Incontrarsi per caso... o per destino?

di Alex Ally
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno.

Il sole splendeva alto nel cielo mentre si guardava attorno cercando di scorgere un punto di riferimento, ma a parte la sabbia del deserto non c'era nient'altro. Poi vide davanti a sé la figura di un ragazzo, non riusciva a vederne il volto però allungo la mano verso di lui...

Il suono della sveglia la ridesto dal suo sogno, non era la prima volta che lo faceva, ma ogni volta si svegliava prima di vedere in volto il ragazzo che sognava.
Sbuffando Kira cerco gli occhialli sul comodino e dopo averli messi si alzo per prepararsi, infondo non voleva arrivare in ritardo proprio il suo primo giorno di lavoro.
Ancora non riusciva a credere al fatto di essere stata assunta alla Kaiba Coorporation, certo sarebbe andata a lavorare lì solo come segretaria ma era comunque un'occassione unica sopratutto perchè prima la sua unica esperienza lavorativa era aiutare gli zii nella pasticeria di famiglia. Si lego i capelli biondo-platino, quasi bianchi, in una cosa di cavallo e dopo essersi messa l'abito che le aveva comprato la zia usci di casa pronta per affrontare questa nuova esperienza.
In realrà non sarebbe stata la sua prima esperienza con i fratelli Kaiba, Mokuba veniva spesso a comprare dolci dai suoi zii e Kira aveva chiachieratto con lui varie volte però non aveva mai nemmeno una volta incontrato il famigerato Seto Kaiba di persona il che era strano visto che avevano frequentato lo stesso liceo anche se in due classi diverse.
In quel momento le arrivo un messaggio sul cellulare da parte dello zio che gli augurava buona fortuna, Kira sorisse.
I suoi zii non erano veramente i suoi zii anche se gli aveva sempre chiamati cosi in realtà erano i suoi genitori adottivi. Era rimasta orfana quando era ancora molto piccola e non si ricordava quasi niente della sua famiglia biologica, era cresciutta in orfanotrofio e poi era stata adottata dai cogniugi Yukishiro.
L'aveva sempre trattata come se fosse veramente la loro figlia e Kira n'è era molto affezionata.
Una volta arrivata a destinazione Kira fece un respiro profondo per calmarsi, non voleva mandare tutto all'aria. Questo lavoro era un'occassione inripettibille e non voleva perderlo, adorava i suoi zii però non voleva passare il resto della sua vita nel loro negozio e questo lavoro era il primo passo per crearsi la vita che voleva.
Mentre entrava nell'edificio si ricordo di quando anni prima aveva partecipato al torneo indeto dalla Kaiba. Corp. Peccato che era stata sconfitta già nel primo giorno, dovendo anche dire addio ad una delle sue carte.
Si mise a sedere nella scrivania davanti all'ufficcio di Seto e comincio a lavorare, anche se aveva alcune difficoltà in certi aspetti legali quelli economichi erano più facili da gestire infondo alla pasticerria aveva sempre aiutato lo zio con i conti.
A metà mattina vide che Seto stava entrando in ufficio e cosi si alzo per salutarlo, ma l'uomo non la degno nemmeno di uno sguardo.
“È proprio antipatico come si dice in giro.” penso Kira per poi tornare al suo lavoro.
Ben presto imparo tutto ciò che doveva sapere per ricoprire il suo nuovo ruolo e nel giro di qualche mese poteva dire di essersi completamente ambientata anche se non aveva ancora scambiato mezza conversazione con colui che doveva essere il suo capo.
Lo incrociava la mattina quando entrava in ufficcio e la sera quando se né andava, ma Seto raramente la degnava di una parola o di un vero e proprio contatto visivo. Al contrario Mokuba, che si ricordava di lei, andava spesso a trovarla per chiachierare spiegandole che da quando il fratello era tornato da un viaggio non era stato molto di buon'umore.
Kira immagino che parlasse del periodo in cui Seto Kaiba era scomparso dalla circolazione per alcune settimane poco dopo quel grande evento a cui aveva partecipato anche il celebre Yugi Muto.
Parlando con Mokuba aveva anche scoperto che i due fratelli avevano vissuto nel suo stesso orfanotrofio anche se Kira era stata adottata prima del loro arrivo.
Sembrava quasi che fosse sempre stata ad un passo da Seto senza però mai incontrarlo.
Fu pochi giorni dopo l'inizio di dicembre, quando ormai lavorava lì da più di sei mesi, che finalmente si ritrovo faccia a faccia con Seto.
Era arrivata in ritardo, a causa del ghiacchio sulle strade che aveva causato problemmi agli orari degli autobus, e correndo nei corridori della società aveva finito per sbattere proprio contro di lui.
Quando lo vide in volto sgrano gli occhi sopressa perchè in quel momento realizzò ciò che prima d'ora aveva sempre dimenticato.
Seto e il misterioso ragazzo dei suoi sogni erano identici.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Non importava quanto tempo passase c'era una cosa in cui Seto non avrebbe mai e poi mai creduto: il destino.
Si rifiuttava di ammettere che c'era una forza esterna che condizionava la vita delle persone, in particolar modo la sua. La sua vita era frutto delle sue scelte e di nient'altro, sopratutto non nel destino se era arrivato dove stava adesso era grazie alla sua forza e alla sue abilità.
Eppure non poteva negare che la ragazza davanti a lui, la stessa che per tutti quei mesi aveva lavorato alle sue dipedenze come segretaria, era identica a quella strana ragazza dai capelli bianchi che aveva visto nelle memorie del faraone. La ragazza che sembrava avere una relazione con colui che veniva definito il suo sé passato.
Non era proprio identica, c'erano delle piccole differenze però gli occhi blu erano gli stessi su questo non c'era alcun dubbio.
Tentò di dirsi che era una coincidenza, ma qualcosa in lui nel profondo gli diceva che non era cosi.
«Mi scusi non l'avevo vista.» disse la ragazza raccogliendo le carte che aveva fatto cadere.
«Non importa.» disse Seto alzandosi e continuando per la sua strada, non potè però fare a meno di lanciare un'ultima occhiatta alla ragazza.
Si sedette alla sua scrivania per lavorare, ma non riusciva a concentrarsi. La sua mente, per quanto non volesse, continuava a tornare a Kira. Non importava quanto ci provasse non riusciva a togliersela dalla testa. Frustato decise di fare una cosa che non aveva mai fatto prima: uscire prima dal lavoro tanto se non riusciva a concentrarsi era inutile rimanere lì.
Ma neanche questo servi.
Il volto di Kira non voleva andarsene, sembrava una persecusione e la cosa peggiore era che non sapeva cosa fare.
Prima d'ora non gli era mai successo, ma adesso era in una situazione sulla qualle non aveva il ben che minimo controllo e non sapeva come comportarsi.
In ogni caso non se né sarebbe stato con le mani in mano, era Seto Kaiba maledizione! Non era da lui evitare i problemmi, lui i problemmi gli affrontava e né usciva vincitore. Perciò il giorno dopo quando torno in ufficcio passò davanti a Kira come al solito, solo che stavolta si fermo per augurarle buongiorno.
La ragazza sembrava sorpressa, ma risposte al saluto. Seto soddisfatto di se stesso si mise al lavoro e notò come stavolta riusciva a concentrarsi meglio. Più ignorava Kira e più lei gli invadeva la mente perciò avrebbe dovutto evitare di ignorarla.
Non era poi cosi difficile.
Inizio a salutarla la mattina prima di entrare in ufficcio e la sera quando tornava a casa dal lavoro. A volte, durante la pausa pranzo, le chiedeva come stava e man mano lui e Kira avevano iniziato a parlare di cose che non riguardavano solo il lavoro e persino Seto doveva ammettere che tutte le coincidenza che gli riguardavano erano troppo strane per essere delle vere coincidenze.
In ogni caso Seto era molto felice di sentire che Kira, al suo contrario, era stata cresciutta da due genitori amorevoli. Era strano, ma doveva ammetterlo a se stesso: c'era qualcosa in Kira che l'attirava e quell'attrazione diventava ogni giorno più forte e se doveva essere sincero non gli dispiaceva nemmeno.
In realtà pensava che queste settimane passate con kira fosserò tra le più piacevoli che aveva mai vissuto da molto tempo.
All'inizio si disse che era impossibille, ma adesso doveva ammetterlo: si stava innamorando di lei.
«Mokuba anche quest'anno ci sarà la feste di Natale per i dipedenti della Kaiba Corp.» disse Seto, una sera a cena, anche se dal suo tono non sembrava tanto una domanda quanto più un'affermazione.
«Si, come ogni anno.» rispose suo fratello. «Perchè vuoi saperlo?»
«Cosi.» rispose Seto scrollando le spalle.
«Per caso Kira c'entra qualcosa con questa tua domanda?» chiese Mokuba sorridendo.
Non gli era passato inosservato il rapporto che si era creato tra suo fratello e la ragazza.
Seto non rispose limitandosi ad alzarsi da tavola e andare nella sua stanza. La festa era un avvento annuale che esisteva da quando aveva rilevato la compagnia dal suo patrigno, in realtà organizzarla era stata un'idea di Mokuba e da allora era il minore dei due fratelli ad occuparsi dell'evento.
Anche se non era tipo da celebrazioni Seto era ben disposto a lasciare che Mokuba la organizzase infondo anche lui sapeva che il Natale era una festa che la persone amavano festeggiare.
Lui preferiva farlo in privato con suo fratello invece che in mezzo a persone che, nonostante fossero i suoi dipendenti, che conosceva a malapena perciò di solito nemmeno ci andava. Ma quest'anno sarebbe stato diverso.
Infondo quest'anno alla festa ci sarebbe stata anche Kira.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.

Seduta davanti al suo specchio Kira si stava preparando per andare alla festa di Natale della Kaiba Corp. Di solito festeggiava con gli zii e infatti all'inizio era tentata di rimanere a casa, ma erano stati proprio loro ad insistere perchè andasse e non era difficile capire perchè lo facessero.
Infondo non era mai stata brava a nascondergli qualcosa.
Kira doveva ammettere che anche se non era la persona più simpatica del mondo Seto poteva veramente essere una brava persona quando voleva e si sentiva fortuna ad averlo conosciutto anche se i sentimenti che stava svillupando per lui le facevano un po' paura. Se gli avesse confessati rischiava non solo di perdere il posto di lavoro, ma anche colui che era diventato un caro amico del qualle si rese conto non poteva più fare a meno.
Perciò decise di non dire niente e di tenersi tutto dentro.
Avrebbe sfruttato la serata per divertirsi e sopratutto non avrebbe pensato a Seto visto che secondo dei colleghi non andava mai alla festa.
Si diede un'ultima occhiatta allo specchio: indossava un abito azzurro lungo fino alle caviglia e si era acconciata i capelli in uno chignon alto. Per l'occasione si era anche truccata e aveva deciso di lasciare a casa gli occhiali optando invece per le lenti a contatto.
Sorrise soddisfatta di come apapravia e considerandosi pronta usci per dirigersi alla festa.

Anche se a prima vista era impossibille dirlo, Mokuba sapeva che suo fratello era nervosso infondo conosceva Seto come le proprie tasche.
Suo fratello non l'avrebbe mai amesso, ma di sicuro era nervoso all'idea di parlare con Kira. Tutto ciò era veramente divertente e Mokuba era indeciso se condividere quello che stava succedendo con Yugi e i suoi amici, ma alla fine deciso che suo fratello si meritava la propria privacy.
«Guarda è arrivata!» disse Mokuba indicando Kira che aveva appena attraversato l'ingresso. «Hai intenzione di parlarle adesso oppure dopo?»
Suo fratello non gli rispose e se doveva essere sincero Mokuba non era sorpresso.
Era già tanto che avesse deciso di parlare con Kira.

La festa era bella, Kira non era mai stata ad un evento cosi elegante e si godette ogni minuto. La sala era decorata con addobbi natalizzi bianchi e azzurri, c'era anche una grande finestra che dava sul giardino dell'edificio e lì si poteva vedere un albero gigante, non era illuminato però Kira sapeva che era tradizione accenderlo a mezzanotte.
La serata precedette senza alcun evento degno di nota almeno finchè Kira non incrocio lo sguardo con quello di Seto. Sorpressa di trovarlo lì non potè fare a meno di arrossire mentre distoglieva lo sguardo sperando che lui non l'avesse notata. Ogni speranza fu vanna quando lui le si avvicino e chianndosi verso di lei le sussuro all'orecchio se potevano andare a parlare in privato.
Soprafatta dell'emozione, e forse anche da quei bicchieri che aveva bevutto, Kira lo segui fino all'albero di Natale ancora buio. Quando furono da soli Kira si senti il cuore batterle nella cassa toraccica, non sapeva cosa volesse dirle Seto e quel non sapere era forse la cosa che più l'agitava.
«È molto bello.» disse Kira indicando l'albero.
«Quando si illumina è ancora più bello.» disse Seto nel suo solito tono neutrale. «Ma almeno adesso qui è abbastanza tranquillo per poter stare da soli.»
Kira ingoio a vuoto, si disse che non doveva agitarsi cosi tanto infondo qui si stava peralando di Seto Kaiba perciò l'idea che stesse cercando di fare qualcosa di minimamente romantico era assolutamente ridicola.
Giusto?
«Ti ho preso questo.» disse Seto dandole un pachetto. Kira lo prese e non potendo resistere alla curiosità decise di aprirlo.
Rimase senza parole quando vide la collana con i zaffiri al suo interno.
«Seto io... io non posso accetarlo.» disse. «Io non ti ho fatto alcun regalo e questa collana è bellissima, ma è decisamente troppo e io...»
«Kira.» la interruppe Seto guardandola in modo cosi dolce che Kira si senti morire le parole in bocca. «Non faccio spesso regali perciò vorrei che tu l'accetassi.»
Kira allora annui e lascio che Seto gliela mise al collo.
«Comunque non ho voluto portarti qui solo per darti il mio regalo, ma perchè volevo parlarti.» disse Seto.
«Di cosa volevi parlarmi?» domando Kira.
«Sai io non credo in cose come il destino o roba simile, ma da quando ti conosco ho capito una cosa.» disse Seto. «Penso che il tuo posto sia al mio fianco, come il mio posto sia stare al tuo fianco.»
Ci volle un po' perchè Kira mettesse assieme il senso di ciò che aveva detto Seto e quando lo capì non potè fare a meno di arrossire.
«Questa... se questa è una dichiarazione d'amore è la mano romantica che abbia mai sentito in vita mia.» disse Kira. «Però è una dichiarazione, giusto?»
«Se vuoi sapere se sono innamorato di te, la risposta è si.» disse Seto. «E tu?»
«Anch'io... anch'io sono innamorata di te.» rispose Kira setendo che le si levava un macigno dal petto.
Prese Seto per mano e sorrisse ancora incredulla che tutto ciò fosse capitato a lei tra tutte le persone.
Seto la guardo intensamente negli occhi prima di avvicinarla a sé baciandola, Kira fu un po' sorpressa, ma superato lo schock iniziale ricambio con gioia il bacio.
Seto aveva ragione il loro posto era l'uno al fianco dell'altra.

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