Mia

di superme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il sequestro ***
Capitolo 2: *** L'appartamento ***



Capitolo 1
*** il sequestro ***


 

 

1 capitolo

 

 

“Lasciami stare! Lasciami!” gridai a pieni polmoni l’uomo non mi lasciò anzi, mi strapazzò da una parte all’altra…come se stesse cercando qualcosa, qualcosa che però non era mio, non avevo niente con me, solo alcuni cd, per lo più di molti anni fa e di cantanti sconosciuti del Nord America.

Ma lui non cercava di rubarmi qualche oggetto, lui cercava di sequestrarmi…

Per quale motivo, mi chiesi, non ero nessuno di straordinario ero una comune ragazza americana, che odiava la scuola, usciva con le amiche e prendeva cotte per i ragazzi carini.

Lui, il mostro, mi tappò la bocca con un fazzoletto imbevuto di un liquido molto anomalo e mi legò le mani, mi caricò in un furgone blu, tutto blu e mise in moto.

Durante il viaggio pensavo a che cosa ne sarebbe stata della mia vita, se sarei stata uccisa selvaggiamente, oppure se sarei stata uccisa con un colpo al cuore o alla testa che non provocavano dolore e sofferenza…pensavo a tutte le persone che mi volevano bene, mia mamma, il mio papà e lui…il ragazzo che avevo sempre amato,era difficile confessargli il mio amore e ora lo sarebbe stato  maggiormente!

Tonf! Il furgone si era fermato…l’uomo stava scendendo dal furgone…quei pochi secondi prima che aprisse, il portellone furono lunghissimi, non avevo pensieri, non sentivo niente, non avevo più sentimenti, non so cosa mi capitasse, ma non tardai tanto a scoprirlo…

Sentii delle voci…era spagnolo o cosa? Per mia fortuna conoscevo a precisione lo spagnolo… “Dobbiamo ucciderla! Subito!”… “Ma perché? Cosa ti ha fatto di male?”… “Ha infangato il nome della nostra famiglia! Non posso non vendicarmi!”… “Faremo come hai detto te! Anche se non sono per niente d’accordo!” Alcuni passi mi annunciarono che la mia ora era arrivata o che non tardava tanto ad arrivare. M’immaginavo i miei assassini…un ragazzo carino che mi voleva difendere e che non era per niente d’accordo con le ambizioni del fratello mentre lui, quello che mi odiava, che non attendeva alcun momento prima di ucciderti, quello che non ti faceva neanche esprimere un ultimo desiderio.

Aprirono il portellone e in quel momento mi misi a piangere.

Non so cosa mi capitasse, di solito ero una ragazza che le situazioni difficili le affrontava stringendo i denti e non preoccupandomi, ma forse è proprio vero…quando hai bisogno di una qualità ecco che quella ti abbandona.

I due iniziarono a parlarsi, sempre in spagnolo, sempre facendo in modo che io li capissi, “Cavolo però, non pensavo che fosse una ragazza tanto fragile!”… “Te lo dicevo che non dovevamo neanche sognare di ucciderla, sento che è speciale!”… “Tu senti che tutte sono speciali, basta che siano bionde, hai un debole per le bionde, questo lo sai vero?”… “ Si si, avrai anche ragione te, ma adesso cosa ne facciamo di lei? Non potremo mica abbandonarla così, in mezzo alla strada, in mezzo a tanta violenza”…  “Dove vuoi portarla? Nel palazzo dei sogni? Oppure sopra una nuvola, così sta bella comoda!”… “La porterò a casa mia, le spiegherò il perché del suo sequestro e poi se lei vorrà, la lascerò andare via”… “Fai quello che vuoi, basta che non ti fai vedere in giro per un po’! Ci siamo capiti?”… “Si,obbedisco”.

Dopo aver detto quella frase, il ragazzo aprì lo sportello del guidatore, si mise al volante e partì, portandomi via da quel luogo che ai miei occhi, e credo anche ai suoi, sembrava l’inferno.

Ragazzi se vi è piaciuta....la continuo, basta che me lo diciate!!!! Non voglio scrivere per niente!!!!

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Capitolo 2
*** L'appartamento ***


Appena abbandonammo l’esterno della vecchia fabbrica in cui mi avevano portato, il ragazzo si fermò, scese dal furgone, mi venne ad aprire e mi fece sedere al posto del passeggero.

Accennai un grazie con un filo di voce, lui non rispose.

Si rimise alla guida e di tutta fretta partì, in alcuni minuti arrivammo all’esterno di un condominio intonacato di un giallo un po’ sbiadito, le finestre erano verdi e all’esterno c’era un fazzoletto di giardino, il giusto per fare crescere un po’ di erba.

Il ragazzo mi fece salire nel suo appartamento, artistico, potrei dire…

Le dimensioni erano veramente piccole, un salotto, una cucinetta e un bagno…non notai la stanza da letto, che strano! Il ragazzo andò in cucina, ed io lo seguì, prese un bicchiere d’acqua e ne sorseggiò un poco. Poi mi fece sedere e mi offrì un bicchiere d’acqua ma io non la volevo…

Il mio unico desiderio era conoscere il perché del mio sequestro ma quel ragazzo non sembrava umano, troppo controllato nei movimenti, troppo pallido, troppo magro. Ovviamente era solo un pensiero…non osavo parlare!

Finì di sorseggiare quelle poche dita d’acqua e mi rivolse un cenno con la testa come per dire: “Su…Parla!” ma io non volevo parlare…no, non volevo parlare affatto!

Era quasi mezzanotte, forse l’ora di dormire…forse.

Ero stanchissima, volevo dormire!

Il ragazzo mi si avvicinò e mi accarezzò la guancia…poi la sua mano scivolò giù per il collo e poi nella nuca.

Mi chiedevo cosa volesse fare, ma poi lo compresi quando piano, piano mi avvicinò a lui e mi prese il viso fra le mani...
In silenzio, incomincio a baciarmi delicatamente su tutto il volto. 

Incorniciato fra le sue mani.

Sentivo il mio cuore accelerare i battiti.

Volavo.

Le nostre labbra finalmente sì sfiorarono.

Occhi chiusi.

Bocca socchiusa.

Il nostro alito divenne uno solo.

Le labbra s'incollarono, l'uno all'altra.
Lui me le accarezzava dolcemente con la sua lingua.

Finche il bacio divenne più profondo, passionale.

Non so cosa mi capitasse, non avevo mai baciato uno sconosciuto, ma questa situazione di libertà mi dava un frenesia addosso che non me ne sarei per nessuna ragione al mondo privata.

I nostri corpi si allacciarono e gli misi le braccia intorno al collo.

Lui mi stringeva la vita.

Sentivo il mio desiderio premere contro il suo corpo.

Strani brividi percorrevano tutto il mio essere.

Lui si sentiva come un fiume in piena.

Il suo desiderio cresceva a dismisura.

Nelle nostre bocche incomincio una dolce battaglia di lingue.

Sì sfioravano.

Sì allacciavano.

Sì attorcigliavano.

Un gioco che procurava sensazioni mai sentite.

Il desiderio ci avvolgeva come una coperta.

La sua  mano ad un tratto mi sfioro il seno.

Fiamme di desiderio.

Fiamme di desiderio incendiavano i nostri corpi.

Le nostre menti.

Sempre come avvolti in un alone di magia intensa.

La sua mano.

Con un braccio mi cingeva la vita.

E con l'altra mano mi accarezzava.

Continuava a baciarmi.

La mano scese un po', sul mio petto.
Sbottonò il primo e il secondo bottone.

E insinuo con molta dolcezza la mano dentro il mio reggiseno.

La sua mano era dolce e calda.

Mi piaceva questa situazione.

Volevo fare l’amore con lui.

Ma non sapevo il perché.

Il contatto del mio seno.

Lo mandò in estasi.

Riempì la sua mano della mia dolcezza.

Mi palpava dolcemente, senza fretta.

Questo mi piaceva molto.

Il mio seno non era molto voluminoso però sembrava fatto apposta per la sua mano.

La sua bocca scese verso il mio collo.

Anche i baci si spostarono verso quella direzione.

Sempre più giù.

Sentii il suo alito sui miei seni.

Poi la sua bocca.

Il mio cuore batteva all'impazzata.

Ondate di piacere sconvolgevano la mia mente.

Le mie mani istintivamente si infilarono sotto la sua camicia.

Senti una pelle calda.

Un calore.

Un odore di desiderio.

Quello del mio uomo.

Le mie mani erano calde, bollenti.

Mani vogliose di carezze.

Sotto la sua camicia, andavano su e giù sulla sua schiena, sulla sua pancia.

Mani innamorate, impazienti, vagabonde.

Nervosamente mentre lo continuavo a baciare mi slacciò la cintura del pantalone.

Non completamente, solo per avere lo spazio d'infilarsi.

I nostri corpi fremevano all'unisono.

Le nostre bocche sembravano incollate con il silicone.

Le nostre mani scambiavano carezze sempre più audaci.

Nella nostri menti ormai regnava solo il desiderio di fonderci uno nell'altra!

Con uno sforzo immane lui si stacco e mi disse: Vieni, andiamo di là, in camera!

Appena varcata la soglia di quella porta, iniziò la notte di passione..

 

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