Odiami Ancora

di Miky Jane Malfoy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sei ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao a tuttiiiiiiiiiiiiiiiii! =) Ovviamente, sono tornata con un altra storiella che mi gironzolava in testa da un pò impedendomi di concentrarmi sui libri di scuola ^_^
E' solo il prologo, e il fatto di decidere se andare avanti o no, dipende da voi, dalle vostre recensioni e dai vostri commenti su questo inizio!
Fatemi sapere! =)
Ci "Vediamo" giù!



Nella vita, non bisogna mai dare niente per scontato. Tutto, persino ciò in cui credi fermamente, può cambiare, giusto o sbagliato che sia. Le persone, le situazioni, i rapporti, si modificano, si evolvono;
Tutto cresce. E la crescita finisce per aggiustare o rovinare tutto quanto. Il tuo intero mondo può crollare in un secondo, lo stesso secondo in cui qualcosa che non credevi possibile può avverarsi.
Se c'è una cosa che ho imparato, è che a questo mondo tutto può succedere. E l'ho imparato a mie spese, con lacrime e risate, con litigi e modi dolcissimi di fare pace.
In ogni persona ci sono aspetti che non conosciamo, e che non finiremo mai di conoscere. Da ogni persona si può imparare qualcosa, ogni persona può farti crescere.
Ogni persona può farti soffrire, anche la persona che ti vuole più bene al mondo.
E ogni persona può avere la capacità di farti sorridere, anche la persona che in assoluto odi di più.
Bisogna solo avere il coraggio di aprire la mente e il cuore, di seguire l'istinto, di dare a tutti una possibilità.
Ancora oggi, nonostante sia passato del tempo, mi sembra impossibile che tutto quello che è successo l'anno dei miei diciassette anni, sia accaduto proprio a me.
Eppure non ci sono dubbi che sia così, e questo mi fa sorridere e ringraziare chiunque ci sia lassù per tutto quello che mi ha regalato. Per tutte le cose che ha riservato per me.
Tutto è cominciato qualche mese dopo l'inizio dell'anno scolastico. Io avevo diciassette anni, frequentavo l'ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, facevo parte dei vincitori della seconda guerra magica, e avevo tutto ciò che dalla vita potevo desiderare.
O almeno, così credevo.


Sbuffai per circa la milionesima volta in poche ore. Poche ore che mi erano sembrate durare una vita. I corridoi erano incredibilmente tranquilli, e la sola compagnia che avevo avuto fino a quel momento era stata quella di Pix il Poltergeist, che aveva "accidentalmente" fatto cadere un vaso da notte dal soffitto, e di Draco Malfoy, il "principe" di Serpeverde; e vi assicuro che tra i due, avrei scelto senza indugi il primo, armato di tutti i vasi da notte presenti a Hogwarts.
"Granger potresti smetterla di sbuffare? sei dannatamente irritante"
"no, sono irritata Malfoy, che è diverso. La tua presenza mi fa venire l'orticaria"
"Simpatica come sempre"
Senza neanche girarmi a guardarlo male, ben sapendo che avrei incontrato quel suo odiosissimo ghigno, imboccai le scale che portavano nei sotterranei, pregando Merlino di darmi la pazienza, perchè se mi avesse dato la forza, probabilmente non sarei arrivata a mezzanotte senza commettere un omicidio. Sentii i suoi passi arrestarsi un attimo, e fui raggiunta subito dopo da un lieve odore di menta.
"Credevo che sapessi leggere" commentai acida, indicando il cartello VIETATO FUMARE, e successivamente la sigaretta che si era appena acceso.
"Credevo che sapessi che in questi sotterranei a me tutto è permesso"
"Oh già, che sbadata, dimenticavo... beh perdonami se non mi inchino a te, re dei sotterranei, sai, il mal di schiena..."
"Sai Granger che se utilizzassi bene questa tua capacità di fare del sarcasmo, potresti risultare anche simpatica?"
"preferirei essere simpatica a un Troll che a te, quindi il problema non si pone"
"Nessun problema, una semplice constatazione"
Decisi di non rispondere. Se non ci davamo un taglio avremmo finito per litigare per tutto il corridoio e non era il caso.
Quel posto mi incuteva sempre un pò di timore; era freddo, umido, buio... rabbrividii. Non era piacevole. Forse il fatto che Piton, l'insegnante di Pozioni, teneva le sue lezioni laggiù non faceva che aumentare il mio disgusto per quel posto. O forse, più sinceramente, avere come "partner" per il controllo notturno un giovane odioso ex mangiamorte non mi metteva a mio agio. Sapevo bene che Silente non l'avrebbe fatto restare se non fosse stato sicuro che Malfoy gli era fedele, e che era davvero passato dalla nostra parte. Ricordavo perfettamente il suo ritorno a Hogwarts l'anno prima, ferito e debole; Ricordavo anche il discorso del preside "Draco è solo un ragazzo, e ha capito da che parte deve stare; è con noi, adesso. Io mi fido di lui, e voi dovete fidarvi di lui. Con le informazioni che ci ha passato, abbiamo guadagnato un bel vantaggio..."
E in effetti, Malfoy si era rivelato completamente fedele, combattendo contro i suoi amici e contro la sua stessa famiglia, durante la battaglia finale. Ed era anche cambiato nei confronti della società, per così dire.
Non fraintendiamoci: rimaneva arrogante, presuntuoso, convinto di se ed estremamente antipatico. Ma trovavo che fosse maturato. Non se ne andava più in giro ad esaltare il sangue puro, non mi chiamava più mezzosangue, evitava di avere uscite minacciose nei miei confronti o nei confronti di chiunque altro. I suoi atteggiamenti erano quelli di un ragazzo antipatico, ma non crudele.
Nonostante tutto, però, ne Harry, ne Ron, ne io eravamo riusciti a fidarci completamente di lui. Non si poteva cancellare il passato, e ricordavo troppo bene gli anni che aveva passato a insultarci, ad affermare la purezza del sangue, a dichiarare l'inferiorità dei nati babbani. Ricordavo anche troppo bene quante volte avesse sperato che mi succedesse qualcosa, fin dal secondo anno, quando fui aggredita dal Basilisco. E in un primo momento, quando la guerra era appena iniziata e lui si era fatto marchiare, ne sembrava orgoglioso. Quando aveva lasciato Hogwarts, la sua ultima gentile parola era stata una minaccia per me.
Per la maggior parte del tempo evitavo di pensarci, sapendo che l'ansia che mi nasceva dentro a quei ricordi era inutile e infondata: Albus Silente non si era mai sbagliato su nessuno, e avevo visto con i miei occhi Draco Malfoy puntare la bacchetta contro suo padre. Ma quando mi trovavo sola con lui in quei corridoi bui, stanca e nervosa, non potevo fare niente per bloccare i pensieri. E questi finivano per prendere velocemente campo nella mia testa.
Quindi si capisce che volevo solo sbrigarmi a completare il giro di guardia e tornare in su il più in fretta possibile. Si capisce anche che Malfoy non faceva niente per aiutarmi: camminava tranquillo, come se stesse facendo una passeggiata. Ma i suoi occhi mi osservavano, come incuriositi da qualcosa.
"Granger non mi dirai mica che dopo aver valorosamente combattuto contro Voldemort ti fanno paura i sotterranei?" domandò all'improvviso, come se mi avesse letto nel pensiero.
"Certo che no!" ribattei, convinta. O almeno, speravo di sembrarlo.
"mmh.." mormorò, non convinto. Si aprì in un sorrisetto e fece un passo verso di me. "Ti faccio paura io?"
Probabilmente, fu la stanchezza a giocarmi un brutto tiro, oppure semplicemente il modo in cui lo disse. Scatenò due reazioni dentro di me, una più irrazionale dell'altra: mi si rizzarono i peli sulle braccia, perchè effettivamente il suo tono mi aveva terrorizzata. E poi mi imbarazzai, e le guance mi si colorarono di rosso. "Sai bene che non è così" risposi, trattenendo un tremito.
Sapevo di non dargliela a bere. Non era uno stupido, per quanto non mancassi di affermare il contrario in sua presenza, ed erano ormai tre mesi che i turni di pattuglia ci avevano visti protagonisti entrambi, come caposcuola. Doveva per forza aver notato il mio cambiamento di umore quando lasciavamo i confortevoli corridoi dei piani alti per passare ai bui e umidicci tunnel sottoterra.
"Sarà" commentò, facendo spallucce. "Non credo Silente sarebbe contento di sapere che non ti fidi di lui"
"Io mi fido di lui" ribattei, inviperita. "E' con te che ho qualche problema ad abbassare la guardia. Sai, ti confido, mi viene difficile cancellare gli ultimi sei lunghissimi anni di disprezzo e minacce"
Ghignò, con quel suo fare arrogante. "Eppure Granger, sei così intelligente. Come può una persona essere allo stesso tempo tanto furba e tanto banale, scontata?"
"Senti Malfoy tu invece da quand'è che sei un chiaccherone? Muoviti e smettila di dire stupidaggini" Cominciavo a spazientirmi sul serio. Un occhiata all'orologio mi svelò anche il motivo: Erano le undici e mezza passate. "Anche perchè tra mezzora vorrei essere al calduccio nel mio dormitorio"
In alto, molto in alto. Il più lontano possibile da quel buio e quei serpentelli antipatici. Questo, naturalmente, evitai di dirlo. Non era il caso di dare a Malfoy un altro motivo per attaccare a discutere sui nostri rapporti interpersonali o sul mio essere o non essere simpatica, o sulla mia fiducia, giusta o sbagliata che fosse.
Terminammo il nostro giro di guardia nel più assoluto silenzio, e quando tornammo indietro mi trattenevo a malapena dal trascinare i piedi.
"Ti saluto Granger" mi disse, accompagnando la sua frase con un cenno del capo, e fermandosi davanti a un tratto di muro di pietra squallido e umido.
Osservai incuriosita l'ingresso della loro sala comune. "Fa davvero ribrezzo" Commentai.
Lui sogghignò. "L'importante è quello che c'è dentro"
"Strano concetto, detto da te" Alzai un sopracciglio, quasi stupita.
"Non hai neanche idea di quanto io sia strano, Granger"
"Credo di averlo intuito, furetto, non preoccuparti. Buona notte"
Mi voltai e cominciai a risalire il corridoio fino ad arrivare all'angolo che mi avrebbe riportata in superficie. Prima di svoltarlo, gettai un occhiata dietro di me, e notai il muro che si richiudeva. Chissà se mi sarebbero mai stati svelati i misteri della casa comune di serpeverde. Sono una ragazza fondamentalmente curiosa, e finisco per pormele queste domande. Anche se, diciamocelo, sono dannose. Perchè probabilmente l'interno non lo vedrò mai.
Non ero ancora riuscita ad abituarmi a questo nuovo Draco Malfoy. Insomma, ero abituata al ragazzino immaturo che voleva fare il mangiamorte cattivo.
Invece adesso, rimaneva solo il nemico scolastico, quello con cui battibeccare e che mi faceva innervosire ogni sacrosanta volta che apriva bocca. Però sembrava essere sempre così sicuro di se e aveva uscite a volte così inaspettate che mi lasciava senza parole.
Raggiunto l'ingresso della sala comune, comunque, smisi di arrovellarmi il cervello pensando al caposcuola serpeverde. Mi infilai nella mia camera in un baleno, e poi nella doccia.
Solo dopo che l'acqua calda aveva sciolto i muscoli e le tensioni giornaliere, infilai il pigiama e mi sdraiai a letto.
L'ultimo pensiero che ebbi prima di addormentarmi fu che le prime due ore dell'indomani avrei avuto Pozioni. Con Serpeverde.


...My Space...
Rieccomi qui! Con questo primo capitolo, che in realtà è un pò un prologo, in una nuova fan fiction! Dunque dunque, che dire? Beh innanzitutto che ovviamente siamo in una Draco Hermione. Sapete quanto sono dipendente, no? E se non lo sapevate, adesso credo sia chiaro ^_^
Ho deciso di iniziare proprio da loro due. Voglio dire, in genere si comincia una storia partendo da uno dei due, e facendo entrare l'altro dopo, e io stessa, nelle mie fic precedenti ho usato questo metodo.
Invece questa volta ho deciso che era proprio da loro, dalle loro situazioni abituali, che volevo iniziare, per "presentarveli" entrambi, e farvi capire le differenze che ci sono tra la situazione che ho deciso di creare e la storia vera e propria.
Tanto per cominciare, non ho granchè tenuto conto degli ultimi due libri scritti dalla Rowling, perchè così ho più margine di inventiva. Nella mia immaginazione la guerra si è svolta un anno in anticipo rispetto ai libri e adesso i protagonisti sono felici e sereni e prontissimi per vivere.
Pronti per superare pregiudizi scontati, pronti per innamorarsi e per soffrire, pronti per pensare, finalmente, a loro stessi.
Passiamo alla figura di Draco. E' un pò cambiato rispetto ai libri, ma spero che gradiate le modifiche =) non preoccupatevi, anch'io lo preferisco più cattivello che mieloso, quindi non voglio totalmente modificargli il modo di rapportarsi, o di parlare, o di agire. Però lo voglio più maturo, più uomo, per così dire ^_^
E poi c'è Herm, che io mi sono sempre immaginata così, come la descrivo. Un pò sarcastica, sicura di se all'apparenza e in realtà molto ingenua, anche se indubbiamente con un carattere parecchio forte. Qualcuno deve pur dare del filo da torcere al nostro furetto preferito!
Per quanto riguarda gli altri personaggi, ne parleremo man mano che la storia proseguirà (se proseguirà, dipende da voi) e via via che vorrete farmi domande o commentare con le vostre recensioni! Credo di aver detto tutto quello che volevo dire!
Ci "leggiamo" presto! almeno spero ^_*
Un bacione!
Miky.

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Capitolo 2
*** capitolo 1 ***


Ciau! Eccomi di nuovo qui con il secondo (primo in realtà) capitolo! Bando alle chiacchere, vi lascio alla lettura!
Ci "vediamo" giù!

"Buongiorno Harry"
Ero già seduta in sala grande, il libro di pozioni aperto sulle gambe, quando Harry e Ron arrivarono, sbadigliando.
"Buongiorno Herm. Come mai già qui?"
"Dovevo ripassare pozioni, ed era impossibile con Ginny in sala comune"
"Stava di nuovo litigando con Lavanda?"
"Come sempre"
Ginny era la mia migliore amica, ed era stata una vera scoperta. Insomma, diciamocelo, un amico maschio, per quanto adorabile come Harry e simpatico come Ron, rimane un maschio. Nessuno potrà mai sostituire loro due per me, Harry sarà sempre il fratello che non ho mai avuto, l'unico in grado di capirmi con uno sguardo, di consolarmi tenendomi semplicemente abbracciata, di starmi vicino quando ne ho più bisogno e magari non lo chiedo. E Ron sarà sempre parte di me, pasticcione e geloso come solo lui può essere.
E finchè avevamo undici anni, e le nostre esigenze erano le stesse, non avevamo bisogno di nessun altro. Ma ormai eravamo adulti, e c'erano determinati argomenti di cui non parlavamo, che ci mettevano a disagio e ci imbarazzavano.
Ed era qui che era entrata in gioco Gin. Senza che nemmeno me ne rendessi conto ci eravamo trovate a confidarci segreti mangiucchiando cioccolatini in piena notte, ridevamo soltanto guardandoci in faccia, a volte senza nemmeno un motivo preciso, eravamo alleate nel momento del bisogno. Ed era piacevole, ogni tanto, trovarmi a parlare con una persona come lei. Fresca, frizzante, positiva, e adolescente.
Non sono mai stata tipo da shopping o da trucco o da pettegolezzi, e non ho nemmeno mai fatto tutte le cose tipiche degli adolescenti: niente bugie per passare una notte fuori casa, niente sotterfugi per uscire con un ragazzo di nascosto, niente scuse ai professori per saltare qualche lezione, niente malizia nei gesti. Niente ore e ore passate davanti allo specchio per rifinire alla perfezione le sopracciglia! Non che adesso la trovassi una cosa interessante da fare, sia chiaro. Però avere per amica una persona così, mi dava la possibilità di sentirmi ogni tanto più leggera, più frivola. Non saprei nemmeno come spiegarmi.
E poi, ovviamente, è nata quella complicità che ci porta a capire immediatamente quando è il momento di essere serie.
C'era anche da dire, che Gin aveva preso quel temperamento Weasley che spesso la portava a scontrarsi con persone completamente diverse da lei. Tra le quali, ultimamente, risultava spesso Lavanda Brown, un ochetta insopportabile che cambiava ragazzo pressochè ogni giorno. Non era sempre stata così, ma da quando la storia tra lei e Ron era finita, si era, come dire... Lanciata, ecco. Capitemi. Fu la stessa Gin a interrompere il filo dei miei discorsi, sbattendo rumorosamente la sua borsa sul tavolo e sedendosi di fianco a suo fratello, di fronte a me. "E' assolutamente insopportabile. Una vipera. E se fossi in te starei attento, Harry" sbottò "sei tu il suo obiettivo, adesso"
Harry le sorrise dolcemente. "Grazie Gin, per l'avviso" Lei avvampò, facendomi alzare gli occhi al cielo. Era impossibile. Così sfrontata e sicura con tutti, e allo stesso tempo così timida di fronte a Harry. Chissà, l'amore probabilmente faceva quell'effetto. Si riprese in fretta e incontrò il mio sguardo torvo. "Buongiorno Herm! Come stai?"
"Giorno Gin. tutto bene"
"Come è andata ieri sera? Mi sa che quando sei tornata dormivo già"
Eccola, la domandona. "Lasciamo perdere, okay? meglio dimenticare"
Lei sogghignò. "E' sempre così insopportabile?"
"Sempre di più" chiarii "ma non capisco perchè mai tu te ne stupisca. E' di Malfoy che stiamo parlando"
"Oh no.." fece Harry, impallidendo. "stamattina abbiamo pozioni. L'avevo scordato"
Beato lui. Evitai di rispondere. Nessuno gradiva passare le prime due ore della giornata nei sotterranei con Piton e i serpeverde, ma dopo i discorsi della sera prima con Malfoy, chissà perchè, ero più agitata del solito. Che Malfoy fosse pazzo l'avevo sempre saputo. Ma che fosse in grado di tirar fuori qualche frase intelligente non l'avevo mai sospettato. E il modo in cui parlava la sera prima, senza particolare arroganza, senza attaccarmi come suo solito, mi aveva presa in contropiede. Era strano, si. C'aveva proprio preso. Ma da quando lo ammetteva?
"Herm, andiamo?" troppo presto, Harry mi richiamò all'ordine, e mi alzai.
"Stai bene? sembri sulle nuvole stamattina" Nuvole? magari. Nuvoloni neri che preannunciavano tempesta, forse.
"Sono un pò stanca. I turni notturni mi devastano"
"stasera non tocca a te, vero?" primo pensiero positivo.
"No, no... stasera alle otto voglio dormire"
Harry scoppiò a ridere e mi scompigliò i capelli, prendendomi poi sottobraccio. Salutai Gin che si sporse a darmi un bacino sulla guancia prima che mi allontanassi, e mi avviai verso le scale. Fummo tra i primi ad arrivare, Piton non c'era ancora, e la porta dell'aula era chiusa. Fuori, appoggiato a una colonna, stava Draco Malfoy, con Blaise Zabini. Naturalmente, fumavano.
Il rumore dei nostri passi dovette solleticare la loro curiosità, perchè alzarono entrambi lo sguardo. Blaise sorrise, Malfoy alzò le sopracciglia e la testa a mò di saluto.
"Ciao Granger! Potter, Weasley" salutò Blaise, più amichevole.
"Ciao Zabini" fui l'unica a sforzarmi di rispondere. Harry fece un cenno con la testa, Ron li ignorò.
"Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara ieri sera, Malfoy" non riuscii a trattenermi dall'aggiungere. Lui alzò lo sguardo, forse sorpreso. I suoi occhi avevano il potere di non trasmettere niente di ciò che provava. Non rispose, limitandosi a fissarmi. Il suo sguardo finì per mettermi in imbarazzo. Diamine.
"Parlo del fumare, Malfoy" sbuffai, come se dovessi spiegare per l'ennesima volta qualcosa a un bambino piccolo. Lui sogghignò. "Anche io penso di essere stato chiaro, Granger"
"Ah già" ricordai all'improvviso "il tuo regno" e indicai con una mano le mura umide intorno a noi "wow"
"E il tuo mal di schiena" mi ricordò. Sembrava divertirsi dell'accanimento che avevo nei suoi confronti. Ma perchè doveva cambiare così? Un tempo non avrebbe mai sorvolato sul mio tono di sfida. Mi avrebbe dato pan per focaccia. Probabilmente saremmo finiti a litigare. Invece adesso aveva sempre questo tono calmo, da superiore quasi. E riusciva a zittirmi molto più di un tempo. Sbuffai. "Malfoy le regole sono regole anche per i serpentelli arroganti, lo sai?"
"Allora perchè non mi obblighi a rispettarle, Granger?"
Di nuovo, avvampai. Che diavolo mi succedeva? "Pensavo di avere a che fare con un mago adulto, Malfoy. Devo trattarti come un bambino?"
Lui alzò le spalle, di nuovo quell'espressione divertita... da gatto che gioca col topo, in effetti. Era più pericoloso di quanto fosse mai stato, mi trovai a pensare. "Prova" mi sfidò. Blaise, al suo fianco, sorrideva. Harry e Ron erano tesi, e fu Harry il primo a intervenire. "Lascia perdere, Herm. Non ne vale nemmeno la pena discutere"
"Non stiamo discutendo, Potter. Lascia la tua amica libera di decidere cosa fare" Mi bastò il suo sguardo sicuro per decidere. Con due grandi passi gli fui vicina, e lui restò immobile, guardandomi negli occhi. Gli tolsi con rabbia la sigaretta dalle labbra e la buttai in terra, pestandola con il piede per spegnerla. E lui, sempre immobile. Ma il suo sopracciglio si alzò di nuovo, e sembrava soddisfatto. "Sai cosa mi piace di te, Granger?" rimasi spiazzata, mentre il suo braccio correva intorno alla mia vita e mi stringeva di colpo a se. "Che sembri proprio un gattino arrabbiato" la seconda parte me la sussurrò, a un centimetro dal mio viso. Non respiravo nemmeno. Cosa accidenti gli era preso a Malfoy?!
Poi, rapido come mi aveva imprigionata, mi liberò, allontanandomi delicatamente. E con un sorriso prese la borsa in spalla e si avvicinò alla porta, salutando il professor Piton che nel frattempo aveva girato l'angolo, spuntando in mezzo a noi. Ron aveva la bocca spalancata e non riusciva a emettere suono. Cominciarono ad arrivare anche tutti gli altri, per cui lo strattonai obbligandolo ad entrare. Il rossore sulle guance ci mise di più a scomparire. Quell'improvvisa intimità con Malfoy mi aveva lasciata esterrefatta. Mentre prendevo posto all'ultimo banco, tra Harry e Ron, come sempre, mi interrogavo sulle motivazioni di comportamenti tanto strani da parte sua.
Sapevo che era cambiato, l'aveva dimostrato. E da quando la guerra era finita si era comportato in maniera diversa, con me. Con noi. Ma mai in quel modo. Potevo abituarmi all'assenza di astio, di parole cattive, di insulti. Potevo pensare di abituarmi anche ai discorsi mezzi seri della sera prima, alle sue stranezze, e potevo sopportare il lato del suo carattere che lo spingeva comunque a sentirsi superiore, a mettersi in mostra, ad essere un pò arrogante. Faceva parte di lui, non c'era niente da fare. Ma decisamente non potevo pensare che il suo comportamento di poco prima fosse normale.
Cercai di riprendere il controllo della mia mente mentre Piton toglieva punti a Grifondoro e scriveva le istruzioni per preparare la pozione del giorno alla lavagna. Quando cominciai a lavorare, avevo la testa quasi sgombra, e mi impegnai più del dovuto, per fare in modo che restasse tale.
Dovevo fare un lunghissimo discorso con Ginny, però. Il più presto possibile. Questo cambiamento improvviso mi faceva girare la testa, e lei forse mi poteva aiutare a capire quale strano morbo avesse infettato il purosangue più insopportabile della scuola.

"Dici sul serio?!" Esclamò Ginny, voltandosi a guardarmi esterrefatta. Annuii, con disappunto. La sua reazione soddisfatta non mi piaceva nemmeno un pò. Era elettrizzata.
"Caspita Herm! Malfoy è il più bello di tutta la scuola!"
Avrei avuto da ridire, ma mi trattenni. "Cosa diamine c'entra questo, Ginevra? Io ti dico che il suo comportamento è incomprensibile e tu mi tiri fuori la sua bellezza?"
Eravamo sedute in sala comune, davanti al caminetto acceso. Io avevo il libro di storia della magia sulle gambe, Gin indossava già la divisa di quidditch. Nonostante il freddo, gli allenamenti non si fermavano, e presto Harry sarebbe venuto a reclamare la sua cacciatrice.
Mi guardò scettica. "Certo" rispose, come fosse scontato "a me sembra chiaro quello che sta succedendo. Malfoy, il ragazzo più sexy e desiderato di tutta la scuola, è interessato a te"
Scoppiai a ridere, incredula. "Gin, non puoi crederlo davvero! Avrei capito qualunque cosa, una malattia, un colpo alla testa, persino l'ipotesi di una sfida. Sono arrivata a pensare che voglia far arrabbiare Harry e Ron, che stia cercando un nuovo modo per arrivare a uno scontro, visto che quella delle fazioni opposte non regge più, posso persino pensare che sia una specie di scommessa, che deve in qualche modo vincere e che mi riguarda. Ma quello che affermi tu è totalmente assurdo"
Mi guardò contrariata. Poi però sembrò rifletterci "Lo sai che potresti avere ragione? Chissà, magari è una scommessa. Forse qualcuno può averlo sfidato a conquistarti"  
L'idea della scommessa in cui c'entravo non mi piaceva. Figuriamoci la parola conquistare.
"Dobbiamo indagare!" esclamò, chiaramente di nuovo entusiasta. "E tu, nel frattempo, puoi sempre goderti il momento"
"Sei malata Gin. Sei totalmente e irrimediabilmente pazza. A me non interessa Malfoy" Mannaggia a me e a quando non tengo la bocca chiusa. "Mi stavo solo chiedendo da dove nascesse il suo strano comportamento"
Ovviamente, non mi ascoltava. Chissà quale idea pericolosa il suo cervellino stava facendo nascere. Sospirai e attirai nuovamente la sua attenzione. "Ascolta, io ora devo andare. Ma ti prometto che ci penserò okay? Troveremo il modo di capire cosa diamine gli è preso a Draco Malfoy!" E detto questo scattò in piedi, proprio nel momento in cui Harry faceva il suo ingresso in sala.
"Gin sei pronta?" Lei gli fece un sorriso luminoso, che lo abbagliò e lo fece annuire, vagamente imbarazzato. Di nuovo, sospirai. Quanto stupide possono essere due persone? Come fanno a piacersi così, e a non avere il coraggio di confessarselo reciprocamente? Poi, prima di uscire dal buco del ritratto, Gin mi fece l'occhiolino, facendomi piombare nella paura. Le avevo appena dato un giochino enigmatico da risolvere. Sarei stata molto, molto, più tranquilla se non mi avesse promesso che ci avrebbe pensato. Depressa, tornai al mio libro, cercando di mandare a mente i nomi incomprensibili scritti tra le pagine.


...My space...
Rieccomi ragazze! Allora, vediamo di analizzare un pò questo capitolo... cosa sarà successo al nostro Draco per arrivare a comportarsi in modo così strano con la bella grifoncina? Quale sarà il misterioso motivo che tanto elettrizza Gin? ^_^ Vi devo confessare che non ho un idea precisa di come si svolgerà la trama di questa storia, ma sono molto decisa su come sarà il personaggio di Draco. E questo, è solo il principio. ^_^ Ci sarà da ridere!
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando! Adesso passo a rispondere alle recensioni!

Stefy89d: Ciao! Mi fa piacere che il capitolo scorso ti sia piaciuto. Si, il dialogo tra Draco e Hermione ho tentato di lasciarlo sull'ironico e sono contenta di esserci riuscita... aspetto di sapere cosa ne pensi di questo!

lunachan62: Ciao anche a te! Grazie mille ^_^ sono contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto, e che tu mi abbia spinto a continuare, perchè ho parecchie idee che mi frullano in testa! Ecco qui il nuovo capitolo! Fammi sapere!

anna96: Ciau! ti ringrazio per aver recensito ^_^ ecco qui il proseguimento.. spero non ti deluda! aspetto la tua recensione!

Un grazie anche a tutti quelli che hanno letto e non recensito e a quelli che hanno aggiunto la storia e/o me tra i preferiti!
A presto!
Un bacione, Miky.

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Capitolo 3
*** Capitolo Due ***


Ciau ragazze! Eccomi di nuovo con il proseguimento della storia... ho poco da dire oggi, prima di lasciarvi alla lettura! Perciò, ci "vediamo" giù!

Amo studiare. Mi è sempre piaciuto imparare, capire come funzionano le cose nel mondo, trovare risposta alle mie domande. Anche sentirmi qualcuno, si. Differenziarmi dalla massa di ignoranti che spesso mi trovo intorno.
Quando sono nel dormitorio femminile di Grifondoro, in realtà, molto più che spesso.
"Allora Herm. Hai capito?" Guardai con occhi spenti Lavanda che dallo specchio mi guardava insistentemente, cercando di truccarsi ancora più di quanto non avesse già fatto. "Lo farai per favore?"
"Fammi capire Lav... tu vorresti che io chiedessi alla professoressa McGranitt di spostare o te o Ginny da un'altra parte? Dove vorresti dormire, se mi è concesso? Sul divano in sala comune?"
Lei alzò gli occhi al cielo. "Certo che no. Ma voglio dire, tu hai una camera tutta tua, no?"
"Io sono una caposcuola, Lavanda. Per quello ho la camera separata"
"E.."
La interruppi, prima che potesse riprendere la tiritera con cui da venti minuti mi martoriava il cervello, già stanco per le troppe ore sui libri. "Ascolta, farò il possibile, okay? parlerò con la professoressa e vedrò se può fare qualcosa. Altrimenti, cercate di essere entrambe più mature e di ignorarvi, semplicemente. La convivenza diventerà più facile. Ora scusami, devo scendere per cena"
"Si, tra poco scendo anch'io"
Tante grazie. L'ultima cosa che volevo era scendere chiaccherando amabilmente con lei. Mi defilai più veloce che potevo senza sembrare maleducata, e mi chiusi in camera mia, a chiave. Che strazio. Gin aveva ragione, su quella ragazza: era diventata insopportabilmente odiosa.
Mi infilai in bagno, e in preda a una decisione improvvisa, nella doccia. In genere la facevo prima di andare a letto, ma per quella sera avrei fatto un eccezione. Ne avevo disperatamente bisogno.
Quando uscii, asciugai i capelli con un colpo di bacchetta e mi lavai i denti, entrai velocemente in un paio di jeans e un maglioncino ed ero pronta. La divisa era obbligatoria soltanto durante le ore di lezione, sebbene spesso la usassi anche per le ore dei pasti, e per le altre attività extrascolastiche. Ma quella sera, avrei fatto contenta Ginny.
Uscii dalla camera e prima di arrivare in sala comune sentii le voci familiari dei miei amici. Infatti erano li, seduti sul divanetto, che chiaramente aspettavano me.
"Gin, sei stata fenomenale!" commentò Harry, dandole una leggera pacca sulla spalla. Lei gli sorrise, imbarazzata.
"Grazie Harry"
"Oh Mione! Ciao!" Ron fu il primo a notarmi e a venirmi incontro.
"Ciao ragazzi. Com'è andato l'allenamento?"
"Fantastico. Quest'anno siamo i migliori"
"Il tuo tende ad essere un giudizio di parte Ron" rise Harry. Sorrisi anch'io. "Pronti per scendere a mangiare?"
"Oh si" Ginny si alzò e mi prese a braccetto. "Muoio di fame"
Ci incamminammo attraverso il buco del ritratto e poi giù per le scale. Gran parte degli studenti erano già in sala Grande, quando noi entrammo.
I
l mio sguardo fece un'ampia panoramica della sala, per posarsi poi sulla tavolata Serpeverde. Cattiva idea. Malfoy era già seduto, accanto a Zabini, e guardava dalla mia parte. I nostri sguardi si incrociarono e lui alzò la testa come per salutare, sorridendo sfacciato. E ovviamente, io avvampai. Non poteva diventare un abitudine. Mi voltai verso Gin che grazie al cielo non si era accorta di niente, occupata com'era a parlare ancora delle parate eccezionali di Ron, della bravura di Harry come caposquadra e dei suoi tiri migliori.
Durante il pomeriggio, avevo arginato i pensieri su ciò che era avvenuto quella mattina, sul comportamento parecchio strano di Malfoy con me. Ma adesso questo era tornato prepotentemente a monopolizzare l'andamento della mia testa, e anche la promessa di Gin sull'indagare mi creava qualche fastidio.
Divenne più facile non pensarci quando i discorsi versero dal quidditch su altri argomenti, e mi sentii più coinvolta.
"E' questo il sabato di Hogsmeade?" chiese Dean, cercando di distanziarsi il più possibile da Seamus che tentava un esperimento con il suo calice d'acqua.
"Si" risposi al volo. "devo ricordarmi di comprare i regali di natale per i miei"
"anch'io!" esclamò Ginny "E devo comprare anche qualcosina per il mio armadio" rise. "Herm, a proposito, come mai senza divisa?" sorrise, maliziosa.
"Non per i motivi che pensi tu, Ginevra Weasley" borbottai, di nuovo rossa. Non c'avevo pensato, che la mente assolutamente malata della mia migliore amica avrebbe attribuito il cambiamento a qualcosa di più di ciò che era "semplicemente ho già fatto la doccia e non mi andava di infilarmi di nuovo la divisa"
Lei rise "Va bene, non arrabbiarti. Non lo dico più" poi abbassò la voce "Comunque, c'hai pensato a quello che dicevamo oggi? novità?"
"ma che novità?! sono stata in sala comune china sui libri tutto il giorno Gin! Ho cose migliori a cui pensare. Lascia perdere" il mio tono raggiunse la supplica "dimentica quello che è successo stamattina okay? tutto ciò che ti ho raccontato. Fidiamoci della mia teoria. E' pazzo. Punto"
Lei scosse la testa "Herm il suo comportamento di oggi non è normale. Tanto per iniziare, continua a fissarti"
"ma Gin! Non lo guardare!" sbottai, sempre a voce bassa. Lei fece un risolino.
"Scusa. Ma l'ho notato anche prima, quando siamo entrate"
Un corno era troppo impegnata a parlare di quidditch. La mia migliore amica aveva occhi anche dietro la testa, e orecchie bioniche, supersensoriale. Sbuffai. "Stai facendo galoppare la tua fantasia, Ginny. Smettila immediatamente. Mi voleva istigare, portarmi a insultarlo. Forse a schiaffeggiarlo. Per poi farmela pagare in qualche modo. Sperava che Piton mi vedesse e mi togliesse dei punti" Lei fece uno sguardo dubbioso ma non mi contraddisse. Era in effetti la soluzione più plausibile a cui avessimo pensato. "Può essere" sbuffò. "Preferivo l'opzione della scommessa, della sfida, dell'interessamento.. insomma, era più eccitante, no?"
La guardai male "per te forse" In un attimo mi ero rilassata. In effetti, doveva essere proprio così. Il comportamento di quell'orrido serpeverde si spiegava soltanto in quel modo. Smisi di pensarci, e mi dedicai definitivamente alla cena.

Erano le otto e mezza passate quando anche Ron terminò di mangiare e ci alzammo per raggiungere la Sala comune. "Ah Herm, volevo chiederti.." cominciò Harry, affiancandomi. "Hai scoperto cosa diamine voleva Malfoy stamattina?"
"Harry, non ossessionatevi tutti con sta storia. Credo che volesse semplicemente provocarmi in modo da spingermi a reagire e farmi togliere punti da Piton"
Ginny, di fianco a lui, alzò gli occhi al cielo. "Questa è la sua teoria"
Harry si voltò curioso verso di lei, che sospirò. "Secondo me..."
"Granger?" Una voce che ben conosciavamo ci interruppe, inconsapevole di essere l'oggetto dei nostri discorsi. Mi voltai con già un cippiglio arrabbiato dipinto in faccia.
E Malfoy era li, di fianco a Blaise, come sempre. "Cosa vuoi?"
"Posso parlarti un minuto?" sollevò impercettibilmente le sopracciglia, come a farmi capire che doveva farlo in privato. Colsi di sfuggita l'espressione soddisfatta di Gin. Avrei voluto tirarle una gomitata.
Sbuffai, annuendo.
Lui salutò Blaise con una pacca sulla spalla e si avviò dalla parte opposta a quella che stavamo seguendo. Solo quando orecchie e occhi indiscreti non potevano più interessarsi a noi, riaprii bocca.
"Malfoy, pretendo di sapere cosa diavolo vuoi. Prima fai un esibizione patetica, poi mi chiedi di parlarmi in privato. Che strano morbo ha infettato la tua persona?"
Lui si voltò a guardarmi con un mezzo sorriso sulle labbra. "Esibizione patetica?"
"Si, la tua uscita di stamattina" alzai gli occhi al cielo "gattino arrabbiato" lo scimmiottai per rendere meglio l'effetto.
"Ti è rimasta impressa vedo" Di nuovo quell'espressione giocosa.. Un gioco che non mi piaceva granchè.
"Allora?" dissi, visto che non si decideva a rispondermi.
"Non ho nessun morbo contagioso, puoi stare tranquilla. La McGranitt vuole vederci, mi ha chiesto di chiamarti"
Una risposta tanto normale che mi lasciò senza parole. "Ah"
Lui sorrise tra se. Chissà cosa diavolo stava pensando. Arrossii. Avevo fatto la figura dell'idiota. Per quale altro motivo che non riguardasse un insegnante mi avrebbe chiesto di parlarmi? Le insinuazioni di Ginny su interessamenti e scommesse mi stavano scombussolando la capacità di ragionare. Arrivammo di fronte alla porta dell'ufficio della professoressa di trasfigurazione e bussò piano.
"Avanti, entrate"
La professoressa ci aspettava seduta dietro un milione di pergamene. A un analisi più attenta, mi resi conto che erano i nostri temi, che stava probabilmente correggendo. Mi sorrise.
"Buonasera professoressa" salutai, educata.
"Buonasera signorina Granger. Signor Malfoy. Non vi tratterrò molto. Volevo parlarvi dell'uscita di sabato, per Hogsmeade"
annuii, e lei proseguì "Il signor Gazza si è preso una brutta influenza, è ricoverato in infermeria, ed in genere è lui che mi aiuta con i ragazzini del terzo anno, che devono essere scortati e contati, sia all'uscita sia all'entrata. Dal momento che anch'io sabato ho degli impegni improrogabili, vorrei chiedervi di occuparvene voi, in qualità di caposcuola"
Ero rimasta di sasso, ma il mio spirito da studentessa diligente mi spinse a rispondere subito "ma certo professoressa"
Lei si voltò verso Malfoy, e di conseguenza venne spontaneo anche a me. "Non c'è problema" rispose lui. Eravamo vicini, di fronte alla cattedra, e lo osservai bene. Non ricordavo da quando non portava più i capelli ingellati, ma li lasciava liberi di cadere sulla fronte, disordinati ma allo stesso tempo eleganti.
Aveva un neo sulla mandibola, appena sotto l'orecchio destro, che non avevo mai notato. E provai il buffo desiderio di alzare un dito per sfiorarlo. Ovviamente, mi trattenni, provvedendo a voltarmi di nuovo verso la professoressa, che ci stava congedando. Pochi minuti dopo, eravamo fuori, che camminavamo in silenzio.
Nessuno dei due proferì parola finchè non giungemmo davanti alle scale che portavano al dormitorio serpeverde. Il corridoio era deserto, e lui non si fermò.
"Malfoy?" lo richiamai, sorpresa. Lui si voltò a guardarmi.
"Cosa stai facendo? Il tuo dormitorio è da quella parte" indicai con un dito le scale di fianco a me.
"Lo so" mi fece notare.
"Non vai a dormire?"
Sorrise. "No"
"Ah"
Non trovai niente di più intelligente da dire, perciò ricominciai a camminare. Lo superai, quando si fermò per accendersi l'ennesima sigaretta. Torva, mi arrestai e lo guardai. "Qui non siamo nei sotterranei"
"So anche questo"
"Ma niente ti impedisce di continuare a fumare come se nulla fosse" Sbuffai. "Potrei anche dirlo a Silente, lo sai? il fatto che tu sia un caposcuola non ti permette di infrangere le regole come e quando vuoi. Nè nel tuo regno, nè fuori"
"Forse spero che tu mi costringa a rispettare il regolamento. Come stamattina" mi fece presente.
Indovinate? esattamente. Arrossii al volo. Qui non c'erano professori che potevano punirmi per reagire male, nè la presenza di Harry e Ron che potrebbe portare a un litigio. Allora, a che gioco stava giocando?
Ricominciò a camminare, restando avvolto nel suo alone di stupore. Senza parole, ripresi anch'io a muovere i piedi.
"Sei adorabile quando arrossisci" disse dopo qualche secondo, come se niente fosse. Ma cosa stava succedendo?! Cominciavo ad essere davvero frustrata.
"Sei pazzo Malfoy!" esclamai, arrabbiata. "sei totalmente assurdo"
"Perchè ti faccio un complimento?" l'avevo raggiunto, ma non si girava a guardarmi, perciò non potevo vedere la sua espressione.
"Si!" esclamai.
E lui, scoppiò a ridere. Era la prima volta che lo sentivo ridere, ridere davvero. Fu la sua unica risposta, ed io evitai di parlare nuovamente. Ero abbastanza sconvolta così. Mi accorsi a malapena che avevo preso le scale che portavano al dormitorio di Grifondoro, e che l'aveva fatto anche lui.
Soltanto a metà strada, questo arrivò a stupirmi. "Malfoy dove stai andando, si può sapere? Questa strada porta solo al mio dormitorio"
"Ti sei risposta"
"E cosa verresti a fare nel mio dormitorio?" ero confusa.
Si volse a guardarmi, e ammiccò. "Non entrerò nel tuo dormitorio, sta tranquilla.. Non ancora"
Con le sue parole maliziose, mi fece andare il viso a fuoco e mi mise a tacere per il resto del percorso.
Fu normale, arrivata davanti al buco del ritratto, arrestarmi e voltarmi a guardarlo, dubbiosa. "Devo chiamarti qualcuno?"
Lui scosse la testa e mi si avvicinò, lentamente, gli occhi stupefacenti incatenati ai miei. Sentivo solo i battiti impazziti del mio cuore. Si abbassò di scatto, fino ad arrivare con le labbra vicino al mio orecchio. "Buonanotte Granger" mi sussurrò, sfiorandomi appena, talmente delicatamente da non capire se l'avesse fatto con il respiro o con la bocca.
Dopodichè, si voltò e con la sua elegante camminata se ne andò, tornando da dove era venuto, e lasciandomi davanti al ritratto, rossa in viso e talmente stupita da non riuscire a muovermi.


...My Space...
Ehilà! Ri-ciao! ^_^
Allora, che ne dite, piaciuto il capitolo??? Sempre più strano il nostro Drachino... chissà cosa gli prende. Mi ha fatto piacere notare dalle vostre recensioni che questa figura vi ha intrigate e vi è piaciuta, nonostante sia un pò diversa dal solito. Vi prometto che le spiegazioni arriveranno.
Per il momento, sono curiosa di leggere le vostre sensazioni su questo capitolo, per cui mi affretto a postare! Adesso voglio rispondere alle vostre recensioni!

Anna96: Ciao! Mi dispiace aver probabilmente accentuato la tua curiosità, e sono felice che il capitolo ti sia piaciuto ^_^ Così come Draco, che decisamente ci farà ridere nel corso della storia. Per quanto riguarda le tue ipotesi, dovrai attendere ancora un pò per sapere qual'è quella giusta. Però ti posso dire che non tutto è come sembra... ^_* Aspetto la tua recensione!Kiss!

Sam05: Ciao! Grazie per aver recensito! Sono contenta che la storia e Draco ti piacciano, nonostante le diversificazioni ^_^ Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo chap! Bacioni!

lunachan62: Ciau! Sono contenta che trovi il racconto intrigante, e che anche tu abbia gradito il personaggio di Draco. Non sai che piacere mi ha fatto che tu l'abbia definito "strabiliante". Ero al settimo cielo, perchè è esattamente la sensazione che volevo dare descrivendolo ^_^ Per quanto riguarda l'enigma, forse si è accentuato un pochino di più... Chissà se arriveranno alla soluzione! Aspetto il tuo commento! Baci!

Jojo_Chan: Ciao! Grazie mille per i complimenti! ^_^ Mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta, così come il mio modo di raccontare! Ecco qui il nuovo capitolo, tu chiedi io esaudisco ^_* Aspetto la recensione! Kizz!

Grazie mille anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha aggiunto la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
A presto!
Bacioni, Miky.

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Capitolo 4
*** Capitolo Tre ***


Eccomi ragazze! Non dico niente, tranne che mi è piaciuto un sacco scrivere questo quarto capitolo! ^_^ ci "vediamo" giù!




Un respiro profondo. Per sicurezza, un altro. E poi un altro ancora, cercando di sciogliere quel blocco che avevo al posto dello stomaco. Il metodo della respirazione non serviva a placare l'agitazione che mi torturava. Mi chiedo perchè diamine prendono in giro le donne incinte dicendo che la respirazione è tutto. Se il respiro regolare non calma l'ansia, figuriamoci il dolore.
Mi imposi di smetterla di fare pensieri assurdi. Non c'era ragione di divagare nella pazzia. Mi guardai di nuovo allo specchio, aggiustando la gonna e il maglioncino della divisa, e sistemando meglio il distintivo da caposcuola.
Il venerdì era il giorno preferito di molti studenti. Di tutti gli studenti. La previsione di un sabato libero, la possibilità di stare svegli fino a tardi. E poi, la gita a Hogsmeade dell'indomani, entusiasmava sempre tutti. Anche me, inutile dirlo.
Quello che mi preoccupava, era il turno serale di pattuglia. Non c'era modo di sottrarmi ai miei doveri, e in tutti i casi non l'avrei mai fatto. Non per colpa di Malfoy, che diamine!
Cattiva idea, pensare il suo nome. Una nuova morsa inflisse un altro duro colpo al mio stomaco, già allo stremo delle forze. Sarebbe stata la prima volta che mi trovavo sola con lui dopo lo show della sera prima, quando inspiegabilmente mi aveva accompagnata al dormitorio. E non potevo mentire a me stessa dicendo che si comportava in modo così ambiguo per farmi punire dai professori. Non reggeva più.
Ma allora, perchè da qualche giorno a quella parte era cambiato così?
Sbuffai, notando l'ora, e mi costrinsi a uscire dalla mia camera, chiudendomi la porta alle spalle. Non avevo più voglia di interrogarmi; Oltretutto, non trovavo un senso, quindi era inutile.
In sala comune Ginny, Harry, Ron, Dean e Seamus erano stravaccati sulle poltrone, e quando entrai stavano ridendo appassionatamente. "Ciao ragazzi" la mia voce era più disperata di quanto avessi desiderato. Naturalmente non avevo raccontato l'episodio del giorno prima a Ginny. Sarebbe giunta di nuovo a conclusioni dannose, pessime e sbagliate.
"Herm! A che ora finisci?"
"Mezzanotte, come sempre"
"Miseriaccia" fece Ron guardando l'ora. Erano quasi le dieci. "Due ore in compagnia di quella serpe malefica. Non so come farai"
"Grazie Ronald, molto gentile" borbottai. "Ci vediamo dopo"
Stavo per uscire quando Gin mi raggiunse saltellando, con occhi luccicanti, e tirò fuori un arma pericolosa dalla tasca. Un lucidalabbra.
"Gin cosa pensi di fare?"
"E dai!" sussurrò "solo un pochino. Non ti trucchi mai"
"sto andando a pattugliare i corridoi, non a una sfilata" Per di più con un furetto insolente e incomprensibile. Oltre che dannatamente sexy, si intende. Di nuovo, mi imposi di smetterla. I miei pensieri non viaggiavano sull onda giusta. Io non avrei mai dovuto avere quei pensieri. Un tipo, indubbiamente; Molto carino, probabile. Ma non dannatamente sexy. Per nessuna ragione dovevo trovarlo sexy.
"Mi stai ascoltando?" Gin mi richiamò all'ordine.
"Certo Ginny, e credo che tu abbia perso il senno"
Mi bloccò il viso con una mano e a forza mi costrinse a stare ferma, mentre lei mi metteva il suo lucido alla fragola. "Ecco fatto" disse poi soddisfatta, tornando verso il divano, da cui gli altri ci guardavano curiosi. "Puoi andare"
"Ti odio"
Uscii dal buco del ritratto che ancora rideva.

Raggiunsi il posto in cui avremmo dovuto incontrarci con qualche minuto di anticipo, ma lui non c'era. Ero sollevata. Non mi avrebbe aiutata il suo sguardo addosso mentre scendevo le scale.
Dopo un pò, però, il sollievo cominciò a tramutarsi in qualcos'altro a cui non sapevo dare un nome. Cinque minuti di ritardo. Dieci. Quindici. Venti. A quel punto il nome ce l'avevo ben chiaro in mente: rabbia. E cominciavo ad essere davvero spazientita. Ma chi si credeva di essere per tardare così?! Non avevo la minima intenzione di stare ad aspettarlo per oltre mezzora, per cui alle dieci e mezza mi avviai lungo il corridoio principale, decisa a pattugliare da sola.
Al diavolo lui e i suoi ritardi. In segreto però, un pensiero mi aveva rasserenata. Essere sempre in ritardo era tipico di Malfoy. Quindi forse, era tornato quello di sempre.
Quello che, tanto per essere chiari, non mi abbracciava fuori dall'aula di pozioni. Quello che non mi trattava in modo diverso dal solito. Quello che non faceva discorsi seri e ascoltabili. Quello che, soprattutto, non veniva con me fino al dormitorio di Grifondoro, e non mi salutava in modo strano, facendomi venire la pelle d'oca.
Si, ero rasserenata. Dovevo, essere rasserenata.
Terminai il giro del corridoio sgridando qualche primino che nonostante il coprifuoco era ancora in giro, e togliendo dieci punti a due serpeverde, un ragazzo e una ragazza, impegnati a baciarsi in uno sgabuzzino angusto. Che quando gli feci presente che avrebbero dovuto essere in sala comune, ebbero anche il coraggio di rispondermi male.
Tornai indietro attraverso un altro corridoio, senza incontrare "ribelli", e solo quando fui davanti agli scalini che portavano nei sotterranei, da cui si vedevano le scale di fronte alle quali avremmo dovuto incontrarci, lo vidi.
Era sudato, i capelli bagnati appiccicati alla fronte, la divisa da quidditch ancora addosso, anche quella zuppa. Mi vide e sorrise, camminando verso di me.
"Ciao. Scusa il ritardo"
"Hai una motivazione valida?" domandai, con il sopracciglio alzato. Ma non avevo potuto fare a meno di arrossire, incontrando i suoi occhi. I ricordi erano prepotenti li, pronti a balzare fuori. E poi, non si era mai scusato. Almeno non con me.
"Allenamenti durati troppo. Pensi che sia abbastanza valida come spiegazione?" Ci pensai su. E fu di nuovo lui a prendere la parola. "Dal momento che mi sono bagnato sotto la pioggia e non sono nemmeno andato a cambiarmi per non farti aspettare ulteriormente, potresti avere compassione" ammiccò.
Scoppiai a ridere. "Tu non vuoi la mia compassione, Malfoy" Intendevo dire che da me non poteva volere niente. Era una cosa assolutamente assurda.
Ma lui si fece serio e fece un altro passo verso di me. "No, hai ragione. Non voglio compassione, da te" Prese un ricciolo che mi cadeva davanti alla fronte e lo mise dietro un orecchio. Per un attimo, non sentii più il cuore battere. Mi allontanai di scatto, brutalmente. "Tu non vuoi niente da me, se non irritarmi"
Sorrise "Sei carina, irritata. Pensavo avessimo già concluso, comunque, che ti faccio venire l'orticaria. Non credi di essere un pò ripetitiva?"
Sbuffai. "mi ricorderò di cambiare disco, la prossima volta"
Lui sogghignò, divertito. Lo facevo ridere, pure. "Andiamo. Che corridoio hai già controllato?"
"Quello centrale e quello di trasfigurazione. Ma tu vatti a cambiare, Furetto, che aspetti? Sei scolo"
Scrollò le spalle. "Non c'è problema"
"Posso finire da sola"
Non mi diede retta, cominciando a camminare verso i sotterranei. Lo seguii, in silenzio. Affari suoi. Se gli veniva un'influenza con i fiocchi, si arrangiava.
Una volta finito di scendere le scale, sentii i suoi passi arrestarsi, e il familiare odore di menta si sparse nell'aria. Rinunciai a dirgli di tutto. Non ne valeva nemmeno la pena, se avessi parlato col muro avrei ottenuto risultati migliori.
Riprese a camminare e in un baleno mi raggiunse, mentre io aprivo la prima porta per controllare che nessun allievo fosse nascosto li. Non mi arrischiavo a guardarlo, mentre il nodo allo stomaco si faceva sentire di nuovo. E questa volta non era per il pensiero dei sotterranei, per l'umido e il buio o perchè Malfoy era un ex mangiamorte.
Questa volta, ero come in attesa di qualcosa. Non sapevo cosa aspettarmi, da quel Draco Malfoy così diverso.
"Mi aspettavo un commento, quantomeno" disse, all'improvviso. Rimasi interdetta.
"Come?" alzai lo sguardo, perplessa. Di nuovo.
Lui alzò le sopracciglia. "Parlo della sigaretta"
Sbuffai. "Sono stufa di parlare con te. Devo cambiare disco, ricordi?"
Lui sorrise. "Sei così strana, Granger"
Cioè, lui cambiava comportamento da un giorno all'altro, lui rischiava una polmonite perchè girovagava tutto bagnato per la scuola, lui aveva uscite criptiche, e poi quella strana ero io?
"Da che pulpito. E sentiamo, perchè sarei strana?"
Ci pensò un pò, mentre il mio sguardo si fermava sul suo viso. Sarà che me lo trovavo davanti un pò troppo, sarà che ci facevo più caso, sarà che volente o nolente non potevo mentire a me stessa, ma era innegabilmente molto bello.
Molto bello, forse, era addirittura riduttivo. Certo, un bel corpo, un bel colore di occhi, dei bei capelli, ma c'era qualcos'altro. Di meno banale. Erano le sfumature a colpirmi di più, ora che lo osservavo bene. I lineamenti fini e decisi allo stesso tempo, le leggere occhiaie sotto gli occhi. Il taglio della bocca, che metteva in risalto le labbra ben disegnate, il modo in cui si passava la lingua sul labbro inferiore quando pensava.
Il neo che avevo già precedentemente notato, sulla mandibola, sotto l'orecchio.
E poi, una piccola cicatrice sul mento, che non avevo mai visto. I suoi occhi celesti tornarono a posarsi nei miei, e mi osservò curioso. "Che c'è?"
"Io? Ero in attesa di sapere per quali motivi sarei strana" ma arrossii. Non potevo farne a meno, e lui sogghignò.
"Questo è esattamente uno dei motivi" Notò la mia espressione confusa e si spiegò meglio. "Fai in modo di apparire così sicura di te, così forte, e poi spesso arrossisci. E' una contraddizione"
Maledetto viso.
"Tu sei una contraddizione vivente, Malfoy"
"Allora forse abbiamo più cose in comune di quante tu credi"
Eccolo di nuovo, il mio Malfoy incomprensibile. Una risatina, ci interruppe, e mi resi conto che parlando non avevo fatto attenzione a dove andassi, e tre aule erano sfuggite al mio controllo scrupoloso.
Tornai indietro decisa e feci per aprire la porta, ma la sua mano era li, pronta, a bloccarmi. "Lasciali stare"
Alzai un sopracciglio. "Malfoy, il nostro compito è di impedire che gli studenti se ne vadano in giro per la scuola di notte. E dovrei lasciar correre?"
"Probabilmente sono due giovani innamorati, che non hanno altro posto dove stare un pò in pace che quest'aula, stasera. Magari è un momento magico, e tu stai per rovinarlo"
Risi. "No furetto, più probabilmente sono due tuoi amici, che se ne fregano delle regole. Ed è tutt'altro che magico il momento che stanno vivendo. Non può esserlo, in una squallida aula. Al massimo, può essere un gioco. Eccitante, te lo concedo"
Mi scrollai la sua mano di dosso e aprii la porta.
Come previsto, nella classe vuota c'erano due studenti di serpeverde. Lei era seduta sulla scrivania, lui di fronte a lei, e si stavano baciando presumibilmente, prima che facessimo irruzione noi due.
Il ragazzo si voltò a guardarmi e lo riconobbi. Era Theodore Nott, ovviamente nella cerchia stretta di amici di Malfoy. La ragazza era Daphne Greengass, famosa per essere passata nel letto di mezza scuola. Scossi la testa. "in dormitorio ragazzi. E' finita la pacchia" Nott guardò Draco supplichevole, ma bastò un cenno del capo di quest'ultimo per aggiustarsi la camicia e uscire dalla stanza, seguito dalla biondina.
Mi voltai a guardare Malfoy con un sopracciglio alzato. "Cosa ti avevo detto?"
"Te lo concedo. Avevi ragione. Ma adesso sono curioso" avevamo ripreso a camminare, e di nuovo catturò la mia attenzione. E il mio sguardo. "Di cosa?"
"Sembravi sicura che fossero miei amici. Perchè?"
"Perchè in genere i nostri amici ci assomigliano"
"Concetto interessante. Quindi, mi stai dicendo che sono bravo soltanto a giocare?"
Intuitivo. Ma il modo in cui pronunciò il verbo giocare mi fece correre un brivido lungo la schiena. D'istinto, accellerai. "Vedo che afferri al volo"
"E cosa te lo fa pensare?"
"Tutto di te. Il tuo comportamento, la tua fama, i pettegolezzi che ti circondano" a quelle parole arrossii di nuovo, e lui rise.
"Non pensavo che ascoltassi i pettegolezzi"
"Infatti in genere non mi interessano"
"In genere non ti interessano" sottolineò le mie parole, guardandomi divertito. E capii il fraintendimento.
"Non illuderti Malfoy, non mi interessano nemmeno su di te. Semplicemente capita più di frequente di sentirli, e non posso certo tapparmi le orecchie e mettermi a cantare per non ascoltarli"
Di nuovo, sorrise. "Sarebbe una bella scena"
"Sei un cretino" non era un offesa. Era un dato di fatto. "Comunque, non sono solo i pettegolezzi. Si vede anche dalle ragazze di cui ti circondi. Sono la rappresentazione vivente della tua voglia di giocare"
"Vai avanti. I tuoi pensieri sono senza dubbio affascinanti"
Sorvolai sull'aggettivo e tentai di spiegarmi. "Pansy Parkinson, Daphne Greengass. Millicent Bullstrode. Non sono tutte tue amanti?"
"La Bullstrode no"
Alzai gli occhi al cielo. "La Bullstrode no" lo scimmiottai. "hai capito cosa voglio dire. Non si possono certo definire ragazze serie. Solo tipi del genere potrebbero uscire con te. D'altronde, non credo che tu saresti in grado di conquistare ragazze di un altro stampo"
A questo punto, il suo sguardo si fece divertito e riapparve quell'espressione da gatto che gioca col topo. "Ah si?" 
"Si" risposi, in tono di sfida.
"mmh.. Parli di te?" si finse dubbioso.
"Anche"
Aprii la porta di un altra aula, ed entrai. "Le ragazze normali vogliono essere corteggiate. Amate. Non sentirsi un oggetto. Vogliono sentirsi speciali, vogliono essere guardate come se non esistesse nessun'altra. Vogliono sentirsi protette" Mi ero addentrata nell'aula per controllare che dietro il muro che la divideva in due non ci fosse nascosto qualche "ribelle", e visto che stavo parlando, non sentii la porta chiudersi. Quindi rimasi di sasso quando mi voltai e lo vidi che mi osservava, appoggiato con una spalla alla porta di legno. La sua mano volò leggera alla bacchetta e con questa fece scattare la serratura, chiudendoci dentro.
Il mio cuore perse qualche battito. "Cosa stai facendo Malfoy?"
Non mi rispose subito, avvicinandosi a me lentamente. E mentre lui mi camminava incontro, d'istinto io arretravo. "E tu pensi che io non sarei capace di far sentire così una ragazza del tuo livello"
Non era una domanda, ma risposi lo stesso "No, non credo. Non ci sapresti fare"
Il suo sorriso tornò a colorargli le labbra. Un altro passo avanti lui, e indietro io. "Ne sei sicura?"
"Si" la mia voce era meno sicura di quanto avrei voluto. Non mi ero resa conto che a furia di camminare all'indietro ero arrivata allo stop. La mia schiena toccò il muro gelido, ed ebbi un nuovo brivido.
Lui mi era ormai di fronte, gli occhi incatenati ai miei. Quando mi fu vicino, prima che io potessi sgusciare via, poggiò le mani ai lati della mia testa, intrappolandomi tra le sue braccia muscolose.
Il suo sguardo ardeva, e io facevo fatica a creare pensieri razionali. Sentivo solo il cuore battere, la pelle d'oca, le guance infuocate. Ero consapevole solo dei suoi occhi così vicini. Delle sue labbra così vicine. Sentivo il suo profumo, mischiato a quell'odore di menta.
"Ti propongo una sfida, Granger" soffiò lui. Tanto per ampliare le cose incomprensibili che stavano succedendo.
"Cosa..." mi obbligai a parlare "Cosa vuoi dimostrare, Malfoy?" balbettai. "allontanati" Lui sorrise di nuovo. Dio, da quanto tempo era così irresistibile?
"Ascolta la scommessa" Feci cenno di si. "Se vinci tu, mi allontano e ti lascio stare. Non ti metterò mai più in una situazione come questa. Se invece vinco io, tu farai una cosa per me"
"che cosa?"
"Te lo dirò a tempo debito"
"Come.. in cosa consiste la sfida?"
"In teoria non dovrebbe essere difficile per te. Devi solo dimostrare la validità di ciò che affermi. Per vincere, semplicemente non devi avere reazioni. Dimostrami che ti sono indifferente. Che non ci so fare, con te"
Si abbassò fino ad avere il viso alla stessa altezza del mio, e posò le labbra sulla mia guancia, sfiorandola dolcemente. Io, tremavo. Lasciò una serie di baci sulla mandibola, sul collo, si avvicinò alle labbra per poi distanziarle di nuovo, passare all'altro lato del collo. Con le mani raggiunse le labbra. Mi sfiorò il collo, allontanandomi il colletto della camicia per lasciare scoperta una porzione di pelle sulla spalla, che prontamente baciò. Tornò indietro lentamente, e finalmente posò le labbra sulle mie, in un bacio dolce, casto.
Mi morse delicatamente il labbro inferiore, scatenando l'inferno.
Sapevo che sarebbe successo, sapevo che mi avrebbe baciata, nel momento stesso in cui mi aveva intrappolata. Quello che non mi aspettavo, e che sembrò stupire anche lui, fu la mia reazione.
Di punto in bianco, risposi al suo bacio, cercando le sue labbra. Che si fecero passare subito lo stupore, approfondendo la conoscenza, chiedendomi il permesso di fare di più.
E io, gentilmente, glielo concessi.
La voglia di lui era li, forte, a dirmi cosa dovevo fare. Alzai le braccia e gli circondai il collo, passando le mani tra i suoi capelli biondi. Sapevo di dovermi fermare, che non aveva senso tutto quello che stava succedendo. Ma nello stesso tempo non ci riuscivo. La passione che mi bruciava dentro era qualcosa di mai provato. Con le mani, passai sul suo collo e mi fermai sulle sue spalle, mentre le nostre lingue si incontravano. Quando, istintivamente, gli morsicai piano la lingua, lo sentii gemere e capii di aver esagerato. Mi prese da sotto le ascelle tirandomi su, abbracciandomi, stringendomi contro il muro. Io avvinghiai le gambe alla sua vita, mentre il respiro accellerava ancora. Tirandomi su aveva alzato il maglioncino, e le sue mani sulla mia pelle fresca mi facevano provare la sensazione di andare a fuoco. Gli presi il viso tra le mani, baciandolo con più passione.
Poi, mi allontanai dalle sue labbra per arrivare al collo. Non rispondevo più delle mie azioni. Stringendomi, mi scostò dal muro e mi fece sedere su un mobiletto alto circa quanto la cattedra, continuò a baciarmi infilando le mani sotto maglioncino e camicia, e prendendo ad accarezzarmi la schiena, fermandosi un attimo di troppo sulla chiusura del reggiseno.
Anche le mie mani corsero sotto la maglia da quidditch. La sua pelle era liscia, i muscoli scolpiti sotto le mie mani. Lui tornò sul mio collo, per riprendere fiato, e io lasciai andare la testa indietro, abbandonata alle emozioni che mi stava provocando. Tuttavia, questo gesto sembrò farlo ardere di più, perchè mi prese il viso tra le mani, baciandomi nuovamente, fece passare tra i miei riccioli le dita, immobilizzandomi. Rispondevo a tutto ciò che chiedeva silenziosamente, con molta più partecipazione di quanta avessi mai pensato. E poi, inaspettatamente, fu lui ad allontanarsi. Tenne il mio viso tra le mani, obbligandomi a guardarlo, mentre entrambi ansimavamo.
Sapevo di avere la faccia arrossata, e non solo per l'imbarazzo. Quando si riprese, sorrise. "Credo di aver vinto" mormorò.

Dopo che mi fui sistemata i vestiti trasandati, rigorosamente senza alzare lo sguardo per guardarlo, un pò per l'imbarazzo, un pò per il mio orgoglio ferito, sbloccò la porta e uscimmo in corridoio.
Avevo il viso in fiamme, e fu di nuovo lui a parlare per primo. "Allora. Devi fare una cosa per me, adesso"
"Hai già avuto la tua soddisfazione, Malfoy"
Si voltò a guardarmi, sorridendo. Ma non sembrava prendermi in giro. E prima che potesse dire altro, sbottai. "Allora, dimmi, accidenti! Cosa sarebbe? una stupida sfida che hai fatto con i tuoi amici? una scommessa?" lo guardai, arrabbiata. "volevi dimostrare che anche Hermione Granger cede al tuo fascino, alla fine?!"
Spalancò gli occhi, e poi scoppiò a ridere. "Ti sei spiegata così il mio comportamento degli ultimi giorni?"
"Come avrei dovuto spiegarmelo?"
Mi prese dalla vita girandomi verso di lui, stringendomi. "Non potrebbe essere un altra ragione?"
"Non ne vedo altre" mormorai.
"Forse non vuoi vederle"
"che vuoi dire?"
"Non potrei essere semplicemente interessato a te?"
Restai senza parole, per quella che mi sembrava l'ennesima volta. "No" replicai.
"Vedi? ho di nuovo ragione io. Non vuoi vedere la verità"
"Non ha senso. Fino a qualche giorno fa non mi degnavi di uno sguardo. Anzi, forse si. Di disprezzo"
"Forse nemmeno io volevo vederti in una luce diversa. Quando sono stato abbastanza maturo per farlo, l'ho fatto. E ciò che ho visto mi è piaciuto. Forse, sto semplicemente tentando di corteggiarti. Anche se, a quanto pare, con le ragazze del tuo livello non ci so fare"
Adesso mi stava prendendo in giro. Ma in modo gentile. E mi trovai a sorridere. "Sei un cretino"
"E tu sei stupenda"
Arrossii e abbassai lo sguardo. Lui rise, e riprese a camminare. Eravamo fuori dai sotterranei, e di nuovo si stava dirigendo verso il mio dormitorio. Però non dissi nulla, camminando di fianco a lui in silenzio. Guardavo il pavimento sotto i miei piedi, cercando di mettere ordine nella mia testa.
Solo quando si fermò, alzai lo sguardo. Eravamo di fronte al ritratto della signora Grassa.
Lui tirò fuori una cosa dalla tasca. "Devi pagare la tua penitenza" mi fece presente "Quindi, devi fare questo per me"
Mi tirò su una ciocca di capelli dal lato destro, e li fermò con una molletta.
"Indossala" mi disse semplicemente. E senza aggiungere altro mi diede un bacio a fuor di labbra e si diresse giù per le scale. Gettai un'occhiata all'orologio. Era passata mezzanotte.
Di nuovo, mi aveva lasciata in piedi in mezzo a un corridoio, troppo sorpresa per dire qualunque cosa. Stava diventando un'abitudine.


...My Space...
Eccomi! allora allora... che dire. Si è scritto da solo. Forse un bacio prematuro, forse di punto in bianco questo cambiamento vi ha lasciate un pò spiazzate ^_^
Ma ora vi metterò una pulce nell'orecchio... sarà sincero, Draco? Chi lo sà... =)
Mi è piaciuto molto scrivere questo chap.. mi sono talmente impersonificata in ciò che scrivevo, che mi sembrava di essere li con loro. Spero di essere riuscita a trasmettere la stessa sensazione a voi!
Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitoletto! Quindi passo a rispondere alle vostre recensioni e mi sbrigo a postare!

sam05: Ciao! Per hogsmeade dovrai aspettare il prossimo capitolo ^_^ però.. intrigante, dici? E' esattamente l'idea che voglio dare di Draco... e sono curiosa di sapere cosa ne pensi, dopo questo episodio! Grazie mille per i complimenti, aspetto la tua recensione! =) Bacioni!

anna96: Ciau! Credo che non si possa chiedere a Hermione di non farsi domande... però, tutto sommato, mi sembra che Draco abbia trovato un bel modo per farla tacere.. che dici? ^_* Adorabile va benissimo, ma mi trovo più d'accordo con l'altra affermazione XD sexy da togliere il fiato... sono sicura che Herm è d'accordo con noi! ^_^ Aspetto la tua recensione! Bacioni!

lunachan62: Ciao! grazie mille per i complimenti. Sono contenta che la storia ti piaccia, e anche molto curiosa di sapere cosa ne pensi di ciò che il mio cervellino ha escogitato ^_^ Ti confesso, sono dipendente dalle schermaglie tra Draco e Hermione, e mi piace cercare di rendere il serpeverde un pò... criptico, per così dire. In modo che riesca a stupire sia la grifoncina che voi che leggete; Tento di dargli un comportamento il meno banale possibile. Mi fa piacere che questo arrivi. Ora, aspetto la tua recensione! Un bacione!

Jojo_Chan: Ciao! Grazie ^_^ non preoccuparti per non aver recensito subito, l'importante è che l'hai fatto =) mi fa piacere che il personaggio di Draco ti piaccia così tanto! Ovviamente mi riempie di felicità sapere di riuscire a renderlo così bene ^_^ Aspetto la tua recensione, ovviamente, per sapere cosa ne pensi di questo capitolo in cui le battutine sono diventate.. fatti per così dire! Bacioni!

seven: Ciao! Ecco qui il nuovo capitolo, come richiesto! ^_^ Sono contenta che la storia ti coinvolga e che ti piaccia come ho reso i personaggi. Certo, essere accompagnata da Malfoy è stupendo, ma a questo punto mi farà piacere sapere cosa ne pensi di come il serpeverde si comporta in questo capitolo ^_^ L'accesa rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, la trovo inutile dopo che la guerra è finita. E sono contenta che anche questa scelta di limitarla, ti piaccia. Grazie mille per i complimenti, aspetto la tua recensione! Un bacione!

Un grazie enorme anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha aggiunto la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Ci "leggiamo" presto!
Un bacione, Miky.


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Capitolo 5
*** Capitolo Quattro ***


Ciao ragazze! Scusate il ritardo, ma sono stati giorni di studio intenso =( non vi rubo altro tempo, ci "vediamo" giù!



"Ciao Herm!"
La voce allegra di Ginny fu la prima ad accogliermi, quando, dopo aver passato una decina di minuti tentando di sbloccare le gambe e la mente, attraversai il buco del ritratto.
"Ciao Gin" Risposi, andando verso il divano su cui lei era appollaiata. All'altro capo, appoggiato al bracciolo, c'era Harry, e sulla poltrona Ron. "ciao ragazzi"
"Ciao Mione. Tutto bene?" Naturalmente, Harry era il più attento di tutti.
"Certo, Harry. Sono soltanto un pò stanca"
Sentivo l'occhio critico ed elettrizzato di Ginevra sul viso, ma mi guardai bene dall'incontrare il suo sguardo, ben sapendo che l'espressione maliziosa non mi sarebbe piaciuta, così come la voglia di fare domande. Mi aspettava l'ennesimo interrogatorio, lo sapevo bene. Ma non avevo la minima intenzione di tirarmi indietro: ora più che mai avevo bisogno del suo consiglio. Ora più che mai mi sentivo un'adolescente alle prese con il suo primo amore.
"Da dove spunta quella molletta?" mi chiese Ron, incuriosito, mentre mi sedevo un attimo di fianco a lui. Mi ero sbagliata: forse dopotutto non era Harry il più attento.
"L'ho sempre avuta" mentii, ma sentii le guance andare a fuoco.
"mmh.."
Prima di seminare altri dubbi, scattai in piedi. "Ragazzi credo che me ne andrò a dormire. Domani mattina ricordatevi che dobbiamo partire alle nove da qui" Non aspettai che mi rispondessero, diedi un bacino a tutti e tre passando, e mi defilai in camera. Mi liberai della divisa e in un attimo ero sotto la doccia.
Gli influssi benefici dell'acqua calda e del sapone alla pesca, sebbene ci misero di più, fecero comunque il loro solito effetto, e mi tranquillizzai. Uscita dalla doccia mi pettinai con cura ogni ciocca più volte, finchè non furono completamenti snodati, mi infilai il mio pigiama preferito e lavai i denti.
A quel punto, non avevo più scuse per perdere tempo. Così aprii la porta del bagno e rientrai in camera. Naturalmente, chi mai poteva esserci seduta sul mio letto?
"Qualcuno qui ha qualcosa da raccontare!" esclamò Gin, indicandomi un pacchetto di cioccolatini. "E io ho tutto il materiale per un pigiama party!"
Mio malgrado, risi. Non si poteva resistere al suo entusiasmo. "Sei sicura di voler sapere tutto? guarda che potrei raccontare anche tutta la notte"
Mi guardò male "No, tu devi raccontare tutta la notte, altrimenti che pigiama party è?! E comunque, non insultarmi per favore. Devo assolutamente sapere tutto!"
Sospirai sedendomi sul copriletto a gambe incrociate. Lei mi mostrò la sua borsa. "Ho portato il pigiama, il beauty case, e il cambio per domani. Posso usare un attimo la doccia?"
"Ma certo Gin"
Che domande. Come se fosse la prima volta che dormiva in camera mia!
"Okay! Tu mangia pure un cioccolatino intanto che mi aspetti. Prometto che faccio presto"
Annuii, e ne scelsi uno alla gianduia, mentre sentivo l'acqua della doccia scorrere e cercavo di riordinare i pensieri. Non avevo detto a Gin del giorno prima, quando inspiegabilmente Malfoy mi aveva accompagnata al dormitorio, e quasi quasi me ne pentivo. Forse avrebbe saputo capire il suo comportamento meglio di me.
Dieci minuti dopo, mentre cercavo di convincermi che tutto ciò che mi aveva detto era assolutamente assurdo, Gin uscì dal bagno, controllò che la porta della camera fosse chiusa a chiave e venne a sedersi di fronte a me con un sorriso a trentadue denti. Quando aprì bocca, fu molto eloquente. "Parla"

"Non ci posso credere!" esclamò, scattando in ginocchio e guardandomi sbalordita. "ti ha baciata! Malfoy ti ha baciata!"
"shh!!!" esclamai, guardandola torva. "Gin è l'una vuoi forse svegliare tutto il dormitorio?"
Lei si sedette, ancora con gli occhi spalancati. Poi sorrise. "Beh, e com'è stato?"
Ci pensai su. Non mi andava di mentirle. Perchè poi? in tutto il resto ero stata sincera, non avevo omessi dettagli nemmeno sulle sensazioni contrastanti che avevo provato per tutta la sera. "Coinvolgente" ammisi, alla fine "Non solo non l'ho allontanato, ma ho anche risposto" Il suo sopracciglio si alzò e confessai anche il resto "Okay, va bene va bene. Molto più che coinvolgente. E' stato eccitante, passionale, profondo. Mi sono sentita come se fossi stata investita da un treno in corsa, come se fossi sballottata dalle onde, e non sapessi più da che parte girarmi, dove fosse la riva" ecco, la definizione giusta: era come se stessi naufragando. Ma non volessi essere salvata.
"Herm è meraviglioso! Voglio dire, è Draco Malfoy! Questa è la cosa più incredibile che potesse succedere!"
"Si Gin ma non sono convinta... voglio dire, non mi è piaciuta la sensazione..." di nuovo, mi guardò scettica. Scoppiai a ridere e le lanciai un cuscino. "Scema, non quella sensazione! Quella mi è piaciuta anche troppo... non mi è piaciuta la sensazione di falsità che ho avuto dopo. Non saprei come spiegarti. E' stato tutto troppo... veloce, quasi. Incomprensibile, capisci? Fino all'altro ieri non mi guardava nemmeno, poi di punto in bianco da due giorni a questa parte mi parla, ha uscite carine, mi accompagna al dormitorio, mi bacia" scossi la testa, confusa.
"Mmh.." adesso sembrava aver capito, e ci pensò su per un pò. "Si" decretò alla fine. "Sarebbe parso troppo strano anche a me. Gliel'hai fatto presente?"
Alzai gli occhi al cielo "Certo. Gli ho chiesto se per caso era una scommessa che doveva vincere, magari con quegli stupidi dei suoi amici. E vuoi sapere la sua risposta? Ti sei spiegata così il mio comportamento degli ultimi giorni? non potrei essere semplicemente interessato a te?" lo scimmiottai, e Ginny rise.
"E tu?"
"E io niente, gli ho detto che era troppo improbabile, che non ci credevo. E per tutta risposta mi ha detto che io non voglio vedere la verità, che forse sta solo cercando di corteggiarmi"
"E ci sta riuscendo benissimo"
"Gin!"
Rise, di nuovo. Poi però tornò seria. "Non è finita qui, vero?" indicò la mollettina a forma di rosa tra le mie mani. Scossi la testa.
"No, in effetti no. Mi ha accompagnato al dormitorio, come ieri sera, e poi dal momento che aveva vinto lui la sfida, dovevo pagare la sconfitta: e lui mi ha messo questa tra i capelli, e mi ha semplicemente chiesto di indossarla. Poi mi ha baciata e se n'è andato" Alzai le spalle. "Tutto qui"
"Tutto qui?! Dai qua!" mi prese la molletta e con occhio critico cominciò ad esaminarla. "E' bellissima"
Sorrisi "Questo lo sapevo anche senza la tua analisi accurata" Mi lanciò un occhiataccia e sorvolò sul mio commento.
"Però, in tutto questo, qualcosa non quadra nemmeno a me. Sarà che tu con le tue stupide paranoie hai intaccato anche la mia testa, però mi sembra strano così, di punto in bianco"
"dal nulla" aggiunsi.
"Esatto. Voglio dire, posso credere che lui sia interessato a te, e ci credo, e devi farlo anche tu perchè un bacio così..." sospirò "ragazzi è da sincope! quindi non si può fingere in questa maniera. Però mi chiedo cosa l'abbia davvero spinto ad avvicinarsi a te da un giorno all'altro"
"pensi a una scommessa?" forse la nota triste nella mia voce l'avevo colta solo io. Lei mi guardò seria per un paio di minuti, poi riprese. "Penso che sia una possibilità. Ma può essere anche come dice lui: magari è un pò che è interessato a te, e solo negli ultimi giorni ha avuto il coraggio di accettarlo e di provare ad avvicinarti"
Sembrava ancora pensierosa, così rimasi in attesa per un pò. "Quindi, morale?" chiesi, poi.
"Morale, viviti il momento, ma stai attenta" rise "che sia come dici tu, o come dice lui, poco importa: se anche era una stupida scommessa, indubbiamente ciò che è successo l'ha scosso e incuriosito, come ha scosso e incurisito te. E non lascerà mai le cose così come sono, vista l'attrazione che si è creata tra voi!"
Ero stupefatta "mi stai dicendo che può essere che ha fatto una scommessa su di me con i suoi amici e io dovrei fregarmene?"
Annuì, solenne. "Esattamente. Tanto, Herm, che t'importa? obiettivamente. Da un punto di vista morale, okay, certo, fa girare i nervi sapere di essere stata una preda in un gioco stupido di cui non sapevi nulla. Però non puoi mica tornare indietro, e poi potresti guadagnarci tu in tutti i casi" indicò la mollettina. "Vedi, questa potrebbe effettivamente essere una prova per dimostrare ai suoi amichetti che ha vinto, non fa una piega. E se così fosse, domani quando te la vedranno si congratuleranno con lui e finirà li. Ma a lui sarà ben rimasto il ricordo di ciò che è successo, e se ho ragione io sarà molto più che incuriosito da te. Cosa credi che farà? ti cercherà lo stesso, e anche se stasera ti avesse mentito dicendoti che è interessato a te, non sarebbe più una bugia a partire da quel momento"
Non ero sicura che questa cosa mi piacesse "E l'altra opzione?"
"L'altra opzione è un pò banale e scontata, sicuramente meno eccitante da raccontare. Potrebbe essere stato sincero da subito, e quindi non c'è nessuna sfida, nessuna scommessa, e questa molletta è semplicemente un gesto carino per corteggiarti"
"Ah, e quest'opzione così tranquilla non ti piace?"
Scosse la testa "Non granchè. Siete entrambi due soggetti troppo particolari perchè le cose possano funzionare semplicemente. La normalità non fa proprio al caso vostro"
"Grazie eh! Me le stai mandando tutte!" però, risi di cuore. Avevo fatto bene a parlare con lei. Ero finalmente riuscita a mettermi nel giusto ordine di idee. Aveva ragione Ginny: in entrambi i casi, sia che avessi ragione io, sia che fosse stato sincero lui, non avevo niente da perdere. Potevo smetterla di fare domande di cui non conoscevo la risposta: questa, prima o poi, sarebbe arrivata.

Quando sentii il suono della sveglia, tutta la gratitudine verso Ginny che avevo avuto la sera prima, evaporò. Volevo soltanto ucciderla per avermi fatto fare le ore piccole.
Mi sentivo il braccio pesantissimo mentre lo allungavo a spegnere quell'oggetto infernale, ma alla fine ci riuscii. Mi costrinsi ad aprire gli occhi appannati e a riordinare le idee.
Sabato. Hogsmeade. Permessi da controllare. Ragazzini da accompagnare. Okay, c'ero quasi. Ma mi sentivo come se mancasse qualcosa.
Malfoy.
Non appena ebbi formulato quel pensiero, mi trovai completamente sveglia, e scattai in piedi, investita dai ricordi.
"Ginny? Gin? svegliati" la scrollai con una mano mentre prendevo la divisa dalla sedia e mi dirigevo in bagno. "Dai su, Ginevra Weasley!"
Mi infilai in bagno senza sperare troppo che la mia migliore amica si alzasse nel frattempo, ma non erano passati nemmeno dieci minuti che sentii dei rumori e capii che forse mi aveva dato retta. Uscii dal bagno con la divisa già indosso, e il suo occhio critico, ancora assonnato, mi investì.
"Buongiorno" feci, confusa.
"Hermione Granger dove penseresti di andare?"
Rimasi interdetta. Che razza di domanda era? "A Hogsmeade"
"No, riformulo. Dove penseresti di andare con indosso la divisa?"
Capendo, alzai gli occhi al cielo e sbuffai. "Gin non ricominciare, io sono una caposcuola devo dare il buon esempio. Fino a pochi anni fa la divisa era obbligatoria anche per le uscite extracurricolari e.."
"sisi.."
Ovviamente, mi stava a sentire secondo voi? Ecco, appunto. Si era messa a frugare nel mio armadio lanciando commenti poco carini sul mio guardaroba. Dopo qualche minuto ne emerse soddisfatta con una gonna di jeans che non mettevo da quando avevo circa tredici anni e una maglietta a collo alto. "Ecco, questo mi piace!" esclamò.
"Mettilo pure, se vuoi. Ma non riuscirai a farmici entrare dentro, sappilo. Fa troppo freddo per la gonna"
Ginny rise. "Questi li metterò io, per te ho portato dei miei vestiti"
Di nuovo, mi zittì. Stavano acquistando tutti la capacità di farmi restare senza parole, e non mi piaceva per niente. Dalla sua capientissima borsa, tirò fuori un paio di jeans chiari, molto, troppo, stretti, una magliettina bianca e un maglioncino marrone. Dopo qualche imprecazione riuscì a trovare anche una cintura, anch'essa marrone, che lanciò sul letto. E poi, ancora, tirò fuori un paio di stivaletti bassi, senza tacco.
"Sei fissata con il marrone, Gin?"
"Ho pensato che con il tuo colore di capelli e la tua carnagione si sarebbe sposato alla perfezione" cantilenò. Sembrava una commessa di un negozio babbano, con il suo sorriso solare e soddisfatto.
"E dimmi, perchè mai non potrei mettermi i miei vestiti?"
"perchè è ora che tu metta un pò più in risalto la tua bellezza. E trovo che io sia la persona migliore per costringerti a farlo" rise, trascinandomi in bagno.

Dopo quelle che sembravano ore, riuscii a convincerla che eravamo in ritardo, e dovevamo scendere per colazione. In verità, non era passata più di un ora da quando mi ero svegliata. I preparativi di Ginny erano tanto efficaci quanto rapidi. Non che le avessi permesso di fare chissà che. Avevo messo i suoi vestiti, che dovevo ammetterlo, mi stavano alla perfezione, ed ero stata anche costretta a confessarle che aveva ragione lei, il marrone era il mio colore. Poi mi aveva messo un filo di lucidalabbra, come la sera prima, ("pare che porti bene", aveva commentato) e mi aveva giudicata "pronta per stendere Malfoy!".
In verità, lei era molto più bella di me: la mia gonna le stava divinamente, sopra la maglietta rosa a collo alto aveva messo un maglioncino nero con scollo a V, delicate calze trasparenti le fasciavano le gambe, e gli stivaletti come quelli che aveva dato a me, ma rosa, completavano il tutto. I capelli rossi erano lasciati liberi di svolazzare qua e la, e quando la vidi finire di truccarsi, sorrisi. "Sembra che io non sia la sola a dover stendere qualcuno" affermai, sghignazzando.
Lei arrossì. "Ma smettila Herm. Sai benissimo che non è così.. non mi guarderebbe nemmeno se mi presentassi nuda in sala comune"
Alzai un sopracciglio. "Ginny a volte sei così ingenua"
Fu il suo turno di ghignare. "Da che pulpito" poi però sembrò pensarci. "Pensi davvero che io abbia una possibilità con Harry?"
"Gin sono stanca anche di dirtelo. Voi vi cercate continuamente, siete soltanto troppo timidi e testoni per confessarlo! Devi prendere il coraggio a due mani, e farti avanti. Vedrai che non ti respingerà"
"Ci penserò" mi sorrise, di nuovo intimidita, e io scossi la testa ridendo. Era impossibile. "I tuoi cambi di comportamento mi fanno girare la testa!" esclamai, prendendola a braccetto. "Dai, scendiamo"
In sala comune, Harry ci stava aspettando, appoggiato al muro vicino al buco del ritratto. Di fianco a lui, in posa come sempre, stava Lavanda. Sentii Ginny irrigidirsi e le strinsi piano il braccio. "Stai calma" sussurrai.
"Allora Harry, che dici? ci vediamo li?"
"Ci incontriamo in giro Lav" tagliò corto il mio migliore amico, girandosi verso di noi. Un sorriso gli illuminò il viso, e ci raggiunse in un lampo. "Mi avete salvato la vita" confessò.
Ginny guardò male il ritratto che si chiudeva dietro Lavanda. "Ti avevo avvisato"
"E ti ringrazio. Altrimenti la sua offerta di scendere con lei mi sarebbe parsa normale, e avrei forse accettato. A proposito, siete bellissime, oggi" le sorrise, e arrossì. Arrossì anche lei, ovviamente. E io mi ruppi le costole nel tentativo di non mettermi a ridere.
Fu l'arrivo di Ron a salvarmi da una figuraccia: "Ciao ragazzi! Allora scendiamo? Muoio di fame"
"Come sempre Ron!" scoppiò a ridere Harry, andando avanti. Gin mi prese sottobraccio, mentre cominciavo a sudare freddo anch'io, e insieme ci dirigemmo verso la sala Grande.
Sentivo la molletta tra i miei capelli, ero talmente consapevole di averla che mi sembrava quasi ardesse. Come le mie guance. Ma nessuno sembrò farci caso più di tanto, nessuno guardava interessato i miei capelli, nessuno rideva alle mie spalle. Tuttavia, sapevo di non poter ancora star tranquilla: la verità si sarebbe svelata una volta entrata in sala grande, sotto gli occhi di tutti i serpeverde. E più la porta si avvicinava, più la mia tensione aumentava.
Forse, non solo per l'ansia di scoprire se quella mollettina all'apparenza innocente era il modo di provare la vincita di una scommessa. Forse, il responsabile del mio stato d'animo così agitato, era più che altro il proprietario della molletta. Ma non varcai la soglia, come avevo pensato. Poco prima di seguire Harry e Ron, infatti, mi sentii chiamare, e una mano forte si posò sulla mia spalla, facendomi voltare.



...My Space...
Eccomi! allora allora.. un capitolo un pò meno emozionante del precedente, indubbiamente. Però ne avevo bisogno per andare avanti con la storia, ogni tanto anche un capitoletto di passaggio, per così dire, un pò più di riflessione e meno di azione serve ^_^
E poi, non ho resistito a lasciarvi ancora un pò la suspence nel non sapere cosa diamine gli è preso a Draco. Non vi assicuro che dal prossimo capitolo capirete, ma forse le cose saranno un pò più chiare, per così dire ^_^ Forse vi stupirò ^_*
Torniamo a questo capitolo! Hermione come sempre con le sue mille domande, e Ginny sempre pronta ad aiutarla, volevo dare questa immagine di loro, far capire quanto profonda sia la loro amicizia, sempre poco sviluppata: è un aspetto importante della mia storia, era giusto concedergli dello spazio. Spero abbiate gradito.
Draco non appare, ma non temete: recupererà presto il capitolo perduto ^_^
E poi un altra cosuccia... Harry e Ginny. Adoro pensare a loro due come a due persone solari e forti, ma allo stesso tempo molto timide fra di loro. E quindi forse vi sembrerà una contraddizione il pensiero di Ginny sempre così spigliata e allo stesso tempo intimidita da Harry, ma volevo darvi una spiegazione. E' l'esatta idea che ho di lei ^_^
Adesso, passo a rispondere alle vostre recensioni!

Dark_lady88: Annoiarmi??? Scherzi?! Ho adorato i tuoi sproloqui, mi hanno fatto capire che la storia ti è piaciuta, tanto che ti sei sentita di analizzare personaggio per personaggio, e non può che farmi piacere ^_^ Ti ringrazio per i complimenti, e non preoccuparti per non aver recensito prima: l'importante è che ti piaccia e riesca a coinvolgerti. Mi spiace che tu debba rimanere ancora con la curiosità di sapere se le tue supposizioni su Draco sono giuste o no, ma ti prometto che presto le risposte, magari solo parziali, arriveranno! E continua pure con le tue teoria, mi fa piacere leggerle =) Hermione non sarebbe Hermione senza paranoie, ma si, la sto descrivendo un pò particolare. Vorrei riuscire a far emergere il lato di lei che meno si vede, quello più irrazionale, che tenta a tutti i costi di tener nascosto. In questo modo vorrei riuscire a differenziare un pò la storia dalle altre, senza cadere nel "banale, già sentito" e cose così. E Ginny è una forza della natura, è l'immagine che ho di lei, come dicevo prima. Beh, ora ti saluto, e aspetto con ansia la tua recensione su questo capitolo!Bacioni!

Haley_James: Ciao! Ma grazie ^_^ Mi fa piacere che la storia ti piaccia! Ecco qui il proseguimento, Aspetto di sapere che ne pensi di questo capitolo!Kizz!

Travers: ^-^ Ciao, grazie! Quanti complimenti =) No, non ho fatto nessun corso, quindi la tua recensione mi ha davvero lusingata. Mi fa piacere che la storia ti piaccia e ti catturi, così come la figura di Draco. Sono contenta che abbia fatto così successo ^_^ Eccoti qui il seguito, fammi sapere che ne pensi! Baci!

Veive: Ciau! Ma figurati, non devi chiedere perdono! Il tuo commento, che tu consideri banale e superficiale, ti assicuro che mi ha riempita di orgoglio, mi ha fatto piacerissimo ^_^ Sono contenta che la storia ti piaccia, e per soddisfare la tua curiosità, ecco qui il sequel =) Aspetto la tua recensione! Bacioni!

Jojo_Chan: Ciau! Sono contenta che la storia continua a piacerti! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Bacioni!

seven: Ciau! Tranquilla, sono felice di sottopormi a questa tortura =) è sempre bello sapere che la storia piace, così come il proprio modo di scrivere ^_^ Mi dispiace che tu debba rimanere ancora un pò con la curiosità e il dubbio sul comportamento di Draco, ma non preoccuparti, le risposte arriveranno. Non posso dirti se le tue supposizioni sono giuste o sbagliate, però come vedi anche Herm e Ginny hanno pensato che la molletta potesse essere una specie di segno... chissà ^_^ la verità, la sa solo il nostro Draco. ^_* Perdonami per la pulce ^_^ Aspetto la tua recensione per questo capitolo! Fammi sapere cosa ne pensi! Bacioni!

sam05: Ciau! Lo so, mi odierai, perchè ho rimandato Hogsmeade ancora, ma ti prometto che nel prossimo capitolo arriverà =) comunque, grazie per i complimenti, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, e anche che Draco continui a trovare i tuoi consensi ^_^ ti consiglierei di metterti in coda, perchè ho idea che in molte avrebbero voluto vederlo al posto di Herm. Io per prima ^_* Ti assicuro che presto saprai se è stato sincero o no! Tu intanto, continua a fammi sapere cosa ne pensi dei capitoli! Baci!

Piccola_Star: Ciao! Ma grazie mille per i complimenti ^_^ Mi vizi! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, e mi dispiace non poterti dire se Draco è stato sincero o no. Ti prometto però che le risposte arriveranno! Ecco qui il continuo, fammi sapere! Bacioni!

barbarak: Ciauz! Mi fa piacere che la storia, così come Draco, ti piacciano! Grazie mille per i complimenti ^_^ E tranquilla, per il lieto fine... sono una romanticona ^_* Aspetto la tua rec! Kiss!

anna96: Si, sexy da togliere il fiato mi trova proprio d'accordo ^_^ comunque, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! e anche che sia riuscito a trasmetterti qualcosa, è il mio scopo, in fondo =) riuscire a trasmettere a voi che leggete! Scusami per la pulce fastidiosa ^_^ ti prometto che presto saprai la verità! Aspetto il tuo commento! Bacio!

lunachan62: Ciau! Grazie per i complimenti, sono felice di essere riuscita a sorprenderti e a farti mettere in dubbio le tue idee ^_^ In fondo, così c'è il brivido della sorpresa, no? Mi fa piacere che Draco stia venendo esattamente come lo volevo ^_^ Ecco qui l'aggiornamento, fammi sapere che ne pensi! Bacioni!

Beeble: Ciao! Grazie ^_^ Sono contenta che la storia ti appassioni, e che la coppia Herm/Draco ti piaccia, così come il mio modo di raccontarne. Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Kiss!

E anche per oggi, vi saluto! Un grande grazie anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha aggiunto la storia e/o me tra i preferiti!
Ci sentiamo presto!
Bacioni, Miky.






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Capitolo 6
*** Capitolo Cinque ***


Ehi ragazze! Eccomi qui con il nuovo capitolo! Non vi dico niente, spero di riuscire a sorprendervi ^_^ ci "vediamo" giù!


Il sorriso gentile di Blaise era stupefacente. Sicuramente, era una delle cose che facevano cedere molte ragazze al suo fascino. Insieme agli occhi blu, e al corpo da giocatore di quidditch, s'intende.
Avevo già notato che, sebbene non fosse il mio tipo, era un gran bel ragazzo. Ciò che non mi tornava era come mai quel bel ragazzo, quel sabato mattina, si stesse rivolgendo a me.
"Ehi ciao!" mi salutò, la mano ancora ferma sulla mia spalla.
"Ciao" mormorai, confusa. "Tutto bene?" Sentivo sulla schiena gli occhi di Harry e Ron, e di fianco la tensione di Ginny, che nascondeva una curiosità molto simile alla mia.
"Si certo" un altro sorriso "Posso rapirti un secondo? Ho bisogno di parlarti di una cosa"
Annuii, incerta, e mi voltai verso i miei amici. "Ragazzi andate pure. Vi raggiungo" Ron fece per dire qualcosa, ma Gin mi strizzò l'occhio, li prese entrambi sottobraccio e li costrinse a entrare nella sala. Rimasta sola, mi apprestai a seguire Blaise, che aveva cominciato a camminare.
"Fammi indovinare" dissi, a un certo punto, con una nota di scetticismo nella voce. "C'entra Malfoy"
Blaise rise, una risata che sembrava essere piuttosto contagiosa. "Sei intuitiva. C'entra sempre Draco, eh? Quando entra a far parte della tua vita, sembra monopolizzare tutto quanto"
"Succede anche a te?" domandai, curiosa, raggiungendolo. Lui si voltò a guardarmi, annuendo.
"Siamo amici da quando avevamo sei anni. E dal momento esatto in cui è diventato il mio miglior amico e il mio confidente, tutto ha cominciato ad andare a seconda di cosa faceva lui. Ti faccio un esempio pratico: se i miei mi sgridavano, era sicuramente colpa sua. Se ricevevo dei complimenti, probabilmente era merito suo. Se mi chiamavano di punto in bianco senza nessun motivo apparentemente valido, si poteva esser certi che fosse colpa sua" mi indicò col viso, ridendo "Un pò come è successo a te oggi. Magari stava litigando con qualcuno, e chiamavano me per calmarlo. O magari si era fatto male, era in infermeria, e chiamavano me per avvisarmi. Insomma, quando Draco Lucius Malfoy fa parte della tua vita quotidiana, se succede qualcosa di inspiegabile, tranquilla che è merito suo" Un'altra risata sincera, e stavola mi coinvolse e risi anch'io. Ma intanto, i miei pensieri vagavano solitari. Quindi Blaise mi stava dicendo che Malfoy adesso faceva parte della mia vita? Non che non lo sapessi, ragionai. Ma sentirlo dire così, da un suo amico, era parecchio strano.
"Puoi dirmi cosa vuole da me, Blaise?" chiesi, a un tratto, senza nemmeno essere convinta del tutto di voler parlare. Lui sembrò pensarci per un pò.
"Beh, sinceramente, non lo so con precisione. Mi ha chiesto di chiamarti, e ho evitato di fare domande"
"E senza precisione?" Lo feci sorridere, e mi guardò, fermandosi.
"Tu cosa pensi?"
"Che sta cercando un modo di farmi impazzire" sbuffai "negli ultimi giorni il suo comportamento è incomprensibile"
"Nemmeno il tuo sembra essere limpido"
Fu il mio turno di fermarmi a guardarlo, stralunata. Cosa sapeva? Non chiesi niente, ma lui mi guardò confuso e continuò. "voglio dire, stai parlando con me come parlassi con un amico"
Ripresi a camminare, pensierosa. Aveva ragione. Sarà che l'improvvisa confidenza con Malfoy aveva quasi del tutto mandato in crisi il mio povero cervellino, o il fatto che avevo talmente tante cose a cui pensare, che non c'avevo fatto caso, ma io e Blaise Zabini, il miglior amico di Malfoy, serpeverde per eccezione, non eravamo mai andati oltre il "ciao" educato che scambiavamo se ci incrociavamo. Sorrise notando la mia espressione. "non c'hai fatto caso?"
"No" risposi, sincera. "Non ci pensavo nemmeno. E a dirla tutta mi sembra una cosa tanto stupida, adesso"
"che non c'avevi pensato o che stai parlando con me?" spalancò gli occhi, fintamente offeso, e risi di nuovo.
"Nessuna delle due. Mi sembra stupido che sono sette anni che ci conosciamo e non c'eravamo mai nemmeno presentati"
"Non ce n'era bisogno. Tu sapevi chi ero io, io sapevo chi eri tu. Almeno superficialmente, ci conoscevamo"
"molto superficialmente, perchè non credevo tu potessi risultare anche simpatico"
Rise. "Grazie. Io, invece, ho sempre pensato che tu lo fossi. Non mi piacciono i pregiudizi, ne i pensieri comuni. Ho le mie idee, su tutti" Si fermò davanti al muro che nascondeva l'entrata al dormitorio serpeverde, e il mio cuore ebbe un sobbalzo. "E adesso credo che grazie a Draco avrò il piacere di scoprire se su di te mi sbaglio"
Mio malgrado, sorrisi. "Di nuovo colpa sua"
Rise "Te ne accorgerai, sarà sempre colpa sua. Quando decide di entrare nella vita di qualcuno, gliela cambia totalmente. Senza nemmeno impegnarsi più di tanto"
"Devo avere paura?"
"Io fossi in te sarei terrorizzato" però sorrideva "ma credo che se fossi in lui me la passerei ancora peggio. Un conto è decidere di "giocare", non fraintedere il verbo, non è inteso in senso letterale, con una persona qualunque. Un conto è farlo con qualcuno che ha la possibilità di ripagarti con la stessa moneta. Se lui sarà in grado di entrare davvero nella tua vita, si può star certi che tu sarai capace di fare la stessa cosa in quella di lui. E a quel punto sarò proprio curioso di vedere cosa succederà" rise, e si voltò verso il muro. "Il potere di vivere"
Che razza di parola d'ordine. Stavo per commentare, ma il fruscio del muro che si apriva mi immobilizzò, in un improvvisa nuova certezza. Stavo per entrare nella sala comune di serpeverde. Non c'era fine alle sorprese. Blaise si fece da parte, indicandomi l'ingresso con una mano. "Ti aspetta in sala comune, non preoccuparti, c'è soltanto lui. Tutti gli altri sono già in sala Grande"
"Tu non entri?"
"Io non c'entro nulla. Posso solo immaginare cosa voglia da te, oggi, ricordi? Poi saprò capire se avevo immaginato giusto" E mi spinse attraverso il muro. Prima che questo si chiudesse del tutto, fui raggiunta dal fantasma della sua risata.

"Buongiorno" La sua voce mi raggiunse quando scesi i pochi gradini che separavano l'ingresso dalla sala comune vera e propria. La disposizione, fui sorpresa di notare, era più o meno come la nostra. C'era un divano di fronte al camino, e delle poltrone sparse qua e la. I tavoli rotondi erano come i nostri, e le sedie intorno anche.
Erano i colori a essere diversi.
Non c'erano confortevoli federe rosse a coprire divano e poltrone, che erano in pelle nera, il muro non era tappezzato di stemmi di grifondoro, ma ricoperto di strisce verde argento che formavano un enorme serpente sfavillante. Sicuramente frutto di qualche magia. Sul tavolo più grande non c'erano fiori, e il fuoco che ardeva non sembrava scaldare come faceva invece il nostro. Ovviamente, però, non era quello l'elemento più importante, e smisi di pensare alla fisicità della stanza nel momento in cui incontrai il suo viso.
Sorrideva spontaneamente, un gesto che l'avevo visto fare poche volte e che lo rendeva ancora più bello, e doveva aver fatto la doccia, perchè i capelli sembravano ancora umidi. Gli occhi erano accesi di curiosità, mentre mi osservava, e sembravano anche stupiti. Al volo mi ricordai che non avevo la divisa, ma i vestiti di Ginny, e arrossii, distogliendo gli occhi dai suoi. Pessima idea, perchè notai anche con precisione come era vestito.
Indossava un paio di jeans chiari che mettevano in risalto le gambe muscolose e una camicia bianca che si tendeva sui pettorali e sulle spalle in modo irresistibile. Mi sgridai per quei pensieri, tentando di rispondere al suo saluto.
"Ciao" scesi gli ultimi gradini, per evitare di guardarlo dall'alto. "I tuoi amici li scegli secondo caratteristiche precise?"
Mi guardò confuso, invitandomi a proseguire. "se non sono criptici come te, non possono entrare nella tua cerchia, vero?"
A quel punto capì e rise. "Hai conosciuto Blaise" scosse la testa, evidentemente preso dai suoi pensieri.
Tante grazie, che sorpresa. "L'hai mandato tu a chiamarmi" gli ricordai.
"Certo, lo so. E cosa ha detto di tanto strano da averti confusa?"
"Se l'avessi capito, non sarei confusa. Parlava della tua capacità di cambiare la vita della gente. A quanto ho inteso, povero piccolo, da che è diventato amico tuo ha firmato la sua condanna a morte. Si sente solo parlare di te nei tuoi giri?"
Mi aveva raggiunta, e posò delicatamente le mani sulla mia vita. "Probabilmente sono la cosa più interessante"
"Probabilmente sei la cosa più strana" lo corressi "Credo di trovarmi d'accordo con questa ipotesi"
Sorrise di nuovo, avvicinando il viso al mio. "Oggi sei bellissima" mi sussurrò, facendomi arrossire violentemente. Avevo paura che anche lui riuscisse a sentire i battiti impazziti del mio cuore, tanto erano forti.
Appoggiò le labbra sulle mie, stringendomi a lui, e ovviamente non fui più capace di pensare nulla di razionale. Mi lasciai andare, rispondendo con la passione consueta al suo bacio delicato, permettendogli di chiedere di più, esplorando come la sera prima la sua bocca.
Stavolta fu più naturale andare con le mani tra i suoi capelli, per verificare se avevo ragione. Era così, erano ancora umidi da doccia. Poi scesi ad esplorargli la schiena, i muscoli contratti, il fisico perfetto, mentre le sue mani mi accarezzavano ardenti la pancia e la schiena sotto il maglioncino di Ginny.
Solo quando il mio corpo richiedeva ormai violentemente ossigeno, mi costrinsi a staccarmi, prendendo fiato. Le sue braccia non mi abbandonarono, stringendomi a lui ancora. Avevo dimenticato tutto: i dubbi della sera prima, la chiaccherata con Ginny, le ipotesi sul suo comportamento, le uscite criptiche di Blaise. In quel momento, esisteva solo lui.
Quando me ne accorsi, ovviamente, non mi piacque e mi ripromisi di fare un lunghissimo discorso con me stessa, quando sarei stata sola.
Le sue dita sotto il mento mi sorpresero, e mi fecero alzare gli occhi verso di lui. "Non avrei potuto fare questo in sala Grande, davanti ai tuoi amici. E sinceramente ne avevo voglia da quando sono entrato in sala comune ieri sera"
Anch'io. Evitai di renderlo partecipe di questo pensiero. "Quindi mi hai fatta venire qui per questo?"
"Non solo" si staccò delicatamente da me, e le sue dita volarono tra i miei capelli, fino alla sua molletta, che aprì e sfilò. "Anche per questo"
Lo guardai sorpresa "Pensavo mi avessi chiesto di portarla"
"Ho cambiato idea"
"Nell'arco di nemmeno dodici ore"
"in realtà nell'arco di dieci minuti. Mi è bastato entrare qui per farlo"
A quel punto, invece, le frasi di Ginny risuonarono forti e chiare nella mia mente. "Vedi, questa potrebbe effettivamente essere una prova per dimostrare ai suoi amichetti che ha vinto, non fa una piega. E se così fosse, domani quando te la vedranno si congratuleranno con lui e finirà li. Ma a lui sarà ben rimasto il ricordo di ciò che è successo, e se ho ragione io sarà molto più che incuriosito da te. Cosa credi che farà? ti cercherà lo stesso, e anche se stasera ti avesse mentito dicendoti che è interessato a te, non sarebbe più una bugia a partire da quel momento"
Il ricordo, mi fece sorridere. Che strana reazione. Avrei dovuto far fuoco e fiamme. In fondo, con il suo comportamento mi stava dimostrando che aveva ragione Ginny.
Ma poi, fui costretta ad ammettere con me stessa che questa consapevolezza mi piaceva: se aveva ragione Gin, forse aveva ragione in tutto..
"Come mai sorridi? Pensavo di dover placare la tua rabbia per ore, nel momento in cui avresti capito"
"Ho capito di aver ragione. Ne sono lieta, ovviamente"
Mi guardò serio "Ragione in cosa?"
"In quello che ti dicevo ieri sera. Tu hai fatto una stupida scommessa con i tuoi amici, su di me" Era bello cominciare a capire.
Sorrise anche lui "Ti posso fare una piccola concessione: avevamo ragione entrambi"
Fu il mio turno di essere stupita "No" replicai "Avevo ragione io. Parlavo della scommessa, e poi ho capito che questa molletta era il modo di far capire ai tuoi amici che avevi vinto. Fine della storia. Adesso però mi chiedo perchè me l'hai tolta"
Scosse la testa, sorridendo. "Non prenderti tutta la ragione. Ricordi cosa ti ho detto quando tu mi hai accusato riguardo la scommessa che presumevi?"
"Presumevo giusto"
"Rispondi alla domanda"
Mi fermai a pensarci, anche se ovviamente lo ricordavo. "Forse nemmeno io volevo vederti in una luce diversa. Quando sono stato abbastanza maturo per farlo, l'ho fatto. E ciò che ho visto mi è piaciuto. Forse, sto semplicemente tentando di corteggiarti. Anche se, a quanto pare, con le ragazze del tuo livello non ci so fare"
"Si che ricordo"
"Bene" si allontanò ancora un pò da me, per guardarmi negli occhi. "io non ho mai mentito. Non ho mai negato la scommessa, ti ho solo fatto presenti altri punti di vista. Giusti anche quelli"
Alzai un sopracciglio "Tu mi hai detto che.." ma mi fermai. Era vero. Lui non aveva negato, mi aveva semplicemente chiesto se mi ero spiegata così il suo comportamento. E poi mi aveva detto che stava tentando di corteggiarmi. Che c'erano altre ragioni.. "Sei un cretino" terminai "E ora non capisco davvero niente"
Rise. "Non c'è niente da capire. Te lo concedo, avevi ragione, quello che mi ha spinto ad avvicinarmi a te è stata una scommessa. Avevi ragione anche sulla molletta: doveva essere un modo per dimostrare agli altri che avevi ceduto a me, alla fine, anche tu. Ma non ho mai mentito. Su niente. Non avevo mai pensato a te sotto una luce diversa, e adesso l'ho fatto" il suo sguardo adesso era malizioso.. "ho scoperto lati di te piuttosto interessanti e non ho intenzione di rinunciarci. Perciò" lanciò in aria la molletta e la riprese al volo "Credo che restituirò a Daphne la sua mollettina, e mi concentrerò solo su di te"
"Potrei essere arrabbiata nera con te, e non essere d'accordo" lo guardai torva.
"Sei irresistibile da arrabbiata, un vero gattino. E questo non fa che aumentare il mio desiderio di conoscerti di più. Comincio a credere che quello che mostri sia solo il lato più scontato e banale di te.. mi incuriosisci, e ti voglio. Credo sia palese"
Di nuovo, ero rossa di imbarazzo, e dovetti smettere di guardarlo e concentrarmi sui miei piedi. "Sei un cretino" ribadii. Lo sentii ridere, prima che mi abbracciasse.
"Sta diventando un complimento" mi fece notare. Poi si abbassò fino al mio orecchio. "Vuoi vedere la mia camera?"
A quel punto alzai lo sguardo per guardarlo male. "Assolutamente no, furetto. Voglio andare a fare colazione" In realtà, avevo paura di trovarmi sola con lui in un luogo appartato come una camera da letto. Paura di lui? no, assolutamente.. paura di me stessa, piuttosto.
Rise, di nuovo "Lo immaginavo. Andiamo"
Si infilò un maglioncino blu, che lo rendeva bello da mozzare il fiato, e si diresse verso l'uscita della sala, tenendo una mano sulla mia schiena, a guidarmi.
Prima che il muro si richiudesse, gettai uno sguardo alla sala comune. Chi avrebbe mai pensato che ci sarei entrata? E soprattutto, chi avrebbe mai pensato che mi sarei sentita dire in quel luogo ciò che Malfoy mi aveva detto pochi minuti prima? Io, no di sicuro.

"Posso farti una domanda?" mi chiese, mentre insieme camminavamo lungo il corridoio principale.
"Non hai mai chiesto il permesso, vuoi cominciare ora?"
Sorrise, suo malgrado. "Cosa ne pensi di Blaise?"
"Che è parecchio criptico. Però è simpatico. Pare che tu riesca a monopolizzare la vita di chi ti sta intorno" risi "mi diceva che da quando ti conosce se succede qualcosa di strano è sempre colpa tua"
"Succede anche a te?"
"indubbiamente"
"Riuscire a stupirti è una bella cosa"
"Per te sicuro"
Rise di nuovo. "Mai avrei pensato che fossi dotata di questo sarcasmo sottile e pungente"
"non si finisce mai di conoscere le persone"
"ricordatelo sempre"
Mi voltai a guardarlo "però adesso niente più segreti, no?"
"chissà.."
"Ecco lo vedi? sei di nuovo criptico"
"Se ti svelassi tutto, non avresti niente da scoprire. Dove sta poi il divertimento?"
"mmh.. concetto interessante. Vuoi dire che ti stai divertendo a scoprire ME Malfoy?"
"Non avrei saputo dirlo meglio"
Sorrisi. Mi piaceva l'idea che fosse davvero interessato a me. E in fondo il fatto che avesse ammesso che il suo comportamento strano era iniziato per colpa di una scommessa, mi faceva stare meglio. Un pò perchè almeno potevo pensare di non essere pazza. Un pò perchè, dal momento che aveva rivoluto indietro la molletta, potevo pensare che fosse sincero, quando diceva che l'avevo sorpreso e gli interessavo. Dovevo congratularmi con Ginny.
E poi mettere in chiaro un paio di cose dentro di me, perchè questa sensazione che sentivo quando ero con lui, non mi piaceva granchè.
Poco prima di arrivare in sala Grande, mi fermai. Si fermò anche lui e non ci fu bisogno di parlare per capirsi: non era il caso di entrare insieme, chiaccherando amabilmente. Saremmo diventati i protagonisti di tutti i pettegolezzi giornalieri di Hogwarts, e soprattutto i miei amici, tranne forse Ginny, avrebbero cominciato con le domande. Non mi andava di spiazzarli così. Da un angolo apparve Blaise, che ci venne incontro sorridendo.
"Risolto il dubbio di questa giovane fanciulla?" chiese a Draco, che sorrise.
"Ovviamente. Ma credo che i dubbi li abbia più verso di te. Pare tu sia criptico"
Blaise si voltò a guardarmi ridendo. "I dubbi e le curiosità alimentano i rapporti. Credo che diventeremo grandi amici. Visto però che non è il caso di renderne partecipe di punto in bianco l'intero braco di Hogwarts, Dra vai avanti. Io e Hermione ti seguiremo tra poco"
Malfoy annuì, e fece l'ennesima cosa strana. Non avrei dovuto stupirmi. Ormai, avevo capito che era impossibile prevedere i suoi comportamenti. Mi prese la mano destra e inchinandosi lievemente me la baciò, in un perfetto "baciamano". Poi sorrise del mio rossore, e si dileguò oltre la porta.
Mi voltai confusa verso Blaise "Ma è sempre così?"
Lui rise "E' sempre peggio"
E a quel punto, da quelle parole, da quelle risate, capii quanto profonda fosse la loro amicizia. Quando saldo fosse il loro rapporto. Capii anche che Blaise sapeva tutto, di lui, di me, di noi.
E, stupita, mi resi conto che aveva ragione; Saremmo diventati grandi amici.


...My Space...
Rieccomi! Allora, che ne pensate di questa novità? contrariamente ad ogni previsione il bel Malfoy ha ammesso che si trattava di una scommessa, ma nonostante questo ormai è interessato a Herm e non ha intenzione di smettere di frequentarla.. ma adesso, sarà sincero? Chissà... Mai dare niente per scontato, lo imparerà presto anche Hermione ^_*
Mi scuso, di nuovo, per questi quattro giorni di assenza, ma come già detto, i motivi li sapete.. credo comunque che sia più utile darvi un "tempo" di aggiornamento. Imprevisti permettendo, credo di aver capito che riuscirò ad aggiornare ogni tre giorni, circa (quindi per capirci oggi è lunedì, credo che venerdì posterò il sesto capitolo). Ovviamente se capitassero pomeriggi tranquilli senza troppo studio, potrei aggiornare prima. ^_^
E adesso, passo a rispondere alle vostre recensioni! ^_^

Travers: I commenti, quando sinceri, fanno sempre piacere, così come i tuoi complimenti ^_^ Quindi ti ringrazio di nuovo, di nuovo mi scuso per l'attesa, e di nuovo ti chiedo di farmi sapere al più presto cosa ne pensi di questa rivelazione improvvisa! Kiss kiss!

Beeble: Beh, mi fa piacere che il capitolo scorso, nonostante non succedessero grandi cose, ti sia piaciuto e ti abbia tenuta incollata allo schermo ^_^ Sono contenta anche di essere riuscita a installare qualche dubbio (Che non fa mai male ^^)e adesso sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Grazie mille per i complimenti, aspetto la tua recensione.. Kiss Kiss!

Sweet me: eccoti l'aggiornamento, forse con un pò di ritardo, per cui mi scuso di averti fatto attendere divorata dalla curiosità troppo a lungo! Mi ha fatto sorridere la tua recensione, ti ho immaginata abbracciata allo schermo mentre cercavano di staccarti a forza ^^ La mollettina è una normale forcina per capelli, non ho inserito la descrizione dettagliata perchè lasciavo che ognuna di voi potesse crearla con la propria fantasia. Io la vedo nera, un pò spessa, con sopra una bellissima rosa aperta, di un colore chiaro, sul rosa lilla, per intenderci ^_^ Aspetto la tua recensione! Kiss kiss!

sam05: non prenderlo come un affronto personale, ti prego, ti giuro che Hogsmeade arriverà nel prossimo capitolo ^_^ Però è stato un capitolo su Draco, questo dovrebbe farti contenta ^_* Mi fa piacere che il rapporto tra Gin e Herm ti sia piaciuto, aspetto di leggere la tua recensione a questo chap! Kiss Kiss!

Dark_lady88: Spero che qualcuno sia riuscito a tenerti fino a questo aggiornamento ^_^ mi spiace averti fatto aspettare tanto, spero la tua sanità mentale non ne abbia risentito troppo ^^ Mi fa piacere che il personaggio di Ginny ti sia piaciuto, e ti dico che sulla Brown non ti devi scusare, perchè come leggerai a breve, "non la conta giusta" nemmeno a me. ^_* E Draco.. chissà. Non confermo ne smentisco la tua teoria, ma aspetto di sapere cosa ne pensi dopo questo capitolo! Kiss Kiss!

Haley_James: Ecco scoperto cosa ha detto Draco ^_^ e adesso sono io curiosissima di sapere se hai gradito! Aspetto la tua recensione! Kiss Kiss!

barbarak: Sorry! mi spiace averti fatta rigirare nella tua curiosità per un pò più di tempo, ma come vedi ecco tornato Draco, a riparare alla tua nostalgia. Aspetto di sapere che ne pensi! Kiss Kiss!

lunachan62: Grazie. Mi fa piacere sapere che i personaggi, e ovviamente la storia, ti piacciano, perchè renderli bene è la cosa più difficile, quando scrivo. Riuscire a dargli un taglio reale, emozionante, non è facile, e sapere di riuscirci è bello. Spero di averti stupita, e aspetto il tuo commento su questo sesto capitolo e sulle rivelazioni di Draco, ovviamente! Kiss Kiss!

seven: Ho adorato i due aggettivi che hai affiancato al mio modo di scrivere: fresco e coinvolgente. Sei troppo gentile, mi vizi! *_* Sono contenta che l'amicizia tra Ginny e Hermione ti sia piaciuta, ed ecco qui il nuovo capitolo, senza l'entrata in sala grande, ma con il resoconto di chi l'ha presa per la spalla... che ne pensi??? Fammi sapere, mi raccomando ^^ Kiss Kiss!

Damy96DHRK: Ma grazie! =) Sono contenta che il mio modo di scrivere ti piaccia, e non sai quanto sono lusingata nel sapere di essere la tua autrice preferita! Ecco qui il nuovo capitolo, aspetto di sapere che ne pensi! Kiss Kiss!

elizabeth93: Ciao, Benvenuta! Sono contenta che la storia piaccia anche a te! Draco è un pò fuori dal suo carattere abituale, lo so, ma devi sapere che questa è la quarta fiction sul pairing Draco/Hermione che scrivo, e non è facile fare così tante storie diverse l'una dall'altra, se i protagonisti sono gli stessi. Quindi ho deciso di tentare in questa nuova avventura, di dare un aspetto più particolare, meno banale, al mio personaggio ^_^ Sono contenta che ti piaccia lo stesso =) Ecco qui il nuovo capitolo, spero di leggere presto la tua recensione! Kiss Kiss!

E anche per oggi, eccoci al momento dei saluti! Ringrazio chi ha letto e non recensito, chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti e chi l'ha aggiunta tra le seguite! Vi adoro ^_^
Ci leggiamo presto ^_^
Baci e Abbracci, Miky.

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Capitolo 7
*** Capitolo Sei ***


Non ho scuse, mi dispiace da morire. Non avrei mai dovuto lasciarvi per così tanto tempo! Posso solo dirvi che con la scuola sono state settimane d'inferno, nel week end non sono stata a casa, e in più ho fatto diciotto anni quindi tra festa e preparativi non sono più stata a computer. Si, ormai sono una vecchietta ^_^
Comunque, spero che con il capitolo riuscirò a farmi perdonare! Ci "vediamo" giù!

Le gite a Hogsmeade elettrizzavano tutta la popolazione di Hogwarts, che finiva per prepararsi e mettersi in coda davanti alle uscite ben prima dell'ora di adunata.
Inutile dire che quel particolare sabato mattina ero elettrizzata anch'io, e il mio stato d'animo non aveva niente a che vedere con l'imminente passeggiata nel paese magico, o lo shopping nei bellissimi negozi. Non riuscivo a pensare a niente che non riguardasse un odioso serpeverde dai capelli biondi e le labbra perfette.
"Herm, che voleva Zabini?" mi chiese Ron, attirando la mia attenzione mentre ci alzavamo da tavola.
"Niente, cavolate" risposi, al volo, imbarazzata. Non mi ero preparata una scusa decente, e certo non potevo dirgli che era venuto a chiamarmi per portarmi da Malfoy. Il pensiero di ciò che era successo dentro la sala comune di serpeverde aumentò il mio rossore sulle guance. Tentai di dissimularlo scrollando la testa. Inventa, Herm. Inventa. "è preoccupato per la festa di natale. Quest'anno tocca ai caposcuola organizzarla, e lui non crede che io sia in grado. Voleva offrirmi il suo aiuto"
Ron sbuffò "Che razza di idiota. Nessuno è più capace di te a fare tutto"
"Beh effettivamente però non hai una grande esperienza di feste, Herm" s'intromise Ginny, reggendomi il gioco. "Cosa gli hai detto?" mi guardò con sguardo significativo, e io capii. Gin, da grande migliore amica, mi stava offrendo una scappatoia non solo per quel giorno, ma anche per tutti i giorni a seguire.. "No infatti. Non ho per niente esperienze nell'organizzazione di feste così grandi, quindi gli ho detto che accetto il suo aiuto volentieri. In fondo, sarà sempre meglio che lavorare sola con Malfoy"
Piano piano, mi resi conto di ciò che stavo creando. Adesso dovevo per forza fare in modo che la festa di natale venisse affidata a noi! "Ultimamente i Serpeverde ti gravitano attorno spesso" fece notare Harry, guardandomi attento. "Prima ti viene a chiamare Malfoy per la McGranitt, poi Zabini per la festa di natale.."
Me l'aspettavo. "E' normale Harry. Siamo i più grandi quest'anno, non siamo più dei bambini. Siamo ormai maggiorenni, è ora di comportarsi da adulti. E' per questo che tollero la loro presenza"
Annuì, e mi sembrò abbastanza convinto. "Hai ragione"
"Ma resta il fatto che non ti invidio per niente, Miseriaccia!" terminò Ron, facendoci ridere. Gin mi si avvicinò e in un orecchio mi sussurrò "Io un pò si!" facendomi ridere più naturalmente.
E insieme, uscimmo dalla sala per dirigerci verso il luogo di incontro, nel cortile dell'orologio.

Quando entrai nello spiazzo freddo, lui era già li, che teneva buoni i ragazzini del terzo anno. Salutai i miei amici e mi diressi da quella parte.
"Granger" mi salutò, voltandosi a guardarmi.
"Malfoy" ma gli sfuggì un sorriso, e scappò anche a me. Come si fa a fingere che niente stia cambiando? Lui era decisamente più bravo di me.
Cominciammo a controllare i permessi dei ragazzi più grandi, che andarono quindi avanti, e successivamente raccogliemmo quelli degli alunni del terzo anno. Poi ci mettemmo a capofila, e fianco a fianco ci incamminammo, facendo strada.
Non dissi niente per un bel pezzo, limitandomi a lanciargli ogni tanto uno sguardo. Camminava sereno, l'ombra di un sorriso sul volto serafico, i capelli scompigliati dal vento gelido. Sentivo dietro di me i risolini delle ragazzine più piccole, che si beavano della sua presenza. Non le avevo mai capite, in verità, e solo adesso sentivo di avvicinarmici un pò.
Quando raggiungemmo l'ingresso in paese, Draco si fermò, arrestandomi con un braccio. Poi si voltò a parlare alle classi. "Bene, da qui entrate a Hogsmeade, ed è qui che voglio rivedervi alle cinque precise, okay?"
Guardai l'orologio. Erano appena le undici. I ragazzi annuirono e Malfoy diede loro il via libera. Solo quando anche l'ultimo gruppetto sparì dietro l'angolo, si voltò a guardarmi. "E noi che facciamo?" mi chiese, sorridendo gentile.
Io, inevitabilmente, arrossii. "Non raggiungiamo i rispettivi amici?" domandai, con meno voglia di quanto pensassi. In fondo, non volevo lasciarlo.
"avrei un idea migliore" mi acchiappò per i fianchi stringendomi a lui, e baciandomi delicatamente. Lo lasciai fare per un pò, poi sfruttando ciò che rimaneva della mia capacità di ragionare, lo allontanai.
"Non è esattamente il posto migliore per difendere la nostra privacy" gli feci notare. Lui sorrise e mi offrì la mano. Avevo forse scelta? gliela strinsi e mi lasciai portare via.
Sulle prime non capii dove stessimo andando. Non stavamo attraversando nessuna delle strade di Hogsmeade che conoscevo; Dopo aver imboccato un vicoletto scuro, sbucammo in una stradina laterale, e da qui ripartimmo verso sinistra. Stavo perdendo l'orientamento, ma prima che potessi fare domande, davanti ai miei occhi apparve una piccola porticina di legno lucido, con i vetri appannati. Lui ci si diresse senza esitazioni, e bussò.
Ci aprì l'omino più buffo che avessi mai visto: era alto circa quanto Dobby, ma non aveva niente a che vedere con un elfo domestico, e tantomeno con un folletto. Non era un bambino, ma aveva il viso rotondo e dolce, incorniciato da una marea di ricciolini biondissimi. Era vestito con un completo elegante che lo faceva somigliare a un pinguino, e sulla schiena si aprivano due meravigliose ali piumate. Ricordava vagamente un immagina di Cupido che avevo visto da qualche parte. L'interno mi sorprese più di lui: una sala accogliente, con il pavimento coperto da linoleum rosso, e le pareti piene di arazzi dalle immagini più complicate e belle che potessi immaginare.
Doveva essere una specie di bar, perchè vi erano numerosi tavolini rotondi, intorno ai quali erano sedute numerose coppie. Romanticissimo, certo. Ma poco da Malfoy. Fu normale voltarmi a guardarlo, dubbiosa. Lui non mi guardava, salutò il piccolo ometto e si diresse sicuro verso il bancone, dove una bellissima ragazza con una rosa appuntata tra i capelli gli sorrise, fin troppo benevola. La mia mano era ancora ben stretta nella sua, quindi mi potevo permettere di guardarla male.
"Buongiorno ragazzi. Cosa posso fare per voi?" cinguettò la barista.
"E' possibile disporre di un salottino?" domandò lui.
Io rimasi in silenzio. Salottino? Non riuscivo granchè bene a seguire il discorso. Quando lei rispose affermativamente e lui si voltò a sorridermi raggiante, tuttavia, dimenticai tutte le domande. Alla luce calda del bar, i suoi occhi erano ancora più stupefacenti. Era bellissimo. Ricambiai e insieme seguimmo la ragazza su per una piccola scala di legno che subito non avevo notato. A questo punto, sembrava di essere in un hotel.
La giovane ci lasciò una chiave d'argento e tornò di sotto. Draco guardò il numero. "17"
"mmh. Porta male" commentai.
Lui rise e alzò un sopracciglio "Sei superstiziosa?"
"no, sono preoccupata. Dove mi hai trascinata furetto?" ma il mio sarcasmo era stranamente dolcissimo. Prima di tutto non eravamo più al freddo. E secondariamente eravamo da soli.
Il lunghissimo discorso che avevo già in mente di fare con la me stessa interiore stava diventando un monologo che mi avrebbe tenuta impegnata giorni e giorni. Per l'ennesima volta mi chiesi da dove spuntassero quei pensieri strani, quegli strani stati d'animo che la presenza di Malfoy comportava dentro di me. Non riuscivo a capire quando erano cominciati, e come fosse possibile. Certo, lui era cambiato, ma da qui a non vedere l'ora di essere sola con lui, di trovarmi tra le sue braccia, e di sentire le sue labbra sulle mie.. beh, c'erano un paio di cose che non mi tornavano.
Trovammo la porta e lui la aprì. Restai meravigliata. Non era affatto un hotel, ma un vero e proprio salotto tutto per noi! C'era un bellissimo divano in mezzo alla stanza, intorno a un tavolino su cui erano poggiate tante di quelle prelibatezze che subito non riconobbi nemmeno tutte, una televisione babbana si apriva sullo sfondo, e dalla finestra si vedeva il cielo bianco, che preannunciava neve. Sulla parete, notai altre due porte.
"Chiudi la bocca, o ci voleranno le mosche" mi fece notare, con un sorriso. Lo guardai meravigliata.
"Non avevo idea che esistesse questo posto"
"lo vedo. Ti piace?"
Annuii. "E' bellissimo"
Sogghignò "Quando devo conquistare una ragazza difficile, la porto qui. La sorpresa fa sempre un bell'effetto"
A questo punto mi voltai con cippiglio severo, le mani sui fianchi. "ripeti, scusa?"
"Beh, la camera d'albergo è un pò troppo diretta, tante si irrigidiscono"
Restai in silenzio mentre il dubbio nella mia testa aumentava, e i miei nervi si tendevano come corde di violino. E poi, inaspettatamente, lui scoppiò a ridere e con uno scatto fulmineo mi strinse a lui, ignorando i miei movimenti di protesta.
"Lasciami andare furetto malefico!"
Il suo sguardo mi spiazzò di nuovo, talmente dolce da farmi fermare. "Sei adorabile da arrabbiata. Non riesco a resistere"
"Sei un pazzo molestatore. Soffri di disordini da personalità multipla?"
Sorrise "da un pò di tempo a questa parte lo penso anch'io, sai? La tua vicinanza mi fa uno stranissimo effetto"
"anche questa è una cosa che dici a tutte per portartele a letto?" inutile negare. Non ero più arrabbiata.
un altro sorriso "ovviamente"
Lasciai che il dubbio si spegnesse dentro di me. Era chiaro che mi prendeva in giro per vedermi arrabbiata. Il cuore mi si gonfiò di emozione nel capire che scherzava.
"Sei un cretino"
"Ovvio anche questo"
Alzò una mano guardandomi serio, e mi spostò un ricciolo da davanti agli occhi, mettendolo dietro l'orecchio destro. Poi mi baciò. E il mio cuore scoppiò. Alzai le braccia per stringerlo, resa impacciata dalla giacca. Lui se ne accorse e con le mani cercò la cerniera, la slacciò e mi aiutò a toglierla. Io feci lo stesso con il suo cappotto. Poi mi resi conto che, di nuovo, non ero nel pieno delle mie facoltà  mentali. Non in grado di pensare, di ragionare, o di oppormi.
Mi prese in braccio, continuando a baciarmi, e mi depositò dolcemente sul divano, sdraiandosi su di me. I suoi occhi incontrarono i miei, e fu il momento della confessione.
"Non ho mai portato nessuna qui" mi sussurrò. "ci sono venuto solo una volta con Blaise, per caso. E visto che avevo un bel ricordo e fuori faceva freddo.."
Gli posai un dito sulle labbra. Poi sorrisi. Sarei stata in grado di dire qualunque cosa, quando mi guardava così sinceramente, con quegli occhi che sembravano appartenere a un bambino indifeso "E' il posto più bello che ho mai visto"
Sorrise, tornando a baciarmi. Era tutto perfetto. Non mi sembrava prematuro, ne strano, ne fuori luogo. Stavo bene con lui come non ero mai stata bene con nessuno. E le sue mani sotto la maglia non mi davano fastidio, le sue labbra sul collo erano la cosa più bella del mondo, la sua pelle sulla mia accaldata era perfetta.
Misi da parte persino i discorsi che dovevo fare con me stessa. Perchè avrebbe dovuto essere diverso? E' vero, da un giorno all'altro era cambiato tutto, è vero, si era avvicinato a me per scommessa, è vero, di un Malfoy è sempre meglio non fidarsi. Ma ormai che le cose erano cambiate, non era molto più facile accettarle così com'erano?
Era interessato a me, come io ero interessata a lui. Era attratto da me, ed era ormai evidente quanto io lo fossi da lui. E allora perchè farsi mille domande? Quello era il posto più bello di Hogsmeade in cui fossi mai stata, e non avrei voluto essere da nessun'altra parte, e con nessun'altro.
Chiusi la mente, concentrandomi solo su Draco, e mi lasciai andare...


...My Space...
Sono molto cattivella, mi spiace ^_^ ma non ho resistito all'idea di terminare così il capitolo, lasciandovi in suspance =)
Mmh.. a questo punto pensandoci ho paura che non mi perdonerete! quindi vi lascio con una promessa: il continuo arriverà presto!!!  E con una piccola frase criptica giusto per farvi pensare un pò a cosa potrà succedere... non sempre le cose vanno come ci si aspetterebbe ^_*
Bene, parliamo del capitolo! Cosa ne pensate dell'idea di Draco? Probabilmente le sue uscite e i suoi cambiamenti vi faranno girare la testa, vi assicuro che è normale. Succede anche a me, eppure dovrei essere preparata, visto che sono io che scrivo ^_^ Non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni!
Purtroppo, non ho tempo di rispondere a quelle dello scorso capitolo, perchè economia aziendale ed economia turistica mi aspettano =( non ho alternative, devo andare.
Vi dico comunque un grande GRAZIE, a tutti voi che avete recensito, a coloro che hanno letto ma non recensito, a chi ha inserito la storia tra le seguite, e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti!
Vi adoro! Un grande bacio, a presto.
Miky.

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