Insanity

di Ranessa
(/viewuser.php?uid=1450)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Lublamai ***
Capitolo 2: *** II - Magesta ***
Capitolo 3: *** III - Lin ***



Capitolo 1
*** I - Lublamai ***


[ I - Lublamai ]


[David]

E' il mio migliore amico.
Fin da quando eravamo due giovani e ribelli scienziati che vagavano sperduti per le strade di Palude della Canaglia alla ricerca di un buco non troppo costoso dove poter portare avanti i nostri esperimenti, è sempre stato il mio migliore amico. Ricordo che vestivamo quasi come barboni, che addirittura ci mancava il misero appartamento in uno dei tanti palazzoni dell'Università in cui avevamo vissuto insieme per quattro lunghi anni e che scroccavamo birra ai clienti abituali dei pub più lerci che incontravamo sul nostro cammino in cambio di deliziose disquisizioni sulle "argute e innovative teorie di due dei più promettenti scienziati appena usciti dalle bianche sale della famosissima Università di New Crobuzon"... che ovviamente potevano sempre tornare utili a chiunque, un giorno o l'altro...
Adesso è sdraiato sul letto di Isaac, nel soppalco, a guardare fisso il soffitto con quegli occhi spalancati e vacui che non vogliono saperne di chiudersi e la bava bianchiccia che gli cola lungo il mento e sulla camicia se uno di noi non va a ripulirlo regolarmente. Ogni tanto muove una mano, la sinistra, Isaac dice che è solo un tremito, che non c'è da sperare, che anche se ancora non sappiamo cosa cazzo possa essergli successo dobbiamo convincerci che le probabilità che si riprenda sono molto poche... Ma come diamine si fa a convincersi che il tuo migliore amico resterà un vegetale per il resto della vita quando la colpa è tua?! Anche tua... Siamo stati dei coglioni, io e Isaac, e anche lui...
Cosa cazzo hai fatto Lublamai, cosa?
Cosa ti ha fatto?!
Lub...

Mi si avvicina lentamente camminando esitante sulle sue gambe cefaliche.
In realtà noi abbiamo sempre saputo di loro due, lei ed Isaac, ma nessuno ha mai voluto affrontare l'argomento, o anche solo toccarlo alla lontana... Quando Isaac vorrà, ci ripetevamo, e la cosa in fondo non ci dava fastidio, è adulto, può portarsi a letto chi vuole, pensavamo, ma in effetti non ci aspettavamo qualcosa di simile... nemmeno da Isaac Dan der Grimnebulin, il teoreta rinnegato.
Mi parla nel suo linguaggio dei segni, muovendo le mani lentamente perchè sa che non lo conosco particolarmente bene. Ma non la capisco ugualmente, ho la testa altrove, non riesco nemmeno a pensare e sono stanco... così terribilmente stanco...
"Isaac..." lo chiamo, sperando possa togliermi da questa imbarazzante situazione, perchè nonostante tutto lo vedo quanto sia difficile per lei, che ha rinunciato a segnare con le mani mortificata, le antenne che fremono infelici. E lui arriva, mi spiega che Lin pensa che io sia molto stanco, vuoi che ci stia io questa notte?, forse sarebbe meglio che io riposassi un po', non mi pesa David, davvero...
"No... grazie, preferisco restare io con lui, se non vi spiace..."
Si fa piccola piccola nel suo carapace, Isaac mi squadra con aria sconsolata e insieme si allontanano.
Io mi alzo dalla sedia, attraverso l'ampio spazio in cui io e Lublamai lavoravamo e salgo le scale verso il soppalco. Io devo restare con lui.
Io sono il suo migliore amico.

Mi infastidisce che ci siano anche loro, e mi infastidisce il fatto che mi infastidisca la loro presenza.
La donna insetto di Isaac vaga come un'anima in pena per il laboratorio, senza ben sapere come comportarsi e lui si colpevolizza seduto alla mia scrivania, tentando di capire cosa cazzo possiamo fare. Il garuda sta seduto in terra, ancora non ha detto una parola, il congegno per le pulizie è definitivamente impazzito e Sincerità si è nascosta qui da qualche parte, nel soppalco di Isaac, non riusciamo a trovarla.
Io invece imbocco Lublamai. Gli ho messo un altro paio di cuscini dietro la testa, gli apro la bocca, ci caccio dentro il cucchiaio, richiudo e gli massaggio delicatamente la gola finchè non manda giù tutto. Se fosse vivo, davvero vivo, me la sputerebbe in un occhio questa schifezza. L'ultima cosa di cui avevamo bisogno era che Isaac si mettesse in testa di chiedere aiuto a quella feccia umana di Lemuel Pigeon e alla sua amica, Derkhan Blueday, anche se a quanto pare era già invischiata in questa storia quanto noi per altri motivi... Ma per Jabber, quante altre persone devono ancora vedere Lublamai in questo stato?! E il Parlamento, cazzo, il Parlamento! Possibile che non ce ne sia uno tra loro che non voglia capire che impelagarsi con il Parlamento significa merda e nient'altro?!
Gli ho dato un boccone troppo grande, la gola di Lublamai non riesce ad inghiottire.

Questa mattina gli ho lavato i capelli. Ne avevano proprio bisogno.
Gli ho cambiato i vestiti e la biancheria e ho tentato di fargli mangiare ancora qualcosa.
Mi sono seduto sulla solita sedia sgangherata vicino al letto di Isaac e gli ho letto qualcosa, gli ultimi appunti che aveva scarabocchiato con la sua inconfondibile grafia arrotondata sul suo taccuino arancione, vai a sapere che sentire dei suoi ultimi progetti ed esperimenti non lo aiuta a fargli recuperare il cervello...
Gli ho fatto il bagno ovviamente, prima di cambiarlo, con una bacinella di acqua tiepida, una spugna e un paio di asciugamani. Ho ripulito i suoi escrementi e gli ho fatto la barba.
Gli occhi sono sempre aperti.
Questa notte mi hanno spaventato a morte, quando mi sono svegliato di soprassalto sulla sedia e la prima cosa che ho visto sono stati loro, terribilmente bianchi nel buio del soppalco di Isaac.
Gli ho tagliato le unghie delle mani e dei piedi e ci ho messo veramente molto a scegliere quale camicia fargli indossare.
Alla fine ho optato per la sua preferita.
Quella azzurra con i bottoni bianchi e le righe.
Gliel'avevo regalata io.

Ho paura.
Ho una paura fottuta. Ora che di questa storia ne sappiamo di più sono schifosamente terrorizzato. Ma cosa cazzo dovrei fare? Isaac non capisce... Vuole fare l'eroe della città, vuole che la risolviamo noi 'sta cosa, come se fossimo tanti Jack Mezza-Preghiera e sapessimo anche solo da che parte girarci per cominciare!
Ma ho io la soluzione... La sola idea mi disgusta... Forse dovrei... Non posso aspettare che parlino con Barbile?... Dovrei tornare là... Raccontare tutto a Sally... Non lo faccio perchè ho paura! Lo faccio per tutti quei poveracci che continuano a trovare per le strade, con il cervello in pappa e la bava alla bocca... Come Lublamai... In fondo sono del Governo, cazzo! Se non sanno cosa fare loro dovremmo riuscirci noi?? Magari sanno anche come aiutare le vittime, quel dannatissimo bruco è uscito dai loro laboratori, no? Voglio solo aiutare la gente... per questo lo faccio... Per questo vado nella parte nord di Crogiolo di Saliva, superando Saliva Bazar Station... Ho deciso, ci vado... La periferia più squallida della città delle puttane... Stanza 17... la mia vergogna... Farò la spia, tradirò Isaac che ha fiducia in me... Ma non lo faccio perchè ho paura... Lo faccio per aiutare la gente! Io lo faccio per aiutare Lublamai! In fondo...
Lublamai è il mio migliore amico.

[Lublamai]

Oh cazzo... Oh cazzo! Questa è la volta che sono fottuto... Perchè diamine non riesco a gridare?! Merda divina! Quella è di sicuro la schifezza di Isaac... E si avvicina... Ed è proprio alle mie spalle... Jabber...
Perchè guardare la Morte attraverso i riflessi di uno specchio...?
Vorrei avere le ali come Teafortwo e volare via...
La fisserò negli occhi.
Fanculo...

Mi volto a guardare.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** II - Magesta ***


[ II - Magesta ]


[Derkhan]

E' una semplice sconosciuta.
L'ho vista una sola volta in tutta la mia vita e prima di incontrarla credevo che l'avrei odiata. Che in qualche modo sarei riuscita ad incolparla della morte di Ben.
Eppure le sue urla continuano a risuonare cupe nella mia mente. Continuo a rivederla, come se ancora fossi davanti a quello specchio, con un braccio dietro la schiena a puntare scomodamente la pistola.
La pistola che non è riuscita a salvarla.

In fondo, però, perchè avrei dovuto ritenerla responsabile della sua morte? Di Ben intendo... Non è come con l'amico di Isaac, non è stato il bruco del governo ad ucciderlo... è stato il governo... Ma forse lei è la prima persona reale che mi sia ritrovata davanti. La prima persona in carne ed ossa da poter fissare dritta negli occhi, seduta nell'appartamento in cui si rifugiava terrorizzata... Coinvolta e così vicina da poterla toccare... non nomi pensati dalla mente di Ben e pronunciati dalle labbra di Umma Balsum... Una persona vera con la quale sarebbe stato tanto facile prendersela, ma mi è bastato guardarla per capire che non avrei mai potuto odiarla...
Perchè lei sapeva che sarebbe venuta.
Che avrebbe seguito la sua scia e l'avrebbe trovata, lei che era così miseramente indifesa...
E si sarebbe cibata.
Lei sapeva...

E' stato orribile.
Anche con una pistola in mano, anche sapendo che non era qui per noi, anche guardando tutto attraverso uno specchio... è stato orribile.
Non avevamo mai immaginato che potesse essere così, che a Lublamai fosse successo quello, che decine di persone, tanti xeniani quanti umani, fossero morti proprio in quel modo, avessero perso la loro anima per le strade di New Crobuzon proprio in quel modo...
E la cosa che non potrò mai dimenticare è la faccia di Isaac mentre guardava quella lingua e la voce di lui al Bambino morente che mi chiede:
"Chi è che devi trovare?"

Magesta Barbile.
Dovevo trovare Magesta Barbile che ci ha aperto in Wardock Street con un fucile alla mano, facendone scattare il cane sulla mano di Mister X.
Magesta Barbile che sapeva di Vermishank ma non di Benjamin e sedeva raggomitolata sul divano, stringendo tra le mani una tazza di tè non più caldo ormai da tempo...
E l'ho trovata Magesta Barbile.
La sconosciuta che prima balbettava e poi si è messa ad urlare, a implorare aiuto mentre noi scappavamo, scavalcando il cadavere di Mister X sulla soglia...
Chi è che devi trovare...?
Una semplice sconosciuta.

[Magesta]

No... No ti prego! Non voglio morire... Non ora che anche loro mi hanno trovata, che forse insieme possiamo scoprire un modo per... uccidervi.
E mi domando come sia stato per gli altri, per coloro che di voi non sapevano nulla... E' meglio così? Morire ignari? Morire non come me, che so tutto? Cosa mi aspetta... cosa siete... il perchè...
Ormai non resta nient'altro da fare... Anche se sto urlando, anche se sto ancora combattendo...

Mi volto a guardare.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** III - Lin ***


[ III - Lin ]


[Isaac]

E' la donna che amo.
E lo è nonostante tutto ciò che il nostro rapporto ha sempre comportato... per entrambi, anche se egoisticamente ho sempre pensato che i disagi maggiori li creasse a me, ben sapendo che in realtà non era affatto vero. È la donna che amo perchè è intelligente, perchè è un'artista meravigliosa, perchè a suo modo sa essere bella. Anche qui lo è, qui in questo squallido buco in cui ci nascondiamo, io, lei, Derkhan e Yagharek.
Yagharek che l'ha salvata.
Yagharek che forse non avrebbe dovuto ed è solo disgusto che provo, quando questo pensiero mi torna in mente, infido, ormai più spesso di quanto sia disposto ad ammettere. Allora, quando non sono più sicuro di quello che provo, quando non sono più sicuro di ciò che vorrei, mi siedo sul pavimento e la guardo.
E riesco ancora a pensare che in qualche egoistica e perversa maniera sono felice.
A ringraziare Yag.

Prima Lublamai e Benjamin Flex.
Il tradimento di David.
Poi Barbile e Vermishank.
Shadrach e Tansell.
Lemuel.
L'addio di Pengefinchess.
Andrej.
Però Lin è viva.
Come David e Penge, lei è viva.

Yagharek e Derkhan sono ancora fuori, lei vorrebbe andarsene definitivamente, lo so. Ha paura, come tutti. Che Rudgutter ci trovi. Che il Consiglio dei Congegni ci trovi. Che Motley ci trovi, ma non posso andarmene senza prima aver fatto ciò che ho promesso a Yag, e di certo non posso lasciare New Crobuzon con Lin in... queste condizioni.
Continuo a pensare che si riprenderà, le serve soltanto del tempo. Lo penso mentre segna con le mani frasi formate da parole che l'una accanto all'altra non hanno alcun senso, mentre saltella per la stanza come una bambina piccola e ciò che crea con la pasta e le bacchecolore che Derkhan è andata a comprarle non è più arte... non è più niente, e lo urlo in faccia a Derkhan, le dico che si riprenderà, ma lei non mi crede, ma io non mi credo e non voglio nemmeno pensare a David, a come anche lui gridava che Lub sarebbe tornato in sé... a quando io guardavo lui con aria sconsolata come fa Derkhan con me...
Tempo, le serve solamente del fottutissimo tempo, saliva divina!, quella bestia del cazzo le ha succhiato via mezzo cervello o no? Con calma recupererà, risolveremo ogni cosa...
Ma noi non abbiamo tempo...

Quando quel giorno è venuta al laboratorio ho avuto paura come non mai, e me ne sono vergognato.
Ho guardato nervosamente i volti di David e Lublamai pregando che lei non fosse venuta, facendo ancora finta di ignorare che loro in realtà sapevano, e da tempo. Poi ho visto i suoi occhi, la sua espressione stanca e infelice e non l'ho mai amata come in quel momento.
Oggi darei qualunque cosa perchè mi venisse a cercare in quei luoghi dove la nostra storia darebbe scandalo, vorrei che al mio passaggio la gente si chinasse a sussurrare scopa blatte, passeggerei per la città abbracciandola, lo urlerei al mondo il mio amore per lei... qualunque cosa...
Anche se non dimenticherei mai la paura.
E la vergogna.

Ancora non riesce a mangiare da sola. Devo aiutarla.
Derkhan è frustrata quanto me, anche se cerca di non darlo a vedere. Yagharek invece trascorre più tempo possibile fuori, in giro, quando c'è siede in un angolo, imbarazzato perchè si sente un estraneo in mezzo al nostro dolore, perchè non ha mai conosciuto realmente Lin.
Ed io sto impazzendo, soffocando, chiamo Derkhan silenziosamente, muovendo la mano libera, le passo la mela con cui stavo imboccando Lin e mi alzo. Raccolgo le mie cose, i miei appunti, e mi siedo nell'angolo di Yagharek, a studiare per lui. Penso al motore di crisi. Penso che se lui fosse già tornato dai suoi vagabondaggi forse mi aiuterebbe parlargli di fottutissime stronzate scientifiche.

"Isaac..."
"Isaac..?"
"'Zaac!"
Alzo gli occhi dai miei fogli. Non l'avevo sentita.
"Lin si è addormentata"
"Yag?"
"Non è ancora tornato..."
Annuisco. Guardo fuori dalla finestra, è buio. Guardo il pavimento, la porta. Non guardo Lin, e nemmeno Derkhan.
"Dobbiamo andarcene di qui 'Zaac..."
"Pensi ancora ad Andrej?"
Mi accarezza la testa, va a distendersi anche lei.
Era un sì.

Lin segna.
Khepri... merda... pasta... mela... mela... donna... paura... corpo...
Le prendo delicatamente le mani.
La faccio smettere.

"Dobbiamo andarcene Isaac..."
Ormai lo ripete ogni giorno, con aria colpevole.
Oggi i rumori della città arrivano più attutiti, la strada è più silenziosa del solito.
Improvvisamente fa caldo. Un caldo insopportabile.
Derkhan mi mette qualcosa in mano.
Cibo.
Non mangio da due giorni. Sono troppo impegnato ad imboccare Lin...
"'Zaac..."
"E' Lin, Dee. E' la donna che amo."

[Lin]

... perchè non riesco a resistere alla tentazione, davvero non ci riesco... Cosa potrà mai essere in fondo? Ho voglia di vedere, ho voglia di sapere. Isaac è finalmente venuto a riprendermi e ho voglia di uscire di qui. E di guardare. Solo un' occhiata, poi ce ne andremo. Lui però continua a gridare...
"Vieni qui... E non voltarti a guardare!"
Allunga un braccio verso di me.
Ma io proprio non resisto...

Mi volto a guardare.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=42363