Sun Queen

di Lione94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 capitolo ***
Capitolo 9: *** 9 capitolo ***
Capitolo 10: *** 10 capitolo ***
Capitolo 11: *** 11 capitolo + capitolo Extra ***



Capitolo 1
*** 1 Capitolo ***



Sun Queen





1 capitolo




Alcuni anni dopo il diploma dell’Accademia Reale di Magia, nel regno dei Gioielli, al ballo in onore del principe Bright diventato re del regno…





Aaah, che bello! Dolciii!
Mi avvicinai saltellando all'enorme tavolo posto in un angolo della grande sala, dove c’erano delle appetitose torte ricoperte di cioccolato, crema o ripiene di marmellata di fragole, la cui sola vista mi faceva venire l’acquolina in bocca. Osservai per un attimo le persone vicine a me, indecisa se fare la solita figura da golosa, ma quando mi accorsi che nessuno mi stava guardando presi una fetta di torta alla fragola - la mia preferita - e ne ingoiai un boccone.
<< Fine! >>
Sobbalzai, colta in flagrante, alzai lo sguardo e vidi mia sorella Rein venire verso di me. Era bellissima nel suo vestito blu come colore del mare. Aveva i capelli raccolti in una lunga coda legati con un fermaglio splendente e riusciva a camminare aggraziatamente nonostante l'ampia gonna che frusciava sul pavimento. Era così cresciuta da quando avevamo preso il diploma, sembrava una vera principessa adesso.
<< Fine! Ma dov’eri? Ti ho cercata dappertutto. D'altronde avrei dovuto immaginare di trovarti qui >> lanciò un'occhiata divertita alla torta nella mia mano con i suoi brillanti occhi azzurri << Sono arrivati anche gli altri! >>
Siiii erano arrivati tutti!
Felice, salutai con una mano - quella libera - le coppie che ballavano al centro della sala. C’erano le undici principessine del regno di Tana Tana, Perla, Sophie, Lione con suo fratello Tio, che ricambiarono allegri il mio saluto, e tutti gli altri membri delle famiglie reali. Notai che vicino la torta al cioccolato, dall'altra parte del tavolo c’erano anche gli adolescenti Milky e Narlo, il fratellino di Mirlo e stavano facendo piazza pulita di ogni dolce.
Oooh noooo! La torta al cioccolato!
Un momento! Mi guardai attorno cercando di non arrossire al solo pensiero, se c’era Milky voleva dire che doveva esserci anche lui
Lo cercai tra la folla, ma l’unico principe che vidi era Bright, che stava appunto venendo verso di noi, avvolto in un regale mantello rosso.
<< Principessa Rein, principessa Fine >> ci salutò con un sorriso, poi offrì la sua mano a Rein. << Mi concedi questo ballo, Rein? >>
Mi sorella s'illuminò, accettò l’invito e lo seguì al centro della sala con gli occhi che ormai erano diventati a forma di cuore. Sospirai, guardandoli incantata mentre volteggiavano con grazia sotto gli occhi di tutti. Ormai stavano insieme, Rein si era dichiarata e così aveva scoperto che anche lui l’amava. Lei al contrario di me era stata coraggiosa a parlare con Bright dei suoi sentimenti… una cosa che io non avrei mai fatto.
Uffa! Era tutta colpa della mia timidezza!
All’improvviso vidi qualcosa in giardino che attirò la mia attenzione, uscii dalla sala di corsa e quando arrivai all’aria aperta una figura familiare si parò davanti a me. La torta di fragole che mi ero scordata di avere in mano si spiaccicò addosso a lui.
<< Scusaaaa! >> eclamai e arrossii di colpo quando capii chi avevo colpito << Shade! Che cosa ci fai qui fuori? >>
Osservai il suo elegante vestito nero (con una macchia rossa di torta sul davanti) e i suoi ribelli capelli blu che gli coprivano la fronte. Stavo per svenire... mi ero scordata di respirare! Lo osservai mentre cercava di rimediare al mio disastro con un sorriso che gli increspava le labbra sottili, per un attimo rimasi incantata ad osservare il suo sguardo profondo e quando mi accorsi che mi stava guardando mi ripresi.
<< E’ successo qualcosa? >> gli domandai con un profondo respiro, cercando di calmare il cuore impazzito.
<< Credo di sì >> disse e il suo volto si rabbuiò. Si voltò a indicare un bagliore argenteo che proveniva da un punto lontano del giardino. << Non avevo mai visto quella luce, e se fosse… >>
Non lo lasciai finire, lo presi per un braccio e lo trascinai con me: << Andiamo >>.



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Capitolo 2
*** 2 capitolo ***



2 capitolo






Correvo verso il bagliore.
Ero rossa e sentivo il cuore battere così veloce che non riuscivo a capire quanti battiti facesse… sapevo che non era solo colpa della corsa ma perché lui aveva preso la mia mano nella sua, calda e morbida. Quasi mi dimenticai perché mi trovavo lì, l’importate era stare con Shade, mano nella mano.

L'incanto si ruppe quando il principe della Luna si fermò di colpo e andai a sbattere contro di lui.
Di nuovo. Pensai irritata. Di questo passo avrebbe creduto che ero una totale frana.

<< Oooh! >>
Quasi scoppiai a ridere per il sollievo quando vidi che la luce argentata che avevamo visto non era altro che quella della luna che si rifletteva nella fontana del giardino. Era uno spettacolo bellissimo.
<< Shade, mi hai fatto preoccupare per questo… >>
Mi voltai verso di lui e ammutolii quando notai che il suo sguardo profondo dal colore blu scuro come quella notte mi osservava con intensità. Mi resi conto che lui non era per niente stupito o preoccupato che si fosse sbagliato sulla luce e che ora eravamo soli, lontani da tutti.
Solo noi due.

<< Fine… >> il suo sguardo si posò sulla mia mano stretta nella sua << Ricordi quando mi hai detto che avresti voluto essere come Rein, invece che te stessa… >>
L’unica cosa intelligente che riuscii a dire fu: << Oh >>.
Non capivo perché mi stesse parlando di quella volta, ma ricordavo benissimo le parole che avevo pronunciato. Mi erano sfuggite di bocca tanto tempo fa quando lui era rimasto a guardare ancora una volta Rein, quando invece volevo che guardasse me.

<< Non devi farlo >> continuò Shade facendo un passo avanti verso di me.
<< Cosa? >> lo guardai confusa e anche un po’ sbalordita.
<< Non devi assomigliare a lei. Tu devi essere te stessa. Fine e basta >> si avvicinò ancora, così tanto che riuscivo a sentire il suo caldo respiro sul mio viso in fiamme. Sentii una scossa lungo la schiena.
Chiusi gli occhi:
Sto per baciare Shade! Lo sto baciando, lo sto baciando…
Ops, basta Fine!
Fermai la mia immaginazione troppo fantasiosa e riaprii gli occhi. Shade mi stava osservando, con un sorriso che gli illuminava il volto. Era bellissimo, molto più bello dello spettacolo che i raggi lunari creavano rispecchiandosi nella fontana del giardino; più bello di quando la mamma faceva la sua buonissima torta… scossi la testa. Dovevo essermi ammattita. Niente fino adesso mi era sembrato più bello della torta al cioccolato… mentre adesso c’era Shade, con i suoi occhi e il suo splendido sorriso.

Mi sporsi verso di lui. In quel momento non m’importava sapere quali fossero i suoi sentimenti per me, ma volevo solo sapere come sarebbe stato sentire le sue labbra sulle mie.
<< Fine! Eccoti! >> esclamò la voce di mia sorella.
Mi separai di colpo da Shade, lasciando la sua mano e cercando di allontanarmi il più possibile da lui e mi voltai verso Rein, che alla vista di Shade aveva spalancato la bocca emettendo uno sciocco: << Ah! >>.
<< Chiudi la bocca, Rein, o ti entreranno le mosche! >> le mormorai imbarazzata e un po' scocciata.
Sentii Shade ridacchiare e desiderai sparire. Peccato non avessi più con me il potere di Prominence!
Rein si riprese e sorrise maliziosa, facendomi un occhiolino. << Scusate l’interruzione ma Bright deve fare un annuncio e per questo era venuta a cercarvi: mancate solo voi >> il suo sorriso si tramutò in una risata divertita quando il suo sguardo di posò sul petto di Shade. << Shade! Ma perché hai una macchia di torta sul vestito? >>
<< Un regalo di Fine >> rispose rilassato il principe.
Arrossii ancora di più, così tanto il rosso fragola della macchia impallidiva di fronte a me, e seguii Rein e Shade attraverso il giardino, nella sala dove ci stavano aspettando tutti.


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Capitolo 3
*** 3 capitolo ***



3 capitolo







Entrammo nel salone.
Per mia grande sfortuna inciampai nello stipite della grande portafinestra che dava sul giardino e feci il mio ingresso trionfale con un’imbarazzante caduta. Già, proprio tipico di me e della mia solita goffaggine. Uff!
<< Ahi! >> gemetti dopo aver sbattuto a terra con un tonfo.
Tutti si voltarono verso di me.
<< Fine, sei sempre la solita >> esclamò Rein divertita, alzando gli occhi al cielo << Sei proprio un caso disperato! >>.
Una risata così fragorosa scoppiò nella sala tanto che ne fui contagiata anch’io e continuai a ridere mentre mi rialzavo aiutata dalla mia gemella per evitare di rovinarmi la lunga gonna del vestito che indossavo. Anche Shade, silenziosamente, mi aveva offerto la sua mano, ma per evitare l’ennesima figuraccia con lui (tipo strappargli il vestito o peggio ancora rompergli il braccio) avevo accettato quella di Rein.
Milky corse veloce verso di noi e mi domandò: << Fine stai bene? >> per fortuna da molto tempo aveva smesso di parlare la lingua dei bebè con i suoi strani balbettii. Almeno così riuscivo a capirla subito.
<< Sì, grazie Milky >>.
<< Fratellone! >> esclamò orripilata guardando la macchia rossa. Si avvicinò preoccupata, ma poi si bloccò confusa sentendo il forte profumo di fragole. Con un piccolo dito prese incerta un po’ di crema dal petto del fratello e la portò in bocca. << Mmm… ma sono davvero fragole! Credevo che Fine ti avesse pugnalato invece ti ha solo spalmato una torta alla fragola sul vestito >>.
<< Milky! >> esclamai ridacchiando. << Mi credi davvero capace di pugnalare tuo fratello? >>
<< Oh si >> annuì lei facendomi l’occhiolino. Mi ricordai quanto le volessi bene e la strinsi stretta a me.
<< Fine così mi soffochi! >>.
Shade scoppiò a ridere (ooh che bella risata che aveva) ma si fermò perché Bright si stava schiarendo la voce per parlare, al centro della sala. Notai che mia sorella si trovava vicino a lui.
Perché era accanto a lui? E perché lo guardava con quello strano sguardo?
<< Amici di tutti i regni >> iniziò Bright, lanciando un’occhiataccia ad Altezza che continuava a civettare con Auler, il fratello di Sophie, perdutamente innamorato di lei da sempre. La sorella si zittì subito, arrossendo. Ridacchiai ancora e questa volta toccò a me essere zittita, però da Mirlo: << Fine, shhh! >>.
Bright sorrise e continuò: << Vi ho interrotto per darvi un importante annuncio: il fidanzamento tra me e la principessa Rein del regno del Sole >>.
Tutti iniziarono ad applaudire quando mia sorella e Bright si abbracciarono dolcemente.
<< Ah >>.
Shade mi lanciò un’occhiata di sottecchi, probabilmente si stava chiedendo perché non applaudissi con foga alla notizia del fidanzamento di Rein e non saltellassi di gioia per lei come stava facendo, senza contegno, Milky vicino a noi.
La verità è che oltre a essere felicissima, mi sentivo anche un po’ triste. Quando Rein si sarebbe sposata con Bright sarebbe venuta a vivere qui, nel regno dei Gioielli e io l’avrei vista pochissimo. Insomma, quasi mai. E lei non avrebbe avuto il tempo di pensare a me tra il suo principe e il suo nuovo regno. Già riuscivo a sentire la sua mancanza di quando non sarebbe più restata nel regno del Sole.
Rein mi osservò attraverso la folla e intuendo il mio stato d'animo - noi gemelle avevamo un legame speciale -, corse da me e mi abbracciò forte. Quando ci dividemmo tentai di sorriderle ma il massimo che riuscii a fare fu una smorfia. Con orrore mi accorsi che una lacrima solitaria mi rigava le guance, un misto tra felicità e tristezza.
<< Oh Fine… >> esclamò Rein abbracciandomi ancora e scoppiando a piangere anche lei. << Lo sai che ti voglio bene? >>
<< Sì >> singhiozzai tirando su col naso.
Ci separammo e notai che Bright si era avvicinato a noi e aveva abbracciato Rein da dietro.
<< Oh, Bright. Sono così felice per voi >> dissi sincera e poi mi rivolsi a mia sorella: << Ma mamma e papà? >>
<< Già sapevano >> rispose Rein con un sorriso complice.
Avevano già organizzato tutto da tempo, allora. Perché io ero sempre l’unica che veniva a sapere le cose l’ultimo momento? Boh…
Questa volta riuscii a fare a Rein un vero sorriso, a trentadue denti.
Shade dopo essersi congratulato con Bright, mi offrì un fazzoletto con cui mi asciugai le ultime lacrime e quando cercai di ridarglielo lui insisté perché lo tenessi.
<< Grazie >> gli mormorai e il cuore quasi si fermò quando mi sorrise di nuovo.
Rein si sciolse dall’abbraccio del suo principe e si preparò a ricevere le congratulazioni da tutti gli altri invitati del ballo. L’unica che sembrava un po’ contrariata era Altezza, che avrebbe dovuto avere come cognata Rein (che continuava a ritenere pasticciona, però meno di me. Ah. Ah) e avrebbe dovuto dividere il suo adorato fratellone con lei.
Quando anche l’ultimo invitato ovvero Tio, dopo avermi pestato il vestito già ridotto un po' male per la caduta, fece gli auguri ai due futuri sposi, Rein salutò Bright con un bacio e mi prese per mano.
<< Vieni Fine, è ora di andare >>.


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Capitolo 4
*** 4 capitolo ***



4 capitolo





Tamburellai con le dita sul tavolo e mangiucchiai un biscotto. I due rumori sembrarono rimbombare nella stanza. Era da più di una settimana che il castello mi sembrava silenzioso, forse perché Rein era dovuta andare nel regno dei gioielli per i preparativi del suo matrimonio con Bright.
Continuai a leggere la stessa riga del libro che avevo in mano senza riuscire a capire cosa ci fosse scritto, continuando a masticare lentamente il biscotto al cioccolato.
Su avanti Fine, concentrati!

“…L’aurora presente nel cielo influenza la vista delle stelle cadenti e se permane troppo nel Regno della Luna, è considerato di cattivo auspicio dalla…”

Quasi mi strozzai con il biscotto quando rilessi quelle parole: Il regno della Luna. Inghiottii il boccone e pensai subito a Shade e a quella sera, quando stavamo per baciarci… sentii un brivido correre lungo la schiena e le guancie arrossire… ma forse era quello che credevo io. E se a lui continuava a piacere Rein? Oh che confusione!
Basta!
Chiusi il libro quando mi ritrovai a fantasticare nuovamente su me e Shade. Decisi di uscire dalla stanza e di distrarmi un po’, altrimenti avrei rischiato di impazzire con tutti quei pensieri che mi affollavano la mente. Presi uno degli ascensori d’orati del palazzo e arrivai in giardino. Mi sdraiai sulla morbida erba verde ancora bagnata dalla rugiada del mattino.
Era una bellissima giornata. Il clima era tiepido e la benedizione del sole risplendeva nel cielo senza una nuvola. Sentivo la brezza del vento accarezzarmi il volto… e mentre stavo per addormentarmi vidi la luna comparire nel cielo. Un momento!
Ma era ancora presto perché scendesse la notte!

Mi alzai in piedi di scatto e sbalordita vidi la mongolfiera a forma di luna posarsi nella parte del giardino dove ricevevamo le mongolfiere provenienti dagli altri regni. Corsi a vedere chi fosse arrivato anche se dalla forma del pallone intuii chi fosse appena venuto a trovarmi.
Arrivai appena in tempo per veder comparire Milky, Lione, Tio e Shade. Alla sua vista mi rimproverai di non essermi messa un vestito invece dei soliti pantaloni poco eleganti che portavo di solito.    
<< Ragazzi >> mi piegai sulle ginocchia e ansimai per la corsa veloce. Avevo ancora il fiatone. << Che cosa... che cosa ci fate qui? >>
<< Sapevamo che ti sentivi sola… >> rispose Lione con la sua solita voce dolce.
<< E così siamo venuti a trovarti >> terminò Tio davvero contento di vedermi.
<< Ciao Fine! >> mi salutò Milky allegra.
Shade mi salutò con un piccolo cenno di capo senza dire una parola e senza alzare lo sguardo per guardarmi. Mi rattristai: forse lui non aveva ripensato a quella sera come avevo fatto io.
Il giorno passò in fretta tra chiacchiere e giochi. Ogni volta mi ritrovavo a osservare Shade e a chiedermi a cosa stesse pensando. Passava tutto il tempo a parlare con Tio, che lo ascoltava ammirato, d’altronde Shade era sempre stato il suo eroe.
Io e Milky stavamo giocando a cavaluccio (anche se ormai, per me si riduceva a una tortura da quando Milky era cresciuta per questo gioco però non sapevo perché avesse insistito per farlo) quando sentii dei passi, ma la voce del principe della Luna li coprì.
<< Non sarai un po’ troppo grande per questo gioco? >> domandò Shade alla sua sorellina.
Milky scosse la testa, sorridendo.
Aguzzai l’orecchio quando quei passi si avvicinarono a noi e riconobbi le voci dei miei genitori. Quella della mamma sembrava ansiosa e preoccupata.
<< E’ la verità, Toulouse? >> stava domandando con voce agitata.
<< Temo di sì, Elza >> rispose mio padre.
M’immobilizzai quando udii che anche la sua voce era molto agitata. Che cosa stava succedendo? Intanto anche gli altri si erano zittiti per ascoltare.
<< Quando Rein sposerà Bright >> continuò papà << nostra figlia diventerà regina del regno dei Gioielli e quindi qui nel regno solare rimarrà Fine >> ci fu una breve pausa con un sospiro << purtroppo la legge sulle principesse gemelle impone che quando una delle due sorelle diventa regine anche l’altra deve diventarlo >>.
Stavano dicendo che io sarei dovuta diventare regina?
<< Ma non si può trovare un altro modo? >> domandò la mamma, quasi supplicandolo.
<< No. Fine deve affrontare la prova della principessa Grace >>.
<< Potremmo aspettare che Fine abbia l’età giusta per… >>
<< Non possiamo farlo e tu lo sai Elza >> ribatté mio padre duro << La legge dice che fine deve affrontare la prova altrimenti il regno rimarrà senza una regina >>.
<< Ma è pericoloso! >> ansimò agitatissima la voce di mia madre. << Molto tempo fa la principessa Alinor morì in quella prova! >>
Un ricordo scattò nella mia mente e prese forma tra i miei pensieri. Avevo già sentito parlare della prova della principessa Grace… era quella che molto tempo fa, prima della mia nascita, la principessa gemella Alinor, dopo l’incoronazione di sua sorella, aveva dovuto affrontare per riuscire a diventare regina del regno del Sole, ma non c’era riuscita e suo fratello minore aveva dovuto prendere la corona al suo posto perché il regno non rimanesse senza un sovrano.
La storia si stava ripetendo e adesso era il mio turno… e se io avrei fatto lo stesso errore di Alinor, nessun’altro avrebbe potuto prendere il mio posto…
Mi alzai di scatto, facendo cadere Milky a terra, e per la prima volta durante il giorno incontrai gli occhi di Shade e nel suo profondo sguardo vidi rispecchiato il mio volto con un’espressione terrorizzata. Il cuore mi batteva forte, così tanto che riuscivo a sentirlo anche in gola. La pressione nelle orecchie aumentò, stordendomi, e sentii le ginocchia cedere. Tutto intorno a me si fece buio.
<< Fine! >>


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Capitolo 5
*** 5 capitolo ***



5 capitolo





Camminavo incerta in un bosco dagli alberi con le chiome così grandi che mi impedivano di vedere il cielo. Tutto era così oscuro e silenzioso. Non c’era nemmeno un refolo di vento, anche se gli alberi e i cespugli rinsecchiti ondeggiavano minacciosi, creando lunghe ombre sul sentiero quasi inesistente. L’unico rumore che riuscivo a sentire era quello dei miei passi veloci.
Quel posto era così triste.
Avevo paura e mi sentivo così sola.

Un fruscio dietro di me mi fece voltare e mi ritrovai davanti al mostro. Era orribile. I suoi grandi occhi rossi e inquietanti mi guardarono e la sua bocca si aprì in un ghignò minaccioso che mostrò tutti i suoi aguzzi denti affilati. Cercai di urlare, ma nessun suono uscì dalle mie labbra: ero pietrificata dalla paura.
Eppure sapevo che dovevo fuggire.

All’improvviso una luce comparve lontana e si avvicinò sempre di più lungo il sentiero, facendo nascondere il mostro che prima avevo davanti, dietro il tronco di un albero enorme.
Quando la luce si fermò davanti a me scorsi i tratti di una figura femminile affiancata da un piccolo esserino.
<< Principessa Grace! Poomo! >>
La principessa Grace… era lei la luce! Era lei che risplendeva come la benedizione del Sole. E come i raggi del sole che riscaldano la terra, lei aveva illuminato il bosco in cui ci trovavamo facendo diventare un luogo incantato. Riuscivo anche a sentire il canto degli uccellini che annunciava l’alba.
<< So che sei molto spaventata, Fine >> disse la principessa Grace con voce dolce ma allo stesso tempo sicura. << Ma tu puoi ce la puoi fare >>.
<< Giusto Pumo! >> annuì Poomo.
La voce di Lione echeggiò intorno a noi: << Al massimo delle mie possibilità! >> era una delle sue tipiche frasi quando si trovava in difficoltà.
<< Devi avere fiducia in te stessa, io credo in te >> disse Grace posandomi una mano sulla spalla.
<< Grazie, principessa Grace >> risposi in un sussurrò e l’abbracciai. Mi accarezzò dolcemente i capelli.
<< Ricordatelo Fine >> mi resi conto che la sua luce stava diventato fioca, come quella del Sole prima di cedere il posto alla notte. << Credi in te stessa >>.
<< Aspetta! Non andare via! >>
La luce si spense del tutto e la principessa Grace sparì insieme a Poomo. Il bosco ritornò oscuro e minaccioso, il mostro tornò e aveva ricominciato ad avvicinarsi.
Avevo bisogno di aiuto. Avevo bisogno di Lui.
<< Shade! Shade! >> gridai chiamandolo e il principe della Luna comparve poco lontano da me, voltato di spalle.
Portava il suo vecchio vestito nero con il cappello che indossava la prima volta che l’avevo conosciuto, quando si faceva chiamare Eclipse per non rivelare la sua vera identità. Lo chiamai ancora ma non riusciva a sentirmi.
Inizia a piangere disperata mentre il mostro si avvicinava…
<< Shade! Shade! >>


<< Fine! Calmati, qui sei al sicuro >>.
L’incubo finì e aprii gli occhi di scatto.


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Capitolo 6
*** 6 capitolo ***



6 capitolo





Sbattei le palpebre più volte finché non misi a fuoco il volto di Shade che mi guardava preoccupato. Mi resi conto di trovarmi sul letto della mia stanza e dalla finestra proveniva una gran luce, doveva essere giorno inoltrato. Eppure…
Tutti i ricordi iniziarono a tornarmi in mente, quello che avevo sentito dai miei genitori e poi… ero svenuta dal terrore.
Che gesto poco coraggioso! Pensai vergognandomi di essere così fifona.
<< Fine? >> mi chiamò Shade. Mi teneva ferma nel letto con una mano poggiata sul mio braccio e l’altra si posò sulla mia guancia e asciugò le lacrime che la rigavano. << Come ti senti? >>
<< Shade che cos’è successo? >> dissi guardandolo confusa.
<< Quando sei svenuta hai iniziato ad agitarti, urlare e piangere. I tuoi genitori erano molto preoccupati e anch’io >> sospirò e notai che aveva delle occhiaie violacee sotto gli occhi. << Sono rimasto con te tutta la notte perché continuavi a chiamarmi e ogni volta credevo che ti fossi svegliata… >>
<< Non avresti dovuto farlo, Shade >> sussurrai arrossendo per la sua vicinanza e per la sua mano che continuava ad accarezzarmi il volto. << Non… >>
Accadde tutto così all’improvviso. Mi ritrovai stretta tra le sue braccia, il mio viso sul suo petto e il mio corpo stretto tra le sue braccia. Mi dimenticai di tutto: della paura, della stanchezza, di dove mi trovavo… eravamo solo noi due.
Il mio cuore batteva forte, il respiro era accelerato, dei brividi mi correvano lungo la schiena e non c’erano più dubbi e confusione… lo amavo, lo amavo moltissimo.
<< Non dirmi così >> mormorò Shade, accarezzandomi i capelli. << L’ho fatto per te e perché... Fine, io ti amo >>. Si mosse e incontrai il suo sguardo deciso quando pronuncio le ultime tre parole che mi fecero sentire come in paradiso.
<< Oh, Shade… io… >>
Mi bloccai quando Shade si piegò in avanti avvicinando il suo viso al mio. Avvertii il suo caldo respiro e il suo dolce profumo, che mi fece girare la testa e mancare il respiro che fino a un momento fa andava veloce. Il mio principe poggiò le sue labbra sulle mie, schiudendole con dolcezza.
Shade mi stava baciando!
Il principe della Luna mi avvicinò di più al suo corpo poggiando le sue mani sulla mia schiena e io passai le mani tra i suoi ribelli capelli blu. Da tanto tempo avevo sperato di arrivare a questo momento ma, nei miei sogni, niente era così bello e così intenso come nella realtà.
Quando ci separammo Shade sussurrò il mio nome sorridendo. Mi portai una mano sulle labbra che ormai erano diventate sue e guardai incantata il suo splendido sorriso che illuminava il suo volto felice.
<< Shade, anch’io… >>
La porta si spalancò all’improvviso. Mi voltai per vedere entrare mia sorella Rein (seguita da un ansioso Bright) che corse verso di me e dopo aver spinto via Shade, mi abbracciò con forza.
<< Oh Fine! >> esclamò con le lacrime agli occhi stringendomi fino a farmi soffocare. << Oh Fine! E’ tutta colpa mia! >>.
Shane mi lanciò uno sguardo un po' deluso. Sospirai: Rein mi aveva impedito di dirgli le parole che lui stava aspettando da me, quelle che avrei voluto dirgli da molto tempo. Quelle con cui gli avrei spiegato tutto l’amore che provavo per lui.
<< Fine non avrei dovuto accettare di sposarmi > > singhiozzò Rein mentre mi liberavo dalla sua stretta soffocante. << Mamma e papà mi hanno raccontato tutto, è terribile! >> si asciugò le lacrime che erano uscite senza controllo e che rigavano il viso.
<< Annulleremo il matrimonio >> disse Bright prendendo per mano Rein. Tutti e due annuirono decisi ma vidi che la loro decisione li faceva soffrire. Era da tanto, troppo tempo che stavano aspettando quel momento che li avrebbe uniti per sempre.
<< No! >> urlai agitandomi << Non potete farlo! >>
<< E cos’altro possiamo fare? >> domandò incerta Rein con voce sottile.
<< Niente >> esclamai con forza ed era la verità.
Non potevano fare niente. Non avrei distrutto la loro felicità e poi quando nell’incubo era apparsa la principessa Grace per incoraggiarmi avevo capito che quello era il mio destino, dovevo affrontare la prova. Volevo affrontarla. Ero sicura che ce l’avrei fatta. Mi meravigliai di essere così decisa ma niente mi avrebbe fatto cambiare idea.
…Anche se una parte della mia testa mi sussurrava che quello che provavo non era sicurezza ma testardaggine: volevo provare a tutti che sarei potuta diventare una brava regina senza essere la principessa pasticciona e fifona che ero sempre stata. Scossi la testa come per scacciare via quel pensiero, ma sapevo che era una parte della verità.
Shade si avvicinò e intrecciò le sue mani con le mie. Incrociai i suoi occhi e il loro colore blu parve sciogliersi, diventare ancora più profondo del mare. E dentro quello sguardo così profondo c’erano molte emozioni che non tutte riuscivo a decifrare, tranne quella che illuminava il suo viso di una dolce espressione: l’amore che provava per me.
<< Sposami Fine >> disse con voce seria sotto lo sguardo stupito di tutti, compreso il mio << Se tu mi sposerai non dovrai affrontare la prova e io non rischierei di perderti >> terminò deciso e rimasi interdetta alle sue parole.
Mi amava davvero così tanto?
Rein mi lanciò uno sguardo mezzo confuso mezzo stupito ma poi s’illuminò: aveva capito cos’era successo tra me e Shade. Sorrise felice che quello che avevo sempre desiderato era accaduto. Com’era successo a lei con il suo principe o ormai re del regno dei Gioielli.
Bright scosse la testa facendo arruffare i suoi perfetti capelli dorati e affermò: << Shade, sai che non si può. La legge dice che prima devi diventare re per sposarti >>.
<< Al diavolo la legge! >> sbottò Shade irritato. Era la prima volta che lo vedevo agitato senza la sua solita calma che riusciva a mantenere anche nelle situazioni più difficili. << Fine rischia di morire e… >>
Sfilai una mano dalle sue e poggiai un dito sulle sue labbra interrompendo il suo sproloquio. << No Shade, se non rispetteremo noi la legge, che siamo i sovrani dei regni, chi altro lo farà? >>
<< Odio ammetterlo ma Fine ha ragione >> ammise Rein.
Shade sospirò e mi prese tra le sue braccia stringendomi come se non volesse lasciarmi mai più. Avvicinò nuovamente il suo viso al mio e mi baciò. E questa volta il bacio fu diverso, come quell’abbraccio sembrava più tormentato che passionale. Mi fece sentire l’ansia che stava provando. Ora che finalmente eravamo insieme mi sembrò assurdo che tra pochi giorni forse avrei potuto perderlo.
Ma fu solo un attimo, quando ci separammo mi sentii più decisa che mai ad affrontare la prova della principessa Grace.

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Capitolo 7
*** 7 capitolo ***



8 capitolo




POV Shade:



Mi fermai a osservare la luce del sole che filtrava dalla finestra e finiva sul freddo marmo del pavimento, riscaldandolo. Quella luce era come Fine: riscaldava il mio cuore.
Erano alcuni giorni che non la vedevo perché era troppo impegnata ad aiutare Rein e Bright per i preparativi del matrimonio che si sarebbe tenuto oggi. Non riuscivo a capire come riuscisse a essere così felice quando io ero così in ansia per lei: dopo il matrimonio avrebbe dovuto affrontare quella maledetta prova.
<< Fratellone! Che cosa stai facendo? >> esclamò Milky impaziente tirandomi per il soprabito. << Dobbiamo andare. Non vorrai perderti il matrimonio… >>
Un fruscio ci fece voltare e meravigliati guardammo Moon Maria, nostra madre, comparire nel corridoio e avvicinarsi a noi. La salutai chinando il capo e lei mi poggiò una sua piccola mano sulla guancia costringendomi a guardarla negli occhi.
<< Devo parlare con tuo fratello, Milky >> disse Moon Maria senza staccare lo sguardo dal mio volto << Puoi aspettarlo vicino alla mongolfiera? >>.
<< Ma mammaaa così faremo tardi >> si lamentò Milky ma corse ugualmente alla mongolfiera, guardandoci impaziente da lontano con i suoi grandi occhi rosa così simili a quelli di Moon Maria.
<< Che cosa succede madre? >> le chiesi.
<< Shade l’ho visto! >> iniziò contenta senza riuscire a contenersi. Da quando la benedizione del Sole era tornata grazie a Fine e a Rein, e l’aurora del deserto aveva ripreso la sua forma di sempre, le condizioni di mia madre erano migliorate e con la sua nuova energia e contentezza riusciva a travolgere tutti. Le sorrisi e lei ricambiò. << Ho visto nell'aurora quanto la ami, quanto ami Fine, e so per certo che anche lei ti ama tantissimo ma… >> il suo tono si fece serio << ma devi darle fiducia. Ho saputo della prova che deve affrontare e vedrai che sarà in grado. Devi darle fiducia >> ripeté con voce solenne, lo sguardo illuminato. Cosa aveva veramente visto nell’aurora per parlarmi in questo modo? << Non permettere che la tua paura vi divida >>.
<< Madre, io… >>
<< Shade! >> chiamò irritata Milky, distraendomi da quello che stavo per dire.
<< Adesso vai Shade >> mi salutò mia madre dandomi un leggero bacio sulla guancia. Poi mi spinse in giardino verso la mongolfiera dove entrammo io e Milky. Rimasi a guardare mia madre pensieroso mentre la mongolfiera saliva sempre più in alto nel cielo, finché non divenne troppo piccola per poi sparire.
Con grande disapprovazione di Milky, arrivammo in tempo solo per vedere la fine della cerimonia, quando Rein e Bright si stavano scambiando il loro primo bacio da marito e moglie e da re e regina del regno dei Gioielli. Bright, con Rein al suo fianco, sembrava l’uomo più felice di tutto il pianeta Wonder. La guardava con così tanto amore negli occhi che mi fece sorridere il pensiero che molto tempo prima avesse provato qualcosa per Fine invece che per Rein.
Gli applausi scoppiarono nell’enorme salone e due sposi sorrisero. Applaudii piano anch’io ma non riuscivo a concentrarmi. Non l’avevo ancora vista. La cercai con gli occhi e la scorsi: Fine dopo essersi congratulata con la sorella e averla abbracciata era andata in un angolo della sala e si stava asciugando le lacrime di commozione che le rigavano le guancie.
<< Guarda che Rein e Bright sono dall’altra parte >> mi disse dietro Milky, inseguendomi mentre mi dirigevo verso Fine. Sapevo che non era molto educato non fare le congratulazioni ai due nuovi sovrani ma tanto non se ne sarebbero neanche accorti, presi com’erano dagli altri invitati che ormai avevano formato una folla intorno a loro.
<< Fine >> mi avvicinai a lei e le asciugai le lacrime sulle sue guance con la mia mano.
<< Shade! >> esclamò Fine alzando lo sguardo per incontrare i miei occhi. << Ma dov’eri? >>
<< Sono arrivati con un leggero ritardo >> mi scusai dicendo una mezza bugia.
Milky, che si trovava ancora dietro di me, sbuffò irritata: << Un leggero ritardo? Ma se mi sono persa tutta la cerimonia! >> e dopo che le ebbi lanciato un’occhiataccia di rimprovero si dileguò alla ricerca di Narlo.
Le morbide labbra di Fine si aprirono e scoppiò a ridere. La sua risata mi fece sentire subito meglio. Mi era mancata.
<< Fine sei sicura di quello che stai per fare? >> le chiesi all’improvviso, mentre l’agitazione riprendeva forma nei miei pensieri.
Il suo sorriso si spense lasciando sul suo volto una seria espressione. << Shade, ti prego… >> sospirò << ne abbiamo già parlato >>
<< Lo so >> insistei preoccupato. Cercai una soluzione e un’idea si fece largo nella mia mente: << Io potrei venire con te >>. Sì, l’avrei protetta e non avrei permesso che non le accadesse niente. << Verrò con te >>.
Mia madre mi aveva detto di darle il mio incoraggiamento, la mia fiducia, ma la mia collaborazione le sarebbe stato molto più di aiuto.
Sul suo splendido volto l’espressione seria si tramutò in una spaventata e si ritrasse, allontanandosi di un passo da me. Mi osservò con gli occhi che indagavano sul mio volto come se pensasse che quello che avevo appena pronunciato era falso, ma poi capì che stavo dicendo la verità. Capì che l’avrei protetta anche a costo della mia stessa vita.
Mi nascose le sue emozioni e il suo sguardo divenne indecifrabile. << Non voglio >> sussurrò.
<< Cosa? >> le domandai confuso.
<< Non voglio che tu venga con me >> disse con forza.
Per un momento mi raggelai ma continuai a insistere. << Ma Fine la mia vita non conterebbe più nulla senza di te, ti proteggerò io >> presi le sue mani tra le mie. << Ti amo >>.  
<< Hai frainteso le mie parole >> disse con voce inespressiva evitando il mio sguardo. << Io non voglio che tu venga con me, mi saresti solo d’intralcio >> sfilò le mani dalle mie. << Io non ti amo >>.
Le sue parole mi colpirono come una fredda lama e mi mozzarono il fiato. Mi sembrava di sentire il cuore che sanguinava e la sua ferita che pulsava dolorosamente. La osservai correre via, lontano da me, e una lacrima solitaria mi scivolò lungo il volto per poi cadere a terra mentre le sue parole continuarono a riecheggiare nella mia mente: "Io non ti amo".



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Capitolo 8
*** 8 capitolo ***



8 capitolo





Stupido. Stupido. Stupido Shade!
Corsi lontano da lui per nascondergli le mie lacrime. Perché, perché aveva insistito così?
Continuai a correre finché non mi trovai sola. Mi piegai ansimante poggiando le mani sulle gambe tremanti. Quando tornai a respirare normalmente, mi asciugai il volto e con occhi appannati mi osservai intorno: mi trovavo nella cucina di Altezza. Sapevo che si sarebbe arrabbiata trovandomi lì (non condivideva la cucina del castello con nessuno a meno che non fosse sue fratello) ma al momento non me ne importava niente. Non volevo vedere nessuno ma purtroppo sentii la porta della stanza aprirsi.
Pensai che fosse lui.
<< Vai via Shade… >>

<< Fine, finalmente ti ho trovato! >> esclamò la voce di mia sorella con il fiatone.
Mi voltai stupita: che cosa ci faceva qui invece di essere al suo matrimonio?
Aveva il viso rosso per la corsa che spiccava sul bianco del suo bellissimo vestito da sposa con il lungo strascico dietro la gonna. Si sfilò i guanti bianchi e si sventolò il volto, accaldata, avvicinandosi a me.
<< Fine, che cos’è successo? >> mi domandò agitata. << Ero nel salone, vicino la porta per prendere un po’ d’aria mentre Bright ballava con sua sorella. Sai credo che non mi sopporti ma Sophie ha detto suo fratello che… >> s’interruppe di colpo, lanciandomi un’occhiata di scuse. Quando si trattava di pettegolezzi perdeva sempre il filo del discorso. << Insomma ero lì quando tu mi sei sfrecciata davanti piangendo e dopo un po’ ho visto Shade… >> inclinò il capo verso destra, confusa, e la sua pettinatura già rovinata dalla corsa si sciolse del tutto facendole ricadere i morbidi boccoli blu oltre le spalle. << Anzi no, credo di aver visto il fantasma di Shade. Era pallido e sul volto aveva un’espressione stravolta e gli occhi arrossati >>
Mentre l’ascoltavo le lacrime premevano per uscire e quando sentii di Shade non ce la feci più e scoppiai a piangere, inzuppandomi il vestito già bagnato dalle lacrime precedenti.
<< Oh Rein, sono stata orribile >> dissi con voce tremante. << Shade… lui non voleva che facessi la prova >> deglutii cercando di soffocare i singhiozzi che mi scuotevano dolorosamente il petto. << Sapevo che era preoccupato… ma poi mi ha detto che voleva venire con me e io mi sono spaventata. Lo amo, Rein, tantissimo e non voglio che gli succeda qualcosa per causa mia. Non me lo perdonerei mai. E quando ho capito che lui non avrebbe ceduto facilmente e che mi avrebbe protetto a costo della sua stessa vita gli ho detto cose che non volevo: ho detto che non lo amavo. Sono stata orribile! >> ripetei guardandola mestamente.
Rein mi strinse le mani e mi guardò seria negli occhi. << Fine capisco perché l’hai fatto. So come ti senti. L’hai fatto per proteggerlo, anch’io l’avrei fatto se fossi stata al tuo posto. Ma non preoccuparti vedrai che dopo che avrai superato la prova, Shade capirà e si sistemerà tutto >> m’incoraggiò, infondendomi la sua sicurezza. Poi mi prese le mani e iniziò a saltellare come una bambina. << Allora lo facciamo? >> sorrise dicendo il nostro vecchio detto che usavamo prima di usare il potere di Prominence.
La ricambiai con un sorriso acquoso. << Grazie Rein, ti voglio bene >>.
<< Allora, vogliamo tornare al mio matrimonio? >> mi chiese fingendosi scocciata e dandomi un buffetto sulla guancia.
La seguii. Sì, forse aveva ragione lei: tutto sarebbe tornato al suo posto.
Ma Shade… Shade mi avrebbe mai perdonato per averlo ferito? Pensai tristemente.




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Capitolo 9
*** 9 capitolo ***




9 capitolo





Indossai dei semplici pantaloncini e un top (non credevo che un elegante ma scomodo vestito sarebbe stato comodo per affrontare la prova), uscii dalla stanza e m’incamminai verso il salone. Lì, come mi aveva spiegato mio padre, si sarebbe aperto il varco per farmi entrare nella benedizione del Sole.
Rabbrividii. Dall’ultima volta che c’ero stata insieme a Rein la mia situazione non era cambiata di molto: mi trovavo sempre in pericolo di vita per il bene del regno Solare. Ma almeno quella volta era andato tutto bene… Per poco non mi scontrai contro il muro: non mi ero accorta di essere già arrivata.
Aprii la porta del salone e rimasi a bocca aperta dallo stupore quando vidi che c’erano tutti, tutti tranne uno. Erano venuti a incoraggiarmi e a darmi la loro fiducia.
Ricevetti un abbracciò da Lione, una pacca sulla schiena da Solo e da Auler, una carezza da Sophie, undici piccoli baci sulle guancie dalle principesse di Tana Tana, una smorfia da Altezza, un calcio negli stinchi da Tio... Ahio!
<< Fine >> mia sorella mi strinse forte << ti aspetterò >>.
<< Buona fortuna Fine >> disse Bright stringendomi la mano.
Per ultimi mi salutarono i miei genitori, mia madre con un bacio sulla fronte e papà con un sorriso tranquillizzante.
All’improvviso il varco si aprì al centro della stanza: era un’apertura nel pavimento, larga solo per una persona. Arrivata vicino l’apertura mi voltai sperando di incontrare quegli occhi ma gli unici che vidi erano quelli dal taglio così simile della sorella Milky. Sospirai voltandomi nuovamente, presi coraggio e chiudendo gli occhi saltai nel buio.
La caduta durò solo pochi secondi.
Atterrai con un leggero tonfo a terra e riaprii gli occhi confusa. Mi trovavo sola, in un campo frusciante dall’erba dorata e anche il cielo era dorato come la luce del sole appena sorto. Tutto risplendeva di luce stessa, del puro solo. Non riuscivo a vedere la fine del luogo in cui mi trovavo perché il prato continuava all’infinito confondendosi con l’orizzonte.

Con un fruscio una figura femminile si affiancò a me.
<< Benvenuta Fine >> disse la Principessa Grace con la sua solita voce dolce.

Mi girai a guardarla e vidi che era come l’avevo vista nel mio sogno.
<< Che cosa devo fare principessa Grace? >> le domandai.

Lei alzò un braccio indicandomi con un dito un punto vicino a noi. Ci fu un forte rumore, come un ruggito, e comparve un drago... un vero drago!
Lo osservai meravigliata e anche un po’ terrorizzata. Era circa il triplo più grande di me e le sue squame erano dorate come tutto quello che mi circondava. Sulla schiena aveva delle punte acuminate e due zanne affilate facevano capolino dalla sua bocca. Le ali erano chiude lungo il suo corpo ma intuii che se le avesse aperte sarebbero state grandissime. Notai che al collo portava una specie di collana con un ciondolo color rosso fuoco.
<< Il tuo compito è prendere il rubino che custodisce >> la principessa Grace scomparve lasciandomi nuovamente sola e la sua voce echeggiò per il parato infinito. << Buona fortuna! >>.    
Gli occhi del drago si posarono su di me curiosi quando si chinò alla mia altezza per guardarmi meglio.
<< Non sembri molto pericoloso >> gli dissi avvicinandomi piano e poggiando una mano sul suo enorme collo squamoso. Ma quando mi allungai per prendere il rubino, capii le mie intenzioni e ruggì furioso. << Ooh ritiro tutto quello che ho detto! >> urlai evitando una fiammata.
Scappai e il drago m’inseguì per il prato con la bocca spalancata e gli occhi dorati accesi dalla rabbia. Corsi più forte per riuscire a sfuggirgli ma quello con la lunga coda bloccò la mia fuga. Mi guardai intorno, disperata, poi indietreggiai, inciampai nella coda e caddi all’indietro. Il drago poggiò una zampa poderosa sul mio braccio destro e sentii un orribile scricchiolio: doveva essersi rotto. Non riuscii a contenere un urlo di dolore.
Per fortuna riuscii a girarmi e a dargli un calcio sulla zampa, che spostò infastidito, così riuscii ad alzarmi. Con orrore notai che il braccio era completamente maciullato e non riuscivo nemmeno a muoverlo senza sentire un dolore fortissimo.
Ci fu una confusione di povere e zanne.
Un artiglio mi graffiò il volto mentre tentavo nuovamente di afferrare il rubino e il labbro iniziò a sanguinare. Il terreno intorno a me era bruciato dalle fiammate del drago che riuscivo a evitare, anche se più di una volta, alcune mi colpirono di striscio lasciandomi le punte dei capelli fumanti.
Mi accorsi che il drago, essendo così grande, quando si muoveva sembrava facesse molta fatica a mantenere l’equilibrio. Un idea mi balenò nella mente e anche se per un momento mi sembrò banale tentai lo stesso. Corsi veloce intorno all’enorme creatura dorata tenendomi il braccio stretto al petto. Il drago mi seguii con la testa, poi con tutto il corpo e si aggrovigliò la sua stessa coda ai suoi piedi, perse l’equilibrio e cadde a terra con un portentoso tonfo che sembrò il rumore di un tuono e fece tremare la terra per alcuni secondi.
Lo osservai mentre mugolava guardandomi tristemente con i suoi grandi occhi dorati. Non potei non provare un po’ di compassione per quel drago anche aveva quasi rischiato di uccidermi. Dopotutto lui aveva cercato solo di svolgere il compito che gli era stato assegnato, proteggere quello che io volevo portargli via.
Mi avvicinai al suo collo e presi il rubino stringendolo nella mano sinistra, quella del braccio sano. Con mio grande stupore il drago scomparve e al suo posto comparve la principessa Grace che chinò il capo.
<< La prova è stata superata >> disse sorridendo fiera << chiudi gli occhi e potrai tornare nel tuo regno, regina Fine >>.
Feci come mi era stato detto, ignorando il costante e doloroso pulsare che mi causavano il braccio e il taglio che mi percorreva la guancia fino al labbro.
<< Apri gli occhi Fine >> disse la voce dolce di mia madre. << Ce l’hai fatta. Sei a casa! >>.
Aprii gli occhi e mi ritrovai circondata da una folla di volti che mi sorridevano e voci festose che mi confondevano.
<< Fine >> esclamò Rein fecendosi largo tra gli altri << … in giardino! >>.
Non capii tutto quello che mi aveva detto però mi voltai ugualmente verso il giardino e vidi una figura terribilmente familiare allontanarsi… Shade!  Dovevo andare da lui!
Ignorai le proteste di mia madre per le pessime condizioni in cui mi trovavo e mi precipitai in giardino appena in tempo per vederlo incamminarsi verso la zona delle mongolfiere.
<< Shade! >> chiamai ma ero troppo lontana.
Corsi verso di lui e incespicai nei miei stessi piedi. Accidenti alla mia goffaggine che ricompariva sempre nei momenti meno adatti! Il braccio già rotto su cui mi posai per non sbattere a terra esplose in un dolore lancinante che mi fece gemere. Il labbro continuava a sanguinarmi.
Lo cercai e lo vidi vicino la pietra del teletrasporto che usavamo per viaggiare veloce quando non c’era tempo per prendere la mongolfiera. No! Così sarebbe andato via senza vedermi…
<< Shade! >> urlai ancora mentre posava la sua mano sulla pietra verde e iniziava lentamente a svanire. I contorni del suo corpo si fecero tremuli, quasi si confondeva con quello che aveva attorno.
<< Shade ti amo! >> gridai con tutto il fiato che mi rimaneva nei polmoni. << Shade! >>
Finalmente si volto verso di me e incontrai il suo profondo sguardo blu prima che svanisse del tutto lasciandomi sola.
Respirai a fatica guardando il punto in cui era scomparso sperando con tutto il cuore che avesse sentito tutte le parole che gli avevo urlato.

Poi abbassai lo sguardo sulla mano sinistra ancora chiusa a pugno. La aprii e quando vidi il rubino riuscii a realizzare: ce l’avevo fatta!
Ero finalmente diventata la Regina del Sole.



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Capitolo 10
*** 10 capitolo ***




10 capitolo




Passarono alcuni giorni.
Il taglio sul volto guarì al contrario del braccio, così fui costretta a mettere un ingombrante e poco estetico, per non dire orribile, gesso.
Arrivò anche una lettera dal regno della Luna in cui annunciava un nuovo ballo in onore della principessina Milky a cui io, da brava e responsabile regina, avrei dovuto partecipare, anche se non era l’unico motivo per andarci...
E così eccomi qui a girovagare con un elegante vestito rosso intonato ai miei capelli nell’immenso salone del castello della regina Moon Maria, dopo aver mangiato (come al solito) un’enorme fetta di torta. Le piccole lucine a forma di mezza luna illuminavano la pista da ballo dove Bright e Tio stavano ballando la samba.
Mi avvicinai. Insomma Bright ancora si metteva a fare quelle cose? Mmm… però era ancora un bravo ballerino. Al contrario di Tio che sembrava l’avesse morso una tarantola. Ridacchiai.
<< Ehi Fine, secondo te chi è il migliore? >> mi domandò Tio mentre saltellava all’indietro come un gamberetto e travolgeva sua sorella Lione che lo stava guardando insieme a Rein.
<< Sei tu Tio… oooh >> fuggii prima che Bright potesse tirarmi appresso la sua corona.
L’eco delle risate di Lione e mia sorella Rein mi seguirono fino in giardino, dove mi diressi.
Guardai il cielo stellato illuminato dalla luna piena e la musica che proveniva da dentro creavano una dolce atmosfera rilassante. Era una serata bellissima come quella notte del ballo nel regno dei Gioielli.
All’improvviso sentii una stretta al polso (ovviamente quello del braccio sano), mi voltai e incontrai finalmente lo sguardo che speravo di vedere da quando ero arrivata.
<< Shade >> mormorai tuffandomi su di lui e abbracciandolo.
<< Ahio >> borbottò.
Ops, che sciocca. Mi ero dimenticata del gesso. << Scusa >>.
Shade sorrise facendomi battere il cuore ancora più forte, come ormai accadeva ogni volta che la sua morbida bocca si apriva in un sorriso illuminandogli il volto perfetto.
<< Shade… >> presi fiato per iniziare a dirgli il monologo che da tempo mi ero preparata per scusarmi per quello che gli avevo fatto, per averlo ferito. << Io ti ho mentito ma ho dovuto farlo altrimenti tu… >>
<< Avresti dovuto dirmi subito la verità >> m’interruppe << come hai fatto dopo la prova >>.
Mi bloccai. Allora mi aveva sentito!
<< Tu non mi avresti ascoltato >> ribattei.
Mi scrutò in volto con i suoi occhi e poi sospirò passandosi una mano trai capelli che si ribellarono arruffandosi ancora di più. << Già, non lo avrei fatto >> ammise.
Abbassai lo sguardo e sussurrai: << Potrai perdonarmi? >>
<< Non hai niente da farti perdonare Fine >>.
<< Ma tu mi ami ancora? >> chiesi e il respiro mi si bloccò in gola in attesa della risposta.
<< Oh Fine… >> mi prese il volto tra le mani costringendomi a guardarlo nuovamente negli occhi. << Spero che questo ti basti come risposta >>.
Si avvicinò e mi baciò dolcemente, la sua bocca che si muoveva sulla mia mentre riacquistavano familiarità l’una dell’altra. Le sue mani scesero sulla mia schiena, si posarono sulla mia vita e mi strinse più forte a lui. Io poggiai la mia mano sul suo collo in un gesto abituale mentre l’altro braccio rimaneva inerte lungo il mio fianco per non intralciarci. La sua lingua passò sulle mie labbra mentre il respiro diventava più affannato.
Quando ci separammo sentii le gambe cedere ma per fortuna lui mi teneva stretta.
Dietro le sue spalle notai che Rein ci stava guardando da dentro la sala. La mia gemella mi strizzò un occhio. Aha! Sapevo che lei c’entrava qualcosa in tutto questo.
Shade seguii il mio sguardo. << E’ stata una sua idea organizzare il ballo >>.
Mi voltai a guardare il suo volto e mi pentii per averlo abbandonato anche un solo istante. Non mi sarei mai stancata di osservare i suoi occhi che riflettevano il suo amore per me.
<< E’ stata una delle sue poche ma buone idee >> ribadii facendolo sorridere nuovamente.
<< Fine ti amo >> disse solenne, lo sguardo acceso.
Rimanemmo per un attimo in silenzio, poi Shade si mosse e iniziammo a ballare lentamente su una dolce melodia che proveniva dal salone.
<< Sarai re del Sole >> feci.
<< Oh sopravviverò >> rispose Shade in tono scherzoso. << Sarai mia moglie >> aggiunse poi guardandomi intensamente.
<< Oh sopravviverò >> replicai sorridendo radiosa.


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Capitolo 11
*** 11 capitolo + capitolo Extra ***




11 capitolo: epilogo




Otto anni dopo…



Aprii la grande porta finestra e i raggi del sole mi raggiunsero riscaldandomi il viso.
Nel giardino tutto era immobile, solo una leggera brezza animava le chiome degli alberi, quando all’improvviso un fruscio animò l’erba frusciante.
<< E’ mio! E’ mio! >> piagnucolò la piccola dai capelli violetti mentre inseguiva un bambino con un cappello nero poggiato sulla testa. << Ridammelo Eclipse! >>.
Eclipse si fermò facendole una linguaccia. << Papà l’ha regalato a me il suo vecchio capello, Grace, tu vai a giocare con il Decor Maker della mamma >>.
<< No, non voglio! >>.
Uff, non c’era un attimo di pace con quei due!
<< Eclipse! Grace! Smettetela di litigare altrimenti chiamo vostro padre! >> esclamai imperiosa uscendo nel giardino.
<< Ma mammaaa >> si lamentò Eclipse.
<< Niente ma! Tua sorella è piccola, falla un po’ giocare con il tuo capello >>.
Eclipse sbuffò con forza e si levò il capello, i ribelli capelli blu uguali a quelli del padre gli coprirono la fronte. Con un brusco gesto diede il cappello nero a Grace, colpendola in volto.
<< Eclipse! >> lo ripresi ancora esasperata.
Dei passi dietro di me interruppero la mia ennesima sgridata. Shade si avvicinò e mi cinse la vita da dietro, il volto vicino al mio. << Andiamo Fine, non essere così dura con nostro figlio >>.
Mi voltai a guardarlo scuotendo la testa. << Vorrei ricordarti che ha ripreso da te >>.
Ed era vero. Eclipse a soli sei anni sembrava la copia esatta del padre, i capelli ribelli, il profondo sguardo blu, il suo carattere intraprendente, cocciuto ma anche dolcissimo, esattamente come Shade.
Mentre Grace era tutto il contrario, era una bambina tranquillissima per i suoi quattro anni. Aveva i capelli violetti e lisci, perfetti, che non aveva ripreso né da me né da Shade, ma i suoi grandi occhi rossi erano proprio come i miei. Anche se era molto calma quando c’era Eclipse intorno si agitava. Aveva una cattiva influenza su di lei, pensai divertita.
La risata di Shade invase i miei pensieri riportandomi alla realtà. << Dicevi che saresti sopravvissuta >>.
Gli feci una smorfia come quella che poco prima Eclipse aveva fatto a sua sorella. Ecco, invece si parlava di queste cose Shade affermava Eclipse che era proprio identico a me. << Oh ma lo sono, altrimenti non sarei qui con te >>.
Sul volto di Shade apparve un’espressione dolcissima. << E ne sono felice,  Fine >>
<< Anch’io Shade >>. Mi avvicinai a lui. << Lo sai che ti amo, vero? Tantissimo >> aggiunsi.
<< Anch’io Fine >> ripeté divertito.
Le nostre labbra s’incontrarono per un dolce bacio.
<< Bleah! >>
Ci voltammo di scatto per vedere Eclipse che ci guardava facendo un verso schifato, mentre Grace batteva le mani entusiasta. Il fratello, approfittando del fatto che fosse distratta, le si avvicinò e le tolse il cappello dalla testa. Ricominciarono nuovamente a inseguirsi tra urla e risate, travolgendo tutto quello che avevano intorno.
<< Mammaaaaa! >> un gemito giunse da dietro i cespugli.
<< Credi che dovremmo intervenire? >> mi domandò Shade sorridendo.
Annuii guardando il giardino devastato. Sembrava fosse passato un uragano invece che due pesti scalmanate. Shade mi diede un bacio sulla guancia e mi prese per mano.
<< Andiamo >>.
Ci avviamo verso il cammino, quello che avevamo percorso insieme tutti questi anni, quello che avremmo continuato a percorrere insieme per sempre.



Fine










Storia extra

La gelosia di Altezza

dal terzo capitolo
Pov Altezza






Guardai Bright stupita, e così l’aveva fatto veramente: aveva chiesto a Rein di sposarlo. Sbuffai. Insomma Rein, che era stata una delle principesse meno principesche del pianeta Wonder insieme a quell’impiastro di sua sorella.

Mi sistemai una ciocca di capelli biondi che era fuori posto e li guardai abbracciarsi dolcemente. Ero bellissimi insieme… e va bene lo ammetto. Rein sarebbe stata perfetta per mio fratello. Lo aveva anche aiutato quando era stato posseduto dal cattivo potere di Boomo.
Per fortuna tutto era andato per il meglio… Beh a Bright erano rimaste strane manie come quella di ballare la samba ed era diventato più lunatico che mai ma era sempre il mio fratellone. E l’unica che sopportava i suoi cambiamenti di umore oltre a me era Rein che lo amava tantissimo.
Quando avrebbero avuto un figlio io sarei stata la zia più principesca di tutte le zie principesse del pianeta Wonder. Aha!
<< Ooh non sono così carini insieme? >> sospirò Lione interrompendo le mie fantasticherie.
<< Sono dolcissimi >> aggiunse Sophie e Perla annuì. << Sono così felice per Rein >>.
Stavo per dire qualcosa anch’io ma mi bloccai quando vidi Mirlo parlare con Aurlen. Un momento un attimo prima era vicino a me e ora mi aveva lasciato per Mirlo?! La gelosia salì alle stelle.
Lione se ne accorse e lanciò un’occhiata a Sophie. << Tuo fratello ha forse cambiato idea? >>
<< Cosa? >> le chiese Sophie sempre con quell’aria sognante che mi dava sempre di più ai nervi.
Lione sospirò, rispondendosi da sola. Sapeva che con Sophie non c’era niente da fare quando entrava nei suoi momenti di fantasticherie. << Io spero di no. Altrimenti sarebbe lunatico come Bright >>
<< Davvero? >> le chiese Sophie sorpresa << Bright è lunatico? Ma non era Shade che veniva dal Regno della Luna? >> disse confusa.
Lione la riprese esasperata: << Sì sì era lui >>.
Sentii la rabbia salire ancora mentre ignoravo gli stupidi discorsi di Lione e Sophie, e guardavo Mirlo ridere con Aurlen. Di che diamine stavano parlando quei due?
<< A proposito di Shade >> le interruppe Perla e tutte ci voltammo di scatto a guardarlo mentre porgeva a Fine un fazzoletto. << Non trovi che anche loro siano carini insieme? >>
<< Anche Mirlo e mio fratello >> aggiunse Sophie punzecchiandomi senza accorgersene (anche se io ero sempre convinta che lo facesse apposta). << Non trovi, Altezza? >>
Ah basta! Non ne potevo più di Sophie.
Abbandonai le maniere principesche e le risposi in modo brusco: << No >>.
Mi allontanai indignata cercando di mettere più distanza possibile da me e le sue battute irritanti. Purtroppo non riuscii neanche a fare un passo perché fui travolta da Tio che stava correndo verso Bright per congratularsi dopo aver pestato la gonna di Fine. Il solito imbranato patentato.
<< Ma insomma! >> urlai infuriata cadendo a terra.
Anche se la mia caduta fu sempre una caduta da principesse.
<< Serve aiuto? >> una mano entrò nella mia visuale. Alzai lo sguardo per incontrare quello di Aurlen. Era piegato verso di me, con i capelli verde scuro che gli coprivano una parte del viso e il cappello che stava quasi per cadere dal capo.
<< No grazie >> risposi imbarazzata voltando la testa per non guardarlo.
Cercai di rialzarmi da sola ma Aurlen mi strinse ugualmente la mano e mi tirò su. Mi ritrovai vicinissima al suo volto e arrossii.
<< Balliamo? >> mi chiese senza lasciarmi la mano e trascinandomi a ballare senza neanche aspettare una mia risposa.
<< Ma tu non stavi parlando con Mirlo? >>
<< Sì certo >> annui. << Ma c’è sola una principessa con cui voglio e vorrò sempre ballare >> disse sorridendomi. << Ed è quella con cui sto ballando adesso >>.
Sentii il cuore sussultare contento mentre guardavo nei suoi occhi mezzi verdi e ricambiai il suo sorriso.
<< Va bene però non pestarmi la gonna >>.
Lui scoppiò a ridere e continuammo a ballare fino a tarda notte guardandoci negli occhi, senza parole, perché a volte bastava solo uno sguardo per capirsi. Continuammo a ballare anche se quasi tutti gli invitati se n’erano andati…
E così quella sera era stata fantastica sia per Bright sia per me: lui aveva trovato la sua principessa e il mio principe.


The End




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