Diventare uomo

di Raphaelgirl87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vietato morire ***
Capitolo 2: *** Limiti da superare ***
Capitolo 3: *** Notte a prova di bomba ***
Capitolo 4: *** Fratellanza vs ragione ***
Capitolo 5: *** Un suono impercettibile ***
Capitolo 6: *** Uns lotta solitaria ***
Capitolo 7: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 8: *** Tutto è bene....parte 1 ***
Capitolo 9: *** Tutto è bene .... parte 2 ***



Capitolo 1
*** Vietato morire ***





**********************************

"Aiuto!!!! Aiuto!!!! Qualcuno mi aiuti!!!!!"

La voce di Donnie al fondo di quel pozzo era come un eco vuoto lungo tutte le pareti di quella trappola dove si era andato a ficcare per sfuggire a Raf, mentre con i suoi fratelli giocavano a nascondino nelle fogne.

Era stufo di farsi sempre beccare e restare a contare per un tempo indefinito, perché tutti i suoi fratelli erano più rapidi a fare tana di lui. Così aveva pensato che quel buco potesse essere un buon nascondiglio per una piccola tartarughina di otto anni.

Illuso.

E ora come ne usciva fuori?

Adesso Sensei l avrebbe messo in punizione per una settimana, minimo.

La piccola tartarughina viola si sedette un attimo per terra sul pavimento freddo e coperto di muffa. Gli veniva un pochino da piangere, ma decise di farsi coraggio.

Piangere del resto non lo avrebbe aiutato.

 Doveva pensare, doveva trovare una soluzione.... C era sicuramente una soluzione.

Urlare, l aveva appena visto, non serviva assolutamente a niente, di li non passava nessuno e chissà quando sarebbero arrivati i suoi fratelli a cercarlo.

Forse poteva arrampicarsi....

Ma anche lì le sue speranze vennero disattese, la parete era senza appigli e troppo scivolosa.

Forse c era qualche passaggio, qualche apertura....

Ma mentre la piccola tartarughina stava minuziosamente cercando un passaggio per uscire da lì, qualcosa di umido e bagnato gli toccò i piedini.

Donnie abbassò gli occhi e si sentì raggelare e non solo per il freddo che provò istantaneo a quel tocco.

Acqua.

Acqua.

Stava entrando dell' acqua in quello stupido pozzo.

E lui, lui.....Lui era semplicemente in trappola.

"Donnie! Donnieeeee! Dove sei???? Esci per la miseria, manchi solo tu!!!!"

Era Raf! 

"Raffffff! Raffff! Sono qui!!!!! Sono qui, fratello, aiutamiiiiiii!!!!!"

Nel giro di pochissimo tempo per fortuna, il fratello si affacciò all apertura e impallidì:

"Donnie!!!!!Che cavolo ci fai li????"

"Mi sono nascosto mentre giocavamo! Ma ora sono in trappola, sta salendo dell' acqua qui , aiutami, fratello!!!! Aiutami!"

"Sì....si....arrivo Donnie! Aspetta!"

E così dicendo, Raf si sporse quanto più possibile, aggrappandosi con i piedi al bordo e allungò la mano verso Donnie, ma le mani dei due fratelli neppure riuscirono a sfiorarsi.

Raf ebbe un moto di stizza:

"Non ci riesco! Non ci riesco! Devo andare a chiamare Leo, Micky e Sensei! Arrivo subito, Donnie!"

"Sì, sbrigati, Raf, sbrigati o morirò!"

"No che non muori, scemo! Arrivo subito!"

E così dicendo, Raf corse via a rotta di collo, lasciando li il fratello che guardò con terrore l acqua che già arrivava fino alla caviglia, provando per la prima volta una sensazione che non aveva mai provato, una sensazione paralizzante, talmente angosciante che sentí la gola serrata ....

La paura di morire, li, in quel pozzo, lí solo e lontano da tutti.

Lontano da suo padre.

Lontano dai suoi fratelli.

E lui non voleva morire.

Non voleva.

Era solo un bambino.

Un bambino come tutti, che amava giocare con i suoi fratelli, ridere, leggere.le storie, mangiare schifezze e ricevere tante coccole.

I bambini non devono restare intrappolati in un pozzo, con l acqua che saliva sempre più inesorabilmente.

I bambini non devono morire.

In nessuna maniera.


***********************************


Dieci anni giusti dopo, Donnie stava rivivendo lo stesso incubo.

E se in quel pozzo stramaledetto dove era caduto da bambino, le sue probabilità di sopravvivenza erano davvero minime, li nel loro furgone lì in fondo all Oceano attorno all isola dove stava la loro città, NYC, con l acqua che stava entrando nell abitacolo molto rapidamente, erano letteralmente pari allo zero cosmico.

Cazzo, non ci voleva, pensò la tartaruga viola imprecando malamente a bassa voce, cercando di restare in equilibrio sui sedili restando dove ancora c era dell' aria e cercando di meditare un qualcosa di simile a una soluzione, a una fuga, un qualcosa....

Non aveva molto tempo e lo sapeva molto bene.

Era nato come una comunissima tartaruga d acqua, come i suoi fratelli, prima della mutazione.

Le tartarughe d acqua possono restare sott acqua per circa 6/8 ore, ma devono prendere ossigeno ogni 20 minuti. Altrimenti era la fine.

Ma perché non aveva pensato a un sistema di fuga, cazzo, pensò Donnie tastando sul soffitto dell'.abitacolo.sopra di lui se casualmente ci fosse un modo per uscire, ma non trovò assolutamente niente.

Giuro che se sopravvivo, è la prima cosa che metto, pensò.

Se sopravvivo.

Era quello il terribile sine qua non.

Maledetti bastardi del Piede, insieme ai loro compagni di merende, i Dragoni Purpurei.

Maledetti loro, la loro cazzo di bomba che gli aveva aperto metà della parte posteriore del suo furgone e maledetti per avergli manomesso i freni dello stesso.

Quel furgone che aveva costruito pezzo dopo pezzo per i suoi fratelli, con amore, con dedizione, perdendo notti e giorni nel suo laboratorio e che sarebbe diventato solo più un ammasso di ruggine in fondo al mare. 

E lui, niente di più che una gustosa cena per i pesci.

Fanculo.

Fanculo.

Non voglio morire, pensò Donnie, sentendo alla gola quella tremenda sensazione di quel giorno lontano in cui aveva rivissuto la stessa scena da bambino. Non ricordava quasi niente di quel giorno, aveva rimosso tutto, ma la paura che aveva provato, cazzo quella si che la ricordava, gli stava serrando la gola come una tenaglia.

E lui come allora, non voleva morire.

Non in quel momento.

Non a diciotto anni.

"Cazzo!" Imprecò con rabbia il ninja viola ad alta voce dando un colpo secco al tettuccio.

Calma, Donnie, calma, pensò ancora tra sé e sé, cercando disperatamente di tranquillizzarsi.

C e sempre una soluzione. Sempre, a tutto!

Solo che pensare, con l acqua che ti sta giungendo alla vita, stava diventando giusto un attimo complicato.

Doveva prendere tempo....

Ecco, si!

Il problema è che non aveva tempo.....

A meno che....ma certo!

Il Qi Gong!

La tecnica estrema del controllo dei sensi che proprio quella mattina Sensei aveva insegnato a tutti loro.

Se portata al massimo poteva permettere di portare al limite minimo le funzioni vitali.

Era pericolosissima e rischiosissima. Una sola mossa falsa e il confine tra la coscienza e l.incoscienza si sarebbe superato per sempre.

E lui non sapeva granché gestirla a dirla tutta.

Il tempo massimo in cui riusciva a restare così, in trance, era di un quarto d ora massimo.

Con l.aiuto di Leo, era forze riuscito ad arrivare a venticinque minuti.

Ma intanto avrebbe preso tempo nel frattempo che i suoi fratelli venissero in suo soccorso.

I suoi fratelli.....

Donnie sentí una stretta al cuore.

Voleva così tanto tornare da loro, voleva tornare a casa sua.....

Voleva continuare ad andare in missione con loro a NYC o dove capitava, voleva continuare a vivere la sua quotidianità con loro.

Gli allenamenti, la musica, le partite di basket, le sfide con lo skate, le serie TV, i combattimenti.

Anche i litigi idioti che avevano sempre.

Se moriva ora, sarebbe morto senza dire loro che li amava, con tutto il cuore.....

Voleva solo la sua vita....

Inoltre, siccome il Qi Gong era una tecnica di meditazione potentissima, se andava male, se non avesse ristabilito le sue funzioni vitali, se fosse rimasto in trance a lungo non si sarebbe mai più risvegliato, non avrebbe mai più trovato la strada di casa.

Ma era peggio, dieci volte peggio, il pensiero di morire così, come un coglione, in agonia con l acqua nei polmoni.... Come era quasi successo a Raf, cazzo....

Era deciso, avrebbe sparato il loro ultimo segnale in alto per fare si che i fratelli lo vedessero, e nel frattempo avrebbe preso tempo.... Per fortuna era riuscito a chiamare April prima di affondare, avrebbe avvisato lui tutti loro....

Imprecando a fior di labbra e combattendo con l acqua che gli rendeva difficili i movimenti, il ninja viola si avvicinò ai comandi.

Dopo qualche tentativo e molte imprecazioni dopo, il missile venne sparato a tutta forza, aprendosi un varco sulla superfice dell' acqua.

Ok, prima parte di piano fatta, pensò Donnie, passiamo alla seconda.

Anche perché l acqua ormai era quasi alla gola....

Cercando di restare calmo, il ninja viola ispirò ed espirò forte per due o tre volte.

Aveva bisogno di quanto più ossigeno possibile.

Non avrebbe respirato per veramente molto tempo....

Prendendo quanta più aria possibile con l ultimo respiro che fece, Donnie si immerse completamente nell'abitacolo.

Era tutto così dannatamente uguale a dieci anni fa.

Ma ora non era più un bambino spaventato.

Ora era un uomo.

Poteva farcela.

Doveva farcela.

Prima di tutto doveva trovare una posizione comoda, che non lo distrasse per nessun motivo al mondo.

Sedendosi a fatica sui sedili e combattendo col bisogno di aria che iniziava ad avere, il ninja viola si sedette sul sedile del guidatore a gambe incrociate e mani nel grembo.

Ora doveva fare come gli aveva detto Leo. Pensare solo a una cosa. Una cosa sola, ma una cosa bella, una cosa che gli desse pace, che lo rendesse felice, che gli desse speranza.

Non aveva dubbi su cosa avrebbe pensato....

Con la mente rivolta a quel pensiero, Donnie si concentrò fortemente su quello, sgomberando la mente da altro e riuscendo lentamente a controllare le sue funzioni vitali, sentendo il battito del suo cuore, unico suono in quel silenzio spettrale, diventare sempre più debole e lento nelle sue orecchie. Non sapeva a quanto stava scendendo la sua frequenza cardiaca, ma immaginava fosse abbastanza per sopravvivere.

Doveva restare così, con le funzioni vitali al minimo e resistere quanto più a lungo possibile, fino all' arrivo dei suoi fratelli.

Era vietato respirare.

Era vietato distrarsi.

Più di ogni altra cosa .....era vietato morire.

Almeno....quello lo sperava veramente tanto.

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Capitolo 2
*** Limiti da superare ***




Qualche ora prima....


"Ah, ma che cazzo!" Sbottò Donnie lanciando l orologio sul muro davanti a sé nella sala della meditazione con un moto di stizza.

Avevano da poco finito di cenare in famiglia e, come aveva fatto letteralmente tutto il giorno, eludendo le raccomandazioni di Sensei, la tartaruga viola si stava allenando in quell' arte difficile che era il Qi Gong, ovvero una tecnica di meditazione molto particolare che il maestro aveva insegnato a lui e i fratelli proprio quella mattina:

"Figli miei- aveva esordito Sensei con voce grave, in piedi con le mani dietro la schiena, davanti a loro seduti a gambe incrociate nel dojo, in ascolto attento delle sue parole- oggi desidero insegnarvi il Qi Gong, ovvero un antica disciplina della meditazione basata sul controllo della mente.... Purtroppo è impossibile prevedere cosa può capitarvi in missione, quindi ritengo che l.insegnamento di questa tecnica possa aiutarvi nel superare vari momenti critici che potranno capitarvi....l etimologia della parola stessa lo spiega: La parola "Qi" significa "energia" o "spirito"; mentre la parola "gong" può essere tradotta con "tecnica", "abilità" o addirittura "lavoro". Di conseguenza "Qi gong" si può tradurre in lingua corrente con qualcosa tipo "lavoro sull'energia" o "tecnica dello spirito"".....

Il maestro quindi spiegò loro come approcciarsi a questa tecnica, aiutandoli con esercizi mirati sulla respirazione per sgomberare la mente e aiutarli a regolare il battito cardiaco fino ad abbassare la frequenza e a regolare la respirazione.....

"Però, figli miei, ricordate ....questa tecnica di meditazione va usata in maniera impeccabile.... è pericolosissima.... Ridurre al minimo le funzioni vitali significa restare al confine tra la vita e la non vita.... Ho purtroppo visto con i miei occhi molti bravi allievi restare in stato vegetativo perenne per non essere riusciti a tornare indietro dallo stato di trance in cui erano caduti.....Si, Michelangelo?" Disse il maestro, dando la parola al piccoletto arancione che stava sventolando la sua mano:

"Ok, Sensei, ma come facciamo a uscire fuori dallo stato di trance giusto per non finire kaput?"

"Mettiamola così, figlio mio, meno restate in trance, meglio è.... normalmente non si dovrebbe superare la mezz ora.... Oltre diventa pericoloso....l unica cosa che può aiutare la persona a ritornare è semplicemente la parola. Bisogna parlare alla persona in stato di trance. Semplicemente parlarle. Mai e dico MAI scuoterla o urlare, perché il cuore si può fermare e, anche se riprendesse a battere, la persona si potrebbe perdere ugualmente per sempre.... Bisogna aiutarla a ritrovare la strada di casa, ricordarle chi è, cosa ha fatto,farle capire quanto è amata....in quello stato di incoscienza lontano dal mondo, la persona è in balia di se stessa, delle sue paure, delle sue difficoltà, dei suoi incubi....

È territorio dei Nukekubi....."

"Che diavolo sono i Nukekubi?????" Domandò Raffaello al maestro, alzando un sopracciglio 

"Sono i demoni della paura....Non fare quella faccia, Raffaello, figlio mio.....so che sei scettico su queste cose, ma che ti piaccia o meno c'è un mondo soprannaturale che esiste e non sempre tutto è buono....  I Nukekubi appunto sono demoni malvagi che si nutrono delle angosce delle persone.... Difatti si manifestano soprattutto di notte, quando le nostre difese mentali sono minime....Si manifestano urlando e paralizzando l anima e il corpo della persona che attaccano .... L unico modo per sconfiggerli è staccare loro la testa dal corpo facendo in modo che essa non si riattacchi più a esso prima del sorgere del sole ..... Ma se non si riesce a sconfiggerlo, si resta suoi prigionieri per sempre.....Per questo si deve parlare alle persone per farle uscire dallo stato di trance del Qi Gong..... solo ricordando chi siamo realmente possiamo sconfiggere la paura 


Credetemi, non è facile....Non tutti riescono a farcela a superare il buco del proprio orrore.... Ricordate, figli miei: la vostra mente è uno dei vostri più grandi campi di battaglia.Siate.il suo comandante...."

Splinter sospirò. Non tutti ci riuscivano in quell' ambito, ahimè. Lo sapeva bene. Il suo migliore amico era rimasto così, prigioniero di se stesso.... Dopo una sfida con Oroku Saki.

Maledetto, sempre sia maledetto quel cane senza onore, pensò.... Sospirò ancora. Per ora non doveva pensarci. Doveva istruire i suoi ragazzi....

"Bene....figli miei, uno alla volta davanti a me.... Vi aiuterò a raggiungere lo stato di trance completa .... Non abbiate paura, sono qui accanto a voi...."

I quattro ninja annuirono e uno dopo l altro si misero seduti davanti al loro Sensei.

I primi due, Leonardo e Michelangelo, anime tranquille e in pace col mondo, non ebbero particolari problemi a raggiungere e poi a rientrare dallo stato di trance.

Raffaello, al contrario, patí enormemente. Non ebbe grosso problema a raggiungere la trance, ma uscirne fuori fu spaventoso. Quando, dopo molte rassicurazioni da parte dei fratelli e del padre, riuscì a tornare indietro, fu come se avesse attraversato l inferno a piedi.

"È stato spaventoso.... spaventoso.... Non c'è l ho fatta....." Riusciva solo più a balbettare la tartaruga rossa, sudata fradicia, respirando affannosamente con la testa sulle ginocchia del padre che gli carezzò la testa dolcemente....non volle sapere assolutamente cosa vide nel suo stato di incoscienza....sapeva che, per quel suo figlio dall anima perennemente in tempesta, entrare a contatto con i suoi demoni e fronteggiarli non era facile....appunto per quello era fiero di lui, in quel momento. ...

"Raffaello, c'è l hai fatta eccome! Sei riuscito a tornare indietro.... So che non è stato facile....ma ora sei qui....Leonardo, per favore, accompagna tuo fratello a bere un bicchiere d acqua.... starà meglio presto...."

Leo ubbidì al comando, sollevando delicatamente il fratello rosso che si appoggiò a lui ed entrambi uscirono dal dojo. Era il turno di Donnie, che alla visione del fratello ridotto in quello stato iniziò a essere seriamente preoccupato

"Non preoccuparti, Donnie, sono qui con te...." Gli disse Micky seduto al suo fianco, sorridendogli, mentre il maestro cercò il contatto visivo col figlio in viola:

"Donatello, concentrati, concentrati su cosa ti dico....sul tuo respiro....sulla frequenza del battito del tuo cuore....concentrati solo sulla mia voce, figlio mio...."

E mentre il maestro parlava, Donnie lentamente raggiunse la concentrazione che gli serviva, il respiro e il battito rallentarono....

Tutto sembrava andare x il meglio.

Finché.....

Un ricordo terribile non gli comparve nella mente.

Il ricordo di lui bambino nel pozzo.

L acqua che saliva e saliva senza fermarsi.

E quel senso di soffocamento che gli stava salendo alla gola, insieme al pensiero che sarebbe morto.

Morto.

Morto.....

"No!!!! No!!!!NO!!!!!" Urlò il ninja viola, svegliandosi di colpo, pallidissimo:

"Che succede, Donnie?" Domandò Micky vedendo il fratello così angosciato, mentre Donnie scosse la testa, asciugando le gocce di sudore che gli stavano imperlando la fronte in quel momento,

"N....n....niente.... Ri....riproviamo, Sensei...." 

Ma il suo maestro, dopo averlo rassicurato, scosse la testa, parlandogli con affetto

"No, Donatello, figlio mio...."

"Ma papà....non ho resistito neanche un quarto d ora!" Disse Donnie deluso, protestando e gettando l'occhio al suo rilevatore di ologrammi che segnava l ora digitalmente

"Non fa nulla se non sei riuscito subito, non toglie nulla alla tua capacità, ma ora non puoi ritentare devi lasciar passare un po' di tempo..... Sarebbe troppo rischioso ritentare.... "

"Ma Sensei...."

"Niente ma....c e qualcosa che ti turba, figlio mio, e molto al pensiero di perdere il controllo di te stesso.... Finché non capirai che cosa esso sia, non puoi approcciarti a questa tecnica ....il risultato può essere decisamente fuori portata per le tue capacità...."

Donnie annuì appena, ma dovette lasciare il dojo praticamente di corsa, oltrepassando tutti i suoi fratelli e chiudersi in laboratorio.... Non voleva che nessuno lo vedesse mentre stava per scoppiare a piangere dalla rabbia.

Cavolo. Sapeva fare veramente tantissime cose, creare tantissimi macchinari, era un bravo guerriero, sapeva combattere col suo Bo da quando aveva cinque anni....perche non riusciva a controllare la sua mente?

"Che succede, Donnie?"

Il tono gentile di Leo risuonò nella zona meditazioni del loro covo....il ninja viola si accorse del fratello e sospirò.

"Non ci riesco, Leo....faccio veramente schifo....."

"Di che stai parlando?"

"Di questo cazzo di Qi Gong....Guarda! Guarda! È tutto il giorno che ci provo e non supero i maledetti quindici minuti di meditazione!" Disse Donnie riprendendo l orologio e mostrandolo al fratello con stizza, mentre il leader blu, seduto vicino a lui, lo rassicurò con affetto

"Fratello, non sempre si riesce a fare una cosa al primo tentativo....."

"Ma neanche al ventesimo, diamine e soprattutto tutti voi ci siete riusciti.... Pure Micky, cazzo! Micky! Ancora ancora posso capire te o Raf....ma Micky che mi supera in una sfida di concentrazione, no, assolutamente no!!!!! È uno smacco assurdo!!!!!"

"Hai ben visto che è stata dura anche per Raf.....e soprattutto Micky non sa tirare su un furgone o una moto da una carcassa o avere un armamentario di computer e roba tecnologica che neanche la Nasa....nessuno di noi lo ha ne saprebbe usarlo....solo tu sai farlo, Donnie...." Gli rispose Leo sorridendo e finalmente un mezzo sorriso spuntò sul volto del ninja viola

"Grazie fratello....mi sa che ho deluso Sensei oltretutto.... è tutto il giorno che gli chiedo di aiutarmi di nuovo e lui si rifiuta....dice che devo prima capire cosa è che mi turba..... Il problema è che lo so....ma non voglio dirglielo...."

"Che cosa ti turba, Donnie?" Gli chiese Leo e il ninja viola sospirò:

"Ricordi quando sono rimasti intrappolato nel pozzo e ho rischiato di annegare? Ecco....mi viene in mente quel momento li....mi ....sento soffocare....mi viene paura....di morire.....e non ci riesco.....non ci riesco....."

E la tartaruga viola sospirò a fondo, mentre Leo rimase un attimo in silenzio....Non ricordava granché di quel giorno in realtà, ricordava solo la paura che aveva provato, nel vedere il fratellino pallido tra le braccia di Sensei mentre cercava di farlo tornare da loro e Micky e Raf tra le sue braccia che piangevano istericamente perché lo credevano morto.... Era stato un momento orribile.....E forse per quello la sua mente lo aveva rimosso....non avevano che otto anni....

"Sicuramente Sensei pensa ancora che sono un cretino, esattamente come allora.... E non si fida di me...." Disse sconsolato il ninja viola, mentre il fratello gli mise una mano sul guscio

"Donnie, lo sai anche tu che non è vero, fratello.... Avrà avuto i suoi motivi per non aiutarti oggi, sai che a volte è un po' enigmatico, ma sa bene quanto è grande il tuo valore.....e poi senti, posso aiutarti io al posto suo!"

"Lo faresti?"

"Ma certo! Vieni, facciamolo subito...."

E così i due fratelli si misero l uno davanti all altro, nel silenzio e con l unica luce delle candele che il maestro accendeva sempre ai Kami protettori della loro famiglia....le piccole statuette rifulgevano vicino a loro di rosso e oro e il profumo d incenso si spandeva tutt attorno, mentre Leo, riprendendo i gesti e le parole del maestro, accompagnava il fratellino a trovare la concentrazione....il tempo passava e Donnie parve andare meglio, era quasi arrivato a 25 minuti

"Okay, Donnie, bravo ora continua così....concentrati sempre sul tuo respiro....piano piano...."

Ma di nuovo davanti a lui il fratello viola inizio a tremare spaventosamente e un urlo squarciò il silenzio presente nella stanza....Donnie si trovò con la testa sopra le ginocchia del fratello blu che gli accarezzò il guscio piano piano per tranquillizzarlo:

"Va tutto bene, Donnie, va tutto bene....sono qui....."

"Co....come è andata?"

"Venticinque minuti....meglio, dai...."

"Umpf....."

"Piano piano, Donnie.....andrà sempre meglio vedrai....credo in te, fratello...."

"Davvero?"

"Si, Donnie, lo sai.... sempre"

Ma il dialogo affettuoso tra i fratelli venne interrotto brutalmente da un terremoto rosso che entrò di furia nella sala meditazione con la stessa grazia di un ippopotamo in una cristalleria:

"Donnie, cazzo! Dove eri finito???? C e una fottuta videochiamata che suona da un ora!" Disse Raf seccamente al fratello viola, che alzò gli occhi al cielo:

"Raf per la miseria, potevi anche rispondere tu!"

"Fanculo Donnie, non sono la tua segretaria! Vedi di muovere il culo e andare a rispondere!"

Non avevo dubbi, penso esasperato il ninja viola, rivolgendosi a Micky:

"Mickyyyyyyy! Rispondi tu!" Urlò Donnie al fratello arancione di la in sala, che gli rispose beffardo

"Ah col cazzo, fratello, non te li tocco i tuoi preziosi computer, se sbaglio qualcosa tu mi smagnetizzi!" 

Donnie sospirò e si alzò in piedi, correndo verso la zona dove teneva i suoi computer, andando da quello che stava suonando e accendendo la videochiamata insieme al suo auricolare, seguito dai fratelli che si posizionarono dietro di lui

"Qui Donatello Hamato, chi parla?"

"Donatello, sono l ispettore Vincent, scusami il disturbo.... Buonasera a tutti voi...."

"Buonasera Ispettore, dica!" Risposero educatamente i ragazzi al viso biondo della donna dietro lo schermo 

"Ho bisogno di voi ragazzi....ci hanno segnalato la presenza di una bomba nei pressi del porto.... Temiamo però ci sia lo zampino dei Dragoni, e il motivo è ora nelle coordinate che vi mando da Google Earth...."

E così dicendo, l ispettore mandò una foto che Donnie provvedette a ingrandire, riconoscendo un marchio che conosceva bene, visto che se ne riforniva spesso:

"È la Tyson service ....una fabbrica di computer anche famosa....ma perché?" Disse il ninja viola all ispettore, che gli rispose subito:

"Da indagini che abbiamo fatto, risulta che, non solo il direttore della fabbrica non paghi il chiamiamolo pizzo ai Dragoni, ma che sia in combutta con il loro capo.... Nel database dei loro computer abbiamo trovato molte informazioni compromettenti che il direttore della fabbrica voleva consegnarci domani come prove.... capirete cosa vuol dire questo attacco...."

"Certo.... Se si fa saltare la fabbrica tutto va in fumo...." Disse Leo

"....Ciao ciao prove....." Continuò Raf

"....e....ehm....niente gattabuia per i Dragoni?" Domandò Micky

"Bravo Micky, vedi che quando fai incontrare i tuoi due neuroni, le cose vanno alla grande?" Disse Raf, dando una sonora manata al collo del fratellino, ma tutti e quattro si ricomposero subito....del resto erano in videochiamata con la polizia.....

"Esattamente....abbiamo bisogno di voi.... Noi abbiamo bisogno di quelle prove e non vogliamo che una fabbrica salti per aria....ci sono delle famiglie che dipendono dal lavoro che hanno li dentro.... Stiamo monitorando, ma prima arrivate meglio è....Anche perché i Dragoni non tarderanno ad arrivare, sapendo che siamo qui....."

"Arriviamo subito, ispettore!" Dissero i fratelli Hamato in coro e Rebecca sorrise sollevata

"Vi aspetto! Donatello, ti giro le coordinate....a dopo e grazie davvero!"

"Bene....fratelli .....- disse Leo quando la conversazione con l ispettore capo finì - sappiamo cosa fare questa sera!"

"Siiiii....un appuntamento col botto! Uhuuu questa è carina, aspetta che me la segno...." Disse Micky cercando di segnare la sua nuova perla di saggezza sul telefono andando in camera a prendere i suoi nunchaku, seguito da Leo e Donnie che scuotevano la testa divertiti e Raf che non perse occasione per reguardirlo

"Micky, te lo garantisco....non faceva ridere....ma neanche un po' guarda....."

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Capitolo 3
*** Notte a prova di bomba ***




"Wow, niente male, addirittura una bomba di medio calibro....dalle dimensioni sembra di 9/10 kg....un bambino di un anno praticamente...."mormorò Donnie, seduto con i fratelli nel van della polizia al porto di NYC davanti alla foto pixellata della bomba nella fabbrica Tyson al PC dell' ispettore Vincent che annuì con decisione

"Esattamente, un bambino molto pericoloso, come potete vedere la carica di tritolo è due volte superiore alla norma, se esplode la fabbrica crolla su di sé come un castello di carte....."

In effetti, la parte rossa di quell' arnese ficcato sotto i sotterrai della Tyson non prometteva niente di buono

"Certo che quando i Dragoni devono rompere i coglioni, lo fanno bene, davvero....." Disse Raf a mezza voce con stizza....Nessuno osò contraddirlo, perché aveva ragione....da quando i Dragoni si erano alleati con Shredder non erano solo più una banda di teppisti di quartiere dediti a furtarelli o agli scippi delle nonnine.... ora stavano diventando un associazione a delinquere sempre più pericolosa. E ovviamente loro quattro erano nell' occhio del mirino ormai da tempo:

"Quanto tempo abbiamo?" Domandò Leo, anche lui chino sul computer e Rebecca prontamente rispose

"L ultimo monitoraggio indicava un ora poco più....Dovrebbero arrivare gli artif....."

"Sì, si, vaffanculo anche a lei, stronzo!Mi....scusi, ispettore...." Disse uno dei poliziotti sul van chiudendo una chiamata al telefono con rabbia e interrompendo bruscamente la conversazione tra Rebecca e le tartarughe

"Che diamine succede, Wilson?" Domandò l ispettore capo al sottoposto, che sospirò, alzandosi in piedi

"Era l antiterrorismo....non possono mandarci una squadra di artificieri, ispettore....."

A quelle parole Rebecca impallidì e anche le quattro tartarughe dietro di lei restarono in ascolto attento

"C...come?e perché?"

"Perché i Dragoni hanno piazzato altre due bombe in altri due edifici....stesso modus operandi, ispettore....le due squadre in servizio sono già attive li sopra....." Concluse il discorso Wilson, mentre Rebecca, con le mani sui fianchi, si lasciò sfuggire un imprecazione a mezza bocca:

"Cazzo, questa non ci voleva.... Non ci voleva proprio....Chiama gli altri distretti, Wilson, subito, dobbiamo risolvere il problema...."

"Mi scusi, ispettore....Ma non è lui, lo smilzo con gli occhiali delle tartarughe, ad aver già disinnescato due bombe in altre due missioni? Non può andare lui?" Disse un altro poliziotto, seduto dalla parte opposta del van, intento a.sorseggiare un caffè e a guardare i quattro fratelli Hamato con curiosità, ma prima che loro potessero anche solo tentare di dire qualcosa, Rebecca fulminò il sottoposto:

"Lopez, lo smilzo con gli occhiali ha un nome e da un anno anche un cognome, sarebbe carino usare quello...."

Con fare estremamente rilassato e praticamente incurante del rimprovero del capo, il poliziotto continuò

"Ok....ehm....nome, ragazzo?"

"Donatello Hamato...." Sussurrò Donnie, tra gli sguardi preoccupati dei fratelli....potevano solo immaginare dove volessero andare a parare con quella conversazione ....

"Ecco bene, Donatello, non sei tu il ragazzo che ha disinnescato due bombe, una in Amazzonia e una in Artide? Con rispetto, ma come c e l ha fatta li, può disinnescare una bomba anche ora....."

"Oh sì! Se c e ne uno, qui dentro, capace di disinnescare una bomba pure con una mano dietro il guscio quello è Donnie! Poco ma sicuro!" Disse Micky in tono enfatico, ricevendo un secondo manrovescio da Raf:

"Ehi, ma che cazzo, ho appena fatto un complimento...." Disse il ninja arancione in tono piccato, ricevendo però una fulminata dal fratello di rimando: 

"Ovvio che è bravo, ma non è il mestiere di Donnie andare a disinnescare bombe, cazzo, possibile che non ci arrivi? Non è il caso di mandarlo a rischiare la vita solo perché non C e una squadra di artificieri in tutta l America!"

"Già, ma se non interviene nessuno quella bomba esploderà e non potremmo più fare un cazzo dopo.....Ciambelle?" Continuò Lopez con una calma serafica, sporgendo verso l ispettore e il resto della truppa un cartone di ciambelle, mentre l ispettore, continuando a tenere le mani sui fianchi, sospirò forte....Lopez aveva ragione, bisognava intervenire in qualche maniera ma non voleva mandare al massacro la vita di quel bravo ragazzo che, con i suoi fratelli, l aveva aiutata tanto quell anno. L ispettore sospirò e parlò alla tartaruga viola:

"Donatello....te la sentiresti? Solo ed esclusivamente se vuoi, non sei costretto...."

Il ninja viola esitò a rispondere un attimo, cercando lo sguardo di Leo, che gli parlò tranquillamente:

"Decidi liberamente, Donnie, ha ragione l.ispettore, non sei costretto.....qualsiasi decisione prenderai va bene, fratello.... Non devi fare niente che tu non voglia fare...."

Donnie tirò un lungo sospiro e pensò velocemente....alla fine che cosa c era di diverso dalle altre due volte in cui aveva disinnescato una bomba?

È vero, le altre volte aveva avuto Todashi a guidarlo, ma aveva visto il modello quale era e più o meno sapeva come regolarsi in merito ai cavi da premere....

"Posso farcela, Leo....non credo sia una cosa difficile.... L ho già fatto due volte, non cambierà niente questa....."

"Sicuro, fratello? Davvero solo se te la senti...." Gli disse Leo ancora, ma Donnie annuì convinto, ignorando gli sguardi preoccupati di Raf e Micky vicino a lui:

"Me la sento, fratello, davvero.... Come dice Sensei, a stare fermi nulla cambia, cambia molto quando si fa"

Il leader blu sorrise davanti al coraggio del fratello viola....Donnie era da sempre l acqua cheta che faceva crollare però i ponti, silenzioso e instancabile come era

"Va bene fratello, conta su di noi....ti copriremo le spalle..... Non sei solo....."

"Si, fratello, assolutamente...." Dissero in coro Micky e Raf....Il ninja viola sorrise, non aveva mai avuto dubbi su questo....

"Lo so fratelli, grazie davvero ...."

"E ci siamo anche noi, amici, cosa credete...." La voce squillante di Casey Jones, vigilante del NYPD, lo annunciò prima che entrasse nel van con pistola di ordinanza e la sua inseparabile mazza da hockey, seguito dalla compagna e giornalista April o Neil, che salutò con un bacio tutti e quattro i fratelli Hamato:

"Che ci fai qui, April? E Marie?" Domandò Leo alla ragazza che sorrise:

"Marie è felicemente a casa con mia mamma ,mentre io, per la gioia di Vern, non voglio perdermi lo spettacolo dei Dragoni che vengono arrestati per la millesima volta!"

"Jones, ma lei non aveva il giorno libero oggi?" Disse l ispettore al vigilante , che carico la pistola sorridendole 

"Tranquilla, ispettore, non mi faccio pagare lo straordinario....sono qui per i miei amici....soprattutto, dobbiamo evitare che il tizio con la bandana rossa faccia qualche cazzata...." Disse Casey in tono di sfottò a Raf che alzò gli occhi al cielo

"Casey, ne avrò di cose da raccontare a tua figlia, quando avrà un minimo di ragione...." Gli rispose la tartaruga rossa con tono di sfottò, mentre Donnie si inserí nel discorso:

"E soprattutto, è quello viola del gruppo che andrà a fare una cazzata fra poco....non ci sono artificieri disponibili, ergo vado a disinnescare quella bomba....."

Casey ed April a quelle parole rimasero un attimo in silenzio, finché il vigilante non riprese la parola:"Wow....amico....questa è veramente una cosa stupida...."

"Lo è veramente! Donnie, devo ricordarti che cazzo è successo in Artide? Devi di nuovo rischiare la vita?" Saltò su la giornalista, riprendendo l amico con affetto.... April voleva bene a tutti i fratelli Hamato e a Splinter, tolta sua mamma, Casey e Marie erano la cosa più simile a una famiglia per lei, ma il rapporto tra lei e Donnie era diventato sempre più stretto nel corso del tempo.... erano decisamente diventati migliori amici....e lei si preoccupava per lui esattamente come una sorella maggiore rompipalle, visti i suoi ventisei anni di età.... Il ninja viola sorrise all amica:

"April, per la miseria, non devo rischiare la vita, ogni volta che devo avere a che fare con una bomba, e su..... Posso farcela...."

April aprì ancora la bocca per protestare, ma la richiuse subito ....conosceva bene il suo pollo, sapeva che non avrebbe cambiato idea:

"Va bene- sospirò - ma fai....e fate attenzione....."

"Tranquilla April, stasera facciamo il botto!" Saltò su Micky, venendo fulminato da tutti quanti

"Okay, lo riconosco, era una battuta schifosa...." Disse il ninja arancione grattandosi la testa, mentre Leo, sospirando, riunì tutti, ispettore compreso, per decidere un piano che accontentasse tutti.

Dopo una breve discussione, il piano venne approvato: i fratelli Hamato, uscendo allo scoperto come esca, avrebbero coperto Donnie nella sua missione di detonare la bomba mentre la polizia arrestava quanti più Dragoni possibile.

Era un piano semplice.

Teoricamente non doveva andare storto nulla. Almeno, lo speravano tutti.


Erano le undici di sera inoltrate, a 50 minuti dallo scoppio di quella bomba alla Tyson, quando i fratelli Hamato, armi alla mano e sfruttando l abilità ninja di muoversi nell'oscurità, si stavano recando verso la fabbrica incriminata. Il porto di NYC tutto attorno a loro era nel silenzio più totale, si udivano solo i miagolii dei gatti intenti a cercare qualche pesce avanzato nei dintorni dei magazzini di stoccaggio delle pescate li vicino e il garrito dei gabbiani che volteggiavano sull acqua nerissima tutto attorno.

Non ci volle molto alle tartarughe ninja per capire di avere compagnia.

Poco per volta, infatti, un nugolo di Dragoni Purpurei, quei teppisti riconoscibili per il loro tatuaggio da clan sul braccio, un dragone viola appunto, li accerchiarono....Uno di loro, il capo della gang, sospirò con finta disapprovazione:

"Fratelli Hamato, ancora qui? Quando la smetterete di rompere i coglioni?"

"Potremmo dire la stessa cosa, idiota!" Rispose Leo sguainando le Katane.....I convenevoli erano letteralmente finiti tra i contendenti, la battaglia si accese immediatamente.

Tra un colpo e l altro, Donnie, a un cenno di Leo, si allontanò dal gruppo dei suoi fratelli e corse velocemente verso la fabbrica, ovviamente non liberamente....il ninja viola venne fermato più e più volte, fino a essere sbarrato completamente all entrata da un gruppo di teppisti, ma non fece in tempo a sguainare il suo Bo, che due colpi di nunchaku ben assestati li misero tutti a terra:

"Donnie, vai! Ti copro io!" Gli urlò Micky, gettandosi nella mischia di un altro gruppo di teppisti comparsi li vicino al grido di:"Bene, bene vediamo chi faccio nero per primo!"

"Grazie, fratello!" Urlò Donnie di rimando, entrando nella fabbrica....dopo due o tre colpi ancora ben dati di bastone a due o tre Dragoni nel corridoio, la tartaruga viola chiuse il suo Bo high tech inserendolo nella fodera attaccata alla cintura e prese la scala per giungere nel sotterraneo, mettendosi sugli occhi il rilevatore a.infrarossi....non voleva per nessun motivo accendere la luce con una bomba attiva....

Muovendosi abbastanza agilmente grazie a quel marchingegno, nonostante l oscurità più nera, il ninja viola riuscì a trovare la stanza incriminata.... Aprì lentamente la porta e la vide.

La bomba.

Era del tutto simile a una grossa sveglia digitale, ma molto più terribile.

Tirando un lungo sospiro e facendo appello a tutte le sue competenze imparate da Todashi, l amico ingegnere del maestro, Donnie si inginocchiò li vicino....avrebbe voluto chiamarlo, ma il display beffardo stava già segnalando trenta minuti a decrescere....

Non.poteva perdere tempo.

Doveva muoversi.

Il ninja viola apri con uno scatto ben dato il centro comandi, salvo rischiare di svenire da.li a poco.

Era un tipo di bomba che non aveva letteralmente mai visto.

Probabilmente un nuovo prototipo o qualcosa del genere.

E sicuramente ora, in meno di trenta minuti, non poteva ne apprendere come detonarla ne fare ricerche di nessun tipo.

Doveva procedere per tentativi,in quella tremenda roulette russa, sperando ogni volta che il colpo in canna fosse a salve.

Donnie sospirò e si concentrò sui fili che avevano minore carica elettrica. Doveva iniziare a tagliare quelli.

Un filo alla volta, i fili vennero tutti tranciati, finché non giunse a solo due fili.

Il tremendo 50/50 tra la vita e la morte.

Donnie restò li un attimo, con la mano tremante.

Una sola mossa falsa e saltava in aria con la fabbrica.

Ma se stava fermo lì a guardare il vuoto, quei venti minuti restanti sarebbero passati e saltava in aria con la fabbrica ugualmente.

A meno che.....

Con un gesto rapido, la tartaruga viola prese tra le braccia quella scatola e uscì velocemente dalla fabbrica, cercando di chiamare i suoi fratelli.

Nessuno di loro rispose, probabilmente erano troppo concentrati a combattere per sentire la sua chiamata.

Doveva tentare diversamente, mentre lanciò quello scomodo passeggero sul sedile vicino a lui e diede gas al loro furgone, parcheggiato poco più in là.

Se non poteva sentire i suoi fratelli, doveva chiamare quella che praticamente era sua sorella:

"April?????"

Quindici minuti allo scoppio della bomba.

"Donnie, che succede?" Gli rispose l amica in tono concitato:

"April, sono sul furgone con la bomba, non riesco a detonarla, vado vicino al molo 9, che è il primo molo nei dintorni e la lancio a mare aperto, farà sicuramente meno danni...."

Tredici minuti.

"Va bene, Donnie, ma usa la testa, non guidare come un coglione...."

"La vedo difficile, April, visto che ho una bomba che tra dieci minuti esplode qui vicino a.me!" Disse la tartaruga viola iniziando a sudare gelido, imboccando il molo 9 che trovo lì davanti e facendo per frenare....

Senza riuscirci.

Oh cazzo.

Oh cazzo.

OH CAZZO.

"Maledetti bastardi figli di puttana!!!!!" Imprecò malamente la tartaruga mentre la sua folle corsa verso il mare aperto era appena iniziata....

"Donnie! Che succede????? Che succede??????"

"Mi hanno manomesso i freni, April! Non riesco a frenare!"

"Come i freni??????? Come i freni??????"

"I freni, si, i freni cazzo....cazzo, fra poco volo a mare! Fanculo, devo lanciare.la bomba!"

Cinque minuti.

"Donnie! Donnieeeeeee!!!!"

Ma le urla al telefono della ragazza si interruppero quando un enorme boato e una luce accecante comparvero in cielo, come un macabro fuoco d artificio.

Il telefono le scivolò di mano, mentre la giornalista, con gli occhi pieni di lacrime, corse scompostamente verso il.molo urlando il nome del suo amico a pieni polmoni

"Donnie!!!!!!!! Donnie!!!!! Donnie, noooooooooooo!"

"April! April! Dannazione che su....." Le disse Casey correndole dietro, ma le parole gli morirono in gola quando vide la compagna china sul molo nove, i lunghi capelli neri sopra il suo volto pieno di lacrime davanti all.acqua increspata sotto di loro.

Dove, con fare quasi denigratorio, stava galleggiando la targa del furgone delle tartarughe. 

Di Donnie e di ciò che rimaneva di quella macchina, non C era la benché minima traccia.

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Capitolo 4
*** Fratellanza vs ragione ***




Leo si mise seduto da terra dove era rovinosamente finito, appoggiandosi ai gomiti....l.onda d urto che aveva travolto tutti loro mentre erano in pieno combattimento era stata micidiale, non avevano potuto fare altro che soccombere.

Il leader blu proprio non riusciva a capire che dannazione fosse successo, finché attorno a sé non vide una serie di pezzi neri di plastica che si stavano spegnendo lentamente davanti a lui e una gran quantità di fumo in cielo.

C era sicuramente stata un esplosione di qualcosa, pensò.

Poco male.

A quanto pare non aveva fatto danni.

Le ultime auto della polizia stavano raggiungendo la centrale con una decina di Dragoni sopra, pronti per essere interrogati.

E la fabbrica poco distante da lui era intera. 

Missione compiuta.

Donnie c'è l aveva fatta.....non aveva mai avuto alcun dubbio su di lui....

Si, ma....

Se la fabbrica era intera significava che la bomba non era esplosa....

Almeno, non lì dentro.....

E allora cosa era stato quel boato?????

Possibile che fosse....proprio la bomba?

"Leo???? Leo?????"

Una voce dietro di lui lo distrasse a quel nugolo di pensieri....la tartaruga blu si girò, felice di vedere il fratello rosso in piedi, un po' caracollante, ma sano e salvo

"Raf! Fratello, stai bene?" Disse Leo al ninja rosso, permettendogli di appoggiarsi un attimo su di lui:

"A pezzi, fratello....e tu? Che cazzo è successo....." Disse Raf, rimettendosi dritto e guardandosi attorno in quel caos di detriti tutto attorno:

"Donnie ha fatto esplodere la bomba fuori dalla fabbrica a quanto pare....." Disse in un sussurro Leo, fermandosi a guardare il telefono.

Tre chiamate perse.

Tutte di Donnie.

Perché Donnie lo aveva chiamato?

Il leader blu mostrò il telefono al fratello rosso che controllò subito il suo. Una chiamata persa. 

Anche la sua, del fratello viola.

"Perché Donnie ci ha chiamato....e dove diamine è il furgone.....Leo..... Dov è Donnie??????"

Davanti allo spazio vuoto dove fino a poco prima si trovava il loro furgone,a quei detriti tutt attorno a loro, all assenza del fratello, una serie di terribili pensieri iniziarono a venire in mente ai due fratelli...

"Leo????? Raf?????"

Le tartarughe blu e rossa si girarono di colpo, spaventandosi nel vedere Micky caracollare verso di loro tenendosi una mano sanguinante sul braccio.

"Micky!!!!! Micky!!!!! Stai bene?" Dissero entrambi i fratelli maggiori, avanzando.verso il fratellino che li rassicurò:

"Sto bene, solo un graffio....porca puttana, c e stata una cazzo di esplosione.....non so veramente come sia....."

E improvvisamente anche il piccoletto arancione iniziò a realizzare, muovendosi piano piano tutt attorno con aria confusa, l angoscia che stava iniziando a serrargli la gola.

La fabbrica era in piedi.

Ma la bomba era esplosa.

Non c era il furgone.

E non C era loro fratello, soprattutto 

Tutto ciò non andava bene

Non andava bene per niente.

"Dov'è Donnie????" Domandò in un sussurro Micky ai fratelli....non ricevendo risposta e vedendo due facce disperate come la sua che si guardavano in giro, il ninja arancione andò nel panico, iniziando a chiamare il fratello viola ad alta voce.

"Donnie!!!!! Donnie!!!!! Donnieeeeee!!!! Donnie, dove sei!!!!!"

"Micky ..... è inutile che lo chiami....non può rispondere....."

Quella frase lapidaria di Casey, arrivato vicino a loro, tenendo April stretta a se in lacrime, fu peggio dell' esplosione di una granata nella testa di tutti e tre.

"Che.....cazzo....stai dicendo, Casey?" Riuscì a dire Raf con un filo di voce, mentre April, singhiozzando forte, iniziò a raccontare che loro fratello non era riuscito a detonare la bomba, che era salito con la stessa sul furgone, deciso a lanciarla in mare aperto, ma che i Dragoni gli avevano manomesso i freni....i tre fratelli cercavano di stare attenti a quella storia terrificante con protagonista loro fratello, ma riuscirono solo a capire alcune parole terribili.

Bomba.

Furgone.

Freni.

Bastavano e avanzavano per il quadro di terrore che si stava dipingendo nella mente di tutti loro.

"Dov'è ora Donnie, April?????Dov è?????" Domandò Leo all amica, che singhiozzando più forte, indicò il molo davanti a sé.

"Laggiù....."

E April cadde ulteriormente in ginocchio, scossa dalla disperazione, mentre il cuore dei fratelli ninja si fermò e l unica cosa che tutti videro fu una scheggia arancione che corse a rotta di collo sul molo, sbraitando:"Donnie, no! Donnie, no!!!!! Donnie, nononononono!!!!!!! Raf, Raf, lasciami, cazzo!!!!! Lasciamiiiiiiii" finendo il discorso quando il fratello rosso lo prese al volo e lo sbatté sul molo.

"Dove cazzo vuoi andare, Micky, con questo braccio? Vuoi andare a morire?????" Gli urlò in faccia il ninja rosso, ricevendo come risposta un grido isterico a sua volta dal fratellino

"Sto andando a salvare Donnie, ecco dove vado, coglione!!!! Non lo lascio crepare li sotto come.l ultimo dei deficenti!"

"Non vai di sicuro te con un braccio ferito, ci vado io!" Replicò la tartaruga rossa facendo per buttarsi dal molo, ma venendo fermato al volo dal suo amico:

"Raf, non farlo, è pericoloso!" Disse Casey all amico cercando di dissuaderlo, ma il ninja rosso gli saltò agli occhi, iniziando un accesa discussione con lui:

"Casey, con rispetto parlando, non mi dici che cazzo fare con mio fratello lá sotto, va bene?????"

"Non potete buttarvi li sotto alla cieca, finirete col.morire anche voi....Chiamiamo la squadra di soccorso con i sommozzatori, lo troveranno....."

"Me ne batto il cazzo dei sommozzatori! Il tempo che arrivano, Donnie è morto!"

"Ma non sapete neanche dove......" 

Il discorso di Casey venne interrotto da un missile che, come un fulmine, squarciò la superfice dell' acqua per esplodere leggermente in cielo. 

I tre ninja lo conoscevano molto bene quel segnale.

Era il missile del loro furgone.

Lo aveva lanciato Donnie.

"È ancora vivo....." Sussurrarono con gioia tutte e tre le tartarughe ed April, mentre Raf si girò di scatto verso Casey:

"Problema risolto, sappiamo dove è! Donnie, arrivo!"

E Raf fece di nuovo per buttarsi, venendo di nuovo fermato dal suo amico:

"Raf, cazzo, è una missione suicida, il tempo che ti butti e arrivi da Donnie, rischiate di morire in due! Sei troppo stanco dalla battaglia! Ci sarà lo 0,000005 per cento di possibilità che puoi farcela!"

Era troppo, Raf si stava seriamente incazzando.

"Adesso ascoltami bene, Casey, porca di quella puttana. ....sono andato a tanto così da crepare annegato in Amazzonia, è una morte orribile che non auguro neanche a un cane, non lascerò che la viva Donnie! Se ha lanciato quel cazzo di missile è perché spera che noi lo salviamo! Noi, i suoi fratelli! Abbiamo giurato di non lasciarlo solo! È lui che ha accettato di detonare quella bomba e di sacrificarsi per tutti e ....."

"Casey, ha ragione Raf, se non facciamo qualcosa SUBITO, Donnie morirà!" Intervenne April ma venne subito ripresa dal compagno:

"April, se messi come sono messi i ragazzi si buttano a caso, non dovremmo recuperare solo un morto ma due, porca miseria!"

"Fai tre"

Tutti, compreso Raf, si voltarono a guardare Leo, proprio lui, che aveva detto quella frase assolutamente non in linea col suo pensiero sempre razionale.

Il leader blu, estraneo alla discussione che era sorta tra tutti, stava guardando il punto dove il fratello aveva lanciato il missile.

Era effettivamente un po' distante e probabilmente il loro furgone era in fondo all.oceano.

I rischi erano notevoli e non era neanche sicuro che ce la facessero, ma come diceva Raf, giù in fondo al mare c era il loro Donnie.

Il loro fratellino.

Solo lui poteva aver pensato quella mossa coraggiosissima ma terribile per evitare che la Tyson saltasse in aria.

Non avrebbero mai permesso che morisse come un cane.

Glielo dovevano.

"Casey hai detto che abbiamo lo 0,00005 per cento di possibilità di trovare Donnie, no?" Disse Leo con fermezza rivolto a Casey che balbettò

"S....si....una....una cosa simile"

Leo annuì e si rivolse verso il fratello rosso:

"Bene.... è abbastanza per noi, Raf, vero?" 

A quelle parole Raf restò a guardare il fratello a bocca spalancata.

Incredibile.

Non solo non lo stava riprendendo ferocemente per aver detto una qualche boiata, ma gli stava venendo dietro in quella sua pazzia.

In qualche maniera gli aveva ceduto una parte di comando.

Tutto per ritrovare Donnie.

"Si, Leo, ci basta e come" riuscì finalmente a dire la tartaruga rossa, 

"Bene, voi tutti monitorate la situazione.....se Donnie dovesse mai comparire, chiamateci subito, in caso contrario chiameremo noi....lo riportiamo a casa, promesso....."

Possibilmente vivo, pensò il leader blu con un brivido, mentre, dando un cenno a Raf e incuranti delle proteste di Casey, i due fratelli blu e rosso si lanciarono in quell' acqua nerissima, proprio nel momento in cui l ispettore Vincent comparì sul molo, tremando come una foglia

"Jones....che succede?"

Domandò Rebecca a Casey che tentò di spiegarle tutto ciò che era successo, senza nascondere un moto di esasperazione per la decisione scellerata di Leo e Raf.

L ispettore, guardando l acqua nera sotto di sé, dove tre di quelle straordinarie tartarughe erano scomparse ormai li sotto alla sua vista, non riuscì a non trattenere un singhiozzo. 

Era pur sempre umana sotto la sua divisa, Rebecca Vincent, aveva dei figli anche lei.

E davvero non sapeva come avrebbe potuto chiamare ora un padre per dirgli cosa era successo.

Per una sua decisione.

La donna si asciugò furtiva una lacrima, estraendo un telefono dalla tasca della divisa, mentre Casey mulinava davanti a sé la sua mazza da hockey con rabbia e le lacrime agli occhi e April stava tenendo stretto Micky, inginocchiato davanti al pontile visibilmente in stato di shock.

Stava cercando di trovare le parole giuste per.chiamare il padre di quei ragazzi.

Ma prima doveva fare una chiamata più urgente.

Le dita tremarono fortemente sopra il telefono, mentre dall altra parte le giunse una voce:"Centralino?"

La donna.sospirò.Anni e anni di polizia, mille scene come quella già viste.

Ed era sempre dannatamente difficile fare quella chiamata:

"Centrale, sono l.ispettore Vincent.....siamo al molo 9 del porto....mandateci un ambulanza. Recupero cadavere probabilmente. Si, si.....esatto. Per ora segni solo uno. Stiamo pregando non diventino tre a breve....."

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Capitolo 5
*** Un suono impercettibile ***


"Ho fatto una cazzata! Porca di quella puttana ho fatto una cazzata!"

Erano ormai più di venti minuti che Leo e Raf erano nell' acqua a cercare Donnie e il ninja rosso stava iniziando ad andare nel panico. Erano in pieno autunno, l acqua era gelida, i loro corpi provati dalla battaglia avvenuta poco prima erano un fascio di dolore, tutto attorno a loro era nero se si escludeva la debolissima luce del faro che lanciava scarni fasci di luce sull acqua a intervalli regolari e non stavano concludendo niente, anzi avevano la sensazione di girare in tondo.

Del furgone non c era la benché minima traccia. E di conseguenza neanche di loro fratello. Lo sapevano molto bene, più il tempo passava, più le speranze di trovarlo vivo si afflievolivano sempre più.

Un pensiero che, soprattutto per la tartaruga rossa e la sua indole di fuoco, era insostenibile.

"Raf....calmati.....dobbiamo solo capire come muoverci....." Gli rispose Leo, cercando di calmarlo, ma il fratello rosso era ormai in pieno attacco di panico:

"Leo, cazzo, saranno venti minuti che giriamo.in tondo!!!!!! E non abbiamo.ancora trovato Donnie!!!!! Quanto dobbiamo ancora aspettare prima di trovarlo morto????? È colpa mia!!!!!!"

"No, Raf...."

"Si invece! È colpa mia! Ho pensato che c'è l avremmo fatta a ritrovarlo,tu mi hai dato fiducia e io ho tradito tutto, ho deluso tutti......Donnie a quest ora sarà già morto, sarà morto pensando che l abbiamo abbandonato, quando non è Cosi....."

"Raf....."

"....Quando lo stiamo cercando senza sosta da una vita..... Ma lui non l ho sa e chissà cosa ha pensato.....io non voglio questo....io rivoglio solo il nostro Donnie.... è vero che è tutto strano....ma è nostro fratello..... è il nostro Donnie, Leo.... è il nostro Donnie....."

A quelle parole, vedendo il fratello sull orlo del pianto, Leo lo prese per le spalle e gli parlò con fermezza e tranquillità:

"Raf....ascoltami fratello, non hai colpa di niente.... Punto uno non sappiamo come sta Donnie, ma sicuramente sarà vivo vedrai..... è il nostro Donnie, appunto è più forte di quello che sembra,vedrai che ce l' ha fatta e due, se ti sono venuto dietro è perché mi fido di te, fratello, perché anche io ho pensato fosse la soluzione migliore....quindi stai tranquillo, che al limite abbiamo una colpa condivisa....ma ora respira a fondo e calmiamoci, vedrai che lo ritroviamo Donnie e lo ritroviamo vivo, va bene?"

La tartaruga rossa cercò di calmarsi, ricacciando le lacrime in gola....suo fratello aveva ragione, andare fuori di testa non serviva a niente e non avrebbe ritrovato loro fratello....doveva darsi una regolata.... respirò a fondo e annuì:

"Si, fratello, va bene.....hai ragione....andiamo....."

"Va bene, andiamo....sei con me?"

"Si, Leo, sempre...."

E i due fratelli, a un cenno di assenso reciproco, si rituffarono nel mare.

Per fortuna, dopo solo un paio di bracciate a vuoto ancora, riuscirono a intravedere finalmente in fondo al mare, la figura del loro adorato furgone, il compagno di mille avventure.

Vederlo lì, sul fondale, con tutti i marchingegni elettronici di Donnie saltati per aria, con la scritta Tartaruga Brothers ancora nitida sul furgone, sapendo di tutto l.impegno che il fratello viola aveva messo nel crearlo, fu un doloroso colpo al cuore.

Ma nulla fu assolutamente paragonabile all abisso che li travolse quando, avvicinandosi alla portiera, tutte le loro speranze di tornare a casa tutti insieme si infransero brutalmente.

Dentro il furgone, infatti,trovarono ciò che non avrebbero mai voluto trovare.

Il corpo di Donnie.

Li, seduto sui sedili, completamente immobile.

A prima vista sembrava semplicemente stesse facendo meditazione, a gambe incrociate, le mani rilassate sulle gambe. Non sembrava niente di strano, era come sempre, era il loro Donnie, con il rilevatore a infrarossi, la cuffia, l auricolare, quel suo strambo telefono legato al braccio....

Ma non era normale.

Non era normale che fosse così.

Non a chissà quanti metri sott acqua.

A quella vista fu come se il cuore di Leo e Raf diventasse di vetro, li venisse a entrambi strappato dal petto e rotto a martellate in pezzi talmente piccoli da non riuscire a ricomporlo mai più.

Non c'è l avevano fatta.

Non erano riusciti a salvare il loro fratellino.

Lo avevano lasciato morire così, in solitudine, mentre l acqua lo soffocava lentamente, pensando che era stato dimenticato da tutti loro, mentre non era vero che lo avevano abbandonato.

Lo avevano cercato così tanto, disperatamente.

E inutilmente.

Gli avevano promesso che non sarebbe stato solo, che sarebbero stati al suo fianco....

E invece.

Leo dovette appoggiare la testa un secondo sul parabrezza per non svenire a causa del dolore e del senso di colpa che lo stava deturpando dentro, mentre Raf dovette ricordarsi che era sott acqua per non piangere, non urlare, non fare nulla di simile....ma la rabbia che provò fu talmente tanta da accanirsi contro la porta del furgone, prendendola a pugni e calci talmente forte nonostante la gravità subacquea da romperla, incurante del dolore fisico che sentiva, del sangue che stava uscendo dalla sua mano e aveva iniziato a fluttuargli davanti agli occhi.

Non era niente, rispetto a ciò che provava ora nel vedere Donnie a occhi chiusi, inerme, davanti a lui.

Con un gesto secco, la tartaruga rossa tolse la porta rotta da davanti a sé e si avvicinò al fratello, stringendolo a sé come poteva....

Sapeva che Leo, vicino a sé, con la mano sul suo guscio e una mano sul viso di Donnie sicuramente pensava la stessa cosa che pensava lui ora.

 Cosa avrebbero dato per morire li con lui, sarebbe stato facile, bastava ispirare a fondo e tanti saluti....

Ma chi lo diceva a Micky? O a Sensei?

Dovevano già piangere un figlio, un fratello....dovevano .....


No.


Aspetta.


Un suono,talmente leggero da non riuscire a distinguerlo subito, catturò l attenzione di Raf, poggiato con la testa sul petto del fratellino.


No non era possibile....


Si strinse di più a Donnie, rimanendo in ascolto ed ebbe la conferma.


Non poteva crederci.


Non era possibile, non dopo praticamente trenta o quaranta minuti sott acqua....


Eppure.


Eppure, seppur appena accennato, Raf ebbe la certezza di sentire il pulsare del cuore di suo fratello.

Avrebbe voluto morire dalla gioia, li seduta stante.

Non sapeva come la sua piccola peste c'è l avesse fatta, ma era così.


Donnie era vivo.

Vivo.

Vivo, cazzo!!!!!

Vivo!!!!!


Con una serie di gesti concitati , Raf fece intendere a Leo di risalire in superficie, stringendo il fratellino a sé e uscendo quanto più velocemente possibile da lì.... leader blu obbedì senza contestare, per comportarsi così, Raf aveva sicuramente un buon motivo.

Difatti, fuori dall' acqua e ripreso fiato, il ninja rosso, tenendo tra le braccia Donnie, spiegò al fratello maggiore, con la voce rotta dalla commozione, le lacrime di gioia che finalmente potevano scorrere sul suo viso, cosa era successo:

"È vivo....Leo, Donnie è vivo!"

"No....non è possibile ...."

"Sì, ti dico! Sì! Ho sentito il battito del suo cuore....Non sono scemo!Fidati!"

No, Raf non era capace a mentire, Leo lo sapeva, sicuro non l avrebbe fatto in quella situazione.

Il leader blu si avvicinò a nuoto ai due fratelli, scoppiando a piangere dalla gioia quando si accorse, toccandogli il collo, che sia il respiro sia il battito del fratello viola erano presenti.... debolissimi, ma presenti

La gioia dei due fratelli fu incontenibile, per qualche minuto non smisero di ridere e piangere insieme, tenendo stretto il loro fratellino a sé

"Il nostro Donnie è vivo, vivo, vivo, Leo! Come ha fatto non so, ma è vivo....Oh Donnie, sei grande, sei grande piccola peste, geniaccio che non sei altro....Eh, piccola peste come cazzo hai....ehm, Donnie? Donnie? Perché non si sveglia, Leo? È vivo! È vivo! E perché non si sveglia?" Domandò Raf al fratello blu passando da uno stato totale di gioia a quello di preoccupazione in tempo zero.... in effetti, Donnie continuava a essere incosciente tra le braccia del fratello rosso, nonostante le sue funzioni vitali, seppure debolissime, erano sempre presenti.

Leo neanche non capiva, finché....

Finché non ebbe un intuizione.

"È il Qui gong, fratello...." Disse il leader blu guardando il fratello rosso che capì al volo....Donnie era finalmente riuscito a padroneggiare quell' arte....fin troppo, tanto da essere riuscito ad azzerare quasi completamente le sue funzioni vitali....non potevano svegliarlo di colpo.....doveva essere svegliato con delicatezza, altrimenti, come aveva detto Sensei, il passaggio da uno stato catatonico a uno stato vitale poteva rivelarsi terribile poteva davvero rischiare di restare in stato vegetativo.

Più tempo restava incoscente, piu il Nukekubi lo aveva in pugno.

Potevano perderlo per sempre, stavolta per davvero.

E anche se il ninja rosso continuava a essere scettico per la faccenda del demone, in quel momento capì che non era la cosa più importante.

Dovevano.svegliare Donnie e in fretta.

I due fratelli blu e rosso si guardarono senza parlare, sapevano benissimo cosa fare entrambi....

Con un gesto rapido, Leo accese la ricetrasmittente, contattando Micky....meglio avvisarlo,prima che desse di matto definitivamente:

"Micky...." Disse il leader blu,chiamando il fratello arancione che rispose subito:

"LEOOOOOOOO!" L urlo di Micky quasi trafisse la testa di Leo che lo zittí subito:

"Micky, non urlare! Ascoltami....stiamo tutti bene, sia io che Raf che Donnie.... è vivo, fratello, Donnie è vivo...."

Dall altra parte un attimo di silenzio e subito dopo una vocetta soffocata dal pianto:

"È..... è.....vivo????? E' vivo?????Oh per la....."

"Sì, ma ascoltami, cazzo!- lo reguardí Leo, il fratellino doveva veramente stare attento ora- Ha usato il QI gong per sopravvivere, ha battito e respiro debolissimi ed è in uno stato di trance, se lo svegliamo di colpo gli prende un infarto e se non è morto fino ad adesso lo fa in quel momento.....Inoltre non sappiamo da quanto tempo sta vivendo così, se non ritorna a respirare al più presto normalmente non va bene.... Se è vera la storia del Nukekubi che ha detto il maestro, nostro fratello è veramente fottuto se non si sveglia al più presto.... ora ci avviciniamo a dove siete voi e lo tiriamo su.... nessuno urli, nessuno dica niente, ok? Gli parleremo con dolcezza.....come ci ha insegnato Sensei....lo faremo tornare da noi, a casa.....Capito?"

"Sì, Leo, si....ok ....siamo qui...."

E la chiamata tra i due fratelli si interruppe, mentre Leo e Raf si prepararono a raggiungere la piattaforma dove si trovavano tutti:

"Te la senti di nuotare,Raf?" Domandò il leader blu al fratello rosso che annuì:

"Me la sento, fratello, svegliamo Donnie, prima che sia troppo tardi...."

E così dicendo, la tartaruga rossa afferrò meglio il suo fratellino e, insieme al fratello maggiore, nuotò verso la piattaforma,facendo attenzione a tenergli la testa fuori dall' acqua e parlandogli con tenerezza:

"Donnie, siamo Leo e Raf, siamo.i tuoi fratelli....va tutto bene, sei stato grande....tieni duro, fratello, non fare cazzate....Resta con noi,ok.... È tutto finito..... Ti riportiamo a riva...."


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Capitolo 6
*** Uns lotta solitaria ***



Piccola nota a margine: lo scritto tra gli asterischi riguarda il flashback vissuto da Donnie nel suo passato.


******************************

Era ormai tanto tempo che Raf era andato a cercare Sensei e quell' acqua stupida continuava a salire e salire, ormai gli stava arrivando al petto....

Porca miseria.

Raf non poteva averlo lasciato solo.

Era suo fratello e gli voleva bene.

Presto sarebbe tornato con Sensei e lo avrebbero salvato.

Si ma presto, quando?

E se....

No, no!

Non voleva morire!

Voleva tanto tornare a casa dalla sua famiglia, doveva finire di costruire quel gioco nuovo a Micky, voleva mangiare le ciambelle nuove e vedere con i suoi fratelli l ultimo episodio di Capitan Harlock e litigare regolarmente tutte le volte su chi doveva fare proprio lui, il capitano con la benda sull occhio e l alabarda spaziale.

A proposito di film....

Donnie si ricordò di un film sulle arti marziali, visto una notte proprio con Micky,di nascosto da tutti al suo computerino sotto le coperte, facendosi shhhhh a vicenda mille volte per evitare di essere beccati da Sensei....cosa che in effetti avvenne, con un bella ramanzina e un intimazione a filare a letto subito, ma intanto....

Da quel poco che ho visto, il protagonista, un tipo simile a Bruce Lee, si trovò in una situazione di pericolo molto simile alla sua e riuscì a sopravvivere usando una tecnica particolare di controllo del respiro.

Un Qi qualcosa.....

Non ricordava bene.

L unica cosa che sapeva è che, in quel momento, quella cosa poteva essere la sua sola salvezza.

Doveva cercare di resistere quanto più a lungo possibile, esattamente come lui.

Facendosi tanto coraggio, la piccola tartarughina respirò fortissimo, cercando di fare entrare quante più acqua possibile nei suoi polmoncini e mise la testolina sott acqua.

Appena si immerse, un urlo agghiacciante lo raggiunse e lo fece tremare da capo a piedi e non per il freddo.

Non doveva dargli retta.

Assolutamente.

Ora doveva concentrarsi e pensare solo a una cosa bellissimissima, non al fatto che gli mancasse il fiato così tanto.... Come quando era Natale e Sensei gli diceva, prima di andare a dormire, di pensare forte al folletto che avrebbe portato via le loro letterine. E puntualmente così avveniva, le lettere il giorno dopo non C erano più sotto il vaso dei biscotti.

Donnie sapeva a cosa pensare e ci pensò forte, fortissimo.... nel mentre però disse anche una piccola preghierina per le divinità che suo papà pregava tanto tanto.

Magari lo ascoltavano e lo facevano uscire da lì.....

Buongiorno signori Kami, pensò la tartarughina che era molto educata, mi chiamo Donatello e ho otto anni, scusate ma vi dico subito cosa voglio, perché ho tanta paura anche se sto cercando di essere coraggioso.... vi prego, vi prego, vi prego fatemi tornare da mio papà e dai miei fratelli. Giuro di non litigare più con Raf per il gioco o la favola da leggere, di ascoltare sempre papà e Leo e di fare usare un pochino i miei attrezzi a Micky, solo un pochino però.... Qualsiasi cosa ma fatemi tornare da loro....

Ho paura.

Ho tanta tanta paura.

Scusate....per favore. Grazie.....


*****************************


Se l ansia avesse avuto una personificazione, quella sera sarebbe stata sicuramente Micky, in ginocchio sulla parte finale di quel molo intento a guardare ossessivamente l acqua nera davanti a sé, sperando di veder spuntare i suoi fratelli da un momento all altro....l ansia lo divorava dentro e il brusio di commenti dietro di sé non aiutava granché.

Dopo aver parlato con Leo, aveva provato a spiegare che suo fratello Donnie era vivo, che era intrappolato in una specie di meditazione particolare per il controllo del respiro e del.battito e che dovevano solo parlargli per farlo riprendere....

Come risposta si era sentito dire che erano dei pazzi visionari da Casey, che dovevano accettare che Donnie ormai dopo quaranta minuti sott acqua fosse ormai morto, che non c erano speranze.... più o meno le altre voci li tutt attorno erano simili.

Solo l ispettore Vincent gli aveva in qualche modo creduto, bloccando tutte le procedure per la notifica del decesso di Donnie da parte di medico legale e affini finché non ci fosse stata la prova effettiva della morte della tartaruga e annunciando che, se fossero arrivati i paramedici, non dovevano assolutamente toccare il ragazzo fino a nuovo ordine.

E Micky, sinceramente, dopo quella notte di merda, non aveva voglia di discutere con un suo amico.

L unica cosa che sapeva era che Leo sicuramente non gli aveva mentito.

Era suo fratello maggiore, il suo eroe, come tutti loro.

Non gli aveva mai mentito una sola volta.

Non lo aveva fatto sicuramente neanche ora.

Se aveva detto che Donnie era vivo, era vivo. Doveva continuare a credere e a sperare.

Cosi aveva lasciato perdere e stava lì, inginocchiato, in un attesa che lo lacerava dentro.... Finché una dolce stretta sulla sua spalla non lo distrasse:

"Michelangelo...."

"Sensei!" Urlò Micky, gettandosi tra le braccia del suo caro padre, felice di avere almeno una parte della sua famiglia con sé, che lo tenne stretto a se in silenzio.

"Perdonaci Sensei, siamo andati via così di fretta oggi....ti abbiamo appena salutato.....non potevamo immaginare....." sussurrò Micky, col viso sopra la spalla del padre che gli carezzò dolcemente la testa.

In effetti era un periodo che i suoi diciottenni erano restii a qualsivoglia forma di contatto fisico, va a sapere perché ogni volta che si prendevano un bacio o una carezza erano tutti un:"Basta Sensei, uffa, siamo grandi, non abbiamo più bisogno di coccole come.i bimbi!"

Come bastava poco per fare capire loro che non era assolutamente così, anzi.....

"Va tutto bene, figlio mio.....va tutto bene...." Gli sussurrò di rimando il maestro con amore, mentre, accanto a lui April, che era andata a prenderlo per portarlo lì da loro, singhiozzando forte, si era poggiata sul suo guscio:

"Non riesco a crederci....Donnie non c e più...." Sussurrò la loro amica e in quel momento Micky si ricordò che loro non erano a corrente della novità.

Cercando di spiegarsi come meglio poteva, il ninja arancione spiegò loro che Leo e Raf avevano trovato Donnie miracolosamente ancora vivo, ma che le sue funzioni vitali erano quasi azzerate per quella faccenda del Qi gong o simili.....

A quelle parole a Sensei prese quasi un colpo, mentre dovette sedersi sopra uno di quei puntali di pietra per l attracco delle navi, cercando di respirare:

"Il Nukekubi...." Sussurrò appena, mentre Micky e April lo guardarono storto

"Il Nu....che?" Chiese April e Micky incalzò:"Sensei ma....esiste.....veramente?"

"Si, Michelangelo, esiste, i demoni della paura sono più reali di quello che sono....oh, Donatello...."

Splinter tirò un lungo respiro, pensando alla giornata appena passata....il senso di colpa per non aver aiutato suo figlio a padroneggiare quella meditazione gli arrivò addosso come uno schiaffo.... Aveva ritenuto, in quel momento, fosse più utile che il figlio capisse cosa lo turbasse prima di insegnargli una meditazione così pericolosa, ma.....

Ora suo figlio era quasi sicuramente in balia di quel demone.

Erano ormai più di quaranta minuti che era in trance, aveva abbondantemente superato il tempo limite.

E non era difficile, aveva vissuto una situazione simile da bambino, sapeva bene dove andare a parare,il punto preciso per iniziare a nutrirsi della sua angoscia.

Suo figlio poteva letteralmente morire di paura.

Così come era successo a Sota, a quel suo amico così speciale dei tempi del suo addestramento.

Il suo Donatello....

Il suo amatissimo figlio.

"Siamo qui! Siamo qui! Aiutateci!"

La voce di Leo da sotto il molo riscosse tutti da quei pensieri funesti.

L ispettore e Casey corsero verso la punta del molo e letteralmente sentirono entrambi il cuore perdere un battito quando videro il ninja blu e quello rosso avvicinarsi al molo, mentre trascinavano tenendolo tra le braccia il ninja viola in pieno stato di incoscienza.

Un brusio di completa incredulità corse tra i poliziotti e il medico legale presente, mentre, con fatica, Sensei, Casey e Micky riuscirono a tirare su sul molo Donnie e a sdraiarlo dolcemente tenendogli la testa li sopra su quelle tavole di legno, mentre Raf aiutò Leo a risalire e si avvicinarono al fratello, ancora inerme a occhi chiusi.

Tutti stavano letteralmente trattenendo il fiato, mentre Micky dovette fare uno sforzo enorme su se stesso di autocontrollo per non scoppiare a piangere li davanti a tutti....il suo fratellone era vivo.

Come diamine avesse fatto, dopo tutto quel tempo, neanche lui lo sapeva.

Ma era vivo.

Poteva ancora tornare da loro.

"Donnie....Donnie....Oh Donnie, okite aniki, modotte kite*...." Gli sussurrò Micky con il groppo alla gola, tenendolo stretto, con le braccia attorno al collo come faceva sempre, mentre Splinter, con l orecchio sul petto del figlio, confermò con commozione la versione dei figli maggiori.

Il loro Donatello era vivo. 

Ma la sua vita era fortemente appesa a un filo.

Il maestro accarezzò con tenerezza il viso del suo ragazzo, avvolto in un pallore spettrale, notando anche quel graffio lungo sopra il suo petto.

Tutto ciò non era solo indice di un corpo rimasto al freddo o ferito dall incidente

Lo aveva già visto quel pallore, quelle labbra blu e quel segno caratteristico sul petto, nel suo passato di maestro di arti marziali nel Piede.....quanti allievi aveva dovuto richiamare a sé durante un Qi gong mal gestito, quanti ne aveva dovuto rianimare....quanti aveva visto restare tra la coscienza e l incoscienza sperando di richiamarli dalle loro lotte contro i loro demoni.

La paura è sempre terribilmente specifica, sa perfettamente dov'è il tuo tallone di Achille, sa perfettamente dove andare a prenderti per farti cadere.

Se torni vittorioso dal combattimento con essa, allora si che sei davvero uomo.

Solo con uno non ce l aveva fatta.

Sota, il suo amico speciale, era letteralmente morto li davanti a lui.

Aveva perso la sua battaglia con la paura.

Non avrebbe permesso successe la stessa cosa a suo figlio, alla sua vita. Suo figlio che ora, in quel momento, stava combattendo il suo Nukekubi.

Non poteva combattere con lui, ma non lo avrebbe lasciato un solo secondo.

Normalmente, però, quando avviene qualcosa di incredibile, come una persona viva dopo tutto quel tempo sott acqua, è ben dura restare tranquilli e così avvenne proprio in quel momento....tra i poliziotti e la medicina legale non c'era uno che non commentasse cosa stava accadendo e le voci si accavallavano le une sulle altre e soprattutte svettava quella di April che piangendo forte, appena il suo amico fu sul pontile, stava correndo verso il ninja viola urlando:"Donnie!!!!! Donnieeeee!!!!"

Era troppo.

Il maestro si alzò in piedi e rivolgendosi alla folla e soprattutto afferrando April per le spalle, spiegò loro per l ennesima volta cosa diavolo fosse il Qi Gong e li reguardí duramente sul rischio che suo figlio stava correndo nell' essere svegliato bruscamente.

Era ovvio che era dura da capire, non avevano la loro cultura, ma dovevano fidarsi di loro.

C era la vita di Donatello in gioco.

Molto semplicemente, se fosse stato strappato di colpo dalla dimensione dove era ora,non ci sarebbe stato più niente da fare, si sarebbe irrimediabilmente perso per sempre.

Dovevano impedirlo.

Donatello doveva trovare da se la strada di casa, potevano solo aiutarlo a ritrovarla. 

Niente altro.

"Lasciateci fare, vi supplico! So di cosa parlo..... Sono stato maestro di arti marziali, non potete capire....ma lasciateci fare.....per adesso.... Dateci dieci minuti, dieci non di più, massimo quindici .... Se tra quindici minuti mio figlio non si è svegliato, allora....intervenite......Ma ora lasciateci fare....." Disse Splinter in tono fermo ma accorato, guardando negli occhi l ispettore che, seppur angosciata dalla situazione, annuì al maestro:

"Nessuno si avvicini! Nessuno! Chiaro?" Disse Rebecca con un comando secco ai suoi sottoposti, mentre Casey prese April tra le sue braccia, mentre la compagna continuava a urlare e singhiozzare:

"Devi fidarti di loro, April, dobbiamo farlo, come abbiamo sempre fatto.... Ho sbagliato è vero, dovevo anche io fidarmi di loro.....ma ora non possiamo fare altro...." Le sussurrò, tenendola stretta a sé, mentre il maestro riavvicinandosi ai figli, prese teneramente la testa del figlio sulle sue gambe, quella sua testolina tanto amata e diede un comando al figlio maggiore:

"Leonardo, parla a tuo fratello.... parlagli normalmente come gli parli sempre.... coraggio...." 

Leo ubbidì alle parole del maestro e si inginocchiò a fianco del fratello viola.

"Micky, controlla il polso di Donnie, avvisami immediatamente se cambia qualcosa....Raf aiutami, facciamo tornare a casa nostro fratello....."

Disse Leo ai due fratelli rosso e arancione che annuirono entrambi, mentre Leo, preso con delicatezza il viso del fratello tra le mani, gli parlò con gentilezza.

Qualsiasi cosa, pur di farlo tornare da loro.


*sveglia fratello (maggiore) torna da me

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Capitolo 7
*** Ritorno a casa ***


******************************

"Jizo....Jizo.... protettore dei bambini....ti prego, ti scongiuro, metti una mano su mio figlio Donatello....fai che non gli sia successo niente.....fai che possa tornare da noi..... È solo un bambino.... è solo un bambino.....

Jizō-san, musuko o kaeshite kudasai*....."

Pensò angosciosamente Splinter, mentre con Leonardo e Michelangelo alle calcagna e Raffaello davanti che correva come una scheggia guidandolo verso il posto dove, a suo dire, Donatello era caduto in un pozzo senza poter risalire, stava correndo a salvare suo figlio.

Solo i Kami potevano avere una minima idea dell' angoscia che gli stava attanagliando la gola, senza permettergli quasi di respirare al pensiero di cosa poteva essere successo a uno dei suoi piccoli.

E solo i Kami sapevano cosa aveva provato nel vedere la sagoma del suo Donatello sott acqua in quel pozzo, la disperazione che lo afferrò così violentemente da farlo gridare con tutto se stesso.

Con la stessa disperazione, il maestro si lanciò dentro quel buco mortale, riuscendo con un braccio a prendere e a portare su quel suo piccolo, mentre Raffaello, nel vedere il fratello inerme tirato su dal pozzo, provò per la prima volta la cosa più simile allo strazio più nero, cadendo in ginocchio e urlando da perdere la voce, a più riprese:

"Nooooo! È morto! Donnie è morto, no, no, noooooooo!!!!! Nooooooooo!!!!!!" seguito dal fratellino arancione che scoppiò a piangere anche lui come un disperato, urlandogli contro mentre lo spintonava:"Non è vero, Raf!!!!!Non è vero!!!!!Stai dicendo una bugia!!!! Sei cattivo!!!!! Donnie non è morto!!!!Non è morto, no!!!!! No!!!!!Nooooooo!!!!!" 

Leonardo, come fratello maggiore, ebbe il suo bel daffare per calmarli sia uno che l altro tra le sue braccia, senza soprattutto dare retta alla paura agghiacciante che stava provando anche lui a vedere il fratellino viola tirato fuori dal pozzo in stato di incoscienza e disteso per terra, col maestro che gli stava togliendo il suo piccolo gilet con le mani che gli tremavano dall afflizione, chinandosi su di lui per scoprire se avesse una qualche funzione vitale e pregando, pregando con tutto se stesso che quel figlio non gli venisse portato via..... Non ho mai voluto dei figli, pensò disperatamente il maestro, ma ora ci sono, me li avete donati, li amo, non strappatemeli via, vi prego....

Mai più Splinter pensava, dopo tutto quel tempo, di sentire, seppur debolissimo, il cuoricino del figlio pulsare nel suo petto.

Anche il respiro era presente, seppur talmente accennato che solo col suo orecchio sul suo petto lo aveva percepito....

Il suo Donatello era vivo. Vivo. Vivo!!!!

Ma come era possibile.,...

Possibile che....avesse inconsapevolmente usato il QI Gong?

Era l unica spiegazione possibile per essere sopravvissuto in quelle condizioni....

Ma come ne era venuto a conoscenza?

Lui non ne aveva mai parlato con i suoi figli, era una meditazione troppo difficile da gestire, piccoli come erano.

Soprattutto.....dannazione....come sarebbe mai potuto tornare indietro?

Non ne poteva avere le competenze, non sapeva come fare.

Non poteva farcela da solo.

Lo guardò, accarezzandogli il volto e per fortuna non aveva ancora il segno tipo del primo attacco del Nukekubi.

Prima ti fa un lungo graffio e dopo ti pugnala al cuore.

Forse potevano ancora salvare il salvabile, prima che fosse troppo tardi.

C era solo una cosa da fare.....

"Bambini- disse Splinter con voce ferma ai suoi tre figli in lacrime, disperati vicino a lui- vostro fratello è vivo, ma molto, molto lontano da qui con la sua mente....deve tornare a casa e non sa come fare....lo dobbiamo aiutare....Ora gli dobbiamo parlare con dolcezza, non urlare, non scuotere.... Solo così possiamo aiutarlo ....."

E così dicendo, Splinter sfilò definitivamente il gilet al suo piccolo, prendendolo così, seminudo tra le sue braccia, iniziando a massaggiargli dolcemente il petto e la schiena sul suo guscetto con movimenti circolari, per scaldare quel corpicino intirizzito, mentre aveva iniziato a parlargli con dolcezza:

"Donatello-chan, mio piccolo Donatello, mio amore, mio bambino adorato, sono io, sono il tuo papà, so che cosa hai fatto, sei stato bravo e coraggioso, hai padroneggiato una cosa davvero difficilissima, perché volevi tornare a casa con noi e ti ringrazio, piccolo mio, perché potrei morire senza uno di voi fratelli con me, ma tu sei tanto intelligente, non avevo dubbi che c'è l avresti fatta, ma ora devi tornare a casa, mio Donatello....So che magari non sai come fare....ma ascolta la mia voce, piccolo mio, ascoltala e fatti guidare da lei.... Siamo qui, io e i tuoi fratelli, che ti amano tantissimo e hanno bisogno di te....."

"Sì, Donnie si, ha ragione Sensei....ti vogliamo tanto bene, Donnie!!!!!!" Dissero in coro i fratelli tra vari singhiozzoni e tirate su di naso:

"Donnie, non ti sgrido più perché non metti a posto lo spazzolino dei denti o non ritiri i tuoi giochi, te lo giuro fratellino, te lo giuro!" Disse Leo al fratellino carezzandogli la testa, mentre Raf incalzò, asciugandosi il naso con il braccio

"Donnie, puoi vincere a nascondino, tutte le volte che vuoi! Davvero, non mi importa niente....io voglio solo che tu stia con noi!"

"E io non ti tocco più i tuoi attrezzi da lavoro, te lo prometto, te lo giurogiurogiuro Donnie, ma adesso dai svegliati....ti voglio tanto bene...." Concluse il discorso Micky tenendo la manina del suo fratellone che improvvisamente fece un lungo respiro profondo e un altro e un altro ancora,mentre Splinter con gioia si accorse che anche il battito del suo cuoricino era sempre più presente, proprio lì sotto la sua mano....non C era suono più bello al mondo in assoluto che quel pum.pum lento sotto il piastrone del guscio del suo piccolo....

"Bravo, Donatello-chan, bravo piccolo mio.... " Gli sussurrò Splinter notando con gioia che la sua piccola tartarughina stava riaprendo gli occhi e lo stava guardando....come erano belli gli occhi chiari del suo piccolo Donatello e come era bella quella parola con cui lo chiamò, pensava di non sentirla più uscire dalla sua bocca:

"Pa....pá....."

"Sì, figlio mio, si Donatello.... Sono qui..... Bentornato a casa, piccolo mio...." Gli sussurrò Splinter commosso mentre i fratellini al grido di "Donnieeeeee!!!!" Gli erano letteralmente saltati addosso, abbracciandolo e riempiendolo di baci sbavosi e gioiosi, mentre il maestro li reguardí con tenerezza

"Piano, piano, piccoli miei, lasciamo respirare vostro fratello....ora andiamo a casa, hai bisogno assolutamente di un bagno caldo e di riscaldarti, figlio mio...."

E così dicendo Sensei, posato momentaneamente il suo Donatello per terra, si levò il kimono che indossava, lo avvolse amorevolmente dentro e tutti insieme si recarono nel covo:

"Papà....ti prego....scu....sami ...." Balbettò Donnie tra le sue braccia, ma Splinter scosse la testa, baciandogli dolcemente la fronte

"Sei stato bravissimo invece.....figlio mio.... Ti spiego dopo.....grazie di essere tornato da me...."


****************************************


Quanto tempo era passato?

Donnie non riusciva a quantificarlo, in quella bolla fuori dal mondo che era ormai il loro furgone.

Era ormai da un pezzo che era in uno stato di totale trance, li nel buio più totale.

Mai venti minuti gli erano sembrati così lunghi.

Ma non doveva mollare.

Doveva restare concentrato quanto più possibile.

Concentrato.

Se si fosse distratto, avrebbe ispirato forte e sarebbe morto annegato, da quanta fame d aria aveva.

C'è la stava facendo....non aveva più percezione di se stesso, ne del mondo attorno a sé.

Così come era successo in quel pozzo, dieci anni fa. Non c'era più niente, solo lui e l acqua che lo copriva attorno.

Tutto era attutito attorno a sé.

Doveva solo aspettare.

Aspettare.

Aspettare che i suoi fratelli lo trovassero.

Sicuro lo stavano cercando.

Ma....

Ma se non era Così?

Se non avessero visto il missile che lui aveva lanciato come sos?

Non avrebbe resistito ancora per molto, prima o poi sarebbe dovuto tornare a respirare......

E sarebbe morto.

Morto.

Morto annegato, con l acqua che gli riempiva i polmoni.

Ecco, di nuovo quella stretta alla gola, quel senso di oppressione al petto....

Aspetta.

Conosce molto bene il peso di quella cosa che gli si sta appoggiando al petto. E le mani che lo stanno stringendo le riconoscerebbe tra mille, le sente che tremano pure lì nell' acqua, c e solo una persona al mondo che trema così quando è disperato.

E quella mano sul volto, no non può essere solo una sensazione, è tutta la vita che riceve quelle carezze, conosce quel tocco come se stesso.

Sono Leo.

E Raf.

Sono i suoi fratelli!

Sono lì per lui!

Lo sapeva, lo sapeva!!!!

Deve svegliarsi, deve fargli capire che è vivo....

Ma....

Ma e se non fossero loro?

E se fosse solo uno scherzo del suo cervello in carenza di aria?

Non può permettersi un passo falso, se respira ora, muore.....

Deve aspettare. Deve ancora farsi forza....Deve....

Ma un urlo gli risuonò nelle vene, li in quel buio più nero.

Un urlo agghiacciante.

Un urlo che aveva già sentito in lontananza, tempo fa, prima che il suo maestro lo riportasse da loro recuperandolo dal pozzo dove era finito per gioco.

Nonostante il buio fitto attorno a sé, Donnie poteva vedere chiaramente la figura sinistra davanti a sé.

C erano solo loro due, in quello spazio lontano dal mondo.

Il Nukekubi.

Il demone della paura.

La vide nelle fattezze di una donna bellissima e sinuosa, con i capelli nerissimi, gli occhi di fuoco che scintillavano in quell' oscurità e una lunga falce in mano:

"Così ci rivediamo, Donatello.... Ti ho lasciato che eri un bambino solo in un pozzo, ti ritrovo ora, giovane uomo, ma sempre solo sei...."

Gli disse quella donna con la voce di gelo, quel gelo che improvvisamente Donnie senti corrergli in tutto il corpo, nelle vene, nelle ossa, in ogni singola parte di sé.... 

Avrebbe solo voluto scappare ma non poteva.

Era come paralizzato.

Donnie cercò di riprendersi.....Non doveva permettere a quel demone di farlo cadere, di farlo cedere, doveva restare saldo....il ninja viola deglutì e le rispose, asciutto:

"Non sono solo .... Non lo ero neanche allora.... La mia famiglia verrà a salvarmi....l abbiamo sempre fatto gli uni per gli altri...."

La donna sorrise beffarda, una lunga sfilza di denti bianchi scintillarono vicinissimi a lui:

"L altra volta? Un puro caso..... Ma ora guardati, chi c è con te? Nessuno..... Sei solo.... La tua famiglia non è qui.... Non c è niente di reale...."

Eppure.

Eppure sembra tutto così vero, pensò Donnie.

Ha la percezione nitida di essere preso tra le braccia di qualcuno e riportato su.

Ha la percezione delle voci dei fratelli. Della voce di Raf che lo chiama dolcemente, cosa inusuale per lui....

Fratello, siamo qui, non fare cazzate, resta con noi.

È il tono della sua voce.

Come può non essere reale 

"Questo non è vero.... I miei fratelli non mi abbandoneranno mai.... Ci vogliamo bene, siamo una famiglia ....nessuno resta indietro in famiglia....." Balbettò Donnie ma la donna davanti a lui continuo a sogghignare in maniera denigratoria, avvicinandosi sempre più al suo corpo. Da dove era bloccato, la tartaruga viola poteva sentire il suo alito gelido su di sé, il gelo della lunga falce che lo stava graffiando lentamente sul petto sopra il suo plastrone....il ninja avrebbe voluto dire che stava provando dolore, ma non era così.

Si sentiva solo soffocare.

Si sentiva solo morire.

La donna riprese a parlare, languida e crudele:

"Lo vedo....ne sei talmente sicuro di quello che dici che non stai praticamente respirando....Perché hai paura, Donatello....hai paura che se respirerai, i tuoi polmoni si riempiranno d acqua e soffocherai lentamente, cercando l aria....Proprio perché sai di essere da solo.....Sai che non ci sono i tuoi fratelli con te....ci sono solo io....."

La falce si conficcò sempre più nella sua pelle,in profondità....quel tocco freddo era sempre più penetrante dentro il corpo della tartaruga, incapace di difendersi totalmente.

"Non è bella la morte per annegamento, sai, Donatello.... è una morte vigile, fino alla fine....fino all' ultimo secondo..... Come ti sta succedendo ora, in cui ti stai illudendo, in cui stai sperando che i tuoi fratelli ti abbiano trovato....non è così....sei solo. Solo. Siamo solo io e te....."

Gli sussurrò perfida la donna vicinissima a lui, mentre quella sensazione di gelo lo stava avvolgendo sempre di più, gli stava giungendo fino al petto, alla gola....si sentiva svenire da quanto gli mancasse l ossigeno....

Allo stesso tempo, il ninja viola ebbe la percezione nitida di venire posato su una superficie rigida, diversa dai sedili del furgone .....di sentire le braccia al collo di Micky, le sue parole:

"Sveglia Donnie, sveglia, torna da me....Torna da me, fratellone, ti prego....."

Di sentire suo padre appoggiato a lui, sussurrare che il suo battito e il suo respiro erano troppo deboli....che doveva svegliarsi subito....

Due sensazioni così vive, così reali.... E non sapeva a quale credere. .....

Se respiro e sono sott acqua, muoio, pensò Donnie....

Ma se non è vero,io ....

Muoio lo stesso.

"Potevo averti in pugno già dieci anni fa....ma tuo padre ti ha strappato a me.... Bene, ora non C e più nessuno...."

"Torna da noi, fratello, Donnie ti prego torna da noi....Ascoltami ti prego, ascolta la mia voce fratello....torna da noi....."

"Hai visto che non sei solo,Donnie, non lo sei mai stato.... non lo sarai mai.... sei in salvo,fratello, ascoltaci....fidati di noi....."

La voce del Nukekubi e quella di Leo e Raf si accavallavano l una sull altra e Donnie non riusciva a seguirne nessuna, era esausto, era stanco e quella donna era praticamente avvinghiata a lui, la lama fredda della falce del bastone sempre più dentro il suo petto....

La donna sorrise ancora beffarda:

"Ora sei mio! Mio e di nessun altro! Ti trascinerò via con me!"

E con un gesto secco, la lama di quella donna gli trafisse definitivamente il cuore da parte a parte.

Donnie si sentì come se stesse per morire, aprendo di colpo gli occhi nell' oscurità attorno a se, cercando di restare vigile ancora, nonostante l.improvviso torpore dentro se e una cacofonia di suoni lontana che gli giunse alle orecchie.

Riusciva solo a distinguere alcune voci, nella calca.

Gli parve di udire Micky gridare concitato a Leo che non sentiva più il suo polso, le imprecazioni di Raf mentre aveva iniziato a rianimarlo subito, chiamandolo a viva voce tra una compressione e l altra, i richiami di Leo calmi ma con voce tremante..... Forse addirittura suo padre che diceva a Leo di continuare a parlargli, semplicemente quello, senza soste.....

No, 

Non era un illusione.

Erano proprio loro, erano i suoi fratelli.

Erano troppo vive quelle voci attorno a lui, quelle voci che mano a mano erano sempre più nitide.

Non potevano essere qualcosa che non esisteva.

E quelle mani che gli stringevano il volto con fermezza e dolcezza insieme....

Le conosceva ormai quelle mani, le avrebbe riconosciute tra mille.

Non era un illusione. 

Era Leo.

"Donnie, Donnie, fratello....fratello siamo qui.... Io, Raf, Micky, Sensei....siamo qui per te.... Siamo la tua famiglia....siamo i tuoi fratelli e papà e ti amiamo tanto, tanto.......ti prego credici, sei fuori dall' acqua, sei sulla terraferma....ti abbiamo trovato, fratello, non avere paura....Non sappiamo dove sei, se stai combattendo qualcosa, ma ti prego, non mollare, Donnie .....Ti prego, ti supplico torna da noi....ascolta le mie parole....trova la strada di casa.... Siamo qui....Siamo qui per te...Ma devi respirare Donnie, per favore respira....Respira e torna da noi...."

"Forza Donnie, forza fratello....puoi farcela, Donnie.... Sai che crediamo in te..... So che puoi farcela.... Lo sai anche tu.... Ti scongiuro, ho bisogno di te, ho bisogno di te, Donnie, ti prego, non morire.... Non so se c e veramente un demone, ma se c e, prendilo a calci in culo e torna da noi....Ti prego, respira fratello, fallo per noi, torna da noi....."

E questo è Raf.

Lo sapeva.

Solo lui ha quella stretta sui fianchi, la conosceva bene ormai, dopo tutte le lotte che hanno fatto insieme.

È lui che gli sta premendo sul petto con disperazione, per far riattivare quel cuore congelato dalla paura.

Sta cercando anche lui di tenersi calmo, anche se il tremore nella voce lo tradisce.... Sta letteralmente per svenire dalla paura per lui, lo sente. Lo percepisce.

Sente tutto. Sente quanto gli vogliono bene. Tutti loro.

Così come riconoscerebbe tra mille la mano che gli sta tenendo il polso ora, così come la vocetta tremula sull orlo del pianto che lo sta chiamando ora.

Micky.

"Donnie, Donnie, ti prego torna a casa con noi.... ti aspettiamo siamo qui, fratellone, tieni duro, tieni duro fratello....Donnie, guarda che entro nel tuo laboratorio e ti scombino tutte le viti e i bulloni che hai, te lo giuro Donnie, lo faccio se non apri subito gli occhi...."

No eh! Cazzo, quello no!

Cazzo ....

"Ti prego, Donnie, ti prego Donnie, svegliati, non possiamo stare senza te...."

È il loro fratellino, solo lui ha sempre quel tono pieno di tenerezza per tutti loro .....

"Figlio mio....mio amore...."

Sensei!

Suo padre!

Ma allora è vero!

C era anche lui!

Lo sente, è vicino a lui, ha la testa sulle sue ginocchia, come sempre, come fin da bambino si è sempre messo per ascoltare sul divano le storie della sua vita, del suo paese....per semplicemente ascoltare il tono dolce della sua voce.

Il tono dolce che ora ha con lui, mentre gli sta parlando, cercando di tenersi calmo.

"Donatello....sono fiero di te.....lo sono sempre.....lo sono ogni giorno e ogni momento....ciò che hai fatto è incredibile, è fuori da ogni logica umana, hai resistito così tanto padroneggiando una tecnica difficilissima....sei stato incredibile..... Ma ora torna qui dalla tua famiglia.....torna da chi ti ama più di tutto.... segui la nostra voce.....trova la strada di casa...."

E poi....Un bacio sulla fronte dato da suo padre....come gli dava sempre, da che aveva memoria....

Come gli aveva dato anche quel giorno lì, mentre, avvolto nel suo kimono al caldo, stavano tornando a casa, insieme....si era dimenticato tante cose di quella giornata ma non il calore di quella premura....

Avrebbe riconosciuto quel tocco delicato tra mille....

Doveva tornare....Doveva uscire da quello stato di trance.

Doveva liberarsi di quella donna, di quella paura, una volta per tutte.

Del resto erano i suoi fratelli e suo padre a parlare....non lo avevano mai tradito.

"Non credo....alle tue parole.....Credo....alla mia famiglia....." Le sussurrò altrettanto gelido, ma la donna contrattaccò subito

"La tua famiglia.... è un illusione....te l ho detto....Non sei niente....Non sei niente e nessuno...."

"Non è vero.... Non sono un illusione e io non sono nessuno.....Io sono Donatello Hamato! Sono un ninja! E i ninja....Non hanno....paura!"

Con una mossa svelta, il ninja viola afferrò il bastone dalle mani dell' avversaria e con un colpo ben dato, le tranciò la testa dal collo....lo spirito si dissolse davanti a lui con un urlo devastante che scosse Donnie fin nel profondo del suo essere.... La tartaruga viola si sentì trascinare via come un vento lontano da lì, per rientrare nel suo corpo....

Nel cielo notturno di NYC era appena spuntata una pallida luna,che stava illuminano una tartaruga viola sdraiata sulle assi di legno di un molo con la sua famiglia accanto intenta a farla tornare da loro che, proprio in quel momento, ispirò forte, sentendo che aveva un disperato bisogno di respirare e che poteva fidarsi, non sarebbe morto....

E....

Con sollievo sentì i polmoni riempirsi d aria e non di acqua.

La sua famiglia aveva detto la verità . Era in salvo. 

In salvo!

"È vivo.... è vivo....Oh cazzo.... è vivo...." Mormorò Raf, mollando finalmente la presa dal petto del fratello e scoppiando in lacrime dalla gioia, seguito dagli altri componenti della sua famiglia, mentre davanti a sé il fratellino viola continuava a respirare a occhi chiusi, affannosamente, era da tanto che non respirava ed era in fame d aria, mentre un brusio incredulo attorno a lui di voci varie tra poliziotti e paramedici appena giunti sul posto si accavallava leggermente alle loro voci. Non C era una persona che non stesse allungando il collo per assistere a quel momento incredibile.

Nessuno poteva letteralmente credere che quella tartaruga mutante avesse ripreso a respirare con tanta potenza dopo così tanto tempo sott acqua, che fosse ancora vivo. Era un impresa sovrumana.

Rebecca scoppiò in lacrime di gioia, mentre April e Casey, stretti l uno all altra, trattenevano letteralmente il fiato....Non sembrava loro letteralmente vero ciò che stavano vedendo:

"Bravo Donnie, bravo fratello....siamo tutti qui.... piano piano, ispira ed espira, ispira ed espira....piano, fratello .... Respira piano.... Stai tranquillo, Donnie.... stai tranquillo.... Siamo qui, siamo qui per te...." Sussurrò Leo al fratellino viola, commosso fino alle lacrime , mentre, lentamente, mano a mano che la mancanza di ossigeno si colmava e aiutato dalle rassicurazioni di Leo, il respiro di Donnie si faceva sempre più tranquillo:

"Così, Donnie....vai così....sei un grande...." Gli sussurrò Raf con affetto, mentre Micky rassicurò tutti che davvero Donnie stava tornando tra loro, continuando a tenere il polso del fratello tra le sue mani:

"Il battito è tornato regolare....Sei incredibile fratello....Vai Donnie, vai cosi...." 

Il piccoletto arancione non poteva crederci.... Aveva veramente pensato, come tutti loro, che lo avrebbero perso per sempre e invece .....invece....il loro Donnie era lì.....di nuovo con loro:

"Bravo il mio ragazzo, bravo.... Hai combattuto da solo il tuo Nukekubi....E l hai battuto..... Bravo davvero, figlio mio....." Sussurrò Splinter col cuore pieno di orgoglio per il suo coraggiosissimo ragazzo.

Per la seconda volta nella sua vita, era riuscito a tornare da loro, con le sue forze.

Ed era vivo, vivo!

Con grande gioia, tutti quanti si accorsero che il ninja viola stava sbattendo piano le palpebre e mise finalmente e lentamente a fuoco sotto gli occhiali bagnati il cielo notturno nerissimo di NYC e i visi sorridenti dei suoi fratelli e del padre che lo guardavano con gli occhi lucidi e fieri....forse avrebbe pure evitato che Micky gli smoccolasse addosso, visto che era sveglio ormai....

"Donnieeeeee!!!!!!!" 

Troppo tardi.

Il suo fratellino arancione si lanciò letteralmente di peso sul di lui per abbracciarlo, singhiozzando istericamente, mentre nell' aria si alternavano applausi ed esclamazioni di gioia alternati a frasi come:"Per la miseria, ma questa mutazione che hanno è incredibile" e"Pensavamo di portare via un morto questa sera, e invece...."

"Bentornato tra noi, Donnie....Bentornato fratello.... Grazie ai Kami, sei vivo, sei vivo.....," Disse Leo con la voce piena di orgoglio e gioia, seguito da Raf che non smetteva un attimo di rimirare fiero il fratello:

"Sapevo che c'è l avresti fatta, sei grande, fratello....Ovunque tu sia stato, ci sei mancato, terribilmente...."

"Mi avete aiutato....anche voi....fratelli.... davvero....grazie di avermi riportato....a casa...... Sapevo che.... non mi.... avevate.... abbandonato" sussurrò Donnie scandendo bene le parole, perché ognuna di loro gli costava fatica, dopo quel combattimento duro e feroce.

"Questo mai,Donnie! Mai!" Gli sussurrò Leo, con Raf che incalzò:"Pure all inferno ti veniamo a recuperare, che credi?"

Donnie, nonostante il freddo che aveva sentito e che ancora aveva, si sentì un gran calore dentro al pensiero dei suoi fratelli stretti a lui, a quanto infinitamente li amasse....

Sì, compreso il piccoletto arancione sul suo petto, che stava piangendo come un matto:

"In effetti....se non all inferno....sicuro ho visto il Nukekubi....è stato spaventoso.....Ma sapevo che non ero solo....voi....voi c eravate..... e tu....Micky....se fai una cosa simile..... nel mio.... laboratorio.... te le prendi..... veramente..." Sussurrò il fratello viola al piccoletto arancione che singhiozzò ancora di più:

"Te lo sfascio....a mazzate....quel laboratorio.....se....fa si....che tu....torni da meeeee.... Ogni voltaaaaa..... Donnieeeeeee......" 

Il ninja viola scosse la testa con affetto.... Del resto Micky era fatto così....

Facendosi aiutare dai i due fratelli rosso e blu, chi dal guscio chi tenendogli il braccio sinistro, il ninja viola si mise seduto e finalmente rivolse la parola anche al padre che lo strinse con dolcezza:

"Papà....Ho combattuto il Nukekubi....C'è l ho fatta.... Non no permesso alla paura di avere il meglio su di me...."

"Lo so, figlio mio, lo so....sei stato meraviglioso....Sono così fiero di te....."

"Lo sei veramente?"

"Ogni momento, Donatello mio..... Non dubitarlo mai...." Gli sussurrò il suo caro padre, con commozione:

"Perché. . allora ....non mi.... hai aiutato oggi...." Balbettò appena il ninja viola al padre, che sospirò:

"Perdonami, figlio mio, non potevo....se lo avessi fatto avresti imparato solo sotto un comando sterile e non saresti cresciuto, non saresti mai riuscito a superare questa prova da solo.... A volte noi genitori dobbiamo farci da parte e lasciare che superiate da soli i vostri limiti e le vostre paure....non sai quanto ci stavo male per non poter fare niente per te....ma avevo ragione....sapevo che c'è l avresti fatta! C'è l hai fatta quando eri un bambino.... Tanto più ora che sei un uomo...."

Donnie, ancora un po' confuso da tutto ciò che aveva vissuto, non capì a pieno le parole del padre, ma sicuramente sapere quanto lo amava lo commosse....si strinse forte al suo petto:

"Aishiteruyo, otōsan**.... arigatò...."gli sussurrò con la voce rotta dalla commozione tra le braccia del maestro che ricambiò, tra le lacrime:

"Watashi mo anata o aishiteimasu, musuko yo***....Amo tutti voi....grazie di essere tornato da me, di nuovo ...."

I passi veloci di April interruppero quel bel momento....la ragazza, letteralmente incredula e con le lacrime agli occhi a vedere tra le braccia di Casey il suo amico riprendere vita, si era sciolta dall abbraccio del compagno per correre da lui e gettargli le braccia al collo, singhiozzando forte anche lei e riuscendo solo a dirgli:

"Donnie..... Donnie....ho avuto tanta paura....tanta.... Scu...scusa Sensei....ma io ho avuto....paura di perdere il.... mio ....migliore amico....ti voglio bene, ti voglio così tanto bene, Donnie..... Voi tutti....siete la mia famiglia ...."

"Non C e niente da scusare, mia cara....sei parte della nostra famiglia, lo sai...."le disse con affetto Sensei, mentre Donnie, sentendo le lacrime uscirgli dagli occhi, si strinse l amica con un braccio mentre con l altro si teneva il suo fratellino.... Leo e Raf accanto a loro, si scambiarono un unico sguardo sollevato:

"Hai visto? Per una volta ho ceduto il comando....e ho fatto bene...." Disse il leader blu al fratello rosso che annuì, sospirando:

"Sì, e mi è bastato, mi sono strizzato da matti....continua pure tu a guidare la squadra fratello....Però.....grazie Leo, grazie di avermi ascoltato.... Quando nessuno voleva farlo.... Io so che posso contare sempre su di te...."

"Lo farò sempre, fratello....sempre.... " Gli rispose il leader blu sorridendo con una mano sul guscio del fratello, che gli donò uno dei suoi rari sorrisi di rimando, mentre davanti a loro l abbraccio tra April, Donnie e Micky non si era ancora sciolto.

"Ti voglio bene anche io, April....grazie....grazie a tutti...." allungando una mano verso quella che gli stava allungando Casey e che gli strinse commosso, asciugandosi le lacrime con l altra:

"Sei stato straordinario, amico....non ho parole....sono così felice che tu sia ancora qui con noi.... Ci hai fatto prendere un bel colpo.... E scusatemi Raf, Micky e Leo.... Non è stata mancanza di fiducia, .... Non....volevo perdere anche voi.... Voi siete i miei fratelli, i miei migliori amici.....Non potevo immaginare....Ma dovevo, in effetti....."

"Nessun problema, amico...." Gli rispose Raf dandogli il pugno nel loro tipico saluto tra amici mentre Leo gli rispose gentilmente

"Era una situazione difficile, per tutti.....non preoccuparti....siamo ancora tutti qui....."

"Siamo ancora amici, quindi?" Disse Casey, ricevendo grandi assensi da parte di tutti, soprattutto dal piccolo arancione, che asciugandosi le lacrime e il moccio con un braccio, diede anche lui il pugno all amico in segno di pace: 

"Ma certo che si,amico.... è tutto ok.... è stata una nottata di merda per tutti....." 

"Non ho parole.....Donatello, sei stato incredibile ragazzo....un impresa incredibile...." Disse l Ispettore Vincent, inserendosi nel discorso e inginocchiandosi davanti a lui, mentre il ninja viola, sciogliendosi dall abbraccio di Micky e April, si strinse nelle spalle

"Sì, sono stato.... bravino dai.... Sono riuscito a usare il Qi gong per resistere quanto più a lungo possibile....sapevo che mi avreste trovato.... semmai siete stati bravissimi voi tutti....non so davvero come avete fatto a trovarmi in un quarto d ora...."

A quelle parole cadde un silenzio incredulo, al quale Donnie non riuscì a dare una spiegazione:

"Che....succede?"

"Donnie, davvero sei convinto di essere rimasto sott acqua solo 15 minuti?" Gli disse Casey alzando un sopracciglio, tra gli sguardi complici degli altri fratelli,di Sensei, di Casey e di April ....il ninja viola era sempre più confuso:

"Ehm....si....non ho mai superato quel limite con il Qi Gong...."

"Per favore, posso dirglielo io? Donatello....sei rimasto almeno quaranta minuti sott acqua....." Gli disse l ispettore Vincent, lasciando la tartaruga viola basita:

"Sta....dicendo....sul serio...."

"Sì, ragazzo mio ,si.....la vedi quell ambulanza? È stata chiamata perché pensavamo di ritrovarti morto..... Lo vedi questo signore? Questo è il medico legale.... teoricamente doveva constatare il tuo decesso....."

"E invece per una volta sono felicemente disoccupato!- rispose un signore ben vestito in giacca e cravatta, che gli porse una mano sorridendo- Complimenti ragazzo, davvero....un impresa eroica...." 

"Gra....grazie.... signore...." Riuscì a balbettare Donnie, ancora fortemente incredulo, mentre stringeva la mano di quel signore che si allontanò subito dopo a redigere la relazione della serata con l.ispettore, mentre nel cuore del ninja viola esplose una gioia incontenibile, sostenuto dagli sguardi pieni di ammirazione della sua famiglia:

"Quaranta minuti!!!!!! Quaranta minuti ,cazzo!!!!!"Cazzo, non posso crederci! Devo andare a segnarlo subito sul calen.....oh nono, mi gira la testa, ho la nausea....." Disse il ninja viola, cercando di rimettersi in piedi, ma venendo recuperato al volo dai fratelli blu e rosso che lo afferrarono prima che volasse per terra, mentre April lo reguardí affettuosamente:

"Donnie, senti, facciamo così.... Quando sarai a casa ti segni tutto, adesso però direi che possiamo darci una controllata, già che c e l ambulanza,hu? Che dici?"

La proposta ricevette ampi consensi dalla famiglia e da Casey, mentre il ninja viola sorridendo, sospirò affettuosamente, dando un bacio sulla guancia all amica:

"Non mi bastavano i miei fratelli, anche la sorella maggiore devo avere! Va bene, va bene, andiamo...."

"Saggia decisione, fratello" disse Leo mettendosi un braccio del fratello al collo, seguito da Raf che si mise l altro braccio, borbottando un:"Del resto sei tu quello intelligente!"

E così, tenendolo per i fianchi i due ninja rosso e blu aiutarono il fratello viola a raggiungere l ambulanza, dove i paramedici lo stavano aspettando, seguiti da Sensei, April, Casey e Micky che gli trotterellava gioioso a fianco tenendo il suo Bo, ancora incredulo della fortuna che avevano avuto di nuovo, quella di essere ancora insieme. 

Tutti e quattro.


*Jizo ti prego ridammi mio figlio


**Ti amo papà


***Ti amo anche io, figlio mio

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Capitolo 8
*** Tutto è bene....parte 1 ***




"Donnie, sei sicuro che ce la fai?"

"Diamine, Micky, devo solo medicarti un braccio, sono ancora in grado, fidati...."

"Ma hai i tubicini dell'ossigeno....."

Donnie, a quelle parole del fratellino arancione, semplicemente scostò appena con una mano il filo trasparente collegato alla bombola di ossigeno portatile vicino al suo letto, sorridendogli:

"Come puoi vedere, ho le mani libere....e ora fatti vedere questo graffio, piccola peste!"

Micky sospirò bonariamente, sbottando con un:"E vaaaaaa bene, fratellone, se lo vuoi tu!" e si sedette a fianco del fratello viola che si trovava sdraiato sul suo letto di casa, con due o tre cuscini dietro la testa e il tubicini dell' ossigeno nel naso, intento a medicarlo con cura.

Erano quasi le tre di notte e, dopo due o tre ore di osservazione in ospedale con ossigeno sparato ad alti flussi, il loro fratellino era stato felicemente dimesso con l obbligo di tenere l ossigeno minimo per tutta la notte.

Per fortuna, c'era sempre una bombola d ossigeno portatile nel covo della famiglia Hamato, cosi Donnie aveva potuto provvedere in autonomia al comando dei medici ed era finalmente a casa, al caldo e all asciutto,a farsi coccolare dai suoi cari.

Era inusuale per la tartaruga viola essere per lui una volta il paziente, era lui che si prendeva sempre cura dei suoi fratelli e del padre, anche a livello medico....ma nonostante il suo quadro clinico fosse ottimo, vista la tremenda situazione che aveva vissuto, si sentiva debolissimo e si era dolcemente arreso alle cure affettuose della sua famiglia, che lo stava coccolando in ogni maniera possibile e immaginabile..... Per tutti loro era semplicemente meraviglioso che il loro Donnie fosse ancora vivo, dopo tutto quel tempo sott acqua senza quasi respirare, col battito cardiaco al minimo, addirittura dopo quei lunghi momenti in cui lo stesso battito si era momentaneamente azzerato.... tutti loro desideravano solo che stesse finalmente bene .

Proprio in quel momento, Raf era in cucina a preparargli un the caldo parlando fitto al telefono con Casey, rientrato a casa con April per stare con la loro figlia e congedare la mamma di lei per concederle di dormire qualche ora, mentre, tolti i pantaloni gelidi e bagnati che aveva, la giovane tartaruga in mutande sul letto si stava facendo lavare affettuosamente da Leo e da Sensei, che gli stavano lavando con acqua tiepida rispettivamente le gambe e il guscio, dopo che lo stesso Sensei gli aveva medicato il lungo graffio sul petto che gli aveva fatto il Nukekubi....quella coccola calda, dopo tutto quel tempo immerso nell acqua gelida, era semplicemente meravigliosa....

"Come ti senti, figlio mio?" Disse Sensei dolcemente, asciugando con cura con un soffice asciugamano il guscio del ninja viola, che, finito di bendare il braccio di Micky, sospirò di beatitudine:

"È meraviglioso, grazie davvero, mi sento come se mi tornasse a scorrere il sangue nelle vene, grazie mille di cuore davvero...."

"Te lo meriti, fratello, hai superato un esperienza tremenda....siamo molto fieri di te....Non sai quanto...." Disse Leo affettuosamente al fratello viola, finendo anche lui di asciugargli le gambe, mentre Micky stava recuperando nei cassetti sotto il letto un paio di pantaloni puliti del fratello, aiutandolo con cura a rivestirsi, buttando anche un occhio alla bombola dell' ossigeno:

"Ti va bene l ossigeno così, fratello, o te lo sistemo un po'?"

"No, va bene, Micky, grazie, sono così felice di essere qui con voi.... mi spiace solo per il furgone.... Cavolo, ci avevo lavorato così tanto su...." Rispose Donnie con una punta di rammarico nella voce, venendo affettuosamente ripreso dal fratellino arancione:

"Andiamo, Donnie, con tutto quello che hai vissuto stanotte, proprio del furgone ti importa? Ne rifai un altro completamente da zero! E sarà ancora più bello vedrai!"

"Micky ha ragione,fratello, non darti cruccio.... Ora devi solo riposare e al resto si vedrà....." Fece eco Leo, ma una voce dalla scala che portava dalla cucina alla loro stanza da letto interruppe quei pensieri....Era Raf,con un vassoio con una tazza fumante e una barretta sopra in una mano, il cellulare dall altra e un espressione stranamente felice per la sua indole scontrosa sul viso, andando a sedersi a gambe incrociate vicino al letto di Donnie e ai piedi del loro Sensei, mentre Micky, seduto dall altra parte del letto e Leo al fondo, attendevano la probabile buona notizia:

"Anche perché non è tutto perduto, fratelli! Non fate quelle facce, ora spiego tutto....intanto, tieni Donnie qui c e il tuo the, è già zuccherato ....ti ho preso anche un Twix, hai bisogno di riprendere forza.... è già aperto, ma solo perché sei quasi morto, non farci l abitudine....e non ridere, dannazione! Comunque.....ho parlato con Casey....come sapete, aveva già chiamato i sommozzatori, l idiota.....bene, non tireranno su tre cadaveri, per fortuna....ma il nostro furgone, si! L hanno ritrovato! Manca completamente il fianco destro e ci sono altri danni, ma meglio di niente! Riescono a recuperarlo!"

La notizia venne accolta con grida di gioia da parte della famiglia Hamato, soprattutto da Donnie, che a momenti mandò di traverso il sorso di thè che stava bevendo:

"Ve....coff coff...veramente? Non....coff coff....ci credo! È bellissimo!!!!" Disse il ninja viola, tossendo per liberarsi di quella sorsata malefica, mentre Raf incalzò:

"Ti dico che è vero! Domani possiamo andare a recuperarlo! Ah.....ehm....Donnie...."

"Si, Raf?"

"Ehm....volevo solo dirti che....tra i vari danni....ti ho rotto la portiera del furgone....scusami.... Ti darò una mano a sistemarla....." Disse il ninja rosso grattandosi la testa, mentre il fratellino viola si sporse piano per toccargli la spalla:

"Raf....stai tranquillo, fratello, è solo una portiera.... Niente di irreparabile!"

Ma il ninja rosso continuò a parlare.... Lo conosceva bene, quel senso di magone che ora lo stava attanagliando....era lo stesso che aveva provato anni fa..... Quando Donnie aveva avuto l incidente nel pozzo.... E lui....lui non era riuscito a salvarlo subito:

"Si....io....beh....Leo mi è testimone....quando ti abbiamo visto....li sotto....non potevamo immaginare del Qi Gong....noi ti abbiamo visto li....e abbiamo pensato....che....che..... Ho perso la testa....."

E così dicendo, Raf tirò un lungo sospiro, cadendo con la testa nelle.mani....i tre fratelli si guardarono velocemente....quando Raf faceva così, è perché C era qualcosa che lo tormentava più del dovuto....Sensei gli fece in silenzio una carezza sulla testa, mentre Leo si era messo al suo fianco con una mano sul suo guscio....solo allora, Raf sputò il rospo:

"Ho....perso la testa perché .....ho pensato a quella volta che tu, Donnie, sei caduto nel pozzo.... Al fatto che non ero riuscito a salvarti.... Mi sono sentito male per anni..... Se non fossimo mai arrivati in tempo con Sensei....se io e Leo non fossimo arrivati in tempo ora....tu....Oh, tu, Donnie...."

E la tartaruga rossa iniziò a singhiozzare mestamente, mentre Leo gli parlò con gentilezza:

"Raf, non è stata colpa tua.... Lo sai..... Non potevi fare niente...."

"Anche perché se volavi anche tu nel pozzo, era un bel casino poi salvarne due!" Disse Micky, sdraiandosi con la sua solita consueta grazia da ippopotamo in cristalleria sopra le gambe di Donnie che mugugnò appena per poter guardare il fratello rosso negli occhi, mentre Sensei riprese il discorso del primogenito

"Hai fatto la cosa più giusta, venendo a chiamare me e non prendendo iniziativa personale....forse ragionavi più quando eri piccolo che adesso da giovane uomo ormai....."

"Soprattutto.... non dovevi rischiare anche tu la vita, Raf.... Se anche tu morivi, come facevano dopo senza il nostro Raf?" Disse Donnie, mettendosi piano piano seduto sul bordo del letto facendo attenzione al filo dell ossigeno e lasciando che il fratello rosso poggiasse piano il capo sulle sue ginocchia.

Mentre riceveva le carezze affettuose del fratellino viola sulla testa coperta dalla bandana rossa, Raf tentò di ricacciare le lacrime in gola e ricominciò a parlare 

"Lo sapete che non so stare senza di voi. ... Non ve lo dico mai, ma voi siete tutta la mia vita..... Per ....per questo non sono riuscito a uscire facilmente dal Qi Gong.... Ho.... Rivisto tutte le vostre quasi morti.... Ho visto Leo nella fabbrica in mezzo alle fiamme....Donnie sdraiato sul ghiacciaio....e Micky agonizzante nella cella col.veleno in corpo.... Eravate li, se avessi allungato un braccio vi avrei potuto afferrare....ma non riuscivo ero....come bloccato e c era una voce, come di donna, che mi rimbombava nella testa.... Una voce che non faceva che ripetermi:"Ecco, li vedi? Sono i tuoi fratelli, i tuoi fratelli che dici di amare....e non li hai salvati, non hai fatto niente per loro....e loro sono morti, perché tu non hai fatto niente....."

E Raf sospirò ancora a lungo,con le lacrime che gli correvano silenziose sulle guance, mentre i fratelli lo rassicurarono con frasi come:"Va tutto bene, Raf, siamo qui fratello, non farti questi pensieri, era solo una brutta visione...." E Donnie raccontò della sua avventura con il Nukekubi, di quella donna bellissima e maligna che aveva tentato di circuirlo, li nell' oscurità del loro furgone in fondo all Oceano, probabilmente la stessa donna che aveva sentito urlare quel giorno nel pozzo, dove aveva cercato di resistere senza respirare in qualche maniera:

"Per fortuna, c eravate voi e le vostre voci da lontano a parlarmi.... Io solo sentendovi parlare, ho capito che non ero solo .... Se c e l ho fatta, se ho resistito così tanto.... è solo grazie a voi fratelli....Quando ero bloccato nel furgone e dovevo trovare la concentrazione, ho deciso di pensare a una sola cosa bella, come mi hai detto tu, Leo.....una cosa che mi facesse dimenticare la situazione di merda in cui ero.... E ho pensato a voi, la mia famiglia ..... Ho pensato a tutte le cose belle che abbiamo vissuto, ai nostri ricordi più belli, nonostante tutto lo schifo che abbiamo vissuto negli anni..... Perché....Perché non volevo fossero gli ultimi....Io....volevo altro ricordi con voi....perché siete le persone che amo di più al mondo....non volevo morire senza dirvelo....."

"Oh Donnie....Ti amiamo tanto....ma tanto!" Gli dissero i fratelli commossi, stringendosi forte a lui, mentre Splinter non aveva smesso un attimo di guardare i suoi cari ragazzi col cuore pieno di amore per tutti loro....i suoi buffi, confusionari, scapestrati ragazzi.....

Tutta la sua vita.

"Figli miei, sono così orgoglioso di tutti voi.... soprattutto di te, Donatello..... Non ci crederai mai, ma sei sopravvissuto nel pozzo quella volta perché, anche se non lo sapevi, hai padroneggiato proprio il Qi Gong...."

"Davvero, Sensei?????" Domandò Donnie incredulo al maestro che annuì sorridendo:

"Certo che si, saresti sicuramente morto o ti avremmo recuperato annegato in arresto cardiaco quasi sicuramente....invece per fortuna sei solo riuscito a ridurre al minimo le tue funzioni vitali e c'è l hai fatta.... Non ho mai avuto dubbi, su nessuno di voi.... E Raffaello, non stare male....i demoni personali sono terribili da combattere, so bene, figlio mio, la fatica che fai ogni giorno per tenerli a bada....non tutti ci riescono ahimè..... Avevo un....amico....molto molto caro a me..... Durante i primi anni di addestramento al Piede, prima del mio Genpuku.... Avevamo poco più di 25 anni....ed eravamo molto legati.... Purtroppo è morto molti anni fa.... Abbiamo litigato poco prima che usasse il Qi gong....non è riuscito a tornare indietro dallo stato di trance .... E il Nukekubi l ha portato via con sé....."

Splinter sospirò....il ricordo di Sota avvolto in quel lenzuolo bianco, mentre veniva portato via dal lago dove era stato recuperato e inutilmente rianimato, ancora lo tormentava nei sogni.... Non disse altro ai suoi figli.... Era una parte molto privata della sua vita....una parte che desiderava tenere per sé..... E custodire come qualcosa di prezioso e bello....una cosa dolce, ma irrimediabilmente persa per sempre.....

"Per questo- continuò Splinter- faccio di tutto per dimostrarvi ogni giorno quanto vi amo, anche se sbuffate e dite che siete ormai grandi.... Per me non lo sarete mai e non voglio fare passare un giorno senza dirvi quanto mi avete fatto bene venendo al mondo, miei cari ragazzi, miei ninja adorati.... Miei figli stupendi.....ora dormite, è stata una notte terribile....necessitate di riposo....."

E così Sensei baciò sulla fronte uno per uno i suoi ragazzi, augurando loro la buonanotte e li lasciò li, vicino al letto di Donatello a parlare fitto fitto di quella notte assurda.

Esattamente come li aveva lasciati quella notte di dieci anni fa....

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Capitolo 9
*** Tutto è bene .... parte 2 ***



***************************

"Stai bene, Donnie, sei comodo?" Disse Raf coprendo il suo fratellino e passandogli il suo peluche....Era da un pezzo passata l.ora dove andavano a dormire, Leo e Micky già dormivano nei loro letti, dopo la favola e la buonanotte di Sensei....solo lui non riusciva, si sentiva un qualcosa di doloroso nel petto che non riusciva a spiegare....

Non capiva come mai, suo fratello era vivo, stava bene, era in un lettino morbido, con le lenzuola e il pigiamino pulito, dopo un bagno caldo e una buona cena nella pancia....andava tutto bene....eppure il pensiero di cio che era successo quel pomeriggio lo tormentava senza pace. Se solo avesse fatto più attenzione.... Se solo fosse riuscito a tirare subito su Donnie.....

"Sto bene, fratello, grazie .....ma tu stai male?"disse Donnie al fratello in rosso, che, seduto sul suo letto faceva ciondolare i piedini davanti a sé.

La tartarughina rossa si morse un labbro.... Si sentiva le lacrime agli occhi e proprio non voleva fare vedere ai suoi fratelli che piangeva....odiava sentirsi debole. Lui voleva essere sempre forte, voleva solo proteggerli.... Piangere è da sciocchi, da poppanti....e lui non lo era.

"No....in realtà....io....oh cavolo.....Mi....dispiace....Donnie...."

Disse la tartarughina rossa, giocherellando nervosamente con i lacci dei pantaloni del suo pigiamino:

"Perché?" Gli domandò il fratellino viola, mentre Raf si mordeva sempre di più il labbro...le lacrime erano praticamente fuori dagli occhi, cavolo....

"Non sono....riuscito....a tirarti fuori ..... da quel pozzo.... Se Sensei non fosse arrivato per tempo....tu ....tu ....." Balbettò la tartarughina, mettendo la testa in mezzo alle ginocchia e iniziando a singhiozzare piano piano...

Dannazione, era caduto nella trappola delle lacrime, che cavolo.

"Raf....ma hai fatto la cosa giusta..... Non potevi fare niente.... Hai chiamato Sensei e siete riusciti a tirarmi fuori.... Vi....ringrazio tanto...." Disse Donnie mettendo una mano sul guscio del fratello che continuava a non guardarlo in faccia, con la testa sulle ginocchia:

"Dovevo salvarti io..... Sono tuo fratello maggiore....i fratelli proteggono sempre...."

"E lo hai fatto....come fai sempre, Raf....se ci sei tu, noi ci sentiamo protetti....anche Leo...."

A quelle parole, Raf sbuffò di stizza:

"Leo non ha bisogno di me....Lui è mister perfetto e faccio tutto bene.... Se la cava da solo....."

"Certo che ha bisogno di te, Leo, come tutti noi.....vuoi dormire qui con me, stanotte?" 

Raf tirò su col naso, si asciugò velocemente le lacrime e annuì al fratellino viola, che gli fece spazio nel suo lettuccio....li sdraiato vicino a lui, con una mano nella sua e la faccia sopra il dinosauro di peluche di Donnie, Raf si sentì una cosa dolce e calda e allo stesso tempo triste salirgli alla gola, forse era quella cosa che Sensei chiamava commozione....o forse semplicemente era l amore per la sua famiglia che gli riempiva il cuore da sempre:

"Ti....voglio bene....fratellino..... Sei stato molto coraggioso e.... Sono felice che....sei qui....." Sussurrò la tartarughina rossa al fratellino.viola che sorrise:

"Grazie fratello, ho imparato da voi....ti voglio bene anche io, Raf....lo sai...."

"Raf...."

Una vocetta minuscola, preceduta da uno scalpiccio veloce di piedini, giunse vicino al letto di Donnie....Raf alzò la testa appena dal cuscino, giusto in tempo per vedere Micky vicino a lui, con il suo orsetto in braccio e il labbruccio all.ingiú:

"Che c e Micky? Hai fatto di nuovo pipì a letto?"

Il piccoletto sbuffò, risentito:

"No, che cavolo! Volevo solo....scusarmi con te, Raf....ti ho detto che sei cattivo oggi e bugiardo.... beh non è vero, io....mi sono solo tanto spaventato.....quando Sensei ha tirato su Donnie dal pozzo.... ecco, ho avuto solo tanta paura....."

A quelle parole, la tartarughina rossa sorrise e allungò una mano per prendere quella del fratellino arancione:

"Tranquillo Micky, non ci pensavo neanche più...."

"Vuoi venire anche tu, fratellino?" Chiese Donnie....detto fatto, il lettino si strinse ancora e divenne ancora più dolcemente stretto, quando anche Leo, con la scusa di vedere se i fratelli stessero bene, prese posto anche lui vicino ai fratelli.

In quel tripudio di manine, braccine e peluche vari, i quattro fratellini lentamente scivolarono nel sonno serenamente, sentendosi coccolati e protetti, li stretti affettuosamente l uno all altro.

Solo Leo aspettò un attimo a prendere sonno, doveva dire una cosa importante a uno dei suoi fratelli:

"Raf?"

"Umpf....dimmi Leo...." Gli disse il fratello rosso, con la voce impastata dal sonno e passandosi una mano sugli occhi:

"Guarda che non è vero che faccio tutto giusto....e non è vero che non ho bisogno di te.... Ho bisogno di te, Raf.... Sei importante per me.....e ti voglio bene...."

A quelle parole del fratello maggiore, il groppo in gola di Raf divenne sempre più forte.... Alzò la testa da dove era per guardare gli occhi buoni del fratello in blu, quel fratello con il quale litigava spesso e volentieri e a volte non sopportava proprio..... Ma anche lo stesso fratello al quale voleva un bene che non poteva spiegare, lo stesso bene che voleva a Micky e a Donnie.

Un bene piu grande di se stesso.

Il fratello che, come tutti loro, avrebbe difeso strenuamente con le unghie e con i denti, per sempre.

 Del resto, solo lui poteva rompergli le scatole. Lui e nessun altro.

La tartarughina rossa e quella blu allungarono una mano l.uno verso l altro, stringendole forte appena si incontrarono sopra la pancia di Donnie, mentre Micky si era addormentato russando sopra la spalla di Raf e il fratellino viola dormiva anche lui tranquillo:

"Anche tu sei importante per me, Leo.... E ti voglio bene....anche quando mi fai incazzare...."

"Raf, non si dice quella parola...."

"Uffa, ora non C e Sensei...."

"Non importa, non devi dirle lo stesso...."

"Un che pa....mmmmmh....che noia che sei Leo, veramente...." Sbuffò Raf, ma sorridendo.

E così dicendo, anche i due fratelli maggiori, tenendosi per mano, si addomentarono sereni, ignari del fatto che Sensei c era eccome.... Nascosto vicino alla porta della loro stanza, il loro caro padre aveva assistito alla scena con tenerezza, pensando solo a quanto infinitamente amasse quelle sue dolci tartarughine.

E che, solo per quella volta, non avrebbe rimproverato il suo irruento figliolo rosso per il linguaggio scurrile che aveva usato.


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Esattamente come quella notte da bambini, così Splinter ritrovò i suoi ragazzi al mattino, accucciati tutti insieme sul letto di Donatello come i cuccioli di cane, che dormono letteralmente uno sopra l altro, illuminati appena dal grande arco blu al neon che troneggiava sopra il giaciglio del suo figlio super tecnologico.

Donatello appunto, al centro, riposava sereno, col.viso rilassato e sorridente di chi dormiva beato, respirando anche in maniera piena e regolare...vedendolo così tranquillo, Splinter con delicatezza gli tolse piano.il.tubicino nasale.dell.ossigeno, sfilandolo dalla testa e facendo attenzione ai suoi fratelli che dormivano vicini a lui, Michelangelo sulla sua spalla destra, Raffaello su quella sinistra e Leonardo in fondo con la testa sulla pancia del fratello viola.

Probabilmente il sonno li.aveva colti così, tra una risata e uno scherzo, a giudicare dalle.loro.espressioni beate e soprattutto dovevano essere veramente esausti per non essersi levati le loro maschere come.di.consueto e non aver neanche tentato di andare nei loro letti.

Come riuscissero a dormire in quel modo, con quel groviglio di braccia sopra i gusci e le spalle l uno dell altro era veramente un mistero....e allo stesso tempo era una cosa che riempiva il cuore del maestro ogni volta di profonda tenerezza.

Splinter si sedette sul bordo del letto senza svegliarli, carezzando piano piano una testa, un guscio, un braccio un qualcosa di ciascuno:

"È vero figli miei .... Siete ormai grandi....e a me sta il doverlo accettare..... L unica cosa certa è che vi amerò sempre ....." Disse sottovoce il maestro, sorridendo appena.

Era dura, non si sarebbe mai abituato a vederli crescere....ogni volta lo spettacolo della loro indomita lealtà, del coraggio che avevano, della loro fratellanza solida e del grande amore fraterno che li legava lo stupiva come la prima volta.... E lo sapeva, non si sarebbe mai abituato all idea di poterli perdere per sempre, come aveva rischiato di perdere il suo Donatello solo la sera prima.

Il maestro guardò proprio quel suo figlio in viola e non sapeva se per il debole riflesso del sole che penetrava leggero dalle grate dei tombini sopra il loro covo o se per ciò che aveva passato, ma gli parve più luminoso, intenso, quasi più adulto. 

Quel suo ragazzo straordinario dal coraggio incredibile, acume vivo e piena intelligenza, che lo aveva reso così fiero di lui

Quel suo ragazzo che, come tutti loro stava diventando un uomo.

Prima o poi i suoi ragazzi avrebbero preso definitamente la loro strada.... Chissà per quanto tempo ancora avrebbe potuto proteggerli, quanto tempo ancora avrebbero passato così insieme, tutti e cinque, come una famiglia.....

Splinter sospirò.

Bando ai cattivi pensieri.

Come diceva suo padre, la sua mente era l arma migliore. E doveva volgerla al bene.

Era appena spuntato un nuovo giorno, per tutti loro. Un giorno da vivere al meglio.

Con quel buon proposito, Splinter si recò in cucina, sbattendo alcune uova in una ciotola e facendole strapazzare in padella, mentre il bacon, in un altra padella sfrigolava gioioso.

Il buon profumo della colazione sul fuoco fece da richiamo per la sua tribù di scapestrati quasi meglio del flauto del pifferaio magico, perché uno alla volta, al grido di"Siiiiii! Colazione!!!!!! Che fame!!!!!"quattro tartarughe diciottenni si recarono in cucina super affamate come loro solito, venendo però invitate dal maestro, prima di sedersi a mangiare, ad andare in bagno a lavarsi bene faccia, collo e orecchie, come dovevano fare ogni mattina:

"Va bene, papà! Però prima ce lo dai un bacio?" Gli domandarono i suoi ragazzi con una faccia da monelli adorabili....Splinter lo guardò, alzando un sopracciglio:

"Certo, ma perché?" Domandò loro, ricevendo di risposta tre abbracci forti:

"Perché è vero che siamo grandi, ma vogliamo sempre bene a nostro papà, mica è una vergogna!"

Commosso, Splinter diede a tutti e quattro i suoi ragazzi un bacio sulla guancia e, mentre li vide correre verso il bagno battibeccando su chi dovesse essere il primo a lavarsi, non poté non scuotere la testa sorridendo.

Grandi e grossi, ma nel suo cuore erano sempre i suoi bambini.

Lo sarebbero stati per sempre.



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