Soul Mate - Anime gemelle

di writtenfables
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***



Note alla fine!! Buona lettura


- “Oggi è un giorno speciale per il mio show… ovviamente lo è sempre” disse Ellen Degeneres con un sorriso, “ad ogni modo… lo stilista Kurt Hummel sarà qui”.

Il pubblico si scatenò al suo annuncio.

Sullo sfondo c’era una foto di Kurt, a schermo intero, con Kurt leggermente sorridente ed un polsino d’oro al polso sinistro.

Indossava sempre quel polsino.

- “Proprio così! E gli darò così tanti buoni consigli sulla mia moda… avete presente, le magliette di Ellen, le sciarpe di Ellen… beh … i pantaloni attillati di Ellen”

Il pubblico rise.

- “Sono seria. Avere scritto Ellen attorno al vostro sedere e su e giù le vostre gambe…lo indosserei. Ed anche Portia”

Ellen sorrise di nuovo alle risate del pubblico.

- “Va bene glielo proporrò… ma ora, diamo un caloroso benvenuto al famoso stilista Kurt Hummel!”

Ellen si alzò per salutare uno dei suoi stilisti preferiti.

Il pubblico esplose in un grande applauso mentre Kurt appariva da dietro un angolo.

Kurt salutò tutti con la mano, un ampio sorriso sul volto, per poi stringere Ellen in uno stretto abbraccio.

Desiderava da così tanto tempo partecipare allo show di Ellen e non poteva essere più felice di così.

Si sedettero entrambi mentre sullo sfondo apparivano delle immagini di modelle che indossavano gli abiti disegnati da Kurt.

- “Kurt Hummel! Oh è davvero meraviglioso averti finalmente qui” disse con entusiasmo Ellen.

Kurt sorrise.

- “Non hai idea da quanto tempo volevo essere qui. Non ho mai perso una puntata del tuo show” rispose felice Kurt.

- “Oh bene! Ti interrogherò dopo” disse Ellen.

Kurt rise così come qualcuno tra il pubblico.

- “Allora… questo per te è stato davvero un anno importante.

La collezione autunnale è in uscita ed hai già iniziato a preparare quella invernale. Ed hai comunque il tempo di fare servizi fotografici, interviste, soprattutto la mia”

Kurt rise.

- “Ed ho anche sentito che stai scrivendo un libro”.

- “Si. Volevo scrivere questo libro fin da quando era un bambino ed avevo già scritto qualche capitolo che ho fatto leggere ad un editore e sto piano piano proseguendo da lì” rispose Kurt.

- “E quindi … puoi rivelarci qualche informazione sulla storia o per lo meno il titolo?” chiese Ellen.

- “Non posso dare molte informazioni a parte che è una storia per bambini e che si intitolerà “Land Of Stories”. Parla di due gemelli, Alex e Conner, che finiscono nel regno delle fiabe” rispose Kurt, iniziando a giocherellare col polsino d’oro sul suo polso sinistro.

- “Sembra davvero una bella storia che leggerò sicuramente. Hai già letto il mio libro?” ridacchiò Ellen.

Kurt rise.

- “Per 3 volte” rispose Kurt.

- “Bello! Perché non quattro?” chiese Ellen.

Kurt rise di nuovo.

- “Sono a metà della quarta” replicò Kurt.

- “Va bene sei perdonato”.

Ellen fece una piccola pausa prima di continuare.

- “So che forse questo è qualcosa di cui non vuoi parlare, il che va benissimo, ma tutto il mondo sa perché indossi quel polsino d’oro” disse Ellen indicandolo.

Kurt lo fece leggermente ruotare.

- “Si” dichiarò Kurt, facendole capire che andava bene continuare a parlarne.

- “Cosa che è un po’ strana visto che, fin quando il nome completo non apparirà sul tuo polso, per ora sono solo piccoli segni simbolici che nessuno può davvero leggere” dichiarò Ellen.

Kurt sospirò ed annuì.

Subito dopo la nascita, ad un bambino, maschio o femmina, appaiono dei piccoli segni simbolici sul polso sinistro.

È sempre il polso sinistro.

Quando il bambino cresce questi segni diventano più chiari ma ancora non rivelano il nome.

Questo nome non è altro che il nome della propria anima gemella.

E nonostante questi segni sul polso di Kurt siano ancora dei semplici simboli, sembrano formare solo e soltanto il nome della sua azienda.

Era cresciuto senza i suoi genitori a causa di un terribile incidente d’auto quindi l’intera faccenda delle anime gemelle era ancora qualcosa di estraneo per lui.

Kurt giocò di nuovo col polsino.

- “Beh sì, ho bisogno di un po’ di mistero nella mia vita. Un giorno ci scriveranno su un libro” cercò di scherzare Kurt, ma l’idea dell’anima gemella lo fece sentire vuoto.

Ellen intuì tutto subito.

- “Non hai proprio mai visto il suo nome?” chiese con gentilezza.

Kurt guardò il polsino e poi di nuovo Ellen.

- “No. Non ho mai visto il nome completo. Sono stato in mezzo a tanta gente e nemmeno una volta ho visto un nome preciso.” Ammise Kurt per la prima volta in diretta televisiva.

Nonostante l’idea di un’anima gemella non era qualcosa di familiare per Kurt, il fatto che non avesse mai visto un nome sul suo polso gli lasciava sempre una sensazione di dolore alla bocca dello stomaco.

Tutte le persone che avevano già trovato la loro anima gemella con cui Kurt aveva parlato, gli avevano detto che era una normale sensazione.

Vide Ellen tirarsi su una manica per rivelare il nome della donna, che poi era diventata sua moglie, sul polso.

Portia de Rossi.

- “Non è una bella sensazione, vero?”  chiese onestamente Ellen.

Kurt aveva voglia di piangere ma riuscì a trattenersi.

- “No, non è per nulla una bella sensazione” rispose Kurt.

- “Capisco sicuramente.

È come se ci fosse questo buco che non riesci a riempire senza quella persona che non hai ancora incontrato.

Uscire per degli appuntamenti o l’avventura di una notte non potranno mai riempire quel vuoto.

So che ci scherzi molto durante le interviste, ma ammiro la tua forza” disse Ellen con dolcezza.

Kurt sorrise e permise ad una sola lacrima di scorrere sulla sua guancia.

- “Non farmi piangere, Ellen” cercò di scherzare di nuovo Kurt.

Elle gli sorrise con calore.

- “Sai una cosa? Troverai la tua anima gemella.

È una delle sensazioni più emozionanti e sensazionali del mondo.
Senti così tante emozioni.

È difficile nominarle tutte ma è così che mi sono sentita il giorno che ho incontrato Portia.

C’è voluto del tempo, ma i nostri sentimenti erano troppo forti da ignorare.”

Kurt amava ascoltare Ellen parlare di lei e di Portia.

Erano una bellissima coppia e sembravano così felici.

- “Mi stavo solo domandando… e se la mia anima gemella fosse morta?”

Kurt era sempre stato troppo spaventato per chiedere; questa era sempre stata l’unica domanda che aveva tenuto per sé.

Le persone che avevano già trovato la propria anima gemella probabilmente non sapevano la risposta o non avrebbero voluto parlare di questo.

Ellen semplicemente sospirò ma continuò a sorridergli.

- “Fidati di me. Le sensazioni che proverai quando ti troverai accanto alla tua anima gemella ed il giorno che vedrai il nome completo sul tuo polso, saranno esattamente l’opposto semmai fosse morto.

Non ho mai sentito né letto di qualcuno che non abbia incontrato o non sia stato con la sua anima gemella prima che morisse.

Quindi, in ogni caso, troverai la tua anima gemella”.

Il pubblico applaudì e Kurt non poté fare a meno di sorriderle.

Ellen sapeva sempre come far felici i suoi ospiti.

Si alzarono entrambi e si abbracciarono per un attimo prima di tornare a sedersi.

- “Grazie” disse Kurt con gratitudine.

Ellen gli sorrise mentre si sistemava al proprio posto.

- “Di nulla!

Ed ora un piccolo consiglio di moda.

Penso tu debba indossare questi…”

Elle si allungò dietro al divano e tirò fuori un paio di pantaloni aderenti e, com’era prevedibile, sul di dietro c’era il logo di Ellen.

Kurt rise alla vista; sperava gli andassero.



Note

Per chi segue le mie traduzioni sa che sono letteralmente negata nelle note ma qualcosa devo pur dirla!!

Allora, in realtà la storia è una OS ma per esigenze di "poco tempo a disposizione" l'ho divisa in 3 capitoli che pubblicherò a distanza di 3/4 giorni l'uno dall'altro!

Quindi il prossimo aggiornamento sarà giovedì o venerdì.

La storia è stata già completamente tradotta ma devo ricopiarla e sistemare gli eventuali ORRORI scritti per la fretta....

al solito se c'è qualche errore o altro fatemelo sapere che sistemo...

Di nuovo... BUONA LETTURA a tutti!  

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


- “E questa era Not Alone di Blaine Anderson.

Tante sono state le richieste per questa canzone!

Avete visto il suo ultimo tweet?

Sembra che abbia postato il nome della sua anima gemella…”

Blaine spense la radio della macchina e sospirò.

Un solo stupido errore ed il mondo non gli avrebbe permesso di dimenticarlo.

Stava facendo un giro in macchina, sperando di schiarirsi le idee.

Il suo agente, Noah Puckerman, non era contento di lui.

Ma probabilmente era più incazzato con Blaine per il fatto che non rispondeva alle sue chiamate.

Aveva un polsino d’argento al polso sinistro; c’erano solo dei simbolici segni sul polso.

Ma lui, aveva fatto qualcosa di stupido senza pensarci.

Aveva avuto una terribile giornata.

La sua chitarra aveva bisogno di alcune riparazioni; la nuova canzone non stava venendo bene.

Noah lo assillava dicendogli di smetterla di perdere tempo e fare sul serio.

Blaine ha sempre fatto sul serio.

Voleva solo essere lasciato da solo per un po’.

Indossava quel polsino d’argento per una sola ragione: la sua anima gemella era affare suo.

Anche se non sapeva ancora chi fosse.

Un giorno stava giocherellando col suo cellulare e si sentiva tanto solo; cosa piuttosto ironica visto il titolo del suo disco che era una delle canzoni più famose del momento

Si era tolto il polsino ed aveva fissato i segni sul polso.

Erano strani.

C’era una piccola linea poi una più lunga e continuava così.

Non formavano un nome vero e proprio.

Nemmeno una volta era riuscito a leggere un vero nome sul suo polso.

Frustrato ed un po’ annoiato, ricordò di aver letto un articolo sullo stilista Kurt Hummel.

Così, prese un pennarello e semplicemente scrisse il nome di Kurt sul polso, fece una foto e la pubblicò su Twitter.

Naturalmente era uno scherzo e Blaine dovette cancellarlo ma questo non fermò né la rete né i media dall’esplodere.

Stranamente, quando provò a lavar via la scritta, vide che i segni aggiunti erano già spariti ed i segni ed i simboli erano tornati come prima sul suo polso.

Ricordò che anche da bambino aveva provato a scrivere sul polso un nome ma era successa la stessa cosa.

Il nome di Kurt era semplicemente sparito.

C’erano migliaia di menzioni per Blaine.

La maggior parte dicevano che Blaine e Kurt erano fatti l’uno per l’altro ed avevano anche inventato un nomignolo per la coppia, Klaine.

Era carino, ma Blaine dubitava fortemente che l’affascinante Kurt Hummel fosse la sua anima gemella.

Non aveva mai incontrato Kurt né era mai stato nelle sue vicinanze.

Blaine era stato sotto i riflettori per molto tempo.

La maggior parte dei suoi amici avevano già trovato la loro anima gemella, lui ancora no.

La musica era la sua vita e non l’avrebbe scambiata per nulla la mondo.

Suo fratello maggiore era sposato ed aveva famiglia mentre sua madre era morta un paio di anni prima, quindi era rimasto solo suo padre ma non erano molto legati.

Blaine, di tanto in tanto, era uscito con qualche ragazzo; ma, nonostante con qualcuno di loro aveva passato dei bei momenti, non c’era stata una vera e propria connessione.

Non aveva mai dovuto controllare il suo polso per vedere se era comparso un nome perché non c’era stato nessun coinvolgimenti né nessuna scintilla.

Si era divertito ma non erano durati a lungo.

Blaine accostò l’auto lasciandola in moto.

Il suo cellulare continuava a squillare ossessivamente.

Vide il nome di Noah sullo schermo.

Tanto valeva togliersi il pensiero.

Accettando la chiamata, si portò il cellulare all’orecchio.

- “Ciao Puck” disse stancamente Blaine.

- “Oh! Allora sai come si risponde al telefono” disse Puck sarcasticamente.

- “Possiamo non parlarne ora?”

- “Senti… so che l’intera faccenda delle anime gemello non è molto importante per te…”  iniziò a dire Puck.

Era facile per lui dirlo visto che aveva già trovato la sua.

Aveva dimenticato come fosse sentirsi una persona a metà.

- “Pensi che per me la faccenda delle anime gemelle non sia importante?” scattò Blaine.

- “Per quale altro motivo avresti scritto quel nome sul tuo polso? E sei una celebrità.

Dovresti saperlo bene” lo rimproverò Puck.

- “Ma non è come se avessi postato delle mie foto nudo” lo attaccò Blaine.

- “Sai cosa voglio dire…so che non sembra …pericoloso, ma queste merdate non dovrebbero essere prese con leggerezza” disse Puck quanto più calmo poté.

- “e sai che hanno pensato che si trattasse di Kurt Hummel lo stilista? Scommetto che se aprissi un elenco telefonico potresti trovarne migliaia di Kurt Hummel anche in una sola zona” sospirò Puck.

- “So che forse ti sei sentito…magari un po’ … avvilito…” iniziò Puck.

- “Non sai come stanno le cose e non fingere di ricordare cosa si prova a sentirsi vuoto” scattò di nuovo Blaine, spegnendo il motore.

- “Ricordo com’è Blaine, non presumerlo solo perché io ho già trovato la mia anima gemella.

Ascolta… prenditi la serata libera. Rilassati, non fare nulla di stupido e ne riparliamo domani” disse Puck.

- “Va bene, d’accordo! Comunque sto avendo dei problemi con la mia chitarra” disse Blaine, cercando di restare calmo.

- “Prenditi del tempo! Scrivi! Guarda un porno!”

Blaine non riuscì a trattenere una risata.

- “Semplicemente… rilassati e se ti vedo fare un’altra cazzata su Twitter di nuovo, ti toglierò il cellulare”.

Blaine ruotò gli occhi.

Aveva già un padre ed era anche più che sufficiente.

- “Comunque… ci vediamo domani…e grazie Puck” disse Blaine con gratitudine, chiudendo la chiamata e rimettendo il cellulare in tasca.

Riaccese il motore e ritornò in strada.

Stare in casa a rilassarsi non era proprio una cosa da lui.

Era a poche miglia da uno dei suoi posti preferiti.

Servivano del cibo abbastanza buono, c’era il karaoke, i drink non erano niente male anche se Blaine non era un gran bevitore; ma il posto gli piaceva.

I proprietari erano dei suoi amici.

In realtà erano amici dai tempi del liceo.

E strano a dirsi due di loro scoprirono di essere l’uno l’anima gemella dell’altro quando erano molto giovani; erano stati molto fortunati.

Blaine guidò la macchina fino al parcheggio del suo bar preferito, il Warblers.



Note:

Sera a tutti!! Scusate se non sono riuscita a pubblicare venerdì...

Eccovi il secondo capitolo di questa storia!

Qui conosciamo Blaine, il suo manager Puck e il piccolo "scherzo" che Blaine pubblica su Twitter ( X non mi piace e quindi continuerò a chiamarlo Twitter :P)

Spero di riuscire a pubblicare venerdì al max sabato sera

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Dopo un’intervista così emotiva con Ellen, Kurt sentì il bisogno di prendersi una pausa.

Era in anticipo con la data di scadenza datagli dal suo editore, quindi non doveva preoccuparsi per questo.

Visto che era in un altro stato apposta per quella intervista, aveva la possibilità di visitare la città o semplicemente di uscire un po’.

Non doveva tornare a New York per un altro paio di giorni, quindi… al diavolo… non era mai stato in California.

Si preparò, sistemò il polsino dorato e lasciò l’albergo.

Aveva sentito parlare di un bel posto chiamato Warblers.

Certo era un bar ma perfino la sua amica Mercedes gli aveva detto che era un bel posto.

Era quasi sera quando Kurt trovò il bar; mostrò il documento ed entrò nel locale.

C’era gente che ballava, gente che rideva, qualcuno cantava al karaoke e l’odore del cubo era invitante.

Kurt non beveva tanto, un drink di tanto in tanto; non era sua abitudine nemmeno nelle situazioni più formali.

La musica suonava forte quando Kurt si sedette al bar.

Subito un ragazzo biondo gli sorrise poggiando un bicchiere vuoto sul bancone davanti a lui.
- Non sono un grande bevitore… avete un ginger ale?” chiese Kurt con gentilezza.

- “Nessun problema! Sono Jeff” si presentò il biondo; versò il ginger ale, sogghignando quando riconobbe Kurt.

- “Sei Kurt Hummel lo stilista. Penso di avere quasi tutti gli abiti che hai disegnato”

Kurt sorrise calorosamente quando Jeff gli mise davanti il suo drink.

- “E ti ho anche visto da Ellen oggi. La amo da morire… mio marito è pazzo di lei ma non è così appassionato di moda come me” disse Jeff allegramente.

Kurt ridacchiò sorseggiando poi il suo ginger ale.

- “Tuo marito?” chiese con curiosità.

- “Si, mio marito e mia anima gemella. Siamo i proprietari del locale. Ora è qui in giro con un nostro amico” Jeff si tirò su la manica mostrando il suo polso sinistro.

Nick Duval.

Kurt sorrise con calore al barista.

- “Sei così fortunato…” disse Kurt.

Jeff ci pensò un attimo prima di fare la successiva domanda.

- “È vero? Non hai mai visto un nome sul tuo polso?” chiese poi.

- “Vero” rispose Kurt prendendo un altro sorso del suo drink.

- “Non posso dire di capire come ti senti perché ho incontrato Nick quando andavo al liceo; ho incontrato la mia anima gemella quando ero molto giovane. Ma il mio amico è nelle tue stesse condizioni. Anche lui non ha mai visto un nome sul suo polso ed indossa, come te, un polsino” disse Jeff con comprensione.

- “Mi fa piacere sentire che sei felice” disse Kurt con sincerità.

- “Grazie” rispose Jeff, “Oh! Ecco Nick con il nostro amico. Non so se sei un fan di Blaine Anderson…”.

Quel nome catturò immediatamente l’attenzione di Kurt.

- “Quel Blaine Anderson? Il cantante e cantautore? Sono un suo grande fan. Potrei ascoltarlo cantare per tutto il giorno” disse Kurt emozionato.

- “Perfetto. Te lo presento. Ha bisogno di qualcuno che gli tiri su il morale. Ha fatto qualcosa su Twitter… di cui non va fiero. Nulla di terribile ma…” iniziò Jeff.

- “Cosa ha fatto?” chiese Kurt.

Non si era mai tenuto davvero al passo su tutto quello che facevano le celebrità.

La sua intera vita era quasi sempre sotto un microscopio; perché diavolo avrebbe dovuto far sopportare a qualcun altro lo stesso tipo di attenzioni?

Jeff voleva rispondere ma vide Nick e Blaine avvicinarsi sempre di più a loro.

Kurt finì il suo ginger ale ed una strana sensazione lo compì come un’ondata; sentì una sensazione di calore su tutto il suo braccio sinistro.

Non bruciava.

Era qualcosa di … diverso che attraversava tutto il suo corpo.

Non era una sensazione fastidiosa.

In realtà era qualcosa di… invitante ed avvolgente.

Si alzò dallo sgabello e prese un profondo respiro.

Jeff guardava oltre Kurt quindi non si rese conto dell’immediato cambiamento di Kurt.

- “Eccoli che arrivano.”

XXXXXXXXX

- “Sei patetico Blaine” disse giocosamente Nick.

Blaine fulminò con lo sguardo l’amico non riuscendo però a nascondere un sorriso.

Stavano girovagando per il locale, principalmente intorno al palco ed agli altoparlanti.

I suoi amici avevano aperto il bar e lo mandavano avanti da anni ma, nonostante adorasse vedere i suoi amici così felici, ne era anche un po’ invidioso.

- “Hai parlato con Puck?”  chiese Blaine.

- “Ci parlo di tanto in tanto, ma non ho bisogno di parlare con lui per giungere a questa conclusione. Sei mio amico; l’ho sempre saputo” disse Nick con un sorriso.

Si allontanarono dal palco per dirigersi verso il bar.

Videro Jeff servire un drink facendo qualche piccolo trucchetto di tanto in tanto.

- “Grazie per il supporto” disse Blaine sarcasticamente.

- “Starai bene Blaine” disse Nick.

- “Detto dall’uomo che ha trovato la sua anima gemella al liceo…” borbottò Blaine.

Okay! Nick non poteva ricordare quella sensazione di vuoto e di desiderio ma aveva sempre cercato di aiutare il suo amico così come faceva Jeff.

- “Oh dai Blaine! Non è la fine del mondo. Avresti potuto fare di peggio che scrivere un nome a caso sul polso e farci una foto. A Puck passerà come sempre” disse Nick, leggermente più incoraggiante di prima.

- “A volte… vorrei semplicemente andare lontano… tipo New York o da qualsiasi altra parte” disse Blaine dal nulla.

- “Perché non lo fai? Puoi scrivere e cantare ovunque, Blaine” suggerì Nick.

Gli sarebbe mancato Blaine ma lui non era felice qui e questo era abbastanza ovvio.

- “Non lo so… non c’è una vera ragione” rispose Blaine.

Nick semplicemente sospirò, voltandosi poi a guardare Jeff che parlava allegramente con uno specifico cliente.

Più lui e Nick si avvicinavano a Jeff più Blaine iniziò a sentirsi … diverso.

Sentì una sensazione di calore ed uno strano formicolio al braccio sinistro.

Fu come se un’ondata di emozioni lo avesse colpito all’improvviso.

Si fermò iniziando a respirare pesantemente.

Fu una sensazione meravigliosa quasi commuovente.

Strinse il polso sinistro senza però togliere il polsino.

Si voltò verso Nick che stava guardando, sorridente, Jeff allontanarsi dal bar e raggiungerli con un’espressione eccitata sul viso.

- “Nick, tesoro! Non indovinerai mai chi c’è al nostro bar” strillò Jeff.

- “Il tuo stilista preferito” disse scherzosamente Nick, ma Jeff spalancò gli occhi.

- “Si!” disse Jeff, Kurt Hummel è seduto al nostro bar e sta bevendo un ginger ale che gli ho servito io personalmente”.

Jeff si voltò verso Blaine.

- “Oh! Ed è un tuo grandissimo fan, Blaine. Dovreste…” Jeff si bloccò, notando un repentino cambiamento in Blaine.

Stava stringendo il suo polso sinistro e sembrava stesse per piangere.

- “Blaine?” disse Nick.

Lui e Jeff conoscevano quello sguardo, lo conoscevano molto bene.

- “Mi sento…” iniziò Blaine.

Jeff ebbe un presentimento e si voltò verso Kurt… ed eccola lì: la stessa espressione sul viso.

- “Kurt?” Jeff poggiò una mano sul braccio di Kurt.

Quella sensazione semplicemente crebbe e Kurt si voltò verso Jeff, gli occhi sempre fissi sul viso di Blaine.

I loro occhi si incatenarono l’un l’altro.

Ellen aveva ragione; c’erano così tante sensazioni che Kurt stava provando in quel momento.

Ed era difficile da loro un nome.

- “Kurt! Lui è Blaine Anderson” li presentò Jeff.

Qualcuno doveva pur essere educato anche se stava assistendo a quell’importante evento.

- “Blaine! Lui è Kurt Hummel”.

Nick tirò via la sua anima gemella in modo che nulla bloccasse il cammino di Blaine e Kurt.

Sapeva cosa sarebbe successo.

Blaine fece un passo avanti, senza distogliere gli occhi dall’uomo che aveva ammirato da lontano ed ora… qualcosa lo stava attirando verso di lui.

- “Ciao” Blaine fu il primo a parlare.




Note

Scusate per il ritardo ma è stata una settimana pienissima! 

Tornando al capitolo ... i nostri Klaine si incontrano... cosa succederà lo scopriremo presto ( al max una settimana promesso)

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Kurt stava stringendo il polso senza distogliere lo sguardo dall’uomo che anche lui ammirava da lontano.

- “Ciao” disse Kurt.

Si tolse il polsino ed abbassò lo sguardo sul polso; non c’erano più gli stessi segni e simboli.

Ora c’era scritto un nome.

Blaine Anderson.

Gli occhi di Kurt erano lucidi di lacrime quando tornò a guardare Blaine.

Anche Blaine aveva tolto il suo polsino.

Ed anche sul suo polso non c’erano più né segni né simboli.

Adesso poteva chiaramente leggere un nome.

Kurt Hummel.

Chi avrebbe mai immaginato che quello che aveva postato su Twitter si sarebbe rivelato vero?

Non riuscì ad evitare né di sorridere né di fermare le lacrime che scendevano sul suo viso.

Non gli piacque vedere la sua anima gemella piangere.

Entrambi si avvicinarono e si strinsero in un forte abbraccio.

Si dice che il prima bacio tra le anime gemelle appena ritrovate, sia come una finestra sui loro ricordi.

Blaine si aggrappò forte alla vita di Kurt e lasciò che le lacrime scorressero liberamente.

Sentì le dita di Kurt accarezzare i suoi ricci mentre facevo lo stesso.

Le loro guance erano premute l’una contro l’altra; sentirono su di esse il calore e l’umidità delle loro lacrime.

Si guardarono negli occhi prima di avvicinare le loro labbra e, finalmente, si baciarono.

Era vero!

Sentirono la tristezza ed i dolori dell’altro, i loro successi e la loro appena ritrovata felicità.

Blaine sentì la tristezza provata da Kurt per la perdita dei suoi genitori.

Kurt percepì il rancore di Blaine nei confronti del padre leggermente omofobico.

Entrambi sentirono la loro felicità per i successi ottenuti nella vita.

Entrambi i polsini, oro e argento, caddero a terra.

Nick e Jeff percepirono le emozioni della coppia solo guardandoli.

Potevano essere finalmente felici e completi ora.

I due ragazzi si separarono dal bacio abbastanza riluttanti e si guardarono.

- “È tutta la vita che ti cerco” sussurrò Blaine.

Kurt sorrise permettendo ad altre lacrime di scendere sulle sue guance.

- “Anche io” disse Kurt, poggiando la fronte contro quella di Blaine.

Blaine distolse per un attimo lo sguardo da Kurt per vedere i suoi amici che li guardavano deliziati.

Blaine sospirò.

- “Vuoi andare in un posto… più appartato?”  chiese Blaine alla sua anima gemella.

La sua anima gemella!

L’aveva trovata e non l’avrebbe più lasciata andare.

- “Mi piacerebbe molto” rispose immediatamente Kurt, cosa che fece sorridere Blaine.

Blaine prese poi la mano di Kurt e lo condusse, superando Nick e Jeff, verso l’uscita.

- “Cosa? Nessun ringraziamento?” chiese Jeff scherzosamente.

NicK si voltò verso suo marito e gli baciò una guancia.

- “Tesoro… in questo momento tutto quello a cui stanno pensando è l’un l’altro nel loro mondo. E lo faranno per molto tempo” disse Nick con affetto, ricordando il giorno in cui aveva incontrato Jeff, avvolgendo poi le braccia attorno alla sua vita per abbracciarlo.

- “Questo significa che possiamo fare un’uscita a quattro” disse eccitato Jeff.

Nick, semplicemente, rise.

Vide arrivare gente al bar.

- “Meglio se torniamo al lavoro. E non messaggiare con Blaine” disse Nick, dirigendosi dietro al bancone del bar insieme a Jeff.

La sua anima gemella si imbronciò… (stava davvero per farlo).


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Blaine portò Kurt nel suo appartamento; era il modo migliore per avere un po’ di privacy.

Quando arrivarono, si lasciarono cadere sul letto di Blaine stretti l’un l’altro, baciandosi; cercando qualsiasi forma di contatto potessero avere.

Blaine si stese di schiena lasciando che Kurt accarezzasse il nome sul suo polso mentre baciava con amore quello di Kurt.

- “Non riesco a fermarmi” ammise Kurt.

Nessuno dei due aveva più detto nulla da quando erano arrivati nell’appartamento di Blaine, ma era un silenzio confortevole.

- “Nemmeno io… credo sia quello di cui tutti parlano” disse con passione Blaine.

- “E pensare che sono appena stato da Ellen ed ero così turbato sul sentirmi così vuoto” disse Kurt, poggiando la testa sul petto di Blaine.

- “Non mi sono mai perso una tua intervista, sai? Non sono mai stato un grande appassionato di moda, ma ammetto di avere alcuni dei tuoi vestiti… e stai anche scrivendo un libro?” chiese emozionato Blaine.

Kurt sorrise sollevandosi per guardare la sua anima gemella.

- “Vero! E la tua musica… amo il suono della tua voce. Anche di più ora” confessò Kurt, dandogli un leggero bacio sulle labbra

- “Mi sento anche io così. Non posso credere di averti trovato… sei il mio pezzo di puzzle mancante” disse Blaine, ricambiando il bacio.

Kurt ridacchiò.

- “Dovrò abituarmi a questa tua ossessione per Katy Perry” disse scherzosamente, “ma ne varrà la pena”.

Blaine lo avvolse tra le braccia, invertendo la loro posizione.

- “Entrare nel mondo della moda varrà sicuramente la pena… per essere al tuo fianco, per tutta l’eternità, sopporterò qualsiasi cosa con te e per te” dichiarò Blaine.

Kurt lo strinse ancora più forte, se possibile.

- “Non vorrei mai allontanarmi da te … ma… Blaine” disse Kurt tristemente,” io… non vivo in California e tra qualche giorno devo tornare a New York”.

Blaine sorrise alla sua anima gemella con calore poi, con amore, lo baciò sulle labbra.

- “Non essere triste amore mio! Verrò con te” disse semplicemente Blaine.

Kurt spalancò gli occhi.

- “Lo faresti davvero?” chiese speranzoso Kurt.

Le sue emozioni erano così altalenanti.

Stava abbracciando e baciando la sua anima gemella.

Non c’era nessuna sensazione di vuoto… non più.

- “Certo! Non mi sono mai sentito a casa qui in California. Per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sento completo. E so che ci conosciamo a malapena ma non posso smettere di provare questi sentimenti, Kurt. Andrò dovunque tu andrai. E così avrò anche la scusa perfetta per venire a New York come ho sempre voluto” disse Blaine accarezzando la guancia di Kurt.

- “Abbiamo così tanto di cui parlare” disse Kurt.
Blaine concordò.

- “Lo faremo. Lo faremo sicuramente. Ordiniamo qualcosa?”

Blaine sentì un lieve brontolio non riuscendo però a capire se fosse il suo stomaco o quello di Kurt.

Kurt sorrise ed annuì.

Blaine prese il telefono ed ordinò da mangiare.

Kurt continuò ad abbracciarlo per tutto il tempo.


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Per settimane, quasi un mese, Blaine e Kurt stettero per fatti loro.

Nessuna foto, nessuna intervista.

Kurt si presentava al lavoro solo quando era davvero necessario ed entrambi continuarono a nascondere i loro polsi.

Blaine si trasferì a New York con Kurt dopo averne discusso con Puck e fu la migliore decisione che aveva preso.

Kurt lavorò soprattutto sul libro, restando quando più poté accanto a Blaine.

Le anime gemelle appena ritrovate vivevano i primi mesi come una luna di miele; qualcuno aveva perfino detto che poteva durare anche un anno o due.

Una volta sistemartisi nell’appartamento, parlarono molto di come rivelare al mondo che erano l’una l’anima gemella dell’altro.

Parlarono di tutto, anche di alcune cose che nessuno dei due avrebbe voluto sentire.

Litigavano di tanto in tanto per piccole cose, ma entro sera riuscivano sempre a far pace e a capirsi meglio.

Non sarebbe stato facile ma a nessuno dei due importava o dispiaceva.

Preferirebbero litigare anche per cose inutili per poi fare pace piuttosto che vivere le loro vite sentendosi vuoti e soli.

Arrivò poi il momento in cui decisero che fosse ora di mostrare al mondo i loro polsi.

Immediatamente Kurt disse di volerlo fare durante lo spettacolo di Ellen.

Blaine non ebbe nulla da obiettare.

Era stato da Ellen solo una volta ed era stato incredibile.

Avrebbero indossato i loro polsini con l’intenzione di toglierli in trasmissione, rivelando i loro nomi.

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Kurt non era mai stato così nervoso per qualcosa.

Guardò Ellen fare il suo solito monologo per annunciare che nella puntata del suo show ci sarebbe stato non solo Kurt ma anche Blaine.

- “Dopo settimane senza nessuna notizia di Blaine Anderson e Kurt Hummel, oggi li vedremo entrambi.

E so che ci sono state delle indiscrezioni sui due; per non parlare poi della foto pubblicata da Blaine su Twitter, che non ho ancora visto a dire il vero.

Grazie Blaine per non aver aspettato che io ci abbia messo le mani sopra”

Kurt ridacchiò per il rossore apparso sulle guance di Blaine.

- “Bene! Vi ho fatto aspettare abbastanza. Diamo un caloroso benvenuto a Blaine Anderson e Kurt Hummel” annunciò Ellen con lo stesso entusiasmo del pubblico.

Entrambi i ragazzi svoltarono l’angolo, sorridendo ampiamente.

Fu difficile per loro non prendersi per mano.

Abbracciarono forte Ellen prima di sedersi.

Il pubblico si calmò mentre Ellen sorrise ai due… aveva un piccolo presentimento.

- “Wow! È come se voi due foste spariti dalla faccia della terra. State entrambi benissimo” si complimentò Ellen.

- “Grazie” dissero contemporaneamente Blaine e Kurt.

- “Okay! Mi piace mettere a proprio agio i miei ospiti… ma devo saperlo. Le voci che girano sono vere?” chiese Ellen.

Tutto il pubblico rimase in silenzio.

Kurt si voltò verso Blaine ed entrambi i ragazzi, sorridendosi l’un l’altro, si sfilarono i polsini facendoli cadere a terra.

- “Lo sono” rispose Blaine.

Entrambi mostrarono i loro polsi ad Ellen che sorrise ampiamente alla vista dei loro nomi.

- “Cosa ti avevo detto Kurt Hummel? Ti avevo detto che presto saresti stato insieme alla tua anima gemella! Avrei dovuto fare una piccola scommessa” disse con entusiasmo Ellen.

La telecamera zoomò sui polsi di Blaine e Kurt, svelando il nome dell’altro.

Blaine prese Kurt tra le braccia e lo strinse.

Il suono degli applausi e la sensazione delle braccia della sua anima gemella strette al suo collo, furono la cosa più emozionante che Blaine potesse provare.

Kurt baciò la guancia di Blaine.

- “My missing puzzle piece” sussurrò Blaine.

Kurt ridacchiò avvicinando poi le labbra al suo orecchio.
- “I’m complete”



NOTE

Allora!! in primis scusate il ritardo nella pubblicazione dell'ultimo capitolo...farò del mio meglio affinché non succeda più.

Tra lavoro, casa, la preparazione fisica e psicologica per il BFM e l'emozione di rincontrare Darren , i 5 giorni con la mia amica Giusy, il ritorno da Parigi con un enorme magone ( MI MANCA DARREN), e l'essere stata una settimana senza internet....non mi hanno permesso di fare prima...

Sto traducendo una nuova storia della stessa autrice quindi spero di non metterci molto...

ALLA PROSSIMA!!

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