Una vita diversa

di giudy_falleni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


25 Maggio 2020, Acquario di Genova

Direttore: Gori, menomale che l'ho trovata... la stavo giusto cercando...

Anna sbuffò impercettibilmente, senza farsi vedere da lui, trovava sempre molto fastidiosa la voce del direttore dell'acquario, ed ogni volta che lui la veniva a cercare, significava sicuramente lavoro extra e grane per lei.

Dopo la laurea conseguita all'università agli studi di Trieste in Biologia Marina, si era trasferita nuovamente, lavorava da circa 7 o 8 anni all'acquario di Genova, e si occupava prevalentemente della cura e del reinserimento delle specie marine a rischio di estinzione.

Si decise di malavoglia a rispondergli con un sorriso forzato: direttore, mi dica...

Direttore: la Stelli mi ha detto che ha avuto delle difficoltà nella cura di Hessie, potrebbe gentilmente occuparsene lei?

Anna: certamente! Vado subito a vederla, ed a coordinarmi con Lea per la cura di Hessie

Il direttore si congedò da lei, soddisfatto della sua risposta, e Anna potè finalmente tirare un sospiro di sollievo. Da quando era diventato direttore 3 anni prima, non perdeva mai occasione per corteggiarla e tentare approcci, assolutamente non graditi per lei.

Anna, mentre si dirigeva verso la vasca dell'orca Hessie, si trovò a riflettere sulla sua condizione di donna quasi 38enne single, con un lavoro che le piaceva ma che non le dava grandi emozioni, uno splendido figlio adottivo che adesso era un giovane adulto di 21 anni, 2 gravidanze non portate a termine, l'ultima delle quali avuta circa 10 anni prima e frutto di una storia, in cui si era illusa di vedere più di quello che in effetti c'era, e finita subito dopo l'aborto spontaneo, non aveva nessuna nuova storia all'attivo da almeno 9 o 10 anni, aveva un ex lavoro tanto amato ma che aveva abbandonato forse un pò troppo frettolosamente, e tanti, troppi rimpianti.

Se avesse dovuto fare un bilancio della sua vita, non sarebbe stato certo soddisfacente.

Anna, scegliendo con cura le parole da dire alla giovane collega: Lea, il direttore mi ha detto che avevi bisogno di supporto per Hessie... in cosa posso esserti utile?

Lea, sull'orlo di una crisi di nervi: menomale che sei arrivata Anna! La questione è molto semplice, Hessie rifiuta qualsiasi tipo di cibo, e sembra molto depressa... ho paura che si stia lasciando morire...

Anna: gli esami e le valutazioni del veterinario che dicono?

Lea: gli esami, al momento, sono tutti nella norma, ma Massimo dice che si sta indebolendo troppo...

Anna: credo che l'unica soluzione sia spostarla da qui, alle vasche a mare, dove potremmo inserire delle prede che lei possa provare a cacciare, e tentare un inserimento graduale in un gruppo di orche.... credo che Hessie soffra molto la solitudine...

Lea annuendo convinta: si, non so come ho fatto a non pensarci prima, ma penso che tu abbia ragione!

Anna: se non c'è altro, io andrei... stasera ho a cena Elena ed i bambini... e forse anche mio figlio mi degnerà della sua presenza...

Lea: Anna, Abel è un ragazzo d'oro, è studioso, molto sportivo... è normalissimo che non trascorra le sue serate in compagnia della mamma e dell'amica della mamma... e poi, credo che tra lui e mia sorella Paola stia nascendo del tenero...

Anna riflettendoci: tu dici?

Lea: si, li ho visti l'altra sera sotto casa mia... e anche se si dichiarano solo grandi amici, secondo me....

Anna sorridendole dolcemente: vedremo! E a te invece con Massimo? Dai, si capisce lontano un miglio che...

Lea arrossendo: oddio... si capisce così tanto?

Anna sorridendo ancora alla giovane collega: ma si, giusto un pò...

Poi cambiando discorso: Beh, buona serata! Ci vediamo domani

 

 

Palestra Brooklyn Fitboxing

Lorenzo, rivolto ai suoi atleti: ragazzi, come vi ho già accennato un pò di tempo fa, dopo il mio matrimonio, mi trasferisco a Viterbo. Ho cercato già chi prenderà il mio posto... è un allenatore di circa 40 anni, con anni di combattimenti e vittorie alle sue spalle, e so già che mi sostituirà più che egregiamente.

Abel con tono ironico: Lollo, ma che ce lo presenti a fare? Tanto, sei già al terzo matrimonio in quanto... 6 anni? Il tuo sostituto durerà si e no 3 o 4 mesi, giusto il tempo che tu ti divorzi per la terza volta e torni ad allenarci...

Tutti gli altri atleti annuirono, e scoppiarono a ridere

Lorenzo, ridendo a sua volta: davvero molto spiritosi! Comunque l'allenatore che ho scelto, è stato testato tra 4 candidati, e ha sconfitto per KO netti Salvadori, Martini, Giannetti, poi anche Deodati e infine pure il sottoscritto.

Orlando, con il suo marcato accento siciliano: minchia, dev'essere una potenza! Non vedo l'ora di conoscere questo fenomeno di allenatore

Abel, e gli altri atleti: e pure io!

Lorenzo: lo conoscerete domani all'allenamento

Alberto, uno dei migliori amici di Abel: come si chiama?

Lorenzo: Matteo... Matteo Patrizi... ma non so molto su di lui, non è certo un tipo molto loquace, ma sa il fatto suo come allenatore e atleta, e questo mi basta! E ora su allenarsi... non vi voglio veder battere la fiacca!

 

Casa di Anna

Elena, con molta enfasi: e quindi quello s... si, insomma hai capito, vuole portarsi Marco ed Irene in riviera romagnola per una settimana... te ne rendi conto? Lui li porta in vacanza per ben una settimana!

Anna, con tono tranquillo: Io non capisco dove stia il problema, è loro padre... è normale che voglia trascorrere del tempo con i suoi figli... non ci vedo nulla di strano...

Elena: si, Anna... ma io non posso permettermi di portarli un'intera settimana in vacanza, mentre con il padre...

Anna, prendendo dolcemente la mano dell'amica: Elena, loro con te condividono tutta la loro quotidianità... io non penso proprio che Marco ed Irene vadano a pensare che tu voglia loro meno bene del padre, solo perchè lui li porterà in vacanza, e tu no...

Elena: il fatto è che dopo che io e Davide ci siamo definitivamente lasciati, è diventato tutto così difficile... ed avere instaurato una nuova relazione non mi aiuta di certo con loro...

Anna, portandosi una mano alla bocca dallo stupore: non ci posso credere! Finalmente sei riuscita a dirlo ai bambini?

Elena: no, ma che te sei impazzita?! No, no... loro sperano ancora che io torni assieme al padre.... Marco adora suo padre, ed è molto geloso nei miei confronti... Irene è più tranquilla, però è anche più piccola del fratello...

Abel, dopo aver aperto la porta di casa: mamma, sono tornato.... c'è anche Alberto...

Anna, andando a salutare il figlio: tesoro, siete arrivati giusto in tempo per cena...ciao Alberto... che dite, Carbonara o pesto?

Abel: e c'è da chiederlo? Carbonara, ovviamente... ah ma, dimenticavo... da domani avremo un nuovo coach... Lollo, dopo il 3° matrimonio, si trasferisce a Viterbo

Elena ironicamente: terzo matrimonio? È un recidivo, allora....

Anna, cambiando discorso: e chi sarebbe questo nuovo coach?

Abel, scrollando le spalle, simulando indifferenza: non sappiamo molto di lui... si chiama Matteo Patrizi, ha più o meno 40 anni ed ha sconfitto i 5 elementi più forti della nostra palestra... pare sia un tipo di poche parole, ma che abbia all'attivo molti combattimenti...

Marco ed Irene, sbucando dalla sala: Ciao Abel

Marco: dopo cena, possiamo giocare con la tua playstation?

Abel, mentre sollevava la piccola Irene, si rivorse a lui: ma certo campione!
 

26 Maggio 2020, Palestra Brooklyn Fitboxing

Lorenzo, facendosi avanti insieme ad un uomo alto, con i capelli castani corti: ragazzi venite qui... vi presento il vostro nuovo coach, anche se per questo mese ci sarò ancora io, ovviamente insieme a lui, ad allenarvi

Matteo, con un sorriso sincero sul volto: Piacere ragazzi... sono Matteo Patrizi, e spero di essere abbastanza valoroso e all'altezza per diventare il vostro coach

Tutti i ragazzi si fecero avanti presentandosi al nuovo coach, dicendo il loro nome, il loro cognome e la loro età

Orlando: Orlando Salvatore Messina, 24 anni

Alberto: Alberto Selmi, 21 anni

Abel: Abel Gori, 21 anni

Matteo sgranò i suoi occhi quando sentì il cognome di Abel, lo fece solo per una frazione di secondo, per poi riprendere subito la sua espressione imperscrutabile, mentre gli si presentavano davanti tutti gli altri atleti.

Alberto, rivolto a Matteo: Coach, noi siamo un gruppo che si allena insieme da parecchi anni, e siamo molto affiatati tra di noi

Giorgio ridacchiando: anche se a volte ci sono dei piccoli inevitabili screzi... per esempio quando tutti noi diciamo ad Abel che sua madre è bona da morire...

Abel irritandosi: e come vi ho sempre detto, mia madre voi non la dovete proprio guardare, nemmeno da lontano...

Lorenzo, intervenendo ridendo: Matteo, il ragazzo è un pò gelosetto della madre! Comunque ragazzi, lo sappiamo tutti che la madre di Abel è proprio una bella donna, e che io me la sarei, diciamo, sposata, se solo mi avesse mai dato corda... però adesso basta scherzare... che ne dite di allenarci sul serio?

Abel aveva stretto le sue mani con rabbia, non sopportava proprio di sentire i suoi amici e il suo vecchio allenatore parlare così di sua madre.

Matteo, mettendo una mano sui pugni chiusi di Abel, gli sussurrò: ragazzo, non badare a loro, sfoga tutta la tua rabbia sul ring, e dimostragli chi sei veramente... vedrai che poi ci penseranno 2 volte prima di fare battutine su tua madre

Abel alzò lo sguardo sul nuovo allenatore, era rimasto stupito che quel perfetto sconosciuto avesse capito così perfettamente il suo stato d'animo: grazie coach

 

Nelle 2 settimane successive Abel si era allenato con costanza in palestra, e grazie ai consigli del nuovo coach, stava molto migliorando.

C'era una cosa che però non capiva, anzi più di una: più guardava Matteo, e più credeva di averlo già visto o conosciuto altrove, ma non ricordava dove.

Matteo parlava con uno spiccato accento romano, ma quando Alberto gli aveva chiesto in che zona di Roma avesse abitato, lui aveva scrollato le spalle con studiata noncuranza, ed aveva risposto che non era mai stato a Roma, ma che gli sarebbe piaciuto molto visitarla almeno una volta.

Abel era rimasto spiazzato, era abituato al rapporto schietto e complice che lui ed i suoi amici avevano con il loro allenatore di sempre Lollo.

Lollo, infatti, non nascondeva mai nessun dettaglio della sua movimentata vita privata, sapevano tutto di lui, compresi i dettagliati istanti della fine del suo secondo matrimonio, e l'inizio della relazione con Irina, la sua futura terza moglie.

Abel era disorientato, non sapeva più che cosa pensare di Matteo… si, era un tipo empatico, generoso, altruista, sapeva leggere nei pensieri di tutti gli allievi, era carismatico e sapeva il fatto suo, ma Abel non si spiegava il perchè se qualcuno gli domandava qualcosa riguardo il suo passato, lui si limitava solo a rispondere con risposte vaghe e monosillabi, e poi cambiava discorso immediatamente.

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Capitolo 2
*** 2. ***


11 Giugno 2020, Acquario

Direttore: Gori, Stelli come procede la riabilitazione di Hessie?

Lea, intimorita dal direttore: beh...

Anna: procede come da programma signor Direttore... Hessie è entrata in contatto con il Leni, Bijou e Sely, e non ci sono stati da nessuna delle 2 parti segni di aggressività, stiamo procedendo ad un avvicinamento graduale, ma continuo... se tutto va come nei piani previsti, entro la fine della prossima settimana, potremo passarla nella vasca con loro.

Direttore: Gori, mi tenga aggiornato...

Anna, con aria vagamente infastidita: sarà fatto, signor direttore

Poi rivolta a Lea: ed adesso andiamo da Hessie, che ci aspetta

Si avviarono verso la vasca di Hessie, e Lea ridacchiando rivolta ad Anna: non riesci proprio a nasconderlo che non sopporti il direttore...

Anna sbuffando: mi irrita anche sentire la sua voce... tu non puoi saperlo, ma finchè c'era Dotti come direttore, e lui era solo un semplice collaboratore, era un tipo tranquillo, anche vagamente simpatico, a piccole dosi... da quando è andato via Dotti, ed è diventato lui il direttore si è montato la testa... crede che tutte le donne cadano ai suoi piedi, e se una non gli da corda, le da il tormento...

Lea: a te ti da il tormento?

Anna sbuffando: un pò... ma forse mi pongo male io, sono io il problema...

Lea: perchè dici così?

Anna: perchè non sono più convinta, nè soddisfatta della scelta di vita che ho fatto...

Lea, stupita di questa confidenza così privata: perché? non ti piace il nostro lavoro?

Anna: non mi fraintendere Lea... non sono così ingrata! Questo lavoro mi ha permesso di mantenermi,e di crescere mio figlio... ma la vita che avevo prima... prima di mollare tutto per studiare biologia marina, mi manca... mi manca molto...

Lea: io e te non ci conosciamo da molto, ma penso che tu sia una persona straordinaria, sei gentile, generosa... ed hai trasmesso tutte le tue qualità a tuo figlio....

Anna sorridendo: grazie...

Lea le chiese: ti va di raccontarmi qualcosa della tua vecchia vita, quella che rimpiangi?

Anna annuì: certo… 11 anni fa ero un ispettrice in un commissariato a Roma, amavo alla follia il mio lavoro, ma dopo la fine di una delicata operazione sotto copertura, ho deciso di lasciare la polizia... all'epoca ero più che convinta della mia scelta, ma da 9 anni a questa parte vivo con il grande rimpianto di aver preso una decisione così definitiva, sull'onda di un malessere temporaneo...

Lea: hai detto che è da 9 anni che hai dei rimpianti... è successo qualcosa 9 anni fa?

Anna con i lucciconi agli occhi: si, hanno ammazzato la persona più importante della mia vita... il mio migliore amico...

Lea: migliore amico? dal tuo tono non mi sembra solo un’amicizia… dìmmi la verità... eri innamorata di lui?

Anna annuì: si, non ho mai provato per nessun altro un sentimento così profondo come quello che ho provato per lui, e sinceramente la cosa mi ha spaventata... così ho preso decisioni affrettate, scegliendo anche per lui, e ho fatto tante cavolate una dietro l'altra, ma quando avevo finalmente capito cosa fare, ed ero pronta ad affrontare tutte le cose irrisolte tra noi, me lo hanno ammazzato... ed ora non mi è rimasto più nulla.... solo tanti rimpianti

Anna iniziò a singhiozzare, per poi cercare, dopo pochi istanti, di riprendere il controllo di se stessa e delle sue emozioni: scusami Lea, è stato solo un momento di debolezza e malinconia...

Poi cercò di cambiare discorso e di dissimulare, e guardando Hessie che nuotava serena e felice nella sua vasca: vedo che oggi stai benone piccola Hes... ancora un poco, e poi ti prometto che non sarai mai più sola...

Poi si rivolse a Massimo, arrivato in quel momento: come sta? Mi sembra bene...

Massimo: sta andando alla grande! Possiamo procedere come da programma... sta reagendo meglio di come ci spettassimo

Anna sorridendo: ottimo!

 

11 Giugno 2020, Palestra Brooklyn Fitboxing

Abel, notando Matteo che stava arrivando in palestra con un uomo brizzolato: hey Coach

Matteo: Abel! Ti presento mio zio Saverio Patrizi... è un pezzo importante della Dia... eppure gli è toccato in sorte solo un nipote allenatore

Patrizi: L... Matteo!

Poi porse la mano ad Abel: piacere ragazzo!

L'attenzione dei 3 venne attirata dalla vocina di una bambina di circa 5 o 6 anni, seguita dalla vocetta argentina di un bambino di poco più grande

Marco, tutto agitato: Abel... Abel... ha detto tata Simona che oggi veniamo a casa tua! La zia Anna cosa cucina? Io ho già fame per stasera

Mentre il fratello parlava, la piccola Irene era già volata in braccio ad Abel e scrutava attenta ed intimidita i visi degli altri 2.

Anche il piccolo Marco si mise a scrutarli, poi sul suo visetto si allargò un sorriso felice, e rivolto a Matteo: a te, io ti conosco...

Matteo, abbassandosi all'altezza del bambino: non credo, piccolo... se avessi conosciuto un bel bambino come te, me lo sarei sicuramente ricordato... comunque io mi chiamo Matteo Patrizi

Marco, convinto di quello che affermava: no, no... io non mi sbaglio... io sono sicuro! Tu sei un amico della mia mamma... ti ho visto nelle foto...

Matteo lo guardò intenerito: come si chiama la tua mamma piccolino?

Marco: Commissario Elena Argenti, e mio papà si chiama Davide Castelli... lei, in braccio ad Abel è mia sorella Irene ed ha 6 anni... io mi chiamo Marco e ho 9 anni

Matteo, lanciò uno sguardo eloquente a Patrizi, poi rispose con calma al bambino: tesoro, sicuramente assomiglio molto a questo amico della mamma, ma non sono io... adesso devo andare ad allenare Abel ed i suoi amici... A presto piccolo

Matteo entrò in palestra con Abel, mentre Patrizi si avviò alla macchina, ed i bambini con la tata andarono a fare un saluto ad Elena

 

Commissariato San Fruttuoso

La vocetta cristallina di Irene si espanse per i corridoi del commissariato, ed Elena fu quasi costretta ad uscire dal suo ufficio

Elena, rivolta ad Irene: amore, quante volte ti devo dire di non urlare qui in commissariato?

Simona: mi scusi commissario... non sono riuscita a trattenerli...

Elena: non preoccuparti Simona

Marco, eccitato ed euforico, iniziò a saltellare qua e là: mamma... mamma... non immagini nemmeno cosa abbiamo fatto! Siamo andati a trovare Abel in palestra, gli abbiamo detto che stasera andiamo a casa sua... gli ho chiesto cosa cucina la zia Anna, ma lui non lo sapeva... e poi abbiamo visto un tuo amico... lui ha detto che si chiama Matteo Patrizi, e che non è lui, ma io ne sono sicuro... è lui... è quello della foto che hai in ufficio...

Così dicendo il piccolo Marco corse veloce verso l'ufficio di Elena, ed afferrò la foto di cui parlava, per poi correre euforico dalla madre.

Elena guardava sorridente il suo bambino, e pensava che Marco, tra i 2, era quello che più le somigliava… anche lei era incontenibile quando era euforica, e anche lei era così caparbia e determinata da smuovere le montagne.

Elena, vedendo tornare di corsa Marco: allora amore.. di che foto parli?

Marco indicò la foto, era la foto scattata nell'anno in cui davano la caccia ai fratelli Flaviano, era stata scattata poche settimane prima del non matrimonio di Anna.

Elena, fissando la foto: e chi sarebbe l'amico di mamma che hai visto oggi?

Marco, con sicurezza, indicò Luca: lui!

Elena sussurrò: Luca! Amore, non è possibile che tu l'abbia visto...

Marco piccato: mamma è lui... ne sono sicuro!

Elena: d'accordo amore! Ora andate a casa, e poi ci vediamo da zia Anna... ok?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3. ***


12 giugno 2020, casa di Anna

Anna: Abel… tesoro… sono a casa... ci sei?

Abel, con una voce un po’ roca: un attimo ma…

Anna sentì uno strano trambusto provenire dalla camera di Abel, e dopo pochi minuti lo vide comparire insieme a Paola.

Avevano entrambi un aspetto un pò sconvolto, i capelli decisamente spettinati, le magliette stropicciate ed erano vagamente imbarazzati.

Anna, sorridendo imbarazzata, capì che di sicuro non stavano studiando, come aveva farfugliato confusamente Abel per giustificare la presenza della ragazza, e che il suo rientro avesse interrotto qualcosa tra i 2 ragazzi..

Anna, facendo finta di non essersi accorta di nulla: allora Paola.... resti con noi a cena?

Paola: no, grazie signora… non vorrei disturbarla…

Anna sorridendo le prese una mano: ti prego chiamami Anna, e dammi del tu… mi fai sentire ancora più vecchia di quello che sono già....

Paola replicò: ma lei… cioè tu non sei affatto vecchia! potrebbero benissimo scambiarti per la sorella maggiore di Abel, piuttosto che per sua madre…

 

1 ora dopo, mentre cenavano, Anna si rivolse a Paola: sai che io e tua sorella stiamo lavorando parecchio insieme ultimamente?

Paola: per l’orca Hessie, vero? dopo la maturità, vorrei studiare anch’io biologia marina… proprio come te e mia sorella Lea…

Anna: davvero? Ne sono felice… Sei agitata per gli esami?

Paola: un pò….

Abel, guardandola e facendole un occhiolino: ma dai, sarai sicuramente bravissima…

poi rivolto ad Anna: mamma, posso far vedere a Paola le foto di quando abitavi a Roma, ed eri una poliziotta?

Anna stupita dalla richiesta: e perché mai? cioè non credo che a Paola interesserebbe vedere quelle vecchie foto del mio passato…

Paola: Oh, altro che se mi interessano…

Anna rassegnata: va bene! allora dopo cena vi porto il mio vecchio album dei ricordi, così potrete vedermi nelle vesti di poliziotta.

 

Quando finirono la cena, Anna andò a prendere il vecchio album, come aveva promesso ad Abel e Paola, e si soffermò per un secondo a pensare a tutti i ricordi della sua vecchia vita, quelli che le bruciavano ancora e le facevano scendere le lacrime... le faceva terribilmente male pensarci, soprattutto pensare a Luca...

Consegnò l’album ai ragazzi, andò a sistemare le cose in cucina, ed appena fu da sola, permise alle calde lacrime di scorrere libere sul suo viso.

 

Abel e Paola, seduti abbracciati sul divano, parlavano e sfogliavano l’album.

Paola: certo che tua madre ci ha quasi beccati a…

Abel ridacchiando: eh si…. penso proprio che abbia capito tutto…

Paola imbarazzata: tu dici? Oddio… Chissà che ha pensato di me... oddio…

Abel, soffiandole a fior di labbra: si, credo che abbia capito… ma non preoccuparti… a mia madre le sei molto simpatica! Non scordarti che mia mamma é stata una poliziotta…le bastano pochi indizi...

Paola, guardando attentamente le vecchie foto: tua madre sembra felice in queste foto... chissà perchè ha deciso di lasciare tutto....

Abel, abbassando lo sguardo: non ne so molto della questione... ma ha lasciato la polizia, dopo l'operazione in cui mi ha conosciuto... è stata infiltrata nel clan mafioso di cui faceva parte mio padre... credevamo si chiamasse Giulia... l'ho scoperto dopo che il suo vero nome è Anna...

Paola, dandogli un piccolo bacio sulle labbra: tu non sei come tuo padre... tu sei generoso, altruista, leale, sincero... e queste tue caratteristiche le hai prese sicuramente da Anna... tuo padre ha fatto una cosa meravigliosa prima di morire... ti ha affidato ad Anna, permettendoti di crescere amato ed in un ambiente sano...

Abel la fissò negli occhi e l'attirò a sè, soffiandole sulle labbra: grazie

Paola, cambiando discorso: Guarda... questo tipo accanto a tua madre è proprio identico al tuo allenatore…

Abel, guardò l’uomo indicato da Paola, e si bloccò

Paola: Abel tutto bene? chi è questo tipo?

Abel ripresosi: è Luca… era il migliore amico di mia madre…

Paola: perché mi sembri così turbato?

Abel: no, niente di che… è solo che ho un dubbio da un pò… ti ricordi quando ti ho detto che ero convinto di aver già visto Matteo, o di averlo già conosciuto altrove, ma non mi ricordavo dove?

Paola annuì e aspettò che Abel continuasse

Abel: beh, adesso, tutto si è fatto più chiaro…. Ho capito che Matteo mi ricordava Luca…

Paola ingenuamente: e non potrebbero essere la stessa persona?

Abel scettico: tu guardi troppi film… è matematicamente impossibile…. Luca, purtroppo, è morto 9 anni fa…

 

Abel si girò e rigirò nel letto, passando una notte insonne.

La domanda innocente ed ingenua di Paola gli aveva fatto venire dei forti dubbi, e se Paola avesse in qualche modo ragione?

Non voleva certo parlarne con la madre, aveva capito da tempo immemorabile che lei era stata, e probabimente lo era tuttora, molto innamorata di Luca, anche se non glielo aveva mai detto apertamente, ed inoltre gli era capitato molte, anzi moltissime, volte di sentirla piangere in piena notte per il vuoto lasciato da Luca.

Forse, però, poteva parlarne ad Elena, lei avrebbe potuto aiutarlo a fare chiarezza.

E se ci fosse stata anche solo una remotissima possibilità di far ritrovare a sua madre il sorriso e di farla tornare ad essere felice, lui l’avrebbe sfruttata al massimo.

 

13 giugno 2020, commissariato San Fruttuoso

Abel entrò un pò intimorito, e domandò al poliziotto in guardiola: buongiorno! mi scusi, cercavo il commissario Elena Argenti

Poliziotto con indifferenza, senza guardarlo nemmeno: ha un’appuntamento?

Abel: no, non ce l’ho l’appuntamento…

Poliziotto: allora non posso farla passare…

Abel, tentando il tutto e per tutto: sono suo nipote Abel… le può dire che sono qui?

Poliziotto scocciato: attenda…."pronto commissario…. no, nessun nuovo caso… no, c’è qui un ragazzo che dice di essere suo nipote Abel… va bene! lo accompagno da lei"…. Il commissario la aspetta... mi segua…

Abel, entrando nell’ufficio di Elena, la trovò in compagnia di uno strano uomo, che giocherellava con una pallina da tennis, e che, quando entrò nella stanza, scrutandolo bene gli domandò: tu sei il figlio di Anna Gori?

Abel stupito: si… lei è?

Gabriele: Gabriele Mancini... sono stato un collega della tua mamma

poi rivolto ad Elena: ti aspetto stasera da me?

Elena: si, porto i bambini da Davide, e ti raggiungo.

Gabriele uscì ed Abel, con un sorrisetto, si rivolse ad Elena: ho interrotto qualcosa?

Elena con un sorrisetto ironico: no, tranquillo! a che devo l’onore della tua visita?

Abel le domandò: sono qui perché volevo chiederti se Marco ti ha raccontato di 2 giorni fa, quando è venuto in palestra e…

Elena: ed ha detto al tuo allenatore che lo conosceva…. è questo che volevi dirmi?

Abel: non esattamente, ma più o meno si… Marco, per chi ha scambiato il mio allenatore? Ha detto che lo aveva visto nelle tue foto....

Elena turbata: perché ti interessa saperlo?

Abel: zia Elena, per favore puoi rispondermi?

Elena arrendendosi: e va bene! Marco l’ha scambiato…. L'ha scambiato per Luca

Abel fece un sorrisetto: chissà perché, ma me lo immaginavo! vedi ieri Paola, guardando le vecchie foto di mamma, mi ha fatto notare che Matteo è identico a Luca….

Elena stupita: parli sul serio?

Abel annuì: si, inoltre io ho sempre avuto la sensazione, da quando conosco Matteo, di averlo già conosciuto altrove, e la somiglianza... l'incredibile somiglianza che ha con Luca potrebbe dare una risposta a tutte le mie sensazioni, però...

Poi abbassando lo sguardo continuò: so che mi prenderai per pazzo, ma voglio chiederti se tu sei sicura al 100% che Luca sia veramente morto, e che il corpo che hanno trovato sia il suo? insomma, il dubbio guardando Matteo mi è venuto… e inoltre Matteo parla con uno spiccato accento romano, ma dice di non essere mai stato a Roma...

Elena, cercando di essere chiara nella sua ricostruzione: io non lo so… so quello che mi hanno detto i miei colleghi di Roma… Purtroppo non sono riuscita nemmeno a vedere il suo corpo, perché avevano già chiuso la cassa, quando sono arrivata….

Poi aggiunse: per togliermi i dubbi, almeno qualcuno, dovrei farmi inviare le foto dei tatuaggi o segni particolari trovati sul corpo, e poi confrontarli con le foto di Luca... credo che Anna abbia varie foto di lui, anche al mare in costume... potremmo confrontarle... e poi dovrei cercare di avere dal comune di Roma il certificato di morte…. Ricordo che della registrazione di morte se n’era voluto occupare il capo della Dia…

Abel sgranando gli occhi: Scusami…. ma il capo della Dia di Roma si chiama per caso Saverio Patrizi?

Elena stupita: si,certo… ma tu come fai a saperlo?

Abel: Saverio Patrizi è lo zio di Matteo…

Elena, agendo d’impulso: Oddio! chiamo subito il decimo e mi faccio inviare tutte le cose che ti ho detto, ma tu procurati tutte le foto che puoi di Luca… ed è inutile dirti di non farne parola con tua madre…. non vorrei crearle false aspettative…

Abel annuì: si, a quello ci avevo già pensato... per questo sono venuto a parlarne con te...

Elena: l’hai capito anche tu, cosa provava, e suppongo provi ancora tua madre?

Abel ridacchiando: si, in effetti, l’avevo capito ... tanto è inutile girarci intorno, lo so da anni che mamma è sempre stata innamorata di Luca, anche se lei ha sempre cercato di cambiare discorso, e non mi ha mai detto niente...

Elena: me lo immaginavo! Dunque, facciamo così... ci aggiorniamo appena riesco a sapere qualcosa di più da Roma, d’accordo?

Abel: d’accordo! grazie di tutto….

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Capitolo 4
*** 4. ***


13 giugno 2020, commissariato San Fruttuoso

Elena al telefono: "buongiorno, sono il commissario Argenti del San Fruttuoso di Genova, per cortesia può passarmi il commissario Brandi?"

Voce femminile: "Elena? Ma 6 proprio tu?"

Elena non riconoscendo la voce dall'altra parte: "si, sono io... lei è?"

Voce femminile: "va bene che non ci sentiamo da quanto… 9 anni? Però addirittura arrivare a non riconoscermi..."

Elena felicemente sorpresa: "Vittoria... 6 tu? che piacere risentirti! Ma come mai mi rispondi te alla guardiola del X?"

Vittoria: "io lavoro qui... con Giuseppe e Nina siamo tornati a vivere a Roma da circa 2 anni... ci mancava troppo la nostra città"

Elena con un sospiro: "a chi lo dici Vittoria.... senti, potresti mics passarmi Brandi?"

Vittoria: "Brandi non è più il commissario del X da un anno... adesso il nuovo commissario è Ale... Alessandro Berti"

Elena stupita: "Ale??? wow…. senti, potresti passarmelo? Ah dimenticavo...salutami Giuseppe ed Ugo! magari un giorno trascino Anna con me, e veniamo a trovarvi a Roma"

Vittoria: "Certo... ci farebbe molto piacere riabbracciarvi... ti passo Ale"

Alessandro: "Berti"

Elena ridacchiando: "Ale, da quanto tempo..."

Alessandro: "Elena? come stai? In cosa posso esserti utile?"

Elena: "io bene, grazie! Tu? Senti, ti ho chiamato per una questione molto, molto delicata, e non ci girerò intorno... ho dei dubbi che mi tormentano, e solo voi del X potreste aiutarmi a scioglierli... però preferirei parlartene di persona, vista la delicatezza dell’argomento... quando posso venire a Roma?"

Alessandro, pensandoci su: "senti…. domani ho la giornata libera.... se vuoi, possiamo vederci a metà strada... ce la fai a venire a Firenze? Potremo trovarci in stazione, per poi andare a parlare della questione in uno dei bar nei dintorni..."

Elena: "per me sarebbe perfetto! Grazie Ale... a domani"

 

Elena attaccò con il X e poi chiamò Abel per avvisarlo delle novità, e pensava a tutte le cose successe o che aveva saputo nelle ultime ore... i dubbi di Abel, Marco che credeva di riconoscere Luca nell'allenatore di Abel, Alessandro nuovo commissario del X, Vittoria e Giuseppe rientrati a Roma... i suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo improvviso di Anna.

 

Anna, facendo capolino nell'ufficio di Elena: Disturbo?

Elena: Anna, tu non disturbi mai… stamani ho visto Abel... mi ha riportato un vecchio libro...

Anna: ti ha detto di ieri sera?

Elena: perché? che è successo?

Anna: Elena, non ci crederai mai... ma ieri sono rientrata a casa prima e c'erano Abel e Paola.....

Elena spalancando la bocca: oddio! Non mi dire che sei entrata nella stanza e li hai beccati mentre....

Anna scuotendo la testa: no... no... Ormai, già da qualche anno, ho imparato ad annunciarmi, ed in più non entro mai nella stanza di mio figlio senza bussare, proprio per evitare di trovarmi, e far trovare lui, in situazioni imbarazzanti…. però credimi, anche se ieri non ho visto nulla, non mi sono mai sentita così in imbarazzo... insomma, se un indizio non fa una prova, credimi che ieri di indizi ce n'erano… e anche parecchi... capelli spettinati, vestiti sgualciti, labbra gonfie, sguardo languido... penso proprio che il mio rientro li abbia interrotti....

Elena ridendo a crepapelle: oddio… non ci credo... già mi immagino la tua faccia...

Anna: ridi… ridi.. io ero imbarazzata a dir poco… ed ho anche dovuto dissimulare alla svelta e fare finta di nulla, purché loro 2 erano imbarazzatissimi...

Elena, continuando a ridere: e te credo...

Poi cambiando discorso: sapevi che Vittoria e Giuseppe sono tornati a lavorare al decimo? E che Alessandro è il nuovo commissario, al posto di Brandi?

Anna: no, non ne sapevo nulla... ma sai dopo che... beh, mi faceva troppo male sentirli...

Elena: ti capisco bene...

Anna cambiando discorso: Abel mi ha detto che stamattina ti ha trovato in compagnia di un uomo, che giocherellava con una pallina da tennis... ti prego Elena, non dirmi che l'uomo misterioso è Gabriele Mancini?

Elena, con aria vagamente colpevole: Anna, lo sai che per una donna separata, con 2 bambini da crescere, non è affatto facile trovare un nuovo uomo... e con Gabry abbiamo instaurato una relazione leggera, esclusivamente fisica, senza nessuna complicazione sentimentale...

Anna, capendo all'improvviso delle cose: è per questo che non ne hai parlato ai bambini, e non glielo hai ancora presentato? Anzi mi sa tanto che…. ho come il vago sospetto che non glielo presenterai mai, vero?

Elena annuì: tra me e lui c'è solo ed esclusivamente sesso... quando uno di noi si innamorerà di qualcuno, la storia finirà così com'è iniziata... senza complicazioni di sorta...

Anna poco convinta: contenti voi... io non ci riuscirei...

Elena: lo so, ed infatti da quanto è che sei single? 9... 10 anni?

Anna: stendiamo un bel velo pietoso sulle mie questioni sentimentali... per me l’amore è un capitolo chiuso… una questione morta e sepolta per sempre! stavo pensando… domani potremmo andare da qualche parte... che ne dici?

Elena: mi dispiace Anna, ma non posso… devo fare delle cose, e ne approfitto per farle domani, dato che i bambini saranno con Davide...

Elena fece una smorfia di disappunto: ... e Silvia

Anna: che è tornato con la ex moglie?

Elena: si... ma avevi dei dubbi?

Anna scuotendo la testa: certe cose, purtroppo, non cambieranno mai...

 

19 Giugno 2020, Acquario di Genova

Anna, rivolgendosi sorridente a Massimo ed a Lea: allora oggi è il gran giorno per Hessie

Massimo: si, è pronta per cominciare la sua nuova vita

Poi cambiando argomento: Anna, ti ha già cercato il direttore?

Anna, con notevole disappunto: no, non ancora... perchè mi dovrebbe cercare?

Massimo, allargando le braccia: pare che voglia proporci un nuovo progetto per l'acquario, ma non mi ha spiegato i dettagli... ne vuole parlare a tutti e 3 insieme nel suo ufficio

Anna: prevedo che sarà una lunga, lunghissima giornata...

Lea, toccando la spalla di Anna: mal comune, mezzo gaudio... no?

Anna sorridente: eh si...

Lea: domani io e Massimo andiamo a Roma... ci puoi consigliare le cose da vedere nei 2 giorni che staremo lì?

Anna: ma certo! Appena abbiamo fatto con Hessie, andiamo in studio, e vi scrivo tutto...

 

Palestra Brooklyn Fitboxing

Elena aspettava nervosamente Abel dentro l'auto

Abel salendo in auto: tutto bene?

Elena: ho tutti i documenti di cui abbiamo parlato, ma non li ho ancora guardati... aspettavo di poter fare il confronto con le foto... le hai portate?

Abel: si, eccole qui... c'è qualcos’altro, vero?

Elena annuì: Al comune di Roma non risulta, da nessuna parte, il decesso di Luca... non c'è nessuna registrazione di morte....

Abel: ma quindi potrebbe essere veramente ancora vivo?

Elena annuì: si… voglio fare il confronto con le foto che mi hai procurato te e quelle dei documenti... e poi, a seconda di cosa ne uscirà fuori, io ed il caro maggiore Patrizi dovremo farci una bella chiacchierata...

Abel: con mamma che facciamo?

Elena: non diciamole ancora nulla... appena sapremo tutta la verità riguardante Luca, le parleremo...

Abel notando l'allenatore che usciva dalla palestra: Elena guarda alla tua destra... quello con la maglia nera e i rayban in testa è Matteo...

Elena fissò l ‘uomo con la bocca aperta, e le vennero le lacrime agli occhi: noo... non riesco ancora a crederci... è tutto troppo bello per poter essere vero... te ne rendi conto? Luca è vivo… lui è Luca... è Luca.. ora che lo vedo, ne sono sicura... senti Abel, hai mai notato se il tuo allenatore ha un piccolo tatuaggio sotto il braccio sinistro?

Abel riflettendoci: una volta ho notato un piccolo tatuaggio... ma non mi sono soffermato a guardarlo bene

Elena sorrise: Anna, tanto tempo fa, mi ha raccontato che lei e Luca, circa 12 anni fa, si sono fatti lo stesso tatuaggio nello stesso punto, sotto il braccio sinistro… era il simbolo dell'infinito con nel mezzo le lettere A e L... era un qualcosa che li avrebbe tenuti legati per sempre… Senti, questa potrebbe essere la prova definitiva che Matteo e Luca sono la stessa persona… tu potresti mica indagare, con una scusa, se quel tatuaggio lo ha anche lui?

Abel: ma certo… conta pure su di me!

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Capitolo 5
*** 5. ***


30 Giugno 2020, Palestra Brooklyn Fitboxing

Matteo alzò il braccio sinistro per riuscire ad afferrare il suo borsone, e poi avviarsi verso l'uscita, mentre Abel si mise ad osservarlo molto attentamente.

Matteo rimettendosi la maglietta: io vado... ci vediamo domani

Abel con un ampio sorrisetto ironico: A domani Matteo... o forse dovrei chiamarti Luca?

Matteo si girò verso di lui repentinamente, con lo sguardo stupito: che hai detto? come mi hai chiamato?

Abel: hai sentito bene… Luca... allora, vuoi che ti parli io di come ho scoperto la tua vera identità, oppure mi racconti te come sono andate veramente le cose?

Luca sorridendogli: sai che potresti fare il poliziotto? Comunque io non volevo che lo scoprissi così… volevo solo trovare il momento giusto per dirti la verità…. come l’hai scoperto?

Abel sorridendogli: diciamo che ho avuto l'input da 2 persone, ed essere il nipote acquisito del commissario Elena Argenti mi ha aiutato...

Luca: Elena lo sa?

Abel: si, più o meno... quando ho iniziato ad avere dubbi sulla tua identità, mi sono confrontato con lei, ed abbiamo iniziato ad indagare insieme... lei non sa ancora dell'ultima prova, quella che ho appena scoperto oggi..

Luca timoroso: e....

Abel, capendo al volo cosa volesse chiedergli Luca: no, mia mamma non sa ancora nulla... noi…. noi volevamo sapere prima tutta la verità, prima di parlarle.... abbiamo voluto proteggerla...

Luca intristitosi: non è dipeso da me tutto quello che è accaduto... Senti, se hai voglia e tempo per ascoltarmi, andiamo al bar dell'acquario, e ti racconto ogni cosa?

Abel: il tempo e la voglia di ascoltarti c’è… ma non è proprio il caso di andare proprio là, al bar dell’acquario... vedi, mia madre potrebbe essere lì nei paraggi, visto che lavora all’acquario…. andiamo alla Goletta seaside... è un locale molto tranquillo, e potremo parlare indisturbati...

 

La Goletta Seaside

Abel sedendosi e cercando di mettere a suo agio Luca: allora...eccoci qui…. ti ascolto....

Luca cominciò a raccontare: è successo tutto circa 9 anni fa.. mi è arrivata la comunicazione che era scappato dal carcere il super ricercato Rocco Liverani... io sono andato da Ekaterina, per cercare di reperire tutte le informazioni su dove potesse essersi nascosto, ma lei non ha saputo dirmi nulla, però mi ha fatto un nome di una escort, Mara… Mara Fermi che svolgeva la sua attività all'Appia Sporting... Mi sono recato subito là, sono sceso dall'auto lasciando il cellulare, il distintivo e la pistola sul sedile... le mie intenzioni erano solo di dare prima di tutto un'occhiata al posto.... è successo tutto in una frazione di secondo… ho sentito lo sportello della mia macchina chiudersi e ho visto qualcuno scappare via... mi sono avvicinato alla mia auto, e ho notato che era sparito tutto… la mia pistola d'ordinanza, il mio cellulare e persino il mio distintivo....

Abel, in silenzio, lo stava ascoltando molto attentamente, riflettendo su come dovesse essere stato difficile anche per Luca.

Luca proseguì nel suo racconto: ero solo… ero disarmato e mi trovavo in una zona che non conoscevo affatto... d'impulso ho deciso di cercare il ladruncolo, ma non l’ho trovato… mi sono imbattuto invece in un altro ricercato, Tony Corallo... non mi ha dato nemmeno il tempo di reagire… ha subito capito che ero un poliziotto e mi ha sparato addosso 2 colpi... 1 alla spalla destra, e 1 al fianco sinistro...

Luca si sollevò la maglietta, mostrando ad Abel le cicatrici, il segno visibile di quella maledetta notte.

Poi proseguì: Io non so come ho fatto, nè come io abbia trovato la forza, ma sono riuscito a nascondermi da lui... ho ricordo molto confusi di quella notte… sicuramente devo essermi accasciato ed aver perso coscienza per qualche attimo... nel buio totale ho sentito una voce familiare.... era la voce del maggiore Patrizi che mi chiamava sottovoce... "Luca.... Luca... come stai? ce la fai ad alzarti e camminare? Dobbiamo andarcene subito da qui"...io non sapevo perché Patrizi fosse lì, ma gli ho risposto debolmente di si, e senza fare rumore siamo riusciti ad allontanarci da quel posto...

Abel guardandolo, gli domandò: e poi cos'è successo?

Luca: dei momenti immediatamente successivi, ho solo alcuni ricordi molto confusi... Ricordo che mi sono svegliato nella rianimazione di una clinica privata, dove mi aveva portato Patrizi...i medici mi hanno spiegato che mi avevano operato, e che mi avevano tenuto in coma farmacologico per 2 settimane, perché ero molto grave.... Patrizi, dopo il mio risveglio, mi ha spiegato che avevano trovato un cadavere all'Appia Sporting, con addosso il mio cellulare, il mio distintivo e la mia pistola.... non c'è stato alcun bisogno che mi dicesse che tutti… tutte le persone importanti della mia vita mi credevano morto... e quando mi sono ripreso del tutto, mi ha fatto infiltrare nella cosca che la Dia cercava di smantellare da anni...

e aggiunse tristemente: così è iniziata la mia vita da fantasma, lontano da…. lontano da tutte le persone che amavo e amo ancora...

Abel capì che Luca si riferiva in particolar modo a sua madre, e con un sorriso molto rassicurante gli parlò: Luca, non c'è stato un solo giorno senza che lei non pensasse a te, a voi... la notte l'ho sentita e vista piangere spesso con la vostra foto, quella di quando prendeste insieme la casa a Roma, stretta al suo petto... è per questo motivo che non le abbiamo detto nulla... stai tranquillo, che prestissimo saprà la verità...

poi facendogli un occhiolino: però stavolta vedi di dirle cosa provi per lei...

Luca arrossì lievemente e balbettò: cosa?

Abel sorridendo: sono sempre stati più che evidenti a tutti i sentimenti che provate tu e mia madre, l'uno nei confronti dell'altra...

Luca grattandosi la testa in imbarazzo: e ti crea problemi questa cosa?

Abel lo rassicurò dandogli una pacca affettuosa sulla spalla: no, assolutamente... ma se vuoi che io vi dia la mia benedizione...

Luca annuì molto timidamente

e Abel aggiunse ridacchiando: se è così, vi concedo più che volentieri la mia benedizione… voglio vedere mia madre tornare a sorridere felice…

 

Ufficio delle DIA di Genova

Elena e Alessandro varcarono la soglia del palazzo, e come due furie salirono velocemente le scale ed entrarono nell'ufficio di Patrizi: Maggiore, dobbiamo parlare...

Patrizi, mostrandosi non troppo stupito della loro presenza: lo sapevo che prima o poi sareste venuti...

Poi aggiunse indicando 2 poltrone davanti alla sua scrivania: accomodatevi...immagino che siate qui per la faccenda di Benvenuto, vero?

Elena annuì: Maggiore, è tempo che lei ci racconti com'è andata...

Patrizi rassegnato raccontò loro ogni cosa, cercando di non tralasciare nessun dettaglio.

Quando finì il suo racconto, Elena impulsivamente lo afferrò per una mano e lo trascinò per le scale, con Alessandro che li seguiva, capendo benissimo dove Elena stesse portando il maggiore...

 

Acquario di Genova

Direttore: Gori, Stelli

Anna frettolosamente: Ci dica direttore? Come vede siamo impegnate con Pretty e Minou

Direttore: l'ho notato! Quelle 2 delfine dovranno essere pronte per l'addestramento entro la metà di Luglio, per inserirle negli spettacoli già ad Agosto

Lea ribattè: ma è impossibile! Sono appena arrivate, devono ancora ambientarsi... per non parlare di Pretty che deve ancora guarire dalla ferita alla coda

Direttore: qua il direttore sono io, e le mie disposizioni non si discutono...voi farete come dico!

Così dicendo il direttore si allontanò, ed Anna e Lea sbuffarono

Anna con tono depresso: è impossibile...

Lea: non lo sopporto più! È la persona più viscida che io abbia mai conosciuto

Anna arrabbiata: guarda che chiamarlo viscido è fargli solo un complimento....

Elena entrando nello studio, e vedendo Anna e Lea con lo sguardo molto contrariato

Elena: sono arrivata in un brutto momento?

Anna: no... cioè si... ma tanto finchè sarà direttore Polletti, sarà sempre così

Elena: Anna, lascia perdere Polletti…puoi venire con me al bar dell'acquario?

Anna, con aria interrogativa: si, finisco un attimo e arrivo...

Elena perentoria: no… no, è importante… devi venire ora... c'è una persona che deve raccontarti delle cose... delle cose che devi assolutamente sapere...

Anna guardò verso Lea che annuì, poi si avviò con Elena al bar dell'Acquario

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Capitolo 6
*** 6. ***


30 Giugno 2020, Bar dell'Acquario

Anna stava cercando di tenere il passo di Elena, che sembrava parecchio su di giri.

Anna: Elena, per favore, puoi rallentare? e si può sapere il perché di tanta fretta?

Elena senza voltarsi: adesso lo vedrai….

Anna, vedendo Alessandro che le aspettava, fece un largo sorriso e gli andò incontro abbracciandolo forte: Ale, che sorpresa! Come stai?

Alessandro: benone! Fatte un pò vedere... ma sei sempre più bella... anche se forse sei un pò troppo magra... che nun te danno da mangiare in questa città?

Anna: spiritoso! tranquillo... mi nutro a sufficienza

Poi rivolta ad Elena: ma, è per lui che avevi tutta questa fretta?

Elena: non proprio... è... è per...

Elena indicò Patrizi seduto ai tavolini del bar

Anna si voltò verso di lei con l'aria interrogativa, non riconoscendo quell'uomo brizzolato, che faceva segno a loro 3 di avvicinarsi

Elena le spiegò: Anna, è lui che deve parlarti...

Anna osservandolo meglio, e riconoscendo l'uomo, stupita: il maggiore Patrizi? Parlare con me?

Alessandro: si, Anna

Anna avvicinandosi: buongiorno maggiore!

Patrizi alzandosi per tenderle la mano: buongiorno a lei ispettrice Gori... ci accomodiamo?

Anna senza correggere l'uomo che l'aveva chiamata ispettrice, anche se non lo era ormai più da 11 anni, annuì, si sedette intorno al tavolino con Elena ed Alessandro, e puntò i suoi occhi verso il maggiore Patrizi

Patrizi: Gori, quello che sto per raccontarle la stupirà e non poco.... ma le chiedo gentilmente di ascoltarmi senza interrompermi... i suoi ex colleghi sono stati molto persuasivi nel convincermi a raccontarle i fatti

"molto persuasivi" pensò sorridendo tra sè Anna "chissà che hanno combinato Elena ed Alessandro per convincere un uomo tutto di un pezzo come Patrizi a venirmi a raccontare qualcosa? ma poi, che avrà mai da raccontarmi di così importante il maggiore?"

Patrizi chiuse gli occhi ed iniziò il suo racconto, mentre alle loro spalle arrivarono silenziosamente Abel e Paola, mettendosi anche loro in ascolto: tutto è cominciato una sera di 9 anni fa... io stavo andando a trovare la nostra informatrice Ekaterina, per sapere se avesse notizie del super latitante Tony Corallo...

 

INIZIO FLASHBACK DI PATRIZI

Mi trovavo davanti a casa di Ekaterina, stavo per suonare quando sentii delle voci

Ekaterina: commissario, io non ho idea di dove possa essere... ora che ci penso, c'è una persona che potrebbe saperlo... Mara... Mara Fermi… sta all'Appia Sporting

Luca: grazie Ekaterina! Ricordati che ti devo un favore...

Decisi di nascosto di seguire Benvenuto… non so perché presi quella decisione…. ero in auto, e mi tenni a debita distanza, poi parcheggiai in una zona nascosta, ed in silenzio, pistola alla mano, l'ho osservato nascosto nell'ombra.

L’ho visto scendere dall'auto lasciando cellulare, distintivo e pistola sul sedile... ed ho visto anche un ragazzo aprire la portiera della macchina di Benvenuto, e portargli via tutte le cose sul sedile, scappando via velocemente... Luca se n'è accorto solo perché ha sentire il rumore dello sportello mentre si chiudeva, e poi l'ha visto scappare via...

Ho visto Benvenuto decidere d'impulso di cercare il ladruncolo...

Ha sempre avuto coraggio da vendere Luca... per questo volevo che entrasse a far parte della DIA, anche se lui non è mai stato interessato...

Quella maledetta sera non si è imbattuto nel ladruncolo che cercava, ma in Tony Corallo... lui era un ricercato molto pericoloso ed in cerca di vendetta... non gli ha dato il tempo di reagire, io non so come Tony Corallo abbia fatto, ma ha capito subito che Luca era un poliziotto e senza alcuna pietà gli ha sparato 2 colpi... 1 alla spalla destra, e 1 al fianco sinistro...

Io non so come Luca abbia trovato la forza, ma è riuscito a nascondersi... dopo si è accasciato e ha perso coscienza... nel buio l'ho trovato, l'ho scosso silenziosamente, e l'ho chiamato sottovoce

Patrizi: Luca.... Luca... come stai? Senti, ce la fai ad alzarti e camminare? Dobbiamo andarcene subito da qui... se ti trova Corallo, finisce il lavoro che ha iniziato

Ho guardato tutto intorno a noi, ed ho visto quel povero ragazzo… il ladruncolo di poco tempo prima trovarsi di fronte a Tony Corallo... Corallo nel buio l'ha scambiato per Benvenuto, e gli ha sparato altri 3 colpi... Senza alcuna pietà, quando l'ha visto a terra rantolante, si è avvicinato, e prima di dargli il colpo di grazia...

Tony Corallo: muori… muori sbirro di merda!

Gli ha sparato il quarto colpo proprio in pieno petto, poi si è allontanato.

Senza fare alcun rumore io e Benvenuto siamo riusciti ad allontanarci da quel posto, prima che Corallo ritornasse, e ci trovasse.

Ho portato Luca alla clinica Villa Mafalda, l'hanno subito operato e tenuto in coma farmacologico per 2 settimane, fino a che si è risvegliato...

FINE FLASHBACK DI PATRIZI

 

Elena, per tutto il racconto di Patrizi, aveva preso ed accarezzato la mano di Anna.

Anna, con le lacrime che scendevano calde sul suo viso, non aveva ancora realizzato bene cosa le stava dicendo Patrizi, riuscì solo a balbettare: ma quindi... lei... lei mi sta... lei mi sta dicendo... che...

Elena, facendo voltare l'amica verso di lei, la guardò negli occhi cercando di trasmetterle sicurezza: si, Anna... Patrizi sta dicendo quello che hai capito... Luca non è morto...

Anna disorientata: ma adesso dov'è?

Poi realizzando bene la cosa, con le lacrime che le scendevano sempre più velocemente sul viso, ma lei non si preoccupava nemmeno più di asciugarle, prima sussurrò lievemente: adesso dov'è?

Ed infine urlò: DOV'E'? DITEMI DOV'E'?

Si era accorta che, con il suo urlo, aveva attirato gli sguardi di tutte le persone presenti al bar, ma in quel momento non le interessava nulla… voleva solo sapere dove fosse Luca, per correre da lui

Fu Abel che, avvicinandosi a lei, le mise una mano sulla spalla per farla calmare, e le parlò: mamma… mamma calmati... ti prego...

Anna lo interruppe, piangendo disperata: Abel, io... io voglio solo vederlo... solo vederlo...

Abel abbracciandola e guardandola negli occhi: lo vedrai... e anche prestissimo... fai finire il maggiore di raccontarti i fatti, e poi ti prometto che ti porto subito da Luca...

Anna guardando il figlio: tu lo sai dov'è?

Abel annuì: si… ti porterò da lui... adesso però ascolta Patrizi...

Anna annuì e si rivolse al maggiore: e poi che è successo?

Patrizi: Benvenuto, appena si è svegliato dal coma, si è guardato intorno, e con un filo di voce mi ha chiesto "Anna.... Anna lo sa?"... in quel momento gli ho solo detto una mezza verità... gli ho detto che lei non lo sapeva che era in ospedale…poi gli ho fatto fare un sedativo...

Anna: poi?

Patrizi: appena è stato meglio fisicamente, gli ho raccontato tutta la verità... cioè che tutti lo credevano morto... l'ho convinto ad aspettare per dire la verità, fino alla cattura di Tony Corallo, e l'ho convinto ad aiutare la DIA a smantellare la cosca degli Spileri, in cambio io lo avrei aiutato a riprendersi la sua vita.. La cosca siamo riusciti totalmente a smantellarla circa 4 mesi fa, e come promesso l’ho lasciato libero...

Poi Patrizi fissò i suoi occhi in quelli di Anna: la prima cosa che ha fatto Luca è venire a Trieste a cercarla... l'ha cercata lì per mesi... non poteva certo sapere del suo trasferimento a Genova... nel frattempo, io avevo preso il comando della sezione DIA qui, e casualmente, circa 1 mese e mezzo, 2 mesi fa, qui all'acquario, l’ho vista...con le mie conoscenze, ho chiesto informazioni e ho saputo che lei viveva e lavorava qui... ho avvisato Luca, e l’ho messo in contatto con Lorenzo, gli ho procurato un nuovo nome ed un falso curriculum... Luca voleva avvicinarla senza causarle shock o traumi, ed è anche per questo che, convinto da Argenti e Berti, ho accettato di parlarle e raccontarle ogni cosa...

Anna, con le lacrime che le scendevano copiose sul viso: lei… lei ha fatto credere a tutti che Luca fosse morto... ma se non ci fosse stato lei quella maledetta notte, probabilmente Luca sarebbe morto veramente... lei gli ha salvato la vita... io non ce l'ho con lei, anzi le sono molto grata per averlo salvato... adesso però posso andare?

Patrizi annuì sorridendole: Luca non ha mai smesso, neppure per un solo attimo, di pensare a lei, Gori...

Anna si voltò verso Abel, che le capì al volo, ed insieme uscirono dal bar.

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Capitolo 7
*** 7. ***


30 Giugno 2020, Palestra Brooklyn Fitboxing

Abel parcheggiò lo scooter in uno spazio poco distante dalla palestra, ed Anna appena scesa, con ancora il casco in testa, si voltò verso di lui guardandolo disorientata.

Abel le fece togliere il casco, e con delicatezza la prese la testa, facendola voltare verso l'ingresso della palestra, dove 3 uomini stavano parlando tra di loro.

Anna guardò nella loro direzione, e sentì subito le lacrime pungerle gli occhi.

Si voltò verso il figlio, e lui annuì, sorridendole con dolcezza per incoraggiarla.

Anna in un sussurro appena udibile anche a se stessa: Luca

Era stato solo un flebile sussurro, ma fu come se lo avesse urlato, perchè nello stesso istante Luca si voltò verso di lei, e rimase imbambolato a fissarla, con gli occhi e la bocca spalancata. Per dei lunghi infiniti istanti si fissarono incapaci di agire.

Elena, Alessandro e Paola arrivati in quel preciso istante, e lo stesso Abel si incantarono commossi a guardare quella scena, mantenendosi a debita distanza.

Fu l'attimo di un secondo e sia Luca che Anna mossero dei timidi passi per avvicinarsi, fino a portarsi uno di fronte all'altra, senza mai interrompere il contatto visivo tra loro.

Ancora increduli, con lo sguardo incatenato negli occhi dell'altro, e il terrore di sfiorarsi, per paura che l'altro potesse svanire come al risveglio da un sogno.

Luca, con estrema delicatezza, sfiorò le mani di lei con le sue, e sussurrò, più a se stesso che a lei: non riesco ancora a crederci

Anna: neanch'io...

Luca allargò per un secondo le sue braccia, ed un attimo dopo si ritrovarono l'una tra le braccia dell'altro, stretti forte in un abbraccio tanto desiderato... il loro abbraccio.

Anna si strinse forte al suo petto, e si sciolse in un lungo pianto liberatorio, scossa da singhiozzi... era il pianto che aveva trattenuto sempre di giorno per 9 lunghi anni, per mostrarsi forte con Abel e con gli amici, era il pianto a cui si abbandonava solo la notte, abbracciando le loro foto insieme... ma questo non era il suo solito pianto, era un pianto diverso, era un pianto che le ricordava il vuoto sentito senza di lui in questi anni appena trascorsi, ma era soprattutto un pianto di felicità per averlo finalmente ritrovato.

Anche a Luca caddero calde lacrime sul suo viso, e mentre la stringeva forte a sè, respirando il delicato e dolce profumo dei suoi capelli, le sussurrò: Anna calmati, ti prego! Va tutto bene... ora siamo insieme... ora siamo insieme... va tutto bene...

Mentre le sussurrava quelle parole, con una mano le accarezzava delicatamente la schiena, nel tentativo di rassicurarla ulteriormente.

Ed Anna stretta a lui pian piano si calmò, le lacrime continuavano a scorrere sul suo viso, ma non era più scossa dai singhiozzi.

Si scostò leggermente, quel tanto per poterlo guardare negli occhi e accarezzargli delicatamente il viso: Non mi lasciare mai più Luca, ti prego...

Luca le sorrise rassicurandola: per separarmi ancora da te, dovrebbero ammazzarmi veramente questa volta... mi sei mancata troppo

Nel volto di Anna nacque un timidissimo sorriso tra le lacrime, che Luca con estrema delicatezza le asciugò, mentre le sussurrava sorridendole e incatenando gli occhi nei suoi: lo sai? sei molto più bella quando sorridi.

Si sorrisero, per poi diventare seri ed avvicinarsi fino a sfiorarsi le labbra, ed un sorriso per quel dolce contatto sorse spontaneo nel viso di entrambi.

Non si scostarono, anzi presto divenne un'esigenza dischiudere le labbra per approfondire il bacio, e stringersi ancora di più.

Fu un bacio lento, dolce, consapevole del forte sentimento che li lega, e li ha sempre legati... era un bacio molto diverso dall'ultimo che si erano scambiati parecchi anni prima in quel parco, quello era stato un bacio disperato, frettoloso, prima di salutarsi per rivedersi dopo vario tempo.

Luca mise un braccio lungo la vita di lei, e l'altro dietro la sua schiena, quasi nel tentativo di stringerla maggiormente a se, mentre lei ancorò le sue braccia sulle spalle di lui, per tenerlo legato ed impedirgli di staccarsi da lei.

Ma nessuno dei due aveva la minima intenzione di staccarsi, incuranti di essere lì, in mezzo ad una via e circondati dagli sguardi indiscreti delle persone intorno a loro.

In quel momento non esisteva nient'altro...solo loro due.

 

Paola, fissandoli incantata: sono così carini quei due

Abel sorrise: si, è vero... sono molto innamorati... è anche merito tuo, se siamo arrivati a tutto questo, cioè a farli ritrovare...

Paola: che vuoi dire?

Abel: se tu guardando quelle foto, non mi avessi fatto notare l'estrema somiglianza, e non mi avessi fatto la domanda "sei proprio sicuro che non siano la stessa persona?"... ecco io, non ci avrei mai pensato... e non avrei mai indagato...

Alessandro prese delicatamente la mano di Elena: beh, ce l'hai fatta!

Elena girandosi verso di lui: ce l'abbiamo fatta, vorrai dire.... tutti insieme...

Poi rivolta verso Abel: Tesò, com'è che diceva tua madre? Ah si.. "per me l’amore è un capitolo chiuso!"... beh, se vede, no?

Abel mettendosi a ridere: si, se vede proprio! Mamma ha sempre detto così... magari non in questi giorni, però potremo divertirci a sfotterla un pò...

Elena commentò ridendo: peccato non poterlo fare ora... qualcosa mi dice, che ci saremmo divertiti parecchio...

 

Anna si staccò a fatica dalle labbra di lui, alzò appena il viso per guardarlo negli occhi, e come una preghiera, gli sussurrò appena: Portami via... portami via, ti prego

Luca, con una lieve carezza, le sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e le domandò: dove vorresti andare?

Anna: dove vuoi... solo io e te...

Luca sorridendole: penso di avere un'idea... senti, andiamo da Abel e gli altri per salutarli, poi io e te ce ne andiamo a Vernazza... che ne dici?

Anna sfiorò nuovamente le labbra con le sue, e gli sussurrò: non ci sono mai stata... dev'essere molto bella! Comunque, io con te verrei ovunque...

Abbracciati si diressero verso gli altri, e si fermarono un pò con loro.

Stavano per congedarsi, quando Paola, sentendo squillare il suo cellulare: "Lea..... si..."

Paola si voltò verso di Anna, che le fece cenno di non dire che era lì

Paola: " no, non è qui... ma non riuscite a sbrigarvela da soli?.... no, è che.... Lea, non posso spiegartelo al telefono... tra 15 minuti al bar dell'acquario, ok?... a tra poco"

Tutti la fissarono interrogativamente, e Paola spiegò: mia sorella e Massimo hanno un problema con il direttore, e ti volevano Anna...

Anna sbuffò, e Luca fece un sorrisetto furbo: in realtà Paola non ha detto di averti vista... quindi noi possiamo squagliarcela facendo finta di nulla

Abel sorridendo: giusto... Luca ha ragione! Andate, va...

E mentre Luca ed Anna si stavano avviando, tenendosi per mano, verso la moto, urlò: oh, non vi voglio vedere fino a domani... divertitevi...

Anna arrossì vistosamente in imbarazzo: ma lo senti?

Luca le accarezzò il viso, e le soffiò sulle labbra: diciamo che è il suo modo per farci capire che abbiamo la sua benedizione...

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Capitolo 8
*** 8. ***


30 Giugno 2020, bar dell'Acquario

Lea era seduta al tavolino con Massimo, ed appena vide Paola ed Abel: allora?

Paola: allora che?

Lea disperata: Il direttore è su di giri, vuole far iniziare l'addestramento a Pretty e Minou da domani.... non vuole sentire ragioni, a meno che Anna...

Elena, arrivata in tempo per sentire i suoi discorsi: Anna non ceda alle sue avance, giusto?

Lea annuì: Anna non ne parla mai, solo una volta mi ha accennato alla cosa, minimizzando il problema... ma l'ho capito che lui non le da tregua...

Elena: Anna a volte si è sfogata con me... so che l'ha sempre tenuto alla larga...

Lea, prendendosi la testa tra le mani: il direttore Polletti adesso è determinato ad averla a tutti costi, e per farla cedere vuole ricattarla, giocando con le vite di Pretty e Minou...

Scoppiando a piangere, continuò: e non è giusto... non sono giocattoli... nessuno è un giocattolo, nè le persone nè gli animali... è un lurido viscido porco...

Elena determinata: Si, va fermato a tutti i costi...

Abel: non permetterò mai che mia madre venga ricattata da quel mostro... Elena, noi possiamo fare qualcosa?

Elena annuì: andiamo in commissariato... Lea, tu e Massimo potreste fare una denuncia, poi domani quando torna Anna, le spiegheremo tutta la situazione... e non penso proprio che lei si tirerà indietro....

Lea: perchè proprio domani? Non puoi chiamarla adesso, e farle fare oggi la denuncia?

Abel ridacchiando: meglio di no... non è il caso! diciamo che mia madre, in questo momento, è un pò impegnata... ed in buona compagnia...

Lea spalancò la bocca: No... no... si è fidanzata? E da quanto? Stamani non ha mai accennato alla cosa... mi sembrava come sempre... non sembrava affatto con un umore diverso dal solito... anzi!

Elena ridacchiando: diciamo che fino a poche ore fa non era ancora successo nulla....

Lea, iniziando a capire: Elena è per questo che l'hai praticamente rapita?

Elena: più o meno... doveva venire a conoscenza di alcune cose molto importanti... cose che non potevamo tacerle... cose riguardanti una persona... e poi hanno fatto tutto da soli...

Lea, facendo una deduzione logica: quindi è sicuramente una persona che lei conosceva già, e che magari non vedeva da parecchio tempo...

Paola, intervenendo: parecchio parecchio! più che altro è una persona per lei importantissima, ma credeva che lui... che lui fosse morto...

Lea capendo al volo: il suo migliore amico, il suo grande rimpianto... una volta si è confidata e me ne ha parlato... è lui, vero?

Paola ridacchiando: proprio lui!

Abel improvvisamente: Oh Elena, mi raccomando, acqua in bocca con Luca per la questione avance del direttore... come minimo, sennò lo ammazza di botte...

Paola: e non farebbe affatto male...

Elena: andiamo in commissariato... per prima cosa allertiamo la protezione animali, così mettiamo al sicuro Pretty e Minou.... poi per la denuncia di mobbing...

 

Vernazza

Dopo un viaggio di circa 1 ora e mezzo, Anna e Luca scesero dal treno e andarono subito all'hotel, dove per pura fortuna avevano trovato libera una stanza.

Si erano portati giusto il cambio per stare una notte fuori, il costume e l'asciugamano da mare. Camminavano mano nella mano, intrecciando le loro dita, ed ammirando quel bellissimo paese con le sue stradine strette e acciottolate.

Decisero di mettersi il costume ed andare subito in spiaggia, visto anche il gran caldo.

Anna si era messa il costume in bagno, e quando uscì per indossare il copricostume, Luca deglutì e la fissò incantato.

Anna arrossendo: Hey, perchè mi guardi così?

Luca, inarcando un sopracciglio: così come?

Anna balbettando: come... dai... hai capito...

Luca si avvicinò al suo orecchio, e mordicchiandole dolcemente un lobo, le sussurrò lievemente: sei bellissima...

Anna avvampò, poi maliziosamente gli sussurrò ad un centimetro dalle sue labbra: guarda che se fai così, non arriveremo mai alla spiaggia... non eri tu quello che voleva andare a fare un bagno in mare?

Luca sorridendole: touchè... dai andiamo in piaggia...

 

Arrivarono dopo pochi minuti in spiaggia, stesero gli asciugamani e si misero in costume, poi si sdraiarono sul fianco, uno di fronte all'altra, per potersi guardare.

Luca, giocherellando con una ciocca dei capelli di lei, le disse: lo sai dove mi piacerebbe tanto poter tornare?

Anna fece cenno di no con la testa: non lo immagino...

Luca, guardandola negli occhi: a casa nostra, a Roma... ma so bene che, sicuramente, non è certo possibile... chissà, il nuovo proprietario avrà cambiato tutto, i colori delle pareti, gli arredamenti che avevamo scelto...

Anna gli sorrise: e se invece ti dicessi che è possibile?

Luca la fissò interrogativamente, mentre aspettava che lei parlasse.

Anna: 9 anni fa, dopo la tua scomparsa, ero disperata perchè oltre che aver perso te, dovevo disfarmi della nostra casa, dei nostri ricordi, e così mi sono confidata con mia madre... lei ci ha pensato un pò, poi mi ha chiesto di informarmi quanto mancava per poter estinguere il mutuo... mi sono informata, e lei mi ha fatto un assegno per poterlo estinguere... la casa adesso è nostra, ed è rimasta uguale... io non ho cambiato nulla...

Luca commosso l'attirò a sè per baciarla, poi con un tono speranzoso nella voce: pensi che... pensi che potremo andarci... magari un fine settimana?

Anna: si, basta solo che io faccia attaccare le utenze sospese... di solito ci vogliono solo poche ore... e poi chiamo Lorena per far pulire e sistemare la casa.. che ne dici? Potremmo partire con il treno giovedì, ed arrivare a Roma nel tardo pomeriggio... lì possiamo prendere un taxi per arrivare, e poi per muoverci a Roma, c'è sempre la tua auto... Ho fatto fare tutti i tagliandi e le manutenzioni, basterà attivare l'assicurazione e farci un pò di rifornimento

Luca commosso era rimasto a bocca aperta, l'attirò a sè abbracciandola, e poco prima di baciarla riuscì a dirle: ti amo.. grazie di esistere

Poi si alzò improvvisamente, e prendendola per mano la condusse sulla riva

Luca: allora.. ce lo facciamo questo bagno?

Anna, sentendo l'acqua con un piede: ma che, sei matto? È freddissima...

Luca fece un sorrisetto furbo, la prese in braccio e si immerse in acqua con lei.

Appena l'acqua gli arrivò al collo, mollò la presa mantenendola però stretta a sè, facendo aderire perfettamente i loro corpi, mentre si impossessava con foga delle sue labbra.

Quando si staccarono, si guardarono felici e complici negli occhi, e lei sentendo l'evidente eccitazione del compagno, ci scherzò su: non sapevo che ti fossi portato la pistola d'ordinanza al mare...

Lui, imbazzato cercò di giustificarsi: ecco io... tu...

Lei lo bloccò subito sorridendogli e sussurrandogli a fior di labbra: shhh, non devi giustificarti!

Poi fissandolo negli occhi continuò: ti voglio... ti voglio anch'io... e non immagini nemmeno quanto!

E prendendolo per mano, disse decisa e con lo sguardo malizioso: per oggi il bagno l'abbiamo fatto... dai, recuperiamo tutta la nostra roba, e torniamo in albergo.. voglio stare da sola con te....

Appena entrarono nella loro camera, si baciarono con foga, le loro mani impazienti esplorarono il corpo dell'altro, ed i loro vestiti volarono per terra con una fretta, un'impazienza che non si riconoscevano.

E poi tutto avvenne in modo molto naturale, fecero l'amore con dolcezza, con passione, per più volte, senza mai sentire quell'imbarazzo che avevano immaginato di provare.

Era come se loro due, ed i loro corpi fossero nati solo per completarsi a vicenda.

 

1 Luglio 2020, Vernazza

Anna si svegliò e ci mise qualche secondo prima di rendersi conto dov'era.

I ricordi del giorno, e soprattutto della sera prima la travolsero, e sentendo il braccio di Luca attorno alla sua vita sorrise pensando "è tutto vero... non è stato solo un sogno".

Pian piano si girò, e vide che anche Luca era già sveglio

Anna sussurrò sulle labbra di lui: buongiorno

Luca, dandole un piccolo bacio: buongiorno a te

Anna: è da molto che sei sveglio?

Luca: una mezz'ora

Anna: e perchè non mi hai svegliata?

Luca, sistemandole le ciocche di capelli dietro le orecchie: naaa...dormivi così bene...

Anna: che ore sono?

Luca: le 7

Anna, mordendosi le labbra, ed avvicinandosi maliziosamente a lui: quindi prima di dover andare a prendere il treno, abbiamo ancora un pò di tempo tutto per noi...

Luca, reggendole il gioco: e sentiamo... cosa avresti intenzione di fare?

Anna, soffiandoli sulle labbra: tu che ne dici?

E non ebbero più bisogno di parlare...

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Capitolo 9
*** 9. ***


1 Luglio 2020, Treno per Genova

Anna accoccolata al petto di Luca, si appisolò.

Luca sentì squillare il cellulare di lei, e per non svegliarla rispose, parlando sottovoce.

Luca: "pronto.... no, Elena, sono io... Anna si è appena addormentata... ok, passiamo in commissariato, appena arriviamo... va bene... a più tardi"

Quando stavano per arrivare in stazione, Luca la sveglio tempestandole il viso di baci

Anna, strusciandosi gli occhi: scusami... mi sono addormentata...

Luca, le sorrise e diede un bacio sulla fronte: bella addormentata, tra 5 minuti siamo arrivati a Genova... senti, prima ha chiamato Elena sul tuo telefono... ho risposto io per non svegliarti... ha detto di passare in commissariato... dice che è importante...

Anna: va bene...

 

commissariato San Fruttuoso

Anna, tenendo stretta la mano di Luca: Settimo, il commissario è nel suo ufficio?

Settimo: si signorina Anna... la accompagno

Anna: ma no... conosco la strada....

Anna bussando alla porta di Elena: possiamo?

Elena: venite... com'è andata a Vernazza?

Anna, facendo un occhiolino a Luca: benissimo... Vernazza è bellissima... dovresti andarci anche tu con...

Elena: con nessuno... dato che è finita...

Anna: e me lo dici così?

Elena: diciamo che sto virando i miei interessi altrove... non era cosa...

Luca non riusciva a capirci nulla, ed Anna in un lieve sussurro: te lo spiego dopo...

Elena, cambiando discorso, raccontò del direttore dell'acquario, e delle cose successe il giorno prima, dopo la loro partenza per Vernazza.

Vide le mani di Luca chiudersi strette a pugno e capì la rabbia che provava, e Anna che era rimasta pietrificata e con i lucciconi agli occhi.

Con tenerezza osservò che l'amica era andata rifugiarsi tra le braccia di Luca, e lui che la stringeva forte a sè

Anna: non riesco ancora a crederci che quell'essere indegno di Polletti abbia messo di mezzo quelle 2 creature indifese...

Elena: per Pretty e Minou non devi più preoccuparti.... ma ho bisogno della tua denuncia per poterlo incriminare per mobbing, oltre che per maltrattamento degli animali... ed in più, grazie a Patrizi, abbiamo scoperto che per ottenere i suoi scopi, ha pagato varie tangenti... ce n'è abbastanza per farlo sparire definitivamente...

Poi guardando Luca: non c'è alcun bisogno che tu gli spacchi la faccia... anche se credimi, se lo meriterebbe... ci pensiamo noi ad incriminarlo...

Anna, rimasta accoccolata tra le braccia di Luca: la potresti prendere te la denuncia?

Elena: con molto piacere...

 

EPILOGO, 14 Agosto 2020

Luca aveva ricominciato a lavorare come commissario al commissariato di P.S., grazie anche all'aiuto di Patrizi, mentre Anna aveva preso la decisione di continuare a lavorare all'acquario, al fianco di Lea e Massimo.

Ovviamente Luca si era, da subito, trasferito a vivere a casa di Anna, ed ogni weekend che avevano libero, ne approfittavano per fuggire insieme per andare nella loro casa di Roma.

Abel: Luca, mamma... dai che faremo tardi...

Luca: io sono pronto...

Abel, bussando alla porta del bagno: mamma dai...

Anna uscendo molto bianca in volto: si, sono quasi pronta

Abel e Luca allarmati: tutto bene?

Anna: si, sto bene...

cercando di minimizzare la cosa: deve avermi fatto male qualcosa che ho mangiato

Luca preoccupato: si amore, però ora è già qualche giorno... Quindi, dopo la festa per l'insediamento di Massimo come direttore all'acquario, io e te andiamo dal medico... e non voglio sentire storie..

Anna arrossendo, si morse il labbro inferiore: amore, non mi serve andare dal medico

Guardando con studiata lentezza prima Luca, e poi Abel: so già qual'è la causa di questi miei malesseri mattutini...

Abel capì subito e fece un largo sorriso, mentre Luca sembrava disorientato.

Anna rientrò in bagno, e ne uscì con uno stick in mano: è qui che è spiegata la causa...

Luca si avvicinò a lei, la fissò un attimo, per poi sorriderle: sei incinta?

Anna annuì: si, aspettiamo un bamb...

Luca non la fece nemmeno finire di parlare, che la coinvolse in un lungo bacio.

Abel sorridendo, si mise a sfotterli: no, ma fate pure... tanto non siamo in ritardo...

Anna fintamente scocciata: ma quanta fretta... dai andiamo...

 

Acquario di Genova

Massimo, facendo il suo primo discorso da direttore: e quindi devo ringraziare tutti i miei collaboratori per essere arrivato a questo importante traguardo, che per me è un punto di inizio, uno sguardo verso il futuro... devo ringraziare in particolar modo la mia fidanzata, e futura moglie Lea per avermi sempre sostenuto e per guardare nella mia stessa direzione...

Massimo lanciò uno sguardo a Lea visibilmente arrossita, mentra Paola e Abel si divertivano a canzonarla bonariamente.

Massimo continuò: ... e ad una collaboratrice ed amica che mi ha insegnato a non arrendermi mai, nonostante le difficoltà, ed a guardare le cose nella giusta prospettiva, sto parlando della biologa Anna Gori, che nomino mia vice, e sono certo che quando non ci sarò, saprà sostituirmi perfettamente.

Anna arrossì, e Luca le sussurrò: sono fiero di te amore mio

Massimo continuò ancora: ringrazio il commissario Argenti, il maggiore Patrizi, mia cognata Paola ed il fidanzato Abel, il commissario Benvenuto per averci aiutato a smascherare chi non aveva a cuore gli animali e questo acquario... ed ora basta tediarvi con le parole... buona festa a tutti!

Applaudirono tutti al discorso sentito di Massimo.

Elena guardò Alessandro, con cui da qualche settimana aveva iniziato una relazione, ed insieme stavano mettendo le basi per una storia importante, e pensò che in fondo la loro vita stava avendo un corso meraviglioso.

C'erano state sofferenze, separazioni, pianti, ma avevano avuto anche la possibilità di un riscatto, di cambiare il corso delle cose, il corso delle loro vite.

Oggi sentiva che la vita era stata generosa con tutti loro.

Non importa se avrebbero dovuto affrontare altre prove, altri dolori, perchè avrebbero sempre avuto la possibilità di riscattarsi e di tornare a sorridere.

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