Sun Queen di Lione94 (/viewuser.php?uid=85472)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 capitolo ***
Capitolo 9: *** 9 capitolo ***
Capitolo 10: *** 10 capitolo ***
Capitolo 11: *** 11 capitolo + capitolo Extra ***
Capitolo 1 *** 1 Capitolo ***
Sun Queen
1 capitolo
Alcuni
anni dopo il diploma dell’Accademia Reale di Magia, nel regno dei
Gioielli, al ballo in onore del principe Bright diventato re del regno…
Aaah, che bello! Dolciii!
Mi avvicinai
saltellando all'enorme tavolo posto in un angolo della grande sala,
dove c’erano delle appetitose torte ricoperte di cioccolato, crema o
ripiene di marmellata di fragole, la cui sola vista mi faceva venire
l’acquolina in bocca. Osservai per un attimo le persone vicine a me,
indecisa se fare la solita figura da golosa, ma quando mi accorsi che
nessuno mi stava guardando presi una fetta di torta alla fragola - la
mia preferita - e ne ingoiai un boccone.
<< Fine!
>>
Sobbalzai, colta
in flagrante, alzai lo sguardo e vidi mia sorella Rein venire verso di
me. Era bellissima nel suo vestito blu come colore del mare. Aveva i
capelli raccolti in una lunga coda legati con un fermaglio splendente e
riusciva a camminare aggraziatamente nonostante l'ampia gonna che
frusciava sul pavimento. Era così cresciuta da quando avevamo preso il
diploma, sembrava una vera principessa adesso.
<< Fine! Ma
dov’eri? Ti ho cercata dappertutto. D'altronde avrei dovuto immaginare
di trovarti qui >> lanciò un'occhiata divertita alla torta nella
mia mano con i suoi brillanti occhi azzurri << Sono arrivati
anche gli altri! >>
Siiii erano arrivati tutti!
Felice, salutai
con una mano - quella libera - le coppie che ballavano al centro della
sala. C’erano le undici principessine del regno di Tana Tana, Perla,
Sophie, Lione con suo fratello Tio, che ricambiarono allegri il mio
saluto, e tutti gli altri membri delle famiglie reali. Notai che vicino
la torta al cioccolato, dall'altra parte del tavolo c’erano anche gli
adolescenti Milky e Narlo, il fratellino di Mirlo e stavano facendo
piazza pulita di ogni dolce.
Oooh noooo! La torta al cioccolato!
Un momento! Mi
guardai attorno cercando di non arrossire al solo pensiero, se c’era
Milky voleva dire che doveva esserci anche lui…
Lo cercai tra la
folla, ma l’unico principe che vidi era Bright, che stava appunto
venendo verso di noi, avvolto in un regale mantello rosso.
<<
Principessa Rein, principessa Fine >> ci salutò con un sorriso,
poi offrì la sua mano a Rein. << Mi concedi questo ballo, Rein?
>>
Mi sorella
s'illuminò, accettò l’invito e lo seguì al centro della sala con gli
occhi che ormai erano diventati a forma di cuore. Sospirai, guardandoli
incantata mentre volteggiavano con grazia sotto gli occhi di tutti.
Ormai stavano insieme, Rein si era dichiarata e così aveva scoperto che
anche lui l’amava. Lei al contrario di me era stata coraggiosa a
parlare con Bright dei suoi sentimenti… una cosa che io non avrei mai
fatto.
Uffa! Era tutta colpa della mia timidezza!
All’improvviso
vidi qualcosa in giardino che attirò la mia attenzione, uscii dalla
sala di corsa e quando arrivai all’aria aperta una figura familiare si
parò davanti a me. La torta di fragole che mi ero scordata di avere in
mano si spiaccicò addosso a lui.
<< Scusaaaa!
>> eclamai e arrossii di colpo quando capii chi avevo colpito
<< Shade! Che cosa ci fai qui fuori? >>
Osservai il suo
elegante vestito nero (con una macchia rossa di torta sul davanti) e i
suoi ribelli capelli blu che gli coprivano la fronte. Stavo per
svenire... mi ero scordata di respirare! Lo osservai mentre cercava di
rimediare al mio disastro con un sorriso che gli increspava le labbra
sottili, per un attimo rimasi incantata ad osservare il suo sguardo
profondo e quando mi accorsi che mi stava guardando mi ripresi.
<< E’
successo qualcosa? >> gli domandai con un profondo respiro,
cercando di calmare il cuore impazzito.
<< Credo di
sì >> disse e il suo volto si rabbuiò. Si voltò a indicare un
bagliore argenteo che proveniva da un punto lontano del giardino.
<< Non avevo mai visto quella luce, e se fosse… >>
Non lo lasciai finire, lo presi
per un braccio e lo trascinai con me: << Andiamo >>.
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Capitolo 2 *** 2 capitolo ***
2
capitolo
Correvo
verso il bagliore.
Ero rossa e sentivo il cuore battere così veloce che non riuscivo a
capire quanti battiti facesse… sapevo che non era solo colpa della
corsa ma perché lui aveva
preso la mia mano nella sua, calda e morbida. Quasi mi dimenticai
perché mi trovavo lì, l’importate era stare con Shade, mano nella mano.
L'incanto si
ruppe quando il principe della Luna si fermò di colpo e andai a
sbattere contro di lui.
Di nuovo. Pensai irritata. Di questo passo avrebbe creduto che ero
una totale frana.
<<
Oooh! >>
Quasi
scoppiai a ridere per il sollievo quando vidi che la luce argentata che avevamo visto non
era altro che quella della luna che si rifletteva nella fontana del
giardino. Era uno spettacolo bellissimo.
<<
Shade, mi hai fatto preoccupare per questo… >>
Mi voltai
verso di lui e ammutolii quando notai che il suo sguardo profondo dal
colore blu scuro come quella notte mi osservava con intensità. Mi resi
conto che lui non era per niente stupito o preoccupato che si fosse
sbagliato sulla luce e che ora eravamo soli, lontani da tutti.
Solo noi due.
<<
Fine… >> il suo sguardo si posò sulla mia mano stretta nella sua
<< Ricordi quando mi hai detto che avresti voluto essere come
Rein, invece che te stessa… >>
L’unica cosa
intelligente che riuscii a dire fu: << Oh >>.
Non capivo perché mi stesse parlando di quella volta, ma ricordavo
benissimo le parole che avevo pronunciato. Mi erano sfuggite di bocca
tanto tempo fa quando lui era rimasto a guardare ancora una volta Rein,
quando invece volevo che guardasse me.
<< Non
devi farlo >> continuò Shade facendo un passo avanti verso di me.
<<
Cosa? >> lo guardai confusa e anche un po’ sbalordita.
<< Non
devi assomigliare a lei. Tu devi essere te stessa. Fine e basta
>> si avvicinò ancora, così tanto che riuscivo a sentire il suo
caldo respiro sul mio viso in fiamme. Sentii una scossa lungo la
schiena.
Chiusi gli occhi: Sto per baciare Shade! Lo sto
baciando, lo sto baciando…
Ops, basta Fine!
Fermai la mia immaginazione troppo fantasiosa e riaprii gli occhi.
Shade mi stava osservando, con un sorriso che gli illuminava il volto.
Era bellissimo, molto più bello dello spettacolo che i raggi lunari
creavano rispecchiandosi nella fontana del giardino; più bello di
quando la mamma faceva la sua buonissima torta… scossi la testa. Dovevo
essermi ammattita. Niente fino adesso mi era sembrato più bello della
torta al cioccolato… mentre adesso c’era Shade, con i suoi occhi e il
suo splendido sorriso.
Mi sporsi
verso di lui. In quel momento non m’importava sapere quali fossero i
suoi sentimenti per me, ma volevo solo sapere come sarebbe stato
sentire le sue labbra sulle mie.
<<
Fine! Eccoti! >> esclamò la voce di mia sorella.
Mi separai
di colpo da Shade, lasciando la sua mano e cercando di allontanarmi il
più possibile da lui e mi voltai verso Rein, che alla vista di Shade
aveva spalancato la bocca emettendo uno sciocco: << Ah! >>.
<<
Chiudi la bocca, Rein, o ti entreranno le mosche! >> le mormorai
imbarazzata e un po' scocciata.
Sentii Shade
ridacchiare e desiderai sparire. Peccato non avessi più con me il
potere di Prominence!
Rein si
riprese e sorrise maliziosa, facendomi un occhiolino. << Scusate
l’interruzione ma Bright deve fare un annuncio e per questo era venuta
a cercarvi: mancate solo voi >> il suo sorriso si tramutò in una
risata divertita quando il suo sguardo di posò sul petto di Shade.
<< Shade! Ma perché hai una macchia di torta sul vestito? >>
<< Un
regalo di Fine >> rispose rilassato il principe.
Arrossii
ancora di più, così tanto il rosso fragola della macchia impallidiva di
fronte a me, e seguii Rein e Shade attraverso il giardino, nella sala
dove ci stavano aspettando tutti.
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Capitolo 3 *** 3 capitolo ***
3
capitolo
Entrammo nel
salone.
Per mia
grande sfortuna inciampai nello stipite della grande portafinestra che
dava sul giardino e feci il mio ingresso trionfale con un’imbarazzante
caduta. Già, proprio tipico di me e della mia solita goffaggine. Uff!
<<
Ahi! >> gemetti dopo aver sbattuto a terra con un tonfo.
Tutti si
voltarono verso di me.
<<
Fine, sei sempre la solita >> esclamò Rein divertita, alzando gli
occhi al cielo << Sei proprio un caso disperato! >>.
Una risata
così fragorosa scoppiò nella sala tanto che ne fui contagiata anch’io e
continuai a ridere mentre mi rialzavo aiutata dalla mia gemella per
evitare di rovinarmi la lunga gonna del vestito che indossavo. Anche
Shade, silenziosamente, mi aveva offerto la sua mano, ma per evitare
l’ennesima figuraccia con lui (tipo strappargli il vestito o peggio
ancora rompergli il braccio) avevo accettato quella di Rein.
Milky corse
veloce verso di noi e mi domandò: << Fine stai bene?
>> per fortuna da molto tempo aveva smesso di parlare la lingua
dei bebè con i suoi strani balbettii. Almeno così riuscivo a capirla
subito.
<< Sì,
grazie Milky >>.
<<
Fratellone! >> esclamò orripilata guardando la macchia rossa. Si
avvicinò preoccupata, ma poi si bloccò confusa sentendo il forte
profumo di fragole. Con un piccolo dito prese incerta un po’ di crema
dal petto del fratello e la portò in bocca. << Mmm… ma sono
davvero fragole! Credevo che Fine ti avesse pugnalato invece ti ha solo
spalmato una torta alla fragola sul vestito >>.
<<
Milky! >> esclamai ridacchiando. << Mi credi davvero capace
di pugnalare tuo fratello? >>
<< Oh
si >> annuì lei facendomi l’occhiolino. Mi ricordai quanto le
volessi bene e la strinsi stretta a me.
<<
Fine così mi soffochi! >>.
Shade
scoppiò a ridere (ooh che bella
risata che aveva) ma si fermò perché Bright si stava schiarendo
la voce per parlare, al centro della sala. Notai che mia sorella si
trovava vicino a lui.
Perché era
accanto a lui? E perché lo guardava con quello strano sguardo?
<<
Amici di tutti i regni >> iniziò Bright, lanciando
un’occhiataccia ad Altezza che continuava a civettare con Auler, il
fratello di Sophie, perdutamente innamorato di lei da sempre. La sorella si zittì
subito, arrossendo. Ridacchiai ancora e questa volta toccò a me essere
zittita, però da Mirlo: << Fine, shhh! >>.
Bright
sorrise e continuò: << Vi ho interrotto per darvi un importante
annuncio: il fidanzamento tra me e la principessa Rein del regno del
Sole >>.
Tutti
iniziarono ad applaudire quando mia sorella e Bright si abbracciarono
dolcemente.
<< Ah
>>.
Shade mi
lanciò un’occhiata di sottecchi, probabilmente si stava chiedendo
perché non applaudissi con foga alla notizia del fidanzamento di Rein e
non saltellassi di gioia per lei come stava facendo, senza contegno,
Milky vicino a noi.
La verità è
che oltre a essere felicissima, mi sentivo anche un po’ triste. Quando
Rein si sarebbe sposata con Bright sarebbe venuta a vivere qui, nel
regno dei Gioielli e io l’avrei vista pochissimo. Insomma, quasi mai. E
lei non avrebbe avuto il tempo di pensare a me tra il suo principe e il
suo nuovo regno. Già riuscivo a sentire la sua mancanza di quando non
sarebbe più restata nel regno del Sole.
Rein mi
osservò attraverso la folla e intuendo il mio stato d'animo - noi
gemelle avevamo un legame speciale -, corse da me e mi abbracciò forte.
Quando ci dividemmo tentai di sorriderle ma il massimo che riuscii a
fare fu una smorfia. Con orrore mi accorsi che una lacrima solitaria mi
rigava le guance, un misto tra felicità e tristezza.
<< Oh
Fine… >> esclamò Rein abbracciandomi ancora e scoppiando a
piangere anche lei. << Lo sai che ti voglio bene? >>
<< Sì
>> singhiozzai tirando su col naso.
Ci separammo
e notai che Bright si era avvicinato a noi e aveva abbracciato Rein da
dietro.
<< Oh,
Bright. Sono così felice per voi >> dissi sincera e poi mi
rivolsi a mia sorella: << Ma mamma e papà? >>
<< Già
sapevano >> rispose Rein con un sorriso complice.
Avevano già
organizzato tutto da tempo, allora. Perché io ero sempre l’unica che
veniva a sapere le cose l’ultimo momento? Boh…
Questa volta
riuscii a fare a Rein un vero sorriso, a trentadue denti.
Shade dopo
essersi congratulato con Bright, mi offrì un fazzoletto con cui mi
asciugai le ultime lacrime e quando cercai di ridarglielo lui insisté
perché lo tenessi.
<<
Grazie >> gli mormorai e il cuore quasi si fermò quando mi
sorrise di nuovo.
Rein si
sciolse dall’abbraccio del suo principe e si preparò a ricevere le
congratulazioni da tutti gli altri invitati del ballo. L’unica che
sembrava un po’ contrariata era Altezza, che avrebbe dovuto avere come
cognata Rein (che continuava a ritenere pasticciona, però meno di me. Ah. Ah) e avrebbe dovuto dividere
il suo adorato fratellone con lei.
Quando anche
l’ultimo invitato ovvero Tio, dopo avermi pestato il vestito già
ridotto un po' male per la caduta, fece gli auguri ai due futuri sposi,
Rein salutò Bright con un bacio e mi prese per mano.
<<
Vieni Fine, è ora di andare >>.
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Capitolo 4 *** 4 capitolo ***
4
capitolo
Tamburellai con le dita sul
tavolo e mangiucchiai un biscotto. I due rumori sembrarono rimbombare
nella stanza. Era da più di una settimana che il castello mi sembrava
silenzioso, forse perché Rein era dovuta andare nel regno dei gioielli
per i preparativi del suo matrimonio con Bright.
Continuai a
leggere la stessa riga del libro che avevo in mano senza riuscire a
capire cosa ci fosse scritto, continuando a masticare lentamente il
biscotto al cioccolato.
Su avanti
Fine, concentrati!
“…L’aurora presente nel cielo
influenza la vista delle stelle cadenti e se permane troppo nel Regno
della Luna, è considerato di cattivo auspicio dalla…”
Quasi mi
strozzai con il biscotto quando rilessi quelle parole: Il regno della
Luna. Inghiottii il boccone e pensai subito a Shade e a quella sera,
quando stavamo per baciarci… sentii un brivido correre lungo la schiena
e le guancie arrossire… ma forse era quello che credevo io. E se a lui
continuava a piacere Rein? Oh che confusione!
Basta!
Chiusi il
libro quando mi ritrovai a fantasticare nuovamente su me e Shade.
Decisi di uscire dalla stanza e di distrarmi un po’, altrimenti avrei
rischiato di impazzire con tutti quei pensieri che mi affollavano la
mente. Presi uno degli ascensori d’orati del palazzo e arrivai in
giardino. Mi sdraiai sulla morbida erba verde ancora bagnata dalla
rugiada del mattino.
Era una
bellissima giornata. Il clima era tiepido e la benedizione del sole
risplendeva nel cielo senza una nuvola. Sentivo la brezza del vento
accarezzarmi il volto… e mentre stavo per addormentarmi vidi la luna
comparire nel cielo. Un momento!
Ma era ancora presto perché scendesse la notte!
Mi alzai in
piedi di scatto e sbalordita vidi la mongolfiera a forma di luna
posarsi nella parte del giardino dove ricevevamo le mongolfiere
provenienti dagli altri regni. Corsi a vedere chi fosse arrivato anche
se dalla forma del pallone intuii chi fosse appena venuto a trovarmi.
Arrivai
appena in tempo per veder comparire Milky, Lione, Tio e Shade. Alla sua
vista mi rimproverai di non essermi messa un vestito invece dei soliti
pantaloni poco eleganti che portavo di solito.
<<
Ragazzi >> mi piegai sulle ginocchia e ansimai per la corsa
veloce. Avevo ancora il fiatone. << Che cosa... che cosa ci fate
qui? >>
<<
Sapevamo che ti sentivi sola… >> rispose Lione con la sua solita
voce dolce.
<< E
così siamo venuti a trovarti >> terminò Tio davvero contento di
vedermi.
<<
Ciao Fine! >> mi salutò Milky allegra.
Shade mi
salutò con un piccolo cenno di capo senza dire una parola e senza
alzare lo sguardo per guardarmi. Mi rattristai: forse lui non aveva
ripensato a quella sera come avevo fatto io.
Il giorno
passò in fretta tra chiacchiere e giochi. Ogni volta mi ritrovavo a
osservare Shade e a chiedermi a cosa stesse pensando. Passava tutto il
tempo a parlare con Tio, che lo ascoltava ammirato, d’altronde Shade
era sempre stato il suo eroe.
Io e Milky
stavamo giocando a cavaluccio (anche se ormai, per me si riduceva a una
tortura da quando Milky era cresciuta per questo gioco però non sapevo
perché avesse insistito per farlo) quando sentii dei passi, ma la voce
del principe della Luna li coprì.
<< Non
sarai un po’ troppo grande per questo gioco? >> domandò Shade
alla sua sorellina.
Milky scosse
la testa, sorridendo.
Aguzzai
l’orecchio quando quei passi si avvicinarono a noi e riconobbi le voci
dei miei genitori. Quella della mamma sembrava ansiosa e preoccupata.
<< E’
la verità, Toulouse? >> stava domandando con voce agitata.
<<
Temo di sì, Elza >> rispose mio padre.
M’immobilizzai
quando udii che anche la sua voce era molto agitata. Che cosa stava
succedendo? Intanto anche gli altri si erano zittiti per ascoltare.
<<
Quando Rein sposerà Bright >> continuò papà << nostra
figlia diventerà regina del regno dei Gioielli e quindi qui nel regno
solare rimarrà Fine >> ci fu una breve pausa con un sospiro
<< purtroppo la legge sulle principesse gemelle impone che quando
una delle due sorelle diventa regine anche l’altra deve diventarlo
>>.
Stavano
dicendo che io sarei dovuta diventare regina?
<< Ma
non si può trovare un altro modo? >> domandò la mamma, quasi
supplicandolo.
<< No.
Fine deve affrontare la prova della principessa Grace >>.
<<
Potremmo aspettare che Fine abbia l’età giusta per… >>
<< Non
possiamo farlo e tu lo sai Elza >> ribatté mio padre duro
<< La legge dice che fine deve affrontare la prova altrimenti il
regno rimarrà senza una regina >>.
<< Ma
è pericoloso! >> ansimò agitatissima la voce di mia madre.
<< Molto tempo fa la principessa Alinor morì in quella prova!
>>
Un ricordo
scattò nella mia mente e prese forma tra i miei pensieri. Avevo già
sentito parlare della prova della principessa Grace… era quella che
molto tempo fa, prima della mia nascita, la principessa gemella Alinor,
dopo l’incoronazione di sua sorella, aveva dovuto affrontare per
riuscire a diventare regina del regno del Sole, ma non c’era riuscita e
suo fratello minore aveva dovuto prendere la corona al suo posto perché
il regno non rimanesse senza un sovrano.
La storia si
stava ripetendo e adesso era il mio turno… e se io avrei fatto lo
stesso errore di Alinor, nessun’altro avrebbe potuto prendere il mio
posto…
Mi alzai di
scatto, facendo cadere Milky a terra, e per la prima volta durante il
giorno incontrai gli occhi di Shade e nel suo profondo sguardo vidi
rispecchiato il mio volto con un’espressione terrorizzata. Il cuore mi
batteva forte, così tanto che riuscivo a sentirlo anche in gola. La
pressione nelle orecchie aumentò, stordendomi, e sentii le ginocchia
cedere. Tutto intorno a me si fece buio.
<<
Fine! >>
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Capitolo 5 *** 5 capitolo ***
5
capitolo
Camminavo incerta in un bosco
dagli alberi con le chiome così grandi che mi impedivano di vedere il
cielo. Tutto era così oscuro e silenzioso. Non c’era nemmeno un refolo
di vento, anche se gli alberi e i cespugli rinsecchiti ondeggiavano
minacciosi, creando lunghe ombre sul sentiero quasi inesistente.
L’unico rumore che riuscivo a sentire era quello dei miei passi veloci.
Quel posto era così triste.
Avevo paura e mi sentivo così sola.
Un fruscio dietro di me mi fece
voltare e mi ritrovai davanti al mostro. Era orribile. I suoi grandi
occhi rossi e inquietanti mi guardarono e la sua bocca si aprì in un
ghignò minaccioso che mostrò tutti i suoi aguzzi denti affilati. Cercai
di urlare, ma nessun suono uscì dalle mie labbra: ero pietrificata
dalla paura.
Eppure sapevo che dovevo fuggire.
All’improvviso una luce comparve
lontana e si avvicinò sempre di più lungo il sentiero, facendo
nascondere il mostro che prima avevo davanti, dietro il tronco di un
albero enorme.
Quando la luce si fermò davanti
a me scorsi i tratti di una figura femminile affiancata da un piccolo
esserino.
<< Principessa Grace!
Poomo! >>
La principessa Grace… era lei la
luce! Era lei che risplendeva come la benedizione del Sole. E come i
raggi del sole che riscaldano la terra, lei aveva illuminato il bosco
in cui ci trovavamo facendo diventare un luogo incantato. Riuscivo
anche a sentire il canto degli uccellini che annunciava l’alba.
<< So che sei molto
spaventata, Fine >> disse la principessa Grace con voce dolce ma
allo stesso tempo sicura. << Ma tu puoi ce la puoi fare >>.
<< Giusto Pumo! >>
annuì Poomo.
La voce di Lione echeggiò
intorno a noi: << Al massimo delle mie possibilità! >> era
una delle sue tipiche frasi quando si trovava in difficoltà.
<< Devi avere fiducia in
te stessa, io credo in te >> disse Grace posandomi una mano sulla
spalla.
<< Grazie, principessa
Grace >> risposi in un sussurrò e l’abbracciai. Mi accarezzò
dolcemente i capelli.
<< Ricordatelo Fine
>> mi resi conto che la sua luce stava diventato fioca, come
quella del Sole prima di cedere il posto alla notte. << Credi in
te stessa >>.
<< Aspetta! Non andare
via! >>
La luce si spense del tutto e la
principessa Grace sparì insieme a Poomo. Il bosco ritornò oscuro e
minaccioso, il mostro tornò e aveva ricominciato ad avvicinarsi.
Avevo bisogno di aiuto. Avevo
bisogno di Lui.
<< Shade! Shade! >>
gridai chiamandolo e il principe della Luna comparve poco lontano da
me, voltato di spalle.
Portava il suo vecchio vestito
nero con il cappello che indossava la prima volta che l’avevo
conosciuto, quando si faceva chiamare Eclipse per non rivelare la sua
vera identità. Lo chiamai ancora ma non riusciva a sentirmi.
Inizia a piangere disperata
mentre il mostro si avvicinava…
<< Shade! Shade! >>
<<
Fine! Calmati, qui sei al sicuro >>.
L’incubo
finì e aprii gli occhi di scatto.
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Capitolo 6 *** 6 capitolo ***
6 capitolo
Sbattei le palpebre più volte finché non misi a fuoco il volto di Shade
che mi guardava preoccupato. Mi resi conto di trovarmi sul letto della
mia stanza e dalla finestra proveniva una gran luce, doveva essere
giorno inoltrato. Eppure…
Tutti i ricordi iniziarono a tornarmi in mente, quello che avevo
sentito dai miei genitori e poi… ero svenuta dal terrore.
Che gesto poco coraggioso! Pensai
vergognandomi di essere così fifona.
<< Fine? >> mi chiamò Shade. Mi teneva ferma nel letto con
una mano poggiata sul mio braccio e l’altra si posò sulla mia guancia e
asciugò le lacrime che la rigavano. << Come ti senti? >>
<< Shade che cos’è successo? >> dissi guardandolo confusa.
<< Quando sei svenuta hai iniziato ad agitarti, urlare e
piangere. I tuoi genitori erano molto preoccupati e anch’io >>
sospirò e notai che aveva delle occhiaie violacee sotto gli occhi.
<< Sono rimasto con te tutta la notte perché continuavi a
chiamarmi e ogni volta credevo che ti fossi svegliata… >>
<< Non avresti dovuto farlo, Shade >> sussurrai arrossendo
per la sua vicinanza e per la sua mano che continuava ad accarezzarmi
il volto. << Non… >>
Accadde tutto così all’improvviso. Mi ritrovai stretta tra le sue
braccia, il mio viso sul suo petto e il mio corpo stretto tra le sue
braccia. Mi dimenticai di tutto: della paura, della stanchezza, di dove
mi trovavo… eravamo solo noi due.
Il mio cuore batteva forte, il respiro era accelerato, dei brividi mi
correvano lungo la schiena e non c’erano più dubbi e confusione… lo
amavo, lo amavo moltissimo.
<< Non dirmi così >> mormorò Shade, accarezzandomi i
capelli. << L’ho fatto per te e perché... Fine, io ti amo
>>. Si mosse e incontrai il suo sguardo deciso quando pronuncio
le ultime tre parole che mi fecero sentire come in paradiso.
<< Oh, Shade… io… >>
Mi bloccai quando Shade si piegò in avanti avvicinando il suo viso al
mio. Avvertii il suo caldo respiro e il suo dolce profumo, che mi fece
girare la testa e mancare il respiro che fino a un momento fa andava
veloce. Il mio principe poggiò le sue labbra sulle mie, schiudendole
con dolcezza.
Shade mi stava baciando!
Il principe della Luna mi avvicinò di più al suo corpo poggiando le sue
mani sulla mia schiena e io passai le mani tra i suoi ribelli capelli
blu. Da tanto tempo avevo sperato di arrivare a questo momento ma, nei
miei sogni, niente era così bello e così intenso come nella realtà.
Quando ci separammo Shade sussurrò il mio nome sorridendo. Mi portai
una mano sulle labbra che ormai erano diventate sue e guardai incantata
il suo splendido sorriso che illuminava il suo volto felice.
<< Shade, anch’io… >>
La porta si spalancò all’improvviso. Mi voltai per vedere entrare mia
sorella Rein (seguita da un ansioso Bright) che corse verso di me e
dopo aver spinto via Shade, mi abbracciò con forza.
<< Oh Fine! >> esclamò con le lacrime agli occhi
stringendomi fino a farmi soffocare. << Oh Fine! E’ tutta colpa
mia! >>.
Shane mi lanciò uno sguardo un po' deluso. Sospirai: Rein mi aveva
impedito di dirgli le parole che lui stava aspettando da me, quelle che
avrei voluto dirgli da molto tempo. Quelle con cui gli avrei spiegato
tutto l’amore che provavo per lui.
<< Fine non avrei dovuto accettare di sposarmi > >
singhiozzò Rein mentre mi liberavo dalla sua stretta soffocante.
<< Mamma e papà mi hanno raccontato tutto, è terribile! >>
si asciugò le lacrime che erano uscite senza controllo e che rigavano
il viso.
<< Annulleremo il matrimonio >> disse Bright prendendo per
mano Rein. Tutti e due annuirono decisi ma vidi che la loro decisione
li faceva soffrire. Era da tanto, troppo tempo che stavano aspettando
quel momento che li avrebbe uniti per sempre.
<< No! >> urlai agitandomi << Non potete farlo!
>>
<< E cos’altro possiamo fare? >> domandò incerta Rein con
voce sottile.
<< Niente >> esclamai con forza ed era la verità.
Non potevano fare niente. Non avrei distrutto la loro felicità e poi
quando nell’incubo era apparsa la principessa Grace per incoraggiarmi
avevo capito che quello era il mio destino, dovevo affrontare la prova.
Volevo affrontarla. Ero sicura che ce l’avrei fatta. Mi meravigliai di
essere così decisa ma niente mi avrebbe fatto cambiare idea.
…Anche se una parte della mia testa mi sussurrava che quello che
provavo non era sicurezza ma testardaggine: volevo provare a tutti che
sarei potuta diventare una brava regina senza essere la principessa
pasticciona e fifona che ero sempre stata. Scossi la testa come per
scacciare via quel pensiero, ma sapevo che era una parte della verità.
Shade si avvicinò e intrecciò le sue mani con le mie. Incrociai i suoi
occhi e il loro colore blu parve sciogliersi, diventare ancora più
profondo del mare. E dentro quello sguardo così profondo c’erano molte
emozioni che non tutte riuscivo a decifrare, tranne quella che
illuminava il suo viso di una dolce espressione: l’amore che provava
per me.
<< Sposami Fine >> disse con voce seria sotto lo sguardo
stupito di tutti, compreso il mio << Se tu mi sposerai non dovrai
affrontare la prova e io non rischierei di perderti >> terminò
deciso e rimasi interdetta alle sue parole.
Mi amava davvero così tanto?
Rein mi lanciò uno sguardo mezzo confuso mezzo stupito ma poi
s’illuminò: aveva capito cos’era successo tra me e Shade. Sorrise
felice che quello che avevo sempre desiderato era accaduto. Com’era
successo a lei con il suo principe o ormai re del regno dei Gioielli.
Bright scosse la testa facendo arruffare i suoi perfetti capelli dorati
e affermò: << Shade, sai che non si può. La legge dice che prima
devi diventare re per sposarti >>.
<< Al diavolo la legge! >> sbottò Shade irritato. Era la
prima volta che lo vedevo agitato senza la sua solita calma che
riusciva a mantenere anche nelle situazioni più difficili. <<
Fine rischia di morire e… >>
Sfilai una mano dalle sue e poggiai un dito sulle sue labbra
interrompendo il suo sproloquio. << No Shade, se non rispetteremo
noi la legge, che siamo i sovrani dei regni, chi altro lo farà? >>
<< Odio ammetterlo ma Fine ha ragione >> ammise Rein.
Shade sospirò e mi prese tra le sue braccia stringendomi come se non
volesse lasciarmi mai più. Avvicinò nuovamente il suo viso al mio e mi
baciò. E questa volta il bacio fu diverso, come quell’abbraccio
sembrava più tormentato che passionale. Mi fece sentire l’ansia che
stava provando. Ora che finalmente eravamo insieme mi sembrò assurdo
che tra pochi giorni forse avrei potuto perderlo.
Ma fu solo un attimo, quando ci separammo mi sentii più decisa che mai
ad affrontare la prova della principessa Grace.
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Capitolo 7 *** 7 capitolo ***
8 capitolo
POV Shade:
Mi fermai a
osservare la luce del sole che filtrava dalla finestra e finiva sul
freddo marmo del pavimento, riscaldandolo. Quella luce era come Fine:
riscaldava il mio cuore.
Erano alcuni
giorni che non la vedevo perché era troppo impegnata ad aiutare Rein e
Bright per i preparativi del matrimonio che si sarebbe tenuto oggi. Non
riuscivo a capire come riuscisse a essere così felice quando io ero
così in ansia per lei: dopo il matrimonio avrebbe dovuto affrontare
quella maledetta prova.
<<
Fratellone! Che cosa stai facendo? >> esclamò Milky impaziente
tirandomi per il soprabito. << Dobbiamo andare. Non vorrai
perderti il matrimonio… >>
Un fruscio
ci fece voltare e meravigliati guardammo Moon Maria, nostra madre,
comparire nel corridoio e avvicinarsi a noi. La salutai chinando il
capo e lei mi poggiò una sua piccola mano sulla guancia costringendomi
a guardarla negli occhi.
<<
Devo parlare con tuo fratello, Milky >> disse Moon Maria senza
staccare lo sguardo dal mio volto << Puoi aspettarlo vicino alla
mongolfiera? >>.
<< Ma
mammaaa così faremo tardi >> si lamentò Milky ma corse ugualmente
alla mongolfiera, guardandoci impaziente da lontano con i suoi grandi
occhi rosa così simili a quelli di Moon Maria.
<< Che
cosa succede madre? >> le chiesi.
<<
Shade l’ho visto! >> iniziò contenta senza riuscire a contenersi.
Da quando la benedizione del Sole era tornata grazie a Fine e a Rein, e
l’aurora del deserto aveva ripreso la sua forma di sempre, le
condizioni di mia madre erano migliorate e con la sua nuova energia e
contentezza riusciva a travolgere tutti. Le sorrisi e lei ricambiò.
<< Ho visto nell'aurora quanto la ami, quanto ami Fine, e so per
certo che anche lei ti ama tantissimo ma… >> il suo tono si fece
serio << ma devi darle fiducia. Ho saputo della prova che deve
affrontare e vedrai che sarà in grado. Devi darle fiducia >>
ripeté con voce solenne, lo sguardo illuminato. Cosa aveva veramente
visto nell’aurora per parlarmi in questo modo? << Non permettere
che la tua paura vi divida >>.
<<
Madre, io… >>
<<
Shade! >> chiamò irritata Milky, distraendomi da quello che stavo
per dire.
<<
Adesso vai Shade >> mi salutò mia madre dandomi un leggero bacio
sulla guancia. Poi mi spinse in giardino verso la mongolfiera dove
entrammo io e Milky. Rimasi a guardare mia madre pensieroso mentre la
mongolfiera saliva sempre più in alto nel cielo, finché non divenne
troppo piccola per poi sparire.
Con grande
disapprovazione di Milky, arrivammo in tempo solo per vedere la fine
della cerimonia, quando Rein e Bright si stavano scambiando il loro
primo bacio da marito e moglie e da re e regina del regno dei Gioielli.
Bright, con Rein al suo fianco, sembrava l’uomo più felice di tutto il
pianeta Wonder. La guardava con così tanto amore negli occhi che mi
fece sorridere il pensiero che molto tempo prima avesse provato
qualcosa per Fine invece che per Rein.
Gli applausi
scoppiarono nell’enorme salone e due sposi sorrisero. Applaudii piano
anch’io ma non riuscivo a concentrarmi. Non l’avevo ancora vista. La
cercai con gli occhi e la scorsi: Fine dopo essersi congratulata con la
sorella e averla abbracciata era andata in un angolo della sala e si
stava asciugando le lacrime di commozione che le rigavano le guancie.
<<
Guarda che Rein e Bright sono dall’altra parte >> mi disse dietro
Milky, inseguendomi mentre mi dirigevo verso Fine. Sapevo che non era
molto educato non fare le congratulazioni ai due nuovi sovrani ma tanto
non se ne sarebbero neanche accorti, presi com’erano dagli altri
invitati che ormai avevano formato una folla intorno a loro.
<<
Fine >> mi avvicinai a lei e le asciugai le lacrime sulle sue
guance con la mia mano.
<<
Shade! >> esclamò Fine alzando lo sguardo per incontrare i miei
occhi. << Ma dov’eri? >>
<<
Sono arrivati con un leggero ritardo >> mi scusai dicendo una
mezza bugia.
Milky, che
si trovava ancora dietro di me, sbuffò irritata: << Un leggero
ritardo? Ma se mi sono persa tutta la cerimonia! >> e dopo che le
ebbi lanciato un’occhiataccia di rimprovero si dileguò alla ricerca di
Narlo.
Le morbide
labbra di Fine si aprirono e scoppiò a ridere. La sua risata mi fece
sentire subito meglio. Mi era mancata.
<<
Fine sei sicura di quello che stai per fare? >> le chiesi
all’improvviso, mentre l’agitazione riprendeva forma nei miei pensieri.
Il suo
sorriso si spense lasciando sul suo volto una seria espressione.
<< Shade, ti prego… >> sospirò << ne abbiamo già
parlato >>
<< Lo
so >> insistei preoccupato. Cercai una soluzione e un’idea si
fece largo nella mia mente: << Io potrei venire con te >>.
Sì, l’avrei protetta e non avrei permesso che non le accadesse niente.
<< Verrò con te >>.
Mia madre mi
aveva detto di darle il mio incoraggiamento, la mia fiducia, ma la mia
collaborazione le sarebbe stato molto più di aiuto.
Sul suo
splendido volto l’espressione seria si tramutò in una spaventata e si
ritrasse, allontanandosi di un passo da me. Mi osservò con gli occhi
che indagavano sul mio volto come se pensasse che quello che avevo
appena pronunciato era falso, ma poi capì che stavo dicendo la verità.
Capì che l’avrei protetta anche a costo della mia stessa vita.
Mi nascose
le sue emozioni e il suo sguardo divenne indecifrabile. << Non
voglio >> sussurrò.
<<
Cosa? >> le domandai confuso.
<< Non
voglio che tu venga con me >> disse con forza.
Per un
momento mi raggelai ma continuai a insistere. << Ma Fine la mia
vita non conterebbe più nulla senza di te, ti proteggerò io >>
presi le sue mani tra le mie. << Ti amo >>.
<< Hai
frainteso le mie parole >> disse con voce inespressiva evitando
il mio sguardo. << Io non voglio che tu venga con me, mi saresti
solo d’intralcio >> sfilò le mani dalle mie. << Io non ti
amo >>.
Le sue
parole mi colpirono come una fredda lama e mi mozzarono il fiato. Mi
sembrava di sentire il cuore che sanguinava e la sua ferita che pulsava
dolorosamente. La osservai correre via, lontano da me, e una lacrima
solitaria mi scivolò lungo il volto per poi cadere a terra mentre le
sue parole continuarono a riecheggiare nella mia mente: "Io non ti amo".
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Capitolo 8 *** 8 capitolo ***
8
capitolo
Stupido.
Stupido. Stupido Shade!
Corsi
lontano da lui per nascondergli le mie lacrime. Perché, perché aveva
insistito così?
Continuai a
correre finché non mi trovai sola. Mi piegai ansimante poggiando le
mani sulle gambe tremanti. Quando tornai a respirare normalmente, mi
asciugai il volto e con occhi appannati mi osservai intorno: mi trovavo
nella cucina di Altezza. Sapevo che si sarebbe arrabbiata trovandomi lì
(non condivideva la cucina del castello con nessuno a meno che non
fosse sue fratello) ma al momento non me ne importava niente. Non
volevo vedere nessuno ma purtroppo sentii la porta della stanza aprirsi.
Pensai che
fosse lui.
<< Vai via Shade… >>
<<
Fine, finalmente ti ho trovato! >> esclamò la voce di mia sorella
con il fiatone.
Mi voltai
stupita: che cosa ci faceva qui invece di essere al suo matrimonio?
Aveva il
viso rosso per la corsa che spiccava sul bianco del suo bellissimo
vestito da sposa con il lungo strascico dietro la gonna. Si sfilò i
guanti bianchi e si sventolò il volto, accaldata, avvicinandosi a me.
<<
Fine, che cos’è successo? >> mi domandò agitata. << Ero nel
salone, vicino la porta per prendere un po’ d’aria mentre Bright
ballava con sua sorella. Sai credo che non mi sopporti ma Sophie ha
detto suo fratello che… >> s’interruppe di colpo, lanciandomi
un’occhiata di scuse. Quando si trattava di pettegolezzi perdeva sempre
il filo del discorso. << Insomma ero lì quando tu mi sei
sfrecciata davanti piangendo e dopo un po’ ho visto Shade… >>
inclinò il capo verso destra, confusa, e la sua pettinatura già
rovinata dalla corsa si sciolse del tutto facendole ricadere i morbidi
boccoli blu oltre le spalle. << Anzi no, credo di aver visto il
fantasma di Shade. Era pallido e sul volto aveva un’espressione
stravolta e gli occhi arrossati >>
Mentre
l’ascoltavo le lacrime premevano per uscire e quando sentii di Shade
non ce la feci più e scoppiai a piangere, inzuppandomi il vestito già
bagnato dalle lacrime precedenti.
<< Oh
Rein, sono stata orribile >> dissi con voce tremante. <<
Shade… lui non voleva che facessi la prova >> deglutii cercando
di soffocare i singhiozzi che mi scuotevano dolorosamente il petto.
<< Sapevo che era preoccupato… ma poi mi ha detto che voleva
venire con me e io mi sono spaventata. Lo amo, Rein, tantissimo e non
voglio che gli succeda qualcosa per causa mia. Non me lo perdonerei
mai. E quando ho capito che lui non avrebbe ceduto facilmente e che mi
avrebbe protetto a costo della sua stessa vita gli ho detto cose che
non volevo: ho detto che non lo amavo. Sono stata orribile! >>
ripetei guardandola mestamente.
Rein mi
strinse le mani e mi guardò seria negli occhi. << Fine capisco
perché l’hai fatto. So come ti senti. L’hai fatto per proteggerlo,
anch’io l’avrei fatto se fossi stata al tuo posto. Ma non preoccuparti
vedrai che dopo che avrai superato la prova, Shade capirà e si
sistemerà tutto >> m’incoraggiò, infondendomi la sua sicurezza.
Poi mi prese le mani e iniziò a saltellare come una bambina. <<
Allora lo facciamo? >> sorrise dicendo il nostro vecchio detto
che usavamo prima di usare il potere di Prominence.
La ricambiai
con un sorriso acquoso. << Grazie Rein, ti voglio bene >>.
<<
Allora, vogliamo tornare al mio matrimonio? >> mi chiese
fingendosi scocciata e dandomi un buffetto sulla guancia.
La seguii.
Sì, forse aveva ragione lei: tutto sarebbe tornato al suo posto.
Ma Shade… Shade mi avrebbe mai perdonato per averlo
ferito? Pensai tristemente.
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Capitolo 9 *** 9 capitolo ***
9 capitolo
Indossai dei semplici
pantaloncini e un top (non credevo che un elegante ma scomodo vestito
sarebbe stato comodo per affrontare la prova), uscii dalla stanza e
m’incamminai verso il salone. Lì, come mi aveva spiegato mio padre, si
sarebbe aperto il varco per farmi entrare nella benedizione del Sole.
Rabbrividii.
Dall’ultima volta che c’ero stata insieme a Rein la mia situazione non
era cambiata di molto: mi trovavo sempre in pericolo di vita per il
bene del regno Solare. Ma almeno quella volta era andato tutto bene…
Per poco non mi scontrai contro il muro: non mi ero accorta di essere
già arrivata.
Aprii la
porta del salone e rimasi a bocca aperta dallo stupore quando vidi che
c’erano tutti, tutti tranne uno. Erano venuti a incoraggiarmi e a darmi
la loro fiducia.
Ricevetti un
abbracciò da Lione, una pacca sulla schiena da Solo e da Auler, una
carezza da Sophie, undici piccoli baci sulle guancie dalle principesse
di Tana Tana, una smorfia da Altezza, un calcio negli stinchi da Tio...
Ahio!
<<
Fine >> mia sorella mi strinse forte << ti aspetterò
>>.
<<
Buona fortuna Fine >> disse Bright stringendomi la mano.
Per ultimi
mi salutarono i miei genitori, mia madre con un bacio sulla fronte e
papà con un sorriso tranquillizzante.
All’improvviso
il varco si aprì al centro della stanza: era un’apertura nel pavimento,
larga solo per una persona. Arrivata vicino l’apertura mi voltai
sperando di incontrare quegli occhi ma gli unici che vidi erano quelli
dal taglio così simile della sorella Milky. Sospirai voltandomi
nuovamente, presi coraggio e chiudendo gli occhi saltai nel buio.
La caduta
durò solo pochi secondi.
Atterrai con un leggero tonfo a terra e riaprii gli occhi confusa. Mi
trovavo sola, in un campo frusciante dall’erba dorata e anche il cielo
era dorato come la luce del sole appena sorto. Tutto risplendeva di
luce stessa, del puro solo. Non riuscivo a vedere la fine del luogo in
cui mi trovavo perché il prato continuava all’infinito confondendosi
con l’orizzonte.
Con un
fruscio una figura femminile si affiancò a me.
<< Benvenuta Fine >> disse la Principessa Grace con la sua
solita voce dolce.
Mi girai a
guardarla e vidi che era come l’avevo vista nel mio sogno.
<< Che cosa devo fare principessa Grace? >> le domandai.
Lei alzò un
braccio indicandomi con un dito un punto vicino a noi. Ci fu un forte
rumore, come un ruggito, e comparve un drago... un vero drago!
Lo osservai
meravigliata e anche un po’ terrorizzata. Era circa il triplo più
grande di me e le sue squame erano dorate come tutto quello che mi
circondava. Sulla schiena aveva delle punte acuminate e due zanne
affilate facevano capolino dalla sua bocca. Le ali erano chiude lungo
il suo corpo ma intuii che se le avesse aperte sarebbero state
grandissime. Notai che al collo portava una specie di collana con un
ciondolo color rosso fuoco.
<< Il
tuo compito è prendere il rubino che custodisce >> la principessa
Grace scomparve lasciandomi nuovamente sola e la sua voce echeggiò per
il parato infinito. << Buona fortuna! >>.
Gli occhi
del drago si posarono su di me curiosi quando si chinò alla mia altezza
per guardarmi meglio.
<< Non
sembri molto pericoloso >> gli dissi avvicinandomi piano e
poggiando una mano sul suo enorme collo squamoso. Ma quando mi allungai
per prendere il rubino, capii le mie intenzioni e ruggì furioso.
<< Ooh ritiro tutto quello che ho detto! >> urlai evitando
una fiammata.
Scappai e il
drago m’inseguì per il prato con la bocca spalancata e gli occhi dorati
accesi dalla rabbia. Corsi più forte per riuscire a sfuggirgli ma
quello con la lunga coda bloccò la mia fuga. Mi guardai intorno,
disperata, poi indietreggiai, inciampai nella coda e caddi
all’indietro. Il drago poggiò una zampa poderosa sul mio braccio destro
e sentii un orribile scricchiolio: doveva essersi rotto. Non riuscii a
contenere un urlo di dolore.
Per fortuna
riuscii a girarmi e a dargli un calcio sulla zampa, che spostò
infastidito, così riuscii ad alzarmi. Con orrore notai che il braccio
era completamente maciullato e non riuscivo nemmeno a muoverlo senza
sentire un dolore fortissimo.
Ci fu una
confusione di povere e zanne.
Un artiglio
mi graffiò il volto mentre tentavo nuovamente di afferrare il rubino e
il labbro iniziò a sanguinare. Il terreno intorno a me era bruciato
dalle fiammate del drago che riuscivo a evitare, anche se più di una
volta, alcune mi colpirono di striscio lasciandomi le punte dei capelli
fumanti.
Mi accorsi
che il drago, essendo così grande, quando si muoveva sembrava facesse
molta fatica a mantenere l’equilibrio. Un idea mi balenò nella mente e
anche se per un momento mi sembrò banale tentai lo stesso. Corsi veloce
intorno all’enorme creatura dorata tenendomi il braccio stretto al
petto. Il drago mi seguii con la testa, poi con tutto il corpo e si
aggrovigliò la sua stessa coda ai suoi piedi, perse l’equilibrio e
cadde a terra con un portentoso tonfo che sembrò il rumore di un tuono
e fece tremare la terra per alcuni secondi.
Lo osservai
mentre mugolava guardandomi tristemente con i suoi grandi occhi dorati.
Non potei non provare un po’ di compassione per quel drago anche aveva
quasi rischiato di uccidermi. Dopotutto lui aveva cercato solo di
svolgere il compito che gli era stato assegnato, proteggere quello che
io volevo portargli via.
Mi avvicinai
al suo collo e presi il rubino stringendolo nella mano sinistra, quella
del braccio sano. Con mio grande stupore il drago scomparve e al suo
posto comparve la principessa Grace che chinò il capo.
<< La
prova è stata superata >> disse sorridendo fiera << chiudi
gli occhi e potrai tornare nel tuo regno, regina Fine >>.
Feci come mi
era stato detto, ignorando il costante e doloroso pulsare che mi
causavano il braccio e il taglio che mi percorreva la guancia fino al
labbro.
<<
Apri gli occhi Fine >> disse la voce dolce di mia madre. <<
Ce l’hai fatta. Sei a casa! >>.
Aprii gli
occhi e mi ritrovai circondata da una folla di volti che mi sorridevano
e voci festose che mi confondevano.
<<
Fine >> esclamò Rein fecendosi largo tra gli altri << … in
giardino! >>.
Non capii
tutto quello che mi aveva detto però mi voltai ugualmente verso il
giardino e vidi una figura terribilmente familiare allontanarsi…
Shade! Dovevo andare da lui!
Ignorai le
proteste di mia madre per le pessime condizioni in cui mi trovavo e mi
precipitai in giardino appena in tempo per vederlo incamminarsi verso
la zona delle mongolfiere.
<<
Shade! >> chiamai ma ero troppo lontana.
Corsi verso
di lui e incespicai nei miei stessi piedi. Accidenti alla mia
goffaggine che ricompariva sempre nei momenti meno adatti! Il braccio
già rotto su cui mi posai per non sbattere a terra esplose in un dolore
lancinante che mi fece gemere. Il labbro continuava a sanguinarmi.
Lo cercai e
lo vidi vicino la pietra del teletrasporto che usavamo per viaggiare
veloce quando non c’era tempo per prendere la mongolfiera. No! Così
sarebbe andato via senza vedermi…
<<
Shade! >> urlai ancora mentre posava la sua mano sulla pietra
verde e iniziava lentamente a svanire. I contorni del suo corpo si
fecero tremuli, quasi si confondeva con quello che aveva attorno.
<<
Shade ti amo! >> gridai con tutto il fiato che mi rimaneva nei
polmoni. << Shade! >>
Finalmente
si volto verso di me e incontrai il suo profondo sguardo blu prima che
svanisse del tutto lasciandomi sola.
Respirai a fatica guardando il punto in cui era scomparso sperando con
tutto il cuore che avesse sentito tutte le parole che gli avevo urlato.
Poi abbassai
lo sguardo sulla mano sinistra ancora chiusa a pugno. La aprii e quando
vidi il rubino riuscii a realizzare: ce l’avevo fatta!
Ero finalmente diventata la Regina del Sole.
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Capitolo 10 *** 10 capitolo ***
10 capitolo
Passarono alcuni giorni.
Il taglio sul volto guarì al contrario del braccio, così fui costretta
a mettere un ingombrante e poco estetico, per non dire orribile, gesso.
Arrivò anche una lettera dal regno della Luna in cui annunciava un
nuovo ballo in onore della principessina Milky a cui io, da brava e
responsabile regina, avrei dovuto partecipare, anche se non era l’unico
motivo per andarci...
E così eccomi qui a girovagare con un elegante vestito rosso intonato
ai miei capelli nell’immenso salone del castello della regina Moon
Maria, dopo aver mangiato (come al solito) un’enorme fetta di torta. Le
piccole lucine a forma di mezza luna illuminavano la pista da ballo
dove Bright e Tio stavano ballando la samba.
Mi avvicinai. Insomma Bright ancora si metteva a fare quelle cose? Mmm…
però era ancora un bravo ballerino. Al contrario di Tio che sembrava
l’avesse morso una tarantola. Ridacchiai.
<< Ehi Fine, secondo te chi è il migliore? >> mi domandò
Tio mentre saltellava all’indietro come un gamberetto e travolgeva sua
sorella Lione che lo stava guardando insieme a Rein.
<< Sei tu Tio… oooh >> fuggii prima che Bright potesse
tirarmi appresso la sua corona.
L’eco delle risate di Lione e mia sorella Rein mi seguirono fino in
giardino, dove mi diressi.
Guardai il cielo stellato illuminato dalla luna piena e la musica che
proveniva da dentro creavano una dolce atmosfera rilassante. Era una
serata bellissima come quella notte del ballo nel regno dei Gioielli.
All’improvviso sentii una stretta al polso (ovviamente quello del
braccio sano), mi voltai e incontrai finalmente lo sguardo che speravo
di vedere da quando ero arrivata.
<< Shade >> mormorai tuffandomi su di lui e abbracciandolo.
<< Ahio >> borbottò.
Ops, che sciocca. Mi ero
dimenticata del gesso. << Scusa >>.
Shade sorrise facendomi battere il cuore ancora più forte, come ormai
accadeva ogni volta che la sua morbida bocca si apriva in un sorriso
illuminandogli il volto perfetto.
<< Shade… >> presi fiato per iniziare a dirgli il monologo
che da tempo mi ero preparata per scusarmi per quello che gli avevo
fatto, per averlo ferito. << Io ti ho mentito ma ho dovuto farlo
altrimenti tu… >>
<< Avresti dovuto dirmi subito la verità >> m’interruppe
<< come hai fatto dopo la prova >>.
Mi bloccai. Allora mi aveva sentito!
<< Tu non mi avresti ascoltato >> ribattei.
Mi scrutò in volto con i suoi occhi e poi sospirò passandosi una mano
trai capelli che si ribellarono arruffandosi ancora di più. <<
Già, non lo avrei fatto >> ammise.
Abbassai lo sguardo e sussurrai: << Potrai perdonarmi? >>
<< Non hai niente da farti perdonare Fine >>.
<< Ma tu mi ami ancora? >> chiesi e il respiro mi si bloccò
in gola in attesa della risposta.
<< Oh Fine… >> mi prese il volto tra le mani costringendomi
a guardarlo nuovamente negli occhi. << Spero che questo ti basti
come risposta >>.
Si avvicinò e mi baciò dolcemente, la sua bocca che si muoveva sulla
mia mentre riacquistavano familiarità l’una dell’altra. Le sue mani
scesero sulla mia schiena, si posarono sulla mia vita e mi strinse più
forte a lui. Io poggiai la mia mano sul suo collo in un gesto abituale
mentre l’altro braccio rimaneva inerte lungo il mio fianco per non
intralciarci. La sua lingua passò sulle mie labbra mentre il respiro
diventava più affannato.
Quando ci separammo sentii le gambe cedere ma per fortuna lui mi teneva
stretta.
Dietro le sue spalle notai che Rein ci stava guardando da dentro la
sala. La mia gemella mi strizzò un occhio. Aha! Sapevo che lei c’entrava
qualcosa in tutto questo.
Shade seguii il mio sguardo. << E’ stata una sua idea organizzare
il ballo >>.
Mi voltai a guardare il suo volto e mi pentii per averlo abbandonato
anche un solo istante. Non mi sarei mai stancata di osservare i suoi
occhi che riflettevano il suo amore per me.
<< E’ stata una delle sue poche ma buone idee >> ribadii
facendolo sorridere nuovamente.
<< Fine ti amo >> disse solenne, lo sguardo acceso.
Rimanemmo per un attimo in silenzio, poi Shade si mosse e iniziammo a
ballare lentamente su una dolce melodia che proveniva dal salone.
<< Sarai re del Sole >> feci.
<< Oh sopravviverò >> rispose Shade in tono scherzoso.
<< Sarai mia moglie >> aggiunse poi guardandomi
intensamente.
<< Oh sopravviverò >> replicai sorridendo radiosa.
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Capitolo 11 *** 11 capitolo + capitolo Extra ***
11
capitolo: epilogo
Otto
anni dopo…
Aprii la grande porta
finestra e i raggi del sole mi raggiunsero riscaldandomi il viso.
Nel giardino tutto era
immobile, solo una leggera brezza animava le chiome degli alberi,
quando all’improvviso un fruscio animò l’erba frusciante.
<< E’ mio! E’ mio!
>> piagnucolò la piccola dai capelli violetti mentre inseguiva un
bambino con un cappello nero poggiato sulla testa. << Ridammelo
Eclipse! >>.
Eclipse si fermò facendole
una linguaccia. << Papà l’ha regalato a me il suo vecchio
capello, Grace, tu vai a giocare con il Decor Maker della mamma
>>.
<< No, non voglio!
>>.
Uff,
non c’era un attimo di pace con quei due!
<< Eclipse! Grace!
Smettetela di litigare altrimenti chiamo vostro padre! >>
esclamai imperiosa uscendo nel giardino.
<< Ma mammaaa
>> si lamentò Eclipse.
<< Niente ma! Tua
sorella è piccola, falla un po’ giocare con il tuo capello >>.
Eclipse sbuffò con forza e
si levò il capello, i ribelli capelli blu uguali a quelli del padre gli
coprirono la fronte. Con un brusco gesto diede il cappello nero a
Grace, colpendola in volto.
<< Eclipse! >>
lo ripresi ancora esasperata.
Dei passi dietro di me
interruppero la mia ennesima sgridata. Shade si avvicinò e mi cinse la
vita da dietro, il volto vicino al mio. << Andiamo Fine, non
essere così dura con nostro figlio >>.
Mi voltai a guardarlo
scuotendo la testa. << Vorrei ricordarti che ha ripreso da te
>>.
Ed era vero. Eclipse a soli
sei anni sembrava la copia esatta del padre, i capelli ribelli, il
profondo sguardo blu, il suo carattere intraprendente, cocciuto ma
anche dolcissimo, esattamente come Shade.
Mentre Grace era tutto il
contrario, era una bambina tranquillissima per i suoi quattro anni.
Aveva i capelli violetti e lisci, perfetti, che non aveva ripreso né da
me né da Shade, ma i suoi grandi occhi rossi erano proprio come i miei.
Anche se era molto calma quando c’era Eclipse intorno si agitava. Aveva
una cattiva influenza su di lei, pensai divertita.
La risata di Shade invase i
miei pensieri riportandomi alla realtà. << Dicevi che saresti
sopravvissuta >>.
Gli feci una smorfia come
quella che poco prima Eclipse aveva fatto a sua sorella. Ecco, invece
si parlava di queste cose Shade affermava Eclipse che era proprio
identico a me. << Oh ma lo sono, altrimenti non sarei qui con te
>>.
Sul volto di Shade apparve
un’espressione dolcissima. << E ne sono felice, Fine
>>
<< Anch’io Shade
>>. Mi avvicinai a lui. << Lo sai che ti amo, vero?
Tantissimo >> aggiunsi.
<< Anch’io Fine
>> ripeté divertito.
Le nostre labbra
s’incontrarono per un dolce bacio.
<< Bleah! >>
Ci voltammo di scatto per
vedere Eclipse che ci guardava facendo un verso schifato, mentre Grace
batteva le mani entusiasta. Il fratello, approfittando del fatto che
fosse distratta, le si avvicinò e le tolse il cappello dalla testa.
Ricominciarono nuovamente a inseguirsi tra urla e risate, travolgendo
tutto quello che avevano intorno.
<< Mammaaaaa!
>> un gemito giunse da dietro i cespugli.
<< Credi che dovremmo
intervenire? >> mi domandò Shade sorridendo.
Annuii guardando il
giardino devastato. Sembrava fosse passato un uragano invece che due
pesti scalmanate. Shade mi diede un bacio sulla guancia e mi prese per
mano.
<< Andiamo >>.
Ci avviamo verso il
cammino, quello che avevamo percorso insieme tutti questi anni, quello
che avremmo continuato a percorrere insieme per sempre.
Fine
Storia
extra
La gelosia di Altezza
dal terzo capitolo
Pov
Altezza
Guardai Bright stupita, e così l’aveva fatto veramente: aveva chiesto a
Rein di sposarlo. Sbuffai. Insomma Rein, che era stata una delle
principesse meno principesche del pianeta Wonder insieme a
quell’impiastro di sua sorella.
Mi sistemai una ciocca di
capelli biondi che era fuori posto e li guardai abbracciarsi
dolcemente. Ero bellissimi insieme… e va bene lo ammetto. Rein sarebbe
stata perfetta per mio fratello. Lo aveva anche aiutato quando era
stato posseduto dal cattivo potere di Boomo.
Per fortuna tutto era
andato per il meglio… Beh a Bright erano rimaste strane manie come
quella di ballare la samba ed era diventato più lunatico che mai ma era
sempre il mio fratellone. E l’unica che sopportava i suoi cambiamenti
di umore oltre a me era Rein che lo amava tantissimo.
Quando avrebbero avuto un
figlio io sarei stata la zia più principesca di tutte le zie
principesse del pianeta Wonder. Aha!
<< Ooh non sono così
carini insieme? >> sospirò Lione interrompendo le mie
fantasticherie.
<< Sono dolcissimi
>> aggiunse Sophie e Perla annuì. << Sono così felice per
Rein >>.
Stavo per dire qualcosa
anch’io ma mi bloccai quando vidi Mirlo parlare con Aurlen. Un momento
un attimo prima era vicino a me e ora mi aveva lasciato per Mirlo?! La
gelosia salì alle stelle.
Lione se ne accorse e
lanciò un’occhiata a Sophie. << Tuo fratello ha forse cambiato
idea? >>
<< Cosa? >> le
chiese Sophie sempre con quell’aria sognante che mi dava sempre di più
ai nervi.
Lione sospirò,
rispondendosi da sola. Sapeva che con Sophie non c’era niente da fare
quando entrava nei suoi momenti di fantasticherie. << Io spero di
no. Altrimenti sarebbe lunatico come Bright >>
<< Davvero? >>
le chiese Sophie sorpresa << Bright è lunatico? Ma non era Shade
che veniva dal Regno della Luna? >> disse confusa.
Lione la riprese
esasperata: << Sì sì era lui >>.
Sentii la rabbia salire
ancora mentre ignoravo gli stupidi discorsi di Lione e Sophie, e
guardavo Mirlo ridere con Aurlen. Di che diamine stavano parlando quei
due?
<< A proposito di
Shade >> le interruppe Perla e tutte ci voltammo di scatto a
guardarlo mentre porgeva a Fine un fazzoletto. << Non trovi che
anche loro siano carini insieme? >>
<< Anche Mirlo e mio
fratello >> aggiunse Sophie punzecchiandomi senza accorgersene
(anche se io ero sempre convinta che lo facesse apposta). << Non
trovi, Altezza? >>
Ah basta! Non ne potevo più di
Sophie.
Abbandonai le maniere
principesche e le risposi in modo brusco: << No >>.
Mi allontanai indignata
cercando di mettere più distanza possibile da me e le sue battute
irritanti. Purtroppo non riuscii neanche a fare un passo perché fui
travolta da Tio che stava correndo verso Bright per congratularsi dopo
aver pestato la gonna di Fine. Il solito imbranato patentato.
<< Ma insomma!
>> urlai infuriata cadendo a terra.
Anche se la mia caduta fu
sempre una caduta da principesse.
<< Serve aiuto?
>> una mano entrò nella mia visuale. Alzai lo sguardo per
incontrare quello di Aurlen. Era piegato verso di me, con i capelli
verde scuro che gli coprivano una parte del viso e il cappello che
stava quasi per cadere dal capo.
<< No grazie >>
risposi imbarazzata voltando la testa per non guardarlo.
Cercai di rialzarmi da sola
ma Aurlen mi strinse ugualmente la mano e mi tirò su. Mi ritrovai
vicinissima al suo volto e arrossii.
<< Balliamo? >>
mi chiese senza lasciarmi la mano e trascinandomi a ballare senza
neanche aspettare una mia risposa.
<< Ma tu non stavi
parlando con Mirlo? >>
<< Sì certo >>
annui. << Ma c’è sola una principessa con cui voglio e vorrò
sempre ballare >> disse sorridendomi. << Ed è quella con
cui sto ballando adesso >>.
Sentii il cuore sussultare
contento mentre guardavo nei suoi occhi mezzi verdi e ricambiai il suo
sorriso.
<< Va bene però non
pestarmi la gonna >>.
Lui scoppiò a ridere e
continuammo a ballare fino a tarda notte guardandoci negli occhi, senza
parole, perché a volte bastava solo uno sguardo per capirsi.
Continuammo a ballare anche se quasi tutti gli invitati se n’erano
andati…
E così quella sera era
stata fantastica sia per Bright sia per me: lui aveva trovato la sua
principessa e il mio principe.
The End
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