Tabella:
100women

Cento capitoli per cento donne, ordine abbastanza casuale segnalato nel nome del capitolo. Quanto mi odio per darmi tanto lavoro? XD
Il primo capitolo non appena mi è possibile! <123

Primo capitolo – 079, Red [Kuroshitsuji]
Secondo capitolo – 038, Obsession [Original]
Terzo capitolo – 020, Clean [Kuroshitsuji] + 021, Dirty [Kuroshitsuji]
? capitolo – 075, Fall [DEATH NOTE]
? capitolo – 029, Perfume [DEATH NOTE]
? capitolo – 018, Truth [Flatlandia]
? capitolo – 053, Daughter [Madama Butterfly]
? capitolo – 052, Mother [Criminal Minds]
? capitolo – 061, Birth [DEATH NOTE] + 062, Death [Kuroshitsuji]
? capitolo – 051, Destroy [Original]
? capitolo – 037, Possession [Mermaid Melody]
? capitolo – 054, Sister [Full Metal Panic!]

Prompt – 079, Red
Fandom – Kuroshitsuji
Personaggi – Elizabeth Middleford
Rating – Verde/Giallo.
Genere – Nonsense, Introspettivo.
Avvertimenti – Nessuno.
Richiesto da Red S i n n e r

Primo capitolo per Noemi, non so perché, forse semplicemente perché è un’idiota senza speranza e io la detesto dal più profondo del cuore çwç
Personalmente, ho seguito il manga fino a un certo punto e con molta superficialità, mentre mi sono dedicata all’anime con più attenzione. Un tributo che ha molto del Nonsense e poco dell’introspettivo.

A quanto ho capito, il tè rosso è un particolare modo di chiamare il più “famoso” tè nero; poi sono meno di una principiante XD, quindi prendete con i guanti quello che dico *sasa*
Buona lettura ^^!

Tea taster.

Le mani sono chiuse a coppa intorno alla tazza da tè, le unghie curate giocano con le decorazioni. L’aroma del «Lady Grey» ti sorprende, come ogni volta.
Cerchi il tuo riflesso sulla superficie liquida, riuscendo a scorgere quel lampo rosso che è il nastro; sorridi con aria soddisfatta nel momento in cui la rossa bevanda sfiora le labbra rosee.

«È amaro», mormori.
Però Schieru-kun ne beve tutti i giorni, il mondo ne bene tutti i giorni.

«È amaro, amaro, amaro!»

Lo riempiresti di latte e ingoieresti tutto a naso chiuso, se questo non t’impedisse poi di vederti specchiata quasi limpidamente nell’acqua insaporita.

E resti a bere quel tè rosso che proprio non apprezzi, un piccolo sorso dopo l’altro, un piccolissimo sorso dopo l’altro, una {dolce} tortura che ti guarda negli occhi.

«Strano...»
Anche loro sono rossi, adesso.

Prompt – 020, Clean                                                Prompt – 021, Dirty
Fandom – Kuroshitsuji                                            Fandom – Kuroshitsuji
Personaggi – Contessa Phantomhive                    Personaggi – Angela
Rating – Verde.                                                        Rating – Giallo.
Genere – Generale, (Romantico).                           Genere – Introspettivo, Dark.
Avvertimenti – Nessuno.                                         Avvertimenti – AU, Non per stomaci delicati.

Doppio aggiornamento, se vogliamo chiamarlo così – una coppia di prompt che ho considerato inscindibile, come succederà anche con altri. Per iniziare, un missing moment con protagonista (?) la madre di Ciel; dopo una flash AU che vede le motivazioni di Angela in un altro contesto.
Citazioni: «Si deus me relinquit», dalla soundtrack originale dell’anime. [La frase in chiusura è stata modificata :D, non sono analfabeta XD]

Buona lettura ^^!

Si deus me relinquit
(Se dio mi abbandona)

Sul volto della donna si disegna un sorriso stanco e soddisfatto.
Fra le braccia, quel fagotto caldo e umido pare illuminare l’ambiente. Le labbra del marito sulla sua tempia sono come una dolce ninna nanna, rimedio per quell’eccitazione che vuole impedirle anche solo di sbattere le palpebre.

Troppa la meraviglia di fronte a un dono simile.
Ancora così piccolo e fragile, limpido e prezioso come un diamante. Tirato completamente a lucido per l’incontro con i genitori – la madre si china con dolcezza sul figlio, poi con un bacio sfiora la fronte priva d’impurità.

«Benvenuto», sorride.

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ego deum relinquo.
(io abbandono dio.)

Sussulta, lasciandosi scivolare a terra. Una mano copre la bocca, le unghie mangiate si bagnano di lacrime; il braccio destro è invece alzato a scostare la stoffa che copre la gabbia di metallo.
Gli occhi sgranati vagano sulla piccola figura riversa a terra, dimentica della vita da alcune ore.

Un figurino candido, macchiato di sangue e polvere.
Un pelo non più vergine – un pelo impuro.

Le dita corte tremano, sfiorando la chiave inserita nella serratura. Nella mente sconvolta della ragazzina, al corpo inerme della cavia si sostituisce il proprio: una bufera, spifferi di ricordi s’infilano sotto i vestiti pesanti, attraversano la mente come flash privi di altre interpretazioni.
I sorrisi del signore gentile che accompagna a volte la mamma si trasformano in ghigni, ghigni che fanno tanta, tanta paura; la sua carezza affettuosa sui capelli morbidi scende troppo, troppo osa.

Si risolleva, indietreggia.
Freddezza sul volto, negli occhi una nuova decisione.

Sul pavimento, al fianco della gabbietta, un lungo spillo appuntito brilla di rosso.

Comunque
chi mi proteggerà
dalla cosa più terribile, me stesso?