Odiami Ancora di Miky Jane Malfoy (/viewuser.php?uid=36608)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Ciao
a tuttiiiiiiiiiiiiiiiii! =) Ovviamente, sono tornata con un altra
storiella che mi gironzolava in testa da un pò impedendomi
di
concentrarmi sui libri di scuola ^_^
E' solo il prologo, e il fatto di decidere se andare avanti o no,
dipende da voi, dalle vostre recensioni e dai vostri commenti su questo
inizio!
Fatemi sapere! =)
Ci "Vediamo" giù!
Nella
vita, non bisogna mai dare niente per scontato. Tutto, persino
ciò in cui credi fermamente, può cambiare, giusto
o
sbagliato che sia. Le persone, le situazioni, i rapporti, si
modificano, si evolvono;
Tutto cresce. E la
crescita finisce per aggiustare o rovinare tutto
quanto. Il tuo intero mondo può crollare in un secondo, lo
stesso secondo in cui qualcosa che non credevi possibile può
avverarsi.
Se c'è una
cosa che ho imparato, è che a questo mondo
tutto può succedere. E l'ho imparato a mie spese, con
lacrime e
risate, con litigi e modi dolcissimi di fare pace.
In ogni persona ci sono
aspetti che non conosciamo, e che non finiremo
mai di conoscere. Da ogni persona si può imparare qualcosa,
ogni
persona può farti crescere.
Ogni persona
può farti soffrire, anche la persona che ti vuole
più bene al mondo.
E ogni persona
può avere la capacità di farti sorridere, anche
la persona che in assoluto odi di più.
Bisogna solo avere il
coraggio di aprire la mente e il cuore, di seguire l'istinto, di dare a
tutti una possibilità.
Ancora oggi, nonostante
sia passato del tempo, mi sembra impossibile
che tutto quello che è successo l'anno dei miei diciassette
anni, sia accaduto proprio a me.
Eppure non ci sono dubbi
che sia così, e questo mi fa sorridere
e ringraziare chiunque ci sia lassù per tutto quello che mi
ha
regalato. Per tutte le cose che ha riservato per me.
Tutto è
cominciato qualche mese dopo l'inizio dell'anno scolastico. Io avevo
diciassette anni, frequentavo l'ultimo anno alla scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts, facevo parte dei
vincitori della seconda guerra magica, e avevo tutto ciò che
dalla vita potevo desiderare.
O almeno,
così credevo.
Sbuffai
per circa la
milionesima volta in poche ore. Poche ore che mi erano sembrate durare
una vita. I corridoi erano incredibilmente tranquilli, e la sola
compagnia che avevo avuto fino a quel momento era stata quella di Pix
il Poltergeist, che aveva "accidentalmente" fatto cadere un vaso da
notte dal soffitto, e di Draco Malfoy, il "principe" di Serpeverde; e
vi assicuro che tra i due, avrei scelto senza indugi il primo,
armato di tutti i vasi da notte presenti a Hogwarts.
"Granger potresti smetterla di sbuffare? sei dannatamente irritante"
"no, sono irritata Malfoy, che è diverso. La tua presenza mi
fa venire l'orticaria"
"Simpatica come sempre"
Senza neanche girarmi a guardarlo male, ben sapendo che avrei
incontrato quel suo odiosissimo ghigno, imboccai le scale che portavano
nei sotterranei, pregando Merlino di darmi la pazienza,
perchè
se mi avesse dato la forza, probabilmente non sarei arrivata a
mezzanotte senza commettere un omicidio. Sentii i suoi passi arrestarsi
un attimo, e fui raggiunta subito dopo da un lieve odore di menta.
"Credevo che sapessi leggere" commentai acida, indicando il cartello
VIETATO FUMARE, e successivamente la sigaretta che si era appena
acceso.
"Credevo che sapessi che in questi sotterranei a me tutto è
permesso"
"Oh già, che sbadata, dimenticavo... beh perdonami se non mi
inchino a te, re dei sotterranei, sai, il mal di schiena..."
"Sai Granger che se utilizzassi bene questa tua capacità di
fare del sarcasmo, potresti risultare anche simpatica?"
"preferirei essere simpatica a un Troll che a te, quindi il problema
non si pone"
"Nessun problema, una semplice constatazione"
Decisi di non rispondere. Se non ci davamo un taglio avremmo finito per
litigare per tutto il corridoio e non era il caso.
Quel posto mi incuteva sempre un pò di timore; era freddo,
umido, buio... rabbrividii. Non era piacevole. Forse il fatto che
Piton, l'insegnante di Pozioni, teneva le sue
lezioni laggiù non faceva che aumentare il mio disgusto per
quel
posto. O forse, più sinceramente, avere come "partner" per
il
controllo notturno un giovane odioso ex mangiamorte non mi metteva a
mio agio. Sapevo bene che Silente non l'avrebbe fatto restare se non
fosse stato sicuro che Malfoy gli era fedele, e che era davvero passato
dalla nostra parte. Ricordavo perfettamente il suo ritorno a Hogwarts
l'anno prima, ferito e debole; Ricordavo anche il discorso del preside
"Draco è solo un ragazzo, e ha capito da che parte deve
stare;
è con noi, adesso. Io mi fido di lui, e voi dovete fidarvi
di
lui. Con le informazioni che ci ha passato, abbiamo guadagnato un bel
vantaggio..."
E in effetti, Malfoy si era rivelato completamente fedele,
combattendo contro i suoi amici e contro la sua stessa famiglia,
durante la battaglia finale. Ed era anche cambiato nei confronti della
società, per così dire.
Non fraintendiamoci: rimaneva arrogante, presuntuoso, convinto di se ed
estremamente antipatico. Ma trovavo che fosse maturato. Non se ne
andava più in giro ad esaltare il sangue puro, non mi
chiamava più mezzosangue, evitava di avere uscite minacciose
nei miei confronti o nei confronti di chiunque altro. I suoi
atteggiamenti erano quelli di un ragazzo antipatico, ma non crudele.
Nonostante tutto, però, ne Harry, ne Ron, ne io eravamo
riusciti
a fidarci completamente di lui. Non si poteva cancellare il passato, e
ricordavo troppo bene gli anni che aveva passato a insultarci, ad
affermare la purezza del sangue, a dichiarare l'inferiorità
dei
nati babbani. Ricordavo anche troppo bene quante volte avesse sperato
che mi succedesse qualcosa, fin dal secondo anno, quando fui aggredita
dal Basilisco. E in un primo momento, quando la guerra era appena
iniziata e lui si era fatto marchiare, ne sembrava orgoglioso. Quando
aveva lasciato Hogwarts, la sua ultima gentile parola era stata una
minaccia per me.
Per la maggior parte del tempo evitavo di pensarci, sapendo che l'ansia
che mi nasceva dentro a quei ricordi era inutile e infondata: Albus
Silente
non si era mai sbagliato su nessuno, e avevo visto con i miei occhi
Draco Malfoy puntare la bacchetta contro suo padre. Ma
quando mi trovavo sola con lui in quei corridoi bui, stanca e nervosa,
non potevo fare niente per bloccare i pensieri. E questi finivano per
prendere velocemente campo nella mia testa.
Quindi si capisce che volevo solo sbrigarmi a completare il giro di
guardia e tornare in su il più in fretta possibile. Si
capisce
anche che Malfoy non faceva niente per aiutarmi: camminava tranquillo,
come se stesse facendo una passeggiata. Ma i suoi occhi mi osservavano,
come incuriositi da qualcosa.
"Granger non mi dirai mica che dopo aver valorosamente combattuto
contro Voldemort ti fanno paura i sotterranei?" domandò
all'improvviso, come se mi avesse letto nel pensiero.
"Certo che no!" ribattei, convinta. O almeno, speravo di sembrarlo.
"mmh.." mormorò, non convinto. Si aprì in un
sorrisetto e fece un passo verso di me. "Ti faccio paura
io?"
Probabilmente, fu la stanchezza a giocarmi un brutto tiro, oppure
semplicemente il modo in cui lo disse. Scatenò due reazioni
dentro di me,
una più irrazionale dell'altra: mi si rizzarono i peli sulle
braccia, perchè effettivamente il suo tono mi aveva
terrorizzata. E poi mi imbarazzai, e le guance mi si colorarono di
rosso. "Sai bene che non è così" risposi,
trattenendo un tremito.
Sapevo di non dargliela a bere. Non era uno stupido, per quanto non
mancassi di affermare il contrario in sua presenza, ed erano ormai tre
mesi che i turni di pattuglia ci avevano visti protagonisti entrambi,
come caposcuola. Doveva per forza aver notato il mio cambiamento di
umore quando lasciavamo i confortevoli corridoi dei piani alti per
passare ai bui e umidicci tunnel sottoterra.
"Sarà" commentò, facendo spallucce. "Non credo
Silente sarebbe contento di sapere che non ti fidi di lui"
"Io mi fido di lui" ribattei, inviperita. "E' con te che ho qualche
problema ad abbassare la guardia. Sai, ti confido, mi viene difficile
cancellare gli ultimi sei lunghissimi anni di disprezzo e minacce"
Ghignò, con quel suo fare arrogante. "Eppure Granger, sei
così intelligente. Come può una persona essere
allo stesso tempo tanto furba e tanto banale, scontata?"
"Senti Malfoy tu invece da quand'è che sei un chiaccherone?
Muoviti e smettila di dire stupidaggini" Cominciavo a spazientirmi sul
serio. Un occhiata all'orologio mi svelò anche il motivo:
Erano le undici e mezza passate. "Anche perchè tra mezzora
vorrei essere al calduccio nel mio dormitorio"
In alto, molto in alto. Il più lontano possibile da quel
buio e quei serpentelli antipatici. Questo, naturalmente, evitai di
dirlo. Non era il caso di dare a Malfoy un altro motivo per attaccare a
discutere sui nostri rapporti interpersonali o sul mio essere o non
essere simpatica, o sulla mia fiducia, giusta o sbagliata che fosse.
Terminammo il nostro giro di guardia nel più assoluto
silenzio, e quando tornammo indietro mi trattenevo a malapena dal
trascinare i piedi.
"Ti saluto Granger" mi disse, accompagnando la sua frase con un cenno
del capo, e fermandosi davanti a un tratto di muro di pietra squallido
e umido.
Osservai incuriosita l'ingresso della loro sala comune. "Fa davvero
ribrezzo" Commentai.
Lui sogghignò. "L'importante è quello che
c'è dentro"
"Strano concetto, detto da te" Alzai un sopracciglio, quasi stupita.
"Non hai neanche idea di quanto io sia strano, Granger"
"Credo di averlo intuito, furetto, non preoccuparti. Buona notte"
Mi voltai e cominciai a risalire il corridoio fino ad arrivare
all'angolo che mi avrebbe riportata in superficie. Prima di svoltarlo,
gettai un occhiata dietro di me, e notai il muro che si richiudeva.
Chissà se mi sarebbero mai stati svelati i misteri della
casa comune di serpeverde. Sono una ragazza fondamentalmente curiosa, e
finisco per pormele queste domande. Anche se, diciamocelo, sono
dannose. Perchè probabilmente l'interno non lo
vedrò mai.
Non ero ancora riuscita ad abituarmi a questo nuovo Draco Malfoy.
Insomma, ero abituata al ragazzino immaturo che voleva fare il
mangiamorte cattivo.
Invece adesso, rimaneva solo il nemico scolastico, quello con cui
battibeccare e che mi faceva innervosire ogni sacrosanta volta che
apriva bocca. Però sembrava essere sempre così
sicuro di se e aveva uscite a volte così inaspettate che mi
lasciava senza parole.
Raggiunto l'ingresso della sala comune, comunque, smisi di arrovellarmi
il cervello pensando al caposcuola serpeverde. Mi infilai nella mia
camera in un baleno, e poi nella doccia.
Solo dopo che l'acqua calda aveva sciolto i muscoli e le tensioni
giornaliere, infilai il pigiama e mi sdraiai a letto.
L'ultimo pensiero che ebbi prima di addormentarmi fu che le prime due
ore dell'indomani avrei avuto Pozioni. Con Serpeverde.
...My Space...
Rieccomi qui! Con questo primo capitolo, che in realtà
è un pò un prologo, in una nuova fan fiction!
Dunque dunque, che dire? Beh innanzitutto che ovviamente siamo in una
Draco Hermione. Sapete quanto sono dipendente, no? E se non lo
sapevate, adesso credo sia chiaro ^_^
Ho deciso di iniziare proprio da loro due. Voglio dire, in genere si
comincia una storia partendo da uno dei due, e facendo entrare l'altro
dopo, e io stessa, nelle mie fic precedenti ho usato questo metodo.
Invece questa volta ho deciso che era proprio da loro, dalle loro
situazioni abituali, che volevo iniziare, per "presentarveli" entrambi,
e farvi capire le differenze che ci sono tra la situazione che ho
deciso di creare e la storia vera e propria.
Tanto per cominciare, non ho granchè tenuto conto degli
ultimi due libri scritti dalla Rowling, perchè
così ho più margine di inventiva. Nella mia
immaginazione la guerra si è svolta un anno in anticipo
rispetto ai libri e adesso i protagonisti sono felici e sereni e
prontissimi per vivere.
Pronti per superare pregiudizi scontati, pronti per innamorarsi e per
soffrire, pronti per pensare, finalmente, a loro stessi.
Passiamo alla figura di Draco. E' un pò cambiato rispetto ai
libri, ma spero che gradiate le modifiche =) non preoccupatevi, anch'io
lo preferisco più cattivello che mieloso, quindi non voglio
totalmente modificargli il modo di rapportarsi, o di parlare, o di
agire. Però lo voglio più maturo, più
uomo, per così dire ^_^
E poi c'è Herm, che io mi sono sempre immaginata
così, come la descrivo. Un pò sarcastica, sicura
di se all'apparenza e in realtà molto ingenua, anche se
indubbiamente con un carattere parecchio forte. Qualcuno deve pur dare
del filo da torcere al nostro furetto preferito!
Per quanto riguarda gli altri personaggi, ne parleremo man mano che la
storia proseguirà (se proseguirà, dipende da voi)
e via via che vorrete farmi domande o commentare con le vostre
recensioni! Credo di aver detto tutto quello che volevo dire!
Ci "leggiamo" presto! almeno spero ^_*
Un bacione!
Miky.
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Capitolo 2 *** capitolo 1 ***
Ciau!
Eccomi di nuovo qui con il secondo (primo in realtà)
capitolo! Bando alle chiacchere, vi lascio alla lettura!
Ci "vediamo" giù!
"Buongiorno Harry"
Ero già seduta in sala grande, il libro di pozioni aperto
sulle gambe, quando Harry e Ron arrivarono, sbadigliando.
"Buongiorno Herm. Come mai già qui?"
"Dovevo ripassare pozioni, ed era impossibile con Ginny in sala comune"
"Stava di nuovo litigando con Lavanda?"
"Come sempre"
Ginny era la mia migliore amica, ed era stata una vera scoperta.
Insomma, diciamocelo, un amico maschio, per quanto adorabile come Harry
e simpatico come Ron, rimane un maschio. Nessuno potrà mai
sostituire loro due per me, Harry sarà sempre il fratello
che
non ho mai avuto, l'unico in grado di capirmi con uno sguardo, di
consolarmi tenendomi semplicemente abbracciata, di starmi vicino quando
ne ho più bisogno e magari non lo chiedo. E Ron
sarà
sempre parte di me, pasticcione e geloso come solo lui può
essere.
E finchè avevamo undici anni, e le nostre esigenze
erano le
stesse, non avevamo bisogno di nessun altro. Ma ormai eravamo adulti, e
c'erano determinati argomenti di cui non parlavamo, che ci mettevano a
disagio e ci imbarazzavano.
Ed era qui che era entrata in gioco Gin. Senza che nemmeno me ne
rendessi conto ci eravamo trovate a confidarci segreti mangiucchiando
cioccolatini in piena notte, ridevamo soltanto guardandoci in faccia, a
volte senza nemmeno un motivo preciso, eravamo alleate nel momento del
bisogno. Ed era piacevole, ogni tanto, trovarmi a parlare con una
persona come lei. Fresca, frizzante, positiva, e adolescente.
Non sono mai stata tipo da shopping o da trucco o da pettegolezzi, e
non ho nemmeno mai fatto tutte le cose tipiche degli adolescenti:
niente bugie per passare una notte fuori casa, niente sotterfugi per
uscire con un ragazzo di nascosto, niente scuse ai professori per
saltare qualche lezione, niente malizia nei gesti. Niente ore e ore
passate davanti allo specchio per rifinire alla perfezione le
sopracciglia! Non che adesso la trovassi una cosa interessante da fare,
sia chiaro. Però avere per amica una persona
così, mi
dava la possibilità di sentirmi ogni tanto più
leggera,
più frivola. Non saprei nemmeno come spiegarmi.
E poi, ovviamente, è nata quella complicità che
ci porta
a capire immediatamente quando è il momento di essere serie.
C'era anche da dire, che Gin aveva preso quel temperamento Weasley che
spesso la portava a scontrarsi con persone completamente diverse da
lei. Tra le quali, ultimamente, risultava spesso Lavanda Brown, un
ochetta insopportabile che cambiava ragazzo pressochè ogni
giorno. Non era sempre stata così, ma da quando la storia
tra lei e Ron era finita, si era, come dire... Lanciata, ecco.
Capitemi. Fu la stessa Gin a interrompere il filo dei miei discorsi,
sbattendo rumorosamente la sua borsa sul tavolo e sedendosi di fianco a
suo fratello, di fronte a me. "E' assolutamente insopportabile. Una
vipera. E se fossi in te starei attento, Harry" sbottò "sei
tu il suo obiettivo, adesso"
Harry le sorrise dolcemente. "Grazie Gin, per l'avviso" Lei
avvampò, facendomi alzare gli occhi al cielo. Era
impossibile. Così sfrontata e sicura con tutti, e allo
stesso tempo così timida di fronte a Harry.
Chissà, l'amore probabilmente faceva quell'effetto. Si
riprese in fretta e incontrò il mio sguardo torvo.
"Buongiorno Herm! Come stai?"
"Giorno Gin. tutto bene"
"Come è andata ieri sera? Mi sa che quando sei tornata
dormivo già"
Eccola, la domandona. "Lasciamo perdere, okay? meglio dimenticare"
Lei sogghignò. "E' sempre così insopportabile?"
"Sempre di più" chiarii "ma non capisco perchè
mai tu te ne stupisca. E' di Malfoy che stiamo parlando"
"Oh no.." fece Harry, impallidendo. "stamattina abbiamo pozioni.
L'avevo scordato"
Beato lui. Evitai di rispondere. Nessuno gradiva passare le prime due
ore della giornata nei sotterranei con Piton e i serpeverde, ma dopo i
discorsi della sera prima con Malfoy, chissà
perchè, ero più agitata del solito. Che Malfoy
fosse pazzo l'avevo sempre saputo. Ma che fosse in grado di tirar fuori
qualche frase intelligente non l'avevo mai sospettato. E il modo in cui
parlava la sera prima, senza particolare arroganza, senza attaccarmi
come suo solito, mi aveva presa in contropiede. Era strano, si. C'aveva
proprio preso. Ma da quando lo ammetteva?
"Herm, andiamo?" troppo presto, Harry mi richiamò
all'ordine, e mi alzai.
"Stai bene? sembri sulle nuvole stamattina" Nuvole? magari. Nuvoloni
neri che preannunciavano tempesta, forse.
"Sono un pò stanca. I turni notturni mi devastano"
"stasera non tocca a te, vero?" primo pensiero positivo.
"No, no... stasera alle otto voglio dormire"
Harry scoppiò a ridere e mi scompigliò i capelli,
prendendomi poi sottobraccio. Salutai Gin che si sporse a darmi un
bacino sulla guancia prima che mi allontanassi, e mi avviai verso le
scale. Fummo tra i primi ad arrivare, Piton non c'era ancora, e la
porta dell'aula era chiusa. Fuori, appoggiato a una colonna, stava
Draco Malfoy, con Blaise Zabini. Naturalmente, fumavano.
Il rumore dei nostri passi dovette solleticare la loro
curiosità, perchè alzarono entrambi lo sguardo.
Blaise sorrise, Malfoy alzò le sopracciglia e la testa a
mò di saluto.
"Ciao Granger! Potter, Weasley" salutò Blaise,
più amichevole.
"Ciao Zabini" fui l'unica a sforzarmi di rispondere. Harry fece un
cenno con la testa, Ron li ignorò.
"Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara ieri sera, Malfoy" non
riuscii a trattenermi dall'aggiungere. Lui alzò lo sguardo,
forse sorpreso. I suoi occhi avevano il potere di non trasmettere
niente di ciò che provava. Non rispose, limitandosi a
fissarmi. Il suo sguardo finì per mettermi in imbarazzo.
Diamine.
"Parlo del fumare, Malfoy" sbuffai, come se dovessi spiegare per
l'ennesima volta qualcosa a un bambino piccolo. Lui
sogghignò. "Anche io penso di essere stato chiaro, Granger"
"Ah già" ricordai all'improvviso "il tuo regno" e indicai
con una mano le mura umide intorno a noi "wow"
"E il tuo mal di schiena" mi ricordò. Sembrava divertirsi
dell'accanimento che avevo nei suoi confronti. Ma perchè
doveva cambiare così? Un tempo non avrebbe mai sorvolato sul
mio tono di sfida. Mi avrebbe dato pan per focaccia. Probabilmente
saremmo finiti a litigare. Invece adesso aveva sempre questo tono
calmo, da superiore quasi. E riusciva a zittirmi molto più
di un tempo. Sbuffai. "Malfoy le regole sono regole anche per i
serpentelli arroganti, lo sai?"
"Allora perchè non mi obblighi a rispettarle, Granger?"
Di nuovo, avvampai. Che diavolo mi succedeva? "Pensavo di avere a che
fare con un mago adulto, Malfoy. Devo trattarti come un bambino?"
Lui alzò le spalle, di nuovo quell'espressione divertita...
da gatto che gioca col topo, in effetti. Era più pericoloso
di quanto fosse mai stato, mi trovai a pensare. "Prova" mi
sfidò. Blaise, al suo fianco, sorrideva. Harry e Ron erano
tesi, e fu Harry il primo a intervenire. "Lascia perdere, Herm. Non ne
vale nemmeno la pena discutere"
"Non stiamo discutendo, Potter. Lascia la tua amica libera di decidere
cosa fare" Mi bastò il suo sguardo sicuro per decidere. Con
due grandi passi gli fui vicina, e lui restò immobile,
guardandomi negli occhi. Gli tolsi con rabbia la sigaretta dalle labbra
e la buttai in terra, pestandola con il piede per spegnerla. E lui,
sempre immobile. Ma il suo sopracciglio si alzò di nuovo, e
sembrava soddisfatto. "Sai cosa mi piace di te, Granger?" rimasi
spiazzata, mentre il suo braccio correva intorno alla mia vita e mi
stringeva di colpo a se. "Che sembri proprio un gattino arrabbiato" la
seconda parte me la sussurrò, a un centimetro dal mio viso.
Non respiravo nemmeno. Cosa accidenti gli era preso a Malfoy?!
Poi, rapido come mi aveva imprigionata, mi liberò,
allontanandomi delicatamente. E con un sorriso prese la borsa in spalla
e si avvicinò alla porta, salutando il professor Piton che
nel frattempo aveva girato l'angolo, spuntando in mezzo a noi. Ron
aveva la bocca spalancata e non riusciva a emettere suono. Cominciarono
ad arrivare anche tutti gli altri, per cui lo strattonai obbligandolo
ad entrare. Il rossore sulle guance ci mise di più a
scomparire. Quell'improvvisa intimità con Malfoy mi aveva
lasciata esterrefatta. Mentre prendevo posto all'ultimo banco, tra
Harry e Ron, come sempre, mi interrogavo sulle motivazioni di
comportamenti tanto strani da parte sua.
Sapevo che era cambiato, l'aveva dimostrato. E da quando la guerra era
finita si era comportato in maniera diversa, con me. Con noi. Ma mai in quel modo.
Potevo abituarmi all'assenza di astio, di parole cattive, di insulti.
Potevo pensare di
abituarmi anche ai discorsi mezzi seri della sera prima, alle sue
stranezze, e potevo sopportare il lato del suo carattere che lo
spingeva comunque a sentirsi superiore, a mettersi in mostra, ad essere
un pò arrogante. Faceva parte di lui, non c'era niente da
fare. Ma decisamente non potevo pensare che il suo comportamento di
poco prima fosse normale.
Cercai di riprendere il controllo della mia mente mentre Piton toglieva
punti a Grifondoro e scriveva le istruzioni per preparare la pozione
del giorno alla lavagna. Quando cominciai a lavorare, avevo la testa
quasi sgombra, e mi impegnai più del dovuto, per fare in
modo che restasse tale.
Dovevo fare un lunghissimo discorso con Ginny, però. Il
più presto possibile. Questo cambiamento improvviso mi
faceva girare la testa, e lei forse mi poteva aiutare a capire quale
strano morbo avesse infettato il purosangue più
insopportabile della scuola.
"Dici sul serio?!" Esclamò Ginny, voltandosi a guardarmi
esterrefatta. Annuii, con disappunto. La sua reazione soddisfatta non
mi piaceva nemmeno un pò. Era elettrizzata.
"Caspita Herm! Malfoy è il più bello di tutta la
scuola!"
Avrei avuto da ridire, ma mi trattenni. "Cosa diamine c'entra questo,
Ginevra? Io ti dico che il suo comportamento è
incomprensibile e tu mi tiri fuori la sua bellezza?"
Eravamo sedute in sala comune, davanti al caminetto acceso. Io avevo il
libro di storia della magia sulle gambe, Gin indossava già
la divisa di quidditch. Nonostante il freddo, gli allenamenti non si
fermavano, e presto Harry sarebbe venuto a reclamare la sua
cacciatrice.
Mi guardò scettica. "Certo" rispose, come fosse scontato "a
me sembra chiaro quello che sta succedendo. Malfoy, il ragazzo
più sexy e desiderato di tutta la scuola, è
interessato a te"
Scoppiai a ridere, incredula. "Gin, non puoi crederlo davvero! Avrei
capito qualunque cosa, una malattia, un colpo alla testa, persino
l'ipotesi di una sfida. Sono arrivata a pensare che voglia far
arrabbiare Harry e Ron, che stia cercando un nuovo modo per arrivare a
uno scontro, visto che quella delle fazioni opposte non regge
più, posso persino pensare che sia una specie di scommessa,
che deve in qualche modo vincere e che mi riguarda. Ma quello che
affermi tu è totalmente assurdo"
Mi guardò contrariata. Poi però sembrò
rifletterci "Lo sai che potresti avere ragione? Chissà,
magari è una scommessa. Forse qualcuno può averlo
sfidato a conquistarti"
L'idea della scommessa in cui c'entravo non mi piaceva. Figuriamoci la
parola conquistare.
"Dobbiamo indagare!" esclamò, chiaramente di nuovo
entusiasta. "E tu, nel frattempo, puoi sempre goderti il momento"
"Sei malata Gin. Sei totalmente e irrimediabilmente pazza. A me non
interessa Malfoy" Mannaggia a me e a quando non tengo la bocca chiusa.
"Mi stavo solo chiedendo da dove nascesse il suo strano comportamento"
Ovviamente, non mi ascoltava. Chissà quale idea pericolosa
il suo cervellino stava facendo nascere. Sospirai e attirai nuovamente
la sua attenzione. "Ascolta, io ora devo andare. Ma ti prometto che ci
penserò okay? Troveremo il modo di capire cosa diamine gli
è preso a Draco Malfoy!" E detto questo scattò in
piedi, proprio nel momento in cui Harry faceva il suo ingresso in sala.
"Gin sei pronta?" Lei gli fece un sorriso luminoso, che lo
abbagliò e lo fece annuire, vagamente imbarazzato. Di nuovo,
sospirai. Quanto stupide possono essere due persone? Come fanno a
piacersi così, e a non avere il coraggio di confessarselo
reciprocamente? Poi, prima di uscire dal buco del ritratto, Gin mi fece
l'occhiolino, facendomi piombare nella paura. Le avevo appena dato un
giochino enigmatico da risolvere. Sarei stata molto, molto,
più tranquilla se non mi avesse promesso che ci avrebbe
pensato. Depressa, tornai al mio libro, cercando di mandare a mente i
nomi incomprensibili scritti tra le pagine.
...My space...
Rieccomi ragazze! Allora, vediamo di analizzare un pò questo
capitolo... cosa sarà successo al nostro Draco per arrivare
a comportarsi in modo così strano con la bella grifoncina?
Quale sarà il misterioso motivo che tanto elettrizza Gin?
^_^ Vi devo confessare che non ho un idea precisa di come si
svolgerà la trama di questa storia, ma sono molto decisa su
come sarà il personaggio di Draco. E questo, è
solo il principio. ^_^ Ci sarà da ridere!
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando! Adesso passo a rispondere
alle recensioni!
Stefy89d: Ciao! Mi fa piacere che il capitolo scorso ti sia piaciuto.
Si, il dialogo tra Draco e Hermione ho tentato di lasciarlo
sull'ironico e sono contenta di esserci riuscita... aspetto di sapere
cosa ne pensi di questo!
lunachan62: Ciao anche a te! Grazie mille ^_^ sono contenta che il
primo capitolo ti sia piaciuto, e che tu mi abbia spinto a continuare,
perchè ho parecchie idee che mi frullano in testa! Ecco qui
il nuovo capitolo! Fammi sapere!
anna96: Ciau! ti ringrazio per aver recensito ^_^ ecco qui il
proseguimento.. spero non ti deluda! aspetto la tua recensione!
Un grazie anche a tutti quelli che hanno letto e non recensito e a
quelli che hanno aggiunto la storia e/o me tra i preferiti!
A presto!
Un bacione, Miky.
|
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Capitolo 3 *** Capitolo Due ***
Ciau
ragazze! Eccomi di nuovo con il proseguimento della storia... ho poco
da dire oggi, prima di lasciarvi alla lettura! Perciò, ci
"vediamo" giù!
Amo
studiare. Mi è sempre piaciuto imparare, capire come
funzionano
le cose nel mondo, trovare risposta alle mie domande. Anche sentirmi
qualcuno, si. Differenziarmi dalla massa di ignoranti che spesso mi
trovo intorno.
Quando sono nel dormitorio femminile di Grifondoro, in
realtà, molto più che spesso.
"Allora Herm. Hai capito?" Guardai con occhi spenti Lavanda che dallo
specchio mi guardava insistentemente, cercando di truccarsi ancora
più di quanto non avesse già fatto. "Lo farai per
favore?"
"Fammi capire Lav... tu vorresti che io chiedessi alla professoressa
McGranitt di spostare o te o Ginny da un'altra parte? Dove vorresti
dormire, se mi è concesso? Sul divano in sala comune?"
Lei alzò gli occhi al cielo. "Certo che no. Ma voglio dire,
tu hai una camera tutta tua, no?"
"Io sono una caposcuola, Lavanda. Per quello ho la camera separata"
"E.."
La interruppi, prima che potesse riprendere la tiritera con cui da
venti minuti mi martoriava il cervello, già stanco per le
troppe
ore sui libri. "Ascolta, farò il possibile, okay?
parlerò
con la professoressa e vedrò se può fare
qualcosa.
Altrimenti, cercate di essere entrambe più mature e di
ignorarvi, semplicemente. La convivenza diventerà
più
facile. Ora scusami, devo scendere per cena"
"Si, tra poco scendo anch'io"
Tante grazie. L'ultima cosa che volevo era scendere chiaccherando
amabilmente con lei. Mi defilai più veloce che potevo senza
sembrare maleducata, e mi chiusi in camera mia, a chiave. Che strazio.
Gin aveva ragione, su quella ragazza: era diventata insopportabilmente
odiosa.
Mi infilai in bagno, e in preda a una decisione improvvisa, nella
doccia. In genere la facevo prima di andare a letto, ma per quella sera
avrei fatto un eccezione. Ne avevo disperatamente bisogno.
Quando uscii, asciugai i capelli con un colpo di bacchetta e mi lavai i
denti, entrai velocemente in un paio di jeans e un maglioncino ed ero
pronta. La divisa era obbligatoria soltanto durante le ore di lezione,
sebbene spesso la usassi anche per le ore dei pasti, e per le altre
attività extrascolastiche. Ma quella sera, avrei fatto
contenta
Ginny.
Uscii dalla camera e prima di arrivare in sala comune sentii le voci
familiari dei miei amici. Infatti erano li, seduti sul divanetto, che
chiaramente aspettavano me.
"Gin, sei stata fenomenale!" commentò Harry, dandole una
leggera pacca sulla spalla. Lei gli sorrise, imbarazzata.
"Grazie Harry"
"Oh Mione! Ciao!" Ron fu il primo a notarmi e a venirmi incontro.
"Ciao ragazzi. Com'è andato l'allenamento?"
"Fantastico. Quest'anno siamo i migliori"
"Il tuo tende ad essere un giudizio di parte Ron" rise Harry. Sorrisi
anch'io. "Pronti per scendere a mangiare?"
"Oh si" Ginny si alzò e mi prese a braccetto. "Muoio di
fame"
Ci incamminammo attraverso il buco del ritratto e poi giù
per le
scale. Gran parte degli studenti erano già in sala Grande,
quando noi entrammo.
Il mio sguardo fece un'ampia
panoramica della
sala, per posarsi poi sulla tavolata Serpeverde. Cattiva idea. Malfoy
era già seduto, accanto a Zabini, e guardava dalla mia
parte. I
nostri sguardi si incrociarono e lui alzò la testa come per
salutare, sorridendo sfacciato. E ovviamente, io avvampai. Non poteva
diventare un abitudine. Mi voltai verso Gin che grazie al cielo non si
era accorta di niente, occupata com'era a parlare ancora delle parate
eccezionali di Ron, della bravura di Harry come caposquadra e dei suoi
tiri migliori.
Durante il pomeriggio, avevo arginato i pensieri su ciò che
era
avvenuto quella mattina, sul comportamento parecchio strano di Malfoy
con me. Ma adesso questo era tornato prepotentemente a monopolizzare
l'andamento della mia testa, e anche la promessa di Gin sull'indagare
mi creava qualche fastidio.
Divenne più facile non pensarci quando i discorsi versero
dal
quidditch su altri argomenti, e mi sentii più coinvolta.
"E' questo il sabato di Hogsmeade?" chiese Dean, cercando di
distanziarsi il più possibile da Seamus che tentava un
esperimento con il suo calice d'acqua.
"Si" risposi al volo. "devo ricordarmi di comprare i regali di natale
per i miei"
"anch'io!" esclamò Ginny "E devo comprare anche qualcosina
per
il mio armadio" rise. "Herm, a proposito, come mai senza divisa?"
sorrise, maliziosa.
"Non per i motivi che pensi tu, Ginevra Weasley" borbottai, di nuovo
rossa. Non c'avevo pensato, che la mente assolutamente malata della mia
migliore amica avrebbe attribuito il cambiamento a qualcosa di
più di ciò che era "semplicemente ho
già fatto la
doccia e non mi andava di infilarmi di nuovo la divisa"
Lei rise "Va bene, non arrabbiarti. Non lo dico più" poi
abbassò la voce "Comunque, c'hai pensato a quello che
dicevamo
oggi? novità?"
"ma che novità?! sono stata in sala comune china sui libri
tutto
il giorno Gin! Ho cose migliori a cui pensare. Lascia perdere" il mio
tono raggiunse la supplica "dimentica quello che è successo
stamattina okay? tutto ciò che ti ho raccontato. Fidiamoci
della
mia teoria. E' pazzo. Punto"
Lei scosse la testa "Herm il suo comportamento di oggi non è
normale. Tanto per iniziare, continua a fissarti"
"ma Gin! Non lo guardare!" sbottai, sempre a voce bassa. Lei fece un
risolino.
"Scusa. Ma l'ho notato anche prima, quando siamo entrate"
Un corno era troppo impegnata a parlare di quidditch. La mia migliore
amica aveva occhi anche dietro la testa, e orecchie bioniche,
supersensoriale. Sbuffai. "Stai facendo galoppare la tua fantasia,
Ginny.
Smettila immediatamente. Mi voleva istigare, portarmi a insultarlo.
Forse a schiaffeggiarlo. Per poi farmela pagare in qualche modo.
Sperava che Piton mi vedesse e mi togliesse dei punti" Lei fece uno
sguardo dubbioso ma non mi contraddisse. Era in effetti la soluzione
più plausibile a cui avessimo pensato. "Può
essere"
sbuffò. "Preferivo l'opzione della scommessa, della sfida,
dell'interessamento.. insomma, era più eccitante, no?"
La guardai male "per te forse" In un attimo mi ero rilassata. In
effetti, doveva essere proprio così. Il comportamento di
quell'orrido serpeverde si spiegava soltanto in quel modo. Smisi di
pensarci, e mi dedicai definitivamente alla cena.
Erano le otto e mezza passate quando anche Ron terminò di
mangiare e ci alzammo per raggiungere la Sala comune. "Ah Herm, volevo
chiederti.." cominciò Harry, affiancandomi. "Hai scoperto
cosa diamine voleva Malfoy stamattina?"
"Harry, non ossessionatevi tutti con sta storia. Credo che volesse
semplicemente provocarmi in modo da spingermi a reagire e farmi
togliere punti da Piton"
Ginny, di fianco a lui, alzò gli occhi al cielo. "Questa
è la sua teoria"
Harry si voltò curioso verso di lei, che sospirò.
"Secondo me..."
"Granger?" Una voce che ben conosciavamo ci interruppe, inconsapevole
di essere l'oggetto dei nostri discorsi. Mi voltai con già
un cippiglio arrabbiato dipinto in faccia.
E Malfoy era li, di fianco a Blaise, come sempre. "Cosa vuoi?"
"Posso parlarti un minuto?" sollevò impercettibilmente le
sopracciglia, come a farmi capire che doveva farlo in privato. Colsi di
sfuggita l'espressione soddisfatta di Gin. Avrei voluto tirarle una
gomitata.
Sbuffai, annuendo.
Lui salutò Blaise con una pacca sulla spalla e si
avviò dalla parte opposta a quella che stavamo seguendo.
Solo quando orecchie e occhi indiscreti non potevano più
interessarsi a noi, riaprii bocca.
"Malfoy, pretendo di sapere cosa diavolo vuoi. Prima fai un esibizione
patetica, poi mi chiedi di parlarmi in privato. Che strano morbo ha
infettato la tua persona?"
Lui si voltò a guardarmi con un mezzo sorriso sulle labbra.
"Esibizione patetica?"
"Si, la tua uscita di stamattina" alzai gli occhi al cielo "gattino arrabbiato"
lo scimmiottai per rendere meglio l'effetto.
"Ti è rimasta impressa vedo" Di nuovo quell'espressione
giocosa.. Un gioco che non mi piaceva granchè.
"Allora?" dissi, visto che non si decideva a rispondermi.
"Non ho nessun morbo contagioso, puoi stare tranquilla. La McGranitt
vuole vederci, mi ha chiesto di chiamarti"
Una risposta tanto normale che mi lasciò senza parole. "Ah"
Lui sorrise tra se. Chissà cosa diavolo stava pensando.
Arrossii. Avevo fatto la figura dell'idiota. Per quale altro motivo che
non riguardasse un insegnante mi avrebbe chiesto di parlarmi? Le
insinuazioni di Ginny su interessamenti e scommesse mi stavano
scombussolando la capacità di ragionare. Arrivammo di fronte
alla porta dell'ufficio della professoressa di trasfigurazione e
bussò piano.
"Avanti, entrate"
La professoressa ci aspettava seduta dietro un milione di pergamene. A
un analisi più attenta, mi resi conto che erano i nostri
temi, che stava probabilmente correggendo. Mi sorrise.
"Buonasera professoressa" salutai, educata.
"Buonasera signorina Granger. Signor Malfoy. Non vi
tratterrò molto. Volevo parlarvi dell'uscita di sabato, per
Hogsmeade"
annuii, e lei proseguì "Il signor Gazza si è
preso una brutta influenza, è ricoverato in infermeria, ed
in genere è lui che mi aiuta con i ragazzini del terzo anno,
che devono essere scortati e contati, sia all'uscita sia all'entrata.
Dal momento che anch'io sabato ho degli impegni improrogabili, vorrei
chiedervi di occuparvene voi, in qualità di caposcuola"
Ero rimasta di sasso, ma il mio spirito da studentessa diligente mi
spinse a rispondere subito "ma certo professoressa"
Lei si voltò verso Malfoy, e di conseguenza venne spontaneo
anche a me. "Non c'è problema" rispose lui. Eravamo vicini,
di fronte alla cattedra, e lo osservai bene. Non ricordavo da quando
non portava più i capelli ingellati, ma li lasciava liberi
di cadere sulla fronte, disordinati ma allo stesso tempo eleganti.
Aveva un neo sulla mandibola, appena sotto l'orecchio destro, che non
avevo mai notato. E provai il buffo desiderio di alzare un dito per
sfiorarlo. Ovviamente, mi trattenni, provvedendo a voltarmi di nuovo
verso la professoressa, che ci stava congedando. Pochi minuti dopo,
eravamo fuori, che camminavamo in silenzio.
Nessuno dei due proferì parola finchè non
giungemmo davanti alle scale che portavano al dormitorio serpeverde. Il
corridoio era deserto, e lui non si fermò.
"Malfoy?" lo richiamai, sorpresa. Lui si voltò a guardarmi.
"Cosa stai facendo? Il tuo dormitorio è da quella parte"
indicai con un dito le scale di fianco a me.
"Lo so" mi fece notare.
"Non vai a dormire?"
Sorrise. "No"
"Ah"
Non trovai niente di più intelligente da dire,
perciò ricominciai a camminare. Lo superai, quando si
fermò per accendersi l'ennesima sigaretta. Torva, mi
arrestai e lo guardai. "Qui non siamo nei sotterranei"
"So anche questo"
"Ma niente ti impedisce di continuare a fumare come se nulla fosse"
Sbuffai. "Potrei anche dirlo a Silente, lo sai? il fatto che tu sia un
caposcuola non ti permette di infrangere le regole come e quando vuoi.
Nè nel tuo regno,
nè fuori"
"Forse spero che tu mi costringa a rispettare il regolamento. Come
stamattina" mi fece presente.
Indovinate? esattamente. Arrossii al volo. Qui non c'erano professori
che potevano punirmi per reagire male, nè la presenza di
Harry e Ron che potrebbe portare a un litigio. Allora, a che gioco
stava giocando?
Ricominciò a camminare, restando avvolto nel suo alone di
stupore. Senza parole, ripresi anch'io a muovere i piedi.
"Sei adorabile quando arrossisci" disse dopo qualche secondo, come se
niente fosse. Ma cosa stava succedendo?! Cominciavo ad essere davvero
frustrata.
"Sei pazzo Malfoy!" esclamai, arrabbiata. "sei totalmente assurdo"
"Perchè ti faccio un complimento?" l'avevo raggiunto, ma non
si girava a guardarmi, perciò non potevo vedere la sua
espressione.
"Si!" esclamai.
E lui, scoppiò a ridere. Era la prima volta che lo sentivo
ridere, ridere davvero. Fu la sua unica risposta, ed io evitai di
parlare nuovamente. Ero abbastanza sconvolta così. Mi
accorsi a malapena che avevo preso le scale che portavano al dormitorio
di Grifondoro, e che l'aveva fatto anche lui.
Soltanto a metà strada, questo arrivò a stupirmi.
"Malfoy dove stai andando, si può sapere? Questa strada
porta solo al mio dormitorio"
"Ti sei risposta"
"E cosa verresti a fare nel mio dormitorio?" ero confusa.
Si volse a guardarmi, e ammiccò. "Non entrerò nel
tuo dormitorio, sta tranquilla.. Non ancora"
Con le sue parole maliziose, mi fece andare il viso a fuoco e mi mise a
tacere per il resto del percorso.
Fu normale, arrivata davanti al buco del ritratto, arrestarmi e
voltarmi a guardarlo, dubbiosa. "Devo chiamarti qualcuno?"
Lui scosse la testa e mi si avvicinò, lentamente, gli occhi
stupefacenti incatenati ai miei. Sentivo solo i battiti impazziti del
mio cuore. Si abbassò di scatto, fino ad arrivare con le
labbra vicino al mio orecchio. "Buonanotte Granger" mi
sussurrò, sfiorandomi appena, talmente delicatamente da non
capire se l'avesse fatto con il respiro o con la bocca.
Dopodichè, si voltò e con la sua elegante
camminata se ne andò, tornando da dove era venuto, e
lasciandomi davanti al ritratto, rossa in viso e talmente stupita da
non riuscire a muovermi.
...My Space...
Ehilà! Ri-ciao! ^_^
Allora, che ne dite, piaciuto il capitolo??? Sempre più
strano il nostro Drachino... chissà cosa gli prende. Mi ha
fatto piacere notare dalle vostre recensioni che questa figura vi ha
intrigate e vi è piaciuta, nonostante sia un pò
diversa dal solito. Vi prometto che le spiegazioni arriveranno.
Per il momento, sono curiosa di leggere le vostre sensazioni su questo
capitolo, per cui mi affretto a postare! Adesso voglio rispondere alle
vostre recensioni!
Anna96: Ciao! Mi dispiace aver probabilmente accentuato la tua
curiosità, e sono felice che il capitolo ti sia piaciuto ^_^
Così come Draco, che decisamente ci farà ridere
nel corso della storia. Per quanto riguarda le tue ipotesi, dovrai
attendere ancora un pò per sapere qual'è quella
giusta. Però ti posso dire che non tutto è come
sembra... ^_* Aspetto la tua recensione!Kiss!
Sam05: Ciao! Grazie per aver recensito! Sono contenta che la storia e
Draco ti piacciano, nonostante le diversificazioni ^_^ Aspetto di
sapere cosa ne pensi di questo chap! Bacioni!
lunachan62: Ciau! Sono contenta che trovi il racconto intrigante, e che
anche tu abbia gradito il personaggio di Draco. Non sai che piacere mi
ha fatto che tu l'abbia definito "strabiliante". Ero al settimo cielo,
perchè è esattamente la sensazione che volevo
dare descrivendolo ^_^ Per quanto riguarda l'enigma, forse si
è accentuato un pochino di più...
Chissà se arriveranno alla soluzione! Aspetto il tuo
commento! Baci!
Jojo_Chan: Ciao! Grazie mille per i complimenti! ^_^ Mi fa piacere che
la storia ti sia piaciuta, così come il mio modo di
raccontare! Ecco qui il nuovo capitolo, tu chiedi io esaudisco ^_*
Aspetto la recensione! Kizz!
Grazie mille anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha aggiunto
la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
A presto!
Bacioni, Miky.
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Capitolo 4 *** Capitolo Tre ***
Eccomi
ragazze! Non dico niente, tranne che mi è piaciuto un sacco
scrivere questo quarto capitolo! ^_^ ci "vediamo" giù!
Un respiro profondo. Per sicurezza, un altro. E poi un
altro ancora, cercando di sciogliere quel blocco che avevo al posto
dello stomaco. Il metodo della respirazione non serviva a placare
l'agitazione che mi torturava. Mi chiedo perchè diamine
prendono
in giro le donne incinte dicendo che la respirazione è
tutto. Se
il respiro regolare non calma l'ansia, figuriamoci il dolore.
Mi imposi di smetterla di fare pensieri assurdi. Non c'era ragione di
divagare nella pazzia. Mi guardai di nuovo allo specchio, aggiustando
la gonna e il maglioncino della divisa, e sistemando meglio il
distintivo da caposcuola.
Il venerdì era il giorno preferito di molti studenti. Di
tutti
gli studenti. La previsione di un sabato libero, la
possibilità
di stare svegli fino a tardi. E poi, la gita a Hogsmeade dell'indomani,
entusiasmava sempre tutti. Anche me, inutile dirlo.
Quello che mi preoccupava, era il turno serale di pattuglia. Non c'era
modo di sottrarmi ai miei doveri, e in tutti i casi non l'avrei mai
fatto. Non per colpa di Malfoy, che diamine!
Cattiva idea, pensare il suo nome. Una nuova morsa inflisse un altro
duro colpo al mio stomaco, già allo stremo delle forze.
Sarebbe
stata la prima volta che mi trovavo sola con lui dopo lo show della
sera prima, quando inspiegabilmente mi aveva accompagnata al
dormitorio. E non potevo mentire a me stessa dicendo che si comportava
in modo così ambiguo per farmi punire dai professori. Non
reggeva più.
Ma allora, perchè da qualche giorno a quella parte era
cambiato così?
Sbuffai, notando l'ora, e mi costrinsi a uscire dalla mia camera,
chiudendomi la porta alle spalle. Non avevo più voglia di
interrogarmi; Oltretutto, non trovavo un senso, quindi era inutile.
In sala comune Ginny, Harry, Ron, Dean e Seamus erano stravaccati sulle
poltrone, e quando entrai stavano ridendo appassionatamente. "Ciao
ragazzi" la mia voce era più disperata di quanto avessi
desiderato. Naturalmente non avevo raccontato l'episodio del giorno
prima a Ginny. Sarebbe giunta di nuovo a conclusioni dannose, pessime e
sbagliate.
"Herm! A che ora finisci?"
"Mezzanotte, come sempre"
"Miseriaccia" fece Ron guardando l'ora. Erano quasi le dieci. "Due ore
in compagnia di quella serpe malefica. Non so come farai"
"Grazie Ronald, molto gentile" borbottai. "Ci vediamo dopo"
Stavo per uscire quando Gin mi raggiunse saltellando, con occhi
luccicanti, e tirò fuori un arma pericolosa dalla tasca. Un
lucidalabbra.
"Gin cosa pensi di fare?"
"E dai!" sussurrò "solo un pochino. Non ti trucchi mai"
"sto andando a pattugliare i corridoi, non a una sfilata" Per di
più con un furetto insolente e incomprensibile. Oltre che
dannatamente sexy, si intende. Di nuovo, mi imposi di smetterla. I miei
pensieri non viaggiavano sull onda giusta. Io non avrei mai dovuto
avere quei pensieri. Un tipo, indubbiamente; Molto carino, probabile.
Ma non dannatamente
sexy. Per nessuna ragione dovevo trovarlo sexy.
"Mi stai ascoltando?" Gin mi richiamò all'ordine.
"Certo Ginny, e credo che tu abbia perso il senno"
Mi bloccò il viso con una mano e a forza mi costrinse a
stare
ferma, mentre lei mi metteva il suo lucido alla fragola. "Ecco fatto"
disse poi soddisfatta, tornando verso il divano, da cui gli altri ci
guardavano curiosi. "Puoi andare"
"Ti odio"
Uscii dal buco del ritratto che ancora rideva.
Raggiunsi il posto in cui avremmo dovuto incontrarci con qualche minuto
di anticipo, ma lui non c'era. Ero sollevata. Non mi avrebbe aiutata il
suo sguardo addosso mentre scendevo le scale.
Dopo un pò, però, il sollievo cominciò
a
tramutarsi in qualcos'altro a cui non sapevo dare un nome. Cinque
minuti di ritardo. Dieci. Quindici. Venti. A quel punto il nome ce
l'avevo ben chiaro in mente: rabbia. E cominciavo ad essere davvero
spazientita. Ma chi si credeva di essere per tardare così?!
Non
avevo la minima intenzione di stare ad aspettarlo per oltre mezzora,
per cui alle dieci e mezza mi avviai lungo il corridoio principale,
decisa a pattugliare da sola.
Al diavolo lui e i suoi ritardi. In segreto però, un
pensiero mi aveva rasserenata. Essere sempre in ritardo era tipico di Malfoy.
Quindi forse, era tornato quello di sempre.
Quello che, tanto per essere chiari, non mi abbracciava
fuori dall'aula di pozioni. Quello che non mi trattava in
modo diverso dal solito. Quello che non faceva
discorsi seri e ascoltabili. Quello che, soprattutto, non veniva con me
fino al dormitorio di Grifondoro, e non mi salutava in
modo strano, facendomi venire la pelle d'oca.
Si, ero rasserenata. Dovevo, essere rasserenata.
Terminai il giro del corridoio sgridando qualche primino che nonostante
il coprifuoco era ancora in giro, e togliendo dieci punti a due
serpeverde, un ragazzo e una ragazza, impegnati a baciarsi in uno
sgabuzzino angusto. Che quando gli feci presente che avrebbero dovuto
essere in sala comune, ebbero anche il coraggio di rispondermi male.
Tornai indietro attraverso un altro corridoio, senza incontrare
"ribelli", e solo quando fui davanti agli scalini che portavano nei
sotterranei, da cui si vedevano le scale di fronte alle quali avremmo
dovuto incontrarci, lo vidi.
Era sudato, i capelli bagnati appiccicati alla fronte, la divisa da
quidditch ancora addosso, anche quella zuppa. Mi vide e sorrise,
camminando verso di me.
"Ciao. Scusa il ritardo"
"Hai una motivazione valida?" domandai, con il sopracciglio alzato. Ma
non avevo potuto fare a meno di arrossire, incontrando i suoi occhi. I
ricordi erano prepotenti li, pronti a balzare fuori. E poi, non si era
mai scusato. Almeno non con me.
"Allenamenti durati troppo. Pensi che sia abbastanza valida come
spiegazione?" Ci pensai su. E fu di nuovo lui a prendere la parola.
"Dal momento che mi sono bagnato sotto la pioggia e non sono nemmeno
andato a cambiarmi per non farti aspettare ulteriormente, potresti
avere compassione" ammiccò.
Scoppiai a ridere. "Tu non vuoi la mia compassione, Malfoy" Intendevo
dire che da me non poteva volere niente. Era una cosa assolutamente
assurda.
Ma lui si fece serio e fece un altro passo verso di me. "No, hai
ragione. Non voglio compassione, da te" Prese un ricciolo che mi cadeva
davanti alla fronte e lo mise dietro un orecchio. Per un attimo, non
sentii più il cuore battere. Mi allontanai di scatto,
brutalmente. "Tu non vuoi niente da me, se non irritarmi"
Sorrise "Sei carina, irritata. Pensavo avessimo già
concluso,
comunque, che ti faccio venire l'orticaria. Non credi di essere un
pò ripetitiva?"
Sbuffai. "mi ricorderò di cambiare disco, la prossima volta"
Lui sogghignò, divertito. Lo facevo ridere, pure. "Andiamo.
Che corridoio hai già controllato?"
"Quello centrale e quello di trasfigurazione. Ma tu vatti a cambiare,
Furetto, che aspetti? Sei scolo"
Scrollò le spalle. "Non c'è problema"
"Posso finire da sola"
Non mi diede retta, cominciando a camminare verso i sotterranei. Lo
seguii, in silenzio. Affari suoi. Se gli veniva un'influenza con i
fiocchi, si arrangiava.
Una volta finito di scendere le scale, sentii i suoi passi arrestarsi,
e il familiare odore di menta si sparse nell'aria. Rinunciai a dirgli
di tutto. Non ne valeva nemmeno la pena, se avessi parlato col muro
avrei ottenuto risultati migliori.
Riprese a camminare e in un baleno mi raggiunse, mentre io aprivo la
prima porta per controllare che nessun allievo fosse nascosto li. Non
mi arrischiavo a guardarlo, mentre il nodo allo stomaco si faceva
sentire di nuovo. E questa volta non era per il pensiero dei
sotterranei, per l'umido e il buio o perchè Malfoy era un ex
mangiamorte.
Questa volta, ero come in attesa di qualcosa. Non sapevo cosa
aspettarmi, da quel Draco Malfoy così diverso.
"Mi aspettavo un commento, quantomeno" disse, all'improvviso. Rimasi
interdetta.
"Come?" alzai lo sguardo, perplessa. Di nuovo.
Lui alzò le sopracciglia. "Parlo della sigaretta"
Sbuffai. "Sono stufa di parlare con te. Devo cambiare disco, ricordi?"
Lui sorrise. "Sei così strana, Granger"
Cioè, lui cambiava comportamento da un giorno all'altro, lui
rischiava una polmonite perchè girovagava tutto bagnato per
la scuola, lui aveva uscite criptiche, e poi quella strana ero io?
"Da che pulpito. E sentiamo, perchè sarei strana?"
Ci pensò un pò, mentre il mio sguardo si fermava
sul suo viso. Sarà che me lo trovavo davanti un
pò troppo, sarà che ci facevo più
caso, sarà che volente o nolente non potevo mentire a me
stessa, ma era innegabilmente molto bello.
Molto bello, forse, era addirittura riduttivo. Certo, un bel corpo, un
bel colore di occhi, dei bei capelli, ma c'era qualcos'altro. Di meno
banale. Erano le sfumature a colpirmi di più, ora che lo
osservavo bene. I lineamenti fini e decisi allo stesso tempo, le
leggere occhiaie sotto gli occhi. Il taglio della bocca, che metteva in
risalto le labbra ben disegnate, il modo in cui si passava la lingua
sul labbro inferiore quando pensava.
Il neo che avevo già precedentemente notato, sulla
mandibola, sotto l'orecchio.
E poi, una piccola cicatrice sul mento, che non avevo mai visto. I suoi
occhi celesti tornarono a posarsi nei miei, e mi osservò
curioso. "Che c'è?"
"Io? Ero in attesa di sapere per quali motivi sarei strana" ma
arrossii. Non potevo farne a meno, e lui sogghignò.
"Questo è esattamente uno dei motivi" Notò la mia
espressione confusa e si spiegò meglio. "Fai in modo di
apparire così sicura di te, così forte, e poi
spesso arrossisci. E' una contraddizione"
Maledetto viso.
"Tu sei una contraddizione vivente, Malfoy"
"Allora forse abbiamo più cose in comune di quante tu credi"
Eccolo di nuovo, il mio Malfoy incomprensibile. Una risatina, ci
interruppe, e mi resi conto che parlando non avevo fatto attenzione a
dove andassi, e tre aule erano sfuggite al mio controllo scrupoloso.
Tornai indietro decisa e feci per aprire la porta, ma la sua mano era
li, pronta, a bloccarmi. "Lasciali stare"
Alzai un sopracciglio. "Malfoy, il nostro compito è di
impedire che gli studenti se ne vadano in giro per la scuola di notte.
E dovrei lasciar correre?"
"Probabilmente sono due giovani innamorati, che non hanno altro posto
dove stare un pò in pace che quest'aula, stasera. Magari
è un momento magico, e tu stai per rovinarlo"
Risi. "No furetto, più probabilmente sono due tuoi amici,
che se ne fregano delle regole. Ed è tutt'altro che magico
il momento che stanno vivendo. Non può esserlo, in una
squallida aula. Al massimo, può essere un gioco. Eccitante,
te lo concedo"
Mi scrollai la sua mano di dosso e aprii la porta.
Come previsto, nella classe vuota c'erano due studenti di serpeverde.
Lei era seduta sulla scrivania, lui di fronte a lei, e si stavano
baciando presumibilmente, prima che facessimo irruzione noi due.
Il ragazzo si voltò a guardarmi e lo riconobbi. Era Theodore
Nott, ovviamente nella cerchia stretta di amici di Malfoy. La ragazza
era Daphne Greengass, famosa per essere passata nel letto di mezza
scuola. Scossi la testa. "in dormitorio ragazzi. E' finita la pacchia"
Nott guardò Draco supplichevole, ma bastò un
cenno del capo di quest'ultimo per aggiustarsi la camicia e uscire
dalla stanza, seguito dalla biondina.
Mi voltai a guardare Malfoy con un sopracciglio alzato. "Cosa ti avevo
detto?"
"Te lo concedo. Avevi ragione. Ma adesso sono curioso" avevamo ripreso
a camminare, e di nuovo catturò la mia attenzione. E il mio
sguardo. "Di cosa?"
"Sembravi sicura che fossero miei amici. Perchè?"
"Perchè in genere i nostri amici ci assomigliano"
"Concetto interessante. Quindi, mi stai dicendo che sono bravo soltanto
a giocare?"
Intuitivo. Ma il modo in cui pronunciò il verbo giocare mi
fece correre un brivido lungo la schiena. D'istinto, accellerai. "Vedo
che afferri al volo"
"E cosa te lo fa pensare?"
"Tutto di te. Il tuo comportamento, la tua fama, i pettegolezzi che ti
circondano" a quelle parole arrossii di nuovo, e lui rise.
"Non pensavo che ascoltassi i pettegolezzi"
"Infatti in genere non mi interessano"
"In genere non ti interessano" sottolineò le mie parole,
guardandomi divertito. E capii il fraintendimento.
"Non illuderti Malfoy, non mi interessano nemmeno su di te.
Semplicemente capita più di frequente di sentirli, e non
posso certo tapparmi le orecchie e mettermi a cantare per non
ascoltarli"
Di nuovo, sorrise. "Sarebbe una bella scena"
"Sei un cretino" non era un offesa. Era un dato di fatto. "Comunque,
non sono solo i pettegolezzi. Si vede anche dalle ragazze di cui ti
circondi. Sono la rappresentazione vivente della tua voglia di giocare"
"Vai avanti. I tuoi pensieri sono senza dubbio affascinanti"
Sorvolai sull'aggettivo e tentai di spiegarmi. "Pansy Parkinson, Daphne
Greengass. Millicent Bullstrode. Non sono tutte tue amanti?"
"La Bullstrode no"
Alzai gli occhi al cielo. "La Bullstrode no" lo scimmiottai. "hai
capito cosa voglio dire. Non si possono certo definire ragazze serie.
Solo tipi del genere potrebbero uscire con te. D'altronde, non credo
che tu saresti in grado di conquistare ragazze di un altro stampo"
A questo punto, il suo sguardo si fece divertito e riapparve
quell'espressione da gatto che gioca col topo. "Ah si?"
"Si" risposi, in tono di sfida.
"mmh.. Parli di te?" si finse dubbioso.
"Anche"
Aprii la porta di un altra aula, ed entrai. "Le ragazze normali
vogliono essere corteggiate. Amate. Non sentirsi un oggetto. Vogliono
sentirsi speciali, vogliono essere guardate come se non esistesse
nessun'altra. Vogliono sentirsi protette" Mi ero addentrata nell'aula
per controllare che dietro il muro che la divideva in due non ci fosse
nascosto qualche "ribelle", e visto che stavo parlando, non sentii la
porta chiudersi. Quindi rimasi di sasso quando mi voltai e lo vidi che
mi osservava, appoggiato con una spalla alla porta di legno. La sua
mano volò leggera alla bacchetta e con questa fece scattare
la serratura, chiudendoci dentro.
Il mio cuore perse qualche battito. "Cosa stai facendo Malfoy?"
Non mi rispose subito, avvicinandosi a me lentamente. E mentre lui mi
camminava incontro, d'istinto io arretravo. "E tu pensi che io non
sarei capace di far sentire così una ragazza del tuo livello"
Non era una domanda, ma risposi lo stesso "No, non credo. Non ci
sapresti fare"
Il suo sorriso tornò a colorargli le labbra. Un altro passo
avanti lui, e indietro io. "Ne sei sicura?"
"Si" la mia voce era meno sicura di quanto avrei voluto. Non mi ero
resa conto che a furia di camminare all'indietro ero arrivata allo
stop. La mia schiena toccò il muro gelido, ed ebbi un nuovo
brivido.
Lui mi era ormai di fronte, gli occhi incatenati ai miei. Quando mi fu
vicino, prima che io potessi sgusciare via, poggiò le mani
ai lati della mia testa, intrappolandomi tra le sue braccia muscolose.
Il suo sguardo ardeva, e io facevo fatica a creare pensieri razionali.
Sentivo solo il cuore battere, la pelle d'oca, le guance infuocate. Ero
consapevole solo dei suoi occhi così vicini. Delle sue
labbra così vicine. Sentivo il suo profumo, mischiato a
quell'odore di menta.
"Ti propongo una sfida, Granger" soffiò lui. Tanto per
ampliare le cose incomprensibili che stavano succedendo.
"Cosa..." mi obbligai a parlare "Cosa vuoi dimostrare, Malfoy?"
balbettai. "allontanati" Lui sorrise di nuovo. Dio, da quanto tempo era
così irresistibile?
"Ascolta la scommessa" Feci cenno di si. "Se vinci tu, mi allontano e
ti lascio stare. Non ti metterò mai più in una
situazione come questa. Se invece vinco io, tu farai una cosa per me"
"che cosa?"
"Te lo dirò a tempo debito"
"Come.. in cosa consiste la sfida?"
"In teoria non dovrebbe essere difficile per te. Devi solo dimostrare
la validità di ciò che affermi. Per vincere,
semplicemente non devi avere reazioni. Dimostrami che ti sono
indifferente. Che non ci so fare, con te"
Si abbassò fino ad avere il viso alla stessa altezza del
mio, e posò le labbra sulla mia guancia, sfiorandola
dolcemente. Io, tremavo. Lasciò una serie di baci sulla
mandibola, sul collo, si avvicinò alle labbra per poi
distanziarle di nuovo, passare all'altro lato del collo. Con le mani
raggiunse le labbra. Mi sfiorò il collo, allontanandomi il
colletto della camicia per lasciare scoperta una porzione di pelle
sulla spalla, che prontamente baciò. Tornò
indietro lentamente, e finalmente posò le labbra sulle mie,
in un bacio dolce, casto.
Mi morse delicatamente il labbro inferiore, scatenando l'inferno.
Sapevo che sarebbe successo, sapevo che mi avrebbe baciata, nel momento
stesso in cui mi aveva intrappolata. Quello che non mi aspettavo, e che
sembrò stupire anche lui, fu la mia reazione.
Di punto in bianco, risposi al suo bacio, cercando le sue labbra. Che
si fecero passare subito lo stupore, approfondendo la conoscenza,
chiedendomi il permesso di fare di più.
E io, gentilmente, glielo concessi.
La voglia di lui era li, forte, a dirmi cosa dovevo fare. Alzai le
braccia e gli circondai il collo, passando le mani tra i suoi capelli
biondi. Sapevo di dovermi fermare, che non aveva senso tutto quello che
stava succedendo. Ma nello stesso tempo non ci riuscivo. La passione
che mi bruciava dentro era qualcosa di mai provato. Con le mani, passai
sul suo collo e mi fermai sulle sue spalle, mentre le nostre lingue si
incontravano. Quando, istintivamente, gli morsicai piano la lingua, lo
sentii gemere e capii di aver esagerato. Mi prese da sotto le ascelle
tirandomi su, abbracciandomi, stringendomi contro il muro. Io
avvinghiai le gambe alla sua vita, mentre il respiro accellerava
ancora. Tirandomi su aveva alzato il maglioncino, e le sue mani sulla
mia pelle fresca mi facevano provare la sensazione di andare a fuoco.
Gli presi il viso tra le mani, baciandolo con più passione.
Poi, mi allontanai dalle sue labbra per arrivare al collo. Non
rispondevo più delle mie azioni. Stringendomi, mi
scostò dal muro e mi fece sedere su un mobiletto alto circa
quanto la cattedra, continuò a baciarmi infilando le mani
sotto maglioncino e camicia, e prendendo ad accarezzarmi la schiena,
fermandosi un attimo di troppo sulla chiusura del reggiseno.
Anche le mie mani corsero sotto la maglia da quidditch. La sua pelle
era liscia, i muscoli scolpiti sotto le mie mani. Lui tornò
sul mio collo, per riprendere fiato, e io lasciai andare la testa
indietro, abbandonata alle emozioni che mi stava provocando. Tuttavia,
questo gesto sembrò farlo ardere di più,
perchè mi prese il viso tra le mani, baciandomi nuovamente,
fece passare tra i miei riccioli le dita, immobilizzandomi. Rispondevo
a tutto ciò che chiedeva silenziosamente, con molta
più partecipazione di quanta avessi mai pensato. E poi,
inaspettatamente, fu lui ad allontanarsi. Tenne il mio viso tra le
mani, obbligandomi a guardarlo, mentre entrambi ansimavamo.
Sapevo di avere la faccia arrossata, e non solo per l'imbarazzo. Quando
si riprese, sorrise. "Credo di aver vinto" mormorò.
Dopo che mi fui sistemata i vestiti trasandati, rigorosamente senza
alzare lo sguardo per guardarlo, un pò per l'imbarazzo, un
pò per il mio orgoglio ferito, sbloccò la porta e
uscimmo in corridoio.
Avevo il viso in fiamme, e fu di nuovo lui a parlare per primo.
"Allora. Devi fare una cosa per me, adesso"
"Hai già avuto la tua soddisfazione, Malfoy"
Si voltò a guardarmi, sorridendo. Ma non sembrava prendermi
in giro. E prima che potesse dire altro, sbottai. "Allora, dimmi,
accidenti! Cosa sarebbe? una stupida sfida che hai fatto con i tuoi
amici? una scommessa?" lo guardai, arrabbiata. "volevi dimostrare che
anche Hermione Granger cede al tuo fascino, alla fine?!"
Spalancò gli occhi, e poi scoppiò a ridere. "Ti
sei spiegata così il mio comportamento degli ultimi giorni?"
"Come avrei dovuto spiegarmelo?"
Mi prese dalla vita girandomi verso di lui, stringendomi. "Non potrebbe
essere un altra ragione?"
"Non ne vedo altre" mormorai.
"Forse non vuoi vederle"
"che vuoi dire?"
"Non potrei essere semplicemente interessato a te?"
Restai senza parole, per quella che mi sembrava l'ennesima volta. "No"
replicai.
"Vedi? ho di nuovo ragione io. Non vuoi vedere la verità"
"Non ha senso. Fino a qualche giorno fa non mi degnavi di uno sguardo.
Anzi, forse si. Di disprezzo"
"Forse nemmeno io volevo vederti in una luce diversa. Quando sono stato
abbastanza maturo per farlo, l'ho fatto. E ciò che ho visto
mi è piaciuto. Forse, sto semplicemente tentando di
corteggiarti. Anche se, a quanto pare, con le ragazze del tuo livello
non ci so fare"
Adesso mi stava prendendo in giro. Ma in modo gentile. E mi trovai a
sorridere. "Sei un cretino"
"E tu sei stupenda"
Arrossii e abbassai lo sguardo. Lui rise, e riprese a camminare.
Eravamo fuori dai sotterranei, e di nuovo si stava dirigendo verso il
mio dormitorio. Però non dissi nulla, camminando di fianco a
lui in silenzio. Guardavo il pavimento sotto i miei piedi, cercando di
mettere ordine nella mia testa.
Solo quando si fermò, alzai lo sguardo. Eravamo di fronte al
ritratto della signora Grassa.
Lui tirò fuori una cosa dalla tasca. "Devi pagare
la tua penitenza" mi fece presente "Quindi, devi fare questo per me"
Mi tirò su una ciocca di capelli dal lato destro, e li
fermò con una molletta.
"Indossala" mi disse semplicemente. E senza aggiungere altro mi diede
un bacio a fuor di labbra e si diresse giù per le scale.
Gettai un'occhiata all'orologio. Era passata mezzanotte.
Di nuovo, mi aveva lasciata in piedi in mezzo a un corridoio, troppo
sorpresa per dire qualunque cosa. Stava diventando un'abitudine.
...My Space...
Eccomi! allora allora... che dire. Si è scritto da solo.
Forse un bacio prematuro, forse di punto in bianco questo cambiamento
vi ha lasciate un pò spiazzate ^_^
Ma ora vi metterò una pulce nell'orecchio... sarà
sincero, Draco? Chi lo sà... =)
Mi è piaciuto molto scrivere questo chap.. mi sono talmente
impersonificata in ciò che scrivevo, che mi sembrava di
essere li con loro. Spero di essere riuscita a trasmettere la stessa
sensazione a voi!
Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitoletto!
Quindi passo a rispondere alle vostre recensioni e mi sbrigo a postare!
sam05: Ciao! Per hogsmeade dovrai aspettare il prossimo capitolo ^_^
però.. intrigante, dici? E' esattamente l'idea che voglio
dare di Draco... e sono curiosa di sapere cosa ne pensi, dopo questo
episodio! Grazie mille per i complimenti, aspetto la tua recensione! =)
Bacioni!
anna96: Ciau! Credo che non si possa chiedere a Hermione di non farsi
domande... però, tutto sommato, mi sembra che Draco abbia
trovato un bel modo per farla tacere.. che dici? ^_* Adorabile va
benissimo, ma mi trovo più d'accordo con l'altra
affermazione XD sexy da togliere il fiato... sono sicura che Herm
è d'accordo con noi! ^_^ Aspetto la tua recensione! Bacioni!
lunachan62: Ciao! grazie mille per i complimenti. Sono contenta che la
storia ti piaccia, e anche molto curiosa di sapere cosa ne pensi di
ciò che il mio cervellino ha escogitato ^_^ Ti confesso,
sono dipendente dalle schermaglie tra Draco e Hermione, e mi piace
cercare di rendere il serpeverde un pò... criptico, per
così dire. In modo che riesca a stupire sia la grifoncina
che voi che leggete; Tento di dargli un comportamento il meno banale
possibile. Mi fa piacere che questo arrivi. Ora, aspetto la tua
recensione! Un bacione!
Jojo_Chan: Ciao! Grazie ^_^ non preoccuparti per non aver recensito
subito, l'importante è che l'hai fatto =) mi fa piacere che
il personaggio di Draco ti piaccia così tanto! Ovviamente mi
riempie di felicità sapere di riuscire a renderlo
così bene ^_^ Aspetto la tua recensione, ovviamente, per
sapere cosa ne pensi di questo capitolo in cui le battutine sono
diventate.. fatti per così dire! Bacioni!
seven: Ciao! Ecco qui il nuovo capitolo, come richiesto! ^_^ Sono
contenta che la storia ti coinvolga e che ti piaccia come ho reso i
personaggi. Certo, essere accompagnata da Malfoy è stupendo,
ma a questo punto mi farà piacere sapere cosa ne pensi di
come il serpeverde si comporta in questo capitolo ^_^ L'accesa
rivalità tra Grifondoro e Serpeverde, la trovo inutile dopo
che la guerra è finita. E sono contenta che anche questa
scelta di limitarla, ti piaccia. Grazie mille per i complimenti,
aspetto la tua recensione! Un bacione!
Un grazie enorme anche a chi ha letto e non recensito e a chi ha
aggiunto la storia e/o me tra i preferiti! Vi adoro!
Ci "leggiamo" presto!
Un bacione, Miky.
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Capitolo 5 *** Capitolo Quattro ***
Ciao
ragazze! Scusate il ritardo, ma sono stati giorni di studio
intenso =( non vi rubo altro tempo, ci "vediamo" giù!
"Ciao Herm!"
La voce allegra di Ginny fu la prima ad accogliermi, quando, dopo aver
passato una decina di minuti tentando di sbloccare le gambe e la mente,
attraversai il buco del ritratto.
"Ciao Gin" Risposi, andando verso il divano su cui lei era appollaiata.
All'altro capo, appoggiato al bracciolo, c'era Harry, e sulla poltrona
Ron. "ciao
ragazzi"
"Ciao Mione. Tutto bene?" Naturalmente, Harry era il più
attento di tutti.
"Certo, Harry. Sono soltanto un pò stanca"
Sentivo l'occhio critico ed elettrizzato di Ginevra sul viso, ma mi
guardai bene dall'incontrare il suo sguardo, ben sapendo che
l'espressione maliziosa non mi sarebbe piaciuta, così come
la
voglia di fare domande. Mi aspettava l'ennesimo interrogatorio, lo
sapevo bene. Ma non avevo la minima intenzione di tirarmi indietro: ora
più che mai avevo bisogno del suo consiglio. Ora
più che
mai mi sentivo un'adolescente alle prese con il suo primo amore.
"Da dove spunta quella molletta?" mi chiese Ron, incuriosito, mentre mi
sedevo un attimo di fianco a lui. Mi ero sbagliata: forse dopotutto non
era Harry il più attento.
"L'ho sempre avuta" mentii, ma sentii le guance andare a fuoco.
"mmh.."
Prima di seminare altri dubbi, scattai in piedi. "Ragazzi credo che me
ne andrò a dormire. Domani mattina ricordatevi che dobbiamo
partire alle nove da qui" Non aspettai che mi rispondessero, diedi un
bacino a tutti e tre passando, e mi defilai in camera. Mi liberai della
divisa e in un attimo ero sotto la doccia.
Gli influssi benefici dell'acqua calda e del sapone alla pesca, sebbene
ci misero di più, fecero comunque il loro solito effetto, e
mi
tranquillizzai. Uscita dalla doccia mi pettinai con cura ogni ciocca
più volte, finchè non furono completamenti
snodati, mi
infilai il mio pigiama preferito e lavai i denti.
A quel punto, non avevo più scuse per perdere tempo.
Così
aprii la porta del bagno e rientrai in camera. Naturalmente, chi mai
poteva esserci seduta sul mio letto?
"Qualcuno qui ha qualcosa da raccontare!" esclamò Gin,
indicandomi un pacchetto di cioccolatini. "E io ho tutto il materiale
per un pigiama party!"
Mio malgrado, risi. Non si poteva resistere al suo entusiasmo. "Sei
sicura di voler sapere tutto? guarda che potrei raccontare anche tutta
la notte"
Mi guardò male "No, tu devi
raccontare tutta la notte, altrimenti che pigiama party è?!
E
comunque, non insultarmi per favore. Devo assolutamente sapere tutto!"
Sospirai sedendomi sul copriletto a gambe incrociate. Lei mi
mostrò la sua borsa. "Ho portato il pigiama, il beauty case,
e
il cambio per domani. Posso usare un attimo la doccia?"
"Ma certo Gin"
Che domande. Come se fosse la prima volta che dormiva in camera mia!
"Okay! Tu mangia pure un cioccolatino intanto che mi aspetti. Prometto
che faccio presto"
Annuii, e ne scelsi uno alla gianduia, mentre sentivo l'acqua della
doccia scorrere e cercavo di riordinare i pensieri. Non avevo detto a
Gin del giorno prima, quando inspiegabilmente Malfoy mi aveva
accompagnata al dormitorio, e quasi quasi me ne pentivo. Forse avrebbe
saputo capire il suo comportamento meglio di me.
Dieci minuti dopo, mentre cercavo di convincermi che tutto
ciò
che mi aveva detto era assolutamente assurdo, Gin uscì dal
bagno, controllò che la porta della camera fosse chiusa a
chiave
e venne a sedersi di fronte a me con un sorriso a trentadue denti.
Quando aprì bocca, fu molto eloquente. "Parla"
"Non ci posso credere!" esclamò, scattando in ginocchio e
guardandomi sbalordita. "ti ha baciata! Malfoy ti ha baciata!"
"shh!!!" esclamai, guardandola torva. "Gin è l'una vuoi
forse svegliare tutto il dormitorio?"
Lei si sedette, ancora con gli occhi spalancati. Poi sorrise. "Beh, e
com'è stato?"
Ci pensai su. Non mi andava di mentirle. Perchè poi? in
tutto il
resto ero stata sincera, non avevo omessi dettagli nemmeno sulle
sensazioni contrastanti che avevo provato per tutta la sera.
"Coinvolgente" ammisi, alla fine "Non solo non l'ho allontanato, ma ho
anche risposto" Il suo sopracciglio si alzò e confessai
anche il
resto "Okay, va bene va bene. Molto più che coinvolgente. E'
stato eccitante, passionale, profondo. Mi sono sentita come se fossi
stata investita da un treno in corsa, come se fossi sballottata dalle
onde, e non sapessi più da che parte girarmi, dove fosse la
riva" ecco, la definizione giusta: era come se stessi naufragando. Ma
non volessi essere salvata.
"Herm è meraviglioso! Voglio dire, è Draco
Malfoy! Questa
è la cosa più incredibile che potesse succedere!"
"Si Gin ma non sono convinta... voglio dire, non mi è
piaciuta
la sensazione..." di nuovo, mi guardò scettica. Scoppiai a
ridere e le lanciai un cuscino. "Scema, non quella
sensazione! Quella mi è piaciuta anche troppo... non mi
è
piaciuta la sensazione di falsità che ho avuto dopo. Non
saprei
come spiegarti. E' stato tutto troppo... veloce,
quasi. Incomprensibile, capisci? Fino all'altro ieri non mi guardava
nemmeno, poi di punto in bianco da due giorni a questa parte mi parla,
ha uscite carine, mi accompagna al dormitorio, mi bacia" scossi la
testa, confusa.
"Mmh.." adesso sembrava aver capito, e ci pensò su per un
pò. "Si" decretò alla fine. "Sarebbe parso troppo
strano
anche a me. Gliel'hai fatto presente?"
Alzai gli occhi al cielo "Certo. Gli ho chiesto se per caso era una
scommessa che doveva vincere, magari con quegli stupidi dei suoi amici.
E vuoi sapere la sua risposta? Ti
sei spiegata così il mio comportamento degli ultimi giorni?
non potrei essere semplicemente interessato a te?" lo
scimmiottai, e Ginny rise.
"E tu?"
"E io niente, gli ho detto che era troppo improbabile, che non ci
credevo. E per tutta risposta mi ha detto che io non voglio vedere la
verità, che forse sta solo cercando di corteggiarmi"
"E ci sta riuscendo benissimo"
"Gin!"
Rise, di nuovo. Poi però tornò seria. "Non
è
finita qui, vero?" indicò la mollettina a forma di rosa tra
le
mie mani. Scossi la testa.
"No, in effetti no. Mi ha accompagnato al dormitorio, come ieri sera, e
poi dal momento che aveva vinto lui la sfida, dovevo pagare la
sconfitta: e lui mi ha messo questa tra i capelli, e mi ha
semplicemente chiesto di indossarla. Poi mi ha baciata e se
n'è
andato" Alzai le spalle. "Tutto qui"
"Tutto qui?! Dai qua!" mi prese la molletta e con occhio critico
cominciò ad esaminarla. "E' bellissima"
Sorrisi "Questo lo sapevo anche senza la tua analisi accurata" Mi
lanciò un occhiataccia e sorvolò sul mio
commento.
"Però, in tutto questo, qualcosa non quadra nemmeno a me.
Sarà che tu con le tue stupide paranoie hai intaccato anche
la
mia testa, però mi sembra strano così, di punto
in bianco"
"dal nulla" aggiunsi.
"Esatto. Voglio dire, posso credere che lui sia interessato a te, e ci
credo, e devi farlo anche tu perchè un bacio
così..."
sospirò "ragazzi è da sincope! quindi non si
può
fingere in questa maniera. Però mi chiedo cosa l'abbia
davvero
spinto ad avvicinarsi a te da un giorno all'altro"
"pensi a una scommessa?" forse la nota triste nella mia voce l'avevo
colta solo io. Lei mi guardò seria per un paio di minuti,
poi
riprese. "Penso che sia una possibilità. Ma può
essere
anche come dice lui: magari è un pò che
è
interessato a te, e solo negli ultimi giorni ha avuto il coraggio di
accettarlo e di provare ad avvicinarti"
Sembrava ancora pensierosa, così rimasi in attesa per un
pò. "Quindi, morale?" chiesi, poi.
"Morale, viviti il momento, ma stai attenta" rise "che sia come dici
tu, o come dice lui, poco importa: se anche era una stupida scommessa,
indubbiamente ciò che è successo l'ha scosso e
incuriosito, come ha scosso e incurisito te. E non lascerà
mai
le cose così come sono, vista l'attrazione che si
è
creata tra voi!"
Ero stupefatta "mi stai dicendo che può essere che ha fatto
una
scommessa su di me con i suoi amici e io dovrei fregarmene?"
Annuì, solenne. "Esattamente. Tanto, Herm, che t'importa?
obiettivamente. Da un punto di vista morale, okay, certo, fa girare i
nervi sapere di essere stata una preda in un gioco stupido di cui non
sapevi nulla. Però non puoi mica tornare indietro, e poi
potresti guadagnarci tu in tutti i casi" indicò la
mollettina.
"Vedi, questa potrebbe effettivamente essere una prova per dimostrare
ai suoi amichetti che ha vinto, non fa una piega. E se così
fosse, domani quando te la vedranno si congratuleranno con lui e
finirà li. Ma a lui sarà ben rimasto il ricordo
di
ciò che è successo, e se ho ragione io
sarà molto
più che incuriosito da te. Cosa credi che farà?
ti
cercherà lo stesso, e anche se stasera ti avesse mentito
dicendoti che è interessato a te, non sarebbe più
una
bugia a partire da quel momento"
Non ero sicura che questa cosa mi piacesse "E l'altra opzione?"
"L'altra opzione è un pò banale e scontata,
sicuramente
meno eccitante da raccontare. Potrebbe essere stato sincero da subito,
e quindi non c'è nessuna sfida, nessuna scommessa, e questa
molletta è semplicemente un gesto carino per corteggiarti"
"Ah, e quest'opzione così tranquilla non ti piace?"
Scosse la testa "Non granchè. Siete entrambi due soggetti
troppo
particolari perchè le cose possano funzionare semplicemente.
La
normalità non fa proprio al caso vostro"
"Grazie eh! Me le stai mandando tutte!" però, risi di cuore.
Avevo fatto bene a parlare con lei. Ero finalmente riuscita a mettermi
nel giusto ordine di idee. Aveva ragione Ginny: in entrambi i casi, sia
che avessi ragione io, sia che fosse stato sincero lui, non
avevo
niente da perdere. Potevo smetterla di fare domande di cui non
conoscevo la risposta: questa, prima o poi, sarebbe arrivata.
Quando sentii il suono della sveglia, tutta la gratitudine verso Ginny
che avevo avuto la sera prima, evaporò. Volevo soltanto
ucciderla per avermi fatto fare le ore piccole.
Mi sentivo il braccio pesantissimo mentre lo allungavo a spegnere
quell'oggetto infernale, ma alla fine ci riuscii. Mi costrinsi ad
aprire gli occhi appannati e a riordinare le idee.
Sabato. Hogsmeade. Permessi da controllare. Ragazzini da accompagnare.
Okay, c'ero quasi. Ma mi sentivo come se mancasse qualcosa.
Malfoy.
Non appena ebbi formulato quel pensiero, mi trovai completamente
sveglia, e scattai in piedi, investita dai ricordi.
"Ginny? Gin? svegliati" la scrollai con una mano mentre prendevo la
divisa dalla sedia e mi dirigevo in bagno. "Dai su, Ginevra Weasley!"
Mi infilai in bagno senza sperare troppo che la mia migliore amica si
alzasse nel frattempo, ma non erano passati nemmeno dieci minuti che
sentii dei rumori e capii che forse mi aveva dato retta. Uscii dal
bagno con la divisa già indosso, e il suo occhio critico,
ancora
assonnato, mi investì.
"Buongiorno" feci, confusa.
"Hermione Granger dove penseresti di andare?"
Rimasi interdetta. Che razza di domanda era? "A Hogsmeade"
"No, riformulo. Dove penseresti di andare con indosso la divisa?"
Capendo, alzai gli occhi al cielo e sbuffai. "Gin non ricominciare, io
sono una caposcuola devo dare il buon esempio. Fino a pochi anni fa la
divisa era obbligatoria anche per le uscite extracurricolari e.."
"sisi.."
Ovviamente, mi stava a sentire secondo voi? Ecco, appunto. Si era messa
a frugare nel mio armadio lanciando commenti poco carini sul mio
guardaroba. Dopo qualche minuto ne emerse soddisfatta con una gonna di
jeans che non mettevo da quando avevo circa tredici anni e una
maglietta a collo alto. "Ecco, questo mi piace!" esclamò.
"Mettilo pure, se vuoi. Ma non riuscirai a farmici entrare dentro,
sappilo. Fa troppo freddo per la gonna"
Ginny rise. "Questi li metterò io, per te ho portato dei
miei vestiti"
Di nuovo, mi zittì. Stavano acquistando tutti la
capacità
di farmi restare senza parole, e non mi piaceva per niente. Dalla sua
capientissima borsa, tirò fuori un paio di jeans chiari,
molto,
troppo, stretti, una magliettina bianca e un maglioncino marrone. Dopo
qualche imprecazione riuscì a trovare anche una cintura,
anch'essa marrone, che lanciò sul letto. E poi, ancora,
tirò fuori un paio di stivaletti bassi, senza tacco.
"Sei fissata con il marrone, Gin?"
"Ho pensato che con il tuo colore di capelli e la tua carnagione si
sarebbe sposato alla perfezione" cantilenò. Sembrava una
commessa di un negozio babbano, con il suo sorriso solare e
soddisfatto.
"E dimmi, perchè mai non potrei mettermi i miei vestiti?"
"perchè è ora che tu metta un pò
più in
risalto la tua bellezza. E trovo che io sia la persona migliore per
costringerti a farlo" rise, trascinandomi in bagno.
Dopo quelle che sembravano ore, riuscii a convincerla che eravamo in
ritardo, e dovevamo scendere per colazione. In verità, non
era
passata più di un ora da quando mi ero svegliata. I
preparativi
di Ginny erano tanto efficaci quanto rapidi. Non che le avessi permesso
di fare chissà che. Avevo messo i suoi vestiti, che dovevo
ammetterlo, mi stavano alla perfezione, ed ero stata anche costretta a
confessarle che aveva ragione lei, il marrone era il mio colore. Poi mi
aveva messo un filo di lucidalabbra, come la sera prima, ("pare che
porti bene", aveva commentato) e mi aveva giudicata "pronta per
stendere Malfoy!".
In verità, lei era molto più bella di me: la mia
gonna le
stava divinamente, sopra la maglietta rosa a collo alto aveva messo un
maglioncino nero con scollo a V, delicate calze trasparenti le
fasciavano le gambe, e gli stivaletti come quelli che aveva dato a me,
ma rosa, completavano il tutto. I capelli rossi erano lasciati liberi
di svolazzare qua e la, e quando la vidi finire di truccarsi, sorrisi.
"Sembra che io non sia la sola a dover stendere qualcuno" affermai,
sghignazzando.
Lei arrossì. "Ma smettila Herm. Sai benissimo che non
è
così.. non mi guarderebbe nemmeno se mi presentassi nuda in
sala
comune"
Alzai un sopracciglio. "Ginny a volte sei così ingenua"
Fu il suo turno di ghignare. "Da che pulpito" poi però
sembrò pensarci. "Pensi davvero che io abbia una
possibilità con Harry?"
"Gin sono stanca anche di dirtelo. Voi vi cercate continuamente, siete
soltanto troppo timidi e testoni per confessarlo! Devi prendere il
coraggio a due mani, e farti avanti. Vedrai che non ti
respingerà"
"Ci penserò" mi sorrise, di nuovo intimidita, e io scossi la
testa ridendo. Era impossibile. "I tuoi cambi di comportamento mi fanno
girare la testa!" esclamai, prendendola a braccetto. "Dai, scendiamo"
In sala comune, Harry ci stava aspettando, appoggiato al muro vicino al
buco del ritratto. Di fianco a lui, in posa come sempre, stava Lavanda.
Sentii Ginny irrigidirsi e le strinsi piano il braccio. "Stai calma"
sussurrai.
"Allora Harry, che dici? ci vediamo li?"
"Ci incontriamo in giro Lav" tagliò corto il mio migliore
amico,
girandosi verso di noi. Un sorriso gli illuminò il viso, e
ci
raggiunse in un lampo. "Mi avete salvato la vita" confessò.
Ginny guardò male il ritratto che si chiudeva dietro
Lavanda. "Ti avevo avvisato"
"E ti ringrazio. Altrimenti la sua offerta di scendere con lei mi
sarebbe parsa normale, e avrei forse accettato. A proposito, siete
bellissime, oggi" le sorrise, e arrossì. Arrossì
anche
lei, ovviamente. E io mi ruppi le costole nel tentativo di non mettermi
a ridere.
Fu l'arrivo di Ron a salvarmi da una figuraccia: "Ciao ragazzi! Allora
scendiamo? Muoio di fame"
"Come sempre Ron!" scoppiò a ridere Harry, andando avanti.
Gin
mi prese sottobraccio, mentre cominciavo a sudare freddo anch'io, e
insieme ci dirigemmo verso la sala Grande.
Sentivo la molletta tra i miei capelli, ero talmente consapevole di
averla che mi sembrava quasi ardesse. Come le mie guance. Ma nessuno
sembrò farci caso più di tanto, nessuno guardava
interessato i miei capelli, nessuno rideva alle mie spalle. Tuttavia,
sapevo di non poter ancora star tranquilla: la verità si
sarebbe
svelata una volta entrata in sala grande, sotto gli occhi di tutti i
serpeverde. E più la porta si avvicinava, più la
mia
tensione aumentava.
Forse, non solo per l'ansia di scoprire se quella mollettina
all'apparenza innocente era il modo di provare la vincita di una
scommessa. Forse, il responsabile del mio stato d'animo così
agitato, era più che altro il proprietario della molletta.
Ma
non varcai la soglia, come avevo pensato. Poco prima di seguire Harry e
Ron, infatti, mi sentii chiamare, e una mano forte si posò
sulla
mia spalla, facendomi voltare.
...My Space...
Eccomi! allora allora.. un capitolo un pò meno emozionante
del
precedente, indubbiamente. Però ne avevo bisogno per andare
avanti con la storia, ogni tanto anche un capitoletto di passaggio, per
così dire, un pò più di riflessione e
meno di
azione serve ^_^
E poi, non ho resistito a lasciarvi ancora un pò la suspence
nel
non sapere cosa diamine gli è preso a Draco. Non vi assicuro
che
dal prossimo capitolo capirete, ma forse le cose saranno un
pò
più chiare, per così dire ^_^ Forse vi
stupirò ^_*
Torniamo a questo capitolo! Hermione come sempre con le sue mille
domande, e Ginny sempre pronta ad aiutarla, volevo dare questa immagine
di loro, far capire quanto profonda sia la loro amicizia, sempre poco
sviluppata: è un aspetto importante della mia storia, era
giusto
concedergli dello spazio. Spero abbiate gradito.
Draco non appare, ma non temete: recupererà presto il
capitolo perduto ^_^
E poi un altra cosuccia... Harry e Ginny. Adoro pensare a loro due come
a due persone solari e forti, ma allo stesso tempo molto timide fra di
loro. E quindi forse vi sembrerà una contraddizione il
pensiero
di Ginny sempre così spigliata e allo stesso tempo
intimidita da
Harry, ma volevo darvi una spiegazione. E' l'esatta idea che ho di lei
^_^
Adesso, passo a rispondere alle vostre recensioni!
Dark_lady88: Annoiarmi??? Scherzi?! Ho adorato i tuoi sproloqui, mi
hanno fatto capire che la storia ti è piaciuta, tanto che ti
sei
sentita di analizzare personaggio per personaggio, e non può
che
farmi piacere ^_^ Ti ringrazio per i complimenti, e non preoccuparti
per non aver recensito prima: l'importante è che ti piaccia
e
riesca a coinvolgerti. Mi spiace che tu debba rimanere ancora con la
curiosità di sapere se le tue supposizioni su Draco sono
giuste
o no, ma ti prometto che presto le risposte, magari solo parziali,
arriveranno! E continua pure con le tue teoria, mi fa piacere leggerle
=) Hermione non sarebbe Hermione senza paranoie, ma si, la sto
descrivendo un pò particolare. Vorrei riuscire a far
emergere il
lato di lei che meno si vede, quello più irrazionale, che
tenta
a tutti i costi di tener nascosto. In questo modo vorrei riuscire a
differenziare un pò la storia dalle altre, senza cadere nel
"banale, già sentito" e cose così. E Ginny
è una
forza della natura, è l'immagine che ho di lei, come dicevo
prima. Beh, ora ti saluto, e aspetto con ansia la tua recensione su
questo capitolo!Bacioni!
Haley_James: Ciao! Ma grazie ^_^ Mi fa piacere che la storia ti
piaccia! Ecco qui il proseguimento, Aspetto di sapere che ne pensi di
questo capitolo!Kizz!
Travers: ^-^ Ciao, grazie! Quanti complimenti =) No, non ho fatto
nessun corso, quindi la tua recensione mi ha davvero lusingata. Mi fa
piacere che la storia ti piaccia e ti catturi, così come la
figura di Draco. Sono contenta che abbia fatto così successo
^_^
Eccoti qui il seguito, fammi sapere che ne pensi! Baci!
Veive: Ciau! Ma figurati, non devi chiedere perdono! Il tuo commento,
che tu consideri banale e superficiale, ti assicuro che mi ha riempita
di orgoglio, mi ha fatto piacerissimo ^_^ Sono contenta che la storia
ti piaccia, e per soddisfare la tua curiosità, ecco qui il
sequel =) Aspetto la tua recensione! Bacioni!
Jojo_Chan: Ciau! Sono contenta che la storia continua a piacerti! Fammi
sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Bacioni!
seven: Ciau! Tranquilla, sono felice di sottopormi a questa tortura =)
è sempre bello sapere che la storia piace, così
come il
proprio modo di scrivere ^_^ Mi dispiace che tu debba rimanere ancora
un pò con la curiosità e il dubbio sul
comportamento di
Draco, ma non preoccuparti, le risposte arriveranno. Non posso dirti se
le tue supposizioni sono giuste o sbagliate, però come vedi
anche Herm e Ginny hanno pensato che la molletta potesse essere una
specie di segno... chissà ^_^ la verità, la sa
solo il
nostro Draco. ^_* Perdonami per la pulce ^_^ Aspetto la tua recensione
per questo capitolo! Fammi sapere cosa ne pensi! Bacioni!
sam05: Ciau! Lo so, mi odierai, perchè ho rimandato
Hogsmeade
ancora, ma ti prometto che nel prossimo capitolo arriverà =)
comunque, grazie per i complimenti, sono felice che il capitolo ti sia
piaciuto, e anche che Draco continui a trovare i tuoi consensi ^_^ ti
consiglierei di metterti in coda, perchè ho idea che in
molte
avrebbero voluto vederlo al posto di Herm. Io per prima ^_* Ti assicuro
che presto saprai se è stato sincero o no! Tu intanto,
continua
a fammi sapere cosa ne pensi dei capitoli! Baci!
Piccola_Star: Ciao! Ma grazie mille per i complimenti ^_^ Mi vizi! Sono
felice che il capitolo ti sia piaciuto, e mi dispiace non poterti dire
se Draco è stato sincero o no. Ti prometto però
che le
risposte arriveranno! Ecco qui il continuo, fammi sapere! Bacioni!
barbarak: Ciauz! Mi fa piacere che la storia, così come
Draco,
ti piacciano! Grazie mille per i complimenti ^_^ E tranquilla, per il
lieto fine... sono una romanticona ^_* Aspetto la tua rec! Kiss!
anna96: Si, sexy da togliere il fiato mi trova proprio d'accordo ^_^
comunque, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! e anche che
sia riuscito a trasmetterti qualcosa, è il mio scopo, in
fondo
=) riuscire a trasmettere a voi che leggete! Scusami per la pulce
fastidiosa ^_^ ti prometto che presto saprai la verità!
Aspetto
il tuo commento! Bacio!
lunachan62: Ciau! Grazie per i complimenti, sono felice di essere
riuscita a sorprenderti e a farti mettere in dubbio le tue idee ^_^ In
fondo, così c'è il brivido della sorpresa, no? Mi
fa
piacere che Draco stia venendo esattamente come lo volevo ^_^ Ecco qui
l'aggiornamento, fammi sapere che ne pensi! Bacioni!
Beeble: Ciao! Grazie ^_^ Sono contenta che la storia ti appassioni, e
che la coppia Herm/Draco ti piaccia, così come il mio modo
di
raccontarne. Aspetto di sapere cosa ne pensi di questo capitolo! Kiss!
E anche per oggi, vi saluto! Un grande grazie anche a chi ha letto e
non recensito e a chi ha aggiunto la storia e/o me tra i preferiti!
Ci sentiamo presto!
Bacioni, Miky.
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Capitolo 6 *** Capitolo Cinque ***
Ehi
ragazze! Eccomi qui con il nuovo capitolo! Non vi dico niente, spero di
riuscire a sorprendervi ^_^ ci "vediamo" giù!
Il sorriso gentile di Blaise era stupefacente. Sicuramente, era una
delle cose che facevano cedere molte ragazze al suo fascino. Insieme
agli occhi blu, e al corpo da giocatore di quidditch, s'intende.
Avevo già notato che, sebbene non fosse il mio tipo, era un
gran bel ragazzo. Ciò che non mi tornava era come mai quel
bel ragazzo, quel sabato mattina, si stesse rivolgendo a me.
"Ehi ciao!" mi salutò, la mano ancora ferma sulla mia
spalla.
"Ciao" mormorai, confusa. "Tutto bene?" Sentivo sulla schiena gli occhi
di Harry e Ron, e di fianco la tensione di Ginny, che nascondeva una
curiosità molto simile alla mia.
"Si certo" un altro sorriso "Posso rapirti un secondo? Ho bisogno di
parlarti di una cosa"
Annuii, incerta, e mi voltai verso i miei amici. "Ragazzi andate pure.
Vi raggiungo" Ron fece per dire qualcosa, ma Gin mi strizzò
l'occhio, li prese entrambi sottobraccio e li costrinse a entrare nella
sala. Rimasta sola, mi apprestai a seguire Blaise, che aveva cominciato
a camminare.
"Fammi indovinare" dissi, a un certo punto, con una nota di scetticismo
nella voce. "C'entra Malfoy"
Blaise rise, una risata che sembrava essere piuttosto contagiosa. "Sei
intuitiva. C'entra sempre Draco, eh? Quando entra a far parte della tua
vita, sembra monopolizzare tutto quanto"
"Succede anche a te?" domandai, curiosa, raggiungendolo. Lui si
voltò a guardarmi, annuendo.
"Siamo amici da quando avevamo sei anni. E dal momento esatto in cui
è diventato il mio miglior amico e il mio confidente, tutto
ha cominciato ad andare a seconda di cosa faceva lui. Ti faccio un
esempio pratico: se i miei mi sgridavano, era sicuramente colpa sua. Se
ricevevo dei complimenti, probabilmente era merito suo. Se mi
chiamavano di punto in bianco senza nessun motivo apparentemente
valido, si poteva esser certi che fosse colpa sua" mi indicò
col viso, ridendo "Un pò come è successo a te
oggi. Magari stava litigando con qualcuno, e chiamavano me per
calmarlo. O magari si era fatto male, era in infermeria, e chiamavano
me per avvisarmi. Insomma, quando Draco Lucius Malfoy fa parte della
tua vita quotidiana, se succede qualcosa di inspiegabile, tranquilla
che è merito suo" Un'altra risata sincera, e stavola mi
coinvolse e risi anch'io. Ma intanto, i miei pensieri vagavano
solitari. Quindi Blaise mi stava dicendo che Malfoy adesso faceva parte
della mia vita? Non che non lo sapessi, ragionai. Ma sentirlo dire
così, da un suo amico, era parecchio strano.
"Puoi dirmi cosa vuole da me, Blaise?" chiesi, a un tratto, senza
nemmeno essere convinta del tutto di voler parlare. Lui
sembrò pensarci per un pò.
"Beh, sinceramente, non lo so con precisione. Mi ha chiesto di
chiamarti, e ho evitato di fare domande"
"E senza precisione?" Lo feci sorridere, e mi guardò,
fermandosi.
"Tu cosa pensi?"
"Che sta cercando un modo di farmi impazzire" sbuffai "negli ultimi
giorni il suo comportamento è incomprensibile"
"Nemmeno il tuo sembra essere limpido"
Fu il mio turno di fermarmi a guardarlo, stralunata. Cosa sapeva? Non
chiesi niente, ma lui mi guardò confuso e
continuò. "voglio dire, stai parlando con me come parlassi
con un amico"
Ripresi a camminare, pensierosa. Aveva ragione. Sarà che
l'improvvisa confidenza con Malfoy aveva quasi del tutto mandato in
crisi il mio povero cervellino, o il fatto che avevo talmente tante
cose a cui pensare, che non c'avevo fatto caso, ma io e Blaise Zabini,
il miglior amico di Malfoy, serpeverde per eccezione, non eravamo mai
andati oltre il "ciao" educato che scambiavamo se ci incrociavamo.
Sorrise notando la mia espressione. "non c'hai fatto caso?"
"No" risposi, sincera. "Non ci pensavo nemmeno. E a dirla tutta mi
sembra una cosa tanto stupida, adesso"
"che non c'avevi pensato o che stai parlando con me?"
spalancò gli occhi, fintamente offeso, e risi di nuovo.
"Nessuna delle due. Mi sembra stupido che sono sette anni che ci
conosciamo e non c'eravamo mai nemmeno presentati"
"Non ce n'era bisogno. Tu sapevi chi ero io, io sapevo chi eri tu.
Almeno superficialmente, ci conoscevamo"
"molto superficialmente, perchè non credevo tu potessi
risultare anche simpatico"
Rise. "Grazie. Io, invece, ho sempre pensato che tu lo fossi. Non mi
piacciono i pregiudizi, ne i pensieri comuni. Ho le mie idee, su tutti"
Si fermò davanti al muro che nascondeva l'entrata al
dormitorio serpeverde, e il mio cuore ebbe un sobbalzo. "E adesso credo
che grazie a Draco avrò il piacere di scoprire se su di te
mi sbaglio"
Mio malgrado, sorrisi. "Di nuovo colpa sua"
Rise "Te ne accorgerai, sarà sempre colpa sua. Quando decide
di entrare nella vita di qualcuno, gliela cambia totalmente. Senza
nemmeno impegnarsi più di tanto"
"Devo avere paura?"
"Io fossi in te sarei terrorizzato" però sorrideva "ma credo
che se fossi in lui me la passerei ancora peggio. Un conto è
decidere di "giocare", non fraintedere il verbo, non è
inteso in senso letterale, con una persona qualunque. Un conto
è farlo con qualcuno che ha la possibilità di
ripagarti con la stessa moneta. Se lui sarà in grado di
entrare davvero nella tua vita, si può star certi che tu
sarai capace di fare la stessa cosa in quella di lui. E a quel punto
sarò proprio curioso di vedere cosa succederà"
rise, e si voltò verso il muro. "Il potere di vivere"
Che razza di parola d'ordine. Stavo per commentare, ma il fruscio del
muro che si apriva mi immobilizzò, in un improvvisa nuova
certezza. Stavo per entrare nella sala comune di serpeverde. Non c'era
fine alle sorprese. Blaise si fece da parte, indicandomi l'ingresso con
una mano. "Ti aspetta in sala comune, non preoccuparti, c'è
soltanto lui. Tutti gli altri sono già in sala Grande"
"Tu non entri?"
"Io non c'entro nulla. Posso solo immaginare cosa voglia da te, oggi,
ricordi? Poi saprò capire se avevo immaginato giusto" E mi
spinse attraverso il muro. Prima che questo si chiudesse del tutto, fui
raggiunta dal fantasma della sua risata.
"Buongiorno" La sua voce mi raggiunse quando scesi i pochi gradini che
separavano l'ingresso dalla sala comune vera e propria. La
disposizione, fui sorpresa di notare, era più o meno come la
nostra. C'era un divano di fronte al camino, e delle poltrone sparse
qua e la. I tavoli rotondi erano come i nostri, e le sedie intorno
anche.
Erano i colori a essere diversi.
Non c'erano confortevoli federe rosse a coprire divano e poltrone, che
erano in pelle nera, il muro non era tappezzato di stemmi di
grifondoro, ma ricoperto di strisce verde argento che formavano un
enorme serpente sfavillante. Sicuramente frutto di qualche magia. Sul
tavolo più grande non c'erano fiori, e il fuoco che ardeva
non sembrava scaldare come faceva invece il nostro. Ovviamente,
però, non era quello l'elemento più importante, e
smisi di pensare alla fisicità della stanza nel momento in
cui incontrai il suo viso.
Sorrideva spontaneamente, un gesto che l'avevo visto fare poche volte e
che lo rendeva ancora più bello, e doveva aver fatto la
doccia, perchè i capelli sembravano ancora umidi. Gli occhi
erano accesi di curiosità, mentre mi osservava, e sembravano
anche stupiti. Al volo mi ricordai che non avevo la divisa, ma i
vestiti di Ginny, e arrossii, distogliendo gli occhi dai suoi. Pessima
idea, perchè notai anche con precisione come era vestito.
Indossava un paio di jeans chiari che mettevano in risalto le gambe
muscolose e una camicia bianca che si tendeva sui pettorali e sulle
spalle in modo irresistibile. Mi sgridai per quei pensieri, tentando di
rispondere al suo saluto.
"Ciao" scesi gli ultimi gradini, per evitare di guardarlo dall'alto. "I
tuoi amici li scegli secondo caratteristiche precise?"
Mi guardò confuso, invitandomi a proseguire. "se non sono
criptici come te, non possono entrare nella tua cerchia, vero?"
A quel punto capì e rise. "Hai conosciuto Blaise" scosse la
testa, evidentemente preso dai suoi pensieri.
Tante grazie, che sorpresa. "L'hai mandato tu a chiamarmi" gli
ricordai.
"Certo, lo so. E cosa ha detto di tanto strano da averti confusa?"
"Se l'avessi capito, non sarei confusa. Parlava della tua
capacità di cambiare la vita della gente. A quanto ho
inteso, povero piccolo, da che è diventato amico tuo ha
firmato la sua condanna a morte. Si sente solo parlare di te nei tuoi
giri?"
Mi aveva raggiunta, e posò delicatamente le mani sulla mia
vita. "Probabilmente sono la cosa più interessante"
"Probabilmente sei la cosa più strana" lo corressi "Credo di
trovarmi d'accordo con questa ipotesi"
Sorrise di nuovo, avvicinando il viso al mio. "Oggi sei bellissima" mi
sussurrò, facendomi arrossire violentemente. Avevo paura che
anche lui riuscisse a sentire i battiti impazziti del mio cuore, tanto
erano forti.
Appoggiò le labbra sulle mie, stringendomi a lui, e
ovviamente non fui più capace di pensare nulla di razionale.
Mi lasciai andare, rispondendo con la passione consueta al suo bacio
delicato, permettendogli di chiedere di più, esplorando come
la sera prima la sua bocca.
Stavolta fu più naturale andare con le mani tra i suoi
capelli, per verificare se avevo ragione. Era così, erano
ancora umidi da doccia. Poi scesi ad esplorargli la schiena, i muscoli
contratti, il fisico perfetto, mentre le sue mani mi accarezzavano
ardenti la pancia e la schiena sotto il maglioncino di Ginny.
Solo quando il mio corpo richiedeva ormai violentemente ossigeno, mi
costrinsi a staccarmi, prendendo fiato. Le sue braccia non mi
abbandonarono, stringendomi a lui ancora. Avevo dimenticato tutto: i
dubbi della sera prima, la chiaccherata con Ginny, le ipotesi sul suo
comportamento, le uscite criptiche di Blaise. In quel momento, esisteva
solo lui.
Quando me ne accorsi, ovviamente, non mi piacque e mi ripromisi di fare
un lunghissimo discorso con me stessa, quando sarei stata sola.
Le sue dita sotto il mento mi sorpresero, e mi fecero alzare gli occhi
verso di lui. "Non avrei potuto fare questo in sala Grande, davanti ai
tuoi amici. E sinceramente ne avevo voglia da quando sono entrato in
sala comune ieri sera"
Anch'io. Evitai di renderlo partecipe di questo pensiero. "Quindi mi
hai fatta venire qui per questo?"
"Non solo" si staccò delicatamente da me, e le sue dita
volarono tra i miei capelli, fino alla sua molletta, che
aprì e sfilò. "Anche per questo"
Lo guardai sorpresa "Pensavo mi avessi chiesto di portarla"
"Ho cambiato idea"
"Nell'arco di nemmeno dodici ore"
"in realtà nell'arco di dieci minuti. Mi è
bastato entrare qui per farlo"
A quel punto, invece, le frasi di Ginny risuonarono forti e chiare
nella mia mente. "Vedi, questa
potrebbe effettivamente essere una prova per dimostrare ai suoi
amichetti che ha vinto, non fa una piega. E se così fosse,
domani quando te la vedranno si congratuleranno con lui e
finirà li. Ma a lui sarà ben rimasto il ricordo
di ciò che è successo, e se ho ragione io
sarà molto più che incuriosito da te. Cosa credi
che farà? ti cercherà lo stesso, e anche se
stasera ti avesse mentito dicendoti che è interessato a te,
non sarebbe più una bugia a partire da quel momento"
Il ricordo, mi fece sorridere. Che strana reazione. Avrei
dovuto far fuoco e fiamme. In fondo, con il suo comportamento mi stava
dimostrando che aveva ragione Ginny.
Ma poi, fui costretta ad ammettere con me stessa che questa
consapevolezza mi piaceva: se aveva ragione Gin, forse aveva ragione in
tutto..
"Come mai sorridi? Pensavo di dover placare la tua rabbia per ore, nel
momento in cui avresti capito"
"Ho capito di aver ragione. Ne sono lieta, ovviamente"
Mi guardò serio "Ragione in cosa?"
"In quello che ti dicevo ieri sera. Tu hai fatto una stupida scommessa
con i tuoi amici, su di me" Era bello cominciare a capire.
Sorrise anche lui "Ti posso fare una piccola concessione: avevamo
ragione entrambi"
Fu il mio turno di essere stupita "No" replicai "Avevo ragione io.
Parlavo della scommessa, e poi ho capito che questa molletta era il
modo di far capire ai tuoi amici che avevi vinto. Fine della storia.
Adesso però mi chiedo perchè me l'hai tolta"
Scosse la testa, sorridendo. "Non prenderti tutta la ragione. Ricordi
cosa ti ho detto quando tu mi hai accusato riguardo la scommessa che
presumevi?"
"Presumevo giusto"
"Rispondi alla domanda"
Mi fermai a pensarci, anche se ovviamente lo ricordavo. "Forse
nemmeno io volevo vederti in una luce diversa. Quando sono stato
abbastanza maturo per farlo, l'ho fatto. E ciò che ho visto
mi è piaciuto. Forse, sto semplicemente tentando di
corteggiarti. Anche se, a quanto pare, con le ragazze del tuo livello
non ci so fare"
"Si che ricordo"
"Bene" si allontanò ancora un pò da me, per
guardarmi negli occhi. "io non ho mai mentito. Non ho mai negato la
scommessa, ti ho solo fatto presenti altri punti di vista. Giusti anche
quelli"
Alzai un sopracciglio "Tu mi hai detto che.." ma mi fermai. Era vero.
Lui non aveva negato, mi aveva semplicemente chiesto se mi ero spiegata
così il suo comportamento. E poi mi aveva detto che stava
tentando di corteggiarmi. Che c'erano altre ragioni.. "Sei un cretino"
terminai "E ora non capisco davvero niente"
Rise. "Non c'è niente da capire. Te lo concedo, avevi
ragione, quello che mi ha spinto ad avvicinarmi a te è stata
una scommessa. Avevi ragione anche sulla molletta: doveva essere un
modo per dimostrare agli altri che avevi ceduto a me, alla fine, anche
tu. Ma non ho mai mentito. Su niente. Non avevo mai pensato a te sotto
una luce diversa, e adesso l'ho fatto" il suo sguardo adesso era
malizioso.. "ho scoperto lati di te piuttosto interessanti e non ho
intenzione di rinunciarci. Perciò" lanciò in aria
la molletta e la riprese al volo "Credo che restituirò a
Daphne la sua mollettina, e mi concentrerò solo su di te"
"Potrei essere arrabbiata nera con te, e non essere d'accordo" lo
guardai torva.
"Sei irresistibile da arrabbiata, un vero gattino. E questo non fa che
aumentare il mio desiderio di conoscerti di più. Comincio a
credere che quello che mostri sia solo il lato più scontato
e banale di te.. mi incuriosisci, e ti voglio. Credo sia palese"
Di nuovo, ero rossa di imbarazzo, e dovetti smettere di guardarlo e
concentrarmi sui miei piedi. "Sei un cretino" ribadii. Lo sentii
ridere, prima che mi abbracciasse.
"Sta diventando un complimento" mi fece notare. Poi si
abbassò fino al mio orecchio. "Vuoi vedere la mia camera?"
A quel punto alzai lo sguardo per guardarlo male. "Assolutamente no,
furetto. Voglio andare a fare colazione" In realtà, avevo
paura di trovarmi sola con lui in un luogo appartato come una camera da
letto. Paura di lui? no, assolutamente.. paura di me stessa, piuttosto.
Rise, di nuovo "Lo immaginavo. Andiamo"
Si infilò un maglioncino blu, che lo rendeva bello da
mozzare il fiato, e si diresse verso l'uscita della sala, tenendo una
mano sulla mia schiena, a guidarmi.
Prima che il muro si richiudesse, gettai uno sguardo alla sala comune.
Chi avrebbe mai pensato che ci sarei entrata? E soprattutto, chi
avrebbe mai pensato che mi sarei sentita dire in quel luogo
ciò che Malfoy mi aveva detto pochi minuti prima? Io, no di
sicuro.
"Posso farti una domanda?" mi chiese, mentre insieme camminavamo lungo
il corridoio principale.
"Non hai mai chiesto il permesso, vuoi cominciare ora?"
Sorrise, suo malgrado. "Cosa ne pensi di Blaise?"
"Che è parecchio criptico. Però è
simpatico. Pare che tu riesca a monopolizzare la vita di chi ti sta
intorno" risi "mi diceva che da quando ti conosce se succede qualcosa
di strano è sempre colpa tua"
"Succede anche a te?"
"indubbiamente"
"Riuscire a stupirti è una bella cosa"
"Per te sicuro"
Rise di nuovo. "Mai avrei pensato che fossi dotata di questo sarcasmo
sottile e pungente"
"non si finisce mai di conoscere le persone"
"ricordatelo sempre"
Mi voltai a guardarlo "però adesso niente più
segreti, no?"
"chissà.."
"Ecco lo vedi? sei di nuovo criptico"
"Se ti svelassi tutto, non avresti niente da scoprire. Dove sta poi il
divertimento?"
"mmh.. concetto interessante. Vuoi dire che ti stai divertendo a
scoprire ME Malfoy?"
"Non avrei saputo dirlo meglio"
Sorrisi. Mi piaceva l'idea che fosse davvero interessato a me. E in
fondo il fatto che avesse ammesso che il suo comportamento strano era
iniziato per colpa di una scommessa, mi faceva stare meglio. Un
pò perchè almeno potevo pensare di non essere
pazza. Un pò perchè, dal momento che aveva
rivoluto indietro la molletta, potevo pensare che fosse sincero, quando
diceva che l'avevo sorpreso e gli interessavo. Dovevo congratularmi con
Ginny.
E poi mettere in chiaro un paio di cose dentro di me, perchè
questa sensazione che sentivo quando ero con lui, non mi piaceva
granchè.
Poco prima di arrivare in sala Grande, mi fermai. Si fermò
anche lui e non ci fu bisogno di parlare per capirsi: non era il caso
di entrare insieme, chiaccherando amabilmente. Saremmo diventati i
protagonisti di tutti i pettegolezzi giornalieri di Hogwarts, e
soprattutto i miei amici, tranne forse Ginny, avrebbero cominciato con
le domande. Non mi andava di spiazzarli così. Da un angolo
apparve Blaise, che ci venne incontro sorridendo.
"Risolto il dubbio di questa giovane fanciulla?" chiese a Draco, che
sorrise.
"Ovviamente. Ma credo che i dubbi li abbia più verso di te.
Pare tu sia criptico"
Blaise si voltò a guardarmi ridendo. "I dubbi e le
curiosità alimentano i rapporti. Credo che diventeremo
grandi amici. Visto però che non è il caso di
renderne partecipe di punto in bianco l'intero braco di Hogwarts, Dra
vai avanti. Io e Hermione ti seguiremo tra poco"
Malfoy annuì, e fece l'ennesima cosa strana. Non avrei
dovuto stupirmi. Ormai, avevo capito che era impossibile prevedere i
suoi comportamenti. Mi prese la mano destra e inchinandosi lievemente
me la baciò, in un perfetto "baciamano". Poi sorrise del mio
rossore, e si dileguò oltre la porta.
Mi voltai confusa verso Blaise "Ma è sempre così?"
Lui rise "E' sempre peggio"
E a quel punto, da quelle parole, da quelle risate, capii quanto
profonda fosse la loro amicizia. Quando saldo fosse il loro rapporto.
Capii anche che Blaise sapeva tutto, di lui, di me, di noi.
E, stupita, mi resi conto che aveva ragione; Saremmo diventati grandi
amici.
...My Space...
Rieccomi! Allora, che ne pensate di questa novità?
contrariamente ad ogni previsione il bel Malfoy ha ammesso che si
trattava di una scommessa, ma nonostante questo ormai è
interessato a Herm e non ha intenzione di smettere di frequentarla.. ma
adesso, sarà sincero? Chissà... Mai dare niente
per scontato, lo imparerà presto anche Hermione ^_*
Mi scuso, di nuovo, per questi quattro giorni di assenza, ma come
già detto, i motivi li sapete.. credo comunque che sia
più utile darvi un "tempo" di aggiornamento. Imprevisti
permettendo, credo di aver capito che riuscirò ad aggiornare
ogni tre giorni, circa (quindi per capirci oggi è
lunedì, credo che venerdì posterò il
sesto capitolo). Ovviamente se capitassero pomeriggi tranquilli senza
troppo studio, potrei aggiornare prima. ^_^
E adesso, passo a rispondere alle vostre recensioni! ^_^
Travers: I commenti, quando sinceri, fanno sempre piacere,
così come i tuoi complimenti ^_^ Quindi ti ringrazio di
nuovo, di nuovo mi scuso per l'attesa, e di nuovo ti chiedo di farmi
sapere al più presto cosa ne pensi di questa rivelazione
improvvisa! Kiss kiss!
Beeble: Beh, mi fa piacere che il capitolo scorso, nonostante non
succedessero grandi cose, ti sia piaciuto e ti abbia tenuta incollata
allo schermo ^_^ Sono contenta anche di essere riuscita a installare
qualche dubbio (Che non fa mai male ^^)e adesso sono curiosa di sapere
cosa ne pensi di questo capitolo! Grazie mille per i complimenti,
aspetto la tua recensione.. Kiss Kiss!
Sweet me: eccoti l'aggiornamento, forse con un pò di
ritardo, per cui mi scuso di averti fatto attendere divorata dalla
curiosità troppo a lungo! Mi ha fatto sorridere la tua
recensione, ti ho immaginata abbracciata allo schermo mentre cercavano
di staccarti a forza ^^ La mollettina è una normale forcina
per capelli, non ho inserito la descrizione dettagliata
perchè lasciavo che ognuna di voi potesse crearla con la
propria fantasia. Io la vedo nera, un pò spessa, con sopra
una bellissima rosa aperta, di un colore chiaro, sul rosa lilla, per
intenderci ^_^ Aspetto la tua recensione! Kiss kiss!
sam05: non prenderlo come un affronto personale, ti prego, ti giuro che
Hogsmeade arriverà nel prossimo capitolo ^_^ Però
è stato un capitolo su Draco, questo dovrebbe farti contenta
^_* Mi fa piacere che il rapporto tra Gin e Herm ti sia piaciuto,
aspetto di leggere la tua recensione a questo chap! Kiss Kiss!
Dark_lady88: Spero che qualcuno sia riuscito a tenerti fino a questo
aggiornamento ^_^ mi spiace averti fatto aspettare tanto, spero la tua
sanità mentale non ne abbia risentito troppo ^^ Mi fa
piacere che il personaggio di Ginny ti sia piaciuto, e ti dico che
sulla Brown non ti devi scusare, perchè come leggerai a
breve, "non la conta giusta" nemmeno a me. ^_* E Draco..
chissà. Non confermo ne smentisco la tua teoria, ma aspetto
di sapere cosa ne pensi dopo questo capitolo! Kiss Kiss!
Haley_James: Ecco scoperto cosa ha detto Draco ^_^ e adesso sono io
curiosissima di sapere se hai gradito! Aspetto la tua recensione! Kiss
Kiss!
barbarak: Sorry! mi spiace averti fatta rigirare nella tua
curiosità per un pò più di tempo, ma
come vedi ecco tornato Draco, a riparare alla tua nostalgia. Aspetto di
sapere che ne pensi! Kiss Kiss!
lunachan62: Grazie. Mi fa piacere sapere che i personaggi, e ovviamente
la storia, ti piacciano, perchè renderli bene è
la cosa più difficile, quando scrivo. Riuscire a dargli un
taglio reale, emozionante, non è facile, e sapere di
riuscirci è bello. Spero di averti stupita, e aspetto il tuo
commento su questo sesto capitolo e sulle rivelazioni di Draco,
ovviamente! Kiss Kiss!
seven: Ho adorato i due aggettivi che hai affiancato al mio modo di
scrivere: fresco e coinvolgente. Sei troppo gentile, mi vizi! *_* Sono
contenta che l'amicizia tra Ginny e Hermione ti sia piaciuta, ed ecco
qui il nuovo capitolo, senza l'entrata in sala grande, ma con il
resoconto di chi l'ha presa per la spalla... che ne pensi??? Fammi
sapere, mi raccomando ^^ Kiss Kiss!
Damy96DHRK: Ma grazie! =) Sono contenta che il mio modo di scrivere ti
piaccia, e non sai quanto sono lusingata nel sapere di essere la tua
autrice preferita! Ecco qui il nuovo capitolo, aspetto di sapere che ne
pensi! Kiss Kiss!
elizabeth93: Ciao, Benvenuta! Sono contenta che la storia piaccia anche
a te! Draco è un pò fuori dal suo carattere
abituale, lo so, ma devi sapere che questa è la quarta
fiction sul pairing Draco/Hermione che scrivo, e non è
facile fare così tante storie diverse l'una dall'altra, se i
protagonisti sono gli stessi. Quindi ho deciso di tentare in questa
nuova avventura, di dare un aspetto più particolare, meno
banale, al mio personaggio ^_^ Sono contenta che ti piaccia lo stesso
=) Ecco qui il nuovo capitolo, spero di leggere presto la tua
recensione! Kiss Kiss!
E anche per oggi, eccoci al momento dei saluti! Ringrazio chi ha letto
e non recensito, chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti e chi
l'ha aggiunta tra le seguite! Vi adoro ^_^
Ci leggiamo presto ^_^
Baci e Abbracci, Miky.
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Capitolo 7 *** Capitolo Sei ***
Non
ho scuse,
mi dispiace da morire. Non avrei mai dovuto lasciarvi per
così
tanto tempo! Posso solo dirvi che con la scuola sono state settimane
d'inferno, nel week end non sono stata a casa, e in più ho
fatto diciotto anni quindi tra festa e preparativi non sono
più
stata a computer. Si, ormai sono una vecchietta ^_^
Comunque, spero che con il capitolo riuscirò a farmi
perdonare! Ci "vediamo" giù!
Le gite a Hogsmeade
elettrizzavano
tutta la popolazione di Hogwarts, che finiva per prepararsi e mettersi
in coda davanti alle uscite ben prima dell'ora di adunata.
Inutile dire che quel particolare sabato mattina ero elettrizzata
anch'io, e il mio stato d'animo non aveva niente a che vedere con
l'imminente passeggiata nel paese magico, o lo shopping nei bellissimi
negozi. Non riuscivo a pensare a niente che non riguardasse un odioso
serpeverde dai capelli biondi e le labbra perfette.
"Herm, che voleva Zabini?" mi chiese Ron, attirando la mia attenzione
mentre ci alzavamo da tavola.
"Niente, cavolate" risposi, al volo, imbarazzata. Non mi ero preparata
una scusa decente, e certo non potevo dirgli che era venuto a chiamarmi
per portarmi da Malfoy. Il pensiero di ciò che era successo
dentro la sala comune di serpeverde aumentò il mio rossore
sulle
guance. Tentai di dissimularlo scrollando la testa. Inventa, Herm.
Inventa. "è preoccupato per la festa di natale. Quest'anno
tocca
ai caposcuola organizzarla, e lui non crede che io sia in grado. Voleva
offrirmi il suo aiuto"
Ron sbuffò "Che razza di idiota. Nessuno è
più capace di te a fare tutto"
"Beh effettivamente però non hai una grande esperienza di
feste,
Herm" s'intromise Ginny, reggendomi il gioco. "Cosa gli hai detto?" mi
guardò con sguardo significativo, e io capii. Gin, da grande
migliore amica, mi stava offrendo una scappatoia non solo per quel
giorno, ma anche per tutti i giorni a seguire.. "No infatti. Non ho per
niente esperienze nell'organizzazione di feste così grandi,
quindi gli ho detto che accetto il suo aiuto volentieri. In fondo,
sarà sempre meglio che lavorare sola con Malfoy"
Piano piano, mi resi conto di ciò che stavo creando. Adesso
dovevo per forza fare in modo che la festa di natale venisse affidata a
noi! "Ultimamente i Serpeverde ti gravitano attorno spesso" fece notare
Harry, guardandomi attento. "Prima ti viene a chiamare Malfoy per la
McGranitt, poi Zabini per la festa di natale.."
Me l'aspettavo. "E' normale Harry. Siamo i più grandi
quest'anno, non siamo più dei bambini. Siamo ormai
maggiorenni,
è ora di comportarsi da adulti. E' per questo che tollero la
loro presenza"
Annuì, e mi sembrò abbastanza convinto. "Hai
ragione"
"Ma resta il fatto che non ti invidio per niente, Miseriaccia!"
terminò Ron, facendoci ridere. Gin mi si avvicinò
e in un
orecchio mi sussurrò "Io un pò si!" facendomi
ridere
più naturalmente.
E insieme, uscimmo dalla sala per dirigerci verso il luogo di incontro,
nel cortile dell'orologio.
Quando entrai nello spiazzo freddo, lui era già li, che
teneva
buoni i ragazzini del terzo anno. Salutai i miei amici e mi diressi da
quella parte.
"Granger" mi salutò, voltandosi a guardarmi.
"Malfoy" ma gli sfuggì un sorriso, e scappò anche
a me.
Come si fa a fingere che niente stia cambiando? Lui era decisamente
più bravo di me.
Cominciammo a controllare i permessi dei ragazzi più grandi,
che
andarono quindi avanti, e successivamente raccogliemmo quelli degli
alunni del terzo anno. Poi ci mettemmo a capofila, e fianco a fianco ci
incamminammo, facendo strada.
Non dissi niente per un bel pezzo, limitandomi a lanciargli ogni tanto
uno sguardo. Camminava sereno, l'ombra di un sorriso sul volto
serafico, i capelli scompigliati dal vento gelido. Sentivo dietro di me
i risolini delle ragazzine più piccole, che si beavano della
sua presenza. Non le avevo mai capite, in verità, e solo
adesso sentivo di avvicinarmici un pò.
Quando raggiungemmo l'ingresso in paese, Draco si fermò,
arrestandomi con un braccio. Poi si voltò a parlare alle
classi. "Bene, da qui entrate a Hogsmeade, ed è qui che
voglio rivedervi alle cinque precise, okay?"
Guardai l'orologio. Erano appena le undici. I ragazzi annuirono e
Malfoy diede loro il via libera. Solo quando anche l'ultimo gruppetto
sparì dietro l'angolo, si voltò a guardarmi. "E
noi che facciamo?" mi chiese, sorridendo gentile.
Io, inevitabilmente, arrossii. "Non raggiungiamo i rispettivi amici?"
domandai, con meno voglia di quanto pensassi. In fondo, non volevo
lasciarlo.
"avrei un idea migliore" mi acchiappò per i fianchi
stringendomi a lui, e baciandomi delicatamente. Lo lasciai fare per un
pò, poi sfruttando ciò che rimaneva della mia
capacità di ragionare, lo allontanai.
"Non è esattamente il posto migliore per difendere la nostra
privacy" gli feci notare. Lui sorrise e mi offrì la mano.
Avevo forse scelta? gliela strinsi e mi lasciai portare via.
Sulle prime non capii dove stessimo andando. Non stavamo attraversando
nessuna delle strade di Hogsmeade che conoscevo; Dopo aver imboccato un
vicoletto scuro, sbucammo in una stradina laterale, e da qui ripartimmo
verso sinistra. Stavo perdendo l'orientamento, ma prima che potessi
fare domande, davanti ai miei occhi apparve una piccola porticina di
legno lucido, con i vetri appannati. Lui ci si diresse senza
esitazioni, e bussò.
Ci aprì l'omino più buffo che avessi mai visto:
era alto circa quanto Dobby, ma non aveva niente a che vedere con un
elfo domestico, e tantomeno con un folletto. Non era un bambino, ma
aveva il viso rotondo e dolce, incorniciato da una marea di ricciolini
biondissimi. Era vestito con un completo elegante che lo faceva
somigliare a un pinguino, e sulla schiena si aprivano due meravigliose
ali piumate. Ricordava vagamente un immagina di Cupido che avevo visto
da qualche parte. L'interno mi sorprese più di lui: una sala
accogliente, con il pavimento coperto da linoleum rosso, e le pareti
piene di arazzi dalle immagini più complicate e belle che
potessi immaginare.
Doveva essere una specie di bar, perchè vi erano numerosi
tavolini rotondi, intorno ai quali erano sedute numerose coppie.
Romanticissimo, certo. Ma poco da Malfoy. Fu normale voltarmi a
guardarlo, dubbiosa. Lui non mi guardava, salutò il piccolo
ometto e si diresse sicuro verso il bancone, dove una bellissima
ragazza con una rosa appuntata tra i capelli gli sorrise, fin troppo
benevola. La mia mano era ancora ben stretta nella sua, quindi mi
potevo permettere di guardarla male.
"Buongiorno ragazzi. Cosa posso fare per voi?" cinguettò la
barista.
"E' possibile disporre di un salottino?" domandò lui.
Io rimasi in silenzio. Salottino? Non riuscivo granchè bene
a seguire il discorso. Quando lei rispose affermativamente e lui si
voltò a sorridermi raggiante, tuttavia, dimenticai tutte le
domande. Alla luce calda del bar, i suoi occhi erano ancora
più stupefacenti. Era bellissimo. Ricambiai e insieme
seguimmo la ragazza su per una piccola scala di legno che subito non
avevo notato. A questo punto, sembrava di essere in un hotel.
La giovane ci lasciò una chiave d'argento e tornò
di sotto. Draco guardò il numero. "17"
"mmh. Porta male" commentai.
Lui rise e alzò un sopracciglio "Sei superstiziosa?"
"no, sono preoccupata. Dove mi hai trascinata furetto?" ma il mio
sarcasmo era stranamente dolcissimo. Prima di tutto non eravamo
più al freddo. E secondariamente eravamo da soli.
Il lunghissimo discorso che avevo già in mente di fare con
la me stessa interiore stava diventando un monologo che mi avrebbe
tenuta impegnata giorni e giorni. Per l'ennesima volta mi chiesi da
dove spuntassero quei pensieri strani, quegli strani stati d'animo che
la presenza di Malfoy comportava dentro di me. Non riuscivo a capire
quando erano cominciati, e come fosse possibile. Certo, lui era
cambiato, ma da qui a non vedere l'ora di essere sola con lui, di
trovarmi tra le sue braccia, e di sentire le sue labbra sulle mie..
beh, c'erano un paio di cose che non mi tornavano.
Trovammo la porta e lui la aprì. Restai meravigliata. Non
era affatto un hotel, ma un vero e proprio salotto tutto per noi! C'era
un bellissimo divano in mezzo alla stanza, intorno a un tavolino su cui
erano poggiate tante di quelle prelibatezze che subito non riconobbi
nemmeno tutte, una televisione babbana si apriva sullo sfondo, e dalla
finestra si vedeva il cielo bianco, che preannunciava neve. Sulla
parete, notai altre due porte.
"Chiudi la bocca, o ci voleranno le mosche" mi fece notare, con un
sorriso. Lo guardai meravigliata.
"Non avevo idea che esistesse questo posto"
"lo vedo. Ti piace?"
Annuii. "E' bellissimo"
Sogghignò "Quando devo conquistare una ragazza difficile, la
porto qui. La sorpresa fa sempre un bell'effetto"
A questo punto mi voltai con cippiglio severo, le mani sui fianchi.
"ripeti, scusa?"
"Beh, la camera d'albergo è un pò troppo diretta,
tante si irrigidiscono"
Restai in silenzio mentre il dubbio nella mia testa aumentava, e i miei
nervi si tendevano come corde di violino. E poi, inaspettatamente, lui
scoppiò a ridere e con uno scatto fulmineo mi strinse a lui,
ignorando i miei movimenti di protesta.
"Lasciami andare furetto malefico!"
Il suo sguardo mi spiazzò di nuovo, talmente dolce da farmi
fermare. "Sei adorabile da arrabbiata. Non riesco a resistere"
"Sei un pazzo molestatore. Soffri di disordini da
personalità multipla?"
Sorrise "da un pò di tempo a questa parte lo penso anch'io,
sai? La tua vicinanza mi fa uno stranissimo effetto"
"anche questa è una cosa che dici a tutte per portartele a
letto?" inutile negare. Non ero più arrabbiata.
un altro sorriso "ovviamente"
Lasciai che il dubbio si spegnesse dentro di me. Era chiaro che mi
prendeva in giro per vedermi arrabbiata. Il cuore mi si
gonfiò di emozione nel capire che scherzava.
"Sei un cretino"
"Ovvio anche questo"
Alzò una mano guardandomi serio, e mi spostò un
ricciolo da davanti agli occhi, mettendolo dietro l'orecchio destro.
Poi mi baciò. E il mio cuore scoppiò. Alzai le
braccia per stringerlo, resa impacciata dalla giacca. Lui se ne accorse
e con le mani cercò la cerniera, la slacciò e mi
aiutò a toglierla. Io feci lo stesso con il suo cappotto.
Poi mi resi conto che, di nuovo, non ero nel pieno delle mie
facoltà mentali. Non in grado di pensare, di
ragionare, o di oppormi.
Mi prese in braccio, continuando a baciarmi, e mi depositò
dolcemente sul divano, sdraiandosi su di me. I suoi occhi incontrarono
i miei, e fu il momento della confessione.
"Non ho mai portato nessuna qui" mi sussurrò. "ci sono
venuto solo una volta con Blaise, per caso. E visto che avevo un bel
ricordo e fuori faceva freddo.."
Gli posai un dito sulle labbra. Poi sorrisi. Sarei stata in grado di
dire qualunque cosa, quando mi guardava così sinceramente,
con quegli occhi che sembravano appartenere a un bambino indifeso "E'
il posto più bello che ho mai visto"
Sorrise, tornando a baciarmi. Era tutto perfetto. Non mi sembrava
prematuro, ne strano, ne fuori luogo. Stavo bene con lui come non ero
mai stata bene con nessuno. E le sue mani sotto la maglia non mi davano
fastidio, le sue labbra sul collo erano la cosa più bella
del mondo, la sua pelle sulla mia accaldata era perfetta.
Misi da parte persino i discorsi che dovevo fare con me stessa.
Perchè avrebbe dovuto essere diverso? E' vero, da un giorno
all'altro era cambiato tutto, è vero, si era avvicinato a me
per scommessa, è vero, di un Malfoy è sempre
meglio non fidarsi. Ma ormai che le cose erano cambiate, non era molto
più facile accettarle così com'erano?
Era interessato a me, come io ero interessata a lui. Era attratto da
me, ed era ormai evidente quanto io lo fossi da lui. E allora
perchè farsi mille domande? Quello era il posto
più bello di Hogsmeade in cui fossi mai stata, e non avrei
voluto essere da nessun'altra parte, e con nessun'altro.
Chiusi la mente, concentrandomi solo su Draco, e mi lasciai andare...
...My Space...
Sono molto cattivella, mi spiace ^_^ ma non ho resistito all'idea di
terminare così il capitolo, lasciandovi in suspance =)
Mmh.. a questo punto pensandoci ho paura che non mi perdonerete! quindi
vi lascio con una promessa: il continuo arriverà presto!!!
E con una piccola frase criptica giusto per farvi pensare un
pò a cosa potrà succedere... non sempre le cose
vanno come ci si aspetterebbe ^_*
Bene, parliamo del capitolo! Cosa ne pensate dell'idea di Draco?
Probabilmente le sue uscite e i suoi cambiamenti vi faranno girare la
testa, vi assicuro che è normale. Succede anche a me, eppure
dovrei essere preparata, visto che sono io che scrivo ^_^ Non vedo
l'ora di leggere le vostre recensioni!
Purtroppo, non ho tempo di rispondere a quelle dello scorso capitolo,
perchè economia aziendale ed economia turistica mi aspettano
=( non ho alternative, devo andare.
Vi dico comunque un grande GRAZIE, a tutti voi che avete recensito, a
coloro che hanno letto ma non recensito, a chi ha inserito la storia
tra le seguite, e a chi ha inserito la storia e/o me tra i preferiti!
Vi adoro! Un grande bacio, a presto.
Miky.
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