(Non) C'era una volta

di Spirit734
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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Anya Forger era sempre stata una bambina particolare, non solo per il fatto di poter leggere nel pensiero, che già di per se era inusuale, ma si era resa conto purtroppo di come i suoi gusti spesso  non combaciassero con quelli dei suoi compagni di classe.
Ad esempio non aveva mai compreso questo assurdo interesse per le storie d'amore, lei le trovava noiose e poco coinvolgenti, preferiva di gran lunga un bel film d'azione o un cartone animato.
E forse era proprio per questo motivo che non capiva perché le sue compagne si erano riunite attorno ad un manifesto, blaterando frasi sconnesse sull'amore e il vissero felici e contenti.
Anya non capiva e di base, neanche le interessava.
Avrebbe voluto continuare il suo pranzo in tranquillità e magari riflettere su un nuovo piano per poter salvare la pace nel mondo, ma Becky la trascinò via, facendole addirittura scivolare di mano la forchetta con l'ultimo boccone di omelette.
"Vieni Anya! Andiamo a vedere cosa sta succedendo!"
Vani furono i tentativi di staccarsi da quella presa, quando voleva, la sua amica sapeva essere estremamente persuasiva, per non dire insistente.
Una volta giunte a destinazione, Becky si fece largo in quel piccolo gruppetto di bambine e si fermò per leggerne il contenuto. L'urlo di gioia che ne seguì subito dopo fece drizzare i capelli della povera Anya che, non capendo il motivo di tutto quel baccano, si convinse anche lei di controllare la locandina.
A primo impatto le sembrava un normale manifesto: al centro vi era la figura di una donna molto bella dai capelli biondi ed un vestito brillante, spiccavano inoltre anche le scarpe che indossava, talmente luccicanti da sembrare fatte di cristallo.
Dietro di lei si intravedevano altri personaggi, ma quello che attirò di più la sua attenzione fu la presenza di una strana zucca, con ai lati delle ruote. 
"Una carrozza-zucca..."
Di cartoni strani che aveva visti, ma una carrozza-zucca era nuova persino per lei.
Le sembrò strano che fosse per quel motivo che Becky stava esultando in quel modo, a lei non piacevano molto i cartoni, ne roba di questo genere.
"Che meraviglia! Non ci posso credere! Fanno le audizioni per lo spettacolo di Cenerentola!"
Anya la fissò in silenzio. 
Avrebbe voluto chiedere di cosa stesse parlando, ma Becky aveva ripreso a parlare senza nemmeno darle il tempo di reagire.
"Io sarei perfetta per quella parte!" concluse facendo una piroetta sul posto "Poter indossare un abito sfarzoso e danzare con il bellissimo principe delle fiabe!"
Anya ancora non comprendeva l'entusiasmo, i pensieri di Becky si mischiavano tra loro e tutto quello che riuscì a capire fu che si trattava di uno spettacolo teatrale.
E che il principe a quanto pare assomigliava molto a Pa.
O almeno era così nella mente della sua amica.
"Pa non partecipa alla recita."
Tuttavia il suo sguardo dubbioso attirò l'attenzione di Becky, distraendola finalmente da tutte quelle fantasie.
"Non sei emozionata anche tu, Anya?" 
L'altra non capì e fece nuovamente scena muta, portando la sua amica nel panico.
"Ma come...Non mi dirai che NON CONOSCI la favola di Cenerentola?!"
Anya sobbalzò. 
Alcune bambine al suono di quel commento, l'avevano guardata in modo strano, suscitandole ancora di più il dubbio.
Becky era sempre stata molto drammatica di suo, ma era davvero così grave non conoscere quella favola?
"Va beh puoi sempre rimediare" disse, prendendole la mano "E poi questo non ti esclude dal partecipare alla recita!"
In un primo momento Anya non sembrava molto convinta, conosceva poco di quella storia ma già intuiva che non ci sarebbe stata molta azione. 
Non era esattamente il suo genere, però l'idea di far parte di un gruppo in qualche modo la entusiasmava, inoltre avrebbe passato più tempo con Becky e i suoi genitori avrebbero potuto assistere allo spettacolo.
Sarebbe stato un ricordo bellissimo per la sua famiglia.
"E poi...Chissà..." Becky sollevò il capo, guardando un punto impreciso con aria sognante "Potrebbe essere il primo passo per diventare una stella del cinema!"
"...Una stella?"
Il sorriso di Anya si allargò.
Quindi se avesse giocato bene le sue carte, avrebbe potuto guadagnare una Stellae e far contento Pa, completare la missione e salvare la pace nel mondo.
Non serviva sapere altro, era tutto perfetto.
Così annui convinta, facendo saltare Becky di gioia.
"Anya accetta la missione, reciterà nello spettacolo!"
"Davvero?" l'amica l'abbracciò, entusiasta "Sarà divertente, te lo prometto!"
"E se Anya partecipa, di sicuro Loyd-sama verrà a vederla. Così potrà ammirare tutta la mia bellezza!"
Anya si irrigidì.
Ogni tanto dimenticava di quanto la sua amica fosse ossessionata da suo padre.
"Sì certo. Una racchia come lei potrebbe fare una delle sorellastre!" commentò gongolante Erwen, affiancato dall'inseparabile Emile, e ovviamente dal secondogenito: Damian Desmond.
Anya era stata talmente presa dalla reazione di Becky da non essersi accorta del loro arrivo.
"O il topo, con quelle gambe tozze che si ritrova!" continuò Emile, facendo sogghignare l'altro.
"Siete davvero dei cafoni!" sbottò Becky mentre posava una mano sulla spalla dell'amica "Non starli ad ascoltare. Tu puoi fare il ruolo della Fata Madrina, la mia sarta ti farà un vestito su misura."
I pensieri di Becky successivamente fecero temere ad Anya il peggio, ovvero quello di indossare un vestito pieno di fronzoli, pomposo e luccicante, da impedirle addirittura di camminare.
L'idea non era proprio allettante.
"Anya vuole fare il topo."
"Non dire sciocchezze!" la frenò Becky severa "Sarai la mia Fata Madrina e io sarò ovviamente Cenerentola!"
Solo allora Damian sembrò interessarsi alla conversazione, lanciando alle due un'occhiata austera "Tsk. Provaci pure, tanto non devi essere bella per forza per fare quella parte."
Anya avrebbe tanto voluto ribattere, ma il commento di Emile la precedette.
"Lord Damian! Dovreste partecipare allo spettacolo!" 
Erwen annuì in sostegno "Vero! Sareste un principe perfetto!"
Damian lanciò un ultimo sguardo alla locandina e ad Anya sembrò scorgere un velo di speranza.
"Ci penserò. Non voglio deconcentrarmi troppo sullo studio, dopotutto."
Poi se ne andò e i suoi amici lo seguirono a ruota.
Anya non gli aveva letto il pensiero, ma con il tempo aveva imparato a capire alcuni suoi atteggiamenti (seppur sotto certi aspetti fosse ancora in alto mare).
Forse era solo una sua impressione, ma aveva la tremenda sensazione che, nonostante il comportamento sostenuto, a Damian interessasse davvero lo spettacolo.
Magari si vergognava a dirlo apertamente.
Il perché fosse così interessato ancora doveva capirlo, forse anche lui mirava ad ottenere una Stellae o semplicemente voleva farsi notare.
Ad ogni modo poco importava, anzi era addirittura andava a suo vantaggio.
Sorrise, pensando che non solo avrebbe ottenuto la sua Stellae, ma passando tutto quel tempo col secondogenito avrebbe anche potuto stringere amicizia.
Per il bene del mondo, certo.


◦•●❤♡❤●•◦


 
Fu così che le prove dello spettacolo ebbero inizio. L'insegnante che si occupava della recita venne affiancata dal professor Henry Henderson che si premurò di ammonire gli studenti e indirizzarli verso un comportamento professionale ed elegante.
E forse fu proprio quello a scoraggiare alcuni di loro.
Damian sembrava portato per recitare, Anya pensò che forse doveva aver preso delle lezioni private, ricordava già a memoria gran parte delle battute e per tanto fu semplice ottenere il ruolo del principe.
Anche Emile ed Erwen parteciparono alle prove, ottenendo dei ruoli marginali, stando comunque al suo fianco.
Non molto diverso dalla vita di tutti i giorni.
Per Becky la competizione fu ardua, tuttavia alla fine Henderson ammise che la sua performance fu quella che più si avvicinava all'assoluta eleganza dello spettacolo.
Qualunque cosa voleva significare, per lei fu il trionfo. E di conseguenza, anche Anya riuscì ad ottenere la parte della fata, essendo l'unica in grado di poter lavorare bene con lei.
Tuttavia nessuno l'aveva avvertita che avrebbe dovuto studiare un intero copione. E questo purtroppo, le fece spegnere ogni briciola di entusiasmo per lo spettacolo.
Cosa c'era di diverso dallo studiare per un compito in classe? Dove stava il divertimento?
Inoltre più leggeva, più pensava che la storia fosse assurda: Topi e uccellini che parlavano, magia col coprifuoco e la ricerca di una persona basandosi esclusivamente sulla scarpa. E come non dimenticare la carrozza-zucca.
"Che ne dici se proviamo questa parte?" chiese Becky nel frattempo.
"Oui."
Allora Becky si portò una mano sul viso, assumendo poi un un'espressione drammatica "Oh fata madrina! Mi puoi procurare un vestito per il ballo così da poter coronare il mio sogno d'amore?"
"Solo un vestito? Sei sicura?" fece Anya, alzando un bastoncino per simulare la bacchetta "Guarda che io ho la magia potente, posso maledire le tue sorelle cattive."
Inutile dire che la reazione dell'amica le fece capire di aver sbagliato completamente tutto.
Purtroppo le veniva molto difficile dar credito al comportamento della fata madrina.
In fondo, se poteva trasformare la zucca in una carrozza, poteva anche teletrasportare Cenerentola direttamente al palazzo reale o addirittura far diventare lei la regina.
Perché limitarsi a fare quelle piccole cose? Forse provava gusto a vederla soffrire? Forse sotto sotto era anche lei cattiva?
Troppe domande e tutto quello che le veniva detto era che: così funzionava la favola.


Le prove continuarono e questa volta toccò a Damian recitare una delle parti più significative, ovvero il ritrovamento della scarpa.
"Ah, quella ragazza misteriosa è scappata via lasciando solo la sua scarpetta!" esclamò, fingendo di raccogliere qualcosa da terra "La farò provare a tutte le ragazze del regno. Solo così troverò il mio vero amore!"
La performance a quanto pare piacque a tutti che non la smisero di applaudire un solo istante, anche Becky ammise un po' a malincuore che Damian se la sapeva cavare molto bene.
Anya invece si voltò verso di lei, guardandola confusa "Ma il principe non può ricordare la faccia? A cosa serve la scarpetta? E' un farmacista dei piedi?"
Dato il contesto probabilmente intendeva la parola feticista, forse l'aveva sentita da qualche parte, dandoci poco conto. 
Anya avvertì l'occhiataccia fulminea di Damian subito dopo, capendo di aver ancora esagerato.


"Ma se Cenerentola può parlare con i topi, perché non chiede a loro di mordere la matrigna?" 
"Anya tu sei troppo vendicativa!" 
Avevano appena ripreso le prove e quell'ennesima interruzione aveva fatto perdere la pazienza a Becky.
"Ora basta! Non puoi arrivare alla prima dello spettacolo senza aver visto almeno una volta il film!" sentenziò', battendo un piede.
Anya la guardò confusa.
"C'è un film?" inclinò poi il capo leggermente di lato "Non era un libro?"
Becky sollevò una mano e la mosse come per scacciare qualcosa "Hanno fatto decine di film al cinema. Il nostro spettacolo si ispira alla versione Disneyo, puoi guardare quello, è un cartone animato."
Al suono di quelle parole, ad Anya le si illuminarono gli occhioni "Davvero?"
"Sì. Lo danno domani sera dopo cena."
Stava per annuire, quando si ricordò che a quell'ora di solito andava in onda il suo programma preferito: Spy Wars.
"Bondman doveva scovare il nascondiglio di quei cattivoni..." brontolò a bassa voce.
Becky la sentì e sollevò le sopracciglia "Puoi anche saltare quello show per bambini per una volta! Credimi, una volta visto avrai tutto più chiaro" poi, di colpo la sua espressione di sciolse in un sorriso dolce "Ti piacerà, è una bellissima storia d'amore!"
"Cenerentola prende a pugni i cattivi?" 
"Certo che no! Lei è una vera lady!"
L'altra non sembrò molto convinta, ma dopotutto se questo l'avrebbe aiutata a capire meglio la storia e ad entrare meglio nella parte della fata, doveva fare questo sforzo.
Avrebbe guardato la replica di Spy Wars il giorno dopo. Ora doveva pensare al bene dello spettacolo.


 
◦•●❤♡❤●•◦


Il giorno dopo, terminata la cena, Anya si sedette di fronte alla televisione come al solito. Il cagnolone Bond accoccolato vicino a lei che sonnecchiava pigramente, trasmettendole conforto.
Alla fine il film iniziò e come volevasi dimostrare, non era il suo genere.
Le scenette con gli animali erano le uniche cose che riuscivano a non farle abbassare le palpebre dalla noia.
Sapeva di doversi concentrare, ma una parte di lei non faceva che pensare che con un potere del genere Cenerentola avrebbe potuto incendiare i vestiti delle sorellastre, o addirittura avere un palazzo tutto suo.
"Non guardi il tuo programma preferito?" chiese Yor, mentre finiva di portare in cucina le ultime cose della cena.
"Anya deve stare concentrata. Ne va del futuro dello spettacolo."
Infatti non si scostò nemmeno per guardare la madre, i suoi occhioni erano puntati costantemente verso lo schermo. Come se la questione fosse di vitale importanza.
Yor allora incuriosita, si avvicinò per dare un'occhiata e quando capì di quale storia si trattasse, sorrise.
"Ma guarda, da piccola adoravo quel film."
Allora la bambina sollevò di poco il capo verso di lei "Davvero?"
Non immaginava che a Ma potesse piacere una roba del genere, così zuccheroso e con zero violenza. Non con il lavoro segreto che faceva, dopotutto.
"Non trovi noiose le storie pucci pucci?"
Lo sguardo di Yor si fece stranamente pensieroso "Beh a dire il vero, non ho mai pensato a Cenerentola come una storia solo di amore. Certo, c'è la parte romantica col principe, ma Cenerentola è innanzitutto una sopravvissuta. Da quando perde i genitori rimane completamente sola e le sorellastre e la matrigna non fanno che tormentarla e metterla a dura prova ogni giorno. Lei tuttavia non si è mai arresa e questo l'ha premiata.
E' una storia di speranza, autenticità e di pazienza."
Ricordava bene come da piccola, quando viveva sola con suo fratello, spesso si sentiva come se non ce l'avrebbe mai fatta a superare tutti quegli ostacoli. A volte diventava tutto talmente difficile che sarebbe stato più semplice arrendersi.
Ma se Cerentola non l'aveva fatto, anche lei non sarebbe stata da meno. Avrebbe aiutato se stessa e suo fratello ad uscire dalla povertà, guadagnando una vita migliore.
E alla fine, come per Cenerentola, i suoi sforzi erano stati premiati: Yuri era cresciuto e stava bene, lei aveva un buon lavoro ed ora anche una famiglia.
A suo modo stava avendo anche lei il suo lieto fine.
Quelle parole, uniti a quei pensieri, incantarono la piccola Anya, facendole vedere quella favola per la prima volta sotto una luce diversa.
Anche Loid che si trovava li vicino, sembrò in qualche modo colpito dal discorso di Yor.
"Certo, un po' mi dispiace che non abbia ordinato ai topi di mordere le sorellastre."
"Anche Ma è vendicativa!" pensò stupefatta Anya mentre le leggeva il pensiero.
"Hai detto che farete una recita a scuola?" chiese improvvisamente Loid, ormai interessato anche lui alla conversazione. 
Anya annuì più volte, entusiasta.
"Faccio la Fatina Madrina. Verrete a vedermi?"
"Ma certo!" Yor sorrise "Non ce lo perderemo per niente al mondo!"
Anya sentì il cuore battere all'impazzata. 
Anche se la sua era solo una recita scolastica, avrebbe dato il meglio di sé per poter rendere al meglio lo spettacolo e trasmettere speranza e coraggio al pubblico.
Così riprese a guardare con decisione il film, cercando di cogliere tutti i lati positivi detti da Yor.
..
...
....
No, non c'era niente da fare. 
Quella storia era di una noia mortale.


 
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Dopo molte settimane di prove, alla fine giunse il giorno tanto atteso: lo spettacolo di Cenerentola dell'Eden Academy.
L'allestimento era pronto, così come le luci e i costumi, all'ingresso stavano già iniziando ad arrivare il primo gruppo di genitori. Ormai la tensione, così come anche la voglia di salire sul palco, erano alle stelle.
Becky aveva deciso di accompagnare Anya ad un ultima fermata al bagno, permettendole anche di cambiarsi di abito. E sebbene fosse stata lei la prima a spronarla a recitare, ora non sembrava particolarmente entusiasta. 
Aveva sperato tanto in quel ruolo per poter anche sfoggiare di fronte a tutti un look da vera principessa, ma si era completamente dimenticata che prima di arrivare a quel punto avrebbe dovuto recitare tutta la prima parte vestita di stracci.
Non ne era contenta, ma ormai aveva preso un impegno e non poteva di certo abbandonare lo spettacolo così su due piedi, dopotutto era la protagonista.
"Spero tanto di sembrare carina anche in questo stato" si passò una mano sulla pancia, sentendo un'improvvisa fitta "Per via dell'agitazione non ho mangiato niente a pranzo. Ed ora ho un buco allo stomaco."
"Ho delle arachidi nello zaino" disse la voce di Anya dietro la porta "Puoi mangiarle, ma non tutte. Sono le mie razioni."
"Arachidi..." il tono di Becky non parve molto convinto, ma aprì comunque lo zaino dell'amica per controllare, all'interno vi era un piccolo sacchetto di carta con un forte aroma di noci "Non hai altro, vero?" ma essendo lo zaino mezzo vuoto, si rispose in fretta da sola.
Un po' amareggiata, afferrò il sacchetto e ne estrasse una piccola manciata. 
"Le arachidi sono il cibo più buono del mondo" esordì Anya.
"Insomma...Non sembrano molto invitanti."
L'amica fece una piccola pausa, come se avesse preso tempo per sistemarsi qualcosa.
"Non le hai mai mangiate?" chiese poi, incuriosita.
Anche se non la poteva vedere, Becky scosse debolmente la testa in risposta.
"Non credo, non sono il mio genere. E non hanno di certo un bell'aspetto."
"L'importante è il gusto!"
Purtroppo il dolore alla pancia si stava intensificando, facendo arrendere Becky all'evidenza di dover per forza assaggiare quel cibo senza troppe pretese, visto che al momento non c'era altro. E a discapito di quel che potevano sembrare, alla fine il gusto non era effettivamente male.
Ancora non ne comprendeva l'ossessione di Anya, ma almeno si stava riempiendo lo stomaco e in parte si sentiva più tranquilla.
Prese poi la bottiglietta d'acqua che conservava nel suo zaino e ne bevve due sorsi per buttare giù le arachidi. Notando solo in quel momento che la voce di Anya sembrava essere cessata da un po'.
"Ti senti bene?"
Becky sporse il viso vicino alla porta in modo da ascoltare con più attenzione.  
Non ottenendo alcuna risposta, iniziò a preoccuparsi sul serio. 
"Anya? Che sta succedendo?"
Senza dire altro, avvertì il click della maniglia allentarsi, rimanendo senza parola alla vista della sua amica con quel vestito. 
Era un abito color azzurro cielo, con un grosso fiocco a farle da cintura. Al posto dei due soliti fermagli scuri, questa volta Becky aveva insistito per sostituirli almeno con un nastro che richiamava il colore dei suoi occhi.
Anya pensò che in fondo non era così tremendo come lo aveva letto nei pensieri di Becky, ma non era di certo comodo per camminarci. Per fortuna non doveva correre o muoversi troppo durante lo spettacolo.
Becky nel frattempo si era portata le mani sul volto, gli occhi erano pieni di commozione "Anya! Sei bellissima!"
L'altra rimase qualche secondo in silenzio, per poi cercare di grattarsi la schiena con la bacchetta "Il vestito pizzica."
"Ci farai l'abitudine" esclamò Becky, sospirando "Quasi quasi ti invidio, rimarranno tutti senza parole non appena andrai in scena."
Damian, che nel frattempo stava ripassando il copione avanti e indietro, non si era reso conto della loro presenza finche' non le sentì ridere.
"Ma cos..."
Come i suoi occhi si posarono su Anya, il cuore perse un battito, le mani iniziarono a sudare, tanto da fargli scivolare il copione di mano.
Non era la prima volta che gli capitava una cosa del genere e si era ripromesso più volte di non cadere ancora in quel limbo. Ma una volta incrociato lo sguardo di Anya, il suo sorriso accompagnato a quel vestito...Gli fecero perdere qualsiasi concentrazione.
Non capì più niente, solo che doveva allontanarsi il prima possibile prima di dire qualcosa che poi con tutta probabilità se ne sarebbe pentito.
Così scappò di corsa anche lui verso il bagno, suscitando la confusione da parte delle due.
"Vallo a capire..." borbottò Becky, dubbiosa "Lo spettacolo sta per iniziare, ma dove sta andando?"
"Forse deve fare la cacca" disse semplicemente Anya.
"Che schifo!" esclamò l'altra disgustata, ma subito dopo l'espressione divenne stranamente più seria "So che non ne abbiamo parlato, ma spero non ti dia fastidio la scena del ballo."
Anya sbatté le palpebre, perplessa.
"Voglio solo che tu sappia che non ti devi preoccupare di nulla" Becky si portò una mano al petto e sorrise "Sarò estremamente professionale. Hai la mia parola."
Anya ancora una volta non capì a cosa si stesse riferendo, ma Becky era sempre stata un po' strana dopotutto.
Ormai lo spettacolo stava per iniziare, ed entrambe non stavano più nella pelle.



 
 
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flat-750x-075-f-pad-750x1000-f8f8f8Angolino Autrice: 
Avevo promesso a me stessa che quest'anno mi sarei concentrata anche su altre storie, e questa era già in mente da un po'.
I momenti di Anya a scuola sono a mani basse i miei preferiti di tutta la serie e purtroppo una cosa che ancora aspetto è proprio un episodio sulla recita scolastica (se mai ci sarà).
E' un cliché che adoro, come quello di San Valentino o una giornata al mare.
Dal momento che non sono stata accontentata, la mia mente ha iniziato a pensare ad un probabile episodio del genere e così eccoci qui!
Saranno in totale tre capitoli, li ho già finiti, quindi li pubblicherò a breve distanza.
Spero come sempre che la storia vi strappi dei sorrisi e di rendere i personaggi più IC possibili.
Questa storia la voglio dedicare a Carmaux_95, che è riuscita a contagiarmi col suo entusiasmo e voglia di fare. Non so cosa mi ha fatto, ma ora scrivo senza sosta storie nuove.
Inoltre la dedico anche a Pampa98, perché se questa storia ha avuto la luce è stato grazie anche alla sua che mi ha invogliata tantissimo a scrivere proprio di loro​.


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Lo spettacolo finalmente ebbe inizio con l'entrata in scena di Becky, seguita a ruota dalle altre compagne di classe che interpretavano i ruoli delle sorellastre.
Anya nel frattempo stava sbirciando da dietro il tendone nella speranza di scorgere le figure dei suoi genitori. Una volta individuati, sentì il cuore battere all'impazzata.
"Ma e Pa sono qui. Devo fare bella figura."
Spostando lo sguardo si rese conto che anche Damian sembrava essere particolarmente interessato agli ospiti. Il volto era teso in una smorfia sostenuta, le mani tremavano leggermente, forse per l'agitazione.
"Secondogenito, ti fa ancora male la pancia?"
A quel punto lui si allontanò con uno scatto e spostò lo sguardo altrove nella speranza di nascondere il rossore delle guance "M_ma che dici! E comunque non sono affari tuoi!"
Anya lo guardò storta.
Era inutile, nonostante cercasse più volte di essere gentile, lui si comportava sempre al solito modo: uno stronzone.
Ma questa volta c'era qualcosa di diverso, poteva scorgere quel velo di tristezza che aveva notato quel giorno a scuola, quando avevano scoperto della recita scolastica.
I pugni erano stretti e teneva il capo verso il basso.
"Dovevo immaginarmelo che non sarebbe venuto... " Damian sollevò un braccio nel buffo tentativo di asciugarsi gli occhi, diventati lucidi "Eppure ci ho sperato fino all'ultimo..." 
Da quei pensieri finalmente lei capì: stava parlando di suo padre, l'uomo per il quale Damian cercava costantemente le attenzioni.
Ecco il motivo per cui si era interessato così tanto alla recita, forse sperava che sarebbe venuto ad assistere allo spettacolo. Dopotutto erano stati invitati tutti i genitori, di logica ci sarebbe dovuto essere anche lui.
Ma da quel che aveva potuto intuire, quell'uomo non era un tipo incline alla socializzazione. 
Si sentì in qualche modo strana. Lo trovava sempre antipatico, eppure a conti fatti le dispiaceva.
Non era bello essere ignorati in quel modo, soprattutto dopo tutto l'impegno messo. 
Un genitore dovrebbe esserci sempre per il proprio figlio. E' questo quello che Ma e Pa stavano cercando di fare.
"Ma cosa sto facendo..." Damian iniziò a toccarsi la pancia, sentendo improvvisamente un forte nodo allo stomaco "Forse dovrei lasciar perdere... Non penso di potercela fare..."
A quel punto le antennine della bambina si drizzarono in allerta.
No. Questo non lo poteva assolutamente fare. Tra poco ci sarebbe stato il suo ingresso alla recita, non poteva farsi venire il mal di pancia proprio adesso.
Fece un passo in avanti.
"Secondogenito."
Damian allora si voltò, osservandola di striscio "Che vuoi ancora?"
"Tutti noi abbiamo lavorato duramente per questo spettacolo. Dobbiamo dare speranza e coraggio alle persone" affermò, ripensando alle parole di Ma "Contiamo su di te."
Poi sorrise e Damian avvertì di nuovo quella tremenda sensazione al petto.
"P_perché mi dici questo?" balbettò, sospettoso.
Anya sollevò il pugno verso di lui per dargli sostegno "Ti do coraggio."
L'altro rimase per un istante a fissarla, perplesso. 
Per un breve attimo sembrò davvero intenzionato ad accettare il suo aiuto, ma poi come al solito fece un passo indietro. 
"Coraggio? Credi che abbia paura di recitare?! Sei proprio stupida!"
Si allontanò, borbottando qualcosa che Anya non capì, ma sicuramente nulla di carino nei suoi confronti. 
Era inutile persino leggergli il pensiero ormai.
Tuttavia, nonostante l'esito non proprio positivo, il suo piano improvvisato era riuscito: Damian, punto nell'orgoglio, non aveva esitato più un solo istante e, nel momento in cui salì sul palco, conquistò immediatamente il pubblico con la sua recitazione.



 
◦•●❤♡❤●•◦



Qualche scena più tardi fu finalmente il turno di Anya a mettersi in mostra. Ormai non stava nella pelle, era talmente emozionata che quasi inciampò nello strascico del vestito, rischiando di finire contro il cartone di un albero.
Una volta arrivata, le luci del palco la illuminarono, diffondendo attorno a lei un inquietante silenzio. Anya vide i volti delle persone sedute tra i primi posti che la osservavano, in attesa di una sua battuta.
"Ci siamo."
Prese un lungo respiro.
"Ora tocca a me."
Schiuse la bocca per parlare e...
Di colpo... Si rese conto di non ricordarsi neanche una battuta della scena.
Il volto impallidì.
Non
Era
Possibile.
Cosa stava succedendo? Eppure si era impegnata tanto, molto di più di quanto avrebbe mai pensato di fare. Ricordava le battute fino a cinque minuti fa, non era possibile che se le fosse scordate tutte!
Guardò il pubblico, trovandolo stranamente opaco, come se non riuscisse a mettere a fuoco. Il corpo era rigido, ma le gambe divennero improvvisamente molli, tanto che iniziò a temere di doversi reggere da qualche parte.
Come se non bastasse la testa era piena dei pensieri del pubblico e di tutti i suoi compagni di classe.
"Ma tu chi sei?" Becky fece un passo in avanti per cercare di portare le persone a concentrarsi su di lei "S_sei...Forse la mia Fata Madrina?"
Anya capì che stava cercando di aiutarla, ma era talmente presa dal panico da non riuscire a pronunciare neanche una singola frase.
Il problema era lo sguardo del pubblico, i loro pensieri che martellavano costantemente nella sua testa, tutto questo le impediva anche solo di avere una reazione. Come se non bastasse ci si mettevano anche i suoi di pensieri.

"Sto rovinando lo spettacolo."
"Ora mi odieranno tutti, anche Becky."
"Ma e Pa saranno delusi da me."
"Non otterrò mai la Stellae."


Guardò nuovamente la folla, sperando di intravedere i suoi genitori, ma gli occhi stavano iniziando a farsi lucidi e sentiva che presto sarebbe stata sull'orlo del pianto.
"Sì Cenerentola. Sono qui per aiutarti!"
Anya sobbalzò, dietro il tendone vicino a lei c'era Damian, coperto abbastanza da non farsi vedere.
Era talmente agitata da non essersene nemmeno accorta.
"Io..." fermò un singhiozzo.
"Sì Cenerentola. Sono qui per aiutarti"
ripeté ancora Damian, severo "Coraggio! so che la sai!" 
"Coraggio..."
Anya spostò lo sguardo di fronte a sé e prese un profondo respiro, estraniandosi per la prima volta da tutti quei pensieri.
"Devo concentrarmi, devo farlo per il bene dello spettacolo, devo essere coraggiosa!"
E di colpo, avvertì come una scossa carica di adrenalina.
Finalmente si stava ricordando le battute.
Cercò poi di mettersi questa volta in una posa più formale, e con la bacchetta indicò la figura di Becky, ancora ferma davanti a lei "Sono la Fata Madrina e sono qui per aiutarti, Cenerentola!"
L'amica incurvò le labbra in un sorriso raggiante e così fece anche Anya, sentendosi finalmente più sicura di se stessa. 
Damian, ormai allontanato dalla scena, osservò il susseguirsi dello spettacolo con un lieve sorriso sul volto.



 
◦•●❤♡❤●•◦



Al termine del primo atto venne annunciata una piccola pausa, per permettere ai bambini di riposarsi un po' prima di riprendere la recita. Ormai la parte difficile per Anya era passata, il resto sarebbe spettato tutto alla sua amica Becky.
Anya avrebbe tanto voluto uscire per raggiungere Ma e Pa per chiedere i loro pareri sullo spettacolo, ma purtroppo doveva aspettare fino alla fine. 
"Complimenti Anya!" esultò Becky, raggiungendola dietro il palco "Sapevo che ti saresti ricordata tutto!"
L'amica alzò il capo fieramente, ma il breve sorriso svanì non appena si ricordò di com'erano andate realmente le cose.
Spostò lo sguardo alla ricerca di Damian, trovandolo vicino al tendone in compagnia di Emile ed Erwen. 
"Forse dovrei ringraziarlo..." 
"Avresti un fermaglio?" chiese nel frattempo Becky, risvegliandola da quei pensieri "Credo che l'elastico dei capelli si sia allentato."
Anya fece per risponderle, ma non appena la guardò meglio, si rese conto di un particolare a dir poco strano.
"Hai preso il sole sulla guancia?" chiese, inclinando la testa di un lato.
L'altra inarcò un sopracciglio, confusa "In che senso? Siamo al chiuso ed è sera."
La bambina allora allungò una mano, indicandole il lato del volto arrossato "Perché hai tutto rosso qui?"
"Come?"
"E' anche gonfio."
Becky a quel punto ebbe un brivido lungo la schiena, senza dire nulla corse verso il bagno dove si trovavano gli specchi e non appena si guardò, strillò talmente forte da far temere ad Anya il peggio.
Quando la raggiunse, la vide accovacciata a terra in una valle di lacrime.
"IL MIO VISO! IL MIO SPLENDIDO VISO E' ROVINATO!" notò poi l'amica avvicinarsi e spostò il capo, cercando di nascondersi con una mano la parte del volto che si stava gonfiando "Non guardarmi! Sono un mostro!"
Anya allora non si avvicinò oltre, ma fece comunque mente locale per cercare di capire cosa fosse successo di così grave da far gonfiare la guancia di Becky in quel modo. 
Era come se fosse caduta da qualche parte e avesse preso una botta, eppure non ricordava nulla di tutto questo, ne che fosse stata in qualche modo colpita.
Becky intanto aveva tirato fuori la forza necessaria per rialzarsi da terra e a malincuore, osservare ancora una volta il viso per cercare di capire cosa fosse successo. 
"C_com'è possibile?! Non ho provato nessun profumo e non sono allergica ai fiori!"
"Forse è qualcosa che hai mangiato" propose semplicemente Anya.
"E cosa? Non ho mangiato nulla a pranzo, se non..."
Improvvisamente si fermò, voltando tremante il capo verso di lei. In un primo istante Anya non capì, ma la lettura nel pensiero confermò ogni suo dubbio.
"Le arachidi..." mormorò Becky, puntando il dito sull'amica "Sono state quelle! Devo essere allergica!!"
La bambina allora ripensò a quando le aveva proposto di prenderne un po' dalla sua scorta, in modo da far cessare i crampi per la fame. E un po' doveva ammetterlo, se la prese.
"Se erano così cattive potevi non finire tutto il sacchetto..." borbottò a bassa voce.
"Come facevo a sapere che mi avrebbero ridotta così?! Era la prima volta che le assaggiavo!"
"Ne hai mangiate tante..." continuò lei, con tono accusatorio.
"NON E' QUESTO IL PUNTO!" Lo sguardo di Becky si fece preoccupato non appena tornò a guardarsi di fronte allo specchio "Sta per iniziare la seconda parte, e se non dovesse passare?! N_non posso farmi vedere da tutti conciata in questo modo!" singhiozzò, passandosi una mano sul viso "Non voglio che Loid-sama mi veda così!"
Le lacrime iniziarono a scenderle sul volto e in quel momento Anya sentì i pensieri dell'insegnante che si chiedeva dove si fosse cacciata Becky.
La pausa stava per finire.
Guardò Becky, ancora in lacrime, che non aveva nemmeno più il coraggio di guardarsi allo specchio. Di colpo avvertì anche lei una morsa allo stomaco, ma questa volta non era per la fame.
Era senso di colpa.
Se non avesse portato le arachidi oggi, lei non le avrebbe mangiate e di conseguenza non sarebbe stata male. 
Ci teneva che lo spettacolo continuasse, ma non voleva di certo obbligarla a recitare in quello stato, non sarebbe stato giusto.
Era sua amica, e come tale doveva aiutarla.
Allora le si avvicinò, posandole una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione
"Non temere, ci penserà Anya."
Becky la guardò con gli occhi ancora gonfi per il pianto. 
"C_cosa intendi?"
L'altra si batté un pugno sul petto "Prenderò tempo per te! Fino a quando non starai meglio e potrai recitare!" disse fiera.
L'amica avrebbe voluto tanto avere più informazioni, ma la vide subito scappare via.
"...Anya?"
Tornò pochi secondi dopo, chiedendole di consegnarle una delle scarpette.
Becky acconsentì, anche se ancora confusa. Non capiva davvero cosa avesse in mente.
Come sarebbe potuto andare avanti lo spettacolo senza Cenerentola?


 
◦•●❤♡❤●•◦



Il tendone si  aprì, mostrando lo scenario del castello, un gruppo di bambini che interpretavano gli ospiti eseguivano i primi passi sul palco a ritmo di una musica classica.
Damian fece la sua entrata in scena, accompagnato come sempre dai fedeli Erwen ed Emile. 
"Mio principe, non ha ancora ballato con nessuna di queste splendide ragazze" fece quest'ultimo, portando infine una mano verso il pubblico.
Erwen annuì in sostegno, indicando poi quelle che interpretavano le due sorellastre "Lo sa bene che suo padre vuole che scelga una fanciulla da sposare entro questa sera."
Damian diede una fugace occhiata alle due pretendenti, poi estrasse dal taschino del vestito azzurro una rosa e la avvicinò al volto "Impossibile. Sento che la persona giusta per me deve ancora arrivare."
Sollevò poi lo sguardo in direzione del punto in cui sapeva sarebbe sbucata Becky, ma di lei nessuna traccia. Si chiese cosa diamine stavano combinando per tardare così tanto l'entrata in scena di Cenerentola.
Fortunatamente vide sollevarsi un poco la tenda e allora immaginò che, qualunque fosse stato il problema, si fosse risolto. 
Così con la mano che teneva la rosa indicò nuovamente quel punto, pronunciando le seguenti parole "Ecco la mia futura sposa! E' proprio li!"
Ma da quella tenda non uscì Becky, bensì Anya (con indosso ancora il costume da Fata Madrina) e quella che sembrava una delle scarpette di Cenerentola tra le mani.
Damian e gli altri rimasero di stucco, perfino gli altri bambini cessarono i balli per concentrarsi su di lei.
Anya non sembrava presa dal panico come prima, ne tanto meno imbarazzata. Teneva uno sguardo fermo e determinato verso Damian, cercando di ignorare a tutti i costi i pensieri dell'insegnante e di tutti i suoi compagni.
"Principe secondogenito" fece un passo in avanti e porse la scarpetta verso di lui, quasi come segno di pace "Sono qui per avvertirti che Cenerentola è in ritardo. Prendi la scarpetta. E' così che dice il copione!"
Poi il silenzio.

 
 
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Angolino Autrice: 
Ecco il secondo capitolo, come promesso aggiornerò in fretta dato che la storia è praticamente finita.
E che dire, chi ha intuito che Becky sarebbe stata allergica alle arachidi ci ha azzeccato in pieno.
Ma non pensate che sia finita qui per lei, ha ancora qualche asso nella manica.
Anya poverina dopo un inizio non proprio brillante sembrava essere fuori dai guai e invece...Ora deve rimediare al danno.
La favola di Cenerentola subirà un leggero cambiamento.
Grazie mille per essere passati e spero che anche questo capitolo vi piaccia! <3


 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


New Walt Disney Font Regular

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Damian non sapeva cosa fare, come anche i suoi compagni. L'intervento di Anya lo aveva totalmente spiazzato. Istintivamente spostò lo sguardo dietro le quinte, nella speranza che l'insegnante dicesse qualcosa, ma persino lei fu interdetta.
Provò a indietreggiare, ma Anya fece un altro passo, ripetendo la stessa frase di poco fa con una convinzione tale che se non fosse sicuro della montatura, avrebbe pensato facesse davvero parte dello spettacolo.
"M_ma che stai facendo?" sussurrò a bassa voce, visibilmente imbarazzato.
La sua reazione prese la bambina in contropiede, iniziando a temere di aver fatto un buco nell'acqua.
Finché ...
"Interessante. Non mi aspettavo questo cambiamento."
"Forse si tratta di una di quelle rivisitazioni che vanno tanto di moda."
"Quindi la fata ballerà col principe?"

Anya sobbalzò.
Forse non era del tutto perduto.
"Sta...Sta piacendo?"
Osservò per un attimo il pubblico, adocchiando poi la figura di Yor. Dal modo in cui la stava guardando, quel sorriso...Non servì nemmeno leggerle il pensiero.
Capì immediatamente cosa le volesse dire.
"Salverò lo spettacolo, così tutti si sentiranno felici!"
Sorrise e tornò infine su Damian, porgendogli goffamente una mano.
"Principe, vuoi ballare con me?"
Quel commento lasciò ancora più basiti i presenti, specialmente Damian che, preso dal panico, fece uno scatto talmente potente da rischiare d'inciampare sul posto.
"C_COSA?! M_Ma che dici io...Non..."
Era arrossito da capo ai piedi, ma ad Anya sembrava non importare, continuava a tenere la mano verso di lui, determinata.
"Balla con la Fata Madrina."
Damian borbottò qualcosa al riguardo, ma se da una parte avrebbe voluto evitare di umiliarsi in quel modo di fronte a tutti, dall'altra stava notando anche lui il crescente interesse del pubblico dovuto a quell'improvvisazione. Sperò in qualche intervento da parte degli insegnanti, ma vedendo lo sguardo attento del professore Henderson poté amaramente intuire che non lo avrebbe mai fatto.
Era in trappola.
"...Lo faccio solo per la recita" si ripromise a se stesso, facendo un passo in avanti.
"Qualcuno prenda la scarpetta, ballerò con questa fanciulla."
Erwen fu il primo a scattare, approfittando di quell'attimo per parlare con lui "Lord Damian, che cos'ha in mente? Non può davvero pensare di seguir..." sussurrò.
"Lo spettacolo deve andare avanti" tagliò corto lui.
Raggiunse poi Anya, ma ancora si sentì troppo imbarazzato per poter fare qualcosa. Le gambe iniziavano a cedergli e il battito del cuore non faceva che accelerare.
Era sempre così. 
Ogni volta che c'era lei.
Notò dietro le quinte l'insegnante indicargli le mani e solo in quel momento si ricordò cosa fare. 
Deglutì e, seppur con una buona esitazione, porse ad Anya la rosa che in teoria avrebbe dovuto consegnare a Cenerentola. 
Anya osservò in silenzio.
"Perché mi dai una rosa?"
Damian avrebbe voluto sotterrarsi per l'imbarazzo.
"P_perché è così che devo fare!" sussurrò nervoso.
"Ah, giusto" annuì lei, prendendo il fiore in mano e osservandolo di sbieco "Erano meglio le arachidi però."
Il tono con cui lo disse sollevò qualche risolino tra gli spettatori, ormai completamente attratti dalla recita.
"Smettila di fare la scema e dammi quella mano prima che cambi idea!" borbottò Damian a bassa voce.
Anche se un po' indispettita, alla fine Anya si lasciò prendere la mano, avvertendo la sua stretta irrigidirsi al solo tocco.
"Hai le mani gelate" commentò ancora.
Lo guardò, notando solo allora di quanto sembrasse effettivamente agitato.
Sotto sotto le avrebbe fatto addirittura pena. Se non fosse che si trattava di una delle persone più antipatiche con cui aveva mai avuto a che fare.
Ancora rosso in volto, lo vide prendere un lungo respiro e condurla al centro del palco dove si era liberato uno spazio tutto per loro.
Questa cosa agitò nuovamente il cuore di Anya, lei non aveva mai ballato in vita sua. 
O almeno non seriamente.
La musica ripartì, proponendo un brano che capì essere proprio del film.
Damian non disse nulla, si avvicinò ad Anya e cercò di eseguire i passi come meglio ricordava, senza comunicare. 
E questo peggiorò solo la situazione.
Anya non capiva cosa gli passasse per la testa, perfino i suoi pensieri si erano mescolati tra loro, rendendo tutto ancora più difficile.
Se non fosse così nervoso, avrebbe pensato che lo stesse facendo di proposito. Damian cercava in tutti i modi di non guardarla in faccia, il che rese i momenti successivi più difficili del previsto, dato che lei, al contrario di Becky, non aveva mai preso lezioni di ballo e non aveva studiato la coreografia dello spettacolo.
Provò a stargli dietro. Ci provò davvero tanto, ma i piedi sembravano voler andare in direzioni totalmente opposte, provocandole ancora più disagio.
All'ennesimo pestamento però, finalmente ebbe una reazione da parte sua.
"Quanto sei imbranata! Vuoi fare attenzione?!" le sussurrò.
"I piedi non stanno al loro posto."
Lui sollevò lo sguardo con aria seccata, ma l'occhiata confusa del pubblico lo distrasse da ogni brutto commento. 
"Ci stanno guardando tutti" la ammonì "Devi lasciar guidare me."
"E come faccio?"
Damian si morse una guancia "Segui i miei passi" ma non appena vide l'altra abbassare lo sguardo la fermò "Non guardarti i piedi, finirai per farci cadere. Guarda me."
Ma non appena sollevò lo sguardo, si pentì amaramente di averlo detto.
Rimase imbambolato un istante non appena incrociò i suoi occhioni lucenti, ma riprese in fretta il controllo, iniziando finalmente una danza che mano a mano, creava una sorta di complicità, tanto da lasciare il pubblico piacevolmente sorpreso.
Anya a stento riuscì a crederci. 
Ci stava riuscendo, stava ballando. 
E Damian non si stava comportando da arrogante come al solito anzi, lasciato perdere l'ostilità iniziale, era anche un bravo insegnante.
Presa com'era da quel momento, non notò nemmeno la presenza di Becky, a pochi metri dietro di lei che la osservava con le lacrime agli occhi per la commozione.
"Oh Anya cara! Ti sei coraggiosamente esposta per non rovinare lo spettacolo, come sono orgogliosa di te!"
Dopo aver fatto una piroetta, Anya si guardò attorno notando come tutti sembravano concentrati su di loro.
Si stava sentendo come la principessa della favola.
"Anya ci sta riuscendo!" esultò, abbassando lo sguardo per osservare di come stesse eseguendo i passi.
Damian le lanciò un'occhiata torva "Sei proprio testarda. Ti ho detto di non guardarti i piedi!"
Anya fu davvero tentata di insultarlo, ma si trattenne per quieto vivere.
E anche perché alla fine la stava aiutando.
"Anche se sei antipatico, a volte sai essere buono."
Lui arrossì. 
"M_ma tu guarda cosa mi tocca sentire da questa racchia!" 
Sbuffò, facendole fare l'ultima piroetta.
Non appena incrociarono nuovamente lo sguardo però, non poté fare a meno di soffermarsi sul suo viso, notando come la rosa stesse molto bene tra i suoi capelli.
"F_forse..."
La musica finì. Presto avrebbe dovuto dire le prossime battute, ma le sue parole, così come il suo cuore, si erano bloccati.
No, non poteva succedere di nuovo.
Deglutì.
"A dire il vero..."
Doveva cacciare via quel tipo di sentimento nei suoi confronti.
Eppure...
"E' molto carina...Vestita così."
Anya sollevò le sopracciglia, visibilmente stupita.
"Pensi che sono carina?"
...
...
Damian si immobilizzò.
Cosa.
Lei.
Come.
Il rintocco della campana segnò l'inizio della fatidica scena della fuga, ma lui in quel momento non riusciva nemmeno ad interagire.
Stava andando in iperventilazione.
"C_come hai fatto a sentirlo?!"
Solo allora Anya si rese conto di essersi data la zappa sui piedi da sola.
Era talmente rimasta sorpresa da quel commento da aver risposto senza pensare.
"Com'è possibile? Forse ho parlato a voce alta?! Come ho fatto ad essere così stupido! Lo avranno sentito tutti!"
Ancora una volta, i presenti osservavano senza capire cosa stesse succedendo, attirati in parte dalla speranza di un nuovo colpo di scena.
E così avvenne...
"NON POSSO CREDERCI!" urlò la voce di Becky, attirando l'attenzione degli spettatori.
Senza tener conto del volere dell'insegnante era salita sul palco, indossando sempre il vestito di Cenerentola ma con un'aggiunta in più: una maschera bianca copriva metà del viso, proprio la parte colpita dall'allergia.
Nessuno sapeva dove l'avesse reperita, ma visto tutto quello che stava accadendo in quella sceneggiatura non sembrò importarne molto.
Con fare teatrale indicò i due protagonisti, soffermandosi in particolar modo su Anya "LA MIA FATA MADRINA E IL PRINCIPE HANNO UNA STORIA A MIA INSAPUTA!"
Silenzio.
Anya guardò preoccupata Becky, temendo che quella sceneggiata fosse in parte vera.
Era talmente presa dal voler salvare lo spettacolo da non essersi resa conto che questo avrebbe messo la sua amica in secondo piano. Ed era lei la protagonista.
"Becky io..."
"No! Non dire un'altra parola, ho già capito tutto! " le posò un dito sulle labbra per zittirla, poi senza farsi vedere dagli altri, le fece l'occhiolino per rassicurarla.
"Tu e il principe siete fatti l'uno per l'altra ed io non posso oppormi a questo amore! Non sarebbe giusto!" si sfilò la scarpetta restante e gliela consegnò "Tieni, fanne tesoro e grazie comunque per il tuo aiuto, Fata Madrina." 
Il pubblico stava in silenzio, completamente catturato dalla scena.
"Sei sicura?" chiese Anya, ancora un po' titubante.
Becky sollevò lo sguardo fiera "Ma certo! I principi non fanno per me. Ora preferisco concentrarmi sulla carriera e in futuro sposerò un dottore!" si avvicinò poi ad Anya, sorridendole "Non dimenticare la scena della dichiarazione!"
La bambina annuì, decisa.
Ora era tutto nelle sue mani.



Lo spettacolo riprese, seppur con qualche modifica nel corso della storia. Ad esempio, non essendoci più la scena iconica tra Cenerentola e il principe, Becky aveva improvvisato tutto un monologo sull'importanza della bellezza interiore e di come una persona abbia il diritto di raggiungere i suoi obbiettivi nonostante le sue deformazioni.
Parole che, nonostante non c'entrassero nulla con la storia, colpirono molto i presenti, insegnante e compagni compresi.
Anya pensò fosse un tantino esagerato, visto che quel piccolo sfogo sul suo volto sarebbe passato nel giro di qualche ora, tuttavia ne apprezzava lo sforzo. Non aveva mai visto la sua amica così presa da un discorso che non riguardasse beh...Cose da Becky.
Una volta che lo scenario cambiò, Damian e gli altri salirono nuovamente sul palco per le ultime battute.
"Ma principe, abbiamo controllato quasi tutte le fanciulle del regno! Non la troverà mai!" dichiarò Emile, tentando di bloccare Damian per il polso. Ma lui si liberò con uno scatto "Impossibile! Anche a costo di metterci una vita intera, troverò quella ragazza!"
"Tocca a te Anya!" le sussurrò Becky, energica.
La bambina annuì decisa.
"Ci siamo, è tutto nelle mie mani."
Il cuore le balzò in petto.
Stava per concludere lo spettacolo con le battute finali, ancora non riusciva a creder...
....
...
Si immobilizzò, e questa volta non fu per il panico da palcoscenico, o per colpa del vestito.
Era MOLTO peggio.
Lei il finale di Cenerentola non lo sapeva.

Anya si sentì una completa idiota.
Perché, PERCHE' non era stata attenta quando poteva?
C'erano state così tante prove, ma lei avendo un ruolo legato solo al primo atto non aveva mai dato importanza alle scene successive. 
Cercò di ripassare con la mente le parole di Becky riguardo la recita, ma la maggior parte erano tutte talmente superflue e noiose che anche in quel caso, aveva preferito lasciar perdere.
Poi provò a ricordare il film:

Spronata dalle parole di Ma, aveva cercato di guardarlo tutto, ma purtroppo non aveva fatto i contri con la pubblicità nel bel mezzo della visione. Mai sopportate.
Così aveva deciso di cambiare canale (solo per qualche minuto), ma il film che beccò riuscì a catturare totalmente la sua attenzione: Guerre Spaziali, una storia ambientata in una galassia lontana, piena di alieni buffi, spade laser e tanti colpi di scena. 
Anya ne fu talmente coinvolta da non staccarsi per tutto il resto del film, dimenticandosi completamente della visione di Cenerentola.


Vedendola ferma come un sacco, Becky le si avvicinò per controllare come stesse "Che ti prende?" 
"Non...Ricordo le battute."
Non voleva rivelarle di non aver visto il finale del film, temeva che ci sarebbe rimasta male.
O peggio...
L'avrebbe costretta a riguardarlo tutto.
Tuttavia, Becky le sorrise comprensiva "Non preoccuparti, vedrai che una volta sul palco ti ricorderai tutto. Altrimenti...Improvvisa!"
Quella frase diede alla bambina la spinta necessaria per reagire. Dopo aver preso un profondo respiro per farsi nuovamente coraggio, camminò sul palco con decisione.
Vide Damian sviare il suo sguardo con imbarazzo. Avanzò con lentezza, Anya non capì se lo faceva per creare tensione alla scena o se si sentiva in qualche modo a disagio.
Eppure prima le sembrava di aver percepito una sintonia con lui, per quanto breve, mentre ballavano. 
"Sarai tu...La mia futura sposa?" deglutì lui, sollevando la scarpetta.
Anya inarcò un sopracciglio, ora che lo stava vedendo più da vicino, era palese che fosse agitato.
Perché ogni volta che recitavano assieme doveve comportarsi cosi?
"Mia sposa...Insieme riporteremo la pace in questo regno." 
Lo vide fare una pausa per poi chinarsi, a quel punto capì che avrebbe dovuto dire qualcosa.
Ripensò alle parole di Becky.
"Devo improvvisare."
Così disse le prime frasi che le vennero in mente.
"P_pace? Come possiamo sperare nella pace se quei cattivoni del lato oscuro vogliono la guerra."
Damian inarcò un sopracciglio.
"Dobbiamo mandare le navi spaziali ribelli e colpire la base segreta, così sconfiggeremo l'Impero Galattico!" continuò energica. 
Sentendo la reazione del pubblico, Anya capì che il suo intervento stava suscitando interesse.
"Unisciti a me principe secondogenito..." si voltò verso Damian e sorrise, porgendogli la mano "...E insieme governeremo la galassia!"

Damian ancora chino, aveva indietreggiato "N_neanche morto!"
A quel punto l'espressione di Anya si fece più decisa.
"Vuoi mettere in pericolo il destino del mondo?"
"Certo che sei proprio una svitata!"
Ma lei ormai era troppo presa dal personaggio per rendersene conto.
Ormai Damian, stufo di tutti quei cambiamenti, si rialzò e fece per andarsene, ma venne fermato da lei per un braccio.
"A_aspetta! Non puoi andartene!"
"Che fai?! Levati!"
La spintonò via e a quel punto l'espressione di Anya cambiò.
"Non puoi parlarmi così!"
Damian allora si fermò, voltando leggermente il capo verso di lei "E perché no? Sentiamo."
"Perché... Perché..."
Rimuginò un solo istante, poi l'illuminazione.
Lo indicò, seria.
"...Perché IO SONO TUO PADRE!"
Tra il pubblico si sollevarono sospiri sbigottiti. 
"Anya! Ti ho detto di improvvisare! Non di citare un altro film!"
I pensieri di Becky fecero la fecero tornare alla realtà, rendendosi conto di essersi lasciata trasportare un po' troppo. Voleva dare quel tocco in più alla storia per renderla più epica, ma senza volerlo era andata a citare una parte che non ci accozzava per nulla.
Damian a quel punto si era alzato, fulminandola con lo sguardo "La smetti di dire scemenze?! Stai rovinando tutto!"
Quelle parole colpirono Anya dritta al cuore.
Era vero, stava rovinando lo spettacolo. Ancora.
"...Io v_volevo solo..."
Ma ecco che i pensieri di alcune persone la fermarono.
"Questo spettacolo è più stravagante del previsto!"
"Quanti colpi di scena!"
"Non mi sarei aspettata nulla del genere. E' stato davvero emozionante!"

Anya allora alzò lo sguardo verso il pubblico e si accorse con estrema sorpresa, che gran parte di loro si stava alzando dalla sedia e aveva iniziato ad applaudire.
In breve l'intera sala fu riempita dal suono degli applausi, seguita dagli innumerevoli complimenti per il coraggio avuto nel presentare uno spettacolo a detta loro Innovativo e coraggioso.
Nemmeno Damian riuscì a crederci a quanto stava accadendo.
"Non può essere!"
Stava sognando? 
"La recita è salva" mormorò Anya, sorridente.
Damian la guardò, non capendoci più nulla.
"C_com'è possibile? La... La storia è completamente diversa! Come fanno ad apprezzar..."
Avvertì poi la presa calda della mano di Anya sulla sua. E purtroppo, rimase talmente spiazzato da quel gesto da rimanere senza parole.
"Il pubblico è felice. Dobbiamo fare l'inchino."
Lui rimase imbambolato per un attimo, ma non appena vide anche i suoi amici avvicinarsi per ricevere gli elogi, chinò anche lui il capo meccanicamente.
Il pubblico non smise di applaudire fino a che i presenti non ripresero gli ultimi momenti, concludendo finalmente la recita.


 
◦•●❤♡❤●•◦



Il giorno dopo lo spettacolo teatrale divenne l'argomento di punta, Anya non si era mai sentita così tanto al centro dell'attenzione come in quel momento, e non aveva neppure ottenuto una Stellae questa volta.
Ecco, forse in quello doveva ancora lavorarci.
Appena varcò l'entrata della scuola, venne subito raggiunta da una Becky estremamente sorridente.
"Anya hai visto? Il mio volto è tornato alla normalità!"
Ancora una volta l'amica si stupì con quanta drammaticità avesse preso quel piccolo rossore sul viso. Ma dopotutto Becky era fatta così.
Seguì con la coda dell'occhio diversi compagni che parlottavano tra loro, fissandole.
"Ieri è stato davvero un grande successo, non credi? Sono sicura che non stanno parlando d'altro!" esclamò poi, sorpassandola.
Anya non rispose, anche se avrebbe voluto confermare le parole di Becky, sentendo i pensieri di quei bambini. Tra i capelli teneva ancora la rosa che aveva indossato la sera della recita. 
"Non credevo di avere tutto questo talento. E anche tu Anya..." sorrise "Hai reso lo spettacolo molto più originale!"
La bambina fece per rispondere, ma si sentì fermata dal commento di Damian.
"Già, hai quasi rovinato tutto con le tue idee strampalate."
Erwen ed Emile stavano al suo fianco, sogghignanti.
"Ma se sono piaciuti a tutti! Siete solo invidiosi!" intervenne Becky.
"Di sicuro non del suo modo di ballare. Mi fanno ancora male i piedi per quanto me li ha pestati" commentò Damian, sorpassandole.
Anya a quel punto fu seriamente tentata di allungare un piede per farlo inciampare, ma poi si ricordò della missione e questo la spinse a cacciar via un po' di quella rabbia. 
Si ritrovò a pensare a queste sue ultime parole, ricordando quel breve momento in cui, durante la recita, sembrò aver trovato una sintonia.
Era buffo, con tutto quello che era successo se lo era quasi dimenticato.
Damian Desmond era stato gentile con lei. Le aveva fatto addirittura un complimento sincero.
Le sembrò assurdo anche solo pensarlo: ma si era divertita. E lui si era dimostrato un vero cavaliere, uno di quelli che raccontava sempre Becky.
"Secondogenito, aspetta."
Damian si fermò, guardandola di sbieco.
Ma la sua espressione scocciata cedette non appena vide il sorriso di Anya. Lo stava fissando con un'intensità tale da farlo arrossire.
Indietreggiò di un passo, preoccupato.
"C_che c'è ora?"
"Mi dai lezioni di ballo a casa tua?"
Quella proposta, detta con una tale tranquillità, lo fece tentennare.
"Cos..."
"Ieri hai detto che sono carina" continuò, notando come questa volta, il volto di Damian assunse la tonalità di un peperone.
"N_NON..."
I suoi amici lo fissarono perplessi e lui, preso dall'agitazione, riuscì solo a balbettare qualche frase di senso incompiuto.
"N_NON E' VERO!" la indicò "S_STA MENTENDO!"
"Non dire le bugie" lo ammonì Anya, sempre con tono sereno, cosa che fece lo fece agitare maggiormente. 
Vedendolo così nervoso, ripensò al suo atteggiamento di ieri e gli porse una mano in segno di amicizia "Ci siamo divertiti, vero? Puoi insegnarmi a ballare."
Il piano era perfetto: sarebbe andata a casa del secondogenito per imparare a ballare e lui, colpito dal suo incredibile talento, avrebbe invitato anche Pa, salvando così la pace nel mondo.
"Missione completat-"
"NON CI PENSO NEMMENO!" le urlò Damian, ancora rosso in viso "Non sprecherei mai altro tempo con te!"
Accelerò il passo, seguito a ruota dai suoi amici.
Anya lo vide allontanarsi, ancora borbottante con Emile ed Erwen che nel frattempo cercavano di calmarlo con qualche battuta. Sicuro rivolte verso di lei.
Non capiva il motivo. Aveva cercato di essere carina, in modo da farsi apprezzare e stringere un legame. 
Sentì la mano di Becky posarsi sulla sua spalla "Non te la prendere, i maschi ci mettono sempre un po' di tempo." 
Anya sospirò, abbattuta.
Di momenti ce n'erano stati, ma mai che ne fosse andato bene uno.
"Se posso darti un consiglio: la prossima volta sii meno diretta. Noi ragazze dobbiamo restare misteriose!"
La bambina abbassò lo sguardo, facendo scivolare la rosa dai suoi capelli.
La afferrò prima che cadesse a terra "Anya voleva solo essere carina. Come ier-" si fermò e in quel momento si rese conto della mancanza di un elemento particolare: il vestito.
Da quando lo aveva indossato Damian si era sempre comportato in modo strano con lei, in qualche modo era riuscito a renderlo meno antipatico.
"Ci sono! Devo avere il vestito!"
Becky la guardò, non capendo a cosa si stesse riferendo.
Quando Anya tornò a casa, come prima cosa cercò in camera sua il vestito da fata, scoprendo con amarezza che Ma lo aveva dovuto lavare e purtroppo, questo aveva portato a rovinarglielo, diventando impossibile da indossare.
Anya si lasciò cadere sul pavimento, con Bond vicino per darle sostegno morale.
"Un'altra missione fallita."


 
 
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Angolino Autrice: 
Finita!
Questo spettacolo è stato sicuramente originale, all'inizio non era pensato il crossover con Star Wars ma poi mi sono detta: "perché no? Anya ce la vedo molto più fan di quello che di Cenerentola 🤣
Lo avevo accennato che Becky avrebbe dato soddisfazioni, anche se forse il passaggio da Cenerentola al Fantasma dell'Opera è stato un tantino estremo 😆
Che dire...Grazie per aver seguito questa mini long fino a qui. Spero di avervi divertit*! 
E chissà, forse potrebbe scapparci un altra storia di questo tipo in futuro 👀


 
 

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