Oltre il velo

di Spensieratezza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno ***
Capitolo 2: *** Stasera dormi da noi ***
Capitolo 3: *** La cena ***
Capitolo 4: *** Addormentarmi con il pensiero di te ***
Capitolo 5: *** Colazione con Silente e Remus ***
Capitolo 6: *** Minus non è mai stato uno di noi! ***
Capitolo 7: *** Perchè alla Luce tu dai Tutto ***
Capitolo 8: *** Mi proteggi come una donzella! ***
Capitolo 9: *** Il colore della speranza ***
Capitolo 10: *** Sirius e James a casa Black ***
Capitolo 11: *** I begli occhi di James ***
Capitolo 12: *** Il mio carceriere ***
Capitolo 13: *** Non smettere di cantare per me ***
Capitolo 14: *** Regulus a casa Potter ***
Capitolo 15: *** Risveglio movimentato a casa Potter! ***
Capitolo 16: *** Colazione con Silente ***
Capitolo 17: *** Sentimenti infuocati ***
Capitolo 18: *** Regulus torna a casa ***
Capitolo 19: *** La caverna ***
Capitolo 20: *** La cattura di Peter ***
Capitolo 21: *** Le grida di Peter ***
Capitolo 22: *** L'alba...su di noi ***
Capitolo 23: *** La partenza di Sirius ***
Capitolo 24: *** La telefonata tra James e Sirius ***
Capitolo 25: *** La voce di Harry ***
Capitolo 26: *** Il bacio di Sirius e James ***
Capitolo 27: *** La pace tra Lily, Severus e Petunia ***
Capitolo 28: *** Remus scopre James e Sirius ***
Capitolo 29: *** La resa dei conti ***
Capitolo 30: *** La luna ti guarda e perdona ***
Capitolo 31: *** Il giorno ***
Capitolo 32: *** La prima volta di Sirius e James ***
Capitolo 33: *** Regulus scopre di Sirius ***
Capitolo 34: *** Lily e Tom ***
Capitolo 35: *** Tom Riddle e Silente ***
Capitolo 36: *** L'anima di Voldemort ***
Capitolo 37: *** La rappresentazione teatrale ***
Capitolo 38: *** Severus e Lucius ***
Capitolo 39: *** Silente e Severus ***
Capitolo 40: *** Il primo bacio tra Remus e Regulus ***
Capitolo 41: *** Bianco brucerei ***
Capitolo 42: *** I colori dentro il Velo ***
Capitolo 43: *** Il Sole nascente della Città Eterna ***
Capitolo 44: *** Un picnic con Remus ***
Capitolo 45: *** Prima del bacio con Regulus ***
Capitolo 46: *** La vacanza - prima parte ***
Capitolo 47: *** Accarezzarsi ***



Capitolo 1
*** Ritorno ***


Pensò di esserselo immaginato, quando, invece della morte istantanea, si ritrovò a precipitare oltre l'arco.
Invece no, Bellatrix aveva usato proprio l' anatema che uccide. Aveva avvertito una fitta dolorosissima e ricordò che tanto era il desiderio di non staccare gli occhi da Harry, di imprimere la sua immagine, il suo viso, il più a lungo possibile nella sua retina, che il suo desiderio fu esaudito.
Nessuno sopravvive all’Anatema che uccide. Nessuno.
 
Balle..qualcuno c’è stato.. disse la voce della sua coscienza, ma pensare a Harry era troppo doloroso.
Non l’avrebbe rivisto mai più..non avrebbe rivisto più Remus..

La tristezza fu sostituita dalla curiosità…
 
Certo che l’aldilà non me la immaginavo così..
 
Era caduto dentro una stanza dalle dimensioni e dalle fattezze curiose di un cubo molto grosso e bianco luminescente. All’altro lato della stanza c’era una porta bianca, che brillava di bianco.
 
Un momento..se mi muovo di qui, potrebbero non trovarmi mai..Harry non mi troverà mai più..dopo tutta la strada che ha fatto per.. oh al diavolo, Sirius, lo vuoi capire che sei morto? Morto, morto. Morto. E quello è l’aldilà..beh, non ti resta che scoprire se esiste davvero qualcosa dopo o sono tutte stronzate.
 
Con molta paura e timore, aprì la porta.
 
Quando lo splendore abbagliante si abbassò, si accorse di trovarsi davanti a una porta VERA, di una casa VERA, e con un volto VERO, davanti a lui.
Il volto di chi amava di più al mondo.
 
Sirius!”
Aspetta un momento..perchè sembra lui quello più sorpreso?
“James..” Sirius odiava il tono della voce tremante che aveva in quel momento. Ma non poteva farci niente, trovarsi davanti il suo migliore amico morto, era..era..
“LILY!! VIENI QUI, è TORNATO SIRIUS!”
“Dici sul serio??”
Che cosa c’entrava Lily? Ma certo, quello doveva essere l’aldilà e loro..lui..
Sta per svenire, aiutami a sorreggerlo!” disse la voce preoccupata del suo migliore amico.
Era buffo che il suo migliore amico si preoccupasse per lui.

“Lasciami..sto benissimo..sono contento di rivederti, Ramoso..”

“Davvero? Allora dicci dove sei stato, razza di incosciente! Eravamo così preoccupati per te!” disse James arrabbiato.
“Dove sono stato..IO?” C’era qualcosa che non andava. Che cosa volevano dire? Di cosa lo stavano accusando adesso?
 
“Adesso lo picchio.” Disse James.

“Sta calmo, James..Sirius, tu sei sparito per MESI. Nessuno sapeva dove fossi..ti abbiamo cercato tutti..”
“Pensavamo che fossi morto..cosa ti è successo?” chiese James cercando di toccarlo, ma Sirius lo scostò spaventato.
 

“Questo..è uno dei tuoi stupidi scherzi, non è vero? Non fa ridere..non fa ridere per niente. Quelli ad essere spariti..siete voi..anzi, non siete solo spariti, siete..MORTI…” disse, facendo il giro del salone come un animale in gabbia.
 
Quella casa..
 
“MORTI? Con un figlio in arrivo? Che io sia dannato, Sirius, se permetto a chiunque di uccidermi, prima di vedere nascere mio figlio.”
 
“Tuo..figlio?”
 
“Non ricordi neanche che Lily è incinta?? Sirius ma che cazzo ti succede..”
“Lascialo in pace, James..non vedi che è confuso..deve aver perso la memoria..”
Ma James sembrò solo più incazzato di prima.

“Chi ti ha fatto questo, Sir? Ti hanno rapito..e poi..ti hanno..fatto qualcosa? Dimmelo, dimmi chi è stato Sir..”
 
“Che anno è questo?”
“Sir ma che cazzo..”
“Che – cazzo – di anno è questo??”

“Siamo nel 2000, Pads..ricordi il nuovo millennio..quello in cui dicevano che le macchine avrebbero VOLATO..”
Sirius sentì a malapena l’ultima parola, prima che svenne, quasi di getto sul pavimento, prima che due sbalorditi Lily e James si affrettarono ad impedirgli di schiantarsi al suolo.






















Note dell'autrice:  ciaooooooo. Allora, FINALMENTE scrivo di una delle mie ship preferite..non avevo mai scritto di loro, nonostante li amo tantissimo xd so che alla parola 2000 avrete sgranato gli occhi, ma è che io desidero scrivere le ff su hp facendo finta che sono ambientate nel presente, perchè..rispettare il canon mi confonde troppo..visto che mi dimentico sempre i vari anni in cui è nato questo o è morto quel'altro..non ce la posso fare xd

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Capitolo 2
*** Stasera dormi da noi ***


Il secondo risveglio fu ancora peggio del prima, non appena realizzò di essere nella camera matrimoniale di James e Lily.
Probabilmente non hanno ancora preso un lettino per Harry..

Quel pensiero gli fece male. Il suo figlioccio ancora non esisteva..e lui era tornato in un passato che non esisteva più, in un tempo in cui il suo migliore amico esisteva ancora. Sembrava un mondo beffardo in cui non poteva essere completamente felice perché avere l’uno, corrispondeva al perdere l’altro. Si sentiva dolente e al contempo felice e voleva piangere perché non era abituato a provare due emozioni così forti e allo stesso tempo opposte, nello stesso momento.
“Ti sei svegliato, finalmente…”

Quella voce ebbe l’effetto dei gessetti sulla lavagna sulle sue orecchie e si sentii rabbrividire. Una voce che tanti anni prima aveva amato, adesso gli provocava dolore, come se le sue orecchie fossero ferite. Poi capì che sbagliava. Non erano le orecchie a essere ferite..era il suo CUORE a esserlo…un cuore che sanguinava.
“Sirius, così mi distruggi, amico..”

L’idea di distruggere James, lo fece stare così tanto male, che alzò lo sguardo verso di lui e riuscì a reggerlo abbastanza da credere, osare sperare, che per l’amico fosse abbastanza.
“Ti hanno rapito, vero? Ti hanno fatto del male?”
La speranza era per gli stolti.

“Rapito..s-sì…Sì! Hanno usato l’incantesimo Confundus..e altri incantesimi..volevano..volevano costringermi a parlare..ma..” subito si ghiacciò. Quanto esattamente sapeva quel James di Voldemort, della profezia, di tutta quella stramaledetta storia? Decise di tenersi sul vago.
“Ma io non gli ho detto nulla! A nessuno di loro! Te lo giuro, Jam..io..”
“Schhh..va tutto bene, Sir..ti credo..”

James cercò di prendergli la mano, ma Sirius la lasciò sgusciare via, rabbrividendo a quel contatto. Non poteva toccarlo. No, non mentre gli stava mentendo. Era troppo doloroso per lui.
“Ma loro non mi lasciavano, continuavano a parlare a ..confondermi..mi tormentavano..inviandomi visioni di voi..MORTI..dicendomi che..ero solo..che ero rimasto solo al mondo!”

Osò alzare lo sguardo ancora sul suo vecchio amico e si sentì crollare di nuovo, davanti alla sua tristezza. Stava male per colpa sua.
Poi James parlò di nuovo.
“Ti ho cercato..ti ho cercato, giorno e notte..senza quasi mangiare..a piedi, con la scopa, dappertutto..ma eri sparito..nel nulla..irrintracciabile..mi dispiace, io..”

Non potè lasciarlo finire. Lo attirò a lui e lo abbracciò con slancio. Lui lo aveva cercato! Si immaginò un James morto, che tornava dalla morte per lui, per tornare da lui..era una sdolcineria melensa degna di romanzetti rosa, ma non potè fare a meno di pensare che in un certo qual modo era VERO..Sirius era andato avanti, e James pensava che fosse scomparso..due linee temporali diverse, ma non cambiava il fatto che James lo aveva cercato, proprio come aveva desiderato per anni che accadesse. Quanti anni aveva passato in quella fetida cella a sperare, come fosse uno strafatto di droga, che James tornasse come un cavaliere dalla scintillante armatura a svelargli che in realtà c’era stato tutto un equivoco, che non era mai morto?
Il suo rapimento era stata la vita..Sirius si rese conto di non aver mentito. Un rapimento l’aveva davvero portato via dal suo migliore amico, ed era la Vita.

Dunque anche i morti possono cercare i vivi?
“Dimmi quello che ti hanno fatto..ho bisogno di saperlo, Sir..dimmi..”

“No.No..dopo..adesso..lasciami solo..”non potè continuare. Lo abbracciò stretto,ancora più stretto, senza preoccuparsi di quello che l’amico avrebbe potuto pensare. Cavolo, era appena scappato a un rapimento con conseguente torture. Avrebbe dato colpa a quello e poi..avrebbe pensato a cosa cavolo era successo.
“Devo chiamare Silente, avvisarlo..” disse James sciogliendo l'abbraccio. Sembrava lottare  per non mettersi a piangere.

“NO!” disse lui fermandolo, mentre si era alzato e stava per allontanarsi. Si accorse di essere stato troppo brusco e rimise in moto la sua faccia da poker. “Silente, no..lui..lo sai come fa, non può fare a meno di fare sempre interrogatori estenuanti alle povere vittime che si trovano sotto le sue grinfie.. sorrise amaramente, cercando di sembrare convincente.
James lo guardò allibito.
“Credevo lo stimassi molto.” Disse lui.

Il sorriso di Sirius si congelò e sperò che non sembrasse un ghigno. Silente era stato tra i primi che aveva creduto al suo tradimento verso i Potter..
Maledetto.
“È solo che..voglio davvero stare un po’ con voi..prima di..festeggiare il mio rientro in società.”

“È quello che desidero anch’io.” Disse James, avvicinandosi alla porta. “Controllo se la cena è pronta..devi mangiare qualcosa..” ma non sorrideva più. Lo guardava con una nota di sospetto. Stava per andarsene al piano di sotto, e Sirius avrebbe voluto gridare, fermarlo per impedirgli di svanire di nuovo dal suo campo visivo, perchè temeva che se lo avesse perso di vista..James sarebbe svanito di nuovo. Sarebbe morto di nuovo.

No! Non andartene via! Non lasciarmi di nuovo solo!
James quasi a leggergli nel pensiero, aggiunse una frase.

“Stasera dormi con noi.” Disse, facendo galloppare il suo cuore più veloce, ma poi Sirius vide i suoi occhi.

Non sarebbe mai riuscito a ingannare il suo migliore amico.

















quando Sirius dice "lasciami solo" non è inteso solo come "voglio essere lasciato solo" ma proprio solo, tipo "voglio solo abbracciarti." purtroppo non so spiegarlo in altri modi xd

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Capitolo 3
*** La cena ***


“È stato tremendo…mi hanno colpito alle spalle, come prima cosa..un colpo alla testa..poi mentre ho visto le stelle, letteralmente, mi hanno messo un sacco in testa e mi hanno colpito con un pugno..”

Le stelle…ma come gli era venuto in mente? Considerò l’idea di dire a Lily e James che aveva visto le stelle, cercando la costellazione di Regulus..ma non lo disse. Era una fantasticheria..un’altra bugia..chissà perché però..gli piaceva come bugia..gli sembrava come una cosa che avesse dovuto tenere per sé.
Anche se non era vera. Aveva senso, vero? Ma cosa importava.

“Non so perché hanno scelto me..mi hanno rinchiuso in uno scantinato, per…mesi..torturandomi, alla ricerca di informazioni sull’ordine della fenice e dei loro componenti..probabilmente hanno dovuto pensare che essendo il vostro migliore amico, sapevo TUTTO..e vi avrei traditi, per avere la libertà..anche se lo sapessi..non direi NIENTE..niente. Così gli ho detto.”

“Hai visto Regulus?” gli chiese James.
Ma certo! Il suo dolce fratellino…si era sforzato di dimenticarlo, ma doveva essere uno dei mangiamorte già..se non era già morto, certo! All’improvviso, l’idea che fosse già troppo tardi..che fosse dentro quel lago ghiacciato, vittima dei cadaveri, che fosse LUI stesso un cadavere..si fece strada in lui e fu così insopportabile che decise di MENTIRE.

“Regulus…sì…l’ho visto! Ho chiesto di lui..e me l’hanno negato, OVVIAMENTE. Ma lui non so come..è riuscito a fare di testa sua..come sempre..ha insistito per vedermi e mi ha visto..l’ho visto..ci ho parlato..”
“Ti ha..fatto del male?” gli chiese James.
“No!! Cavolo, come avrebbe potuto..no..è stato..insolitamente..fraterno. Non me l’aspettavo..io..è stato..gentile, anzi.”

“Regulus? Sirius, se non ricordo male, qualche mese fa ti ha colpito con uno schiantesimo e ti ha fatto finire al San Mungo!”
“ESATTO, ESATTO!!” Sì, ricordava quel particolare. Ricordava come quella cosa l’avesse fatto soffrire tantissimo..

“Sì, lui..l’ha fatto ovviamente perché mi voleva bene e voleva togliermi di mezzo senza farmi del male!”
“Ma tu quel giorno hai detto che era un bastardo senz’anima, che dopo che ti aveva colpito per te era morto, e che l’unica ragione per cui non ti avesse ucciso è perché era troppo incapace perfino di usare una maledizione senza per..” iniziò James.

“MI SBAGLIAVO, OK, MI SBAGLIAVO!” sbattè i pugni sul tavolo. No, così non andava bene, non andava bene per niente. Doveva restare calmo, o si sarebbero insospettiti. "Regulus, incapace? Sarà pure uno stronzo, un bastardo egoista..ma incapace? No..se era un incapace, Voldemort non lo avrebbe mai scelto tra i suoi seguaci.”

Lily e James trattennero il fiato. Subito Sirius pensò a Minus. L’incapace per eccellenza e strinse i pugni.
“Pronunci il suo nome?” chiese James.
“Dopo che quei bastardi che lo servono, mi hanno rapito? Certo che sì. “ disse Sirius, addentando una patata.

Lily aveva preparato l'arrosto con le patate e l'insalata. Era piombato da loro all'ora di cena. Come se non avesse abbastanza sensi di colpa d'altronde.

Sirius si sforzava di mangiare e d'altronde non poteva fare altro. Se alzava lo sguardo, vedeva i volti di Lily e James e non sarebbe riuscito a nascondere il turbamento sulla sua faccia. Non che andasse meglio anche così, d'altronde.

Guardare la casa era se possibile, anche peggio. Tutto di quei mobili lo feriva. L'enorme cassettiera in legno con le vetrate del soggiorno era stata la prime cosa che aveva ammirato della loro casa, quando era stata comprata.. E aveva continuato ad ammirarla fino a quando non era stata più possibile vederla.
Quanto gli era mancata..

La cassettiera, come quel ridicolo pavimento grigio con i motivetti grigi come fossero nuvole, come il divano rosso e le tende a fiorellini gialli e arancioni.
E le tazze! Oh, le tazze colorate per la colazione con incisi i nomi dei malandrini.
Quanto gli piacevano!
Non aveva più rivisto neanche quelle.

Era incredibile quanto può mancarti qualcosa quando capisci che non la rivedrai più..
 
Alzò lo sguardo, James lo stava guardando con disprezzo.
“Parlaci di come sei riuscito a scappare ai mangiamorte..”
Sirius mollò il pranzo. La forchetta fece un verso stridulo.
“Non ora.”
“E Quando??”
“James..” lo avvertì Lily.

“L’ho cercato come un pazzo per MESI..l’idea di lui torturato, ferito o peggio..dai mangiamorte o da LUI..mi uccideva dentro..non dormivo..non mangiavo..il minimo che può fare per me, è darmi questa informazione.”
“Sei dispiaciuto che non mi hai salvato tu, James? Che ci sia riuscito da solo? Scusami.”

James lo guardò con orrore e il suo labbro tremò. Che razza di mostro era? L’aveva ferito e per degli orribili istanti ne era stato contento. Era forse la soddisfazione per tutto quell’interrogatorio o forse la PUNIZIONE perché lo aveva lasciato? Pensò a Regulus..a come pensava a lui, alla sua costellazione..,non ci aveva mai pensato quando era vivo..non aveva cercato mai neanche la sua..era strano come ti vengono in mente le cose solo quando non servono più a niente. Era strano e crudele.

“Scusami, io..James, scusami, ti prego. Io non so cosa dico..è tutto così confuso nella mia mente. Devi capire che io..tutto quello che vedo..questa casa..perfino VOI..per me è come se..come se dovessi lottare per capire cosa è reale e cosa no..”
“Hai le allucinazioni?” chiese Lily.
“Prima sì..ora no..ma non dubito potrebbero ritornare..io non so se..faccio bene a stare qui da voi..”

“Va bene, ma adesso mangia..hai bisogno di riprendere le forze..suppongo che LORO non ti dessero granchè da mangiare.”
"Ti capisco se non hai fame.. Ha cucinato Lily.." disse James e la ragazza gli pestò un piede.

Sirius si lasciò scappare un sorriso e poi addentò un altro boccone giusto per non farli preoccupare. Erano sempre loro. Quanto gli erano mancati questi battibecchi.
Arrischiò uno sguardo su di loro. James lo guardava come se avrebbero dovuto schizzargli fuori improvvisamente delle grosse pustole sul viso e avrebbe potuto anche succedere.

Che razza di magia era questa? Era morto. Aveva sentito l'avada kedavra che lo colpiva. Nessuno era mai sopravvissuto all'avada, nessuno tranne Harry ed era successo solamente perché Lily si era sacrificata.

Eppure era lì nel passato. E non aveva mai conosciuto una magia che riportasse indietro nel tempo, eccetto le giratempo. L'arco quindi ne nascondeva una? Ma no, anche se fosse stato, la giratempo non aveva certo il potere di salvarlo da un avada! Oppure sì? Si accorse con un brivido, che non ne aveva la certezza. Nessuno era mai tornato per poterlo dire. Era dunque questo che era accaduto? Qualcuno era riuscito a inventare una giratempo che funzionasse senza dover essere azionata e l'avesse nascosta nell'arco? Una giratempo capace addirittura di salvarti dall'avada..

Che assurdità..
Era più probabile che fosse davvero morto e che quello fosse una sorta di aldilà.. Per lui. E che I loro amici avessero dimenticato tutto per questo. Ma se era così, era forse crudele risvegliare le loro coscienze e dirglielo? Era quello che sarebbe successo anche a lui?

Arrischiò un'altra occhiata a James e fu un errore. L'amico lo guardava con ostilità e rabbia. Sapeva cosa doveva pensare. Non si erano mai nascosti niente e il pensiero che gli stava adesso nascondendo i suoi pensieri,doveva ferirlo molto. Parecchio.
 
Quanto avrebbe voluto abbracciarlo..

"Sirius, io ho avvertito Silente..prima..mentre ti lavavi.” Esordì James.
 
Sbarrò gli occhi. Forse avrebbe rimesso di lì a poco.
 
“Siamo stati costretti! Ha partecipato alle ricerche per trovarti, anzi, le ha coordinate lui stesso.” Disse Lily.

"Lo farò.. Vi racconterò tutto, ma non ora. Perdonatemi." disse Sirius. Si concentrò sul cibo. Ma fu un errore. Appena pensò che il cibo stesso che stava mangiando, era morto da decenni, sentì un crampo allo stomaco.
Merda..
Sperò che non avrebbe rimesso tutto. Quello era troppo. Un'umiliazione troppo grande da sopportare.
 
“Non mi chiedi di Peter e Remus? Anche loro erano molto preoccupati per te..”
Sirius sbiancò.
 
"Sappi che se non li ho chiamati immediatamente, è stato solo perché me l'hai chiesto tu.." disse James con tono accusatorio.
Peter..
"Perché stai stringendo i pugni? Sei arrabbiato con me adesso?"
"No, io.. Scusami." stava sbagliando tutto. Stava preoccupando James, anzi, lo stava insospettendo. Ma non poteva permettere che chiamasse Peter. Tutti ma non lui.
Adesso il volto di James si era fatto più vicino.
"Li ucciderò uno a uno. Ucciderò chiunque ti abbia fatto questo."
Il calore della sua vicinanza lo faceva star bene, ma la sua voce lo feriva. James, il nobile James, non avrebbe mai ucciso nessuno a sangue freddo, neanche fosse stato un mangiamorte.

"E devono pregare di non averti fatto troppo male o non avranno più sangue per sanguinare.."
Le sue parole lo fecero rabbrividire.
 
“Sirius, puoi venire con me in giardino, un momento?”
 
No..non poteva davvero chiedergli di restare da solo con lui. Tutto ma non questo. Da soli, non poteva più evitare di nascondergli niente. Non ci sarebbe riuscito.
 
Sirius scosse la testa con vigore.
 
“Ti prego..” disse James.
Quando James ti si rivolgeva in questo modo, non eri in grado di negargli NULLA.
Lui non gli avrebbe negato nulla.
 
“E va bene, ma Lily potrebbe rimanerne offesa.” Disse sperando di fargli cambiare idea.
 
“Oh, Lily è abituata da sempre che ci sono cose che non sono capace di condividere neanche con lei, ma con te sì, vero Lily?”
 
“Certo, lo so da sempre..ci manca solo che fai un figlio anche con lui e poi mi avrai scavalcato del tutto.” Disse lei ironica.
 
L’aveva detto ironicamente, ma Sirius sentì il suo corpo riscaldarsi di imbarazzo.
 
“Senti, James, dobbiamo per forza andare in giardino?”
“Un posto vale l’altro.” Disse lui spingendolo lievemente.
“Non direi..il buio della notte mi ricorda me che scappo dai mangiamorte..” disse cercando di farlo desistere. “E a che ti serve la bacchetta?”
“Non ti ricordavo così fifone.” Disse e lo spinse di più.
 
James non gli avrebbe mai fatto del male..non lo avrebbe fatto, vero?
 
“Eccoci qui.” Disse James a braccia conserte.
 
“Eccoci qui..se hai intenzione di combattere, ti avviso che non mi sono ancora rimesso del tu..”
 
“RIVELIO!” urlò James, accecandolo.
 
Sirius venne investito di una luce accecante e riscaldante. Non poteva crederci, non poteva credere che James davvero..
 
Cadde a terra, carponi, dopo che non accadde proprio NULLA.
 
“Sirius, Sirius!”
“Al—allontanati da me..”
“No..”
“Sì, invece!!” disse cercando di spingerlo via. Ma che cosa stava facendo? Quello era il suo migliore amico. Si stava comportando come una ragazzina respinta al ballo di fine anno.
“Perdonami, Sirius..ma DOVEVO farlo..dovevo essere sicuro che fossi TU.”
“Che bello scoprire che non ti fidi più di me!”
“Non di te! Non di te, sciocco. Ma di LORO. Tu..dovevo essere sicuro.”
 
Sirius annuì. Ma non riusciva a parlare. Era talmente diverso dal Sirius che conosceva, che come conseguenza si era beccato un bell’incantesimo in pieno petto. Bella mossa, bell’impegno, Sirius, sei proprio bravo a fingere. James lo stava sostenendo tra le sue braccia, e Sirius aveva il tremendo sospetto che se fosse davvero fuggito dai mangiamorte dopo un rapimento durato MESI, non sarebbe bastato sostenerlo, perché avrebbe proprio dovuto caricarlo di peso fino a casa.
Per qualche tremendo attimo, l’idea di farsi portare in braccio da James lo solleticò. Sarebbe stata la giusta punizione per essere morto e averlo lasciato. Chissà cos’avrebbe detto Lily..
Gli scappò una risatina trattenuta.
 
“Se ridi, vuol dire che mi hai già perdonato..ti conosco. Forza, andiamo.”
 
Se gli aveva appena buttato un incantesimo addosso, era proprio perché non lo riconosceva nell’amico che conosceva da sempre, tuttavia Sirius pensò che fosse meglio lasciar cadere la questione. Mostrarsi troppo permaloso, sarebbe solo servito a renderlo ancora più sospettoso di prima. Quando si trattava della loro amicizia,Sirius non aveva bisogno di offendersi. Non accadeva mai niente per cui dovesse rendersi necessario che si offendesse con lui.
 
No, Sirius..è che tu prima eri diverso..è stato dopo..quando James morì, che cambiasti..che Azkaban ti cambiò..essere incolpato di un atto tanto abbietto come l’omicidio del tuo migliore amico ha spezzato la tua anima..ha rotto un’anima che prima era spensierata e impenetrabile a ogni offesa..James non ha mai sentito il bisogno di chiederti scusa, perché tu conoscevi James e sapevi che lui conosceva te..sapevi anche che non avevi bisogno di dimostrargli chi sei..
 
Ma era tutto diverso adesso. Quelli erano altri tempi. Prima della sua morte, prima del custode segreto, prima che Minus li tradisse TUTTI.
 
Sentiva il bisogno di abbracciarlo. Prima James lo aveva fatto, ma lui non aveva ricambiato..credeva che questo bastasse a rimettere a posto la sua anima, ma non era così..abbracciare James, sperando che lui capisse in che montagna di merda si era ficcato..James lo capiva, leggeva la sua anima meglio di chiunque..forse c’era un posto, un angolino nella sua coscienza che poteva raggiungere e farglielo sapere.
Certo, il James di prima, lo avrebbe capito..lo avrebbe capito anche se gli avesse battuto l’alfabeto morse, ma questo James, lo avrebbe capito?
Più si avvicinavano alla casa, più si allontanava la possibilità di riuscire a farlo prima che tornassero da Lily, e quando vide i gradini e ci salì sopra, le possibilità si stavano limitando a un minuscolo lumicino che neanche a Silente sarebbe bastato per accendere le luci.
 
Alla fine entrarono in casa.
 
Lily si era già alzata per sparecchiare e James lo fece di riflesso e Sirius sentì che se non l'avrebbe fatto, sarebbe svenuto. James stava poi per raggiungere Lily in cucina, e Sirius, sentendosi come un amante che non voleva farsi vedere, gli toccò un braccio per trattenerlo.
Trattenne il respiro. Aveva imparato a riconoscerli, i respiri di James. Essendo sempre al suo fianco, aveva imparato a capire quando se li lasciava scappare, o quando aveva imparato a trattenerli. Quando si era trovato in sala grande un'enorme torta a forma di boccino, per esempio, non ci era riuscito proprio. Quando la Evans lo sfiorava mentre camminava, aveva imparato a farlo.
Era confortante in un certo qual modo, sentire che stavolta non lo aveva fatto.
Voleva solo toccarlo. Sentire che era reale. E forse.. Domandargli silenziosamente aiuto.
 
 

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Capitolo 4
*** Addormentarmi con il pensiero di te ***


Non avevano dormito insieme tutti e tre nel lettone. Come avrebbero potuto? Anche se Sirius si divertì a immaginare come sarebbe stata la scena. Non era riuscito a farsi scappare un sorrisetto e James gli chiese per cosa stesse ridendo. Sirius aveva affermato che pensava solo alla sistemazione per dormire e non aveva aggiunto altro. James si scusò con lui perché avrebbe dovuto dormire sul divano e Sirius gli disse che non era un problema, ma Sirius credette di aver scorso un sorriso divertito sul volto di James, come se avesse intuito perfettamente i pensieri dell’amico. Poi, James lo fissò in volto, lo sguardo ancora divertito e divenne praticamente una conferma.

Quella connessione..non era mai andata persa, c’era ancora e quasi si diede dello stupido per aver temuto che fosse stato così.
Durante la notte, mentre cercava di dormire sul divano, i pensieri cupi tornavano.
Continuava a pensare ad Harry..quanto stava soffrendo per la sua morte? Il pensiero lo devastava, impedendogli di dormire.

Quasi come un fantasma, nel buio, senza neanche accendere la luce, qualcuno si mosse nel salotto.
Non aveva paura. Sapeva che era James.
Era ancora in grado di riconoscere i suoi passi e il suo respiro.

James si muoveva nell’ombra con gli occhi di un falco. Era capace di camminare nel buio con il suo mantello, per un tempo interminabile e Sirius gli aveva sempre invidiato questa sua capacità di camminare al buio sotto il mantello, senza farsi mai beccare dal custode, Gazza.
Era come se sapesse sempre dove stavano le cose, senza bisogno di vederle.

Sirius si sorprese di come si ricordava ancora di questo, come se fosse successo solo due giorni fa.
E anche di come facesse ancora così male ricordarlo.
James gli prese la mano nella sua.
Gli prendeva sempre la mano, il suo James.
Quando correvano per i corridoi della scuola, scappando dall’ennesima malandrinata, quando dovevano stringere un patto, o semplicemente perché gli andava..

Era bello sentire il tocco delle loro dite unite insieme. Come dei polpastrelli gemelli che sentivano piacere ad incastrarsi insieme. Dei compagni d’anima che traevano piacere dalla reciproca compagnia, come due note musicali che non erano stonate e avevano bisogno di restare unite per suonare musiche altisonanti.
James però non aveva mai dovuto consolarlo. Non in questo modo. Non prendendogli la mano.

Il Sirius giovane non era uno che crollava e questa inaspettata coccola, fece capire a Sirius, che anche James per qualche ragione, l’aveva capito. Aveva capito che non era più il James di prima, che in qualche modo era più fragile adesso.
Se ne vergognava. Dentro di sé voleva fare di tutto per nascondere la sua debolezza, ma non c’era modo di nasconderla proprio a lui, lo conosceva troppo bene.

“James..che stai facendo…non sono mica una donzella da portare al ballo.” Mugugnò e subito si dispiacque di quella battuta. Non voleva che James ritraesse la mano.
La risata di James lo rallegrò. La mano non la ritrasse.
“Ti starebbe bene questa parte però..dovrei avere ancora delle parrucche da qualche parte in garage.”
“Non ci credo..le hai conservate.”
“Conservo sempre i miei ricordi migliori!”

“Voglio vederle..domani..” disse Sirius, addormentandosi così, con la testa premuta sulla mano di James.

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Capitolo 5
*** Colazione con Silente e Remus ***


Si era svegliato con il peso morto della testa di James sulle loro mani giunte, le loro teste che si toccavano, l’una contro l’altra. Un piacevole tepore che lo attraversava per via delle loro teste giunte insieme.

Maledetto principio della termodinamica.. pensò Sirius, alzandosi velocemente per scostarsi da lui. Chissà cosa diavolo gli era saltato in mente di dormire lì, inginocchiato ai piedi del suo divano. Cercando di non svegliarlo, lo fece distendere sul divano, dove prima c’era lui.

Mentre preparava la colazione, sentì James svegliarsi.
“Ti sei svegliato finalmente. Ma che diavolo ti è venuto in mente di dormire per terra, con una moglie che ti aspetta di là..” disse Sirius cercando di buttarla sul ridere.

Era rimasto lì con lui tutta la notte..

“ Volevo..yawwwnnn evitare che scappassi nel cuore della notte, in seguito a una crisi isterica. Dormire su questo divano fa questo effetto.”
“Io lo trovo meraviglioso.” Disse Sirius e qualcosa nel suo sorriso, incrinò quello di James. Ancora quello sguardo.
“Sir, il caffè si trova là..a destra..lo sai..”
“Mi ero scordato.” Maledizione, erano troppi anni che non andava a casa di James.
“L’abbiamo SEMPRE tenuto lì..” disse James.

“Amico, sono stato torturato..” disse, per cercare di salvarsi, ma vedendo lo sguardo di James si sentì in colpa. Era proprio un pessimo amico. Di più, uno dei peggiori.
Non tanto quanto Peter, però.
DRIIIN.
Salvato dal campanello.
“Questo deve essere Silente.” Disse James.
“Alle otto del mattino?”

“Non è piombato all’ora di cena solo perché l’ho supplicato.”
“Remus?”
DRIIIIIIIIN.
James stava per dire qualcosa, ma il campanello lo interruppe.
“Devo ancora chiamarlo..siamo proprio dei pessimi amici.” Disse James.

Tu sei un amico meraviglioso, sono io il bastardo.
Alla porta c’era Remus con Silente.
“Ehm..ecco..stavamo proprio parlando di voi.” Disse James imbarazzato.
Sirius sbiancò.
Che immane, tremendo casino.

“Buon mattino.” Disse Silente sorridendo, mentre Remus invece sembrava proprio avere la luna per traverso.
Sirius boccheggiò, senza riuscire a dire nulla. Remus andò da lui e sembrava fosse sul punto di picchiarlo, dargli un pugno, insultarlo. Sembrò che pensasse non ne valesse la fatica. Si limitò a spingerlo fino a farlo sbattere contro il divano di James che per il colpo sprofondò, cadendo insieme a lui.
Dopo pochi secondi, si trovò Remus tra le braccia.

“Svegliarsi la mattina è un piacere, vendo queste scene di sincera e limpida amicizia.” Disse Silente. “Buongiorno, Lily cara.”
Sirius arrossì, tra le braccia di Remus che non accennava a spostarsi da lì. Possibile che dovesse conoscerli sempre come degli idioti?
“Buongiorno.” Disse lei coprendosi. Era in vestaglia viola.
“Lily, perché non vai..ehm…a vestirti, mentre io faccio accomodare Remus e il preside?” chiese James.

“Non c’è bisogno che me lo dici tu, James.” Disse lei arrabbiata.
Il preside rise.
“Bello vedere che certe cose non cambiano  mai. Ho sempre amato i vostri litigi a scuola. Un po’ li rimpiango.”

Li aveva rimpianti anche Sirius, specie dopo che loro furono morti, ma questo non lo disse.
“Tornando a noi, Sirius caro, è un piacere scoprire che sei sano e salvo..ieri sera ho brindato a questo insieme al nostro caro custode.”
Remus tornò a essere arrabbiato.
“Ti sembra normale, VI sembra normale che devo sapere dal professor Silente che SEI VIVO??”

Guardò entrambi che non riuscirono a guardarlo negli occhi.
“Non è colpa mia. È lui che mi ha costretto. Se volete il mio parere, ha una sorta di stress post traumatico.” Disse James.
“Finisco di preparare io la colazione.” Disse Lily tornando in cucina con una graziosa gonna blu e bianca e una camicetta celeste, sotto lo sguardo ammirato di James.

“Ben fatto, graziosa Lily, così il nostro Sirius potrà spiegarci cosa gli è accaduto.”

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Capitolo 6
*** Minus non è mai stato uno di noi! ***


Silente, Remus e Peter si erano fermati a pranzo dai Potter e stavano continuando a parlare del rapimento di Sirius.

Silente aveva proposto solo una volta, di mettere Sirius sotto protezione in un luogo sicuro, ma Sirius aveva sbottato un “NO!” così perentorio, che Silente si era ammutolito e non era più tornato sull’argomento.

Gli argomenti si spostarono sull’Ordine della Fenice e sulle battaglie che i loro componenti stavano facendo per stanare i seguaci di Voldemort e Sirius si chiese se fosse un tentativo di smorzare la tensione che si tagliava con il coltello e cercare di rilassarlo.
Quando poi si misero tutti a parlare di Lily e della sua gravidanza e le sue nausee mattutine, ne ebbe la certezza.

Non toglieva lo sguardo da Remus, cercava di mandargli un messaggio silenzioso con lo sguardo. Remus non comprese subito e sembrò dapprima stranito dal modo in cui Sirius lo guardava, -perché questa complicità l’ho sempre avuta con James e mai con lui, coglione che sono stato – ma poi lo imitò, incatenando lo sguardo al suo, capendo che voleva trasmettergli un qualche tipo di messaggio solo a lui.

Sirius era consapevole di star isolando con il suo spirito, tutti quanti attorno a lui, ma non voleva, non voleva, che Remus si sentisse alla pari di Peter o di Silente. Aveva già sbagliato, a non chiamarlo, a  non farlo arrivare subito, a permettere che Silente, Silente!! Lo avesse avvisato del suo ritorno.
Aveva sbagliato, per la miseria! Non voleva che Remus si sentisse allontanato o respinto, era stato per quel motivo che la loro fiducia era venuta meno e aveva pensato addirittura che Remus fosse il traditore! Non avrebbe mai più fatto quell’errore, mai più! Non avrebbe mai più allontanato Remus!

Il mondo scomparve come al solito, come quando stavano insieme, lui neanche vedeva Silente che gli faceva delle domande o Lily che gli chiedeva se voleva delle altre patate..non vedeva soprattutto PETER, DESIDERAVA che Peter si sentisse invisibile, non calcolato, come avrebbe dovuto essere fin dal principio.

Peccato che in questa loro complicità tra lui e Remus, neanche James riusciva ad entrarci. James che aveva notato quello strano scambio di sguardi e guardava ora Sirius, ora Remus, sperando che si decidessero a dirgli che cavolo stava succedendo, ma nessuno dei due lo guardava o si degnava di spiegargli alcunchè.
Scusa, James.

Gli mandò quel pensiero telepaticamente, sperando che lui lo capisse lo stesso, che la magia che aveva contraddistinto i malandrini, glielo avrebbe fatto percepire.
Fino a quando Silente non ritornò sull’argomento in maniera piuttosto insolita. Ebbe la faccia tosta di ipotizzare un nascondiglio segreto che solo qualcuno avrebbe conosciuto tramite un rituale SEGRETO e ventilò l’idea di qualcuno di insospettabile che avrebbe mantenuto tale segreto.

Peter si offrì, cominciando a elencare i motivi per cui secondo lui era la persona più indicata per tale compito,  elencando tutti i motivi che lo rendevano insospettabile. Era fragile, patetico, goffo, imbranato, pessimo in tutto e…
“BASTA, FINISCILA! NON VOGLIO PIÙ SENTIRE LE TUE CAZZATE! MAI PIÙ!!!”

Era esploso alla fine. Risentire Minus, la sua bocca, le sue menzogne, la sua falsità, la sua ipocrisia, che urlava tradimento da ogni parte, era come ripercorrere il tradimento una seconda volta..come sentire di nuovo una lama invisibile attraversarlo da parte a parte e spargere il sangue dei suoi amici. Che potesse ANCORA sedersi al tavolo dei Potter e prenderli in giro, dopo quello che aveva fatto, era abominevole.

Quando poi avevano cominciato a parlare del luogo segreto, alludendo al CUSTODE SEGRETO, aveva perso il lume della ragione.
Possibile che non imparate mai dai vostri errori? Possibile che non siate rimasti scottati da quanto vi ha fatto quella lurida carogna? D’accordo, non è ancora successo..ma la vostra anima..LE vostre anime..anche se sono tornate indietro, dovrebbero aver conservato una minima parte di coscienza, di ricordo..

“Credo che sia stato uno sbaglio venire qui, mi sembra ovvio che il signor Black non si sia ancora ripreso e venire qui a tempestarlo con un interrogatorio verbale non fa altro che stressarlo ulteriormente.” Disse Silente piuttosto freddamente.
“Mi perdoni, signor preside, io…ho..ho bisogno di aria!!” disse scappando via come un coniglio.

Non aveva perso tempo a cercare Peter quando lo aveva tradito. Moriva dalla voglia di affrontarlo, di ammazzarlo a mani nude, quando scoprì del suo tradimento, ma stavolta invece, scappava da lui. Sì, non era più come nel passato. Stavolta ne aveva paura! La consapevolezza di quello che era riuscito a fare..far morire James e Lily..fargli passare 14 anni ad Azkaban..Harry che rimaneva orfano..era tutto abbastanza per renderlo terrorizzato da lui. O lo uccideva nel sonno o non avrebbe avuto il coraggio di affrontarlo. MAI.

“Ci scusi, signore.” Sentì la voce di James da fuori. Quasi poteva vederlo, il suo James, alzarsi per andare da lui, parlando anche per Remus.
Sì, non aveva alcun dubbio che James dava per scontato che Remus lo avrebbe seguito..e lui lo avrebbe fatto.
Perché erano amici..gli amici migliori che io abbia mai avuto..James lo sapeva..sono solo io che ho dubitato..e l’ho pagata cara per tutta la vita.
 
Quando lo raggiunsero in giardino, James si fermò a una certa distanza da lui, Remus invece, forse memore della complicità avuta pochi minuti fa, si fece più vicino a lui.
Basta così poco per rendere qualcuno più vicino a te..così come basta così poco per allontanarlo..
“Sirius, ti..ti senti bene?”
“Remus, av-avvicinati..per favore.”

Remus un po’ stranito, lo fece e Sirius lo abbracciò, lasciandolo senza fiato. Dopo alcuni secondi Remus ricambiò la stretta.
“Allora..ci vuoi dire che diavolo ti è preso?” gli chiese James.
“Lascia che si calmi un po’, Pads..” disse Remus.
“Ohhh, ok, ma sì, certo!! Basta che ti da un po’ di attenzioni e tu stai subito dalla sua parte, come no!!” James era così buffo quando era geloso.
Remus si sentì subito a disagio.
“Attenzioni? Ma che diavolo dici, Pads?”

Vi ho visti..vi siete guardati per tutto il pranzo, scambiandovi una qualche forma di messaggio cifrato a cui io ero escluso!! Beh, che ne dite adesso di..decrittografare il messaggio? Se non vi è di troppo disturbo, ovviamente!”
Remus non aprì bocca, non cercò neanche di negare.
“Io..non sono sicuro di quello che voleva dirmi..era come se..ma è una cosa sciocca.”
“Parla, Remus!”

“Come se tu..mi stessi chiedendo scusa e allo stesso tempo, sostegno.” Lo guardò Remus come se dubitasse lui stesso di parole così strane.
“No, non hai sbagliato, Remus..” disse Sirius.
Remus fece per allontanarsi, ma Sirius lo tenne più stretto a lui.
“Di cosa devi scusarti con lui, di cosa, Sirius??

Che cosa hai fatto??” chiese Remus e ora sembrava intimorito, spaventato da lui! Doveva assolutamente correre ai ripari. I suoi sensi di colpa erano così devastanti che i suoi amici lo percepivano. Non poteva far pensare a Remus che avesse detto qualcosa ai mangiamorte, su di lui.
“Io..mi sono accorto di essere più distante da quando sono..tornato..e mi sento in colpa per non averti chiamato..”
James sbuffò. “È solo questo?” chiese.

“Non  è solo questo! È tutto!! Remus, non voglio che tu pensi che tu sia di meno..o..o qualcosa del genere. James è il mio migliore amico, ma anche tu lo sei! Non nego che con lui c’è un rapporto che..non so neanche io come definire..è come se fossimo gemelli a volte..ma..non voglio che tu ti senta messo da parte..e..con il mio atteggiamento..potresti pensare che..io..io non voglio che tu ti allontani DA NOI, Rem..”

I due amici lo guardarono a bocca aperta e Remus sembrava come se avesse appena ricevuto un colpo in testa.
“Ma certo che non potrei mai pensarlo..non lo penserei mai..sei il mio migliore amico..SIETE i miei migliori amici!! Sir, come puoi pensare..che io..” si voltò a guardare James e poi si voltò di nuovo ad abbracciare ancora Sirius.

E stavolta riconosceva in Remus una stretta nuova. Diversa dalla stretta di prima. Un abbraccio più caloroso, condito dal sollievo. Per quanto potesse dirne l’amico, per farlo sentir meglio, era chiarissimo che in realtà Remus si era sentito proprio così. L’aveva fatto star male non essere chiamato, e ora il suo cuore era in pace.
“Jamie..la stessa cosa vale per te.” Disse Sirius.

James sembrava più rasserenato, ma ancora tormentato, così Sirius abbracciò anche lui e doveva averci messo anche un sacco di parole non dette, perché James gli diede un bacio sulla fronte, facendolo avvampare.
“Non hai accennato ancora a cosa hai gridato prima in sala pranzo..” disse James.
Sirius rabbrividì.

“Sir, è da quando sei tornato, che salti dalla sedia, ogni volta che si nomina Peter..” disse James sospettoso.
Remus lo fissò a bocca aperta.
“È vero, Sirius?”
“No!! Non è vero!!”
“Non mentire..ti ho osservato MOLTO BENE!”
“Ma il nostro Peter?” chiese Remus.
“NON CHIAIMARLO NOSTRO!!” aveva gridato.

Adesso i due amici lo guardavano a bocca aperta, sconvolti.
“Lui non ha mai fatto parte dei malandrini..MAI..”
Ma cosa stava facendo. Non era da lui reagire in uel modo. Avrebbe fatto scoprire tutto.
Si mise le mani nei capelli e si mise in ginocchio.
James accorse subito da lui.
“Ti..ti prego, James..ti supplico..tu non devi chiamarlo..mai più..”

James a quelle parole si alzò da lui e sguainò la bacchetta.
James! Cosa fai??” Remus accorse in sua difesa, allontanandolo da Sirius, ma quest’ultimo sapeva che non voleva fare del male a lui.
“Che cosa ti ha fatto?” chiese quasi rabbioso. Con una calma glaciale ma la tempesta negli occhi.

Peter?? Peter fare qualcosa?? Ma cosa stai dicendo??” disse Remus guardando da James a Sirius e viceversa. “Pensi davvero che PETER abbia fatto qualcosa a Sirius? Come?? Se è stato rapito..”
“È un mangiamorte, non è vero?” gli chiese James, la bacchetta puntata contro di lui, che tremava violentemente “Per questo non lo guardi da quando ha messo piede qui,.per questo non lo volevi qui..mio dio..ti ha minacciato, non è vero? Era tra i mangiamorte che ti hanno torturato??”
 
La sofferenza fisica negli occhi e nella voce di James era evidente e lui voleva davvero dirglielo, ma non avrebbe mai capito, non gli avrebbe mai creduto.
“Non è come pensi, James..”
“E allora come? PARLA!!”gridò lui.

“Ehi, va tutto bene?? Che cos’ha??” chiese Peter da lontano.
“James, e adesso che facciamo??” chiese Remus.
“Digli di stare alla larga o lo schianto.”
Remus fece un accenno a Peter di stare lontano, che obbedì subito.
“Stai prendendo la questione per il verso sbagliato, Jamie.”
“Aiutami a vederla nel modo giusto.”
Sirius cercò le parole adatte.

“I mangiamorte..il trattamento che mi hanno riservato..ho avuto modo di rifletterci..pensa se..pensa se avessero rapito Peter al mio posto e gli avrebbero fatto le stesse cose..”
“Pensi che ci avrebbe traditi???” chiese Remus, che era da subito quello più razionale e meno emotivo.
Lui sì, lui sì che gli avrebbe creduto. Avrebbe creduto a tutto.

“ Dico solo che..non avrebbe retto al dolore..e probabilmente avrebbe spifferato tutto quello che gli avrebbero ordinato di DIRE, pur di far cessare tutto quel dolore!”
Remus ancora lo guardava basito, mentre James aveva lasciato cadere la bacchetta, per mettersi una mano nei capelli, al limite dello stress e aveva voltato la faccia da un’altra parte.

“Ma lui..è nostro amico!!” disse James, con lo sguardo ferito come a dire una cosa ovvia. Come se il cuore risolvesse TUTTO, come sempre.
Era straordinario il suo James. Non era fatto per quella Terra. Avrebbe dovuto avere un posto nella valle degli Angeli.

“È DEBOLE!!” gridò con quanta forza aveva in corpo. “Non è MAI stato uno di noi..è nostro amico, è vero..è stato sempre con noi, ma non era come noi..e voi lo avete sempre saputo..NOI lo abbiamo sempre saputo..l’abbiamo preso con noi, certo, ma non..non è mai stato coraggioso come noi, sicuro come noi, ma l’abbiamo sempre trascinato..e poi..non è capace di reggere la pressione, il dolore..è pauroso..TROPPO. Non morirebbe per un ideale..e tantomeno per NOI. Se lui venisse catturato..pur di salvarsi, spiffererebbe tutto, Tutti i nomi dell’Ordine della Fenice..e tradirebbe perfino noi.”

“Come fai ad esserne così sicuro? Sai qualcosa che noi non sappiamo?”chiese Remus.
Sirius decise di fare qualcosa di cui si vergognava profondamente. Mentire ai suoi amici.
“Un mangiamorte ha detto qualcosa come: avremmo dovuto prendere qualcuno di più malleabile, più sensibile al dolore..questo non parlerà mai. E io sapevo che era così. Mi sarei lasciato morire pur di non..di non tradirvi. E questo mi ha fatto pensare a cosa sarebbe successo se avrebbero preso un altro di noi.. Su di VOI avrei messo la mano sul fuoco, ma Minus no..lui..un giorno disse che mettersi contro Vodemort significava morire..e poi..poi disse anche che lui era da RISPETTARE per essere comunque un mago potente. Capite? ERA DA RISPETTARE. Oh, avrei dovuto ucciderlo allora.” Si coprì la bocca con la mano, ma era troppo tardi.
“Vorresti uccidere il nostro amico?” chiese Remus.

"Rem, posso parlarti un attimo?" gli chiese James, facendolo andare un po' distante dal loro amico.

“Lascialo stare..non sa quello che dice..gli hanno fatto qualcosa..”
“James, lui è stato chiaro.”
“Gli hanno fatto qualcosa, maledizione!! Ti dico che è così..devono avergli fatto il lavaggio del cervello!! Il Sirius che conosco io, non direbbe mai niente del genere.”
Tornarono da lui.

“James pensa che ti abbiano fatto il lavaggio del cervello per farti dubitare di un nostro amico, quello più..fragile..e rompere il nostro Ordine. Per la cronaca, io invece penso tu abbia vissuto qualcosa di molto orribile e non sia ancora pronto a raccontarcelo.”
Sirius stette zitto.
“Non voglio parlare di Minus, adesso..”

“E noi ti accontenteremo, per ora. Quindi Minus non sarà con noi per il momento..troveremo una qualche scusa..ma certo, prima o poi dovremmo dire qualcosa..o Silente si insospettirà..”
Silente..colui che ha coperto Piton..bastardo..bastardi tutti e due..
“Sirius ci stai ascoltando??” gli chiese James innervosito.
“Sì..”

“Beh, vado a dire a MINUS che deve andarsene, mentre il principino continua a sognare a occhi aperti!!”
“Aspetta..che cosa gli dirai?” chiese Remus.
“Lasciami! E sta tranquillo, gli dico che ha delle crisi isteriche ed è meglio per lui e per gli altri se se ne va da sta casa. Non farà domande.”
Remus lo lasciò andare di malavoglia.

“Poi cerca di scoprire se mio fratello è ancora vivo.”
James e Remus si guardarono basiti senza dire nulla.
“Quindi?”
“Quindi vado a comprare un litro di valium e chiamo il San Mungo!” disse James prima di allontanarsi.
Lo video scambiare qualche parola frettolosamente con Minus e poi dargli una spallata violenta mentre passava.

Remus sorrise e anche Sirius. Entrambi avevano lo stesso pensiero.
“Anche se non crede a quello che hai detto, il solo fatto che è lui che ti fa star così male, basta a James per odiarlo.” Disse Remus con un sorriso.
Era vero. Era proprio così. Ed era per questo che lo amava così tanto.
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Perchè alla Luce tu dai Tutto ***


Albus Silente si trovava nel suo studio, pieno di tormenti interiori.

Il giovane Black era scomparso per QUATTRO MESI. Ormai tutti credevano che Sirius fosse morto, che i mangiamorte lo avessero catturato.
Tutti tranne Remus e JAMES E LILY.
James e Lily…

Provava qualcosa di simile al senso di colpa per loro. Pensava di non fare abbastanza, di averli delusi in qualche modo e ciònonostante si sperticava in ogni modo possibile per aiutarli, per proteggerli.
Non riusciva a darsi una spiegazione per questo.
Poi c’era il fatto di Sirius.

James e Lily non avevano mai perso la speranza di ritrovare Sirius.
MAI.
Questo nonostante lui per primo e anche Moddy, avessero teorizzato a più riprese che Sirius era ormai spacciato. Era scomparso da troppi mesi e tutti sapevano quanto questo significasse per qualcuno dei componenti dell’Ordine della Fenice.

Silente aveva anche avuto il timore che Sirius sotto i fumi della tortura potesse confessare dei segreti su alcuni componenti dell’Ordine e aveva avuto anche un litigio con James per questo.
“IO NON DUBITERÓ MAI DEI MIEI AMICI, MAI!”
Silente pensava che in un mondo giusto nessuno dovrebbe dubitare dei propri amici perché non farebbero mai niente per ferire i propri amici.

Era questa l’amicizia. Amarsi e proteggersi a vicenda.
Ma in un mondo giusto, l’amicizia e anche l’Amore, forse non sarebbero stati esaltati e ritenuti preziosi così tanto. Lo erano perché tanto più una cosa ti sfuggiva tra le mani e tanto più era difficile trovarla in qualcuno, tanto più era considerata preziosa.
In un mondo giusto non c’era alcun bisogno di amare l’amore come una cosa preziosa e rara, perché sarebbe stato un valore assoluto e normale tra i tanti.
Silente sospirò.

Si era sentito STRANO in presenza del giovane Black. Era rimasto zitto perché non ne poteva parlare con i Potter. Non davanti al giovane Black, tuttavia aveva intenzione di farlo.
Non sapeva ancora come, ma doveva intavolare il discorso con loro.


Qualcosa nella sua mente si respingeva all’idea. Era sicuro parlarne? Proprio con loro che erano loro amici? Desiderava ancora mettere alla prova il temperamento collerico di James quando si trattava di parlare di possibile tradimento di un amico?
Ma James non sapeva quello che aveva visto lui..cosa aveva provato e sentito lui, quando aveva conosciuto il giovane Tom Riddle.

Una cappa di oscurità aleggiava intorno alla sua aurea.
La sua aurea..
Silente aveva imparato da giovane, a riconoscere le auree, a riconoscere quando erano malvagie, tristi, misteriose, addirittura poteva percepire il sentore di malattia e anche di morte, attraverso di loro..
Aveva capito che Tom aveva qualcosa di maligno, fin da quando era un bambino.
E aveva deciso di chiudere gli occhi.

Non aveva mai parlato a nessuno di questa sua capacità. Non voleva che le persone si allontanassero da lui.
Tuttavia forse era giunto il momento di mettere da parte la sua riservatezza per cose più urgenti e importanti. Tipo la protezione della sua squadra!
C’era stato qualcosa in Black..che lo aveva allarmato.
Qualcosa di inafferrabile, che aveva cercato di acchiappare e che era sfuggito via nel momento in cui ci aveva provato.

Era come qualcosa di sfuggente..come una foglia che si stacca dai rami degli alberi e veniva portata via dal vento.
Come un foglio di carta che cerchi invano di trattenere e vola via disperso dal vento o come qualsiasi altra cosa portata via dalla marea.
Così era scomparso e così era tornato il giovane Sirius Black..sfuggente..come l’alta marea.

Come tutte le cose che scompaiono e non possono essere riacchiappate..
Un vago sentore di inafferrabile e un che di misterioso..di SEGRETO..
Ma poteva dire malvagio?
No che non poteva e solo perché il giovane Black nascondeva qualcosa, ciò non lasciava presupporre che fosse diventato malvagio.

Tuttavia qualcosa la nascondeva ed era tornato davvero DIVERSO.
Silente si mise le mani nei capelli. Era combattuto. Era pieno di conflitti.
Aveva visto il suo sguardo mentre i suoi occhi cercavano quelli dei suoi amici.
Erano pieni di sincero affetto verso di loro, ma anche di paura.

Quello era Black, senza alcun dubbio e aveva visto l’Amore abbastanza volte da capire che lui non avrebbe mai fatto del male a loro.
Ancora l’Amore….aveva visto il Male in tutte le sue forme, eppure non aveva ancora smesso di sperare che l’Amore può salvarti.
Ma poteva affidarsi all’amore anche questa volta?
L’Amore era sufficiente per proteggerli anche questa volta?
 
TOC TOC.

Sobbalzò. Qualcuno era venuto a distoglierlo dai suoi cupi pensieri e non sapeva se esserne rallegrato o arrabbiato.
“Avanti!”
“Buongiorno, professore!”
“Black!” Questa sì che era una sorpresa. Aveva intenzione di affrontarlo da solo, senza amici al seguito e il giovane Black lo aveva anticipato.

“Accomodati..non mi aspettavo la tua visita. Posso fare qualcosa per te?”
“Sì..io..ho bisogno del suo aiuto, professore.”
Questa non se l’aspettava proprio.
“Ma certo, Sirius..sono tutto orecchi.”
Sirius sospirò. Era combattuto.
“Deve aiutarmi a proteggere i miei amici.”

Quella conversazione stava diventando sempre più strana.
“Credevo fossi tu quello che aveva bisogno di aiuto..è te che hanno rapito!”
“Proprio di questo volevo parlarle.”
“Ti hanno costretto a dire qualcosa che non volevi dire?”
“No, maledizione NO. MORIREI PUR DI NON TRADIRE I MIEI AMICI!”

Silente lo osservò un po’ meravigliato della sua reazione ma perlomeno capì dal suo sguardo che gli credeva.
“Mi scusi, non volevo gridare..ma..sono ancora un po’ sotto shock, però lei mi deve ascoltare,”
“Ma certo..aspetta che preparo una tisana per tutti e due. Qualcosa mi suggerisce che sarà una chiacchierata piuttosto impegnativa.”

“Oh, lo sarà senz’altro, visto che io non sono stato rapito.
Le spalle di Silentre tremarono, mentre gli dava le spalle.
“Non si preoccupi, signore, non ha niente da temere da me..non voglio farle del male..”
“Non ho mai detto questo.” Disse lui, riprendendo ad usare il bollitore.

“Solo che..non posso dire a James, Lily, Remus..cosa mi è successo..a dire la verità non so neanche se potrei a lei..ma se devo scegliere qualcuno, preferisco lei, senza dubbio..”
“Così mi lusinghi. Mi pensi portatore di fiducia. Questo mi fa molto piacere.” Disse Silente sorridendo.
Quando Silente portò le due tisane, Sirius ci mise un po’ per esordire e Silente non gli fece fretta.
Ad un certo punto sbottò:
“ Ho attraversato il tempo e lo spazio.”

Silente stava sorseggiando la sua tisana e la mollò, le dita tremanti.
“Tu..COSA?”
“Io..vengo dal FUTURO, professor Silente. Dal lontano anno 2023!”
“Duemila…” Silente era rimasto senza parole. Cosa inusuale per lui. Ci fu un’altra lunga pausa.

“Mi dispiace di aver sparato questa bomba così, qui nel suo studio, senza avvisare, ma non so cosa fare. Sono disperato. Questa non è stata una mia scelta..non sono stato io a DECIDERE. Io..non sono stato io a voler tornare nel passato, ma è SUCCESSO.”
Silente tornò a guardarlo in volto.
“Ti hanno costretto a usare una giratempo?”

“No, magari! Tutto avrebbe un senso…no..in realtà, io sono tornato indietro nel momento in cui..SONO MORTO.”
Lo disse velocemente. Non c’era un altro modo per dirlo. Veloce e indolore.
Silente gli riservò un’altra occhiata carica di angoscia e si alzò dal suo studio, cominciando a camminare avanti e indietro. Non si dava più pena per nascondere il suo turbamento.

“Lo so che tutta questa storia è difficile da credere, ma io..”
“Dov’è l’altro te stesso?” gli chiese ad un certo punto. Malgrado lo shock, il preside si sforzava di mantenersi lucido e pragmatico. Questo Sirius lo aveva sempre apprezzato.
“Io..non lo so.”

“Come non lo sai? Non puoi non saperlo!” sbottò Silente. “Se ciò che dici è vero, tutto questo è già accaduto e devi sapere PER FORZA dov’eri in questo momento e soprattutto dove sei finito quando SEI SCOMPARSO! Perché la questione del rapimento era tutta una balla..no? quindi te lo ripeto, se dici la verità, dove eri??”
Sirius sospirò.

“Senta, io non lo so! Sono passati troppi anni..e comunque non credo che stessi facendo niente di speciale..io penso che il mio ritorno al passato, abbia scombinato la linea temporale, generando una specie di vuoto. È come se..scomparendo dal PRESENTE, io fossi scomparso anche dal PASSATO, generando una specie di buco..di VUOTO..un buco in cui per quattro mesi sono come scomparso anche da qui.”

“Tutto questo non ha alcun senso.” Disse Silente.
“Lo so.”
“Le giratempo non hanno il potere di fare questo.”
“Lo so, ma forse qualcos’altro può averlo.”
Silente adesso lo guardò con sospetto.
“Saresti disposto a parlare sotto Veritaserum?”
“NO.” Fu la risposta perentoria di Sirius. Silente lo fissò intensamente, ma Sirius non gli diede il tempo di formulare altri dubbi su di lui.

“Vengo dal futuro..non sappiamo cosa potrebbe farmi un siero della verità, dal momento che non appartengo più a quest’epoca..per quanto ne sappiamo, potrebbe anche uccidermi. E sono già morto una volta, non intendo farlo di nuovo.”
Silente lo fissò profondamente e Sirius sostenne il suo sguardo. Sapeva che il professore cercava di leggergli dentro.

“Non so cosa ti aspettavi, venendo qui da me, Sirius, ma..”
“La prego, mi aiuti, non mi abbandoni! Lei è l’unico che può aiutarmi!”
“Ma la tua storia è inverosimile e posso solo immaginare cos’altro di ancora più inverosimile mi stai tacendo..”
“Le racconterò tutto! Le racconterò ogni cosa!!”

“Fermati, ti supplico. Non aggravare la tua posizione così drammatica..non capisci? Non capisci che rivelare eventi del futuro metterà in pericolo te stesso e anche me? Se vieni davvero dal futuro, dovresti saperlo..”

“Mi perdoni, professore, sono un alunno indisciplinato..ma ecco cosa fanno dodici anni rinchiuso ad Azkaban!”
Un altro sussulto angosciato.
Basta! Basta! Fermati e non dire una parola di più!”
“Lei è un grande mago, professor Silente, ma deve ancora imparare ad ascoltare di più..” disse Black, amareggiato.

"Ci sono alcune cose che è meglio non sapere."

“Eppure ha ascoltato quel giorno..quel maledetto giorno in cui sia lui che quella lurida spia di Voldemort hanno ascoltato la profezia che ha portato il mio migliore amico e sua moglie ALLA MORTE.”
Silente ora lo fissava scioccato.
“Lily e James…sono morti?” chiese e un dolore e una sofferenza sincera gli trapanavano lo sguardo.
Sirius ne ebbe compassione. Si inginocchiò davanti a lui e gli prese le mani.

“Sono state le azioni che tutti noi abbiamo fatto..che ne hanno portato la morte. Lily e James sono morti per COLPA MIA..mia! Sono io il responsabile!”
“No..” Albus si ribellava a questo. Lo capiva. Anche lui si era ribellato a quest’idea. Tante, troppe volte.
Poi aveva capito che più ti ribellavi e più l’alta marea ti spingeva giù.

“Sono il responsabile della loro morte! Io..mi sono fidato della persona sbagliata!”
“Che cos’hai fatto, figliolo..che cos’hai fatto?” gli chiese Silente.
Era compassione e forse qualcosa di paterno in quella voce?

Silente non l’aveva mai guardato in quel modo e adesso capì perché Harry si sentiva così attaccato a lui. Silente ti faceva sentire speciale. Sì, per i privilegiati che lui sceglieva, li faceva sentire speciali.
Come faceva con Harry, come aveva fatto con Piton.
Non aveva mai fatto così con lui, ma erano ricordi lontani..appartenenti a un’altra epoca ormai.

Come si sarebbe sentito ad avere un padre come lui, invece di Orion? Sarebbe cresciuto in un altro modo..
Orion..
Regulus..
“Figliolo..sta calmo..figliolo..”
La sofferenza che provava, pensando a loro, lo faceva sentire così male, che non si rendeva conto che stava avendo un attacco di panico.
“SIRIUS!!”

Silente che lo chiamava per nome, riuscì a farlo uscire da quello stato di shock.
“Così mi preoccupi ragazzo..”
“Vorrei aver avuto un padre come te.”
Non sapeva da dove gli era uscito e la faccia di Silente fu impagabile.
“Cosa dici, Sirius?”

“La verità! Se avessi avuto TE invece di Orion..io..forse avrei distinto e riconosciuto meglio tra bene e MALE..non mi sarei mai fidato di MINUS..”
“Minus?? Peter Minus?
“Ci ha traditi, Albus!! Ha tradito tutti noi!!”
Ora era sull’orlo delle lacrime e non gli importava più del’impressione che faceva su Silente.

Era da solo. SOLO. In un’epoca che non era più la sua, con i suoi migliori amici morti. Era solo e non poteva contare su nessuno. Silente era l’unico. Si sentiva annegare.
E il pensiero di Regulus che aveva le ore contate, lo faceva annegare.
“Va tutto bene, ragazzo mio, va tutto bene.” Gli diceva Albus, accarezzandogli la testa, sulle sue ginocchia. Era quello che amava più di Silente. Per quanto una situazione lo spaventasse, la sua reazione non era mai quella di scappare a gambe levate, ma era quella di CONSOLARE.

Sirius piangeva. Ricordava il suo odio per Silente per aver coperto Piton, ma in quel momento non gli importava di nulla e adesso capiva come si sentivano tutti quelli passati sotto l’ala del preside.
Se ti prendeva sotto la sua ala, gli perdonavi tutto. TUTTO.
Silente aveva fatto cambiare perfino PITON.
E anche lui gli aveva dato tutto. TUTTO.

Perché Silente era la LUCE e alla luce tu dai TUTTO.

















Ciao ragazzi. Allora so che molti non possono vedere Silente, ma io LO AMO ahha lool secondo me è rimasto un po' vittima di sè stesso..ma non ha mai avuto intenzioni cattive..neanche nei confronti di Harry..il suo comportamento nel limbo, mi ha fatto pensare che sapeva benissimo che Harry sarebbe tornato in vita. E poi poveraccio che altro poteva fare? Non è che aveva altre opzioni..ha rischiato..ma ha sempre voluto bene ad Harry! Detto questo, ognuno la pensa come vuole.. questa scena può sembrare esagerata, così come il svelare tutto al preside, ma ragazzi, io ho questo vizio che faccio comportare i miei personaggi come farei io, o in base alle mie convinzioni sulla vita reale..ci provo perlomeno..e mi ha sempre dato PARECCHIO FASTIDIO come facessero vedere gli eroi come dei soldati invincibili con una tempra di acciaio, in grado di tenere il peso del mondo sulle spalle senza crollare mai, perché nella realtà non è così, cavolo!

torni indietro nel tempo quando invece pensavi di dover morire e non dici niente, non ti confidi con nessuno? Io non credo che ce la farei, non io, ma NESSUNO DI NOI, ce la farebbe..si crollerebbe prima. Non puoi tenerti tutto dentro, non puoi. Questo nella realtà.

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Capitolo 8
*** Mi proteggi come una donzella! ***


Stesse vie che conosceva da anni, ma erano diverse.
Stesse vie ma erano sempre le stesse.
Stesse via, ma erano diverse.
Stesse via..
Vie sconosciute.
Le conosceva tutte quelle vie. Avevano fatto parte del suo passato, eppure mentre le percorreva tutte, a piedi, passeggiando con James, gli sembrava di aver scordato tanti dettagli.
Quei fiorellini che spuntavano da quell’asfalto, lì.
Quell’aiuola in fondo.
Il chiosco davanti a lui che vendeva hamburger.
Era pazzesco quanto credi di ricordare qualcosa, eppure qualcosa dimentichi sempre.
Ti scivola via.
Se ne va…
“JAMES!”
 
Lo spostò rudemente, più vicino a lui, quando notò quel motorino sfrecciare troppo vicino a lui.
Non c’era niente da fare, vedeva pericoli ovunque.
Forse perché l’aveva già perso una volta.
 
 
Pov James.
 
Sirius mi strattona vicino a lui, con un’angoscia come se rischiassi di finire in un mare di lava bollente.
Capisco che siamo in guerra, ma nei suoi occhi leggo una paura che non capisco.
Stavolta mi strattona più forte e finisco con la testa sul suo petto.
È tenero, ma mi preoccupa. Non ha mai fatto così.
Ma che fa..mi prende la mano?
Non capisco proprio cosa gli prende.
Eppure non me la sento di interrompere il contatto tra noi, di lasciare la sua mano,
Come se..come se glielo dovessi.
Come se fosse mio dovere rassicurarlo.
È assurdo.
 
James era la rosa bianca.
Era un prato verde.
Era la purezza.
Dove una mano assassina aveva usato uccidere la sua nobiltà.
Il suo cuore..
E spettava a lui proteggerlo
Una mano diversa, una mano amica.
"Tu lo sai che ci prendono per quelli, vero?" gli domandò James con aria maliziosa.
Sirius guardò le loro mani unite e sentì una folata d'aria calda.
James quasi si pentì di averglielo detto. Non voleva che Sirius interrompesse il contatto. Per fortuna Sirius non lo fece.
 
"Se è un sistema per convincermi a lasciarti la mano, non lo farò. Senza di me.. Possono ucciderti."
 
James avvertì dei brividi a questo.
 
"Ma non sono stato io quello rapito. È assurdo. Dovrei essere io a proteggere te."
"Non puoi. Stai già proteggendo una donna e un figlio. E chi proteggerà te? Attento!!"
"Era ancora là in fondo, Sir."
L’ennesimo scatto di suo fratello, gli aveva impedito di ribattere con nervosismo. Cosa credevano, che solo perché aveva una famiglia, non era più in grado di proteggere i suoi amici? O non volesse farlo?
 
"Sì, sì, come vuoi. Intanto scambiamoci di posto."
 
Sirius ci aveva pensato. Se allontanava Peter, c'erano mille altri modi in cui James e Lily potevano morire e lui non avrebbe lasciato che ciò accadesse. Vedeva pericoli ad ogni angolo.
 
 
 
*
 
"Ti dico che è così, mi sta appiccicato come un koala, vedendo pericoli da ogni parte, comportandosi come un cavalier servente." disse James a Remus, mentre passeggiavano a Londra.
 
"Perché lo stai dicendo in tono compiaciuto?" gli chiese Remus.
"Io?? Ti sbagli. Non sono compiaciuto. Beh, forse un po'." sorrise.
 
Remus alzò gli occhi al cielo.
 
"Non è corretto nei suoi confronti. Dovresti dirgli che sta esagerando."
"Sì, forse glielo dirò. Ma comunque perché privarlo di questo piacere? È così adorabile!" disse James.
 
*
Poco più tardi al pub di Madama Rosmerta, Remus prese da parte Sirius mentre si trovavano da soli.
"Stai esagerando con James."
"Cosa? Che intendi? Che cos'ho fatto?"
"Mi ha detto che lo tratti come se fosse una donzella da proteggere."
Sirius avvampò.
"Si è lamentato con te?" il suo viso si intristì.
"Tutt'altro. Gongolava!"
"Gongolava.."
"Sai com'è James. Egocentrico. E tu stimoli il suo lato narcisista. Ma questo non gli impedisce di preoccuparsi per te. Sirius.. Da amico devo dirtelo. Da quando sei sparito e poi sei tornato, sei.. Cambiato.."
"Grazie tante! Sono stato rapito e torturato!!"
 
"Molti di noi sono stati rapiti e torturati ma non sono cambiati come te. Tu..sembri uno che ha attraversato l'inferno!!"
"MAGARI È COSÌ..!!"
"Allora parla con noi!"
"NÉ ORA NÉ MAI!!"
 
Remus assunse un'espressione ferita.
"C'era un tempo in cui ci avresti detto tutto."
"Era prima."
"Prima quando?"
"Niente..niente."
 
"Ti riferisci ad Hogwarts, vero? Sirius, noi siamo gli stessi di prima. Non è cambiato nulla."
 
"È cambiato tutto invece." disse Sirius gli occhi che gli lacrimavano.
Remus andò da lui e lo abbracciò. Sirius si aggrappò a lui.
"Senti, so che fa male vedere che James ha messo su famiglia.."
"Cosa?? Io. Non è per questo!!" disse Sirius paonazzo.
 
"Va bene ammetterlo. Non è così grave. Ti senti abbandonato, in un certo senso. Capisco come ti senti." Remus aveva appoggiato una mano sulla sua spalla.
Sirius lo fissò.
"Non pensavo che anche tu ti sentissi così..."
 
"Abbiamo avuto tutti le nostre cose di cui occuparci.. Non dispiacerti.."
"No!! Devo farlo! Io.. Sono stato pessimo. Non avrei dovuto.. La guerra non è una scusa per trascurare i propri amici!!" disse Sirius accorato.
Remus lo fissò intensamente.
"Sei molto cambiato,Sirius.."
"Sono diventato più scemo, dillo."
 
"No, più.. saggio. Più sentimentale, direi. Sì, più sentimentale!" decise poi, perplesso, come se facesse fatica a crederci anche lui.
Alla fine entrambi gli amici scoppiarono a ridere.
"Oddio, se James venisse a sapere che hai detto questo, mi prenderebbe in giro fino alla morte." disse Sirius.
"Lo fa già! Lo difendi come una donzella in pericolo."disse Remus e i due amici scoppiarono a ridere di nuovo.
" James non è l'unico di cui ti preoccupi.. "disse Remus tornando serio e un po' triste.
"Come l'hai scoperto?"
 
"Tutti quegli appostamenti da Walburga e Orion..mi spiace che non riesci a entrare. Sappi che se ti serve una mano per far esplodere la tua casa natale, puoi contare su di me."
"Sei un amico."
"E tu un bravo fratello."
 
Sirius guardò in basso e a Remus sembrò di trovarvi tracce di vergogna.
"Su questo avrei delle riserve."
"Andiamo! Tutti i fratelli litigano!"
"Sì, ma quanti abbandonano i loro fratelli piccoli, a morire?"
Remus lo fissò, sorpreso e amareggiato.
 
"Tu non hai abbandonato NESSUNO a morire, Sirius, ehi, GUARDAMI!" gli scostò una ciocca dagli occhi per fargli alzare lo sguardo.
"Quest'aria da principessa martire, non ti si addice. Sei un po' troppo OOC se vuoi saperlo, e poi fa così tanto anni 80!! Sei Sirius Black, cazzo, riprenditi!"
Sirius sorrise.
"Allora, aiutami. Aiutami a proteggere mio fratello. E anche i Potter." aggiunse poi.
"E di proteggere il buco dell'ozono, non me lo chiedi, eh?" disse bevendo ancora un po' della sua cioccolata.
Sirius rise di nuovo.
 
"D'accordo, cagnolino! Ti aiuterò a proteggere i tuoi cuccioli.. Ma poi tu dovrai aiutare ME a proteggere un certo lupetto da una gigantesca sfera dorata."
"Abbiamo un accordo!"
Si strinsero la mano con uno schiocco, come facevano quando andavano a scuola.
 
“Comincia a fare le valigie. Verrai a stare da me.”
“COSA?? No, hai capito male..”
“No, sei tu a non avere capito. Non ti lascio solo in questo stato.”
“Ho detto di no a James..”
“E a me dirai di sì. Forza, avanti..cedi. O vuoi che mi metta in ginocchio?” lo provocò l’altro.
“Quando sei idiota.” Disse Sirius ridendo.
“Certo. Mi pagano per questo!”
“Remus, non voglio disturbare.”
“Sono da solo..mi fa bene un po’ di compagnia..non hai scuse.” Disse l’altro.
 
Sirius lo osservò per alcuni momenti. Vivere nella stessa casa con Remus significava avere ancora più rischi che scoprissero il suo segreto. Almeno Remus.
Vivere sotto lo stesso tetto avrebbe significato aver paura di gridare in piena notte, o anche in pieno giorno, per timore di giustificare le sue crisi di pianto.
Avrebbe dovuto giustificare le sue uscite per andare da Silente, aver costantemente paura che Remus scoprisse tutto.
 
Però avrebbe anche significato non essere più solo. Non guardare più quell’appartamento triste e desolato, pregno di una solitudine senza confini, come se non fosse mai tornato. Come se i malandrini fossero ancora morti.
Quell’appartamento, testimone silenzioso della sua depressione.
 
“Va bene. Accetto.” 

















Note dell'autrice:Ciao ragazzi! Allora..mi girano abbastanza, che riesco ad aggiornare solo oggi, ma non preoccupatevi che non sarà sempre così! Nel frattempo, anche se sembra un capitolo con non molto senso, è importante..perchè si stanno delineando alcune situazioni..Sirius ha sempre più paura che James possa morire di nuovo e cerca quindi di proteggerlo..vede pericoli ovunque..James un po' è preoccupato e un po'..gli fa piacere xd è lusingato xd Remus nel frattempo capisce che qualcosa non va e offre a Sirius la sua ospitalità!! Devo dire che pensavo Remus sarebbe stato più marginale in questa ff..ma alla fine i personaggi fanno sempre come vogliono loro xd è anche giusto che così sia!! :)) Alla fine anche Remus è suo amico..non trovo giuso escluderlo! So che sembra mi sono dimenticata di Regulus..e di Peter..non abbiate paura..tempo al tempo..nel prossimo capitolo si parlerà di Regulus già più approfonditamente!

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Capitolo 9
*** Il colore della speranza ***


Pov James
 
Entro come una furia. Dentro di me sono incazzato da morire. Loro.. Lui non avrebbe dovuto farmi questo. Non avrebbe dovuto nascondermelo.
Entro con il sorriso, ma dentro di me, fremo. Però è una mia caratteristica. Quella di indossare il mio sorriso migliore quando sono incazzato. Sirius dice sempre che adora il mio sorriso. Okay, non lo dice, ma io lo capisco da come mi guarda, sorridendo a sua volta.
 
Io sorrido perché...nonostante la guerra, nonostante Voldemort, ho ancora i miei amici.
 
Amici che ora mi hanno TRADITO.
 
"La finisci di guardarmi come se dovessi mangiarmi, Jamie? Se non te lo ricordassi, qua il lupo mannaro sono io." disse Remus.
Li guardo. I traditori. Uno sgranocchia noccioline sul divano, davanti al televisore. L'altro se ne sta comodamente appollaiato con la testa sulle sue gambe.
"Non accetto consigli o richieste da un lupo mannaro che sgranocchia noccioline davanti a un aggeggio babbano." dico e mio malgrado sorrido. Devo restare arrabbiato. Almeno per cinque minuti. Poi ripenso al tradimento di Sirius e ci ripenso.
Facciamo dieci.
 
"Prenditela con me, non con lui." disse Remus con voce teatrale. "insomma, in fin dei conti, l'ospitalità gliel'ho data io."
"Ma lui ha accettato!! Quando pensavi di dirmelo, Pad? Quando pensavi di dirmi di questa gloriosa convivenza? O del fatto che volessi tradirmi con un altro??"
"Ehi!"
 
"L'altro è il nostro migliore AMICO, e poi..tu mi tradisci da più tempo con Lily. Io ho solo guardato avanti!" disse Sirius.
 
 
 
POV SIRIUS
 
Doveva essere una battuta. Ma non ha fatto ridere nessuno. Mi è uscita meno esilarante di quanto avrei desiderato e anche James non ride. Forse dentro di me so bene che un po' mi sono sentito tradito e abbandonato veramente, anche se non gliel'ho mai detto e forse lui lo sa perché.. È James e mi legge meglio di chiunque altro, anche di Remus, perdonami amico.
 
Per un attimo i capelli di James gli ricadono sugli occhi, la frangia gli nasconde quegli occhi stupendi che io mi incanto sempre a guardare.. Ma è questione di pochi secondi, poi scoppia a ridere e si fionda su di noi sul divano prima che potessimo spostarci.
 
"Fermi.. Credevo che aveste fatto una promessa: in salute e in malattia, no?" ci stuzzica, tirando per i capelli Remus e cercando di mordermi una gamba.
Dice quelle parole senza pensarci troppo, senza capire l'effetto che mi danno, che è quello di un pugno sullo stomaco.
 
Oh, se tu sapessi, James.. In salute e in malattia avrei fatto questo giuramento di rimanere sempre al tuo fianco.. Per te, solo per te. Ma non mi è stato possibile.
Lo avrei tanto voluto. Custode segreto o voto infrangibile, avrei fatto di tutto.
Ma non seppi capire allora.
Non ho capito niente.
 
Ma poi tutto scompare. C'è solo James, la sua  gelosia, il suo sorriso, il mio sorriso che rincorre il suo.
È geloso di me. E d'un tratto il mondo ferito dalla guerra si tinge di una nuova luce.
 
È il colore della speranza!

















Note dell'autrice: li amo troppo ç_ç cmq nel mio immaginario, i maghi possono usare cose come cellulare o televisore.

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Capitolo 10
*** Sirius e James a casa Black ***


Sirius, ma cosa..”
“Papà..DEVI ASCOLTARMI!”
“Come ti permetti di irrompere in questo modo nel mio studio? ESCI SUBITO FUORI DI QUI!”
Sirius si morse il labbro e indietreggiò.

“Allora ti prego..va bene così? Ti prego, anzi, ti supplico di ascoltarmi!”

Orion rimase a guardare il figlio come se non lo riconoscesse, tuttavia era sempre stato sensibile alla sottomissione e quella reazione di suo figlio Sirius, gli ricordava il figlio minore Regulus.
“Così va meglio. Parla. Allora? Dì quello che hai da dire!”
“Regulus! Devi fare qualcosa..è in pericolo!”
Orion sbuffò.

“Credevo mi volessi parlare di chissà che cosa.” Disse guardando delle carte sulla scrivania.
“La sicurezza dei tuoi figli non è un affare serio per te?”
Orion tornò a sfidarlo con lo sguardo.
“Unirsi ai seguaci del Signore Oscuro è solo un privilegio e un onore!”
“Ma..”

“E di sicuro una sua scelta, checchè tu possa pensarne, Sirius. Non credevi in un mondo in cui vigesse la libertà di scelta? Sembri rimangiarti le tue stesse parole, allora forse i tuoi ideali non erano così in alto come credevi..”
“Morirà!!”

Orion tremò visibilmente e per la prima volta parve perdere la sua compostezza.
“Quanto drammaticismo..e tu vorresti diventare un Auror? Con la paura della morte? Tutti noi rischiamo di morire, tutti i giorni..fa parte della vita.” prese una penna e cercò di annotare qualcosa sul suo foglio.

“Ma quanti di noi rischiano di morire per mano dello stesso uomo cui ci consegniamo e giuriamo fedeltà??”
La mano che reggeva la penna, tremò.
“Che cosa hai detto?”
“Hai consegnato tuo figlio in mano a colui che un giorno lo ucciderà..”

“Queste..sono tutte sciocchezze. VANEGGIAMENTI. MI MERAVIGLIO DI TE, SIRIUS. GIOCARE SULLA VITA DI TUO FRATELLO. Se sapesse una cosa del genere..”
“Io..gli voglio bene..”

Orion lo guardò stranito da tanto spontaneo affetto.
“Non sembra da come ti comporti..sapevamo, io e tua madre, che eri contrario al suo arruolamento, ma arrivare a questo punto, pur di..”
“Ti prego, non lasciare che muoia!”

“Non ti capisco!” sbottò lui. “Se ti stava tanto a cuore la sua vita, perché non ti sei offerto tu allora?”
Si alzò in piedi e lo squadrò. Sirius pensò che era per schiaffeggiarlo, ma invece era per studiarlo.

“Non potrei MAI servire un uomo come..LUI..un uomo che tortura, assassina, disprezza altre persone..un uomo che compie stermini in nome di cose che chiamarli IDEAli, sarebbe come bestemmiare.”
“Il signore Oscuro vuole creare un mondo di uguaglianza per tutti, un mondo dove non dovremmo più avere paura di nasconderci, per quello che siamo..o ti dimentichi che i primi a volerci sterminare erano proprio quelli che tu tanto DIFENDI?”
“I tempi sono camb..”

“ERANO GELOSI DELLA NOSTRA MAGIA E PER QUESTO HANNO MESSO A ROGO LE NOSTRE DONNE!”

“Erano spaventati! Come siete spaventati, voi, adesso! I babbani non ci rubano la magia, papà, credimi..”
“Sirius, non so perché tu sei venuto, ma dovevi aspettarti che le tue parole non sarebbero bastate a convincermi..”
“Papà..se..se ti dicessi che Regulus..insomma..se lui..se lui morisse..”

“BUON DIO, SIRIUS, SMETTILA DI PARLARE DI TUO FRATELLO CHE..”

“Se lui morisse e lo facesse per una causa che..che tu e la mamma non condividete?”
“Cosa intendi?”
Sirius era combattuto.
“Cosa intendi, Sirius?”

“Se..se lui si pentisse e volesse tornare indietro..lasciare..i mangiamorte..e LUI volesse fargliela pagare..cosa..cosa pensereste? Continuereste a difendere quel pazzo assassino o..”
“Questo discorso finisce qui.”
“No, ora tu mi devi rispondere..”
“NO!! SONO STUFO DI QUESTE SCIOCCHEZZE!”

“Se minacciasse ME O LUI..o entrambi..da che parte ti schiereresti, papà?” Sirius si avvicinò sempre più a lui a distanza di petto.
Orion sgranò gli occhi.
“Fai finta che sono lui..Voldemort..”
“Non pronunciare..”

“Ho appena ucciso Regulus..voleva scappare..voleva tradirmi..cosa hai da dirmi?”
Orion prese la bacchetta e la puntò così repentinamente contro di lui che Sirius indietreggiò per lo spavento, sconvolto.

Aveva gli occhi fuori dalle orbite. Lo sguardo di Orion era lo sguardo di un uomo costellato dall’angoscia e dal dolore.
“Dimmi che è vero..” Sirius non voleva crederci.
“Esci subito fuori di qui..”

“Prima dimmi che eri sincero, ti prego.”
“ESCI FUORIII!”

“Certo che esce e anche di fretta, insieme al sottoscritto..anche se fuori di testa lo è sempre stato, insomma, per decidere di entrare qui, capisce cosa intendo?”
Sirius si voltò verso il nuovo arrivato.

E tu chi diavolo sei! Come hai fatto a entrare!”
“Sono il fratello di Sirius, signore. Quello ancora sano di mente, mi viene da dire..ma se resto ancora qui, mi sa ancora per poco!” disse James arrogante.
“Potter.. "disse Orion, riflettendo." Sirius..come ti sei permesso di portare qui un lurido traditore del suo sangue.”

"Visto? Mi ha riconosciuto subito, Sir.. Basta dire:fratello sano di mente!!"

“Non l’ho portato io, ma mi ha seguito..perchè è un amico onesto e leale e come un fratello per me.”
“Come un fratello, dici. Beh, se fossi rimasto QUI, magari il tuo VERO fratello non sarebbe andato via con i mangiamorte, come dici tu, a rischiare LA VITA.”

Sirius stava per saltargli addosso, ma James glielo impedì.
“RITIRA QUELLO CHE HAI DETTO!”
“È solo tua la colpa se Regulus rischia la vita, solo tua.”
“RITIRA QUELLO CHE HAI DETTOOO!”

James lo stava spingendo giù per le scale.
Se Regulus muore, non te lo perdonerò mai..”  per poi dire a bassa voce qualcosa che fece fare un tuffo nel cuore a Sirius: “se tocca mio figlio, io lo ammazzo quel fanatico..”
 
“Ti prego, James, dimmi che l’hai sentito ancora, dimmi che non me lo sono immaginato.”
“L’ho sentito anch’io, Sir..non te lo sei immaginato.” Disse James divertito.
“Ha detto davvero quello che ho sentito? Ha chiamato Voldemort: fanatico?

“Se lo dici ancora una volta, penserò che siamo pazzi in due, fratello!” disse James, ridendo, poi si incupì.
“Scusami, non avrei dovuto chiamarti così.”
“In effetti..non sei come un fratello per me..sei più di questo.” Disse Sirius con voce carezzevole.

James lo guardò e sorrise, qualcosa brillò nei suoi occhi, ma Sirius non riuscì a capire cosa fosse, perché scelse proprio quel momento, per rompere quell'istante.

"Sì, però.. Non ha fatto il suo nome, magari si riferiva a me.. Magari per lui sono un fanatico!!" ci ripensò Sirius terrorizzato.

"Sirius, sono sicurissimo che parlava di LUI."

"Ma se invece.."

"Sirius, ma come fai a toccare Regulus che è già tanto se vi incrociate dall'altra parte della strada dove c'è il lampione più illuminato!!"

"Sei proprio stronzo!"

"Lo so."

"Però hai ragione!"

Risero entrambi.

















Note dell'autrice: spero che il confronto non vi sembri troppo inverosimile xd io se fossi in Sirius, dopo ciò che so, almeno un confronto in extremis con Orion, lo tenterei xd Ps il titolo del capitolo gioca con la mia mente e i immagino Sirius e James I signori Black a casa Black, sposati ahahah loool

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Capitolo 11
*** I begli occhi di James ***


POV SIRIUS

Quel maldestro di mio fratello mette un piede in fallo e rischia di cadere. Lo trattengo per un braccio, ma non riesco ad evitare che i suoi occhiali finiscano per terra e si frantumino al suolo.
“Nooo.” Grida come se gli fosse appena morto un parente e io mi dico e giuro a me stesso che James non dovrà mai conoscere quel dolore. Mai.

James si china sugli occhiali distrutti. Non so come fa a capire dove sono, visto che è cieco come una talpa, ma non sopporto di vederlo così chino, prostrato su un mucchio di vetri rotti, in mezzo alla strada, per giunta.

Mi avvicino velocemente a lui e gli tocco il mento per indurlo ad alzarsi, a “guardarmi” , anche se è chiaro che non può farlo, eppure per qualche strana ragione sembra fissare gli occhi nei miei.
Non è giusto che la luce non raggiunga degli occhi così belli…

E non appena quel pensiero si muove verso di me, scivolando tra le viscere del mio corpo, fluendo attraverso il mio sangue come su uno scivolo per bambini, senza pensare, le mie mani passano sempre più su, accarezzandogli il viso, per toccare i suoi occhi.
Recito un incantesimo, e al suono delle mie stesse orecchie, mi sembra di parlare una lingua sconosciuta.
 
 
 
*

POV JAMES

Sono calde le mani di mio fratello, mentre mi toccano e mi accarezzano le guance, come la saponetta che si usa per i bambini,
come spuma di champagne..
come morbidezza persa nei meandri della memoria…
Non capisco cosa sta facendo, ma sono perso in quelle carezze che mi trasportano come in Paradiso…un altro mondo..

Sono morbide le mani di Sirius..non ci avevo fatto mai caso prima d’ora.
Un pensiero confuso, mi sovviene.
Vuole baciarmi!
Non so perché lo penso..un pensiero confuso..forse dato dalla stranezza della situazione…dalla dolcezza del suo tocco.
La cosa strana è che io non indietreggio, né lo spingo via..ma rimango fermo, aspettando.

Accettando volontariamente quello che penso lui voglia fare!
È mio amico, se questo è quello che vuole…non lo rifiuterò.
Non sono abituato a rifiutare NIENTE a Sirius..non voglio farlo.
Sento che è quasi un obbligo, accettare un gesto d’affetto da lui.
Le mie ciglia tremano mentre lui abbassa la testa verso di me.
Ma Sirius non voleva darmi un bacio sulla bocca, ma sulla fronte.

Mi sento un idiota! Spero che lui non si sia accorto che io…
Ma questi pensieri vengono interrotti da qualcosa di estraneo che mi è entrato dentro gli occhi e me li fa formicolare.
Pizzicano..risplendono..MAGIA che nuota nella retina e illumina di nuovi colori il mondo attorno a me!
D’improvviso il mondo che calpesto, vibra di nuova luce!!
 
“Sirius, io..cos’hai fatto??” Barcollo, ma non cado. Anche se mi tremano le gambe. Il mondo non è mai stato così tanto vivido. E vivo!
“Per una volta qualcosa di buono!” sorride mio fratello.
Mi metto una mano sulla bocca e scoppio in singhiozzi. Vista su questi livelli, il mondo sembra davvero BUONO. Sembra come se ci fosse molta più LUCE dell’oscurità. Sembra come se la luce possa spazzare il BUIO!! E insieme a esso, tutte le cose brutte.

“James..cos’hai?? Cos’ho fatto? Oh mio dio, ti senti male?? Parlami..”

Mi mette una mano sulla spalla e fiori di ciliegio mi ricadono nel mio contato visivo, dietro le mie palpebre. Mi chiedo quand’è che hanno piantato fiori di ciliegio in quel posto..ma poi mi accorgo che i fiori di ciliegio sono DENTRO DI ME. Sirius è il mio fiore di ciliegio.
“Cos’ho fatto io..cos’hai fatto tu?? Hai reso tu..il mondo così meraviglioso?? O lo è sempre stato??” dico tra le lacrime.
Un ragazzone troppo cresciuto che piange in quel modo..IN STRADA…ma non mi importa di ciò che pensano gli altri.

Dall’altra parte della strada, il fornaio burlone, canticchia, come se il pane fossero figli suoi, la LUCE dei raggi del sole colora di oro le strade cementate e i fiori lilla delle aiuole cantano meravigliose sinfonie, salutando il nuovo giorno! Il cielo è stato colorato da un artista talentuoso che ha dipinto il blu su un meraviglioso acquerello e le persone non mi sono mai sembrate tanto belle! Indossano i loro migliori sorrisi, come se vedessero anche loro del buono, dietro il velo della guerra e dell’odio che ci separa tutti..o almeno, che SEMBRA ci separi tutti.

Lo abbraccio. Non posso farne a meno e rido e piango insieme e lui lo fa insieme a me.
“Come hai fatto? Mi hai restituito la vista? Come hai fatto?”
“Solo un incantesimo di cui ho sentito parlare..sei la mia prima cavia.” Disse Sirius accarezzandomi una ciocca di capelli.

Forse l’ha fatto per spostarmela dagli occhi e mi viene solo voglia di mettere altre barriere sui miei occhi, solo per farmele spostare da LUI.
 
 
POV SIRIUS

Non avrei dovuto rischiare così. Questo incantesimo non esisteva ancora quando James era ancora vivo. L’ho sentito solo per caso e non l’ho neanche mai usato, quando sono scappato da quell’orrida prigionia! Non avrei dovuto usarlo..ma vedere James così fragile e indifeso..mi ha provocato qualcosa al cuore..volevo fare qualcosa per i suoi occhi..guarirli..illuminarli di nuova luce! Per far sì che anche lui si vedesse come io lo vedo! Una creatura straordinaria!

Solo che..averlo così vicino a me, toccarlo e guardare i suoi occhi da così vicino, mi ha provocato delle emozioni che..ho dovuto baciarlo. Non potevo farne a meno. Volevo solo trasmettergli tutto l’amore che provo per lui! O forse volevo solo sfogarlo su me stesso..in modo da non sentire più tutta questa energia sfrigolare dentro di me, dandomi il tormento. Un dolce tormento.
Abbiamo condiviso qualcosa di UNICO.
 
 
 
 
*

POC JAMES

Quando torno a casa, continuo a pensare a quello che mi è capitato..Sirius mi ha restituito la vista..MI HA RESTITUITO LA VISTA.
Mi chiudo in bagno per riprendere il controllo. Mi ha restituito la vista!
E io continuo a pensare alle sue mani su di me..

Mi accarezzo le guance, cercando di ricordare la sensazione, come se facendolo io, potessi riviverla.
Ne sento già la mancanza,

Sirius mi ha restituito la vista e io..continuo a pensare alle sue mani. Non è sciocco?
“James!”

Ho pensato che volesse baciarmi! Che cosa sciocca! E io ci sarei stato! Cos’avrebbe pensato di me?

Scivolo contro il muro, a terra. Qualcosa che dovrebbe darmi agonia, ma mi scioglie un dolce dolcetto in fondo al mio corpo, sciogliendosi dentro di me. Che male ci sarebbe stato in fondo in un bacio INNOCENTE?
“James..”

È il mio migliore amico e non sono mai esistite barriere tra di noi..sarebbe stato solo un momento di dolcezza e basta. Niente di malizioso o erotico.
Se poi avesse esagerato..

Le immagini di Sirius e della sua lingua che lambiscono la mia, mi provocano una strana forma di disagio. Non disgusto, ma uno strano sfrigolio e un piacevole calore da dentro. Una sensazione di amore e una dolce tenerezza che..
“JAMES!!”
“Smettila, Lily!! Sono qui!!”

Non ho mai odiato così il suono della sua voce. E subito rabbrividisco davanti a questo pensiero.
Mi abbraccio da solo perché nessuno mi può consolare adesso, neanche lui.

















Note dell'autrice: vi dico già adesso, che questo capitolo avrebbe dovuto essere anche più sdolcinato di così ahhahah almeno quando lo pensavo io xd se ve lo state chiedendo, NO, James non ha ancora realizzato di essere innamorato di Sirius..per lui accettare il suo bacio sarebbe stato normale come segno di amicizia ahhah il nostro eroe è ancora in fase denial, ma sta cedendo al fascino del nostro conquistadores..come resistere a Sirius, d'altronde? Sono una BELLISSIMA COPPIA..mi chiedo perchè si scrive così poco su di loro..io capisco che è per via di Lily ed Harry..ma perchè non scrivere degli Au in cui loro non ci sono o non sono legati a James? xd - e subito mi viene voglia di crearli io lol -

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Capitolo 12
*** Il mio carceriere ***


"NOOOOO. NON È VERO!! STAI MENTENDO!!!"
L'urlo disperato di James era niente, paragonato alla disperazione che aveva sul suo viso. Quella disperazione che Sirius voleva levare subito dal suo viso e dalla sua anima.
 
James buttò qualcosa contro lo specchio del bagno, mandandolo in frantumi.
Sirius si era chiesto molte volte come avrebbe reagito alla notizia che Peter Minus li avrebbe traditi TUTTI. Ma ora, vedendo James così, avrebbe solo voluto poter tornare indietro e non scoprirlo mai.
"Peter, il NOSTRO PETER non può aver averci fatto questo!!"
"Sir, magari ti sei sbagliato.."disse Remus.
 
Sirius lo guardò negli occhi e seppe che Remus non credeva che l'amico si fosse sbagliato o confuso. Stava solo facendo l'amico di James. Quello che Sirius non era stato in grado di fare per lui. Quando aveva accusato Remus di essere una spia.
 
"L'ho sentito.. Era lui. Pensavano che fossi svenuto e non si erano accorti che stavo spiando dalla porta. E Voldemort si complimentava con lui per l'ottima copertura, per essere riuscito a ingannarci tutti. Lui.. Ha saputo che SILENTE vuole chiedere a qualcuno di noi di essere il custode segreto. Ha intenzione di offrirsi lui. Per vendervi, James!"
 
Era una bugia e James lo sapeva. Lo capì da come lo guardò.

"Stai mentendo!" disse.

No, è ver.."
"Perché stai mentendo? Perché??"
"James!!" cercò di richiamarlo Remus, ma fu inutile perché James agguantò Sirius per la maglia, sbattendolo contro il muro.
 
"Dimmi la verità."
"È questa la verità.Vi vuole morti."
Uno schiaffo.
"E avrebbe incolpato me!"
 
Le unghie di James gli graffiarono la faccia e Sirius non si sottrasse. Non cercò di respingerlo. Era il karma. Era giusto così. James non lo sapeva ma lo castigava giustamente, per non averlo protetto.
 
Le mani di Remus gli impedirono di guadagnare altra assoluzione.
Era legato a James.
Legato a delle catene invisibili che ora erano diventate visibili.
Si vedevano contornate da gioielli preziosi, ma l'oro era freddo come diamante, come una lama che ti faceva sanguinare. La sua cella era Azkaban e James la guardia che era venuta a riscuotere il suo pagamento. A dirgli che non era mai stato perdonato per quell'unico errore che fece una volta. Per non aver saputo capire quale dei suoi amici era buono e quale cattivo.
Pianse in silenzio in bagno come fece il suo migliore amico solo pochi giorni fa. Ma lui non poteva saperlo.
 
 
 
 
Giorni dopo..

"Sirius.."
"Non voglio vedere nessuno."disse dal piano di sopra.
"È James. Ti vuole."
 
Si chiese se Remus si rendesse conto di che effetto quelle parole avessero su di lui. Probabilmente sì. Per quello le aveva dette. Era un detto non detto tra di loro. Peter e Remus avevano sempre saputo, che Sirius era suo. Era di James. . E come tale, quando James lo voleva, Sirius c'era sempre.
Scese velocemente le scale. James era accucciato sul divano. Si teneva strette le ginocchia e lo fissava. Occhi grondanti di lacrime.
"Guardati.. Sei un disastro. Ti ho guarito dalla miopia non per farti lacrimare meglio."cercò di asciugargli le lacrime ma quello stronzo del suo amico, non glielo permise,buttandogli le braccia al collo.
"Ehi.. Preferisco essere un cuscino, che una lavatrice." e gli fece stendere la testa sulle sue gambe.
 
"Che cos'è successo?" si ritrovò a pettinare amorevolmente i capelli del suo carceriere.
"Peter.. Gli ho detto che non voglio più vederlo.. Lui non sa perché.. Ma non mi importa.."

"Mi dispiace tanto, Jamie.."

"Perché? Sir, cosa gli ho fatto? Perché mi odia?? Sono così terribile?"
"No.. No.. Tu non gli fai fatto niente, Jamie.. Non pensarlo neanche per un istante. Non è per qualcosa che tu hai fatto.."

"Allora perché? Perché Sir??"

"Perché Peter non è mai stato nostro. Ma dell' oscurità." disse.

Silenzio. Le sue mani restarono ingarbugliate tra i suoi ricci. Le mani di James abbracciavano le sue gambe.
"Perdonami.."
 
"Perdonarti? Io.. Sono fiero di te..so che valore ha per te l'amicizia e non credevo davvero che saresti riuscito a voltargli le spalle. Neanche per quello che ha fatto.. Che avrebbe fatto a te."
 
"Non è per quello che ha fatto a me.. Ma per quello che voleva fare a TE.."
Nessuno più parlò, ma Sirius sentì il suo cuore lacrimare perché aveva appena fatto due sconvolgenti rivelazioni. La prima era che quel giorno, James lo aveva schiaffeggiato non perché gli aveva detto la verità su Peter, ma perché la sua anima probabilmente sapeva il FUTURO senza bisogno che Sirius glielo rivelasse.. E la sua anima non riusciva a perdonargli di essere finito in carcere per lui.
E la seconda era che si era innamorato del suo carceriere.



*****

Remus li osservava con tristezza, dalla porta socchiusa del salotto.
Si bastano l'un l'altro.. Io sono il terzo incomodo...l'intruso tra di loro.. " pensò, uscendo dalla casa.

















Note dell'autrice: ciaoooo!!! Allora, in realtà io non avrei voglia di scrivere le note, però sono costretta per spiegare le cose ahahah innanzitutto, tutti abbiamo "quella cotta" o perlomeno l'abbiamo avuta, in un periodo in cui eravamo adolescenti, in cui quella cotta, era quel ragazzo irraggiungibile, che non doveva chiedere mai, per cui noi avremmo fatto l'impossibile, un po' capriccioso, ecc ecc.. Mi piace pensare a James in questi termini xd adorabile ma anche un po' capriccioso xd tutti i grandi amori sono così xd poi, non vi siete persi niente, Sirius non ha confessato il suo segreto a James né a Remus.. Non sanno che è tipo venuto dal futuro lol altrimenti penso che James lo avrebbe addirittura anche menato chiedendogli dov'era il Sirius del presente ahahah e poi anche questo dovrà essere sintomo di chiarimento xd e farà avere a Sirius la sua bella dose di crisi di identità xd

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Capitolo 13
*** Non smettere di cantare per me ***


POV SIRIUS

Quando combatti contro la morte, fa un certo effetto.
Quando vai incontro alla morte, ne fa un altro.

Quando la morte è qualcuno che ami, ne fa un altro ancora.
È un effetto doloroso. Come l’odore acre del legno che brucia.
Come un colpo di pistola.
Come l’effetto paralizzante del veleno.

Come un animale che parla verso di te,
una lingua sconosciuta…
Andare incontro alla morte per AMORE, fa un effetto diverso.
E ti chiedi se sei cresciuto e sei diventato un uomo
O sei soltanto un ragazzo..
Che crede ancora..

Che i monti possono sovrastare tutto il mondo e i mari abbracciarci tutti.
E che si possa vivere tutti insieme come fratelli.
Che l’amore possa salvarci TUTTI
E che la morte possa ritornare a essere AMORE.
 
 
 
 
*

POV REGULUS

La morte ha il suono di un’istantanea polaroid in bianco e nero.
La diapositiva di una vita che non ti appartiene più.
L’immagine dolorosa, ferma e giovane in eterno, anche quando tu cresci e invecchi
E tutto passa attraverso di te e ti trapassa.
La foto è come uno specchio. Uno specchio malevolo che è cresciuto e si è incattivito.

Si è trasformato, ricordandoti in eterno, che le cose scivolano via da te, se ne vanno.
La morte è l’ideale. La morte è l’Idea.
Un’idea in movimento.
La morte cammina verso di te e brandisce una bacchetta in mano.
È la morte più crudele perché non hai il coraggio di ucciderla.
Perché forse la ami, anche se non glielo diresti mai.

Perché quando la morte sa che la ami, ti uccide più in fretta.
La morte ti fa sanguinare e lacrimare.
Ecco perché è tanto amata.
Perché la gente AMA ciò che la fa sanguinare e piangere.
Perché la gente ama sanguinare per un ideale.
Ma piangere?
Se solo potessero cavarmi questi occhi.
 
 
 
*

POV SIRIUS

Occhi neri, così diversi dai miei, così diversi da quelli di James.
Occhi che avrebbero dovuto essere gemelli dei miei, ma sono freddi adesso..oscuri..
Cattivi?
Forse non si nasce mai cattivi, e neanche quando lo si diventa, è una trasformazione solo apparente.
Forse ogni trasformazione è reversibile e può tornare a uno stadio precedente

È solo che non abbiamo ancora scoperto come fare..
Scienziati babbani stanno cercando la cura per invertire l’invecchiamento..
E per invertire la malvagità, esiste una cura? Esiste?
E se esiste, perché nessuno si danna per trovarla?
È giusto cedere quindi alla dannazione e non dannarsi per trovare una cura a una malattia che ci condannerà tutti e distruggerà tutte le persone che amiamo?

Non tutto ciò che amiamo..TUTTE LE PERSONE CHE AMIAMO..
Sì..se fossimo stati abituati a pensare che le PERSONE, non gli oggetti, sono ciò che di più importante abbiamo..forse avremmo potuto salvarci..forse se solo si potesse tornare indietro..
Come io per esempio..
Squarceremmo tutti quanti il velo di Maya..
E non ci sarebbe più bisogno di predicare il Verbo..saremmo NOI IL VERBO…e canterebbe al posto nostro.
Non dalla bocca, ma dal torace..

Una lingua che non abbiamo sentito MAI.
 
 
 
*

POV REGULUS

Una lingua che non ho mai sentito, mi trapassa i timpani.
È una nota lenta, come una nenia, ma la trovo assordante.
Patetico che riesca a sentirla nel frastuono della battaglia.
Ridicolo che mi confonda, non riesco neanche più a combattere, a sferrare incantesimi..
Mi distrae troppo.

È solo una musica, una musica neanche chissà che forte, come può una musica…
Ah, ecco..adesso ho capito da chi proviene.
La morte sta cantando la mia canzone…
 
 
 
*

POV SIRIUS

Canta un cantante italiano, “Se bastasse una bella canzone a far piovere amore, si potrebbe cantarla un milione di volte, se bastasse una vera canzone a convincere gli altri,non si dovrebbe lottare per farsi sentire di più.”
James l’aveva assordato con questa canzone ai tempi di Hogwarts, e ovviamente era a Lily che pensava.

Se avesse pensato che fosse stato vero..se avrebbe pensato che bastasse cantare invece di parlare con Regulus, per raggiungere il suo cuore, gli avrebbe riempito le orecchie di meravigliose sinfonie.
Lo avrebbe accompagnato a lezione di pianoforte, lo avrebbe invitato a sentire fior di musicisti, fino a quando il suo cuore non avrebbe battuto a ritmo di quelle canzoni.

Gli avrebbe chiesto di scegliere uno strumento e ogni giorno avrebbero suonato insieme, per suonare a ritmo della stessa musica.
Per sintonizzare le loro onde cerebrali al ritmo della stessa frequenza e non odiarsi più.
Ma amarsi di più.
 
 
 
*

“Ti sei dato alle lezioni canore, Sirius? Forse abbiamo finalmente trovato qualcosa in cui sei bravo!” disse Regulus prima di lanciargli un incantesimo.
Non per ucciderlo, ma per allontanarlo, o tramortirlo, forse.
Suo fratello lo guarda e per qualche momento si sente in colpa, solo per pochi secondi però.
“C’è uno studio di violini proprio a duecento metri da qui, puoi andarci, se non l’hanno ancora distrutto!”

Con un altro incantesimo colpisce il bidone dell’immondizia all’altro lato della strada. All’improvviso si rende conto con orrore che non vuole colpirlo. Non vuole che Sirius smetta di guardarlo.
Forse siamo noi stessi che, quando la morte leva lo sguardo su di noi, la imploriamo di non voltare lo sguardo. Forse bramiamo da sempre le sue attenzioni affinchè ci porti via da questo inferno che chiamiamo Vita.

“FERMATI!!” Ma lui non si ferma. La Morte non ti ascolta mai, lei sa ciò che tu vuoi, anche quando la tua lingua dice il contrario. Sa che tu la brami.

“N-non..non ti avvicinare o ti ammazzo come un cane!” lo minaccia. Ma in realtà spera che lo uccida, che lo liberi da questo inferno trovato sotto le spire di un lago ghiacciato che puzza di morte.
Da dove gli è venuto fuori questo paragone? Oh, ma non importa, non importa più.
Finalmente la morte è venuto a prenderlo.
 
“Regulus, ti prego!”

Ma che strano..la morte poteva parlare? Ah, ma allora PARLA, oltre che cantare..oltre che cantare maledizioni e incantesimi strani per stregarti, peggio delle Sirene del Milo. Parlava e pregava!! Pregava le sue vittime!! Aveva creduto che erano LORO a pregare, invece era lei! O forse le preghiere si mischiavano intimamente e follemente così strette insieme, da confondersi l’un l’altro e non capire più dove iniziava il carnefice e dove finiva la vittima.
“Regulus..lascia che io..che io..”

La morte ti faceva piangere. Grossi pozzi di acqua gelata e bollente che provengono dalle spire di un lago senza nome. Se era lo stesso lago situato sotto l’inferno o uno sopra il paradiso, non avrebbe saputo dirlo. Traboccavano dai suoi occhi, fuggendo via da non sapeva dove, forse dalle emozioni che il suo cuore non riusciva più a contenere.
“Regulus..”

La morte continuava a dire il suo nome. Forse quando smarrisci te stesso, la morte ti reclama, chiamandoti per nome, per farti resuscitare dall’abisso dei Senza Nome. Dei Dimenticati. Coloro che avevano perso tutto, famiglia, amici, sentimenti..onore..perfino il NOME.
E ora la Morte dopo averlo chiamato per nome, lo abbracciava.
La Morte, la sovrana consolatrice, colei che ti consolerà infine da ogni pena e sofferenza e dolore che tu abbia mai provato in vita.

La Morte lo fa cadere e finisce sopra di lui. Questo è sbagliato. La Morte dovrebbe sollevarlo, portarlo via, in braccio, come nei film..non..cadere insieme a lui.
“Sirius..che stai facendo..levati subito..”
“Non me ne vado senza di te!”
Una forte emozione lo travolse così tanto da farlo star male. Punture di spilli dentro quel disgraziato del suo cuore maledetto. La morte stava già iniziando il suo lavoro!
“Io non ti lascio..” disse Sirius e la sua mano accarezzò la sua guancia.
“Lascia..quelle sudicie mani su di me..”

Ma che stava dicendo? Gli voleva dire di non toccarlo e gli aveva detto tutto il contrario!! Forse perché non desiderava in realtà che smettesse di toccarlo. Quella carezza era come..fare il bagno da bambino..la cascata d’acqua sui capelli..il getto della doccia..chiudevi gli occhi e immaginavi di essere in una vera cascata all’aria aperta..un luogo sconosciuto..forse il Paradiso.
“Non me ne vado senza di te..”

Gli prese il polso, ma non riuscì a mandarlo via. Sirius doveva avergli fatto un incantesimo.
Non Sirius..la Morte.
“Io non verrò da nessuna parte con un disonore del suo sangue..”
“Siamo diversi. Tu, anche se mi hai disonorato, io continuo ad amarti.”
Qualcosa di ENORME gli piombò nel petto..voleva insultarlo..offenderlo per essere così vergognosamente sentimentale ma non riusciva neanche ad aprire bocca.
Sirius si chinò a dargli un bacio sulla fronte.

“Uccidimi subito..tanto mi hai in pugno..” detestava mostrarsi così debole davanti a suo fratello, ma lui ormai aveva vinto.
“Non ti ucciderò..ti proteggerò..”
“Non essere..bugiardo..”
La Morte era mostrarsi debole davanti al nemico che ne approfittava per sferrarti il colpo mortale!

“Sirius, Sirius, che stai facendo??Vieni via, vieni via subito!!”
Non aveva mai odiato così tanto quel Potter.
“No..non posso..io devo..devo..”
Suo FRATELLO cercava di divincolarsi per tornare da lui.
PER TORNARE DA LUI.
Non da Potter, da lui!!
Dobbiamo muoverci!! Ne stanno arrivando altri!!”
“Mio fratello…lui..”

Suo fratello!! Sirius lo aveva chiamato suo fratello!!
Da quanto aveva ripreso a chiamarlo così?
E lui da quando aveva ricominciato?
I pozzi d’acqua nei suoi occhi straripavano, tanto che avrebbero potuto dare origine a un nuovo tipo di mare, sotto i suoi piedi.
Lo avrebbe intitolato: Il mare dei Re caduti.

Pianse, pianse come non faceva da mesi, o forse da anni.
Pianse perché la Morte lo aveva illuso e poi lo aveva abbandonato.
È così la Morte..se la ami troppo..ti abbandona.
È come le PERSONE.
Pianse per questo e anche perché qualcosa nelle sue viscere lo tormentava per indurlo a credere, che, quella non era la Morte, ma l’Amore, e portava le sembianze di suo fratello.

Pianse per aver pensato che forse valeva la pena servire la Luce, dopotutto, se Sirius avesse giurato di continuare a stringerlo così!!
E alla fine..per come si sentiva prostrato, si sorprese, di riuscire a tirarsi su in piedi, da solo.
Voldemort aveva sempre detto loro che l’AMORE rendeva deboli e infatti era caduto..si era prostrato e paralizzato e piangeva come un reietto..un miserabile..ma non gli aveva mai detto che, dopo averti prostrato a terra, ti faceva sentire forte, di nuovo forte.

Una forza che si paga a duro prezzo..
Con lacrime, indebolimento, l’orgoglio rotto, paura a ondate, confusione mentale..stilettate dentro il cuore..che altro per scegliere la luce..che sciocchi a non farlo, no?
Poi capì. Quello non era l’effetto dell’Amore, ma della paura che gli venisse negato!

E da capo pianse. Per essersi reso conto che quella che credeva essere la Morte, non era la Morte, ma l’Amore e lui lo desiderava!!

















Note dell'autrice: mamma mia..questo capitolo emotivamente mi ha distrutto ç_ç O.O non c'è niente da fare..io AMO Regulus e si capisce (purtroppo) anche da sto capitolo..anche se non si direbbe visto che l'ho distrutto psicologicamente ahhab LOL però almeno ha avuto un po' di coccole da suo fratello, no? xd ovviamente la canzone che Sirius nomina è "Se bastasse una sola canzone" di Eros, ma NON è la canzone che lui canta e a questo proposito, si chiarirà meglio se questa musica esiste davvero, che cos'è o se è solo nella loro testa ahhaha un mix di entrambi lol xd una cosa importante: non è assolutamente una dedica alla Morte, questo capitolo, nè un esaltare o un romanticizzare la morte come ideologia, ma solo i deliri di un ragazzino che non sta bene ed è emotivamente provato dal dolore:))

mi dispiace che debba essere James quello che porta via Sirius da Reg ahha poverino, già è odiato abbastanza dal piccolo Reg..ma non poteva essere altri..Remus non riuscivo ad immaginarmelo..ma nemmeno Minus, considerato che non sono esattamente in buoni rapporti adesso (e anche quella trama dovrò riprenderla)

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Capitolo 14
*** Regulus a casa Potter ***


"Maledizione,Jamie!! Ero a tanto così, a tanto così, da convincere mio fratello a seguirmi e tu cosa fai? Mi porti via. Congratulazioni. Adesso chissà quando avrò l'opportunità di avvicinarmi di nuovo a lui!" disse Sirius una volta che tornarono a casa di Remus.
"Ci saranno altre occasioni.." disse James timidamente.
Sirius lo guardò con rabbia.
 
"Adesso Regulus, dopo quello che ho fatto, sarà sul chi va là e non si farà più prendere alla sprovvista! Se prima aveva abbassato la guardia perché pensava che non mi importasse niente di lui, adesso farà bene attenzione a girare al largo non appena vedrà la mia faccia! "
"Ci tieni tanto a recuperare il legame con un mangiamorte??"
"È MIO FRATELLO, razza di cretino!"
 
"SONO TUO FRATELLO ANCH'IO E SONO UN FRATELLO MIGLIORE DI LUI."
Sirius restò in silenzio, stupito di quelle parole.
 
"Ti ho dato una casa, una famiglia.. Amore... Fratellanza.. Tutte cose che con Regulus non hai mai.. Ma è chiaro che ero una ruota di scorta per te...un sostituto di lui, nient'altro che questo."
 
"Mi sento lusingato della tua gelosia, ma.."
"Oh, andiamo, piantala!"
 
"No, piantala tu, FRATELLO.. queste crisi di gelosia, vanno bene a quindici anni, ma adesso.." si interruppe e si morse il labbro. Guardando James con gli occhi lucidi di lacrime non versate, e quell'espressione da cucciolo bastonato, cambiò idea.
 
"Ma no, perché? In fondo ci stanno anche adesso. Ci stanno benissimo. Ci stanno alla grande."
"Smettila di prendermi in giro."
"Vieni qui, idiota!"
 
James sembrava non stesse aspettando altro. Si fiondò subito tra le braccia di suo fratello, ad appoggiare la testa sul suo petto.
"Vi amo tutti e due immensamente.. Come puoi non capirlo, sciocchino? Non voglio rinunciare a nessuno dei due, non potrei. Non hai motivo di essere geloso."
 
"Mi dispiace.. Io volevo solo proteggerti, non avevo idea di cosa stavate condividendo.. Volevo solo portarti in salvo!"
"Non fa niente, James, non importa più."
"Posso unirmi all'abbraccio di Suor Black? Non mi sembra giusto che consoli solo i baldi giovani con gli occhi da cucciolo e incinti."
La voce di Remus li distrasse. L'amico li fissava con un misto di divertimento e gelosia.
 
"In fin dei conti, non sono incinto, e non sono più cucciolo, ma sono un lupo! E sono affamato di attenzioni."
Sirius e James scoppiarono a ridere.
"Vieni qui, Lunastorta."disse James.
Remus non se lo fece ripetere.
 
"Mi sono dimenticato di dirvi che in quanto lupo sono insaziabile! "
 
 
 
 
 
"Smettila di guardarmi così, sembra che stai fissando un uomo morto che cammina. "
"Non scherzare con queste cose." disse Sirius e un leggero tremolio lo percorse da capo a piedi.
 
La notte era piena di stelle e a Sirius sembrava in un certo qual modo romantica questa cosa, discutere con il suo fratellino sotto una notte stellata, davanti a casa dei genitori di James. Si lasciò scappare una risatina.
"Trovi divertente stare qui a chiacchierare con un mangiamorte al buio, che potrebbe ucciderti in ogni istante? Sapevo già che eri pazzo, ma non credevo così tanto." disse Regulus perplesso.
 
"Non fare la scena. Sappiamo tutti e due che se avessi voluto uccidermi, l'avresti già fatto."
 
"Davvero? Non capisco se è un complimento al mio talento o è uno sminuirti davanti al tuo fratellino che hai sempre considerato inferiore. Sinceramente, Sirius, non so quale delle due cose mi farebbe più piacere."
"Ma guardati. È tornata la tua saccenza. Non ti ricordi più che fino a qualche giorno fa, tremavi tra le mie braccia?"
"Non ti avvicinare, ti avverto!!"
"Tremavi e piangevi, davanti a me!! Ti ricordi ciò che mi hai detto?"
"MI HAI FATTO UN INCANTESIMO!! Tu e quella stupida.. Lingua.. Quella canzone idiota."
 
"Non è idiota, è una canzone presa all'antico alfabeto celtico!!"
"Oh, andiamo. Mi stai prendendo in giro. Una canzone? Davvero?"
 
"Una canzone magica!! Una canzone che parla di sentimenti, dei grandi sentimenti d'amore, e ideali purissimi che gli uomini hanno dimenticato, di emozioni, emozioni altissime che fanno vibrare le energie più dei gabbiani in cielo. È un racconto, Regulus, un racconto che parla di favole, di amore, di campi di grano, e di sole, di laghi e di cascate dentro gli occhi, di perdono e di animali e cervi che pascolano liberi nei campi assieme agli uomini, di angeli, di amore e di perdono, di colori che racchiudono in sé l'amore e tanto altro ancora."
 
"Non credevo che fossi così bugiardo, Sirius.."
"Non lo sono!"
 
"IO NON HO SENTITO TUTTE LE SCEMENZE CHE DICI!!"
 
"Non potevi!! Questa canzone non ha un alfabeto e quindi non si può comprendere. Si può solo lasciare che venga compresa nel cervello, nel sistema libico, dove risiedono le antiche emozioni.. Per guarirci."
"Sei tu quello malato, non io."
 
"Allora guariscimi!! Io senza mio fratello sono un uomo a metà! Torna da me e riprendiamo un legame fraterno.." Regulus continuava a scuotere la testa. "Sì, sì, invece, se tu torni da me possiamo riprendere un legame fraterno, possiamo.."
"Io non so se tu mi stia prendendo in giro o ti sei completamente rincitrullito, Sirius." disse Regulus e adesso aveva le lacrime agli occhi. "Ti rendi conto che io.. Sono da un'altra parte? Ti rendi conto che le nostre vite, il nostro legame è distrutto per sempre??"
 
"No!! Niente è ancora irreparabile!! Se tu hai fatto qualcosa di male, puoi cambiare, non è troppo tardi, segui la luce, Regulus.. Io ti aiuterò e.."
"E che cosa ne avrò in cambio io?? Il disonore eterno?? Essere rinnegato dalla mia famiglia, essere giudicato un reietto come te da tutti i maghi??"
 
"Non da tutti i maghi, da quelli giusti, Reg. Devi capire che non esiste disonore quando difendi e proteggi il più debole. Non esiste superiore o inferiore nella razza umana. Dovremmo tutti amarci a vicenda e uccidere le vite umane è un sacrilegio. Gesù l'aveva capito."
Regulus sussultò e guardò Sirius a bocca aperta.
 
"Vuoi seguire il suo Verbo, oppure la parola di un pazzo fanatico che uccide donne e bambini indifesi?"
 
"Non posso credere che stai giocando la carta della religione.."
"Staresti dalla mia parte, che ti difenderei a costo della mia vita, o da quella di un uomo che ti ucciderebbe se non gli servissi più? "
"Basta.."
 
"Ucciderebbe anche il tuo affezionatissimo elfo.."
"BASTA!!!!" urlò Regulus.
 
Restarono per alcuni secondi a fissarsi senza parlare.

"Non so cosa stai cercando di fare, o di dire.. Ma non servirà a farmi cambiare idea."
 
"La cambierai comunque, tanto vale farlo quando ci sono io con te.. Per aiutarti."
"OH, sei molto sicuro della tua capacità di persuasione!!"
"No, so chi sei tu!! E so che appena avrai realizzato che mostro è quello che stai servendo, sarai tu stesso a volerlo eliminare."
 
Regulus lo guardò e dopo un attimo di smarrimento, scoppiò a ridere.
"Tu non mi conosci."
"Neanche tu. Non sai fino a dove sei in grado di spingerti."
"Neanche tu. Non avvicinarti."
Sirius lo fece lo stesso e Regulus lo guardò con una supplica nello sguardo.
"Sir, ti.."
"Non voglio farti niente, solo darti questo.."
 
Gli mise tra le mani una stella fatta di peluche. Anzi era una stella doppia. Regulus fece un sussulto e si mise una mano sulla bocca non appena realizzò cosa fosse.
 
"Sì, te la ricordi, vero? Sono Sirio e Regolo. Erano gli anni in cui c'era la fissa dell'astrologia e vendevano ogni settimana una stella diversa in omaggio nei giornalini per ragazzi. Vendevano le loro stelle separate e ci mettemmo molto a cercarle, e poi a unirle affinché restassero sempre insieme e non si sarebbero divise mai più."
"Dove le hai trovate?"
 
"In soffitta. Mi ci sono intrufolato prima di andare da nostro padre a farmi insultare un po'."
"Sei tornato a casa da mamma e papà?" Regulus aveva un'espressione orripilata. Sapeva che Sirius non era in buoni rapporti con loro.
"E sono anche riuscito a fargli ammettere che ucciderebbe Voldemort se ti uccidesse. Allora, me lo merito un bacino?" gli chiese spavaldo.
 
Per tutta risposta, Regulus gli diede un pugno sulla spalla.

"AHI. Ho detto un bacino, non un pugno!"

"Tu.. Ci farai uccidere tutti.."
"C'è dell'onore nel morire per chi si ama. E tu, Reg? Vorresti rinunciare a questo? A una famiglia che ti difenderebbe e a cui importa te, oppure.. Vuoi restare dove sei, dove non esiste calore umano, né affetto o amore.."
"Io non desidero l'amore, né lo voglio!"
"Allora perchè piangevi quel giorno?"
"Perchè non riuscivo ad allontanarti da me."
"E tuttavia sei tornato."
"Sta lontano."
"Buffo, continui a dirlo ma sei tornato tu da me."
 
"Sirius, ti avverto."
 
"Non riuscivi a restarmi lontano.. O non volevi?" gli disse, tenendogli fermi i polsi.
Poi senza preavviso lo abbracciò stretto.
"Sì.. Così. Rinunceresti a questo, Reg? Per quanto, per sempre?"
 
Regulus cominciò a singhiozzare contro di lui.
"Sirius.. Come faccio a tornare indietro? "
"Devi solo volerlo.."
 
"Se tu mi lasci andare adesso, crollerò a terra e non riuscirò più ad alzarmi."
"Allora non lo farò."
"Sirius, ho paura, non voglio più tornare lì."
"Allora non ti lascerò tornare.. Non devi.. REGULUS, non devi.."
 
Regulus scoppiò in singhiozzi. Non ci credeva neanche lui.
Sirius lo sollevò e lo prese in braccio.
"No, mettimi giù. Ti prego, Sir.."
"Schhh.. I buoni bambini piangono senza parlare."
 
"Ti prego.."
 
"Risparmia le preghiere per quando ti avrò messo a letto." ammiccò Sirius con tono malizioso.
Regulus rimase sbalordito da quella risposta, poi cercò di ribellarsi con dei pugni sulla schiena. Sirius reagì con una sculacciata e si avviò verso casa dei Potter.
 
"Ti prego, Sir. Non puoi farmi entrare da quel Potter con te in braccio."
"A meno che non vuoi fare un'orgia con noi, ti consiglierei di esprimerti meglio di così."
"Che idiota!!" disse Regulus, sentendo la faccia riscaldarsi.
 
"E poi ringrazia che non ti faccio entrare legato come un salame e con le manette ai polsi!" e Regulus ebbe la decenza di stare zitto.
Il campanello suonò e rispose la madre di James.
"Sirius, ma che.."
"Che bello, mamma, non mi avevate detto che arrivava il nuovo fratellino!! Quando lo avete partorito??"chiese James trotterellando felice. Regulus si chiese se fosse una forma di espiazione particolarmente creativa.
 
"Sirius, mettimi giù!!" disse, cercando di non farsi distrarre dalla bellezza stratosferica della villa. Tutta la casa godeva di un'illuminazione paradisiaca che insieme ai mobili di legno, il divano rosso e il tappeto persiano, rendeva tutto molto confortevole, inoltre la cucina non era divisa dal salotto, ma era un piano unico, divisi solo da un bellissimo arco d legno. Grimmauld place era di certo più grande, ma l'avrebbe scambiata con quella casa, senza pensarci due volte.
"Sta buono!! Euphemia, porto il bambino a letto, ma sarà affamato dopo così tanto discorrere all'addiaccio."
"Ci penso io."
 
"SIRIUS METTIMI GIÙ."
 
"Sta buono o ti faccio fare un giro panoramico del castello."
Regulus rise e Sirius sorrise.
"Mi manca quando mi parlavi sempre di principi e principesse. Trovavi un castello e una fiaba per tutto."
 
"Posso farlo ancora. Questo per esempio è un castello e tu mi hai appena confessato che muori dalla voglia di visitarlo."
"Sirius, no dai, piantala!!"
 
"Troppo tardi, dovevi pensarci prima!!" disse Sirius e salì le scale, solo per usarle a mò di scivolo, con Regulus seduto in braccio a lui.
"Ma sei pazzo!! Signora, mi dispiace tanto!!"
"OH, non preoccuparti, Regulus, sono abituata a vedere queste scene con mio figlio e tuo fratello, tutti i giorni."
 
Questo non avrebbe dovuto dirlo ma Sirius era troppo educato per farlo notare.
"Questo era il lago che costeggia il castello. Se fai il bravo, quando sarà l'ora di cena, ti faccio arrampicare per gli alberi."
Regulus lo spinse, facendolo cadere per terra, ma Sirius lo fece cadere addosso a lui di riflesso, togliendogli le scarpe di forza, Regulus si divincolò, ridendo e gli rece uno sgambetto per poi scappare di sopra.
 
"Per fortuna non hai lucidato il pavimento, cara." disse Fleamont mentre leggeva il giornale sulla poltrona.
"Ti ruberò le scarpe costringendoti ad andare in giro scalzo!! Dove corri, non puoi orientarti in un castello che non conosci!!" disse Sirius inseguendolo.
 
"Grazie." disse James mimando quella parola, rivolto ai loro genitori.

I loro genitori lo guardarono con uno sguardo pieno d'amore.

"È troppo tenero, non sembra neanche un mangiamorte. Vorrei fare due chiacchiere con quei disgraziati dei suoi genitori."

"Mamma, tu non vuoi davvero discutere con Sirius come hai fatto quando avete adottato lui, vero?" chiese James sospirando.

Euphemia sospirò, tornando a mescolare il sugo per l'arrosto. Esprimeva senza parlare, che lo avrebbe tanto voluto.

"Hai ragione, figliolo, meglio non litigare con quella famiglia disonorevole, anche se, considerando che se tutti i mangiamorte fossero come Regulus, il mio lavoro sarebbe molto più facile, la tentazione di cantarne quattro a qualcuno, viene anche a me!" disse Fleamont.

 
 
*
Sirius aveva fatto una giocosa lotta sul suo letto fino a che Regulus non chiese perplesso: "È la mia stanza? "
 
"In teoria sarebbe la mia. Ma ehi, se non mi vuoi, dormo sul pavimento "
"Non dire stupidate. È la tua stanza.. La tua.."
Sirius capì quello che gli passava per la testa e dovette trattenerlo per non farlo scappare via di nuovo.
"Dove stai andando? Sei già impaziente di visitare la Danimarca?"
 
"Sirius, questo non ha alcun senso.. Sono un mangiamorte.. Loro dovrebbero essere terrorizzati.. Io non dovrei essere qui..."
"Non dovresti, hai ragione, ma ci sei.."
"Come fanno a non avere paura di me?"
 
"I Potter hanno una meravigliosa qualità. Ciò che i loro figli considerano fratelli diventano automaticamente anche altri figli loro.. Credo quindi che ti abbiano appena adottato."
 
Regulus si fiondò ad abbracciarlo senza rispondere, solo piangendo. Senza dire una parola e con una forza sovrumana, indietreggiò, stendendosi sul letto, trascinandosi dietro Sirius che per riflesso si spalmò su di lui. I loro corpi premuti così erano forse il grado di vicinanza più intimo che avessero mai raggiunto, non paragonabile nemmeno a quando Regulus da piccolo dormiva nel suo letto, abbracciato a lui. L'effetto era molto forte e divenne subito imbarazzante,infattu dopo pochi istanti, Sirius, visibilmente imbarazzato, cercò di spostarsi e alzarsi, ma Regulus non gli lo permise, tenendolo giù,quindi si arrese. Rimasero così, abbracciati.
 
"Non lasciarmi solo."
"Non lo farò. Adesso dormi. Io veglierò su di te."
 




Da quanto tempo era che non stringeva così Regulus? Da quando erano bambini, forse.
Anche se non ricordava particolare affetto e calore fisico tra di loro, se non quando Regulus era molto piccolo.
 
Gli era mancato. Quando aveva raccontato al suo figlioccio che Regulus era solo un viziato che cercava a tutti i costi di compiacere i loro genitori, aveva fatto l'arrogante, quello indifferente, ma dentro di sé moriva dentro.
E quando aveva saputo del sacrificio di Regulus, era morto del tutto.
Gli era sembrato di rinascere, quando aveva stretto un legame con Harry e aveva riconquistato l'amicizia di Remus, ma poi era morto di nuovo e di nuovo ancora.
Ma la morte aveva uno strano senso dell'umorismo e da capo era di nuovo vivo.
In questo era simile alla vita.
Non credeva gli fosse mancato così tanto. Sapeva di sì, ma non credeva cosi tanto. Forse ritrovarselo in carne e ossa, a portata di viso, prima della tragedia, gli aveva fatto capire quanto Regulus fosse importante per lui.
In questo era la stessa cosa come per James.
Avrebbe fatto di tutto per proteggerlo.
 
Per proteggerli.
 
Regulus gli prese la mano che gli cingeva il fianco e se la strinse al petto con la sua.
Gli veniva quasi da piangere per quel gesto. Regulus stava facendo una cosa che non aveva mai fatto. Stava decidendo di fidarsi di lui. Sembrava cosi fragile in quel momento ed era così lontano dal malvagio mangiamorte che solo qualche tempo fa, lanciava Incantesimi letali. Sirius sapeva attraverso fonti certe, che c'era un po' di malumore tra i mangiamorte, perché non erano convinti che addestrare un ragazzo di diciotto anni a uccidere fosse così semplice come sembrava e il giovane Black sembrava un po' troppo restio a imparare a come farlo. Non c'erano testimonianze vive di persone che parlavamo di un giovane di diciotto anni che avesse fatto del male a loro o ai loro cari. Non c'erano prove che Regulus avesse ancora ucciso nessuno.
 
Sirius si era aggrappato a queste voci, ci si era aggrappato con tutte le sue forze.
Come ora si stava aggrappando a lui.
Sapeva che anche i Potter lo credevano.
Lui avrebbe fatto di tutto per proteggerli.
Ancora abbracciato a Regulus, si accorse che una sagoma nell'ombra li osservava. Avrebbe riconosciuto quella sagoma fra mille.
 
 
 
*
 
Guardarli è come guardare un quadro di un pittore famoso. Come sospirare davanti alle ninfee di Monet. È bello guardarli. Sono teneri. Adorabili. Perfetti.
Sono stato geloso di Regulus. Ma ora mi fanno tenerezza. Sono orgoglioso. Sono così orgoglioso di mio fratello. Anche se vorrei essere io al posto suo. No, non vorrei essere uno schifoso mangiamorte, ma quanto vorrei che mi stringesse così.
 
Sirius, non sai che regalo mi hai fatto anche solo a considerarmi come un fratello.
All'improvviso, non so perchè, mi avvicino.
Non voglio che si sveglino, ma sento il desiderio quasi doloroso di avvicinarmi a loro di più.
All'improvviso Sirius mi tocca un braccio e io sussulto.
Anche nel buio, riesco a vedere i suoi occhi. Ha uno sguardo struggente. Quasi disperato. Con un braccio continua a stringere suo fratello e con l'altro sembra voler trattenere me.
 
Cosa vuole farmi capire? Cerca aiuto? Un abbraccio? Coccole?
La situazione diventerebbe troppo strana se Regulus si svegliasse, non voglio che mi trovi qui. Con una smorfia spaventata cerco di indietreggiare ma lui mi afferra di più il braccio.
Lo guardo con una espressione interrogativa, ma Sirius mi prende per il fianco e dopo che riesce a farmi fare pochi passi verso di lui, perchè mi coglie alla sprovvista più che altro, riprendo il controllo.
 
"Sirius, ma che fai.. Lasciami.."
Sirius non risponde.
È stato sempre così tra di noi. Quando uno dei due voleva l'altro, non aveva bisogno di spiegarlo a parole perché l'altro lo esaudiva subito.
Sì ma non siamo più bambini.
Per qualche motivo quel pensiero mi angoscia.
 
Come se all'improvviso sento che non bastasse più. Come se sentissi che volessi che Sirius fosse più chiaro nell'esternare che mi vuole.
L'ambiguità di quel verbo mi fa avvampare e Sirius ne approfitta per tirarmi giù.
 
"Sirius, cazzo." c'è mancato poco che non mi facesse sbattere contro il letto.
Gli occhi di Sirius erano diventati petrolio liquido. Ardenti.
 
"Sdraiati."dice e avverto un brivido.
 
Autoritario , impaziente, probabilmente infastidito che io l'abbia costretto ad esplicitarlo. E con una cadenza che, se non sapessi che è rivolta a me, avrei detto quasi sexy.
 
Ad un ordine così diretto del tuo migliore amico non puoi rifiutare no? E spero che non abbia imparato la legilimanzia proprio in quel momento, perché Sirius che vede il suo migliore amico figurarsi lui e sé stesso, nudi, in un letto, mentre è abbracciato al suo fratellino, farebbe scoppiare un terremoto nella stanza e sveglierebbe i genitori innocenti che piomberebbero spaventati, domandandosi cosa stava succedendo.
E comunque non è colpa mia. È possibile che Sirius se ne esca con parole tanto ambigue?
Non dico niente, nessun insulto ne niente. Ho avuto troppe sorprese per quella sera.
Mi sdraio e Sirius mi da le spalle. E io lo abbraccio a conchiglia. Più forte di quanto un amico avrebbe dovuto fare. Lui non fa assolutamente niente. Si lascia abbracciare.
È così strano restare abbracciato al mio migliore amico mentre lui abbraccia il suo fratello mangiamorte.
 
Ma sto così bene.. Abbracciato a lui. Amo il contatto delle mie mani sul suo petto. E il profumo dei suoi capelli. Sono ricci ma morbidi e profumati. Sanno di menta. A volte a scuola dovevo mettere un po' di distanza quando mi trovavo troppo vicino a Sirius, perché il profumo che usava mi dava alla testa. Era sempre inebriante e non volevo che lui lo capiva. Sarebbe stato troppo strano. E fraintendibile. I maschi non trovano gradevole il profumo dei loro amici maschi, o perlomeno non lo dicono. Mi immagino le facce di Remus e Sirius. Remus mi avrebbe detto che stavo diventando anch'io come lui. Un lupo. Ma ora che lui mi da le spalle, posso finalmente sentire il suo profumo senza timore che possa fraintendere.. Ma fraintendere cosa poi?
 
Un po' mi sento in colpa. Da quand'è che non abbraccio così Lily a letto? E lei ora è incinta.. Dovrei essere con lei e invece sono qui.
Ma non riesco. Non riesco proprio a lasciarlo.
E all'improvviso ho paura. Se dovesse morire.. Io morirei.
Se dovessi morire io.. Lui morirebbe.
Non potrei reggere al senso di colpa di abbandonarlo. Di lasciarlo da solo.
 












Note dell'autrice: ciaooooo. Avete visto che roba? ahhaha fluff A VALANGHE!! Io amo i fratelli Black ç_ç e vi anticipo che il loro rapporto potrebbe andare anche oltre il legame fraterno..lo so che questa era una Sirius/James..ma che posso farci se ami anche Reg? Il poverino si sente escluso ç_ç so anche che forse Regulus a casa dei Potter quando è ancora un mangiamorte, sembra un po' forte..so che può sembrare poco credibile..ma non posso farci niente se io mi sono immaginata le cose così ç_ç e una volta immaginate, ho VOLUTO che andassero proprio così ç_ç e poi sembra una cosa così accogliente..una famigliola perfetta, con Reg che trova riparo a casa dei Potter...

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Capitolo 15
*** Risveglio movimentato a casa Potter! ***


Durante la notte, era stato impossibile resistere.
La connessione tra lui e Sirius non era mai mancata e quand’erano a scuola, Sirius si era ritrovato nel suo raggio visivo, nei suoi spostamenti e nel suo spazio personale, molto più di quanto lui stesso avrebbe pensato e avrebbe mai potuto concepire. Era facile però, dimenticarsi dell’incredibile vicinanza tra di loro, quando dovevano sempre scappare, correre a perdifiato, inventarsi scherzi. C’era movimento. In uno spazio ristretto, però, questo movimento non c’era. Non c’era neanche spazio personale. Non poteva mettere distanze né barriere.
Perché si era messo in quella situazione?
 
Perché gliel’aveva chiesto LUI. E James non era riuscito mai a negare niente all’amico. NIENTE.
La vicinanza con lui era quasi come un dolore fisico. Era intossicante. Sentiva che avrebbe dovuto allontanarsi, ma non ci riusciva.
All’improvviso un desiderio folle, sovrumano, non di questa terra, si impadronì di lui.
Lo fece emozionare.
Immaginò di baciarlo. Immaginò come sarebbe stato baciare Sirius.
Come avrebbe reagito lui.
Se lo avrebbe abbracciato, oppure lo avrebbe spinto via.
E se lo avesse accarezzato..oh, si sarebbe potuto sciogliere su quel letto.
Il pensiero di Lily, che lo aspettava a casa, senza sapere di quelle assurde fantasie, lo fece stare male, ma subito dopo il pensiero di baciarlo, gli fece palpitare il cuore.
Posso mettere tutto a repentaglio per un capriccio??
 
Come se si fosse trattato di una presenza aliena, si strinse maggiormente a Sirius, lo accarezzò..la schiena…le spalle..una gamba..
“James.” Il suo respiro nelle orecchie lo fece bruciare. Si paralizzò, ma Sirius si accoccolò di più a lui e guidò la sua mano sul suo corpo, poi la sua mano lo accarezzò sotto la maglietta.
 
Perse del tutto le inibizioni. gli finì sopra e cominciò a strusciarsi su di lui.
All’inizio lentamente, poi sempre più velocemente.
Sirius gemeva sotto di lui e la cosa lo eccitava.
Non dovrei..Sirius è ancora abbracciato a Regulus..è sbagliato..immorale..non..
Ma Sirius gemeva sotto di lui e niente aveva più importanza.
 
 
**
 
Era ancora abbracciato a Sirius.. Aveva la testa appoggiata sul suo stomaco. Sentiva il suo respiro che faceva su e giù. Su e giu. Su e giù.
Si sentì MALISSIMO. Aveva SOGNATO cose indicibili..
Sì, perché quando si era svegliato, lo aveva CAPITO, che era stato solo un sogno.
E che Dio lo perdonasse..ne era stato deluso.
 
Pregò che Sirius non si fosse accorto di niente, dei suoi deliri.
Sirius era sveglio e lo guardava con sguardo ardente.
James non riuscì a dire niente, né a spostarsi dalla posizione in cui stava.
Si accorse che era eccitato. Doveva spostarsi da Sirius SUBITO..prima che lui se ne accorgesse
Restarono così a fissarsi per momenti che sembrarono interminabili.
Poi all'improvviso cadde giu dal letto di schianto, spinto giù da una forza sovrumana.
 
Sirius gli cadde addosso di seguito.
"Ma che diav.." mormorò Sirius nel sonno.
 
"Non sapevo si facessero festini e orge di notte nelle camere."disse Regulus con un sorriso malizioso.
"Regulus!! Perché diavolo ci hai fatto cadere giù dal letto??" disse Sirius giustamente incazzato.
"E lui che diavolo ci fa nel TUO LETTO??"
 
"È anche letto suo, idiota."
"Ah, non credevo foste già una coppia!!" disse Regulus. I due si stavano fronteggiando in piedi uno davanti all'altro e la situazione era quasi comica. James pensò anche di mettersi a ridere e se non fosse stato così imbarazzato, forse lo avrebbe fatto davvero.
"È casa sua e tu sei un idiota!!"
 
"Dimmi qualcosa che non so!!" disse Regulus.

James nel frattempo era riuscito a svignarsela mentre i due fratelli litigavano, uscendo però con un sorriso. La gelosia di Regulus gli era mancata. Era quasi come essere ancora a Hogwarts.
 
"Guarda guarda, se ti vedessero adesso le nostre compagne di scuola.."disse una voce famigliare.
"Remus!!" disse felice di vedere a sorpresa, l'amico.
 
"Sembreresti non più così tanto sexy con il pigiamino azzurro." disse Remus seduto sul divano,mentre sua madre preparava la colazione e suo padre leggeva il giornale.
"Ehi, io sono sexy sempre. E poi adesso sono un uomo impegnato con un figlio."
Quando I due fratelli scesero, lo fecero con una scivolata per la rampa di scala.
"Sirius!! Non vorrai che si faccia male." lo riproverò bonariamente Euphemia. "Ehi,ieri sera avevo promesso di farlo arrampicare per gli alberi! Mantengo sempre le mie promesse!"disse Sirius offeso.

"È vero. Lo fa."disse Regulus con un sorriso,lasciando il fratello di sasso.
"Non mi ha insultato,hai visto?"gli disse Sirius.
"E non è neanche il tuo compleanno."disse James.

Come hai dormito, Regulus?" gli chiese Euphemia dolcemente.

"Ehi, a me non hai chiesto come ho dormito." bofonchiò James, masticando le fette biscottate con la marmellata.
"Grazie per essere così buoni con me." disse Regulus e Euphemia con grande imbarazzo di quest'ultimo, io abbracciò teneramente.
"Perché sa che a te non ti svegliano neanche le cannonate."disse Remus.
"Voi dite?"chiese Regulus ridacchiando.
Sirius e James lo guardarono mesti.

"Adesso dobbiamo uscire per andare al lavoro,sappi che puoi restare quanto desideri,Regulus."disse Euphemia.
"E se aiuti tuo fratello a diventare più ordinato, le nostre preferenze aumenteranno."disse Fleamont,provocando sdegno negli altri due figli.
Quando i due genitori di Regulus, furono andati via, tutti si sentivano più rilassati, liberi di scherzare come volevano. Non che Fleamont e d Euphemia fossero rigidi, ma si sentivano più liberi.

"Allora, finalmente avete conquistato il piccolo re, che ha addirittura dormito nel castello dei Potter. Quale onore." diceva Remus.
Regulus boccheggiò.
"Non mi ha conquistato nessuno. Un re non si fa conquistare! Pfui. Sono IO che ho dato privilegio loro,della mia presenza."disse con finta aria di superiorità.
"Mi ha buttato giù dal letto. Ti rendi conto?Dormivo e mi ha buttato giù dal letto."

"CI. Ci ha buttato giù dal letto, ricordati. Eravamo in due." disse Sirius.
Regulus si gonfiò tutto.
"Certo. Stavate dormendo appiccicati a me. Insomma,se proprio volevate fare cose tra di voi, prendetevi una stanza!!"
James diventò rosso peperone e quando vide che Remus lo stava fissando, diventò rosso ancora di più.
"REGULUS!!!" lo richiamo Sirius, mentre lui fischiettava.

"Cos'è questa storia? Voglio sapere tutto." disse Remus con sguardo sorpreso e affamato,ma ancora incredulo.
"Non farti illusioni. Non abbiamo fatto nulla. C'era mio fratello con noi."disse Sirius a mò di vendetta.
"IN TRE??James, sei più porco di quanto pensavo." disse Remus.
"Dai, smettetela. In realtà all'inizio dormivano loro due, poi io mi sono unito.."

"Ah, quindi ti sei intromesso tra i fratelli Black. Non si fa. Sei un cattivo bambino."
"Già..non si fa."disse Regulus,che sembrava più sollevato ora che Remus aveva messo tutto su un piano più giocoso. "Come hai osato intrometterti tra di noi." disse ancora il minore,allacciando le braccia al collo di Sirius, mimando il gesto di un bacio.

James sembrava paralizzato, Remus non si perdeva un gesto e Sirius osservava suo fratello senza muovere un muscolo. Lo sguardo ardente nei suoi come a voler vedere cosa avrebbe fatto e fin dove si sarebbe spinto.

Regulus per dei folli brevi momenti, fu tentato di spingere la sua testa contro la sua e pomiciarlo davanti a tutti, lasciò che quel desiderio prendesse forma davanti a lui e poi si sgonfiasse come un palloncino. Quindi lo spinse lontano da lui come fosse stato un ballerino.
"OH!!! Credevo che tu mi amassi, Reguletta!!"
Remus scoppiò a ridere.
"Quel buzzurro non faceva per te, Reguletta. Sono Remus, posso invitarti a questo ballo?" disse, prendendogli la mano.

"Sì,quando il proprietario di questo castello,metterà una canzone decente!!"
"Presto fatto!!" disse James battendo le mani e facendo quindi di fatto, azionare il giradischi che era posizionato sulla mensola in salotto.
"James, io non intendevo.."disse Regulus desolato.
"Sta zitto e balla..o hai paura di farti stracciare come a Quidditch??"

Regulus lo guardò con aria di sfida e cominciò a esibirsi in movimenti sfrenati,lasciando tutti,in particolare Sirius,a bocca aperta.
James,solo per sfida, lo prese a ballare, facendogli fare una piroetta, Sirius a sua volta lo prese proprio in braccio, mentre continuava a muoversi, infine quando tornò a terra, si trovò davanti a Remus, che semplicemente gli ballava davanti senza toccarlo.
" Tornando seri..il mio nome non è Reguletta."

"Lo sospettavo. Ti confido un segreto. Io non sono un nobiluomo, ma un agente dei servizi segreti."
"Regulus..credo che tu già mi conosci." disse quest'ultimo, che aveva perso ogni voglia di scherzare. Era un mangiamorte e non lo avrebbero mai amato. Mai.
"Certo. Sei il fratellino minore di Sirius. Quello.."
Regulus si preparò al peggio ma Remus lo stupì. "Più intelligente."
Sirius gli diede un pugno in testa.
"Per essere vostro amico,sì."

Scoppiarono tutti a ridere e James fece girare ancora il giradischi, così che ballarono tutti insieme fino a che non furono stanchi.
"Sei simpatico." disse Regulus, andando a sedersi accanto a Remus sul divano, mentre James e Sirius sparecchiavano la tavola. "Come mai non abbiamo mai parlato??"
"Perché litigavi sempre con Sirius e ci stavi lontano. La colpa è sua."
"Giusto."
Sirius gli fece un gestaccio,subito imitato dal padrone di casa.
"Beh, direi che dobbiamo festeggiare. Cioccolato?" e Remus lo stupì ancora. Spezzò la sua barretta a cui evidentemente lui teneva molto per farne metà con lui.

Regulus sorrise e ne prese un pezzo. Quel ragazzo gli stava già simpatico Si soffermò a guardare i suoi occhi. Avevano il colore delle foglie di autunno. Erano caldi. Lo facevano pensare all'autunno, al fuoco del camino e alle coperte di lana. Si accorse che Sirius gli gettava un'occhiata che assomigliava a disprezzo e abbassò lo sguardo mortificato, chiedendosi cosa avesse fatto.
 
DRIIIIN DRIIIIN
 
“Mamma e papà hanno dimenticato qualcosa?” chiese James andando ad aprire.
Sirius era stranamente silenzioso e aveva uno sguardo da sentimento di senso di colpa.
“Credo di sapere chi è..” disse Sirius.

James lo guardò interrogativo, prima di trovarsi davanti SILENTE.
 
“Ma salve. Che bellissima giornata, non trovate?? Regulus, Sirius! Che GIOIA trovarvi tutti e due a casa Potter. Non capita tutti i giorni di trovarsi due stelle del firmamento a illuminare la nostra giornata in una giornata di sole come questa, non trovi che siamo fortunati, signor Potter?”
 
James era a bocca aperta e si era dimenticato di rispondere. Il professore non aspettò che lo invitasse ad entrare, ovviamente e si chiuse la porta dietro di sé, mentre Regulus cominciò a balbettare.
 
“P-professor Silente..ma cosa..come..”
“Ah sì, il signor Black mi ha avvisato del tuo nuovo alloggio. Sono venuto ad assicurarmi che la tua notte sia stata lieta. In cielo avranno certamente festeggiato. Due delle stelle più belle finalmente RIUNITE.”
 
Regulus diventò paonazzo, mentre Sirius sembrava tra l’imbarazzato e l’arrabbiato che silente li mettesse così in imbarazzo.
Remus era confuso. Da quando Silente era diventato così sentimentale con i mangiamorte in erba? E perché James sembrava voler mandare lampi e fulmini negli occhi del preside?
 
“SIRIUS!!” lo sgridò Regulus in ritardo. Evidentemente dopo essersi ripreso dallo shock, doveva aver stabilito che il fratello lo aveva tradito. James invece era confuso. Si stava chiedendo dove Sirius avesse trovato il tempo di chiamare Silente, visto che era rimasto quasi sempre con Regulus. Magari prima di cena, dopo che erano tornati di sotto. Si rese conto improvvisamente che Sirius aveva dei segreti con lui e la cosa lo faceva impazzire di rabbia.
 
“Per FESTEGGIARE, vi invito tutti e quattro a fare una seconda colazione" disse mentre Sirius realizzava che il vecchio preside aveva intuito anche che avevano già fatto colazione "con me alla pasticceria ROSEBLU da Madame Fleur Fortebraccio. Ha aperto da poco e ha bisogno di clienti, dopo che suo fratello con la sua fama..è una concorrenza dura e spietata e muoio dalla voglia di provare le sue squisitezze.”
 
Ci sa sempre fare..ha appena cambiato espressione..forse in passato dovevo prenderlo per la gola.. pensò Sirius vedendo il sorriso del fratello ingrandirsi alla prospettiva di dolci, dolcetti e brioches.

















Note dell'autrice: sigh..5 giorni per aggiornare..sono lontani i giorni in cui aggiornava dopo solo 2 giorni..è meglio che non ci penso..cmq, lo so che per la situazione questo capitolo sembra eccessivamente frivolo, ma.. Non posso farci niente..Io voglio vederli felici..e faccio fatica a scrivere angst lol xd ma non temere, che nonostante questo, non diventerà una ff demenziale...la trama rimarrà solida,continuerà e ci sarà anche dell'angst ahimè...so che sembra troppo strano che i genitori di James abbiano invitato Regulus mentre è ancora un mangiamorte..ancora più strano il fatto che sua rimasto relativamente puro..ma cercherò di spiegare meglio più avanti..se avessi dovuto vedere tutte le dinamiche di plausibilità e realismo,tutte queste scene belle, carine e divertenti non le avremmo viste @.@ detto questo,credo che dovrò mettere l'avvertimento incest..eh sì ,mi tocca..vi avviso che un questa storia toccherò un argomento che non ho finora mai toccato nelle mie storie..quindi ci saranno più coppie e non sarà chiaro chi starà con chi, fino a quando lo dirò io xd ma non ci saranno triangoli scemi, non ne ho l'intenzione e nessuno dovrà soffrire..

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Capitolo 16
*** Colazione con Silente ***


Rimasero tutti molto sorpresi quando videro che Silente non tirò fuori proprio per niente, il discorso di Regulus.
Non cercò di portarlo dalla sua parte, non gli chiese di lasciare i mangiamorte.

Per tutto il tempo, Silente si comportò come se Regulus fosse un normale ex alunno, come tutti loro e la loro fosse una semplice rimpatriata tra studenti e professore, che rivangavano i bei tempi andati.

Ci fu un momento divertente in cui Regulus cercò di coprirsi il volto con il cappuccio e Remus glielo tolse.
Madame Fleur non è una donna che giudica le persone..gli disse Remus.

La sorella di Florian Fortebraccio era una donna meravigliosa.
Se il fratello aveva la passione per i gelati, la sorella aveva quella dei dolci.
La sua pasticceria era deliziosa anche a vedersi. Biscottini al cioccolato, dolci cremosi guarniti con salsa alla fragola, dolcetti alla menta, guarnizioni a forma di stella, o raffiguranti bambini che ciucciavano il latte dal biberon o altri dolci.

Era tutto grazioso o artistico. Fleur amava mischiare l’arte alla dolcezza, esaltando il tutto con colori armoniosi e vivaci.
Avevano visto addirittura Florian, arrivare nella pasticceria della sorella, per salutarla, che lei ricambiò con dei croissant alla mente e pistacchio in omaggio.

Erano belli a vedersi, fratello e sorella, il loro legame era dolce, ma in un certo qual modo, diverso da quello tra Regulus e Sirius, meno..ambiguo..e sia Remus che James lo pensavano, anche se non avevano cuore di dirlo.
Ad un certo punto, dal divanetto rosa in cui erano seduti, James non ce la fece più e chiese a Regulus se era vero che Peter fosse un mangiamorte!

Regulus apparve subito scioccato e non riuscì a trovare le parole.
“Questa deve essere una colazione spensierata, avremmo tempo per discutere di cose più ombrose, in sedi più adeguate.” Disse Silente fermo e Sirius non lo amò mai così tanto come in quell’occasione.
“Ma..io..non posso aspettare, professore..devo saperlo SUBITO..”
“Non è questo il momento.”

“James..” provarono a fermarlo Remus e Sirius.
“Regulus..ti prego..è un nostro amico..ti prego..diccelo…”
“Sì..io..sì..”
“Sì? Sì cosa?”
“Sì, lo è.”
“Cosa intendi? L’hai visto? Ne sei certo?”

“L’ho visto solo per pochi attimi, non posso dirti di più.”
“Cosa ti ha detto? Ci hai parlato?”
“Ti ho detto che l’ho visto solo per pochi attimi!!” Regulus si stava arrabbiando.
“Ma cosa stava facendo??”
“JAMES!!”
Ora Silente sembrava molto arrabbiato.

“Io..mi scusi..io..vado fuori..ho bisogno di prendere una boccata d’aria.”
“Vado con lui.” Sorprendentemente era stato Remus a offrirsi, non Sirius.
“Sì, è meglio.” Disse Silente.
James fece un inchino che non era da lui e poi andò fuori, subito accompagnato dal suo amico Remus che lo spingeva gentilmente.

Delle lacrime cominciarono a scendere dal viso del minore dei Black.
“Regulus..non fare così..James non voleva..”
“È tutta colpa mia!” diceva Regulus. “Dovevo pensarci che prima o poi sarebbe uscito fuori! Avrei dovuto essere io a dirlo! Ma non ricordavo..mi sono dimenticato..io..” si voltò verso il fratello. “Quando ho messo piede in casa dei Potter, ho azzerato tutto. Mi sono dimenticato perfino di lui.”

Era così struggente che Sirius fece solo quello che gli disse il cuore. Lo abbracciò teneramente, ma stretto, facendogli appoggiare la testa sul suo petto. Dentro di lui, si sentiva lacerato a metà! Avrebbe voluto correre da James. Il suo migliore amico aveva bisogno di lui! Ma non riusciva a lasciare Regulus. Quando era tornato indietro nel tempo, credeva che l’amore che sentiva per aver ritrovato James, avrebbe potuto distruggerlo in un milione di atomi, ma era rimasto intero, e per contro, non pensava che Regulus avrebbe potuto coinvolgerlo tanto. Finora non aveva mai dato la priorità al fratello, piuttosto che a Jamie.

Ma era un’altra linea temporale, quella. E adesso sapeva che cosa rischiava di perdere se avesse agito come nel passato. E non ce la faceva proprio a lasciare Regulus per andare a  consolare James. Per quanto amasse l’amico, Regulus aveva in quel momento più bisogno di lui, perché non era James che rischiava di finire morto in un lago popolato da cadaveri,perché all’improvviso il protagonista era stato colpito dalla sindrome dell’eroe.

“Sirius, ti prego, credimi..io tante volte volevo avvertirvi, ma..”
“Avevi paura, sì, ti credo, Regulus.,sta tranquillo, non importa..”
“Per colpa mia, ho rovinato questa mattina..se solo l’avessi detto prima..”
“Oh, questa mattinata non è stata poi così rovinata come pensi tu, Regulus.” Disse il preside bonario.

Sirius si voltò sorpreso. Non era la prima volta che il preside chiamava Regulus con il suo nome, anziché con il cognome. Possibile che l’avesse preso in simpatia?
Anche Regulus rimase sorpreso.
“Ma il migliore amico di mio fratello è appena uscito via sconvolto, perché io non sono riuscito a tenere la bocca chiusa.”

“In realtà, abbiamo appena assistito a più valori morali in cinque scarsi minuti rispetto a quelli che possono capitare in ANNI. La  straordinaria sincerità che hai appena dimostrato nel rispondere alle sue domande, nonostante non ti era di nessuna utilità in quel momento e anzi ti poneva in una situazione di svantaggio, mi ha sinceramente colpito, ma non sorpreso. È da molto che credevo che saresti stato meglio tra i Grifondoro, e mi hai dato la prova che non mi sono sbagliato.”

Regulus lo guardò tutto confuso e la stima che Sirius provava nei confronti del preside, aumentò.
“E la meravigliosa prova di incredibile amicizia che il signor Lupin ha dimostrato nell’andare ad assistere il suo amico e il dolcissimo affetto che il signor Black prova per te, nel stare con te a consolarti, nonostante anche lui stesso provi una straordinaria amicizia per Potter, è stato un balsamo per il cuore di un vecchio che nel pieno di una guerra ha visto migliaia di vite morire e spezzate. E tutto questo viene da un ragazzo che dovrebbe in realtà servire la causa di tanto male.”

Regulus rimase scioccato e Sirius sapeva che si stava chiedendo se il preside gli stesse facendo un complimento o no. Ci pensò lui stesso a chiarirlo.

“Ci sono state centinaia di testimonianze, gente di cui mi fido molto, brava gente e non incline alla corruzione facile, che hanno rivelato di non averti mai visto agitare la bacchetta contro donne e bambini e che quando l’hai fatto sui pochi uomini che hai colpito, non è mai stato con maledizioni o colpi letali, trattandoli infine con gentilezza e rispetto, dopo averli fatti cadere e mettere al sicuro. Giravano insieme a queste, altre voci, sul malumore di Voldemort, riguardo alla difficoltà nel riuscire a convincere i ragazzini appena arruolati nei mangiamorte, a uccidere. Ma adesso ne abbiamo la certezza, grazie a te.”

Sirius sentì un’ondata di fuoco lambire le sue viscere. Capì che era il fuoco dell’orgoglio.
“Se fossi ancora a scuola, avresti appena vinto mille punti per Grifondoro.
Regulus scoppiò a piangere.

“Come preside della scuola, ne ho viste tante, ma non mi era mai capitato di far piangere qualcuno, assegnandogli dei punti.” Disse il preside.
“Lei è troppo buono con me, signore. Io sono un mangiamorte, non merito tanta bontà!”

“La fiducia che noi decidiamo di dare non è solo per quello che diamo nel presente, ma per quello anche che faremo. E io sono sicuro che tu farai grandi cose, Regulus.”
Sirius lanciò a Silente uno sguardo di avvertimento, chiedendosi se fosse stato saggio dire a Silente tutto sul futuro. Forse non sarebbe stato capace o in grado di tenersi tutto per sé.

“Allora..non la deluderò, signore! Io so di non essere meritevole, ma giuro che farò qualunque cosa per dimostrare di essere degno di queste parole!!” disse lui, facendo un inchino.
Ma guardatelo!! Non sembra un piccolo principe? Altro che piccolo re!” fu la voce beffarda di James che doveva essersi ripreso ed era tornato lo strafottente di sempre.

Regiulus gli fece un gestaccio da dietro la schiena, sorridendo.
“Ah-ah, questo non è così regale, Reg! Tutto indietro. Rewind!”
“Sei solo geloso, Jamie!” disse Sirius, ma non potè impedirsi di sorridere. James sembrava un’altra persona. Spensierato, come ai tempi della scuola. Si sentì stringere il petto pensando all’altra linea temporale, quando vedeva James sempre più stanco, provato, angosciato..così lontano dall’immagine di lui che amava tanto.

Il suo ritorno sembrava aver cambiato anche il carattere di James, riportandolo almeno parzialmente a quella spensieratezza che tanto amava di lui.
Purtroppo, sembrava che la spensieratezza non dovesse durare a lungo. Regulus sembrava incapace di restare calmo e passarono solo pochi minuti, prima che lui proponesse di tornare – almeno per finta – nel covo dei mangiamorte.
Sirius non l’aveva presa bene.

“Cerca di ragionare! Se LUI viene a sapere che ho dormito dai Potter, ucciderà prima voi, e poi me! Non possiamo lasciare che lo scopra!” cercava di dire Regulus.
“Non mi risulta che i mangiamorte siano obbligati anche a dire dove dormono quando non si riuniscono tutti quanti per discutere di delitti e omicidi!! O il loro covo è forse diventata una grossa, grassa casa famigliare dove vivono tutti come un’allegra famiglia felice e se non torni a casa per cena, devi tenere conto di dove sei stato??” diceva Sirius furibondo.

“Sirius ha ragione, tuttavia sono certo che se Regulus comincia a dormire tutti i giorni a villa Potter, prima o poi qualcuno potrebbe…vederlo e andare a riferirglielo!” disse Silente. Stava per dire la frase "fare la spia " ma aveva cambiato parole all'ultimo secondo per non far tornare il discorso su Peter. Peccato che non servì. Il suo nome aleggiò comunque nell'aria di tutti loro.

“State parlando di Minus?? Mi occuperò io di lui, lo farò pentire di essere nato!” disse James infatti.

Regulus si sentì sprofondare. Erano tornati a parlare di Minus.
“Minus non è l’unico problema e sarebbe un po’ sospetto se si scoprisse che un mangiamorte appena arruolato, alloggia proprio nella casa di una famiglia che è dichiaratamente parte dell’Ordine.” Disse Remus con grande saggezza.

“Io non permetterò mai che Regulus torni a stare in quel postaccio.” Disse Sirius.
“Posso tornare a casa dei nostri genitori. Non hanno certo niente in contrario se torno da loro. I mangiamorte possono tornare dalle loro famiglie a dormire, vivere dove vogliono..”

No! Non permetterò mai che torni da coloro che ti hanno gettato in pasto al nemico!! Torni per far cosa? Per far ricominciare il lavaggio del cervello??”
“Credi che non sappia ragionare con la mia testa??” disse Regulus alzandosi in piedi.
“A quanto pare no, visto che cambi idea diecimila volte!!” lo imitò subito Sirius.

i due fratelli cominciarono a litigare in mezzo alla pasticceria, fintanto che Silente attuò un incantesimo silenziante per impedire che capissero che quel ragazzino tanto innocente con gli occhi liquidi, era uno dei mangiamorte di Lord Voldemort, ma non potò impedire che si facessero comunque un’idea che fosse una cosa molto animata e per sicurezza li invitò a lasciare la pasticceria più anticipatamente di quanto avessero voluto.
“Mi dispiace molto, madame Fleur.” Diceva Silente.

“Oh, non si preoccupi, signor Silente. Le prime volte è sempre così, soprattutto con i ragazzi giovani, così emotivi! Ma bastano già altre entrate nella mia pasticceria e neanche un mese di tempo, e il mio locale avrà un effetto benefico ristoratore anche sugli adolescenti più nervosi, L’ho già visto succedere. Quel ragazzino mi fa tanta pena..sembrava così triste. Lo riporti da noi presto.”
Sirius non potè fare a meno di rimanere ancora una volta sorpreso e compiaciuto dell’effetto che faceva Regulus sugli altri. Sembrava come se percepissero l’eroe che sarebbe diventato.

Il martire… pensò ancora più cupamente.
 
 

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Capitolo 17
*** Sentimenti infuocati ***


Sirius si sentiva malissimo. Ripensava a quella notte. Non era successo niente con Jamie..
Ma...quello che aveva percepito era diverso. L'amico, il suo migliore amico che si stringeva a lui. Così stretto, così intimo...
Non da amici..
Il modo in cui la sua mano era appoggiata al suo petto.
 
Mi sto immaginando tutto..sto sporcando la purezza della nostra amicizia con pensieri che non..che non fanno parte di Jamie..lui è così puro...e io..
Ma immagini di quella mattina si affacciarono nella sua mente quasi a fargli un dispetto. Più voleva scacciarle e più gli tempestarono la mente come fulmini.
Era JAMIE la tempesta.
 
Jamie che, quando lui aprì gli occhi e lo vide con la testa sul suo petto, lo guardava con uno sguardo liquido e ansioso. Come se si sentisse in colpa..
Quando i loro occhi si sono incrociati, Sirius aveva avuto la sensazione che James stesse pensando le stesse cose che pensava lui.
Siamo troppo vicini..non siamo amici..forse non lo siamo mai stati..
 
Nel momento in cui pensò questo, delle fitte lancinanti lo punirono alla testa. L'amicizia con James era la cosa più cara che avesse, insieme a quella di Remus e all'amore per Regulus. Non l'avrebbe mai rinnegata per discolparsi. Mai.
Lily..lei non era sua amica invece. Non lo era mai stata. Certo, ci era affezionato perché era la donna del suo migliore amico, ma in realtà era stato sempre geloso dì lei..Jamie era una delle cose più care che avesse e lei aveva cominciato da subito, da bambina, ad avere parte delle attenzioni di Jamie. Una larga parte.
 
Perdonami Lily..
 
Cercò dì fare di tutto per sviare dai pensieri dell'amico, ma fu una mossa sbagliata. Non appena lo fece, il pensiero di suo fratello gli rimbalzò contro, come carta di alluminio che sfrega su una lavagna.
Amava suo fratello. Quand'era tornato indietro si rese conto di amarlo molto più di quanto pensava quando era in vita e ok, questo era accettabile, ma..tutto il resto?
 
Lui che prende in braccio suo fratello, Regulus che si stringe a lui quando lo porta di sopra..l'imbarazzo che ne era conseguito..
Poteva ricordare ancora quella notte..
 
Aveva portato Regulus di sopra dopo che avevano giocato come bambini a proposito di castelli e scale trasformati in scivoli. Non avrebbe MAI immaginato che si sarebbe potuti passare da un gioco per bambini a tanta malizia nel giro di trenta secondi netti.
Regulus lo aveva abbracciato , reclamando amore e affetto. Cose che lui gli aveva sempre negato. Si era stretto a lui, pregandolo,scongiurandolo, non a parole ma con il suo corpo, di amarlo, di proteggerlo.
 
E Sirius che cos'aveva fatto in cambio? Aveva solo pensato alla fisicità dei loro corpi insieme, si era sentito a disagio, all'improvviso desiderava mettere distanza tra lui e il fratello, aveva ignorato la sua anima che gridava solo di essere amato e aveva sporcato quel momento prezioso...
Non si era mai sentito tanto sporco come in quel momento..
 
E che Dio lo perdoni , quando gli aveva fatto quella scenata, la mattina dopo, si era sentito FELICE. Felice, nonostante fingesse di essere arrabbiato con lui, nonostante aveva praticamente costretto Jamie a dormire con lui, perché non si sentiva sicuro a dormire con il fratello.
Non si sentiva sicuro di sé stesso ed era una cosa terribile.
La mattina dopo, gli era sembrato che Regulus fosse strano con lui o forse era lui che sentendosi sporco, vedeva in suo fratello una malizia, una colpa che aleggiava solo dentro di lui.
 
Aveva pensato che volesse baciarlo!! E che Regulus potesse perdonarlo, che Dio stesso potesse farlo..l'aveva guardato come a sfidarlo a farlo.
Quel brevissimi attimi che ne erano conseguiti, gli avevano permesso purtroppo di scavalcare il muro di quello che era lecito.
 
Come in un sogno, si era visto Regulus che posava la bocca sulla sua per baciarlo e lui perdere il controllo. Baciarlo con più passione, con avidità quasi, frenesia e in quella frenesia sigillando il fatto che lui era SUO. Non dei loro genitori, non dei mangiamorte, non di Voldemort o di un fato troppo crudele che avesse deciso che doveva morire a diciott'anni.
 
Suo.
 
Lo avrebbe fatto davvero. Avrebbe davvero..slinguazzato suo fratello davanti ai suoi più cari amici. Avrebbe baciato le sue labbra, le avrebbe accarezzate, coccolate, avrebbe mischiato la saliva con la sua cercando di guidarlo in una passione che non era lecita, desiderando ardentemente di riuscire a farlo fremere tra le sue braccia, di riuscire a farlo tremare contro di lui come successe quando piangeva in strada..?
 
A tanto arrivava il suo egocentrismo? A tanto arrivava il suo desiderio che suo fratello si arrendesse a lui? Arrivava addirittura a desiderare di sporcarlo?
Era solo vanità, oppure poteva dargli il nome di attrazione?? Lui attratto da Reg?? Era stato sempre bello, ma non lo aveva mai visto in quel modo. Erano fratelli.
E poi c'era Jamie. Da quando pensava continuamente a lui con questo diminutivo? Da quando cercava di usarlo pur di non pensare a Regulus?
Oppure era Regulus che stava usando?
Se solo loro avessero saputo di questi suoi pensieri lo avrebbero abbandonato per sempre.
Regulus aveva finto di volerlo baciare e lui lo avrebbe fatto..
 
Sentì un capogiro e dovette sedersi su una panchina per non svenire.
Chiuse gli occhi ma la bile che immaginava che sarebbe venuta su, non arrivò. Non gli veniva da vomitare anzi, quello che sentiva alla gola era più come un pizzico, simile a un fuoco bruciante. Quello del desiderio.
E da capo si vergognò di sé stesso.
 
 
 
 
*
"Lo sai che ti amo e amerò sempre te per il resto della mia vita, vero?" gli disse James chinandosi su di lei seduta sulla sedia, prima di posare le labbra sulle sue.
 
Il bacio che ne seguì non fu sufficiente a non sentire quelle stesse parole graffiare come carta vetrata sulla sua lingua. La bocca di Lily che eppure aveva sempre amato, ora gli sembrava una punizione. Un serpente che con il suo veleno, lo avvelenava per aver detto parole tanto blasfeme.
Sapeva che le parole potessero ferire peggio di una pugnalata ma non avrebbe mai creduto che le bugie potessero ferire sé stessi in quel modo.
Lily rise. "Il solito sdolcinato."
 
Sì, sono il solito e forse non cambierò mai, ma non lo sarò più con te..
E dopo questo pensiero triste, sentì delle fitte allo stomaco e corse al piano di sopra, in bagno. Fece appena in tempo a raggiungere il lavandino che..vomitò lì.
Vomitò parole d'amore che sentiva davvero, ma che non erano indirizzate alla persona giusta. Erano uscite via dalla sua bocca, scandalizzate e orripilate da quello che lui aveva appena fatto.
 
Maledì sé stesso per quello che stava facendo a Lily e al suo povero bambino, anche se loro non lo avrebbero mai saputo.
Non importava. Lo sapeva lui e tanto bastava.
Si accasciò al muro sotto il lavandino.
 
Quelle parole cariche e pregne d'amore non avrebbe dovuto sporcarle dicendole alla persona sbagliata. Non era il destinatario giusto. Credeva che dicendole, quei pensieri cariche di ombre sarebbero svanite come facendo un incantesimo e invece il gufo a cui le aveva indirizzate, gliele aveva rispedite indietro, e il suo stomaco non le aveva più volute. E i suoi sentimenti invece di scomparire, erano ancora tutti lì. Il gufo era sparito. Stava peggio di prima.
Perché continuava a pensare a Sirius..
Era a lui che avrebbe voluto dirle, gridarle, sussurrarle, farle uscire dalla sua bocca come per incanto e vederle danzare come lettere che cercano una direzione d'amore per l'eternità.
 
Era un disgraziato. Invece di pensare a Regulus e a Sirius e alla loro triste situazione, invece di proteggere la sua famiglia da un assassino che voleva fare loro del male regrediva all'adolescenza e si riscopriva gay e innamorato del suo migliore amico!!
Gran bella regressione all'adolescenza di merda!! Arriva un po' troppo tardi.
James amava l'amore, lo venerava, aveva idealizzato Lily come una dea e semplicemente per lui, dire quelle parole d'amore a una persona che non era quella a cui pensava, per lui era tradire sé stesso, Lily, il concetto stesso d'amore!!
 
Sirius..
 
Picchiò il pugno contro le mattonelle del pavimento del bagno e si alzò. Sulla via del pianto guardò nello specchio offuscato. Offuscato come la sua figura e la sua stessa anima ormai...e quindi singhiozzò e si nascose il viso tra le mani per non vedersi.
Non sapendo che da qualche parte, poco lontano da lui, Sirius aveva avuto la stessa crisi.
 

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Capitolo 18
*** Regulus torna a casa ***


Orion era sconvolto di ritrovarsi Regulus davanti la porta di casa. Perfino Walburga, sempre così arcigna, severa e nient'affatto emotiva, era scoppiata a piangere e a strillare, inginocchiandosi ad abbracciare il "suo bambino".
 
Sirius malgrado tutto, sorrise davanti a quella scena.
"Credevamo che non ti avremmo più rivisto, giovanotto." disse Orion prendendolo in giro, mentre Regulus abbracciava Kreacher che si era ridotto in maniera ancora più miserabile della madre.
 
"È stato Sirius a portarmi via." disse sorridendo, guardando il fratello con sguardo pieno d'amore e di una gioia che in passato non aveva mai visto sul suo viso. Sirius capì in quell'istante che aveva fatto la scelta giusta. Non importava quanto fossero stati stronzi. Erano i loro genitori e di sicuro amavano Regulus molto più di quanto quei pazzi assassini avrebbero mai potuto fare. Fece appena in tempo a concludere quel pensiero, che Walburga, sconvolgendolo alquanto, si buttò tra le sue braccia, singhiozzando a pieni polmoni.
 
Sirius era nello sconvolgimento più totale.
"Ehm..dai, su, non mi sembra il caso di fare così." disse Sirius cercando di darle dei timidi colpetti sulla schiena.
 
"Tu non obbedisci mai quando ti dicono una cosa, vero?" chiese Orion.
"Nossignore." rispose Sirius. Azzardò un'occhiata a suo padre, ma sembrava sorridere.
"Bene, stavolta dovrai farlo. Resta con noi a pranzo!"
Sirius stava per protestare, ma Walburga lo interruppe.
 
"Che cosa..che cosa desideri, qual è il tuo piatto preferito?" chiese.
Walburga che per la prima volta esce fuori dal suo guscio fatto di odio e indifferenza nei suoi confronti, lo sconvolse a tal punto, che i suoi occhi si riempirono velocemente di lacrime. Per quello che gli aveva raccontato il suo figlioccio, gli ricordava Petunia Dursley.
 
"Mi piace il..pollo con patate..mamma.."
"Non ci sono.."
"Non importa..io.."
 
"Dovremmo andare a prenderli in uno di quei volgari mercati babbani.."disse lei, ma il suo tono era privo del solito cipiglio disprezzante, tipico di lei.
Questo era davvero troppo. Forse sarebbe svenuto di lì a breve.
 
"Che grande sofferenza per te, andarci, non è vero figliolo?" chiese Orion ironico.
Questo era davvero troppo. Forse aveva frainteso tutto e in realtà non era tornato nel passato, ma era morto e stava sognando circondato dai tulipani bianchi nei campi elisi.
 
"Hai ragione...una GRANDE SOFFERENZA..per questo ho bisogno di più compagnia possibile. Fate venire anche quello stronzo di un elfo!" disse, perché era pur sempre Sirius Black e non poteva perdere del tutto la reputazione.
Miracolosamente Regulus non lo rimproverò e nemmeno Kreacher lo insultò, o almeno non gli parve di coglierne nessuno tra i vari saltelli di gioia e strilli di felicità che ne conseguirono dalla cucina.
 
"Pure un elfo spione e queste sono solo le sue buone qualità." disse Sirius sorridendo, ma in realtà era felice. Non avrebbe mai creduto che una visita a Grimmauld Place potesse renderlo più felice.
"Mia cara, mi raccomando, vestiti come si deve alla loro cerchia." diceva Orion accompagnandola di sopra.
 
"Vorresti dirmi che devo abbassare il mio livello al loro cattivo gusto, Orion? Giammai! Farò vedere io a quel babbani, cosa significa avere STILE."disse con un cipiglio snob così teatrale che era chiaro che non fosse davvero arrabbiata. Prima di lasciare il piano di scale, Orion scambiò con Sirius un'occhiata trionfante.
 
Quando i due sparirono dalla visuale, Sirius e Regulus scoppiarono entrambi a ridere. Forse quella giornata al mercato sarebbe stata molto divertente.
"Guarda, Sirius. C'è il sole!" disse suo fratello.
 
Sirius si rese conto che era vero. Poi lo guardò.
"È venuto a salutare la stella che torna a casa." disse con il cuore.

















Note dell'autrice: non ho parole per dire quanto mi è piaciuto scrivere questo capitolo <333 era pensato per essere un capitolo molto più breve, tipo poche righe eh xd e ci avrei fatto una gran brutta figura xd ma era talmente caruccio che ho voluto scriverlo lo stesso fregandomene della figura xd e poi sorprendentemente si ampliato coinvolgendo pure i genitori al mercato xd sono molto felice! Mi è sempre dispiaciuto che i genitori di Sirius non avessero un buon rapporto con lui! Mi sarebbe anche piaciuto scrivere della giornata al mercato ma non ho osato tanto xd con Walburga e Orion faccio ancora fatica a caratterizzarli...ma non è detto che un giorno non scriverò un missing moment di questa giornata :) vi anticipo che FINALMENTE nel prossimo capitolo si riprende con la trama originale. Si parlerà di nuovo di Regulus e del medaglione!

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Capitolo 19
*** La caverna ***


Sirius pensò che sarebbe morto di crepacuore prima che avesse potuto fare qualcosa.
I cadaveri che urlavano.
Le gambe che gli tremavano.
I cadaveri che urlavano contro suo fratello.
Che lo strattonavano, che urlavano per buttarlo giù nell'acqua.
Tutti noi veniamo al mondo dall'acqua..e dal sangue..
 
Quando Sirius era ancora un bambino e vedeva tutto in maniera ancora poetica, era convinto che uscire dall'acqua fosse esperienza mistica...e che l'acqua fosse una sorgente magica da cui si arrivava infine ad Avalon..il vero mondo fatato da cui venivano tutti e da cui un giorno saremmo tutti ritornati e che il sangue fosse anch'esso un liquido d'amore, che testimoniasse un cuore pieno di passione e di amore.
In sostanza, venire al mondo ricoperto d'acqua e sangue, significava nascere fata circondato dall'amore.
Poi Walburga iniziò a dirgli di smetterla con tutte queste sciocchezze.
Ora che era adulto, vedeva solo la morte che era tornata per portarsi via una delle poche persone che lui aveva davvero mai amato.
E Sirius capì che parte di quello che pensava fosse vero. Quello con cui nasci, un giorno tornerà a prenderti. L'acqua e il sangue erano tornati a prendersi suo fratello.
 
"SIIIIIIIRIUUUUUUUS!!"
 
La voce di suo fratello lo stonò e comprese che non era l'unica cosa di cui si era sbagliato.
 
L'amore alla nascita c'era. Accompagnava il nascituro durante il parto e in quel momento si manifestava sotto forma della sua voce.
"REGULUS!" Non seppe perché gridò il suo nome. Forse solo per fargli sentire la sua voce, per indurlo a non mollare. Poi gridò un incantesimo per allontanare i cadaveri da lui e un altro per attirare Regulus a sé.
Suo fratello gli volò tremante tra le braccia. Sirius si era immaginato quella scena moltissime volte nella sua altra vita, desiderando cambiare il passato, ma non aveva mai pensato che le gambe gli sarebbero tremate così , né che avrebbe fatto così tanto freddo o che si sarebbe sentito così paralizzato.
 
"Salvalo..Sirius, puoi farlo..salvalo.."
 
La voce di Harry. Forse un'allucinazione. Una volta aveva sentito dire da Lily che i babbani ne soffrivano continuamente, soprattutto di notte, un orario della vita in cui i demoni vengono a trovarti con il favore delle tenebre e il corpo si paralizza dando a loro libero accesso. Parasonnie, così le chiamavano...ma era giorno e lui non stava dormendo.
Ma lo fece comunque. Tamponò con la pozione che si era portato dietro, tutti i centimetri di pelle ferita che riuscì a trovare, fermando l'emorragia.
 
Non occorreva un incantesimo anche per evitare la trasformazione di infero di suo fratello. Si era fidato di lui abbastanza da mettere l'unguento davanti a lui.
L'aveva pregato di chiamarlo, di andare insieme, ma come al solito il destino ci mette lo zampino. Come se Regulus fosse destinato a morire per forza.
C'era stato un contrattempo. I mangiamorte erano attorno a lui..non era riuscito ad avvisarlo, disse, ma Sirius sapeva che almeno sul finale era stata una scusa per proteggerlo da qualsiasi minaccia potesse riservare la grotta, altrimenti Regulus avrebbe potuto chiamarlo, passare prima da lui.
Nonostante ciò , apprezzò quell'accortezza. Regulus era un eroe, era nato proprio per quello.
"Va tutto bene, va tutto bene..andrà bene.."gli disse.
 
Si sentiva tremante.. come se avesse tra le mani un piccolo miracolo, un piccolo tesoro contenente un miracolo. Si chiese se Walburga e Orion si erano sentiti così quand'erano nati. Prima di indurirsi. Se li avessero davvero considerati dei miracoli.
Si smaterializzò davanti al San Mungo. Davanti al suo ingresso con Regulus tra le braccia che continuava a cantilenare il suo nome come una filastrocca dolce e amara al tempo stesso. La potenza dell'amore che provava per lui, Sirius non riusciva a spiegarla.
Continuò a sussurrare il suo nome anche quando Sirius cominciò a tempestare il suo viso di piccoli baci.
 
"Ti voglio bene.." disse Regulus e Sirius pensò che dal momento in cui lo aveva appena portato al San Mungo, di fatto, denunciandolo alle autorità, Regulus doveva essere davvero un buono per non avercela e addirittura dirgli parole così piene d'amore. Non avrebbe mai dovuto morire. Avrebbe dovuto avere la vita salva a priori..un'anima capace di vedere il bene, anche mentre rischiava la sua vita..come aveva potuto credere che il suo destino era quello di essere un mangiamorte?
 
Gli infermieri gridavano nel vedere Regulus così conciato pieno di tagli rimarginati e sangue e tra le grida glielo portavano via.
Glielo portavano via di nuovo.
La sua vita era scandita da persone che glielo portavano via.
I suoi genitori.
Serpeverde.
Voldemort.
La morte.
E ora I medici.
Più forte gli battè il cuore nel petto non appena realizzò che nonostante la morte fosse famosa per essere l'ultima presenza che ti porterà via, non era stato così per Regulus. Qualcun altro era tornato di nuovo a prenderlo per portarlo via, ma stavolta era la luce della guarigione.
Non era la fine. La morte non era la fine di tutto!
L'hai salvato perciò ti salverai..
Sussultò. Quella che gli sembrava la voce di Harry, risuonò dentro di lui. Come aveva fatto, durante la grotta.
Credeva di esserselo immaginato, ma non era così probabilmente.
"Salvalo..Sirius, puoi farlo..salvalo.." " L'hai salvato, perciò ti salverai"
 
Non voleva né poteva indugiare in questi pensieri, anche se il pensiero che Harry potesse sentirlo gli portava conforto, credere che lui potesse parlargli avrebbe potuto anche prendere in considerazione l'idea che in realtà lui non fosse mai tornato nel passato e che fosse svenuto nel presente o futuro, o in coma addirittura.
 
Sarebbe stato intollerabile. Aveva ritrovato da pochissimo tutti i loro amici..addirittura suo fratello e se questo era solo il parto di una mente ormai distrutta dal dolore..lui non voleva svegliarsi!!
Quando James e Remus arrivarono, lo trovarono così. Abbracciato in modo patetico a suo fratello in un letto d'ospedale, afferrandolo come se stesse afferrando un giubbotto salvagente.
Perché James doveva sempre trovarlo così?
 
James andò dietro di lui, cullandolo del dolce tepore del suo petto e Sirius era così contento che lui fosse lì che glielo disse.
Totalmente incosciente.
"Ti amo.." struggente. Disperato. Con la voce rotta dal pianto.
James non parve essere scosso da quella strana dichiarazione fatta di impeto. Reagì dandogli un bacio sulla guancia. Tre baci all'angolo della bocca. Indugiando lì in una maniera così intima che Sirius quasi si dispiacque per Remus, che fosse obbligato ad assistere.
Poi James si sdraiò accanto a lui, a conchiglia.
 
 
 
*
 
"Non dovevi portarlo in ospedale!! Farai venire qui il Ministero. Sei il solito..il solito."
Sirius si sentì spezzare il cuore davanti a quel cinismo. Stava per dire qualcosa ma poi notò la faccia rigata di lacrime di Walburga e il viso stravolto di Orion.
"Non hai hai mai pianto quando parlavamo del ministero prima.."
sussurrò Sirius. E d'improvviso capì. I loro genitori piangevano per Regulus. Suo fratello. Nonostante la ventata di cinismo, non potevano fare a meno di essere grati che fosse salvo.
"OH, levati!" disse Walburga e insieme a suo marito camminarono a passi spediti verso la camera del figlio.
Sirius rimase a bocca aperta. Forse dopotutto c'era speranza anche per loro.
 

















Note dell'autrice: mi hai salvato perciò ti salverai è una citazione Dell "'ultima riga delle favole. ohhhh e ora che anche questa citazione ce la siamo tolta dalle scatole, posso passare alle note! Non vedevo l'ora di arrivare al salvataggio di Regulus, detto sinceramente non vedevo l'ora di togliermi tra le scatole anche questo ahahah perché è quello che ho desiderato fare non dico fin dall'inizio della storia ma almeno dal momento in cui mi sono ricordata che c'è anche lui, poveretto xd e non vedevo davvero l'ora di attraversare e superare questo scoglio..non è stato molto facile, però alla fine questa parte mi è venuta anche più poetica di quello che pensavo e sono molto contenta! Non posso fare a meno di essere sentimentale quando si parla di Regulus e suo fratello.. non ci posso fare niente, però alla fine non mi dimentico mai di James..xd Fate attenzione alla storia perché non ho scordato la trama!! Xd nel prossimo capitolo si torna a parlare di Peter, anche con un grande colpo di scena! A proposito siete stupiti delle intromissioni di Harry Potter??? Lool proprio quando si pensava che ormai il contesto fosse sempre solo il passato. Xd Detto sinceramente non capisco proprio perché io non posso fare a meno di complicarmi la vita sempre e comunque invece di semplificarmela xd

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Capitolo 20
*** La cattura di Peter ***


Peter era entrato come una furia nell'appartamento di Remus e Sirius.
"Ecco che finalmente si smaschera il topo traditore.." pensò Sirius con una certa soddisfazione, anche se subito dopo sentì una specie di oppressione al petto, simile a dolore...era un loro amico.
 
Peter lo stava guardando come non aveva mai fatto prima. Come non aveva osato fare neanche nella prima linea temporale. Guardandolo meglio, Sirius si rese conto che era visibilmente dimagrito. Durante la scuola aveva cercato più volte di fare una dieta, senza riuscirci e ora guardalo lì. Faccia sfinita, capelli spettinati in un modo che perfino James gli avrebbe invidiato, sguardo reso ardente dalla collera, un maglione più largo di lui, pancia prominente svanita, pantaloni calanti..avrebbe potuto sembrare perfino quasi sexy, pensò con amarezza.
 
"Che razza di stronzate hai raccontato a James? Dimmelo, Sirius."
"Non ho obbedito mai neanche a mia madre quando mi puntava una bacchetta contro, Minus..e dovrei obbedire a TE?"
Peter abbassò la bacchetta, ma non la ritirò.
 
"Quello che hai fatto tu, è molto peggio..James mi ha detto che secondo lui, secondo TE, sono io la spia.."
Sirius non rispose e Peter si mise a ridere nervosamente.
"Lo sai, non avrei mai creduto che il tuo narcisismo, il tuo bisogno struggente di compiacere James e di averlo vicino arrivasse a tanto.."
"Di cosa diavolo stai parlando, mostro?"
 
"Non ti bastava quello che ti dava..non ti bastavano i privilegi che dava solo a te, escludendo gli altri due suoi amici, non è vero? Non ti bastava essere il suo preferito a nostro discapito? Dovevi essere L'UNICO!! Malandrini un corno!! Tu volevi essere l'unico che James vedesse!"
"Stai delirando.."
 
"Hai cercato di allontanare Remus, ora cerchi di mettere fuori gioco me..."
" I MANGIAMORTE non hanno diritto di far la predica a nessuno!Petrificus Totalus!!"
Peter scansò quell'incantesimo con un salto agile di lato.
"Ti trovo molto più agile di un tempo, Minus..cos'è, diventare mangiamorte è come fare un anno di palestra, per te?"
 
"Smettila con la stronzate!"

"OH, sono tutto fuorché stronzate! Durante la scuola non riuscivi a saltare neanche su un marciapiede! E guardati adesso..potresti saltare la cavallina senza troppa fatica! Se avessi saputo che annerire la tua anima ti facesse venire su un bel figurino, lo avresti fatto molto anni fa, dì la verità.." lo derise Sirius.

Minus gli lanciò un altro incantesimo che Sirius scansò, ma non potè impedire ai soprammobili che Remus aveva appoggiato con tanta cura, di cadere a terra e rompersi.

"Perché non finiamo di parlare di me e non cominciamo a parlare di te? Alla nostra base io non ti ho visto..chi ti ha rapito? Il lupo cattivo, Sir?" gli chiese con un sorrisetto beffardo.
Sirius rimase così sbalordito che non vide arrivare l'incantesimo che Peter gli lanciò contro. Se non fosse stato per l'incantesimo di James, arrivato chissà da dove, ne sarebbe stato colpito in pieno.
Subito dopo arrivarono una moltitudine di agenti dal Ministero. Dal camino, dalla porta o tramite smaterializzazione.
 
"Signor Peter Minus, lei è in arresto per aver complottato contro l'ordine della fenice e ai danni dei signori Potter , nonché per essere una spia che passava informazioni dell'ordine della Fenice a Voldemort.." gli dicevano gli agenti mentre lo ammanettavano.
Peter fece un verso di sdegno come se fosse stato un leone.
"E così mi hai tradito..Peter.." disse James. Lo sguardo lucido.
Peter lo guardò un po' sorpreso.
 
"Niente di personale, James..ma la vostra luce mi stava un po' stretta...ne volevo una tutta mia..sono un po' cresciuto..non ci stavamo più in quattro sotto la luce.." disse Peter, la chiara allusione al mantello dell'invisibilità sfrecciò sotto di loro.
"Eri mio amico. Ti volevo bene!"
Il sorriso di Peter si gelò.
"Non hai bisogno di me..adesso hai Sirius..lui ti ama molto più di quello che potrei fare io..ti ama a tal punto da inventarsi un finto rapimento pur di avere il tuo affetto..non è dolce?"
 
"Adesso basta, cammina!" gli dissero le guardie.
"Almeno adesso sai dove ero io, ma il tuo piccolo amante dov'era quando ha finto di essere stato rapito? A fare una gita a Narnia?" disse Peter mentre spariva.
James continuava a guardare Sirius sconfitto.
 
"James, ce l'abbiamo fatta, l'abbiamo catturato..finalmente! Finalmente l'ha.." si bloccò, non appena vide che James indietreggiava, non volendo farsi abbracciare.
"Ammesso..James che cosa ti prende?" chiese, fingendo, ma sapendo benissimo cosa stava pensando.
"Quello che lui ha detto.."
"James, è chiaro che mente!!"
 
"Dico solo che.."
"Non puoi preferire credere a lui e non a me!!"
James lo guardò negli occhi e poi sospirò.
"E va bene....tuttavia quello che ha detto, come ha agito...non è da lui.."
"Beh, essere un MANGIAMORTE, cambia le persone!"
 
"Non lo so..io.."
"James, che cosa ti prende..hai capito che ti avrebbe venduto a Voldemort???"
"SÌ, BEH, È LA STESSA COSA CHE VOLEVA FARE IL TUO CARO FRATELLO.."
 
Sirius lo guardò sgomento.
"Come..come ti permetti.."
"Forse la verità ti fa male..anche io voglio bene a Regulus ma.."
"Ma lo stai accusando di un'infamia!!"
"Non sappiamo cosa avrebbe fatto se non avesse cambiato idea!!"
 
"LUI NON TI AVREBBE MAI TRADITO, NON VOLEVA LA TUA MORTE, LUI SÌ!!"
"PERCHÉ?? PERCHÉ LO DICI TU?? IL GRANDE SIRIUS BLACK L'ONNISCIENTE!! SA SEMPRE TUTTO, NON È VERO? LUI PUÒ SPARIRE PER MESI E CONOSCE IL SEGRETO DELLA PIETRA FILOSOFALE. QUALI ALTRI SEGRETI CI NASCONDI, SIR??"

 
"Ascolta, non lasciare che quel..quel mostro ti confonda.."
"Peter è tante cose..sarà pure un bugiardo traditore, ma non continua mai a mentire, quando è stato scoperto...se dice che tu non.."
 
"PER LA MISERIA, JAMIE! VOLEVA CONSEGNARTI A VOLDEMORT! NON È PIÙ IL RAGAZZO CHE TU CONOSCEVI."
"Neanche tu.."
"Cosa?" chiese Sirius ferito.
 
"Hai dei segreti con me...non vuoi dirmi dove sei stato tutti quei mesi, nonostante io abbia sofferto come un cane..il Sirius che conoscevo non mi avrebbe mai dato tutto quel dolore.."
"E..e va bene..io ti ho mentito..ma.."
James indietreggiò.
 
"James!! L'ho fatto per una buona ragione!!"
"Dove sei stato?"
"Io non posso.."
 
"DOVE SEI STATO, SIR!!"
 
"NON POSSO DIRTELO..DEVI SOLO..
cazzo, Jamie..devi solo fidarti di me. Sai che io non farei mai niente per ferirvi..ma non posso dirti dov'ero..solo che..posso aver mentito su quello, ma su Peter no..e te l'ho dimostrato..credimi, James.."
"Io adesso credo solo a me stesso.."
 
"James..dove vai??"
"Da Peter!!"
"Cosa?? Da quel mostro che voleva venderti??"
"È MIO AMICO!!"
"TI HA VENDUTO, JAMIE..CI HA TRADITO TUTTI!"

 
James lo guardò con le lacrime agli occhi.
"Peter può anche averci tradito, ma per me è ancora il nostro amico..ancora gli voglio bene...e prima di considerarlo irrecuperabile, io devo almeno tentare..perché i malandrini sono sacri..lo sono sempre stati.."
"Jam.."
"E se tu hai pensato che potessi rinnegare Peter solo perché l'oscurità è entrata in lui..allora anche tu hai smesso di conoscermi..di ricordare chi sono."
James pianse, Sirius pianse e asciugò una lacrima sulla faccia dell'amico. James diede un bacio sulla sua mano..un bacio veloce, seppur triste, poi se ne andò.
Sirius cadde a terra, singhiozzando..fuori dalla porta aperta, una presenza che aveva visto tutto. Remus.  
 
 
 
 
Qualche giorno dopo, Sirius tornò a casa e trovò Remus che gli puntava la bacchetta contro.
"Remus! Che diavolo stai facendo.. abbassa la bacchetta."
"Prima ci sono delle domande a cui dovrai rispondere.."
"Abbassa la bacchetta e poi parliamo!"
 
"DOVE SEI STATO QUEI MESI CHE HAI FINTO DI ESSERE RAPITO DAI MANGIAMORTE. DIMMELO!!"
 
"Vai a chiederlo a Peter, visto che vi fidate tutti di lui.."
"No, io lo chiedo a te, idiota!! Peter l'ho già rinnegato..per me è morto..io non sono come James..lui perdona sempre tutti, io no.."
"Io non ho niente di cui farmi perdonare.."
 
"No?? I tuoi occhi dicono il contrario.."
Sirius li chiuse. Aveva ragione Remus. In realtà Sirius credeva di doversi far perdonare!! Per gli errori che aveva fatto nella sua linea temporale. Per aver sospettato di Remus...perché a causa sua, James e Lily erano morti.
"Non è come pensi.."
 
"Oh, tu credi di sapere cosa pensi, davvero, Sirius? Vuoi che ti dico davvero cosa penso?? Io penso che tu sei tornato dopo mesi in cui ti credevamo morto, mesi in cui quella dolce anima di James sosteneva entrambi con il suo incrollabile ottimismo e la sua speranza era bianca proprio come lui. Tu torni e dopo neanche ventiquattro ore, accusi un nostro amico del tradimento più abbietto che un amico possa fare!! Non so dirti a parole cosa ci hai gettato addosso, Sir..forse se avessi detto a James che Lily Potter lo tradiva con Mocciosus, lo avresti ferito di meno. Pretendi di essere creduto e noi ti crediamo..perché..sei stato rapito e ti abbiamo pianto per mesi, cazzo!! E ora salta fuori che non era nemmeno vero??"
"No, Remus, io.."
"Ti ho sentito, cazzo .ti ho sentito che l'hai ammesso con James..lui non mi ha detto niente..è un'anima candida..lui..ma tu stai trasformando tutti noi.."
"Io vi voglio bene.."
"Lo sai un'altra cosa che mi fa male?? Un pallino in testa che non riesco a fermare.." disse indicandosi freneticamente la tempia con un dito. "il pensiero che se non avessi scoperto Minus, avresti accusato ME DI ESSERE LA SPIA!!"
 
"NO, NON È VERO!!"
 
"SÌ INVECE!!
Io me lo ricordo..come mi guardavi, le domande insistenti che facevi, gli interrogatori prima che sparissi..poi sei tornato e sei cambiato..e ho dimenticato...ho voluto dimenticare.."
 
Sirius trattenne il fiato. Aveva sperato di aver scongiurato quella cosa, ma non era stato così. Forse ci sono cose che semplicemente non si potevano cambiare.
"Ma ora non possiamo fidarci neanche più di te, Sir.."
"Io non sono come Peter.."
"DIMOSTRALO!!"
Remus prese ancora fiato.
 
"L'hai visto il nostro migliore amico, Sir? L'hai distrutto..dovrò passare settimane a riparargli il cuore..ma se lo tradisci tu, lui non sopravviverà..noi non sopravviveremo..dovrò ucciderti..e poi ucciderò me stesso perché non potrò sopportare questo dolore.."
 
"Basta, basta, non posso più sentire, ti prego, ti dirò tutto."
Remus lo guardò con un sopracciglio inarcato.
"Quindi?"
"Non..non è facile da credere..",
"Cazzo, Sir, parla!!"
"Io vengo dal futuro!!"
A Remus si mozzò il fiato.
"Se credi di essere divertente.."
 
"Non sto mentendo.."
"NON PUOI ASPETTARTI CHE CREDA A UNA FOLLIA DEL GENERE!!"
Sirius si gettò In ginocchio al suoi piedi, afferrandogli il mantello. In quel momento sembrava molto Piton e se ne vergognò.
"Ti scongiuro, credimi, è la verità..l'unica verità che esiste..io sono..sono MORTO..e poi sono tornato nel passato.."
 
A Remus si mozzò di nuovo il respiro. A quanto pareva, sentire che l'amico era morto, l'aveva sconvolto a tal punto da aprire la corazza che si era aperto contro di lui.
"Sono morto nel futuro..o morirò, tra 15 anni.."
"James..James come l'ha presa??"
Sirius fece un sospiro amaro.
"James è morto prima di me, tradito da Minus..quando Harry aveva solo un anno..lui e Lily morti.." Sirius si dimenticò che Remus non poteva sapere chi fosse Harry. Non ancora.
"James e Lily..no.."
"Ti dico la verità, te lo giuro.."
"Dimmi qualcosa di me..del futuro.."
"Intendi degli ultimi anni? Perché posso dirti ben poco visto che sono stato per ben dodici anni chiuso ad Azkaban..accusato dell'omicidio del nostro amico.."
Remus spalancò gli occhi. Sirius continuava a singhiozzare e con una forza tipica di un lupo , Remus lo tiro su. Sirius lo guardo e capi dalla lacrime raporese intorno ai suoi occhi che gli credeva.
Poi Remus lo abbracciò stretto. Sirius non capì se stesse cercando di sostenere lui o sé stesso.
 

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Capitolo 21
*** Le grida di Peter ***


Le urla di Peter riempivano la stanza.
Uno, due, tre, quattro...
 
"AAAAAAHHHH. AHHHHH. AHHHHH."
 
Un giorno, di tanti anni prima, Peter era incappato in una trappola per animali. La sua gamba era rimasta intrappolata e gridava, spaventato. Le sue grida erano terribili. Quel giorno avevano creduto che il suo pianto li avrebbe lacerati.
"Perché sei voluto venire a tutti i costi nella foresta, Peter?" gli aveva detto James, mentre Sirius gli toglieva delicatamente la trappola dalla gamba.
 
"Volevo vedere gli unicorni..volevo vedere l'animale più puro che esiste." disse lui chinando la testa.
 
Avevano passato la successiva mezz'ora a cercare di convincerlo che non era vero che era un codardo e un fifone solo perché aveva avuto paura.
"Hai voluto infiltrarti dentro la foresta per vedere un animale..ciò dimostra che sei invece molto coraggioso." gli aveva detto James, dandogli una pacca sulla spalla.
 
Quel giorno Peter sorrise.
Ora Sirius, sentendo quelle stesse grida, si rese conto solo in quel momento che il Peter bambino desiderava vedere l'emblema della luce e della purezza come dimostrazione del fatto che la luce fosse viva, reale.
Se Sirius l'avesse capito prima, gli avrebbe portato davanti uno stuolo di unicorni.
 
Chissà se il Peter adulto aveva pianto quando Voldemort usò quell'unicorno per bere il suo sangue o se forse non gli importava.
 
 
 
*
 
"NOOOOOO. NOOOOOO."
 
Peter gridava ancora.
Aveva gridato così, Peter, quando il secondo anno di Hogwarts, era caduto da una bicicletta babbana che avevano portato a Hogwarts di contrabbando. Sirius capì che per James l'amicizia era davvero importante, quando vide che non rideva. Subito dopo si pentì di quel pensiero, in fin dei conti era stata colpa loro se Peter era caduto. Si chiusero attorno a lui e Remus lo portò in braccio per dirigersi in infermeria, ma non erano riusciti a entrare che Silente li aveva intercettati.
"Cosa è successo? Un animale?"
"No,signore, è caduto da..una..ehm..bicicletta.." disse James.
"Ahh, e cosa ci faceva qui un mezzo di locomozione babbano?"
"Ehm.." fecero tutti e tre.
 
"Va bene, preferisco non saperlo..stavate andando in infermeria, presumo."
"Sì, signore..per il taglio..brucia.." disse Sirius.
"Non c'è bisogno di scomodare Madama Chips per così poco..questo andrà bene." disse facendo materializzare qualcosa che James riconobbe come acqua ossigenata.
 
Appena gliela mise sul ginocchio, Peter si lamentò.
"E su, non è niente..ti passerà..in capo a qualche giorno."
"Ma Madama Chips potrebbe curare questa cosa in minor tempo.." protestò Minus. Tutti e tre guardarono Minus e poi Silente con tanto d'occhi. Non era da Minus rispondere così preside. Doveva essersi fatto proprio male.
Silente lo guardò con aria grave, poi disse più gentile. "Non c'è bisogno che ricordi a me i tempi di guarigione di una ferita, signor Minus."
"Mi scusi..io non.." disse Peter, diventando tutto rosso.
 
"Se sto usando questo, è perché voglio che tu rifletta su una cosa molto importante...tu sei fortunato a essere caduto oggi e a poterti curare con questo.."
Lo guardarono come se il vecchio fosse impazzito, ma fu l'espressione di Minus a essere impagabile. Silente rivolse loro un'occhiata divertita.
"Tra qualche giorno non avrai più nulla..la mia speranza è che tu ricorda che non sempre quando cadrai, potrai contare su questo.." disse Silente.
 
Era chiaro che ancora nessuno dei tre capiva cosa volesse dire. Minus infatti mormorò impacciato: "Beh, spero di no, signore..voglio dire..cioè.."
Silente parve deluso ma fu bravo a mascherare tutto. Si alzò e diede loro le spalle. Disse solo una frase criptica. "Ehhh, la speranza...è bello sperare..uno dei sentimenti più felici che possiamo provare...quando la perdiamo, non siamo più niente. Tuttavia non esiste cosa persa che non si può ritrovare."
A dodici anni non comprendevi ancora le metafore. Sirius non capì, non capì che Silente stava cercando di dare loro una lezione. Non lo capì nessuno. Non lo capisci mai fino a quando non è tardi.
 
Un'altra immagine si sovrappose a quella. Minus che lo tradiva, tagliandosi un dito , facendo sgorgare tutto il sangue intorno a lui. Non gridò quel giorno.
Sirius aveva sperato che a Peter passasse quella fobia per il sangue...ora avrebbe solo desiderato che non gli fosse mai passata, che rimanesse un bambino che aveva paura del sangue..del suo e anche quello degli altri.
 
 
 
*
 
"Vi prego...NO. VI PREGO. BASTA. NOOOO.."


Peter stava gridando dietro quella porta chiusa, in compagnia degli auror e degli uomini del ministero. Gridava, supplicando. Questo riportò a galla un altro ricordo di infanzia.

Pregava Peter, da bambino.. A scuola lo avevano sorpreso tante volte a mormorare sottovoce. Quando gli chiedevano cosa dicesse, lui diceva che non era niente. Alla fine mentre passeggiavano nel parco, James sbottò.
"Si può sapere che cosa sussurri ogni notte quando tutti noi dovremmo dormire??"
Peter come previsto arrossì subito.
"Niente!!" disse.
 
"Non è vero. Lo fai ogni notte..ci svegli sempre..questa cosa non può continuare, Pete.." disse Sirius.
"Potremmo mettere un incantesimo silenziante, ma è che siamo preoccupati per te.." disse Remus.
"Mi dispiace di avervi disturbato, non succederà più."
 
"Ohhh, ma allora non capisci..noi siamo tuoi amici..puoi parlare con noi, anzi devi!! Smettila di avere paura di parlare con noi!" disse James esasperato.
"Io..io non ho paura di parlare con voi.." disse lui sorpreso.
 
"Certo, come no. Il molliccio ti ha tradito..l'abbiamo visto oggi a lezione..mostrava delle PAROLE.."disse James.
"Non erano parole..." disse lui cauto.
"Ci prendi in giro?" disse Sirius.
Remus lo fissava stranito.
"No..è vero..non erano parole...erano pensieri..vero??" chiese lui.
Peter annuiva piano.
 
"Ma questo è assurdo. Come può aver paura dei pensieri?? Mica possono picchiarlo!!" disse James che a quattordici anni aveva la profondità di un ruscello.
 
"Dici così perché non conosci la mia famiglia.." disse Sirius che suo malgrado aveva dovuto crescere in fretta.
James era sempre più stranito.
 
"Pete..siamo tuoi amici , qualsiasi pensiero ti turba, puoi parlare con noi.." gli disse Remus.
"Il male è ovunque.."aveva detto lui.
James, Sirius e Remus si guardarono.
"E adesso?" chiese James.
"Non lo so..non era quello che mi aspettavo.." disse Remus.
"Le idee cambiano sempre..si muovono impazzite nello spazio e alcune non fanno mai più ritorno..arrivano altre a sostituirle..milioni, centinaia di milioni di idee fanno il cambio e si sostituiscono a quelle vecchie..alcune, sono cattive.."
"Forse è meglio portarlo in infermeria.." disse Sirius al loro orecchio.
"Morgana era buona, prima di essere cattiva..anche lei aveva pensieri prima buoni e poi cattivi..e se prima erano buoni, e poi cattivi, vuol dire che quelli buoni sono prima volati via..puff.."
 
"Aaaaahhh, ecco qual è il problema..la lezione su Merlino e Morgana ti ha traumatizzato, non è vero?" chiese Remus sollevato di aver capito finalmente qual era il problema.
Lui annuì. "Ogni notte da allora prego sempre.."
A loro si mozzò il respiro.
"È questo che fai? Preghi?" chiese James.
 
"Prego il Signore o qualsiasi altra divinità che esista, di lasciarmi pensieri buoni..affinché io non diventi mai..cattivo.." disse e alcune lacrime scivolarono dalle sue guance.
I malandrini furono subito lì da lui.
 
"Peter, tu non potresti mai diventare una persona cattiva." disse Remus.
"Non potete saperlo. Un giorno potrei < strong>cambiare!! Per questo devo pregare!!"
"Non puoi scaricare sul nostro Dio la responsabilità..solo tu puoi decidere se essere buono o cattivo.." disse Sirius cercando di non mostrarsi troppo arrabbiato. Aveva pregato invano, che i loro genitori la smettessero di inculcargli pensieri orribili, ma aveva ottenuto solo che la smettessero di parlare con lui e basta.
 
"E come posso fare? Io non so come fare.."
"Il molliccio rifletteva la paura dei tuoi pensieri.." disse Remus.
"Ho paura che possano cambiare..non voglio.."
"Questa è una scemenza. Non cambiano se tu non vuoi che lo facciano." disse Sirius. Quella discussione lo faceva diventare nervoso.
"E poi già il fatto che tu preghi per essere buono significa che sei buono." disse Remus. "Guarda me..dovrei essere cattivo forse io?"
Minus inpallidì. "Certo che no."
"E poi sei troppo spaurito per diventare un criminale.." disse James.
"Jamie!!" lo riprese Remus.
 
"Lui no..invece...lui sì che è un grande orso cattivo mangia bambini..stagli alla larga."
"Adesso ti mangio."
"Baciami le chiappe." gli disse James mentre Remus prese a rincorrerlo, facendolo cadere poco dopo sull'erba, mentre lo atterrava fingendo di mangiarselo.

Il Sirius del presente capì che era stato un errore dire a Minus che non era abbastanza forte e che probabilmente era troppo spaurito per combattere contro un suo possibile futuro lato oscuro.
"Se potessi tornare indietro..avrei usato parole diverse.." pensò.
Prima Peter pregava per essere buono. Ora pregava i buoni.
E allora pregò anche lui. Pregò di riuscire a sopravvivere a quel giorno.




Sirius era uscito per prendere una boccata d'aria e ora Peter stava piangendo. Si poteva sentire anche nel cortile della scuola.
Era il pianto di quando si trasformò per la prima volta in animagus. Anche allora aveva pianto e si erano stretti tutti intorno per consolarlo.
 
"È così piccolo...e voi siete così...grandi! È tremendo!"
"No, non è tremendo essere piccoli...con questa forma, puoi giocare con le farfalle. I topolini piccoli giocano con le farfalle." disse James.
Sirius gli aveva rifilato un'occhiata perplessa, ma lui aveva continuato.
"Gliel'ho visto fare! E rincorrono anche le lucciole, di notte, nel bosco."
"Te lo stai inventando." disse Peter asciugandosi un occhietto da topolino.
"Non è vero! Si nascondono anche nei marsupi dei canguri. Si accoccolano accanto ai loro piccoli e mamma canguro glielo lascia fare perchè li scambia per uno di loro!" protestò James.
 
Sirius capì che James stava entrando nell'età matura dalla dolcezza con cui riusciva a consolare il loro amico. Non gli aveva mai chiesto se fossero vere quelle cose..aveva come la sensazione che non fosse molto importante. Tutto svaniva di importanza quando gliele sentiva dire.
Peter tornò sè stesso e si mise a ridere, tra le lacrime.
 
"E poi sai cosa altro può fare un topo?" chiese Remus con fare cospiratorio.
"Cosa?" chiese lui curioso.
"Mangiare un quintale di formaggio nelle cucine di Hogwarts!" disse e tutti i malandrini scattarono a correre in quella direzione.
Quella sera fecero indigestione di formaggio. Compreso lo stufato di formaggio, e i dolci di formaggio. Ebbero mal di stomaco per tutta la notte ma risero a crepapelle e si addormentarono accoccolati sul pavimento uno contro l'altro, le teste vicine.
"Ehi, svegliatevi, svegliatevi tutti quanti!" li aveva svegliati Remus, guardando la finestra.
Stavano già protestando ma venire invasi da raggi rosa e arancioni sugli occhi, glielo aveva impedito.
"Sta albeggiando.." aveva detto Remus. "Scusatemi ma volevo condividere l'alba con voi."
"Adesso che siamo animagi ne condivideremo più di una, Lunastorta." disse Sirius dandogli una pacca sulla spalla.
 
"Ma Peter per poter vedere il sole dovrà salire sopra uno di noi." disse James.
"Smettetela di prendermi in giro!" disse e tutti e quattro risero di cuore.
"Sì, sarà una nuova alba." disse Remus.
 
Ma non ci furono nuove albe. Ci furono casomai nuove tenebre. Ricordò il pianto di Peter che NON VOLEVA essere un topo, ma James, il puro James, lo aveva convinto che era una cosa bella esserlo, era una cosa carina, perfino graziosa, essere una piccola persona...e lui non aveva più pianto durante le trasformazioni..ricordò il suo pianto quando li aveva implorati di lasciarlo andare, di lasciargli salva la vita. Così diverso da quel pianto.
E allora cedette. Pianse fino quasi a sentirsi svenire.
 
 
 
**
 
Peter gridava e Sirius non aveva nemmeno più la consolazione dei ricordi a distrarlo. Ma non lasciarsi distrarre da essi, aumentò la sua attenzione e gli permise di concentrarsi sulle varie sfumature che coglieva, quando Peter gridava.
Accadeva tipo ogni mezz'ora. Ogni mezz'ora coglieva una sfumatura diversa, oppure era solo la sua mente a ingannarlo. Gli sembrava quasi che le sue grida, parlassero, come se provenissero da diversi strati di tanti diversi Peter, tutti diversi.
 
C'erano le grida di dolore. Più di un dolore fisico..Peter gridava come se provasse un dolore insopportabile all'anima! Si chiese se furono le stesse grida di Voldemort quando aveva spezzato la prima volta la sua anima. Aveva provato dolore?
 
C'erano grida che sembravano trasmettere vergogna. Chissà perchè a Sirius apparvero così. Gli sembrò di vederle. Su un piano astrale. Grida viola, che coloravano l'abitacolo..che si vergognavano di esistere..si vergognavano di fluire liberamente e di farsi sentire..,ma non potevano impedirsi di farlo. Chissà di cosa si vergognava Peter? Di sè stesso? Di essersi fatto catturare? Di aver fallito?
C'erano grida struggenti. Erano le grida del bambino che aveva paura della luce e delle ombre. Aveva paura di dover lottare contro di esse e aveva paura di perdere! Gridava con paura, Peter..come se lo stessero uccidendo, ma Sirius sapeva che era solo la paura. Era l'incantesimo degli stregoni. Peter gridava come se fosse di fronte al giudizio universale. Pensò al Peter bambino. Avrebbe gridato in questo modo se da bambino si fosse trovato di fronte alle forze del male e del bene? Oppure non avrebbe saputo riconoscerle?
 
Altre grida, ma sembravano più gemiti. Come preghiere. Le inflessioni di un tono di voce cambiano con l'età..niente ritorna come prima, una volta che va via. Sirius tuttavia era ritornato..e gli sembrava che anche la voce di Peter fosse ritornata..o forse era solo uno scherzo della sua immaginazione.
Una volta superata una certa soglia di accelerazione, tutti i viaggi diventano viaggi nel tempo.
L'aveva letto in un libro babbano. Walburga si era così tanto arrabbiata quella volta.
 
"La prova che rubano la nostra magia! Altrimenti che ne potrebbero sapere loro??" Ma quel giorno ebbe notato qualcosa di diverso in lei..come una specie di stima strana verso degli individui che odiava, ma che tuttavia avevano colto della verità attraverso il velo del loro mondo.
 
Il velo l'aveva visto anche Peter...una volta aveva visto cosa c'era attraverso il velo. Le tenebre del male. E ne aveva avuto paura. Ma poi era cresciuto e come succede spesso, i bambini colgono la verità del mondo, la verità nelle cose, ma poi crescendo, dimenticano. Perdono la capacità di vedere.
C'era un motivo se Peter Pan non voleva diventare grande..
Peter Pan..non aveva mai pensato a un simile paragone con lui..eppure...
Gli sembrò di essere capitato anche lui in un oblio fatto di tenebre, quando venne risvegliato dai suoi pensieri nebulosi, da un incedere di passi furiosi. James lo guardava come se lo odiasse a morte.
"È finita?" chiese Sirius ansioso, alzandosi dal pavimento del corridoio su cui si era appisolato.
"Sì, è finita." disse lui.
James non sembrava sollevato come avrebbe dovuto esserlo. Anzi, sembrava ancora molto arrabbiato ma Sirius era troppo sollevato per notarlo.
"Grazie agli Dei. Lo porteranno ad Azkaban subito?"
"Nessuno porterà ad Azkaban, Peter!!" disse James.
Doveva aver capito male. E poi perchè continuava a chiamare quel traditore con il suo nome?
 
"Non ci posso credere..si rifiutano di portarlo in prigione? Questo è uno scandalo. Dobbiamo fare ricorso, certamente Silente può.."
"Non andrà in prigione perchè è INNOCENTE!" disse James.
"Che cosa dici? Hai sentito anche tu quello che ha.."
"È stato MALEDETTO!" disse James gridando.
 
No. Sirius ne fu così stordito che temette di essere finito in un mondo parallelo. Forse lo scontro con Peter era andato in maniera diversa. Forse lui lo aveva ucciso e adesso era precipitato in una versione ancora più assurda della prima linea temporale."
"Che lui sia un maledetto questo è poco ma sicuro, ma.." dovette controllare la sua voce perchè tremava.
 
"MI STAI ASCOLTANDO? LUI È INNOCENTE! ERA SOTTO L'INFLUSSO DI MALEDETTI INCANTESIMI. LUI NON CI HA MAI TRADITI!"
 
"Ne sei sicuro?" Voleva lanciarsi in mille improperi, accusando Peter di manipolarli, di non lasciarsi ingannare, che voleva solo sfuggire, scampare al bacio dei dissennatori..ma se James aveva detto una cosa simile, davanti ai dipendenti del ministero, doveva esserci una valida ragione.
"Spiegati.." disse solo, sentendosi tremare. Capì che la speranza era come una candela che tremava davanti al bagliore della luce. Ma tremava dentro la sua gola, rendendo la sua voce fioca e che bruciava.
James si sforzò di calmarsi.
 
"Il nostro AMICO.." disse e Sirius sentì male al sentirlo apostrofare così. "il suo corpo è stato dilaniato da una vasta gamma di incantesimi, illegali, immorali e molti potenti..se nonchè molto rari. E difficili da rilevare. Sono fatti apposta per non lasciare tracce. Sono più potenti e più crudeli dell'Imperium. Le urla che hai sentito sono state perchè ho concesso il permesso a Silente di usare dei potenti incantesimi su di lui per individuare appunto questa branca della magia molto oscura.."
"Le grida che ho sentito..."

"Grazie, James..posso proseguire io a informare Sirius dei dettagli." disse volgendosi verso Sirius che lo guardava basito. Lasciò la porta aperta per Remus, che lo seguiva a capo chino. Sirius gli chiese aiuto con lo sguardo ma sembrava che l'amico non riuscisse a guardarlo.

"Guarda ME, Sirius.." disse Silente con autorevolezza e esasperazione. A malincuore dovette guardarlo negli occhi. "Sono degli incantesimi che agiscono sulla somatizzazione delle emozioni, cristallizzandole, impedendo loro di fuggire, per un tempo limitato...ma seppur potenti, non hanno il dono di essere rilevate, si può solo avvertire il picco di emozioni molto intense, qui.." disse indicando un piccolo aggeggio grosso come il quadrante super di un orologio.
Sirius notò dei picchi che facevano su e giù come un encefalogramma, ma decine cdi volte più grosso.
 
"Da solo non basta per leggerle..quindi abbiamo proposto di usare anche il Pensatoio per leggere i pensieri di Minus ..naturalmente essendo un mangiamorte avrebbe potuto schermare quei pensieri..il Litum sarebbe servuto a cristallizzare queste emozioni, impedendogli di usare l'Occlumanzia, ma è grazie a questo grazioso animaletto, che abbiamo potuto farle venire alla luce."
Sirius guardò a occhi sgranati, un animale grazioso, grosso come un cervo, con il viso da bambi, e una coda grossa da volpe, trotterellare nella stanza.
 
"Il bacis è un animale nobile, che è in grado di aspirare e smuovere le materie e le energie oscure, causate dagli incantesimi oscuri. Quando l'abbiamo liberato, si è fiondato su Minus. Sembrava che cercasse delle coccole, ma in realtà ha percepito qualcosa di oscuro dentro di lui e ha fatto agitare le particelle maledette dentro il suo cervello, facendogli provare un dolore inimmaginabile." disse l'aurora che aveva portato il grazioso animale.
"Io non..non posso crederci.." il calore si era trasformato in benzina e stava dilaniando di fiamme le sue viscere.
"Eppure è così...neanche LUI può ingannare il bacis e questi incantesimi, però per fugare ogni dubbio, possiamo fargli provare il veritaserum, tra una decina di ore. Adesso non lo sopporterebbe.. Provvederemo anche a inserire i suoi ricordi nel pensatoio, dopo che avrà riposato e non rischieremo di turbare la sua mente già provata dal trattamento.Se è tutto, noi adesso, andremo. In attesa di giudizio, ll signor Minus sarà sotto custodia del Ministero. Se è tutto, vi saluto. Sirius, stasera al mio ritorno gradirei parlare con te. Resta reperibile per le 21:00."
Sirius annuì e rimase da solo con Sirius e Remus.
"James, se posso permettermi di dire la mia.." disse Remus cercando di difendere l'amico.
"Stanne fuori, Luna storta, è una questione tra me e lui.."
Remus annuì e si mise in un angolo.
 
"Intendevo che vorrei ci lasciassi soli."
"Mi dispiace, ma non posso farlo."
"Luna.."
 
"Puoi prendere a cazzotti pure me se vuoi, ma non me ne vado. "
"D'accordo..." disse James furibondo.
"Prima che tu cominci a parlare, James, io.."
 
"No, no e no!! Adesso sei tu che dovrai ascoltare me!! Anche perchè non ho intenzione di fare grandi discorsi! Io ti ho ASCOLTATO!! Sirius. Ti ho ascoltato, mi sono fidato di te! Ho ascoltato tutto quello che mi hai detto, ho fatto tutto quello che mi hai chiesto!! Mi hai detto che Peter voleva ucciderci e io mi sono fidato di te, nonostante ancora adesso hai dei segreti con me, con noi!!"
"Io non potevo immaginare che lui.."
 
"Sai cos'è la cosa che mi fa più male?? Non che tu non ti sia fidato di me, ma il fatto che anche solo per un MOMENTO, un dannato, crudele momento, tu eri così convinto che uno solo di noi quattro avrebbe potuto compiere un tradimento così crudele, da esser addirittura riuscito a convincermi, per un folle momento, che tu avessi ragione!"
"James, mi dis.."
"Perchè non ti sei fidato di me, di NOI?? Quando hai smesso davvero di credere in noi? Nei malandrini, Sir? Quando noi quattro, la nostra amicizia, ha smesso di essere così importante per te, da dover pensare che anche solo uno di noi, avrebbe potuto volerci morto??"
"Questo è ingiusto. James, non posso più stare zitto! Mi dispiace. Sei ingiusto! Sirius ha scoperto che Peter era un mangiamorte, cosa avrebbe dovuto fare secondo te. Fare finta di niente??" disse Remus.
James lo guardò con rabbia.
"Quando uno di noi è nei guai..lo si aiuta. Si cerca di capire, di stargli vicino, di aiutarlo a rialzarsi. Si PARLA. Lo si salva, se proprio questo non è possibile, ma non lo si abbandona..MAI. Peter era nostro AMICO. Era CHIARO che non avrebbe mai..non avrebbe potuto mai tradirci..e tu..Sirius..avresti dovuto essere SICURO..prima di mrtterci tutti in questa condizione. Avresti dovuto mettere in conto che gli avessero fatto qualcosa. Ed eri così convinto che...sei riuscito a convincere anche me."
 
Fece una pausa e poi riprese con le lacrime agli occhi.
 
" Io non volevo credere davvero che Peter..io avevo ancora speranza..ma tu eri così SICURO..che alla fine mi sono fidato..e l'ho ODIATO.. Quando ho perso fiducia in lui..una parte di me..è morta..per sempre.."
"James, ti prego, non dire così..io.."
" Ed è stato con la morte nel cuore, sentendomi uno sciocco illuso, che ho deciso di fare un estremo tentativo. Tu sapendo che nessuno mi credeva, che ero solo! Ho comunque voluto fare un ultimo disperato tentativo. Credevo che mi sarei sentito meglio se fossi riuscito a dimostrare di avere ragione, ma non è così. Sento solo un gran freddo. Tu mi hai ucciso, Sir.."
"No.."
"James, non dire cose di cui potresti pentirti.." gli disse Remus.
 
"I malandrini sono morti..è venuta meno la fiducia incrollabile su cui ci eravamo innalzati.. Perché anche se alla fine avevo ragione io, non potrò mai scordare bone mi hai fatto sentire. Sei ll mio migliore amico. Colui su cui contavo di più, avresti dovuto stare al mio fianco..dirmi che doveva esserci un'altra spiegazione..sostenermi e invece mi hai lasciato da solo a sostenere il tradimento di uno dei nostri amici più cari. Mi hai fatto sentire come uno sciocco, un illuso che crede in qualcosa di morto. Mi hai lasciato a combattere da solo ...e tu dov'eri? Se Peter dovesse riuscire mai a perdonarti, io non ci potrò riuscire.."
 
"JAMES, ADESSO BASTA. TI STAI COMPORTANDO DA.." urlò Remus.
"Avresti dovuto credermi..avresti dovuto fidarti di me." disse piangendo, lasciandoli soli.
 

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Capitolo 22
*** L'alba...su di noi ***


Avevano organizzato una festa al ristorante per festeggiare il ritorno di Minus tra i buoni. L'invito si era esteso anche a Sirius, ma non si presentò.
"Mi dispiace, James, ho cercato di insistere ma Sirius è stato irremovibile." gli disse Remus mentre mangiavano alcune pietanze di carne, mentre Lily era in bagno con le due amiche della scuola a rifarsi il trucco.
 
"Mi dispiace tanto...è tutta colpa mia." disse Peter.
"No, è mia la colpa. È con me che ce l'ha, non con te. Non mi perdonerà mai per quello che gli ho detto.." disse James inconsolabile.
"Hai di fatto, esagerato." disse Remus.
 
"Io volevo solo...strapazzarlo un po'. Non pensavo davvero quello che ho detto...secondo te devo tornare da lui a supplicarlo di perdonarmi?"
"Sarebbe un atteggiamento non molto da te." disse Remus.
 
"È vero. Prima ti lamenti che i malandrini sono morti e poi tu stesso vai fuori personaggio? Come pensi di convincere Sirius con due piagnucolii? Così non fai altro che dimostrargli che avevi ragione quando dicevi che i malandrini sono morti."disse Peter.
 
"Insomma, secondo voi dovrei stare fermo senza fare niente, mentre lo perdo per sempre?? Ma da che parte state??" sbottò lui.
I due restanti malandrini sorrisero.
"Fatti perdonare, facendolo divertire, non facendolo piangere.." disse Remus.
"E riuscirai a riprendertelo " concluse Peter.
 
 
 
 
 
*
 
Sirius era rimasto a casa a guardare la televisione, immaginandosi con una certa soddisfazione la faccia di James quando aveva saputo che aveva dato forfait. Purtroppo quell'immagine era rovinata dalla nostalgia sempre più struggente che provava per la mancanza dell'amico. Ormai era quasi un mese che non lo sentiva e oltre alla paura di quello che avrebbe potuto ancora succedergli, James gli mancava davvero. Gli mancava come l'aria. Aveva forse sbagliato a non accettare il suo invito?
 
Poi avvertì un sasso picchiare alla finestra.
JAMES??
 
"Cosa sei venuto a fare qui?"
"Tranquillo, adesso me ne vado subito. Sono venuto solo a dirti che sei un l'idiota." disse James, stranamente arrabbiato.
"Bene! Il complimento è ricambiato!!" disse Sirius, chiudendogli la finestra in faccia.
Avvertì però una specie di calore al petto.
 
Era venuto sotto casa sua.
Quel languore fu sostituito tuttavia da apprensione quando sentì il rumore acuto della sua moto sommare e poi sfrecciare via nel cielo blu.
 
"Ma cosa...NO!!"
James era appena sparito con la sua moto, nell'aria della sera.
"James!! Questa la pagherai cara!!" disse appellando la sua scopa.
 
"Vuoi la tua moto?? Vieni a prendertela allora." disse James con un sorrisetto.
Sirius si lanciò all'inseguimento ma non potè impedire alla sua faccia di trasfigurarsi in un sorriso felice.
Volarono su in alto nel cielo, tra le stelle. Puntini luminosi della sera. Poi James fece delle complicate piroette nell'acqua come fosse una ballerina e Sirius lo imitò, così, senza una ragione. Continuarono a volare fino a sorvolare un campo di calcio e alla fine Sirius riuscì ad acciuffarlo.
"Ce l'ho fatta!!! Ho preso il boccino più pestifero che esiste!!" esultò, finendo a rotolarsi con James sul prato erboso.
 
Quando si fermarono, restarono così, sdraiati, mentre Sirius lo stringeva da dietro.
"Ti piace un sacco la posa del cucchiaio.." mormorò James.
"Mi piace con te." disse lui.
 
James non rispose a quella dichiarazione. Strinse solo il suo braccio come a trattenerlo.
"Puoi perdonarmi?"
"L'ho già fatto, stupido."
 
Si addormentarono così, fino a quando gli altri due malandrini non corsero a riprenderli.
"Prendi tu, James.." disse Peter, senza guardarlo.
Remus capì immediatamente che nonostante James l'avesse perdonato, Peter continuava a sentirsi in colpa è non degno della sua amicizia.
 
"No, prendilo tu..sono sicuro che anche James vorrebbe così.."disse lui.
"Io non sono sicuro che.." esitò Peter.
"Dai!! Avanti!!"
Peter aveva appena sollevato James che l'altro iniziò.
"Sì, prendimi, Pete..fammi tuo. Manchi solo tu adesso." disse James.
Peter ridacchiò in imbarazzo.
"Jamie, sei un idiota!!"
 
"Tesoro, non essere.." Remus alzò un sopracciglio a notare come James non avesse finito la sua frase. La parola "geloso" aleggiò tra loro come un fantasma che volò via. Era strano. Non era da James non finire le sue battute. Eppure quella volta non l'aveva fatto. Come se pensasse che dopotutto era di cattivo gusto.
Per gli dei di Merlino, cosa sta succedendo tra di loro?
Ma i pensieri di Remus vennero bloccati e deviati dall'urlo di Sirius.
"Guardate!! L'alba!!"
 
Sirius si meritava i peggio improperi per averlo quasi spaventato a morte ma Remus non riuscì a tirare fuori neanche una parolaccia. Quando alzò lo sguardo venne praticamente investito da quei colori. Il rosa e l'arancione che brillavano come spose, viaggiando come due linee rette e poi perpendicolari colorando tutto il cielo, come se stessero andando alla ricerca di un tesoro perduto.
Lui e Peter misero giù le loro rispettive spose mentre guardavano quello spettacolo, ma sia Sirius che James trattennero le loro braccia per non farli andare via.
 
E così rimasero. Accucciati vicini, tutti e quattro, come cuccioli della Terra che stavano guardando un miracolo del Cielo.
Sirius piangeva a dirotto.
Che spettacolo penoso, Sir, non sei più un bambino, voleva dirgli, tuttavia quelle parole gli morirono in gola. Lanciò un'occhiata a James che piangeva a sua volta, probabilmente giusto per imitare il suo gemellino. E lui perché adesso piangeva? Ma certo, perché lui era Remus, doveva seguire sempre i suoi amici malandrini, anche se non comprendeva perché.
 
"L'alba. Siamo tornati a vedere l'alba..come avevamo promesso. Insieme." diceva Sirius tra i singhiozzi. Remus non sapeva a cosa si riferiva Sirius. Non ricordava. Non capì il rimando a Hogwarts ma apprezzò la poesia. Sapeva che neanche Peter l'avrebbe capita, ma li avrebbe seguiti, perché era quello che faceva sempre.
 
E infatti anche lui adesso piangeva.
E ora era sicuro, che non fingeva.

















Note dell'autrice: Mamma mia, questo capitolo mi riempie il cuore di letizia..valeva la pena di passare tanto angst per scrivere un capitolo del genere. Non so che cos'altro dire se non che all'inizio non era mia intenzione salvare Peter, però poi dopo mi è scattato qualcosa nella testa che non ho potuto farne a men. Io forse non mi sono mai rassegnata all'idea che Peter abbia potuto tradirli e probabilmente forse è anche per questo che non sono riuscita a trattenermi nel scrivere della furia di James nel capitolo indietro. La sua non rassegnazione è anche la mia. Continuo a pensare che tutta la storia di Peter è stata trattata troppo male.. forse meritava un approfondimento in più. Insomma ad un certo punto io ho desiderato che fosse innocente e quindi l'ho scritto. Punto xd a prescindere che, sortilegio o no, qualcosa nella testa ce l'hai di malato per tradire i malandrini. Questo è poco ma sicuro!!

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Capitolo 23
*** La partenza di Sirius ***


Stava facendo di tutto per non piangere, Sirius.
Trentaquattro anni in un corpo da ventenne. Ce la poteva fare.
Peter era di fronte a lui, all'aeroporto e aveva l'aria di un cucciolo smarrito.
Era magro, Peter, più magro di come sarebbe stato quando l'avrebbe rivisto dopo esser stato un topo per 14 lunghissimi anni.
 
Non avrebbe provato tenerezza per lui.
Aveva trentaquattro anni. Ce la poteva fare.
Peter si strinse a lui, abbracciandolo.
Stille di una vecchia amicizia balzarono tra di loro, saltellando sulla schiena di Sirius, come schegge di carbone bollenti.
Facevano male.
 
Quel corpo non era mai stato abituato a lottare contro la commozione.
A tradimento si lascio sfuggire dei gemiti che sapeva, precedevano il pianto.
Il suo vecchio corpo amava tutti i suoi vecchi amici.
La commozione, si ricordò adesso, era più bella di quanto si ricordava. Era come una mantella morbida che ti getti sulla schiena, non il cappuccio.
È morbida, ti fa sentire protetto, ti fa sentire bene.
 
Quella sensazione non la ritroverai mai più nel corso della tua vita. LUI non l'avrebbe risentita mai più. E una volta sparita, la odi per il fatto che è scappata via per sempre da te.
Il ritorno ha il sapore dei frutti che mangiavi da bambino.
Esaltati dalla fanciullezza, conditi di fragranze esotiche. Tutto amplificato dalla giovinezza.
L'amore che ritorna.
 
E Peter provava sentimenti che una vita fa, forse non era riuscito a provare..non del tutto. Adesso li amava di più di quanto avesse fatto un tempo. Sirius lo sapeva. Lo sentiva nellabbraccio.
Peter si strofinò gli occhi.
"È stata dura riuscire ad affrontare mia madre per venire qui a salutarti, Black." disse lui asciugandosi gli occhi.
Sirius rise.
 
"Avranno paura che torni a fare il mangiamorte." disse Peter.
"No. Hanno paura che ti facciano del male. Sono preoccupati per te, Peter.." poi disse qualcosa che nella sua vecchia vita non aveva mai detto.
 
"Sei molto coraggioso, Peter..."
Peter si scostò dal suo tocco.
"Non dire così..non è vero. "
"Sei qui fuori sapendo il pericolo che corri..e poi..hai affrontato TUA MADRE!! Credimi, sei coraggioso assai.." ridacchiò lui.
Peter si passò una nano sugli occhi. Sirius si chiese se potesse ricordare quello che sarebbe stato da adulto...un pensiero che non aveva senso..puoi ricordare quello che non è ancora accaduto? Eppure..
"Non mi hai detto di tuo padre.." lo incalzò Sirius.
 
"Oh, lui..è già tornato al lavoro in giro per il mondo...ma si è fatto sentire con una lettera, dicendo che era orgoglioso di me per il coraggio che stavo manifestando per sfidare la mamma.." disse e una vecchia luce malandrina lo colse.
Sirius cominciò a ridere senza sosta.
"Te l'avevo detto. Accettalo."
 
"E va bene...ma se IO sono stato abbastanza coraggioso per affrontare mia madre...tu devi esserlo per chiamare JAMES!"
Una stretta al petto lo schiacciò con una morsa e fece un male cane.
"Pete..io.."
 
"Andiamo, Sirius! Siete inseparabili fin da quando andate a scuola...dovrebbe esserci lui qui con te..anzi, dovrebbe venire CON TE. Insomma, non lo capisci che c'è qualcosa di sbagliato??"
"Disse il giovane mangiamorte in erba." disse lui facendogli l'occhiolino.
"Appunto!! Ormai sono un esperto di cose sbagliate."
 
Sirius lo abbracciò.
"Ti voglio bene, Pete..abbi cura di te."
"Anche te, Pads..ma tu..chiama James..di qualunque cosa si tratti, qualunque cosa è successa tra di voi, si può risolvere.."
"Io non..non è successo niente tra di noi.."
 
"Non mentire..l'ho visto come lo guardi..c'è qualcosa che non..non riesco ad afferrare..ma io sono sempre stato così...non riesco ad afferrare mai niente...solo che prima non riuscivo semplicemente a vedere le cose che non riuscivo ad afferrare...adesso le vedo, ma ancora non capisco di che natura siano..però lo intuisco.."
 
Sirius rifuggì il suo sguardo.
Peter gli prese il volto tra le mani.
"Tu e James..siete ANIME GEMELLE."
"Lo so."
"Non mi basta. Dì qualcosa che non so..."
 
"Io.."
"DILLO."
"IO LO AMO!"
Peter lo lasciò.
"Hai visto? Chiunque tra di noi può essere coraggioso."
 
Sirius sentiva le lacrime pungergli gli occhi. Avrebbe voluto che Peter non avesse tolto le mani dal suo viso.
"Se lo ami, perché lo abbandoni?"
"Sta per avere una famiglia...io..lo trattengo.."
Peter gli schiacciò la faccia quasi tra le mani.
 
"Non ho lasciato andare via Voldemort dalla mia testa per vedere l'amicizia dei miei migliori amici rompersi per colpa dell'amore!"
"Io non ce la faccio.." adesso lacrime bollenti cadevano dalle sue guance.
"Silente cosa dice??"
"Silente non c'entra niente in questa storia!!"
 
"Sì, invece, c'entra tutto!! Cosa vi dite quando vi incontrate in segreto??"
Sirius si dimenò da lui.
"Stanne fuori, Pete..tu che puoi."
"Sei cambiato...come se fossi un'altra persona."
"Lo so."
"Dove sei stato tutti quei mesi in cui sei scomparso??"
"Questa è una brutta domanda, Pete."
"E tu stai trovando una scusa per non rispondermi.."
 
"Dentro un incubo.." disse Sirius guardandolo con un'espressione così triste che gli mise i brividi.
Pete ne ebbe paura, ma in quel momento dall'altoparlante, annunciarono il suo volo.
 
"Devo andare. Abbi cura di te, Pete.." disse dandogli un bacio sulla guancia.
"Sirius!! Per qualche motivo ho come la sensazione che quando tu sei tornato..sei tornato per salvare tutti noi!! Anche me..e ti ringrazio."
Sirius si levò il cappello e fece un inchino.
"Messer pads per servirti.." disse, prima di andare via.
 
Dentro l'aereo, cappello sugli occhi, immagini della conversazione con Silente avuta giorni prima, gli rimbombarono negli occhi e nelle orecchie.




"Una branca della magia che non è stata ancora del tutto riconosciuta dal nostro Ministero, teorizza che sia possibile ricordare qualcosa che non è mai accaduto..e che questo possa dipendere da tanti fattori, non ultimo, i viaggi nel tempo.." diceva Silente nel suo studio.
Sirius stette zitto.
"Vedo una scomparsa, ricerche affannose al tuo indirizzo e poi ti vedo freddo, Sirius...come se la morte ti avesse sfiorato, toccato e addormentato..una caverna era la tua culla e il tuo migliore amico James scherza con il fatto che sembri proprio la bella addormentata...lo dice piangendo."
Sirius stette zitto.
 
"Forse potrai aiutarmi a capire, Sirius, come mai, io ho in testa queste immagini che non riesco a capire da dove vengono.."
"Un sogno.."
"Ho queste immagini anche da sveglio..e sembrano proprio come dei RICORDI.."
"Io non so cosa.."
 
"So che tu mi capisci, Sirius..sai cosa possono significare.."
"Io non ho mai rischiato di morire congelato.."
"In questa vita no...ma nell'altra?"
"Mmmm..."
 
"Tornando indietro hai modificato la tua linea temporale...ma tu sei letteralmente scomparso per mesi!! Dov'è stato l'altro te stesso per mesi? Deve essere stato da qualche parte..."
"Se fosse così io me lo ricorderei.."
"Non per forza..perché non si sa perché ma tu hai preso il suo posto..sei a tutti gli effetti Sirius del presente e del passato..allo stesso momento..ed ecco perché non ricordi..sei passato e presente allo stesso momento.."
Sirius ci pensò su per alcuni minuti.
 
"Perché se sono tornato indietro, ho modificato il mio passato, quindi non ho mai rischiato di morire congelato.."
"Esatto."
"Ma allora perché lei ricorda? E perché io no?"
"Forse perché nel momento in cui mi hai messo davanti la verità, il velo di Maya è stato alzato..è come quando non ti accorgi di vedere qualcosa fino a quando non ti dicono che devi guardare in quel punto.."
 
"Quello che non capisco è perché sono tornato indietro proprio a questo punto..da ragazzo scomparso..perché non poteva essere un giorno qualunque??"
"Di certo deve esserci un motivo..un segreto che ancora ci sfugge..indagherò, ma tu sta attento, anche i tuoi amici potrebbero ricordare.."
"Ricordare qualcosa che non è mai accaduto??"
 
"Siamo maghi...e se possono farlo i babbani e chiamarli "dejavu" noi possiamo fare questo e altro. Sirius..sta attento."



Sirius ripensava a questa discussione e si chiese se stava scappando dai ricordi che James avrebbe potuto avere o dai sentimenti che provava per lui.



James si trovava nel laboratorio del padre. Seduto per terra, in un disordine di oggetti scaraventati per terra. "Buon Dio, James. Che è successo??" disse suo padre spaventato, andando da lui. "Lui...lui se n'è andato.." disse James, mentre suo padre lo sollevava da terra, tenendolo tra le braccia.
"Chi?? Chi se n'è andato?? James, guardami!! Mi stai spaventando!!" disse suo padre, alzandogli il mento.

"James.." disse lui, cercando conforto tra le braccia di suo padre. "Oh, James..ascolta, tuo fratello tornerà!! Vedrai!! Ma tu devi riprenderti..non puoi fare così..sei un uomo adesso. Stai per avere una famiglia...insomma. Devi fare l'uomo adulto."

"Sì...devo fare.." ma scoppiò in singhiozzi senza riuscire a finire. Suo padre lo abbracciò più stretto.

"Non ci riesco, papà..non ci riesco."



Sirius era sul treno, guardava fuori dai finestrini, quando una bambina disse: "Perché quel bambino è triste, papà?"

Sirius si gelò di scatto.

"Avrà litigato con i suoi genitori...non fissarlo."

Sirius sapeva che si riferivano a lui. Un bambino?? Ricordava ai tempi di Azkaban. Cosa aveva pensato.

James...non preoccuparti..io sarò sempre con te...noi due saremo eternamente giovani.."


Aveva condannato lui e James e Remus al ritorno dell'adolescenza con tutti i suoi traumi e turbamenti?

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Capitolo 24
*** La telefonata tra James e Sirius ***


"Sirius, dove cazzo sei??"

Sirius si trovava nella lussuosa casa che gli aveva affittato Silente. Era passato solo un giorno e aveva ricevuto la telefonata di James. Da un lato avrebbe voluto che arrivasse più in avanti ma dall'altro era emozionato di quanto il loro cordone ombelicale fosse così difficile da recidere.

"Cazzo, Peter se l'è cantata subito. Il ruolo di spia se l'è cucito addosso per l'eternità."


"DOVE CAZZO SEI??"

Sirius avvertì una fitta alla tempia. La voce di James, oppure, la cattiveria che aveva appena detto.
"Sono ad Amsterdam, amico."
"Ad Amsterdam?? Te la do in testa io l'Amsterdam stronzo!!"
"Volevo dirtelo, ma..."
 
"Fanculo, Sirius. Fanculo. Io dovrei essere lì con te."
Aveva ragione. James aveva sempre ragione su tutto. TUTTO.
"Non volevo che ti sentissi costretto a venire..."
 
"Stai dicendo un mucchio di stronzate. Sei il mio migliore amico! Quando è stato che hai cominciato a credermi cosi poco intelligente??"
"Mi dispiace, Jamie...ma sto male..e avevo bisogno di stare da solo, amico."
Era ubriaco fradicio e dovette sedersi per terra con il cellulare attaccato all'orecchio, appoggiandosi con il gomito sul tavolino.
"Vuoi rompere con me, non è vero?"
 
"Non siamo mica una coppia!" disse Sirius cercando di ridere, ma qualcosa dentro di lui, si spezzò.
"Sì invece..lo siamo sempre stati in un certo senso." e gli sembrò come se James tirasse su con il naso come se stesse piangendo.
Cazzo.
"Io non sto rompendo con te.."
 
"Ti ho fatto qualcosa? È perché ti ho picchiato vero? Tu non mi hai perdonato.."
"Non dire cazzate. Abbiamo passato di peggio con Remus per quella faccenda di Piton al quinto annl..James, senti, è che...da quando io sono tornato..mi è crollato tutto il mondo addosso..E poi Peter..e Regulus...io...credo di star avendo tipo un esaurimento nervoso, capisci, amico? Temo che crollerò e non voglio che mi vediate quando accadrà."
 
"Remus dice che...sei scappato perché hai paura...ma non per te stesso...ma per noi..hai paura che moriamo tutti.."
Sirius si sentì mancare un battito. Remus. Remus sapeva il suo segreto e non lo aveva tradito, ma aveva cercato comunque di far intuire la verità a James in un altro modo.
"È così, Sirius? Hai paura che ci succederà qualcosa di brutto? Per questo scappi via da noi? Per non vederci morire??"
 
La risposta muta coperta di singhiozzi fu una conferma per James.
"Allora ti senti come mi sono sentito io..quando sei sparito..però non capisco, Pads..tu puoi capire come ci si sente..puoi intuire come mi sono sentito io quando ti credevo morto..e ciònonostante tu di nuovo te ne vai? Forse l'incrollabile amicizia dei malandrini l'ho sopravvalutata un po' troppo."
"Ti prego, non dire così!! Insieme a Regulus siete l'unica cosa che conta per me!!"
"ALLORA PERCHÉ SEI PARTITO!!"
Sirius crollò di nuovo.
 
"Perché a volte..spesso..molto spesso...mi sembra di non poter respirare se tu non ci sei.."
"Eppure adesso non sono con te ma respiri.."
"No..sto solo...camminando sott'acqua...e viaggio tra passato e futuro..mi sembra come se non vivessi davvero questa vita..ma un'altra..un futuro in cui..immagino delle cose...cose ASSURDE.. e questa vita invece mi sembra tutto un sogno.."
"Aiutami a capirti..aiutami a salvarti perché se anneghi tu, annego anche io. Siamo legati a filo doppio io e te."
 
"Questo filo adesso lo condividi con Lily e io non c'entro più niente."
"È questo il punto? Sei geloso di lei? Che assurdità."
"Non possiamo più essere solo io e te come una volta. Stai per avere un figlio.."
"Sei geloso anche di lui? Non so se tirarti uno schiaffo o sentirmi lusingato."
Sirius si sentì morire. Harry. Era così legato a Harry.

Perdonami Harry..

"È l'alcool che mi costringe a parlare. Ti prego, fammi attaccare prima che possa dire qualcosa che.."
"Cazzo, Sir...nessuno potrà mai dividerci, né Lily. Né il bambino..e vedrai, sarà tutto molto più bello dopo.."
"Ne dubito. È già uno schifo adesso. Vedi? Mi costringi a parlare e io..adesso attacco."
 
"Hai detto che viaggi tra passato e futuro..ok..è una cosa che posso gestire...e nel tuo futuro ci sono anche io?"
Un lungo silenzio.
"Tu sei morto e io sono in una fetida cella a marcire ad Azkaban.."
"Cazzo, Sir...un po' di ottimismo non ti farebbe male.."
"In effetti è proprio quello che mi piace di me."
 
"Se ti immagini senza di me, tanto vale che mi uccidano subito."
"JAMES, MA CHE CAZZO DICI!!"
"Come sono morto nel tuo sogno?"
"Non è un SOGNO!"
"Va bene, qualunque cosa sia!"
"Io non..non lo so, va bene?? Era solo..sono solo dei pensieri schifosi!"
"Non lo capisci, vero? è questo che mi uccide. Che tu ti immagini senza di me.."
Un lungo momento di silenzio.
"Senti, te lo dico, va bene?? Era il..molliccio, va bene? Remus ne conserva uno..e io l'ho visto..lui ha visto me..e io..sono scappato via terrorizzato..ecco tutto."
Un altro lungo silenzio.
"Perchè non me l'hai detto??"
 
"Dirtelo l'avrebbe fatto diventare reale."
"Cos'altro hai visto?"
"Non farmelo dire, ti prego.."
"Minus che ci tradisce?"
"James.."
"Quando hai visto questo molliccio? Prima o dopo che tu...l'hai visto PRIMA che sei stato rapito,vero?"
 

Sirius ebbe la sensazione che se non fosse stato per terra, le ginocchia non l'avrebbero retto. Quante bugie. QUANTE . Ma non poteva più tirarsi indietro. Doveva pur raccontare qualcosa a James. Si sentiva così in colpa!! Eppure, qualcosa galleggiò nella mente di Sirius senza che lui riuscisse ad afferrarla. Come se non fosse tutta un'invenzione. Non proprio.

"E quando sei tornato..e sapevi che ci avevi azzeccato su Peter..hai pensato che il molliccio ti mostrasse il futuro..per questo sei fuggito.."
"Non posso vederti morire, Jamie..non posso.."
"Se mi abbandonerai, morirò comunque..lo so, sembro una sciocca donnetta in questo momento, ma.."
 
"Un po' sciocco lo sei sempre stato.." rise Sirius.
“Sirius…”
“Ho bisogno di te, Jamie….ho bisogno di tutti voi..”
“Dillo ancora..”
 
“HO BISOGNO DI VOI!”
“Allora torna!”
“No..fallo tu. Ti prego.”
 
E James lo fece.
Si presentò da Sirius zuppo di pioggia, abbracciandolo e cadendo insieme a lui a peso morto sul pavimento.
 
Dormirono abbracciati nello stesso letto come bambini e alla fine Sirius lo sorprese parlando del campionato di Quidditch.
 
“Ci iscriviamo, Ramoso?”

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Capitolo 25
*** La voce di Harry ***


Sirius era tornato in Inghilterra per visitare insieme a Silente l'ufficio Misteri.
Entrambi stavano cercando di indagare sul mistero della sua situazione.

"Questa situazione di stallo non può andare avanti all'infinito, Sirius. Se anche tu hai cambiato il destino dei Potter temporaneamente, ciò non vuol dire che non rischiano più la vita, mi comprendi?"

"Sì, signore.."

"Il pericolo e la minaccia di Voldemort, è più chiara e viva che mai. Non riesco a credere al fatto che c'è stato un giorno in cui noi tutti ci siamo liberati della sua presenza...o ci sarà...sembra come se non potrebbe andarsene mai..tu hai visto quel giorno...in questo momento sono un po' invidioso.."

"In realtà non deve, signore...io ho dovuto digerire il lutto per mio fratello...per James e Lily..e il tradimento di Peter...le assicuro che non mi manca per niente la mia vecchia vita..e per questo spesso mi sento in colpa...il mio figlioccio..quanto mi manca il mio figlioccio.."
"Harry.. Hai detto che si chiama Harry.."

"Sì.." disse Sirius con rammarico e nostalgia.

"È così strano per me sapere che siamo stati così uniti....non l'ho mai conosciuto ma sento come se mi mancasse qualcosa.."
"Un viaggio nel tempo può reinstallare nei non viaggiatori, dei ricordi che non hanno mai vissuto?"

"Non ho mai viaggiato con niente che non sia la giratempo, Sirius..e dalla mie esperienze, la giratempo non può fare niente del genere. Per questo credo che, a te sia capitato qualcosa di diverso."

Silente scostò piano la tenda che copriva il grande arco in cui era caduto Sirius.

Lui avvertì un brivido e si aggrappò al braccio di Silente, che lo guardò costernato.
"Se hai detto la verità, hai vissuto ben di peggio nel futuro, Sirius.."

"Non lo nego, ma ci vuole coraggio a guardare in faccia la morte e...non aver paura che in qualche modo lei non torni a prenderti DI NUOVO. Sa, a volte penso che lei...si sia sbagliata, che gli sono sfuggito e ho paura che.. Possa venirmi a riprendere."

"I tuoi amici non lo permetteranno...ti sono venuti a cercare addirittura nel passato per non lasciarti prendere da lei." disse Silente gentile.

"Lei crede che...quando sono scomparso quei due mesi..io...ero nel Velo?" "Credo che probabilmente la verità sta lì dentro. " disse.
Invitò Sirius ad avvicinarsi e lui lo fece timidamente.
"Non avere paura..ci sono io con te.." lo rincuorò.

Silente fece una magia con la bacchetta che colpì l'arco.

"Se c'è qualcosa di magico lì dentro, l'incantesimo lo rileverà."
Ma ecco che cominciarono i sussurri.

"No, no, eccoli. Sono loro. È la morte. È tornata a prendermi!!" "Fermo, Sirius..aspetta..ascolta."

Sirius ascoltò meglio.
"Sirius..mi senti, riesci a sentirmi??"

La voce di Harry!!

Sirius non riusciva a crederci. Stava sognando?? Il futuro non poteva interagire con il passato, quindi forse era stato tutto solo un sogno? Non appena pensò queste parole, si sentì subito infelice. Se fosse stato tutto solo un sogno, avrebbe significato che James e Lily e anche Regulus erano davvero morti e non sarebbero più..
"Sirius?? Sirius sei davvero tu??"
Sirius sentì un tuffo al cuore e quasi si gettò contro il velo, subito trattenuto da Silente.
 
"Sei impazzito? Non ti è bastato cosa ti è accaduto?" lo rimproverò.
"Professor Silente?? C'è anche lei??" la voce di Harry era stupita.
"Sì, Harry, ci sono anche io. Non capisco tutto quello che sta succedendo ma se davvero tu e il Sirius che ho qui davanti, venite dal futuro, vorrei che mi spiegassi come ha fatto lui, innanzitutto, a tornare indietro e tu a parlare con noi adesso dal passato."
 
"Certo. Ha ragione e adesso io vi spiegherò ogni cosa...è solo che.." Harry non proseguì perché scoppiò in singhiozzi soffocati.
"HARRY!! COSA TI SUCCEDE?? STAI MALE??" Sirius sembrava pronto a gettarsi di nuovo dentro il velo e Silente questa volta si innervosì.
 
"Sirius!! Comprendo i tuoi sentimenti ma se non tieni a freno i nervi, faccio comparire delle corde e ti lego. E giuro che lo faccio."

Perché Silente avrebbe dovuto legare Sirius quando poteva immobilizzarlo con il petrificus, era un mistero o forse no. Probabilmente il preside, arguto com'era, aveva intuito che il metodo babbano era di gran lunga più intimidatorio che l'incantesimo.

"Mi scusi, ma Harry.."
“Anche Harry ha fatto così quando Sirius è caduto qui..” disse Ron.
“Ron!! Non perdi occasione per stare zitto!” disse Hermione scocciata.
“Ron? Hermione??? Che ci fate anche voi qui??” trasecolò Sirius.
“Insomma, quante persone ci sono dentro in questo arco?” chiese Silente.
“Harry, stai bene??” riprovò Sirius.
"È tutto a posto, è solo che...Sirius, tu non sai quanto ho sofferto per la tua morte.."
 
Il cuore di Sirius sprofondò dodicimila leghe sotto i mari. Aveva già sospettato di essere morto..l'avada kedavra non lasciava scampo, ma era comunque terribile sentirlo, senza contare che Harry aveva sofferto!! Ad un tratto i sensi di colpa erano brucianti e facevano un male cane. Si era preoccupato così tanto di James, di Peter e di Regulus, da essersi scordato di Harry. Che razza di persona era?
"Sirius..mi manchi così tanto." Harry piangeva proprio adesso.
"Anche tu mi manchi, Harry.." e ora che lo diceva, sapeva che era vero. Harry gli mancava tremendamente.
Silente si schiarì la voce, spazientito.
 
"Mi dispiace interrompere quello che è sicuramente un momento molto commovente, non lo metto in dubbio, ma Harry..se non ricordo male, sei il figlio di James Potter, vero?"
Harry gemette.
"Non mi ha ancora conosciuto..non sa chi sono.." disse lui con aria triste.
 

In qualche modo, la tristezza che trasmetteva la voce di Harry, aveva sciolto il cuore di Silente.

"E me ne dispiace..sono certo che nel tuo tempo andavamo molto d'accordo..adesso però, Harry.." e in quel momento una scintilla di empatia attraversò anche il vecchio preside.
"È per merito mio che possiamo comunicare..." disse Harry prima che il preside potesse dirgli di nuovo di sbrigarsi.
"Come??" gli chiese lui.
"Prima che ve lo dica, dovete sapere che io..che NOI.. non ci troviamo nel nostro mondo attuale..ma in una specie di limbo."
 
"Che cosa?? Perché??" chiese Sirius preoccupato. "Non sarete.."
"No..No..non siamo morti..non ancora almeno." disse Harry e cominciò a raccontare.
 
Harry aveva passato un'estate di inferno dopo la morte di Sirius e durante il loro sesto anno non riusciva a concentrarsi in niente. Non riusciva a stare attento alle lezioni e anche le lezioni con Silente dove gli aveva svelato l'esistenza degli horcrux, non erano riuscite a rianimarlo. Raccontò degli horcrux senza badare a mantenere il segreto con Sirius.
"Gli horcrux?? Ti ho raccontato degli horcrux??" Silente era talmente sotto shock che tremava ma Harry non poteva vederlo.
“Non solo…Regulus ne ha preso uno..è il medaglione che ha sostituito nella caverna.."

"CHE COSA?? Un pezzo dell'anima di quel..e Regulus ce l'ha vicino??" Sirius era sconvolto ed era comprensibile. Aveva appena da poco tempo salvato Regulus da quel mostro. Sapere che un pezzo della sua anima era ancora vicino a lui, doveva sembrargli insopportabile.

"E anche lei ne ha uno, professore..l’anello di Gaunt!”
 
Silente impallidì. "Un momento. Io non possiedo nessun anello di Gaunt."
 
"Lo possederà. E mi creda. Quando lo prenderà, si ricordi di non tentare di prenderlo a mani nude e senza averlo disinnescato. Contiene una potente maledizione che gli ha maledetto la mano."

"BASTA. Harry, mi meraviglio di te. Possibile che non ti abbia istruito sui rischi di rivelare troppi dettagli sul futuro??" Silente era turbato da quanto sarebbe successo a sé stesso, turbato dalla sua stessa negligenza ma era anche profondamente spaventato dalle conseguenze di queste rivelazioni. "L'ha fatto...ma adesso niente di tutto questo conta più, signore...mi creda."

“Quanti Horcrux ha creato Lord Voldemort?” chiese Silente che sembrava aver deciso piuttosto in fretta che se ne fregava delle conseguenze e che non era giusto che un ragazzino ne sapesse più di lui.
 
“Noi eravamo arrivati a immaginarne sette..”
“Ha diviso la sua anima in sette pezzi?” chiese Silente orripilato.
“Lui è un mostro..”
“Siamo riusciti a prenderlo?”
Ci fu un lungo silenzio.
 
“Lui..ha vinto?” chiese Silente tremante.
“Io non lo so..” disse lui.
“Che cosa significa che non lo sai, Harry?” chiese Sirius.
"Quando tu sei morto..Desideravo...morire anch'io." disse Harry. "Ma ho cercato di andare avanti..l’ho fatto per i miei amici..ma poi...successe una cosa sorprendente. .ho incontrato la professoressa Cooman a scuola e...ha avuto una delle sue visioni.."
 
 
 
"Un fratello gemello...un fratello gemello dai capelli rossi e con il nome che inizia per la F, perderà la vita durante l'ultima battaglia di Hogwarts..e il nostro amato preside ci lascerà un anno prima per mano di colui che ama tanto.."
 
“Non vivrò per vedere come andrà a finire..” disse Silente tra sé e sé, apparentemente non curante di aver appena scoperto che perderà la vita per una non meglio specificata persona amata di tipo maschile.
 
Harry era talmente sconvolto che andò nel dormitorio a spifferare tutto a Ron.
"Parlava di Fred!! Un nome che inizia per la F!! Un ragazzo dai capelli rossi. È tuo fratello, Ron!!"
 
"Harry..PIANTALA ADESSO!"
 
Harry si era ritratto e voltandosi aveva visto che i gemelli Fred e George erano appena sbucati dal bagno. Si era messo la mano sulla bocca.

"No...no...io non volevo.."
"Rovinarci il ritorno da scuola? Troppo tardi." aveva detto George e erano usciti dalla loro camera.
 
 
I gemelli erano diventati sempre più uniti, anzi, George era letteralmente terrorizzato dopo la notizia della previsione della Cooman. Ron aveva perdonato Harry ma non era più lo stesso dopo quella rivelazione. Neanche i gemelli erano più gli stessi fino a che una notte, fecero qualcosa che cambiò le vite di tutti per sempre.
 
 
 
Era notte e Harry, Ron ed Hermione si trovavano nel parco del castello a decidere cosa avrebbero fatto per recuperare gli horcrux mancanti e come avrebbero potuto fare per evitare le morti che la Cooman avrebbe visto, quando all’improvviso Ron gridò, notando due corpi galleggiare nell’acqua.
Erano FRED E GEORGE.
 
ACCIO! Gridarono Hermione e Harry in sincrono.
I gemelli caddero sul prato. Ron si buttò su Fred, Harry su George e fecero loro la respirazione bocca a bocca e poi Hermione praticò Innerva su Fred, Harry su George. Sputarono l’acqua e Ron li afferrò rudemente.

"Ron lasciali!!" gridò Harry.

"Ditemi che è stato un incidente, ditemi che qualcuno vi ha fatto del male. Non ditemi che è quello che penso!!" disse scrollandoli.

"Non posso..vivere se lui muore." disse George esausto.

Ron chiuse gli occhi, ispirò forte e aspettò solo pochi secondi, prima di schiaffeggiarli entrambi.

 
“Piano, fratellino..siamo appena stati baciati..” disse Fred.
 
Sono settimane che NON DORMO pensando a come il fratello di Sirius è scomparso sotto un lago ghiacciato!! Pensando a come mi sentirei se accadesse lo stesso a uno di voi e adesso voi fate questo?? Si può sapere che vi dice la testa??”
 
Harry sussultò. Non aveva idea di come Ron aveva preso sia la notizia su Regulus, sia quella sulla profezia di uno dei suoi fratelli.
 
“Ron…noi non volevamo farti soffrire.” Disse Fred.
“Ma non possiamo vivere se uno dei due muore.” Disse George.
Dovevate solo fidarvi di noi!!” gridò Ron.
“Neanche voi potete gabbare il fato!!” urlò Fred.
“Fred…”
“No..Harry..Fred ha ragione..hai fatto molti numeri, in questi anni, ma cambiare qualcosa che è scritto??” disse George.
“Io POSSO. E lo farò. Guardatemi. Ho perso Sirius, non perderò nessun altro. Fred, George..non vi lascerò morire!!”
“Ti piace fare promesse che non puoi mantenere!” disse Fred.
“Adesso vi..” disse Ron.
“No, Ron..lasciali andare. Lasciali stare.” Disse Hermione abbracciando.

 
 
 
 
Grazie a Hermione scoprirono che il corpo di Sirius era finito in una specie di limbo, in cui non era né vivo né morto..e perciò il suo corpo era conservato in un limbo. Il Velo ti protegge da qualsiasi cosa ti attacchi dall'esterno, è come un respingitore, ma Sirius era stato colpito da un avada kedavra..e in questo modo l'unica cosa che aveva potuto fare, era quello di mantenerlo in una sorta di sonno incantato.

Harry aveva chiesto questo cosa poteva essere di aiuto e Hermione lo informò del fatto che dal momento che il tempo per Sirius si era "fermato" molto probabilmente se avrebbero fabbricato un catalizzatore sia del tempo che della morte, avrebbero potuto forse riportarlo in vita e anzi, fare molto di più!!

"Non vorrei sembrarvi insensibile..ma non è più urgente adesso pensare a come salvare mio fratello visto che ha una spada di Damocle sulla testa??" disse Ron poi guardò Harry con uno sguardo di scuse. "Perdonami, Harry..manca anche a me, ma converrete tutti quanti che è molto più facile e possibile salvare qualcuno, piuttosto che riportare qualcuno dal mondo dei morti!!"

Hermione aveva aperto il libro davanti a loro. "Se faremo questo..più di una vita verrà salvata. Come al terzo anno!!"

Da lì, prese a raccontare.
 
"Avrebbe provato a fondere insieme la pietra della resurrezione con la giratempo. Merlino, l’antico mago, sosteneva che quell'incantesimo complicatissimo era in grado di fare qualcosa che una giratempo normale non aveva MAI fatto, ovvero di cancellare il presente come se non fosse mai esistito ma allo stesso tempo di lasciare intatti tutti i ricordi alle persone. In pratica non era solo Sirius che sarebbe tornato indietro ma tutti. Tutti quanti, solo che non lo avrebbero saputo.
"Hai riportato indietro il mondo di vent'anni per la morte di due persone?" chiese Silente, che era insieme infastidito e quasi ammirato.
 
"NON SOLO PER LORO, MA ANCHE PER GLI ALTRI. Per NEVILLE E LA SUA FAMIGLIA CHE NON MERITAVANO QUELLO CHE GLI È SUCCESSO...Per Piton..e anche per te!!"
Questo sembrò addolcire il cuore di Albus, che tuttavia disse:
“Piton? Che cosa c’entra Piton?”
 
Harry rimase zitto. Non poteva rivelare quello che aveva scoperto sul vecchio preside e su Piton. Non poteva rivelare che erano…innamorati.
 
"Harry, è nobile da parte tua...ma in questo modo Voldemort è ancora vivo.." intervenne Sirius. Harry non sapeva che lo aveva appena salvato da una domanda scomoda...o forse lo sapeva?
 
"Lo ucciderò di nuovo. Lo ucciderò di nuovo se devo...ma non potevo permettere che tutte quelle persone..il fratello del mio migliore amico.."
 
"Io sarei ancora qui, comunque..”
 
"Non ci avete ancora detto dove vi trovate. Se il vostro mondo è scomparso, voi non dovreste essere ancora nati." Disse Silente.
"È perché ho degli amici meravigliosi.." disse Harry.
Intervenne Hermione.
"L'incantesimo che Harry avrebbe lanciato, lo avrebbe isolato chissà dove. Aveva una paura folle ed era sul punto di rinunciare. Io e Ron ci siamo guardati. Abbiamo passato giornate e notti intere a dire tra di noi che sarebbe stato meglio che Harry rinunciasse ma quando l'abbiamo visto così.."
 
"Non ce l'abbiamo fatta..ci avrebbe sollevato ma avrebbe distrutto lui..e a dire la verità, sapevo come si sentiva..come mi sentivo io..visto che avevo perso un fratello.. Sapevamo che avrebbe potuto anche decidere di farlo lo stesso e non volevamo che lo facesse da solo..che stesse da solo in un gigantesco varco spazio temporale..inquietante... e quando stava per lanciare l'incantesimo..ci siamo fiondati addosso a lui." disse Ron.
 

 
Harry si trovava nell'ufficio misteri, davanti all'arco, pronto a buttare la pietra della resurrezione nel velo, pronunciò l'incantesimo ma in quel momento irruppero nella sala Hermione e Ron.

"Ma che...che cosa state facendo voi qui? Andatevene. Andatevene. No!!" disse mentre il fascio di luce colpiva tutti e tre.

"Siete pazzi!! Lasciatemi subito prima che rimaniate intrappolati con me nel velo!!" disse cercando di mandarli via. Loro si strinsero di più a lui.

"Siamo intrappolati con te da quando abbiamo undici anni. Lo sai!!" disse Hermione.

"Vi prego, lasciatemi!! Se torneremo a quando mia madre è incinta...io resterò con voi per poco e senza di me, non so che cosa vi succederà." disse Harry con voce supplicante.

"Esatto, Harry. Ci dovranno strappare a forza via da te, prima che decidiamo di lasciarti da solo a sopportare tutto questo." disse Ron.


"Lo abbracciammo e non lo mollammo neanche quando le spire dell'incantesimo colpirono i nostri corpi." disse Hermione con voce rotta.


"Se avessi avuto voi quando sono stato colpito dall'Avada Kedavra, non avrei avuto mai gli incubi.." disse Harry piangendo.
Ci fu un lungo silenzio al termine del quale Sirius disse:
"Harry, non poterti vedere e stringere tra le mie braccia, mi sta facendo morire un'altra volta."
"Non dire così!! Tutto questo l'ho fatto per Fred e per te!!"
"Ma io NON LO MERITO. Da quando sono qui non ho fatto altro che casini!!"
"Non è vero..hai salvato tuo fratello, hai salvato Peter..io sono tanto orgoglioso di te."
"Tu mi ascolti? Mi vedi??"
 
"Sono in comunicazione con te..fino a quando non nascerò..poi dovrò aspettare che ci rincontreremo di nuovo..suppongo che sia il mio destino...viaggiare nel tempo in continuazione per raggiungere le persone che amo."
"Passerò tutta la vita a lottare per essere degno di quello che mi hai regalato..."
"Harry.."
"Sì, professore?"
 
"Sono a corto di parole..come se avessi passato anni a spenderle per qualcuno..non credi?"
"Lei..ricorda?"
 
"No..ma ho un ottimo intuito..e non spendo mai le mie parole a caso..tu e i tuoi amici..vi sento vicini..adesso so che dite il vero..mi dispiace di non poter ricordare e spero solo che questi anni passeranno in fretta per conoscervi di nuovo."
"No..non abbiate fretta di veder passare gli anni..perché dovete goderveli perché potrebbero non tornare più di nuovo.." disse Harry e anche se Sirius non poteva vederlo, immaginò che fosse commosso.
"Passerò questi anni a proteggere te e la tua famiglia." disse Sirius.
 
"Sirius..forse puoi salvare mio padre, ma non puoi salvare mia madre..è scritto nel destino.."
"Non ti lascerò mai senza madre, Harry.."
"Ma se non dovesse riuscirci..ti prego, falle un ultimo regalo..falla riconciliare con Piton.."
"Piton?? Mai!!"
"Ti prego. Fallo per entrambi."
"Harry, quel bastardo è il motivo per cui sei orfano."
 
"PETER..è il motivo per cui sono orfano...ma l'hai perdonato. Fammi questo regalo..chiedi a Piton di chiederle scusa.."
"Lily non accetterà mai."
"Accetterà perché adesso sono io che lo voglio.."
"Harry.."
"Devi andare adesso. Non perdere altro tempo."
"No, non voglio lasciarti. Parliamo ancora un po'..parliamo per sempre ."
"Sirius, ti prego.."
"Sirius.."
"No...no! L'ho appena ritrovato!!"
"Sirius..ho specchio gemello..ricordi quello che mi hai regalato? Possiamo vederci anche senza bisogno che tu vieni qui."
"Ma io..sì..sì..ok..ma io non so più dov'è il mio."
 
"Se non lo trovassi..Chiedilo a mio padre..mio padre..Ti darà qualsiasi cosa."
E Sirius ebbe i brividi per quella frase.

Anche Silente ebbe dei brividi, In qualche modo, quella frase gli ricordava qualcosa.

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Capitolo 26
*** Il bacio di Sirius e James ***


Sirius e James avevano vinto la loro quinta partita! Si stavano avvicinando sempre più al mondiale, a vincere la coppa del mondo!! Non se lo aspettavano. Pioveva forte..c'era in ballo quasi una tempesta e Sirius era preoccupato per il suo migliore amico, oltre che per la vincita della partita, ma dopo un tempo che sembrò infinito, James prese il boccino e l'urlo di gioia di James, lo rese ben più felice di quella notizia.

Avevano desiderato entrare subito nella locanda che avevano affittato per due settimane. Di solito festeggiavano sempre andando fuori a cena, ma quella sera c'era qualcosa di diverso. James lo capì nel modo in cui Sirius entrò nella camera e a come rifuggiva il suo sguardo, lo capì da come lo spinse al muro poco dopo.

James si ritrovò a fissare quegli occhi color onice, come a voler fare loro una dichiarazione d'amore. Erano così BELLI.

"Hai idea di quanto ho sperato di tornare a vederti così spensierato, Jamie? Da quanto..da quanto desideravo questo momento?"

"Forse sono solo cresciuto...forse sto invecchiando.." disse James con la gola secca.

"Non dire sciocchezze, James! Tu sei come il sole. Tu sarai eternamente GIOVANE."

James si sentiva così FELICE. Che parole meravigliose gli stava dicendo!! Ma poi dopo, lunghe lacrime coprirono il volto di Sirius e lui si sentì subito l'opposto. Era incredibile come Sirius riuscisse a scatenare in lui sentimenti così opposti. Così tanti sentimenti..

"Tu hai un sole dentro di te, Jamie..lo sento sul tuo cuore..attraverso i tuoi occhi...mi illumina e mi scalda..e io non permetterò che questo sole muoia. Dedicherò la mia vita a proteggerlo."

Così tanti sentimenti..
James rispose con un bacio a quella dichiarazione bellissima e intensa. Un bacio a stampo accompagnato dal sussulto di Sirius e poi subito dopo all'assalto su di sé.
Lo sovrastava Sirius, con il suo corpo e lo schiacciava contro la parete.
Un peso delizioso. Adorava quella frizione.
La bocca di Sirius lo invase. La sua lingua. La sua saliva. Tutto. Tutto di lui era meraviglioso e appetibile.

James mugolò forte quando Sirius inserì una gamba tra le sue per sentirlo meglio e allo stesso tempo gli baciava forte il collo come a marchiarlo.
Il desiderio li fece impazzire. Ottenebrò le loro menti. Strusciarono tra di loro cercando sollievo dall'eccitazione che li stava consumando.
Le mani di James si infilarono sotto la maglietta di Sirius. La sua pelle bollente. Le mani di Sirius fecero lo stesso e si pressò di più contro il suo corpo.

Il boccino svettò impazzito sotto il naso di James che per la prima volta gli riservò un'occhiata offuscata senza cercare di prenderlo.
Sirius si strusciò di più contro di lui facendolo gridare, fino a che non trovarono entrambi appagamento e soddisfazione senza fare l'amore.

Crollarono per terra. James sopra Sirius che non ci pensava proprio a spostarsi. Adorava sentire James appiccicato a lui. "Tu mi fai sentire sempre un ragazzino..ti amo, Sir.."

Sirius sentì il cuore battere forte e si chinò per baciare James. Si era sporto per un bacio veloce ma James lo trattenne con la mano e diventò appassionato.

"Io ti amo da sempre, Jamie..Ti amerò sempre."
"Promettimelo." disse James attirandolo a sé con il braccio.
Sirius era così felice e tutto questo, si disse, era per merito di Harry!!
Harry..il piccolo Harry che adesso aveva solo 5 mesi. Avvertì un brivido di senso di colpa subito soffocato dai baci e dai gemiti di James.
Dal suo amore.

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Capitolo 27
*** La pace tra Lily, Severus e Petunia ***


Lily piangeva davanti a Severus ed era uno spettacolo tremendo e stupendo insieme.

Una lacrima cadde dalla guancia di Severus e perfino James lo guardava commosso, dalla siepe in cui erano nascosti lui e James. Sirius guardava James sconvolto, distogliendo lo sguardo da Lily che si fiondava da Severus abbracciandolo.
Se anche James era commosso da quella visione, il suo viaggio nel tempo non era più solo stupefacente, ma si era alzato di livello, era diventato GRANDIOSO. MIRACOLOSO.

"Li ho sempre visti in maniera non obiettiva.." disse James come rispondendo a una domanda muta. "Non mi rendevo conto di come, guardandoli, sembrassero come un dipinto, un dipinto meraviglioso...ma lo sono. Un dipinto tragico."

Sirius avvertì milioni di spilli attraversarlo. Il tono e le parole usate da James, erano quelle di solito riservate ai morti.

Che lui riesca a percepirlo?? Che siamo tutti morti??

"Chissà..forse per colpa mia.."
"Che stai dicendo, Jamie?"
"Forse ho impedito..una storia d'amore. Una fantastica storia d'amore!" disse spazzolandosi I capelli. Non era arrogante in quel momento. Aveva il sorriso triste di un bambino pentito.

Avrebbe voluto baciarlo in quel momento, si disse. Forse era quello che volevano anche Lily e Severus. Sperò per qualche secondo, che lo facessero, per poter baciare James senza sentirsi in colpa.

"Perché non si baciano??" chiese James, dando ancora una volta, voce ai suoi pensieri.

E Sirius lo capì in quel momento. Non avrebbero mai potuto stare insieme, perché Severus era di Albus e viceversa.
Glielo aveva detto una volta, Harry, che li aveva visti baciarsi davanti al lago di notte, al quarto anno.
"No, tu non c'entri, Jamie, loro non erano comunque destinati a stare insieme.."
"E io, pads? Io ero destinato a stare con Lily?" Un grosso macigno piombò nel petto ma Sirius si sforzò di parlare.

"Hai messo al mondo un bambino che un giorno sarà un ragazzo meraviglioso..più o meno come suo padre."
"Più o meno?" lo stuzzicò James.
"Non lo so...te lo dirò quando sarà più grande." gli disse Sirius, commosso.

Più tardi, James seppe da Lily che Severus prima di vedersi con Lily, aveva scritto a Petunia una lettera e già questo era un fatto straordinario. Piton non aveva voluto svelargli il contenuto della lettera ma doveva aver scosso Petunia nel profondo, perché si era precipitata da lei in lacrime e l'aveva abbracciata. Questo aveva in parte sciolto il gelo che c'era tra loro.
James si presentò da Sirius di sera, chiamandolo per un gelato e gli fece quella rivelazione in quel momento.

"Se Lily ha ritrovato una sorella, è merito tuo.." gli disse, sorprendendo Sirius, baciandolo con la bocca sporca di gelato al pistacchio.

L'ho fatto per te, Harry... pensò Sirius.

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Capitolo 28
*** Remus scopre James e Sirius ***


Remus li guardava già da qualche minuto e non sapeva che pensare. Sirius e James erano al ristorante in compagnia di ospiti e di Lily, ma sembrava come se tutto il mondo non contasse per loro.
Non facevano che rifilarsi occhiate maliziose dai posti in cui erano seduti, guardandosi con sorrisi ambigui come se dovessero combinare chissà che cosa, come se stessero progettando uno dei loro dannati scherzi e fossero ancora a scuola.
 
Remus era esasperato. Non gli piaceva essere tagliato fuori. Non gli era mai piaciuto, ma in particolar modo adesso la cosa era peggiorata. Prima almeno quando erano ancora a scuola, vivendo insieme, non si sentiva così tanto tagliato fuori.

Non sono come Peter..non sono come Peter..
 
Quella loro complicità non mancava di ferirlo e succedeva sempre più spesso ultimamente.
Quando poi scomparvero per dirigersi verso il bagno e non fecero più ritorno, Remus pensò che il limite era raggiunto.

Ora finalmente capirò cosa mi stanno nascondendo..
 
Ma quando aprì la porta del bagno, quello che vide lo sconvolse.
I suoi due migliori amici avvinghiati insieme che si baciavano. Sirius che spingeva James contro uno dei lavandini.
Le espressioni estatiche sui loro volti..
Sussultarono e si staccarono, appena Remus li scoprì.
 
 
 
 
 
Quando si erano baciati, quel giorno dopo la partita, erano stati insieme tutta la notte a baciarsi, accarezzarsi, ma anche a parlare dei loro sentimenti. Entrambi erano stupiti, confusi da questo loro innamoramento folle, irrazionale e inteso.
Poi James era scoppiato a piangere e aveva chiesto scusa a Sirius, a Lily, al loro bambino e Sirius lo aveva stretto a sé cullandolo come un bimbo, dicendogli che sarebbe andato tutto bene.
 
La mattina dopo James disse che era stato tutto un errore e che non sarebbe dovuto succedere di nuovo ma era difficile credergli quando non smetteva di baciarlo.
"Quello che provo in questo momento mi fa scoppiare il cuore dal petto." disse piangendo e fuggendo via.
Sirius ne era stato felice, prima di pensare che se questo sentimento faceva scappare James lontano da lui, non doveva essere proprio una cosa bella. Non per lui.
Avevano continuato a sentirsi così, a intermittenza.
 
"Non sei il mio amante. Dammi tempo. Dammi solo tempo per dirlo a Lily. Ti prego." gli chiedeva tra un bacio e l'altro e dopo quello che Sirius gli nascondeva, come poteva mai negarglielo?
 
 
 
 
 
"È uno scherzo?" Remus tremava, per lo stupore, la costernazione e la rabbia. Si stava tenendo una festa nella sala del ristorante, Lily era a pochi passi e quei due cretini dei suoi migliori amici, si stavano dando alla pazza gioia, slinguazzandosi allegramente in bagno, incuranti di tutti gli ospiti che c'erano.
"Remus..noi..." Sirius sembrava distrutto ed evitava di guardarlo, leccandosi distrattamente il labbro inferiore, James sembrava distrutto allo stesso modo all'idea di essere stati scoperti.
 
"Remus un cazzo. Che cazzo stavate facendo, si può sapere??"
"Remus!! Non avrei mai creduto che alla tua età, dovessero ancora farti un disegnino." disse James cercando di alleggerire il momento.
"Siete gay??" chiese Remus senza mezzi termini.
 
Loro sussultarono.
"Non sappiamo cosa siamo.." disse Sirius.
"E da quanto va avanti??"
"Due mesi..senti, noi.." disse James.
"Due mesi?? Due mesi??? Razza di idioti!!!"
"Non sapevamo come fare, credici, Remus!!" disse James cercando di trattenere le lacrime.
 
"Ohhh, che bella scusa. C'è Lily di là. Scommetto che lei digerirà questa scusa più facilmente, perché voi non sapevate come fare!!"
Loro stettero zitti, imbarazzatissimi.
"Ho sempre creduto che quello che ci fosse tra noi tre fosse solo una stupenda amicizia." disse Remus, ferito.
 
"E lo è!! Credimi, Remus..solo da poco mi sono reso conto che quello che provo per Sirius è...diverso!! Non lo so spiegare...da quando lui è tornato, io..."
Remus ridacchiò nervosamente.
 
"Certo..da quando lui è tornato." disse guardando Sirius con rabbia. "Credevo di condividere qualcosa di unico con te, Sirius!! Non guardarmi in quel modo..non in quel senso!" disse rivolgendosi a James. "Ma a quello che ti nasconde da quando è tornato! Mi fai fatto sentire importante, confidandomi quello che non hai confidato neanche a lui, né a tuo fratello e per che cosa??"
 
"Remus, ti prego.." disse Sirius terrorizzato. Era fatta. Stava per rivelargli tutto. Il suo segreto. Stava per rivelare a James che veniva dal futuro.
 
"Remus un corno!! Hai tradito la mia fiducia, Sirius e io adesso dovrei fare lo stesso con te! Non meriti certo altro riguardi!! Lo sa James? Lo sa che menti a tutti quanti da quando sei tornato?? Che menti a lui, che menti a tuo fratello, a tutti??"
"Ti prego, ti prego, ti prego.."
 
"Remus, ma di che cazzo stai parlando.." James si stava arrabbiando.
"Ti farò il favore che tu non hai fatto a me. Quello di essere tu a dirglielo."
"Ehi, aspetta un minuto, non puoi andartene così.." disse James cercando di afferrargli un braccio ma Remus lo scansò.
"Fottetevi. Tutti e due." disse abbandonando il bagno e il ristorante.
"Merda.." disse Sirius.
 
"Già..direi che sei proprio nella merda." disse James guardandolo male.

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Capitolo 29
*** La resa dei conti ***


James fece un incantesimo per insonorizzare il bagno e Sirius lo guardò implorante.

"Jamie, cerca di ragionare, non possiamo lasciare gli invitati così..c'è una festa.."
"Non te ne è mai fottuto un cazzo delle feste, Pads. Le feste tu, NOI, le abbiamo sempre rovinate. Parla."
"Lascia almeno che passi la notte e domattina.."
"PARLA. ORA!!"
 
Sirius lo guardò terrorizzato e James lo afferrò con entrambe le mani.
"È una cosa tanto grave?? Stai per morire?? Dimmelo o ti costringo, Pads!"
"E va bene!!" disse Sirius scrollandoselo di torno. "Io..VENGO DAL FUTURO."
"Tu..cosa??" disse James sentendo la testa girare.
 
"Remus è un fottuto stronzo.."
La risata di James fendette l'aria.
 
"Che stupido. Che stupido idiota. Ahahah, questa è davvero la stronzata più idiota che tu abbia mai detto, Pads. Ci avevo creduto ma.."
"Non capisci?? È vero, ti sto dicendo la verità!!"
 
"Non sparare stronzate..non prendermi per fesso." disse James ruggendo piano.
"È la verità!! La storia del rapimento? Una balla. In realtà..io non so dove sono andato quando sono sparito, ok? Probabilmente si tratta di un bug temporale...con Silente lo stiamo ancora studiando!"
 
"Silente?? Silente lo sa??" chiese James ferito.
Sirius annuì e James si prese la testa tra le mani, inginocchiandosi.
"Oh mio dio, non mi stai prendendo per il culo.."
"No.."
 
"Sirius..il mio Sirius..dov'è??"
"Scusa??"
James lo guardò con rabbia.
"Dov'è il Sirius del presente?? Dov'è??"
 
"Sono io, Jamie..non c'è nessun Sirius del presente."
James gli lanciò uno schiantesimo e Sirius si spostò in tempo.
"Ma sei impazzito???"
"Il vero Sirius saprebbe che i viaggi nel tempo comprendono un sé stesso del presente e uno dell'epoca in cui si è decisi di viaggiare..tu "non sei Sirius."
"Sì, lo sono, sono io, maledetto idiota!! E se hai deciso di uccidermi, accomodati!! Non può mica fare male come la prima volta, insomma meglio te che Bellatrix!!"
"Che cosa??"
 
"La verità. Sono morto, James. Bellatrix mi ha ucciso con un avada kedavra."
"No..."
 
"Dopodiché mi sono risvegliato nel passato. Non l'ho chiesto io..ma è successo. E comunque fidati che la vita...quattordici anni senza di te, senza di VOI..è stato come vivere un inferno in terra...io ho smesso di vivere nel momento in cui tu tu..."
"Nel momento in cui io.."
"Pads...quando ti ho rivisto quella sera...e hai avuto l'impressione che io vedessi un fantasma...era davvero così perché...tu eri morto, Jamie..tu e Lily siete morti per via di Voldemort.."
"No..."
"Solo Harry sopravvisse..Grazie all'amore di Lily..lui sopravvisse.."
"Ma..lui non...come diavolo...un combattimento??"
 
"No!! Minus!!"
"Peter? Ma..."
 
"Silente per proteggervi ha proposto di nominare un custode segreto...tu volevi me, ma io...non mi fidavo..credevo che avrebbero potuto...non mi sarei mai perdonato se...credimi, sarei morto piuttosto che tradirvi..ma se avessero scoperto...credevo che Peter era l'insospettabile...e invece..."
"Invece era la spia.."
 
"Vi ha venduti a Voldemort..e io cercai di vendicarti ma lui..Ha fatto in modo di scappare..fingendosi morto..e tutti credettero che FOSSI IO. CHE IO VI AVESSI VENDUTI."
Fu come se tutt l'aria fu inghiottita.
"Quattordici anni ad Azkaban..quattordici anni..hanno creduto che io ti avessi tradito…"
 
"Smettila..."
"Ramoso, io..."
"NON CHIAMARMI COSÌ!!"
 
Un pugno.
"Come hai potuto..."
La testa di Sirius si girò dall'altra parte.
"Come hai potuto fare questo a tutti noi.."
Un altro pugno.
 
"Come hai potuto fare questo a me!!"
Cercò di colpirlo con un altro pugno ma Sirius gli fermò entrambi i polsi con le mani.
"Io ti amavo, fottuto bastardo."
"Mi dispiace da morire per quello che Voldemort vi ha fatto .."
 
"Cos..??Credi che sia per quello che sono incazzato??" Il viso sconvolto di James segnava tutto il suo dolore.
 
Lo schiacciò contro il muro del bagno.
 
"Ouch!"

"Non è per quello che ha fatto a noi, ma per quello che ha fatto a te!!"

Sirius lo guardò meravigliato.

"Quattordici anni ad Azkaban..a soffrire...ed è stata colpa mia!!” urlò James, con le lacrime che gli rigavano la faccia.
 
“James…coff…lasciami..”
 “Come hai potuto fare sì che io morissi senza saperlo."
Sciolse la presa su di lui e Sirius capì finalmente il motivo di tutta la sua rabbia.
 
"James, lo non avrei mai voluto.."
James lo baciò e le sue lacrime si mischiarono alle sue, le loro lacrime al sangue che era colato dal naso di Sirius.
"Io ti amavo..e invece adesso. "
"Adesso?"
"Adesso non so più neanche cosa sei.." disse James, andando via e lasciandolo con il cuore spezzato.

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Capitolo 30
*** La luna ti guarda e perdona ***


"Sirius, ti prego, aprimi!! Lo so che non me lo merito, ma tu fallo lo stesso, per favore!!"
Silenzio dall'altra parte della porta. Sirius era seduto sul divano con lo sguardo perso nel vuoto.
"Non ho mai pregato nessuno...anzi sì, di solito pregavo Dio..quando mi trasformavo nella mie notti di luna piena...andavamo ancora a scuola...se esiste un Dio..e deve esistere per forza in un mondo di magia, mi ascolterà, mi dicevo!!"
 
Sirius si mise le mani sulle orecchie.
"Quindi TI PREGO, Sirius. Ti prego. Apri questa porta e perdonami. Fallo per me, oppure per te stesso. Fallo per i malandrini!!"
 
Silenzio.
 
"Tornerò, Sirius...fino a quando non mi avrai almeno aperto." disse Remus.
L'indomani mattina Remus era ancora davanti alla sua porta e lo pregava di aprirgli.
"Non avrei mai immaginato, io, un mago, di dover pregare qualcuno davanti una porta chiusa. Potrei aprirla con la magia...ma non voglio. Desidero che tu voglia che io sia lì con te, Sirius."
Sirius era appoggiato alla porta, seduto contro di essa.
 
"Non volevo ferirti..ma non potevo sopportare che nascondessi questo a Jamie, riesci a capirlo?"
 
Silenzio.
 
"Tu non sai come ci si sente...a scuola ero sempre il terzo incomodo..tu e Jamie eravate come due fiamme gemelle che vi muovevate solo volando alte nel cosmo e perdipiù abbracciate. Io ero geloso ma allo stesso tempo ero felice che ero uno di voi. Quando però ho scoperto del tuo segreto, Sirius..mi sono sentito triste. Mi sono sentito triste perché per la prima volta occupavo un posto che Jamie non occupava e non mi sentivo al posto giusto!! Avrebbe dovuto saperlo LUI, non io!! Non era giusto che io lo sapessi e lui no! Perché se c'era UNO CHE HA PERMESSO LA NASCITA DEI MALANDRINI ERA JAMES! JAMES CHE HA SEMPRE CREDUTO NEL CALORE DELL'AMICIZIA. JAMES CHE AVREBBE PERDONATO MINUS NONOSTANTE TUTTO!!"
 
Sirius si mise una mano sulla bocca.
 
"Perché tu lo sai, vero, Sirius? Lo sai anche tu che Jamie lo avrebbe perdonato anche se Minus lo avesse venduto davvero a Voldemort..anche se lo avesse.."


"Non dirlo!!"

Lacrime rigarono il volto di Sirius. Remus non ebbe il coraggio di di dire quella parola e Sirius gliene fu grato.
 
"Capisci che se c'è qualcuno che merita tutta la verità, è lui...e io non potevo permettere che tu gliela negassi!
Silenzio.
"Riconosco il tuo odore, Sirius...anche se è dietro una porta chiusa...so che sei qui, a un passo da me..." Sirius indietreggiò, andando, fino al divano. "Non importa se non mi apri, Sirius..mi hai reso felice."


Sirius si abbracciò le spalle, immaginando che il suo corpo fosse quello dell'amico.


Il giorno dopo Remus lo passò, raccontandogli la sua giornata passata a raccogliere castagne, a mangiare miele e birra irlandese.
 
"Se foste venuti tu e Jamie ci saremmo divertiti un mondo e magari avrei potuto anche convincervi a baciarvi di nuovo. Da quanto tempo è che non vi vedete, Sirius? Non dovete rinunciare a frequentarvi per COLPA MIA. Odiate me ma voi non dovete perdervi."
Silenzio.
 
"Volevo dirti che non potrò essere qui domani.."
Questo fece avvicinare Sirius alla porta.
 
"I prossimi due giorni li passerò cercando di convincere James a perdonarmi e se come penso, fallirò, sabato lo passerò a crogiolarmi dal dolore aspettando la luna piena...so che non me lo merito, ma...se ci foste anche voi..dio se ci foste anche voi..tornerei a pensare che il mondo non è poi così orribile!!"
 
Il rumore di un vetro infranto disse a Remus che Sirius aveva gettato qualcosa contro la finestra. Sirius aveva molti modi creativi per dirti un vaffanculo.


Giovedì, Remus era davanti la porta di casa di James e Lily. Quest'ultima non sapeva cosa era successo, ma intuiva che qualcosa di grave era successo tra i tre amici e faceva dei gesti come a dire di aprirgli. James non diceva nulla. Sapeva che Remus non avrebbe detto niente di compromettente sapendo che poteva esserci Lily lì con lui e Remus non avrebbe fatto nulla per tradire di nuovo la sua fiducia.
 
"Mi sono comportato male ma perdona almeno Sirius. Lui non merita questo. Era terribilmente in pensiero per suo fratello...per te, per Lily e per tutti quanti!! Lui..voi non meritate un amico pessimo come me e non meritate di perdervi per colpa mia."
Remus sentiva le dita di James accarezzare la porta.
 

"Ti sento, James. Sei dietro la porta, vero?"

James tremò ma non si spostò. Lily ridacchiò, mentre Harry diceva "Pa-àh." gattonando e scompigliandogli i capelli.

"Sei proprio come Sirius..ma allo stesso tempo diverso. Voi due vi meritate a vicenda. Siete migliori di me. James, James, ti prego, se non vuoi perdonare me, perdona almeno lui!!"
James non rispose ma continuava a accarezzare la porta come se fosse Remus.
 
"Grazie, Jamie.."
 
Venerdì Remus tornò a casa di James e Lily e iniziò un lungo sproloquio sui loro tempi della scuola.
"Mi sono sempre sentito come se fossi il terzo...non potevo competere con la vostra amicizia ma proprio come allora...se voi due aveste rotto, io mi sarei sentito perso."
 
CRASH.
 
Un rumore come di un vaso in frantumi.
James era arrabbiato.
"Lo so che sei arrabbiato, lo so che sei furioso..volevo solo dirti che domenica ci sarà la luna piena...è niente, ti aspetto, se vorrai venire..." disse andando via a capo chino.
 
Sabato aveva già tutti i muscoli doloranti, la schiena gli faceva male e lo spettacolo penoso che vide in giardino, lo fece stare male.
La sua macchina era tutta sporca di vernice rossa e castagne. La sua bellissima macchina blu! Una scritta sopra il vetro recitava "Brutto stronzo."
 
"Remus!! Che cosa è questo??" gridava suo padre costernato.
"Niente che io non meritassi." disse Remus.
I suoi amici lo odiavano.
 
Ora era davvero finita per sempre.
Il suo cuore era spezzato.
Allora perché respirava ancora??



Domenica si era chiuso nella capanna nel bosco e aspettò la trasformazione, ma prima che poté accadere, alle otto di sera vide arrivare sia Sirius che James con dei pacchettini.
"Ma...cosa diavolo..."
 
"Ehilà, sapevamo che qui si trovasse un cucciolo desideroso di compagnia e coccole." disse James.
 
"E invece c'è una grossa bestia con le occhiaie e la barba di una settimana che ci guarda come se volesse mangiarci." disse Sirius ansioso.
"Voi non dovreste essere..AAAH."
 
Sirius e James furono davanti a lui in un secondo, aiutandolo a sorreggersi.
"Piano. Se c'è una cosa che mi infastidisce di più di una bestia, è una bestia ferita." disse Sirius.
"Lasciami!!"
 
"Oh-oh! Lo sai che Sirius non obbedisce mai a un ordine, vero? Ha un trauma infantile per colpa di Walburga."
"Vaffanculo, James!"
 
"Non c'è di che. Ehi ehi, se Sirius non è capace di tenerti, ti assicuro che io lo so fare!" disse tenendogli l'altro braccio.
 
"Ma insomma che cosa volete da me?? Cosa siete venuti a fare??"
Lo guardarono come se fosse impazzito.
"Ci hai chiamati tu o sbaglio??"
 
"Non sbagli affatto, l'ha detto tra un piagnucolio e l'altro. Oh, ti prego, Sirius perdonami."
Remus arrossì.
"...io credevo che...mi odiaste!!" disse mentre buttavano nella capanna i pacchi.
 
"Per odiarti, ti odiamo..soprattutto Ramoso...questi giochi di tavola obsoleti non li augurerei neanche ai babbani." disse Sirius.
"Ehi, che cos'hai contro forza 4??" chiese James.
"Avete messo bene in chiaro quello che pensate, sabato."
 
"Ma di cosa diavolo stai parlando?? Non hai ricevuto il nostro perdono scritto?? Non sarà come una lettera da una bella ragazza o la tua adorata cioccolata, ma..insomma credevamo che le castagne e i fichi ti piacessero." disse James.
"Forse non ha apprezzato le castagne." disse Sirius.
 
"La frutta l'ho ricevuta sulla mia macchina con una bella dose di vernice rossa..credevo che voi.....ohhh..adesso capisco!! Avete rubato la frutta alla casa vicina e quello si è vendicato."
"Ops!!" dissero loro.
 
"Credevi che la vernice...ma no. Te l'avremmo data direttamente in testa." disse Sirius.
"Incredibile!! Potevate almeno sforzavi di portarmi della frutta che non era rubata. E magari anche della cioccolata."
 
"Adesso pretendi un po' troppo. Se proprio vuoi saperlo, Sirius non era mica tanto convinto di lasciarti la frutta e poi andarcene. Voleva insistere per farsi aprire da te e consegnarla di persona. In testa con tutto il cestino."
"Mi ha dovuto fermare." disse Sirius scandendo le parole, con uno strano brillo minaccioso, ma suadente negli occhi.
 
"E poi è stato così divertente questo piccolo furtarello!! È stato come essere ancora a scuola!!" disse James allegro come Remus non lo vedeva da tempo. Dette una rapida occhiata a Sirius e vide che lo guardava con una devozione negli occhi da far arrossire anche il tramonto. Li perdonò all'istante.
"E per le vostre malefatte ci vado io di mezzo?"
"Ehi!! Non volevi fare pegno? Eccoti accontentato."disse Sirius.
 
Scoppiarono a ridere tutti e tre, poi Remus scoppiò in singhiozzi. Loro se ne accorsero subito e lo abbracciarono.
"Perché piange?? Come faceva a sapere che volevo picchiarlo? Adesso è anche veggente?" chiese Sirius.
"Sì, secondo me è una caratteristica dei lupi mannari."
"M-mi dispiace per quello che ho fatto...non avrei dovuto."
 
"Insomma, prima passa una settimana a cercare di convincerci e ora l'incontrario. Odio i segnali contrastanti. Il prossimo passo sarà quello di baciarti, Sirius."
A Remus si mozzò il fiato.
 
"Perché proprio io? Secondo me sarai tu a essere baciato!!"
"Nah, lo sai che amo solo te!"
Un silenzio imbarazzante durato più di un secondo.
 
"Comunque non credere che te la caverai così a buon mercato." disse Sirius.
"Sì, lo so tu...AAAAHH, me la farai pagare cara."
"Oh, non dovrai avere paura di lui, ma di me." disse James sorridendo crudelmente.
"AAHHH. Ma che state facendo. Allontanatevi da me prima che io possa farvi male."
 
"Quante volte dobbiamo dirtelo, Remus." disse James.
"Non sei tu a decidere.." disse Sirius, rafforzando la presa su di lui.

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Capitolo 31
*** Il giorno ***


"Sirius...ho parlato con Lily." diceva James tra un bacio e l'altro.
Era notte fonda e la luna piena brillava alta nel cielo.
"Lei.. Gli hai detto di noi??" Sirius era sconvolto.
James gli accarezzò una guancia.
"Lei aveva capito che qualcosa non andava...non facevamo più l'amore e i miei baci li sentiva FREDDI."
 
"Per Merlino..."
 
"Io...non ce l'ho fatta a mentire..non ce la facevo più a nasconderti..io..non potevo.."
"James..James..Lei cosa ha detto?" gli chiese prendendogli le mani tra le sue.
James lo guardò con i suoi occhi liquidi.
"Mi ha chiesto se almeno io l'ho mai amata...e mi sono sentito un verme, Sirius..mi sono sentito un verme perché gli ho detto di sì.."
 
"Non crederò mai che stavi con Lily senza amore. Ramoso, io credo che per te sia fisicamente impossibile stare con qualcuno senza amore."
"No..vero..infatti io la amavo..ma..non potevo dirgli che..ho sempre amato te di più!!"
Le lacrime traboccavano dai suoi occhi e Sirius lo prese tra le sue braccia e lo baciò. Lo baciò con tutto l'amore di cui era capace.
 




*****

La sera in cui cambiò tutto, Sirius e James stavano passeggiando sul ponte, guardando il fiume, quando Peter e Remus corsero da loro trafelati.
"Presto!! Lui sta arrivando!!" diceva Peter.
"No!!" sul viso di James, una maschera di dolore. Cominciò a correre, subito seguito dai suoi amici.
"James..James.." gli diceva Remus.
 
"No!! L'ho già persa una volta, Pete. La mia famiglia. Non la perderò di nuovo!!"
"No..io volevo dirti solo...mi dispiace..in qualche modo io sono..responsabile di questo."
James lo guardò ma non riusciva a parlare. Guardò solo Sirius, come a chiedergli silenziosamente aiuto e Sirius intercettò quello sguardo.
"Lui ti ha già perdonato e anch'io." disse Sirius.
 
"E adesso lanciamoci al salvataggio impossibile!! Sarebbe il colmo se alla fine sarai proprio tu a salvare il culo a noi tutti, Pete!" disse Remus.
 
 
 
 
 
***
Lily stava morendo di paura. Quell'orribile uomo era entrato in casa loro, profanandola. Voleva prendere la vita del suo bambino. Non l'avrebbe mai permesso o sarebbe morta provandoci.
 
La stava minacciando ma proprio in quel momento, accadde di tutto come se un terremoto e un fuoco d'artificio fossero entrati nella sua casa uno dopo l'altro.
Gli amici di James e Regulus Black??
"Voi???" Voldemort era sconvolto di essersi trovato davanti i suoi ex mangiamorte.
"Per te è finita. Adesso pagherai per il male che hai fatto."
"Razza di traditori, dovevo eliminarvi quando ne avevo la possibilità." tutto preso da tutti quei personaggi, Voldemort non si era neanche accorto che Regulus aveva cominciato a pronunciare un incantesimo.
 
"TALBELAAAAUS!" gridò infine mostrando il medaglione e un vecchio diario.
 
"NOOOOO."
 
Troppo tardi. Regulus aveva trafitto da parte a parte diario e medaglione che vennero invasi dalla luce della bacchetta, che colpì anche lui che gridò in un modo lacerante e straziante che sembrò straziare il cuore stesso di Lily.
Harry pianse e James lo prese subito in braccio, ma quello che accadde dopo sconvolse tutti quanti.
 
Dove prima c'era Voldemort, il mostro sanguinario che aveva lacerato la sua anima in sette pezzi, ci stava solo un ragazzo moro, apparentemente dell'età di appena sedici anni.
Lily, la vestaglia rosa e i capelli disordinati, lo guardava come tutti, a occhi sgranati.
"Io..io...che cosa ci faccio io qui??" chiese quello stesso uomo.
 
"È finita per te, Voldemort. È giunta l'ora per te di pagare per i tuoi crimini." disse Regulus.
"Voldemort?? Nessuno mi conosce come...io non mi chiamo così!! Crimini?? No, aspettate un momento. Io mi chiamo TOM RIDDLE e non ho la minima idea di cosa ci faccio io qui!!" disse il ragazzo, alzando le mani, guardando tutti come un animale braccato.
"Sei solo un viscido assassino!!" gridò James.
 
"Io non ho mai ucciso nessuno!" disse Tom. Provò a alzarsi ma gli tremavano le gambe.
"Forse non mente. Il ragazzo di adesso non è quello che..insomma, guardatelo, è diverso!!" provò a dire Lily.
 
"Basta, Lily, tu non hai idea di cosa farà questo mostro nel futuro!!" disse James.
"Nel..futuro??State scherzando, non è vero??"
 
"BASTA CON QUESTA COMMEDIA. POTRAI PURE INGANNARE TUTTI GLI ALTRI MA IO SO CHI SEI!!" gridò Sirius.
Tom si mise le mani nelle orecchie sentendo gli echi sovrastarli.
"È solo un ragazzo, guardatelo."
"BASTA LILY. QUEST'UOMO TI HA UCCISO. È IL RESPONSABILE DELLA DISTRUZIONE DELLA NOSTRA FAMIGLIA."
 
"No..non è possibile..io uccidere lei?"
"Hai ucciso mia moglie. Hai cercato di uccidere mio figlio.." disse James accorato.
"Mi hai fatto incolpare della loro morte. Passerò nel futuro 14 anni ad Azkaban per un omicidio e un tradimento che non ho commesso." disse Sirius.
 
"NOOOOOOOO BASTA BASTAAAAAA!!!"
 
Immagini saettavano nella sua mente e Tom si mise in ginocchio.

"Chi è quell'uomo? Chi sono tutte quelle persone?? Perché c'è tutto quel sangue? Mamma, papà..dove siete...perché mi avete lasciato solo?? Cosa vogliono queste persone da me??"

"Sta fingendo. È un abile manipolatore.." disse Sirius ma sembrava indeciso.

Sirius andò da lui e lo schiaffeggiò.

"No! Non picchiarlo, è solo un ragazzo!!" disse Lily scioccata.

"Non lasciarti ingannare dal suo aspetto angelico. Quest'uomo è un diavolo!! Ha messo sotto imperious il nostro migliore amico, lo ha spinto a tradirci."

"Non è vero!!! Non so neanche chi sia!!"

"Ma l'avrai. E nel futuro vorrai uccidere il mio migliore amico, sua moglie e il loro bambino!!" disse indicando Harry.

A quelle parole Tom sembrò distruggersi.

"No...no.....non sono un assassino....dimmi..dimmi..che non farei mai del male a un bambino...dimmi che non ti ho fatto del male.." si rivolse a Lily. "Dimmi che non sono io quello che vedo...AAHHH. FATELO SMETTERE!!"

Lo guardarono esterrefatti, non capendo a cosa si riferisse fino a quando non videro Tom perdere sangue prima dalle tempie e poi dal naso, raggelandoli con un urlo straziante. Lily non riuscì più a guardare e prese la bacchetta per fermargli il sangue dalle tempie .

A sorpresa James lo curò quasi istantaneamente dal sangue del naso mostrando a tutti i rimasugli di quella sintonia che avevano visto a scuola.

Sirius, Remus e Peter erano pietrificati.

"La testa..mi fa ancora male..strap..la..te..mela via..vi prego.."

Lily, compassionevole, gli prese la testa e gliela mise sul ventre come a cullarlo.
"Cosa state aspettando?? Chiamate subito dei medimaghi!!" disse James.
"James..lui.." sussurrò Sirius.
 
"Sirius...NO. È NO."
 
Sirius lo guardò e poi guardò loro. Poggiò la fronte contro la sua.
"Gli eroi non diventano assassini." sussurrò Regulus.
"Non sono un mostro...non sono un mostro.." continuava a sussurrare lui.
 

















Note dell'autrice: sì, lo so che non ve lo aspettavate. Neanche io me lo aspettavo, Lily doveva morire e questo lo avevo pensato da tempo..ma poi non so cosa è successo xd forse è tutto merito di Teamfreewill perchè con sta storia che forse Lily poteva salvarsi, mi ha fatto cambiare idea xd e alla fine ho provato compassione anche per Voldemort! Non l'avrei mai detto xd

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Capitolo 32
*** La prima volta di Sirius e James ***


Quella ragazzina con i codini…
Quella ragazzina con i capelli rossi e i codini..
Quella ragazzina morta..
Morta in un bagno..
No..
Non morta..
Assassinata!!
 
Tom piangeva, rannicchiato nella sua cella come un bambino terrorizzato.
Aveva il nome di un frutto..
Ma non riusciva a ricordare quale!
Aveva scelto di dimenticare, di dimenticare quello e tutto il resto.
Di dimenticare che l’avesse uccisa.
No, non lui. Il Basilisco.


Il suo animaletto domestico.
Non voleva che lui la uccidesse
Era stato un incidente!

Lei aveva scoperto che c’era un serpente nelle tubature..Lei voleva denunciarlo agli insegnanti.
Tom cercò di impedirglielo..in quel momento arrivò il serpente e…

Tom si mise una mano sulla bocca e scappò a perdifiato, vedendo il corpo immobile di Mirtilla steso a terra.
Uccidere non era neanche così semplice come credono gli innocenti.
Aveva fatto malissimo.
Tom aveva sentito dolori in tutto il corpo dopo.

Era stato come lacerarsi.
Avere un’anima faceva schifo
Avrebbe preferito togliersela, strapparsela di dosso, piuttosto che soffrire così per tutta la vita.

Lì nella cella del Ministeto, ripensò a quando chiese a Lumacorno degli horcrux.
Che folle. Che ingenuo era stato.
Se faceva male così tanto un non omicidio per colpa sua, quanto male poteva fare uccidere PER SETTE VOLTE?

E nel buio della sua cella, silenziosamente piangeva.
 
 
 
*

Tom era stato messo provvisoriamente in una cella del Ministero, in attesa di capire cosa fare con lui. L'angelo rosso che aveva intravisto quella sera prima della caduta su di sé, lo confortava con i suoi occhi verdi smeraldo, la voce carezzevole.
“Sei mia madre?” gli chiese.

“No..non sono la tua mamma.” Disse Lily sorpresa ma poi intenerita.
Tom fece una smorfia.
“Allora,vattene. Per favore. Non voglio la tua pietà.”
Cercò di darle le spalle ma quella ostinatamente rimase.

Cominciò a capire perché la sua controparte volesse ucciderla. E quel pensiero faceva male. Molto.
“Non sono qui per mostrarti pietà, ma la verità!” disse lei cocciuta. “Non vuoi sapere come sono andate le cose dopo..dopo che Mirtilla..”

Mirtilla. Il suo nome, già. Proprio quello.
“La so già..il grandioso vostro preside mi ha informato.”
“Okay…allora saprai che tutto quello che è accaduto dopo la sua morte, non è colpa tua.
Voce carezzevole? Tom ci ripensò. La sua voce recava note stonate di una brutta melodia al pianoforte.
Faceva male. Troppo.

“Ero io. Ho ucciso..ho fatto tante di quelle cose che..ho ucciso mio zio Orfin! Tutta la mia famiglia!”
“Sì, ma…” l’angelo sembrava disperatamente cercare un modo per scagionare il grande orco cattivo. Perché mai gli angeli dovrebbero cercare di salvare degli orchi, questo Tom non lo capiva né lo avrebbe mai fatto. “Silente dice anche che..”

“SILENTE? SILENTE??” La sua furia stava tornando. Come osava Lui mettersi in mezzo?

“Lui dice che tu appartieni al pezzo di anima di Voldemort, ancora innocente, quello che lui ha voluto strapparsi con il primo omicidio. Quello che non aveva ancora ucciso!”
“No…no..c’è stata Mirtilla…”

“No..tu non volevi farle del male..tu hai sofferto..hai pianto..”
“Basta!! Perché vuoi cercare a tutti i costi di assolvere uno che avrebbe ucciso te e tuo figlio per salvarsi la vita?? Non ti rendi conto di quanto sei patetica??”
Lily piangeva, aveva gli occhi colmi di lacrime e Tom distolse lo sguardo. Quel verde liquido, annacquato, feriva più dell’Avada Kedavra.

“Se sei qui per torturarmi ci stai riuscendo..”
“Io non voglio torturarti!!”
“Ma è quello che stai facendo! Non voglio la tua presenza qui, mi disturbi, vattene!”
“Non prima che ti abbia detto quello che devo!”

“BASTA! Cosa vuoi dirmi ancora? Che sono innocente? L’agnello sacrificato dal legittimo proprietario?? Credi che mi faccia bene saperlo oppure il tuo, il VOSTRO è solo sadismo? Sì, voi ci GODETE nel sbattermi in faccia il pensiero che il mio stesso corpo abbia voluto sbarazzarsi di me!!

“Su una cosa ti sbagli, Tom..” disse l’angelo alzandosi.
“Voldemort non voleva sbarazzarsi di te..voleva PROTEGGERTI.
“Sì, perché altrimenti sarebbe MORTO!”
“No..ti sbagli, Tom. Lui voleva proteggerti. “ disse Lily chinandosi davanti a lui.

Tom scosse la testa. Quella parola gli faceva male. Avrebbe voluto cancellarla dal vocabolario.
“Silente ci ha detto che..il diario era l’unico oggetto che poteva ospitare il RICORDO di un’anima..come una persona vera e propria..non solo l’anima.”
Tom la guardò allibito.
“Questo cosa..”

“Voldemort non ti odiava, Tom. Aveva paura di te, voleva nasconderti, sigillarti, ma non ti odiava. Ti amava! Ti amava a tal punto da desiderare che in quanto anima sopravvivesse di te anche il ricordo di quello che lui era stato! Se distruggendo il diario sei uscito tu diciassettenne è stato solo perché lui ha voluto questo.”

“Io credevo che l’incantesimo..”
“L’incantesimo ha tirato fuori quello che Voldemort aveva già creato..non siamo stati noi a crearti..tu c’eri Già..e c’eri perché Voldemort malgrado tutto il suo odio..malgrado tutto quello che dicesse…era umano come tutti noi..e gli umani non possono odiare la loro anima!”

Tom piangeva, piangeva lunghi lacrimoni giù per le guance.
“Vai via adesso..”
“Tom..io..”
“ADESSO! VIA! SOLO!”
“Lasciami solo..” disse ancora quando Lily andò via.
 
 
 
*

Un altro giorno Sirius stava arrivando mentre Lily e Tom stavano conversando amabilmente e lui si informava sul futuro.
“Così Minus vi ha traditi tutti eh? Incredibile come nel futuro avesse scelto qualcuno di così inaffidabile..devo dire che è uno squallore anche per me..ho sempre odiato i traditori..”

Al sentir nominare Minus, Sirius perse il senno e si precipitò nella stanza spalancando la porta.
“Sirius, cosa..”
“Non ti ho sentito bene, per caso hai nominato il mio amico??”
“Tuo amico? Quel tradit..”
Sirius lo alzò con una mano sollevandolo da terra.

Peter ci ha traditi perché era sotto la maledizione Imperius sferrata da te!!”
“Cosa??”
Sirius lo scaraventò contro il muro.

Ti riesci bene il ruolo del martire!! Di quello che non ha nessuna responsabilità. Che mi dici di tutte le vite che hai spezzato in onore della purezza??”
“Forse che nel tuo caso, qualcosa è andato storto?

Sirius lo guardò basito, poi gli sferrò un pugno, facendolo sanguinare.
Lily gridò.
“Mi pare che il tuo mezzosangue impuro sanguini esattamente come quello di tutti gli altri!”

“Tra un po’ vedremo quello che sanguinerà di più!” disse il ragazzo.
In pochi secondi si scatenò una vera e propria rissa, con Lily che supplicava di smetterla.
In pochi minuti accorsero le guardie, rincorse da Peter, Remus e James.
“SIRIUS!”

James era intervenuto disarmando Sirius ma quest’ultimo aveva una luce folle negli occhi.
“Pagherai tu anche per tutti gli altri pezzi di anima del tuo padrone!”
“Adesso basta!” disse James. “Esci subito!”
 
Una volta fuori dalla cella, James lo guardò a muso duro.

Sei uscito fuori di senno completamente??”
“Fatti da parte! O vuoi per caso morire un’altra volta per merito suo? È quello che ti riesce meglio!”
James rimase costernato.
In quel momento arrivò Remus che come una furia gli diede uno schiaffo.

Sirius non reagì, salvo poi cominciare a ridere istericamente.
Remus gliene diede un altro.
“Basta, Rem! Ne ha avute già abbastanza, non credi??”
“No, non credo!” disse lui. “Sai, Black, ti ho perdonato per la storia del platano picchiatore e di Mocciosus..”
“Oh, ti prego, Rem..non quello..”
James dentro di sé godeva internamente.

“Successivamente ero sconvolto dal vostro..non so neanche come definirlo..storia d’amore? Ma in un certo qual modo riuscivo a capirlo! Capivo perché i miei due migliori amici stessero insieme, perché erano delle persone eccezionali, ma vederti andare lì, dentro, a infierire su un ragazzino innocente..”
“Rem..quella COSA lì dentro, è tutto fuorchè innocente.”

“Il Sirius che conoscevo io, non l’avrebbe mai detto!”

“BEH, ALLORA FORSE NON SONO PIÚ IL SIRIUS CHE CONOSCEVI, IL SIRIUS CHE CONOSCEVATE TUTTI VOI È MORTO, MORTO, MORTO!”
Remus lo scaraventò contro il muro, con ferocia.

“Io capisco che tu sia rimasto traumatizzato dalla morte di James e Lily, cazzo, non riesco neanche a immaginare come tu possa essere diventato dopo 14 anni chiuso un una fetida cella, ma era PRIMA. Adesso è qui. ORA. Non siamo nel tuo tempo! Minus non ci ha mai traditi e James e Lily non sono morti. PERCIÓ FAMMI UN FAVORE, QUALSIASI SIA IL TUO DISTURBO MENTALE CHE TI AFFLIGGE ADESSO, VEDI DI FARTELA PASSARE O PERDERAI TUTTO QUELLO CHE HAI GIÀ PERSO UNA VOLTA, UN’ALTRA VOLTA!”

Sirius tremò visibilmente, poi Remus dovette andarsene per non farsi vedere piangere.
 
 
 
*

Sirius si stava ubriacando in un locale, mentre James gli passava delicatamente il ghiaccio freddo sulle sue guance.
“Sai che potresti usare la magia, vero?” gli chiedeva lui.
“Lo so..ma non volevo..volevo che sentissi le mie mani sulla tua pelle.” Disse James con sguardo fiammeggiante.

Sirius ricambiò il suo sguardo e anche i suoi occhi vibrarono di fiamme.
“Sono una delusione continua..non so perché ancora mi parli…”
“Davvero non lo sai?”
“Dovresti fare come Rem e lasciarmi al mio destino!”

Rem ti ama! E anch’io…
“Jamie…” si sentiva emozionato come uno scolaretto alla prima cotta.
“Sirius, Sirius..io..TI AMO..ne sono sicuro.,..ormai sì. E la cosa mi spaventa, mi terrorizza…ma…non credo che potrei vivere senza di te!”

Sirius lo baciò, si baciarono appassionatamente.

"Casa dei miei genitori o dei tuoi?" gli chiese James e ridacchiarono.

"Casa dei tuoi..nella mia ci sono troppi brutti ricordi." disse Sirius.

Continuarono a baciarsi, fino a quando non si smaterializzarono nella vecchia camera di James nella sua vecchia casa.
James lo spogliò febbrilmente della giacca. Quando lo lasciò semisvestito, Sirius lo spogliò a sua volta, febbrilmente dei vestiti.
Lo sbattè contro il muro.
“Ti desidero!” gli disse Sirius.

“Fammi vedere quanto!” gli sorrise James.
Sirius lo baciò con passione, gli tolse gli ultimi vestiti.
“Non l’hai mai fatto con un uomo..” disse James.
“Tranquillo..conosco un incantesimo che non ti farà sentire male..”

La punta della bacchetta creò un formicolio proprio lì, e James ebbe un singulto.
“Prove tecniche di dildi?”
“Potrebbe essere un’idea.” Disse Sirius con malizia, riprendendo a baciarlo e stenderlo sul letto.
“Ti voglio, Sir..non ho mai voluto niente più di questo.”

Sirius continuò a baciarlo, poi entrò dentro di lui, facendolo inarcare e gemere in estasi.
“Ti amo.”
“Anch’io ti amo, Jamie, da sempre.”
Gli prese le mani, gliele strinse e cominciò la danza incandescente tra loro.
















Note dell'autrice: oltre alla rabbia per aver aggiornato con 6 giorni di ritardo, c'è il sollievo di aver finalmente quasi finito tutte le parti pesanti xd da questo momento ci sarà solo LEGGEREZZA XD ed era anche ora!! xd lol la frase "uccidere non è così' facile" è detta da Albus Silente e tornerà questa frase, Vedrete.

all'inizio avrei voluto fare che si prendeva a pugni anche Sirius con Jamie ahha ma poi ho pensato che James non avrebbe infierito su un ragazzo, soprattutto il suo migliore amico, che era già ferito xd

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Capitolo 33
*** Regulus scopre di Sirius ***


“Non fa ridere, lo sai, razza di scemo?”

Insultarlo era l’unico modo che conosceva per reagire a una frase del genere.

“No..è vero..lascia che ti spieghi..” gli aveva detto suo fratello.

E così gli aveva raccontato una storia assurda, fatta di veli, di viaggi nel passato, strani incantesimi, di morti e nuove possibilità, di persone che non esistevano più e di altre che sarebbero esistite dopo, di individui che sarebbero diventati famosi a solo un anno di vita, di profezie assurde, di anime sdoppiate in sette parti e di oggetti che erano diventati scrigni di codeste anime, e di lui, lui stesso, che era diventato un martire per salvare uno di codesti scrigni.

Aveva mille domande che gli affollavano la testa, ma riusciva a formularne solo una in quel momento.
“Hai cominciato a volermi bene solo una volta che sono morto?” gli chiese.

Odiò la voce tremante e gli occhi appannati di lacrime e trovò estraniante come un essere umano potesse odiare tanto una cosa ma farla lo stesso.
Ecco perché Remus voleva che parlasse con Sirius, ecco perché lo aveva mandato a casa di James.
Erano tutti d’accordo. Lo sapevano TUTTI.

“Ma che diavolo stai dicendo? Sei pazzo? Ehi, Reg, Reg, dove stai andando?”
Aveva preso febbrilmente il suo giubbotto e si era catapultato verso la porta.
“Guarda che non hai proprio capito..” aveva tentato lui.

“Vaffanculo.” Fu la risposta che gli diede prima di scappare via.
 
 
 
 
 
 
“REGULUS, SMETTILA DI FARE IL BAMBINO E ASCOLTAMI!”

“Vattene via, Sirius!” gli disse Regulus mentre guardava le acque gelide sotto il ponte schiumare.
“Che cosa pensi di risolvere con questa messinscena?? Farmi incazzare?? Far venire un infarto a tutti, cosa??”
Regulus lo aveva guardato. L’odio negli occhi.
“Ripristinare il giusto equilibrio!! Io ero MORTO.”

“Perché ti stai comportando in questo modo?? Io ti voglio bene!! Perché vuoi arrecarmi questo dolore??”
“Perché tu..mi hai voluto bene solo perché io nel futuro non c’ero! Solo perché ero morto!!”

“Regulus, questo non è vero…ascolta, lo so che sono stato un vero stronzo, e non posso negare che il mio comportamento sia cambiato con te, una volta che ho saputo…DIAVOLO, NON POSSO SCUSARMI CON UNO CHE è APPESO SOPRA UN PONTE, TORNA QUI E TI FARÓ DELLE SCUSE COME SI DEVE.”

“Il tuo affetto non è sincero..” disse Regulus odiando il tremore della sua voce.
“Ma allora sei proprio stupido!! La mia sofferenza e tutto quello che ho fatto per salvarti dal tuo destino, secondo te avrei fatto tutto questo se non ti volessi bene?? Andiamo, Regulus sei più intelligente di così!!”

“Se mi vuoi bene come dici, perché non mi hai salvato prima? Perché hai lasciato che morissi?”
Brividi.
Perché ti sei arreso con me????” gridò Regulus.

“Te lo spiego io..Regulus..” disse James. “Si è arreso con te per lo stesso motivo perché un giorno di tanti lontani anni fa, rischiò la vita di Severus Piton, facendolo quasi ammazzare dal nostro migliore amico. L’ha fatto per la stessa ragione per cui non è andato a fondo con Minus..si era convinto che fosse COLPEVOLE, che ci avesse fatto soffrire tutti, non ha mai messo in conto che potesse essere una vittima pure lui..si è arreso con te per la stessa ragione, perché era un ragazzino…come lo è ora, e spesso da ragazzi si fanno azioni senza senso, che non vorremmo fare, e che  non coincidono con i nostri sentimenti, perché siamo CONFUSI, ARRABBIATI, DISORIENTATI, ma non significano che non vogliamo del bene, che non amiamo, le persone che feriamo..è solo che troppo spesso non pensiamo, non sappiamo quali saranno le conseguenze delle nostre azioni….Sirius non poteva..non aveva potere di immaginare quale sarebbe stato il tuo destino…”

“Ha ADDIRITTURA pensato che fossi IO, la spia. Riesci a immaginartelo, Reg? Questo ti può far capire quanto è imbecille questo qui? E tu vorresti morire DI NUOVO davvero per un individuo del genere?” gli chiese Remus.
“A parte che glielo impedirei..” brontolò Sirius.
“Ah sì, e come pensi di fare, sentiamo?” gli chiese Regulus sfidandolo.
“Mi smaterializzo insieme a te!”

“E io mi smaterializzo da un’altra parte, un luogo che tu non conosci!”
“Prima di farlo, riuscirei ad acchiapparti e ti morderei al punto da farti rimpiangere i cadaveri!”
Regulus rimase stordito, ma si riprese subito.
“Nessuno è così veloce..”
“Io sì!!”

“Allora..allora io andrei al lago..quello vero, stavolta. E lo farei quando tu non lo sai e non potrai vedermi..”
L’espressione addolorata di Sirius lo fece star male così tanto che desiderò rimangiarsi quelle parole.

“Hai così tanta voglia di morire? Oppure è solo per punirmi? Mi odi così tanto?”

Regulus voleva gridare dal dolore a vedere le lacrime di suo fratello.
“Sì, perché tu non mi vuoi bene! Vorrai sempre più bene a loro, piuttosto che a me!!”
“Questo non è vero!” disse lui disorientato.

“Ah sì? E allora perché la prima cosa che hai visto quando sei tornato indietro era la casa di James?” chiese Regulus, gridando.
Sirius lo guardò sbalordito.

“Regulus, torna subito qui o ti vengo a prendere io e ti gonfio di botte!”

“NO!!”

Io e James stiamo insieme!”

A Remus e James si mozzò il fiato. Sembrava che Regulus avesse ricevuto una botta in testa.
“C-come?”

“Io e lui siamo FIDANZATI. E se come penso, sei geloso di lui, non vorrai mica andartene e lasciarmi solo con lui, vero?” chiese lui con malizia.

Sirius sei proprio un coglione, lo sai, vero?”

“Sta zitto, Prongs. Allora, Reg, cos’hai deciso? Lo vuoi sapere come va a finire questa storia sì o no?”
“S-sei un maledetto, Sirius!”

Sirius lo guardò con una luce serafina negli occhi alla luce della luna.
Regulus si precipitò da lui e iniziò a colpirlo sul petto.

Sei un maledetto, un maledetto, maledettoooo!!”

Sirius sopportò stoicamente fino a quando non finì ad abbracciarlo e Regulus si lasciò abbracciare, singhiozzando, sotto lo sguardo degli altri due.

“Ti voglio bene anche io, stronzetto.” Sorrise Sirius. La testa sui suoi capelli. “Mi hai fatto morire un’altra volta di batticuore, lo sai, stronzetto?”

“Bene!” miagolò Regulus sul suo collo.
















Note dell'autrice: all'inizio volevo fare che Regulus la prendesse bene ma poi non ce l'ho fatta, avevo immaginato questa scena così e volevo renderla così, con Regulus geloso lol

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Capitolo 34
*** Lily e Tom ***


Silente ci aveva permesso di stare in una certa parte del parco, mettendo comunque una protezione davanti al castello. Per tranquillizzare gli studenti che sapevano chi fossi, diceva. Grand'uomo, Silente, aveva detto una volta Hagrid. Mi sentivo di convenire con lui. Di certo qualcosa di grande ce l'aveva. Io non meritavo di certo tanto. Poi pensai che forse lo faceva per gli studenti e non certo per me. Sicuramente però permettermi di stare li anche se a distanza, significava qualcosa senza dubbio. Forse una grande stupidità ma comunque qualcosa di grande!! Ma era bello, conversare con Lily, parlare con lei di studi, di quelli che non ero riuscito a fare, perché poi ero finito in un diario.

Il Sirenese, per esempio. Eravamo davanti al lago di Hogwarts mentre lo studiavamo. Lei mi disse che Silente lo sapeva e allora da quel momento, io desiderai impararlo, perché non c'era niente che Silente sapesse che non dovessi sapere anche io!

"E poi blabarzagulasaspletisrovigothnaka!!" dissi io facendo tutta una smorfia buffa, facendo ridere Lily a crepapelle. Ci riuscivo bene a farla ridere.

Poi pensai a quanto in un altro tempo l'avessi fatta piangere e il cuore diventava oscuro, traboccante di lacrime.
Lily sembrava accorgersene, se ne accorse anche in quel momento.

"Perché non proviamo a parlare con loro, adesso? Dai!!"

Dubitavo seriamente che avremmo visto delle sirene. Non erano creature che amavano farsi vedere. Mi avvicinai al lago solo per farla contenta, ma proprio appena mi avvicinai troppo, la piovra gigante mi prese per un piede e mi fece cadere dentro l'acqua.
"Sei una stronza!! Lo sapevi!! L'hai fatto apposta!!"

Lily rideva come una matta e io non avevo il coraggio di aggiungere che dopotutto, un po' me lo meritavo, meritavo forse anche peggio e sarebbe dovuto esserci ben altro prima che avremmo potuto essere anche lontanamente pari.
"Lily!! Mettimi giù!!"
Lei lo fece e mi aiutó a tornare sulla riva.
"Mi dispiace.."

"Nah, in fondo sono felice..mi hai fatto un favore..non mi ero fatto il bagno.."

In realtà ero consapevole di essere ancora più affascinante tutto bagnato con i capelli spettinati e la cosa non mi dispiaceva per niente. Lei però non colse la mia vanità e non colse la battuta o forse non la trovava divertente. Mi sarei quasi potuto offendere. Io sono SEMPRE divertente!!

"Ti ho detto che sono contento. Il che dovrebbe far contenta anche te di riflesso!!" le dico, fingendomi più arrabbiato di quanto non fossi ma cominciavo a essere preoccupato.
"Sì, lo so, ti credo..è che..Questa scena mi ha ricordato qualcosa.."

"Mi ha già preso una piovra gigante e fatto finire nel lago??"
Lily represse una risatina.
"No, ma un mio amico in passato era vittima di brutti scherzi....non proprio così ma insomma...e io non...

Cioè, io ci provavo a difenderlo..ma un giorno..lui la prese male e questo segnò la fine della nostra amicizia..di recente abbiamo fatto pace ma..certe cose sono dure a guarire." disse mettendosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

"Capisco. Allora posso dirti anche io quello che venne in mente a me mentre ero giù. .a dire la verità non volevo dirtelo ma.."
"Cosa?? Ti ho fatto venire qualche brutto ricordo?? Oh, mi dispiace, io non pensavo.."

"Non un ricordo..ma un pensiero..un ragazzo che si chiama Regulus Black..secondo quanto mi hanno detto, in un'altra vita, è morto affogato dai cadaveri.."
Lily lo guardó colma di tristezza.

"Beh, l'hai voluto sapere..comunque non cominciare adesso a chiedermi scusa..odio i piagnistei..e poi non è neanche un ricordo..è solo.."
"Forse ti andrà di vedere dei centauri!!"
"Come scusa??"

"I centauri!! Visto che non siamo riusciti a vedere delle sirene!! Vieni!!"
Mi prese la mano e mi portò dentro la foresta. Avevo sempre pensato che la pelle dei nati babbani..la loro pelle fosse diversa da quella di tutti noi e invece sapeva perfino essere più bella e delicata.

Io che avevo sempre pensato che accorgersi di sbagliarsi su qualcosa fosse sempre orribile e indice di sofferenza, sentivo una gioia indefinibile.




*

Avevo scoperto che i centauri amavano la musica e il mio spirito egocentrico e vanesio sapeva forse che avevo un'anima da compositore che lasciai per seguire le Arti Oscure. Trovavo appagante suonare per quelle creature al pianoforte, vedere come le note melodiose del pianoforte potessero ispirare movenze e danze diverse dalle fughe terrorizzate che accompagnavano il mio arrivo. Come dalle mie mani potessero uscire note melodiose e non solo e non esclusivamente urla di terrore e frastuoni di battaglia. Soprattutto non avrei mai creduto che tutto questo potesse appagarmi di più. Dentro di me si mescolavano ricordi estranianti di altri tempi, una carneficina di dolore che la melodia della musica sembrava gettare miele sulle mie ferite. E con il tempo vennero anche le sirene a guardarmi, gli ippogrifi e altre creature strampalate.

Ho sempre desiderato l'attenzione e la stavo ricevendo adesso.
Ma poi smisi di gongolarmi per l'attenzione che ricevevo, per darla a mia volta a una nata babbana che danzava con un vestito meraviglioso a metà tra il rosa e il viola. Oh, così tanto bella. Per la prima volta si trovó a pensare che forse capiva in un certo qual modo Tom. L'idea che un angelo del genere potesse essere di qualcun altro lo aveva fatto di sicuro impazzire. Poi decise che i suoi pensieri erano disgustosi e ringrazió che Lily non sapesse la legilimanzia. Continuó a suonare cercando la redenzione nelle note musicali.




*

Scoprii che le idee dei folli purtroppo si rincorrono nei tempi. Qualcun altro aveva pensato le cose che avevo pensato io, sulla tazza superiore. Un certo Hitler. Un babbano. Studiai di lui sui libri e il mio cuore si gonfiava di rabbia. Non era neanche un mago!! Se la magia poteva farti uscire di senno e giustificare la nascita della follia, lui che scusa aveva??

Nessuna, più o meno come quella che avevo avuto io.
Il primo libro su Hitler rischiai di mollarlo lì dopo 50 pagine...leggere di idee simili nella mente di qualcun altro assomigliava come essere colpiti dall'Avada Kedavra e dalla Cruciatus allo stesso momento. Lily mi chiese per tre volte se avessi continuato a leggere il libro, alla terza risposta negativa e a un'imprecazione molto colorita urlata davanti a uno di quegli apparecchi ridicoli portatili che mi aveva regalato lei, decise di presentarsi arrabbiata, rossa in viso come i suoi capelli, davanti casa mia.

"Il libro dov'é???"
L'avevo lasciata entrare sconvolto, indicandoglielo, una massa informe nel ripiano più alto della libreria.
"Ho pensato che se non riesci a leggerlo da solo, allora dovremmo farlo insieme!"
"Allora ho ragione che vuoi punirmi!!"

"Tom..Questa ossessione per l'idea che tutti vogliono punirti , andrebbe studiata con un supporto psicologico ma potrebbe anche significare un certo gusto per certe pratiche sessuali.." ridacchió, trovando qualcosa di divertente che io non riuscivo a cogliere.
"Non ho bisogno di leggere quel libro per sentirmi un mostro, quindi.."

"Non è per questo che vorrei che lo leggessi..vedi, Tom, i libri ESISTONO per un motivo..non sono fatti per farci diventare malvagi, tutto il contrario..i libri che narrano di gesta malvagie esistono per farci desiderare e farci amare ancora di più il bene. Per instillare in noi amore e compassione verso le differenze altrui..ci aiutano a essere persone MIGLIORI."

"Sono sicuro che leggere libri che mi ricordano la parte più oscura di me, non mi aiutano affatto."
"Ma ci sono io qui con te, lo leggeremo insieme e vedremo se davvero è così..se hai ragione io dovrei diventare più oscura dopo aver letto queste pagine, no?" disse lei sfogliando a caso le pagine di quel libro babbano.
"Lily..tu non sei come me.."

"Già..ma se la tua idea è giusta, allora dopo aver letto un po' di questo, ogni sera leggeremo anche un po' di questo.."
"Cos'è quella diavoleria??"
"Un libro di favole. Si intitola: le mille e una notte."

"Non mi convincerai mai a leggere un libro di favole babbano, un conto è la guerra ma le favole..."
"Però vedo che sei ferrato sull'argomento."
Nonostante tutto mi affioró un sorrisetto.
"Al diavolo, tu mi confondi."

"Adoro riuscirci senza il confundus. Pensa cosa riescono a fare i babbani senza magia!!"
Scoppiai a ridere e accettai quella strana proposta.

Quindi ogni pomeriggio leggevamo delle gesta di Hitler, poi Lily mi portava a spasso in giro per il mondo, in diversi punti del mondo. Visitavamo l'America, poi l'Italia, il Marocco., la Cina, l'Australia..a volte li guardavamo da lontani mentre passeggiavamo nei parchi, altre volte assistevamo ai loro litigi, dalle finestre aperte delle loro case, di notte mentre litigavano per strada o al ristorante mentre discutevano, ma assistevamo anche a cose felici, a bambini di razze diverse che si davano la mano e giocavano a fare il girotondo come fratelli.

E poi la sera lei mi raccontava una favola, facendomi scordare che un tempo ero stato malvagio.
 
 
 
 
 
*****

Io e Lily eravamo di ritorno da una missione. Avevamo liberato un serpente che era rimasto impigliato in una diavoleria cartacea e non riusciva più a liberarsi. Aveva tutto il corpo bloccato da quella diavoleria.
"Anche loro sono animali indifesi..solo che spesso la gente se ne dimentica." disse lui.

"Ho imparato tanto da te, Tom..salvare degli animali che la maggior parte non salverebbe perché pensano che sono malvagi..il mio cuore si riempie di amore per questo e devo ringraziarti."
"Forse lo faccio perché lo vivo in prima persona..e per questo devo mio malincuore dire grazie a qualcun altro.."

Lily non parló. L'unico cenno che avesse capito fu per via della sua testa che poggió sulla mia spalla mentre camminavamo.



La follia di un giorno. Il sole, il mare, le Seychelles. Il tramonto dorato.
Fu in un certo senso colpa di Lily. Lei mi disse che i tramonti ispiravano molto scritti, molte cose romantiche, molte frasi molto belle sotto un tramonto.
Aveva quel vestito verde. Lo aveva indossato di nuovo.
 
Eravamo in Irlanda e lei non la finiva di parlare dei meravigliosi prati e dei fiori che stava vedendo.
Io avevo preso la bacchetta e sentendomi un po' come re tritone con sua figlia, avevo trasformato il suo vestito celeste in un vestito verde fatto di erba che frusciava.
Era corsa incontro a me e mi aveva abbracciato.

Mi chiesi se un vulcano si era impossessato della terra e mi scostai così che la sua bocca finì sulla mia guancia.
"È meraviglioso...lo amo." disse lei danzando. "Quindi il mio vestito è andato perso?"
Sbarrai gli occhi e con la bacchetta ne feci arrivare uno identico a quello.

"È uguale ma non è lo stesso.." obiettó lei.
 
Provai un moto di stizza. Perché era così scontenta? Io volevo solo fare una cosa carina.
"Lo riporto com'era."
 
"No!! Non voglio. Non capisci? È uguale ma non è lo stesso..è così bello."

Mi abbracció, prendendomi alla sprovvista e questa volta non riuscii ad allontanarla.

Ora alle Seychelles quel piccolo diavolo rosso travestito da Angelo della natura, stava indossando di nuovo il MIO VESTITO. Sperai che non lo facesse troppo spesso o il grande Voldemort sarebbe diventato un fanatico dei vestiti e dell'arte della sartoria.


Lei non faceva che prendermi in giro sul fatto che ero un essere così tanto vanesio che mi ero inventato un nuovo nome e doveva essere un duro colpo per me, il fatto che poi nessuno volesse pronunciarlo.

Mi sfidó a scrivere di nuovo il mio nome. Il mio VERO NOME.

Non so che follia mi colse in quel momento..so solo che presi la bacchetta e scrissi con essa sul mare il nome LILY.

Era incandescente. Era divina.
 
L'arancione formava un connubio stupefacente con il viola e tocchi di magia spuntavano sulle y come baciate dal sole.
Le lettere erano frizzanti e cominciavano a muoversi come se stessero nuotando, dentro una coppa di champagne. Si mescolavano e poi ritornavano insieme.

Lily mi abbracció con più slancio stavolta, come a non volermi più lasciar andare via.
 
Mi baciò e forse anche se non posso ammetterlo, io speravo che lo facesse. Mi arresi a quel bacio, dapprima troppo stordito per fare qualsiasi cosa che non fosse abbandonarmi. Poi cominciai a ricambiare, entrando in un sogno. Mi trovavo in un lago bianco, c'erano delle colombe bianche e facevano il bagno dentro il lago bianco. Nuoto in questo lago per trovarmi dentro una cascata d'oro. È il leggendario fiume in cui sgorga il latte e miele. Il latte in cui mi trovavo si mescola al candore del miele e non sono mai stato così felice.
Esco dal fiume e ad aspettarmi c'è tutta una distesa di verde, verde, solo verde. Cerco Lily. Alla fine lei è lì, come una ninfa dei boschi. Il verde negli occhi, nell'anima. Il verde nel vestito e nel cuore. Il suo cuore brilla. È visibile attraverso di lei e brilla di verde. Un verde che mi ha ridato speranza.

"Smettila di guardarmi con questi occhi.." e sperimentai anche la cosa di impartire ordini con i sorrisi e anche quanto questa cosa sperimentale fosse fallimentare.
 
"Non posso..", disse lei.
 
L'allontanai da me con violenza facendola gridare in un modo che se ci fossero stati i maghi, avrebbero chiamato la polizia.
Ma io non avevo intenzione di farle del male. La feci lievitare magicamente in alto nel cielo, sotto la scenografia di candide nuvole. Subito la adagiai più lentamente su una altalena sospesa nell'aria, l'incantesimo che avevo già preparato da alcuni minuti l'avrebbero celata agli occhi dei babbani. L'altalena era fatta di ghirlande bianche e Lily piangeva lacrime di gioia.

"Tom!! Tu sei pazzo!!"
 
"Non sei la prima a dirlo!!"
"Vieni anche tu qui con me!"
"No!"
"Perché??"

"Perché desidero che tu veda il tuo nome!!"
 
Da dove si trovava, Lily guardò giù. La scritta che fremeva come se danzasse di gioia è allo stesso tempo volesse raggiungerla e abbracciare la proprietaria come un cucciolo giocoso, come lucciole scintillanti.

Lily continuò a dondolare fino a che l'incantesimo cessò e dolcemente l'altalena la riportò a terra e lei si sdraiò sulla riva del mare.
Tom restò a guardarla con affetto e desiderio. Scrivere un nome su un mare! Era vero dunque che l'amore rende scemi.
















Note dell'autrice: Allora volevo dirvi che nonostante Lily e Tom mi abbiano ispirato queste scene e nonostante li trovo molto carini insieme, la mia intenzione non è spostare il focus dai malandrini che devono rimanere sempre i protagonisti in questa storia per occuparmi di altre coppie come ho fatto in numerose mie storie, quindi non voglio che il focus si perde tra di loro ..ci saranno altri capitoli su altre coppie, e non ho finito di parlare di Lily e Tom ma, davvero a differenza delle altre volte, non voglio che il focus si perde sui protagonisti perciò le altre coppie non prenderanno molto spazio. Nonostante questo mi sarebbe sembrata un'aberrazione censurare la coppia Lily e Tom, a maggior ragione per il fatto che è la prime volta che provo questo esperimento, non si meritavano una censura xd

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Capitolo 35
*** Tom Riddle e Silente ***


I rimorsi mi lacerano l'anima. Non so come esprimerli. A cosa serve allora avere un'anima?
 
Incontro Silente nel suo studio. Lui mi dice parole che non comprendo.
 
"Forse ti consolerà sapere che non sei stato il solo a sentirti in questo modo. Anche un'altra persona ha..no, diciamo che in questo tempo non è mai successo.."
 
"Non ho nessuna somiglianza con Severus Piton!!" dico. L'idea mi riempie di ribrezzo, anche se non conosco questa persona. Forse è l'idea che qualcun altro possa aver provato quello che ho provato io per la nata babbana.
 
"Sei molto intelligente..come hai fatto a sapere che parlavo di lui? Lo conosci?" mi chiede con il suo sguardo indagatore.
 
Esito.
 
"Mi hanno raccontato delle cose...forse l'ho intuito perché sono troppo intelligente." sorrido ma poi sento le lacrime affiorarmi alle guance. Silente mi squadra. Entrambi sappiamo quello che stiamo pensando: se fossi davvero stato così intelligente, non avrei mai diviso l'anima in sette pezzi. Non sarei stato il nuovo razzista del mondo.
 
"L'intelligenza non ha a che fare con le nostre azioni, Tom..Ho sempre pensato che fossi un ragazzo estremamente dotato..purtroppo hai sfruttato male il tuo talento.."
 
"Allora TU avresti dovuto FERMARMI!!" grido. Non mi importa che è il preside. Non mi importa che è una persona così autorevole. È come se avessi aspettato secoli per gettargli addosso il mio odio.
 
Silente mi guarda basito.
 
"Non avresti mai dovuto permettere che compissi tali malvagità."
 
"Forse mi fai più potente di quanto fossi davvero, Tom.."
 
"Se non tu, qualcun altro. Chiunque altro!! Andiamo, non posso credere che non esistesse nessuno al mondo in grado di fermarmi!!"
 
"Sì, qualcuno infine è arrivato.."
 
Ma era la cosa sbagliata da dire. Tom si inginocchiò, uggiolando come un cane ferito.
 
"Tom.."
 
"Bambino..Harry..Harry Potter.."
 
"Pensare a lui ti fa soffrire?"
 
"Lily.."
"È rimorso, Tom?"
"Vorrei essere morto io.."
 
Tecnicamente, quel giorno successe proprio questo, ma Silente evitò di farlo presente.
 
"E sei stato accontentato, le tue parti malvagie sono state uccise..il Tom malvagio è morto, Tom..non era quello che volevi?"
 
"Amputare la mia anima? Vivere come un'anima amputata?? No!!"
Silente si mise la mano sulla bocca.
 
"Scopriamo alla fine di non aver voluto veramente qualcosa solo quando succede davvero..ma tu non lo hai desiderato...non davvero e non così..e io non volevo dire..sono stato insensibile, mi dispiace, Tom.."
 
"Avresti..avresti dovuto uccidermi quando ero ancora un bambino..avanti, non dire che non avevi capito da subito che sarei stato malvagio!!"
 
"Non posso dirti che è così perché non lo è .."
 
"Quando ho scoperto quello che ho fatto, mi sono sentito tradito, come se fosse stato un imbroglione che avesse preso il mio posto e mi avesse rubato la vita!! Solo certi dettagli mi hanno impedito di pensarlo veramente! I miei sogni di gloria, la fama, la sete di conoscenza. Avevo avuto pensieri oscuri, è vero, ma non sono mai soffermati sulla mia mente troppo a lungo e credevo fossero dimenticati..non credevo fossi davvero un giorno stato capace di uccidere!!"
 
Silenzio.
 
"Rendermene conto, invece di aiutarmi a capire me stesso, mi fa sentire distante, come se il mio vero me fossi io e non la persona che ha davvero fatto questa scelta...ma questo non è possibile giusto?? Non può essere che quello che diventi, sia il tuo te stesso falso e quello che ti lasci indietro sia la tua vera anima!"
 
"Hai posto un interessante quesito, Tom..."
 
"Un quesito molto triste!! Perché non mi hai ucciso, Silente??"
 
"Per la stessa ragione per cui non lo ha fatto il Tom malvagio. Perché ha visto del buono in te. Voleva proteggerti..conosci la favola del fanciullino? È una storia che.."
 
"No, no, no, non voglio sentirla. Non voglio essere paragonato a nessuna favola, a nessun fanciullo. Non voglio essere protetto, non voglio essere giustificato, coccolato, rassicurato!! Voglio solo.."
 
Silente lo abbracciò e per dei lunghi minuti nessuno dei due disse una parola. Tom rimase immobile. Se ognuno dei due avesse capito che Tom desiderasse proprio quello: essere abbracciato, non ne fecero parola.
Poi Tom sciolse l'abbraccio e tirò su con il naso.
 
"LUI..Io ho pensato in un certo momento della mia vita che qualcosa di me meritasse di essere salvata! Un mostro come me.."
 
"Anche I mostri meritano una seconda chance. Dillo a Hagrid.."
Tom gemette. Nella sua mente gli attraversò un pensiero infelice.
"L'ho fatto espellere.."
 
"Avrai tempo e modo per chiedergli perdono..e lui lo farà..è un uomo dal cuore d'oro..
"Io..io..ecco..io.."
"Sì?"
"Di notte ho degli incubi..mi chiedevo se..potessi.."
 
"Ma certo. Posso fare in modo di farti dormire ma gradirei anche che necessitassi di un certo sostegno psicologico.."
 
Tom sbuffò.
 
"Devi superare questo brutto momento.."
 
"Forse non voglio superarlo..forse farmi del male mi assicura che non farò mai più del male a nessun altro."
 
"Mi spiace doverti contraddire, Tom, ma è esattamente il contrario..è l'infelicità e non la felicità, la miglior alleata della malvagità..tutti i malvagi di questo mondo erano persone infelici, ricordalo."
"Cercherò di farlo..e mi dispiace di..uhm.."
 
"OH, non preoccuparti di questo..adoro il profumo buono del bucato fresco e poi sono contento di aver risvegliato il fanciullino che è in te!!", sorrise.
Tom gonfiò le guance proprio come un bambino.
"Il vecchio Tom avrebbe lanciato un avara kedavra per questo, lo sai, vero?"
"Sì e tuttavia non è mio destino morire per mano tua, Tom."
 
Tom lo guardò con una strana espressione e Silente lo guardò sorridendo, alzando le sopracciglia.
"Ma sbaglio o sembri preoccupato?"
 
"Cosa?? Non dire sciocchezze. Sono curioso. Sai che voglio essere sempre il protagonista!!"
 
"Beh, non questa volta. Nell'altro tempo il primato lo ha avuto qualcuno che non immagineresti mai!"
 
"Il piccolo Harry??"
"Oh no, benché credo che molte volte lo abbia desiderato. No..non lui.."
"E chi??"
 
"La mia anima gemella." sorrise Silente.
 
Tom se ne andò via sbattendo la botta, borbottando di scherzi stupidi e presidi che non si meritano quel titolo perché troppo poco seri.

Tom uscì dalla porta e scese le scale con teatralità, sentendo un gran calore avvolgerlo e un'euforia travolgerlo. Stava uscendo da Hogwarts da uomo INNOCENTE. Si voltò verso la finestra dello studio di Silente e non riuscì più a fingere una scontrosità che non sentiva.

"Albus!!! Ora che abbiamo fatto pace, me lo dai il posto di Difesa??"
Le risate del preside chiusero il cerchio.
 
"Visto che ho ragione?? Non prendi mai niente sul serio!!" disse Tom, andando via.

 
 
 

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Capitolo 36
*** L'anima di Voldemort ***


Dopo quel giorno dissi a lei che non ci sarebbero stati mai più baci..lei divenne triste ma non cercò di farmi cambiare idea. Ma respingere Lily è difficile.
È una creatura eccezionale.
Fiammeggiante e radiosa come una fenice.

Nella foresta di Hogwarts scriviamo i nostri nomi.

Poi lei mi dice di pensare a scrivere anche altre parole ed ecco che mi insegna a scrivere con la bacchetta tre parole che fanno risuonare la mia anima.
LIBERTÈ, EGALITÈ, FRATERNITÈ.
Per quanto provassi, però, non riuscivo proprio a vedere Lily come mia sorella.

Quel giorno indossava un vestito di piume e svolazzi, rosa confetto e una sciarpa verde, con un foulard giallo.
Un uccellino radioso.
Prese la bacchetta e scrisse la parola AMORE nel cielo.
La presi tra le mie braccia e la baciai con passione.
L’uccellino era diventato tutto rosso tra le mie braccia.
 
 
 
A casa la mangiai di baci. La spogliai.
La spinsi contro il tavolo e le alzai la gonna.
Le accarezzai le gambe, gliele baciai devotamente, per poi passare al collo.

Lei si strinse a me come un koala mentre la prendevo in braccio.
Abbassai la cerniera del vestito con uno scatto.
Le ricoprii il corpo di baci.
Passai ai suoi seni, che assaggiavo come fossero gustose caramelle.

Lei mi teneva la testa, l’accarezzava, la stringeva.
Ci stringemmo in un tutt’uno.
Fu come diventare una cosa sola.
Cercai di instillare tutto il perdono di cui ero capace.

Darle piacere era l’unico modo che avevo per farlo.
 
 
Quella stessa notte, piangevo come un bambino, sdraiato sul tappeto davanti al camino del soggiorno.

Lily mi guardò intristita dalle scale con quella sua vestaglia azzurro.
Mi sentii ancora più in colpa.
Sopra il camino le foto del piccolo Harry.
Mi sentivo così tanto in colpa.

D’un tratto gridai di nuovo. Persi sangue dal naso e mi sentivo svenire.
“Tom!! Cos’hai, Tom???”
Lei si precipitò da me. Mi curò magicamente e poi mi cullò tra le sue braccia.

"Tom..Tom..devo portarti al San Mungo?"

"No..no...è passata..è passata!"

“Va bene…cos’è successo?”
“Ho..ricordato…scene di battaglie..”
“Oh, Tom..perchè continui a torturarti così?”
Piansi. Piansi come un povero patetico essere umano.
“Tom…è Harry, vero?? Stai ancora pensando ad Harry..”

“Non posso..f-farne a meno…n-non voglio…n-non farei mai n-niente c-che…”
“Schhhh…Tom, lo so, lo so..lo so, tranquillo.”
Mi baciò la testa, ma non gli credetti.

“Se la pensi così, perché Harry sta da tua sorella?”
“Tom..è solo una cosa temporanea..”
“No..non può esserlo..non lo sarà mai..”
“Sì invece..”

“Sappiamo entrambi che non possiamo rischiare la vita di Harry..nè la tua..o quella di tuo marito..”
“Non è più mio marito!! Se mai lo è stato…non siamo nemmeno sposati.”
“Però continua a comportarsi come se lo fosse..lui mi odia.”

“Tom…lui non ti odia..è solo preoccupato per me…”
“E fa bene. L’unica cosa più tremenda che avere a che fare con me, è avere a che fare con un’anima mutilata di me. Non sono neanche un’anima intera. Prima o poi avrò un crollo psicotico e farò del male a qualcuno..non puoi fidarti di me!”
Lily lo abbracciò da dietro.

“Possiamo chiedere aiuto a Silente, se ti fa stare più tranquillo.”
“Silente???”
 
 
 
 
*

Esisteva un incantesimo che Silente conosceva, che a quanto pareva, era in grado di guarire un’anima amputata e ripristinarla integra come se non avesse ricevuto alcun danno.
Il dramma si scatenò ancora prima dell’incantesimo, in un luogo protetto del Ministero.
No! No! Se mi restituisci l’anima, io tornerò a essere Voldemort!”

“Non essere ridicolo, Tom..i pezzi di anima che sono scomparsi sono morti con gli Horcrux, non riavrai quelli…ma riavrai l’anima che avresti avuto se non ti fossi così scioccamente mutilato.”
“No, non voglio riavere la mia anima perché ho già dimostrato che quando ce l’avevo, ho fatto cose terribili e oscene!”

“Questo era prima, ma dopo l’esperienza che hai vissuto..le cose che hai visto..”
“NO. NO. NOOOOOO!”
Silente lo guardò duramente.

“Sei proprio un bambino, Tom! Sotto questi aspetti non sei cambiato! Vuoi passare tutta la tua vita con un quinto della tua anima?”
“Sì, se tornare ad avere un’anima intera, significherebbe tornare il mostro che ero prima.”

“Pensi che staresti molto meglio così? Io non credo! Lily mi hai raccontato degli incubi che hai..dei sanguinamenti…la tua anima continua a rivivere i momenti più oscuri della tua vita fino al giorno in cui volevi uccidere Lily, James ed Harry…solo che rivivere questi ricordi per un’anima che adesso è INNOCENTE, è terribile. Se stai cercando un motivo ancora più creativo per torturare la tua anima, ci stai riuscendo…”

Tom si sentii sopraffatto. Si accasciò seduto sul pavimento con la testa sulle mani.
“Non c’è modo di bloccare questi ricordi?”

“Potremmo usare il pensatoio..ma, Tom, io ti consiglierei di non farlo. Non puoi vivere con un quinto della tua anima. Se anche riuscissimo a risolvere il problema temporaneamente, poi più avanti potrebbe accadere qualcosa di peggio, maledizione!”
Tom sospirò tristemente.

“E se accettassi il tuo incantesimo..cosa mi capiterebbe?”
“In quel caso temo che ti capiterebbe la stessa cosa che sta capitando a tutti noi.”
“Cosa? Che intendi dire?”

“L’incantesimo che ha compiuto HARRY POTTER per far tornare indietro Sirius Black, è diverso da tutti i viaggi nel tempo che ci sono stati fino adesso…in questo caso non è stato il viaggiatore a viaggiare, ma il mondo STESSO a viaggiare a ritroso nel tempo…in pratica è come se tutti noi fossimo tornati indietro nel tempo e in quanto tali, prima o poi ricorderemo tutto ciò che ci è accaduto!

Tom iniziò a tremare.
“No, non è possibile…quindi ricorderò tutto quello che ho fatto??”
“Il tuo caso è complicato. Sei morto per rinascere nel corpo di sedicenne e con questo incantesimo avrai di nuovo un’anima integra. Non sei in teoria la stessa persona di prima, ma temo che questo non impedirà alla legge dell’Universo di farti riavere tutti i ricordi del Voldemort del futuro.”

“Quindi..ricorderò tutto quello che ho fatto fino alla mia morte?” chiese Tom orripilato.
“Temo di sì, alla fine.”
“Mentre invece ser rimango così, i miei ricordi rimarranno fermi al mio tentato omicidio dei Potter..”
“Pensiamo di sì…”
“Allora, resto così.”

Silente fece un sospiro più lungo degli altri.

“Tom, se rimani così, non c’è alcuna certezza che i ricordi non ti piomberanno comunque addosso in un modo o nell’altro..non sappiamo ancora NIENTE dell’incantesimo che ha fatto Harry Potter, le varianti..”
“No, no, no, no…”

“Se fai l’incantesimo, ricordare tutto sarà TERRIBILE ma con un’anima intera riusciresti a sopportarlo e la tua innocenza ti aiuterà, mentre invece se rimani così, la tua anima mutilata non riuscirà a sopportare questi ricordi, anche se sono circoscritti a un tempo più breve, con un’anima intera hai una possibilità anche se soffrirai di più, mentre con un’anima mutilata NO. PER UNA VOLTA NELLA TUA VITA, STAI ZITTO!!”

Tom rimase paralizzato da come Silente avesse cambiato tono e umore.
“Da qualche parte la mia mente mi restituisce ricordi di una pazienza smisurata che ho avuto con svariate persone, e di come negli ultimi tempi questa incrollabile pazienza fosse non più così smisurata.. forse tu sei una di quelle che mi ha messo a dura prova…” disse alzando le mani facendo levitare Tom.
“A-Albus…”

“Hai governato il mondo con prepotenza, Tom, agendo senza ascoltare nessuno e facendo come ti pareva…adesso è il mio turno di non ascoltare te.”
“ALBUS..”

“Lo faccio per un bene superiore!
“TI PREGO, NON LO FARE!”
“OMNIS ANIMA ETERNAL SANCRARI LII!!!”

Un fascio di lue bianca da cui scaturirono tutti gli altri colori.
 
 
Non serve pregare,
non serve neanche capire..
la vita spesso ha la stessa logica di un sogno
 
Sono passato ancora dalla parte del cattivo e prepotente, certe cose non possono cambiare.. ma non mi dispiace più di tanto.. pensò Albus con un sorriso.

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Capitolo 37
*** La rappresentazione teatrale ***


Dopo che la mia anima era tornata intera, i miei incubi e i miei sensi di colpa non mi lasciavano dormire. Lasciai di nuovo Lily. Mi sentivo indegno di tutto, anche dell'amore e poi non volevo che lei stesse con lo stesso uomo che aveva distrutto la sua famiglia in un'altra linea temporale. Lei non mi disse mai che ricordava, ma sospettavo che non volesse dirmelo per non farmi anche questo peso sulle spalle.

Mi trovavo a teatro. Avevo fatto una composizione a pianoforte e un'opera teatrale allo stesso tempo.
 
Raccontavo la storia di un tempo lontano, un tempo che non era mai esistito. Una favola oscura.
La raccontavo sotto forma di canzone.
 
Il mago oscuro, il grande tiranno, non aveva voce e non aveva volto.
Era diventato come il diabolik dei babbani.
 
Ma dopo una lunga storia, fatta di suoni e proiezioni olografiche alla pareti, di marionette che simulavano chi era colpito dalla maledizione imperius..dopo che Voldemort stava per essere ucciso dalla flotta di babbani arrivati su un girone fantasma dall'isola che non c'è... Decisi di svelare il suo volto.
 
La gigantografia della mia immagine veleggió in alto come lo stesso galeone fantasma poco prima. La gente gridava stupita..alcuni si emozionavano, pensando fosse solo un colpo di scena da maestro.
I violini che stavo guidando, smisi di guidarli. All'improvviso gridai, piansi.
"Sono io Voldemort!! Dovreste uccidermi!!"
 
Poi non capii più niente. Ci fu una grande baraonda. Gente che gridava, che applaudiva, che rovesciava sedie, o spaccava finestre, che lanciavano riso o petali di fiori dall'alto.
Crollai in ginocchio. Piangevo e mi sentivo proprio come una marionetta senza fili.
 
Lily corse e si inginocchió davanti a me, proprio mentre stavo per svenire.
Mi svegliai trovandomi lei stesa al mio fianco su un letto improvvisato del teatro.
 
"Lily...Lily.."
 
"Mmm..Tom..mi hai fatto.."
 
La baciai per non sentirle dire che l'avevo spaventata per l'ennesima volta. Il solo pensiero di spaventarla, era insopportabile per me.
"Cos'è successo quando sono svenuto?"
 
"Mmm...I giornalisti ci hanno assediato e hanno assediato tutto il teatro..i produttori sono arrabbiati con te...e la gente continua a chiedere se è vero che sei la reincarnazione di Voldemort o se è solo uno scherzo di cattivo gusto..sei proprio stronzo, lo sai?"
"Dovevate lasciarmi lì..In pasto alla folla...se mi avessero linciato, sarei stato contento."
"Ma sentilo..scommetto che ora vorrai fare un comunicato stampa!"
 
"Beh, volevo innalzare il marchio nero ma non sono più un mangiamorte.."

"TU SEI PROPRIO…UNO STRONZO, TOM RIDDLE!”
 
"Ecco come sono, stronzo e adorabile, disse Snoopy!"
 
Lily rimase così sorpresa di avermi sentito pronunciare il nome di quel cartone animato babbano, da rimanere impietrita. Ne approfittai per baciarla.
 
"Torniamo insieme!"
 
"No!"
 
"Perchè?" mi gelai.
 
"Perchè non puoi fare sempre come vuoi tu. Non sono il tuo pupazzo!"
 
"Sei la mia bambolina. Vieni qui."
 
"No."
 
La baciai di nuovo.
 
"Nooooo."
 
Capii che una donna ferita era capace di tutto. Anche negare qualcosa che desiderava.
 
"Mi dispiace di averti lasciato..e di averti ferita. Non lo farò più. Ma adesso BACIAMI."
 
La baciai di nuovo e lei mugugnó un altro debole "No" sulle mie labbra, poi mi allacciò le braccia al collo.
 
I no più dolci della mia vita.
















Note dell'autrice: Sì lo so che questi capitoli sono davvero eccessivamente brevi e vaghi, però sono fatti apposta così perché io non me la sento più di fare long di decine e centinaia di capitoli che tra l'altro rischiano anche sempre di restare incompiute...sono esasperata e non voglio più allontanarmi dal mio focus..sono già scoraggiata perché doveva restare una ff sui malandrini e si è ampliata e non volevo questo..adesso voglio tornare al più presto ai malandrini. Ad ogni modo anche se non ve lo faccio presente, è chiaro che Tom ha deciso di venire allo scoperto e quindi verrà reso pubblico che lui é Voldemort, anche se non credo che ne parlerò nella storia così come è scontato che dopo che Tom si è sentito male l'abbiano fatto accomodare in una delle cabine per sentirsi meglio ed è lì che si trovano Lily e Tom quando si svegliano. Nel prossimo capitolo parlerò di un'altra coppia e poi tornerò ai protagonisti principali, che questa deviazione è durata fin troppo -.-

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Capitolo 38
*** Severus e Lucius ***


Severus Piton si sentiva malissimo.
 
Settimane prima che Voldemort venisse catturato a casa dei Potter, aveva cominciato a soffrire di incubi terribili che si riferivano a un'altra vita, un altro tempo da mangiamorte. Era convinto di essersi sentito meglio quando aveva fatto pace con Lily e si erano abbracciati. Cavolo, si era sentito davvero un'altra persona, MIGLIORE, quando aveva scritto quella lettera a Petunia e per merito suo le due sorelle si erano riappacificate, ma poi era stato catapultato in un incubo.
 
E pensare che era iniziato tutto per via di Regulus Black.
 
Severus Piton aveva capito ovviamente che qualcosa di marcio, di oscuro, come un tradimento, stava per avvenire, ovviamente, ma non l'aveva fermato.
Aveva capito che Regulus Black voleva tradire il Signore Oscuro e non l'aveva impedito!
 
Si teneva per sei suoi sospetti prima e le sue certezze poi e non ne aveva parlato con nessuno dei suoi amici mangiamorte. Non sapeva cosa voleva fare. Forse alla fine gli avrebbe chiesto di unirsi e scappare insieme..almeno Lily e la sua famiglia sarebbero stati salvi.

Sì..Lily e la sua famiglia..poteva ancora salvarli..avvisarli. Non era troppo tardi per fare la cosa GIUSTA.
QUandi pensava queste cose, di solito il mal di testa aumentava. Era come se non fossero parole sue, ma di qualcun altro..qualcuno di cui sentiva una nostalgia STRAZIANTE...forse era Lily? Era RIMORSO?

Poi inaspettatamente si era fatto avanti Lucius.
Lucius l'aveva portato al piede di porco, avevano usato un incantesimo silenziante e tra una birra e l'altra, aveva esposto la sua grande angoscia.
Severus digeriva sempre con grande fastidio, le lamentele e i piagnistei altrui, ma in fin dei conti, Lucius era quello che si avvicinava di più al concetto di "amico" e non era una cosa semplice tra i mangiamorte.
 
Quello che però gli confessó Lucius era sorprendente.
 
Lui dichiarava di aver quasi la totale certezza di un tradimento ai danni dell'Oscuro Signore e non sapeva se parlarne con lui, con l'oscuro signore o tenersi per sé questi sospetti.
 
"Se non ne sei completamente certo, faresti meglio a tenere chiuso il becco! O vuoi fare la figura dell'idiota??"
 
Severus non capiva. Stava cercando di salvare Black o sè stesso?

Lucius tacque.
 
"Hanno già preso e ucciso molti di noi..se cominciamo pure ad accoltellarci tra di noi, finiremo per fare il loro gioco..e vinceranno loro." disse ancora Severus. Una sensazione di allarme e urgenza si era impadronita di lui.
 
"Io..queste non sono le uniche motivazioni per cui la mia anima è scossa dal dubbio.."
Severus restó un attimo zitto.
"È qualcuno che ti sta a cuore. Lo vuoi proteggere.."
"Io..sì.."
 
"Sono io? O forse pensi che lo sia?"
Le unghie si conficcarono nel legno del tavolo.
Lucius reagì con stizza.
 
"Non dire assurdità, Severus!! Sei così arrogante da pensare che sei il mio unico AMICO??"
 
Amico...una parola così difficile da pronunciare..così come un'essenza così difficile da diventare.
Severus rise.
"Ti stavo solo prendendo in giro.."
 
"Beh..non sei l'unico che mi sta a cuore e che proteggerei.."
"Basta con i sentimentalismi! Sputa fuori il nome!"
 
"R-Regulus.."
Il gelo pervase tra di loro.
"Hai PROVE di quello che stai dicendo?"
"No..solo dei sogni.."
"Sogni? Mi hai disturbato per dei SOGNI??" chiese Severus scocciato.
 
Lucius gli raccontó di strani sogni, in cui era a conoscenza che Regulus fosse morto, ucciso da Voldemort, cercando di rubare un medaglione e di altri in cui lui stesso alla fine di una grande battaglia, scelse suo figlio e sua moglie, invece di lui. Era convinto che non fossero solo sogni ma un avvertimento sul FUTURO, anche perchè diversi della sua famiglia avevano avuto altre predizioni.
 
"Basta!! Non dire un'altra parola!! Ti rendi conto che stai rischiando molto anche semplicemente raccontandomi queste cose??"
"L'ho fatto per mio figlio..l'ha fatto diventare un mangiamorte...voleva che lui.."
"Non mi interessa!!"
"Uccidesse Silente.."
 
Severus guardó l'amico di una vita, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.
"Tuo figlio sedicenne...uccidere..Silente.."
"Esatto."
"Da te non mi aspettavo che fossi così poco serio, Lucius..inventarti questi stupidi scherzi!!"
"Non sono scherzi, ma la verità e tu.."
 
"Basta!!" cercó di alzarsi ma sentì un capogiro e Lucius dovette sorreggerlo.
"Severus..Severus..non svenire."
"Ma quale svenire. Lasciami. Devo andare da...da.."
Lucius sorrise.
"Vuoi andare da Silente vero?"
 
"Cosa?? No!! Hai proprio preso dei funghi allucinogeni oggi!"
Ma non era vero. Sì voleva andare da Silente. Silente era in pericolo. Se Voldemort voleva che Silente morisse per mano del figlio di Lucius, doveva studiare un piano per salvarlo in anticipo.
 
"Amico mio, ho visto anche questo nei miei sogni..la tua dedizione e devozione a Albus Silente.."
 
"Ma di che cosa stai parlando. E lasciami, maledizione! Io DEVOTO a quel vecchio pazzo egocentrico?? Hai bevuto decisamente troppo!!"

In effetti non c'era alcuna ragione al mondo per cui doveva correre da Silente, tantomeno per SALVARLO. Qualsiasi cosa avesse colpito Lucius, doveva essere un sortilegio contagioso. Se L'oscuro signore lo avesse saputo...

"No..io conosco il futuro..e sono certo che anche tu in parte lo conosci..ho ragione? Eri un po' troppo ansioso di non sapere il nome di chi lo avesse tradito. Lo sapevi già vero?"
Severus esitó.
 
"E va bene. Forse sapevo già di Black..e forse ho i miei motivi per mantenere il silenzio..ma quello che hai detto su Silente è...una cosa fuori dal mondo!!"
"Senti, io non voglio convincerti ma ho visto come hai reagito quando ti ho detto del mio futuro figlio.."
"Mi stai parlando di una persona che non esiste, Lucius!!"
 
"E tuttavia stavi per svenire. Perché? Forse dentro di te sei preoccupato per il vecchio preside?"
"Stai vaneggiando. Non esiste nessun legame tra di noi!!"
"Ma esisterà..probabilmente..e se come penso, vuoi proteggere anche tu il giovane Black, forse non possiamo contare solo sull'aiuto di quei vecchi cialtroni dei Potter."
"Io aiutare i Potter?? Giammai!!"
 
Mi prendo la testa tra le mani sentendo un dolore incredibile. Come se avessi detto qualcosa di personale. Troppo personale.
"Non ti sto chiedendo di aiutare loro, infatti, ma uno di noi." disse Lucius sorridendo. "Che c'è, non ti piace il fatto di non essere l'unico traditore in mezzo a noi?"
 
Severus lo guardó con gli occhi sbarrati.
"Non lo dirò a nessuno..ma tu aiutami."
"E perché dovrei farlo?"
 
"Perché non voglio più redimermi a ridosso della fine...e penso che tu sia della mia stessa idea."

"Io non so di che cosa tu parli..." Mi prendo la testa tra le mani. Una sorta di malessere personale. TROPPO personale, mi avvolge.

"Non hai ancora ricordato, tuttavia senti, percepisci che qualcosa non va...ricorderai presto..e sarà terribile, Severus.."

Lo guardo con gli occhi lucidi.

"Non ho avuto i sogni che hai avuto te.."

"Ok.."

"Tuttavia ho fatto degli INCUBI...facevo cose terribili...omicidi che non ricordo di aver commesso.. qualcosa di angoscioso mi ha preso da parecchie settimane..un desiderio così forte di FUGGIRE...di TRADIRE..di passare dalla parte di SILENTE..e da traditore a traditore, ho riconosciuto in Black la stessa natura...."

"Allora AIUTAMI...possiamo salvarlo..possiamo salvare anche i Potter..so quanto sei devoto a quella.."
"Non capisci..è TROPPO TARDI..non sai cosa ho fatto.."

"Allora DIMMELO.."
"Se lo faccio, saremo tutti quanti perduti.."

"Mio giovane amico, non lo saremo lo stesso?"

Nostro compito era quello di spiare Voldemort, per essere sicuri che non avesse alcun sospetto sul ragazzo, coprirlo quando andava dai Potter e avvisare Black e i Potter se avesse deciso di attaccare il ragazzo.
 
Ogni volta che Black chiese perché lo stavamo facendo, non rispondevo a quelle lettere.
Fino a quando non me lo chiese faccia a faccia e dovetti dirgli che lo facevo per degli strani sogni.
Ma non è importante questo adesso.
Alla fine siamo riusciti a proteggerlo a metà.
Fummo noi ad avvertire Sirius Black di andare a salvare Regulus.
 
Il ragazzo aveva scelto di andarci ste settimane prima del giorno della sua morte, perché pensava così di salvarsi dall'inevitabile, ma io lo avevo visto, seguire il ragazzo.
Avevo il mantello dell'invisibilità che mi aveva prestato Silente.
Glielo avevo chiesto quasi disperato. Non credevo me lo avrebbe dato davvero.
Per il maggiore dei Black fu un'autentica sorpresa vedermi davanti a lui, che lo prendevo per mano e lo smaterializzavo davanti alla caverna.
 
"Non posso avanzare oltre. Buona fortuna." gli dissi lasciandogli il mantello.
Brrrrr avevo indossato il mantello di quel maiale.
E ora dopo quello che ho fatto per quella famiglia, che cosa vuole ancora da me, Silente??
"Che cosa vuole ancora da me?? Credevo di aver fatto già abbastanza!" dissi io scorbutico.
 
Ma tu guarda se devo parlare a uno che mi da le spalle e guarda la finestra. E quel mantello dorato fino a piedi poi. Forse crede di essere una principessa.
"Insomma, Voldemort è stato sconfitto!! Anche se dopo quello che ha fatto, avrei preferito eliminarlo completamente!! Cosa vuole ancora da me??"
Albus, si voltó e si scoprì piano il mantello dalla testa.
Emisi un verso strozzato.
 
"Ho ancora bisogno del tuo aiuto, Severus." disse lui con una voce fanciullesca e il volto di un angelo biondo.
 
I suoi occhi azzurri e giovanili mi fissavano negli occhi.
Silente era ringiovanito.
















Note dell'autrice: Allora, probabilmente avrete pensato che questa era una nuova coppia e invece no loool sono solo una coppia di amici! Inoltre volevo dirvi che questo capitolo non era preventivato mentre invece era preventivato quello che verrà dopo, quindi quello che ho scritto nel precedente capitolo che si torna a parlare di malandrini a partire dal capitolo 39 purtroppo mi sento di doverlo rimangiare !! nel prossimo capitolo si parla di Silente e Piton! Detto questo non so se sembra credibile il coinvolgimento che hanno avuto Lucius e Piton durante i fatti che tra l'altro non ho neanche raccontato e li racconto adesso però non importa non ho voglia di sbattermi più di tanto e quindi quello che ho immaginato quello è oltretutto mi piace questa cosa che Piton abbia potuto usare il mantello di James xd

Ps magari un giorno quando sarò più rilassata racconterò meglio il coinvolgimento di Piton, ma per adesso NON SE NE PARLA PROPRIO XD spero davvero che dal capitolo 40 si torni a parlare dei malandrini..ho sto terrore che la storia si allunghi troppo come al solito xd

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Capitolo 39
*** Silente e Severus ***


Vedere Albus Silente così, era sconvolgente. Ho bene in mente il suo aspetto altero, quando parlammo per la prima volta sotto la pioggia e lo pregai di proteggerli. Aveva un aspetto fiero, orgoglioso, solenne, elegante. Il suo sguardo solenne era anche triste come se guardandomi gli venissero in mente ricordi e sentimenti dolorosi.
 
Come se si fosse pentito di quell'unica debolezza, ogni volta che ci incontravamo per parlare del giovane Regulus, in una foresta o un prato disseminato, di notte, evitava sempre il mio sguardo.
Certo, prova repulsione per me, è chiaro.
 
Una tristezza dolente mi aveva assalito senza riuscire a spiegarmi il perché. Forse era la sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato, la sensazione che volesse infine usarmi e poi tradirmi, oppure la sensazione di essere GIUDICATO da quello che comunque era un grande mago, ma di certo era la repulsione per avere a che fare con uno come me, un mangiamorte.
 
Senza farmi vedere, piangevo ogni notte. Mi chiedevo se non fosse perché solo pochi anni fa imparavo la magia nella Sua scuola e forse era il senso di colpa per averlo deluso. Sì, forse per un alunno la sensazione di deludere un insegnante era più forte di tutto, forse anche qualora l'alunno prendeva una strada devota alle tenebre, non ti passava mai quel senso di colpa.
Forse Silente era come un padre, eppure una tristezza lancinante mi assaliva di notte, un sentimento più forte e doloroso del senso di colpa che non riuscivo a definire.
 
E ora lui era lì palesemente ringiovanito guardandomi come se si stesse prendendo gioco di me.
"Non credevo che mi avesse fatto venire per questa pagliacciata." sbottó.
"Non è una pagliacciata."
 
"Io direi altrimenti. Vuole che le faccio i complimenti per come era avvenente cinquanta o sessant'anni prima o cosa? Qual è lo scopo di questa cosa??"
MA che diamine sto dicendo.
 
Suo malgrado, Silente sorrise.
"Ti ringrazio per l'avvenente, ma non è opera mia."
Rimango allibito.
"O meglio, per metà lo è."
 
Aprì un cofanetto e fece cadere sulla scrivania, un anello molto bello.
Mi chino per guardare ma Silente mi frena.
"Fa molta attenzione. Contiene una maledizione molto potente e non sono sicuro di essere riuscito a disinnescarla."
"Lei l'ha...toccato a mani nude??" rabbrividisco.
 
"Beh...no!! Diciamo che ero stato avvisato..non l'ho fatto, ho preso delle precauzioni, ma non ero tranquillo e ho preso un contro antidoto nel caso la maledizione avrebbe attecchito lo stesso, sarebbe riuscito a riportare al mittente gli effetti."
"E?? Ha funzionato??"
 
"Diciamo che...invece di riportare al mittente la maledizione, ne ha trasformato gli effetti. Ha riportato ME indietro con gli anni."
"Non capisco..questo oggetto per quanto inquietante, l'ha fatto ringiovanire e ok, non capisco il problema e perché mi abbia cercato."
 
"Il fatto è che questa cosa non si ferma..Ho bisogno del tuo aiuto, Severus..altrimenti tornerò presto all'età di un infante e non mi fermerò e prima o poi morirò.."
Rabbrividii.
"Se vuole che l'aiuti in questa situazione surreale, ho bisogno che mi dica da dove viene questa diavoleria."

"È un horcrux. Conteneva un pezzo dell'anima di Voldemort."
 
Non ricordo di aver urlato così tanto neanche quando Lily ha deciso di rompere la nostra amicizia.
"Hai solo una vaga idea di QUANTO hai rischiato, soltanto avvicinandoti a quell'oggetto?? Ma cosa ti è saltato in mente??"
Oddio, gli ho dato del tu. Ma cosa diavolo mi prende. Sto perdendo il controllo.
"Mi rendo conto di essere stato avventato, ma ora ho bisogno di te, Severus...oppure morirò di sicuro."
 
Un dolore profondo mi prende il cuore e mi fa quasi cadere per terra. Un malore.
"Severus..stai bene?"
"M-mi lasci."
"Tu non stai bene."
 
"Non sono io quello che sto per morire."
Dio, no, lacrime..
"Severus...è per me che piangi?"
"NO!" sposto il viso prima che possa anche solo sfiorarmi una lacrima con il dito.
"Che sciocchezze. Lei non è NIENTE per me "
 
Ma sapeva che non era vero. Lo SAPEVA. Quella sensazione, quel sentimento bruciante e doloroso che non lo faceva dormire la notte, non era senso di colpa ma PAURA. Paura per lui. Senso di protezione PER LUI.

"Non siamo mai niente per nessuno, eppure ci svegliamo un giorno e decidiamo di essere TUTTO. Non è strana la vita?" mi chiede con una certa forma di arroganza. Non mi sono mai sentito così umiliato.
"Gia..Che sciocchezza pensare che si possa piangere per un vecchio come me...sai, Severus, quello che ti sta succedendo...è quello che succederà a tutti noi prima o poi..stai avendo delle reminescenze del futuro."
"R-reminescenze??"
 
"Non posso ancora spiegarti i dettagli, ma nel futuro noi saremo molto amici....in un'altra linea temporale hai fatto la spia per me..e io ti ho protetto..per anni! E poi ad un certo punto abbiamo avuto una conversazione simile a questa..su questo oggetto, e tu ti sei infuriato come adesso, allora stavo davvero per morire e tu..."
 
"BASTA. NON DICA UN'ALTRA PAROLA."
"Severus.."
 
"Ci prova così tanto piacere a farmi del male? A umiliarmi?? Ci provi gusto a farmi soffrire, Albus? Non te lo permetto più!!"
Appena finì quella frase, Severus si mise una mano sugli occhi e sgranò gli occhi orripilato.
 
"Ma cosa ho appena detto...sto perdendo la testa."
"No, Severus...sono i ricordi che lottano per venire a galla...dentro di te tu SAI.."
"No! Stai lontano!!"
"Voglio solo aiutarti!.."
"Io NON LO VOGLIO il tuo aiuto!! Ricordare cosa? Non c'è niente da ricordare!! Noi?? Non esiste nessun NOI. Nessun futuro!! Per nessuno di noi, soprattutto per me!!"
 
Aveva gridato mentre diceva queste parole e Silente gli prese il braccio e una luce bianca era scaturita tra loro due. Silente vide quello che vedeva Severus e perché aveva gridato. La vista di un malvagio serpente che lo azzannava alla gola. Il suo dolore. La sua fine.
 
Severus boccheggiava, vedendo Silente che in ginocchio su di lui, lacrimava.
Adesso Silente gli stava accarezzando la guancia.
Si scostó da lui rabbrividendo e scappando dal suo studio.
"Severuuuuus!!"


Non ero riuscito a stargli lontano troppo a lungo.
Ero tornato infine da lui.
 
Era una promessa. Una promessa che sentivo di dovergli.
Perché anche se non ricordavo, non ancora, quello che ci legava, mi fidavo di lui.
Quando lo rivedo è ringiovanito ancora. Ora sembra un ventenne. Come me.
"Temevo che non ti avrei più rivisto."
I suoi occhi azzurri mi fanno tremare. Forse in un altro tempo li ho visti per molto tempo.
"Dici di conoscermi..dovresti sapere quindi che non ti lascerei morire."
"Ma non mi impedisce di avere timore di non vederti più.."
 
"Spogliati, per favore..devo controllare il tuo corpo."
Albus lo fa, con una sicurezza che mi fa quasi arrossire, si leva la camicia con un sol gesto.
 
Prendo la bacchetta e mormoro la formula che dovrebbe arrestare il suo ringiovanimento. Lo passo attraverso le mie dita.
Avvicino la mano al suo torace e vedo che lui alza un sopracciglio.
"Questa cura deve passare attraverso le mani per funzionare..."
 
Non dice più niente e ci fermiamo in un religioso silenzio. La tensione si taglia con un coltello.
Forse dovrei chiedergli scusa per questa sorta di intimità non richiesta, ma perché dovrei? Lui mi ha forse chiesto scusa per il disagio che mi sta provocando? E bravo Albus..hai un bel fisico..Ti tenevi in forma tra una lotta al cattivo e una litigata con Caramell eh?
Ma che sto dicendo??

Sento silente sospirare e lo zittisco.
"Non respirare forte."

La sua fenice fa un brutto verso come a rimproverarmi.

"Abbiamo bisogno di silenzio per questo. Se il tuo uccello non riesce a stare zitto, deve andarsene a farsi una passeggiata."

"Fanny è solo preoccupata per me. Non preoccuparti, tesoro, con Severus sono in buone mani."

"Crieee."

"Cercare di adularmi, non farà concludere l'operazione più in fretta." dico ma mio malgrado sorrido.

"Era un sorriso quello?"
"Non dica sciocchezze."
"Dovresti sorridere più spesso, Severus..sei carino quando sorridi."

Ma come si permette??
"Adesso voltati, per favore."
Si gira e le mie dita toccano la sua schiena. Forte, possente, muscolosa.
"Devi spogliarti completamente, Albus.."
 
"C-completamente?"
"Sì..ma puoi tenere le mutande."
"Grazie della concessione."
Ridacchio.
"Non credevo fossi timido."
 
"È tutto il contrario...tu dovresti saperlo bene."
"Certo..la nostra amicizia. Quanto eravamo intimi??"
"Davvero mi fai questa domanda?"
 
"Tra tutti hai chiesto a me di aiutarti."
"Non c'è nessuno di cui mi fiderei di più."
Le due dita tremolarono sulla sua schiena.
"Adesso ho bisogno di concentrarmi. Quindi ti pregherei di non parlare più."
Qualche mezz'ora dopo.
 
"Ecco qui. Dovremmo esserci."
"Meno male, stavo per addormentarmi."
 
"Perché hai lo spirito di un vecchio." disse, poi si passò una mano sulla faccia. "Scusami , io non so cosa mi prende."

"Nonostante non lo ricordi, la tua anima sa che siamo in un certo grado di confidenza, non hai di che preoccuparti "
"Infatti non sono preoccupato. Sono furioso e non so perché. Anzi, sì, lo so. Mi sento dire dal preside di Hogwarts che ho un legame di amicizia con lui, anzi che lo avrò nel futuro. Sono un po' scombussolato."
 
"Se preferisci, non lo dirò mai più ."

Severus lo guardò sospettoso.

"È difficile con questo aspetto.."

"Difficile credermi?"
 
Severus guardò di nuovo quegli occhi azzurrissimi, addolcirsi.

"Io .Lei..tu mi confondi. Comunque adesso devo andare. Dovrò tornare ancora per controllare che tutto funziona meglio, ma faresti meglio a dirmi come va, sempre se non vuoi morire di nuovo."
 
Silente scoppió a ridere e Severus lo guardó accigliato.

"Se trovi divertente la tua morte, forse dovremmo risparmiarci questa pagliacciata."

"Sei tu che mi diverti, Severus."

"Grazie!! È tra i miei talenti naturali. Di notte mangiamorte, di giorno pagliaccio di corte!"

"È come l'hai detto: morire di nuovo come se ci avessi letto del risentimento dietro."

Severus oramai era l'immagine stessa dello sconvolgimento, ma una volta appurato che il preside non sembrava rimproverarlo, sorrise.

"Risentimento è il mio secondo nome e mi auguro lo sarà anche nel futuro!"

"Oh, puoi giurarci. " e riprese a ridere di nuovo, poi divenne serio.

"Grazie, Severus."

"Non c'è di che. Se ha bisogno anche di un'alta carica di insulti, non ha che da chiedere." dico sorridendo prima di scappare via da quello che ormai era diventato a tutti gli effetti un angelo tentatore biondo.

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Capitolo 40
*** Il primo bacio tra Remus e Regulus ***


Si trovavano in una caffetteria francese e Regulus gustava la cioccolata al pistacchio che Remus gli aveva offerto. Tutto di quel posto era piacevole. Le luci soffuse con quella tonalità arancio che ricordavano un tramonto romantico, le facce dolci e sorridenti dei dipendenti e i clienti che scherzavano e ridevano.

"Remus...voglio dirti che apprezzo molto come mi hai tirato su, dopo che..io.."
"Dillo, Regulus..dillo pure. Chiamare le cose con il proprio nome, aiuta forse non a eliminare i propri traumi ma perlomeno a cancellare il dolore che contengono."
"Io..non.."
"Dopo che tu hai tentato il suicidio."

Regulus lo guardó con gli occhi colmi di lacrime.

"Grazie..avrei dovuto farlo io. Sono un codardo."

"Non dirlo. Dopo l'atto eroico che hai compiuto, non..dirlo." disse Remus. Regulus notó che sembró stizzirsi e perdere il controllo sulle ultime due parole. Era così Remus. Aveva imparato a capirlo. Gentile, calmo e paziente fino a quando la sua emotività sorprendentemente non lo tradiva, rivelando la sua anima, piena di colori, di sensibilità magnifica, altruismo generoso, come delle foglie stupende di colore arancione che cadono dagli alberi e formano un letto di foglie magnifiche. Magnifico come quelle luci lì dentro, reale come la reggia di un sultano che riflette colori magnifici.

Brillavano adesso i suoi occhi. Come i colori che aveva immaginato, essi ESISTEVANO e si specchiavano in quella che dicevano i poeti, essere la porta DELL'ANIMA.



"Non ho detto niente di straordinario, Rem.."
"Questo lo dici tu. Ci vuole uno straordinario coraggio per sapere cosa è accaduto nella precedente vita e metterti nonostante questo di nuovo nella bocca del leone. Regulus tu sei stato un eroe.."

Regulus non riuscì più a resistere e si alzò dal suo posto per andare ad abbracciarlo. Remus si alzó per andargli incontro e abbracciarlo. Regulus sospiró.

Sempre che anticipi le mie mosse...ma forse stavolta sarà diverso.. pensó Reg. La goccia di un piano aveva fatto radici e cadeva a ogni secondo, desiderando di diventare torrente. Un torrente dove Remus si potesse bagnare. Possibilmente NUDO. Scosse la testa a quell'immagine. Lui aspirare a tanto? Ben, in fin dei conti Remus l'aveva provocato, dicendogli che era CORAGGIOSO.



"Forse..forse ho..tentato il suicidio..per questo..cioè..sentivo che era mio destino morire..sentivo che forse se ero morto, non meritavo di vivere.." disse tornando a sedersi al suo posto.

"Se fosse così,allora anche io merito di morire.." "No!"
"Anche tuo fratello e James e Lily.."

"No!! No!!"

"Prima, hai avuto bisogno di me per dire quella parola e questo non significa essere codardi, così come abbiamo avuto bisogno di Harry per avere tutti una seconda chance.."

"A volte il destino è solo quello che ci spetta nell'attesa che qualcun altro ce lo cambi, se non siamo in grado di farlo da soli." riflettè Regulus pensieroso.

"Sì, forse abbiamo sempre sbagliato. Abbiamo costruito libri sull'arte di cambiare il proprio destino, quando avremmo dovuto imparare a cambiare quello degli altri, perché siamo tutti fratelli in questo mondo distrutto."

Regulus tacque.

"Anche io apprezzo tantissimo come tu mi sia stato vicino in questi giorni. Sarò stato una vera piaga."

Regulus lo guardó e arrossì. I ricordi delle notti passate a dormire in macchina, cercando di distrarlo dai dolori per l'avanzamento della luna piena, loro due vicini, che dormivano quasi abbracciati. Le loro teste addossate l'una contro l'altra. Il piacevole calore che esse sprigionavano come fossero un piccolo sole. Era così Remus. Stare con lui era come abbracciare un coniglietto.



"In realtà dormire in macchina era qualcosa che non facevo da quando ero piccolo, mi mancava e anche dormire in treno."

"Oh, davvero? Io amo viaggiare..sono un giramondo."

"Lo so, amo il fatto che insieme a te ho imparato un mucchio di cose."

"Oh, posso essere molto noioso a volte..non smetto di parlare."

"E di imparare. Amo le persone che vogliono imparare continuamente."

"Davvero?" chiese Remus con voce dolce. Regulus arrossì di più e quasi si scottó con la cioccolata. Remus rise.

"Cominciamo ad andare? La finisco mentre andiamo fuori." disse, cominciando a far defluire il suo piano e cercare di trasformarlo in torrente.

"Amo anche questo..questo tuo abituarmi con croissants francesi."

"Amo la Francia. In un certo senso i croissants francesi mi ricordano il mio breve periodo a Parigi..per un certo periodo ho lavorato anche in una profumeria..mi sembrava di vivere quello che in Italia viene chiamato il sogno americano."

"Guardi tutto con gli occhi di un bambino e riesci a farmi sentire di nuovo così..proprio quando pensavo di esser diventato ormai un adulto per sempre."

Remus sorrise timido.

"Sono cresciuto con James e Sirius che sono due eterni bambinoni. In un certo senso sono diventato un eterno Peter Pan. Comunque in effetti ho visto il fanciullino che è in te che mi guardava non gli occhi a cuoricino. Si vede che tra fanciulli ci si intende."

Regulus si era fermato e Remus si era affrettato a dire "Guarda che scher.."

"Non guardo te con gli occhi a cuoricino, ma le cioccolate che mi fai provare. A che gusto siamo arrivati??"

Remus era rimasto spiazzato per un attimo.

"Domani proviamo la delizia alla crema di limone."
"Mmmm...non vedo l'ora."
"Ma...queste foglie estive come mai?" chiese Remus. Erano usciti e il passaggio li aveva sorpresi con una spruzzata dall'alto di bellissime foglie arancioni.
"Mi ricordano i tuoi occhi."

"C-cosa?"

"Tienimi questo, per favore." disse posando il suo bicchiere dove c'era la cioccolata e tirando fuori dalla tasca un dolce al cioccolato minuscolo. Remus lo guardava con l'aria di un lupetto affamato.

"Avevi quello in tasca? Lì dentro ne puoi prendere quanti ne vuoi." disse. Regulus rise e fece un incantesimo al dolcetto che diminuì diventando minuscolo. Remus sembró deluso.

"Ma che.."

"Aspetta.." disse l'altro e lo mise in bocca. Regulus aveva preso il suo viso e l'aveva baciato. Remus, stranito e incantato dalle dita delicate di Regulus e dal modo delicato con lui lo baciava, corrispose timidamente il bacio, ma in circa tre secondi, dentro la sua bocca e quella di Regulus, esplose cioccolato fuso, lasciandolo allibito, confuso, eccitato, emozionato e felice.

Il bacio non si interruppe subito, ma continuó, accompagnando i due in una nota musicale continua, fatta di caramello e cioccolato al latte, che trasformava il torrente immaginato da Regulus in un fiume fatto di latte e miele con le piante d'oro ai margini.

Regulus si staccó dal bacio, interrompendolo e entrambi si ritrovarono il mento ricoperto di cioccolato, che era più sostanzioso della cioccolata che Regulus aveva bevuto. Regulus si pulì subito il mento con la mano, mentre Remus sembrava che avesse dimenticato anche come si faceva a muovere gli arti. Lo guardava sconvolto, gli occhi sgranati e una volta tanto, sembrava aver perso le parole.

Ora aveva proprio l'aspetto di un lupo, si disse Regulus. Un lupo guardingo e spaventato. Oh, era così sexy.

S-scusa. Ma è da quando ti ho conosciuto che..i tuoi occhi sono come le castagne e il miele.."

Remus, come sotto un incantesimo, si era toccato le labbra con la dita e aveva spalmato il cioccolato fuso sulle labbra di un inorridito Regulus.

Dopodiché lo aveva baciato languidamente, spingendolo contro un albero da cui cadevano fiori di ciliegio.

Regulus gli allacció le braccia al collo, attirandolo più vicino.
"Mi fai impazzire, Remus."
"Mmm..tu a me di più." disse, prendendolo in braccio.






















Note dell'autrice: Allora, oggi mi sono svegliata con uno stato di esaltazione misto a euforia e il risultato è questo xd non mi aspettavo di scrivere un capitolo così romantico! Anzi, si può dire che vedevo questo capitolo un passaggio obbligato per arrivare a questa nuova coppia e invece incredibilmente mi ha preso, mi ha coinvolto mi ha emozionato e il risultato è questo xd ma non è ancora tutto...il prossimo capitolo sarà ancora più stupefacente xd

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Capitolo 41
*** Bianco brucerei ***


Sono riuscito a fermare l'incantesimo all'età di 22 anni. Da questo momento in poi Silente è ringiovanito e riprenderà il suo ciclo come tutti noi. Non riesco neanche a pensare a come deve sentirsi. Perdere così tanti anni della sua vita...ma poi mi ricordo che in realtà tutti noi li abbiamo persi a modo nostro, per ritrovarlo soltanto nel ricordi e mi dico che non si sta così male.
 
Albus sostiene di ricordare tutta la sua vita fino a poco prima che morisse e che ha riacquistato la totalità dei ricordi, appena ha saputo degli horcrux. Crede che dipende dal fatto che uno di loro l'ha maledetto, decretando la sua fine.
Solo che non capisco...se ricorda tutto, come fa a essere così spensierato, a ridere, a giocare in questo modo? Non capisco.
 
È solo il fatto che è ringiovanito? Insieme agli anni ha perso anche il dolore che essi portavano con sé. Non sembra il vecchio Silente, quello che ricordo. Saggio ma anche spiritoso. Triste ma dolce.
 
Ha conservato la sua dolcezza e saggezza ma sembra anche avere una vitalità nuova adesso, che si riflette nell'oro dei suoi capelli, come se stesse attirando a sé, tutto il colore dei raggi del sole.
 
Mi ricordo adesso, la nostra amicizia, Albus..o meglio, mi ricordo io e te a scuola. È strano ricordare questo e sapere che c'è molto altro che è successo. È come guardare un film e non conoscerne la fine o forse averla dimenticata, sapendo che c'è altro. O forse come aver subito un oblivion a metà, sapere che c'è altro ma non riuscire a dissipare il velo.
 
Ricordo solo fino ai primi quattro anni di scuola di Harry. E provo per te un affetto profondo e sapendo cosa provo, mi sembra quasi impossibile sapere che sei morto e che io sono riuscito a sopravvivere per un anno in più..con un tale peso sulla coscienza.
 
Mi sembra ASSURDO aver portato il peso della morte della mia dolcissima amica Lily e non essermi ucciso per questo.
 
Mi sembra ASSURDO che Voldemort abbia creato sette horcrux e che la stessa persona che abbia fatto questo, sia tornata a essere un ragazzo adolescente a cui è stata data una seconda possibilità.
Mi sembra ASSURDO che io abbia accettato di diventare il protettore del figlio di quel maiale.
 
Mi sembra assurdo il fatto che Lily mi abbia perdonato.
Mi sembra assurdo il fatto che il migliore amico di quel maiale sia riuscito a compiere un'impresa così mastodontica, come, tornare indietro nel tempo di ANNI e far tornare tutti noi indietro di riflesso.
Mi sembra assurdo pensare che io abbia potuto uccidere Albus..
Mi sembra assurdo pensare che ho perso interi anni della mia memoria e che non accadranno mai più.
 
Così come mi sembra assurdo pensare che Lucius abbia avuto dei sogni premonitori.
 
Ma adesso basta. Riesco solo a pensare a un avvenimento che mi toglie il sonno. Soltanto uno.
 
Albus è raggiante. Non sa cos'ho in mente. Una prova di coraggio ed è sconcertante che questo coraggio lo cerco proprio in una canzone babbana che non riesco più a tirarmi via dalla mente..
 
Tre minuti
Solo tre
Minuti per
Parlarti di me
 
"Non è straordinario essere di nuovo io e te da soli a Hogwarts, Severus??" volteggia.
 
Forse basteranno
A ricoprirti
Di bugie
Come se
Io dovessi
Mostrar di me
Quello che
Ancora no…
Non sono stato mai
Per convincerti ho
Due minuti
Ancora due
Minuti ma
 
Volevo dirti che ho ricordato un pezzo del mio passato e anche che in questo episodio mi sono trovato davanti una scelta..avevo due strade ma credo di aver fatto la scelta sbagliata..
 
"Se stai parlando di Voldemort.."

"No, no! Non sto parlando di lui. Ma di noi. Di una chiacchierata particolare che c'è stata tra noi.."

Qualcosa brilla negli occhi di Albus. Paura? Affetto? Incertezza? Non saprei dirlo, ma l'attimo dopo è scomparsa e ritorna il suo classico ghigno ma che ora è contornato di dolcezza. Indossa una sciarpa azzurra. Una nuvola bionda vaporosa che indossa una sciarpa. Buffo.



"Che cos'hai in mente, Severus? Che cos'è tutto questo mistero?"
 
Per convincerti ho
Due minuti
Ancora due
Minuti ma
 
Mi sorride con un sorriso che mi scioglie il cuore e io tentenno. Sarò in grado di scegliere almeno una strada??
 
"Ricordi quando mi dicesti quella cosa su Caramell?" gli chiedo.
Non li sprecherei...
 
"Credo di averne dette tante su quel vecchio orso." ride.
"Una in particolare..mi ha toccato nel profondo. È stata al quarto anno di Harry."
Silente mi guarda con quel suo sguardo come se mi volesse perforare l'anima.
 
"Quel giorno...non ti ho risposto.."
"In effetti non te ne ho dato modo.."
"Se vuoi, posso risponderti adesso.."
"Oh, credo che la tua risposta sarebbe un insulto contro la mia stessa casa..è vero, Severus?" chiese sorridendo.
 
Lo guardo.

Non li sprecherei... Per mentirti mai
Come
Neve
Fredda scenderei
Per coprir
Tutto quello che sei
 
"Non era quello che avevo in mente!"

Silente rimane un attimo stordito.

"Non serve neanche che mi ringrazi.."
Si gira e forse nota il mio sguardo su di lui, perchè si volta e mi guarda.
 
"Ma tu..non volevi dirmi neanche questo, vero?"
 
Tre minuti
Solo tre
Minuti per
Fidarti di me
 
"Dimmelo tu. Mi conosci meglio di quanto mi conosco io."
"Eppure riesci ancora a sorprendermi. Che cos'hai, Severus? Sembri tormentato..io.."
 
"Quando tu mi hai detto che sarei stato nei Grifondoro, io mi sono sentito FELICE.."
 
Silente mi guarda e tutto il suo volto si trasfigura. La felicità gli dona. L'azzurro straripa dai suoi occhi facendomi galleggiare in un mare di estasi.
 
Per convincerti ho
Due minuti
Ancora due
Minuti ma
 
Mi abbraccia e mi stringe forte contento.
"Sono felice, Severus, sono così felice."
 
Severus gli afferra il volto e lo bacia.
 
Non li sprecherei
Per mentirti mai
Come
Neve
Fredda scenderei
Per coprir
Tutto quello
Che sei
Come sale
Bianco brucerei
 
La neve scende a colate con fiocchi di neve come palle di Natale. Le loro bocche si uniscono, si accarezzano, come ciliegie. Ha il sapore di ciliegie e della marmellata di more che tanto gli piace, Albus, e Severus quello dell'uva. Albus lo bacia come se lo stesse accarezzando e coccolando. Lo afferra per il colletto e per la prima volta sembra perdere il controllo, aggrappandosi a lui.
 
"Hai detto che dovevi..dirmi una cosa.."
"Era questo che volevo dire...cioè FARE. Ma il momento è svanito. Non volevo lasciarlo andare via di nuovo."
 
"E come sapevi che io.."
 
"Non avevo bisogno di saperlo! Cioè, con Lily io sapevo che non..non mi amava, ma con te..non avevo bisogno di saperlo perché sapevo che ci appartenevamo."
 
“Sei una miniera di sorprese, Severus..”
“Lo so. Ora, vuoi continuare a perdere tempo in chiacchiere o come me, vuoi riprenderti il tempo perduto???”
 
Silente mi bacia e io sospiro di piacere e di AMORE. Ora lo so. Io e lui ci siamo amati in un altro tempo..e non vedo l’ora di scoprirlo, ma con calma..quando sarà pronto a dirmelo. Ora desidero solo riprendermi il tempo che ora mi sembra succoso come le mele.






















Note dell'autrice: Allora, non so dire quanto mi sono emozionata per questo capitolo *__* davvero mi sento felice!! Sono davvero felice! Probabilmente è dovuto alla canzone che stra adoro e quando l'ho risentita dopo anni che non la sentivo mi ha fatto immediatamente pensare a questo capitolo, ma probabilmente è anche per via di Severus e Silente che io shippo da sempre e per sempre *___* poi io è da quando ho letto anni fa di questo aneddoto di Silente e Piton al quarto anno, sono con gli occhi a cuoricini..mi è piaciuto da matti immaginare che lui avrebbe voluto BACIARLO!! E poi il finaleeeee. Voi avete compreso allusione al tempo delle mele??? LOL vabbè se non lo avete capito fa niente, anche Severus non lo sa. Quando scoprirà che c'è pure un film babbano su questo...ahahah Restate sintonizzati che nel prossimo capitolo ritorno a parlare dei malandrini xd

Ps credevo di averlo scritto e invece no. La splendida canzone che Severus ha in testa è: Solo tre minuti - Negramaro

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Capitolo 42
*** I colori dentro il Velo ***


Un abbraccio può voler dire tutto, oppure qualcosa, ma mai vuol dire niente.
Con un abbraccio comunichi sempre qualcosa.

James aveva abbracciato i malandrini tantissime volte, aveva abbracciato Minus e anche a scuola sapeva che significava qualcosa.

L’abbraccio con Sirius significava qualcosa più di tutti, un tutto che assomigliava a quello per i suoi genitori. Un amore purissimo.
C’erano tanti tipi di amore.
Ed erano contenuti in un abbraccio.

L’abbraccio carico di tenerezza ,

quello di affetto,
quello di tenerezza,
di amore,

di spensieratezza,
di goliardia,
di perdono.
E tanti, tanti altri.

Che se esisteva un Dio, aveva creato l’Amore e poi aveva chiesto agli abbracci di custodirli tutti,
in modo che il Mondo e la crudeltà non potessero mai distruggerli.
Impossibili da trovare e per questo gli uomini talvolta credevano che non esistevano.
Esistevano abbracci che custodivano mille colori
 e altri ancora più nascosti.

“Mi dispiace..” diceva la voce soffocata nel suo abbraccio.
I colori custoditi nell’abbraccio variavano e tra questi c’erano l’oro e il nero.

Un nero che a volte poteva diventare oro
E un oro che a volte diventava nero.
“Ti ho già perdonato..” disse James.
“Ma io non lo merito…” disse lui.

James alzò lo sguardo e gli sembrò di vedere attraverso il velo.

Si era chiesto cosa ci fosse. Il velo di Maia lo chiamavano i babbani, si diceva che nascondeva la realtà delle cose e chi riuscisse a guardarci dentro, avrebbe colto il vero senso delle cose.
James alzò lo sguardo oltre i raggi di luce che filtravano attraverso le finestre e gli sembrò di vedere attraverso il Velo.

L’oro e il nero si mischiarono insieme fino a confondersi come un fiume unico in una miscela perfetta come se fosse un unico FIUME.
Sembrava un matrimonio.
E capì.

Non era il nero e l’oro a diventare il proprio contrario, ma essi stessi che si baciavano e diventavano un tutt’uno, fino a fondersi l’uno con l’altro.
Il male che amava il bene,
il bene che voleva perdonare il male.

E quindi ciascuno diventava buono
E ciascuno amava.
Il bene aveva trionfato.
La luce e la tenebra si amavano a vicenda e illuminavano la realtà oggettiva.
 
“Le cose che ho fatto…per-perché? Perché?

Tom piangeva contro James e James che ora coglieva tutte le sfumature dell’amore, anche quello del perdono, e le aveva amate TUTTE, gli asciugò gli occhi e gli rispose:

“Forse a volte, perdiamo il nostro vero colore, perdendo la via, e abbiamo bisogno di qualcuno che ci riporti nel paese dove scorre il latte e il miele da cui veniamo tutti. Che ne pensi, Tom?”
Tom lo guardò sbigottito, poi ridacchiò tra le lacrime.

“Penso che faresti di tutto per inneggiare i colori della tua casaccia, maledetto Grifondoro!” disse lui.
James scoppiò a ridere e Tom di riflesso.
In quell’istante vennero abbagliati dal sole che filtrava dalle luci dell’aula di Hogwarts in cui stavano parlando.

Tom rimase abbagliato. Si coprì la faccia con la mano, poi arrischiò un’occhiata.
La luce era abbagliante ma bellissima.
Gli sembrò come se stesse sbirciando da un velo, una realtà finora sconosciuta e che portasse insieme a lui, una rivelazione finora a lui preclusa.

Forse scappi dalla luce perché intuisci che se guarderai la sua essenza anche solo una volta, poi non potrai più fare a meno di guardarla.

Silente lo sapeva. Li stava sicuramente guardando dal giardino e in quel momento era il suo guardiano.






















Note dell'autrice: questo capitolo non era previsto..una meravigliosa follia di questo giorno...non so se ha commosso voi, ma di sicuro ha commosso ME. Ciao xd

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Capitolo 43
*** Il Sole nascente della Città Eterna ***


POV REGULUS

È così affascinante. I suoi capelli, i suoi occhi, il suo sguardo..il suo corpo…
Mi arricchisce con la sua sapienza, la sua intelligenza, il suo AMORE per tutte le creature viventi.
Il suo spirito animale.
La sua anima meravigliosa che celava agli occhi degli altri.

Un cuore di lupo dolce e affettuoso.
Remus Lupin è NATO per fare l’insegnante, la cattedra è SUA, solo SUA.
E mi rendo conto di essere geloso di una scrivania di legno.

I suoi occhi, così magnetici, attirano il colore dell’autunno e del miele.
Sono come un animale troppo goloso, voglio il miele, voglio assaggiarlo, abbeverarmi di lui.
 
 


SIRIUS
*

I suoi occhi brillano come il prato di Giugno.
Da quando li ho visti non ho desiderato altro che incatenarli al mio sguardo per sempre.

È così fascinoso. È un leader nato.
È energia. Elettricità. Luce.
Emana energia e creatività da tutti i pori.

Felicità era per me solo che lui non abbandonasse mai il mio sguardo.
O che non desiderasse mai farlo.
Fin dal primo istante che l’ho incontrato, ho desiderato LUI.
Ho desiderato averlo vicino, essere suo amico, conquistarlo.

Inebriarmi della sua luce, contagiarlo, essere luce insieme.
James Potter è un’energia contagiante.
Un’energia da cui perfino Peter si sentiva attratto.
James Potter è gioco, è luce, è spensieratezza, è MAGIA.

La sua creatività spazia nei confini di un’area segreta di questo mondo.
Un nuovo mondo…

James aveva lo straordinario potere di rimanere bambino. Fin da subito sono rimasto affascinato da lui e dal modo in cui mi trascinava nei suoi scherzi.

Eravamo al quarto anno, quando decidemmo che potevamo anche inventarci un passaggio segreto che non avevamo mai visitato.
La città di Smeraldo.
Immaginavamo di raggiungerla, di percorrere quel lungo viale di mattoni come faceva Dorothy con le sue scarpette rosse.

Io e James immaginammo di trovare il passaggio sotto una botola, nel giardino di scuola.
 
 
La botola è quadrata. Si mimetizza con le foglie e l’erba. Sono cresciuti su di essa dei fiorellini rosa e viola.
Non facemmo nessuno sforzo per immaginarli. Era come vederli con gli occhi.

Quando sei ragazzo, tutto è meraviglioso. Ti basta immaginare per vedere.
Quando sei adulto perdi il terzi occhio e quanto male fa! Ma non lo sai, quando ci sei dentro non lo sai ancora.
Ricordo perfettamente quel giorno.
Ci prendemmo per mano, tutti e quattro e fingemmo di aprire la botola. Ci sporcammo tutti di erba e ridevamo come cretini.

Ci immergemmo nel prato, odorando il forte e pungente odore dell’erba bagnata.
Ci alzammo.
“Ohhhh, è meraviglioso!!” dicemmo.

Avevamo tutti la stessa espressione sognante e traboccante di meraviglia.
Non importa cosa tutti noi vedevamo, vedevamo la stessa cosa.
Non aveva importanza sapere cosa l’altro vedeva. Vedevamo la stessa cosa.

“Ahhhhh!” disse Peter cadendo a terra, perché era inciampato. “Un coniglio gigante che saltellava, mi ha fatto cadere!”
Ridemmo tutti.
Lo aiutai ad alzarsi.

“Facciamo attenzione, non voglio cadere anch’io culo all’aria come Péter!” dissi io.
“Qualcuno sa dove dobbiamo andare?” chiese James.
“Basterà seguire la luce dell’Eterno Sole!” indicò Remus.

Remus, il dolce Remus che ci seguiva dappertutto.
Quel mondo era la stanza riservata all’infanzia, alla creatività, alla fantasia.
Esistono esseri speciali che continuano ad accedere a questo cancello anche se diventano adulti.

Sono esseri speciali che hanno il quid in più.
Che hanno capito che la fantasia è la parte più bella di noi e che bisogna lottare ogni giorno per non perderla e non farla andare via.
Quando sei morto, non mi hai più guardato.

Il bastone era scomparso.
Il ponte era crollato.
Il mondo immaginario dei miei sogni si sera dissolto.
I custodi mi avevano cacciato.
Non mi avevano più voluto.

“Vi prego, no!! Non mi cacciate via, non lo fate!!”
Inutile. Gli elfi non ascoltano i semplici esseri umani.
 
 




JAMES

*

Dicono che sono speciale, ma io non mi ci sento neanche un po’.
Quando lo sei, non ti accorgi di esserlo.
Fortunato, questo sì.

Normale, perché come sei, pensi sia scontato esserlo.
Ma così non è.
E pensi che sarà sempre così.
Che la tua energia sempre così sarà
Invincibile, indistruttibile.

Indistruttibile come il diamante Eterno del Tempio Eterno, che custodisce tutti gli ideali del mondo, tutti i sogni degli Uomini.
Era un cristallo potente fatto a piramide, bianco splendente, che conteneva un'energia purissima.
Così puro da essere custodito dagli Unicorni.
Così splendente da catturare i raggi del sole.
Così luminoso da poter rischiarare le anime annerite dai demoni.

Lo portavamo in giro, per cercare di guarire gli Uomini.
E lo lasciavano sempre a ME.
“Sei tu ad avere il cuore più luminoso, James.” Diceva Sirius.
Spesso portavamo quell’oggetto davanti a Piton, dicendogli che neanche il Diamante Sacro poteva annerire la sua anima.

Lui ci guardava un po’ intimorito e poi sprezzante, derideva noi e quel “giocattolo che avevamo di sicuro preso in un negozio babbano.”
Dopo un paio di volte, cercò anche di rubarcelo.
Alla seconda volta, smettemmo di provocarlo.

Il Diamante non deve andare perso o finirà la nostra avventura, dicevo stringendolo a me.
E loro mi davano ragione.
E sarà sempre il tempo degli ideali, dell’amicizia,

degli studi, del sole nascente
del Sole Eterno
Dell’alba passata a studiare
Del sorriso per non sentirsi stanco neanche un po’

Ora capivo che non era perdere quel Simbolo che temevo, ma il Sogno che lo custodiva.
Forse tutti i sogni vanno a finire negli oggetti che possediamo nella realtà.
E quando piangiamo per averli persi, in realtà la nostra anima non piange per l’oggetto ma per il sogno rinchiuso all’interno.

Neanche tutta la magia bianca del mondo poteva salvare Piton.
E se lui ce l’avrebbe preso, avrebbe portato via la nostra giovinezza.
Ma il tempo è veloce, il tempo è cattivo.
Pensi che niente cambierà, eppure tutto cambia,

quando cominci a fare progetti
non ti basta più quello che avevi, ne vuoi di più
vuoi cose nuove, vuoi più quantità
tutto a un tratto lo zucchero filato che ti piaceva tanto, è troppo dolce
vorresti provare la liquirizia o la brioche all’amarena.

Il mondo dei nostri sogni diventò sempre più difficile da immaginare, man mano che passavano gli anni.
Sempre più sbiadito, difficile da vedere, nonostante i miei occhiali.
Non era con quelli che riuscivo a vederlo, ma con il terzo occhio dei bambini, che mi si stava richiudendo dolorosamente e faceva un male cane.

Sei già andato al lunapark la settimana scorsa, ora non ne hai più voglia,
questa volta no, no, no, non ci andrò…
ci andrò la prossima settimana…
ma il Fato no, il fato no…ha deciso che tu non ci andrai..
né la settimana prossima né mai..mai più…

È la punizione per aver detto di no, per aver rallentato..
chi rallenta, si ferma. Chi rallenta perde il treno
chi rallenta è perduto
E tutto è morto e tutto è ancora vivo
Il tempo passa, corre, accelera e io non ci sto più dietro
Mi sembra solo ieri che riuscivo a seminare Gazza

E ora non riesco più a evitare che la lancia del tempo mi trafigge con la scure
Con il suono di una bacchetta, con un colpo di magia..
Ero speciale, dicevano…

E quando sei speciale corri un grave rischio
Quello di non poter essere altro.
Hai un ruolo, un copione
Non uscire dal copione o te ne pentirai
Puoi essere altro, o restare così come sei
Ma nessuno sconfigge il tempo.

Farmi una famiglia..forse era troppo, non il mio destino
E per questo sono morto.
Ero troppo ragazzo per poter essere adulto e per questo il Fato mi ha fermato
O forse no, forse non è tutto qui
Forse amavo troppo TE, per poter amare qualcun altro

Forse amavo troppo i miei amici, per poter sopravvivere

Al tradimento di uno di loro.
Sirius, amore mio, perdonami per averti lasciato.
Ciò che più amavi di me, ti ha infine tradito.
Mi hai sempre detto di non cambiare e per questo sono morto.
Perdonami per averti lasciato, non lo farò mai più.

Se continuerai ad accompagnarmi e a tenermi per mano.
 
 
 
*

SIRIUS

La cella di Azkaban mi ha insegnato che la parte migliore di me eri TU.
La luce che ho trovato dentro di me, arrivava da te.
È entrata dentro il mio corpo e ha cominciato a splendere

Non ci accorgiamo mai quando camminiamo dentro la valle del Sole.
La calpestiamo, la visitiamo, dandola per scontata.
Pensiamo che sarà così per sempre
Poi ad un certo punto tutto si fa scuro,
diventa NOTTE.

Siamo usciti dalla Terra del Sole e non ce ne siamo accorti.
È stata dura realizzare di essere tagliati fuori..andavamo a scuola e la realizzazione fu dura da accettare.
Allora urliamo, strepitiamo, ci buttiamo per terra e prendiamo a pugni il pavimento.
Chiediamo di farci rientrare.

Ma la città è diventata invisibile.
Il portone della città è chiuso.
L’accesso al paradiso è chiuso e sbarrato.
Una volta sapevo trovare l’ingresso, ora no, non più.
Non sono più un bambino.

Non so trovare pertugi nascosti e passaggi segreti dentro una botola.
Non so creare una mappa misteriosa che nessuno leggerà
Ci riuscivo solo con te mio caro amico,
mio dolce amore
ma tu ora non ci sei più.

E insieme a te, se ne va via anche la mia fanciullezza,
la mia anima si spegne,
continuo a crescere, divento un uomo,
ma la mia anima è spenta.
E proprio nel momento in cui dolorosamente muoio, rivedo i personaggi dei miei incubi da ragazzino.

Il troll di montagna che sfidammo nella città delle zebre,  il mostro acquatico, quello delle nevi, il mostro a sei teste, Medusa..
Li vedevo tutti insieme, mi guardavano e mi giudicavano e poi ruggivano, attraverso le sbarre della mia prigione.
Non li ricordavo più..quando cercavo di ricordarli, non riuscivo a memorizzare i volti.

“E tornate da me solo ora?? Cosa volete da me?”
Ruggivano.
“Andate via!! Andate viaa!!! VIAAAAA!”
Come un folle, prendevo a pugni le sbarre e le pareti fino a crogiolare sangue.
Folle. Ero entrato nel delirio.

Ma li vedevo ancora. Li vedevo DI NUOVO.
Mi buttai a terra.
Il ritorno all’infanzia ha il sapore della crudeltà.
La nostalgia torna sempre in modo crudele rispetto a quando eri bambino.

Hai solo un modo per passare attraverso i cancelli.
Quello dell’infanzia o quello della follia.
E quando diventi adulto, ti rimane solo quello della follia.

Ho sempre pensato che bisognasse trovare la luce dentro sé stessi.
Ora ho capito che a volte potremmo nascere senza luce
A meno che qualcuno non ci illumini dall’esterno.
Ma ho perso la mia luce.
E anche l’ingresso alla città segreta.

Oh, James, perché mi hai lasciato solo?
 
 
 
 
*

Per tutta la mia vita ho creduto che mio fratello non mi volesse bene.
Io non ero mai abbastanza per lui, non ero mai meritevole di ricevere affetto più di tanto da lui.
Non ero mai al primo posto.
Credevo che fosse Sirius che non amasse mai nessuno.

Poi ho capito che non amasse mai nessuno prima che arrivassero LORO.
Li ho odiati.
Come osavano portarsi via ciò che era mio fin da quando venni al mondo?

MIO FRATELLO mi riempiva la testa di sciocchezze, continuando a dirmi che tutti meritavano di essere AMATI allo stesso modo, allora perché lui non lo faceva?
Come osava infine paragonare me a LORO?
Se siamo TUTTI UGUALI perché loro devono avere il tuo amore e IO NO?

Se tutti dobbiamo essere amati allo stesso modo, perché mamma e papà amano me e non te?
Perché devo ricevere amore da chi non lo voglio e da chi lo voglio, no?
Perché a te è consentito SCEGLIERE di essere giusto e io non posso?
Perché per me non combatti?

Perché non c’è nessuno a salvarmi dall’oscurità?
Perché esistono le case? Perché ci dividono?
Perché tu puoi scegliere e io NO?
Perché ami LUI e non ME?
Non siamo tutti uguali, no.
Il Signore Oscuro, ci dice che ci prenderemo tutto quello che i falsi buoni ci hanno portato via.

Ce lo riprenderemo e per noi non esisteranno mai più vuoti e sofferenze.
Saranno chi ci ha fatto del male a soffrire.
Hai scelto un’altra famiglia invece della tua, Sirius.
La pagherai per questo.
 
 
 
 
*

Avevo cercato di dimenticare Regulus.
Eppure mi è piombato dentro come centinaia di pallottole nello stomaco a farmi molto male.
Rivedere il suo nome su quella stanza mi ha quasi ucciso.
Sono morto forse un milione di volte.

Quando seppi cosa gli era successo, lo sognai per notti e notte.
Annegare.
Perché, Reg? Perché eri così egoista?
Tu desideravi sempre TUTTO, volevi il potere, l’affetto, la conquista, il sapere, ma non volevi donarlo.
Eri chiuso nel tuo mondo ed eri ostile.

Un mondo che io non riuscivo a penetrare neanche volendo.
Fino a quando non ho smesso del tutto.
Io credevo che tu non mi volessi bene, Reg.
Perdonami per non aver combattuto abbastanza per te.
Non sono stato un bravo fratello.
Ma ti amavo.
Ti amavo davvero.

Desideravo starti vicino ma non sapevo esprimere i miei sentimenti.
Credevo tu non li provassi.
Ora invece credo che fingessi solo di non volermi bene, perché i Black impongono una certa etichetta, di non mostrare mai le nostre emozioni.
Se a ogni “Vattene via” ti avessi abbracciato,

Se a ogni “Non penserai che ti avrei fatto un regalo..” te ne avessi fatto uno,
se a ogni “Vai a trovare quello schifoso del tuo amico?” avessi urlato che ero contento che fossi geloso,
se a ogni compleanno ti avessi fatto una torta,
se a ogni insulto fossi piombato nel tuo letto e ti avessi abbracciato di notte, dicendoti che ti volevo bene,
forse non avresti mai ceduto al male.

Ma ero giovane, ero sprovveduto, ero arrogante, ero ignorante, ero STUPIDO.
Ero troppo giovane.
 
 
 
 
*

La Causa di Voldemort non era come mi aspettavo.
Uccidere non è così facile come credevo lo fosse.
I loro lamenti, le loro urla..sembrano così UGUALI..
Uguali a quelle di tutti gli altri..
Perché ci aveva detto che erano diverse?
Ci aveva detto che non avremmo sentito NULLA, che saremmo stati CONTENTI..

Ci aveva detto che loro erano DIVERSI da noi..
Ma l’unico DIVERSO qui sembro io.
L’unico a non godere..l’unico a non capire..
Cerco gli sguardi di Severus e Lucius ma loro rifuggono il mio sguardo.
Non provano lo stesso orrore che provo io, o forse lo  nascondono.

Mi guardano con pietismo..un essere inutile che si accartoccia davanti alla Causa.
Un essere che Voldemort eliminerà se non gli serve.
E io ho solo bisogno di conferme.
Conferme che lo stesso Dubbio aleggia in loro.
I miei stessi compagni.
Basta!!”

Severus mi guarda, infuriato che mi fossi artigliato a lui, fino quasi a rovinargli la veste. È furibondo e finalmente l’ombra di una reazione la colgo. Furia. Forse mi incenerirà adesso, ponendo fine ai miei dubbi.
Lui è arrabbiato perché l’ho costretto a guardarmi.
I suoi occhi cambiano, è lo stesso sguardo di quando io e Sirius litigavamo e lui mi chiedeva “Perché? Perché fai così?”
“Perché sono fatto così!” gli gridavo.

Ma ora griderei a Severus “Perché sono fatto così???”
Mi risponderebbe?
“TI PREGO. Dimmi che anche tu ti chiedi perché!!” lo supplico.
I mangiamorte non si chiedono il perché…”
Mi lascio scappare un singulto.
“E se vuoi restare vivo..farai bene a fare così..”

Un altro singhiozzo. Severus alza la mano. Credo mi schiaffeggerà, ma la usa per coprirmi gli occhi con delicatezza.
Il male può essere delicato?
Mi butto su di lui, abbracciandolo disperato. Si irrigidisce ma dischiude i pugni.
Lucius contro la porta con le braccia conserte ha la faccia di chi vorrebbe far scoppiare il laboratorio. Sta fermo, non dice niente, ma si morde il labbro.

“Voglio tornare a casa.” Dico.
Severus mi schiaffeggia, una volta, due volte.
“BASTA!!” Sto implorando pietà?
Severus mi tiene fermo, mentre Lucius mi punta la bacchetta davanti.
“Vuoi che prendano la tua famiglia? Vuoi che ti uccidano??” grida Severus.
Non voglio uccidere delle persone, no!”

“Avresti dovuto pensarci PRIMA. Se ora ti tiri indietro..uccideranno loro..io non perdo la mia famiglia per colpa tua.” Disse Lucius.
Io non avevo altra scelta!!”
Potevi fare come l’amico di quel maiale!! Potevi dire di no!! Se credi di essere migliore di noi, perché hai detto sì??” urlò Severus.

Perché Sirius è andato via.” Dico con gli occhi lucidi.
Sei uno sciocco sentimentale. Quasi quasi avrei capito meglio se ti fossi rovinato per una femmina.” Disse Severus disgustato.
Vale forse più di un fratello??” grido.

“Certo!! Certo che vale! Guarda dov’è il tuo caro fratello adesso!! Dai Potter!! Maledetti! Prima si prendono Lily e adesso tuo fratello! Una famiglia disgraziata! Sai che c’è? Spero che il Signore Oscuro li uccida, li uccida tutti! Lo meritano!” dice fuori di sé e un’onda di paura e di nausea mi coglie.
“ Pensi forse che a lui importa che sei qui? No! Se vuoi fargliela pagare davvero, resta qui! Non avrai la tua vendetta se sarai morto!” dice Lucius quasi con gentilezza.

“Chi dice che lo sarò?”
“Non capisci evidentemente. Se adesso ti tiri fuori, lui ucciderà la tua famiglia e poi ucciderà te. Ma facendoti SOFFRIRE.” Disse Lucius.
“Se ci costringi a ucciderti, te la farò pagare..morirai ma lentamente Useremo prima la cruciatus.” Disse Severus.

Rabbrividisco. Ma sono pur sempre un Black.

"Che strano, Severus..sembra quasi ti importi di me."

Severus mi guarda con orrore, sul momento penso che mi darà una dimostrazione pratica in quel momento, e dallo sguardo che gli lanciò Lucius, forse lo pensò anche lui..forse fu per questo che prese la parola. “”Hai scelto. Dovevi pensarci prima.”
“Ma..lui chiede di uccidere degli innocenti!” disse Regulus.

“NESSUNO è mai davvero INNOCENTE. Se ci hanno reso quelli che siamo, sono LORO i cattivi.” Disse Severus.
Gli credetti. Volevo che fosse vero.
Li abbracciai. Erano loro la mia famiglia adesso.
Li abbracciai. Li amavo ma non mi convinsero.
Quando scoprii come Voldemort era diventato imbattibile, desiderai sconfiggerlo.

Un’ossessione che mi ha catapultato in un orrore più grande di me.

Forse quando desideri tornare indietro dopo che hai scelto, il fato ti punisce.
E fu questo che fece con me.
O una strada o l’altra.
Non esiste il ritorno.
Il Cosmo ha le sue regole.
Quello che desideri cancellare, cancellerà TE.
 
 
 
 
 
*

“Avanti, fammi tuo, Pad..” disse James, allacciando le braccia al collo di Sirius.
“Sì…” mormorò Sirius, baciandogli il collo e sollevandolo contro il muro.
Lo prese in braccio e lo portò sul divano, lo spogliò.
Continuarono a baciarsi.

Era così bello baciarsi. Baciare James era la cosa più bella, romantica e coinvolgente che avesse mai fatto.
Gli accarezzò il petto. Era così bello. Adorava toccarlo, accarezzarlo.
“Pad..”
Fare l’amore con lui.
James reclinò la testa all’indietro e si lasciò prendere da lui, ansimando.
Non gli sembrava ancora vero di averlo tutto per sé.

Gli prese il volto e lo baciò di nuovo, aumentando il ritmo.
“Ti amo, James..”
 
 
“Mi manca Remus..” disse un giorno, James, così dal nulla, mentre giocavano a un videogioco.
“Sì..anche a me..credi che ci stia evitando?” gli chiese Sirius.

“Di certo è strano che in tre mesi siamo sempre stati noi a cercarlo..credi..che sia perché noi..stiamo insieme?”
Non volevo dirlo. Ma l’ha fatto James per me.
“Il nostro migliore amico non è un omofobo..ha anche tifato per noi..non posso crederlo..”
“Ma è innegabile che da quando stiamo insieme, non sta più con noi..”

“Forse vuole lasciarci i nostri spazi..un po’ come mio fratello..” dissi io, triste.
“Non l’hai ancora visto?” mi domandò lui.
“È sempre un po’ distante..come se mi stesse nascondendo qualcosa..mi fa arrabbiare…da quando c’è stato quel momento sul ponte non si è più fatto trovare..lo chiamo..dice che non ha niente..che sta solo cercando di rifarsi una vita..ma..non mi tranquillizza.”

Quanto odio farmi vedere piangere. Questa debolezza non..
James mi prende tra le braccia.
“Ehi, sono solo tue paranoie, ok?”
“Ho paura..Pad…e se lo stessi perdendo di nuovo? E se non riesce più a vedermi allo stesso modo dopo che gli ho mentito? Non posso perderlo di nuovo!”
“Ehi, mi ascolti? Non lo perderai. Così come non perderemo Remus. Non lo perderai dopo tutto quello che hai fatto per salvarlo..non si possono dimenticare cose come queste.”

“Magari nella fantasia..queste cose non le dimentichi..nella realtà si dimenticano molte cose..come la città Eterna..”
James sorrise e mi baciò sulla bocca.
“Questo per cosa?”
“Perché te la ricordi ancora..
“Come potrei dimenticarla? Mi hai fatto vivere un sogno, Ramoso..io te ne sarò sempre grato.”
“Ti piacerebbe tornarci?”

“La cosa che desidero di più al mondo..ma non siamo più sull’isola che non c’è…”
“Forse è possibile vederla di nuovo anche se siamo tornati grandi.”
“Quando riscopri il metodo, spiegamelo anche a me, visto che io non ci riesco più..”
“E se ti dicessi che io ci sono già riuscito?”

Sirius lo guardò basito.
“Parli sul serio?”
James annuì piano.
“Beh, o almeno mi sembra..
“Cosa significa?”
“C’è stato un giorno..che..io..mi è sembrato di aver visto qualcosa..qualcosa di ultraterreno quasi..non una città, no…ma dei colori..come se venissero da un altro mondo.”
“Dimmi di più.”

“Erano giallo e nero. Il giallo diventava oro..ma un oro..come non l’ho mai visto..sembravano i capelli di una bambina..era più bello del sole..e mi ricordava il colore del Sole Eterno..sembrava di aver preso un pennarello e che esso avesse subito la purificazione più pura della sua anima..e il nero era allo stesso modo..come petrolio liquido ma senza sporcizia..nero, lucido..e poi entrambi i colori viaggiavano come su onde sonore..come su una radio ad un’altra frequenza..e si raggiungevano..ma come se non desiderassero altro che unirsi..e la loro unione era come se questi colori..si baciassero…li vedevo ma avevo come la sensazione che non ci fossero veramente..che li stessi vedendo su un’altra dimensione..un po’ come vedere i raggi ultravioletti..e allora mi sono detto…forse la città Eterna esiste in fondo..se esistono i colori ultravioletti..forse esiste anche Lei..perchè quei colori mi hanno ricordato come li immaginavo quando La vedevo.. “
“Non mi hai raccontato di questo momento..”
“Perché è successo quando ho perdonato Tom.”

James si rende conto di sconvolgerlo ma continua comunque.
“Pensiamo sempre che perdonare sia una cosa troppo tremenda..ma qualcosa di questo ci sfugge..il perdono, il VERO perdono..io credo che ti possa trasportare in un’altra dimensione, Sir…solo se tu fai il Salto Quantico..ti è concesso di tornare indietro..come è successo a te…io credo sia successo a ME..l’odio per Voldemort, mi ha fatto perdere l’ingresso alla città Eterna e mi ha ucciso perché non ho sopportato il distacco da lei, da Voi..”
“Non dire così, non dirlo..”

Perdonare Tom, mi ha fatto rivedere quei colori..sono certo che sia Lei..Sirius..è la città! Erano solo colori..ma sono sicuro che fosse Lei..”
“Puoi anche recitare un sonetto se vuoi, ma in nessun modo mi costringerai a perdonare Bellatrix.
“Però lei ti ha riportato da me…

Mi irrigidii…aveva ragione! Le sue parole però facevano male, tanto male, come una campana stonata.
Potevo accettarle?
“Forse allo stesso modo di come Harry ha salvato Peter.
Lo guardo stravolto, scioccato.

“Sì..l’ha risparmiato..ma poi è morto. " disse Sirius. Aveva ancora in mente il racconto straziante di Peter sulla sua stessa fine, quando aveva riacquistato i ricordi. Dovette pregarlo di fermarsi. Non sopportava di sentire la fine di un altro amico. Peter...Peter morto lo stesso giorno che era morto anche lui. Voleva ucciderlo...e alla fine erano morti insieme, a poca distanza l'uno dall'altro..Peter che li aveva traditi..Peter che era morto perchè impazzito dal dolore per quello che aveva fatto quella stronza di Bellatrix...Peter che era morto per un singolo atto di pietà.



"E in questo modo l’ha salvato. Il perdono di Harry ha salvato Peter! E il suo pentimento ha salvato la sua stessa vita, l’ha salvato..perchè anche lui adesso è tornato indietro. Forse il tuo ritorno, IL NOSTRO..era previsto fin da quando Harry ha risparmiato Peter! Non ci vedi un meraviglioso disegno dietro tutto questo? Il perdono è la SALVEZZA.”
Lo baciai. Gli credetti. Volevo credergli.
E volevo rivedere la città.
Adesso la campana si era trasformata in un dolce usignolo.






















Note dell'autrice: allora, DI SICURO i più attenti noteranno un'incongruenza nel finale xd sì, INFATTI, PETER muore nel settimo libro...stavo quasi impazzendo quando l'ho scoperto..volevo riscrivere già pezzi interi di capitoli...tipo che Harry tornava indietro dopo il settimo anno..sarebbe stato tutto più semplice xd ma non ce l'ho fatta a far morire Fred, nemmeno temporaneamente xd T_T li amo troppo i gemelli T_T e quindi preferisco cambiare questo piccolo particolare di Peter...preferendo pensare che invece di morire nel settimo libro, muore nella famosa aula degli Uffici Misteri xd mi piace pensare che si sono ripresentate le stesse occasioni con poche variazioni..del tipo che lui tenta di soffocare Harry, ma..forse anch complice il fatto che ha appena visto Siriuis morire, decide di risparmiarlo e Voldemort ZAC lo uccide..è l'unica soluzione che mi viene in mente e mi sembra anche più sentimentale da immaginare perché una volta che l'ho scritto mi piaceva troppo l'idea che il perdono potesse effettivamente fare in modo di far tornare indietro nel tempo i due e non volevo rinunciarci xd

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Capitolo 44
*** Un picnic con Remus ***


Erano riusciti a convincere Remus a incontrarsi. Erano passati circa 4 mesi da quando non lo vedevano e per i malandrini, abituati a vedersi sempre giornalmente anche quando James si era messo con Lily, pareva un'eternità. Avevano paura di perderlo. Avevano paura che adesso che si erano fidanzati, Remus si sentisse a disagio in loro presenza o non volesse fare il terzo incomodo. Lui li aveva tranquillizzati. Era solo rimasto scombussolato per via di tutto l'affare di Riddle/Voldemort, ma non era riuscito a convincerli del tutto.

Ora si trovavano sopra un prato erboso a fare un picnic in campagna. James si crogiolava al sole con la testa sdraiata sul petto di Sirius, ma non perdevano d'occhio il loro amico. Il sole sembrava riscaldare i loro cuori e i loro corpi e anche la loro amicizia.

"Finalmente. Finalmente stiamo un po' insieme tutti e tre. Ne è valsa la pena sequestrarti, Remus." disse James a occhi chiusi.

"Non ce n'era bisogno. Stavo già programmando qualcosa io." disse Remus sorridendo ma con scarsa convinzione.

"È lo stesso tono che usavi a scuola per giustificare dove andavi quando sparivi. Una bugia." disse Sirius.
"Andiamo. Non è vero!" disse Remus indignato.

"Se provi ancora a mentirci, ti sequestriamo di nuovo." disse James.

"È capace di farlo veramente." disse Sirius con un sorrisetto.

"Oh, non lo metto in dubbio." disse Remus.

"Una volta non avremmo mai dovuto supplicarti di stare insieme a noi. Ora invece guardaci. Siamo ridicoli." disse Sirius con tono scherzoso ma una strana espressione triste.

"Parla per te, Felpato. Io non sono MAI ridicolo. Tu, parla. Giustificati." disse James, indicando Remus con il dito.

"Io...credo di aver pensato che forse volevate restare un po' da soli.." disse lui a disagio.
I due si guardarono.


"Sei scemo o lo fai apposta??" chiese James, strabuzzando gli occhi.

"Per niente. Vi morite dietro da anni! Sirius è tornato addirittura indietro nel tempo per te! Volevo solo lasciarvi un po' in pace da soli per poter fare i piccioncini."
"Credevamo che fossi tu l'intelligente del gruppo, Remus." disse Sirius.

"Pensi che ci manchi l'occasione per scopare?" chiese James.

"Sempre elegante, Jamie." disse Remus con una smorfia ma sorridendo.

"Forse da quando stiamo insieme ci vedi in un altro modo e non provi più quell'amicizia che provavi prima??" chiese Sirius.

Remus lo guardò offeso.

"Pensate che la mia amicizia per voi sia così superficiale che può morire per un motivo così stupido o che forse il giuramento che feci una volta non valesse niente?? Il mio sentimento non è in discussione. Non è mai sceso né lo farà mai."

"Ma allora perché fai così?" chiese Sirius cercando di controllare i battiti del suo cuore. Pensava che poteva riuscire a nasconderli a Remus ma non a James che gli stava praticamente appiccicato. Ma poco male. Pensava che anche James fosse nelle stesse condizioni.

"Forse perché le vostre stesse paure sono le stesse che ho io.."

"Che cosa vuoi dire, Remus?" chiese James con tono dolce

Remus stuzzicó un filo d'erba prima di parlare.

"Prima era tutto così spontaneo..naturale, anche il contatto fisico..adesso prima di toccare te, o te, ci penso su trenta volte..per rispetto."

Sirius scoppiò a ridere.

"Non puoi essere serio." disse Sirius.

"Vero e poi io posso solo fare a cornate..è del suo morso che devi preoccuparti."

"Non sono io il lupo mannaro qui."

"Dai, Remus, fatti una risata..non puoi davvero pensare...avanti, sdraiati su di me. Ti mostro che Sirius non è geloso."
"Non fare buffonate, Jamie.."
"Vieni qui, vieni, ho detto. Oh. Miseria." disse e andò a prenderlo.

Lo prese per un braccio contro le due proteste e lo fece mettere sulle gambe di Sirius.
Remus ridacchiava e il suo cuore accelerava il battito.
"Visto? Jamie non fa storie..mi ucciderà solo una volta che sarò a casa."

"Oh, farò molto di più che questo per vendicarmi..caro felpato."

"Siete disgustosi." disse Remus ridacchiando. La testa sulle gambe di Sirius, la testa di James sulle sue. Quei due contatti così diversi eppure così uguali...era un'esplosione di sensazioni. Avere loro appiccicati gli dava ondate di emozioni infantili. La testa di Jamie era soffice sulle sue gambe come i capelli di una bimbo e il petto di Jamie come quello di una copertina per bambini. Amore, tenerezza, fanciullezza, spensieratezza. Ma insieme a quello c'era anche un'ondata di sentimenti violenti! Possesso, amore intenso. Desiderio bruciante di non essere mai sostituito appartenenza, FUSIONE. Non aveva mai provato sentimenti così forti e potenti. Gli sarebbe bastato per sempre una sensazione, un'emozione del genere.

"Vi amo. Siete idioti, stupidi e infantili ma siete i migliori amici che ho e che vorrei e vi amo."

Il sole caldo e luminoso testimone di una delle verità assolute del cosmo.

"Penserò a queste parole mentre faremo l'amore, Felpato."

Remus rise più forte ma con una punta di paura. Nessun trio resisteva dopo che due di loro erano diventati una coppia. Un trio che diventa coppia non ritorna a essere trio. Era una cosa che non aveva voglia di dire loro perché temeva che lo avrebbe reso reale.

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Capitolo 45
*** Prima del bacio con Regulus ***


Remus era tornato a soffrire molto durante la luna piena. Sirius e James non riuscivano a proprio come mai sembrava che si fosse tornati ai primi tempi quando Remus era pieno di tagli sanguinanti sulla sua pelle. Non avevano smesso di stargli vicino, anche se Remus asseriva che et imbarazzante per lui ritrovarsi nudi al risveglio spesso con solo dei ridicoli strati di coperte a dividerli. Loro però non avevano voluto sentire ragione.

Aveva la febbre quella mattina e quando si risveglió, trovó una meravigliosa colazione ad attenderlo ma prima che potesse riuscire a palesarsi, li sentii parlare in quella che era ornai diventata la nuova casa di Sirius e James.

"Ha smesso di prendere quella pozione che gli impedisce di lacerarsi, Ramoso."

"Guarirà comunque entro poche ore."

"Sì, ma perché soffrire inutilmente? Io non capisco...è come se...come se cercasse di punirsi e in questo modo fa star male anche noi." disse Sirius.

Era vero solamente in parte. Era vero che era come se mi stessi punendo, ma non volevo fare del male a me stesso, non proprio. Cercavo solo una scappatoia. Fare del male alla mia pelle era come liberarmi di sentimenti ed emozioni che non volevo provare, di cui volevo liberarmi. Non potevo desiderare una vicinanza con i miei migliori amici, come quella che loro adesso provavano l'uno per l'altro. Non potevo desiderare di stringerli a me, pelle contro pelle e possederli fino a lasciarli senza fiato. Era sbagliato. Confondevo amicizia con amore e loro non avrebbero dovuto mai saperlo. Ma stavo sbagliando approccio. Avevo sottovalutato l'affetto nei miei confronti. Più mi facevo vedere che soffrivo e più avrebbero voluto avermi vicino.


"Sapete che posso sentirvi, vero?"

Sirius e James si voltarono di scatto, guardandolo basito.

"Tranquilli, non sono arrabbiato. Anzi, visto che siete così preoccupati per me, voglio fare io qualcosa per voi. Che ne dite di una vacanza??"

Bravissimo Remus. Ottimo modo per allontanarli. Fare una vacanza con loro. Sii fiero di te e delle tue stronzate.

"Stai scherzando??" dissero in coro.
"Beh, se non volete, ci vado da solo.." disse con un sorrisetto.
"Tu, non ti azzardare, brutto lupastro!!" disse Sirius.

James era tornato a sorridere
"Perché no? Abbiamo proprio bisogno di stare di nuovo tutti e tre insieme."

"Oh, vedremo. Alla fine di questa vacanza non ne potrete più di avermi attorno tutto il giorno." disse Remus.

Mi sbagliavo. Quella vacanza avrebbe cambiato tutto.
















Questo capitolo ma anche quello prima, cronologicamente avviene prima del bacio tra Regulus e Remus, poi vi spiegherò.

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Capitolo 46
*** La vacanza - prima parte ***


Il ritorno dei ricordi era stato strano per Remus. Strano come un film che aveva guardato in televisione e che l'aveva fatto piangere. Strano come essersi immedesimato nel protagonista e aver pianto la sua sorte o quella dei suoi amici. Strano come realizzare che quella persona sei stato tu, ricordarlo ma sentirsene distaccati come se ricordassi a malapena che fosse successo a te.
 
È così strano...ricordo tutto...ricordo Tonks, Teddy... Ricordo la vita lasciare il mio corpo e il pensiero che Harry avrebbe pianto qualcun altro a cui voleva bene e che non era giusto neanche un po' ...e che stavo lasciando il mio povero bambino...che sarebbe rimasto orfano..e la mia amata Tonks..ninfadora..Che forse stava morendo insieme a me. Ricordo di averla amata, ma...è come se adesso non provassi..più niente..
 
Remus si strinse le spalle, abbracciandosi da solo, cercando un conforto e consolazione di cui aveva assolutamente BISOGNO in quel momento.
Il vento soffiò assieme al caldo tepore di quel giorno d'estate. I suoi capelli mossi dal vento, si girarono assieme alla sua faccia quando qualcuno lo chiamò.
 
"Remuuuus!"
 
Eccoli lì. Quanto erano belli i suoi amici. Avevano dei buffi cappelli da turisti e Sirius che buffone, aveva dato il meglio di sè con quel cappello nero e James che aveva sempre il bisogno di andargli dietro, aveva un sontuoso cappello color paglia comprato chissà dove.
 
Se avesse indovinato ai tempi delle scuola, che i suoi due amici fossero stati innamorati, avrebbe fatto in modo di intrappolarli in un gioco stuzzicante, tipo obbligo o verità, solo per vedere l'imbarazzo sul loro volto quando sarebbero stati costretti a baciarsi!
Ma poi sarebbero riusciti a lasciarsi? Forse no. Forse Harry non sarebbe mai nato...e allora forse è stato meglio così.
 
Ma mentre si avvicinava a loro, "Ehi, scavvezzacolli!!" non riusciva a impedirsi di pensare, che avrebbe voluto vederli, in quelle veste. Sì, gli sarebbe proprio piaciuto vederli.
 
"Ehi!!" protestò Sirius quando Remus prese il suo cappello e se lo mise in testa, rincorso da Sirius mentre salivano sull'aereo correndo mentre James si lamentava che avevano lasciato a lui i bagagli.
Sì, sarebbe stato bello vederli.
 
"Allora, le tappe saranno tre, in tutto: Irlanda, Norvegia, e Francia.
Remus si sentiva come un viaggiatore con quella ridicola cartina.
 
“La mappa del malandrino è più bella!” disse Sirius strappandomela di dosso.
“Ehi!”
“Mentre questo aggeggio è più bello dei fottuti camini!” disse James guardando l'interno dell'aereo con lo sguardo allegro di un bambino.
 
Sirius lo guardò con sguardo innamorato e Remus li guardò di riflesso, beandosi di quella visione. I ricordi di quello che accadde in un’altra vita, lo tormentava ancora, la solitudine che aveva vissuto, pensando che un suo amico era morto e l’altro in galera per averlo ucciso, lo aveva fatto soffrire molto e aveva fatto arrivare molto presto delle rughe in anticipo sul suo viso.
 
“Ti entusiasmi sempre per nulla. Sei il solito bambino, James!” disse Sirius appoggiando la testa sulle sue gambe.
Remus ebbe un tuffo al cuore, ricordandosi come aveva pensato, quando era tornato da Azkaban, che Sirius fosse un bambinone troppo cresciuto in effetti.
James lo picchiettò sulla testa, Sirius si coprì la testa sulle mani ma poi subito dopo accarezzò quei capelli aggrovigliandoli sulle sue dita.
 
“Vado a prendere del cibo per i bambinoni.” Disse Remus, una scusa per alzarsi.
 
“Non siamo mica all’espresso per Hogwarts!” disse James.
“Ti piacerebbe!” disse Sirius di rimando.
 
Renus ridacchiò tra sé e sé, poi adocchiò uno specchio e si guardò.
Cercò a tentoni con le dita, tracce di rughe che non erano mai comparse sul suo viso.
 
Era come attraversare di nuovo un viaggio nel tempo.

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Capitolo 47
*** Accarezzarsi ***


"Ma voi siete fuori di testa, fuori!"
 
"E dai Remus, piantala." disse James ridendo.
"Dai?? Secondo te io resterò a guardare voi che vi pastrugnate vicenda??" li guardó male e poi guardó gemendo tristemente la camera dell'albergo unica con due letti matrimoniali.
 
"Pensi che siamo degli animali forse??" chiese Sirius, spettinandogli i capelli.
"A dire la verità, sì!"
"Oh, andiamo. Non ci riferiamo a quello!!"
 
"Felpato ha ragione. Ti abbiamo chiamato noi. Questo deve essere un ritorno alle origini. Noi tre che condividiamo la camera come a Hogwarts.." disse James.
"Allora anche tu che sbavi dietro alla Evans.."
 
James lo rincorse per tutto l'atrio dell'albergo facendo girare tutti i babbani presenti.
 
 
 
 
 
 
"Questo è uno scandalo."
"È una vergogna."
"È inaudito."
 
"Signori, non so che cosa è successo. Deve essere uno scherzo di cattivo gusto. Vado subito a chiedere alla direzione."
Mentre tutti i visitatori assistevano a quadri famosissimi che facevano loro le linguacce in pose grottesche oppure con tele vuote, qualcuno li spintonó. Qualcuno di invisibile che non riuscivano ad acchiappare..
 
Erano James, Sirius e Remus, che scappavano sotto il mantello che rendeva invisibili.
Uscirono dal museo ridendo a crepapelle e inciampando nei propri piedi finendo nel prato fiorito di fiori viola e blu.
 
"Per fortuna...il mantello trasfigurato da Silente, non ci ha fatto beccare. Non mi ha mai detto che si poteva allargare."
 
"Da quando è tornato giovane è diventato più creativo." disse Sirius.
"Torni giovane tu e fai tornare giovani tutti, Felpato." disse Remus.
Sirius si sforzó di sorridere e di non far vedere la sua smorfia malinconica e Remus finse di non vederla.
Forse fu un caso che James li abbracció entrambi in quel momento.
 
 
 
 
 
 
**
 
Quella sera avevano giocato a Quidditch fino a notte fonda e poi erano crollati sul prato a guardare le stelle.

 
All'improvviso Sirius iniziò a piangere. Remus lo guardò mentre il cuore gli si stringeva. Dopo pochissimi secondi, James si aggrappò alla sua schiena come un koala.

Grazie, James...

Era incredibile come realizzò di avere così TANTO bisogno di lui. Quando erano rimasti soli, Orfani di James, Remus si era ritrovato ad accudire lui Felpato. Un cagnolone cresciuto troppo in fretta, un evaso ferito nel corpo e nell'anima...due lupi feriti che cercavano di leccarsi le ferite a vicenda. Remus aveva fatto quello che poteva, ma sapeva di non essere all'altezza....James era la roccia di entrambi e faceva male pensarlo adesso. Si sforzò di non far scendere anche lui altre lacrime, ma James non si perdeva niente e gli lanciò un'occhiata interrogativa.

"Felpato..basta che guardi due stelle e mi diventi romantico, vero? Sei un sentimentalone, ammettilo. " disse stropicciandogli il mento. "Non credi che sta per chiedermi di sposarlo, vero??" chiese a Remus.

Sirius se lo scrollò di dosso, baciandolo poi sotto di lui.

Poi Sirius si era messo a raccontare della prigione.
"Senza di voi...mi sentivo morto anch'io...." confessó.
 
James era appiccicato a lui come se con il suo contatto fisico avrebbe potuto alleviare tutto il dolore che lo soffocava.
Remus sentì un familiare pizzicore agli occhi.
"Quando eri ad Azkaban..pensavo spesso a te."
 
"Non sei mai venuto a trovarmi...ma ti capisco e ti ho perdonato."
 
"Sono io che non sono mai riuscito a perdonarmi." disse Remus, accarezzandogli la guancia con l'indice.
 
Non si era mai sentito così. L'amore che provava per il suo vecchio amico sembrava fare a pugni con quello che provava per lui adesso. Le sue due vite si scontravano come se non sapessero davvero quale delle due far prevalere. Non era passato così tanto tempo. Non avevano perso nulla. Oppure sì.
Sirius gli bació quella mano in maniera intensa.
 
"Non importa più."
 
Remus aggroviglió la mano nei riccioli di Sirius, sentendosi non più timido come in passato. Un gesto che non sapeva perché, ma gli infondeva calma. Trovó la mano di James su quegli stessi capelli e subito cercó di ritrarla. Ma James la trattenne impedendogli di andare via. Sirius sospiró e con la mano accarezzó le mani di entrambi facendoli vibrare di sentimenti ed emozioni.
 
Il cuore di Remus battè più forte. Questo era troppo intimo. Non avrebbero dovuto volerlo lì con lui in quel momento.
Doveva allontanarsi. Eppure si sentiva così tanto felice.

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