DRAF: Dipartimento Regolamentazione Attività Fiabesche

di Cicciolgeiri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Volete diventare agenti DRAF? ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Dossier DRAF n# 900890445 CODICE BLU




















MATERIALE ALTAMENTE CLASSIFICATO




















TOP SECRET




















NON LEGGERE OLTRE




















LEGGETE OLTRE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO




















LEGGETE OLTRE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE NEL CASO SIATE DEL PERSONALE AUTORIZZATO




















NON LEGGETE OLTRE SE TENETE ALLA VOSTRA INCOLUMITA’ PSICHICA, FISICA E MENTALE




















Salve.
Se state leggendo questo dossier vuol dire che siete degli agenti DRAF altamente qualificati, oppure dei ficcanaso che se ne infischiano degli avvisi.
Ciò di cui vi accingete ad entrare a conoscenza è materiale altamente riservato e classificato, a cui pochissime persone possono avere accesso.
Sin da quando fu creato da Walter Elias Disney nel lontano 1926, il D.R.A.F. (Dipartimento Regolamentazione Attività Fiabesche) si è prefissato come scopo fondamentale quello di proteggere e mantenere l’equilibrio che vige all’interno di ogni fiaba. Fin’ora, modestie a parte, abbiamo svolto un lavoro davvero impeccabile: l’ultima Alterazione Fiabesca registrata risale al 1981, quando il Lupo Cattivo de “I tre porcellini” – in seguito ad un incidente capitatogli con un agnellino – decise di diventare vegetariano. E’ da allora che noi del DRAF ci limitiamo a svolgere missioni di ordinaria amministrazione come, per esempio, assicurare ai principi la giusta dose di fortuna sfacciata che occorre loro per salvare le principesse in difficoltà, fare in modo che tutti i manufatti magici funzionino a dovere, o evitare che i personaggi escano fuori dalle loro fiabe e combinino guai.
Tuttavia, da qualche tempo a questa parte, si è registrato un notevole nonché alquanto inquietante incremento delle attività illecite all’interno delle fiabe. Stanno iniziando a succedere cose assai strane e si teme che dietro a questi bizzarri episodi si nascondano uno o più individui che stanno cercando in tutti i modi possibili di manomettere e guastare l’equilibrio delle fiabe. E’ dovere di tutti gli agenti DRAF, perciò, cercare di risolvere al più presto la situazione e di assicurare i criminali alla giustizia, prima che il “ … e vissero tutti felici e contenti” a cui siamo tanto affezionati sparisca per sempre.
A questo proposito, il DRAF ha il compito di rintracciare nuovi agenti all’altezza della situazione: persone dotate a cui la nostra causa stia davvero a cuore. Persone che conoscano alla perfezione ogni fiaba e ogni personaggio e che siano in grado di dare un contributo decisivo alla missione.
Persone come voi.


Distinti saluti,
Generale Pegasus Octopus Ulysse; Capo della Squadra Operativa DRAF e Supremo Pezzo Grosso

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


SALASALVINO!!! Non so voi ma io sono praticamente in fibrillazione per l'uscita del nuovo classico Disney "la principessa e il ranocchio", ecco perché ho deciso di inserire Tiana in questo chappy, nel quale succede qualcosa di molto strano ... ^^ Legete per credere... PS Questo è il disegno di Tiana fatto da Rick: http://hollybell.deviantart.com/art/Tiana-108698635


Ai Disney Studios non c’era mai stata così tanta agitazione: l’ultima volta che da quelle parti si era creato un tale marasma era stato quando Ade e Frollo avevano deciso di dare un party nel corridoio del settimo piano e “misteriosamente” tutto il capannone undici aveva preso fuoco.
Ma stavolta la situazione era ben diversa: tutti quanti, dai disegnatori agli sceneggiatori, dai compositori ai registi, correvano da un ufficio all’altro, chi con dei bozzetti da correggere, chi con in testa “una melodia perfetta per l’assolo del cattivo”, o chi semplicemente alla ricerca di un buon caffè per restare sveglio.
Ma c’era qualcun altro che, rintanato nel suo studio, stava curvato sul tavolo da disegno da più di sette ore e non aveva avuto il coraggio di abbandonare il suo lavoro per paura di perdere l’ispirazione, e nessuno degli assistenti si era degnato di portargli qualcosa da bere.
Rick Macki, il character designer, faceva scivolare febbrilmente la sua penna sul foglio che aveva davanti a sé e tentava in tutti i modi di tenere aperte le palpebre, ormai pesanti dopo così tanto lavoro.
<< Devo farcela … devo farcela … >> si ripeteva a bassa voce per restare sveglio, ma quella tiritera stava sortendo l’effetto contrario e lo invogliava a dormire come una ninnananna; il bancone da disegno non gli era mai sembrato così invitante …
<< NO! >> esclamò ad un tratto. << DEVO FARCELA! DISEGNERO’ LA … la … la … >> e fece uno sbadiglio immenso.
Rick Macki stava disegnando la principessa Tiana, che sarebbe stata la protagonista del nuovo classico Disney “la principessa e il ranocchio”. Era un compito gravoso, il dover dare vita ad un personaggio di quel calibro: Cenerentola, impaziente di avere una nuova amica, l’aveva già minacciato un paio di volte che, se non si fosse sbrigato a creare quella nuova principessa, lei gli avrebbe dimostrato quanto possono essere fastidiosi gli amici topini, se ci si mettono, e i registi, John Musker e Ron Clements, ripetendogli in continuazione “di darsi una dannatissima mossa” non facevano che peggiorare la situazione.
Il fatto era che nessuno di loro capiva realmente quanto fosse delicata la sua mansione: Tiana doveva essere al contempo diversa dalle altre principesse, ma doveva anche rientrare negli standard per non spiazzare il pubblico; doveva essere innovativa, ma non così tanto da renderla antipatica agli occhi degli spettatori; doveva essere bella, ma non una bellezza piatta …
Rick Macki aggrottò la fronte e si morsicò il labbro, mentre tracciava le linee del volto della principessa. Poi passò agli occhi: li fece belli grandi ed espressivi. E poi la bocca, curvata in un sorriso gentile … e i capelli … le sopracciglia … il collo … il vestito … le pieghe della gonna …
Ad un certo punto, però, il disegno e lo studio scomparvero … Rick Macki si ritrovò a fluttuare nel buio, in assoluta pace col resto del mondo …
Si era addormentato. Era caduto come un sacco di patate sul tavolo da disegno e ronfava sonoramente sullo schizzo di Tiana, che non appena fosse stata disegnata a dovere gli avrebbe rinfacciato di “averle sbavato addosso” a vita. Ma Rick Macki, in quel momento, sognava beatamente e non pensava più al lavoro, anche se aveva ancora la penna in mano e dalla punta di essa incominciò a gocciolare, goccia dopo goccia, una macchia di inchiostro, che iniziò ad allargarsi sul foglio, allungando i suoi tentacoli neri sul disegno e coprendo la principessa …

<< Rick? RICK? >>
<< Non posso crederci, si è addormentato! >>
<< Ecco perché nessuno l’ha visto uscire ieri … >>
<< Ehi, guardate qua è … BLEHA! Ma cos’è, ha sbavato su Tiana? >>
<< A quanto pare … >>
<< Poveretta, scommetto che non le farà piacere! >>
<< No, infatti … >>
<< Be’, non possiamo mica lasciarlo qui a ronfare, no? Su, svegliamolo! >>
<< RICK! >>
Qualcuno prese a scuoterlo con malagrazia. Rick, che nel suo sogno aveva appena vinto il premio al miglior disegnatore della Galassia, grugnì e menò un fendente in aria per scacciare il seccatore, colpendo con forza qualcosa di duro.
<< AAAARGH!!!! Il mio naso!!! AAAAAAHH!!! Io lo … lo … >>
<< Suvvia, Quasi , non fare così, tanto la differenza non si nota affatto … >> qualcuno ridacchiò sommessamente.
<< Ahhh, stai zitto gattaccio troppo cresciuto! >>
<< Gattaccio a me? Come osi, campanaro delle mie zampe, lo sai chi sono io? >>
<< Sì che lo so, sei una palla di pelo gonfiata! >>
<< Ragazzi, dateci un taglio: si sta svegliando … >>
Rick Macki sbadigliò sonoramente, e aprì gli occhi piano, accecato dalla luce che proveniva dalle tapparelle: si sentiva la schiena a pezzi, come se avesse dormito su … su …
<< Oh, no! >> biascicò, mettendo a fuoco il suo ufficio e tre paia d’occhi che lo fissavano.
<< Ben svegliato, bell’addormentato! >> lo salutò Esmeralda mettendosi le mani sui fianchi. << Sai, ad Aurora non farà piacere sapere che le hai soffiato il titolo! >>
Quasimodo ridacchiò, ma aveva il naso più bitorzoluto del solito e Rick preferì glissare sull’argomento.
<< Il signor Lasseter >> esordì Scar alzando appena la voce per far zittire Quasi, << mi ha mandato a convocarti e saresti al suo cospetto già da cospicui minuti, se io non avessi incontrato questi due per strada. >>
Esmeralda e Quasi avevano aperto la bocca per ribattere, ma si bloccarono quando Rick cacciò un urlo e incominciò a scorrazzare per lo studio, acciuffando tutti i bozzetti che gli capitavano a tiro.
<< Ohno ohno ohno ohno … >> ripeteva terrorizzato. John Lasseter, il produttore esecutivo, voleva vederlo e lui non aveva pronto neanche uno straccio di principessa, a meno che …
<< Oddio, fai che vada bene! >> esclamò, prendendo il foglio su cui, la sera prima, aveva abbozzato Tiana. << Ragazzi, che ve ne pare? >> domandò, sventolando sotto il naso dei tre il disegno.
Scar alzò un sopracciglio. << Be’ i tratti sono pesanti e rozzi, gli occhi sono alquanto storti e … >>
Esmeralda fece schioccare la lingua in segno di dissenso e roteò gli occhi al cielo: << E’ perfetta, Rick, sta’ tranquillo >> lo rassicurò. << Solo, credo sarebbe meglio se facessi sparire quella macchia d’inchiostro … >>
Rick sussultò, fissando il punto che Esmeralda gli indicava e poco ci mancò che non cadesse secco per terra: la gonna dell’abito della principessa era completamente macchiata di nero e quasi era scomparsa, inglobata dall’inchiostro.
<< NO! >> gemette Rick portandosi il foglio ad un soffio dal naso. << E adesso come faccio? >>
<< Fissarla non risolverà di certo la situazione, non credi? A meno che non sia una macchia timida e non scappi via … >> Scar sorrise in modo mellifluo e Rick provò l’irrefrenabile impulso di dargli una padellata in testa. Ma, se c’era una cosa che in tutti quegli anni di lavoro agli Studios aveva imparato, era che con i personaggi si doveva avere pazienza, così fece un profondo respiro e prese a pensare velocemente ad una soluzione …
<< Ho trovato! >> esordì alla fine, facendo sobbalzare Quasi. Mollò per terra tutti gli schizzi che aveva raccolto e si precipitò ad aprire il terzo cassetto della scrivania: come aveva fatto a non pensarci subito? La settimana prima, per il suo compleanno, Pico De Paperis gli aveva regalato ciò che aveva definito essere un “aspiratutto multihusen, ja!”, ossia un aspiratutto multiuso. Rick se lo rigirò tra le dita: all’apparenza somigliava ad un comunissimo correttore, ma quando lo stappò comparve un minuscolo bocchettone simile a quello degli aspirapolvere.
<< Tieni stretto questo, Quasi! >> ordinò Rick, porgendo il disegno di Tiana a Quasimodo e prendendo la mira con l’aspiratutto. << Hasta la vista, Macchia! >> e, con un terribile rumore di risucchio e un secco “crac”, l’orribile macchia nera scomparve, lasciando il foglio pulito e fumante.
Esmeralda batté le mani, Scar bisbigliò uno “tsk” fin troppo udibile e Quasi riconsegnò a Rick il disegno.
<< Buona fortuna, Rick, terremo le dita incrociate! >>
<< Io, per motivi tecnici, non lo farò, ma spero che tu non me ne voglia >> biascicò Scar osservando pigramente una delle proprie zampe.
Rick Macki non gli prestò attenzione e, salutando Quasi ed Esmeralda, corse fuori dall’ufficio e sparì per il corridoio, tenendo tra le braccia una moltitudine di bozzetti fruscianti.

L’ufficio era deserto. Fuori regnavano il buio e il silenzio. La prigione in cui era stata confinata non avrebbe retto ancora per molto: quel pazzo l’aveva trattata come uno scarabocchio qualsiasi, ma se credevano di poterla liquidare così si sbagliavano di grosso ...
Allungò uno dei suoi tentacoli d’inchiostro e l’aspiratutto in cui era stata intrappolata esplose. Strisciò sul fondo del cassetto, si arrampicò fino alla serratura e gocciolò fuori di essa sul pavimento. Assaporò per un attimo l’aria fresca attorno a lei, ribollendo e allungandosi, poi prese la forma di un piccolo serpente e strisciò fuori dallo studio.
La Macchia era libera.


RINGRAZIAMENTI
Anonimo9987465: Prima di tutto GRAZIEEEEEEEEEEE per avere commentato *_* Sono contentissima che la storia ti interessi e ti do una buona notizia; gli agenti non saranno esattamente coloro che seguono, ma vi prometto che voi avrete una parte fondamentale nelle missioni che verranno ... ehehe ... se sei curioso di scoprire quale continua a seguire, mi raccomando!!

Glance: WOW sono contenta che tu abbia trovato il Prologo interessante, continua a seguire e fammi sapere cosa ne pensi del primo chappy, che ancora non abbiamo visto proprio nulla ^^

SyamTwins: lol grazie, sono contenta di averti fatta ridere XDXD!!! Comunque è vero che i principi hanno un cu ... ehm ... una fortuna sfacciatissima ^^ Continua a seguire e fammi sapere se anche questo capitolo t'è piaciuto ^^

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Aloha, amici! Eccovi il secondo capitolo della ficcy, nel quale alla Macchia viene in mente qualcosa che non promette nulla di buono … PS Questo il disegno di Tiana e Naveen fatto dal nostro Rick: http://davidkawena.deviantart.com/art/The-Princess-and-the-Frog-08-125261232

<< ORA BASTA! >> Aladdin irruppe nell’ufficio del signor Lasseter come una furia, sbattendosi così forte la porta alle spalle che una cornice precipitò giù dalla mensola e andò in frantumi.
John Lasseter, che fino a pochi istanti prima stava visionando tranquillamente alcuni schizzi della principessa Tiana lasciatigli da Rick Macki, lo guardò a metà tra il sorpreso ed il terrorizzato.
<< Al, vecchio mio, che ti succede? >> domandò.
<< AAAAH! >> Aladdin cacciò un urlo rabbioso che fece sobbalzare il produttore esecutivo.
<< Che mi succede?! CHE MI SUCCEDE?! >> ripeté, con una nota isterica nella voce. Era talmente imbufalito che John non si sarebbe sorpreso di vedergli fumare le orecchie da un momento all’altro. Ma, se c’era una cosa che ( purtroppo a sue spese) in tutti quegli anni di lavoro agli Studios aveva imparato, era che quando un personaggio era arrabbiato non bisognava mai e poi mai prenderlo in giro. Si ricordava ancora di quella volta quando, circa tre anni prima, aveva commesso il grossissimo errore di canzonare Biancaneve per via della sua nuova pettinatura e lei si era infuriata talmente tanto da ordinare ad un intero stormo di usignoli di attaccarlo. Risultato: si era tolto piume dalle parti più impensate per tutto il mese seguente, e questo è tutto dire.
Così, memore delle sue brutte esperienze, John prese il coraggio a due mani e cercò di calmare Aladdin, offrendogli una delle sedie davanti alla scrivania. << Prego, amico mio, mettiti comodo. Sai che a me puoi raccontare tutto, vero? Di’, cos’è che ti turba? >>
Al si passò una mano sul viso, sbuffando. << John, io non ce la faccio più, sul serio … >>
John aggrottò la fronte, preoccupato: che Aladdin volesse abbandonare il mondo dello spettacolo?
<< Be’, ma … Al, se è ancora per quella faccenda dell’aumento potremmo discuterne, insomma non c’è bisogno di arrivare a
tanto! >>
Aladdin sollevò lo sguardo e lo guardò con aria confusa. << Ma di che cavolo stai parlando? >> chiese.
John contraccambiò l’occhiata. << Tu hai appena detto che non ce la fai più! Ma io ti dico che non c’è alcun bisogno di mollare tutto: insomma pensa a Jasmine, al Genio … >>
<< Naah! >> Al agitò la mano come per scacciare una mosca molesta. << Non mi stavo riferendo al lavoro, John! Io mi riferisco … mi riferisco … >> il suo sguardo si riempì d’odio, << io mi riferisco a quei due. >>
<< Ehm … >> John si grattò la pelata con una penna biro: adesso era ancora più confuso di prima.
<< Ade e Jafar, no? Il dinamico duo dei deficienti >> Aladdin si fece scrocchiare le nocche con fare minaccioso.
John Lasseter per poco non si mise a ridere dal sollievo. << Ahhhh! Loro due, già … be’? Cos’hanno combinato stavolta? >>
Aladdin emise un suono a metà tra uno sbuffo e un ringhio, infuriandosi di nuovo.
<< Cos’hanno combinato, eh? Vuoi saperlo veramente? >>
<< Be’ >> iniziò John, << dal momento che te l’ho chiesto, io … >> ma l’altro lo interruppe, attaccando a parlare a raffica.
<< Hai presente il vestito nuovo che ho comprato a Jasmine? Sai, quello che mi è costato TRE MESI DI STIPENDIO! Già, quello! E non è che qui ci strapaghino, dico bene? Be’, oggi è successo che, andandolo a riprendere in lavanderia … sai, perché Jaz ha la fissa del “bucato fresco” e io le avevo detto: “ Ma no, cara, che bisogno c’è di lavarlo?! I commessi del negozio non se lo mettono mica!”. E lei: “No, no: portalo in lavanderia!” E adesso cosa dovrei fare? Dirle: “te l’avevo detto”? Perché io in effetti glielo avevo detto! E adesso si arrabbierà con me! E … >>
Se c’era un solo difetto in Aladdin era che, quando si innervosiva, incominciava a parlare a macchinetta e l’ultima cosa che John voleva era di farsi venire l’emicrania. << Al? >> lo chiamò.
<< … e a nessuno verrà in mente che il vecchio Aladdin l’aveva detto! No! Jaz mi spellerà vivo, il Genio mi prenderà in giro per il resto della mia vita e quei due babbuini mi sghignazzeranno alle spalle per … >>
<< AL? >> John alzò leggermente la voce.
<< … sempre, ma nessuno darà la colpa a loro! E certo, poverini! Dopotutto >> Aladdin fece le virgolette con le dita << “anche loro sono dei personaggi come noi”, non è colpa loro se sono malvagi, è solo che li disegnano così! Non … >>
<< ALADDIN! >> urlò John, così forte che l’altro si bloccò, la bocca ancora spalancata. John sospirò e prese a massaggiarsi le tempie: e pensare che fino a pochi istanti prima stava visionando bozzetti in assoluto relax. << Mi fai la cortesia di raccontarmi cos’è successo senza divagare? >>
Al si schiarì la voce, un po’ imbarazzato. << Sì, scusami. Te la farò molto breve. >>
Lasseter roteò gli occhi. << Grazie al cielo. >>
Aladdin lo ignorò e proseguì. << Oggi sono andato a riprendere l’abito in lavanderia ed era completamente macchiato d’inchiostro! E quando dico “completamente” intendo dire proprio … COMPLETAMENTE! >>
John aggrottò la fronte: come era possibile? La lavanderia non aveva mai dato nessun problema: dopotutto era Minnie a gestirla e di lei ci si poteva fidare …
<< Hai avvisato Minnie? >> chiese.
Aladdin annuì. << Sì, naturalmente, ma lei mi ha detto che quando è uscita l’abito era immacolato, perfettamente sigillato nella busta. Poi stamani me lo ha riconsegnato e io mi sono accorto del danno solo quando l’ho tolto dal fodero, a casa mia. >>
John aggrottò le sopracciglia: non gli andava di sospettare di Minnie, anche perché non avrebbe avuto nessun motivo per compiere quel gesto, ma anche ammettendo che fossero stati Ade e Jafar … come cavolo avevano fatto?
<< Così tu pensi che dietro ci siano Ade e Jafar, giusto? >> disse.
L’altro annuì con veemenza. << Ne sono certo! Lo sai, è da secoli che vogliono giocarmi un tiro mancino! Io ero il prossimo della lista! >>
<< Mhhhhh … >> John Lasseter ci pensò un po’ su. Ade e Jafar si erano guadagnati una pessima reputazione all’interno degli Studios per via della loro alquanto sgradevole inclinazione ad allearsi per fare scherzi di cattivo gusto agli altri personaggi. Solo il mese prima qualcuno aveva rubato i mutandoni portafortuna di Hercules e i sospetti vertevano tutti su di loro. Possibile che avessero trovato il modo di entrare di nascosto nella lavanderia?
<< Ascoltami bene, Al >> iniziò John. << Hai un qualche tipo di prova che confermi i tuoi sospetti su quei due? >>
<< Be’ … no, ma … >>
Lasseter lo interruppe: << Sei assolutamente certo che uno di loro o entrambi si siano intrufolati ieri notte nella lavanderia, superando tutti i sistemi di sicurezza, abbiano trovato il vestito di Jasmine, l’abbiano macchiato d’inchiostro e poi rimesso a posto? >>
<< Io … voglio dire, no, però … >>
<< E infine >> il produttore esecutivo levò una mano per fargli fare silenzio, << sei in grado di spiegare come cavolaccio siano riusciti a fare tutto ciò? >>
Al sospirò, abbandonandosi sulla sedia: << No John, non ne sono in grado. >>
Il signor Lasseter annuì. << Ecco, appunto. Vedi, Al … tu lo sai quanto io tenga a te, quanto tenga a tutti voi! E vedi, non è che io possa chiamare DRAF, CIA e compagnia bella per ogni incidente che capita! Ti giuro che mi occuperò della situazione, ma tu devi promettermi che starai calmo, d’accordo? >>
Al annuì controvoglia. << Va bene. >>
<< Questo è il mio ragazzo! >> esclamò John. << E ora vai, non vorrai far tardi sul set, vero? Le riprese stanno per iniziare e sai meglio di me quanto Abù e il Tappeto tengano alla nuova serie! >>
Aladdin fece un sospiro profondo e mormorando un “sì, hai ragione”, si alzò e uscì dall’ufficio, lasciandolo nuovamente solo.
Ma se John Lasseter pensava di potersene tornare tranquillamente alla sua occupazione si sbagliava di grosso: quelle di Aladdin furono solo le prime di una lunga serie di lamentele che, quel giorno, un mucchio di personaggi gli esposero. Belle aveva ritrovato il suo libro preferito completamente macchiato d’inchiostro e, testuali parole, “esigeva giustizia per quel crimine così efferato”; qualcuno aveva inzuppato d’inchiostro la bambolina preferita di Lilo e la piccola, in lacrime, l’aveva pregato di rintracciare il responsabile. Infine, come se non bastasse, gli si era presentata davanti persino Crudelia DeMon, la cui pelliccia di visone albino d’Alsazia (o qualcosa del genere) era stata irrimediabilmente imbrattata d’inchiostro.
Inchiostro, inchiostro, inchiostro. Tutti avevano dei problemi con l’inchiostro. Che Jafar ed Ade l’avessero scelto come loro nuova firma? John non lo sapeva, ma se così era quei due avevano davvero esagerato. Nessuno poteva impedire a John Lasseter di visionare bozzetti: era arrivato il momento di fare una chiacchieratina.
E così, grattandosi un’ultima volta la pelata con la biro e riponendo i disegni al sicuro nel quarto cassetto della scrivania, uscì dallo studio a passo di marcia, deciso a far luce sul mistero.

Il grassone se n’era andato.
La Macchia sgusciò fuori dalla biro appoggiata sulla scrivania e gocciolò fin sul pavimento. Aveva passato tutta la notte a girovagare per gli Studios, alla ricerca della principessa Tiana, ma aveva trovato solo un sontuoso vestito e una pelliccia che forse potevano appartenerle, e una bambola di pezza verde molto brutta che si era divertito ad imbrattare.
Si guardò intorno: l’ufficio di Lasseter era pieno di colori. A tempera, acrilici, pennarelli, pastelli … Strisciò verso la mensola più vicina e risucchiò un’intera confezione di pittura ad olio, diventando di tutti i colori. Forse così alla principessa Tiana sarebbe piaciuto di più …
Sin dal primo momento che l’aveva vista, quando era gocciolato fuori dalla penna di Rick Macki, l’aveva trovata bellissima … avrebbe tanto voluto dirle ciò che pensava, ma nessuno gli aveva disegnato una bocca, così si era limitato ad abbracciarla con i suoi tentacoli d’inchiostro, imbrattandola. E poi quel Macki l’aveva aspirato via come uno scarabocchio da quattro soldi, come se la Macchia non fosse sgorgata dalla sua stessa penna! I disegnatori non dovrebbero amare i loro personaggi? Perché lui, la Macchia, era stato aspirato e relegato in un cassetto? Se solo avesse trovato Tiana … lei avrebbe capito: erano stati creati insieme, erano fatti per stare insieme!
La Macchia si allungò, ribollì, divenne di tutti i colori dell’arcobaleno e poi prese a strisciare per la stanza, in cerca di un indizio, di qualsiasi cosa.
Entrò in ogni scaffale, in ogni fascicolo, controllò persino nei quadri, ma niente. Poi si intrufolò nei cassetti della scrivania, li ispezionò uno per uno, e alla fine trovò quello giusto. Era chiuso a quadrupla mandata, ma per una macchia dotata come lui non era un problema: sì introdusse nella serratura e gocciolò all’interno, stando attento a non sporcare Tiana. Fu allora che si rese conto di avere una bocca, poiché stava sorridendo. Eccola lì, in tutto il suo splendore, disegnata sul foglio.
<< Tiana … >> mormorò. Si avvicinò sempre di più, felice come non mai … eccola, era lì, non li avrebbero più divisi, mai più!
Ma, ad un tratto, notò qualcosa: un altro disegno, sotto quello che raffigurava la principessa. La Macchia aggrottò quella che aveva scoperto essere la sua fronte e scostò il ritratto di Tiana …
Rimase di stucco, perdendo all’improvviso la sua colorazione sgargiante, tornando d’inchiostro nero: il secondo disegno rappresentava Tiana ed un giovane molto bello che si tenevano per mano, guardandosi dolcemente. Poco più in basso, una scritta recitava: “La principessa Tiana e il principe Naveen”.
Chi era quel Naveen? Come osava? Tiana era la sua principessa! Erano nati dalla stessa penna, fatti per stare assieme … ma la Macchia non era un principe e a Tiana era proprio un principe che occorreva …
Una lacrima d’inchiostro cadde sul foglio, proprio sul viso di Naveen.
La Macchia stava già per uscire dal cassetto, piangendo sommessamente, ma ad un tratto successe una cosa molto strana: la lacrima si contorse, diventando l’esatta copia del volto del principe.
E, a quel punto, alla Macchia venne un’idea formidabile, perché se un principe doveva stare con Tiana, un principe avrebbero avuto, uno ed uno solo …



RINGRAZIAMENTI:
voglio ringraziare tutti coloro che seguono e preferiscono questa storia, ma soprattutto coloro che recensiscono!!

Recensione di ikarikun [Contatta] del 12/12/2009 - 07:38PM al capitolo 1: Prologo - Firmata Ecco qui un nuovo cappy, spero ti piaccia: fammi sapere^^

Recensione di Kary91 [Contatta] del 12/12/2009 - 12:54PM al capitolo 2: Capitolo 1 - Firmata Sono contentissima che ti sia piaciuta, dvvero!!! Poi Scar è uno dei miei cattivi preferiti (insieme a Jafar e Ade) e sono contenta tu l’abbia trovato strepitoso!!! Wow, non so che dire!!! Ti ringrazio tantissimo e ti invito a continuare a seguire e recensire ^^ Baci

Recensione di CloudStrifeAC [Contatta] del 09/12/2009 - 12:12AM al capitolo 1: Prologo - Firmata La tua metafora cartooniana non fa altro che riempirmi d’orgoglio *me commossa* Eh sì, il DRAF prende un po’ spunto da Polizia Dipartimento Favole, un cartone che da piccola mi piaceva tanto, così come il mitico ROGER RABBIT, che considero un capolavoro *_*.

Recensione di sarawinky [Contatta] del 07/12/2009 - 05:15PM al capitolo 1: Prologo - Firmata Whahah lol!!!! Mi sa che hai ragione, Tiana è di colore per quello XDXD Continua a seguire e a recensire, e se vuoi dare una mano al DRAF compila la scheda del personaggio che ti ho inviato ^^

Recensione di Glance [Contatta] del 07/12/2009 - 12:20AM al capitolo 2: Capitolo 1 - Firmata Whaaaaa … ME GONGOLA ^^ Che dirti??? Ti ringrazio tanto, sentirsi fare tutti questi complimenti ti sprona a scrivere!!

Recensione di grandjack [Contatta] del 06/12/2009 - 11:47PM al capitolo 1: Prologo - Firmata Grazie per i tuoi complimenti come sempre! Sì, sì a me fa piacere avere un recensitore che sia obbiettivo, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo!!!

Recensione di Nishi [Contatta] del 06/12/2009 - 02:49PM al capitolo 2: Capitolo 1 - Firmata Wow grazie non mille … TREMILA!!! Continua a seguire e fammi sapere cosa ne pensi, mi raccomando!!!

Recensione di Anonimo9987465 [Contatta] del 05/12/2009 - 11:16PM al capitolo 2: Capitolo 1 - Firmata HELLOOOOOOO!!! Contenta come al solito che la fic ti appassioni! Seto apparirà tra breve assieme al resto del DRAF, perché per i nostri eroi stanno per iniziare i guai!!

Recensione di LaRagazzaDelleMargherite [Contatta] del 05/12/2009 - 10:22PM al capitolo 2: Capitolo 1 - Firmata Prima di tutto grazie dei complimenti!!! Eh eh … in questo capitolo come puoi ben vedere la Macchia non sembra molto bene intenzionato (ne parlo al maschile, perché in effetti è un essere maschile ^^)

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Capitolo 4
*** Volete diventare agenti DRAF? ***


AUDIZIONI TERMINATE xDxD



Salve a tutti ragazzuoli miei! Visto che dai prossimi capitoli inizieranno a comparire i baldi giuvani del DRAF, ho un disperato bisogno di agenti! Se volete diventare agenti del Dipartimento Regolamentazione Attività Fiabesche, mandatemi una e-mail con questa scheda compilata e già che ci siete lasciate pure una recensione, ok?
Ecco la scheda:
Nome:
Cognome:
Età: (almeno 22enne)
Sesso: (mi servono urgentemente agenti maschi, ovviamente potete inviarmi anche le femmine, ma vi avverto che ne ho già tantissime)
Altezza:
Occhi: (evitare colori tipo rosa confetto, giallo oro e simili)
Capelli:
Ha tendenze pro-Cattivi?: (nel senso, subisce il fascino dell'oscurità?? MUHAHAHAHAHA)
Perché è diventato un agente del DRAF (Dipartimento Regolamentazione Attività Fiabesche)?Per esempio, è un mago dell'informatica, ha grandi attitudini fisiche ecc.:
Cosa sa fare (è un bravo oratore? Sa convincere gli altri a fare qualcosa? E' un acrobata? ecc.):
Carattere (se è simpatico, cosa gli piace fare, se è uno che ha tanti amici, se è gentile, se si fa mettere i piedi in testa o no ecc.):
Punti deboli (lo si può convincere a fare qualcosa usando qualche stratagemma, tipo dandogli dei soldi? Oppure, magari è uno che non ci vede più quando a coloro a cui tiene viene fatto del male, perde il controllo quando è spaventato, è impulsivo ecc.):

Cosa importante: gli agenti DRAF non hanno nessun superpotere. Possono essere, per esempio, agilissimi nel combattimento, ma vietate cose come telecinesi, telepatia, elettrocinesi, previsione del futuro ecc.ecc.
Altra cosa importante: si presuppone che agli agenti DRAF piaccia il loro lavoro, quindi evitate di mandarmi schede di agenti pigri, a cui non va di fare niente, che preferiscono starsene a girarsi i pollici piuttosto che entrare in azione. Grazie ^^
vietati MAry Sue e Gary Stu

RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE PER L'AMORE DEL CIIIELO!!!!

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 ***


Hello there! Dopo un’immensa attesa ( mi prostro ai piedi di chiunque stia seguendo questa storia per tutto il mio ritardo ) ecco qui un nuovo chappy, nel quale il DRAF arriva agli Studios ed i misteri si infittiscono! Buona lettura …



Quel giorno Rick Macki era molto in ansia: non faceva altro che lanciare sguardi furtivi all’orologio appeso alla parete, le cui lancette segnavano le due del pomeriggio.
Sospirò e iniziò a scarabocchiare distrattamente sul blocco da disegno. Senza nemmeno accorgersene raffigurò la principessa Tiana. Con un’espressione molto sofferente dipinta sul viso, Rick contemplò l’opera: in un certo qual modo era proprio lei la causa delle sue preoccupazioni. Aveva consegnato i suoi schizzi a John Lasseter il giorno precedente, ma il produttore esecutivo non si era ancora fatto vivo per fargli sapere se andassero bene o meno e, arrivato a quel punto, Rick non sapeva più cosa pensare. Forse erano talmente orribili che il signor Lasseter si vergognava di mettere piede nel suo ufficio e avrebbe affidato l’incarico di realizzare Tiana a qualcun altro senza nemmeno avvertirlo …
Rick stava già cominciando a deprimersi, quando in corridoio si udì un rumore di passi concitati e qualcuno spalancò senza troppi complimenti la porta del suo ufficio.
<< Ma cosa … >> balbettò Rick, molto confuso, prima di essere sollevato in piedi di peso dal nuovo arrivato.
<< RICK! Grazie al cielo ti ho trovato! >> esclamò il suo amico Bruce Smith con uno sguardo a dir poco sconvolto.
Bruce Smith era il character designer del Dr Facilier e lui e Rick si conoscevano da praticamente una vita, sin da quando avevano iniziato a lavorare agli Studios e condividevano un piccolo cubicolo con altri otto apprendisti disegnatori.
<< Bru … Bruce! Mi hai fatto prendere un colpo! >> disse Rick, portandosi una mano al cuore. << Che cavolo ti è successo, sembra che ti abbia investito un uragano! >>
In effetti Bruce era tutto sudato, aveva gli occhiali di traverso ed in braccio teneva dei fogli che mano mano stava seminando dappertutto.
<< Magari! >> esclamò. << L’uragano è passato nell’ufficio del signor Lasseter, altroché! >>
Rick aggrottò la fronte, confuso. << Che cosa vuoi dire? >>
<< Qualcuno … qualcosa >> Bruce boccheggiò, << insomma, non lo so! Hanno messo a soqquadro tutto … è pieno di fogli, i mobili sono rovesciati, ci sono macchie d’inchiostro ovunque! >>
Rick sgranò gli occhi, sconvolto dalla notizia. << E … e il signor Lasseter? >> chiese.
<< La segretaria mi ha detto che doveva parlare con Ade e Jafar >> spiegò Bruce concitato, << ma non è ancora tornato e lei non sa dove sia! Corri, Rick: devi venire a vedere! >> e, detto questo, lo afferrò per un braccio e lo trascinò per tutto il corridoio ad una velocità sorprendente, seminando fogli ovunque.
Una volta arrivati davanti alla porta dell’ufficio di Lasseter, Rick, cercando di riprendersi dal fiatone che gli era venuto, notò che la serratura non era stata scassinata. Com’era possibile, allora, che qualcuno avesse trovato il modo d’entrare?
<< Ecco, guarda tu stesso! >> Bruce aprì la porta che ruotò sui cardini cigolando e rivelò uno scenario di devastazione unico. Rick spalancò la mascella in perfetto stile granchio Sebastian: sembrava che nell’ufficio fosse esplosa una bomba. John Lasseter era una delle persone più ordinate che conosceva ed era sicuro che, quando avrebbe visto la stanza ridotta in quelle condizioni, avrebbero dovuto usare tutta la scorta di sali aurei dello zio Paperone per farlo riprendere.
<< Per tutti i colori a tempera! >> commentò Rick con un filo di voce. Varcò la soglia guardandosi attorno sconcertato e avanzò lentamente calpestando cocci di soprammobili rotti e fogli di carta macchiati sparsi sul pavimento a mo’ di moquette.
<< E’ terribile, vero? >> fece Bruce, dando un calcetto ad uno schedario riverso a terra.
Rick annuì. << Già … chi mai potrebbe voler fare tutto questo? >>
<< Non lo so, amico, ti giuro che non lo so … >>
Per un attimo scese il silenzio; entrambi erano troppo sconcertati per riuscire a proferire parola. Però, ad un certo punto, a Rick venne in mente qualcosa che gli fece accapponare la pelle e contrarre lo stomaco.
<< Bruce? >> chiamò.
<< Sì? >>
<< Tu … tu per caso sai dov’è che Lasseter tiene i bozzetti de “La principessa e il ranocchio”? >>
<< Be’, credo … >> Bruce si bloccò a metà frase e i due si scambiarono uno sguardo atterrito. << … qui nell’ufficio >> sussurrò.
Un istante dopo i due disegnatori scattarono come molle, iniziando a frugare dappertutto nella speranza che, chiunque si fosse introdotto lì, non fosse riuscito a rubare i disegni.
<< Tu guarda sotto la libreria, io controllo i fogli per terra! >> ordinò Rick con foga. Lui e Bruce si misero al lavoro, perquisendo tutto ciò che capitava loro a tiro. Rick scartò un quadro macchiato d’inchiostro, buttandoselo alle spalle, il cervello che lavorava freneticamente: c’era davvero qualcuno che voleva rubare i disegni per il nuovo film? E se sì … chi era? Perché? Come aveva fatto ad introdursi nell’ufficio completamente indisturbato? E come era riuscito ad andarsene via con altrettanta facilità?
Che ci fosse un traditore agli Studios?
A Rick si gelò il sangue nelle vene, si vergognava anche solo a pensare una cosa del genere: lì dentro erano tutti una grande famiglia! Nessuno avrebbe potuto mai fare qualcosa di simile, nemmeno il più cattivo dei cattivi! Be’, ripensandoci, il più cattivo dei cattivi avrebbe potuto, ma non aveva alcun senso! Perché rubare i bozzetti? Tutti, dai buoni ai meno buoni, desideravano che “La principessa e il ranocchio” uscisse nelle sale senza intoppi, poiché avrebbe significato un’enorme pubblicità per ognuno di loro e la pubblicità, si sa, fa sempre comodo.
Ciò significava che qualcuno di esterno si era intrufolato negli Studios: forse una spia mandata da qualche casa cinematografica rivale per fare in modo di mettere fuori gioco la concorrenza con un tiro mancino.
Rick stava già per lanciarsi in altre mille congetture, quando Bruce lo chiamò a gran voce.
<< Rick, li ho trovati! >> esclamò, frugando in uno dei cassetti della scrivania di Lasseter e prendendo in mano un blocco di fogli. << Sono … >> Bruce si bloccò e mise su un’espressione sconvolta, diventando di una strana colorazione verdina. << Oh, santo cielo! Cosa … >>
Rick gli corse accanto e gli strappò di mano i bozzetti senza troppi preamboli. Fissò il foglio che aveva davanti agli occhi ed in quell’istante ebbe l’assoluta consapevolezza di essere diventato di un colore assai peggiore di quello dell’amico: il disegno che avrebbe dovuto raffigurare la principessa Tiana e il principe Naveen che si tenevano per mano nella palude era stato … modificato. Adesso c’erano DUE principi Naveen, identici come gocce d’acqua, che si fissavano in cagnesco, stringendo una mano di Tiana ciascuno.
L’ultima cosa che Rick scorse fu l’espressione allibita che aveva assunto la principessa davanti a quella stranezza. Poi cadde a terra con un tonfo, svenuto.

Quando Rick si svegliò, dopo quello che a lui parve un secolo, aveva un fortissimo mal di testa, segno che si era beccato una bella botta, ed era stato adagiato sul divanetto che si trovava nella segreteria. Seduto sul bracciolo c’era Bruce, che lo fissava in silenzio.
<< Alla buon’ora! >> lo rimbeccò. << Mi hai fatto prendere un accidente! >>
Rick si prese la testa tra le mani e si mise seduto, tutto dolorante.
<< Cosa … cos’è successo … il signor Lasseter ha visto … ? >>
Bruce annuì. << E’ arrivato quasi subito dopo che sei svenuto; era andato al Topoclub per parlare con Ade e Jafar. Ha detto che sospettava di loro, ma visto che il fattaccio è avvenuto proprio mentre stavano discutendo con lui … non può essere opera di quei due. >>
<< E dove sono tutti? Che cosa sta succedendo? >> chiese Rick. Da oltre la porta della segreteria proveniva un fitto vociare e dietro al vetro opaco si scorgevano numerose sagome. << Chi c’è? >>
Bruce si guardò attorno come se avesse paura che qualcuno stesse origliando, poi, avvicinandosi, sussurrò con un filo di voce: << Il signor Lasseter ha chiamato il DRAF! >>
Rick per poco non cadde dal divanetto. << Che cosa? Ha chiamato il DR … mphmph! >> Bruce gli si gettò addosso con foga e gli tappò la bocca con la mano.
<< SHHHHHHH!!! >> sibilò, sputacchiando dappertutto. << Ma sei matto? Nessuno deve saperlo! L’agente Nowell … sai, il capo della squadra >> si affrettò ad aggiungere notando la sua espressione confusa, << ci ha detto che se è vero che il criminale è ancora agli Studios, nessuno deve sapere che loro sono qui! E’ una missione top-secret, sono arrivati qui in gran segreto travestiti da elettricisti! >>
<< Wow! >> commentò Rick. Era davvero disorientato, ma non era solo per la botta in testa: da quand’era che non si verificava un fatto talmente grave da richiedere l’entrata in azione del DRAF? Una trentina d’anni? Cos’era che aveva scatenato quell’ondata di malefatte tutte in una volta?
<< E adesso cos’è che stanno facendo? >> chiese.
Bruce divenne ancora più circospetto. << Non so se posso dirtelo, amico. Però un’agente, una tipa molto carina, sai … dovrebbero essere tutti così i piedipiatti … >>
<< Bruce! >>
<< Ah, sì, scusa … be’ insomma, mi ha detto che stanno >> Bruce fece le virgolette con le dita, << “preparando l’apparecchio” e ci chiameranno non appena pronti, perché dobbiamo >> fece di nuovo le virgolette, << “assistere anche noi”. Non ho idea di cosa sia questo apparecchio, né del perché abbiano bisogno di noi, ma spero che siano in gamba come sembrano. >>
Anche Rick lo sperava, ma non disse niente e iniziò a percorrere il perimetro della segreteria a grandi passi, agitato. Da fuori provenivano ancora delle voci e una sorta di clangore metallico ritmico, come di un pistone che lavora. Forse era quello il macchinario. Rick appoggiò l’orecchio alla porta per sentire meglio, quando qualcuno la spalancò dall’altra parte e lui fece un gran volo, ritrovandosi a gambe all’aria per la seconda volta nel giro di poche ore.
<< Oh, accidenti, mi scusi! >> una voce femminile roca e melodiosa si propagò per l’ambiente e qualcuno lo aiutò a rimettersi in piedi.
<< Si figuri, signorina >> disse Rick, massaggiandosi il fondoschiena e alzando lo sguardo distrattamente. << Non c’è di … >> sbatté le palpebre un paio di volte, incredulo << … che. >>
Era rimasto a bocca aperta: davanti a lui c’era la ragazza più bella che avesse mai visto. Non troppo alta, con un incarnato bianco come l’alabastro, lunghi capelli mori ed enormi occhi scuri incorniciati da lunghe ciglia. Sorrise gentilmente, rivelando una deliziosa fossetta sulla guancia sinistra, e il cuore di Rick perse svariati colpi, mentre lo stomaco incominciò a fare allegramente le capriole.
<< Io sono l’agente Elyn De Marchi e lei deve essere Rick Macki, se non sbaglio. Il signor Lasseter mi ha detto tutto di lei: è il disegnatore della principessa Tiana, vero? >>
Rick annuì fissandola, senza riuscire a dire una parola.
<< Prego, seguitemi, l’Osservatore è stato montato ed il signor Lasseter ha insistito affinché assistiate entrambi. >>
L’agente De Marchi li scortò fuori dalla segreteria con fare guardingo e fece segno loro di seguirla lungo il corridoio. Rick era come ammaliato: i suoi piedi si muovevano per forza d’inerzia e non capiva più dove stesse andando, vedeva solo lei.
<< Allora, che ti avevo detto? >> gli sussurrò Bruce all’orecchio mentre proseguivano. << E’ o non è una bomba? >>
Rick deglutì sonoramente, incapace di fare qualsiasi altra cosa, ed entrò nella stanza di cui Elyn aveva aperto la porta, seguito a ruota da Bruce.



Prima di tutto ci tengo a ringraziare tutti i neo-agenti che mi hanno inviato le schede DRAF! Vivrete delle avventure ai limiti del limite, garantito, ragazzuoli ;) Vi lowo troppo, grazie ancora, non sapete quanto mi avete resa felice!!!!
Ed ora passiamo alle recensioni!!!

Kary91 [Contatta] Segnala violazione Kary91 [Contatta] Segnala violazione
19/12/09, ore 18:35 - Capitolo 3: Capitolo 2 Eh già, nel capitolo precedente hai visto un lato inedito della Macchia, un lato romanticone che nei prossimi capitoli tenderà a nascondere per via delle sue malefatte. Continuare a leggere per credere ^^ Sì, in effetti Jafar ed Ade sono una coppia esplosiva! Alla fine si è scoperto che loro con l'inchiostro non c'entrano niente, ma fidati: tra qualche capitolo combineranno qualcosa che potrebbe metter in difficoltà il DRAF ... bacioni, continua a seguire!


sarawinky [Contatta] Segnala violazione 16/12/09, ore 16:50 - Capitolo 3: Capitolo 2 Sì, Macchia è un tipo romantico dopo tutto, ma darà molti problemi ai nostri beneamini, come già si è visto. Spero che il chappy ti sia piaciuto, bacioni!

Glance [Contatta] Segnala violazione 16/12/09, ore 00:15 - Capitolo 3: Capitolo 2 Be' la Macchia l'ha fatta davvero grossa, ma per fortuna i nostri agenti sono all'altezza. Grazie mille per i complimenti, continua a seguire!!!

Anonimo9987465 [Contatta] Segnala violazione 15/12/09, ore 22:22 - Capitolo 3: Capitolo 2 Yeeeee!!! Scusa tanto se non sono riuscita ad inserire Seto in questo chap, ma non volevo farlo troppo lungo! Comunque nel prossimo, che arriverà tra pochissimo, avrà un ruolo fondamentale ^^


ikarikun [Contatta] Segnala violazione 15/12/09, ore 22:09 - Capitolo 3: Capitolo 2 Sì, la Macchia in fondo non è cattivo, solo che ci metterà parecchi capitoli per rendersene conto! Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto e che continuerai a seguire!!!!

_Rory_ [Contatta] Segnala violazione 31/12/09, ore 11:00 - Capitolo 4: Volete diventare agenti DRAF? *________* Ti ringrazio con il cuore in mano *si toglie il cuore e glielo porge, nonostante la cosa sia piuttosto schifosa xDxD* Sono strafelicissimissima che la ff ti piaccia! Anche tu una fan della principessa e il ranocchio? Be', benvenuta nel club, perché anche io lo adoro, uno dei migliori classici Disney, sul serio ^^ Eh sì, Ade è stato accusato ingiustamente, ma entrambe sappiamo benissimo che non è esattamente un tipo innocente e presto combinerà un gran bel guaio assieme agli altri cattivoni!! Baci e continua a seguire!!!

LadyMaeve [Contatta] Segnala violazione 22/12/09, ore 01:38 - Capitolo 4: Volete diventare agenti DRAF? Grazie mille per tutti i tuoi complimenti! Questo genere di recensioni mi fanno venire voglia di continuare, sono commossa ç_ç Be', la principessa e il ranocchio è un capolavoro assoluto, ecco perché nella mia ff ho deciso di dare a questo film ed ai suoi personaggi un posto di rilievo! Ancora grazie mille e continua a seguire!!! SMACK!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***


Amiciuiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! *ridacchia nervosamente* Ehm ... b-bella giornata, vero? *altra risatina nervosa* D'accordo, smettetela di guardarmi così ... so che avevo detto che avrei aggiornato presto, ma ... vedete sono stata rapita dagli alieni, buttata nell'oceano atlantico dai pirati, tenuta prigioniera su un'isola deserta dagli aborigeni e ... non ho avuto un attimo per scrivere!!! Però adesso ecco qui il nuovo chappy, in cui finalmente scopriremo cos'è l'Osservatore ...




Il principe Filippo ed il principe Eric erano semplicemente sfiniti. Aurora ed Ariel li avevano costretti ad accompagnarle alla loro lezione di yoga giornaliera e Paperina, l’insegnante, aveva insistito affinché anche loro due provassero qualche “posizione semplice semplice”. Risultato: adesso Eric non si sentiva più le gambe e Filippo aveva entrambe le braccia bloccate in una posizione bizzarra, sollevate sopra la testa come una ballerina.
<< Parola mia >> esclamò Eric trascinandosi lungo il corridoio con passo malfermo, << la prossima volta, piuttosto che questa tortura, mi getto dal quinto piano! >>
Filippo sbuffò. << Probabilmente ci saremmo fatti meno male buttandoci di sotto >> disse, cercando invano di abbassare le braccia. << Rimarrò combinato così chissà per quanto ancora! Mi prenderanno tutti per matto! >>
<< O peggio! >> gli fece notare l’altro.
Filippo aggrottò la fronte. << Che cosa vuoi dire? >> chiese.
<< Be’ … >> Eric fece una pausa, cercando le parole adatte, << voglio dire, non è che quella sia una posa molto … virile,
ecco. >>
Filippo assunse un’aria scandalizzata. << Stai insinuando ciò che penso, Eric? Ringrazia il cielo che non arrivo alla spada, altrimenti … >> tentò di afferrare con una mano l’elsa della sua arma, ma riusciva a muovere solo le dita e ci rinunciò quasi subito, sconsolato. << Che tristezza >> sospirò. << Messi KO da una lezione di yoga tenuta da una papera! >>
Eric annuì tristemente. << Già >> fece eco, << noi due, principi valorosi, che abbiamo affrontato piovre giganti … >>
<< … draghi sputafuoco! >> aggiunse Filippo.
<< … Streghe cattive … >>
<< … e anche racchie! >>
<< … e, soprattutto, noi due che riusciamo a fare fronte alle nostre principesse quando si arrabbiano >> entrambi rabbrividirono al solo pensiero, << conciati come due idioti qualsiasi! >>
<< Forse siamo solo un po’ fuori forma … >> ipotizzò Filippo, mentre lui ed Eric svoltavano l’angolo diretti al distributore automatico più vicino.
<< Forse >> disse Eric, stringendosi nelle spalle. << Ma ormai siamo qui, tanto vale prenderci qualcosa da mangiare, no? >>
Filippo s’illuminò. << Oh, sì! Io prendo … come si chiamano quelle sottili sfoglie dal gusto stuzzicante, di colore dorato?
Pa … pal … >>
<< Patatine! >> completò Eric, scuotendo il capo. << Sul serio, amico, non siamo più nel Quattordicesimo secolo! >> si frugò in tasca ed iniziò a cercare una monetina da inserire nel distributore.
Però, mentre lui trafficava con gli spicci, da uno degli uffici che si affacciavano sul corridoio, provenne un tonfo sordo, seguito dal rumore di qualcosa che si frantuma e da qualche mugolio.
I due principi si scambiarono uno sguardo allibito. << Cos’è stato? >> chiese Filippo.
Eric si guardò attorno. << Non ne ho idea, però proveniva da lì >> disse, indicando una porta a vetri. Su di essa c’era una scritta che recitava: “Ufficio di John P. Lasseter”.
<< Accidenti, andiamo a controllare! >> sussurrò Filippo.
Lui ed Eric si incamminarono furtivamente verso la porta, strisciando appiattiti contro la parete. Più si avvicinavano, più riuscivano a sentire chiaramente il tramestio che proveniva dall’interno. C’era qualcuno nella stanza, ma dalla voce non si trattava decisamente del signor Lasseter.
<< Caspita, che macello! Si sono dati proprio da fare, vero? >> esclamò una voce femminile molto squillante.
<< Già. Ma direi che hanno fatto tutto in gran fretta, a giudicare dal disastro >> disse un’altra voce da donna, più bassa e calma della prima.
<< Con tutta questa confusione sarà difficile trovare alcunché … io direi di prendere qualunque cosa ci capita a tiro e di andare via. Penseremo a ripulire tutto in seguito >> stavolta si udì un vocione baritonale, di certo appartenente ad un uomo piuttosto grosso.
I due principi si scambiarono un’occhiata nervosa. “Prendere qualunque cosa troviamo”? “Ripulire tutto in seguito”? Che nell’ufficio del signor Lasseter si fossero intrufolati dei ladri?
Mentre Filippo stava per esporre questa teoria ad Eric, la porta si spalancò e dalla stanza uscirono tre tipi dall’aria guardinga vestiti da elettricisti.
Eric e Filippo corsero a nascondersi dietro un angolo e li osservarono: uno era molto grosso, aveva una criniera di capelli biondi cotonati sino all’inverosimile e la tuta che indossava, nonostante richiamasse i suoi occhi blu elettrico, non gli donava affatto e, anzi, tirava un po’ troppo sulla pancia. Sottobraccio portava diversi fogli macchiati d’inchiostro, esattamente come le sue due compari. Una di loro, la più alta, aveva capelli neri lunghi e lisci ed occhi azzurro chiaro, incorniciati da un paio di occhialetti quadrati che le davano un’aria intellettuale che faceva letteralmente a pugni col suo abbigliamento. L’altra, invece, portava i capelli castani acconciati all’ultima moda e aveva la tuta da elettricista più strana che Eric e Filippo avessero mai visto. In effetti non è che loro due avessero molta dimestichezza con le tute da elettricista, ma anche una statua avrebbe capito che quella era davvero bizzarra: era stata modificata in modo da risultare in qualche modo più femminile, vi era stata aggiunta una gonna e, qua e là, dettagli alla moda come merletti, paillettes e fiori di stoffa.
Il tipo con i capelli da leone stava venendo nella loro direzione, ma la giovane donna con gli occhiali lo fermò appena in tempo.
<< Ehi, Sparkie >> lo chiamò, << dobbiamo andare di qua! >>
<< Oh, giusto >> disse tale Sparkie, e fece dietrofront, sparendo su per il corridoio assieme alle altre due.
<< Che facciamo? >> sussurrò Filippo non appena il terzetto fu abbastanza lontano.
<< E me lo chiedi? >> bisbigliò Eric di rimando. << Forza, seguiamoli! >> disse, ed i due principi partirono all’inseguimento dei presunti ladri il più silenziosamente possibile.
Dopo qualche tempo, il trio sospetto si fermò davanti alla porta di un vecchio ufficio in disuso. Eric e Filippo si appostarono dietro un portaombrelli, in modo da non essere visti. La ragazza dalla tuta strana si guardò attorno con fare circospetto, poi bussò tre volte alla porta dell’ufficio.
Dall’interno provenne una voce ovattata. << Parola d’ordine! >> disse.
La ragazza si schiarì la voce e recitò: << Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino! >>
<< Corretto. Farsi riconoscere. >>
<< Agente Selena Moon, alias “Lupo” >> disse la giovane con la tuta strampalata.
<< Agente Silver Kemoa, nome in codice “Fox” >> esclamò quella con gli occhiali.
<< Agente Spike Lovato, altrimenti noto come “Sparkie” >> tuonò il tipo biondo.
Dall’interno provenne un lieve tramestio, poi la porta si aprì ed i tre entrarono uno dopo l’altro, richiudendosi l’uscio alle spalle.
<< Dai andiamo! >> fece Eric. Lui e Filippo uscirono da dietro il loro nascondiglio e anche loro bussarono tre volte alla porta, decisi ad entrare.
Subito dopo, dall’interno, qualcuno esclamò: << Parola d’ordine. >>
<< Ehm … >> Filippo ci pensò un po’ su. << Tanto va la matta al bardo … che ci lascia il pannolino! >> disse.
Eric si diede una manata sulla fronte e gli fece freneticamente segno che non andava bene.
<< Cioè, volevo dire … ehm … tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino! Sì, ecco, è questa! >>
<< Corretto >> disse la voce. << Farsi riconoscere! >>
I due principi si scambiarono un’occhiata.
<< Agente Eric Filippis >> balbettò Eric, << nome di battaglia … ehm … “Principe”. >>
Ci fu un attimo di silenzio.
<< Errato >> esclamò la voce, << ci hai provato criminale, ma ti abbiamo beccato! >>
La porta si aprì all’improvviso e dall’ufficio uscirono diverse persone vestite da elettricista. Filippo sguainò la spada, ma poi si ricordò che non poteva muovere le braccia e cacciò un urlo di dolore.
<< AHHHHHHHHHHHHHH! YOGA, CHE TU SIA MALEDETTO!! AHHH! CHE DOLORE ATROCE!!!! >>
I tipi in blu si bloccarono.
<< Principe Filippo e principe Eric? >> chiese uno di loro, un giovanotto alto e dall’aria professionale, proprietario della voce che proveniva da dietro la porta.
<< Esatto, e voi chi siete? >> domandò Eric, mentre Filippo si lamentava, appoggiato alla spada come ad un bastone.
<< Io sono l’agente Justin Nowell, capo di questa operazione e agente speciale del DRAF, specializzato in Alterazioni
Fiabesche! >> disse quello tutto d’un fiato.
<< Che cosa? Sul serio? >> fece Eric, sconvolto. << Perché il DRAF è qui? >> chiese.
<< Queste sono informazioni altamente classificate >> disse Nowell con fare concitato, << non avreste dovuto sapere nulla, ma visto che ormai siete qui … entrate, vi spiegheremo tutto! >>
Nowell indicò loro la porta ed i due principi entrarono, seguiti a ruota dagli altri agenti.

<< Allora, vediamo se ho capito bene >> esclamò Filippo dieci minuti dopo.
Lui ed Eric erano stati fatti accomodare su un divanetto gonfiabile con su stampato il logo del DRAF, accanto al signor Lasseter a all’agente Elyn De Marchi, e adesso Filippo poteva di nuovo muovere le braccia, anche se faceva un gran male.
<< Qualcuno si è intrufolato nell’ufficio del signor Lasseter mentre lui non c’era e Rick e Bruce >> Filippo indicò i due disegnatori, anche loro presenti, << hanno scoperto che questo qualcuno, non si sa come, ha Sdoppiato Naveen. E adesso voi vorreste scoprire chi dei due è quello vero utilizzando l’Osservatore. >>
<< Esatto >> disse Elyn. << Le cose sono andate proprio così. >>
<< E com’è che funziona questo Osservatore? >> chiese Eric.
<< E’ molto semplice, vostra altezza. >>
Tutti si voltarono verso il fondo della stanza: a parlare era stato Seto Konowa, “l’agente più giovane della Storia”, come lui stesso si era definito quando si era presentato. In effetti era poco più di un ragazzino, ma Nowell aveva assicurato che, nonostante avesse soltanto tredici anni, era un genio dell’informatica e che quindi di lui ci si poteva fidare pienamente, anche se il signor Lasseter non sembrava molto convinto …
<< Vedete >> proseguì l’agente Konowa, << io e la mia collega, l’agente Charlene McKinnon >> indicò una ragazza piuttosto bassa e rotondetta con uno sbaffo di olio di motore su una guancia.
La ragazza li salutò facendo loro un cenno con la chiave inglese che aveva in mano. << Chiamatemi pure Charlie! >> disse.
<< Sì, Charlie, precisamente >> riprese Seto. << Insomma, io e lei abbiamo appena finito di montare l’Osservatore … eccolo
qua! >> si spostò di lato, rivelando quella che aveva tutta l’aria di essere una comune fotocopiatrice.
<< Prego, se volete avvicinarvi … >> disse l’agente Konowa. I due principi, il signor Lasseter, Rick e Bruce si alzarono e si disposero in circolo attorno alla macchina, tutti con più o meno la stessa espressione dubbiosa stampata sul volto.
<< Questo sarebbe l’Osservatore? >> chiese Bruce alzando un sopraciglio. << A me sembra una fotocopiatrice … >>
<< Ah –ah! >> esclamò Konowa all’improvviso, facendoli sobbalzare. << Ed è qui che casca l’asino! No, signor Smith, questo che vede è un macchinario d’avanguardia e non una fotocopiatrice! Karen, a te l’onore! >>
L’agente Karen Dover, la disegnatrice della squadra, una giovane donna con capelli biondo cenere e grandi occhi grigi, si avvicinò all’Osservatore tenendo in mano una cartellina trasparente. Lì dentro c’era il disegno modificato. Non appena lo vide, Rick impallidì e fu costretto ad aggrapparsi a Bruce per non cadere a terra. Charlie aprì lo sportello del macchinario e pigiò una serie di tasti. Il pannello di vetro dell’Osservatore s’illumino di una luce verde intermittente e Karen vi posizionò sopra il disegno.
<< Perfetto >> disse Seto. Collegò il macchinario ad un monitor tramite un lungo cavo, poi si sfilò un telecomando dalla tasca e lo accese come una televisione qualsiasi. Eppure lo schermo rimaneva completamente nero. Che qualcosa fosse andato storto?
<< Ehm … scusa figliolo, non per sembrarti maleducato >> iniziò il signor Lasseter con fare incerto, << ma sei sicuro di sapere quello che stai facendo? >> chiese.
<< Signor Lasseter! >> esclamò il ragazzino. << Lei è nelle mani di uno dei professionisti più professionali di questa professione! Stia a guardare! >> pigiò un altro tasto sul telecomando e, improvvisamente, sullo schermo comparvero delle figure in movimento, come se fosse stato inserito un DVD.
<< Ma … ma quella è Tiana! >> esclamò Rick, indicando il monitor con mano tremante.
<< Proprio così >> disse l’agente Dover. << L’Osservatore serve proprio a questo, per Osservare i personaggi di un disegno prima che vengano Animati, ossia prima che escano dal foglio e possano interagire con il mondo tridimensionale, proprio come Eric e Filippo >> spiegò, indicando i personaggi in questione.
<< Wow >> disse Bruce con aria colpita. << L’ha spiegato benissimo! >>
Karen sorrise in modo adorabile. << Grazie >> fece. << E’ il mio lavoro. >>
<< Fa’ davvero un lavoro impeccabile, allora >> proseguì Bruce, sfoderando il suo sguardo da seduttore. Evidentemente aveva un debole per la signorina Dover.
<< Sì, impiccabilissimo! >> tagliò corto l’agente Lovato, schioccando le dita un paio di volte davanti al viso di Bruce per farlo riprendere. << Iniziamo? >> chiese con impazienza.
<< Certo! >> esclamò Seto. << Vedremo tutto qui, sullo schermo speciale. Massimo silenzio, per favore, inizia
l’Osservazione! >>

Tiana sospirò sconsolata.
Non riusciva proprio a capacitarsi di come fosse potuta accadere una cosa del genere.
Eppure sembrava una giornata così tranquilla, lì all’interno del foglio. Lei e Naveen si erano svegliati presto come tutte le mattine, avevano fatto un’abbondante colazione e poi si erano messi a passeggiare mano nella mano nella porzione di palude raffigurata nel disegno. Poi, all’improvviso, tutto era diventato nero e, quando la luce era tornata, lei si era ritrovata a tenere per mano due Naveen.
La principessa si passò una mano sul viso con aria afflitta. Poco distante, i due Naveen in questione stavano litigando furiosamente: era da ore che andava avanti così e la povera Tiana non sapeva proprio cosa fare, anche perché (le faceva male ammetterlo) non aveva proprio idea di chi dei due fosse quello vero. Erano uguali in tutto e per tutto, due gocce d’acqua sia nell’aspetto che nel comportamento. Da quando tutto era iniziato stava disperatamente cercando un modo per smascherare l’impostore, chiunque fosse, ma fin’ora non le era venuto in mente ancora nulla.
<< Vattene subito via dalla mia palude, imbroglione! >> stava gridando uno dei principi. << Sono io quello vero! Tiana, amore, dillo anche tu! Sai che sono io il vero me, no? >>
Tiana si strinse nelle spalle, riuscendo a stento a trattenere le lacrime. << Io … io non lo so! Mi dispiace tanto! >> disse.
Il Naveen con cui aveva parlato si lasciò andare ad un urlo frustrato, diede un calcio ad un tronco e subito dopo iniziò a saltellare per la palude reggendosi il piede con entrambe le mani e lamentandosi.
<< Ahi! Ah! Che male, il mio dito! Ahia! >>
L’altro Naveen scoppiò a ridere. << Ben ti sta, impostore! Andiamo, Tiana, guardalo! Io non sarei mai così stupido … sono troppo grandioso per essere stupido! Ti prego, tesoro, so che sai che il vero me sono io! >>
<< Ho detto che non so niente! Lasciatemi in pace! >> urlò Tiana, scoppiando a piangere. Sollevò le pieghe del suo elegante abito e corse via, in lacrime.
<< Poverina, hai visto cos’hai fatto? >> uno dei Naveen prese l’altro per il bavero. << Lasciaci in pace o sarò costretto ad usare le maniere forti! >> esclamò con rabbia.
L’altro si divincolò e gli diede uno spintone. << Non ti permetto di minacciarmi, chiunque tu sia! >>
<< Chiunque io sia? Io sono il principe Naveen di Maldonia, piuttosto TU chi diavolo sei! >>
<< Sono io il principe Naveen di Maldonia, criminale ladro di identità! >>
In breve tra i due scoppiò una rissa, e Tiana fu costretta a tornare indietro a sedare gli animi prima che si facessero fuori a vicenda.
<< Basta! Smettetela, ho detto! >> esclamò, mettendosi tra i due litiganti per separarli. << Non possiamo andare avanti così! Non ho assolutamente idea di chi di voi due sia il vero Naveen, ma lo scoprirò! >> li spinse su un tronco e li fece sedere lì, poi si parò loro davanti, le mani sui fianchi. << Allora. Adesso vi farò delle domande … delle domande a cui solo il vero Naveen potrebbe rispondere, sono stata chiara? >>
<< Cristallina! >> disse uno dei due. << Non sarà difficile rispondere se sono cose che solo io potrei conoscere … >>
<< Vorrai dire che solo io potrei conoscere! >> esclamò l’altro, portandosi una mano al petto. I due incominciarono nuovamente a litigare, ma Tiana li zittì con un urlo.
<< SILEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENZIO! >> sbraitò.
I principi si bloccarono all’istante, fissandola con tanto d’occhi.
<< Bene! >> proseguì Tiana, soddisfatta. << Prima domanda, alzi la mano chi conosce la risposta: qual è il colore preferito di Mama Odie? >>
Entrambi fecero scattare la mano in aria, ma la principessa se l’era aspettato.
<< D’accordo >> sospirò, << dillo prima tu! >>
<< Facilissimo, il giallo! >>
<< Ma che dici? >> esclamò l’altro con sdegno. << E’ l’arancione, anche i tronchi lo sanno! >>
Tiana si passò una mano sul viso. << Be’, in effetti neanche io lo so con esattezza … >> mormorò. << Prossima domanda.
Mhhh … >> ci pensò un attimo su. Avrebbe chiesto qualcosa che riguardava lei, allora. Qualcosa di cui solo il suo vero amore poteva essere a conoscenza.
<< Ecco >> disse, e nell’aria iniziarono a diffondersi le note di “La mia Evangeline”, segno che quello era un momento importante. << Ditemi … io so ballare? >>
<< Ma certo! >> esclamò uno dei Naveen. La musica s’interruppe all’improvviso << Tu sei la ballerina più magnifica che
conosca! >>
Tiana guardò l’altro principe, quello vero, ora lo sapeva, che le sorrise dolcemente. La musica riprese a diffondersi lenta e dolce nell’aria, come se le note fossero trasportate dalla brezza.
<< No, perché sei una parruccona. Io ti ho insegnato a ballare. Quella notte, nella palude … è stata la serata più romantica della mia vita, anche se eravamo solo due rane. >>
Tiana sorrise ed i suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime, ma stavolta di felicità.
<< Naveen! >> esclamò.
Lei ed il suo principe si abbracciarono stretti, poi Naveen le fece fare una giravolta sollevandola da terra e la baciò dolcemente.
<< Sì, sì … che cosa romantica! >> disse l’altro Naveen, l’impostore, guardandoli con disgusto. La dolce melodia s’interruppe, sostituita da un’inquietante crescendo di violoncello.
Il vero Naveen si parò davanti a Tiana per proteggerla da qualsiasi cosa quel criminale avesse in mente di fare.
<< Sta’ lontano, tu! >> intimò. << Va’ via dal nostro disegno! >>
L'altro lo fulminò con uno sguardo carico d’odio, ed il suo volto cominciò a cambiare, a ribollire come cera fusa … e in un attimo il bell’aspetto del principe Naveen sparì, sostituito da un’informe massa nera d’inchiostro puro.
<< Me ne vado, ma sappi una cosa, principessa: tornerò per te! Perché … >> la voce rimbombante della Macchia s’incrinò per un attimo. << Perché anche se non sono un principe io ti amo molto più di lui >> disse, e poi sgusciò via, lontano, fuori dal foglio.

Il monitor tornò completamente nero e l’Osservatore tremò. Gli agenti del DRAF, Rick, Bruce, il signor Lasseter, Eric e Filippo, che avevano Osservato tutta la scena dalla loro postazione, si voltarono di scatto, appena in tempo per vedere l’inchiostro sgorgare a fiotti dal macchinario.
<< Non lasciatelo fuggire! >> urlò l’agente Nowell. Ma la Macchia era veloce e strisciò come un lungo serpente nero sotto la porta prima che qualcuno potesse afferrarla.
<< Gli Aspiratori, presto! >> eslcamò Elyn. Lei e gli altri agenti tirarono fuori dalla tasca delle tute alcuni piccoli congegni simili all’aspiratutto multiuso di Rick, ma quando pigiarono un bottone, i loro Aspiratori diventarono improvvisamente grandi come aspirapolvere. Gli agenti se li misero a tracolla grazie ad una cinghia ed uscirono in corridoio, seguiti a ruota dai due principi, dai due disegnatori e dal produttore esecutivo.
<< Da questa parte! >> ordinò Nowell, seguendo la scia nera che la Macchia aveva lasciato sul pavimento. Il gruppetto iniziò a correre a perdifiato lungo il corridoio, finché Rick non notò qualcosa di strano.
<< Ehi, fermatevi! >> esclamò.
<< Che c’è, cosa vedi? >> chiese Spike, puntando febbrilmente il bocchettone del suo Aspiratore a destra e a sinistra.
<< Da quando in qua in corridoio c’è una finestra che da’ su un prato fiorito? >> disse Rick, indicando la finestra in questione. << Quella non è una finestra! >> esclamò il signor Lasseter.
<< E’ la macchia camuffata, acciuffiamola! >> urlò Nowell.
Gli agenti attivarono all’istante i loro Aspiratori, ma la Macchia tornò normale e fuggì strisciando lungo il muro. Gli uomini del DRAF la inseguirono per un buon pezzo, gli Aspiratori alla massima potenza, però la Macchia, con un rumore di ventosa, spiccò un balzo sul soffitto e s’infilò nella conduttura dell’aria condizionata, riuscendo a fuggire.
E, mentre sgusciava via a tutta velocità, giurò vendetta.
Tremenda vendetta contro tutti coloro osassero mettersi lungo il suo cammino d’inchiostro …



RINGRAZIAMENTI:

Selena Moon [Contatta]
Segnala violazione

17/01/10, ore 18:50 - Capitolo 5: Capitolo 3

Prima di tutto grazie mille … eheheh … in questo chappy c’è anche Selena, spero che ti piaccia!!! Comunque qui Ade e Jafar non ci sono qui, però sì, li hanno scagionati. Io, fossi stata in loro non l’avrei fatto, perché di quei due non ci si può fidare … Vedrai, vedrai … xDxD

Lally92 [Contatta]

Ecco qui il chappy, scusa tanto per il ritardo!!! Qui c’è anche il tuo personaggio, anche se nei capitoli che verranno verrà approfondito molto di più che in questo, che funge solo da presentazione generale. Comunque spero ti sia piaciuto, bacioni xDxD

CloudStrifeAC [Contatta]

Rispondo alle tue domanducce, carissimo U_U: 1) Sì, anche Rick e Bruce sono reali, anche se non so se Rick Macki sia davvero il disegnatore di Tiana, mentre Mr Smith è di sicuro il disegnatore di Facilier 2) I personaggi 3D ci sono eccome, perché anche loro sono creature Disneyane e faranno la loro comparsa più avanti nella storia … spero che avrai pazienza e continuerai a seguire xDxD PS Sì, le quote rosa sono DECISAMENTE oltre il minimo sindacale e non c’è da escludere che anche qualche personaggio qua e là per gli Studios non rimanga affascinato da tutte queste avvenenti pulzelle xDxD Grazie ancora e alla prossima!!!

LadyMaeve [Contatta]

Sì, sì niente paura: al DRAF si da’ il via libera al romanticismo, quindi si possono avere inciuci amorosi con gli agenti xDxD Sì, in effetti Tiana è davvero fortunata, chi non vorrebbe avere due Naveen a portata di mano O_O?? Guarda, ti dirò: a me ne basterebbe anche solo uno xDxD Grazie e continua a seguire, mi raccomando *_*

_Rory_ [Contatta]

Ecco qui il chappy!!! Scusa tanto per il ritardo, spero che però ti sia piaciuto!!! Baci e fammi sapere xDxD

Glance [Contatta]

Ti ringrazio come sempre, i tuoi commenti mi fanno sempre troppo piacere!!! Se continui così mi monto la testa … vabbè ma che importa, continua pure lol !!!!

sarawinky [Contatta]

Grazie per avermi mandato il diario di Elyn, nel corso della storia potrebbe essermi molto utile!!! Correggerò la colorazione della pelle al più presto!!! Fammi sapere che ne pensi di questo chappy e continua a seguire, bacioni 

Anonimo9987465 [Contatta]

Ed ecco a voi …………………… ladies and gentlemen … SETOOOOO KONOWAAAAAAA!!!!!
*Il pubblico è in delirio* Eccoti, qui, Anonimo!!! Spero che tu ti sia piaciuto!!! Anche se nel corso della storia la tua parte sarà mooooooooooooolto più ampia, fidati :soso: Fammi sapere che ne pensi, bye!!!!!

ikarikun [Contatta]

Eh sì, la nostra Macchia è un’esibizionista … ma dobbiamo sopportarlo, dopotutto è l’antagonista, anche lui merita i suoi spazi xDxD Spero che anche questo chap ti sia piaciuto, fammi sapere!!! XXX


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Capitolo 7
*** Capitolo 5 ***


Carissimi lettori, prima di tutto vi chiedo umilmente perdono per il ritardo con cui aggiorno. Spero che ci sia ancora qualche anima pia disposta a seguire questa storia. Purtroppo, o per fortuna, il mio ritardo non è dovuto a nessun motivo specifico, a nessuna nobile motivazione … semplicemente ho avuto quello che si chiama “il blocco dello scrittore” (di fan fiction, aggiungo io xDxD), ma ora che questo momento è passato spero che non si ripresenti più e che da questo momento in poi possa tornare ad aggiornare con una certa continuità.
Ora vi lascio al nuovo capitolo, e vi consiglio di mettervi in ghingheri, perché si va ad una cena molto particolare …
PS per coloro che non lo sapessero, questa è la forma sexy di Ursula: http://i39.tinypic.com/sdpi79.png
PS2 per coloro che non lo sapessero, questo è Cornelius: http://robotballoon.files.wordpress.com/2008/07/horned_king-1.jpg (carino, no? Lol)



La villa di Ursula la strega del mare era senza ombra di dubbio la più bizzarra nel giro di parecchi isolati, seconda solo, forse, a quella in stile orientaleggiante di Jafar, che era suo vicino di casa; Ursula abitava in un castello di madreperla pieno di torri, torrette e torrioni dal tetto di conchiglia. Il palazzo era circondato da un profondo fossato/piscina in cui sguazzavano come se niente fosse murene chilometriche, squali zannuti e una moltitudine di altre simpatiche bestiole assetate di sangue.
Ursula adorava nuotare nella sua piscina personale, perché era un vero e proprio toccasana per i suoi tentacoli intorpiditi; in effetti, nonostante lei non volesse ammetterlo, l’età incominciava a farsi sentire e con essa qualche acciacco (l’artrite ai tentacoli era uno di questi).
Quella mattina Ursula se ne stava spaparanzata su un materassino di gomma galleggiante ad abbronzarsi e sorseggiava pigramente un cocktail di alghe azzurre, mentre il suo massaggiatore personale (un tritone che si era indebitato con lei fino al collo per liberarsi di una calvizie incipiente) le massaggiava i tentacoli.
<< Massaggiare non vuol dire strofinare, Bob! >> esclamò la strega ad un tratto; quell’incompetente fannullone stava battendo la fiacca. << Olio di gomito, se non vuoi che ti trasformi in baccalà! >>
<< Sissignora, subito signora! >> squittì Bob atterrito.
Ursula ridacchiò malvagiamente e si risistemò sul materassino, bevendo una generosa sorsata dal bicchiere.
Era decisamente una splendida giornata: il sole era alto nel cielo, faceva caldo, e qualche ora prima era venuta a sapere dalla sua amica Malefica che quella sardina affumicata di Ariel era inciampata durante una visita a Disney World e le era spuntato un bernoccolo da fare invidia alla corna di Filottete …
Ursula sorrise tra sé e sé. Cosa volere di più dalla vita?
Stava giusto riflettendo su cosa fosse migliore tra “dominare il mondo e trasformare Ariel in un sarago” e “dominare il mondo e trasformare Ariel in uno scorfano”, quando qualcosa la colpì forte dritta in fronte. La strega del mare cacciò un urlaccio, presa alla sprovvista, fece un salto e riatterrò sul materassino, scaraventando in aria Bob il massaggiatore e il cocktail alle alghe, che finirono entrambi a svariati metri di distanza tra le fauci spalancate di un grosso alligatore.
<< Per tutti i granchi! >> esclamò Ursula. Intanto l’alligatore ruttò sonoramente e si ritrovò fra le zampe il bicchiere del cocktail e gli occhialetti di corallo di Bob.
<< Chi ha osato lanciarmi addosso qualcosa? >> la strega si guardò attorno con aria inferocita e vide un pezzetto di carta appallottolato tutto umidiccio e sporco d’inchiostro che galleggiava nell’acqua. << Che roba è? >> afferrò il bigliettino prima che sprofondasse nei meandri della piscina e lesse ciò che c’era scritto sopra:

Al malvagio più malvagio del mondo,
a te che sei cattivo, ma proprio nel profondo.
Al cattivone più geniale, al più maniacale …
Sei tu il migliore, quello del mio cuore!
Per te ho sempre fatto il tifo,
perché il lieto fine mi fa schifo!
Spero che mi vorrai incontrare,
di tutto potremmo chiacchierare!
So che abbiamo tante cose in comune
Sarebbe bello discuterne senza fretta
Davanti a una bella cenetta
Vediamoci stasera alle otto al Topoclub.
Ti aspetto, non tardare!
Firmato, il tuo più grande ammiratore


Ursula rimase per un attimo a fissare la lettera, allibita. Poi prese a rigirarsi il foglietto zuppo tra le mani grassocce, ma non c’era scritto nulla a parte quella poesia così malvagiamente deliziosa; nessun mittente, nessun’altra informazione utile … solo delle macchie d’inchiostro a forma di cuoricino sparse qua e là per il foglio.
Alla strega si illuminarono gli occhi: che emozione! Non aveva mai avuto un ammiratore segreto! A dire il vero, non aveva mai avuto neppure un ammiratore dichiarato …
Ma poco importava: c’è sempre una prima volta, no?
E così Ursula saltò giù dal materassino e corse verso la villa alla massima velocità che i tentacoli le permettevano. Avrebbe passato la giornata a farsi bella: si era procurata una pozione per capelli che moriva dalla voglia di usare, e qualche giorno prima aveva ritrovato la ricetta di un vecchio rimedio d’alghe della nonna che faceva miracoli per i pori dilatati … non voleva certo sfigurare ad un appuntamento galante di quel calibro e quella sera al Topoclub avrebbe fatto un figurone, parola di piovra!

Ade batteva freneticamente un piede a terra e guardava la sua meridiana da polso ad intervalli sempre più frequenti. Era già da mezz’ora che stava ad aspettare davanti al Topoclub, ma ancora non si vedeva nessuno e lui odiava i ritardatari. Ripensandoci era stato proprio da idioti accettare quello stupido invito: avrebbe dovuto lasciare che s’incenerisse tra i suoi capelli quando qualcuno aveva avuto la brillante idea di tirarglielo in testa, quella mattina.
Forse era solo uno scherzo organizzato da Jafar e in realtà non c’era nessun appuntamento: sarebbe rimasto lì ad aspettare per tutta la sera per il divertimento di quel fattucchiere da strapazzo. Oh, ma gliel’avrebbe fatta pagare: se quella messinscena era opera sua, Jafar poteva pure considerare il suo amato turbante specie in via d’estinzione!
Ade stava già incamminandosi verso casa, imprecando tra sé e sé, quando, all’improvviso, vide arrivare qualcuno.
<< Uh - uh … sventola in avvicinamento! >> disse, attizzandosi la chioma con una mano.
In effetti, una ragazza bellissima stava venendo verso di lui: aveva capelli castani e fluenti, occhioni viola incorniciati da lunghe ciglia, indossava un raffinato abito bianco con uno spacco vertiginoso e aveva le spalle avvolte da un pellicciotto di volpe candido. Ecco, doveva essere lei l’ammiratrice segreta che l’aveva invitato a cena. Tsk, altro che Jafar!
<< Ade?! >> esclamò la ragazza non appena furono abbastanza vicini. << Sei proprio tu, cosa ci fai qui? >>
Ade rimase un attimo interdetto. << Come cosa ci faccio qui? >> ripeté. << Mi hai invitato tu, non ricordi, tesoruccio? >>
Lei alzò un sopracciglio. << Non mi riconosci, dico bene, fanfarone? >> domandò secca.
<< Ehm … >> Ade la guardò più attentamente, lambiccandosi il cervello alla ricerca di qualche ricordo: magari l’aveva conosciuta ad un party qualche tempo prima e adesso se ne era dimenticato, ma la cosa non gli sembrava molto verosimile, perché lui aveva una memoria di ferro per quanto riguardava certe cose, e la ragazza quelle “certe cose” le aveva proprio tutte. Impossibile scordarsela.
<< Scusa tanto, tuttacurve, ma se davvero ti avessi incontrata prima, sta sicura che non mi saresti passata di mente >> rispose, portandosi fulmineamente accanto a lei e passandole un braccio attorno alle spalle.
La ragazza ridacchiò in modo malizioso, sbattendo le lunghe ciglia. << Allora, lo vuoi sapere chi sono? >>
<< Dimmi tutto, dolcezza >> esclamò Ade.
Lei gli fece cenno di farsi più vicino, più vicino, sempre più vicino … e alla fine, quando furono ad un soffio l’uno dall’altra, lei gli strillò in un orecchio: << Sono Ursula, razza di imbecille! >>
Ade cacciò un urlo e fece un balzo di lato, terrorizzato.
<< U – Ursula?! >> balbettò. Che cosa agghiacciante! Com’era possibile?
<< Che … che accidenti t’è successo? >> domandò, tenendosi sempre a debita distanza.
Lei assunse un’aria soddisfatta, mettendosi le mani sui fianchi. << Sto bene, no? Be’, devo aver sbagliato il dosaggio della mia crema alle alghe, forse ho esagerato solo un pochino con le squame di pesce luna >> spiegò.
<< Dovresti sbagliare più spesso >> sussurrò Ade a mezza voce.
<< Cos’hai detto? >>
<< Chi, io? Niente, niente … ho detto: “ehi, bel vestito!” >>
Ursula si strinse addosso il suo pellicciotto di volpe con fare pomposo. << Uhm … sì, è il primo straccetto che ho trovato … >>
<< Be’ … ehm … comunque che ci fai qui? E perché ti sei messa così in tiro? >> domandò Ade.
Ursula frugò nella sua pochette da sera rivestita di paillettes e ne estrasse un bigliettino che, a giudicare da com’era ridotto, doveva averne viste di tutti i colori.
<< Ho ricevuto questo strano invito, stamattina … a quanto pare ho un ammiratore segreto >> diede nella sua tipica risata gorgogliante. << E tu invece? >>
Ade proprio non capiva. << Anche io ho ricevuto un invito >> estrasse un foglietto bruciacchiato dalla tasca della tunica, e lui ed Ursula si scambiarono i biglietti.
<< Ma … ma >> balbettò lei leggendo, << sono … >>.
<< Sono perfettamente uguali! >> completò Ade.
Lui e la strega si scambiarono uno sguardo dubbioso. << Secondo te di chi è stata quest’idea idiota? >> domandò quest’ultima.
Ade qualche pensiero a riguardo ce l’aveva eccome e stava per rispondere, ma si bloccò, perché la terra prese a tremare e, a qualche metro di distanza, un’automobile venne scaraventata in aria, schiantandosi con un fragoroso boato su di un idrante lì vicino e rimanendo a galleggiare a mezz’aria sospinta dal getto d’acqua.
<< Ma che diavolo … >> Ade e Ursula aguzzarono lo sguardo e videro che, dove qualche istante prima c’era l’automobile, era comparsa un’enorme testa di tigre fatta di sabbia con gli occhi rossi come tizzoni ardenti.
Ursula alzò un sopracciglio. << Sbaglio o quella è la Caverna delle Meraviglie? Allora c’è anche Jafar! >>
<< Sì … mai che abbia la decenza di prendere un taxi come tutte le persone normali! >> borbottò Ade.
Le fauci della Caverna delle Meraviglie si spalancarono e la lingua della tigre si srotolò come un tappeto facendo passare Jafar, impettito come al solito, e Iago, appollaiato sulla spalla dello stregone.
<< Ehi, Jaf! >> esclamò Ade, agitando una mano in segno di saluto. Alla sua vista Jafar assunse un’aria vagamente sorpresa, poi però gli venne incontro.
<< Ade, che coincidenza, anche tu qui! >> disse. << E, di’ un po’, chi è la tua affascinante ospite? >> chiese, facendo ad Ursula il baciamano più lungo della storia.
<< Incantato, signorina. >>
<< Crah! Che sventola! >> gracchiò Iago.
Ade si passò una mano sul volto e alzò gli occhi al cielo.
Ursula, invece, ridacchiò civettuola. << Accipicchia, Jafar, non sei mai così galante con me … >> disse.
Jafar e Iago si scambiarono uno sguardo incuriosito, poi lo stregone si rivolse nuovamente ad Ursula: << Chiedo scusa, signorina, ci siamo già conosciuti? >> domandò.
Lei stava per rispondere, ma Ade, stanco di quella solfa, esclamò: << Sì! Sì che vi conoscete, brutto rimbambito! E’ Ursula, la strega del mare! >>
Jafar si ritrasse emettendo un verso a metà tra il disgustato ed il terrorizzato. << URSULA? >> esclamò.
<< URSULA? >> gli fece eco Iago.
Lei incrociò le braccia al petto con stizza. << Sì, Ursula, contenti? >>
<< No, non proprio >> disse Iago. La strega lo fulminò con lo sguardo.
<< Comunque sia >> tagliò corto Ade, << Jafar, per caso anche tu hai ricevuto un invito da un fan segreto? >>
Jafar annuì. << Sì, come fate a saperlo? >>
<< Perché anche noi ne abbiamo ricevuto uno >> spiegò Ursula. << A quanto pare qualcuno sta radunando tutti i cattivi qui al Topoclub, stasera. >>
Non ci fu molto da aspettare per scoprire che Ursula aveva ragione: durante i cinque minuti successivi davanti all’House of Mouse si radunarono tutti i cattivi più cattivi delle fiabe Disney, tutti quanti muniti dello stesso misterioso invito.
Quando fu chiaro che ormai più nessuno sarebbe arrivato (e quando fu chiaro che se non mangiava alla svelta Ade si sarebbe arrostito Iago sui capelli) la banda dei cattivoni si decise ad entrare nel locale. Ad aspettarli all’ingresso trovarono Pippo.
<< Yuk! Buonasera, ragazzi, vi stavamo aspettando! >> li salutò il cameriere.
<< Davvero? >> domandò il Principe Giovanni.
Pippo scoppiò a ridere. << Yuk! Sicuro! E … caspita, Giovanni, non sapevo che fosse il tuo compleanno! Hai organizzato proprio una bella festa tra vecchi amici, eh? >>
Il Principe Giovanni aveva la tipica espressione alla “ma-di-che-accidentaccio-sta-parlando-questo-pazzoide” e stava per rispondere a Pippo che non era affatto il suo compleanno, ma Cornelius gli pestò la coda con un piede ed il principe, con gli occhi pieni di lacrime dal dolore, squittì: << Eh già. >>
Anche Pippo scoppiò a piangere. << Yuk! Oh, ma che caro, ti sei commosso! Yuk! Sob! Non ti facevo così sensibile, Giovanni. Sigh! Seguitemi amici, avete un tavolo prenotato >> il cameriere si soffiò sonoramente il naso nel grembiule e scortò i cattivi in sala da pranzo, conducendoli ad uno spazioso tavolo rotondo un po’ più appartato rispetto agli altri.
<< Vi auguro una buona serata! E ancora tanti auguri, Giovanni! Yuk! >> e detto questo Pippo sparì verso le cucine, tirando rumorosamente su con il naso.
Tutti i cattivi presero posto attorno al tavolo, chiacchierando fitto fitto.
<< Il mio compleanno? >> esclamò Giovanni, massaggiandosi la coda dolorante. << Ma che storia è questa? >>
<< E chi lo sa? >> ribatté Capitano Uncino qualche posto più in là, arricciandosi i baffi con l’uncino. << Vorrei proprio sapere che cosa sta succedendo! >>
A queste parole dal tavolo si levò un coro di “già” e “anche io”, quando, improvvisamente, qualcuno di invisibile parlò con voce profonda e tonante e tutti tacquero.
<< Buonasera, amici carissimi >> disse la voce misteriosa.
I cattivi si guardarono attorno per vedere chi fosse a parlare, ma il loro interlocutore era ben nascosto.
<< Fatti vedere, chiunque tu sia! >> ordinò la regina Grimilde con fare perentorio, battendo una mano sul tavolo.
<< Agli ordini, maestà >> rispose la voce. Un istante dopo la boccetta per l’inchiostro che stava al centro del tavolo, e che nessuno aveva notato prima, prese a vibrare violentemente, fino a quando il tappo non volò in aria colpendo il soffitto e prese a rimbalzare in giro per la sala come una pallina da ping pong impazzita. Dalla boccetta strisciò fuori un sinuoso serpentello d’inchiostro che gocciolò fino all’unica sedia del tavolo rimasta libera (sulla quale erano appoggiati un impermeabile, una sciarpa e un cappello a foggia larga), riempì gli abiti allargandosi e ribollendo, e prese la forma di un losco figuro di cui s’intravedevano solo gli occhi: occhi neri come la pece, simili a pozzi senza fondo.
<< Ave, compagni >> li salutò. Al tavolo non volava una mosca, tutti gli occhi erano puntati sul misterioso individuo che faceva scivolare il suo strano sguardo su ognuno di loro con aria visibilmente compiaciuta. << Prima di tutto vorrei ringraziarvi per essere venuti qui, stasera, accettando il mio umile invito. So di trovarmi al cospetto dei migliori in questo campo, dei più malvagi e potenti antagonisti della storia delle fiabe. Perciò non indugerò oltre, non voglio farvi perdere troppo del vostro prezioso tempo. Mi presento: sono la Macchia. >>
A quel punto un fitto brusio si diffuse per tutto il tavolo, e qualcuno trattenne il fiato; tutti conoscevano la Macchia. Le sue gesta (lo Sdoppiamento del Principe Naveen e la rocambolesca fuga dagli Studios con tutto il DRAF alle calcagna) erano materiale altamente top-secret, perciò, come era prevedibile, gli Studios al completo ne erano a conoscenza, e la Macchia era divenuta una sorta di leggenda tra i cattivi.
<< La Macchia? >> ripeté Frollo a bassa voce. << Ma come hai fatto a venire qui? Gli agenti del DRAF ti stanno cercando in lungo ed in largo! >>
La Macchia rise piano. << Ho i miei metodi per sfuggire ai piedipiatti, giudice Frollo. Quegli sbirri non riuscirebbero a prendermi nemmeno se mi appollaiassi sotto il loro naso … >>
I cattivi ridacchiarono malvagiamente, scambiandosi sguardi d’intesa.
La Macchia proseguì. << Comunque sia, probabilmente vi starete chiedendo il perché di questa riunione. Be’, la risposta è semplice: ho bisogno del vostro aiuto. >>
<< Continua >> disse Crudelia, << siamo tutti orecchie. >>
<< Vedete, come di certo sarete a conoscenza, io ho … come dire >> la Macchia fece schioccare la lingua un paio di volte, << un certo interesse, ecco, per la principessa Tiana. E, come a maggior ragione saprete, di qui a tre giorni, proprio al Topoclup, si terrà la cerimonia d’Animazione dei personaggi della Principessa e il Ranocchio; il momento ideale per avvicinarsi a lei. Ma, come giustamente l’egregio Frollo ha ricordato pocanzi, sono costantemente tenuto sotto controllo da quei gran seccatori del DRAF; ora, nonostante siano soltanto degli incompetenti e non siano ancora riusciti a trovarmi, devo comunque tenere un certo comportamento: devo costantemente guardarmi alle spalle, e non sono libero di girare senza impedimenti. Ecco perché vi propongo un patto, un’alleanza tra malvagi: ho bisogno di voi per raggiungere il mio scopo, e rapire la principessa Tiana proprio durante la cerimonia. >>
<< Sì certo, molto interessante >> commentò Gamba di Legno, che aveva appoggiato il suo arto artificiale in bella mostra sul tavolo. << Ma noi cosa ci guadagniamo? >>
Mormorii d’assenso si levarono lungo tutta la tavolata.
Gli occhi neri della Macchia si ridussero a fessure, segno che, sotto il suo camuffamento, stava sorridendo. << Ma certo >> disse, << naturalmente ho pensato anche alla questione del pagamento. Dopotutto non si può avere niente per niente, no? >>
<< Ben detto! >> esclamò Gaston.
<< Ebbene, voi siete malvagi. Siete cattivi. Siete gli antagonisti. E si sa che senza antagonista non c’è storia, senza antagonista tutti quei bamboccioni degli eroi se ne starebbero a casa a filare la loro calzetta! >>
I cattivi annuirono, qualcuno sghignazzò; erano sempre più interessati, ormai pendevano dalle labbra d’inchiostro della Macchia.
<< Allora io vi chiedo, amici, non siete stanchi di essere perennemente sconfitti da qualche smidollato qualsiasi che si crede migliore di voi? Non siete stanchi di essere relegati al ruolo di eterni secondi? >>
<< Sìììì! >> urlarono dal tavolo.
<< SIAMO STUFI MARCI! >>
<< ABBASSO I BUONI! >>
<< Pertanto, vi offro questa possibilità: di cambiare il finale della vostra fiaba! Ognuno di voi avrà l’occasione di farla finire come meglio riterrà opportuno: dominerete il regno, avrete la ricchezza, la fama, la gloria … la vittoria! Sarete voi i protagonisti, e nessuno vi metterà mai più i bastoni fra le ruote! >>
<< Ammettiamo per un attimo che noi decidessimo di accettare la tua proposta >> disse Malefica con calma. << Come hai intenzione di fare tutto ciò? >>
<< E’ semplice >> rispose prontamente la Macchia, ormai sempre più infervorata. << Durante i peregrinaggi di queste ultime settimane ho scoperto molto segreti degli Studios, e … >> la Macchia abbassò così tanto la voce che i cattivi per sentire cosa diceva dovettero sporgersi dalle sedie, << mi sono intrufolato nell’archivio segreto della Disney! >>
A quel punto al tavolo tutti trattennero il respiro, e addirittura Madame Medusa cadde giù dalla sedia.
<< Dici sul serio? >> chiese Yzma.
<< E come hai fatto? >> domandò Mangiafuoco.
<< Be’, signori, quando si possiede una certa … fluidità >> la Macchia ridacchiò, << fare determinate cose non risulta poi così difficile … intrufolarmi nelle serrature è la mia specialità! >>
Tra i cattivi si levarono mormorii d’assenso; la Macchia aspettò che si mettessero d’accordo, poi Ade disse: << Ci stiamo, Macchia, ma tu devi mantenere la promessa, altrimenti il DRAF sarà davvero l’ultimo dei tuoi problemi! >>
La Macchia fece un lieve cenno del capo. << Potete stare tranquilli, sono una macchia di parola, io! Ah, un’ultima cosa! >> esclamò. << Ci sarà bisogno di qualcuno che metta a conoscenza il Dottor Facilier del nostro piano, visto che non abbiamo ancora il piacere di averlo tra noi e che sarà proprio lui il cattivo più vicino alla principessa la sera fatidica. >>
<< Niente paura, possiamo occuparcene tranquillamente io ed Ade >> rispose Jafar indicando sé stesso ed il suo compare. << Ci metteremo d’accordo con lui in un battibaleno. >>
<< Eccellente, eccellente … quindi: affare fatto? >>
<< Affare fatto! >> risposero in coro i cattivi.
<< Allora alla cerimonia, amici! Buona fortuna a tutti voi! >> e, detto questo, la Macchia scivolò fuori dai vestiti, che si afflosciarono nuovamente sulla sedia, e sgusciò via dal locale infilandosi in una crepa nel muro.
La sua vendetta si stava realizzando, ed era sempre più vicina.
Sempre più vicina …





RiNgRaZiAmEnTi:



grandjack [Contatta] Segnala violazione 12/02/10, ore 20:04 - Capitolo 6: Capitolo 4 O.O che bello, i tuoi commenti mi fanno sempre felice!!!!! xDxD Spero che anche questo nuovo chappy ti piacerà, fammi sapere ^^ Ciao TVTB

Kary91 [Contatta] Segnala violazione 10/02/10, ore 14:48 - Capitolo 6: Capitolo 4 XDXD Grazie tante dei complimenti; eh sì, Eric e Filippo sono una bella accoppiata, ho sempre avuto un debole per loro. Figurati, non devi ringraziarmi! Sono contenta che Karen e Seto ti siano piaciuti e, anche se questo chappy è dedicato ai cattivi rispetto che a loro, non preoccuparti perché avranno un ruolo molto più ampio nel corso della vicenda. Hai visto? Qui la Macchia mostra un po’ di più il suo lato da cattivone … che ne pensi?? Lol Fammi sapere, ciao ^^

LadyMaeve [Contatta] Segnala violazione 04/02/10, ore 03:02 - Capitolo 6: Capitolo 4 Prima di tutto: GRAZIEEEEEEEEEEEE!!!! I tuoi commenti mi fanno sempre piacerissimissimo xDxD Sì, anche io ho un debole per Adam, nonostante nel corso del film compaia pochissimo in forma umana -.-, però vabbè è un gran personaggio ^^ Ecco qui il nuovo chappy, fammi sapere com’è, bacioniiiiiiiii

Tayr Soranance [Contatta] Segnala violazione 01/02/10, ore 20:37 - Capitolo 6: Capitolo 4 Uiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii onoratissima come al solito!!!! Sono contenta che ci sia un’altra fan Ranocchiettosa da queste parti, perché anche io ho adorato quel film: era ora che la Disney ritornasse alle origini con un sano vecchio musical, non ti pare??? Grazie mille, sono contenta che Filippo ed Eric ti siano piaciuti (mi sono divertita un sacco a scrivere di loro due conciati così lol) e aspetto con ansia il tuo commento!!! Byeeeeeeeee

CloudStrifeAC [Contatta] Segnala violazione 31/01/10, ore 00:49 - Capitolo 6: Capitolo 4 *l’autrice si asciuga una lacrimuccia cercando di non dare troppo nell’occhio* ma ci credi che ogni volta che scrivi un commento mi fai commuovere??? Davvero, tu non hai idea di quanto i tuoi pareri mi rendano felice e di quanto tu mi abbia aiutata a proseguire questa storia!!! Ti ringrazio dal più profondo del cuore *__* Sì, in effetti un po’ d’esperienza teatrale c’è, ma ovviamente non ho la faccia tosta di definirmi un’esperta, perciò mi fa oltremodo piacere che i ragazzi del DRAF ti abbiano fatto una buona impressione. Anche se in questo chappy ho dato più spazio ai cattivi (per cui ho uno strano debole, devo ammetterlo) posso assicurarti che dai prossimi gli agenti saranno al centro della scena e dovranno vedersela con non pochi grattacapi … eheheh *risatina malvagia* Be’ ora vado … sai, io e il signor Zemeckis ci stiamo prendendo un thé assieme e tra un po’ danno la nuova puntata del DRAF sul satellitare … alla prossimaaaaaaaaaaaaa xDxD

Selena Moon [Contatta] Segnala violazione 28/01/10, ore 18:27 - Capitolo 6: Capitolo 4 Uiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Arieccomi dopo una breve *sesese ndA Mia seconda personalità* pausa!!!! Contentissima come sempre che il capitolo sia stato di tuo gradimento … Wow!! Eric e Filippo hanno riscosso un sacco di consensi lol Fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo chappi, mi raccomando!!! Ciao e a presto ^^

Glance [Contatta] Segnala violazione 27/01/10, ore 19:16 - Capitolo 6: Capitolo 4 Ciao Glance!!!! Sono contenta che il chap t sia piaciuto … setto da te è un onore, davvero!!! Be’ che ne dici di questo? Sembra che i cattivi non abbiano buone intenzioni, vero?? Lol Fammi sapere e a presto!!!

_Rory_ [Contatta] Segnala violazione 26/01/10, ore 19:56 - Capitolo 6: Capitolo 4 Be’, Tiana, ovviamente, è la più tosta delle principesse xDxD Ma sembra che la Macchia abbia brutte intenzioni con lei O.O Toccherà all’agente Nowell e al resto della squadra risolvere la situazione … ^^

Anonimo9987465 [Contatta] Segnala violazione 26/01/10, ore 14:19 - Capitolo 6: Capitolo 4 ANONIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! Da quant’è che non ci si sente??? Neanche io lo so più!!! Spero che mi perdonerai, per farmi perdonare farò in modo che Seto divenga sempre più figo ad ogni capitolo lol Appena puoi fammi sapere cosa pensi del chappi, ti pvegoooo (dai l’ho detto con la evve moscia nn puoi riviutare :soso: ) Alla prossima, Agente Konowa, aspetto con ansia il tuo parere

sarawinky [Contatta] Segnala violazione 25/01/10, ore 15:47 - Capitolo 6: Capitolo 4 Arieccomi, sono tornata!! Spero che vorrai ancora seguire le avventure del DRAF dopo tutto questo tempo * ti guarda con gli occhioni alla Bambi* ti preeeeeeeeeeeeegooooo!!!! Aspetto la tua recensione, mi raccomando ^^

I love sasunaru [Contatta] Segnala violazione 25/01/10, ore 14:28 - Capitolo 6: Capitolo 4 Certo che Charlie ci sarà anche nei prossimi!!! Stai tranquilla! Anzi, per lei ho in serbo un paio di cosucce lol Alla prossima, baciosiiiiii

ikarikun [Contatta] Segnala violazione 25/01/10, ore 09:58 - Capitolo 6: Capitolo 4 Ecco qui l’aggiornamento!!! Spero che mi perdonerai per il ritardo, lo spero davvero tanto! Grazie mille dei complimenti … ti prego fammi sapere cosa ne pensi del nuovo chappi

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Capitolo 8
*** Capitolo 6 ***


Ciao a tutti e benvenuti ad un nuovo capitolo delle nostre avventure fiabesche!! Come al solito mi scuso per il ritardo, anche se rispetto all'altra volta ho fatto prima lol Se vi ricordate, dobbiamo ancora assistere alla cerimonia d'Animazione di Tiana, Naveen e del resto dei personaggi della Principessa e il Ranocchio ... perciò, tenetevi forte perché SIIIIII PARTEEEEEEEEEEEEE!!!!
PS: Per chi non lo sapesse questa è Zira, alias la compagna di Scar -------> http://www.lionking.org/~whitewlf/zirascar/ziras/zira001.JPG
PS2: Ci tengo a precisare una cosa; Ursula in questo chappy è ancora bella!!


<< Buona sera amici telespettatori e benvenuti a quello che può essere senza ombra di dubbio definito l’evento mondano dell’anno. Noi di Disney Channel ci troviamo qui, stanotte, di fronte all’entrata del prestigioso House of Mouse, per assistere alla tanto attesa cerimonia d’Animazione dei personaggi della Principessa e il Ranocchio: il nuovo Classico Disney! Ma … chi vedo arrivare? Sbaglio o quella è la principessa Ariel? Sì, è proprio lei!! Avviciniamoci per rubarle qualche news scottante! >>
Ariel sorrise radiosa ai giornalisti: indossava uno strepitoso abito di madreperla e camminava a braccetto con Eric, anche lui impeccabile nel suo smoking blu.
<< Salve ragazzi! >> salutò allegramente.
Il giornalista attaccò a parlare a macchinetta, facendo segno al cameraman di filmare tutto: << Ariel sei bellissima, complimenti! Di chi è il tuo abito? >>
<< E’ una creazione di Dolce & Banana, fatto su misura naturalmente. >>
<< Naturalmente! E dicci, Ariel: cosa ne pensate tu e il tuo principe della nuova coppia reale, Tiana e Naveen? >>
Eric stava per dire qualcosa, ma la sirenetta prese a parlargli sopra come se nulla fosse: << Li trovo entrambi adorabili! Non vedo l’ora d’incontrarli, soprattutto Tiana! Sono certa che diventeremo grandi amiche! In fondo siamo tutt’e due creature anfibie, se la vediamo sotto un certo punto di vista, quindi andremo sicuramente d’accordo! >>
<< Felice di sentirlo >> fece il giornalista, << ora vi lascio andare, il red carpet è ancora lungo, non posso trattenervi troppo! >>
Ariel diede in una risata argentina, salutò e si trascinò dietro il povero Eric, sparendo tra i flash delle macchine fotografiche.
<< La serata è appena cominciata, amici da casa, e noi stiamo lavorando per non farvi annoiare, continuate a seguirci! >> riattaccò il giornalista tutto infervorato.
Lui e il resto della troupe sgomitarono un po’ tra la folla di paparazzi e di altri inviati televisivi, finché non raggiunsero una posizione privilegiata.
<< Sogno o son desto? Quella è proprio Belle e con lei c’è il principe Adam nella sua affascinante forma umana. E meno male, perché penso che in versione Bestia nessuno avrebbe voluto intervistarlo … Ehi! Principi, da questa parte! Belle, ti prego, un sorriso per la stampa! >>
<< Buonasera! >> salutò la principessa con un lieve cenno del capo.
<< Salve! >> Adam sembrava piuttosto nervoso e a disagio davanti alle telecamere, e non faceva che tirarsi il colletto della camicia.
<< Wow che eleganza, ragazzi! Dite la verità, state cercano di mettere in ombra la nuova coppia Disney, Tiana e Naveen! >> esclamò il giornalista.
Belle rise in modo adorabile. << Oh no, assolutamente! Questa è la loro serata, d’altronde. Io ed Adam abbiamo soltanto cercato di essere all’altezza. >>
<< E lo siete, eccome se lo siete! I vostri vestiti sono fantastici! Ma parlateci un po’ di questi nuovi amici che dovete ancora incontrare … cosa pensate su di loro? >>
Fu Adam a rispondere per primo: << Be’ >> iniziò, << io sono contento che finalmente ci sia un altro principe che subisce trasformazioni animali, così non sarò più l’unico e mi sentirò meno solo! >> disse.
<< Ah ah … capisco … Belle? >>
<< A me Tiana sta già simpatica: trovo che noi due siamo molto simili, tutt’e due abbiamo degli obiettivi, sappiamo ciò che vogliamo dalla vita … e non ci perdiamo in chiacchiere! Diventeremo senz’altro amiche! >>
La folla spinse via Adam e Belle, che furono costretti a proseguire lungo il tappeto rosso per evitare di creare un grande ingorgo; il giornalista li salutò in fretta e furia, poi riprese a guardarsi intorno per cercare qualcun altro da intervistare.
<< Oh oh oh … sbaglio o stanno arrivando i cattivoni? Vedo il turbante di Jafar e i capelli di Ade … eccoli, accidenti!! Cattivi! Cattivi, vi prego solo un paio di domande! >>
<< Spara, broccolo >> esclamò Ade, << non abbiamo tempo da perdere, qui! >>
<< Ehm … sì, naturalmente … be’, volevo semplicemente chiedervi un’opinione sui nuovi acquisti di casa Disney, cosa ne pensate? >>
<< In tutta onestà non mi importa un benemerito fico secco del principe Comesichiama e della sua amichetta: lui è stato diseredato, lei è una cameriera. Tuttavia trovo che il Dottor Facilier sia un professionista e sarà interessante fare la sua conoscenza >> rispose Jafar.
<< Concordo >> disse Ade.
<< Quindi come siete organizzati per stasera? Cercherete di parlargli durante la festa? >> domandò il giornalista.
Ade e Jafar si scambiarono un’occhiata, poi quest’ultimo rispose: << Suppongo di sì e … be’, diciamo solo che la cerimonia di stanotte sarà … scoppiettante! >>
I due cattivi iniziarono a sghignazzare di gusto, lasciando di stucco il giornalista, e se ne andarono.
L’intervistatore gridò loro dietro: << Ehi, Jafar, dove hai lasciato Iago? >> ma nessuno rispose e non c’era tempo da perdere a scervellarsi; dopotutto, chi li capiva i cattivi?
<< Va be’, come non detto … Ma non scoraggiatevi, amici telespettatori! La notte è ancora giovane! >>
Il giornalista si barcamenò nuovamente tra la folla, carpendo interviste e dichiarazioni qua e là: parlò con Tarzan, Pocahontas, Simba, e persino con Stitch ( anche se non capì un bel niente di ciò che diceva ). Alla fine, dopo tanta attesa, arrivò una lunghissima limousine bianca che lasciava presagire soltanto una cosa.
<< Tenetevi stretti i pop corn, voi da casa, perché … SONO ARRIVATI I PEZZI GROSSI!!! >>
Quando lo sportello della limousine si aprì e dalla macchina scesero John Lasseter, Rick Macki, Bruce Smith e i registi (John Musker e Ron Clements) la folla ruggì in un modo che avrebbe fatto impallidire anche Shere Khan ( e probabilmente la tigre impallidì davvero, solo che nessuno se ne accorse, perché erano tutti troppo impegnati a sgolarsi come matti ).
<< Oh, per tutti i fulmini!! Quello è RICK MACKI!!! Per chi non lo sapesse, cari telespettatori, Mister Macki è il disegnatore di Tiana e Naveen … una leggenda vivente, per farla breve. RICK!! RIIIIICK!!! Ti scongiuro, Rick!! Un’intervista veloce per Disney Channel!! RIIIIIIIIIICK!!! >>
<< Sa – salve >> balbettò il disegnatore, appena udibile in mezzo al frastuono della folla. << Mi dispiace, ma io non … io … >> Rick indietreggiò, accecato dai flash, andò a sbattere contro il pancione del signor Lasseter ( che stava proprio dietro di lui) e fu risospinto tra le fauci dei giornalisti.
<< Coraggio ragazzo, non essere timido! >> tuonò il produttore esecutivo, dandogli una poderosa pacca sulla spalla. << Domandate, domandate pure! Io e questo giovanotto siamo qui per voi! >> esclamò rivolto ai giornalisti.
L’inviato di Disney Channel prese la palla al balzo e disse: << Rick, tra poco incontrerai i personaggi sui quali hai lavorato per così tanto tempo! Nervoso? >>
<< Te – te – terrorizzato >> rispose flebilmente il disegnatore, facendo scoppiare a ridere tutti quanti.
Poi una giornalista vestita di rosso chiese: << Rick, pensi che i tuoi personaggi riusciranno a resistere alla tensione? Dopotutto, c’è qualcuno che li considera “i novellini” di turno! >>
<< Io … io sono sicuro che i ragazzi se la caveranno a meraviglia >> rispose Rick col tono migliore che gli riuscì. << Condivido in pieno quanto affermato dal signor Macki >> disse John Lasseter. << Non dimenticate mai che la Disney è pur sempre una grande famiglia e in famiglia ci si ambienta sempre! >>
<< Rick! Rick! Un’altra domanda! >> sbraitò una minuscola inviata della CNN, praticamente schiacciata tra la folla.
<< Dica pure >> Rick aveva paura che il resto dei giornalisti la travolgessero, era meglio farla parlare in fretta, prima che venisse trasformata in frittata di CNN.
<< Sembra che ormai la storia della Macchia sabotatrice sia acqua passata, ma tu cosa ne pensi? Temi un suo eventuale ritorno in azione? >> chiese la giornalista tutto d’un fiato.
Rick e il signor Lasseter si scambiarono uno sguardo furtivo: l’agente Nowell aveva espressamente, categoricamente, assolutissimamente proibito di nominare la Macchia di fronte ai giornalisti. Fu Lasseter a liquidare la faccenda con un laconico: << Preferiamo non esprimerci al riguardo. >>
Dopodiché il disegnatore e il produttore esecutivo glissarono accuratamente sull’argomento, limitandosi a rispondere a domande generali sul nuovo film.
Rick, che quella sera era felicissimo, agitatissimo e nervosissimo al tempo stesso, non voleva farsi rovinare la cerimonia da quella stupida Macchia antipatica, così decise che non ci avrebbe più pensato: dopotutto era ad una festa che stava andando ed alle feste ci si diverte e basta, i pensieri tristi non sono ammessi.
Dopo qualche altra intervista e qualche altra foto, finalmente arrivò il momento di entrare nel Topoclub, che, per l’occasione, era stato trasformato nell’esatta riproduzione della Reggia di Tiana, il famoso ristorante dei principi di Maldonia; all’ingresso trovarono Pippo che prese i loro soprabiti e li scortò con fare molto professionale nella sala da pranzo. Quando le porte si aprirono Rick rimase semplicemente sbalordito: fu come aver fatto un tuffo nel passato, adesso si trovavano negli anni Venti, durante la favolosa epoca del jazz. E infatti sul palco del locale un gruppo di musicisti avevano appena finito di allestire i loro strumenti musicali e le vellutate note di un sassofono si stavano diffondendo nella sala. Dalle pareti pendevano drappi di broccato dorato e marrone, mentre al soffitto era stato appeso un incredibile lampadario di cristallo, scintillante come la stella della sera. Su ogni tavolo c’era una sontuosa tovaglia che richiamava i colori delle pareti e un bizzarro centrotavola fatto di fiori e piume colorate.
Rick aveva le lacrime agli occhi: non appena Tiana avesse visto quel posto, sarebbe scoppiata a piangere di gioia. Era perfetto, semplicemente perfetto.
In breve tempo la sala cominciò a riempirsi e, ad un certo punto, da una porta secondaria, fecero il loro ingresso anche gli agenti del DRAF; stavolta la tuta da elettricista l’avevano lasciata a casa e si erano agghindati di tutto punto. Rick restò senza fiato alla vista di Elyn, se possibile ancora più splendida del solito nel suo tubino nero. L’estasi durò ben poco, però, visto che l’agente Nowell non perse nemmeno un minuto e iniziò subito a parlare di cose serie, facendo riemergere Rick dalle sue fantasie.
<< Buonasera, signor Lasseter. Buona sera, Rick >> li salutò col suo solito tono asciutto.
<< Buonasera >> disse il produttore esecutivo.
<< ‘Sera >> mormorò Rick.
<< Non voglio perdere tempo prezioso cercando un modo delicato per dirvelo, quindi sarò breve: la situazione è critica! >>
Rick e Lasseter sussultarono.
<< Esattamente >> proseguì Nowell, << questa è la reazione adatta. Come purtroppo saprete non siamo ancora riusciti ad acciuffare quel losco figuro della Macchia sabotatrice, pertanto la vigilanza, stasera, dovrà essere altissima. Voglio che qualsiasi cosa vediate … QUALSIASI … anche la più insulsa e banale, veniate a riferirla a me o ai miei colleghi >> e fece un gesto ampio con la mano indicando il resto della sua squadra.
<< Lo faremo, agente. Avete tutta la nostra collaborazione >> esclamò Lasseter con decisione.
Nowell annuì, poi girò sui tacchi e andò ad occuparsi di chissà cosa, facendo ondeggiare le lunghe code del frac.
<< Be’, che stiamo facendo qui in piedi come baccalà? >> chiese l’agente Sparkie (che indossava un alquanto improbabile abito giallo canarino) fregandosi le mani. << Io ho una fame … >> e dal suo stomaco provenne un imbarazzante gorgoglio.
<< Sparkie, tu hai sempre fame >> commentò Selena Moon con aria altezzosa. Lei portava un grazioso vestitino in perfetto stile anni Venti, con tanto di copricapo piumato.
<< E comunque ci sarà da aspettare, perché prima di tutto dovremo presiedere all’Animazione di Tiana e company … non vorrai iniziare la cena in onore dei personaggi senza di loro, vero? >> domandò.
<< Coraggio, ragazzi, dobbiamo andare anche noi col capo, ne discutiamo dopo >> disse l’agente Dover, elegantissima nel suo abito color rosa cipria. << A presto, signori, ci vediamo dopo la cerimonia! >>
Gli agenti si congedarono, e Rick, il signor Lasseter, Bruce Smith e i registi presero posto al tavolo che era stato assegnato loro, quello chiamato “I pezzi grossi stanno qui”.
<< Wow, mi piace questo titolo >> commentò Bruce, << finalmente qualcuno che mi apprezza come si deve! >>
Quando tutti gli invitati ebbero preso posto ai loro tavoli, le luci si spensero e un occhio di bue illuminò il palco. L’emozione era palpabile nell’aria, ogni sguardo della sala era puntato sul palcoscenico.
<< Signore e signori … >> tuonò una voce da dietro le quinte, accompagnata da un rullo di tamburi, << principi e principesse, disegnatori e disegnatrici, registi e … e registi >> a queste parole ci fu una risata generale e tutti lanciarono un’occhiata a John Musker e Ron Clements, << vi do il benvenuto all’House of Mouse, stasera, per assistere alla tanto attesa cerimonia d’Animazione dei personaggi della … PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO! >> da dietro le quinte fece la sua entrata spettacolare niente popò di meno che il Genio, accompagnato da fuochi d’artificio, luci stroboscopiche e da una musica accattivante suonata dai musicisti. Alla vista di chi sarebbe stato il presentatore della serata partì un applauso scrosciante: al tavolo “I pezzi grossi stanno qui” ci fu una standing ovation collettiva, al “Notti d’oriente” Aladdin si mise in piedi sulla sedia e iniziò a fischiare come un matto (con grande orrore di Jasmine), da Bageera, Simba a dal resto del tavolo “Che bestie!” si levarono ruggiti e ululati d’approvazione.
<< Troppo buoni amici, troppo buoni! >> esclamò il Genio. << Siete un pubblico speciale, continuate ad applaudire, da bravi! >>
Risate generali.
<< Che dire, signori? Questa sera è una di quelle che ricorderete per tutta la vita, una di quelle che, quando sarete vecchi bacucchi, racconterete ai vostri nipotini. Quindi non indugiamo oltre … che entrino I PERSONAGGI!! >>
Partì un rullo di tamburi che ben si addiceva al ritmo cardiaco di Rick. Da dietro le quinte comparvero alcune vallette che tenevano in mano un foglio di carta ciascuna, mentre un tipetto basso e in carne posizionò al centro del palco una strana macchina che emetteva sbuffi di fumo colorato e preoccupanti cigolii.
<< Quella che vedete non è una caffettiera mutante, tranquilli >> disse il Genio, << si tratta bensì … del cosiddetto Animatore, il favoloso congegno che darà vita ai nostri amici. >>
Il silenzio in sala era assoluto, tutti gli occhi erano puntati sull’Animatore. La prima valletta si avvicinò al congegno, mostrando al pubblico il disegno che teneva in mano, e mise il foglio all’interno della macchina.
<< Signore, quella è Tiana! >> sussurrò Rick all’orecchio di Lasseter.
Tutti avevano il cuore che minacciava di schizzare via dal petto da un momento all’altro, e la bocca tremendamente secca.
L’Animatore iniziò a sbuffare, a cigolare, a tremare, a sobbalzare … si agitava come un forsennato e, ad un tratto, iniziò a correre per tutto il palco costringendo il Genio e le vallette a schivarlo nei modi più impensati.
Alla fine, il macchinario si arrestò di botto e da uno dei bocchettoni fuoriuscì una nuvola di brillante polvere azzurrina … una soffusa luce si diffuse per la sala, tutti spalancarono la bocca in un “ohhhhhhhhhh” collettivo. E dalla nube color del cielo, radiosa come un raggio di sole, emerse Tiana, bellissima, fantastica, con un sorriso enorme stampato sul viso.
<< TIANA!!! >> urlò il Genio. Tutti applaudirono, qualcuno urlò, qualcun altro ( tra i quali sempre Aladdin) fischiarono la loro approvazione. Rick rimase semplicemente incantato alla vista della principessa; Bruce gli diede una fraterna pacca sulla spalla, mentre Lasseter e i registi gli strinsero allegramente la mano.
<< Complimenti, ragazzo! >>
<< Bel lavoro, Rick! >>
<< E’ meravigliosa, davvero! >>
Tiana salutò tutti con fare regale, ma il suo sguardo si soffermò su Rick al quale mandò un bacio con la mano. Lui, commosso, le rispose con un cenno del capo e un gran sorriso.
Dopo Tiana fu il turno di Naveen; una seconda valletta inserì il disegno del principe all’interno dell’Animatore, che prese a dimenarsi come un forsennato anche stavolta. Non appena si arrestò da una nuvola color verde smeraldo fece la sua comparsa il principe Naveen.
<< NAVEEN!! >> esclamò il Genio.
La sala gli diede il benvenuto con una fragorosa ovazione, lui sguainò la sua spada scintillante in segno di saluto e tutti gli altri principi presenti lo imitarono all’istante, producendo un clangore di ferraglia fragoroso.
In seguito ai due principi toccò al Dottor Facilier, che sbucò fuori da una nube violetta accompagnato dalla sua ombra animata.
<< IL DOTTOR FACILIER!! >> gridò il Genio.
Dal tavolo “Brutti ceffi”, quello riservato ai cattivi, si levò un frastuono così assordante che Rick e il resto dei presenti furono costretti a tapparsi le orecchie. Facilier si beò dell’applauso dei suoi compari con aria visibilmente soddisfatta, mentre l’ombra alle sue spalle esultava come ad una partita di baseball.
L’Animazione proseguì per circa un’altra mezz’ora: in sala arrivarono Mamma Odie, Charlotte, Louis, Ray e tanti altri. Quando i fogli finirono, l’Animatore fu portato via e i personaggi furono fatti accomodare ad un lungo tavolo situato proprio di fronte al palco.
<< Signore e signori >> disse il Genio, << non so voi, ma io ho una gran fame, quindi me ne torno al mio tavolo e vi lascio mangiare in santa pace … CHE LA CENA ABBIA INIZIO!!! >>
A quelle parole dalle cucine sbucarono uno stuolo di camerieri pinguini che servirono pietanze su pietanze, una prelibatezza dietro l’altra. Il menù era lo stesso di quello del ristorante di Tiana e la principessa, nonostante quella fosse la serata in suo onore, proprio non ce la faceva a smettere di lavorare e andava in continuazione in cucina a controllare che tutto procedesse per il meglio. In effetti lei non era la sola che girovagava per la sala; Naveen si era portato appresso il suo piatto di spaghetti ed era andato a fare la conoscenza del resto dei principi.
<< Tanto piacere, io sono Aladdin >> disse questi stringendogli la mano, << puoi chiamarmi Al! >>
<< Oh, sì, piacere mio, Al! >> fece Naveen allegramente.
<< Ed io sono Eric! >> esclamò quest’ultimo presentandosi a sua volta. << Puoi chiamarmi … ehm … Eric. >>
Intanto Facilier era andato a sedersi al tavolo “Brutti ceffi” e lui ed i suoi perfidi amici stavano complottando riguardo ad un terribile piano …
<< Tutto chiaro, Faci? >> stava dicendo Ade tra una porzione di sformato e l’altra. << Mi raccomando … gnam … tutti noi contiamo su di te e la posta in ballo è alta. Ma che dico alta … chompAltissima! >>
<< Cristallino, Ade >> ribatté Facilier. << Fidati, amico dall’aldilà, so quello che faccio. L’unica cosa che mi dispiace è che non si arriverà neppure al brindisi, visto che rovineremo la loro festicciola da strapazzo molto prima! >>
I cattivi scoppiarono a ridere.
<< A me non dispiace affatto >> disse Scar. << Il servizio qui è davvero penoso. Prima ho ordinato un cosciotto d’antilope e quell’incompetente del pinguino mi ha detto che “non eravamo mica nella savana”. Roba da matti, rivolgersi a me in quel modo! Tsk! >>
<< Non farci caso, Scar >> gli rispose Jafar. << Li faremo pentire molto amaramente di tutti gli anni di umiliazioni e angherie che abbiamo dovuto sopportare. Quando il piano andrà in porto i pinguini si prostreranno ai nostri piedi, e non solo loro! >>
Nel frattempo, completamente ignari del terribile complotto ordito dai cattivi, Rick e i suoi colleghi stavano mangiando di gusto.
Il signor Lasseter era già alla quarta porzione di minestra e, nonostante i bottoni del suo panciotto avessero un’aria a dir poco instabile, non sembrava proprio avere intenzione di fermarsi.
<< Questa … slurp … zuppa … chomp … è squisita! >> farfugliò tra una cucchiaiata e l’altra. Poi un boccone gli andò di traverso e Rick e Bruce furono costretti a dargli poderose pacche sulla schiena per farlo riprendere.
<< Ragazzi, tutto a posto qui? >> era la principessa Tiana che stava facendo il giro dei tavoli per assicurarsi che a tutti piacesse il cibo.
<< Tiana! >> esclamò Rick allegramente. << Sì, tranquilla, ogni cosa è fantastica! >>
<< La tua zuppa è un’opera d’arte, cara >> disse Lasseter con aria ispirata.
Lei sorrise. << Sono contenta, grazie mille … Ah, Rick! >>
<< Sì, Tiana? >>
La principessa diede un energico scappellotto a Rick, che per poco non finì con la faccia nel piatto.
<< AHIA!! Ma cosa … >>
<< Questo è per avermi sbavato addosso! >> spiegò Tiana con aria severa, mentre il disegnatore si massaggiava il punto dolorante. << E questo >> si chinò per dargli un bacio sulla guancia e la sua espressione si addolcì, << è perché ti voglio bene. >>
Rick la guardò con le lacrime agli occhi (sia per il dolore che per la commozione) e la abbracciò forte. << Ti voglio bene anch’io, Tia. >>
Dal loro tavolo gli agenti del DRAF stavano osservando la scena.
<< Oh, non sono teneri? >> chiese Selena con gli occhi che brillavano. << Sono così contenta che alla fine sia andato tutto bene! >>
<< Cosa vuoi dire? >> chiese Silver.
<< La questione della Macchia, no? Alla fine non si è fatta più vedere e questo è un bene! >>
<< Io non sarei così fiducioso, se fossi in te >> ribatté Nowell a bassa voce. << Quel sabotatore è più furbo di quanto pensassi, si sta rivelando un osso duro e non va sottovalutato. >>
<< Il capo ha ragione >> gli fece eco Seto, drizzandosi gli occhiali sul naso. << Dopotutto noi siamo i migliori del settore e non siamo ancora riusciti a prenderlo. Un motivo ci sarà. >>
<< Pensate che abbia intenzione di saltare fuori all’improvviso? >> domandò Charlie brandendo la forchetta con aria feroce. << Perché se è così non sa cosa lo aspetta! >>
<< Io penso >> rispose Nowell, << che la Macchia abbia qualcosa in mente. Non so ancora cosa, ma ho un brutto presentimento … >>
<< Oh oh! >> sobbalzò Spike. << Capo, l’ultima volta che hai avuto un “brutto presentimento” Pumbaa ne ha sganciata una bella grossa proprio davanti a noi! >>
La squadra rabbrividì al ricordo.
<< Esatto, Sparkie. Ma stavolta i disturbi intestinali di un facocero c’entrano ben poco, temo. La situazione è ben più grave. >>
<< Certo che è davvero strano >> constatò Elyn. << L’abbiamo cercato dappertutto, eppure sembra che si sia volatilizzato nel nulla. E’ scomparso all’improvviso proprio come è apparso. >>
<< Hai ragione >> fece Silver. << Nonostante tutte le analisi che ho fatto sui campioni d’inchiostro raccolti non sono ancora riuscita a scoprire da dove sia venuto. Questa attitudine che ha nel nascondersi lo rende ancora più pericoloso … >>
<< Non lambiccarti troppo il cervello, Silver >> disse Charlie. << Se avrà il fegato di mostrarsi qui, stasera, lo faremo pentire di essere uscito dalla sua stilografica, altrimenti sarà stato solo un altro criminale da strapazzo tutto fumo e niente arrosto. >>
Karen, che fino a quel momento era stata particolarmente silenziosa, scosse il capo. << Non lo so, Charlie. La Macchia non mi sembra proprio quel genere di cattivo. Ho studiato accuratamente il suo profilo e do’ ragione a Justin: è libero, arrabbiato e pericoloso. E penso che abbia una gran voglia di vendetta. >>
A distogliere gli agenti dalle loro congetture (e il resto degli invitati dalla loro cena) venne la voce del Genio che aveva impugnato nuovamente il microfono.
<< Amici, annuncio a tutti gli interessati che è il momento di ballare >> nella sala si diffusero dolci note di sassofono, << perciò invito chiunque volesse scambiarsi tenere effusioni senza dare troppo nell’occhio a raggiungere la pista da ballo che Mamma Odie ha gentilmente creato per noi. Grazie, mamma! >>
<< Ohhhhhh, prego giovanotto! >> rispose l’anziana signora soffiando sul suo bastone magico con nonchalance.
I primi ad inaugurare la pista furono i principi e le principesse, che non si sarebbero persi un lento nemmeno per tutto l’oro del mondo. Tra loro, ovviamente, c’erano anche Naveen e Tiana: i due ballavano così bene che attorno a loro si creò il vuoto e tutti li guardavano con aria ammirata.
<< Ma guardateli >> esclamò Jafar disgustato. << Stanno lì ad agitarsi come idioti fasciati in quegli abiti ridicoli … non sanno cosa li aspetta, poveri illusi! >>
<< Ehi, Jafar, vuoi ballare? >> chiese Ursula.
<< Sicuro! >> esclamò lui senza farselo ripetere due volte.
Ad Ade andò di traverso il punch e lo sputò dappertutto, facendo la doccia a quelli che gli stavano vicino. << COSA? >> sbottò. << Che fine hanno fatto gli idioti che si agitano? >>
Jafar si strinse nelle spalle passando un braccio attorno alla vita di Ursula. << Io parlavo di quei tonti, che c’entriamo noi? >> e detto questo andò a ballare con la sua affascinante compagna, la quale aveva un’aria molto soddisfatta.
<< Puhà! >> commentò Ade. << Scar, amico, ti rendi conto con chi abbiamo a che fare? >>
<< Già, è una cosa vergognosa >> rispose lui. << Ora perdonami, ma avevo promesso a Zira questo ballo. A dopo >> e se ne andò come se niente fosse, lasciando Ade con un palmo di naso.
Nel frattempo, Rick stava guardando con aria speranzosa il tavolo del DRAF, e più precisamente stava guardando Elyn con aria speranzosa.
Bruce non aveva perso tempo e aveva già invitato Karen, ma lui non riusciva proprio a trovare il coraggio per chiedere all’agente De Marchi di ballare.
Il signor Lasseter notò che c’era qualcosa che non andava e, con un mezzo sorriso, chiese: << Qualcosa che non va, Rick? >>
Il disegnatore sussultò. << Eh? Chi, io? No, no … non ho niente che non va … proprio niente … >>
<< Rick, lo sai che sei un pessimo attore, vero? >> Lui sospirò. << Sì, lo so, signore. Vorrei invitare l’agente Elyn, ma … >>
<< Ma cosa? >>
Rick sbuffò. << Insomma mi guardi! E poi guardi lei! >>
Lasseter aggrottò la fronte. << Ti sto guardando, Rick, e sai cosa vedo? >>
<< Un fallito? >>
<< No, ragazzo. Vedo un giovanotto di buon cuore, con tanto sale in zucca e pieno di talento, che non sarà stato di certo il capitano della squadra di football al liceo, ma che ha tante altre qualità e non ha nulla da invidiare a nessuno. >>
Rick rimase a bocca aperta. << Signore, io … la ringrazio! >> mormorò.
Lasseter gli diede una paterna pacca sulla spalla. << Figurati, figliolo. Ora vai e chiedile di ballare, sbrigati prima che lo faccia qualcun altro! >>
Rick ubbidì e si diresse al tavolo del DRAF. Il signor Lasseter osservò la scena da lontano e sorrise quando vide che Elyn aveva accettato l’invito e si era alzata per seguire Rick in pista.
<< Ah, beata gioventù >> sospirò con aria malinconica, memore delle sue avventure amorose. Rimasto solo al tavolo (i registi avevano bevuto qualche punch di troppo e adesso si stavano agitando in pista con la leggiadria di due rinoceronti) John riprese in mano il menù e lo sfogliò fino ad arrivare alla pagina dei dolci, ma lo attendeva una brutta sorpresa.
Infatti, invece di esserci scritte cose del tipo “budino al cioccolato” o “panna cotta”, sul menù Lasseter lesse un inquietante messaggio:

Consegnatemi la Principessa Tiana e andrà tutto bene, altrimenti ve ne farò pentire.

Il produttore esecutivo deglutì sonoramente: che razza di dolce era quello?!
Alzò appena lo sguardo e il caso volle che incontrasse proprio quello dell’agente Nowell, che capì all’istante che qualcosa non andava e scambiò un cenno con i suoi colleghi.
Lasseter rivolse nuovamente lo sguardo al suo menù, il cuore che galoppava:

Grosso sbaglio, signore. Gli sbirri sarebbero dovuti rimanere fuori da questa faccenda. Mi costringe a fare a modo mio.

Nel preciso istante in cui John finì di leggere il messaggio, le luci si spensero, immergendo la sala nell’oscurità più totale. Una voce strepitante da pappagallo, quella di Iago, gracchiò da sopra le loro teste: << ORA! >>
Poi fu il caos. La terra prese a tremare come se ci fosse un terremoto, tutti urlavano e strillavano, qualcuno scoppiò a piangere. Per la sala si stavano muovendo creature sconosciute e temibili, un esercito di ombre perfettamente invisibile nel buio più fitto, che lanciavano grida e schiamazzi di giubilo.
<< NO!! >> strepitò qualcuno. In mezzo al frastuono si udì il rumore di una sciabola sguainata, poi uno strillo acuto e terrorizzato, risate agghiaccianti, e infine il silenzio.
Le luci tornarono illuminando uno scenario di desolazione: la sala era stata distrutta, il magnifico lampadario di cristallo giaceva sul pavimento, ridotto in frantumi, e, al centro della pista da ballo, accasciato sulle ginocchia e sporco d’inchiostro, stava il principe Naveen, la spada ancora in mano. << L’hanno presa! >> urlò con le lacrime agli occhi, disperato. << HANNO PRESO TIANA! >>





LadyMaeve [Contatta] Segnala violazione 23/05/10, ore 03:57 - Capitolo 7: Capitolo 5 Mi trovi perfettamente d'accordo: nemmeno io sopporto Gaston, forse perché è l'unico cattivo idiota di tutta la storia Disney!!! Però volevo dare una spazietto a tutti e mi sono trovata costretta a inserire anche lui -.- X quanto riguarda Giovanni e Crudelia: AMEN!!! Insomma, sono entrambi dei grandi eppure li raffigurano spesso come smidollati, andiamo!! Non si fanno queste cose! Quando ero piccola Giovanni era il mio idolo con il suo "Mamma" e la succhiatina di pollice xDxD NN temere per il ritardo ... sn in ritardo anche io lol Alla prox xDxD.

Glance [Contatta] Segnala violazione 05/05/10, ore 23:03 - Capitolo 7: Capitolo 5 GLANCE!!!! Certo che cose del genere dette da te potrebero farmi montare la testa!! Se poi mi viene il pallino di dominare il mondo, sappi che non sono responsabile dell mie azioni lol a presto ^^

grandjack [Contatta] Segnala violazione 05/04/10, ore 19:54 - Capitolo 7: Capitolo 5 scs x il ritardoooooo!!! Mamammamia mi vergogno di essere così ritardataria ma come ti ripeto spesso la scuola è una brutta bestia, peggio di Scar lol Ciao tvtttb e commenta, mi raccomando xDxD

_Rory_ [Contatta] Segnala violazione 05/04/10, ore 14:14 - Capitolo 7: Capitolo 5 Direi che le fiabe sono in guai seri O.o Agente Nowell, contiamo su di te per salvare TIANA OMG ^^ Alla prossima, spero che questo chappy ti piacerà

Kary91 [Contatta] Segnala violazione 05/04/10, ore 13:44 - Capitolo 7: Capitolo 5 Innanzitutto:grazie degli auguri, ti ringrazio mostruosamente in ritardo lol Sì, in effetti devo ammettere che anche io mi sono divertita un sacco a scrivere il capitolo sui cattivi, perché li adoro lol Grazie dei complimenti e spero che anche questo capitolo ti piacerà!!! Bacioniiiiiii ^^

Anonimo9987465 [Contatta] Segnala violazione 04/04/10, ore 17:53 - Capitolo 7: Capitolo 5 Seto, Seto, Seto ... meravigliosamente modesto come al solito vedo, eh? Be', fai bene a credere in te, perché i tuoi colleghi si aspettano molto dal loro genietto informatico. Soprattutto adesso che siete tutti quanti in groooooooossi guai. Povera Tiana, ce la farete a salvarla in tempo O.O????

CloudStrifeAC [Contatta] Segnala violazione 03/04/10, ore 19:12 - Capitolo 7: Capitolo 5 Devo dirti la verità, Spike ... x la riunione dei cattivi ho preso spunto proprio da quella puntata di House of Mouse!! E' bello avere un lettore attento come te *___* http://www.laughingplace.com/files/columns/toon20020909/P0006.JPG

CloudStrifeAC [Contatta] Segnala violazione 03/04/10, ore 19:11 - Capitolo 7: Capitolo 5 Ahahahah, quella del carrello dei gelati è stata fantastica ... ho avuto un flash del tuo sparkie che rincorre un terrorizzato omino dei gelati facendo sfoggio di tutta la sua mole lol. Bella anche l'immagine della battaglia buoni vs cattivi, potrei rubartela, sai? Spero che non mi farai causa lol Pennellata noir, dici? Mhhh ... sì, penso che possa definirsi così, anche se i cattivi sono così abituati a certe cose che non usano termini così poetici lol Grazie mille dei tuoi commenti, che mi riempiono SEMPRE di gioia!!! Bacioni e a presto!!!

Tayr Soranance [Contatta] Segnala violazione 03/04/10, ore 16:52 - Capitolo 7: Capitolo 5 Wow, Silver spero di non averti delusa stavolta!! Sì, con me i cattivi avranno molto spazio, perché sinceramente li adoro e sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!! Per quanto riguarda le prossime avventure del tuo personaggio ... be', lei è la mente scientifica del gruppo, avrà molto da fare prossimamente ... ihihihi spero di averti incuriosita e che continuerai a seguire ^^ Baci

sarawinky [Contatta] Segnala violazione 02/04/10, ore 11:09 - Capitolo 7: Capitolo 5 Lol speriamo che questo stramaledettissimo blocco si sia sbloccato davvero xDxD Sì, in effetti l'idea dell'infiltrato è buona, ma la Macchia ha fatto in modo di non destare l'attenzione del DRAF, che purtroppo non si è accorto di nulla ... E' un cattivo in gamba, ragazzi, dovete riconoscerlo, e vi darà molto filo da torcere ... davvero moooooolto xDxD Alla prossima, Elyn ^^

ikarikun [Contatta] Segnala violazione 01/04/10, ore 22:47 - Capitolo 7: Capitolo 5 Grazie mille dell'appoggio *__* E' molto importante per me davvero!! L'unica cosa che mi dispiace è dover fare aspettare voi lettori così a lungo! Se fosse per me aggiornerei continuamente, ma purtroppo sono costantemente piena d'impegni. Speriamo che con l'imminente fine della scuola le cosa migliorino xDxD

I love sasunaru [Contatta] Segnala violazione 01/04/10, ore 20:37 - Capitolo 7: Capitolo 5 Ciao contentissima come al solito che la storia ti piaccia, è bello sapere che i tuoi agenti ti appoggiano ^^ X quanto riguarda Charlie, porta pazienza e vedrai: l'aspettano molte avventure assieme al resto del DRAF

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Capitolo 9
*** Capitolo 7 ***


Yeeeee! Salve a tutti, ragazzi, finalmente eccomi qui con un nuovo chappi!! Vi ricordate? L'ultima volta che abbiamo lasciato i nostri amici erano alle prese con guaio bello grosso: Tiana è stata RAPITA!! E in questo capitolo le cose non migliorano ... leggere, per credere! PS: la canzone che si sente è questa ---> http://www.youtube.com/watch?v=Zby1aPIl3Qs&feature=related qui la scena è in inglese, ma il ritmo è quello ^^



<< Signori, un attimo di attenzione prego! Niente panico, per favore! E’ tutto sotto controllo! >> l’agente Justin Nowell stava ritto al centro del palco dell’House of Mouse, armato di megafono, e dava direttive ai presenti in sala.
<< Tutti i buoni sono pregati di sedersi al grande tavolo laggiù in fondo >> disse, indicando con la mano una lunga tavolata formata da più tavolini messi insieme. << I cattivi, invece, devo raccogliersi oltre il nastro giallo, dall’altra parte della sala. Tutto nel minor tempo possibile, grazie. >>
In sala ci fu un gran via vai, tutti erano molto concitati e rischiava di crearsi una bella confusione, se non ci fossero stati Charlie e Spike a presiedere agli spostamenti.
<< Circolare, gente! Circolare! Non c’è niente da vedere! >> ripeteva l’agente McKinnon con un cipiglio da professionista incallita, agitando le mani come se stesse dirigendo il traffico.
<< Da questa parte … buoni di là, cattivi di qua … Ehi, Giovanni, dove pensi di svignartela? Dietro al nastro giallo assieme a tutti gli altri! >> Spike afferrò il principe Giovanni per la collottola e lo “accompagnò gentilmente” verso il posto che gli era stato assegnato. E per “accompagnò gentilmente” si intende che lo scaraventò con una mano sola oltre il nastro giallo.
Poco distante il principe Naveen era stato fatto accomodare su una sedia e Karen gli stava vicino, stringendogli una mano con gentilezza e cercando di consolarlo; il poveretto era ridotto ad uno straccio, tremava come una foglia, nonostante gli avessero messo sulle spalle un plaid, e continuava a ripetere frasi sconnesse, in evidente stato di shock.
<< Ombre … dappertutto … nero … Tiana … via … enorme … >> balbettava.
Karen gli mise una mano sulla spalla, tentando di calmarlo. << Naveen, tranquillo, andrà tutto bene … cerca solo di stare calmo! >>
Non appena le luci erano tornate in sala, subito dopo che Tiana era stata rapita, gli agenti si erano messi subito sulle tracce del sequestratore, alias la Macchia, ma non avevano trovato alcuna pista da seguire e la squadra era arrivata alla conclusione che il malvivente e la principessa fossero ancora all’interno del locale. Il problema, ora, stava nello scoprire dove di preciso. Nowell scese dal palco con un agile salto, raggiungendo Silver e Seto ad un tavolo al centro della sala. Le due menti del gruppo avevano deciso di unire i loro cervelloni per venire a capo della faccenda e adesso stavano davanti ad un computer portatile per ciascuno, analizzando chissà quali dati.
<< Agenti, rapporto! >> ordinò Nowell senza troppi preamboli.
<< I sensori termici che avevamo piazzato in sala precedentemente indicano alcuni valori sospetti, signore! >> rispose prontamente Seto, mostrando al capo lo schermo del computer ed indicando alcune cifre con fare significativo. << Tra poco dovrei essere in grado di localizzarne la fonte con precisione! >>
Nowell annuì, fiero del lavoro dei suoi colleghi, poi passò a Silver.
<< Io sto analizzando i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza, capo >> spiegò quella. << Sembra che qualcuno le abbia manomesse proprio nel momento in cui Tiana è stata rapita >> l’agente bloccò il filmato ad un certo punto, zoomò e poi pulì l’immagine. Nowell si accostò allo schermo del computer e aguzzò la vista: davanti all’obiettivo della telecamera si vedeva chiaramente l’ala di un pennuto.
<< Qualcuno con le piume! >> completò Silver soddisfatta.
<< Bingo! >> sussurrò Nowell. L’agente diede una pacca affettuosa sulla schiena dei suoi due colleghi, poi si diresse verso Spike e Charlie, che controllavano i cattivi raccolti dietro al nastro giallo.
<< Signori, abbiamo un’emergenza PP >> esordì.
<< Un’emergenza pipì? >> ripeté Sparkie confuso.
Charlie si strinse nelle spalle: << Be’, quando scappa scappa! >>
Nowell si diede una manata sulla fronte. << Non pipì, idioti! PP! Principessa in Pericolo! >>
Charlie e Sparkie diedero in un “ahhhhh” di comprensione e si fecero subito più attenti alle parole del capo, che si rivolse ai cattivi.
<< Allora … premettendo il fatto che, ovviamente, siete coinvolti in tutto questo e noi lo sappiamo benissimo, adesso mi farete la grande cortesia di confessare alla svelta e di dirci dov’è che si nasconde il vostro amico Macchia! >> fece Nowell.
Fu Ade a prendere la parola. << Coinvolti, dici? Sbirro, noi non sappiamo di cosa stai parlando, dico bene, ragazzi? >>
Dalla folla dietro il nastro giallo si levò un coro di “sìììììì” per niente convincente. Ade ghignò con aria soddisfatta. << Sentito? Senza macchia come mutande fresche di bucato! >>
Nowell scosse il capo. << Ne siete sicuri? >> domandò. << Be’, si da’ il caso che i miei agenti abbiano scoperto qualcosa di molto interessante … qualcosa di estremamente interessante! A quanto pare qualcuno ha pensato bene di manomettere le telecamere di sicurezza proprio durante il rapimento di Tiana >> Nowell guardò in alto, verso una delle telecamere che in quel momento stava inquadrando proprio lui, << e deve essere stato qualcuno molto bravo a saltare, oppure … qualcuno che vola >> lo sguardo dell’agente si posò su Iago che, appollaiato sulla spalla di Jafar, tremava vistosamente.
<< Jafar, mi avevi detto che nessuno avrebbe sospettato di me! >> sussurrò il pappagallo.
<< Iago, chiudi il becco, per l’amor del cielo >> ribatté Jafar a mezza bocca.
<< Tu che mi dici, Iago? >> domandò Nowell, imperterrito. << Un uccellino mi ha detto che sei tu il primo sospettato! >>
Il pappagallo deglutì sonoramente. << I-io … ma … ma dico, mi hai visto? Io non potrei mai fare una cosa del genere! Sono troppo beneducato! >>
A quelle parole Jafar annuì con aria significativa. << Precisamente >> fece eco.
Nowell prese a massaggiarsi il mento con una mano. << Mhhh … capisco. Quindi voi vorreste farmi credere che siete innocenti e non avete in alcun modo avuto a che fare con la Macchia, che la responsabilità di quanto è accaduto stasera è soltanto sua. >>
<< Proprio così >> rispose Ade, << vedo che ci capiamo al volo, piedipiatti. >>
<< E ditemi … >> proseguì Nowell, << sapreste spiegarmi di chi erano opera le ombre che hanno distrutto la sala, poco fa? Facilier, per esempio, tu cosa ne pensi? >>
Il Dottor Facilier ridacchiò raddrizzandosi la tuba in testa. << Be’, devo ammettere che con creature del genere verrebbe da pensare a moi, ma, vedete agente, al momento attuale mi trovo nell’impossibilità di evocare i miei amici dall’aldilà … per il semplice motivo che non ho il mio talismano qui con me, stasera, e senza di esso non posso controllare le ombre! >> l’ombra di Facilier fece la linguaccia a Nowell, che non si sarebbe bevuto quelle scuse assurde nemmeno se fosse stato l’ultimo dei novellini dal DRAF, ma d’altro canto non poteva arrestare tutto quel marasma di personaggi senza nessuna prova concreta in mano … Doveva fare in modo che si tradissero da soli.
<< Ah ah, certo … innocente fino a prova contraria. Statemi bene a sentire, tutti quanti, lo sapete, vero, che fino a quando una di voi canaglie non parlerà resterete qui per essere interrogati … uno per uno? Potrebbero volerci ore, ma che dico ore? Con una fedina penale come la vostra giorni. Settimane. >>
<< Settimane? >> gracchiò Scar atterrito. << Nessuno mi aveva parlato di settimane, quando … >> il leone si bloccò all’improvviso, mentre tutti i suoi compari lo guardarono in cagnesco.
<< Sì, Scar? >> fece Nowell. << Cos’è che stavi per dire? >>
<< Io … ehm … >> balbettò quello, visibilmente sulle spine, << nessuno mi aveva parlato di stare qui per delle settimane, quando … quando stamattina ho deciso che sarei venuto alla festa, ecco! Era questo che volevo dire! >> completò in fretta.
<< Andiamo, agente! >> esclamò a quel punto lo sceriffo di Nottingham in tono gioviale. << Settimane, dice? Suvvia, tra colleghi ci si può fidare l’uno dell’altro, dico bene? >> fece l’occhiolino a Nowell. << Io sono un uomo di legge, tutto d’un pezzo, garantisco io per i miei amici! >>
Dall’ala dei buoni, Robin Hood scattò in piedi dalla sua sedia come una molla e sbraitò: << Baggianate! Arrestateli tutti e gettate via la chiave! >>
Il resto dei buoni rispose a quelle parole con un caloroso coro d’assenso, mentre Lady Marion mise una mano sulla spalla di Robin e lo fece sedere nuovamente. << Caro, calmati! >> sussurrò.
Nowell si passò una mano sul viso: Robin aveva ragione, avrebbero dovuto fare davvero così, dopotutto di quegli individui non ci si poteva fidare, ma il fatto era che avevano bisogno di qualsiasi informazione utile per scoprire dov’era Tiana.
Stava già per ricominciare con le sue domande, quando Seto lo chiamò a gran voce dal tavolo che divideva con Silver.
<< Capo, corri, l’ho trovato, finalmente! >>
Nowell accorse e l’agente Konowa gli fece vedere nuovamente lo schermo del computer, indicando una strana macchia di colore che si trovava proprio sopra le loro teste. << E’ la Macchia, i sensori percepiscono la consistenza del suo inchiostro! Si trova in una stanza proprio sopra questa sala, ma non capisco di che genere di stanza si tratti, né come ci si possa accedere! >>
<< In questo posso aiutarvi io! >> era stato il signor Lasseter a parlare. Fino a quel momento era rimasto seduto al tavolo dei buoni assieme ai disegnatori e ai registi, ma adesso si era alzato e veniva verso di loro con aria decisa.
<< Davvero? >> domandò Nowell concitato. << Che stanza è? >>
<< Ai tempi di Walt Disney, quando fu costruito, l’House of Mouse non era soltanto un ristorante, ma fungeva anche da sala di proiezione per le pellicole dei film. Questa dove ci troviamo adesso era proprio la sala dove gli sceneggiatori, i registi e tutti coloro che stavano lavorando al film lo visionavano prima della distribuzione nelle sale. E là sopra >> disse Lasseter indicando il soffitto, << c’è la stanzetta dove era posizionato il proiettore! Vi si accede dal retro delle cucine, dovrei avere ancora le chiavi da qualche parte … >> John iniziò a frugarsi nella giacca, ma all’improvviso successe qualcosa. Le luci in sala si spensero per la seconda volta quella sera, e dal soffitto partì un raggio di luce che andò a colpire il muro dietro il palco. Lì apparve il volto della principessa Tiana, a quanto pare la Macchia stava proiettando.
<< Tiana! >> urlarono in coro Naveen e Rick a quella vista.
<< Ragazzi, io sto bene >> disse la principessa, anche se le tremava la voce. << La Macchia vuole che vi riferisca il suo messaggio! >>
<< Perché la Macchia non ci parla direttamente? >> chiese, rivolgendosi allo schermo, l’agente Nowell, attorno al quale si era raccolto il DRAF al completo.
Tiana sembrava non conoscere la risposta a quella domanda.
<< Aspettate un istante, glielo chiedo >> e sparì per un momento alla vista dei suoi fortuiti spettatori. Quando ricomparve rispose: << La Macchia dice che non vuole farsi vedere in pubblico per … “motivi di privacy” e dice anche che dovete piantarla di farmi domande e lasciare che comunichi il messaggio. >>
Nowell annuì. << D’accordo, siamo tutti orecchie! >>
<< La Macchia vuole far parte del film “La Principessa e il Ranocchio” e … vuole … Oh, per l’amor del cielo non dirai sul serio! E va bene … va bene, glielo dico! >> Tiana sbuffò, visibilmente irritata. << La Macchia vuole prendere il posto di Naveen >> a quelle parole in sala tutti trattennero il fiato e il principe in questione gracchiò un: << COSA? >> palesemente contrariato, ma la principessa aggiunse subito dopo: << però io non voglio nemmeno che pensiate una cosa del genere, capito Naveen, tesoro? Io non … >> Tiana si voltò a parlare con qualcuno. La voce della Macchia giungeva alle loro orecchie assai più remota rispetto a quella della principessa, ma comunque udibile.
Il criminale stava dicendo: << Tiana, smettila di sindacare su ciò che dico! Io sono il rapitore, se fai così gli altri non mi prenderanno mai sul serio! >>
Tiana gli rispose: << Ma che razza di richieste fai? Quelli sono poliziotti, non la fatina dei desideri! E’ assolutamente ridicolo che tu pretenda di prendere il posto di Naveen, e anche inappropriato. E soprattutto è decisamente fuori luogo che tu mi abbia rapita! >>
<< Io sono cattivo, i cattivi rapiscono le principesse! E’ una cosa naturale come l’impollinazione, o … la maionese! Ed ora di’ anche l’altra cosa che voglio si sappia, da brava! >>
Tiana scosse il capo sconsolata e tornò a rivolgersi alla squadra del DRAF. << La Macchia vuole anche dire … cioè, vuole dire a Rick … Rick, per favore, avvicinati! >>
Rick ubbidì prontamente, affiancandosi alla squadra DRAF e al signor Lasseter dinnanzi al palco.
<< Sì, Tiana? >> chiese.
<< Rick, la Macchia vuole farti sapere che è stufo del tuo atteggiamento. Inoltre vuole che tu la smetta di trattarlo come se non fosse opera della tua stessa penna. Ecco, l’ho detto! >>
<< Che cosa? >> domandò Rick con tanto d’occhi. << Che significa “come se non fosse opera della mia stessa penna”? >>
A quel punto si udì la Macchia che diceva: << Oh, al diavolo la privacy! >> e Tiana fu spinta via da davanti all’obiettivo, in modo tale che sullo schermo apparve la Macchia.
Ma non era l’ammasso d’inchiostro che il DRAF aveva incontrato la prima volta, adesso aveva le fattezze di un sinistro individuo che indossava un impermeabile col colletto tirato fino agli occhi e un cappello a foggia larga che gli nascondeva il viso quasi completamente. Di lui erano visibili solamente gli occhi: luccicanti e nerissimi come due scarabei, ma torbidi come pozze di catrame.
<< Adesso basta scherzare! >> esclamò con voce rabbiosa. << Macki, davvero non te ne sei reso conto? Allora sei veramente più sciocco di quanto pensassi! >>
Rick tentò di ribattere, ma la Macchia prese a parlargli sopra come se nulla fosse. << Be’, questo è quanto: la notte in cui disegnasti la principessa Tiana e poi ti addormentasti sul foglio, dalla tua penna sgorgai io! Rimasi con Tiana tutta la notte, non riuscivo a spiegarmi perché mai io non avessi una forma precisa al contrario di tutti gli altri disegni, perché fossi poco più che uno scarabocchio! Poi, la mattina seguente, mi aspirasti con uno strano congegno, dicendo che rovinavo il disegno! Tu mi hai rinnegato, Macki, e sei stato proprio tu a creare il mostro! E adesso che tutti lo sanno, potranno agire di conseguenza! >>
A quel punto si udì un forte boato provenire dal soffitto, dopodiché si udì un rumore come di tamburi tribali che venivano percossi e una strana melodia si diffuse per la sala.
<< Bom – bom – bom – bom - bom - bom – bom – bom … SIETE PRONTIIIIIIIIIII? SIETEEEE … PROOOOONTIIII! >>
In sala iniziarono a turbinare bizzarri simboli luminosi, e stravaganti bambole di stoffa, armate di spilli, fecero capolino dal pavimento.
Tutti urlavano terrorizzati, c’era una confusione terribile e non si capiva più niente. Era il caos!
Nowell si voltò verso i cattivi: << Facilier, CHE DIAVOLO STAI FACENDO? >> gridò, per sovrastare tutto quel baccano.
Quello si strinse nelle spalle con aria innocente, mentre una piccola bambola vodoo gli si appollaiava sulla spalla sghignazzando: << Io? >> urlò di rimando. << Proprio niente! Te l’ho detto che io non ho il talismano! >>
Nowell non capiva, ma ad un tratto Elyn lo strattonò per la manica della giacca, facendolo voltare verso il palco ed esclamò: << CAPO, GUARDA!! >>
Da ciò che veniva proiettato in sala si poteva solo immaginare cosa stesse succedendo al piano di sopra: uno stuolo di ombre ed altri esseri altrettanto orribili danzava in circolo davanti al proiettore. Andavano sempre più veloce, sempre più veloce … e alla fine formarono una vera e propria spirale multicolore, al centro del quale si trovavano Tiana e la Macchia.
Nel frattempo, Naveen aveva sguainato la sua spada e lui e gli altri principi cercavano di tenere a bada gli orrendi spiritelli che si divertivano a punzecchiare tutti con i loro spilloni.
<< Prendi questo! E questo! >> urlava Naveen, che si rivelò essere uno spadaccino temibile. << Che cosa state facendo alla mia Tiana? Riportatela subito indietro! >>
Ma proprio nel bel mezzo di una stoccata … tutto cessò. La luce tornò in sala, il suono dei tamburi e la musica si spensero all’improvviso e le bambole scomparvero, lasciando tutti silenziosi e col fiatone. Il contatto col proiettore si era interrotto, e adesso lo schermo dietro al palco era perfettamente vuoto. La Macchia e la principessa erano spariti nel nulla.
<< Ma cosa accidenti … >> fece Selena guardandosi attorno, i capelli tutti scompigliati.
Nessuno ebbe il tempo di rispondere, perché Naveen si era gettato all’improvviso contro Facilier, superando il nastro giallo con un balzo incredibile, e tentava di strozzarlo a mani nude.
<< TU! >> urlava, fuori di sé dalla rabbia. << Vile canaglia, schifoso doppiogiochista … brutto … spilungone … ossuto! >>
I cattivi cercavano di dividerli e ben presto a dare manforte giunsero anche i membri del DRAF, ma Naveen non mollava la presa e Facilier stava assumendo una preoccupante sfumatura violacea.
Alla fine riuscirono a separarli (Nowell si disse che avrebbero potuto impiegarci molto meno tempo, ma in fondo Facilier non stava simpatico a nessuno) e lo stregone si rimise in piedi tossicchiando, mentre Naveen veniva trattenuto da Spike, che fu costretto a sollevarlo da terra per farlo star buono.
<< Agenti, l’avete visto? >> gracchiò Facilier lisciandosi il gilet spiegazzato e rimettendosi il cappello in testa. << Quel pazzo mi è saltato addosso senza motivo! >>
Naveen cercò di divincolarsi dalla stretta di Sparkie, urlando: << Come osi? Giuro che te la faccio pagare, questa non la passi liscia! >> e sgambettando furiosamente.
Nowell afferrò Facilier per la camicia e lo strattonò. << Spero che tu abbia una buona scusa per giustificare tutto questo! Che diavolo è capitato, si può sapere? >>
L’Uomo Ombra si divincolò dalla stretta dell’agente e si erse in tutta la sua notevole statura, cercando di darsi nuovamente un certo contegno.
<< A quanto pare la Macchia ha rubato il mio talismano allo scopo di usarlo per i suoi loschi fini, mi pare ovvio! Io sono una vittima esattamente quanto tutti gli altri, sono stato meramente derubato, zut! E voi flics dovreste cercare di acciuffare il colpevole, invece di stare qui a ciondolare! >>
<< Acciuffare il colpevole? >> ripeté Elyn irata. << Bada a come parli, Uomo Ombra, perché potremmo farlo davvero! Mi pare ovvio che tu e la Macchia foste d’accordo riguardo al talismano, e che tu gliel’abbia soltanto prestato! >>
Il battibecco tra cattivi, agenti del DRAF e buoni andò avanti per un bel po’. In tutto questo, in sala, c’era solo una persona silenziosa: Rick Macki.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto e una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Tra le mani reggeva una penna biro dall’aspetto innocente, ma che in realtà aveva causato molti guai; se ne rendeva conto solo adesso, ma era da quella stessa penna che la Macchia era sgorgata. Ripensando a tutta la faccenda con il senno del poi, Rick si disse che era stato davvero uno stupido a non fare subito il collegamento: il giorno in cui aveva disegnato Tiana, il foglio era macchiato, poi lui aveva eliminato l’inchiostro indesiderato con l’Aspiratore di Pico, e solo l’indomani tutti gli Studios avevano iniziato ad avere problemi d’inchiostro.
Era tutta colpa sua. Adesso Tiana era in pericolo, ed era tutta colpa sua. Era come se il mondo gli fosse crollato addosso. Si aggirava per la sala in stato catatonico, alle orecchie gli giungevano solo sprazzi indistinti dell’acceso dibattito che si stava tenendo a pochi metri da lui. Ma, in fondo, cosa importava di quello che stavano dicendo? Era già una fortuna se quelli del DRAF non l’avevano sbattuto in gattabuia come un criminale qualsiasi. Perché era quello ciò che era: un criminale. Non intenzionalmente, certo, ma pur sempre qualcuno che aveva contribuito a tutto quello sfacelo.
Erano questi i cupi pensieri che gli frullavano per la mente, ed era talmente sprofondato in essi, talmente privo di qualsivoglia energia, che quasi non se ne accorse quando Bruce lo sorresse fraternamente e lo accompagnò sino alla limousine, facendolo sedere. E non si accorse neppure di quando arrivarono agli Studios, e qualcuno lo aiutò a scendere, guidandolo per i vari piani.
Seppe solo, ad un tratto, di trovarsi seduto nel suo ufficio e fu come risvegliarsi di soprassalto da un brutto sogno. Nella penombra, Bruce lo fissava preoccupato.
<< Rick, amico, mi senti? >> domandò.
L’altro si limitò ad annuire lievemente, lo sguardo vacuo. << Rick … io … mi dispiace tantissimo, davvero. Non so cosa dire! Cercherò di far parlare Facilier, magari a me dirà qualcosa in più … io, sai … insomma, Tiana e … e quella Macchia … >> Bruce era visibilmente sulle spine e non sapeva proprio cosa dire per tirare su il morale del suo migliore amico. << Mi dispiace tanto, Rick >> concluse sospirando.
Rick Macki si passò una mano sul viso. << Com’è andata a finire? >> chiese. << Voglio dire, con i cattivi … >>
<< Be’, alla fine quelli del DRAF sono stati costretti a rilasciarli tutti, dopotutto non potevano arrestarli sulla parola, anche se … >> Bruce sembrò valutare l’ipotesi per un istante, poi proseguì, << comunque sia, hanno deciso che li sorveglieranno strettamente. Si sono già messi al lavoro: adesso stanno posizionando cimici nelle loro case e stanno mettendo i loro telefoni sotto sorveglianza. Vedrai che alla fine qualcuno si lascerà scappare qualcosa e la verità salterà fuori! >> Bruce cercò di assumere un tono fiducioso e diede un’amichevole pacca sulla spalla a Rick, tentando di fargli coraggio.
L’altro cercò di sorridere, ma gli riuscì più che altro quella che sembrava una smorfia di dolore. << Sì >> mormorò, << lo spero tanto, Bruce. Lo spero proprio tanto. >>

<< Signore e signori, dichiaro ufficialmente aperta la prima riunione dell’Alleanza della Macchia! >> esclamò la Macchia, battendo con un martelleto di legno sulla scrivania per far fare silenzio.
<< “Alleanza della Macchia”? >> ripeté Ade. << Non dovevamo chiamarci Lega degli Inferi? >>
<< No, no, no … il nome di questo gruppo è Club delle Belve Feroci, quante volte dobbiamo votare? >> ribatté Shere Khan con aria di sdegno.
<< Vi sbagliate, noi ci chiamiamo Squadra Squali! >> fece eco Ursula.
Un fitto brusio si accese tra i presenti, che andavano ripetendo ognuno un nome diverso. La Macchia alzò gli occhi al cielo. << Cominciamo bene >> si disse, << e siamo soltanto al nome! >>
<< Silenzio! SILENZIO! >> urlò, battendo con forza il martelleto sul tavolo. Man mano il chiacchiericcio andò scemando e tutti tacquero. << Molto bene >> riprese la Macchia schiarendosi la voce, << il nome non è importante … voglio dire, è importante, ma non fondamentale, potremo pensarci prossimamente! Ciò che più conta adesso è l’ordine del giorno della riunione, ossia >> la Macchia prese un foglio e iniziò a leggere, << “ Ce l’abbiamo fatta, abbiamo rapito la principessa (urla di giubilo), ma abbiamo comunque un grosso problema”. >>
A quel punto Scar alzò la zampa.
<< Sì, Scar? >> chiese la Macchia, cercando di mantenere la calma.
<< Volevo solo farti notare … non pensi che il titolo dell’ordine del giorno dovrebbe essere più conciso? Qualcosa come “mezzo gaudio” o “la vittoria ha un prezzo” … non so, credo che darebbe al tutto un tono più professionale! >>
Dalla folla si levò un mormorio d’assenso.
La Macchia sbuffò. << E va bene … cambierò il titolo dell’ordine del giorno, ma resta sempre il fatto che abbiamo un grosso problema e voi dovreste saperlo meglio di me! >>
<< Già >> esclamò Jafar, << ieri quei piedipiatti hanno fatto irruzione nel mio giardino e mi hanno calpestato tutte le aiule … hanno messo non so quante ricetrasmittenti nel cespuglio di begonie e il mio gnometto da esterni ha un’aria stranamente sospetta … >>
<< Come minimo l’avranno imbottito di cimici >> gli rispose Ade. << Stessa cosa è successa a me … io credo di avere qualcosa persino nel salotto e di sicuro il mio telefono non è più al sicuro! >>
<< Be’, era una mossa ovvia da parte loro >> fece notare la Macchia, << ma dalla nostra abbiamo il fatto di sapere di essere tenuti sotto controllo … ecco perché per quest’incontro super segreto ho scelto una location d’eccezione! >>
<< Ah ah >> fece Facilier guardandosi attorno, << il tuo covo misterioso, certo … ma di’ un po’, come facciamo a tornare a casa se non sappiamo neppure dove ci troviamo? Ci hai portato fin qui con una benda sugli occhi! >>
<< Ah, non preoccupatevi di questo, amici … ho i miei mezzi per gli spostamenti >> ridacchiò, << tu, Facilier, dovresti saperlo meglio di me! >>
<< Oh, certo >> rispose l’Uomo Ombra, << il mio talismano. Ero sicuro che sarebbe tornato utile … Comunque sia vedi di non romperlo, intesi? Mi è già successo una volta e credimi: non è stata una bella esperienza! >> Facilier rabbrividì al ricordo.
<< Non temere, puoi riporre piena fiducia in me, sono una Macchia di parola, io. Ora … proprio a proposito di questo … è mia intenzione, naturalmente, sdebitarmi con voi tenendo fede alla mia promessa. Ma per farlo ho bisogno della massima discrezione da parte vostra e con questo intendo che non dovete assolutamente dar adito a sospetti! Io lavorerò dietro le quinte e quando sarò pronto per iniziare con la modifica delle fiabe vi avvertirò usando un mezzo che non può essere intercettato, ma voi … voi dovrete comportarvi da cittadini modello, intanto! >>
Dai cattivi si levarono cori di “bleha”, “puhà” e altri suoni disgustati. La Macchia tentò di placare gli animi.
<< Lo so, lo so che è una cosa rivoltante, ma ne va del nostro accordo, capite? Nel breve lasso di tempo che intercorrerà tra la preparazione del piano e la sua messa in atto dovrete fare in modo di risultare completamente estranei a qualsiasi tipo di affare losco. E ciò significa niente conversazioni sospette al telefono, niente incontri, perché potrebbero essere ascoltati dalle cimici, niente di niente! Cercate di comportarvi con naturalezza, siate credibili ed irreprensibili! >>
<< Va bene, afferrato il concetto >> disse Ade, poi si rivolse al resto dei cattivi, << capito, ragazzi? Vedete di fare le cose che fate di solito … >> il suo sguardo si posò su Scar, << be’, magari non proprio tutte, ok? >>
Il leone alzò gli occhi al cielo: << E va bene, niente più “caccia allo gnu” in terrazzo >> borbottò con indolenza.
Ade annuì. << Ecco, appunto. Comunque sia, conto su di voi. E sta tranquillo, Macchia, faremo i bravi … nei limiti del possibile, s’intende. Ora però sta a te! >>
<< E vedi di non fallire >> lo rimbrottò Jafar con aria minacciosa, << ricorda che con noi non si scherza! >>
La Macchia ghignò e i suoi occhi scuri si ridussero a fessure. << Lo so bene >> rispose.
Ma il fatto era che neanche con lui si scherzava. E adesso che la principessa era sua, non gli restava altro che farla pagare a Macki e ai suoi compari piedipiatti.
Si sarebbero pentiti di essersi messi contro di lui, di averlo denigrato e umiliato.
Oh, se si sarebbero pentiti!




Ringraziamenti:
_Rory_ [Contatta] Segnala violazione 22/06/10, ore 00:41 - Capitolo 8: Capitolo 6 Lol, contenta che le battutte ti abbiano fatta ridere, ti dirò la verità … alcune cose fanno ridere anche me mentre le scrivo lol Comunque, lo so che la situazione adesso sembra disperata, ma non temere, Tiana starà benone … dopotutto, siete o non siete i migliori del DRAF?? ;)

Tayr Soranance [Contatta] Segnala violazione 30/05/10, ore 18:29 - Capitolo 8: Capitolo 6 Carissima, adesso che la scuola è finita * OLA DA STADIO * credo proprio che gli aggiornamenti diventeranno più ragolari * almeno spero xD xD * Grazie mille per i tuoi complimenti, che mi fanno sempre tantissimo piacere *_* Be’, anche io adoro Tiana, come si potrebbe altrimenti?? E sono strafelice che Silver ti sia piaciuta ^^ In effetti gestire tutti i pg non è propriamente semplice, ma cerco sempre di dare a tutti lo stesso spazio (nei limiti del possibile, visto che per forza di cose alcuni hanno più battute di altri) e sapere che riesco a renderli tutti bene è un gran sollievo O.O Grazie mille per il commento, baci e alla prossima!!

Anonimo9987465 [Contatta] Segnala violazione 28/05/10, ore 22:59 - Capitolo 8: Capitolo 6 Ciao Seto!!! Visto, in questo chappi il tuo encefalo super-sviluppato è stato fondamentale U_U E non temere, è ovvio che vincerai e vedrò di farti usare un raggio laser iper distruttivo nel minor tempo possibile xD xD Ma tu continua a seguire, mi raccomando, e lascia una recensione bella lunga, così ne approfitti pure per fragarmi un po’ di punti con la mia stessa fan fiction lol

Kary91 [Contatta] Segnala violazione 28/05/10, ore 16:50 - Capitolo 8: Capitolo 6 xD Io adoro Stitch, dovevo fargli fare un’apparizione assolutamente anche se sporadica. Contenta che la storia ti piaccia, sono davvero commossa ç_ç Continua a seguire e fammi sapere cosa ne pensi del nuovo chappi, bacioni ^^

CloudStrifeAC [Contatta] Segnala violazione 27/05/10, ore 21:30 - Capitolo 8: Capitolo 6 Gli art work degli agenti??? Sarebbe davvero fantastico … se solo sapessi disegnare decentemente li realizzerei io stessa, ma purtroppo so disegnare solo Scar * lo so può sembrare assurdo, ma è così O.O * Però potrei chiedere a qualcuno che è capace … conosco un paio di persone che potrebbero fare un lavoro sopraffino, ma purtroppo, col fatto che la scuola è finita, dovrò aspettare per rivederli e quindi per commissionare loro i disegni lol Per quanto riguarda tutto ciò che hai detto sul fatto che questa fic fa sognare i lettori … be’, non sai quanta gioia mi dai dicendomi una cosa simile *_* Io una bella storia la considero tale solo quando riesce ad emozionarmi, a trasmettermi qualcosa … e se la mia fic fa questo effetto a voi, be’ non posso che essere la persona più felice del mondo *_* Grazie mille, davvero, GRAZIE DI CUORE (si asciuga una lacrimuccia, commossa)

grandjack [Contatta] Segnala violazione 25/05/10, ore 18:45 - Capitolo 8: Capitolo 6 Grandjack, lo sai che adoro i tuoi commenti??? Lol Ma certo che lo sai, te lo dico sempre … grazie per aver letto il nuovo chappi in anteprima assoluta e per averlo trovato bello!! Spero che lo commenterai, ciao ti voglio tanto bene *_*

Glance [Contatta] Segnala violazione 25/05/10, ore 17:54 - Capitolo 8: Capitolo 6 Eheheheh … vedi, cara, sono piena di risorse * sorrisetto soddisfatto alla Principe Giovanni * xD xD I tupi commenti mi fanno sempre un sacco di piacere, Glance … sai quanto la tua opinione sia importante per me *_* Mi raccomando, lascia un commentino anche a questo nuovo chappi e fammi apere che ne pensi ^^ Ciao, tvtttb

ENS [Contatta] Segnala violazione 24/05/10, ore 21:10 - Capitolo 8: Capitolo 6 ENS, non hai idea di quanto mi dispiaccia che tu non abbia mandato prima la scheda del tuo pg ç_ç Adesso, spero mi capirai, ma risulterebbe un po’ problematico inserirlo nella storia così all’improvviso … perché l’ho detto e lo ripeto, qui sono i personaggi che devono adattarsi alla storia, non il contrario. E ciò vorrebbe dire sconvolgere la trama che avevo in mente!!! Sono davvero mortificata, spero vorrai continuare a seguire ugualmente e che tu non ci sia rimasto troppo male ç_ç Ciao, bacioni e ancora tante scuse!!!

sarawinky [Contatta] Segnala violazione 24/05/10, ore 15:14 - Capitolo 8: Capitolo 6 Be’ Tiana è stata portata nel covo super segreto della Macchia … pensa, è talmente segreto che neppure io so dov’è, sul serio quell’ammasso d’inchiostro si è rifiutato di dirmelo per paura che poi vi passassi l’informazione O.O I cattivi sono tutti uguali … anche quelli che crei tu! Scrivi delle loro avvenutre, li cresci come figli e poi questo è il ringraziamento! Puhà! Per quanto riguarda Rick/Elyn … sta tranquilla il loro rapporto procederà per gradi e terrò presente in tutto questo il bel caratterino che ha Elyn ^^ Ciao, alla prossima *_*

ikarikun [Contatta] Segnala violazione 24/05/10, ore 09:21 - Capitolo 8: Capitolo 6 Grazie tantissimo del commento, cara! Sono felice che tu mi capisca … hai ragione, non hai idea del fastidio che mi da’ dover aggiornare così di rado! Comunque sia, ora che la scuola è finita e sono LIBERA COME L’ARIAAAAA … vedrò di velocizzare un po’ i tempi, ok ^^ Ciao e baciotti ^^

ChibiRoby [Contatta] Segnala violazione 23/05/10, ore 20:14 - Capitolo 8: Capitolo 6 Ciao, scusa per quanto riguarda la tua Charlie … in effetti per ora non ha avuto un ruolo estremamente importante, ma spero mi capirai se ti dico che gestire tutti quei pg non è molto facile! Io cerca di dare a tutti il medesimo spazio all’interno della ficcy, ma per forza di cose alcuni sono più presenti di altri (vedi Nowell che è il capo, o Elyn che è l’amorosa di Rick xD ) Comunque sia, cercherò di dare a Charlie più battute, te lo prometto! Spero vorrai ancora seguire l storia, ciao tanti bacioni ^^

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Capitolo 10
*** Capitolo 8 ***


Il Deposito delle Pellicole Disney era un enorme capannone che si trovava esattamente al centro dei Disney Studios: nonostante all’apparenza potesse sembrare semplicemente un enorme hangar di metallo, emanava un’aura di rispetto e magnificenza che portava tutti coloro che gli passavano davanti (anche i non addetti ai lavori) a voltarsi per lanciargli un’occhiata. All’interno del Deposito delle Pellicole, i ragazzi della Disney depositavano le pellicole originali di tutti i film mai prodotti fino ad allora: da Pinocchio al Re Leone, da La Sirenetta a Robin Hood, da Taron e la Pentola magica fino ai Tre Caballeros e via discorrendo. Certo, il nome non era granché originale, ma la fantasia tipica della Disney in quel caso non era richiesta, perché orientarsi all’interno degli Studios era già di per sé piuttosto difficile con nomi semplici, figurarsi se gli avessero dato un nome tipo “astanteria cinematografica storica” o cose del genere … sarebbero finiti tutti in Groenlandia nel tentativo di raggiungerlo e le operazioni di salvataggio per riportare indietro disegnatori e registi sarebbero costate troppo, così Lasseter il Grande Capo aveva deciso di optare per la semplicità.
L’interno del deposito era organizzato in file e file di altissimi scaffali che sfioravano il soffitto, stipati di una miriade di grandi nastri da pellicola, ognuno numerato e con una targhetta con inciso il nome del film sotto. Qua e là erano state disegnate liane, aereoplanini dai colori sgargianti e altri bizzarri mezzi di trasporto per aiutare gli impiegati a raggiungere più velocemente il film che desideravano; non si poteva certo dire che  lì dentro regnasse la calma, insomma: c’erano disegnatori che saltellavano da una liana all’altra in perfetto stile Tarzan sorseggiando il loro caffè come se nulla fosse, registi alla ricerca d’ispirazione che sfrecciavano per aria a bordo del loro aeroplano e musicisti che dovevano lavorare su una nuova colonna sonora che cavalcavano tromboni volanti vagando allegramente per gli scaffali.
Quel giorno, però, la tipica atmosfera festosa e rilassata che si respirava all’interno del Deposito e degli Studios in generale, sembrava essersi presa una vacanza: da quando la principessa Tiana era stata rapita nessuno, neanche i più giocherelloni, aveva voglia di ridere o di fare lo spiritoso ed ogni volta che da qualche parte riecheggiava una risata, essa risuonava stridula e inattuale e veniva subito soffocata.
Gli agenti del DRAF stavano lavorando ed indagando in giro come non mai per ritrovare la principessa perduta, ma, nonostante tutti i loro sforzi, non erano ancora riusciti ad arrivare a nulla: neanche il brillante Seto, che era l’addetto alle intercettazioni telefoniche dei cattivi, era riuscito a cavare un ragno dal buco. Quel branco di poco di buono si stava comportando in maniera disgustosamente sdolcinata.
Il giorno prima, il ragazzo aveva intercettato una conversazione tra Jafar ed Ade, convinto che si sarebbero lasciati sfuggire qualcosa, e invece quei due impiastri si erano messi a chiacchierare amabilmente della ricetta per le tortine di mele greca.
<< Carissimo vicino! >> aveva salutato Ade alla cornetta.
<< Vicino carissimo! >> gli aveva risposto Jafar.
<< Spero di non disturbarti, mio buonissimo e senza dubbio non immischiato in loschi affari amico! >>
<< Ma non che non mi disturbi, mio vecchio amico che so per certo non ha nulla a che fare con gli atti criminosi che hanno avuto luogo in questi giorni! Tu non mi disturbi mai! >>
<< Oh, bene, allora! Sono felice di sentirlo! Ti chiamo per darti quella ricetta delle tortine greche che ti era piaciuta tanto, Jafy! Questi sono gli ingredienti: mele zuccherose, zucchero a grani, zucchero a velo, zucchero filato, zucchero caramellato … >>
E a questo punto Seto aveva interrotto l’intercettazione, perché quei due erano più zuccherosi delle tortine alle mele di Ade e gli stava venendo la nausea.
Neanche Spike e Charlie avevano avuto più fortuna con Scar, il cattivo che dovevano tenere d’occhio: quella specie di gattone troppo cresciuto trascorreva le sue oziose giornate pigramente spaparanzato su una roccia a rosicchiare ossicini e cosciotti di zebra con l’indolenza che lo caratterizzava, ma anche lui, stranamente, si comportava in maniera più buona del solito.
<< To’! >> aveva esclamato a gran voce quella mattina, facendo sobbalzare Sparkie e Charlie, che lo stavano spiando da un cespuglio in giardino. << Essendo io un individuo nobile e dalla grande dirittura morale, sento l’improvvisa e assolutamente elogiabile impellenza di fare una telefonata al mio adorato fratello e di comprare un regalo al mio nipote preferito. Ah! E poi dicono che sono cattivo! >> parlava a voce alta e con tono teatrale, come se si aspettasse che qualcuno lo stesse ascoltando e, prima di andarsene, aveva lanciato uno strano sguardo ammiccante in direzione del nascondiglio dei due agenti del DRAF.
<< Brutto sacco di pulci spelacchiato>> aveva mormorato Charlie a mezza bocca.
  Selena e Silver, dal canto loro, avevano avuto gli stessi miseri risultati col principe Giovanni.
<< Ma, andiamo! >> aveva sbuffato Selena tutta infastidita. << Giovanni è un povero babbeo! Che bisogno c’è di tenerlo sotto controllo? >>
<< Il capo ci ha detto di farlo e noi lo faremo >> aveva ribattuto Silver con la sua tipica compostezza. << E poi, Selena, lo dovresti sapere che quelli come lui sono i criminali più pericolosi e imprevedibili. Mai fidarsi delle apparenze, ricorda >>.
<< Ok, ok >> aveva ribattuto Selena alzando gli occhi al cielo. << Ma io continuo a credere che sia una perdita di tempo. E dai, passa tutto il giorno a lucidarsi la corona! Non mi sembra davvero una grande minaccia! >>
Alla fine, si scoprì che Selena aveva perfettamente ragione: Giovanni non fece un singolo passo falso per tutta la giornata. Andò a far visita al Principe Azzurro per scongiurarlo di farlo entrare nel club dei Principi.
<< Ti prego, ti scongiuro! Io sono un principe, no? Che ti costa? >> aveva piagnucolato in modo pietoso.
Il principe Azzurro aveva scosso il capo con fare categorico.
<< No! >> aveva replicato deciso. << Non sei quel tipo di principe. Non soddisfi i nostri requisiti, tanto per cominciare! Mi spiace, ma no. Anzi >> si era corretto inarcando le sopracciglia, << Non mi spiace e no! >>
<< E dai! >> Giovanni sembrava tenere proprio tanto ad entrare a far parte di quel club. << Malefica mi ha cacciato dal club di scacchi perché dice che rosicchio tutti i re. Stupidi re … >> aveva borbottato rabbiosamente.
Per tutta risposta, il Principe Azzurro gli aveva chiusa la porta in faccia appiattendogli il muso. Silver e Selena dovettero far ricorso a tutto il loro sangue freddo per non scoppiare a ridere.
Nowell e Karen, che invece stavano tenendo d’occhio Facilier con un binocolo, erano rimasti appostati nella loro macchine davanti alla casa dell’Uomo Ombra per gran parte del giorno, armati di ricetrasmittenti ed antenne che servivano a captare le voci che provenivano da dentro la casa, ma quel tipaccio si era limitato ad ascoltare musica classica per ore ed ore filate e adesso stava guardando un vecchio film muto come gli strumenti degli agenti.
<< Furfanti >> commentò Nowell di malumore. << E quel che è peggio è che non riusciamo ad incastrarli >>.
Karen annui grevemente, scura in volto, sfilandosi le inutili cuffie.
<< Spero davvero che Tiana stia bene. La Macchia non vuole farle del male, ho studiato attentamente il suo profilo e posso dirlo con certezza, ma con un cattivo non si può mai sapere … qualcosa potrebbe andare storto … >> la voce dell’agente si spense e Karen deglutì sonoramente.
Nowell picchiettò con le mani sul volante dell’auto, nervoso.
<< La ritroveremo >> disse infine, deciso. << La ritroveremo e tutto andrà per il meglio. Noi siamo i migliori agenti del DRAF. Non ci faremo mettere nel sacco da una banda di lestofanti >>.
Karen sorrise debolmente.
<< Lo spero, Justin. Lo spero >>.
Nel frattempo, Rick Macki era più depresso che mai: se, da una parte, stava morendo dalla voglia di rendersi utile e dalla preoccupazione che lo attangliava, dall’altra era preda di una profonda apatia e si sentiva depresso e svuotato, come se qualcuno gli avesse aspirato le budella.
Nonostante Bruce ed il resto dei suoi colleghi facessero di tutto per consolarlo, il senso di colpa che Rick avvertiva dentro di sé, e che ogni volta gli faceva venire un doloroso groppo in gola al pensiero, non gli dava pace: si sentiva responsabile per ciò ch era accaduto. Era stato lui a creare la Macchia, era stata solo per colpa sua e della sua sbadataggine se adesso Tiana era in pericolo e questo pensiero lo teneva sveglio ogni notte.
Tu mi hai rinnegato, Macki, e sei stato proprio tua creare il mostro! E adesso che tutti lo sanno, potranno agire di conseguenza!
Era questo ciò che la Macchia aveva detto e Rick sapeva che aveva ragione: non era più degno di stare ai Disney Studios, di lavorare dove tante persone meritevoli prima di lui avevano lavorato. Lui, Rick, aveva rischiato di distruggere quel luogo meraviglioso e non era detto che la Macchia, il mostro che lui stesso aveva creato, non ci sarebbe presto riuscito.
Così, con la morte nel cuore, aveva stipato in una consunta borsa da lavoro tutti i suoi strumenti da disegno, le sue cose, e aveva deciso di andarsene.
Diede un ultimo sguardo al suo ufficio, adesso mezzo svuotato, ed appoggiò una mano tremante sulla maniglia della porta. Ma la porta si aprì prima che lui potesse fare nulla e lo investì in pieno facendolo finire per terra.
<< RICK! >> esclamò una voce femminile che lui conosceva fin troppo bene, una voce che gli faceva venire le farfalle nello stomaco: era l’agente Elyn. Si chinò per aiutarlo e gli diede una mano a tirarsi su; Rick barcollò massaggiandosi la testa.
<< Sai, dovremmo smetterla di incontrarci così >> borbottò lui tutto dolorante.
<< Oh mio Dio, mi dispiace … stai … stai … >> Elyn si guardò attorno << … andando via?! >>
Rick abbassò lo sguardo.
<< Già >> commentò lapidario.
Elyn aggrottò la fronte, seria.
<< E’ per quello che ti ha detto la Macchia, non è vero? >> domandò cupa.
Rick avrebbe voluto che la moquette lo inghiottisse come delle sabbie mobili per farlo sparire, ma il pavimento rimase ben solido sotto ai suoi piedi così fu costretto a rispondere.
<< Anche >> disse piano. << So che penserai che sia sciocco da parte mia, ma credo che la Macchia abbia ragione: è tutta colpa mia >>.
Elyn gli appoggiò una mano sulla spalla; Rick alzò lo sguardo e i loro occhi si incontrarono. Lei era così bella … e nei suoi occhi non si leggeva né pietà, né rimprovero: i suoi occhi risplendevano di coraggio e fiducia e Rick si sentì come se una tenue fiammella di speranza si fosse accesa nel suo cuore.
<< Niente di quello che è successo è stata colpa tua, mi hai capito bene, Rick? >> chiese Elyn scuotendolo per la spalla. << Niente. E se pensi che Tiana vorrebbe vederti andare via, allora ti sbagli di grosso. Nessuno vuole che tu te ne vada, tutti ti vogliamo bene. Io ti voglio bene >> aggiunse guardandolo negli occhi.
Rick, suo malgrado, sorrise.
<< Grazie, Elyn >> disse piano. << Per me è molto importante saperlo >>.
Lei ricambiò il sorriso, rivelando un paio di deliziose fossette sulle guance.
<< Sono qui per questo, Rick. Tutto andrà per il meglio. Ed ora andiamo! >> esclamò, improvvisamente energica.
Rick spalancò gli occhi.
<< Dove? >>
<< A cercare la principessa, no? >> replicò Elyn afferrandolo per un braccio e trascinandolo con sé. << Mi pare ovvio! Vieni, andiamo dal capo per farci dare nuovi ordini! >>
<< Andiamo? >> ripeté Rick allibito.
<< Sicuro >> assicurò lei. << Tu ci aiuterai nelle indagini >>.
Rick avvertì una strana sensazione allo stomaco, come se il masso che lo opprimeva da quando Tiana era stata rapita fosse stato sollevato di qualche centimetro: quella era la sua possibilità per riscattarsi. Elyn aveva ragione: avrebbero ritrovato Tiana e tutto sarebbe andato per il meglio.
 
Se c’era una cosa che alla Macchia riusciva perfettamente era strisciare, strisciare sinuoso come un serpente d’inchiostro senza farsi vedere o sentire da nessuno, infilarsi nei cunicoli e negli anfratti più tenebrosi, invisibile e silenzioso, abile e letale.
Assumendo la stessa colorazione delle pareti, si era intrufolato nel Deposito delle Pellicole Disney; nessuno degli addetti ai lavori aveva fatto caso a lui, nessuno si era curato di un misero, inoffensivo scarabocchio.
Stolti, ecco cos’erano. Un branco di sciocchi stolti, che gli avevano servito la rivincita su un piatto d’argento. Sorrise all’ironia della sorte: avrebbe dovuto ringraziare i suoi nemici della loro stupidità.
Si mosse sinuosamente fino allo scaffale che cercava e lì si arrampicò sottoforma di zampettante ragnetto d’inchiostro: aveva trovato il ripiano in cui erano conservate le pellicole dei Classici Disney degli anni Novanta … sarebbe partito da quelli, tanto per iniziare.
Si tuffò dentro alla prima pellicola che gli capitò a tiro e, quando si ritrovò immerso in una lussureggiante savana, sorrise, pregustando il dolce sapore della vendetta nella sua bocca d’inchiostro …
 
Elyn e Rick correvano per i corridoi alla volta dell’ufficio degli agenti DRAF.
<< Di sicuro avranno scoperto qualcosa >> stava dicendo l’agente De Marchi, << e anche se così non fosse, il capo avrà di certo qualche nuova missione da affidarci! >>
Arrivarono dinnanzi alla porta che cercavano e lì si bloccarono: si erano tenuti per mano lungo tutto il tragitto, senza neppure accorgersene. Quando se ne resero conto, imbarazzati, entrambi fecero subito un passo di lato, separandosi e schiarendosi la voce con fare impacciato.
Elyn stava per bussare, quando alle sue spalle provenne un urlo … poi un altro, e un altro ancora.
<< Ma cosa … >> mormorò Rick guardandosi attorno e chiedendosi cosa stesse succedendo.
Una serie di disegnatori schizzarono fuori dai loro studi strillando, tutti con aria davvero sconvolta, e all’improvviso tutti i telefoni degli Studios sembrarono impazzire, trillando come forsennati: milioni di persone stavano telefonando ai Disney Studios in contemporanea. Ma cos’era successo?
Gli agenti schizzarono fuori dal loro ufficio, allertati da tutto quel trambusto e, alla vista di Elyn e Rick, Nowell chiese: << Cosa sta succedendo? >>
<< Non ne ho idea! >> rispose Elyn guardandosi attorno atterrita, mentre attorno a loro un marasma di gente correva in giro sbraitando. << E’ successo tutto così in fretta … >>
Nella confusione, Nowell fece un cenno a Spike, che annuì e afferrò per le spalle la prima persona che gli capitò abbastanza vicino: era il disegnatore Andreas Deja, pallido in volto e tremante.
<< Mister Deja, si sente bene? >> gli chiese Sparkie preoccupato, mettendolo giù.
Andreas boccheggiò.
<< Io … no, per niente! >> replicò affannato. << E’ successo qualcosa … sta succedendo qualcosa! Lui … lui non avrebbe dovuto vincere, non aveva mai vinto … io non so cosa sia potuto accadere … >> era a dir poco sconvolto e le sue farneticazioni insensate erano rese ancora più incomprensibili dal trambusto e dagli squilli di telefono che riecheggiavano tutt’intorno.
<< Mister Deja, si calmi! >> ingiunse Nowell autoritario. << Ora prenda un bel respiro e ci dica cosa diavolo … >> ma Justin non fece in tempo a finire la frase, perché in fondo al corridoio comparve John Lasseter, più trafelato che mai, annodato in una moltitudine di fili del telefono.
<< Grazie al cielo vi ho trovati! >> esclamò correndo loro incontro, mentre i telefoni in cui era avvinghiato continuavano a squillare. << Dio mio, deve essere stata quella Macchia, ci scommetto tutti gli Oscar che abbiamo vinto! >>
<< Signor Lasseter! >> sbottò Nowell. << Cosa c’è che non va? Parli! >>
<< Ho … ho ricevuto  all’improvviso tutte quelle telefonate … di madri inferocite che volevano spiegazioni … del perché all’improvviso il finale del film fosse cambiato … e tutti  qui bambini in lacrime … oh, cielo che cosa terribile! >> la voce di Lasseter s’incrinò e Sparkie e Charlie corsero a sorreggerlo per non farlo cadere a terra come un sacco di patate, tant’era sconvolto.
<< Non faccia così, signor Lasseter! >> ingiunse Selena preoccupatissima.
<< Sì, signor Lasseter, venga con noi >> disse Karen indicando lo studio del DRAF. << Si sieda, andiamo a parlarne in un luogo più tranquillo.
Gli agenti più Lasseter, Andreas e Rick entrarono nell’ufficio del DRAF e lì fecero mettere su una poltrona il povero John e gli tolsero di dosso tutto quell’intrico di telefoni. Poi Karen gli portò un bicchiere d’acqua ed il direttore della Disney bevette tutto tremante.
<< Ecco, va meglio, adesso? >> tagliò corto Nowell, impaziente. << Qualcuno potrebbe essere così gentile da spiegarmi cosa sta succedendo? >>
<< Il Re Leone! >> riuscì a rispondere John tra un sorso e l’altro. << Il finale … è cambiato! >>
Tutti trattennero il fiato, orripilanti.
<< Cambiato? >> gracchiò Charlie con tanto d’occhi. << Che accidenti significa cambiato? >>
Lasseter scosse il capo e singhiozzò affranto.
<< Ehi, ragazzi … mi sono collegato al sito ufficiale della Disney dove si possono vedere tutti i film e ho trovato questo … >> fece una pausa orripilata. <<  Penso di sapere com’è che è cambiato >> comunicò Seto all’improvviso; si era seduto alla sua scrivania, mettendosi a battere freneticamente sulla tastiera del computer, e adesso indicava lo schermo con aria impaurita.
Gli agenti e Rick corsero a guardare che cosa mai avesse avuto la capacità di scatenare tutta quella baraonda e ciò che videro li lasciò a bocca aperta dall’orrore.
Stavano guardando la scena finale del film in cui Simba prendeva la decisione di tornare alla Rupe dei Re per compiere il suo destino, ma c’era qualcosa di sbagliato … qualcosa di terribilmente sbagliato.
<< Simba >> stava dicendo una nuvola a forma di Mufasa alta nel cielo, ma con una voce brusca e artificiosa, che non gli apparteneva, << è stata tutta colpa tua, tu sai che è così. Perché tornare, non risolveresti nulla. E’ stata tutta colpa tua, Simba … e tu lo sai … tutta colpa tua … tutta colpa tua … >> la strana voce riecheggiò sempre più lontana, finché l’immagine di Mufasa non sparì dal cielo. Simba crollò a terra, distrutto dal dolore. Rafiki aveva un’aria decisamente sconvolta.
<< Ma … ma … che gli è preso a Mufasa? >> urlò la scimmia sbracciandosi.
<< Signori >> disse Nowell con calma, spegnendo il computer e voltandosi a guardare i suoi colleghi. << Abbiamo un codice fuxia a pallini verdi alla Rupe dei Re >> fece una pausa e ridusse gli occhi a minacciose fessure. << Si va in scena >>.

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