Misteri e Magie (titolo provvisorio)

di tYTy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il lupo e il sangue nero ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** Amiru Ikamura - Verità e legami ***
Capitolo 5: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 6: *** Sulla barca ***
Capitolo 7: *** Misterioso ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1!1 Ecco le "generalità" della fanfiction:
Chi sono i protagonisti? Le Mew Mew, alcuni miei nuovi personaggi, gli alieni, Ryou.
Quando si svolgono i fatti? Dopo l'episodio 46 dell'anime, ovvero dopo che si è scoperto che Masaya è il cavaliere blu. Tutto ciò che succede dopo è cancellato.
Dove si svolgono i fatti? Sulla Terra e poi... Mica vi posso dire tutto!
Quali sono le coppie? NP x NP, NP x NP, NP x NP, Taruto x Purinn, probabile Pai x Retasu, Kisshu x ?? (nel senso che non ve lo dirò neanche sotto tortura XP), Ryou x ?? (idem).
Le età dei personaggi sono quelle originali, cioè: Ichigo ha 13 anni, Minto 12, Purinn 10/11, Retasu 14, Zakuro 15/16, Kisshu 15, Pai 17/18, Taruto 10/11, Ryou 16.
Vale la pena di leggerla? Allora, se non avete visto almeno gli episodi chiave di TMM no, perché tanto non ci capireste niente. Se siete in cerca di una fanfic con una trama "scontata" vi proibisco di continuare oltre.
Detto questo, buona lettura!




L'ombra di un'essere molto simile a una ragazza veniva proiettata sull'erba umida dall'ancora fioca luce di Siren.
I suoi occhi, due specchi viola chiaro ma non fuxia, fissavano persi lo strapiombo, senza vederlo.
Aveva un'espressione molto pensierosa sul volto. I capelli, appena più scuri degli occhi, sfuggivano ribelli al nastro che in teoria avrebbe dovuto trattenerli.
Quel giorno era molto importante, per questo si trovava lì. Osservare l'alba del suo secondo pianeta, come soleva chiamarlo, le aveva da sempre infuso coraggio e sicurezza nei momenti di paura e di ansia; non poteva certo perdersela proprio ora che le serviva più che mai!
Peccato non avrebbe mai potuto vedere l'alba del suo primo pianeta, il più importante per lei. Perché lì la luce non arriva, è un luogo di tristezza, quella terra sventurata.
Come se non bastasse, il pensiero che forse sarebbe stata l'ultima contribuiva a rattristarla ulteriormente.  

<< Ecco, è quasi l'ora. >> Disse fra sé e sé osservando l'orizzonte, che andava ormai schiarendosi.
Un sospiro di stupore e compiacimento sfuggì alla bocca di lei. D'altronde, come si poteva restare insensibili a uno spettacolo di tale fascino?
Le nubi che aveva di fronte si stavano magicamente colorando di rosa, viola, azzurro e arancio. Parevano quasi la buccia di uno strano frutto esotico, oppure le squame di un anfibio variopinto.
Impressionanti strisce cangianti. Non si sarebbero potute descrivere in altro modo.
Poco dopo, così come era venuta, l'alba sparì, lasciando posto alla luce vera.

<< Peccato duri sempre così poco >>
In quelle parole c'era appena un filo di tristezza. Si era abituata, ormai. Anche se di solito non le riusciva molto bene. Di solito era lei che cambiava le cose, non il contrario. La sua forza incredibile (più di carattere che fisica) derivava dal fuoco che le scorreva nelle vene, al pari del sangue. Si diceva che un'aurea simile non si sarebbe mai trovata, neanche cercando su tutti i pianeti dell'universo.
Almeno così la pensava il Consiglio. E se ne era rallegrata molto.
Però ora, ripensandoci, non si ricordava quasi niente di quel giorno così confuso.
Improvvisamente scattò in piedi e si buttò nel vuoto. La causa di quel comportamento così strano era una voce nella sua mente, che le aveva comunicato che i suoi capi la stavano aspettando da tempo.
Doveva fare in fretta, la partenza era ormai vicina.
Il gran momento era finalmente arrivato.
Sul viso della ragazza si dipinse un'espressione di assoluta sicurezza e decisione.
Aveva una missione da portare a termine, e l'avrebbe fatto con successo.

My moment...
Avevo detto che avrei pubblicato questa fic appena avessi finito il crossover. Non l'ho finito ma la pubblico lo stesso! Non sono riuscita a trattenermi!

Per questo se l'aggiornerò una volta al mese vorrà dire che l'avrò aggiornata presto...xD
Il viola dei capelli della ragazza è questo. Ah, si capisce che non è Zakuro, vero?
Avviso: potrei avere improvvisi scatti demenziali mentre scrivo. Per adesso li scarico nella sezione crossover, ma tra un po' toccherà a questa! * tYTy ride come un'assatanata *
Ecco, questo è un esempio! 
A presto!


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Capitolo 2
*** Il lupo e il sangue nero ***


vero cap 2 wa Bene, sono tornata, ho pubblicato, tra poco (tipo 2/3 giorni) tornerò a recensire (forse).
Dunque, questa fan fiction era stata concepita come una comica a copione, alcune parti dell'originale erano o vitali per la trama o mi piacevano molto (valore affettivo XD) quindi le ho tenute, anche se scritte in prosa suonano un po' forzate.
X Miss Giulietta: hai azzeccato sulla suspance (suspense? Boh, non so come si scrive). Io volevo che non ci capiste niente, quindi sarebbe stato strano se ci avessi capito qualcosa XD. Scusa per il ritardo!

L'inizio della storia è situato (come tempo) tra l'episodio 46 e il 47. Tutto ciò che succede dopo è cancellato (per questo c'è un What if).
Ps. Perché ci sono così poche visite? Fa davvero così schifo l'intro? ç_ç * si deprime *

Ichigo non ha una parte molto importante nella storia, la uccido o mi scervello per trovarle qualcosa da fare?  I metodi scientifici usati per deciderlo saranno: guardare le recensioni, chiedere alle mie amiche, fare testa o croce, fare gallina o galletto.
Era una giornata piuttosto calda, già si respirava aria di primavera, pur essendo solo l'inizio di Marzo. Gli alberi del parco Inohara iniziavano a riempirsi di gemme. Regnava dappertutto un silenzio sovrannaturale: non c'era anima viva. Non si sentiva nessun vociare di bambini, nessuna ragazza che raccontava gli ultimi pettegolezzi alle proprie amiche, neppure una coppietta che si sussurrava all'orecchio parole d'amore. Sembravano tutti spariti, lui però continuava a sentirsi osservato. Confuso, continuò a addentrarsi tra gli alberi. Pian piano il paesaggio attorno cambiò: non si trovava più nel parco, bensì in un bosco di querce e faggi selvatici. Poco dopo capì la fonte della sua sensazione: un lupo dal pelo violaceo lo stava scrutando con uno sguardo spaventoso. Aveva quasi l'impressione che lo stesse aspettando da tantissimo tempo, forse addirittura da prima che lui nascesse. Tutt'a un tratto l'animale spiccò un salto formidabile e spalancò le fauci, stava quasi per azzannargli la gola, quando il ragazzo, o meglio l'alieno, si svegliò di soprassalto.
<<È da più di una settimana che faccio lo stesso sogno, chissà cosa significa...>> Rifletté ad alta voce. Solo allora si accorse di avere la faccia del suo fratellastro a due centimetri dal naso. <<Taruto, si può sapere cosa stai facendo?>>
<<Cosa stai facendo tu, semmai. Parlavi da solo!>> rispose lui, con un tono piuttosto canzonatorio. Sentire la voce del ragazzo era diventato piuttosto raro da quando la mew rosa lo aveva 'piantato', e tutti sapevano che non conoscere esattamente quello che gli passava per la testa poteva creare grossi problemi - soprattutto se si doveva stare in squadra con lui. Non era però quello il motivo per cui lo stava ascoltando da così vicino: in realtà, anche Taruto sognava la stessa cosa da un po' di tempo.  
<<Ehi voi, venite subito qui. Abbiamo un problema.>> Li interruppe Pai, con una voce più glaciale del solito.


Anche qualcun altro sulla terra aveva avuto un tragico risveglio, e ora stava facendo i conti con qualcosa di grosso...
<<Povera meee!>> Si lamentava Ichigo. <<Ho la faccia piena di brufoli!>> Il suo tono si fece all'improvviso più serio e tragico. <<Aoyama - kun non può vedermi in questo stato. Uscirò di casa solo quando questi... cosi enormi saranno spariti!>>
La madre la osservava in cerca del modo migliore per consolarla, sospirava cercando di dirle che la situazione non era poi così tragica, ma la ragazza sembrava essere diventata sorda.
<<Sono proprio sfortunata, di tutte le creme per il viso dovevo proprio comprare l'unica a cui sono allergica.
>> Piagnucolò la rossa.
All'improvviso suonò il campanello, e Sakura (*) dovette andare ad aprire.
<<C'è Ichigo?>> Chiese il ragazzo che era appena arrivato, ovvero Aoyama Masaya. La madre gli lanciò un'occhiata interrogativa. <<Sa, da poco lavoro anche io al con sua figlia, così ho pensato che le sarebbe piaciuto fare il viaggio insieme.>> Spiegò lui.
Di sopra, la rossa stava letteralmente diventando bianca come una mozzarella (brufoli permettendo).

<<È in ritardo.>>
<<Sono sicura che c'è un buon motivo, Shirogane - san.>> Disse una voce dolcissima, come la ragazza che la possedeva.
<<Dimmi quando mai è arrivata puntuale! Retasu, tu difendi troppo le persone.>> Ribatté Minto.
Improvvisamente la porta del Café Mew Mew si spalancò per lasciar entrare un'Ichigo alquanto mogia e borbottante con un kilo di fondotinta sul viso accompagnata da un Masaya piuttosto imbarazzato. Ryou fulminò con lo sguardo la ragazza ritardataria e le ordinò di andare a cambiarsi, poi iniziò a scrutare il ragazzo con uno sguardo omicida. Perché proprio lui doveva essere il cavaliere blu?
La giornata trascorse senza particolari intoppi. Le ragazze si stavano preparando per tornare alle loro case, quando una donna spalancò la porta del caffè tutta trafelata urlando: <<Aiuto, c'è un mostro nero che dorme di fianco alla mia macchina!>>  
Sentendo la descrizione del suddetto mostro le ragazze e Masaya capirono immediatamente che si trattava di un chimero e, dopo essersi trasformate, corsero sul posto.
Aveva un aspetto spaventoso: le sue fauci erano enormi, gli artigli lunghissimi; le sue sole zampe erano il doppio di loro, e come se non bastasse puzzava di cadavere.
Le ragazze lo attaccarono, ma sembrava non gl'importasse nulla di loro, continuava a stare accucciato per terra e non dava segni di vita. Però appena arrivarono Ryou e Kile (**) il mostro si risvegliò. La prima colazione è molto importante per iniziare la giornata, e lui lo sapeva bene. In meno di un secondo Ryou si trovò a scappare da un mostro affamato che lo guardava leccandosi i baffi. Le mew mew assistevano alla scena stupite.
<<Cosa fate, aspettate
che mi mangi?>> Urlò il biondo correndo (***). Le ragazze iniziarono a colpire l'essere, ma, come in precedenza, non ebbero nessun risultato. Ryou venne preso e lanciato in aria, per poi atterrare su Ichigo e svenire. Il cavaliere blu, vedendo che la sua amata stava per essere usata come contorno, si avventò sul chimero e lo trapassò con la spada. Morendo, quello esplose e riempì l'area circostante di sangue nero e melmoso.

Ryou passò la notte a riflettere. Kyle solitamente le avvertiva appena rilevava un segnale di attività aliena, ma il chimero aveva l'aria di essere lì da un po' quando erano arrivati. Come se non bastasse non s'erano visti né Kisshu né Pai né Taruto, e dal mostro non era uscito nessun para para. "Davvero strano" pensò prima di addormentarsi e sognare un lupo viola dallo sguardo truce.

"Vi ho trovate, finalmente; era da tanto che vi cercavo. Non siete molto coscienti del pericolo che state correndo, vero? 
Peggio per voi, sarò io a spiegarvelo." Questo pensava mentre guardava il sangue nero e ridacchiava. Ormai era fatta, avrebbe
sicuramente vinto.


(*) Madre di Ichigo.
(**) Loro sono molto più lenti a correre rispetto alle Mew Mew.
(***) In realtà c'è un motivo preciso per cui insegue proprio lui, questa volta non è solo voglia omicida XD
Scusate se il capitolo è corto, ma io quando scrivo in prosa ho una cronica tendenza a riassumere.

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Capitolo 3
*** L'incontro ***


cap 3wa Minto, calma, metti giù quel mattarello! Ecco, ora anche la sedia. Piano... brava bambina. NO! Non premere quel pulsante! Giuro che non lo faccio più! *Incrocia le dita*  Pietà! * Minto preme il pulsante* *Un missile si abbatte su tYTy che cammina per strada*
* tYTy resuscita dentro casa sua* *Suona il telefono* Come sai che sono viva? Li hai mandati tu questi Ninja a casa mia? ...Ah, dici che sono sicari addestrati. Dai, non dovresti prendertela così tanto... *La uccidono*. Drabble Kisshu x Minto in arrivo, signori miei. Come mai scrivo in bianco? Perché fa più "misterioso"! XP Per tutti i furbastri (con affetto) che si sono accorti che lo sto facendo, cercate il significato del glicine nel linguaggio dei fiori (è uno spoiler).

Passiamo alle cose serie. Recensioni!

X MadamaKokoro (che ha recensito "Petunia"): ero convinta che quella fic sarebbe piaciuta solo a me, invece almeno un'altra persona l'ha apprezzata! Sono molto felice =).
X Marty28 Il pezzo dei brufoli era uno dei residui del passato comico della fic che mi piaceva di più XD. Comunque fai benissimo a non sbilanciarti, non ho neanche inserito i protagonisti principali *indica i 4 alle sue spalle*. 
X Miss Giulietta Non ti ho incontrato al casello perché nel mondo dei morti ci sono ancora XD (freddo... Mi si è ghiacciato il cervello!). Avevi ragione, le visite sono aumentate (vedi tYTy, il recensore ha sempre ragione ndTutti).
Grazie a tutti per le recensioni.
Ringrazio anche chi mi ha messo nelle seguite/preferite/da ricordare.
 

Diciamo che questo capitolo contiene qualche sfogo personale (nebbia, scuola, cioccolata! ç_ç *si fonde*).
Le note di questo cap non sono poi così importanti, leggetele solo se qualcosa non vi è chiaro.
IMPORTANTE: entro poco cambio il titolo della storia, se volete continuare a seguirmi guardate anche le intro delle storie che vengono aggiornate, altrimenti non la trovate! 




<<Ehi voi, venite subito qui. Abbiamo un problema.
>> 
disse Pai con voce più glaciale del solito.

Gli altri due lo raggiunsero incuriositi.
<<Quale sarebbe?>> chiese Kisshu.
<<Abbiamo dei concorrenti. Altre persone vogliono distruggere la stirpe umana.>>
<<Tutto qui? Vorrà dire che lavoreremo meno!>> lo interruppe Taruto. Immaginava qualcosa di molto peggiore, a dir la verità.
<<Concorrenti che sanno creare e controllare Demoni.>>
L'ultima frase raggelò l'ambiente. Pai non era il tipo che credeva alle favole, su questo non c'era il minimo dubbio, e sicuramente non amava scherzare. Però, insomma, la frase che aveva appena detto suonava come una battuta. I Demoni erano esseri mostruosi, potentissimi e difficilissimi da evocare che... esistevano solo nelle favole. Erano usati per spaventare i bambini che non volevano dormire, che facevano i capricci per andare a scuola (*). Tutte le persone adulte sane di mente sapevano che non c'era pericolo di vederne spuntare uno da sotto il letto o da dentro l'armadio e di esserne divorati. Per questo i due ascoltatori erano piuttosto sconcertati.
<<Sei sicuro?>> domandò il più piccolo.
L'altro gli rispose facendogli vedere un filmato che mostrava il presunto Demone in azione. I due sbiancarono: aveva indubbiamente ragione.
<<Dobbiamo cercare chi l'ha evocato e dirgli che siamo contro gli umani, esattamente come lui. Quando Profondo Blu si sveglierà del tutto nessuno potrà più sconfiggerci, e la terra sarà solo per noi, però fino ad allora meglio farsi amico chi ha un potere così grande.>>
Questo era il piano di Pai. Dato che era ben congegnato, ma soprattutto perché in realtà lui non avrebbe ben saputo come comportarsi, Kisshu decise di dar retta a suo fratello (in via del tutto eccezionale).


Era di umore nero, anzi nerissimo. Tutto andava male, niente poteva andare peggio, almeno questa era la sua impressione. C'era anche la nebbia, ragion per cui un eventuale diluvio sarebbe stato registrato come 'netto miglioramento delle condizioni atmosferiche'.
"Stra stra stramaledetta scuola" pensava la ragazzina mentre si dirigeva alla macchinetta del caffè. Improvvisamente un tizio che dimostrava al massimo tredici anni le si parò davanti constatando stupito che
<<WOW, alle superiori gli studenti possono usare le macchinette!>>. Con sommo orrore da parte della ragazza una mandria di bambini accorse appena egli ebbe pronunciato quella santa verità. Non fatevi un'idea sbagliata, lei non odiava coloro che dedusse poi essere studenti di terza media in visita, ma, come si è detto prima, non era proprio giornata. Prelevò il bicchiere nel modo più gelido con cui si può estrarre una cioccolata bollente e decise di cambiare aria. Svoltò l'angolo, scese una rampa di scale, ne salì un'altra, si trovò davanti a una probabile dispersa delle medie.
<<Serve aiuto?>> chiese lei.
<<Ehm... Io...>> disse imbarazzata la più piccola <<Insomma... Ecco... Mi sono persa!>>
"Bingo. Ora ho una scusa per stare fuori di più e mi farò anche un po' di chiacchiere." pensò gongolando segretamente. 
<<Dovrei tornare dai miei compagni, li hai visti? Sai dove sono?>> continuò l'altra.
<<Ma certo, ti porto subito da loro! A proposito, com'è che ti chiami?>> fece lei, prendendo la strada più lunga.
La ragazzina disse di chiamarsi Ichigo (**), la più grande si presentò a sua volta: Amiru, quindici anni. Stavano parlando da appena un minuto quando la rossa, dopo aver guardato fuori dalla finestra, impallidì e si bloccò. Amiru invece urlò: un tizio con grandi orecchie e capelli verdi galleggiava beatamente nell'aria dando loro le spalle. Qualche secondo dopo era sparito. Ichigo cercò di convincerla che era solo la sua immaginazione, poi, credendo di esserci riuscita, corse via.
"Mamma mia quanto è duro di comprendonio, dovrebbe aver capito che non mi piace! Ci manca solo che si metta a pedinarmi!" pensò, stizzita e preoccupata.
Amiru andò in infermeria per farsi provare la febbre, pensava di essere malata: un'allucinazione così vivida non le era mai capitata.


Giunta al piano terra la gatta avvistò nuovamente l'alieno, questa volta stava svolazzando sul parcheggio esterno alla scuola. Doveva assolutamente trovare il modo di uscire per raggiungerlo, quello stava sicuramente architettando qualcosa. Aprì la finestra e, facendo attenzione a non farsi vedere, si lasciò cadere vicino a dei motorini.


La faceva semplice. "Cerchiamo chi ha evocato il Demone", già, come se fosse facile. Intanto, chissà cosa stava facendo in quel momento. Chi assicurava che stesse veramente girando tutta la città come aveva fatto lui il giorno prima e come continuava a fare oggi?
"Ripensandoci, Pai non riesce a fare finta di lavorare." Comunque Kisshu pensava proprio di perdere tempo lì, quel posto lo annoiava. Decise di andare a studiare più da vicino quei marchingegni con le ruote che gli uomini usano per muoversi. Il teletrasporto era certamente più comodo e volare più divertente; constatò sedendosi su uno di quegli aggeggi.
Vide una donna avvicinarsi ignara alla propria macchina sul quale cofano, sfortunatamente, stava seduto. Prima che lei avesse il tempo di urlare le tolse la forza vitale: gli era venuta un'idea. "Un chimero riscalderà l'ambiente, ed è probabile che arrivi anche la mia gattina" pensò sorridendo sotto i baffi. Fu un attimo: sopra le vetture ora c'era una gru alta due metri.

<<Kisshu, come osi ridurre così una povera innocente, la pagherai per questo!>>
Non gl'importava nulla di come avesse fatto la sua amata ad arrivare lì così in fretta, a lui bastava vederla. Anche se l'aveva rifiutato più e più volte, anche se lo odiava, lui l'amava ancora. (***) Prima o poi sarebbe stata sua.
Ichigo cominciò a combattere con l'essere e, come al solito, Kisshu iniziò a provocarla con le sue proposte amorose. La ragazza lo attaccò arrabbiata, facendolo indietreggiare sempre più, tanto che a un certo punto l'alieno si ritrovò contro una finestra. Lei cercò di colpirlo ma lui la prese per le braccia e la sbatté contro il vetro.

<<Pare che tu sia bloccata, Koneko-chan.>> le sussurrò all'orecchio <<Gru, vai!>>



<<Gli uomini non volano, è tutto frutto della mia testa. Non c'era nessun ragazzo con i capelli verdi.>>
Ripeteva quella frase da mezz'ora buona ormai, quasi fosse un mantra (****), ma il ricordo restava così vivido... Insomma, non poteva essere stata solo un'allucinazione!
Improvvisamente sentì un rumore proveniente dalle sue spalle, come di un grande uccello che sta sbattendo le ali. Si girò e vide la sua nuova conoscenza spiaccicata sulla finestra (*5), assieme al tizio orecchiuto.
Uscì di gran carriera dalla scuola ignorando le proteste del bidello stupito
<<Ma tu non eri malata!?>> e si trovò davanti ai combattenti.
<<Ehi!>> Urlò.
I due si girarono, Amiru colse l'occasione per lanciare in testa a Kisshu un vaso di glicini. Lui, piuttosto divertito da quell'esserino insignificante che cercava di sconfiggerlo, per tutta risposta le mandò contro il Chimero.
Se non fossero arrivate le altre componenti della squadra a quest'ora la nostra nuova amica non sarebbe stata di certo ancora in vita. Le ragazze appena sopraggiunte concentrarono tutti i loro attacchi sull'alieno, colpendolo alla schiena, mentre Ichigo uccideva il mostro.

<<Uffa, certo che io e te gattina non riusciamo a stare da soli per molto, vero? Alla prossima, micina!>> disse Kisshu prima di tornare nella sua dimensione (o forse a cercare qualche altro demone, ma questo le ragazze non lo sapevano).


"È tutto il giorno che ti osservo Ichigo. Quanto sei ingenua, cara la mia fanciulla. Preparati, tra poco ti verrò a trovare." Pensò scoppiando in una risata terrificante mentre se ne volava via. (*6)


(*) Non credo che la loro capacità di combattere sia innata, da qualche parte avranno pur dovuto essere addestrati!
(**) Dunque, se lei ha 13 anni all'inizio del cartone va in 2° media (supponendo che il 7° grado sia la 2° media), poi c'è un'estate in mezzo, ora dovrebbe fare la 3° media (non siamo troppo puntigliosi, al limite usate la fantasia XD).
Scusate ma non sapevo proprio come farle incontrare.
(***)Una frase così smielata non la scrivo più -.-'. A proposito, se vado OOC con Kisshu ditemelo.
(****) Un mantra è una formula che viene ripetuta al fine di ottenere un determinato effetto, se non sbaglio sono tipici del Buddismo.
(*5) Uno dei grandi "misteri" di TMM è come facciano quelli che le conoscono a  non capire che sono loro. Insomma, se cambio pettinatura e mi tingo di rosa i miei genitori mi riconoscono comunque!
(*6) Vi faccio un minuscolo spoiler: chi pensa questo in questo cap è lo/la stesso/a che pensa nelle ultime due righe del cap scorso.




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Capitolo 4
*** Amiru Ikamura - Verità e legami ***


cap 4 e 5 wa Recensioni:
X Marty28: i pairing ci sono per il semplice fatto che TMM è un anime shoujo, però non sono la parte centrale della storia (sono quasi solo accenni). Credo che leggendo questi capitoli la trama della storia diventerà un po' più chiara per tutti (ci ho inserito ben cinque righe di trama, contando che ne ha 30 è tanto XD).

SORPRESA! Oggi doppio capitolo! XD
Ho pubblicato 2 capitoli in contemporanea perché:
1) Così si allineano i numeri che mi dà EFP con i numeri dei miei capitoli.
2) Io non cambio una trama per questioni di marketing, ma non avere un crollo di lettori mi piacerebbe molto (alcuni capiranno leggendo).
3) Ero particolarmente ispirata in questi giorni.
4) Sto guardando un altro anime, quindi è meglio che, almeno finché non ho finito di vederlo, io non scriva su TMM (rischio OOC).
Perché i vostri ingranaggi non si fondano ho sottolineato gli "indizi". Vi consiglio anche di rileggervi il prologo (ho aggiunto le generalità della storia).
Questo capitolo è pieno di particolari che, anche se sembrano poco importanti, mi servono per riuscire a spiegarvi il carattere di Amiru.

Amiru Ikamura
(ovvero il più grande palo che voi abbiate mai preso XD)

«
Come procede il lavoro?» chiese il ragazzo che le stava davanti.
«Discretamente, signor Consigliere» rispose una voce femminile.
«Si spieghi» intimò lui.
«Le ho trovate, è da un po' che le osservo a distanza ravvicinata, so anche che la rossa si chiama Ichigo. Sono poco più che delle bambine, oltretutto sembrano inconsapevoli di aver scatenato una tale calamità. Insomma, proprio ciò che ci serviva: esche perfette.»
Dopo quella risposta il ragazzo iniziò a rilassarsi. Le cose andavano meglio di quanto avesse osato sperare.
«Sanno dei Demoni?»
Negli occhi viola della ragazza passò veloce una scintilla di divertimento. Era evidente che solo la presenza del suo superiore la faceva desistere dallo scoppiare a ridere di gusto.
«Contegno, madmoiselle, contegno. Quante volte glielo devo ripetere?» la riprese infastidito «Insomma, sanno dei Demoni?»
«Scusi, Consigliere. In effetti, uno l'hanno visto, ma... È stato scambiato per un Chimero».
A quanto pare era quella la causa della sua ilarità.
«Bene, passi all'azione quando vuole. Arrivederci».
Senza neanche rispondere, lei salutò con un cenno del capo che fece ondeggiare i suoi folti capelli color ametista, poi sparì.
Il capitano si accasciò sospirando sulla sua poltrona d'oro. Quella ragazza era irrecuperabile.
Come osava ridacchiare durante un resoconto ufficiale? Oltretutto il saluto finale consisteva in un inchino, teoricamente, seguito da "i miei omaggi, signore". Era il suo superiore, per giunta appartenente a una delle famiglie più nobili di Siren, ma lei tendeva a dimenticarlo e a trattarlo troppo amichevolmente.
Prima o poi avrebbe incontrato qualcuno meno indulgente di lui, e allora sì che sarebbero stati guai... (Se a questo punto non avete ancora capito rileggete il prologo).


Quel giorno l'autobus era strapieno. Cosa ci si può aspettare di diverso da un autobus il sabato pomeriggio? Amiru però era comunque irritata (*). Stava giusto pensando a come liberarsi della gente pressata attorno a lei (faccio finta di cadere? Inizio a starnutire? Mi tolgo una scarpa?) quando venne spinta contro un'altra passeggera, facendola scivolare. La ragazza durante la caduta sbatté contro un sedile e urtò altri tre giovani, scatenando una reazione a catena stile domino. La successiva frenata del conducente a causa di un semaforo rosso contribuì a far sì che rimanessero in piedi non più di cinque persone. Amiru era tra queste: apparteneva alla categoria di persone che, pur inciampando con un niente, non cadevano mai. Lo spintonatore parve reputare la cosa molto divertente. Sfortunatamente la nostra quindicenne non possedeva certo indulgenza ed era anche alquanto permalosa, quando poteva vendicarsi lo faceva molto volentieri.
Così scese dal mezzo prestando attenzione a pestare per bene le scarpe bianco latte dell'altro.
Inaspettatamente - nessuno si accorgeva mai delle sue ripicche personali, tranne i diretti interessati - qualcuno la notò: si trattava della ragazza che per sbaglio aveva spinto poco prima, casualmente erano scese alla stessa fermata. Mentre si chiedeva se dovesse scusarsi oppure fare finta di niente quella urtò un bidone facendolo cadere, poi scivolò su una buccia di banana.
Il cuore le batteva forte quando le tese la mano per aiutarla; nonostante si rendesse conto dell'assurdità del suo pensiero, credeva proprio di averla già vista da qualche parte.
«Tutto bene?»
«Sì, grazie. Sei gentile a chiedermelo». Il suo tono di voce era così dolce che Amiru sorrise.
«Cosa vuoi che sia! Piuttosto, ho notato che cadi spesso». "Come farsi prendere per idiote fin dal primo momento" pensò subito dopo aver pronunciato l'ultima frase; fortunatamente l'altra la prese sul ridere. C'era molta intesa tra le due, così continuarono a camminare assieme, parlando di tanto in tanto.
"Devo assolutamente ricordarmi dove l'ho incontrata". Si rivelò un'impresa più ardua del previsto, tenne impressi nella mente i suoi capelli verdi per ore, ma dopo un po' ci rinunciò e si decise a tornare a casa. (Spero che abbiate capito chi è. Pensate all'unica persona di TMM che ha i capelli verdi).

Erano passati esattamente tre anni, nove mesi e venti giorni da quando sua madre gli aveva spiegato che in realtà in camera di Pai non c'era nessun Demone, per il semplice fatto che non esistevano. In quel momento si era sentito imbrogliato come non mai, ma soprattutto sollevato.
Ora suo fratello maggiore gli era venuto a dire che i mostri da cui era stato terrorizzato per buona parte della sua breve vita esistevano sul serio. Immaginate voi lo stato d'animo di Taruto in quel momento.
Fatto? E se vi dicessi che dalla cabina telefonica su cui stava seduto aveva appena iniziato a uscire uno strano fumo nero, seguito da spaventosi mugolii? (**)

«Percepisco un forte potere».
«Profondo Blu, ero venuto proprio per avvertirvi. Ho localizzato qualcosa di sospetto, presumo che siano...»
«Demoni. Detesto essere tenuto all'oscuro di certe faccende, Pai. Dovresti saperlo.»
«Scusatemi, non succederà più.
» Immediatamente l'alieno informò il suo capitano del piano che aveva progettato.
«Qualche altra goccia di Mew Aqua (*3) mi farà recuperare tutti i miei poteri, da quel momento sarò invincibile. I Demoni verranno distrutti assieme a tutto il pianeta. Ad ogni modo non dovrebbero crearci problemi». L'atmosfera cupa e la luce bluastra sparirono subito dopo.
Sul computer di Pai s'illuminarono alcuni pallini viola, per segnalare la probabile postazione di un Demone.

Un pipistrello con apertura alare di quattro metri lo stava inseguendo. Nel peggior incubo della sua vita aveva sognato di essere squartato da un mostro, ma la cosa più terrificante era che la fuga del sogno sembrava identica alla realtà. Soprattutto il fatto di non riuscire più a teletrasportarsi.

Per una Mew Mew è alquanto strano vedere un alieno inseguito dal suo stesso chimero. Retasu però, vedendo che i due si dirigevano verso una piazza piuttosto frequentata, non si fece troppe domande: si trasformò e comunicò subito la sua posizione alle altre.
Per una comune ragazza umana trovarsi di fronte a due esseri orecchiuti per due giorni di fila è un segno del destino. Se poi uno sfreccia davanti alla finestra quando stai per farti la doccia non ci sono più dubbi. Amiru uscì di casa e inseguì Taruto correndo il più veloce possibile.

«Nanetto, come osi attaccare così tante persone indifese! La pagherai per questo!»
La nostra squadra di eroine insieme ai loro due amici aveva da poco raggiunto la piazza e tutte le ragazze si erano già messe all'opera. Tutte tranne Purinn, che guardava la scena pensierosa.
«Taru taru, come mai il tuo chimero ti attacca?»
«Non è mio e non è un chimero!»
Se il pipistrellone non avesse tentato di staccargli la testa con i suoi artigli avrebbe aggiunto anche "non chiamarmi taru taru".
«Allora che cos'è?» Chiese la Mew gialla stupita. Il povero alieno però non fece in tempo a rispondere perché un'ala lo colpì mandandolo KO e facendolo svenire. Fortunatamente finì in una siepe morbida e folta abbastanza da nasconderlo.
L'affermazione di Taruto lasciò sconcertate le Mew Mew, ma accese una lampadina nella mente di Ryou: ecco come mai quei chimeri non erano stati segnalati su computer, si trattava di qualcos'altro!
Comunque non poté comunicarlo alle altre, dato che il Demone, in mancanza del suo obiettivo originario, li aveva puntati.
In poco tempo le ragazze furono messe al tappeto (*4), il Cavaliere Blu non si vedeva, Ryou era di nuovo inseguito.
Amiru giunse senza fiato sul luogo del combattimento. Anche Kisshu e Pai erano arrivati lì, ma, dato che non si vedeva nessuno, si erano limitati a riprendere il fratellino e andarsene silenziosamente. Il verde però era tornato e stava assistendo alla scena di nascosto: sentiva di avere un legame con quella appena arrivata.
Lei finalmente si era ricordata dove aveva già visto la ragazza dell'autobus: a scuola, durante il primo incontro con Ichigo. Purtroppo non si rallegrò per molto, non ne ebbe il tempo.
«Amiru, spostati!» Urlò Ichigo, riuscendo a malapena a barcollare verso di lei. Troppo tardi: il Demone stava per darle un'artigliata così forte che avrebbe trapassato una roccia, e lei non lo aveva visto -non in tempo- a causa del gran polverone che quello innalzava con le ali.
Tutte credettero che fosse ormai spacciata.
La luce, fortissima, comparve all'improvviso, spazzando via la nube di polvere. Amiru era stata protetta da uno scudo rosso chiaro.
Una scintilla le passò negli occhi spalancati dalla paura.
«Mew Mew Phoenix, METAMORPHOSIS!»
Sotto gli sguardi sconvolti delle altre fu avvolta dalla luce. In quel bozzolo i suoi vestiti sparirono, i capelli castani vennero scompigliati da un vento magico, i suoi occhi grigi si tinsero di un castano-rossiccio. In poco tempo si ritrovò vestita in modo arabeggiante: aveva dei pantaloni larghi e rossi, stretti ai fianchi e alla vita da una stoffa nera molto spessa e sottile; il seno era coperto da una specie di reggiseno a triangolo color arancione chiaro con le spalline fatte di piume rosse, altre due piume partivano dal centro del reggiseno e continuavano orizzontalmente; le scarpe erano nere e a punta. Vicino al gomito c'erano due braccialetti rossi.
«Artiglio piumato!» Così si chiamava la sua arma, era un braccialetto di legno della larghezza di una mano, a esso erano attaccate tre piume di pietra rossa straordinariamente taglienti. Con esse graffiò il Demone, facendolo fuggire molto lontano.
Dopo quella vittoria schiacciante le altre iniziarono a festeggiare, però Ryou era diffidente: le Mew Mew erano cinque, solo cinque... La sesta da dove spuntava?

Kisshu si mise a ridere e, prima di andarsene, disse:
«Bello, fantastico!»

Quella notte il lupo vagò nei sogni di molte persone, quelli di Ryou, di Kisshu, anche in quelli della ragazza in viola. Doveva fare il più in fretta possibile.






(*) Amiru ci tiene a precisare che in realtà sono io che racconto solo i momenti in cui mostra i lati peggiori del suo carattere, lei non è sempre girata male. Bene Ami, ora puoi abbassare la pistola.
(**) Vuoi che muoia d'infarto? nd Taruto Tranquillo, è tutto nei piani! nd tYTy *Indica l'ospedale lì vicino* *Taruto si accorge che di fianco c'è un cimitero e inizia tremare*
(*3) Credo che si scriva con solo la "q" (fonte: episodi originali giapponesi sottotitolati in inglese). Spero di non aver detto una gran cavolata XD.
(*4) SOLO messe al tappeto, non svenute/ferite/morte/ecc...


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Respirate, fate un giretto, saltellate su un piede solo, bevete qualcosa... Adesso potete continuare a leggere! ^^

Verità e legami


«Come mai ti puoi trasformare in una Mew Mew?»
«Credevo fossi tu il responsabile di questo fatto
«Ho modificato la struttura genetica di cinque ragazze. Da qui sono partiti cinque raggi Il modo in cui il biondo calcava con la voce quel numero stava diventando inquietante. L'interlocutrice restò in silenzio per qualche istante.
«Mi hai scoperta. Io stessa ho alterato il mio DNA, copiando i tuoi progetti. Appena ho visto le ragazze alla televisione ho desiderato essere come loro, così, per gioco, ho estratto il DNA da una piuma trovata per strada e... Pensavo che non avrebbe mai funzionato!» Parole al vento, Ryou non l'ascoltava più da un pezzo.
Almeno l'altro le aveva creduto, anche se dopo tre ore di spiegazione.

Lavorare al Café si era rivelato divertente e le altre erano simpatiche. Era stata certamente una buona idea quella di unirsi a loro. Certo, all'inizio la trattavano con diffidenza, però nel giro di una settimana era riuscita a farsele amiche. Purtroppo Ryou continuava a non crederle.

«Non accetti che esista qualcuno tanto intelligente da replicare il tuo lavoro
«Non si trovano piume di fenice per strada. Kei, lei mente
«Come fai ad esserne sicuro?»
«Lo so e basta». Una risposta strana, soprattutto se pronunciata da Ryou Shirogane. Però la verità sarebbe suonata ancor più assurda. 
"Chissà cos'ha in questi giorni, non sembra quasi più lui" pensò Kyle guardandolo salire le scale.

«Amiru, Minto, si può sapere perché non state lavorando?» Mi correggo, bere quintali di tazze di tè con la Mew Blu si era rivelato divertente.
«Pensaci, Ichigo. Sono le cinque. Cosa si fa di solito alle cinque?» Chiese Minto, resa più spavalda dal fatto di avere una compagna.
La rossa si trattenne a malapena da strozzarla.
«Che fine ha fatto quel Masaya di cui mi hai parlato tanto?» A quanto pare il suo rimprovero non aveva fatto né caldo né freddo a nessuna delle due, cercavano anche di cambiare argomento.
«Si è slogato un polso cadendo, non potrà lavorare per un po'». Le altre sembrarono veramente dispiaciute della cosa, quindi smisero di infierire oltre.
«Dovevi andare a casa, se non sbaglio» Ryou era comparso dallo scantinato e ora fissava Amiru con uno sguardo gelido. Anche se era vero, lei capì subito che in realtà la frase detta in quel modo voleva dire "vattene, c'è qualcosa che non devi sapere".
«Ah, scusami, non sono più impegnata e mi sono dimenticata di dirtelo!» Questo tipo di risposta avrebbe anche potuto scatenare una guerra. Fortunatamente Kyle stroncò la cosa sul nascere, non si sa bene se volontariamente o no.
«Segnale alieno in zona centro città, c'è bisogno di voi.»

Arrivarono sul posto in un lampo, già trasformate.
«Salve ragazze. Vedo che siete aumentate
"Non mi piace il modo in cui mi punta gli occhi addosso. E se...? Cosa vado a pensare, è impossibile!" Ma nel cuore di Amiru si stava formando un terribile presagio.
«Sai Ichigo, lei ti supera di molto in bellezza. Speriamo sia anche più buona di te. Venire rifiutati fa molto male» mentre pronunciava quelle parole aveva toccato terra e ora lentamente stava prendendo il viso di Mew Phoenix tra le mani. «Attaccale, chimero, così potrò stare solo con lei» disse lui, stringendole forte i gomiti.
«'Lei' non è d'accordo» la ragazza puntò i suoi piedi su quelli di Kisshu, gli mise le mani sui fianchi, poi fece un piccolo salto. Si liberò calciando l'alieno nella pancia con tutte le sue forze.
«Sei ancora più cattiva della mia gattina, come sono sfortunato
Amiru non badò alle sue parole e corse ad aiutare le compagne che stavano lottando contro un coccodrillo a otto zampe. Comunque non ci fu bisogno del suo aiuto, il chimero era già stato sconfitto.

«Non ti pare che Kisshu si sia comportato in modo strano con Ami?»
«Retasu, si comporta mai in modo normale?»
Le due si misero a ridere e tornarono scherzando al Café. Amiru però era preoccupata.

«Zakuro?» la lupa aveva appena sceso le scale e lui l'aveva già riconosciuta. 
«Cosa ne pensi della sua storia?» non specificò neanche di chi stava parlando, era sicuro che lei lo sapesse già.
«Ciò che ci ha raccontato non è totalmente impossibile
« Così era l'unico. Che fosse davvero una sua impressione?
Lei si girò e camminò verso la porta. Poco prima di uscire lo guardò intensamente.
Capì che Zakuro stava dalla sua parte.

La strada che portava a casa sua era deserta, come al solito, e, come al solito, Amiru camminava immersa nei suoi pensieri.
«Eccomi, amore!» Kisshu scese in picchiata su di lei, che trasalì.
«Alieno, che cosa vuoi da me? Va' via!»
Lui si mise a ridere.

«Puoi anche smettere di recitare, tanto ti ho riconosciuta
«Mi sembra però che prima anche tu abbia fatto un po' l'attore
«Avresti dovuto vedere la tua faccia» disse l'alieno continuando a ridacchiare.
«Rifà una scenetta di quel genere e non vedrai più la luce del sole» lo minacciò lei, arrabbiata. Era sempre la solita ragazzina permalosa.
«Ho solo scherzato un pochino. Andiamo, ho finto chissà quante volte di essere il tuo fidanzato! Non c'è bisogno di prendersela così» si giustificò lui, poi iniziò a fare l'imitazione dell'espressione che l'altra aveva avuto durante il combattimento.
Amiru rise, però dopo si fece seria. Gli chiese se avesse svelato a qualcuno la sua vera identità.
«Quindi non hai detto a nessuno chi sono io in realtà, neanche a Pai e Taruto? Bene, non farlo mai, ne va della mia vita. Mi dispiace solo di non poterti dire perché sono qui.»
«Non preoccuparti. Ricordati che ho giurato di proteggerti, però anche tu devi proteggere me
» appena finì di pronunciare quelle parole scomparve e la ragazza poté tornare a casa (*).

Appena aprì la porta Amiru si specchiò e vide riflessa una cosa che nessuno avrebbe mai voluto vedere.
«Sai cosa vuol dire "non svelare a nessuno chi sei in realtà"?» la ragazza fissò preoccupata il suo capitano, non l'aveva mai visto così arrabbiato. Cercò di giustificarsi, ma fu tutto inutile.
«Dimmi perché ti abbiamo scelta per questa missione
«Perché posso cambiare aspetto senza bisogno di fare magie oltre il 3° livello, quindi i nostri nemici non possono rilevarle. Se tolgo metà della mia forza vitale sembro quasi umana, se tolgo l'altra metà sembro derea (**). Pochi riescono a farlo.»
«Pochi. Ma sappi che non sei né l'unica né la più forte. Un altro passo falso e assegnerò il tuo compito a qualcun altro.»
Sospirò sollevata, si aspettava di peggio. Il capitano sapeva essere gentile e generoso (le aveva persino dato un'arma contro i Demoni fatta con il suo stesso sangue), ma quando si trattava di cose veramente serie era sempre severissimo. Aprì un piccolo scrigno, prese un frammento di cristallo color azzurro chiaro e lo avvicinò al petto, all'altezza del cuore, l'oggetto entrò subito nel suo corpo. Poco a poco i suoi capelli diventarono viola, così anche gli occhi. Quando guardò lo specchio per la seconda volta era totalmente cambiata: la sua pelle era un po' più chiara, i canini erano diventati più aguzzi e le orecchie ora erano leggermente a punta.
Sorrise soddisfatta al suo riflesso.
"Il nostro Lien (***) deve essere veramente forte se mi ha riconosciuto nonostante l'aspetto totalmente diverso". Dopo aver indugiato sui ricordi della sua infanzia passò a quelli più vicini. Infondo le dispiaceva ingannare così quelle ragazze tanto gentili; anche se fingersi una Mew Mew era divertente, avrebbe tanto voluto essere sincera con loro.

Come al solito ciò che era scritto nel testo della lettera corrispondeva alla realtà: si era scordato del compleanno di Anjou. Ryou però non si sarebbe mai aspettato un invito in crociera da lui: quel ragazzo riusciva sempre a stupirlo.







(*) Spero si sia capito che Kisshu non ama Amiru, stava solo scherzando.
(**) In questa fanfic, il nome degli alieni come Kisshu, Pai e Taruto.
(***) "Legame" in francese.

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Capitolo 5
*** Nuove conoscenze ***


cap 6 wa Ciao a tutti! Ecco a voi un nuovo capitolo!

Prima le recensioni:
X Marty_Angel: mi sono divertita molto a scrivere il capitolo "verità e legami" forse quando la gente legge questa cosa la sente (oppure sarà il fascino del capitano nd tYTy Mi prendi in giro? nd capitano). Capisco cosa intendi per "è difficile stare dietro alla storia", ma non preoccuparti, è un male comune! XD
X Ekiyo: quante domande, cercherò di rispondere a tutte.
Allora, Amiru non s'innamora di Ryou (diciamo che non è proprio uno spoiler... nd Ryou Pecché? nd tYTy con aureola in testa. Confessa, non mi uccidi solo perché ti diverti a torturarmi nd Ryou *tYTy ride in modo sadico* Ecco, avevo ragione! nd Ryou).
Non preoccuparti, Kisshu non resta single (ma per adesso non ti dico con chi lo metto).
Il legame che ha con Kisshu è spiegato in questo capitolo, la risposta alle altre due domande è o nel prossimo cap o in quello dopo.
X Smartys Ayane: è più difficile di quel che si creda scrivere una storia dove c'è un personaggio che si chiama Ichigo mentre si pensa a due che si chiamano Ichijo e Ichiru (tutti uguali 'sti nomi giapponesi! XD), quindi ho prima finito di vedere l'altro anime. Comunque ho aggiornato abbastanza presto, per i miei tempi. Sono contenta che ti piaccia la storia. =)

Forza ferrari! Per tutti voi "bianchini": Anjou ha paura dell'acqua, per questo a Ryou sembra strano che lui faccia una crociera.

Piccola premessa: ho scoperto che "Anjou" è un cognome (in italiano sarebbe Angiò) e non un nome (come l'ho inteso io qui), però infondo in questo anime ci sono nomi talmente assurdi (fragola, menta, insalata, budino, ecc...) che l'ho lasciato uguale.


Caro Ryou,
spero di non disturbarti troppo mandandoti questo invito.
I biglietti dentro la busta sono per una crociera nel Mediterraneo con partenza da Roma (Italia), naturalmente manderò mio un aereo privato che porterà te (e tutti coloro che vorrai chiamare) in Europa. Più siamo meglio è!
Ho deciso di fare qualcosa di insolito per il compleanno dei miei 17 anni, bella idea vero?
Ps. So che te ne sei scordato...
Anjou Tyulan

«Wow, una crociera in Europa! Voglio venire!» urlò una vocina allegra e acutissima.
«Chi avrà mandato la lettera a Shirogane?»
«C'è scritto che può invitare chi vuole, sarebbe scortese lasciarci qui...»
«Non sarà pericoloso?»
«Il mio Aoyama-kun mi proteggerà.»
La sera prima il nostro americano aveva avuto la bruttissima idea di lasciare sul bancone del Café qualcosa in grado di attirare l'attenzione di Purinn, e ora ne pagava le conseguenze.
Lui e Kyle stavano giusto decidendo se portarle o no quando sentirono i loro gridolini eccitati. Il più grande lo guardò con un'espressione che voleva dire "se non vuoi essere linciato ti conviene lasciarle venire", l'altro sospirò abbattuto e salì le scale con aria sconfitta.
L'arrivo del diretto interessato fece diminuire il vociare generale.
«Scor-da-te-ve-lo» dopo aver detto quella parola Ryou non avrebbe mai più creduto al proverbio "tentar non nuoce".
«Eh no. Tu ci fai sgobbare tutti i santi giorni, oltretutto ci paghi malissimo; hai cambiato i nostri geni stravolgendo così la nostra esistenza, ci fai combattere contro alieni perversi e tante altre cose che non sto a elencare... QUANTO TI COSTA FARCI QUALCHE FAVORE IN CAMBIO?» gli urlò Ichigo inviperita.
«L'invito me l'ha mandato un mio amico francese che non vi conosce neanche, sarebbe insensato portarvi con me!»
Discussero per un po', ma naturalmente le corde vocali della rossa ebbero la meglio sui timpani del ragazzo. 
La squadra Mew Mew passò l'intera giornata a sognare il Mar Mediterraneo, senza pensare minimamente alla componente "genitori", poiché di loro si sarebbe occupato Shirogane. Vittoria schiacciante per la signorina Momomiya.



Ricordava benissimo quella sera, nonostante avesse solo sei anni e fosse passato un sacco di tempo. Si dice che gli eventi traumatici siano i più difficili da dimenticare.
E pensare che sarebbe dovuta essere una delle giornate più belle della sua vita...
«Moccios... ehm, cari bambini, complimenti per essere stati assegnati ai Guerrieri.» Kisshu fin da piccolo aveva sempre desiderato combattere.
«Come sapete oggi stabilirete un Legame con quello che sarà il vostro compagno di battaglia (e di dormitorio) per i prossimi dieci anni, forse più» la voce del maestro era roca e profonda, con una sfumatura d'irritazione. Capì dalle facce stupite dei piccoli che loro avevano compreso mezza parola di quel che aveva detto, e si scocciò ancora di più.
«Tutto ciò che dovete sapere è che un Lien è quel qualcosa che riuscirà a farvi eseguire magie del più alto livello possibile (*). Come ben sapete -spero- ogni incantesimo ha il suo livello, il massimo è sette. Voi da soli non ci potete arrivare, altrimenti sareste nell'altra stanza con i futuri stregoni (i test cui vi abbiamo sottoposto prima servivano anche a quello). Per questo dovete legare la vostra forza magica a quella di un'altra persona.»
Prese un sacco e lo mise al centro della stanza per farlo vedere a tutti, poi spiegò che bisognava metterci dentro la mano: una pallina ci si sarebbe magicamente attaccata; si doveva cercare la persona con la sfera dello stesso colore, poiché con quella il Legame sarebbe stato il più forte possibile. Non aveva minimamente ascoltato il resto del discorso, era subito partito alla ricerca del suo nuovo compagnO.
Ci sono delle certezze nella vita, così come ci sono eventi impossibili da prevedere per un bambino di sei anni.
«Ma tu sei una femmina
«Certo.»
Kisshu Ikisatashi non si era mai reputato sfortunato. Però fino a quel momento non gli era successo che su trenta maschi presenti proprio a lui capitasse l'unica bambinA.



Il singhiozzo di Amiru non voleva proprio andarsene (***).
«Prova a metterti a testa in giù» le aveva detto Purinn, dandole subito una dimostrazione pratica. I tentativi di fermarla di Retasu non servirono a niente.
Loro due erano le uniche con cui avrebbe potuto parlare durante il viaggio in aereo, comunque la cosa non le dispiaceva.
Ichigo stava ammirando Masaya dormiente come se fosse stato un'opera d'arte, Ryou osservava il panorama sotto di sé con aria assente, Minto e Kyle giocavano a carte contro Zakuro, che pur essendo in inferiorità numerica stava vincendo. Oltre a essere bella si era rivelata anche molto intelligente, sarebbe stato assai imprudente andare a parlare con lei per aumentare  i sospetti che forse aveva già, per questo non si era unita ai tre.



«Sei molto interessato alla specie umana, a quanto vedo» Pai stava esaminando il video dell'ultima battaglia (*4). L'accusato non rispose subito, rimuginava ancora sua infanzia.
«Starà decidendo quale delle due terrestri è la migliore. Dovresti lasciar perdere questi esseri inferiori.»
«Tu per primo, Taruto. Fino a prova contraria le scimmie sono meno evolute degli uomini.» Kisshu era finalmente tornato al presente. «Comunque con quella nuova stavo solo scherzando, diciamo che era un modo per darle il benvenuto.»
Il bambino arrossì a causa dell'allusione alla Mew gialla, poi i due iniziarono a litigare. Il maggiore sospirò sconsolato.
"Ho l'impressione di essere l'unico a cui importa della nostra missione. Cos'ho fatto di male per meritarmeli?"



Arrivate all'aeroporto di Roma le Mew Mew furono accolte da tre giovani. Uno era un uomo alto e moro dall'aria gentile, poi c'era una ragazza robusta con pelle chiarissima, quasi bianca, e dei capelli color indaco chiaro. L'attenzione delle nostre eroine fu però subito attratta da un ragazzo castano e piuttosto basso che sembrava molto simpatico. (*5)
Ryou sorrise: Anjou faceva ancora lo stesso effetto sulle componenti dell'altro sesso; nonostante non fosse bello (anzi, a mala pena si poteva considerare carino) risultava sempre molto affascinante. I due amici si salutarono vivacemente, non si vedevano da quasi un anno. Il biondo presentò a tutti l'altro, ora toccava a lui far conoscere i compagni.
«Io sono francese e non so una parola d'italiano (pur parlando perfettamente il giapponese e l'inglese), quindi lei ci farà da interprete.» disse indicando la ragazza «Si chiama Alasa, viene dalla Russia, ma vive in Italia da anni. Inoltre è...»
«Sono la sua fidanzata» lo interruppe guardando gelosa le altre sei. L'altro annuì un po' imbarazzato dalla sua scontrosità e riprese a parlare.
«Beh, immagino conosciate già Manil.» Le ascoltatrici scossero la testa.
Kyle, che stava arrivando i quel momento con i bagagli, salutò il moro con «ehilà, fratellino!» stupendo tutti i presenti, esclusi naturalmente Ryou e Anjou.
«Pensavo fossi figlio unico!»
«Come mai non ci hai mai fatto sapere niente?»
«Scusate, credevo di avervelo detto» rispose lui.
«Ora lo sapete, contente? Non c'è bisogno di fare tutta questa scena.» La frase dell'americano rischiava di scatenare una nuova lite tra lui e la rossa.
«Ha ragione, Ichigo. Ci stanno guardando tutti» disse Masaya, anche per cercare di farsi amico Ryou, lui però sembrò quasi offendersi.
Quando tutto si fu calmato la compagnia si diresse al parcheggio in cui si trovavano le macchine che li avrebbero portati fino al porto.
«Anj, sei sicuro di voler fare proprio una crociera?»
«Certo Shirogane, perché me lo chiedi?»
«Niente, lasciamo stare.»













(*) Per la struttura a livelli ho preso spunto da una mostra sulla magia, ma non per il contenuto e il numero dei livelli.
(**) Le ragazze di solito non diventano Guerrieri.
(***)Si dice che il singhiozzo venga quando qualcuno ti pensa.
(*4) In molti episodi si vede Pai che nel suo computer guarda dei video registrati durante le battaglie. Filmati con cosa? Da chi? Chiedetelo a Mia Ikumi... XD
(*5) Per "basso" intendo 1,70 scarso (per un maschio è poco), però non un nano.

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Capitolo 6
*** Sulla barca ***


cap 7 wa Recensioni:
X Marty_Angel: fosse solo finocchio, è un'ameba! XD Vero, in alcuni anime sono gli starnuti che vengono quando qualcuno ti pensa, me ne sono accorta adesso. Io ho sempre saputo il singhiozzo XD.
X Lady_Kadar: Sono contenta che ti piaccia il legame. Leggi pure con tutta la calma che vuoi, la storia non scappa XD.

Dunque, dopo questo capitolo finisce la versione "originale" della storia (la comica), quindi ho deciso di darle un ultimo saluto lasciando il cap quasi identico in alcuni punti.



Il lupo lo guardò con i suoi occhi profondi. Nel sogno, Kisshu si era arrampicato su un albero per sfuggire alle sue fauci. Questa volta però l'animale non sembrava volerlo aggredire.
Improvvisamente il lupo si appoggiò al tronco, sradicando la pianta. L'alieno cadde dritto nella sua bocca, poi si svegliò.




«Anj, sei sicuro di voler fare proprio una crociera?»
«Certo Shirogane, perché me lo chiedi?»
«Niente, lasciamo stare.»


«Non m'importa di aver sborsato un patrimonio per noleggiarla, IO NO SALIRÒ MAI SU QUELLA BARCA!»
Questa scena singolare si stava svolgendo nel porto di un piccolo paese sul mare: un ragazzo era avvinghiato al bancone della biglietteria e pareva proprio che non si sarebbe staccato tanto presto, una ragazzina cercava di scollarlo di lì con tutte le sue forze mentre gli altri turisti guardavano incuriositi; c'era anche un gruppetto in cui tutti avevano un'aria imbarazzatissima, forse si trattava di suoi amici?
«Tzè, giovani moderni. Bisogna esser matti bene per fare il compleanno in crociera se si ha paura dell'acqua!»
Il capitano della barca stava iniziando ad arrabbiarsi seriamente, per colpa di quel francese rischiava di partire in ritardo.
«Quando fa così vorrei non conoscerlo.»
«Porta pazienza, Ryou, almeno ci stiamo divertendo un pochino.»
Non si capiva bene se Amiru fosse contenta per l'imminente partenza o perché il biondo invece era di cattivo umore.
«Non ho trovato i tuoi genitori, così non ho potuto avvertirli del viaggio.»
La ragazza impallidì. Quando progettava o eseguiva piani tendeva sempre a dimenticare qualche piccolo particolare. Sicuramente ora non poteva rispondere "beh, ci credo che non c'erano, abitano su un altro pianeta!", così inventò una scusa. Ogni eroina misteriosa che si rispetti ha le sue 'paturnie' passate, giusto?
«Ehm, sì... Loro sono... morti.» disse lei, pensando nello stesso tempo "balla colossale".
«Mi dispiace, non lo sapevo,» si scusò Shirogane. La falsa mew mew dovette andare in fretta e furia dentro la sua cabina per non scoppiare a ridergli in faccia.



Le tue nemiche sono dall'altra parte del mondo e sei sicuro che ci resteranno per un po'. Cosa fai? Opzione uno: distruggi la loro città mentre non ci sono; opzione due: le segui.
L'amore fa sicuramente dimenticare i propri doveri.
«Sono sicuro che le Mew Mew hanno trovato altra Mew Aqua e ora la stanno andando a prendere.»
«Non è stato captato nessun segnale proveniente dai luoghi in cui sono dirette, poi non è più compito tuo occuparti delle terrestri. Profondo Blu non si fida più di te da un pezzo.»
«Pai, ti fidi troppo dei tuoi strumenti,» (*) ignorando il resto, Kisshu sparì.
Sapeva che suo fratello era ancora innamorato di quell'insulsa umana, non riusciva proprio a capirlo.
Anche se era solo Aprile l'alieno verde sperava di vedere la sua Ichigo in costume. Poi, forse, con l'aiuto di Amiru avrebbe potuto annegare l'odiato Cavaliere Blu...



«Alasa, fattelo dire: sei una femmina violenta.»
La suddetta "femmina violenta" sbuffò. Era riuscita a convincere il fidanzato a salire in barca solo trascinandolo a bordo con la forza. Lui aveva ricominciato a parlare da poco tempo, anche se il viaggio durava ormai da un po'.
«Ora che hai recuperato la lingua posso andare a farmi un giro della barca.»
Anjou provò a costringerla a restare lì ma non ci riuscì, così si ritrovò tutto solo nella sua cabina.
Fortunatamente Manil venne da lui dopo poco tempo.



"Ci incontreremo nel luogo dove non c'è tenebra" aveva appena finito di dire l'onirico O' Brien al signor Smith. (**) Sarà stato fifone, mezzo matto e tutto il resto, ma il signorino Tyulan si era portato in valigia dei gran bei libri, quindi perché non approfittarne? Leggere ogni tanto qualcosa d'inventato fa bene.
«Ciao Ami!»
La ragazza sobbalzò per la sorpresa.
«Kisshu, come sei arrivato qui?»
«Come al solito. Beh, sono venuto per dirti che attaccherò la nave. Devi tenere occupate le Mew Mew, così potrò duellare in santa pace con il Cavaliere Blu, bisogna che lo sconfigga, ne va del mio orgoglio. A dopo!»
Amiru lo riacchiappò all'ultimo minuto. Non bastava un capitano solo, adesso anche l'alieno voleva comandarla!
«Primo: non so come distrarre le ragazze senza farmi scoprire e non posso far saltare la mia copertura; secondo: tu non sei un mio superiore; terzo: uccidere il ragazzo di una che non ti ama non migliorerà certo il tuo rapporto con lei! Poi cosa ti avrà fatto di tanto grave...»
Kisshu si tolse la maglia e le mostrò la cicatrice dovuta al colpo che Aoyama gli aveva sferrato il giorno di Natale. Le raccontò tutta la storia mentre lei lo guardava sorpresa: non credeva che un semi-vegetale come il fidanzato di Ichigo avesse un lato violento.
«Allora affare fatto. Ti ricordo che puoi controllare i miei chimeri,» disse lui volando fuori dall'oblò.
"Accidenti, mi ha incastrata!" pensò la ragazza poco prima di prepararsi per la 'battaglia'.



"Perché la barca ondeggia così tanto? Come mai si sentono queste urla? E... mica staremo naufragando? Accidenti, non voglio morire!"
Lo scontro andava avanti già da un pezzo, non senza aver fatto preoccupare moltissimo il festeggiato.
«Anjou, io vado a vedere cosa succede, tu sta' qui.»
Manil se ne andò, lasciando il poveretto in preda al panico.




«Ragazze, aiuto, questi chimeri ce l'hanno con me!» urlava Mew Ichigo, inseguita da una medusa volante, una cozza con denti affilatissimi e uno strano animale somigliante a un cavallo (che camminava sull'acqua), ricavato dalla forza vitale della povera Alasa, che ora giaceva svenuta sul ponte. Purtroppo per la rossa le altre erano nelle stesse condizioni. Tutte tranne Amiru, lei stava combattendo solo contro una lumaca di mare "alienizzata", e aveva tutta l'aria di prendersela comoda.
Dalla parte opposta della barca il Cavaliere Blu era impegnato in una lotta contro Kisshu. L'alieno sembrava intenzionato a farlo fuori, però forse era solo la solita furia che lo prendeva quando era arrabbiato e si stava sfogando.





«Lui, è là?»
«Sì, vostra Signoria.»
«Perfetto. Per quanto tempo resterà via?»
«Non lo so, perdoni la mia ignoranza. Comunque sono sicura che sarà abbastanza per attuare il vostro piano.»
Sorrise. Un sorriso di pietra.


Il Demone stava devastando la città, mancando le Mew Mew nessuno era riuscito a fermarlo. La gente correva per le strade terrorizzata, urlando e chiedendo aiuto.
Tutt'a un tratto l'aiuto arrivò: un giovane bellissimo comparve al centro della strada, con un sol colpo distrusse il mostro all'istante.
La folla lo guardò stupita.
«Mi chiamo Remipe. Sono venuto per salvarvi.»
Si fidarono subito di lui.






(*) - Leggete a vostro rischio e pericolo!!! - La risposta a questa battuta era "sei tu che usi troppo il tuo strumento", tolta perché detta da Pai non ci stava proprio (non sono mica un pervertito, io u.u nd Pai).
(**) Frase dal libro "1984" di Orwell. La citazione non è messa a caso, naturalmente. Il significato non ve lo dico adesso... Perché l'ignoranza è forza (stiamo in tema).

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Capitolo 7
*** Misterioso ***


cap 8 wa BUON ANNO! Tra poco saremo nel 2011!
Scusatemi, non aggiorno da tanto, ma avevo perso il capitolo ^^".
Spero che vi piaccia.
Il prossimo che sbaglia il verbo avere è morto. In senso figurato.

Lo schermo iniziò a lampeggiare. I soliti pallini viola indicavano un Demone non lontano dal centro di Tokyo. Taruto aveva tutta l'intenzione di non avvicinarsi per nulla al mondo a quel posto, per non rischiare di ripetere l'esperienza del pipistrello gigante. Purtroppo Pai pensava di fare l'esatto contrario.


Remipe era un ragazzo (o uomo, dato che la sua età non era facilmente intuibile) alto e asciutto. La sua pelle era abbastanza scura, ricci neri gli coprivano la fronte. Si vedeva al primo sguardo che non era umano, anche se il suo aspetto non aveva nulla d'insolito o strano. Di questo però la gente non sembrava curarsi, forse stregata da qualche incantesimo, forse troppo felice a causa della morte del Demone.
«Grazie di cuore, signore, lei ha salvato la nostra città!» disse una donna stringendosi a lui con le lacrime agli occhi.
«Dovere, miss,» le rispose sorridendo.
Per farsi spiegare qualcosa e anche per gratitudine, gli abitanti di Tokyo che avevano assistito alla scena cercarono di regalargli soldi oppure offrigli da mangiare o da bere. Arrivato a un certo punto non poté più rifiutare i doni, sarebbe stato scortese, così per sdebitarsi si mostrò intenzionato a dire loro cos'erano quei mostri che tanto li terrorizzavano e da chi erano mandati lì. Prima però, dato che aveva fame, accettò l'offerta di un famoso barista e si fece accompagnare a mangiare da lui.


Nel frattempo, in Italia, la collega (sottoposta & quasi schiava, a dire la verità) del nostro don Giovanni stava raccogliendo informazioni a proposito di una barca di nostra conoscenza. Sì, proprio quella dove abbiamo lasciato (*) la squadra Mew Mew e compagnia bella.
Beh, a differenza di Remipe, lei stava lavorando veramente per la loro missione, ma - ci avrebbe scommesso tutti i suoi averi! - il merito sarebbe stato dato tutto a quel belloccio scansafatiche. Il solo contributo che dava lui era raccontar bugie e fare il simpaticone con le vittime.
Così facendo era avanzato di grado già diverse volte. Non gli bastava, evidentemente, che gli fosse dato del "lei", ora anche il "voi" si doveva usare. Era sicura che se avesse pronunciato un altro "vostra signoria" la sua lingua si sarebbe impiccata, come minimo avrebbe scioperato.
Intanto lei doveva cercare dei mocciosi che non riusciva a trovare in alcun modo e dei quali non conosceva l'identità.
Prima o poi gliele avrebbe fatte pagare tutte.


Taruto era aggrappato a una delle tante colonne che fluttuavano nel verde della dimensione aliena.
«Pai, dobbiamo proprio andarci? Dico dal Demone,» si lamentò il piccolo, con un tono alquanto preoccupato.
«Sì. Bisogna raccogliere dati e informazioni su di loro. Sappiamo tutto sul conto di quegl'esseri, ma per mezzo di storie o leggende, nessuno lo ha mai verificato con dati sul campo. Comunque non combatteremo contro di loro, ci limiteremo a osservarli da lontano.»
Decisamente controvoglia ma anche un po' rassicurato dall'ultima frase, il piccolino stava quasi per teletrasportarsi sul posto insieme al fratello, quando i due pallini viola, che fino a qualche minuto prima indicavano la posizione del mostro, sparirono.
L'alieno viola sogghignò compiaciuto. A quanto pare era ora di sperimentare il suo piano.
«... Sono morti?» chiese il fratellino alquanto stupito.
«Ho costruito il rilevatore in modo che fosse il più accurato possibile, ha una precisione del 99,78 %. Dubito che quello di prima sia stato un falso allarme, sono sicuramente scomparsi,» spiegò, infastidito dalle domande a ripetizione che era costretto a sopportare.
«Ma un Demone può essere ucciso solo da chi l'ha creato oppure dal sangue di un Timano!» protestò lui. Nel primo caso, perché creare uno di quegl'esseri per ucciderlo pochi minuti dopo? nel secondo, che ci faceva un Timano (**) sulla Terra, appurato che la misteriosa Mew Mew appena comparsa che sembrava possedere il sangue di uno di loro era dall'altra parte del mondo?
«Beh, sarà ad ogni modo un incontro fruttuoso per noi!» proclamò l'altro soddisfatto.
«L'esperto qui sei tu, io a cosa ti servo? Poi, dato che questa è una parte importante del piano, non ci dovrebbe essere anche Kisshu con noi?»
«Quella testa calda ci sarebbe solo d'intralcio, in una delicata operazione di osservazione come la nostra.»
Non c'era modo di scampare a un nuovo incontro ravvicinato con un essere di chissà quale natura, per cui Taruto fu costretto a seguire il fratello.


«Se insistete così tanto, non posso che accontentarvi.»
Remipe stava comodamente seduto a gambe incrociate sulla poltroncina di un bar rinomato nel centro città di Tokyo.
«Dunque, voi volete sapere chi ha causato tutto questo trambusto. Vi avverto che non capirete subito, è una storia complicata.»
Lo divertiva lasciare nell'ansia quegli stupidissimi esseri umani. Tanto per prendere tempo, si accese una sigaretta e iniziò a fumarla molto lentamente, concentrandosi con un finto grandissimo interesse sui disegni che il fumo faceva nell'aria. Lo sguardo che aveva in quel momento era piuttosto inquietante, da diavolo, quindi la gente non osava disturbarlo mentre lui se la rideva sotto i baffi.
Finalmente buttò via il mozzicone, si mise le mani sui fianchi e guardò il suo piccolo pubblico.
«La colpa è tutta dei Silma. Essi sono esseri dotati di poteri magici che grazie a uno speciale incantesimo prendono l'aspetto umano. Fino ad ora hanno sempre vissuto tra di voi pacificamente, però, adesso che state diventando un po' troppi per i loro gusti, hanno deciso di sterminarvi tutti.»
Gli ascoltatori lo guardavano increduli. Dietro a un cespuglio poco lontano, Pai e Taruto facevano altrettanto.
"Strano, le leggende che ci raccontavano da bambini non erano poi così inventate, a quanto pare" pensò l'alieno più grande "anche se il ragazzo che abbiamo davanti sta sicuramente mentendo. Ha evocato i Demoni e poi li ha distrutti subito dopo per assicurarsi la fiducia di chi ha assistito all'evento. Piano semplice, ma credo proprio che stia funzionando. Chissà che cosa ha in mente..."
Anche il bambino stava rimuginando, probabilmente i suoi pensieri erano molto simili a quelli del fratello maggiore.
Remipe passò un po' di tempo a cercare di convincere che quello che stava dicendo era vero, poi disse che aveva un impegno urgente e fece per andarsene.
I due alieni cercarono di prenderlo appena ebbe svoltato l'angolo, lui però era già sparito. Teletrasporto, forse? Quel ragazzo rimaneva avvolto nel mistero.


Aspettava novità dalla sua sottoposta, ma lei a quanto pare non aveva nessuna intenzione di raccontargliele: non faceva rapporto ormai da un bel pezzo. Decise così di farsi vivo lui, chiamandola a una cabina telefonica che sapeva trovarsi vicino al luoco in cui era la ragazza.
«Jiiko, hai trovato gli obbiettivi?»
«No, vostra Signoria Remipe, ma ci sono molto vicina.» gli comunicò la ragazza.
«Bene, perché quando avrai finito ho trovato un nuovo compito da affidarti.»


I nostri amici, ignari di avere sulle loro tracce un'avversaria pericolosissima, continuavano a combattere sulla barca contro Kisshu.


(*) Abbiamo = io e il narratore. O forse siamo la stessa persona? Visto e considerato che è l'unico personaggio che non mi si rivolta contro e mi asseconda sempre...
(**) Timano = razza aliena (oddio, così mi sembra Ben 10 XD) inventata da me, non dello stesso tipo di quella degli altri due. Il loro sangue uccide i Demoni. Il capitano di Amiru appartiene a questa razza, e l'artiglio piumato è fatto con il suo sangue.

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