Misteri e Magie (titolo provvisorio) di tYTy (/viewuser.php?uid=81568)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il lupo e il sangue nero ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** Amiru Ikamura - Verità e legami ***
Capitolo 5: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 6: *** Sulla barca ***
Capitolo 7: *** Misterioso ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
1!1
Ecco le
"generalità" della fanfiction:
Chi sono i
protagonisti? Le Mew Mew, alcuni miei nuovi personaggi, gli alieni,
Ryou.
Quando si svolgono
i fatti?
Dopo l'episodio 46 dell'anime, ovvero dopo che si è scoperto
che
Masaya è il cavaliere blu. Tutto
ciò che succede dopo è cancellato.
Dove si svolgono i
fatti? Sulla Terra e poi... Mica vi posso dire tutto!
Quali
sono le coppie? NP x NP, NP x NP, NP x NP, Taruto x Purinn, probabile
Pai x Retasu, Kisshu x ?? (nel senso che non ve lo dirò
neanche sotto
tortura XP), Ryou x ?? (idem).
Le età dei personaggi sono quelle originali,
cioè: Ichigo ha 13 anni, Minto 12, Purinn 10/11, Retasu 14,
Zakuro 15/16, Kisshu 15, Pai 17/18, Taruto 10/11, Ryou 16.
Vale
la pena di leggerla? Allora, se non avete visto
almeno gli episodi chiave di TMM no, perché tanto non ci
capireste
niente. Se siete in cerca di una fanfic con una trama "scontata" vi
proibisco di continuare oltre.
Detto questo,
buona lettura!
L'ombra di un'essere molto simile a una ragazza veniva proiettata
sull'erba umida dall'ancora fioca
luce di Siren. I
suoi occhi, due specchi viola chiaro ma non fuxia, fissavano persi lo
strapiombo, senza vederlo. Aveva
un'espressione molto pensierosa sul volto. I capelli, appena
più scuri degli occhi, sfuggivano ribelli al nastro che
in teoria avrebbe dovuto trattenerli.
Quel giorno era molto
importante, per questo si trovava lì.
Osservare l'alba del suo secondo pianeta, come soleva chiamarlo, le
aveva da sempre infuso coraggio e sicurezza nei momenti di paura e di
ansia; non
poteva certo perdersela proprio ora che le serviva
più che
mai!
Peccato non avrebbe mai potuto vedere l'alba del suo primo pianeta, il
più importante per lei. Perché
lì la luce non arriva, è un luogo di tristezza,
quella terra sventurata.
Come se non bastasse, il pensiero che forse sarebbe stata l'ultima
contribuiva a rattristarla ulteriormente.
<<
Ecco, è quasi l'ora. >>
Disse fra sé e sé osservando l'orizzonte, che
andava ormai schiarendosi.
Un sospiro di stupore e compiacimento sfuggì alla bocca di
lei. D'altronde, come
si poteva restare insensibili a uno spettacolo di tale fascino?
Le nubi
che aveva di fronte si stavano magicamente colorando di rosa, viola,
azzurro e arancio. Parevano quasi la buccia di uno strano frutto
esotico, oppure le squame di un anfibio variopinto.
Impressionanti strisce
cangianti. Non si sarebbero potute descrivere in altro
modo.
Poco dopo, così come era venuta, l'alba sparì,
lasciando posto alla luce vera.
<<
Peccato duri sempre così poco >>
In quelle parole c'era appena un filo di tristezza. Si
era abituata, ormai. Anche se di solito non le riusciva molto bene. Di
solito era lei che
cambiava le cose, non il contrario. La sua forza incredibile
(più di carattere che fisica) derivava dal fuoco che le
scorreva
nelle vene, al pari
del sangue. Si diceva che un'aurea simile non si sarebbe mai trovata,
neanche cercando su tutti i pianeti dell'universo. Almeno così
la pensava il Consiglio. E se ne era rallegrata molto. Però
ora, ripensandoci, non si ricordava quasi niente di quel giorno
così confuso.
Improvvisamente
scattò in piedi e si buttò nel vuoto. La causa di
quel comportamento così strano era una voce nella sua mente,
che le
aveva
comunicato che i suoi capi la stavano aspettando da tempo. Doveva fare
in
fretta, la partenza era ormai vicina.
Il gran momento era
finalmente arrivato.
Sul viso della ragazza si dipinse un'espressione di assoluta sicurezza
e decisione.
Aveva una missione da
portare a termine, e l'avrebbe fatto con successo.
My
moment...
Avevo detto che avrei
pubblicato questa fic appena avessi finito il crossover. Non l'ho
finito ma la pubblico lo stesso! Non sono riuscita a trattenermi!
Per questo se l'aggiornerò
una volta al mese vorrà dire che l'avrò
aggiornata presto...xD
Il viola dei capelli della ragazza è questo. Ah, si
capisce che non è Zakuro, vero?
Avviso: potrei avere improvvisi scatti demenziali mentre scrivo. Per
adesso li
scarico nella sezione crossover, ma tra un po' toccherà a
questa! * tYTy ride come un'assatanata * Ecco, questo
è un esempio!
A
presto!
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Capitolo 2 *** Il lupo e il sangue nero ***
vero cap 2 wa
Bene,
sono tornata, ho pubblicato, tra poco (tipo 2/3 giorni)
tornerò a recensire (forse).
Dunque, questa fan
fiction era stata concepita come una comica a
copione, alcune parti dell'originale erano o vitali per la trama o mi
piacevano molto (valore affettivo XD) quindi le ho tenute, anche se
scritte in prosa suonano un po' forzate.
X Miss Giulietta: hai azzeccato sulla suspance (suspense? Boh,
non so come si scrive). Io volevo che non ci capiste niente, quindi
sarebbe stato strano se ci avessi capito qualcosa XD. Scusa per il
ritardo!
L'inizio della storia è situato (come tempo) tra l'episodio 46 e il 47. Tutto ciò che succede dopo è cancellato (per questo c'è un What if). Ps.
Perché ci sono così poche visite? Fa davvero
così schifo l'intro? ç_ç * si deprime *
Ichigo non ha una
parte molto
importante nella storia, la uccido o mi scervello per trovarle qualcosa
da fare? I metodi scientifici usati per deciderlo saranno:
guardare le recensioni, chiedere alle mie amiche, fare testa o croce,
fare gallina o galletto.
Era
una giornata piuttosto calda, già si respirava aria di
primavera, pur essendo solo l'inizio di Marzo. Gli alberi del parco
Inohara iniziavano a riempirsi di gemme. Regnava
dappertutto
un silenzio sovrannaturale: non c'era anima viva. Non si sentiva nessun
vociare di bambini, nessuna ragazza che raccontava gli ultimi
pettegolezzi alle proprie amiche, neppure una coppietta che si
sussurrava
all'orecchio parole d'amore. Sembravano tutti spariti, lui
però
continuava a sentirsi osservato. Confuso, continuò a
addentrarsi tra gli alberi. Pian piano il paesaggio attorno
cambiò: non si trovava più nel parco,
bensì in un
bosco di querce e faggi selvatici. Poco dopo capì la fonte
della
sua sensazione: un
lupo dal pelo violaceo lo stava scrutando con uno sguardo
spaventoso. Aveva quasi l'impressione che lo stesse
aspettando da
tantissimo tempo, forse addirittura da prima che lui nascesse. Tutt'a
un tratto l'animale spiccò
un salto
formidabile e spalancò le fauci, stava quasi per azzannargli
la gola, quando il ragazzo, o meglio l'alieno, si svegliò
di soprassalto.
<<È da
più di una settimana che faccio lo stesso
sogno, chissà cosa significa...>>
Rifletté ad alta
voce. Solo allora si accorse di avere la faccia del suo fratellastro a
due centimetri dal naso. <<Taruto,
si può sapere cosa stai facendo?>>
<<Cosa stai facendo tu,
semmai. Parlavi da solo!>> rispose
lui, con un tono piuttosto canzonatorio. Sentire la voce
del ragazzo era diventato piuttosto raro da quando la mew rosa lo aveva
'piantato', e tutti sapevano che non conoscere esattamente quello che
gli passava
per la testa poteva creare grossi problemi - soprattutto se si
doveva stare in squadra con lui. Non era però
quello il motivo per
cui lo stava ascoltando da così
vicino: in realtà, anche Taruto sognava la stessa cosa da
un po' di tempo.
<<Ehi
voi, venite subito
qui. Abbiamo un problema.>>
Li interruppe Pai, con una voce
più glaciale del solito.
Anche qualcun
altro sulla terra aveva avuto un tragico risveglio, e ora
stava facendo i conti con qualcosa di grosso...
<<Povera
meee!>>
Si lamentava Ichigo. <<Ho
la faccia piena di brufoli!>>
Il suo tono si fece all'improvviso più serio e tragico. <<Aoyama
- kun non
può vedermi in questo
stato. Uscirò
di casa solo quando questi... cosi enormi saranno spariti!>>
La madre la
osservava in cerca del modo migliore per consolarla,
sospirava cercando di dirle che la situazione non era poi
così
tragica, ma la ragazza sembrava essere diventata sorda.
<<Sono
proprio sfortunata, di tutte le creme per il viso dovevo proprio
comprare l'unica a cui sono allergica.>>
Piagnucolò la rossa.
All'improvviso suonò il campanello, e Sakura (*)
dovette andare ad aprire.
<<C'è Ichigo?>>
Chiese il
ragazzo che era appena arrivato, ovvero Aoyama Masaya. La madre gli
lanciò un'occhiata interrogativa. <<Sa,
da
poco lavoro anche io al con sua figlia, così ho pensato che
le sarebbe piaciuto fare il viaggio insieme.>>
Spiegò lui.
Di sopra, la rossa stava letteralmente diventando bianca come una
mozzarella (brufoli permettendo).
<<È in ritardo.>>
<<Sono sicura che
c'è un buon motivo,
Shirogane - san.>>
Disse una voce dolcissima, come la
ragazza che la possedeva.
<<Dimmi quando mai
è arrivata puntuale!
Retasu, tu difendi troppo le persone.>>
Ribatté Minto.
Improvvisamente la porta del Café Mew Mew si
spalancò per lasciar entrare un'Ichigo alquanto mogia e
borbottante con un kilo di fondotinta sul viso accompagnata da un
Masaya piuttosto imbarazzato. Ryou fulminò con lo sguardo la
ragazza ritardataria e le ordinò di andare a cambiarsi, poi
iniziò a scrutare il ragazzo con uno sguardo omicida.
Perché proprio lui
doveva essere il cavaliere blu?
La giornata trascorse senza particolari intoppi. Le ragazze si
stavano preparando per tornare alle loro case, quando una donna
spalancò la porta del caffè tutta trafelata
urlando: <<Aiuto,
c'è un mostro nero che dorme di fianco alla mia macchina!>>
Sentendo la descrizione del suddetto mostro le
ragazze e
Masaya capirono immediatamente che si trattava di un chimero e, dopo
essersi trasformate, corsero sul posto.
Aveva un aspetto spaventoso: le sue fauci erano enormi, gli artigli
lunghissimi; le sue sole zampe erano il doppio di loro, e come se non
bastasse puzzava di cadavere.
Le ragazze lo attaccarono, ma sembrava non gl'importasse nulla di loro,
continuava a stare accucciato per terra e non dava segni di vita.
Però appena arrivarono Ryou e Kile (**) il mostro si
risvegliò. La prima colazione è molto importante
per
iniziare la giornata, e lui lo sapeva bene. In meno di un secondo Ryou
si trovò a scappare da un mostro affamato che lo guardava
leccandosi i baffi. Le mew mew assistevano alla scena stupite.
<<Cosa
fate, aspettate
che mi mangi?>>
Urlò il biondo correndo (***). Le ragazze iniziarono a
colpire
l'essere, ma, come in precedenza, non ebbero nessun risultato. Ryou
venne preso e lanciato in aria, per poi atterrare su Ichigo e svenire.
Il cavaliere blu, vedendo che la sua amata stava per essere usata come
contorno, si avventò sul chimero e lo trapassò
con la
spada. Morendo, quello esplose e riempì l'area circostante
di
sangue nero e melmoso.
Ryou passò la notte a riflettere. Kyle solitamente le
avvertiva
appena rilevava un segnale di attività aliena, ma il chimero
aveva l'aria di essere lì da un po' quando erano arrivati.
Come
se non bastasse non s'erano visti né Kisshu né
Pai
né Taruto, e dal mostro non era uscito nessun para para.
"Davvero strano" pensò prima di addormentarsi e sognare un
lupo
viola dallo sguardo truce.
"Vi ho trovate, finalmente; era da tanto che vi cercavo. Non siete
molto coscienti del pericolo che state correndo, vero? Peggio
per voi, sarò io a spiegarvelo." Questo pensava mentre
guardava
il sangue nero e ridacchiava. Ormai era fatta, avrebbe sicuramente vinto.
(*) Madre di Ichigo.
(**) Loro sono molto più lenti a correre rispetto alle Mew
Mew.
(***) In realtà c'è un motivo preciso per cui
insegue
proprio lui, questa volta non è solo voglia omicida XD
Scusate
se il capitolo è corto, ma io quando scrivo in prosa ho una
cronica tendenza a riassumere.
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Capitolo 3 *** L'incontro ***
cap 3wa
Minto, calma, metti
giù quel mattarello!
Ecco, ora anche la sedia. Piano... brava bambina. NO! Non
premere
quel pulsante! Giuro che non lo faccio più! *Incrocia le
dita*
Pietà! * Minto preme il pulsante* *Un missile si
abbatte
su tYTy che cammina per strada*
* tYTy resuscita
dentro casa sua* *Suona il telefono* Come sai che sono
viva? Li hai mandati tu questi Ninja a casa mia? ...Ah, dici
che
sono sicari addestrati. Dai, non dovresti prendertela così
tanto... *La uccidono*. Drabble Kisshu
x Minto in arrivo, signori miei. Come mai scrivo in bianco?
Perché fa più "misterioso"! XP Per tutti i
furbastri (con affetto) che si sono accorti che lo sto facendo, cercate
il significato del glicine nel linguaggio dei fiori (è uno
spoiler).
Passiamo alle cose serie. Recensioni!
X MadamaKokoro (che
ha recensito
"Petunia"): ero convinta che quella fic sarebbe piaciuta solo a me,
invece almeno un'altra persona l'ha apprezzata! Sono molto felice =).
X Marty28 Il pezzo
dei brufoli era
uno dei residui del passato comico della fic che mi piaceva di
più XD. Comunque fai benissimo a non sbilanciarti, non ho
neanche inserito i protagonisti principali *indica i 4 alle sue
spalle*.
X Miss Giulietta Non
ti ho
incontrato al casello perché nel mondo dei morti ci sono
ancora
XD (freddo... Mi si è ghiacciato il cervello!). Avevi
ragione,
le visite sono aumentate (vedi tYTy, il recensore ha sempre ragione
ndTutti).
Grazie a tutti per le recensioni.
Ringrazio anche chi mi ha messo nelle seguite/preferite/da ricordare.
Diciamo
che questo capitolo
contiene qualche sfogo personale (nebbia, scuola, cioccolata!
ç_ç *si fonde*).
Le note di questo cap non sono poi
così importanti, leggetele solo se qualcosa non vi
è
chiaro.
IMPORTANTE: entro poco
cambio il titolo della storia, se volete continuare a seguirmi guardate
anche le intro delle storie che vengono aggiornate, altrimenti non la
trovate!
<<Ehi
voi, venite subito
qui. Abbiamo un problema.>> disse
Pai con voce più glaciale del solito.
Gli
altri due lo raggiunsero incuriositi.
<<Quale
sarebbe?>>
chiese
Kisshu.
<<Abbiamo dei
concorrenti. Altre
persone vogliono distruggere la stirpe umana.>>
<<Tutto qui?
Vorrà dire
che lavoreremo meno!>> lo
interruppe Taruto. Immaginava qualcosa di molto peggiore, a dir la
verità.
<<Concorrenti
che sanno creare e
controllare Demoni.>>
L'ultima
frase raggelò l'ambiente. Pai
non era il tipo che
credeva alle favole, su questo non c'era il minimo dubbio, e
sicuramente non amava scherzare. Però, insomma, la frase che
aveva appena detto suonava come una battuta. I Demoni erano esseri
mostruosi, potentissimi e difficilissimi da evocare che... esistevano
solo nelle favole. Erano usati per spaventare i bambini che non
volevano dormire, che facevano i capricci per andare a scuola (*).
Tutte le persone adulte sane di mente sapevano che non c'era pericolo
di vederne spuntare uno da sotto il letto o da dentro l'armadio e di
esserne divorati. Per questo i due ascoltatori erano piuttosto
sconcertati.
<<Sei sicuro?>>
domandò
il più piccolo.
L'altro
gli rispose facendogli vedere un filmato
che mostrava il
presunto Demone in azione. I due sbiancarono: aveva indubbiamente
ragione.
<<Dobbiamo
cercare chi l'ha evocato
e dirgli che siamo contro gli
umani, esattamente come lui. Quando Profondo Blu si
sveglierà
del tutto nessuno potrà più sconfiggerci, e la
terra
sarà solo per noi, però fino ad allora meglio
farsi amico
chi ha un potere così grande.>>
Questo
era il piano di Pai. Dato che era ben
congegnato, ma soprattutto
perché in realtà lui non avrebbe ben
saputo come
comportarsi, Kisshu decise di dar retta a suo fratello (in via del
tutto eccezionale).
Era
di umore nero, anzi nerissimo. Tutto andava
male, niente poteva
andare peggio, almeno questa era la sua impressione. C'era anche la
nebbia, ragion per cui un eventuale diluvio sarebbe stato registrato
come 'netto miglioramento delle condizioni atmosferiche'.
"Stra stra stramaledetta scuola" pensava la ragazzina mentre si
dirigeva alla macchinetta del caffè. Improvvisamente un
tizio che dimostrava al massimo tredici anni le si parò
davanti constatando stupito che
<<WOW, alle
superiori gli
studenti possono usare le macchinette!>>.
Con
sommo orrore da
parte della ragazza una mandria di bambini accorse appena egli ebbe
pronunciato quella santa verità. Non fatevi un'idea
sbagliata,
lei non odiava coloro che dedusse poi essere studenti
di terza media in visita, ma, come si è detto prima, non era
proprio giornata. Prelevò il bicchiere nel modo
più
gelido con cui si può estrarre una cioccolata bollente e
decise
di
cambiare aria. Svoltò l'angolo, scese una rampa di scale, ne
salì un'altra, si trovò davanti a una probabile
dispersa
delle medie.
<<Serve aiuto?>>
chiese
lei.
<<Ehm... Io...>>
disse
imbarazzata la più piccola
<<Insomma...
Ecco... Mi sono persa!>>
"Bingo.
Ora ho una scusa per stare fuori di
più e mi farò
anche un po' di chiacchiere." pensò gongolando
segretamente.
<<Dovrei
tornare dai miei compagni,
li hai visti? Sai dove sono?>> continuò
l'altra.
<<Ma certo,
ti porto subito da
loro! A proposito, com'è
che ti chiami?>> fece
lei, prendendo la strada più lunga.
La ragazzina disse di chiamarsi Ichigo (**), la più grande
si
presentò a sua volta: Amiru, quindici anni. Stavano parlando
da
appena un minuto quando la rossa, dopo aver guardato fuori dalla
finestra, impallidì e si bloccò. Amiru invece
urlò: un tizio con grandi orecchie e capelli verdi
galleggiava
beatamente nell'aria dando
loro le spalle. Qualche secondo dopo era sparito. Ichigo
cercò di convincerla che era
solo la sua immaginazione, poi, credendo di esserci riuscita, corse
via.
"Mamma mia quanto è duro di comprendonio, dovrebbe aver
capito
che non mi piace! Ci manca solo che si metta a pedinarmi!"
pensò, stizzita e preoccupata.
Amiru andò in infermeria per farsi provare la febbre,
pensava di
essere malata: un'allucinazione così vivida non le
era mai
capitata.
Giunta
al piano terra la gatta
avvistò nuovamente l'alieno,
questa volta stava svolazzando sul parcheggio esterno alla scuola.
Doveva assolutamente trovare il modo di uscire per raggiungerlo, quello
stava sicuramente architettando qualcosa. Aprì la finestra
e,
facendo attenzione a non farsi vedere, si lasciò cadere
vicino a
dei motorini.
La
faceva semplice. "Cerchiamo chi ha evocato il
Demone", già,
come se fosse facile. Intanto, chissà cosa stava facendo in
quel
momento. Chi assicurava che stesse veramente girando tutta la
città come aveva fatto lui il giorno prima e come continuava
a
fare oggi?
"Ripensandoci, Pai non riesce a fare finta di lavorare." Comunque
Kisshu pensava proprio di perdere tempo lì, quel posto lo
annoiava. Decise di andare a studiare più da vicino quei
marchingegni con le ruote che gli uomini usano per
muoversi. Il
teletrasporto era certamente più comodo e volare
più
divertente; constatò sedendosi su uno di quegli aggeggi.
Vide una donna avvicinarsi ignara alla propria macchina sul quale
cofano, sfortunatamente, stava seduto. Prima che lei avesse il tempo di
urlare le tolse la forza vitale: gli era venuta un'idea. "Un chimero
riscalderà l'ambiente, ed è probabile che arrivi
anche la
mia gattina" pensò sorridendo sotto i baffi. Fu un attimo:
sopra
le vetture ora c'era una gru alta due metri.
<<Kisshu,
come osi ridurre
così una povera innocente, la pagherai per questo!>>
Non
gl'importava nulla di come avesse fatto la
sua amata ad arrivare
lì così in fretta, a lui bastava vederla. Anche
se
l'aveva rifiutato più e più volte, anche se lo
odiava,
lui l'amava ancora. (***) Prima o poi sarebbe stata sua.
Ichigo cominciò a combattere con l'essere e, come al solito,
Kisshu iniziò a provocarla con le sue proposte amorose. La
ragazza lo attaccò arrabbiata, facendolo indietreggiare
sempre
più, tanto che a un certo punto l'alieno si
ritrovò
contro una finestra. Lei cercò di colpirlo ma lui la prese
per
le braccia e la sbatté contro il vetro.
<<Pare che tu
sia bloccata,
Koneko-chan.>> le
sussurrò all'orecchio
<<Gru, vai!>>
<<Gli uomini
non volano,
è tutto frutto della mia testa. Non c'era nessun ragazzo con
i capelli verdi.>>
Ripeteva
quella frase da mezz'ora buona ormai,
quasi fosse un mantra
(****), ma il ricordo restava così vivido... Insomma, non
poteva
essere stata solo un'allucinazione!
Improvvisamente sentì un rumore proveniente dalle sue
spalle,
come di un grande uccello che sta sbattendo le ali. Si girò
e vide la
sua nuova conoscenza spiaccicata sulla finestra (*5), assieme al tizio
orecchiuto.
Uscì di gran carriera dalla scuola ignorando le proteste del
bidello stupito <<Ma
tu non eri malata!?>>
e si trovò
davanti ai combattenti.
<<Ehi!>>
Urlò.
I
due si girarono, Amiru colse l'occasione per
lanciare in testa a Kisshu un vaso di glicini. Lui, piuttosto divertito
da quell'esserino insignificante che cercava di sconfiggerlo, per tutta
risposta le mandò contro il Chimero.
Se non fossero arrivate le altre componenti della squadra a quest'ora
la nostra nuova amica non sarebbe stata di certo ancora in vita. Le
ragazze appena sopraggiunte concentrarono tutti i loro attacchi
sull'alieno, colpendolo alla schiena, mentre Ichigo uccideva il mostro.
<<Uffa, certo
che io e te gattina
non riusciamo a stare da soli per molto, vero? Alla prossima, micina!>>
disse
Kisshu prima di tornare nella sua
dimensione (o forse a cercare qualche altro demone, ma questo le
ragazze non lo sapevano).
"È
tutto il giorno che ti osservo
Ichigo. Quanto sei ingenua, cara la mia fanciulla. Preparati, tra poco
ti verrò a trovare." Pensò scoppiando in una
risata terrificante mentre se ne volava via. (*6)
(*)
Non credo che la loro capacità di combattere sia innata,
da qualche parte avranno pur dovuto essere addestrati!
(**) Dunque, se lei ha 13 anni all'inizio del cartone va in 2°
media
(supponendo che il 7° grado sia la 2° media), poi
c'è un'estate in mezzo, ora dovrebbe fare la 3°
media (non
siamo troppo puntigliosi, al limite usate la fantasia XD).
Scusate ma non sapevo proprio come farle incontrare.
(***)Una frase così smielata non la scrivo
più -.-'. A proposito, se vado OOC con Kisshu ditemelo.
(****) Un mantra è una formula che viene ripetuta al fine di
ottenere un determinato effetto, se non sbaglio sono tipici del
Buddismo.
(*5) Uno dei grandi "misteri" di TMM è come facciano quelli
che
le conoscono a non capire che sono loro. Insomma, se cambio
pettinatura e mi tingo di rosa i miei genitori mi riconoscono comunque!
(*6) Vi faccio un minuscolo spoiler: chi pensa questo in questo cap
è lo/la stesso/a che pensa nelle ultime due righe del cap
scorso.
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Capitolo 4 *** Amiru Ikamura - Verità e legami ***
cap 4 e 5 wa
Recensioni:
X Marty28: i pairing
ci sono per il semplice fatto che TMM è un anime shoujo,
però non sono la parte centrale della storia (sono quasi
solo accenni). Credo che leggendo questi capitoli la trama
della storia diventerà un po' più chiara per
tutti (ci ho inserito ben cinque righe di trama, contando che ne ha 30
è tanto XD).
SORPRESA! Oggi doppio
capitolo! XD
Ho pubblicato 2
capitoli in contemporanea perché:
1) Così si
allineano i numeri che mi dà EFP con i
numeri dei miei capitoli.
2) Io non cambio una
trama per questioni di marketing, ma non avere un
crollo di lettori mi piacerebbe molto (alcuni capiranno leggendo).
3) Ero
particolarmente ispirata in questi giorni.
4) Sto guardando un
altro anime, quindi è meglio che, almeno
finché non ho finito di vederlo, io non scriva su TMM
(rischio
OOC).
Perché i
vostri ingranaggi non si fondano ho sottolineato
gli
"indizi". Vi
consiglio anche di rileggervi il prologo (ho aggiunto le
generalità della storia).
Questo capitolo
è pieno di particolari che, anche se
sembrano
poco importanti, mi servono per riuscire a spiegarvi il carattere di
Amiru.
Amiru
Ikamura
(ovvero
il più grande palo che voi abbiate mai preso XD)
«Come procede il
lavoro?»
chiese il
ragazzo che le stava davanti.
«Discretamente, signor Consigliere»
rispose una voce femminile.
«Si spieghi» intimò lui.
«Le ho trovate, è da un po' che le osservo a
distanza ravvicinata, so anche che la rossa si chiama Ichigo. Sono poco
più che delle bambine,
oltretutto sembrano inconsapevoli di aver scatenato una tale
calamità. Insomma, proprio ciò che ci serviva:
esche perfette.»
Dopo quella risposta il ragazzo iniziò a rilassarsi. Le cose
andavano meglio di quanto avesse osato sperare.
«Sanno dei Demoni?»
Negli occhi viola della ragazza passò
veloce una scintilla
di divertimento. Era evidente che solo la presenza del suo
superiore la faceva desistere dallo scoppiare a ridere di gusto.
«Contegno, madmoiselle, contegno. Quante volte glielo
devo ripetere?» la riprese infastidito
«Insomma, sanno dei Demoni?»
«Scusi, Consigliere. In effetti, uno l'hanno visto,
ma... È stato scambiato per un Chimero».
A quanto pare era quella la causa della sua ilarità.
«Bene, passi all'azione quando vuole.
Arrivederci».
Senza neanche rispondere, lei salutò con un cenno del capo
che fece ondeggiare i suoi folti capelli color ametista,
poi
sparì.
Il capitano si accasciò sospirando sulla sua
poltrona d'oro. Quella ragazza era irrecuperabile.
Come osava
ridacchiare durante un resoconto ufficiale? Oltretutto il saluto finale
consisteva in un inchino, teoricamente, seguito da "i miei omaggi,
signore". Era il suo superiore, per giunta appartenente a una delle
famiglie più nobili di Siren, ma
lei
tendeva a dimenticarlo e a trattarlo troppo amichevolmente.
Prima o poi avrebbe incontrato qualcuno meno indulgente di lui, e
allora sì che sarebbero stati guai... (Se a questo punto non
avete ancora capito rileggete il prologo).
Quel giorno l'autobus era strapieno. Cosa ci si può
aspettare di
diverso da un autobus il sabato pomeriggio? Amiru però era
comunque irritata (*). Stava giusto pensando a come liberarsi della
gente pressata attorno a lei (faccio finta di cadere? Inizio a
starnutire? Mi
tolgo una scarpa?) quando venne spinta contro
un'altra passeggera,
facendola scivolare. La ragazza durante la caduta sbatté
contro
un sedile e urtò altri tre giovani, scatenando una reazione
a
catena stile domino. La successiva frenata del conducente a causa
di un semaforo rosso contribuì a far sì che
rimanessero
in piedi non più di cinque persone. Amiru era tra queste:
apparteneva alla categoria di persone che, pur inciampando con un
niente, non cadevano mai. Lo spintonatore parve reputare la cosa molto
divertente. Sfortunatamente la nostra quindicenne non possedeva certo
indulgenza ed era anche alquanto
permalosa, quando poteva vendicarsi
lo faceva molto volentieri.
Così scese dal mezzo prestando attenzione a pestare per bene
le scarpe bianco latte dell'altro.
Inaspettatamente - nessuno si accorgeva mai delle sue ripicche
personali, tranne i diretti interessati - qualcuno la notò:
si trattava della ragazza che per sbaglio aveva spinto poco prima,
casualmente erano scese alla stessa fermata. Mentre si chiedeva se
dovesse scusarsi oppure fare finta di niente quella urtò un
bidone facendolo cadere, poi scivolò su una buccia di banana.
Il cuore le batteva forte quando le tese la mano per aiutarla;
nonostante si rendesse conto dell'assurdità del suo
pensiero,
credeva proprio di averla già vista da qualche parte.
«Tutto bene?»
«Sì, grazie. Sei gentile a
chiedermelo». Il suo tono di voce era
così
dolce che Amiru sorrise.
«Cosa vuoi che sia! Piuttosto, ho notato che cadi
spesso». "Come farsi prendere per
idiote fin dal primo
momento"
pensò subito dopo aver pronunciato l'ultima frase;
fortunatamente l'altra la prese sul ridere. C'era molta intesa tra le
due, così continuarono a camminare assieme, parlando di
tanto in
tanto.
"Devo assolutamente ricordarmi dove l'ho incontrata". Si
rivelò
un'impresa più ardua del previsto, tenne impressi nella
mente i suoi capelli
verdi per ore, ma dopo un po' ci
rinunciò e si decise a tornare a casa. (Spero che abbiate
capito chi è. Pensate all'unica persona di TMM che ha i
capelli verdi).
Erano passati esattamente tre anni, nove mesi e venti giorni da quando
sua madre gli aveva spiegato che in realtà in camera di Pai
non
c'era nessun Demone, per il semplice fatto che non esistevano. In quel
momento si era sentito imbrogliato come
non mai, ma soprattutto sollevato.
Ora suo fratello maggiore gli era venuto a dire che i mostri
da cui era stato terrorizzato per buona parte della sua breve vita
esistevano
sul serio. Immaginate voi lo stato d'animo di Taruto in quel momento.
Fatto? E se vi dicessi che dalla cabina telefonica su cui stava seduto
aveva appena iniziato a uscire uno strano fumo nero, seguito da
spaventosi mugolii? (**)
«Percepisco un forte potere».
«Profondo Blu, ero venuto proprio per avvertirvi. Ho
localizzato qualcosa di sospetto, presumo che siano...»
«Demoni. Detesto essere tenuto all'oscuro di certe
faccende, Pai. Dovresti saperlo.»
«Scusatemi, non succederà
più.»
Immediatamente l'alieno informò il suo capitano del piano
che
aveva progettato.
«Qualche altra goccia di Mew Aqua (*3) mi
farà recuperare tutti i miei poteri, da quel momento
sarò
invincibile. I Demoni verranno distrutti assieme a tutto il
pianeta. Ad ogni modo non dovrebbero crearci
problemi».
L'atmosfera cupa e la
luce bluastra sparirono subito dopo.
Sul computer di Pai s'illuminarono alcuni pallini viola, per segnalare
la probabile postazione di un Demone.
Un pipistrello con apertura alare di quattro metri lo stava inseguendo.
Nel peggior incubo della sua vita aveva sognato di essere squartato da
un mostro, ma la cosa più terrificante era che la fuga del
sogno
sembrava identica alla realtà. Soprattutto il fatto di non
riuscire più a teletrasportarsi.
Per una Mew Mew è alquanto strano vedere un alieno inseguito
dal
suo stesso chimero. Retasu però, vedendo che i due si
dirigevano
verso una piazza piuttosto frequentata, non si fece troppe domande: si
trasformò e comunicò subito la sua posizione alle
altre.
Per una comune ragazza umana trovarsi di fronte a due esseri orecchiuti
per due giorni di fila è un segno del destino. Se poi uno
sfreccia davanti alla finestra quando stai per farti la doccia non ci
sono più dubbi. Amiru uscì di casa e
inseguì
Taruto correndo il più veloce possibile.
«Nanetto, come osi attaccare così tante
persone indifese! La pagherai per questo!»
La nostra squadra di eroine insieme ai loro due amici aveva da poco
raggiunto la piazza e tutte
le ragazze si erano già messe all'opera. Tutte tranne
Purinn,
che guardava la scena pensierosa.
«Taru taru, come mai il tuo chimero ti
attacca?»
«Non è mio e non è un
chimero!»
Se il
pipistrellone non avesse tentato di staccargli la testa con i suoi
artigli avrebbe aggiunto anche "non chiamarmi taru taru".
«Allora che cos'è?»
Chiese la
Mew gialla stupita.
Il povero alieno però non fece in tempo a rispondere
perché un'ala lo colpì mandandolo KO e facendolo
svenire. Fortunatamente finì in una siepe morbida e folta
abbastanza da nasconderlo.
L'affermazione di Taruto lasciò sconcertate le Mew Mew, ma
accese una lampadina nella mente di Ryou: ecco come mai quei chimeri
non erano stati segnalati su computer, si trattava di qualcos'altro!
Comunque non poté comunicarlo alle altre, dato che il
Demone, in mancanza del suo obiettivo originario, li aveva puntati.
In poco tempo le ragazze furono messe al tappeto (*4), il Cavaliere Blu
non si vedeva, Ryou era di nuovo inseguito.
Amiru giunse senza fiato sul luogo del combattimento. Anche Kisshu e
Pai erano arrivati lì, ma, dato che non si vedeva nessuno,
si erano limitati a riprendere il fratellino e andarsene
silenziosamente. Il verde però era tornato e stava
assistendo alla scena di nascosto: sentiva di avere un legame con
quella appena arrivata.
Lei finalmente si era ricordata dove aveva già visto la
ragazza dell'autobus: a scuola, durante il primo incontro con Ichigo.
Purtroppo non si rallegrò per molto, non ne ebbe il tempo.
«Amiru, spostati!»
Urlò
Ichigo, riuscendo a malapena a barcollare verso di lei. Troppo tardi:
il
Demone stava per darle un'artigliata così forte che avrebbe
trapassato una roccia, e lei non lo aveva visto -non in tempo- a causa
del gran polverone che quello innalzava con le ali.
Tutte credettero che fosse ormai spacciata.
La luce, fortissima, comparve all'improvviso, spazzando via la nube di
polvere. Amiru era stata protetta da uno scudo rosso chiaro.
Una scintilla le passò negli occhi spalancati dalla paura.
«Mew Mew Phoenix, METAMORPHOSIS!»
Sotto gli sguardi sconvolti delle altre fu avvolta dalla luce. In quel
bozzolo i suoi vestiti sparirono, i capelli castani vennero
scompigliati da un vento magico, i suoi occhi grigi si tinsero di un
castano-rossiccio. In poco tempo si ritrovò vestita in modo
arabeggiante: aveva dei pantaloni larghi e rossi, stretti ai fianchi e
alla vita da una stoffa nera molto spessa e sottile; il seno era
coperto da una specie di reggiseno a triangolo color arancione chiaro
con le
spalline fatte di piume rosse, altre due piume partivano dal centro del
reggiseno e continuavano orizzontalmente; le scarpe erano nere e a
punta. Vicino al gomito c'erano due braccialetti rossi.
«Artiglio piumato!» Così si
chiamava la sua arma, era un braccialetto di legno della larghezza
di una mano, a esso erano attaccate tre piume di pietra rossa
straordinariamente taglienti. Con esse graffiò il Demone,
facendolo fuggire
molto lontano.
Dopo quella vittoria schiacciante le altre iniziarono a
festeggiare, però Ryou era diffidente: le Mew Mew
erano
cinque,
solo cinque... La sesta da dove spuntava?
Kisshu si mise a ridere e, prima di andarsene, disse:
«Bello, fantastico!»
Quella notte il lupo vagò nei sogni di molte persone, quelli
di
Ryou, di Kisshu, anche in quelli della ragazza in viola. Doveva fare il
più in fretta possibile.
(*) Amiru ci tiene a precisare che in realtà sono io che
racconto solo i momenti in cui mostra i lati peggiori del suo
carattere, lei non è sempre girata male. Bene Ami, ora puoi
abbassare la pistola.
(**) Vuoi che muoia d'infarto? nd Taruto Tranquillo, è tutto
nei
piani! nd tYTy *Indica l'ospedale lì vicino* *Taruto si
accorge che di fianco c'è un cimitero e inizia tremare*
(*3) Credo che si scriva con solo la "q" (fonte: episodi originali
giapponesi sottotitolati in inglese). Spero di non aver detto una gran
cavolata XD.
(*4) SOLO messe al tappeto, non svenute/ferite/morte/ecc...
_______________________________________________________________________________________________________
Respirate, fate
un giretto, saltellate su un piede solo, bevete qualcosa... Adesso
potete continuare a leggere! ^^
Verità
e legami
«Come mai ti puoi trasformare in una Mew Mew?»
«Credevo
fossi tu il responsabile di questo fatto.»
«Ho
modificato la struttura genetica di cinque ragazze.
Da qui sono partiti cinque
raggi.»
Il modo in cui il biondo calcava con
la voce
quel numero stava diventando inquietante. L'interlocutrice
restò in silenzio per qualche istante.
«Mi
hai scoperta. Io stessa ho alterato il mio DNA, copiando i tuoi
progetti. Appena ho visto le ragazze alla televisione ho desiderato
essere come loro, così, per gioco, ho estratto il DNA da una
piuma trovata per strada e... Pensavo che non avrebbe mai funzionato!»
Parole al vento, Ryou non l'ascoltava più da un pezzo.
Almeno l'altro le aveva creduto, anche se dopo tre ore di spiegazione.
Lavorare al Café si era rivelato divertente e le altre erano
simpatiche. Era stata certamente una buona idea quella di unirsi a
loro. Certo, all'inizio la trattavano con diffidenza, però
nel giro di una settimana era riuscita a farsele amiche. Purtroppo Ryou
continuava a non crederle.
«Non
accetti che esista qualcuno tanto intelligente da replicare il tuo
lavoro.»
«Non si
trovano piume di fenice per strada. Kei,
lei mente.»
«Come
fai ad esserne sicuro?»
«Lo
so e basta».
Una risposta strana, soprattutto se pronunciata da Ryou Shirogane.
Però la verità sarebbe suonata ancor
più assurda.
"Chissà cos'ha in questi giorni, non sembra quasi
più lui" pensò Kyle guardandolo salire le scale.
«Amiru, Minto, si può sapere perché non
state lavorando?»
Mi correggo, bere quintali di tazze di tè con
la Mew Blu si era rivelato divertente.
«Pensaci, Ichigo. Sono le cinque. Cosa
si fa di solito alle cinque?» Chiese
Minto, resa più spavalda dal fatto di avere una compagna.
La rossa si trattenne a malapena da strozzarla.
«Che
fine ha fatto quel Masaya di cui mi hai parlato tanto?»
A quanto pare il suo rimprovero non aveva fatto né caldo
né freddo a nessuna delle due, cercavano anche di cambiare
argomento.
«Si
è slogato un polso cadendo, non potrà lavorare
per un po'».
Le altre sembrarono veramente dispiaciute della cosa, quindi smisero di
infierire oltre.
«Dovevi
andare a casa, se non sbaglio»
Ryou
era comparso dallo scantinato e ora fissava Amiru con uno sguardo
gelido. Anche se era vero, lei capì subito che in
realtà
la frase detta in quel modo voleva dire "vattene, c'è
qualcosa
che non devi sapere".
«Ah, scusami, non sono più
impegnata e mi sono dimenticata di dirtelo!»
Questo tipo di risposta avrebbe anche potuto scatenare una guerra.
Fortunatamente Kyle stroncò la cosa sul nascere, non si sa
bene
se volontariamente o no.
«Segnale alieno in zona centro
città, c'è bisogno di voi.»
Arrivarono sul posto in un lampo, già trasformate.
«Salve
ragazze. Vedo che siete aumentate.»
"Non mi piace il modo in cui mi punta gli occhi addosso. E se...? Cosa
vado a pensare, è impossibile!" Ma nel cuore di Amiru si
stava
formando un terribile presagio.
«Sai Ichigo,
lei ti supera di molto in bellezza. Speriamo sia anche più
buona di te. Venire rifiutati fa molto male» mentre
pronunciava quelle parole aveva toccato terra e ora lentamente stava
prendendo il viso di Mew Phoenix tra le mani. «Attaccale,
chimero, così potrò stare solo con lei» disse lui,
stringendole forte i gomiti.
«'Lei' non
è d'accordo»
la ragazza puntò i suoi piedi su quelli di Kisshu, gli mise
le
mani sui fianchi, poi fece un piccolo salto. Si liberò
calciando
l'alieno nella pancia con tutte le sue forze.
«Sei ancora
più cattiva della mia gattina, come sono sfortunato.»
Amiru non badò alle sue parole e corse ad aiutare le
compagne
che stavano lottando contro un coccodrillo a otto zampe. Comunque non
ci fu bisogno del suo aiuto, il chimero era già stato
sconfitto.
«Non ti pare
che Kisshu si sia comportato in modo strano con Ami?»
«Retasu, si
comporta mai in modo normale?»
Le due si misero a ridere e tornarono scherzando al Café.
Amiru però era preoccupata.
«Zakuro?» la lupa
aveva appena sceso le scale e lui l'aveva già
riconosciuta.
«Cosa ne pensi della sua storia?» non
specificò neanche di chi stava parlando, era sicuro che lei
lo sapesse già.
«Ciò
che ci ha raccontato non è totalmente impossibile.»
«Sì.»
Così era l'unico. Che fosse davvero una sua impressione?
Lei si girò e camminò verso la porta. Poco prima
di uscire lo guardò intensamente.
Capì che Zakuro stava dalla sua parte.
La strada che portava a casa sua era deserta, come al solito, e, come
al solito, Amiru camminava immersa nei suoi pensieri.
«Eccomi, amore!»
Kisshu scese in picchiata su di lei, che trasalì.
«Alieno, che cosa vuoi da me? Va' via!»
Lui si mise a ridere.
«Puoi
anche smettere di recitare, tanto ti ho riconosciuta.»
«Mi
sembra però che prima anche tu abbia fatto un po' l'attore.»
«Avresti
dovuto vedere la tua faccia» disse
l'alieno continuando a ridacchiare.
«Rifà
una scenetta di quel genere e non vedrai più la luce del sole»
lo minacciò lei, arrabbiata. Era sempre la solita ragazzina
permalosa.
«Ho
solo scherzato un pochino. Andiamo, ho finto
chissà quante volte
di essere il tuo fidanzato! Non c'è bisogno di prendersela
così»
si giustificò lui, poi iniziò a fare l'imitazione
dell'espressione che l'altra aveva avuto durante il combattimento.
Amiru rise, però dopo si fece seria. Gli chiese se avesse
svelato a qualcuno la sua vera identità.
«Quindi
non hai detto a nessuno chi sono io in realtà, neanche a Pai
e
Taruto? Bene, non farlo mai, ne va della mia vita. Mi
dispiace solo di non poterti dire perché sono qui.»
«Non preoccuparti. Ricordati che ho giurato di
proteggerti, però anche tu devi proteggere me»
appena finì di pronunciare quelle parole scomparve e la
ragazza poté tornare a casa (*).
Appena aprì la porta Amiru si specchiò
e vide riflessa una cosa che nessuno avrebbe mai voluto vedere.
«Sai
cosa vuol dire "non svelare a nessuno chi sei in realtà"?»
la ragazza fissò preoccupata il suo capitano, non l'aveva
mai
visto così arrabbiato. Cercò di giustificarsi, ma
fu
tutto inutile.
«Dimmi
perché ti abbiamo scelta per questa missione.»
«Perché
posso cambiare aspetto senza bisogno di fare magie oltre il 3°
livello,
quindi i nostri nemici non possono rilevarle. Se tolgo metà
della mia forza vitale sembro quasi umana, se tolgo l'altra
metà
sembro derea (**). Pochi riescono a farlo.»
«Pochi.
Ma sappi che non sei né l'unica né la
più forte.
Un altro passo falso e assegnerò il tuo compito a qualcun
altro.»
Sospirò sollevata, si aspettava di peggio. Il capitano
sapeva essere gentile e generoso (le aveva persino dato un'arma contro i
Demoni fatta con il suo stesso sangue), ma quando si trattava di cose
veramente serie era sempre severissimo. Aprì un piccolo
scrigno, prese un frammento di cristallo color
azzurro chiaro e lo avvicinò al petto, all'altezza del
cuore,
l'oggetto entrò subito nel suo corpo. Poco a poco i
suoi capelli diventarono viola, così anche gli
occhi.
Quando guardò lo specchio per la seconda volta era
totalmente
cambiata: la sua pelle era un po' più chiara, i canini erano
diventati più aguzzi e le orecchie ora erano leggermente
a punta.
Sorrise soddisfatta al suo riflesso.
"Il nostro Lien
(***) deve essere veramente forte se mi ha riconosciuto nonostante
l'aspetto totalmente diverso". Dopo aver indugiato sui ricordi della
sua infanzia passò a quelli più vicini. Infondo
le dispiaceva ingannare così quelle ragazze tanto gentili;
anche se fingersi una Mew Mew era divertente, avrebbe tanto voluto
essere sincera con loro.
Come al solito ciò che era scritto nel testo della lettera
corrispondeva alla realtà: si era scordato del compleanno di
Anjou. Ryou però non si sarebbe mai aspettato un invito in
crociera da lui: quel ragazzo riusciva sempre a stupirlo.
(*)
Spero si sia capito che Kisshu non ama Amiru, stava solo scherzando.
(**) In questa fanfic, il nome degli alieni come Kisshu, Pai e Taruto.
(***) "Legame" in francese.
|
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Capitolo 5 *** Nuove conoscenze ***
cap 6 wa
Ciao
a tutti! Ecco a voi un nuovo capitolo!
Prima le recensioni:
X Marty_Angel: mi sono divertita molto a scrivere il capitolo
"verità e legami" forse quando la gente legge questa cosa la
sente (oppure sarà il fascino del capitano nd tYTy Mi prendi
in giro? nd capitano). Capisco cosa intendi per "è difficile
stare dietro alla storia", ma non preoccuparti, è un male
comune! XD
X Ekiyo: quante domande, cercherò di rispondere a tutte.
Allora, Amiru non s'innamora di Ryou (diciamo che non è
proprio uno spoiler... nd Ryou Pecché? nd tYTy con aureola
in testa. Confessa, non mi uccidi solo perché ti diverti a
torturarmi nd Ryou *tYTy ride in modo sadico* Ecco, avevo ragione! nd
Ryou).
Non preoccuparti, Kisshu non resta single (ma per adesso non ti dico
con chi lo metto).
Il legame che ha con Kisshu è spiegato in questo capitolo,
la risposta alle altre due domande è o nel prossimo
cap o in quello dopo.
X Smartys Ayane: è più difficile di quel che si
creda scrivere una storia dove c'è un personaggio che si
chiama Ichigo mentre si pensa a due che si chiamano Ichijo e Ichiru
(tutti uguali 'sti nomi giapponesi! XD), quindi ho prima finito di
vedere l'altro anime. Comunque ho aggiornato abbastanza presto, per i
miei tempi. Sono contenta che ti piaccia la storia. =)
Forza ferrari!
Per tutti voi "bianchini": Anjou ha paura dell'acqua, per questo a Ryou
sembra strano che lui faccia una crociera.
Piccola premessa: ho scoperto che "Anjou" è un cognome (in
italiano sarebbe Angiò) e non un nome (come l'ho inteso io
qui), però infondo in questo anime ci sono nomi talmente
assurdi (fragola, menta, insalata, budino, ecc...) che l'ho lasciato
uguale.
Caro Ryou,
spero di non disturbarti troppo mandandoti questo invito.
I biglietti dentro la busta sono per una
crociera nel Mediterraneo con partenza da Roma (Italia), naturalmente
manderò mio un aereo
privato che
porterà te (e tutti coloro che vorrai
chiamare) in Europa.
Più siamo meglio è!
Ho deciso di fare qualcosa di insolito per il compleanno dei miei 17
anni, bella idea vero?
Ps. So che te ne sei scordato...
Anjou
Tyulan
«Wow, una crociera in Europa! Voglio
venire!» urlò una vocina allegra e acutissima.
«Chi avrà mandato la lettera a
Shirogane?»
«C'è scritto che può invitare chi
vuole, sarebbe scortese lasciarci qui...»
«Non sarà pericoloso?»
«Il mio Aoyama-kun mi
proteggerà.»
La sera prima il nostro americano aveva avuto la bruttissima idea di
lasciare sul bancone del Café qualcosa in grado di attirare
l'attenzione di Purinn, e ora ne pagava le conseguenze.
Lui e Kyle stavano giusto decidendo se portarle o no quando sentirono
i loro gridolini eccitati. Il più grande lo
guardò con
un'espressione che voleva dire "se non vuoi essere linciato ti conviene
lasciarle venire", l'altro sospirò abbattuto e
salì le
scale con aria sconfitta.
L'arrivo del diretto interessato fece diminuire il vociare generale.
«Scor-da-te-ve-lo» dopo aver detto quella
parola Ryou
non avrebbe mai più creduto al proverbio "tentar non nuoce".
«Eh no. Tu ci fai sgobbare tutti i santi giorni,
oltretutto ci
paghi malissimo; hai cambiato i nostri geni stravolgendo
così la
nostra esistenza, ci fai combattere contro alieni perversi e tante
altre cose che non sto a elencare... QUANTO TI COSTA FARCI QUALCHE
FAVORE IN CAMBIO?» gli urlò Ichigo
inviperita.
«L'invito
me l'ha mandato un mio amico francese che non vi conosce neanche,
sarebbe insensato portarvi con me!»
Discussero
per un po', ma naturalmente le corde vocali della rossa ebbero la
meglio sui timpani del ragazzo.
La squadra Mew Mew passò l'intera giornata a sognare il Mar
Mediterraneo, senza pensare minimamente alla componente "genitori",
poiché di loro si sarebbe occupato Shirogane. Vittoria
schiacciante per la signorina Momomiya.
Ricordava benissimo quella sera, nonostante avesse solo sei anni e
fosse passato un sacco di tempo. Si dice che gli eventi traumatici
siano i più difficili da dimenticare.
E pensare che sarebbe dovuta essere una delle giornate più
belle della sua vita...
«Moccios... ehm, cari bambini, complimenti per essere
stati
assegnati ai Guerrieri.» Kisshu fin da piccolo aveva
sempre desiderato
combattere.
«Come sapete oggi stabilirete un
Legame con quello che sarà il vostro compagno di battaglia
(e di dormitorio) per i
prossimi dieci anni, forse più» la voce del
maestro era roca e profonda, con una sfumatura d'irritazione.
Capì dalle facce stupite dei piccoli che loro avevano
compreso
mezza parola di quel che aveva detto, e si scocciò ancora di
più.
«Tutto ciò che dovete sapere è che
un Lien
è quel qualcosa che riuscirà a farvi eseguire
magie del
più alto livello possibile (*). Come ben sapete -spero- ogni
incantesimo ha il suo livello, il massimo è sette. Voi da
soli
non ci potete arrivare, altrimenti sareste nell'altra stanza con i
futuri stregoni (i test cui vi abbiamo sottoposto prima servivano anche
a quello). Per questo dovete legare la vostra forza magica a quella di
un'altra persona.»
Prese un sacco e lo mise al centro della stanza per farlo vedere a
tutti, poi spiegò che bisognava metterci dentro la mano: una
pallina ci si sarebbe magicamente attaccata; si doveva cercare la
persona con la sfera dello stesso colore, poiché con quella
il
Legame sarebbe stato il più forte possibile. Non aveva
minimamente ascoltato il resto del discorso, era subito partito alla
ricerca del suo nuovo compagnO.
Ci sono delle certezze nella vita, così come ci sono eventi
impossibili da prevedere per un bambino di sei anni.
«Ma tu sei una femmina!»
«Certo.»
Kisshu Ikisatashi non si era mai reputato sfortunato. Però
fino
a quel momento non gli era successo che su trenta maschi presenti
proprio a lui capitasse l'unica bambinA.
Il singhiozzo di Amiru non voleva proprio andarsene (***).
«Prova a metterti a testa in
giù» le aveva detto
Purinn, dandole subito una dimostrazione pratica. I tentativi di
fermarla di Retasu non servirono a niente.
Loro due erano le uniche con cui avrebbe potuto parlare durante il
viaggio in aereo, comunque la cosa non le dispiaceva.
Ichigo stava ammirando Masaya dormiente
come se fosse stato un'opera d'arte, Ryou osservava il panorama sotto
di sé con aria assente, Minto e Kyle giocavano a carte
contro
Zakuro, che pur essendo in inferiorità numerica stava
vincendo.
Oltre a essere bella si era rivelata anche molto intelligente, sarebbe
stato assai imprudente andare a parlare con lei per aumentare
i
sospetti che forse aveva già, per questo non si era unita ai
tre.
«Sei molto interessato alla specie umana, a quanto
vedo»
Pai stava esaminando il video dell'ultima battaglia (*4). L'accusato
non rispose subito, rimuginava ancora sua infanzia.
«Starà decidendo quale delle due terrestri
è la
migliore. Dovresti lasciar perdere questi esseri
inferiori.»
«Tu per primo, Taruto. Fino a prova contraria le scimmie
sono
meno evolute degli uomini.» Kisshu era finalmente
tornato al
presente. «Comunque con quella nuova stavo solo
scherzando,
diciamo che era un modo per darle il benvenuto.»
Il bambino arrossì a causa dell'allusione alla Mew gialla,
poi i due iniziarono a litigare. Il
maggiore sospirò sconsolato.
"Ho l'impressione di essere l'unico a cui importa della nostra
missione. Cos'ho fatto di male per meritarmeli?"
Arrivate all'aeroporto di Roma le Mew Mew furono accolte da tre
giovani. Uno era un uomo alto e moro dall'aria gentile, poi c'era una
ragazza robusta con pelle chiarissima, quasi bianca, e dei capelli
color indaco chiaro. L'attenzione delle nostre eroine fu
però
subito attratta da un ragazzo castano e piuttosto basso che
sembrava molto simpatico. (*5)
Ryou sorrise: Anjou faceva ancora lo stesso effetto sulle componenti
dell'altro sesso; nonostante non fosse bello (anzi, a mala
pena si poteva considerare carino) risultava sempre molto affascinante.
I due amici si salutarono vivacemente, non si vedevano da quasi un
anno. Il biondo presentò a tutti l'altro, ora toccava a lui
far
conoscere i compagni.
«Io sono francese e non so una parola d'italiano (pur
parlando perfettamente il giapponese e l'inglese), quindi lei ci
farà da interprete.» disse indicando la ragazza
«Si
chiama Alasa, viene dalla Russia, ma vive in Italia da anni. Inoltre
è...»
«Sono la sua fidanzata» lo interruppe
guardando gelosa le altre sei. L'altro annuì un po'
imbarazzato dalla sua scontrosità e riprese a parlare.
«Beh, immagino conosciate già
Manil.» Le ascoltatrici scossero la testa.
Kyle, che stava arrivando i quel momento con i bagagli,
salutò
il moro con «ehilà,
fratellino!» stupendo tutti i
presenti, esclusi naturalmente Ryou e Anjou.
«Pensavo fossi figlio unico!»
«Come mai non ci hai mai fatto sapere
niente?»
«Scusate, credevo di avervelo detto»
rispose lui.
«Ora lo sapete, contente? Non c'è bisogno di
fare tutta
questa scena.» La frase dell'americano rischiava di
scatenare
una nuova lite tra lui e la rossa.
«Ha ragione, Ichigo. Ci stanno guardando
tutti» disse Masaya, anche per cercare di
farsi amico
Ryou, lui però sembrò quasi offendersi.
Quando tutto si fu calmato la compagnia si diresse al parcheggio in cui
si trovavano le macchine che li avrebbero portati fino al porto.
«Anj, sei sicuro di voler fare proprio
una crociera?»
«Certo
Shirogane, perché me lo chiedi?»
«Niente,
lasciamo stare.»
(*) Per la struttura a livelli ho preso spunto da una mostra sulla
magia, ma non per il contenuto e il numero dei livelli.
(**) Le ragazze di solito non diventano Guerrieri.
(***)Si dice che il singhiozzo venga quando qualcuno ti pensa.
(*4) In molti episodi si vede Pai che nel suo computer guarda dei
video registrati durante le battaglie. Filmati con cosa? Da chi?
Chiedetelo a
Mia Ikumi... XD
(*5) Per "basso" intendo 1,70 scarso (per un maschio è
poco), però non un nano.
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Capitolo 6 *** Sulla barca ***
cap 7 wa
Recensioni:
X Marty_Angel: fosse solo finocchio, è un'ameba! XD Vero, in
alcuni anime sono gli starnuti che vengono quando qualcuno ti pensa, me
ne sono accorta adesso. Io ho sempre saputo il singhiozzo XD.
X Lady_Kadar: Sono contenta che ti piaccia il legame. Leggi pure con
tutta la calma che vuoi, la storia non scappa XD.
Dunque, dopo questo
capitolo finisce la
versione "originale" della
storia (la comica), quindi ho deciso di darle un ultimo saluto
lasciando il cap quasi identico in alcuni punti.
Il lupo lo guardò con i suoi occhi profondi. Nel sogno,
Kisshu
si era arrampicato su un albero per sfuggire alle sue fauci. Questa
volta però l'animale non sembrava volerlo aggredire.
Improvvisamente il lupo si appoggiò al tronco, sradicando la
pianta. L'alieno cadde dritto nella sua bocca, poi si
svegliò.
«Anj,
sei sicuro di voler fare proprio una crociera?»
«Certo Shirogane, perché me lo chiedi?»
«Niente, lasciamo stare.»
«Non m'importa di aver sborsato un patrimonio per
noleggiarla, IO NO SALIRÒ MAI SU QUELLA
BARCA!»
Questa scena singolare si stava svolgendo nel porto di un piccolo paese
sul mare: un
ragazzo era avvinghiato al bancone della biglietteria e pareva proprio
che non si sarebbe staccato tanto presto, una ragazzina cercava di
scollarlo di lì con tutte le sue forze mentre gli altri
turisti
guardavano incuriositi; c'era anche un gruppetto in cui tutti avevano
un'aria imbarazzatissima, forse si trattava di suoi amici?
«Tzè, giovani moderni. Bisogna esser matti
bene per fare
il compleanno in crociera se si ha paura dell'acqua!»
Il capitano della barca stava iniziando ad arrabbiarsi seriamente, per
colpa di quel francese rischiava di partire in ritardo.
«Quando fa così vorrei non
conoscerlo.»
«Porta pazienza, Ryou, almeno ci stiamo divertendo un
pochino.»
Non si capiva bene se Amiru fosse contenta per l'imminente partenza o
perché il biondo invece era di cattivo umore.
«Non ho trovato i tuoi genitori, così non ho
potuto avvertirli del viaggio.»
La ragazza impallidì. Quando progettava o eseguiva piani
tendeva
sempre a dimenticare qualche piccolo particolare. Sicuramente ora non
poteva rispondere "beh, ci credo che non c'erano, abitano su un altro
pianeta!", così inventò una scusa. Ogni eroina misteriosa
che si rispetti ha le sue 'paturnie' passate, giusto?
«Ehm, sì... Loro sono... morti.» disse
lei, pensando nello stesso tempo "balla colossale".
«Mi dispiace, non lo sapevo,» si scusò
Shirogane.
La falsa mew mew dovette andare in fretta e furia dentro la sua cabina
per non scoppiare a ridergli in faccia.
Le tue nemiche sono dall'altra parte del mondo e sei sicuro che ci
resteranno per un po'.
Cosa fai? Opzione uno: distruggi la loro città mentre non ci
sono; opzione due: le segui.
L'amore fa sicuramente dimenticare i propri doveri.
«Sono sicuro che le Mew Mew hanno trovato altra Mew Aqua
e ora la stanno andando a prendere.»
«Non è stato captato nessun segnale
proveniente dai luoghi in cui sono dirette, poi non è
più
compito tuo occuparti delle terrestri. Profondo Blu non si fida
più di te da un pezzo.»
«Pai, ti fidi troppo dei tuoi strumenti,»
(*) ignorando il resto, Kisshu sparì.
Sapeva che suo fratello era ancora innamorato di quell'insulsa umana,
non riusciva proprio a capirlo.
Anche se era solo Aprile l'alieno verde sperava di vedere la sua Ichigo
in costume. Poi, forse, con l'aiuto di Amiru avrebbe potuto annegare
l'odiato
Cavaliere Blu...
«Alasa, fattelo dire: sei una femmina
violenta.»
La suddetta "femmina violenta" sbuffò. Era riuscita a
convincere il fidanzato a salire in barca solo trascinandolo a bordo
con la forza. Lui aveva ricominciato a parlare da poco tempo, anche se
il viaggio durava ormai da un po'.
«Ora che hai recuperato la lingua posso andare a
farmi un giro della barca.»
Anjou provò a costringerla a restare lì ma non ci
riuscì, così si ritrovò tutto solo
nella sua
cabina.
Fortunatamente Manil venne da lui dopo poco tempo.
"Ci incontreremo nel luogo dove non c'è tenebra" aveva
appena
finito di dire l'onirico O' Brien al signor Smith. (**) Sarà
stato fifone, mezzo matto e tutto il resto, ma il signorino Tyulan si
era portato in valigia dei gran bei libri, quindi perché non
approfittarne? Leggere ogni tanto qualcosa d'inventato fa bene.
«Ciao Ami!»
La ragazza sobbalzò per la sorpresa.
«Kisshu, come sei arrivato qui?»
«Come al solito. Beh, sono venuto per dirti che
attaccherò la nave. Devi tenere occupate le Mew Mew,
così
potrò duellare in santa pace con il Cavaliere Blu, bisogna
che
lo sconfigga, ne va del mio orgoglio. A dopo!»
Amiru lo riacchiappò all'ultimo minuto. Non bastava un
capitano solo, adesso anche l'alieno voleva comandarla!
«Primo:
non so come distrarre le ragazze senza farmi scoprire e
non posso far saltare la mia copertura; secondo: tu non sei un mio
superiore; terzo: uccidere il ragazzo di una che non ti ama non
migliorerà certo il tuo rapporto con lei! Poi cosa ti
avrà fatto
di tanto grave...»
Kisshu
si tolse la
maglia e le mostrò la cicatrice dovuta al colpo che
Aoyama gli
aveva sferrato il giorno di Natale. Le raccontò tutta la
storia mentre lei lo guardava sorpresa: non
credeva che un semi-vegetale come il fidanzato di Ichigo avesse un lato
violento.
«Allora affare fatto. Ti ricordo che puoi
controllare i miei chimeri,» disse
lui volando fuori dall'oblò.
"Accidenti, mi ha incastrata!" pensò la ragazza poco prima
di prepararsi per la 'battaglia'.
"Perché la barca ondeggia così tanto? Come mai si
sentono
queste urla? E... mica staremo naufragando? Accidenti, non voglio
morire!"
Lo scontro andava avanti già da un pezzo, non senza aver
fatto preoccupare moltissimo il festeggiato.
«Anjou, io
vado a vedere cosa succede, tu sta' qui.»
Manil se ne andò, lasciando il poveretto in preda al panico.
«Ragazze, aiuto, questi chimeri ce l'hanno con me!»
urlava Mew Ichigo, inseguita da una medusa volante, una cozza con denti
affilatissimi e uno strano animale somigliante a un cavallo (che
camminava sull'acqua), ricavato dalla forza vitale della povera Alasa,
che ora giaceva svenuta sul ponte. Purtroppo per la rossa le altre
erano nelle stesse condizioni. Tutte tranne Amiru, lei stava
combattendo solo contro una lumaca di mare "alienizzata", e aveva tutta
l'aria di prendersela comoda.
Dalla parte opposta della barca il Cavaliere Blu era impegnato in una
lotta contro Kisshu. L'alieno sembrava intenzionato a farlo fuori, però forse era solo la solita furia che lo prendeva quando era arrabbiato e si stava sfogando.
«Lui,
è là?»
«Sì, vostra Signoria.»
«Perfetto. Per quanto tempo resterà via?»
«Non lo so, perdoni la mia ignoranza. Comunque sono sicura
che
sarà abbastanza per attuare il vostro piano.»
Sorrise. Un sorriso di pietra.
Il Demone stava devastando la città, mancando le Mew Mew
nessuno
era riuscito a fermarlo. La gente correva per le strade terrorizzata,
urlando e chiedendo aiuto.
Tutt'a un tratto l'aiuto arrivò: un giovane bellissimo
comparve
al centro della strada, con un sol colpo distrusse il mostro
all'istante.
La folla lo guardò stupita.
«Mi chiamo Remipe. Sono venuto per salvarvi.»
Si fidarono subito di lui.
(*) - Leggete a vostro rischio e pericolo!!! - La risposta a questa
battuta era "sei tu che usi troppo il tuo strumento", tolta
perché detta da Pai non ci stava proprio (non sono mica un
pervertito, io
u.u nd Pai).
(**) Frase dal libro "1984" di Orwell. La citazione non è
messa
a caso, naturalmente. Il significato non ve lo dico adesso...
Perché l'ignoranza è forza (stiamo in tema).
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Capitolo 7 *** Misterioso ***
cap 8 wa
BUON ANNO! Tra poco saremo nel 2011!
Scusatemi, non
aggiorno da tanto, ma avevo perso il capitolo ^^".
Spero che vi
piaccia.
Il prossimo che sbaglia
il verbo avere è morto. In senso figurato.
Lo schermo iniziò a lampeggiare. I soliti pallini viola
indicavano un Demone non lontano dal centro di Tokyo. Taruto aveva
tutta l'intenzione di non avvicinarsi per nulla al mondo a quel posto,
per non rischiare di ripetere l'esperienza del pipistrello gigante.
Purtroppo Pai pensava di fare l'esatto contrario.
Remipe era un ragazzo (o uomo, dato che la sua età non era
facilmente intuibile) alto e asciutto. La sua pelle era abbastanza
scura, ricci neri gli coprivano la fronte. Si vedeva al primo sguardo
che non era umano, anche se il suo aspetto non aveva nulla d'insolito o
strano. Di questo però la gente non sembrava curarsi, forse
stregata da qualche incantesimo, forse troppo felice a causa della
morte del Demone.
«Grazie di cuore, signore, lei ha salvato la nostra
città!» disse una donna stringendosi a lui con le
lacrime agli occhi.
«Dovere, miss,» le rispose sorridendo.
Per farsi spiegare qualcosa e anche per gratitudine, gli abitanti di
Tokyo che avevano assistito
alla scena
cercarono di regalargli soldi oppure offrigli da mangiare o da bere.
Arrivato a
un certo punto non poté più rifiutare i doni,
sarebbe
stato scortese, così per sdebitarsi si mostrò
intenzionato a dire
loro
cos'erano quei mostri che tanto li terrorizzavano e da chi erano
mandati lì. Prima però, dato che aveva fame,
accettò l'offerta di un famoso barista e si fece
accompagnare a
mangiare da lui.
Nel frattempo, in Italia, la collega (sottoposta & quasi
schiava, a
dire la verità) del nostro don Giovanni stava raccogliendo
informazioni a proposito di una barca di nostra conoscenza.
Sì,
proprio quella dove abbiamo lasciato (*) la squadra Mew Mew e compagnia
bella.
Beh, a differenza di Remipe, lei stava lavorando veramente per la loro
missione, ma - ci avrebbe scommesso tutti i suoi averi! - il merito
sarebbe stato dato tutto a quel belloccio scansafatiche. Il solo
contributo che dava lui era raccontar bugie e fare il simpaticone con
le vittime.
Così facendo era avanzato di grado già diverse
volte. Non
gli bastava, evidentemente, che gli fosse dato del "lei", ora anche il
"voi" si doveva usare. Era sicura che se avesse pronunciato un altro
"vostra signoria" la sua lingua si sarebbe impiccata, come
minimo avrebbe scioperato.
Intanto lei doveva cercare dei mocciosi che non riusciva a trovare in
alcun modo e dei quali non conosceva l'identità.
Prima o poi gliele avrebbe fatte pagare tutte.
Taruto era aggrappato a una delle tante colonne che fluttuavano nel
verde della dimensione aliena.
«Pai, dobbiamo proprio andarci? Dico dal
Demone,» si lamentò il piccolo, con un tono
alquanto preoccupato.
«Sì. Bisogna raccogliere dati e informazioni
su di loro.
Sappiamo tutto sul conto di quegl'esseri, ma per mezzo di storie o
leggende, nessuno lo ha mai verificato con dati sul campo. Comunque non
combatteremo contro di loro, ci limiteremo a osservarli da
lontano.»
Decisamente controvoglia ma anche un po' rassicurato dall'ultima frase,
il piccolino stava quasi per teletrasportarsi sul posto insieme al
fratello, quando i due pallini viola, che fino a qualche minuto prima
indicavano la posizione del mostro, sparirono.
L'alieno viola sogghignò compiaciuto. A quanto pare era ora
di sperimentare il suo piano.
«... Sono morti?» chiese il fratellino
alquanto stupito.
«Ho costruito il rilevatore in modo che fosse il
più
accurato possibile, ha una precisione del 99,78 %. Dubito che quello di
prima sia stato un falso allarme, sono sicuramente
scomparsi,»
spiegò, infastidito dalle domande a ripetizione che era
costretto a sopportare.
«Ma un Demone può essere ucciso solo da chi
l'ha creato
oppure dal sangue di un Timano!» protestò
lui. Nel primo
caso, perché creare uno di quegl'esseri per ucciderlo pochi
minuti dopo? nel secondo, che ci faceva un Timano (**) sulla Terra,
appurato che la misteriosa Mew Mew appena comparsa che sembrava
possedere il sangue di uno di loro era dall'altra parte del mondo?
«Beh, sarà ad ogni modo un incontro fruttuoso
per noi!» proclamò l'altro soddisfatto.
«L'esperto qui sei tu, io a cosa ti servo? Poi,
dato che
questa è una parte importante del piano, non ci dovrebbe
essere anche
Kisshu con noi?»
«Quella testa calda ci sarebbe solo d'intralcio, in una
delicata operazione di osservazione come la nostra.»
Non c'era modo di scampare a un nuovo incontro ravvicinato con un
essere di chissà quale natura, per cui Taruto fu costretto a
seguire il fratello.
«Se insistete così tanto, non posso che
accontentarvi.»
Remipe stava comodamente seduto a gambe incrociate sulla poltroncina di
un bar rinomato nel centro città di Tokyo.
«Dunque, voi volete sapere chi ha causato tutto questo
trambusto. Vi avverto che non capirete subito, è una storia
complicata.»
Lo divertiva lasciare nell'ansia quegli stupidissimi esseri umani.
Tanto per prendere tempo, si accese una sigaretta e iniziò a
fumarla molto lentamente, concentrandosi con un finto grandissimo
interesse sui disegni che il fumo faceva nell'aria. Lo sguardo che
aveva in quel momento era piuttosto inquietante, da diavolo, quindi la
gente non
osava disturbarlo mentre lui se la rideva sotto i baffi.
Finalmente buttò via il mozzicone, si mise le mani sui
fianchi e guardò il suo piccolo pubblico.
«La colpa è tutta dei Silma. Essi sono esseri
dotati di poteri magici che grazie a uno speciale incantesimo prendono
l'aspetto umano. Fino ad ora hanno sempre vissuto tra di voi
pacificamente, però, adesso che state diventando un
po' troppi per i loro gusti, hanno deciso di sterminarvi
tutti.»
Gli ascoltatori lo guardavano increduli. Dietro a un cespuglio poco
lontano, Pai e Taruto facevano altrettanto.
"Strano, le leggende che ci raccontavano da bambini non erano poi
così inventate, a quanto pare" pensò l'alieno
più grande "anche se il ragazzo che abbiamo davanti sta
sicuramente mentendo. Ha evocato i Demoni e poi li ha distrutti subito
dopo per assicurarsi la fiducia di chi ha assistito all'evento. Piano
semplice, ma credo proprio che stia funzionando. Chissà che
cosa ha in mente..."
Anche il bambino stava rimuginando, probabilmente i suoi pensieri erano
molto simili a quelli del fratello maggiore.
Remipe passò un po' di tempo a cercare di convincere che
quello
che stava dicendo era vero, poi disse che aveva un impegno urgente e
fece per andarsene.
I due alieni cercarono di prenderlo appena ebbe svoltato l'angolo, lui
però era già sparito. Teletrasporto, forse? Quel
ragazzo rimaneva avvolto nel mistero.
Aspettava novità dalla sua sottoposta, ma lei a quanto pare
non
aveva nessuna intenzione di raccontargliele: non faceva rapporto ormai
da un bel pezzo. Decise così di farsi vivo lui, chiamandola
a
una cabina telefonica che sapeva trovarsi vicino al luoco in cui era la
ragazza.
«Jiiko,
hai trovato gli obbiettivi?»
«No,
vostra Signoria Remipe, ma ci sono molto vicina.»
gli comunicò la ragazza.
«Bene,
perché quando avrai finito ho trovato un nuovo compito da
affidarti.»
I nostri
amici, ignari di avere sulle loro tracce un'avversaria pericolosissima,
continuavano a combattere sulla barca contro Kisshu.
(*) Abbiamo =
io e il narratore. O forse siamo la stessa persona? Visto
e considerato che è l'unico personaggio che non mi si
rivolta
contro e mi asseconda sempre...
(**) Timano =
razza aliena (oddio, così mi sembra Ben 10 XD)
inventata da me, non dello stesso tipo di quella degli altri due. Il
loro sangue uccide i Demoni. Il capitano di Amiru
appartiene a questa razza, e l'artiglio piumato è fatto con
il
suo sangue.
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