Kidnapped by love

di _Bec_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A normal day of school (un normale giorno di scuola) ***
Capitolo 2: *** The Kidnapping (Il rapimento) ***
Capitolo 3: *** What a funny girl! (Che ragazza strana!) ***
Capitolo 4: *** At the police central (Alla centrale di polizia) ***
Capitolo 5: *** You again? (Ancora tu?) ***
Capitolo 6: *** You again? Pt.2 (Ancora tu? Pt.2) ***
Capitolo 7: *** A wonderful date pt.1 (Un appuntamento da favola pt.1) ***
Capitolo 8: *** A wonderful date pt.2 (Un appuntamento da favola pt.2) ***
Capitolo 9: *** The party (la festa) ***
Capitolo 10: *** I don’t want to see you anymore (Non voglio più vederti) ***
Capitolo 11: *** Investigating (Investigando) ***
Capitolo 12: *** Enemy or Friend?(Nemica o Amica?) ***
Capitolo 13: *** Maybe I…love you? (Forse ti…amo?) ***
Capitolo 14: *** A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffé) ***
Capitolo 15: *** Looking for the perfect boy (cercando il ragazzo perfetto) ***
Capitolo 16: *** Love, Friendship and Family (Amore, amicizia e famiglia) ***
Capitolo 17: *** Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi) ***
Capitolo 18: *** One only thing (Una cosa sola) ***
Capitolo 19: *** The blackmail (Il ricatto) ***
Capitolo 20: *** Game over (Fine dei giochi) ***
Capitolo 21: *** Where is our hope? (Dov'è la nostra speranza?) ***
Capitolo 22: *** I'll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì) ***
Capitolo 23: *** Inspection at Woldrich's home (Ispezione in casa Woldrich) ***
Capitolo 24: *** The nightmare has finished (L'incubo è finito) ***
Capitolo 25: *** A whole new life (Una vita completamente nuova) ***



Capitolo 1
*** A normal day of school (un normale giorno di scuola) ***




In seguito a spiacevoli avvenimenti sono costretta a scrivere questo avviso:
E' assolutamente VIETATA la riproduzione, anche parziale, di questa o di qualsiasi altra storia presente nel mio account autrice "_Bec_". La storia è stata pubblicata solo ed esclusivamente qui: doveste vederla in qualche altro sito vi prego di avvisarmi tramite i contatti presenti nella mia pagina autrice.
Grazie.

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Capitolo 1: A normal day of school (un normale giorno di scuola)

Capitolo 1: A normal day of school (un normale giorno di scuola)



Quella mattina, mentre mi dirigevo verso la scuola, ebbi una strana sensazione…come se ci fosse qualcuno oltre a me sotto quella pioggia scrosciante, come se quel qualcuno mi stesse osservando da lontano, approfittando della pioggia fitta per nascondersi.

Mi girai di scatto irritata; mio padre, iperprotettivo e per di più capo delle forze dell’ordine della città di New York, aveva ammesso di avermi fatta seguire quando andavo alle medie, da poliziotti in borghese perché mi controllassero. Però era da diverso tempo che non succedeva più: ero cresciuta, andavo al liceo, che bisogno c’era di mettermi qualcuno alle calcagna? Un brivido mi percosse la schiena quando realizzai che non c’era nessuno. Ero da sola. Mi ero immaginata tutto? Probabile. Continuai per la mia strada, questa volta, però, velocizzando il passo.

Quella giornata era cominciata come le altre; mi ero alzata, tanto per cambiare, dando il buongiorno di malumore al mondo. Non sapevo ancora che in quelle apparenti e noiose ventiquattrore la mia vita sarebbe cambiata radicalmente. Avevo veramente poca voglia di alzarmi dal letto; mi aspettavano il freddo e un’invitante verifica di storia.

Con una forza raccolta da chissà dove, mi ero alzata e diretta verso il bagno. Mi era bastata un’occhiata allo specchio per ricordarmi immediatamente di una delle notti peggiori che avessi mai passato, accompagnata da diversi incubi che nemmeno ricordavo bene. Le occhiaie scure ben evidenti sotto i miei occhi spiccavano sulla mia carnagione chiara e, tutto sommato, volendo cercare un lato positivo, facevano risaltare i miei occhi castano chiari, quasi sul dorato.

Mi pettinai di malavoglia, ravviando con le dita i miei mossi capelli rossicci. Odiavo da morire quella dannatissima criniera rossa che mi ritrovavo, non tanto per il colore, quanto per il fatto che non erano né totalmente mossi, né lisci, erano una via di mezzo indefinita, uno schifo insomma.

Iniziai lentamente ed incurante dell’orologio, che continuava a proseguire col suo ticchettio silenzioso, a mettermi un leggero tocco di matita sotto gli occhi per nascondere le occhiaie; il pensiero di un ennesimo ritardo non mi preoccupava minimamente immersa com’ero nella totale bambagia mattutina. Mi stupivo ogni volta di come mi comportassi da zombie appena alzata, il sonno aveva il potere di mettermi completamente KO.

Dopo essermi un po’ ripresa grazie ad una bella cioccolata calda, però, avevo dato finalmente un’occhiata all’orologio.

-Merda!- Balzai in piedi terrorizzata. Fortunatamente non c’era nessuno in casa, altrimenti i miei mi avrebbero fatto tardare di almeno una mezz’ora rimproverandomi per il linguaggio scurrile che usavo, che avrebbe condizionato il mio povero ed innocente fratellino e bla bla bla.
Il mio dolcissimo fratellino Nicholas era più viziato del principino Harry d’Inghilterra in persona, veniva servito e riverito dalla mattina alla sera, andava benissimo a scuola -motivo per cui i miei avrebbero eretto una statua in suo onore- e aveva un sacco di amichetti con cui usciva anche se aveva solo dieci anni. Con me facevano storie per farmi uscire anche se ne avevo quasi diciassette di anni, assurdo!
Venivo
considerata quasi come la pecora nera della famiglia, solo perché ero la classica ragazza che faceva il minimo indispensabile a scuola, che studiava solo per avere la sufficienza e che passava le giornate con le amiche riducendosi all’ultimo, anche di notte, a fare i compiti. I miei professori non facevano che lamentarsi con i miei dicendo che “ero una ragazza intelligente e che dovevo impegnarmi di più”. Fancu…ehm, che andassero a quel paese.
Ero la tipica ragazza simpatica con le persone che le ispiravano fiducia e antipatica con tutte le persone che non sopportava; motivo per cui ero parecchio odiata dai miei sopraccitati professori che, più di una volta, mi avevano rimproverata per la mia mancanza di rispetto nei loro confronti.

Per quanto riguarda il carattere, ero molto orgogliosa e testarda e per nulla un tipo romantico, davo consigli alle mie amiche in amore, ma non avevo una vera e propria esperienza in materia. Non era un problema per me fare la cretina, ridere e scherzare con dei ragazzi, il mio problema era pensare ad uno di loro come il mio ragazzo, la cosa mi imbarazzava da morire.
Fino a qualche anno prima, poi, il solo pensiero di avvicinarmi ad un ragazzo e di baciarlo mi immobilizzava. In prima elementare era capitato che un bambino di un’altra classe -un bambino porca miseria!- che non conoscevo nemmeno tra l’altro, mi avesse baciata seriamente con tanto di lingua in bocca. La mia non era stata proprio una bella esperienza, ero corsa in infermeria a vomitare l’attimo dopo. Perciò, diciamo che per via di quell’esperienza, all’inizio baciare il mio quasi-ragazzo Mark ogni volta era quasi un’impresa…

Il telefono mi risvegliò dalla sorta di trance in cui ero caduta e mi fece cadere di mano una scarpa che stavo valutando se fosse il caso o no di mettere. Dannazione, quale scarpe potevo mettermi?
Imprecai contro il telefono maledicendone l’inventore; dannato apparecchio telefonico utile soltanto a produrre stupide musichette che ti avvisavano se qualcuno rompeva le scatole, ma perché non lo staccavano?! Ah già, perché mio fratello Nicky lo usava tutto il giorno per stare al telefono con la sua fidanzatina.
Ignorai lo squillo del telefono ed optai alla fine per le classiche All Star.
Appena uscita di casa, mi accorsi del fatto che stesse piovendo ed etichettai automaticamente quella giornata come "la più sfigata della mia breve vita".

-Ma che cavolo! Non me ne va una giusta!- Esclamai di nuovo irritata. Non avevo il tempo di tornare indietro a cambiarmi le scarpe che si sarebbero inevitabilmente inzuppate, così, mi diressi di di corsa verso la scuola, ignorando quella fastidiosa sensazione di essere seguita.

Mentre prendevo i libri dall’armadietto, mi accorsi che quel brutto presentimento non se ne era ancora andato. Mi capitava spesso di avere brutte sensazioni e quasi sempre succedeva qualcosa di non piacevole. Mia madre diceva scherzando che avevo preso tutto da sua nonna che era una specie di veggente fissata con le premonizioni e la lettura delle carte; io, però, mi ero sempre rifiutata di pensare che le mie sensazioni fossero una specie di premonizione, anche perché non avevo mai creduto in quelle cose.

Chiusi l’armadietto appoggiandoci poi la fronte sopra e sospirando ad occhi chiusi; era solo uno stupido presentimento il mio, non avrei dovuto guardare The exorcism of Emily Rose la sera precedente, i film horror non mi aiutavano a calmare le mie sensazioni.

-Ciao Lily!-

Una voce squillante proveniente da dietro mi fece sobbalzare e cadere tutti i libri che avevo in mano.

-Mio Dio, mi hai spaventato cretino!- Sbottai furiosa contro il mio “ragazzo” Mark che rideva divertito della mia reazione.

Il nostro rapporto era molto strano; non stavamo insieme, ma eravamo più che amici visto che da mesi ci frequentavamo. Lui…beh lui non aveva mai nascosto il fatto che gli sarebbe piaciuto essere il mio ragazzo, ma io non me la sentivo ancora. Mark era un tipo piuttosto tradizionale e pretendeva già di conoscere i miei genitori, -neanche stessimo per sposarci!- cosa che solo a pensarla mi faceva morire dall’imbarazzo. Già vedevo la faccia di mio padre mentre glielo presentavo…e riuscivo anche ad immaginare le raccomandazioni sul sesso che avrebbe fatto mia madre.

-Scusa, volevo farti una sorpresa.- Si difese lui sorridendo, mentre mi porgeva i libri che aveva gentilmente raccolto. Aveva un bel sorriso e i capelli cortissimi di un castano scuro che al sole sembravano quasi rossi, tanto che per scherzare ci chiamavano i “rossini”.

Alzai lo sguardo verso di lui che era poco più alto di me e sospirai teatralmente riprendendo il libro in mano. -D’accordo, per stavolta ti perdono.- Sorrisi divertita, avvicinandomi per baciarlo a stampo sulle labbra.

-A cosa devo questo?- Mi intrappolò in un abbraccio.

-Devo avere un motivo in particolare per baciarti?- Alzai un sopracciglio maliziosa.

-No, sai che puoi farlo quando vuoi.- Ridacchiò, baciandomi di nuovo con molto più trasporto di prima.

-Oh, la smettete con queste smancerie tesori miei?- Una voce divertita mi fece girare.

Victoria McFinn se ne stava di fronte a noi sorridendo sbarazzina. Era una mia compagna di classe , nonché amica da…neanche ricordavo da quando, probabilmente da quando eravamo all’asilo. Era una piccoletta tutto pepe, i capelli cortissimi e biondi che da dietro la facevano sembrare quasi un ragazzo, ma che le incorniciavano il viso bellissimo simile a quello di una bambola. Aveva un modo affettuoso e strano di chiamare le persone; per lei eravamo i suoi tesori, i suoi cuccioli, i suoi bimbi, i suoi amori… L’unica cosa che nessuno di noi aveva mai capito, era perché si fosse sempre rifiutata di farsi chiamare Vicky. Diventava furiosa –ed era rarissimo vederla arrabbiata dato che sorrideva quasi sempre- quando qualcuno la chiamava così.

-Se non vi dispiace dovrei andare al mio armadietto e vorrei arrivarci senza prendermi il diabete…-

Feci la linguaccia: -Ma come sei acida tesoro stamattina.- Ridacchiai.

-Senti pupattola, o ti sposti tu o ti sposto con la forza e sai che potrei anche farlo.- Incrociò le braccia sorridendo in modo fintamente minaccioso. Ecco cosa intendevo quando dicevo che usava epiteti curiosi per chiamarci, pupattola era un esempio.

-Un corpo a corpo fra donne? Eccitante…- Fece Mark sorridendo.

-Deficiente.- Gli diedi un leggero pugno sul petto, prima di rivolgermi di nuovo a Victoria. – Hai vinto cosetta-, altro modo che usava lei per chiamare le sue amiche di solito, -sono costretta a spostarmi, tu hai fatto una lezione di karaté, non posso mica competere con te.- Commentai fingendomi terrorizzata all’idea di un confronto.

-Ecco, brava cosetta, togliti che è meglio; il mio gancio destro è micidiale.- Rise divertita. Victoria era portatissima per tutti gli sport, ma era proprio negata per qualsiasi tipo di arte marziale e l’unica lezione del corso di karaté a cui aveva partecipato ne era la prova. Aveva pagato una fortuna quel corso di 34 lezioni in tutto, ma alla prima si era già arresa capendo che il karaté non faceva proprio per lei.

Il suono della campanella interruppe i nostri discorsi cretini, ricordandoci che probabilmente il nostro prof di geografia non sarebbe stato molto contento se avesse avuto 3 persone in meno da interrogare.

Mi guardai intorno un po’ spaesata ricordandomi improvvisamente una cosa.

-Avete visto Angie per caso?- Di solito Angela, la mia migliore amica, anche quando arrivava in anticipo mi aspettava sempre. Quel giorno ancora non l’avevo vista…

Si girarono entrambi verso di me improvvisamente consapevoli della sua mancanza.

-No, è vero non c’è…Di solito prende il treno delle 7.45, la incontro sempre in stazione, ma stamattina non l’ho vista- Affermò confusa Vicky (nella mia mente potevo anche chiamarla così, no?) girandosi verso Mark che fece segno di no con la testa.

-Sarà stata male.- Alzai le spalle lasciando perdere. In fondo, capitava a tutti di stare male qualche volta, no? Strano però che non mi avesse avvisata...

-Stasera cinema?- Mi chiese poi al volo con un sorriso a trentadue denti Mark. Vicky alzò di nuovo gli occhi al cielo schifata, -Vado in classe, a dopo bimbi.- E, borbottato quello, si diresse velocemente verso la classe in fondo al corridoio.

-Perché no!- Risposi a Mark alzando le spalle sorridendo. –Riproiettano Titanic al cinema e tu sai quanto adoro quel film!- Ero sicura che gli occhi mi stessero brillando dalla gioia. Anche se lo avevo visto migliaia di volte –vedendo il povero Jack morire ogni volta, cosa molto deprimente tra l’altro, continuava a piacermi.

-Ma lo hai già visto 130 volte!- Esclamò esasperato. Il povero Mark mi aveva fatto compagnia molte volte mentre mi riguardavo il dvd a casa. Si era capito?

-134.- Precisai con una smorfia, mentre ci incamminavamo verso la classe. –E poi vederlo al cinema è un’altra cosa, si provano un sacco di emozioni!- Dissi estasiata all’idea di vedere il mio film preferito in uno schermo così grande.

-Ho visto talmente tante volte quel film che ormai non provo più niente.- Scosse la testa –Ma che gusto c’è a vedere un film di cui conosci già il finale?- Mi chiese ingenuo. Non sapeva che avrei potuto fargli un discorso di più di un’ora sul perché Titanic fosse il Film più bello del mondo e non mi annoiasse mai. Per sua fortuna il prof stava arrivando e dovemmo affrettarci a prendere posto nei nostri banchi.

-Ricordamela stasera questa domanda e avrai risposta.- Una lunga risposta, sapevo essere davvero logorroica quando volevo, –Facciamo alle nove?- Chiesi battendo le ciglia con uno sguardo implorante.

-Alle nove.- Cedette infine. Avrebbe rivisto anche lui Titanic per la 32esima volta.

Proprio in quel momento, entrò il professor Spyne, il mio amatissimo insegnante di geografia, e fui costretta a sedermi al mio banco, quel giorno affiancato da un suo gemello vuoto. Angie, la mia migliore amica, era appunto assente. Mi chiesi come mai non mi avesse chiamato per avvertirmi, ma poi mi tranquillizzai pensando che quello era il giorno di riposo di sua madre e che quindi non sarebbe stata sola a casa.

Il professore spiegò per venti lunghissimi minuti di agonia per la classe e di ozio per me che non facevo altro che scrivere “Edward” sul mio libro. Sì, lo sapevo, era da ochetta deficiente sbavare per un vampiro esistente solo in un libro, ma...era così perfetto in Twilight, così simile al mio modello di ragazzo ideale.
Certo, tolta quella cosa inquietante dello stalking, non mi sarebbe piaciuto affatto se un ragazzo mi avesse seguita o se fosse entrato in camera mia per guardarmi dormire, non ero a quei livelli.
Capii subito quando la spiegazione giunse al termine; d’un tratto piombò il gelo glaciale in classe e il professore, con un ghigno divertito e maligno al tempo stesso, si acciambellò sulla sedia lentamente.

-Allora, interroghiamo oggi?-Chiese retoricamente. -Qualcuno si offre?-

Fece scorrere il suo sguardo su studenti improvvisamente distratti a cercare qualcosa nella cartella o presi da appunti infiniti sul quaderno. Nessuno osava incrociare lo sguardo del professore. Mentalmente tutti imploravamo Loris Finnigan, il secchione della classe, di farsi interrogare, ma lui non sembrava intenzionato a farlo.

-Devo usare la mia amica penna?- Chiese perfidamente sadico con un sopracciglio inarcato.

Quando nessuno si offriva, l’adorabile prof Spyne si divertiva a far cadere la sua penna sul registro che andava ad indicare i nomi dei poveri sfortunati che dovevano essere interrogati. Rifiutare di farsi interrogare quando la penna chiamava per il professore era una specie di sacrilegio ed equivaleva ad una bella F.

-Bene- Disse sorridendo placidamente e lasciando cadere la penna sul registro.

Gli studenti non fiatarono, si alzarono e abbassarono leggermente dal banco col fiato sospeso per osservare meglio la penna che rotolava sadica sul registro. Poco dopo, però, chi era in fondo al registro e chi all’inizio si tranquillizzò; la penna si era fermata al centro.

-Bene bene, mi fanno il piacere di venire qui la signorina Lowell e il signor Maxwell?-

Ovvio, vi ho già parlato della mia fortuna? Naturalmente la sua domanda era retorica, bisognava andare per forza o tanti cari saluti alla sufficienza in pagella.
Mi alzai e camminai come diretta verso il patibolo, verso la mia fine. Non avevo studiato praticamente niente e Angela non era nemmeno presente per potermi suggerire uno straccio di parola dal libro. Figurarsi poi se avrebbe potuto aiutarmi Mark che sorrideva al vuoto attorcigliandosi i capelli con la matita e pensando probabilmente alla sua prossima partita di football.
Che cavolo, alla fine poi chi della classe pensava a studiare una materia inutile come geografia? Si pensava alla letteratura, alle lingue, alla matematica e alle altre materie scientifiche, ma la geografia non contava molto nel programma scolastico. Tuttavia era comunque rilevante per la pagella finale, un’insufficienza e la bocciatura scattava.

-Prof , scusi…-

Una voce parecchio sicura e spavalda proveniente dalla mia destra attirò l’attenzione del prof e della classe.

Il prof sorrise maligno, mentre si infilava i suoi occhiali alla Harry Potter.

-Mi dica signor Maxwell-

-Ecco, vede, in questi ultimi giorni ho avuto la febbre parecchio alta –controlli pure sul registro ero assente- quindi non ho potuto prepararmi adeguatamente…-

Sì, certo, come no! Ovviamente il fatto che non si era “preparato adeguatamente alla lezione” voleva dire che non aveva studiato. E poi, chi ci credeva alla storia che Theodor Maxwell non veniva a scuola perché malato? Dio solo sapeva quante volte aveva marinato la scuola falsificando poi la firma dei genitori.

-Temo che questa non sia una giustificazione sufficiente signor Maxwell…- Spyne arricciò le labbra come un bambino indispettito, -Inoltre- Aggiunse ancora con quell’aria fintamente dispiaciuta mentre controllava sul registro , -Mi risulta che lei ieri fosse presente, quindi stava abbastanza bene per studiare…- Concluse togliendosi gli occhiali e sorridendo compiaciuto. Theodor si morse il labbro non sapendo più in che modo replicare.

-Facciamo così- Il prof si sistemò meglio sulla sedia mentre parlava. -Venga alla lavagna e mi dica quello che sa- Si grattò il mento soddisfatto, -Sono di buon umore e se sa qualcosina potrei premiarla con una D, anziché una F, che potrà poi recuperare più avanti.- A volte non era del tutto perfido in fondo.

Theodor, incoraggiato da quel sorriso, annuì e si diresse verso la cattedra un po’ più tranquillo.

Andò abbastanza bene alla fine…per me ovviamente. Theodor si beccò una D, come gli aveva promesso il prof se avesse detto qualcosa sulla lezione, io invece una B-, voto che mi andava comunque bene; non volevo assolutamente essere la migliore e avere tutte A, mi bastava la sufficienza.

Non ero mica mio fratello che faceva una tragedia greca con tanto di pianto disperato in stile “moriremo tutti” ogni volta che prendeva una A- o una B. Con una B- probabilmente quell’idiota avrebbe preso a testate il muro.

Il resto della giornata passò piuttosto lentamente; la verifica di storia fu rimandata per via dell’assenza della prof e nelle altre materie ero già stata interrogata, quindi trascorsi il tempo ascoltando le lezioni e prendendo appunti che studiavo poi mentre gli altri venivano interrogati. In mensa mi sedetti al tavolo con Judith Kingsley e Meredith Parker, due mie compagne di classe abbastanza simpatiche. Mark doveva discutere di una strategia di football con gli altri giocatori della squadra e avevo volentieri declinato la sua gentile offerta di sedermi al tavolo con loro. Preferivo pranzare con quella squilibrata mentale della professoressa di chimica Josien e farmi spiegare la sua lezione del giorno decine di volte piuttosto che sentire le “strategie” di quello stupido gioco con la palla.
Ad ogni modo Jude e Mary erano un po’ strane, non socializzavano quasi mai con nessuno tanto che a scuola aveva iniziato a circolare una voce sul fatto che stessero insieme. Ovviamente la voce era stata messa in giro da quella scema della mia ex migliore amica Helena Elbow, la cui patetica esistenza si basava sui pettegolezzi, sullo smalto e sui vestiti. Che tristezza.
A smentire poi le totali cavolate che diceva Hele, c’era pure la presenza di Philip Joseph, fidanzato super innamorato di Meredith che si unì a noi durante il pranzo. Quella era la prima volta che lo vedevo e lo trovai decisamente simpatico nonostante la sua maniacale fissazione per gli animali. Philip non aveva fatto altro che parlare del suo odio verso i bambini e verso l’uomo in generale , sostenendo che la loro presenza rovinasse la natura. Affascinante.
Il suono della campanella mi salvò in corner proprio quando Meredith, altrettanto animalista e ambientalista, voleva farmi provare una crema per il viso dall’aspetto estremamente disgustoso che aveva in borsa agli estratti naturali di olio di zucchina. Oltretutto quella roba puzzava da morire. Me la cavai con un:

-Magari un’altra volta Mary.- E un sorriso poco convinto.

Passarono altre due ore di agonia e finalmente preparai la cartella pronta a tornare a casa.

-Lily tesoro.- Una voce assurdamente finta e mielosa mi bloccò proprio sull’uscio della porta. Maledissi mentalmente chiunque fosse stato nel mio raggio visivo in dieci lingue diverse.

-Che vuoi Hele?- Inarcai il sopracciglio infastidita. Non era mai stato un problema per me esporre la mia totale antipatia verso una persona.

-Sono preoccupata per Angie…sai cosa ha avuto?-

Eccola che iniziava con una ridicola sceneggiata alla fine della quale mi avrebbe chiesto con nonchalance di passarle i compiti fatti per il giorno dopo.

-No.- Dissi svelta iniziando a camminare verso l’uscita, trascinandomela inevitabilmente dietro.

-Se la senti per telefono poi chiamami, ok?- Sbatté le ciglia in modo pietoso.

Ero certa che alla frase avrebbe voluto aggiungere “così poi mi dici i compiti.”

-Ok.- Non mi sprecai neanche a salutarla prima di andarmene. Come se l’avessi davvero fatto poi!

Per strada, avvertii nuovamente la strana sensazione di quella mattina.
Ero in un vialetto praticamente deserto che mi accorciava di molto la via per tornare a casa.

Di solito la facevo con Angela che abitava vicino a me e quel giorno non era stata per niente una buona idea decidere di farla da sola.

Mark si era anche offerto di accompagnarmi, ma avevo rifiutato dicendogli di stare pure con i suoi amici ad allenarsi. Pessima idea.
Sentii di nuovo un rumore alle mie spalle. Ok, stavo iniziando a spaventarmi seriamente, chi c’era lì?
Mi girai e questa volta scorsi un leggero movimento: una persona. Non l’avevo vista bene, ma ero sicurissima che ci fosse.
Okay.
Feci un grosso respiro per cercare di calmarmi. Non era di certo lì per me quella persona. Era lì per caso. Per caso, ripetei a mente per evitare un decisamente prossimo attacco di panico.
Accelerai il passo con l'intento di raggiungere una zona più frequentata e, per chissà quale motivo, sentivo che anche l’individuo dietro di me aveva fatto lo stesso.
Completamente spaventata, feci la cosa più sbagliata di tutte: incominciai a correre più forte che potessi.
Sapevo che non era una buona idea, ma in quel momento il mio cervello non era più in grado di produrre buone idee.
Corsi a perdifiato finché, arrivata ad una piccola svolta prima di una stradina che dava sulla strada principale, vidi spuntare due uomini davanti a me.
Circondata.
Era l’unica parola che riuscivo a pensare, mentre mi fermavo a pochi metri dai due tipi. Alle mie spalle, poco dopo, sentii distintamente altri passi.

Frugai immediatamente nelle mie tasche e presi il cellulare per cercare di chiamare aiuto, ma non feci in tempo a far nulla: li sentii addosso a me l’attimo dopo.

-Lasciatemi!- Gridai, mentre un uomo coperto al volto mi aveva afferrata da dietro immobilizzandomi. Gli altri due, sempre con il volto coperto, si avvicinarono lentamente da davanti. -Che cosa volete?!- Strillai ancora.

Soldi? Il telefono? Che cosa potevano volere quei tizi da una ragazza del liceo? Io non avevo soldi con me! Forse volevano…no…le lacrime iniziarono veloci e frenetiche a scendermi dal viso mentre cercavo con le mani di liberarmi.
Raccolsi tutto il fiato che avevo in gola per tentare un disperato urlo. Cercai di mordere e di prendere a calci il tipo che mi teneva, ma i miei tentativi di liberarmi sembravano del tutto indifferenti a lui.

-Stai buona.- Lo sentii borbottare nervoso.

-Aiuto!- Cominciai continuando a dimenarmi.

Improvvisamente, sentii qualcosa di ruvido sfregarmi la bocca e il naso. Della stoffa.
Piano piano , la vista di quei due tizi ghignanti si offuscò.
No.
Le forze mi stavano abbandonando e sentivo le gambe cedere. Prima di sentire i miei occhi chiudersi del tutto, pensai disperata ai miei genitori che forse non avrei più rivisto.




Beh...a mio modesto parere questa storia non meritava di finire su efp XD se alla fine, dopo tanti di quei tentennamenti e indecisioni, ho deciso di iniziare a pubblicarla è stato grazie alla mia meravigliosissima beta, Chiara** la beta migliore che potessi trovare^^ Non so davvero come ringraziarla, mi ha sopportato tantissimo, ma soprattutto ha sopportato i miei mille dubbi e la mia totale incapacità di usare l'html (e ancora non ho capito bene che è...-.-) non ho le parole per esprimerle la mia immensa gratitudine ç_ç (sono lacrime di commozione xD)posso solo ordinare (scherzo, suggerire ù_ù) di leggere la sua stupenda storia, Secretly** Ne vale la pena davvero^^

Secretly

Detto questo, qualsiasi commento è ben accetto, anche "un fai schifo, non scrivere" andrebbe benissimo :P

Edit: Mi ero dimenticata di linkare il blog dove potrete vedere le varie schede dei personaggi se volete^^: Blog

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Capitolo 2
*** The Kidnapping (Il rapimento) ***


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Piccolissimo avviso: Da qui la storia inizia ad entrare nel vivo diciamo >

Piccolissimo avviso: Da qui la storia inizia ad entrare nel vivo diciamo: viene presentato il protagonista maschile che personalmente adoro, anche se credo di essere moolto di parte :)

Volevo poi precisare una cosa; il nome della protagonista è Allison, Lily è il soprannome, avrei dovuto specificarlo subito :P <

Da qui in poi il pov (punto di vista) cambierà piuttosto frequentemente, si passerà dal punto di vista di Allison a quello del protagonista maschile durante lo stesso capitolo; ovviamente specifico quando succede. 

 

 

The Kidnapping (Il rapimento)


Puzza. C’era una terribile puzza di sangue mischiato al caldo e alla muffa. Quell’odore era davvero soffocante oltre che nauseante. Non avevo la minima idea di dove fossi, ricordavo solo gli uomini che mi avevano narcotizzato e poi basta, il buio totale.
Feci per alzarmi, ma ebbi una fitta alla testa.

-Ah!- Esclamai, portandomi una mano sulla fronte; la sentivo pulsare da morire.
Scostando la mano, notai nella penombra delle gocce rosse che dalla mia testa continuavano a cadere sulle dita ormai già zuppe di sangue. Ero ferita.
Deglutii a vuoto agitata e cercai di guardarmi intorno per analizzare bene l'ambiente circostante.
Ero in uno stanzino chiuso e buio, tolto il fascio di luce che entrava da una finestrella minuscola in alto. La stanza era fredda e umida, sentivo delle goccioline cadere da alcune chiazze di umidità sul muro, e le pareti erano piene di crepe.
Per un attimo, presa dal panico, l’assurda idea di gridare aiuto balenò nella mia testa, prima di realizzare che non sarebbe stato il caso visto che non avevo idea di chi ci fosse fuori da quella specie di scantinato.

I miei occhi si soffermarono su una cassa vuota di metallo vicino alla porta: mi alzai a fatica e barcollai fino ad essa per recuperarla e spostarla sotto la finestrella.
Rischiai quasi di cadere quando vi poggiai un piede sopra per salirci: la botta in testa doveva aver avuto ripercussioni anche sul mio equilibrio. Mi tenni stretta al muro e, aiutandomi con le mani, riuscii a sollevarmi e a guardare fuori di lì.
Un brivido mi attraversò la schiena quando notai solo dei campi: eravamo senza alcun dubbio in campagna, anche se avessi gridato nessuno mi avrebbe mai sentito.
Scesi dalla cassa ed incominciai a camminare avanti e indietro nervosa. Mancava l'aria lì dentro ed un insostenibile senso di claustrofobia iniziò ad assalirmi. Volevo uscire di lì maledizione!
Sentii il naso pizzicare e gli occhi inumidirsi, mentre le gambe tremavano sempre di più ad ogni passo. Nonostante i miei tentativi di ricacciare indietro le lacrime sbattendo velocemente le palpebre, mi ritrovai a singhiozzare neanche un minuto dopo.
Avrei voluto fermarmi e smetterla di piagnucolare perché sapevo che non sarebbe servito a niente, eppure non riuscivo proprio a calmarmi, il panico mi stava assalendo e aveva già raggiunto le mie mani che con isterica frenesia asciugavano le lacrime sempre più numerose. Basta, basta, basta… continuavo a ripetermi mentalmente per cercare di tranquillizzarmi.

Mi sedetti in un angolo rannicchiandomi e massaggiandomi le gambe con le mani per scaldarmi. Cercai di non badare al rosso vivo del sangue che dalle mani sporche si stava spalmando sui jeans. 

Perché? Perchè stava succedendo a me?
Mi diedi un pizzicotto come in trance sperando che tutto quello fosse solo un incubo, sperando di risvegliarmi nel mio letto...
Mi sembrava di essere in uno schifo di film e non sempre nei film le vittime facevano una bellissima fine.

Era finita? Mi chiese inevitabilmente la mia parte pessimista.
Non avrei più rivisto i miei genitori? E mio fratello? Quell’odioso e insopportabile bambino a cui comunque volevo tantissimo bene? Lui che era praticamente l’orgoglio dei miei genitori, nonché uno dei bambini più popolari e adorato –soprattutto dalle insegnanti con cui faceva il lecchino- della scuola; lui che ogni volta che cercavo di fare qualsiasi cosa era sempre lì a darmi fastidio, facendo versi, tirandomi calci e pugni senza motivo e sputandomi addosso; lui che quando lo sgridavo chiamava i miei piangendo e ovviamente loro difendevano l’angioletto di mamma e papà. Il mio fratellino…che mi era stato vicino quando avevo avuto la febbre alta, che mi aveva aiutato con le sue piccole manine a colorare, anche se male, un disegno di artistica per scuola e che mi abbracciava e ascoltava quando litigavo con gli altri, confortandomi con le ingenue parole che solo un bambino può usare...

Nicky…

E mio padre invece, dolcissimo, iperprotettivo e gelosone? E la mia mamma sempre così buffa, ma terribilmente tenera e premurosa? Quella donna simile a me in quasi tutto, tranne che per l’incredibile pazienza che la contraddistingueva…

Continuai imperterrita a piangere…La mia famiglia…

L’improvviso scatto di una serratura mi spaventò e mi fece smettere per un attimo di singhiozzare come una bimbetta isterica. La porta si aprì e ne uscì lo stesso uomo alto e tarchiato che avevo visto in quel vicolo; questa volta, però, era senza maschera. Aveva i capelli cortissimi neri –talmente corti da sembrare quasi calvo- e degli occhi di un verde scuro acceso ed eccitato. Si aprì in un ghigno sadico che mi fece sudare freddo.

-Ben svegliata, principessa.-

Aveva una voce molto imperiosa e allo stesso tempo roca. Il tono ironico con cui mi chiamò "principessa" non mi piacque per niente e se non fossi stata paralizzata dalla paura probabilmente gli avrei risposto a modo prima di cercare di scappare dalla porta dietro di lui, ora finalmente aperta.

-Sono due giorni giorni ormai che dormi indisturbata qui.- Continuò, facendomi distogliere lo sguardo dall’unica via di fuga della stanza. Era passato così tanto tempo?!
Scattai in piedi procurandomi una dolorosissima fitta alla testa che ignorai.

-Due giorni?!- Riuscii finalmente a dire con voce tremante.

-Sì, tesoro, due giorni…- Mi squadrò dalla testa ai piedi divertito prima di riprendere a parlare, –Non ti preoccupare per i tuoi genitori, li abbiamo già avvertiti noi che ti sei piacevolmente trattenuta a parlare con noi.- Proseguì con un tono di voce quasi cortese; solo il suo sguardo maligno tradiva le sue reali intenzioni.

Lo sapevano già?! I miei genitori sapevano che ero stata rapita? Allora sicuramente avrebbero fatto qualcosa!
Mi sentii un po’ più sollevata quando chiesi:

-Che cosa volete da me e dalla mia famiglia? Soldi? Non siamo ricchi, siamo gente normale.-

Il mio tono di voce era tornato di nuovo abbastanza sicuro da permettermi di guardare in faccia il mio aguzzino.

-Calma, calma principessa. Non li vogliamo i vostri soldi, piccola. Vogliamo solo parlare un pochino con te, d’accordo? Il nostro capo sarà più che felice di riceverti.-

-Io no invece.- Risposi, guardandolo con ribrezzo.
Era chiaro che volessero qualcosa da me, era chiaro che servissi a qualcosa, ero dunque abbastanza certa del fatto che non mi avrebbero uccisa...non ancora.

-Non hai scelta.- Mi informò con uno sguardo canzonatorio.

Dietro di lui apparvero altri due tipi robusti che, senza tanti complimenti, mi presero di forza ed iniziarono a trascinarmi per tutta l’abitazione. Passammo per un gigantesco ingresso di una sontuosità immensa, con tanto di scalone principale che portava ai piani alti. Il lampadario sembrava fatto di tanti e piccolissimi Swarovski che riflettevano per tutta la stanza la luce del sole che penetrava dalle finestre. I pavimenti erano rivestiti con tappetini verdi di velluto e in tutti i corridoi in cui passammo si potevano distinguere quadri e oggetti di valore. Il fatto che probabilmente fossero stati rubati non mi stupiva affatto; chissà di quale criminale ero ospite.
Ad un tratto, il tipo che mi teneva il braccio sinistro mi strattonò indietro facendomi un male cane.

-Stai sporcando la tappezzeria.-  Disse schifato, indicando alcune gocce di sangue che dovevano essermi colate dalla ferita che avevo in fronte. Mi chiesi come potessi ragionare e distinguere le loro parole ancora così lucidamente nonostante la botta.

-Muoviamoci allora.- Ribatté svelto l’uomo più grosso, che fra i tre doveva essere il più importante. Per tutta risposta, gli altri due mi strattonarono ancora più forte verso un altro lungo corridoio alla fine del quale vi era una porta. Bussarono ed attesero in silenzio la risposta di quello che supponevo fosse il loro “capo”.

-Avanti.- Disse una voce acuta e su di giri al di là della porta.

Mi spinsero all'interno della stanza -che altro non era che una specie di studio- e mi fecero sedere su una sedia a lato dell'enorme scrivania al centro, occupata da un uomo in carne sulla quarantina.
Attesero poi in religioso silenzio un ordine da parte del loro capo che non tardò ad arrivare.

-Potete andare.- Con un gesto della mano, l'uomo congedò i suoi due scagnozzi che, dopo avermi legato i polsi dietro lo schienale della sedia, uscirono dalla porta richiudendosela alle spalle.

-Allora Allison.- Cominciò, sorridendomi mentre mi squadrava con occhi socchiusi.

-Dolce, piccola Allison…chissà che paura hai avuto stando tutto quel tempo in quella stanza da sola.- Il suo tono di voce così viscido mi fece accapponare la pelle. Lo guardai con odio non capendo però se si aspettasse o no una risposta da me. Riprendendo a parlare, mi fece capire che non ero tenuta a replicare:

-Mi hanno detto che hai dormito per quasi tutto il tempo.- Fece lo stesso sguardo birichino di rimprovero di un genitore che coglie in flagrante il suo bambino con le mani nel barattolo del miele.

-Che cosa vuoi da me?- Chiesi brusca, impedendogli di proseguire quella stupida sceneggiata.
Temevo e volevo al tempo stesso una risposta, volevo sapere il perché di tutto quello.

Rise fra sé sfregandosi le mani soddisfatto, –Vai subito al sodo vero piccola?- Domandò con voce quasi affettuosa, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me con passo lento. –Non lo immagini che cosa voglio da te?-

Sussultai spaventata, mentre il mio cervello iniziava impazzito a macchinare ipotesi su ipotesi. Che cosa voleva?
Stai lontano brutto ciccione o ti prendo a calci, fosse l’ultima cosa che faccio.

Mi prese il mento fra il pollice e l’indice e mi guardò fisso negli occhi con uno sguardo…da maniaco che non mi piaceva per niente. Stavo morendo dalla voglia di sputargli in faccia, ma avevo la gola secca e non riuscivo a racimolare nemmeno un briciolo di saliva.

-Tu sei la figlia del capo di tuuutta la polizia della città. Con te qui non credo che tuo padre potrà darci fastidio più di tanto, non credi?- Domandò increspando le labbra.

Spalancai la bocca incredula. Ma certo, era chiaro! Volevano agire indisturbati senza la polizia alle calcagna e sapevano benissimo che mio padre non avrebbe fatto niente che mi avrebbe potuto mettere in pericolo; avrebbe avuto le mani legate. Stavo per rispondergli, volevo rispondergli che era solo un povero illuso e che lo avrebbero di sicuro rintracciato e arrestato, dopotutto mio padre non avrebbe di certo potuto fermare anche CIA ed FBI, quando un suono simile a quello di un citofono mi fece sobbalzare.
L’uomo si allontanò da me un po' seccato per dirigersi verso la sua scrivania e schiacciare il tasto di un aggeggio che aveva lì sopra:

-Che succede?- Chiese, visibilmente irritato per essere stato interrotto.

Non ottenne risposta, anzi, una risposta la ottenne: dei rumori simili a degli spari che lo fecero trasalire preoccupato.

-Andrew, Drake!- Gridò in direzione della porta, che improvvisamente si spalancò facendo sbiancare il vecchio ciccione che mi stava davanti.
Mi girai anch’io e notai la sagoma di tre persone.

La mia attenzione fu immediatamente catalizzata dal ragazzo al centro: aveva lo sguardo piuttosto annoiato, ma freddo e carico di disprezzo, come se avesse avuto davanti uno schifosissimo scarafaggio da schiacciare. I suoi capelli erano di un castano chiaro, tendenti al biondo, gli occhi, puntati sul ciccione dietro la scrivania, di un colore particolare che non avevo mai visto prima: erano di un verde con sfumature di grigio. Era alto e snello, indossava dei jeans scuri con una camicia nera lasciata fuori dai pantaloni e arrotolata fino ai gomiti.
Se la situazione fosse stata diversa, se ogni parte del mio corpo non stesse tremando per la paura, probabilmente avrei pensato che fosse il ragazzo più bello che avessi mai visto...
Non era da solo, c'erano altri due ragazzi con lui; uno moro abbastanza basso e corpulento e l'altro castano un po' più alto e un po' meno robusto. Nulla degno di nota però, riportai subito il mio sguardo sul ragazzo biondo di prima -che tra l'altro mi sembrava di aver già visto da qualche parte- che mi guardò per poco più di un secondo con un'aria terribilmente antipatica, prima di iniziare a parlare con quell’uomo.

-Non sono reperibili…- Disse fintamente dispiaciuto, arricciando le labbra in una smorfia poco convincente.

-Avevi bisogno di loro per caso?- Chiese ancora, in modo quasi professionale. Solo dopo mi accorsi con orrore che i due tizi di prima, quelli che mi avevano accompagnato lì, erano sdraiati per terra con gli occhi spenti e vuoti ed un’espressione terrorizzata dipinta in volto, neanche avessero visto il Diavolo in persona. Le loro carcasse erano circondate da un lago di sangue che aveva già impregnato i loro preziosi tappetini verdi.
Voltai lo sguardo chiudendo gli occhi di scatto; non che mi dispiacesse più di tanto che quegli schifosi avessero fatto una brutta fine, ma...nonostante gli occhi chiusi, ricordavo ancora la scena e tutto quel sangue, cosa che rischiava seriamente di farmi vomitare. 

-N-No…- Balbettò il ciccione, facendomi riportare l’attenzione su di lui.

-Ottimo- Concluse il ragazzo disinteressato, prima di aggiungere come se niente fosse -E' da tanto che non ci si vede, eh Tom?- ghignò in un modo che definire malefico era poco. Aveva una voce piacevole, nonostante la vena minacciosa che a quanto pareva aveva colto pure il ciccione visto il suo sguardo spaventato.

-G-Già…- La voce di Tom tremava visibilmente, il suo tono era completamente diverso da quello usato con me poco prima e iniziai a domandarmi il perché…chi erano quei ragazzi? Non facevano tutti parte della stessa banda di criminali? Non erano...alleati? Perché il ragazzo aveva ucciso gli altri due?

-Hai ragione, è da tanto che non ci si vede ragazzo!- Sembrò riacquistare un po’ di sicurezza, anche se non potevo saperlo con certezza.

Il ragazzo intanto girava curioso per la stanza e osservava con interesse i vari soprammobili. Mi guardò di nuovo per qualche lieve secondo e, anche se non ne ero certa, mi sembrò di vederlo sorridere appena, prima che soffermasse lo sguardo su un soprammobile in particolare.

-Questo è d’oro?- Chiese inarcando il sopracciglio indifferente, mentre indicava una strana statuetta sulla libreria alla mia sinistra, sembrava una fenice.

Tom sorrise confuso e non era l’unico ad esserlo, che c’entrava quella statuetta? 

-S-sì certo.- Rispose titubante.

Il ragazzo alzò le spalle indifferente e, dopo aver preso l’oggetto, se lo mise in tasca con noncuranza. Osservai sconcertata il ciccione che, però, non fiatò; doveva avere molta paura di quel ragazzo se gli permetteva di derubarlo…era davvero così pericoloso? Lo guardai nuovamente. Okay, il suo sguardo non era amichevole, ma addirittura temerlo così mi sembrava una cosa esagerata! Sinceramente, ero più terrorizzata all'idea di restare nuovamente da sola con quel Tom, ero più terrorizzata all'idea che potesse toccarmi di nuovo con le sue sudice mani, che potesse farmi del male...

 -Come mai da queste parti?-

Alla domanda di Tom, se possibile, il ghigno malefico del ragazzo si allargò ancora di più fino a diventare decisamente crudele.

-Non lo immagini?- Era incredibile, ma la sua espressione apparentemente indifferente e annoiata lasciava trapelare un misto di divertimento e perfidia allo stato puro.
Approfittando di quel momento di distrazione generale, cercai di sciogliere il nodo della corda ancora stretta intorno ai miei polsi: se fossi riuscita a liberarmi, forse con uno scatto sarei riuscita ad uscire da quella porta. Il ciccione Tom sarebbe stato troppo impegnato a parlare con quel ragazzo per fermarmi e gli altri due...forse gli altri due non mi avrebbero impedito di fuggire, forse non era nel loro interesse farmi del male...non lo sapevo, non sapevo né capivo più nulla, volevo solo tornare a casa, volevo solo che la mia testa la smettesse di pulsare così forte.

 

David’s Pov

 

Quel verme di Tom sobbalzò spaventato. Lo sapeva, lo sapeva perché ero lì. Glielo si leggeva in quegli occhi da codardo che lo sapeva, eppure cercava ugualmente di prendere tempo. Ogni suo tentativo ad ogni modo sarebbe stato inutile, sarebbe morto lo stesso, non l'avremmo lasciato scappare.

Sentirmi gli occhi addosso della ragazza, però, era decisamente fastidioso, che diavolo ci faceva lì? Tom aveva di nuovo fatto le cose a modo suo a quanto pareva...senza prima consultarsi con Johnny, motivo in più per eliminarlo.

Johnny era il criminale più pericoloso e temuto di tutta New York, tutti gli altri se volevano esistere e fare casino nel suo territorio dovevano stare ai suoi voleri.

Feci segno a Paul e Michael di perquisire la stanza; magari avremmo trovato qualcosa di interessante. Loro annuirono in modo serio, continuando però a tenere le armi a portata di mano, casomai Tom avesse opposto resistenza al suo tragico destino.

-Non credo di aver fatto nulla che possa aver fatto arrabbiare Johnny...- Subito quel vile capì di aver fatto qualcosa di sbagliato verso il nostro capo.

-Ah no?- Ribattei divertito, prima di indicare con gli occhi la ragazza che sobbalzò spaventata.

-Non mi pare che Johnny ti abbia mai ordinato di rapire nessuno...- Spiegai annoiato.

-Ma...ma lei...- Prese tempo, non sapeva nemmeno lui cosa dire, faceva davvero pena.

-David lei è la figlia del capo di tutta la polizia di New York!- Lo disse come se la cosa fosse sensazionale. Come se avesse trovato un nuovo tipo di droga sublime a poco prezzo. Ma che si era fumato?

-E allora?- Schioccai la lingua annoiato; mi stava solo facendo perdere tempo.

-Come e allora?! Con lei nelle nostre mani possiamo ricattare la polizia, te ne rendi conto?! Lowell non permetterà mai che venga fatto del male a sua figlia!- Era ancora più estasiato di prima se possibile, ma il suo entusiasmo morì non appena capì che non me ne importava un cazzo di tutto quello. Né tantomeno sarebbe importato a Johnny.

Ghignai, beffandomi della sua espressione ridicola

-Dove sta il divertimento dell’essere criminali se non si ha la polizia, per quanto stupida, alle calcagna?- Dissi con finta noncuranza.

Non rispose, non sapeva cosa rispondere.

-Mossa davvero stupida la tua Tom.-

Incominciò a tremare come un coniglio non appena gli puntai contro la pistola.

-No! Perchè Dave, perché mi fai questo?!-

-Niente di personale Tom.- Oh sì che c’era qualcosa di personale, non vedevo l’ora di toglierlo di mezzo quello stronzo. –Io eseguo gli ordini e basta.- Almeno in apparenza.

-Ti prego Dave, parliamone!- Implorò ancora senza ritegno.

-Parlare di cosa Tom? Di che ti preoccupi? Tanto sono solo un moccioso con una pessima mira, no?- Ero particolarmente orgoglioso e quella sua frase, detta tempo prima con sarcasmo, il mio orgoglio non l'aveva proprio gradita.

Sbiancò, facendo aumentare il mio divertimento.

-S-Su, stavo scherzando Dave! Lo sai che non lo pensavo!-

-Tu non pensi mai caro Tom, è questo il problema...- Replicai fingendo di essere dispiaciuto e chiudendo gli occhi rassegnato.

Li riaprii di scatto spaventandolo.

-La tua ultima preghiera?-

-N-non vorrai davvero farlo davanti ad una ragazza!-

Oddio, era davvero così patetico da sperare che una cosa del genere potesse fermarmi? Era davvero la sua ultima risorsa la ragazza? Beh peccato, speravo avesse qualche asso nella manica, invece toglierlo di mezzo sarebbe stato un omicidio noioso esattamente come tutti gli altri.

-Sono sicuro che sopravvivrà lo stesso dopo aver visto un po' di sangue..- Dissi facendo roteare gli occhi per la stanza seccato. Chi non voleva vedere Tom morto poi? Ero certo che pure la ragazza non avrebbe pianto per la sua perdita.

Lo sentii gridare un altro paio di volte terrorizzato, prima di premere il grilletto.

 

 

Allison’s Pov

 

Chiusi gli occhi poco prima di avvertire uno sparo a pochi centimetri da me. Non osai riaprirli per osservare la scena. Non capivo più niente e l'odore del sangue iniziò a darmi alla testa.

Avevano ucciso un uomo a soli pochi centimetri da me, Santo Cielo! E molto probabilmente io sarei stata la prossima... Quando il mio cervello realizzò completamente la cosa, ripresi a tremare come una foglia ed avvertii delle gocce salate solcarmi le guance. Perché l'aveva ucciso? Il discorso era stato abbastanza confuso...da quello che avevo capito, quel Tom aveva tradito un certo Johnny...ma chi era Johnny? Un tizio ancora più potente e spietato di Tom, tanto da mandare i suoi scagnozzi ad ucciderlo? E se quei ragazzi mi avessero catturata e portata da lui? Che ne sarebbe stato di me?

Sarebbe stata la fine quella? Non avrei più rivisto i miei genitori? E i miei amici?Sentii un'altra lacrima scivolare per il viso ed ebbi l’impulso di asciugarla con la mano destra, che però era ancora saldamente legata insieme all’altra dietro alla schiena. Dannazione! Non potevo continuare a frignare, no! Non avrei dato la soddisfazione a quelli di vedermi piangere, non avrei mai implorato nemmeno pietà; se fossi morta, lo avrei fatto con dignità cazzo, ero la figlia di un poliziotto e non mi sarei mai piegata davanti a quei criminali. Aprii gli occhi solo quando sentii dire:

-Che fai, piangi?-

La scena che mi si prospettò davanti era terribile...sangue, sangue, sangue...stavo per vomitare, ma, non seppi come, mi trattenni. Tom era stato colpito con un unico colpo alla testa che era…come dire…quasi spappolata, circondata poi dal sangue che era schizzato per la stanza e che per mia sfortuna era ben visibile dalla posizione in cui mi trovavo… Cercai di concentrarmi solo ed esclusivamente sul ragazzo biondo che mi stava davanti. Non aveva più lo sguardo crudele di prima, mi guardava semplicemente con il sopracciglio inarcato, sembrava infastidito. Infatti anche la domanda era stata formulata in un tono tutt'altro che gentile, qualcosa del tipo: -Oh no che seccatura! Questa rompiscatole sta piangendo, uccidiamola!- E non mi avrebbe affatto stupito se lo avesse davvero fatto per una motivazione così futile…

-No!- Dissi brusca, voltando lo sguardo da un'altra parte. Pessima mossa: lo studio era praticamente ricoperto di sangue da tutte le parti e non potei fare a meno di vedere di nuovo il cadavere.

Lo stomaco si ribaltò a quella visione e un conato di vomito risalì fino alla bocca, che serrai con forza per evitare di rigurgitare succhi gastrici addosso al biondino. La tentazione di farlo c'era, ma era stata vinta dalla paura che potesse arrabbiarsi e farmi del male. Sapevo che, se fossi riuscita a sopravvivere, avrei sognato quegli orribili attimi di terrore puro ogni notte, avrei sognato il cadavere di Tom, degli altri due tizi e...quegli occhi verdi che ora mi fissavano a soli pochi centimetri dalla faccia.

Fortunatamente non si accorse della mia reazione -o fece finta di non accorgersi- e si strappò un pezzo di manica della camicia. Osservai il suo gesto confusa e disorientata, piegando involontariamente un sopracciglio, gesto mi costò una smorfia di dolore per la ferita. Lui si avvicinò ulteriormente a me che, con riluttanza, avevo iniziato a scansarmi.

-Stai ferma.- Mi disse, semplicemente, e non seppi perché gli diedi ascolto.
Da quando mi faccio dare ordini così?
Mi fermai e cercai di regolarizzare il respiro, cosa che non mi riusciva tanto bene.
Iniziò a tamponarmi leggermente la ferita sulla fronte che gocciolava ancora parecchio. Era così…delicato, che non sentivo nemmeno il dolore. Non sembrava per niente impressionato dal sangue, chissà quanti ne aveva visti messi peggio di me. Tom per esempio.

-Che ti hanno fatto qui?- Chiese con noncuranza, come se stesse parlando delle previsioni del tempo. Fu umiliante sentire il battito del mio cuore aumentare furiosamente solo a causa della sua voce così vicina al mio orecchio. Mi resi anche conto, con molto disappunto, che a quanto pareva era la sua vicinanza ad impedirmi di regolarizzare il respiro…perché non si allontanava?

Deglutii e mi schiarii la voce, mentre pensavo se fosse il caso di rispondergli o no.

-Non lo so.- E non lo sapevo davvero. Probabilmente me lo avevano fatto mentre dormivo.

-Questa va medicata.- Disse piuttosto serio, non sembrava nemmeno il ragazzo di prima. Assurdo, si era improvvisamente calato nei panni del dottor House?

-Non l’avrei mai detto. Complimenti per l’illuminazione, sei davvero un pozzo d’intelligenza.- Mi morsi il labbro subito dopo per quell'uscita così involontariamente acida. Nonostante la paura, nonostante le guance ancora bagnate di lacrime, non ero riuscita a trattenermi.

Non era per nulla saggio da parte mia provocarlo, loro erano in tre e per di più armati. Io ero da sola, disarmata e ferita…

-Siamo un po' acide, eh?- Replicò invece, altrettanto ironico e pungente, piantando i suoi occhi nei miei. Erano davvero di un verde bellissimo, riuscivo a specchiarmici. Scossi impercettibilmente la testa per scacciare quei pensieri fastidiosi.

Avrei voluto ribattere ed insultarlo, ma avevo perso molto sangue e pianto molto, le forze cominciavano a venir meno ed il desiderio di tornare a casa diventava sempre più pressante.

Sorrise fra sé e sé mentre continuava a tamponare attento la ferita, che intanto aveva iniziato a smettere di sanguinare.
Mi ero sbagliata, il suo sorriso non era bello, era davvero bellissimo.
I suoi compagni arrivarono proprio in quel momento a chiamarlo; lui si girò così verso di loro che avevano appena finito di...spargere benzina?! Avevo visto bene?

-Che ne facciamo di lei?- Il ragazzo basso e robusto dai capelli lunghi e castani mi distrasse dai miei pensieri con quella domanda.

-La bruciamo insieme alla casa?- Chiese l'altro.

Bruciare. Ecco come avrebbero eliminato le prove di quell'omicidio, ecco come eliminavano sempre le prove di tutto. Un brivido mi percorse la schiena e mi fece tremare. Sarebbe stato meglio di gran lunga se mi avessero sparato piuttosto che morire in modo lento e doloroso bruciata viva...

Il ragazzo biondo mi guardò di nuovo, questa volta sembrava volesse scavarmi dentro da quanto erano penetranti i suoi occhi. Sostenni il suo sguardo senza abbassare gli occhi nemmeno per un secondo: per un attimo fui tentata di buttarmi ai suoi piedi e di piangere implorandolo di non uccidermi, c’era però l’altra metà orgogliosa di me che si rifiutava categoricamente di farlo; sapevo che David avrebbe riso spietato, mi avrebbe guardata e uccisa come se fossi stata un verme, come se fossi stata Tom.
Mentre le due parti di me combattevano ad armi pari, sentivo che l’orgoglio stava per cedere sotto l’istinto di sopravvivenza. David, però, prima che potessi gettarmi ai suoi piedi piangendo disperata, rispose alla loro domanda piuttosto annoiato:

-No, portatela fuori.- Alzò le spalle indifferente, lasciandomi un attimo perplessa; forse attraverso i miei occhi aveva visto proprio quella paura che non volevo vedesse.

Forse pensava anche lui che una morte fra le fiamme sarebbe stata troppo terribile e troppo crudele, soprattutto per una ragazza innocente.

Lo vidi buttare il pezzo di stoffa della sua camicia ormai inzuppata del mio sangue per terra, prima di fare un cenno ai due ragazzi che subito mi si avvicinarono e mi slegarono. Venni trascinata così, senza troppe gentilezze, da quei due che mi portarono fuori dalla casa, uscendo dal retro dove erano presenti una macchina e altri quattro ragazzi. Erano in sette quindi. Come riflesso involontario, squadrai la macchina in cerca della targa. La annotai mentalmente con l’intento poi di dirla a mio padre casomai lo avessi rivisto, anche se probabilmente era stata rubata visto le condizioni disastrose in cui era.

-Ah finalmente, era ora!- Un ragazzo dai capelli corti sul castano scuro mi distrasse dai miei pensieri e ci venne incontro sorridendo. Aveva un viso molto luminoso, gli occhi di un color cioccolato divertiti e un bel sorriso sincero; non seppi il perché, ma vederlo mi tranquillizzò un po’.

-E lei?- Inarcò il sopracciglio interessato. -Non sapevo che Tom fosse così viscido da spassarsela anche con le ragazzine!- Scosse la testa schifato. Ma...per chi mi aveva preso?

-Era un ostaggio.- Spiegò brusco il ciccione che mi stava stritolando il braccio sinistro.

L'altro annuì come se fosse la cosa più ovvia del mondo tenere in ostaggio qualcuno. Ah già, erano criminali!

Poco dopo vidi uscire dalla casa il ragazzo chiamato David e fu proprio mentre parlava con gli altri ragazzi che capii finalmente dove l'avevo già visto. Avevo già visto il suo viso, l'avevo già visto sorridere in una foto che in breve aveva fatto il giro di tutti gli Stati Uniti. Alla centrale di polizia quella foto era rimasta appesa per mesi e mesi e probabilmente ancora adesso c’era da qualche parte.

Lui era....

 

 

*The end* xD

Spero di aver lasciato un po’ di suspense così dai…stavo pensando di postare la scheda di David, ma così mi sa che capireste già quello che in teoria si scopre nel prossimo capitolo…quindi la posto nel prossimo capitolo, la sua e quella dell’amico stupendamente dolce*_* (lo adoro, si era capito? xD)

Questo capitolo è stato abbastanza difficile da scrivere, specie perché non volevo che sembrasse finto, io di criminalità non me ne intendo >.<

Però mi sto organizzando: mio fratello mi ha consigliato di giocare ad un gioco chiamato gta (qualcuno conosce ‘sto coso?xP) per ps3 che parla di mafia…sopravvivrò di sicuro! Per rendere la storia più credibile sono disposta ad impugnare quel telecomando malefico per calarmi nei panni di un criminale in piena regola xD

Altra cosa, il gruppo di criminali della storia non è la mafia. Non me la sono sentita di entrare in un campo così spinoso >.< è un gruppo di criminali importantissimo inventato da me e basta.

Spero dopo aver finito quel videogioco, nemmeno io so come, di riuscire a descrivere meglio la vita di David e la città, visto che io a NY non ci sono mai stata e non so esattamente come sia :P

Per quanto riguarda le recensioni invece….*_* (voglio la faccina con gli occhi dolci che uso su msn, uffa! >.<) sono stupende, io davvero non ho parole per ringraziarvi ç_ç Quando si tratta di vaneggiare e scrivere cavolate vado alla grande, ma quando si tratta di ringraziarvi con le parole meravigliose che vi meritereste faccio schifo -.-

Ci tengo soprattutto a ringraziare Chiara (fallsofarc) la mia fantastica beta, che ha avuto una pazienza infinita con me ed ha fatto un lavoro eccezionale** Ancora non so come fa a sopportarmi, rimane un mistero da risolvere xD

Poi non posso che rispondere ad ognuna di voi per ringraziarvi di aver anche solo aperto la pagina della mia storia*_* Siete fantastiche, a tutte un immenso GRAZIE!

 

*Risposte alle recensioni*

 

fallsofarc: Tesoro non potevo che rispondere a te per prima*_* ormai non so più come dirti quanto apprezzo tutto quello che fai, senza il tuo preziosissimo aiuto e la tua immensa pazienza non avrei mai avuto il coraggio di postare >.<  Come faccio a ringraziarti in modo diverso dal solito e monotono “grazie”? Ci devo pensare, come ho già detto nei ringraziamenti sono davvero pessima xP Incominciò magari con un grandissimo “grazie infinite per tutto”, giusto per essere ripetitiva con i grazie ;P

Per quanto riguarda la storia, non sai quanto mi facciano sempre piacere i tuoi complimenti, sono davvero preziosissimi**  Sono contenta che il Pov di David ti piaccia, soprattutto perché sappiamo entrambe quanto è difficile immedesimarsi nei pensieri bacati di un maschio (senza offesa per la categoria ovviamente ù_ù) XD Da quel poco che ho letto del Pov di Ale però, ti assicuro che tu sei molto più brava di me anche in quello^^

Nicolas lo adoro da morire pure io xD per lui mi sono ispirata ad un mix fra i miei fratelli; il nome e l’essere viziato del più piccolo, e l’essere fighetto e lo stare sempre al telefono delle ore con la ragazza del più grande.  Ne è uscito un mostro! XD

Ti ringrazio davvero per avermi sostenuto così tanto in tutto Chia, ti voglio bene, un bacione enorme, Bec^^

 

 

rossy87: Rossy carissima grazie mille per essere passata a recensire, non sai quanto mi abbia fatto piacere leggere la tua recensione*_* I tuoi complimenti sono come la manna dal cielo, mi hanno resa felicissima e particolarmente isterica dalla gioia xD

Mi fa davvero piacere che il carattere di Lily ti piaccia e che tu sia riuscita ad immedesimarti in lei; l’hai inquadrata benissimo, lei è proprio così^^ e hai già anche intuito il fatto che si scioglierà parecchio più avanti ;P In questo capitolo si capisce cosa vogliono quegli uomini, spero di non aver reso poco credibile la cosa, non sono molto esperta di “gruppi criminali” xD sono una cittadina onesta ù_ù

L’idea del Titanic mi è venuta così, mentre mi guardavo il dvd; anche io lo amo da morire quel film, mi commuovo come una bambina ogni volta che lo vedo ç_ç Volevo trovare il titolo di un film d’amore che poi mi sarebbe servito più avanti, ma visto che in quanto a fantasia nei titoli scarseggio ho ritirato fuori un vecchio film xD

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa e soprattutto che l’entrata in scena di David sia stata gradevole xP

Al prossimo capitolo, spero che continuerai a seguire i miei sproloqui scritti, baci8, Bec =)

 

 

eulalia_17: Ciao Bea!!!!!Grazie infinite per la tua recensione, ho iniziato a saltellare per la stanza in modo assurdamente patetico dopo averla letta, ma immagino sia più che normale visto quanto mi è piaciuta**

Il biondino del banner si scopre più o meno chi è da questo capitolo e come avrai capito ha a che fare in qualche modo con quel gruppo di malviventi…e questo creerà un po’ di problemi, anzi direi parecchi…sono piuttosto sadica con i personaggi xD

Mi fa piacere anche il tuo amore per il verbo del titolo xD lo conoscevi già dalle elementari?o.o ti dirò, io nella mia ignoranza, ho scoperto solo da poco cosa vuol dire >.< e dire che faccio il linguistico, se la mia prof lo sapesse mi abbasserebbe quello straccio di 6 che riesco a prendere xD

Ti assicuro che l’abitudine alle tue recensioni deliranti, se sono tutte così stupende, ce la faccio più che volentieri^^

Grazie ancora per i complimenti e per la recensione, spero ti piaccia anche questo capitolo, baci8, Bec^^

 

 

xsemprenoi: Ciao Lucy!Sei stata davvero gentilissima a recensire, non so come ringraziarti*_* mi ha fatto tantissimo piacere la tua recensione^^

Lily ha un caratterino un po’ così, sì xP ci saranno parecchi battibecchi con gli altri per via di quella sua testardaggine, ma spero sempre e comunque di riuscire a farla sembrare un personaggio reale e non ”finto”.

Grazie infinite per i complimenti, mi infondono un sacco di autostima** io tendo ad essere abbastanza pessimista e autocritica xD

Spero questo capitolo ti sia piaciuto, se ti va fammi sapere che ne pensi, baci8, Bec (:

 

 

Emily Doyle: Oddio sì, mi è venuto un colpo! xD Pensavo sul serio di meritarmi una frase sul fatto che non sapessi scrivere, solo che leggerla ha avuto un effetto drastico sul normale battito cardiaco :P mi fa molto, ma molto piacere che la storia ti piaccia^^ Spero che questo capitolo non abbia smontato la tua opinione iniziale della storia e che non ti abbia deluso >.< Se ti fa piacere fammi sapere che ne pensi, accetto anche un altro fai schifo, giusto per avere un paio di infarti xD Grazie mille per aver recensito, baci8, Bec^^

 

 

TerryTheBest: Ciao Terry!^^  Grazie per essere passata a recensire, il fatto che tu abbia definito la mia storia bellissima mi manda in un brodo di giuggiole!!*_*  Sei stata davvero gentilissima, non sai come mi abbia fatto piacere leggerlo^^ Non pensavo che una parola come “bellissima” potesse associarsi alla mia roba scritta xP In questo capitolo succedono un po’ di cose in più, quindi in teoria dovrebbe essere meno noioso del primo, o almeno lo spero >.< mi farebbe molto piacere conoscere la tua opinione sullo svolgimento della storia e perché no, anche su David xD Grazie ancora, baci8, Bec^^

 

 

lilyjuve: Lily carissima!!** grazie per aver letto la mia storia e aver recensito*_* sei stata davvero gentilissima, grazie^^ beh, la tua storia mi sta prendendo proprio tanto, non potevo non recensirla (:  Sono già pronta a leggere il prossimo capitolo, ogni tanto guardo per vedere se hai aggiornato, sono troppo curiosa di vedere come andranno avanti le cose ;)

Sì, la vita di Allison è quella di una normale adolescente americana, al contrario di quella di David come avrai letto in questo capitolo :P E per loro, congiungere entrambi i modi di vivere così differenti sarà piuttosto problematico…

Purtroppo Angie non è stata rapita >.< non era affatto una cattiva idea, lasciare che succedesse xP dico purtroppo perché ho sviluppato una totale avversione verso di lei, anche se poveretta è un personaggio come un altro e non ha fatto niente di male xD

Mi serviva che Angie non ci fosse, così che Allison fosse da sola al ritorno. I suoi rapitori hanno colto la palla al balzo mentre la seguivano >.<

Victoria piace molto anche a me ;) così come il fatto che non ami essere chiamata Vicky, ogni piccola cosa del capitolo si collega poi a quello che succederà in seguito ;)

Spero che questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione, soprattutto su David xD come ti sembra?

A presto, baci8ne, Bec (:

 

 

Trappy: Eleeee!!!!!!!!!!piango…di gioia ovviamente >.< è stata una piacevolissima sorpresa leggere la tua recensione*_* ho saputo che sei impegnatissima in questo ultimo periodo, perciò il fatto che tu sia passata nonostante tutto mi ha fatto immensamente piacere** grazie infinite^^

I tuoi complimenti mi commuovono sul serio e riceverli da te che stai scrivendo un autentico capolavoro è un onore*_*  Adoro Love Penalty e sto aspettando con ansia il capitolo 14 (io ho letto fino al 13 ç_ç) per vedere come si evolveranno le cose poi fra la mitica Ilia e quel gran pezzo di gnocco (quando ci vuole ci vuole xD) di Filippo :P Anche se devo ammettere che nemmeno Amir mi dispiace….è ardua la sfida >.<

Per quanto riguarda il biondino del banner…sei molto intuitiva cara perché ci hai quasi azzeccato ;) David, come spero si sia capito dal capitolo, fa parte di un altro diciamo “clan”, non di quello che ha rapito Allison.

Non so davvero come ringraziarti per la pubblicità, sei un tesoro** ora che ho capito come cavolo funziona l’html ho intenzione anche io di mettere il link alla tua storia, ci tengo davvero^^

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia deluso ;) a presto, un bacione, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!!^^ Grazie mille per essere passata a leggere, la tua recensione mi ha

fatto immensamente piacere*_*

Sono sicura che Chiara avrà esagerato descrivendo la mia storia, lei è sempre troppo buona :P Io definirei più una “storiella” la mia >.<

Grazie per i complimenti, sono contenta che il finale della storia ti abbia incuriosito, l’ho lasciato in sospeso proprio perché speravo che un pochino invogliasse a leggere il prossimo, un po’ come questo xD

Se ti fa piacere, fammi sapere che ne pensi di questo cap, a me ricevere opinioni mi riempie sempre di gioia** A presto, baci8, Bec =)

 

 

Ok, finiti i miei discorsi senza senso, non posso che ringraziare di nuovo tutte quante per i vostri commenti, grazie, grazie, grazie** e ringrazio anche le 12 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra i preferiti e le 15 altrettanto fantastiche che l’hanno inserita fra le seguite, grazie**

 

Volevo aggiungere come ultima cosa, ma estremamente importante; il link a due storie stupende che di sicuro conoscete anche voi ;)

Parlo di Secretly e di Love Penalty, due capolavori di fallsofarc e Trappy che di sicuro avete già letto, ma che ci tengo comunque a pubblicizzare, casomai passasse un nuovo lettore, perché meritano davvero di essere lette ;)

 

SecretlyLove Penalty

 

Ultimissima cosa, saprete di già anche questo, ma ci tengo tantissimo a linkare un forum che è stato aperto da poco in onore della bellissima Secretly**

Qui

Se non siete registrati a forumcommunity, farlo è semplicissimo, sicuro e veloce ;) e potrete mettervi in contatto con l’autrice che è gentilissima e disponibilissima a rispondere alle vostre domande^^ 

 

Ok, ho finito, ma quanto parlo???!o.o magari parlassi così anche nelle interrogazioni xD lì sto zitta, chissà perché….-.- A presto, baci8, Bec =)

 

PS: Se volete vedere i volti dei personaggi potete andare sul blog che ho creato apposta (sempre con l’aiuto della mia beta :D) Qui

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** What a funny girl! (Che ragazza strana!) ***


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Capitolo 3: What a funny girl

Capitolo 3: What a funny girl!* (Che strana ragazza!)

 

David’s Pov

 

-David Woldrich...-

Sentire quel nome mi fece sobbalzare. Era da quattro anni che nessuno mi chiamava così… gli anni migliori della mia vita. Mi ero quasi dimenticato di quel cognome che aveva portato solo sofferenza.

Provai un improvviso moto di rabbia ripensando ai miei cari genitori... Giusto il tempo di girarmi verso di lei e la rabbia e il dolore erano già stati messi da parte per sfoggiare un finto sorriso confuso. Ero un attore nato e lo sapevo bene.

-Come scusa?- Chiesi ingenuamente.

-Tu sei David Woldrich.-

Non era una domanda, non aveva bisogno di conferme, lo sapeva bene che ero io.

Tuttavia il suo modo da saputella di dirlo mi irritò non poco; chi diavolo credeva di essere? Doveva essere terrorizzata e starsene zitta, no?

Sospirai; avrei comunque dovuto immaginarlo che lo avrebbe capito...lei era la figlia del poliziotto che aveva condotto le indagini sulla mia scomparsa, chissà quante volte aveva visto quella mia stupida foto da dodicenne ingenuo alla centrale di polizia.

-Per te solo David, piccola.- Le sorrisi malizioso e la vidi arrossire.

Cercavo di sviare il discorso, cosa davvero facile a quanto pareva se un mio sorriso bastava a confonderla. Bastava poco per confondere le ragazze in generale a dire il vero; tutte oche buone solo a fare una cosa…a letto.

Lei ad ogni modo sembrava meno oca del prototipo standard femminile dato che le bastò scuotere la testa per riprendersi e chiedere:

-Perché sei scappato di casa?-

Sembrava che stesse cercando di capirmi, non di giudicarmi come facevano le persone che avevo conosciuto da quando ero scappato di casa. Quello non fece che irritarmi ulteriormente. Non volevo essere capito, tantomeno da lei.

Sospirai di nuovo. Perché, perché, perché, perché? Sempre tutti che chiedevano perché, tutti pettegoli che non vedevano l'ora di farsi i cazzi miei.

-Te lo dirò quando ne avrò voglia.- Buttai lì a caso la risposta, senza degnarla di uno sguardo, prima di guardare l'orologio annoiato: le cinque…dovevamo essere da Johnny entro le sei e mezza, dannazione la ragazza faceva perdere pure tempo.

-Allora che facciamo?- Si mise in mezzo Paul, infastidito dal nostro discorso.

-La togliamo di mezzo ovvio!- Colin era il solito codardo; piuttosto che rischiare che la ragazza vuotasse il sacco alla polizia, l'avrebbe uccisa con ogni mezzo.

-Non dite cazzate! E’ innocente e io non ucciderò una ragazza innocente!- Kevin, il mio migliore amico, nonché il più maturo e razionale del gruppo, non aveva quasi mai da ridire, ma quando si incazzava era peggio per gli altri se non gli davano ascolto. Diciamo che fra di noi era il più bravo, sempre che si potesse definire brava una persona che comunque ne uccideva altre.

- “E’ innocente e io non uccido le ragazze innocenti!”- Fece il versetto Phin -Ma per favore Kev! Chissene frega se è innocente! Io dico di divertirci un po' con lei e poi di bruciarla con la casa, almeno non dovremo preoccuparci del cadavere.-

Vidi un lampo di terrore attraversare gli occhi di lei; anche se non lo dava a vedere, stava morendo di paura. Provai una strana sensazione dentro, la stessa che avevo provato prima…era forse pietà? Pena? Non sapevo nemmeno io perché quella ragazza mi facesse quello strano effetto.

Fu quello che dissi, però, in tono che non ammetteva repliche, a sorprendere tutti, me compreso:

-No, la lasceremo andare.-
Ma che cazzo stavo dicendo, ero fuori di testa?
Perché? Perché non potevo semplicemente ucciderla e lavarla via dalla mia coscienza come ogni altra vittima prima di lei? Che preoccupante ascendente avevano i suoi occhi su di me?

-Cosa?!- Chiesero quasi tutti all'unisono.

L'unico a sorridere era Kevin, se lo aspettava. Fantastico, mi avrebbe fatto un discorso di tre ore sulla bontà d'animo che c'era in ognuno di noi. Già, perché quel rompicoglioni si vantava della sua maturità da nonnetto e parlava peggio di una zitella; una volta che iniziava un discorso non finiva più! 

-Ma...-

-Forse non avete capito bene...- Sorrisi maligno agli altri, sapendo che avevano capito benissimo -La lasceremo andare, chiaro?-
Sia che avessi deciso di liberarla o di ucciderla non sarebbe cambiato niente. O almeno era quello che continuavo a ripetermi come giustificazione alla cazzata che stavo per fare.
I miei compagni non si sarebbero mai messi contro di me e lo sapevo bene: oltre ad essere un branco di conigli codardi, sapevano anche che, chissà per quale strano motivo, Johnny si fidava ciecamente di me e la loro parola contro la mia non aveva speranze.

-E Johnny?- Colin, come al solito, era terrorizzato all'idea che lui venisse a sapere della nostra decisione senza consultarlo.

Sapevo bene, però, che Johnny non l'avrebbe mai lasciata libera se l'avessimo portata da lui, sicuramente l'avrebbe uccisa e io non volevo proprio averla sulla coscienza.
Era pazzesco e anche abbastanza fastidioso a dire il vero, ma quando lei mi guardava con disprezzo riusciva a farmi sentire…strano, una brutta persona. E dire che nemmeno quel deficiente di Kevin ci era mai riuscito. Dovevo riconoscere però che mi stavo seriamente mettendo nei casini e tutto per cosa?

Per i suoi occhi…

Per una ragazzina che non conoscevo nemmeno, figlia peraltro di un uomo che avrebbe potuto benissimo rovinarmi la vita. Se Johnny fosse venuto a saperlo non l’avrei fatta franca anche se ero il suo favorito. Ci avrebbe ucciso tutti per tradimento.

-Se non gli diremo niente, non lo verrà a sapere-, Semplice, no? -Il primo che parla è morto, chiaro?- Aggiunsi minaccioso.

Annuirono tutti spaventati: sapevano che non scherzavo, sapevano che se mi avessero tradito non avrei avuto nessun motivo per non toglierli di mezzo. Kevin a parte, gli altri erano solo un branco di cretini che non potevo sopportare.

 

 

 

Allison’s Pov

 

Mi liberavano? Avevo capito bene? No, un attimo, era troppo bello per essere vero, non dovevo abbassare la guardia, poteva essere una trappola.

Rimasi con lo sguardo impassibile, ma dentro stavo già esplodendo di gioia.

Avrei rivisto i miei genitori? I miei amici? Sarei stata...libera? Quell'incubo sarebbe finalmente finito? Stavo per rimettermi a piangere, ma stavolta riuscii a trattenermi. Non volevo infastidirli, non volevo dar loro un altro motivo per farmi fuori.

Sentii il ragazzo biondo dire qualcosa agli altri ragazzi, probabilmente stava ordinando ad alcuni di loro di restar lì per eliminare le prove.

Ma perché voleva liberarmi? Non riuscivo a capirlo. Pensava forse che non avrei parlato? Si fidava davvero così tanto? Cosa gli faceva credere che non lo avrei incastrato? Ero la figlia di un poliziotto, del Capo della Polizia e ne andavo fiera. Avrei parlato eccome di lui e dei suoi amichetti delinquenti! Avrei mandato la polizia alle calcagna di quei criminali!

-Se credete...che io non parli con la polizia di voi...vi sbagliate di grosso. Vi ho visti tutti in faccia e me la pagherete!- Sembravo un bimbetta isterica, ma non mi importava. Stavo ancora tremando per la paura, avevo sofferto come un cane per tutta quella storia, ero arrabbiata e la ferita mi faceva malissimo; avevo bisogno di sfogarmi.

-Tu per primo biondino!- Gli gridai contro rossa di rabbia.
Se non avessi avuto quello squarcio sulla fronte, se non avessi sentito ogni fibra del mio corpo tremare, se non fossi stata a dir poco sconvolta, sicuramente non avrei provocato un pazzo e sconosciuto criminale, oltretutto armato. Ma quella faccenda mi aveva provato troppo, non ero abbastanza lucida nemmeno per riflettere razionalmente.

Il ragazzo scoppiò a ridere, le mie minacce non sembravano toccarlo proprio.

-Sto tremando di paura.- disse, le labbra ancora incurvate in un sorriso.

Anche gli altri ragazzi iniziarono a sghignazzare, quasi avessi appena fatto una battuta divertente.
Non ebbi nemmeno le forze per sentirmi indignata per quell'evidente presa in giro, di tanto in tanto la vista mi si appannava, non vedevo l'ora di farla finita...in qualsiasi senso: o vivere o morire, non ne potevo più di quel dolore e di quella situazione.

Lanciai un'occhiata perplessa a David quando lo vidi strapparsi l’altra manica della camicia e venire alle mie spalle.

-Che vuoi fare?- Chiesi con evidente panico nella voce. Avevo ancora i due tizi che mi tenevano le braccia e non riuscivo bene a girarmi.

-Niente. E’ solo una piccola precauzione.- Mi bisbigliò all'orecchio da dietro, facendomi venire i brividi, stavolta non di paura, per la schiena.
Dovevo essere disgustata, perché non lo ero? Perché non provavo repulsione per quel criminale?

-Mi sei costata una camicia di Armani, lo sai tesoro?- Il mio stomaco si stritolò nel sentire quel tesoro. Di nuovo. Anche prima mi era successo. Che cosa c'era di sbagliato in me? E come diavolo si permetteva lui di chiamarmi così?

Passò la stoffa nera davanti con le braccia e la posò suoi miei occhi. Mi...bendavano?

Trattenni il respiro, il battito del cuore impazzito, -Perché mi bendate?- Domandai a voce bassa e leggermente tremolante. Li avevo già visti in faccia, tutto quello non aveva senso.

-Per fare in modo che tu non porti il tuo paparino qui.- Mi spiegò, dedussi dalla voce, il ragazzo moro di prima, quello che era stato abbastanza gentile con me.

-Non vogliamo che tu veda la strada. Più tardi tuo padre saprà di questo incendio e più tempo avremo noi per nascondere le prove.-  Spiegò ancora il ragazzo.

-Ah...ok- Fu l'unica cosa che dissi.

Sentii David trattenere una risata dietro di me, ma non ci feci troppo caso. Era stranamente piacevole, però, sentire il suo respiro tranquillo e rilassato sul mio collo e le sue mani fra i miei capelli, anche se solo per legarmi una benda.
Ero fuori di testa a fare dei pensieri del genere, dovevo far vedere la botta che avevo preso in testa a qualcuno e in fretta.

Mi fecero salire sulla macchina e partirono. Dedussi che alcuni dei ragazzi fossero rimasti giù per incendiare l'abitazione. Ripensare al cadavere di Tom mi fece venire la pelle d’oca, così mi circondai il corpo con le braccia e mi rannicchiai su me stessa sul sedile.

 

 

 

David’s Pov

 

 

Guidare non era mai stato un problema per me. Avevo imparato a farlo da quando mi ero unito al gruppo di Johnny, nonostante, allora, non avessi ancora i sedici anni necessari.

A diciassette anni compiuti, però, ancora non avevo legalizzato la mia capacità di guidare, visto che non avevo mai frequentato nessuna scuola guida e quindi conseguito la patente.

Canticchiai a mente Lose yourself di Eminem che partiva in quel momento dallo stereo con il ritornello. Probabilmente era perché quasi tutti i suoi testi esprimevano rabbia e frustrazione per il suo passato di merda, che mi piacevano così tanto le sue canzoni… In fondo, nessuno di noi aveva avuto un’infanzia felice.

Abbassai di poco il volume della radio, dando poi l’ennesima occhiata allo specchietto per guardare la rossa.

La vidi rabbrividire e rannicchiarsi sul sedile: aveva paura, era evidente. Per quanto cercasse di non mostrarlo, ne aveva e tanta.

-Hai freddo?-  Sentii Kevin chiederglielo gentilmente, forse per rassicurarla. Non me n'ero accorto solo io a quanto pareva.

La vidi scuotere impercettibilmente la testa ed accennare un lieve sorriso più simile ad una smorfia,

-No...grazie.- Rispose, la voce bassa e rauca.

Non era per niente a suo agio, benché si sforzasse di sembrarlo. Non si fidava di noi, come poteva del resto?Aveva oltretutto appena assistito ad un omicidio, era logico che fosse scossa.

Aveva i capelli rossicci parecchio spettinati e il viso sporco, sudato e pieno di graffi. Le labbra carnose e perfette interrompevano il loro liscio e regolare percorso con un taglietto in quello inferiore e la sua divisa scolastica era strappata e rovinata in molti punti, soprattutto –per la mia gioia- la gonna si era strappata diventando parecchio corta e mostrando generosamente le sue gambe che non erano davvero niente male. Non riuscivo proprio a non pensare al fatto che fosse veramente carina, anche conciata così; quell’aspetto selvaggio la rendeva...sexy, porca troia. Non potevo biasimare Phin che, per quanto disgustosa come cosa, voleva approfittarne. Ad essere sincero, per un attimo e ragionando con gli ormoni, l’avevo pensato anche io…

Chissà cosa le avevano fatto sulla fronte quei bastardi.
Mi compiacqui maggiormente di aver ucciso come un cane quel verme di Tom, se lo meritava proprio.

Iniziai a domandarmi che cosa avesse pensato lei di me quando mi aveva visto ucciderlo. Aveva uno sguardo così disgustato mentre mi fissava…

-Figurati.- Rispose sorridendo Kev, distraendomi dai miei pensieri. Sempre a provarci.

-Freddo?!- Ci pensai su. Ma scherzavano? -Cazzo Kev, per una volta che ci sono 30 gradi in questo schifo di città, come fa ad avere freddo?-

-Stavo usando una cosa chiamata gentilezza Dave.- Rispose semplicemente lui nel suo solito tono da nonnetto maturo, –Un giorno te ne parlerò.- Aggiunse compiaciuto, facendomi alzare gli occhi al cielo rassegnato ai suoi encomiabili discorsi stupidi.

-E non fare quella faccia, se la usassi anche tu ogni tanto non farebbe male!- 

La vidi sorridere di nuovo, questa volta più spontaneamente, dallo specchietto.

-Quale faccia scusa?- Non poteva davvero avermi visto...

-Hai alzato gli occhi al cielo.-  Sì, invece.

-Te lo sei immaginato.- Ci mancava solo che ora mi facesse un discorso sulla maleducazione dell'alzare gli occhi al cielo quando uno ti parlava.

-Sono sicuro di no.-

-Sto guidando, come faccio ad alzare gli occhi al cielo? Sto guardando la strada.-

-Non è vero, hai alzato gli occhi al cielo, ti ho visto dallo specchietto!-

-Fatela finita, siete peggio di due bambini.- Sbottò Michael stizzito, prima di rivolgersi alla ragazza in tono rassegnato,

-Non preoccuparti, fanno sempre così, è normale.-  Annuì con aria seria.

Stava davvero cercando di mettersi in mostra davanti ad una ragazza che fino ad un attimo prima avrebbe ucciso? Che coerenza.

-Ci terrei a precisare che non sono stato io ad incominciare.- Ribattei irritato.

-Cosa scusa? Tu sei stato maleducato nei miei confronti alzando gli occhi al cielo.-

Eccolo con la storia della maleducazione e con la storia degli occhi al cielo, ancora mi chiedevo come ero riuscito a sopportarlo in tutti quegli anni.

-Ancora? Ma sei fissato...-

-Vergognati, sei stato maleducato anche nei confronti della qui presente signorina. La cavalleria non sai proprio cosa sia.-

Signorina? Ma come cazzo stava messo?
Risi di gusto. -Parli tu di cavalleria? Dai Kev, su! Tu che hai approfittato di Kelsy quando era ubriaca fai il santarellino? Che cavaliere!-

-Era cosciente! Aveva solo bevuto due bicchierini di Whisky, ma era cosciente! E poi io delle ragazze serie le ho avute!- Sbottò lui furioso, -Sei tu quello che considera le ragazze solo un passatempo.- Incrociò le braccia indignato.

Era vero, però io non andavo in giro a parlare di cavalleria. E poi che cavolo c'entrava quel discorso? Gli sembrava il caso di mettersi a parlare di sciocchezze del genere davanti a quella che era ancora e a tutti gli effetti un nostro ostaggio?

Sbuffai, -Ragazze serie? Quali ragazze serie?- Inarcai il sopracciglio ironico.

-Vicky, per esempio. Siamo stati insieme per due anni.- Annuì soddisfatto della sua risposta.

-Oh andiamo!-  Alzai di nuovo gli occhi al cielo e Stephen e Michael scoppiarono a ridere. –Vicky ce la siamo fatta tutti!-

-No mio caro, fra voi è stato solo sesso, con me ha fatto l’amore.- Specificò orgoglioso, calcando sulle ultime parole.

Oh Cristo Santo, che cazzo di distinzioni da cerebroleso faceva?
Stavamo esagerando comunque e me ne resi conto quando mi accorsi che la rossa non aveva più proferito parola.

Spostava diffidente la testa da una parte all'altra, i sensi in all'erta, quasi temesse di essere colpita da un momento all'altro. La cecità doveva renderla piuttosto nervosa e, se possibile, ancora più impaurita.

-Scusaci, non siamo stati molto educati, ci siamo dimenticati di te.- Kev le sfiorò delicatamente la spalla e lei, presa alla sprovvista, sobbalzò leggermente.

-Ah, ma non ci hai detto nemmeno come ti chiami.- Mi venne in mente all'improvviso.

Rabbrividì di nuovo e guardò - si fa per dire - davanti a sé, proprio verso di me, -Non sono affari tuoi.- Fu la sua gentilissima risposta; Kevin avrebbe dovuto dare a lei lezioni di educazione.

Decisi di stuzzicarla un po'.

-Senti carina, non ce lo fa fare nessuno di lasciarti andare, dovresti esserci grata anzi del fatto che ti abbiamo liberato da quel viscido maniaco di Tom. Quindi, o ci dici come ti chiami o il tuo nome sarà l'ultima cosa di cui dovrai preoccuparti. Ci metto un attimo a tornare indietro e a buttarti una tanica di benzina addosso, sai?-
La mia frase parve avere l'effetto desiderato; fu spaventata dal mio tono di voce brusco e, avendo gli occhi bendati, non poteva sapere se avessi o meno una pistola puntata contro di lei.

-Allison.- Rispose con stizza. -Mi chiamo Allison.- Se non avesse avuto la benda di sicuro mi avrebbe fulminato con lo sguardo, ne ero certo. Sorrisi; però, aveva grinta da vendere la ragazza. 

-Piacere Allison, io sono David.- Stavolta la stavo sfottendo io, ma lei non poteva vedere la mia espressione divertita, quindi in un certo senso non c'era gusto.

-Lo so già.- Ribatté piuttosto sgarbata.

Ridacchiai ancora, ma non mi feci sentire.

-Io invece sono Kevin.- Eccolo a fare il lecchino con un bacia mano che le fece incurvare le labbra in un sorriso. Scossi la testa, era il solito deficiente!

-Piacere.- Disse lei - forse - leggermente più tranquilla.

-Io Michael- Parlò l'altro suo vicino di posto.

-Stephen.- Grugnì antipatico il mio vicino di posto che fino ad allora non aveva parlato; non era proprio un tipo di molte parole.

Grandioso. Ora che le avevamo detto i nostri nomi da bravi deficienti, volevamo anche lasciarle le nostre impronte digitali come regalo per suo padre?
-Qualcun altro vuole presentarsi?- Chiesi ironicamente. La guardai di nuovo dallo specchietto: nonostante la benda e nonostante stesse ancora tremando, aveva le labbra piegate in un lieve sorriso. Mi ritrovai a pensare, mio malgrado, che tutto sommato aveva un bel sorriso. Oh, cazzo Dave, ma sei scemo? Ripigliati, su!

-Piacere.- Fu l'unica cosa che disse, con voce flebile. Da quell'assurda presentazione rimanemmo zitti per tutto il resto del viaggio.  Continuavo a pensare però che era davvero una strana ragazza!

 

Allison’s Pov

 

 

Dovevo essere pazza. Anzi, ero pazza. Stavo ascoltando una stupida nenia rap, in una stupida macchina rubata, con degli stupidi ragazzini che giocavano a fare i criminali e che, fino ad un attimo prima, stavano decidendo della mia vita. E avevo persino conversato con loro, come se mi fosse importato qualcosa dei loro nomi.

Eppure, anche se avevano ucciso quelle persone e anche se erano dei criminali, avevo meno paura di loro che di quel pazzo di Tom. E poi...anche se non potevano di certo essere considerati come degli eroi, mi stavano comunque...salvando; se era vero quello che avevano detto, mi stavano riportando dalla mia famiglia. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo proprio ad odiarli, anche se la frase detta prima da David mi aveva ghiacciato il sangue nelle vene...Erano pur sempre criminali e non mi conveniva provocarli se volevo restare in vita.

Una frenata brusca della macchina mi risvegliò dai miei pensieri. Eravamo arrivati?

-Dave! cazzo, potevi frenare con più delicatezza! Mi sono bagnato tutto, stavo bevendo!- Sentii Kevin, lo stesso ragazzo moro e gentile di prima, urlare indignato vicino a me.

In risposta arrivò una risata, una bella risata, che riconobbi subito. -Lo so Kev, per questo ho frenato di colpo.-

-Ma che stronzo!- Sbottò di nuovo Kevin.

Sorrisi senza farmi vedere mentre mi facevano scendere dalla macchina. In lontananza riuscii a sentire il rumore del traffico, eravamo in città? Non riuscivo a crederci, mi stavano liberando davvero?

-Bene...Allison, siamo arrivati.-

Perché sembrava che quello stronzo mi sfottesse ogni volta che diceva il mio nome? Avrei voluto togliermi la benda per ucciderlo con lo sguardo.

Ah, la benda!

-Posso toglierla?- Chiesi toccandola con la mano.

-Mmh...- Sembrò pensarci su un attimo. Anzi, un'eternità. Non ne ero certa, ma mi sembrò addirittura qualche minuto.

-Allora?- Sollecitai impaziente. Sapevo che erano ancora lì, non avevo sentito la macchina andarsene.

Accadde qualcosa, però, che non mi aspettavo minimamente. Sentii la voce di David vicinissima, troppo vicina, tanto che mi fece sobbalzare.

-Solo dopo questo-

Questo? Aprii la bocca per chiedere a cosa si riferisse: pessima idea perché, quando lo feci, mi ritrovai le sue labbra incollate alle mie; la sua lingua mi entrò in bocca senza problemi anche grazie al fatto che avevo la bocca aperta per protestare prima che lui ne approfittasse.

Le sue braccia mi circondarono con forza senza troppi problemi ed io, frastornata e indebolita, non riuscii proprio a fare niente per impedirglielo.

Sentii gli altri ragazzi sghignazzare e non capivo se ridessero di me o della situazione, anche se sinceramente non mi importava granché.

Il cuore minacciò pericolosamente di uscirmi dal petto, il cervello mi si scollegò completamente e dovetti cacciare con forza le unghie nelle mie mani per impedirmi di mettergli le braccia intorno al collo. Ma che mi prendeva?

Non riuscii proprio a fare a meno di ricambiarlo quel bacio, il cervello era troppo andato per ordinare al mio corpo di staccarsi. Fui contenta comunque di avere la benda, così non avrebbe potuto vedere che avevo chiuso gli occhi. Certo avrebbe comunque sentito che il bacio lo stavo ricambiando...e anche con trasporto purtroppo. Ma come era possibile?

Mentre mi baciava, passò la lingua sul taglietto che avevo sul labbro inferiore, facendo perdere qualche battito al mio cuore che ormai era completamente andato.

Ripresi il pieno controllo delle mie facoltà mentali decisamente troppo tempo dopo, quando ormai quel bacio c'era stato. Per un attimo mi ritrovai a pensare che volesse persino andare oltre e approfittarsi di me - la sua mano che si stava insinuando leggermente sotto la mia maglietta non smentiva affatto quell'ipotesi -, invece si staccò all'improvviso, proprio mentre stavo valutando l'idea di allontanarlo con una spinta. Ero sicura al cento per cento che stesse sorridendo comunque.

-Ci vediamo Allison,- Il mio nome stavolta lo disse in un modo diverso che non seppi decifrare. -Saluta quegli stronzi dei Woldrich da parte mia se li vedi.-  La sua voce si indurì parecchio e quella frase mi fece quasi tremare. I Woldrich? Parlava di loro come se non fossero suo padre e sua madre, come se non fosse il suo cognome. Lo aveva detto con un disprezzo tale da far capire a chiunque che non amasse particolarmente i suoi genitori.

Mi ci volle un attimo per riprendermi e, mentre sentivo le porte della macchina aprirsi, gridai, con le poche energie che mi erano rimaste in corpo:

-Ci vediamo un corno! Addio!-

Li sentii ridere di nuovo, prima di chiudere le portiere e partire.

Tolsi immediatamente la benda e mi sfiorai incerta le labbra. Un pazzoide sconosciuto mi aveva appena baciata? , risposi a me stessa. Cazzo, il mio primo e vero bacio. Chissà quante altre ne aveva baciato quello schifoso...e oltretutto mi aveva baciata contro la mia volontà.
Beh, non proprio contro, ma...perché l’aveva fatto? Ma soprattutto, che cosa mi aveva fatto? Mi aveva stregata? Non mi era mai capitato di perdere così il controllo, non ero riuscita a respingerlo. Nemmeno con Mark mi era mai successo di provare un qualcosa di così forte... Era come se qualcosa si fosse agitato nel mio basso ventre, qualcosa che mi attirava a lui come una calamita…desiderio? Le mie guance, già in fiamme, diventarono ancora più rosse e ancora più bollenti se possibile. Ed era davvero ridicolo, cazzo! Un pazzo squilibrato aveva ficcato la sua lingua nella mia bocca, perché non stavo rabbrividendo per il ribrezzo? Perché non mi stavo chiedendo quanti schifosi germi mi avesse appena passato?
Mi massaggiai le braccia con le mani e ripresi a tremare, mentre una fitta alla testa più dolorosa delle altre mi ricordò che quella ferita c'era ancora e andava medicata. Al diavolo, ero libera, perché stavo lì a pensare a quello che era successo con quel tizio? Mi riscossi dai miei pensieri e mi guardai in giro; ero in una viuzza deserta nella zona est della città, precisamente...vicino alla centrale di polizia. Papà.
L’avevano fatto apposta a lasciarmi lì? Non mi importava sinceramente: corsi a perdifiato fino alla centrale di mio padre - rischiando di cadere più volte - e, non appena vi entrai, tutti mi guardarono come se avessero avuto davanti un fantasma.

Mio padre…beh mio padre scoppiò in lacrime lasciandomi un attimo interdetta; non l’avevo mai visto piangere…
Gli corsi incontro senza dire niente, perché in fondo non c’era proprio niente da dire.

Avrei parlato con lui della faccenda più tardi, in quel momento volevo solo stringere forte a me una parte indispensabile della mia vita: mio padre.

 

 

 

*The end*

 

*Letteralmente sarebbe “che ragazza divertente” nel senso di bizzarra/strana però :P L’aggettivo “strange” non mi ispirava xD

 

 

 

Ed eccomi qua =) di nuovo la rompi imbranata con i ringraziamenti, sì ;P

È d’obbligo ringraziare ancora una volta la mia beta Chiara (fallsofarc) che ha fatto un lavoro splendido e ha betato alla perfezione anche questo cap**

Come vi sembra?Poco credibile?So di essere fissata con la “credibilità”, ma per me è importante che lo sia, non voglio che sembri tutto finto…

Il bacio finale non mi soddisfa per niente poi... sono tremendamente critica, ho da ridire su tutto lo so xD Voi che ne dite? Deluse? E’ prematuro secondo voi un bacio? Beh, ma io non voglio far penare nessuno in noiose e lunghe attese, vado subito al sodo, così come David xD Lui se lo prende senza tante storie come merito per averla liberata, (lo “penserà” poi nel prossimo cap :P). E’ molto superficiale come ragazzo, oltre che maschilista ù_ù Non lo odiate però per i suoi ripetuti insulti alle donne, vero? Lo farò cambiare xD

Qui comunque lo vediamo sotto una luce leggermente diversa, si addolcisce un po’ davanti alla paura di Allison, per qualche motivo lo sguardo disgustato di lei lo smuove…

Avete visto dal suo Pov però che i suoi pensieri su di lei rimangono particolarmente…fisici ecco xD Anche mentre la baciava le mani apposto non ci stavano ù_ù Nonostante abbia un buon self-control, gli ormoni gli giocano brutti scherzi, poor boy xD Sono in vena di parlare inglese, wow…forse perché domani ho una verifica su questa infida materia -.- con quell’infido prof che mi ritrovo -.- in quell’infida scuola…ok, basta xP

Coomunque, David odia i suoi genitori ed il motivo è…eh, bisognerà aspettare un po’ per saperlo, lui non è abituato a parlarne e ci vorrà un po’ prima che acquisti abbastanza fiducia in lei per potergliene parlare. Anche perché ci sarà un piccolo incidente di percorso che farà perdere questa fiducia e qui mi fermo e non dico altro^^

Mi piacerebbe tantissimo conoscere le vostre opinioni al riguardo comunque** qualsiasi vostra idea non è da scartare ;)

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo e che non vi abbia deluso**

Ci tenevo a dire che siete state meravigliosamente gentili a commentare gli altri due capitoli ç_ç e io piango come una matta, sto avendo crisi di gioia/commozione. No, non è normale in effetti, ma pazienza xD

Non immaginate neanche quanto mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questo cap, vanno benissimo anche critiche, sono costruttive e aiutano a migliorarsi**

Detto questo vi lascio alle risposte delle vostre splendide e magnifiche recensioni**

Un bacione grandissimo, Bec =)

 

*Risposte*

 

TerryTheBest: Ciao Terry, grazie mille per la recensione!** Mi fa davvero tantissimo piacere che il capitolo ti sia piaciuto e che il mio aggiornamento ti abbia fatto saltellare per la stanza^^ Io lo faccio spesso, specie quando leggo le vostre recensioni bellissime^^

Ho postato il prima possibile per cercare di non lasciare troppo sulle spine, cosa ne pensi di questo capitolo? Spero ti sia piaciuto =)

Ah i tuoi cugini giocano a gta? Di sicuro saranno più bravi di me, io non faccio altro che perdere in continuazione xD Al prossimo capitolo carissima, baci8, Bec^^

 

fallsofarc: Chia tesoro ogni volta rispondere alle tue recensioni è un onore** Sei sempre gentilissima a passare a recensire nonostante tutti i tuoi impegni, grazie^^

Sentire da te che sei bravissima i complimenti per il Pov di David, mi riempie sempre di gioia…sto gongolando*___* ok, mi riprendo… xD

Tornando al Pov, volevo proprio che i suoi pensieri fossero completamente diversi da quelli di Allison; se lei pensava che una cosa fosse bella e spiegava perché le piaceva in modo femminile, lui pensava che la stessa cosa faceva schifo e lo spiegava in modo maschile…è da complessati lo so, ma mi sono divertita a farlo xD Oltretutto rileggendo ho tenuto anche in mente il consiglio che ti ha dato Andrea sul farlo pensare poco, ottima idea :P

Allison descritta da te mi sembra molto più simpatica di quanto lo sia descritta da me xD Hai capito perfettamente come volevo che fosse e hai riassunto benissimo il suo carattere in sole due righe** Volevo che fosse così coraggiosa e testarda proprio per tener testa ad uno come David, senza aver paura di lui e di quello che è. Un po’ come Bella che non ha paura di Edward, (il paragone con Twilight ci doveva essere XD) solo che Bella è cretina e sempre confusa, Allison no; non è scema e ha sempre le idee ben chiare (tranne quando vede il sorriso di Dave, ovvio xD).

L’idea di fare di David un “eroe” mi è venuta così…tanto per cambiare in una notte insonne, quando invece di dormire pensavo a come poterla sviluppare quella scena (:

Non volevo che lei lo odiasse, volevo che lo vedesse quasi come una brava persona e non come un assassino dopo l’omicidio di Tom. Spero di esserci riuscita :D

Oh mamma, ma quanto ho scritto? Devo smetterla di annoiare con i miei discorsi senza senso, bah >.<

Grazie ancora per i tuoi preziosissimi consigli e per la tua recensione tesoro** Questa storia non starebbe qui se non fosse per te^^ e i ringraziamenti te li meriti, non dire che non è vero, eh? :D Un bacione, ti voglio bene, Bec^^

 

 

Emily Doyle: Ciao Emily! Innanzitutto ti ringrazio per avermi risparmiato un altro infarto, il mio cuore non avrebbe retto xD Non sai quanto mi fa piacere sentir dire da te che te ne intendi di sicuro più di me, che la “situazione criminale” è credibile** grazie, sto gongolando dalla gioia, per me è un grandissimo complimento perché ci ho messo abbastanza per scrivere questi capitoli :P

Come hai giustamente detto, non è credibile che nel gruppo siano solo ragazzi; nel prossimo capitolo però verrà spiegata questa cosa che ha lasciato un po’ perplessa anche la protagonista ;) Mi farebbe tantissimo piacere sapere cosa ne pensi, se è fattibile come spiegazione a questo gruppo >.<

Ogni tuo commento o suggerimento è sempre più che ben accetto^^ Grazie mille per la recensione, spero questo capitolo ti sia piaciuto e che la scena del bacio non ti sia sembrata troppo prematura >_< al prossimo capitolo, baci8, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!!Grazie infinite per essere passata a recensire anche questo capitolo, non sai che gioia leggere la tua recensione^^ ti ringrazio davvero per il complimento, sono contentissima di sapere che la pensi come Chiara su questa storia; per me è veramente importante la vostra opinione**

Mi fa piacere che sia David che le sue frecciatine con Allison ti piacciano ;) Mi vengono naturali mentre scrivo, tante volte rileggendo non mi ricordavo nemmeno di averle scritte :P In questo capitolo si spiega più o meno chi è David e dove Allison ricordava di averlo già visto…Spero di non aver deluso le tue aspettative >.< come ti è sembrato il bacio finale? Prematuro? Finto? Se ti fa piacere fammi sapere che ne pensi, vanno benissimo anche le critiche, mi piacerebbe migliorarmi :P grazie ancora della recensione carissima, baci8, Bec^^

 

 

lilyjuve: Ciao Lily! Grazie mille per i complimenti cara*_* Detti da te che stai scrivendo una storia bellissima valgono il doppio^^

Sono troppo contenta che ti sia piaciuto il Pov di David, scrivere dal suo punto di vista è stato abbastanza difficile per me ;P

Purtroppo non ho visto L’Onore e il Rispetto, anche se vederlo mi avrebbe magari aiutata a scrivere qualcosa in più sulla criminalità in generale.

Gabriel però l’ho visto…*___* Mamma mia quanto è figo quell’uomo, grido come una pazza ogni volta che lo vedo in tv o sui giornali xD

Purtroppo è vero che i Siciliani vengono spesso associati alla Mafia, anche quelli che invece non ne hanno niente a che fare e sono normalissimi cittadini…stupidi pregiudizi…

Sono anche stata in Sicilia e conosco alcune ragazze siciliane simpaticissime; posso assicurare che con la mafia non c’entrano niente ;P

Ad ogni modo, spero che questo capitolo non ti abbia deluso, come ti è sembrato il bacio?Uno schifo? >.< Mi farebbe piacere sapere che ne pensi, al prossimo capitolo, un bacione Bec^^

 

 

voltage: Ciao, grazie mille per essere passata a recensire!^^

Un po’ sadichetta lo sono stata, lo ammetto :P Ho voluto interromperla così per cercare di lasciare un po’ con il fiato sospeso, spero di essere riuscita nel mio intento ;)

Mi fa piacere che David ti piaccia, l’ho un po’ descritto come il mio ragazzo ideale, caratterialmente parlando xP

Tom è un verme sì ù_ù sono felice di averlo fatto morire, però si può dire che è merito del suo rapimento se Allison e Dave si sono incontrati ;)

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, mi farebbe piacere sapere che ne pensi :P

Ciao e grazie ancora, baci8, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao rossy!!^^ Non ti preoccupare assolutamente per il ritardo, è già stato gentilissimo da parte tua recensire, grazie**

Non sai quanto mi fa piacere sentirti dire che la trama è originale e intriga, per me è importantissimo che non sia banale e interessi :D I tuoi complimenti mi riempiono di gioia, sì :P anche perché se dopo che hai letto dei capolavori come quelli di Francy, Chiara ed Elena, dici che la mia storia è bella, mi commuovo davvero ç_ç

Sono contentissima che David e il suo Pov ti piacciano ;) Eh sì, Allison nonostante la paura, davanti al sorriso di un bel biondino si scioglie proprio come tutte noi xD

Ora che è stata rilasciata potrebbe anche unirsi al club sì xD che ne pensi del “rilascio”? E del bacio? Non è finto? >.< Mi farebbe piacere sapere che ne pensi^^ Grazie ancora per la recensione cara, baci8 Bec^^

 

 

smemorato: Ciao!Grazie mille per i complimenti, sono davvero contentissima che la mia storia ti piaccia^^

Non immagini quanto mi fa piacere sapere che la protagonista ti diverta =) il suo carattere diciamo che l’ho descritto così proprio per far divertire :P

Gta mi sta piacendo abbastanza, anche se perdo in continuazione nelle missioni xD Di sicuro tu giocherai molto meglio^^

Spero che questo capitolo non ti abbia deluso, fammi sapere che ne pensi se ti va^^

Baci8, Bec =)

 

 

Sabry87: Ciao Sabry!^^ Mi fa piacere che la storia ti piaccia, io non ho mai proprio pensato che potesse piacere a qualcuno ;P

Che ne pensi di questo capitolo?Ti è piaciuto?Mi piacerebbe sapere la tua opinione^^

Baci8, grazie mille per la recensione, Bec^^

 

 

eulalia_17: Beaaa!!!!!!^^ è sempre una gioia leggere le tue recensioni, mi mettono di buon umore^^ Non ti preoccupare per il ritardo, anche io mi scordo sempre di aggiungere le storie che mi interessano :P

Il fatto che David sia un criminale inquieta sì, però di carattere è un normalissimo ragazzo come noterai poi anche più avanti ;) beh…Chia ha proprio ragione sul fatto che tu ci azzecchi su tutto…”come faranno a stare insieme se poi lo arrestano”? Lo vedrai solo alla fine purtroppo, ma ti assicuro che la cosa si risolverà, amo il lieto fine =)

Sono contenta che le loro battutine ti piacciano, anche qui e più avanti ce ne saranno ;P

I pensieri di David sono stati difficili da ideare quindi non sai quanto mi fa piacere sentirti dire che sono realistici*_*

Credo proprio che te la chiederò qualcosina su New York quando ne avrò bisogno, specie per le strade che ancora non ho capito come funzionano, la 34esima, la 36esima…boooh xD

Purtroppo manca un bel po’ per scoprire la verità sui genitori di David, da qui si sa solamente che li odia, non penserà spesso a loro, farlo lo fa arrabbiare :P

Nono, tranquilla non sei stata solo tu a non capire che Lily ed Allison fossero la stessa persona, per questo l’ho precisato^^ La colpa era mia, nel primo cap non ho detto come si chiamava, anche perché in effetti Lily non è il soprannome di Allison >.<

Ti assicuro che non sono affatto scemenze quelle che scrivi, come ho già detto adoro le tue recensioni*_* Sei molto sveglia e intuitiva, sono curiosa di sapere che idea di sei fatta sulla storia di David^^ Mi sa che indovini subito anche quella xD

Spero che questo capitolo abbia soddisfatto la tua curiosità e ti abbia restituito quei 5 minuti di sonno xP Come ti è sembrato il bacio? Finto? Prematuro? Mi farebbe piacere sapere che ne pensi, i tuoi giudizi sono sempre più che graditi^^

A presto, un bacione, Bec =)

 

 

Trappy: Ciao Ele!!! =) non ti preoccupare assolutamente per il ritardo, avevi la febbre e un sacco di altre cose da fare, sei stata gentilissima lo stesso come sempre a recensire nonostante tutto^^

Eh già, a David dovrebbe essere spiegato il significato della parola “tatto” hai ragione xD

Il suo bel gesto si ripete, visto che ci rimette tutta la camicia per lei :P Beh, a ‘sto punto potevo anche fargliela togliere, giusto per far vaneggiare un po’ la protagonista alla vista dei suoi addominali xD

Che ne pensi del capitolo?Ti ha delusa? Se hai tempo fammi sapere come ti è sembrato il bacio…finto? E’ troppo presto? Sono stressante lo so xD

Un bacione enorme, a presto, Bec ;D

 

 

Ok, finite tutte le risposte, ci tengo tantissimo a ringraziarvi di nuovo, siete meravigliosi*_*

Ringrazio anche le 15 persone che hanno inserito la storia fra le preferite e le 24 che l’hanno aggiunta alle seguite, grazie^^

 

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ho postato proprio poco fa la scheda di David :P

 

Infine non posso che consigliare di leggere Secretly di fallsofarc e Love Penalty di Trappy: sono stupende, ne vale la pena^^

 

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** At the police central (Alla centrale di polizia) ***


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Capitolo 4: At the police Central

Capitolo 4: At the police Central

 

 

Allison’s Pov

 

-Ne sei sicura?- Mi chiese mio padre confuso e sorpreso al tempo stesso.

Il ticchettio di quel maledettissimo orologio nero mi stava facendo esplodere la testa. La fasciatura, i disinfettanti, i punti…non erano serviti a niente perché bastava il tic tac di quell’orribile aggeggio malefico a farmi venire un mal di testa allucinante.

Quel cavolo di taglio che avevo in fronte sembrava quasi non riuscisse a rimarginarsi per via di tutto quel rumore.

Distolsi lo sguardo dalla parete su cui era appeso per concentrarmi interamente su quello che stava dicendo il capo della polizia seduto su quella scrivania davanti a me.

-Sicurissima papà.- Replicai decisa.

Mio padre allora si alzò dalla sedia e, dopo aver aperto un cassetto e preso un fascicolo, iniziò a guardarlo grattandosi il mento pensieroso. Dopo lo appoggiò davanti ai miei occhi e mi chiese di nuovo.

-Era lui?- 

Osservai di nuovo quella foto; un ragazzino di dodici anni sorrideva felice, ma con un aria birichina a chiunque avesse la macchina fotografica in quel momento. Aveva la bocca leggermente sporca del gelato che aveva in mano, i capelli biondi spettinati con un ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte e gli occhi di un verde brillante particolare pieni di gioia.

Sì, era lui. L’espressione era decisamente diversa, ma… -Sì.- Confermai di nuovo tranquilla.

Annuì serio: mi credeva.

-E così David Woldrich è vivo...- Osservò di nuovo pensieroso. -Dopo tutto questo tempo credevo...- Sospirò facendomi venire un brivido.

Pensava fosse morto, ma chi del resto non lo aveva fatto? Da quattro anni era sparito senza lasciare alcuna traccia e la polizia aveva rinunciato a continuare a cercarlo. Avevano pensato inizialmente ad un rapimento, ma non era mai arrivata nessuna richiesta di riscatto. Poi si era pensato ad una qualche setta, ma a quanto pareva non era stato nemmeno quello...era scappato di casa per unirsi ad una banda criminale.

Ma perché? Perché un ragazzo appartenente ad una famiglia unita e ricca avrebbe dovuto farlo? Perché se n'era andato così di casa, gettando nella disperazione i suoi genitori? Saluta quegli stronzi dei Woldrich da parte mia se li vedi. L'aveva detto in un tono così carico d'odio...un motivo doveva esserci per forza!Che avevano fatto i signori Woldrich al loro unico figlio?

Guardai di nuovo la foto pensierosa…aveva uno sguardo così…felice. Cosa poteva essere successo?

-Avviserò i signori Woldrich, ne rimarranno sconvolti.- Mi informò mio padre distraendomi dai miei pensieri. -Oh santo cielo...La stupidità dei giovani! Scappare di casa così, senza dire niente a soli dodici anni! Sono contento che tu invece sia così matura.- Mi sorrise affettuoso ed io ricambiai incertaseppi.

-Forse...c'è un motivo dietro, non credi?- Ipotizzai corrugando la fronte.

Perché andarsene di casa e unirsi ad un gruppo di delinquenti? Doveva essere successo qualcosa con i Woldrich.

-Ma sì, avrà voluto dimostrare qualcosa ai genitori, sai sarà stata una fase di ribellione.- Alzò le spalle con noncuranza. Annuii non molto convinta e continuai a raccontare il resto della storia per filo e per segno senza tralasciare nessun dettaglio di quello che era successo, bacio a parte ovviamente.

Mi scappò un sorrisino pensando al fatto che mio padre avrebbe avuto un motivo in più per trovare e ammazzare David se avesse saputo di quel bacio: protettivo com’era…

-Johnny?- Chiese spaventato mio padre quando ebbi finito. -Ti hanno portata da Johnny Rydell?!- No, mi correggo, non era spaventato, era terrorizzato.

-No.- Risposi stupita dalla sua reazione. -Ha..hanno deciso di liberarmi, non mi hanno portata da lui.- Spiegai di nuovo confusa.

Si rilassò un po'. -Santo cielo, avrei dovuto saperlo che c'era lui dietro a questa faccenda!Dietro tutta questa criminalità c'è sempre lui!- Sbottò poi furioso.

-Tu..lo conosci?- Chiesi titubante.

Scosse la testa. -Non di persona...è una specie di leggenda, nessuno di noi l'ha visto, anche perché lui non si sporca mai le mani, lascia sempre agire i suoi scagnozzi..-

Interessante. Così si spiegava che ci facessero quei ragazzi lì..

Stavo per dire qualcosa, quando lui continuò. -Sono anni che non aspetto altro che vederlo con le manette!Ma quello schifoso...- Serrò i pugni arrabbiato. Incredibile, non l'avevo mai visto così...

-Hai detto che lascia sempre agire i suoi scagnozzi...spiegati meglio.- Lo implorai.

Lui mi osservò un attimo inarcando il sopracciglio per valutare se dirmelo o no, infine si arrese e riprese a parlare.

-Beh, vedi lui tiene sotto controllo tutti i criminali della città. Crediamo -queste sono supposizioni fatte da noi- che lui debba essere messo al corrente di ogni piccola infrazione della legge. Chi fa di sua iniziativa è come se gli voltasse le spalle e per lui la cosa è parecchio scomoda...-

-Quindi li uccide..- Dissi con un filo di voce.

Tom era stato ucciso per aver fatto di testa sua, dando così fastidio a Johnny. Le cose tornavano. Anche il mio rapimento era stato messo in atto senza prima consultare quel tizio a quanto pareva.

-Esatto- Annuì serio -Ma come ho già detto non è mai lui a sporcarsi le mani e ogni prova viene sempre cancellata o bruciata.- 

Bruciata. Come la casa di Tom.

-Continua.- Lo spronai.

-La maggior parte dei suoi aiutanti è giovane, come hai potuto notare.-

Annuii ascoltando attentamente. Io stessa mi ero stupita nel vedere che fossero tutti ragazzi della mia età o poco più.

-Per lo più sono ragazzi scappati di casa, orfani o ragazzi senza soldi che hanno bisogno di un tetto e di mangiare.- Sospirò prima di riprendere -Offre aiuto a questi ragazzi; vitto e alloggio in cambio del loro lavoro. Ovviamente vengono addestrati all’uso delle armi già da subito; a lui fa comodo avere dei giovani svelti e scattanti al suo servizio. Inoltre è più facile controllare dei ragazzi in genere più ingenui e impauriti dalla sua autorità.-

Logico anche questo. Un ragazzo scappato di casa non ha niente e Johnny ne approfitta.  Un uomo adulto poi sarebbe stato più difficile da controllare, per questo si serviva dei ragazzi. Provai un moto di disgusto verso quell’uomo.

-E se qualcuno di questi ragazzi lo tradisse?- Non riuscii a tapparmi la bocca, fu più forte di me chiederlo.

Esaminò curioso per un attimo il mio viso che sforzai di mantenere impassibile. Probabilmente si stava chiedendo perché gli avevo posto una domanda del genere.

-Immagino lo ucciderebbe. Per lui un ragazzo vale l'altro, lo sostituirebbe. Non gliene frega niente che sono solo ragazzi.-  Rispose infine con una scrollata di spalle.

Sentii un brivido lungo tutta la schiena. Loro...loro avevano tradito Johnny per liberarmi...Lui lo aveva fatto. E se Johnny lo avesse scoperto?Che gli avrebbe fatto?

-Tesoro?Tutto bene?- Mi guardò preoccupato.

-Sì scusa, ero sovrappensiero.- Cercai di sorridere, ma venne fuori solo una specie di smorfia. -Sarà meglio che vada a casa a riposare.- Dissi alzandomi dalla sedia. 

-Aspetta tesoro, scusa..- Si morse il labbro. -Hai riconosciuto David, ma non gli altri.- Mi porse un altro fascicolo e io lo guardai confusa. Che altro dovevo fare?Ero stanca uffa!

-Questi sono tutti i ragazzi che abbiamo schedato- Spiegò.  -Vedi se ne riconosci qualcuno-

Annuii senza far trasparire il mio disappunto, prima di risedermi e di dare un'occhiata a quel malloppo. La ricerca durò ore e ore, ero stravolta e mio padre si scusò in continuazione per lo stress, ma voleva a tutti i costi incastrare quei ragazzi. Mi bloccai solo quando vidi la foto di un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi castani che avevo già visto. Lessi il nome: Kevin Parks. Era proprio lui.

-Lo riconosci?- mi chiese mio padre soffermandosi a guardarlo. Bella domanda, lo riconoscevo?Certo che lo riconoscevo, la sua faccia e quella di David erano quelle che ricordavo meglio!

Valutai l’ipotesi di dire no, ma a quale scopo?Quei ragazzi non erano mica miei amici!

-Sì..- Risposi infine anche se mi costò un po’ dirlo dato che era merito di quel ragazzo se mi avevano liberata…

Il volto di mio padre si illuminò. -Perfetto!Avviserò tutti i miei colleghi e farò appendere la foto in tutte le centrali di polizia e nei negozi della città!Lo prenderemo quel bastardo…- Gli occhi gli brillavano di una luce che non avevo mai visto.

-Che gli farete se lo troverete?- Chiesi cercando di dimostrare disinteresse.

-Lo sbatteremo in galera per il resto della sua giovane vita, ovvio. Lo stesso vale per il suo amichetto complice Woldrich. La pagheranno per tutto quello che hanno fatto.- Disse con una punta di odio nella voce. Aveva ragione mio padre, quelli erano criminali, non avevo nessun motivo per sentirmi in colpa; avevo fatto la cosa giusta collaborando con la legge. Alla fine mio padre, entusiasta del fatto che avessi riconosciuto qualcuno, mi accompagnò finalmente a casa.

Mia madre a momenti svenne quando mi vide e dire che pianse è dire poco. Di sicuro i miei polmoni avrebbero fatto parecchia fatica a riprendere a respirare dopo lo stritolio del suo abbraccio. Quanto mi erano mancate le braccia di mia madre, il suo profumo, la sua voce…

Persino Nicolas, l’impassibile e menefreghista Nicolas, scoppiò in lacrime e corse ad abbracciarmi felice. Inizialmente mi era venuta voglia di prenderlo in giro per il fatto che piangesse, dicendogli magari che lo avrei detto ai suoi amichetti, ma poi quando sentii le sue piccole braccia stringermi mi sciolsi completamente e ricominciai a piangere pure io.

La mia famiglia…quanto mi erano mancati, non avrei mai creduto di poter essere così felice di vederli in tutta la mia vita.

 

 

David’s Pov

 

Quel pomeriggio sarebbe stato decisamente noioso rispetto alla mattinata appena trascorsa.

Johnny era rimasto molto soddisfatto dal nostro lavoro, un omicidio perfetto e senza, lui pensava, testimoni. Chissà come avrebbe reagito sapendo che una ragazza non solo ci aveva visti in faccia, ma sapeva dell'incendio e c’entrava pure con la polizia. Probabilmente avrebbe ucciso Paul e Colin i meno bravi con le armi da fuoco e avrebbe fatto malmenare gli altri, me compreso, per tradimento. Ad ogni modo non sarebbe mai venuto a saperlo, gli altri sapevano che cosa li aspettava se avessero parlato.

Mi alzai annoiato dal mio letto; Johnny come premio del lavoro svolto ci aveva lasciato la giornata libera e Kevin aveva subito colto la palla al balzo per andare nel negozio di Armani in Centro per comprarsi vestiti nuovi. Incredibile quanto fosse attaccato ai vestiti alla moda quello.

Del resto sapevamo entrambi che su una ragazza i vestiti di marca facevano decisamente colpo, ma io non ero ossessionato dallo shopping quanto lui. I soldi preferivo spenderli per comprarmi una macchina o per, sarà infantile, qualche videogioco. Ma d’altronde, che altro avrei potuto comprarmi con tutti quei soldi?

Me la sarei presa con Kevin non appena fosse ritornato: mi aveva lasciato con quel cretino di Colin che continuava a stressarmi chiedendomi di giocare, anche se perdeva sempre, a Poker e avevo fatto una fatica pazzesca per scrollarmelo di dosso!Era più appiccicoso di una piovra, bisognava assolutamente trovargli una donna…anche da una botta e via, almeno la piantava di romperci, lui e le sue cazzo di partite a Poker!

Decisi nel frattempo di andarmi a fare una doccia.

Accesi la radio sulla prima stazione impostata e le note della canzone Chariot di Gavin McGraw si diffusero per la stanza. Odiavo quella canzone, il testo non significava niente, era solo una fastidiosissima musichetta per bambini. Provai a sentire gli altri canali, ma in nessuno di quelli veniva trasmessa una canzone decente. Infastidito, la spensi rinunciando ad avere un sottofondo musicale.  

Mentre mi toglievo la camicia, sorrisi come un deficiente notando che mancavano le maniche. Mi ero accorto che lei era terribilmente a disagio mentre la bendavo. Così come mi ero accorto che il fatto che l'avessi baciata non l'avesse infastidita più di tanto, anzi ci era pure stata dato che anche lei con la lingua ci sapeva fare, in tutti i sensi! Chissà come mi era venuto in mente di farlo…l’avevo vista lì, con quella benda che la rendeva terribilmente buffa e la bocca dischiusa in attesa di una mia risposta e non ci avevo capito più niente. Insomma, l’avevo liberata rischiando grosso, un bacio me lo meritavo, no?Ridacchiai prima di buttare la camicia fra le cose da lavare. Pazienza; tanto sarebbe bastato dire a Kevin che a quella camicia ci tenevo e me ne avrebbe comprata una nuova lui!Per qualche stupido e incomprensibile motivo comprare vestiti era il suo passatempo preferito, era peggio di una ragazza!Però con quella sua particolarità riusciva sempre a trovare un mucchio di ragazze disposte ad uscire con lui, del resto, quale ragazza non vorrebbe il fidanzato che l'accompagna a fare shopping?Io l'avevo fatto una volta e mi era bastata. Non lo avrei decisamente mai più fatto per nessuna, fare shopping era una vera e propria tortura. Ore e ore a valutare una ragazza che indossava sempre vestiti identici e alla fine ti toccava sparare a caso -Il primo- o -Il secondo- o ancora -Quello di prima- quando ti chiedeva quale preferivi e tu non osavi dirle che erano tutti ugualmente orrendi. Altrimenti col cazzo che lei ci stava! Divertito da quel pensiero mi diressi verso la doccia.

 

 

Allison’s Pov

 

Il mio letto sembrava molto più comodo di come lo ricordavo, possibile?Mi alzai di scatto annoiata ed iniziai a vestirmi; avevo freddo e l'asciugamano che avevo messo dopo aver fatto la doccia non mi aiutava di certo a scaldarmi!

Per distrarmi un po’, avevo acceso la radio e le note di Chariot di Gavin McGraw si erano diffuse per la stanza mettendomi subito di buon umore. Adoravo quella canzone, aveva un motivetto allegro che rimaneva subito in testa.

Rivestendomi ripensai a tutto quello che era successo nei giorni precedenti. Tre giorni prima mi stavo vestendo tranquillamente per andare a scuola…non avrei mai potuto immaginare che sarebbe successa una cosa del genere. Che mi sarei ritrovata in quella squallida villa a fare da scudo contro la polizia per dei criminali. Tremai al pensiero che quei delinquenti fossero a conoscenza del mio legame di parentela con il capo della polizia newyorkese… Avrebbero cercato di rapirmi nuovamente? Assorta nei miei pensieri posai lo sguardo su un pezzo di stoffa nero che avevo lasciato sulla scrivania e involontariamente iniziai a pensare a lui..

Alle sue mani fra i miei capelli, al suo respiro caldo sul mio collo, al suo petto contro la mia schiena…

Ok basta, stavo esagerando, dovevo smettere di pensarci. Non riuscivo proprio ad impedirmi di farlo però… Continuavo a chiedermi perché avesse rischiato così tanto lasciandomi andare; ero contenta di essere stata liberata certo, ma non capivo proprio…senza contare che “La faccenda Woldrich” non quadrava affatto. Era successo di sicuro qualcosa fra lui e i suoi genitori, ma cosa?Di certo non potevo andare da lui e chiederglielo, non me lo avrebbe mai detto, non si sarebbe fidato probabilmente. Mah, infondo non erano affari miei, che mi importava saperlo a tutti i costi?Assolutamente nulla, non mi interessava appunto. Inoltre non lo avrei più rivisto, quindi perché porsi il problema?

Presi il telefono e chiamai Angela; sapeva che ero stata rilasciata e che stavo bene, ma non l’avevo ancora sentita. Le raccontai tutto, tralasciando il bacio ovviamente, altrimenti mi avrebbe tenuta più di tre ore al telefono facendomi domande decisamente imbarazzanti, conoscendola.

Una volta riattaccato presi il pezzo di stoffa dalla scrivania e mi sdraiai di nuovo sul letto. Non sapevo nemmeno io bene per quale motivo, ma mi rifiutavo categoricamente di buttarlo.

Sorrisi come una scema quando mi ritrovai addirittura ad annusarlo; aveva un buonissimo profumo, di menta sembrava, ma si sentiva in piccola parte anche odore di fumo. Lo riconoscevo perché mio padre fumava, quindi non era da escludere che pure David fumasse. Arricciai il naso infastidita. Odiavo il fumo, faceva male, lo dicevo sempre a mio padre, ma non mi dava mai retta.

La vibrazione del mio cellulare mi distrasse dai miei pensieri decisamente sciocchi. Un messaggio. Mi sentii male quando vidi che era di Mark.

 

Come stai amore?Tua madre mi ha detto che non sei stata bene e che hai avuto la febbre alta…

 

Grandioso. Ora ci si metteva pure lui con i nomignoli dolci. Ero inspiegabilmente troppo irritata per rispondergli, così lasciai perdere, tanto il giorno dopo lo avrei rivisto a scuola.

I miei genitori non avevano voluto dire a nessuno dei miei amici –tranne Angela- o parenti del rapimento, perché non volevano allarmarli. Se non avessero trovato un modo per aiutarmi entro una settimana allora, avrebbero detto in giro la cosa, ma inizialmente avevano preferito tenerla nascosta per non far diffondere pettegolezzi.

Sentii mia madre gridare dal piano di sotto: era ora di cena. Mi alzai seccata dal letto spegnendo la radio che aveva finito di emettere le ultime note della mia canzone. Scesi le scale di corsa divertita –io e mio fratello facevamo la gara a chi arrivava prima- per cenare,  dimenticandomi per un attimo di tutta quella storia.

 

David’s Pov

 

Un lieve bussare alla porta della mia camera mi svegliò.

Guardai l’orologio: le nove e mezza di sera, dovevo essermi addormentato.

Io e gli altri vivevamo tutti nella villa in periferia di Johnny, solo che noi avevamo le stanze ai “piani bassi”, ovvero al piano terra. Non avevamo di certo delle suite ai piani superiori, ovviamente. Lì ci stavano altri subordinati di Johnny, ma più importanti di noi che eravamo all’ultimo posto in quella specie di scala sociale.

-Avanti- Biascicai annoiato. Chi cazzo rompeva?

-Posso?- Una voce femminile divertita mi annunciò, ancora prima che si spalancasse la porta, che la rompicoglioni di turno era arrivata.

Kimberly Stewart, la mia ex ragazza delle medie, nonché migliore amica da una vita, mi fissò con gli occhi azzurri raggianti, come quelli di una bambina a cui era appena stato regalato il vestito che voleva.

I suoi bellissimi capelli lunghi e biondi erano raccolti in un grazioso chignon e i jeans stretti le fasciavano in modo divino le sue gambe perfette sul quale mi soffermai un po’ troppo con lo sguardo.

Ticchettava impaziente il piede destro avvolto come quello sinistro da un paio di ballerine –sicuramente di Prada- che non le avevo mai visto indossare. Come potevo del resto avergliele già viste, dato che Kimberly cambiava scarpe e vestiti tutti i giorni?

-Che vuoi Kim?- Speravo che il mio sguardo d’odio puro fosse abbastanza eloquente.

Appena svegliato non ero proprio la cortesia in persona.

-Oh-oh, di cattivo umore tesoro?- Cinguettò sfottendomi.

Sbuffai. Mai che si facesse gli affari suoi.

-Ok, ok, sto zitta, non chiedo niente, mi faccio gli affari miei eccetera, ok?-

-Scusa sai, ma se sei venuta qui solo per rompere la porta è quella.- Con un cenno della testa indicai la porta diventata stranamente invitante; era pur sempre una via di fuga alle cazzate che aveva da dire. 

-Che tu ci creda o no, anche se la cosa mi diverte, non sono qui per quello.-

Senza che io l’avessi minimamente invitata a farlo si sedette sul mio letto accavallando le gambe.

Inarcai il sopracciglio esortandola a parlare.

-Domani sera c’è una festa in discoteca.- Disse allusiva.

Sì, lo sapevo già purtroppo; la festa della sua amica Tatiana. Un povero e patetico individuo in cerca di un compagno. Ci aveva provato diverse volte con me e con Kevin che l’ultima volta che l’aveva vista aveva rischiato di avere una gastroenterite.

-E vuoi che ti ci porti- conclusi -Scordatelo, ho di meglio da fare.-

Non perse tuttavia il suo buon umore. -Si esatto, ma voglio anche che tu convinca quegli emeriti coglioni dei tuoi amici a venirci.- Spiegò con sguardo angelico.

Era la finezza in persona la cara Kimberly, sembrava tanto dolce e indifesa, ma avrebbe potuto tranquillamente prendere a calci un ragazzo se infastidita e conosceva epiteti che avrebbero fatto sentire addirittura Johnny a disagio per la volgarità.

-Perché dovrei farlo scusa?- Protestai cupo.

-Perché ci sarà da divertirsi, no?- Si alzò dal letto enunciando la cosa con un gridolino patetico.

-Direi di no.- Borbottai annoiato.

Tutte le feste in discoteca annunciate da Kim come stratosferiche di solito si rivelavano in realtà terribili e noiose, senza nemmeno bevande alcoliche. Mi sdraiai di nuovo sul letto e chiusi gli occhi sperando che capisse che il discorso era chiuso, ma si sa, le donne perspicaci non lo sono proprio…

-Quindi non vieni?- Chiese tranquilla

-No-

-Proprio no?-

-No-

-Neanche se…-

-Kim!Cazzo, te ne vai?- Gridai innervosito.

-Non finché non mi dici di sì- Cercò con uno sguardo da cucciola bastonata di convincermi, ma non attaccava.

-Non ti dirò mai di sì!- quella ragazza mi avrebbe portato all’esasperazione, ne ero certo.

In risposta alla mia affermazione, iniziò con la tipica strategia femminile infallibile; implorare all’infinito.

-Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego…-

Stavo valutando l’ipotesi di alzarmi e di buttarla fuori dalla stanza a forza, ma conoscendola avrebbe aumentato il volume della voce gridando da fuori.

Andò così avanti con altri, li contai, 260 ti prego quando, per la mia salute mentale, mi alzai e gridai stufo.

-Va bene!D’accordo, verrò a quella fottutissima festa!Ora falla finita però!-

Sorrise vittoriosa la stronza. -Perfetto, grazie.-

Prima di uscire si affacciò di nuovo dalla porta semiaperta.

-Ah un’ultima cosa…-

Che altro c’era ancora???

-Dillo anche a Kevin e agli altri- E con un sonoro smack schioccato dalle sue labbra divertite, uscì dalla stanza. Sorrisi scuotendo la testa. Quella lì non sarebbe mai cambiata.

 

 

 

*To be Continued…*

 

Non mi è venuto un modo più decente di far finire il capitolo xD Lo stress post scolastico fa quest’effetto sì ù_ù

Bando alle ciance, questo capitolo è più che altro di intermezzo, vengono spiegate un po’ di cose e viene introdotto un nuovo personaggio, Kimberly** Non mi chiedete cosa ci fa nel gruppo criminale –nemmeno David lo sa bene-, né informazioni troppo dettagliate su di lei perché si scoprirà tutto più avanti ;) Ancora non mi sembra il caso di dire se sarà o no d’intralcio alla loro storia, posso solo dirvi che io l’adoro, è il mio personaggio preferito insieme a Kevin xP

Il discorso alla centrale di polizia spiega perché Johnny si circonda di soli ragazzi, nonostante abbia anche aiutanti adulti. Diciamo che per le faccende più scomode da risolvere manda dei ragazzi perché se anche ne perdesse uno per lui non sarebbe importante, come ha appunto spiegato il padre di Lily.

Come vi è sembrata la spiegazione? Plausibile? Sciocca? Eh sì, le mie paranoie son sempre qui xD

Nel prossimo capitolo David ed Allison si incontreranno di nuovo, casualmente però, nessuno dei due contava di rivedere l’altro anche se un po’ ci speravano xD Sarà piuttosto lungo come capitolo e ci saranno, tanto per cambiare, parecchi battibecchi fra loro che spero vi piacciano ;)

Beh stranamente oggi sono un po’ a corto di idee, ho già finito le scemenze da dire =D

Vi lascio alle risposte delle recensioni, sperando che questo capitolo vi sia piaciuto e non vi abbia annoiato*_*  Come al solito i commenti sono più che graditi, sono apertissima anche alle critiche, aiutano molto  :P Un bacione grandissimo e grazie per tutto il vostro sostegno, Bec^^

 

 

*Risposte recensioni*

 

eulalia_17: Ciao Bea!!!^^ è un onore rispondere per prima alla tua recensione, che, ci tengo a sottolineare, è stupenda** Ti dirò, dopo averla letta ho incominciato anche io ad amare la/il congiunzione/pronome “Checché” ;P Per non parlare della battuta bec-becchiamo…bellissima xD

Ti ringrazio mille per i complimenti, la tua opinione è molto importante per me^^

Temo proprio che Chiara stia influenzando noi povere fanciulle innocenti sì ù_ù …..uahahah, scherzo xD la storia l’ho scritta prima di conoscere la mia adorata beta, quindi stavo già messa male di mio mi sa xD

Sono d’accordo con te nel dire che la colpa è anche del suo Ale però, non ci facilita le cose ù_ù

Sono contenta che Kevin ti piaccia, io lo adoro alla follia :P Per quanto riguarda Vicky…beh, lo vedrai poi come si evolverà la cosa, per ora non posso dire nulla, non qui almeno ;)

Ovvio che sei intuitiva e sveglia^^ Caspita non ti si può nascondere niente, intuisci sempre tutto xP

Per le strade non appena posterò un capitolo in cui mi serve nominarne qualcuna, ti implorerò di sicuro su msn di aiutarmi xP

Oddio…aspetta, mi riprendo…sono caduta dalla sedia dalla gioia al tuo commento sul bacio*_* Non sai quanto mi rende felice quello che hai scritto^^

Beh sì il cervello di David lavora troppo –e non solo quello..ehm ehm xD- dovrebbe riposarsi un attimo; cosa che non farà, visto che lui non ama far aspettare i lettori e quindi andrà spesso subito al sodo xP

Non ti preoccupare se scrivi tanto, io adoro leggere le tue recensioni, sono sempre un piacevolissimo passatempo^^

Un bacione grandissimo tesoro, grazie mille per ogni tua singola parola e per il tuo sostegno, Bec^^

Ps: spero che la verifica sia andata bene ;) non ho dimenticato che era oggi :P

 

 

TerryTheBest: Ciao carissima!Certo che puoi chiamarmi Bec, tranquilla^^

Davvero gli occhi ti brillano quando vedi l’aggiornamento?** Ti assicuro che anche a me brillano leggendo queste cose, grazie^^ Io poi ho la lacrima facile, mi commuovo subito non appena vedo i vostri meravigliosi complimenti^^

Sono contenta di sapere che i miei capitoli nonostante la lunghezza non ti annoino, una delle mie tante preoccupazioni era proprio quella :P

Mi fa piacere che il bacio ti sia piaciuto e non sia sembrato prematuro^^ Questo capitolo come ti è sembrato?Forse era un po’ noiosetto, ma nel prossimo tranquilla che i due si rivedranno e se ne diranno di tutti i colori ;P Al prossimo capitolo, baci8 Bec =)

 

 

semplicemente_lunatica: Ciao Giuly!^^ Grazie infinite per la recensione e per i complimenti, fa sempre piacere riceverne :P

Sono veramente contenta che la storia ti stia piacendo, ogni volta che qualcuno mi dice che è bella saltello come una scema per la stanza –cosa che sto facendo anche adesso, ma sorvoliamo xD-

Se ti piace che vadano subito al sodo, allora ti piacerà particolarmente il carattere di David visto che lui è uno che non fa aspettare più di tanto xP Questo capitolo è stato un po’ noioso forse, diciamo che è la classica calma prima della tempesta perché sarà nel prossimo che i due si incontreranno di nuovo ;P

Se ti fa piacere, fammi sapere che ne pensi, ogni parere è sempre più che ben accetto (: Al prossimo capitolo, grazie ancora per le tue parole, baci8, Bec^^

 

 

rossy87: Oddio Rossy tu mi vuoi far morire con i tuoi complimenti…ç_ç sto quasi piangendo, grazie** grazie davvero per tutte le tue bellissime parole, mi infondono tantissima autostima e coraggio^^

Sono veramente contenta che David ti piaccia, non posso che darti ragione sul fatto che è un gran figo =D

Ti capisco perfettamente, anche i miei principi sono andati a farsi benedire da quando ho iniziato a scrivere e ad immaginarmi le varie scene con lui xD Ma che ci vuoi fare…dopo che ci hanno fatto leggere di tipi come Ale e Massi, è normale che i nostri neuroni sani siano andati a farsi un giro xD

La cosa che mi rende più felice in assoluto è sentirti dire che ti piace il pov di David e che sia realistico** Ogni volta che scrivo dal suo punto di vista ci metto il triplo del tempo per fermarmi a pensare a che cosa potrebbe dire o fare, e quasi sempre scrivo il contrario di quello che potrebbe fare Lily ;P

Ci hai azzeccato perfettamente anche sul suo carattere; lui è esattamente uno che pensa con l’amichetto nei pantaloni xD

Sinceramente Lily la ammiro pure io, al suo posto io lo avrei ehm..ehm…non posso dire cosa avrei fatto al suo posto, però non mi sarei trattenuta ecco xD Credo proprio che anche i miei ormoni avrebbero ballato la ola con tanto di costumino hawaiano xD

Per conoscere la storia di David ci vorrà un po’, quando finalmente si fiderà ciecamente di lei ne parlerà :P

Questo capitolo è stato un po’ noiosetto forse, ma mi serviva per spiegare un po’ di cose, soprattutto il perché fossero tutti ragazzi in quel gruppo. Come ti è sembrata la spiegazione? Plausibile? Ed eccomi di nuovo più paranoica che mai xP

Al prossimo capitolo carissima, grazie mille per il sostegno, un bacione Bec =)

 

 

fallsofarc:  Ed ecco la beta più straordinaria che potessi trovare** davvero quando ripenso a tutto il sostegno e l’aiuto che mi stai dando Chia, mi commuovo…ç_ç grazie per tutto tesoro; per i consigli, per i betaggi, per il supporto…^^

Sono contenta che il bacio finale non ti sia sembrato prematuro, era proprio uno dei miei timori più stressanti :P

Il battibecco in auto fra David e Kevin diciamo che è quasi vero: ho preso spunto da una specie di litigata in macchina tra mio fratello ed un suo amico xP certo lì non c’era la “fanciulla indifesa” della situazione, solo la sorella rompiballe xD

Mi stupisco ogni volta Chia di come tu riesca ad entrare nella storia e a comprenderne appieno il significato** Non c’è bisogno che spieghi niente, tu riesci da sola a captare tutto, le sensazioni di David, il carattere di Allison…tutto**

Per l’apparizione di Johnny ci vuole ancora un pochino e per scoprire perché considera David ad un livello superiore rispetto agli altri, ce ne vuole ancora di più purtroppo xP

La storia del passato di David…beh tu la sai già a grandi linee, ma spero di essere riuscita a far capire tutta il suo dolore e la sua rabbia nel momento in cui ne parlerà…

Sono io che devo ringraziare te Chia >.< i link alla tua storia e al forum poi, ce li metto più che volentieri, meritano di essere visitati^^

A presto cara, grazie ancora per tutto, ci sentiamo poi su msn, un bacione grandissimo, tvb, Bec =)           

 

 

Sabry87: Ciao Sabry!!!^^ Grazie infinite anche per questa recensione, sei veramente gentilissima a commentare tutte le volte^^

Sono davvero contentissima che il capitolo ti sia piaciuto =)

Eh già, la nostra Allison non si è mica tirata indietro al momento del bacio, eh? :P nemmeno io l’avrei fatto se devo essere sincera xD Come ti è sembrato questo capitolo? Nel prossimo i due si incontreranno di nuovo, quindi non ci sarà da aspettare molto per un altro loro incontro ;) Un bacione grandissimo, grazie ancora, Bec^^

 

 

Emily Doyle: Ciao Emily!!!^^ Sono felice che il bacio non ti sia sembrato prematuro, una delle mie preoccupazioni più grandi era proprio questa :P

Insieme a quella che non fossero credibili come banda di criminali xD e io non posso che ringraziarti per il tuo commento che mi ha tranquillizzata di un bel po’^^

In questo capitolo viene spiegato il perché sono tutti ragazzi…come ti è sembrata la spiegazione dello sbirro (mi sto immedesimando troppo nei pensieri di David xD)? Secondo te ci sta il fatto che siano tutti ragazzi per quel motivo?

Allison e David si incontreranno di nuovo nel prossimo capitolo casualmente, sono entrambi troppo orgogliosi per cercarsi l’un l’altra ;)

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa >.< un bacione, al prossimo capitolo, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao carissima!!!^^ Grazie mille per tutti i tuoi complimenti, sono felicissima di sapere che anche a te piacciono i pov di David*_*

La storia di David un po’ si intuisce sì ;) lui odia i suoi genitori per un motivo ben preciso che verrà poi spiegato più avanti^^

Nel capitolo precedente lui è risultato quasi come un eroe per averla liberata, si è lasciato condizionare dagli occhi di lei, anche se orgoglioso com’era non voleva ammetterlo ;P

Eh sì, sono molto attratti l’uno dall’altra, ma come hai detto tu non se ne sono ancora resi bene conto, cosa che faranno poi più avanti ;)

Il loro prossimo incontrò sarà nel quinto capitolo, cioè il prossimo ;) sperò che ti piaccia, ci saranno parecchi battibecchi tra i due :P Al prossimo capitolo tesoro, grazie mille per tutto il tuo sostegno e le tue parole^^ Baci8, Bec^^

 

 

lilyjuve: Ciao Lily!!!^^ Sono davvero contentissima che il bacio ti sia piaciuto molto*_* Ci hai proprio azzeccato sul fatto che Dave non è per niente un gentiluomo ;) Lo farò cambiare solo di un po’, dovrà rendersi conto prima o poi che si è innamorato di una ragazza…Lui che le ragazze le considera inutili ù_ù Tranquilla che non lo farò diventare zuccheroso né tantomeno –spero- antipatico ;P  

Sinceramente credo che anche io sarei rimasta zitta per tutto il tempo, ma il caratteraccio di Allison se provocata viene fuori^^ soprattutto se infastidita da discorsi stupidi sul sesso di un branco di ragazzini allupati xD

Per quanto riguarda Vicky non posso né confermare, né smentire…;)

Ovvio che amo Garko, non si può non amare*_* hai proprio ragione, non ci vuole molto sforzo xD Così come non ci vuole molto sforzo per amare Lois e Clark ;D

A presto carissima, grazie mille per la recensione e per tutte le tue parole, un bacione grande, Bec =)

 

 

Ringrazio infine le 25 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (grazie, grazie veramente ragazzi^^) e le altrettanto magnifiche 25 persone che l’hanno inserita tra le seguite*_* Siete degli amori, grazie davvero^^

 

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, qui.

Ho postato proprio poco fa la scheda di Kevin :P

 

Infine non posso che consigliare di leggere Secretly di fallsofarc e Love Penalty di Trappy: sono stupende, ne vale la pena^^

 

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** You again? (Ancora tu?) ***


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Capitolo 5: You again

Capitolo 5: You again?(Ancora tu?)

 

 

Allison’s Pov

 

 

Riprendere la scuola dopo quello che era successo non era affatto facile.

Mio padre aveva insistito per accompagnarmi, timoroso che qualcun altro potesse avere la stessa idea balorda di rapirmi.

Una volta in classe fu confortante sapere che nessuno dei miei compagni, tranne Angie, era venuto a conoscenza della cosa…Rassicurare tutti all’infinito che stessi bene, facendo falsi sorrisini ipocriti, non mi avrebbe aiutato di certo a riprendere la mia vita di sempre. Per loro quindi ero rimasta a casa da scuola solo per una banalissima influenza.

Appena entrata in classe, Angela mi venne incontro e mi abbracciò fortissimo. Ricambiai l’abbraccio intenerita dal suo affetto. Quanto mi era mancata, credevo che non l’avrei più rivista…

Gli altri ragazzi ci osservavano un po’ confusi, ma non dissero niente.

La tranquillizzai un po’ prima di sedermi al banco, ignorando le occhiate dei curiosi.

Quando qualcuno si accorgeva del taglio che si stava rimarginando sulla mia fronte nascosto dai capelli, e mi chiedeva che cosa avessi fatto, rispondevo semplicemente che ero caduta. Nessuno ci credeva, ma sinceramente non mi importava granché di quello che pensavano loro.

Una cosa sola non capii e mi lasciò perplessa: Victoria mi corse incontro e mi abbracciò esattamente come Angela.

-Come stai?- Mi chiese fin troppo preoccupata. Una semplice influenza non poteva certo avermi ridotto in fin di vita…

La guardai spaesata, possibile che lei sapesse cos’era successo?

-Ehm..bene grazie, tu?- Ero piuttosto stupita della sua reazione; mi stava squadrando dalla testa ai piedi con uno sguardo accusatorio.

-Se lo dici tu.- Fu la sua semplice risposta prima della sua uscita di scena, o meglio uscita dalla classe. Stavo ancora osservando la porta quando…

-Ciao.- Sobbalzai di nuovo, Mark riusciva sempre a spaventarmi.

-Ciao.- Risposi sorridendo.

Lui però non sembrava particolarmente di buon umore.

-Come mai quella faccia?- Sembrava…arrabbiato.

  da giorni che non ti fai sentire cavolo!- Sbottò gesticolando come un matto. –Ero preoccupato, tua madre dopo avermi detto che non stavi bene sembrava fare apposta a non rispondere quando ti chiamavo!- Dalla sua voce trapelavano frustrazione e rabbia.

Mannaggia a mia madre, ma non poteva inventarsi una scusa qualunque?Poteva dire che ero partita per il Guatemala, sarebbe stato un modo migliore per non farlo insospettire invece che evitarlo!

-Ma no!- Cercai di rimediare. –Solo che era preoccupata per una cosa del suo lavoro e non rispondeva perché quando è nervosa non ha voglia di parlare con nessuno.- Come me del resto.

Sembrò accettare malvolentieri quella spiegazione. Annuì con un gesto brusco della testa prima di andare a sedersi al suo posto.

Tirai un sospiro di sollievo, per il momento il discorso era chiuso. Era arrabbiato, ma mi sarei fatta perdonare. Avevamo ancora un film da vedere insieme, seppur per la 36esima volta.

Era stupido da dire, ma le lezioni, i professori, i miei compagni di classe e la scuola mi erano mancati in quei giorni.

Mi sforzai di stare attenta a tutte le lezioni, ma quando arrivò matematica, fu più forte di me distrarmi. Chissà cosa stava facendo quel ragazzo, David…niente scuola, da un certo punto di vista era una figata!Magari stava ammazzando qualcun altro invece...Scossi la testa infastidita da quei pensieri; a ogni attimo di libertà la mia mente correva subito a pensare a quel cretino e la cosa era irritante.

Guardai Vincent, un mio compagno di classe seduto al primo banco, e iniziai a studiare il suo profilo tanto per distrarmi da pensieri indesiderati. Valutai i pro e i contro di ogni minimo tratto del suo viso e la cosa stava anche diventando divertente e interessante, dato che Vince non era affatto un brutto ragazzo. Ero talmente intenta a studiare la piccola curva sul suo naso, che non mi accorsi né della fine della lezione, né della mia cara amica Helena che si era nel frattempo avvicinata.

-Lily cara!Hai un aspetto orribile!-

Grazie per avermi informato stronza. Non mi girai nemmeno nella sua direzione, continuai a guardare il banco vuoto di Vincent che intanto si era alzato e spostato.

-Ho dormito poco stanotte.- Dissi atona, senza nemmeno sorridere; non si meritava una simile cortesia.

-Si vede.- Constatò prima di ricominciare a parlare. -Ad ogni modo, stasera all’Hollywood c’è una festa di compleanno di una mia amica che va alla Brearly..- Dalla sua voce trapelava una vanità pazzesca. Neanche fosse l’unica ad avere un’amica.

-Perché, tu hai amiche?- Chiesi acida, senza degnarla ancora di uno sguardo e studiando con noncuranza le mie unghie.

La sentii ridere, ma era la risata più falsa che avessi mai sentito.

-Ma certo che sì!Comunque ci vieni vero?- Batté le ciglia in un modo assurdamente patetico e fu difficile riuscire a trattenermi dallo scoppiare a riderle in faccia.

-No, perché dovrei scusa?- Sicuramente c’era qualcosa sotto.

-Perché conosci anche tu la Taty!Te la ricordi?Era nella classe affianco alla nostra alle medie!-

Non sprecai nemmeno tempo a chiedere chi ca…ehm fosse ‘sta Taty.

-Non me la ricordo proprio.- E anche se me la fossi ricordata non ci sarei andata lo stesso.

-Quindi non ci vieni?- Chiese delusa sporgendo il labbro inferiore.

-No, ho già un impegno per stasera. Salutami tanto la Taty comunque!- Chiunque ella sia.

E detto quello mi alzai cercando disperatamente qualcuno con cui iniziare a parlare pur di togliermela di mezzo. Angela sembrò cogliere dalla mia espressione un SOS, quindi si avvicinò e iniziò con finto entusiasmo a parlarmi della verifica di matematica della settimana dopo, facendo così allontanare annoiata la cara Hele.

-Martedì c’è la verifica di matematica?!- Chiesi terrorizzata, una volta rimasta sola con la mia migliore amica.

-Sì certo, non hai sentito il prof mentre lo diceva?-

Feci una smorfia. -Certo che no, ero troppo intenta a studiare la giugulare di Vincent.-

Mi guardò stranita prima di scoppiare a ridere. -Cosa?-

-Lascia stare- Feci segno con la mano. Quel giorno tentare di capirmi era impossibile anche per me…

-Comunque dovresti valutare l’ipotesi di andarci a quella festa…- Mi disse ad un tratto Angela stupendomi.

-Non ci penso nemmeno, non conosco nemmeno la festeggiata e non credo che lei conosca me. Sarebbe imbucarsi!- Spiegai indignata.

-E allora?Ci sarà da divertirsi!- Sorrise entusiasta. Oh no!Helena aveva sparso la sua ocheria!Dovevo stare attenta, era una malattia molto contagiosa.

-Non penso…oltretutto dobbiamo anche fare un regalo a questa tizia e non sappiamo nemmeno i suoi gusti.-

-Helena si però, potremo fare il regalo con lei…-

Improvvisamente capii lo scopo di Helena; spendere meno soldi per il regalo facendolo con me o con qualcun altro…l’aveva già fatto diverse volte, anche quando andavamo alle medie scroccava sempre i regali e le idee degli altri. Mi sembrava strano che non ci fossero doppi fini conoscendola…

Aprii la bocca per obiettare, ma Angela mi precedette con un –Pensaci.-

Una volta finito l’intervallo iniziai a riflettere sulla sua proposta tuttavia non così male. Una festa in discoteca mi avrebbe distratto da quello che era successo. Era da un bel po’ poi che non andavo ad una festa.

Sbuffai. -D’accordo Angela, hai vinto; andremo alla festa di quella tizia.- Le dissi una volta finita la lezione di Filosofia.

Il gridolino di gioia che fece mi strappò un sorriso.

-Grazie!Sono sicura che incontreremo di sicuro qualche bel ragazzo!-

Ecco svelato il suo vero scopo, anche se non era difficile da immaginare. 

-Andiamo va, o Spyne ci ucciderà!- Ridacchiai divertita.

 

 

David’s Pov

 

Stavo impazzendo, dove cazzo era finita la mia camicia bianca a maniche corte di Armani?Merda, ero in ritardo e mi erano sparite le Nike, la camicia e la cintura. Dove cazzo se ne andavano le mie cose?! Quando sentii la porta della mia camera -tanto per cambiare- sbattere le localizzai tutte con uno sguardo.

Kevin se ne stava, con un’espressione decisamente incazzata, in piedi a braccia conserte vicino alla porta. Ai suoi piedi spiccavano le Silver argento che cercavo da più di tre ore, così come la cintura JC che passava sfacciata fra i passanti dei suoi jeans. A completare il quadretto ovviamente c’era la mia camicia.

Piegai il sopracciglio. -Ma tu chiederla la mia roba proprio mai, eh?-

Sbuffò, brutto segno, era di cattivo umore. Raramente lui si arrabbiava, ma quando succedeva…apriti cielo!

-Quella…stronza mi ha citato alla centrale!-

Aveva la faccia paonazza e sembrava parecchio scosso.

-Chi?Cosa?Quando?- Chiesi senza capire per un attimo, ero troppo preso a guardare incazzato la mia roba. Realizzai mezzo secondo prima che Kevin mi rispondesse:

-Indovina!-

Ah beh, io fin da bambino con gli “indovinelli” ero molto bravo, perciò capire a chi si riferisse non fu proprio un problema.

Incurvai le labbra in un sorriso divertito. -Come fai a saperlo?-

Si sedette sul suo letto e cercò di calmarsi.

-Me l’ha detto Stephen…-

-Wow, Stephen sa parlare?- Domandai sgranando gli occhi per cercare di sdrammatizzare la situazione.

-Ah-ah molto divertente!- Alzò gli occhi al cielo parecchio adirato prima di proseguire.

-Le mie foto sono dappertutto!!Nei centri commerciali, nelle farmacie, nei bar, nei ristoranti, dappertutto!Io non posso proprio uscire Dave, sono ricercato!-

Capivo la sua rabbia, la stronzetta ci aveva proprio giocato.

-Guarda il lato positivo, ora sei famoso.- Sghignazzai mentre cercavo qualche altra maglietta da indossare per uscire.

-Che bello…- Disse ironico. -Non riesco a credere di essere stato così buono e ingenuo con quella troietta!Ma perché se l’è presa con me?- Sbottò di nuovo.

-Effettivamente..- Dissi soprappensiero. -Mi sembra strano che non abbia fatto il mio nome…-

Kevin annuì. -Appunto!Sicuramente avrà fatto anche il tuo nome, perché non ci sono tue foto in giro?-

Scossi la testa. -Non lo so, ma stai tranquillo che presto la mia faccia farà compagnia alla tua.- Affermai sicuro. -Già vedo il titolo: “Il ritorno di David Woldrich”-  Mimai con le mani la grandezza del titolo sul giornale facendolo ridere.

-O la vendetta di David Woldrich.- Propose trattenendo un’altra risata.

-Questa mi piace, contatterò il mio agente per il titolo.- Ridacchiai.

-Devi prima acquistare i diritti da me, l’idea è stata mia.- Protestò imbronciato.

-Hai ragione scusa.-

Ci guardammo entrambi in faccia prima di scoppiare a ridere; che grandissimi deficienti che eravamo quando facevamo così.

Comunque se Allison aveva fatto il nome di Kevin, sicuramente aveva nominato anche il mio, dato che sapeva pure il mio cognome.

Mi girai di scatto facendolo sobbalzare. -Se non ti dispiace rivorrei la mia roba…-

Ci pensò un attimo su. -Te la ridò solo se mi presti la cintura di D&G…-

Annuii. -Ok, affare fatto, prendila pure.-

Il motivo per cui Kevin, che era pieno di vestiti, fottesse i miei di vestiti era ancora un mistero. Quel suo lato del carattere era molto simile a quello dei bambini che sono pieni di giocattoli, ma finiscono sempre per volere quelli degli altri.

-Che intendi fare per stasera?- Domandai soprappensiero mentre mi sistemavo la cintura.

-Non so se uscire. Mi potrebbero riconoscere anche lì in discoteca.-

-Non dire cazzate, al buio chi vuoi che ti riconosca?Dai vieni che ti diverti!Ti prendi una ragazza e ci fai sesso tanto per distrarti, no?-

-Tu pensi sempre a quello.- Mi accusò cupo.

-Tu no?- Sorrisi inarcando il sopracciglio.

Sembrò rifletterci per un po’, alla fine si arrese.

-Vero, ma io lo celo meglio.- Affermò con la sua solita aria da nonnetto saggio. -Vengo stasera comunque, ma se vedo che qualcuna dice qualcosa o sembra riconoscermi me ne vado, eh?Non voglio rischiare di finire in gatta buia…-

Scossi la testa rassegnato: solo lui era così antico da usare ancora l’espressione gatta buia. -Ok.- Acconsentii infine.

 

 

Allison’s Pov

 

Il locale, visto da fuori, era davvero carinissimo, ampio e pieno di gente; all’ingresso c’era pure un bodyguard.

Era stato difficilissimo convincere mia madre a farmi andare a quella festa; l’idea che uscissi di casa la traumatizzava, così come l’idea che lo facesse anche Nicolas. Era diventata più pressante: Nicky non poteva uscire se non accompagnato a destinazione e riaccompagnato a casa come un pacco da lei. Avevo la sensazione che la cosa pesasse da morire a mio fratello e che mi considerasse responsabile, visto che era dopo il mio rapimento che mia madre era diventata così; non me lo aveva mai fatto pesare però e di quello gli ero veramente grata.

Per quanto riguardava mia madre invece, era bastato dirle che quella serata mi serviva a distrarmi dall’esperienza traumatizzante che avevo vissuto e a malincuore aveva acconsentito a lasciarmi andare. Anche se in fondo avrei preferito restarmene a casa…

-Ecco Angie siamo fregate, non ci faranno mai entrare!-

Angela dall’alto dei suoi tacchi di 10 cm mi guardò terrorizzata.

-Oh no!Non dirmi che mi sono conciata così per niente!- Sbottò accennando con le mani al suo vestitino blu elettrico cortissimo.

-Direi proprio di sì- La squadrai, divertita  dal suo modo esagerato nel vestirsi e truccarsi, sembrava…ehm, una di quelle…

-Ma era prevedibile, è una festa privata.- Continuai segretamente soddisfatta del fatto che me ne sarei potuta tornare a casa e togliermi quelle scarpe che, anche se non avevano il tacco altissimo, facevano un male cane…

Il suo sguardo rabbuiato d’un tratto si illuminò. -Potremo cercare la Hele e chiederle di farci entrare con lei!-

Sbiancai. -Non credo sia una buona idea.-  Per carità, ce la saremmo dovuta sorbire per tutta la serata!

D’un tratto una voce vagamente familiare mi distrasse.

-Lily!Oh Lily cara è da secoli che non ci si vede!- Vidi correre verso di me un individuo femminile assai brutto da vedere che purtroppo mi abbracciò. -Oh…Ciao!È vero è da un secolo che non ci vediamo!-

Com’è che si chiamava?Oddio, l’avevo già vista, ma chi era?

Si staccò da me e mi esaminò decisamente delusa. -Ma sei bellissima!- Le sue labbra si stesero in un sorriso falsissimo. -Non sei cambiata di una virgola!-

Lei invece non lo era proprio bellissima; la magliettina nera trasparente che indossava lasciava intravedere quasi tutto del suo fisico tutt’altro che asciutto e due orribili codini unti le incorniciavano il viso eccessivamente truccato di nero. Bastava una parola per descriverla: terribile.

-Nemmeno tu sei cambiata!Sei sempre così…allegra!- Ma chi era poi?!

Sventolò la mano davanti a sé maliziosa. -Oh, ma va, sciocchezze!- Disse cercando di essere modesta. -Sono così contenta che siate venute alla mia festa!Helena mi aveva detto di avervi invitato, ma mi aveva anche detto che non potevate..- Sporse il labbro inferiore nel tentativo di essere tenera, ma mi suscitava solo disgusto.

-Oh non potevamo mica mancare Taty!- Rispose Angela, felice più per il fatto di aver ricordato il nome che per altro, Angela.

-Oh Angela!Non ti avevo notata…sei splendida!- Disse Taty senza troppo entusiasmo.

-Grazie- Il sorriso finto di Angela stava per farmi collassare dal ridere, ma cercai di trattenermi.

-Entrate su!Non vorrete mica stare qua a prendere freddo!- Purtroppo per me l’arrivo di Taty ci premise di entrare senza problemi e dovetti fare ciao ciao alle mie ciabatte comode ancora per qualche ora…

 

La festa non era male come mi aspettavo, grazie a Dio la vicinanza di Angie mi aiutava a superare il peggio. Quando però quella traditrice si allontanò non appena vide un ragazzo carino, mi ritrovai da sola, o meglio con Hele e company, in un tavolino al centro della sala. Che gioia.

Passai venti minuti a cercare una scusa per alzarmi e allontanarmi così dai loro discorsi senza senso, tipici proprio da cheerleader in preda ad una tempesta ormonale.

-Ehm…Vado a prendere qualcosa da bere..- Dissi ad un tratto alzandomi verso una qualsiasi via di fuga.

-Oh, mi porteresti un Sex on the Beach?- Chiese Helena elettrizzata all’idea di bere qualcosa di alcolico.

-Per me un Martini!- Disse una delle sue amiche della quale non ricordavo nemmeno il nome.

Brutte stronze, ma chi ero, la loro cameriera?

Ma per allontanarmi dal tavolo avrei baciato persino il cucciolo di uno squalo quindi…sorrisi. -Certo, arrivano subito- Mi alzai dal tavolo sentendo in lontananza i loro -grazie-.

Grazie al cielo ero libera per un po’; mi stava venendo il mal di testa!

Me la presi con comoda e andai prima in bagno a sistemarmi un po’ e a rinfrescarmi. Per fortuna il trucco non mi era sbavato, ci mancava solo che sembrassi una drogata piena di righe nere sotto gli occhi. In lontananza rimbombava la canzone Disturbia di Rihanna che incominciai a cantare senza quasi rendermi conto.

-Scusa?- Mi girai curiosa verso la voce gentile proveniente dalla mia destra e notai una ragazza bionda che mi sorrideva amichevole. –Hai una salviettina struccante?-

Annuii ricambiando il sorriso: non sia mai che io vada in giro senza salviettine struccanti! –Certo.- Le porsi l’intero pacchetto e lei ne prese una.

-Grazie.- Piegò di poco il viso continuando a sorridere piena di gratitudine. –Io le ho lasciate a casa.- Incominciò a passarla leggermente sotto l’occhio, stando bene attenta a non rovinare il trucco sulla palpebra, prima di riprendere a parlare: -Sai, uno schifoso maniaco ci ha provato, ma io l’ho rimesso a posto: niente fa più male ad un ragazzo di una bella ginocchiata in quel posto.- Mi guardò maliziosa dallo specchio facendomi sghignazzare. Era davvero simpatica tutto sommato. All’apparenza sembrava una di quelle ragazze snob alla Helena Elbow (non c’era paragone peggiore), invece non lo era affatto.

Indossava un mini vestitino argentato pieno di pailette e strass che le fasciava alla perfezione il fisico slanciato e asciutto e aveva dei bellissimi capelli ricci che mi ritrovai subito ad ammirare: altro che i miei mossi e arruffati!

-I maschi sono tutti dei porci.- Confermai con una smorfia.

-Infatti!- Spalancò gli occhi scandalizzata. –Non si può far niente che subito si appiccicano come piovre.- Alzò gli occhi al cielo buttando poi la salviettina.

-Grazie mille ancora.- Fece un ciao appena accennato con la mano.

-Figurati.- Ricambiai il saluto con un cenno della testa uscendo poi poco dopo di lei.

Mi diressi verso la cassa del bancone guardandola come se fosse un patibolo. Mannaggia, ma come mi era venuto in mente l’idea di andare a quella festa per passare una serata fra amiche?Che amiche poi…Helena &Co non lo erano affatto…

Mentre mi stavo avviando lì notai con orrore una persona che non avevo la minima voglia di vedere…Ma cavolo, mi seguiva forse?! Dribblai fra la gente per cercare di nascondermi dalla visuale di Mark che parlava amichevolmente con degli amici dall’altra parte della sala.

Quella era una serata che volevo passare fra ragazze per distrarmi, senza ragazzi rompiscatole di mezzo, non poteva arrivare lui così e sconvolgere i miei piani!

Una volta vicina alla cassa mi scoraggiò vedere che era pieno di gente in fila che aspettava di ordinare e arrivai a chiedermi com’era possibile che Taty conoscesse tutta quella gente…

Feci una fila di quasi trenta, dico trenta, minuti e quando finalmente fu il mio turno e il cameriere mi chiese cosa volessi ordinare sentii la voce di un ragazzo provenire da dietro di me; il suo braccio passò sopra la mia spalla sovrastandomi senza problemi e porse i soldi al cameriere che ovviamente li prese.

-Un Black Russian e un Martini.-

Il tizio al bancone si allontanò per preparare i drink, mentre sbottavo seccata verso lo stronzo che mi aveva praticamente sorpassato ordinando prima di me che ero in fila da mezz’ora.

-Scusa, eh, ma c’ero prima io, sono qui da…- Quando riuscii a girarmi - c’era così tanta gente che lui mi stava praticamente addosso - e lo vidi in faccia mi bloccai. Da quanto ero lì?Improvvisamente me ne ero dimenticata.

-Toh, guarda chi si vede, l’impavida Allie.- Le labbra del bellissimo –ma che dico?!- ragazzo biondo che mi stava davanti si incurvarono in un sorriso canzonatorio.

Sentii un moto di rabbia dentro. Allie?!Odiavo quel soprannome, mi sembrava di essere una bambinetta ogni volta che qualcuno mi chiamava così..

-Toh, guarda chi si vede, il pazzoide criminale!- Io non stavo proprio sorridendo, nella mia voce albergava l’acidità. 

-Uh, siamo un po’ acide, eh?Che c’è, nessun ragazzo ti ha chiesto di ballare ancora?- Domandò, fintamente dispiaciuto, con la sua tipica faccia da schiaffi.

Si spostò dalla cassa al bancone dove servivano i drink ordinati ed io, stupidamente, lo seguii senza rendermi conto che avevo perso il mio posto in fila. Lì però la situazione era più tranquilla, non c’era molta gente.

-Se non la finisci ti sfregio il viso con i cocci del bicchiere del tuo drink.-

Da dove l’avevo tirata fuori quella frase non lo sapevo nemmeno io.

Invece che essere minacciosa ai suoi occhi risultai parecchio spassosa. Oserei dire patetica.

-Uuuh cavoli, sarà meglio che mi guardi le spalle allora.-

Lo fulminai con lo sguardo. -Che ci fai qui, non dovresti già essere in prigione?- Chiesi parecchio velenosa.

-Mmh, così potrai vedermi tutti i giorni poi alla centrale?- Ammiccò malizioso distraendomi per un attimo.

-Venirti a trovare in prigione sarebbe proprio l’ultimo dei miei pensieri guarda…- Mantenermi lucida dopo i suoi sorrisi era un’impresa cavolo.

-Beh sarebbe comunque fra i tuoi pensieri, è già qualcosa.- Concluse alzando le spalle con noncuranza, ma glielo si leggeva negli occhi che si stava trattenendo dal ridere.

Lo sfidai con lo sguardo. -Ti conviene sparire se non vuoi che chiami la polizia. E non scherzo.- Tirai fuori dalla tasca il cellulare mettendolo in bella mostra vicino alla mia guancia. Il numero di mio padre era fra gli ultimi fatti, ci avrei messo un attimo a chiamarlo e a far arrestare quel cretino.

-Non lo faresti mai.- Affermò lui convinto senza abbandonare la sua odiosa –ma magnetica- espressione divertita.

-Scommettiamo?- Aprii lo sportellino del mio Samsung pronta a digitare il numero, ma lui fu più veloce di me e me lo tolse dalle mani con un gesto fulmineo.

-Ridammelo subito!- Sbraitai cercando di alzarmi sulle punte dei piedi per arrivare alle sue mani che teneva prontamente il più in alto possibile. Maledetta la sua altezza!

-Te lo ridarò solo quando sarò sicuro che farai la brava.-  La sua espressione variò da divertita, a fintamente dispiaciuta. Odiavo essere presa in giro, era una cosa che mi faceva ribollire il sangue nelle vene.

Il cameriere tornò con i drink che lui aveva chiesto proprio in quel momento, per sua fortuna –perché lo avrei volentieri picchiato- e per mia sfortuna –perché non potevo farlo-. La rabbia aumentò prepotente in me. Per chi era l’altro drink poi?Per un suo amico o amica?

-C’ero prima io.- Ribadii mentre li prendeva in mano.

-Non è colpa mia se sei troppo bassa e facile da sovrastare…Mi farò perdonare comunque, promesso.- E detto quello sfoderò un sorriso sghembo infilandosi poi il mio cellulare nella tasca anteriore dei suoi jeans, prima di dileguarsi fra la folla.

Rimasi per un po’ imbambolata con un unico pensiero fisso in testa: Tasca dei jeans… Mi ripetevo mentalmente come in trans. Come potevo riprendermelo da lì?!

Mi girai verso l’enorme fila alla cassa ed impallidii rendendomi conto che come minimo avrei dovuto aspettare un’altra mezz’ora per poter prendere quei maledettissimi drink…Cazzo, lo odiavo davvero, mi aveva pure fatto perdere il posto in fila!

Facendo un immenso sforzo, mi rimisi in fila e attesi nuovamente il mio turno.

-Cosa prendi?- Mi chiese finalmente il cameriere quando toccò a me.

Lanciai un’occhiataccia ad un ragazzo che era dietro di me, un modo gentile di fargli capire di non provare a parlare al posto mio: era già successo una volta che qualcuno mi sorpassasse, non si sarebbe ripetuta la cosa. Il ragazzo mi guardò confuso, probabilmente stava pensando che fossi matta, ma non mi importava.

Riportai l’attenzione sul cameriere sfoderando un sorriso raggiante. -Un Martini e un Sex on the Beach-

Finalmente riuscivo a prendere quei cazzo di drink, di sicuro era passata quasi un’ora da quando mi ero allontanata dal tavolo di Helena.

Il cameriere annuì e si allontanò mentre preparavo i soldi. Mi sarebbe toccato pagare per quelle stronze pure! Che serata di m…

Quando ritornai al centro esatto dell’Inferno, ovvero il tavolo di Hele, posai i bicchieri prima di sedermi a prendere un po’ di fiato; fare quella coda era stato davvero stancante.

Helena prese il suo drink iniziando a berlo a piccoli sorsi. -Che fine avevi fatto?-

-C’era coda.- Feci spallucce contenta che quella spiegazione sembrò bastarle.

Mi sentivo le guance accaldate e non era di certo per il caldo. L’ultima cosa che volevo in quel momento però era incontrare Mark, non dopo l’incontro che avevo avuto con David.

-Ciao ragazze.- Appunto.

Iniziavo a pensare che mia madre non avesse poi tanto torto sul fatto che le mie sensazioni tante volte si avveravano.

-Mark!Che gioia!- Civettò Helena con la sua voce stridula.

Lui mi si avvicinò e mi baciò con trasporto facendomi sentire ancora più caldo. Non appena si staccò mi guardai velocemente intorno per vedere se c’era una certa persona che con mio immenso sollievo non vidi. Ma chi stavo cercando poi?

-Qualcosa non va?- Mi chiese guardandosi anche lui intorno.

Riportai il mio sguardo su di lui e gli sorrisi.

-No, scusa, niente…Come mai qui?- Chiesi cercando di sviare il discorso e di mostrarmi contenta.

-Un mio amico conosce la festeggiata.- Spiegò.

-Ah.- Mi limitai a rispondere mentre mandavo educatamente al diavolo Tatiana ed il suo amico che conosceva Mark nella mia mente.

-Vado un attimo ad avvisarlo che sto qui con voi, torno subito.- Mi strizzò l'occhio e salutò le altre con un cenno.

Fantastico. E tanti cari saluti alla serata fra ragazze.

Scandagliai in fretta il resto della sala in cerca di Angela, anche se nemmeno a me stessa ammettevo che il mio vero obbiettivo era un altro. Riportai il mio sguardo delusa sul tavolo quando notai che né lui, né Angie erano visibili da dove mi trovavo.

-Cerchi qualcuno?- Domandò Helena distraendomi.

-Ehm, sì Angela, l’ho persa di vista- Chiarii.

Non cercavo David, no. Anzi, lo cercavo, ma solo perché rivolevo indietro il mio cellulare. Se mia madre mi avesse chiamato e lui avesse risposto…mio Dio, sarebbe stata una tragedia, dovevo assolutamente farmelo ridare!

-Prima è passata di qui mentre eri al bancone…era con un ragazzo, un bel ragazzo.- Guardò con sguardo furbo prima me e poi le sue amiche. -Angie ci sa proprio fare anche se sembra timida.- Continuò prima di dire delusa. -E noi siamo qui da sole a sorseggiare drink…- Scosse la testa amareggiata.

-Scusami biondina, ti correggo, voi siete qui da sole a sorseggiare un drink…- La sua voce alle mie spalle mi fece sobbalzare. -Lei no, perché viene a ballare con me.- Aggiunse indicandomi mentre sorrideva. Ma da dove era sbucato?!

-Come scusa?- Chiesi inarcando il sopracciglio.

Le mie “amiche” guardarono prima me, poi lui e poi di nuovo me prima di iniziare a fare risolini scemi.

-Hai capito, hai capito.- Ripeté studiando la mia espressione incredula -Devo farmi perdonare.- Spiegò divertito.

-Beh trova un altro modo, perché io non ho alcuna intenzione di…-

-Lily cara vai!- Mi interruppe Helena sorridendomi.

Ma era impazzita?!Sapeva benissimo che stavo con Mark, che le prendeva?!

-Non ti preoccupare per noi, vai pure col tuo amico- Gli sorrise maliziosa dandomi un leggero, ma solo leggero, fastidio. Oh intendeva dire ben altro con la parola “amico” quella stronza ed era praticamente impossibile sperare che David non ne cogliesse il senso dato che era così ovvio.

Stavo per ribattere, ma lui mi bloccò.

-Hai sentito?Per le tue amiche va bene.-  Incrociò le braccia soddisfatto.

Avrei voluto dirgli che il giudizio delle mie amiche me lo potevo mettere pure sotto i piedi per quanto me ne fregasse, ma mi trattenni, davanti a loro che tra l’altro erano parecchio amiche della festeggiata non mi sembrava proprio il caso.

Mi guardai intorno assicurandomi che Mark non fosse nei paraggi. Mi sentivo…in colpa, come se stessi facendo chissà cosa di illegale. Oh insomma, mica lo stavo tradendo!

Mi alzai di malavoglia trinciandolo comunque con lo sguardo, ma lui non ci fece caso.

Ovviamente ogni mia singola mossa era accompagnata da risatine e occhiate maliziose del gruppetto di oche. Le avrei strozzate cazzo!

-Divertitevi!- Anche se cercò di farlo in segreto era impossibile non notare l’occhiolino che mi fece Helena.

Celai l’istinto omicida che mi stava assalendo dietro un sorrisino ipocrita; chissà se David era armato…l’immagine di Helena stecchita iniziò a farsi spazio nella mia mente tranquillizzandomi un po’.

-Grazie- Riuscii a rispondere per miracolo mentre la mia mente macchinava un piano per farla fuori; anche se mi avessero arrestato, mio padre mi avrebbe aiutata e…ok stop, stare in compagnia di David non mi faceva bene…

-Non mi va di ballare…- Borbottai quando fui sicura che lui mi sentisse. Avevo i piedi in fiamme per colpa di quei tacchi del cavolo. Inoltre se Mark mi avesse vista…beh ci sarebbe stato un bel po’ da spiegare.

-E che altro vorresti fare?- Ghignò allusivo avvicinandosi.

Feci una smorfia -Con te niente.- 

-Oh andiamo- Alzò gli occhi al cielo -La mia compagnia è senz’altro meglio della loro- Indicò Hele&Co. Su quello non potevo che dargli ragione.

-Mpfh…- Fu l’unica cosa che dissi non sapendo cosa rispondergli.

-Posso offrirti da bere allora per farmi perdonare del sorpasso di prima?- Mi stava chiaramente sfottendo visto che sembrava fare uno sforzo immane per non scoppiarmi a ridere in faccia.

-Odio gli alcolici.- Borbottai parecchio infastidita.

-Beh, posso offrirti un analcolico- Disse senza scomporsi.

-No- Ticchettai impaziente il piede per terra.

-O magari…-

-No!Non voglio niente, d’accordo?Non c’è bisogno che mi offri niente!- Sbottai scocciata pentendomi però subito dopo della mia eccessiva reazione.

-Come vuoi.- Non sembrava affatto offeso, era completamente indifferente.

-Ci vediamo allora-  Accennò un sorriso...freddo e distaccato.

Non appena si girò ricominciare a parlare fu più forte di me, la mia voce uscì da sola.

-Non mi piacciono gli alcolici, ma…una Coca Cola la berrei volentieri se l’offerta è ancora valida…-

Incredibilmente mi resi conto di quanto desiderassi la sua compagnia. Sgranai gli occhi incredula, inconcepibile che io desiderassi stare con un ragazzo che aveva ucciso delle persone, un assassino!

Si girò e sorrise compiaciuto.

-Una Coca Cola?Come i bambini dai!-

Mi dimenticai subito di tutto il resto diventando rossa di rabbia.

-Che stronzo!- Gli tirai un pugno sul braccio con quasi tutta la mia forza, ma lui sembrò sentirlo appena.

-Ehi, quanto sei violenta!Guarda che ti denuncio per violenza su minori!- Rise.

-Ahah, molto divertente.- Nonostante la mia diffidenza non potei fare proprio a meno di sorridere.

Ci dirigemmo verso il bancone, ma a dire il vero vedere di nuovo tutta quella fila mi scoraggiava a bere qualsiasi cosa.

-Ti va se andiamo da qualche altra parte a prendere qualcosa da bere?- Mi chiese guardando anche lui scocciato la fila.

Mi colse alla sprovvista la sua domanda. Io e lui da soli in un altro posto?Mai!E dove poi?

-Mmh…D’accordo- Dissi facendo un sorriso a trentadue denti.

Mio Dio ero completamente impazzita!Avevo accettato di andare da sola con un pazzo omicida chissà dove e per di più stavo civettando proprio alla Helena Elbow! Peggio di così non poteva proprio andare…

Ma quanto avevo bevuto? Solo una bottiglietta d’acqua che mi ero portata da casa!Ok, era ufficiale: l’acqua era corretta in qualche modo, di sicuro era stato quel piccolo demonio di Nicolas a creare qualche sostanza compromettente col suo stupido gioco da tavola “Il piccolo chimico”, altrimenti come spiegare la voglia che sentivo di stare con David?

Diedi un’occhiata intorno e con grande gioia per la prima volta in vita mia fui contenta di non vedere Mark…

 

 

*To be continued* (ormai ci ho preso gusto a scriverlo xD)

 

Duunque, eccoci qua :P Volevo postare prima, ma con la scuola sono messa molto male…chi è che deve recuperare 8 verifiche? (risposta ovvia: io…xD) Eeeh, se si rimane a casa le verifiche bisogna recuperarle poi purtroppo xP

Cooomunque, in questo capitolo Allie e Dave si sono rincontrati, come vi è sembrato? Forse è un po’ banale e scontato come incontro, ma quando mi viene un’idea è quella >.< mentre scrivevo mi è venuto spontaneo farli incontrare a questa festa e l’ho lasciato così xD

Inizialmente dovevano essere un unico capitolo questo e quello dopo, però sarebbe venuto troppo lungo, quindi alla fine su consiglio della mia beta li ho divisi^^

Ah una cosa che mi preme (linguaggio alla Bea xP) è Kim: in molte l’hanno presa in antipatia, ma non sarà lei il vero ostacolo…vi dice niente il nome Mark?-.- già…lui sì che è da odiare >.<

Che altro dire?Mmm…ehm…uhm…spero che il capitolo vi si piaciuto e -tanto per ricominciare con le paranoie xP- non vi sia sembrato banale >.<

Pensare che ci sia così tanta gente che segue la storia e che la recensisce mi commuove** non riesco ancora a capacitarmi della cosa, mi sembra impossibile che la mia storia possa piacere xP Ci tengo tantissimo a ringraziare di nuovo tutte le meravigliose persone che recensiscono, GRAZIE, voi non sapete quanto mi infonde coraggio leggere le vostre parole*_* Un sacco di volte mi chiedo “ma che pubblico a fare? Di sicuro a nessuno interessa leggere” >.< Ribadisco il fatto di essere una rompiscatole noiosa xD

Detto questo, la finisco di rompere e vi lascio alle risposte alle vostre stupende recensioni, un bacione grandissimo, Bec

 

*Risposte recensioni*

 

rossy87: Ciao Rossy!^^ è sempre una gioia leggere le tue recensioni, mi mettono di buon umore^^ Eh sì, sono molto paranoica lo so xD ma come ho detto prima mi viene spontaneo chiedermi come sia possibile che la mia storia piaccia >.< forse un giorno mi passerà chissà xP

Mi fa piacere che il capitolo precedente, nonostante sia stato solo di passaggio, ti sia piaciuto^^ Per trovare una spiegazione credibile del perché Johnny si circondasse solo di ragazzi ci ho messo un po’ e alla fine ne è venuto fuori quello (:

La canzone Chariot la stavo ascoltando proprio mentre scrivevo, quindi mi è venuto spontaneo nominarla xP

Sarai felice di sapere che Kevin esiste davvero, ho preso spunto da un mio compagno di classe per lui ;P David no purtroppo, ma appena ne trovo uno lo clono per me e te lo mando insieme a Kev xD Hai ragione i nostri ormoni sono in “stato on” da quando abbiamo letto di Massi la prima volta e lo sono rimasti col tempo leggendo di Ale xD

Non sono del tutto sicura del fatto che i ragazzi pensino…ehm…il più delle volte sembrerebbe di no xD

In questo capitolo Dave ed Allie si sono incontrati di nuovo** come ti è sembrato? Se in questo si punzecchiano nel prossimo sarà ancora meglio^^ Kim non è cattiva, è solo innamorata ;) come ho già detto il vero ostacolo sarà un altro, vedrai quanto odierai Mark alla fine xD

Un bacione grande carissima, al prossimo capitolo, Bec =)

 

 

semplicemente_lunatica: Ciao Giuly!^^ Innanzitutto grazie mille anche per questa recensione, sono contenta che il mio aggiornamento ti abbia fatto saltellare xP adesso saltello pure io di rimando per la contentezza^^ (va a finire che andiamo avanti a saltellare all’infinito xD) Il capitolo precedente è stato solo di passaggio sì, i prossimi si faranno più entusiasmanti, parola mia ;P In questo capitolo si sono incontrati di nuovo** Un incontro banalissimo, avvenuto grazie a Kimberly che alla fine è riuscita a trascinare David a quella festa xD Spero che ti sia piaciuto, se ti fa piacere fammi sapere che ne pensi :P un bacione grande, Bec^^

 

 

Jes Potter: Ciao Jes!^^ Grazie mille per la recensione e per l’incoraggiamento*_*

In questa festa Allie e Dave si sono finalmente rivisti (: spero che ti sia piaciuto il loro incontro e che non ti sia sembrato scontato >.< la storia di Kimberly si scoprirà più avanti, come ho già detto prima non è cattiva, solo innamorata ;) Alla fine della storia credo ci sarà uno squadrone anti-Mark visto che in fondo il “cattivo” della situazione è lui xD

Al prossimo capitolo cara, grazie mille per la recensione, un bacio grande, Bec =)

 

 

fallsofarc: Ciao Chia!^^ non ti preoccupare assolutamente per il ritardo tesoro, io ci metto sempre un’infinità a recensire >.< E poi conosco benissimo il nervosismo che viene quando msn inizia a dare di matto, io a momenti scaravento il pc a terra xD

Rispondere alle tue recensioni è sempre più problematico perché come ho già detto tu capisci sempre tutto senza bisogno di spiegazioni^^

Per quanto riguarda Kevin, posso solo dirti che la sua storia è veramente molto triste ed è legata anche alla sua fissa per lo shopping in qualche modo :P La racconterà lui stesso con un suo pov nel capitolo 15 ;)

Hai perfettamente ragione quando dici che il metodo di persuasione di Kim è lo stesso che abbiamo usato tutte noi qualche volta :P potremmo implorare all’infinito noi donne xD

Grazie per il sostegno tesoro** Le tue parole sono stupende, mi infondono sempre tantissimo coraggio, GRAZIE^^ Sarà meglio che corra a recensire la tua Secretly va, che ora che ho finito di studiare posso finalmente leggermelo in santa pace :D

Un bacione grandissimo, grazie ancora per tutto l’aiuto e la pazienza (e ce ne vuole tanta con me :P) che hai avuto^^ Un bacione grandissimo, ti voglio bene, Bec^^

 

 

pirilla88:  Ciao Vale!!^^ Come sempre sei un vero tesoro a recensire e a farmi tutti questi complimenti, grazie^^ Ci avevi visto bene, il loro prossimo incontro è stato a questa festa ;) ti è piaciuto? Forse è stato scontato, evidentemente l’ispirazione mi mancava proprio mentre scrivevo xD

Grazie ancora per il sostegno carissima, un bacione grande, Bec (:

 

 

silvietta_in love 4 ever: Ciao!^^ Grazie mille per i complimenti, sono contentissima che la mia storia ti piaccia*_* Ho aggiunto la tua storia tra le preferite, appena ho un attimo di tempo libero mi piacerebbe moltissimo leggerla e commentarla^^ Invece io sono sicura che la tua è molto meglio della mia, ho già dato un’occhiata al primo capitolo e mi ispira tantissimo =) A quanto pare siamo in molte ad essere rapite e innamorate di questi tipi delinquenti, ma dal cuore dolce tutto sommato :P

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa >.< Come ti è sembrato il loro incontro?** Grazie infinite per la recensione cara, un bacione Bec =)

 

 

 

lilyjuve: Ciao Lily!!^^ Come sempre sei un tesoro a recensire, grazie per il supporto cara^^

Sono contenta che la storia ti prenda così tanto da farti pensare di metterla tra le preferite, per me sarebbe un onore se lo diventasse :D

Il capitolo precedente è stato solo di transizione sì, per staccare un po’ diciamo :P

Kimberly non sarà molto d’intralcio: è innamorata, ma non è masochista, sa che David non la ricambia, è più il tipo che non si fa false illusioni xD Lo capirai anche più avanti, un pezzo sarà scritto dal suo pov.

Piuttosto sento proprio che odierai Mark visto che sarà per causa sua che…non dico altro, certe volte parlo troppo xD Ci avevi azzeccato per quanto riguarda la festa, entrambi ci sono andati e si sono “scontrati” :D che ne pensi di questo incontro? Spero ti sia piaciuto, un bacione grandissimo e grazie ancora per tutto, Bec =)

 

Ps: sono praticamente ogni giorno su megavideo a vedere gli episodi Clois, era ora che si decidessero! xD

 

Sabry87: Ciao Sabry!!^^ Come sempre sei gentilissima a recensire, grazie infinite davvero^^

Kimberly non procurerà molti guai diciamo :P è più il tipo che soffre in silenzio: è innamorata, ma sa che David non la ricambia e quindi non si fa false illusioni.

In questo capitolo i due si sono incontrati di nuovo ;P come ti è sembrato? Spero che ti sia piaciuto, un bacio grandissimo tesoro, Bec (:

 

 

eulalia_17: Beaaaaaa!!!!! (Altro urlo di battaglia xD) Come sempre tu riesci sempre a farmi commuovere per i complimenti e ridere come una scema mentre leggo le tue recensioni stupende :D Ti tranquillizzo subito dicendo che no, non hanno tenuto nascosto a Dave l’esistenza di una sorella pazza xD E neanche le altre ipotesi c’entrano ;) per una volta mi fa piacere che il tuo super istinto non ci abbia azzeccato, altrimenti spoilerare con te che sai già tutto non serve a niente =D

Kim come ho già detto è il mio personaggio preferito ed è una grande, di conseguenza se ti ci riconosci lo sei anche tu ;) Non è da odiare comunque, non sarà d’intralcio alla storia fra i due piccioncini ;P piuttosto preparati con un trinciapollo (ho mangiato pollo a mezzogiorno, si capisce? xD) a squartare Mark, lui si che sarà da massacrare xD

Il padre di Lily è un cretino, confermo ù_ù non è per niente perspicace :P

La descrizione della foto di David mi è venuta così e anche a me ha fatto tantissima tenerezza mentre la scrivevo: della serie lo avrei riempito di pizzicotti sulle guanciotte come una nonna rompiballe xD ok, sto male è ufficiale, colpa dello spagnolo (la lingua, non un ragazzo purtroppo xD)

Grazie per i complimenti tesoro, come al solito sei gentilissima^^ Un megabacione grandissimo, Bec =)

 

Ps: W le Clairix!!!! xD

TerryTheBest: Ciao Terry!!^^ Stavo aggiornando proprio adesso, ho visto adesso al volo la tua recensione e sono corsa subito a rispondere perché ci tenevo^^

In questo capitolo si sono incontrati di nuovo sì, come ti è sembrato il loro incontro?** ti è piaciuto?** Lei ha cercato di chiamare il padre sì, ma il nostro Dave l’ha bloccata….per fortuna xD Spero che il cap ti sia piaciuto, fammi sapere che ne pensi se ti va, un bacione, Bec =)

 

 

 

 

Ringrazio infine le 28 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non mi stancherò mai di dire che siete dei tesori^^) e le altrettanto magnifiche 26 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Dovrei postare la scheda del padre di Allison fra poco^^ :P

Infine non posso che consigliare di leggere Secretly di fallsofarc e Love Penalty di Trappy: sono stupende, ne vale la pena^^

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

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Capitolo 6
*** You again? Pt.2 (Ancora tu? Pt.2) ***


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Capitolo 6: You again

 

Capitolo 6: You again? Pt.2 (Ancora tu? Pt.2)

 

 

 

 

David’s Pov

 

Era parecchio nervosa, lo si vedeva anche da come era rigida e da come manteneva le distanze da me mentre camminava.

Sorrisi di nascosto senza farmi notare. Vederla lì in discoteca dovevo ammettere che era stata una piacevole sorpresa e mi aveva fatto venir voglia di stuzzicarla un po’.

Era stato difficile sbarazzarsi di Kim e degli altri, ma alla fine ero riuscito a scrollarmeli di dosso. Kevin era sparito già da un bel po’ con una ragazza mora dai capelli corti molto carina e come al solito mi aveva abbandonato al mio crudele destino. I pettegolezzi di Kim erano peggio di un proiettile nel braccio, potevo assicurarlo io che li avevo provati entrambi.

La guardai nuovamente; i capelli erano tirati indietro da delle mollettine colorate piene di strass e le ricadevano in avanti accarezzandole il viso in graziosissimi boccoli ribelli. Il vestito nero e corto aderiva perfettamente al suo corpo snello e le scarpe col tacco la slanciavano ancora di più. Gli occhi chiari erano messi in risalto da un filo di matita e dall’ombretto azzurro e le sue labbra –che io avevo incominciato ad adorare dal bacio precedente- erano ancora più irresistibili con il lucidalabbra. Il tutto ovviamente accompagnato dal profumo buonissimo che indossava e dal buono odore del balsamo dei suoi capelli che mi stava facendo completamente impazzire…

-A proposito..- Cominciai a parlare facendola sobbalzare. -Non ti ho ancora detto che sei davvero bellissima stasera.- Sorrisi ammiccante.

Arrossì leggermente. -Sì, certo come no.- Alzò gli occhi al cielo in modo teatrale.

-Veramente. Hai così poca fiducia in te stessa da non credermi?-

Era strano, di solito le ragazze facevano così perché volevano continuare a sentirsi fare complimenti, invece lei lo diceva perché sembrava realmente convinta di non essere bella quella sera.

Scosse la testa. -No, ho così poca fiducia in te da non crederti mio caro.- Sorrise della mia espressione confusa prima di smettere di camminare. -Mi stai prendendo in giro.- Aggiunse guardandomi di sottecchi.

Ora ero io a scuotere la testa divertito. -No, dico sul serio. Sei proprio…- Volevo dire da stupro, ma mi sembrava piuttosto infelice da dire. -…stupenda.-  Conclusi banale, ma sorpreso del fatto che fossi riuscito a farle un complimento senza usare aggettivi volgari.

Lei mi guardò per un po’ negli occhi. Quando capì che ero sincero la vidi abbassare lo sguardo a disagio.

-Beh, in questo caso….grazie…- Poi mi guardò di nuovo leggermente rossa in faccia. -Anche tu ehm..stai bene.-

Sorrisi sornione avvicinandomi a lei.

-Grazie.- Dissi prima di mettermi alle sue spalle circondandole la vita con il braccio e scostandole i capelli per sussurrarle all’orecchio:

-Però se devo essere sincero preferivo la tua versione selvaggia dell’altra volta…era più eccitante.-

Si irrigidì prima di allontanarsi di scatto da me come se fosse stata scottata e come un gatto che soffia pronto a difendersi. -Maniaco!- Sbottò con le guance in fiamme.

Ridacchiai. -Colpa tua.- Feci spallucce con una finta faccia innocente. -Metti sempre a dura prova il mio autocontrollo.-

Sbuffò mentre ricominciavamo a camminare  -Sì, certo adesso è colpa mia!-

-Ovvio. È sempre colpa tua tesoro. Se hai quel fisichetto, che ci posso fare io?- Sghignazzai facendola arrossire.

-Certo certo…- Si stava sforzando di sembrare a suo agio -e come dovrei vestirmi per aiutare il tuo autocontrollo scusa?Con un sacco della spazzatura?-

-Mmmh…no, anche quello sarebbe parecchio stimolante per l’immaginazione di un ragazzo…-

-Per la tua immaginazione.- Borbottò cupa.

-Vero.- Sorrisi.

-Quanto manca ancora a questa gelateria comunque?- Chiese poi con l’evidente intento di sviare il discorso precedente.

-Non molto.-

Avevo intenzione di portarla in una gelateria che mi aveva fatto scoprire qualche settimana prima Kim. Quella era fissata con le gelaterie di lusso dove il gelato era costoso, ma buono.

La Goût de Crème Glacée era una delle gelaterie francesi più in  –stando sempre a quello che diceva Kim- della città quindi mi sembrava perfetto come posto per prendere io un gelato e lei la sua agognata Coca Cola.

La osservai di nuovo. Sembrava così a suo agio con me…Cioè, battutine mie a parte, non sembrava per niente intimorita dal fatto che io fossi lo stesso ragazzo assassino che aveva visto appena due giorni prima.

-Toglimi una curiosità- Fui di nuovo io a spezzare il silenzio.

Lei si girò verso di me curiosa in attesa di sentirmi di nuovo parlare.

-Come mai le mie foto non sono in giro insieme a quelle di Kevin?-

Sobbalzò leggermente. Attese un attimo prima di rispondere. Probabilmente stava valutando se dirmelo o no.

-Beh…mio padre ha ritenuto che fosse giusto prima consultarsi con i tuoi genitori…una volta che avrà discusso con loro deciderà se mettere o no le foto in giro.-

Logico. Era stata annunciata la mia scomparsa, per cui la notizia che mi fossi unito ad un gruppo criminale sarebbe stata uno scandalo. Di sicuro i Woldrich avrebbero fatto di tutto perché la cosa non si venisse a sapere o la loro reputazione sarebbe stata rovinata... Avrebbero continuato con la loro patetica sceneggiata da genitori sofferenti e se quello non avesse funzionato avrebbero pagato fior di quattrini per evitare che la mia foto circolasse. Potevo quindi stare certo che le mie foto in città non le avrebbero mai messe. Era meglio per loro che non ritornassi a casa…

Strinsi la mano destra a pugno senza farmi notare; quegli stronzi…

-Capisco.- Risposi distaccato prima di notare finalmente la gelateria.

-Eccoci.- Gliela indicai incurvando le labbra in un sorriso e la vidi esitare un attimo prima di borbottare un –Finalmente.-

 

 

Allison’s Pov

 

 

Mio Dio voleva farmi morire d’infarto con quei suoi sorrisi?

Osservai la gelateria incurante del rossore che si stava espandendo sulle mie guance. Merda... merda, merda, merda! Ultimamente stava diventando la mia imprecazione preferita.

La gelateria era situata in una viuzza di una delle zone più lussuose della città. Era incredibilmente graziosa, ma la gente ai tavolini aveva un’aria terribilmente snob.

-Allora?- Mi chiese, distraendomi dall’osservare le persone sedute ai tavoli; con orrore avevo notato che erano quasi tutte coppiette. -Coca Cola?- Sorrise prima di entrare dentro alla Goût de Crème Glacée. Nemmeno in mille anni sarei riuscita ad imparare la pronuncia di quella roba. Io odiavo il francese, troppo sofisticato e snob e mi risultava parecchio difficile tollerare anche i francesi perché erano in genere così altezzosi…

-Sì grazie…- Risposi pensierosa.

Esitai un attimo con la mano dentro la mia borsa. Non volevo dargli modo di pensare che pretendessi che fosse lui a pagare. Tirai fuori il portafoglio e guardai il listino prezzi per vedere quanto costavano le bibite. Mi sforzai di restare impassibile mentre cercavo i soldi; non volevo che pensasse fossi una tirchia o una morta di fame perché non lo ero affatto.

Lui lo notò e mi fece un cenno con la mano

-No, lascia stare, faccio io- Lo avrei lasciato anche pagare se non mi avesse sorriso in modo strafottente. Brutto spaccone che non era altro.

-Ma figurati, non voglio favori da te.-

-Non è un favore, devo farmi perdonare per prima.- Mi rispose accigliato.

-Allora restituiscimi il cellulare.- Misi le mani sui fianchi squadrandolo seria.

-Più tardi, ora lasciati offrire la Coca Cola da brava.- Incurvò le labbra in un sorriso mentre tirava fuori il portafogli dall’altra tasca anteriore dei jeans. Maledizione, se solo ci fosse stato un modo per sfilargli il cellulare dalla tasca senza che se ne accorgesse…

-Comunque non serve che mi offri niente, ti ho già perdonato.- Protestai gelida.

Sbuffò seccato. -Ma perché ti ostini ad essere sempre così testarda?-

Piegai il sopracciglio. -Forse perché lo sono?-

Sorrise scuotendo la testa. -Facciamo così allora, io ti offro la Coca Cola e tu in cambio ballerai con me la prossima volta.- Mi studiò in attesa di una risposta.

-Non ci sarà proprio una prossima volta-

Non sapevo perché, ma mi veniva sempre naturale rispondergli male.

-Chi può dirlo?-

Mi voltai di scatto verso di lui che era tutto intento a sorridere al soffitto.

Non riuscii a rispondergli male perché arrivò la ragazza al bancone a chiederci cosa volevamo.

-Una coca cola e un frappé al limone.- Chiese lui alla ragazza che gli sorrise maliziosa prima di dirigersi verso il frigorifero della gelateria. Ma possibile che tutte le oche della zona dovessero provarci?Non avevano proprio scrupoli, vedevano che era con una ragazza cavolo!

-Al limone?- La mia faccia schifata doveva essere più che eloquente.

-Sì perché? È buonissimo.-

-È aspro…- Feci una smorfia. 

-Dipende dai gusti.- Concluse divertito.

La ragazza tornò sculettando in modo pietoso.

-Sono diciotto dollari e sessanta.- Ci pensò su -Ma per te quindici- Si corresse facendogli l’occhiolino. Quello stronzo sembrò ricambiare il sorriso più che volentieri.

-Grazie- Disse porgendole i soldi. Gli avrei tirato volentieri una gomitata nello stomaco.

-A te!- Sorrise di nuovo prima di lanciarmi uno sguardo di puro odio. Sguardo che ovviamente ricambiai. Stronza! Aveva pure scritto il suo numero di telefono sullo scontrino, ma quanto era patetica?

-Ci provava – Dissi all’improvviso mentre camminavamo per strada, lasciandolo un po’ perplesso.

-Come?- Era davvero bravissimo a fare la parte del ragazzino ingenuo, ma con me non attaccava.

-La tipa al bancone, ci provava.-

-Davvero?- Si girò dall’altra parte della strada, ma non riuscì a nascondere un sorrisetto.

-Sì.- Risposi acida. –E te ne sei accorto pure tu…oltretutto sei stato un vero maleducato.- Volevo dire stronzo, ma mi sembrava esagerato.

-Perché?-  Mi guardò senza capire.

-Perché hai palesemente fatto l’idiota con lei. Anche se non sono la tua ragazza -mi fece uno strano effetto dirlo- è stato poco carino provarci con lei mentre eri con me, non credi?- E chi se ne frega se lui pensava fosse una scenata di gelosia perché non lo era affatto!Era una questione di rispetto, punto.

-Ho solo ringraziato per lo sconto.- Mi guardò di traverso confuso. 

-Certo, come no e io sono Bella Swan!-

-Chi?!-

-Niente, lascia stare…-

Sorseggiò un po’ il frappé prima di girarsi nuovamente verso di me, questa volta con un sorriso che non prometteva niente di buono.

-Senti senti, qui qualcuna mi sembra un po’ gelosa…-

Il battito del mio cuore aumentò di molto, ma continuai ad ostentare indifferenza.

-Non sono gelosa, sono solo offesa. Eri con me e hai fatto l’idiota con lei. Non mi è sembrato educato da parte tua, tutto qui.- Mi complimentai con me stessa per la freddezza con cui avevo esposto la mia teoria.

-Ma le ho solo sorriso!- Si giustificò prima di ridacchiare. -Basta così poco per farti ingelosire?-

Effettivamente lui aveva solo sorriso, non aveva fatto niente di male in fondo…Eppure perché mi dava così tanto fastidio?Con Mark non mi era mai successo di essere così…oh, non ero gelosa insomma! Figuriamoci, non lo conoscevo nemmeno a momenti!

-Ancora con la storia della gelosia?Non sono gelosa.- Ripetei non tanto sicura.

-Certo come no e io sono…-

-Edward Cullen.- Lo anticipai in fretta prima che finisse del tutto la frase.

-E chi è?- Mi chiese interrogativo.

Sorrisi rassicurata dal fatto che avesse tralasciato la questione della gelosia.

Decisi comunque di giocarci un po’ su.

-Oh, sapessi…- Dissi allusiva gustandomi la Coca Cola.

-Oh, se me lo dicessi…- Fece inarcando il sopracciglio divertito, ma si vedeva che era decisamente curioso.

Ci pensai su prima di rispondere con voce incredibilmente smorfiosa:

-Il mio ex ragazzo…-

Il suo viso assunse un’espressione parecchio contrariata e mi fece sorridere. Oddio ci stava cascando!Gli sarei scoppiata a ridere in faccia, ma mi trattenni.

-Alto, capelli ramati, occhi dorati, muscoloso…- Mi passai la lingua sul labbro fingendo di farlo per togliermi il bagnato della Coca Cola.

-Mmph…sarà stato uno sfigato pazzesco. Con il nome che si ritrova poi…- Commentò acido. Troppo acido per impedirmi di trattenere un sorrisetto compiaciuto.

-No al contrario, è molto popolare nella mia scuola.-

-Certo, e si è messo con te?- Chiese insinuante. Me la sarei presa se non avessi visto sul suo volto quella traccia di fastidio che era presente fin dall’inizio del discorso “Edward”.

-Sì e ce la siamo spassata parecchio. Lui mi ha portata a fare una gita in Italia l’anno scorso, a Volterra.-

Fece una smorfia. -Che posto del cazzo. Poteva scegliere una città migliore…-

-Invece era bellissima. Comunque Edward era veramente un Dio nel baciare…se ci ripenso mi vengono i brividi cavolo.- Finsi di avere la pelle d'oca sfregandomi le braccia.

Ora la sua espressione era molto più che contrariata, si era rabbuiata. Avevo l’impressione che se avesse avuto davanti il fantomatico Edward lo avrebbe ucciso a suon di pugni.

-Io di sicuro bacio meglio.- Affermò certo.

 -Uhm…non saprei…- Era così divertente smontare l’orgoglio maschile!Gli uomini erano tutti uguali!

Lasciò correre la mia frase.

-E come mai l’hai lasciato?Scommetto che non era davvero così bravo.- Sghignazzò.

Ignorai la sua domanda. -E se ti dicessi invece che lo amo ancora?Che i miei libri scolastici sono tutti pieni di scarabocchi su di noi e del suo nome?- Chiesi sforzandomi di restare seria. Una mezza verità c’era in quelle parole; i miei libri erano davvero pieni del suo nome.

-Non ti crederei.- Stavolta sembrava aver riacquistato la sua solita sicurezza e spavalderia.

-E perché?- Sbattei le palpebre un paio di volte confusa.

-Perché se davvero fossi stata innamorata di un altro non avresti ricambiato il mio bacio con così tanta…- Si bloccò avvicinandosi parecchio a me con il viso -…passione.- Soffiò appena facendomi venire i brividi.

Arrossii allontanandomi di nuovo da lui che sembrò non farci caso.

Se fossi stata innamorata di Mark non avrei dovuto baciare lui, no?Il suo ragionamento non era del tutto sbagliato…

-Dunque?- Domandò distogliendomi dai miei pensieri.

-Cosa?-

-Ci ho azzeccato?-

Sostenni il suo sguardo con insistenza poi però lo abbassai sorridendo.

-Direi di sì. Non c’è nessun Edward Cullen.- Dissi infine.

-O meglio…- Aggiunsi prima che potesse parlare -C’è, ma io non lo conosco, non di persona- ridacchiai.

-Fantastico, quindi sei andata avanti a parlare di un tizio che non conosci nemmeno?- Piegò il sopracciglio in modo accusatorio, ma vidi un lampo di sollievo attraversare i suoi occhi verdi.

-Esatto. Anzi direi che sono andata avanti a parlare per prenderti in giro.- Scoppiai a ridere vedendo la sua faccia contrariata.

-Che carina.- Disse con sarcasmo prima di bere un altro po’ del frappé.

-Volevo vederti geloso e devo dire che è davvero divertente.- Ghignai soddisfatta.

-Non sono…-

-Sìsì, certo.- Lo bloccai mettendogli una mano davanti al viso. -Non sei geloso, capito.- Parlai continuando ad avere lo stesso sorrisino furbo di prima. In nessun modo mi avrebbe tolto la convinzione che lo fosse.

Sorrise anche lui facendo, tanto per cambiare, aumentare il battito del mio cuore.

Tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette facendomi storcere il naso. Ci avevo azzeccato allora, quando sentendo il profumo della sua camicia avevo percepito in minima parte odore di fumo.

Ne portò una alla bocca e io seguii quel gesto come rapita, iniziando a macchinare pensieri tutt’altro che casti con il mio povero cervello impazzito.

-Ne vuoi una?- Mi chiese poi porgendomi il pacchetto.

Sobbalzai distraendomi dai miei sogni ad occhi aperti sulla sua bocca. -No, grazie. Non fumo.-

Avrei voluto aggiungere che odiavo quelli che lo facevano, ma lasciai correre. Poteva fumare quanto voleva, mica era il mio ragazzo!

-Come vuoi.- Fece spallucce prima di prendere l’accendino e di accenderla.

Aspirò il fumo in un modo tremendamente seducente facendomi venire i brividi su per la schiena, non di certo per il freddo.

-Senti, prima che tu possa pensare che sia geloso, la mia è solo una domanda.- Iniziò cauto squadrandomi e facendomi distrarre di nuovo dalle fantasie che avevano iniziato a ronzarmi in testa. -Chi era il tipo che si è allontanato dal tuo tavolo prima che arrivassi io?- 

Quasi mi strozzai con la Coca Cola che avevo iniziato di nuovo a bere.

-Quale?- Finsi di non capire.

-Quello con i capelli corti scuri…boh, non l’ho visto bene, era piuttosto buio.- Sbatté le palpebre e aggrottò la fronte mentre si sforzava di ricordare, riportando poi la sigaretta alla bocca.

-Oh…lui.- Avevo capito bene allora.

-Il tuo ragazzo?- Mi chiese spavaldo, ma non era per niente divertito.

Ok, le possibilità erano 2: dire la verità e cioè che ero già impegnata lasciando che David si togliesse di mezzo, o dire una bugia continuando a parlare con lui?Perchè in fondo stavamo solo parlando, nient’altro.

-Ci sono uscita solo un paio di volte.- Mi morsi il labbro. Una mezza verità dai, meglio di una completa e totale bugia. In fondo, Mark non era mica il mio ragazzo.

Lui fece una faccia parecchio contrariata.

-Oddio, aveva una faccia da rincoglionito, come hai fatto ad uscirci insieme?- Sostenne disgustato.

-Ma se hai detto di non averlo visto bene!- Lo accusai.

-La faccia era indubbiamente da cretino.- Constatò mentre buttava a terra la sigaretta spegnendola poi col piede.

Scossi la testa rassegnata, era impossibile discuterci con lui. Poi improvvisamente mi venne in mente una cosa.

-Toglimi una curiosità.- Si girò curioso al cambio repentino della mia voce.

-Cosa?-

Era imbarazzante da chiedere, ma volevo saperlo… -Perché mi hai baciata?- Sostenni il suo sguardo con determinazione.

Il sorrisetto soddisfatto che spuntò sul suo viso non mi piacque per niente: -Ci stai ancora pensando?- Ghignò facendomi avvampare.

-Certo che no!- Sbottai. –Volevo solo sapere il motivo di quello stupido gesto.-

-Stupido gesto, eh?- Si avvicinò a me non abbandonando quel sorriso strafottente. –Non mi è sembrato che ti dispiacesse più di tanto…- Soffiò a due centimetri dal mio viso facendomi incendiare le guance.

-Ma figurati…se non ti ho respinto è solo perché non mi andava di farti arrabbiare, non vedevo l’ora di tornarmene a casa.- Finsi una smorfia disgustata allontanandomi di poco dai suoi occhi che confondevano e basta.

-Certo, certo…- Perché sembrava che mi stesse sfottendo di nuovo?! –Comunque quel bacio era una ricompensa per averti aiutata. Avrei potuto prendere altro, ma ehi, io sono un gentleman.- Disse sarcastico trattenendo una risata.

-Se anche ci avessi solo provato non credere che ti avrei lasciato fare.– Digrignai fra i denti furiosa. -Non avrei esitato a difendermi con le unghie.-

-Beh le unghie le potevi tranquillamente usare…sulla mia schiena.- Si avvicinò di nuovo guardandomi malizioso e facendomi perdere la concentrazione per l’ennesima volta.

Deglutii rumorosamente prima di riuscire a rispondere: -Veramente credo proprio che le avrei usate per cavarti i tuoi begli occhioni verdi.- Ribattei pungente indietreggiando nuovamente per poter respirare tranquilla senza dover sentire il suo profumo inebriante...

-Eri bendata…non avresti potuto vedere bene.- Sorrise di sbieco come se la cosa fosse stata ovvia, facendomi sentire una stupida.

-Avrei scalciato allora, qualcosa avrei colpito di certo.- Stavolta fui io a guardarlo con un mega sorriso a trentadue denti.

-Hai sempre la risposta pronta, eh?- Era una mia impressione o si era di nuovo avvicinato di poco?

-Sempre.- Replicai decisa continuando a fronteggiarlo.

Rimanemmo per un po’ fermi così, l’unica cosa che riuscivo a sentire era il mio respiro affannoso. I suoi occhi verdi erano decisamente ipnotizzanti, mi sarei potuta perdere in quegli smeraldi preziosi. Ci misi un po’ a capire che stavo letteralmente bruciando dalla voglia di baciare le sue labbra che avevo iniziato a fissare come una drogata che vedeva dell’eroina.

D’un tratto piegò il sopracciglio frugandosi poi nella tasca dei jeans.

-Ti stanno chiamando.- Affermò distogliendo lo sguardo e sfoderando un sorrisetto mentre leggeva il nome sullo schermo.

-Ridammelo!- Mi ripresi dallo stato catatonico in cui ero caduta mentre fissavo la sua bocca ed incominciai a strillare come una forsennata mentre cercavo di prendere il mio cellulare. Oh Dio, ti prego fai che non sia mia madre…

Fu solo una mia impressione o il suo sorriso si era incrinato un po’ dopo aver visto il display?

-Chi è Mark?- Domandò con un tono di voce ironico, ma leggermente infastidito.

Ancora peggio…

-Un mio amico, ora ridammi subito il mio telefono!- Ogni mio tentativo di riaverlo sembrava inutile, con una mano teneva in alto il cellulare e con l’altra riusciva ad immobilizzare entrambe le mie. Porca miseria, perché gli uomini dovevano avere il vantaggio dell’altezza e della forza?

Quasi mi sentii male quando rispose:

-Pronto?- La sua vocetta innocente era terribilmente irritante…

Diventai una vera furia e mi lanciai addosso a lui rischiando quasi di farlo cadere, ma ottenni solo il risultato di inciampare e spappolarmi sul cemento.

-No non hai sbagliato numero, è qui con me.- Affermò David divertito mentre mi tirava su afferrandomi un braccio. Maledetto, si prendeva pure gioco di me!

-Diciamo che sono un suo amico intimo…- Sghignazzò non appena vide la mia espressione contrariata. Avevo deciso di starmene buona e zitta: se Mark non mi avesse sentito avrebbe potuto pensare che non ero lì con David e il giorno dopo gli avrei raccontato che un cretino mi aveva rubato il cellulare. Mi complimentai mentalmente per il mio piano diabolico.

-Non credo voglia parlare ora, è un pochino impegnata…E dire che non ha bevuto niente, dovresti vedere come lavora con la lingua, per non parlare del resto!- Ehi cos’era quel tono malizioso che aveva usato? Oddio chissà che avrebbe pensato Mark!

Boccheggiai un attimo incredula mentre mi passavo lentamente il pollice sulla gola, segno che presto lo avrei sgozzato.

Potevo solo immaginare quanto fosse arrabbiato il mio quasi-ragazzo: sentivo la sua voce sbraitare anche lontano dalla cornetta. David la staccò dall’orecchio terribilmente annoiato.

–Dio, quant’è noioso questo tipo.- Protestò seccato mentre chiudeva lo sportellino del mio cellulare e metteva a tacere la voce di Mark che continuava imperterrita ad inveire.

-Potrei riavere il mio telefono?- Socchiusi appena gli occhi ostentando una calma che non sentivo dentro.

-No. Solo se farai la brava lo riavrai.- Stavo per chiedere che cosa intendesse quando diceva “fare la brava”, ma mi interruppe prima. –Ah e un consiglio, scegliti un amico migliore, questo è un vero rompicoglioni.- Aggiunse soddisfatto rimettendo il mio cellulare in tasca.

-Che ti ha detto?- Nonostante la voglia di saltargli addosso –non ero del tutto sicura della motivazione- ci fosse, mi limitai a fare la brava e a chiedere una semplicissima ed innocente informazione.

-Bah, qualcosa sul fatto che fossi uno schifoso approfittatore, che chiamava la polizia, che è andato al tuo tavolo e non ti ha trovata…poi ho chiuso, mi stava seriamente rompendo.-

Si zittì un attimo prima di girarsi verso di me con un’espressione enigmatica. -È quello che ho visto prima?-

-No.- Risposi immediatamente. Non avevo nessunissima voglia di intavolare qualche altro inutile battibecco con lui e inoltre non gli dovevo nessuna spiegazione. –È un altro.- Mentii con disinvoltura.

Si limitò ad alzare le spalle e a fare una smorfia indifferente mentre ricominciava a camminare.

Io sospirai incrociando le braccia al petto seccata e seguendolo senza sapere bene dove stessimo andando. Non avevo voglia di parlare e a quanto pareva nemmeno lui, visto che rimase zitto per un bel po’.

Mi ritrovai a pensare che alla fine non lo conoscevo nemmeno…Lo avevo conosciuto in quella villa degli orrori e lo avevo visto come un assassino, eppure in quel momento era come un ragazzo qualunque. Cioè, mi correggo, lui non era uno qualunque, non per me almeno… Era semplicemente un ragazzo normale. Stavo divagando, la Coca Cola funzionava come l’alcool su di me evidentemente. O forse erano ancora gli influssi malefici del “Piccolo Chimico”. Improvvisamente mi venne voglia di sapere qualcosa in più su di lui, ma quando guardai il mio orologio sul polso quasi mi venne un infarto. Oh cazzo, mezzanotte! Dovevo essere a casa per mezzanotte e mezza!

-Scusa, devo proprio andare!- Dissi buttando la bottiglietta di Coca nel cestino più vicino prima di incominciare a correre.

-Ehi!Aspetta!- Lo sentii correre dietro di me e mi raggiunse in un attimo fermandomi. Colpa dei tacchi accidenti!

-Devo correre a casa- Spiegai saltellando sul posto nervosa –Fra poco dovrei essere a casa, se tardo i miei mi uccideranno!-

Senza contare che li avrei di nuovo fatti preoccupare da morire; dopo che ero stata rapita erano molto più attenti ad ogni mio singolo passo.

-Non se ti assicurerai che non abbiano un’arma a portata di mano.-  Ghignò -Ti accompagno io dai, sono in moto.- Disse ricominciando a correre verso il locale Hollywood.

-Aspetta, ma casa mia è dall’altra parte!-

-Ma la mia moto è di là.- Spiegò rallentando per aspettarmi -è qui vicino comunque.-

Annuii seguendolo.

 

 

David’s Pov

 

Io e Kevin avevamo usato la moto di Phin per venire a quella festa. Chissà dove cazzo era finito e come cazzo sarebbe tornato a casa…Accantonai quel pensiero, affari suoi così imparava a lasciarmi con i pettegolezzi di Kim.

Allison sembrava piuttosto intimorita all’idea di salire sulla mia moto.

-Mai salita su una moto?- Chiesi sfottendola.

Lei non se la prese, sorrise imbarazzata e scosse la testa.

-No, mai.-

-Beh, c’è sempre una prima volta.-

Mi guardò male.

-Poi sono io il maniaco, parlavo della moto cara.-

-L’avevo capito.- bofonchiò acida.

Trattenni a stento una risata.

-Non ho dietro il casco…- Io e Kevin non lo usavamo praticamente mai -è un problema?-

-Nessun problema, sono in ritardo e la moto è il mezzo più veloce reperibile al momento.-

-Ok- Curvai le labbra in un sorriso.

Salii e subito dopo lo fece anche lei, stritolandomi praticamente fianchi e addome. Era una sensazione piacevolissima essere abbracciato da dietro da lei. Ci misi molto più tempo del necessario per partire proprio per riuscire a stare in quella posizione il più possibile. Provavo l’impulso fortissimo di prendere le sue piccole mani appoggiate sui miei addominali e attirarla di più a me ricambiando l’abbraccio…

-Dov’è che abiti?-  Chiesi cercando di cacciare i pensieri totalmente fuori luogo che mi ronzavano in testa.

-La 34esima strada su New Avenue.-

-Ok, tieniti forte- Bisbigliai facendo aumentare la sua presa già ferrea prima di partire.

Durante tutto il viaggio né io né lei parlammo. Cosa c’era da dire poi?Più la conoscevo però più mi piaceva….Eppure ripensandoci stavo facendo la cazzata più grossa della mia vita. Stavo rischiando grosso restando con lei e lo sapevo bene; lei avrebbe rovinato la vita a me e io a lei. Ma in fondo, si trattava solo di passare del tempo insieme, no?Di fare…amicizia? Ma che amicizia e amicizia, non me ne fregava un cazzo di lei alla fine, era solo una ragazza come un’altra, no? E poi da quando mi interessava solo l’amicizia di una ragazza? Dì la verità Dave, tu hai sognato di portartela a letto già dalla prima volta che l’hai vista! Mi morsi con forza il labbro irritato; pensavo a quello inizialmente era vero, però non ero più tanto sicuro di voler stare con lei solo per farci sesso…

Dovevo smetterla di rimuginarci su, di sicuro per lei ero solo uno come un altro visto che aveva fatto senza pensarci due volte il mio nome alla polizia. Anzi, per lei ero solo un assassino.

Mi rabbuiai: non dovevo affezionarmi assolutamente a lei, bastava vedere la fine che aveva fatto Kev dopo essere stato gentile…

-Eccoci qua-

Con molta titubanza -o forse riluttanza?- lasciò andare la presa e scese dalla moto.

-Mezzanotte e trentuno, oh merda i miei mi linceranno!- Imprecò di nuovo guardando l’orologio.

Per un minuto di ritardo l’avrebbero linciata?

-Non lo faranno tranquilla- Ci pensai su prima di ridacchiare. -Denuncerò la tua scomparsa alla polizia se non dovessi vederti nei prossimi giorni.-

-Divertente.- Rispose cupa.

Sorrisi rallegrato in risposta.

-Beh…grazie.- Balbettò imbarazzata.

-Prego.- Accennai un sorriso.-Senti, sei libera domani sera?- Le chiesi avvicinandomi a lei e sperando che non si allontanasse, cosa che non fece. E tanti cari saluti ai miei buoni propositi di lasciarla perdere. Abbassò lo sguardo e si mordicchiò le labbra arrossendo.

Esitò un attimo prima di rispondere. –No..cioèsì.-

Lo disse talmente in fretta che il cioè insieme al sì sembrò un’unica parola.

-Sì o no?- Chiesi sfottendola ironico, guadagnandomi un’occhiataccia da parte sua.

-No, ho da fare!- Sbottò rossa di rabbia stavolta, girandosi verso la porta di casa sua.

-Sì, con me.- Le presi in fretta il braccio facendola voltare di nuovo verso di me e ghignai della sua faccia sbalordita e contrariata prima di baciarla per impedirle di replicare.

Protestò solo per i primi 4 secondi circa prima di sciogliersi completamente e di lasciarsi andare. Le passai una mano fra i capelli morbidissimi facendola sussultare e la strinsi di più a me prima di approfondire il bacio con la lingua. A differenza della volta precedente non rimase immobile, appoggiò le sue mani sulle mie spalle e la sentii stringere con forza per attirarmi a sé. Sorrisi appena sulle sue labbra per il suo gesto probabilmente involontario. Mi piaceva da morire baciarla, dovevo ricordarmi di farlo più spesso.

Mi staccai da lei di colpo senza problemi, nonostante la sua presa ferrea sulle spalle che sembrava volesse dirmi di non andarmene.

Lei furiosa, più con se stessa -per quelle mani sulle mie spalle- che con me, lasciò immediatamente la presa ed iniziò a guardarmi con odio.

Distesi le labbra in un sorriso ripensando alla piccola smorfia di disappunto che si era creata sul suo viso quando mi ero allontanato.

Prima che potessi dire qualsiasi cosa, la sua faccia si illuminò di poco e la sua mano mi mostrò vittoriosa un piccolo oggetto argentato. Che stronza, me l’aveva proprio fatta, non mi ero accorto di niente…

-Una piccola rivincita.- Mormorò compiaciuta sventolando il suo cellulare a destra e a manca.

Cazzo, e dire che avevo intenzione di tenerlo ancora per un po’ per leggerle magari qualche messaggio –da quel punto di vista ero parecchio curioso- o per convincerla ad uscire con me. Stratagemma infido magari, ma efficace. Il fine giustificava sempre i mezzi per me.

-Che brava, mi hai giocato.- Sorrisi avvicinandomi di nuovo a lei, ma questa volta si allontanò nascondendo il cellulare dietro la schiena.

-Sono la figlia di un poliziotto, nessuno mi fotte, io fotto gli altri.- Allargò il suo sorriso continuando a guardarmi a mo’ di sfida.

-Oh beh, se vuoi fottermi puoi farlo quante volte vuoi.- Sogghignai facendola arrossire. Non lo avrebbe mai ammesso ne ero certo, ma le mie frasi non le davano più di tanto fastidio a giudicare dalla foga con cui mi aveva baciato.

-Sei il solito maniaco!- Fece una smorfia indignata prima di girarsi di scatto per entrare in casa.

Scossi la testa divertito.

-Passo a prenderti alle otto.- Non le diedi il tempo di girarsi per replicare: mi fiondai subito sulla moto accendendo il motore e partendo lasciandola basita sul vialetto di casa sua.

Sentii una risposta in lontananza ed ero sicuro che si trattasse di una serie di insulti. Risi scuotendo la testa non vedendo l’ora che arrivasse il giorno dopo.

 

 

 

Allison’s Pov

 

 

Mia madre mi aveva fissato male per tutta la serata e mi aveva seguita anche in camera mentre mi cambiavo per andare a letto. Erano state inutili tutte le mie giustificazioni per il ritardo; lei sembrava non mi ascoltasse nemmeno, si limitava ad annuire silenziosa. Non riuscivo proprio a capire il perché di quel comportamento; non aveva mai punito i miei ritardi con il suo silenzio. L’unica parola che disse alla fine di tutto il mio monologo di scuse fu: -Buonanotte-.

Davvero incomprensibile il suo comportamento.

A dire il vero da quando ero stata rapita da quei criminali, sentivo che mi stava molto più col fiato sul collo, forse perché era preoccupata per il fatto che sarebbe potuto succedere di nuovo. Non avevamo mai affrontato il discorso, tutti in casa facevano finta di niente, come se quel rapimento non ci fosse stato ed evitavano accuratamente di ricordare quel giorno; immagino fosse perché non volevano che io ricordassi quella brutta esperienza.

Quando mia madre uscì dalla stanza certa che io fossi avvolta dal caldo delle mie coperte pronta per dormire, mi alzai di scatto e afferrai il telefono presa da un’improvvisa frenesia isterica.

-Pronto Angie?- Chiesi tutta d’un fiato.

-Ohi Lily, ma dove eri finita?- La sua voce era assonnata, doveva essere a letto già da un po’.

-Dove eri finita tu?!Mi hai lasciata da sola con Helena e le altre deficienti!- Sbottai dimenticandomi per un attimo del resto della serata.

-Hai ragione scusa, ma…ho conosciuto un ragazzo!- La sua voce si accese di un entusiasmo improvviso.

-Carino?- Improvvisamente il fatto che mi avesse lasciato con le serpi non era più così rilevante.

-Da morire!Dovevi vederlo, era dolcissimo!Sono tornata al tavolo di Hele per presentartelo, ma tu non c’eri già….-

-Si, beh…anche io ero con un ragazzo.- Anche se l’una del mattino non era proprio il momento adatto di raccontare tutto, volevo sfogarmi un po’ con qualcuno.

-Davvero?Immagino che non sia Mark…Ma scusa, non mi dici niente?!-

-Beh, non è proprio un ragazzo qualsiasi…- Era un pazzo omicida ricercato dalla polizia. Eppure era anche un ragazzo dolce e al tempo stesso stronzo.

-In che senso?Che ha di strano, è senza un braccio?O una gamba?-

-Ma no!- Scossi la testa stranita. -Non intendevo dire quello…-

-E cosa allora?-

-Beh…ti ricordi i ragazzi di cui ti avevo parlato l’altro giorno, quando mi hanno rapito?- Mi morsi il labbro.

-Oddio no…-

-Già, è uno di loro…-

-Lily…- Il tono di voce era notevolmente rassegnato. -Solo tu puoi metterti sempre nei casini!-

-Lo so, ma…che ci posso fare se è bello da far mancare il fiato?- E se ogni volta che mi sorrideva sentivo una morsa pazzesca allo stomaco?

-Davvero?Tu che dici che lui è così bello da mancare il fiato?!Anche Jim era bello e ti veniva dietro, eppure tu non lo hai mai degnato di uno sguardo anche se ci provava!Questo ragazzo deve piacerti davvero se dici così, dai racconta!- Il fatto che il ragazzo in questione fosse un criminale ricercato sembrava essere passato in secondo piano ora.

Sorrisi.

-Che c’è da raccontare?L’ho incontrato lì alla festa e mi ha offerto da bere…-

-Wow, che carino!- La sua voce si era alzata fino a diventare un gridolino eccitato.

-Già…tu invece?Dai raccontami dell’altro tipo!-

-Oh è stato gentilissimo!Era con un amico che però se ne è tornato a casa senza aspettarlo e così mi ha riaccompagnata a casa a piedi!- Riuscivo ad immaginare l’espressione sognante che doveva avere sul viso mentre parlava.

-Gli hai chiesto il numero?-

-No purtroppo me ne sono dimenticata…- Mormorò sconsolata.

-Sempre la solita!- Risi divertita.

-Lo so…ora devo andare, mia madre se mi vede mi prende a ciabattate, ci vediamo domani e mi racconti anche del tipo, ok?-

-D’accordo. Buonanotte Angie!-

-’Notte Lily e fai bei sogni!- Disse allusiva.

Ridacchiai. -Anche tu!- Riappesi prima di sdraiarmi e addormentarmi piena di pensieri; pensieri che riguardavano un bellissimo ragazzo che assomigliava ad un angelo venuto dall’Inferno…

 

 

David’s Pov

 

Rientrare nella mia stanza fu piuttosto problematico. Era tutto buio e andai a sbattere contro un sacco di cazzate lasciate in terra da Kev, perché sì, purtroppo dividevo la stanza con lui; un vero Inferno.

Kevin si alzava prestissimo la mattina, cantando a squarciagola canzoni come No Woman no Cry, Wouldn’t it be nice e Last Christmas che a detta sua lo mettevano di buon umore. Non pensava di certo a me che ero un tantino suscettibile la mattina presto…

Imprecai più volte a bassa voce quando rischiai di rompermi l’osso del collo inciampando sulle sue scarpe mollate lì in mezzo alla stanza.

Un -Oooh!- improvviso mi fece sobbalzare. Un’ abat jour si accese ed illuminò quasi tutta la stanza.

-Che cazzo stai facendo a quest’ora?- Sclerò Kevin fregandosi gli occhi assonnato.

-Sto cercando di zigzagare fra le tue cazzo di cose idiota!-

-Non le calpestare, le ho pagate una fortuna!- Si agitò sbattendo le mani a destra e a manca.

Alzai gli occhi al cielo trattenendo a mala pena una bestemmia.

-Non le lasciavi per terra allora cretino!-

-Ero stanco!E poi di solito tu non rientri mai la sera, stai sempre fuori!- Si difese offeso incrociando le braccia al petto.  -Mica è colpa mia se stasera qualcuna ti ha dato buca!-

-Nessuna mi ha dato buca.- Ribattei stizzito. -Ero stanco anche io stasera.- Borbottai mentre deviavo la strada per arrivare al mio letto evitando così di calpestare accidentalmente la sua costosa camicia di Louis Vuitton.

Mi squadrò un attimo prima di dire: -Comunque...dove cavolo eri finito?Mi serviva la moto per riaccompagnare a casa una ragazza!-

Risi divertito. -Lo immaginavo…beh, serviva anche a me per quello…-

-Si?Chi hai accompagnato?-

-Diciamo che non penso che ti farebbe molto piacere saperlo…- Distesi le labbra in un sorriso somigliante ad una smorfia.

-Era alla festa?- Inutile fare i misteriosi, l’aveva già capito a chi mi riferivo.

-Già..-

-Quella cessa di Tatiana conosce davvero così tante persone?-

Scoppiai a ridere. -Non lo so, a quanto pare…-

Iniziai a spogliarmi piuttosto stanco; non vedevo l’ora di mettermi a letto.

-Stavo pensando…- Dissi sovrappensiero mentre mi cambiavo.

-Mmh?-

-Ma non ti ha riconosciuto?I tuoi volantini da ricercato non li ha visti?-

-Non lo so…penso di no- Sospirò -Quando li vedrà però credo che cambierà completamente opinione su di me…-

-Oh-oh- Ridacchiai.

-Cosa?-

-Ti interessa davvero.-

-Beh è carina…e molto dolce...- Sorrise sornione.

-Sei già cotto.- Lo punzecchiai.

-Senti chi parla!-

Ok, la conversazione stava prendendo una piega piuttosto scomoda…per me almeno.

-Senti chi parla, cosa?-

-Parli proprio tu che ti sei lasciato incantare da quegli occhietti…- Sbatté le ciglia in modo pietoso facendomi ridere -..dorati da cerbiatta!-

-Non mi sono lasciato incantare!- Mi difesi accigliato.

-Sì, invece. Dave seriamente, quella ci fotterà entrambi!Esattamente come ha fatto con me, incastrerà pure te.-

-Nah!Non sono così ingenuo da farmi fregare…- imitai il suo modo precedente di sbattere le ciglia -…da degli occhioni dorati.- 

Eppure sapevo che stava succedendo. Lei mi interessava davvero, ma dovevo a tutti i costi evitarla, cosa che ovviamente non riuscivo a fare perché non volevo. Cavoli, perché la situazione era così complicata?

Rise anche lui scuotendo la testa. -Se lo dici tu...mah, forse hai ragione.- Ammise infine.

-Io ho sempre ragione.- Lo guardai di traverso per rimproverargli quel forse.

Scosse la testa rassegnato prima di spegnere la luce e di sdraiarsi nuovamente.

-Kev?- Chiesi ancora ottenendo uno sbuffo di protesta in risposta.

-Che c’è?-

-Tu conosci un certo Edward Cullen?- Mi sentivo decisamente stupido a fare una domanda del genere, cazzo da quand’è che ero diventato paranoico?

-Mmmh…Non mi è nuovo questo nome- Ci pensò un po’ su . –L’ho sentito nominare da Kim, ma non so chi sia.-

-Kim?- Aggrottai la fronte pensieroso. –Lo conosce anche lei?Allora è davvero popolare questo tizio…ma che ha detto su di lui?-

-Bah, solite cose da femmine…che è figo e parecchio romantico, dev’essere uno che dice un sacco di cazzate alle tipe solo per farsela dare.- Anche nella penombra lo vidi annuire convinto.

Decisamente patetico. Possibile che Allison che era così sveglia fosse cascata in tutte le cazzate che diceva quel tipo?

-Come te quindi- Sghignazzai con suo sommo disappunto.

-Io non sono un morto di fame così patetico.- Protestò accigliato.

-Ti manca poco per esserlo.-

-Fottiti.-

-Sì, credo che lo farò. Ma domani, ora sono stanco.-  Mormorai prima di mettermi a letto.

-Perché, che avete fatto tu e la figlia del poliziotto?- Insinuò con un sorrisetto divertito.

-Kevin, Kevin…e poi sono io quello che pensa solo al sesso?- Lo rimproverai aggrottando il sopracciglio ironico.

Lui ghignò prima di rimettersi a dormire.

 

 

*To be continued*

 

Ed eccomi qui xD probabilmente starete esclamando un “Nooo” tutte insieme e avete anche ragione in effetti xP

Strano ma vero, non ho quasi niente da dire su questo cap >.< I due si conoscono di più e basta; il prossimo cap sarà più rilevante, così come quello dopo e così via :D

Ah, chi fa francese mi perdonerà spero per il nome della gelateria che è assolutamente inventato >.< credo voglia dire “La casa del gelato”…forse xP Non mi ricordo, l’ho tradotto con un traduttore online un po’ di tempo fa, quindi è per forza sbagliato xD

Comunque, sorvolando sul mio mancato francese, che ne pensate del capitolo? Vi lascia più o meno intendere cosa succederà in quello dopo ;) il prossimo sarà solo la prima parte, ma cercherò di pubblicare il prima possibile la seconda parte per non farvi attendere troppo :P

Volevo ringraziare infinitamente tutte le meravigliose lettrici della mia storia (grazie mille anche per le recensioni^^) e la mia beta Chiara (fallsofarc) che come sempre è puntualissima e precisissima nei suoi betaggi^^

Un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

*Risposte recensioni*

 

 

 

fallsofarc: Chia tesoro, non hai betato affatto in ritardo, ho pubblicato venerdì in perfetto orario ;) Sei una beta fantastica, non devi assolutamente farti tutti questi problemi =)

Come sempre non posso che ringraziarti per l’incoraggiamento, hai proprio ragione a dire che entrambe ci facciamo un sacco di problemi inutili :P solo che io continuo a pensare che per una storia splendida come Secretly non ci sia bisogno di farseli :D

Il pezzo del bagno l’ho aggiunto così di sfuggita, volevo trovare un modo carino per introdurre Kimberly :P (devo anzi ricordarmi di modificare il cap che ti ho mandato, aggiungendo un pezzettino in cui Allison ricorda di averla già vista >.<).

Hai avuto ragione come sempre consigliandomi di dividere il capitolo, altrimenti sarebbe stato troppo lungo^^ Così sono perfetti entrambi, della lunghezza giusta =)

Beh la storia di Kevin ora la sai xP sono davvero contenta che ti sia piaciuta e ti sia sembrata credibile^^ anche perché come ho già detto adoro il personaggio e volevo caratterizzarlo il più possibile :)

Davvero le ragazze dicono così?** sono davvero dolcissime, ringraziale tantissimo da parte mia^^ Adesso mi commuovo, sto grondando lacrime sulla tastiera >_<

Grazie tesoro, per tutto quanto, GRAZIE^^ ti voglio bene, un bacione grandissimo, Bec (:

 

 

semplicemente_lunatica: Ciao Giuly! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, soprattutto il loro incontro :P Eh sì hai ragione, Mark è proprio un rompiscatole, sempre in mezzo >.< e più avanti ti assicuro che diventerà ancora più odioso xP

Mi spiace di aver interrotto così il capitolo, ma ho cercato di postare questo il prima possibile per non farvi attendere troppo^^ Spero ti sia piaciuta la loro passeggiata, non ci sarà troppo da aspettare per un altro loro incontro, nel prossimo vedrai ;)

Un bacione grande, grazie mille per i complimenti e per la recensione, Bec =)

 

fratwi: Ciao Frà!^^ Ma figurati, non ti devi assolutamente preoccupare se non sei riuscita a recensire gli altri cap, per me sei già stata gentilissima a recensire questo, grazie^^

Non sai quanto mi rendano felice le tue parole*_* Sto saltellando come una cretina per la stanza, sentirmi dire che la mia storia ha tutto mi manda in un brodo di giuggiole xD grazie^^

Sono contenta che David ti piaccia, ho cercato di renderlo adorabile nonostante il caratteraccio xD Mark è proprio odioso sì ù_ù e più avanti si renderà ancora più insopportabile >.<

Hai proprio ragione a dire che Hele e Taty sono delle deficienti, purtroppo mi sono ispirata a delle ragazze che esistono davvero, nella mia classe! xD poverette…e povera me che le devo sopportare xD

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi^^ un bacione grande, Bec =)

 

 

Alexis_edina: Ciao carissima!^^ Mi fa davvero piacere che la storia ti piaccia*_* Grazie mille per tutti i complimenti, è molto importante per me sentirmi dire che non è banale xP Spero che questo capitolo non ti abbia delusa, come ti è sembrato il proseguimento del loro incontro? Nel prossimo si vedranno di nuovo, non ci sarà da aspettare molto per un loro nuovo incontro ;) Grazie infinite per la recensione e per i complimenti^^ Un bacione grande, Bec =)

 

 

Sabry87: Ciao Sabry!!^^ Come sempre non so come ringraziarti per le tue puntualissime recensioni che adoro leggere^^ Addirittura lo consideri il più bello?Ti dirò, a me non piaceva molto quello di prima xP in quelli più avanti ne succederanno di tutti i colori e spero che la storia ti continui a piacere anche in futuro ;)

Mark sarà mooolto d’ostacolo, ma stai tranquilla che avrà quello che si merita alla fine =)

Un bacione grande cara, grazie infinite per i complimenti, Bec =)

 

 

 

TerryTheBest: Ciao Terry!^^ Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto^^ Mi spiace di averti deluso con il loro incontro >.< Anche io avrei voluto scriverlo diverso, ma mentre scrivevo mi è uscito quello e non sono più riuscita a cambiarlo…

Rihanna piace moltissimo anche a me, è proprio bravissima*_*

Wow, davvero il tuo amico assomiglia a David??** Caspita, non è davvero niente male allora xD

Un bacione grandissimo cara, grazie mille per la recensione, spero che questo cap non ti abbia delusa >.< Alla prossima, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao carissima!^^ Non mi stancherò mai di dirti quanto apprezzi le tue recensioni, mi mettono di buon umore, grazie^^

Non ti preoccupare assolutamente per il ritardo, l’importante è che tu sia riuscita a leggerlo il cap ;)

Sono contenta che le risposte giustamente acide di Allison ad Helena ti siano piaciute :P Helena è proprio il tipo di ragazza che non sopporto e di compagne di classe così ne ho tante purtroppo xD

Alla fine si sono rivisti a quella festa sì xP Hai proprio ragione, David è uno stronzetto, ma ho cercato comunque di renderlo piacevole come personaggio. Anche se è un criminale, rimane comunque un ragazzo normale: scemo, ironico e particolarmente incline a pensare con gli ormoni xD

E Lily…eh sì, pure lei sta iniziando a farsi contagiare da questa ormo-patia xD Del resto…con David nei paraggi :P

Grazie infinite per tutti i complimenti, sei davvero gentilissima^^ Mi faccio un sacco di problemi sì xP però se dici che la mia storia non è banale ti credo, grazie^^

Credo proprio che Mark lo odierai ancora di più nei prossimi capitoli…un ragazzo ferito nell’orgoglio diventa molto vendicativo e non dico altro ;P

Uh tu fai boxe?Che bello*_* Io ho preso qualche lezione, ma ho dovuto smettere perché non avevo abbastanza tempo poi per studiare >.< Io poi sono lenta nello studio xD

Un bacione grandissimo cara, grazie infinite per il supporto, Bec^^

 

 

 

silvietta_in love4ever: Ciao cara!Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto :P

David è amichevole nei confronti di Lily sì^^ Anche se è un criminale, rimane comunque un ragazzo ;) Non ha in mente niente di particolare, diciamo che ci sta’ a prova’ xD

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa ;) Quando scrivo non mi fermo molto a pensare e un sacco di volte scrivo certe cavolate! xP Nel prossimo capitolo i due si incontreranno di nuovo, la storia è già conclusa quindi cerco sempre di pubblicare quando posso :P Grazie mille per la recensione e per i complimenti^^ Un bacione, Bec =)

Ps: Sono arrivata al capitolo 12 della tua storia e già l’adoro!!!!!*_* Ma perché non la continui?**

 

 

lilyjuve: Ciao carissima!!^^ Innanzitutto ti ringrazio per le tue puntualissime recensioni che adoro leggere^^ grazie (:

In secondo luogo voglio dirti che sono davvero al settimo cielo per la promozione*_* Non sai quanto mi fa piacere sapere che la mia storia ti prende così tanto^^

Aspettavo con ansia di rispondere proprio alla tua recensione per la tua osservazione, che considero più che giusta tra l’altro: io per prima volevo che la storia uscisse diversa; però mentre scrivevo, avendo a che fare comunque con ragazzi adolescenti, mi sono resa conto che non potevo fare a meno di nominare scuola, feste etc…Allison è una ragazza normale, anche se non è tipo da andare alle feste ed è andata a questa solo per distrarsi.

David invece è già un po’ più diverso: il suo modo di fare, di pensare è da adolescente, ma non frequenta la scuola e non ha una solida famiglia alle spalle. Ed è proprio la sua condizione di vita che renderà difficile una storia fra di loro.

Alla fine sono riuscita a tirare fuori questa storia, che in effetti non è molto diversa dalle normali storie d’amore adolescenziali (oddio stavo per dire in stile Moccia, ma mi son trattenuta perché proprio lo odio xD)

Sono contenta che la scena della discoteca e quella del cocktail ti siano piaciute –sì, Kimberly è la ragazza del bagno- ;)

Mark ora come ora si limita solo ad essere un moscerino fastidioso, ma più avanti vedrai ;)

Eh sì sul forum di fan sfegatate Clois mi sa che ci siamo solo noi xD Comunque mi piacerebbe moltissimo leggere una tua eventuale ff su quella notte, dopo il fidanzamento di Chloe e Jimmy ;) Fammi sapere poi se la scriverai, eh? Un bacione grandissimo, grazie del supporto, Bec =)

 

 

 

Ricachan89: Ciao!!^^ Grazie mille per i complimenti^^ Davvero l’hai letta tutta d’un fiato?** Oddio se mi dici così vado in un brodo di giuggiole, grazie =) 

Sono contenta che David ti piaccia :P ho cercato in tutti i modi di renderlo adorabile, aldilà del carattere a volte insopportabile xD

L’idea del blog con i personaggi l’hanno avuta alcune mie amiche ed una di loro mi ha aiutato a crearne uno per la mia storia, visto che io sono negata con queste cose xD Grazie ancora per i complimenti e per la recensione, un bacione, Bec^^

 

 

 

eulalia_17: Beaaaaa!!!!!!(Altro urlo di battaglia xD) Sono contenta che i miei complimenti alle tue recensioni stupende ti facciano piacere^^

Non è male l’idea del rogo con i prof xD Così finalmente avremmo un po’ di pace dalla scuola xP

Come al solito le tue recensioni bastano a mettermi di buon umore e a farmi sorridere :P la frase Lo vidi da lontano e seppi immediatamente che sarebbe stato mio, almeno quella notte è stupenda, come ti è venuta? xD

David è uno stronzetto sì xD Ma Lily sa tenergli testa^^ Hai proprio ragione a dire che insieme starebbero benissimo, gli opposti si attraggono ;)

Sono contenta che Kim ti stia simpatica^^ Sarà molto d’aiuto più avanti e soprattutto nasconde un segreto che nemmeno David sa…e qui sto zitta :P

Sei una maga come sempre…Mark è subdolo fino al midollo e te ne accorgerai più avanti poi >.<

Tranquilla, non smetterò di pubblicare, la storia l’ho già finita quindi penso proprio di pubblicarla tutta^^

Sono contenta che la “storia” della giugulare ti sia piaciuta xD non so nemmeno io come mi sia uscita! xP

Grazie per tutto carissima: per l’incoraggiamento, per i complimenti e per l’entusiasmo che metti nel recensire^^ Un bacione grandissimo, Bec =)

Ps: Ma perché non mi hai detto che hai pubblicato qualcosa di tuo?!La prossima volta avvisami, altrimenti mi arrabbio, eh? ;)

 

 

Detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Bellissima drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17 – La Stupenda Secretly di fallsofarc – e la Mitica Love Penalty di Trappy

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ho appena postato la scheda di Kimberly ^^

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

 

Ringrazio infine le 36 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non ci credo davvero che siate così tante, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 36 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** A wonderful date pt.1 (Un appuntamento da favola pt.1) ***


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Capitolo 7: A wonderful Date part 1 (Un appuntamento da favola pt 1)

Capitolo 7: A wonderful Date part 1 (Un appuntamento da favola pt 1)

 

Allison’s Pov

 

La mattina dopo a scuola era una vera e propria tortura, concentrarmi era diventata una cosa impossibile; non facevo che pensare nervosa alla serata che mi aspettava.

Non ero proprio riuscita a declinare il suo invito, un po’ perché non mi aveva lasciato il tempo di farlo e un po’ perché in fondo l’idea di uscire con lui non mi dispiaceva…

Era proprio quest’ultima cosa a turbarmi di più. Mi stavo cacciando in un guaio, un guaio da cui non sarei più riuscita ad uscire…Eppure la vicinanza di quell’irritante ragazzo mi faceva sentire bene, più di quanto fosse lecito. Maledizione, ma che ci trovavo in lui?!Era bello sì, ma era un deficiente cronico, quale ragazzo scappa di casa a dodici anni per aggregarsi ad un pazzo gruppo di criminali rischiando la vita tutti i giorni?

Rabbrividii a quel pensiero. Nessuno. Tranne lui.

Una parte di me mi insultava furiosa e mi diceva di denunciarlo alla polizia, l’altra parte invece mi diceva di uscirci insieme e di non pensare al resto. Già, fosse stato facile non pensarci.

L’idea che mio padre potesse venire a saperlo mi terrorizzava…ma allo stesso tempo mi eccitava. Il fare qualcosa di proibito, il mettermi in pericolo uscendo con lui…lui che era un tipo tutt’altro che raccomandabile, scatenava in me una serie di emozioni che non avrei mai pensato di provare. Non ero mai stata un’amante del rischio né un’adolescente ribelle che si trova il fidanzato delinquente per esasperare i genitori, eppure quella faccenda mi piaceva da morire.

Fare tutto di nascosto dai miei, ma soprattutto da mio padre, non facendosi scoprire…

Quella mattina avevo evitato Mark come la peste bubbonica, ero più che certa che volesse parlarmi del perché fossi sparita improvvisamente la sera prima e della telefonata, ma io non mi sentivo ancora pronta ad affrontarlo.

Stavo diventando una codarda e la cosa era piuttosto irritante visto che io stessa per prima odiavo la gente che non aveva il coraggio di dire le cose in faccia.

Mi alzai seccata dalla panchinetta a lato della palestra e mi preparai con un po’ di stretching alla corsa che mi aspettava.

Incrociai per un attimo lo sguardo della professoressa che mi sorrise mentre cronometrava una mia compagna. Ricambiai il suo gesto con un sorriso tirato distogliendo lo sguardo troppo nervosa per poter essere anche lontanamente gentile con qualcuno.

La professoressa di ginnastica Anne J. Mantine esigeva tantissimo da noi; ci faceva correre molto, –la resistenza per lei era tutto- anche all’aperto quando pioveva; nessuna di noi però si era mai lamentata con i genitori per il suo modo di insegnare. Momenti di pazzia a parte la adoravamo: era una grande, oltre che femminista al 100%. Durante le sue ore preparavamo balletti vari, coreografie con il nastro, con i cerchi e le corde per saltare; le sue lezioni erano sempre molto piacevoli tutto sommato.

Alzai la gamba e l’appoggiai tesa al calorifero stendendo la mano fino alla caviglia; gesto che mi provocò un leggero fastidio al polpaccio.

Cosa avrei potuto mettermi quella sera?Un vestito elegante era fuori discussione, preferivo pensare a qualcosa di sportivo…Chissà che genere di ragazza poteva piacere a lui...

-Lowell?!Tocca a te!-

Mi girai di scatto verso la prof che aveva un’aria parecchio seccata. A giudicare dal tono di voce che aveva usato doveva essere già da un bel po’ che stava cercando di chiamarmi.

-Sì arrivo, scusi prof.- Mormorai confusa, un po’ per il fatto che non avevo dormito molto quella notte e un po’ per il fatto che non l’avevo proprio sentita chiamarmi.

Mi misi in posizione accucciata, pronta a partire al suo fischio.

Victoria e Trish si girarono verso di me dalla postazione accanto e sorrisero in modo provocatorio. Ricambiai il sorriso accettando la loro muta sfida. Contro Trish non sarebbe stato un problema arrivare prima, ma Vic, seppur più bassa di me, era molto veloce e sarebbe stato difficile batterla.

In teoria quella non doveva essere una competizione, ma solo un modo della prof per cronometrarci; eravamo noi che ci divertivamo a sfidarci, anche perché l’idea di una sfida ci spronava a correre più veloce.

Al fischio della prof scattai subito in piedi correndo il più veloce possibile.

Distanziai subito Trish, ma Victoria rimaneva piuttosto vicina.

Cercai di aumentare ancora la velocità con un ultimo sforzo arrivando per un nano secondo prima di Vic.

-Ottimo Lowell, migliori sempre di più.- Commentò la prof compiaciuta segnando i risultati sul registro. Secondo le mie compagne ero la sua allieva preferita perché, oltre ad essere la più veloce, ero anche quella che aveva più fantasia e disinvoltura nel creare le coreografie di ballo e con il nastro.

Io tutta questa mia bravura non la vedevo proprio, fin da piccola avevo sempre avuto la grazia di un elefante sebbene avessi un fisico slanciato e asciutto.

Feci un respiro profondo leggermente affaticata dalla corsa e andai di nuovo a sedermi sulla panchinetta.

Vic mi raggiunse sorridendo e si sedette aggraziata vicino a me.

-Allora?- Mi chiese attorcigliandosi i capelli corti attorno al dito e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

-Allora cosa?- Chiesi stranita.

-Chi è lui?- Domandò avvicinandosi di più a me, come per impedirmi di scappare.

-Lui chi?- Mi guardai intorno agitata pronta ad iniziare una conversazione con chiunque pur di sviare l’argomento tirato in ballo da Vic. Possibile che fossero tutti dall’altra parte della palestra?!

-Il ragazzo che ti fa sorridere come una cretina durante le lezioni e che ti ha fatto diventare acida con la professoressa di ginnastica.- Fece spallucce come se la domanda fosse stata ovvia già dall’inizio.

-Sorridevo come una cretina?- Aggrottai il sopracciglio terrorizzata a quell’eventualità.

Lei annuì. –Sì, sembrava che avessi una paralisi facciale. Ti attorcigliavi pure i capelli come in trance, non mi stupisco se qualcuno ha pensato che ti fossi fumata qualche canna.-

Oddio, l’avevo fatto senza nemmeno accorgermene!Sorridevo da sola, avran pensato che mi fossi fatta un’intera piantagione di marijuana!

Mi accorsi che Vic era ancora lì in attesa di risposta, così sparai la prima cosa che mi venne in mente e che potesse andare come scusa per il mio stato quasi vegetativo di quella mattina.

-Ehm…io e Mark l’abbiamo fatto.- Buttai lì a caso. Una ragazza poteva essere su di giri per la sua prima volta, no?

-Oddio, davvero?!E non mi dici niente?!Com’è stato?Era la tua prima volta, no?- E meno male che prendeva in giro Helena per il suo essere pettegola…

-Beh è difficile spiegarlo a parole.- Arrossii rendendo la cosa abbastanza credibile. Certo non poteva pensare che stessi arrossendo perché non era vero e non sapevo che parole usare per esprimere qualcosa che non avevo fatto.

-Che carina, sei arrossita!- Ridacchiò. –Com’è a letto, eh?- Chiese ancora curiosa.

-Vic!- La rimproverai guardandomi intorno a disagio.

-Che ho detto?- Domandò sgranando gli occhi sorpresa.

-Non sono cose di cui si può parlare così insomma…- Mannaggia a me e ai miei patetici tentativi di salvarmi dai casini, quando cercavo di sviare un discorso incappavo sempre in un altro molto più imbarazzante.

-Ok va bene.- Acconsentì infine un po’ delusa. –Comunque sei davvero fortunata, lui è un figo!- Aggiunse sghignazzando divertita.

-Sì beh quello sì.- Ammisi sovrappensiero pensando però ad un altro ragazzo. -Però ha un caratteraccio!- Sbottai irritata ripensandoci.

-Perché?Ma se è dolcissimo scusa!-

Mi diedi mentalmente dell’idiota, ma a chi stavo pensando?

-Ehm…sì a volte.- mi corressi. –Comunque, stasera devo uscire con lui, come dovrei vestirmi secondo te?- Già che c’ero, un consiglio mi avrebbe fatto comodo.

-Dove andate di bello?-

-Non lo so…-

Ecco, non avevamo nemmeno deciso dove andare. E poi il fatto che veniva a prendermi alle 8 significava che mi avrebbe portata fuori a mangiare o no?Cazzo, come potevo vestirmi?!

Il fatto che stessi già pensando a cosa mettermi quella sera però mi infastidì parecchio; significava che involontariamente avevo già deciso di uscirci insieme.

-Un appuntamento a sorpresa?Uhm vediamo…io direi di vestirti a strati. Sotto magari mettiti una magliettina scollata e sexy, vedrai che la gradirà…- Ammiccò maliziosa. –E sopra mettiti qualcosa di più sobrio, tipo un golfino o una felpa.- Scrollò le spalle accartocciando la bocca.

-Minigonna o jeans?- Chiesi conoscendo già la sua risposta.

-Minigonna senza alcun dubbio. Sta’ tranquilla che la serata finisce bene se ti metti la gonna. Casa tua è vuota?-

-Ci sono i miei.- La guardai male.

-Mannaggia niente sesso allora.- Constatò delusa.

-Già…peccato.- Mormorai io piuttosto sollevata invece. L’idea di ritrovarmi da sola nel buio di casa mia con quel ragazzo…rabbrividii, ma non seppi dire esattamente per quale motivo.

L’ora finì ma, mentre mi stavo dirigendo verso la classe, Angie mi bloccò trascinandomi nel bagno delle ragazze che era completamente deserto.

-Allora?- Domandò non riuscendo più a trattenere la curiosità e saltellando sul posto agitata.

Sapevo che cosa voleva che le dicessi; si aspettava un resoconto della mia serata precedente con David, ma l’idea di parlarne mi rendeva ancora più nervosa per la serata che mi aspettava.

-La prof ci sta aspettando Angie, te lo racconto dopo.-

-Lasciala aspettare.- Mi bloccò di nuovo afferrandomi il braccio di scatto. –Ti conosco, di sicuro dopo la fine della lezione te la svignerai evitando di raccontarmi tutto.-

Eh sì, mi conosceva davvero bene…meglio di me.

-Ma no.- Tentai inutilmente di negare.

-Sì, invece. Allora?Come è andata con quel ragazzo?Come si chiama?Dove ti ha portata?Vi rivedrete?-

-Angie calma!Una domanda alla volta.- Sbuffai. -È andata bene, lui si chiama David, mi ha portata a fare un giro e…- Mi bloccai arrossendo. –Ci rivediamo stasera, sì.-

Aprì la bocca e boccheggiò un po’ non sapendo bene cosa dire. La richiuse e la riaprì con uno scatto.

-David Woldrich?-

Le avevo detto che fra quei ragazzi c’era lui…accidenti a me!

-Sì, proprio lui…-

-Cooosaa?!- Boccheggiò di nuovo scuotendo la mano velocemente davanti al viso per farsi aria. –Tu…lui…-

-Angie smettila di fare così o collasserai sul posto.- Cercai di calmarla prendendole le mani per fermarla.

-Lui è scappato di casa!- Era notevolmente rossa in faccia, probabilmente per l’indignazione. –I suoi genitori lo sanno che esci con lui, tuo padre??-

-No e non lo devono sapere. Lui odia i suoi genitori e a mio padre verrebbe un infarto se lo scoprisse.-

Ma ero davvero io a parlare?Tenere nascosta una cosa del genere a mio padre, dovevo essere impazzita…

Mi guardai intorno assicurandomi che nessuno ci stesse ascoltando: la prudenza non era mai troppa.

-Lui…odia…i genitori.- Ero sicura che ad Angela sarebbe potuto venire un colpo da un momento all’altro, troppe informazioni scioccanti non le facevano bene.

-Per questo è scappato di casa?!- La sua voce incredula si alzò di un’ottava impedendomi in quel momento di sentire dei passi avvicinarsi.

-Sssh, abbassa la voce Angie!-

Lei si guardò intorno vigile tappandosi poi la bocca con la mano dispiaciuta. –Scusa.- Mormorò.

Sospirai. –Non lo so perché è scappato, non me lo vuole dire.-

-Ma tu sei sicura di…insomma di essere al sicuro con lui?- I suoi occhi si accesero di preoccupazione.

-Non lo so Angie…so solo che mi piace e che sto bene con lui.- Dirlo ad alta voce era abbastanza seccante, ma ero con la mia migliore amica e almeno con lei potevo ammettere la cosa. Era frustante rendersi conto di desiderare la compagnia di quell’individuo lì.

-Caspita…- Commentò pensierosa. -È una cosa davvero seria allora.- Increspò le labbra guardandosi le scarpe indecisa su come mandare avanti la sua ramanzina di raccomandazioni. -Lily…so che sicuramente lo fai già, ma devi assolutamente stare attenta. Ce l’hai uno spray al peperoncino in borsa?- Rialzò lo sguardo guardandomi con occhi indagatori.

Risi. –Sembri Charlie Swan, Angie.-

–Ma David non è Edward Cullen e io non ho la certezza che tu sia al sicuro con lui.- Replicò con un’aria da nonnetta matura terribilmente buffa.

-Nemmeno Charlie lo era di Edward.- Le ricordai aggrottando la fronte.

-Ma Bella era sicura che Edward fosse un fighissimo vampiro buono, tu non sei sicura che David lo sia.- Annuì con enfasi.

-Sono sicura che David non sia un vampiro.- Sorrisi di sbieco.

-Beh è già qualcosa.- Rispose sorridendo divertita anche lei, ma il suo sorriso durò poco perché la sua espressione tornò seria. –Seriamente Lily, procurati dello spray al peperoncino e per qualsiasi cosa ricordati che puoi contare su di me.- Ci pensò su. –Anche se sarebbe più saggio chiamare la polizia che me, se succedesse qualcosa.-

-Non succederà niente Angie, lui non mi farà niente.- Di quello, anche se non sapevo esattamente perché, ne ero certa.

-Spero tu abbia ragione.- Mi abbracciò e ricambiai l’abbraccio con entusiasmo.

-Tu invece?Con quel ragazzo della festa?- Domandai staccandomi da lei per esaminarla meglio in volto.

-Ah, l’ho rivisto!- Esclamò contenta congiungendo le mani e saltellando sul posto. –Ho il suo numero di telefono!!- La sua voce si alzò di un’ottava e mi fece ridere come una cretina per la gioia. –Wow Angie!Sono contentissima per te!- Esclamai anche io saltellando con lei.

Quando finalmente ci calmammo, più per la figuraccia che avremmo fatto se qualcuno ci avesse visto che per altro, Angela mi fece la domanda che speravo non mi ponesse mai.

-Cosa pensi di fare con Mark?-

-Non lo so…sono troppo confusa ora come ora, credo che vedrò dopo stasera che cosa fare.-

Lei annuì con aria grave incominciando poi, già che c’era, a sistemarsi i capelli davanti allo specchio.

-Angie non è il momento di specchiarsi, su!Muoviamoci o la prof ci metterà una nota.- Sollecitai prendendola per un braccio ed iniziando a trascinarla verso la porta.

-Tanto basterà dirle che siamo state poco bene e lei ci cascherà come una pera. Sai come è fatta la Josien, ci casca sempre.- Mosse la mano davanti al viso come per scacciare un moscerino insolente.

-Andiamo va.- Scossi la testa divertita; se avessi prestato più attenzione quel giorno avrei notato la sagoma di una persona sparire dietro l’angolo del corridoio poco dopo la nostra uscita dal bagno.

Il resto della giornata passò in fretta. Cercai di non pensare minimamente al fatto che quella sera lo avrei rivisto. Così come cercavo di ignorare lo sguardo di fuoco di Mark che mi stava trafiggendo da dietro. Mannaggia, mi sarebbe toccato uscire di corsa di nuovo per evitarlo. Sapevo che non avrei potuto farlo in eterno però.

Ma come potevo spiegargli la mia sparizione della sera precedente?Inoltre non sapevo nemmeno se Helena avesse cantato: Mark sapeva o no che ero andata via con David?

Inoltre la storia del tipo che mi aveva rubato il cellulare e risposto alla sua chiamata gliel’avevo spiegata in fretta con un messaggio dal cellulare di Angela, non di persona. Lui non aveva nemmeno risposto…

Uffa, perché era tutto così complicato?!

Guardai l’orologio nervosa: l’una e ventisette, mancavano solo 3 minuti alla fine delle lezioni. Misi già tutto in borsa e scattai in piedi cominciando a camminare a passo veloce verso l’uscita non appena suonò la campanella.

-Lily!Aspetta un attimo!- Sentii Mark gridare dall’ingresso della classe.

Accelerai ulteriormente il passo fingendo di non aver sentito e confondendomi fra una massa completamente su di giri di studenti che spingevano e sbraitavano per uscire e tornare a casa.

Una volta messo piede fuori dalla scuola tirai un sospiro di sollievo. Avrei dovuto affrontarlo, prima o poi, lo sapevo bene, ma non volevo rovinarmi la serata discutendo con lui, gli avrei parlato più avanti.

Angela doveva fermarsi a scuola per gli allenamenti di ginnastica ritmica, quindi come il lunedì precedente –e mi venne un brivido a pensarci-  mi sarebbe toccato tornare a casa da sola. Questa volta però non ripetei lo stesso errore idiota di fare una strada deserta per accorciare, ma optai per la strada principale della città come via di ritorno. 

 

David’s Pov

 

 

Non appena varcai i cancelli di una delle tante residenze lussuose di Johnny mi calmai un po’.

Quella giornata era stata stressante da morire, iniziavo seriamente ad odiare i compiti che mi assegnava il mio “capo”, specie da quando avevo trovato qualcosa di più interessante da fare, o meglio, qualcuno di interessante con cui poter passare il mio tempo.

Prima di varcare tranquillo la porta, feci un cenno disinteressato alle due “guardie” davanti all’ingresso: erano vestite di nero con tanto di occhiali da sole in stile Men In Black.

Ufficialmente quella era villa Hernandéz, proprietà di un ricco imprenditore spagnolo ultra corrotto da Johnny che spacciava per sue tutte le proprietà della città e fuori.

Di certo se la polizia avesse visto qualche casa intestata a Johnny Rydell ci avrebbe messo poco per rintracciarlo.

Mi venne da sorridere ripensando alla polizia e al suo capo. Ogni volta che pensavo ad essa dal giorno in cui ero andato nella residenza di Tom, mi veniva automatico pensare a lei. Prima pensare agli sbirri era piuttosto spiacevole, ora se farlo mi faceva venire in mente lei, non lo era poi più di tanto.

Non ricordavo nemmeno più quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che avevo incontrato una ragazza che mi interessasse sul serio, ma che soprattutto si opponesse con forza a me e –non per vantarmi- al mio fascino. Era però questione di poco ormai, sapevo che dopo quella sera avrebbe ceduto.  Meglio premunirsi di qualche precauzione; Kevin aveva comprato una scatola intera di preservativi sperando di concludere qualcosa con la ragazza che aveva incontrato alla festa, me ne sarei fatto prestare qualcuno.

Aprii di scatto la porta della mia camera in quella specie di “dormitorio”, facendo sobbalzare Kev che a giudicare dall’espressione assonnata stava per addormentarsi.

-Oh!- Esclamò spaventato balzando su di colpo finendo col cadere giù dal letto.

Scoppiai a ridere mentre mi spogliavo per prepararmi ad una bella doccia.

Quel pomeriggio era stato un vero e proprio inferno; Johnny mi aveva incaricato di consegnare della roba ad alcuni suoi “colleghi” di Boston, così mi era toccato guidare per un bel po’ di chilometri cercando di evitare possibili pattuglie di polizia che avrebbero potuto fermarmi e perquisire il bagagliaio trovando la droga.

Certo un ragazzo su una Lamborghini, che da sola valeva più 300 mila dollari, un po’ di sospetti li creava, ma tutto sommato era andata bene.

Solitamente usavo macchine scadenti e poco costose per le missioni; ma quella volta avevo bisogno di fare il prima possibile per essere puntuale all’appuntamento di quella sera, così avevo usato la mia macchina per correre il più veloce possibile.

Era stato parecchio difficile concentrarsi sulla missione, non facevo che pensare alla serata che mi attendeva; rischiavo seriamente di impazzire dalla voglia di rivederla…

-Ma sei deficiente!- Sbottò Kevin rialzandosi. –Che fine ha fatto il tuo motto “prima si bussa”?-

-Scusa Kev, è stato sostituito dal motto “sono in ritardo”.- Feci spallucce cominciando a slacciarmi i jeans.

Lui annuì fra sé e sé  –E dove dovresti andare?- Domandò interessato.

-A fottermi.- Ridacchiai ricordandomi la chiacchierata della serata precedente.

-Interessante.- Commentò ironico. –Non sapevo che la carriera da gigolo ti si prospettasse così allettante.-

-Idiota.- Scossi la testa divertito. –Esco con una ragazza.- Dichiarai infine.  

-Wow. E con chi se mi è concesso chiederlo?-

-Non ti è concesso chiederlo e comunque lo sai già.- Replicai con un sorrisetto furbo prima di chiudermi in bagno.

Gettai i vestiti a terra in un angolo, tanto toccava a Kevin quella settimana raccattare i vestiti sparsi per la camera ed andare in lavanderia.

Anche se eravamo due ragazzi adolescenti ce la cavavamo con le faccende domestiche. Facevamo a turni ovviamente, chi portava i panni in lavanderia, chi lavava in terra, chi spolverava…del resto, in che altro modo potevamo fare?Assumere una donna delle pulizie che potesse sospettare di noi e ci denunciasse era fuori discussione e i nostri tentativi di corrompere con soldi e vestiti l’unica donna del gruppo ad occuparsi di quello che normalmente fa il gentil sesso fin dai tempi primitivi era stato un misero fallimento.

Kim aveva alzato il ditino medio in un gesto molto gentile ed educato in risposta, dicendoci –Arrangiatevi stronzi!- Che carina e che finezza….

Per quanto riguardava il pranzo mangiavamo sempre fuori: con tutti i soldi che guadagnavamo, seppur illegalmente, non avevamo di certo problemi a cenare anche in ristoranti lussuosi.

Impiegai circa un quarto d’ora per fare la doccia e quando uscii dal bagno mi accorsi con orrore che erano già quasi le sette e mezza.

-Cazzo, sono in ritardo!-

-Tanto per cambiare.- Commentò Kevin sghignazzando dal suo letto.

-Oh, ma chiudi quella cazzo di bocca!- Sbraitai nervoso prima di piegare il sopracciglio ironico. –Scusa, ma da quando leggi Vanity fair?- Oddio questa mi era nuova, era un giornale da donna!

Lui alzò le spalle indifferente. –L’ha lasciato qui Kim stamattina. Comunque parla anche della moda maschile, quest’anno vanno molto i jeans stretti anche fra i ragazzi. Guarda questi di Armani, sono una favola!- Esclamò con occhi sfavillanti di gioia mostrandomi una pagina raffigurante un orribile modello mezzo pelato che metteva in mostra gli addominali –ultra pompati di sicuro- tenendo le mani saldamente appoggiate sui passanti dei jeans decisamente troppo stretti.

-Mio Dio che schifo, ma cosa vuoi che me ne freghi di quello lì mezzo nudo?!- Feci una smorfia  schifata prima di infilarmi alla svelta un paio dei miei jeans D&G a vita bassa. -Inizio a preoccuparmi di questo tuo guardare gli uomini svestiti.- Insinuai poi con un sorrisetto canzonatorio.

-Stronzo. Parlavo dei pantaloni, non del modello.- Mi disse accigliato.

-Sì, sì, dei pantaloni.- Mi infilai in fretta la camicia a maniche corte incominciando ad allacciarmi i bottoni. –Comunque fanno schifo pure quelli.- Conclusi mentre chiudevo l’ultimo bottone.

-Bah, tu di moda proprio non te me intendi.- Mosse la mano in aria su e giù in un gesto estremamente simile a quello di una vecchia pettegola.

-Scherzi?- Allargai le braccia per mostrargli come mi ero vestito. –Chi può vestirsi meglio di così?-

-Io naturalmente.- Replicò sogghignando.

-Oh certo, tu sei il guru della moda.- Ricambiai il ghigno prendendo le chiavi della macchina e staccando il cellulare dal caricabatterie.

-Naturalmente.- Girò la pagina del giornale prima di guardarmi sarcastico. –Scusa e tu da quando ti metti il profumo?-

Richiusi la boccetta di colonia maschile prima di guardarlo con aria superiore. –Ma come, tu che sei il più intelligente di tutti non lo sai?Alle donne piace, no?- Sghignazzai mentre prendevo il giubbotto in pelle casomai avesse iniziato a far freddo.

-Certo, se lo dici tu.- Increspò le labbra non tanto sicuro. –Va beh, buona serata e divertiti con la stronzetta, eh?-

Stavo per rispondergli irritato “Stronzetta a chi?!”, ma mi trattenni e feci un sorriso tirato e falso.

-D’accordo. A più tardi.- 

 

Appena uscito di casa iniziò a squillarmi il cellulare; oh fantastico, ci mancava solo un altro motivo per far tardi!

-Pronto?- Risposi tenendo il telefono tra la guancia e la spalla mentre aprivo la macchina.

-Dave?- La voce femminile dall’altra parte del telefono mi fece sgranare gli occhi sorpreso.

-Ohi tesoro, da quanto non ti fai sentire. A cosa devo questa chiamata?- Aprii la porta della macchina e mi sedetti sul sedile inserendo poi la chiave nel cruscotto.

-Lo sai benissimo. So che stasera esci con una ragazza di nome Allison.- Dal tono della sua voce era evidente una nota di rimprovero.

La mano mi si bloccò a metà del giro della chiave. -Come fai a saperlo?- Aggrottai la fronte confuso mentre fissavo il vetro davanti a me.

-Ti ho visto alla festa di Tatiana con lei. David stai facendo una grandissima cazzata, la conosco, è una mia carissima amica e se la farai soffrire te la farò pagare, sai che sono vendicativa.-

-Sì, lo so. Me lo ricordo ancora come hai ridotto la macchina di Kevin dopo che vi siete lasciati.- Prendere uno schiacciasassi e guidarlo senza nemmeno avere la patente contro la macchina dell’ex era un gesto più che vendicativo.

-Appunto. Lei non è una di quelle puttanelle sceme che ti porti a letto di solito Dave, lei ha dei sentimenti e si sta affezionando a te.- Riuscivo a sentire il suo respiro pesante per la preoccupazione appena finiva di parlare.

-Lo so che non è come le altre, non c’è bisogno che me lo dici.- Dissi risentito mentre mettevo in moto la macchina.

-Bene, allora ti conviene ricordarti quello che ti ho detto.- Era solo una mia immaginazione la vena minacciosa nella voce?

-Lo farò, ora scusami ma devo andare, ci sentiamo.- Conclusi brusco chiudendo la chiamata.

Ci mancava solo lei a mettermi agitazione, porca miseria!Ero in ritardo e tremendamente suscettibile su tutto in quel momento.

Non mi andava proprio di parlare di una cosa del genere, con lei men che meno.

Soprattutto perché lei riusciva sempre a farmi sentire in colpa; insomma che male c’era nel voler portarsi a letto Allison?Una sana scopata e basta, no?Cos’era tutto quel sentimentalismo improvviso?

Mi stava mettendo un sacco di cazzate in testa. Lei non ci teneva a me e io non ci tenevo a lei, punto. Era un gioco, un fottutissimo ed eccitante gioco e basta.

Partii subito per la fretta in terza sgommando sull’asfalto alla prima curva.

Quando vibrò di nuovo il cellulare dalla tasca iniziai a progettare seriamente di buttarlo fuori dal finestrino. Lo tirai fuori nervoso con l’intento di rispondere sperando che nessun poliziotto acido mi avvistasse e fermasse per il mancato utilizzo dell’auricolare.

La vibrazione durò poco però e sul display lampeggiava la scritta “1 nuovo messaggio”.

Lo lessi tutto d’un fiato aprendomi poi in un largo sorriso. Non era del tutto da odiare in fondo quella rompiscatole moralista.

 

Mi hai messo giù senza nemmeno avermi dato il tempo di dirti di salutare Kev. Sei sempre il solito maleducato!Divertitevi stasera mi raccomando, ricordati che lei adora andare al cinema, preparati quindi a rivedere il Titanic parecchie volte.

Baci, V.

Ps: questo è il suo numero di telefono: 0342496***

 

 

 

Allison’s Pov

 

Le sette e mezza, le sette e mezza!Cazzo, ero appena uscita dalla doccia, avevo i capelli grondanti d’acqua, dovevo truccarmi e vestirmi e la cosa peggiore era che non avevo la minima idea di cosa mettermi. Panico totale.

Cominciai ad asciugarmi i capelli con l’asciugamano mentre spulciavo il guardaroba in cerca di qualcosa di decente da mettere. Optai per un paio di jeans scuri stretti ed una maglietta a fascia -che chissà per quale miracolo divino riusciva a far sembrare la mia scarsa seconda quasi una terza- decorata con paillettes argentate.

Raccolsi i capelli umidi in un’alta coda di cavallo, lasciando scoperte le spalle che avevo prontamente incremato con un gel glitterato.

Asciugai svelta con il phon  il ciuffo di frangetta che avevo lasciato slegato e che mi copriva leggermente l’occhio destro.

Mi innervosii alla vista dell’orologio che mi ricordava sadico che mancavano cinque minuti alle 8. Corsi in fretta verso lo specchio del mio bagno e cominciai a mettermi un tocco di phard e a passarmi un leggero strato di matita nera sotto gli occhi. Misi un filo di lipgloss e il mascara brillantinato che mi aveva comprato mia madre per il Natale precedente, ma che non avevo mai usato. Mi fiondai di nuovo in camera per spruzzarmi il profumo D&G che mi aveva regalato sempre mia madre per il compleanno, mai usato nemmeno quello.

Guardai sconsolata le scarpe nel panico totale; ballerine o scarpe col tacco?Le ballerine erano più comode, ma le scarpe col tacco più sexy…volevo essere più comoda o sexy quella sera?Presi le decolleté nere senza pensarci due volte e me le infilai nel momento esatto in cui sentii squillare il mio cellulare. Oh, ma chi era che rompeva le palle?!Lo afferrai -riuscendo per miracolo a camminare su quei trampoli- e risposi senza pensarci due volte.

-Pronto?!- Dissi seccata.

-Ciao bella, ti disturbo?- Lo sentii sghignazzare dall’altra parte della linea e quello fu sufficiente a far mettere in moto il cuore che minacciava pericolosamente di uscirmi dal petto.

Staccai un attimo il cellulare per vedere il suo numero sul display, ma su quest’ultimo spiccava solo la scritta Restricted number  -“Numero privato”-.

Lo riavvicinai in un attimo mentre pensavo ad una risposta che potesse essere quantomeno decente.

-Come hai fatto ad avere il mio numero?- Ottima domanda, mi congratulai mentalmente.

-Ho le mie fonti…allora, scendi?-

Boccheggiai un attimo come un pesciolino senza acqua prima schiarirmi la voce per rispondere.

-Scendo dove?Cioè…- Mi sporsi alla finestra perplessa. –Dove sei?Io non ti vedo.-

-Tu scendi che ti vengo io incontro. Non potevo mica suonare con i tuoi in casa, sennò mi sarei ritrovato a cenare nella mensa di un carcere.-  Ridacchiò.

Non riuscivo a capire come poteva essere così sarcastico su una questione tanto delicata.

-Molto spiritoso…aspettami lì, arrivo.- Misi subito giù senza dargli il tempo di rispondere qualcosa.

Mi guardai di nuovo allo specchio e feci un respiro profondo.

Non mi era mai capitato di essere così nervosa all’idea di uscire con Mark…anzi, con Mark ero tranquilla e a mio agio, cosa che non ero in quel preciso istante in cui riuscivo a sentire le farfalle nello stomaco.

Mi pettinai per l’ennesima volta furiosamente i capelli con le mani, strappandoli laddove qualsiasi piccolo nodo si fosse riformato.

Presi, frenetica, la borsetta prima di uscire dalla stanza richiudendomi poi la porta alle spalle.

Scesi le scale di corsa in punta di piedi per evitare che i miei mi sentissero, ma il mio tentativo di muovermi come una delle Charlie’s Angels andò subito a puttane quando mia madre si sporse dalla cucina.

-Stai uscendo?- Mi chiese aggrottando la fronte.

  sabato sera.- Le feci notare con noncuranza. –Esco con Angela e Victoria.- Aggiunsi precedendo quella che sarebbe stata di sicuro la sua successiva domanda.

Avevo lo stomaco in subbuglio ed ero parecchio ansiosa; se avesse sospettato qualcosa mi avrebbe impedito di uscire lasciandomi poi, per quanto mi costasse ammetterlo, con l’insopportabile voglia di vederlo che sentivo da quando mi aveva lasciata la sera precedente.

-Ah.- Ci pensò un po’ su. –Come mai così elegante?- Fece scorrere il suo sguardo dalla mia faccia fino alle scarpe sulla quale si fermò piuttosto dubbiosa; non era da me mettere i tacchi.

-Ehm…andiamo ad una festa e magari ci sarà qualche ragazzo carino.- Sorrisi ammiccante. Il discorso ragazzo carino con le madri che erano sempre pronte a fare le pettegole chiedendoti se ne avevi conosciuto qualcuno funzionava sempre.  –Voglio fare una buona impressione, tutto qui.- Ma da quando ero diventata così bugiarda?Io che le odiavo le persone false!

-Capisco.- Sorrise più tranquilla. –Hai bisogno che ti venga a prendere tuo padre al ritorno?-

-No, viene il padre di Angela, non ti preoccupare.- Mi sporsi e la baciai in fretta sulla guancia. -A più tardi mamma.- Dissi frettolosa mentre uscivo dalla porta.

Mi guardai intorno ansiosa in cerca di David, ma nel buio del vialetto facevo fatica a scorgere le sagome distinte delle cose.

Camminai verso la strada confusa tirando fuori il cellulare per vedere se c’era qualche altra chiamata. Niente. C’era solo la faccia sorridente di Mark su quel display; dovevo ricordarmi di cambiare sfondo.

Aprii la bocca per partire con uno dei miei più sonori sbuffi, quando sentii qualcuno afferrarmi da dietro e tapparmela con le mani.

Mi dimenai impaurita solo per i primi due secondi, finché non realizzai di chi si trattasse.

-Spaventata?- Mi chiese una voce strafottente alle mie spalle. Tolse la mano dalla bocca, ma non mollò minimamente la presa sui miei fianchi.

Ero indecisa se insultarlo per lo spavento che mi aveva fatto prendere o se fare l’orgogliosa.

-Nemmeno un po’.- Il mio orgoglio vinceva quasi sempre. A tradirmi fu solo la voce leggermente tremante.

-Davvero?- Insistette sfiorando il mio orecchio con la sua bocca e facendomi andare letteralmente in tilt il cervello.

-Sì, davvero.- Volevo dare un tono seccato alla mia voce, invece mi uscì fuori una specie di mugolio.

Con mio sommo disappunto si staccò da me, facendomi provare un senso di vuoto sulla schiena

-Bugiarda, sei morta di paura.- Sorrise arrogante facendomi incavolare sul serio.

-Sono troppo superiore per dare soddisfazione ad un bambinetto che si diverte ancora a fare questi scherzetti.- Risposi altezzosa.

Non se la prese, rise divertito facendomi sciogliere di nuovo come un ghiacciolo al sole.

-Hai sempre la risposta pronta, eh?-

Volevo fare una smorfia, ma mi venne da sorridere anche a me. –Certo.-

Scosse la testa rallegrato prima di dire. -Allora?Dove vuoi andare?Hai già mangiato?-

Poggiai le mani sui fianchi guardandolo con un cipiglio arrogante. –Chi ti dice che io voglia uscire con te?Ieri non mi hai nemmeno dato il tempo di dirti di no.-

-Ah certo. Quindi è per non uscire con me che ti sei vestita così?- Piegò il sopracciglio esaminando con fin troppa attenzione la mia maglietta scollata.

Merda. Ero davvero ridicola; non ero per nulla credibile.

-Devo uscire con un ragazzo che non sei tu.- Replicai decisa. Era troppo presuntuoso e sicuro di sé per i miei gusti però, che abbassasse un attimo la cresta!

-Chiunque sia è davvero fortunato.- Constatò senza abbandonare il suo fido ghigno.

-Lo so.- Feci una smorfia.

-Dai, scherzi a parte, hai mangiato?-

-Ti ho detto che con te non esco.- Certo che ero davvero incoerente; stavo morendo dalla voglia di uscire con lui, ma non gli avrei mai dato la soddisfazione di farglielo capire.

-Ok, sai che ti dico?A quanto ne so anche una mia amica stasera è sola soletta a casa, la chiamo un attimo e…-

-Tu non chiami nessuno!- protestai spalancando la bocca incredula mentre mi smascheravo. Merda…

-Hai mangiato?- Mi chiese di nuovo compiaciuto. Apprezzai il fatto che non infierisse con qualche battutina derisoria.

Abbassai lo sguardo sconfitta. –No.-

-Nessun problema, nemmeno io. Andiamo in un ristorante e poi che vuoi fare?A te la scelta- Sentenziò in tono solenne.

Cercai di trattenere il sorriso che mi stava per spuntare involontariamente sulle labbra dalla gioia. L’orgoglio prima di tutto.

-Mmh…non lo so, cinema?- Proposi sperando che gli andasse bene; non avevo nessuna voglia di andare in una rumorosa discoteca a ballare, soprattutto non con quelle scarpe. Non ero mai stata il tipo di ragazza che viveva per andare alle serate in discoteca, preferivo divertirmi con le amiche in luoghi meno incasinati e più sicuri.

-Va bene.- Acconsentì sorridendo di sbieco come se se lo aspettasse prima di dirigersi verso la strada.

Ci misi un po’ a rendermi conto che stava andando a prendere la macchina che aveva parcheggiato sulla destra dall’altra parte della strada e ci misi ancora di più a rendermi conto di che macchina si trattasse.

-Oh-mio-Dio- Dissi scandendo bene le parole. –Ma è tua?- Domandai scettica.

-Sì e di chi altro?- Mi rispose scherzoso.

-Una Lamborghini Murcielago…questa vale più di casa mia a momenti.- La squadrai dal davanti al di dietro impressionata, non ne avevo mai vista una dal vivo, quella poteva essere la macchina di qualche miliardario di Hollywood o di Las Vegas.

-Ti intendi di macchine?- Sembrava sorpreso.

-Il tuo sbalordimento mi offende.- Corrucciai le labbra prima di aprirmi in un sorrisetto. –Mio padre è un grande esperto, mi assilla fin da bambina parlandomi di macchine e la tua è una di quelle che lo han fatto innamorare al primo sguardo.-   

Rise. –Dici che mi lascerebbe uscire con sua figlia se gliela regalassi?– Piegò il sopracciglio e mi guardò scherzosamente. 

-In un primo momento credo di sì.- Non riuscivo proprio a togliere gli occhi di dosso da quella meraviglia. –Mio padre diventa un totale rimbambito quando si parla di macchine…poi però quando realizzerebbe sul serio la cosa inizierebbe a sparare a casaccio impazzito, prima di avere un infarto ovviamente.-  Ironizzai senza trattenere un risolino.

–Meglio di no allora.- Concluse con una risatina.

Sentivo il suo sguardo su di me che mi metteva terribilmente a disagio e mi fece incominciare a mordermi il labbro nervosa.

-Mi sa che ha fatto più colpo la macchina di me, eh?- Sembrava particolarmente di buon umore dal tono spensierato di voce.

Lo guardai, ma distolsi subito lo sguardo imbarazzata quando mi accorsi che lui mi stava ancora guardando.

-Beh, ha fascino.- Annuii per dare più enfasi alle mie parole.

-Perché io no?-

Cazzo sì che ne aveva di fascino, solo che la macchina potevo fissarla senza sentirmi in imbarazzo, lui invece ogni volta che lo guardavo se ne accorgeva e io facevo prontamente la mia solita figura di merda.

Decisi di giocare d’astuzia, mostrando una sicurezza che però non sentivo.

-Oh sì anche tu piccolo mio.- Dissi con un tono di voce apparentemente dolce, ma in realtà scherzoso, scompigliandogli i suoi bellissimi capelli biondi che con quel buio sembravano più scuri del solito.

Sentii come una scarica elettrica piacevolissima diffondersi dalla mano per tutto il corpo non appena gli toccai i capelli, quanto avrei voluto non togliere quella mano ed utilizzarla per avvicinarlo e baciarlo…

Mi diressi verso la portiera della macchina ridacchiando per cercare di nascondere l’ondata di emozioni che mi aveva colta solo toccandolo.

-Ah, mi hai spettinato.- Protestò sistemandosi i capelli con le mani.

Alzai gli occhi al cielo, come se prima fosse stato pettinato. Non aveva gel fra i capelli, ma i suoi bellissimi capelli biondi erano spettinati naturalmente come se ce l’avessero.

-Sei più carino così.- Civettai con voce melliflua senza perdere il mio buon umore.

-Che fai, sfotti?- Domandò sorridendo minaccioso.

-Ma no, non mi permetterei mai.- Mi mordicchiai il labbro divertita dalla situazione.

Sentivo un’inspiegabile gioia dentro di me e non riuscivo a smettere di sorridere mentre lo guardavo. Perché con lui mi sentivo così…felice?No felice no, era una parola grossa, piuttosto avrei detto serena. Le labbra mi si incurvavano naturalmente in sorrisi quando parlavo con lui, tranne quando mi faceva arrabbiare e allora lì altro che sorriso…

-Ecco brava, ti conviene.-

Aprì la mia portiera che scattò in alto al contrario di quella di una macchina normale. Grazie al cielo l’aveva aperta lui, altrimenti ci avrei impiegato delle ore a capire da che parte si aprisse.

Entrammo in macchina e partimmo.

 

 

*To be continued*

 

Ed eccomi di nuovo qua :P muahahah, non vi libererete di me xD

In questo capitolo le cose si avviano abbastanza bene fra i due*__* nel prossimo idem, purtroppo vi anticipo già che le cose “precipiteranno” nel nono >.< niente di irrimediabile, tranquille xP

Caspita dovrei commentarlo questo capitolo, eppure ho sempre meno da dire sui miei capitoli, e dire che li ho scritti io xD

Beh, oltre alla mia continua speranza che vi possa piacere, posso dire che ricordo di aver scritto questo capitolo con 39 di febbre xD quindi se lo considerate solo un pessimo delirio, condivido in pieno xP

Ah, quello che scrivo nel titolo fra parentesi non è necessariamente la traduzione letterale di quello che c’è scritto in inglese…in italiano modifico qualcosa :P

Mmm…che altro dire?Ah, la Lamborghini!!!!*___* ok, è una cosa stupida da commentare, ma io adoro quella macchina!L’ho vista una volta dal vivo e me ne sono innamorata*_* Quindi ho capito che quella doveva assolutamente essere la macchina di David** Ok, ho finito i miei sproloqui sulla macchina xD

Immagino abbiate capito tutti chi sia la ragazza con cui parla David prima di salire in macchina, no?Non sono molto brava a tenere in segreto le cose per molto xP

Il prossimo capitolo essendo la seconda parte cercherò di pubblicarlo il prima possibile =) Vi posso anticipare che l’appuntamento prosegue alla grande e si andrà un po’ più oltre al bacio…non dico altro ;)  

Che ne pensate questo?Vi convince?C’è qualsiasi punto che non vi piace?...Paranoia: stato ON xD Sono stressante >.<

Ok, la finisco di stressare e vi lascio alle risposte delle recensioni…17???ç___ç Oddio non ci credo, sto piangendo dalla gioia, grazie, grazie, GRAZIE^^ Ma che ho fatto per meritarmi delle lettrici meravigliose come voi?**

Ci tengo davvero tantissimo a ringraziare la mia beta Chiara e le ragazze stupende che hanno recensito: Rossy, Vale, Bea, Lily, Giuly, Terry, Sabry, Frà, Emily, Silvietta, Rica, Alexis, Maly e Ice Princess (non so come ti chiami scusa :P) Siete gentilissime, grazie^^

Un bacione enorme, spero che il capitolo vi piaccia, Bec (:

 

 

*Risposte recensioni*

 

Emily Doyle: Ciao Emily! Deduco dal commento che il capitolo precedente ti sia piaciuto :P e questo mi rende felicissima^^ Eh già, anche io vorrei essere rapita da uno così ç__ç ma al diavolo il fatto che il padre è un poliziotto, io ci scapperei insieme senza pensarci due volte xD Ok, mi sono un po’ troppo calata nella storia xP Grazie infinite della recensione cara, spero che anche in questo capitolo David ti sia piaciuto^^ Un bacio grande, alla prossima, Bec =)

 

 

Alexis_edina: Ciao cara!^^ Sono contenta che il bacio ti sia piaciuto** Eh già, Allison è furba, non si lascia completamente fregare da lui xP In questo capitolo si sono incontrati di nuovo, Allison non ha resistito e alla fine ha deciso di uscirci insieme xP E ha fatto bene, lo avrei fatto pure io xD Grazie per i complimenti cara, un bacio grande, alla prossima, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao Vale!^^ Come sempre sei gentilissima nei complimenti, grazie :P Sono contenta che la scena della gelosia ti sia piaciuta xP Al povero Edward le orecchie dovevano fischiare parecchio visto tutti gli insulti che gli stava lanciando David xD

Non sai quanto mi faccia piacere sapere che il bacio ti è piaciuto** Sono un po’ impedita in genere nel descrivere certe cose, quindi il tuo complimento l’ho apprezzato davvero tantissimo :P

David e Kevin mi fan morire dal ridere, mentre scrivevo ridevo da sola; il che non è normale lo so, ma quei due mi son venuti fuori troppo scemi xD Le ragazze invece sono più mature diciamo, i loro commenti sono meno idioti xP

Mi fa davvero piacere che il capitolo ti sia piaciuto cara, per Angela e Kevin non posso dirti ancora niente, vedrai più avanti ;) un bacione grandissimo, grazie per il sostegno, Bec =)

 

 

semplicemente_lunatica: Ciao Giuly!!!^^ Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto cara^^

Mentre scrivevo il pezzo di Edward stavo morendo dal ridere pure io immaginandomi la faccia di David xD povero Edward, di sicuro le orecchie gli saranno fischiate parecchio visto tutti gli insulti che gli stava rivolgendo Dave xD

Per quanto riguarda Angie e Kev…non è detto ancora niente, vedrai più avanti =)

Grazie infinite per la recensione e per il supporto, un bacione, Bec =)

 

 

lilyjuve: Ciao Lily!^^ Sono davvero contentissima che il capitolo non ti abbia delusa*_* Addirittura bellissimo?Oddio, tu mi vuoi far arrossire con tutti questi complimenti, grazie xP

La citazione di Twilight non so come mi sia venuta; sentirti dire che sia molto credibile e che David sia in charter però mi riempie davvero di gioia*_* Pensavo che la cosa non fosse credibile visto che comunque Twilight in America è molto conosciuto >.< ma non sarebbe stato proprio nello stile di David sapere chi fosse xP

Davvero lui ti piace sempre di più?*___* Ma se tu mi dici così io mi metto a gridare dalla gioia come una pazza xD

Lui ed Allison in questo capitolo si sono rivisti xP alla fine dopo varie sceneggiate lei si è decisa ad uscirci insieme >.< è un po’ incoerente, come –mi secca ammetterlo- molte donne in generale xD

Kevin è il ragazzo che ha accompagnato Angela sì…per ora sembra sia cotto di lei, ma è ancora tutto da vedere…;)

Mi fa piacere che Kevin ti piaccia così tanto*_* è il mio personaggio preferito xD non avevo mai pensato a lui come ad un incrocio fra Chuck e Seth, ma devo dire che questa definizione gli calza proprio a pennello^^  

I loro discorsi stupidi e senza senso proprio da maschi han fatto morire dal ridere anche me, non so proprio come mi siano venuti xD

Eh sì, lui si sveglia cantando Last Christmas, per un motivo ben preciso che si scoprirà in un suo pov più avanti ;)

Ci saranno altre scenette David e Kevin, sì xD una anche in questo capitolo all’inizio, spero ti sia piaciuta =)

Per quanto riguarda la coppia Clois, sono sicura che la ff di cui mi hai parlato su msn verrà fuori un capolavoro** è molto originale e avvincente, non vedo proprio l’ora di leggerla*__*

Al prossimo capitolo cara, grazie per i complimenti e per il sostegno, un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

Ricachan89: Ciao Rica!^^ Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto, spero di non averti fatto attendere troppo per questo =)

Dici che la scelta tra Edward e David è ardua?** Cavoli, che David venga paragonato a Ed mi lusinga tantissimo!*___*

Purtroppo Mark interferirà eccome più avanti >.< ma tranquilla che i suoi tentativi di dividere Allie e Dave non serviranno a molto ;)

Mark ed Allison escono –o meglio, uscivano xD- insieme, ma non sono fidanzati >.< lui lo vorrebbe, lei no :P

Sì, David è abituato a fare complimenti non proprio educati alle ragazze xD con Allison ha fatto un piccolo sforzo in più xP

Grazie mille dei complimenti cara, sentirti dire che la mia storia è bella e ti prende tanto, mi infonde molto coraggio a continuarla :P

Se il ragazzo che ha conosciuto Angie è Kevin si saprà più avanti ;)

Raccontare la storia dal punto di vista di David è abbastanza difficile sì, ma cerco sempre di immedesimarmi nel personaggio e in quello che potrebbe pensare :P

Grazie ancora per i complimenti e per il supporto, un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao tesoro!^^ Stai tranquilla, non sei affatto in ritardo =) Spero che il mio capitolo ti abbia un po’ fatto rilassare dopo la statistica xP Dev’essere pesante da studiare, mamma mia >.<

Come al solito sentirti dire che i battibecchi fra Allie e Dave ti sono piaciuti mi riempie di gioia*_* Di battutine scherzose a doppio senso ce ne saranno ancora un bel po’ tranquilla ;)

Sì, David in questo capitolo, ma in generale quando è con Lily, tira fuori un lato un pochino più umano, più normale. Più avanti se ne accorgerà anche lui :P

La storia di Edward mi è venuta così, nemmeno io so bene come se devo essere sincera xD Sono contenta che ti sia piaciuta*_* Eh sì, Ed avrà avuto tanti di quei fischi alle orecchie con tutti gli insulti di Dave xP

Hai proprio ragione, Allison non si può biasimare; la voglia di saltargli addosso sarebbe venuta anche a me xP Ahahah, andrebbe sì rinchiuso, hai letto proprio nei pensieri di Allison xD

Sono contenta che Kevin ti diverta xP io lo adoro** David no purtroppo, non userà la ciabatta, ma il cuscino sì; non ama essere svegliato la mattina presto con canzoni natalizie xD

I tuoi complimenti mi fanno sempre arrossire, sei troppo buona, grazie =)

Grazie per tutto carissima!^^ Un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

XXX_Ice_Princess_XXX: Ciao!!^^ Sei troppo gentile con tutti questi complimenti, mi fai arrossire, grazie^^

Sono contentissima che la storia ti sia piaciuta, mi riempiono davvero di gioia i tuoi complimenti =) Spero che i loro battibecchi ti siano piaciuti anche in questo capitolo :P Mi farebbe molto piacere sapere che ne pensi, spero di non averti delusa^^

Un bacione grande, grazie ancora per il supporto, Bec =)

 

 

MalyCullen: Ciao!!!^^ Sono sempre contentissima di ricevere pareri da nuove lettrici =) Davvero la storia e il mio modo di scrivere ti hanno fatto innamorare??** Oddio, sto gongolando dalla gioia, grazie (:

Sono contenta che Allison sia diventata una specie di eroina per te*__* è proprio come l’hai descritta tu, hai c’entrato in pieno il suo carattere^^

David puoi immaginarlo come preferisci :P io l’ho descritto prendendo spunto da un ragazzo che mi interessa xD L’attore è per far capire più o meno come dovrebbe essere, ma tu puoi immaginarlo anche moro o con i capelli blu ;D

Se Vicky è Victoria l’amica di Allison, già si intuisce un po’ in questo capitolo, vedrai poi più avanti comunque ;)

Grazie infinite per tutti i complimenti, anche al nick e al blog, sei gentilissima^^ Di citazioni su Ed ce ne saranno altre sì :P David si informerà per sapere chi è questo fantomatico Edward xD

Un bacio grande, al prossimo capitolo, Bec =)

 

 

Sabry87: ciao carissima!!^^ Non so più come ringraziarti per le tue puntualissime recensioni e per tutti i tuoi complimenti, sei davvero gentilissima, grazie =)

Eh sì, ormai ci han preso gusto a baciarsi xD e anche nel prossimo ti anticipo che non ne mancherà uno ;)

Sono contenta che l’atteggiamento di David ti sia piaciuto, Mark se l’è proprio meritato xD Al prossimo capitolo, un bacione grande, Bec (:

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao carissima!!^^ Come sempre non posso che ringraziarti per tutti i complimenti che sento di non meritare, sei davvero gentilissima, grazie^^

David è preso sì e anche Allison non può proprio fare a meno di sbavarci dietro xD E come si può non farlo del resto? xD

Grazie ancora per il sostegno e per i complimenti, un bacione grande, Bec =)

 

 

TerryTheBest: Ciao Terry!!!^^ Sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto*_* E sono ancora più contenta di sapere che né questo cap né il precedente ti han delusa^^ Farò il possibile per non farlo anche nei prossimi capitoli, promesso ;)

Se tu non finirai mai di farmi complimenti, io non smetterò mai di ringraziarti** sei gentilissima come sempre, grazie^^ 

Eh sì, Allison è stata furba ed è riuscita a riprendersi il cell :P anche se io al posto suo avrei pensato a baciarlo e basta, non al telefono xD

Per quanto riguarda Angie e Kev vedrai più avanti così come per Vic ;)

Kimberly piace tantissimo anche a me come personaggio, è uno dei miei preferiti ed è un po’ come vorrei essere io xP Beata te che le assomigli, devi avere proprio un bel caratterino grintoso :D

Non mi hai assolutamente annoiata con la tua recensione, adoro leggere i tuoi commenti^^ Grazie di tutto cara, del supporto e dei complimenti, un bacione grande, Bec =)

 

 

fallsofarc: Ma non ti devi assolutamente preoccupare per il ritardo tesoro!Che poi ritardo non è, visto che hai recensito molto prima di un mio nuovo post :D piuttosto i miei ritardi sono imperdonabili >.< sono sempre l’ultima a recensirti xP

Sono contentissima che il capitolo 18 sia piaciuto così tanto da indurti a postare prima, hai fatto benissimo^^ Ricordati sempre che Secretly è una priorità, non ti devi affatto preoccupare per nessun ritardo =)

Per le recensioni sono rimasta piacevolissimamente sorpresa anche io*___* non me l’aspettavo xP siete tutte carinissime a recensire^^

Le uscite di David mi son venute fuori così, mentre scrivevo, così come la storia di Edward xD Non immagini quanto mi fa piacere sapere che ti siano piaciute, come al solito ogni tuo complimento è motivo di orgoglio per me**

Caspita ho il primato di averti fatto odiare da subito un personaggio! :P allora sono davvero riuscita nel mio intento xD Più avanti vedrai che stronzo diventerà Mark..-.- temo che lo detesterai ancora di più xP

Allison lo considera un amico, ma quando lui si rivelerà per quello che è, persino il suo sentimento di amicizia andrà a farsi benedire xD

La risposta di Dave al telefono mi è venuta all’ultimo :P dato che aveva il cellulare di Allie…perché non far odiare ancora di più Mark con quella telefonata? xD Mi sa che siamo molto sadiche entrambe :D

Oddio come sempre sto sorridendo come una cretina mentre leggo i tuoi complimenti al pov di Dave*_* grazie, per me è fondamentalissimo che David sembri un ragazzo anche nel modo di pensare :P

Eh sì, Allison è stata furba, io al posto suo sarei andata avanti con il bacio e chissene frega del cell xD Ma io ormai sono andata da un po’, da quando ho iniziato a leggere di Massi e di Ale ;)

Kevin è il mio personaggio preferito ed è una soddisfazione immensa sentirti fare tutti questi complimenti su di lui** Per la sua storia ci ho dovuto pensare un po’, ma alla fine qualcosa è uscito xP

I discorsi di Dave e Kev credo siano verosimili perché sono cretini mi sa; xD anche io li immagino così i discorsi fra ragazzi :D

Ok, tu mi vuoi far piangere vero??Prima mi fai morire sulla sedia con le scene hot di Ale*_* poi mi fai piangere con tutte queste parole stupende >.< Sto seriamente facendo dubitare mia madre della mia sanità mentale xD

Grazie tesoro** Anche se dici che non devo ringraziarti, mi viene spontaneo farlo, per tutto quello che fai^^ Anche tu sei una persona fantastica, oltre che una Scrittrice con i fiocchi^^ Un bacione grandissimo, ti voglio bene, Bec (:

 

 

fratwi: Ciao Frà!!!^^ Ti capisco benissimo, ci sono passata pure io, sono stata una settimana a letto con la febbre a 38.5 >.< l’unica cosa positiva è che non si va a scuola xD

Grazie mille per tutti i complimenti cara, sapere che David ti piace così tanto mi riempie di gioia**

Ahahah, ce lo vedo bene Mark a volare in cielo come il Team Rocket nei Pokémon xD Gli starebbe proprio bene, sì ù_ù

Sono contenta che Allison ti piaccia :D Per me è molto importante che anche lei piaccia oltre al classico protagonista maschile figo xD Hai proprio ragione a dire che è troppo pudica e arrossisce per tutto! xD Eh, al fascino di Dave non si resiste xP

Ti ringrazio per gli osannamenti, ma non sento di meritarli xD Accetto i complimenti però, grazie tesoro, sei gentilissima =)

Eh già, ragazze come Hele e Taty esistono solo per rovinarci l’umore e i pochi neuroni rimasti ù_ù mah…>.< chissà che crescendo non cambino, ma ne dubito :D

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, se ti va fammi sapere che ne pensi, un bacione grande, Bec =)

 

 

eulalia_17: Ed ecco un’altra recensione dalla nostra papirizzatrice number 1 xD Come sempre leggerla è stata uno spasso unico :D tu mi farai collassare dal ridere un giorno Bea =)

Uahahah, avrei proprio voluto vederti prendere a calci quello scemo di Dave e la sua degna compagna xD Hai proprio ragione, certe volte son da menare! :D

Eh sì, è sempre così, ogni volta che si aggrediscono a parole sembra proprio che da un momento all’altro salti fuori la dichiarazione. Purtroppo manca ancora un po’, sono molto orgogliosi entrambi :P

Mi hai fatto riflettere su una questione della massima importanza: il frappé al limone xD Sono d’accordo con te, povero frappé,  è perfetto così com’è!! xD a me piace :D

Davvero quei due deficienti ti hanno fatto ridere? Ebbene sì, confesso che anche io stavo ridendo come una cretina mentre scrivevo xD Ma che ci vuoi fare…i discorsi fra ragazzi certe volte sono così stupidi… xD

Eh per saperne di più su Kim dovrai aspettare un bel po’ tesoro :P si saprà molto più avanti, magari posso darti qualche piccola informazione su msn però ;)

Grazie per tutto Bea, come al solito le tue recensioni mi fanno ridere come una cretina! Credo che mia madre sia già pronta con il telefono in mano per chiamare il reparto psichiatria dell’ospedale xD

Un bacioneoneone enorme tesoro, alla prossima, Bec =)

Ps: Passa un buonissimo week-end a Zurigo!!!!!^^

 

 

Detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Stupenda Secretly di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17 – e la Mitica Love Penalty di Trappy

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Più tardi dovrei postare la scheda di Angela ^^

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

 

Ringrazio infine le 44 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non ci credo davvero che siate così tante, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 43 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** A wonderful date pt.2 (Un appuntamento da favola pt.2) ***


Capitolo 8 Bec
Kidnapped By Love

Capitolo 8: A wonderful date part 2(Un appuntamento da favola pt 2)


Allison’s Pov


Notai solo dopo un po’ con curiosità che eravamo usciti dalla città.
-Come…puoi permetterti una macchina del genere?- Chiesi tanto per spezzare quel silenzio –per me- imbarazzante.
Piegò le labbra in un sorriso. –Ho fatto colpo già con la macchina, bene.- Constatò allegro.
-Idiota. Non l’avrai mica rubata?- Lo guardai di sottecchi, ci mancava solo quello!
-Ma va, ti pare?L’ho acquistata legalmente.- Annunciò orgoglioso.
-Immagino quanto sia stato onesto il tuo modo di guadagnare soldi…- Commentai sospettosa. –Preferisco non sapere dove hai trovato 300 mila dollari.- Cominciai  a guardarmi intorno facendo finta di cercare qualcosa.
-Ecco brava, meglio…ma che fai?- Mi chiese continuando a guardare la strada confuso girandosi ogni tanto a guardarmi.
-Cerco il passamontagna e la pistola.- Replicai prima di ridere, divertita dalla sua espressione.
-Che spiritosa.- borbottò. –Non ho rapinato nessuna banca per quei soldi.-
-E non ci provare nemmeno a farlo, eh?Altrimenti mi arrabbio.- Sentenziai con un tono di voce scherzoso, ma che non nascondeva rimprovero nella voce. Ci mancava solo che si mettesse nei casini e che rischiasse di farsi arrestare per una rapina!
-D’accordo.-  La sua risposta mi sembrò detta così tanto per farmi stare zitta e la cosa mi infastidì non poco.
Accesi la radio per cercare di distrarmi un po’. La canzone Now you know di Hilary Duff mi mise subito di buon umore, era una delle mie cantanti preferite!
-Cos’è sto schifo?- Si lamentò aggrottando la fronte.
Lo guardai male. –Tu osi insultare Hilary Duff?-
-Oso eccome!Metti qualcosa di meglio dai.-
-Non ci penso nemmeno, questa canzone è stupenda e anche Hilary lo è!E’ così spontanea e vivace mentre canta.-  E guai a chi aveva da ridire sul mio idolo. Centomila volte meglio di quella cretina di Paris Hilton.
-Davvero commovente, ma non ho intenzione di sentire questa nenia infantile per tutto il viaggio, ok?- Tese la mano verso la radio per cambiare canale, ma lo bloccai subito.
-Nooo!- Protestai cantilenando come una bambina. –Non ti azzardare a toglierla!-
Sbuffò e rimise la mano sul volante. –Come sei noiosa!-
-E tu antipatico. Non capisco come faccia a non piacerti Hilary, è una ragazza molto seria e intelligente a differenza di altre persone del mondo dello spettacolo. Se ci fossero più persone come lei, il mondo sarebbe un posto migliore.- Dichiarai sicura annuendo mentre incrociavo le braccia al petto.  
-Addirittura?Il mondo sarebbe un posto migliore con meno persone come me e Johnny, non credi?- Si aprì in un ghigno divertito mentre mi osservava con la coda nell’occhio.
-Sono d’accordo.- Mi morsi il labbro nervosa; non mi piaceva affrontare quell’argomento con lui.
-Anche se comunque tu non sei come Johnny.- Mi sentii in dovere di aggiungere.
-Cosa te lo fa pensare?- Ogni traccia del sorriso che aveva prima sul viso sembrava sparita.
-Il fatto che tu abbia rischiato per salvarmi e i tuoi occhi.- Non riuscii ad impedirmi di sorridere. Ricordavo ancora i suoi occhi freddi diventati improvvisamente dolci quando mi aveva vista. Avevo capito fin da subito, vedendomi riflessa nei suoi occhi, che non mi avrebbe fatto del male…anzi, il mio riflesso neanche lo vedevo presa com’ero dalla profondità del suo sguardo…
-I miei occhi?- Chiese osservando confuso la mia espressione allegra.
-Sono occhi da buono, mi spiace. Da cucciolotto.- Feci un risolino beffeggiatorio facendogli aggrottare il sopracciglio.
-Wow, ti assicuro che era il sogno della mia vita sentirmi dire che ho gli occhi da cucciolotto.- Commentò ironico.
-E poi sei un gentiluomo.- Aggiunsi guardandolo di sottecchi.
Rise. -Un che?!Solo perché ti offerto una coca cola e aperto una portiera?-
-E perché vuoi offrirmi la cena e il cinema stasera.- Ribadii orgogliosa della mia conclusione.
-Come…?- Cominciò sorpreso.
Povero illuso, credeva davvero di ingannarmi?Nessuno poteva farmi fessa.
-Il portafoglio.- Dissi semplicemente scrollando le spalle. –Me l’hai preso prima quando mi hai colto di sorpresa per impedirmi di pagare.- Spiegai con un cipiglio arrogante.
-Caspita, sei proprio la figlia di uno sbirro.- Osservò compiaciuto.
-Poliziotto prego.- Lo corressi. –E tu sei proprio un vero ladro. Confesso che me ne sono accorta solo dopo che me lo avevi preso.-
-Oh, sarei potuto scappare col bottino.- Sghignazzò.
-Spiritoso. Intendi ridarmelo comunque?- Chiesi indifferente. Dentro quell’affarino di stoffa c’era la mia orribile carta d’identità, fatta in un giorno freddo d’inverno con la febbre e qualche brufolo. L’idea che un ragazzo potesse vederla mi faceva sprofondare dall’imbarazzo.
-Sì certo, dopo aver tolto i soldi.- Si guadagnò una delle mie occhiate peggiori. –Certo che te lo ridò sciocca!Cosa vuoi che me ne faccia di un portafoglio di Winnie the Pooh?- Il sarcasmo nella sua voce non fece che aumentare l’odio nel mio sguardo già omicida.
-Ce l’ho da quando ero piccola.- Digrignai i denti giustificandomi.
Con la coda dell’occhio vidi che si stava trattenendo dal ridere.
Sentii prudere le mani; l’avrei picchiato di certo se fossi stata sicura che gli avrei fatto quantomeno male con il mio fisico e la mia forza da ragazza. Avrei dovuto iniziare a prendere lezioni di Kung Fu, magari così avrei potuto fargli qualcosa…
-Ti ho già detto che i tuoi sguardi pieni d’odio sono così sexy?- Accennò un sorriso provocatorio che mi fece incavolare ancora di più.
Sorrisi anch’io diabolica. -Grazie, sei così gentile che se non stessi guidando ti riempirei di baci.- Sì, i baci dei dissennatori di Harry Potter.
-Ricordatelo per dopo, quando ci fermiamo allora.- Piegò il sopracciglio in modo tremendamente sensuale senza smettere di sorridere.
-No, mi spiace, dopo è troppo tardi.- Alzai gli occhi al cielo seccata. Quello che non mi aspettavo era che mi prendesse in parola…
-D’accordo.- Dichiarò in tono troppo remissivo per non farmi venire qualche sospetto.
Realizzai le sue intenzioni solo quando si fermò in uno spiazzo a lato della strada.
-Che fai?- Mi guardai intorno con una certa ansia cercando di capire nonostante il buio in che zona fossimo.
-Mi prendo il bacio che mi spetta.- Ridacchiò avvicinandosi a me per unire le nostre labbra e baciarmi.
Una scarica elettrica mi invase tutto il corpo facendomi letteralmente scuotere le spalle per i brividi.
Sentivo le farfalle brulicare indisturbate nel mio stomaco. Che ci facevano lì?Stupidi insetti svolazzanti, dovevano essere soppressi, a costo di bere acido citrico per farle fuori.
Chiusi gli occhi staccandomi solo un nano secondo dalla sua bocca per prendere fiato, prima di rituffarmi, come drogata, di nuovo su quelle bellissime labbra peccaminose.
Le nostre lingue cominciarono l’ennesima lotta –questa volta non verbale- fra di loro rincorrendosi e stuzzicandosi.
Finimmo senza neanche accorgercene sdraiati sul sedile; lui sopra che poggiava sui gomiti per non pesarmi ed io sotto completamente avvinghiata a lui con le gambe.
Mi strinse i fianchi attirandomi ancora di più a lui ed iniziò, in una lunga e lenta tortura, a baciarmi il collo e a lasciare scie di saliva con la lingua. Reclinai la testa indietro ansimando quando dal collo iniziò a spostarsi verso la spalla per poi scendere fino al seno.
Gettai le braccia intorno al suo collo e infilai le mani fra i suoi capelli attirandolo a me con tutta la forza di cui ero capace; forza che fino ad un attimo prima avrei volentieri usato per picchiarlo.
Feci scorrere velocemente le mie dita, bramose di un contatto diretto con la sua pelle, fino ai bottoni della sua camicia passando per il suo collo. Incominciai a slacciarli impaziente mentre anche lui portò le mani sui bordi della mia maglietta sollevandola leggermente e insinuando le mani sotto per sfiorarmi il ventre e la schiena.
Accarezzai lentamente gli addominali scolpiti del suo petto, risalendo dalla cinta dei pantaloni fino al collo, ma quando sentii la mia pancia scoprirsi del tutto lo bloccai di colpo spingendolo rapidamente via con le mani.
-No, no, no, no, no!- Dissi frettolosamente agitando le mani. Santo Cielo, ma che stavo facendo?Non avevo nemmeno il reggiseno sotto, ci mancava solo che mi togliesse la maglietta!
Cercai di regolarizzare il respiro affannato e il battito del cuore che non era per niente lento e regolare. Stava pompando talmente velocemente il sangue che mi sentivo le guance andare completamente a fuoco.
Lui mi guardò confuso e parecchio contrariato.
-Posso sapere che ti è preso così all’improvviso?- Anche lui respirava affannosamente per il bacio che ci eravamo appena dati; la sua voce roca per il desiderio, i suoi capelli ancora più spettinati e quegli occhi leggermente offesi, ma pieni di brama, mi causarono brividi di piacere su per la schiena e di sicuro, se non avessi avuto anche un solo singolo neurone in funzione, gli sarei saltata addosso senza problemi.  
-Scusa, ehm…- Mi giustificai guardandomi intorno a disagio. Che potevo dire?Se gli avessi detto che non volevo che la mia prima volta fosse così, ma più speciale, probabilmente sarebbe scoppiato a ridere. Chissà poi con quante altre ragazze era stato sui quei sedili. Li guardai schifata prima di ricominciare a parlare.
-Sto morendo di fame, possiamo andare?- Oddio, voglio sotterrarmi! Ma che mi era saltato in mente di trovare una scusa del genere, non potevo trovare niente di meglio?
Il suo sguardo non era per niente rassicurante; era un misto di sbalordimento/confusione, identico a quello che una persona avrebbe potuto avere vedendo un elefante in cielo indossare un vestito di Valentino, non so se rendo l’idea.
-Cioè, fammi capire- Si massaggiò le tempie con le mani e gli occhi chiusi. –Tu pensavi al cibo mentre stavamo per farlo?- Li riaprì e stavolta mi guardò come se fossi da rinchiudere in manicomio e in effetti non aveva tutti i torti.
Feci un respiro profondo seccata. –Perché, se così fosse ferirei il tuo prezioso orgoglio maschile?- Non gli diedi il tempo di replicare e continuai. –No, idiota, non stavo pensando al cibo. Solo non voglio farlo qui, ti va bene questa come risposta?- Il livello di acidità nella mia voce stava salendo sempre di più.
-No.- Protestò incrociando le braccia. –Perché no scusa?- Insistette facendomi scattare all’insù il sopracciglio sinistro dal nervoso. I maschi erano davvero molto perspicaci.
-Perché una macchina in cui ti sarai sbattuto tante di quelle puttane non è in cima alla lista dei posti in cui vorrei farlo, ti è chiaro questo o vorresti altre illuminazioni?!- E guai a lui se si azzardava a replicare di nuovo.
S’incupì parecchio prima di schioccare la lingua evidentemente scocciato. –Mi è chiaro.- Rimise in moto senza più dire niente.
-Bene.- Ribadii incrociando le braccia al petto e fissando il paesaggio in cagnesco.
Rimanemmo in silenzio fino a quando non arrivammo a Boston; non mi chiesi nemmeno che ci facessimo lì, non vedevo l’ora di tornare a casa. Il fatto che lui non avesse smentito la mia insinuazione sull’essersi sbattuto altre ragazze in quella macchina mi dava un fastidio tremendo, avrebbe anche potuto rispondere con un po’ di più tatto!Una frase del tipo: “Ma no, tu sei la prima ragazza con cui sto”, anche se falsa, non mi avrebbe mica fatto schifo!
Non sopportavo più quel silenzio, così dopo un po’ ripresi a parlare:
-Si può sapere dove cavolo stiamo andando?- Sbottai agitandomi sul sedile per guardare meglio fuori la città. Era praticamente impossibile non notare gli sguardi dei passanti che si stavano letteralmente mangiando con gli occhi la macchina.
-Se te lo dicessi faresti storie.- Aggrottò la fronte continuando a guardare la strada. La sua voce era terribilmente fredda, troppo fredda. Ci era rimasto male per prima?
-Perché?Oddio stiamo andando in un locale di drogati!- Incominciai a dimenarmi sul sedile come una forsennata. Il mio patetico tentativo di distrarlo sembrò funzionare visto che abbozzò un sorriso prima di rispondere:
-Ma non dire cazzate!- Alzò gli occhi al cielo. –Non porterei mai una ragazza in un posto del genere.-
Mi tranquillizzai un po’ prima di chiedere:
-Ma allora dove…?- Mi bloccai vedendo che David stava accostando nel parcheggio di un ristorante.
-Quel ristorante?!- Chiesi boccheggiando mentre indicavo il posto più lussuoso che avessi mai visto. Da fuori sembrava una specie di villa antichissima posizionata in quello che riconobbi come il centro storico della città.
-Sì, quel ristorante.- Sentivo il suo sguardo fisso su di me, come se stesse studiando curioso la mia reazione.
-Tu sei pazzo.- Annuii; lo era di sicuro. –Io non posso nemmeno permettermi una bottiglia d’acqua in quel posto!- Non mi avrebbe affatto stupito vedere qualche politico importante cenare in quel ristorante.
-Ti ho già detto che pago io.- Mi ricordò annoiato mentre dava le chiavi della macchina in custodia al tipo del parcheggio.
-Spaccone.- Borbottai facendolo sghignazzare.

David’s Pov

Dovetti fare uno sforzo immenso per non ridere della sua espressione sbalordita; sembrava che le si fosse prospettata davanti l’idea di mangiare alla Casa Bianca dalla faccia incantata che aveva.
-Credevo andassimo in un posto tipo il Mc Donald’s a mangiare, cos’è questo posto?!- Chiese con un’evidente nota di panico nella voce mentre mi seguiva verso l’ingresso tacchettando con le sue scarpe decisamente troppo alte per essere considerate anche solo lontanamente comode.
-Un fast food?- Scossi la testa atteggiandomi apposta da snob –Non porterei mai una ragazza che mi interessa e su cui voglio far colpo in un posto del genere.-
In quel momento se avesse potuto farlo ero certo che mi avrebbe ucciso a suon di calci; non lo sopportava proprio che mi dessi arie.
-Ti assicuro che portandomi in un posto normale, avresti fatto più colpo.- Commentò con le guance leggermente arrossate, forse nel dubbio che la frase che avevo detto fosse vera.
Entrammo nel ristorante e dopo un attimo di sbalordimento iniziale si riprese e continuò. –Seconda cosa, ti conviene non generalizzare, io non sono il tipo che si fa certo impressionare da queste cose.- Incrociò le braccia e mi guardò spavalda e sicura di sé.
Ridacchiai. –Certo, se lo dici tu.- Mi girai poi verso l’uomo vestito di bianco che ci raggiunse chiedendoci se avevamo prenotato. Allie si voltò velocemente verso di me guardandomi interrogativa.
-Sì certo, un tavolo per due a nome Bellick.- Risposi studiando attento la sua reazione. Sicuramente si sarebbe chiesta come mai avessi usato un cognome che ai suoi occhi sarebbe risultato come “falso”.
Il cameriere annuì portandoci verso un tavolo abbastanza marginale (cosa che avevo esplicitamente chiesto al telefono) nella sala e ci fece accomodare porgendoci subito dei menù.
Avevo chiesto di avere un tavolo piuttosto nascosto perché non mi andava di stare troppo al centro dell’attenzione, anche se erano passati quattro anni qualcuno avrebbe ancora potuto ricordarsi di me e riconoscermi. Stare in mezzo a tanta gente era diventato un problema…le precauzioni non erano mai troppe.
-Posso suggerirvi la specialità della casa?- Domandò l’uomo mentre spostava la sedia per far sedere Allison, che lo ringraziò cercando di mostrarsi a suo agio.
-No, grazie.- Feci cenno con la mano per congedarlo prima di prendere il menù per darci un’occhiata anche se sapevo già cosa prendere.
Alzai lo sguardo solo quando mi accorsi che lei mi stava fissando senza accennare minimamente a parlare.
-Qualcosa non va?- Piegai il sopracciglio in un modo estremamente naturale.
Distolse lo sguardo sbalordita guardandosi intorno prima di riportarlo su di me –Bellick?!- La sua voce si alzò almeno di un’ottava.
-È  il mio vero cognome.- Scrollai le spalle incurante di quello che avrebbe pensato dicendoglielo.
-Come il tuo vero cognome?Che significa?- Riuscivo a leggere la confusione totale sul suo bellissimo viso.
Dio, quanto era bella…così bella da farmi completamente perdere il controllo, cosa che non mi era mai successa; di solito quando ero con una ragazza avevo il pieno controllo di me stesso.
Ancora non riuscivo a capacitarmi di come fossi riuscito a fermarmi quando mi aveva allontanato. Mi era servito tutto l’autocontrollo di cui ero capace e avevo dovuto far forza su me stesso per impedirmi di continuare a toglierle quella fottutissima maglietta.
-Niente, solo che è il mio cognome.-
Non avrei dovuto tirare in ballo l’argomento, non mi andava di parlarne con lei, non ancora.
-Ma se il tuo cognome è…-
-Bellick.- La interruppi. –Non mi va di parlarne scusa.-
Capì al volo e non insistette; fece una piccola smorfia contrariata, che mi fece sorridere, prima di ricominciare a parlare come se niente fosse.
-Credo che prenderò…- Seguì con lo sguardo le pietanze segnate sul menù corrucciando in un modo terribilmente eccitante le labbra –Oh, il caviale!- Richiuse il menù con enfasi guardandomi soddisfatta.
Poi sembrò ricordarsi improvvisamente di una cosa e lo riaprì.
-Con del buon…- Aggrottò la fronte facendomi sghignazzare. –Cheitò Che..val Blanc.-  
-Chateau Cheval Blanc- Rettificai guardandola divertito. –Da quando bevi il vino?-
Mi fulminò per l’ennesima volta in quella serata.  -Da un po’.- Si spostò indietro il ciuffo dei capelli che aveva sul viso cercando di darsi un contegno snob, gesto che invece me la fece apparire decisamente tenera. Tenera?! Oddio da quand’è che ho questi pensieri così sdolcinati?!
Quando arrivò il cameriere ordinammo tutti e due la stessa cosa facendo portare al tavolo il suo tanto agognato vino bianco.
Sapevo cosa stesse cercando di fare quella stronzetta; sceglieva apposta i cibi e le bevande più costose per una sua piccola vendetta personale. Anche se non sarebbe stato comunque un problema per me pagare, non potevo fare a meno di punzecchiarla.
-Non lo bevi?- Chiesi inarcando il sopracciglio ironico mentre sorseggiavo quel vino che mi era costato più di 170 dollari.
Prese con foga il bicchiere guardandomi con aria di sfida ed iniziò a berlo a piccoli sorsi.
Scoppiai a ridere quanto la vidi tossire e socchiudere gli occhi lacrimanti schifata.
-Oddio, ma che schifo, cos’è questa roba?- Iniziò ad agitare la mano davanti al viso diventato rosso per l’alto concentrato alcolico del vino.
-Il vino francese che hai voluto ordinare.- Alzai le spalle sorseggiandone un altro po’ e suscitando il suo disgusto.
-Ma come fai a berlo?!è più acido della pipì di un gatto che soffre di coliche renali.- Commentò facendo iniziare a tossire anche me, tanto che per poco non mi ci strozzavo col vino.
-Cretina, cosa mi parli della pipì del gatto mentre sto bevendo, che schifo!- Sbraitai facendola scoppiare a ridere.
Era davvero bello vederla ridere, una sensazione piacevole. Se bastava così poco per vederla felice, mi sarei strozzato con il vino più spesso. Che grande idiota che sono! Decisamente. Stavo dando i numeri, mi stava fottendo il cervello quella.
Passammo la serata così, fra punzecchiamenti e discussioni che di maturo e serio avevano ben poco.
Per un attimo mi dimenticai chi fossi; mi dimenticai di Johnny, dei Woldrich, della mia vita così diversa dalla sua…in quel momento mi sarebbe piaciuto avere una vita normale, con lei, cenando così magari anche a casa sua e parlando con i suoi, senza aver paura che suo padre potesse tirare fuori da un momento all’altro un paio di manette…
-A cosa pensi?- Mi chiese curiosa mentre uscivamo dal ristorante per dirigerci verso la macchina.
-Niente di particolare.- Mentii. Ad un futuro che non si potrà mai realizzare.
Entrammo di nuovo in macchina e misi in moto dirigendomi verso il cinema più vicino che conoscevo.
-Andiamo a vedere Titanic allora al cinema?- Le chiesi con un immenso sforzo –odiavo quel film- facendola quasi cadere dal sedile per la sorpresa. Sorrisi di sbieco, probabilmente si stava chiedendo come facessi a sapere che fosse il suo film preferito. Avevo sentito dire che lì a Boston lo proiettavano di nuovo, per questo l’avevo portata lì.
-Cosa?Ti piace quel film?- Ero quasi certo di aver sentito lo schianto della sua mascella a terra per la sorpresa.
-Chiudi la bocca, o ti entrano le mosche.- Ghignai facendola avvampare. –Comunque no, non mi piace, però tu mi sembri il tipo di ragazza che guarda questi film sdolcinati all’infinito.-
A giudicare dalla sua espressione sbigottita ci avevo proprio azzeccato.
-Nient’affatto.- Negò tuttavia imbronciata.
-Dai non te la prendere.- Le diedi un buffetto sulla testa. –Scherzavo, Titanic è il film romantico più bello che abbia visto.- Per quanto mi sforzassi di restare serio, ero sicuro che si vedesse lontano un miglio che la stessi prendendo in giro. –Ed è anche l’unico romantico che abbia mai visto, mi ha segnato l’infanzia.- Aggiunsi infatti non riuscendo più a trattenere una risata.
Cazzo odiavo quel film, l’avevo visto una volta con Kim, ma mi era bastata; mi stavo letteralmente addormentando durante i primi 10 minuti di film in cui si vedeva quella vecchia rivangare il suo noioso passato che non interessava a nessuno. Ero della convinzione che non potesse esistere un film più sdolcinato di quello. Era tutto uguale:
Oh Jack!
Oh Rose!
Oh Jack!
Oh Rose!
Vomito. Seriamente, pensavo di collassare lì sulla poltrona. Hanno trasformato una tragedia come quella del Titanic in uno squallido film per coppiette, pure brutto.
Difficile dire se Leonardo DiCaprio assomigliasse di più ad una femminuccia o ad un bambino in quel periodo della sua carriera.
Sbuffò –Sfotti pure un colossal come il Titanic.- Mise il broncio continuando a guardare la strada.
-Dai su, io l’ho visto solo una volta un po’ di tempo fa.- La guardai di sottecchi. –Può darsi- Dissi allusivo –che magari rivedendolo di nuovo mi possa piacere.-  Ma io non ci contavo proprio per niente. Sarebbe stata interessante la sua compagnia, ma non il film di certo.
Sembrò comunque apprezzare il mio tentativo di “riappacificazione” –Solo una volta?- Sorrise. –Per forza non riesci ad apprezzarne tutti i pregi!- Annuì fra sé e sé convinta.
-Uh allora vedrò la vera bellezza di quel film stasera grazie a te.- Considerai scherzoso mentre facevo manovra per parcheggiare. Se non altro c’erano pur sempre i pop corn come consolazione alla tragedia.
-Certo. Preparati a conoscere i veri segreti del Titanic.- Sorrise.
Perché un suo normalissimo sorriso mi sembrava così dannatamente seducente?  Mi avvicinai a lei senza nemmeno accorgermene.
-Non vedo l’ora.- Mi uscì con tono piuttosto malizioso mentre continuavo a guardarla.
La fissai per un po’ negli occhi incapace di parlare; ci provai, ma sentii la gola terribilmente secca.
Mi avvicinai ancora di più, come ipnotizzato da quegli occhi incatenanti che riuscivano a trasmettere timore e desiderio al tempo stesso. Mi mancava pochissimo per raggiungere quella bocca divina capace di farti sentire in Paradiso al contatto e di rispedirti all’Inferno non appena te ne separavi. Sì, perché le sue labbra da quando le avevo baciate per la prima volta erano diventate un’ossessione per me, non facevo che pensarla di giorno e sognarla di notte…Stavo letteralmente bruciando dal desiderio di baciarla.
Fu lei però a rompere quella tensione che si era creata nell’aria, girando di poco il viso a disagio non appena le mie labbra stavano per sfiorare le sue. Mi ritrovai ad accarezzarle appena la guancia con il naso, contatto che ci fece comunque rabbrividire entrambi.
Si schiarì la gola prima di dire con voce roca: -Andiamo?-
Aprì la portiera e la richiuse svelta alle sue spalle lasciandomi un attimo ancora sbigottito per quel contatto visivo interrotto troppo presto per i miei gusti.


Allison’s Pov

Espira, inspira, espira, inspira. Forza Allison che cavolo ti prende, hai dimenticato come respirare?
La sua vicinanza aveva completamente mandato in tilt i miei sensi e il suo profumo appena accennato mi era entrato nel naso ed era arrivato fino al cervello che si era completamente staccato e aveva smesso di ragionare. Dio, quanto è bello… era l’unico pensiero che fossi in grado di formulare.
C’era qualcosa di dannatamente eccitante in lui che rendeva sempre più difficile allontanarmi ogni volta. C’era mancato poco, decisamente poco; per un attimo avevo considerato l’idea di mandare al diavolo il cinema e di restare lì con lui in macchina a fare solo i miei ormoni sapevano cosa. Stavo diventando una maniaca cavolo!Non mi era mai capitato di formulare…pensieri così fisici su un ragazzo.  
Quando mi aveva sfiorato la guancia, sentire il suo respiro fresco sul collo mi aveva completamente mandato in fibrillazione.
Mi misi una mano sul cuore per cercare di calmarlo e di regolarizzare il respiro.
Una remotissima parte del mio cervello stava ancora considerando l’ipotesi di tornare dentro quella macchina e di saltargli addosso, dovevo farla tacere…
Sussultai non appena sentii il rumore della sua portiera chiudersi. Ok, respira. Mi ripetei. E soprattutto smettila di pensare a quanto è sexy. Ottimo consiglio: mi complimentai con il mio cervello per il primo sensato consiglio della serata.
Cazzo, dovrebbe essere sì dichiarato illegale farlo girare libero per la città, ma solo per la sanità mentale femminile.
Gli feci un sorriso tirato quando mi raggiunse e ripresi a camminare verso il cinema senza dire nient’altro.
-Vediamo quello delle 10, no?- Mi chiese una volta in coda per il biglietto, più per rompere il silenzio che per altro.
-Ah-ah.- Annuii fingendomi improvvisamente attenta ai tabelloni con gli orari.
-Vuoi i pop corn?- Lui sembrava riaver acquistato la sua sicurezza di sempre, io invece mi sentivo ancora tutta scombussolata dentro.
-No, grazie.- Il caviale e il dolce mi avevano riempito abbastanza.
Improvvisamente mi resi conto, forse per la prima volta in tutta la serata, che agli occhi di tutti di sicuro sembrava che stessimo insieme. Ma poi, come cavolo mi era uscita l’idea di dirgli di sì quando mi aveva chiesto di vedere il Titanic?Il Titanic era un film d’amore cazzo!Mi guardai intorno allarmata, di sicuro tutte le coppiette che avevamo intorno andavano a vedere quello…
-Se vuoi vedere qualcos’altro dillo pure.- Dissi improvvisamente sperando che fosse un fan sfegatato del nuovo film western che proiettavano da quella sera.
Alzò le spalle increspando le labbra e facendo così scattare in me un’improvvisa voglia di baciarlo…
-Nah, tanto non c’è nient’altro di interessante.- Commentò annoiato guardando anche lui l’elenco dei film in programmazione.
Fantastico. Mi toccava vedere con lui un film d’amore.
Prendemmo i biglietti e ci accomodammo così nella Sala 2. Ovviamente i nostri posti erano vicini e la cosa mi rendeva ancora più nervosa. Non mi ero mai resa conto di quanto fosse appiccicato il posto accanto.
Incominciai a tartassarmi le mani agitata non sapendo bene cosa dire.
-Con chi l’hai già visto?- Gli avrei chiesto qualsiasi cosa pur di rompere quel silenzio che era calato non appena ci eravamo seduti ad assistere ai trailer pre-film.
-Con una mia amica.- Disse incrociando le braccia e accomodandosi meglio sul posto.
-Con la tua ragazza quindi.- Conclusi aspra.
Si girò verso di me inarcando il sopracciglio divertito. -Ma perché devi partire dal presupposto che qualsiasi mia amica sia la mia ragazza?-
-Di solito è quasi sempre così.- Alzai le spalle non sapendo bene che altro dire e per mia fortuna l’immagine di un sottomarino che scovava i resti di una nave ci fece capire che il film era cominciato.
Conoscevo le battute del film a memoria e mi ritrovai senza nemmeno rendermene conto a sussurrarle a bassissima voce. Arrivati al punto del quasi suicidio di Rose, sentii la mia borsetta vibrare.
Tirai fuori il cellulare e lo fissai per qualche minuto con occhi vacui. Un messaggio di Mark.
Con la coda dell’occhio notai che David si era girato verso di me incuriosito. Gli sorrisi appena per tranquillizzarlo e lessi velocemente il messaggio.

Dove sei?E non raccontarmi cazzate per favore.

Sentivo delle goccioline di sudore scendere lentamente dietro al collo. Le mani invece erano gelide, stavo sudando freddo nonostante il caldo che faceva lì dentro, possibile?
Ci provai lo stesso a mentire, non mi andava di rovinarmi la serata in quel momento, avrei chiarito con lui poi lunedì a scuola.

Con Angela al cinema.

Continuai a godermi per l’ennesima volta la scena dell’incontro fra Jack e Rose cercando di non pensare all’aggeggino elettronico che stritolavo spasmodicamente tra le mani.
La risposta arrivò poco dopo:

Ho detto niente cazzate. Ho sentito sia Angela che Vic. Angie è ad una festa di una sua amica, Vic invece mi ha detto che eri a casa sua, ma ho capito subito che cercava di coprirti. Con chi sei?

Guardai ipnotizzata quelle parole confusa. Perché Vic mi aveva coperto?Lei sapeva che io ero con Mark…
Feci un respiro profondo prima di digitare una frase che avrebbe per sempre cambiato il nostro rapporto. Se c’era una cosa che non sopportavo era mentire, la trovavo una cosa infida e ingiusta. Avrei parlato con Mark e mi sarei messa l’anima in pace.

Mi dispiace. Non ti meriti quello che ti sto facendo…preferisco spiegarti di persona quanto sono stata stronza. Ci vediamo lunedì a scuola.

-Ma chi è?- Mi chiese David aggrottando la fronte perplesso.
-Il mio ex ragazzo.- Risposi senza pensarci. Per me ormai lo era davvero. –Diciamo che pretende di sapere con chi sono e cosa faccio, è sempre stato un tipo piuttosto geloso…- Abbozzai un sorriso mordicchiandomi il labbro.
-Passami il telefono che ci parlo io e gli dico di lasciarti stare.- Propose serio porgendo la mano verso il mio telefonino.
-No, no, davvero non è necessario.- Ci mancava solo che David litigasse con lui per telefono. Così avrebbe pure saputo quanto ero stata stronza con Mark. -È un bravissimo ragazzo e ci tiene a me, ora la smette.- Annuii convinta rimettendomi a guardare il film per chiudere così il discorso.
-Ok, come vuoi.- Scrollò le spalle e riprese anche lui a seguire il film.
Il cellulare vibrò di nuovo facendomi sussultare.
Finsi di non vedere l’occhiataccia d’odio che David lanciò verso il mio povero telefono che si limitava solo a ricevere e mandare messaggi.

Non sviare la mia domanda: Con Chi Sei?! Cosa significa poi che ne parliamo lunedì?Parliamo di cosa Lily, sii chiara maledizione!

Mi faceva un male cane ferirlo, soprattutto perché non se lo meritava. Con lui avevo passato dei bei momenti, era un buon amico.

Sono con un altro…non lo conosci Mark, è inutile che mi chiedi chi è. Non è successo niente con lui, ma io non posso andare avanti con te. Di questo dobbiamo parlare lunedì, credo tu abbia tutto il diritto di insultarmi di persona. Mi dispiace davvero…

Osservai per un po’ il testo del messaggio come ipnotizzata, prima di mandarlo.
Non sapevo che mi fosse preso, lasciarlo così all’improvviso…per cosa poi?O meglio per chi? Come se contassi di avere un futuro con il ragazzo biondo che mi stava seduto accanto…dopo quella sera, chi l’avrebbe più rivisto?
Feci scivolare lentamente il dito sul tasto rosso che tenni premuto per qualche secondo, prima di veder il monitor spegnersi.
Riportai lentamente lo sguardo sullo schermo e mi accorsi sorpresa che il film era andato avanti di un bel po’. Ora una vecchia Rose raccontava di quella volta che il giovane Jack le fece il ritratto ritrovato in fondo al mare.
Ancora un po’ scombussolata da quel discorso via sms, agii d’impulso e appoggiai la testa sulla spalla di David che mi guardò stupito per qualche secondo. Arrossii a disagio, lieta che il buio del cinema gli avrebbe comunque impedito di vedere il mio rossore.
Dopo poco mi passò il braccio intorno alla spalla forse per abbracciarmi o forse semplicemente per stare più comodo, anche se alla fine non mi interessava molto il perché. Stavo divinamente tra le sue braccia, sentivo il suo profumo inebriarmi mente e corpo, sarei rimasta volentieri tutta la notte così. Speravo che il film durasse più di quanto ricordassi perché sarebbe stato davvero difficile staccarmi da lui.
Avevo visto quell’identico film 134 volte, ma nessuna di quelle poteva definirsi minimamente paragonabile a quella che stavo vivendo quella sera e poco importava che gli altri vedendoci ci avrebbero potuto scambiare per una coppietta, l’idea di essere la sua ragazza mi piaceva più di quanto fosse lecito.
-Quando la nave attraccherà, io scenderò con te.-
Quella frase aveva sempre il potere di farmi sentire un macigno pesantissimo sul petto; loro non avrebbero attraccato perché la nave sarebbe affondata…
-Ma è da pazzi!-
-Lo so. Per questo ci credo.-
Alla domanda perché mi piaceva il Titanic avrei potuto dare milioni di risposte, ma in primo luogo in assoluto mi piaceva per quella speranza che ti prendeva ogni volta che lo guardavi: ogni volta speravo sempre che la nave non affondasse e Jack non morisse, come se il film potesse cambiare. Ed ogni volta che finiva sentivo come un vuoto dentro e a consolarmi c’era solo il fatto che il finale fosse rimasto aperto; Rose moriva o no nel suo letto?A me piaceva pensare che lei fosse morta da vecchia, al caldo nel suo letto, come le aveva detto Jack prima di morire, e che la sua anima avesse raggiunto quella del suo amato e delle altre vittime del naufragio. Quella credenza diciamo che mi faceva accettare un po’ di più un finale che non volevo e che non avrei mai scelto per una storia d’amore. Mi piaceva molto immaginare finali diversi alle storie che non finivano come dicevo io; probabilmente per questo Titanic mi affascinava tanto.
Come mi succedeva ogni volta che rivedevo quel film, mi commossi vedendo per la…135esima volta Jack morire.
-Ma stai piangendo?- La sua voce divertita dall’alto mi fece sussultare leggermente.
-No.- Passai svelta la mano sugli occhi che si erano inumiditi per l’ennesima volta alla vista di quella scena. Quella volta però era diversa dalle altre; di solito piangevo per la morte del personaggio che adoravo, invece mi resi conto che c’era qualcosa di diverso nelle mie lacrime in quel momento…stavo piangendo con sofferenza come per la perdita di una persona cara. Forse per la prima volta capivo i veri sentimenti di Rose, capivo cosa avesse provato perdendo l’uomo che amava.
Strinsi più forte David convinta che se si fosse allontanato anche solo di un millimetro avrei sentito uno strano vuoto incolmabile dentro di me.
Quando il film finì, rimasi per qualche minuto ancora abbracciata a lui che però non disse niente.
-Ma sei sveglio?- Aggrottai la fronte nel dubbio.
-Sì, ce l’ho fatta.- Ridacchiò. –Pensavo di crollare nella scena della macchina.-
Ci pensai su perplessa. –La scena in cui fanno l’amore?Era così noiosa?-
-No, era parecchio stimolante.- Mi sussurrò con voce sensuale all’orecchio facendomi venire i brividi per tutto il corpo.
-Deficiente.- Sbottai staccandomi da lui completamente rossa in faccia e alzandomi.
-Dai, che ho detto?- Rise prendendomi al volo per la mano e tirandomi a sedere in braccio a lui, provocando l’ennesimo corto circuito al mio cuore che sembrava come impazzito.
-Niente, sempre le solite stronzate.- Mi lamentai alzando gli occhi al cielo per non incontrare i suoi occhi.
-Non era una stronzata, non dirmi che non ci hai pensato.- Piegò il sopracciglio in modo altamente provocatorio, facendomi di nuovo distogliere lo sguardo a disagio. Ok, un pochino mi ero sentita a disagio vedendo quella scena…ma non avevo pensato proprio a quello…non totalmente almeno.
-Temo, caro mio, che questo non lo saprai mai.- Mi alzai di nuovo, ma lui non mollò la presa sul mio polso.
-Andiamo, non possiamo restare qui, fra un po’ arriveranno gli addetti a pulire.- Protestai cercando di alzarlo dalla poltrona. Com’era prevedibile non lo smossi nemmeno di un centimetro.
Fece un risolino compiaciuto. –Persuadimi ad andarmene…- Schioccò la lingua in modo malizioso.
-Vuoi che ti persuada?- Sorrisi poi diabolica spegnendo il suo di sorriso. –Molto bene.- Mi chinai verso di lui avvicinando la mia faccia alla sua. Come lui si sporse per baciarmi…
-Ahi!Cazzo, ma sei scema?- Sbraitò facendomi sghignazzare.
-Sono abbastanza convincente tesoro?- Lo stuzzicai continuando a tirargli con forza i capelli. –Su, avanti alzati che all’una devo essere a casa e se tardo di nuovo mia madre non mi farà più uscire.-
-D’accordo, lasciami i capelli però, ahi!-
Lo lasciai andare continuando a mantenere stampato in volto un sorriso raggiante a trentadue denti.
-Allora?Che te ne pare del mio modo di persuaderti?- Chiesi sarcastica.
-Molto sexy davvero.- Commentò ironico massaggiandosi la testa.
-Lo so.- Allargai di molto il mio sorriso compiaciuto prima di girarmi e dirigermi verso l’uscita, seguita controvoglia da lui.
Durante il viaggio di ritorno in macchina restammo zitti tutti e due, accesi la radio fingendomi molto attenta ai testi delle canzoni per non iniziare una qualsiasi conversazione. Anche lui però sembrava piuttosto soprappensiero, quindi non fu difficile sostenere quel silenzio.


David’s Pov

Volevo dire qualcosa, ma non mi usciva niente.
Ogni volta che la lasciavo non sapevo se l’avrei o no rivista. Si era divertita?Era stata bene?Ci sarebbe uscita di nuovo con me?Tutte domande in cerca di una risposta che non riuscivo a leggere sul suo viso pensieroso. Magari poi aveva accettato il mio invito solo per educazione, ma in realtà la mia presenza la infastidiva.
Trattenni un sonoro sbuffo che mi stava per uscire e che l’avrebbe fatta insospettire; stare con lei mi stava facendo diventare paranoico quasi alla stregua di una ragazza, il che era un vero e proprio insulto!
Per quanto mi riguardava quella sera ero stato bene; tolto il sesso mancato nella macchina, lì mi ero innervosito parecchio. Se avessi raccontato a Kevin che lei si era tirata indietro lui non l’avrebbe più smessa di sfottermi. Quel deficiente sarebbe crepato dal ridere.
Solitamente poi i miei “appuntamenti” con le ragazze si limitavano al sesso, con lei era stato del tutto diverso, quasi una novità. Ripensai alle parole di Vicky; lei non era come le altre. Per una volta mi trovai d’accordo con quella pazza lì; Allison era diversa.
Fui decisamente sollevato nel vedere casa sua, quel silenzio era parecchio fastidioso. Il ritorno però mi era sembrato molto più corto rispetto all’andata.
Scendemmo dall’auto e ci avviammo entrambi verso la piccola abitazione.
-Senti….- Cominciai indeciso davanti alla porta di casa sua tutto intento a guardarmi i lacci delle Nike. -C’è una festa domani pomeriggio alle tre, sulla barca Dragoon nel molo 4 del porto di Brooklyn…- Mi morsi il labbro; se Kevin o qualcun altro avesse saputo che la stavo invitando mi avrebbero linciato. -E tu mi devi ancora un ballo quindi…- Alzai lo sguardo di scatto e la vidi sussultare. -Se vorrai venire- Detto così suonava meglio, non sembrava un vero e proprio invito. E io dovevo pur sempre conservare il mio orgoglio. -Dì che ti ha invitato David Bellick al tipo all’ingresso.-
Mi guardò sorpresa e confusa al tempo stesso.
-Come mai Bellick?- Mi chiese ancora curiosa.
Rimanevo dell’idea che fosse meglio rimandare il discorso al più tardi possibile…
-Te lo dirò solo se verrai.- Ghignai della sua espressione contrariata -Ci vediamo Allie.-
Di nuovo storse la bocca. Lo doveva odiare proprio quel nomignolo.
Mi sporsi verso di lei con l’intenzione di baciarla quando all’improvviso un rumore alle mie spalle ci fece sobbalzare entrambi: era la porta d’ingresso di casa sua.
Merda!Io ero disarmato e se fosse stato suo padre?Mi girai di scatto e il mio cuore riprese un battito regolare notando una signora dai capelli rossicci e corti guardarci perplessa.
-Mamma!- Sbottò lei rossa in volto, -Mi dispiace mamma sono in ritardo!Non dirlo a papà, puoi togliermi il telefono, la paghetta e la televisione…- aggiunse in preda ad una vera e propria crisi di panico.
Ma sua madre non sembrava particolarmente interessata a quello che stava dicendo la figlia perché continuava a fissarmi con insistenza.
-Ehm…lui è…- Iniziò Allie incerta mentre mi fissava a disagio.
-David Woldrich.- Non era stata lei a finire la frase, ma sua madre. Lo aveva mormorato incredula. Wow, ero davvero famoso, specie nella sua famiglia!
Annuii impercettibilmente. -Ehm..piacere di conoscerla…- Che altro potevo dire? Speravo solo non si mettesse a strillare e a chiamare suo marito. Non sarebbe stato proprio il massimo trovarsi davanti il capo della polizia di New York, la serata per me sarebbe finita in manette.
Ero già pronto ad accogliere qualsiasi sua reazione; la fuga era l’opzione principale, soprattutto se fosse arrivato suo marito. La donna però si limitava ad osservarmi cupa. Capiva perfettamente la gravità della situazione, ma non sembrava intenzionata ad incastrarmi. Mi fece un cenno con la testa in risposta alla mia frase.
-Ok, ehm…David ciii…vediamo…- esitò per un po’ sul -ci- prima di dire il -vediamo-. Probabilmente a sua madre l’idea che ci vedessimo non andava molto a genio e a conferma della mia tesi c’era lo sguardo d’odio che mi lanciò.
Annuii nuovamente prima di salutare col capo anche la donna davanti alla porta. L’avrei odiata per la sua simpatia in un’altra circostanza, ma potevo capirla in fondo. Se fossi stato in lei non avrei gradito che mia figlia uscisse con un tipo come me.  
Salii sulla macchina e partii così, sperando in fondo di rivederla il giorno dopo…




*To be continued*

Scusate il ritardo, sono messa male con la scuola e in questi giorni ho dovuto recuperare qualcosina >.<
Inoltre non ero proprio in grado di rispondere come si deve alle vostre recensioni, c’è stato un litigio fra i miei che mi ha buttato proprio giù >.< va beh che ormai i litigi fra i miei vanno avanti da anni, ma è lo stesso brutto assistere xP Ok, ho finito di rompere con i miei problemi xD Mi dispiace tantissimo per il ritardo, non ve lo meritate proprio visto quanto siete meravigliose a recensire*_*
Allora, come vi è sembrato il capitolo?Uno schifo vero?Non so come mai, ma rileggendolo mi sono resa conto che è venuto peggio di quanto pensassi >.<  Ma può darsi che la mia opinione sia dovuta solo al mio cattivo umore per via della verifica che mi aspetta domani xP
Il prossimo capitolo sarà un po’ più bello promesso^^Non dal prossimo, ma da quello dopo le cose incominceranno ad andare un pochino male >.< Ma tranquille che si sistemerà tutto, io amo il lieto fine :D
Dato che la mia fantasia nei titoli scarseggia, non ho trovato un film d’amore più adatto del Titanic per questa serata. Inventare un nuovo film non avrebbe reso l’idea di quanto fossero diverse le loro opinioni, proprio su tutto, anche sul mio film preferito xD Spero che l’opinione di Dave sul film sia credibile, ho cercato di immedesimarmi in quello che potrebbe pensare un ragazzo su un film d’amore e –in effetti- un po’ sdolcinato.
Ringrazio infinitamente voi meravigliose lettrici e la mia fantastica beta Chiara (fallsofarc) che come al solito è sempre gentilissima e paziente con me :D
Beh, vi lascio alle risposte alle recensioni, sperando che questo capitolo non vi abbia deluse >.< Qualsiasi commento è ben accetto^^ Un bacione grandissimo, grazie infinite per il sostegno, Bec =)


PS: mAd wOrLd mi ha fatto giustissimamente notare che Seattle è dall'altra parte degli Stati Uniti xD quindi, a meno che Dave ed Allie presi da un raptus improvviso non abbiano deciso di prendere un aereo e farsi qualche ora di volo -e non credo xP- ho fatto un madornalissimo errore xD Ti ringrazio tantissimo anzi per avermelo fatto notare, sono proprio una cretina...ero convinta che Seattle fosse al posto di Boston, quindi scrivevo Seattle pensando a Boston -.- sono fusa >.< Ho corretto, però mi sembrava giusto precisare qui...giusto per far vedere la mia ignoranza geografica xD

*Risposte recensioni*


fallsofarc: Ciao tesoro!^^ Come al solito leggere le tue recensioni mi mette di buon umore, scaccia via anche lo stress pre-verifica^^
Mi metti sempre in difficoltà con queste recensioni meravigliose**
Hai ragione: Allie fa dei pensieri così incomprensibili e incoerenti, proprio tipici di una ragazza xP Io almeno faccio così xD
Sentire dire da te che hai creato Ale e Dave, che David (devo trovare un diversivo per non confondere i due Dave xD) ti piace è una gioia grandissima*_*
Kevin fa ridere anche me mentre scrivo xD Non so come mi sia venuto, però per fortuna c’è lui a sdrammatizzare qualsiasi situazione con le sue uscite e con il suo adorato Vanity Fair xD
Eh sì, Dave si fa i suoi giretti mentali da maschietto su Allie, inutili perché per sua sfortuna (muahahah, sono perfida, la loro non sarà una storia semplice xP) si innamorerà xD
Angie soffrirà solo per poco, nel seguito avrà giustizia e il suo lieto fine, promesso :D Vicky è fantastica sì^^ soprattutto perché credo sia reale, sembra forte, ma non lo è, nasconde tutto dietro a sorrisi e moine varie, poi vedrai ;)
Hai capito benissimo, Mark è mooolto negativo :P provocherà, ricatterà e soprattutto…beh tu lo sai che sarà responsabile di qualcosa xP
Sono onorata io di averti come beta*__* Tu scrivi DIVINAMENTE, avere il tuo aiuto e un tuo parere è il massimo^^
Anche io adoro parlare con te, mi viene sempre spontaneo :) Ti voglio bene, grazie come sempre per tutto il sostegno, un bacione, Bec =)


fratwii: Ciao Frà!!!^^ Come al solito sei sempre gentilissima con tutti questi complimenti, tu mi vuoi far collassare dalla gioia xD
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e non ti sia sembrato un delirio per via della febbre xP ogni tanto straparlo, specie con la febbre :D
Davvero ti è piaciuto tutto?** Tutto, tutto?*_* Ok aspetta che mi alzo e saltello per la stanza….ok, ci sono xD Grazie^^
La prof che ho descritto è la mia ed è sì un mito :D La conversazione con Vicky è molto diversa da quella con Angie; sono contentissima che ti siano piaciute entrambe^^ Hai ragione, quella con Angie è più una chiacchierata fra amiche, anche io ogni tanto dico cavolate parlando con loro (tipo la storia di Charlie xD)
Vicky invece è più seria nei discorsi, va dritta al sodo e la storia di Allison su Mark non se l’è bevuta più di tanto ;)
Mark non se la passerà per niente bene, anche se bisognerà sopportarlo ancora un po’ con le sue provocazioni e ricatti >.< Alla fine avrà quello che si merita però ;)
Per David*___* Non sai quanto sono contenta di sapere che ti piace così tanto** Provvederò io stessa a chiamare Babbo Natale per chiedergli di portartene uno xP
Spero che la tua stanza non sia andata distrutta a furia di sbatterci la testa, mi spiace per il ritardo, mi farò perdonare promesso =D
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa >.<
Un bacione grande, grazie infinite per i complimenti e per il sostegno, Bec :)


silvietta_in love 4ever: Ciao cara!!^^ Innanzitutto devo assolutamente dirti che adoro alla follia la tua storia*__* Il tuo aggiornamento mi ha fatto dare una mossa e ho recuperato tutti i capitoli non letti, compreso l’ultimo*_* Con la scuola non avevo avuto più tempo di finirla, ma ora che mi sono messa in pari seguirò capitolo per capitolo ;)
Sono contenta che Dave ed Allie insieme ti piacciano*_*
Eh sì, Vicky li conosce…più avanti si spiegheranno un po’ di cose ;)
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa e che per l’attesa ne sia valsa la pena xP Un bacione grande, grazie per il sostegno, Bec =)


pirilla88: Ciao Vale!^^ Scusa tantissimo per il ritardo, con la scuola sono messa male, non vedo l’ora che arrivino le vacanze di Natale :D
Molto perspicace, credo proprio che tu abbia già capito chi sia l’informatrice di Dave ;)
Sono contenta che i loro battibecchi ti siano piaciuti*_* E anche la macchina di Dave xP
Spero di non averti delusa con questo capitolo >.<
Un bacione grande, grazie per i complimenti e per il sostegno, Bec =)


Rossy87: Ciao Rossy!!^^ Non ti preoccupare per il ritardo, non c’è niente di cui devi farti perdonare^^ Poi come posso avercela con te se fai delle recensioni così meravigliose? =)
Eh sì, ammetto di essere un po’ paranoica xP Mi sa che fra me e Chia è una bella lotta a chi lo è di più xD
I tuoi complimenti sono sempre una manna dal cielo, grazie^^ In effetti è vero che c’è molto di chi scrive in una storia, forse è dovuto anche a questo la mia fissa sulla credibilità, chissà xP
Mi è piaciuto moltissimo il tuo commento sull’incoerenza, hai ragione a dire che è una caratteristica umana e mi fa piacere che sia associata ai miei personaggi*_*
Ti assicuro che nemmeno io avrei resistito con David, scrivendo mi brucio gli ultimi neuroni rimasti xP Ci stanno rovinando sì, creando ragazzi come Massi e Ale xD
Sono contenta che i miei personaggi ti piacciano*_* specie Kevin xP Lui è tutto particolare, un po’ scemo, ma divertente…xD
Chiamerò io stessa Babbo Natale per farti mandare sia Dave che Kevin allora ;P  
Sono sicura che il tuo due più due sulla ragazza misteriosa è giusta e in questo capitolo c’è un altro piccolo indizio su chi possa essere ;)
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa, grazie infinite per il sostegno, un bacione grande, Bec =)


Sabry87: Ciao carissima!!^^ Sono contentissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto^^
Mi ha fatto piacere che i loro battibecchi ti abbiano fatto ridere, servono anche a questo, a spezzare un po’ la tensione e a far divertire :D
La scusa che Allie ha inventato su Mark l’ha inventata all’ultimo secondo, ma non ha convinto molto Vic ;) Vedrai poi più avanti^^
Un bacione grande, grazie del sostegno e dei complimenti, Bec =)



semplicemente_lunatica: Ciao Giuly!!!^^ Grazie mille per i complimenti, sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto*_*
Eh sì, hai proprio ragione, noi ragazze siamo delle vere e proprie esperte a farci un sacco di problemi, magari anche inesistenti xD Se non altro Allie è risultata un po’ più credibile per questo xP
David vestito di nero in stile Men in Black dev’essere favoloso*_* Stai facendo viaggiare anche la mia fantasia xD
Vedrai molto preso chi è la famosa sconosciuta che conosce tutti quanti ;)
Mi unisco a te; anche io voglio il ragazzo con la Lamborghini!!! xD Lo chiediamo a Natale? :P
Spero che il capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa >.< Un bacio grande, Bec =)

XXX_Ice_Princess_XXX: Ciao carissima!!!^^ Sono contentissima di sapere che il capitolo precedente ti sia piaciuto*_*
A chi lo dici, avere il ragazzo con la Lamborghini è sempre stato un mio sogno xD
Davvero ti sono piaciuti i loro battibecchi?*_* Mi fa piacere, grazie^^
Un bacio grande, al prossimo capitolo, Bec =)


Emily Doyle: Dal tuo entusiasmo credo che la macchina di Dave abbia fatto colpo più di Dave stesso xD E come darti torto*_* Quella macchina è una meraviglia*_*
Sì io adoro il genere giallo-romantico, siamo sulla stessa lunghezza d’onda anche per questo xP Ho aggiunto la storia della tua amica alle preferite comunque, appena ho un attimo di tempo libero corro a leggerla e recensirla ;)
David che scende dalla Maserati è una visione divina*_* Eh beh, Edward Cullen ha la Volvo e David ha la Lamborghini xD
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero che anche questo non ti abbia delusa :P Un bacione grande, grazie del sostegno e dei complimenti, Bec =)


TerryTheBest: Ciao Terry!^^ Eh sì, sono stata cattivella a fermare il capitolo proprio lì xP Spero che questa seconda parte ti sia piaciuta e non ti abbia delusa ;)
Non è Angie ad avere il numero di Dave, ma un’altra amica di Allie ;) più avanti capirai bene chi e perché^^ Piacerebbe anche a me avere il numero di David, se lo trovo te lo faccio sapere xD
L’attore che interpreta Dave piace anche a me un casino*_* è proprio bello il biondino xD
Sono contenta che gli attori che ho scelto ti piacciano** Per quanto riguarda Vic e Mark, se quei due non ti piacciono tu li puoi pure immaginare come vuoi ;D
Un bacione grande, grazie per tutti i complimenti e per il sostegno, Bec :D



Alexis_edina: Ciao cara!!^^ Ammetto di essere stata un po’ cattivella a far finire lo scorso capitolo così xP spero che questa seconda parte ti sia piaciuta^^
Sono sicura che hai già indovinato chi è quella “V” ;) Vedrai poi più avanti come si evolveranno le cose^^
Un bacio grande, grazie per il sostegno, Bec =)


MalyCullen: Ciao carissima!!^^ Sono davvero contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto*_* Sei sempre gentilissima con tutti questi complimenti, sto gongolando dalla gioia, grazie :P
Eh sì, Dave è interessato ad Allie, i suoi pensieri incoerenti ne sono la prova…va beh che i pensieri dei ragazzi sono sempre incoerenti xD
Come hai visto da questo cap, l’appuntamento è andato benone, tranne che per l’ultima parte che purtroppo creerà qualche problemino… vedrai nel prossimo ;)
Sì Angie scoprirà di Kev più avanti, non la prenderà benissimo xP
Grazie infinite per la tua recensione e per il tuo incoraggiamento, significano tantissimo, grazie** Un bacione grande, al prossimo capitolo, Bec =)


eulalia_17: Beaaaa!!!! (eh l’urlo di battaglia non lo abbandono xD) Sono contentissima di sapere che a Zurigo è andato tutto bene!*_* C’era la neve? Uuh che bello, è da giorni che spero che nevichi forte qui e che chiudano le scuole xD Ma niente…per ora…muahahah xD
Cooomunque, mi spiace che Dave agitato per l’appuntamento ti abbia fatto rovesciare la tisana! xD Eh sì, è proprio tenerissimo*_*
Le loro battutine cretine ci sono sempre, non possono mancare xD Mi fa piacere che ti siano piaciute =)
Ormai non posso proprio più nasconderti niente, Vic è Vic (frase apparentemente illogica, ma piena di significato xD) e le unghie le tira fuori sì per le amiche :P è un po’ meno grintosa per quanto riguarda altre cose e su questo non dico niente xP
Per Kim sai già tutto -.- ribadisco che ti odio (nel senso amorevole del termine xD)
Ancora non ci credo che tu abbia indovinato, sei una sensitiva?**
Muahahah, per Dave non saprai niente, ti do solo un consiglio: non perdere troppo tempo a pensare dichi…non è fondamentale, pensa piuttosto ai Woldrich e a cosa potrebbero aver fatto :P Basta, parlo troppo, so già che capirai anche questo xD
Sono curiosa di sentire le tue numerose ipotesi, sorelle pazze comprese =D
Appena posso corro subito a vedere le tue foto sul portfolio*_* Purtroppo in questi giorni posso stare poco al pc, odio la scuola ç_ç
Grazie mille per il sostegno tesoro, un bacio grandissimo, Bec =)
Ps: Per qualsiasi consiglio letterario chiedi pure, ci sono sempre ;)
Pps: La tua drabble non è affatto una schifezzina!è scritta benissimo e mi fa molto piacere mettere il link!^^


___Yuki___: Ciao!!^^ Sono contentissima di sapere che il primo capitolo ti sia piaciuto*___* Sei stata davvero carinissima a commentarlo, grazie^^
Mi farebbe davvero tantissimo piacere leggere qualche altra tua recensione, appena potrai, io sono qui ;) spero che anche gli altri capitoli ti piacciano, un bacione, grazie dei complimenti, Bec =)



Detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Stupenda Secretly di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17 – e la Mitica Love Penalty di Trappy

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.
Più tardi dovrei postare la scheda della mamma di Allison ^^
Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

Ringrazio infine le 52 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (oddio basta, qua mi viene un infarto xD grazie^^) e le altrettanto magnifiche 49 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

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Capitolo 9
*** The party (la festa) ***


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Capitolo 9: The party (La festa)

Capitolo 9: The party (La festa)

 

 

Allison’s pov

 

Quella domenica mattina esitai parecchio nel letto prima di alzarmi. Ci misi il triplo del tempo per pettinarmi e vestirmi prima di scendere a fare colazione.

La verità era che non avevo per niente voglia di affrontare mia madre…

C’era anche un’altra persona però che non avevo minimamente intenzione di sentire: avevo deciso di tenere il cellulare spento per tutto il giorno per evitare qualsiasi chiamata di Mark. Certo avrebbe potuto chiamare a casa, ma avrei fatto rispondere i miei; mio padre lo avrebbe mandato a quel paese e a mia madre avrei detto di rispondere che non ero in casa. E Nicolas…beh non c’era pericolo che il principino alzasse la cornetta, dato che era abituato a mandare gli altri a rispondere a telefono e citofono, lui non si scomodava mai.

La sera precedente io e mia madre eravamo state per tutto il tempo in fase di mutismo. Ero andata a letto senza dirle una parola e lei aveva fatto lo stesso.

-Ciao papi…- Appena scese le scale feci cenno con la mano a mio padre seduto al tavolo a sorseggiare caffè. Una smorfia involontaria si dipinse sul mio volto: chissà che ci trovava nel caffè, era così amaro…

-Ciao cucciola.- Mi sorrise dolce come sempre; mia madre non gli aveva detto niente della sera precedente a quanto pareva. Se da una parte la cosa mi tranquillizzava, dall’altra mi preoccupava; significava che voleva prima parlarne con me.

Mi guardai in giro. -La mamma?- Chiesi sospettosa.

-È uscita a fare la spesa…voleva aspettarti, ma questa mattina ti sei alzata più tardi del solito.- Mi fece notare tranquillo.

-Eh già…ero parecchio stanca…- Dissi addolcendo gli occhi in modo fintamente ingenuo prima di prendere del latte dal frigo.

-Ti sei divertita alla festa della tua amica ieri?-

Mi bloccai di colpo inarcando il sopracciglio ironica. Oh sai papà, invece che uscire con le mie amiche sono uscita con David Woldrich, hai presente il criminale, che dopo avermi offerto la cena e da bere e avermi quasi –da sottolineare il quasi- scopato in macchina, mi ha gentilmente riaccompagnato a casa facendosi beccare da mia madre mentre mi stava per baciare. Già immaginavo l’infarto che l’avrebbe colto se gli avessi detto una cosa del genere.

Feci spallucce indifferente. -Sì, abbastanza.-

-Ne sono contento.- Sorrise di nuovo prima di ritornare a leggere il suo giornale.

-Nicky invece?- Domandai guardando distrattamente l’orologio: le undici. Alle tre ci sarebbe stata la festa in barca; non avevo ancora deciso se andarci o no.

-Ha dormito a casa di un amico.- Spiegò sorseggiando un altro po’ di caffè.

-Ah.- Brillante conclusione la mia. Se non altro il moccioso era fuori dai piedi.

Il rumore della porta d’ingresso mi spaventò parecchio, più che altro perché sapevo già chi fosse…

-Ciao.- Salutò mia madre sorridendo radiosa a mio padre. Il suo sorriso s’incupì un po’ non appena guardò me, ma mio padre non lo notò:

-Bentornata cara.-

-Ciao mamma…- Mormorai indecisa in sua direzione.

-Lily tesoro, mi daresti una mano a sistemare le cose?- Mi chiese subito mia mamma senza perdere tempo.

Stavo sudando freddo, dovevo calmarmi. -Certo.- Risposi torcendomi le mani.

Mio padre continuava a sorseggiare il suo caffè e non accennava minimamente ad andarsene facendo irritare parecchio mia madre.

-Tesoro qui disturbi…- Il sopracciglio scattò su; brutto segno. -O ci aiuti con la spesa- E qui arrivò un sorriso perfido -O vai in salotto a vedere la Tv.-

Per mio padre bastò meno di un secondo per decidere. -Va bene, vi lascio qui tra voi ragazze.- Concluse alzandosi. -Immagino dobbiate cucinare poi…Ah, cosa farei senza le donne della mia vita.- Sorrise ruffiano.

-Certo certo.- Ridacchiò mia madre.

Lentamente, ma molto lentamente iniziai a mettere a posto la spesa. Sapevo che mancasse poco alla raffica di domande e prediche che doveva farmi mia madre. Quando sospirò dopo aver messo via un sacco contenente cipolle, capii che il suo non era un sospiro dovuto alle cipolle riposte nello scaffale, ma a quello che aveva da dirmi. Deglutii rumorosamente pronta a rispondere a qualsiasi sua accusa/affermazione/domanda.

-Da quanto va avanti Lily?- Domandò seria guardandomi negli occhi.

Nonostante la preparazione psicologica a cui mi ero sottoposta, esitai un attimo a rispondere.

-Solo da ieri…- Mormorai improvvisamente interessata al coniglietto sorridente sulle mie ciabatte. In fondo, il giorno della festa l’avevo incontrato per caso, non era un appuntamento.

-Mamma ma non è successo niente, davvero!- Aggiunsi svelta alzando lo sguardo di scatto.

-Non è successo niente?!- Spalancò la bocca incredula. -Lui è un ragazzino psicopatico scappato di casa a soli dodici anni per unirsi ad un gruppo di pazzi assassini!Questo ti sembra niente?-

Non risposi. Di nuovo il coniglietto sorridente mi sembrava molto più interessante degli occhi furiosi di mia madre. Codarda.

-Santo cielo Lily, se lo sapesse tuo padre gli verrebbe un colpo!Avrei dovuto chiamarlo subito ieri e farlo arrestare; non riesco a credere che abbia avuto la faccia tosta di presentarsi qui dopo tutto quello che ti ha fatto!- Continuò; sembrava quasi che non riuscisse più a fermarsi.  

Questa volta la risposta venne fuori da sola, prima che potessi controllarla. -Cosa mi ha fatto?!- Chiesi incredula, lasciandola un attimo spiazzata per la mia reazione. -Lui non mi ha fatto niente mamma!- Senza rendermene conto stavo alzando anche io la voce; non era mai successo che litigassi in quel modo con mia madre.

-Lui mi ha solo aiutata, lui mi ha permesso di ritornare a casa, lui…-

-Lui ti ha accompagnato a casa in macchina ieri.- Mi interruppe mentre si massaggiava le tempie ad occhi chiusi cercando di calmarsi.

-Perché eravate insieme?Siete usciti?Mi hai mentito allora…- Non riapriva ancora gli occhi.

-No!- Alzai un po’ troppo la voce e venne fuori stridula. –Non ti ho mentito…- Sbottai sulla difensiva. –Io l’ho incontrato per caso a quella festa a cui sono andata e…-

-Anche l’altro ieri quando ti ha riaccompagnato in moto vi siete incontrati per caso?- Mi bloccò sprezzante. 

Ci aveva visti. Mi cacciai con forza le unghie nella mano nervosa.

-Sì, non ci siamo messi d’accordo.- Da dove mi fosse uscito quel filo di voce non ne avevo idea.

-Lui ti piace.- Nei suoi occhi non c’era traccia di ironia. 

Quella consapevolezza arrivò come una forte fitta allo stomaco che iniziò a contorcersi.

-No!- Strillai nuovamente con vocina acuta. Non l’avrei data a bere nemmeno ad un bambino.

-Non era una domanda…- Mormorò guardandomi seria.

-Non mi piace mamma, come ti può venire in mente una cosa del genere?- La guardai sbigottita.

-Lily…il fatto che tu lo neghi è una conferma.-

-Cosa dovrei fare allora, confermare la cosa?- David non mi piaceva, lui non doveva piacermi.

-Non devi mai più vederlo.- La sua voce arrivò fredda e tagliente come una lama fino al mio cuore. Mai più. Perché mi faceva così male?

-È per il tuo bene tesoro.- Continuò, ma la sua voce mi sembrava distante. Già, certo, comodo dire così. Il mio bene?Sarebbe stato un bene per me?Ma per favore, la storia del mio bene era vecchia quanto il mondo! Tutte balle, non vederlo non mi avrebbe fatto bene.

-Questo lo dici tu.- Ribattei grintosa senza abbassare lo sguardo.

Mai più. Quelle parole continuavano a ronzarmi in testa e non riuscivo proprio a toglierle di lì. Maledizione, perché mi davano così fastidio?Di sicuro era perché non sopportavo una proibizione da parte di mia madre e per puro istinto adolescenziale tendevo a ribellarmi, non c’era altra spiegazione.

-E’ un criminale Lily. Ha ucciso delle persone! Che futuro pensi di avere se ti dovessi innamorare di lui?Soffriresti ancora di più…-  Mi guardò seriamente preoccupata.

Aveva ragione e lo sapevo bene. Se lo avessi rivisto avrei fatto la cazzata più grande della mia vita. Stavo per innamorarmi di lui, mia madre aveva ragione, non potevo permettere che accadesse.

Lasciai ricadere le braccia sui fianchi rassegnata, senza rispondere e tenendo lo sguardo basso.

-Lily…- Cominciò di nuovo guardandomi dispiaciuta. –Tu sei la mia vita, non voglio che ti accada niente…se anche lui non è un totale squilibrato mentale, i suoi amichetti delinquenti sì. E lo è pure quel pazzoide di Johnny Rydell che sta tramando contro tuo padre da molto e potrebbe usarti di nuovo contro di lui.- Le sue parole erano completamente esatte e lo sapevo bene, eppure non riuscivo a condividerle del tutto, non mi sembravano abbastanza per costringermi a rinunciare a David…

Annuii come in trance prima di risvegliarmi da quel torpore.

-Hai ragione.- Sospirai. Avevo perso qualsiasi parte razionale del mio cervello da quando avevo conosciuto quel ragazzo, dovevo rinsavire e fare la cosa giusta…per quanto la cosa giusta fosse maledettamente sbagliata per me.  -Non lo rivedrò, stai tranquilla, non avrò occasioni per farlo.-

Anche mia madre sospirò, ma di sollievo. –Oh grazie al cielo.- Considerò con voce sollevata. –Quindi immagino non andrai nemmeno alla festa sul molo di oggi.- Roteò gli occhi allusiva.

-Come…?Hai origliato?!- Chiesi indignata.

-Tesoro…- Cercò di nuovo di abbracciarmi, ma l’allontanai come schifata.

-Come hai potuto mamma?- Piagnucolai colta da un’ansia improvvisa.

-È una festa di delinquenti; tuo padre sta agognando di arrestarli da una vita!Come hai potuto tu tenere nascosta una cosa del genere?!-

-Lui non è come gli altri, lui…mi ha invitata a quella festa al molo solo per trascorrere del tempo con me, come un ragazzo qualsiasi con la sua...- L’occhiataccia che mi lanciò fu più che eloquente. –Con una ragazza.- Mi corressi immediatamente.

-Così la festa è al molo, eh?- Domandò improvvisamente famelica. –E in quale precisamente?-

-Credevo avessi origliato…- Replicai sprezzante. –È un problema tuo.- Mi girai per andarmene, ma lei mi afferrò veloce per la spalla facendomi male.

-Dove credi di andare signorina?Non è così che ci si rivolge a tua madre!- Sbraitò furiosa. –Ora tu mi dici in che molo si trova quella dannatissima festa o non ti muoverai di qui.-

-Scordatelo.- Dissi gelida. Non avrei parlato nemmeno sotto tortura, non avevo nessuna intenzione di tradirlo.

Dall’espressione di mia madre sembrava che stesse per tirarmi uno schiaffo da un momento all’altro.

-Sai benissimo che tuo padre li troverà comunque e allora per David saranno guai…- Sapeva come prendermi, quelle parole servirono a catturare tutta la mia attenzione. -Dimmi il molo e ti giuro che farò in modo che tuo padre non faccia niente al tuo amico; se lo lascerà scappare accidentalmente per questa volta.- L’intensità del suo sguardo mi fece riflettere.

Aveva ragione, mio padre sarebbe riuscito comunque ad irrompere a quella festa con una numerosi rinforzi…e non c’era modo di impedirglielo. Per David sarebbero stati solo guai.

-Ho la tua parola mamma?- Mi morsi il labbro nervosa. Se parlare fosse servito ad evitare un eventuale arresto di Dave, lo avrei fatto. A quel punto che io parlassi o no non cambiava niente.

-Te lo giuro tesoro, ma ora ti prego dimmi dove si trova, quei criminali non possono continuare ad agire indisturbati in città…ti ricordo che uno di loro mi ha quasi fatto perdere una delle cose più belle che la vita mi abbia mai donato.- Gli occhi le si inumidirono di nuovo e questa volta non mi sottrassi al suo abbraccio.

-Il molo 4 a Brooklyn.- La mia voce fu poco più di un sussurro, ma lei la sentì ugualmente ed annuì.

-L’hai già detto a papà?- Sentivo il magone pressare come un macigno sul petto. Senso…di colpa?

-Gli ho detto che ti sei ricordata che ne hanno parlato l’altro giorno quando ti han rapito. Ci sarà di sicuro anche quel Johnny, sai da quanto tempo tuo padre…- Non la lasciai finire; corsi su per le scale ignorando il suo tentativo affettuoso di richiamarmi.

Johnny, Johnny, Johnny, sempre Johnny!Sono stufa!Catturare quel criminale è  più importante della mia felicità?

Mi buttai sul letto incominciando –per quanto odiassi farlo- a piangere e, come presa da una schizofrenia improvvisa, presi a pugni il cuscino per sfogarmi. Non c’erano più dubbi, ero una campionessa di box nata, avrei dovuto seriamente prendere alcune lezioni per sfogarmi su un bel sacco o sulla faccia di qualcuno.

Sentii rimbombare dal piano di sotto la voce di mio padre entusiasta.
-Li prenderemo. Alle 4 precise interverremo, la festa dovrà già essere ben avviata, ci dovranno essere tutti, non sospetteranno nulla.- Continuò imperterrito; probabilmente stava parlando al telefono con qualche suo collega.

Li avrebbero arrestati?E poi condannati?Ma per David in fondo non sarebbe stata una cosa del tutto negativa, no?Avrebbe rivisto i suoi genitori e magari avrebbe chiarito con loro qualche malinteso che si era creato. Forse li odiava per una sciocchezza che si sarebbe potuta tranquillamente risolvere. E comunque mia mamma mi aveva assicurato che lui non rischiava; eppure mi sentivo così irrequieta. Dannazione non avevo nemmeno il suo numero di telefono per avvisarlo…

L’idea di vederlo in manette mi faceva stare male e il fatto che stessi male per lui mi faceva imbestialire; aveva ragione mia madre, era un criminale e aveva ucciso delle persone cazzo!Eppure con me era così dolce… Le sue labbra quando mi avevano baciato erano state così…

Calde…morbide…

E il suo sorriso era così luminoso e piacevole…

Come quello di un bambino

I suoi occhi bellissimi così pieni di disprezzo ed odio

Erano così dolci quando guardavano me

Mi facevano sentire bene…

Basta!

Sbuffai girandomi dall’altra parte. Dovevo finirla o sarei sul serio impazzita. Io ero la figlia di un poliziotto, chi mi assicurava che lui non mi stesse usando solo per quello?Avrei dovuto odiarlo, non pensare di continuo a lui in quel modo, cavolo!

Chiusi gli occhi con l’intento di dimenticare tutto e non mi accorsi che pian piano mi stessi addormentando.

Quando mi risvegliai ci misi un po’ a capire dov’ero e cosa fosse successo. Una coperta mi copriva le spalle e la porta era socchiusa; aggrottai la fronte, ricordavo perfettamente di averla chiusa.

Mia madre. Doveva avermi trovata così mentre stava venendo a chiamarmi per il pranzo e aveva preferito lasciarmi dormire.

Ricordandomi improvvisamente di una cosa, guardai ansiosa l’orologio e mi tranquillizzai subito vedendo che erano le 2 del pomeriggio. Mancava un’ora. Rimasi un po’ imbambolata a fissare la radiosveglia prima di prendere il telefono e comporre velocemente un numero che conoscevo bene a memoria.

-Lily ciao!Come stai?- Mi chiese, a giudicare dalla voce, contenta. -Mi devi ancora raccontare…-

-Non adesso- La bloccai prima che potesse finire -Angie mi devi accompagnare in un posto.- Dissi tutto d’un fiato.

-Ok..- Mormorò confusa -Dove?-

-Ehm…- Mi morsi il labbro. -Vediamoci al porto di Brooklyn fra un’ora, pensi di farcela?-

-Sì, ma…-

-Perfetto a dopo allora.- Riattaccai subito senza darle nessuna risposta; risposte che nemmeno io avevo. Perché lo stavo facendo?Ero impazzita?Probabile, mi appuntai mentalmente di consultare qualche psicologo in futuro.

Mi vestii di corsa con qualcosa di carino e misi un filo di matita sugli occhi. I capelli piuttosto lisci e con solo qualche ondina, li pettinai con le mani per evitare che si gonfiassero come erano soliti fare.

Mio padre per fortuna era alla centrale di polizia anche di domenica pomeriggio quindi uscire non fu un problema. Sgattaiolai fuori dalla stanza senza farmi vedere da mia madre che era in cucina a guardare come ipnotizzata Beautiful. Assurdo, non bastavano le puntate settimanali, ora pure la domenica dovevano rompere con quell’infinita schifezza.

Corsi in strada come una forsennata e, una volta trovato un taxi disponibile, mi feci portare subito a destinazione.

Angela era lì in piedi davanti al molo 1 e quando arrivai mi fissò piuttosto seccata.

-Stavo studiando biologia, spero tu abbia una scusa plausibile perché questa volta non accetterò il fatto che tuo fratello ti obblighi a giocare alla play!- Mi venne incontro come una furia puntellando le mani sui fianchi.

-Credimi, vorrei essere qui per quello.- Scossi impercettibilmente la testa prima di dirigermi verso quello che sapevo essere il molo 4. Lei mi era alle calcagna, la sentivo.

-Allora?Per cosa siamo qui?-

Mi dispiaceva coinvolgerla, avevo fatto una gran cazzata, lei non c’entrava.

-Io sono qui per una festa, ma è meglio se torni a casa Angie.-

-Cosa?Ma scusa mi hai fatto venire fin qui e adesso voglio vederla questa festa!-

Bofonchiò seccata.

Alzai gli occhi al cielo prima di bloccarmi davanti ad una barca.

-Accidenti, ma cos’è, una nave?- Angela spalancò la bocca sorpresa guardando la lussuosa barca attraccata al molo 4 da dove partiva della musica da discoteca.

-Ci siamo- Sussurrai piano prima di incominciare di nuovo a camminare a passo deciso.

-Lily!Aspettami!- Lei continuava a seguirmi leggermente offesa.

Come immaginavo c’era un tipo all’ingresso della barca che fermava chiunque cercasse di entrare senza essere stato invitato. Quando fui abbastanza vicina per essere vista lui dall’alto dei suoi 2 metri –credo- mi squadrò. -Ciao bellezza- Disse con voce melliflua -Sei qui per la festa?-

No e per cos’altro scimmione!

-Sì ehm…- Sentii Angela strattonarmi leggermente un braccio, ma non per portarmi via, più che altro per costringermi a voltarmi verso di lei e spiegarle la situazione.

-Hai l’invito?- Chiese lui soffermandosi parecchio sulla scollatura della mia magliettina. Istintivamente rabbrividii, ma cercai di non darlo a vedere. -Sì, sono con David Bellick.- Ancora non avevo capito il perché di quel cognome falso. Certo non sarebbe stato saggio dire il suo vero cognome, però la cosa non mi quadrava proprio per niente…Insomma, i suoi “colleghi” sapevano che il suo cognome era Woldrich, che senso aveva mentire?

L’uomo annuì sorridendo. -Ah sì, mi aveva avvisato che sarebbe arrivata una sua amica- Disse togliendosi per un attimo gli occhiali da sole e ammiccando malizioso.

-Già..- Sorrisi cercando di non essere troppo nervosa.

-L’altra ragazza invece?- Squadrò anche Angie ben bene prima di ghignare divertito in sua direzione. Che razza di maniaco!

-È una mia amica, è con me.- Risposi gelida stavolta.

-Mi dispiace, ma la ragazza non è stata invitata, Dave mi ha parlato solo di te non di lei.-

Meglio così in fondo. Non volevo che venisse coinvolta dalle mie cazzate.

-Scusa eh Lily, adesso mi spieghi che cavolo…-

Le tappai immediatamente la bocca sperando che il ciccione non si insospettisse per il comportamento di Angie.

-Mi spiace dolcezza- Biascicò lui dispiaciuto pensando che la sua reazione fosse dovuta al fatto che non potesse partecipare alla festa. -Ma è per difenderci dagli intrusi, senza invito non si entra.-

Annuii. -Certo capisco, la scusi, ci è rimasta male.- La trascinai via da lì un attimo per parlarle con calma.

-Che stai facendo Lily?- Mi chiese non appena fu di nuovo libera di parlare. –Intrusi?Quello si deve difendere dagli intrusi?Che razza di festa è?!-

-Una cazzata appunto. Angie tu devi andare via di qui, d’accordo?Ti spiegherò tutto stasera, ora vai però!-

Tentennò un attimo indecisa sul da farsi.

-Fidati di me- Sapevo che lo avrebbe fatto; quella frase funzionava sempre.

Si morse il labbro. –D’accordo, ma fai attenzione ti prego.- Mi supplicò con lo sguardo.

Annuii e la osservai allontanarsi indecisa dal molo. Quando fu definitivamente sparita dalla mia traiettoria raggiunsi di nuovo il tipo all’ingresso che mi fece entrare.

Il party mi ricordava la canzone Barbie girl degli Aqua; le donne, squillo di lusso probabilmente, sembravano tante bamboline che mostravano in modo pietoso le loro “grazie” per attirare l’attenzione degli uomini che invece assomigliavano a tanti Ken in smoking.

Ogni singola donna era avvinghiata come una piovra al proprio cavaliere d’occasione, più il boss era ricco e potente, più l’aggancio era conveniente. Disgustoso…

Dio quanto doveva essere ricco il proprietario di quella barca, miliardario. Chissà se era di Johnny Rydell. Mi ritrovai inspiegabilmente elettrizzata all’idea di essere alla festa di una persona così importante. Certo, era un pazzo squilibrato mentale, ma la cosa era comunque morbosamente eccitante!Stavo diventando peggio di Bella Swan, sempre inevitabilmente in pericolo…eh beh, con il ragazzo che si ritrovava.

Mi guardai intorno, godendomi la canzone The way I are di Timbaland, mentre cercavo una persona che -non lo avrei mai ammesso nemmeno sotto tortura- avevo voglia di vedere.

Quando andai a sbattere contro un uomo, mi girai immediatamente per scusarmi, ma le parole mi morirono in gola.

L’uomo in questione era terribilmente alto, sui due metri circa, e aveva dei capelli sul castano chiaro lunghi più o meno fino a poco sotto il mento. L’abbronzatura appena accennata e il sorriso in cui erano distese le sue labbra sottili e perfette mi fecero aumentare il battito cardiaco. Era l’uomo più bello che avessi mai visto, terribilmente magnetico. Ma chi era, Brad Pitt?

Non riuscii a vedere i suoi occhi -che dovevano essere splendidi visto il contorno- perché portava degli scuri occhiali da sole.

Deglutii cercando di far muovere le mie stupide corde vocali che si erano seccate. –Scu- scusi…- Balbettai a disagio. Caspita quell’uomo abbassava da morire l’autostima. Con la faccia che si ritrovava chissà quanto doveva essere carismatico. 

-Non ti preoccupare piccola.- Disse con una voce bassa e roca, ma piacevole.

Era incredibile, emanava una maestosità pazzesca; sembravo una gazzella che si inchinava di fronte ad un leone! Scossi la testa infastidita riprendendomi prima di riprendere a camminare.

Mi sentivo veramente a disagio per via di tutti gli sguardi da pervertiti che mi rivolgevano i ragazzi e anche gli uomini mentre passavo davanti a loro.

Un ragazzo moro mi si parò davanti facendomi quasi saltare per lo spavento.

-Ciao bella.- Celiò malizioso.

-Ciao.- Feci un sorriso tiratissimo e abbastanza stranito –che voleva da me?- prima di cercare di sviarlo per andare avanti.

Lui però non sembrava minimamente intenzionato a spostarsi, continuava a guardarmi soddisfatto con un sorriso da ebete stampato in faccia.

-Ti prendo per tutta la giornata e anche per la notte.- Se possibile il suo sorriso diventò ancora più largo.

Aggrottai la fronte incredula. -Come scusa?- Chiesi sforzandomi di stare calma e ignorando la rabbia che stava prendendo possesso pian piano di ogni minima cellula del mio corpo.

-Io lavoro per Theodor Madison.- Mi informò vanitoso, come se la cosa mi potesse anche solo minimamente importare. Avevo sentito nominare da mio padre quel tipo, doveva essere qualche altro criminale ricercato.

-Quindi?- Arricciai il naso in una smorfia di sufficienza.

-Posso pagarti bene.- Finì incrociando le braccia al petto arrogante.

Spalancai la bocca sbalordita e stizzita, prima di rivolgergli uno dei miei peggiori sguardi d’odio.

-Ma tu scherzi!Ma sai dove te li puoi mettere i tuoi soldi?!- Sbottai indignata diventando tutt’uno con i miei capelli.

-Oh andiamo, non fare la preziosa.- Roteò gli occhi seccato. Ah osava pure fare il seccato?!

-Non faccio la preziosa e ora scusami, ma devo andare.- Ero riuscita a stare calma e a non picchiarlo, una cosa molto positiva. Modestamente io avevo un autocontrollo da paura.

-Tutta sola soletta?- suggerì con tanto di nuovo sorriso ebete in agguato.

Ok, l’autocontrollo stava andando a farsi un girettino…

-Non sono sola!- Puntellai le mani sui fianchi esasperata.

-Ah no?E con chi sei?- Odiavo il suo tono di voce insolente. Brutto poppante che non era altro!

-Con David Bellick.- Più o meno, quando lo trovavo…in fondo era lì, da qualche parte.

Il sorriso dell’idiota si spense. –Ah, ma che cazzo, non può accontentarsi di sbattersi Kimberly e basta quello lì?-

Kimberly chi?!Chi diavolo era quella Kimberly?! Dio, se lo avessi avuto davanti lo avrei strozzato!

–Evidentemente no.- Sibilai torva non vedendo l’ora di togliermi dalle scatole quel cretino.

-Fate una cosa a tre e piccola?- Schioccò la lingua divertito, irritandomi con un nuovo sorriso e avvicinandosi a me con il viso.

Benissimo, non aspettavo altro. Gli stampai la mia mano con forza sul viso e quello schioccare forte sulla sua guancia mi procurò un piacere ed una soddisfazione impossibili da descrivere.

-Ma brutta puttana, come ti permetti?!- Sbraitò tenendosi la guancia arrossata con la mano.

-Ma come ti permetti tu!- Gli ringhiai contro furiosa, se sperava di spaventarmi si sbagliava di grosso!

Si stava avvicinando a me minacciosamente, quando una voce lo bloccò.

-Lascia stare Harry!- Mi ricordava vagamente qualcosa quella voce, l’avevo già sentita.

-Quella non la puoi comprare, non ti conviene proprio.- Quando mi girai in direzione della voce divertita, capii subito a chi apparteneva.

Kevin Parks se ne stava in piedi a braccia conserte con un’espressione quasi più ebete di quella del tipo che avevo davanti.

-E poi è di Dave, non ti conviene farlo incazzare, sai che caratteraccio ha…- Continuò con una scrollata di spalle.

Il moro sembrò convinto del tutto, annuì e sparì di corsa lasciandomi con lo sguardo basso per la vergogna che sentivo nell’essere stata aiutata da Kevin Parks. Dio, che sensi di colpa, era solo colpa mia se era ricercato.

Alzai di poco lo sguardo e notai con sollievo che i suoi occhi non erano affatto ostili, anzi erano amichevoli.

Mi fece un cenno con la testa alla sua sinistra e seguendolo lo vidi.

 

 

Il battito del mio cuore non poté fare a meno di accelerare; era appoggiato alla ringhiera della barca e stava bevendo un drink. I capelli biondi scompigliati e il viso erano illuminati dalla luce del sole ed il suo fisico asciutto messo in risalto dalla camicia a maniche corte bianca che portava, mi fece quasi sospirare. I primi bottoni erano slacciati, facendo intravedere così la linea perfetta del collo e una parte del petto. I jeans scuri gli fasciavano le gambe alla perfezione e la cintura che aveva della JC –tra l’altro osservarla mi stava facendo venire una voglia pazzesca di togliergliela- metteva in risalto la sua vita perfetta senza un briciolo di grasso. Perfetto. Era davvero perfetto, non aveva un solo difetto. Almeno non fisicamente. Sembrava un angelo. Anzi, molto di più, un Dio greco.

Rideva. Stava parlando con una ragazza e questo mi fece provare una strana sensazione; sentivo di odiarla senza nemmeno conoscerla. Era alta e aveva un fisico da modella. I capelli erano biondi e mossi e gli occhi azzurri cristallini, sembrava la reincarnazione di Venere. Osservandola meglio realizzai, spalancando gli occhi, chi fosse: la ragazza del bagno in discoteca!Era alla festa di Tatiana!

Quando gli sorrise una morsa mi attanagliò lo stomaco: era davvero bellissima. D’un tratto mi sentii tremendamente anonima e brutta rispetto a lei ed arrivai a chiedermi che cosa diavolo ci fossi andata a fare lì. E dire che non mi era mai capitato di sentirmi insicura…Quella biondina stava letteralmente mandando a puttane la mia autostima, cazzo.

 

David’s pov

 

Di solito quelle feste mi avevano sempre divertito, invece quella volta ero parecchio annoiato e non facevo che guardarmi intorno.

-Kim?- Chiesi attirando l’attenzione della bellissima ragazza bionda che sorseggiava un drink vicino a me. Certe volte mi chiedevo davvero come avessi fatto a lasciare uno schianto del genere. Cazzo, era una visione con quel vestitino corto che indossava, aveva attirato lo sguardo di tutti gli uomini della barca.

-Uhm?- Si girò leggermente verso di me in attesa.

-Tu conosci un tipo di nome Edward Cullen?- Già che c’ero…

Ciò che non mi aspettavo era una sonora risata in risposta.

-Che ho detto?- Aggrottai il sopracciglio confuso.

-Dio Dave quanto sei coglione!- Alla faccia della gentilezza… -Beh mi piacerebbe conoscerlo- Sorrise di sbieco -Se solo esistesse.-

-Che vuoi dire?Non esiste?- La guardai sbalordito, sentendomi improvvisamente un vero idiota.

-No, è il personaggio di un libro.- Spiegò prima di sorseggiare un altro po’ del suo drink.

-Come mai me lo chiedi?- Chiese ancora mentre io stavo imprecando mentalmente in dieci lingue diverse. Quella stronzetta mi aveva fregato alla grande!E io che mi ero fatto un sacco di seghe mentali cercando di immaginarmi un possibile rivale rincoglionito da eliminare. Grandioso David. Davvero grandioso. Se non ci fosse stata Kim mi sarei applaudito da solo per la mia scemenza. Chissà quanto cazzo ci aveva riso su quella stronza…

-Così- Risposi alzando le spalle e lei capendo perfettamente che quel gesto volesse dire che non avrei aggiunto altro non indagò oltre.

Parlammo per un po’ delle solite cazzate di cui parlavano solitamente le donne, ma io non ero particolarmente interessato al discorso.

Mi guardai in giro, pronto a fulminare con lo sguardo la persona che aspettavo. Mi sarei vendicato eccome!Mi aveva fatto fare la figura dello stupido.

-Cerchi qualcuno?- Mi chiese Kim aggrottando il sopracciglio destro. 

-No, figurati.-

Continuò a parlare delle solite cavolate ed io mi limitai ad ascoltarla distrattamente, cogliendo alcune parole ogni tanto come: ragazza, lui, trucco, economico, mascara, scommessa; e ogni volta che lei smetteva di parlare per riprendere fiato non dovevo far altro che fare un cenno d’assenso con il capo e dire “sì” o “no”.

-David, ma mi stai ascoltando?- mi domandò accigliata, scoccandomi un’occhiataccia quando risposi con un “sì” al posto di un “no”, smascherandomi.

-Sì- Risposi cercando di mostrarmi convinto.

-Ripetimi quello che ho detto allora dai!-

-Kim- cominciai serio –Sei stata così esauriente e precisa che non riuscirei a concentrare tutto in poche frasi, così su due piedi.-

Mi guardò scettica. –Allora che ne pensi?- Mi chiese a tranello.

-Che sia una grande cosa.- Annuii sicuro della mia affermazione.

-Cosa “è una grande cosa”?-

-Quello che hai appena detto.- Aggrottai la fronte.

-Quindi pensi che l’incidente aereo che c’è stato l’altro giorno e di cui parlava il telegiornale stamattina sia una bella cosa?-

Argh. Beccato. –Certo che no.- Scossi appena la testa accigliato.

-Quindi non mi stavi ascoltando.- Concluse compiaciuta di averla avuta vinta.

-No, non ascolto quasi mai le cazzate che dici.- Ammisi ridacchiando.

-Grazie tante, eh?-  Rise anche lei divertita. Kim riusciva sempre a tirarmi su il morale anche con le sue madornali cazzate.

Passai qualche altro minuto a guardarmi intorno, poi improvvisamente la vidi. Appena la notai il mio cuore aumentò –possibile?- i battiti. Mi dimenticai immediatamente della

ragazza splendida che avevo vicino, perché avendo quella visione divina davanti ai miei occhi era impossibile vedere qualcos’altro. Era davvero bellissima, i capelli erano più lisci rispetto al solito e dovevo ammettere che così stava ancora meglio. Indossava un vestito chiaro, sul beige, piuttosto corto che le fasciava perfettamente il seno e le gambe. Mi stava guardando quasi con odio e mi ci volle qualche secondo prima di realizzare che stesse guardando Kim. Dopo qualche altro secondo i suoi occhi si incatenarono ai miei; lo sguardo pieno d’odio però rimase lo stesso. Il tempo di battere le ciglia e la vidi sparire fra la gente che le era intorno.
-Scusa un attimo.- Mi affrettai a dire a Kim che mi guardava frastornata.

 

Allison’s pov

 

Via, via, via di qui. Continuavo a pensare mentre camminavo a passo veloce fra la gente che ballava. Lei era così carina, così elegante…io ero così anonima con quel vestitino stupido e conciata così non ero per niente elegante. Quando mi sentii afferrare per un braccio imprecai più volte mentalmente.

-Che fai, scappi?- Mi sussurrò vicino all’orecchio facendo completamente contorcere il mio cuore in una fitta piuttosto dolorosa. Come potevo lasciare che venisse arrestato?

-Certo che no.- Risposi orgogliosa e strattonando il braccio finché non mollò la presa.

Mi girai per fronteggiarlo, ma fu un errore. Incrociare i suoi occhi mi fece quasi perdere la capacità di comporre una frase di senso compiuto.

-Ti ricordo che mi devi un ballo.- Disse divertito.

-Questo l’hai stabilito tu.- Gli ricordai acida.

-Non mi sembra che tu abbia obbiettato la scorsa volta comunque.-

-Sì invece.- Protestai.

Ridacchiò prima di assumere un’aria fintamente seria.

-Oltretutto mia cara, devi anche farti perdonare per la storia del tizio del libro.- Inarcò un sopracciglio allusivo. Capii immediatamente a chi si riferisse e non potei fare a meno di ridere sentendo una strana e piacevole sensazione al cuore.

-Ti sei informato a quanto pare.- Stavolta fui io a sorridere allusiva.

Subito si fece serio e alzò la guardia. –Dove vuoi arrivare?- Mi guardò di sbieco.

-Dico soltanto che a quanto pare la storia del mio ex –e qui mi scappò una risatina– ti ha turbato parecchio, tanto da andare ad informarti su chi fosse, che ne so, magari cercando su google il suo nome?- Tirai ad indovinare. Lo vidi fare una smorfia.

-Solo curiosità- Borbottò piuttosto infastidito facendomi nuovamente sorridere. Per una volta ero io ad avere in mano la situazione.

-Io ci metterei la mano sul fuoco sul fatto che fossi geloso.- Ridacchiai dimenticandomi della polizia, della bionda e di tutte le altre cose che in quel momento avrei dovuto avere per la testa; lui aveva il potere di farmi dimenticare tutto.

-Ma davvero?- Riacquistò in un attimo il suo ghigno. –Pure io ce la metterei la mano su quel cazzo di fuoco sul fatto che tu fossi gelosa della ragazza che era con me prima.-

Mi irrigidii subito e lui lo notò parecchio divertito. Era maledettamente furbo, aveva sviato il discorso da lui a me.

-Siamo pari- Annunciò entusiasta. –Anzi- Ci pensò su un attimo. –Direi che conta anche la tua sceneggiata con la gelataia, quindi tu sei a quota 2.-

-Non ero gelosa di quella.- Misi il broncio peggio di una bambina di due anni.

-Certo certo.- Scosse la testa dandomela vinta. -Allora questo ballo?- Mi chiese poi tendendomi una mano divertito.

La guardai incerta prima di seguire quello che mi dettava il cuore, nonostante il cervello volesse solo ed esclusivamente la mia fuga da lì.

-Uno solo- Precisai scettica.

Rise. -Basterà.-

Fece un cenno al tipo al lato della pista immensa da ballo che c’era su quella nave -altro che barca!- e subito il dj acconsentì con la testa a qualcosa che non avevo afferrato.

Ci misi poco a capire con orrore che cosa il dj avesse già in serbo di mettere fin dall’inizio. Era già tutto programmato!Fulminai David con lo sguardo che se la rideva mentre When you say nothing at all di Ronan Keating iniziava le sue prime note. Un lento. Voleva farmi ballare un lento quello stronzo!Con la musica da discoteca sarebbe stato più facile, ma un lento! Trattenni un ringhio che mi stava per uscire dalla bocca seguito poi da una serie di insulti che avrebbero fatto arrossire persino la persona più volgare del mondo. Ci avvicinammo, o meglio, lui mi avvicinò a sé mettendomi una mano dietro la schiena facendomi sentire delle strane sensazioni sulle spalle. Quando la sua mano era entrata in contatto con la mia schiena era come se avessi preso la scossa, di quelle piccole che si prendono magari per un secondo toccando qualcosa di ferro. Mi dimenticai subito di tutti gli insulti che la mia mente stava accumulando e non riuscii a pensare ad altro che a lui che mi sorrideva divertito.

 

 

 

It's amazing how you can speak right to my heart          E’sorprendente come tu riesca a parlare

                                                                                          dritto al mio cuore                               

 

 

Le parole della canzone iniziarono, ma io le sentivo solo in lontananza, ero troppo ipnotizzata dal suo sguardo, dalla sua bocca, così vicina alla mia…riuscivo a sentire il suo respiro fresco soffiare sulla mia fronte e da lì mandare tante piccole scosse elettriche a tutto il mio corpo. Il suo profumo poi contribuiva a mandarmi completamente in tilt il cervello che ormai non aveva più la capacità di fare niente.

 

Without saying a word you can light up the dark        Senza dire una parola puoi illuminare il

                                                                                       buio

 

 

Allison-David pov  

Come riesci, senza dire niente, a parlare al mio cuore?

 

David’s pov

 

Non mi ero mai sentito così strano in presenza di una ragazza. Continuavo comunque a sorridere, mostrando quella sicurezza che però dentro di me non avevo. Vederla arrossire mi piaceva, vederla sussultare ogni volta che la sfioravo o mi avvicinavo mi elettrizzava, vedere il suo sguardo ipnotizzato in quel momento me la faceva desiderare come non avevo mai desiderato nessuna. Che mi aveva fatto?

 

Try as I may I can never explain                             Provo come posso, non riesco mai a spiegare

 What I hear when you don't say a thing                 Cosa sento quando non dici niente

 

Mi piace lo sguardo che hai adesso Allie…vale più di mille parole.

È solo una mia impressione o i tuoi occhi stanno davvero brillando?è solo una mia impressione o ti sei avvicinata di più a me?

 

The smile on your face                                        il sorriso sul tuo viso

lets me know that you need me                           mi dice che hai bisogno di me

 

Allison’s pov

 

Perchè?Perchè solo con te mi sento completamente persa, ma allo stesso tempo al sicuro?Il tuo sorriso mi infonde una sicurezza ed una forza che non avrei mai pensato di avere.

Riesci a sentire in questo momento il mio cuore battere all’impazzata?Per colpa tua credo che rischierò un infarto.

Penso proprio che potrei naufragare nei tuoi occhi verdi così profondi. Sembra che stiano sorridendo anche loro…Sei felice adesso David?La prima volta che ci siamo conosciuti i tuoi occhi non avevano un colore così limpido. Avevano qualche sfumatura grigia che ora invece sembra sparita.

 

Mi avvicinai di più a lui sempre stregata dai suoi occhi, incurante di quello che le persone intorno potevano pensare o dire. Al diavolo tutto! Dalla mia mano sulla sua spalla continuavano a partire brividi che si diffondevano piacevolmente per tutto il corpo. Desideravo che mi abbracciasse ancora più forte, volevo essere stritolata fra le sue braccia, non me ne sarebbe importato un cavolo se magari non fossi riuscita più a respirare. Quanto mi sarebbe piaciuto restare per sempre così.

 

All day long I can hear people talking out loud   Tutto il giorno sento gente parlare forte

But when you hold me                                        Ma quando mi abbracci

near you drown out the crowd                            copri il rumore della folla

 

 

 Sì, la folla…cosa me ne importa di loro in fondo se ci sei tu qui che mi abbracci?

 

Try as they may they can never define                Per quanto ci provino non potranno mai dire

What's been said between your heart and mine  Cos’è stato detto fra il tuo cuore e il mio

 

No…loro non potranno mai capire che cosa si stanno dicendo i nostri cuori adesso, anche perché nemmeno io lo so con esattezza. Che diavolo mi succede?

 

David’s pov

 

Volevo davvero che non finisse mai quel momento. E non me ne fregava assolutamente un cazzo di sentirmi addosso gli sguardi increduli e contrari di Kimberly e Kevin, si potevano pure fottere per quanto me ne importava.

Davvero, non sapevo nemmeno come sarei riuscito a staccarmi da lei alla fine della canzone, la mia mano che la stringeva forte a me sulla sua schiena sembrava dotata di volontà propria. Il profumo dei suoi capelli mi stava letteralmente facendo impazzire, grazie al cielo avevo un buon autocontrollo –anche se lei gli stava dando parecchio filo da torcere- altrimenti non sapevo se avrei resistito alla tentazione di saltarle addosso anche lì davanti a tutti. Continuava a torturarsi la bocca mordendosela con i denti nervosa e quel gesto non fece che eccitarmi ancora di più. Okay, diciamo pure che lei non stava proprio contribuendo a far scemare la mia voglia di saltarle addosso.

 

Allison’s pov

 

Sentire il mio corpo così vicino al suo stava letteralmente facendo uscire il mio cuore fuori dal petto. Stavo respirando affannosamente, ma non per la stanchezza del ballo, più per il desiderio di un suo bacio…Guardavo le sue labbra esattamente come un assetato guardava l’acqua nel deserto. Avevo proprio bisogno delle sue labbra per aiutare la mia sete di lui.

 

Dissetami…

 

Caspita, da quando ero così poetica?

 

You say your best when you say nothing at all  Tu dici le cose migliori, quando non dici niente.

 

Allison-David pov

Sì, tu riesci anche senza la tua voce a parlarmi…

 

Allison’s pov

 

Non mi accorsi nemmeno della fine della canzone perché quelle parole riecheggiavano lontane nella mia testa. Solo il mio cuore riusciva a sentirle nitidamente e a ripeterle mentre guardavo David.

Improvvisamente una sveglia impostata al mio orologio da polso quello stesso pomeriggio, un pomeriggio che mi sembrava lontanissimo però, mi ricordò che erano le quattro…

 

*To be continued*

 

Ta-dan xD Ecco cosa intendevo quando dicevo che le cose si sarebbero aggravate >.< Il finale lascia un po’ così, ma il prossimo capitolo è già scritto –così come tutta la storia, ma va beh xD- e vi assicuro che cercherò di rispondere il prima possibile alle vostre stupende recensioni per riuscire a postarlo :P Eh sì, perché come al solito la colpa del ritardo è mia, Chiara è stata velocissima e favolosa a betare e io lentissima e chiacchierona anche nelle risposte come sempre xD Però credo che meritiate molto di più di un semplice grazie per le vostre meravigliose recensioni, per questo cerco sempre di scrivere il più possibile nelle risposte^^

Beh che dire sul capitolo?Avete capito chi è l’uomo biondo che incontra Allison?Sì dai, è semplice ;)

Per quanto riguarda il ballo spero davvero che vi sia piaciuto e non vi sia sembrato banale >.<  Non sapevo proprio che canzone scegliere, ne adoro tantissime, ma per ballare il lento questa mi sembrava adattissima, anche per le parole che sono riuscita ad adattare più o meno alla circostanza…credo…spero xD Come vi è sembrato? Noioso, vero?Spero non troppo sdolcinato –David non lo è per niente xD-, era la circostanza a renderli così smielati xP

Che altro dire?Mmh…Alla fine salta di nuovo fuori Edward…Ma quanto gli fischieranno le orecchie a quel poveraccio di un vampiro??? xD Pazienza, sopporterà ù_ù

Ah una precisazione importante: non essendo mai stata a New York non avevo la minima idea del fatto che a Brooklyn non ci fosse un molo in cui si potesse attraccare una barca. Perciò, grazie al preziosissimo aiuto di Bea (eulalia_17) che a NY ci è stata**, ho corretto e ho messo Brooklyn nel capitolo precedente, scusate per l’errore >.<

 

Pooi, vi lascio un piccolo spoiler sul prossimo capitolo :P

 

-Dave, Kevin è stato ferito!- Strillò agitata e con gli occhi leggermente umidi.

 

Ok, questo è un po’ cattivello xP Poi immagino che a voi interessi di più sapere cosa succederà fra Allie e Dave ;) vi dico solo che il prossimo capitolo si intitolerà “I don’t want to see you anymore – Non voglio più vederti”, quindi…a voi l’immaginazione^^

 

Un bacione grandissimo, grazie come sempre per il vostro sostegno che per me è importantissimo**

Bec^^

 

*Risposte recensioni*

 

Emily Doyle: Condivido più che pienamente la tua conclusione xD Hai proprio ragione a dire che Allison sia disturbata, io sarei andata avanti eccome xD Ma io sono io ed Allie è Allie, cioè una deficiente ù_ù

Sono contenta che Dave ti piaccia così tanto*___* Eh sì, l’unico difetto è che un criminale, ma che vuoi che sia xD Si può sorvolare!

Titanic è abbastanza noioso sì –lo ammetto io che lo adoro e l’ho visto un sacco di volte XD-, più che altro perché è molto lento come film, certe scene magari sono un po’ troppo lagnose, ma alla fine a me nel complesso il film mi piace ^//^

I pensieri di Dave sono il contrario di quelli di Allie –ovviamente xD- e un pochino sono come i miei, soprattutto  per quanto riguarda il pezzo noioso iniziale sulla vecchia che io non sopporto xD

Paul Walker*________* (faccia alla Homer Simpson quando vede una ciambella xD) Non sarebbe stata una cattiva idea mandarli a vedere 2fast2fourius xD Ma ricordo che Allison è disturbata mentalmente, tanto da volersi rivedere lo stesso film per la 137esima –mi sembra- volta xD quindi...ù_ù

Grazie per tutti i complimenti cara, sei sempre gentilissima a commentare^^

Un bacione grande, al prossimo capitolo, Bec =)

 

 

mAd wOrLd: Ciao!^^ Grazie mille per la recensione, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto^^

Come ho scritto nello scorso capitolo -che ho corretto poi- ti ringrazio tantissimo per avermi fatto notare l’errore^^ La mia ignoranza geografica è veramente imbarazzante ^//^ Ero più che convinta che Seattle fosse al posto di Boston -.- e quindi da brava cretina scrivevo Seattle pensando a Boston, il che è assolutamente stupido lo so xD Poi guardando sull’atlante ho notato che nemmeno Boston è tanto vicina, però alla fine lo è molto di più di Seattle =D Si vede che non ci sono mai stata in America, eh? :P

Grazie ancora per la recensione, un bacio grande, Bec =)

 

semplicemente_lunatica: Ciao Giuly! =) Ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti, sono sempre più che graditi :D

Eh sì, Allison ha avuto un aumento improvviso di lucidità in quel momento e si è ripresa, cosa che io di sicuro non avrei fatto xD

Sono contenta di non essere l’unica che piange ogni volta rivedendo più volte quel film xP La prima volta che l’ho visto avevo sette anni, è stato il primo film da “grandi” che ho visto, forse per questo da allora è rimasto il mio preferito xD

La tua sensazione era giustissima purtroppo, le cose iniziano a complicarsi nel prossimo capitolo >.< Ma anche in questo non è andato tutto perfettamente liscio…

Come hai visto Allison è riuscita lo stesso a sgattaiolare fuori di casa e ad andarci alla festa, ma alla fine la cretina non è riuscita ad avvisare David -.- in altre parole la sua presenza è stata del tutto inutile, si è fatta distrarre da lui e ha dimenticato tutto xD Eh beh, anche lei è umana xP

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio grande, grazie per la recensione, Bec :D

 

 

SweetCherry: Ciao Jessy!^^ Non sai quanto mi rende felice sapere che la mia ff ti piace!!!!!*_____*  Davvero ti rallegra vedere un mio aggiornamento?Oddio sto gongolando dalla gioia, grazie ^//^

Non so davvero come rispondere a tutti i tuoi complimenti, mi hanno lasciata senza parole, sono stata mezz’ora a fissare il pc con la bocca spalancata come una cretina :P Posso solo dire un banale, ma sentitissimo,  GRAZIE =D

Per quanto riguarda la trama, sentirmi dire che è originale e per nulla scontata è la soddisfazione più grande in assoluto xP

Sono contenta che ti piacciano entrambi i pov** Il mio timore più grande era che David non pensasse da ragazzo, ma come me ed Allison, da ragazza. Cerco sempre di fargli pensare l’opposto di quello che potrei pensare io, come per il film Titanic =D

Il loro rapporto si evolve piuttosto lentamente sì, proprio perché non voglio che sembrino troppo finti xP Se i baci ci sono stati è stato solo merito di Dave che prende sempre l’iniziativa xD

Grazie della recensione e del sostegno, un bacio grande, Bec =)

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao carissima!!!!^^ Sono contenta che la scemenza dei personaggi ti abbia fatto ridere :D Li ho resi così cretinamente comici anche per far ridere il lettore :P E anche perché lo sono un po’ anche io cretina, diciamocelo xD

Eh sì, la madre li ha scoperti e mi è venuta fuori un pochino più perfida di quanto volessi xD Però è da capire dai, è preoccupata per la figlia…ù_ù Dirà al padre solo della festa, non dell’appuntamento fra Allie e Dave ;)

Si vedranno lo stesso vedrai, tutto dipenderà da Allison però…riuscirà a risolvere il casino combinato?Vedrai più avanti ;)

Grazie per tutti i complimenti tesoro e grazie anche infinite per aver messo il link della mia storia nella tua*_* Con molta fatica (io con i codici html faccio schifo! XD) sono riuscita a ricambiare e a mettere il tuo, perché credo davvero che meriti di essere letta :D Un bacione grandissimo, grazie per tutto, Bec^^

 

 

Jes Potter: Ciao Jes!!^^ Grazie per la solidarietà scolastica xD Purtroppo hai ragione, in questo periodo i compiti sono tantissimi un po’ in tutte le scuole >.< i professori appena si avvicina la fine del trimestre vengono presi da una schizofrenia improvvisa (che hanno sempre, ma si accentua xD) e iniziano a dare compiti e interrogazioni a raffica…come se non avessimo una vita al di fuori della scuola, bah xD

Tornando al capitolo, sono contenta che ti sia piaciuto*_* Eh sì, Titanic è troppo sdolcinato in effetti per un ragazzo. Poi lui non aveva nemmeno Leonardo DiCaprio da ammirare durante il film xD

Per Vicky capirai tutto più avanti vedrai ;) Kim e Kevin riappaiono già in questo capitolo, non posso stare senza di loro, sono i miei personaggi preferiti :D

Grazie infinite per i complimenti cara, un bacio grande, Bec^^

 

 

Sabry87: Ciao Sabry!!^^ Grazie infinite per la recensione e per i complimenti cara**

Eh sì, alla fine Allison si è ritirata proprio sul più bello però xP Ha avuto un attimo di lucidità^^

Come ti è sembrato questo?Spero che non ti abbia delusa >.< Un bacio grande, grazie per il sostegno, Bec =)

 

 

___Yuki___: Ciao Yuki!!^^ Sono contentissima di leggere anche questa tua recensione, non mi sono persa nessuna delle altre^^

Che questa storia sia anche solo minimamente, parzialmente e lontanamente paragonata a Twilight è per me un onore immenso*____*  

Sai che non avevo mai fatto caso alla somiglianza del film con la storia di David ed Allison?La scelta di Titanic è stata del tutto casuale, è sempre stato il mio film preferito xP Il discorso che hai fatto però mi ha fatto riflettere molto; Jack e Rose sono molto più simili di quanto pensassi ad Allison e David** Tranquilla però che il finale sarà diverso, a me non piacciono i finali drammatici anche se a volte mi capita di esserlo :P Sono un po’ contraddittoria lo so,  ma ci sarà un lieto fine comunque ;D

Ti ringrazio infinitamente per tutti i tuoi complimenti che mi hanno fatta sorridere come una deficiente mentre la leggevo^^ Non so davvero che dire, se non un banale GRAZIE, sono parole bellissime e molto incoraggianti le tue**

Mi fa davvero piacere sapere che la mia storia ti sia piaciuta così tanto, a differenza di altre che trattavano più o meno lo stesso argomento*_*

Tu hai i capelli rossi???Oddio che belli, beata te!!!!!!!*___* Io sto seriamente pensando di tingermeli con l’henne xP Mi mancano solo un altro paio di moine per convincere mia madre a lasciarmelo fare e poi sarò anche io rossa xD

Hai proprio ragione, a rappresentare le rosse ci sono solo Anna e Pippi, è ora di riscattarsi, ci vuole una rivolta delle rosse! xD

Sono contenta che Kevin ti piaccia così tanto** Ha avuto un passato difficile che lo ha segnato molto, anche la sua fissa per la moda è legata ad esso :P ne parlerà lui stesso in un suo pov più avanti ;)

Vicky non fa parte del mondo di Dave e Kev, ma ha avuto a che fare con quest’ultimo, racconterò anche la sua versione da un suo punto di vista^^

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa >.< Un bacione grande, grazie infinite per il sostegno, Bec =)

 

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!!^^ Ti ringrazio per il supporto per quanto riguarda la scuola, hai proprio ragione, basta resistere ancora qualche giorno e sarà Natale! :D

Mi fa tantissimo piacere che ti siano piaciute le scene fra Dave e Allie =) Eh sì, Allison stava ragionando solo con gli ormoni all’inizio, poi si è ripresa e si è staccata. Non sarà così semplice per Dave, Allie è una che ragiona con il cervello ;D

Sì Dave mi è uscito molto più gentleman di quanto volessi xP Diciamo che non insiste anche per non litigare e ancora non sa che lei non lo ha mai fatto :P Altrimenti qualche battuta sarebbe uscita sì xD

Ti dirò, mi rende davvero contenta anche il fatto che Mark ti stia così antipatico :D perché più avanti lo odierai ancora di più, ma tranquilla che avrà quello che merita ;)

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa** Un bacione grandissimo cara, grazie del supporto e dei complimenti, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao carissima!!!^^ Non mi stancherò mai di dirti che non ti devi assolutamente giustificare per nessun ritardo! :D Sei già carinissima a lasciarmi queste recensioni bellissime –non cretinate come dici tu- tutte le volte, non posso pretendere niente di meglio ;)

Come al solito riesci sempre a farmi sorridere come una cretina leggendo tutti i tuoi complimenti, grazie :D

Mi dispiace per la storia degli ormoni, non credevo che Dave potesse avere quest’effetto xD

La scena della macchina è stata abbastanza difficile da descrivere per me, quindi sentirmi dire che ti è piaciuta per me è una gioia immensa**

Sono contenta che Allison ti piaccia così tanto^^ Hai capito alla perfezione il suo carattere, lei è proprio così =)

Mi piacerebbe davvero tantissimo vedere te ed Allie inseguire Dave con i guantoni per menarlo, sarebbe una scena divertentissima! :D Beh ma hai ragione scusa ù_ù povero Winnie The Pooh, che ha Dave contro di lui? xP

David sta diventando anche dolce sì** Vedrai fra due capitoli però che non sempre lo è…quando non è con Allison è diverso :P

Sto ancora trattando con Babbo Natale; per il momento si rifiuta di portarti Dave e Kev perché sono troppo pesanti per la sua slitta, ma vedrai che a suon di calci farò cambiare idea al buon vecchio Babbo! xD

Credo anche io che il tuo 2 più 2 sia giustissimo ;) Beh, vedrai più avanti attraverso un pov di Vicky come si sono conosciuti e cosa li ha divisi…e non dico altro, parlo troppo! :P

In questo capitolo hai visto che è successo…e nel prossimo le cose andranno malino, ma tranquilla che sistemerò tutto! =D

Spero tu sia riuscita a dormire nei giorni scorsi, nonostante il grosso punto di domanda che avevi su questo capitolo xD Un bacione grande cara, grazie per tutto, Bec :D

 

 

fallsofarc: Tesoro non so più come dirti di non preoccuparti assolutamente dei ritardi! =) Con tutti quelli che faccio io poi >.< 

Anche io sono rimasta indietro con i regali di Natale xD Eh sì, scrivere porta via molto tempo, ma è uno sfogo imparagonabile :D

Sentirti dire ogni volta che adori le battute tra Allie e Dave non mi stanca affatto, mi riempie sempre di più di gioia*_*

Vedo che gli occhi da cucciolotto di Dave hanno riscosso molto successo xD Mi fa molto piacere, anche se lui non si è dimostrato molto entusiasta! Eh beh, povero, per uno che vuole fare il duro sentirsi dire che ha gli occhi da cucciolotto non è il massimo, gli ha smontato l’orgoglio, muahahah xD

Hai proprio ragione a dire che la paura di Allie che un ragazzo possa vedere quella foto è la stessa che abbiamo più o meno tutte xP Nemmeno io sono mai venuta bene in foto, non sono per niente fotogenica :P

I tuoi complimenti sono sempre una carica di coraggio e autostima pazzesca (autostima che poi va sotto i piedi dopo che leggo i tuoi meravigliosi capitoli, ma questi sono dettagli xP), grazie^^

Puoi ripeterlo tutte le volte che vuoi che Allie e Dave sono divertenti –e anche un po’ cretini aggiungo xD- io non mi stancherò mai di sentirlo, mi fa sempre piacere =D

Eh sì, Dave mi è uscito quasi un gentleman quando si è fermato xP Inizia a provare qualcosa, ma diciamo che ha anche voluto evitare una litigata :D

Allison è molto dispettosa e vendicativa xD Alla fine si è vendicata nell’unico modo che poteva; ordinando addirittura del vino francese che poi si rivela uno schifo totale xP

I pensieri malinconici di Dave mi vengono quando sono malinconica anche io xP Involontariamente tante volte influisco sui loro pensieri :)

Titanic lo hanno rifatto anche da poco in tv, quel pezzo l’ho riscritto dopo averlo visto non so quante altre volte xP Mentre scrivevo poi mi ero immedesimata benissimo nella storia (:

Non ti preoccupare assolutamente per la storia Seattle/Boston, è stato un errore mio^^ Ho controllato e avevi ragione tu sul fatto che Forks fosse dalla parte di Seattle, mi ero confusa pure su quello xP

Se odi adesso Mark, non oso immaginare quanto lo odierai più avanti! =P Vedrai però come lo sistemeranno poi ;) sono molto crudele io nelle vendette xD

Eh sì, un po’ come Bea con Simone, anche Allie ha voluto gestire la cosa da sola. Oltretutto, c’è qualche dettaglio da ricordare: David non sa niente di Mark, non sa che Allie ci usciva insieme –contemporaneamente era come se stesse con entrambi- e che lei gli ha mentito quella sera in discoteca dicendo che il ragazzo che chiamava al suo cellulare non era né il suo ragazzo, né lo stesso che aveva visto lui al suo tavolo. Ci giocherà parecchio su Mark con queste piccole bugie di Allie in presenza di Dave…

Eh, la mamma di Allie alla fine si mette in mezzo >.< Però è preoccupata per la figlia, per me è già tanto che non l’abbia relegata in casa xD

Le tue recensioni non sono meravigliose, sono molto di più!^^ Io le adoro, leggerle mi mette di buon umore^^

Sono sempre più che contenta di sostenerti tesoro, per qualsiasi cosa tu abbia bisogno di sfogarti ci sono sia su msn che sul cell (anche se non ho mai soldi, ma sono dettagli xD)

Un bacione grandissimo, ti voglio bene, Bec^^

 

 

 

eulalia_17: Ed ecco qui la Scrittrice che nasconde i suoi capolavori nella memoria del suo pc!Bea ti dovrei rimproverare, ti conviene muoverti a ricopiare la tua storia perché io sono impaziente e sono curiosa di vedere come andrà avanti! :D

Ah, pardon, ho iniziato la risposta nel modo sbagliato:

Beaaaaaaaaa!!!!!!!!Ecco, questo era il modo giusto xD Sorvolando sulla mia scemenza, ricopiata la storia la devi assolutamente postare, altrimenti interpello la Chia e in due ti stresseremo finché non lo farai ;)

Detto questo, sì i Woldrich hanno fatto qualcosa al loro piccolo pargoletto Dave xD Ma anche a qualcun altro…

Mi fa piacere che anche l’altra mia schifezza ti sia piaciuta^^ Proprio ieri sono andata avanti a scrivere qualcosa, ma non è venuto tanto bene xP

Tornando al capitolo, sono contenta che ti abbia fatto sconquassare! xD

Oddio ti son piaciute così tante scene?*____* Basta, ormai sono a Pensierolandia come Bea (l’altra xD) sono partita per la tangente per la contentezza, grazie^^

La storia del vino mi è venuta fuori così di getto, ho cercato su google nomi di vini francesi costosi, non ho la minima idea di che sapore abbia quel vino, poraccio, magari è pure buono xD

I pensieri di Dave sul Titanic non so nemmeno io come mi siano venuti, mi ero calata proprio nella parte allora dai =D

Ma…no cioè Bea, ma che esclamazione è “Granitacruda”?Tu me lo devi proprio spiegare xD

Va beh, Mark è odioso sì, più avanti lo odierai mooolto di più >.< Uhahahah, povera Hele che ha fatto di male per meritarsi Mark? xD

Sono contenta che Dave e Allie abbracciati ti siano piaciuti così tanto*___*

Eh la mamma è la mamma….frase che non vuol dire niente lo so ù_ù Comunque, sua madre come hai visto da questo cap combinerà non pochi casini e nel prossimo le cose andranno male male ç_ç Ma, c’è sempre un ma, si risolveranno ovviamente, prima o poi xD

Un bacione grandissimo cara, concludo qui perché sto smaniando per leggere il tuo capitolo :P Grazie per tutto, Bec =)

 

 

 

Detto questo Bec stramazza al suolo per tutte le bellissime recensioni che ha letto*__* Scherzo, ma ci è mancato poco xP Grazie veramente ragazze siete carinissime^^

Dicevo, detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Divina Secretly di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17 – la Mitica Love Penalty di Trappy – e udite udite, una new entry, la Stupenda Per Amore di un Ladro di silvietta_in love 4ever ^^ 

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Dovevo postare la scorsa volta la scheda della madre di Allie, ma mi sono dimenticata -.- un applauso a me? :P Dovrei postarla nei prossimi giorni comunque, sperando di ricordarmi ^^

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

Ringrazio infine le 59 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 56 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** I don’t want to see you anymore (Non voglio più vederti) ***


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Capitolo 10: I don’t want to see you anymore (Non voglio più vederti)

Capitolo 10: I don’t want to see you anymore (Non voglio più vederti)

 

Allison Pov

 

No!Perchè proprio ora?!

Guardai terrorizzata David che però non si scompose.

-Perché sta suonando?- Chiese inarcando il sopracciglio.

Le quattro. Cenerentola doveva scappare o restare?No…Cenerentola non sarebbe mai scappata dopo aver messo nei cazzi il suo principe azzurro.

-David devi andartene di qui!- Gridai con voce spezzata, non mi sarei sorpresa di vedere delle lacrime sul mio volto.

-Ma che…?- Sembrava confuso.

-Niente, solo vattene da qui ti prego!- Lo interruppi in fretta muovendo le braccia come una forsennata. L’ansia era palese nella mia voce, ma nessuno nella pista da ballo fece caso a me, ripresero a ballare la loro musica da discoteca senza troppi problemi.

David si soffermò a guardami in faccia, piuttosto sorpreso della mia disperata reazione a qualcosa che non si aspettava minimamente.

-Ed è per niente che stai quasi piangendo?- Mi chiese stranito.

Cazzo, cazzo, come facevo a convincerlo ad andarsene prima che arrivasse la polizia?

-Fidati di me e non fare domande cazzo, vai via subito di qui!- Stavolta quasi lo urlai e incominciai a spingerlo verso un lato della nave, verso il molo per farlo scendere. Lui però testardo più di me, si impuntò e fece resistenza fermandosi; in quanto a forza fisica e statura lui era messo decisamente meglio di me e io potevo fare ben poco. La disperazione ritornò prepotente uscendo dai miei occhi sotto forma di gocce bagnate. Era raro per me piangere. Mi era capitato di farlo quando mi avevano rapito, ma solo perché avevo veramente paura e anche in quel momento ne avevo; sì, avevo paura di perderlo.

-Vattene!- Dissi di nuovo con un filo di voce.

-No se non mi dici che cazzo succede!- Sbottò incrociando le braccia prima di ammorbidirsi un po’ guardandomi.

-Allison, mi spieghi che hai?- Chiese sollevandomi il mento con la mano e guardandomi negli occhi.

-Mi dispiace David…- Ed era la verità anche se ero certa che non mi avrebbe creduto.

-Ok, ma per cosa?-

Stavo per riaprire bocca per parlare, ma qualcuno in lontananza mi precedette:

-La polizia!- Gridò terrorizzato.

Subito il panico si diffuse sulla barca, le donne, impaurite, iniziarono a lanciare gridolini patetici, mentre gli uomini si diressero quasi tutti verso gli interni.

Una voce bassa e roca vicino a me mi distrasse dal caos generale che si stava diffondendo.

-Tu…- Mi guardò incredulo –Sei stata tu!- Sbottò guardandomi con disprezzo.

-No, non sono stata io!Mia madre, lei mi ha costretta…-

Non mi ascoltò nemmeno, iniziò a camminare agitato verso la ringhiera della barca. 

Rise nervoso. -Costretta?!- La sua voce era a dir poco sadica.

–Ti hanno forse puntato una pistola alla tempia?- Continuò senza girarsi a guardarmi.

-No…-

-Forse ti hanno minacciata con un coltello o picchiata?-

Scossi la testa esasperata. –No, ma…-

-Allora non credo proprio che ti abbiano costretta mia cara- La sua voce era così fredda e tagliente che mi fece un male assurdo al cuore.

-Mia madre ha sentito tutto, io non c’entro…non volevo!-  Gli afferrai il braccio per convincerlo a fermarsi e a guardarmi, ma lui, non appena lo toccai, si ritrasse come scottato.

-Non toccarmi!- Nella sua voce c’era una minaccia implicita. -Kevin aveva ragione, Kevin ha sempre ragione!Quando cazzo lo imparerò?- Mormorò incredulo fra di sé scuotendo la testa.

-Sei ancora in tempo per andartene!- Lo supplicai con lo sguardo, ma lui nemmeno mi guardò.

-Già certo e abbandonare i miei compagni che ho messo nei cazzi io con la mia stupidità invitandoti qui?- La sua voce sembrava tremasse dalla rabbia.

-Faresti meglio ad andartene tu.- Aggiunse sporgendosi dalla ringhiera e fissando qualcosa là sotto.

Mi sporsi anch’io e notai una ventina di macchine della polizia accostare sul molo proprio in quel momento. Non mi sarei stupita se mio padre avesse chiamato anche qualche agente dell’F.B.I.

-Sono sicuro che il tuo paparino sarà felice di abbracciarti dopo il tuo prezioso aiuto.- Concluse sprezzante.

Non sapevo che cosa dire. Mi sentivo indignata per come mi stava trattando, ma non potevo biasimarlo dopotutto.

-No, io voglio stare qui.- Non mi importava niente di quello che lui stesse pensando, non mi interessava niente di andare da mio padre né di sembrare una bambina capricciosa.

Annuì mentre riprendeva a camminare verso una specie di piccola casupola che era presente sulla barca. -Giusto, così da qui potrai visualizzare meglio la riuscita del tuo piano.-

Perché non si rendeva conto che le sue parole mi ferivano davvero? Incassai il colpo cercando di fermare le lacrime che stavano per uscire di nuovo prepotenti.

-Non so davvero che fare per farti capire che mi dispiace.- Dissi mentre lo seguivo a destra e a manca per la barca.

-Niente. Non puoi fare niente.- Afferrò una pistola e si diresse di nuovo verso la ringhiera facendomi ghiacciare il sangue nelle vene.

-Hai intenzioni di sparargli?Non vuoi davvero scappare?!- Chiesi incredula.

-Tranquilla, tanto ho solo una possibilità su…- Guardò di nuovo le macchine della polizia e i poliziotti che proprio in quel momento stavano prendendo posizione per sparare -…un centinaio direi di beccare tuo padre.-

-Non è solo questo che mi preoccupa…se colpissero te…-

-Oh!- Mi interruppe guardandomi fintamente commosso –Adesso ti preoccupi per me?Ti assicuro che essere feriti nell’orgoglio fa più male di un proiettile.-  Digrignò i denti decisamente incazzato.

-Non sono stata…!-

-Finiscila, vallo a dire a qualcun altro.-

 Prese la mira ed iniziò a sparare ad alcuni poliziotti, che a loro volta cominciarono a sparare ai ragazzi armati sulla nave. Mi tappai le orecchie infastidita da quei rumori e spaventata. Ero nel bel mezzo di una vera e propria sparatoria! Qualcosa alla mia sinistra mi spinse verso il basso e mi ritrovai a terra a fissare la ringhiera che mi bloccava la visuale e mi nascondeva dalla mira della polizia.

-Che…?- Iniziai incerta.

-Stai giù scema!- Sentii sbottare David vicino a me. 

-Ma…- La confusione regnava sovrana nella mia testa.

-Ora muoviti e dirigiti verso l’uscita.- Continuò prima di sparare un altro colpo che mi fece sobbalzare.

-No.- Mormorai e fu incredibile ma riuscì a sentirmi. Mi alzai appena, giusto quanto bastava per vedere la polizia e per non farmi vedere da loro.

-Non fare la cretina, muoviti!- Gridò adirato prima di mirare ad un altro dei poliziotti.

Non appena realizzai di chi si trattasse il mio cuore perse un battito.

-No ti prego, quello è mio padre!-

Mi alzai gridando agitata.

Proprio un millesimo di secondo prima che il proiettile uscisse dalla canna, David deviò prontamente la mira facendo infrangere rumorosamente il proiettile contro il vetro di una macchina.

Il mio battito tornò regolare e ripresi a respirare più tranquilla. David con il braccio sinistro mi fece abbassare di nuovo.

-Grazie- La mia voce fievole era piena di gratitudine. Sapevo che mi avrebbe sentito comunque.

-Non l’ho fatto per te- Rispose freddo abbassandosi anche lui.

-Grazie lo stesso.- Sorrisi commossa. Per quale altro motivo l’aveva fatto?

Una voce alle mie spalle mi distrasse.

-David!- Una ragazza bionda arrivò super agitata e spaventata. La riconobbi subito, era la stessa ragazza di prima.

-Kim?!- Si girò di scatto confuso.

Lei mi fulminò con lo sguardo prima di rivolgersi di nuovo a lui.

-Dave, Kevin è stato ferito!- Strillò agitata e con gli occhi leggermente umidi. –Perde molto sangue, non so che fare...mi...mi fa impressione!- La voce, rotta dal pianto, si affievolì sull'ultima parola.

Aveva il vestito sporco di sangue così come le mani che continuava a passarsi nervosa fra i capelli imbrattandoli di rosso.

Subito vidi Dave irrigidirsi.

-Cazzo!- Mormorò chiudendo gli occhi e tartassandosi a morsi il labbro che iniziò a sanguinare.

Kevin?!Lui era stato ferito per colpa mia?!Mi sentii improvvisamente male…se solo mia madre non avesse sentito quella cazzo di conversazione, se solo non avessi tardato, se solo avessi cercato di convincere mio padre a non farlo…! Se, se, se, tutti se che in quel momento non mi servivano a niente!

-Dove è stato ferito?- Chiese poi con una calma invidiabile che mi stupì.

-Al braccio credo.- Rispose lei cercando di calmarsi.

Non riuscii ad impedirmi di sospirare di sollievo; il braccio. Non era un punto vitale, se la sarebbe cavata.

-Portalo dentro e cerca di fermare il sangue con del ghiaccio. Penso che nell’armadietto bianco del bagno ci siano dei disinfettanti, usa uno di quelli.- Sembrava seriamente poco interessato a quello che stava dicendo, ma con l'ultima frase si tradì: -Fai il possibile Kim, ti prego.- La voce gli uscì spezzata mentre distoglieva lo sguardo dalla biondina.

Lei annuì convinta prima di sparire in mezzo al via vai di tutta quella confusione.

-Usa me…- Quelle due parole mi uscirono dalla bocca come incontrollate.

-Cosa?- Mi guardò confuso.

-Usami come ostaggio per fermarli.- Era l’unica speranza.

-Scordatelo, non mi serve il tuo aiuto.- Ribatté secco. Orgoglioso e testardo come sempre cazzo.

-Vuoi che qualcun altro dei tuoi amici venga colpito?- Decisi di giocare l’unica carta che lo avrebbe convinto.

Si tartassò di nuovo il labbro nervoso. Avevo fatto centro.

-Ti prego…- Lo implorai. La colpa era solo mia, volevo rimediare.

Gli spari continuavano, ma io li sentivo solo in sottofondo. Continuavo ad osservare i lineamenti sofferenti sul suo bellissimo viso, cercando di ignorare gli uomini che pian piano cadevano feriti intorno a noi.

-D’accordo- Acconsentì infine riempiendomi di gioia il cuore.

Mi prese per il braccio e mi strattonò, alzandomi per rendermi bene visibile alla polizia.

Mi passò il suo braccio intorno al collo facendomi sobbalzare. Era una sensazione piacevole in fondo, mi sembrava di essere abbracciata; sentivo il suo petto premere contro la mia schiena e questo non aiutava il battito impazzito del mio cuore. L’unica cosa spiacevole era la sua fredda pistola puntata alla mia tempia.

Com’era prevedibile, comunque, gli spari da parte della polizia cessarono.

Dopo un cenno di David anche i ragazzi sulla nave smisero di sparare.

Mi ero accorta fin da subito che quasi tutti gli adulti, quel Johnny compreso probabilmente, erano fuggiti o dal molo o saltando su altre barche, lasciando la sparatoria in mano ai ragazzi. Che razza di codardi!Ricordai indignata le parole di mio padre: Se anche morisse un ragazzo, lo sostituirebbero con un altro.

Mio padre mi guardò terrorizzato ed improvvisamente mi sentii mancare. Lo stavo facendo preoccupare da morire, che razza di figlia che ero!

-David…- Disse con voce roca attraverso una specie di megafono.

Sentii David dietro di me sussultare appena. Non pensava che mio padre lo riconoscesse subito.

-Ti prego…- Aggiunse implorante. Non era il poliziotto a parlare, ma il padre disperato. Sentivo che il mio cuore stava di sicuro sanguinando. Perché riuscivo solo a fare del male alle persone alle quali volevo bene?

-Lasciala andare, lei non c’entra.- Continuò questa volta con voce un po’ più sicura.

-Vi lasceremo andare- Proseguì facendo alzare mormorii di protesta da parte degli altri poliziotti ancora armati. –Ma ti prego lasciala.- Rimase in attesa di una risposta da parte di quello che lui credeva fosse il mio aguzzino.

-Tuo padre ti vuole davvero bene.- Bisbigliò David contro il mio orecchio con una voce che mi sembrava…crudelmente dolce (possibile?) e che mi fece venire i brividi. La sua testa era appoggiata da dietro sull’incavo del mio collo e la sua vicinanza, per quanto la situazione fosse critica, non poteva fare a meno di farmi ribollire il sangue.

-Non voglio certo privarlo della sua figlioletta obbediente.- Il suo tono di voce si indurì parecchio dandomi decisamente fastidio. Non trovai la forza di dire niente e incominciai a tremare; probabilmente lui stava pensando che avessi paura. Si sbagliava di grosso però. La mia non era affatto paura; se tremavo era perché ero arrabbiata, se non parlavo era perché non sapevo proprio cosa dire.

-Scendi da questa barca…- Ricominciò con una voce bassa che risuonò minacciosa –E ti conviene fare in modo che tuo padre non riprenda a sparare, o il primo che mirerò direttamente alla testa sarà lui.-

Ora sì che avevo paura. Mio padre rischiava solo per colpa mia.

-Seguito da sua figlia ovviamente.- Continuò distendendo –lo sentivo dalla voce- le labbra in un sorrisetto sadico.

Deglutii nervosa -Non lo farai…- Sussurrai senza voce.

-Tu dici?Mettimi alla prova.-

Stavo per dirgli ferita di lasciarmi andare quando lui riprese a parlare tranciandomi definitivamente il cuore in due.

-Ah, un’ultima cosa...- Prese un lungo respiro prima di continuare. -Non voglio vederti mai più.-

Mai più…Alla fine mamma è successo quello che volevi tu…

Quella volta non avrei potuto far niente per impedire alle mie lacrime di scendere. Incominciarono il loro percorso, non disturbate dalla mia mano che solitamente le fermava e asciugava sempre. Perché mi faceva così male?Cosa mi importava in fondo di lui?Per le mie lacrime quella non era una domanda sufficiente per smettere di scendere dagli occhi.

Lui mi lasciò andare, completamente incurante e indifferente al fatto che piangessi.

Non appena fui libera dalla sua stretta corsi più in fretta che potevo verso la scaletta della barca che riportava al molo. Tutti i ragazzi intorno a me stavano bisbigliando qualcosa contro di me, ma io non ci feci affatto caso. Volevo andarmene di lì, volevo sparire, non volevo più vedere lo sguardo d’odio puro che lui mi continuava a lanciare.

Corsi dritta dritta fra le braccia di mio padre che mi abbracciò anche lui piangendo. Ma le mie lacrime erano di tutt’altro genere.

-Non avere paura- Mi sussurrava cullandomi nel suo abbraccio. In quel momento però era da un’altra persona che avrei voluto sentirmi dire quelle parole. Avrei voluto essere fra le braccia di un’altra persona. Una persona che però non mi voleva e mi aveva completamente distrutta spezzandomi il cuore. Non fu necessario dire niente a mio padre per quanto riguardava la sparatoria. Lui mantenne il patto, non ordinò a nessuno di ricominciare a sparare. Mi fece entrare in macchina e lasciò che la barca attraccata al molo si allontanasse.

Sentii in lontananza delle proteste da parte degli altri poliziotti, ma non riuscii bene a capire cosa dicessero perché mi addormentai completamente esausta.

 

 

David's Pov

 

Guardavo ipnotizzato la parete davanti a me senza quasi nemmeno vederla. Un insignificante ragno stava tessendo la sua inutile e insulsa tela. In quella topaia di stanza che avevamo però –più simile ad una cantina- non c’era da stupirsi della presenza di qualche aracnide. C’era da stupirsi della mancanza di ratti piuttosto. Chissà come era finito lì quel ragno, se l’avesse visto Kevin sarebbe morto dalla paura; lui era aracnofobico e odiava gli insetti peggio di una ragazza.

Mi distrassi un attimo ripensando al mio migliore amico; per fortuna era stato ferito al braccio e quindi non era gravissima la ferita. Ora stava meglio, erano riusciti a soccorrerlo in tempo.

Il medico aveva detto che sarebbe bastata qualche ora in più e l’infezione si sarebbe aggravata. Inutile provare anche solo a descrivere la faccia del mio amico non appena aveva saputo che ci era mancato poco perché gli amputassero il braccio.

Il suono del mio cellulare mi fece sobbalzare, chi cazzo poteva essere?Non avevo proprio voglia di parlare con nessuno. Notando però che il rompiscatole continuava a chiamare, mi alzai e, preso da un improvviso attacco di rabbia, lo scaraventai contro il muro, provando una certa soddisfazione nel vedere la batteria staccarsi dal resto del telefono. Al diavolo tutto cazzo!Al diavolo il telefono, al diavolo Allison, al diavolo anche me stesso che mi ero fatto ingannare da quella puttana come niente!Cazzo!Mi sentivo un vero idiota e la cosa che incrementava ancora di più la mia rabbia era il fatto che ero più incazzato con me stesso per essermi lasciato fregare che con lei per avermi fregato. Come era potuto succedere?Come avevo fatto a non accorgermi che lei mi avesse preso in giro fin dall’inizio?Dio, ero stato così cieco!Mi ero lasciato fregare da una ragazza, io!

Risi di me stesso, ributtandomi svogliatamente sul letto prima di riprendere a guardare il ragno che non si era minimamente scomposto nonostante il baccano che avevo fatto rompendo il cellulare.

C’era mancato davvero pochissimo cazzo, la galera non mi era mai sembrata così vicina.

Qualcuno bussò alla mia porta, ma in risposta ottenne solo il mio silenzio. Ma tutti con me volevano parlare proprio in quel momento? Ovviamente il rompiscatole in questione entrò lo stesso fregandosene di quella cosa chiamata privacy. No, mi correggo, la rompiscatole.

-Sei davvero patetico.- Mi annunciò divertita Kim.

Se non avessi avuto altro a cui pensare probabilmente le avrei fatto una scenata per il fatto che fosse entrata senza nemmeno aspettare una mia risposta. Ma la sua voce mi arrivava a malapena. La sentivo come una mosca fastidiosa che ronzava lontana, anche se abbastanza vicina per infastidirmi leggermente. Però in fondo, una mosca poteva anche entrare in camera mia senza permesso, no?

-Grazie.- Risposi con voce atona a qualsiasi cosa avesse detto.

Approfittò del mio silenzio per ricominciare a parlare:

-Johnny sospetta che tu sia complice di quello che è successo alla festa.-

Distolsi immediatamente lo sguardo dal muro per fissarla sbigottito.

-Cosa?!- Domandai con una certa isteria convinto di aver capito male.

-Già. Owen ha parlato; ha detto che tu l’hai fatta inserire nella lista degli invitati.- Iniziò ad attorcigliarsi tranquilla i capelli con la mano, come se la mia vita non fosse dipesa da ciò che avrebbe potuto pensare Johnny.

-Cazzo!- Mi presi la testa fra le mani. Non me ne andava bene una! Ero finito, f-i-n-i-t-o!

-Tranquillo, gli ho detto che pure io conoscevo la figlia del poliziotto, ma che non sapevo c’entrasse con gli sbirri. Nemmeno tu c’entri, lei è stata così furba da abbindolarci tutti…- Cantilenò lasciando andare la ciocca di capelli annoiata.

Il motivo per cui Johnny, potente criminale temuto e rispettato, si fidasse delle parole di una ragazzina a me era sconosciuto. Era stata Kimberly ad aiutarmi quando ero scappato di casa e a propormi di entrare nella banda di Johnny, ma non avevo mai capito come ci fosse entrata lei. Kim non partecipava mai a missioni pericolose, diciamo che se ne stava semplicemente tutto il giorno a non fare niente nella villa di Johnny spettegolando su tutti noi. Avevo pensato diverse volte al fatto che…si fosse diciamo in qualche modo venduta fisicamente agli altri, ma tutti avevano sempre negato.

Mi spiaceva pensare quello della mia migliore amica, ma lei non mi aveva mai voluto dire niente riguardo a quella storia e non aveva mai nemmeno smentito nessuna delle mie ipotesi. Mi era persino venuto il dubbio che lei potesse essere la prostituta privata di Johnny –il che sarebbe stato disgustoso da parte di Johnny che poteva tranquillamente essere suo padre-, ma questo non spiegava come mai Kim fosse lasciata così libera di avere una vita normale, cosa che a noi era stata preclusa e che avrebbe potuto mettere a rischio la nostra copertura.

-Kimmy come…?-

-Sono molto persuasiva.- Tagliò corto evitando domande scomode. -Vuole comunque vederti. Cerca di essere convincente e di confermare quello che ho detto già io.-

La guardai ammorbidendo un po’ lo sguardo. –Perché lo fai?-

-Perché per quanto tu sia stronzo, ti voglio bene cretino.- Schioccò la lingua seccata.

Quando si trattava di esprimere i propri sentimenti, Kimberly diventava come un ragazzo: più chiusa di una cozza. Ovviamente per lei era troppo dire qualcosa di carino senza insultare, ma apprezzavo comunque il gesto.

-Beh allora immagino di doverti ringraziare.- Feci una lieve smorfia accennando poi un sorriso. 

-Figurati…- Rimase un attimo in silenzio non sapendo bene cosa dire. -Alzarti a rispondere costava tanto?- Aggrottò la fronte confusa mentre indicava ciò che restava del mio povero telefono.

-Già.- Risposi sperando che capisse che comunque, in quel momento, non volevo parlare con lei, o almeno non di quello che era successo a quella maledettissima festa. Ma Kim capiva solo quando lo voleva lei.

-Avanti dimmi, chi è lei?- Sembrava parecchio scocciata, come se fare quella domanda le costasse più di qualsiasi altra cosa in assoluto.

-Lei chi?- Provare lo stesso a fare il finto tonto non costava niente.

Un sonoro sbuffo mi annunciò che lei non credesse affatto alla mia ingenuità improvvisa.

-Avrei pagato per vederti fare un’espressione come quella mentre pensavi a me quando ci siamo lasciati.- Spiegò con una vena di tristezza nella voce.

Mi addolcii un po’ e decisi di mettere da parte tutta l’acidità che stavo accumulando.

-Ma quale espressione?- Inarcai il sopracciglio pensando che persino Brad Pitt si sarebbe dovuto inchinare davanti alla mia recitazione da maestro.

-Credi che sia scema forse?-

Stavo per rispondere di sì, che lo pensavo, ma mi interruppe di nuovo:

- È da tre ore che fissi con espressione vuota quel pulcioso aracnide mentre mette su casa!- Sbraitò indicando il pulcioso aracnide in questione. Poveretto, che aveva contro quel ragno?

-Questo perché gli insetti mi affascinano.- Risposi accigliato.

-Ah sì?- Chiese scettica.

-Sì.-

-Non c’entra nessuna ragazza quindi…-

-Nessuna ragazza.- Ribadii annuendo.

Si sedette sul letto guardandomi con fare allusivo.

-Nemmeno quella con cui hai ballato l’altro giorno alla festa?-

Cazzo. Sgamato.

-No, nemmeno lei.- Tentennai un po’ prima di rispondere e quell’indecisione per lei fu una conferma.

-Immagino.- Ribatté ironica prima di sbuffare, -Dave in questi giorni sei sempre distratto e con la testa fra le nuvole. Persino Johnny se ne è accorto!Ha detto che sembrava quasi che fossi in un mondo tutto tuo mentre ti parlava. Per fortuna lui ha sospettato che la tua faccia da idiota fosse dovuta a qualche canna di troppo.- Sorrise di sbieco.

-Infatti è dovuto a quello.- Borbottai. –Non è niente di cui preoccuparsi Kim davvero, lasciami in pace.-

Rimase in silenzio per un po’ scrutandomi il volto. Stranamente non la trovai fastidiosa, la sua presenza mi lasciava del tutto indifferente.

Si scostò vanitosa un ciuffo di capelli dagli occhi prima di sforzarsi di sorridere.

-E tu pensi che ci creda?- Roteò gli occhi annoiata. -Allora?Perchè avete litigato?-

-Non abbiamo litigato.-  Tagliai corto.

Sapevo però che a furia di rispondere alle sue stupide domande avrei ceduto e le avrei detto la verità.

-Che è successo allora?- Continuò curiosa.

-Non sono affari tuoi Kim.-

-Sì che lo sono!Sono stufa di vederti in queste condizioni!-

La guardai fintamente dispiaciuto: -Mi spiace, cercherò di non essere in “queste condizioni” con te nelle vicinanze.-

Scosse la testa rassegnata prima di accendersi una sigaretta. –Non è questo il punto. Si vede che ci stai male. Che le hai fatto?-

La fulminai con lo sguardo. Io?!Io non le avevo fatto niente!

-Perché parti dal presupposto che sia stato io a farle un torto?-

-Mi sembra ovvio.- Disse con voce vellutata. –Perché sei uno stronzo.-

-Grazie Kim, tu hai davvero il dono di far sentire meglio le persone.- Ironia pesante la mia!Sapevo che aveva ragione però, con lei per prima lo ero stato. Chissà come faceva nonostante tutto a volermi ancora bene…

-Ma ti pare. Figurati.- Civettò divertita. -Ti ha tradito?- Chiese subito dopo puntigliosa.

Quando si parlava di Kim c’era sempre una cosa da ricordare: il suo impellente bisogno di pettegolezzi superava tutto, persino il dolore. Era proprio una ficcanaso di prima categoria e anche se la faceva soffrire parlarmi di un’altra, la curiosità aveva lo stesso la meglio.

-Certo che no, avrei massacrato di botte qualcuno altrimenti, no?- Bofonchiai cupo.

Ero sempre stato piuttosto vendicativo, ma ero anche un sostenitore accanito del partito “Non si alza un dito su una donna” e per vendicarmi con una ragazza, di un tradimento magari, tendevo a prendermela sempre e comunque con gli uomini che le stavano intorno. In genere però solo per vendette gravi in cui avevo voglia di prendere a calci qualcuno. Altrimenti mi limitavo a vendette semplici sulla ragazza in questione.

-Sì, probabile.- Concordò. –Allora che ti ha fatto?Su avanti!- Fece penzolare per aria su e giù la sua mano come una vecchia pettegola. –Confidati con la vecchia zia Kim!-

Ridacchiai; a volte era davvero troppo scema.

-Ti ha dato un due di picche!Che poi alla fine ti starebbe pure bene…- Rise smorfiosa più che mai.

-Ti ho già detto che sei un tesoro?- Chiesi ironico.

-Sì, direi di sì.-

-Bene, lo ribadisco.-

-Allora…?- Continuò; non avrebbe ceduto, lo sapevo bene.

Aspettai un po’ prima di rispondere, giusto per lasciarla un attimo col fiato sospeso.

-Ha avvisato lei la polizia…l’altro giorno.- Sussurrai in attesa della sua reazione che di sicuro sarebbe stata tutt’altro che pacifica.

-Cosaa?!?- Appunto. -Lei…dove…cosa…ma…perché?!-

Alzai le spalle cercando di mostrarmi indifferente. Dentro però mi sentivo un vero schifo. Mi ero illuso come un patetico ragazzino delle medie alle prese con la prima cotta. Cazzo, che rincoglionito!

-Che puttana!- Sbottò perdendo la sua “usuale” finezza.

-Già.- Concordai con voce spenta.

Camminò avanti e indietro nervosa per qualche minuto.

Inarcai il sopracciglio divertito. –Così mi consumi il pavimento tesoro.-

-Fottiti!- Ringhiò ancora parecchio nervosa.

-In questi giorni me lo sento dire spesso.- Feci spallucce impassibile.

-Un motivo ci sarà.- Pian piano si stava calmando.

Attesi che si calmasse del tutto e quando fece un profondo respiro sapevo che aveva già riacquistato del tutto la sua solita razionalità.

-Sono sicura che è pentita.- Annuì convinta per dare più enfasi alla sua frase.

La guardai stupito. –Come mai così magnanima?-

-Ha fatto una gran cazzata certo, ma mi rifiuto di credere che non sia pentita.-

-Come fai a dirlo?- Ero davvero curioso di conoscere la sua tesi.

-Perché ho visto come ti guardava.- Fu la sua semplice risposta.

Come mi guardava? Mi chiesi mentalmente cercando di ricordarmi la sua espressione mentre ballavamo.

-E cioè?- Lo scetticismo era evidente nella mia voce.

Fece altri due piccoli passi in avanti prima di fermarsi del tutto.

-Aveva uno sguardo così…innamorato.-

-Mphf…- Non riuscii proprio a trattenere una risata. Lei?Innamorata di me?Kim era completamente impazzita. Certo era chiaro che fosse attratta da me, ma addirittura innamorata!

-Sul serio David, non sto scherzando.- Rispose cupa, per niente contenta della mia risata.

-Non esiste l’amore Kim. O almeno non a quest’età.- Le mie labbra rimasero incurvate lo stesso in un sorriso canzonatorio.

-Quindi tu stai insinuando che io mentivo quando stavamo insieme e dicevo di amarti?- Mi guardò dritto negli occhi trafiggendomi con uno sguardo indecifrabile. Cazzo…si stava affrontando un argomento spinoso che avrei preferito evitare. Il mio sorriso si spense immediatamente. Lei me lo aveva sempre detto quando stavamo insieme, nonostante io non la ricambiassi…

-Non intendevo questo.- Mi difesi leggermente corrucciato.

-E allora a cosa ti riferivi?-

Odiavo essere messo così alle strette. Non sapevo minimamente come risponderle e sapevo che lo avrebbe notato. Non aspettò una mia risposta, mi lanciò un’occhiataccia prima di aggiungere:

-Pensaci…non è così ridicola l’ipotesi che lei sia innamorata di te.- Si girò e si diresse lentamente verso la porta. –Ha il mio stesso sguardo.- Sussurrò pensando che non riuscissi a sentirla, ma il suo sussurro arrivò alle mie orecchie esattamente come un grido, un grido disperato che mi faceva un male assurdo. Odiavo vederla soffrire a causa mia. L’avevo lasciata perché non volevo illuderla, io non l’amavo…Se solo avessi potuto comandare i miei sentimenti avrei ordinato di sicuro al mio cuore di ricambiare il suo amore. Si sbatté la porta alle spalle e quel rumore mi fece rinsavire dai miei pensieri. Possibile che Kim avesse ragione?Possibile che il giochetto che avevo iniziato con Allison fosse diventato qualcosa di più?

 

 

*To be continued*

 

Ed eccomi qua >.< scusatemi immensamente per il ritardo, ma tra le feste e la febbre a 39 non ho avuto proprio tempo di rispondere alle recensioni, scusatemi ancora, mi dispiace tantissimo!

Oltretutto il mio portatile è andato!Puff, scoppiato, morto, crepato, defunto ecc ecc... si è spento da solo mentre lo stavo usando (si surriscalda sempre troppo -.- ) e come l'ho riacceso mi è venuta una schermata blu con le scritte bianche che dice che un file importante per avviare il pc è stato cancellato -.- boh, fortuna che il mio ziettino me lo riparerà come sempre xD Ha una pazienza...l'avrò rotto  6 o 7 volte in un anno quel pc, ammetto che forse un pochino, ma solo un po', lo maltratto xD Ma lui è troppo delicato, suvvia ù_ù

Coomunque, tralasciando i miei insulti all'altro pc (per fortuna ho il fisso, anche se è più lento dell'altro  >.< e più cretino aggiungo...) vi è piaciuto il capitolo?Sì?**No?ç_ç Spero di sì ovviamente, ma una serie di insulti contro di me sarebbero più che meritati visto il ritardo immenso >.<

In questo capitolo le cose sono precipitate ecco...Dave era arrabbiato -giustamente- e non ha voluto sentire nessuna spiegazione di Allie...ma vedrete che lei in un modo o nell'altro saprà farsi ascoltare, è mooolto determinata ;)

Per quanto riguarda Kevin, alla fine avete visto che non è nulla di grave =) Se devo essere sincera all'inizio avevo pensato di farlo morire, per far aumentare l'odio che Dave già prova nei confronti di Allie >.< però mi sono resa conto che scrivere un pezzo così drammatico sul mio adorato Kevin avrebbe fatto piangere anche me, lo adoro troppo ç_ç E poi a quanto ho visto anche molte di voi lo adorano, non potevo proprio toglierlo come personaggio, anche perchè la sua storia doveva per forza essere raccontata^^

Detto questo, vi ringrazio infinitamente per le 19 -basta, torno a letto perchè sto per svenire xD- recensioni** Siete state carinissime a recensire, grazie^^ Ancora non ci credo che ci siano così tante persone a cui piace la mia storia :P

Grazie mille per il sostegno e per le vostre bellissime parole, un bacio grandissimo, dalla vostra febbricitante Bec =)

 

Ps: Oh santociobar!!! (citazione della grandissima eulalia_17 xD) Mi ero dimenticata quasi del fatto che da grandissima cretina -e maleducata- non vi avevo nemmeno fatto gli auguri per Natale! >.< Pensavo di postare prima, mi dispiace...ve li faccio adesso in ritardo, augurissimi^^ (meglio tardi che mai dai xP) Avete passato delle belle feste?Ricevuto dei bei regali? (o soldi dai nonni?muahahah xD) Spero di sì :)

Ve li faccio adesso per il 2010, tantissimi auguri di buon anno carissime, spero che il 2010 sia un anno pieno di gioie e soddisfazioni per voi^^

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

-Lui non vuole vederti.- Sorrise vittoriosa facendomi contorcere lo stomaco per la gelosia.

 

Si intitolerà: Investigating (Investigando)

 

*Risposte recensioni*

 

 

SweetCherry: Ciao carissima!Innanzitutto grazie infinite per tutti i complimenti, mi lusingano tantissimo, grazie ^//^

Sono contenta che ti sia piaciuto il loro ballo e che non ti sia sembrato troppo sdolcinato :P Eh sì, entrambi hanno ammesso di provare qualcosa l'uno per l'altra ;) Allison soprattutto, visto che Dave orgoglioso com'è (e scemo aggiungo XD) ci metterà un po' di più a capirlo come hai visto alla fine di questo capitolo^^

Purtroppo le cose sono andate male in questo capitolo, ma stai tranquilla che Allison non è una che si crogiola nel dolore senza fare niente, in un modo o nell'altro lo rintraccerà e gli dirà come sono andate veramente le cose ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto anche se è un pochino triste in effetti... >.<

Un bacio grande, grazie per il sostegno, Bec :D

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!Devo innanzitutto stra-scusarmi per non aver ancora recensito la tua meravigliosa storia (cosa che farò appena avrò finito con i miei sproloqui qui), ma purtroppo tra i pizzicotti dei parenti a Natale e la febbre non sono proprio riuscita ad avvicinarmi al mio amato pc xD Rimedierò il prima possibile ;)

Passando al capitolo....davvero ti ha fatto venire i brividi la scena del ballo??? ç___ç ok basta, piango, ho delle crisi emotive con la febbre xD Sono veramente commossa per tutti i tuoi complimenti, sei sempre gentilissima, grazie^^

Purtroppo hai ragione a dire che ragazzi così esistono solo nella nostra immaginazione >.< ma non potevo nascere figlia del capo della polizia di NY ed essere rapita da un gruppo di delinquenti per poi essere salvata da un gran bel figo biondo??? xD

Come hai visto da questo capitolo la situazione di Kevin non è grave, il braccio non è un punto vitale ;) tornerà a rompere le scatole come suo solito molto presto^^

Rinnovo i miei ringraziamenti per tutti i tuoi complimenti che ogni volta mi fanno gongolare dalla gioia ^//^

Un bacione grandissimo cara, Bec =)

 

 

___Yuki___: Ciao carissima!^^ Sono contenta di sapere che il capitolo precedente non ti abbia delusa** Così come questo spero :P

I complimenti al pov di Dave mi riempiono sempre di gioia, per me scrivere dal suo punto di vista è sempre un'impresa :D

Eh sì, hai intuito bene, già da questo capitolo le cose iniziano ad andare un pochino male, ma come hai detto tu non staranno lontani per molto ;)

Hai proprio ragione, Anna e Pippi sono una vergogna! Io non le ho mai sopportate, neanche da bambina xD Uh, ironia della sorte Rose è rossa** E Jack è biondo come Dave xD Caspita, mi sa proprio che il mio subconscio ci ha giocato un po' su xD

Eh sì, io adoro le storie complicate** Sarebbe tutto troppo perfetto e noioso se filasse tutto liscio :P

Che ne pensi di questo cap?Ti è piaciuto?Spero di sì :P

Il passato di questi criminali sexy si scoprirà più avanti, così come quello di Kim, che è altrettanto misterioso ;)

Un bacione grande, grazie per le tue parole e per il sostegno, Bec :D

 

 

Sabry87: Ciao cara!^^ Davvero il capitolo precedente era "divino"??*__* Oddio grazie, è un complimento bellissimo!**

Eh sì, sono d'accordo, la madre di Lily è proprio da mandare a quel paese! XD

Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, vedrai che poi le cose si risolveranno ;)

Un bacio grande, garzie per il sostegno, Bec :D

 

 

fratwi: Ciao carissima!!!^^ Ma tu stai scherzando??Non ti devi assolutamente scusare per non aver recensito :) certo, per me è sempre un immenso piacere leggere le tue recensioni, ma non voglio minimamente che tu ti senta in colpa se dovessi saltare qualche cap ;) L'importante è che tu riesca a leggere e ad insultare quella cretina di Allie per non aver avvisato Dave in tempo xD

Davvero hai riletto cinque volte lo scorso capitolo??*__* Ok, basta sto collassando sul posto xD Grazie**

Sono contenta che il loro appuntamente ti sia piaciuto** Addirittura da dimenticare Jack?? xD beh forse anche io mi sarei concentrata di più su Dave che su Jack xD

La chiacchierata madre/figlia è stata abbastanza difficile da scrivere, mi sa che ho reso sua madre odiosa già dall'inizio XD però era da capire, era preoccupata >.< mi fa piacere comunque che ti sia piaciuta**

Eh sì, Allie alla fine ci è andata, ha un caratterino troppo ribelle per potersene stare buona agli ordini di mamma xD

Ok...sto piangendo come una scema dalla gioia XD no davvero grazie, i tuoi complimenti mi lusingano tantissimo, non mi sembra quasi possibile che siano rivolti alla mia storia >.< Sentirti dire che sei riuscita ad immedesimarti in Allie è una grande soddisfazione per me, perchè è proprio questo che vorrei facesse un lettore, che si immedesimasse nel personaggio. E la cosa secondo me è possibile solo se una storia è scritta bene :P

Grazie davvero per tutti i tuoi complimenti meravigliosi Frà, sei sempre gentilissima^^

Un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

 

lilyjuve: Ciao tesoro!!^^ Ma non ti preoccupare assolutamente per gli scorsi capitoli, l'importante è che tu sia riuscita a leggere ed insultare Allie per la sua scemenza XD

Sono contenta che tu sia riuscita ad immedesimarti in Allie mentre si preparava :D Credo che in fondo siamo tutte un po' così quando dobbiamo vederci con qualche ragazzo ;) se poi quel ragazzo è Dave...XD

Il dialogo fra Dave e Kev ha fatto ridere anche me mentre lo scrivevo, la scemenza di quei ragazzi è davvero comica (che poi è la mia perchè sono io che scrivo xD)

Eh Dave non è uno che aspetta più di tanto, in macchina già ci ha provato ;) ma lei non è una delle p* (nella recensione censuro dai XD) che lui è abituato a "sbattersi" di solito xD Però cederà anche lei al fascino di Dave, muhahah xD Ok, sono andata, basta ù_ù

Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti su Dave** Leggerli mi riempie di gioia^^

Eh sì, Allie è stata proprio una cretina ù_ù più che altro era confusa, nemmeno lei sapeva bene perchè volesse andare a quella festa, più che per avvisarlo ci è andata perchè voleva vederlo. Poi all'ultimo, cioè troppo tardi, si è ricordata che avrebbe dovuto avvisarlo. è scema sì xD

Eh ci hai visto bene, quell'uomo era Johnny sì ;) Appena posso posterò la scheda, purtroppo mi si sono cancellate tutte perchè erano nel portatile e dovrò riscriverla >.< Comunque il personaggio che lo interpreta è proprio uno gnocco bono (alla romana!! xD) vedrai poi ;)

Per quanto riguarda Kimberly, io scrivendo la immaginavo proprio così :P Ma tu ovviamente puoi immaginarla come vuoi^^ Angela invece la immaginavo anche io diversa, ma non sono riuscita a trovare un'attrice che le assomigliasse abbastanza xP Anche lei comunque puoi immaginarla come vuoi ;)

Eh sì la misteriosa Vicky agisce nell'ombra ;P più avanti ci sarà un confronto diretto fra lei e Kev, vedrai poi ;)

Allie all'ultimo si è un po' riscattata, l'idea di farsi usare come ostaggio ha funzionato e ha evitato di farsi trascinare in questura xD Purtroppo però non riuscirà in eterno a difendere Dave da suo padre...e non dico altro xD

Ti chiedo scusa per il ritardo di questo aggiornamento, mi spiace tantissimo di averti fatto aspettare >. <

Un bacione grandissimo, grazie per il sostegno e per le tue bellissime parole, Bec =)

 

 

 

 

camii: Ciao carissima^^ Sei la ragazza dell’e-mail vero? Ho ricevuto la tua e-mail e rinnovo di nuovo tutti i ringraziamenti per i tuoi complimenti, mi ha fatto tantissimo piacere riceverla^^

Passando alla storia, non ti preoccupare assolutamente se non hai recensito gli scorsi capitoli ;) l'importante è che ti siano piaciuti :D

Sono contenta che la storia ti incuriosisca e spero che più avanti riesca a prenderti ancora di più^^

Un bacio grande, grazie per la recensione e per i complimenti, bec =)

 

 

 

Ginnylove: Ciao Elisa!!^^ Sono contentissima che la mia storia ti sia piaciuta così tanto, ho i lucciconi agli occhi dalla gioia!*_*

Grazie infinite per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona :P Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto non ti abbia delusa, più avanti poi le cose si faranno più interessanti ;)

La storia è lunga 24 capitoli, ma potrebbe averne di più o di meno a seconda della loro lunghezza; se un capitolo risultasse troppo corto lo unirei ad un altro se invece venisse troppo lungo lo dividerei in due^^

Un bacio grande, grazie per la recensione e per il sostegno, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao tesoro!^^ Purtroppo quelle diaboliche creature -ovvero i piccioni xD- hanno complottato contro di me e non ti hanno consegnato l'avviso di aggiornamento xD Li spenno tutti quei polli inutili ù_ù Rimedierò con questo ;)

Allison è stata influenzata da te mi sa, sta diventando sì una vera combattente xD Anche se, come hai detto tu, probabilmente non avrà voglia di difendersi da Dave xD

Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti sui miei personaggi, ho i lucciconi agli occhi per la gioia*_* Eh sì, sono mooolto incoerenti, un po' come me xD

Si insultano anche da soli come me, mi fa piacere anche a me di non essere l'unica xD Fa bene sfogarsi insultandosi da soli in fondo dai XD

Ahahah, la storia di Edward fa morir dal ridere anche me =D (anche io sono una deficiente che ride delle sue cretinate XD) Solo un ragazzo potrebber essere così cretino però XD E Dave mi è venuto moolto cretino (: poveretto, è solo geloso della sua Allie ù_ù

Eh sì, a Ed fischieranno tantissimo le orecchie, poveretto :D mi odierà, ma posso sopravvivere anche senza di lui se ho Dave x)

Kevin sta bene tesoro tranquilla!Se non è arrivato a Natale arriverà nella calza della befana con tanto di ingessatura al braccio xD

I tuoi complimenti sul lento mi stan facendo sorridere da mezz'ora, grazie** la mia paura più grande era proprio che potesse risultare troppo zuccheroso, io poi le cose troppo dolci non le tollero >.< i tuoi complimenti mi hanno rassicurata :D

Le tue recensioni sono sempre una gradevolissima sorpresa, non dici mai scemenze e i tuoi complimenti infondono tantissima autostima ad una scrittrice insicura e paranoica come me xD Quindi ti ringrazio di nuovo per tutto e questa volta provvederò a far arrivare il pennuto a destinazione, promesso :P

Un bacione grandissimo, Bec (:

 

 

pirilla88: Ciao Vale!^^ Grazie infinite cara per tutti i tuoi complimenti, sei davvero troppo buona, non li merito :P

Sono contenta che la scena del ballo ti abbia fatto emozionare, era proprio quello il mio scopo** Speravo comunicasse qualcosa al lettore (:

Dave alla fine se l'è cavata come hai visto...ma purtroppo per lui non ci sarà sempre Allison ad aiutarlo con suo padre ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grandissimo, bec :D

 

 

__piccola_stella_senza_cielo__: Ciao Ileana!!!^^ Grazie mille per tutti i complimenti alla mia storia, mi hanno resa felicissima^^

Sono davvero contenta che David ti piaccia (:

La polizia alla fine è arrivata ma come hai visto la cosa si è risolta più o meno ;)

Capirai tutta la storia Vicky/Dave/Kev più avanti tramite un pov di Vicky, lei stessa racconterà come sono andate le cose =)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione e per il sostegno, Bec =)

 

 

Jes Potter: Ciao carissima!!!!^^ Tu non puoi neanche lontanamente immaginare quanto stiano brillando dalla gioia i miei occhi in questo momento*_* ok, forse puoi, ma questa faccina (*_*) non rende giustizia comunque xD

La scena del ballo era importantissima nella storia e leggere il tuo giudizio mi ha fatto più che piacere^^

Eh sì...proprio perchè mi ricordava Notthing Hill l'ho scelta*_* Quel film è stupendo, così come Hugh Grant, ma va beh, sorvoliamo xD

Oddio ti ha ricordato tre metri sopra il cielo????Noooo!!!(scusa, attimo di panico xD) mi dispiace di averti traumatizzata con quel pezzo >.< spero che non succeda più, che non ci siano altri pezzi in stile Moccioso xP Questione di gusti certo, ma io i libri di Moccia (tantomeno i film O.o) proprio non li reggo >.<

Beh Lily è cretina ù_ù cambia idea in continuazione perchè nemmeno lei sa bene che fare, da una parte c'è il padre e la giustizia, dall'altra l'amour e la criminalità** alla fine non ha deciso da che parte schierarsi e ha fatto la cretina ballando tra le nuvole -.- colpa mia, mi ero incantata anche io mentre scrivevo, lo ammetto xD

Grazie mille per gli auguri, sei stata molto più previdente di me (: io quando ho postato quasi non mi ricordavo che mancasse poco a Natale :P Augurissimi di buon anno anche a te, un bacione grande, Bec =)

 

 

Alexis_edina: Ciao Alexis!!!^^ Ma non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo, ti capisco benissimo per quanto riguarda la scuola guarda, i prof sembrano divertirsi a rovinarci la vita con le loro subdole verifiche -.- Se non altro adesso possiamo goderci le vacanze XD Tanto io mi ridurrò all'ultimo a fare i compiti :D

Grazie per tutti i complimenti, sei troppo buona non me li merito xP

In effetti nemmeno io so tanto bene perchè ho lasciato che Lily chiamasse Angie O.o mi è venuto così xD Inizialmente avrebbe dovuto entrare anche lei alla festa e incontrare Kevin, ma veniva tutto troppo lungo e non sapevo bene come sviluppare la cosa >.< quindi alla fine ho lasciato che Angie tornasse a casa xD

Sono contentissima di sapere che il loro bacio ti è piaciuto** Pensavo non fosse all'altezza delle aspettative xP

Allie è stata un po' cattivella a vendicarsi comprando le cose più costose, però si sa che noi donne un pochino cattivelle lo siamo quando vogliamo ;)

Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione, Bec (:

 

 

 

lilysol: La definizione che hai dato tu su Dave ed Allie è stupenda*_* Io stessa non avrei saputo definirla meglio^^

Loro assomigliano a Romeo e Giulietta più di quanto pensassi, tranquilla però che per loro non ci sarà un finale altrettanto tragico^^ Sono un'accanita fan del lieto fine :P Ogni tanto magari (specie se sono di cattivo umore xD) mi capita di essere un po' drammatica, ma cerco sempre di minimizzare :D

Grazie infinite per tutti i tuoi complimenti, infondono tantissima autostima ad una scrittrice noiosa, paranoica e insicura come me xD

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie ancora per tutto, un bacio grande, Bec =)

 

 

DreamsBecameTrue: Ciao Federica [posso chiamarti Fede? :)]!!^^ Davvero hai letto tutti e nove i capitoli in tre ore???Oh mamma, sto collassando sulla tastiera dalla gioia*_* Sono contenta che la mia storia ti abbia presa così tanto^^

La scena della macchina è stata abbastanza difficile da scrivere, specie perchè mi veniva da pensare a quel figo di Dave (che io immagino come un ragazzo che conosco in carne ed ossa XD) nella macchina con me...cioè, con Allison ovviamente ù_ù Ti assicuro che non sembri affatto una maniaca, qui con gli ormoni siamo messe tutte un po' male, benvenuta nel club xD

Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti^^ Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo :)

Un bacio grande, grazie per la recensione, Bec =)

 

 

Sybille: Ciao!!^^ Sono contentissima di sapere che la mia storia ti abbia preso così tanto!*__* Così come sapere che Dave ti sia piaciuto mi sta facendo gongolare dalla gioia xD

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa =)

Un bacione grande, grazie per tutti i complimenti e per il supporto, Bec =)

 

 

Punk936: Ciao!!^^ Mi fa piacere che la mia storia ti abbia presa così tanto*__* Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e non abbia deluso le tue aspettative :D

Nei prossimi le cose tra Dave ed Allie si sistemeranno vedrai ;)

Grazie infinite per tutti i tuoi complimenti cara, un bacione grande, Bec :)

 

 

fallsofarc: Chiaaa!!!!tesoro, come al solito leggere la tua recensione mi ha riempita di gioia =D è stato proprio un raggio di luce in una profonda coltre di nubi (questa frase la pensa Kev nel cap sulla sua storia che ti ho mandato, gli ho rubato pure le battute xD)

Non ti devi assolutamente preoccupare per nessun ritardo, ti capisco benissimo per quanto riguarda i parenti ed il cibo :D mi sa che dovrò mettermi a dieta dopo tutto quello che ho mangiato xD

Comunque sono io quella che deve chiedere scusa visto che mi sono persa un tuo capitolo >.< appena il mio cervellino stupido ritorna a lavorare corro subito a recensire anche quello!

Grazie tesoro come sempre per le tue meravigliose parole, mi stai quasi facendo credere che la mia storia non faccia del tutto schifo :P Ok, basta, mi merito una padellata in faccia lo so >-< ma tu puoi capirmi, tra paranoiche ci si intende XD

Per quanto riguarda la scena del ballo -che io ritenevo una scenetta piatta e senza senso- sei riuscita a farmi apprezzare anche quella guarda con le tue parole :D Non mi merito tanti complimenti >.<

Beh se non ci fosse stato il tuo betaggio perfetto avrei postato con un mucchio di errori, ne faccio veramente di stupidi ed imbarazzanti xD

Ti ringrazio davvero Chia per tutto quello che scrivi nelle recensioni e per tutte le volte che mi supporti (meglio dire sOpporti, vero? xD) sei una beta fantastica, una Scrittrice bravissima e un'amica unica (:

Ti voglio bene, un bacio grande grande, Bec =)

 

 

eulalia_17: Beaaaaaa!!!!!!Oh santissimo colabrodo! (ma mi hai contagiata??? xD) Dimmi che non è troppo tardi e che non sei partita! Su Beuccia, dillo, dillo, dillooo! Ok basta, sto diventando isterica xD

Mi spiace tantissimo di essere riuscita a postare solo adesso, volevo mandartelo su msn il cap, ma quel coso lì si continua a disconnettere e non mi manda più niente >.< stupido pc fisso...grr...

Coomunque, tanto ci sono le tue recensioni a tirarmi su il morale :D Il modo in cui insulti le creaturine della mia immaginazione è un divertimento unico xD

La madre di Lily la odio pure io ù_ù ma che stronza!Vai Beaaaaa, prendila a pugni!!!! (grido dal bordo ring con i pon pon ù_ù)

Avevi proprio ragione a dire che Allie è cretina, ma che vuoi che ti dica, tale scrittrice, tale protagonista xD No va beh dai, io non avrei mai detto niente ù_ù

Eeeh sì, Dave si era messo d'accordo con il dj*__* Sapeva già che Lily sarebbe andata, ovvio ù_ù il mio Dave sa tutto è onnipresente xD

Uuahahah, sono molto indecisa ancora su quale delle tue famose esclamazioni sia la mia preferita xD Ci penserò e ti farò sapere ù_ù

Ecco brava, con me non si può non parlare, io ispiro loquacità xD Mi sa che non sei l'unica ad essere fusa oggi XD

Eh sì Angie mi fa pena, sopportare Allie non è semplice, ci vuole pazienza, è una santa ù_ù

Ahahah, quella scena con Kim e Dave ha fatto ridere anche me come una scema XD Kim è una grande sì, anche da questo capitolo si vede ù_ù

Mmm...ma io non mi ricordavo di averti detto che non l'avrei messa la precisazione su NY xD Eddaaaai, così tutti sapranno che tu sei stata così fortunata da andare a NY*__*

Sono contenta che il ballo ti sia piaciuto*_* Pensavo venisse fuori una scenetta piatta e superificiale, per fortuna non è stato così dai xD

Spero che il capitolo ti sia piaciuto** Oddio oddio oddio, mi metti ansia con tutti quei ti prego >.< dimmi che hai letto 'sto cavolo di capitolo!!!Mi sentirei in colpa altrimenti >-<

Vado va che devo pubblicare! :D Un bacione grandissimo Bea, garzie per i tuoi magnifici complimenti e per il tuo sostegno, Bec =)

 

 

Detto questo non posso che consigliarvi di leggere la Divina Secretly di fallsofarc – la Bellissima drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17 – la Mitica Love Penalty di Trappy – e udite udite, una new entry, la Stupenda Per Amore di un Ladro di silvietta_in love 4ever ^^

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Mi sa che la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

Ringrazio infine le 71 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 67 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Investigating (Investigando) ***


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Capitolo 11: Investigating (Investigando)

Capitolo 11: Investigating (Investigando)

 

Allison’s pov

 

Era passata una settimana dal giorno della festa in barca. Sempre che fosse possibile definirla una festa.

Mi ero categoricamente rifiutata di spiegare sia a mio padre sia a mia madre –che però sospettava qualcosa- perché fossi lì quel giorno.

Mio padre lasciò quasi subito perdere convinto com’era che la sua bambina fosse andata per dargli una mano ad incastrare quei criminali. Mi rimproverò, certo, per più di sei ore, dicendo che non avrei dovuto più rischiare solo per aiutarlo, ma non indagò molto sulla questione. Mia madre invece sapeva che c’entrava David con tutta quella faccenda e dopo che mio padre le aveva raccontato della minaccia con la pistola vidi la consapevolezza nei suoi occhi.

I giorni successivi che trascorsi a volte sovrappensiero, a volte proprio triste, contribuirono a farle capire più o meno quello che fosse successo. Fortunatamente per me non mi chiese niente. Non me la sentivo proprio di parlarne con lei.

In quei giorni mi riusciva parecchio difficile fare tutto: studiare, cucinare, leggere, fare le pulizie. Ci mancava poco che mettessi il libro di storia in lavatrice da quanto ero con la testa sopra le nuvole.

Persino parlare con Mark era stato più difficile di quanto pensassi. L’aveva presa male, molto male. Aveva chiesto furioso informazioni su quel ragazzo con cui ero uscita, informazioni che gli avevo negato con fermezza. Se ne era andato dicendo che me l’avrebbe fatta pagare, ma non avevo dato minimamente peso alle sue parole, concentrata com’ero su altro.

Ovviamente nei miei pensieri c’era sempre la stessa persona. Era come se i suoi occhi mi perseguitassero.

Da una parte volevo rintracciarlo e in un ultimo disperato tentativo chiedergli ancora di perdonarmi, dall’altra parte però il mio orgoglio si faceva sentire prepotente; mi ero già scusata con lui, perché dovevo continuare ad umiliarmi cavolo?

Ero appena uscita da scuola quel giorno, convinta più che mai a mettere da parte l’orgoglio.

Avevo sbagliato e avrei rimediato a tutti i costi. In fondo, per una persona a cui si tiene, si può anche rinunciare all’orgoglio. Dovevo assolutamente chiarire con lui, anche perché ormai non riuscivo proprio a fare più niente che richiedesse un minimo di concentrazione.

-Lily!Aspetta!-

La voce di Angela mi distrasse dai miei pensieri e mi fece girare confusa.

-Che c’è Angie?- Domandai sorpresa dal tono agitato della sua voce.

-Il ragazzo di cui ti avevo parlato…mio Dio l’ho visto solo adesso, è ricercato dalla polizia!- Incominciò a gesticolare come una matta non riuscendo a calmarsi.

Inizialmente non pensai minimamente al fatto che quel ragazzo potesse essere lo stesso che io avevo messo nei casini.

-E allora?Se ti piace che t’importa?- Alzai le spalle completamente indifferente guadagnandomi un suo sguardo sbalordito.

-Ma sei scema?!È un criminale, mi hai sentito?- Cominciò nervosa a muoversi sul posto.

-Sì ti ho sentito, ma se lui è dolce e gentile non vedo comunque che male c’è ad uscirci insieme.-

Mi squadrò per qualche secondo. –Quel ragazzo ti ha completamente fottuto il cervello.-

Commentò annuendo con aria grave.

-Ma di che parli?- Distolsi lo sguardo infastidita incominciando ad incamminarmi verso casa.

-Un mese fa mi avresti detto che ero pazza e di avvisare la polizia, non di uscirci insieme!-

-Un mese fa avrei detto qualcosa di cretino Angie. Kevin è una bravissima persona…-

Mi bloccai di colpo risvegliandomi dallo stato confusionale in cui ero inizialmente. Avevo detto Kevin?Ma come mi era uscito il suo nome? Bah, ultimamente non facevo che pensare a Dave e al gruppettino di criminali che lo circondava, quindi probabilmente era normale…

-Come fai a sapere che si chiama Kevin?- Si girò verso di me sospettosa.

Un momento, ma allora Angela era uscita davvero con quel Kevin?!Le foto segnaletiche che aveva visto in città le avevo fatte mettere io!Oh Santo Cielo!Io avevo fottuto il ragazzo di cui si stava innamorando Angie facendo il suo nome alla polizia! E indirettamente ero anche responsabile della sua ferita al braccio!

-Oh beh, ho visto quella foto.- Scrollai le spalle indifferente, cercando di mentire con disinvoltura.

Mi sentivo in colpa con Angie per tutte le mie bugie, ma non riuscivo proprio a parlare con lei di tutto quello che mi stava succedendo. Poi Kevin stava bene, era inutile farla preoccupare per niente.

Lei annuì convinta. –Quindi secondo te dovrei lasciar perdere il fatto che è un delinquente?-

-Senza dubbio.-

-Tu hai più rivisto…- Si guardò intorno circospetta, -David?- Sorrise maliziosa dandomi una debole gomitata prima di aggiungere. –Non mi hai più detto niente poi…Se non sbaglio era alla festa a cui ti ho accompagnato.-

-Già…- Non le avevo detto della sparatoria e di tutto il resto, era tipico di me: non riuscivo a raccontare agli altri qualcosa che mi faceva male.

-E come è andata?-

-Non molto bene…scusa Angie non mi va di parlarne.- Abbozzai un mezzo sorriso.

Annuì seria. Aveva già capito tutto, mi conosceva benissimo, sapeva che era successo qualcosa e che appena me la fossi sentita ne avrei parlato. -Non ti preoccupare…quando ti sentirai pronta a sfogarti io sono qui.- Ricambiò il sorriso abbracciandomi.

Quell’abbraccio mi infuse una forza che mi aiutò parecchio a proseguire spedita verso la decisione che avevo preso; rintracciarlo e riuscire a farmi perdonare.

Una volta arrivata a casa e seduta davanti al computer, mi bastò digitare un nome su google per capirne qualcosa.

David Woldrich.

Avevo già provato David Bellick, ma non mi dava nessun risultato.

Al mio secondo tentativo, invece, vennero fuori risultati a bizzeffe:

-Ragazzino di soli 12 anni è sparito misteriosamente durante la mattinata del 23 Febbraio del 2005 mentre i suoi genitori erano fuori per lavoro.

-È sparito la mattina del 23 febbraio l’unico figlio della ricca famiglia Woldrich proprietaria di una delle marche di automobili più in vista nel mondo.

-La polizia pensa si tratti di un rapimento e ci terrà presto informata.

-Non ci sono evidenti segni di effrazione dall’esterno né sulla porta né sulle finestre. I genitori hanno trovato la porta aperta presumibilmente dall’interno, quindi è probabile che il ragazzo conoscesse l’aggressore e abbia aperto la porta.

Ma quale aggressore, David era scappato!Per questo non c’erano segni di scasso, nessuno l’aveva aggredito…

Il sito di una scuola mi distrasse dalla lettura di tutte quelle notizie.

Scuola media privata Dalton.

Una scuola media a cui risultava iscritto nell’anno 2005 David Woldrich…Fantastico!

Cliccando a destra e a manca per il sito trovai in un vecchio archivio l’elenco della seconda classe di quattro anni prima, fra cui nell’ordine alfabetico emergeva anche il suo cognome. Bingo!Annotai i nomi di tutti i suoi ex compagni di classe e ad uno ad uno cercai i loro nomi su internet per cercare di rintracciarli in qualche modo. Stavo per lasciar perdere tutto, scoraggiata, quando finalmente un nome, Andrew Roberts, mi diede un risultato.

-Studente modello della Mahnattan High School viene qualificato per le olimpiadi regionali della matematica.

Grandioso!Certo doveva essere un patetico secchione -chi diavolo avrebbe voluto partecipare alle olimpiadi matematiche?- ma era pur sempre meglio di niente.

Entrai nel sito della sua scuola nell’elenco delle classi e scoprii che doveva uscire più o meno…Oh, il mercoledì alle cinque del pomeriggio. Guardai l’orologio: le quattro. Avrei di sicuro fatto in tempo se mi fossi data una mossa: misi via tutto e mi vestii in fretta e furia prima di precipitarmi fuori casa.

 

Non furono molti i ragazzi ad uscire a quell’ora del pomeriggio, evidentemente doveva essere una specie di corso pomeridiano quello che frequentava Roberts.

A tutti i ragazzi che incontravo chiedevo:

-Scusa, conosci Andrew Roberts?-

La risposta era sempre negativa, tanto che mi ritrovai ad essere incazzata con quel tipo che nemmeno conoscevo per la sua scarsa popolarità. 

Finalmente quando lo chiesi ad un ragazzo più grande ebbi una risposta affermativa:

-Sì, è quello laggiù.- Mi rispose indicando un gruppetto di ragazzi che parlottavano davanti al portone d’ingresso.

-Grazie.- Dissi gentile.

-Di niente gioia.- Ammiccò felice di essermi stato d’aiuto.

Ignorai bellamente il suo sorriso ammiccante dirigendomi verso il tipo in questione.

-Scusa?- Mi sporsi leggermente verso di lui per richiamare la sua attenzione.

-Sì?- Smise di parlare con i suoi amici prima di girarsi confuso verso di me.

 -Tu sei Andrew Roberts?-

Il ragazzo dai capelli neri e di altezza media mi mostrò un simpatico sorriso lentigginoso.

-Sì sono io.-

Bingo!

-Ehm, posso parlarti un attimo?- Domandai guardando di sottecchi gli altri ragazzi.

Lui fece un cenno d’assenso. –Certo.- Salutò i suoi amici e mi seguì in un angolino del cortile.

-Scusa per il disturbo.- Iniziai non appena trovai le parole giuste per farlo. -Io sono Allison…Mack..- Corressi all’ultimo sperando che quello non seguisse Smallville e che quindi non conoscesse l’attrice interprete di Chloe Sullivan. Non sarebbe stata una buona idea dire il cognome di mio padre, era piuttosto conosciuto in città.

Lui non fece una piega così decisi di proseguire:

-Sto scrivendo un articolo per il giornalino scolastico della Millenium High School. Potrei farti alcune domande?-

-Certo, riguardo cosa?- Si informò gentile.

-Ehm…l’articolo è sulla scomparsa di David Woldrich, è un argomento che interessa molto agli adolescenti della mia scuola. Tu eri in classe con lui giusto?- Mi morsi il labbro nervosa.

-…Sì.- Rispose titubante indeciso se parlare o no. Sospetto, molto sospetto.

-Eravate molto amici?- Presi dalla borsa un piccolo block notes per segnarmi qualsiasi informazione rilevante.

-Non proprio.- Fece un mezzo sorriso. –Eravamo più conoscenti che amici, frequentavamo la stessa classe e parlavamo qualche volta, ma nient’altro. David non andava molto d’accordo con i ragazzi.- Si dava un sacco di arie da intervistato mentre rispondeva. Era piuttosto buffo e mi fece sorridere.

-Come mai?- Domandai sinceramente curiosa.

-Beh lui aveva un discreto successo con le ragazze della classe e questo infastidiva parecchio gli altri.-

-Invidia.- Sibilai cercando nervosa di non pensare al fatto che lui sicuramente aveva scatenato le fantasie di molte sue compagne di classe.

-Esatto.- Annuì sorridente.

Annotai tutto; mi interessava sapere il più possibile su di lui anche se quelle informazioni non mi avrebbero aiutata di certo a trovarlo.

-Capisco.- Cercai di mostrarmi indifferente e di ignorare quella fitta di gelosia che mi aveva colto: dovevo seguire il piano.

-Andava bene a scuola?Com’erano i suoi voti?- Chiesi ancora ammiccando maliziosa ad Andrew per incitarlo a parlare; poveretto sembrava stesse per avere un collasso da un momento all’altro.

-Né troppo bene, né troppo male. Era nella media, se la cavava con la sufficienza.-

Annuii annotando anche quello. Poi fu più forte di me chiedere:

-Ti è sembrato forse che avesse un rapporto burrascoso con i suoi genitori?-

Ci pensò su parecchio prima di rispondere. –Non che io sappia. Ogni tanto accennava a sua madre dicendo che era una grande rompiscatole, ma questo lo dico anche io della mia.- Rise divertito. Tutto sommato lo trovavo davvero simpatico e non fu difficile farsi contagiare dalla sua risata.

-Hai idea di cosa gli sia successo?- Chiesi poi con cautela. Speravo di non sembrare troppo precipitosa, non volevo si insospettisse. Tuttavia lui sembrò interpretare la mia domanda come semplice curiosità da giornalista.

-No, ma sono pronto a mettere la mano sul fuoco che sia ancora vivo…- La sua voce si velò con un po’ di tristezza.

-Nonostante siano passati 4 anni?- Sgranai gli occhi teatralmente. –E cosa te lo fa pensare?-

-Beh…- Si tartassò il labbro inquieto.

-Non lo dico a nessuno se è una cosa privata…- Mormorai implorandolo con lo sguardo. Dovevo sapere dove si trovava assolutamente.

-Senti, io non so se lui sia vivo o no. Posso solo dirti che il giorno in cui venne la polizia ad interrogarci una mia compagna di classe ci disse di non dire assolutamente nulla che potesse aiutar loro a trovare David. Disse che lui stava bene, ma che non voleva essere ritrovato…- Abbassò lo sguardo colpevole.

-Chi era la tua compagna?- Ero talmente ansiosa di saperlo che fu difficile trattenersi dal prenderlo per le spalle e scuoterlo con forza per farlo parlare.

Lui annuì fra sé e sé –Credo sia meglio che tu parli con lei. Si chiama Kimberly Stewart; lei e David stavano insieme alle medie.-

Fissai il pavimento senza quasi vederlo. Kim. Diminutivo di Kimberly. La stessa ragazza della festa probabilmente. La stessa del bagno. Stava insieme a David alle medie…

-Ora frequenta la scuola privata femminile Brearly.- Continuò incurante della mia espressione vuota.

Tutto tornava. La Brearly. Ecco cosa ci faceva David alla festa di Tatiana! Kimberly doveva essere una sua amica dato che andava nella stessa scuola.

Mi ripresi un attimo. –Ok, grazie mille dell’aiuto.-

Sorrise simpatico. –Figurati. Mi citerai nell’articolo?- Chiese con occhi elettrizzati dalla gioia.

-Certo.- Sorrisi a mia volta. Poveretto, se avesse saputo che non ci sarebbe stato nessun articolo…

-Grandioso!- Esclamò estasiato come un bambino che ha trovato sotto l’albero di Natale un regalo che aspettava da anni.

 

Mi diressi in fretta e furia a casa prima che i miei tornassero; ufficialmente ero rimasta a casa per finire una ricerca scolastica. Una volta arrivata nella mia cameretta mi rimisi al computer ed iniziai a cercare il nome di quella ragazza su google non ottenendo però alcun risultato. Peccato.

Entrai nel sito della Brearly e notai con sollievo che le ragazze della scuola uscivano giusto una mezz’oretta dopo che uscivo io. Avrei di sicuro fatto in tempo con la metropolitana ad arrivarci.

Passai il resto della giornata un po’ più di buon umore preparandomi ben bene un discorso da esporre poi a Kimberly. Ero piuttosto nervosa, l’idea di confrontarmi con lei, che senza alcun dubbio aveva un legame molto forte con David, mi intimidiva. Preparai la cena e lavai subito dopo i piatti, quelli dei miei compresi, prima di correre a letto fingendo di stare poco bene.

 

David’s pov

 

Le parole di Kimberly continuavano a ronzarmi in testa impedendomi di pensare ad altro. Allison…era innamorata di me? Possibile che avessi appunto le classiche fette di prosciutto sugli occhi che mi impedissero di vedere?

Non riuscivo a concentrarmi sulla nostra missione quella sera. Dovevamo picchiare un certo Gary McBeal che non aveva ancora pagato il debito che aveva nei confronti di Johnny.

Quando scendemmo dalla macchina in quella via buia e ci vide, ebbi l’impressione che sapesse già perché fossimo lì.

-Ehi McBeal!- Lo richiamai sghignazzando. –Dì un po’, ti dice niente il nome Johnny Rydell?-

Lui indietreggiò impallidendo, ma alle sue spalle trovò già pronti Stephen e Paul.

-Ti conviene pagare bastardo se non vuoi fare una brutta fine.- Per qualche sadico motivo adoravo vedere le mie vittime spaventate. Leggevo il terrore nei loro occhi; lo stesso che avevo provato io a dodici anni…

-M-mi serve ancora qualche giorno…- Balbettò l’uomo sulla trentina implorando pietà con lo sguardo. Che peccato. Non avevo nessuna voglia di essere magnanimo.

-Stai scherzando spero?Ti abbiamo già concesso troppo tempo.- Bastò un mio cenno con la testa a far balzare in avanti Kevin e Phin che si avventarono sull’uomo per colpirlo.

Subito dopo fu la volta di Stephen e Paul che lo bloccarono da dietro, permettendo agli altri di prenderlo a pugni senza problemi. Lo buttarono a terra, incominciando poi a tirargli calci su tutto il corpo. Lui si parò il viso con le mani, cercando per quanto gli fosse possibile di evitare che i loro calci lo colpissero proprio in quel punto e lasciando scoperto il resto.

In quattro contro uno. Storsi il naso; un po’ sleale forse, ma a me piaceva vincere facile.

Ma soprattutto la cosa che mi piaceva di più in assoluto era comandare gli altri e stare a guardare mentre facevano quello che avevo ordinato io. Forse era per quello che Johnny mi considerava superiore rispetto agli altri, perché in me aveva visto quella voglia di primeggiare sugli altri, l’istinto di un capo.

Diventavo una persona completamente diversa durante le missioni che ci affidavano, mi sfogavo e facevo uscire quella parte…cattiva di me che normalmente non utilizzavo. Tipo Dottor Jekill&Mister Hide.

Soprattutto quando ero con lei…ero diverso, migliore.

Sbuffai irritato; lei, lei, lei…dannazione non riuscivo a pensare ad altro?! Quella traditrice…Avrei voluto fargliela pagare, ma non avrei mai alzato un dito su di lei, non ci sarei riuscito. Esattamente come la prima volta che l’avevo vista.

Mi riscossi da quei fastidiosi pensieri non appena vidi i ragazzi allontanarsi dal corpo martoriato di McBeal.

Mi avvicinai alla sua inutile carcassa e ghignai. –Visto cosa succede McBeal a chi sottovaluta Johnny Rydell?Ti serva di lezione…- Gli tirai un forte calcio nello stomaco che gli fece quasi uscire gli occhi dalle orbite e parecchio sangue dalla bocca che andò a macchiare l’asfalto freddo. Continuò ad ansimare, non riuscendo bene a respirare, probabilmente per tutte le costole rotte che aveva. Non sembrava nemmeno che mi avesse capito, visto lo stato di semi-coscienza in cui si trovava.

Mi inchinai e lo afferrai per i capelli. –Hai una settimana di tempo, ti conviene avere i soldi perché la prossima volta non saremo così buoni.- Storsi la bocca in una smorfia dispiaciuta. –Ti toglieremo dal mondo facendoti fare la fine che meriti verme.- Strattonai la sua testa sul marciapiede, dove sbatté forte la fronte. Mi alzai ignorandolo.

-Andiamo.- Fu solo un sussurro il mio, eppure bastò per fare avviare tutti gli altri verso la macchina.

decisamente…quando ero con lei ero una persona migliore…

 

 

 

Allison’s pov

 

 

Mal di piedi. Quelle dannatissime ballerine mi stavano stritolando il piede impedendogli quasi di respirare. Mannaggia a me e alla mia fissa per le scarpe carine. Ma possibile che la combinazione comode/carine non fosse reperibile in un paio di scarpe?O erano carine e tremendamente scomode o erano terribili e comode.

Continuai nervosa a saltare da un piede all’altro mentre osservavo le studentesse della Brearly uscire da scuola.

Non ero praticamente riuscita a concentrarmi per tutta la durata delle lezioni quella mattina. Angela aveva intuito qualcosa di sicuro, ma il fatto che non ne avesse accennato minimamente mi preoccupava. Probabilmente per lei la faccenda di Kevin era molto più grave di quanto pensassi.

Riconobbi subito Kimberly in mezzo alla folla, come si poteva non riconoscere un angelo? Era molto alta e l’uniforme scolastica fasciava alla perfezione il suo fisico asciutto e slanciato da modella. I capelli mossi ricadevano in morbidi boccoli sulle spalle e i suoi occhi azzurri sembravano sprezzanti ed altezzosi anche mentre guardava le sue amiche.

Mi feci coraggio e mi diressi verso di lei per parlarle. Non sapevo che reazione aspettarmi da parte sua, forse non sapeva nemmeno che ero stata io ad avvisare la polizia.

Mi sporsi verso di lei tossendo leggermente per palesare la mia presenza.

-Scusa..-

Non appena si girò verso di me vidi un bagliore di consapevolezza attraversare i suoi grandi occhi azzurri; mi riconosceva.

-Che ci fai qui?- Mi chiese fredda come l’azzurro dei suoi occhi. Per fortuna mi sarei potuta risparmiare la sceneggiata sull’intervista.

-Posso parlarti?- Guardai le altre ragazze allusiva prima di aggiungere –E’ importante.-

Lei ci pensò un po’ su prima di annuire e fece un cenno alle altre ragazze che, sorprese, se ne andarono borbottando qualcosa contro di me.

-Immagino tu sappia perché sono qui.- Incominciai muovendomi sul posto nervosa e tenendo lo sguardo basso. Quella smorfiosa mi metteva in soggezione porca miseria! –Ho assolutamente bisogno di parlare con lui.- Fissai i miei occhi imploranti nei suoi ancora gelidi sperando che capisse quanto stessi soffrendo per tutta quella situazione.

-Lui non vuole vederti.- Sorrise vittoriosa facendomi contorcere lo stomaco per la gelosia. Quanto era bella quando sorrideva, che ci aveva trovato David in me?

-Lo so.- Ammisi seria non abbassando lo sguardo e continuando a fronteggiarla. –Ma io devo dirgli un’ultima cosa, devo fare un ultimo tentativo…è importante, ti prego.- Mi sarei gettata ai suoi piedi implorandola e calpestando il mio orgoglio se fosse servito a farmi rivedere David.

-Senti mi dispiace- fece brusca schioccando la lingua nervosa –ma io non posso farci proprio niente se non vuole vederti.-

Annuii rassegnata. –Capisco…- Sospirai osservandomi un attimo intorno prima di guardarla di nuovo per riprendere a parlare. –Senti io lo so che non hai nessun motivo per aiutarmi, ma…- Gli occhi mi si inumidirono dandomi una vista sfocata del suo viso. Li sfregai infastidita con la mano prima di continuare –Ti prego, potresti dirgli che mi dispiace da morire?E’ importante.-

Scrutò a lungo il mio viso prima di rispondermi in modo serio -Perché dovrei farlo?-

Non mi fu difficile trovare una motivazione. –Perché entrambe gli vogliamo un bene dell’anima e ci teniamo a lui.- Era implicito che fosse innamorata di lui dal modo in cui l’aveva guardato alla festa, una ragazza queste cose le capisce.

Abbassò lo sguardo inumidendosi le labbra. –D’accordo.- Rispose fissando di nuovo i suoi occhi gelidi e altezzosi nei miei.

-Grazie.- Sorrisi di poco, prima di girarmi per andarmene.

-Ehi Anna dai capelli rossi!- Mi richiamò sprezzante facendomi fare una smorfia per l’irritazione. Mi girai e la fissai in attesa.

-Non so cosa ci trovi lui in te, ma come hai detto tu gli voglio bene e voglio aiutarlo.-

Cosa intendeva dire con il fatto che “volesse aiutarlo”?

–Vieni qui, domani alla stessa ora.- Tirò fuori dalla tasca della borsa una sigaretta e se la mise in bocca. –Non ti posso promettere niente, ma penso che potrai dirglielo di persona.-  La accese facendo poi una piccola smorfia di indifferenza.

Sentivo che stavo per buttarmi in lacrime ai suoi piedi per ringraziarla.

-Grazie.- Dissi con la voce carica di gratitudine e gli occhi umidi.

-Sia chiaro però- Incominciò seria dando un colpettino con l'indice alla sigaretta. -Mettilo di nuovo nei casini e io ti spezzerò le tue ossicina.-

-Non sarà necessario.- Affermai sicura sfoderando un sorriso luminoso, di quelli che non ero più riuscita a fare dopo quella festa.

Fece un cenno con la testa prima di sparire fra la massa di studentesse accalcate lì all’uscita.

 

 

 

*To be continued*

 

 

Bene, inizio questo mio solito sproloquio scusandomi immensamente con voi per quest’altro ritardo >.< Purtroppo del mio pc (il portatile ç_ç) non ne ho saputo più nada, è in riparazione da mio zio che è molto impegnato fra il lavoro e sua figlia di appena un anno e quindi non ha molto tempo da dedicare al mio povero pc >.<  Ha detto che cercherà di ripararlo il prima possibile, lo spero…

Con questo non posso quasi nemmeno postare, ha la connessione troppo lenta e non riesce a caricare un codice html così grande…-.- quindi si blocca dopo che clicco su “aggiungi nuovo capitolo”, uff >.<

E ci tengo a ringraziare infinitamente la mia beta Chiara (fallsofarc) per aver postato lo scorso capitolo, senza di lei non avrei saputo che fare xP

Detto questo non posso non fare le mie classiche domande che di sicuro voi tutte già odierete xD Ovvero: vi è piaciuto il capitolo?Come lo avete trovato?Vi è sembrato che Kim sia stata troppo buona con Allison?? Per quest’ultima domanda voglio fare una precisazione per chi pensa che la risposta sia un sì:

Kim e Dave sono legatissimi, il loro rapporto è molto più profondo di quanto magari si possa pensare –cosa che verrà comunque approfondita più avanti-.

David è scappato di casa, non ha più contatti con la sua famiglia, quindi è come se non ne avesse più una. L’unica sua famiglia sono Kim e Kevin, vuole un bene dell’anima ad entrambi, sono come fratelli per lui.

Per Kimberly la cosa invece è diversa; lei è innamorata e farebbe qualsiasi cosa per lui. Ma non è stupida, né un’illusa, sa benissimo che David non l’amerà mai, così come sa che lui è innamorato di Allison e viceversa. Non lo avrebbe di certo mai lasciato alla prima che passava, ma ad una veramente innamorata di lui…

Ma perché ve lo sto dicendo???xD Non lo so se devo essere sincera, visto che queste cose verranno spiegate meglio da Kim nel prossimo capitolo in un suo pov xD

Volevo solo precisare, magari qualcuna di voi è rimasta delusa dal fatto che Kim si sia fatta da parte così presto >.<  

Per quanto riguarda il resto del capitolo…beh spero che vi sia piaciuta anche l’investigazione cretina di Allie xD

Per quanto riguarda Dave invece…beh, non è un angioletto, in questo capitolo è uscito fuori il suo stesso lato “cattivo” di quando ha ucciso Tom la prima volta che ha incontrato Allison. Spero che questo non ve l’abbia fatto rivalutare negativamente xD

A proposito di questo, volevo dirvi che ho intenzione di pubblicare, quando avrò di nuovo il mio pc -.-, una spin-off della storia. Non avevo niente di meglio da fare ieri pomeriggio e così mi son messa a scrivere un possibile primo capitolo della storia dalla parte di Dave, ovvero il pezzettino prima del suo arrivo alla villa di Tom e del suo incontro con Allison, cosa che comunque ci sarà visto che si interromperà proprio nel momento in cui inizierà il suo primo pov in Kidnapped by Love xD

Ok, sicuramente starete pensando: “Oh no, non solo ci dobbiamo sorbire la storia, mo’ pure ‘sta roba?!” xD E avete ragione! ù_ù non è obbligatorio leggerlo comunque per capire meglio la storia tranquille^^

Detto questo non posso che ringraziarvi infinitamente per tutte le vostre recensioni, io davvero non ho parole, nessuna parola potrebbe farvi capire esattamente quanto vi sono grata per il vostro incoraggiamento^^ Io poi sono veramente pesante da sopportare me ne rendo conto xD

Un bacione grandissimo, grazie di tutto, la vostra Bec =)

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

-Dieci minuti.- Concesse facendomi liberare il cuore da una morsa che lo attanagliava da più di una settimana. –Non di più.- Chiarì gelido. 

 

Si intitolerà: Enemy or Friend?(Nemica o Amica?)

 

 

*Risposte recensioni*

 

___Yuki___:  Ciao carissima!^^

Mi fa piacere vedere che tu abbia compreso appieno la situazione di entrambi e l’abbia analizzata razionalmente, senza insultare i due cretini che ho tirato fuori come protagonisti xD

In compenso però, mi merito insulti sì per la storia di Kevin >.< Un po’ cattivella lo sono a volte, lo confesso :D Ahahahah, hai ragione alla fine ci va di mezzo sempre lui per colpa degli altri due idioti! Lui che non c’entra niente finisce per essere ricercato e sparato, poveretto ù_ù

Beh minacciare per sport è divertente, io lo faccio spesso xD Per la storia del bicchierino…no tranquilla, non si era notato xD

Prometto comunque di non far più subire niente al povero Kev (o quasi dai xD), anche perché deve ancora riuscire a raccontare la sua storia! (:

Il discorso che hai fatto sulla frase di Dave non fa una piega, ci hai proprio visto giusto, c’entra il suo passato con quelle parole…mi sarebbe piaciuto scrivere quella parte dal suo pov, ma così si sarebbe capito tutto subito, invece preferisco che la cosa si venga a sapere nel momento esatto in cui sarà Allie a scoprirlo ;)

Certo che parlerò del suo passato, non vedo proprio l’ora di pubblicare quel capitolo, spero solo che la cosa non deluda >.<

Sei davvero bravissima cavolo** Leggere la tua recensione mi sta facendo sorridere come una scema (è normale, lo sono xD), hai capito tantissimo di quello che volevo comunicare** Tutto il discorso che hai fatto tu sul fatto che quei ragazzi sono stati cresciuti dalle persone sbagliate, è più o meno lo stesso discorso che farà mentalmente Dave più avanti**

Kim come hai visto da questo capitolo è proprio tosta sì, oltre che un’ottima osservatrice :D Onestamente io non sarei mai riuscita a rinunciare così ad un ragazzo di cui sono innamorata, ma io non sono Kim e non era giusto che la condizionassi mentre scrivevo :P Spero che la mia precisazione di prima ti sia piaciuta e non ti sia sembrata sciocca >.< Sono troppo affezionata a lei per lasciarla soffrire all’infinito per David, l’idea di lasciare che aiuti Allison mi è venuta mentre scrivevo, inizialmente doveva essere la stronza di turno che cerca di fottere il ragazzo alla protagonista, ma sarebbe stato troppo scontato :D

Per quanto riguarda la storia sulle sue origini…non ti posso dire proprio niente, mi spiace xD Odio dover fare la misteriosa, ma ti rovinerei la sorpresa altrimenti ;) comunque mi ha reso davvero contentissima leggere la tua supposizione, se ti verranno in mente altre idee riguardanti Kim o Dave sarei curiosissima di conoscerle lo stesso :D

Un bacione grandissimo cara, grazie per la tua Bellissima recensione, Bec =)

 

 

SweetCherry: Ciao Jessy!^^ Anche a me è dispiaciuto tantissimo scrivere lo scorso capitolo, era davvero triste >.< Poi io sono una che adora scrivere di momenti belli e tranquilli, quando scrivo pezzi così mi commuovo anche io xD

Come hai visto dallo spoiler, nel prossimo capitolo i due si parleranno…non posso dire quale sarà la reazione di Dave, posso solo dire che Allison alla fine riuscirà a dirgli tutto quello che voleva che lui sapesse…

La mamma di Allison la odio anche io!È preoccupata per la figlia ok, ma è lo stesso veramente odiosa! xD

Le cose si sistemeranno sì, ma potrebbe succedere nel prossimo o fra più capitoli ;)

Ti chiedo veramente scusa per il ritardo nell’aggiornare >.< purtroppo non dipende affatto da me :( Spero di riuscire ad avere il mio portatile il prima possibile (:

Le tue parole sono bellissime, non mi sarei mai aspettata di ricevere complimenti così belli, grazie**

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio grandissimo, grazie per il sostegno, Bec =)

 

 

 

Sabry87: Ciao tesoro! =) Sono contenta di sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto nonostante il litigio fra i due >.<

Tranquilla, le cose fra i due si sistemeranno a breve ;)

Un bacio grandissimo, grazie per il sostegno, Bec =)

 

 

camii: Ciao camii!!^^ Guarda, è dispiaciuto anche a me scrivere quel pezzo, ma come hai detto tu, sarebbe stato tutto troppo semplice se le cose fra i due fossero andate sempre bene (: E fra di loro che sono così diversi, di problemi ce ne saranno altri purtroppo >.<

Oddio mi dispiace di averti fatto preoccupare così tanto per Kevin >.< alla fine allora ho fatto proprio bene a decidere di lasciarlo vivo xD

La madre di Allison la odio anche io -.- *Si prepara insieme a Camii ad ucciderla* Muahahahah, povera Allie, rimarrà orfana di madre così xD

In questo capitolo le cose ancora non sono andate a posto, ma nel prossimo qualcosa si smuoverà ;)

Un bacione grande cara, al prossimo capitolo, grazie per le bellissime parole, Bec =)

 

 

 

fallsofarc: Chia tesoro non ti devi assolutamente preoccupare (: sei stata gentilissima ad aiutarmi, non avrei proprio saputo come fare >.< Anzi, dispiace a me di averti scocciato come al solito, non fosse che è l’unico mezzo che ho per andare in internet lo avrei ucciso già da un bel po’ sto catorcio di pc -.-

L’idea di far morire Kevin mi sembrava una cosa ad effetto, però non credo sarebbe stata una buona mossa, visto che ho notato che piace quasi più di Dave xD

Kim è insieme a Kevin il mio personaggio preferito** Una mia amica mi sta stressando da una vita perché dice che vuole vederli insieme, ma non credo proprio che succederà xD è molto forte è vero, però anche lei ha i suoi momenti di cedimento >.< vedrai che prima o poi smetterà di soffrire per David, non è tipo da crogiolarsi nel dolore ;)

Grazie infinite per tutti i complimenti per la sparatoria, tanto per cambiare, temevo sembrasse banale >.<

L’idea di Allison che si propone come ostaggio mi è venuta di getto mentre scrivevo, ero talmente immedesimata in lei che la sua frase mi è uscita come se fossi stata io lì a dirla xD

Guarda, per me sono di sicuro tantissime 19 recensioni, proprio non ci credo ancora che ci siano così tante persone disposte a recensire la mia storiella xD

Sei sempre troppo gentile a farmi tutti questi complimenti, non li merito :P Beh un’altra storia la sto scrivendo, ma non so se la pubblicherò o no xD Soprattutto perché mi sembra banale xD

Le tue parole mi fan sempre venire crisi di pianto ç_ç grazie tesoro, senza di te questa storia non avrebbe mai visto la luce su efp** Il merito è tutto tuo, mi hai infuso tantissimo coraggio (:

Un bacione immenso cara, ti voglio un mondo di bene, Bec (:

 

 

 

lilysol: Ciao carissima!!^^ Eh sì il padre di Allison è stato dolcissimo, non avrebbe mai voluto mettere in pericolo in nessun modo la vita della figlia >.<

Uhahahahahahah, oddio sto ridendo da mezz’ora per l’insulto “broccolo” rivolto a Dave xD In effetti è un po’ cretino ed eccessivamente orgoglioso ù_ù

Eh già, purtroppo non poteva filare tutto liscio >.< sarebbe stato impossibile e poi anche troppo noioso da leggere :D

Confida pure nel mio amore per i lieti fine (non nel mio cuore buono perché a volte sono perfida con i personaggi xD), in un modo o nell’altro il finale sarà positivo ;)

Grazie ancora per i complimenti, che io invece sento di non meritarmi :P e per il sostegno^^ Un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

DreamsBecameTrue: Ciao Fede!!^^ Mi dispiace di averti fatto allagare la camera per via del capitolo precedente xD Questo è un po’ meno triste dai :P

Eh sì, Allison è molto pentita e lui è stato davvero stupido a non capirlo visto che ci è arrivata anche Kim >.< Ma si sa, noi donne siamo molto più intelligenti degli uomini xD

Uhahahahah, siete in tante a pensare che Dave sia un broccolo xD Poveretto dai, è solo un po’ cretino ed eccessivamente orgoglioso…alla fine poi si sente in colpa perché è stata colpa sua se molti suoi amici, Kevin compreso, sono stati feriti >.<

Alla fine purtroppo l’allontanamento è stato inevitabile >.< Lei è stata stupida a metterlo nei casini e lui è stato stupido a non ascoltarla quando lei ha cercato di spiegarsi. Insomma, alla fine sono tutti e due dei broccoli! xD

L’unica che si salva mi sa che è Kim xD Onestamente nemmeno io avrei mai rinunciato così ad un ragazzo di cui sono innamorata, ma questa è una mia idea non del personaggio :P Spero che la precisazione sul perché Kim sia stata così buona ti abbia convinta e non ti sia sembrata sciocca >.<

Lui è cotto ormai, ma è stupido e non se ne accorge ù_ù per fortuna ha amici intelligenti come Kim e Kevin che gli faranno aprire gli occhi ;)

Io mi chiamo Rebecca e i miei soprannomi variano da Rebe, Reby, Bec e Becky xD Puoi scegliere quello che preferisci xP

Un bacione grande cara, grazie infinite per la recensione, Becky/Rebe/Reby/Bec :P

 

 

Jes Potter: Ciao carissima!^^ Sono contenta di sapere che il mio non è l’unico pc cretino che si spegne da solo >.< ma dico io, il portatile serve perché si può appunto portare da ogni parte, invece io su superfici morbide tipo letto o divano non lo posso appoggiare perché la batteria si fonde -.- che pc di M xD

Coomunque il capitolo precedente è stato piuttosto triste sì >.< Ma Allie non si è data per vinta e alla fine è riuscita a risalire a Kimberly (: Vedrai nel prossimo capitolo come andranno le cose ;)

Per quanto riguarda le sue origini…non se l’unica ad aver avuto questa idea, ma purtroppo non posso proprio dire niente, o rovinerei la sorpresa ;)

Un bacione grandissimo cara, grazie del sostegno, Bec =)

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao carissima!!!!^^ Immagino dalla tua esclamazione che il capitolo precedente ti abbia sconvolto un pochino xD David è stato un po’ idiota in effetti a dirle quelle cose, però era più l’orgoglio ferito a farlo parlare :(

Come hai visto da questo capitolo Allie non se n’è rimasta ferma a crogiolarsi nel dolore, non è proprio il tipo, si è data una mossa ed è riuscita a rintracciare Kimberly =)

Purtroppo io tendo sempre a prendermi la febbre durante le festività -.- pure a ferragosto una volta, gli altri facevano il bagno e io a casa a morire di caldo xD

Sorvolando su questa mia sfiga, sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto nonostante la vena malinconica^^

Mi dispiace molto per il ritardo nel pubblicare questo, purtroppo con questo pc cretino sono limitata, non posso nemmeno andare su wikipedia visto che fa fatica a caricare la pagina -.-

Un bacione grandissimo tesoro, grazie mille come sempre per tutte le tue bellissime parole, Bec (:

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!^^ Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto nonostante la vena malinconica^^

Eh sì, David ha ragione dal suo punto di vista ad essere arrabbiato, non sa ovviamente che Allison è stata messa alle strette, ma vedrai che ascolterà le sue spiegazioni ;)

Sono un po’ cretini tutti e due, specie Dave, ma vedrai che ci capiranno presto di essere innamorati =)

No povera Kim, perché ti sta antipatica? xD Anche dopo questo capitolo la trovi odiosa? :P Spero che sia migliorata almeno un pochino ai tuoi occhi^^

Grazie per tutti i complimenti e per il sostegno cara, un bacio grandissimo, Bec =)

 

 

 

Alexis_edina: Ciao Alexis!!^^ Eh sì, hai proprio ragione, nello scorso capitoli erano tutti da compatire >.< Sono contenta che ti sia piaciuto lo stesso, nonostante fosse abbastanza triste^^

No Lily non lo lascerà andare via così tranquilla ;) Come hai visto da questo capitolo non è rimasta ferma a crogiolarsi nel dolore -non è proprio il tipo- ma si è data da fare^^

Kevin mi piace troppo come personaggio, è il mio preferito insieme a Kim, non sarei mai riuscita a fargli una cosa del genere :P

Grazie per tutti i tuoi complimenti, soprattutto al pov di Dave** Mi dispiace per il ritardo nell’aggiornare, purtroppo con questo pc non riesco a fare praticamente niente >.< non vedo l’ora di riavere l’altro…

Un bacione grandissimo cara, al prossimo capitolo, Bec =)

 

 

Punk936: Ciao carissima!!^^ Ok, innanzitutto devo iniziare la recensione con un mega ringraziamento per i tuoi complimenti :P Sentirmi dire che scrivo bene e che riesco a trasmettere le emozioni dei personaggi per me è una soddisfazione immensa, grazie di cuore^^

Mi dispiace di averti deluso con lo scorso capitolo, però come hai detto tu David era arrabbiato e si è sentito tradito da lei >.<

Vedrai che nel prossimo capitolo Allie riuscirà a farsi ascoltare, come hai visto da questo non è proprio il tipo di ragazza che si crogiola nel dolore senza fare niente ;)

Eh sì, David ci soffre e tra due capitoli ci sarà un suo pov abbastanza triste che ne sarà la prova >.<

Ti ringrazio ancora infinitamente per le tue bellissime parole, un bacione grande, Bec :D

 

 

Ginnylove: Ciao Elisa!!! =) Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto nonostante fosse abbastanza triste :P

La madre di Allison è proprio odiosa, hai ragione, la prenderei volentieri anche io a pugni xD

Ancora in questo capitolo Allison non è riuscita a farsi ascoltare da lui, ma vedrai che nel prossimo qualcosa si smuoverà ;)

Un bacione grande, grazie infinite per il sostegno, Bec :)

 

 

Afrodite heart: Ciao Roby!!^^ Apprezzo tantissimo lo stesso la tua recensione, nonostante la tristezza dello scorso capitolo :D

Sono contentissima di sapere che la mia storia ti piaccia così tanto^^ 

Eh sì, la madre alla fine è riuscita a mettere Allie contro Dave, ma vedrai che alla fine le cose si sistemeranno ;) Anche io sono molto romantica^^

Grazie infinite per i complimenti e per il supporto, un bacione grande, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao tesoro!!!^^ Mi dispiace tantissimo per il fatto che quei pennuti schifosi non siano arrivati! xD Avrei voluto avvisarti su msn dell’aggiornamento, ma con questo pc molte volte la connessione va e viene e ho saputo dalla Chia che avevi tanto da studiare, per questo non ho voluto disturbarti >.<

Eh sì, purtroppo siamo arrivati a questo capitolo alla fine >.< non poteva filare tutto liscio però, sono troppo diversi Dave ed Allie (:

Mi dispiace di averti fatto piangere e sbavare il trucco, non era mia intenzione xD

Grazie per tutti i complimenti alla sparatoria^^ Uhahahahah, probabilmente se mi proponessi come sceneggiatrice di Distretto di Polizia, farei fallire la serie xD

Alla fine il povero Kevin è arrivato?Se no mi sa che deve aver fatto incavolare la befana ù_ù Probabilmente lei l’ha sentito cantare e stonato com’è si è rifiutata di farlo salire sulla scopa xD

Poi Kevin servirà ancora nella storia, chi farà capire a Dave che è innamorato?Quello scemo com’è mica ci arriva da solo! :D Magari posso mandartelo per posta alla fine, anche se Angie e Vicky non ne saranno molto contente xD

Eh sì, Allison ha proprio bisogno di lezioni di boxe ù_ù Come hai visto da questo capitolo però, alla fine non è rimasta a crogiolarsi nel dolore senza fare niente, non è proprio il tipo ;) L’ascolterà Dave nel prossimo?Chissà xD

Kim mi è uscita molto più misteriosa di quanto avessi calcolato all’inizio :P La sua storia si saprà più avanti, ora come ora anche David è ignaro di tutto…si vedrà ;)

Come al solito sto avendo seri problemi a non piangere mentre leggo tutti i tuoi meravigliosi complimenti** Non mi stancherò mai di ringraziarti per il supporto^^ Eheheh, eh sì, Chiara sa proprio tutto lo Zanichelli! xD Io l’avrò aperto una volta in tutta la mia vita quello….uahahahah xD

Un bacio grandissimo tesoro, grazie ancora per tutto, Bec =)

 

 

Franzeschina: Ciao!!!^^ Sono contentissima di sapere che la mia storia ti piaccia così tanto, grazie^^

Ma cosa fa schifo?!?Tu non hai mai visto le mie di recensioni quanto fanno schifo, la tua è stupenda, mi ha fatto molto piacere leggerla^^

Non ti prendo affatto per matta, mi fa piacere che ti siano piaciuti quei pezzi, nonostante fossero tristi…vuol dire che sono riuscita a scriverli più o meno bene :P

Grazie infinite per la recensione e per le tue parole, un bacio grandissimo, Bec =)

 

 

_KykyBlonde_: Ciao!!!^^ Oddio davvero la mia storia ti è piaciuta così tanto??** Sono contentissima di saperlo, grazie =)

Ti dirò, Hilary Duff non piace nemmeno a me più di tanto xD Il Titanic invece…beh credo si sia capito che lo adoro xD Alla fine però è una questione di gusti^^

Mi fa piacere che David ti piaccia** Per me è una grandissima soddisfazione sentirmi dire che come personaggio è uscito bene^^

Eh sì, hai proprio ragione, leggere le recensioni fa proprio piacere :P

Ti ringrazio infinitamente per tutte le tue parole, un bacione grande, Bec =)

 

ikuto_shin: Ciao!^^ Sono contentissima che la mia storia ti abbia presa così tanto (: Spero ti sia piaciuto anche questo cap, un bacio grande, Bec =)

 

renesme e jacob: Ciao!!!!^^ Ti ringrazio infinitamente per tutti i tuoi complimenti, oddio ho sorriso letteralmente come una cretina mentre leggevo la tua recensione (: Sono davvero contenta che Dave e Kevin ti piacciano ;)

Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione grande, Bec =)

 

Dunque, la Bellissima Secretly di fallsofarc è finita, ma in compenso l’autrice ha deciso di continuare a farci sognare con il suo seguito, Tra me e te (Rating rosso), vi consiglio assolutamente di non perderla ;)

 

Pooi…Anche la Stupenda Per Amore di un Ladro di silvietta_in love 4ever è finita, ma c’è già pronto l’inizio di un’altra meravigliosa storia di Silvietta, Our Secret Kiss ^^

 

E poi ovviamente ci sono la Stupenda drabble 'Nothing But Love; di eulalia_17 – la Mitica Love Penalty di Trappy ;)

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

Ringrazio infine le 80 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 79 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

 

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Capitolo 12
*** Enemy or Friend?(Nemica o Amica?) ***


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  N.B. Nel capitolo ci sarà sicuramente qualche errore visto che non è stato betato, quindi siate clementi per favore xD

 

 

Capitolo 12: Enemy or Friend?(Nemica o Amica?)

 

 

David’s pov

 

Aspettavo nervoso fuori da quella porta il momento in cui avrei potuto esporre il mio brillante discorso per giustificare la presenza di Allison a quella festa. Speravo solo che Johnny mi credesse e che soprattutto credesse a quello già detto da Kim.

Sally, la “segretaria” personale di Johnny, mi annunciò con un sorriso smagliante che il suo capo era pronto a ricevermi. Visto la camicetta quasi completamente sbottonata della donna e la gonna messa male, non mi risultava difficile immaginare perché prima il suo capo fosse impegnato. Sapevamo tutti che Sally era stata raccattata da una strada da Johnny; si prostituiva per pagare l’affitto del suo appartamento e per lei il suo arrivo era stato come una manna dal cielo. Ora era una delle tante ragazze che in cambio di servizi speciali al nostro capo, riceveva borse, vestiti, scarpe, gioielli…

-Grazie Sally.- Abbozzai un sorriso un po’ a disagio. Più volte lei, nonostante fosse molto più grande, ci aveva provato esplicitamente con me, ma per evitare di far incazzare Johnny, toccando una sua proprietà, non ci ero mai stato. Peccato perché Sally era davvero una gran bella donna, una botta e via non mi sarebbe dispiaciuta.

-Di niente Dave.- Civettò ancora cercando di sistemarsi in modo pietoso la camicetta, finendo, guarda caso, con il slacciarsela ancora di più. Eh beh, quando una era una troia lo rimaneva…

Entrai nell’ufficio di Johnny piuttosto nervoso, cosa che non traspariva dal mio sguardo sempre impassibile.

Johnny era in piedi dietro la sua scrivania e per quanto mi sforzassi non riuscivo a decifrare il suo sorriso: era un sorriso rassicurante o diabolico?

La barba appena accennata contornava quel sorriso che nel complesso gli dava un’espressione piuttosto compiaciuta. Il fatto che fosse in piedi poi era piuttosto intimidatorio, visto i suoi quasi due metri di altezza.

Per ognuno di noi essere convocati da lui era un vero e proprio inferno, non si sapeva mai il motivo dei suoi richiami anche se, per quanto mi riguardava, grazie a Kim io lo sapevo già.

Quasi nessuno osava incontrare i suoi occhi grigi di una glacialità talmente minacciosa da far impallidire.

Eppure per quanto fossero minacciosi i suoi occhi, io li affrontai tranquillamente senza abbassare lo sguardo; ero abituato a guardare sempre in faccia il mio interlocutore. Ci voleva ben altro per intimorirmi.

-Johnny.- Feci un piccolo cenno col capo in segno di rispetto. Mi stupii della calma con cui riuscii a dirlo; come se non mi trovassi a pochi centimetri di distanza dal criminale più temuto di New York.

Di solito non parlavo quasi mai con lui, erano i suoi subordinati a dirci cosa fare, ma le poche volte che lo avevo incontrato erano bastate a farmi capire che era una presenza tutt’altro che rassicurante.

-David.- Se possibile il suo sorriso si allargò ancora di più. –Siediti pure.- Un cenno della sua manona destra verso la sedia lì di fronte accompagnò il suono della sua voce imponente.

Sedersi. Brutto segno.

Feci come mi consigliò, senza distogliere lo sguardo da lui che a sua volta si stava accomodando sulla sua poltroncina. Verso di lui provavo un’innaturale diffidenza, non mi piaceva abbassare la guardia mentre ci parlavo.

-Di cosa volevi parlarmi?- Domandai accomodandomi meglio sulla sedia. Johnny ci aveva esplicitamente chiesto di dargli del tu, anche se ogni volta mi sembrava strano farlo.

-Immagino che Kimberly ti abbia già anticipato la cosa.- Mi guardò di sottecchi con un lieve rimprovero nello sguardo. Ogni volta che nominava Kim però sembrava quasi che la sua voce si ammorbidisse…Disgustoso…

-Beh sì.- Abbozzai un sorriso più per gentilezza che per altro.

Non ero per niente tranquillo; più di una volta Johnny durante le sue convocazioni aveva fatto uccidere alcuni ragazzi sospettati di tradimento. Di certo non potevo escludere la possibilità che fosse intenzionato a fare lo stesso con me.

-Lo immaginavo.- Congiunse le mani sulla sua scrivania sorridendo anche lui.

-Non ho niente a che fare con quello che è successo Johnny.- Precisai subito con una lieve nota di panico nella voce. Odiavo sentirmi così…spaventato. Soprattutto odiavo stare ai suoi ordini. Non era proprio da me lasciarmi intimidire da qualcuno, ero abituato ad avere sempre tutto sotto controllo e in quel momento non sapere che cosa sarebbe successo mi dava parecchio fastidio.

-Sì, lo so. Kimberly mi ha già detto anche questo.- Socchiuse gli occhi come per esaminare meglio qualsiasi mia reazione.

Rimasi in silenzio, sicuro che avesse altro da dire.

-Se non sbaglio la ragazza in questione è figlia di Lowell…- Aggiunse infatti pensieroso.

-Sì.- Confermai ancora più ansioso di prima: dove voleva arrivare?

-Harrison Lowell si è fermato subito dopo che hai minacciato di uccidergli la figlia.- Si grattò il mento continuando a fissarmi con quello sguardo penetrante.

-Sì.- Come mai la mia voce usciva sempre più roca?

-Se la rapissimo quindi avremo un gran bel vantaggio con la polizia.- Tolse la mano dal mento incrociandola al petto insieme all’altra e appoggiandosi allo schienale della sua sedia.

Deglutii irrequieto sentendo la gola secca mentre incominciavo a provare una serie di emozioni contrastanti dentro. Cosa me ne importava se l’avessero rapita di nuovo?Niente. Sì invece che mi importava, maledizione! Eppure dopo quello che mi aveva fatto avrei dovuto fregarmene.

Cosa avrei potuto dire a Johnny?Se l’avessi difesa avrebbe sì sospettato di tradimento e mi avrebbe ucciso seduta stante -i miei compagni dicevano che aveva sempre una pistola nel cassetto della sua scrivania-, però se non avessi detto niente l’avrebbe fatta rapire di nuovo. La vista di lei di nuovo segregata e picchiata era insopportabile e mi provocava dentro un moto di rabbia incontrollabile.

Affondai apparentemente tranquillo le mani nelle tasche dei pantaloni chiudendole a pugno furioso.

-Non sarebbe nel tuo stile ricorrere a questi subdoli sotterfugi.- Cercai di stendere le labbra in un ghigno spavaldo e sicuro, cosa che per fortuna mi riuscii.

Ci pensò su un attimo -attimo in cui trattenni il respiro nervoso- prima di ricambiare il mio ghigno con un sorriso soddisfatto.

-Hai ragione.- Ammise riuscendo a calmare l’ansia che mi aveva colto non appena l’aveva nominata. Evitai un sospiro di sollievo per non farmi scoprire.

-Molto bene David, puoi andare.- Si alzò sovrastandomi di nuovo con la sua altezza.

Sgranai gli occhi sorpreso. Tutto lì?Potevo andare?

-Non ho motivo di non crederti. Sei sempre stato fra i migliori e hai sempre risolto brillantemente tutte le missioni affidate.- Aggiunse porgendomi la mano con un altro dei suoi sorrisi stampati in viso.

Mi alzai e gliela strinsi ancora abbastanza confuso. Davvero, non riuscivo a capire perché Johnny fosse sempre così buono con me. Da tempo ormai avevo iniziato a pensare che c’entrasse Kimberly in quella storia…

-La prossima volta però cerca di controllare i tuoi ormoni ragazzo e fai più attenzione prima di infilarti nel letto di qualcuna che non conosci bene.- Mi guardò serio rimproverandomi, quasi come un padre guarda il figlio quando fa qualcosa di sbagliato. Un padre?!Quel pensiero mi lasciò per un attimo perplesso. Da quando Johnny Rydell si comportava da padre?

-D’accordo.- Annuii piuttosto imbarazzato. Fantastico. Avevo fatto la figura del coglione che si era fatto infinocchiare da una ragazza. Perché, non è forse andata così? Mi ricordò maligna una parte del mio cervello. Zitta parte cretina del cervello!

Ringraziai Johnny prima di uscire da quella porta tirando poi finalmente un sospiro di sollievo.

 

 

 

 

Kimberly’s pov

 

 

Oddio, ma che mi ero messa in testa?Ero completamente impazzita!

Kimberly tesoro non è da te aiutare una rivale in amore!

Lo so!

Sbuffai innervosita; stavo pure parlando mentalmente da sola, il fumo e l’alcool mi davano alla testa. Dovevo proprio smettere di fumare. Per confermare la mia coerenza, mi accesi subito nervosa una sigaretta, rimandando i miei buoni propositi ad un’altra volta.

Sapevo che era giusto quello che stavo facendo, anche se doloroso.

Non avrei mai rinunciato a Dave per lasciarlo alla prima puttanella che passava, in cerca magari solo di soldi o di buone prestazioni sessuali. No. Lui aveva bisogno di qualcuna che lo amasse e che gli stesse vicino, che lo aiutasse ad andare avanti, a cancellare tutto quel rancore che sentiva per i Woldrich che lo stava divorando da dentro. E quella persona non ero io…

Non sopportavo di vederlo soffrire così e, anche a costo di soffrire io, lo avrei aiutato. Quella rossa lì era davvero innamorata di David e lui lo era di lei.

Innamorato.

Sorrisi come una cretina; alla fine, ti sei innamorato anche tu, David Bellick..capisci quanto fa star male l’amore adesso?

Scossi la testa ed entrai spedita dal retro del Little Pink Rubbit, un orribile locale in periferia dove si riunivano da sempre prostituzione e criminalità della città e dove in genere si effettuavano scambi di coca. La polizia sapeva benissimo dell’esistenza di quel locale, ma non lo aveva mai smantellato perché in fondo quei codardi avevano paura di noi.

Entrai guardandomi intorno piuttosto schifata; era praticamente impossibile non notare le luci basse al neon che illuminavano quella tana di topo. La prima cosa che saltava all’occhio erano appunto quelle luci deprimenti da film dell’orrore. I divanetti dei tavoli erano di un materiale che un tempo poteva definirsi pelle, ma che ora era solo uno squarciato tappetino sbiadito che ricopriva i posti a sedere.

Non mancarono a concludere il quadretto sulla bellezza di quel posto, fischi di approvazione da parte di alcuni tipi sbronzi al bancone.

-Ehi tesoro, vieni che ti offro qualcosa da bere.- Si avvicinò barcollando un uomo ubriaco, ma bastò un mio sguardo a bloccarlo.

-Toccami e ti castro schifoso maniaco.- Esplicai minacciosa facendolo indietreggiare e borbottare insulti.

-Fine come sempre, eh Kim?-

Mi girai irritata verso il proprietario della voce. –Fottiti Kevin!-

-Mi fai compagnia?- Sghignazzò.

-La minaccia che ho rivolto al barbone ubriaco è valida anche per te, sai?-

-Come non detto.- Alzò le mani in segno di resa. –Se cerchi David è laggiù in fondo.-

Feci un cenno con la testa. –Grazie.- Replicai altezzosa prima di dirigermi in una zona un po’ più appartata di quello schifo di posto.

David stava giocando insieme ad alcuni suoi amici a biliardo. Ancora mi chiedevo come funzionasse quell’insulso gioco con le palline colorate.

Quando fu il suo turno di tirare, si chinò concentrato sul tavolo, pronto a prendere la mira. Gli occhi di quel verde intenso che adoravo erano fissi sulla punta della stecca e continuava a mordersi il labbro per la concentrazione.

Quel gesto bastò a farmi andare in tilt il cervello; quanto era bello, lo avrei osservato ore e ore a distanza senza mai stancarmi. Ogni singolo gesto che faceva era così involontariamente sexy.

L’incontro con…Johnny, doveva essere andato bene a quanto pareva…sospirai di sollievo prima di avvicinarmi al loro tavolo.

Presi in mano la pallina viola che stava puntando, facendogli alzare lo sguardo irritato.

-Ciao Kim, che vuoi?- Domandò seccato.

Cercai di non badare alle fitte di dolore che mi causava ogni volta che mi parlava così freddamente. Di solito lo faceva solo quando era di cattivo umore e io sapevo esattamente perché lo fosse.

-Ho bisogno di un favore.- Lo stavo davvero facendo?Stavo definitivamente arrendendomi con lui?Non era da me arrendermi, io vincevo sempre.

-Dimmi.- Si raddrizzò e posò la stecca sul tavolo pronto ad ascoltarmi.

-Domani la mia compagna di classe che mi riaccompagna a casa in motorino non verrà.- Incominciai, per il suo bene e per il mio. Lui non mi amava e non lo avrebbe mai fatto, era inutile continuare a farmi del male, io non ero mai stata nemmeno masochista. Né una di quelle classiche e stupide mocciose innamorate che passavano il loro inutile tempo a pensare: “Perché non mi ama”?

E che cavolo un po’ di amor proprio, quell’idiota non mi meritava!

-Quindi avrei bisogno che tu venga a prendermi a scuola.- Conclusi prima di fare un profondo respiro.

Era andata, avevo rinunciato a lui dopo cinque anni di sofferenza inutile.

Cazzo…erano passati già cinque anni dalla prima volta che lo avevo conosciuto…quasi non me ne ero resa conto. Tutto quel tempo a scodinzolare dietro ad un ragazzo…ero caduta così in basso? Solo un po’, contando che quel ragazzo mi aveva ammaliato già dalla prima volta che le sue labbra si erano distese in un sorriso degno di sciogliere persino un iceberg. Ecco, la prima volta che aveva sorriso alla dodicenne con gli ormoni impazziti che ero, avevo pensato che se ci fosse stato lui al posto di DiCaprio sul Titanic nel film, avrebbe sciolto quel cazzo di iceberg solo sorridendo…

Ricordavo ancora il giorno in cui gli avevo chiesto di mettersi con me: sigaretta alla mano e aria da dura, per nascondere in realtà l’imbarazzo che mi causava fargli quella richiesta.

E lui…lui fu dannatamente figo anche nel dare una semplice risposta, sempre con la sua solita aria altezzosa da principe e quella smorfietta che ti faceva sentire…una merda diciamolo. Ma del resto, lui agli occhi di tutti era un Woldrich, quale altro atteggiamento poteva avere un figlio di papà?

Non era solo per il suo aspetto esteriore che mi presi una sbandata –così la definivo allora- per lui. Mi faceva stare bene, era così sicuro di sé, così intelligente, simpatico, divertente…sembrava che fosse più grande della sua età –un bambino cresciuto troppo in fretta-, gli altri ragazzini erano così stupidi e infantili!

Purtroppo, così come c’era stato il momento di gioia per quel sì, ci fu anche quello di disperazione –celato ovviamente- quando mi lasciò dicendomi che per lui non ero altro che una carissima…amica. Amica. Amica?! Già, perché lui con le amiche ci faceva sesso, ovvio!

Quando osò dirmi quella frase, in un impeto di rabbia avrei tanto voluto picchiarlo, ma mi ero trattenuta perché non volevo che capisse quanto in realtà ci stessi male.

Avevo detto che mi andava bene la cosa, sempre con la mia solita freddezza e la mia fida sigaretta ovviamente.

E poi c’era stata quella sera…la sera che aveva fatto cambiare tutto. La sera, l’unica sera in cui vidi il bambino prevalere sull’adulto, la sera in cui entrò dalla mia finestra agitato, la sera in cui era scappato di casa.

Il mio primo impulso era stato quello di mandarlo via per come mi aveva fatto soffrire lasciandomi, ma poi, vedendo il suo viso così sconvolto ed i suoi occhi così…pieni di lacrime che sapevo non avrebbe mai versato per orgoglio, ero riuscita solo ad abbracciarlo forte. Vederlo così, fece male anche a me.

-Ti prego…- Mi aveva detto con voce tremante. –Non so dove altro andare.-

Non so dove altro andare

A scuola non andava per niente d’accordo con gli altri ragazzi…aveva solo…me…ed io sapevo che lo avrei aiutato a qualsiasi costo, non l’avrei mai e poi mai potuto abbandonare.

La sua voce –così diversa da quella del bambino impaurito che conservavo nei miei ricordi- mi distrasse da tutti quei flashback che mi erano passati davanti in un attimo.

Sì beh, non penso ci siano problemi.- Concluse appoggiando il suo bicchiere vuoto di birra su un tavolino lì vicino. –A che ore?-

-Le due.- Dissi sforzandomi di sorridere anche se sentivo le lacrime punzecchiarmi pronte ad uscire. Ma mai ci sarebbero riuscite. Non avrei mai pianto, non davanti a qualcuno, non davanti a lui.

-Ok, ci sarò.- Mi studiò attentamente. –Tutto bene, Kim?- Mi chiese gentile.

Per qualche strano motivo odiavo anche quando era premuroso con me, perché mi illudeva?!

-Certo, tutto bene.- Risposi antipatica ributtando in fretta schifata quell’inutile pallina sul tavolo. –Continuate pure a giocare con queste stupide palline, io ho di meglio da fare.- Mi girai e mi incamminai di corsa verso l’uscita sentendo i miei amici parlottare confusi dal mio comportamento. Che avevano da ridire?Io ero sempre stata acida e antipatica, perché tanto stupore?!

Non appena uscita feci un altro respiro profondo che però non servì a calmarmi. Lasciai che le lacrime scesero giù per il viso arrossato incurante degli sguardi della gente che passava. Guardate pure razza di idioti!

La prima volta che piangevo per amore…io, la cinica, antipatica, insensibile e maliziosa Kimberly, che piangevo per amore.

Mi venne da ridere fra le lacrime; se qualcuno mi avesse visto non ci avrebbe creduto. Nessuno dei miei amici –tolto Dave- mi aveva mai considerata come una ragazza normale con dei sentimenti, ma solo come una bella ragazza, simpatica sì, ma per qualche strano motivo sempre impassibile alle emozioni umane. Loro credevano che quando qualcuno mi insultasse, che quando qualcuno mi trattasse male, non provavo niente, ma anche se non sembrava perché ero forte, in realtà soffrivo come ogni essere vivente.

Mi era capitato spesso di piagnucolare, ma in genere lo facevo con mia madre quando volevo una borsa nuova che non intendeva comprarmi. Ecco, ai loro occhi ero una bambolina viziata che piangeva solo per delle sciocchezze e non per della sofferenza…ma mi andava bene così in fondo, io di mio non ero mai stata molto disponibile o gentile con le persone che mi stavano intorno e se avessi mostrato una certa debolezza non avrei sopportato troppe premure da parte degli altri; ero fatta così di carattere, scorbutica diciamo.

Restai lì, seduta su uno scalino di quella piazzetta a svuotare tutte le lacrime pensando che un giorno mi sarebbe passata e che avrei trovato un altro ragazzo capace di farmi provare quello che mi faceva provare David.

 

 

Allison’s pov

 

Ero sicura che da un momento all’altro il marciapiede si sarebbe aperto in due a furia di pestare il piede dal nervoso in quel punto. Ero arrivata con un quarto d’ora in anticipo, tempo che il marciapiede aveva impiegato a fare da antistress.

Mi ero preparata tutto un discorso che non faceva una grinza da esporre a David, ma in quel momento mi ricordavo solo un banale “mi dispiace” su più di 11 pagine di dialogo. Chissà se quella ragazza sarebbe riuscita a farmelo incontrare davvero, magari era una presa in giro…

Mi imposi di smetterla, dovevo avere fiducia in lei, non potevo permettermi di dubitare della sua parola.

Quando vidi una moto –che ricordavo bene- fermarsi non molto distante da dove ero io, quasi mi si bloccò il cuore. Anche se aveva il casco, l’avevo riconosciuto subito. Come si poteva non riconoscere il suo fisico perfetto da Dio greco?

Stupidamente, come una bambina che si vergogna di consegnare al bambino che le piace una letterina d’amore, mi nascosi dietro un albero spiandolo da lì.

Si tolse il casco spettinandosi poi con la mano i suoi bellissimi capelli biondi. Vidi la scena quasi a rallenty, come in un film. Indossava una tuta da ginnastica -io per i ragazzi in tuta poi avevo da sempre un debole- che gli fasciava perfettamente il corpo irresistibilmente eccitante che si ritrovava e delle scarpe bianche della Nike che risaltavano con i pantaloni neri a strisce bianche dell’Adidas.

Dio mio, c’era da svenire. Era proprio…da stupro cazzo! E non ero l’unica a pensarlo; tante di quelle ragazze si fermavano facendo sorrisini, occhiolini ed indicandolo maliziose. Mi veniva voglia di prenderle tutte a schiaffi.

Cacciai le unghie nel tronco dell’albero che stavo stritolando per il nervoso lieta comunque che David ogni volta che si accorgeva di loro, alzava poi gli occhi al cielo seccato di avere intorno tutte quelle oche.

Quando poi una ragazzina piuttosto bassa e imbarazzata, spintonata dall’amica su di giri, si avvicinò a parlargli credevo seriamente di non resistere lì nascosta.

Volevo avvicinarmi di più per sentire cosa dicessero, ma non c’erano alberi più vicini a lui di quello in cui mi trovavo.

-Che fai, lo spii?-

Saltai su come un gatto a contatto con l’acqua e mi girai di scatto posandomi una mano sul petto per accertare che il mio cuore battesse e che non mi fosse venuto un infarto.

-No…Cioè, stavo aspettando te, non sapevo come…- Abbassai lo sguardo arrossendo. Chissà quanto dovevo essere patetica ai suoi occhi, di sicuro si stava chiedendo di nuovo che ci aveva trovato David in me. Stupida, stupida autostima!

-Non volevi mica parlargli?- Mi chiese puntigliosa la biondina di fronte a me.

-Sì, però ora…- Lo guardai male. –Mi sembra piuttosto impegnato- Sputai acida.

-Ti spaventano quelle?- Ma mi stava sfottendo? –Sono solo delle ragazzine del primo anno- Constatò sarcastica dopo essersi sporta per osservare meglio la scena.

-Lo so però…- Continuai a guardarli non sapendo bene cosa fare.

-Io non ti aiuterò più di così Lowell.- Sentenziò seria. –Se davvero ci tieni, vai lì e parlaci.-

Mi girai di scatto verso di lei con l’espressione di una bambina che chiedeva alla mamma di accompagnarla da qualche parte perché da sola non ci voleva andare.

-E in fretta anche.- Aggiunse impassibile. –Ho detto alla mia amica che mi accompagna di andare pure e di non aspettarmi, quindi il passaggio di David mi serve davvero.-

Inarcò il sopracciglio insistente non appena vide che non mi muovevo.

-D’accordo!- Sbottai, -Ci vado.- bofonchiai poi imbronciata.

Mi staccai dal mio rifugio sicuro e mi avviai con un improvviso senso di nausea e un groppo in gola verso il ragazzo più bello di tutta la zona. Mi sentivo agitata come se stessi per sostenere un esame che avrebbe deciso del mio futuro e in un certo senso era così; il mio futuro con lui dipendeva da quello che gli avrei detto, avrei passato “l’esame”?

Mi girai di scatto per lanciare un ultimo sguardo a Kimberly che, dall’albero che sembrava chiamarmi per nascondermi di nuovo, mi fece segno di proseguire.

Feci un respiro profondo quando ormai ero a pochi passi da lui. Stava sorridendo gentile alle ragazze, quando improvvisamente i suoi occhi incontrarono i miei.

La cosa più brutta in assoluto fu vedere quel sorriso spegnersi di colpo e gli occhi congelarsi. I lineamenti del suo viso perfetto si irrigidirono; sembrava quasi che avesse visto un fantasma. Anzi, rettifico, dal suo sguardo misto odio/stupore, sembrava avesse visto il fantasma di una persona che odiava.

Disse in fretta qualcosa alle ragazze che si guardarono confuse, prima di incominciare a dirigersi a passo svelto verso di me.

-Che ci fai qui?- Uno squarcio. Qualcosa dentro di me si era spezzato; poteva la voce di un essere umano essere così fredda?

-Devo parlarti.- La mia voce però uscì incredibilmente ferma e sicura, in tono che non ammetteva repliche.

-Scordatelo. Non ho nessuna intenzione di starti a sentire.- Ribadì sprezzante, prima di dirigersi di nuovo verso la sua moto.

-Aspetta David ti prego!- Gridai con un’evidente nota di panico nella voce, afferrandolo poi per il braccio.

-Mi sembra di averti detto di non toccarmi- Lo scostò con forza facendomi male.

Mi massaggiai il polso senza lamentarmi, -Perché non mi vuoi ascoltare, cosa ti costa?- Sbraitai esasperata.

-Mi sembra anche di averti detto che non voglio più vederti.- Sibilò freddo ignorando la mia domanda.

-Ma io sì- Ribadii decisa. –E non ti lascerò in pace finché non mi ascolterai.- Ogni volta che incontravo i suoi occhi era come ricevere una stilettata dritta al cuore…erano così freddi…La sua espressione era la stessa del primo giorno che l’avevo conosciuto nella villa di Tom; indifferente e crudele.

-Ma non hai nient’altro da fare?- Commentò sarcastico. –Fatti una vita tua e lasciami in pace.-

-Tu fai parte della mia vita.- Avvampai subito dopo per la frase sdolcinata che mi era uscita.

-Molto brava, sei un’attrice nata Lowell.- Mimò il gesto di applaudire.

Lowell?!Non mi aveva mai chiamata per cognome…

Si girò di nuovo, ma questa volta prima che potessi ribattere qualcun altro prese le mie difese, qualcuno che non avrei mai sperato potesse stare dalla mia parte in quel dibattito:

-Penso che dovresti ascoltarla Dave.-

Lui guardò sorpreso la bellissima ragazza bionda che si era messa al mio fianco e lo osservava severa.

-Kim?Tu che c’entri in questa storia?- Ci squadrò entrambe sospettoso.

-Sono stata io a farla venire qui.- confessò lei. –Perché sono convinta che le sue scuse siano sincere.-

-Tu?- Inarcò il sopracciglio divertito. –Ma vi siete messe d’accordo contro di me?-

-E poi tu non…- Si interruppe e distolse subito lo sguardo da Kimberly mordendosi il labbro inferiore.

Mi ero persa qualcosa, di che parlava?

-Sì, lo sono ancora.- Rispose lei decisa ad una domanda lasciata a metà che non avevo capito. –Ma so riconoscere una causa persa quando la vedo.- Fece spallucce indifferente. -Quindi ti prego di ascoltarla.- Disse fra i denti; doveva esserle costato tantissimo quel “ti prego”.

Lui mi incenerì con lo sguardo per qualche secondo, ma non abbassai gli occhi a disagio, sostenni i suoi risoluta; avrei fatto di tutto per farmi ascoltare.

-Dieci minuti.- Concesse facendomi liberare il cuore da una morsa che lo attanagliava da più di una settimana. –Non di più.- Chiarì gelido.

-Basteranno.- La mia voce stava tremando dalla gioia, speravo solo di non rovinare tutto mettendomi a piangere facendo poi un patetico discorso singhiozzante.

-Vi aspetto alla moto.- Fu l’ultima cosa che disse Kimberly prima di allontanarsi da noi.

Le presi una mano per fermarla e la guardai dritta negli occhi. –Grazie.- Una sciocca lacrima di commozione stava per scivolare pericolosamente dalla mia guancia, ma l’asciugai subito prima che potesse succedere.

-Non ringraziarmi.- Fece il primo sorriso che le avevo mai visto fare da quando ci avevo parlato. –Ora spetta a te farti perdonare. Buona fortuna.-

Annuii convinta prima di osservarla mentre si dirigeva verso la moto. Anche David fece lo stesso e fu la mia voce a riportare la sua attenzione su di me.

-Beh…- Okay e poi? Pensa con il cuore Lily e le parole verranno da sole

-Innanzitutto volevo dire che mi dispiace…sono ripetitiva lo so- Abbassai lo sguardo sorridendo impacciata. –Ma di solito per via del mio orgoglio non mi scuso mai più di una volta.- Mi inumidii le labbra nervosa. –Quando lo faccio è perché ad una persona ci tengo molto.- Alzai lo sguardo incontrando di nuovo quegli occhi meravigliosi che rimanevano sempre distaccati ed indifferenti. –E ti assicuro che in questo momento sarei disposta ad implorare il tuo perdono, anche ad umiliarmi se avessi la certezza che questo potesse bastare.-

Distolse lo sguardo roteando gli occhi fintamente annoiato…ma era l’ombra di un sorriso quella che avevo visto agli angoli della sua bocca?

-Perché a te ci tengo davvero.- I suoi occhi incontrarono di nuovo i miei che per quanto desiderassi abbassare lo sguardo non interruppero il contatto. Fu lui ad interromperlo per primo -forse dopo essersi reso conto che nei miei occhi c’era solo verità- e a guardarsi intorno irritato non sapendo bene cosa dire.

-Mia madre…- Proseguii iniziando con il mio solito vizio di rigirarmi le mani dal nervoso. –Ha sentito tutto l’altra sera, quando mi hai invitato. E anche se per me sarebbe più facile dire che ha fatto tutto da sola, preferisco essere sincera e dirti come sono andate veramente le cose.- Feci un respiro profondo continuando poi a parlare a manetta. –Lei mi ha chiesto dove si svolgeva esattamente la festa. Inizialmente non volevo parlare, ma poi ha detto che dicendoglielo avrei fatto la cosa giusta per la legge e mi ha giurato che mio padre avrebbe fatto in modo che a te non succedesse niente.- Lo fissai negli occhi per cercare di leggerci qualcosa dentro, ma non riuscii ad interpretare quello sguardo impassibile che continuava ad avere. Come poteva una persona esprimere il vuoto con i propri occhi?

-Stupidamente le ho creduto e gliel’ho detto sentendomi subito dopo uno schifo… alla festa ero venuta per avvisarti, ma poi…quando abbiamo ballato…- Arrossii e cercai nuovamente i suoi occhi; questa volta riuscivo a leggerci un po’ di…dolcezza?Spostò di nuovo lo sguardo verso la gente che usciva dalla scuola, sospirando in un modo abbastanza seccato. Evidentemente non sopportava proprio il fatto che il suo viso mostrasse ciò che stava provando.

Mi sono completamente dimenticata di tutto mentre ballavamo, era come se fossimo in un’altra dimensione…- Sorrisi al ricordo. –Se ti avessi avvisato prima forse tutto quel casino non sarebbe successo e ti chiedo scusa anche per questo.- Annuii fra me e me con veemenza per dare maggiore importanza alle mie parole. Mi sembrò di nuovo di vedere un leggero sorriso sulle sue labbra, ma forse me lo ero immaginato. –Tu sicuramente avrai pensato che io ti abbia tradito e avevi tutte le ragioni del mondo per farlo, ma ti giuro sulla mia vita…- Ripresi fiato, mi stava ritornando il magone. –Che non è mai stata mia intenzione farlo…-

Aspettò un po’ prima di girarsi di nuovo verso di me ed arricciare il naso. –Hai finito?- Domandò palesemente infastidito. Lo conoscevo però; anche se in apparenza era ancora indifferente, sapevo di avergli smosso qualcosa dentro, speravo solo che poi ci avrebbe riflettuto sulle mie parole.

-No.- Bofonchiai gelida. –Un’altra cosa.- Incominciai a muovermi sul posto irrequieta. –Volevo scusarmi anche per il tuo amico Kevin…- Era il minimo, Kevin aveva fatto moltissimo per me. –Immagino che stia bene visto che la ferita non era grave, ma voglio che sappia che mi dispiace.- Abbozzai un sorriso. –Anche se di sicuro mi odierà.- Ed aveva anche ragione a farlo in fondo. –Ho intenzione di dire a mio padre che mi sono sbagliata su di lui; dirò che il ragazzo che ho visto in quella foto non è lo stesso che ho visto fra di voi, ero confusa e ho sbagliato persona…farò togliere tutte le sue foto dalla città.- Sgranò gli occhi sorpreso e stavolta non lo nascose, continuò ad osservarmi sbigottito.

-Voglio che tu sappia però che per quanto il tuo amico Kevin mi stia simpatico, questo lo faccio per te.- Sentii il sangue fluire abbondantemente sulle guance, scaldandole nonostante facesse abbastanza fresco. Abbassai lo sguardo osservando insistentemente le stringhe delle mie scarpe. Che vergogna!Non mi ero mai vergognata così tanto in tutta la mia vita, sembrava gli stessi facendo una dichiarazione d’amore!

-Lo faccio perché spero che tu…magari non subito, ma pensandoci su…possa perdonarmi.- Ok, avevo finito. Detti una rapida sbirciata al suo viso e notai l’intensità dei suoi occhi che sembravano volermi sondare dentro.

-Mi ero preparata una decina di pagine.- Sbattei più volte le palpebre sorridendo smarrita. –Ma in questo momento non riesco a dire nient’altro. Parlarti di persona è più difficile di quanto pensassi.- Gli sorrisi di nuovo sentendo le mie guance andare a fuoco ancora più di prima. –Quindi…ho finito.- Digli che lo ami, digli che lo ami! Oddio, ma che andavo a pensare?! Stupido cuore, non mi serviva più, il discorso ormai l’avevo fatto quindi poteva stare zitto.

Lui piegò le labbra pensieroso prima di prendere fiato. Quando aprì la bocca per rispondermi lo bloccai ansiosa.

-Ti prego, non dire niente adesso.- Lo guardai implorante facendogli piegare il sopracciglio interrogativo.

-La tua risposta la avrò domani mattina. Se vorrai dare una seconda possibilità a questa stupida ragazzina- stavo per dire innamorata, ma mi corressi all’ultimo con –dispiaciuta, vieni domani mattina al bar Cookies’ side sulla 36esima di East High*, vicino alla mia scuola. Ti aspetterò lì fino alle 8 e 20.- fece una smorfia, ma probabilmente per via dell’orario eccessivamente mattiniero. Questo mi infuse un po’ di coraggio; forse stava prendendo in considerazione l’idea di andarci.

Se non verrai saprò perché, non ci sarà bisogno che tu mi dica niente.- Spiegai tranquilla mentre dentro avevo emozioni di tutti i tipi; lo stomaco si stava contorcendo per l’ansia, il cervello mi diceva che ero una stupida ad aspettare una risposta e che quella notte non avrei chiuso occhio e il cuore gridava di amarlo e lo implorava silenziosamente di venire la mattina dopo. Ormai il cuore era completamente andato, ma sospettavo che lo fosse già da quando avevo incontrato per la prima volta i suoi occhi.

Lui annuì silenzioso. Non sorrideva, ma non aveva più lo stesso sguardo d’odio che aveva prima del discorso, quindi era un segno abbastanza buono, no?

Fece per girarsi, ma aggiunsi un’ultima cosa non riuscendo proprio a stare zitta:

-Ti prego vieni.- Lo supplicai angosciata facendo uno sforzo ancora più grande a trattenere le lacrime.

E se non l’avessi più rivisto?Sapevo benissimo però che la parte stupida e irrazionale di me avrebbe continuato a cercarlo anche se lui mi avesse rifiutato.

Si girò e mi guardò disinteressato, anche davanti ai miei occhi inumiditi, da sopra la spalla. Nell’attimo in cui i suoi occhi incontrarono di nuovo i miei lacrimanti, vi lessi un sacco di emozioni contrastanti dentro; rabbia, dolcezza, consapevolezza, confusione. Eppure non riuscivo proprio a non restarne incantata ogni volta che li vedevo, non riuscivo ad impedire che il mio cuore iniziasse velocemente a pompare più sangue del necessario. Che cosa mi aveva fatto?Come poteva svuotarmi completamente di tutti i miei pensieri con un solo sguardo?

-Ci penserò.- Disse atono piegando leggermente il sopracciglio, ma mantenendo sempre una maschera di indifferenza sul viso. Il suono stupendo della sua voce, per quanto spento e distaccato, arrivò dritto fino al mio cuore inebriandolo. Rispetto alle ultime volte in cui si era rivolto a me, quel suono mi sembrava addirittura dolce.

Annuii non avendo più voce per parlare, né abbastanza neuroni attivi per poter dire qualcosa di decente.

Lo guardai incantata, mentre si dirigeva di nuovo verso la moto, rivolgendosi per un attimo a Kimberly che si voltò verso di me interrogativa.

Le sorrisi malinconica, facendo apparire un grosso punto di domanda sulla sua espressione. Chissà se David avrebbe parlato con lei della sua scelta, chissà se le avrebbe ripetuto che cosa avevo detto.

Li guardai andare via con il cuore in gola per l’agitazione che mi scuoteva da dentro.

 

 

* Cookies’ side sulla 36esima di East High: Posto assolutamente inventato xD

 

 

 

*To be continued…*

 

Ok, ritardo cronico come al solito lo so e mi dispiace davvero tantissimo >.< Non ho proprio scuse, voi siete sempre meravigliose a recensire ed io una cretina nel ritardare…tra pc stupido, scuola e il resto ho avuto pochissimo tempo…

Parlando del cap, come vi è sembrato il monologo di scuse di Allison?Un po’ delirante vero? xD Se devo essere sincera mi sono trovata piuttosto in difficoltà in quel pezzo, non sapevo che farle dire, il -Beh…- Okay e poi? È stato molto spontaneo, mi ero immedesimata abbastanza in lei e non sapevo come scusarmi XD

Ma la cosa che mi interessa di più sapere riguarda il Pov di Kim…non volevo che assomigliasse troppo ad Allie per il suo modo di pensare, scrivere dal suo punto di vista è stato abbastanza problematico xP Che ne pensate dei suoi pensieri?Soprattutto per quanto riguarda la storia con Dave…

Più avanti la storia tra i due verrà comunque raccontata meglio da Dave, specie quello che succederà dopo (:

Coomunque…idee?Secondo voi ci andrà? Io non dico niente, vedrete voi che succederà ;)

 

 

Detto questo, vi voglio informare di una cosa: Tre mie pazzissime –ma adorabili =) – amiche (didi_kaulitz, eulalia_17 ed emmetti) hanno creato un FORUM per la mia storia >.< Ora, ribadito il fatto che sono state deliziosamente matte a dedicare un forum a questa storiella, mi farebbe davvero piacere se lo visitaste :)

Iscriversi a forum community è semplicissimo e, oltre a parlare della mia roba -pardon, storia-, potremmo anche conoscerci meglio e parlare di altro =) Mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Sul forum ho già postato alcuni capitoli di un’altra storia che sto scrivendo -che probabilmente verrà fuori a rating quasi rosso (la mia beta fallsofarc mi sta contagiando xD) – e un capitolo in più di Kidnapped by Love dalla parte di Dave (:

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

-Così tu sei David…hai un’aria famigliare.- Constatò Mark.

 

Che si intitolerà…meglio non dirlo, vedrete poi =D

 

 

*Risposte recensioni*

 

 

semplicemente_lunatica: Ciao Giuly! ^^ Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto nonostante fosse solo “di passaggio” ;)

In questo capitolo i due si sono incontrati di nuovo e dopo vari deliri Allison è riuscita a formulare almeno una frase di senso compiuto :P Come ti è sembrato il suo discorso? Spero non troppo banale o finto >.<

Il passato di Dave si scoprirà più o meno…nel capitolo 16, non manca molto quindi ;)

Kimberly ha reagito molto bene in apparenza, ma come hai visto da questo capitolo la sua decisione è stata molto sofferta >.< Ha un carattere forte però, andrà avanti =)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec =D

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!^^ Eh sì Lily investigatrice è veramente divertente :P Ha preso dal padre, eh xD

In effetti è stata parecchio stupida a non dire tutto a Kim, ma diciamo che la considerava più una nemica, per questo non si è dilungata troppo a parlare con lei, il suo obbiettivo era Dave.

In questo capitolo c’è stato il brillante discorso di Allie xP come ti è sembrato? Ha balbettato parecchio è vero, ma ho cercato di renderla apposta il più nervosa possibile :P

Lui andrà all’incontro? Mah…non posso dirlo, vedrai nel prossimo (:

Ti ringrazio come sempre cara per tutti i tuoi complimenti*_* Sei sempre carinissima a sostenermi con le tue recensioni =)

Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacione grandissimo, Bec =D

 

 

CipDebbi: Ciao Debbi!^^ Oddio sei troppo gentile, la tua recensione mi ha riempito di gioia, grazie^^

Sono un bel po’ paranoica lo so xP E diciamo anche molto critica in tutto quello che scrivo >.< Ma complimenti come i tuoi mi aiutano tantissimo nel continuare a scrivere =D

Allie e Dave riusciranno a stare insieme prima o poi, questo posso garantirlo dato che adoro alla follia il lieto fine ;) Come riusciranno, è ancora tutto da vedere =D

Ti ringrazio ancora infinitamente per tutti i tuoi elogi al mio modo di scrivere, infondono proprio tanta autostima xP

Un bacione grande, grazie per la recensione, Bec =)

 

 

___Yuki___: Ciao carissima!^^ vedere le tue recensioni ogni volta mi mette allegria*_* Me le divoro in cinque secondi xP

Purtroppo queste domeniche non le passo molto bene…ehm, diciamo che ho qualche materia da recuperare >-< sorvoliamo va xD

Ma tesoro i complimenti per le tue recensioni ci stanno tutti!** Sono scritte benissimo e infondono tantissimissima autostima^^

Ti capisco benissimo guarda, anche io cerco sempre di immedesimarmi in quello che leggo, ma non ci riesco mai molto; tutto quello che dico o che prevedo è quasi sempre sbagliato xD

Hai proprio ragione a dire che situazioni come quelle di Dave e degli altri ragazzi purtroppo esistono davvero >.< Proprio pensando a questo ho cercato di immedesimarmi in Dave per alcuni suoi pensieri sulla sua infanzia tutt’altro che felice più avanti..Non è stato semplice per niente, ma spero di esserci riuscita (:

Per quanto riguarda Kevin…il suo passato non è così difficile da indovinare, più che altro le sue abitudini sono tutte collegate ad esso, come la passione per la moda e la sua fissa di alzarsi presto per cantare canzoni anni 80.

Per quanto riguarda Dave invece…uhm…ottima supposizione che però non posso né smentire, né confermare xP vedrai più avanti, non manca molto al capitolo in cui ‘sto cretino si deciderà a parlarne con Allison ;)

Sono contentissima di vedere che tu abbia compreso appieno la situazione di Kim*_*

Hai proprio ragione, mettersi in mezzo e fare la spacca birilli (xD) non sarebbe stato nel suo stile, lei vuole solo che lui sia felice dopo tutto quello che ha passato =)

Spero che il suo pov non ti abbia delusa, questa è solo una parte della storia fra i due, verrà raccontata molto meglio da Dave (:

I problemi aumenteranno sempre di più, fino all’inevitabile aggravarsi delle cose nel capitolo 19, ma alla fine i nodi si scioglieranno ed il lieto fine ci sarà ;)

Non mi stancherò mai di ringraziarti per il preziosissimo sostegno*_* Un bacione grandissimo cara, al prossimo cap, Bec =)

 

P.s. Uahahah xD la storia di Anna dai capelli rossi l’avevo già scritta sì (e nemmeno me lo ricordavo xP), ma anche a me è venuto subito da pensare alla nostra chiacchierata :D Povera Allie…che brutto essere paragonata ad Anna dai capelli rossi! xD

 

P.p.s. ma no!!La recensione è venuta stupenda anche senza bicchierino di vov xP

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!^^ Ti ringrazio come sempre per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona^^

In questo capitolo Allie alla fine è riuscita a spiegarsi, vedrai nel prossimo poi che succederà ;)

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec =)

 

 

Punk936: Ciao carissima! =) Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto, eh sì, Allison investigatrice era piuttosto comica xD

Kim è molto affezionata a Dave sì, come hai visto anche da questo cap lei vuole solo che lui sia felice dopo tutto quello che ha passato >.< è molto altruista nonostante le apparenze :D

In questo capitolo Allie è riuscita a parlare con lui, ora dipende solo da Dave…andrà tutto a posto?Vedrai nel prossimo ;)

Un bacione grandissimo cara, grazie per il sostegno, Bec =D

 

 

Alexis_edina: Ciao carissima!^^ Cavoli questi pc si rompono come niente! Meno male che poi tuo padre è riuscito a recuperare tutti i dati...spero ci riesca anche mio zio :P

Eh sì, Allison ha preso proprio dal padre, è un’investigatrice nata eh :D

David è stato un po’ cattivello sì, ma l’ha fatto perché si è sentito “tradito” >.< nel prossimo vedrai cosa pensa delle motivazioni di Allie ;)

Hai ragione Kimberly forse è stata troppo buona, ma non con Allison, con Dave; si è fatta da parte solo ed esclusivamente per il suo bene come hai potuto leggere da questo cap che spero ti sia piaciuto =)

Alla fine Allie è riuscita a parlare con lui, chissà cosa sceglierà di fare Dave…:P

Un bacione grandissimo, grazie per il supporto, Bec =)

 

 

 

lilysol: Ciao tesoro!^^ Inizio questa recensione facendoti tantissimi complimenti per la tua storia –che correrò a recensire non appena avrò finito qui- che è meravigliosa, l’ho letta tutta d’un fiato e l’ho adorata tantissimo*__* Se David rende te un carboncino ardente, ti assicuro che a me Christian fa lo stesso effetto*___* Mamma mia…:Q__ Maaa…sorvoliamo xD

Uhahahahah, sono comunque felice di sapere che Dave resta ancora il tuo broccolo preferito xP

Eh sì, in questo capitolo c’è stato una specie di chiarimento, ma il vero chiarimento -se ci sarà :P- lo vedrai forse nel prossimo (:

Ti ringrazio cara per i complimenti, sei troppo buona xP Beh chissà che magari Dave non si svegli un po’ se lo rapisci per qualche tempo xD

Un bacione grandissimo tesoro, grazie per la recensione, Bec (:

 

 

Afrodite heart: Ciao Roby!!^^ Eh sì, alla fine Allie da degna figlia di un poliziotto si è data da fare con una bella indagine xD

Kim è stata molto matura, si è sacrificata per la felicità di David, spero che da questo capitolo si sia capito quanto ci tenga a lui ;)

Come ti è sembrato il discorso delirante di Allie in questo cap? Nel prossimo vedrai che cosa ne pensa Dave e se deciderà o meno di andare all’incontro ;)

Sono davvero contentissima di sapere che i miei personaggi ti piacciano così tanto*__*

Il passato di Dave si scoprirà fra non molto, nel capitolo 16 mi sembra e spero che non ti deluda la sua “confessione” ;)

Ti ringrazio ancora infinitamente per i tuoi complimenti cara, sei sempre gentilissima, grazie =)

Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec =)

 

 

_KykyBlonde_: Ciao Kyky!^^ Aspettavo con impazienza di rispondere alla tua recensione, la tua riflessione mi è piaciuta tantissimo*_*

Ti dirò, non ci ho pensato molto mentre scrivevo alla domanda che ti sei posta, ma ora che ci ho riflettuto un po’ su sono più che felice di risponderti:

Personalmente io credo che non riuscirei mai ad innamorarmi di un criminale, avrei paura. Però mi innamorerei di un ragazzo come David se esistesse. Allison lo considera più come un ragazzo normale che come il criminale che, comunque, l’ha salvata da Tom liberandola. Sa che lui non è cattivo, sa di non essere in pericolo con lui, per questo riesce a starci insieme tranquillamente.

È innamorata e forse anche un po’ sciocca, ma ora come ora non le importa che David sia un criminale, lei vede solo un ragazzino che ha di sicuro sofferto molto in passato e che è stato in qualche modo “costretto” ad unirsi a Johnny. Pensa che arriverà persino a giustificare il fatto che Dave abbia ucciso delle persone, pensando che anche suo padre da poliziotto lo ha fatto.

Spero con la mia risposta di aver chiarito qualsiasi tuo dubbio o curiosità, sono davvero contentissima che la mia storia ti piaccia anche per questo ;)

Un bacione grandissimo cara, grazie per la recensione, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao tesoro!^^ Come al solito leggere le tue recensioni mi fa piacerissimo, sei sempre carinissima a farmi tutti questi complimenti :P

Eh sì, Allie mettendo da parte l’orgoglio si rende conto di tenere molto a lui (:

Spero che questo capitolo ti abbia fatto un po’ rivalutare Kim, purtroppo nemmeno a lei fa piacere amare Dave, sta soffrendo molto >.<

David è dolce anche se all’apparenza vuole fare il duro ù_ù vedrai nel prossimo quanto saranno tristi e dolci i suoi pensieri verso Allie ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nel prossimo vedrai che cosa deciderà di fare Dave, un bacione grandissimo, Bec ;)

 

 

camii: Ciao carissima!^^ Sono contentissima di sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto*_*

Allison è stata un’investigatrice degna di essere la figlia di un poliziotto :D

Come hai visto da questo capitolo Allie è riuscita a parlare con Dave, si vedrà solo nel prossimo però la sua decisione ;)

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, come ti è sembrato il pov di Kim?

Un bacione grandissimo, grazie per il sostegno, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao tesoro!^^ Ma non ti devi assolutissimamente scusare per nessun ritardo, purtroppo lo so bene che a gennaio lo studio si moltiplica –purtroppo >-< - io ho un po’ di materie da recuperare xD

Sono contenta che Allie detective ti sia piaciuta, è degna figlia di suo padre eh :D Eh sì, quel poveraccio pensava di diventare popolare finendo su un giornalino scolastico invece credo proprio ci rimarrà male se/quando scoprirà la verità xD

Come hai detto tu, scrivere quel pov su di Dave è stato d’obbligo, volevo proprio evidenziare la differenza del suo carattere quando non è con Allie (:

Ahahahah, Rossy tu mi farai seriamente collassare dalle risate, gli ormoni dominano sempre hai ragione xD

In questo capitolo Dave è sembrato mooolto impassibile mentre Allie parlava, ma vedrai poi nel prossimo che il nostro caro Dave con molta fatica è riuscito a controllare gli ormoni ;)

Nono, credo proprio che David quanto a neuroni sia messo male come noi xP gli ormoni regnano, yuhuu! xD

Kim come hai visto da questo cap è molto innamorata di Dave, di carattere è abbastanza stronza, ma quando si tratta di Dave anche lei non può fare a meno di sciogliersi ;) è stato difficile per lei, ma proprio come hai detto tu ha aiutato Allie solo per la felicità del suo amato e io credo sia grandiosa già solo per questo xP

Guarda sinceramente anche io sarei stata più bastarda…ma non volevo influenzarla con la mia bastardaggine mentre scrivevo xD

Come ti è sembrato il suo pov? :D Ti è piaciuto?

Tesoro…tu come al solito non riesci proprio a fare a meno di farmi piangere! Grazie, grazie, grazie, grazie, sei un tesoro! Le tue recensioni mi spronano tantissimo a scrivere, non saprò mai come ringraziarti abbastanza >.<

Ecco appunto, mi hai fatta piangere di nuovo e mi tocca sistemarmi il trucco perché fra un po’ devo uscire! xP Se non ti adorassi per quanto sei meravigliosa mi arrabbierei! xD

Appena finita la storia Kevin te lo mando subito guarda, come accompagnatore per lo shopping! xD

Un bacione immenso tesoro, grazie ancora per tutto, Bec ;)

 

 

emmetti: Ciao carissima!^^ Innanzitutto devo assolutamente farti i complimenti per la tua bravura nello scrivere; tutti i complimenti che mi hai fatto, detti da te che scrivi così bene, valgono il doppio**

Per finire la mia arringa iniziale, ti ringrazio tantissimo per aver letto la mia storia e per l’aiuto che hai dato nel creare il forum, grazie davvero^^

Detto questo, posso tranquillamente saltellare come una cretina per la stanza contentissima per il fatto che i miei personaggi ti piacciano così tanto*_*

Il biondino che ho scelto per Dave piace tantissimo anche a me*_* Su google da qualche parte c’è una sua foto a petto nudo che..:Q__ ehm…ok, basta xD

Eh sì, Dave è proprio come l’hai descritto tu, stronzo in apparenza, ma completamente diverso con le persone a cui tiene (: è piuttosto restio a fidarsi di qualcuno che non conosce, ma quando succede tende sempre a legarsi molto alle persone per via della mancanza di una vera famiglia…Per questo si è sentito così ferito per il “tradimento” di Allie, si è fidato di lei ed è rimasto scottato una seconda volta…ma vedrai meglio nel prossimo cap che succederà ;)

La storia della sua famiglia verrà raccontata fra non molto e spero proprio che ti piaccia e non deluda le tue aspettative =)

Sono contenta che Kimberly ti piaccia come personaggio*_* Inizialmente doveva essere la stronza di turno che cerca di rubare il ragazzo alla protagonista, ma poi mi sono resa conto che sarebbe stata troppo scontata come cosa :D

Ti è piaciuto il suo pov? Spero di sì^^

La scena del ballo credevo fosse troppo sdolcinata quindi sentirti dire che ti è piaciuta così tanto mi fa di nuovo saltellare come una cretina per la gioia**

Ok, sto seriamente dando di matto qui, anche sentirmi dire che la storia è realistica mi riempie di gioia*_* Sei veramente troppo gentile, grazie :P

Anche a me il soprannome Allie piace tantissimo, chissà perché lei lo odia, mah! xD

Un bacione immenso tesoro, grazie mille per il sostegno**, Bec =)

 

 

 

SweetCherry: Ciao Jessy!^^ Eh sì, finalmente Allison si è decisa a fare qualcosa, non è stata con le mani in mano, non sarebbe stato nel suo stile ;)

Kim si è comportata bene sì, come hai visto da questo suo pov ha preferito mettersi da parte per aiutare Dave, perché ha capito che è di Allison che si è innamorato >.< Io non l’avrei mai fatto, ma non potevo influenzare il personaggio con le mie idee ;)

Allie in questo capitolo è riuscita a farsi ascoltare, vedrai nel prossimo che deciderà di fare Dave ;P

Grazie infinite per i complimenti, sono contenta che la mia ff ti piaccia così tanto*__*

Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec (:

 

 

 

Dunque, la Bellissima Secretly di fallsofarc è finita, ma in compenso l’autrice ha deciso di continuare a farci sognare con il suo seguito, Tra me e te (Rating rosso), vi consiglio assolutamente di non perderla ;)



Pooi, vi consiglio assolutamente di leggere:



Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ps: Se avete tempo, correte a dare anche un’occhiata al forum dedicato a Secretly ;) Ci sono tante anticipazioni e curiosità sulle storie di fallsofarc^^

Ringrazio infine le 89 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 83 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

 

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Capitolo 13
*** Maybe I…love you? (Forse ti…amo?) ***


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Capitolo 13: Maybe I…love you? (Forse ti…amo?)

 

David’s pov

 

Arrivato in quello schifo di camera, in quello schifo di posto, in quello schifo di città, in quello schifo di nazione, in quello schifo di mondo, buttai incazzato a terra tutte le cianfrusaglie che c’erano sulla scrivania, ovviamente prima di prendere a calci la sedia facendola cadere.

Mi guardai allo specchio furente prima di tirarci contro un pugno ben assestato. Il rumore del vetro che si frantumava a terra sembrava riuscisse a coprire il rumore di quello che si stava frantumando in me; quasi riusciva a consolarmi e a calmare un fuoco insopportabile che sentivo bruciare dentro.

Sette anni di sfiga, pazienza con tutta quella che già avevo addosso.

-Cazzo…- Gemetti poi a bassa voce esaminando il vivo rosso del sangue che colava dalle nocche.

Completamente incurante della ferita, asciugai la mano gocciolante sulla mia maglietta, macchiandola di rosso, prima di buttarmi sul letto con la faccia schiacciata sul cuscino. Ma perché non potevo soffocarmi con quello e farla finita dannazione?! Il mio stupido istinto di sopravvivenza mi impediva di farlo, come non riuscivo più a respirare era più forte di me staccarmi dalla stoffa per farlo.

Sbuffai mettendomi a pancia in su per osservare le strane sfumature che creava il tramonto sul muro.

Perché non me ne andava una giusta, perché? Maledizione, non potevo avere una vita normale come tutti i ragazzi della mia età?Non potevo avere una ragazza da amare senza rischiare di metterla nei casini con la legge solo uscendoci insieme?

Chiusi a pugno con forza la mano che mi ero ferito, causandomi un bruciore lancinante che però riusciva ad alleviare di poco un altro tipo di male che sentivo. Il sangue incominciò ad uscire più velocemente imbrattando anche tutto il lenzuolo.

Era meglio se stavo fuori dalla sua vita. Lei poteva averla una vita normale e tranquilla, perché dovevo incasinargliela io con la mia?

Dio mio, credevo di non riuscire a resistere mentre si scusava. Stavo morendo dalla voglia di baciarla e fare l’amore con lei, anche lì in mezzo alla strada, al diavolo gli spettatori!

Era così…bella mentre si spiegava imbarazzata e quando abbassava lo sguardo a disagio. Quando mi aveva pregato di andarci il giorno dopo per un attimo avevo pensato sul serio di tornare indietro e baciarla. Per fortuna ero riuscito a resistere, il riuscire ad apparire distaccato ed indifferente anche nelle situazioni più critiche mi aiutava.

L’avevo visto nei suoi occhi che era sincera, come si poteva anche solo minimamente pensare che non lo fosse? Eppure non riuscivo di nuovo a fidarmi totalmente di lei; avrei rischiato molto e avrei fatto rischiare anche i miei compagni se lo avessi fatto. Forse per il bene di entrambi avrei fatto meglio a fingere di non crederle, ad ignorarla e a lasciarle vivere la sua vita. Prospettiva terribilmente dolorosa, ma non irrealizzabile…

Mi portai la mano alla fronte pensieroso, continuando ad ignorare l’altra abbandonata sul lenzuolo ancora ammaccata.

Iniziavo seriamente a pensare che Kim avesse ragione sulla storia dell’amore. Possibile? Quel dubbio si palesò sottoforma di una stretta dolorosa allo stomaco che mi impediva di respirare normalmente, che mi impediva di vivere normalmente. Kim aveva sempre ragione quando si trattava di faccende amorose, così come le ragazze in generale. Dannate donne! Ma che cazzo di sesto senso avevano?

La porta si aprì facendo apparire un incredulo Kevin sulla soglia.

-Oddio, che è successo, hai sgozzato qualcuno?- Fece un cenno al sangue sul letto prima di osservare la scrivania e lo specchio sbigottito.

-Sì, me stesso.- La mia voce era così bassa che stentavo a credere che mi avesse sentito.

-Il mio mp3!- Si lamentò lui alzando la voce di un’ottava e dirigendosi a raccogliere il suo prezioso aggeggino elettronico. Oddio, definire prezioso quel pezzo del paleolitico era un eufemismo… –Perché l’hai buttato a terra?-

-C’era disordine.- Feci spallucce.

-Si può sapere che ti è preso?- Incrociò le braccia al petto facendo una smorfia, probabilmente per una lieve fitta al braccio ingessato.

-Niente, perché?- Mi esaminai le unghie della mano ancora buona disinteressato.

-E tu lo chiami niente distruggere mezza camera?-

-Quanto la fai drammatica.- Schioccai la lingua annoiato.

Lui sbuffò prima di sedersi sul suo letto.

-Ho parlato con Kim.- Annunciò studiando la mia espressione.

-Ma dai.- Commentai sarcastico.

-E mi ha detto che hai parlato con Allison…- Aggrottò la fronte in attesa di qualsiasi mia risposta.

-Sì, e allora?- Kim non sapeva proprio stare zitta, eh? Stronza pettegola del cazzo…

-Dave…- Mormorò implorante. –Sono il tuo migliore amico, se hai dei problemi puoi parlarmene.-

-Me ne ricorderò, grazie.- Non volevo ferirlo, ma non me la sentivo nemmeno di parlarci; non mi andava proprio di parlare con nessuno.

Si alzò rassegnato, prima di girarsi di nuovo per squadrarmi con attenzione.

-Non so che cosa lei ti abbia detto. So solo che le mie foto segnaletiche in città sono sparite in neanche mezza giornata.-

Sgranai gli occhi dalla sorpresa. Di già?Non aveva perso tempo…

Lo faccio per te…

Di nuovo sentii quella morsa stringere troppo forte, impedendo all’aria di arrivare ai polmoni come avrebbe dovuto.

-Davvero?- Chiesi cercando di modulare il tono della voce. Tentativo inutile, la mia voce usciva strozzata, come se ci fosse stato qualcosa in gola che mi impedisse di parlare bene.

-Sì. E immagino e che tu non c’entri niente con questa storia, vero?-

-Immagini bene.-

-D’accordo…- Aprì la porta prima di sospirare remissivo. –Ne sei innamorato Dave, lo sai vero questo?-

Mi morsi il labbro con forza per evitare di mettermi a scalciare e urlare come un bambino capriccioso che non voleva sentire la verità. L’amore. Io innamorato?!Ma per favore!Certo non potevo negare che fossi parecchio attratto da lei, più di quanto mi fosse mai capitato…ma da quello ad arrivare all’amore ce ne voleva!Non esisteva nemmeno a diciassette anni l’amore; ci potevano essere il desiderio, l’affetto, la passione, ma non l’amore…

-E lei è innamorata di te.- Affermò senza il minimo dubbio nella voce facendomi sussultare. –Perché continui ad ostinarti a far soffrire entrambi?- Si girò di nuovo verso l’uscita quando si rese conto che non ero intenzionato a rispondere.

-Perché le rovinerei la vita e basta.- Replicai all’ultimo prima che si chiudesse la porta alle spalle.

Si girò, sorpreso di aver ricevuto una risposta da me che ormai sembravo completamente perso in un mondo mio. –Gliela rovineresti comunque se la respingessi.- Mi ricordò giustamente.

Ah, certo ora arrivava Mastro Kevin che con le sue frasi sagge del cazzo ti faceva sentire una merda. Non poteva avere torto per una buona volta?!

-Quindi sono comunque responsabile della sua sofferenza.- Che gran bella cosa. Complimenti campione, sei un maestro nel farla soffrire.

-Ma non dire cazzate!- Si adirò lui stupendomi. Kevin non aveva mai alzato la voce, se non quando cantava o quando qualcuno osava toccare i suoi vestiti. –Tu le hai salvato la vita, ricordi?Pensa a cosa le avrebbe fatto Tom se non fossimo arrivati noi.-

-No Kev, tu le hai salvato la vita.- Gli rammentai.

-Ma sei stato tu a convincere gli altri, io da solo non ce l’avrei fatta, non mi avrebbero ascoltato. E comunque ritornando al discorso di prima, lei sta soffrendo esattamente come te. Tu stai male, ma vuoi far stare male anche lei per te?-

Non risposi. Dannatissimo Kevin, quanto odiavo i suoi discorsi stupidamente giusti. Certe volte faceva dei discorsi così contorti, ma quante canne si fumava?!

-Dave non è un gioco.-

-Proprio perché non è più un gioco che voglio finirla prima di…-

-Ma prima di cosa?!- Mi interruppe sbalordito, facendomi sgranare gli occhi per la sorpresa. –Voi siete già innamorati, il danno è già fatto! Se volevi interrompere i tuoi giochetti con lei dovevi bloccare prima i tuoi cazzo di ormoni e lasciarla stare idiota!-

-Parli come se il mio scopo principale fosse solo portarmela a letto.- Protestai acido.

Inizialmente lo era…forse…ok, senza il forse, lo era e basta. Eppure pensare in quel momento a quanto erano cretine e subdole le mie intenzioni mi faceva incazzare.

-Beh lo era e lo sai anche tu.- Mi guardò serio. -È sempre stato quello il tuo scopo con tutte le ragazze, non è mica vero? L’unica che è resistita un po’ di più al tuo usa e getta è stata Kim, ma solo perché a lei volevi almeno quel briciolo di bene necessario a non trattarla come un oggetto.- Sibilò freddo.

Mi alzai di scatto dal letto furioso. Stava esagerando.

-Non ti permetto di parlare così!- Sbottai guardandolo per la prima volta con odio, -Tu non sai un cazzo di quello che c’è stato fra me e Kim! Tu non sai quanto mi è stata vicina lei quando ne avevo bisogno e non sai quanto ho sofferto quando l’ho lasciata! Io non l’amavo è vero, ma vederla soffrire così tanto per me, mi ha fatto male come se ne fossi stato innamorato. Lei è come una sorella; non la amo, ma è la mia famiglia, l’unica cosa bella che mi è rimasta del mio passato.- Respiravo affannosamente, non avevo mai litigato con Kevin e quello doveva essere in assoluto il discorso serio più lungo che avevo mai fatto con lui. Sentivo qualcosa di pesante premere insistentemente sul petto, la fronte mi pulsava dalla rabbia e il sangue dalla mano che continuavo a stringere con forza adirato ormai stava straripando creando una piccola pozza sotto i miei piedi. A quanto pareva il taglio era più profondo di quanto immaginassi…

-Mi dispiace.- Un flebile sussurro che gli uscì mentre continuava ad avere un’espressione tranquilla e posata. –Se non lo so è perché tu non me ne hai mai parlato.- Piegò il sopracciglio mantenendo lo sguardo vacuo. –Nemmeno io ho mai avuto una vera famiglia se ben ricordi…però credevo di far parte della tua.- Abbozzò un sorriso in contrasto con la sua espressione tutt’altro che felice. –Tu sei sempre stato come un fratello per me David…evidentemente non è così per te.-

Mi sentii morire e per la prima volta dopo anni sentivo gli occhi pizzicare.

Ne avevo passate di tutti i colori; ero stato ferito, avevo visto morire persone a cui tenevo, ero scappato di casa voltando le spalle a tutto quello in cui credevo, ma non avevo mai pianto. Io?Piangere?Mai! Non l’avrei mai fatto anche se ne sentivo il disperato bisogno. Piangere per un ragazzo era segno di debolezza e io non ero debole, non lo ero mai stato.

Sentivo che la situazione mi stava scivolando via dalle mani, le classiche mani di pastafrolla che fanno cadere l’oggetto prezioso ed introvabile frantumandolo; la mia vita in quel caso.

Litigare con Kevin mi faceva malissimo perché lui era un fratello per me. Lui e Kim erano la mia famiglia. Ed ora c’era un’altra persona importante che stavo perdendo…una ragazza che mi faceva stare bene solo sorridendomi, che mi faceva sentire un ragazzo normale che dopo essere uscito e andato al cinema, poteva tranquillamente tornare a casa dai genitori come qualsiasi altro adolescente.

Mi presi la testa tra le mani, sporcando anche i capelli di sangue: -Dio Kev, mi dispiace.- Non riuscivo a dire altro, non sapevo che dire…io che avevo sempre la risposta pronta mi sentivo un totale idiota fuori posto. Era stato stupido ed egoista da parte mia pensare di essere l’unico ad aver avuto un passato triste e difficile, ma era stato ancora più stupido far sentire Kevin un estraneo.

-Lascia stare.- Fece un altro mezzo sorriso. –Domani mattina Johnny voleva farti andare dai Kingsley…-

I Kingsley? Di sicuro c’era qualcun’altro da malmenare per il mancato pagamento di un debito…

Lo guardai leggermente angosciato non riuscendo bene a cogliere subito il motivo della mia ansia.

-Gli ho detto che ci andrò io con Paul…- Aggiunse serio prima di darmi le spalle.

L’aveva fatto apposta. Era il suo modo di dirmi di andare da lei.

-Pensa a quello che ti ho detto su Allison…lei non è come le altre, non puoi permetterti di perderla.- Mi disse da sopra la spalla. –Già il fatto che tu ti stia sacrificando non vedendola più per non farla soffrire, non credi sia una dimostrazione d’amore?-

Girai la testa dall’altra parte irrigidito.

-Non ti sei mai fatto tutti questi scrupoli a portarti a letto una ragazza.- Provocò con una leggera nota di asprezza nella voce.

Richiuse quella porta alle sue spalle, facendo rimbombare quel rumore dentro di me. Feci un respiro profondo prima di ributtarmi sul letto svuotato. Ero rimasto solo…no, non da solo, ero con i miei pensieri….e con un bel po’ di sangue da pulire…

 

 

 

Allison’s pov

 

Smettila di mangiarti le unghie! Fosse stato facile…

Era da quasi un quarto d’ora che stavo lì seduta su quello stupido tavolino a bere tè.

Il barista ogni tanto mi guardava sorridendo ammiccante e provocandomi un moto di disgusto. Abbozzavo anche io un sorrisino irritato in risposta prima di distogliere lo sguardo seccata.

Con un gesto brusco spostai la manica della maglia per controllare per la 36esima volta l’ora: le otto e diciassette… Sarebbe venuto. Per forza.

Incominciai a sentire un peso insostenibile sul petto, all’altezza del cuore. Se non fosse venuto sarebbe finita. Sarei riuscita a sopportarlo?Avrei smesso di cercarlo?Non ne ero tanto sicura…

Incominciai a battere il piede sul pavimento nervosa mentre bevevo la mia quarta tazza di tè. La gente entrava e usciva e per cercare di distrarmi provavo ad immaginare la vita delle persone che nervose facevano colazione. Quasi tutti uomini o donne d’affari e ben pochi studenti si fermavano ai tavolini.

Guardai di nuovo titubante l’orologio. Le otto e vent’uno. Sentivo gli occhi inumidirsi, ma li asciugai subito. Basta, non aveva senso illudersi, se voleva venire ci sarebbe venuto. Mi alzai e lasciai i soldi del conto sul tavolino.

Corsi in strada prima che il barista o qualcun altro potesse notare quegli enormi lacrimoni scendere sulle mie guance arrossate.

Che stupida…avrei dovuto capire già dalla sua freddezza del giorno prima che per lui non contavo niente, ero una ragazza come un’altra.

Magari il suo scopo era solo quello di portarmi a letto e…persa una puttana se ne poteva trovare un’altra…

Conficcai le unghie nei palmi delle mani infuriata; stupida, stupida, stupida…ero stata solo un giocattolino per lui! Eppure credevo che fosse sincero con me, credevo di interessargli; non avevo l’arguzia di Sherlock Holmes, ma ero sicura di riuscire a capire quando una persona mi stesse imbrogliando. Evidentemente lui era stato troppo bravo a recitare, la sua maschera era stata troppo perfetta per essere vista.

Entrai a scuola, nonostante la maggior parte dei neuroni del mio cervello mi dicesse di tornarmene a casa e di chiudermi in una stanza a piangere.

Lo odiavo! Non sopportavo il fatto di essere così debole per colpa di un ragazzo, per colpa sua.

Mi aveva cambiata tantissimo, io non ero mai stata una piagnucolona, piangevo di rado e solo per cose gravi. Eppure se mi fossi guardata allo specchio in quel momento non mi sarei riconosciuta: cos’era successo alla ragazza di un mese prima? Si era innamorata…e l’amore si sa, se da una parte ti rende felice, dall’altra ti distrugge.

Camminavo in fretta non notando minimamente le persone intorno a me.

Andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.

-Mi scusi.- Dissi stupidamente. Dare del lei ad uno studente era ridicolo!

-Lily?-

Oddio no! Mark?! Perchè fra tutte le persone che potevo incontrare, dovevo andare addosso proprio a lui?! Da quando l’avevo lasciato dicendogli che c’era un altro non ci avevo più minimamente parlato; in fondo mi dispiaceva per quello che gli avevo fatto. L’aveva presa molto male, mentre discutevamo avevo intuito il momento esatto in cui il suo cuore aveva fatto crack. Ultimamente ero certa che anche lui mi stesse evitando, forse per evitare di soffrire troppo, ma ovviamente io dovevo rovinare i piani ad entrambi…mannaggia a me!

-Perché stai piangendo?- Mi chiese prendendomi per le spalle senza nessuna intenzione di lasciarmi andare.

-Non sto piangendo.- Balla colossale, avevo le cascate del Niagara che sgorgavano dagli occhi.

-È stato lui vero?Il ragazzo per cui mi hai lasciato, dimmi che ti ha fatto!-

Scossi la testa confusa. –Non capisco di che parli Mark, lui non c’entra.-

-Vallo a raccontare a qualcun altro Lil!Che cosa ti ha fatto?Ho sentito che cosa ha detto Angela l’altro giorno in bagno, ha detto che non è certa che tu sia al sicuro con lui, a cosa si riferiva?!-

Boccheggiai un attimo incredula. –Tu…stavi ascoltando?- Non riuscivo a crederci; io ed Angela eravamo state attentissime che non ci fosse stato nessuno nei paraggi!

-Sì e sono anche fiero di averlo fatto. Allora, a cosa si riferiva dicendo che con lui non sei al sicuro?C’entra forse qualcosa quella ferita che avevi sulla fronte la settimana scorsa e che si sta rimarginando?!- Si sporse con la mano per spostarmi i capelli che mi coprivano il taglio dalla fronte, ma io mi scansai infastidita. –Non so di che parli Mark. Lui non ha mai alzato un dito su di me, quel taglio ti ho già detto che me lo sono fatta cadendo.-

-Perché ti ostini a difenderlo?! Si può sapere perché corri dietro ad un ragazzo che non ti merita?-

Era furioso, i suoi occhi rasentavano quasi la pazzia.

-Ti ho detto che lui non c’entra.- Ribadii cercando di svincolarmi. Ci mancava solo quel grandissimo idiota a peggiorare il mio umore!

Non riuscendo bene a controllarmi fece qualcosa che non avrei mai voluto che fece; mi baciò. Era un bacio possessivo, pieno di rabbia, a cui cercai fin da subito di resistere. Poggiai le mani sul suo petto e incominciai a spingere per staccarmi, tenendo la bocca saldamente chiusa. Merda, anche se ero abbastanza forte per essere una ragazza, contro un ragazzo non riuscivo comunque ad avere la meglio! Forse era il caso di iniziare a fare pesi…

La sua lingua stava chiedendo con forza l’accesso, cosa che mi rifiutavo categoricamente di concedergli, mi disgustava; non provavo niente, non avevo mai provato niente quando mi baciava. In quella circostanza lo trovai tremendamente nauseante. Ecco, lo stimolo era proprio quello del vomito, o mi lasciava, o gli avrei vomitato addosso.

Mark si staccò rassegnato nel momento in cui capì che continuare così non gli sarebbe servito a niente. Se ne andò lasciandomi lì nel bel mezzo del corridoio ancora più furiosa di prima.

 

Entrare in classe fu a dir poco imbarazzante. Gli occhi erano ancora di molto arrossati, così quando il prof mi chiese cos’avevo, gli dissi semplicemente che era allergia. Non ci credette, ma non indagò.

Le lezioni furono strazianti da sopportare, non finivano più.

Guardavo fisso il vetro della finestra appannato senza nemmeno vederlo. Perché era appannato quel vetro?Mi passai la mano davanti agli occhi; ah…ecco perché, stavo di nuovo piangendo. Che razza di femminuccia frignona che ero diventata…

La voce del prof mi arrivava da lontano ovattata, ma non riuscivo a capire cosa dicesse.

-Lowell alla lavagna.-

Aggrottai la fronte infastidita; chi mi chiamava?

-Lowell!-

Una leggera gomitata di Angela mi fece scattare in piedi.

-Sì?- Chiesi risvegliandomi improvvisamente dal mio stato catatonico e rendendomi conto forse per la prima volta in quella giornata che ero in classe.

-Alla lavagna.- Il professore scandì lentamente le parole trattandomi come una deficiente, ma non me la presi e feci come aveva chiesto dirigendomi sovrappensiero verso la cattedra.

Iniziai a risolvere il procedimento di quell’equazione, meravigliandomi per un attimo della mia mano che scorreva di vita propria sulla lavagna; di solito quando mi chiamavano a risolvere un problema di matematica non riuscivo a risolvere un tubo.

-Ma che stai facendo?- La voce incredula del prof mi distrasse dai miei ragionamenti contorti sulla matematica.

Mi voltai verso di lui confusa; che stavo scrivendo? La sua lezione, no?

Tornai a guardare la lavagna stranita rendendomi poi conto con una sola occhiata a cosa si riferiva. La mia mano era ferma con il gesso sulla lettera finale di un nome. Non sapevo se arrossire per la situazione o mettermi a piangere per il ricordo che portava con sé quel nome…

Dalla classe si levò una sonora risata che mi fece sprofondare in quel punto preciso della terra. Bene, la mia dignità era andata a farsi benedire.

Gli unici a non ridere erano Angela, Victoria e Mark: Angie e Vic mi guardavano compassionevoli, mentre Mark mi lanciava occhiate cariche di odio.

La lavagna era quasi interamente riempita da scritte, anzi, una scritta, un nome: David.

Come era potuto succedere, come avevo fatto a non accorgermene mentre scrivevo?!

Il prof fece cessare le risate infastidito, prima di rivolgersi di nuovo a me che ormai ero in procinto di scoppiare a piangere: solo quel poco di dignità che mi era rimasta mi aiutò a non farlo.

-Lowell qui siamo a scuola.- Disse a denti stretti. –Si viene qui per studiare, al tuo ragazzo ci pensi a casa.- Borbottò incrociando le braccia serio.

-Ha ragione prof mi scusi.- Abbozzai un sorriso che sembrava più una smorfia. Utilizzai l’ultimo filo di fiato che avevo per aggiungere: -Mi scusi, non mi sento bene.- Corsi subito fuori dalla classe lasciando tutti sbigottiti per il mio comportamento.

 

 

Stronzo, bastardo, coglione, deficiente, stronzo… La mia mente era occupata solo da quelle paroline tremendamente confortanti da rivolgere a qualcuno, specie se quel qualcuno ti faceva soffrire da morire.

Avevo passato la giornata più infernale della mia vita, i professori avevano intuito che c’era qualcosa che non andava e per pietà si erano messi d’accordo di non interrogarmi. Avevo apprezzato moltissimo quel gesto, anche se mi aveva fatto sentire piuttosto a disagio. Angela sapeva che mi era successo e aveva passato tutto l’intervallo e le ore di lezione ad insultarlo insieme a me, facendomi ogni tanto sorridere per i suoi insulti fantasiosi inventati al momento.

Quando la giornata era finalmente finita, l’unica cosa che mi dava la forza per andarmene da quell’edificio era il fatto che una volta a casa mia avrei potuto piangere quanto volevo senza farmi vedere dai miei amici. Avrei potuto essere maledettamente debole una volta rimasta da sola.

Alzai appena lo sguardo mentre scendevo quegli scalini, quando il cuore mi si bloccò. Era fermo, lo sentivo, eppure come mai riuscivo ancora a respirare in modo così accelerato?

Un ragazzo bellissimo, un vero Dio greco, aspettava qualcuno appoggiato ad un albero non molto distante dal cortile principale.

Mi imposi di non sperare che lui fosse lì per me, ma non riuscii a farne a meno.

Per la sorpresa quasi caddi dalle scale, ma un braccio mi afferrò prima che potessi rotolare giù.

-Grazie.- Sibilai gelida al ragazzo che quella mattina avrei preso volentieri a schiaffi.

-Prego.- Mi rispose Mark altrettanto freddo lasciandomi e continuando a scendere la scalinata.

Quando arrivai alla fine di quei maledetti scalini da cui avrei seriamente voluto buttarmi giù per volargli fra le braccia, David si girò verso di me.

Gli andai incontro con passo deciso, come osava anche solo presentarsi lì dopo il male che mi aveva fatto?!

-Tu sei uno stronzo, cretino, deficiente, idiota, scemo…- E chi ne ha più ne metta!

-Stronzo…- La voce s’incrinò leggermente per le lacrime che ero sicura sarebbero scese da un momento all’altro. Stavo diventando una vera piagnona per colpa sua!

-L’hai già detto.- Mi fece notare alzando il sopracciglio.

-Non me ne frega un cazzo!Tu mi hai fatto passare la giornata più brutta della mia vita, non hai la minima idea di come sia stata da schifo oggi, io ho…-

Fu talmente veloce che quasi non lo vidi; si staccò dall’albero cingendomi la vita e mi baciò.

Inizialmente protestai un po’ tenendo la bocca serrata, poi però mi sciolsi completamente e diedi il completo accesso alla sua lingua che cominciò passionale a giocare con la mia. Sentivo il suo sapore mischiato a quello delle mie lacrime salate che avevano cominciato di nuovo a scendere.

Gli passai le braccia intorno al collo stringendolo forte, fregandomene di fargli male magari, se lo sarebbe anche meritato. Ma lui non ci fece minimamente caso e andò avanti a baciarmi imperterrito continuando a tenermi saldamente alla vita.

Quanto mi era mancato… Era stupendo sentire di nuovo il suo viso, i suoi capelli, le sue spalle con le mie mani; sentire di nuovo il suo sapore in bocca, le sue braccia forti sulla mia schiena….

Mi staccai un attimo e lui come riflesso incondizionato seguì il mio viso con il suo. Gli coprì la bocca con la mia mano, provocandomi una scarica elettrica per tutto il corpo ed una fitta abbastanza forte nel basso ventre.

-Ti odio, lo sai vero?- Dissi con il fiatone.

-L’avevo intuito dal modo in cui mi baciavi.- Sorrise avvicinandosi per baciarmi di nuovo, ma lo trattenni.

-Perché non sei venuto stamattina?- Chiesi fissandolo in quegli occhi stupendi ora di un verde brillante acceso dal desiderio.

-Avevo una cosa da sistemare.- Respirava anche lui affannosamente e la sua voce così roca e velata dal desiderio mi fece seriamente venir voglia di fare l’amore lì con lui, anche davanti a tutti. Chissene importava dei buoni propositi!

-Che hai fatto alla mano?- sbarrai gli occhi sorpresa quando con l’altra mano presi la sua abbandonata sul fianco fasciata da della stoffa.

-Niente di che. Ferita di guerra.- Sorrise appena.

-Seriamente, che hai fatto?- Lo fissai negli occhi seria, cercando di esortarlo a parlare.

-Mi sono tagliato con del vetro, ma non è grave.- Spiegò prima di sporgersi di nuovo per rubarmi un bacio. Non ci credevo, ma in quel momento non mi andava di indagare.

-Mi hai fatto passare uno schifo di giornata.- Ribadii poi svicolando di nuovo da quelle labbra, ma fissandole come un assetato guarda l’acqua.

-Mi farò perdonare.- Si avvicinò ancora per baciarmi e stavolta non opposi resistenza, lasciai che la sua lingua esplorasse la mia bocca.

-Mi…sei…mancato.- Sussurrai a fatica fra un bacio e l’altro.

Lo sentii sorridere sulle mie labbra. –Anche tu…Allie.-

Incredibile quanto quel soprannome pronunciato dalle sue labbra incominciasse sul serio a piacermi. L’idea di essere la sua Allie non mi dispiaceva più di tanto.

-Così è lui, eh?-

Una voce, anzi, quella voce ci fece staccare e mi gelò il sangue nelle vene.

David si girò infastidito. –E tu chi sei?- Domandò squadrandolo prima di realizzare. –Il tipo della discoteca.-

Mark non diede segno di aver capito la frase della discoteca e si girò verso di me. –E così è già passato tutto, eh?Ma che carini, stamattina c’era aria di tempesta e ora avete fatto pace?- Cinguettò ironico.

Lo guardai male sperando ardentemente che capisse il mio avvertimento di andarsene.

-Senti non so chi tu sia e sinceramente non mi interessa, ma ti conviene sparire se non vuoi seriamente che ti prenda a calci nel culo.- David lo disse con un tono talmente tranquillo che la minaccia risuonò ancora più pericolosa.

-Così tu sei David…hai un’aria famigliare.- Constatò Mark.

Oddio ci mancava solo che Mark lo riconoscesse da quella foto segnaletica di anni prima!

-Davvero?Tu invece hai un’aria così anonima e patetica…- Il sorriso di David non rassicurava per niente.

Mark incassò il colpo prima di continuare spedito con il suo discorso. –Siete tornati insieme per caso?No, perché non sembrava che avessi intenzione di farlo Lily visto il bacio che ci siamo scambiati stamattina.-

Il sorriso di David si incrinò leggermente, mentre la mia espressione ormai era completamente furente.

-Stai dicendo un mucchio di cazzate Mark, smettila!- Sbottai provocando in lui una certa ilarità. Ma che gran bastardo!

David si girò velocemente verso di me sbattendo più volte le palpebre sorpreso; non capii il perché di quell’espressione finché non parlò: -Mark?Quello della telefonata?-

Oddio. Ma perché non stavo mai zitta?!

Anche Mark ci mise un attimo a realizzare. -Ah, eri tu?-

David lo ignorò rivolgendosi a me interrogativo. –Mi avevi detto che non era lui quello della discoteca.-

-Ha mentito…- Mark anticipò la mia risposta cantilenando sadico la sua versione dei fatti. –Come puoi fidarti di una ragazza che non ha fatto altro che mentirti?-

Il silenzio di David mi fece un male assurdo. Con una nota di panico nella voce ricominciai a parlare. –Ti ho lasciato Mark, fattene una ragione!- Gridai esasperata non sapendo che altro dire.

-Come ho già detto non sembrava dal bacio che mi hai dato stamattina.-

-Non ti crederei nemmeno se lo vedessi.- Rispose David riacquistando la sua sicurezza di sempre.

-Non ci credere…ma secondo te come facevo a sapere il tuo nome?- Provocò di nuovo il ragazzo che avrei volentieri massacrato di botte, guadagnandosi un’occhiata di fuoco di Dave.

-Lei mi ha parlato molto di te e proprio stamattina ha detto che avevate chiuso, prima di baciarmi.- Ghignò.

Lo avrei ammazzato. –Mark sei un vero stronzo, non è assolutamente vero quello che stai dicendo!-

Mi girai verso David che invece si rabbuiò continuando a fissare in tralice Mark.

-Sì, invece. Sei libero di non credermi David. Oh a proposito, carina l’idea di portarla al cinema a vedere il film che tanto adora…- corrugò le labbra palesemente divertito.

In quel momento un lampo passò attraverso gli occhi di David: sembrava delusione, mista a consapevolezza. Credeva a Mark…

-Sta dicendo un mucchio di scemenze.- Lo implorai di credermi con lo sguardo.

-Non te la prendere…Lily è una gran chiacchierona, specie quando lo facciamo…- Continuò Mark facendomi seriamente prendere in considerazione la prospettiva di sgozzarlo.

-Cosa?!- Scattai su furiosa. –Noi non l’abbiamo mai fatto!-

-Lily su…adesso non c’è bisogno che ti senta così a disagio…comunque è stato gentile David da parte tua vederlo al posto mio, io non ce l’avrei fatta proprio a vederlo per la 36esima volta que…-

Non finì di parlare perché un bel pugno assestato in pieno viso lo fece cadere all’indietro. Guardai segretamente soddisfatta la scena di Mark che si mise a sedere a fatica tendendosi con la mano il naso sanguinante.

-Parli troppo per i miei gusti coglione.- Soffiò Dave aprendosi in un sorriso compiaciuto. –Spero non ci sia niente di rotto…- Increspò le labbra in una perfetta interpretazione di preoccupazione.

A giudicare da tutto il sangue che scendeva dal naso di Mark però, qualcosa di rotto ci doveva essere di sicuro.

Prima che Mark avesse avuto il tempo di rimettersi in piedi –e gli ci sarebbe voluto un bel po’ visto le condizioni pietose in cui era – David si girò incominciando a camminare verso la strada.

-Aspetta David!- Lo raggiunsi. –Non gli crederai mica?- Sgranai gli occhi sorpresa.

-Beh sapeva parecchie cose di noi-, si fermò piantando i suoi occhi nei miei -Come il fatto che siamo andati insieme al cinema a vedere Titanic.-

-L’ha saputo l’altra sera, quando gli ho scritto quei messaggi, volevo dirgli di lasciarmi stare e che era finita!- Spiegai con una nota di panico nella voce.

-E la storia della telefonata?Perchè mi hai mentito?- Chiese parecchio adirato.

-Io…Non ti sopportavo.- Dissi sincera continuando a sostenere il suo sguardo. Non aveva senso mentire, la verità era la via più semplice.

-Come?- Sgranò gli occhi sorpreso.

Non erano affari tuoi, non volevo dirtelo. Ti trovavo irritante e antipatico.- Mi morsi le labbra arrossendo. Le cose erano cambiate…parecchio. Anche se quella sera lo trovavo bellissimo, esattamente come in quel momento.

Sorrise divertito scuotendo la testa, prima di chiedere di nuovo:

-Come faceva a sapere il mio nome allora?-

Bella domanda…come faceva a saperlo?La risposta balenò nel mio cervello in meno di un nano secondo.

Quello…- Mi mordicchiai le labbra impacciata. –L’ho scritto alla lavagna.-

Aprì di poco la bocca stupito. –Tu cosa?-

-Ho scritto il tuo nome alla lavagna oggi.- Ammisi sentendo le guance scaldarsi parecchio. Una pala, mi serviva una pala per scavarmi una fossa e sotterrarmi. Dannazione, perché tendevo sempre a dire la verità?!

-E perché?- Piegò il sopracciglio senza capire.

-Perché per quanto tu sia stato stronzo stamattina, anche durante la lezione non facevo che pensare a te e invece che risolvere il problema ho scritto il tuo nome.- Oddio che vergogna dirglielo così però! –Puoi chiederlo a chiunque della mia classe se non ci credi.-

La sua espressione si addolcì un po’ e fece un mezzo sorriso prima di chiedere di nuovo. –E il bacio di cui parlava?-

-C’è stato.- Confessai facendo poi una smorfia disgustata. –Ma è stato lui a baciarmi, io non lo volevo.- Stavo male al solo pensiero che potesse credere alle parole di Mark. -Non puoi credergli…è solo arrabbiato perché l’ho lasciato e…- Non sapevo che altro poter dire per convincerlo.

-È innamorato di te.- Concluse con una scrollata di spalle. –Era così evidente.-

-Se era evidente il fatto che lui fosse innamorato di me era evidente anche il fatto che io non lo fossi di lui.- Che razza di frasi contorte mi uscivano a volte…

-E da che cosa si dovrebbe capire?- Mi guardò interrogativo.

-Dal fatto che non posso essere innamorata di lui, se ricambio con così tanta passione il bacio di un altro…- Mi ricordavo ancora le sue parole, ogni sua parola rimbombava nella mia testa.

 

-Perché se davvero fossi stata innamorata di un altro, non avresti ricambiato il mio bacio con così tanta…passione.- Aveva detto quella lontana sera, quando gli avevo parlato del mio finto ex ragazzo Edward.

 

Sorrise distogliendo lo sguardo e puntandolo su qualcosa in lontananza.

Mi voltai anche io ad esaminare tutte le persone nel suo raggio visivo confusa.

-Devo andare.- Riportò il suo sguardo su di me rabbuiandosi.

Sbattei più volte le palpebre interdetta. –Cosa?Ma come così all’improvviso?-

-Sì, mi sono ricordato che devo fare una cosa.- Era troppo vago per non insospettirmi.

-Ma mi credi vero?- Sollecitai impaziente di sentir uscire una risposta dalle sue labbra.

-Sì, certo. Ci vediamo, scusa.- Disse svelto allontanandosi sparendo nella calca di studenti che si stava radunando in quel preciso istante intorno a noi. Lo fissai andare via ancora perplessa. Ma che gli era preso così all’improvviso? Non sapevo nemmeno se mi aveva perdonato per la storia della festa e se l’avrei rivisto…non avevo il suo numero!

Incominciai a dirigermi verso casa mia ignorando la folla di persone che era accorsa per soccorrere Mark. Se l’era meritato di certo quel pugno. Se non l’avesse fatto David, probabilmente lo avrei picchiato io…

 

 

David’s pov

 

Sorseggiavo tranquillo il mio caffè, osservando la ragazza di fronte a me interessato. Era stato praticamente impossibile non notarla in mezzo a tutti quegli studenti, dal suo sguardo avevo capito subito che aveva bisogno di parlarmi.

Non era cambiata per niente in quell’ultimo anno, sempre i soliti capelli corti e sbarazzini e la solita voce squillante.

Mi era dispiaciuto parecchio piantare Allison lì in quel modo, così come mi era dispiaciuto non presentarmi da lei quella stessa mattina. Ma avevo una cosa da chiarire con il mio migliore amico, mi ero scusato dandomi da solo dell’idiota –cosa che lo aveva fatto ridere parecchio- e gli avevo detto che sarei andato da lei quel pomeriggio. Era bastato quello a farlo tornare il solito Kevin di sempre, il cretino con un carattere più infantile di un bambino e una maniacale fissa per la moda.

Appoggiai il bicchiere sul tavolo. -Allora?Come mai volevi vedermi?-

Posò anche lei il bicchiere con il suo tanto amato thè alla pesca dentro. –Ho assistito alla sceneggiata davanti alla scuola, volevo semplicemente sapere che era successo.- Disse tranquilla.

-Non credo siano affari tuoi tesoro, perché invece non arrivi subito al dunque?- Replicai pungente.

-Sempre molto intuitivo, eh?- Sorrise e con la sua bocca anche i suoi occhi sembrarono sorridere illuminandosi. -Come sta?-

-Bene.- Non sopportavo il suo modo di estorcere informazioni agli altri.

-Esce con qualcuna?- Qui la sua voce si incrinò leggermente.

-Ha incontrato una ragazza che le piace, sì.- Mi aveva parlato più volte di quella ragazza che aveva incontrato a quella festa…aveva il suo numero di telefono e a quanto ne sapevo si sentivano spesso al telefono …

-Sai…-

-Vicky, seriamente, se lui ti piace ancora dovresti dirglielo e basta.- La interruppi brusco.

-Non chiamarmi Vicky ti prego.- Distolse lo sguardo pensierosa e i suoi occhi persero un po’ di quella luce che avevano sempre. –Lui mi chiamava sempre così, quel soprannome mi fa ricordare quando stavamo insieme.-

-Ripeto che è un problema tuo, io non ci voglio entrare, ok?- Presi il portafoglio per pagare il conto e andarmene da lì il prima possibile.

-Non posso tornare da lui, non dopo che l’ho lasciato.-

-Se il problema che ti ha costretto a lasciarlo l’anno scorso c’è ancora, non ha senso illuderlo di nuovo non credi?- Le feci notare seccato.

Sospirò. –Lo so…- Scosse leggermente la testa. –Comunque non sono qui per parlare solo di lui, ma volevo parlare anche di te e Lily.-

Mi rabbuiai alzandomi di colpo. –Non è un argomento che mi va di affrontare, non con te almeno.-

-Dovrai farlo con qualcuno prima o poi, voglio solo metterti in guardia.-

-Risparmiati le tue raccomandazioni Vi…ctoria.- Lasciai i soldi sul tavolino anche per lei, prima di girarmi irritato.

-David se tu la ami davvero devi essere convinto di quello che fai.- Incominciò a seguirmi per mia sfortuna. –Lei è davvero innamorata di te e Mark ha detto solo un mucchio di cazzate.-

-Come fai a saperlo?Credevo che da quella distanza non potessi sentire.– Continuavo a camminare per strada senza guardarla, non vedevo l’ora che la finisse con le sue stupide raccomandazioni che nessuno le aveva chiesto.

-No, infatti. Ma non era poi così difficile giungere alla conclusione che lui abbia cercato di farvi litigare, è ancora innamorato di lei.- Si sforzava di andare alla mia stessa velocità, facendo tanti piccoli passi svelti che le affaticavano di poco la voce.

-Lo so.- Chiunque si sarebbe accorto che quel coglione le andava dietro e la cosa non faceva che farmi ribollire il sangue nelle vene. Forse quel pugno glielo avevo tirato più per gelosia che per le cazzate che aveva detto. Anche se orgoglioso com’ero, pensare di essere geloso mi infastidiva.

-Non puoi permetterti di essere debole come lo sono stata io, se ci credi nel vostro rapporto dovrai essere forte e non mollare alla prima difficoltà…-

Mi girai di scatto spaventandola. –Non sono mai stato un tipo che si arrende alla prima difficoltà, non sono mica te.- Risposi sprezzante.

-Sono stata debole è vero. Ma Lily non lo sarà Dave, no lei no. La conosco troppo bene e non si lascerà influenzare come me dagli altri.-

-Allora qual è il problema, me lo spieghi?- Stavo seriamente perdendo la pazienza, non capivo il senso di quell’incontro.

-Mi stavo solo preoccupando per te, il padre di Lily non è un cittadino qualunque, lui è il primo poliziotto della città. E farà di tutto per ostacolarti, specie quando saprà che frequenti la figlia.-

-Oh, caspita ma tu sei un genio! E dire che io non ci ero proprio arrivato.- Ribattei ironico guardandola con finta gratitudine. -Grazie per l’avvertimento davvero, ma la tua preoccupazione non mi serve.- Odiavo parlare di Allison con altri, specie con persone che non sapevano niente di niente.

Sospirò rassegnata prima di fermarsi di botto. -D’accordo, come vuoi. Ti ripeto solo di non farla soffrire o lo schiacciasassi sulla macchina di Kevin sarà niente in confronto a quello che farò a te, ricordatelo bene.- Sorrise minacciosa prima di fare ciao con la mano. –Ci vediamo Dave e ricordati quello che ti ho detto.-

Bah, come se avessi avuto paura delle minacce di quella lì. Non mi toccavano minimamente.

Sapevo che non me la sarei dovuta prendere con lei per il suo discorso; in fondo lei cercava solo di evitare che succedesse lo stesso che era capitato a lei e Kevin. La brava ragazza e il criminale. Mi ricordava vagamente qualcosa…

I suoi genitori avevano iniziato a ricattarla per impedirle di vedere Kevin e alla fine lei aveva ceduto rinunciando al suo amore. Kevin era stato malissimo, si era rinchiuso in camera per settimane e aveva iniziato a bere parecchio.

Vicky lo aveva beccato poi, ubriaco, con un’altra e da lì la famosa storia della sua vendetta con lo schiacciasassi.

Kev comunque, per qualche contorto motivo degno del suo cervello malato, tendeva sempre a nominare Vicky, in modo scherzoso, prendendola in giro, raccontando delle volte in cui ridevano insieme, delle battute che faceva…

Lui era felice così però, non gli avevo mai chiesto perché continuare a nominarla lo facesse stare bene…Forse perché voleva ricordarla, forse perché una piccola parte remota del suo cervello la considerava ancora la sua ragazza; tentare di capire Kev per me era impossibile, quello era tutto strano.

 

 

*To be continued*

 

Ta-dan xD Altro immenso ritardo, non posso che scusarmi di nuovo con voi e sperare che il mio portatile ritorni presto da me ç_ç Non riesco a postare con questo >.<

Anzi, colgo l’occasione per ringraziare infinitamente didi per aver postato la scorsa volta :D

Dunque…postare sta diventando sempre più problematico per me, voi siete carinissime a farmi tutti questi complimenti e io temo sempre di deludervi man mano che la storia va avanti >.<

Che so..magari questo cap ve lo aspettavate diverso e non vi è piaciuto o ancora peggio, magari non vi piacerà il finale!

Ecco, se ci penso mi deprimo, quindi credo sia meglio non farlo perché devo e voglio postare. Avete tutto il diritto di vedere come va avanti questa…storia e poi leggere le vostre recensioni è sempre una gioia immensa per me*_* Quindi, se qualcosa vi è piaciuto molto o non vi ha convinte, fatemelo sapere se vi va ok? ;)

Bene, la pianto con questa lagna e passo a commentare il cap :P

A dire il vero non c’è molto da commentare…David è un broccolo (concordo con lilysol xD), doveva andare subito la mattina da lei, ma ho voluto farvi preoccupare un po’ (certe volte son sadica xD).

Il discorso finale fra Vic e Dave l’ho messo apposta per far capire definitivamente (anche se di sicuro l’avevate già capito tutte :P) che Vicky stava con Kevin sì. Come fa a conoscere David? Questo lo racconterà lei in un suo pov e racconterà meglio anche la sua storia con Kevin a quel punto.

Ho voluto che ogni personaggio avesse un suo punto di vista per farsi conoscere meglio e spiegare la sua storia, ognuno avrà il suo momento di gloria :D

A questo punto però mi è venuto spontaneo un dubbio; la storia è finita e Kevin sta con una delle due, il punto è: quale? Mi sono accorta che tantissime di voi adorano Angela ed altre Vicky, forse avrei dovuto rendere una delle due odiosa, così l’altra avrebbe avuto vita più facile xD

Alla fine ho pensato di provare a fare una specie di what if…? (di un capitolo solo) per non deludere nessuna; ci sarà il capitolo originale dove Kev si metterà con una e l’altro in cui si metterà con l’altra. Lo so, è un po’ stupido forse (anzi, molto stupido), ma a me non costerebbe niente farlo e poi i finali alternativi mi son sempre piaciuti :D

Non ci sarebbe confusione, la scelta di Kevin si baserà su un capitolo in particolare, mi basterebbe cambiare solo quello.

Ovviamente se scriverò un seguito (non uccidetemi, ho in programma di farlo >.<) terrei conto del finale originale :P

Mmh..non lo so, vedrò più avanti come si svilupperanno le cose e in base alle preferenze tra le due =)

Cavoli ma quanto ho scritto?? O.o Basta, basta, basta, scrivo troppo porca miseria, sono davvero noiosa! >.<

Vi lascio al lancio dei pomodori care, un bacione immenso, al prossimo capitolo! =)

 

Detto questo, vi ricordo il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia >.<

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Sul forum ho postato il primo pezzo del prossimo capitolo, alcuni capitoli di un’altra storia che sto scrivendo e un capitolo in più di Kidnapped by Love dalla parte di Dave che appena avrò il mio portatile posterò anche qui su efp (:

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

Altro avviso importantissimo poi non rompo più :P

La mia carissima amica Chiara (fallsofarc) ha avuto l’idea di convertire il suo forum e di farlo diventare un luogo accessibile a tutti gli amanti della scrittura (lettori e autori) e della grafica…o semplicemente…delle chiacchiere xD

Quindi ovviamente tutti sono i benvenuti, vi lascio il link ;)

Our Dreamland - Un rifugio per autori e lettori

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

 

Pov Allie: Si avvicinò e mi fissò intensamente. –Ma non ho mai desiderato nessuna come desidero te adesso.-

 

Pov Dave: -C’è qualcuno da te?- […]

-Ehm…sì, mio fratello.- […]

Potresti dirgli che devi chiuderti in camera a studiare con un amico.- Le sussurrai da dietro sfiorandole l’orecchio con la bocca.

 

Si intitolerà: A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffè) ***me l’ha suggerito mio fratello il titolo in inglese, se è sbagliato è colpa sua xD

 

 

*Risposte recensioni*

 

didi_kaulitz: Ciao tesoro!^^ mi fa sempre piacere sentire complimenti su Dave, quindi ti ringrazio anche a nome suo xD

La scena a rallenty ti è piaciuta??*_* Non pensavo potesse piacere se devo essere sincera, avrei voluto descriverla meglio :P

Sono contentissima che il pov di Kim ti abbia preso così tanto** ho cercato anche io di immedesimarmi in lei mentre scrivevo ed è stato abbastanza difficile, anche perché alla fine è venuto piuttosto complicato come personaggio xP Non volevo che sembrasse troppo sdolcinata o noiosa…>.<

Colgo l’occasione per ringraziarti anche qui di tutto il tuo supporto, sia con il forum che con le tue parole che mi incoraggiano sempre moltissimo**

Appena avrò sistemato il prossimo capitolo della SSN provvederò a mandartelo ;)

Un bacione grandissimo tesoro, al prossimo capitolo, Bec ;)

 

 

camii: Ciao camii!!! =) Innanzitutto mi scuso infinitamente per il ritardo, so di essere davvero insopportabile con questi continui ritardi e mi dispiace >.< appena avrò di nuovo il mio portatile posterò regolarmente e molto prima ;)

Allison è stata molto coraggiosa a fare quel discorso sì :P io probabilmente tutto quel coraggio non lo avrei avuto se devo essere sincera xD

Eh già…Dave inizia a provare qualcosa e già da questo capitolo si capisce ;)

Per fortuna ha un amico come Kevin che gli apre gli occhi =)

Ti ringrazio carissima per le recensioni e per il sostegno, un bacione grande, Bec :)

 

 

SweetCherry: Ciao Jessy!!! :D Non sai quanto mi rende felice sapere che Kim ti piace così tanto** è stato molto difficile per me immedesimarmi in lei, non volevo che sembrasse finta o troppo simile ad Allison >.<

Hai ragione, Allie ha fatto bene a lasciargli del tempo per decidere, anche perché credo che il discorsetto con Kevin sia servito a qualcosa al signorino ;)

Eh già, Dave apparentemente è sembrato freddo e distaccato, ma come hai visto da questo suo pov all’inizio era tutt’altro che indifferente :P

Alla fine lui e Mark si sono incontrati e purtroppo già da qui cerca di farli litigare >.< Credo proprio che Mark sarà sempre più odiato andando avanti con la storia xD

Come sempre non posso che ringraziarti per i tuoi complimenti e per le tue recensioni che mi fanno sempre immensamente piacere*_*

Un bacione tesoro, al prossimo cap, Bec =)

 

 

Emily Doyle: Ciao carissima! =) Sono davvero contenta di sapere che per te Johnny è credibile come criminale*_* Non essendo molto brava a descrivere certe scene, speravo proprio in un tuo giudizio**

Il suo comportamento è sospetto sì e non sei la prima ad aver avuto quest’idea…purtroppo però non posso proprio dirlo se è così o rovinerei la sorpresa a te e a chi legge xD

Un bacione grande cara, grazie per la recensione, Bec =)

 

 

lucyette: Ciao!^^ Innanzitutto grazie mille per i complimenti, sono contenta che la mia storia ti piaccia così tanto*_*

Kim è stata molto forte sì a mettersi da parte e a lasciare Dave ad un’altra, credo sia stato molto altruista da parte sua anteporre i sentimenti di Dave ai suoi =)

Angie e Kevin si incontreranno più avanti e alla fine si vedrà chi sceglierà Kevin fra lei e Vicky (:

Ti ringrazio ancora per la recensione e per il sostegno, un bacione, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao tesoro!! :) Sono contenta che alla fine Kim ti abbia fatto cambiare idea con il suo pov, è stata molto altruista a pensare prima ai sentimenti di Dave che ai suoi =)

Hai ragione Lily è stata molto dolce e coraggiosa a parlargli a cuore aperto e come hai visto da questo cap Dave non è rimasto del tutto indifferente alla cosa =)

Per fortuna ci pensa il suo amico Kevin ad aprirgli gli occhi :P

Alla fine Lily è stata perdonata, anche se per colpa di Mark ci è mancato poco che non succedesse >.<

Ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti e per il sostegno tesoro, sei sempre carinissima a recensire =)

Un bacione grandissimo, Bec :D

 

 

emmetti: Ciao carissimaa! =D Ci hai visto bene, Johnny non la racconta giusta e nasconde qualcosa…vedrai che presto capirai anche tu cosa, Bea ha dovuto sparare diverse ipotesi prima di arrivare a quella giusta :P

Sapere che Kim ti è piaciuta è una gioia immensa guarda, pensavo che potesse sembrare finta o troppo sdolcinata >.< Per fortuna non è stato così allora :D

Allie alla fine è stata convincente come hai visto dal pov di Dave all’inizio, per fortuna il signorino ha un amico più sveglio che lo aiuta a capire xD

Tesoro non mi devi assolutamente ringraziare né per i complimenti, né per la pubblicità; se ho pubblicizzato la tua storia è stato perché te lo meriti, a me piace un casino**

Anzi, sono io che ringrazio te per tutte le meravigliose parole che scrivi (sia nelle recensioni, che nelle tue storie**) e per il sostegno che mi dai =)

Un bacione grandissimo tesoro, grazie ancora per tutto Bec =)

PS: Sì intendevo quella, hai fatto morire mezzo forum mettendola in tag xD

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!! =D Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e ti abbia lasciato con un po’ di suspense xP

Come hai visto dal cap alla fine, è un po’ cretino il ragazzo ù_ù, lui si è deciso ad andare =) Meno male che ha un amico più sveglio di lui che lo aiuta a capire xD

Le pagelle sono arrivate anche a me purtroppo ç_ç e diciamo che…eeh, sorvoliamo che è meglio xD fortunatamente mia madre non si è arrabbiata più di tanto dai :P

Non ti preoccupare se non riesci a recensire, l’importante è che tu riesca in un modo o nell’altro a leggere il cap, mi sentirei in colpa per averti lasciato in sospeso per tutto questo tempo altrimenti :D

Un bacione grandissimo tesoro, grazie per il sostegno, Bec =)

 

 

Punk936: Ciao carissima! :D

Mi fa piacerissimo sapere che il pov di Kim ti sia piaciuto e che ti abbia sorpresa :D Pensavo risultasse finto o troppo sdolcinato >.<

Alla fine Allie è riuscita a parlargli e a tirar fuori un discorso abbastanza decente e come hai visto da questo cap e riuscita a smuovere le acque ;)

Avevi capito bene, Dave e Mark si sono incontrati e come hai visto lui ha solo cercato di mettere i bastoni tra le ruote ai due >.< per fortuna lui non ci è cascato ;)

Grazie mille per tutti i complimenti, un bacione grande, Bec :D

 

 

CipDebbi: Ciao carissima!^^ Ok, tu adesso mi devi spiegare come faccio a non ringraziarti se tu sei sempre così carina e gentile nelle recensioni :P

Alla fine Dave è andato, anche se in ritardo, per fortuna ha un amico più sveglio che lo aiuta a capire^^

Ti ringrazio ancora per la recensione e per il sostegno, un bacione grande, Bec =D

 

 

Sabry87: Ciao Sabry!! =D

Sono contenta che Kim inizi a piacerti, alla fine non è cattiva, è solo innamorata ed è stata molto altruista a rinunciare a lui =)

Dave alla fine ci è andato, anche se in ritardo :P come ti è sembrato il cap?^^

Un bacione grandissimo, grazie per le tue recensioni, Bec =D

 

 

Alexis_edina: Ciao Alexis!! :) Sono contenta che Kim ti sia piaciuta :D è stato molto difficile per me riuscire a scrivere dal suo punto di vista, pensavo sembrasse finta o troppo sdolcinata >.<

Dave alla fine è andato da lei, anche se in ritardo :P Come ti è sembrato il discorso fra i due? Spero ti sia piaciuto^^

Un bacione grandissimo, grazie della recensione, Bec =)

 

 

lilysol: Guarda tesoro, tu sei l’ultima che si deve scusare, io ancora non sono riuscita a recensirti nell’ultimo capitolo e mi dispiace tantissimo >.< Appena posso e appena la febbre mi passa, corro a rimediare =)

Eh già, alla fine il broccolino un po’ si è svegliato, ma credo abbia perso altri punti in questo cap facendosi aspettare così tanto xD Non ne fa una giusta u.u

Ti è piaciuta Kim??*_* Detto da te che hai ideato due personaggi come Catherine e Christian che sono così reali e credibili, è un complimento grandissimo*_*

Uahahahah, alla fine mi sa che Dave regredirà di nuovo allo stato di broccolo surgelato per via del suo ritardo xD Ma si farà perdonare pure quello ;)

Sono felice di non averti spaventata con la mia recensione da pazza, anche perché presto te ne troverai un’altra (non è una minaccia eh xD) :P

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec =D

 

 

Afrodite heart: Ciao Roby!!! =D Mi dispiace di averti lasciato così in sospeso per tutto questo tempo, non vedo l’ora di riavere il mio portatile così potrò finalmente postare in modo regolare >.<

Alla fine Dave ci è andato all’appuntamento, anche se moolto in ritardo, il signorino se l’è presa comoda xD

Allie è stata molto coraggiosa sì a parlargli a cuore aperto e come hai visto dall’inizio del capitolo a Dave quelle parole hanno fatto abbastanza effetto ;)

Meno male che il suo amico è meno cretino di lui e gli ha aperto un po’ gli occhi! xD

Sono contenta che anche Kim ti sia piaciuta*_* è stato abbastanza difficile scrivere dal suo pov, avevo paura che sembrasse finto o troppo sdolcinato xP

Ci hai visto bene, Johnny nasconde qualcosa…vedrai poi più avanti ;)

Ti ringrazio per i complimenti e per il sostegno tesoro, un bacione grandissimo, Bec =)

 

 

sbrodolina: Ciao!!^^ Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per la recensione e per i complimenti*_*

Sono rimasta mezz’ora a boccheggiare davanti al pc dopo aver letto, sentirmi dire che scrivo bene e che i miei personaggi sono credibili mi ha riempito di gioia =)

Quando scrivo cerco sempre di impegnarmi al massimo per trasmettere qualcosa a chi legge e sapere che ci sono riuscita è una grande soddisfazione**

Alla fine non so nemmeno come rispondere alle tue meravigliose parole, se non con un immenso GRAZIE^^

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia fatto emozionare come gli altri =)

Un bacione grande, Bec :D

 

 

fallsofarc: Tesoro leggere le tue parole mi ha rattristata e riempita di gioia al tempo stesso: rattristata perché mi dispiacerà non averti più come beta, riempita di gioia perché quello che hai detto mi ha spronato tantissimo ad andare avanti anche senza essere betata*_* (faccina di msn xP) Per il momento ho deciso infatti di postare senza correzioni esterne diciamo…se mi dovessero far notare alcuni errori, vedrò di ritornare sui miei passi xD

Per quanto riguarda il capitolo, aspettavo il tuo giudizio sul pov di Kim con ansia** Tu sei bravissima ad entrare nella testa di più personaggi, ma per me questa era la prima volta che scrivevo da un pov femminile diverso e temevo che Kim potesse assomigliare troppo ad Allie xD

Per fortuna allora non è stato così, sono contentissima che ti sia piaciuta**

Ti ringrazio tantissimo anche per i complimenti per il discorso di Allie*_* devo ammettere che è stato un po’ delirante, ma del resto è stato scritto alle 2 del mattino, quindi è normale credo xD

Come ho già detto su msn non sono assolutamente offesa, né tantomeno delusa tranquilla (: Grazie anzi per la tua disponibilità, se avrò bisogno su msn non esiterò a rompere le scatole come mio solito :P

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa >.< mi raccomando, anche su msn, se vorrai farmi sapere se ti ha fatto schifo o ti è piaciuto io sono sempre disponibile :D

Un bacione grandissimo, ti voglio bene, Bec =)

 

 

 

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-Tra me e te (Rating rosso)

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- Mondi Paralleli di Emmetti

- ;;Thoughts at Winchester di eulalia_17



Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ringrazio infine le 96 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 90 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

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Capitolo 14
*** A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffé) ***


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Capitolo 14: A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffè)

Capitolo 14: A coffee tasting day (Giornata al sapore di caffè)

 

Allison’s pov

 

Il mio pensiero fisso sarebbe dovuto essere la matematica, visto che quel giorno avevo una verifica che di sicuro non sarei mai riuscita a passare. Eppure, mentre sorseggiavo il mio tè nel solito bar vicino alla mia scuola –quello dove fino alla mattina precedente mi si stava corrodendo l’anima per l’attesa-, l’unico mio pensiero fisso non aveva niente a che fare con numeri o equazioni. Aveva i capelli biondi, gli occhi verdi ed un sorriso magnetico. No, decisamente non era la matematica.

Appoggiai la tazzina, arricciando il naso per il fatto che entro un quarto d’ora sarei dovuta essere in classe pronta ad affrontare l’insormontabile materia che mi perseguitava dalle elementari.

Diedi una rapida occhiata al giornale per rimandare ancora di poco la mia entrata in quell’edificio degli orrori che non sopportavo. Non c’era nessuna notizia particolarmente interessante…

-Che stai leggendo?-

Sobbalzai, ma non per il rumore della sedia di fronte a me, ma per il suono di quella voce che la mattina precedente avevo sognato di sentire in ogni singolo secondo di quei venti minuti.

-Che ci fai qui?- Domandai con il cuore in gola per l’agitazione.

-Mi sembra ovvio, mi faccio perdonare per ieri…un caffè grazie.- Ordinò poi al cameriere che si era avvicinato per l’ordinazione.

-Ci vuole ben altro per farti perdonare.- Risposi acida. –Dopo che mi hai fatto stare da schifo ieri mattina e dopo che te ne sei andato senza nessuna spiegazione, come pretendi che io ti perdoni così?-

-Io ti ho perdonato qualcosa di ben più grave.- Piegò il sopracciglio serio.

Avvampai. Già, la festa in barca. –Ok, è vero. Quindi siamo…pari?-

-Solo se mi dici che oggi a scuola non hai niente di importante da fare.- Mi guardò allusivo.

-Beh…ho una verifica di matematica, ma non è importante.- Perchè mi sentivo così elettrizzata dandogli quella risposta?

-Allora spero tu non abbia nulla in contrario a farti rapire da me oggi.- Sfoderò un sorriso stupendo che mi bloccò il cuore. Dio mio, se mi faceva quei sorrisi poteva rapirmi quando voleva!

Scossi la testa sentendo la gola secca. –No…- Mi schiarì la voce, il mio più che un no sembrava un verso. -No- Ripetei. –Credo che in classe sopravvivranno anche senza di me.- Abbozzai un sorriso.

-Ottimo.- Il suo sorriso se possibile diventò ancora più radioso.

Riacquistai un po’ di controllo per potergli chiedere una cosa che mi era frullata in testa tutta la notte: -Posso almeno sapere che avevi da fare ieri mattina?- Lo guardai di traverso in attesa di risposta.

-Dovevo risolvere un malinteso che si era creato con un mio amico.- Fece un cenno al cameriere per ringraziarlo della tazzina di caffè che poggiò sul tavolo. La prese ed iniziò a assaporarlo. Quanto avrei voluto essere quella tazzina…

-Kevin?- Azzardai evitando di dar corda ai miei pensieri sulle sue labbra e sulla tazzina.

-Già…-

-Avevate litigato?-

-Più o meno.-

-Per cosa?-

-Cazzo, ma che sono tutte queste domande di prima mattina?!- Protestò infastidito continuando a bere quello schifo di intruglio nero amaro.

-Senti ragazzino che gioca a fare il grande- Distesi le labbra in un sorrisetto compiaciuto dalla sua espressione sbigottita –Solo perché bevi un po’ di caffè senza zucchero e vesti firmato da fighetto non significa che tu sia superiore agli altri, sai?Quindi abbassa le arie e quando qualcuno ti fa una domanda impara a rispondere da vero adulto in modo educato.- 

Continuava a guardarmi sorpreso, poi sfoderò un sorriso divertito.

-Ti adoro quando fai così, sai?Sei tremendamente sexy…quando mi rispondi a modo a volte involontariamente arricci il nasino.-

Rimasi un attimo interdetta non sapendo bene cosa rispondere, mentre sentivo che il cuore incominciava ad aumentare di parecchio i suoi battiti.

Se ne era accorto?Solo mia madre mi aveva detto che a volte lo facevo quando mi arrabbiavo, ma nessun altro me lo aveva mai fatto notare…

-Ti assicuro che quando mi arrabbio sono tutt’altro che sexy, anzi, oserei dire che sono parecchio violenta.- Incrociai le braccia accomodandomi meglio sulla sedia e sorridendogli compiaciuta.

-Vorrei vederti veramente arrabbiata allora. Se quando sei furiosa reagisci con passione come hai fatto ieri mattina mentre mi baciavi, non oso immaginare quanto tu sia violenta se ti arrabbi davvero.- Schioccò le labbra in modo malizioso facendomi avvampare per l’ennesima volta; maledizione, l’aveva vinta lui!

Il mio sguardo si posò sulla sua tazzina e sul contenuto liquido di essa. -Che schifo come fai a berlo?È disgustoso!- Protestai schifata pur di cambiare discorso. Avevo sempre odiato il caffè.

Ma se è buonissimo!- Ribatté sghignazzando.

-È troppo amaro per i miei gusti.- Bofonchiai contrariata.

-Scommetto che l’hai assaggiato da bambina senza zucchero e da allora non l’hai più voluto bere, sbaglio?- Si sporse in avanti con aria strafottente. Mi era più facile colpirlo così…

-Sì, sbagli.- Mi sforzai di sorridere, ma ne venne fuori l’ennesima smorfia.

Aveva ragione, l’avevo assaggiato quando avevo 3 anni e da allora non l’avevo più voluto bere, mi aveva fatto troppo schifo. Era un atteggiamento infantile il mio certo, ma non mi andava proprio di assaggiare di nuovo quell’intruglio schifosamente scuro, anche se i miei gusti di sicuro erano cambiati e non erano più quelli di una bambina.

-Giudichi qualcosa senza conoscerlo.- Mi provocò allontanandosi e rimettendosi seduto bene sulla sedia. Peccato, l’istinto di prenderlo a pugni mi stava tornando.

-Ti ho già detto che il caffè so che sapore ha.-

-L’hai assaggiato anni fa, scommetto che non te lo ricordi nemmeno.-

-Non l’ho assaggiato anni fa.- Obiettai rossa in volto per il nervoso. Perché mi doveva sempre contraddire?

-Ok, hai ragione tu.- Si arrese tirando fuori una sigaretta e mettendosela fra le labbra.

Quella volta fui io a sporgermi in avanti: presi la sigaretta fra le mani e gliela sfilai dalla bocca facendogli aggrottare la fronte. –Se ne volevi una bastava chiedere.-

-Non ne voglio una.- Distesi le labbra in un sorriso diabolico. –Odio i ragazzi che fumano, quindi mi faresti un grande favore se evitassi di fumare in mia presenza.-

Spalancò la bocca sbalordito. –Tu mi vuoi togliere il fumo?!- Protestò incredulo. –Non puoi togliermi la nicotina, è la miglior cura quando si è nervosi o in astinenza.- Annuì deciso incrociando le braccia.

-Se vai in bianco non è un problema mio caro.- Dissi acida alzando le spalle.

-Primo: io non vado in bianco, sono io a mandare in bianco le altre; secondo: sì tesoro, ora è un problema anche tuo.- Chiuse gli occhi a fessura squadrandomi quasi con odio.

Ridacchiai con perfidia non lasciandomi imbarazzare dalle sue frecciatine. –Bene e visto che è un problema anche mio, evita di fumare se non vuoi che abbia un valido motivo per mandarti in bianco pure io, ok?-

-Che stronza!- Si lamentò incredulo.

-Lo dico per il tuo bene.- Feci spallucce.-E poi non credi sia degradante per una persona essere dipendente da qualcosa?- Ci stavo giocando alla grande, sapevo che puntare sul suo orgoglio avrebbe portato qualche risultato.

-Io non dipendo dal fumo.- Se possibile il suo sguardo diventò ancora più irritato.

-Io credo di sì.- Civettai alzando gli occhi al cielo con malizia e sorridendo. –Perciò dai qua.- Porsi la mano in attesa del pacchetto delle sigarette che però non arrivò.

-Non mi faccio comandare da una ragazza.- Incrociò di nuovo le braccia sbuffando seccato.

Me l’aspettavo un po’ che non si sarebbe arreso subito, ma io avevo le carte in regola per farlo cedere, ogni ragazza aveva la sua carta per far cedere un uomo.

-Come vuoi.- Arricciai le labbra impassibile. –Tanto riuscirò a farti crollare.-

-Vedremo.- Sul suo volto stupendo ricomparve quel sorriso arrogante da prendere a schiaffi, ma al tempo stesso così bello da far perdere i sensi.

Pagò il conto -lo odiavo quando lo faceva anche per me- ed uscimmo dal locale dirigendoci in moto verso la spiaggia.

Era stata una mia richiesta andarci, la mattina completamente vuota doveva essere stupenda.

Non avevo mai marinato la scuola per un ragazzo, l’idea di farlo da una parte di intimoriva, ma dall’altra mi elettrizzava. Per un giorno d’assenza, non cambiava nulla in fondo. Il prof sarebbe sopravvissuto lo stesso senza la mia verifica in bianco e rimandando di poco la stesura di un’altra D sul mio registro.

Arrivati in spiaggia incominciammo a camminare sulla sabbia fresca con le scarpe.

Certo, la spiaggia di New York non aveva il panorama di una costa ai Caraibi, ma trovavo stupendo ed incredibilmente romantico vedere il sole sorgere su una spiaggia con i grattacieli come sfondo.

Casa mia era dall’altra parte della città, a quindici isolati di distanza, per questo non mi capitava spesso di andare a vedere l’oceano. Fare il bagno era umanamente impossibile visto l’acqua gelida e le onde di quasi 3 metri, ma vedere il mare mi metteva sempre di buon umore e mi aiutava a riflettere.

 

 

David’s pov

 

 

-Come mai sei voluta venire qui?- La mia voce la distrasse dalla sua rete di pensieri facendola voltare verso di me.

Da quando avevamo messo piede lì sembrava immersa in chissà quale suo mondo di fantasia.

Era bellissima mentre pensava, mentre osservava l’orizzonte seria, ma con la gioia negli occhi che sembravano brillare di luce propria.

-Adoro il mare.- Sorrise prima di riportare il suo sguardo su quell’immensa massa d’acqua che avevamo in comune con altri paesi del mondo.

Prima che potessi dire qualsiasi cosa lei si voltò di nuovo di scatto verso di me.

-Ti posso fare qualche domanda?- Chiese illuminandosi.

-Di che genere?- La guardai sospettoso; la prudenza non era mai troppa, specie con una rappresentante di sesso femminile.

-Non ti preoccupare, non ti chiederò del tuo passato se non vuoi parlarmene.- Fissò davanti a sé increspando le labbra. –Spero che tu un giorno, quando riuscirai di nuovo a fidarti di me magari, decida di parlarmene di tua spontanea iniziativa. Mi farebbe piacere se tu volessi aprirti con me.- Mi sorrise di nuovo e l’intensità di quel sorriso mi fece distogliere lo sguardo infastidito.

Non era lei a darmi fastidio, no. Lei era così dolce e fantastica, come poteva darmi fastidio?Era la mia incredibile ostinatezza a farmi innervosire, perché nonostante tutto continuavo a non avere la minima intenzione di raccontarle quello che mi era successo. Non mi andava di parlarne con nessuno: forse perché volevo dimenticare, forse perché non ero pronto nemmeno io ad affrontarlo il mio passato…o forse era perché ripensarci mi avrebbe fatto venir voglia di vendicarmi dei Woldrich, di quello che avevano fatto e dell’Inferno in cui mi avevano fatto precipitare.

Avevo chiesto diverse volte a Johnny di darmi il permesso di ucciderli, ma lui me lo aveva sempre negato dicendo che sarebbe stato rischioso per tutti ammazzare due persone così in vista. 

Kim poi era riuscita a dissuadermi dal chiederglielo di nuovo, dicendomi che farli uccidere non sarebbe servito a niente, che la vendetta non mi avrebbe aiutato a star meglio. Aveva ragione e io l’avevo sempre saputo.

Eppure il pensiero di togliere dal mondo quei bastardi riusciva a darmi un po’ di pace a volte, anche la sera quando non riuscivo a dormire per l’odio che mi bruciava vivo da dentro…

-Voglio farti domande riguardanti i tuoi gusti personali.-

Mi girai verso di lei ritornando alla realtà un attimo disorientato. Si vedeva che cercava in tutti i modi di distrarmi dai miei pensieri.

-Come fanno Bella ed Edward in Twilight.- Allargò le braccia estasiata.

-Chi?Ah il vampiro e la tipa sfigata.- Annuii ricordandomi il resoconto della storia raccontata da Kim in un lontano pomeriggio.

Oh no, ancora con quel cazzo di vampiro…ma che aveva di tanto particolare quel libro?

-Sono d’accordo, con tutte le tipe che poteva avere Edward proprio quella stronza che si diverte a far soffrire sia lui che Jacob doveva scegliersi?- Sembrava a dir poco indignata. E tutto per un personaggio fittizio di un libro…bah, valle a capire le donne.

-Qualsiasi cosa tu abbia detto hai ragione tesoro.- Ridacchiai facendola arrossire mentre le mettevo il braccio intorno al collo e la attirai a me per baciarla frettolosamente sulle labbra.

Rimase un attimo interdetta e con aria sognante quando mi staccai prima di aggrottare la fronte pensierosa. –Un giorno te lo farò vedere Twilight.- Affermò certa.

-….Vedere?!- Boccheggiai quasi disperato. Oddio no. Avevo capito male, vero?

-Già.- Sfoderò un sorrisetto sadico. –C’è il film tratto dal libro per tua sfortuna. Preparati a vederlo parecchie volte, sempre insieme al Titanic ovviamente.-

Dio Santo…ma questi cazzo di registi non avevano proprio niente di meglio da fare?Tutti che pensavano ad arricchirsi facendo presa su delle sciocche ragazzine innamorate che correvano a spendere soldi per comprare il libro e come se non bastasse pure il film. Ma a noi poveri ragazzi che uscivamo con queste qui non ci pensavano?Mah…

-Cazzo, dovrò far fuori tutte le riserve di canne di Kevin come minimo, così sarò talmente fatto da non capirci una mazza.- Ero abbastanza sicuro che Kevin le nascondesse nel cassetto della biancheria, non sarebbe stato un problema fregargliele.

-Molto divertente.- Ribatté lei ironica pensando che scherzassi. –Non ce ne sarà bisogno perché il film sarà molto interessante.- E detto quello mi si avvicinò e mi baciò facendomi completamente dimenticare il mio piano infido per non vedere quel minchia di film. Non sarebbe stato male se avessimo passato tutta la durata del film così…

Come portai le mie mani dietro la sua schiena per stringerla a me e approfondire il bacio, lei si scansò sfoggiando un sorrisetto compiaciuto. –Visto?Sarà interessante.- Mi superò camminando più velocemente ed esortandomi a seguirla.

Scossi la testa esasperato. Quella furbetta mi stava seriamente fregando e di certo aveva le armi per farlo.

-Allora, pronto per le domande?-

Sorrisi di sbieco. –Sentiamo dai.- Al massimo avrei anche potuto raccontare qualche balla per accontentarla.

-Colore preferito?- Iniziò subito pronta.

Beh dai, pensavo domande peggiori. -Nero.-

-Deprimente.- Arricciò il naso facendomi esclamare un –Ehi!- di protesta.

-Giorno della settimana preferito?-

-Sabato.-

-Materia scolastica preferita a scuola?-

Senza alcun dubbio: -L’intervallo.- Ridacchiai.

-Non ne avevo dubbi.- Mi squadrò rimproverandomi. –La tua prima volta?-

Mi fermai di botto e quasi mi strozzai con la saliva. -Ehi, ehi , ehi.- Alzai le mani per bloccarla una volta ripreso dalla sorpresa che mi aveva procurato quella domanda. –Cos’è questo cambio repentino di argomento?Non credo che…- Ci pensai su. –Bella- Si chiamava così, no? –Abbia fatto una domanda del genere a Edward.- La accusai leggermente scettico.

-Sì, invece.- Il suo sguardo da angioletto non mi convinceva del tutto.

-Davvero?È un film porno per caso?Se sì lo sto rivalutando.- Trattenni la risata che stava per uscirmi quando vidi la sua espressione sbalordita.

–Ma certo che no!- Protestò gesticolando come una matta. Aveva una faccia indignata, neanche avessi bestemmiato! Pazzesco, considerava quel libro come qualcosa di sacro.

-Ok, ok. Non c’è mica bisogno di arrabbiarsi.- Era un pochino, ma solo un po’, suscettibile, eh?

-Non hai ancora risposto alla domanda comunque.- Incrociò le braccia al petto in attesa.

-Perché ti interessa saperlo?- Già, perché le donne ci rompevano i coglioni chiedendoci informazioni sulle nostre ex e poi facevano scenate di gelosia come ne parlavamo? Incoerenza poteva essere tranquillamente un sinonimo di donna.

-Perché…- Non pensavo di metterla in difficoltà con quella semplice domanda. –Se noi siamo…- Sbuffò spostandosi nervosamente una ciocca di capelli dal viso. –Solo per curiosità.- Disse infine lasciando perdere il discorso che aveva incominciato prima e di cui avevo più o meno afferrato il concetto. Noi stavamo insieme o no?Bella domanda, sarebbe piaciuto anche a me avere la risposta…

-Allora?- Sollecitò impaziente.

Beh a me dirglielo non costava niente in fondo… -In prima media con Kimberly.- Apriti o cielo!Ora che avevo sganciato la bomba ero sicuro che sarebbe esplosa. Infatti…

-Cooosa??!In prima media tu pensavi già al sesso?Ma un undicenne non dovrebbe pensare alle Micro Machine, ai cartoni animati o alle card animate dei Pokémon?- Boccheggiò incredula.

-Pensavo a quello quando avevo cinque anni certo, più la Play Station.- Quale bambino poteva sopravvivere senza una buona dose giornaliera di Grand Theft Auto per la Play? Nessuno.

Lei alzò gli occhi al cielo incredula. –Eri un maniaco già ad undici anni!E di certo Kimberly non era la classica bambina romantica e pura che pensava ad una vita da sogno come quella fra Barbie e Ken.-  Era impossibile non cogliere quella nota di irritazione nella sua voce.

-Tu invece?- Chiesi tanto per far sviare l’attenzione da me.

-Io cosa?- Si girò guardinga. Quando il soggetto cambiava diventava parecchio nervosetta, eh?

-Con quale dei tuoi ragazzi sei andata più…avanti diciamo?- Ero sicuro al 99% che lei fosse vergine, ma era meglio darle il beneficio del dubbio.

-Che cosa ti fa pensare che io non ci abbia fatto sesso con uno di loro?- Gli occhi diventarono quasi due fessure per l’intensità con cui mi stava fissando.

-Beh…Un po’ si capisce.- Ammisi sperando di non offenderla. Non la stavo assolutamente prendendo in giro; se non ci fosse stata lei davanti probabilmente avrei urlato dalla gioia se avessi avuto la certezza che lei non fosse stata ancora con nessuno. L’idea di saperla fra le braccia di un altro…-strinsi la mano sinistra a pugno con forza- mi mandava in bestia.

-Da cosa?È così evidente?- Mormorò sconsolata.

-Beh, si capisce da come sei un po’…insicura quando ti sfioro…ma ti assicuro che è assolutamente normale se non l’hai mai fatto.- Inoltre la trovavo una cosa decisamente eccitante.

Il fatto che non fosse mai stata con nessuno di certo non la penalizzava ai miei occhi, l’idea di essere il primo mi riempiva di un orgoglio tutto maschile.

-Scemo.- Borbottò sporgendo il labbro inferiore leggermente offesa.

-Perché?- Sfoderai un sorriso divertito che la fece imbronciare ancora di più.

Si sedette di colpo lì sulla sabbia facendomi aggrottare la fronte confuso. Che le era preso?

 

Allison’s pov

 

 

Si sedette anche lui lì vicino a me.

Era stupido da dire, ma l’idea che lui l’avesse fatto con Kimberly mi turbava, e parecchio. Certo, avrei dovuto immaginarlo, loro stavano insieme, ma…non riuscivo proprio a sopportarlo.

Io non avevo mai avuto nessuna esperienza in quel campo e se mi avesse trovato…imbranata?Di sicuro Kimberly bella e sicura com’era doveva essere il sogno erotico di ogni ragazzo del pianeta. E io?Inesperta ed impedita?Quante possibilità avrei avuto di piacergli in quel senso?

Sbuffai; cavoli non era da me essere così insicura, con Mark giocavo sull’argomento a mio piacimento anche se non l’avevamo mai fatto. Mi sentivo più sicura di me e meno a disagio a parlarne con lui che con David. Forse perché in fondo sapevo che con Mark non l’avrei mai sul serio fatto, i nostri discorsi erano riguardanti una realtà non realizzabile. Con David era diverso…io volevo farlo con lui, ma non sapevo come…Oh, che c’era di così sbagliato in me maledizione?!

-Che c’è?- Lo sentii sussurrare gentilmente alla mia sinistra.

-Con Kimberlycome è stato?- Ma ero scema?!Perchè volevo farmi da sola del male facendogli domande del genere?!

Lui aggrottò la fronte sorpreso dalla mia domanda e per un attimo pensavo –e speravo- non mi rispondesse. –Piuttosto tragico la prima volta. Eravamo…imbranati.- Piegò le labbra in un sorriso divertito al ricordo.

-E le altre volte?- Mi girai seria verso di lui in attesa.

-Bello…decisamente meglio. Kimberly a letto era una vera e propria tigre.- Increspò le labbra malizioso facendomi distogliere lo sguardo infastidita. Non aveva un minimo di tatto!

-Immagino…- Commentai acida.

-Però ti dirò, Kimberly è più una sorella per me e anche in passato lo era. Con lei l’ho sempre fatto diciamo per…vantarmi con gli altri e anche per istinto, lei è una gran bella ragazza…- Si avvicinò e mi fissò intensamente. –Ma non ho mai desiderato nessuna come desidero te adesso.- Avvicinò ancora di più il suo viso bloccandosi a pochi millimetri dal mio e mandandomi in tilt il cuore che ormai stava per esplodere. Mayday mayday, il cuore sta per esplodere! Che esplodesse pure…

-E non è perché l’idea di essere il primo mi manda in estasi, perché ti desidero da quando ti ho baciato per la prima volta e ancora non avevo capito che fossi vergine.- Soffiò ancora sul mio viso che si accaldò come una stufetta piena di legna bruciante.

Eliminai subito quella distanza insopportabile tra le nostre bocche e lo baciai.

Lui rispose subito al bacio mettendomi la mano non fasciata dietro la schiena per attirarmi a sé. Cademmo involontariamente –o forse no- all’indietro sulla sabbia, ritrovandoci sdraiati. La mia prima volta al mare…sarebbe stata stupenda così…

La sua bocca morbida e passionale sapeva di caffè e in quel momento la cosa mi diede tutt’altro che fastidio.

Incominciò a tracciarmi una scia di baci bollenti per tutto il collo, che mi fecero piegare la testa indietro e respirare affannosamente. Sentivo bruciare da morire i punti sfiorati da lui, ma era un bruciore piacevole anche se insopportabilmente eccitante

Le mie mani corsero esaltate fra i suoi capelli e lo attirarono ancora di più a me. Stavo combattendo contro una voglia incontrollabile di usarle per togliergli la maglietta e slacciargli quegli inutili jeans.

La mia camicetta, quasi non me ne accorsi, venne slacciata in meno di cinque secondi permettendo a lui di continuare a baciarmi fino al seno. Mi inarcai contro di lui sentendo improvvisamente una fitta dolorosa, ma piacevole da morire nel basso ventre.

Lui continuò a stuzzicarmi con un incredibile gioco di bocca e lingua fino all’ombelico. Mi lasciai sfuggire un sospiro di piacere mentre tutto il mio corpo, fino alle gambe, era percosso da brividi di piacere.

-David…- Ansimai non ancora completamente al completo delle mie facoltà mentali. –C’è gente…- Mormorai con voce flebile, quasi non riuscivo a sentirmi io…

Quando però dall’ombelico iniziò a spostarsi più giù, mi alzai di scatto sbraitando un –David!- che era a metà fra un grido di protesta ed un gemito di piacere.

Si scostò da me ridacchiando, ma i suoi occhi erano ancora carichi di un desiderio che non gli avevo mai visto.

-Cosa?- Riusciva a stento a trattenersi dal ridere; forse per il mio gridolino patetico, o forse per la mia faccia che ormai stava andando completamente a fuoco.

-Non credi che una denuncia per atti osceni in luogo pubblico possa solo peggiorare la tua situazione?- Ma era davvero mia la voce rauca e stridula che avevo sentito?

-Può darsi.- Fece spallucce come se fosse una cosa da niente. –Ma non mi dispiacerebbe più di tanto farmi arrestare per questo.- Si avvicinò di nuovo a me che però avevo raggruppato abbastanza neuroni sopravvissuti per appoggiargli la mano sul petto e fermarlo.

-Seriamente, c’è gente.- Lo rimproverai guardandomi intorno a disagio. C’erano altre persone in lontananza, ma per fortuna non sembravano abbastanza vicine per notarci.

-Lasciali guardare.- Protestò facendo una smorfia.

-Non sono abituata ad avere un pubblico mentre sono con il mio…- Mi bloccai di scatto arrossendo e mordendomi le labbra con forza. Anche prima avevo fatto una figuraccia bloccandomi così all’ultimo…Mannaggia a me e alla mia linguaccia, mai che stavo zitta!

-Puoi dirlo.- Accennò un lieve sorriso che però bastò a farmi mancare il fiato.

-Cosa?- Domandai per un attimo confusa dal suo viso perfetto.

-Se vuoi puoi considerarmi il tuo ragazzo.- Fece una smorfia, come se per lui la cosa fosse irrilevante, ma avevo visto una scintilla nei suoi occhi quando l’aveva detto.

Il mio ragazzo. Mi piaceva tantissimo il suono di quella frase…

Sorrisi sentendomi sollevata da un peso pressante. –E tu se vuoi puoi considerarmi la tua ragazza.- Feci la sua stessa identica espressione menefreghista facendolo ridere. -Con immenso piacere.- Mi rispose poco prima di baciarmi.

Ricambiai quel bacio con passione, il bacio del mio ragazzo. Mi piaceva da morire pensarlo. Lui era il mio ragazzo!Lo avrei urlato per la spiaggia…

Quella frase mi riempiva di gioia il cuore e mi continuava a far sorridere come una ebete sulle sue labbra. Ingenua e innamorata com’ero, non pensavo minimamente a quanto sarebbe stato difficile stare con lui, con lui che era uno dei peggiori nemici di mio padre…

 

David’s pov

 

 

Continuavamo a camminare e a baciarci come due adolescenti alla “Il tempo delle mele”. Altro film patetico che avevo visto alle medie con Kim e che non avevo mai capito prima di allora.

Mi sembrava di essere uno di quei ragazzini cretini che non capiscono più niente quando vedono la ragazza dei loro sogni.

Allison era peggio della droga in senso buono; quando ero con lei mi sentivo strabene e non capivo davvero più un cazzo, come se mi fossi sparato 100 chili di marijuana in un solo pomeriggio, o quasi.

Non stavo così bene da quando…nemmeno me lo ricordavo più da quanto tempo non stavo così bene.

Il suo sorriso mi piaceva da morire, metteva allegria anche a me e mi faceva scordare che schifo di persona fossi in realtà. Ogni volta che mi guardava, sembrava che i suoi bellissimi occhi dorati brillassero. Non pensavo che una persona potesse essere così felice nel vedermi…

-Il tuo primo bacio?- Mi distrasse chiedendomelo fra un bacio e l’altro.

Aggrottai la fronte. –Ancora con queste domande?-

-Sì, mi divertono e mi aiutano a conoscerti meglio.- Spiegò soddisfatta del suo ragionamento.

Piegai le labbra in un sorriso scuotendo la testa. Il mio primo bacio era stato…secoli prima, non me lo ricordavo nemmeno.

-Alle elementari.- rammentai improvvisamente. Come potevo scordarlo?

-Accidenti!Eri davvero precoce.- Sgranò gli occhi abbastanza indignata.

Sghignazzai beffandomi della sua espressione. –Ci ho sempre saputo fare con le donne.-

-Certo come no…- Scosse la testa scettica. –E chi era la sfortunata?-

Piegai le labbra pensieroso. –Non lo so, non la conoscevo era di un’altra classe.-

Si bloccò di colpo guardandomi con un’espressione indecifrabile. –Hai baciato una che nemmeno conoscevi?-

La fissai perplesso. –Sì, era per una scommessa fatta con i miei amici. L’avevo beccata per caso nel corridoio e l’avevo baciata. Poi non lo so, è corsa via neanche avesse visto un fantasma.-

La sua espressione era proprio quella di una che aveva appena visto un fantasma. Mi ricordava vagamente quella della bambina…

-Ti senti bene?- le domandai sorpreso.

Lei ignorò la mia domanda e me ne pose un’altra. –Andavi alla scuola elementare Loines?-

Spalancai gli occhi sorpreso. –Sì, come lo sai?-

-Della 1 B immagino.- Questa volta la sua non era una domanda, mi guardava in modo accusatorio.

Annuii non sapendo che altro dire. Come faceva a saperlo?

-Oh.Mio.Dio.- Mormorò sgranando gli occhi.

Diventò improvvisamente rossa e trattenne il respiro; sembrava stesse per scoppiare.

-Tutto bene?- Chiesi ingenuamente. Non l’avessi mai chiesto…

-No che non va bene idiota!- Scoppiò poi, gridando con tutto il fiato che aveva trattenuto e facendomi quasi diventare sordo. –Ero io quella bambina razza di scemo!- Continuò gesticolando come una matta. –Dannazione, ora che ci penso quel bambino era la tua fotocopia in miniatura, eri tu porca miseria!-

La guardai sorpreso e confuso al tempo stesso. Ci misi qualche secondo a riprendermi dal suo grido assordante per esaminare quello che aveva detto.

Quasi non ci credevo…quella bambina…con le treccine…le lentiggini…che io e i miei amici avevamo preso in giro per la sua somiglianza con Anna dai capelli rossi… Era lei?!

Non capivo perché se la fosse presa così tanto comunque…

Mi venne quasi da ridere vedendola così arrabbiata per una cazzata successa anni prima.

-Ma bravo e tu ridi pure?!Tu hai rovinato il mio primo bacio! Sono corsa in infermeria a vomitare!-

Non riuscii proprio più a trattenermi e scoppiai a riderle in faccia aumentando il suo disappunto. –Oddio! Hai vomitato?-

-Avevo sei anni e pensavo che i baci si dessero a stampo alla Akito-Sana(Rossana-Heric )!- Si difese lei accigliata. -Invece sei arrivato tu e mi hai ficcato la lingua in gola, mi hai traumatizzata cazzo!- Pian piano si stava calmando, ma il viso era ancora in fiamme.

Non chiesi nemmeno chi fossero quei fantomatici personaggi che erano così coglioni da baciarsi a stampo, ormai mi stavo abituando al suo tirare in ballo tizi provenienti da film e libri.

-Ma non mi dire. E che pensavi, che i bambini nascessero dalle cicogne?- Domandai sarcastico non riuscendo a smettere di ridere.

-A sei anni mi sembra che sia normale pensarlo, no?- Socchiuse gli occhi quasi minacciosa. –Quello non tanto normale carino eri tu.-

-Questioni di punti di vista.- Ribattei cercando di calmare le risa.

Sbuffò seccata. –Mi sa che nessuno si arrenderà mai.- 

-Guarda il lato positivo...- Aggrottai le sopracciglia tenendola sulle spine.

-E sarebbe?- incalzò trepidante.

-Il mio primo bacio l’ho dato a te.- E viceversa. Prima ancora di baciare quell’emerito coglione di Mark aveva baciato me. Odiavo quel ragazzo, se lo avessi avuto davanti probabilmente lo avrei pestato a sangue.

Mi ci era voluta tutta la razionalità presente in me per controllarmi e non spaccargli del tutto il naso con un bel calcio assestato in faccia una volta caduto a terra per via del mio colpo. Vedere il sangue sgorgare dal suo viso martoriato e rompergli definitivamente quel suo insulso osso mi avrebbe fatto sentire meglio, ma non so come ero riuscito a trattenere tutta la violenza che avevo sentito nascere in me non appena lui le aveva rivolto la parola con quel modo di fare strafottente.

Non volevo che Allison mi vedesse in quello stato, non volevo che mi vedesse di nuovo come il ragazzo che aveva ucciso Tom senza pietà. Temevo più di ogni altra cosa al mondo che lei potesse iniziare ad aver paura di me se mi avesse visto scatenare tutta la mia violenza su di lui; era stato quello a bloccarmi.

Era stata la sua presenza ad impedirmi di massacrare quel tipo che, anche se sapevo che stava dicendo un mucchio di cazzate, riusciva a darmi i nervi solo per il suo modo di guardarla.

-Beh dai, non è così male.- Scrollò le spalle ridestandomi dai miei pensieri.

-Non è così male?- la provocai incominciando a farle il solletico.

Le lacrime iniziarono a scenderle dagli occhi a furia di ridere. –No dai…cretino…- Diceva fra una pausa per respirare e l’altra.

Smisi quando mi accorsi che eravamo vicini a casa sua ormai.

Guardai l’orologio, le due. –A che ora dovresti essere a casa?-

Guardò anche lei l’orologio e piegò le labbra in un chiaro segno di disappunto. –Adesso.-

-C’è qualcuno da te?- Sorrisi allusivo facendola balbettare per un attimo.

-Ehm…sì, mio fratello.- Sembrò parecchio seccata nel darmi quell’informazione. Io lo ero molto di più… -È a casa con la febbre.-

-Quanti anni ha?- Chiesi curioso. Chissà, magari poteva anche chiudere un occhio…

-Dieci. Ed è il classico rompiscatole che riferisce tutto a mamma e papà.- Alzò gli occhi al cielo.

Mi avvicinai e la abbracciai girandola poi di spalle. –Potresti dirgli che devi chiuderti in camera a studiare con un amico.- Le sussurrai da dietro sfiorandole l’orecchio con la bocca. La sentii rabbrividire ed accelerare il respiro.

-Non è scemo.- Si schiarì la voce nervosa. –Capirebbe che non sei solo un amico.-

-Molto sveglio il ragazzino.- Constatai ironico e pungente, lasciando la presa sui suoi fianchi.

Inutile nascondere la delusione. Non riuscivo a capire se la storia del fratellino fosse o no una scusa, ma non insistetti oltre. Non mi andava di rischiare che il moccioso svelasse tutto al padre, sarei finito sì nei casini in quel caso…

-Ci vediamo domani?-

Fissai i miei occhi nei suoi improvvisamente speranzosi.

-Domani mattina non posso…-

Johnny ci aveva incaricato come al solito di risolvere una faccenda, con modi tutt’altro che civili.

Si rabbuiò. -Che devi fare?-

-Un lavoretto per Johnny, niente di che.- Risposi restando sul vago.

Non mi andava di dirle che avremmo dovuto pestare a sangue una persona scomoda per Johnny. Non volevo essere giudicato…non da lei…

-Fai attenzione.- Si morse il labbro per trattenere una valanga di domande che probabilmente avrebbe voluto farmi.

-Tranquilla.- Avrei voluto dire un milione di altre cose, ma fra tutte quelle mi uscii proprio la più banale rassicurazione possibile.

La salutai con un bacio appassionato dietro l’angolo di casa sua, non me la sentivo di avvicinarmi troppo alle abitazioni di quella via.

Svoltò l’angolo e poco prima di sparire mosse la mano mimando un “ciao” con la bocca sorridente.

Ricambiai il sorriso e rimasi per qualche secondo a guardare quell’angolo continuando a sorridere come un coglione.

 

 

Allison’s pov

 

 

Appena feci scattare la serratura della porta ed entrai, mio fratello mi venne subito incontro con sguardo accusatorio.

-Sei in ritardo.- Borbottò divaricando le gambe e incrociando le braccia corrucciato.

Nicolas era molto simile a mio padre, sia di aspetto che dai modi di fare. Gli stessi capelli corti castano scuro -quasi sul nero- che aveva mio padre da giovane, quegli occhi color cioccolato dolcissimi e quella rughetta che si formava ad entrambi sulla fronte quando erano arrabbiati; gli mancava solo la barbetta e poi sarebbe stato uguale in tutto e per tutto a lui.

-Eh?Ah sì, scusa.- Sul mio viso c’era ancora traccia di quel sorriso da ebete che avevo usato per salutare David.

Quella era stata senza alcun dubbio una delle giornate migliori della mia vita. Non ero mai stata così bene con nessun altro ragazzo. Certo che era una coincidenza davvero incredibile che fosse lui quel bambino alle elementari!Potevo anche smetterla allora di lanciargli contro maledizioni ora che sapevo chi fosse.

-Come mai hai tardato?- Mi chiese ancora quel nanerottolo noioso seguendomi in sala, dove appoggiai il mio mazzo di chiavi.

-Mi hanno trattenuto un po’ di più.- Alzai le spalle dirigendomi poi verso le scale per salire al piano di sopra.

Come avevo già immaginato Nicky non demorse.

-Perché sorridevi quando sei entrata in casa?-

Ma che cos’era, un interrogatorio?Meglio non farlo insospettire però:

-Perché ho preso un bel voto.- Sbuffai entrando in camera mia e portandomelo inevitabilmente dietro.

Appoggiai la mia borsa ed iniziai a togliermi gioielli vari davanti allo specchio del mio bagno.

Riuscivo a vedere riflessa la sua espressione che cambiò da sospettosa a convinta.

-Ok…- Si arrese girandosi i pollici in un gesto apparentemente innocuo.

-Che ti serve Nicky?- Aggrottai la fronte diffidente prendendo dall’armadietto le salviettine per struccarmi ed iniziando a passarne una delicatamente prima su un occhio e poi sull’altro.

-Mamma mi ha messo in castigo per non aver fatto i compiti di inglese…- Spiegò addolcendo lo sguardo nella modalità cucciolo bastonato.

-Oh finalmente!Non potrei essere più d’accordo, non è giusto che lei metta sempre e solo me in punizione.- Gettai la salviettina nel cestino evitando di incontrare il suo sguardo zuccheroso. In un modo o nell’altro sapevo che mi sarei lasciata convincere e avrei ceduto a qualsiasi sua richiesta se avessi incontrato i suoi occhioni; mi lamentavo con i miei perché lo viziavano, ma anche io non ero molto diversa da loro.

-Mi hanno staccato i controller della Play Station e la Scart…Tu sai come riattaccarli vero?-

Ritornai in camera mia accompagnata dalla sua costante presenza.

Sapevo più o meno come funzionavano i cavi della televisione e di quel coso che lui chiamava Play Station, ma se mia madre l’aveva messo in castigo non potevo che rispettare la sua decisione.

-No cucciolo, mi spiace. Vai a fare i compiti di inglese su.-  Mi tolsi le scarpe mettendomi le mie comodissime ciabatte invernali calde, morbide e pelose.

Piegai il sopracciglio guardandolo male. –Ancora qui?Devo cambiarmi Nick.- Schioccai la lingua seccata; mi stava facendo perdere il buon umore acquistato in quella mattinata.

-Allora io dico alla mamma che hai il ragazzo, anzi lo dico a papà.- Il sorriso che sfoderò fu talmente largo che quasi gli arrivava da un orecchio all’altro.

-Nicky, io non ho il ragazzo, smettila di dire stron…cretinate.-  Digrignai irritata. Lo odiavo quando faceva così, lo faceva apposta per farmi arrabbiare.

-Ma la mamma e il papà non lo sanno. Sai che papà geloso com’è potrebbe anche farti seguire.-

Spalancai la bocca incredula. Ma…quello era un bambino?! Ma come poteva la creatura più innocente e pura per definizione, essere così diabolica? Era un genio del male, ora ne ero certa. Un angioletto sotto false spoglie.

-Nicky sei proprio uno stronzetto.- Soffiai nervosa sul ciuffo di capelli che avevo davanti al viso per spostarlo, prima di dirigermi a passo svelto verso la sua camera.

Riattaccai il suo insulso videogioco lanciandogli poi uno sguardo di puro odio.

-Fatto, contento?- Sibilai acida.

-Molto. Grazie sorellina.- sogghignò soddisfatto prima di iniziare a giocare con il suo stupido giochino.

Guai a chi si azzardava a dire che mio fratello era adorabile senza conoscerlo, l’apparenza ingannava.

 

 

*To be continued*

 

Avevo detto che avrei postato entro stasera in forum ed eccomi qua! Non sono riuscita a rispondere a tutte le recensioni e mi dispiace tantissimo, le posterò tutte domani mattina le risposte ;)

Di sicuro ci saranno errori nel testo visto che ho deciso di provare ad andare avanti a postare senza l’aiuto di una beta, solo con le mie forze diciamo :P

Ah, mi scuso anche per l’ennesimo ritardo, ma sono felice di dirvi che ho di nuovo il mio portatile! Ok, a voi non fregherà niente giustamente, ma io sono al settimo cielo :P

Certo, causa brutti voti mia madre ha detto che posso usarlo solo per ricerche scolastiche…come no, “Ricerche”…muahahah xD

Dicevo, i miei aggiornamenti saranno quindi più regolari; una volta alla settimana, penso sarà tutti i mercoledì perché per giovedì non ho mai molto da studiare^^

Mi spiace di non riuscire a postare prima, ma con la scuola mi è davvero impossibile >.<

Passando al capitolo, come vi è sembrato? Come vi sembrano i due come fidanzatini? xD un po’ sdolcinati forse…ma è l’amour! xD

A me questo capitolo non piace per niente, lo trovo infantile, ma va beh…gusti xD

Se devo essere sincera non ho molto da commentare…Sono solo impaziente di farvi leggere i capitoli successivi per avere un vostro parere >.< 

Quindi vi lascio alle risposte e per questa volta vi risparmio i miei discorsi deliranti :D

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Allison pov: -Ho rischiato di impazzire oggi senza vederti.- Bisbigliò ancora, incominciando a mordicchiarmi il lobo e facendomi di nuovo venire i brividi che arrivarono fino al basso ventre scuotendomi tutta da dentro.

 

David pov: Mi ritrovai a pensare che l’amore da sempre riduceva a pezzi le persone. Eppure perché io ero così felice?Perchè io non ero mica innamorato…o almeno era quello che cercavo di ripetermi in continuazione.

 

Si intitolerà: Looking for the perfect boy (Cercando il ragazzo perfetto)

 

 

*Risposte recensioni* (Work in progress xD)

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Capitolo 15
*** Looking for the perfect boy (cercando il ragazzo perfetto) ***


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Capitolo 15: Looking for the perfect boy (Cercando il ragazzo perfetto)

Capitolo 15: Looking for the perfect boy (Cercando il ragazzo perfetto)

 

Allison’s pov

 

 

Quella mattina mi alzai alle 6 in punto. Di solito odiavo alzarmi presto, ma ero troppo agitata per riuscire a stare un solo secondo di più sotto quelle coperte.

Sapevo che probabilmente non l’avrei visto quel giorno, ma non potevo fare a meno di pensare a lui e di sorridere come una scema ogni volta.

Chissà cosa aveva da fare…non volevo essere invadente, per questo non gli avevo chiesto niente anche se morivo dalla curiosità di saperlo. Ero della convinzione che pian piano ogni giorno si sarebbe fidato di più di me e mi avrebbe raccontato cosa gli era successo…o almeno lo speravo…

Mi guardai allo specchio non riconoscendomi quasi: chi era quella ragazza così felice e radiosa che si specchiava? Che ci facevo poi alzata a quell’ora?

Amavo andare a scuola, non l’avevo detto per caso?Amavo alzarmi presto la mattina, amavo sentire il fastidioso russare di mio padre dal piano di sotto, amavo la pioggia che quella mattina scendeva lieve dal cielo. Amavo tutto, sentivo che niente avrebbe potuto togliermi quel sorriso dalla faccia e quella gioia che si espandeva sempre di più nel mio cuore. Niente.

Mi vestii di corsa e scesi le scale saltando gli scalini a tre a tre canticchiando.

Mia madre mi guardò come se avesse visto un mostro. –Tesoro, ti senti bene?- Chiese mostrando sorpresa e scetticismo al tempo stesso.

-Certo mamma, sto benissimo.- Mi imposi di smetterla di canticchiare; non volevo insospettirla.

Presi il latte dal frigo e lo versai nel mio solito bicchiere non riuscendo proprio a togliermi quell’espressione raggiante dal volto.

-Fra una settimana dobbiamo andare ad ordinare il tuo vestito per il ballo.-

Quella frase quasi mi fece sputare tutto il latte. –Cosa?È presto ancora.- Riuscii a dire dopo un paio di colpi di tosse dovuti alla sorpresa iniziale.

Il ballo di fine anno era una tradizione irrinunciabile nella mia scuola, l’anno precedente ci ero andata con…

-Andrai anche quest’anno con quel ragazzo, Mark?- Domandò improvvisamente interessata a qualsiasi espressione sul mio viso.

-Non lo so…- Abbassai lo sguardo, fingendomi pensierosa, mentre con quel briciolo di indifferenza che mi era rimasto ricominciavo a bere il mio latte. –Credo di sì.- Odiavo mentire, ma non potevo mica dirle che io e quel ragazzo che avevo nominato l’anno precedente come mio accompagnatore non ci rivolgevamo più la parola.

-Capisco.- Fece un mezzo sorriso non tanto convinto, prima di andare nella sua camera da letto per svegliare mio padre.

Fissai il frigorifero davanti a me pensierosa. C’era una sola persona con cui sarei voluta andare a quel ballo, ma non avrebbe mai accettato se lo avessi invitato.

Sarebbe stato rischioso per lui esporsi ad una festa in mezzo a tutti quei ragazzi, qualcuno avrebbe potuto vagamente riconoscere in lui quel ragazzino scomparso anni prima. E se qualcuno avesse avuto anche solo il minimo sospetto, sarebbero stati guai.

Eppure non riuscivo proprio a togliermi dalla testa quel malsano pensiero che mi faceva provare delle fitte insistenti allo stomaco. Ballare di nuovo con lui ad un ballo, essere stretta fra le sue braccia…

Mi costrinsi a smetterla di pensarci, quell’idea non contribuiva alla normale e sana riuscita di ragionamento del mio cervello. Lo avrei esposto ad un pericolo inutile.

Sbuffai sciacquando poi il bicchiere nervosa. Chi avrei potuto invitare?Mark era fuori discussione…

-Io vado mamma!- Gridai per la casa ignorando le protesta primitive di mio fratello più addormentato che sveglio, provenienti dal piano di sopra.

 

 

 

Harry Mandwins? Nah, troppo basso. Il suo scarso metro e sessantacinque stonava proprio vicino al mio metro e sessant’otto. Reed Hathwayl?Decisamente troppo alto, sarebbe stato problematico ballare con lui e con i suoi quasi due metri d’altezza. Per me andava bene qualcuno più o meno sul metro e ottanta…come David per esempio…

Sospirai rassegnata, non potevo invitarlo punto e basta.

Lucas Youth?Mmh…non mi convinceva, solo a guardarlo in faccia mi sembrava uno di quei porci viscidi che allungavano le mani.

-Che ne dici di Loris Finnigan?- La voce di Angela mi distrasse dalla mia perlustrazione di maschi nella classe, facendomi girare verso di lei indignata.

-Scherzi?Con quello...sfigato?- Mi sembrava brutto da dire, ma era così. Fosse stato almeno simpatico, si dava un sacco di arie. Snobbava tutti perché lui era più intelligente e si metteva a parlare delle reazioni chimiche di fusioni termonucleari al di fuori dell’ambito scolastico. Pazzesco. Forse nessuno aveva spiegato al caro Loris che parlare di chimica ad un appuntamento con una ragazza non era proprio il massimo.

-Taylor Dadies?- Propose ancora.

-Oddio no. Ha un alito da far paura.- Rabbrividii ripensando all’unica volta in cui gli avevo rivolto la parola e mi aveva asfissiato con un sorriso smagliante.

Lei sbuffò contrariata. –Lily hai già il ragazzo, non devi scegliere mica un Brad Pitt!David sa di questo ballo?Non credo che gli farebbe piacere sapere che oltre ad andarci con un altro, te lo sei scelta pure bene questo “altro”.-

Aveva ragione, come sempre. Il punto era che a me nessuno andava bene, io volevo lui.

Reed era bellissimo, ma alto, anche se in fondo non era davvero quello il problema; lui non era David. E Loris?Avrei potuto resistere ai suoi discorsi senza senso per una sera, ma nemmeno lui era chi volevo io. Stessa cosa per gli altri…

-Hai ragione.- Ammisi abbassando la testa sulle mie braccia conserte appoggiate al banco. –Il fatto è che…io vorrei dirglielo, chiedergli di accompagnarmi, ma…- Rialzai la testa guardandola confusa, incapace di continuare il discorso.

-Hai paura che ti dica di no o che si arrabbi?- Domandò comprensiva.

Scossi la testa facendo una smorfia. –Ma no…- Ci ripensai su. –Cioè sì, in effetti potrebbe arrabbiarsi se gli dicessi che ci vado con un altro, ma non è quello a preoccuparmi…io non voglio esporlo ad un pericolo inutile. Se qualcuno lo riconoscesse, se gli succedesse qualcosa…non me lo perdonerei mai.-

Il solo pensiero di vederlo in manette mi impediva quasi di respirare. Non lo avrei messo nei casini di nuovo, no. Sarei stata attenta perché a lui ci tenevo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

-Prova ad affrontare l’argomento con lui…magari chiedigli che ne pensa, se per lui potrebbe essere pericoloso. Se non se la sente lasci perdere, ma almeno ti sei tolta un dubbio.-

Le sorrisi sinceramente grata per le sue parole. Cos’avrei fatto senza la sua saggezza?

-Tu invece con chi ci vai Angie?- Domandai curiosa, facendole distogliere lo sguardo pensierosa.

-Non lo so…non ho più sentito quel ragazzo, il fatto che fosse uno di quei criminali mi ha un po’ spaventata…- Ammise abbassando lo sguardo a disagio.

Spalancai la bocca. –Scherzi?!Devi assolutamente chiamarlo Angie, quel ragazzo è lo stesso che stava con David quel giorno e mi ha aiutato tantissimo.- Confessai facendola girare verso di me sbalordita.

-Cosa?!-

Annuii. –Sì, me ne sono ricordata l’altro giorno- Mentii -Lui ha contribuito a liberarmi Angie, dovresti dargli una possibilità.- Speravo mi ascoltasse perché Kevin era davvero un bravo ragazzo ed ero sicura che con Angela ci sarebbe stato benissimo.

-Ci penserò.- Si morse il labbro nervosa riportando il suo sguardo sul libro.

-Lowell, Scott, ci volete rendere partecipi della vostra conversazione?-

La voce secca della professoressa ci fece sobbalzare. Essere in fondo all’aula era un vantaggio: potevamo parlare quasi sempre senza farci scoprire, ma a volte purtroppo capitava che succedesse.

-Ci scusi prof.- Fu la mia svelta risposta accompagnata da un sorriso smagliante.

La prof ricominciò la sua noiosa lezione, mentre io continuavo a pensare al modo migliore di dire al mio ragazzo –quanto mi piaceva pensarlo!- di quel ballo…Quel giorno aveva detto che non poteva, di sicuro si sarebbe fatto vivo il giorno dopo e mi sarei fatta dare il suo numero di telefono, dato che continuavo a dimenticarmi di chiederglielo.

 

 

 

David’s pov

 

 

Eravamo tutti lì seduti al Broken Glass in una delle piazze più vitali e frequentate della città. Una serata fra amici era proprio quello che mi serviva.

Certo, come no…Ma chi volevo prendere in giro? Sapevo benissimo che non era lì che volevo essere, non era con loro che volevo stare…Chissà cosa stava facendo lei…

Presi la mia birra appoggiata al tavolo e la sorseggiai sorridendo leggermente più per il fatto che pensare a lei mi metteva di buon umore che per le barzellette idiote raccontate da Phin che ormai era completamente andato per tutti i drink che si era scolato. Colin e Paul ridevano come pazzi continuando a dare colpi al tavolo, Kim alzava gli occhi al cielo infastidita per la loro stupidità e ogni due secondi tirava fuori lo specchietto dalla borsa per controllarsi i capelli e il trucco, Kevin invece…beh Kevin era costantemente con il cellulare in mano, a quanto ne sapevo era da più di tre giorni che la ragazza che aveva conosciuto in discoteca non si faceva sentire. Probabilmente era perché aveva visto le sue foto da ricercato, ma ora che le foto erano state tolte, lei ancora non lo aveva chiamato e non rispondeva ai suoi messaggi. Mi dispiaceva tantissimo vederlo così…non avere più sue notizie evidentemente lo stava distruggendo. Mi sentivo quasi in colpa: io avevo una ragazza ed ero al settimo cielo, lui invece stava da schifo.

-Kev cos’è quella faccia, dai!- Lo spronai dandogli una leggera spinta sulla spalla in modo scherzoso.

-Ci sono tante di quelle fighe qui intorno.- Commentai guardandomi in giro fintamente interessato. Nessuna di quelle ragazze, per quanto fossero belle, mi interessava. Non mi fermai neanche a pensare al fatto che per me che in genere cambiavo le tipe a letto una volta alla settimana non fosse normale.

-Non dire cazzate Dave.- La voce strascicata che gli uscì quasi mi spaventò. Ma quanto aveva bevuto? Incominciò a bere un altro po’ del suo drink prima di continuare a parlare socchiudendo gli occhi serio. –Tu riesci a vedere qualcun'altra al di fuori di Allison?-

Stavo portandomi il bicchiere di nuovo alla bocca, ma sentendo quella frase mi bloccai con la mano a mezz’aria.

-Cosa?- Chiesi inizialmente non capendo.

-Non fare il finto tonto. Puoi capire benissimo come mi sento, quando eri arrabbiato con Allison non sei riuscito ad andare a letto con nessuna, cosa che non è di certo da te.-

Ci riflettei un attimo su. Sì, capivo come si sentiva.

Avevo tentato diverse volte dopo la storia di quella festa in barca ad andare a letto con altre ragazze più per rabbia che per desiderio, ma ogni volta che stavo per farlo mi ritornava in mente sempre Allison. Immaginavo che fossero suoi i seni che stringevo fra le mani, che fossero suoi quei gemiti strozzati che tappavo con la mia bocca, che fossero le sue labbra carnose quelle che stavo baciando…

Ed ogni volta finiva sempre con me che respingevo bruscamente la povera mal capitata, insultandola per quello che Allison mi aveva fatto e allo stesso tempo arrabbiandomi perché non fosse lei…Avevo rischiato seriamente di impazzire, era stata tremendamente frustante quella situazione…

Kevin continuò ad ingurgitare la brodaglia contenuta in quel drink senza aspettare una mia risposta e come riflesso automatico gli sfilai il bicchiere dalle mani e lo appoggiai al tavolo contrariato.

-Che fai?- Si lamentò cantilenando come un bambino.

-Kevin tu non reggi l’alcool lo sai. Credo tu abbia bevuto già troppo.- Lo rimproverai con lo sguardo sperando che capisse che stava esagerando e che l’alcool non lo avrebbe di certo fatto sentire meglio.

-Il fegato è mio, posso bere quanto mi pare.- Affermò di nuovo capriccioso, afferrando il bicchiere poggiato sul tavolo e ricominciando a bere.

Sospirai prima di strapparglielo nuovamente dalle mani e di darlo alla cameriera che passava di lì in quel momento. –Lo porti via per favore. E non gliene porti altri.- Indicai Kevin con un cenno e lei annuì sorridendo gentile.

-Perché ti devi sempre fare i cazzi miei?- Protestò lui accasciandosi sul tavolo sfinito.

-Io?Ma se sei tu che rompi sempre i coglioni dicendomi cosa fare con Allison.- Ridacchiai sperando di tirargli su di poco il morale.

-Quello perché tu ti stavi comportando da coglione e stavi sbagliando tutto con lei.- Borbottò con voce strascicata. –Ammettilo che senza i miei consigli saggi non sapresti cosa fare.- Teneva ancora la testa appoggiata al tavolo, ma sentivo dalla voce che aveva disteso le labbra in un sorriso e quello mi tranquillizzò abbastanza.

-Forse un po’ è vero.- Ammisi sghignazzando.

Ignorai le risate di Phin, Colin e Paul che ormai erano completamente ubriachi pure loro, prima di guardare Kim con aria seria.

-Va bene.- Capì subito. –Li accompagno io loro, tu pensa al depresso dal cuore infranto.- E detto quello dopo aver sbuffato si alzò dal tavolo e si trascinò dietro gli altri idioti a suon di ceffoni.

Accompagnai Kevin nella nostra stanza: durante il tragitto non faceva che balbettare frasi senza senso su Vicky e su una certa Angela che a quanto avevo capito era la stessa ragazza di cui mi aveva parlato nei giorni seguenti. Bah, stava proprio delirando…

Mi ritrovai a pensare che l’amore da sempre riduceva a pezzi le persone. Eppure perché io ero così felice?Perchè io non ero mica innamorato…o almeno era quello che cercavo di ripetermi in continuazione.

Una volta messo Kevin a letto ed essermi assicurato che stesse dormendo, ci pensai un po’ su.

Non facevo che pensare a lei, la sognavo di notte, quando la vedevo il cuore mi batteva come quello di un mocciosetto alla sua prima cotta e non c’era nessun’altra ragazza che desiderassi quanto desideravo lei. Anzi, le altre non le desideravo proprio.

Le labbra mi si stesero automaticamente in un sorriso prima che me ne rendessi conto. Ok forse, ma ci tenevo a sottolineare il forse, ero innamorato. Altrimenti per quale altro motivo stavo sorridendo come un coglione al nulla nel buio della mia stanza?

 

 

Allison’s pov

 

Ero seduta sulla mia scrivania per cercare di studiare quel poco di storia che mi mancava per il giorno dopo. Eppure proprio non ci riuscivo…l’ultimo neurone era andato già da un bel po’. Nel mio cervello proprio non c’era spazio per la Rivoluzione Francese, era troppo occupato a formulare altri pensieri su una persona…un ragazzo per la precisione, un bellissimo angelo dai capelli biondi che mi faceva incendiare le guance e battere il cuore all’impazzata ogni volta che lo pensavo…

Un rumore alla mia destra mi fece distrarre.

Mi alzai di scatto fissando la persona che stava bussando alla mia finestra bloccandomi un millesimo prima di lanciare un urlo, non appena riconobbi chi fosse.

Sembrava quasi che i miei pensieri si fossero materializzati. –David!- Esclamai sorpresa indecisa sul da farsi. Non sapevo se incavolarmi con lui per avermi spaventata o se correre ad aprirgli ed abbracciarlo per la gioia che mi aveva fatto provare solo vedendolo.

-Che ci fai qui?- Chiesi aprendogli la finestra e tappandomi subito dopo la bocca con la mano non appena mi resi conto di aver alzato un po’ troppo la voce.

-Secondo te?- Borbottò pungente, scavalcando con la gamba destra la finestra.

-Oddio, entri dalla finestra come Edward Cullen!- Strepitai saltellando sul posto entusiasta.

Si bloccò metà dentro e metà fuori dalla stanza, socchiudendo appena gli occhi e fissandomi innervosito.

-Ancora con questo tipo?-

Ridacchiai della sua espressione. –Che c’è, sei geloso?-  Lo provocai mentre finiva di entrare, richiudendosi poi la finestra alle spalle.

-Certo, come no.- Alzò gli occhi al cielo.

-Non hai motivo di essere geloso idiota.- Non sembrava molto contento di essere insultato. Sorrisi maliziosa. –Primo Edward non esiste e secondo, se anche esistesse, non sarebbe mai neanche vagamente bello e sexy quanto te.- Per quanto sembrassi sicura nel dirlo, non potei evitare di arrossire per l’imbarazzo. Sembrò gradire il mio complimento visto il ghigno che fece.

-Vorrei ben vedere. Nessuno è al mio livello.-

Hn. Presuntuoso.

Si avvicinò a me in un lampo e le sue braccia mi cinsero la vita. Sussultai a quel contatto; le sue mani fredde sfioravano la mia pelle nuda e calda sotto la maglietta del pigiama. Il mio respiro era affannato per il desiderio, esattamente come, lo sentivo, il suo.

-Non credi che adesso tocchi a te fare qualche complimento?- Mormorai con voce roca, trattenendomi dall’impulso di baciare quelle labbra divine.

-Del tipo?- Soffiò stringendomi ancora di più a sé e avvicinandosi con la faccia.

-Del tipo che anche io sono sexy e bella.- Civettai con malizia, allacciandogli il collo con le braccia e provocandomi come una scarica elettrica per tutto il corpo per via di quella  vicinanza.

Ridacchiò, interrompendo un attimo il contatto visivo, cosa che mi diede un fastidio immenso. Mi ero sentita quasi persa non appena aveva distolto lo sguardo.

Pensavo che mi dicesse che non lo ero affatto, invece non smentì la cosa. -È sottointeso che lo sei.- I suoi occhi tornarono a guardare i miei e la sensazione di benessere che sentivo prima ritornò.

-Davvero?- Chiesi ormai completamente fusa. Non riuscivo tanto bene a capire quello che mi stesse dicendo, ormai mi ero totalmente persa nei suoi occhi verdi che sembravano brillare di vita propria.

-Sì, non immagini neanche lontanamente quanto tu lo sia.- Mi sussurrò all’orecchio facendomi chiudere gli occhi per i fremiti di piacere provati nel sentire la sua voce così vicina.

 -Ho rischiato di impazzire oggi senza vederti.- Bisbigliò ancora incominciando a mordicchiarmi il lobo e facendomi di nuovo venire i brividi che arrivarono fino al basso ventre scuotendomi tutta da dentro.

Non risposi, non ci riuscivo, non avevo già più fiato. Mi limitai semplicemente a stringerlo di più a me e a ricambiare il suo bacio non appena posò le sue labbra sulle mie. La mia bocca si schiuse subito consentendo l’accesso alla sua lingua che incominciò un’ennesima lotta con la mia.

Chissà se mio padre fosse entrato in quel momento…Ah, mio padre!

Mi staccai da David lasciandolo un attimo interdetto, correndo in fretta alla porta.

-Che c’è?- Chiese confuso e abbastanza infastidito dopo essersi ripreso.

 Feci scattare la serratura della mia porta prima di tirare un sospiro di sollievo.

-Invece di essere così acido dovresti ringraziarmi, pensa se fosse entrato mio padre!- Sbottai rossa in volto un po’ per il bacio e un po’ per l’imbarazzo che mi avrebbe provocato farmi beccare dai miei con un ragazzo. Non un ragazzo qualsiasi poi, ma David Woldrich.

-E allora?- Incrociò le braccia al petto indifferente. –Mi sarei presentato educatamente da bravo fidanzatino di sua figlia.- Sghignazzò facendomi avvampare ancora di più. Quanto mi piaceva quel suo modo così arrogante di sorridere…

-Divertente.- Commentai senza un minimo di sarcasmo nella voce, sedendomi sul letto seccata. Prendeva sempre tutto alla leggera.

Inarcò il sopracciglio in un gesto tremendamente sensuale. -È un invito?- Chiese non abbandonando quel sorriso spavaldo di prima.

Non afferrai subito il significato di quella domanda, ma quando lo capii mi alzai di scatto con le guance incendiate per l’indignazione.

-Cretino!Esci dalla mia camera, ora!- Cercai di spingerlo appoggiandogli le mani sulle spalle, ma non si mosse di un millimetro.

Scoppiò a ridere. –Dai, scherzavo!Te la prendi sempre per tutto.-

Sbuffai smettendola di spingerlo. –Sei tu che devi sempre rovinare tutto con battutine o domande a doppio senso.-

-Reagisci così solo perché ti imbarazzano, però sono pronto a scommettere che sotto sotto ti piacciono.-

Prima che potessi protestare nuovamente, si avvicinò fulmineo e mi baciò. Opposi resistenza solo per i primi due secondi, poi dischiusi la bocca e mi lasciai andare a quel piacevole supplizio; le sue labbra avevano il potere di annullare completamente la mia volontà.

Lo attirai a me con forza, prima di finire -non più di tanto casualmente- sul letto.

Gli sbottonai in fretta la camicia, continuando a mordicchiargli e a succhiargli le labbra, assaporando il suo sapore completamente drogata da lui.

Infastidita dalla presenza di quell’inutile indumento, glielo feci scivolare sulle spalle togliendoglielo definitivamente. Gli accarezzai il petto scorrendo sui suoi addominali perfetti fino ad arrivare alle sue spalle.

Nello stesso momento lui incominciò a risalire dalla coscia fino alla maglietta, passandoci poi sotto e fermandosi ai miei seni.

Mi lasciai sfuggire un sospiro di piacere non appena incominciò a stuzzicare il capezzolo con la mano, avvinghiandomi ancora di più a lui con le gambe.

Sentivo chiaramente la sua eccitazione premere contro il mio ventre, ma non fui per niente imbarazzata per quel contatto, anzi, lo bramavo ed iniziai a desiderare che quei pantaloni non ci fossero.

Non avevo mai provato niente del genere con nessuno, quando era capitato che qualche ragazzo mi toccasse, mi ritraevo infastidita. Con David era diverso, desideravo il suo tocco più di ogni altra cosa. Erano…nuove per me quelle sensazioni che mi stavano divorando da dentro. Sentivo come una voragine nella pancia, non c’era più niente lì, se non quella sensazione dolorosa e piacevole che solo lui riusciva a farmi provare.

Non appena mi tolse la maglietta, sostituì la sua mano con le sue labbra che cominciarono a leccare quel punto sensibile facendomi letteralmente vedere le stelle. Ero più che sicura che riuscisse a sentire il mio cuore, completamente impazzito ormai, uscire quasi dal petto per la velocità con cui stava battendo.

Non capivo più niente, non vedevo più niente, ero completamente accecata dall’eccitazione che sentivo sempre di più dentro di me.

Mi lasciai scappare un altro gemito, non riuscivo a controllarmi, non riuscivo proprio a chiudere la bocca da cui ormai uscivano solo sospiri di piacere.

L’avrei fatto con lui?Sarebbe stata quella la mia prima volta?Alla seconda domanda non avevo risposta, ma alla prima potevo rispondere tranquillamente di sì. Volevo farlo con lui.

Dai seni incominciò a scendere sfilandomi contemporaneamente i pantaloni.

Stavo bruciando dentro, lo desideravo da morire, per quanto fosse stato imbarazzante anche solo pensarlo, mi piaceva essere accarezzata da lui.

Non persi tempo a fermarmi per chiedermi che cosa stessi facendo, ormai avevo perso ogni traccia di razionalità, avevo perso completamente il controllo di me stessa.

Questa volta non lo fermai mentre mi sfilava i pantaloni, lo aiutai alzando le gambe per semplificargli il gesto, mentre le mani le usai per cercare di aprire la cintura e quel fastidioso bottone dei suoi pantaloni che desideravo solo togliere.

Non appena incominciò ad accarezzare il centro della mia femminilità, mi lasciai sfuggire un altro gemito, questa volta un po’ più rumoroso, che lui tappò dolcemente con le sue labbra.

Il rumore di una maniglia che si abbassava mi fece -ci fece- sobbalzare e quasi il cuore mi arrivò in gola dallo spavento.

-Lily?Lily tesoro, ma ti sei chiusa a chiave?-

Guardai velocemente David allarmata e quello che vidi dovevo ammettere che mi piacque da morire. Il suo sguardo era completamente appannato dal desiderio e sicuramente doveva esserlo anche il mio visto che sorrise compiaciuto.

-Tua madre è un’esperta nel rompere le scatole nel momento meno opportuno.- Distolse lo sguardo continuando a sorridere, nonostante l’espressione irritata che aveva assunto non appena aveva sentito quella voce al di là della porta. Aveva il fiatone e la sua voce rauca mi fece venire da subito la pelle d’oca.

-Lily?- Continuò ancora mia madre bussando. Ma brava, bussava dopo. Dovevo spiegarle che anche io avevo una privacy cavolo!

David scese svelto dal letto dopo aver fatto un respiro profondo, allacciandosi –con mio rammarico- cintura e bottone che dopo minuti di armeggio ero finalmente riuscita a slacciargli. Dovevo dirgli di mettersi pantaloni più facili da slacciare, cos’erano a prova di bambino quelli?

-Sì mamma, aspetta un attimo.- Risposi sorprendendomi della mia voce che era uscita quasi strozzata.

-Tutto bene?- Mi chiese ancora lei insospettendosi. Mannaggia.

-Sì, va tutto bene, arrivo subito.- Cercai di mantenere la voce ferma mentre mi infilavo di nuovo pantaloni e maglietta del pigiama.

-Fuori…- Bisbigliai a David spingendolo verso la finestra.

C’era la tettoia fuori per fortuna, la mia era una casa più o meno in stile Dawson’s Creek, quella dove Joey si arrampicava tutte le sere per entrare nella camera del suo migliore amico; solo che da me non c’era la scala. Mi venne automatico quindi pensare come diavolo aveva fatto David ad arrampicarsi senza scala…certo c’erano gli alberi, ma era da pazzi arrampicarcisi su!

-La mia camicia!- Protestò lui mentre lo buttavo fuori mezzo nudo. Una visione divina di sicuro per la mia vicina di casa…e di certo anche per me.

Presi la sua camicia e gliela buttai addosso in fretta, beccandolo in piena faccia e accennando poi un sorriso di scuse.

-Mi dispiace è per il tuo bene.- Mormorai baciandolo poi a stampo, -Aspetta qui, faccio in fretta.- Aggiunsi prima di richiudere la finestra. Dovevo ancora parlargli di quel cavolo di ballo, lui riusciva sempre a distrarmi!

-Lily!- Esclamò mia madre impaziente da dietro la porta.

-Eccomi scusa!- La aprii guardandola con un finto sorriso innocente. –Che c’è mamma?-

-Che hai fatto?- Spalancò la bocca sorpresa.

Non capendo a cosa si stesse riferendo corsi allo specchio e solo in quel momento capii: avevo i capelli completamente arruffati, la maglietta al contrario, le guance sembravano infiammate da quanto erano rosse, le labbra gonfie per via di tutti quei baci e gli occhi…beh gli occhi erano qualcosa di assolutamente stupendo; brillavano di gioia. Non avevo mai visto i miei occhi così accesi, sia di desiderio che di felicità.

Mi girai verso mia madre arrossendo ancora di più… -Beh, stavo dormendo.- Fu la scusa più plausibile che mi venne in mente. Per i capelli arruffati poteva valere dai…

-Con la luce accesa?- Domandò scettica.

Lanciai un autentico sguardo di panico alla lampadina accesa della scrivania. –Sì ehm…- Brutta cosa l’ehm. –Stavo studiando e mi sono addormentata.- Spiegai annuendo per dare più enfasi alle mie parole.

Sembrò accettare malvolentieri quella spiegazione, non ci credeva più di tanto.

-Come mai ci hai messo così tanto a venire ad aprire?- Mi squadrò attentamente socchiudendo gli occhi.

-La stanza era in disordine.- Mi morsi il labbro in un gesto che doveva sembrare di scuse, ma che invece feci per rimproverarmi quella pessima improvvisazione.

-E tu ti arrabbi sempre quando lo è, l’ho messa un attimo a posto.- Continuai cercando di apparire tranquilla.

-Mi sembrava che stessi parlando con qualcuno però…- Incominciò pensierosa aprendo il mio armadio e guardandoci dentro.

-Sì?- Feci roteare lo sguardo per la stanza ingenua. –Beh avevo la televisione accesa prima, devi aver sentito quella.- Scrollai le spalle. La cosa poteva essere tranquillamente plausibile visto che io un sacco di volte studiavo con la televisione accesa che usavo per farmi compagnia.

Mia madre mi esaminò per un altro periodo di tempo che a me parve infinito prima di aprirsi in un largo sorriso. –Probabile.- Mi baciò sulla guancia affettuosa prima di dirigersi verso la porta. –Mi raccomando adesso dormi tesoro che è tardi. Buonanotte.-

-‘Notte mamma.- Sorrisi anche io sospirando poi di sollievo non appena la porta si richiuse. 

Attesi un altro po’ prima di richiudere la porta a chiave; sempre meglio non rischiare di nuovo.

Mi precipitai alla finestra aprendola di fretta e con il cuore a mille.

David era seduto lì a fianco e si stava fumando tranquillamente una sigaretta. Come mi vide la spense sulle tegole e ridacchiò della mia espressione. –Sei una pessima attrice. Dovevi riordinare la stanza, eh?-

Sfoderai uno dei miei più temibili sguardi d’odio. –Idiota.- Incrociai le braccia al petto offesa. Volevo vedere lui ad improvvisare in così poco tempo!

-Dove pensi di buttarla quella?- Aggiunsi poi infastidita facendo un cenno alla sua sigaretta.

-Non lo so…non hai un cestino in camera tua?- Si alzò e si diresse verso la finestra per entrare.

-Eh no.- Lo bloccai poggiandogli le mani sul petto e provocandomi l’ennesima scarica di piacere per tutto il corpo. –Hai voluto fumare?Ora ti arrangi, non la butti in camera mia.-

Ghignò divertito. –Allora la butto giù.- fece per sporgersi, ma lo bloccai con le mie proteste.

-No!Mio padre non butta mai le sigarette in giardino se ne vedesse una si insospettirebbe!- Senza contare che avrebbe potuto anche pensare che fossi io a fumare.

Inarcò il sopracciglio facendomi cedere. –Va bene, buttala qua.- Sbuffai spostandomi per farlo entrare di nuovo.

Una volta buttata la sua schifosissima sigaretta nel mio cestino, che poi avrei prontamente svuotato il prima possibile, incominciai ad affrontare il discorso “ballo”.

-David c’è una cosa di cui ti vorrei parlare…-

-Parlare?- Soffiò malizioso avvicinandosi.

Alzai gli occhi al cielo. –Sì, parlare. Perciò adesso calma un attimo gli ormoni e ascoltami.-

Se fosse stato per i maschi il verbo “parlare” poteva essere tranquillamente soppresso.

Loro le parole le usavano raramente, o forse era meglio dire mai.

Lui si sedette sul mio letto aggrottando la fronte un po’ contrariato, ma zittendosi per ascoltarmi, cosa che apprezzai.

Vederlo sul mio letto non è che aiutava molto il mio cervello però…in quel momento l’idea di parlare non entusiasmava neanche me…

-Ehm…nella mia scuola, ogni anno, si organizza una specie di ballo.- Ed ecco che ricominciavo a torturarmi le mani, ormai lo aveva capito di sicuro pure lui che ero nervosa. -Il ballo di fine anno: andarci è obbligatorio ed in più fornisce crediti extra.- Precisai incominciando a muovermi sul posto irrequieta. Lui non faceva una piega, come al solito si era dipinto quella maschera di freddezza sul volto che mi impediva di capire a cosa stesse pensando. 

-Mi piacerebbe da morire andarci con te…- Abbassai lo sguardo a disagio. –Nessun altro ragazzo sarebbe perfetto quanto lo sei tu.- Ed era la pura e semplice verità. Perché lui, nonostante i difetti, era perfetto per me. –Però, mi rendo conto che chiederti di accompagnarmi sarebbe…- Non sapevo che parola usare.. –Egoista,- ecco. –Da parte mia…insomma, sarebbe come esporti ad un pericolo inutile, qualcuno potrebbe riconoscerti e…- Mi bloccai alzando finalmente lo sguardo e notando con un certo stupore che stava sorridendo. Non era un ghigno, no. Ma un sorriso. Ed era raro vederlo sorridere in quel modo. Quanto era bello…

-Sei stupenda quando fai tutti questi giri di parole per dire una cosa semplicissima, lo sai?- Il suo sorriso si allargò facendo mancare un battito al mio cuore.

-Non è un rischio per me andare ad un ballo. Certo non sarebbe prudentissimo, ma non c’è da preoccuparsi. Quindi mi farebbe più che piacere accompagnare la mia ragazza.- Piegò di poco le labbra in un gesto tremendamente provocante che mi fece aumentare i battiti all’impazzata. Quanto mi piaceva quando diceva che era la sua ragazza, avrei voluto che lo ripetesse all’infinito.

Le mie labbra si incurvarono da sole in un sorriso ed il mio cuore si gonfiò di gioia.

-Oddio, oddio, grazie!- Esultai saltellando per la felicità come una cretina per la stanza prima di buttarmi addosso a lui per abbracciarlo. Lui rimase abbastanza stupito per quella reazione e non appena lo abbracciai di slancio, cademmo all’indietro sul letto. –Grazie!- Dissi ancora mettendomi quasi a piangere per l’emozione.

-Di niente tesoro, potresti solo togliere il ginocchio da lì?- Chiese con voce strozzata.

Mi alzai di scatto rossa per l’imbarazzo. –Oddio, scusa!- Esaminai la sua espressione preoccupata.

-Tranquilla, lascia stare, è che non ero preparato a tutto questo entusiasmo.- Commentò trattenendo una risata. Sospirai di sollievo non appena capii…sì insomma di non aver compromesso niente.

Lo abbracciai di nuovo con meno slancio di prima. –Oh, grazie davvero!- Non riuscivo a smettere di dirlo, l’idea di andarci con lui a quel ballo mi rendeva troppo felice per poter anche solo pensare di spegnere il sorriso che avevo in viso.

Quanto era bello poi abbracciarlo…sentire il suo profumo che mi arrivava fino all’anima e sentire le sue braccia forti stringermi. –Dovrei assecondarti più spesso se le tue reazioni sono così.- Constatò divertito.

Mi staccai da lui abbozzando un sorriso malizioso. –Ora credo sia meglio che tu vada.-

Piegò il sopracciglio incredulo. –Mi stai cacciando?-

-Devo andare a scuola domani. E tu prima stavi fumando, ricordi cosa ti ho detto l’altra volta?-

Impallidì non appena vide le mie labbra distendersi in un ghigno –avevo imparato da lui a farli- sadico.

-Continua a fumare e andrai in bianco per un bel po’.- Gli sussurrai all’orecchio allontanandomi di scatto prima che lui potesse afferrarmi.

-Non è giusto!- Protestò appoggiando le mani sui fianchi. –Io allora non ti accompagno al ballo.-

Credeva di potermi battere ricattandomi?Mai. Non immaginava quanto poteva diventare perfida una donna, le ragazze con cui era stato lui evidentemente erano solo bamboline prive di volontà.

Il mio sorriso si allargò. –E io ci vado con un altro.- Geloso com’era non lo avrebbe sopportato di certo.

-Ma…sei proprio una stronza!- S’indignò facendo una smorfia.

-Ho imparato da te.- Civettai sbattendo più volte le palpebre. –Ci vediamo domani tesoro mio.- Lo baciai a stampo, sentendo un fuoco bruciare dentro di me. Desideravo ardentemente approfondire quel bacio, ma così gliel’avrei data vinta. Mi staccai subito ridendo dell’espressione di disappunto che gli si era dipinta sul volto. –Buonanotte.- Dissi ancora mentre usciva sbuffando dalla finestra.

Avevo pensato giusto prima, si era davvero arrampicato sull’albero. Guardai ansiosa dalla finestra che non si facesse male e quando lo vidi scavalcare il cancello mi tranquillizzai.

Mi girai ed iniziai a saltare per la stanza come una deficiente. Morivo dalla voglia di urlare dalla gioia, ma i miei sarebbero venuti di sopra a vedere se la loro figlioletta fosse ancora sana di mente.

Mi avrebbe accompagnato al ballo!Oddio, volevo davvero urlarlo. Come una fottutissima e stupidissima adolescente innamorata.

Salii sul letto ed iniziai a saltare anche sopra quello, avevo bisogno di sfogare il mio entusiasmo.

Ero innamorata. Innamorata, innamorata, innamorata. Che bella parola. Sentivo il cuore colmo di gioia e amore. E lui era quel ragazzo, quello che mi faceva battere il cuore all’impazzata solo guardandomi, era il ragazzo perfetto.

 

 

 

*To be continued*

 

Lo so…sono schifosamente in ritardo…non ho proprio parole per dirvi quanto mi dispiace…sarà banale, ma ho davvero avuto tanto da studiare ieri, oggi avevo filosofia, geografia, chimica e storia dell’arte -.- e meno male che di solito il mercoledì non ho da studiare…>.<

Vi chiedo ancora scusa, mi riduco sempre all’ultimo a rispondere alle vostre recensioni, ma questa volta non potevo proprio postare senza rispondervi >.<

Se dovessi tardare ancora (cosa che mi assicurerò non succeda, inizierò a rispondere a mano a mano alle vostre recensioni per non restare indietro), avviserò comunque sul forum =)

Beh che dire del cap? Questo è in assoluto uno di quelli che mi piace di meno, è stupido, banale, sdolcinato, inutile, ripetitivo…proprio brutto -.-

Il prossimo sarà più bello e sono lieta di annunciarvi che nel prossimo conoscerete finalmente la storia di Kevin :D Non la sua storia con Vicky però (quella la racconterà lei), solo la sua storia personale.

Scrivere dal pov di Kevin mi è piaciuto tantissimo, spero che piacerà anche a voi leggerlo :P

In questo capitolo viene nominato il ballo di fine anno…ballo che sarà molto importante, non tanto per i protagonisti, ma per Angie, Vicky e Kevin^^

Beh vi lascio alle vostre meritatissime risposte =)

Un bacione immenso e grazie per la pazienza che avete con me nonostante i miei ritardi >.< Bec :D

Ps: appena posso posterò anche le risposte allo scorso capitolo >.< Non me ne sono dimenticata^^”

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Pov Dave: -Ma se sembravo una suora!- Sbottò incrociando le braccia.

Wow, forse per la prima volta eravamo d’accordo su qualcosa.

-Lo sembravi, ma non lo sei.- E detto quello mi avvicinai velocemente a lei che aveva assunto un’espressione perplessa.

La baciai, spingendola con delicatezza dentro il camerino.

-Ti voglio Allie…Ti voglio da impazzire…-

 

Pov Kevin: Due anni dopo incontrai per la prima volta quello che poi sarebbe diventato il mio migliore amico: David.

Non avevo mai pensato che potesse esistere qualcuno più snob di me, eppure lui era lì, con quell’aria altezzosa e una smorfia di sufficienza disegnata sul volto, come se si fosse sentito superiore a tutti noi.  (Non sapevo che pezzo mettervi del suo pov xD)

 

Pov Allison: -Ti do fastidio?- Chiesi non staccando la bocca di un centimetro dal suo collo perfetto e depositandovi poi un bacio.

Sentii una risata soffocata in risposta. –Scherzi?Mi stai letteralmente facendo impazzire…- 

Si intitolerà: Love, Friendship and Family (Amore, amicizia e famiglia)

 

 

Detto questo, vi ricordo il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia >.<

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Sul forum ho postato il primo pezzo del prossimo capitolo, alcuni capitoli di un’altra storia che sto scrivendo e un capitolo in più di Kidnapped by Love dalla parte di Dave che appena avrò il mio portatile posterò anche qui su efp (:

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

Altro avviso importantissimo poi non rompo più :P

La mia carissima amica Chiara (fallsofarc) ha avuto l’idea di convertire il suo forum e di farlo diventare un luogo accessibile a tutti gli amanti della scrittura (lettori e autori) e della grafica…o semplicemente…delle chiacchiere xD

Quindi ovviamente tutti sono i benvenuti, vi lascio il link ;)

Our Dreamland - Un rifugio per autori e lettori

 

 

*Risposte recensioni*

 

lucyette: Ciao carissima! =D Ti ringrazio per i complimenti al capitolo, per me è sempre un sollievo sapere che non sono troppo sdolcinata; il romanticismo ci vuole, ma come hai detto tu nella giusta dose ;)

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, soprattutto la scena fra Dave ed Allie, per me scrivere queste scene a rating arancione è sempre un problema, lo confesso xP

Un bacione grande, grazie per il sostegno, Bec =D

 

 

Pinklady1986: Ciao!! =) Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti, sei troppo gentile, grazie^^

Spero che continui a piacerti anche con i prossimi capitoli, un bacione, Bec =D

 

 

Ebbi: Ciao carissima!*__* Ormai non so più come ringraziarti per tutti i tuoi complimenti, sei sempre carinissima e un singolo grazie mi sembra davvero troppo poco e banale >.<

Mi fa piacere che il pezzo sulla spiaggia ti sia piaciuto** Perché ce ne sarà un altro più o meno simile fra due capitoli e ti anticipo che Dave dirà qualcosa sul suo passato…;)

Che strano che ti abbiano bloccato l’account! Hai provato a contattare gli amministratori? A me era successo una volta, me lo avevano bloccato perché avevo inserito l’indirizzo e-mail sbagliato e a loro risultava inesistente >.<

Spero che il problema si risolva presto =)

GRAZIE davvero per il sostegno, un bacione grande, Bec^^

 

 

sbrodolina: Ciao carissima!! =D Addirittura ti ho fatto piangere?? Non so se sentirmi lusingata o in colpa :P

Sono davvero contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto^^

Se io riesco a scrivere frasi che ti lasciano basita, tu riesci a scrivere recensioni che mi fanno esattamente lo stesso effetto** Non so davvero cosa dire, sei carinissima, grazie^^

Eh sì, alla fine se lo sono dati a vicenda il loro primo bacio, l’idea ce l’avevo già dall’inizio xD

Cercherò di aggiornare molto più regolarmente da adesso in poi, risponderò alle recensioni subito, così avrò il capitolo già pronto per il prossimo mercoledì ;)

Un bacione grandissimo, grazie per il sostegno, Bec :D

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!! =D Sono un mostro spregevole, non sono ancora riuscita a recensire la tua bellissima storia scusa >.< appena posso mi metto in pari e recensisco anche il capitolo che mi sono persa ;)

Eh sì, da adesso in poi cercherò di postare regolarmente…trascurando lo studio anche xD Aahahah, scherzo, purtroppo non si può fare ù_ù Però il prossimo capitolo lo avrete puntualmente mercoledì, promesso ;)

Ti ringrazio sempre per tutti i complimenti, sei gentilissima come sempre^^

Un bacione grandissimo, al prossimo cap, Bec =)

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!! =D Eh sì, il fratellino di Allison è proprio uno stronzetto…ù_ù purtroppo per lui ho preso spunto dal mio di fratellino e ti assicuro che è davvero insopportabile xD

Grazie come sempre per i complimenti cara, un bacione grandissimo, Bec ;)

 

 

camii: Ciao Camii!!! =D

Eh sì, Dave ed Allie sembravano proprio due ragazzini de “Il tempo delle mele”, infatti mentre scrivevo mi è venuto in mente proprio quel film xD

Sono contenta di sapere che per te il capitolo non è eccessivamente sdolcinato, temo sempre di essere troppo mielosa e banale :P

Ahahahah, il fratellino di Allison è proprio odioso sì! Sembra che abbia fatto apposta a stare a casa -.- pensa che per lui ho preso spunto dal mio di fratello, quindi sono messa proprio male xD

Se la scena sulla spiaggia ti è piaciuta, sarai contenta di sapere che ce ne sarà un’altra fra due capitoli e sarà lì che Dave accennerà qualcosa sul suo passato ;)
Grazie ancora per i complimenti carissima, un bacione grandissimo, Bec :D

 

 

sonietta: Ciao Manu!! =D Ti ringrazio tantissimo per tutti i complimenti, sono contenta che la scena fra Dave ed Allison ti sia piaciuta**

Lui è troppo orgoglioso per chiedere a lei di essere la sua ragazza, perciò dice quella frase ;) Mentre scrivevo mi ha fatto quasi tenerezza xD

Ti do ragionissima sul fatto che il fratellino di Allie sia odioso, pensa che ho preso spunto dal mio di fratello, quindi sono messa proprio male -.-

Grazie ancora per il sostegno, un bacione grande, Bec =)

 

 

Punk936: Ciao carissima!!! :D Sono contentissima di sapere che anche questo capitolo ti è piaciuto*_* Sei sempre gentilissima con tutti questi complimenti, grazie (:

Dave è troppo orgoglioso per chiederle di essere la sua ragazza, per quello ha usato quella frase ;) Mi ha fatto quasi tenerezza mentre scrivevo :P

Eh già…povera Allison ha un fratellino che è proprio uno stronzino xD Come me del resto -.- ho preso spunto dal mio per Nicolas…purtroppo xD

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grandissimo, Bec =D

 

 

piccolinainnamora: Ciao!!! :D Ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti, non immagini quanto sia contenta di sapere che la mia storia ti piaccia così tanto*_*

Grazie per i complimenti, spero che anche questo cap ti sia piaciuto ;) Un bacione grande, Bec =)

 

 

eulalia_17: Beaaaaaa!!!!!! Ma comeee??!? Tu non conoscevi la canzone di Dave ed Allie??Ma è famosa, è la colonna sonora del film Notting Hill!! Tzé, sono senza parole xD Scherzo ovviamente, sono contentissima di sapere che ti stia piacendo**

Oddio oddio oddio, ho poco tempo e sto piangendo dalla gioia tesoro, tu mi fai piangere sì con queste recensioni, mi fai vedere appannato lo schermo!!! Ti odio nel senso amorevole del termine per queste recensioni xD

Forse non ci crederai (perché tu critichi me, ma non sei tanto diversa mia cara ù_ù) ma i complimenti sul mio modo di scrivere valgono tantissimo fatti da te, perché anche tu sei un’autrice BRAVISSIMA e quindi non posso che esserne lusingata :D

A quell’altro capitolo che nomini ne mancano solo 3 ormai ;) tra due Dave accennerà qualcosa del suo passato e spero tantissimo che non ti deluda >.< Perché mi dispiacerebbe davvero tantissimo se succedesse…

Per la risposta all’altra recensione mi dispiace tantissimo davvero ç__ç posso solo dirti che anche se in ritardo la posterò, promesso^^

Tesoro…il tuo modo di considerare Mark mi spaventa non poco, credo che per il bene del personaggio sia meglio tenerlo alla larga da te xD

Solo perché sei tu ti dico che avrai il tuo Dave in smoking a quel ballo…ma succederanno un po’ di casini prima :P

L’accenno al rapimento mi è venuto per puro caso, non ci avevo pensato minimamente se devo essere sincera xD Visto quanto poco curo le mie storie?? -.-

Probabilmente se ci fossi stata tu al posto di Allie Dave avrebbe svelato la sua storia già dal capitolo 2, chissà quanto lo avresti stressato quel poveraccio per farlo parlare!! xD

L’idea del loro primo bacio era l’unica cosa che avevo in mente già dall’inizio, da quando lei aveva detto di aver vomitato dopo che un bambino lo aveva baciato alle elementari nel primo cap xD Sono un po’ malata di mente a pensare a dettagli del genere, lo so xD

Scusa se la risposta fa schifo, ma ho esattamente 4 minuti per postare, mia madre non vuole che usi il portatile -.-

Ringrazia tantissimo la Sara da parte mia e fammi sapere poi che ne pensa del cap!!!

Un bacione grandissimo tesoro, GRAZIE PER TUTTO IL TUO SOSTEGNO, ti voglio benissimo, Bec =)

 

 

Spazio pubblicità:

 

-Tra me e te (Rating rosso)

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- Mondi Paralleli di Emmetti

- ;;Thoughts at Winchester di eulalia_17

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ringrazio infine le 108 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^) e le altrettanto magnifiche 103 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^)

 

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Capitolo 16
*** Love, Friendship and Family (Amore, amicizia e famiglia) ***


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Capitolo 16: Love, Friendship and Family…(Amore, amicizia e famiglia)

Capitolo 16: Love, Friendship and Family…(Amore, amicizia e famiglia)

 

David’s pov

 

Stavo facendo un sogno stupendo, divino, meraviglioso…

 

C’era lei che mi sorrideva e si stava per spogliare. I capelli rossi spettinati che le incorniciavano quel viso angelico e quelle piccole mani delicate sui lembi della maglietta che si stava sollevando lentamente…

 

Ma ovviamente io non potevo essere felice nemmeno in un sogno, perché le odiosissime note di Wouldn’t it be nice dei Beach Boys mi informarono che quel grandissimo coglione di Kevin era sveglio…e vivo purtroppo.

Mi portai le mani al viso disperato, graffiandomi le guance con quel poco di unghie che avevo.

La porta del bagno era aperta e Kevin continuava incurante della mia rabbia/disperazione a cantare a squarciagola insieme allo stereo mentre si faceva la barba.

-And wouldn’t it be nice to live together, in the kind of world where we belong!-

Preso da una foga improvvisa, mi schiacciai la faccia con il cuscino, sperando di perdere i sensi e di riprendere il mio sogno precedente. Purtroppo però la canzone e soprattutto la voce di quel cretino arrivavano lo stesso seppur ovattate.

Perché doveva rompere i coglioni tutte le mattine con la sua stupida abitudine di svegliarsi con quella musica snervante? Perchè per una volta che sognavo qualcosa di bello e non i soliti spari, il solito sangue con tanto di cadaveri stecchiti, doveva svegliarmi?!

Eppure lo sapeva che odiavo essere svegliato da qualcuno, ero terribilmente nevrotico appena alzato. Chiunque era nei paraggi non doveva assolutamente: parlarmi, abbracciarmi, baciarmi, fare stupide vocine “dolci” irritanti –e quello le ragazze lo facevano in continuazione- e toccarmi i capelli. Ero teso come una corda di violino appena svegliato, bastava un niente per farmi saltare del tutto i nervi.

Paroline dolci o carezze usate dalle ragazze in un momento di nervosismo mio poi, peggioravano solo la situazione, facendomi andare del tutto fuori dai gangheri, le odiavo.

-Kevin…!- Digrignai a bassa voce, con un tono di voce a metà fra quello di un serial killer e di Darth Vader di Star Wars.

Sentendo che quella stupida canzone non smetteva, lanciai il cuscino sullo stereo facendolo cadere.

Purtroppo l’aggeggio malefico andò avanti con la sua musica idiota; Kevin aveva comprato uno stereo parecchio resistente, prevedendo le mie reazioni omicide mattutine.

-Kevin! Spegni questa cazzo di musica!- Gridai esasperato.

Lui uscì dal bagno pieno di schiuma da barba, a petto nudo e con i capelli bagnati tutti pettinati da un lato come negli anni 60 in stile Grease, ballando.

-Scherzi? È così bello alzarsi con questa canzone, non credi?- Continuava a muoversi a ritmo di musica, facendomi socchiudere gli occhi per l’irritazione.

-No. Toglila, muoviti!- O avrebbe fatto una brutta fine!

-Sei così tetro…io invece adoro alzarmi con questa musica allegra!È bello svegliarsi presto la mattina chiedendosi che cose meravigliose capiteranno in giornata!- Enunciò tutto allegro incominciando a cantare la canzone successiva con tanto di battiti di mani.

Oh Dio, ma che si era fumato già dalla mattina?!

E così partì anche con la famosa Wake me up before you go go degli Wham, sostituita da Last Christmas nel periodo natalizio. Canzoni che avrebbe potuto tranquillamente ascoltare mia nonna, se ne avessi avuta una.

Sospirai, troppo abituato e rassegnato ormai al suo cervello malato per trovare la forza di reagire.

Lui continuava imperterrito a muoversi a scatti come la canzone e a cantare:

-Goes a bang bang bang- Mimò come un cretino il gesto di spararmi con le mani e andò avanti  -'til my feet do the same-

Te lo do io il BANG BANG BANG alle sei del mattino!!! Improvvisamente anche a me era venuta la voglia di sparargli, ma non per scherzo…

Socchiusi gli occhi fissandolo truce.

-Che c’è?- Domandò smettendo per un attimo di cantare.

-Niente. Stavo solo pensando che domani mattina non ti sveglierai e non mi romperai più con queste canzoni, perché ti strozzerò nel sonno stanotte.- Dissi con voce quasi dolce ed un sorriso tiratissimo stampato in faccia.

-Nah, ti mancherei…Se non ti svegliassi io alle sei, tu ti sveglieresti a mezzogiorno e non fa bene alla salute!- Mi rimproverò con il dito, prima di girarsi e strillare il ritornello.

-Wake me up, before you go go, don’t leave hanging on like a yo-yo.-

Oddio, che voce spacca timpani, ci mancava solo che si rompessero i vetri…

Lo uccido, lo uccido, lo uccido!

Mi alzai di corsa, vestendomi in fretta e furia, prima di poter realizzare il pensiero che mi frullava in testa di prendere quel maledetto cd e magari usarlo per tagliargli la gola, buttandolo poi fuori dalla finestra ovviamente.

Poco dopo aver aperto la porta per uscire, Kevin urlò dal bagno:

-Ricordati che hai promesso di accompagnarmi a fare shopping più tardi!-

Oddio peggio di una fidanzata.

-Sì!- Risposi io alzando gli occhi al cielo.

Ma possibile che nessuno oltre a me si lamentava in quel cavolo di posto?!Beati loro che non sentivano Kevin cantare, quando faceva gli acuti era terribile.

In corridoio incontrai Phin e Stephen diretti verso la nostra camera.

-Buona fortuna.- Augurai loro inarcando il sopracciglio.

-Fammi indovinare, gli Wham?- Rise divertito Phin.

-Già…-

Kevin era molto popolare per le sue canzoni…

 

 

Allison’s pov

 

Quella mattina a scuola era passata abbastanza in fretta: Spyne era assente e quindi io ed 

Angie non avevamo fatto altro che parlare durante quell’ora di supplenza.

Ascoltai contenta le parole di Angela sul suo nuovo vestito, non riuscendo però ad evitare di distrarmi pensando a David.

Tutta la mattina l’avevo passata pensando a lui a dire il vero. Durante l’ora di economia non avevo fatto altro che sorridere come una deficiente al libro che se avesse potuto pensare mi avrebbe di sicuro dato della matta psicopatica.

Era stato inutile imporsi di smetterla di comportarsi da idiota, era bastato che il prof chiamasse per nome un mio compagno del corso –David, guarda caso- a farmi andare completamente in cancrena la bocca per via di quel sorriso da ebete.

Stavo seriamente degenerando perché leggere la parola cavaliere sul libro di storia mi aveva addirittura fatto pensare a lui vestito da soldato…sì, ero fuori di testa…ma solo un pochino.

-Lily, ma mi stai ascoltando?- Domandò Angie socchiudendo gli occhi.

No, sto pensando a Dave vestito da cavaliere.

-Sì.- Mi girai di scatto e il suo sguardo accusatorio mi fece cedere. –No, scusa, stavo pensando a David.- Ammisi sorridendo evitando accuratamente di accennare alla spada e all’armatura splendente.

-Alla fine gliel’hai detto?- Si addolcì guardandomi comprensiva.

Annuii non abbandonando quel sorriso zuccheroso –e idiota- che ormai avevo in faccia da giorni.

-Sì, mi accompagnerà.- Annunciai allargando il mio sorriso.

-Oddio sono così felice per te tesoro!- Mi abbracciò ignorando le occhiate della prof che si schiarì la voce per farci smettere di parlare. Illusa.

-Tu ci andrai con Kevin immagino.-

-Non lo so…ho provato a chiamarlo, ma non mi risponde…comunque credo che se per David non ci sono problemi non ce ne saranno neanche per Kevin…- Concluse con un sorriso raggiante.

Ricambiai il sorriso entusiasta, fregandomene della supplente che continuava nervosa a guardarci.

Avevamo passato così tutta la mattinata, senza Angie probabilmente non sarei proprio sopravvissuta alla scuola.

Una volta fuori da quella prigione per adolescenti, decidemmo di andare a fare shopping e di passare un pomeriggio fra amiche come non succedeva da tanto.

Io ed Angie ci “mantenevamo” con le paghette dei nostri genitori, non facevamo parte delle classiche famiglie ricche e conosciute abitanti a Mahnattan; le nostre famiglie erano abbastanza benestanti da potersi permettere una villetta nella periferia di quella zona, ma non abbastanza per poter girare in limousine o comprarsi un vestito nuovo di Valentino ogni giorno. Mio padre era conosciuto solo per il suo ruolo nella polizia, ma non aveva mai partecipato a nessuna festa mondana in stile Gossip Girl, cosa di cui gli ero estremamente grata. Se mio padre fosse stato uno di quegli uomini d’affare snob dell’alta società avrei dovuto partecipare ad uno stupido Ballo delle Debuttanti –fortunatamente ero stata risparmiata- e frequentare quasi per forza università come Yale o Harvard….Invece ero libera di fare quello che volevo, potevo benissimo fermarmi con il diploma, senza andare al college.

Nonostante non fossimo smorfiose come Helena Elbow&Co, anche a noi piaceva da morire fare shopping, del resto, a quale ragazza non piaceva?

La mia amica ed io mettevamo quindi da parte ogni mese tutte le paghette che ci davano i nostri genitori, per poi andare, una volta raggiunto un bel gruzzoletto, a fare spese pazze in centro.

I negozi di Manhattan mi mancavano, e parecchio anche. Tutti quei grattaceli in pieno centro mi mettevano allegria.

Una volta arrivati nella First Avenue decidemmo di fermarci nel negozio di Versace, uno dei negozi più in della città che vendeva sia scarpe che vestiti: meta perfetta quindi.

Angie si comprò un delizioso vestitino nero di con i soldi della sua sudata paghetta settimanale, mentre io mi limitai a comperare un paio di stivali tacco 7, giusto per il gusto di fare qualche piccola spesa pazza visto che non li avrei mai indossati probabilmente. Avrei sempre potuto regalarli a mia madre…

Mentre camminavamo, intravidi nella vetrina di un negozio un ragazzo…dai capelli biondi.

Strattonai Angela per un braccio, sorridendo come un ebete mentre glielo indicavo.

-Oddio Angie, Angie!Guarda è lui!- Esclamai entusiasta come una bambina che scarta i regali il giorno di Natale.

-Lui chi?- Socchiuse gli occhi per cercare di vedere meglio dentro la vetrina.

-David, no?Il ragazzo biondo laggiù!-

-Oh…- Sgranò gli occhi sorpresa. –Caspita se è figo!- Si girò verso di me annuendo seria. –Approvo.- Aggiunse sghignazzando.

-Ti spiace se vado a salutarlo?- Le chiesi mostrando una delle mie più sincere espressioni da cucciolo bastonato.

-No vai.- Abbozzò un sorriso. –Io intanto vado da Abercrombie a vedere se c’è qualche modello nuovo. A più tardi!- Mi strizzò l’occhio prima di allontanarsi.

Entrai di soppiatto in quel negozio di abiti maschili, senza farmi notare da lui.

Mi mancava un passo solo per coglierlo di sorpresa; era di spalle e stava guardando una felpa della Lonsdale.

Gli saltai praticamente addosso, mettendogli le mani davanti agli occhi entusiasta.

-Indovina…Ah!- Non riuscii a finire la frase; mi aveva afferrato con forza i polsi e li aveva stortati girandosi poi verso di me.

Non appena mi vide in faccia mi lasciò andare sorpreso. –Ma che diavolo fai?! Sei scema?!-

Avrei piagnucolato per il male ai polsi come una bimbetta se non fossi stata ferita nell’orgoglio per la sua frase. Io scema?! Ma se era stato lui a farmi male senza motivo!

-Che diavolo fai tu!- Sbottai massaggiandomi i polsi irritata dalla sua reazione.

Sospirò passandosi una mano fra i capelli. –Non puoi cogliermi così di sorpresa alle spalle, poteva essere chiunque; il mio era un meccanismo di autodifesa!-

Poggiai le mani sui fianchi seccata, facendomi leggermente male, -Certo, e la polizia o qualsiasi altro possibile criminale secondo te ti tappa gli occhi con dolcezza?-

-Tu non l’hai fatto mica con dolcezza!- Mi accusò aggrottando la fronte. –Mi sei piombata addosso!-

-Sì, sì, certo.- Mossi la mano davanti al viso in un gesto che voleva chiudere il discorso.

 

 

David’s pov

 

Come diavolo le era venuto in mente di cogliermi così alle spalle?!

Odiavo essere colto di sorpresa da dietro, tendevo a  reagire sempre sulla difensiva casomai fosse stato un poliziotto.

Se lei avesse avuto un ragazzo normale però non avrebbe dovuto temere di abbracciarlo da dietro e di fargli una sorpresa…

Mi morsi il labbro con forza; non era da me scusarmi, ma in quella circostanza era proprio d’obbligo.

-Scusa, ti ho fatto male?- Mi sentii in dovere di dire, esaminando i segni rossi delle mie mani che aveva sui polsi.

Fece un po’ la sostenuta e alzò le spalle con indifferenza.

-No. Ci vuole ben altro per farmi male.- Si lasciò andare ad un leggero sorriso rassegnato.

Sospirai un po’ più sollevato; se non altro non ce l’aveva con me, le mancava solo un altro pretesto per mandarmi in bianco!

-Senti, senti chi si scusa!-

Ah già, dimenticavo che era stato quel coglione di Kevin a trascinarmi in centro. Lui e il suo dannatissimo bisogno impellente di fare compere!

-Kev fatti i cazzi tuoi da bravo.- Gli lanciai uno sguardo in tralice attraverso i vestiti che mi impedivano bene di vedere il suo ghigno divertito.

Ovviamente lui non lo fece. Venne fuori da quell’ammasso di vestiti e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia si rivolse ad Allison.

-Cara, da quanto tempo non ci vediamo!-

Allison ricambiò il sorriso molto a suo agio facendo poi un cenno con la mano.

-Ti prego, facci sesso insieme perché sta davvero diventando intrattabile!- Aggiunse quel grandissimo amico di Kevin indicandomi. –Mi mancano le notti in cui non rientrava in camera a rompere come una zitella acida e…-

-Kevin finiscila!- Sbraitai interrompendolo non potendo sopportare una sola parola in più.

Ma che grandissimo stronzo!Ci avrei pensato io poi a smerdarlo davanti alle ragazze con cui usciva!

Lei, contrariamente a quanto potessi pensare, sghignazzò divertita facendomi scattare all’insù il sopracciglio piuttosto irritato. Ma brava, rideva pure.

-Non volevi comprare qualcosa di Armani, Kev? Su, levati dai coglioni.-

Sorrisi in modo tutt’altro che gentile e quello bastò a fargli capire la minaccia implicita nella mia voce.

Si tolse di torno finalmente, lasciandoci da soli, anche se sapevo che pettegolo com’era riusciva di sicuro a sentirci.

-Sei davvero così acido?-

Grandioso. Da quando permettevo ad una ragazza di sfottermi?Il mondo andava a rotoli…

-Certo che no. Kevin dice solo stronzate.-

E detto quello mi girai a fulminarlo con lo sguardo quando notai che si stava di nuovo avvicinando a noi per protestare la mia ultima affermazione.

Non era per via di Allison che ero intrattabile, io ero sempre così, di carattere!O no?

-Ah…- Sorrise di nuovo prima di riprendere a parlare. –Senti credi che a Kevin dispiaccia se mi accompagni a fare un giro?-

Storsi il naso; quella domanda in un’altra circostanza mi avrebbe riempito di gioia, ma ero più che sicuro che “andare a fare un giro” nel gergo di una ragazza significasse “andare a fare shopping”…e io odiavo farlo.

-Wooooh!Una cravatta di Louis Vuitton!-

Con il suo esultare da uomo cavernicolo allo stadio, Kevin mi fece capire che poteva cavarsela da solo con lo shopping e che sarebbe sopravvissuto anche senza di me.

Aggrottai le sopracciglia. –Tu non metti cravatte Kevin…- Gli feci notare.

Fece una smorfia con aria di sufficienza. –Lo so. Ma vuoi mettere la scena che fa averne una nell’armadio?!-

Ok. Il mio amico era completamente uscito fuori di testa…era normale, anche a lui non fare sesso non faceva bene.

-Immagino…- Mormorai stranito, prima di girarmi verso di Allie. –D’accordo andiamo.-

In fondo, era meglio far shopping con lei che con quel cretino del mio migliore amico.

Lei si illuminò e sfoderò un bellissimo sorriso radioso.

-Andiamo.- Disse trascinandomi verso qualche altro negozio di sicuro.

 

 

Il ventitreesimo vestito…credevo di non farcela più a vedere vestiti.

Per carità, su di lei stavano benissimo, ma preferivo vederla senza vestiti non con!

Dio mio, non dovevo infrangere la promessa che mi ero fatto a due anni di non andare più a fare shopping con una donna! Ricordavo ancora quella stronza di Lois Woldrich mentre girovagava per i negozi più costosi della città, trascinandosi me dietro con le gambe completamente in cancrena e il cervello psicologicamente poco stabile.

E lo shopping con Kim non era stato per niente meglio…

Dovevo imparare le lezioni invece che continuare sempre a fare le stesse cazzate.

Si stava provando il ventiquattresimo, quando mi sporsi verso la tenda del camerino e la vidi. Era stupenda nel suo reggiseno di pizzo bianco mentre si specchiava con la gonna che aveva addosso, facendo dei piccoli giri su se stessa.

Sorrisi da solo come un coglione mentre una signora che passava di lì mi guardò scandalizzata.

-Ma che guarda?!- Mi chiese lanciando veloci occhiate al camerino.

Mostrai un sorriso tranquillissimo. –La mia ragazza.- Risposi facendole borbottare qualcosa a testa bassa.

Stronza vecchiaccia. Mai che si facevano i cazzi loro i vecchi, speravo seriamente di non diventare così a settant’anni!

Finalmente si decise ad andarsene, ma purtroppo per me Allison si era già vestita e stava uscendo con una magliettina nera.

-Questa con questa?-

Tradotto: La maglietta con la gonna? Facevano schifo…

-Belli.- Sorrisi di sbieco; che razza di ipocrita.

-Questi sono i miei vestiti.- Increspò le labbra studiando la mia reazione.

-Ah…- Beccato. –Sono comunque belli.- Che patetico tentativo di salvarmi in corner…

-Per te è tutto bello?Anche quando mi sono messa quella gonna lunga di prima hai detto bella.- Socchiuse gli occhi squadrandomi attenta.

Ah già, la gonna da suora, mio Dio che brutta che era, qualcosa di inguardabile. Però era eccitante tutto sommato…

-Ti stava bene.- Scrollai le spalle, in fondo era vero.

-Ma se sembravo una suora!- Sbottò incrociando le braccia.

Wow, forse per la prima volta eravamo d’accordo su qualcosa.

-Lo sembravi, ma non lo sei.- E detto quello mi avvicinai velocemente a lei che aveva assunto un’espressione perplessa.

La baciai,, spingendola con delicatezza dentro il camerino.

-Ti voglio Allie…Ti voglio da impazzire…-

Sussultò leggermente a quelle parole, continuando a ricambiare il bacio con passione.

Feci aderire il suo corpo al mio e alla parete, iniziando ad assaporare con la lingua il suo collo delicato.

Reclinò la testa all’indietro, chiudendo le palpebre per il languore e respirando affannosamente per il desiderio che la stava cogliendo.

Quella visione bastò a far aumentare ulteriormente la mia voglia di lei; desideravo baciarla dappertutto, levarle quegli stupidi vestiti ed entrare in lei facendola finalmente mia…

Sorrisi senza farmi vedere; sarebbe bastato poco per farla cedere del tutto visto le condizioni in cui stava.

Le alzai quella ridicola maglietta che indossava, incominciando a massaggiarle con foga il seno destro e facendole emettere mugolii di piacere che non facevano che eccitarmi ancora di più. Dio, quanto avrei voluto far sesso lì con lei e sentirla urlare il mio nome davanti alle espressioni scandalizzate dei presenti.

La baciai di nuovo, insinuando il mio ginocchio fra le sue gambe che si aprirono docilmente. Le sue mani iniziarono a sbottonarmi la camicia con una frenesia che mi fece sorridere sulle sue labbra. Quasi sembrava volesse strapparmela di dosso.

-Non possiamo…- Mormorò fra un bacio e l’altro, nonostante le sue mani e la sua bocca sembrassero dire il contrario.

Mi accarezzò gli addominali facendo…eccitare maledettamente qualcos’altro più in basso.

-Sì che possiamo…- Ansimai mordicchiandole poi il labbro e succhiando appieno il suo sapore.

Feci scorrere la mano destra sulla sua coscia, accarezzandola lentamente, prima di portarla sul mio fianco.

-David…- Quel sussurro roco bastò a farmi mancare un battito al cuore.

-Cosa?- Chiesi dolcemente prima di continuare a percorrere delicatamente la sua gamba fino ai glutei. Le sfuggì un altro gemito basso che mi fece incurvare le labbra in un sorrisetto compiaciuto.

Sospirò. -Non lo farò qui...- Dal tono della sua voce non sembrava la pensasse così.

-Ah no?- Velocemente portai la mia mano sotto la sua gonna, facendole sgranare gli occhi per la sorpresa.

Quando iniziai a giocare con l’orlo delle sue mutandine, dovetti tapparle la bocca con la mia, per evitare che fuori ci sentissero. Bella figura di merda se ci avessero beccato

Presi a massaggiarle con movimenti circolari la sua femminilità, strappandole altri gemiti sommessi dalla bocca. Era eccitata anche lei da morire, e quello bastava a spegnere definitivamente quei miei pochi neuroni attivi nel cervello.

-Non voglio farlo in questo squallido camerino…- Ansimò in un attimo di lucidità, poggiando le mani sul mio petto per allontanarmi.

-Perché no?- Aggrottai la fronte non lasciandole il tempo di rispondere e continuando a giocare con la sua intimità. La baciai di nuovo con trasporto e per un attimo pensai seriamente che mi lasciasse fare; le sue labbra erano qualcosa di assolutamente divino, così morbide e calde, ma soprattutto accoglienti…da far perdere la testa…

-No.- Disse di nuovo non appena fu libera di parlare, facendo pressione sul mio petto.

Sbuffai seccato e contrariato, prima di fare un respiro profondo, molto profondo, togliendo poi la mano da lì.

-Perché?- Ripetei, cercando di concentrarmi su una sua possibile risposta.

-Perché voglio che sia speciale…- Si morse le labbra e diventò dello stesso colore dei suoi capelli, cosa che me la fece apparire tenerissima.

Ah. Per quello. Merda, me ne ero dimenticato.

–D’accordo.- Acconsentii cercando di calmare il flusso di sangue che si stava concentrando pericolosamente in basso.

Ok, dovevo ammettere che ero un tantino -ma solo un tantino- irritato, ma quella sarebbe stata la sua prima volta e farlo in un camerino, seppur eccitante, non sarebbe stato…romantico per lei. Lo svantaggio di avere la ragazza vergine…

Sorrise. –Grazie. Andiamo dai, qui ho finito.- Si schiarì la voce a disagio, prima di sistemarsi bene i capelli e la gonna.

-Era ora.- Ironizzai abbozzando un sorriso. -Porca puttana non potevi mica pretendere che io me ne stessi buono buono fuori dopo averti visto provare ventiquattro, dico ventiquattro, vestiti!- e soprattutto non poteva pretendere che controllassi gli ormoni dopo quello che stavamo per fare…

-Hai ragione scusa, mi farò perdonare.- Ridacchiò baciandomi a stampo in fretta prima di svicolare dalla mia presa e di uscire dal camerino.

Una volta in strada, respirare aria fresca mi fece bene, calmando definitivamente il bollore che avevo sentito in quel camerino qualche minuto prima.

-Come mai il tuo amico Kevin è così fissato con lo shopping?-

Mi bloccai di colpo spiazzato. C’era un perché, ma non mi sembrava giusto raccontarlo senza la presenza del mio amico.

–È una lunga storia…-

-Ho tempo.- Alzò le spalle guardandomi attentamente. –Ha a che fare con la sua storia?Quello che ha vissuto prima di unirsi a…Johnny?-

Era molto, molto sveglia…l’aveva già capito. La mia Allie

-Già…-

Non era facile parlare di quello che Kevin aveva passato prima di unirsi a Johnny, così come non era facile ricordare quello che era successo a me. Del resto, nessuno di noi scappava di casa senza un motivo ben preciso, il nostro passato era tutt’altro che felice.

Feci un respiro profondo, prima di iniziare a raccontare….

 

Kevin’s Pov

 

Studiavo attentamente le persone che passavano cercando di capirne i loro pensieri anche se non era facile. Mi era sempre piaciuto immaginare le vite degli altri, di sicuro migliori della mia.

Con un colpetto del dito, feci cadere la cenere per terra, riportando poi la sigaretta alla bocca pensieroso.

Se David mi avesse visto fumare avrebbe boccheggiato per due ore, io ero sempre stato contrario al fumo. Eppure in quel momento era l’unica cosa che mi desse un attimo di pace.

Erano passati 3 giorni da quando l’avevo rivista…solo per un attimo, giusto il tempo di salutarla, ma quei tre secondi erano bastati a farmi ritornare quei sentimenti che credevo assopiti.

Mi ero seriamente stufato di guardare i vestiti nei negozi e quello non era di certo da me.

Fin da quando ero piccolo, da quando ero riuscito a racimolare qualche soldo, adoravo comprare vestiti.

E tutto per la mia situazione familiare iniziale…

 Vivevo con mia madre in uno dei quartieri più malfamati della città; mio padre ci aveva abbandonati quando lei era ancora incinta, ed era sparito in qualche zona sperduta del Messico.

Ogni tanto veniva a farci visita il fidanzato di mia madre, violento e alcolizzato…ricordo ancora i lividi che mi lasciava ogni volta che veniva a scroccare un posto dove dormire, la cattiveria con cui alzava le mani su di me e sulla donna più importante della mia vita.

Ero troppo piccolo per difendermi, ci provavo, ma con scarsi risultati.

E mia madre…lei riusciva sempre ad essere forte, per me. Così anche io mi sforzavo di essere forte a tutti i costi, per lei.

Non avevamo un soldo, eppure continuava a sorridermi, dicendo che sarebbe andato tutto bene e che ce la saremmo cavata.

Non le credevo ovviamente, non le avevo mai creduto. Come potevo crederle dopo tutte le volte che l’avevo sentita piangere rannicchiata nel suo letto? Ogni giorno vedevo il suo sguardo sempre più spento, vedevo il suo sorriso ritrarsi sempre di più e quel volto…sempre più scavato e coperto di lividi e lacrime, mentre mi rassicurava dicendomi che andava tutto bene.

Ogni mattina si alzava allegra come se niente fosse, cantando a squarciagola canzoni che le ricordavano la sua giovinezza e le sue amiche d’infanzia che non sentiva più da anni.  Diceva che appena alzati non c’era motivo di essere tristi, che ogni giorno ci riservava delle sorprese e bisognava essere preparati ad affrontarle, belle o brutte che fossero, con il sorriso.

La situazione tuttavia degenerava sempre di più, anche a scuola; capitava spesso che i miei compagni mi prendessero in giro per come mi vestivo.

Non volevo far pesare a mia madre il fatto che non avesse abbastanza soldi per comprarmi vestiti nuovi, per questo non le avevo mai detto che quelli che dovevano essere miei amici mi picchiavano e mi rubavano quel poco che avevo chiamandomi “poveraccio” e “sfigato”.

La vera svolta nella mia vita ci fu nell’estate dei miei dieci anni. Trevor, il fidanzato di mia madre, la lasciò e lei cadde in depressione. Diceva di sentirsi una fallita, di non riuscire a farcela senza quel poco di soldi che Trevor lasciava e che saremmo finiti in mezzo ad una strada. Non la riconoscevo più, quella sua versione non mi piaceva, mi faceva paura.

Così, in un totale gesto di disperazione e di fame, rubai da mangiare in un supermercato.

Mi scoprirono alla cassa, umiliandomi poi con insulti davanti a tutti gli altri clienti nonostante fossi solo un bambino.

Fu in quel momento che incontrai per la prima volta lui: un signore alto e biondo, che mi sorrise gentile e pagò quel cibo per me.

Non mi piaceva per niente, quando sorrideva mi sembrava quasi –nella mia ingenuità infantile- che volesse mangiarmi; aveva proprio il sorriso di una strega cattiva, di quelle delle fiabe.

Scoprii che si chiamava Johnny e, a detta sua, aiutava i bambini che come me avevano problemi di soldi. Mi promise un sacco di cose: cibo, vestiti, gioielli per mia madre, in cambio di qualche piccolo furtarello e qualche piccolo spionaggio da parte mia.

Accettai, diventando col tempo sempre più dipendente da Johnny e sempre più bramoso di soldi; più ne avevo e più ne volevo.

Adoravo vedere mia madre con vestiti nuovi, vederla bella e truccata com’era giusto che fosse. Le facevo regali in continuazione e usavo il resto dei soldi per comprarmi dei vestiti di marca di cui mi vantavo con i miei amici/nemici. Ero felice così.

Quando mia madre incominciò a farsi domande su dove trovassi tutti quei soldi, scappai definitivamente di casa per evitare che mi costringesse a smetterla di lavorare con Johnny. Ero più che certo che se avesse saputo, si sarebbe preoccupata e avrebbe fatto di tutto per impedirmi di continuare. Finii così per voltare definitivamente le spalle ad una vita normale: persi tutti i contatti con quei pochi amici che avevo e smisi di frequentare la scuola.

Ogni tanto andavo ancora a trovare mia madre, ma era sempre fredda nei miei confronti, non sopportava che l’avessi abbandonata escludendola così dalla mia vita.

Solo negli ultimi tempi le cose erano andate un po’ a posto; quando andavo a trovarla mi sorrideva e mi chiedeva come andava con le ragazze e con gli amici.

Con Johnny comunque mi trovavo bene e ci avevo messo pochissimo a fare amicizia con gli altri ragazzi.

Erano tutti come me, tutti avevano avuto dei problemi e Johnny li aveva aiutati.

Due anni dopo incontrai per la prima volta quello che sarebbe poi diventato il mio migliore amico: David.

Non avevo mai pensato che potesse esistere qualcuno più snob di me, eppure lui era lì, con quell’aria altezzosa e una smorfia di sufficienza disegnata sul volto, come se si fosse sentito superiore a tutti noi.

Lo conoscevo già di vista, tutti i telegiornali lo nominavano e i miei compagni erano preoccupati del fatto che la polizia lo cercasse arrivando così anche a noi.

-Anche io sono ricercato.- Aveva detto Johnny a sua difesa, stupendoci tutti per quella presa di posizione.

Nessuno aveva mai capito perché Johnny lo prediligesse a noi e, anche se a me non importava, agli altri la cosa dava parecchio fastidio.

David fu malvisto fin da subito; gli parlavano male alle spalle, definendolo asociale e antipatico per quello sguardo sprezzante che lanciava ogni volta che gli rivolgevi la parola. 

Oltretutto conosceva e andava molto d’accordo con l’unica ragazza del gruppo, Kimberly, altro motivo per cui l’invidia non faticava a trovare spazio in loro.

A me invece faceva solo una gran tenerezza: se era lì doveva aver avuto un passato difficile esattamente come noi e non avere nessuno che ti rivolgeva la parola non doveva essere piacevole. Capivo il perché del suo atteggiamento, la sua diffidenza verso gli altri l’avevo avuta anche io inizialmente.

Fui il primo a presentarmi, avevamo la stessa età ed ero sicuro che qualcosa in comune per andare d’accordo l’avremmo trovata.

-Ciao, sono Kevin.-

-David.- Mi aveva risposto lui seccato mentre stringeva la mano che gli avevo teso.

Non mi scoraggiai, il sorriso sul mio volto non si scompose minimamente.

-Mi piace la tua maglietta, dove l’hai comprata?-

Aggrottò la fronte perplesso. –Da UCD, quel nuovo negozio di vestiti sportivi a Manhattan-

Annuii entusiasta, felice di averlo fatto parlare in un modo o nell’altro.

-Sì, ho capito più o meno. Ti dispiace accompagnarmi? Ne vorrei una simile, ma non so esattamente dove sia quel negozio.-

Già dopo quel pomeriggio diventammo amici. Gli bastò vedere la mia fissa per i vestiti per fargli esclamare sorpreso un –Tu sei matto!- seguito da una sonora risata di entrambi. Ci divertivamo a nasconderci dalle altre persone per strada che avrebbero potuto riconoscerlo e ci eravamo comprati cappellini e occhiali da sole per mascherarci, fingendo di essere dei vip.

Non avevamo niente in comune, ma forse era proprio per quello che andammo subito d’accordo e diventammo così amici.

A lui avevo raccontato tutta la mia storia e avevo parlato di lei…stupenda, dolce e sensibile…in una parola perfetta. L’unica ragazza di cui ero stato davvero innamorato.

L’avevo conosciuta grazie a lui che ci era uscito insieme qualche volta e da quando me l’aveva presentata non ero più riuscito a dimenticarla. I suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi, il suo sorriso…

Eravamo stati insieme solo 5 mesi, ma erano bastati a farmi andare completamente fuori di testa per lei.

Per questo quando mi aveva detto che voleva finirla lì perché i suoi genitori non volevano che stesse con me, il mondo mi era crollato addosso.

Avevo incominciato a bere e, su consiglio di David, mi ero fatto vedere da lei con un’altra per vendetta.

Pessima idea; si arrabbiò e ferita e umiliata usò lo schiacciasassi del padre per distruggere la mia macchina.

 Buttai a terra la sigaretta ormai consumata mentre sorridevo come un deficiente ripensandoci. La sua sì che era una Vendetta con la “V” maiuscola.

Quando sentii vibrare il cellulare lo tirai fuori dalla tasca speranzoso, ma non era lei.

Era Angela, la ragazza che avevo conosciuto a quella festa e con cui ero uscito un paio di volte.

Era strano ma…quando stavo con lei era come se Vicky sparisse, non ci pensavo quasi mai a lei. Angela era così dolce e gentile e…forse troppo per me, era perfetta.

Oh cazzo, iniziavo pure io a diventare paranoico! Sembravo proprio…Dave! Il che era un vero insulto!

Nessuna ragazza era troppo per me, semmai io ero troppo per loro!

Decisamente meglio. Il mio livello di autostima doveva sempre restare in alto.

Sospirai rimettendo il cellulare in tasca, mi ero messo da solo nei casini alla fine. Angie mi piaceva, ma io soffrivo ancora per Vicky

Per questo avevo insistito perché David tornasse da Allison, perché lui l’amava esattamente come io avevo amato (o amo ancora?) Vicky e non volevo che facesse la cazzata più grande della sua vita. Insomma, quante ragazze poteva trovare con la testa a posto innamorate di uno stronzo come lui?

Sorrisi divertito. Era incredibile come il signor “Io non mi innamorerò mai” si fosse lasciato incantare da lei; aveva sempre la testa tra le nuvole e un sorriso da ebete stampato in faccia anche durante le missioni. Quasi avevo paura di farlo girare da solo per strada, distratto com’era sarebbe stato capace di attraversare con il rosso senza nemmeno accorgersene.

Ero davvero felice per lui però, si meritava una ragazza che gli desse quel qualcosa che gli mancava, quel tipo di calore che poteva riscaldare un cuore e che poteva aiutarlo a dimenticare il passato e a concentrarsi sul futuro.

Allison era come un piccolo fascio di luce che si era infiltrato, con forza e determinazione, in una folta coltre di nubi.

Lui pian piano si stava aprendo a lei e presto avrebbe lasciato che filtrassero più fasci nel suo cuore così diffidente verso gli altri dopo la sua esperienza, dopo che le due persone che avrebbero dovuto amarlo più di ogni altra cosa al mondo avevano tentato di ucciderlo.

Ero più che sicuro che Allison, a differenza di Vicky, non si sarebbe mai arresa ad un’eventuale proibizione del padre di vedere David. Con il caratterino che aveva sarebbe stata capace di voltare le spalle alla famiglia per Dave, cosa che avrei voluto avesse fatto anche Vicky per me…

Scossi la testa rassegnato. Il passato era il passato e non sarebbe mai ritornato, a che serviva illudersi?A niente.

Presi il cellulare e dopo aver letto il messaggio che mi era arrivato, risposi con un sì senza pensarci due volte.

 

 

Allison’s Pov

 

Ascoltai incredula le parole di David. Non avevo mai pensato che Kevin potesse avere una storia così triste…

Quando finì di raccontare, boccheggiai un attimo indecisa su cosa dire.

-Un giorno saprò mai la tua storia?- Fu l’unica domanda che mi uscì con voce roca.

Lui sbatté velocemente le palpebre, sorpreso della mia domanda totalmente fuori luogo.

Esitò un attimo prima di rispondermi. –Non è una bella storia e per me è difficile raccontarla.-

-Ma è peggio tenerti tutto dentro!- Insistetti testarda.

-Può darsi.- Improvvisamente si era fatto troppo silenzioso, troppo distaccato e freddo perché potessi tollerare oltre quella conversazione.

-Devo andare a casa.- Dissi girandomi di scatto verso un’altra stradina.

-Allie…- Alzò gli occhi al cielo seguendomi piuttosto seccato.

-Quanto sei stressante, che cosa ti interessa saperlo?-

Mi voltai di scatto furiosa. –Sono o no la tua ragazza cazzo?!Voglio saperlo perché voglio conoscere tutto di te, voglio aiutarti a superare un passato che mi sembra tu non sia ancora riuscito ad accettare, voglio starti vicina, voglio…- Mi interruppi per non sfociare in una stupida e sdolcinata dichiarazione d’amore a cui probabilmente avrebbe riso, visto l’espressione quasi irritata e incredula che stava mostrando in quel momento.

-Ho già dimenticato il mio passato, non c’è bisogno che tu mi stia vicino.- Ribatté quasi in tono di sfida. Non mi sentii minimamente ferita per quel suo commento sprezzante, se pensava che mi sarei tirata indietro si sbagliava di grosso, lo avrei stressato fino a farmelo raccontare.

-Non è cancellandolo che riuscirai ad andare avanti, ma affrontandolo.- Inarcai il sopracciglio segretamente soddisfatta di vederlo in difficoltà nel trovare una risposta.

-Te ne parlerò un giorno.- Si arrese infine sospirando.

-Giuralo.- Incrociai le braccia al petto per cercare di darmi un contegno imperioso.

Alzò le braccia e le lasciò ricadere rassegnato sui fianchi in modo teatrale. -Te lo giuro.-

-Ok.- Non insistetti oltre e mi avvicinai a lui abbracciandolo semplicemente.

Lui rimase un po’ sorpreso dal mio gesto, poi le sue braccia corsero a cingere la mia vita con una forza…dolce, protettiva.

Affondai il viso nella sua spalla assaporando quel profumo delizioso di colonia maschile sul suo collo e sulla sua maglietta. Era un profumo…fresco, non di quelli troppo dolci e nauseanti. Riuscivo a sentirlo fin dentro l’anima, mi stava facendo contorcere lo stomaco. Ero più che certa che se mi fossi staccata da lui avrei continuato a sentire quel profumo anche sulla mia pelle, mi stava completamente inebriando.

Le mie mani intanto accarezzavano i suoi capelli con lenti movimenti circolari che lo fecero rabbrividire leggermente.

-Ti do fastidio?- Chiesi non staccando la bocca di un centimetro dal suo collo perfetto e depositandovi poi un bacio.

Sentii una risata soffocata in risposta. –Scherzi?Mi stai letteralmente facendo impazzire…- Mormorò con voce roca al mio orecchio, provocandomi tanti piccoli brividi su per la schiena.

Incominciò anche lui a baciarmi il collo, causando inevitabilmente l’aumentare dei miei battiti cardiaci e quindi del rossore sulle mie guance.

Il mio fu solo un sussurro che non riuscii a controllare, eppure sia lui che il mio cuore riuscirono a sentirlo.

-Ti amo.-

Sentii i muscoli del suo collo irrigidirsi di colpo. Ci staccammo quasi a scatti robotici completamente…imbarazzati? Nervosi? Non sapevo nemmeno io che cosa ero, sapevo solo che una miriade di emozioni mi stava trafiggendo il cuore alla velocità della luce. Erano troppo veloci e troppo sovraffollate perché potessi distinguerle.

Lui deglutì scuotendo poi impercettibilmente la testa. –Co…cosa?-

-Ti chiamo.- Annuii per dare più enfasi alla mia correzione accampata all’ultimo secondo.

-Tiii chiamo…più tardi sì, adesso devo andare.- Mi morsi le labbra facendo lo sforzo immenso di sostenere il suo sguardo.

Aprì la bocca per replicare, ma poi sembrò ripensarci e si limitò a rispondere con un -Ah…ok.-

-Ti chiamo.- Dissi ancora come una scema in trance.

-Ho capito.- Ribadì guardandomi stranito. Sembrava che non mi credesse però dalla sua faccia…

-Non ho detto…quello che tu pensi io abbia detto…- Oddio che figura stavo facendo, stavo vaneggiando!

-Ah no?- Chiese con un tono di voce insinuante ed un’insopportabile faccia da schiaffi dipinta in volto.

-Certo che no.- Feci una smorfia, come se la cosa fosse stata ovvia fin dall’inizio. 

Poggiò le mani sui fianchi senza abbandonare quel mezzo sorriso. -Tu cosa pensi che abbia capito?-  Domandò studiando la mia espressione e sporgendosi leggermente in avanti.

-Niente!- La mia voce si alzò di almeno un’ottava. Sorrisi poi nervosa. –Niente.- Ripetei con più calma. –Solo…che ti chiamo più tardi.-

-Ok.- Annuì di nuovo per nulla convinto.

-Ok.- Caspita quanti “ok”…

Fortunatamente non continuò il discorso, accampai la scusa che dovevo assolutamente correre a casa o mio padre si sarebbe insospettito.

Gli dissi che avrei incontrato di nuovo la mia amica più avanti e quindi mi lasciò andare da sola. Il viaggio fino a casa sarebbe stato troppo imbarazzante altrimenti!

Oddio, oddio, gli avevo detto di amarlo!E lui lo aveva capito!Volevo sotterrarmi sotto terra, si era sbriciolata tutta la poca dignità che ero riuscita a racimolare in sua presenza.

Maledizione, perché dalla mia dannatissima bocca dovevano uscire proprio quelle due parole?!

Continuavo a sentire tutte quelle sensazioni piacevoli attraversare il cuore che ormai stava esplodendo visto la velocità del battito…Non riuscivo a regolarizzarlo neanche facendo dei respiri profondi cavolo.

Che mi era preso, io avevo sempre odiato le dichiarazioni mielose! D’accordo ne ero innamorata, ma che bisogno c’era stato di dirglielo?! Perchè non ero riuscita a controllarmi? Perchè in quel momento avevo sentito quella voglia pazzesca di fargli sapere quanto tenessi a lui?

Sicuramente aveva pensato che fossi matta, si era trattenuto dal ridere quello stronzo perché sapeva che lo avrei preso a calci se solo ci avesse provato. Non mi amava, era l’unica conclusione possibile a quel suo sorriso strafottente…Ma poi avrei davvero voluto sentire una sua risposta? Certo che no! Saremmo diventati una di quelle coppiette squallide e appiccicose se ci fossimo detti cose tipo “Ti amo” in continuazione!

Rallentai il passo appoggiando una mano sul petto per calmarmi. Ne ero proprio innamorata, fottutamente innamorata cazzo! E mi sentivo arrabbiata per aver fatto la figura della stupida dicendoglielo. Ero stata debole…io! Odiavo mostrarmi debole, specie davanti ad un fottutissimo essere di sesso maschile!

Sbuffai innervosita da tutta quella confusione che sentivo in testa, avevo bisogno di una bella doccia fredda.

 

Appena rientrata mi accorsi che mio padre era seduto in cucina a sorseggiare caffè.

Sorrisi pensando che per via di quel ragazzo non odiavo più così tanto quella brodaglia.

-Come mai già a casa papi?- Domandai schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia prima di appoggiare il mio zaino sulla sedia per lavarmi le mani.

-Oh ciao tesoro. Ho finito prima oggi.- Spiegò allargando la bocca in un sorriso.

-Ah.- Calma, calma…fai come se niente fosse. Mi ripetevo mentre mi sciacquavo anche la faccia accaldata per l’incontro precedente.

Stavo per salire su per le scale, ma mi bloccai girandomi verso di lui ed incominciando a fissarlo pensierosa.

-Che c’è?- Mi chiese lui aggrottando la fronte perplesso.

-Papà tu accetteresti chiunque io scegliessi di sposare?- La domanda mi venne fuori così all’improvviso e se avessi anche solo minimamente immaginato che avrebbe quasi fatto strozzare mio padre con il caffè, non l’avrei mai posta.

-Papà!- Esclamai dandogli delle lievi pacche sulla schiena per aiutarlo a riprendersi.

-Sei incinta! Santo Cielo io l’avevo detto a tua madre che era meglio continuare a farti pedinare dai miei uomini…- Respirava a fatica ed era tutto rosso in faccia, quasi gli stesse per venire veramente un colpo.

 -Ma no, non sono incinta!- Lo guardai indignata anche se in fondo non era poi così strano che fosse arrivato a quella conclusione.

-Oh, grazie a Dio.- Fece il segno della croce guardando il soffitto con occhi pieni di gratitudine.

-Allora perché questa domanda?- Mi chiese fulmineo girandosi verso di me con occhi socchiusi.

-Ehm…- Ci pensai su. Sapevo benissimo il perché, ma non sapevo come esporre l’argomento con lui.

-Papà…- Mi sedetti nella sedia vicino alla sua decisa ad essere più sincera che mai con lui. Più di una volta ero riuscita a parlare e a confidarmi meglio con mio padre che con mia madre che tendeva sempre ad essere un po’ troppo impicciona.

-Sto uscendo con un ragazzo.- Forse sbagliavo a dirlo, ma non volevo andare avanti a nascondermi in eterno. Tanto prima o poi lo avrebbe detto Nicky e io ero stufa dei suoi ricatti!

Speravo solo che un giorno, se mio padre avesse scoperto di me e di David, avrebbe potuto in qualche modo accettarlo, per me.

Di nuovo incominciò a tossire, ma per fortuna il caffè era finito. -Oh.- Riuscì a dire dopo essersi calmato. –Tesoro dovresti parlarne con tua madre.- Piegò il sopracciglio contrariato.

Scossi la testa. -È con te che voglio parlarne papi. Un giorno, mi piacerebbe moltissimo che tu lo conoscessi.- Lo guardai con occhi imploranti, sciogliendo un po’ quello sguardo irritato iniziale.

-Tesoro, io accetterò chiunque ti renda felice e ti rispetti. Ma credo sia un po’ presto per parlarne…- Si asciugò la fronte dal sudore nervoso, voleva finire il discorso il prima possibile. Geloso com’era, sapevo che avrebbe preferito che non me ne andassi mai di casa e che restassi la sua bambina per sempre, ma sapeva che non era possibile…

-Lo so.- Sorrisi continuando a sostenere il suo sguardo. –Ma a lui ci tengo davvero, credo…- Sbuffai spostandomi una ciocca di capelli nervosa, -di essermi innamorata...- Perché era molto più facile ammetterlo a mio padre che a me stessa?

Boccheggiò ancora guardandomi con occhi spiritati, prima di ricordarsi di respirare. –Sei troppo giovane per dirlo.-

-L’amore non ha età…- Precisai alzando le spalle.

-Oddio, è molto più grande di te?!- Si alzò di scatto guardandomi terrorizzato.

-No papà, intendevo dire che a qualsiasi età si può amare…tu e la mamma state insieme da quando avevate 14 anni…- Mi morsi il labbro notando i suoi lineamenti irrigidirsi.

-Erano altri tempi.- Spiegò brusco risedendosi.

-Non è cambiato molto…l’amore non cambia con il tempo.- 

-Lily tesoro perché vuoi far morire tuo padre d’infarto dicendogli queste cose?- Chiuse gli occhi facendo un respiro profondo.

-Perché so che tu sei sempre stato un tipo geloso che ha sempre avuto da ridire su tutti, anche su Mark quando ci uscivo insieme.- Aggrottai la fronte rimproverandolo con lo sguardo.

-Ah, meno male, tu e quell’idiota vi siete mollati, una buona notizia.-

Mio padre non aveva mai visto Mark, ma ogni volta che dicevo di uscire con lui si scatenava la sua ira funesta. Era incredibile come lo odiasse senza nemmeno averlo mai visto…

-Sì, ci siamo lasciati e quest’altro ragazzo per me è molto importante papà…voglio che tu ti ricordi, qualsiasi cosa succeda, che io a lui ci tengo e che lui è una parte importante della mia vita.-

Si rabbuiò con lo sguardo, ma io continuai imperterrita sentendo quasi i miei occhi inumidirsi dalla gioia; mi bastava nominarlo per sentirmi felice. –Lui è stupendo, gentile, allegro, mi fa sentire…protetta, importante e…amata- Fissai i miei occhi in quelli di mio padre sperando che capisse che tutto quello che stavo dicendo era vero. Era imbarazzante da morire parlarne con lui ovviamente, ma se avessi avuto anche solo una remota possibilità di far accettare David, l’avrei sfruttata. Forse lui non mi aveva detto chiaramente di amarmi, ma quando ero con lui mi sentivo amata.

Mi sentivo più libera, più svuotata di un peso a parlarne con mio padre, ad ammettere che io di quel ragazzo non potevo più farne a meno.

Lui abbassò lo sguardo sulla tazzina vuota non riuscendo a reggere l’intensità del mio sguardo e sospirò. –Lo so, si vede che sei innamorata…la mia bambina…innamorata.- Ripeté sconvolto mentre scuoteva la testa.

Appoggiai la mia mano alla sua abbandonata lì sul tavolo:

-Tu rimarrai sempre e comunque l’uomo più importante della mia vita papà.- Gli sorrisi facendo addolcire i suoi occhi color cioccolato.

-Promettimi solo che terrai conto di quanto ti ho detto prima…- Lo supplicai.

Mi guardò per qualche altro secondo prima di annuire. –Non so perché tu mi stia dicendo questo, ma sono contento di vederti così felice tesoro…-

Lo abbracciai entusiasta. –Grazie!Grazie!Grazie!- Esultai felice continuando a stringerlo.

-Se questo ragazzo ti farà soffrire però, potrò spezzargli le gambe, eh?-

Ridacchiai senza sciogliere l’abbraccio. Non sarebbe successo ne ero certa, ma potevo anche darglielo quel contentino. –Certo, se ti farà stare meglio.- Scrollai le spalle facendolo ridere.

-Non dirlo alla mamma, eh?Deve restare fra noi.- Mormorai ancora sulle sua spalla.

-D’accordo tesoro.- Mi massaggiò la schiena con le mani stringendomi forte.

-Ti voglio bene papà.- Lo baciai sulla guancia e mi allontanai osservandolo con gli occhi colmi di gioia.

-Ti voglio bene principessa. Tu, tua madre e tuo fratello siete la mia vita.- Il suo sguardo commosso mi sciolse e mi fece correre da lui per regalargli un altro bacio, se lo meritava proprio.

 

 

*To be continued*

 

Beh…finito! :P Come vi è sembrato questo cap? Ma soprattutto…la storia di Kevin vi ha deluse? Spero vivamente di no, perché ho cercato in tutti i modi di far combaciare il suo carattere e le sue abitudini con il suo passato (la sua fissa per la moda, il suo alzarsi presto la mattina cantando le stesse canzoni che cantava la madre…)

Per il resto…c’è anche il “Ti amo” di Allie imprevisto (o almeno credo lo sia xD). Vi è sembrato prematuro o in qualche modo finto? Qualsiasi opinione è ben accetta =P

Per quanto riguarda il discorso fra Allie e suo padre…forse vi sembrerà esagerato che lei parli così in confidenza con il padre, ma come ha già spiegato Allie, lei ha un bel rapporto con il padre (più che con la madre) e ha deciso di parlare di questa cosa con lui per prepararlo al futuro, nell’eventuale possibilità che lui scopra di Dave

Funzionerà? Non posso dirlo xD

Quel pezzo è molto importante per me, mi ha fatta piangere più di qualsiasi altro pezzo della storia, soprattutto la frase di Allie “tu rimarrai sempre l’uomo più importante della mia vita”. Non ho per niente un bel rapporto con mio padre, lui non è proprio una persona degna di quel titolo…quindi fin da piccola ho sempre sentito la mancanza di una figura maschile, mi sono molto legata a mio fratello maggiore proprio perché lo vedo come un punto di riferimento che mio padre non è mai stato in grado di essere…

Quindi spero di avervi comunicato qualcosa con quell’ultima parte, di aver reso reale e credibile il rapporto fra padre e figlia che c’è fra loro =)

Detto questo passo ad una domanda molto importante:

il 7 marzo partirò per l’Inghilterra (aiutooo, dovrò parlare solo inglese XD) e starò via fino al 20.

In quel periodo di tempo non potrò postare ovviamente, quindi lascerò il capitolo 17 con le risposte alle recensioni (quelle postate entro il 7 marzo e a cui riuscirò a rispondere prima di partire^^) alla mia amica Didi che posterà regolarmente mercoledì prossimo =)

La domanda che vi pongo è: preferite che il capitolo 18 sia postato regolarmente dalla mia amica il mercoledì dopo (mercoledì 17) senza risposte alle recensioni, o preferite aspettare un po’ e leggere il capitolo al mio ritorno con le risposte?

Sappiate che comunque le risposte al capitolo 17 le posterò nel 19 insieme a quelle del 18, quindi l’aggiornamento al mio ritorno tarderà comunque di un po’…

Per me è assolutamente uguale, chiedo che cosa è meglio per voi =)

Quando mi connetterò dai pc del college leggerò comunque con il fiato sospeso le recensioni al capitolo 17 che per me è importantissimo dato che è il capitolo in cui Dave svela qualcosa del suo passato** per non parlare del 18…=P

Beh, la smetto di assillarvi e vi lascio al resto ;)

XXX, see you soon my lovely readers!! xD (mi sono già immedesimata nell’atmosfera inglese ù_ù)

 

Altro avviso: Ho postato un primo capitolo della storia alternativo -dalla parte di Dave- qui, più il prologo di un’altra mia storia, o delirio -.-, qui =)

Mi farebbe molto piacere avere il vostro parere su quest’ultima, se è il caso di postarla o di ritirarmi XD

 

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Pov Allison: -Voglio parlarti un po’ di me…- Si rabbuiò di poco, sbattendo velocemente le palpebre mentre fissava qualcosa di indefinito in cielo.

 

Pov David: Volevo lasciarmi quell’inferno alle spalle, volevo che il mio futuro conoscesse il mio passato e lei era il mio futuro ne ero certo.

 

Si intitolerà: Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi –metaforicamente parlando xD-)

 

*Risposte recensioni*

 

 

sbrodolina:  Ciao carissima!!! =D Devi sapere che tu mi metti seriamente in difficoltà nel risponderti ogni volta…Quando si tratta di scrivere cavolate ci riesco sempre, ma quando si tratta di rispondere come si deve alla tua Bellissima recensione mi blocco :P I tuoi complimenti sono quanto di più bello abbia mai sentito, mi sono veramente commossa nel leggere la tua recensione (come mi succede ogni volta :D), io dovrei ringraziare te, ma non trovo qualcosa di meno banale di un grazie per farlo…>.<

Non immagini quanto mi riempia di gioia sapere che la mia storia ti regala tutte queste emozioni** Spero che anche questo capitolo ti abbia fatto lo stesso effetto =)

Addirittura speri di avere questa storia nella tua libreria??*_* Oddio, non avrei proprio mai pensato di sentirmi dire una cosa del genere, GRAZIE davvero =D

Un bacione grandissimo, grazie infinite per il tuo preziosissimo sostegno, Bec =)

 

 

Ebbi: Ciao Ebbi!!!! :D No che non voglio farti morire, mi sa che è il contrario, tu vuoi farmi morire con tutti questi complimenti xD

Ahahahah, hai ragione, è così che si fa con gli uomini, bisogna farsi valere e mi sembra che Allie ci stia riuscendo alla grande dai xD

Dave che sorrideva da solo come un cretino ha fatto ridere anche me xD Povero, gli è saltato qualche neurone del cervello…u.u

Al ballo ne succederanno delle belle vedrai ;)

Spero che la storia di Kevin ti sia piaciuta…forse è banale, ma non sono riuscita a svilupparla diversamente >.<

Ti ringrazio ancora per tutti i tuoi complimenti carissima, un bacione grande grande, Bec =D

 

 

lucyette: Ciao carissima!!! :D Mi fa piacerissimo che il capitolo precedente ti sia piaciuto =D

Hai ragione, quello che scriviamo non ci piace quasi mai :P Io rileggendo quello che ho scritto non mi emoziono per niente, non mi immedesimo nella storia…forse perché avendola scritta io so già cosa succede e non mi prende la lettura non so XD

Come ti è sembrato questo capitolo? La storia di Kevin? Non sapevo come svilupparla, spero non sembri banale >.<

Ti ringrazio tantissimo per la recensione e per il sostegno, un bacione grandissimo, Bec^^

 

 

pinklady1986: Ciao carissimaa!! :D Sono contentissima di sapere che anche lo scorso cap ti sia piaciuto** Non so, a me non emozionava leggerlo, per questo pensavo non potesse piacere >.<

Eh sì, alla fine quella rompi della madre li ha interrotti -.- Non la sopporto proprio, l’ho resa così odiosa…>.< preferisco il padre di Allison, è più simpatico, anche se più avanti si renderà anche lui un po’ odioso…:P

Allison sarà invidiatissima sì, anche io la invidio, vorrei andarci io con David se esistesse xD Che poi fisicamente è uguale ad un ragazzo che conosco, quindi è un po’ come se esistesse ;P

Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec =D

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! =D Non ti preoccupare assolutamente per la scorsa volta guarda, la colpa è mia che non sono riuscita a rispondere in tempo alle recensioni >.<

Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto** Allison ha fatto tenerezza anche a me mentre scrivevo, si impappina sempre quando deve chiedere qualcosa di importante xD

La madre alla fine li ha interrotti proprio sul più bello -.- Credo sia piuttosto odiata per questo :P

La storia di Kevin è stata svelata in questo capitolo…come ti è sembrata? Spero tantissimo che non ti abbia delusa >.<

Grazie per i complimenti tesoro, sei sempre troppo gentile^^

Un bacione grandissimo, Bec =D

 

 

piccolinainnamora: Ciao carissima!!! :D Sono contenta che la mia storia ti prenda così tanto per via delle condizioni così diverse dei protagonisti^^

Come hai detto tu Dave non può scappare in eterno e purtroppo il discorso di Allie a suo padre in questo capitolo servirà a ben poco…

Allison è innamorata di David, non della sua immagine da criminale figo, lei quasi non ci pensa al fatto che lui sia un criminale, in lui vede solo un ragazzino che ha sofferto tanto…>.<

Hai visitato il forum?Ti è piaciuto? Spero di sì^^ A me mette ancora un po’ a disagio questa storia dell’avere un forum tutto per me :P

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, come ti è sembrata la storia di Kevin?

Un bacione grande, grazie per la recensione, Bec ;D

 

 

Punk936: Ciao carissima!!!! :D Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto^^ Non pensavo potesse piacere perché a me leggendolo non regalava emozioni, forse perché avendolo scritto io sapevo già cosa succedeva xD

Dave è un po’ contorto come ragazzo…sa di essere innamorato di lei, lo ammette, ma poi si ricrede ed inizia a pensare il contrario -.- Eh i maschi sono molto contorti a volte, anzi, mi sa che quelli che ho creato io in ‘sta storia lo sono xD

Alla fine Allison dopo essersi ingarbugliata un paio di volte è riuscita a chiedergli del ballo finalmente xP Chissà che cosa succederà là poi (:

La madre di Allie è proprio una rompiscatole, hai pienamente ragione xD Eh purtroppo le madri riescono ad avere sempre un tempismo…-.-

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto** Che cosa ne pensi della storia di Kevin?**

Un bacione grandissimo, ti ringrazio tantissimo per la recensione, Bec^^

 

 

emmetti:  Ciao Emmettì!!!!!*__* Non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo guarda, l’importante è che ti sia piaciuto^^

Eh sì, mi son venuti fuori piuttosto sdolcinati nello scorso, ma in questo –forse xD- si riprendono un attimo, specie nel camerino xD

Coooosa??!?!?!? Tu osi dire che scrivi schifezze??? Ma se le tue OS sono splendide, passionali e scritte benissimo!!!!*_* Nemmeno fra mille anni saprei scrivere come te, il mio modo di scrivere è infantile e per nulla articolato >.<

Ahahahah, Dave svegliato da Kevin è piuttosto comico sì xD Credo che un po’ tutti appena svegliati siamo come Dave più o meno…tutti tranne Kevin mi sa :P

Con la storia di Kevin e Vicky e Kevin e Angie mi sono incasinata mi sa :P Con Angie sta bene perché sono molto diversi, ma anche con Vicky ce lo vedo bene perché sono molto simili, strani tutti e due xD Vedrai poi più avanti come finirà ;)

Dave senza maglietta ha destabilizzato un po’ anche me ;P…magari me lo ritrovassi io fuori dalla finestra dei vicini senza maglietta…o ancora meglio in camera xD

Quella era una frase ad effetto??** Non mi accorgo nemmeno di metterle se devo essere sincera, ogni tanto mi viene fuori qualcosa di poetico reduce da una giornata pesante a scuola xD

Eh le mamme impiccione ci sono un po’ dappertutto purtroppo u.u specie quelle che iniziano ad insistere per spegnere il pc -.- Eh che bisogna fare…dobbiam per forza sopportarle xD

Un bacione grandissimo cara, grazie infinite per i complimenti e per la recensione, Bec ;D

 

 

Alexis_edina: Ciao Alexis!!! =D Sono contentissima che lo scorso cap ti sia piaciuto, specie quel pezzo ;P Guarda per me ogni volta scrivere pezzi così è un trauma, non perché non mi piacciano (proprio il contrario xD), ma perché mi sento un’imbranata a scriverli x) Così come per il pezzo nel camerino di questo xD

La mamma di Allison è una grandissima rompi sì -.- Quella donna è proprio odiosa, povera Allison, le ho creato una madre stronzissima e con un tempismo…>.<

Eh già, lei si è insospettita subito per questo ha fatto tutte quelle domande ad Allie…per fortuna alla fine non le è venuto in mente di guardare fuori dalla finestra xD

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, come ti è sembrata la storia di Kevin?**

Un bacione grandissimo, grazie per i complimenti e per la recensione, Bec ;D

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!! :D Ti ringrazio come sempre per tutti i tuoi complimenti, mi fa piacerissimo che ti sia piaciuto lo scorso cap ;)

Eh già, la madre di Allison trova sempre il momento meno giusto per rompere -.-

Spero che anche questo cap ti sia piaciuto, come ti è sembrata la storia di Kevin?

Un bacione grande grande, Bec =D

 

 

Afrodite heart: Ciao Roby!!!! :D Tranquilla, non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo guarda, la colpa è solo mia che non ho postato in tempo le risposte alle recensioni >.< Sono io la distratta combinaguai :P

Mi fa piacerissimo che ti siano piaciuti entrambi i capitoli e che non ti siano sembrati troppo sdolcinati*_* La penso esattamente come te, quando ci si vuole bene credo sia normalissimo lasciarsi andare a momenti di dolcezza =)

Sono contenta che anche l’aneddoto al loro primo bacio ti sia piaciuto, a quello ci ho pensato fin dal primo capitolo quando lei nominava il suo “disastroso” primo bacio :P

In effetti ora che me lo fai notare assomigliano anche esteticamente a Sana ed Akito*_* Io li adoro, sono la coppia preferita della mia infanzia (ma anche di adesso xD), non mi perdevo mai una puntata del cartone e mi son letta tutto il manga :D

Ahahahah, eh già, il caffè inizierà a piacere un bel po’ di più mi sa ad Allison :P

La madre di Allison è un’impicciona del cavolo sì -.- mi sa che sentendosi trascurata dal marito che lavora troppo, non trova niente di meglio da fare che rompere le scatole alla figlia xD Povera Allison, che razza di madre le ho creato… xP

Alla fine però la storia dei due sta andando avanti, per adesso...>.< vedrai più avanti che non sarà la madre il vero problema fra i due ;)

A proposito del pov di Kevin…come ti è sembrato?** Ti è piaciuto?** Spero di sì =)

Un bacione grandissimo cara, ti ringrazio infinitamente per i complimenti e per la recensione, Bec =D

 

 

eulalia_17:  Beaaaaaaaa!!!!!! Come al solito tu mi fai piangere….cattivaaa!! (in modalità bambina capricciosa xD) Scherzo ovviamente, adoro le tue recensioni*_*

Per quanto riguarda le recensioni che mi scrivono…guarda non ci credo nemmeno io che siano così tante >.< e poi nessuna critica (non ancora, ma arriveranno vedrai :P), com’è possibile??Ci saranno di sicuro così tanti errori >.<

Un sacco di ragazze hanno indovinato Bea, non dico su cosa, ma tante hanno indovinato xP

No ok (non c’entra niente xD), tu adesso quel violinista lì me lo devi assolutamente presentare xD

Scherzi a parte (che poi scherzo non era perché lo voglio conoscere ù_ù) non so davvero cosa dire, se non che sono…lusingata ecco dal fatto che Dave vi faccia fare discorsi così filosofici sull’amore :P

Potessi regalerei ad entrambe un David per ringraziarvi** Anzi, il violinista ve l’ho mandato io…ma non ditelo a nessuno ;)

Bea tesoro come ho già detto tu mi vuoi fa piangere, il tuo complimentone-one è stupendo*_* Ogni mio personaggio alla fine è contorto e con diverse sfaccettature, questo –ma solo questo- lo riconosco xP

Sono contentissima anche per tutte le tue recensioni meravigliose, non immagini nemmeno quanto mi facciano sorridere come una cretina davanti al pc** E poi piangere ovviamente, perché io nelle risposte non sono mai altrettanto brava >.<

Non avevo mai sentito parlare della “prova I-pod”, ma sono ugualmente onoratissima dal fatto che lo scorso capitoletto sia riuscito a superarla*__*

Effettivamente Dave che la chiama Stellina non ce lo vedo bene nemmeno io xD Non l’ha mai fatto e ti assicuro che mai lo farà :D

Ah in questo Allison ha detto il Ti amo che ti avevo accennato su msn** Come ti è sembrato???Sdolcinato???? >.<

Così come ti ho mandato inconsciamente il violinista ti manderò inconsciamente qualcun altro simile a Dave nella tua camera, ok? xD

Gli dirò di portarsi una corda per evitarti il disturbo di aggrovigliare le lenzuola xD

La madre è una stronza impicciona sì -.- Se non altro sono riuscita nel mio perfido intento di farlo odiare xD

Dave andrà a quel ballo e non dovrà evadere da niente…;P e Mark avrà la sua lezione ù_ù

Per me essere la tua fanficcatrice preferita è un onore grandissimo tesoro** E tutto per questa storiella da niente…>.< ok la smetto, non voglio farti arrabbiare, peace and love xD

Mancherà anche a me rispondere con questi deliri…=( Appena tornerò ti racconterò tutto dettagliatamente su msn ;)

Un bacione grandissimo tesoro, grazie per tutte le tue SPLENDIDE parole, Bec =)

Ps: spero che la storia di Kevin ti sia piaciuta ;)

 

 

Spazio pubblicità:

 

-Tra me e te (Rating rosso)

- Love Penalty di Trappy

- Our Secret Kiss di silvietta_in love 4ever

- Mondi Paralleli di Emmetti

-//Mirror Slivers di eulalia_17

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto della mia beta, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ringrazio infine le 113 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le altrettanto magnifiche 109 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le Stupende 18 ragazze che mi hanno inserita fra gli autori preferiti*_*

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi) ***


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Capitolo 17: Stars are falling all for us (Le stelle stanno cadendo tutte per noi) *from “Your guardian Angel” – The Red Jumpsuit Apparatus

 

David’s pov

 

 

Mi aveva detto ti amo, mi amava! Ed io da bravo idiota che avevo fatto? Niente! Avevo lasciato che accampasse quella stupidissima scusa del “ti chiamo”, ma chi se l’era bevuta poi?! Avrei dovuto insistere, lasciare che ripetesse di nuovo quelle due parole maledette…che mi avevano reso maledettamente felice. Ma com’era possibile? Non credevo si potesse provare una simile…gioia, solo nel sentire due parole, solo nell’ascoltare la sua voce dolcissima pronunciarle.

Avevo sentito un’inspiegabile pace dentro, forse per la prima volta in vita mia mi ero sentito completamente privo di rabbia, tristezza, angoscia…niente, solo felicità. Quando me lo aveva detto Kim non avevo provato niente del genere…

Tu ne sei innamorato David, lo sai vero questo?

No maledizione, ci mancava solo che la mia stupidissima coscienza si palesasse sottoforma di Kevin con le sue frasi del cazzo!

No che non ne ero innamorato!

-Sì…lo sei…-

Il sangue mi si gelò nelle vene mentre mi giravo verso il letto di Kevin che però sembrava continuasse a dormire tranquillo. Cretino. Mi aveva fatto venire un colpo, pure nel sonno parlava!

Diedi una veloce occhiata alla radiosveglia: le cinque.

Sbuffai alzandomi: non avevo più sonno, lei riusciva a togliermelo…Lei, lei, sempre lei. Stavo diventando monotono, non riuscivo a pensare ad altro.

Mi venne in mente un’idea che mi fece sorridere divertito. Vendetta…

Frugai fra i cd di Kevin e presi quello degli Wham infilandolo poi nel lettore cd. Volume: cinquantacinque, il massimo.

Il salto che fece Kevin non appena la musica partì, mi rallegrò parecchio. Finalmente mi sarei vendicato per tutti i sogni che mi aveva stroncato in quei cinque anni con quelle patetiche musichette.

-Che…?!- Si guardò intorno spaesato, prima di girarsi verso di me che mi stavo letteralmente sbellicando dalle risate.

-Forza Kevin…- Riuscii a dire cercando di calmare le risa. -E’ ora di alzarsi, una stupenda giornata ci attende!- Sghignazzai di nuovo, incominciando a cantare la canzone che avevo odiato da sempre: Wake me up before you go go.

Guardò l’orologio stralunato: -Ma sono solo le cinque del mattino!- Protestò spalancando la bocca.

-E allora? Ma non sei tu quello che dice sempre che alzarsi presto fa bene?- Bene, così sapeva che si provava ad essere svegliato di soprassalto con quella musica orribile.

Mi guardò per un bel po’ di tempo, esaminandomi con uno sguardo truce. –Ho sempre pensato che fossi scemo,- Alzai gli occhi al cielo: da che pulpito! –Ma ora credo che Allison stia contribuendo a fotterti ancora di più il cervello.- Si sfregò gli occhi ancora assonnato evitando così di vedere i miei di occhi, pieni d’odio.

-Nessuno mi sta fottendo niente.- Protestai scocciato.

-Se lo dici tu.- Insinuò facendomi irritare ancora di più.

Incominciai a vestirmi facendogli inarcare il sopracciglio curioso.

-Dove vai a quest’ora?-

-A fare un giro.- Da qualsiasi parte pur di evitare i suoi discorsi dannatamente giusti…

Uscii dalla stanza lasciandomi alle spalle uno stupito Kevin e un’assordante canzoncina natalizia: Last Christmas.

 

 

Allison’s pov

 

 

Era stupido da parte mia pensare che lui venisse al bar quella mattina. Eppure ci speravo…anche mentre sorseggiavo un caffè continuavo ad immaginarmi di vederlo apparire. Non mi importava di saltare un altro giorno di scuola, volevo passare altro tempo con lui, ne ero completamente assuefatta.

Chissà che stava facendo…probabilmente Johnny gli aveva affidato qualche missione. Non riuscivo ad essere tranquilla a saperlo con una pistola in mano, a saperlo in mezzo ad altre persone armate…Se fosse successo qualcosa? Oh, ma che diavolo era tutto quel pessimismo?!

Sbuffai prendendo la cartella e alzandomi irritata. Lasciai i soldi sul tavolino uscendo di corsa per cercare di non pensare alle ultime immagini di David in una sparatoria che mi erano balzate in mente. Stupida paranoica!

Probabilmente non mi aveva chiamata perché stava dormendo, dopotutto erano solo le otto del mattino. E se invece non mi avesse chiamata per via di quelle due parole che gli avevo detto? Magari lo avevano turbato e non aveva intenzione di affrontare l’argomento…

Presi il cellulare e fissai il suo numero salvato nella mia rubrica.

Lo chiamo o non lo chiamo? Mi chiedevo mentre sentivo un’incredibile voglia di schiacciare quel tasto verde e di sentire la sua voce…

Da quando ero diventata una di quelle stupide mocciose che si facevano mille paranoie se chiamare o no un ragazzo? Io non ero così patetica! Non lo avrei chiamato, spettava a lui farlo!

Lo rimisi in tasca infastidita, io mi ero già esposta troppo.

 

 

David’s pov

 

 

Guardai l’orologio sovrappensiero: le otto e due. Ancora non era entrata a scuola. Mi era venuta in mente l’idea di andarla a prendere e di portarla a fare un giro, ma non volevo saltasse di nuovo la scuola a causa mia. Lei aveva una famiglia, la scuola, i suoi amici…io non avevo nessun motivo di sconvolgere la sua vita di sempre.

Il vibrare del mio cellulare mi fece inevitabilmente sperare che fosse lei.

Storsi il naso quando vidi che era un messaggio di Kevin:

 

Johnny ha chiesto di noi: pare ci sia da risolvere la faccenda con Charlie.

Appena puoi vieni all’ingresso, Kev.

 

Alzai gli occhi al cielo. Ero stato davvero stupido a sperare in uno sdolcinato messaggio suo. Oltretutto a me le ragazze appiccicose non erano mai piaciute…

Charlie Hane era un altro importante boss di New York, non al livello di Johnny, ma quasi.

Ogni tanto il vecchio pazzo faceva troppo di testa sua, rischiando di farci scoprire dalla polizia e noi dovevamo andargli a dire di rallentare un attimo e di parlare dei suoi progetti con Johnny prima.

Era uno strano, svitato ometto buffo, con degli occhiali più grandi di lui che gli davano un’aria da nonnetto divertente; non sembrava proprio per niente un criminale.

Quando andavamo a parlarci, ci regalava sempre delle caramelle, neanche avessimo avuto due anni. Kevin le adorava, le finiva sempre tutte in due secondi. Tra nonnetti si andava d’accordo del resto…

Forse Charlie era più umano rispetto a Johnny perché aveva una famiglia; una figlia a cui voleva un mondo di bene e per cui avrebbe dato la vita ed una nipotina di sei anni.

Lui e Johnny erano da sempre alleati, nonché amici a quanto ne sapevo.

Certo avrei preferito fare altro, ma il dovere era il dovere…Se non altro non c’era nessuno da picchiare o da uccidere…e avrei avuto qualche dolce caramella per tirarmi su il morale.

 

 

Allison’s pov

 

 

La giornata a scuola fu un incubo e anche il pomeriggio. Non facevo che pensare a lui. Perché non mi chiamava?! Uffa… Studiare storia era diventata un’impresa, così tentai di scrivere il tema che mi avevano affidato la settimana prima e che io come al solito mi riducevo all’ultimo a fare.

Niente da fare nemmeno con quello: rinunciai non appena mi accorsi che avevo riempito la pagina del suo nome.

Chiusi di scatto il quaderno seccata. Dovevo smetterla di pensarci cavolo!

-Lily, giochi con me a Tekken?-

La voce di Nicolas mi distrasse dai miei pensieri e mi fece sobbalzare.

-Ora non ho tempo mostriciattolo.- Protestai acida.

Stava per andarsene, quando un’idea mi balenò in testa: in fondo giocare mi avrebbe fatto distrarre.

-Vieni qui cucciolo. Dai giochiamo.- Gli sorrisi dirigendomi con lui verso la sua camera.

E così il pomeriggio lo passai giocando alla Play station con mio fratello, cosa che comunque mi fece bene.

Io scelsi una ragazza giapponese con i capelli corti spettinati, mio fratello invece optò per un tipo muscoloso con una maschera da tigre.

Sfogare i nervi sui personaggi di quello stupido gioco di lotta fu a dir poco liberatorio.

-Vai, vai, spaccagli la faccia…- Mormorai mentre Asuka prendeva a calci il suo avversario.

Quando il KO padroneggiò sullo schermo esultai. –Ti ho battuto Uomo Tigre!-

Mio fratello incrociò le braccia imbronciato. –Si chiama King il mio personaggio…e comunque sei proprio un maschiaccio.- Borbottò cupo.

-Solo perché ti ho battuto?La sconfitta brucia, eh?- Ridacchiai dandogli un colpetto sul braccio.

-No, ti ho lasciato vincere apposta perché sei una femmina.-

Ma quanto era tenera l’espressione offesa del mio fratellino?! Lo abbracciai facendolo protestare. –Ti voglio bene cucciolino.- Dissi sorridendo mentre cercava di svicolare dalla presa.

-E non chiamarmi cucciolino, non sono piccolo!- Si allontanò guardandomi male e facendomi scoppiare di nuovo a ridere. –Ok, ok.- Alzai le mani in segno di resa. Bastava mio fratello a risollevarmi il morale, la giornata aveva preso una piega decisamente migliore.

Il cellulare iniziò a squillare dalla mia camera, così dovetti alzarmi e correre a rispondere. No, era un messaggio. Lo lessi tutto d’un fiato, piegando poi il sopracciglio sorpresa.

 

Ciao pupattola, scusa per il disturbo, ma ho bisogno assolutamente degli appunti di storia per domani…potresti portarmeli alla spiaggia?Sono lì vicino adesso…Scusa per l’ora, ma me ne sono accorta solo adesso >.<

Fammi sapere, Vic

 

Alla spiaggia? Gli appunti di storia? Perchè proprio alla spiaggia dovevo portarli? Fissai per un bel po’ il display non sapendo cosa rispondere. Fuori era già buio, andare fino in spiaggia da sola non era il massimo…Però ero completamente incapace di negare un favore ad un’amica, per quanto seccante fosse il favore in questione.

 

Ciao Vic, tranquilla nessun problema! :) Ci vediamo tra una mezz’oretta lì, d’accordo?A dopo!

 

Mi vestii di corsa gridando a Nicky di avvisare la mamma e il papà che ero da un’amica non appena fossero rientrati.

Uscii e corsi tutto d’un fiato fino alla metropolitana, non guardando in faccia nessuno per paura di attirare lo sguardo di qualche maniaco. Non sapevo come mai, ma avevo ancora la terribile sensazione di essere seguita…che sciocchezza! Ero diventata paranoica dopo il rapimento.

Quando arrivai alla spiaggia, mi accorsi che era mezza deserta e non c’era praticamente più nessuno. Presi il cellulare per provare a chiamare Vic, ma improvvisamente qualcuno alle spalle mi sorprese mettendomi le mani sugli occhi.

Non urlai, non protestai, non feci niente…avevo capito subito chi fosse: avevo riconosciuto il profumo, le mani, il suo petto appoggiato alla mia schiena e perfino il suo respiro sul mio collo…

Il cellulare mi scivolò dalle mani cadendo con un tonfo silenzioso sulla sabbia.

-Tu non sei Vic…- Mormorai con quel poco di voce che mi era rimasto.

-Perspicace…- Commentò lui divertito.

-Che ci fai qui?-

-Secondo te?- Soffiò a bassa voce sul mio orecchio facendomi quasi cedere le gambe.

-Ma io…Vic…il quaderno…- Ok, stavo iniziando a delirare. Colpa dell’effetto che mi faceva lui porca miseria! Terra chiama Allison, ci sei? No ero con un altro pianeta con lui. Cioè…ero con lui su un altro pianeta…Oddio, non riuscivo neanche più a pensare!

-Il quaderno non serve.- Ridacchiò togliendo le mani dai miei occhi e appoggiandole intorno alla mia vita infiammandomi letteralmente dentro. Era come se le sue mani emanassero calore…un calore che si stava pericolosamente diffondendo in me, soprattutto nello stomaco.

-Ma…come?- Cercai di girarmi, ma lui non mollava la presa e non ci riuscivo tanto bene. Il numero era di Vic e la storia del quaderno c’entrava visto che lei doveva essere interrogata il giorno dopo.

-Diciamo che un’amica mi ha aiutato…è riuscita la sorpresa?-

Un’amica?Vic…Vicky era…! –Vicky ce la siamo fatta tutti…- Sussurrai come in trance mentre ripensavo a quel discorso in macchina che avevano fatto David e i suoi amici in macchina quel giorno così lontano…

-Tu…!Lei…!- Mi girai di scatto guardandolo indignata.

-Ehi, ehi, ho detto che è solo un’amica.- Alzò le mani in segno di resa o forse per difendersi dalla mia ira funesta.

-Tu e Vicky siete andati a letto insieme!- Boccheggiai furiosa, pronta a prenderlo a calci.

-Oddio detto così suona male…- Borbottò fra sé e sé, appoggiando la mano destra sulla fronte in un gesto teatrale. –Siamo usciti insieme.- Si allontanò di nuovo mentre io continuavo ad avanzare nera dalla rabbia.

-Certo, e dove siete andati, nel tuo letto?Nel suo?- Sembrava non riuscisse a capire il motivo della mia rabbia…nemmeno io lo capivo se dovevo essere sincera. Il solo pensiero di immaginarlo mentre faceva sesso con Vicky mi…Dio che rabbia sentivo dentro.

-Non ti sei arrabbiata tanto quando hai saputo di me e Kimberly, perché fai così per Vicky?-

Stavolta si fermò e poggiò le mani sui fianchi in attesa di una spiegazione…che però io non avevo. Ero arrabbiata e gelosa, punto. Ma non lo avrei ammesso a lui neanche sotto tortura.

-Perché Vicky…cioè tu…- Feci un respiro profondo per calmarmi, ma non servì a molto.

-Non hai nessun motivo per essere gelosa sciocca.- Sorrise prendendomi il mento fra le mani. La forza da leonessa che avevo sentito prima sparì del tutto per lasciare posto ad una serie di emozioni meravigliose che i suoi occhi mi procurarono. Da leonessa a coniglietto: che ridicolo passaggio.

-Le ho chiesto io di farti venire qui, perché volevo che fosse una sorpresa…- Sfoderò un sorriso a trentadue denti. -E perché ho un regalo per te.- Prese dalla tasca una minuscola scatoletta di qualcosa.

La esaminai curiosa mentre me la mise in mano. Era di una gioielleria. Già un motivo per sentirmi a disagio; mi aveva fatto un regalo costoso.

-Ah ehm…grazie.- Aggrottai la fronte perplessa mentre lo scartavo.

Quando lo tirai fuori dalla scatola rimasi per mezz’ora a guardarlo con la bocca spalancata. Non era possibile. Era lo stesso identico braccialetto di brillanti che avevo visto in una gioielleria a Manhattan il giorno precedente! L’avevo adorato fin da subito, ma il prezzo mi aveva completamente dissuasa dal comprarlo.

-Tu sei scemo.- Riuscii a dire dopo un bel po’.

-Ma dai, mi sembra di avertelo già sentito dire…- Ridacchiò.

-Tu...- Avevo visto che costava 350 dollari, ma mi sembrava brutto dirgli che sapevo il prezzo. –Cioè, costerà una fortuna, non posso accettarlo davvero.- Lo rimisi nella scatoletta arrossendo. –Regalalo a Kimberly magari…-

-Non dire sciocchezze, l’ho preso pensando a te. Certo magari è un po’ troppo…lussuoso per i tuoi gusti, però a me è piaciuto.- Alzò le spalle sorridendo di sbieco.

-È stupendo…- Dissi subito continuando a fissarlo da dentro la scatola.

-Stavo pensando stamattina che non so nemmeno quando è il tuo compleanno, diciamo che questo l’ho fatto in ritardo se è già passato e in anticipo se ancora non è arrivato.- Aggrottò il sopracciglio in un modo tremendamente sensuale mentre continuava a sorridere.

Respira Allison.. Ah già.

-È a settembre, ancora non è arrivato.- Sbattei più volte le palpebre tornando poi a guardare il bracciale. Era fine, delicato e per nulla vistoso, proprio come sarebbe piaciuto a me. E lui l’aveva capito. Sorrisi involontariamente mentre tracciavo il contorno del ciondolo a forma di cuore.

-Sei un idiota.-

-Prego, figurati.- Rispose ironico.

Gli gettai il braccio libero intorno al collo e scossi la testa divertita. –Grazie…idiota.-

-Ehi, non permetto a nessuna ragazza di insultarmi.- Ridacchiò baciandomi poi appassionatamente, un bacio che non vedevo l’ora che arrivasse.

Lo ricambiai sentendomi come se improvvisamente avessi ripreso a respirare dopo giorni di apnea. Lui era la mia aria. Mi era mancato da morire per tutto il giorno e quando meno me l’ero aspettato era saltato fuori dal nulla come suo solito.

Ci sdraiammo sulla sabbia continuando a baciarci, ovviamente dopo aver recuperato il mio cellulare insabbiato.

Era la sera più bella in assoluto della mia vita, perfetta. L’aria era fresca, ma non fredda, e il cielo, nonostante le luci della città, riusciva benissimo a mostrare le sue stelle. In lontananza sentivo le onde del mare cercare furiose di arrivare il più avanti possibile, di inghiottire il maggior numero di granelli di sabbia. Ma non sarebbero arrivate a noi, niente poteva arrivare a noi e rovinare quel momento.

 

Seasons are changing
And waves are crashing
And stars are falling all for us
Days grow longer and nights grow shorter

 

Le stagioni stanno cambiando
E le onde si stanno infrangendo
E le stelle stanno cadendo solo per noi
I giorni diventano più lunghi e le notti più corte…

 

 

Quando vidi una stella cadere, mi concentrai mentalmente su un desiderio; volevo che mio padre accettasse David. Lo desideravo più di ogni altra cosa, perché loro, insieme a Nicky, erano gli uomini della mia vita.

Improvvisamente mi ricordai di una cosa che avrei voluto chiedergli fin dall'inzio.

-Come fai a conoscere Vicky?- Chiesi spezzando il silenzio. Cavolo, il mondo era davvero piccolo, microcosmico!

-E' una lunga storia...- Increspò le labbra senza distogliere lo sguardo dal cielo.

-Ho tempo.- Aggrottai la fronte in attesa.

-L'ho conosciuta in una discoteca e ci sono uscito insieme per un po', fine.-

-Non mi sembra per niente una storia lunga.- Gli feci notare con una smorfia.

-La mia no, quella di Kevin sì.- Dal tono di voce capii subito che non avrebbe aggiunto altro, né avrebbe voluto farlo, così mi limitai ad annuire pensierosa.

Ricordavo bene il discorso su Vicky fatto da Kevin quel giorno in macchina, la loro doveva essere stata una storia importante...Insieme li immaginavo proprio bene, uno più strambo dell'altro! Però tra di loro era tutto finito e c'era Angela con Kevin, anche loro tutto sommato erano molto carini.

-C’è…un altro regalo diciamo…- Incominciò lui distraendomi dai miei pensieri.

Mi puntellai sui gomiti per guardarlo meglio e mi incantai a studiare il suo profilo stupendo.

-Non è niente di materiale tranquilla.- Le sue labbra perfette si incurvarono in un sorriso, facendomi deconcentrare un attimo sulle sue parole.

-Voglio parlarti un po’ di me…- Si rabbuiò di poco, sbattendo velocemente le palpebre mentre fissava qualcosa di indefinito in cielo.

Quelle parole servirono a catturare tutta la mia attenzione. Non fiatai, non sapevo cosa dire…non volevo rovinare la sua decisione di parlarmi di quell’argomento delicato con una stupida e banalissima frase. Conoscendomi se avessi parlato avrei detto una stupidata. Mi limitai a fissarlo in attesa, trattenendo il respiro per l’ansia.

 

 

 

David’s pov

 

Ci avevo riflettuto per tutto il giorno ed ero arrivato alla conclusione che volevo assolutamente che lei mi conoscesse meglio, non volevo risultare un estraneo ai suoi occhi.

Per lei era importante sapere, l’avevo capito. E non ero più riuscito ad ignorare la cosa da quando aveva detto di amarmi…Lei era importante per me e non l’avrei di certo persa per la mia totale e completa incapacità di esporle i miei sentimenti.

 

And now that I'm strong I have figured out
How this world turns cold and it breaks through my soul
And I know I'll find deep inside me I can be the one

 

 

E adesso che sono forte ho capito
Come questo mondo diventa freddo e
Irrompe attraverso la mia anima
E so che scoprirò nel profondo di me stesso
Che posso essere l'unico adatto a te

 

 

-Sono nato a San Diego nel 1992…- Incominciai pensieroso, senza distogliere lo sguardo da una stella ben precisa, la più bella e luminosa, probabilmente la Polare.

-All’anagrafe non mi chiamavo David Woldrich, ma Michael Bellick.- La vidi di sbieco sgranare gli occhi sorpresa. Sorrisi prima di continuare. –Mio padre non era che un giovane laureando russo quando, viaggiando, aveva incontrato mia madre qui in America.-

Restò in silenzio, quasi non la sentivo respirare. Speravo non le venisse un attacco di qualcosa per mancato ricambio d’aria.

-Se ne innamorò e appena laureato si trasferì a San Diego e la sposò. Lei era di famiglia ricca, ma lui riuscì lo stesso con le sue forze a trovarsi un buon lavoro, senza nessuna raccomandazione da parte di…mio nonno.- Era stranissimo dirlo, ma era così…

Feci una pausa; arrivava la parte più difficile da raccontare.

-Questo è tutto ciò che so dei miei veri genitori…ho dovuto fare una stupida ricerca in internet per scoprirlo…-

Deglutì e la vidi con la coda dell’occhio irrigidirsi.

Loro sono morti quando avevo solo sei mesi, non ho avuto modo di conoscerli, o almeno, li ho conosciuti, ma non li ricordo…-

-Mi dispiace…- La sentii mormorare sinceramente dispiaciuta, mentre mi prendeva la mano abbandonata sulla sabbia, avvolgendola con la sua. Sorrisi di nuovo. La sua presenza mi faceva dannatamente bene, quasi non sentivo tutta la rabbia che provavo ripensando a quella storia.

-Ho scoperto per caso, a dodici anni, di essere stato adottato dai Woldrich. Mi ero sempre sentito un estraneo in quella famiglia; non c’era nessun amore nei loro occhi quando mi guardavano, sembravo solo un impiastro per loro. Mi davano tutto quello che volevo certo, ma diciamo che era il classico contentino per compensare la mancanza di qualsiasi tipo di affetto…Non li sentivo per niente come mio padre e mia madre, ma accettavo passivamente la cosa pensando che fosse un problema mio, non mi era mai passato in mente il fatto che fosse perché loro non erano i miei veri genitori.-

La fissai per un attimo e notai che i suoi bellissimi occhi dorati stavano brillando…li sfregò non appena si accorse del mio sguardo e fece un debole sorriso per esortarmi a continuare. Era bellissima…anche quando piangeva…sembrava un angelo. Era lì appoggiata sul braccio mentre mi guardava con un misto di curiosità e tristezza negli occhi. Continuava a spostarsi i capelli tutti da una parte, forse per il nervoso, fissandomi in silenzio.

-A quanto ne so i Woldrich e i miei si conoscevano, loro erano presenti al mio battesimo a San Diego, infatti ci sono anche molte mie foto in braccio a loro quel giorno.-

Aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito non volendo interrompermi.

-Dimmi.- La incitai nascondendo una risatina, sapeva essere così inconsapevolmente dolce a volte.

-Perché non ti hanno mai detto che sei stato adottato?- Mi chiese il più in fretta possibile per poi zittirsi di nuovo in attesa.

-Credo per una questione finanziaria: loro avrebbero potuto continuare ad usare indisturbati i soldi dei miei, senza che io potessi farci niente. So che i Woldrich hanno avuto parecchi debiti in passato…-

Di nuovo si sporse per domandare qualcosa, ma si morse con forza le labbra per stare zitta.

-Hai intenzione di risolvere questo tuo dubbio amletico, o preferisci che stia zitto?- Domandai ironico.

Lei mi rivolse un’occhiata offesa, prima di chiedere: -Com’è possibile? Voglio dire, non ci sarebbe dovuta essere un’assistente sociale a controllare il tutto?-

Ecco la domanda che mi avrebbe fatto sembrare uno stupido con la mia risposta.

-C’era, ma i Woldrich mi dicevano sempre che era un’amica di famiglia. Lei non si presentava mai come assistente sociale ovviamente, sapeva che i Woldrich ancora non mi avevano detto la verità su tutto, perciò mi faceva domande semplici, per non turbarmi diciamo. Mi chiedeva della scuola, dei miei interessi, dei miei amici, dei miei giocattoli. E io da bambino idiota glieli mostravo entusiasta ogni volta.-

-Lo avrebbe fatto qualsiasi bambino, non potevi saperlo.- Mormorò sorridendo appena, dispiaciuta.

Feci un respiro profondo, prima di continuare. –Non è tutto…i Woldrich…c’entrano con la morte dei miei genitori.- Strinsi a pugno con forza l’altra mano, quella non tenuta da lei. Quei bastardi…se li avessi avuti davanti li avrei uccisi con le mie mani…

-Non me la sento di raccontarti nei dettagli in che modo sono responsabili, ma è stato quando l’ho scoperto che sono scappato.- Ah dimenticavo… -Dopo essere stato quasi ucciso da loro.-

-Cosa?!- Sgranò gli occhi e mi guardò scandalizzata e arrabbiata al tempo stesso.

-Ero parecchio scomodo una volta scoperta la verità; temevano che avrei potuto raccontare tutto alla polizia, per questo cercarono di uccidermi. Nemmeno io so come riuscii a scappare. Avevo paura, maledettamente paura di tutto. Di parlare con la polizia, dei Woldrich, di quello che avrebbero potuto farmi.-

I ricordi di quella terribile sera mi si pararono davanti, quasi fossero proiettati su un grande schermo. Ricordavo tutto alla perfezione: la fuga in mezzo alla strada; la voglia quasi impossibile da frenare di piangere, da bambino spaventato e tremante; l’angoscia per i miei genitori; la paura di morire che avevo provato vedendo Greg Woldrich con quel coltello in mano…

Scossi impercettibilmente la testa sforzandomi di andare avanti, dovevo andare avanti. Volevo lasciarmi quell’inferno alle spalle, volevo che il mio futuro conoscesse il mio passato e lei era il mio futuro ne ero certo. Lei era importante per me, indispensabile, per quanto mi costasse ammettere di essere quasi dipendente da una persona. Dopotutto ero ancora lo stesso stupido ragazzino spaventato di cinque anni prima, incapace di voler bene come si dovrebbe ad una persona e di mostrarlo. Diffidente e restio a fidarsi persino delle persone fondamentali nella sua vita, dopo la sofferenza che aveva provato…

Ma lei era lì, ad ascoltarmi e non a giudicarmi...Non l’avrei persa per colpa di quel ragazzino impaurito che era ancora dentro di me.

 

 

Allison’s pov

 

 

Avevo ascoltato tutto in silenzio, completamente rapita dalle sue parole, dalla sua bocca angelica che si muoveva veloce, ma che ogni tanto si bloccava per fare delle pause e lasciarmi digerire un po’ meglio le informazioni accumulate. Soffriva molto a parlarne, me ne ero accorta anche quando aveva stretto a pugno l’altra mano…

E io stavo male per lui, ma non volevo darlo a vedere. Volevo essere forte, non lo avrei aiutato se mi fossi messa a piangere. Magari avrebbe potuto pensare che la mia fosse stata compassione e basta, invece non lo era affatto. Stavo seriamente male e volevo fare qualcosa, qualsiasi cosa per poterlo aiutare. Gli sarei stata vicina perché lo amavo…volevo che sapesse solo quello.

 

I will never let you fall
I'll stand up with you forever
I'll be there for you through it all

 

 

Non ti farò mai cadere
Mi alzerò con te per sempre
Sarò lì per te qualsiasi cosa accada

 

Stava per ricominciare a parlare, ma lo interruppi. Non mi importava più di niente, volevo solo che sapesse una cosa:

-David ti amo.- Dissi con voce spezzata. Non avrei pianto, no.

Si girò svelto verso di me fissandomi un po’ spiazzato, ma poi si fece serio.

-Io ti amo…- Ripetei, non riuscendo ad impedire ad un singhiozzo di trovare uno sfogo. Ok, i miei buoni propositi di non piangere erano andati a farsi benedire. Lo amavo così tanto da stare male. E non mi importava di sembrare ridicola o scema davanti ai suoi occhi.

-E per quanto possa essere banale come cosa da dire in questo momento…Voglio che tu lo sappia, voglio che tu sappia quanto tengo a te.- Le lacrime ormai erano incontrollabili, scorrevano troppo veloci per poterle bloccare senza mani. Le asciugai con la manica del braccio, non sopportando il fatto che lui mi vedesse così debole. Un po’ di contegno su Lily!

-Ti assicuro che non è affatto banale quello che mi hai detto.- Sorrise, ma era un sorriso diverso dal solito, era dolce… -È la cosa più bella che tu potessi dirmi.- Si avvicinò a me e mi abbracciò con forza. Io ricambiai, stringendomi a lui e non riuscendo proprio ad impedirmi di piangere come una bimbetta isterica.

When I see your smile
Tears run down my face I can't replace

 

Quando vedo il tuo sorriso
Le lacrime vanno giù per il mo viso
E non posso rimetterle a posto

 

-E…anche se non riesco a dirtelo come si deve perché hai ragione a dire che sono un idiota, anche io provo lo stesso.- Sussurrò sulle mie spalle, senza sciogliere l’abbraccio e continuando ad accarezzarmi la schiena ed i capelli.

-Mi basta.- Mormorai tra i singhiozzi sul suo petto. Mi bastava, sì. Perché sapevo che anche lui mi amava. Quello era in assoluto il regalo più grande e bello, più del bracciale e della sua storia.

 

 

*To be continued*

Hello girls! Muahahah, i preparativi per la partenza mi stanno dando alla testa sì :P Sono nel panico totale…non posso mettere più di 23 kg in valigia…tragediaaaa!!! E il phon? E la piastra? Gli asciugamani? E i caricabatterie vari? E i vestiti dove li metto?! Le scarpe?! Uff, questi limiti di peso non mi aggradano -.-

Lo so, lo so…a voi non interessa avete ragione^^ Parlando del capitolo…fa schifo. >.< I pomodori potrete lanciarmeli quando tornerò, mi terrò pronta :P

Avrei voluto descrivere tutto con molta più passione, invece mi è venuto fuori un raccontino piatto piatto -.- Sappiate però che questa non è tutta la storia di Dave, racconterà di come ha scoperto dei suoi genitori e di come i Woldrich hanno cercato di ucciderlo più avanti, dopo un evento in particolare (che non è il ballo, la mia amica pensava fosse quello xP)

Ci ho riflettuto tantissimo su prima di scriverlo questo capitolo, volevo che le cose quadrassero da tutti i punti di vista, anche da quello legale; l’assistente sociale ad esempio andava inserita per forza, senza che David lo sapesse però.

Le foto del battesimo di David sono molto importanti, più avanti verranno nominate di nuovo ;P

Beh che altro dire…spero inutilmente che la storia di Dave non vi abbia deluse, molte di voi ci erano già arrivate, quindi tutto sommato credo fosse un po’ scontata come cosa xD

Ah, le parole in corsivo che ci sono all’interno del capitolo sono il testo di una canzone come avrete già capito, così come il nome del titolo.

La canzone in questione è Your Guardian Angel dei The Red Jumpsuit Apparatus che a mio parere è bellissima*_* Tutti gli insulti di mio fratello su questa canzone che per lui non è altro che una nenia deprimente, non sono serviti a scoraggiarmi per niente ù_ù All’inizio nemmeno a me piaceva, ma dopo averla sentita 65 volte (così dice il contatore di I-tunes xD) ho iniziato ad adorarla** Alla fine poi diventa più rock, non è una nenia u.u

Me li sono proprio immaginati sulla spiaggia mentre scrivevo grazie a questa canzone, specie il pezzo in cui dice “Seasons are changing…” al minuto e venticinque*_*

Ah un’altra cosa, il cap 18 lo posterò al mio ritorno…scusatemi davvero, ma non sono riuscita a correggerlo come si deve e senza dovuta correzione i miei capitoli fanno ancora più schifo…Ho un casino nella mia stanza, anche adesso dovrei sistemarla e finire la valigia invece che stare al pc, ma rispondere alle vostre recensioni è molto più importante**

Ringrazio TUTTE le ragazze meravigliose che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che saranno così gentili da recensire questo che però così bello da meritare tante recensioni non è >.<

È probabile che non ci siano le risposte di chi ha recensito dopo il 6 marzo, ho fatto il possibile per rispondere a tutte, se ne manca qualcuna mi dispiace davvero tantissimo…rimedierò postandole nel capitolo 18 promesso!

Beh, vado, mi mancherete davvero tanto.. =( auguratemi di incontrare Robert Pattinson a Londra!!! xD Scherzo ovviamente^^…….forse…..vi lascio con questo dubbio amletico, alla prossima!

Bec

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia >.<

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

-Our Dreamland - Un rifugio per autori e lettori, un luogo accessibile a tutti gli amanti della scrittura (lettori e autori) e della grafica…o semplicemente…delle chiacchiere xD

Quindi ovviamente tutti sono i benvenuti ;)

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Pov Allison: -Mi piacerebbe vedere dove vivi…- Mormorai fissandolo nei suoi occhi incantatori.

 

Pov David: Avevo detto ad una ragazza di amarla, grandioso. Avevo ammesso di essere uno stupido ragazzino innamorato.

 

Non posso dirvi come si intitolerà perché nemmeno io l’ho deciso bene :P

 

 

*Risposte recensioni*

 

sbrodolina: Ciao carissima! :D Ho letto la tua stupenda recensione anche all’altro capitolo alternativo dal pov di Dave, ti ringrazio tantissimo per aver recensito sei stata carinissima*_* E tranquilla che le tue recensioni non mi stufano affatto, le adoro, non sai quanto mi rende contenta leggerle^^

Per quanto riguarda questo capitolo, non posso che commuovermi ancora (sono una piagnona lo so xD) per i tuoi bellissimi complimenti e ringraziarti per il sostegno^^

La storia di Kevin mi è venuta fuori così, volevo trovare un modo per giustificare la sua fissa per la moda e quella di alzarsi presto la mattina cantando canzoni anni 80…e quindi una sera non riuscendo a dormire mi sono immaginata per filo e per segno una sua possibile storia :P

Tu mi ringrazi perché scrivo, ma io ringrazio te perché leggi la mia storia e perché sei sempre pronta a recensirmi con parole meravigliose^^

Io scrivo come hobby, perché adoro farlo, ma sapere che riesco a trasmetterti le emozioni dei personaggi mi rende felicissima*_*

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti abbia comunicato i sentimenti di Allison e David =)

Ti ringrazio tantissimo per tutto, anche per il buon viaggio (spero lo sia xP), un bacione grande grande, Bec

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! =D Non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo, mi basta sapere che ti è piaciuto^^ Anche io ci ho messo un bel po’ a commentare i tuoi cap, la scuola in questo periodo è terribile >.< Oddio…in ogni periodo è terribile purtroppo, non vedo l’ora che arrivi l’estate :P

La cosa del “ti amo/chiamo” mi è venuta così xD Visto che si assomigliano molto e che si stavano salutando poteva essere plausibile come scusa accampata all’ultimo :P

David come hai visto dall’inizio del capitolo è piuttosto confuso al riguardo…eh i maschi sono un po’ idioti e lenti a capire xD

Per quanto riguarda Kevin…eh sì la sua storia mi è uscita veramente triste =( però del resto ognuno dei ragazzi che lavora per Johnny ha un passato triste, così come David… come ti è sembrato a proposito il suo racconto? Sarà traumatizzante non poter leggere nessun parere mentre sarò là xD Spero davvero che ti sia piaciuto**

Un bacione grandissimo tesoro, spero tornare in tempo per leggere e recensire il tuo prossimo capitolo ;) Al limite recupererò di nuovo gli arretrati :D

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec

 

 

fratwi: Prima di tutto, non devi assolutamente farti schifosamente schifo per non aver recensito ;) E secondo…non potrei mai avercela con te =) Poi se mi fai pure recensioni del genere!*_*

Ti capisco benissimo per la scuola, è davvero massacrante in questo periodo. Non vedo l’ora che arrivino le vacanze estive :D

Addirittura la mia storia è la tua preferita???Ok, basta, mi hai rovinato con questa frase, ora mi gongolerò per le prossime…48 ore…Il che significa che partirò con un sorrisone a trentadue denti da deficiente stampato in faccia xD

Sono contenta che Allison ti piaccia** Di solito le protagoniste femminili vengono sempre malviste :P Da me per prima, ho un odio profondo per Bella di Twilight ad esempio -.- Eppure quell’idiota di mia cugina ha chiamato ‘sto account con quel nome, che crudele tortura…ù_ù

David è da stuprissimo (e chissene se word mi dice che non esiste come parola, ce l’aggiungo io xP) sì, fisicamente è uguale ad un ragazzo che conosco, spiccicato u.u Lo clono e poi te ne mando una copia**

Eh sì, lui è proprio cotto di Allison anche se si fa un sacco di paturnie mentali prima di riuscire a capirlo…forse l’ho reso un po’ scemo xD

Non so davvero come rispondere a tutti i tuoi complimenti** Per me è importantissimo che i personaggi non siano piatti come tavole, ma che siano ben caratterizzati, che siano delineati psicologicamente ecco xD Con i loro pov cerco di fare il possibile. Potrà sembrarti banale, ma grazie per le tue meravigliose parole^^

La scena del “Ti amo/chiamo” l’ho improvvisata esattamente come Allison, visto che si stavano salutando poteva sembrare plausibile come scusa xP

Ti ringrazio ancora per tutto Fràà, un bacione grandissimo, Bec

 

 

pinklady1936: Ciao carissima!! :D Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto!

Eh già, Allison alla fine riesce sempre a salvarsi in corner, a differenza di me che le figuracce non riesco mai ad evitarle xD

Alla fine non hanno concluso no…ma concluderanno presto ;) Eh ehm, dicevo? xD

Farlo nel camerino sarebbe stato proprio imbarazzante sì…più che altro per la figura che avrebbero fatto se qualcuno li avesse visti xD

Ti ringrazio, spero davvero di divertirmi in Inghilterra! Soprattutto spero di cavarmela con la lingua…sarò un disastro, dovrò farmi capire a gesti mi sa :D

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec

 

 

lucyette: Ciao carissima!! =D Sono contenta che lo scorso capitolo ti abbia fatto emozionare così tanto^^ La parte del dialogo fra padre e figlia era importantissima per me, non sai quanto sia felice di essere riuscita a comunicarti qualcosa (:

Allison alla fine si è salvata all’ultimo con quel “Ti chiamo”…vorrei avere anche io una prontezza del genere per salvarmi dalle figuracce xD

Per sapere la scelta di Kevin manca ancora un po’, prima ci saranno i pov di Vicky e di Angie dove spiegheranno entrambe il loro incontro con lui ;)

Un bacione grandissimo cara, grazie mille per i complimenti, Bec

 

 

Ebbi: Ciao Debbi!! =D La storia di Kevin è molto triste sì, pensavo di non riuscire a scriverla in modo decente e di non riuscire a comunicare bene i suoi sentimenti >.< Sono contenta quindi di sapere che ti sia piaciuta e che ti abbia emozionato così tanto** Per quanto ne so il fidanzato della madre non è morto, è ancora da qualche parte in Messico…ma potrei sempre sbagliarmi ;P

Ahahahah, l’incitamento alle trovate sclerotiche-demenziali di Allie ci stava tutto! In effetti quella ragazza a volte è un po’ cretina, va perfettamente a braccetto con l’altro idiota che ha per ragazzo mi sa xD

Ti ringrazio per tutti i tuoi complimenti, sei sempre gentilissima** Spero di divertirmi e di cavarmela con l’inglese soprattutto, sarà dura, ma ce la metterò tutta, a costo di aiutarmi con i gesti per farmi capire! xD

Un bacione grande grande carissima, grazie per la recensione, Bec

 

 

Smufferina87: Ciao!!! =D Come hai visto questo mercoledì l’aggiornamento è stato puntuale ;) Purtroppo non sono riuscita a regolarizzarmi con il prossimo che tarderà di qualche giorno =( Mi dispiace tantissimo, mi metterò subito al lavoro con le risposte al mio ritorno per farvi avere il prima possibile il capitolo 18, promesso ;)

Ti ringrazio per l’avvertimento, mi porterò un’intera scorta di sciarpe e cappellini! Io sono molto freddolosa poi, già ho freddo qui, figuriamoci là, mi metterò tre felpe una sopra l’altra mi sa :D

Grazie spero proprio di divertirmi, l’unico problema sarà il farsi capire, mi sa che inizialmente parlerò a gesti xD

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!^^ Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti, sei sempre troppo gentile^^ La storia di Kevin è molto triste sì =( Per fortuna si è ripreso, non è come David, lui è riuscito a buttarsi alle spalle il passato ;)

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec

 

 

Punk936: Ciao carissima!!! :D Sono contenta che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto, ho sempre paura di rendere qualcosa o troppo sdolcinato o troppo freddo e poco credibile >.< Sono un po’ paranoica lo so xD

Allison ha fatto tenerezza anche a me mentre parlava** In quel pezzo mi sono immedesimata tantissimo in lei, anche se non avrei avuto la sua prontezza nel correggere quel “ti amo” con un “ti chiamo” xD

E Dave è un degno fidanzato cretino, come hai visto da questo capitolo aveva capito benissimo cosa gli aveva detto Allison, ma si è un po’…diciamo spaventato, non è abituato a sentirsi dire cose del genere.

Kevin ha avuto un passato molto brutto e difficile sì, però a differenza di Dave lui riesce ad andare avanti come se niente fosse, non ha rancore verso nessuno, nemmeno verso l’ex fidanzato della madre. David invece è molto rancoroso, penso si capisca che se avesse i Woldrich davanti non esiterebbe più di tanto a…vendicarsi ecco.

Mi fa piacerissimo che il discorso fra Allie e suo padre ti sia piaciuto*_* Ho cercato di non renderlo troppo inverosimile; lui era pur sempre un padre che doveva reagire male davanti alla figlia che gli stava parlando di un ragazzo xP

Ci hai visto bene.... ;) purtroppo il discorso di Allison servirà a ben poco…vedrai più avanti =)

Ci sei stata la settimana scorsa??Wow*_* Chissà che freddo però :P Io credo mi porterò solo felpe pesanti xD

Eh già, ci avevi visto giusto anche dallo spoiler ;D Avevi capito bene anche il pov di Kevin, i genitori di Dave hanno cercato di ucciderlo…anche lui non ha avuto un’infanzia molto più felice…Come ti è sembrata la sua storia? Spero ti sia comunque piaciuta =)

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione e per i complimenti, Bec

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! =D Sono contenta che il pov di Kevin ti sia piaciuto, la sua storia è veramente triste sì >.< Ora può riscattarsi comprandosi tutti i vestiti che vuole ;)

Mi sembra di capire che a te Vicky proprio non piaccia xP Più avanti sia Angie che Vicky avranno modo di farsi conoscere meglio con un loro pov ;) A me piacciono tutte e due se devo essere sincera^^

Allison ha fatto tenerezza anche a me con quel “ti amo”, poi alla fine è riuscita a cavarsela con quel “ti chiamo”, ma Dave ha capito benissimo che non era quella la vera frase ;)

Eh sì, il poveretto rimane ancora in astinenza…ma solo per poco ;)

Sono felice che il discorso di Allison con suo padre ti sia piaciuto** è stato abbastanza difficile scriverlo (:

Purtroppo non sono riuscita a revisionare il capitolo 18 e ci sarà un piccolo ritardo per quello >.< Spero comunque che questo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa :D

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione e per i complimenti, Bec

 

 

_Chiaraa: Ciao!!^^ Sono davvero contentissima che tu abbia deciso di recensirmi, fa sempre molto piacere ricevere pareri =)

Il fatto poi di essere riuscita a farti provare tantissime emozioni è per me una grande soddisfazione :D Penso sempre di non essere mai abbastanza brava da far provare qualcosa ai lettori :P

David apparentemente è un duro, ma quando è con Allison si scioglie completamente, anche se nemmeno lui lo ammette xD

I Woldrich sono stati smascherati in questo capitolo…come ti è sembrata la storia di Dave? Spero ti sia piaciuta =)

La storia di Kevin è molto triste sì, però lui è riuscito a superare molto bene il suo passato a differenza di Dave…David è più rancoroso, Kevin più positivo diciamo :P

Non sai quanto mi rende felice sapere che i miei personaggi ti piacciono così tanto*_* Addirittura li sogni la notte??** Spero non siano un incubo ;P

Ahahahahah, Allison è stata molto svelta a correggersi…io non sarei riuscita a salvarmi in corner con quella prontezza xD

Eh già sua madre è una gran rompi..-.- è proprio odiosa XD Il padre invece è più gentile, più comprensivo…apparentemente ;)

Ti assicuro che non mi rompi affatto, mi ha fatto piacerissimo leggere la tua recensione^^

Grazie mille per tutte le tue meravigliose parole, un bacione, Bec =)

 

 

rossy87: Ciao tesoro!! =D Non ti devi assolutamente preoccupare se non sei riuscita a recensire gli scorsi capitoli!! So che hai tantissimo da fare, mi basta sapere che tu continui lo stesso ad inveire contro quel cretino di Dave xD

Scherzi a parte, con questa stupenda recensione ti assicuro che hai recuperato tutte le altre ;)

Ahahahah, Kevin superstar è il sogno di ogni ragazza!Chi non vorrebbe essere svegliata dal suo canto soave?? xD

Hai ragione, Kev è un po’ perfido, già Dave è in astinenza, se poi lo provoca pure così xP

Riferirò a Dave il tuo messaggio, sarà più che contento di cedere il posto a te e di farti andare con Kev a fare shopping ;) Ma ancora non ti è arrivato??Le poste italiane fanno proprio schifo -.-

Allie innamorata è proprio scema sì xD In effetti immaginarselo vestito da soldato non serve a niente, ha ancora molto da imparare la ragazza ù_ù

Eh Dave deve avere parecchia pazienza con lei poveretto, lei lo blocca sempre nel momento clou u.u

Ti ringrazio per tutti i tuoi complimenti, sei sempre troppo gentile^^ Sono contentissima che i miei personaggi continuino a piacerti =D

La storia di Kevin mi è venuta molto triste sì…però alla fine lui è riuscito a superare il suo passato con positività, tipico di lui ;)

Sono felice che il discorso fra Allie e suo padre ti sia piaciuto, temevo di non riuscire a renderlo credibile :P

Grazie infinite per le tue meravigliose recensioni che riescono sempre a tirarmi su il morale anche quando sono nervosa, come adesso ad esempio per la partenza :P

Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec

 

 

piccolinainnamora: Ciao carissima!! =D Sono davvero contentissima che il forum ti piaccia*_* Facciamo il possibile per rendere chiunque a suo agio, ci tengo davvero tantissimo poi a conoscere meglio le mie lettrici ^^

Dave devo mandarlo per posta ad un bel po’ di persone, appena ne trovo uno lo clono e lo mando a tutte :D

Manca poco prima che Dave ed Allie vadano al sodo…non possono resistersi all’infinito ;P

Mi fa piacere che anche Kev ti piaccia =D Alla fine dovrà scegliere fra Vicky ed Angie…vedrai poi ;)

Un bacione grande grande, grazie per la recensione e i complimenti, Bec

 

 

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-Tra me e te (Rating rosso)

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- Mondi Paralleli di Emmetti

- //Mirror Silvers di eulalia_17



Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto di fallsofarc, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile e la memoria è andata xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ringrazio infine le 113 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 109 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le 23 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

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Capitolo 18
*** One only thing (Una cosa sola) ***


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Capitolo 18: One only thing (Una cosa sola)

Capitolo 18: One only thing (Una cosa sola)

 

Allison’s pov

 

 

Sentivo una piacevolissima sensazione di benessere diffondersi per tutto il corpo. Faceva freddo, ma io stavo benissimo avvolta tra quelle braccia forti e calde che mi stringevano.
Aprii le palpebre e il piccolo fascio di luce che spuntava in quel momento dall’orizzonte mi ferì gli occhi. Li fregai un po’ assonnata, mentre mi giravo ad osservare l’angelo più bello esistente sulla faccia della Terra.
Non l’avevo mai visto dormire, era qualcosa di assolutamente…divino. Era carino, decisamente molto carino. Quando dormiva, senza quella sua aria arrogante dipinta in volto e senza il suo solito ghigno strafottente, faceva quasi tenerezza. Aveva i lineamenti rilassati e un’espressione beata, come quella di un bambino. Lo stesso bambino allegro e vivace che ricordavo di aver visto in quella foto di cinque anni prima.
Era proprio una visione: le labbra perfette e sottili appena dischiuse, i capelli biondi spettinati che imprigionavano qualche granello di sabbia e la fronte in parte coperta dal suo braccio sinistro, mentre quello destro mi stringeva saldamente a sé. Mi ritrovai a fissare le sue palpebre come ipnotizzata, desiderando che si aprissero e che mostrassero i tesori preziosi che nascondevano: i suoi occhi.
Appoggiai la testa sul suo petto che si alzava ed abbassava lentamente; il battito del cuore era calmo e regolare, così come il ritmo del suo respiro il cui suono arrivava appena alle mie orecchie. Inspirai profondamente per sentire appieno quel profumo buonissimo che ormai aveva completamente condizionato anche il mio.
Diedi una rapida occhiata al sole che stava albeggiando. Era stupendo, non capivo perché tutti parlassero sempre del tramonto e non dell’alba che era altrettanto bella e romantica.
Fu come svegliarsi da un sogno nel momento in cui mi resi conto di aver passato la notte lì: i lineamenti mi si irrigidirono e mi alzai di scatto fissando il mare davanti a me con occhi sgranati. Oh Santo Cielo i miei genitori di sicuro stavano morendo dalla preoccupazione!
Presi il cellulare e lo accesi in fretta per vedere subito se vi era qualche messaggio.
Mi arrivarono immediatamente le 45 chiamate di mia madre e due messaggi; uno suo e uno di Angela. Scartai subito quello di mia madre che diceva solamente di chiamarla che era preoccupata e che mio padre stava dando di matto, e lessi quello di Angie.

 

Lily dove sei?Ti ho coperto con tua madre e le ho detto che dormivi qua, ma sono preoccupata…

Sei con David?Rispondimi appena puoi ti prego, Angie.

 

Sospirai, facendomi un piccolo appunto mentale: dovevo farle un mega regalo per ringraziarla.

 

Angie stai tranquilla, sono con David sì.

Grazie per avermi coperto, ti meriti una mega coppa di gelato! :)

Ti chiamo più tardi, ti voglio bene, un bacione, Lily

 

Mi sdraiai ancora sulla sabbia, accoccolandomi di nuovo fra le braccia di David e approfittando di ogni singolo secondo che passava per guardarlo mentre dormiva. Erano le cinque del mattino e a scuola ci sarei dovuta andare alle otto; avevo tempo.

Non mi aspettavo una risposta di Angela a quell’ora eppure arrivò:

 

Oh grazie al cielo!Ma perché mi rispondi solo adesso?!Ero preoccupatissima >.<

Cosa avete fatto tutta la notte, eh? ;) l’avete fatto vero?Come è stato?E non tralasciare i dettagli.

 

Alzai gli occhi al cielo sospirando. Mi sarebbe piaciuto aver avuto qualcosa da raccontare ad Angie, ma non era successo niente di quello che pensava…purtroppo.

 

Mi dispiace deluderti tesoro, ma ci siamo semplicemente addormentati in spiaggia, non abbiamo fatto niente di quello che il tuo cervellino malato pensa :P Ti spiegherò meglio più tardi…

 

E la sua risposta, scritta in meno di trenta secondi fu:

 

Quindi vieni a scuola oggi?Non stai con lui? ;D

 

Ci pensai su…La scuola. Ma sì, cosa me ne fregava di fare presenza? Niente. Tanto potevo anche permettermela un’altra assenza. Sorrisi come una cretina mentre le rispondevo.

 

No, non aspettarmi =D ho altri progetti ;)

 

Mi sdraiai di nuovo continuando a sorridere mentre leggevo la sua ultima risposta.

 

Immagino xD poi mi racconterai tutto, eh?Buona giornata, divertiti!

 

Senza volerlo, finii per riaddormentarmi e mi risvegliai solamente alle otto meno dieci.

Mi alzai con calma stiracchiandomi e sbadigliando mentre con la coda dell’occhio notai che David ancora dormiva.

Mi passai in fretta le dita fra i capelli per ravviarli e togliere i granelli rimasti incastrati, prima di farmi balenare in testa un piccolo scherzetto. Avrei voluto svegliarlo con un bacio, ma farlo irritare era più divertente!

Lo presi per le spalle e lo scossi nervosa.

-Dave muoviti, sveglia che sono in ritardo!-

Protestò borbottando qualcosa di incomprensibile e incominciò a sfregarsi gli occhi assonnato.

-Che c’è?- Cantilenò con voce impastata dal sonno mentre si passava una mano fra i capelli stranito. Sembrava un pochino disorientato, come me appena svegliata del resto. 

-Devo andare a scuola, alzati su!- Lo scossi di nuovo facendolo innervosire parecchio. Quando poi gli avrei detto che a scuola non avevo intenzione di andarci probabilmente si sarebbe incavolato un po’…

-Ehi calma, cos’è questo modo di svegliare poi?!- Mise il broncio ed incrociò le braccia al petto con quell’aria da sonnambulo ancora sul volto.

Ridacchiai. Come immaginavo il signorino era proprio intrattabile la mattina.

-Scusa bell’addormentato, cosa volevi il bacino?- Domandai maliziosa aggrottando il sopracciglio.

-Sarebbe stato meglio…rimpiango quasi le canzoni degli Wham…- Arricciò il naso facendomi ridere di gusto.

-Cosa? - Chiesi divertita prima di avvicinarmi a lui e di baciarlo.

Lui ricambiò il bacio con trasporto, portando subito la mano sulla mia schiena per trattenermi. Bastò sentire quella per farmi rabbrividire tutta…e per farmi prendere una decisione importante, forse una delle più importanti della mia vita.

Non mi pentivo assolutamente della mia scelta di bigiare: al diavolo la scuola, potevo anche saltarla per un altro giorno, di certo non sarebbe crollata!

Mi staccai un attimo da lui facendolo sbuffare infastidito. Gli sorrisi a due centimetri dal suo viso.

-Mi piacerebbe vedere dove vivi…- Mormorai fissandolo nei suoi occhi incantatori.

Lui li sgranò sorpreso, sbattendo più volte le palpebre prima di rispondere serio.

-Perché?-

Non c’era un motivo preciso…o meglio c’era, ma non ne ero del tutto sicura nemmeno io di quello che stavo per fare.

-Non lo so…ci tengo e basta.-

-Ma non dovevi andare a scuola?- Mi guardò di sbieco in modo accusatorio.

Ridacchiai. –Ho cambiato idea.- Mentii continuando a sorridere maliziosa.

Ci pensò un po’ su prima di rispondere con un: -Ok, andiamo.- Ed il suo solito sorrisetto stampato in faccia.

Dopo aver preso la metropolitana e vari bus, arrivammo davanti ad una villa chiamata “Villa Hernandéz”. Non l’avevo mai vista, probabilmente perché non ero mai andata in quella zona periferica della città.

All’ingresso, poco dopo il cancello principale, c’erano due uomini robusti vestiti di nero che mi fissarono per un bel po’.

Un cenno di David fu sufficiente a far distogliere loro lo sguardo.

-Johnny è arrivato?- Lo sentii chiedere con urgenza all’uomo più basso a destra.

-No, non ancora.- Rispose quello, prima di guardarmi languidamente. –Nottata interessante, eh?- Aggiunse facendo un cenno verso di me.

-Già.- La voce di David secca e tagliente bastò a far capire all’uomo di non azzardarsi a dire altro. -Fammi un favore, se vedi Kevin digli che sono in compagnia.- Mi indicò con la mano, facendo sghignazzare entrambi gli uomini.

-Ma certo.- Mi sorrise nuovamente viscido, facendomi venire la pelle d’oca dal disgusto.

Riuscii così ad entrare senza problemi nell’immenso salone della villa. Assomigliava vagamente a quella di Tom, più o meno l’arredamento e gli spazi erano gli stessi.

David mi prese per mano e mi portò in un lungo corridoio laterale. C’erano porte ovunque, sembrava una specie di…dormitorio o albergo.

Arrivati ad una porta abbastanza in fondo si bloccò e mimò teatralmente un gesto da gentleman.

-Prego, da questa parte.- Sghignazzò aprendo la porta.

La camera era piuttosto piccola, ma molto luminosa per via della grande finestra che accoglieva subito chiunque entrasse con i raggi del sole. Vi erano due letti al centro della stanza, divisi da un ampio comodino. Di fronte al letto c’era una specie di comò, affiancato dalla scrivania e da un armadio piuttosto antico che stonava di molto con il resto dell’arredamento. Vicino ad uno dei due letti c’era una porta chiusa che supposi fosse il bagno. E a contornare il tutto…sorrisi. Era pieno di vestiti, calzini, scarpe e oggetti vari in giro per la stanza, persino per terra. Disordinati i signorini.

-Questo è Kevin…- Protestò poggiando le mani sui fianchi.

Risi. –Certo e immagino che tu non abbia contribuito proprio per niente, eh?-

-Immagini bene.- Confermò con una finta smorfia altezzosa.

Camminai lentamente fino alla finestra, prima di girarmi verso di lui e chiedere un po’ a disagio. –Qual è il tuo letto?-

Deglutì cercando comunque di sembrare a suo agio. –Quello.- Indicò quello di sinistra più lontano dalla porta del bagno.

Mi avvicinai al letto e lo osservai per un po’, prima di rivolgermi nuovamente a Dave con un sorriso imbarazzato. 

-Posso?- Chiesi titubante increspando poi le labbra.

-Certo.- Scrollò le spalle con indifferenza.

Mi ci sedetti sopra, appoggiando poi la testa sul suo cuscino che sapeva di lui, del suo shampoo. Il pensiero che lui ogni notte dormisse lì mi eccitava da morire…magari senza maglietta, solo in boxer…

Mi alzai di scatto rossa in volto, stavo diventando più pervertita di lui porca miseria!

Non riuscii a pensare ad altro perché la mia rete di pensieri fu interrotta da un suo bacio che arrivò fulmineo, senza che nemmeno me ne accorgessi.

Finimmo sul letto ed il suo iniziare a giocare con la mia lingua bastò a mandare il mio cervello in vacanza alle Hawaii.

Mi tolse la maglietta in un attimo, che volò subito per terra in mezzo alle altre cose.

-Perché sei voluta venire qui?- Mi chiese ansimante tra un bacio e l’altro.

Ricambiai i suoi baci, succhiando le sue labbra e la sua lingua avidamente, mentre le mie mani corsero sui lembi della sua di maglietta. Alzò le braccia staccandosi un attimo da me per permettermi di sfilargliela meglio, prima di rituffarsi sulle mie labbra.

-Io…voglio…- Riuscii a boccheggiare non appena la sua lingua mi permise di respirare. Lo fermai un attimo poggiandogli le mani sul petto per scostarlo, gesto che mi costò un’immensa forza di volontà.

-Allie, perché cazzo fai così?!- Sbraitò seccato allontanandosi e mettendosi a sedere. –Prima mi provochi, poi mi blocchi…non sono un robot, sai com’è non puoi pretendere che io ogni volta…-

-Stai un attimo zitto!- Lo rimproverai spostandomi i capelli nervosa e roteando gli occhi per la stanza. Mi guardò confuso per un po’, in attesa di sentirmi parlare.

Si era allontanato troppo per i miei gusti però…lo ripresi per le spalle e mi avvicinai a lui con il volto.

-Io voglio fare l’amore con te…- Sussurrai fissandolo negli occhi. Nel momento esatto in cui lo dissi, sentii una forte fitta nel ventre, a conferma di quella frase. L’avevo detto. Le guance mi si incendiarono, ma io non mossi di un millimetro lo sguardo.

Spalancò occhi e bocca completamente spiazzato e la sua espressione mi fece scappare un risolino. –Ti sembra strano?- Chiesi continuando a guardarlo in quegli smeraldi.

Scosse la testa per cercare di riprendersi, ma ancora sembrava quasi sotto shock.

-No..cioè…cazzo, ma dici sul serio?Non è una presa in giro?Cioè, te la senti davvero, non è che poi…-

Che carino che era quando balbettava! Sorrisi imitando il suo solito ghigno beffeggiatore.

-Ne sono sicura.- Lo baciai a stampo staccandomi subito. –Ti amo.- Ripetei baciandolo di nuovo e spingendolo sul letto per farlo sdraiare bene.

Le sue mani corsero svelte sulla mia vita, stringendole in una presa ferrea che mi fece ansimare. Sorrisi sulle sue labbra, accarezzandogli i capelli con la mano e attirando ancora di più a me il suo viso.

L’avevo capito da subito, dalla prima volta che mi aveva baciato che sarebbe stato lui quello giusto, quello che mi faceva provare una miriade di emozioni solo sfiorandomi con lo sguardo.

Fece risalire la sua mano destra per la pancia, portandola poi sulla schiena per sganciare in un attimo il reggiseno che cadde sul suo letto con un tonfo sordo.

Ignorai l’imbarazzo improvviso che mi colse ed evitai di coprirmi, concentrandomi solo ed esclusivamente sulla voglia che avevo di lui…

Ribaltò la posizione, forse avvertendo il mio nervosismo, mettendosi sopra di me e guardandomi con una leggera punta di ironia negli occhi.

-Ne sei davvero sicura?- Sembrava quasi un tono di sfida il suo.

Stavo per rispondergli a modo, ma mi bastò vedere con quanta brama e desiderio i suoi occhi verdi mi stavano esaminando per farmi zittire. Come un drogato che guarda l’eroina…

-Sì.- Risposi con il poco di voce che mi restava, attirandolo nuovamente a me per baciarlo con foga.

Si staccò dalla bocca per passare all’orecchio, che incominciò a tormentare con la lingua. Mi lasciai scappare un piccolo gemito che proprio non riuscii a controllare, prima di avvinghiarmi a lui con le mani e le gambe.

Iniziai a baciare e leccare il suo collo e la sua spalla, impazzendo completamente nell’assaporare il buonissimo sapore della sua pelle.

Lo sentii rabbrividire non appena gli accarezzai gli addominali con lenti e circolari movimenti delle mani, sembrava bastare quel mio gesto per stuzzicarlo...

Dal mio orecchio si spostò anche lui sul mio collo, cominciando a mordicchiarlo e a baciarlo, facendomi letteralmente morire dalla voglia di sentirlo dentro di me, di colmare quella voragine che sentivo poco più in basso dello stomaco.

Sembravo una stufetta calda: dentro mi stavo incendiando, soprattutto nel basso ventre sentivo come un qualcosa che mi stava divorando e che mi faceva desiderare un contatto più diretto con lui.

Sentivo premere la sua eccitazione sul mio addome e mi strinsi a lui ancora più bramosa. Le mie labbra si incurvarono inconsapevolmente in un sorriso, ero io ad eccitarlo così tanto? Era per me che il suo cuore batteva così forte?

Scese ancora più in basso, fino al seno, stuzzicando il capezzolo con la lingua e facendomi quasi vedere le stelle. Mi morsi le labbra con tutta la forza di cui ero capace, per impedirmi di urlare: non volevo che chiunque ci fosse in quella specie di casa mi sentisse.

Ormai non ero più padrona del mio corpo; reagiva solo in base a quello che faceva lui.

Si rialzò solo per depositarmi un’altra scia di baci sul collo, ancora, ancora e ancora…ed io non riuscivo a smetterla di respirare affannosamente, quasi stavo per mettermi ad implorarlo di smetterla con quella lenta e piacevole tortura e di andare avanti…

Mi morse piano la spalla, facendomi emettere un gemito a metà fra il piacere e la protesta.

Con una mano mi cinse la schiena, stringendomi a sé, con l’altra afferrò il mio seno destro, chiudendola intorno a coppa.

Sorrisi come una scema, sospirando per il piacere che mi stava facendo provare ed eccitata al massimo, mi inarcai ancora di più contro quel rigonfiamento dei suoi pantaloni.

Le mie mani si mossero da sole, fino ad arrivare alla cintura dei suoi jeans che slacciai frenetica insieme a bottoni e cerniera. Non ero più nervosa, non ero più ansiosa, tutto quanto era stato sostituito dal vortice di emozioni in cui mi stava trascinando.

Anche lui, forse arrivato al limite, corse subito alla chiusura dei miei pantaloni che tolse di mezzo in metà del tempo che impiegai io per togliere i suoi.

Quando si sfilò i boxer e le mie mutandine, feci un respiro profondo. Ok, ero pronta. Non lo avrei fermato, non mi sarei fermata. Lo volevo, volevo sentirlo dentro di me, volevo che fossimo una cosa sola.

-Ti farà un po’ male all’inizio.- Soffiò a due centimetri dal mio viso mordendosi poi le labbra.

Furono i suoi occhi profondi e quel gesto così accidentalmente dolce a darmi coraggio.

Annuii decisa, avvicinandomi il più possibile a lui. –Non importa.- Cercai di metterci tutto l’amore possibile nel mio sguardo, non avevo più la voce per dire nient’altro, il poco fiato che mi era rimasto l’avevo utilizzato per quell’ultima frase.  

Aprì le mie gambe, sistemandosi bene fra di esse. Entrò in me piano, al primo colpo, senza nessuna complicazione ed avvertì subito un dolore fortissimo propagarsi dal basso per tutto il corpo.

Fu come sentire uno squarcio; morsi le labbra con i denti per impedirmi di urlare. Maledizione, sapevo era doloroso, ma non immaginavo facesse così male…

Quel minuscolo dolorino sul labbro, sembrava attenuare di pochissimo l’altro dovuto alla sua presenza…al suo essere dentro di me.

Mi strinsi ancora di più a lui, conficcando involontariamente le unghie sulla sua schiena e affondando il mio viso sulla sua spalla, per impedirgli di sentire alcuni miei piccoli gemiti di dolore. Non volevo che lui mi sentisse, non volevo fargli sapere che mi faceva male…

Bastò quel qualcosa sussurrato dalle sue bellissime labbra a far attenuare il dolore, a farlo quasi sparire:

-Ti amo.-

Spalancai occhi e bocca sorpresa e il cuore mancò un battito. L’aveva detto.

Le labbra da aperte e incredule, si chiusero lentamente in un sorriso gioioso. Quella era la cosa più bella che potesse dirmi…

Le mie difese crollarono completamente, come se un bambino dispettoso avesse preso a calci un muro di sabbia che avevo costruito con tanta cura; non riuscii più ad impedirmi di straripare, di lasciar scendere tutte le lacrime che avevo trattenuto prima per il male. Non sapevo se stavano scendendo per la gioia o per il dolore, ma non mi importava.

Il dolore che inizialmente avevo sentito stava diminuendo, pian piano stava facendo posto ad altro, a qualcosa di molto più piacevole che sentivo muoversi dentro di me a ritmo prima lento e poi sempre più veloce.

Un altro sorriso rischiarò il mio volto, in contrasto con le lacrime che continuavano a bagnare le mie guance.

-Anch’io.- Dissi con voce flebile e rotta dal pianto, mentre inclinavo la testa indietro, perdendomi completamente in quelle sensazioni bellissime che stavo provando.

La mia prima volta…con lui. Non mi importava che non fosse stata come quelle dei film, in genere romantiche e speciali: per me lo era. 

La più importante esperienza della mia vita, il ricordo più prezioso e bello che avrei custodito per sempre nel mio cuore…

Uscì lentamente da me e una consapevolezza mi colse quando lo vidi accasciarsi vicino a me affannato: ero sua. E lo sarei sempre stata, eravamo una cosa sola. Con quel pensiero mi lasciai cullare fra le sue braccia, addormentandomi esausta e felice.

 

 

David’s pov

 

Si era addormentata da un po’ e vederla dormire così beata e tranquilla mi faceva sentire una serie di emozioni che non avrei mai pensato di provare. Era così…bella e rilassata. Sembrava completamente indifesa fra le mie braccia, completamente a suo agio.

Era mia. Le labbra si distesero automaticamente in un sorriso. Mia. Non di quel viscido verme cerebroleso di Mark, né di nessun altro. La mia Allie. Quasi non riuscivo a crederci; che avevo fatto di bene per meritarmi lei? Niente. Eppure lei c’era…

Mi sentivo…leggero, come se non avessi niente a cui pensare, come se fossi andato e tornato dal Paradiso…anzi, ci ero ancora in Paradiso. Non avevo mai provato niente del genere per nessuna ragazza, per la prima volta in vita mia avevo fatto l’amore e non sesso; riuscivo a capire la differenza ora.

Non sapevo nemmeno io da dove diavolo mi erano uscite quelle due paroline che le avevo detto…se mi avesse chiesto di ripeterle probabilmente non sarei riuscito a dirle di nuovo. Forse era l’orgoglio che mi bloccava…

Erano comunque uscite spontaneamente, completamente incontrollate.

Avevo detto ad una ragazza di amarla, grandioso. Avevo ammesso di essere uno stupido ragazzino innamorato.

Era strano quello che provavo; se da una parte ero al settimo cielo avendola tra le mie braccia, dall’altra mi sentivo debole per aver detto ad una ragazza quello che provavo per lei. Insomma, fin dai tempi più antichi le storie d’amore portavano quasi sempre e inevitabilmente alla brutta fine di uno dei due innamorati. Tolto le fiabe, a cui non credevo assolutamente. Sentivo che mi sarei messo solo nei casini stando con lei, ma non mi importava, perché volevo lei… Nessun’altra.

Sbuffai; cazzo, mi facevo più seghe mentali di una ragazza, quanto diavolo ero incoerente e noioso?! Al diavolo tutto, con lei stavo bene e niente mi avrebbe allontanato dalla mia fonte di gioia.

Mi girai verso di lei e con la mano seguii i contorni del suo viso rilassato.

Quando le mie dita si posarono sulle sue labbra, la bocca si dischiuse permettendomi di sentire il suo respiro caldo sulla pelle.

Si stiracchiò un attimo, prima di sbattere più volte gli occhi con un sorriso radioso dipinto su quelle meravigliose labbra carnose.

-Ciao.- Mormorò sfregandosi gli occhi.

-Ciao.- Risposi divertito, esaminando incantato ogni suo singolo movimento. 

Rimanemmo per qualche minuto così: a guardarci l’un l’altro senza dire niente, parlare avrebbe solo rovinato l’atmosfera.

D’un tratto la porta si aprì, facendoci entrambi balzare seduti per lo spavento.

-Oh.- Uno stupito Kevin ci esaminò più del dovuto. –Scusate.- Sorrise imbambolato, senza accennare minimamente ad andarsene.

Allison arrossì a disagio coprendosi bene con il lenzuolo mentre io…stavo seriamente progettando di far fuori il mio migliore amico.

Lo osservai per un po’, sperando che il suo cervellino bacato ci arrivasse al fatto che doveva andarsene. Speranza vana ovviamente.

-Era ora, che bello, finalmente avete fatto sesso, è fantastico!- Incominciò entusiasta a dimenarsi per la stanza tutto trafelato, cercando poi qualcosa nei cassetti.

-Kevin…- Speravo che capisse che stavo per perdere la pazienza.

-Mi aveva detto Taylor che eri in compagnia, quasi non gli ho creduto, mi son detto: “vuoi vedere che i due piccioncini finalmente si sono decisi?” e così sono venuto a controllare di persona!- Continuò, mentre lanciava fuori i suoi vestiti dai cassetti, ma che diavolo stava cercando poi?!

-Kevin…non ti è minimamente passato in testa il fatto che non volessimo essere disturbati?- Dissi fra i denti, appoggiando esasperato una mano alla fronte.

-Ti dirò, no.- Non si degnò nemmeno di guardarmi mentre rispondeva.

Calma…calma…calma…

Mi girai a guardare Allison che sembrava stesse per scoppiare a ridere per tutta quella situazione. Se lei si stava divertendo, io mi stavo seriamente incazzando.

-Che succede?- Chiese un’altra voce che stava entrando in quel momento dalla porta. Fantastico. Cos’era, una riunione? Ma sì, tutti in camera mia a commentare l’accaduto…

-Oh Kim!Non immaginerai mai che cosa è successo!- Kevin iniziò a saltellare sul posto entusiasta, mentre Kim ci squadrava aggrottando la fronte. Avevo la netta sensazione che avesse già immaginato che cosa fosse successo.

-Dunque, sono entrambi nudi nel letto…hai ragione Kev, è così difficile immaginarlo!- Ridacchiò quella cretina di Kimberly dandogli corda.

-Hanno fatto sesso, non è fantastico?!- Il mio migliore amico annunciava la cosa come se fosse di importanza mondiale. Per fortuna Kim era più matura e se ne sarebbe andata trascinandosi dietro l’idiota numero uno della situazione…

-Oh mio Dio, sì!Ma era ora!- Contrariamente a quanto potessi pensare, Kim congiunse le mani girandosi a guardarci elettrizzata. Oddio no, pure lei… -Magari la smetterà di essere acido ora che ha sfogato i nervi con una sana scopata.-

La fulminai con lo sguardo. –Divertente…- Mugugnai.

-Speriamo!- Trillò Kevin facendomi fluire parecchio il sangue al cervello per la rabbia. Ma che diamine, si erano messi d’accordo contro di me?!

-Scusate, ma da quand’è che la mia vita sessuale è affar vostro?- Sibilai infastidito massaggiandomi le tempie per calmarmi.

-Ma come?Siamo amici, a noi queste cose le devi dire!- Mi rimproverò Kevin agitando l’indice come se stesse sgridando un bambino.

-Infatti!- Di sicuro Kim stava assecondando Kevin solo per farmi incazzare e il lampo di puro divertimento che vidi nei suoi occhi ne era la conferma.

-Dobbiamo immortalare l’evento!- Enunciò Kev tirando fuori la sua stupida macchina fotografica. Pure!

Li ammazzo…li ammazzo!

-Dì tesoro, quanto è durato con te?- Domandò Kim con una finta vocetta innocente ad Allison che continuava a sorridere divertita da tutta quella circostanza.

Stavo per scoppiare, mancava poco che li prendessi a calci, a quanto pare a sfottermi era diventato un passatempo piacevole per i miei migliori amici

-Ok, state esagerando uscite da questa camera se non volete che vi cacci io a suon di calci.-

Mi infilai svelto i boxer, pronto a scendere dal letto per fargliela pagare a quegli stronzi.

-Ma avete usato il preservativo?- Chiese Kevin mentre scattava una foto con la sua polaroid.

Al limite dell’esasperazione afferrai svelto anche i pantaloni, infilandomeli di corsa e cercando di non far caso all’istinto omicida che mi stava cogliendo.

-Oddio, ci pensi che carino se nascesse un David junior?Io sarei la zia Kim!- Cantilenò sognante quell’oca giuliva della mia migliore amica.

-Ed io lo zio Kevin!- La assecondò l’altro idiota.

Una volta vestito, scesi definitivamente dal letto prendendo per un braccio l’uno e l’altra e trascinandoli a forza verso la porta.

-Fuori!Ora!- Sbraitai furente mentre loro continuavano ad inveire.

Kim uscì rassegnata quasi subito, Kevin invece preferì continuare a giocare a “Fai saltare i nervi a David”.

-Allison tesoro- Incominciò sorpreso, aggrappandosi alla porta per evitare di essere sbattuto fuori. Bene, sentiamo che aveva da dire il cretino numero uno… –Hai un seno più grande di quanto immaginassi…- Aggrottò la fronte esaminando il lenzuolo che la mia ragazza stava stringendo fra le mani. Lei la prese sul ridere, io no.

La mia presa sul braccio di Kev si fece accidentalmente molto più stretta, tanto da far distendere il suo viso in una smorfia di dolore accompagnata da un:

-Ah!Ah!Dave, Dave!Era una constatazione amichevole!-

-Ma davvero?- Replicai con un tono di voce pungente senza mollare la presa.

Migliore amico o no, il fatto che qualcuno facesse commenti sul seno della mia ragazza, non mi riempiva certo di entusiasmo.

-Scherzavo!- Protestò di nuovo cercando di divincolarsi.

-Scherzavi su cosa?Sul fatto che il seno della mia ragazza fosse più grande di quanto immaginassi?- Piegai il sopracciglio, con un sorriso omicida dipinto in volto. –Devi averlo esaminato bene per affermare una cosa del genere…-

La sua bocca si distese in un sorrisino tirato di scuse, che mi fece increspare le labbra rassegnato.

-Esci di qui va, idiota…- Borbottai spingendolo di nuovo verso l’uscita.

Una volta chiusa la porta sospirai: finalmente quella ridicola riunione in camera mia si era sciolta.

La porta si aprì di nuovo di scatto proprio nell’attimo in cui stavo tornando nel letto.

Fulminai Kevin con uno sguardo assassino facendolo sghignazzare.

-Scusate per il disturbo di prima.- Disse con un sorriso malizioso dipinto sul volto prima di uscire di nuovo.

-Che branco di idioti…- Mormorai sedendomi sul letto.

-Io li trovo adorabili.- Constatò lei con un sorrisetto sulle labbra prima di abbracciarmi da dietro. Bastò quel contatto a far scemare tutta la rabbia per quei deficienti. Sentire il suo petto a contatto con la mia schiena, i baci che iniziò a darmi sul collo…

-Senti se Kim e Kevin sono andati, dici che ci rimane un altro po’ di tempo?- Domandò maliziosa.

-Direi proprio di sì.- Mi girai svelto baciandola e togliendomi già da subito quei fastidiosi indumenti che ero stato costretto ad indossare per due cretini che avevo già dimenticato…

 

 

*To be continued..*

 

Oddio, oddio, oddio….orroreeeeee xD Questo capitolo non ho avuto il coraggio di rileggerlo, è osceno lo so…di sicuro uno schifo in confronto a come ve lo immaginavate…>.< Mi dispiace tantissimo, questo capitolo l’ho scritto qualche tempo fa e non sono più riuscita a correggerlo, per me è stata già un’impresa scriverlo :P Non sono tagliata per scrivere…queste scene ecco xD Ce l’ho messa tutta però…>.< Sono un po’ migliorata –credo- scrivendo l’altra storia, spero che lì sia descritto meglio il rating un pelino più alto xP

Chiedo ancora scusa per il ritardo, ma riprendere la scuola è stato traumatizzante, i prof sono stati così…carini a riempirci già di verifiche in questa settimana -.- avrei preferito restare in Inghilterra a studiare xD

Da adesso in poi gli aggiornamenti torneranno ad essere ogni mercoledì per questa storia e ogni venerdì per l’altra =)

Comunque, sorvolando sulla bruttezza di questo capitolo -che non so come ho avuto il coraggio di pubblicare-, nel prossimo le cose precipiteranno di nuovo e stavolta in maniera drastica =( eeeeh purtroppo le belle cose finiscono, i prossimi capitoli però sono quelli che preferisco, forse perché sono sadica e mi piacciono i capitoli tristi chissà xD

Vi anticipo che avrete da odiare un bel po’ “l’ex” e il padre di Allison…u.u

Detto questo, in Inghilterra è andato tutto benissimo, mi connettevo ogni giorno dal college per leggere le vostre meravigliose recensioni, siete sempre troppo buone a farmi tutti questi complimenti :D

Alla fine son dovuta rientrare un giorno prima senza poter vedere Londra però, per colpa di quel caaavolo di sciopero della British Airways -.- Quindi son sempre rimasta in una piccola città, ma è stata comunque una bella esperienza =D

Sono contenta di sapere che alla fine la storia di Dave non vi abbia deluse, è un sollievo grandissimo per me =) La conoscerete meglio più avanti comunque ;)

Detto questo vi mando un mega bacione e vi ringrazio ancora per tutto il vostro sostegno, siete meravigliose davvero :D

Bye, Bec =)

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 19 :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Allison’s pov: -So chi è lui.-

Una frase apparentemente illogica. Poteva parlare anche di qualcun altro, non necessariamente di David…

Deglutii. –Lui chi?- Avevo troppa paura di conoscere già la risposta.

-David…Woldrich.- Cantilenò con una pura nota sadica di divertimento nella voce.

 

David’s pov: Sospirò sedendosi sul suo letto con aria affranta. –Problemi con Allison, vero?-

Resistetti all’impulso di urlargli contro adirato. Non sopportavo che qualcuno si facesse gli affari miei, nemmeno se quel qualcuno fosse il mio migliore amico.

-Dave se non me ne parli non ti posso aiutare…-

Aggrottai la fronte. –Ma io non voglio il tuo aiuto.- Ribattei con un tono saccente, come se la cosa fosse stata ovvia.

Si intitolerà The Blackmail (Il ricatto) – tra l’altro mi sembra pure il nome di un film xD

 

 

*Risposte recensioni capitolo 16*

 

lilyjuve:  Ciao Lily!!! =D Sono contenta che alla fine la storia di Kev ti sia piaciuta e non ti abbia delusa =D Eh già, alla fine viene spiegato il perché di tutte le sue fisse :P

Hai ragione effettivamente, a Vicky viene dato più spazio ora come ora, ma nel pov di Angela verrà raccontato anche del suo incontro con Kevin ;)

Kevic è carinissimo come nome per la coppia, non ci avevo minimamente pensato*_*

Mi fa piacere che anche la scena del “Ti amo” ti sia piaciuta** Uahahaahah sisi, guardavo OC e la scena del “grazie” di Ryan è insuperabile, non riuscivo a smettere di ridere la prima volta che l’ho vista xD

Per me è un onore grandissimo che Dave e Lily siano paragonati a Ryan e Marissa, io li adoro alla follia*_* Beh, Luke era mooolto più simpatico di Mark, alla fine diventava bravo, Mark resta stronzo -.-

Grazie mille per la recensione tesoro, un bacione grande, Bec ;)

 

Alexis_edina: Ciao Alexis!!! =D Sono contenta che il pezzo nel camerino ti sia piaciuto, come ho già detto scrivere quei pezzi è abbastanza difficile per me, mi sembra sempre di descriverli troppo banalmente >.< Sono contenta che per te non sia stato così =)

Il padre di Allison lo adoro alla follia, si renderà un po’ antipatico nei prossimi capitoli, ma farà solo il suo dovere di padre ;)

La storia di Kevin è molto triste sì =( Così come quella di Dave >.< Come ti è sembrata? Spero non ti abbia delusa =)

Un bacione grande carissima, grazie per la recensione, Bec (:

 

 

*Risposte recensioni capitolo 17*

 

sbrodolina: Ciao carissima!! =D Non mi stancherò mai di dire che sei troppo buona a farmi tutti questi complimenti**

Oddio, davvero il capitolo ti ha emozionato così tanto da farti piangere??*_* Non so davvero cosa dire, tu riesci sempre a stupirmi con le tue recensioni, ti ringrazio infinitamente =)

Sarò ripetitiva, ma rispondere a recensioni stupende come la tua mi mette sempre in difficoltà :P

Spero che questo capitoletto basti come ringraziamento >.< Anche se meritereste di trovar già pubblicata tutta la storia voi che siete sempre così meravigliose da commentare =D

Sono contentissima di sapere che la storia di Dave ti abbia preso così tanto, anche a me inizialmente sembrava strano pensarlo con un altro nome >.< Alla fine il suo vero nome non è David, si fa chiamare così perché ormai ci è abituato :P

Ti assicuro che non è affatto stancante per me leggere le tue recensioni, le leggo volentierissimo e ogni volta trattengo il respiro ansiosa** molte volte, mentre leggo le recensioni, temo sempre qualche critica e vedere che tu scrivi sempre tutti quei magnifici complimenti mi riempie di gioia** GRAZIE davvero =D

Sono recensioni come la tua che mi motivano a scrivere, quindi sono io a doverti ringraziare (:

Un bacione grandissimo cara, ti ringrazio ancora infinitamente per tutto, Bec :D

 

camii: Ciao camii!!! :D Sono contentissima di sapere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto nonostante il cedimento finale di Allison** Mentre scrivevo mi è sembrato di averla resa un po’ troppo…piagnona xD Però poi rileggendo mi è sembrato che tutto sommato il pianto ci stava :P

Qua David si è riscattato rispondendo a quel “Ti amo”, anche se l’ha detto in modo spontaneo, senza pensarci. Infatti quando poi ci pensa su, quasi si pente di averlo detto…;) È innamorato, ma odia ammetterlo, specie agli altri. Come hai detto tu fa parte del suo carattere, non è facile per lui esprimere i propri sentimenti :P

Il resto della sua storia sarà nei prossimi capitoli, racconterà passo per passo come è scappato ;)

Il loro incontro sulla spiaggia inizialmente non era programmato xP Poi mi è venuta in mente l’idea di Vicky per farli incontrare, Dave era troppo orgoglioso per chiamare Allison da solo senza l’aiuto di un terzo xD

Mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto per questo capitolo, ma questi giorni sono stati davvero pesanti >.<

Alla fine Londra non son riuscita a vederla purtroppo xD Però mi son divertita tantissimo lo stesso dai :D

Un bacione grande carissima, grazie per la recensione, Bec (:

 

 

lucyette: Ciao carissima!! =D Mi fa piacerissimo che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto^^

La storia di Dave alla fine è venuta fuori, ma ancora ci sono altri dettagli da svelare ;)

In questo cap c’è stata anche la sua dichiarazione, anche se poi scemo com’è si è pentito di averlo detto ù_ù Però è da capire, è fatto così di carattere, non riesce bene ad esprimere i suoi sentimenti :P

Alla fine l’ha portata dove vive e…beh è successo xD Anche se ho descritto male la scena lo so >.<

Spero comunque che il capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec ;D

 

 

lilyjuve: Ri-ciao Lilyyy!!! :D Ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti, sei troppo buona, non li merito >.<

Sono contenta che la scena di Dave ed Allie in spiaggia ti sia piaciuta** Ho cercato di non renderla troppo…zuccherosa e sdolcinata :P

Alla fine Dave si chiamerebbe Michael -come il suo vero padre tra l’altro- sì xD Però per abitudine continua a farsi chiamare David^^

Ma sai che forse ho capito di che film parli??Erano una ragazza e un ragazzino i protagonisti??Devo averlo visto con mia madre qualche anno fa, solo che lo avevo visto a pezzi senza la fine perché mi ero addormentata xD

Ahahahah Dave e Kev sono due idioti, di altre scene cretine fra di loro ce ne saranno parecchie xD

Beh Pattinson è Pattinson*_* L’attore mi piace un sacco, ma quando lo truccano da Edward Cullen non è il massimo, è troppo pallido >.<

Beckham purtroppo non l’ho visto =( Anche perché alla fine a Londra non ci sono andata purtroppo >.< Eh va beh, sarà per la prossima volta :D

Un bacioneone, al prossimo cap, Bec =D

 

Punk936: Ciao carissima!!! :D Uhh, sono contentissima di sapere che anche a te piace quella canzone*_* Quasi tutti quelli a cui l’ho fatta sentire la criticavano e basta =( Non capiscono niente di musica ù_ù

Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, mi fa piacere che la storia di Dave ti piaccia**, credevo di averla scritta banalmente >.<

Eh già, alla fine Dave qualcosa è riuscito ad ammettere, ma a volte è un po’ cretino e considera una cosa da deboli il dichiararsi u.u

David e Kevin fanno morire dal ridere anche me mentre scrivo xD Mi vengono battute così idiote a volte xP Loro sono senza alcun dubbio i comici indiscussi della storia xD

No direi che a Kevin svegliarsi con la musica non è proprio piaciuto xD poveretto, ma così impara a innervosire Dave :P

Sì Allison è un groviglio di pensieri contorti unico, si complica sempre andando a porsi mille se e ma xP

Sono contenta che anche la scena del bracciale ti sia piaciuta** Mi sembrava come al solito sdolcinata, ma poi l’ho scritta lo stesso perché un po’ di “zuccherosità” a volte ci vuole :P

Ti capisco quando dici che per orgoglio cerchi di non piangere davanti agli altri –un po’ come Allison ;) che poi alla fine è scoppiata a piangere però, ha ceduto :P- anche io vorrei essere così, invece mi metto a piangere anche per un niente..-.- è piuttosto umiliante xD

Un bacione grandissimo cara, grazie ancora per la recensione, Bec ;D

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!! =D La vacanza è andata benissimo grazie^^ Alla fine mi è dispiaciuto di non poter vedere Londra, ma ho un motivo per tornare in Inghilterra e visitarla adesso ;)

Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e che la storia di Dave ti abbia colpito*_* Più avanti si scoprirà qualcosina in più sul suo passato ;)

Un bacione grandissimo cara, grazie per i complimenti, Bec =D

 

 

emmetti: Ciao Emmettì!!! :D Sono contentissima che il capitolo ti sia piaciuto lo stesso, nonostante fosse un po’ sdolcinato :P L’importante è che non ti abbia dato fastidio il loro esserlo xP Certe volte mi è capitato di leggere storie così zuccherose da far venire il diabete xD Spero di non aver fatto lo stesso in questo cap :P

Eh no, Dave non si è infastidito per quel ti amo, gli è piaciuto sentirselo dire ;D

Ahahahah, la vendetta di Dave è stata più che motivata e anche se adoro Kev devo dire che se l’è meritato xP

Sììì, lei è una paranoia unica xD A volte è un po’ noiosa, ma confesso di esserlo anche io quando inizio a pensare a mille “se” e “ma” xP

Per quanto riguarda il gioco della play…quello a cui giocano loro è il gioco a cui gioco io quando voglio sfogarmi xD è molto utile prendere a pugni il tuo avversario nel gioco, te lo consiglio xD

Anche io sarei sbottata per la storia di Vic fossi stata in Allison xD però alla fine è successo in passato, un po’ come con Kim, quindi alla fine accantona la cosa diciamo xP

Tutta la storia di Dave verrà raccontata più avanti, non manca molto, presto si saprà tutto ;)

Un bacione grandissimo cara, grazie mille per la recensione e per i complimenti, Bec :D

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!! :D Eh sì, alla fine in qualche modo Dave le ha fatto capire che prova lo stesso ;)

In questo lo ha detto proprio esplicitamente anche se, da maschio cretino, poi si pente di averlo detto ù_ù

Eh va beh, che ci vuoi fare, è un broccolo Dave xD

Un bacione grandissimo cara, grazie dei complimenti e della recensione, Bec ;)

 

 

_Chiaraa: Ciao Chiara!!! :D Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti come sempre*_* Sei troppo buona, non li merito >.<

Finalmente qualcun’altra a cui piace quella canzone, a tutte le mie amiche fa schifo xP Mah, non capiscono niente di musica ù_ù

Alla fine Dave in un modo o nell’altro si è dichiarato sì*_* E anche con un “Ti amo”** Anche se poi è cretino e si pente -.- Più avanti non succederà più però….(:

Eh sì, povero Kev, alla fine mi sa proprio che si è reso conto che non è il massimo essere svegliati così presto con la musica a tutto volume :P 

Sono contentissima che la sorpresa in spiaggia di Dave ti sia piaciuta ;) Ogni tanto anche lui pensa a qualcosa di intelligente xP

Alla fine non ho incontrato Rob a Londra, non sono proprio riuscita ad andarci >.< Ma ho incontrato ugualmente un Rob, il mio insegnante di inglese al college XD

Un bacione grandissimo cara, grazie per i complimenti e per la recensione, Bec ;D

 

 

pinklady1986: Ciao carissima!!! :D Sono contentissima di sapere che le battute fra i miei protagonisti ti facciano ridere^^ Alla fine credo che ci debba essere anche un bel po’ di senso dell’umorismo in una storia per spezzare un po’ :P

La risposta di David è stata molto spontanea e ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti, mi fanno davvero piacerissimo =D

In questo capitolo si è dichiarato più apertamente, ma è un cretino come suo solito e si pente dopo u.u Mi sa che ho creato un ragazzo deficiente xD

In Inghilterra è andato tutto benissimo alla fine grazie :D Mi è spiaciuto non poter vedere Londra -.- ma sono stata comunque bene e ho imparato ad esprimermi meglio in inglese, senza gesticolare xP

Un bacione grandissimo, grazie ancora per la recensione, Bec ;D

 

 

piccolinainnamora: Ciao carissima!! =D Eh sì, Dave ha fatto tanta tenerezza anche a me con la sua confessione, mi veniva da piangere insieme ad Allison xD Ahahah, se vuoi consolarlo te lo mando per posta Dave ;) Te lo mando triste e sconsolato, tutto da consolare XD

Alla fine in questo cap Dave si è dichiarato, ma poi mentalmente si è quasi pentito -.- è un po’ scemo in effetti :P

Spero che “questo capitolo” non ti abbia delusa, non sono riuscita proprio a rileggerlo, so che è venuto male mi spiace >.<

Ti ringrazio davvero per i tuoi complimenti, un bacione enorme, Bec =D

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! :D Ti ringrazio tantissimo cara per i tuoi complimenti, sei sempre troppo buona^^

Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, la dichiarazione è stata abbastanza difficile da scrivere, quindi i tuoi complimenti mi hanno resa davvero felicissima grazie :D

La storia di Dave è molto triste sì e andando avanti si scoprirà bene come si sono svolti i fatti ;)

Un bacione grandissimo tesoro, grazie mille per il sostegno, Bec =D

 

 

giulla: Ciao!!! :D Sono felicissima che tu abbia aspettato a recensirmi se il risultato è la meravigliosa recensione che mi hai lasciato =)

Ti ringrazio davvero infinitamente per i tuoi complimenti, mi fa davvero piacere che la mia storia ti abbia presa così tanto^^

Anche a me non dispiacerebbe incontrare un ragazzo come David (che poi esteticamente è uguale ad un ragazzo che conosco xP), credo di aver creato proprio il mio ideale di ragazzo :P togliendo la storia della criminalità ovviamente xD

Spero davvero che ti capiti di incontrare un David senza problemi con la legge ;)

Guarda sono io che devo ringraziare te per avermi recensita, il tempo per postare io lo troverò sempre per voi ;)

Un bacione, grazie ancora per il tuo sostegno, Bec :D

 

 

eulalia_17: Beaaaa!!!! Sempre più in difficoltà…come posso rispondere alle tue meravigliose recensioni, come??Mi sto crucciando per colpa tua ù_ù scherzo ovviamente ;)

Sei sempre troppo buona con tutti i tuoi complimenti, il tuo giudizio sulla storia di Dave era importantissimo per me, non sai quanto mi fa piacere sapere che ti è piaciuto*_* Pensavo di averlo scritto male come ogni cosa del resto >.<

Ho come l’impressione che questo cap ti abbia delusa =(…l’ho scritto proprio male, ma non sono riuscita a correggerlo >.< è davvero difficilissimo scrivere…scene del genere ecco xD Spero non ti abbia delusa troppo, almeno un pochino ti è piaciuto??**

Ahahahah, immagino che leggere con la Sara dietro che commentava in diretta sia stato più emozionante :D

Addirittura avevi scritto sul banco il nome di Dave??*__* Aaaah, queste cose mi fanno andare fuori di testa dalla gioia**

Io e Dave non ci meritiamo tutta questa considerazione >.<

Le citazioni idiote come “Grazie…idiota” e “Respira Allison” mi vengono spontanee, dettate dalla mia idiozia xD Fa comunque piacere che ti piacciano*_*

Ti è piaciuta la canzone??*_* Non piace a nessuna delle mie amiche, non ne capiscono niente di musica ù_ù When you say nothing at all rimane anche per me la mia preferita :D Anche perché sarà la loro canzone :P

Per la storia di Dave…non so come risponderti, forse perché come hai già detto tu ci siamo già dette tutto su msn :P

Eh già, il “padre” di Dave ha cercato di ucciderlo con un coltello e ci è mancato poco che ci riuscisse…=( Capirai poi meglio, la scena la racconterà tutta Dave ;)

Uhahahaha, oddio sono scoppiata a ridere al tuo commento “Non riesce a dare una risposta del tutto soddisfacente” xD Povero Dave, proprio come un cretino lo hai considerato xD Ma hai ragione, a lui si perdona tutto, persino i suoi pensieri idioti in questo cap ù_ù

Ti ringrazio davvero tesoro per tutte le tue splendide parole, ogni volta mi vuoi far piangere**

Un bacione immenso, buon affilamento del trinciapollo, ti voglio bene, Bec :D

 

 

Fratwi: Ciao Frà!!! :D Davvero Your Guardian Angel è la tua canzone preferita?? Oddio che bello!!! L’ho fatta sentire ad un sacco di mie amiche, ma tutte la criticavano >.< Non capiscono niente di musica, è stupenda ù_ù

Ahahahah, oddio, ora ho due trinciapolli da temere?? xD Grazie cara per i tuoi complimenti (:

Sono contenta che la scena fra Dave ed Allie ti abbia coinvolto così tanto da farti piangere** Spero che anche questo ti sia piaciuto =D e spero di averti fatto un po’ ridere con la scena finale, non voglio mica farti sempre piangere eh ;P

Grazie ancora per tutti i complimenti carissima, un bacione grandissimo, Bec :D

 

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-Tra me e te (Rating rosso)

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- Mondi Paralleli di Emmetti

- //Mirror Silvers di eulalia_17

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto di fallsofarc, Qui.

Ovviamente la scheda di quella poveraccia della madre di Allie dovrà aspettare ancora, visto che era sul portatile e la memoria è andata xD Ma va beh, non siete tristi vero?La odiate tutte vero? Ok bene, perfetto xD

Ringrazio infine le 126 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 112 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le 24 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

 

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Capitolo 19
*** The blackmail (Il ricatto) ***


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Capitolo 19: The blackmail (Il ricatto)

Capitolo 19: The blackmail (Il ricatto)

 

Allison’s pov

 

Era passata una settimana da quella bellissima volta…Ovviamente ce ne erano state delle altre; ogni volta il dolore scemava sempre di più, fino a diventare completamente inesistente.

L’ultima volta avevo provato un piacere immenso, completamente indefinibile a parole…

 Quella mattina avevo accampato la solita scusa che non stessi bene con i miei, pur di vederlo.

Lui il pomeriggio avrebbe dovuto fare qualcosa per Johnny; odiavo il fatto che non mi dicesse mai in che cosa consistessero le sue “missioni”, ma lui sosteneva che saperlo non avrebbe avuto un impatto positivo su di me. Probabilmente il vero motivo era che non gli andava di parlarne, non con me almeno…

Rabbrividii ripensando alla prima volta che lo avevo visto, con quella pistola in mano e quell’espressione da…assassino. Sembrava così lontana…così irrealizzabile, non riuscivo più a vederlo come il ragazzo che aveva ucciso Tom.

Presi una bustina di tè dall’armadietto in cucina, immergendola poi nell’acqua calda e incominciando ad agitarla.

La prima volta che lo avevo visto lo consideravo un assassino; come erano cambiate le cose…Per amore suo, accettavo quasi passivamente il fatto che uccidesse delle persone…Pazzi criminali omicidi certo, ma pur sempre delle persone.

Anche a mio padre era capitato di uccidere in alcune sparatorie. Era più o meno la stessa cosa, no?David non uccideva persone innocenti, solo criminali, come mio padre.

Sbuffai infastidita da tutti quei pensieri, togliendo la bustina e buttandola in pattumiera.

Incominciai a bere il tè a piccoli sorsi, ansiosa di finirlo per uscire e vedermi con il mio ragazzo, ma il rumore del telefono rovinò di poco i miei piani.

Corsi a rispondere seccata, gridando un: -Arrivo!- pur sapendo che nessuno mi avrebbe sentita.

-Pronto?- Risposi con una leggera nota di irritazione nella voce.

-Ciao Lily.-

Mi bloccai con la bocca aperta, osservando fisso il muro davanti a me. Che voleva lui da me?

-Ci sei?- Chiese tranquillo, facendomi sobbalzare di poco.

-Sì…- Dovetti combattere contro il mio impulso infantile di sbattergli in faccia la cornetta, sentire la sua voce bastava a indispormi.

-Come mai non sei andata a scuola oggi?- Domandò divertito; sembrava veramente poco interessato a saperlo, dal tono elettrizzato della voce si capiva che non vedeva l’ora di dirmi qualcosa.

Aggrottai le sopracciglia. –Mi sembra di capire che nemmeno tu ci sia andato.-

Rise. -No, infatti.-

Incominciai nervosa a giocare con il filo del telefono; mi stava facendo perdere tempo, non era con lui che volevo parlare.

-Avevi bisogno di qualcosa?- Mi complimentai mentalmente per la mia freddezza; Mark non si meritava nessuna cortesia dopo come si era comportato quel giorno davanti alla scuola.

-Sì.- Rimase zitto, facendomi incavolare sul serio. Lo stava facendo apposta per irritarmi ancora di più.

-Quindi? Senti Mark non ho tempo da perdere, se hai qualcosa da dire dillo e falla finita!-

-Devi vederti con lui vero?- Il tono ironico della sua voce bastò a farmi incavolare abbastanza per mettere giù. Ero stufa dei suoi giochetti idioti. 

Mentre sciacquavo la tazza però, il vibrare del mio telefonino fu la goccia che fece traboccare il vaso. Capii subito chi fosse, perciò quando aprii lo sportellino per rispondere ero già pronta ad insultarlo in tutte le lingue possibili. Bastò una sua frase a bloccare tutta la mia brillante arringa.

-So chi è lui.-

Una frase apparentemente illogica. Poteva parlare anche di qualcun altro, non necessariamente di David…

Deglutii. –Lui chi?- Avevo troppa paura di conoscere già la risposta.

-David…Woldrich.- Cantilenò con una pura nota sadica di divertimento nella voce.

Quel nome bastò a far perdere qualsiasi tipo di forza al mio braccio, che lasciò cadere di mano il cellulare che finì per schiantarsi rumoroso sul pavimento. La batteria schizzò via, finendo sotto il mobile, ma non ci feci minimamente caso. Rimasi immobile, lo sguardo fisso nel vuoto. Avevo le mani che mi tremavano e anche le gambe sembravano voler minacciare di cedere da un momento all’altro. 

Mi precipitai immediatamente all’ingresso per rispondere al telefono di casa non appena suonò di nuovo.

-Che cosa vuoi?!- Soffiai sprezzante, cercando inutilmente di essere intimidatoria; la mia voce vacillava, esattamente come tutto il resto.

-Che tu lo lasci.- Fece una pausa. –Lascialo ed io non lo dirò a tuo padre.-

-Lui non ti crederà.- Cercai di dire tranquilla, mentre dentro si stava scatenando l’inferno.

-Vogliamo provare?- Chiese con un’insopportabile vocetta cinica. –Lo faccio per il tuo bene Lily…ricordo ancora le parole di Angela quel giorno in bagno: “Lui è pericoloso”. Del resto, quale padre permetterebbe mai che la figlia esca con un ragazzino con qualche rotella fuori posto, scappato di casa e per di più “pericoloso”?- Rise spietato, facendo crescere l’odio che provavo per lui in quel momento.

E poi arrivò la stilettata definitiva. –Hai un giorno di tempo per mollarlo; puoi dirgli quello che vuoi, basta che ti lasci in pace. Cerca di essere convincente perché se lo vedo di nuovo girarti attorno lo faccio arrestare.-

Pazzo. Sembrava un pazzo dal tono da depravato della sua voce. E non mi fu difficile incominciare a pensare che lo fosse.

-Mark sei un vero bastardo…- Ringhiai fra i denti, incominciando a tremare per la rabbia.

In risposta ottenni una sonora risata, schifosamente divertita. –Lo sei stata anche tu con me piccola.-

-Se vuoi prendertela con qualcuno, prenditela con me, non con lui!- Stavo stringendo talmente forte la cornetta che le dita erano diventate bianche per la mancanza di afflusso sanguigno.

-Ma così me la prendo con entrambi, è meglio. Mi piacerebbe davvero molto vedere la faccia che farà quello stronzo quando gli dirai che è finita…- Constatò fintamente dispiaciuto. –O in caso contrario, immagina come starebbe bene con un bel paio di manette ai polsi…-

Non riuscendo più a tollerare oltre quella conversazione, chiusi la chiamata sbattendo il ricevitore con rabbia. Maledetto…

Mi accasciai sul pavimento, lasciando che le lacrime sgorgassero indisturbate. Perché la mia felicità doveva essere stroncata così sul nascere? Perché non potevo essere felice con lui senza metterlo nei casini ogni volta?

Una volta svuotate tutte le lacrime, rimasi ferma lì per almeno un’ora a pensare per bene a cosa fare. Le opzioni erano tante, ma non volevo per nessun motivo rinunciare a David, non per colpa di quello stronzo. Non avrei mai ceduto ad un suo ricatto. Mai! Non ero il tipo da lasciarsi sopraffare da simili minacce.

Le opzioni possibili erano 3.

-Opzione numero 1: Parlarne con David. Decisamente da scartare; David lo avrebbe massacrato di botte e per quanto l’idea di Mark moribondo in ospedale mi allietasse, non volevo aggravare ulteriormente la sua posizione con la legge.

-Opzione numero 2: Parlarne con mio padre. Pessima idea. Quando gli avevo detto che uscivo con un ragazzo ci era rimasto male, era troppo presto per dirgli quale fosse quel ragazzo.

-Opzione numero 3: Evitare David. La più plausibile, per quanto difficile; stavo già morendo dalla voglia di vederlo in quel momento, non sarebbe stato facile evitarlo per giorni e giorni.

Era l’unico modo per far credere a Mark che ci fossimo lasciati però. Solo per poco tempo…

Mi alzai di scatto, cercando come un’ossessa il cellulare per casa. Aggrottai la fronte, ma dove era finito?

Nel momento esatto in cui lo calpestai, mandando a puttane il piccolo schermo a cristalli liquidi, mi ricordai di averlo lasciato per terra. Fantastico. Così avevo pure bisogno di un nuovo cellulare. Ma perché non me ne andava bene una?Una, porca miseria!Non chiedevo molto…

Presi la scheda telefonica dal rottame che restava sul pavimento e la inserii nel cellulare delle emergenze che teneva mio padre nel cassetto in sala.

Lo accesi sperando fino all’ultimo che quella riserva del paleolitico funzionasse ancora. Fortunatamente per me si accese. Scrissi velocissima un messaggio e lo rilessi più volte:

 

Ciao amore, non sto molto bene, credo proprio di avere la febbre…Non posso uscire stamattina, mia madre è rimasta a casa con me perché è preoccupata…ci sentiamo più tardi, ti amo, Allie.

 

Storsi il naso a quel amore, ma come mi era venuto?Sembravo una di quelle zuccherose fidanzatine noiose. Lo corressi immediatamente con il suo nome, prima di mandarlo.

Avevo accennato a mia madre per fargli capire involontariamente che non poteva venire a trovarmi. Speravo non gli venisse in mente di farmi visite notturne alla Edward Cullen. Doveva starmi lontano, per il suo bene…Il lento vibrare di quel pezzo da novanta mi distrasse dai miei pensieri.

 

Non ti preoccupare, ci sentiamo più tardi ..riposati mi raccomando!

 

Rimasi delusa dalla sua breve e fredda risposta e soprattutto dalla mancanza di un “ti amo”, anche se orgogliosa com’ero, nemmeno a me stessa volevo ammetterlo.

Non me lo aveva più detto da quando avevamo fatto l’amore per la prima volta. Non che ne sentissi il disperato bisogno, ma quando me lo aveva detto ero stata tremendamente bene…se me lo avesse detto di nuovo, mi avrebbe solo aiutato a sopportare quei giorni senza di lui…

Sbuffai, prima di andare in cucina a raccogliere i cocci di telefono sparsi per la stanza. Quella sarebbe stata un lunga giornata…

 

 

 

David’s pov

 

Cioè…non era davvero possibile; io avevo passato una fottutissima notte da solo e sopportato le fottutissime canzoni mattutine di Kevin, per cosa?!Per non vederla?Al diavolo lei e sua madre cazzo!

Sbuffai lanciando il cellulare sul letto che con un tonfo silenzioso rimbalzò sul materasso un paio di volte.

-Dave, Johnny vuole che andiamo subito da Billy.- Kevin mi distrasse dal mio penoso fissare il cellulare, entrando nella stanza in quel momento.

-Che si fotta Johnny!- Ringhiai furioso in sua direzione.

-Credo lo faccia già con Sally ogni notte.- Ribatté lui ironico incrociando le braccia al petto e appoggiandosi allo stipite della porta.

-Allora, andiamo?- Mi chiese di nuovo inarcando il sopracciglio.

-Ora non mi va…- Borbottai sdraiandomi sul letto, incrociando poi le braccia dietro alla testa.

-Come non ti va?- Sgranò gli occhi sbalordito. Disobbedire ad un ordine di Johnny era inconcepibile ovviamente.

-Hai capito bene…Non.Mi.Va.- Scandii bene le parole, ignorandolo deliberatamente.

Sospirò sedendosi sul suo letto con aria affranta. –Problemi con Allison, vero?-

Resistetti all’impulso di urlargli contro adirato. Non sopportavo che qualcuno si facesse gli affari miei, nemmeno se quel qualcuno fosse il mio migliore amico.

-Dave se non me ne parli non ti posso aiutare…-

Aggrottai la fronte. –Ma io non voglio il tuo aiuto.- Ribattei con un tono saccente, come se la cosa fosse stata ovvia.

Lo vidi sorridere di poco. -Tipico di te…mai una volta che accetti l’aiuto di qualcuno…-

-Perché non ne ho bisogno.- Balla colossale. Non lo volevo e basta, punto. Me la sarei cavata da solo come sempre, farsi aiutare era da…deboli. E io non ero debole.

-Come vuoi…quindi con Allison va tutto bene…-

-Benissimo.- Mi sforzai di rimanere impassibile.

-Se lo dici tu.- Scrollò le spalle prima di alzarsi e di mettere una canzone apparentemente innocua; Accidentally in Love dei Counting Crows, la colonna sonora di Shrek 2.

-Ah l’amour, l’amour…- Mormorò poco prima dell’inizio delle parole del cantante.

Furono quelle semplici parole ad indispormi; mi trovai inspiegabilmente irritato solo a sentirle.

 

So she said what's the problem baby
What's the problem I don't know
Well maybe I'm in love (love)
Think about it every time
I think about it
Can't stop thinking 'bout it

 

Così lei disse qual è il problema baby?
Qual è il problema non lo so
beh, forse sono innamorato (amore)
ci penso in ogni momento
ci penso
non posso smettere di pensarci

 

 

Lanciai un’occhiata a Kevin che però non sembrava minimamente intenzionato a cambiare canzone, il cui titolo, guarda caso, era Innamorati per caso.

 

 

How much longer will it take to cure this
Just to cure it cause I can't ignore it if it's love
Makes me wanna turn around and face me

but I don't know nothing 'bout love

 

 

quanto ci vuole per curarlo?
solo per curarlo perché non posso ignorarlo se è amore
mi fa voler voltare e affrontare le cosa

ma non so niente riguardo l'amore

 

 

-Ti dispiace cambiare canzone?- Domandai con una leggera punta di irritazione nella voce.

-Certo…- Kevin sfoderò un sorriso a trentadue denti che non mi tranquillizzò per niente. -Preferisci che metta What is love (Cos’è l’amore)?O forse When love takes over (Quando l’amore prende il sopravvento)?-

-Nessuna di queste…c’è una canzone il cui titolo possibilmente non contiene la parola Love?- Borbottai innervosito dai suoi stupidi titoli romantici.

Quello stronzo si divertiva parecchio a mettermi canzoni che non facevano che ricordarmi cosa provavo per lei. Soprattutto voleva che ammettessi di esserne innamorato.

-Mmh…- Ci pensò su. –It’s good to be in…Love?- Ridacchiò facendomi alzare gli occhi al cielo seccato.

-Ti odio.- Bofonchiai.

-Se è il tuo modo di ringraziarmi per averti tolto le fette di salame dagli occhi, prego.-

-Non ho nessuna fetta di nessun tipo di salume sugli occhi.-

Lui non sembrava pensarla così dalla smorfia che fece. –Sì invece, sei così cretino da non voler ammettere a te stesso che sei innamorato. Io voglio aiutare te e quella povera santa ragazza.- Alzò le mani al cielo in un gesto molto teatrale.

-Certo, come no…- La conversazione iniziava a infastidirmi parecchio.

-Dave vedi, il tuo cervellino è composto da una parte intelligente e da una cretina.- Alzò prima la mano destra e poi la sinistra come esempio. –Tu dai retta quasi sempre alla cretina, per una buona volta dai retta a quella intelligente, eh?-

-Vaffanculo.- Gli dissi senza tanti complimenti. –Lascia che ti faccia io adesso un esempio.- Mi alzai dal letto guardandolo con aria di sfida. –Kev, i due terzi del tuo cervellino sono marci, l’altra povera e solitaria parte si attiva solo quando tu inizi a dare i tuoi consigli del cazzo.-

Spalancò la bocca indignato, prima di riprendersi. –Quindi?-

-Quindi usa gli altri due terzi marci e fatti i cazzi tuoi.- Finii con nonchalance mentre aprivo la porta. -Andiamo su…- Sollecitai impaziente di uscire da quella stanza e di distrarmi dai miei pensieri inevitabilmente incentrati su di lei.

Scosse la testa rassegnato. -Agli ordini.- Fece il gesto di un soldato sull’attenti con la mano, prima di uscire anche lui dalla porta senza smettere di ridere come un cretino.

 

 

Allison’s pov

 

Stavo seriamente rischiando di impazzire. Avevo pulito da cima a fondo tutta la casa, lavato i piatti, fatto il bucato e riordinato la stanza mia e persino quella di mio fratello!

Poi in preda ad una vera e propria crisi di astinenza di lui, avevo preso il libro di francese –io, che lo odiavo!- di mio fratello e avevo studiato i giorni della settimana, i mesi e i numeri in francese. Ero pateticamente disperata. Non sapevo che fare per distrarmi, per non pensare a lui o a quello stronzo di Mark. 

Richiusi il libro con uno scatto prima di alzarmi dal pavimento freddo per esaminare una minuscola macchia sul letto di Nicky. Pomodoro; mio fratello aveva di nuovo mangiato sul letto disobbedendo a mia madre.

Incurvai le labbra in un sorriso spontaneo; quella peste di Nicky!

Mi ci sdraiai sopra contando ragnatele immaginarie sul soffitto; stavo impazzendo sì. Mi vennero in mente le parole di una canzone di Cindy Lauper che ascoltava sempre mia mamma.

Lying in my bed I hear the clock tick,
And think of you

Caught up in circles confusion--
Is nothing new
Flashback, warm nights
Almost left behind


 

                                                                        Distesa nel letto sento il ticchettio                                                                                                dell'orologio e ti penso                                                                                                                    Sorpresa in circoli della mente,                                                                                                 la confusione non è nulla di nuovo
                                                                      Flash back, notti calde,                                                                                                                   quasi dimenticate




Canticchiai il ritornello di Time after time, giusto per essere masochista e ricordarmi quanto mi mancava...

Quando sentii il rumore della porta di casa, uscii di corsa dalla stanza di mio fratello prima che il signorino potesse andare in escandescenze per esserci entrata senza il suo permesso.

-Ciao Nick.- Lo salutai andandogli incontro con un sorrisone a trentadue denti stampato in faccia, sorriso che si spense subito non appena parlò:

-Ma tu non stavi male?- Mi esaminò attentamente socchiudendo gli occhi.

-Oh.- In meno di un millesimo di secondo assunsi un’espressione sofferente, sforzandomi –nemmeno io sapevo esattamente come- di impallidire.

-Sì, infatti.- Tossii guadagnandomi una sua occhiataccia.

A Nicolas non andava proprio giù il fatto che i miei mi credessero sempre non appena dicevo di star male. Lui invece la fiducia se l’era giocata facendo numerose sceneggiate le mattine in cui a scuola lo attendeva una bella verifica per cui non aveva studiato.

-Hai fame?Vuoi che ti prepari qualcosa?- Chiesi in un’insolita modalità da sorella-perfetta per cambiare argomento.

-No grazie, fra un po’ esco con Natalie e mangio fuori con lei.- Avevo la netta sensazione che la mia gentilezza lo insospettisse ancora di più…uffa, ma che dovevo fare per non dare nell’occhio?!

-Ah, ok.- Evitai accuratamente di chiedere come stesse la sua fidanzatina Natalie, lui odiava che io mi impicciassi degli affari suoi; domande su di lei o sui suoi amici erano sgradite.

Mi venne in mente una cosa. –Lo sa la mamma?- Mi sembrava strano che mia madre gli permettesse di nuovo di uscire da solo dopo quello che mi era successo.

-No e se parli sei una sorella morta.- Mi fulminò con lo sguardo. Che carino. Se sperava di zittirmi così si sbagliava di grosso.

-Tu non vai da nessuna parte Nicky senza il permesso di mamma.- Parlai lentamente e in modo autoritario, facendolo irritare ancora di più. Non avrebbe mai contestato le mie parole, se mia mamma lo fosse venuto a sapere sarebbero stati guai per lui.

-Sei una stronza.- Digrignò fra i denti, correndo poi al piano di sopra e sbattendosi dietro più porte.

Chissà il mio innocente fratellino da chi aveva imparato a parlare in quel modo…

Normalmente non sarei mai stata così stronza, ma la verità era che lo avevo costretto a restare a casa per puro e semplice egoismo; avevo bisogno di compagnia. Non sapevo per quanto sarei riuscita a sopportare il silenzio di quella casa senza uscire per vedere David…

Salii al piano di sopra ed entrai in camera sua senza bussare, guadagnandomi un cuscino addosso.

-Ehi!- Protestai schivandolo mentre mi richiudevo la porta alle spalle.

-Esci dalla mia camera.- Borbottò imbronciato.

-Scusa Nicky, la verità è che tutto il giorno da sola in casa mi annoio.- Confessai con un mezzo sorriso, accennando poi alla Playstation con la testa.

-Ti va una partita?- Inarcai il sopracciglio, senza abbandonare il mio sorriso giocoso.

Fece il sostenuto per poco. Scese dal letto con un balzo e subito la accese girandosi verso di me con l’entusiasmo alle stelle.

-Giochiamo a Grand Theft Auto?- Saltellò sul posto, prendendo in mano la confezione e sbandierandola come un trofeo.

-Ok.- Concessi lieta di aver trovato una distrazione ai pensieri che mi tormentavano in continuazione.

Quando però incominciai a giocarci, mi resi conto di troppi dettagli fastidiosi presenti in esso. Il protagonista, usato da Nick, era un mafioso che scorrazzava per la città uccidendo persone innocenti e rubando macchine. Io invece ero la ragazza che usciva con lui da quello che avevo capito, e pure io ero armata e libera di sparare se volevo. Non mi piaceva per niente quel gioco, mi ricordava la vita sregolata di qualcuno…

Inoltre era troppo violento e troppo pieno di sangue per poter essere divertente, come lo definiva mio fratello.

Presi la confezione del gioco fra le mani stranita, spalancando poi gli occhi incredula non appena notai un piccolo particolare in basso a sinistra.

-Nicky ma questo gioco è vietato ai minori di diciotto anni!-

La sua reazione mi stupì ancora di più. –E allora?- Sbatté più volte le palpebre perplesso.

Non ci credevo che non riuscisse a capire la gravità della cosa. –Sei un bambino, queste cose non dovresti farle nemmeno in un gioco!- Santo Cielo, ma con che diavolo si flippavano il cervello i bambini?

Arricciò il naso facendo una smorfia di sufficienza. –Ci gioca anche Max.-

-Solo perché il tuo amichetto troglodita ci gioca non vuol mica dire che devi farlo anche tu!- Che branco di scimmie cretine!Solo perché uno faceva una cosa, gli altri lo seguivano a ruota!

-Quante storie…- Sventolò la mano con nonchalance.

Decisi di lasciar perdere il discorso, mi stava irritando fin troppo e in fin dei conti non era un problema mio se Nicky si rovinava il suo cervellino da genietto perfetto con quelle schifezze, ma di mia madre.

Cambiammo gioco, visto che quello precedente non aiutava molto a distrarmi da David, ed iniziammo a picchiarci virtualmente con il solito Tekken.

Il pomeriggio passò e quella fu la giornata più lunga in assoluto.

Avevo deciso di dormire sul divano quella sera, temevo di veder sbucare David dalla mia finestra che avevo prontamente chiuso e sbarrato con la tapparella; se lo avessi visto non sarei più riuscita a tollerare la sua distanza.

Ai miei avevo spiegato la mia presenza sul divano con una brillante e dettagliata recensione di un film che mi interessava particolarmente e che volevo vedere sulla televisione da 42 pollici della sala. Casualmente poi mi ero addormentata sul divano di essa.

Non seppi dire con esattezza a che ore sentii qualcuno accarezzarmi il volto. Inizialmente pensai che fosse mia madre, venuta a vedere il perché della mia mancanza nel letto, ma quando alle carezze si aggiunse un bacio sulle labbra cancellai del tutto quell’ipotesi.

Conoscevo quella bocca, così morbida, perfetta, passionale…il sogno più bello che avessi mai fatto; mi aggrappai con tutte le mie forze alle sue spalle per impedirgli di sfuggire, per impedire che mi svegliassi, per restare attaccata a quel meraviglioso sogno che sembrava dannatamente reale.

Nel momento esatto in cui la sua lingua passò sul contorno delle mie labbra, mi resi conto che era tutto troppo vero, le sensazioni che stavo vivendo non sembravano finte…

Aprii gli occhi e mi alzai di scatto spaventata non appena mi accorsi che lui era davvero lì.

Cadde con un tonfo sul pavimento non appena balzai su, facendolo protestare con un –Ehi!-

-Ma sei tu!- Aprivo e chiudevo la bocca sorpresa, peggio di un pesce.

Arricciò il naso. -Certo, chi credevi che fosse?- Chiese insinuante.

-Oh non lo so…Robert Pattinson?- Sorrisi sarcastica.

Non capì che si trattava di uno scherzo, socchiuse gli occhi irritato. –E chi sarebbe?-

Sbuffai. Certo, se non aveva visto Twilight non poteva saperlo.

-Un attore.- Spiegai annoiata, nascondendo l’eccitazione che provavo nel vederlo lì.

Increspò le labbra non tanto convinto. –Mai sentito. Che fine ha fatto il classico Brad Pitt?-

Scrollai le spalle. –Troppo vecchio per me.-

Si alzò dal pavimento con una smorfia e mi sorse spontanea una domanda. –Da dove sei entrato?-

-Dalla porta, no?- Dal tono della sua voce la cosa doveva sembrare ovvia. Per me non lo era affatto.

-Ma…era chiusa a chiave, no?- Oddio, l’avevo lasciata aperta?!

-Certo.-

-Ma allora…?-

-Ah, cosa vuoi che sia una porta chiusa da aprire per me?- Si vantò con un sorrisetto. Gli diedi un pugno sulla spalla inviperita.

-Piantala di pavoneggiarti idiota.- Borbottai. 

-Ahi. Quanto sei manesca.- Soffocò una risata prima di baciarmi, facendomi dimenticare tutti gli insulti che volevo rivolgergli per avermi spaventata.

Mi era mancato da morire, Dio se mi era mancato.

Affondai le mani fra i suoi capelli, tirandolo poi indietro verso di me e verso il divano su cui ci lasciammo cadere.

Le sue mani scorrevano svelte e bramose su ogni mio centimetro di pelle scoperto e non, così come le mie. Le nostre lingue si inseguivano avide in una lotta che avrei voluto non finisse mai.

Sentivo che sarei potuta seriamente andare a fuoco da un momento all’altro…

Non resistendo un attimo di più, feci scendere le mie mani sulla cintura dei suoi pantaloni per slacciargliela e lui fece lo stesso con i bottoni della mia camicetta del pigiama.

-Mettiti qualcosa di più facile da togliere la prossima volta.- Mormorai sulle sue labbra non appena riuscii, con molta fatica, a slacciargli quella cazzo di cintura.

Ridacchiò ad un centimetro dalla mia bocca, facendomi sentire il suo respiro fresco per tutta la gola che finì per incendiarsi ancora di più. –Me ne ricorderò.-

Incominciò lento e dolce a mordicchiarmi l’orecchio, mentre accompagnava con le sue mani la discesa di quell’inutile indumento che indossavo.

I pantaloni del pigiama sparirono ancora più in fretta dal divano che improvvisamente mi sembrava essere diventato troppo stretto per riuscire a contenere anche i nostri vestiti oltre a noi.

La stessa fine fecero la sua maglietta e i suoi jeans, che buttai a terra senza troppi complimenti.

Mi avvinghiai alla sua schiena con le gambe, ansiosa di sentirlo di nuovo dentro di me, sempre più vogliosa di lui; il detto “più si ha, più si vuole” non mi era mai sembrato tanto giusto.

Stavo bruciando, andando a fuoco, carbonizzando, qualcuno doveva chiamare i pompieri perché nel giro di poco avrei potuto dare fuoco all’intera abitazione.

Mi afferrò il seno con una mano e fui costretta a mordermi con forza le labbra per non gemere. Fu sempre più difficile tenere la bocca chiusa, soprattutto nel momento in cui iniziai a sentire l’altra sua mano spostarsi sempre più in basso, più in basso, fino ad arrivare a…Oh cazzo.

Mi uscì un gemito strozzato, come se avessi tenuto il fiato per minuti e minuti in acqua per poi finalmente tornare in superficie e respirare.

Quando la sua mano si mosse stuzzicandomi ed accarezzandomi, credevo sul serio di impazzire dal piacere. Oh sì che ero pazza, non erano normali tutti quei colori che vedevo, non era normale l’eccitazione che stava crescendo sempre più a dismisura dentro di me, era troppa, ero troppo eccitata, non lo ero mai stata così tanto, mai.

Mi vergognavo da morire nel sentire tutti quei gemiti uscire dalla mia bocca, ma non potevo farci niente, non potevo fermarli…

Improvvisamente il rumore di alcuni passi sulle scale mi fece gelare il sangue nelle vene.

La sensazione che provai si poteva tranquillamente paragonare a quando si esce di casa accaldati in una freddissima giornata di dicembre.

-Cazzo!- Soffiai a bassa voce esagitata.

Lui guardò le scale con il mio stesso terrore, quando un’idea mi balenò in testa.

-Sotto, sotto la coperta muoviti!-

-Cosa?- Mi guardò confuso senza capire.

Lo presi con forza e lo cacciai sotto la coperta, ignorando le sue proteste per i miei modi poco gentili.

Poi mi sdraiai io, chiudendo gli occhi e cercando di calmare il mio respiro affannato per quello che stava succedendo fino a poco prima.

Chiusi la bocca per non respirare, sperando, pregando, che chiunque fosse stato non si avvicinasse troppo al divano…o avrebbe finito per notare i vestiti cazzo!

Quando ai piedi delle scale fu una piccola sagoma a comparire, rilasciai andare con sollievo tutta l’aria trattenuta in quell’attimo di panico. Era Nicky grazie al cielo.

Prese qualcosa da bere dal frigorifero prima di dirigersi di nuovo a passo lento e strascicato verso le scale.

Alzai di scatto la coperta, permettendo ad un incazzatissimo David di uscire di lì.

-Ma sei scema?!Ma volevi soffocarmi?!- Sbraitò mettendo su un broncio adorabile che mi fece ridacchiare. Nonostante il buio, riuscivo lo stesso a vedere quei meravigliosi occhi che sembravano brillare di luce propria.

–Quante storie.- Mossi la mano in un gesto ironico, prima di soffermarmi a guardarlo per un attimo con uno sguardo…ehm…piuttosto assatanato, proprio da ninfomane.

Aveva i capelli spettinati più del solito, le labbra piuttosto gonfie per via di tutti quei morsetti che non ero riuscita ad impedirmi di dargli, le guance arrossate probabilmente per il caldo del piumone ed il petto si alzava e abbassava velocemente per il fiatone…ovviamente c’era da precisare il fatto che fosse solo in boxer.

I miei neuroni non resistettero un secondo di più e la parte irrazionale del mio cervello fece incollare di nuovo le mie labbra alle sue senza che io potessi nemmeno formulare qualsiasi altro pensiero.

Lui reagì subito, allacciando le sue mani sui miei fianchi e facendo scappare un piccolo sospiro dalle mie labbra.

Ricademmo indietro sul divano e, se i miei occhi non si fossero casualmente posati sulla radiosveglia del lettore dvd, probabilmente saremmo andati avanti a fare Dio solo sa cosa.

-Sono le quattro!- Balzai su seduta, scostando Dave che aggrottò la fronte in un’evidente espressione scocciata.

-E allora?-

-Mio padre esce alle quattro e mezza per andare alla centrale!- Spiegai gesticolando come una matta.

-Mi spiace per lui…- Fece ironico lui tornando a torturare il mio collo con la sua lingua che rischiava seriamente di farmi perdere il poco autocontrollo che mi restava.

-Si sveglia sempre alle quattro e dieci per prepararsi un caffè e farsi una doccia, la sveglia è solo una precauzione…sai che significa questo?!- Alzai di poco la voce sbarrando gli occhi agitata.

-Che abbiamo solo qualche minuto per fare quello che stavamo per fare?- Azzardò nel momento esatto in cui un lampo di puro divertimento attraversò i suoi occhi.

-No idiota! Significa che tu hai solo 7 minuti per prendere la tua roba e sparire di qui prima che mio padre ti veda!-

Roteò gli occhi annoiato. –Possiamo usare cinque minuti per continuare appunto quello che stavamo facendo…e nei restanti due minuti prendo la mia roba e…-

Non lo lasciai proseguire, incominciai al limite della pazienza a spingerlo verso la porta di casa.

-Ehi!- Protestò opponendo resistenza. –Oh andiamo, non vorrai cacciarmi fuori da casa tua alle quattro del mattino!- L’espressione da cucciolo bastonato che fece funzionò solo per i primi secondi, poi mi resi conto che la sua era solo una subdolissima tattica per farmi impietosire.

-Esattamente.- Continuai a trascinarlo verso la porta con un diavolo per capello, suscitando nello stronzetto ilarità.

-Ma fa freddo! Ed è pieno di gente pericolosa!- Ironizzò sghignazzando.

Alzai gli occhi al cielo. –Sopravvivrai…-

-Tesoro, forse non ti sei accorta che sono mezzo nudo.- Mi fece notare poi sorridendo di sbieco.

-Me ne sono accorta…- E come non accorgersene?! –E se non stai zitto ti sbatto fuori senza niente, se mio padre ci becca finiamo nei casini tutti e due, soprattutto tu!-

Dopo averlo gentilmente accompagnato alla porta, corsi in fretta al divano per prendere la sua roba e riportargliela.

-Muoviti e vestiti!- Ordinai impaziente. Sapevo che a breve avrei sentito i passi strascicati di mio padre sulle scale…

-Avevo capito svestiti.- Sfoggiò un sorrisino malizioso prima di afferrare la roba che gli stavo porgendo ed indossarla.

Dio, ma non potevano essere le due o, ancora meglio, l’una?! Perchè doveva già andarsene, perché? Non l’avevo visto per niente per tutto il giorno, quei pochi minuti passati con lui non mi erano bastati per niente…Non mi bastava un’intera giornata con lui, figuriamoci quei minutini lì!

Lo osservai attentamente mentre indossava la maglietta che desideravo ardentemente togliere di nuovo con un gesto contrario a quello che aveva fatto lui per mettersela.

-Ci vediamo domani?- Mi chiese distraendomi dai soliti pensieri malati e pervertiti che il mio cervello elaborava ogni volta che lui mi era davanti.

-Ehm…non credo…non posso devo…studiare…storia…- Molto accampata all’ultimo come scusa, che attrice pessima.

-Posso aiutarti a studiarla in camera tua.- Si propose aggrottando la fronte, ma senza l’ombra di uno dei suoi soliti sorrisi.

-Non penso sarebbe una buona idea…sarebbe rischioso.- Ecco, già meglio come scusa.

Lui non se la bevve lo stesso però. –Ok, come vuoi.- Mi strappò praticamente il suo giubbotto di mano con un gesto secco. –Fammi sapere quando hai voglia e tempo di stare con me, ok?- Insinuò parecchio adirato, prima di uscire di casa senza nemmeno salutarmi…

Oh, se avesse saputo come stavo letteralmente morendo dalla voglia di passare tutto il mio tempo con lui…Ma non doveva saperlo, per il suo bene. Non dovevo vederlo, rischiava di essere visto da Mark e io non volevo che succedesse.

Tornai in salotto afflitta dopo aver richiuso la porta e mi sedetti sul divano lasciandomi cadere a peso morto.

Dal piano di sopra sentivo il rumore della doccia; mio padre doveva già essersi alzato.

Nella penombra della stanza fu il brillare di qualcosa, un luccichio di uno schermo per terra a farmi alzare dal divano curiosa.

Lo raccolsi esaminandolo bene ed aggrottando poi la fronte confusa; un cellulare. Un Nokia; nessuno della mia famiglia usava un Nokia…

Spalancai la bocca sorpresa non appena realizzai che molto probabilmente era di Dave, doveva essere uscito dalla tasca dei suoi jeans dopo che glieli avevo tolti o dopo che li avevo presi per riportarglieli…

Sorrisi furbesca, prima di nascondere il cellulare sotto la maglietta per poi salire al piano di sopra. Avevo un bel po’ di cose da leggere…a partire dai messaggi…

 

 

 

*To be continued*

Ed eccomi qua, di nuovo xD Alla fine Mark si è rivelato lo stronzo che è, anche se credo che un po’ tutte l’avevate capito che non era un angioletto buono -.-

Nel prossimo le cose peggioreranno definitivamente >.<  Io avevo gli occhi lucidi mentre scrivevo il cap 20, mi veniva da piangere :P Così come mi veniva da piangere mentre per il 21…Vi metterò comunque uno spoiler abbastanza eloquente del prossimo ;)

Dimenticavo, ho postato la scheda della madre di Allison e dei due protagonisti dell’altra mia storia sul blog, finalmente xD

Come vi è sembrato questo capitolo? Avete notato qualche errore o incongruenza? Di sicuro ce ne saranno >.<

Alla fine ho nominato il gioco a cui ho giocato io per immedesimarmi meglio nella malavita di New York, ovvero GTA xP eheh, è grazie ai miei fratelli se so qualcosina di quell’aggeggio chiamato PS xD

Ah, una cosa…dimenticavo di dirvi che probabilmente di questa storia ci saranno più di 24 capitoli mi spiace…tagliandone alcuni troppo lunghi ne son venuti fuori 26 o 27…spero che la cosa non vi dispiaccia o annoi, se preferite la accorcio >.<

Un altro piccolo avviso: penso che l’altra mia storia verrà aggiornata domani visto che venerdì parto per le vacanze di Pasqua^^

 Ci tengo infine a ringraziare TUTTE le meravigliose persone che recensiscono e seguono questa storia, non riuscirò mai ad esprimere a parole quanto è importante per me il vostro giudizio**

Vi mando un bacione immenso e vi auguro una buonissima Pasqua, Bec ;)

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 19 :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

David’s Pov: Nemmeno io seppi come, -visto che sentivo ogni cellula del mio corpo paralizzata- alzai la mano e la passai fra i capelli a scatti quasi robotici; stavo tremando.

Persino distendere la bocca in un sorriso fu un’impresa.

-Harrison Lowell.- Dissi e fortunatamente la mia voce uscì ferma, al contrario delle mie labbra che nel tentativo di sorridere avevano tremato incerte come quelle di un bambino in procinto di piangere.

Cercai di ignorare quelle inutili voci dentro di me che mi dicevano che era finita…dovevo ignorare quelle voci, o di quel sorriso costruito con tanto impegno sarebbe rimasto ben poco.

Non avrei mai permesso a nessuno sbirro di vedermi spaventato. Nemmeno Johnny Rydell aveva avuto quel privilegio, chi era Lowell per averlo?

-David Woldrich.- Mi rispose lui con un sorriso a dir poco sadico, di certo più credibile della mia smorfietta precedente.

Bene, se non altro non avevamo bisogno di presentazioni.

 

Sono un po’ cattivella e lo spoiler di Allison non lo metto stavolta :P Anche perché non saprei quale mettervi xD

 

Il capitolo si intitolerà: Game Over (Fine dei giochi)

 

 

 

*Risposte recensioni*

 

Sabry87: Ciao tesoro!! =D Ti ringrazio sia per i complimenti che per aver recensito per prima così presto, mi ha tranquillizzata subito leggere la tua recensione*_*

Spero che anche questo capitolo, nonostante le cose inizino ad andare male, ti sia piaciuto :)

Un bacione grande, Bec :D

 

 

XXX_Ice_Princess_XXX: Ciao carissima! :D Sono contentissima di sapere che lo scorso cap ti sia piaciuto così tanto*_* Rileggendolo prima di postare mi era sembrato un po’ banale :P

Mi fa ancora più piacere il fatto che tu sia riuscita ad immedesimarti, tanto da riuscire a vederti la scena davanti** Spero di aver fatto un buon lavoro anche con questo cap =)

Un bacione grande, grazie mille per i complimenti, Bec ;D

 

 

lucyette: Ciao cara!!! :D Eh alla fine ci avevi azzeccato, già che erano lì sul letto…xD Mi fa piacere che lo scorso cap ti sia piaciuto, spero che anche questo, nonostante sia un pochino triste, ti abbia appassionata ;)

Nel prossimo come hai visto dallo spoiler le cose saranno un po’ più drammatiche…ma alla fine si sistemerà tutto, parola mia ;)

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec =)

 

 

___Yuki___: Ciao Ragazza del Vov!!! :D Non sai quanto mi rende felice vedere una tua recensione^^

Ok, confesso che ho pensato che la mia storia non ti piacesse più, ma non ho mai pensato che tu fossi una merdina =P Posso capire che ci sono tantissime altre cose da fare, quindi non ti preoccupare assolutamente se non riesci a recensire ;)

Maaa, bando alle ciance (quanto è antica ‘sta frase xD), sono felicissima che lo scorso cap ti sia piaciuto** Rileggendolo prima di postare mi era sembrato banale e vuoto :P Ma forse sono un po’ io che sono fissata xD

I momenti in cui si descrivono a vicenda sono i più difficili da scrivere per me, sono negata con le descrizioni, i dialoghi stupidi sono il mio forte (vedi Kev e Dave xD), quindi è stata una grandissima soddisfazione sapere che a te son piaciuti*_* Così come mi ha fatto piacere la tua osservazione sul loro carattere che alla fine è sempre lo stesso, solo fra di loro è cambiato qualcosa =)

Come hai detto tu le cose al di fuori del loro piccolo mondo non sono facili e qui già qualcosa inizia ad andare storto…nel prossimo le cose cambieranno definitivamente…

Forse sono un po’ sadica, ma inizialmente avevo pensato di coinvolgere di nuovo Kevin facendolo beccare dalla polizia xD Solo che il poveretto si rifiuta di finire di nuovo nei casini per colpa dei due coniglietti allupati (xD) così ho dovuto modificare un pezzo e salvare Kevin…u.u

L’interruzione di Kim e Kevin è abbastanza cretina (vedi dialoghi stupidi xD), ma sono contentissima che ti abbia fatto divertire, era proprio per spezzare un po’ il momento…serio e romantico xD

Angela la conoscerai fra qualche capitolo, mentre fra due cap potrai conoscere Vicky visto che ci sarà il suo pov ;)

Ti assicuro che la tua recensione era bellissima così, anche senza l’aiuto di super alcolici ;) E non c’è assolutamente niente di cui devi farti perdonare^^

Un bacione grandissimo cara, grazie mille per i complimenti, Bec :D

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! =D Oddio, mi sto commuovendo seriamente adesso, sei come sempre troppo buona  >.<

Sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti venire i brividi*__* Prima di postarlo lo avevo riletto e trovato un po’…sciocco e banale :P Forse sono solo io che sono paranoica xD

Ti ringrazio davvero carissima per tutti i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto…anche se non è proprio positivo visto che l’ex stronzo di Allie ha deciso di rompere ù_ù

Un bacione grandissimissimo, al prossimo cap, Bec :)

 

 

pinklady1986: Ciao carissima!!!! =D Ti ringrazio davvero tantissimo per il tuo super-mega-complimentone*_* sentirmi dire che la mia storia è unica mi inorgoglisce tantissimo^^

E sono onoratissima di essere tra le tue scrittrici preferite, GRAZIE*_*

Spero con questo capitolo di non averti delusa, ora arriva la parte difficile della storia…ma vedrai che poi si sistemerà tutto ;)

Un bacione grande cara, grazie mille per la recensione, Bec :D

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! :D Sono stata troppo contenta di leggere la tua recensione** Pensavo il capitolo fosse vuoto e banale…invece per fortuna non è stato così =)

Per me è stato abbastanza difficile scriverlo quel pezzo, non sono brava come Chiara che riesce alla perfezione a cimentarsi in qualsiasi rating :P

Per questo le tue parole mi hanno reso felicissima, grazie^^

Eh sì, le cose iniziano a peggiorare già da qua…e nel prossimo come hai visto dallo spoiler peggiorano definitivamente =( Ma stai tranquilla che sono un’amante del lieto fine, alla fine si risolverà tutto ;)

Un bacione grandissimo cara, al prossimo capitolo, Bec =D

 

 

piccolinainnamora: Ciao carissima!! =D Ti ringrazio tantissimo per le tue parole, sei davvero gentilissima^^ Eh io son fatta così, sono paranoica, poi leggendo altre storie scritte molto meglio della mia mi rendo conto che la mia non è un granché >.<

Alla fine in questo capitolo è stato svelato tutto =D I due non hanno litigato, ma Allison ha deciso di tenere nascosto il ricatto di Mark a Dave…sarà stata una buona idea? Nel prossimo cap verrà spiegato ;)

Un mega bacione cara, al prossimo cap, Bec =)

 

 

Punk936: Ciao carissima!!! :D Ti assicuro che per me “wow” va benissimo come aggettivo da associare al capitolo, non è affatto banale, è un complimento già troppo bello, grazie*_*

Sono contentissima che ti sia piaciuta la dichiarazione di Dave*_* Non sapevo se quello fosse o no il momento giusto, però alla fine mi sono fatta coraggio e l’ho scritto :P

Ahahahaha, Dave si fa più seghe mentali di una ragazza xD Ma la mente maschile è un po’ contorta in fondo :P

Kim e Kevin sono due cretini, però mi diverto troppo a farli parlare xD Mi fa piacere che abbiano fatto divertire anche te :D

Come hai visto da questo cap le cose iniziano ad andare male =( e nel prossimo peggioreranno ancora di più…vedrai meglio nel prossimo ;)

A Londra è dispiaciuto tantissimo anche a me non andare =( Però dai va beh, ho un motivo per tornare in Inghilterra :D Il tempo è stato bellissimo per fortuna, due settimane di sole, quasi non ci credevo xP

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec =)

 

 

Ginnylove: Ciao Elisa!!! :D Non ti devi assolutamente scusare per non essere riuscita a recensire, so benissimo che con la scuola non si può mai stare tranquilli purtroppo >.<  Quindi tranquilla^^

Sono contentissima di sapere che la storia continua comunque a piacerti, questa è la cosa più importante per me*_*

In questo capitolo le cose sono peggiorate e purtroppo nel prossimo andranno ancora peggio =( Vedrai che però in un modo o nell’altro le cose si sistemeranno :P

Un bacione grandissimo cara, grazie mille per i complimenti, Bec =D

 

 

__piccola_stella_senza_cielo__: Ciao!!! :D Ti ringrazio infinitamente per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona, grazie davvero^^

La tua recensione non fa affatto pena, mi ha fatto piacerissimo leggerla ;)

Sono contenta che Kim e Kevin ti abbiano fatto ridere, ho aggiunto quella scenette proprio per far divertire un po’ e spezzare il momento un po’ troppo…sdolcinato tra Dave ed Allie :P

Oh, finalmente qualcuna che apprezza Allison, di solito i commenti son tutti per Dave :D

Kevin alla fine farà la sua scelta in un capitolo ben preciso, presto saprai sia la sua storia con Vicky che quella con Angela ;)

Non mi hai annoiato affatto con la tua recensione, al contrario! Grazie ancora per la recensione cara, un bacione grande, Bec =D

 

 

Bella_kristen: Ciao!!! :D Oddio hai letto tutta la mia storia in un solo pomeriggio???*_* Non so cosa dire, sono davvero lusingatissima, grazie^^

Ti ringrazio anche per tutti i tuoi complimenti sul mio modo di scrivere, per me sentirmi dire che so scrivere è il complimento più bello (:

La storia avrà un lieto fine sì ;) Forse è un po’ scontato il finale positivo, ma non mi sono mai piaciuti i finali tristi =P

Sono contenta che la dichiarazione di Dave e l’entrata in scena di Kim e Kevin ti siano piaciute*_* La prima pensavo fosse venuta un po’ troppo sdolcinata per questo ho aggiunto la seconda, per far divertire e spezzare quell’atmosfera fin troppo romantica :P

In questo capitolo le cose sono peggiorate e nel prossimo sarà ancora peggio =( Ma stai tranquilla che come ho già detto i finali tristi proprio non mi piacciono ;)

Un bacione grande, ancora grazie per tutti le tue splendide parole, Bec**

 

 

ice_princess: Ciao!!! :D Davvero hai letto tutto solo in un pomeriggio??** Oddio non so cosa dire davvero, grazie :D Sono davvero contentissima che ti sia piaciuta così tanto^^

Eehehe, Dave è bellissimo sì, magari esistessero ragazzi come lui** Io ancora non ne ho incontrati =P

Ti ringrazio davvero per i complimenti, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, un bacione grande! Bec =D

 

 

_Kairi90_: Ciao!!! :D Sono contentissima che la mia storia ti piaccia, presto scoprirai bene anche quella di Dave, non manca molto ;)

Eh sì, avevi capito bene, le cose iniziano ad andare proprio male in questo cap >.< Tranquilla che però si risolverà tutto ;)

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec :D

 

 

sbrodolina: Ciao carissimaa!!! :D Ma scherzi???Tu non ti devi assolutamente scusare di niente >.< Sei sempre gentilissima a recensirmi ogni volta, non ti preoccupare^^

Mi sono commossa io a leggere un’altra tua meravigliosa recensione*_* Non riesco a credere che la mia storia riesca ad emozionare così tanto, è una soddisfazione davvero immensa per me**

Non so davvero cosa dire, ora piango io per le tue parole** Sapere che Kidnapped By Love è riuscita ad avere un posto nel tuo cuore è una gioia grandissima per me :D

Hai proprio ragione a dire che l’amicizia fra Kim, Kevin e Dave è stupenda, anche a me piacerebbe tantissimo avere un’amicizia così :P Più avanti noterai ancora di più il legame che li unisce, si vogliono bene come fratelli ;) Tolta Kim che di Dave è ancora un po’ innamorata, ma vedrai che pian piano le passerà :P

GRAZIE davvero carissima per le tue parole^^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante sia un po’ triste =(

Un bacione grandissimo, al prossimo cap, Bec :D

 

 

 

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- Fallsofarc’s stories

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- Mondi Paralleli di Emmetti

- Fiori d’arancio di Panna_

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto di fallsofarc, Qui.

Ringrazio infine le 133 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 120 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le 26 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

 

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Capitolo 20
*** Game over (Fine dei giochi) ***


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Capitolo 20: Game over (Fine dei giochi)

Capitolo 20: Game over (Fine dei giochi)

 

 

Allison’s pov

 

Quella notte non avevo chiuso occhio. Ero partita da un unico e semplice messaggio che diceva “Ciao, come va?”, per poi passare ad un altro di una Julia che diceva “Stasera sono libera, ti va se ci vediamo?” concludendo in bella con un messaggio di Ashley che evidentemente non aveva un cazzo da fare la sera in cui aveva scritto al mio ragazzo che non riusciva a dormire perché pensava all’ultima volta che erano stati insieme. Se non mi fossi accorta che il messaggio risaliva a prima che io e Dave ci fossimo conosciuti, la cara Ashley non avrebbe avuto vita lunga…

Molti messaggi affettuosi e allusivi di ragazze però –tipo quello di Julia- risalivano già al periodo in cui stavamo insieme, quindi qualcuno avrebbe dovuto darmi un bel po’ di spiegazioni, prima di essere strangolato con un cuscino nel sonno possibilmente.

Oh, quasi dimenticavo i gentili omaggi di alcune ragazze che come mms mandavano loro foto molto…come dire…osé? Sempre che per una ragazza stare mezza nuda stravaccata su una lavatrice sia una posa osé e non da zoccola.

Arrivata di fronte alla scuola a passo svelto e incazzato quella mattina, mi ero bloccata al cancello non appena lo avevo intravisto fra la gente. Oh merda vacca, ma che ci faceva lì?!

Non era da solo, l’amichetto fashion –soprannome affibbiato all’ultimo a Kevin- era con lui.

Mi ci volle un attimo per capire perché fosse lì, sicuramente rivoleva il suo cellulare.

Feci un respiro profondo, dandomi mentalmente trenta secondi per mandarlo via prima che lo vedesse Mark:

- quindici secondi per insultarlo

- cinque secondi per lanciargli addosso il cellulare

- tre secondi (ero magnanima in fondo) per lasciare che si spiegasse

- sette secondi per andarmene a passo svelto e altezzoso lasciandolo in balia dell’amico coglione (povero Kevin, non c’entrava niente, ma quando ero nervosa insultavo sempre tutti).

Piano perfetto il mio.

-Sei uno schifoso pezzo di merda!- Sbraitai una volta arrivatagli davanti, lanciandogli addosso il cellulare che, sfortunatamente, prese al volo.

-Allie, senti…- Che peccato, aveva già sprecato i tre secondi che gli avevo gentilmente concesso.

-Non me ne frega assolutamente un cazzo di quello che hai da dire!- Lo interruppi ignorando le occhiate della gente intorno.

-Ma non è successo niente di niente con nessuna! Ho questo rompicoglioni antisesso quasi sempre appresso poi! Kevin…- Si girò verso l’amico cercando conferma, prendendolo però in contropiede.

-Cosa?- Chiese infatti confuso.

Dave alzò gli occhi al cielo. –Dille che è vero che non sono stato con nessuna!- E si aspettava che credessi a Kevin dopo che gli aveva detto di fronte a me di dirmi quello che volevo sentirmi dire?

-Ah sì, è vero!-

Roteai gli occhi seccata; certo come no!

-Ha dormito sempre in camera con me purtroppo.- Confermò Kev scuotendo la testa rassegnato. –Tolto ieri notte, in cui è venuto da te.-

Riportai il mio sguardo su David increspando le labbra in attesa che dicesse altro. 

-Primo non eri comunque autorizzata a leggere i miei messaggi.- E mi guardò con rimprovero. Feci per ribattere scandalizzata, ma riprese a parlare, -E secondo i messaggi che sicuramente hai letto sono sì di ragazze con cui sono stato, ma non le ho più viste da quando sto con te.-

Ci pensai su abbassando lo sguardo silenziosa: effettivamente in nessuno degli ultimi messaggi che avevo letto c’era l’accenno di qualche notte passata assieme…erano solo inviti, ragazze che gli chiedevano di vedersi e a cui lui non aveva risposto probabilmente…

Rialzai lo sguardo e lessi la sincerità delle sue parole nel suo.

-Ok…- Borbottai imbronciata, ma più tranquilla. –Ti credo…- Arricciai il naso infastidita dal mio comportamento forse eccessivamente geloso…da fidanzata gelosa…oddio! Mi ero esposta troppo…

-Gradirei comunque che queste deliziose signorine la piantino di scriverti.- Sibilai acida facendo poi una smorfia.

-Sei adorabile quando sei gelosa.- Sorrise il cretino compiaciuto.

-Ma vaffanculo!- Fu la mia gentile e amorevole risposta.

-Punta sul vivo, eh…- Mi schernì sghignazzando.

-Come no. Ci vediamo.- Dissi fra i denti girandomi di scatto.

Lui mi prese per un braccio e mi fece girare verso di sé. –Dimenticavi di salutarmi.-

Avrei dovuto evitare di lasciare che mi baciasse lì, davanti a tutti, forse anche davanti a Mark. Avrei dovuto farlo, ma non lo feci, non ci riuscii.

Fece aderire le sue labbra alle mie con una passione tale che mi tolse ogni forza di volontà. Dischiusi la bocca lasciando che la sua lingua assaporasse la mia. Mi mancava da morire passare del tempo con lui; avrei voluto stare sempre con lui, senza doverlo mai lasciare andare.

Mi staccai con un’immensa fatica, guardandolo poi con dispiacere. –Devo andare.- Sussurrai a fatica prima di girarmi ed incamminarmi a passo svelto verso la scuola.

 

 

La mattinata la passai stressando la mia vicina di banco del corso di economia e di chimica. Angela era assente, dovevo pur sfogarmi con qualcuno no?

Mi resi conto di essere veramente disperata nel momento in cui confidai ad Helena Elbow di essermi innamorata di un ragazzo…Dio mio, più in basso di così…

La cosa che mi rendeva particolarmente nervosa ed inquieta però non era l’oca bionda, né l’assenza di Angela…l’assenza di Mark piuttosto.

Perché diavolo non era venuto a scuola? Dov’era? Non ero tranquilla, per niente, avevo un bruttissimo presentimento e quando succedeva avevo imparato che stava per accadere veramente qualcosa di brutto.

Al suono della campanella della fine della lezione di geografia, mi ero alzata di scatto per dirigermi verso l’unica persona che sapevo sarebbe riuscita ad aiutarmi.

-Vicky, mi serve il numero di Kevin.-

Lo sguardo che fece Vicky poteva essere tranquillamente paragonato a quello della maschera di Scream.

-Cosa?- Mi chiese completamente spiazzata.

-So che ce l’hai- Non ne avevo alcun dubbio -Ti prego è importante…-

Abbassò lo sguardo pensierosa. –D’accordo.- Tirò fuori dalla tasca il suo cellulare e me lo porse evitando accuratamente di incontrare i miei occhi. –È nelle ultime chiamate.-

Non feci alcuna domanda riguardante la sua ultima frase; il perché il numero di Kevin era nelle sue ultime chiamate non era affar mio. Solo una cosa mi sentii in dovere di dire:

-Credo tu debba parlare con Angie, Vic.-

Lei mi guardò sorpresa e perplessa non capendo minimamente a che cosa mi riferissi.

Mi girai eludendo la sua silenziosa domanda, prima di segnarmi il numero di Kev sul mio cellulare pataccone dell’era mesozoica.

Le restituii il suo, tornando poi in fretta al mio banco.

Alla velocità della luce –per quanto fosse possibile farlo con quel telefonino- entrai in Messaggi -> Crea nuovo messaggio ed incominciai a scrivere:

 

Kevin, sono Allison, ho un favore grandissimo da chiederti: non devi assolutamente lasciare che David venga a prendermi a scuola questo pomeriggio, anzi, è ancora meglio se riesci a non farlo uscire.

Ti spiegherò tutto quando potrò, sappi solo che rischia grosso se esce di casa.

Grazie per l’aiuto, Allison

 

E dopo averlo inviato, tirai un sospiro di sollievo un po’ più tranquilla, anche se quel macigno pesante di ansia rimaneva ancora…

 

 

 

David’s pov

 

Non riuscivo a capire che cazzo stesse succedendo…Il comportamento di Allison era così…strano…allusivo…era pessima come attrice, si vedeva lontano un miglio che c’era qualcosa che non andava. Anche mentre la baciavo sembrava tesa, inquieta.

Sospirai, alzandomi di slancio dal letto.

Feci per uscire, ma non appena aprii la porta qualcosa mi venne addosso.

-Kevin potresti ogni tanto guardare dove cazzo vai?- Digrignai irritato già di mio; ci mancava solo lui a rompermi definitivamente le scatole!

Richiuse la porta dietro di sé, guardandomi come se avesse avuto davanti un fantasma. -Dove stai andando?- Il tono allarmato di voce con cui lo disse mi fece aggrottare le sopracciglia dubbioso.

-A prendere Allison a scuola.- Risposi con ovvietà.

Saltellò sul posto agitato, cercando di scansarmi per entrare in stanza.

-Eeeh, non puoi.- Si passò una mano fra i capelli teso, facendo aumentare il mio disappunto.

-Come scusa?- Ma era impazzito?Che diavolo si era bevuto?

-Avevi promesso che mi avresti aiutato a…pulire il bagno.- Molto accampata all’ultimo come scusa la storia del bagno, specie perché ero più che sicuro di non aver mai promesso a nessuno che avrei pulito il cesso di un bagno.

-Certo, un’altra volta magari.- Replicai facendo una smorfia stranita prima di dirigermi di nuovo verso la porta.

Si mise davanti alla velocità della luce per impedirmi di aprire. –Sul serio Dave, mi devi aiutare anche a scegliere un vestito per uscire con una ragazza.-

Agli occhi di qualcuno che non conosceva Kevin la sua ultima scusa poteva anche sembrare verosimile, invece per me che lo conoscevo abbastanza bene da sapere che mai si sarebbe abbassato a chiedere consigli di moda a qualcuno che non fosse Louis Vuitton in persona, la cosa risultò ancora più sospetta.

-Kevin devo uscire.- Dissi semplicemente con più calma di quanto volessi.

-Non prima di avermi consigliato qualcosa per stasera.- Abbozzò un sorriso tiratissimo dal nervosismo.

-Sono sicuro che te la caverai come hai sempre fatto, ora se non ti spiace.- La nota pungente nella mia voce non servì a farlo scansare nemmeno di un millimetro.

-Kevin.- Dissi risoluto cercando di spintonarlo per farlo spostare con gentilezza.

Si spostò di colpo facendomi perdere di poco l’equilibrio verso destra.

-Dave scusami non volevo arrivare a tanto, ma è per il tuo bene.-

Non capii il significato delle sue parole finché non aprii la porta, ritrovandomi davanti a Phin, Colin, Stephen e Kimberly. Che ci facevano lì? Ebbi la mia risposta non appena iniziarono a parlare.

-Sta cercando di uscire!- Phin mi additò come se fossi stato un mostro.

-Fermiamolo!- Stephen mi si avventò addosso seguito dagli altri due ragazzi che mi immobilizzarono neanche fossi stato un animale da braccare.

Opposi resistenza solo per pochi secondi, poi cercai di calmarmi aiutandomi con un profondo e salutare respiro.

-Ok, ora voi mi spiegate che cazzo sta succedendo.- Ero troppo tranquillo e sapevano tutti che non erano una buona cosa, la mia era la classica calma prima della tempesta.

-Non puoi uscire tesoro.- Dopo la sua brillante e ovvia spiegazione, Kim fece spallucce sedendosi sul letto di Kevin per osservare meglio la scena decisamente divertita.

-Ma non mi dire. Fin qui ci ero arrivato anche io cretina! Quello che voglio sapere è perché!- Sbraitai dimenandomi per cercare di liberarmi, ma da solo contro di tre non riuscivo a muovermi più di tanto. Che stronzi, mi avevano incastrato!

-Fermo!- Protestò Colin facendomi infuriare ancora di più: e che cazzo, proprio come un animale da tenere in gabbia mi stavano trattando!

-Mi spiace Dave, ma ne sappiamo quanto te.- Mi informò Kevin dispiaciuto. –Ma per il tuo bene è meglio se stai qui.-

-Ma nemmeno per sogno!- Risposi testardo come sempre, finendo col tirare accidentalmente una gomitata all’indietro che prese Colin proprio sul naso.

-Ah cazzo!- Si lamentò mollando la presa e permettendomi di muovermi di più.

Il posto di Colin però fu subito sostituito da Kev.

-Dovrete legarmi al letto per impedirmi di uscire!- Mi lamentai facendo una smorfia altezzosa.

Quello che non immaginavo minimamente era che mi prendessero in parola; meno di mezz’ora dopo mi ritrovai –perché non stavo mai zitto?!- legato con le braccia alla spalliera del letto.

-Dovevamo farlo subito.- Commentò Kim compiaciuta, spegnendo la sigaretta sul pavimento.

-Già. Grazie dell’idea Dave.- Ma mi stava sfottendo o cosa quel cretino di Phin?!

-Che dite, sarà il caso di legargli anche le gambe?- Chiese Kev facendo aggrottare le fronti degli altri idioti.

-Non vi avvicinate o vi prendo a calci in faccia!- Li minacciai cominciando a scalciare come un bambino indispettito.

-Meglio di no.- Ecco meglio, Kim a volte sapeva essere intelligente.

-Siete dei pezzi di merda!- Protestai senza smettere di tirare calci all’aria. Merda, da solo contro cinque –quattro e mezzo, Kim era una donna- non ero riuscito ad impedire che mi immobilizzassero le braccia.

-È per il tuo bene idiota, ci ringrazierai poi.- Kim si alzò dal letto annoiata e se ne uscì dalla stanza lasciandomi in balia degli idioti e dei miei dubbi. Che intendeva dire?Perchè era per il mio bene, cosa era per il mio bene?

-Dove credete di andare?!- Gridai furioso non appena li vidi dirigersi tutti e quattro verso l’uscita.

-Johnny ci ha affidato una missione.- Spiegò Kev. –Non ti preoccupare, gli abbiamo già detto che stai poco bene.- Sfoderò un sorriso canzonatorio che mi fece affluire il sangue al cervello dalla rabbia. –Riposati.- E con un insopportabile ciao ciao della mano, uscirono dalla stanza lasciandomi legato a quello stupido letto.

Ok, respira, respira, con calma, respira…Ma respira un cazzo! Quei grandissimi figli di buone donne me l’avrebbero pagata!Brutti bastardi pezzi di merda, li avrei presi a pugni non appena sarei riuscito a liberarmi da quella cazzo di corda che avevano usato per legarmi, neanche fossi stato un prigioniero di guerra del 1700!

Strattonai con forza le braccia nel vano tentativo di liberarmi, ma niente. Ok, in quei casi bisognava usare il cervello, il mio era già partito per la tangente da un po’ e fu abbastanza difficile richiamarlo.

Cosa avrei potuto usare per liberarmi? Qualcosa di affilato…forbici…un coltello…Il mio coltellino svizzero! Grande! Ma dove cazzo lo avevo lasciato? Sbuffai afflitto; nel mio giubbotto che stava dall’altra parte della stanza ed io non potevo alzarmi, ipotesi da scartare quindi.

Mi sedetti aiutandomi con lo slancio delle gambe, restando sempre comunque attaccato alla spalliera con i polsi.

Aprire il cassetto del comodino di Kevin fu un’impresa, soprattutto per via della grandezza di quelle stupide scarpe, dannate Air Max!

Fui costretto, sempre con i piedi, a far uscire completamente il cassetto dal comodino, buttandolo a terra senza troppi riguardi.

Frugai in mezzo a tutte quelle cianfrusaglie, nella speranza di trovare qualcosa di decente che avrebbe potuto aiutarmi e, quando vidi le forbici che Kevin usava ogni tanto per regolarsi il suo patetico taglio di capelli, un sorriso da ebete rincretinito mi si dipinse in faccia.

Ah, ci voleva ben altro per impedire a David Bellick di uscire da quella stanza!

Presi quelle inutili forbici fra le scarpe che poi cercai di portare alle mani con uno slancio all’indietro; quell’esercizio lo facevo sempre ad educazione fisica da bambino, era una cavolata da fare!

Una volta afferrate le forbici con la mano, liberarsi fu un gioco da ragazzi! Una degna missione da Tom Cruise in Mission Impossible, eh?

Diedi una rapida occhiata all’orologio sbuffando; Allison era già uscita da scuola, pazienza, sarei andato a trovarla a casa e mi sarei fatto spiegare il perché di quel suo comportamento strano.

 

 

Allison’s pov

 

 

Una volta richiusa la porta di casa dietro di me, sospirai di sollievo; Dave fortunatamente non era venuto a scuola, di sicuro Kevin era riuscito a trattenerlo in qualche modo.

Nicky era andato a studiare a casa di un amico, quindi io teoricamente avrei dovuto avere la casa tutta per me…

Appena entrata in sala però, incominciai a pensare che qualcosa non tornasse; la fondina di mio padre era appoggiata al tavolino al centro della stanza, possibile che fosse già rientrato?

-Eccoti.-

Quasi lanciai un urlo dallo spavento non appena la voce imponente di mio padre arrivò da dietro.

-Papà! Ma volevi farmi venire un colpo o cosa?!-

La mia voce si affievolì man mano non appena notai la ferocità del suo sguardo. Non era normale, doveva essere successo qualcosa.

-È successo qualcosa?- Domandai non riuscendo a tollerare oltre i suoi occhi accusatori.

-Dimmelo tu.- La sua voce così cattiva mi fece venire i brividi, mio padre non si era mai rivolto così a me.

Feci mente locale cercando di sforzarmi di trovare un motivo per cui potesse essere così arrabbiato.

-Ti ha chiamato una mia professoressa?- Azzardai; magari era venuto a sapere di tutte le volte che avevo marinato…

-Fai anche la finta tonta!- Esclamò incredulo alzando la voce e facendomi istintivamente indietreggiare. No, doveva essere qualcosa di molto più grave e avrei dovuto intuirlo da subito.

Stavo per azzardare qualche altra ipotesi, ma lui mi bloccò ponendomi l’ultima domanda che volevo sentire.

-Ti dice niente il nome David Woldrich?- Sembrava si sforzasse di stare calmo, ma i suoi occhi erano a dir poco furenti, facevano paura.

Il mio cuore perse un battito e per poco non mi accasciai per terra dalla disperazione non appena sentii quel nome; mio padre sapeva tutto…

Portai una mano alla gola spalancando gli occhi stralunata: non riuscivo a parlare che fine aveva fatto la mia voce?

Le corde vocali sembravano essere paralizzate, così come tutto il resto.

-Allora?- Sollecitò lui impaziente.

-Il…- Tossii cercando di schiarirmi bene la voce che usciva gracchiante come il verso di un corvo. –Il ragazzo…che ho visto quel giorno alla villa di Tom.- Riuscii a dire respirando a tratti, mi mancava l’aria.

-Solo?- Insinuò con un sorriso sadico.

Non avevo più la forza di parlare, mi limitai ad annuire.

-Strano. Ho sentito un tuo amico oggi, dice di averti visto in sua compagnia proprio stamattina davanti alla scuola.-

Odio. La disperazione fu quasi sostituita completamente dall’odio che provavo per quel grandissimo bastardo di Mark. Non avevo mai odiato nessuno così tanto in tutta la mia vita, tanto da arrivare quasi a desiderarne la morte.

-Non era David Woldrich, si è sbagliato.- Stupida e ingenua. Ero molto stupida e ingenua.

-Ah no?- Tirò fuori dalla tasca il suo telefonino e quello che vidi mi fece contorcere lo stomaco:

Una foto. Una cazzo di foto scattata quella mattina stessa. Io ero di spalle, ma David si vedeva bene in faccia.

Strinsi le mani a pugno con forza conficcandomi le unghie nei palmi che ero più che certa che stessero iniziando a sanguinare.

-E c’è anche questa.- La voce di mio padre era tranquilla, quasi mi stesse mostrando le foto scattate al mare dell’estate scorsa.

Nella foto successiva c’eravamo noi due che ci baciavamo. Per quanto la situazione fosse critica, non potei evitare l’ulteriore aumento dei battiti del mio cuore che ora martellava sul petto come un treno impazzito.

Vedere quella foto mi fece inumidire le labbra con la lingua mentre ripensavo al suo sapore…chissà se l’avrei più sentito, chissà se lo avrei mai baciato di nuovo…

Fece un respiro profondo per calmarsi, dallo sguardo che aveva sembrava essere ad un passo dallo schiaffeggiarmi.

-Io sto cercando di sbattere da una vita quello schifoso verme di Johnny Rydell in prigione…e tu vai a…divertirti con…con…- Era paonazzo, nemmeno lui riusciva più a parlare.  -Un suo complice!- Disse poi a denti stretti.

-Dave non è un suo complice!- Strillai prima che potessi rendermene conto.

-Sia quel che sia…Dave- Sputò fuori il suo nome con cattiveria. –collabora con lui e sa dove si trova. E, soprattutto…Dio Allison è un criminale, te ne sei dimenticata forse?!-

Sgranai gli occhi spaventata dalla sua reazione e di nuovo cercò di calmarsi strofinandosi il viso con la mano e sospirando.

Mi aspettavo quasi che da un momento all’altro arrivassero i vicini a suonare al campanello preoccupati, visto le sue urla adirate…

-Non me ne sono dimenticata papà!Ma lui è diverso, io…non rinuncerò a lui!- Lui rimase molto colpito dalla mia risposta, non si aspettava che reagissi.

-Lo farai invece, o il tuo amichetto finirà dritto dietro le sbarre!-

Non riuscivo a credere che mi stesse ricattando così crudelmente…

-Non puoi farlo! Io lo amo!- A quelle parole i suoi occhi si spalancarono così tanto che sembrarono essere spiritati.

-Tu cosa?! Te lo puoi proprio scordare quel ragazzo, stai pur certa che non lo vedrai più!-

Già una volta mia madre mi aveva detto quella frase e ci era andata vicina…non sarebbe successo di nuovo.

-Questo lo dici tu! Ci vuole ben altro per fermarmi!-  Lasciai che le lacrime mi affogassero letteralmente gli occhi che riuscivano solo a vedere la figura appannata di mio padre. –Tu non…puoi fare niente…- Singhiozzai quasi priva di energie. Debole, ero debole, mi sentivo dannatamente debole, non riuscivo a capire come mai le mie gambe riuscissero ancora a sostenere il peso del mio corpo.

-Dove trovo Johnny Rydell?- Mi chiese impassibile, ignorando tutto quello che avevo detto.

-Io…Io non lo so…non…me l’ha mai detto…- Mentii.

Non avrei mai detto a mio padre dove si trovava Villa Hernandéz, si sarebbe dovuto arrangiare.

-Vai in camera tua.- Si girò di scatto voltandomi le spalle, come se la mia vista gli fosse insopportabile.

E con il cuore letteralmente a brandelli, mi diressi verso la mia camera, dove piansi tutte le lacrime che avevo.

 

 

Harrison’s pov

 

 

David Woldrich. Mia figlia usciva –non volevo pensare a cos’altro facessero- con David Woldrich!

Mi sedetti sul divano completamente svuotato. Dio, dove avevo sbagliato con lei? Come poteva essere successa una cosa del genere? La mia bambina…

Mi passai una mano sul viso, ma quel gesto non bastò ad eliminare le rughe ancora presenti per via della tensione.

Non avrei dovuto urlare con lei, le avevo fatto paura…mia figlia aveva avuto paura di me! Eravamo arrivati a quel punto…e tutto per colpa di…di…quel gran bastardo di un Woldrich che le aveva completamente svuotato il cervello, mia figlia non avrebbe mai fatto niente di così stupido!

Io la conoscevo bene, lei odiava i malviventi, anzi, odiava tutto ciò che fosse fuori legge, non poteva davvero aver fatto qualcosa con quel ragazzino di sua spontanea volontà, lui doveva averla incantata di certo!

Solo il pensiero che l’avesse toccata…con le sue sporche mani da assassino…mia figlia…!

Stavo tremando dalla rabbia, se lo avessi avuto davanti lo avrei ucciso…!

Lo amava!Mia figlia amava quell’insulso essere vivente! Mia figlia stava piangendo e soffrendo a causa sua! Si era ribellata, mi aveva voltato le spalle e tradito a causa sua!

Era tutta colpa sua

Mi alzai dal divano con uno scatto e presi a calci la sedia nuova di legno pregiato di Noel. Speravo solo che mia moglie non notasse le rigacce che si erano formate a lato, dove aveva sbattuto con il camino…

Non riuscivo a stare fermo, incominciai a camminare per la stanza come un animale chiuso in gabbia; non riuscivo a ragionare, ero completamente accecato dalla rabbia.

Affacciandomi solo per un attimo alla finestra, notai una persona fuori sul viale. Un ragazzo. Era girato di profilo, ma lo riconobbi ugualmente.

Strinsi le mani a pugno con forza; che diavolo voleva ancora David Woldrich da mia figlia?!

Non si era accorto di me, sembrava stesse parlando al telefono…Un terribile dubbio si insinuò velocemente in me.

Lasciai ricadere la tenda della finestra al suo posto e risalii le scale di corsa.

Arrivato davanti alla porta della camera di Allison, la aprii di scatto pensando di coglierla in flagrante al telefono, invece, l’immagine che mi si prospettò davanti fu del tutto diversa: era sdraiata nel suo letto a pancia in giù; gli occhi chiusi, ancora bagnati dalle lacrime, e le piccole spalle che si alzavano ed abbassavano lentamente al ritmo del respiro. Stava dormendo.

Un sincero sorriso, mosso dalla tenerezza che mi suscitava vederla così, si dipinse sulle mie labbra e per un attimo mi scordai di tutta quella faccenda.

Un attimo appunto. L’attimo dopo il vibrare di un cellulare mi fece ritornare l’umore sotto i piedi.

Afferrai con forza il mio vecchio telefonino delle emergenze sulla scrivania di Allison e non potei evitare di soffiare come un gatto non appena lessi quel nome; Dave I.L.U.

Non ero un esperto di abbreviazioni nel linguaggio giovanile o cazzate del genere, ma non ci voleva un genio per capire che quelle iniziali stavano per I love you.

Bene, il ragazzino voleva giocare? Avrei giocato anche io allora, ma a modo mio.

 

 

David’s pov

 

Sbuffai chiudendo la chiamata stranito, perché cavolo non rispondeva? Doveva essere arrivata a casa da un bel po’.

Osservai attentamente la finestra della sua camera nella speranza di vederla affacciarsi, ma niente. Avrei potuto arrampicarmici su, ma non sapevo se suo fratello o qualcun altro fosse in casa, avrebbero potuto vedermi.

Stavo per girarmi ed andarmene quando il vibrare del mio telefonino mi fece tirare un sospiro di sollievo; un suo messaggio. Meno male cazzo, iniziavo a preoccuparmi.

 

Ciao, c’è mia madre in casa e non posso parlare; vediamoci al Cookies’ side sulla trentaquattresima fra mezz’ora, ok? A dopo!

 

Fissai il messaggio per un po’ facendomi venire inutili e insensati dubbi. Lei metteva sempre il “Ti amo” nei suoi messaggi…

Scossi la testa dandomi dello stupido; di sicuro se l’era dimenticato o era di fretta.

Iniziai a dirigermi verso quel bar, ignorando quel brutto presentimento che iniziava seriamente a farmi sentire ansioso.

 

 

Nemmeno una volta davanti al bar mi tranquillizzai. C’era qualcosa che non andava, era tutto troppo, troppo strano.

Non avrei saputo definire quel tutto con esattezza, sapevo solo che gli avvenimenti di quel giorno e di quello prima non erano normali.

Prima di tutto il comportamento di Allison non mi quadrava per niente; era stata troppo evasiva e nervosa in quei due giorni. Qualcosa la preoccupava…ma cosa?

In secondo luogo c’era il comportamento di Kevin; lui odiava sapermi in quel buco puzzolente di fogna che avevamo per camera, insisteva sempre per farmi uscire, o per lo shopping o per qualche altra sua cazzata. Aveva detto che era per il mio bene, a che si riferiva?

E poi c’era…

Riaprii il messaggio di Allie e lo rilessi più volte. Anche il giorno precedente era rimasta a casa con la madre, ma non mi aveva dato appuntamento da nessuna parte, aveva detto che non poteva uscire per via della febbre alta.

Febbre. Alta.

Rimasi fermo per non so quanto tempo a fissare quelle parole con la bocca più spalancata di quella di un pesce. Mi aveva mentito, non aveva affatto la febbre il giorno precedente.

Primo, lo avevo constatato io di persona la sera e secondo…sua madre non l’avrebbe mai lasciata andare a scuola quella mattina se davvero avesse saputo di una febbre alta.

Ok, l’ansia stava crescendo a dismisura ed aumentai il ritmo del mio respiro inconsciamente.

Diedi una rapida occhiata all’orologio; mancavano cinque minuti all’appuntamento.

Senza sapere nemmeno perché, incominciai a camminare il più lontano possibile da quel bar, il più in fretta possibile.

Merda. Merda, merda, merda!

Doveva essere di sicuro un fottuto tranello di qualcuno, qualcuno mi stava spiando ne ero certo, qualcuno ci stava spiando quella mattina mentre ci baciavamo, per questo lei era così guardinga e inquieta.

Accelerai i passi sentendo il cuore che martellava furioso nel petto; iniziavo a capire come si dovessero sentire le ragazze pedinate da qualche maniaco. La sensazione era più o meno la stessa; ansia e paur..no, timore. Mi sentivo fottutamente osservato, quasi ci fosse una telecamera che mi stesse puntando, come se fossi dentro ad un cazzo di film.

E automaticamente i miei piedi si mossero da soli sempre più veloci non appena udirono il rumore di altri loro simili alle mie spalle.

Mi infilai in alcune viuzze abbastanza piccole e deserte per non dare nell’occhio e per facilitare la mia fuga –cosa non facilmente realizzabile in mezzo a persone che mi avrebbero intralciato e basta-, maledicendomi mentalmente per non aver preso una cazzo di arma quel pomeriggio prima di uscire, non ci avevo proprio pensato…E per colpa della mia stupidità mi trovavo nei cazzi seguito da…tre persone probabilmente a giudicare dai passi.

Inutile imporsi di stare calmi e far finta di niente, inutile provare anche solo a pensare che quelle persone non stessero seguendo me, incominciai a correre il più veloce possibile, sapendo già che i tizi dietro di me avrebbero fatto lo stesso.

 

 

Harrison’s pov

 

Ancora dieci minuti…ancora dieci minuti e avrei avuto il piacere di vederlo in manette.

Quasi non ci credevo, quasi non riuscivo a stare fermo dall’impazienza.

Sapere che lui era lì ad aspettare mia figlia mi mandava in bestia. Brutto bastardo, avrebbe trovato altro ad accoglierlo a braccia aperte, le manette.

Un ghigno involontario mi si era dipinto sulle labbra non appena lo avevo visto davanti al bar; aveva abboccato come un pesciolino, in fondo il ragazzo non era poi tanto difficile da pescare. Avevo temuto di aver sbagliato qualcosa, magari mia figlia scriveva in un modo diverso ed il mio messaggio lo aveva fatto insospettire…per fortuna non era andata così.

Continuava a guardare e riguardare il cellulare, mentre io già pensavo ai vari modi di fargli vuotare il sacco su dove fosse Rydell una volta preso.

-Tenetevi pronti.- Dissi tramite la mia radio alle pattuglie in zona, ma anche ai colleghi dietro di me, Alex e Richard, preparati a qualsiasi reazione di Woldrich. 

-Qualcosa non va.- Mi fece osservare Richard alludendo al ragazzo.

Mi girai verso l’ingresso del bar e in un attimo di panico notai che Woldrich non c’era più.

-Se ne sta andando.-

Guardai nella direzione di Alex e vidi con sommo sollievo che era ancora nelle vicinanze.

Aggrottai la fronte perplesso; che cosa lo aveva fatto scattare?Perchè se ne stava andando così di punto in bianco?C’era solo una spiegazione…

-Si è accorto di noi.- Troppo tardi. Il gioco è finito qui.

Apparentemente ero tranquillo, da bravo capo con la situazione sotto controllo, ma dentro stavo bruciando dall’impazienza di seguirlo e fermarlo per impedirgli di farla franca.

-Lex avvisa subito gli altri e appena hai finito raggiungici, Richard tu vieni con me.-

Nessuno aveva spiegato al ragazzo che quando si era circondati da una decina di pattuglie della polizia, non aveva molto senso scappare…

 

 

 

David’s pov

 

 

Quando svoltai l’angolo e mi ritrovai davanti a cinque persone, l’unica cosa che riuscii a pensare fu:

Cazzo, sono fottuto.

Nessuna frase avrebbe potuto descrivere meglio la mia situazione. Ero fottuto.

Rallentai automaticamente il passo, fino a fermarmi. A spezzare quel silenzio solo il mio respiro affannato e i rumori della città in lontananza.

Quasi dimenticavo…anche il rumore dei passi dietro ai miei turbò per poco quella calma, ma cessò poco dopo l’arresto della mia corsa.

Non mi chiesi nemmeno chi fossero quegli uomini armati davanti a me, sapevo già che non avevano niente a che fare con la malavita della città.

Mi girai per vedere finalmente in faccia i miei inseguitori e ne riconobbi immediatamente uno.

Il respiro mi si mozzò del tutto, quasi credevo di avere un collasso da un momento all’altro.

Non avevo mai incontrato Harrison Lowell di persona -lo avevo visto solo su qualche volta sui giornali o in televisione, quando lo intervistavano per qualche caso particolare- eppure lo avrei riconosciuto comunque, anche se non lo avessi visto in telegiornali e riviste…assomigliava molto a lei, i lineamenti erano molto simili, nonostante lei avesse preso molto anche da sua madre.

Nemmeno io seppi come, -visto che sentivo ogni cellula del mio corpo paralizzata- alzai la mano e la passai fra i capelli a scatti quasi robotici; stavo tremando.

Persino distendere la bocca in un sorriso fu un’impresa.

-Harrison Lowell.- Dissi e fortunatamente la mia voce uscì ferma, al contrario delle mie labbra che nel tentativo di sorridere avevano tremato incerte come quelle di un bambino in procinto di piangere.

Cercai di ignorare quelle inutili voci dentro di me che mi dicevano che era finita…dovevo ignorare quelle voci, o di quel sorriso costruito con tanto impegno sarebbe rimasto ben poco.

Non avrei mai permesso a nessuno sbirro di vedermi spaventato. Nemmeno Johnny Rydell aveva avuto quel privilegio, chi era Lowell per averlo?

-David Woldrich.- Mi rispose lui con un sorriso a dir poco sadico, di certo più credibile della mia smorfietta precedente.

Bene, se non altro non avevamo bisogno di presentazioni.

Imposi alle mie braccia di alzarsi, ma ricaddero quasi subito sulle gambe quasi prive di forza.

-In carne ed ossa.- Cercai di dire sarcastico, ma la voce stava iniziando ad abbandonarmi.

Avevo paura. Merda, avevo paura.

Paura perché non mi ero mai reso conto di quanto cazzo potessi finire nei guai se beccato; seguivo gli ordini di Johnny tranquillamente, senza arrivare mai a pensare che un giorno sarebbe potuto succedere.

Paura perché sapevo che non avrei più rivisto Kevin, Kim…lei.

Paura perché non sapevo che cosa sarebbe successo; lo sapevo anzi…ma non volevo ascoltarmi, non volevo saperlo veramente

Ero stato stupido…uno stupido ed ingenuo bambino che credeva fosse tutto solo un gioco e che alla fine aveva finito unicamente per farsi male da solo.

Sentii gli uomini dietro di me avvicinarsi, ma le mie gambe non si muovevano minimamente di lì.

-Mi sembri un ragazzo intelligente…- La vocetta divertita di Lowell –mi faceva male pensare a quel cognome, a quello stesso cognome- mi distrasse dai miei pensieri.

-Sai benissimo che scappare non servirebbe a niente: sei da solo, disarmato, contro otto persone e ci sono altre pattuglie in zona.-

Ah, giocava la carta dell’intelligenza per non farmi scappare?

-Chi le dice che io non sia stupido?- Chiesi arrogante.

-Sesto senso…- Abbozzò un sorriso, questa volta più cordiale. -Vieni di tua spontanea volontà e potremo fare una chiacchierata amichevole alla centrale.- Il tono in cui disse “amichevole”, mi sembrava tutt’altro che amichevole.

Avrei voluto scappare…ma a cosa sarebbe servito? Scappare era da codardi…e oltretutto, non avevo alcuna possibilità di riuscirci, lo sapevo bene.

Anche se fossi stato armato poi, non avrei mai sparato al padre della ragazza che amavo, non avrei mai voluto che lei mi odiasse per quello…

Sempre con lo stesso sorriso di prima che si era congelato sul viso –avevo come la netta sensazione che se avessi provato a muovere le labbra si sarebbero crepate come il ghiaccio-, risposi apparentemente tranquillo con un:

-Perché no? Anche se parlare non è mai stato il mio forte.-

Sentii le manette di uno dei tipi dietro stringersi fredde sui miei polsi. Che brutta e strana sensazione…

Istintivamente mossi le braccia come per ribellarmi, ma una pistola puntata dritta dritta alla mia tempia mi ricordò che non ero proprio nella posizione di farlo.

-Oh non ti preoccupare…sono sicuro che non appena vedrai quanto sono accoglienti le nostre celle la voglia di parlare ti verrà.-

Certo, come no! Nemmeno sotto tortura avrei parlato, non avrei mai tradito nessuno dei miei amici, né Johnny; Lowell poteva aspettare e sperare quanto voleva.

Non replicai, mi limitai solamente a farmi portare dai tipi dietro di me verso la volante della polizia, continuando a ghignare spavaldo come un idiota.

Divertente. Stavo sorridendo…eppure l’unica cosa che volevo fare era piangere.

Era la fine. La fine della mia libertà, la fine della mia storia con…lei, la fine della mia vita…la fine di tutto.

Eppure, non mi pentivo di niente…né di averla salvata da Tom quel giorno, né di averla rivista…né di essermi innamorato di lei e del suo sorriso…

La mia vita era migliorata e aveva avuto un senso da quando l’avevo incontrata…che senso aveva prima? Seguire gli ordini di Johnny? Uccidere balordi? Bella roba…

 

 

 

Harrison’s pov

 

 

Era umanamente inconcepibile che un ragazzo di appena diciassette anni reagisse così bene davanti alla certezza di essere arrestato.

Avevo visto piangere ragazzi di diciannove anni dopo essere stati beccati per furti di alcolici in supermercati, ma Woldrich non aveva fatto una piega quando ci aveva visti.

Certo, aveva avuto paura si vedeva, ma aveva fatto di tutto per non farlo capire, era rimasto quasi impassibile.

Come era possibile che un ragazzino avesse tutta quella forza? Come poteva un ragazzo così giovane reggere il peso di una sofferenza così grande?

Non era stupido, lo sapeva bene che come minimo quando sarebbe uscito di prigione –se sarebbe uscito- gli sarebbe rimasto ben poco. Come minimo gli avrebbero dato una condanna di venticinque anni…

E lui come poteva accettarlo senza mostrare il minimo segno di cedimento?

Pazzesco…

Da genitore, mi ritrovai a pensare che forse era stata la mancanza di una famiglia a farlo crescere così in fretta, a permettergli di avere reazioni così adulte, ma poi mi ricordai che era stato lui a volerlo, scappando dalla sua famiglia, quindi la colpa era sua…

Lo osservai circospetto dallo specchietto retrovisore; seduto in mezzo a Richard e Alex, guardava fuori dal finestrino con espressione vuota. Sembrava quasi che non vedesse il paesaggio, più che fuori sembrava stesse fissando un punto indefinito.

-Non scappo mica Lowell.- Mi informò con voce stanca e rassegnata, ma al tempo stesso pungente e sarcastica.

Hn. Moccioso petulante.

Distolsi lo sguardo dallo specchietto e lo puntai nuovamente sulla strada, rimangiandomi una serie di proteste poco fini, non adatte di certo ad un pubblico ufficiale.

Strinsi con forza il volante non appena realizzai che quello era il ragazzino che era uscito con mia figlia…quel ragazzino aveva osato sfiorare mia figlia! Non dovevo pensarci…ero un poliziotto e lui era un criminale, punto. Dovevo essere professionale, mia figlia non c’entrava in quella storia.

Eppure….il pensiero che di lì a poco avrebbe saputo cos’era successo quasi mi spaventava.

Ridicolo! Come se mia figlia avesse potuto farmi paura! Avrebbe capito…avrebbe capito che sarebbe stato tutto per il suo bene, che l’avevo fatto per lei e si sarebbe dimenticata di Woldrich…

 

 

Allison’s pov

 

Quando aprii gli occhi non ricordai immediatamente dove fossi e cosa era successo. Sentivo gli occhi gonfi e asciutti, come se avessi pianto tutte le mie lacrime, ed improvvisamente la litigata con mio padre mi ritornò davanti come un flash.

Mi alzai di scatto dal letto e scesi cauta al piano di sotto per controllare la situazione.

Aggrottai la fronte perplessa quando mi accorsi che in casa non c’era nessuno. Strano. Probabilmente mio padre doveva aver ricevuto qualche chiamata importante ed era dovuto correre in centrale.

Arricciai il naso inconsapevolmente; il brutto presentimento di quella mattina c’era ancora e non accennava minimamente a lasciarmi in pace.

Un brivido mi scosse la schiena e corsi in camera mia a chiudere la finestra convinta che fosse stata qualche improvvisa corrente d’aria a farmi rabbrividire. Quanto mi sbagliavo…

Chissà che stava facendo Dave…

Presi il mio telefonino del paleolitico e composi velocemente il numero di Angie; mi serviva qualcuno con cui parlare e alla svelta!

Lo staccai dall’orecchio stranita non appena l’adorabile voce registrata dell’operatrice telefonica mi disse che avevo esaurito il credito.

Chiusi la chiamata sbuffando. Stupide compagnie telefoniche ladre, ero convinta di averlo ancora qualche centesimo nella scheda, quella mattina stessa avevo fatto uno squillo a Kevin dopo il messaggio!

Mi lasciai ricadere sul letto ancora stanca e spossata nonostante la dormita.

C’era qualcosa che non andava…non era da mio padre andarsene così senza dire niente. Ok, era arrabbiato, ma lasciarmi così di punto in bianco mentre dormivo non era proprio una cosa da lui.

Mi avrebbe svegliato o lasciato quantomeno un biglietto…doveva essere davvero grave la cosa che lo aveva fatto uscire di casa così di corsa.

Beh…tanto valeva verificarla di persona, sarei andata alla centrale a vedere che era successo e a chiarire con lui la storia di Dave; forse se gli avessi ricordato di quel discorso fatto quel pomeriggio, lui si sarebbe impietosito…almeno un po’…forse…o almeno lo speravo perché non avevo nessuna intenzione di rinunciare a lui e mio padre doveva farsene una ragione, punto.

 

 

 

David’s pov

 

 

Avevo un mal di testa pazzesco e l’orologio appeso alla parete davanti a me non aiutava di certo con il suo ticchettare rumoroso.

Incrociai le braccia al petto e mi sistemai meglio su quella sedia scomoda, distendendo le gambe in avanti.

L’occhio mi cadde involontariamente su una foto appoggiata sulla scrivania e, inconsciamente, sorrisi intenerito.

Non appena Lowell lo notò, si schiarì la voce infastidito e girò più verso di sé la foto che lo ritraeva più giovane insieme ad una piccola bambina dai capelli rossi.

-Dunque…Woldrich.-  Incominciò dopo aver finito di sezionare un fascicolo infinito contenente chissà cosa.

-Bellick.- Lo corressi con un tono di voce incolore.

-Come scusa?- Domandò perplesso.

-Il mio cognome, è Bellick.-

Fece una smorfia e, dopo aver fatto un respiro profondo per calmarsi –non sembrava gli andasse molto di essere corretto da me-, ricominciò a parlare.

-Bene, come vuoi, Bellick.- Disse brusco. –Da quanto tempo lavori per Johnny Rydell?-

Distolsi lo sguardo e lo piantai indifferente verso l’orologio. –Sono già le sei?- Chiesi annoiato.

Lui sospirò, capendo subito che non avrei risposto a quella domanda, così ne fece un’altra.

-Ci sono anche altri ragazzi della tua età che lavorano per lui?-

-Qui fa veramente caldo, ma avete i caloriferi al massimo?- Fu la mia risposta.

Lowell guardò rassegnato il suo collega alle mie spalle, prima di riportare lo sguardo su di me. –Johnny ti ha mai costretto a fare qualcosa contro la tua volontà?-

Non voleva demordere, eh? Bene.

-Sua figlia come sta?- Me ne uscì tranquillo con un sorrisino, facendogli strizzare appena l’occhio.

Ero un idiota perché mi stavo facendo male da solo; nominarla mi stritolava cuore e stomaco in modo insopportabilmente doloroso.

-Ha mai costretto gli altri?- Continuò ignorando la mia domanda e giocando nervoso con la sua penna.

-Mi chiedevo se sapesse che sono qui…- Stavamo parlando di due cose diverse e nessuno dei due voleva cedere.

Però quella domanda l’avevo posta in modo serio, non per scherzare…lei sapeva di me? Dov’era in quel momento?

Mi rifiutavo di credere che fosse in qualche modo coinvolta in quello che era successo…

-Sapresti indicare con esattezza il luogo in cui sei stato per tutto questo tempo?-

-Quando la vede, me la saluti.- Questa volta la mia voce uscì leggermente sprezzante.

-David…- Lasciò ricadere la sua penna sul foglio e mi guardò serio. –Se non parli peggiori solo le cose…qui si tratta della tua vita, qualsiasi cosa potrebbe scontare la tua pena.-

Il suo discorso mi sorprese, non mi aspettavo che si potesse interessare così a me.

Il ricordo del suo ghigno prima dell’arresto però, mi congelò gli occhi in una perfetta espressione glaciale. –E posso sapere a lei cosa gliene importa della mia vita?-

Si raddrizzò sulla sedia e, come resosi conto di aver detto una cavolata, ritornò freddo e distaccato. –Niente.- Disse scrivendo qualcosa su dei fogli che aveva davanti.

-Bene.- Ribattei sicuro, arrivando a chiedermi da dove mi uscisse tutta quella spavalderia visto che ancora tremavo e non per il freddo.

Non avrei mai detto nulla su Johnny, né tantomeno sul luogo dove si trovavano Kevin e gli altri. Non li avrei traditi, non mi sarei mai servito di loro per scontare la mia pena.

-Ora ti dirò i nomi di alcuni criminali che cerchiamo, tu dovresti dirmi se li conosci o se li hai sentiti nominare, d’accordo?-

Scrollai le spalle.

-Conosci un certo Theodor Madison?-

Beh, Theodor non era un mio compagno quindi…

-Sì.-

Gli occhi di Lowell si illuminarono. –Sapresti dirmi dove si trova in questo momento?- 

-No.-  La mia risposta lo fece incupire di nuovo.

Se avessi detto di Theodor per la polizia sarebbe stato più semplice avvicinarsi a Kevin, Kim e gli altri.

Strinse le mani a pungo. –Maledizione…lo cerchiamo da una vita, se sai dove si trova parla!- Gridò quasi infuriato.

Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi.

-Ho due condizioni.- Li riaprii e notai che era proteso in avanti in attesa.

-Parla.- Mi incitò cupo.

-La prima è che dovete arrestare solo Theodor, nessun altro. Se rispetterete questa condizione può darsi che la voglia di parlare degli altri che cercate mi venga.-

Lui annuì serio. –E l’altra?-

La voce mi uscì più tremolante di quanto volessi. -Voglio vedere Allison.- Forse per l’ultima volta.

 

 

*To be continued..*

 

Ed eccomi per l’ennesima volta qui a rompervi xD

Questo capitolo l’ho scritto e riscritto tantissime volte e anche adesso se devo essere sincera non mi convince del tutto…avrei voluto che fosse più vero diciamo…ed è uscito così alla fine >.< eh va beh…

Che cosa ne pensate? Non ve la prendete con il padre di Allison, vi assicuro che si riscatterà, ora è più che comprensibile che abbia reagito così. Anzi, una delle mie paure era proprio che lui non sembrasse vero come personaggio per via di una reazione troppo positiva; non poteva mica accettare Dave come fidanzato della figlia e accoglierlo a braccia aperte in famiglia…Credo che alla fine sia normale la sua reazione, è quella di un padre preoccupato per la sua famiglia.

Ecco, discorso diverso per Mark che potete pure prendere a sassate per quel che mi riguarda xD Vi tranquillizzo subito dicendovi che qualcuno gliela farà pagare…qualcuno che adorate già e che adorerete ancora di più mi sa, o almeno lo spero ;)

Ma veniamo alla cosa veramente importante…Reazione di David? Come l’avete trovata? Vi giuro sono stata giorni e giorni a pensare a come avrebbe potuto reagire davanti alla polizia; non volevo fosse troppo spavaldo (sarebbe stato stupido da parte sua esserlo), né troppo impaurito (scappare sarebbe stato un tentativo altrettanto stupido e inutile)…il risultato finale è questo, che spero non vi abbia deluso =(

La reazione di Allie l’avrete nel prossimo capitolo ed è stata ancora più difficile da immaginare, mi sono autodepressa (fa niente se non esiste come parola xD) per riuscire a scrivere tutti i pezzi dei prossimi cap che saranno abbastanza tristi :P

Bene, ho finito di stressarvi con questi discorsi noiosi. Anzi no, ultima cosa, voglio ringraziare ancora TUTTE le Meravigliose ragazze che recensiscono e che mi spronano ogni volta a postare, vi adoro! =)

Un bacione grandissimo, la vostra Bec ;)

 

 

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 21 :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Allison’s pov: Corsi ad abbracciarlo senza pensarci due volte, senza riuscire a tollerare un secondo di più quello sguardo sofferente.

Portai le mie mani fra i suoi capelli, stringendolo a me con tutta la forza che esse, deboli come il resto del mio corpo, riuscirono a racimolare.

Amore mio

 

 

David’s pov: Faceva un male cane. Faceva un male cane stringerla fra le braccia, sapendo benissimo che non l’avrei più rivista dopo quella volta, sapendo che il suo piccolo corpo non avrebbe più riscaldato il mio con la sua dolcezza.

 

 

 

Il capitolo si intitolerà: Where is our hope? (Dov’è la nostra speranza?)

 

 

 

*Risposte recensioni*

 

__piccola_stella_senza_cielo__: Ciao cara!!! Eh già hai proprio ragione, lo scorso capitolo era davvero tristissimo >.< Sono contenta che Kevin ti abbia comunque fatto ridere con le sue trovate geniali per far svegliare Dave ;)

Allie e Dave sono proprio sfortunati sì…poveretti, in questo capitolo le cose sono peggiorate ancora di più =( Ma vedrai che si sistemeranno, parola mia ;) E Mark avrà quel che si merita^^

Un bacione grandissimo, grazie mille per la recensione, Bec =D

 

 

lucyette: Ciao cara!!! Alla fine come hai visto da questo cap c’è stato un passo avanti sì, anche se molto negativo =(

Mark la pagherà di sicuro, tranquilla ;) Non la passerà liscia, ma non sarà Dave a vendicarsi… =P

Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo non ti abbia delusa**

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec ;D

 

 

mary96twilight: Ciao!!! Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti, sei troppo buona, grazie^^

Sono davvero contentissima che la mia storia ti sia piaciuta così tanto :D Spero che questo capitolo non te l’abbia fatta rivalutare in negativo >.< Sono un’amante del lieto fine, quindi in un modo o nell’altro le cose le sistemerò :P

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec :D

 

 

sbrodolina: Ciao carissima!!! Se tu stavi saltellando per la gioia del capitolo, io stavo saltellando per la tua recensione^^ Mi fa sempre piacerissimo leggere il tuo parere*_*

Sono contenta di sapere che non sopporti Mark, vuol dire che sono stata brava a renderlo odioso allora xD Mi sa che in questo capitolo lo sopporterai ancora di meno…ma tranquilla che avrà quel che si merita ;)

Alla fine in questo capitolo le cose sono precipitate del tutto; Allie e Dave non si sono lasciati, ma sarà piuttosto difficile per loro uscire da questa situazione…

Nel prossimo avrai la reazione di Allie che sarà abbastanza triste, spero di averla comunque resa credibile >.<

La storia finirà fra qualche capitolo sì, ma penso proprio che farò un seguito :P Sempre se questa alla fine sarà piaciuta abbastanza =)

Grazie mille carissima per il tuo supporto che per me è davvero preziosissimo, un bacio grandissimo, Bec :D

 

 

Punk936: Ciao carissimaa!!! Innanzitutto ti ringrazio come sempre per tutti i tuoi complimenti^^

Il tuo ragionamento non è affatto contorto, hai proprio ragione, il momento in cui torneranno insieme sarà ancora più bello*_* (o almeno lo spero :P)

Sono felicissima di essere riuscita a rendere   Mark così odioso, alla fine il cattivo della situazione è proprio lui xD Ma la pagherà…muahahah, sono abbastanza perfida con i personaggi che non mi ispirano simpatia xP

Kevin mi è uscito veramente deficiente, però lo adoro alla follia! Se non ci fosse lui sarebbe tutto un mortorio xD

All’inizio avevo pensato di far arrivare la madre mentre Dave ed Allie erano insieme…ma lei avrebbe rovinato tutto, si sarebbe accorta, mentre Nicky essendo piccolo e assonnato non ha notato nulla :P

Mi spiace di averti lasciato così in sospeso fino ad oggi >.< Spero ne sia valsa la pena, come ti è sembrato alla fine il cap?*_* è come lo avevi immaginato, o peggio?

Beh quando questa storia finirà, credo inizierò a postare il seguito…se per voi va bene =) Magari mi troverete noiosa con tutti questi aggiornamenti xP

Sappi comunque che tu non mi annoi mai con le tue recensioni, i tuoi commenti non sono “inutili”, guai a te se lo dici ancora eh? Mi arrabbio altrimenti :P

Grazie per gli auguri, spero che anche tu abbia passato una buona Pasqua^^

Un bacione grandissimo, grazie per la recensione, Bec ;D

 

 

piccolinainnamora: Ciao carissima!! Mark è stronzissimo sì…u.u sono contenta che tutte siate così coalizzate contro di lui, devo essere proprio riuscita nel mio intento di renderlo odioso allora ;P

Tranquilla che qualcuno gliela farà pagare…non Dave però :P

Allie è stata stupida a non dirlo a lui è vero, pensava di gestire da sola la situazione, non voleva coinvolgerlo e ha sbagliato…però c’è anche da tener conto che Dave non avrebbe reagito bene, magari avrebbe peggiorato ulteriormente la situazione se lo avesse saputo.

Non succederà come Vicky e Kevin, i due stessi si assicureranno che non succeda ;)

Grazie infinite per i complimenti e per la recensione, un bacio grandissimo, Bec ;D

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!! Grazie come sempre per i tuoi meravigliosi complimenti^^

Eh sì, Mark è proprio stronzo, ma tranquilla che ci penserà qualcuno all’interno della storia a fargliela pagare ;)

Un bacione grandissimo, grazie mille per la recensione, Bec =)

 

 

Bella_kristen: Ciao cara!!! Sono felicissima che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto*_* Eh sì, era abbastanza triste purtroppo, ma questo lo è ancora di più >.<

Mark è proprio stronzo, hai ragionissima! Sono riuscita a creare un personaggio decisamente odioso, sono quasi fiera di me xD Tranquilla che avrà quel che si merita comunque ;)

Vuole rovinare la vita di Allie perché è un cretino; non sopporta di essere stato lasciato da lei ed è anche piuttosto geloso di Dave…alla fine era davvero interessato ad Allison…Però il suo comportamento non è comunque giustificato -.-

In questo capitolo ha incontrato il padre di Allie sì…come ti è sembrato il loro incontro?*_* Ti è piaciuto?

La storia probabilmente avrà sui 26 capitoli, ma ancora non è sicuro, quando posterò vedrò bene come sistemarli :P

Ti ringrazio tantissimo per le tue bellissime parole e per i tuoi complimenti** un bacio grandissimo, Bec ;D

 

 

selena_14: Ciao Sel!!! Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti alla mia storia :D In effetti qualche errorino c’è di sicuro nei vari capitoli; nonostante rilegga più volte prima di postare, sono sicura che qualche svista ci sia purtroppo :P Spero non siano errori gravi >.<

In questo capitolo le cose fra i due si sono complicate…come ti è sembrato l’arresto?

Mark è davvero stronzo sì xD Se non altro sono riuscita nel mio intento di renderlo odioso xP

Ti ringrazio tantissimo per aver recensito e per aver inserito la ff tra i preferiti*_* GRAZIE davvero^^

Un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec ;D

 

 

lallina_2: Ciao Laura!!! Oddio quanti complimenti tutti in una volta, grazie sei gentilissima*_*

Ti capisco benissimo per quanto riguarda il computer, anche il mio è cretino -.- pensa che una volta si è spento pure da solo -.- mah, ci vuole pazienza con ‘sti pc xD

Non è assolutamente vero che non sei brava a recensire, la tua recensione è stupenda** Ti ringrazio tantissimo per aver recensito, sono davvero contentissima di sapere che la mia storia ti piaccia così tanto^^

Un bacione grande, al prossimo cap, Bec =)

 

 

silvietta_in love 4ever:  Ciao tesoro!!! Mi sembra proprio di capire che Mark non ti stia più di tanto simpatico :P Hai proprio ragione, è un grandissimo stronzo -.- Lo odio pure io, alla fine se non altro son riuscita nel mio intento di renderlo così odioso xD

Tranquilla che qualcuno si vendicherà, non Dave, ma qualcun altro darà a Mark quel che si merita ;P

Purtroppo Dave non sapendo del ricatto di Mark è andato a trovarla proprio davanti alla scuola e sono stati visti u.u lei è stata scema a non dirgli del ricatto, ma del resto se lo avesse fatto Dave non avrebbe reagito comunque molto bene…

Grazie infinite per i complimenti cara, sei sempre troppo buona** Un bacione grandissimo, al prossimo cap, Bec ;D

 

 

didi_kaulitz: Ciao tesoro!!! Buonasera anche a te :D

Oh, sempre con questa storia del “recensire” con le virgolette? Come se la tua non fosse una recensione stupenda! Va che mi arrabbio eh?? xP

Non ti preoccupare assolutamente se non sei riuscita a recensire gli altri cap: i tuoi commenti in diretta su fb valgono il triplo ;D E poi con la scuola guarda, nemmeno io riesco a stare tanto sul forum…u.u quindi tranquilla =)

Mark è proprio da uccidere sì!!!Da trucidare! Ma la pagherà, trallalero trallalà! xD Ho qualche neurone fuori posto sì :P

Dave che va di notte da lei è il mio sogno*_* Anche io voglio che entri in casa mia di notte oh! xD

Alla fine ho accolto la tua richiesta e sono riuscita a postare oggi, nonostante abbia chimica che mi tormenta xD Spero che ti abbia risollevato un po’ il morale per il rientro a scuola questo capitolo*_*

Cosa ne pensi dell’arresto di Dave? =( Mi spiace per tuo marito, mi farò perdonare promesso ;P

Ma tesoro mica devi chiedere scusa umilmente, ma va!! Non ti preoccupare davvero, so che non ti piace recensire e per me è già un onore grandissimo che tu lo abbia fatto per lo scorso cap, grazie ;)

Un bacione grandissimissimo, Bec :D

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! :D Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti, sei gentilissima come sempre^^

Mark è stronzissimo sì -.- sono proprio riuscita nel mio intento di renderlo stronzo mi sa xP

Allie è stata molto brava e coraggiosa a mio parere a tenere tutto per sé e a non coinvolgere Dave…purtroppo è stato un errore, perché così facendo alla fine le cose sono andate male come hai visto da questo cap =(

David è stato permaloso sì…ma solo perché si è sentito messo da parte >.< Non poteva sapere che lei lo stesse facendo per il suo bene =)

Grazie infinite per la recensione cara, un bacione grande, Bec :D

 

 

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- Fallsofarc’s stories

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- L’unica fra tante di Emmetti

- Fiori d’arancio di Panna_

 

Se volete vedere i volti dei personaggi, ho aperto un blog grazie all’aiuto di fallsofarc, Qui.

Ringrazio infine le 135 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 122 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^) e le 30 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

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Capitolo 21
*** Where is our hope? (Dov'è la nostra speranza?) ***


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Capitolo 21: Where is our hope

Capitolo 21: Where is our hope? (Dov’è la nostra speranza?)

 

Allison’s pov

 

Arrivata alla centrale di polizia a Manhattan North, il sergente all’ingresso mi fece perdere tempo chiedendomi i documenti.

Sbuffando, gli mostrai il badge della mia scuola. Ogni giorno i poliziotti di guardia cambiavano e mai nessuno mi credeva quando dicevo di essere la figlia di Lowell.

Certo, era giusto che controllassero la gente che entrava, ma era piuttosto seccante essere trattata come una criminale.

Dopo aver constatato da quella stupida tessera la mia identità, l’uomo si mise sull’attenti guardandomi rispettoso.

-Chiedo scusa per l’inconveniente signorina, prego passi pure e porti i miei omaggi a suo padre.-

Trattenni l’impulso infantile di fare la linguaccia e di dire “Visto che stavo dicendo la verità?!” e lo repressi del tutto con un sorriso tirato.

Appena entrata, mi resi subito conto del fatto che ci fosse qualcosa che non andava.

C’erano decisamente troppi poliziotti alla centrale -quasi dovessero essere lì di guarda per braccare qualcuno- e di solito tutti quei controlli c’erano solo quando effettuavano un arresto.

Attraversai spedita la serie di scrivanie degli agenti e a pochi metri dal corridoio che mi conduceva all’ufficio di mio padre, Kirk McGilbert, un agente idiota ed incapace, mi bloccò:

-Signorina Lowell, suo padre non può riceverla al momento.- Si mise anche lui sull’attenti, quasi stesse parlando con mio padre e non con me.

Storsi il naso schifata. Signorina Lowell. Avevo chiesto esplicitamente più volte di chiamarmi semplicemente Allison, ma ogni volta si ostinavano a chiamarmi Signorina Lowell, neanche fossi stata a scuola!

-Avrà di sicuro tempo per sua figlia.- Abbozzai un sorriso freddo e tutt’altro che cordiale, prima di ricominciare a camminare spedita.

-Sono sicuro di sì signorina, ma dovrà aspettare qualche minuto.- Disgustoso il modo in cui mi trattavano…quasi fossi una loro superiore.

Forse era cattivo da parte mia pensarlo, ma ero sempre stata sgarbata e scortese con i colleghi di mio padre perché credevo avessero solo un loro tornaconto personale ad essere gentili con me.

Certo, fare i carini, lecchini, schifosini con la figlia del loro capo, non poteva che far bene alla loro carriera.

-Non ho voglia di aspettare, tanto che avrà mai da fare?- Scrollai le spalle sorpassandolo.

-Signorina…- Mi riprese grattandosi la testa inquieto; che mi stava nascondendo?

In quel momento la porta dell’ufficio di mio padre si aprì e il sorriso che stavo per fare morì sulle mie labbra ancor prima di nascere non appena vidi chi c’era dietro di lui.

Il cuore si era bloccato di colpo, ne ero quasi certa.

Non era possibile. Non.Poteva.Essere.Vero.

Stavo sognando per forza…un incubo.

Nel momento esatto in cui entrambi si girarono verso di me, mi resi conto purtroppo che non poteva trattarsi di un sogno, era tutto vero; nei miei sogni David non avrebbe mai avuto un’espressione così…spenta.

-Che…?- Provai a parlare ma la mia voce sembrava il pigolio di un pulcino.

Iniziai a respirare affannosamente e a sentire un caldo letteralmente soffocante, era come se avessi un macigno pressante sul petto, Dio non riuscivo a respirare…

Che ci faceva David lì? Magari…magari non era andata come pensavo, magari lui era lì perché aveva deciso di collaborare con la polizia e…no, non poteva essere che mio padre lo avesse…arrestato…no, mi rifiutavo di crederlo.

Mi passai una mano frenetica fra i capelli ed ottenni il risultato opposto a quello di sistemarli; la mano mi tremava e finì con lo spettinarmeli ancora di più.

Avevo caldo, ma le mani erano ghiacciate e tremolanti.

-Che cosa è successo?- Riuscii a chiedere in fine con voce ancora meno stabile delle mie gambe molli.

Non avevo mai avuto crisi di ansia o di asma, ma in quel momento sentivo l’ansia che avrebbe potuto provare un claustrofobico in un piccolo stanzino e il respiro mozzato e ansante come quello di un asmatico.

Alternai velocemente i miei occhi fra mio padre e David, sgranandoli appena per cercare ancora inutilmente di svegliarmi.

Quando mi soffermai con gli occhi su mio padre, lui distolse lo sguardo colpevole, poi, facendomi un male assurdo, guardai lui, che ricambiò lo sguardo con occhi freddi e indifferenti.

Il mio stomaco si attorcigliò alla vista di quel verde scuro mischiato al grigio di un cielo in tempesta e il pranzo di mezzogiorno minacciò seriamente di tornare fuori.

Non mi ingannava, non più. Per quanto il suo sguardo fosse indifferente, era lucido, come se ancora una volta nella sua vita si stesse trattenendo dal piangere, come se stesse trattenendo dentro tutto quel dolore più grande di lui, ancora una volta.

Corsi ad abbracciarlo senza pensarci due volte, senza riuscire a tollerare un secondo di più quello sguardo sofferente.

Portai le mie mani fra i suoi capelli, stringendolo a me con tutta la forza che esse, deboli come il resto del mio corpo, riuscirono a racimolare.

Amore mio…

Affondai il viso nella sua spalla e finalmente mi concessi di piangere…mi svuotai come una fontana ed iniziai a singhiozzare come una bambinetta in preda ad una crisi isterica.

Mi ero trattenuta un attimo prima perché non volevo che mi vedesse piangere, non volevo che stesse peggio di quanto avessi letto dai suoi occhi…ma il mio gesto altruistico era stato completamente inutile visto che gli stavo inzuppando la maglietta.

Poco dopo, come se si fosse reso conto solo in quel momento della mia presenza, Dave ricambiò l’abbraccio con una lentezza esasperante.

Sembrava come…un robot, non c’era il minimo di affetto o di coinvolgimento nel suo abbraccio, lo sentivo dannatamente distante.

Mi aspettavo che mio padre dicesse qualcosa, invece rimase in silenzio a guardarci.

Avrei voluto scagliarmi contro di lui, urlargli che lo odiavo e che non lo avrei mai perdonato se non avesse lasciato andare Dave, ma non ne avevo la forza…

Tutte le mie energie erano impiegate in quell’abbraccio, con lui ci avrei discusso dopo, in quel momento per me esisteva solo David.

-Avete solo dieci minuti.- Concesse brusco mio padre facendoci segno con la mano di entrare nel suo ufficio.

-Non vi conviene fare qualcosa di stupido, ci sono le telecamere.- E detto quello se ne andò, portandosi dietro Kirk che continuava a scusarsi per non essere riuscito ad impedirmi di arrivare fin lì.

Non sprecai nemmeno tempo a cercare una possibile spiegazione a quel comportamento, mi limitai a stringere più forte Dave e a riempire di baci il suo collo, continuando ad inspirare il suo buonissimo profumo.

Senza staccarci da quell’abbraccio, entrammo nell’ufficio di mio padre richiudendoci la porta alle spalle.

Restammo così per non chissà quanto tempo senza parlare, poi, non riuscendo più a tollerare quel silenzio, parlai:

-Come è successo?- Chiesi con voce spezzata.

 

 

David’s pov

 

 

Faceva un male cane. Faceva un male cane stringerla fra le braccia, sapendo benissimo che non l’avrei più rivista dopo quella volta, sapendo che il suo piccolo corpo non avrebbe più riscaldato il mio con la sua dolcezza.

Avrei voluto dirle un sacco di cose, dirle che l’amavo, che era la cosa più bella che mi era capitata in tutta la mia vita, che senza di lei non sapevo come fare a vivere, che mi bastava vederla per sentirmi rinascere completamente.

Invece rimasi zitto. Rimasi zitto perché ero uno schifoso codardo e avevo paura. Paura di piangere dicendo quelle cose davanti a lei, consapevole che sarebbe stata la mia ultima possibilità di vederla, paura di lasciarmi andare...

Stavo morendo interiormente…mi sentivo così…vuoto e completamente infelice. Che motivo avevo di vivere dietro a delle sbarre senza lei?

La strinsi leggermente più forte e nascosi la mia testa fra i suoi capelli, aspirando appieno il suo profumo che mi sarebbe mancato da morire una volta al buio di una schifosa cella.

Me lo sarei ricordato per sempre quel profumo, anche una volta che quell’abbraccio sarebbe finito, mi avrebbe fatto compagnia nelle notti di solitudine al buio, mi avrebbe aiutato a continuare a vivere…forse…

Strinsi con forza gli occhi, imponendomi di non lasciare assolutamente che uscisse niente da essi, dovevo farmi forza, non avrei mai pianto, no.

Mi ricordai improvvisamente della sua domanda e per distrarmi risposi senza pensarci.

-Mi hanno teso una trappola.- Semplice. Stupido io che ci ero cascato.

-Ma avevo detto a Kevin di non farti uscire, perché ti ha lasciato uscire, perché?!- Singhiozzò di nuovo a dirotto.

Sorrisi impercettibilmente. Era stata lei ad avvisare Kevin, ecco il perché di quel suo strano comportamento.

-Amore mi dispiace è colpa mia, è colpa mia…- La sua voce usciva sempre più stridula e al tempo stesso rauca mentre piangeva.

Amore…

Per quanto inizialmente mi fossi imposto di essere freddo nei suoi confronti per non rendere più difficile il distacco, non potei evitare alla mia mano di poggiarsi fra i suoi capelli per accarezzarla.

-Non è colpa tua sciocca…la colpa non è di nessuno, sarebbe successo comunque prima o poi…-

Pianse un altro po’ e vedere le sue piccole spalle alzarsi ed abbassarsi così velocemente mi fece una tenerezza assurda.

La mia piccola Allie.

-Ti tirerò fuori da qui, te lo giuro sulla mia vita.- Disse d’un tratto con voce combattiva.

-Non dire cazzate e non giurare sulla tua vita!- Mi adirai sciogliendo di poco quella stretta sui suoi fianchi.

Lei si strinse di più a me, in una muta richiesta di abbracciarla come prima.

-Parlerò con mio padre.- Il modo in cui nominò suo padre era a dir poco aggressivo, quasi avesse voluto picchiarlo.

-Lascia stare, non voglio.- Sospirai dandomi mentalmente dell’idiota.

Forse sarebbe riuscita in qualche modo ad aiutarmi, ma non volevo che si mettesse contro suo padre per me. Lei aveva la sua vita e doveva andare avanti…senza di me.

-Lo convincerò a lasciarti andare Dave, farò qualsiasi cosa io…!-

-Ti ho detto che non voglio.- La bloccai brusco, staccandola definitivamente da me.

-Come…non vuoi?- il labbro le tremava e sporgeva come quello di un bambino prossimo ad un’altra crisi di pianto.

Ma non pianse, sapevo che si stava trattenendo perché non voleva che la vedessi.

-Allison non voglio che tu faccia niente.- Parlai piano, sillabando bene le parole per essere certo che lei mi capisse.

-Ma…se io non faccio niente tu…?- Lei al contrario di me parlava velocemente, completamente incredula e in preda al panico.

Ci stai arrivando amore…

-Io non uscirò di qui.-

Quella frase la distrusse completamente, ebbi quasi l’impressione di sentire il suo cuore spezzarsi in simultanea con il mio.

-Devi…- Mi morsi il labbro. No, non dovevo esitare o lei avrebbe iniziato a farsi false speranze. –Andare avanti Allison.-

Iniziò piano a scuotere la testa come in trance, mentre le lacrime scendevano da sole, senza che lei nemmeno se ne accorgesse probabilmente.

-Senza di me…- Aggiunsi con una forza che non pensavo di avere. Vederla così stava uccidendo quel poco di umano che era rimasto dentro di me, perdere lei mi stava facendo spezzare in tanti pezzi l’unico organo in grado di provare sentimenti. Ma a cosa mi sarebbe servito senza di lei?

Iniziò a sussultare, scuotendo più velocemente la testa e per un attimo mi fece paura, sembrava stesse per avere un attacco epilettico.

-Non…dici…sul serio...-  La voce l’abbandonò sull’ultima parola e la mascella tremava come se fosse stata in mezzo ad una bufera di neve.

-Sì invece.- Ricacciai indietro quelle stupide cose bagnate che volevano uscire dai miei occhi e distolsi lo sguardo da lei per reprimere quella voglia di abbracciarla e baciarla che non mi aveva mai abbandonato da quando l’avevo rivista.

Dio Allie, perché sei così insistente? Perché non lasci perdere e la smetti di torturarci così ad entrambi?

-No.- Ripeté con sguardo spiritato. –Tu dici così perché vuoi che io viva la mia vita, lo dici per il mio bene.- Disse con un rinnovato spirito.

Feci un respiro profondo. Dovevo farla smettere, dovevo distruggere definitivamente le sue speranze. Per quello non l’avevo baciata e non le avevo detto che l’amavo. Dovevo convincerla del contrario…per lei, lo stavo facendo solo per lei, perché lei meritava di essere felice. Che futuro avrebbe potuto avere con me? Nessuno. Solo anni di infelice attesa e poi di nuovo il nulla perché lei meritava molto di più.

-Anche.- Ammisi tranquillo. Apparentemente tranquillo, se solo avesse saputo che inferno si stava scatenando dentro di me…

-Ma non è solo per questo, non voglio sentirmi legato a nessuna, quando uscirò di qui- Se uscirò di qui…pensai –sarò una persona nuova, non voglio nessun legame con il passato né tantomeno con te che sei parente dell’uomo che mi ha rovinato la vita.-

Le stavo facendo male lo sapevo bene…ma un taglio netto sarebbe stata la cosa migliore; avrebbe sofferto, ma poi si sarebbe ripresa. Io invece sarei marcito a vita in quella prigione senza di lei, cosa che mi meritavo per tutto il male che avevo fatto e per tutte le persone che avevo ucciso…

Iniziò di nuovo a scuotere la testa poi…aggrottai la fronte…rise? Stava ridendo? Oddio, era impazzita…

-Non ti credo.- La sua risata isterica finì e lasciò posto ad un’espressione seria e convinta.

Si avvicinò a me e fui costretto ad allontanarmi per impedire al suo corpo di entrare di nuovo in contatto con il mio, non sarei più riuscito a separarmi da lei altrimenti.

Sorrise di poco, come se quel mio gesto le fosse servito come conferma.

-Io ti amo David.-

Deglutì rumorosamente, mentre il mio cuore iniziò stupidamente a fare le capriole. Stupido illuso.

-E puoi dire quello che vuoi, ma niente mi convincerà del fatto che tu non ricambi.-

Poi il suo sguardo si spense di colpo. Sbatté le palpebre sovrappensiero prima di guardarmi di nuovo.

-Io non posso andare avanti senza di te, non puoi chiedermi di farlo perché sarebbe come chiedermi di andare avanti senza respirare e non riuscirei perché senza ossigeno morirei.-

Rimasi in silenzio, non sapendo cosa dire, sentendomi un idiota fuori posto.

Non la capivo…perché insisteva, perché non se ne andava e lasciava perdere? Non capiva che si stava solo facendo del male, si stava creando solo un mucchio di false speranze.

-Se tu hai perso la speranza…se per te io non sono così importante da lottare per uscire di qui, lo farò io, lotterò io per entrambi perché io la speranza ce l’ho e non la perderò mai.-

La speranza…era per i deboli, era crearsi false illusioni che portavano solo ad altra sofferenza.

Non risposi di nuovo. Mi sentivo così…inferiore e infantile rispetto a lei che era così donna.

Detto quello si girò di spalle e se ne andò. Proprio così, se ne andò, lasciandomi da solo come un cretino, altra cosa che mi meritavo, lo so.

Chiusi gli occhi e mi massaggiai le tempie completamente distrutto psicologicamente.

Non mi aveva creduto. La mia Allie non aveva creduto alle cazzate che le avevo raccontato.

Sorrisi di poco; la mia piccolina era sveglia, non si lasciava fregare da nessuno, nemmeno da me.

Sarebbe stato meglio per lei se mi avesse creduto, lo sapevo bene, ma ero contento che non l’avesse fatto…

Era tutto inutile comunque, non appena avrebbe capito che non c’era niente da fare per me, si sarebbe arresa e sarebbe andata avanti con la sua vita senza di me. E io l’avrei accettato? Facendo forza su me stesso sì, l’avrei fatto per il suo bene.

 

 

Allison’s pov

 

 

Distrutta. Mi aveva completamente fatto a pezzi, mi aveva sbriciolato il cuore come con un biscotto di pastafrolla fra le sue mani…

Stavo piangendo da più di tre ore sul letto della mia camera al buio.

Chiunque poteva dire quello che voleva, che ero ridicola, che ero patetica, non mi importava.

Mi sentivo…vuota…era così che si iniziava ad andare verso la depressione? Era così che si sentiva Bella dopo essere stata abbandonata da Edward?

Angela continuava a tempestarmi di messaggi, ma non avevo ancora trovato la forza di risponderle.

Non avevo voglia di parlare con nessuno, non avevo voglia di vedere nessuno –tranne uno-, non avevo voglio di mangiare, bere, uscire…volevo solo piangere e dormire in quella stanza.

Forse un giorno mi sarebbe passata, ma non riuscivo ad immaginare un futuro senza di lui, non sapevo cosa farmene di un futuro senza lui.

Non appena mio padre mise la testa dentro la stanza per parlarmi, mi infuriai da morire e tirai fuori tutta la rabbia e il dolore che avevo trattenuto davanti a Dave.

-Ti odio papà, ti odio! Come hai potuto farmi una cosa del genere?!- Strillai come una pazza lanciandogli contro i libri sulla mia scrivania.

-Lily…- Schivò i libri per miracolo, prima di avvicinarsi con cautela. –Tesoro l’ho fatto solo ed esclusivamente per il tuo bene.- Disse con un tono di voce fermo.

-Per il mio bene?!- Sembravo veramente una psicopatica da internare. –Stai scherzando spero! Ti sembra che mi abbia fatto bene questo papà?!- Le lacrime scesero frenetiche e l’ultima parola si affievolì in un singhiozzo.

-Lily devi cercare di capire che io non potevo fare altrimenti. Sono un poliziotto e lui è un criminale pericoloso, come credi che mi sia sentito io non appena ho saputo che ti ronzava intorno?!-

Scossi la testa velocemente, tappandomi le orecchie come una bambina; non volevo ascoltare le sue inutili spiegazioni. Erano più false di Giuda le sue parole, tutte motivazioni futili, avrebbe potuto benissimo non arrestarlo e basta.

-Liberalo.- Dissi semplicemente sfregandomi gli occhi per asciugarmi le lacrime.

-Sai che non posso farlo.- Aggrottò la fronte dispiaciuto. Era quello a darmi fastidio; il fatto che si prendesse gioco di me fingendosi dispiaciuto, quando invece non gliene importava un cazzo di come stavo.

-Allora dimenticati di avere una figlia.- Mi girai di spalle e mi buttai nuovamente sul letto, ignorando tutti i suoi tentativi di richiamare la mia attenzione.

Avrei voluto arrabbiarmi ancora con mio padre, andando avanti a sbraitare se necessario, ma non avevo più la forza per farlo e in fondo al mio cuore sapevo che non sarebbe servito a niente; mio padre non avrebbe mai liberato David per me, lo aveva detto lui stesso.

Non mi riconoscevo più, la speranza che avevo rinfacciato a Dave di non avere mancava anche a me…

Non appena mio padre uscì dalla stanza, mi rannicchiai stringendomi le ginocchia con le braccia e, senza rendermene conto, finii pian piano per addormentarmi.

 

Fu un suono ovattato e confuso a svegliarmi, ci misi un po’ a realizzare che qualcuno stava bussando alla mia porta.

-Vattene via papà.- Dissi automaticamente girandomi dall’altro lato.

-Nemmeno io posso entrare?- Mi chiese dolce una voce famigliare.

Mi girai verso la piccola figura esile nella penombra e sgranai di poco gli occhi. –Vic? Che ci fai qui?-

-Ho saputo di David.- Sospirò sedendosi sul mio letto. –Mi ha avvisata Kimberly.- Anticipò subito la mia domanda.

-Cosa…?- Mi tirai su e mi sfregai gli occhi. –Loro lo sanno?- Domandai con un filo di voce.

-Sì.- Rispose lei tranquilla, ma la conoscevo abbastanza bene da capire che era tutta una facciata. –Hanno le loro fonti, sono venuti a saperlo.- Parlò piano, come se fosse stata consapevole del fatto che un rumore troppo forte avrebbe ucciso i miei pochi neuroni rimasti.

Le sue parole arrivarono comunque distanti, le sentii a malapena.

-Quel bastardo di Mark…l’ha detto a mio padre…- Digrignai furiosa, ricominciando a singhiozzare.

Si alzò dal letto e accese la luce della mia scrivania che mi ferì gli occhi.

-Sai…ho conosciuto David tre anni fa ad una festa…-

Quella sua confessione mi fece alzare lo sguardo interessata. Aveva lo sguardo fisso in un punto indefinito, come se stesse rivedendo la scena davanti ai suoi occhi…

 

 

Vicky’s Pov

 

Non era semplice tirare di nuovo fuori il mio passato, ma speravo di infondere un po’ di forza ad Allison raccontandole della mia storia. Avevo fatto uno sbaglio rinunciando a Kevin, non volevo che lei facesse lo stesso mio errore per colpa dei suoi genitori.

-Mi è subito piaciuto, sono rimasta completamente ammaliata da lui.- Sorrisi al ricordo, mentre con la mente tornavo a quella sera.

-Lui era così…beh lo sai.- Ridacchiai. –Bello, intelligente, sicuro di sé…quando ero con lui, mi sentivo…più forte, più sicura. Era come se riuscisse ad infondere in me la sua sicurezza.- Camminai lentamente accanto alla libreria esaminando con finto interesse i titoli dei libri. –Ero una sciocca ragazzina ingenua completamente stregata da lui. Lo guardavo con occhi…luminosi ogni volta, ti sembrerà stupido, ma lo consideravo quasi come una divinità, era troppo bello per essere vero.- Ricordavo ancora tutto alla perfezione. La prima volta che lo avevo visto ero rimasta a fissarlo incantata per almeno mezz’ora.

-Lo assecondavo su tutto, qualsiasi suo piccolo capriccio era un ordine per me, mi comportavo da fidanzatina appiccicosa con lui.- Assottigliai gli occhi mentre provai un leggero moto di vergogna per la mia stupidità.

-Mi illudevo di essere la sua ragazza, ma per lui ero solo una come tante, una con cui uscire e con cui passare le notti…- Mi girai a guardarla a la vidi sobbalzare alle mie parole. Mi dispiaceva parlarle di quello che avevo passato con Dave, non doveva essere affatto piacevole per lei lo sapevo bene, ma volevo che conoscesse tutta la storia. Eravamo amiche, meritava di conoscerla.

-Il mio constante stargli appiccicata non andava molto a genio ad una persona.- Incurvai le labbra in un sorriso pensando che adesso quella persona era una dei miei migliori amici.

-La sua antipatia era reciproca, non mi piaceva l’idea che lei conoscesse Dave meglio di me.- Non ebbi il tempo di dire il nome, lei l’aveva già intuito.

-Kimberly…- Mormorò sovrappensiero.

-Già.- Abbozzai un sorriso. –Lei mi definiva un PK, ovvero un “Patetico Koala”.- Risi. Quello era ancora il mio soprannome, Kim mi chiamava spesso così, ormai si era abituata.

-Diceva che ero un’illusa e che presto Dave si sarebbe stufato di avermi sempre appresso come un Koala.-

Ripresi a camminare per la stanza, incapace di stare ferma per più di due secondi nello stesso punto.

-Aveva ragione e lo sapevo pure io. Eppure mi ostinavo comunque a non voler vedere l’evidenza, credevo che parlasse così solo per gelosia.-

Mi girai di nuovo a guardarla e la vidi in silenzio in attesa di sentire il resto.

-Un giorno, poco prima del suo compleanno, avevo deciso di uscire prima da scuola per andare a comprargli un regalo…- Arrivava la parte più difficile, ma anche la più buffa in un certo senso. –Entrata in un negozio mi innamorai a vista di una maglietta che avevo visto indosso ad un manichino. La commessa mi disse che ne era rimasta solo una e mi indicò il reparto in cui avrei potuto trovarla…- Sorrisi rivedendomi la scena davanti. –La trovai, ma nello stesso momento in cui la presi io da un lato, dall’altro qualcun altro la tirò verso di sé.-

 

-Scusami…l’ho vista prima io.- Dissi sfoggiando un sorriso che in realtà voleva dire “molla la presa o ti lincio con un trinciapollo idiota”.

-Non direi, visto che io l’avevo notata già dalla vetrina.- Mi rispose con una fotocopia del mio sorriso stampata in faccia un ragazzo sbucato dal nulla.

Sbuffai muovendomi nervosa sul posto. Avrei avuto quella maglietta a tutti i costi, era perfetta per Dave! –Mi dispiace guarda, ma questa maglietta volevo regalarla al mio ragazzo, è il suo compleanno.- Cercai di ammorbidire il tono di voce per farlo impietosire, ma lui sembrava avere la sensibilità di un gibbone.

-Dispiace a me, ma al tuo ragazzo dovrai regalare qualcos’altro perché questa maglietta è un regalo perfetto per il mio migliore amico.- Ribatté con un tono di voce insopportabilmente zuccheroso, tirando pian piano verso di sé l’indumento.

Io lo strattonai con molta meno discrezione verso di me. –Il tuo migliore amico ti scuserà se non gli farai un regalo, ne sono certa.- Socchiusi gli occhi irritata vedendo che non mollava la presa.

-Non credo, è molto irascibile. Sono sicuro che il tuo ragazzo è un tipo più comprensivo, apprezzerà la tua compagnia per il suo compleanno.- Parlava con un tono di voce così sarcastico che mi faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi.

-Ho esaurito le buone maniere, molla la presa.- Dissi fra i denti.

-Quelle erano le tue buone maniere? Non ci siamo carina, non sai proprio cosa sia l’educazione.- Ma mi stava sfottendo o era serio? –Comunque temo che dovrai mollare tu la presa.- Finalmente il suo odioso sorrisetto si spense e lasciò posto ad una smorfia seccata.

-Scordatelo.-

Andammo avanti così per almeno venti minuti, lui arrivò addirittura ad elencare i pregi del tessuto della maglietta, facendo un discorso senza senso sulle cuciture che lo stilista aveva fatto mettere apposta. Che era un tipo bizzarro l’avevo capito subito, ma tutto sommato non potevo fare a meno di pensare che fosse carino.

Quando gli dissi che non conoscevo lo stilista, fece una strana espressione buffa che mi divertì. Era strano che un ragazzo si intendesse più di me di moda.

Dalla maglietta cambiò discorso, arrivò a farmi una biografia dettagliata sul “creatore” di essa e alla fine la commessa ci venne ad informare che doveva chiudere per la pausa pranzo.

Nessuno dei due la comprò, alla fine arrivammo al compromesso che l’avremmo lasciata al primo fortunato che l’avrebbe trovata.

 

-Ovviamente lui barò.- Ridacchiai osservando la faccia perplessa della mia amica. –Il giorno della festa di compleanno di Dave, lui si presentò proprio con quella maglietta come regalo.- Lily si lasciò scappare un risolino divertita e io sospirai di sollievo nel vederla un po’ più tranquilla.

-Fummo entrambi sorpresi di quell’incontro e capimmo solo dopo un po’ che quel regalo che volevamo comprare sarebbe stato per la stessa persona.-

Indietreggiai e mi sedetti sul letto vicino a lei. –Litigammo per un bel po’, sempre per via di quella maglietta che lui aveva comprato slealmente.- Risi. –Poi, così dal nulla, mi chiese di uscire.- Arrossii ripensando a quel momento. –Inizialmente feci la finta offesa per via di tutta quella situazione, ma poi risposi di sì. Pensavo che uscendo con lui David si sarebbe ingelosito, invece…-

 

 

-Ma sei sicuro che per te va bene?- Kevin girava per la stanza peggio di un leone in gabbia, sembrava non riuscisse proprio a stare fermo.

Mi sporsi un pochino di più per spiare meglio la scena, sperando ardentemente che a nessuno dei due venisse in mente di spalancare bene la porta della loro stanza.

Kevin mi aveva detto di aspettarlo fuori, ma io non avevo resistito ed ero voluta entrare a tutti i costi a vedere che doveva prendere di così urgente in camera sua.

-Ti ho già detto di sì Kev! Escici pure, così me la togli pure di dosso, è più appiccicosa della colla…!- Fu la risposta di quello che avevo considerato il mio ragazzo fino a quel momento…

Ci rimasi malissimo, piansi per un bel po’, ma uscire con Kevin nei giorni successivi mi fece bene…mi fece molto bene.

 

 

-Lui era così…dolce con me, mi faceva sentire importante, mi faceva ridere. È stato il primo ragazzo di cui mi sono innamorata…e anche l’unico.- Confessai abbassando la testa, forse anche per celare quelle piccole lacrime nascoste nella punta degli occhi.

-Sapevi che cosa…facevano?- Mi chiese d’un tratto, forse per distrarmi.

-Sì, ma non mi rendevo conto della gravità della cosa. Mi sentivo importante, superiore, mi sentivo forte ad uscire con loro.  Ero molto sciocca.- Sospirai vergognandomi di quella confessione.

-Poi cos’è successo?- Chiese lentamente, ma si vedeva che stava trattenendo a stento la sua curiosità.

-Feci l’errore più grande della mia vita, lo presentai ai miei genitori. Inizialmente andò tutto bene, loro lo accolsero benissimo. Poi…- Mi alzai di scatto dal letto. –Un giorno mio zio fu aggredito da un gruppo di malviventi e mio padre lo accompagnò in centrale per denunciare il fatto.- Allison si irrigidì, aveva già capito il resto.

-Gli diedero un fascicolo, dove erano presenti alcune segnalazioni…- Stavo male a parlarne, iniziava seriamente a mancarmi l’aria. –E riconobbe Kevin.-

Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo. –Inutile dire che si arrabbiò e mi vietò categoricamente di vederlo…disse che lo avrebbe denunciato alla polizia per molestie se lo avesse visto ancora con me.-

Una lacrima scivolò lenta sul viso, non sarei mai riuscita a cancellare dai miei ricordi il volto sofferente di Kevin…

-Vic…- Mormorò lei avvicinandosi.

-Il resto puoi immaginarlo da sola…decisi di non vederlo più. Per sapere come stava e avere notizie di lui chiedevo a Kimberly, l’unica con cui mantenni i contatti inizialmente, nemmeno David voleva più sentirmi.-

Mi asciugai le lacrime che nel frattempo avevano già raggiunto la bocca rendendola salata. –Con David ripresi i contatti qualche mese dopo, grazie all’aiuto di Kimberly. Eravamo comunque rimasti amici e mi dispiaceva che lui ce l’avesse con me.

Era sempre piuttosto freddo nei miei confronti però, così smisi di farmi sentire poiché il suo atteggiamento non faceva che farmi stare ancora più male per quello che avevo fatto a Kevin…-

Tamburellai con le dita sulla scrivania di Allison. –Mi sono fatta sentire solo per dirgli di non farti soffrire.- Ridacchiai. –Sapevo che eri stata rapita quel giorno. Parlando con Kimberly avevo scoperto che Dave aveva avuto a che fare con la figlia del capo della polizia. Inizialmente ero parecchio preoccupata, ma poi mi sono calmata quando mi ha detto che ti aveva liberata. Sapevo che né David né tantomeno…Kevin…avrebbero mai potuto far del male ad una ragazza innocente. Non ero sicura degli altri, ma di loro sì.- Li conoscevo bene. Kevin era buono e gentile, non avrebbe mai potuto fare del male ad una ragazza. Per quanto riguardava David…inizialmente avevo temuto che Lily potesse farlo incazzare –visto il suo carattere irascibile- con il suo caratterino, ma non sarebbe mai comunque arrivato ad alzare le mani su di lei.

-Ecco…questa è la mia storia.- Aggiunsi dopo qualche secondo di silenzio per spezzare la tensione.

-Mi dispiace davvero Vì, io non...non lo sapevo.- Mi abbracciò e io ricambiai il gesto intenerita.

-Non è colpa tua. L’errore è stato mio Lily…e tu non devi assolutamente sbagliare come me.-

-Vicky io lo amo…- Mi disse senza sciogliere l’abbraccio. La capivo. Dio se la capivo, chi meglio di me poteva capirla?

-Ma non so cosa fare…- Sembrava che qualcuno la stesse strozzando, la sua voce faceva fatica ad uscire.

-Lily tu sei l’unica che può fare qualcosa, sei o non sei la figlia di un poliziotto?-

-Sì, ma…mio padre non mi ascolta..- Piagnucolò disperata. Non la riconoscevo, quella non era la mia cara amica Lily.

-Lily…- Sospirai. –Se lui non ti ascolta, devi farti ascoltare…- Risposi decisa.

Meditò per un po’ sulle mie parole, poi sciolse lentamente l’abbraccio.

-Pensaci Lily.- Fu l’unica cosa che dissi sforzandomi di sorridere.

Lei annuì. –Grazie Vic.-

Avrebbe capito. E sapevo che sarebbe riuscita nel suo intento.

 

 

David’s pov

 

Faceva freddo, ma non era quello il motivo che spingeva ogni singola parte del mio corpo a tremare.

Tremavo come quando ero piccolo. Come quando andavo alle elementari e dovevo essere interrogato. Tremavo come quando avevo paura di prendere un brutto voto, pensando che se fosse successo i miei genitori non mi avrebbero voluto più bene. Quanto ero patetico. Credevo davvero che l’atteggiamento di Lois e Greg sarebbe potuto cambiare se fossi stato un bravo bambino. Tutte cazzate, non era mai cambiato niente.

Avevo smesso di sperarci già dalla terza elementare, non serviva a niente prendere voti alti se il massimo della soddisfazione che potevo avere era un “Bravo” mormorato appena con sufficienza da quella che consideravo mia madre. Non una carezza, non un abbraccio, non un sorriso dolce. Solo sorrisi di convenienza.

Feci un respiro profondo, tirandomi su bene la zip della felpa, come se quello fosse bastato a scaldarmi in quella specie di cella frigorifera.

Non potevo fare a meno di ripensare alle parole di Allison…La mia piccola Allison. Era una ragazza, era così piccola e indifesa…eppure in quel momento era stata più forte di me, sembrava riuscisse a sostenere il peso del mondo sulle sue piccole spalle.

La mia speranza. Mi aveva accusato di aver perso la speranza. Come era successo, quando era successo? Quando avevo iniziato a pensare che sperare fosse completamente inutile? Forse da sempre. Non ero stato cresciuto con i film della Disney, non avevo mai creduto a stronzate come “I sogni son desideri”. Ne avevo tanti di sogni da bambino, eppure nessuno di quelli si era avverato.

Forse era dalla mia infanzia che dovevo partire per capire che fine avesse fatto la mia speranza. Chi aveva rubato la speranza a quel bambino biondo che guardava da solo film horror in televisione la sera tardi, mentre i suoi genitori erano fuori a divertirsi? Beh, chiunque fosse stato la rivolevo indietro. Volevo tornare ad illudermi, perché sì, la speranza era solo illusione, ma una dolce illusione. E se dovevo passare la notte in quella cella, tanto valeva illudersi che ne sarei uscito presto.

Sorrisi giochicchiando di nuovo con la zip; forse non riuscivo a sperare come tutti i ragazzi cresciuti in modo diverso, ma se non altro avevo di nuovo riacquistato fiducia nelle persone. In tre persone; Kevin, Kim e lei. Mi fidavo di lei. E quello mi aiutò parecchio nel ricominciare a sperare.

 

 

 

*To be continued…*

 

Hola! Appena finito di studiare spagnolo, si vede, neh?? xD La sto seriamente odiando come lingua per colpa della mia prof -.-

Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, avrei dovuto postare ieri ma sono cretina e mi riduco sempre il giorno prima a fare le cose, così ieri mi son ritrovata con 89 pagine di filosofia, 15 schede di chimica e matematica da studiare -.- Da spararsi…xD

Ma tralasciando questo, che ve ne pare del capitolo??

Lo so, lo so…è pietoso >.< e non lo dico per farmi compatire, lo dico perché lo penso davvero…lo scorso mi piaceva di più, questo mi delude…

Avrei voluto descrivere in modo diverso la storia di Vic, mi sembra di non averla resa bene =( A voi come sembra? Presto ci sarà anche il pov di Angie comunque e lì conoscerete meglio anche lei e il suo rapporto con Kevin ;) Mi rendo conto di averla messa un po’ in secondo piano con questa storia…ma Vic qua era più…opportuna diciamo a consolare Allie xP

Non l’ho scritto all’inizio, ma penso si sia capito: quello scritto in corsivo è il passato. Anche nello scorso capitolo c’era un pezzo così ed era un pov del padre di Allie (:

Poi…credo di aver detto tutto…ah no! Reazione di Allison? xD È stato molto sdolcinato quel pezzo lo so…ma mi sembrava giusto renderlo così, era un momento delicato >.< Spero non vi abbia dato fastidio l’eccessiva sdolcinatezza, io per prima sono contro la troppa zuccherosità nelle storie :P

Ultima cosa:

Ci tengo a ringraziare tutte le meravigliose (22!!!!*___* Non ci credo, non ci credo, mi state facendo collassare dalla gioia**) persone che hanno recensito lo scorso capitolo.

È banale un semplice grazie lo so, ma non so in che altro modo esprimervi la mia immensa gratitudine** Siete UNICHE, grazie davvero =D

 

Ringrazio anche Sabry87, Aislinn_05, lilyjuve, charlie_4ever e sono_io per aver votato i personaggi di questa storia al nuovo concorso organizzato da efp^_^ Ho letto tutti i vostri giudizi (e li ho fatti leggere anche a mio fratello per vantarmi, dato che non ci credeva xP) e non scherzo quando dico che ho saltellato per mezz’ora per la stanza dalla gioia** Non ho mai pensato che i miei personaggi potessero piacere così tanto** GRAZIE di cuore :D

 

Ok, ora ho davvero finito con tutto, ma era d’obbligo ringraziarvi, è la parte più importante per me =)

Un bacione grandissimissimo, al prossimo capitolo, Bec ;D

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il blog, dove ho già postato le schede dei personaggi e l’inizio del capitolo 22 ;)

 

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 22 più qualche altro spoiler :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-Il primo capitolo alternativo della storia, scritto dal pov di Dave

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

Allison’s pov: -Ti prego.- Dissi d’istinto senza pensarci. –Fallo per me, se davvero mi ami.- Per un attimo la sicurezza di quell’ultima frase vacillò.

E se lui non mi amasse? E se a lui non importasse più niente di me?

 

David’s pov: -Devi raccontare dei Woldrich alla polizia, Dave.-

La guardai come se avesse perso qualche rotella. –Non mi crederebbero mai.-

-Il padre di Allison sì.- Insistette testarda.

Inarcai un sopracciglio stranito. -Figurati, mi odia. Il suo unico desiderio è vedermi alla ghigliottina e mi va bene che questa non è una prigione del ‘700.-

 

 

*Risposte recensioni*

 

 

cussolettapink: Ciao!!! Eh sì, purtroppo l’hanno preso alla fine =( Non potevano andare avanti a vedersi senza che qualcuno lo scoprisse >.<

Hai ragione, il fatto che abbia chiesto di Allison alla fine è stato molto dolce ;)

Qui c’è stata la reazione di Allie e altri pensieri di Dave non troppo felici…=( Spero che questo capitolo non ti abbia delusa :P

Un bacione, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

sbrodolina: Ciao carissima!!! Purtroppo alla fine il pezzo più triste della storia è arrivato =( Mi dispiace davvero di averti rattristata con lo scorso capitolo…>.<

Questo mi sembra ancora più triste, ma alla fine qualcosa di positivo c’è: il discorso di Vicky servirà a far venire in mente qualche idea ad Allie ;)

Sono contenta che il padre di Allie non ti stia antipatico =) Pensa che è diventato quasi uno dei miei personaggi preferiti xD Hai proprio ragione, alla fine è solo un padre preoccupato per la figlia, ma vedrai che Allison riuscirà a farsi ascoltare

La frase finale di Dave ha commosso anche me mentre scrivevo, mi è uscita così di getto…ero talmente immedesimata nei pensieri di Dave che ho provato anche ad immaginare il suo ultimo desiderio :P Mi fa piacere che ti sia piaciuto, ogni volta che scrivo dal suo pov sono sempre in crisi perché penso di non essere brava a scrivere un punto di vista maschile xP

Sicuramente scriverò un seguito tranquilla** Parlerà sempre di Dave ed Allie =)

Tu ringrazi me per aver scritto, ma se io riesco a scrivere è anche grazie a recensioni stupende come la tua*_* I tuoi complimenti mi danno tantissima carica per riuscire a scrivere, quindi sono io che devo ringraziare te :D

Un bacione immenso, spero che il capitolo ti sia piaciuto, Bec

 

 

__piccola_stella_senza_cielo__: Ciao cara!!! :D Purtroppo alla fine Dave è finito in prigione sì =( Non avercela con il padre di Allison, alla fine ha fatto solo il suo dovere…Vedrai che Allie riuscirà a farlo ragionare ;)

Ci hai proprio azzeccato su chi la farà pagare a Mark ;) Avrà la sua bella lezioncina =P

In questo capitolo le cose sono peggiorate ulteriormente, ma nel prossimo qualcosa si smuoverà ;D

Sono davvero contentissima che lo scorso cap ti sia piaciuto, spero che anche questo non ti abbia delusa >.<

Un bacione grande, Bec

 

 

lallina_2: Ciao cara!!! :D Alla fine Dave purtroppo è stato preso sì…>.< la loro storia non poteva andare avanti ancora per molto senza essere scoperta =(

Uhh, che bella The reason** È in assoluto una delle mie canzoni preferite^^ Le parole sono perfette per la situazione di Dave xD

Spero tu non abbia allagato la casa con questo capitolo xP è un po’ triste, ma nel prossimo già qualcosa si smuoverà ;)

Certo che puoi chiamarmi Bec comunque :D Mi fa piacere^^

Un bacione grande, al prossimo capitolo, Bec

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!! :D Sisi, a Pasqua è andato tutto bene grazie e a te? :)

Ti ringrazio davvero sia per i complimenti, che per il tuo voto che mi ha fatto sul serio commuovere** Sono contenta che i personaggi della mia storia ti piacciano così tanto, è una grandissima soddisfazione^^

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec

 

 

 

Emily Doyle: Ciao cara!!!^^ Mmm…deduco che il fatto che Dave sia stato preso non ti abbia fatto molto piacere :P Vedrai che già dal prossimo qualcosa si smuoverà ;)

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec

 

 

lc00: Ciao Livia!!! :D Mi ha fatto davvero piacerissimo leggere la tua recensione^^

Ti ringrazio davvero tantissimo per tutti i tuoi complimenti, sono contenta che i miei personaggi ti piacciano così tanto :D

Kevin è un personaggio un po’ particolare =P Inizialmente doveva avere un ruolo un po’ più marginale, ma scrivere di lui mi diverte quindi l’ho inserito in più pezzi =)

La storia ora si è complicata un bel po’ sì >.< purtroppo la storia fra Dave ed Allie non poteva restare segreta in eterno…=(

Ti dirò, anche io sono una fan sfegatata del lieto fine, quindi non credo che riuscirei a far accadere qualcosa di veramente brutto ai miei personaggi ;)

Tu ringrazi me per aver scritto la storia, io non posso non ringraziare te per avermi recensita :D Ogni volta leggere le parole delle vostre recensioni mi aiuta tantissimo, quindi se la storia esiste è merito solo di chi legge =)

Grazie mille ancora per i complimenti, un bacione grande, Bec

 

 

laurA_: Ciao carissima!!!^^ Mi ha riempito davvero di gioia trovare una tua recensione, ti ringrazio per questa graditissima sorpresa :D

Nemmeno io avrei mai pensato di piangere davanti un computer…ma da quando ho iniziato a leggere le recensioni e i commenti in forum mi sto commuovendo praticamente ogni due secondi :P

Ma, a parte questo, sono davvero felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto*_*

L’ultimo desiderio di Dave ha fatto commuovere anche me mentre scrivevo… Mi ero immedesimata così bene in lui che mi son sentita male come il personaggio :P

Per quanto riguarda il padre di Allison…vedrai poi cosa farà per sua figlia ;)

Grazie davvero per i tuoi complimenti, sei sempre gentilissima =)

Un bacione grande, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, Bec

 

 

Alexis_edina: Ciao cara!!! =) Eh già…alla fine purtroppo è successo, Dave è stato preso =( Era inevitabile dopotutto, la loro storia non poteva restare a lungo segreta >.<

Sono contenta che le reazioni di Dave e del padre di Allison ti siano piaciute :D Non sono esperta di cose “poliziesche”, credevo che l’interrogatorio di Harrison non risultasse credibile xP

Mark la pagherà sì, non la passerà liscia, sono piuttosto cattivella quando voglio xD

Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, un bacione grande, Bec

 

ice_princess: Ciao!!! :D Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto^^

Mark è uno stronzo sì >.< ma la pagherà, so essere piuttosto cattivella quando voglio xP

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

lucyette: Ciao cara!!! :D Mi fa davvero piacerissimo che lo scorso capitolo non ti abbia delusa^^ Era triste sì…ma purtroppo era inevitabile che la loro storia fosse scoperta =(

Mark la pagherà cara sì ;) So essere abbastanza cattivella quando voglio =)

Un bacione grande, grazie mille per i complimenti e per la recensione, Bec

 

 

_Chiaraa: Ciao Chiara!!! :D Non ti preoccupare assolutamente per gli scorsi capitoli, ti capisco benissimo per quanto riguarda la scuola guarda =( Non vedo l’ora che arrivino le vacanza estive ;P

Il capitolo 18 è stato abbastanza traumatico sì xD Più che altro perché sono piuttosto imbranata nel descrivere certe scene….xP Sono davvero contenta che ti sia piaciuto lo stesso però**

La scena di Kevin e Kim è stata abbastanza comica in effetti! Sono uno più scemo dell’altro quei due xD

Kim è ancora innamorata, ma piano piano sta accettando la cosa, soprattutto sta accettando la presenza di Allison nella vita di Dave.

Mark rischia di essere preso a padellate e sassate da molte xD è proprio odioso sì, sono riuscita nel mio intento di renderlo antipatico se non altro :P

Mi fa piacere che la reazione di Dave non ti abbia delusa** Non volevo renderlo troppo spavaldo, avere paura era normale, ma nemmeno troppo intimorito =P

Grazie mille davvero per i complimenti, un bacione grandissimo, Bec

 

 

lilyjuve: Ciao carissima!!!^^ Purtroppo siamo quasi alla fine sì =( Era inevitabile che la loro storia venisse scoperta…ma non perdere la speranza per il lieto fine, non sono così cattiva da far capitare qualcosa di irreparabile ai miei personaggi :P

L’incontro con Allison c’è stato in questo capitolo e rileggendolo adesso mi sembra un po’ banale e scontato >.<

Da una parte mi dispiace di averti fatto intristire, dall’altra sono contenta perché come hai detto tu significa che per una volta sono riuscita a far provare qualcosa e questa è una grandissima soddisfazione per me^^

Mi fa piacerissimo comunque che le reazioni di Dave e di suo padre ti abbiano convinto** Come hai detto tu, la reazione di Harrison è stata quella di un padre preoccupato…ho cercato di immedesimarmi in lui con il suo pov e sono felice di esserci riuscita =)

Mi dispiace davvero tantissimo per l’amico del tuo ragazzo, come ti ho già detto su fb, spero possa essere dimesso presto…

Ti ringrazio infinitamente per la tua meravigliosa recensione e per la tua preferenza al concorso; per me è stato un onore essere votata da te, grazie**

Un bacione grandissimo, Bec

 

 

Punk936: Ciao carissima!!!^^ Sono contentissima di essere riuscita a comunicare qualcosa con lo scorso capitolo** Per me è importante riuscire a trasmettere le emozioni dei protagonisti a chi legge, quindi il tuo complimento mi ha fatto gongolare di gioia per mezz’ora, grazie^^

Mi fa piacere che tu capisca il comportamento del padre di Allison…ora come ora si sta solo comportando da padre =) Vedrai che più avanti riuscirà a farsi perdonare per quello che ha fatto a Dave ;)

È stato difficile immedesimarsi in lui per i suoi pov, spero di essere riuscita comunque a combinare qualcosa di buono :P

Sono contenta che la reazione di Dave ti sia sembrata credibile** È stato molto difficile da scrivere quel pezzo; non essendomi mai trovata in una situazione del genere (per fortuna xD) non è stato semplice immaginarsela…poi io avrei reagito esattamente come hai detto tu, ma lui è un ragazzo…orgoglioso e testardo, quindi doveva per forza reagire in modo diverso xP Da figo della situazione, nonostante la paura…xD

Mark avrà quello che si merita sì ;) Anche io sono un po’ sadichetta a volte, specie con i personaggi che non sono nelle mie grazie xD

In questo cap c’è stato l’incontro tra i due…come ti è sembrato??** Spero ti sia piaciuto (:

Grazie mille per la recensione, un bacione grandissimo, Bec

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! =D Mi dispiace tantissimo per lo scorso capitolo, ma purtroppo alla fine la loro storia non poteva continuare ad essere segreta in eterno >.<

In questo capitolo c’è stato l’incontro fra i due…mi è venuto un po’ sdolcinato forse :P Come ti è sembrato? =)

Tranquilla che già dal prossimo cap le cose si smuoveranno ;)

Un mega bacione cara, grazie mille per i complimenti, Bec

 

 

piccolinainnamora: Ciao carissima!!! :D Ti sostengo pienamente per quanto riguarda Mark…sto seriamente progettando di farlo fuori con le mie mani, a costo di creare il mio personaggio nella storia che lo prenda a mazzate xD

Hai proprio ragione è uno stronzo, non gli va proprio giù il fatto di essere stato lasciato da lei…vedrai poi nel prossimo come andranno le cose ;) Credo stimerete un bel po’ Kevin =P

Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero che anche questo non sia stato da meno =)

Grazie mille per la recensione, un bacione grandissimo, al prossimo capitolo, Bec

 

 

Bella_kristen: Ciao carissima!!! =D Certo che puoi chiamarmi Bec, mi fa piacere^^

Il complimento che mi rende più felice in assoluto è quando mi dicono che riesco a trasmettere qualcosa a chi legge** Per me è importantissimo che chi legge riesca ad immedesimarsi, quindi ti ringrazio davvero infinitamente per le tue parole^^

Quando ho scritto l’ultima frase del capitolo pronunciata da Dave mi sono commossa anche io se devo essere sincera :P Ero immedesimata al massimo nel personaggio xD

Come ti è sembrato in questo capitolo??Ha reagito così all’inizio perché non voleva che lei soffrisse, invece ha peggiorato la situazione e basta ù_ù

Il padre di Allison ha reagito proprio da padre e sono contenta di sapere che la sua reazione ti sia sembrata credibile** Ti dirò poi, sta diventando a tutti gli effetti uno dei miei personaggi preferiti :P Spero che possa piacere così tanto anche a voi come personaggio nel momento in cui Allison riuscirà a parlarci seriamente ;P

Mark è uno stronzo sì -.- Lui può tranquillamente essere preso a mazzate per quel che mi riguarda xD Avrà quel che si merita sì, nel prossimo capitolo ;)

La storia è quasi finita sì e ho in programma di scrivere un seguito, ma non so se a tutti farebbe piacere come cosa…xP

Grazie ancora per le tue parole meravigliose, un bacione grandissimo, Bec

 

 

selena_14: Ciao!!! =D Purtroppo alla fine Dave è stato preso sì =( Sono contenta che la sua reazione da figo della situazione –nonostante la paura xD- ti sia piaciuta :D

Il padre è stato odioso sì, ma l’ha fatto perché vuole proteggere la figlia…vedrai che Allison riuscirà a sistemare le cose, già nel prossimo qualcosa si smuoverà ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ;D Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

 

freyja: Ciao!!! :D Mi sono letta la tua recensione tutta d’un fiato e ho sorriso come una cretina alla fine xP Non sai quanto sono felice che la mia storia ti piaccia così tanto**  Nonostante l’evidente scemenza dei due protagonisti poi xD

Allison in effetti è stata stupida a lasciarsi baciare da lui…ha sottovalutato la gravità della cosa, non si è resa conto che se Mark li avesse visti, Dave avrebbe rischiato grosso...Se n’è resa conto troppo tardi e a spese di entrambi…in questo capitolo c’è stata la sua reazione, come ti è sembrata? Mi sembra sempre di non riuscire ad immedesimarmi bene nei personaggi >.<

La reazione di Dave ad esempio è stata un problema; fossi stata in lui avrei pianto a dirotto, ma lui è un ragazzo…molto orgoglioso oltretutto, quindi la reazione da figo nonostante la paura credo che ci stia :P Sono contenta che tu l’abbia trovata in linea con il suo personaggio, per me la coerenza dei personaggi è importantissima :D

Il padre di Allison potrà sembrare come ostacolo ora come ora…ma vedrai che Allison riuscirà a farsi ascoltare ;) mi è piaciuta molto la tua frase su Dave, alla fine lui è solo stato cresciuto dalle persone sbagliate…e il discorso di Allie a suo padre sarà proprio su questo =)

Ti ringrazio davvero infinitamente per tutti i tuoi meravigliosi complimenti e per aver inserito la storia tra le preferite**

Un bacione grande, Bec

 

 

Panna_: Beaaaaaaaaa!!!! È d’obbligo il solito grido di battaglia come saluto! xD

Innanzitutto non voglio più sentirti dire che la tua recensione è scrausa -.- né voglio sentirti chiedere scusa se non riesci a recensire qualche capitolo…1 non sei obbligata 2 ci sono tantissime altre cose più importanti da fare e 3 le tue meravigliose recensioni valgono per 10*_*

Detto questo, passiamo alla…storia…Mi dispiace tantissimo di non essere riuscita ad aggiornarla ieri e di aver rimandato il vostro discorso mattutino del giovedì >.< Come ho già detto son cretina e mi sono ridotta all’ultimo con i compiti…-.-

L’arresto di Dave ha fatto commuovere anche me…ero talmente immedesimata nel personaggio** Tra l’altro avevo il timore di non riuscire ad esprimere bene le sue emozioni: io sarei scappata lo stesso piangendo, ma lui è un ragazzo…quindi la reazione da figo ci stava…credo xD

I due broccoli per eccellenza in questo capitolo si sono incontrati** Cosa ne pensi della loro reazione? Della broccola? Il broccolo ha sbagliato ad essere così freddo e distaccato? Attendo in religioso silenzio un tuo giudizio**

Ok…quando leggo queste recensioni però non posso non commuovermi sul serio*_* Tutti i tuoi complimenti sulla scrittura mi stanno facendo allagare la tastiera che implora pietà scrivendo su Word “basta!” xD Sono scema lo so…u.u Beh, quasi inizio a pensare che la mia storia sia bella…quasi :P

No seriamente, grazie per tutte le tue meravigliose parole, per una paranoica e noiosa come me sono un toccasana (ahahahah, sono stata contagiata da te, uso pure io i termini di mia nonna xD)

Mark moriràààà!!! Uahahahah…no scherzavo, Mark vivrà purtroppo…ma in condizioni un po’ pietose visto come verrà conciato…u.u

Ti confesso che stavo seriamente iniziando a pensare di averla inserita troppo poco Allie nello scorso capitolo >.< Stavo per andare a controllare, ma leggendo quello che hai scritto dopo mi sono tranquillizzata xD Comunque…la spada di Obi-1-Kenobi appartiene alla mia famiglia da generazioni e generazioni…giammai ti permetterò di rubarla! xD

Tornando seria, mi fa piacere che anche la reazione del padre della broccola ti abbia convinto** Immedesimarsi in lui è stato difficilissimo, più che immedesimarsi in broccoli…:P La sua reazione credo sia stata quella di un padre…

Vedrai che Allison comunque riuscirà a farlo ragionare…Il potere dell’amore vince sempre!!! Muahahah! credo…forse…non dico come ;P

Bea non mi stancherò mai né di ringraziarti, né di dirti che io adoro le tue recensioni*_* E non protestare, altrimenti ti ritroverai la spada di Obi-1 sopra la testa…u.u (se non sbaglio la spada in questione era di Damocle…eh va beh, stravolgo il detto xD)

Un mega bacione tesoro, ti voglio bene, Bec

 

PS: Hai visto che c’è un omaggio al trinciapollo nel pov di Vicky?? ;D

 

 

Spazio pubblicità:

 

- Fallsofarc’s stories

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- L’unica fra tante di Emmetti

- Fiori d’arancio di Panna_

 

Ringrazio infine le 143 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 128 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 9 persone che l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 33 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** I'll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì) ***


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Capitolo 22: I’ll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì)

Capitolo 22: I’ll get you out of there (Ti tirerò fuori di lì)

 

Allison’s pov

 

I giorni successivi, appena uscita da scuola, li passavo interamente alla centrale di polizia. Mio padre mi aveva impedito di vederlo, eppure non riuscivo lo stesso ad andarmene di lì, sapere che lui fosse nel mio stesso edificio mi dava forza.

Avevo riflettuto parecchio sulle parole di Vic, ma non sapevo proprio in che modo avrei potuto convincere mio padre ad aiutarmi…

Parlargli non sarebbe servito, ci avevo già provato, ma lui si era scusato dicendo che anche volendo non avrebbe potuto aiutare Dave…

Avevo capito comunque che stava mentendo, un modo per aiutarlo ci doveva essere per forza e io gli avrei fatto vuotare il sacco.

Da Kirk avevo saputo che Dave aveva fatto un’unica richiesta; ovvero di non avvisare i Woldrich, poiché non aveva la minima intenzione di vederli. Speravo solo che mio padre gli avesse dato ascolto…

Stavo tracciando cerchi immaginari sul mio quaderno di biologia nel suo ufficio, quando la porta si spalancò di colpo, facendomi sobbalzare.

Guardai per almeno dieci secondo buoni il ragazzo che mi stava davanti quasi senza nemmeno riconoscerlo.

Era conciato malissimo; i capelli neri erano imbrattati del sangue che gli scendeva dalla ferita sulla fronte, lo zigomo destro era gonfio, il labbro spaccato e sanguinante ed una serie di tagli gli rigava la pelle del viso.

-Mark?- La mia era una domanda, non un’affermazione, non mi sembrava nemmeno lui.

Un attimo dopo dietro di lui entrò mio padre con aria seria e grave.

-Che è successo?- Gli chiesi disorientata.

-Allison esci.- Mi disse lui brusco.

Scossi la testa indispettita. –Non esiste, voglio restare.-

Sospirò rassegnato; ormai aveva capito che cercare di convincermi sarebbe stato inutile.

-Allora, che è successo?- Domandai di nuovo fredda, cercando di nascondere la soddisfazione che provavo nel vedere Mark ridotto così dopo quello che aveva fatto a Dave.

-Perché non lo chiedi a quel bastardo di Woldrich?!- Ringhiò lo stronzo spaventandomi.

Ridotto com’era faceva pure fatica a reggersi in piedi, così fui costretta a lasciargli la sedia.

-Calmati Heinrich.- Lo freddò mio padre avvicinandosi a me quasi per difendermi.

Mark dovette rimangiarsi una lunga serie di parolacce a giudicare dalla sua faccia rabbiosa.

-Spiegami cos’è successo.- Mio padre aveva riassunto le vesti del poliziotto e, sempre restandomi abbastanza vicino, si sedette dietro la sua scrivania per scrivere qualcosa su dei fogli.

-Dei ragazzi mi hanno aggredito per strada. Erano in cinque.- La voce di Mark tremava, quasi avesse avuto paura di ritrovarseli di nuovo davanti quei ragazzi.

-Ne hai riconosciuto qualcuno?- Mark scosse la testa. –Sapresti descriverli?- Chiese ancora mio padre annotandosi tutto.

-Sì, ce n’era uno alto…più o meno come me…aveva i capelli corti e castani…ma era buio, non l’ho visto benissimo, mi è sembrato comunque che fosse il capo fra quelli.-

Un terribile dubbio si insinuò nella mia mente, ma evitai di dar voce ai miei pensieri.

-Lo sapresti riconoscere se lo vedessi?-

-Sì.-

Oddio no.

-Poi c’era…- Riprese Mark gemendo per le ferite. –Una ragazza. È rimasta in macchina però.-

Trattenni il respiro studiando le reazioni di mio padre.

-Una ragazza?- Chiese lui aggrottando le sopracciglia.

-Sì, una ragazza. Aveva dei lunghi e mossi capelli biondi…- Strinse le mani a pugno arrabbiato. –Sembrava si stesse divertendo nel vedere i suoi amichetti che mi massacravano di botte…-

Oh cazzo. Oh cazzo cazzissimo! Kevin e Kim dovevano essere completamente impazziti, usciti di senno!

Mio padre annotò tutto e un groppo in gola si formò nel momento esatto in cui realizzai che avrebbe potuto mostrargli il fascicolo con la foto di Kevin…

-Sono sicurissimo che siano gli amichetti bastardi di Woldrich!- Sbraitò il pazzoide alzandosi di colpo dalla sedia.

Mio padre non si scompose. -Cosa te lo fa pensare?-

-Il tipo di cui ho parlato prima mi ha detto “Così impari bastardo”! è chiaro che è tutta opera di Woldrich! Dovete assolutamente fargli dire dove sono i suoi cazzo di amichetti, torturatelo se necessario, li voglio tutti dietro le sbarre!-

Era veramente pazzo e molto probabilmente anche mio padre dovette pensarla allo stesso modo visto la sua espressione stralunata.

-Datti una calmata ragazzino, questa non è una prigione del Medioevo, qui non torturiamo nessuno.- Mark fu costretto ad abbassare il capo in segno di rispetto; mio padre emanava autorità da tutti i pori. Mi era capitato poche volte di essere così fiera di lui.

-Woldrich non ha avuto nessun contatto con i suoi compagni da quando è qua, quindi è da escludere che sia coinvolto.-

Grazie papà. Sorrisi vittoriosa, senza cercare di nasconderlo.

-Lei lo sa dove sono!- Mark mi indicò furioso, dimenandosi come se gli stessero dando fuoco.

-Insinui che mia figlia sappia cose che io non so?- Il sopracciglio inarcato di mio padre non era affatto rassicurante.

-Non so di cosa tu stia parlando Mark.- Cinguettai abbozzando un sorrisino derisorio.

-Come può permettere che succeda?! Quello stronzo di Woldrich si è scopato ben bene la sua figlioletta e lei prende pure le sue difese?!-

Il mio sorriso si spense in un attimo e lasciò posto ad un’espressione a dir poco furente.

-Mi fai davvero schifo Mark! Tutto questo rancore solo perché non mi sono lasciata scopare da te?!- Se ripensavo a quando stavamo insieme…Dio che schifo, mi veniva da vomitare! Se solo avessi saputo che il Mark di allora in realtà era il Mark che mi ritrovavo davanti in quel momento…

La mia espressione ad ogni modo impallidiva se messa a confronto con quella di mio padre…

Si alzò apparentemente tranquillo e rispose come se io non avessi parlato: -Io non prendo le difese di nessuno Mark Heinrich, faccio semplicemente il mio lavoro. Ora sei pregato di andartene di qui se hai finito di insultare gratuitamente mia figlia.- Le nocche delle sue mani erano bianchissime da quanto le stava stringendo, pensavo che da un momento all’altro si sarebbe avventato contro di Mark per finire il lavoro di Kevin e gli altri.

-Voglio vederlo almeno! Dopo quello che mi hanno fatto è il minimo! Voglio assistere al suo interrogatorio!- Si oppose testardo lo psicopatico.

-Non è possibile, mi spiace.- Sia dalla sua espressione che dal suo tono di voce si capiva perfettamente che mio padre non era affatto dispiaciuto. –Inoltre non ho nessuna voglia di assistere ad una rissa fra ragazzini.- Con un chiaro cenno della mano congedò Mark.

-I miei colleghi si occuperanno di portarti all’ospedale e sarai sorvegliato da alcuni agenti per le prossime quarantotto ore. Puoi tornare quando ti sentirai meglio per fornirci un identikit dei ragazzi che hai visto.-  Il suo tono non poteva essere più professionale di così.

Mark uscì sconfitto e deluso dall’ufficio, cercando comunque di mantenere un po’ di dignità camminando a testa alta. Peccato che i gemiti che emetteva ad ogni passo per le ferite non gli facevano fare una figura così positiva…

-Grazie per aver difeso Dave papà..- Mi sentii in dovere di dire non appena uscito l’impiastro.

-Non l’ho fatto di certo per te, né per lui. Ho solo fatto il mio lavoro.-

-Ma lo hai comunque difeso.- Ribattei decisa a rimarcare su quello. –Significa forse che…-

-No Allison, non aiuterò un ragazzo che ha collaborato con Johnny Rydell e preso in ostaggio mia figlia.- Un lampo di rabbia passò nei suoi occhi nel momento in cui pronunciò l’ultima frase. Oh-oh. La festa in barca.

-Sono stata io ad offrirmi come ostaggio, lui non c’entrava!-

Pessima frase la mia, sembrò peggiorare la situazione e basta. –Tu ti sei offerta di aiutarli?! Dio Allison a quella festa c’era Johnny Rydell! Avrei potuto prenderlo se tu non ti fossi messa a fare l’eroina della situazione salvando quegli schifosi avanzi di galera!-

-Lo so e mi dispiace ok?- Non era certo per salvare Johnny che mi ero offerta come ostaggio, ma per aiutare Dave e far finire quel massacro…

-Ti dispiace? Di cosa, di aver preferito dei criminali a tuo padre?! Di aver aiutato la criminalità, voltando le spalle alla legge?! È questo che ti ho insegnato io?!- Un lieve bussare alla porta lo distrasse dal suo urlare adirato.

-Un attimo.- Disse brusco in direzione di chiunque lo stesse disturbando.

Abbassai la testa colpevole non sapendo come ribattere. Cosa avrei potuto dire? In che modo avrei potuto fargli capire quello che provavo per Dave?

Mi guardò silenzioso per alcuni secondi, forse in attesa di sentirmi controbattere, poi si diresse verso la porta e l’aprì.

Incominciò a parlare con il suo collega velocemente, seguendolo poi senza degnarmi più di attenzioni.

Mi aveva sconfitta in quel round. Ma ce ne sarebbe stato un altro, quello della resa dei conti in cui mi avrebbe ascoltata…quello in cui avrebbe liberato Dave.

In un attimo le parole di Vic mi tornarono in mente e mi fecero sorridere come un’idiota.

Dovevo fare in modo di farmi ascoltare…e lo avrei fatto.

 

Avevo deciso e niente mi avrebbe fatto cambiare idea. Mi sentivo sempre più spaventata man mano che mi avvicinavo a quell’abitazione, ma nemmeno il vacillare delle mie gambe mi avrebbe fermata.

Sistemai meglio il mio zaino sulle spalle, mentre ogni tanto lanciavo veloci occhiate ad un fogliettino bianco stretto convulsamente fra le mie mani.

Non era stato per niente difficile avere quell’indirizzo da Vic, sembrava che lei già si aspettasse che glielo avrei chiesto…

Quando scorsi in lontananza una villetta bianca, sorrisi involontariamente.

Il numero due. Il numero due era quello, l’avevo trovata.

Bussai alla porta senza pensarci, sentendo il cuore in gola per l’agitazione nell’attesa di vedere chi mi avrebbe aperto la porta.

Ad aprirmi fu proprio la persona che speravo di vedere.

-Lowell?- Mi chiese altezzosa la persona davanti a me inarcando un sopracciglio perplessa.

-Mi serve una mano.- Implorai senza perdere tempo.

 

 

Harrison’s pov

 

Continuavo a rileggere quella lettera incredulo e furioso. Non potevo crederci, non poteva essere.

Sentivo il pianto di Noel fino alla sala, anche lei, come me, continuava a ripetere che non era possibile.

Aprii di nuovo il foglietto spiegazzato che avevo in mano, concentrandomi attentamente su quelle parole scritte di fretta in un momento di completa pazzia.

 

Mamma, ma soprattutto tu papà,

ho deciso di andarmene di casa per un po’ di tempo per trovare una soluzione che possa aiutare David. Tu non mi hai voluta aiutare papà, ma avresti dovuto saperlo che non mi sarei arresa così facilmente.

Lo farò uscire di lì, costi quel che costi, perché io lo amo. Lo amo e tu lo sai papà, te l’avevo detto quel pomeriggio e mi avevi promesso che avresti cercato di accettarlo. E come al solito non lo hai fatto, come al solito mi hai mentito, trattandomi come una bambina stupida. Ma non lo sono, non più.

David non è cattivo, non è un assassino, non ha mai ucciso innocenti. È solo un ragazzo che ha sofferto tanto nella vita ed è stato aiutato dalle persone sbagliate…

Non vi preoccupate per me comunque, mi arrangerò. Non cercatemi, non servirebbe a niente, non tornerò a casa finché Dave non sarà fuori di lì.

Sperando che succeda presto, vi abbraccio, la vostra Allison

 

 

L’accartocciai per l’ennesima volta, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente. La mia bambina…era scappata di casa. Dov’era? Stava bene? Dove avrebbe dormito? Cosa avrebbe mangiato?

Non sapevo niente! Aveva lasciato solo quel misero biglietto e il suo cellulare era spento!

-Siamo stati due sciocchi…- Disse mia moglie con voce spezzata, gli occhi gonfi di lacrime.

Non risposi, mi limitai a prendermi la testa fra le mani disperato.

-Harrison!- Mi rimproverò singhiozzando. –Voglio che tu faccia immediatamente qualcosa per far uscire quel ragazzino di prigione! Rivoglio mia figlia, ora! Non mi importa assolutamente niente di quel Woldrich, Rydell o chi altri! Nessuno vale mia figlia!-

-Noel non è così semplice…- Mugugnai sofferente fra i denti. Con che prove avrei potuto far uscire il ragazzo? Come avrei fatto a scagionarlo? C’era il mio lavoro di mezzo!

Lei si sedette sulla sedia a peso morto, come se le gambe improvvisamente avessero ceduto.

-E comunque pensa che se lo facessimo uscire ritornerebbe a ronzare intorno a nostra figlia!- Le ricordai facendola impallidire ancora di più.

-A quello troveremo una soluzione poi, devi fare qualcosa Harrison…- Implorò di nuovo con voce debole.

Sospirai passandomi una mano sul volto. Quella sarebbe stata una lunga notte di riflessione.

 

 

Allison’s pov

 

-Grazie.- Sorrisi gentile prendendo la tazza di tè caldo e portandola alla bocca per sorseggiare quella bevanda calda e rilassante.

La camera in cui mi trovavo era deliziosa. Di un verdino chiaro, ma brillante, un verde mela che metteva allegria. I muri erano decorati con poster e foto e la libreria era piena di libri e cd.

-Allora Lowell, mi dici che ti è saltato in mente di venire qui?- Mi chiese perplessa la ragazza bionda seduta di fronte a me.

-Te lo dirò, Stewart, solo quando la smetterai di chiamarmi per cognome.- Sorrisi sorseggiando un altro po’ di tè.

Lei fece una smorfietta contrariata. –Allison ok? Ora, mi dici che sei venuta a fare qui?-

-Credevo l’avessi già capito.- Aggrottai la fronte in attesa.

Kimberly si alzò dal letto e fece un piccolo giro intorno alla stanza. –Cosa credi che possa farci io?-

Appoggiai la tazza sulla scrivania vicino a me, prima di intrecciare le mani in grembo. –Speravo avessi qualche idea, qualche piano B…-

Scosse la testa, demoralizzandomi. –Darei anche un braccio se servisse a farlo uscire di lì Allison, ma non serve, io non posso fare niente.- Sospirò afflitta, prima di risedersi sul letto e di rannicchiarsi tenendosi le ginocchia con le braccia.

Rimanemmo in silenzio per un po’, poi fu di nuovo lei a parlare. –Solo tu puoi fare qualcosa.- Sembrava…triste mentre lo diceva, sospettavo che l’infatuazione per Dave non le fosse passata del tutto, forse non era stata una buona idea andare da lei.

-Devi parlarne con tuo padre.- Aggiunse seria.

-Non serve, l’ho già fatto ma non è cambiato niente…- Abbassai il capo afflitta.

-Dovresti esporgli le tue teorie per liberarlo.-

Alzai di scatto la testa curiosa. –Quali teorie?- Chiesi curiosa.

-Ad esempio potresti far mentire David…- Il suo sguardo si accese come quello di un felino alle prese con la sua preda.

-Riguardo a cosa?- Domandai rizzandomi sulla sedia tutt’orecchie.

-Rifletti Allison…David è minorenne e per la legge un minorenne non è quasi in grado di intendere e di volere, per la legge un minorenne non è adulto. La responsabilità delle azioni di Dave a rigor di logica è di Johnny che è un adulto. Se David dicesse che Johnny lo ha costretto a fare quello che ha fatto, magari mettendoci anche di mezzo alcune minacce…- Non finì la frase, si limitò a mordicchiarsi le labbra in attesa di una mia reazione.

Balzai in piedi in un lampo. –Credi davvero che funzionerebbe?- Dissi sentendo rinascere la speranza.

-Beh, tu hai il capo della tua polizia dalla tua parte, chi meglio di lui può metterci una buona parola?- Scrollò le spalle. Feci per risponderle, ma riprese a parlare ignorandomi. -Non sono un legale…ma dopo il passato che ha avuto Dave si potrebbero tirare in ballo un sacco di cose, anche psicologi per il suo passato traumatico.-

Aggrottai la fonte confusa. -Vuoi tirare in ballo l’infermità mentale o cose del genere?-

-Nah, Dave non lo accetterebbe mai.- Si accese tranquillamente una sigaretta, non facendo caso al fatto che fossimo in una stanza e che la finestra fosse chiusa.

-Se è per questo non accetterebbe nemmeno di addossare la responsabilità delle sue azioni a Johnny.- Le feci notare.

-Lo so. È troppo orgoglioso. Per questo devi parlarci.- Ciccò nel posacenere sulla libreria con noncuranza.

-E se Johnny si vendicasse su di lui per questa sua bugia?- Chiesi pensando che molto probabilmente a Johnny non andasse a genio che qualcuno raccontasse cazzate su di lui.

-Non lo farà…- Affermò sicura distogliendo lo sguardo e puntandolo sulla finestra che decise improvvisamente di aprire.

-Come fai a saperlo?- Arcuai le sopracciglia curiosa.

-È un problema mio Allison, tu preoccupati di fare una chiacchierata con tuo padre…- Si affacciò alla finestra e mormorò un qualcosa che mi sembrò “E io la farò con il mio”.

Si girò di scatto facendomi spaventare. –A quanto pare tirare fuori Dave dai casini è diventato un lavoro a tempo pieno per entrambe…- La sua risata squillante mi mise decisamente più a mio agio.

-Già.- Confermai sorridendo.

-Anche se io…- Mi sembrò di vederla rattristarsi per un attimo, ma non ne fui sicura. –Non è che l’abbia aiutato più di tanto portandolo da Johnny…- Parlava a bassa voce, come se lo stesse dicendo a se stessa. –Io l’ho messo nei casini con la polizia e io lo aiuterò ad uscirne.- Affermò decisa aprendo l’armadio per cercare qualcosa.

-Tu hai fatto quello che hai potuto.- Mi sentii in dovere di dire.

-Certo, certo.- Disse sovrappensiero con la sigaretta pendente dalle labbra. Si allontanò dall’armadio e ciccò di nuovo nel posacenere. –Bene Lowell,- Il mio sguardo la fece correggere, -Allison, a nanna su, domani ci aspetta una giornata importante!-

Mi guardai intorno perplessa. –Ma io dove dormo?-

-Nel sacco a pelo mi sembra ovvio!- Cinguettò, gettando finalmente la sigaretta fuori dalla finestra.

La mia espressione contrariata la fece divertire parecchio. Afferrò un qualcosa di blu dall’armadio e lo buttò per terra. –Pensa che questo è lo stesso sacco a pelo in cui ha dormito Dave nella notte in cui è scappato di casa.- Osservò attentamente la mia reazione e ghignò non appena mi vide sussultare. Inutile, il mio cuore non poteva evitare di aumentare i suoi battiti ogni volta che lo sentivo nominare.

-Il signorino voleva dormire sul letto e lasciare me sul pavimento, ci credi?- Disse shockata scuotendo poi la testa.

-Spero che con te sia diventato un pochino più cavaliere perché quella sera non ne voleva proprio sapere di dormire per terra…- Ridacchiò e, nonostante una piccola fitta di gelosia invadente, mi ritrovai anche io a sorridere divertita.

-Abbiamo litigato fino alle quattro del mattino e alla fine stufo di discutere si è sdraiato sul pavimento e si è addormentato.- Fece spallucce facendomi scoppiare a ridere. -Alla fine quella litigata credo gli abbia fatto solo bene, gli è servita a distrarsi da quello che…era successo…o almeno spero sia servita.- Si rabbuiò di poco e si sedette sul letto lasciandosi cadere a peso morto.

-Sono sicura di sì.- Accennai un debole sorriso che però la infastidì.

-Ora non pensare che siamo amichette Lowell solo perché ti ho detto questo eh?- Sputò fuori incrociando le braccia al petto.

Roteai gli occhi per la stanza. –Non l’ho pensato.-

-Bene. Perché non passerò la notte a farti le treccine o stronzate del genere, raccontandoti i cazzi miei.-

-Meglio. Non mi sono mai piaciute le treccine.- Incredibilmente riuscii a farla ridere; era una grande vittoria ovviamente.

Rimanemmo un po’ in silenzio, poi, esausta, mi buttai su quel sacco a pelo immaginando che Dave fosse lì con me…

-Sicura che per tua madre non sia un problema che io stia qui? Non voglio che finisca nei casini con mio padre o cose del genere…- Chiesi titubante.

Mosse la mano in aria con indifferenza. –Nah, tranquilla, non è un problema.-

Ci mettemmo a dormire così, quasi come due amiche ad un pigiama party.

-Kim?-

-Che vuoi?- Sbottò assonnata.

-Vi ringrazio per averla fatta pagare a Mark.-

La sentii sorridere. –Era il minimo che potessimo fare…-

-Buonanotte.- Dissi sbadigliando appena.

-‘Notte Allie.- Rispose lei con voce strascicata.

Sorrisi; in fondo, il fatto che mi avesse chiamato Allie era già qualcosa di positivo no?

 

 

La mattina dopo mi alzai sentendo addosso un’improvvisa carica positiva di energia; sentivo che avrei potuto spezzare le sbarre della prigione solo con la forza delle mie braccia come Hulk.

-Ok Lowell ricapitolando…- Iniziò lei ignorando la mia occhiataccia. Inutile, fare in modo che mi chiamasse per nome era impossibile. –Tu parlerai con il tuo paparino a cuore aperto…gli parlerai più o meno della storia di Dave, gli dirai che lo ami, che senza di lui non puoi vivere e bla bla bla…cazzate varie.- Congedò brusca una mia risposta con un cenno della mano. –Io parlerò con Dave e lo convincerò a dire che è stato costretto da Johnny a fare quello che ha fatto.-

Inarcai un sopracciglio dubbiosa. -Ma non dovevo farlo io quello?-

-Beh, vuoi fare tutto tu tesoro? Lasciane un po’ anche a me!- Scrollò le spalle, spostandosi poi una ciocca ribelle di capelli dal viso.

Feci un respiro profondo. –E se mio padre non accettasse e mi impedisse di ritornare qui da te?- Cosa che sicuramente sarebbe successa.

-Oh Lowell cazzo quanto sei contorta, Dave ti ha attaccato il suo pessimismo cronico?!- Sbuffò prima di iniziare a camminare velocemente avanti e indietro. –Devo prendere in ostaggio qualcun altro…così se non ti lascia tornare indietro abbiamo un altro ostaggio, non so se mi spiego…-

Annuii riflettendoci su. Chi avremmo potuto prendere in ostaggio? Chi sarebbe stato perfetto per ricattare mio padre se non mi avesse dato ascolto? Un nome si fece strada velocemente in me. –Nicky.-

-Chi?-

 

 

 

Camminavo a passo svelto verso l’ufficio di mio padre; gli altri poliziotti si scansavano tutti spaventati, probabilmente avevano capito che non ero per niente di buon umore.

Mi vergognavo un po’ a tornare da mio padre appena un giorno dopo la “fuga”, dopo aver scritto quella chilometrica lettera.

Ad ogni modo se non mi avesse ascoltato me ne sarei andata definitivamente di casa; Kim aveva detto che sarei potuta stare da lei quanto volevo.

E se mio padre mi avesse rinchiusa in camera mia per impedirmi di fuggire…beh non avrebbe potuto farlo, perché in quel caso non avrebbe più avuto indietro Nicky.

Mi dispiaceva coinvolgere il mio fratellino, ma non era in pericolo, il suo “rapimento” –accordato tra l’altro- era solo per precauzione.

Ero un po’ nervosa per il fatto di averlo lasciato con Kevin più che altro.

Nicky aveva accettato di passare la giornata con lui senza fare domande; in cambio avevo dovuto promettere che gli avrei comprato un I-phone. Piccolo ricattatore.

Non mi era sembrata un’idea così intelligente comunque, Kev non mi ispirava più di tanto come babysitter e la sua reazione ne era stata la prova:

 

-Chi è lo gnomo?- Chiese Kevin squadrando mio fratello come se avesse avuto davanti…un vestito non firmato da uno stilista famoso.

-Senti Kevin per il bene di Dave, devi prendertene cura- Kim indicò con la mano il mio fratellino, trascinato da noi a casa sua dopo aver chiamato Kev per dirgli di raggiungerci.

-Per chi mi hai preso, per la balia?Sai che con gli infanti non vado d’accordo.- Rispose lui accigliato.

-Ehi!- Si oppose mio fratello, ma Kim interruppe la sua protesta senza troppo riguardo.

-Lo so, lo so. Ricordo ancora l’ultima volta che un bambino ha rovesciato la sua limonata addosso alla tua preziosa camicia Armani, eri ad un passo dallo strozzarlo…- fece una smorfietta, guardandosi le unghie delle mani con noncuranza.

Deglutii. Iniziavo a preoccuparmi per Nicky.

-Ma questa è un’emergenza.- Continuò lei. -Intrattienilo ok?- Concluse, girandosi di scatto per uscire dalla sua stanza.

-E vedi di comportarti bene con mio fratello o taglierò una ad una le tue camicie Armani!- Lo minacciai decisa prima di seguire Kim verso l’uscita. Qualcosa nell’espressione terrorizzata di Kevin mi disse che mi avrebbe dato ascolto. Gli conveniva.

 

 

Una volta entrata nell’ufficio di mio padre, lui si alzò di scatto dalla scrivania sorpreso.

-Allison! Tesoro, io…- Corse ad abbracciarmi in meno di un secondo. Avrei voluto tanto ricambiarlo quell’abbraccio, anche lui mi era mancato, ma l’arrabbiatura restava. Mi limitai semplicemente a restare immobile, senza respingerlo, ma senza nemmeno stringerlo a mia volta.

-Come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere, come?!- Ecco, l’affetto stava lasciando posto alla rabbia, la ramanzina stava arrivando.

-Papà devi ascoltarmi ti prego.- Parlai a bassa voce, ma lui mi sentì lo stesso e lo capii dal suo irrigidirsi improvviso.

Sciolsi l’abbraccio fissandolo negli occhi seria. –Se sono tornata è solo per dirti che ho trovato un modo per aiutare David…- Studiai attentamente la sua espressione che si rabbuiò.

-No, fammi parlare!- Lo interruppi non appena aprì bocca per ribattere. –Sono scappata già una volta e lo rifarò se necessario!- Lui mi guardò indignato, ma non replicò.

-Sai benissimo quanto è importante lui per me…- Puntai i miei occhi nei suoi con decisione. –Quando Tom mi ha rapita, lui mi ha liberata, mi ha salvato la vita papà…- Gli ricordai seria. –Se non ci fosse stato lui posso solo immaginare come sarebbero andate le cose…-

Il ricordo di Tom portò con sé un brivido lungo tutta la mia schiena.

Mio padre sembrò reagire esattamente come me e si lasciò ricadere sulla sedia dietro la sua scrivania con aria afflitta.

-Gli devi la mia vita.- Quella frase sembrò essere un duro colpo per lui. Le sue labbra si contrassero in un’espressione piuttosto infastidita.

-David è scappato di casa a dodici anni perché i Woldrich hanno cercato di ucciderlo.- Svelai con una lieve angoscia.

I suoi occhi si dilatarono dallo stupore. –Cosa?-

Annuii. –È una lunga storia, ma è andata così. Aveva solo dodici anni quando è successo, era un bambino papà! Quando si è unito a Johnny aveva solo dodici anni! Come giudichi tu un bambino scappato di casa dopo essere stato quasi ucciso dai suoi genitori?! Come giudichi un bambino che ha dato retta a Johnny Rydell solo perché è stato l’unico a tendergli una mano?! Ha fatto un errore è vero, ma tutti sbagliano! Lui è solo stato aiutato dalle persone sbagliate, ma non è cattivo.- La voce mi si affievolì sull’ultima parola.

Mio padre sospirò e nell’attesa di sentire la sua risposta, il mio cuore aumentò in modo incontrollato i suoi battiti.

-Anche se fosse come dici tu, non sarei comunque tranquillo se stesse con te.-

-Ma lui non mi ha mai fatto niente! Credi davvero che avrei potuto innamorarmi di un ragazzo di cui non mi fido ciecamente? Mi credi così ingenua?- Ribattei risentita.

-No, è di lui che non mi fido.- Congiunse le mani sulla scrivania e mi guardò dal basso, accennando un lieve sorriso di scuse.

-Imparerai a farlo! Dagli una possibilità, parlaci almeno! Se mi vuoi bene, fallo per me, per tua figlia!-

Si passò una mano fra i capelli nervoso. –Allison tu sei in assoluto una delle persone più importanti della mia vita, se ti dovesse succedere qualcosa per colpa sua, io…- La voce si interruppe con un gemito strozzato a metà fra rabbia e dolore.

-Non succederà papà.- Lo rassicurai toccando le sue mani con la mia. –Se davvero ti fidi di me, fidati del mio giudizio su di lui ti prego.- Feci una pausa per lasciargli il tempo di riflettere. –Non posso stare senza di lui, non ci riesco, hai visto quanto sono stata male…io lo amo. So che anche tu faresti tutto per far uscire di prigione una persona a cui tieni davvero, colpevole o non.-

Sfuggì alla presa della mia mano e si alzò per dirigersi verso la finestra.

-Papà sii sincero…- Lo raggiunsi avvicinandomi a lui. –Se Dave dicesse di essere stato costretto da Johnny a fare quello che ha fatto…sarebbe d’aiuto?-

Fece un respiro profondo che a me sembrò essere di rassegnazione, senza distogliere lo sguardo dal grattacielo di fronte a noi.

La sua risposta fu flebile e mormorata, ma bastò a far urlare di gioia il mio cuore.

-Sì.-

Lo abbracciai forte e una lacrima ribelle non poté evitare di scendere sul mio viso.

-Grazie.-

A me non serviva altro, quel sì bastava come conferma.

 

 

David’s pov

 

Quando mi avevano detto che una ragazza voleva vedermi, ero già pronto a rifiutare la visita pensando che fosse Allison -non volevo vederla, sarebbe stato solo più doloroso, sia per lei che per me-, invece l’agente mi sorprese dicendomi che non si trattava della figlia di Lowell.

Una volta entrato in quella che sembrava a tutti gli effetti una “sala visite” di una prigione, trovai una ragazza bionda seduta ad aspettarmi.

Chi altri poteva essere se non lei?

-Ehi.- Alzai una mano per salutare Kim che giocava annoiata con una ciocca di capelli.

-Ehi che brutta faccia, che è successo? È morto qualcuno? Sei finito in prigione?- Ridacchiò lasciando ricadere morbido sulla guancia il ciuffo.

Inarcai il sopracciglio e mi sedetti di fronte a lei. -Divertente.- bofonchiai.  

-Già, io lo sono sempre.- Affermò annuendo seria con la testa. –Parlando seriamente,- Si fece scura in volto. –Come stai?-

Scrollai le spalle guardandomi con indifferenza, -Alla grande, non vedi?-

Mi esaminò per alcuni secondi mordicchiandosi le labbra pensierosa.

-Non pensavo che l’avrei mai detto, ma…- Mi protesi in avanti in attesa di sentire la cavolata che di sicuro avrebbe detto. –Sei più sexy con quest’aria…selvaggia.- Rise leggermente a disagio.

Mi esaminai stranito la divisa blu da detenuto che avevo indosso e i capelli scarmigliati. –Wow.- Dissi semplicemente un po’ scettico. –Grazie.- Ghignai beffardo.

Riassunse la sua solita aria arrogante. –Ora non ti montare la testa biondino.-

-Lo stavo già facendo.- Risi. Mi mancavano gli scambi di battute idiote con i miei amici.

-Ecco, lo sapevo. Presuntuoso.- Fece la linguaccia, accennando poi un sorriso amichevole.

-Come state voi invece?- Chiesi non riuscendo ad impedirmi una smorfia sofferente.

-Male senza di te.- Pensavo fosse ironica, invece dal suo sguardo mi accorsi che era serissima. –Kevin sta dando di matto, per sfogarsi ha preso a calci e pugni quel cretino che ha fatto il tuo nome alla polizia.-

Aggrottai la fronte chinando la testa di lato confuso. –Chi?-

-Oh.- Sembrò ricordarsi improvvisamente di qualcosa. –Già, non abbiamo avuto l’occasione di dirtelo…è stato un certo Mark Heinrich a fare la spia…- 

Mark…Mark…cazzo, l’avevo già sentito quel nome.

Balzai in piedi incredulo e un’incredibile energia negativa, altresì chiamata rabbia, mi montò dentro. –Cosa?! Quel Mark?! Quel bastardo lì?!- Schifoso, viscido figlio di... Quel pezzo di merda mi aveva fatto rinchiudere apposta, avrebbe avuto via libera con…Spalancai gli occhi sbalordito.

-Già, quel Mark.- Disse lei senza scomporsi minimamente. –Me l’ha detto Vicky.- Scrollò le spalle.

Mi passai una mano fra i capelli stringendoli con forza dalla rabbia. Avrei voluto prendere a calci tutto; il tavolo, la sedia, il muro, tutto. Ma c’era un cazzo di poliziotto non molto distante da noi che controllava che stesse andando tutto bene.

-Brutto bastardo…- Digrignai fra me e me. Non avrei lasciato Allison a quello stronzo…!

-Tranquillo tesoro, ci ha già pensato Kevin. Vedessi come lo ha ridotto,- Fece una smorfia schifata. –Non voleva smettere di prenderlo a calci, ha dovuto fermarlo Phin.-

Aprii la bocca di poco sorpreso. Kevin non era mai stato un tipo così violento, era sempre stato il pacifista della situazione.

-Non l’ho mai visto così incazzato, lui che è sempre calmo.- Lei confermò i miei pensieri, incrociando le braccia impensierita.

Abbozzai un sorriso, accantonando per un attimo il pensiero di quel bastardo sorridente vicino ad Allison e sostituendolo con un altro in cui Kevin lo massacrava di botte. Confortante.

-Ringrazialo da parte mia.- Mi risedetti un po’ più calmo.

-Lo farò. Avrebbe voluto venire anche lui oggi, ma sta svolgendo un importante e delicato compito.- Disse con aria solenne.

-Per Johnny?- Chiesi serio.

-No. Per me ed Allison.- Sfoderò un mega sorrisone a trentadue denti che non mi tranquillizzò per niente.

Allison. Di nuovo quel nome aveva il potere di far rianimare quello stupido organo vitale chiamato cuore.

Come sta? Come sta? Come sta? Dio Dave, non è difficile da dire, chiediglielo!

-Co-cosa?- Che genio che ero, neanche una domanda semplicissima sapevo fare. -Ma non vi odiavate voi due?- Aggrottai la fronte sospettoso, ignorando il mio cervello che aveva deciso di continuare ad insultarmi.

-Mm…nah, ammetto che la tua ragazza non è male, sa il fatto suo.- Arricciò di poco le labbra. –Quindi…- Alzò il pollice in alto. –Approvo.-

Ghignai divertito, ma la mia era solo una delle solite maschere che indossavo per nascondere ciò che provavo realmente. –Che bello, ora sì che sono felice.- Feci ironico. –Ad ogni modo, che tu approvi o no non cambia nulla…io sono qui e lei è fuori.- Mi rabbuiai, sentendo lo stomaco stringersi in un’insopportabile morsa soffocante.

-Ah che palle con questi discorsi deprimenti! Piantala, ok? Ti tireremo fuori di qui e ho già trovato la soluzione!- Enunciò tutta allegra.

-Ovvero? Mi farete calare dalla finestra in stile Mission Impossible? O mi farete risalire il camino in stile Babbo Natale?- Domandai sarcastico.

-Nessuna delle due.- Rispose come se le mie proposte non fossero state assurde. –Dovrai semplicemente dire che Johnny ti ha costretto a lavorare per lui! Eri minorenne e lo sei tuttora, quindi la polizia dovrà per forza digerire questa tua confessione!-

La sua allegria scemò man mano non appena studiò la mia espressione.

Feci un respiro profondo, poggiando i gomiti sul tavolo e reggendomi la fronte con le mani. –Non ho intenzione di dare la colpa di quello che ho fatto a Johnny, Kim. Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto di mia volontà.- Rialzai lo sguardo e puntai i miei occhi seri sui suoi contrariati.

-Sembra quasi che tu te ne stia vantando.- Mi fece notare impassibile.

-Al contrario, non ne vado per niente fiero,- Mi interruppi distogliendo lo sguardo da lei. Quella era la mia unica possibilità di uscire di lì, lo sapevo bene. Eppure il mio orgoglio mi impediva di dare la colpa delle mie azioni a qualcun altro, -Ma l’ho fatto. Non ci sarà sempre qualcuno a cui poter addossare una responsabilità che è solo mia.-

-E mia.- Protestò. –Dave, sono stata io a portarti da Johnny se ben ricordi e ho fatto uno sbaglio.-

Scossi la testa, chiudendo gli occhi pensieroso. –No Kim, tu mi hai solo aiutato come potevi.-

Sarei dovuto rimanere con i Woldrich se lei non mi avesse aiutato. Nessuno avrebbe creduto alla mia versione dei fatti dopo quello che era successo…come poteva la parola di un bambino valere di più della loro?

-Dave se hai paura,- Ignorò la mia occhiata di fuoco a quella parola, -di un’eventuale vendetta di Johnny, non ti devi preoccupare, ci parlerò io.- Si sporse in avanti e mi toccò lieve un braccio.

La scostai infastidito. –Kim se pensi che io abbia paura di lui, allora non hai proprio capito niente.- Non aveva capito che non era la paura che mi impediva di mentire, che non era Johnny a farmi paura. Avevo avuto a che fare con pazzoidi di tutti i generi, armati e non, Johnny era solo uno dei tanti.

-Devi dirlo Dave, ti prego. Per me,- I suoi occhi si sciolsero, sembrava stesse trattenendo le lacrime, -Per Allison.-

Strinsi le mani a pugno sentendo il mio cuore balzare di nuovo.

Mi divorai il labbro nervoso. -Come sta?- Dio quanto era stato difficile porla quella domanda.

Temevo più di ogni altra cosa quella risposta, perché avrei sofferto in ogni caso; sia che lei stesse bene, senza di me, sia che lei stesse male…per colpa mia.

-Non lo immagini?- Notai una lieve nota di rimprovero nella sua voce. –Sta malissimo Dave, uno schifo. Vicky mi ha detto di averla trovata in lacrime nella sua stanza.-

Fissai un punto indefinito del tavolo, sentendo che ormai il cuore se ne stava andando per conto suo, sarebbe uscito dal petto di lì a poco.

-Non dici niente?- Sembrava quasi che Kim stesse prendendo le difese di Allison, mi parlava con un’acidità senza precedenti.

-Cosa devo dire?!- Sbottai alzando lo sguardo di scatto. –Che da una parte sto da schifo per la sua sofferenza e dall’altra…- Digrignai i denti sofferente. –Sono fottutamente felice perché non mi ha dimenticato?!-

La mia reazione le fece dilatare le pupille sorpresa. –Allora devi farlo Dave, se vuoi uscire da qui. Metti da parte l’orgoglio per una buona volta e sii altruista, pensa a me e Kevin, a lei!-

-Altruista?!- Chiesi incredulo. –Kim lei merita di meglio cazzo, cosa credi che potrei fare io…cioè….- Mi presi di nuovo la testa fra le mani, stavo vaneggiando.

-Ti spaventa anche il dopo vero?- Mi chiese addolcendosi. –Ti spaventa non sapere che cosa ti aspetta una volta fuori di qui.-

Non risposi. Avrei voluto obiettare, ma mi resi immediatamente conto che aveva ragione lei.

Quando alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi, mi sentii una merda. Stava piangendo. Kim stava piangendo! Non l’avevo mai vista piangere…

-Lei.- Disse semplicemente, passandosi una mano sotto l’occhio infastidita, stando ben attenta a non far sbavare il trucco. –Noi.- Sorrise distogliendo lo sguardo. Si stava commuovendo e odiava che lo notassi. -Ecco che cosa ti aspetta fuori.-

Riflettei sulle sue parole. Loro erano la mia famiglia, avrei trovato loro fuori ad aspettarmi…

-Devi raccontare dei Woldrich alla polizia, Dave.-

La guardai come se avesse perso qualche rotella. –Non mi crederebbero mai.-

-Il padre di Allison sì.- Insistette testarda.

Inarcai un sopracciglio stranito. -Figurati, mi odia. Il suo unico desiderio è vedermi alla ghigliottina e mi va bene che questa non è una prigione del ‘700.-

-Ti ascolterà.- Ribadì sicura, convincendo anche me per un attimo. –E tu potrai uscire di qui e condurre una vita normale. Johnny non ti cercherà più, te lo prometto.- Affermò con aria grave.

Eccola di nuovo con quella frase. Non mi feci scappare l’occasione per chiederglielo. –Come fai a saperlo?-

Si morse il labbro. –Ci parlerò io.-

-E perché dovrebbe darti ascolto?- Non le avrei lasciato cambiare argomento, volevo sapere.

Attese qualche minuto prima di parlare. –Perché lui…-

Mi protesi in avanti in attesa, -Lui…?-

-È mio padre.- Le uscì di getto, con un sospiro.

Sgranai gli occhi sbigottito. –Tu…lui?Oddio, cosa?!- Johnny aveva una figlia?! Quel Johnny?!

-Esatto è mio padre.- Annuì, muovendosi sulla sedia inquieta.

-Ma…come è possibile?- Domandai sconcertato.

Si guardò le unghie per evitare di incontrare i miei occhi che continuavano a scrutarla. –Un po’ mi deludi, con tutto l’esercizio che abbiamo fatto…-

Non capii il significato di quella frase finché non andò avanti a parlare. –Sai com’è, quando un uomo è attratto da una donna fanno quella cosa meravigliosa chiamata sesso e Johnny era attratto da mia madre così…-

-Lo so com’è successo!- La interruppi brusco. –Quello che volevo sapere è…perché non me l’hai detto?-

Piantò gli occhi sulla guardia, fingendo disinteresse. –Perché non volevo che ti sentissi in obbligo…verso di me.- Ammise sospirando appena, prima di tornare a guardarmi.

-In obbligo?- Non ci stavo capendo niente.

-Già. Johnny ti ha sempre ammirato e stimato, sei sempre stato il suo preferito e…- Si passò una mano fra i capelli…imbarazzata…? Lei? Imbarazzata? –Ha sempre sperato che…noi due…- Lo sguardo che mi lanciò fu molto più che eloquente.

-Oh.- Fu l’unica risposta cretina che riuscii a formulare il mio cervello.

Johnny voleva che io e sua figlia stessimo insieme? Per quello era sempre stato così…gentile con me? Mi teneva buono come…genero?

-Ho sempre vissuto con mia madre e portato il cognome del mio patrigno per mascherare la cosa…ma sia io che mia madre abbiamo sempre saputo chi fosse lui in realtà. Lei era contraria che io avessi a che fare con lui, ma…è pur sempre mio padre e ha capito ben presto che non poteva impedirmi di vederlo. Con me si è sempre comportato bene, sento…di essere amata da lui.- Incrociò le braccia al petto come se avesse avuto freddo. –Ti ho portato da lui quella mattina e gli ho chiesto di aiutarti, gli ho fatto capire che tu eri importante per me.- Si bloccò pensierosa. –Lui ti ha sempre visto quasi come un suo erede…Degno di stare con me.- All’ultima parola, la voce si affievolì.

Rimasi in silenzio, non sapendo minimamente in che modo risponderle.

-Certo che anche tu, sempre nei guai vai a metterti.- Ironizzò per spezzare la tensione. –Prima vai a metterti con la figlia del più importante criminale e poi con la figlia del suo peggior nemico, il capo della polizia.-

-Sono un amante del rischio.- Abbozzai un sorriso, passandomi una mano fra i capelli.

-Per questo comunque non te l’ho detto. Ci sarebbe stato più imbarazzo tra di noi se tu lo avessi saputo.- Riprese, riacquistando la sua calma di sempre.

-Sei una sciocca.- Mormorai scrollando il capo. –Anche se lo avessi saputo, non sarebbe cambiato niente tra di noi.- Le diedi un buffetto, facendola sorridere più tranquilla.

-Mi sarei sentito un po’ a disagio certo…ma solo perché il fatto che Johnny avesse pensato a me come tuo fidanzato, è per me un onore grandissimo.- Forse sbagliavo a dirglielo, ma le volevo davvero bene e ci sarei sempre stato per lei, volevo che lo capisse. –Tu sei una ragazza meravigliosa Kim. E…anche se le cose sono andate diversamente, io ci sarò sempre e comunque per te perché ti voglio bene.-

La sua espressione mi bloccò. Sembrava stesse per strozzarsi. Oddio, avevo detto qualcosa di sbagliato?

–Tutto bene?- Domandai preoccupato.

-Tu…mi…hai detto che mi vuoi bene?!- Boccheggiò muovendo velocemente le mani per farsi aria.

Aggrottai la fronte. –Sì, che c’è di strano?- Non capivo il perché di tutta quella sorpresa. Lo sapeva già, no?

-Allison ti ha cambiato veramente in meglio.- Constatò con gli occhi che le brillavano di gioia. –Non me lo avevi mai detto.-

Veramente? Feci mente locale e…oh cazzo, in effetti non glielo avevo mai detto davvero.

-Una volta ti ho detto che ti volevo bene mentre giocavi alla Play Station.- Mi ricordò divertita. –E tu mi hai risposto “Ah-ah”, limitandoti ad annuire.-

-Per forza, stavo giocando alla Play, manco ti stavo ascoltando probabilmente.- Considerai ridacchiando.

-Ah grazie tante.- Bofonchiò alzando gli occhi al cielo.

Il tipo che ci controllava ci fece segno che il tempo delle visite era finito.

-Ti auguro davvero di trovare un ragazzo che ti faccia innamorare e che ti meriti.- Dissi alzandomi. –Magari Kevin.- Sghignazzai.

-Sparati.- Borbottò minacciosa socchiudendo gli occhi.

-Non ho una pistola.- Feci spallucce fintamente dispiaciuto.

–Te ne farò avere una al più presto.- Annuì convinta, aggrottando la fronte non appena la abbracciai.

-David Bellick che mi abbraccia? David Bellick che mostra affetto per qualcuno?- Aggiunse senza lasciarmi il tempo di rispondere alla sua gentile offerta precedente. –Credevo di veder nevicare all’Inferno prima.- Rise, facendomi sbuffare infastidito.

-Hai intenzione di finirla?- Domandai retoricamente.

-No.- Replicò allegra, prima di aggiungere più seria. –Dave ti prego, rifletti su quello che ti ho detto. Per noi, che ti aspettiamo fuori.-

Annuii sciogliendo l’abbraccio. Ci avrei pensato, per loro.

-Ci vediamo fuori.- Sorrise, salutandomi con la mano e dirigendosi verso il tizio che la stava aspettando.

Ci vediamo fuori. Ripensare a quelle parole mi fece bene. Forse, ci saremo davvero visti fuori di lì.

 

 

*To be continued*

 

Ed eccomi qua…di nuovo xD Più vado avanti con i capitoli e meno mi piacciono boh… forse sarà perché ho sempre più paura di deludere le vostre aspettative…e con questo capitolo l’ho già fatto lo so >.< Lo trovo…confusionale…Il discorso fra Dave e Kim è sciocco a mio parere…così come quello fra lei ed Allie…ho rovinato tutta la mia schifezza di storia con un capitolo che peggio di così proprio…

Basta, avete ragione, la finisco di assillarvi xD

Dunque, per sbaglio come spoiler nello scorso capitolo vi ho messo un pezzo del capitolo 23 invece che di questo…sono distratta e mezza rimbambita sì…ù_ù

Parlando di questo capitolo, ci saranno di sicuro tantissime imperfezioni; non essendo mai stata in prigione (xD) e non avendo la minima idea di come funziona la legge in America, di sicuro avrò sbagliato qualcosa xP

Ma, a parte questo, come avete trovato questo capitolo? Mark ha avuto la sua lezione, so che molte di voi avrebbero voluto che venisse conciato ancora peggio, ma ho dovuto controllarmi xD

Ah, avevo detto la prima volta che avevo postato un pov diverso, quello di Kim mi sembra, che ogni personaggio avrebbe avuto un solo pov per farsi conoscere. Una mia amica c’è rimasta male per il mancato inserimento della scena in cui Mark viene malmenato…voleva “assistere” in prima persona dal pov di Kevin ma è già presente nella storia xD

Però, dato che tutti hanno avuto un loro momento di gloria con un pov tranne Mark, è probabile che la scena la inserisca lo stesso con un suo pov nel prossimo, sempre che vi interessi leggerla (e che io sia in grado di scriverla decentemente…)^^ Mah, vedrò =)

Dimenticavo le parti più importanti del capitolo… Molte di voi l’avevano già intuito che Kim fosse la figlia di Johnny ;P E a proposito della sua storia, se qualcosa non vi convince ditelo pure che provvederò a farla spiegare da lei stessa aggiungendo magari un altro suo pov se necessario =)

Poi…il discorso fra Allie e suo padre? Forse è stato un po’ troppo semplice convincerlo direte voi e avete ragione lo so…però la frase “Gli devi la mia vita” di Allison è stata molto rilevante, già con quella lui ha iniziato a rifletterci su. Non si fida di Dave, ma della figlia… oltretutto lei è scappata di casa già una volta, lui ha tenuto conto anche di quello…

Beh, per qualsiasi domanda/critica io sono sempre qui =)

Infine:

-Ringrazio immensamente le 18 meravigliose ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo:

mary96twilight, Lucy_Scamorosina, Sabry87, kiki_SeM, freyja, __piccola_stella_senza_cielo__, silvietta_in love 4ever, sbrodolina, cussolettapink, ___Yuki___, Punk936, piccolinainnamora, lilyjuve, pirilla88, DarkSwan, Cate1994, selena_14, Bella_kristen

E anche chi ha semplicemente letto, grazie! =D

 

-Un GRAZIE immenso a DarkSwan e pinklady1986 per aver votato la mia storia al concorso di efp*___* Sono felicissima che i miei personaggi vi siano piaciuti così tanto!

 

-E…ok, adesso piango sul serio, GRAZIE INFINITE a pinklady1986 per aver segnalato questa storia all’amministrazione per le scelte*_____* GRAZIE, non avrei mai pensato che la mia storia potesse arrivare a piacere così tanto**

 

 

Vi mando un immenso bacione, alla prossima settimana, Bec :D

 

Detto questo, vi ricordo:

-Il blog, dove ho già postato le schede dei personaggi e l’inizio del capitolo 23 ;)

 

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove posterò l’inizio del cap 23 più qualche altro spoiler :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-Il primo capitolo alternativo della storia, scritto dal pov di Dave

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Spoilerino sul prossimo capitolo*

 

 

-Lei sarebbe disposto ad aiutare me- Calcò sull’ultima parola incredulo, -per…sua figlia?- Domandò credendo -lo si capiva dalla sua espressione- di aver capito male.

-Esatto. Ma ad una condizione.-

Lo guardai sorpresa. Quale condizione? Di quella non ne avevamo parlato!

David rialzò subito la guardia e i suoi occhi scrutarono mio padre con diffidenza.

-Quale?-

Mio padre fece un respiro profondo e lo osservò intensamente per qualche secondo.

-Voglio che tu mi parli di te.-

 

 

*Riposte recensioni*

 

 

mary96twilight: Ciao!!!^^ Ti ringrazio tantissimo per il tuo complimento, sono contentissima di essere riuscita ad emozionarti con la scena fra Allie e Dave  =) è stata molto difficile da scrivere, quindi è una grandissima soddisfazione sapere che ti è piaciuta, grazie! :D

Un bacione grande, spero che anche questo cap ti sia piaciuto, Bec

 

 

Lucy_Scamorosina: Ciao Lucia!!! :D Sono sempre felicissima di avere pareri da nuove lettrici*_* è una grandissima soddisfazione per me sapere che i miei personaggi ti abbiano colpito così tanto! =D

Ti ringrazio infinitamente per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^

Un bacione grande, al prossimo cap, Bec

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!! Sono contenta che a Pasqua sia andato tutto bene! :D

Eh già, la storia di Vicky era abbastanza triste…=( Mi fa piacere comunque che ti sia piaciuta ;D

Spero che anche questo cap non ti abbia delusa! Grazie mille per la recensione, un bacio grandissimo, Bec

 

 

kiki_SeM: Ciao!!! :D Mi fa piacere che la storia fra Vicky e Kevin ti sia piaciuta, è stato difficile per me immaginarla, quindi è una grande soddisfazione sapere che è stata apprezzata! :D

In questo capitolo qualcosina inizia a smuoversi…spero tu abbia rivalutato il padre di Allie, come hai visto non è così cattivo ;D

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

freyja: Ciao!!! Ti ringrazio tantissimo per le tue parole e per i complimenti sul titolo! Quando devo trovare titoli decenti di solito la mia fantasia scarseggia ancora di più =D

Il tuo discorso sulla coerenza del carattere di Allison mi ha resa felicissima, uno dei miei problemi principali è proprio quello di riuscire a mantenere il carattere di partenza del personaggio!

Beh sì hai proprio ragione, una reazione fredda da parte sua credo avrebbe deluso di più :P

Eh già, Dave mette da parte la sua di felicità per il bene di Allison, solo che lei non ci casca come quella pera cotta di Bella ù_ù

La frase sul “taglio netto” era proprio un omaggio a Edward che io adoro! Tranne in Eclipse in cui l’avrei volentieri preso a calci; avrei voluto vederlo più geloso e combattivo per la storia di Jacob, ma va beh, a Ed si perdona tutto xD

Sono davvero contenta che ti sia piaciuta anche la storia di Vic! Volevo che fosse demenziale (come Vic e Kev), ma anche triste…

Ti assicuro che la tua recensione non è affatto uno sproloquio, semmai i miei ringraziamenti lo sono! :D

Un bacione grande, grazie mille davvero per la recensione, Bec

 

 

__piccola_stella_senza_cielo__: Ciao cara!!! Sono davvero felicissima di non averti delusa con lo scorso capitolo! Ho sempre paura di rovinare tutta la storia con un capitolo scritto male >.<

Vic ha avuto una storia davvero triste con Kevin sì…vedrai come andranno poi le cose fra loro più avanti^^

Come vedi in questo capitolo il padre di Allison già si sta lasciando convincere dalla figlia, ma la vera svolta ci sarà nel prossimo capitolo ;D

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro!!! Sono contentissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti emozionare*_*

Eh già, lui ha provato ad allontanarla, ma non ha funzionato, Allie è sveglia ;)

In questo capitolo le cose già un po’ iniziano a smuoversi =) Spero che ti sia piaciuto!

Grazie mille per la recensione, un bacione grandissimo, Bec

 

 

sbrodolina: Ciao Manu!!! Oddio…ok, adesso mi commuovo sì…addirittura mi definisci la più brava del sito???*_* Ti ringrazio tantissimo per questo immenso complimento che accetto entusiasta, ma che comunque sento proprio di non meritarmi =) Ci sono migliaia di ragazze centomila volte più brave di me…>.<

Di Nicholas Sparks ho un libro qua in libreria pronto per essere letto, ho sentito dire da tantissime ragazze che è bravissimo, quindi di nuovo per me è un onore grandissimo che tu mi abbia paragonato a lui*_*

Ci sarà un seguito per Kidnapped sì, ma comunque qualcosa di diverso rispetto a questa storia ci sarà...i protagonisti saranno sempre gli stessi però tranquilla ;)

Sono davvero felicissima che la reazione di Allie ti abbia fatto emozionare così tanto**

La storia di Vic l’ho inventata più avanti rispetto alla prima volta che viene nominata e ad essere sincera anche io immaginavo che prima avesse conosciuto Kevin…poi però ho cambiato idea e ho modificato :P

Le emozioni di Dave sono state difficilissimi da descrivere per me e non immagini quanto sia stata contenta di leggere le tue parole, grazie^^

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto…=D Grazie infinite per la recensione carissima, un bacione grande, Bec

 

 

cussolettapink: Ciao!!! Sono contentissima di averti fatto emozionare con lo scorso capitolo! Il pezzo alla centrale è stato difficile da scrivere, quindi mi fa piacere che tu l’abbia apprezzato!

In questo capitolo qualcosa inizia a smuoversi…spero davvero che ti sia piaciuto! :D

Un bacione grande, grazie mille per la recensione, Bec

 

 

 

___Yuki___: Ciao carissima!!! :D Come al solito le tue recensioni sono come la manna dal cielo*-* Mi ha fatto piacerissimo leggere la tua osservazione su Dave e sulla reazione di Allison. In effetti l’ho fatta reagire in modo diverso proprio perché volevo si intuisse la sua forza d’animo, nonostante il rifiuto di Dave…e anche perché –ok lo ammetto xD- ho odiato Bella per il suo cascarci da pera cotta quando Edward la respinge in NM! Cioè, forse solo per me non so, ma era palese che lui lo stesse dicendo apposta!

Hai proprio ragione su Dave, alla fine è solo un bambino cresciuto troppo in fretta e rimane comunque un ragazzo di soli diciassette anni la cui vita (wow, oggi mi sento poetica xD) è stata rovinata…per lui è stato un duro colpo, un altro duro colpo. E alla fine sta ancora facendo l’errore di tenersi tutto dentro; rabbia, dolore, angoscia…

Beh la situazione ho cercato di gestirla…ma non credo di aver fatto un buon lavoro! xD Ci sono di sicuro molti errori, soprattutto dal punto di vista legale visto che non so molto bene come funzioni la legge in America… Spero sia in questo capitolo che nei prossimi di non aver scritto ca…volate xP

E per quanto riguarda Kim…mi sembra di ricordare che tu ci avessi proprio azzeccato…. Solo che non potevo confermare ;D

Per quanto riguarda Vic e Kevin…mah, mai dire mai…deve ancora arrivare il pov di Angela, vedrai poi come andranno le cose in questo triangoletto ;)

La storia della maglietta ce l’ho in mente dalla prima volta che ho nominato Vic** Demenziale al punto giusto per due soggetti come Kevin e Vicky xD

Non sono assolutamente d’accordo con il tuo ultimo commento sullo charme delle tue recensioni cara, che rimangono impeccabilmente perfette ;D

Un bacione grandissimo, grazie mille per tutti i tuoi meravigliosi complimenti, Bec =D

 

 

Punk936: Ciao Gio!!! Non so se sentirmi in colpa o essere felice per averti fatto piangere xD Beh mi spiace di averti rattristata, ma mi fa piacere che tu sia riuscita ad immedesimarti così tanto! :D

Sono contentissima che la reazione di Allison ti sia piaciuta*_* Ti dirò…forse anche io avrei reagito da depressa-scansafatiche…anzi, togliamo il forse…Ma che non si dica in giro!!! xD

Dave è stato molto coraggioso a parlarle così sì, ma anche piuttosto stupido; stava praticamente voltando le spalle all’unica cosa che gli desse un motivo per sopravvivere lì dentro…u.u

Mi fa piacere che la storia di Vic ti sia piaciuta! In effetti gli indizi che avevo lasciato negli altri capitoli lasciavano ad intendere che tra lei e Dave si fosse trattato solo di una notte e via…invece i due si son divertiti di più xD

La storia della maglietta è stata piuttosto demenziale, così come i due soggetti che la volevano però! :D Alla fine sarebbe comunque finita a Dave quella maglietta, quindi hanno fatto un sacco di storie per niente, poveretti xD

Ti ringrazio tantissimo per i complimenti cara, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!

Un bacione grande, Bec

 

 

piccolinainnamora: Ciao tesoro!!! Sono davvero felicissima che tu ti sia emozionata così tanto lo scorso capitolo*_* Significa che per una volta sono riuscita a descrivere bene i sentimenti dei personaggi!**

Allison non si arrende facilmente come hai visto da questo cap ;) Ci vuole ben altro per farle gettare la spugna, non farà lo stesso errore di Vic...

Il padre di Allison un po’ si è riscattato in questo capitolo, che ne pensi? Merita ancora di essere odiato? :P

Il massacro di Mark c’è stato sì e Kevin non ci è andato tanto leggero visto che il “poveretto” non riusciva nemmeno a reggersi in piedi ;D

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grandissimo, grazie mille per la recensione! Bec

 

 

lilyjuve: Ciao Lily!!! Oddio…se mi dici così vado in panico per la contentezza (non è normale lo so xD)*_* Il fatto che questa storia ti stia prendendo così tanto per me è una gioia grandissima, non so cosa dire se non uno dei miei soliti banali GRAZIE*_* Quando si tratta di ringraziare divento monotona >.<

Ti ringrazio infinitamente per le tue parole sull’incontro fra Allie e Dave** Hai proprio ragione, anche io avrei reagito diversamente in un momento del genere, ci sarei rimasta molto male…

Mi fa piacere che ti sia piaciuta la storia di Vic! È stato difficile trovarne una abbastanza demenziale in linea con la comicità di Vicky e Kevin xD

Fra non molto arriverà anche la versione di Angela e sono curiosa di sapere cosa ne penserai :D

Oddio mi dispiace davvero tantissimo per quel vostro amico…ç___ç ci son rimasta malissimo come ho letto, posso solo immaginare il dolore dei suoi cari…se non altro, l’unica cosa che tira un po’ su in queste situazioni, è il pensare che ha smesso di soffrire per la sua malattia…=’(

Mi dispiace tanto di averti rattristata con il dialogo fra Lily e Dave…=(

Ti ringrazio davvero per tutti i tuoi complimenti cara, un bacione grandissimo, Bec

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! Non ti devi assolutamente preoccupare se non sei riuscita a recensire lo scorso capitolo, so benissimo che ci sono tantissime altre cose da fare :D

Sono contenta di averti fatto emozionare con l’incontro fra Allie e Dave…come hai visto già da questo cap, le cose inizieranno a sistemarsi =)

Mi fa piacere anche che la storia di Vic sia stata apprezzata! :D Presto avrai anche la versione di Angie ;D

Ti ringrazio davvero tantissimo per i tuoi complimenti, un bacione grande, Bec

 

 

DarkSwan: Ciao!!! Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per aver votato la mia storia, sei stata davvero carinissima, GRAZIE!!! :D

Sono davvero contentissima che la mia storia ti stia piacendo!

Lily si sta dando da fare per liberare Dave e già qualcosina è riuscita ad ottenere ;D

Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto così tanto da farti emozionare! =)

Grazie mille per la recensione e per i complimenti, un bacione grande, Bec

 

 

Cate1994: Ciao!!! Sono davvero felicissima che tu sia riuscita ad immedesimarti così tanto nei miei personaggi!!!*_*

Tu ringrazi me per la storia, ma sono io a dover ringraziare te per le tue parole ;D

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande, Bec

 

 

selena_14: Ciao!!! Eh sì, Dave ed Allie hanno fatto tantissima tenerezza anche a me**

Il padre di Allie un po’ si è riscattato in questo capitolo dai :D Che ne pensi?

Non ti preoccupare per la recensione, è carinissima anche se mini! :D

Un bacione grande, grazie mille per aver recensito, Bec

 

 

Bella_kristen: Ciao carissima!!! :D Ti ringrazio per le tue parole, sei sempre gentilissima a farmi tutti questi complimenti**

Il capitolo mi deludeva perché mi sembrava vuoto…e scritto male >.< ma sono io che sono mooolto noiosa a volte, lo so ;P

Sono davvero contentissima che l’incontro fra Allie e Dave ti abbia emozionato** Se devo essere sincera nemmeno io penso che avrei reagito così bene, ci sarei rimasta male e avrei sofferto molto dopo il rifiuto di Dave…>.< Fortunatamente come hai detto tu lei è tenace e non si è persa d’animo nemmeno in questo capitolo ;D

Mi fa piacerissimo che la storia fra Vic e Kev ti abbia fatto divertire! In effetti era un po’ comica, adatta ai due soggetti xD

Il pov di Angie arriverà presto e sono davvero curiosa di sapere che cosa ne penserai =D

Dave sta soffrendo molto sì…soprattutto perché è combattuto fra la voglia di respingerla per il bene di lei e la voglia di andare avanti a stare con lei, nonostante la situazione…

Mark ha avuto la sua lezione, non riusciva neanche a reggersi in piedi dopo l’”incontro” con Kevin e gli altri xD

Sì ho in programma di scrivere un seguito, ma non so cosa ne verrà fuori :P

Ti ringrazio tantissimo per la recensione, un bacione grandissimo, Bec

 

 

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- Fallsofarc’s stories

- Love Penalty di Trappy

- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- L’unica fra tante di Emmetti

- Fiori d’arancio di Panna_

 

Ringrazio infine le 147 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 130 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 10 persone che l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 40 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

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Capitolo 23
*** Inspection at Woldrich's home (Ispezione in casa Woldrich) ***


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Capitolo 23: Inspection at Woldrich’s home (Ispezione in casa Woldrich)

Capitolo 23: Inspection at Woldrich’s home (Ispezione in casa Woldrich)

 

Allison’s pov

 

Camminavo avanti e indietro nell’ufficio di mio padre più nervosa di un leone in gabbia.

Presto ci sarebbe stato il confronto. Il confronto fra lui e Dave e speravo sarebbe andato tutto bene.

Mio padre aveva promesso di fare il possibile per cooperare, a patto che anche Dave collaborasse quanto più possibile con la polizia. E io speravo davvero che Kim fosse riuscita a farlo ragionare.

Quando lo vidi entrare da quella porta il cuore mi si bloccò per poi riprendere alla velocità della luce i suoi battiti.

Era bellissimo, come sempre.

Indossava una banalissima divisa blu, eppure a lui stava in modo divino. I capelli erano spettinati, il viso stanco, ma lo sguardo sempre e comunque freddo. Mi sembrava dimagrito, ma non ne ero certa, ero troppo prossima ad una crisi di pianto per capire se lo fosse o no.

Stavo morendo dalla voglia di correre ad abbracciarlo. Forse era da ninfomane come cosa, ma avrei fatto l’amore anche lì, subito, con lui se non ci fosse stato mio padre. Mi mancavano le sue braccia, mi mancavano i suoi baci roventi, mi mancava ogni singola cosa di lui… Lo volevo da star male.

-David.- La voce quasi amichevole di mio padre mi distrasse dai miei pensieri per nulla casti.

In risposta Dave fece un cenno indifferente con la testa, evitando accuratamente di guardarmi.

Non capivo il perché di quel suo atteggiamento così scostante, mi faceva male e basta…

-Siediti.- Apprezzavo il tentativo di mio padre di essere gentile, gli avrei stampato un bacio sulla guancia più tardi per ringraziarlo.

David spostò i suoi occhi sulla sedia e la osservò indeciso per qualche secondo. Fortunatamente, decise di fare come gli aveva chiesto mio padre e si sedette.

Mio padre annuì piano fra sé e sé, come in cerca delle parole più adatte da usare.

-Se hai intenzione di dire che Johnny Rydell ti ha costretto di fare quello che hai fatto contro la tua volontà…sappi che hai il mio appoggio.- Disse tutto d’un fiato, facendo assumere un’espressione scettica a Dave.

-Perché?- Chiese lui, non riuscendo a trattenere un tono curioso e sorpreso di voce.

Mio padre mi guardò e lui, suo malgrado, dovette farlo a sua volta. I suoi occhi quasi mi guardavano attraverso, come se non mi vedessero.

-Per mia figlia.- Riportò il suo sguardo sul ragazzo che gli stava davanti, sempre mantenendo un’aria seria e solenne.

-Lei sarebbe disposto ad aiutare me- Calcò sull’ultima parola incredulo, -per…sua figlia?- Domandò credendo -lo si capiva dalla sua espressione- di aver capito male.

-Esatto. Ma ad una condizione.-

Lo guardai sorpresa. Quale condizione? Di quella non ne avevamo parlato!

David rialzò subito la guardia e i suoi occhi scrutarono mio padre con diffidenza.

-Quale?-

Mio padre fece un respiro profondo e lo osservò intensamente per qualche secondo.

-Voglio che tu mi parli di te.-

Coooosa?!

Spalancai la bocca sbalordita e lo stesso fece Dave che guardava stralunato l’uomo davanti a sé.

-I-in che senso?- Chiese un po’ spiazzato.

-Parlami di quello che vuoi. Di quello che è successo con i tuoi genitori, del tuo rapporto con loro, del tuo andamento scolastico quando andavi a scuola…mi piacerebbe conoscerti.-

Guardai attentamente mio padre che sembrava essere serissimo; non lo avevo mai visto così interessato a niente, nemmeno alle partite di baseball in tv!

Dave ghignò scuotendo la testa ancora un po’ stranito. –Mi sa che lei ha qualche rotella fuori posto.- Fece per alzarsi e in un attimo, senza che potessi controllare i miei piedi, fui dietro di lui per bloccarlo.

Non appena si girò, si ritrovò appena a pochi centimetri da me e lo vidi sobbalzare colto alla sprovvista. Sapevo però che non era dovuto solo a quello la sua reazione. Da così vicino ero riuscita a vedere il suo sguardo distaccato cedere per un attimo come mi aveva vista. E quello mi era bastato.

-Ti prego.- Dissi d’istinto senza pensarci. –Fallo per me, se davvero mi ami.- Per un attimo la sicurezza di quell’ultima frase vacillò.

E se lui non mi amasse? E se a lui non importasse più niente di me?

Perché non capiva che senza di lui io non riuscivo a stare? –Mi sono impegnata tanto per convincere mio padre…- Bisbigliai a bassa voce, pur sapendo che mio padre sarebbe riuscito a sentirmi lo stesso. –Per averti di nuovo. Ti prego, non mandare tutto all’aria.-

Forse era solo una mia impressione, ma mi sembrò che stesse trattenendo il respiro.

Le sue mani si strinsero a pugno con forza e gli occhi si chiusero nel momento in cui sospirò.

Era bellissimo. Ogni movimento che faceva mi ipnotizzava completamente.

Mio padre, intanto, attendeva tranquillo dietro la scrivania e ci osservava, in modo tutt’altro che seccato, da spettatore esterno alla vicenda.

Dave riaprì gli occhi e mi fissò per qualche secondo con uno sguardo indecifrabile.

-Non ho mai avuto un buon rapporto con Lois e Greg Woldrich.- La sua voce mi fece sussultare e dovetti passarmi una mano sugli occhi per impedirmi di piangere dalla gioia.

Grazie.

-Mi hanno adottato dopo la morte dei miei veri genitori in un incidente.-  Si girò e guardò in faccia mio padre che ascoltava silenzioso.

-Dal punto di vista legale sono loro figlio a tutti gli effetti, porto il loro cognome purtroppo.- Era impossibile non notare la nota di rabbia nel suo tono di voce. –Ho scoperto di essere stato adottato a dodici anni, per caso.- Dave si sedette di nuovo sulla sedia, alzando coraggioso lo sguardo.

-Come?- Domandò mio padre interessato. Non aveva un fascicolo davanti, non stava scrivendo niente, stava solo ascoltando e quello significava davvero tanto per me.

-Per via di alcune foto.- Rispose sovrappensiero, come se si stesse rivedendo la scena davanti. Rizzai le orecchie; quella parte a me mancava.

-Le foto del mio battesimo.- Sbatté più volte le palpebre mentre ricordava. –In alcune di quelle foto ero in braccio ai Woldrich, in altre ai miei veri genitori.-

-Si conoscevano?- Lo interruppe un attimo mio padre.

Dave annuì. –Sì, loro mi hanno detto che erano degli amici.- Ogni volta che finiva una frase, faceva dei respiri profondi come per calmarsi. Sapevo che parlare di quella faccenda lo faceva star male.

-Mi sono accorto per caso una mattina, di una dedica dietro ad una di quelle foto. Avevo litigato con i Woldrich e arrabbiato me ne ero andato in soffitta. Ho iniziato a strappare tutte le foto del battesimo dall’album per ripicca e dietro ad una di quelle…- Fece una pausa. –C’era la dedica dei miei veri genitori.- Sorrise abbassando lo sguardo sulle sue braccia incrociate al petto. Al nostro piccolo Miky, mamma e papà. Famiglia Bellick, 14 giugno 1992.- Citò a memoria.

Un brivido mi percosse la schiena mentre immaginavo i signori Bellick scrivere quella dedica al loro bambino, immaginando di vederlo crescere davanti ai loro occhi.

-Poi cos’è successo?- La voce di mio padre sembrava sempre meno professionale e più confidenziale.

-Ho chiesto a loro delle spiegazioni. Non mi hanno voluto dire la verità, sono stati vaghi.- Si mise più comodo sulla sedia, distendendo le gambe. –Ma più o meno io avevo già capito. Ho fatto delle ricerche su Google su di loro, sui Bellick.-

Sussultai. Anche io quando avevo voluto rintracciarlo lo avevo fatto. Ma David Bellick non mi aveva dato nessun risultato…semplicemente perché non esisteva, esisteva Michael Bellick.

-Ho scoperto che sono morti in un incidente aereo. Stavano andando in luna di miele su un jet privato, precipitato in mare. Le informazioni sono piuttosto vecchie comunque, alcuni articoli mi davano per morto in mare con loro, nonostante il corpo del loro figlioletto di cinque mesi non fosse mai stato ritrovato.-

Di nuovo mi venne la pelle d’oca e mi sembrò di vedere anche mio padre inorridire. Come potevano scrivere cose del genere senza esserne certi?

-Altri menzionavano ad un’adozione, ma in nessun articolo veniva nominata la famiglia Woldrich, probabilmente avevano celato bene la cosa….usando i soldi a cui avevano avuto accesso adottandomi forse…- Nonostante sembrasse tranquillo mentre raccontava, si vedeva che in realtà era rigido e nervoso. Avrei voluto abbracciarlo, stringergli la mano per sostenerlo, ma non volevo comunque dare un motivo di fastidio a mio padre.

-Negli articoli dicevano che un motore del jet, probabilmente già difettoso prima della partenza, fosse scoppiato all’improvviso.- Chiuse gli occhi, massaggiandosi le tempie. –Il jet ritrovato era dei Woldrich.-

Il sangue mi si gelò nelle vene nel sentire quelle parole. Li avevano uccisi. Quei bastardi avevano manomesso il motore apposta per fare in modo che l’aereo precipitasse…!

-Come lo sai?- Mio padre sembrava quasi più sconvolto di me.

-Quel jet lo usavano da giovani per viaggiare, lo avevo visto in molte loro foto. Poco prima della partenza dei miei genitori, Greg lo aveva intestato al mio vero padre. Doveva essere un regalo di nozze, invece era solo un modo per coprirsi e fare in modo che non uscisse il suo nome.-

Deglutii sentendo un nodo insopportabile all’altezza della gola.

Le sue nocche ormai erano bianche da quanto stava stringendo con forza le mani.

-Quando li ho accusati di aver manomesso quel motore, non hanno negato. Avrebbero potuto depistarmi a parole, ma sapevano benissimo che io ero comunque libero di spifferare tutto a chiunque.- Si morse il labbro con la stessa forza impiegata per stritolarsi le mani. –Così quando mi sono girato per andarmene in camera mia…lui mi ha afferrato per i capelli…- Il suo sguardo si accese improvvisamente di odio, -Ho cercato di dimenarmi per liberarmi, ma lui ha preso dal cassetto della cucina un coltello e nella colluttazione…- Si sfiorò la mano destra con la sinistra e notai solo in quel momento la cicatrice lunga e sottile che partiva dalle nocche ed arrivava fino al polso. La ferita di una lama. Non me ne ero mai accorta…

-Mi ha buttato a terra.- Continuò con un tono di voce incolore. –E mi ha puntato il coltello alla gola.- Forse era solo una mia impressione, ma la sua voce tremò appena sull’ultima parola.

A quel punto non potei più trattenermi e mi diressi verso di lui. Gli rimasi semplicemente vicino, senza far niente, ma volevo che capisse che ero lì per lui.

Mio padre fece finta di non vedere il mio spostamento e chiese, quasi toccato, di continuare. –Se te la senti.- Precisò.

Dave annuì, iniziando a giocare nervoso con un braccialetto di gomma nero che aveva al polso. –Lois lo fermò. Disse che non ne valeva la pena.- Fissò lo sguardo su un punto impreciso della scrivania. –Da quando avevo chiesto dei miei veri genitori, lei per sicurezza aveva iniziato a dire in giro che avevo qualche problema…psicologico. Voleva essere sicura che se avessi parlato, nessuno mi avrebbe creduto. Voleva che si pensasse che fossi pazzo.-

Mi inginocchiai e presi con cautela la sua mano sinistra, abbandonata sulla gamba.

Non mi sembrava vero dopo tutto quel tempo di poterlo di nuovo toccare, di sentire il contatto piacevole con la sua pelle.

Lui sorrise senza guardarmi e si limitò ad intrecciare le sue dita con le mie.

-Mi chiusero nello scantinato e rimasi lì per qualche giorno. Ci impiegai non so quanto tempo per riuscire a scassinare la serratura. Greg ci teneva la cassetta degli attrezzi lì dentro, così afferrai il primo cacciavite che mi capitò in mano. Cercai prima di rompere il vetro della finestrella che c’era, ma era troppo spesso e finii con il raschiarlo e basta.- La stretta sulla mia mano si attenuò di poco. –Alla fine, dopo parecchi tentativi, riuscii ad aprire la porta. Loro non erano in casa fortunatamente per me. Ho corso a piedi per i campi presenti intorno alla villa, fino ad arrivare in città, a notte inoltrata.-

Il resto della storia la conoscevo. Era andato da Kimberly e non avrei mai smesso di ringraziarla mentalmente per averlo aiutato.

-Sono andato da…una persona.- Puntò lo sguardo sul pavimento. Non voleva coinvolgerla evidentemente. –E ho passato la notte lì.- Concluse con un sospiro.

-Perché non ne hai parlato con la polizia?- Chiese mio padre un po’ risentito.

-Avevo…paura.- Sembrò costargli uno sforzo immenso ammetterlo. -Ero sicuro che nessuno avrebbe creduto alle parole di un dodicenne ritenuto pazzo. Non volevo più avere niente a che fare con i Woldrich poi.-

Mio padre annuì, piuttosto comprensivo a giudicare dalla sua espressione.

-Ascolta, loro non sanno che ti abbiamo preso.- Lo guardammo entrambi sorpresi a quella rivelazione. Dave aveva richiesto che i Woldrich non lo venissero a sapere certo, ma non pensavo mio padre gli avesse dato ascolto… –Avevo intuito che ci fosse qualcosa di strano in questa faccenda, per questo non li ho avvisati.- Tirò fuori un quadernino ed una penna. -Sapresti darmi qualche indizio che potrebbe aiutare la polizia a condannarli?- Domandò riassumendo il suo solito tono professionale.

Dave ci pensò su, tracciando cerchi immaginari sulla mia mano con il pollice. -È passato tanto tempo…avranno di sicuro nascosto tutto.-

Mio padre annuì serio, alzandosi. –Ci occuperemo immediatamente della faccenda, nel frattempo sono costretto a farti ritornare in cella.- Quasi mi sembrò di vederlo dispiaciuto.

La stretta sulla mia mano aumentò di poco. –Va bene.- Che bravo attore che era.

Si alzò, senza mollarmi la mano, e seguì mio padre verso l’uscita.

-Papà…- Dissi con voce flebile, bloccando entrambi. –Puoi lasciarci due minuti?-

Lui ci squadrò per un attimo e la sua risposta mi sorprese non poco. –D’accordo. Qui fuori ci sono Kirk e Johnatan, appena avete finito ci penseranno loro a David.-

L’aveva chiamato per nome e non ci aveva messo un minimo di disprezzo nel pronunciarlo.

Annuii guardandolo piena di gratitudine prima di dedicarmi a Dave.

Lo abbracciai di impulso, non riuscendo più a sopportare tutta quella distanza fra di noi. A differenza della volta precedente, la sua reazione arrivò subito e più coinvolta.

-Mi dispiace.- Fu l’unica patetica frase che mi uscì. –Per tutto. Per il fatto che tu sia qui, per quello che hai passato, per averci messo così tanto tempo a convincere mio padre…-

La sua presa diventò ancora più forte, eppure non mi faceva per niente male…o forse ero io che non sentivo nessun dolore fisico da quel punto di vista, perché l’unico dolore per me sarebbe stato separarmi da lui.

-Avrei voluto esserci io al posto di Kimberly quella sera.- Continuai con voce roca. –Avrei voluto esserci io ad abbracciarti e a sostenerti.- Le mie mani si aggrapparono con forza alla sua maglietta. –Ma c’era lei con te e sono contenta lo stesso perché so che non sei rimasto da solo.- Continuava a restare in silenzio, ma sentivo il suo respiro accelerato sul mio collo. –A me è andata bene comunque…tu ora sei nella mia vita e non potrei chiedere niente di meglio.- Gli passai una mano fra i capelli, accarezzandoglieli e mi sembrò di sentirlo rabbrividire. –Forse è egoistico da parte mia pensare a questo…visto che io non ho fatto altro che metterti nei guai.-

-Non dire stronzate.- Mi interruppe a metà della parola “guai”.

-Tu non ti rendi conto di quello che dici…- Pensavo si stesse arrabbiando, invece lo sentii sorridere. –Se fossi stato arrestato qualche tempo fa…non sarei riuscito a sopravvivere nemmeno un giorno in questo posto…e non per la paura o cazzate del genere.- Mi baciò sul collo, spostando poi le labbra all’orecchio. La mia schiena ebbe un fremito a quel contatto…

-Se riesco a stare in questa merda di posto adesso…è solo perché sono un idiota. È solo perché inconsciamente continuo a sperare di uscire di qui e di rivederti. È questa l’unica cosa che mi dà forza.-

Sorrisi mentre le mie guance venivano pian piano rigate di lacrime. Le sue parole erano quanto di più bello potesse dirmi.

-Continua a sperare allora…perché tu uscirai di qui.- Promisi, soffocando un singhiozzo ingombrante.

Si distanziò di poco e finalmente, dopo giorni e giorni di lontananza, mi baciò. Dio, quel bacio sembrava ancora più bello di tutti gli altri messi insieme.

Mi maledii più volte mentalmente per averlo rovinato con il sapore delle mie lacrime che si mischiava al suo.

Si staccò troppo presto da me, con aria sofferente, continuando comunque a tenermi per le spalle come a dirmi di non allontanarmi.

-Se uscirò di qui, la prima cosa che farò sarà baciarti come si deve...- Sorrise, passandomi una mano sulla guancia per asciugarmi le lacrime. – Poi penderò a sprangate il tuo ex amichetto, ovvio.-

Mi venne fuori un gemito a metà fra un singhiozzo e una risata. Più la seconda a dire il vero. –L’ha già fatto Kevin e posso assicurarti che ha fatto un buon lavoro.-

-Me l’ha detto Kim, sì.- Arricciò le labbra pensieroso e quel piccolo gesto bastò a farmi attorcigliare lo stomaco.

Dovetti con tutte le mie forze costringermi a non fermarlo quando uscì da quella stanza.

Come aveva detto mio padre Kirk e Johnatan erano lì ad aspettarlo per riportarlo dentro la sua cella.

Gli strinsi la mano fino a quando, con un lieve sorriso che sembrava apparentemente allegro -non fosse stato per quel luccichio triste negli occhi-, sciolse la presa.

Ci rivedremo presto te lo prometto.

Continuai a ripetere mentre lo guardavo allontanarsi, sperando che le mie parole gli arrivassero anche a distanza.

 

 

David’s pov

 

Più i giorni passavano, più stavo male. Dovetti sopportare altri quattro giorni dentro di lì. Mi fidavo di Allison, sapevo che avrebbe fatto di tutto per farmi uscire di lì, eppure il pensiero di essere lì dentro senza poter far nulla era a dir poco massacrante.

Solo la visita di Kevin mi risollevò il morale.

-Ohi, ma sei cretino? Come hai fatto ad entrare?- Gli chiesi divertito, dandogli un colpetto sul braccio.

Gli sbirri avrebbero dovuto riconoscerlo visto che comunque rimaneva schedato nei loro fascicoli per via di quel furto in un centro commerciale avvenuto anni prima.

-Sono Eric Fritzreader oggi, non Kevin Parks.-  Sfoderò un sorrisone di trentadue denti, mostrandomi il suo tesserino delle visite affibbiato al petto. –Sono andato dall’amico di Phin che fa documenti falsi, sai, il solito, e ho cambiato identità anche oggi!- Enunciò tutto contento, come se avesse appena comprato un vestito nuovo.

-Wow, piacere di conoscerti allora Eric.- Commentai sarcastico.

-Sì, sì, piacere mio.- Fece svelto sedendosi. –Allora? Come stai?- Si guardò intorno schifato. –Ma son tutti uomini qui? E le donne dove stanno?- Parlava a raffica come una macchinetta.

-Non ne ho la minima idea, so solo che uomini e donne sono divisi.- Annunciai facendo spallucce.

-Oddio! Questo posto è un vero Inferno! Oltretutto i vestiti che ti danno sono a dir poco osceni!- Si agitò sulla sedia indignato. –Io mi lamenterei fossi in te.- Annuì convinto della serietà del suo discorso.

Aggrottai un sopracciglio ironico. –Certo. Non so per quanto tempo ancora starò qui, il cibo fa schifo, ce n’è pochissimo, i bagni sono disgustosi e io mi vado a lamentare per i vestiti, come no.-

Evidentemente non comprese appieno il tono canzonatorio, visto che protestò con ulteriore fervore:

-Assolutamente sì! È indecoroso andare in giro vestiti in quel modo!-

Bene, Kevin era diventato ancora più scemo, buono a sapersi.

Scossi la testa stranito. -Ma che cazzo c’entra il decoro? Tanto insto schifo di posto chi vuoi che ci faccia caso?-

-Io. O Allison. - Di nuovo annuì, ma questa volta si lasciò sfuggire una risatina non appena vide la mia espressione omicida.

-Ok, la smetto di rompere, capito.- Si arrese finalmente.

Mi schiarii la voce, lasciando ritornare il sopracciglio al suo posto in un gesto di totale rassegnazione. -Come mai sei qui? Credevo avessi un importante compito da svolgere per Kim ed Allison.- Mi accomodai meglio sulla sedia, in attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare.

-Ah quello! Pfft, una sciocchezza! È stata una cavolata per me aiutare le due fanciulle!- Fece un gesto brusco con la mano per evidenziare il suo gesto eroico.

-Ovvero? In che cosa consisteva?-

-Ho dovuto occuparmi di un marmocchio…pensa, gli ho addirittura insegnato tutte le canzoni degli Wham! Che carino, è diventato un mio piccolo discepolo!- Gongolò con aria sognante.

Non ci avevo capito niente, ma non indagai, certe volte era meglio non dare a Kevin lo spunto per raccontare cazzate.

Andammo avanti a parlare per un bel po’, quando il solito agente rompiballe ci informò che il tempo delle visite era finito.

-Ma adesso per quanto tempo ancora dovrai stare qua? Io non so più chi assillare con le mie canzoni!- Protestò imbronciato alzandosi.

Meglio. Una delle poche cose che non rimpiangevo erano le canzoni di Kev.

-Non lo so, è tutto in sospeso per adesso. Non so se ci dovrà essere un processo o cosa più avanti…- Sospirai, poggiando i palmi delle mani aperti sul tavolo sorreggendomi.

-Ma hai raccontato tutto al padre di Allison?- Fece un cenno indifferente al poliziotto, come a dirgli di aspettare un attimo.

-Sì, ma non credo che mi abbia creduto.- Avrebbe di sicuro indagato sui Woldrich se davvero avesse creduto alle mie parole.

-Cosa ne sai? Magari si sta già attivando per incastrarli!- Incrociò le braccia al petto e confabulò fra sé e sé una serie di borbottii rivolti al padre di Allie.

Kevin non era normale no, ma il suo modo di fare non riusciva proprio a farmi restare serio.

Risi scrollando il capo. –Può darsi.- Diedi una rapida occhiata al tipo all’ingresso che sembrava seriamente in procinto di scoppiare. Poliziotto di merda. -Dai, va beh, saluta tutti gli altri e, anche se è sdolcinata come cosa- Distolsi lo sguardo e roteai gli occhi seccato, -Mi mancate. Tu e Kim soprattutto.-

Lui sghignazzò. –Lo so che ti mancano i miei discorsi senza senso!-

-Almeno riconosci la loro inutilità, è già qualcosa.- 

Di nuovo guardammo entrambi la guardia che stava iniziando ad avvicinarsi spazientita.

-Stretta di mano?- Proposi. Un abbraccio era troppo…sdolcinato, non da noi proprio.

-Direi di sì, ho una reputazione da difendere.- Disse in tono solenne.

Orgoglio maschile, che ci volete fare…

Mi sembrava un po’ stupido stringergli solamente la mano, anche perché per me era come un fratello, ma del resto quello mica era un addio.

Lo guardai allontanarsi insieme alla guardia, prima di ritornare –scortato da un’altra guardia- nella mia “dimora” fredda e più deprimente di…una prigione. Che brutta battuta già.

In quei giorni avevo addirittura socializzato con altri detenuti –tutti minorenni ovviamente, gli adulti venivano tenuti da un’altra parte in attesa di processo-, quasi tutti più o meno della mia età. Il più piccolo aveva quindici anni ed era lì dentro per aver rapinato una banca insieme al padre. La sua situazione non mi sembrava poi tanto grave rispetto alla mia.

Oltre a me c’erano altri che avevano ucciso, ma quando nominavo Johnny Rydell il più delle volte venivo guardato con rispetto da quei soggetti. Assurdo. Neanche fossi stato un eroe da ammirare e imitare!

Forse solo stando lì dentro mi rendevo veramente conto di quanto fosse sbagliato tutto quello che avevo fatto. E per la prima volta forse, arrivai seriamente a pentirmene…

 

 

 

Allison’s pov

 

 

Mio padre sapeva bene che mettersi contro di me sarebbe stato completamente inutile.

Per quello aveva acconsentito a portarmi con sé quel pomeriggio ad ispezionare casa Woldrich, dopo aver ottenuto un mandato di perquisizione in piena regola.

Mi aveva ripetuto una ventina di volte che sarebbe stato pericoloso, ma io non gli avevo dato minimamente ascolto, anzi, avevo insistito infilandomi a forza nella volante della polizia per poter andare con lui.

Alla fine avevo vinto io; osservavo soddisfatta casa Woldrich, sentendomi prudere le mani dalla voglia di picchiare i due proprietari della deliziosa abitazione.

-Allison se succede qualcosa di pericoloso te ne vai, non voglio sentire ragioni.- Insistette, bloccandomi la vista della casa con la sua testona ingombrante.

Mi alzai dal sedile dell’automobile scostandolo infastidita. –Sì papà, ok. Siamo in dieci poi, cosa vuoi che facciano loro che sono in due?- Chiesi con una vocetta ingenua.

-Potrebbero essere armati.- Mi fece notare aggrottando la fronte.

-In quel caso me ne andrò, va bene.- Dita incrociate nella tasca del giubbotto.

Non lo avrei mai fatto, come avrei potuto lasciare mio padre da solo contro due malintenzionati? Tanto ormai dopo aver conosciuto Tom , due ricconi psicopatici non mi spaventavano mica!

Ci dirigemmo verso la porta e, fin troppo impaziente, finii per suonare il campanello tre volte di seguito.

-Allison, ferma.- Mi rimproverò lui quando avvicinai la mano per suonare una quarta volta.

Sbuffai incrociando le braccia al petto indispettita. Quelli non rispondevano; di sicuro se la stavano facendo sotto dopo aver visto dallo spioncino chi eravamo.

Inaspettatamente qualcuno venne ad aprire la porta, una signora alta e bionda, dai lineamenti molto fini e delicati.

Dopo la confusione iniziale, palese sul suo bel viso, la donna si aprì in un sorriso cortese -Posso esservi utile?-

-Signora Woldrich.- Fece mio padre serio, -Abbiamo un mandato di perquisizione, dovremmo dare un’occhiata alla casa se non le dispiace.-

Lei sbatté le palpebre più volte disorientata. Non se l’aspettava la stronza.

-Certo, prego, entrate.- Si spostò per dar modo a me, mio padre, Kirk e Lewis di entrare in casa. Gli altri agenti erano rimasti fuori ad ispezionare la zona circostante.

-Suo marito non c’è?- La disinvoltura apparente con cui lo chiese mio padre, nascose il suo gesto automatico di appoggiare la sua mano alla fondina della pistola.

-No, è al lavoro.- Rispose la donna con voce melensa.

-Mi dica agente, come mai siete qui?- Partì subito in quarta seguendo mio padre per le stanze come un’anima in pena. –Avete altre notizie di mio figlio?-

Disgusto. Un moto di rabbia mi assalii nel momento in cui sentii quello schifoso tono di voce, più fastidioso e appiccicoso del miele in bocca e più falso di Giuda.

Come poteva chiedere una cosa del genere?! Con che coraggio?!

-No, ancora nulla.- Gli anni di esperienza a mio padre avevano insegnato a mentire molto bene.

A quanto ne sapevo i Woldrich erano solo a conoscenza del fatto che Dave fosse vivo e che lavorasse per Johnny Rydell. Io stessa purtroppo l’avevo confessato a mio padre dopo il rapimento di Tom

Mio padre proseguì spedito al piano di sopra, muovendosi a suo agio in quella casa. Probabilmente doveva già esserci stato diverse volte dopo la fuga di Dave.

Aprì la porta di una stanza con foga, iniziando ad esaminarla attentamente in ogni minimo spazio presente.

Ci volle un attimo per capire che stanza fosse quella; pareti azzurrine, un letto centrale ad una piazza, una scrivania grande e spaziosa, un computer piuttosto vecchio, una play station 2, una libreria piena zeppa di cd e fumetti e abbastanza carente di libri e tante foto e poster appesi al muro…

-Come vede abbiamo lasciato tutto com’era.- La voce rotta dal pianto della donna dietro di me mi fece rabbrividire. –È rimasta intatta la stanza da quando…se ne è andato.- L’ultima parola fu interrotta da un singhiozzo.

Agli occhi di chi non sapeva poteva anche sembrare sincera, ma a me sembrava solo una schifosa bugiarda.

Un altro brivido mi passò su per la schiena e mi obbligò ad incrociare le braccia al petto per calmare delle fitte allo stomaco.

Lui viveva lì…il pensiero che lui avesse vissuto uno schifo di infanzia in quella stanza, mi caricava di rabbia e odio. Avrei voluto distruggerla, dar fuoco a quella stanza, cancellarla per sempre dalla memoria di Dave…poi avrei voluto strozzare la donna dietro di me, senza pietà…Non lo avrei mai fatto solo perché io alla vita davo un valore, anche alla vita di un’assassina.

Mio padre annuì all’affermazione della donna senza farci troppo caso, a differenza di me che rischiavo quasi di farmi scoprire mentre mi scannavo il labbro con forza.

-Anche la ragazzina è con voi?- Mi indicò e sorrise in modo disgustosamente materno.

Sì brutta stronza, sono la fidanzata del figlio che tu hai quasi ammazzato.

-Sì, mi aiuta con le indagini.- Rispose lui continuando ad ostentare tranquillità.       

Mi rimangiai una serie di insulti che ci avrebbe smascherati e puntai il mio sguardo su una foto di classe. Una foto di classe di prima media.

Il cuore venne attanagliato da una morsa insopportabile quando lo vidi sorridente in quella foto. Un sorriso di convenienza, lo sapevo bene. Avevo imparato a distinguere i sorrisi veri da quelli finti e quello era forzato, dovuto solo alla presenza di una macchina fotografica.

Riusciva a costruire sorrisi meglio di un attore, riusciva ad eludere le sue vere emozioni con sorrisi costretti già da bambino.

Era sempre bellissimo ovviamente, sempre con quello sguardo penetrante capace di far tremare le gambe…non mi sorprendeva affatto che piacesse così tanto alle sue compagne, per quanto la cosa fosse a dir poco irritante da pensare.

Spostai il mio sguardo su tutta la classe e riconobbi immediatamente Andrew Roberts, il ragazzo che avevo intervistato quel lontano pomeriggio per avere informazioni su Dave

A destra c’era…sorrisi divertita; Kimberly. Era rimasta quasi uguale, aveva sempre quell’aria altezzosa e quei lineamenti perfetti che la rendevano bellissima.

-Allison?- Mi richiamò una voce maschile.

-Sì?- Mi riscossi dai miei pensieri sforzandomi di sorridere.

-Andiamo giù, vieni?-

Annuii a mio padre e li seguii di nuovo al piano di sotto.

-Senta signora, so che lei ha uno scantinato…- Iniziò mio padre con nonchalance.

La donna sembrò alzare subito la guardia e la cosa non sfuggì a nessuno dei presenti.

-Scantinato?- Sembrava quasi allarmata.

-Sì uno scantinato, quella porta.- Disse mio padre indicando una porta vicino alla cucina che inizialmente non avevo notato.                                                                                      

-La scorsa volta mi aveva detto che era chiusa e che le chiavi le aveva suo marito…questa volta non accetterò una scusa del genere, dovrò sfondare la porta se lei non è disposta ad aprirla.-

La bionda con il sorriso più falso e plastificato di quello della Barbie si irrigidì di botto. –Le chiavi le ho io questa volta, posso aprirgliela.- Rispose piuttosto contrariata.

Lo scantinato sembrava proprio da film dell’orrore; c’era puzza di muffa, era buio ed il pavimento era asfaltato come quello della strada, non vi erano piastrelle.

Lo sguardo mi cadde subito sulla piccola finestrella di vetro opaco che illuminava di poco quella topaia. Ci passai una mano sopra pensierosa e mi accorsi subito della presenza di piccoli solchi su di esso.

Cercai prima di rompere il vetro della finestrella che c’era, ma era troppo spesso e finii con il raschiarlo e basta.

Il sangue mi si gelò nelle vene. -Papà…- Dissi con un filo di voce, continuando quasi ad accarezzarlo quel vetro. –Il vetro è rovinato.- Deglutii mandando giù un nodo pressante in gola.

Mio padre capì al volo il motivo, ma non lo disse, si limitò ad annuire.

-C’è qualche problema?- La donna ci guardò preoccupata.

-No nessuno.- Il sorriso di mio padre sembrò rassicurarla.

Poi si inchinò ed iniziò ad esaminare qualcosa di non visibile dalla mia posizione.

-Questo cos’è?- Domandò passando la mano sul pavimento.

Corsi a vedere a mia volta a cosa si riferiva e dovetti tapparmi la mano con la bocca dalla sorpresa.

-Vernice. Mio marito qui ci tiene gli attrezzi da lavoro.- Spiegò immediatamente lei, abbozzando un sorriso per rendere più credibile la sua bugia.

Vernice. Una chiazza di quel bordeaux non poteva essere vernice. Era sbiadita, probabilmente per tutte le volte che avevano cercato di toglierla, ma era chiaro ad entrambi che cosa fosse. Sangue. Era ferito. La mano…

Quasi svenni, mio padre dovette tenermi per un braccio per impedirmi di cadere.

La voce distante di un poliziotto mi aiutò a rinsavire pian piano.

-Avete trovato qualcosa?- Domandò mio padre lasciandomi il braccio dopo essersi assicurato che stessi in piedi.

-Sì, signore.- Steve, il poliziotto incaricato di controllare la natura quasi selvaggia intorno alla villa, alzò il braccio destro mostrando un oggetto dentro un sacchettino di plastica.

Un tuffo al cuore mi annunciò che era proprio quello che pensavo.

Un cacciavite.

-Era in un cespuglio, a circa trecento metri dall’abitazione.- Spiegò Steve stando sempre sull’attenti.

Mi sedetti a terra, sentendo le gambe molli.

-Signora, questo fa parte degli attrezzi di suo marito?- Domandò mio padre facendo sobbalzare la signora.

-Non saprei…potrebbe essere, ma non capisco come possa essere arrivato fin lì…- Iniziò a sfregarsi le mani ansiosa.

-Capisco. Portalo alla centrale Steve, ne faremo esaminare le impronte digitali.-

Lois Woldrich impallidì, diventò più pallida di un lenzuolo.

-E prendi anche un campione di questo.- Disse indicando la traccia di sangue.

Ero quasi sicura che la donna stesse per avere un attacco di qualcosa. La sua compostezza iniziale aveva lasciato posto ad un’espressione a dir poco terrorizzata.

Quando Steve e gli altri finirono con tutto, mi stupii nel sentire mio padre annunciare la nostra “ritirata”.

-Cosa? Non l’arresti?- Domandai esterrefatta.

-Non ho abbastanza prove tesoro…- Disse a denti stretti; sembrava quasi più furioso di me.

-Ma come? Il sangue, il vetro, il cacciavite…?-

-Non ho le prove che quello sia sangue, non ancora. Né ho le prove che quel cacciavite sia stato usato da David, bisognerà aspettare i risultati.- Mi spiegò paziente mentre risalivamo in macchina.

-Ma quelli avranno tutto il tempo di scappare!- Strillai terrorizzata all’idea che potessero farla franca.

-Lo so…- Rispose sofferente. –Farò mettere dei posti blocco intorno alla zona e dei controlli negli aeroporti…Per il resto, posso solo far aprire un’inchiesta su di loro. Altro, per ora, non posso fare.-

Annuii un po’ sconsolata. La cosa più importante era scagionare David, poi avrei pensato a quei bastardi dei Woldrich.

-Papà?- Lo chiamai di nuovo, voltandomi verso di lui una volta allacciata la cintura.

-Dimmi.-

Feci un respiro profondo. –Tu gli credi?- Sapevamo entrambi a chi mi stessi riferendo.

Aspettò qualche secondo prima di rispondere. –Sì.- Rispose serio, apparentemente troppo concentrato nella guida per guardarmi.

Sorrisi continuando a guardare la strada di fronte a me. Avere l’appoggio di mio padre mi era di grande aiuto, mi faceva a credere che sarebbe andato tutto per il meglio, che presto tutto si sarebbe risolto.

Rimanemmo in silenzio per tutto il resto del viaggio, ignorando i discorsi stupidi di Steve e Kirk.

 

 

 

*To be continued*

 

‘Sera a tutte!!! :D Come va? Spero tutto bene =)

Questo come avrete capito è un altro capitoletto di passaggio, tranne per la storia di Dave all’inizio, spiegata molto –spero- più dettagliatamente :P Se avete qualsiasi domanda sulla sua storia chiedete pure, sarò felicissima sia di rispondervi che di spiegarlo meglio nel prossimo capitolo^^

Il pezzo in cui Mark viene pestato ho deciso di inserirlo, sarà un flashback raccontato da lui stesso in un suo pov in uno dei prossimi 2 capitoli.

Ormai siamo agli sgoccioli, manca davvero pochissimo alla fine >.<

Per quanto riguarda i Woldrich…beh, non posso dirvi se la faranno franca o no, ma dovreste sapere che con i cattivi adoro essere cattivella…Brutto gioco di parole, scusate xD

Un’altra cosa, è probabile che l’aggiornamento della prossima settimana tardi di qualche giorno purtroppo >.< Causa? Scuola -.- La odio…grr…ho tutta la settimana piena di verifiche e interrogazioni…Cercherò comunque di postare il prima possibile, promesso!

 

Ci tengo tantissimo a ringraziare le meravigliose ragazze che continuano a recensirmi e ad incoraggiarmi, per me è una gioia IMMENSA leggere le vostre recensioni, grazie di cuore!

 

Ringrazio anche sbrodolina per avermi votato al concorso di efp “Storia con i migliori personaggi originali”, non riesco davvero a crederci che questi personaggi possano piacere così tanto, grazie Manu!*_*

 

Per qualsiasi domanda o critica, io sono sempre qui comunque, vi mando un bacione immenso, Bec :D

 

Detto questo, vi ricordo:

- Il nuovo contatto facebook che ho creato appositamente per mettere spoiler sulle mie storie o per farmi contattare per qualsiasi cosa –a me farebbe piacerissimo conoscervi^^- ; non sapevo cosa fare l’altro pomeriggio e l’ho creato xD

-Il blog, dove ho già postato le schede dei personaggi e dove più tardi posterò l’inizio del capitolo 24 ;)

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove più tardi posterò l’inizio del cap 24 più qualche altro spoiler :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-Il primo capitolo alternativo della storia, scritto dal pov di Dave

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Risposte alle recensioni*

 

 

mary96twilight: Ciao! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! :D

Eh già, Dave inizia a rendersi conto che potrebbe davvero uscire di prigione e ora che ha anche l’aiuto del capo della polizia inizia ad essere sempre più fiducioso^^

Sono contenta che la scena fra lui e Kim ti abbia fatto emozionare! =D è stato molto difficile scriverla, inizialmente non sapevo che cosa potessero dirsi a dire il vero :P

Grazie mille per la tua recensione, un bacione grande! Bec

 

 

mantovanina: Ciao! Ahahahah, a quanto ho capito Mark non ti sta proprio per niente simpatico! :P Alla fine ho deciso di scriverlo il pezzo in cui verrà pestato, ma sarà Mark a raccontarlo in prima persona u.u anche il rospo purtroppo ha un momento tutto suo…non molto dignitoso se non altro!

Dave ha raccontato tutto alla polizia come hai visto, si è liberato di un grosso peso parlandone! Dovrà per forza mettere da parte il suo orgoglio se vorrà cavarsela ;)

La storia di Dave è stata spiegata meglio in questo capitolo, come ti è sembrata? Spero non ti abbia delusa >.<

Nel prossimo avrai anche il pestaggio dello stronzo, lo scriverò stasera stessa quel pezzo ;)

Ti ringrazio davvero tantissimo per la tua recensione, un bacio grande! Bec

 

 

sbrodolina: Ciao Manu! Sono io che non so cosa dirti! Non so più come ringraziarti, un grazie mi sembra sempre troppo poco >.<

GRAZIE davvero per le tue parole, per me è un onore grandissimo essere definita così brava da te*_*

Mi spiace di averti fatto rovinare la tastiera del pc con le lacrime più che altro :P Ma sono contenta che il mio capitolo sia stato così emozionante per te!

Il pestaggio di Mark verrà descritto meglio nel prossimo capitolo da un suo pov ;D Ti assicuro che è ridotto molto male, spero di riuscire a farlo capire nel suo pov!

Kevin è da stimare sì! Lo adoro come personaggio, è un po’ scemo, ma a me fa sempre morir dal ridere xD

Per quanto riguarda Kim e Johnny anche la tua idea era plausibile e in effetti potevano benissimo stare anche così le cose^^

Beh mi fa piacere di aver scritto qualcosa di imprevedibile allora =)

Sono contenta che anche il padre e il fratellino di Allison ti piacciano! :D Eh già, tra fratelli si comunica con i ricatti xD

Ti ringrazio ancora infinitamente per l’affetto che mi dimostri ogni volta con queste meravigliose recensioni! Le tue parole mi incoraggiano sempre tantissimo e mi commuovono*_*

Un bacione grande carissima, al prossimo capitolo, Bec

 

 

DarkSwan: Ciao! Grazie mille per le tue parole! È una grandissima soddisfazione sapere che questa storia ti stia piacendo così tanto^^

Dico che i capitoli fanno schifo perché lo penso davvero…mi capita di leggere storie molto più belle di questa e la cosa mi scoraggia un pochino…Dovrei avere più fiducia in me stessa mi sa xD

Dave alla fine sta cedendo, l’orgoglio per una volta sarà costretto a metterlo da parte ;)

La parentela fra Kim e Johnny un po’ si era già intuita in effetti…Pian piano ho inserito gli indizi nei pov di Dave e in quello di Kim, sono contenta che siano stati colti =)

I personaggi sono stati difficilissimi da trovare e se devo essere sincera Kevin non convince tantissimo nemmeno me…però non ne ho trovato nessuno che lo rispecchi perfettamente =P Alla fine comunque puoi immaginarlo come meglio preferisci^^

Alex Pettyfer…è Alex Pettyfer xD Lui lo trovo perfetto, è proprio un bel ragazzo ;P

Ti ringrazio infinitamente per tutti i tuoi complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione grande, Bec

 

 

freyja: Ciao! Ti ringrazio infinitamente per le tue parole, mi hanno incoraggiato davvero tantissimo*_* Penso che i miei capitoli facciano schifo perché ho letto tantissime storie migliori di questa e la cosa mi scoraggia sempre un po’…

Sul fatto che la maggior parte delle recensioni sia positiva hai ragione, ancora fatico a crederci che sia possibile…così come fatico a crederci che ci siano così tante persone meravigliose disposte a leggere e recensire la mia storia! Mi aspettavo molte più critiche poi; non essendo una scrittrice professionista, di sicuro avrò commesso un sacco di errori =P

Anche tu hai problemi di autostima? Eh sì, dovremmo proprio imparare entrambe ad avere un po’ più di fiducia in noi stesse :)

Sono contentissima che il dialogo fra Kim e Dave ti sia piaciuto così tanto*_* Hai colto in pieno il significato della scena, volevo sottolineare il legame fra i due; il bene che Kim continua a volergli nonostante la delusione e il fatto che Dave abbia imparato ad esprimere ciò che prova…

Per quanto riguarda il legame di parentela fra Kim e Johnny, mi fa piacere sapere che gli indizi che avevo lasciato erano capibili :D

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia fatto cambiare opinione >.<

Un bacione grande, grazie davvero per la recensione, Bec

 

 

_Chiaraa: Ciao Chiara! Non ti preoccupare assolutamente se non sei riuscita a recensire l’altro capitolo! Ci sono tantissime cose da fare al di fuori di efp! Le tue recensioni mi fanno sempre piacerissimo, ma non sei mica obbligata a recensirmi tranquilla^^

Sono contentissima che la storia fra Vicky e Kevin ti sia piaciuta!*_* è stata abbastanza difficile da inventare, anche perché i due soggetti sono piuttosto particolari :P

Per quanto riguarda Mark, nel prossimo capitolo si vedrà bene come quel mito di Kev lo ha sistemato per le feste ;)

Ti ringrazio per i tuoi complimenti al capitolo, sapere che ti è piaciuto è una grandissima soddisfazione**

Dico sempre che i miei capitoli non sono belli perché ci sono storie molto più belle della mia e questo un po’ mi scoraggia :P Grazie mille per le tue parole comunque**

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacione grande! Bec

 

 

silvietta_in love 4ever: Ciao tesoro! Eh sì, alla fine una soluzione sono riusciti a trovarla! Dave deve solo mettere da parte il suo orgoglio ù_ù è l’unica cosa che può aiutarlo :P

Grazie mille per la recensione, un bacione grande!!! Bec

 

 

kiki_SeM: Ciao Sara! Grazie mille per i complimenti, sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!

Il discorso fra Allison e suo padre è stato difficile da scrivere, quindi mi fa davvero piacere sapere che tu lo abbia apprezzato!

Kim è proprio una grande sì, è uno dei miei personaggi preferiti insieme a Kevin :P

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie ancora per la recensione! Un bacione grande, Bec

 

 

lucyette: Ciao cara! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti!^^

Allie e Kim sono state grande sì, alla fine sono riuscite a collaborare per il bene di Dave :D

Come hai visto dal pov di Dave, Kevin è stato bravo come babysitter, ha addirittura insegnato al fratellino di Allison le canzoni che di solito canta lui xD

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione grande, grazie ancora per la recensione, Bec

 

 

Sabry87: Ciao tesoro! Io tutto bene dai grazie, te? Ti è passato il raffreddore? Spero di sì =)

Mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Ahahahah, Mark alla fine ha avuto quello che si meritava sì ;D

Kim ed Allison sono riuscite ad allearsi per il bene di Dave, ora è tutto nelle mani del padre di Allie >.<

Spero che anche questo cap ti sia piaciuto! Grazie mille per la recensione, un bacione grande, Bec

 

 

Punk936: Ciao Gio! Sono felicissima di sapere che lo scorso capitolo non ti abbia delusa*_* Spero che sia lo stesso anche per questo >.<

Nel prossimo capitolo si capirà meglio quello che è successo a Mark, verrà spiegato passo per passo e vedrai che sarà piuttosto piacevole la lettura! Lo spero almeno :D

Mi fa piacere che il discorso fra Dave e Kim ti sia piaciuto*_* Così come per quello con Kevin, non sapevo bene come gestirlo, non volevo fosse troppo freddo, né troppo sdolcinato =P

Sono contenta che Kim ti piaccia così tanto come personaggio!^^ Eh già, alla fine la sua influenza su Johnny era dovuta al suo legame di parentela con lui ;)

Il padre di Allison inizia pian piano a ricredersi su Dave. Gli crede, inizia a vederlo in modo diverso, ma ancora non si fida del tutto…vedrai meglio nel prossimo capitolo! ;)

Grazie davvero per tutti i tuoi complimenti! Un bacione grande, al prossimo capitolo, Bec

 

 

pirilla88: Ciao Vale! Ti ringrazio davvero per le tue parole, sono contenta che lo scorso capitolo ti abbia fatto emozionare così tanto*_*

Come hai visto da questo capitolo il padre di Allie si sta ricredendo su Dave, pian piano inizia a fidarsi di più di lui ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie mille per la recensione! Un bacione grande! Bec

 

 

Bella_kristen: Ciao Ale! Ti ringrazio davvero per le tue parole*_* Per quanto riguarda il piangere davanti al pc, succede spesso anche a me leggendo le vostre Bellissime recensioni** E anche io ho dei fratelli da sopportare -.- due purtroppo! Pensa che il più piccolo ipotizza che io sorrido al pc perché messaggio con il mio ragazzo e va a dirlo al più grande (un vero incontro di cervelli -.-) che va avanti a prendere in giro con ‘sta storia da settimane! Giuro li strozzo! xD

Ma, sorvolando su questo, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Mark ha avuto quello che si meritava sì!Nel prossimo cap lo inserirò il pov di Mark e vedrai che non è stato graziato più di tanto da Kevin ;D

Mi fa piacerissimo che il discorso fra Kim e Dave ti sia piaciuto! E non mi sono affatto messa a ridere per la tua idea su Kim, poteva benissimo essere l’amante di Johnny, non c’erano abbastanza indizi per smentire la cosa^^

Il padre di Allie si è riscattato sì ed inizia a fidarsi di Dave…il fratellino è perfido esattamente come il mio xD Anzi, è il mio, ho preso spunto da lui per descriverlo! Mi fa piacere sapere che non è l’unico ad essere così ricattatore, purtroppo i fratelli vanno sopportati, ci vuole pazienza ù_ù

Spero che alla fine anche questo capitolo ti sia piaciuto!** La storia completa di Dave come ti è sembrata?

Grazie mille per la recensione, un bacione grandissimo, Bec

 

 

angeleyes: Ciao! Mi fa piacerissimo sapere che la mia storia ti stia già prendendo così tanto*_*

Eh già, nello scorso capitolo c’è stata una svolta, una piccola speranza che le cose si possano sistemare…E in questo le cose migliorano ulteriormente…il padre di Allison inizia a fidarsi di Dave =)

Grazie mille ancora per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! :D

Un bacione, al prossimo capitolo, Bec

 

 

ele la mitica: Ciao! Sono felicissima che la storia ti sia piaciuta così tanto da inserirla subito fra le preferite*_* Ti ringrazio tantissimo per la fiducia!

Mark sta antipatico anche a me che in teoria dovrei essere imparziale :P Nel prossimo capitolo credo adorerai ancora di più Kevin, visto che verrà spiegato bene cosa è successo fra i due…:D

Alla fine come hai visto Dave ha raccontato tutto e pian piano il padre di Allie inizia a fidarsi di lui…Come ti è sembrata la storia completa di Dave? Spero ti sia piaciuta!

Kim è la figlia di Johnny sì, ma non direbbe mai a suo padre quanto Dave la stia facendo soffrire, ci tiene troppo a lui per metterlo contro suo padre ;)

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa...grazie mille per la recensione, un bacione grande, Bec

 

 

 

Ringrazio infine le 153 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 139 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 11 persone che l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 43 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** The nightmare has finished (L'incubo è finito) ***


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Capitolo 24: The nightmare has finished (L’incubo è finito)

Capitolo 24: The nightmare has finished (L’incubo è finito)

 

 

Insomma, si poteva sapere, più o meno, quanto ci voleva per avere dei cavolo di risultati decenti?! Cazzo, l’incompetenza degli uomini di mio padre era vergognosa!

Il rumore della serratura della porta mi fece scattare come una molla.

-Allora?Allora?Allora?- Saltellai intorno a mio padre come un canguro, irritandolo non poco.

-Allison, calmati.- Mi rimproverò severo.

Feci un respiro profondo, imponendomi di smetterla di saltellare. –Allora?- Chiesi di nuovo, lentamente.

-I risultati sono arrivati.-

-E…?- Lo sollecitai sporgendomi verso di lui.

-Il sangue è vecchio, ma siamo comunque riusciti ad analizzarlo bene o male; il DNA corrisponde, è di David.- Annunciò con un sospiro.

Mi lasciai ricadere indietro sulla sedia. Non sapevo se esserne contenta o no; da una parte immaginarlo ferito in quello scantinato mi faceva star male, dall’altra ero felice che quella fosse diventata a tutti gli effetti una prova contro i Woldrich.

Mi ricordai improvvisamente di una cosa, così puntai i miei occhi curiosi su di lui in cerca di risposte. -Il cacciavite?-

Contrasse le labbra insoddisfatto. –Purtroppo su quello non sono state trovate impronte...la pioggia e il fango del terreno devono aver cancellato tutto.-

Mi alzai di scatto, provocandomi una lieve fitta alla testa. –Quindi…?- Sollecitai con un filo di voce.

-I Woldrich sono stati comunque accusati di tentato omicidio sì. Bisognerà ancora indagare per quanto riguarda la morte dei veri genitori di David, ma questo è già qualcosa.-

Sulle mie labbra si dipinse involontariamente un sorriso di gioia. –Verranno arrestati? Dave verrà rilasciato?-

Lui alzò le mani e le mosse piano in avanti. –Calma, calma. Ci dovrà essere un processo prima.-

-Un processo?- Cantilenai contrariata.

-Già. Inoltre devo parlare ancora con Dave per…- Fece una piccola camminata avanti e indietro per la stanza nervoso. –Accordarci su come dovrebbero essere andate le cose con Johnny Rydell.-

Il mio entusiasmo si spense completamente. –Oh.- Annuii.

-E a proposito di questo Allison vorrei parlare con lui adesso.-

-Va bene.- Non capivo perché fosse così serio.

-Con lui.- Ripeté, fissandomi insistentemente.

Iniziavo a capire forse… Spalancai la bocca indignata. -Assolutamente no! Voglio esserci anche io!- Mi impuntai, sbattendo il piede a terra come una mocciosa.

-Allison non è un affare che ti riguarda questo.- Si sedette dietro la sua scrivania e si massaggiò la fronte, esasperato probabilmente dal mio atteggiamento.

-Sì invece! È il mio ragazzo, chi altri dovrebbe riguardare?!-

-Allison…per favore, se vuoi che io lo aiuti…- Lasciò la frase in sospeso apposta e mi guardò intensamente con occhi carichi di solennità.

Mi arresi sbuffando. –E va bene…ma solo perché voglio che tu lo aiuti!-

Annuì più volte, congedandomi con un gesto della mano. –Va bene, ora vai.-

Gli lanciai uno sguardo truce che sembrò divertirlo parecchio, prima di aprire con forza la porta dell’ufficio e uscire sbattendomela alle spalle.

 

 

David’s pov

 

Ok, forse sbagliavo ad essere diffidente. Forse avrei dovuto dimostrarmi più amichevole nei confronti di mio…suocero? Oddio che brutta parola…

Non ci riuscivo proprio però. Tendenzialmente ero riluttante a fidarmi di persone che non conoscevo bene…oltretutto avevo davanti il poliziotto che mi aveva fatto finire in quel casino, quindi…

Improvvisamente il vecchio aprì di scatto il cassetto della sua scrivania, con una velocità ed una prontezza allarmanti, quasi mi aspettavo stesse prendendo una pistola.

Ero troppo abituato ai colloqui con Johnny; lì si che bisognava preoccuparsi che non tirasse fuori la pistola da un momento all’altro.

Lo spavento iniziale lasciò posto allo sbigottimento non appena vidi che cosa aveva in mano Lowell.

-Lo riconosci?- Domandò poggiando l’oggetto sul tavolo.

 Deglutii, mentre con la mente iniziai a ricordare quel lontano pomeriggio.

-Sì.- Risposi flebile, faticando quasi a riconoscere la mia voce.

-Sapresti dirmi quando è stata l’ultima volta che lo hai visto?- Poggiò cautamente le sue mani ai bordi dell’involucro trasparente che conteneva un cacciavite. Quel cacciavite.

Com’era possibile che fosse lì davanti a me dopo tutto quel tempo? Dove lo avevano trovato?

-Non lo so…Non…me lo ricordo bene.- Scrollai di poco il capo per cercare di ricordarmelo. D’un tratto, ebbi un’illuminazione.

La strada era attaccata alla natura incolta della zona periferica.

-L’ho buttato in alcuni cespugli mi sembra…stavo correndo sul bordo della strada.- Distolsi lo sguardo dal cacciavite che mi aveva completamente ipnotizzato e trascinato in quei ricordi e lo puntai sull’uomo che mi stava di fronte. Attendevo una sua reazione, quasi fossi stato in un quiz in attesa di sentire se la risposta fosse stata giusta o sbagliata.

-Sì, l’abbiamo ritrovato in alcuni cespugli…- Confermò. -Puoi dirmi come mai l’hai buttato così lontano da casa e non, per esempio, subito?-

Era fastidioso rispondere alle sue domande, ma non mi sembrava il caso di fare i capricci, così risposi senza rimuginarci troppo su.

-L’ho tenuto in mano fino all’ultimo per difendermi. Temevo di incontrare Lois o Greg…se me li fossi ritrovati davanti, non avrei esitato ad usarlo come arma.- Confessai apparentemente tranquillo, mentre in realtà stavo tremando interiormente dalla rabbia. Quasi avrei voluto che mi avessero trovato sul serio quel giorno, avrei potuto vendicarmi dei miei veri genitori.

Lui annuì piano. –Capisco.- Tirò fuori dal cassetto –altro attimo di panico quando lo aprì- uno dei suoi fascicoli immensi ed iniziò a sfogliarlo.

 -Ho riflettuto molto sulla tua situazione…- Incominciò, distraendo per pochi secondi lo sguardo dalla lettura, per puntarlo su di me. –Prima di tutto,- Fece un respiro profondo e borbottò un qualcosa che a me sembrò un “Dio, non riesco a credere a quello che sto per dire”, -Non verrà menzionato alcun omicidio, tu non hai mai ucciso nessuno per la legge. Johnny Rydell ti ha solo costretto a spacciare e rubare, minacciandoti di ucciderti se non lo avessi fatto.- Mi guardò con aria grave per qualche secondo, prima di proseguire, -Un’accusa di spaccio non è grave se paragonata ad una di omicidio che tu devi assolutamente evitare di menzionare.-

Avrei fatto la figura del povero ragazzino idiota che si lasciava manovrare come un burattino da Johnny. Strinsi le mani a pugno; dovevo accettarlo se volevo uscire di lì.

-È probabile che qualche mese di carcere minorile te lo diano comunque, ma dovrebbe andare tutto per il meglio.-

Annuii assorto nei miei pensieri. Solo qualche mese. Qualche mese e sarei stato libero di vivere la mia vita.

-Ti aiuterò David, perché alla fine sei soltanto un ragazzo.-

Alzai lo sguardo sorpreso dalle sue parole; che cosa intendeva dire?

-Ti troverò una casa in affitto e qualche buon lavoretto per quando sarai maggiorenne.- Annuì fra sé e sé, soddisfatto del suo discorso altruistico.

Tutta quella magnanimità non mi convinceva affatto, c’era qualcosa sotto di sicuro.

-Ad una condizione però.- Eccola la fregatura, era troppo strano per essere vero.

-Ma dai.- Feci ironico. –Sarebbe?- Domandai svogliato.

-Voglio che tu la smetta di frequentare mia figlia.-

Spalancai la bocca troppo incredulo per parlare. Pian piano il mio sbigottimento si trasformò in compassione. Perché sì, lo compativo se pensava che io avrei fatto una cosa del genere. Per cosa poi? Per la casa ed il lavoro? Per un contentino? Cos’ero un cane a cui si dava l’osso per tenerlo buono?

Non riuscii a nascondere un sorrisetto petulante. –Lei non ha capito proprio niente.- Scossi impercettibilmente la testa, alzandomi in piedi. 

-Non ho nessuna intenzione di lasciare sua figlia, io la amo.- Semplice, non avrei rinunciato a lei per delle cose materiali, lei era più importante. Molto probabilmente non l’avrei più vista comunque se mi avessero condannato senza l’aiuto di Lowell, ma…

-Se sono disposto a raccontare queste cazzate su Johnny è solo perché non vedo l’ora di uscire per stare con lei.- Strizzò di poco gli occhi infastidito, ma io continuai spedito sulla mia strada, -Stare fuori di qui senza lei non ha senso.- Mi avvicinai alla scrivania e poggiai la mano destra sui fogli del suo prezioso fascicolo, facendola poi scattare con forza verso di lui.

I fogli gli volarono tutti in grembo, ma lui non fece una piega, nonostante -glielo si leggeva vegli occhi- il suo sconcerto.

-Non me ne frega un cazzo a me del suo aiuto se sono queste le condizioni. Quindi, si riprenda tutto il suo finto perbuonismo e se ne vada affanculo.- Cantilenai, con lo stesso sorrisetto compiaciuto di prima, radicato sulle mie labbra da quando il vecchio aveva svelato la sua vera faccia. Avrei voluto gridare adirato, senza sorriso, ma la sua espressione era un divertimento unico, non si aspettava una reazione del genere da parte mia…Era solo un povero ingenuo e non aveva prezzo mandarlo a quel paese senza scrupoli.

-Ci vediamo Lowell.- Il sorriso si spense e lasciò posto a quella che evidentemente doveva sembrare un’espressione minacciosa, visto il lampo di timore che attraversò i suoi occhi.

Mi girai di scatto e camminai a passo svelto verso la porta.

-Aspetta.- Mi richiamò lui, forse dopo essersi ripreso dallo shock.

-Cosa?- Chiesi più acido di un veleno mortale. –Le ho già detto che il suo aiuto non mi interessa, non a queste condizioni.- Fissai truce la porta, senza girarmi a fronteggiarlo; se lo avessi fatto avrebbe visto incertezza e paura nei miei occhi, la paura di un futuro incerto.

Mi ignorò e mi chiese quello che evidentemente avrebbe voluto chiedermi prima della mia risposta.

-Tu sei disposto a rinunciare alla tua libertà per mia figlia?- Non mi lasciò il tempo di rispondere, riprese subito a parlare, -Sei consapevole vero del fatto che non potrai comunque più vederla senza il mio aiuto?-

Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi. –Sì.-

Lowell non rispose, rimase semplicemente in silenzio per qualche minuto.

-Posso andare?- Domandai indisponente.

-No.- Sentii il rumore della sedia sul pavimento, segno che molto probabilmente si era alzato.

-Non riesco davvero a capire perché tu lo stia facendo. Rinunciare così a tutto…- Il suo tono di voce era rassegnato, quasi dispiaciuto.

-Cosa c’è di difficile da capire?- Mi girai per fronteggiarlo. –Lei non ha mai amato nessuno? Lei non avrebbe fatto qualcosa del genere per una persona a cui tiene?- Lo provocai alzando di poco la voce.

Rimase zitto, impassibile e con sguardo insondabile.

Mi pentii quasi subito di quello sfogo; gli avevo mostrato fin troppo le mie emozioni, la miglior difesa rimaneva sempre e comunque l’indifferenza.

Lowell annuì appena, prima di riprendere fiato per parlare. –Sì. Probabilmente anche io avrei fatto una cosa del genere.- Ammise appoggiandosi di spalle alla sua scrivania e sostenendosi con le braccia. –Ma io non avrei mai fatto quello che hai fatto tu.- Socchiuse gli occhi quasi ostile.

-Oh, mi scusi, ancora non avevo capito di aver davanti Mister Perfezione. Evidentemente lei non ha mai commesso uno sbaglio nella sua vita.- Osservai pungente, incrociando le braccia al petto.

Non sembrò gradire particolarmente quell’ultimo mio intervento sarcastico, ma non rispose in modo offensivo come mi aspettavo.

-Non sono perfetto.- Disse in tono amareggiato, quasi per lui fosse un disonore non esserlo.

Fece un altro profondo respiro. -Quanto sei bravo a mentire?- La sua domanda mi spiazzò; pensavo fosse una domanda trabocchetto, sembrava stesse insinuando che tutto quello che avevo detto su Allison fosse una bugia.

-In che senso?- Domandai per chiarirmi meglio le idee.

-Serviranno nervi saldi per mentire davanti ad un giudice…credi di poterci riuscire?- Precisò aggrottando la fronte.

Significava solo una cosa quella frase, aveva deciso di aiutarmi comunque.

Inarcai appena il sopracciglio; la mia vita era una menzogna unica e mi chiedeva se sapevo mentire? Fin da bambino avevo imparato a farlo, a fingermi felice e a sorridere anche quando non lo ero, a mostrarmi spavaldo e arrogante anche quando avevo paura.

Sogghignai appena, -Direi di sì.-

-Bene.- Concluse secco, -Ora possiamo solo sperare che la fortuna ci aiuti…- Sospirò, massaggiandosi piano la fronte.

La fortuna. Il mio futuro dipendeva dalla fortuna secondo Lowell? Nah, il mio futuro dipendeva solo da me. Avrei dovuto mentire certo, ma cos’era mentire davanti ad uno schifoso giudice in fondo? Si poteva sempre corrompere poi, no?

 

****

 

Allison’s pov

 

I suoi occhi erano qualcosa di assolutamente perfetto. Non avevo mai creduto nell’esistenza della Perfezione, niente era perfetto, tutto aveva almeno una piccola imperfezione. Mi ero sbagliata di grosso, perché gli occhi verdi che non riuscivo a smettere di fissare in quel momento erano quanto di più meraviglioso avessi mai visto.

Era passato troppo tempo dall’ultima volta che li avevo visti, erano ancora più belli di quanto ricordassi.

Quando avevano incrociato i miei di occhi, mi era sembrato di vederli ammorbidirsi, mi era sembrato di vedere quella sfumatura fredda e rigida disciogliersi quasi completamente.

-Signorina Lowell.-

Il richiamo di una voce autoritaria spezzò quell’attimo di smarrimento, causato da quel verde scuro dei suoi occhi.

Mi girai nuovamente a guardare l’uomo davanti a me, sentendo le gambe traballare nel momento in cui mi resi conto che quell’incubo non era ancora finito, ero ancora in quella stanza soffocante.

-Lei ha dichiarato di aver visto il qui presente David Woldrich- Vidi di sottecchi Dave fare una smorfia contrariata nel sentire il suo nome associato di nuovo a quel cognome- uccidere Thomas Rubini, criminale ricercato da tempo dalla polizia, prima del suo assassinio.-

Mi irrigidii sentendo quelle parole. Merda. L’avevo confessato a mio padre dopo il rapimento e lui aveva scritto tutto sul verbale.

Feci un respiro profondo, cercando di nasconderlo il più possibile, prima di riprendere a parlare.

-Sì, è vero, l’ho dichiarato tempo fa.- Artigliai con forza quella specie di ringhiera di legno che mi stava davanti. Dentro di me pregavo ardentemente di riuscire a mentire bene come il mio ragazzo, per il suo bene.

Lo guardai un’ultima volta; se era preoccupato non si capiva, mi osservava calmo e in attesa, ma mi sembrò di vedergli fare un piccolo cenno per tranquillizzarmi ed esortarmi a continuare.

-Ma ero scossa e traumatizzata per via di quell’orribile esperienza. A mente lucida ho riflettuto molto sulle mie affermazioni; sono sicura al cento per cento di essermi sbagliata, è stato un altro dei ragazzi presenti a sparare.-

Mi morsi di poco il labbro, continuando tuttavia a sostenere con determinazione lo sguardo del giudice.

Fortunatamente non essendo un vero e proprio processo con tanto di accusa, riuscivo a gestire abbastanza bene il mio nervosismo.

-Ha riconosciuto ora il vero colpevole?- Domandò socchiudendo appena gli occhi. Non sembrava pienamente convinto della mia confessione.

-No. Nessuno di quei ragazzi aveva un volto famigliare, non so chi fossero.- Cercai comunque di non perdere la calma per non insospettirlo ulteriormente.

Ti prego, ti prego, fai che mi creda…

Si girò lentamente alla sua sinistra, posando il suo sguardo indagatore su Dave.

-Signor Woldrich, lei conosceva quei ragazzi giusto? Immagino fossero suoi amici.-

Oddio. Avevo fatto un casino. Tolta quell’accusa da Dave, l’avevo riversata sugli altri.

-Nient’affatto.- La prontezza di Dave e la sua risposta tranquilla mi sorpresero. –Johnny Rydell non organizzava mai gruppi fissi di ragazzi, li cambiava in continuazione proprio per evitare che si formassero delle amicizie a lui scomode e sgradite. Era la prima volta che lavoravo con loro, non ricordo nemmeno i loro nomi.-

Non avessi saputo la verità, non avrei mai dubitato delle sue parole, era proprio un attore nato.

Avevo come l’impressione che anche mio padre, in piedi alla mia destra, stesse per mettersi ad applaudire per la sua bravura.

-E dove alloggiava quando non aveva lavori da svolgere per Rydell?- Il giudice compreso sembrava essersi convinto della risposta precedente di Dave.

-In una specie di dormitorio.- Spiegò, facendomi spalancare la bocca. Ma era impazzito?! Cosa gli veniva in mente di nominare il dormitorio? Di sicuro gli avrebbero chiesto la sua collocazione e avrebbe messo nei casini Kim e Kevin!

Guardai mio padre allarmata, ma lui attese fiducioso il resto della dichiarazione di Dave.

-Sareste quindi in grado di dirci dove si trova.-

Ecco! E adesso?

-Certo. Temo però che sarebbe completamente inutile visto che è stato bruciato.-

Bruciato? Ma certo!

Mi imposi di non sorridere per evitare di smascherare tutta la messinscena. Riusciva sempre a cavarsela con spiegazioni brillanti il mio Dave.

Il giudice borbottò un’incomprensibile protesta.

-Può accertarsene lei stesso, non ha letto i giornali in questi giorni?- Il sorriso di Dave era tremendamente amichevole, solo io probabilmente avvertivo la nota pungente del suo tono di voce.

Riflettei sulle parole dei giornali di quegli ultimi sei giorni e…oh cazzo! L’incendio! Una casa disabitata fuori città era stata bruciata! Ma come…?

Nascosi un sorrisetto dietro la mia mano. Kevin e gli altri ci avevano di nuovo messo il loro zampino.

Le labbra dell’uomo seduto di fronte a noi si allinearono contrariate.

-Signorina Lowell,- Mi chiamò di nuovo, girandosi deciso verso di me.

-Più agenti sostengono di aver visto lei e David Woldrich in atteggiamenti piuttosto intimi, conferma?-

Cazzo. Chi diavolo aveva parlato? Kirk?  

Il cuore iniziò a battere furioso nel petto, martellava talmente forte che sembrava essere impazzito.

Oddio, oddio. Cosa avrei potuto dire?

-Non credo questi siano affari suoi.- L’intervento di Dave fu un sollievo per me, ma  innervosì parecchio il vecchio petulante.

L’espressione del mio ragazzo ora era tutt’altro che amichevole, sembrava furiosa.

-Signor Woldrich è pregato di non intervenire se non interpellato.- Si rivolse di nuovo a me. –Dunque è vero, signorina Lowell?-

Mi morsi nuovamente il labbro. Non l’avrei data vinta a quel vecchiaccio del cavolo. -Sì, ma non vedo che cosa c’entri questo.- Ribattei decisa.

-C’entra molto invece. Qualsiasi donna sarebbe disposta a dichiarare il falso per amore, lei non crede?- Si sporse di poco dal suo posto d’onore e mi sorrise in modo disgustosamente viscido.

-Devo dedurre che lei stia mettendo in discussione la veridicità delle mie parole.- Lo accusai torva, -Non è il mio caso comunque Vostro Onore.-

-Sarebbe disposta a giurarlo signorina?- Chiese quasi con gentilezza.

-Certamente.- Annuii per dare più importanza a quella semplice parola.

Giurare il falso non era il massimo, ma non avrei mai detto la verità in quel tribunale. Avrei aiutato Dave anche a costo di dover giurare sulla mia vita se necessario a convincere il giudice.

-Molto bene, può andare, non ho altro da chiederle.-

Con un piccolo inchino della testa, mi congedai dal mio posto e mi diressi verso mio padre. 

Lo studiai attentamente in volto e, quando mi sorrise, capii di essere riuscita in quell’impresa. Era andata. Ero riuscita a mentire senza dare nell’occhio. Speravo solo che il giudice mi credesse e soppesasse bene le nostre dichiarazioni.

Ma vicino a mio padre ed osservando il sorrisetto che si era formato sulle labbra di Dave, sentivo che sarebbe andato tutto per il meglio.

 

 

David’s pov

 

Una pausa. Il giudice aveva detto che ci sarebbe stata una pausa. Sapevo benissimo che quella parola poteva significare solo una cosa; stavano decidendo il verdetto. Come mi avrebbero giudicato? Colpevole o innocente? Mi sembrava di vivere in uno di quegli schifosi telefilm da quattro soldi, speravo che il finale fosse lo stesso, buonista e scontato.  

Non avevo mai visto un tribunale prima di allora…anzi sì, ma solo nel film “L’esorcismo di Emily Rose”, film che non ero riuscito nemmeno a godermi per via delle urla spaventate del mio amico Phin. Era peggio di una ragazza.

Ripensare ai miei amici mi fece sorridere malinconicamente; chissà se sarei riuscito a vederli di nuovo.

Kim aveva risposto “noi” alla mia domanda muta quando era venuta a trovarmi, avrei trovato loro fuori una volta uscito. Lo speravo davvero.

Mi trovavo nel corridoio del tribunale, in piedi –troppo nervoso per sedermi- in attesa di sentire il richiamo di Lowell per rientrare in aula. Allison era dovuta restare dentro, suo padre aveva detto che se il giudice l’avesse vista parlare con me avrebbe potuto pensare che stessimo confabulando qualcosa. E visto che già pensava che lei avesse mentito per me, non sarebbe stata affatto una buona cosa.

Peccato. Stavo morendo dalla voglia di abbracciarla e di sentirla di nuovo vicino a me.

Era stata fantastica in aula, aveva mentito benissimo la mia Allie. Sorrisi; aveva imparato dal sottoscritto a mentire così bene evidentemente.

Un flash abbagliante mi fece indietreggiare sbigottito. Una donna di fronte a me non la smetteva di fotografarmi e la cosa era a dir poco irritante.

-Chi diavolo…?- Feci per parlare, ma venni brutalmente interrotto.

-Sorridi tesoro, verrai benissimo.- Cinguettò quella lasciando ricadere la macchina fotografica –attaccata al collo da una cordicella- sul petto.

Prese poi un piccolo block notes ed iniziò a scribacchiare velocissima qualcosa.

-David Woldrich,- Iniziò fissandomi curiosa –I miei lettori accaniti, così come tutta New York, vogliono sapere,- Gli occhi si illuminarono improvvisamente di un bagliore inquietante, -Cosa ti aspetti che decida il giudice? È vero che hai accusato i tuoi genitori di tentato omicidio? Che cosa mi dici di Allison Lowell? È vero che state insieme? Che cosa ne pensa suo padre di questo?-

-Co-Cosa?!- Domandai incredulo. E quella da dove cazzo era spuntata? E come cazzo sapeva tutte quelle cose?!

Stavo per mandarla gentilmente affanculo, quando l’arrivo di due sbirri precedette le mie intenzioni.

-Signorina, dobbiamo chiederle di uscire.- Disse uno dei due prendendola per il braccio.

-Che cosa ci fa qui una giornalista? Come ha fatto ad entrare?- Commentò l’altro, trascinandosi dietro la donna che intimava loro, strillando peggio di una cornacchia, di lasciarla andare.

Assurdo! Quella donna pensava davvero che avrei raccontato i cazzi miei così, al primo che passava?!

-Preparati ragazzo, perché la tua storia fa gola, i giornalisti faranno a gara per accaparrarsela per primi.- Mi confidò uno sbirro lì vicino, ridacchiando divertito.

-Il loro appetito non verrà saziato.- Fu l’unica cosa che dissi non distogliendo il mio sguardo ostile da quella donna in lontananza.

Il rumore della porta alle mie spalle mi fece sobbalzare agitato.

Feci un respiro profondo; era giunto il momento della verità. Frase fatta da film vero, ma esprimeva esattamente la situazione. Situazione tragica. Estremamente tragica. Ok, basta frasi masochiste, così non mi aiutavo a tranquillizzarmi.

Dovevo essere….-mi sforzai di pensare a quella parola-…ottimista. Come Allison, come Kim, come Kevin…se fossero stati lì con me mi avrebbero detto di piantarla di fare il solito pessimista rompicoglioni.

Rientrai in aula e mi accomodai tranquillo sulla sedia, alzando lo sguardo per osservare il giudice in attesa della sua sentenza.

Andò avanti a parlare per almeno dieci minuti, citando cose che non c’entravano assolutamente niente con quella storia, poi, quando pensavo seriamente di alzarmi e di andarmene, aprii una busta e si preparò finalmente per leggere quel cavolo di verdetto.

Il mio sguardo andò immediatamente ad Allie, la mia Allie, che mi fissava con occhi determinati e decisi. Lei era decisamente molto più brava di me ad essere ottimista.

Era incredibile come, nonostante apparentemente fossi spavaldo e sicuro, avessi bisogno di vedere i suoi occhi per avere fiducia in quella causa, già persa in partenza a mio parere -zitto pessimismo del cazzo!-, quasi avessi avuto bisogno di sentirmi rassicurato.

Com’era? Ah sì, la speranza. Dovevo sperare e avere fiducia. Come gli illusi? No, come la mia Allie.

Deglutii nervoso e incrociai le braccia al petto per fermare le mani che iniziavano pian piano a tremare.

Cazzo. Dovevo calmarmi. Aveva ragione Kevin a dire che imparare qualche tecnica di yoga non mi avrebbe fatto male. Ma…andiamo! Lo yoga era così patetico, come si poteva considerare un vero e proprio sport?

Stavo vaneggiando sì, fortunatamente dall’esterno mi vedevano completamente calmo e paziente, o almeno lo speravo. Se fosse trasparito quell’attimo di fuggevole pazzia non sarebbe stato il massimo.

-Non vi è quindi dubbio che il ragazzo sia solo una vittima di tutta questa triste faccenda, riguardante i signori Lois e Greg Woldrich e Johnatan Rydell.- Proseguì il giudice imperterrito.

Ecco, quella frase ero sul punto di contestarla, ma mi morsi le labbra più volte con forza per evitare di farlo. Dovevo mettere a tacere l’orgoglio.

Stava andando come avevo previsto inizialmente, stavo facendo la figura della povera e patetica vittima. Io una vittima? Stavo per mettermi a ridere!

Il giudice andò avanti e quando iniziò a parlare di “Ogni accusa di omicidio sciolta”, pensavo quasi di cadere dalla sedia per la sorpresa.

Avevo sentito bene? L’accusa era stata sciolta?

Il cuore mancò un battito, spaventato all’idea che tutto quello potesse essere solo un sogno.

Mi ritrovai a sorridere come un emerito idiota, mentre il vecchio andava avanti a dire cose fin troppo buone sul mio conto. Non avrei mai pensato che quello stronzo di un giudice alla fine avrebbe detto cose del genere, sembrava odiarci.

Mi girai verso di lei ancora con quel sorriso gioioso stampato in faccia, sorriso che sicuramente impallidiva se messo a confronto con il suo che era a dir poco raggiante, accompagnato da alcune piccole lacrime che le rigavano il viso stupendo.

Il resto delle parole del giudice quasi non le sentii preso com’ero a contemplare il viso della mia ragazza. La Mia Ragazza. Lo era e lo sarebbe stato. Avevo un futuro, “noi” avevamo un futuro. E in quel momento mi bastava solo sapere quello.

 

Mark’s pov

 

Non ne potevo più di tutta quella faccenda, stavo seriamente uscendo di testa.

Ovunque mi girassi per strada, c’erano i manifesti dell’arresto di Lois e Greg Woldrich e la faccia del loro tanto “adorato” figlioletto.

Adorato; quella parola bastava a mandarmi in bestia. Non da me di certo. L’unico che vedeva in quella faccia d’angelo un vero e proprio demonio sembravo essere io. I telegiornali non parlavano d’altro, il “povero” ragazzino scappato di casa a dodici anni dopo essere quasi stato ucciso dai due orchi cattivi.

Inconcepibile! Quasi veniva considerato come un eroe quello stronzo!  

Fortunatamente la libertà di parola non era stata soppressa del tutto e c’era ancora chi sosteneva –e aveva tutto il mio appoggio- che il ragazzo se la fosse cavata solo grazie al suo rapporto sentimentale con la figlia del Capo della polizia di New York. Un caso che si fosse salvato? Alcuni giustamente pensavano di no.

Schifoso poliziotto corrotto. Come poteva permettere che Woldrich si sbattesse così la figlia? Patetico.

Buttai nella spazzatura l’ennesimo quotidiano riguardante quello schifoso bastardo che non solo mi aveva rubato la ragazza, ma mi aveva anche ridotto in quello stato pietoso. Quasi mi era venuto un colpo quella sera quando avevo visto i suoi amichetti venire verso di me.

 

Stavo camminando tranquillamente per strada, di ritorno da un’uscita con alcuni miei vecchi amici.

Il rumore di una macchina mi fece fermare di botto. Non tanto per il rumore, quanto per la sgommata che aveva fatto frenando, proprio dietro di me.

Dalla macchina scesero cinque ragazzi, notai appena di sfuggita la presenza di una sesta persona in macchina. Già il fatto che viaggiassero in sei in una macchina a cinque posti non mi sembrava molto…sicuro e legale.  

-Marcus Heinrich?- Domandò uno dei ragazzi appena scesi, con voce melliflua.

-Sì.- Ribattei aggrottando la fronte perplesso. Che volevano da me? Non avevo mica tempo da perdere con loro!

-Se non ti dispiace vorremmo parlare un po’ con te…- Pian piano i ragazzi si stavano avvicinando sempre di più e potei notare un sorrisino quasi compiaciuto dipinto sul volto di quello che aveva parlato.

Non mi sembrava nuova la sua faccia, l’avevo già visto da qualche parte, ma non ricordavo bene dove.

-Non ho tempo da perdere con voi.- La mia sicurezza  mi stava abbandonando, non mi piacevano per niente i loro sguardi. Erano come quelli di un leone pronto a mangiare la sua preda.

-Oh io invece credo di sì.- La voce di un altro di quei tipi arrivò dalle mie spalle, facendomi sussultare spaventato.

Un qualcosa di affilato, puntato sulla mia schiena, iniziò seriamente a farmi sudare.

-O-ok ragazzi, parliamone.- Cercai di trattare impaurito. Con orrore notai che non c’era nessuno nei paraggi, nessuno a cui chiedere aiuto. Era stato stupido da parte mia imbucare quella via deserta di New York di notte.

-Di cosa Heinrich?- Chiese annoiato il ragazzo di prima, sistemandosi bene le pieghe della camicia con nonchalance.

-N-Non è leale….voi siete in cinque…- La voce iniziò ad incrinarsi. Oddio mi stava venendo da piangere.

-E allora? Chi se ne fotte, la lealtà è noiosa.- Quel ragazzo era a dir poco inquietante, più che altro perché continuava a sorridere mentre parlava, il ché lo rendeva ancora più minaccioso.

-Nemmeno fare la spia mi sembra leale.- Mosse il dito indice avanti e indietro come a rimproverarmi, chiaro segno che mi stesse sfottendo.

Ero troppo impaurito per recepire appieno le sue parole però.

-Volete soldi? Prendeteli, lasciate che io prenda…- Feci per prendere il portafogli, ma il coltello dietro di me premette di più sulla schiena, facendomi male.

-Non vogliamo i tuoi luridi soldi pezzente.- Non riuscivo a vedere bene in faccia il ragazzo dietro di me che parlava con voce sadicamente divertita.

-No, decisamente no.- Concordò quello che sembrava essere il capo.

Si avvicinò a me che nel frattempo avevo iniziato a tremare come una foglia. Merda! In cinque contro uno, già quando facevo a botte con una sola persona ero piuttosto scarso, ma contro cinque! E per di più armati!

Non riuscii a formulare altri pensieri perché un colpo ben assestato in faccia dal ragazzo che mi stava di fronte, mi fece cadere indietro. Fortunatamente il tipo dietro di me si era spostato appena in tempo per evitare di accoltellarmi mentre cadevo.

Subito si chiusero in cerchio intorno a me ed iniziarono a prendermi a calci con violenza su tutte le parti del corpo.

Vedevo solo i loro calci arrivare da tutte le parti, era un vero e proprio incubo.

Reagire sarebbe stato completamente impossibile ed inutile, così mi limitai semplicemente a fare il possibile per proteggermi il viso con le mani, subendo colpi decisamente forti sul resto del corpo.

Un calcio più forte assestato sulla schiena mi fece urlare di dolore; ero quasi sicuro che si fosse rotto qualcosa.

Andarono avanti per un tempo che mi sembrò infinito, poi, quando fui certo di sanguinare da ogni parte del corpo, si interruppero.

-Così impari bastardo.- Fu la frase divertita che uscì dalle labbra del loro “capo”.

Imparo? Imparo cosa? Mi chiesi confuso e sofferente.

Di sfuggita notai la sesta persona seduta in macchina; era una ragazza dai capelli lunghi e biondi. Non appena si voltò verso di me, le sue labbra si distesero in un ghigno sadico e compiaciuto.

Un angelo. Sembrava un diabolico angelo. Forse ero già morto e finito in Paradiso. O all’Inferno?

Rimasi a terra per un periodo di tempo indeterminato, finché alle prime luci dell’alba, mosso dalla rabbia verso quei bastardi che mi avevano massacrato, non mi alzai per dirigermi verso la stazione di polizia più vicina, quella di Harrison Lowell.

 

 

L’avessi avuto davanti a me quel bastardo che mi aveva massacrato di botte…! E Woldrich! Me l’avrebbero pagata tutti e due quei grandissimi figli di puttana!

Facevano tanto i gradassi in gruppo, presi da soli di sicuro erano solo dei codardi! Woldrich aveva avuto solo fortuna quando mi aveva colpito quel giorno davanti alla scuola. Una fortuna che non si sarebbe ripetuta di certo se ci fossimo incontrati di nuovo!
Allietato da quel pensiero, mi diressi in bagno con l’intento di farmi una doccia rinfrescante. Ci voleva proprio, tutte quelle cazzate sullo stronzo mi avevano fatto innervosire parecchio!

 

 

Allison’s pov

 

Libero! Libero, libero, libero! Dave era libero! Avevo pianto di gioia per giorni, rischiando seriamente di farmi odiare da tutte le persone che avevo intorno.

David era stato rilasciato due giorni dopo la fine del processo ed il mio abbraccio stritolante lo aveva fatto ridere come non rideva più da tempo.

-Ti amo.- Singhiozzai al limite della decenza. Stavo esagerando forse, ma non riuscivo a smettere di piangere dalla gioia, non mi sembrava vero, non ero mai stata così felice in tutta la mia vita! Forse sì, solo quando era nato mio fratello, ma quel momento lo eguagliava alla grande!

-Anch’io sciocca. Ora smettila di piangere però, o verrai male sui giornali.- Ironizzò stringendomi forte a sua volta.

Risi. Eh già, i giornali. In quegli ultimi due giorni la stampa sembrava essere completamente impazzita, pubblicava articoli e articoli su Dave e me. Quasi la nostra storia fosse stata alla pari di quella fra Brad Pitt e Angelina Jolie!

La cosa che mi rese ancora più entusiasta fu vedere lo sguardo orgoglioso e soddisfatto di mio padre. Sembrava stesse condividendo pienamente la nostra gioia, sembrava essere felice solo nel vedere me felice e di quello gli sarei stata eternamente grata.

Alcuni giornali avevano parlato male anche di lui, ma non si era scomposto più di tanto; alla stampa aveva dichiarato che il processo si era svolto correttamente e che Dave era stato rilasciato legalmente, senza favoritismi da parte di nessuno. Il mio eroe indiscusso? Mio padre ovviamente!

 

****

 

David’s pov

 

Ancora non capivo perché Lowell mi avesse chiesto di passare da casa sua. Certo, non che avessi chissà quanti altri posti dove andare, però non riuscivo lo stesso a capire quale fosse la “faccenda importante” di cui voleva parlarmi.

Mi sedetti sul divano al cenno stranamente gentile della signora Lowell di accomodarmi.

Guardai Allison, inarcando il sopracciglio curioso, ma lei sembrava saperne quanto me.

-Ti starai di sicuro chiedendo perché ti ho fatto venire qui.- Iniziò Harrison sedendosi sulla poltrona di fronte a me.

Beh sì, in effetti…

Attesi in silenzio paziente, alzando di poco il mento per esortarlo a continuare.

-Dato che sei ancora minorenne dovresti passare questi 10 mesi in una comunità, in attesa di diventare maggiorenne…oltretutto sarai sorvegliato dalla polizia per i prossimi 5 mesi, per evitare che Johnny Rydell cerchi di mettersi nuovamente in contatto con te.- Spiegò professionale.

La faccenda della sorveglianza l’aveva accennata il giudice sì, anche se ero più che si sicuro che mi tenessero d’occhio per sicurezza, per mancanza di fiducia, non per la mia incolumità.

Per quanto riguardava la faccenda della comunità… -Cosa?!- Protestai con voce stridula. Ma stavano scherzando?! Il giudice non aveva parlato di nessuna comunità!

-Ho proposto un’alternativa al giudice,- Proseguì tranquillo, ignorando la mia reazione adirata, -Un’alternativa che ha approvato e che ho intenzione di esporre anche a te.-

Feci un respiro profondo per calmarmi. Yoga, yoga. Dovevo iniziare a farlo seriamente.

-Quale?- Domandai aggrottando appena il sopracciglio.

-Io e mia moglie ormai abbiamo capito che cercare di dividerti da nostra figlia non avrebbe senso…- Guardò la moglie, che annuì a conferma delle sue parole, -Così preferiremmo tenerti d’occhio noi.-

Spalancai la bocca sorpreso e la mia stessa espressione fu proiettata sul viso di Allison.

-Dove volete arrivare?- Chiese lei perplessa.

Dovevo aver capito male. Sicuramente avevo capito male.

-Abbiamo proposto, come alternativa alla comunità, che tu venga a vivere qui da noi David.- Annunciò Harrison serissimo.

Boccheggiai per un periodo di tempo indeterminato. Ci misi parecchio a riprendermi, ma lo feci prima di Allison che sembrava aver contratto la mia stessa reazione “boccheggiante”, ma per più tempo.

-Siete…seri?- Domandai stranito. Quasi sicuramente era una Candid Camera.

-Più serio di così.- Osservò Lowell con una scrollata di spalle, -La scelta è solo tua. Stare qui con noi sarebbe solo un bene per te. Potresti riavere la tua vita normale, frequentare la scuola, avere una casa accogliente in cui vivere…-

Non mi sembrava vero. Nessuno era mai stato così…gentile con me. Perché lo era poi? Dopo tutti i guai che gli avevo causato, dopo tutti i casini in cui lo avevo messo, tutte le accuse di favoritismo che gli avevano riversato addosso per causa mia…? Perché?

-Oddio sì!- Allison vicino a me sembrava essersi ripresa. –Sarebbe bellissimo!- Mi abbracciò talmente veloce che quasi non la vidi.

Lowell storse appena il naso. –Ecco ci sarebbero alcune cose da precisare. Sotto questo tetto niente sesso sia chiaro!- Precisò in tono autoritario.

Una smorfia involontaria si dipinse sul mio volto. Quella sarebbe stata una condizione molto dura da rispettare.

-Papà!- Protestò Allie, staccandosi di poco da me e guardando indignata il padre.

-Non dovrete mai trovarvi nella stessa stanza da soli,- Proseguì incurante delle proteste imbarazzate della figlia, -Mio figlio Nicky ha l’autorizzazione a muoversi in simultanea con voi. Si assicurerà che non restiate da soli in nessuna camera…- Detto quello si voltò verso le scale, dove fece capolino un nanerottolo; il fratellino di Allie, dedussi.

-Almeno in cucina possiamo restarci senza controllo?- Osservò pungente Allie, lanciando occhiate di fuoco al fratello che se la rideva.

-In cucina sì…- Lowell si grattò il mento pensieroso, prima di sporgersi in avanti con sguardo terrorizzato. –No in cucina no! C’è il tavolo come superficie piana!-

Involontariamente mi venne da ridere e, quando Allison se ne accorse, mi guardò male. –Non dargli corda!- Replicò imbronciata.

-Ok, scusa.- Alzai le mani in segno di resa, non riuscendo a sopprimere del tutto quel sorrisetto. Quell’uomo, per quanto strano, era divertente, era attaccato alla figlia in modo quasi ossessivo. Era comprensibile però; le voleva bene.

-Tutto chiaro?- Domandò Lowell in mia direzione.

-Più chiaro di così.- Ribattei ironico.

Il bambino si accinse a parlare per la prima volta durante quella strana conversazione. –Ti tengo d’occhio.- Mi disse, con un tono di voce e un’espressione da bambina di The Ring.

Annuii e mi morsi il labbro per evitare di scoppiargli a ridere in faccia; povero moccioso, lo avrei smontato.

-Bene. Se accetti, dovrai solo firmare qui.- Lowell mi porse un foglio che io non esitai a firmare. Centomila volte meglio la famiglia di Allison che una comunità.

Certo sarebbe stato difficile vivere con lei dovendo trattenersi in quel senso. Ma il fatto che avessi accettato, non significava mica che avrei rispettato quella restrizione…

I bambini si potevano comprare, quale bambino al mondo non avrebbe voluto un videogioco per la Play?

-Ehy, Nicky.- Lo chiamai mentre mi mostrava quella che sarebbe stata la mia camera –non molto distante da quella di Allie, osservai-.

Lui si girò a guardarmi in attesa. –Che vuoi?- Scontroso il moccioso.

-Ti piace la PlayStation?- Domandai sorridendo sornione.

I suoi occhi brillarono di gioia. –Oh sì!-

-Hai mai giocato a Gta?- Mi finsi interessato e partecipe alla conversazione, quando il mio scopo era solo quella di “ruffianarmelo” ben bene.

-Sì lo adoro! È una figata! Hai visto Nico come ruba le macchine?!- Si esaltò gesticolando in continuazione.

-Sì, forte. Devi sapere che io una volta ho fatto come lui, ho rotto il vetro di una macchina e sono riuscito a rubarla. E sono andato anche ad un sacco di feste in barca.- Ammiccai, inarcando appena il sopracciglio.

Mi guardò come un diabetico poteva guardare un bigné alla crema. Gli occhioni erano precisi identici a quelli del gatto di Shrek. –Davvero? Fooorte!!! Sei un mito! Ma come hai fatto?! I colleghi del mio papi non ti hanno mai beccato?-

Hn, bambini…! Bastava poco per entusiasmarli. 

-No. Vieni che ti racconto?- Proposi divertito.

-Sììì! Se lo sapesse il mio amico Lewis! Non mi crederebbe mai! Ma dimmi, hai visto come Nico tante ragazze in bikini alle feste in barca?-

Ridacchiai, scuotendo di poco la testa. Quel bambino era molto più sveglio di quanto pensassi. Sarebbe stato perfetto come mio discepolo…anche se il sottoscritto non lo batteva; io il mio primo bacio lo avevo dato prima di lui. Soddisfazione personale la mia.

-Ma certo!- Risposi, facendogli l’occhiolino. Tutte puttane ovviamente, ma c’erano le ragazze in bikini.

E così iniziai ben bene a lavorarmi il moccioso come amico, non ci sarebbe voluto molto perché mi desse il via libero con la sorella…

 

 

 

*To be continued...*

 

Non so davvero in che modo scusarmi per questo ritardo stratosferico…Avevo detto che avrei tardato di qualche giorno, non di due settimane…sono veramente mortificata, mi dispiace infinitamente >.<

Il fatto è che in questi giorni in casa non c’è un clima piacevole fra i miei, così ho cercato di uscire il più possibile per distrarmi. Tra uscite e studio sono riuscita a stare pochissimo al pc…inoltre mi sono un po’ demoralizzata e abbattuta; mi sono venuti un sacco di dubbi su questo capitolo che continua anche adesso a non convincermi…è il penultimo capitolo e volevo fosse migliore di come è venuto, non volevo che vi deludesse e spero che non lo abbia fatto…non troppo almeno…

Scusate, la smetto di assillarvi con i miei soliti noiosi monologhi xD

Come avete visto alla fine ho inserito anche il pov di Mark, un pov esterno alla vicenda mi è servito alla fine!

Che cosa ne pensate della soluzione finale? È un happy ending un po’ buonista e scontato forse, ma ho sempre messo in chiaro fin dall’inizio che questa storia avrebbe avuto un lieto fine :P

Comunque, il prossimo capitolo sarà l’ultimo, l’epilogo. Ci saranno il famoso pov di Angela ed il famoso ballo scolastico. La scelta di Kevin? Ancora non la so nemmeno io, credo rimarrò indecisa fino all’ultimo xD

Con il prossimo pubblicherò anche –se vorrete- il prologo o primo capitolo (devo ancora decidere :P) del seguito. I protagonisti saranno sempre Allison e David.

Il seguito parlerà della loro vita sotto lo stesso tetto –cosa per nulla semplice; di litigate e incomprensioni ce ne saranno parecchie- e della vita scolastica di entrambi. Il passato di Dave riemergerà più volte e metterà un po’ in crisi il loro rapporto…

Ci sarà un nuovo personaggio femminile che farà ingelosire non poco Allie, ma anche un personaggio maschile che farà innervosire molto il nostro Dave.

Io lo scriverò comunque un seguito –o almeno ci proverò- se vorrete leggerlo sarò più che felice di pubblicarlo =)

Detto questo credo di aver concluso…anzi no! Mi dispiace per la scena del “processo”, fa un po’ schifo…non essendo mai stata in un’aula di tribunale non sapevo bene come descriverla…

Ok, ho finito…concludo scusandomi ancora tantissimo per il ritardo, voi siete MERAVIGLIOSE a seguirmi e a sostenermi, questo ritardo proprio non ve lo meritavate >.<

Un grazie speciale va anche alle ragazze del mio forum che mi hanno tirato su il morale in questi giorni un po’ grigi ;)

Vi mando un bacio grandissimo e vi ringrazio ancora per il vostro appoggio.

Bec

 

Ci tengo tantissimo a ringraziare; Sabry87, Aislinn_05, lilyjuve, charlie_4ever_, sono_io, DarkSwan, pinklady1986, sbrodolina, Myrhiam, rossy87 e Panna_ per aver votato questa storia al concorso “Storia con i migliori personaggi originali”, permettendole di arrivare alla seconda fase! GRAZIE infinite ragazze, senza i vostri preziosi voti non sarebbe mai passata! Mi sono letta tutti i vostri giudizi con gli occhi lucidi per la commozione*_*

 

- Il nuovo contatto facebook che ho creato appositamente per mettere spoiler sulle mie storie o per farmi contattare per qualsiasi cosa –a me farebbe piacerissimo conoscervi^^- ; non sapevo cosa fare l’altro pomeriggio e l’ho creato xD

-Il blog, dove ho già postato le schede dei personaggi e dove più tardi posterò l’inizio del capitolo 25 ;)

-Il FORUM che alcune mie amiche fantastiche hanno creato per la mia storia e dove più tardi posterò l’inizio del cap 25 più qualche altro spoiler :D

Iscriversi a forum community è semplicissimo; mi farebbe davvero piacere chiacchierare un po’ con voi lì! Oltretutto se state scrivendo qualcosa anche voi, potrete pubblicizzarlo^^

Dimenticavo, per essere abilitati alle sezioni protette bisogna presentarsi nella sezione Welcome =)

 

-Il primo capitolo alternativo della storia, scritto dal pov di Dave

 

-La mia storia Tra l'odio e l'amore c'e la distanza di un bacio che fa schifo, come ogni cosa scritta da me del resto ù_ù

 

 

*Risposte alle recensioni*

 

sbrodolina: Ciao Manu!!! Ti assicuro che non era assolutamente mia intenzione farti allagare la tastiera con la storia di Dave :P

Sono felicissima che la sua storia ti sia piaciuta così tanto*_* Ci ho pensato per settimane e scriverla non è stato semplice, per questo sapere di aver scritto qualcosa di decente è una grande realizzazione per me!

I Woldrich sono dei veri e propri mostri sì, dei pazzi, fortunatamente fermati in tempo dalla polizia.

I vari indizi trovati da Allison si sono rivelati utili come hai visto dall’inizio del capitolo; fortunatamente il sangue ed il cacciavite sono stati usati a tutti gli effetti come prove per incastrarli.

Come ti è sembrato in questo capitolo il processo? Il pov di Mark? E il “lieto fine”? Spero davvero che non abbiano deluso le tue aspettative >.<

Ogni volta leggere i tuoi complimenti mi fa piangere come una fontana dalla gioia, grazie*___* A quanto pare siamo brave entrambe a farci piangere a vicenda xD

Ti ringrazio infinitamente per la recensione e per il supporto in forum carissima!!! Un megabacione!!! Bec

 

 

_Chiaraa: Ciao Chiara!!! Io tutto bene diciamo grazie =) te invece?

Spero di non averti fatto trascurare qualcosa di importante di scuola per colpa dello scorso capitolo :P

I Woldrich sono stati dei veri mostri sì a prendersela con un Dave ancora bambino >.< Fortunatamente alla fine come hai visto da questo cap hanno fatto la fine che meritano. Dave non si è vendicato personalmente su di loro, anche se lo avrebbe fatto più che volentieri! ;P

Sono contenta che il dialogo fra Kevin e Dave ti abbia fatto divertire :D Kevin riesce sempre a sdrammatizzare le situazioni ;)

Ti ringrazio davvero per tutti i tuoi complimenti carissima! Hai ragione, mi conosci già bene, penso di non meritarmelo assolutamente un monumento xD

Mi dispiace tantissimo per questo ritardo nell’aggiornare, spero che ne sia valsa la pena di attendere per questo capitolo >.< Come ti è sembrato? Ha deluso le tue aspettative? Spero davvero di no…

Un bacione grande, grazie mille per la recensione! Bec

 

 

selena_14: Ciao Sel!!! Il padre di Allie pian piano inizia a farsi delle fan mi sa xD Beh indubbiamente è migliorato parecchio, è riuscito a capire l’amore che c’è fra i due, soprattutto ha capito che quello di Dave è veramente sincero.

I Woldrich sono degli stronzi sì, alla storia della vernice non ci ha creduto nessuno ù_ù Fortunatamente hanno avuto quello che si meritavano ;)

Spero di non averti delusa con questo capitolo >.< cosa ne pensi?

Eh già, la scuola è letteralmente massacrante in questo ultimo periodo, non vedo l’ora che finisca >.<

Un bacione grande cara! Grazie mille per la recensione, Bec

 

 

Lucy_Scamorosina: Ciao Lucy!!! Non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo, l’importante è che ti sia piaciuto ;)

I Woldrich sono dei bastardi sì, ma in questo capitolo hanno fatto finalmente la fine che si meritavano :P

Ahahahah, Kevin serve sempre a tirare su il morale anche nelle situazioni più drammatiche, lui e la sua fissa per l’abbigliamento xD

Ti ringrazio tantissimo carissima per i tuoi complimenti*_* Ora che so che scrivi così bene poi, valgono il doppio!!! E a proposito della tua storia, ti chiedo ancora scusa per non aver recensito, sono un disastro >.< Devo ancora leggere il capitolo che mi hai mandato…appena avrò finalmente postato questo cap correrò a rimediare ;)

Sì sono del 92 =) Le tue parole mi fanno tantissimo piacere; hai proprio ragione a dire che ci sono ragazzi che non sanno nemmeno scrivere, che non sanno nemmeno quando mettere l’ ”H” al verbo avere -.- Cose che si imparano alle elementari, bah >.<

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa >.< Grazie mille per la recensione, un bacione grande! Bec

 

 

Punk936: Ciao Gio!!! Sono contenta che la storia di Dave ti abbia fatto emozionare così tanto, soprattutto sono contenta di essere riuscita a far odiare i Woldrich :D Sono degli stronzi sì, fortunatamente in questo capitolo hanno avuto quello che si meritavano!

Sì, Dave alla fine è riuscito a crescere “normalmente” per fortuna, nonostante l’infanzia triste =)

La scusa della vernice era davvero pessima, proprio tirata in ballo all’ultimo ù_ù infatti mi è venuta così mentre scrivevo xD

Ahahahahah, Kevin era il punto forte del capitolo! Fortuna che c’è lui a sdrammatizzare le situazioni con le sue fisse per i vestiti :P

Il padre di Allie si è riscattato ancora di più in questo capitolo ;) Come ti è sembrato il suo comportamento? La sua proposta finale?

Alla fine Mark è stato menato per bene –credo- in questo capitolo xD Ci ho provato un sadico gusto nello scrivere quel pezzo :P

Mi dispiace averti fatto aspettare così tanto per questo capitolo, spero ne sia valsa la pena >.<

Un bacione grandissimo! Grazie mille per la recensione! Bec

 

 

kiki_SeM: Ciao Sara!!! Mi fa piacere che lo scorso capitolo sia stato apprezzato*_* Eh già, il padre di Allie è migliorato pian piano sempre di più ;) In questo credo si sia riscattato completamente :D

Alla fine il pov di Mark l’ho scritto, ma non mi sembra sia venuto molto bene >.<

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa =(

Un bacione grande, grazie mille per la recensione e per i complimenti! Bec

 

 

freyja: Ciao cara!!! Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, nonostante fosse solo di passaggio =)

Il cacciavite è stato ritrovato perché era molto distante dalla casa, in mezzo al verde, quindi nessuno ci è mai andato a toglierlo di lì. Spero con questo capitolo di aver chiarito i tuoi dubbi =)

Alla fine il padre di Allie non può far altro che accettare la cosa; Dave è davvero innamorato di lei -lui stesso se n’è reso conto- e la figlia non lo perdonerebbe mai se li ostacolasse. Nel prossimo capitolo ci sarà comunque l’ultimo pov di Harrison che spiegherà un po’ i suoi pensieri ;)

Non sono una scrittrice professionista, no, ma come hai detto tu per me è importantissimo riuscire a far emozionare chi legge :D Spero di esserci riuscita anche con questo capitolo >.<

Un bacione grandissimo! Grazie infinite per la recensione, Bec

 

 

_Kairi90_ : Ciao!!! Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!

La storia di Dave è molto triste sì, ma alla fine con questo finale un po’ si è riscattato ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione grande! Bec

 

 

DarkSwan: Ciao!!! Io non mi stancherò mai di ringraziarti per i tuoi complimenti*_* Grazie, sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo così tanto!

La storia di Dave è molto triste sì >.< ma alla fine si è riscattato, ora può avere una vita un po’ più normale ;)

Ci ho pensato al seguito sì, però non so se sarebbe molto gradito xP Magari risulterebbe noioso…

Oddio biologia!! Io fortunatamente ho finito di farla l’anno scorso, la odiavo! Dai che ormai quest’anno è finito! Non vedo l’ora che sia estate xD

Mi dispiace per averti fatto aspettare così tanto per questo capitolo, spero ne sia valsa la pena!

Un bacione grande, grazie mille per i complimenti e per la recensione! Bec

 

 

silvietta_in love4ever: Ciao tesoro!!! Non scusarti assolutamente per nessun ritardo, io sono in ritardo cronico con tutto ormai >.<

Il padre di Allie finalmente si è riscattato, in questo capitolo ha finalmente capito che cercare di dividere i due sarebbe inutile ;)

I Woldrich hanno avuto più o meno quello che si meritavano alla fine e Dave si è riscattato con questo finale ;) O almeno credo xD

Spero davvero che ti sia piaciuto tesoro >.<

Un bacione grande, grazie mille per i complimenti e per la recensione!!! Bec

 

 

Alexis_edina: Ciao cara!!! Non ti preoccupare assolutamente per lo scorso capitolo, l’importante è che ti sia piaciuto ;)

Il padre di Allie alla fine si è dovuto arrendere all’evidenza, si è reso conto di non poterli proprio dividere quei due :P

Lois Woldrich poteva mentire quanto voleva, ma le prove ci sono e sono schiaccianti…quindi alla fine ha fatto la fine che meritava insieme al suo caro maritino ;)

Mark anche ha avuto la sua lezione! Come ti è sembrato il suo pov?

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, ti chiedo scusa per l’attesa >.<

Un bacione grande! Grazie mille per la recensione, Bec

 

 

Bella_kristen: Ciao Ale!!! Mi dispiace di averti rattristato anche con lo scorso capitolo xD Spero con questo di averti tirato su di morale invece! :D

I Woldrich sono degli stronzi e fortunatamente alla fine hanno avuto solo quello che si meritavano ù_ù Nel prossimo cap dal pov di Dave verranno accennati ancora per poco per quanto riguarda i dettagli dell’arresto, ma di prigione non si muoveranno più =)

Kevin serve proprio per sdrammatizzare le situazioni più critiche! Solo lui può pensare ai vestiti in un momento del genere xD

Il padre di Allie si è riscattato del tutto in questo capitolo, o almeno lo spero :P

Ormai siamo agli sgoccioli di questa storia sì, il prossimo sarà l’ultimo… Se farà piacere pubblicherò più che volentieri un seguito =)

Come ti è sembrato alla fine il pov di Mark? Spero che il suo massacro sia stato abbastanza soddisfacente! muahahahah, sono sadica sì xD

Un bacione grande carissima, grazie mille per la recensione! Bec

 

 

Sabry87: Ciao tesoro!!! Sono contenta che tu stia meglio =)

La madre di Dave ha fatto la fine che si merita ù_ù nel prossimo il padre di Allie parlerà un pochino meglio di questo arresto ;)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione grandissimo! Grazie per la recensione, Bec

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!! Il padre di Allie si è riscattato del tutto direi in questo capitolo ;) è un bravissimo poliziotto sì, ed è stato anche un buon padre alla fine!

Kevin riesce sempre a sdrammatizzare nelle situazioni critiche…lui e la sua fissa per i vestiti! xD

I due stronzi sono stati presi, nel prossimo capitolo il padre parlerà un pochino di più di questo arresto =)

Un bacio tesoro, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia delusa! Grazie per la recensione, Bec

 

 

valli: Ciao!!! Sono felicissima che la mia storia ti stia piacendo così tanto!!!

Ti ringrazio tantissimo per tutti i tuoi complimenti, mi lusingano moltissimo =) Spero di non aver rovinato la tua opinione su questa storia con questo capitolo >.< ti è piaciuto? Spero di sì! :D

I Woldrich alla fine hanno fatto la fine che meritavano e Dave è stato liberato ;) Nel prossimo verrà spiegato meglio l’arresto dei Woldrich dal pov del padre di Allie!

Grazie ancora per i complimenti, un bacione grande! Bec

 

 

piccolinainnamora: Ciao Mery!!! Grazie mille carissima, i tuoi complimenti mi riempiono sempre di gioia =)

Spero davvero di non averti deluso con questo capitolo >.<

Un bacione immenso, grazie mille per il supporto ;) Bec

 

 

Athene Noctua: Ciao! Abbiamo già parlato privatamente a grandi linee, quindi mi sembra inutile riscrivere tutto, aggiungo solo altre cose riguardo il comportamento dei personaggi e che mi hanno fatto notare;

-Lei pensa che David sia bello, ma 1 lo pensa prima che lui uccida Tom e 2 lo ripensa dopo, quando lui le si avvicina parecchio per medicarla. Per te è superficiale forse il suo modo di reagire, ma io non lo trovo così strano, mi fossi ritrovata un gran bel ragazzo così vicino anche io sarei un po’ andata nel pallone, nonostante la paura.

Risponde male perché è nel suo carattere reagire in quel modo, come ti ho già detto per e-mail, risponde male anche a Tom che un bel ragazzo non lo è affatto.

-Lui la lascia andare sì, ma la sua frase: “Dove sta il divertimento dell’essere criminali se non si ha la polizia, per quanto stupida, alle calcagna?” del capitolo 2 ti dice niente? La lascia andare apposta, avere la polizia dietro è quasi una sfida per lui.

-La bacia alla fine, sì. Si prende quel bacio come ricompensa per averla liberata, credevo si fosse capito.

-Per quanto riguarda la storia di Dave che si è unito alla banda più “forte” della città…beh la sua storia si viene a sapere, quindi non puoi commentare su quel punto se non la conosci.

-Allison studia all’ultimo mentre un suo compagno viene interrogato, non vedo cosa ci sia di incoerente…

-Così come il fatto che Dave giri “liberamente” per una città immensa come New York non mi sembra una cosa così strana; gli basterebbe un niente per nascondersi dovesse vedere un poliziotto, anche coprirsi con il cappuccio della felpa.

Se la storia non ti è piaciuta dai primi capitoli posso capirlo, va bene, rispetto la tua opinione sulla banalità della trama e sui clichè, ma non sui personaggi che non conosci appieno.

Detto questo ti ringrazio comunque per avermi fatto conoscere la tua opinione =)

Forse non leggerai nemmeno questa risposta, ma ci tenevo solo a precisare queste cose, anche per chi sta leggendo o deve ancora leggere la storia.

Ciao! Bec

 

 

Eky_87: Ciao Eky!!! Oddio non immagini quanto mi abbia fatto piacere la tua recensione!!! Sono contentissima che i miei personaggi ti siano piaciuti così tanto!*_*

Mi è piaciuto moltissimo come li hai descritti, sono esattamente come ho voluto delinearli** Significa quindi che non ho fallito completamente con questa storia :P

In questi ultimi capitoli Allison è riuscita a trasmettere il suo coraggio e la sua determinazione anche a Dave  ;) Mi fa molto piacere che tu abbia notato il suo cambiamento graduale; lui non è mai stato ottimista, non ha mai sperato perché lo considerava da illusi…alla fine non fosse stato per Allison e la sua tenacia, le cose sarebbero andate diversamente! Si è pian piano reso conto della gravità delle sue azioni, prima uccideva con leggerezza, quasi non fosse stata una cosa grave…certo, rimane un pochino superficiale (raccontare al fratellino di Allie di aver rubato una macchina non è il massimo xD), ma è maturato parecchio, così come Allie =)

Kevin…Beh Kevin è demenziale xD Meno male che c’è lui a sdrammatizzare sempre, mi ha fatto morire dal ridere anche mentre scrivevo xD Sono contenta che abbia fatto divertire anche te! :D

Non so davvero come ringraziarti per tutte le tue parole e complimenti, GRAZIE davvero! Spero di non averti delusa con questo capitolo >.<

Un bacio grande! Grazie mille per la recensione! Bec

 

 

Beeble: Ciao Fabiola!!! Innanzitutto ti ringrazio infinitamente per aver commentato questa storia in Home nel post di Erika! Mi sono divorata tutto quello che hai scritto sui vari capitoli e mi stavo seriamente commuovendo, GRAZIE davvero, sei stata gentilissima^^

Sono rimasta stupita anch’io come ho letto che sei riuscita a finire tutti e 23 i capitoli in soli due giorni!!! Non sai quanto mi rende contenta questa cosa*___* Io non riuscirei a rileggere nemmeno uno dei miei capitoli, li trovo noiosi xP

Spero con questo capitolo di non aver deluso le tue aspettative e di non averti fatto cambiare opinione sull’intera storia >.<

Alla fine Allie è riuscita ad infondere a Dave la sua grinta e ad insegnargli ad essere ottimista e a sperare ;) E grazie anche all’aiuto del padre, ce l’hanno fatta ad uscire da questa situazione incasinata =)

Ti chiedo scusa per questo ritardo nel postare, spero che ne sia valsa la pena di attendere :P

Un bacione grande, grazie mille davvero per tutti i tuoi complimenti e per la recensione! Bec

 

 

Sognatrice85: Ciao!!! Ti ringrazio tantissimo per i tuoi complimenti, sono contenta di essere riuscita a farti immedesimare nella storia*_*

Spero di non aver deluso le tue aspettative con questo capitolo >.<

Un bacio grande! Grazie mille per la recensione! Bec

 

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- ♥ Our Secret Kiss ♥ di silvietta_in love 4ever

- L’unica fra tante di Emmetti

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- From hate to…Love di Lucy_Scamorosina - New Entry, passate a leggerla!!! ;)

 

Ringrazio infine le 189 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra le preferite (non commento neanche più, sono troppo contenta, grazie^^), le magnifiche 175 persone che l’hanno inserita tra le seguite (vi adoro, grazie^^), le mitiche 22 persone che l’hanno inserita fra quelle da ricordare e le 60 ragazze fantastiche che mi hanno fatto l’onore di aggiungermi ai loro autori preferiti, grazie*_*

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** A whole new life (Una vita completamente nuova) ***


Epilogue: A whole new life (Una vita completamente nuova)


Angela’s pov


Stavo seduta sulla poltrona del mio salotto da almeno mezz’ora.

Continuavo ad esaminarmi inquieta unghie, capelli, vestito e trucco, assolutamente perfetti a sentire mia madre.

Mi alzai per l’ennesima volta per controllare allo specchio che fosse tutto a posto, ma mia madre mi bloccò con uno sguardo di rimprovero prima che potessi giungere alla mia meta.

-Stai benissimo così tesoro, basta. Stai facendo diventare nervosa persino me.- Commentò, incominciando a rigirarsi la macchina fotografica fra le mani.

Arrossii, abbassando lo sguardo colpevole, prima di ritornare a sedermi.

Controllai l’orologio per la trentesima volta e mi tranquillizzai; era tutto nella norma, tutto sotto controllo, Kevin doveva passare a prendermi alle otto ed io ero in anticipo di un’ora.

Mia madre e mio padre mi fissavano da una quantità di tempo indecifrabile –troppa a dire il vero- in imbarazzante e religioso silenzio. Tolti i rimproveri di mia madre, nessuno aveva detto niente.

Mia madre continuava a sorridere in modo forzato e plastificato senza motivo –forse la stavo facendo impazzire io-; mi guardava proprio come una Barbie avrebbe potuto guardare la sua piccola Shelly vestita tutta di punto per andare ad una festa con le amichette.

Ero molto peggio di Shelly con il tutù però, il mio vestito confettoso avrebbe fatto invidia anche alla bambola più elegante.

Mio padre invece era più nervoso di lei, niente sorriso plastificato alla Ken, solo uno sguardo serio e corrucciato. Se ne stava a braccia conserte seduto vicino a mia madre, in attesa di esaminare “Colui che avrebbe portato la sua bambina al ballo di fine anno”.

Speravo con tutto il cuore che Kevin gli piacesse, anche perché era assolutamente impossibile non trovarlo perfetto; era bello, gentile, simpatico, divertente, intelligente…Forse io ero troppo poco per lui.

Sospirai e con me anche i miei genitori lo fecero, in perfetta sincronia.

Aggrottai le sopracciglia perplessa; sembrava che condividessero qualsiasi mia reazione.

Mi sforzai di pensare ad altro per distrarmi, ma finii ugualmente per pensare di nuovo a lui, al nostro primo incontro…

Sorridevo sempre come una cretina ogni volta che ricordavo quel giorno e notai con la coda dell’occhio i miei scambiarsi uno sguardo stranito che feci finta di non vedere.

Appoggiata al bancone del bar di quella discoteca per prendere una semplice Coca Cola, la mia vita era cambiata.



-Uh, la Coca Cola!- Una voce maschile alle mie spalle mi fece sobbalzare spaventata.

-Ma lo sai che dicono che nella Coca Cola ci mettono il sudore dei piedi?-

Ma che razza di domanda era?! No, non lo sapevo, ma mi stava solo leggermente venendo da vomitare dopo averlo saputo, che fosse vero o no.

-Così dicono…- Sembrava stesse parlando da solo, domandava e si rispondeva da solo.

Ma poi, dove cavolo l’aveva sentita quella cosa?

Feci per rispondergli, ma mi anticipò con la sua parlantina veloce, -Per non parlare di tutte le calorie che contiene!- Di nuovo, la sua sembrava una riflessione ad alta voce, tanto che arrivai a chiedermi se stesse davvero parlando con me.

-Non sarà magra come Kate Moss, ma credo di potermi permettere una Coca Cola.- Risposi piccata, cercando comunque di non essere troppo indisponente.

-Oh, ma io non volevo assolutamente insinuare che tu fossi grassa!- Sorrise smagliante, -Il mio era solo un sincero interessamento alla tua salute mia cara.-

Mi venne da sorridere involontariamente; che strano ragazzo! Aveva proprio uno strano modo per avvicinare una ragazza e parlarle.

-Posso offrirti qualcosa di più salutare?- Ammiccò, accennando poi al barman.

-Il tuo è un tentativo di fregarmi la Coca Cola o di farmi ubriacare?- Inarcai il sopracciglio divertita.

-Ma nessuna delle due mademoiselle! Il mio è solo un modo gentile di conversare con una graziosa ragazza.-

Un modo gentile e alquanto strano, aggiunsi mentalmente.

Non riuscivo a capire se fosse serio o se mi stesse prendendo in giro, aveva un modo di fare che confondeva.

Piegai appena le labbra. –Credo che continuerò a bere la mia Coca Cola.-

Il suo sorriso si spense di botto e lasciò posto ad un espressione piuttosto delusa.

-Ma questo non mi vieta comunque di conversare amabilmente con chiunque abbia voglia di farlo.- Sorrisi allusiva, mordicchiando appena la cannuccia presente nel mio bicchiere.

-Perfetto allora!- Il suo sorriso era riapparso in un attimo, ancora più luminoso di prima.

Da un semplice discorso riguardante la musica –scoprii divertita che lui adorava quella anni 80-, si arrivò a parlare di tutto, moda compresa, per lui quell’argomento sembrava quasi sacro e intoccabile.

Finito di parlare, lo invitai più che volentieri al mio tavolo e lui, dopo aver farneticato qualcosa riguardo un suo amico che non riusciva a trovare, annuì entusiasta.

Tornando al tavolo avevo notato delusa l’assenza della mia migliore amica; mi sentivo parecchio in colpa per averla lasciata da sola con le oche.

Fui costretta a presentare il mio nuovo amico Kevin, ad Helena&Co, che iniziarono fin da subito a mangiarselo con gli occhi.

Infastidita dal loro comportamento, gli proposi di ballare e lui accettò con una luminosa luce negli occhi; quasi gli avessero promesso un assegno da 100 milioni di dollari...

Ballammo praticamente tutta la serata, il mal di piedi per via dei tacchi era completamente svanito, non riuscivo a pensare a nient’altro che al suo sorriso…



Da allora erano successe tante cose…Allison mi aveva raccontato tutto per filo e per segno con più calma; mi aveva parlato meglio di lui e di David e mi aveva spiegato gli ultimi fatti tutti in una volta.

Inizialmente ero rimasta un po’ male per il fatto che non avesse parlato con me di quello che le stava succedendo; a scuola in quegli ultimi giorni quando cercavo di avvicinarla per sapere perché fosse sempre triste, mi allontanava dicendo semplicemente “Non è niente.”

Si era scusata dispiaciuta e mi aveva spiegato che non le andava proprio di parlarne perché sarebbe stata peggio.

Ovviamente l’avevo perdonata e abbracciata forte, felice che si fosse tutto comunque risolto.

Avevo raccontato di Kevin ai miei genitori e, prevedendo la loro reazione non appena lo avrebbero riconosciuto da quella foto segnaletica, ho raccontato una piccola bugia per tranquillizzarli; ovvero quella dello sbaglio di Allison nel citarlo alla centrale.

Mia madre mi aveva creduto, mio padre era un tantino più scettico.

Il rumore del campanello mi fece quasi inciampare sui miei piedi per l’agitazione, mentre mi alzavo per andare alla porta.

Corsi ad aprire, con i miei genitori al seguito ovviamente.

Quando aprii la porta, dimenticai tutto, tutte le mie preoccupazioni per il trucco, i capelli, il vestito, tutto. Averlo davanti a me, con quello smoking meraviglioso che gli stava letteralmente a pennello e quel sorriso enigmatico stampato sulle sue meravigliose labbra, mi fece quasi dimenticare persino il mio nome.

Mio padre tossì, infastidito probabilmente dalla mia reazione poco consona e moderata.

Mi controllai il vestito, notando con sollievo di non aver…sbavato. Cavolo, che vergogna, avevo fatto una figura non propriamente splendida.

-Ciao.- Dissi con occhi luminosi, sentendo le mie guance sempre più accaldate.

-Signorina Scott.- Fece lui divertito, con aria fintamente altezzosa, prendendo poi la mia mano e baciandola in un modo che più provocante di così non si poteva.

Sentì distintamente la punta della sua lingua prima delle sue labbra e quel semplice gesto –più la malizia presente nei suoi occhi mentre mi guardava- mi fece quasi girare la testa.

Contegno Angela, contegno. Sei Shelly, la sorellina di Barbie. E lui è Tommy, il fratellino di Ken. Non puoi fare questi pensieri, su!

-Kevin, giusto?- Intervenne mio padre, dopo che Kev mi lasciò la mano.

-Esattamente. Piacere di conoscerla.- Kevin era assolutamente fantastico; era amichevole e gentile persino con mio padre che proprio non se lo meritava, visto gli sguardi quasi d’odio che gli lanciava.

Dopo aver stretto la mano a lui, si rivolse a mia madre con un sorrisone ancora più largo; -Lei dev’essere la signora Scott! Ora capisco da chi ha preso la sua bellezza, la sua grazie e il suo buon gusto nel vestire la mia Angie.-

Mia madre fece un risolino compiaciuto e si lasciò baciare a sua volta la mano, in modo decisamente più sobrio e semplice.

Mio padre ovviamente non gradì per niente, ma, incoraggiato dal mio sguardo supplicante, non disse nulla.

Quando finalmente mia madre finì di fotografarci per il suo famoso “Album dei ricordi”, riuscimmo ad entrare in macchina.

-Ma ce l’ha la patente?- Chiese piano mio padre, aggrottando la fronte serio.

Io feci un sorrisino idiota. –Ma certo papà!- Due bugie in una sola serata.

A quanto ne sapevo Kevin aveva imparato a guidare “sul campo”, non aveva seguito alcun corso alla scuola guida, né aveva fatto nessun esame.

-Mmh.- Fece lui scrutandomi attentamente.

-Ora devo andare! Ciao pa’!- Gli schioccai un bacio sulla guancia per sfuggire da quel suo modo di farmi sentire in colpa ogni volta che sentiva puzza di bugie.

Corsi in macchina con Kevin, salutando i miei genitori ancora sulla porta.

-Stavo per prenderlo a calci tuo padre.- Mi annunciò Kevin con la sua solita faccia apparentemente innocente.

Risi. –Anche io.- Confessai, mordicchiandomi il labbro inferiore.

-Fortuna che sono un bravo ruffiano, ho intenzione di ingraziarmelo ben bene.- Confabulò tutto contento, come un bambino che progettava di rubare il lecca lecca di un altro.

-Non ci vorrà molto perché tu ci riesca.- Era impossibile non adorare Kevin.

-Stai cercando di addolcirmi ancora di più, tesoro? No, perché già mi hai messo di buon umore con quel vestito, poi pure i complimenti.- Considerò soddisfatto.

-Ma se fa schifo questo vestito!- protestai, incrociando le braccia al petto. Era un vestito da bambolina confettosa, mia madre aveva voluto a tutti i costi che me lo mettessi, era suo di quando era giovane.

-Lo so. Ma è pur sempre di Chanel!- Mi strizzò l’occhio divertito ed io non potei fare a meno di alzare gli occhi al cielo.

Dimenticavo. Bastava che fosse di marca una cosa per piacergli. Allora probabilmente gli sarebbe piaciuta pure la biancheria di Victoria’s Secret abbinata che avevo messo sotto…Chissà…

Sorrisi, arrossendo appena. Non vedevo l’ora di arrivare a quel ballo. Sarebbe stata una serata grandiosa, me lo sentivo.




Harrison’s pov


Assurdo! Assurdo! Assurdo! Assurdo che io avessi concesso a quei due di andare ad un ballo insieme! Un ballo! Insieme! Assurdo!

I telefilm insegnavano; ai balli gli adolescenti facevano sempre qualcosa di stupido!

Camminai per l’ennesima volta dalla cucina alla sala dove, seduto tranquillamente sul divano, stava la causa di tutti i miei problemi in quell’ultimo mese.

L’avevo invitato sotto il mio stesso tetto solo per tenerlo d’occhio, per evitare che si vedesse con Allison senza che io lo sapessi. Ora che abitava con noi, potevo controllare qualsiasi suo movimento. La cosa mi tranquillizzava di poco, ma non del tutto.

Avevo fatto bene a farlo liberare? A intercedere per lui anche con il giudice? Mah…

Lo avevo fatto per mia figlia, mi ripetei. Lei era felice così, lo amava e, da quello che avevo visto, anche lui amava lei. Sarebbe stato meglio che fosse stato veramente così, per il suo bene.

-Prenderete un taxi, non sento ragioni.- Dissi al moccioso, socchiudendo appena gli occhi.

Non avrei mai permesso a mia figlia di andare in macchina con un ragazzo senza la patente.

Lui annuì, senza scomporsi minimamente. Odiavo quel suo atteggiamento perfettamente controllato, avrei preferito che reagisse con rabbia, che mostrasse almeno un po’ di irritazione, così avrei potuto rimetterlo al suo posto. Invece niente, si limitava a sorridere divertito ogni volta, quasi mi stesse prendendo in giro. Grr, che nervi!

Mi mossi inquieto sul posto, prima di riprendere a parlare. –Sappi che ti tengo d’occhio, i muri in quella sala da ballo avranno i miei occhi, le porte del taxi avranno i miei occhi e persino la strada fra il taxi e la scuola avrà i miei occhi, intesi?-

-Va bene.- Altro sorrisino, prima di girarsi e di mordersi appena il labbro.

Ah, si stava trattenendo dal ridere il moccioso? Ma come osava!

Fortunatamente non scherzavo quando dicevo quelle cose; come l’anno precedente, avevo provveduto a far entrare 3 agenti in borghese a quel ballo. Mi avrebbero riferito ogni cosa, ogni sguardo fuori posto, ogni mano fuori posto. Non avrebbe avuto vita facile il ragazzino.

-E…- Ripresi serio, facendolo girare verso di me in attesa, -Controllerò anche il tasso alcolico presente nel tuo corpo al tuo ritorno.-

Annuì di nuovo, alzando di poco gli occhi al cielo.

Sbuffai innervosito, riprendendo la mia marcia. Oddio e se mia figlia fosse tornata ingravidata?! Oh Santo Cielo! No, no, calma, era impossibile, avevano gli agenti alle calcagna, non dovevo preoccuparmi.

Feci un respiro profondo, ignorando i tentativi di mia moglie di calmarmi.

Mi sentivo agitato come se mia figlia si stesse per sposare; attendevo nervoso che scendesse da quelle cavolo di scale una volta finita la “preparazione” per il ballo.

Come diavolo faceva il moccioso ad essere calmo?

Stava forse progettando un DOPO serata? No, calma, gli agenti, vero.

Doveva aver imparato molto lavorando con Rydell: aveva i nervi saldi il ragazzino. Di sicuro gli erano serviti parecchio per tenere fermo il braccio e prendere bene la mira con le armi da fuoco.

Inizialmente anche io ero così calmo, ma da quando il mio cervello aveva registrato le parole “Allison”, “ballo”, “da soli”, “taxi”, i nervi saldi si erano rammolliti.

Non riuscivo proprio a sedermi, così, continuai con la mia traversata della casa indisturbato.



David’s pov



Avrei dovuto essere arrabbiato in teoria, non sorridere ad ogni cazzata sparata dal mio “suocero” pazzo. Eppure proprio non ci riuscivo, non solo perché ero in debito con lui per l’aiuto e l’ospitalità –era solo perché voleva tenermi d’occhio certo, ma meglio di niente-, ma anche perché era decisamente troppo divertente per farmi incazzare. La cosa che più mi divertiva poi era il fatto che pensava che bastasse così poco per mettermi i bastoni tra le ruote con la mia ragazza…povero vecchio.

Di sicuro aveva messo qualche poliziotto in borghese a controllarci, prevedibile. Quello che il caro Lowell non sapeva, era che la macchina per svignarcela da quel cazzo di ballo prima della fine ce l’avevamo; Kevin sapeva essere generoso a volte, se ne sarebbe tornato a casa in taxi. O meglio, sarebbe andato da qualche altra parte ad appartarsi, sempre usando il taxi ovviamente.

E a proposito di Kevin…ero decisamente orgoglioso di lui, quasi come un nonno con un nipote appena laureato, sì.

Comunque, il mio migliore amico aveva deciso di tirarsi fuori a sua volta dalla “faccenda Johnny” e Kim era stata fondamentale nell’aiutarlo, come lo era stata per me.

Era tornato finalmente da quella poveraccia della madre –poveraccia perché con un idiota del genere come figlio c’era solo da disperarsi- e avrebbe ripreso a frequentare la scuola dopo l’estate…come me purtroppo, ma preferivo non pensarci.

Attesi impaziente di vedere Allison scendere da quelle scale per poter finalmente uscire da quella stanza soffocante.

Il rumore di alcuni tacchi sulle scale, mi fece alzare di scatto dal divano.

Corsi immediatamente in corridoio, rischiando quasi di rompermi l’osso del collo calpestando una cazzo di Micro Machine di Nicholas; quel moccioso era più disordinato di me e Kevin messi insieme, il che era tutto dire!

Repressi un ringhio adirato, degno del peggiore dei felini, non appena vidi che a scendere dalle scale era stata quella vecchia capra della signora Lowell.

-Ah sei tu tesoro! Pensavo fosse la mia piccola Lily.-

Di sicuro non era stata una mia impressione l’occhiata di fuoco che mi aveva lanciato Harrison Lowell dopo aver detto “mia”.

-La nostra.- Lo corresse la moglie accigliata, facendo poi un piccolo giro su se stessa, -Allora? Come sto?-

-Benissimo tesoro, ma perché ti sei vestita così?- Povero uomo. Lo sguardo della moglie era a dir poco terrificante.

-Ma come?! Non dirmi che ti sei dimenticato!-

Eccola là, tipica scena da film.

Che si era dimenticato? A giudicare dalla faccia di Lowell nemmeno lui ne aveva la minima idea. L’anniversario forse? Il compleanno? San Valentino? No, l’ultima proprio no, visto che eravamo ai primi di giugno.

-La cena da mia madre!- Gli ricordò la pazza.

Oh cazzo. Peggio del San Valentino.

Condoglianze Lowell.

-Divertitevi.- Mi uscii con un sadico sorriso che mi fece guadagnare un vero e proprio sguardo d’odio da parte del poveraccio.

-Oh senz’altro Dave, grazie.- Sorrise gentile.

La signora Lowell cambiava umore da un giorno all’altro; fino al giorno prima mi odiava e mi guardava come un rifiuto tossico. Probabilmente per colpa della menopausa…

-Ma...ma…aspettiamo Allison prima.- Si oppose il marito balbettando.

-Certo! La mia bambina è splendida, l’ho aiutata io a prepararsi!-

Di male in peggio…Speriamo solo non sembri una zoccola come la madre.

Fortunatamente i miei dubbi si mostrarono infondati, perché quando Allison scese da quella scala sembrava tutto, fuorché una prostituta. Era quanto di più…angelico, ma al tempo stesso malizioso e sexy, avessi mai visto.

Indossava un vestito blu a fascia, stretto sopra e più morbido sotto. I capelli erano tirati indietro da un fermaglio che lasciava ricadere alcuni boccoli morbidi in avanti.

Rimasi impalato a bocca aperta per qualche secondo, immaginando di slacciare quel vestito e di farlo scivolare delicatamente sul suo corpo, fino a quando la tosse di qualcuno a caso alla mia destra mi fece rinsavire.

-Lily piccola mia!- Di nuovo l’aggettivo possessivo usato come una minaccia. –Ma sei stupenda!- Disse Lowell abbracciandola e stritolandola così forte che mi domandai come facesse lei a respirare.

Scossi di poco la testa divertito. Mettersi contro un povero padre disperato non aveva senso, meglio lasciarlo sognare che sua figlia fosse ancora una bambina.



Allison’s pov


-Grazie.- Dissi tutto d’un fiato, cercando di sciogliere l’abbraccio stritolatore di mio padre. Ma dico, mi voleva morta?

Già il vestito “confettoso” di mia madre mi aveva quasi fatto morire d’infarto quando mi ero vista allo specchio. Cazzo, sembravo una di quelle povere ochette idiote che miravano solo a diventare Reginette dei Balli. Che tristezza! Ma il tocco finale ovviamente era stato il reggiseno superimbottito, accompagnato da una buona dose di carta igienica che fortunatamente ero riuscita a togliermi senza che lei se ne accorgesse.

Oddio ci mancava solo che Dave spogliandomi si ritrovasse affogato in un mare di carta igienica. Non avrebbe più smesso di ridere…

E i capelli?! Dio, stavo per avere una crisi isterica se quel boccolo del cazzo non si fosse spostato immediatamente dal mio occhio. Grr.

Ci soffiai sopra innervosita, incrociando le braccia al petto.

Mi sentivo in imbarazzo. Tremendamente in imbarazzo. Lo sguardo iniziale di Dave poi non era stato rassicurante. Da pesce lesso, doveva far proprio schifo anche a lui il mio vestito.

-Mi raccomando prendete…-

Lo lasciai ciarlare per un bel po’; quando mio padre parlava, bastava annuire appena, anche senza bisogno di ascoltare. Anche volendo poi, non sarei proprio riuscita a stare attenta alle sue raccomandazioni inutili, ero troppo presa dal mio ragazzo.

Era qualcosa di…sublime, non c’erano assolutamente parole per descriverlo. Lo smoking fasciava alla perfezione il suo fisico asciutto, alto e statuario. I capelli biondi spettinati, meravigliosi e morbidi al tatto, contrastavano e risaltavano tantissimo con il suo abbigliamento scuro alla James Bond.

Ricordavo ancora quando l’anno precedente era venuto Mark a prendermi; ci era mancato poco che mi mettessi a ridere non appena lo avevo visto, basso com’era e leggermente più in carne, sembrava uno gnomo, stava malissimo. Dave invece…era Dave. Dio, riusciva a rendere anche una pagliacciata come il ballo di fine anno una cosa tremendamente interessante e, soprattutto, eccitante. Sarebbe stato al centro dell’attenzione per tutta la serata ne ero certo. Sia per la sua storia, che aveva fatto parecchio scalpore, sia per la sua evidente ed ipnotizzante bellezza. E la gente avrebbe iniziato a chiedersi “Chi è quel pezzo di figo? Perché sta con quella broccola?” Ottima domanda, improvvisamente mi ero dimenticata la risposta.

-Possiamo andare?- La sua bocca divina, su cui mi ero soffermata all’ultimo, si era mossa ed aveva assunto una lieve piega obliqua. Evidentemente non ne poteva più nemmeno lui di sentire le cazzate sparate da mio padre.

-Sì.- Borbottò mio padre, incerto, socchiudendo gli occhi e squadrandolo minaccioso.

Fortunatamente Dave aveva i nervi saldi, non sapevo che cosa lo trattenesse dal prendere a pugni mio padre. Io lo avrei fatto se non fosse stato mio padre.

-Bene, grazie papà.- Mi affrettai ad aggiungere, prima che potesse ricominciare l’elenco delle cose da fare quella serata.

-Divertitevi e fate tante foto!- Trillò mia madre, sbaciucchiandomi la guancia.

-Ok.- Dovevo uscire subito da quella stanza o sarei impazzita, non ne potevo più dei miei.

-Mi raccomando.- Fu il saluto di mio padre, -Controllerò il tasso alcolico. E l’ora! Vi aspetto!-

-Sììì.- Alzai gli occhi al cielo, scambiando uno sguardo complice con Dave. Poteva pure controllare l’orario quanto voleva, tanto saremmo rimasti solo poco a quel ballo, il resto del tempo era dedicato ad altro. E sinceramente aspettavo con più impazienza la seconda parte della serata.

Una volta entrati nel taxi chiamato da mio padre, tirai un sospiro di sollievo.

-Sto progettando di uccidere mio padre, mi aiuti?- Chiesi con una vocetta stucchevole, immaginando di attuare il mio diabolico piano.

-Ma no, perché? È così divertente, stavo per mettermi a ridergli in faccia prima, mentre si affannava così tanto a spiegare tutto.- Ridacchiò divertito.

-E poi devo ingraziarmelo,- Alzò un sopracciglio, -Dammi qualche altro mese e vedrai come me la guadagno la sua fiducia.- Ghignò poi soddisfatto, lasciandomi per poco impalata ad osservarlo.

Quando mi ripresi, mi schiarii la voce per darmi più tono: -Ok, ma se non riesci lo soffoco nel sonno. Non ne posso più di questa astinenza forzata in casa.-

-Nemmeno io. Sono esattamente 14 giorni che aspetto questo giorno.- Si avvicinò al mio viso per ammiccare e uccidere quel poco di sano rimasto nel mio cervello.

Mi avvinghiai a lui e lo baciai con trasporto, senza pensare troppo al fatto che fossimo in un taxi.

Infilai la mia mano fra i suoi capelli, per poterlo avvicinare di più e gustare più affondo il sapore della sua bocca, mentre sentivo la sua mano accarezzarmi possessiva una gamba.

-Scusate.- Si schiarì la voce il guidatore rompicoglioni di quell’auto.

-Scusi.- Borbottai, staccandomi da lui e sbuffando seccata. Mio padre l’aveva scelto pure bacchettone il tassista, fantastico!

-Ci rifaremo dopo.- Mi sussurrò lui, portando alcune ciocche dei miei capelli dietro l’orecchio.

Ecco, quello mi consolava decisamente. Mi tranquillizzava più di una tisana, potevo pure smettere di imprecare contro il povero terzo incomodo che guidava.

La macchina di Kevin sarebbe stata decisamente più comoda e confortevole di quella, specie perché avremmo avuto il posto davanti tutto libero…



Kevin’s pov


Pareti scure! Le pareti scure facevano a pugni con il mio perfetto smoking chiaro! Era chiaro che chi avesse allestito il ballo era un totale, inguaribile ed incapace cretino! Non aveva un minimo di gusto! Bastava guardare quelle ridicole decorazioni colorate! Mah!

-Ok, ho già chiamato il taxi per dopo.- Mi annunciò la mia bellissima e deliziosa dama. Perfetto. Almeno avremmo avuto un autista pronto a portarci dove volevamo…e dove sapevo io…

Quell’egoista di Dave voleva a tutti i costi la mia macchina per il ritorno, quindi mi toccava arrangiarmi…ah, cosa non si faceva per un amico!

Pensieroso, incominciai a darmi un’occhiata intorno; se non altro il tavolo con le bevande c’era. Un fulmine mi trafisse in tutti i sensi, non appena vidi una persona, quella persona, vicino a quel tavolo. Che ci faceva lì? Lei era…lei era una studentessa di quella scuola, me n’ero completamente dimenticato!

-Ehm…- Ehm? Balbettavo? Ma da quando? –Vado a prenderti del ponch.-

-Ok.- Mi sorrise radiosa e bellissima come sempre. Dio, ogni volta che sorrideva era come ricevere uno scossone al cuore. –Vado a cercare Lily nel frattempo.-

Annuii, dirigendomi istintivamente verso quel tavolo, come se i miei piedi si stessero muovendo da soli.

Volevo fare chiarezza dentro di me, volevo vederla con i miei occhi per capire se la parte di lei rimasta nel mio cuore, reagisse ancora alla sua presenza.

Rideva. Stava ridendo e scherzando con un ragazzo.

Un ragazzo che un tempo ero io.

Scossi la testa e continuai la mia camminata, senza titubanze.

Vicky era lì. La mia Vicky. Ma lei era ancora mia? Era ancora la stessa ragazza che mi aveva fatto battere il cuore all’impazzata? La ragazza che riusciva a farmi sentire le farfalle nello stomaco come nei film sdolcinati per ragazzine idiote?

Quando si voltò verso di me, ebbi un tuffo al cuore nel vedere quel sorriso. Quel viso radioso, capace di farti sentire al settimo cielo, capace di farti dimenticare tutti i problemi della vita, era sempre lo stesso. Solo un po’ più maturo forse, un po’ meno infantile.

Si congedò da quel tipo con un semplice gesto della mano, prima di dirigersi verso di me, quasi timorosa. No, la mia Vicky non lo era mai stata timorosa. Lei era il tipo di ragazza che ti veniva incontro a passo deciso, a testa alta.

-Ciao.- Mi disse, dipingendosi in volto un lieve sorriso, spento in confronto a quelli che ricordavo.

-Ciao.- Cos’altro avrei potuto dire? Cosa c’era da dire?

-Come stai?-

Che domanda idiota Vic.

-Sono stato meglio.- Era solo una mia impressione o c’era tensione? Ma non era la tensione sessuale che mi ero immaginato, era una tensione…diversa. Difficile descriverla.

-È la mia presenza a farti dire questo?- Alzò un sopracciglio, parlando in tono leggermente accusatorio.

-Può darsi.- Dissi irrigidendo la mascella. Non mi piaceva quel discorso, non era così che avevo immaginato un mio incontro con lei dopo tutto quel tempo.

Sospirò, passandosi una mano tremante fra i capelli. Era piccola. Fragile. Come Angela. La mia piccola Angie. Debole solo in apparenza. Perché Angie debole non lo era affatto; aveva affrontato i suoi genitori per me, aveva mentito a loro per me, avrebbe combattuto contro di loro per me…

-Andiamo da un’altra parte a parlare Kev?- Mi guardò di sottecchi, attraverso le sue ciglia chiare.

Io e lei, da soli, a parlare. Del passato. Di noi. Di quello che era successo. Di come lei mi aveva abbandonato, gettandomi nella disperazione più nera. I suoi genitori l’avevano costretta, ma lei non aveva provato nemmeno ad obbiettare la cosa, si era sottomessa alla loro volontà. La mia Vicky non era così forte come avevo sempre pensato che fosse.

Il “parlare” presto sarebbe diventato altro, lo sapevo.

Ricordare tutte le emozioni che mi aveva regalato con i suoi baci, le sue carezze, i suoi sorrisi, mi fece esitare per un attimo nel rispondere.

-Chiamo un taxi?- Tirò fuori il suo cellulare, guardandomi in attesa. Sembrava avesse paura di sentire una mia risposta.

Un taxi. C’era già un taxi ad aspettarmi. C’era lei ad aspettarmi. E la risposta uscì da sola.

-No.- Non c’era niente di cui parlare.

-Capisco…- Si morse il labbro, mentre i suoi occhi pian piano iniziavano ad inumidirsi.

Rialzando lo sguardo, una lacrima scivolò sulla sua guancia. –Sono davvero felice per Angie.- E dai suoi occhi, capivo che era sincera.

Una morsa mi attanagliò lo stomaco, ma la ignorai. Vederla in quello stato mi faceva comunque male.

-Non commetterà il mio stesso errore, ne sono certa. Lei è più forte.- Rise, lasciandosi scappare un singhiozzo. –Stare con Allison le fa bene.-

La tentazione di abbracciarla era forte, ma riuscii a resistere. Le avrei fatto ancora più male se lo avessi fatto. Sarebbe stato meno doloroso per entrambi un distacco più “freddo” possibile.

La amavo. La amavo ancora, ne ero certo. Ma anche vedendola in quello stato, non potevo fare a meno di pensare ad Angie e alla sua dolcezza. Con lei stavo bene, il dolore causatomi dalla perdita di Vicky veniva cancellato. Mi sentivo un ragazzo normale, spensierato, felice. E non volevo perdere tutto quello per una ragazza che mi aveva fatto soffrire e star male più di una volta.

Non ero il ragazzo adatto a lei e ritentare non avrebbe avuto senso. Vicky non avrebbe mai voltato le spalle ai suoi genitori, lei non si sarebbe mai opposta a loro.

-Voglio solo dirti che mi dispiace.-

Mi morsi le labbra a mia volta, solo con più forza della sua.

-Per tutto. Per averti fatto soffrire e per…la macchina.- Sorrise fra le lacrime.

Vicky…la mia piccola Vicky. No, cazzo, dovevo smetterla di vederla in quel modo. Odiavo sentirmi così insicuro, così indeciso; io non ero mai stato così, sapevo sempre cosa scegliere fra Armani e Luis Vuitton…Ma loro…loro non erano come due camicie, la scelta era “leggermente” più difficile. Avere due donne non era figo, proprio per niente.

Cazzo, quasi quasi iniziavo a capire Dave che inizialmente preferiva non impegolarsi in niente di serio.

-È meglio così per entrambi.- La mia frase forse serviva più a convincere me che lei.

Lei annuì, sforzandosi nuovamente di sorridere.

Poi guardò alle mie spalle e si passò frettolosa una mano sugli occhi. –Angie ti sta aspettando.-

Quel nome bastò a farmi rinsavire. Angie mi stava aspettando. La mia Angie, forte, dolce, decisa, stava aspettando me. E allora capì che lei era l’unica che volevo; sentivo la sua mancanza nonostante fossi a soli pochi passi da lei. L’idea di perderla mi faceva impazzire.

Vicky l’avevo già persa una volta ed ero sopravvissuto; se avessi perso Angie, non ce l’avrei fatta.

Avevo sempre amato l’Italia, decisamente, la mia scelta ricadeva su Armani. La nonna di Angie, del resto, era italiana.

Annuii un’ultima volta, prima di dire, in tono smorzato. –Sii felice Vicky.-

-Anche tu Kev.- Si girò, forse non sopportando che io la vedessi di nuovo piangere, e se ne andò.

Rimasi a fissarla pensieroso e completamente assente, dicendo tacitamente addio a tutti i momenti passati insieme.

Un lieve tocco sul braccio destro mi fece sussultare.

-Tutto bene?- La sua voce, dolce e per niente accusatoria, mi fece sospirare di sollievo.

-Sì. Ora sì.- Risposi tranquillo, prima di ammiccare, -Allora? Pronta per ballare?-

Ricambiò il sorriso imbarazzata, -Sì, ma ti avviso subito che non sono molto brava.-

-Non ti preoccupare cherié. Hai al tuo cospetto un maestro.- E detto quello le porsi il mio braccio, aspettando che lei vi appoggiasse la sua mano sopra.

-Facciamo qualche ballo, attuo il mio piano diabolico ed andiamo a divertirci per conto nostro, ok?- Proposi, ghignando.

-E quale sarebbe questo piano?- Aggrottò la fronte.

Il mio ghigno si accentuò. -Oh, lo vedrai.- Dave non avrebbe apprezzato tanto il mio “innocente” scherzetto.


Allison’s pov


Tutto era decisamente peggio di come lo avevo immaginato.

Le decorazioni? Eccessive. I fiori? Eccessivamente puzzolenti. Le luci? Una sola parola; orrore. Per non parlare del palco dove sarebbe dovuta avvenire l’elezione di Re e Reginetta dell’anno!

-Non mi mancava affatto la scuola. Avrei evitato volentieri cazzate come questa.- Fu il commento “positivo” di Dave.

-Un’ora e venti,- Dissi stringendogli la mano, –E saremo fuori di qui.- A fare altro, aggiunsi mentalmente.

Sorrise malizioso, prima di baciarmi. –Un’ora e diciannove.- Sussurrò sulle mie labbra, dopo essersi staccato.

Ridacchiai, prima di addentrarmi con lui in quell’incubo di festa.

Riconobbi molti dei miei compagni purtroppo, compagni che appena mi videro sembrarono più che contenti di venire incontro a salutare.

Eccheccazzo, che fine avevano fatto quelli che fingevano di non vederti? Tutti improvvisamente gentili erano diventati? No, tutti pettegoli e curiosi; non vedevano l’ora di conoscere il “famoso” David Woldrich/Bellick e di sapere che cosa ci fosse esattamente fra di noi.

-Lily cara, ma è vero che vivete sotto lo stesso tetto?- Mi chiese con fare quasi cospiratorio Helena, dopo avermi preso a braccetto.

Mi girai subito verso il tavolo delle bevande per cercare Dave con lo sguardo ed implorare il suo aiuto, ma Helena continuò con le sue torture senza badare al mio disperato tentativo di fuga.

-Tuo padre lo accetta? Ma riuscite a…come dire…copulare?-

Mi colpii la fronte con una mano; solo una cretina come Helena poteva usare la parola “copulare”.

-Diciamo di sì, anche se è dura.- Annuii, accennando un sorriso forzatissimo, prima di girarmi di nuovo lanciando segnali radar che imploravano un immediato soccorso.

Quel cretino del mio ragazzo però, sembrava troppo impegnato a parlare con l’altro cretino modaiolo del suo amico, per prestare attenzione alla sua “povera” ed incazzata nera ragazza.

-Secondo te sarò la Reginetta questa sera? Sai delle voci malevoli dicono che sarà Cheryl a vincere, ma io credo…-

-Hele, davvero. Sono sicura che vincerai tu. Ora scusami, ma devo proprio andare, eh?-

Annuì, stampandomi uno schifoso e lucidalabbroso bacio sulla guancia, prima di liberarmi.

Grazie al cielo! Corsi da Dave furiosa, placando la mia sete di “incazzatura” solo dopo aver visto che con loro c’era anche Angie.

Beh dai, dato che c’era la mia amica avrei potuto trattenermi per un po’; dopotutto, quella era la sua serata, sapevo quanto fosse importante per lei essere a quel ballo con il cretino modaiolo.

-Eccovi qua.- Sorriso forzato da Barbie in arrivo.

-Ti si è plastificata la faccia, tesoro?- Quella lieve luce divertita negli occhi del mio ragazzo mi fece intuire fin da subito che lui sapeva tutto. Brutto stronzo…! L’aveva fatto apposta a non venire in mio soccorso!

-Brutto cretino!- Censurai l’insulto; era la serata di Angie, dovevo contenermi. –Hai idea di che cosa ho dovuto passare?! Helena Elbow è peggio del morso di una tarantola!-

-Sarebbe stato scortese interrompere Angela mentre parlava.- Fu l’unica sua giustificazione, data con quel sopracciglio alzato a mo’ di sfida.

-Ma…Beh…- Che bello balbettare come una cretina. Guardai Angie che si scusò con un lieve sorriso.

Non feci in tempo a rispondere altro che Dave mi passò un braccio intorno al fianco, attirandomi a sé.

-Come mi hai chiamato prima?- Chiese in tono scherzoso al mio orecchio.

-Cretino.- Ripetei, senza scostarmi e gustandomi il suono della sua voce così vicino.

-Dopo ti farò pentire di averlo detto.- Soffiò, spostandosi sul mio collo e leccandolo lievemente.

Avvampai, soprattutto quando Kevin ed Angela si schiarirono la voce.

-Beh andate pure avanti. Noi faremo lo stesso, ma da un’altra parte se non vi dispiace, eh?- Scherzò il modaiolo, abbracciando Angela come aveva fatto Dave con me.

Proprio in quel momento, una voce insopportabilmente squillante ci interruppe.

-Allora ragazzi! Innanzitutto buonasera studenti della Millenium High School! Sappiamo tutti perché siete qui! Per ballare, ma anche per…- Stacey Kelley, più infagottata di una mummia nel suo vestito rosa, si interruppe, quasi per rendere più interessante la cosa. Peccato che sapevano già tutti cosa stesse per dire e che non mi interessasse affatto.

-Per eleggere il Re e la Reginetta di quest’anno!- Enunciò tutta entusiasta al microfono, seguita da un coro di schiamazzi e applausi.

-Ora la signorina Leyot, la nostra segretaria, ci porterà la busta con il verdetto!-

-Bene, direi che possiamo andare.- Disse Dave, voltandosi per guardarmi.

Annuii; al diavolo i balli, non avevo nessuna voglia di ballare!

-Non così in fretta, aspettate.- Ci interruppe Kevin. Forse fui solo io a notare un sorrisetto soddisfatto all’angolo della sua bocca.

-Aspettare cosa?- Chiese scettico Dave, socchiudendo gli occhi. Non ero l’unica ad essere sospettosa per quel suo comportamento a quanto pareva.

-Il Re e la Reginetta del Ballo sono…- Stacey armeggiò con la busta, passando il microfono nell’altra mano.

Kevin non sembrava intenzionato a rispondere a Dave, si limitava semplicemente a guardare divertito Stacey. Non capii il perché di quel comportamento, finché Stacey non finì la frase.

-David Bellick ed Allison Lowell!-

Fu come ricevere una secchiata d’acqua fredda sulla schiena scoperta.

-Cosa?!- Dicemmo all’unisono io e Dave, uno più incredulo dell’altro.

Helena Elbow però batteva entrambi con la sua espressione spiritata; chissà che shock per quell’oca non essere la Reginetta delle Oche.

La cosa più deprimente, però, fu rendermi conto che ero io la Cretinetta delle Oche.

Persino Stacey sembrava sorpresa; non era mai capitato che il Re e la Reginetta non fossero rispettivamente Quoterback della squadra di football e Cheerleader.

-Ci dev’essere un errore.- Considerai, prendendola sul ridere in modo isterico.

-Per forza. Chi cazzo potrebbe averci votati?- Dave alzò ironicamente gli occhi al cielo.

-Io.-

Entrambi ci girammo con sguardo omicida verso Kevin che proseguì, incurante di avere una spada di Damocle pendente sopra la testa, -Circa 150 volte. E ho corrotto anche dei ragazzi per farvi votare, contenti?- Sghignazzò.

-Tu.Hai.Fatto.Cosaaa?!- Dave non era uno molto paziente e pacifico, sembrava ad un passo dal prendere Kev per il collo e soffocarlo.

-Ero molto combattuto inizialmente; avrei voluto autovotarmi perché, insomma, io sono più bello, intelligente ed elegante di te Dave.- E detto quello, con un gesto teatrale si spostò i capelli, -Ma poi mi sono detto che vederti incazzato su quel palco come Re, non avrebbe davvero avuto prezzo! Sai che ridere!-

-Ma…Tu non sei normale…!- Dave si stava scagliando senza troppi complimenti su Kev, ma all’ultimo lo bloccai, notando che Stacey ci aveva localizzato tra la folla.

-Dave, non ora.- Sussurrai. –Quando questa pagliacciata finirà, ci penserò personalmente ad ucciderlo, strappandogli la carne in tanti piccoli pezzi…- Digrignai in direzione di Kevin.

-Ma che ragazza delicata e dolce.- Ironizzò il modaiolo, guadagnandosi un mio sorriso omicida.

Quel cretino! Aveva fatto avverare il mio peggiore incubo!

-Ecco i nostri ciccini, avanti ragazzi, salite sul palco, non siate timidi!- Celiò Stacey, rischiando di farmi vomitare lì, seduta stante.

-E se fingessi di avere una gastro-qualcosa?- Propose Dave, aggrottando la fronte.

-Non servirebbe. Stacey ci trascinerebbe sul palco anche se stessimo vomitando sangue.- Rabbrividii.

-Come sei macabra.- Constatò lui, ridacchiando suo malgrado.

-Grazie del complimento.- Sorrisi a mia volta, prima di sospirare e dirigermi verso il palco degli orrori.

Voci su voci circondarono quel nostro movimento; le ignorai, per evitare di scagliarmi su di loro e di prenderli a pugni.

Ci incoronarono ed io mi sentii letteralmente morire di vergogna con quello stupido diadema in testa. Già da bambina mi vergognavo di indossare coroncine varie per sembrare una principessa; più che una nobile, mi sentivo una Cretina.

Dave se non altro stava bene, non sembrava ridicolo come me. Lui aveva quel nonsoché di regale, sembrava un vero principe. Io? Sembravo la domestica con la coroncina di carta in testa.

-Ricordami perché sono qui come un coglione.- Mi disse all’orecchio, facendomi sussultare.

-Perché mi ami.- Dissi semplicemente, con un sorrisetto dipinto in faccia.

Sbuffò. –Ok, te lo concedo.-

Risi della sua espressione imbronciata da bambino. –E verrai ricompensato.-

-Ecco, questo mi piace.- Si passò la lingua sul labbro malizioso.

-Discorso ragazzi?- Stacey ci distrasse –mannaggia a lei!- e ci porse il microfono.

Lo presi seccata; non vedevo l’ora di scendere di lì. –Ringraziamo e basta.- Tagliai corto.

-E vorremo dire a chi ci ha votato.- Dave portò il microfono verso di sé, parlando con voce stucchevole, -Di dormire con un occhio aperto perché stanotte verrà strozzato nel…-

-Dave!- Strillai, togliendogli il microfono di mano.

Tutti ci guardarono straniti per un po’.

-Che carini.- La vocetta stridula di Stacey interruppe il silenzio e fu seguito da un applauso.

-Bene, diamo il via alle danze!-

Purtroppo per noi, fummo costretti a ballare lì sopra, sul palco.

Sentire le braccia di Dave intorno alla mia schiena, mi faceva battere il cuore come ad una ragazzina alle prime armi.

-Non è così male dai- La sua voce fu come una dolce carezza sulle mie spalle.

-Tolti i coglioni che ballano lì sotto.-

Risi lievemente, accarezzandogli i capelli con una delle due mani dietro il suo collo,

mentre le note di The Reason scorrevano indisturbate.

David’s pov


Ballare un lento con lei, mi riportava a quel giorno lontano, su quella barca.

La sensazione era la stessa, la circostanza un po’ diversa.

Il suo profumo, come allora, rischiava di farmi impazzire e l’idea di mandare a puttane quel ballo e di fare l’amore con lei stava diventando sempre più allettante.

-Grazie.- Disse staccandosi dalla mia spalla e fissandomi negli occhi.

-Per cosa?- Domandai perplesso.

-Per tutto. Per essere qui,- Si morse un labbro, -Semplicemente per…esserci.-

Ignorai quella fitta insistente alla parte sinistra del petto e sorrisi, -Hey, hai detto che sarei stato ricompensato. Perché non sarei dovuto venire?- Scherzai.

Ricambiò il sorriso, prima di sporgersi per baciarmi.

La baciai con foga e trasporto, fregandomene di tutti quei deficienti che probabilmente ci stavano fissando. Al diavolo quei coglioni impiccioni, al diavolo le sdolcinatezze, al diavolo Kevin. A me importava solo della mia ragazza, del resto me ne fregava ben poco.


I'm not a perfect person
There’s many things I wish I didn't do
But I continue learning


Non sono una persona esemplare,
Ci sono così tante cose che desidererei non aver

mai fatto
Ma continuo ad imparare
.

Mai parole furono più azzeccate per me. Depositai un bacio sulla sua spalla, facendola sospirare. Adoravo i suoi sospiri, adoravo il suo modo di reclinare la testa e di insinuare le sue mani fra i miei capelli quando la baciavo, adoravo tutto di lei.

Probabilmente, se qualche mese prima avessi fatto qualche pensiero del genere, mi sarei ficcato due dita in gola per vomitare. In quel momento invece, nonostante quei pensieri fossero schifosamente sdolcinati, non sarei riuscito a pensare a nient’altro.


I've found a reason for me
To change who I used to be
A reason to start over new
and the reason is you


Ho trovato una ragione,
Per cambiare quello ero solito essere.
Una ragione per ricominciare di nuovo,
E la ragione sei tu.



Proprio mentre mi ritrovavo a concordare di nuovo sul testo, una musichetta a me molto nota, purtroppo, interruppe il nostro lento.

Prima ancora di lanciare uno sguardo omicida verso il DJ improvvisato, sapevo già di chi si trattasse.

Del resto, chi altri poteva mettere Wake me up before you go-go?

-Questa canzone mi perseguiterà a vita.- Considerai sconsolato, passandomi l’indice sulla gola nel momento in cui Kevin si girò tutto soddisfatto a guardarci.

L’avrei sgozzato, quello era certo.

E così quella specie di ballo/festa o quant’altro, diventò una specie di party anni 80, visto che il DJ –non avevo ancora capito che diavolo di fine avesse fatto il precedente DJ, probabilmente era scappato davanti alla scemenza di Kevin- sembrava intenzionato a propinare solo canzoni dello scorso secolo.

E, cosa ancora più dolorosa, la seconda parte della serata prevista saltò, ma tutto sommato non ci disperammo così tanto –cazzata, io lo ero, disperato intendo. Niente sesso neanche quella volta cazzo!-, avremmo trovato un modo per farlo…del resto, c’era sempre il tavolo della cucina come superficie piana, no?

-Pronto per iniziare la scuola qui?- Mi domandò lei a bruciapelo, ridacchiando maliziosa.

-No, direi di no. Ma, ehi, sono sopravvissuto a cose peggiori.- Mi pavoneggiai.

-Non c’è niente di peggio della scuola.-

Sì, l’astinenza tesoro.



*The end*


E così questa prima parte è finita…certo, era già conclusa da un po’, ma durante la pubblicazione è stata cambiata parecchio; ho aggiunto, modificato e tolto molti pezzi.

Vi chiedo scusa per i quasi due mesi di ritardo, ma l’ispirazione per il seguito è mancata ed ho avuto problemi che mi hanno fatto spesso arrabbiare con questa storia che non c’entrava nulla. Sono stata ad un passo dal cancellarla >.<

Ho deciso di aspettare ancora un po’ prima di pubblicare il seguito, mi dispiace tantissimo. Il motivo? Voglio avere qualche capitolo pronto prima di iniziare la pubblicazione. Così, teoricamente, dovrei riuscire ad aggiornare regolarmente. Riaprirò questa storia con un prologo del seguito più avanti –in tempi brevi, promesso, mi metterò subito a scrivere, scrivere, scrivere- e con le risposte alle recensioni –se ci saranno…non me le merito lo so…- e posterò il link dove avrò pubblicato il primo capitolo del seguito.

Per quanto riguarda le risposte allo scorso capitolo, farò come per il capitolo 13 di “Tra l’odio e l’amore”, ve le manderò, a mano a mano, per e-mail perché vi meritate a tutti gli effetti di essere ringraziate personalmente una ad una. Sarò un pochino lenta, ma lo farò, promesso :P Spero solo di non disturbarvi privatamente…se è un problema, ditelo pure… Poi...per qualsiasi cosa vi lascio il link al mio gruppo di storie, sarei più che felicissima di accettarvi tutte, non chiedo il vostro nick di efp :)

Detto questo non so davvero che altro dire, le parole mi mancano…

Spero di non aver deluso nessuno con questo finale…forse sarà scontato e sdolcinato, ma i finali tristi proprio non li reggo, mi lasciano troppa amarezza :P

Alla fine Kev ha scelto Angie, cosa non assolutamente prevista visto che fino all’ultimo ero deciso di farlo tornare con Vicky xP Che ne pensate della sua scelta?

Ah una cosa; la canzone The Reason è degli Hoobastank*_* Vi consiglio di ascoltarla perché è bellissima e le parole rispecchiano molto i pensieri di Dave :P

Beh, non ho altro da dire, voglio solo ringraziare, lo spazio per altro è solo sprecato:

I ringraziamenti non sono in ordine di importanza, adoro allo stesso modo TUTTI.


-Ringrazio tantissimo chi ha recensito questa storia –Sia su EFP che su FB e FORUM-, anche solo una volta, consigliandomi e sostenendomi tantissimo.



-Ringrazio infinitamente le ragazze del mio forum che con le loro parole mi hanno aiutata tantissimo a concludere con un sorriso sul viso, incurante di qualsiasi difetto o incoerenza presenti in questa storia. Non voglio fare nomi, voglio solo che sappiate quanto TUTTE siete state preziose e fantastiche per me, grazie.



-Un GRAZIE immenso alle mie meravigliose amiche Bea ( Panna_) e Didi (didi_kaulitz), per il loro preziosissimo sostegno, per aver sopportato tutte le mie paranoie, per le chiacchierate su msn e facebook, il loro incoraggiamento continuo, per avermi fatto conoscere il famoso “trinciapollo” ;D, semplicemente per il loro essere Uniche e Fantastiche =) Grazie ragazze! Vi consiglio assolutamente di leggere le loro storie perché le signorine dicono a me di ammettere di essere brava, ma loro per prime lo sono e non lo ammettono ;P



-Ringrazio infinitamente la mia carissima amica Chiara [ fallsofarc] per tutto; per aver trovato un titolo a questa storia, per aver betato i primi 11 capitoli, per aver sopportato i miei dubbi, per avermi fatto emozionare con le sue meravigliose storie, per avermi aiutato a migliorare con i suoi consigli. Un enorme GRAZIE a questa autrice e amica fantastica!



-Grazie infinite a chi ha inserito la storia fra le preferite, le ricordate e le seguite*_* Spero davvero di non avervi deluse con questo finale…



-Grazie a chi ha votato questa storia per il concorso “Storia con i migliori personaggi originali”, sia chi l’ha fatto alla prima fase, sia chi l’ha fatto alla seconda. Grazie davvero!*___*


-Grazie anche a chi ha solo letto, le letture alla prima pagina sono tantissime*___*


Quasi mi sento come una scrittrice, cosa più che assurda lo so xD Spero di non aver dimenticato nessuna >.< GRAZIE davvero a tutte, per avermi permesso di sognare con questa storia e per avermi sostenuta!


Un bacione a tutte! Aspettatevi un mio ringraziamento personale per e-mail (ripeto, se la cosa vi infastidisce avvisatemi pure o per e-mail, o per recensione, o sul forum o sul blog…non voglio disturbarvi per e-mail se non volete)

Bec

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