Disclaimer: I
diritti di Harry Potter and co. appartengo
a J.K.Rowling ed alla molteplicità di gente che li
detiene, niente di tutto ciò m’appartiene e non scrivo assolutamente a scopo
lucro, non voglio offendere nessuno il
mio è solo un modo per esercitare la mia fantasia, perversa e malata.
Nota dell’autrice:
Ci sono diverse cose da mettere in chiaro parlando di questa
ff, ma chi non volesse leggere le seguenti e
forse noiose righe è libero di saltare e
d’iniziare a leggere la storia, a suo rischio e pericolo.
Per prima cosa bisogna dire che è stata scritta e pubblicata su di un
altro sito un due annetti fa. Ma visto che è uno dei miei pochi lavori che mi piace ho deciso di riprenderlo, rivederlo e ripubblicarlo. È stata scritta prima dell’uscita del quinto
libro, quindi, nonostante l’ho ricorretta, potrebbe esserci qualche piccola
incongruenza che mi è sfuggita. Dovesse essere accaduto, non ve ne curate. Non è questo ciò
a cui mira la mia fanfiction
Il protagonista di
questa mia ff è un personaggio molto amato tanto
quanto non ben delineato nelle menti dei lettori.
Ambiguo ed affascinante. Sto parlando di Severus Snape,
o Severus Piton se preferite,
un personaggio che ha molto di poetico ed angusto e regala diversi spunti di
scrittura. Questa ff parla di lui, dei suoi pensieri,
di ciò che può esserci di più profondo rispetto ad i fatti narrati. Di come,
con la resurrezione di Voldemort, tutto sia stato stravolto e di quanto male
può fare questa apparente tranquillità, questo
continuare a vivere nell’amata e perfetta regolarità, la continua attesa che il
velo ipocrita che copra la realtà venga sfaldato dalla necessità d’agire.
Attesa snervante, mentre tutto, in
maniera latente e dolorosa cambia, mentre ci si ritrova a riflettere su quanto
spesso la nostra volontà possa influire poco sulle scelte che facciamo,
soprattutto da giovani, dove è facile restare ammaliati dall’invitante “sibilo
del serpente” e ci accorgiamo che questo sia capace di mordere solo tempo dopo.
Ambientata nell’autunno del quinto anno descrive l’inconsueta quotidianità di
Piton e spesso compaiono le sue sadiche torture ai Grifondoro
ed i comportamenti che ormai siamo abituati a vedere
in lui, che forse lui stesso disapprova ma dai quali non può fare a meno di
trarre piacere.
Ho diviso la ff in 8 brevi
capitoli, alcuni dei quali sono composti da due o più
“pezzi”. Ogni pezzo si dissocia ed insieme collega al successivo/precedente ed
è intervallato da alcune frasi, poesie, pensieri, di grandi personaggi del
passato che mi hanno in un certo modo ispirato a scrivere la storia. La maggior
parte di queste sono in latino, ho riportato la
traduzione e mi auguro sia corretta (perdonate la mia ignoranza).
Vi prego di recensire.
Ringraziamenti e
Dediche: Allora, prime fra tutti Chiara
e Gioia due amiche
fantastiche e due scrittrici stupende, che devo ringraziare per i loro consigli
e per la loro pazienza,non solo per quanto concerne questa ff. Vi voglio tanto
bene! Alla mia sorellina, Elis, perché è
un mito e perché le voglio un mondo di bene! A Rosario per la stima che ha nei miei
confronti e per tutte le volte che mi ha incoraggiato ad andare avanti e
per quanto ha apprezzato questo mio lavoro.
Infine ad Ida59 che ha lasciato delle splendide e toccanti recensioni nella
prima pubblicazione di questo lavoro. Grazie, per me sono state davvero
importanti!
Snake’s Whistle
Parte Prima
-Attesa ripudiata-
.
Dies non levat
luctum
Il tempo non allevia il dolore.
(Cicerone)
.
Amicizia caritate et
amore cernuntur.
Le amicizie si riconoscono dall’affetto
e dall’amore.
(Cicerone)
.
Se la
notte durasse ventiquattro ore, per me non ci sarebbe differenza.
Perché qui, nascosto nella parte più buia del
castello, a preparare pozioni e fare lezione fra il fumo e il borbottio dei
calderoni, i raggi del sole non filtrano
rallegrare l’ambiente.
Ma va
bene così.
Io sono il tipo che vive bene fra
masse di libri ed abominevoli sostanze, odori sgradevoli e tappeti di polvere,
ombre dilungate e gelo intenso.
I sotterranei sono il mio mondo,
le pozioni la mia vita, tormentare gli alunni il mio
hobby.
E per quattordici anni tutto è andato
avanti così, tranquillamente. Ogni giorno identico al precedente ed al
prossimo, una
lunga fila di carte uguali. Ed era questo quello che
mi piaceva di più.
Poi, però, le cose cambiano. O forse il verbo
“cambiare” può essere inteso come un eufemismo. Infatti
temo lo sia.
Poi, però, le cose si stravolgono.
E se adesso passo una giornata a
seviziare giovani Grifondoro, correggere compiti,
preparare pozioni, non
so se questo si potrà ripetere il giorno dopo.
Ed io
odio i dubbi.
Mi avvio a passo lento verso la
mia aula. Le candele emanano
una debole luce e rendono scura e spietata la mia ombra contro nuda roccia.
Cerco con la mano destra le
chiavi dentro la tasca della mia tunica nera. Apro l’aula e mi fiondo nella sua fitta oscurità, respirando la sensazione
di vecchio e di pace che emana.
Con un cenno della mia bacchetta
diverse candele s’accendono rischiarando appena la stanza.
M’avvio con il mantello
sventolante verso la cattedra, prendo posto ed osservo
la miriade di fogli e libri posati su di essa.
Per un secondo li osservo stupito, non è da me lasciare in disordine. Poi
ricordo che ieri sera la stanchezza è stata capace di vincere anche me.
Una pila di questi sono i compiti
di pozioni del quinto anno, che ho tediosamente corretto.
I primi periodi mi divertivo a cacciare votacci a
quella massa d’incompetenti, poi ci si perde gusto. Tranne
che in casi eccezionali, dove metto in mostra il mio rinomato sadismo. E nel quinto anno di casi eccezionali ce ne sono….
Per il resto fra appunti e libri
di testo, ho preparato tutte le lezioni che dovrò
affrontare questa giornata.
Soffoco con una mano un sbadiglio. Manca ancora mezzora buona prima dell’inizio
delle lezioni. E contando il ritardo che non manca mai…
Grifondoro e Serpeverde, quinto anno, due ore. Il lunedì è il giorno che più
preferisco. Potermi sbizzarrire a punire Potter ed il gruppo ha un certo gusto.
Di fronte ai Serpeverde poi…
Un ghigno quasi
sicuramente solca il mio volto. Non sono in grado di vederlo
ma posso facilmente immaginarlo. Oggi mi divertirò tantissimo!
Ma non è
il momento di pensare a queste futili soddisfazioni. Sono pensieri che non
dovrebbero toccare Severus Piton. La situazione è brutta, i rischi grandi.
Mi stiro svogliatamente sulla
sedia.
*
Dividamus,
si tibi videtur, iniuriam a contumelia.
Distinguiamo, se ti pare,
l’offesa dall’insulto.
(Seneca)
.
-Per il momento Severus dobbiamo
andarci cauti. Ho mandato Hagrid in missione. Con i
giganti. Vediamo che nuove porterà. Tu continua a fare il tuo lavoro.- ripenso all’ultima
conversazione con Silente.
- Ma professore – ho tentato di ribattere mentre quello alzava gli occhi stanchi dagli
occhiali a mezzaluna –Il marchio nero brucia. Lo sento
pulsare sotto la mia pelle.- la sua espressione non è mutata
completamente di fronte alle mie spiegazioni. –L’Oscuro Signore è tornato. Più
forte di prima. Siamo tutti in pericolo…-
-Nessuno è in pericolo qui a
Hogwarts- la sua voce era tanto calma da mettere i brividi pure ad uno come me, che di solito li fa venire agli altri – Forse è
l’unico posto sicuro. Di questo puoi stare tranquillo Severus.-
Non si può non avere fiducia in Albus Silente. Forse non si possono condividere certe sue
idee, ammettiamolo, ma
è impossibile non stimarlo. Ed io gli devo molto.
-Sì- ho mormorato infine -Si ricordi che io
sono sempre a disposizione- sono parole che mi hanno fatto un po’ paura. –Buona
Giornata.-
Ho girato sui tacchi, con il frusciare del
mio mantello nelle orecchie ho scostato la porta dell’ufficio del preside. Ero
sul punto di uscire quando mi ha richiamato.
-Severus!- non sono tornato sui
miei passi, mi sono limitato a voltare il capo e fissare il fermo azzurro dei
suoi occhi – Ti farò sapere al più presto se sono giunte novità. Per il momento
chiedo a te una cosa importante- ha taciuto prendendo
fiato – Metti da parte i rancori. D’altronde i motivi della tua offesa…-
Non gli ho
risposto, mi sono limitato a fissarlo eloquentemente. È qualcosa che mi
costa molto quello che mi ha chiesto. Ho annuito insoddisfatto e sono andato via con
stizza.
Il mio comportamento è stato un
po’ irrispettoso e non degno di una persona intelligente come me. Non oso
pensare a niente che possa rivelarsi peggio di dover collaborare con…quelli là.
Ma sono
un uomo maturo, non un ragazzino capriccioso.
Così abbandonerò ogni rancore.
Per ora.
- - - - - - - - - - - - - - - -
Allora, che ve ne pare di questo primo brevissimo capitolo?
La storia parte un po’ sottotono, forse, ma poi si fa interessante. Il prossimo
capitolo è abbastanza divertente, il titolo “Seviziare ed Insegnare” la dice
davvero lunga!
Invierò i capitoli di questa ff in
poco tempo, nel frattempo ho in cantiere un altro lavoro (ma
non vi anticipo nulla…!), e ci sarebbe una one-shot
pronta... ma ho promesso ad una persona che non l’avrei inviata se prima non
l’avesse letta e, vi assicuro, per me è molto importante sapere che ne pensa.
Recensite, vi raccomando!