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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Cap. 1 Un incontro inaspettato *** Capitolo 2: *** Cap. 2 Il Big Bad al tappeto *** Capitolo 3: *** Cap. 3 Un aiuto prezioso *** Capitolo 4: *** Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie) *** Capitolo 5: *** Cap. 5 Gelosia e litigi *** Capitolo 6: *** Cap. 6 Lotte e chiarimenti *** Capitolo 7: *** Cap. 7 Un incontro inaspettato *** Capitolo 8: *** Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri *** Capitolo 9: *** Cap. 9 Vacanze natalizie *** Capitolo 10: *** Cap. 10 Un bacio indesiderato *** Capitolo 11: *** Cap. 11 Un nuovo destino *** Capitolo 12: *** Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte *** Capitolo 13: *** Cap. 13 Invito a pranzo *** Capitolo 14: *** Cap. 14 Caccia e balli *** Capitolo 15: *** Cap. 15 Primi avvertimenti *** Capitolo 16: *** Cap. 16 La profezia *** Capitolo 17: *** Cap. 17 Marcus *** Capitolo 18: *** Cap. 18 Ritorni *** Capitolo 19: *** Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia *** Capitolo 20: *** Cap. 20 Finalmente c'incontriamo! *** Capitolo 21: *** Cap. 21 Confidenze e minacce *** Capitolo 22: *** Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi *** Capitolo 23: *** Cap. 23 Attacchi e... un bacio *** Capitolo 24: *** Cap. 24 Di nuovo insieme *** Capitolo 25: *** Cap. 25 La verità *** Capitolo 26: *** Cap. 26 La battaglia si avvicina *** Capitolo 27: *** Cap. 27 Lo scontro ha inizio *** Capitolo 28: *** Cap. 28 Finalmente la fine *** Capitolo 29: *** Epilogo - Cap. 29 Caro diario... ***
Riassunto: Sarah, una qualsiasi ragazza
appassionata di vampiri, fa un incontro particolare,
che le cambierà la vita. Spike, biondo, occhi azzurri, fisico atletico,
incontra lei, che cambierà la sua vita.
Uno nuovo destino aspetta i due, ma lo
affronteranno insieme.
Spoiler: Tutte le stagioni di Buffy, dalla
prima alla settima.
Cap. 1 Un incontro
inaspettato
Era mattina
presto, ma le strade di Los Angeles erano affollate come se fosse l’orario di
punta; Sarah King era partita presto da casa sperando di trovare poco traffico,
speranza vana, considerando l’interminabile fila di auto che si estendeva
davanti a lei, ma sarebbe arrivata all’università in orario, a qualunque costo.
Arrivò giusto
in tempo per parcheggiare la macchina vicino a quella della sua amica Monica,
che stava chiudendo lo sportello dell’auto proprio in quel momento.
- Ehi, Moni,
aspettami!- la chiamò Sarah.
- Wow! Non sei
in ritardo.- osservò stupita la compagna, ricevendo una smorfia come risposta.
- Spiritosa. D’ora
in poi arriverò in orario, garantito. Non ho intenzione di dare altre
soddisfazioni al signor Spiritosaggine.-
- Bè, sarebbe
un vero miracolo.- le disse Monica, precedendola verso l’entrata.
Erano appena
arrivate all’armadietto di Sarah, quando la campana suonò, così si diressero
veloci verso la loro aula.
- Buongiorno a
tutti, ragazzi.- disse il professor Parkinson entrando in aula e salutando gli
alunni, che risposero cordiali; poi il suo sguardo si posò su Sarah, seduta in
seconda fila.
- Signorina
King. Ci onora della sua presenza già a quest’ora della mattina? Questa è una
data da segnare sul calendario.-
Sarah arrossì,
mentre il resto della classe rideva, ma decise di non rispondere alla
provocazione.
In
effetti fin
dall’inizio dell’anno, cominciato ormai da due mesi, era sempre in ritardo e
tutte le mattine il signor Parkinson la prendeva in giro: cominciava a pensare
che si divertisse.
La giornata fu
lunga e piuttosto noiosa, ma finalmente arrivò l’ora di pranzo.
Cosa che,
tuttavia, non servì tuttavia a risollevare il morale a Sarah che, mentre tutti
gli altri se ne tornavano a casa, lei doveva restare in biblioteca per una
stupidissima ricerca di letteratura inglese: un vero strazio, detto in parole
più semplici.
Così, dopo un
pranzo veloce alla mensa dell’università, si diresse verso la stanza delle
torture, come amava chiamarla lei: prima avrebbe iniziato e prima avrebbe
finito.
Trasse un
lungo sospiro, prima di immergersi tra gli enormi scaffali alla ricerca di
qualche libro che potesse interessare la sua ricerca.
- Ma dove
diavolo l’hanno messa la letteratura?- si lamentò tra
sé, vagando spaesata tra gli alti mobili.
Mai che si
trovasse qualcosa in quella biblioteca, era sempre un tale disordine!
Ok, forse la
colpa era anche un po’ sua, non che quello fosse il suo posto preferito dove
passare il sabato sera; anzi, doveva ammettere che in oltre 2
anni di permanenza in quella facoltà, aveva visitato quell’angusto luogo che
veniva chiamato biblioteca, si e no… 4 volte.
Un po’
deprimente in effetti.
Ma
sta di fatto che la bibliotecaria è una gran disordinata, si disse, riferendosi alla ormai nota
pigrizia della signorina Black.
Mentre vagava
con lo sguardo sui titoli dei volumi sparsi sugli scaffali, la sua attenzione fu
catturata da un libro dal titolo “I
vampiri e le loro storie”.
Appena lo vide
lo prese senza neanche pensarci, come se la sua mano
fosse mossa da una forza sovraumana.
Cominciò a
sfogliarlo distrattamente, per poi portarlo ad un
tavolo ed aprirlo, dopo aver appurato che era pieno zeppo di quelle storie che
l’avevano affascinata ormai da parecchi anni; aveva una vera e propria mania per
storie di vampiri.
Aveva letto
quasi tutti i libri di Anne Rice e la collana dedicata alla cacciatrice di vampiri Anita Blake.
Per non
parlare della serie Tv “Buffy,
l’ammazzavampiri”, di cui non aveva perso una sola puntata; ormai anche le
sue amiche la prendevano per pazza, quando partiva a raffica a parlare di Spike
ed Angel.
Bè, in effetti era proprio il primo tra i 2 il vero motivo per
cui adorava quel telefilm; per vedere il suo attore preferito, James Marsters, nei
panni sexy-vampiro Spike.
Alto,
muscoloso, capelli biondo platino e occhi
azzurrissimi, come ghiaccio: si era innamorata subito di quello sguardo.
Continuò a
sfogliare il libro, leggendo qua e là alcune storie, tra le più strane e
antiche, come quelle sul Conte Dracula, personaggio nato dalla fantasia di Bram
Stocker, ma che molti erano convinti esistesse davvero; e in fondo chi era lei
per dire il contrario?
Non poté fare
a meno di pensare alla puntata in cui Buffy lo aveva incontrato nel cimitero di
Sunnydale, in cui è ambientata tutta la vicenda.
Stava
sorridendo ripensando a quelle scene, e pensando che forse le sue amiche
cominciavano ad avere un po’ di ragione a proposito della sua pazzia, quando
l’occhio le cadde sull’orologio: le cinque e venti.
Accidenti, era
tardissimo, e lei non aveva trovato neanche un libro per la sua ricerca.
Mise al suo
posto il libro sui vampiri e si rituffò tra scaffali; riuscì a trovare qualche
volume che poteva servirle, ma erano quasi le 6, e la
biblioteca stava per chiudere, così decise di prendere in prestito quei volumi,
affrettandosi ad uscire.
Salì in
macchina e partì, sapendo che non sarebbe arrivata a casa prima delle sette: in
fondo era l’ora in cui tutti uscivano dal lavoro.
Come
immaginava trovò molto traffico sulla strada principale, e restò ferma a lungo,
imbottigliata tra le auto dei lavoratori che uscivano dai facoltosi uffici di
Los Angeles.
Si guardò
intorno sbuffando, cercando di non iniziare a strombazzare incessantemente
all’Audi che le stava davanti,quando notò di essere giunta proprio
davanti al cimitero della città e ripensò al telefilm di Buffy e soprattutto
allo spine-off “Angel”, che era stato
girato proprio lì, a Los Angeles.
All’improvviso,
in mezzo alle lapidi, le sembrò di scorgere una figura alta e muscolosa,
accompagnata da un’appariscente testa biondo platino,
sparire in un batter d’occhio.
Sarah batté le palpebre incredula, sfregandosi poi ripetutamente gli
occhi e tornado a guardare verso il campo santo: nessuna testa bionda in vista.
“Sarah, Sarah.
Forse stai guardando un po’ troppe volte le puntate di quel telefilm. Oppure
sei semplicemente stressata. Dovresti prenderti una vacanza.” pensò riportando lo sguardo sulla
strada.
Cercò di
togliersi la “visione” dalla mente e finalmente arrivò a casa: guardò
l’orologio e come previsto erano le 7 in punto.
- Mamma, sono
a casa.- disse varcando la soglia.
- Ciao, cara, bentornata. C’era molto traffico?- le chiese
affacciandosi dalla porta della cucina.
- Guarda, non
me ne parlare. È pronta la cena? Sto morendo di fame.-
chiese Sarah alla madre posando la borsa sul divano in salotto.
- Quasi,
tesoro. Sto scaldando. Perché non ti vai a fare una doccia?.-
- Ottima idea.
Credo mi ci voglia proprio.- rispose dandole un bacio sulla guancia.
Raccolse borsa
e libri e si diresse in camera sua.
Aprì l’armadio
per prendere un asciugamano e sorrise: sull’anta interna, era appeso un poster
gigantesco di Spike; bellissimo come sempre.
Si spogliò e
si gettò sotto la doccia: il getto caldo dell’acqua la invase e le diede un
senso di sollievo.
Dopo la doccia
scese a cena, poi tornò di corsa in camera sua: doveva assolutamente iniziare
la ricerca di letteratura, o non ci sarebbe mai arrivata in fondo.
Sfogliò le
pagine selezionando le parti che più le interessavano e prese parecchi appunti
dai libri, cercando di concentrarsi sulle parole che le si
presentavano davanti; alle 2 di notte decise di smettere, causa occhi
che bruciavano, palpebre che si abbassavano e continuo aprirsi e chiudersi
della bocca in sbadigli esagerati.
Inoltre, se
non si fosse subito messa sotto le coperte, la mattina dopo sarebbe arrivata in
ritardo come al solito e il signor Parkinson avrebbe
ripreso a godere come sempre.
Si mise il
pigiama e si coricò a letto, addormentandosi all’istante.
La mattina
seguente alzarsi fu una vera impresa, ma con un po’ di buona volontà riuscì ad
aprire entrambi gli occhi, abbastanza da non andare a sbattere contro i mobili
della casa o contro le porte.
Troppo stanca
per prendere la macchina, optò per il tram, dopo una
colazione abbondante preparata dalla madre; diceva sempre che la colazione era
il pasto più importante della giornata.
Prese il primo
autobus che passava e nonostante il traffico, anche quella mattina riuscì ad
arrivare in orario.
Quel giorno,
per sua sfortuna, aveva lezione anche al pomeriggio; un’altra
giornata che la faceva procedere a velocità accelerata verso un esaurimento
nervoso in piena regola.
Finalmente
arrivarono le sei e trenta e dopo essersi accertata che non ci fosse qualche
temporale in arrivo, decise di tornare a piedi.
Era piuttosto
tardi, ma aveva bisogno di una boccata d’aria e la paura di essere assalita da
qualche delinquente per le strade di Los Angeles non l’aveva mai avuta, era
perfettamente in grado didifendersi da sola.
Passò per il
centro di L.A., scegliendo poi una scorciatoia tra le
viuzze più buie.
Stava
tranquillamente attraversando uno di quei vicoli che molti avrebbero chiamato
“malfamati”, quando sentì un fruscio sospetto; si voltò di scatto, guardandosi
intorno, ma non vedendo nessuno, si rilassò.
“Inutile, Sarah, stai diventando paranoica.”
pensò, scuotendo la testa.
Ma all’improvviso si senti prendere alle
spalle e strattonare con violenza.
Chiuse gli
occhi urlando, per poi cercare di riacquistare abbastanza lucidità per reagire, quando sentì una voce famigliare, fin troppo
famigliare, ma che riteneva impossibile poter udire realmente.
- Puoi urlare
finchè vuoi, dolcezza, ma nessuno ti sentirà.- disse quella
voce roca, ma sensuale.
Sarah aprì gli
occhi e l’urlo le si smorzò in gola: davanti al suo
viso c’era...
Lo sapeva che
era impossibile, matematicamente impossibile, ma
davanti ai suoi occhi c’era propri lui.
Dopo aver
ripreso un po’ di aria, la ragazza riuscì a trovare la voce per gridare:- SPIKE?!?!?!?-
Bè, ammetto
che avevo già postato questa ff, ma ho deciso di ripostarla con alcune
modifiche e, spero, miglioramenti.
La motivazione
reale è che questa è una storia già fatta e finita da parecchio tempo, ma dal momento che non l’aggiornavo ormai da qualche mese
(forse anche qualche anno), ho pensato che fosse più sensato farla ricominciare
da capo.
Come primo
capitolo non ho molti commenti da fare.
Ancora
immobile davanti a quella “visione”, Sarah non riusciva a muovere nemmeno un
muscolo, le gambe erano ormai intorpidite dall’assenza di movimento.
Spike, dal
canto suo, sembrava stupito quanto lei nel sentir pronunciare il suo nome da
quella ragazza; chi era? Come faceva a conoscerlo? Che l’avesse già aggredita
in passato?
Erano tutte
domande che avrebbe voluto rivolgerle, ma non gli fu
possibile; dopo essersi ripresa dal momentaneo shock, la giovane lo mise al
tappeto con un’abile mossa di arti marziali.
Con il fiato
corto e lo stupore ancora evidente sul suo bel viso, rimase ad
osservare il vampiro che, dopo un primo momento di sbigottimento per quella
reazione, si era rialzato, tornando al suo volto umano.
- Ci conosciamo?-
le chiese il biondo, osservandola piegando la testa da un lato.
La guardò
attentamente mentre si sistemava lo spolverino: era davvero carina con i
capelli biondi che le cadevano sulle spalle e quegli occhi azzurri, così penetranti,
ma era sicuro quasi al cento per cento di non averlamai vista.
- Si… cioè no…
cioè, io conosco te, ma tu non conosci me…-
Spike continuò
a fissarla, con un sopracciglio alzato, per poi riprendere la sua aria
strafottente.
- Bè, sono
molto famoso…- commentò lui, avanzando verso di lei; senza pensarci due volte,
Sarah girò sui tacchi e si allontanò correndo.
Lui non la
fermò, e non sentì nemmeno che la stesse seguendo; raggiunse
la fermata del tram più vicina e vi salì appena passò.
Si appoggiò ad uno dei finestrini ansimando e cercando di riprendere
fiato dopo la corsa; non sapeva perché fosse scappata, sentiva che Spike non
aveva brutte intenzione… da quando aveva avuto la storia con Buffy lui…
Ma che razza di discorsi sono? Sto delirando. Eppure non mi sembra di avere la febbre. penso,
posandosi una mano sulla fronte.
Si voltò,
guardando fuori dal finestrino e osservando il traffico di Los Angeles che
scorreva davanti a lei, mentre ascoltava i battiti del suo cuore tornare
regolari; aveva subito troppe pressioni tutte in una
volta.
Ma ciò che le
aveva fatto rischiare l’infarto era stato ritrovarselo lì davanti, in carne ed ossa; non era possibile che avesse incontrato Spike.
Lui era un
personaggio inventato, così come i vampiri…
Eppure quelle zanne erano così reali.si ritrovò a
pensare.
Finalmente
arrivò a casa: salutò distrattamente la madre e salì in camera sua, buttandosi
sul letto a riflettere.
Come poteva
aver incontrato Spike, William il Sanguinario, il vampiro?
Mille domande
le riempivano la mente, ma non aveva una risposta razionale a nessuna di
queste.
Le sue
riflessioni furono interrotto dalla stanchezza, che
prepotente la invase, facendola crollare con ancora i vestiti addosso.
La mattina seguente
si svegliò stranamente riposata; si sentiva bene, era una vita che non riusciva
a farsi una dormita decente.
Si vestì
velocemente e dopo una rapida colazione, uscì di casa
avviandosi verso la fermata del tram.
Non aveva
dimenticato gli avvenimenti della sera precedente e se il suo era stato solo un
sintomo dalla crisi imminente, voleva scoprirlo.
Continuò a
riflettere sull’accaduto tutto il giorno, tanto che quasi non si accorse delle
lezioni a cui si spingeva come un automa
Finalmente
arrivarono le sei e trenta, così lasciò velocemente la facoltà, dirigendosi
verso casa e percorrendo le stesse strade della sera prima, sperando con tutto
il cuore che Spike, o chiunque fosse, spinto dalla curiosità o dalla fame,
notasse la sua presenza.
Si
inoltrò in un
vicolo buio, forse lo stesso, forse un altro, non lo sapeva, ma camminò
tranquillamente, come se stesse facendo una semplice passeggiata.
Finalmente
sentì l’atteso un fruscio alle sue spalle, fin troppo rumoroso per trattarsi di qualcuno che non voleva farsi scoprire.
- Fatti vedere, Spike. Non mi spaventi più, mi spiace.-
Il diretto
interessato uscì da dietro l’angolo, con il suo solito sorriso strafottente e
lo spolverino che si muoveva al vento.
- Sembri quasi
un vampiro.- la prese in giro lui, avvicinandosi alla ragazza.
- Semplicemente
ero preparata.- disse incrociando le braccia.
Spike rimase
impietrito per una frazione di secondo: quel gesto… così simile a…
Anche Buffy
incrociava le braccia al petto con lo stesso movimento fluido.
- Hai
intenzione di rimanere lì a fissarmi tutta la sera?- lo risvegliò la giovane,
mentre Spike la rimetteva a fuoco.
- No. Pensavo
solo che è un peccato tu non sia un vampiro. Avremmo
potuto divertirci insieme. Ieri sera ho visto che ti sai muovere bene; è
passato parecchio tempo dall’ultima volta che ho lottato come si deve. Dopo un
po’ i muscoli cominciano ad indolenzirsi. - le propose
riprendendosi.
Stranamente
quella ragazza non sembrava avere paura di lui: chi era, in realtà?
- E perché non
potremmo combattere, di grazia? Credi non sia all’altezza?-
- Dolcezza,
sono un vampiro.-
Dolcezza?
- Ma dai? Sul serio? In effetti le
zanne mi avevano suggerito una cosa del genere.- lo prese in giro Sarah.
- Come preferisci.
Sei pronta?-.
- Io sono nata
pronta.- gli rispose sorridendo.
Spike l’attaccò, rapidissimo, ma lei schivò il colpo, cercando poi
di colpirlo a sua volta.
Lottarono per
qualche minuto, mentre nessuno dei due riusciva a prevalere sull’altro; Spike
rimase stupito dalla sua abilità.
Grazie al cielo le mie fatiche sono
state premiate, si
disse Sarah, cercando di non distrarsi; adorava le arti marziali fin da quando
era piccola e almeno tre volte alla settimana non
mancava il suo appuntamento in palestra.
Quale occasione migliore per provare le
mie capacità?pensò divertita la giovane.
Con un rapido
calcio, lo mandò a terra, e dopo aver afferrato un pezzo di legno, si mise a
cavalcioni sopra di lui, puntandogli il paletto ad un
centimetro dal punto in cui, più di cent’anni prima, batteva il suo cuore.
- Ehi, ehi, ehi! Buona
gattina. Hai vinto. Ma butta via quel coso.-
Sarah non si
mosse, ma sorrise.
- Il vampiro
cattivo mi sta supplicando o sbaglio?- domandò divertita, tuttavia rialzandosi
e buttando da un lato il pezzo di legno: meglio non provocarlo troppo.
Spike trasse
un sospiro di cui non aveva effettivamente bisogno, poi si rialzò.
- Uff…
accidenti, me la sono vista brutta.-
- Tranquillo.
Non sono una cacciatrice.- lo canzonò, per poi portarsi una mano alla bocca,
cercando di nascondere quello che aveva detto.
- Però
potresti esserlo…- rispose, prima di realizzare ciò
che Sarah aveva detto.
Si
immobilizzò, voltandosi
di scatto verso la ragazza, convinto di aver capito male le sue parole.
- Come fai a
sapere delle cacciatrici?- chiese con gli occhi sbarrati.
- Oh, guarda
com’è tardi. Mi piacerebbe giocare ancora un po’ con te, ma non posso. Ciao.- e si dileguò.
- Ehi, aspetta.-
le urlò dietro lui, ma non la seguì.
Raggiunse ansimando
la fermata del tram ancora una volta; quella volta se
l’era vista proprio brutta.
Era riuscita
ad evitare le spiegazioni, ma sapeva di avergli messo la pulce nell’orecchio e
che prima o poi avrebbe dovuto rispondere a quella
domanda che il vampiro le aveva posto.
Quando arrivò
a casa che erano quasi le undici.
- Mamma, sono
a casa.-
- Sarah! Ti
sembra questa l’ora di rientrare?- le chiese lei, un po’ preoccupata.
Pensò
attentamente a cosa rispondere: certo non poteva dirle che aveva appena
combattuto contro un vampiro. Il vampiro dei suoi sogni,
per essere più precisi.
- Hai ragione, mamma, scusami. Sono uscita con alcuni amici
dell’università e mi sono dimenticata di avvisarti.-
- D’accordo tesoro, ma cerca di avvertirmi, altrimenti sto in pensiero.-
- La prossima
volta lo farò, mamma, promesso.- le disse, dandole un bacio.
Andò
direttamente in bagno, gettandosi subito sotto l’acqua calda della doccia: il
combattimento con Spike l’aveva sfinita.
Tornata in
camera, si stese sul letto a riflettere: Spike esisteva veramente, non era solo
frutto della sua immaginazione, e nemmeno una prima avvisaglia di un esaurimento
nervoso.
Lui era vivo e
vegeto; bè, non proprio vivo, ma reale.
Sorrise,
ripensando alla lotta; ora era sicura che non aveva alcuna
intenzione di ucciderla.
Anche perché,
se solo ci avesse provato, l’avrebbe messo al tappeto con facilità, pensò,
ridendo al pensiero del Big Bad messo alle strette.
Come la sera
prima, si addormentò senza difficoltà, mentre una nota testa bionda, popolava i
suoi sogni.
La mattina
seguente, Sarah arrivò all’università sfinita; aveva usato tutta la sua
maestria nel cercare di nascondere le profonde occhiaie con il trucco, ma il
risultato non era stato dei migliori.
- Sarah, hai
una pessima cera. Che ti succede, hai fatto le ore
piccole ieri sera?- le chiese Monica facendole l’occhiolino.
Aveva deciso
fin da subito che non avrebbe raccontato a nessuno di Spike; in fondo nessuno
le avrebbe mai creduto.
- Si, ma non nel modo in cui pensi tu. Ho studiato fino a
tardi.- rispose, sbadigliando.
Le lezioni
passarono tranquille come tutti i giorni, anche se la noia non diminuiva.
Finalmente
arrivarono le 6.30 e, tornando a casa a piedi, si ritrovò a percorrere le
medesime strade delle due sere precedenti.
Appena sentì
il fruscio ormai famigliare si fece sentire, Sarah
sorrise.
- Spike, ti ho
già detto che ormai non mi spaventi più.-
Ma quando si voltò, davanti a lei non vi era
Spike.
- Oh, oh. Non siete Spike.- disse, notando che i vampiri che le si
erano parati davanti erano almeno 8: combattere contro uno di loro era una
cosa, ma quella situazione era ben diversa.
- Ottimo
spirito d’osservazione, dolcezza.- rispose uno di loro.
La
circondarono, mentre Sarah si preparava a combattere; erano in troppi, ma non poteva
fare altrimenti.
- Non vorrai
combattere tutta sola contro 8 vampiri cattivi.- la
prese in giro quello che doveva essere il leader.
- Bè, almeno
ci provo.- rispose lei, senza abbassare la guardia.
Ma i vampiri non fecero in tempo a
muoversi, che una voce giunse dalle scale antincendio del palazzo accanto a
loro.
- Lasciatela
stare. Quella è la mia preda.-
Sarah alzò gli
occhi e vide Spike saltare accanto e lei, ponendosi alle sue spalle, schiena
contro schiena.
- Hai bisogno
di una mano?-
- Spike, sai
contare vero?-
- Si, perché?-
- Molto bene.
Quanti vampiri ci sono?-
- 8.- rispose,
guadandola con la coda dell’occhio, senza capire dove volesse arrivare.
- Perfetto.
Allora perché fai domande stupide?- lo rimproverò, prima di rispondere ai colpi
dei vampiri, che erano partiti all’attacco.
Spike e Sarah
tennero loro testa, impalettandoli uno dopo l’altro, senza lasciar loro il
tempo di reagire.
Quando finalmente
tutti furono diventati cenere, Spike gettò via il paletto e si voltò verso
Sarah.
- Ah, mi serviva
proprio un po’ di movimento.- disse sorridendole.
Poi guardò
preoccupato la sua mano destra, in cui stringeva ancora il paletto.
Anche lei seguì
il suo sguardo, per poi gettare lontano il pezzo di legno.
- Oh, scusa.- gli
disse, con il fiato ancora corto a causa dello sforzo.
- Tutto bene?-
le chiese Spike, sembrando realmente preoccupato.
- Si, direi di si. Accidenti, fino a l’altro
giorno non ero nemmeno sicura che i vampiri esistessero, e ora me li ritrovo
ovunque.- rispose guardando Spike.
- Potresti essere una cacciatrice.- disse Spike, fingendo
indifferenza.
- No, non può
essere. Non ho un Osservatore e nessuno mi ha detto la solita tiritera. Inoltre
non sono in gamba come Buff…- si fermò tappandosi la bocca con entrambe le
mani, ma ormai era troppo tardi: Spike aveva sentito ciò che voleva.
Sarah stava
per scappare, ma lui la fermò.
- E no, tesoro.
Stasera non scappi.- le disse, cercando di non stringere troppo la presa sul
suo braccio.
Sarah si fermò,
rassegnandosi.
- D’accordo,
ho capito.- disse alzando le mani al cielo per far capire che si arrendeva.
- Credo che tu
debba spiegarmi qualcosa.-
- Devo
proprio?-
Spike la fissò
con finta severità.
- Ok, ok. Va
bene, non ti arrabbiare; ma dobbiamo proprio stare qui a parlare?- domandò
guardandosi intorno nel vicolo buio.
- Vieni,
andiamo al Bronze.-
Sarah stava
per seguirlo, quando, resasi conto di ciò che il vampiro aveva detto, si fermò.
- Scusa? Al
Bronze, hai detto? Capisco che tu voglia ricordare i vecchi tempi, ma è stato
distrutto insieme a Sunnydale.-
Aveva di nuovo
parlato troppo, ma ormai ciò che era fatto era fatto.
- A quanto
pare tu sai più di quello che mi vuoi far credere.
Comunque sia, grazie dell’informazione, ma c’ero anche io
quando Sunnydale è scomparsa, ma il Bronze è stato riaperto qui a Los Angeles.-
- Ah..- si limitò a commentare, seguendolo.
Stavano per
avviarsi, quando Sarah si fermò di nuovo.
- E ora che
c’è?- chiese spazientito Spike, voltandosi ancora una
volta.
- A proposito
di quello che hai detto prima… sulla preda…- disse la
ragazza titubante, senza guardarlo negli occhi.
Spike rise
divertito.
- Tranquilla,
era per tentare di prendere tempo con quei vampiri. Non ho intenzione di
morderti o cose del genere.-
- Oh, grazie.
Mi hai tolto un peso.- rispose lei, portandosi una
mano al petto.
Non parlarono
per quasi tutto il tragitto, tranne quel breve scambio di battute in cui lui le
chiese se poteva fumare senza che le desse fastidio e lei aveva risposto con un
timido sì.
Finalmente giunsero
davanti al Bronze: era proprio come l’aveva immaginato, grande, caloroso e
pieno di persone che volevano divertirsi.
- Accidenti
quanta gente.- esclamò Sarah, interrompendo così il silenzio ormai
imbarazzante.
- Siamo a Los
Angeles, dolcezza. E alla gente piace divertirsi.- le rispose Spike.
La sua spina
dorsale fu attraversata da una leggera scarica elettrica; le faceva venire i
brividi quando la chiamava così.
Entrarono
facendosi largo tra la folla e dopo essere riusciti a trovare un tavolo libero,
si sedettero ed ordinarono da bere.
- Un bourbon.-
ordinò Spike alla cameriera.
- Due grazie.-
lo corresse Sarah, ricevendo uno sguardo contrariato da parte di Spike.
- Non mi
guardare così. Pensi che non possa bere alcolici? Ho 21
anni, quindi non infrango nessuna legge.- gli disse sfidandolo con lo sguardo.
La cameriera
si allontanò con le ordinazioni e Sarah si voltò nella direzione del palco, sul
quale suonava un gruppo Rock.
Spike non le
chiese nulla, finché non arrivarono i loro bourbon.
- Allora,
credo sia venuto il momento delle spiegazioni.- disse il vampiro a Sarah,
cominciando a sorseggiare il liquore.
Lei per un
momento si perse in quegli occhi così azzurri e profondi, ridestandosi subito
dopo.
- Sì, credo di
sì… anche se non c’è molto da dire. So tutto di te, di Buffy, delle sue imprese
e della Scooby Gang.- gli disse tranquillamente,
sperando che come spiegazione gli potesse bastare; ma le sue speranze furono
vane.
- E posso
sapere come le sai?- le chiese, cercando di mantenere
la calma; non capitava tutti i giorni di incontrare qualcuno con cui non potevi
avere segreti.
- No. Non
posso spiegartelo … mi dispiace.- rispose, realmente dispiaciuta.
- Come scusa?
E perché?- chiese Spike curioso.
- Perché no.
Mi spiace Spike, ma davvero, non posso rivelarti come so queste cose.
Accontentati di sapere che le so. Lo so che non è molto, ma dovrai fartelo
bastare.- rispose bevendo un sorso della sua bevanda, facendo capire all’altro
che la discussione era chiusa.
Non aveva
intenzione di spiegargli che lo vedeva tutti i giorni in Tv, che miliardi di
siti infestavano la rete con informazioni sul suo conto; sarebbe stato troppo
perfino per uno come lui.
- Ok, come
vuoi. Quindi… sai tutto. … ma tutto
tutto?-
- Tutto tutto.-
Spike la
guardò scettico, non ancora del tutto convinto delle sue parole e lei se ne
accorse.
- Non sei
convinto, vero? D’accordo, allora… vediamo, da dove posso cominciare? Dunque,
prima di chiamarti Spike, eri William il Sanguinario.
Sei stato vampirizzato da Drusilla nel 1880, a Londra, tua città natale, e lei a sua
volta è stata trasformata nel 1860 da Angel, a sua volta diventato vampiro per
mano, anzi per zanne sarebbe meglio dire, di Darla nel 1753, da cui ha avuto un
bambino, Connor. Lei è morta, in tempi recenti, ma è tornata in vita e Dru è diventata la sua nuova sire…
ti basta o devo andare avanti?-
Spike la
guardò stupefatto di quante informazioni avesse sul suo passato.
- E sai tutto
anche di…- le chiese Spike, lasciando a metà la frase.
- Di Buffy? Ovviamente.
È la cacciatrice, o meglio era, dal momento che da
quando ha sconfitto il Primo non c’è più tanto da combattere; il suo grande
amore è stato Angel, è stata anche con te, ma ti ha solo usato per…-.
Si
interruppe, vedendo
la tristezzasul volto del vampiro,
rendendosi conto di aver parlato troppo ancora una volta.
- Scusa. Mi
sono lasciata trasportare dal discorso… non volevo…- disse abbassando lo sguardo dispiaciuta ed imbarazzata.
- Non
preoccuparti, in fondo hai detto la verità.- le disse,
sorridendo.
Sarah guardò
quegli occhi così azzurri, che in quel momento erano così tristi e così
limpidi, da permetterle di leggere quell’anima che da pochi anni era tornata ad
abitare il suo corpo.
Poteva vedere
che le sue parole gli avevano fato male; forse non
aveva ancora del tutto dimenticato Buffy.
- E poi è il
passato. Buffy è andata per la sua strada e io per la
mia. Non l’ho più vista dopo al sconfitta del Primo e
a me va bene così.-
- Bè, dal momento che non posso raccontarti niente di me,
raccontami qualcosa di te.- aggiunse, cambiando discorso e sorseggiando il suo
bourbon.
Sarah non
avrebbe mai pensato che sarebbe riuscita ad avere una conversazione simile con
un vampiro; a dire
la verità fino a qualche giorno fa non avrei mai pensato di avere una
conversazione con un vampiro, si disse, tuttavia divertita dalla situazione.
Così gli
raccontò un po’ della sua vita, parlando di sua madre e dell’università.
- Poi che
altro dire…Mmmh… Ah, adoro le storie sui vampiri.- esclamò alla fine.
- La cosa non mi stupisce affatto.- rispose Spike, divertito,
guardandola con sguardo complice e facendola ridere.
Rimasero
ancora un po’ seduti al tavolo del Bronze a chiacchierare, quando Sarah, guardando
l’orologio, si rese conto che era quasi mezzanotte.
- Accidenti, è
mezzanotte. Mia madre avrà già chiamato la polizia di tutto lo stato. Se non
addirittura l’FBI. - esclamò scattando in piedi,
imitata dall’uomo.
- Vieni ho la macchina non molto lontano da qua. Ti accompagno.- le
disse.
Uscirono dal
locale e si diressero verso il cimitero, non molto distante, davanti al quale
era parcheggiata la De Soto nera del biondo.
Il vampiro
indugiò davanti alla portiera del passeggero, guardando Sarah, indeciso sul da farsi.
-Rilassati.
Non ti prenderò in giro per i tuoi modi da gentiluomo dell’800.-
gli disse, sorridendo.
Spike la
guardò come se avesse appena visto un fantasma; sembrava che quella ragazza
sapesse ogni minimo particolare della sua vita e non-vita.
Le aprì la
portiera per farla salire, poi si mise al posto di guida e partì a gran
velocità.
Sarah adorava
sentire il vento tra i capelli, mentre correvano sulla
De Soto decappottabile.
L’auto, dopo
un’emozionante corsa, si arrestò davanti alla casa della ragazza.
- Grazie mille
Spike. Senza di te, me la sarei vista brutta.- gli disse con un sorriso
raggiante.
- È stato un
piacere, piccola.- le rispose sorridendo a sua volta.
Sarah tentennò
qualche secondo, poi si avvicinò al vampiro e gli posò un lieve bacio sulla
guancia.
- Buonanotte.-
disse infine, scendendo dalla macchina e dirigendosi verso il vialetto per poi
entrare in casa.
Spike rimase
immobile, ancora paralizzato da quel gesto così spontaneo compiuto dalla
ragazza,.
Poi sorrise,
mise in moto e partì a tutta velocità scomparendo nella notte.
Sarah, come
aveva previsto, fu assalita dai rimproveri della madre, che preoccupata stava
davvero per chiamare la polizia.
inventò un scusa per spiegare il motivo del
suo ritardo, avvisandola che avrebbe fatto tardi anche nelle sere seguenti.
Non le chiese
se pensava si vedesse qualcuno, non le interessava
cosa si metteva in testa sua madre, voleva rivedere Spike e non ci avrebbe
rinunciato.
Salì in camere sua e sfinita si buttò sul letto; si addormentò
subito, con il sorriso sulle labbra.
Ke palleeee!! Giovedì ho un esame e non ho per niente voglia di farlo.
Ma chi mi l’ha fatto fare d’iscrivermi all’uni??? -.-
Non vedo l’ora arrivi il 5 di febbraio, così la prima sessione è
finita… v.v
Vannagio: uh, che bello, la mia prima lettrice!
^^ già già, anche Spike è il
io idolo!! (non si capisce dalla storia, vero?? XDXD)
sono contenta che la storia ti piaccia… ^^ un bacioneeeeeJ
Capitolo 4 *** Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie) ***
Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie!)
Cap. 4 Il primo bacio
(di una lunga serie)
Quella sera
Sarah uscì dall’università in compagnia delle sue amiche; le avevano chiesto
più di una volta di andare a bere qualcosa insieme a
loro, ma il pensiero di rivedere Spike l’aveva fatta desistere.
- Sei sicura
di non voler venire?- le chiese per la milionesima volta Jennifer.
- Sicurissima.
Grazie comunque per l’invito.- rispose, sorridendo.
Si stava
dirigendo verso il cancello, dopo averle salutate, quando sentì una delle sue
compagne esclamare, rivolta alle altre:- Ehi, chi è quel fusto laggiù?-
Curiosa a sua
volta, si voltò e rimase impietrita quando riconobbe in quel ragazzo Spike.
- È… è un mio
amico.- rispose arrossendo: che diavolo ci faceva lì?
Tutte si
voltarono a bocca aperta e Monica fu la prima a riprendersi.
- Amico?-
commentò, con tono malizioso.
- Sì, amico.
Ciao ragazze. Ci vediamo domani.- le salutò, allontanandosi
dal gruppetto.
- Ora capisco
perché non voleva venire fuori con noi. Lo credo bene, con uno
come quello.- sentì dire da una della ragazze.
Sorrise
divertita, avvicinandosi al vampiro.
- Spike. Cosa
ci fai qui? E soprattutto come hai fatto a trovarmi?- gli chiese raggiungendolo
e guadandolo con sguardo scettico.
- Me ne hai
parlato tu ieri sera, ricordi?-
- Sul serio?-
chiese la giovane, non ricordando quel particolare.
- Mi hai detto
di frequentare la facoltà di lingue, quindi non c’è voluto molto a trovarti.-
le spiegò il biondo, incrociando le braccia al petto.
- Mmmh… avevo
rimosso questo particolare. Ma come spiegazione mi sembra
plausibile.- gli rispose, soddisfatta da ciò che le aveva detto.
- Per quanto
riguarda il motivo per cui sono qui… bè, ho pensato di risparmiarti un po’ di
strada.- aggiunse lui, questa volta con sguardo malizioso.
Sarah sollevò
il sopracciglio; cosa si era messo in testa?
- E perché
scusa?-
- Sapevo che
mi saresti venuta a cercare anche stasera.- le rispose sogghignando e portando
il suo viso a pochi centimetri da quello della ragazza.
- A si? E cosa
te lo fa pensare?- chiese, allontanandosi un po’ da lui imbarazzata.
- Il fatto che
sono irresistibile. Oltre al mio acutissimo intuito da vampiro.-
- Ah, ah.
D’accordo. Farò finta di non aver sentito. Allora dove mi porti?-
- Al Bronze
ovviamente. Come hai detto tu, mi piace ricordare i vecchi tempi.-
Così anche
quella sera rimasero all’interno del locale per circa
un’ora; uscirono per fare una passeggiata quando si resero conto che cominciava
a diventare piuttosto affollato.
- Accidenti. È
un casino pazzesco lì dentro. Quasi non si respira.- commentò la giovane,
spingendosi a fatica all’aria aperta.
- Sono in
situazioni come queste che è un bene non avere più
polmoni funzionanti.- disse Spike, facendola ridere.
Arrivarono al
cimitero e vi entrarono: molto romantico,
non c’è che dire, pensò sarcasticamente Sarah, guardandosi intorno; vide
parecchie cripte e si chiese se una di quelle era come quella che Spike aveva a
Sunnydale.
Giunsero ad un muretto non molto alto e vi si sedettero sopra a
chiacchierare.
Improvvisamente
Sarah si voltò, interrompendo il suo discorso e guardando attentamente tra le
lapidi ; le sembrava di aver visto qualcosa muoversi
alla sua destra.
- Che
succede?- le chiese curioso Spike, guardando nella
stessa direzione.
- Niente. Mi
sembrava di aver visto qualcosa tra quelle tombe, ma
credo di essere diventata piuttosto paranoica ultimamente.- gli rispose
scuotendo i lunghi capelli biondi.
Spike si mise
a ridere.
- E adesso perché
ridi?- chiese la giovane, fingendosi offesa e mettendo il broncio.
- Perché hai
le paranoie da cacciatrice.-
- Ancora con
questa storia? Non sono la cacciatrice, e non lo sarò mai.-
- E perché
no?- le chiese Spike, curioso di sapere il motivo di
tanto astio.
- Sarebbe
troppo strano. Inoltre l’incantesimo di Willow, non ha avuto alcun effetto su
di me.- rispose mettendosi un ciuffo dietro un
orecchio.
Spike non ci
aveva ancora fatto l’abitudine del fatto che Sarah sapesse tutto delle missioni
della vecchia cacciatrice e perciò rimase stupito quando la ragazza gli ricordò
il momento in cui aveva combattuto insieme a Buffy contro il Primo.
Rimase a lungo
ad osservare i suoi splendidi occhi e i suoi capelli
così soffici.
- Lo sai che
sei adorabile con quel broncio.- disse poi, facendola arrossire.
- Comunque
sia, non ci guadagnerei ad essere una cacciatrice.-
aggiunse Sarah, cercando d’ignorare il commento appena fatto dal vampiro.
- E perché no?-
le domandò lui, accomodandosi meglio sul muretto.
- Devo forse
essere io a ricordarti che sei conosciuto anche come l’Uccisore delle
Cacciatrici?-
- No, ma io ti
ricordo che allora ero malvagio. Ora sono cambiato.- le rispose serio.
- Lo so.- disse lei, sorridendo.
Rimasero un
po’ in silenzio, senza sapere cos’aggiungere, ma fu proprio Sarah a parlare per
prima.
- Certo, se
fossi sicura di avere il destino dell’ultima cacciatrice…- sussurrò ad occhi bassi la ragazza.
Scese dal
muretto, convinta che Spike non l’avesse sentita, senza tener conto del suo
udito da vampiro.
Infatti, senza
pensarci a lungo, il biondo scese a sua volta e afferrò Sarah per le spalle, facendola
voltare con dolcezza.
- Questo lo
possiamo scoprire subito.- le disse in un sussurro, a pochi centimetri dal suo
viso, prima di catturare le sue labbra in un bacio.
Sarah rimase
immobile, senza sapere cosa fare; quando si rese conto che quello che stava
succedendo non era un sogno, ricambiò il bacio con passione.
Quando si allontanarono erano entrambi senza fiato; si persero negli
occhi azzurri dell’altro, poi Spike la prese per mano e la guidò attraverso il
cimitero.
Giunsero
davanti ad una delle cripte che Sarah aveva visto arrivando, mentre Spike apriva
la pesante porta per farla entrare.
Il vampiro non
smise nemmeno per un secondo di giocare con le sue morbide labbra, mentre la
spingeva verso il grande letto su cui la fece distendere.
Le tolse la
maglia mentre lei faceva lo stesso con lui e presto si trovarono completamente
nudi; Spike scese lungo il collo della ragazza fino ad arrivare ai suoi seni.
La graffiò
piano con i denti, facendole uscire qualche goccia di sangue dalla candida
pelle, che lui si affrettò a leccar via.
Sarah se ne
accorse, ma non lo fermò; in quel momento, tra le braccia del vampiro, sapeva
che se lui avesse voluto morderla, lei gliel’avrebbe lasciato fare.
Tuttavia non
lo fece, limitandosi a ricoprire ogni centimetro del suo corpo di ardenti baci.
Presto la fece
sua, unendosi in una danza sensuale, in cui solo loro potevano crearne i passi.
Quando entrambi
raggiunsero la punta più alta del piacere, Spike le si stese
accanto, mentre Sarah prendeva posto sul suo ampio petto.
- Ti sei…
pentita?- le chiese titubante, accarezzandole una
ciocca di capelli biondi.
- No. Perché
dovrei? Sono contenta che sia successo.- gli rispose lei, sollevando la testa
verso di lui e regalandogli un sorriso, prima di rispondere ad
un altro bacio del vampiro.
- Ora però
proprio andare. Si è fatto piuttosto tardi.- disse Sarah, prima di alzarsi ed iniziare a vestirsi.
Mentre
s’infilava i jeans, notò con la coda dell’occhio che anche Spike stava
raccogliendo i vestiti per poi indossarli.
- Cosa fai?- gli chiese stupita, ammirandolo in tutto il suo
splendore.
- Ti
accompagno, mi sembra logico. Non ho nessuna intenzione di farti tornare da
sola.- le rispose, mentre si rimetteva la maglia.
- Hai paura
che non possa cavarmela da sola? Devo forse ricordarti che ho messo al tappeto
il terribile William il Sanguinario?- disse con voce
profonda, prendendolo in giro.
- Cosa fai, sfotti, ragazzina?- ribatté lui raggiungendola e
iniziando a farle il solletico.
- No, no.
Spike! Il solletico no! Non lo sopporto.-
Alle suppliche
della ragazza, il biondo interruppe la sua tortura, per poi rubarle le labbra
in un tenero bacio.
- Comunque sia
non mi fido a lasciarti andare in giro da sola. Non sono io la creatura più
pericolosa presente là fuori.- aggiunse poi, infilando lo spolverino.
Uscirono nell’aria
fresca della notte, dirigendosiverso casa di lei.
- Ci vediamo domani. Posso venire a prenderti all’università?-
chiese Spike titubante, una volta giunti davanti alla porta di casa.
- Certo. Lo
sai che sei sempre il benvenuto.- rispose lei, sfiorando le sue labbra con un
bacio, prima che lui lo approfondisse, portandole un braccio intorno alla vita.
- Buonanotte,
tesoro.- la salutò, sussurrando a fior di labbra.
- Buonanotte.-
rispose lei, entrando in casa.
Salì di corsa
in camera sua, affacciandosi alla finestra per salutarlo ancora una volta,
mentre lui rispondeva con un cenno della mano, sorridendole.
Sarah chiuse
la finestra, appoggiandovisi contro, prima di lasciare uscire un sospiro di
beatitudine; già pregustava il momento in cui l’avrebbe rivisto la sera
seguente.
Non ne posso
più di studiare, xò.. odio il periodo degli esami!! Nn
vedo l’ora finisca questa sessione.. -.-
Per non
parlare della neve… ma bastaaaaa!!! Quest’inverno non
se ne può più di neve.
Ufffffffff!!!!!!!!!!!!!v.v
Ok, lo so,
sono un po’ polemica, ma questo è un pessimo periodo, in tt le sue
faccettature… -.-
Vannagio: ehmmmmm… si,
in effetti non chiarisco questo punto, ma solo xkè nello sviluppo della storia
non è strettamente necessario. Mi piaceva semplicemente l’idea che Sarah
conoscesse già tt la storia di Spike e degli altri..
^^ cmq si, Spike ha la stessa figura dell’attore, coincidenza interessante. XD
grazie per la rece… un bacioneee!!!
- Allora,
allora, allora? Come èandata?- le chiese Jennifer la mattina seguente, appena la vide
arrivare, accompagnata dal resto del gruppetto.
- Come è andata cosa?- domandò Sarah senza capire, dirigendosi
verso il suo armadietto.
- Non fare la
finta tonta. Ieri sera sei uscita con quel tipo che ti è venuto a prendere, non
negarlo.- intervenne Monica, ponendosi alla sua sinistra, curiosa come tutte le
altre.
- D’accordo,
avete vinto. Siamo andati a bere qualcosa.- si arrese la giovane, sollevando le
spalle.
- E poi?-
chiesero tutte quante in coro.
- Ehi, non
urlate.-
- Non cambiare
discorso. Sputa il rospo.- la rimbeccò Monica.
- E poi…
niente. Vi lascio la libera immaginazione.- rispose maliziosa, entrando in aula
senza dare una risposta.
Riuscì a
sfuggire alle loro domande per tutto il giorno, grazie al fatto che al venerdì non avevano lezioni in comune; quando alla sera
uscì dalla porta dell’università, si affrettò verso il cancello, individuando
subito Spike appoggiato alla De Soto nera, non molto lontano.
- Ehi, è lui.
Sarah, dove scappi. Si può sapere cos’e successo?- sentì Monica urlare, quando
anche lei ebbe individuato il biondo.
- Immaginazione,
mie care, immaginazione.- ripetè la giovane,
allontanandosi in fretta, per evitare che la raggiungessero.
- Ciao.- salutò poi Spike, appena gli fu davanti.
- Ciao piccola.- le sussurrò lui, salutandola con un bacio.
Mentre saliva
in macchina, Sarah si voltò verso le sue compagne, notando gli sguardi
maliziosi e anche un po’ invidiosi che la fecero sorridere.
La
decapottabile si diresse a tutta velocità verso il Bronze, come tutte le sere.
Appena
entrati, si sedettero ad un tavolo poco lontano dal
palco ed ordinarono da bere.
Si trovavano
nel locale da circa un’ora, quando una voce che Sarah temeva di conoscere fin
troppo bene, attirò la loro attenzione.
- Spikey. Cosa
ci fai qui?-
Sarah alzò gli
occhi al cielo; perché si stupiva tanto di trovarla lì?
Da quando
aveva incontrato Spike, più niente le sembrava impossibile.
- Oh, no. Harmony.-
esclamò, ancora prima di voltarsi.
Davanti a
loro, una vampira dai lunghi capelli biondi, vestita con un completino
molto sexy nero, faceva gli occhi dolci al biondo, posandogli poi una mano
sulla spalla.
- Harm. Cosa ci fai tu qui?- le chiese Spike, con un sorriso.
- Le solite
cose. Stavo cercando uno spuntino, quando ti ho visto seduto qui
e ho pensato “Perché no? Vado a salutare il mio Spikey.”-
rispose con un sorriso raggiante.
Sarah si sentì
improvvisamente il terzo incomodo, ma non aveva nessuna intenzione di lasciarle
campo libero.
- Il tuo cosa, scusa? Ti dispiacerebbe ripetere?- le chiese,
attirando l’attenzione della bionda, che la guardò con un’aria un po’
disgustata, vedendola per la prima volta, mentre Spike sorrideva, notando
l’evidente gelosia della giovane.
- E tu chi
saresti? Non sei un vampiro.- osservò Harmony.
- Ottimo
spirito d’osservazione, ossigenata. La cosa ti turba?-
le rispose sarcastica, mettendole bene in chiaro che Spike era off limits.
Spike posò una
mano su quella della ragazza, evitando di far degenerare la situazione; per
quanto l’allettasse vedere due donne che combattevano
per lui, non voleva dare troppo spettacolo.
- Harm, lei è
Sarah. Sarah… bè, non credo di dovertela presentare.- fece le presentazioni il vampiro, rendendosi poi conto che era
praticamente inutile.
- Per niente.-
disse, continuando a squadrare la non-morta con aria di sfida.
Spostò poi lo
sguardo sul vampiro, realizzando solo in quel momento le sue parole; perché non
l’aveva presentata come la sua ragazza?
Harmony
distolse lo sguardo dalla bionda come se non avesse mai interrotto la sua
conversazione con Spike, per poi rivolgersi a lui.
- Spikey,
viene a ballare? È tanto che non lo facciamo.- gli chiese afferrandogli un
braccio, mentre Sarah era convinta che non si riferisse soltanto al ballo.
- No, Harm, ti
ringrazio, ma ora sono con la mia ragazza. Forse un’altra volta, ok?- e si voltò
dandole le spalle.
Sarah
trattenne un sorriso, notando l’espressione della bionda, che si allontanò
indignata.
- Davvero
credevi che ti avrei lasciata qui da sola per andare
con lei?- chiese il vampiro, probabilmente avendo notato la reazione della
ragazza alle sue parole.
- Lo ammetto.
Per un momento l’ho pensato.- rispose lei sorridendo.
- Non lo
pensare nemmeno.- le disse avvicinandosi al suo orecchio in modo sensuale, per
poi baciarla.
Ancora una
volta si ritrovarono nella cripta di Spike ad amarsi, mentre lui le faceva
capire che non aveva nessuno motivo per essere gelosa.
Quando,
tornata a casa, si sdraiò sul letto, Sarah si addormentò nuovamente con il
sorriso sulle labbra, al pensiero della delusione di Harmony dipinta sul suo
volto.
La mattina
seguente era sabato, così Sarah poté finalmente riposare fino a tardi,
concedendosi minuti di beatitudine sotto il caldo delle lenzuola.
Erano quasi le
10 quando si decise ad alzarsi e a prepararsi una
colazione abbondante.
Aveva tutta la casa per se, dal momento sua
madre era uscita a fare compere, così si concesse un po’ di musica a tutto
volume dallo stereo in cucina, mentre si accingeva a consumare il suo pasto a
base di uova e frittelle.
Ne stava per
addentare una, quando suonarono al campanello.
- Arrivo!-
gridò per evitare che il visitatore continuasse a suonare ininterrottamente.
Quando
finalmente aprì la porta, contro il sole mattutino, si stagliava la figura del
suo vampiro: bellissimo in tutta la sua altezza, i suoi occhi blu coperti da un
paio di Ray-Ban neri.
- Buongiorno
tesoro. Dormito bene?- le chiese avvicinandosi per baciarla, togliendosi gli
occhiali.
- Dove l’hai
presa?- chiese subito Sarah, avendo notato il gioiello alla sua mano destra.
- Dove ho
preso cosa?- le chiese lui, guardandola in volto senza capire.
- La Gemma di Amarra.- rispose
lei, indicandola con un cenno del capo.
Spike sollevò
la mano in cui era infilata la gemma che permetteva al vampiro di girare
liberamente sotto il sole, senza rischiare di finire arrosto.
- Ah, questa?
Allora la conosci. In effetti mi domandavo come mai
non fossi stupita di vedermi in pieno giorno. Non ti posso nascondere niente, eh.- le rispose abbassandosi di nuovo per rubarle un altro
bacio.
- Non hai
risposto alla mia domanda.- chiese la ragazza impaziente, senza permettergli di
toccare le sue labbra.
- Me l’ha data
Angel. Dal momento che lui lavora solo la notte, l’ha affidata
a me. Ha pensato che fosse più al sicuro. Inoltre era sicuro che mi sarebbe servita più che a lui.- rispose Spike, stupito
dall’insistenza della compagna.
- Te l’ha data
di sua spontanea volontà?- chiese Sarah, non del tutto convinta
dalla spiegazione.
- Si, esatto. Perché ti stupisci tanto? Pensi che non sia abbastanza
degno di fiducia? Anche se io ed Angel non andiamo
d’accordo su parecchie cose, non vuol dire che non si fidi di me. Non dopo quello che è successo negli ultimi anni.- disse il biondo,
cominciando ad innervosirsi.
Sarah non
rispose subito, dubitando ancora delle parole del vampiro.
- Non ho detto
che tu non sia degno di fiducia, mi sembra solo strano che Angel te l’abbia
data…- rispose cercando di fare l’indifferente, ma la sua frase fu interrotta
dalla furia del vampiro.
- Dannazione!
Possibile che neanche tu ti fidi di me? Cosa devo fare
per convincere anche te che non sono più quello di una volta? Astenermi dal
bere sangue, anche di animale? Se è questo quello che
pretendi, lo farò.- la attaccò arrabbiato, dando un calcio ad una sedia.
- Dannazione!-
imprecò ancora una volta appoggiandosi al muro con la fronte.
Sarah,
spaventata per la reazione di Spike, capì di aver sbagliato; non avrebbe dovuto
dubitare di lui.
Sapeva quanto
gli era difficile convivere con la sua passata personalitàe con i sensi di colpa: doveva fidarsi
di lui.
Si avvicinò al
compagno, abbracciandolo da dietro.
- Hai ragione.
Scusami, non volevo dubitare di te. So che sei cambiato. Non devi fare niente
per dimostrarmelo.- gli disse cercando di farsi perdonare.
Spike si voltò,
abbracciandola stretta e affondando il viso nei suoi capelli.
- Io voglio
solo che ti fidi di me, nient’altro.- le disse fissando i suoi occhi in quelli
azzurri di lei.
- Credimi,
ogni giorno mi chiedo come tu possa stare con uno come me, un mostro. Perché è questo quello che sono. Anche se ho un anima,
rimarrò sempre un most…- continuò il biondo, prima di essere interrotto dalla
giovane con un dito sulle labbra.
- Tu non sei
un mostro. E io mi fido di te, Spike. Scusami.- lo
rassicurò, perdendosi nei suoi occhi blu.
Si baciarono, cercando
di lasciarsi alle spalle la discussione appena avvenuta.
- Che sciocca. Ero così impegnata a fare la fidanzata rompi
scatole che ti ho lasciato qui fuori.- disse dirigendosi verso la porta per poi
entrare, facendo ridere il vampiro.
Quando vide
che Spike non la seguiva si voltò a guardarlo.
- Bè, che fai?
Lo so benissimo che con la Gemma
non hai bisogno dell’invito.- lo rimproverò, portandosi le mani ai fianchi.
Tuttavia il
biondo non si mosse, continuando a fissarla sorridendo.
- Si può
sapere cosa stai facendo?- gli chiese Sarah spazientita.
- Guardavo
quanto sei bella.- le disse sorridendole.
- Smettila di
fare lo scemo e datti una mossa. Non ho tutto il giorno sai?- lo rimproverò
scherzosamente, per poi trascinarlo per un braccio, facendolo entrare.
Sarah si
diresse in camera sua, lasciando la colazione incompiuta in cucina, e si
sedette sul letto, seguita da Spike.
Non si dissero
niente, limitandosi a guardarsi negli occhi; lui la baciò, facendo trapelare
quel desiderio che invadeva entrambi.
Spike la fece
coricare per poi stendersi sopra di lei e amarla, amarla
come mai si era sentita in vita sua.
Poi senza
preavviso, mentre entrambi raggiungevano l’apice del piacere, il biondo lasciò
trapelare il vampiro che era in lui trasformandosi e affondando i canini nella
carne fresca di Sarah, succhiando il caldo nettare che le scorreva nelle vene.
Lei, colta di
sorpresa, fu tentata di allontanarlo da lei, ma non lo fece, e lasciò che il
fluido rosso scorresse nella bocca del suo amato.
Sentì che le
forze la stavano pian piano abbandonando, quando Spike si staccò riprendendo il
volto umano e dedicandosi alle sue labbra.
Si stese
accanto a lei, prendendola fra le sue braccia e aspettando che la debolezza
della ragazza si disperdesse.
- Va meglio?-
le chiese dopo un po’, notando che il respiro e il battito del cuore della
giovane erano tornati regolari.
- Si.- rispose lei, cercando di non consumare troppo fiato.
- Scusami, non
volevo morderti. È stato un riflesso incondizionato, più forte di me.- le disse, scusandosi.
- Non ti
scusare, non voglio. A me non è dispiaciuto. Ora mi sento davvero tua.- gli
disse baciandolo e mettendosi sopra di lui.
- Dici sul
serio?- le chiese, quasi incredulo.
- Mh, mh..- gli rispose annuendo, aprendosi in un sorriso, per
enfatizzare le sue parole.
Spike sospirò,
guardando il soffitto.
- Che c’è?- chiese preoccupata Sarah, sollevandosi un po’ per poterlo
guardare negli occhi.
- Il fatto è
che… l’idea che tu sia davvero una cacciatrice non si è del tutto sopita.- rispose
il vampiro, guardandola.
- Ancora con
questa storia? Cominci a diventare logorroico, Spike.-
esclamò, rotolando al suo fianco e voltandosi dall’altra parte.
- Non ti
arrabbiare. È solo un mia sensazione.- disse piano,
baciandole il collo nel punto esatto in cui lui l’aveva fatta sua
definitivamente.
- Lo so.- disse sospirando, abbandonandosi ai suoi baci.
- Insomma,
probabilmente fino all’altro ieri se me l’avessero chiesto per gioco, sarebbe
stato il mio più grande sogno, ma ora che in un certo
senso so cosa significa combattere i vampiri… non sono sicura che ne sarei
all’altezza.- gli spiegò i suoi timori, voltandosi verso di lui.
- Io sono
sicuro che saresti perfetta.- la rassicurò, questa
volta baciandole le labbra.
- Sarà meglio
che tu vada. Fra un po’ torna mia madre e non so come potrebbe reagire se ti
trovasse qui.- gli disse poi la bionda, quando si allontanarono.
- D’accordo.-
disse semplicemente lui, alzandosi ed iniziando a
vestirsi, mentre Sarah faceva lo stesso
- Mi sento
osservata.- disse improvvisamente, voltandosi verso Spike, immobile, mentre la
guardava con solo i jeans addosso.
- Non posso
guardare il mio amore in tutto il suo splendore?- le chiese, attraversando il
letto per baciarla.
- Ok, basta o
non usciamo più da questa stanza.- si ritrasse lei, riluttante nel farlo,
posando le mani sul suo petto muscoloso per allontanarlo.
- Per me
andrebbe benissimo.- sussurrò Spike con voce roca, cercando di baciarla ancora.
- Smettila e
muoviti.- rispose lei ridendo, scappando dalla camera, scendendo le scale e
raggiungendo la sua colazione ormai fredda.
Dopo pochi minuti lui la raggiunse, prendendola da dietro per i
fianchi e assaporando il profumo dei suoi capelli; lei si voltò baciandolo, dirigendosi
verso la porta e trascinandolo con se Spike fino a buttarlo fuori di casa.
- Ciao Spike.-
lo incitò la bionda, facendogli capire che doveva andare.
- Ciao tesoro.
Stasera vengo a prenderti all’università.- disse lui, allungandosi per
baciarla.
- Ok. Ora
sparisci. Ciao amore.- disse Sarah, chiudendogli la porta in faccia, mentre lui
gongolava per il nomignolo.
Guardò la
porta chiusa davanti a lui, per poi scende gli scalini e percorrere il vialetto
fino alla sua macchina.
Dannazione, mi sta succedendo di nuovo, pensò Spike, aprendo la portiera
dell’auto.
E se lei fosse
stata veramente la nuova cacciatrice, sarebbe stata la seconda che non avrebbe
fatto la fine delle prime due, ma quella della terza!
Salve a tutti!!! Vi avviso che ci vorrà ancora un po’ prima che la storia
entri nel vivo.
Per il momento
mi sto limitando a descrivere un po’ la vita di coppia dei due piccioncini.
Però che dire,
mi diverto ad immaginare i problemi di coppia di un
vampiro cattivo come Spike. XD
Se poi penso
che al posto di Sarah potrei esserci io… (o una
qualsiasi di voi, ovviamente! ^^)
Vannagio: sono contenta che la mia ff continui
a piacerti (anche xkè sei l’uni che recensisce… -.- ti
adoro x questo!! *.*). Per
scoprire la cacciatrice che è il Sarah ci vorrà ancora
un po’, ma x quanto riguarda l’arrivo di altri personaggi… bè, penso di poterti
accontentare abbastanza presto… ^^ Un bacione
Come tutte le
sere Spike si fece trovare puntuale fuori dal cancello della facoltà; la prima
cosa che notò Sarah fu l’assenza della gemma che quella mattina aveva causato
il loro litigio.
- È notte, non
ho bisogno di protezione dai raggi del sole. Inoltre ho capito che non ti fa
piacere vedermela addosso, quindi meglio se rimane in un cassetto nella mia
cripta.- le rispose lui quando gli chiese spiegazioni, stampandole piccoli baci
sulle labbra tra una frase e l’altra.
Trascorsero
un’oretta al Bronze, com’era ormai di tradizione, poi Spike, usciti dal locale,
la prese per mano, conducendola al cimitero.
- Il cimitero?
Wow, che posto romantico.- esclamò Sarah, prendendolo in giro.
- Ti devo
forse ricordare che è stato il posto in cui ci siamo baciati la prima volta?- la
rimbeccò lui, facendole il solletico, per poi fermarsi a baciarla.
- Mmmh.. è vero. È un posto originale per il primo bacio. Sono
sicura che lo ricorderò per sempre.- rispose lei con voce maliziosa,
ricambiando il bacio.
Finalmente
giunsero in un grande spiazzo con poche lapidi, completamente immerso nel buio;
Spike si sedette sull’erba, appoggiando la schiena contro una di esse e facendo
accomodare Sarah tra le sue gambe.
- Perché mi
hai portata qui?- chiese lei, senza capire.
- Guarda in
alto.- la invitò il vampiro, indicando il cielo.
Sarah guardò verso
la direzione che le era stata indicata e rimase folgorata dallo splendido
spettacolo che le si presentò davanti: milioni di
stelle sparse per tutto il firmamento erano le uniche cose ben visibili, grazie
alla lontananza delle luci della città.
- Amore, è… è bellissimo.-
commentò Sarah, estasiata dalla bellezza di quelle mille lampadine che ornavano
il cielo.
- Vengo qui, ogni tanto; quando ho bisogno di pensare.-
- Anche tu
pensi? Ma quante cose che si possono imparare in una
sera sola.- disse la giovane, prendendolo in giro.
Spike le diede
un pizzicotto sul braccio, senza tuttavia distogliere gli occhi dal cielo.
- Ci sono
venuto anche la notte scorsa, dopo che ci siamo separati.- riprese lui, come se
non fosse stato interrotto.
- A pensare?-
- Sì, a
riordinare un pò le idee, per cercare di capire fino in fondo quello che mi
sta succedendo. - le disse stringendole la mano.
Sarah non
parlò, aspettando che fosse lui a continuare.
- E… sono
arrivato ad una conclusione.-
- E quale
sarebbe?- gli chiese, fissando i suoi grandi occhi azzurri in quelli del
vampiro.
Per la prima
volta da quando erano arrivati, Spike distolse lo sguardo dal cielo per posarlo
su quello di lei.
- Che ti amo.- le sussurrò a fior di labbra.
Furono 3 semplici parole, che le scaldarono il cuore; non aveva mai
pensato di poter essere così felice.
Lo guardò nel
profondo sei suoi occhi, capendo che era sincero e non dovette titubare molto,
prima di rendersi conto di cosa doveva rispondere.
- Anche io ti amo.-.
Si baciarono
con passione, poi Spike la prese per mano e si
diressero verso la sua cripta, dove fecero l’amore una, due, tre forse anche
quattro volte: c’erano solo loro due e nessun’altro.
Quando entrambi
furono pienamente appagati si distesero sfiniti uno
accanto all’altro; dopo pochi minuti, quando Sarah si voltò verso di lui, vide
che il vampiro si era addormentato.
Lo guardò
dormire per un po’, mentre un sorriso pieno di dolcezza le si
apriva sulle labbra.
Decise di
tornare a casa da sola per non svegliarlo, così si rivestì e, dopo aver posato
un leggero bacio sulla guancia del biondo, uscì dalla cripta senza fare rumore.
Si stava
avviando verso casa, ripensando alle parole che Spike le aveva sussurrato poche
ore prima, quando, sulla via principale, sentì una voce conosciuta alle sue
spalle.
- Allora, ti
sei divertita?-
Sarah si voltò,
imprecando.
- Harmony.-
- Esatto,
proprio io. Ci si rivede, carina. – le disse ghignando, avanzando verso di lei
ancheggiando. - Volevo dirti 3 semplici paroline:
divertiti finchè puoi. Spikey tornerà ad essere mio.-
- Vuoi sapere
una novità, ossigenata? Non è mai stato tuo. Sei sempre stata solo un facile scopata, niente di più.- rispose Sarah, cercando
di tenerle testa.
- Tu invece
credi di essere l’amore della sua vita? L’unica donna per lui è stata Drusilla,
e quella Cacciatrice, forse… aspetta, aspetta, aspetta.
Non penserai davvero di prendere il posto della
Cacciatrice. È ridicolo. Sei una povera illusa.- disse
scoppiando a ridere.
Sarah non
reagì subito, pensando bene a cosa rispondere.
- Spike ha
detto che mi ama.-
- Oh, Spike ne
dice di cose. L’ha fatto solo per tenersi stretta un
bella scopata, tutto qua.-
Sarah fu
ferita da quelle parole, ma non volle mollare: non si sarebbe fatta mettere i
piedi in testa da una vampiretta ottusa e viziata.
- Quello che è
certo è che non mi considera una puttanella da quattro soldi, a differenza di
quello che sei sempre stata tu.-
Questa volta
era stata Sarah a colpire duro, tanto che Harmony si infuriò
e l’attaccò.
La ragazza
schivò i suoi gli attacchi, rispondendo con abilità.
Finalmente
riuscì a scaraventare a terra Harmony con un potente calcio.
- Ti muovi
bene.- disse asciugandosi il labbro sanguinante.- Ma
ora non te la caverai tanto facilmente.- e indossando la maschera da
predatrice, l’attaccò di nuovo.
Questa volta
fu Sarah a finire a terra, cedendo su un coccio di bottiglia affilato, che le
procurò un profondo graffio sul braccio.
La ragazza
rimase immobile, dolorante per alcuni secondi, poi si rialzò, ripartendo alla
carica e buttando a terra la vampiressa.
Harmony urlò
per il dolore, ma si rialzò.
- Per il
momento hai vinto. Ma non pensare che finisca qui.
Goditi Spike, finchè puoi. Verrò a riprendermelo.- e corse via, lasciando Sarah
in mezzo alla strada, ansimante.
Andò verso
casa e dopo essersi assicurata che la madre dormisse, si chiuse in camera sua,
dove si disinfettò la ferita: se essere una cacciatrice
significava tornare a casa tutte le sere in quelle condizioni, sperava con
tutto il cuore di non essere la prescelta.
Dopo essersi
fasciata il braccio andò a letto e a fatica si
addormentò, ripensando alle parole di Harmony.
La mattina
seguente Sarah si svegliò piuttosto presto, a causa del forte dolore al braccio.
Dopo il brusco
risveglio, non riuscì più a riprendere sonno, così si vestì e andò a fare una
passeggiata lungo le stradine ancora deserte, cercando di riordinare le idee.
L’aria fresca
mattutina le soffiò tra i capelli, facendoli agitare lievemente al vanto;
camminò per la città, senza una meta precisa, ripensando alle parole di
Harmony.
Sarah sapeva,
nel suo profondo, che la vampira aveva ragione: non avrebbe mai potuto riempire
il vuoto che Buffy aveva lasciato in Spike e men che meno prendere
il suo posto.
Ma non era certo quello che voleva lei.
O forse si?
Forse era proprio ciò che desiderava inconsciamente: prendere
il posto della Cacciatrice, in tutto e per tutto.
E Spike?
Anche lui
pensava a lei come ad una sostituta di Buffy?
Significava
che quando stava con lei in realtà pensava alla Cacciatrice, come aveva sempre
fatto con Harmony? Che quando fissava i suoi occhi azzurri, in realtà vedeva
quelli verdi dell’eroina che aveva salvato il mondo più volte?
Allora perché
le aveva detto che l’amava, se non era la verità?
Anche in quel momento pensava di parlare con Buffy?
Sarah aveva
milioni di domande che le ronzavano in testa, ma non sapeva rispondere a
nessuna di queste.
Si fermò su di
una terrazza ad osservare l’alba: ripensò alla sera
precedente, quando il vampiro le aveva detto quelle parole, due semplici
parole, che l’avevano fatta arrivare in paradiso.
E mentre lo
guardava negli occhi aveva letto sincerità, nessuna
traccia di menzogna.
O almeno così
le era sembrato; forse aveva frainteso tutto.
Tornò a casa
con passo lento, trovando sua madre già in piedi, intenta a preparare la
colazione; dopo l’abbondante pasto, quest’ultima uscì, lasciando ancora una
volta Sarah da sola.
Dopo un’ora circasuonarono alla
porta; la giovane sapeva che era Spike, se lo sentiva fin dentro le viscere:
mentre una parte di lei non aveva nessuna voglia di vederlo, l’altra non vedeva
l’ora di incontrarlo, per potertrovare
quelle risposte che tanto desiderava.
Quando
finalmente si decise ad aprire la porta, il vampiro biondo era lì, davanti a
lei, in tutto il suo splendore e il pensiero che avrebbe potuto perderlo, fece
tremare le gambe alla ragazza.
- Ciao tesoro.-
la salutò affettuosamente Spike baciandola con passione, ma gli bastò sfiorare
le sue labbra, per capire all’istante che qualcosa non andava.
- Ehi piccola,
che ti succede?- le chiese cingendole le spalle con un braccio.
- Ahi!-
gemette la ragazza, tenendosi il braccio ferito.
- Ehi, cos’hai?- la soccorse preoccupato Spike.
Sarah non
avrebbe voluto mostrargli la ferita, ma ormai era inevitabile, il danno era
fatto.
Il vampiro le
sollevò la manica, scoprendo la spessa fasciatura.
- Sarah, che
diavolo ti è successo?-
- Mh, niente
di particolare. Un incontro ravvicinato con una vampira gelosa. Un ricordino di
Harmony.-
- Cosa? Hai
lottato contro Harmony? Fammi dare un’occhiata.- le disse strabuzzando gli
occhi e disfacendo la fasciatura.
- Ma no, dai Spike, è solo un graffio.- cercò di fermarlo lei, ma
senza risultato.
- Allora non
c’è problema se guardo.- commentò, togliendo completamente la fascia, lasciando
scoperta la ferita.
- Maledizione
Sarah. E tu questo tu lo chiami graffio? Potrebbe essere una cosa seria.-
- Non
esagerare. Non sto per morire, se è questo che ti preoccupa.- rispose la
ragazza un po’ adirata, risistemandosi la fasciatura.
- Dannazione!
Giuro che se Harm mi capita tra le mani, può considerarsi polvere. Questa me la
paga.- ringhiò il biondo, guardando il pavimento.
- Sempre se
riuscirai a parlare prima di finirci a letto.- ribattè Sarah sottovoce, ma non
aveva fatto i conti con il superudito da vampiro di Spike.
- Cosa vorresti dire?- le domandò, guadandola con un
sopracciglio alzato.
- Niente.
Comunque non è grave, non preoccuparti.- rispose, risistemandosi la manica e
voltandosi per andare in salotto.
- Sarah, non
cambiare discorso. Cosa intendevi dire?- la bloccò
lui, cercando di non stringere il braccio ferito.
Sarah non
rispose, rimanendo in silenzio a guardare il pavimento.
- Oltre che a
lottare ieri sera io e Harmony… abbiamo parlato. Bè, parlato
è una parola un po’ grossa. Diciamo che mi ha aggredita
verbalmente, prima di farlo con i pugni.- cedette infine.
Sentiva che
doveva avere spiegazioni da lui e, soprattutto, chiarimenti.
- E cosa ti
avrebbe detto?- chiese il vampiro, temendo la risposta.
- Bè… che per
te sono solo una facile scopata, e che non prenderò
mai il posto di Buffy.… e credo proprio che avesse pienamente ragione. Non
conto niente…-
In quel
momento Spike perse le staffe e si infuriò.
- Maledizione,
Sarah! Non dirai sul serio che credi alle parole di quella puttana? L’ha detto
solo per rabbia, per gelosia. Lo capisci?- la rimproverò, prendendola per le
spalle e scuotendola.
- Ahi! Spike, dannazione,
mi stai facendo male.- gli disse, spingendolo via e
reggendosi il braccio dolorante con una mano.
Il vampiro la
guardò dispiaciuto per il suo gesto, ma non smise di parlare.
- Sarah,
qualunque cosa ti abbia detto Harmony, non è vera. Non è vero che vengo a letto
con te solo per divertirmi, e non sei assolutamente solo una facile scopata.-
Si
interruppe per riprendere
fiato, anche se non ne aveva bisogno, prima di ricominciare.
- Per quanto
riguarda Buffy… è vero non prenderai mai il suo posto.-
Sarah lo
guardò esterrefatta, preparandosi a scoppiare a piangere appena lui le avesse
detto che non potevano più stare insieme.
- Ma questo perché hai già un posto tutto tuo. Buffy fa parte
del passato, non è più nella mia vita, e non ci tornerà mai più. Ora ci sei tu
e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare, perché sei troppo importante.-
Spike si fermò
nuovamente, si avvicinò alla ragazza e le sollevò il mento in modo che lo
guardasse in volto.
- Tu mi hai
cambiato nuovamente. Dopo Buffy pensavo che non sarei mai più riuscito ad amare
una donna in quel modo. Ma da quando ti ho conosciuto
ho scoperto che non è così: sono ancora in grado di amare, anche più di prima.
E ho avuto la fortuna di innamorarmi di una ragazza fantastica.-
Spike la
guardò negli occhi, e così fece lei.
- Ti amo, Sarah. Ti amo davvero. Non finirò mai di ripetertelo. E
spero di averti convinta questa volta, perché quando
dico che ti amo, sono sincero, più di quanto non lo sia mai stato.-
Sarah lo
guardò negli occhi profondi, poi scoppiò in lacrime, abbracciando forte il suo
vampiro, che l’accolse.
- Oh, Spike.
Mi dispiace. Sono stata… ferita dalle parole di Harmony. E
io cos’ho fatto? Ho subito dubitato di te, ancora una volta. Non merito il tuo
amore.- disse Sarah piangendo.
- Non dirlo
nemmeno per scherzo. Ognuno di noi ha le sue debolezze e i suoi difetti. Io per
esempio ho il difetto di essere bello e atletico, ma non mi dispero.- le disse
guardandola in viso, facendola ridere tra le lacrime.
- Ma io ti amo. Amo tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti.-
poi la baciò, con un trasporto ed una passione unici.
Quando si staccarono, lui le asciugò le lacrime.
- Mi perdoni?-
chiese Sarah, asciugandosi le lacrime a sua volta.
- Certo. Non
devi neanche chiedermelo.- e la baciò nuovamente.
- Bè, dobbiamo
ammettere che una volta tanto Harmony ha fatto qualcosa di buono.- disse Sarah
ridendo.
- A si? E
quale sarebbe? Averti squarciato il braccio o averti offesa?- chiese Spike,
sollevando un sopracciglio.
- Nessuna
delle due, però mi ha fatto riflettere. E ci ha permesso di chiarirci.-
Spike ci
rifletté un momento.
- Hai ragione,
dobbiamo dargliene atto.- e si baciarono una terza
volta.
- Ora è meglio
che vada. Ho un affare da risolvere.- aggiunse il biondo, sciogliendo
l’abbraccio.
- Spike. Non
andare da Harmony. Non ne vale la pena.-
Ormai lo
conosceva abbastanza bene da sapere che avrebbe tentato una pazzia del genere.
- D’accordo,
non ci andrò. Se è questo che vuoi. Ci vediamo stasera.- la baciò in fronte e uscì
dalla porta.
Ma non fece come aveva promesso e andò
alla ricerca di Harmony.
La trovò in
una cripta all’interno del cimitero; irruppe senza nemmeno bussare, facendo sobbalzare
la vampira che era seduta su una tomba.
- Spikey,
tesoro. Sei venuto a ricordare i bei vecchi momenti?- gli chiese andandogli
incontro con andamento sensuale.
Ma appena fu
abbastanza vicina, il vampiro le diede un schiaffo
talmente forte, che la scaraventò a terra.
- Sei
impazzito?- esclamò lei, toccandosi la guancia con una mano e guardandolo.
- Prova ancora
ad avvicinarti a Sarah e a dirle qualsiasi cosa, e ti prometto che diventerai
polvere. Io la amo e non permetterò ad una puttanella
come te di portarmela via, o diventerò davvero pericoloso, e quello che ero
pochi anni fa non sarà niente in confronto.- disse puntandole il dito contro.
Poi si voltò e
come una furia uscì dalla cripta, lasciando Harmony incredula sul pavimento.
MUAHAHAHAHAHAHAH!!!! Così Harmony impara!!! Sono stata troppo cattiva secondo voi?!?!
Vannagio: anche a me piace la gelosia, anche se
a volte, se ce n’è troppa, rischia di creare dei casini. ^^ però una dose
giusto non fa mai male. Nel prossimo cap ci saranno “nuove” entrate, proprio
come speravi. J un baciooo
Aveva fatto
male a dubitare di lui; si era fatta abbindolare dalle parole piene di gelosia
di Harmony, come una stupida, rischiando di rovinare il suo rapporto con Spike.
Per fortuna
tutto si era risolto per il meglio.
Mentre ancora
pensava alle parole piene d’amore del suo vampiro, Sarah sentì una fitta di
dolore al braccio, che la fece gemere.
Sciolse la
fasciatura ancora un volta per valutare i danni:
doveva assolutamente fare qualcosa, o rischiava di peggiorare.
Uscì velocemente
da casa, dirigendosi verso la farmacia poco lontana per acquistare un anti
dolorifico o qualunque cosa che potesse farla stare meglio.
Si trovava sulla
via principale, troppo concentrata sul suo dolore per accorgersi delle persone
che la circondavano, così che all’improvviso andò a sbattere contro due ragazze,
quasi senza averle notate.
- Oh, scusate ero soprapensiero e non…- disse tenendosi il braccio
contro cui aveva sbattuto.
Ma non riuscì a finire la frase, rendendosi
conto di conoscere fin troppo bene le due giovani che la fissavano un po’
contrariate.
- Willow! Kennedy!-
esclamò sbalordita, dimenticandosi completamente della sua ferita.
Lo sguardo
infastidito delle due si trasformò radicalmente, lasciando spazio ad un’espressione di puro sbigottimento.
- Ci
conosciamo?- chiese Kennedy, sollevando un sopracciglio.
- Si… cioè no…
insomma… io conosco voi, ma voi non conoscete me.-
tentò di spiegarsi la bionda; quella scena le sembrava stranamente famigliare.
- Ah…ehm… credo di non
seguirti.- intervenne Willow.
- Ecco… il
fatto è che… non posso dirvelo. In fondo non l’ho detto nemmeno a Spike.-
rispose senza tanti giri di parole, più rivolta a se stessa che a loro.
- Ferma, ferma, ferma. Puoi ripetere per favore? Hai detto Spike?
Conosci Spike?- chiese stupita la rossa.
Sarah la
guardò con gli occhi spalancati, rendendosi conto all’improvviso di aver parlato
troppo, ancora un volta.
- Bè, ecco… si
lo conosco. Io e lui… stiamo insieme.-
- Cosa? Voi
state… insieme?- chiesero all’unisono le due giovani, senza riuscire a
raccapezzarsi in ciò che la ragazza stava dicendo.
Ecco, ci risiamo. Ora dovrò raccontare
tutto da capo, pensò
Sarah sospirando.
- Ok, credo di
dovervi raccontare alcune cose. Ma farlo in mezzo la
strada non è una buona cosa. Che ne dite di un caffè?- e senza aspettare una
risposta, si diresse verso il bar sulla loro destra.
Willow e
Kennedy la seguirono, curiose di scoprire chi fosse quella strana ragazza e
soprattutto cosa sapesse realmente di loro.
Così, appena
furono comodamente sedute ad un tavolino accanto alla
grande vetrata che dava sulla strada, Sarah raccontò tutta la storia dal
principio, dall’incontro con Spike fino
ad allora, tralasciando tuttavia lo scontro con Harmony.
- Non posso
crederci. Quindi tu saresti a conoscenza di ogni
minimo dettaglio di me, di Buffy e di tutti gli altri?- chiese ancora incredula
Willow, senza nascondere un po’ di paura a quella rivelazione.
La bionda
annuì, cercando di apparire il più affidabile possibile.
- Incredibile.-
- Non ti
credo.-
Sia Sarah che Willow posarono i loro sguardi sulla mora, entrambe
stupite dalle sue parole.
- D’accordo,
posso capirlo. Nessuno può garantirti che stia dicendo
la verità, se non io. – le concesse Sarah, sospirando
e chiudendo gli occhi: in fondo non era una cosa facile da accettare.
- Fammi
qualsiasi domanda, quelle che preferisci. Sarò in grado di risponderti e
convincerti che sto dicendo il vero.- aggiunse, riportando lo sguardo su di
lei.
- Cosa succede ad Angel quando raggiunge l’apice massimo di
piacere?- partì imperterrita lei, sostenendo lo sguardo limpido della bionda.
- Perde
l’anima. Quando ancora era conosciuto come Angelus, Flagello d’Europa, un
gruppo di zingari rumeni gli restituì l’anima, punendolo di tutti i massacri compiuti
in oltre 2 secoli di non-vita; una vera e propria
maledizione se si tiene conto dei terribili sensi di colpa che colpirono il
vampiro in seguito. Per non parlare del fatto che l’anima avrebbe lasciato di
nuovo il suo corpo non appena egli avesse provato
anche un minimo barlume di piacere; ed è successo proprio quando Angel e Buffy
hanno fatto l’amore per la prima volta, obbligando la cacciatrice ad
eliminarlo.- espose tutto d’un fiato, senza mai un
attimo d’incertezza.
Come avrebbe
potuto; conosceva quelle puntate a memoria.
Kennedy si
voltò verso Willow, cercando conferma su ciò che Sarah aveva appena detto e la
rossa annuì.
- Contro chi lottò
Buffy prima di morire?-
- La prima o
la seconda volta?- chiese con tranquillità Sarah.
- La… la
seconda.- rispose la mora titubante: probabilmente non era a conoscenza della
prima morte della cacciatrice.
- Combatté
contro Glory, una semi dea che cercò di aprire un
passaggio tra il nostro mondo e quello dei demoni, utilizzando Dawn, sorella di
Buffy, che in realtà era, e lo è ancora, la Chiave. Tuttavia
Buffy si sacrificò al suo posto, sventando ancora una volta l’Apocalisse. In
seguito Willow e Tara l’hanno fatta resuscitare e…-
Si
interruppe
bruscamente, portando lo sguardo sulla rossa.
Accidenti, ho parlato troppo… ancora! pensò Sarah, maledicendosi
Tara era morta
davanti agli occhi di Willow ed il periodo che ne era
seguito non era stato tra i più facili per la strega.
- Willow,
perdonami. Non… non volevo ricordarti quei momenti. Accidenti a questa mia
boccaccia. È già la seconda volta che combino un simile disastro.-
- Non
preoccuparti. Ho amato moltissimo Tara e resterà per sempre nel mio cuore, ma
ormai fa parte del passato. Ora sono di nuovo felice.- rispose la rossa,
prendendo la mano di Kennedy e sorridendole.
Poi riportò di
nuovo lo sguardo sulla ragazza davanti a lei.
- Cosa intendevi con “ è la seconda volta che faccio una cosa
simile”?- chiese poi curiosa.
- Bè, ecco…
quando… quando ho conosciuto Spike, dopo avergli… raccontato qualche particolare
della sua vita per convincerlo di ciò che dicevo, proprio come sto facendo con
voi, gli ho anche detto che … sapevo della relazione tra lui e Buffy, ma… che
lei l’aveva solo usato…- rispose Sarah, arrossendo e abbassando gli occhi al
ricordo.
Ci furono
alcuni secondi di silenzio, poi Willow scoppiò a ridere, attirando l’attenzione
delle persone intorno a loro.
- Accidenti,
l’hai proprio conciato per le feste, povero Spike.
Chissà come ci è rimasto male, poverino.- disse poi, guadagnandosi un’occhiata
stupita da parte della bionda.
- Scusa, non
volevo offenderti, è solo che sono stata testimone di tutta la vicenda e so
quanto tutta quella situazione abbia ridotto Spike ad
uno straccio.- si scusò la rossa, trasformando il riso in un sorriso.
-
Tra-tranquilla, non mi sono offesa.- rispose Sarah, rispondendo
al sorriso.
- Bè, direi
che a questo punto non ci sono più dubbi sul fatto che tu conosca tutto di noi.
Ma, se ho capito bene, non puoi rivelarci il motivo?-
- No, mi
spiace. Io… nemmeno Spike lo sa.- rispose la bionda,
arrossendo ancora una volta.
- D’accordo.
Non insisto. Ammetto che all’inizio mi hai un po’ spaventata, ma non mi sembri
una ragazza pericolosa.- la rassicurò Willow, guadagnandosi un sorriso di
riconoscenza da parte della bionda.
- Puoi stare
tranquilla. Non ho canini nascosti da qualche parte o corna removibili.-
commentò Sarah, facendola ridere.
- Cambiando
argomento… Sbaglio o ci hai assicurato che Spike è il tuo… ragazzo?- domandò la
strega, titubando sull’ultima parola, non ben sicura che fosse quella giusta.
- In-in effetti
sì. È così.-
- Vedo che non
ha proprio perso tempo. Da quanto vi conoscete? – aggiunse la rossa.
Sarah arrossì;
la cosa si stava ripetendo un po’ troppo spesso.
- Una
settimana circa.-
In quel
preciso istante, come a sfuggire dallo sguardo indagatore di Willow, Sarah si
voltò verso la strada, dove in quel momento stava passando Spike,
di ritorno dalla sua visita ad Harmony, all’insaputa della ragazza.
Sarah si alzò
all’improvviso e corse fuori dal locale, seguita dalle due ragazze, che non si
erano accorte di nulla
- Spike!- lo
chiamò la ragazza, attirando la sua attenzione.
- Ehi, tesoro.
Che ci fai qui?- le chiese raggiungendola ebaciandola.
- Ho
incontrato due…amiche.-
rispose lei, voltandosi verso le dirette interessate.
Solo in quel
momento il biondo si rese conto della presenza delle due ragazze; se i vampiri
potessero arrossire, Sarah era sicura che lui l’avrebbe fatto.
- Willow.
Kennedy. Che sorpresa. - le salutò lui, abbracciandole e cercando di nascondere
l’evidente imbarazzo.
Sarah rimase a
fissarli mentre si scambiavano rapidi abbracci, non per la gelosia, ma per lo
stupore: non si aspettava questo slancio d’affetto da parte di Spike e, a dire
il vero, nemmeno da parte delle due giovani.
- Spike, come
te la passi? Non avrei mai pensato di trovarti qui a Los Angeles.- lo salutò
Willow, come se fossero amici di vecchia data e come se non avessero mai
tentato di farsi fuori a vicenda.
- Potrei dire
lo stesso di voi. Che fate qui?-
- Ci siamo
prese… una vacanza, se così si può chiamare. - rispose Kennedy, parlando per la
prima volta dopo la fine dell’interrogatorio.
- E come sta…-
iniziò Spike, per poi portare lo sguardo titubante su Sarah; non voleva
rischiare di farla star male di nuovo.
Ma lei gli sorrise incoraggiante, capendo ciò che Spike voleva
chiedere alle due ragazze.
- Come sta
Buffy?- finì la frase il vampiro, mandando giù la
saliva che gli si era depositata in bocca.
- Sta bene. O
almeno stava bene l’ultima volta che l’ho vista. È partita per un viaggio in
Europa con Dawn e credo staranno via per un bel po’.- rispose Willow.
- Dannazione.-
esclamò improvvisamente Sarah, portando l’attenzione su di sé.
- Che c’è?-
chiese il vampiro, subito preoccupato.
- Devo andare.
Ero uscita per andare in farmacia e me ne sono completamente dimenticata.- rispose
la bionda, guardando frettolosamente l’orologio.
- Perché? Cosa devi prendere in farmacia?- le chiese Kennedy, curiosa.
In tutta risposa, la giovane si scoprì la fasciatura.
- Accidenti! Ma che hai combinato?- le chiese Willow, fissando lo sguardo
sulle bende bianche.
- Un ricordino
di Harmony. Volete un consiglio ragazze? Mai far ingelosire una vampira.-
rispose lei con tono sarcastico.
- Harmony? Quella Harmony?- domandò la rossa, quasi terrorizzata
all’idea di trovarsela ancora intorno, guardando Spike.
- Proprio
quella, purtroppo.- rispose lui sospirando, cercando di non far trapelare
qualche indizio che potesse far capire alla sua
ragazza ciò che aveva appena fatto.
- E scommetto
che è gelosa del fatto che stai con Spike.- osservò Kennedy, quasi divertita
dalla situazione.
- Indovinato.
Ora scappo o troverò la farmacia chiusa.-
Sarah si stava
già allontanando dal gruppetto, quando si voltò.
- Ehi, perché
stasera non ci incontriamo al Bronze?- chiese rivolta alle due ragazze,
sperando in una loro risposta positiva.
- Il Bronze? Quel
Bronze?- domandò la strega, riportando ancora una volta lo sguardo sul vampiro.
- Rossa, stai
diventando ripetitiva, lo sai? Comunque sì, quel Bronze. – le rispose Spike,
sospirando infastidito.
- Ok, lo prendo
come un sì. Allora ci vediamo stasera. Ciao tesoro. Mi vieni a prendere
all’università?- chiese poi avvicinandosi a Spike.
- Certo.-
- Perfetto. A
stasera.- gli diede un bacio frettoloso e corse via.
I tre ragazzi
rimasero a guardarla mentre si allontanava.
- È strana.- commentò
Willow, continuando a fissare la schiena della bionda che diventava sempre più
piccola.
- È quello che
ho pensato anche io la prima volta che l’ho incontrata.-
obbiettò Spike.
- Però mi piace. Sai una cosa, Spike? Mi ricorda un po’ Buffy.
Non lo pensi anche tu?-
- In effetti sì. Una delle altre idee che mi è passata per la
testa quando l’ho vista per la prima volta.
- Non è, vero,
per questo che…- iniziò titubante la strega, per poi lasciare in sospeso la
frase.
- Che mi sono
messo con lei?- chiese Spike guardando la rossa.
- No. Ci tengo
davvero tantissimo a Sarah, e non so cosa farei se la perdessi. Ho amato molto Buffy, ma ora lei fa parte del passato. Nel presente c’e
Sarah, e la amo, anche più di Buffy forse.-
- Non so
perché, ma ne ero sicura.- rispose Willow, sorridendogli raggiante; in fondo,
negli ultimi tempi di convivenza, si era affezionata al vampiro biondo, ed era
contenta che avesse trovato qualcuno che lo amasse davvero.
- Ma non ti preoccupa Harmony? In fondo sai che non la ferma
niente quando si tratta di gelosia.- gli chiese Kennedy.
- Non c’è da
preoccuparsi, l’ho già sistemata.- rispose lui, guadagnandosi un’occhiataccia
da parte delle due ragazze
- Non
guardatemi così, non l’ho polverizzata, se è questo che “temete”. Ma le ho
fatto capire che deve stare lontana dalla mia ragazza.-
E senza altri
convenevoli si congedò, dando loro appuntamento per
quella sera al Bronze.
Lo so, ci ho
messo un po’ ad aggiornare, ma l’università mi occupa la maggior parte del
tempo libero… una vera rottura, in poche parole! -.-
Vannagio: hihihi!! La
mia testolina partorisce sempre cose moooooolto strane, come avrai potuto notare!
XDXD e sono entrati in gioco anche altri personaggi del telefilm, contenta?? ^^ e per la tua gioia ce ne saranno altrettanti nel
prossimo cap… J a presto un bacioneee
Capitolo 8 *** Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri ***
Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri
Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri
Quel
pomeriggio, Sarah, decise di andare all’università nonostante il forte dolore
che ancora le provocava forte fitte al braccio; dopo aver salutato Willow,
Kennedy e Spike, aveva raggiunto la farmacia giusto
pochi minuti prima che chiudesse, acquistando un antidolorifico su consiglio
del farmacista.
Dopo le
lezioni e prima di uscire, si recò in bagno, indossando l’abito che si era
portata da casa e truccandosi leggermente il viso; indossò velocemente il suo
vestitino nero di pelle e un paio di sandali alla schiava, anch’essi neri, poi dopo
essersi guardata allo specchio un’ultima volta, uscì, individuando subito
Spike, appoggiato alla portiera della sua De Soto: in
bocca teneva una sigaretta.
- Ciao tesoro.
– attirò la sua attenzione lei, avvicinandosi.
Spike alzò gli
occhi e rimase a bocca aperta, contemplandola: era bellissima.
- A-amore, sei…
stupenda.- riuscì a dire lui e, dopo aver gettato il mozzicone, la baciò come
se non volesse più lasciarla andare.
Salirono in
macchina e si diressero verso il Bronze a tutta velocità.
Spike fermò
l’auto davanti al locale: avevano appuntamento con Willow e Kennedy alle 9 ed erano solo le 8.45.
Il vampiro si
allungò verso di lei, posandole una mano sulla coscia e baciandola sul collo.
- Tesoro, che
fai? Willow e Kennedy arriveranno da un momento all’altro.- cercò di
rimproverarlo lei, ma con scarsi risultati: quando lui la sfiorava in quel
modo, non riusciva a resistergli.
Alla fine
anche lei cedette e di scambiarono un lungo bacio, di
quelli da rimanere senza respiro.
- Dobbiamo
proprio andare? Non possiamo rimanere qui?- domandò il vampiro, senza
allontanare le labbra dalle sue.
- No, mi
dispiace. Ci siamo presi un impegno e lo rispetteremo.- disse la giovane
ridendo.
- Allora non
dovevi metterti questo vestito così sexy.- le disse lui continuando a baciarla,
prima che lei si staccasse, riluttante nel doverlo fare.
- Dai, Spike, o non scendiamo più da questa macchina.-
- Per me non
sarebbe una cattiva idea.-
- Piantala.- esclamò tuttavia divertita la ragazza, spingendo
via il vampiro con dolcezza e scendendo dall’auto; Spike si arrese e scese
anche lui.
Proprio in
quel momento sopraggiunsero Willow e Kennedy, anche loro bellissime nei loro
abiti.
- Ciao Spike.-
lo salutò la rossa, mentre Sarah salutava Kennedy.
Il vampiro
rispose con un grugnito.
- Ma che ha?- chiese la strega sottovoce alla bionda.
Sarah le fece
cenno di non farci caso, poi prendendo il biondo
sottobraccio entrarono nel locale.
- È proprio
come lo ricordavo.- esclamò Willow, guardandosi intorno e perdendosi nei
ricordi.
- Sarà, ma io
preferivo il vecchio bar dei vampiri.- disse Kennedy guardando Spike.
- Sfotti, cacciatrice?- chiese lui, alzando un sopracciglio.
- Non mi
azzarderei mai, vampiro.- rispose la ragazza, e tutte e tre si misero a ridere.
Tuttavia Sarah,
temendo che Spike potesse tenere il muso lungo per tutta la sera, si avvicinò
al suo orecchio e bisbigliò, con fare sensuale: - Se fai
il bravo, stanotte… mi farò perdonare.-
Questo bastò a
far spuntare un sorriso ebete sul volto di Spike, come un bambino a cui avevano promesso una caramella se non avesse fatto i
capricci.
I quattro si
sedettero ad un tavolino ed ordinarono da bere; chiacchierarono
per un po’ di tempo, poi Sarah e Spike si alzarono per scendere in pista.
Stavano
ballando un lento da alcuni minuti, quando la ragazza urtò una coppia dietro di
loro, rischiando di perdere l’equilibrio.
- Oh, scusate.-
si scusò, voltandosi verso di loro.
- Tranquilla,
non preoccuparti.- le rispose il ragazzo, voltandosi e sorridendole.
Fu solo quando
si guardarono negli occhi che sia Sarah che Spike lo
riconobbero.
- ANGEL?-
esclamarono in coro i due ragazzi.
- SPIKE?- urlò
Angel, vedendo il vampiro biondo.
- Angel, si
può sapere che succede?- gli chiese la ragazza che ballava con lui.
- CORDELIA?-
esclamò Sarah, guadagnandosi un’occhiata dalla ragazza che non capiva cosa
stava succedendo e soprattutto chi fosse quella giovane.
- Ma guarda che bella sorpresa. Qual buon vento ti porta qui,
paparino?- lo salutò Spike, con uno dei tanti nomignoli che attribuiva ormai da
più di due secoli al suo gran-sire.
- E tu che
diavolo ci fai?- chiese a sua volta il vampiro più vecchio.
- Non vedi?
Ballo con la mia ragazza.-
- Con la tua
ragazza?- chiese il moro, guardando Sarah come se si aspettasse di vedere da un
momento all’altro zanne sguainate.
- Tranquillo,
non sono un vampiro e non mi ha torturato per farmi venire qui.-
disse Sarah, rispondendo alle sue domande mute.
Lui continuò a
guardarla senza capire, così la ragazza si voltò verso il compagno.
- Tesoro,
credo che dovremmo delle spiegazioni ad Angel.-
- E perché?-
chiese Spike guardando la sua compagna.
- Spike.- lo
rimproverò lei, colpendolo sul petto muscoloso.
- Ok, ok, ho capito.-
Così si
diressero verso il loro tavolo seguiti da Angel e Cordelia.
- Ehi,
guardate chi abbiamo trovato.- disse Sarah rivolta a Willow e Kennedy.
- Angel.
Cordelia.Che bello ridervi. esclamò Willow,
abbracciandoli
Dopo essersi salutati si sedettero tutti quanti al tavolo, e per la terza
volta Sarah raccontò tutto, seguito poi dall’incontro con Spike e tutto il
resto.
- Così tu
conosci tutta la nostra storia?- le chiese ancora incredulo Angel.
- L’ho sentita
troppe volte questa domanda. Comunque, si, so tutto. E
il prossimo che me lo chiede lo impaletto se è un
vampiro e lo uccido se è un umano.-
Tutti la
guardarono un po’ stupiti, poi Spike scoppiò a ridere seguito dagli altri.
- Tutto questo
significa che non ho segreti per te, dico bene?- riprese la parola Angel, fissando il tavolo.
- Dici bene.-
confermò Sarah, passando l’indice lungo il bordo del suo bicchiere.
- Questo vuol
dire che sarò costretto ad ucciderti.- rispose il moro
senza traccia d’ilarità sul volto, per poi scoppiare ridere una volta resosi
conto che tutti l’avevano preso troppo sul serio.
Anche la
bionda si unì alla risata generale, tirando un sospiro di
sollievo: per un momento aveva temuto che dicesse sul serio.
Non c’era da
scherzare con il temibile Flagello d’Europa.
Rimasero a
lungo nel locale, e tutti quanti scesero in pista a ballare.
Dopo un paio
di ore uscirono all’aria fresca per fare una passeggiata al chiaro di luna.
- Cordy, scusa
la domanda, ma… tu ed Angel… state insieme?- le chiese
Sarah un po’ titubante.
- Oh, no. Tra
noi c’è solo un rapporto professionale. E di amicizia.- rispose la mora,
sorridendole.
- Ah, ok… A
proposito, Angel, come vanno le indagini?- chiese, questa volta rivolta
al vampiro moro.
- Come al solito. Anche se da quando Buffy ha sconfitto il Primo, i
cattivi sembrano essere scomparsi nel nulla.- rispose ridendo.
- Così ti puoi
prendere una pausa.- aggiunse la bionda.
- E soprattutto
posso farlo io. Anche se devo ammettere a volte non mi
sento me stessa senza le mie solite visioni.- commentò Cordelia.
- Ma dove l’hai trovata?- chiese poi Angel sottovoce, al
vampiro biondo.
- Qualche sera
fa, in uno dei vicoli di Los Angeles. Stavo per morderla, ma ha urlato il mio
nome e io mi sono lasciato atterrare come un
novellino.- gli rispose.
- È una
ragazza interessante…-
Spike lo
guardò, pronto a combattere per la sua donna se ce ne fosse stato bisogno.
- Ehi,
rilassati. Non voglio mica portartela via.- lo tranquillizzò il vampiro moro,
alzando le mani al cielo.
Proprio in
quel momento da dietro l’angolo comparve un gruppo di vampiri: uno di loro prese
per il collo Sarah trascinandola lontano dagli altri.
Tutti si
mossero in avanti per andare in suo soccorso, ma il vampiro strinse la presa
sulla gola della ragazza.
- Fermi, o le
spezzo il collo. E io non voglio ucciderla, prima la
voglio gustare.- disse, passandosi la lingua sulle labbra.
- Dobbiamo
fare qualcosa.- esclamò Angel, restando tuttavia immobile, mentre Spike si
accendeva una sigaretta.
- Ti sembra
questo il momento di fumare?- chiese incollerito il vampiro moro.
- Non
preoccuparti. Mettiti comodo e goditi la scena.- rispose Spike aspirando il
fumo.
Proprio in
quel momento udirono la voce di Sarah che si rivolgeva al suo aguzzino e si voltarono tutti verso di lei.
- Scusa. Ti
dispiacerebbe lasciarmi andare. Non è una posizione comoda questa. E in più hai
un pessimo odore.- disse rivolta al vampiro che la teneva stretta, storcendo il
naso all’ultima frase.
- Come ti
permetti, brutta sgualdr…- ma non riuscì terminare la frase, che Sarah gli
sferrò una gomitata nello stomaco, facendolo indietreggiare.
- Te l’avevo
detto di lasciarmi andare.- e si avventò sul vampiro, afferrando poi un pezzo
di legno che si trovava lì accanto e conficcandoglielo nel petto.
Altri due
vampiri si lanciarono contro la ragazza, che li polverizzò con facilità, mentre
gli ultimi due fuggirono, cercando di salvarsi.
Quando furono
scomparsi, Sarah gettò a terra il paletto.
- Maledizione.
Mi sono riempita il vestito di polvere.- disse togliendosela di dosso.
Spike le si avvicinò e le cinse la vita con un braccio.
- Credo che tu
stia passando troppo tempo con me, dolcezza.- le disse sorridendo.
- Mmmh… forse
hai ragione. Magari non dovremmo vederci per un po’.- rispose lei ridendo.
- Non dirlo
neanche per scherzo.- la rimproverò baciandola.
- WOW!-
Solo quando
udirono questa esclamazione, Sarah e Spike si
ricordarono della presenza degli altri dietro di loro.
- Sarah, sei
stata… formidabile.- si congratulò Willow.
- Grazie Will.-
- Dove hai
imparato a combattere così?- le chiese.
- A dire il
vero sono diversi anni che pratico arti marziali. Vado
in palestra 3 volte alla settimana.- le rispose,
sorridendole.
- Sembravi
una… una cacciatrice.- disse per la prima volta Angel, senza toglierle gli
occhi di dosso.
- Mio dio! Ma voi vampiri siete fissati con questa storia della
cacciatrice.- esclamò Sarah alzando le braccia al cielo spazientita.
- Ti consiglio
di non dirglielo più. È parecchio suscettibile sull’argomento.- disse Spike al
suo gran-sire sottovoce.
- Non sono una
cacciatrice. E non lo sarò mai.- disse Sarah voltandosi e rivolgendosi a tutti
i presenti.
- Cosa ci
sarebbe di strano? Sei in gamba, e Buffy si è ritirata da anni.-
le spiegò il vampiro più anziano.
- Angel, se
fossi in te non insisterei. Lo dico per il tuo bene.-
gli ribadì Spike, quasi preoccupato.
La ragazza
bionda si diresse verso Angel, e quando gli fu davanti
si tolse la fasciatura mostrando il profondo taglio non ancora rimarginato del
tutto.
- Questo ci
sarebbe di strano. Se tutte le sere devo tornare a casa in queste condizioni,
non ne voglio sapere.- gli rispose, puntandogli poi un dito sul petto.
- Che hai
fatto al braccio?- le chiese osservando attentamente la ferita.
- Ha avuto un
incontro ravvicinato con la cara Harmony.- gli rispose Spike.
- Harmony è in
città?- gli chiese stupito Angel.
- A quanto pare…-
disse il vampiro biondo, senza soppesare l’informazione, come se la cosa non lo
riguardasse.
- Sarah, e…
non ti arrabbiare… ma… se per caso tu fossi davvero la nuova cacciatrice… cosa
faresti? Come ti comporteresti?- le chiese titubante Willow.
- Non sono una
che si tira indietro e anche in quel caso farei il mio dovere: combatterei i
vampiri, i demoni e tutto quello che volete. Ma ve lo
ripeto, non sono la Cacciatrice, quindi non sono problemi miei. Forza,
andiamo.-
E così chiuse
l’argomento, facendo loro capire che non ne voleva più parlare.
Passeggiarono
ancora per un po’, poi si salutarono e ognuno andò per la sua strada; Sarah e
Spike si diressero verso la macchina.
- Sei arrabbiata?- le chiese Spike, senza specificare a cosa
si stesse riferendo.
- No… Ma se
continuano a dirmelo finirò per crederci davvero. E non è quello che voglio. A
me piace la mia vita così com’è.-
Spike la
abbracciò forte, baciandola, poi salirono in auto.
La ragazza si
avvicinò all’orecchio del vampiro, mordicchiandolo.
- Se non
sbaglio avevamo lasciato qualcosa in sospeso.- gli
sussurrò piano, allontanandosi dal discorso precedente.
Spike sorrise,
poi la baciò.
Fecero l’amore
sui sedili dell’auto, poi andarono a “casa” di Spike e anche li
si amarono finchè non furono esausti.
- Non devi tornare a casa?- le chiese Spike straiato sul letto con
la testa di Sarah appoggiata al suo petto, guardando l’orologio che aveva al
polso.
- Non questa
sera. Ho detto a mia madre che avrei dormito fuori.-
rispose lei, sorridendogli maliziosa.
- Fantastico.-
commentò il vampiro, e si amarono ancora e ancora, fino ad addormentarsi l’una
nelle braccia dell’altro.
Scusatemi
tanto tanto tanto x il ritardo, ma un po’ x la
mancanza di tempo un po’ x la mancanza di voglia ho sempre rimandato. -.-
Vannagio: grazie mille come sempre per i
complimenti. Divento tutta rossa. ^///^ Come hai potuto vedere, finalmente sono
entrati in scena altri personaggi, mica poteva mancare
il tenebroso vampiro moro. ;) E i personaggi che
entreranno in scena non sono finiti, anche se per gli altri ci vorrà un po’… ^^
un bacione grande.
Ezrebet: che bello, una nuova
lettriceeeeeeeeee!!! ^^ Devo ammettere che la tua rece
mi ha fatto un sacco piacere… fa bene ricevere anche qualche “critica” ogni
tanto. ^^ Mmh… anche se a dire il vero non so come risp! XD forse non hai tutti i torti, però in effetti la vera protagonista
della storia è Sarah, quindi mi sono concentrata molto su di lei. Magari
andando avanti anche il personaggio di Spike ti sembrerà più azzeccato. Lo
spero. ^^ intanto spero tanto che continuerai a seguirmi. Un bacioneee.
Erano ormai
trascorsi parecchi mesi da quando Sarah aveva conosciuto Spike e gli altri, aggiungendo
alla schiera di amici anche la “banda” di Angel: Gunn, Wesley e Fred.
Era ormai
arrivato l’inverno e il Natale si avvicinava sempre più; mancavano 2 settimane esatte a quel giorno, e i sei amici, Sarah,
Spike, Willow, Kennedy, Angel e Cordelia, si godevano in tutto relax una tazza
di cioccolata calda, comodamente seduti al bar della Wolfram & Hart, la
sede che ospitava la” Angel Investigation”.
Cordelia,
nonostante la tazza fumante che teneva stretta tra le mani, fu scossa da un
brivido di freddo, stringendosi di più nel suo maglioncino rosa.
- Accidenti
ragazzi, che freddo. Non vedo l’ora di essere al calduccio del mio letto.-
- In effetti è piuttosto insolito questo freddo in California.-
commentò Willow, soffiando sulla sua cioccolata per raffreddarla un pò.
- Speriamo
solo che non sia in arrivo un’Apocalisse.- disse Spike, guadagnandosi un’occhiataccia
da parte di tutti i presenti.
- Dicevo così
per dire.- si giustificò il vampiro sorseggiando la
sua bevanda.
- Non fare
l’uccello del malaugurio, Ossigenato. Una volta tanto che in città c’è
tranquillità, evita di prevedere qualche catastrofe.- lo ammonì il suo
gran-sire.
Spike lo fissò
con odio, senza tuttavia controbattere; sapeva quanto Sarah
odiasse i loro battibecchi.
- L’unica
Apocalisse della mia vita, che tra parentesi non posso fermare in nessun modo,
per fortuna si è presa una pausa. Per due mesi, niente un’università.- esultò
Sarah, stando attenta a non rovesciare la sua tazza.
- Ehi, mi è
venuta un’idea.- esclamò improvvisamente Cordelia,
attirando l’attenzione degli amici.
- Oddio.- fu
il commento poco lusinghiero di Willow e Sarah, a cui
la bruna regalò una linguaccia.
- Sentiamo.
Quale sarebbe la grande idea?- chiese Kennedy, che condivideva
il pensiero delle altre due.
- Perché non passiamo
la settimana di Natale in montagna, nello chalet dei miei?- fu la brillante proposta.
- Complimenti,
gattina. Non avrei mai pensato di poterlo dire, ma la trovo un’ottima idea.- commentò Spike, voltandosi verso la propria ragazza
per conoscere la sua opinione e notando l’occhiataccia che gli stava rivolgendo
a causa del nomignolo che aveva dato a Cordelia.
Prese
mentalmente nota di non usarlo più, mentre posava nuovamente il suo sguardo
sulla bruna.
- Allora, che
ne dite?- insistette la ragazza, guardandoli uno per uno.
- Io ci sto. Credo
che la Wolfram
& Hart potrà fare a meno di noi per qualche giorno. Gunn, Wesley e Fred se
la caveranno egregiamente anche da soli.- accettò Angel.
- Anch’io ci
sto. Per una settimana mi farà bene non pensare allo studio. Intanto appena torneremo dovrò buttarmi a capofitto sui libri- acconsentì
Sarah, cercando di non pensare al suo triste destino.
- Perfetto. Se
viene Sarah ci sarà anche Spike. Willow e Kennedy?- le interrogò Cordelia,
senza degnare di uno sguardo il vampiro biondo.
La rossa e la
bruna si guardarono per un istante per poi rivolgersi alla loro interlocutrice.
- Anche noi
siamo dei vostri.- le rispose la strega per entrambe.
- Fantastico. Che
ne dite di partire domenica? Non vedo l’ora.- commentò Cordelia, già eccitata
all’idea.
Così la
domenica successiva, alle 5 in punto, tutta la compagnia si
trovava davanti alla Wolfram & Hart con le loro valige, pronti per la
partenza.
- Ma non potevamo partire più tardi?- si lamentò Spike,
sbadigliando.
- Tesoro, se
non vogliamo passare la vacanza con un mucchietto di polvere al posto di Angel,
dobbiamo partire quando è ancora buio.- gli spiegò paziente Sarah.
- Poteva benissimo
ripararsi una coperta come ho fatto io per molti anni.-
disse il vampiro biondo, stizzito per il fatto che la causa fosse proprio il
suo gran-sire, sedendosi comodamente sul sedile posteriore del fuoristrada e
posando la testa sulle gambe della sua ragazza.
Il vampiro
moro, dal canto suo, si limitò a lanciargli un’occhiataccia, prima di mettersi
al volante.
Il viaggio fu
tranquillo e piacevole: Willow, Kennedy e Cordelia chiacchierarono per tutto il
tempo, mentre anche Sarah partecipava alla conversazione, accarezzando con una
mano i capelli biondi del suo vampiro che dormiva sulle sue ginocchia.
Finalmente
arrivarono, giusto in tempo prima che sorgesse il sole, così Cordelia face fare
un tour veloce della casa ai suoi ospiti, poi mostrò
loro le rispettive stanze.
Nel pomeriggio
fecero un giro per il paese, cosa resa possibile grazie ai giganteschi nuvoloni
grigi che si erano formati in cielo, così che anche Angel potè aggregarsi alla
comitiva; si trattava di un piccolo borgo di montagna molto tranquillo, pieno
di negozi di souvenir, bar e la tipica chiesa dalla cima appuntita.
La sera si godettero una deliziosa cenetta preparata dalle mani d’oro
di Willow, e dopo poco tutti si ritirarono nelle rispettive stanze, non
essendosi ancora del tutto ripresi dal viaggio.
La mattina
seguente i primi a svegliarsi furono Sarah e Spike, che decisero di fare una
passeggiata per aspettare il risveglio degli altri.
- Ti piace qui?-
chiese Spike lasciando la mano della sua compagna per cingerle la vita.
- Moltissimo.
È tranquillo, ma allo stesso tempo vivace. A te?- chiese lei a sua volta
facendo un’enorme sorriso al vampiro.
- A me piace
qualsiasi posto, se sono con te.- le rispose
dolcemente, chinandosi per baciarla.
Sarah rispose
al bacio con passione.
Poi si
ripresero per mano e continuarono la loro passeggiata, non accorgendosi che da
dietro l’angolo di una casa vicina, qualcuno li osservava.
Quando
rientrarono tutti si erano svegliati e si accingevano
a fare colazione, così anche loro si unirono al gruppo.
Quella sera,
dopo cena, si riunirono intorno al fuoco, programmando cosa fare il giorno di
Natale ed optando per una tipica giornata natalizia,
con scarto dei regali, pranzo e passeggiata per il borgo.
Un paio d’ore
più tardi, Spike si addormentò sulla spalla di Sarah, suscitando l’ilarità di
tutto il gruppo, così la ragazza bionda ne approfittò per uscire a prendere una
boccata d’aria.
Fuori faceva
parecchio freddo e per scaldarsi si sedette accanto alla lanterna che
illuminava il portico; ogni tanto anche lei aveva bisogno di staccarsi dal
mondo e riflettere per conto proprio.
I quegli
ultimi mesi le erano capitate un sacco si cose: aveva
conosciuto l’amore insieme a Spike, aveva incontrato persone fantastiche come
Angel e le ragazze, e aveva superato tutti gli esami all’università con ottimi
voti.
Non le ci
volle molto per rendersi conto che quell’ultimo periodo era stato il più bello
della sua vita.
- Non hai freddo qui fuori?- le disse una voce, destandola dai
suoi pensieri.
Sussultando si
voltò verso la porta per vedere Angel appoggiato allo stipite che la osservava
sorridendo.
- Un po’. Ma è
l’ideale per rinfrescarsi le idee.- gli rispose,
ricambiando il sorriso.
- Disturbo se
mi siedo accanto a te?- le chiese poi il vampiro.
- Lo sai che tu
non disturbi mai.- gli rispose regalandogli un sorriso smagliante.
Angel si
sedette al suo fianco, osservando le poche auto che passavano nella strada
davanti alla casa.
Per alcuni
minuti nessuno dei due disse nulla, limitandosi a guardare un punto fisso
davanti a loro.
- Sei felice?-
le chiese finalmente Angel.
- Si.- gli rispose semplicemente lei, continuando a guardare
davanti a se.
- Lo ami
veramente?- le chiese poi, dopo diversi secondi di silenzio, senza bisogno di
specificare di chi stesse parlando.
- Alla follia.-
gli rispose, questa volta guardandolo dritto negli occhi.
Angel continuò
a fissarla, mentre Sarah riprese a guardare davanti a se.
- E tu? Sei
felice?- chiese lei, specificando a cosa si riferisse.
Il vampiro non
rispose subito, cercando di trovare le parole giuste.
- Diciamo… si e no. Ora come ora non potrei darti una risposta precisa.-
rispose, anche lui guardando un punto indefinito
davanti a lui con la ormai nota tristezza negli occhi profondi.
- Qualche
problema con Cordelia?- gli chiese Sarah preoccupata, posando i suoi enormi
occhi blu su di lui.
Anche Angel a
sua volta la guardò con un’espressione stupita.
- Cordelia? Cosa centra Cordelia?-
La ragazza
scosse il capo, capendo all’istante che i sentimenti della bruna, che le aveva
rivelato poche settimane prima, non erano ricambiati dal bel vampiro.
- No niente.- disse Sarah.
Il moro stava
per aggiungere qualcosa, ma venne interrotto dalla
bionda.
- Sarà meglio
rientrare, o congeleremo… bè, congelerò.- si corresse
ridendo.
Così rientrò
in casa e Angel la seguì.
Dopo aver
salutato gli altri, la giovane si ritirò nella sua stanza, dove il suo vampiro
stava già dormendo.
Sorridendo si
accoccolò accanto a lui e si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.
La mia non è
stata niente di particolare, ma mi sono divertita e svagata, quindi direi
proprio che sono soddisfatta. ^^
Lo so che
questo cap non ha niente di particolare, niente di interessante,
diciamo…
Ma è una premessa per il prossimo, che
sarà più… movimentato!
Anche se il
movimento vero e proprio arriverà solo tra qualche capitolo.
Vannagio: ma ciao, cara.
È sempre un piacere leggere i tuoi commenti. ^^ in
risposta alle tue domane: 1. Diciamo che gli avvenimenti finali di “Buffy” ed “Angel” sono un po’ cambiati. In
effetti anche Spike non è entrato nella gang di Angel dopo la sconfitta
del Primo. Quindi chiedo perdono se non ho specificato
queste cose. 2. per la domanda su Sarah…. Un po’ di pazienza e lo scoprirai. ^^
per il momento, comunque, non lo è. Jun bacione
grandeeee
Ezrebet: Guarda che comunque non me la sono
presa. Anzi, mi fa piacere avere anche qualche “critica” o suggerimento, se la
preferisci come parola. ^^ Mmmh… non ti è mai stato simpatico? Allora temo che
nel prox cap lo odierai. XD a me è sempre stato indifferente, xò l’ho
rivalutato grazie al telefilm “Bones” dove c’è David Boreanaz (in effetti ho rivalutato l’attore, che mi ha fatto
rivalutare Angel… che ragionamento contorno! O.o) Xò
io sono sempre e comunque per la coppia Spike/Buffy (anche se nella ff Spike è
in coppia con un’altra. ^^) un bacioneeee
Il giorno seguente,
quello della vigilia di Natale, i sei amici passarono tutta la mattina
preparando l’albero e le decorazioni.
Sarah e Spike
passarono il pomeriggio davanti al fuoco scambiandosi baci e paroline dolci,
mentre gli altri erano usciti per comprare gli ultimi regali.
Finalmente
arrivò il giorno di natale, e le ragazze si alzarono
all’alba per correre a scartare i regali, scaraventando i due uomini, ancora
mezzi addormentati, giù dal letto.
Tutti erano
entusiasti dei doni ricevuti e passarono un buon quarto d’ora a ringraziare gli
amici.
Spike aveva
regalato a Sarah un bellissimo anello in oro bianco, con una piccola pietra
azzurra al centro.
- È dello
stesso colore dei tuoi occhi.- le aveva sussurrato all’orecchio dopo che lei lo
aveva indossato e regalandogli il più dolce dei baci.
La ragazza
invece gli aveva comprato un accendino nuovo di zecca, con incise le loro
iniziali, circondate da un cuore, che rese immensamente felice
il vampiro, provandolo subito dopo.
Tra un
abbraccio e l’altro erano arrivati allora di pranzo, che fu il più delizioso
tra quelli che avevano gustato da quando erano arrivati.
Il pomeriggio
lo passarono in centro osservando le vetrine ed
entrando nei negozio per ammirare i bellissimi souvenir, mentre l’unico che si annoiava
era Angel che si voltò per cercare un po’ di supporto dal suo gran childe.
Ma quando si girò, sia lui che Sarah erano spariti.
- Ehi, dove
sono finiti quei due?-
- Saranno da
qualche parte a sbaciucchiarsi come al solito.- gli
rispose Cordelia non curante passando da una vetrina all’altra, mentre Angel si
fermava in mezzo al marciapiede.
- Dai, Angel. Di che ti preoccupi? Vedrai che entro sera saranno di ritorno. Muoviti o ti lasciamo qui.- gli urlò
Willow dall’altra parte della strada.
Dopo un ultimo
sguardo alle sue spalle, Angel si voltò e raggiunse le amiche.
Proprio come
aveva detto Cordelia, i due ragazzi si erano allontanati del gruppo per stare
un po’ soli, ed avevano raggiunto un boschetto poco
fuori del paese.
- Si saranno
accorti che siamo spariti?- chiese Sarah al suo compagno ridendo.
- Non credo.
Erano troppo occupate a guardare le vetrine.- le rispose Spike baciandola sul
collo.
- Hai notato
che ultimamente Angel è molto giù?- gli fece notare lei.
- Come al solito. L’eterno musone.- rispose ilvampiro; Sarah rise.
- Comunque
sia, gli stati d’animo di Mr Musone non mi interessano.
A me basta stare con te.- aggiunse il vampiro facendole appoggiare la schiena ad un albero.
Si avvicinò
alle sue labbra e le diede un lungo bacio, di quelli da rimanere senza respiro.
La
ragazza dischiuse le labbra per permettere alla lingua del vampiro di entrare
nella sua bocca.
Per un tempo
lunghissimo le loro lingue duellarono, in una danza dolce e armoniosa, poi Sarah
infilò le mani sotto lo spolverino di Spike, accarezzando i suoi muscoli tesi.
Quando
finalmente si staccarono, si guardarono negli occhi.
- Ti amo.- le disse improvvisamente il vampiro biondo,
appoggiando la sua fronte a quella di lei.
- Anch’io ti amo.- gli rispose la ragazza, per poi riavvicinarsi alle
sue labbra e baciarlo.
Tornarono
dagli altri che era già buio, e appena entrarono in casa si trovarono
davanti Angel, che sembrava parecchio infuriato.
- Era ora. Si
può sapere dove siete stati?- li rimproverò.
- Ehi, paparino,
cosa fai, ci controlli adesso?- gli rispose Spike oltrepassandolo e tenendo per
mano Sarah.
- Non è
questione di controllarvi. È questione di responsabilità. Non mi interessa cosa fai tu, ma non voglio che succeda qualcosa
a Sarah per colpa tua.- disse il vampiro moro fermandolo per un braccio.
- Stammi bene
a sentire. Siamo abbastanza grandi per fare quello che
vogliamo. E siamo anche perfettamente in grado di difenderci.- lo aggredì
Spike, facendo guizzare le zanne, con il viso a pochi centimetri da quello del
gran-sire.
Dopo queste
parole si diresse in cucina, senza lasciare la mano della sua ragazza.
- È incredibile.
Ora mi controlla anche.- esclamò il vampiro biondo,
aprendo il frigorifero ed estraendone un contenitore pieno di liquido rosso.
- Dai, tesoro, si preoccupa solo per noi.- cercò di
giustificarlo la bionda.
- No, si intromette nella mia non-vita, è diverso.- rispose
infuriato, mettendo una tazza piena di sangue nel
microonde.
Quando il
timer scattò, si riprese la tazza e se la portò alle labbra per gustare il
nettare.
- Ehm … Spike. Ti
dispiace.- lo rimproverò Willow sollevando il cucchiaio di legno, facendogli
notare che stava preparando la cena.
- Ops, scusa
rossa.- si scusò il vampiro, uscendo dalla cucina.
- Che gli
prende?- chiese la strega a Sarah voltandosi verso i fornelli.
- Niente.
Angel ci ha rimproverato perché siamo rientrati tardi e Spike si è arrabbiato.-
le spiegò la bionda.
- Capisco. In effetti ultimamente si comporta in modo piuttosto strano
con voi.- commentò Willow.
Sarah alzò le
spalle, poi si voltò e raggiunse il suo amato.
Anche quella
sera passò tranquilla, senza litigi o altro, anche se i due vampiri non si rivolsero
la parola per tutto il tempo.
Purtroppo il natale era finito e nel giro di pochi giorni sarebbero
tornati alle loro faccende quotidiane, così passarono insieme anche la mattina
del 26.
Il pomeriggio
Cordelia voleva a tutti i costi uscire per andare a fare compere.
Tuttavia
sembrava che improvvisamente tutti avessero delle faccende importantissime da sbrigare,
dal momento che nessuno voleva andare con lei, così appena
trovò davanti alla porta Spike e Willow, li trascinò fuori con la forza, contro
la loro volontà.
- Ma io non voglio venire.- cercò di opporsi il vampiro
biondo.
- Su, non fare
i capricci. Non staremo via molto.- disse Cordelia, con parole che terrorizzarono
letteralmente l’uomo, che si voltò implorante verso la sua ragazza sulla
soglia.
- Divertiti,
tesoro.- gli disse invece lei, ridendo e salutandolo con una mano.
Quando i tre
ragazzi furono spariti dietro l’angolo, la ragazza rientrò in casa e si
accomodò davanti al fuoco, con una tazza di caffè fumante in mano.
Prese il
pacchetto di sigarette che si trovava sul tavolino vicino al divano e se ne
accese una.
- Fa male, lo
sai?- le disse Angel avvicinandosi e sedendosi accanto a lei.
- Lo so. Ma anche io ho i miei vizi… Da quando sto con Spike, poi…- gli
rispose sospirando.
- Ti ha
lasciato da sola, eh?-
- Chi, Spike? Non
è stata colpa sua. Cordy l’ha trascinato via. Nel vero senso
della parola.- disse la ragazza sorridendo, spegnendo la sigaretta nel
portacenere.
- Lui non è
adatto a te.- disse improvvisamente Angel.
- Come scusa?-
commentò lei, rischiando di strozzarsi con la bevanda fumante.
- Insomma,
guarda anche solo la storia del vizio del fumo. Se non stessi con lui…-
- Fumerei
ugualmente.- concluse la frase lei, sollevando un
sopracciglio, senza capire dove volesse arrivare.
- Bè, sta di
fatto che ti sta portando sulla cattiva strada.-
- Non dire
cazzate, Angel. Forse Spike ha ragione. Ultimamente ti stai intromettendo un
po’ troppo tra noi due.-
- Io mi
preoccupo solo per te.-
- No. Non è
per questo. Anche perché non ne vedo il motivo. Ti ho detto anche l’altra sera
che sono felice con lui.-
- Anche se sei
felice, non è detto che sia quello giusto per te.-
Sarah si alzò
in piedi furiosa.
- Basta. Mi
sono stancata di ascoltarti. Sono abbastanza grande per
decidere della mia vita.-
- Ah, giusto.
Quanti anni hai? 22? Lasciati dire una cosa. Io ne ho più di 200, conosco il
mondo meglio di te. E so che Spike non ti renderà
felice.- disse Angel alzandosi a sua volta.
- No, hai
ragione. Non lo farà. Perché lo sta già facendo.-
- Non potrà
mai darti una famiglia.-
I livelli
della conversazione stavano ormai raggiungendo sonorità molto alte.
- E chi ti
dice che io la voglia. E poi non sono affari tuoi.… Vai al diavolo.- gli disse
passandogli davanti per andare in camera sua.
Ma il vampiro la fermò per un braccio e
la fece voltare.
Ancora prima
che la ragazza potesse rendersi conto di ciò che stava accadendo, le labbra di lui erano già posate sulle sue.
- Accidenti,
non ne pot…-
Spike si
bloccò sulla porta, vedendo i due ragazzi baciarsi.
Finalmente
Sarah si staccò, guardando inorridita il suo ragazzo.
- Spike, posso
spiegarti…-
Ma lui non le
lasciò finire la frase, slanciandosi fuori dalla porta investendo Cordelia che
era dietro di lui
- Spike,
aspetta.- gli disse la bionda, rincorrendolo.
Finalmente
riuscì a raggiungerlo e ad afferrarlo per un braccio.
- Tesoro,
ascoltami. Non è come pensi.-
Ma lui si votò ringhiando, indossando il
volto della caccia.
La ragazza si
ritrasse spaventata; non si era mai rivolto a lei in quello stato, tranne
quando si erano conosciuti.
- Invece io
credo di aver capito benissimo. Sono entrato in casa e tu stavi baciando Angel.-
- è stato lui
a baciare me. Stavamo litigando e…-
- Bè, avete
uno strano modo di litigare. E io che pensavo fossi
quella giusta. Invece sei come tutte le altre: non faccio in tempo a voltarmi
per pochi secondi e già sono tra le braccia di Mr. So-tutto-io.-
disse il vampiro voltandosi per andarsene.
- Spike,
ascoltami…-
- No. Ho già
ascoltato abbastanza. Lasciami in pace.- le urlò,
liberandosi dalla sua stretta e correndo via.
Sarah rimase
immobile ad osservare il punto in cui era sparito il
vampiro.
Rientrò, lo
sguardo puntato a terra e le lacrime che premevano per uscire.
- Tesoro, che
succede?- le chiese gentilmente Willow.
La ragazza
bionda la guardò negli occhi non riuscendo più a trattenere le lacrime.
- Oh, Will.-
Sarah si
rifugiò nell’abbraccio della strega, scoppiando a piangere.
La rossa la
strinse forte e la fece adagiare sul divano, cercando di calmarla.
Quando
finalmente i singhiozzi si acquietarono, Sarah raccontò all’amica del litigio
con Angel, del bacio e della reazione di Spike.
La rossa cercò
di tranquillizzarla, dicendole che presto sarebbe tornato e tutto si sarebbe
risolto.
Ma il vampiro non si fece vedere per
tutto il resto del pomeriggio, e nemmeno per cena.
Sarah lo
aspettò sveglia fino alle 3, poi si addormentò,
consapevole del fatto che Spike non era ancora tornato.
La mattina
seguente, quando si svegliò, il posto accanto a lei era vuoto e freddo,
facendole capire che il vampiro biondo non era rientrato.
Non si vide
nemmeno il giorno seguente, l’ultimo che trascorrevano
lì, prima di tornare a casa.
Sarah passò
tutto il tempo alla finestra sperando di vederlo arrivare.
- Ehi, tutto ok piccola?- le chiese Willow appoggiando una mano
sulla spalla della ragazza.
- Oh, Will.
Sono così preoccupata. E se gli fosse successo qualcosa?-
- Stai
tranquilla. Spike è il grado di cavarsela. Sono sicura che tornerà. Dai, vieni
a mangiare qualcosa.-
- Si, hai ragione.- acconsentì la bionda, voltandosi
sorridendo e seguendo la strega in cucina.
Ma non fu così e anche quel giorno Spike
non si vide, e la preoccupazione di Sarah era ormai alle stelle.
Anche le cose
con Angel non erano migliorate: la ragazza non gli rivolgeva la parola da
quando lui l’aveva baciata, e il vampiro non le aveva chiesto scusa, come lei
sperava.
La mattina
seguente si alzarono tutti molto presto per tornare a casa.
Avevano già
caricato tutte le valigie, e si stavano preparando per partire, quando il
vampiro biondo tornò.
- Era ora. Se
non fossi tornato ti avremmo lasciato qui.- lo
rimproverò Cordelia, salendo nel posto a fianco del conducente.
Gli sguardi di
Spike e Sarah si incrociarono.
Quest’ultima gli sorrise, ma lui non ricambiò e si sedette negli ultimi
sedili vicino a Kennedy.
Sarah si
sedette triste accanto a Willow, e finalmente partirono.
Per tutto il tragitto la bionda guardò fuori dal finestrino, senza
partecipare a nessuna conversazione.
Quando
arrivarono davanti alla casa di Sarah, la ragazza si voltò verso Spike,
sperando di ricevere almeno un cenno di saluto, ma il vampiro era voltato
dall’altra parte, e non si girò nemmeno quando Sarah salutò il resto del
gruppo.
Trascinandosi
dietro le valigie, entrò in casa, e quando giunse in camera sua
si buttò sul letto, scoppiando in lacrime.
Scusate tanto
x il ritardo, ma tra poco iniziano gli esami, e il tempo è quello
ke è. -.-
Vorrei
precisare che non ho fatto passare Angel x lo stronzo di turno xkè mi sta
antipatico, anzi, proprio xkè nn mi disp ho voluto far
avere questo barlume di “passione” tra lui e Sarah. ;)
Ma come potete
vedere voi stessi è durato ben poco.
Quindi non disperate; la nostra eroina non ha
voltato le spalle al vampiro biondo. J
Vannagio: Bè, come hai potuto vedere i risvolti ci sono stati, anche se non sono stati buoni per
nessuno. O.o Vero, la vita passa tranquilla per tutti,
o almeno fino ad adesso. ;) presto arriveranno le
svolte importanti. Un bacioneeeeeeeee
Le vacanze
natalizie erano finite, e l’università era ricominciata, ma le cose tra Sarah e
Spike non erano migliorate.
Non si erano
più visti da quando erano tornati dalla montagna; lei era uscita qualche volta
con le ragazze, ma i due vampiri non si erano più uniti a loro.
Era ormai
passato un mese, e anche se Sarah era distrutta per la sua rottura con il
vampiro, cercava in tutti i modi di non pensarci, uscendo con gli amici e
divertendosi.
Parecchie
volte era passata davanti alla cripta di Spike con l’intenzione di entrare e
parlargli, ma aveva sempre rinunciato, per la paura di essere aggredita come
l’ultima volta.
La primavera
si stava avvicinando e le giornate in California cominciavano a diventare più
calde.
Una sera Sarah
si ritrovò come al solito a girovagare nel cimitero; negli
ultimi giorni cercava di evitare la cripta del vampiro biondo, per paura di
incontrarlo: temeva di non reggere la sua presenza.
Stava
passeggiando tra le lapidi, quando all’improvviso avvertì un rumore, un suono
secco, come di un ramo che si spezza.
La ragazza si
voltò, ma non vide nessuno.
Le tornò in
mente il suo primo incontro con Spike, e le lacrime le salirono agli occhi.
Persa nei suoi
pensieri, non notò che un gruppo di vampiri l’aveva circondata e quando se ne
rese conto era ormai troppo tardi, i non-morti
l’attaccarono.
Cercò di
difendersi come meglio poteva, ma non era abbastanza abile e i vampiri erano
troppi.
All’improvviso
si sentì afferrare alle spalle; non fece in tempo a reagire che due zanne le
perforarono la pelle.
Sentì il suo
liquido vitale scivolarle via dal corpo ed entrare nella bocca del vampiro.
Sapeva che per
lei era finita: non si sarebbe salvata.
Rimpianse le
volte che aveva rinunciato a parlare con Spike:
avrebbe tanto voluto chiarirsi con lui prima di morire.
Cominciò a
sentire le forze che l’abbandonavano, quando il
vampiro che stava bevendo il suo sangue si dissolse.
Sarah si
accasciò a terra, mentre la vista le si annebbiava.
Non vide con
chiarezza ciò che successe, ma sapeva che qualcuno stava polverizzando i
vampiri che l’avevano attaccata, uno dopo l’altro.
Dopo poco
sentì due forti braccia che le sollevavano la testa.
Tra la nebbia
che le offuscava la vista, le sembrò di vedere una testa bionda e due enormi occhi azzurri che la fissavano.
- Spike…-
sussurrò, prima di perdere i sensi.
Era rimasta
svenuta per diverse ore; Spike aveva sollevato Sarah e l’aveva portata a casa,
e dopo averla adagiata sul letto, aveva chiamato gli altri.
Tutti si erano
presi cura di lei e l’avevano vegliata.
Erano passate
circa 7 ore da quando la ragazza era stata morsa, e
l’unico nella stanza a farle compagnia era Spike.
Il vampiro
sentì un debole movimento provenire dal letto ed alzò
la testa di scatto.
- Spike…-
sussurrò debolmente Sarah.
- Sono qui,
tesoro. Stai tranquilla. Non ti agitare.- le rispose avvicinandosi al letto e
prendendole una mano tra le sue.
- Cos’è successo?-
- Hai solo
avuto una brutta esperienza. Ma ora è tutto finito.-
- Ah, ora
ricordo. Il vampiro.- disse la ragazza portandosi una mano al collo e
voltandosi verso Spike.
- Allora eri
veramente tu quello che avevo visto. Pensavo di aver solo sognato.- disse
guardando il soffitto.
Cercò di
mettersi seduta puntandosi sui gomiti.
- Amore, non
devi sforzarti, sei ancora debole.- le disse Spike
aiutandola e sedendosi poi sul bordo del letto.
- Tranquillo.
Sto bene.- lo tranquillizzò regalandogli il più dolce ed
innamorato dei sorrisi.
Gli occhi di
Spike si velarono di lacrime mentre guardavano la ragazza.
- Sarah… mi
dispiace.- le disse guardandola negli occhi.
La bionda, un
po’ stupita, alzò lo sguardo sul vampiro, per vedere che stava piangendo.
Sollevò una
mano per accarezzargli la guancia.
- Non devi
scusarti. Anzi quella che dovrebbe farlo sono io. Avrei dovuto impedire ad
Angel di baciarmi.-
- Forse. Ma io non dovevo reagire così. Dovevo lasciarti spiegare. Il
fatto è che… in un secondo ho avuto una paura matta di perderti. E io non voglio che succeda, Sarah. Mai più.- le disse
guardandola negli occhi.
- Non accadrà.-
gli disse prima di avvicinarsi per baciarlo.
Quando si
allontanò, puntò i suoi bellissimi occhi azzurri in quelli di lui.
- Ti amo Spike.-
- Ti amo anch’io.-
Il loro
momento magico fu interrotto dal bussare alla porta.
- Avanti.-
esclamò la ragazza sciogliendosi dall’abbraccio del suo amato.
La porta si
aprì, rivelando la presenza di tutti i suoi amici.
Willow si
slanciò per abbracciare la ragazza, investendo quasi Spike, che si era spostato
appena in tempo.
- Oh, grazie a
Dio stai bene. Ero così preoccupata.- le disse la rossa.
- Come ti
senti?.- le chiese Kennedy.
- Meglio, grazie.- rispose guardando tutti i suoi amici.
Solo in quel
momento si accorse della presenza di Angel, e gli
sorrise, ricambiata.
- Bloody Hell!-
esclamò improvvisamente Spike.
- Che succede?-
chiesero tutti preoccupati, Sarah compresa.
Il vampiro si
avvicinò alla sua ragazza e le sollevò i capelli biondi scoprendole il punto in
cui era stata morsa.
- Guardate qui.-
Solo allora i
ragazzi si accorsero che il suo collo era perfettamente intatto, senza l’ombra
di ferite.
- Ehi, vi
dispiace spiegare anche a me? Cos’è successo? Si è
infettata? Diventerò un vampiro?- chiese la ragazza allarmata.
- No, tesoro,
stai tranquilla. Ma… non hai alcuna ferita sul collo.-
le spiegò Spike, guadagnandosi un’occhiata interrogativa.
- E ci sono
solo due esseri al mondo in grado di guarire in così poco tempo: i vampiri e…-
- Le
cacciatrici.- conclusero gli altri all’unisono al
posto di Angel.
- Ragazzi,
scusate, ma continuo a non capire.-
- Sarah, non
ci sono più dubbi. Sei una potenziale.- le rivelò Kennedy senza tanti giri di
parole.
Sarah osservò
i suoi amici come se li vedesse per la prima volta.
Dopo pochi
secondi di silenzio la bionda scoppiò a ridere, guadagnandosi le occhiate
stupite da parte dei compagni.
- Ah, ah, ah! Buona questa. Mi state prendendo in giro, vero?-
chiese guardando uno per uno i suoi amici.
Ma tutti erano tremendamente seri.
- Non è
possibile.- esclamò poi Sarah con voce spezzata.
- Mi è venuta
un’idea. C’è un modo per accertarci della cosa e per convincere Sarah del suo
destino.- disse improvvisamente Kennedy.
- E sarebbe?-
chiese Spike, preoccupato per la reazione della sua amata.
- Willow può
fare un incantesimo.-
La rossa la
guardò stupita.
- Qualche anno
fa, quando avevamo scoperto che una potenziale si trovava a Sunnydale, avevi
utilizzato la magia per rintracciarla. Ricordi? Per sbaglio avevamo pensato si
trattasse di Dawn.- le spiegò Kennedy con dolcezza.
Alla strega si illuminarono gli occhi.
- Ehi, è vero.
Ora ricordo. Era ancora nel periodo in cui non utilizzavo la magia, però un
semplice incantesimo come quello ero in grado di farlo.- si ricordò
improvvisamente Willow.
Spike si alzò
e si diresse verso l’amica.
- Will, credi
di poterlo fare?.-
- Certo.
Lasciatemi prendere ciò che occorre e sono pronta.- gli disse sorridendo.
- Tu sei
d’accordo?- chiese poi il vampiro biondo rivolto a Sarah.
La ragazza
riflettè sulla domanda, poi alzò gli occhi per osservare il ragazzo.
- Si, credo di si.- rispose un po’ titubante.
Così scesero
tutti in salotto dove la strega preparò un cerchio
formato da candele e sedendosi poi al centro.
- Bene, sono
pronta. Sarah, allontanati.-
Sarah si mise
nell’angolo della stanza osservando Willow pronunciare l’incantesimo, mentre Spike
le si mise accanto afferrandole una mano per
tranquillizzarla.
Davanti alla
rossa si formò una sfera di luce, che cominciò a muoversi per la stanza; si
diresse prima nella direzione di Kennedy, poi ricominciò a galleggiare qua e
là.
Dopo un
momento di esitazione, si diresse decisa verso i due ragazzi che si tenevano
per mano, per poi fermarsi davanti a Sarah.
Tutti
trattennero il respiro, aspettando una reazione della ragazza.
La bionda
sollevò il viso dalla sfera d’energia per posarla sui presenti e poi su
Kennedy.
- Bè, Ken,
credo che d’ora in poi avrai compagnia durante la ronda.- commentò alla fine la
ragazza sospirando, accettando così il suo destino.
Gli amici
tirarono un sospiro di sollievo e Spike abbracciò la
sua ragazza.
- Sembra
proprio che tu non riesca a stare più di un anno senza entrare nel letto di una
cacciatrice.- disse Sarah al vampiro sorridendo.
- Già.-
rispose lui sorridendo a sua volta, per poi baciarla.
- Avrai
bisogno di un Osservatore. Dovremmo chiamare Giles?- chiese ad
un certo punto Cordelia.
- Nessun
Osservatore. Basterò io ad allenarla. Gli Osservatori sono una brutta razza.-
commentò Spike abbracciando possessivo la bionda.
- Alla faccia
della modestia, tesoro. Non credo che Giles sarebbe molto contento di sentirti
dire questo. Comunque sono d’accordo con lui. Non è il caso di scomodare
l’Osservatore di Buffy. In fondo c’è sempre Wesley.- disse Sarah.
- Ehi, è vero.
Anche Wesley è un Osservatore.- esclamò quasi stupita Cordelia.
Così Angel lo
chiamò, chiedendogli di raggiungerli.
- Una nuova
cacciatrice?- domandò un po’ stupito quando arrivò.
- A quanto
pare. Che ne dici: credi di potermi aiutare?.- chiese
la neo-cacciatrice titubante.
Wesley
sorrise.
- Sarà un vero
piacere, Sarah.-
La ragazza
sorrise, sentendosi finalmente una vera cacciatrice.
Decisero di
iniziare l’indomani gli allenamenti, dal momento che
Sarah era ancora un po’ debole.
A dire il vero
lei avrebbe voluto iniziare subito, ma Spike aveva insistito così
tanto perché tornasse a letto, che alla fine aveva ceduto.
Lei e il
vampiro si stavano dirigendo al piano superiore quando la ragazza si fermò
all’improvviso.
- Tesoro,
tutto a posto?- chiese preoccupato l’uomo.
- Si, mi stavo solo domandando… Se sono davvero una
cacciatrice, come mai quando Will ha fatto l’incantesimo per trasmettere la
forza della prescelta alle altre potenziali, io non ho avvertito nulla?- chiese
guardando la strega.
- Mi dispiace,
ma non ho una risposta.- le disse la rossa, dispiaciuta.
Sarah abbassò
lo sguardo, riflettendo, quando le venne in mente una cosa.
- Aspettate un
attimo. Will, quanti anni fa è successo? L’incantesimo intendo.-
- Circa due
anni fa. Perché?- le rispose dopo averci riflettuto.
- Ora capisco.-
- Cosa?- le
chiesero tutti in coro.
- Dovete
sapere che circa due anni fa ho avuto un incidente molto grave. Ero entrata in coma.- spiegò la ragazza.
- Cosa?- chiese preoccupato Spike.
- Già. Però ora so come mai non mi sono accorta di nulla. Quando
Will ha pronunciato l’incantesimo, io mi sono risvegliata.-
Tutti la
guardarono stupiti.
- Quindi,
Will, devo ringraziarti. Se non avessi fatto
quell’incantesimo… forse non sarei qui con voi.- la ringraziò sorridendo.
- Devi
ringraziare Buffy. In fondo era stata sua l’idea.-
rispose la rossa arrossendo.
- Ok, ora che
il mistero è stato risolto, fila a letto.- la ammonì Spike, dopo averle dato un
bacio a fior di labbra.
- Agli ordini,
padrone.- rispose Sarah mettendosi sull’attenti e ricominciando a salire le
scale ridendo.
L’aspettava un duro allenamento il giorno
seguente, così di addormentò tranquilla tra le braccia del suo vampiro.
Scusate il
ritardo, ma sono in periodo di esami e il tempo è quello
ke è. -.-
Allora, che ne
pensate???
Finalmente
Sarah è diventata una cacciatrice… una delle tante.
Anche se
procedendo con la storia si scoprirà che in realtà,
non è come tutte le altre.
O almeno non
lo è ciò che deve affrontare. J
Ezrebet: eeeeh, povero Spike, è sempre stato
scavalcato dal suo gran-sire, in una maniera o in un'altra… è logico che si
senta un po’ insicuro, quando si tratta di lui. Ma come vedi
si è pentito della sua reazione e tutto è tornato come prima. O quasi… Sarah è
una cacciatrice! Lo so, un po’ prevedibile, però la
sua missione sarà diversa da quella delle prescelte e più simile a quella di
Buffy. ;) un bacioooo
Vannagio: ti ricordo che Angel è un paladino
della giustizia, e per questo crede di essere più adatto di Spike, sentendosi
più responsabile del suo gran-childe. Però come hai
potuto leggere, Spike si è pentito del suo modo di fare ed è tornato sui suoi
passi, per fortuna. Anche se le difficoltà per la nostra coppia non sono
finite. Nel frattempo la nostra eroina è diventata una cacciatrice. ;) vediamo che combinano. Un bacioneeeee
Capitolo 12 *** Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte ***
Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte
Cap. 12 Allenamenti,
arrivi e scoperte
Il giorno
seguente, iniziarono gli allenamenti per la nuova cacciatrice; Wesley le spiegò
la solita teoria indispensabile per tutte le prescelte, poi, con l’aiuto di
Spike, cominciò ad allenarla nel combattimento.
Riusciva a
tenere testa al biondo con molta abilità, cosa che stupì l’Osservatore.
- Ehi,
complimenti. Sei già molto brava.- si complimentò.
- Grazie. Sono
diversi anni che pratico arti marziali. Sono contenta
di poterli finalmente sfruttare.- rispose parando un colpo e mandando il
vampiro al tappeto.
- Ehi, Spike,
non ti farai battere da una cacciatrice alle prime armi.-
lo prese in giro Wes.
- Taci, Osservatore. Non ti intromettere.-
e ripartì alla carica.
Quella sera,
anche se il vampiro si era opposto all’idea dicendo che Sarah era ancora troppo
inesperta, la ragazza andò insieme a Kennedy al cimitero, per la sua prima
ronda.
Anche Wes andò
con loro, curioso di vedere come se la cavava la sua cacciatrice, e anche il
biondo le seguì, dicendo che si sarebbe sentito più tranquillo, ma che non
sarebbe intervenuto.
Il luogo era
molto tranquillo e non avevano ancora incontrato demoni di nessun genere,
nonostante si trovassero lì ormai da diverse ore.
- Caspita.
Vuoi vedere che proprio stasera che è la mia prima ronda, i vampiri sono tutti
andati al cinema.- esclamò spazientita Sarah rivolgendosi a Kennedy.
Fece appena in
tempo a finire la frase che due di questi uscirono allo scoperto.
- Cosa ci
fanno due ragazze tutte sole in giro a quest’ora?- chiese uno dei due con
sarcasmo.
La
bionda sorrise: non
sapeva nemmeno lei il perché, ma cominciava a divertirsi.
- Prima di
tutto, non siamo sole.- disse indicando Wes e Spike alle loro spalle.- Ti
consiglio una visita dall’oculista. Secondo… eravamo a caccia di vampiri. Oh,
ma voi siete due vampiri.- esclamò sarcastica, per poi partire sicura
all’attacco.
Iniziò a
combattere contro uno dei due, mentre l’altro era affrontato da Kennedy.
Sarah si
muoveva molto bene, tenendo testa con facilità all’avversario; Spike rimase incantato
dai suoi movimenti dolci e armoniosi, ma alla stesso
tempo decisi.
Dopo aver
parato qualche colpo ed averne assestati altrettanti,
riuscì a liberarsi del suo aggressore: con un’elegante piroetta affondò il
paletto nel petto del vampiro.
Quando fu cenere,
la bionda si voltò verso Kennedy, per vedere che anche la sua collega aveva
polverizzato il suo avversario.
- Allora, come
sono andata? - chiese la bionda inclinando la testa e sorridendo rivolta ai due
spettatori.
- Sei stata
magnifica. Sei nata per fare la cacciatrice.- le
rispose il suo Osservatore fiero.
Proprio in
quel momento udirono dei passi dietro di loro; le due cacciatrici si voltarono,
pensando si trattasse di un vampiro.
Ma quando si girarono davanti a loro c’era una ragazza dai lunghi capelli
bruni e pantaloni di pelle piegata in due per la fatica della corsa.
- A quanto
pare sono arrivata tardi.- disse sollevando la testa, così che tutti finalmente
la riconobbero.
- Faith?-
esclamarono all’unisono.
- Salve ragazzi.- li salutò la cacciatrice.
- Cosa ci fai
qui?- le chiese Kennedy.
- La ronda, ovvio. E credo di non essere l’unica.- commentò notando i
paletti nelle mani delle due ragazze.
- È bello
rivederti, Faith.- le disse Wesley avvicinandosi.
- Ehi, Wes, ci
sei anche tu. E anche il vampiro ossigenato.-
Il suo sguardo
si posò infine sulla ragazza bionda.
- Tu invece
devi essere nuova del gruppo. Non eri con noi quando abbiamo combattuto contro
il Primo o sbaglio?-
- No, infatti. Ero impegnata altrove. Comunque piacere, io sono
Sarah. Felice di conoscerti, Faith.- si presentò la ragazza allungandole la
mano.
- Piacere mio.
E da quanto condividiamo questo meraviglioso destino?- chiese
sarcastica la bruna.
- Da questa
mattina.- rispose Spike per lei, cingendole la vita con un braccio.
- Avete appena
scoperto una nuova cacciatrice, e tu non hai perso tempo, eh Spike?-
Sarah si mise
a ridere, tornando a guardare la ragazza.
- Tranquilla.
Stavamo insieme già da prima.-
- Chiamalo
pure intuito.- esclamò il vampiro baciando la bionda.
- Capisco. Comunque
mi avete rubato il lavoro. Così rischierò di restare disoccupata.- mise il broncio la mora.
- Faith. Si
può sapere perché ti sei messa a correre in quel modo?-
Un ragazzo
dalla pelle scura si avvicinò al gruppetto.
- Scusa tesoro.
Stavo seguendo due vampiri, ma le mie college hanno
già pensato a fare pulizia.-
Il ragazzo
sollevò lo sguardo su Kennedy.
- Ciao Kennedy.-
la salutò con il fiato corto.
- Salve preside Wood.- lo salutò lei.
- Ah, chiamami
Robin. Non sono più un preside.- disse il ragazzo riprendendo fiato.
- Allora vi
siete messi insieme.- osservò Sarah divertita, battendo le mani.
Aveva sempre
pensato che quei due fossero una bella coppia.
- E tu come lo
sai?- chiese stupita la bruna.
- È una lunga
storia.- le spiegò Spike, tappando con una mano la bocca alla sua ragazza. -
Buonasera Robin.- salutò poi.
Wood lo guardò
con sguardo poco amichevole, suscitando il timore di Sarah.
- Spike.-
disse soltanto, con sollievo della bionda.
- E come se la
cava la nuova cacciatrice?- chiese Faith.
In quel
preciso istante, Sarah si slanciò verso la bruna che si ritrasse spaventata.
Ma la bionda puntava al vampiro che si
era materializzato alle sue spalle, e con un rapido gesto lo polverizzò.
- Piuttosto
bene, direi. Per essere la prima volta.- rispose togliendosi la polvere dai
jeans.
- Accidenti.-
esclamò Faith.
- Sapete che
vi dico: credo che per stasera possa bastare. Torniamo a casa.- disse ad un certo punto Wes.
- Ok. Faith,
Robin. Volete venire a bere qualcosa? Intanto è casa mia. Ultimamente è molto
affollata. Per fortuna mia madre è a San Francisco per lavoro.- propose la
bionda.
- Accettiamo
volentieri.- e si diressero tutti verso casa King.
Gli
allenamenti continuarono, e Sarah diventava ogni giorno più brava, grazie anche
all’aiuto di Faith, che le dava buoni consigli per migliorarsi.
Presto scoprì
che essere una cacciatrice aveva anche i suoi lati positivi: durante la ronda
riusciva facilmente a liberarsi dei vampiri, tutti novellini in confronto al
vampiro biondo e grazie ai combattimenti riusciva a
sciogliersi i nervi accumulati durante il giorno.
Con il
consenso degli amici, aveva deciso di non raccontare niente alla madre, almeno
per il momento.
Quindi, per
giustificare le sue ronde, si inventava le scuse più
credibili, da quella di dover studiare da un’amica, a quella di dover andare da
Willow per alcune faccende.
Quella sera
Sarah era appena uscita dall’università e stava girovagando tra le lapidi alla
ricerca di qualche cattivo.
Grazie ai suoi
sensi sviluppati di cacciatrice, che negli ultimi tempi erano aumentati,
percepì la presenza di alcuni vampiri.
Si guardò
intorno, e ne vide almeno 5 venire dalla sua parte.
- Cosa abbiamo qui? Una cacciatrice. E alle prime armi, mi
sembra.- disse uno di loro.
- Vuoi provare
se sono inesperta? Non te lo consiglio, sai?- chiese
estraendo il paletto dai jeans.
- Oh! Che
paura.- disse un altro.
- Dovresti
averne. Anche se forse non ne avrai il tempo, perché ti polverizzo
prima.- e partì all’attacco.
Riuscì a tener
testa a tutti e 5 senza difficoltà, capendo subito che
quelli poco esperti erano proprio loro.
- Allora, un
po’ di paura ce l’hai?- chiese al secondo vampiro che
aveva parlato, mentre andava in cenere.
- Ops, non hai
fatto in tempo. Peccato.- commentò rialzandosi e pulendosi i pantaloni pieni di
polvere.
All’improvviso
sentì un battito di mani dietro di se, e si voltò di scatto, per vedere Spike
uscire dall’oscurità.
- Complimenti,
dolcezza. Niente male davvero.-
Sarah si
rilassò abbandonando la posizione di combattimento.
- Spikey. Non
ci provare mai più. Mi hai fatto venire un infarto. -
- Scusa,
tesoro, non era mia intenzione spaventarti. E meno male che non mi sono
avvicinato troppo, o di me sarebbe rimasto solo un mucchietto di polvere.-
disse, avvicinandosi alla ragazza e abbracciandola.
- Ci mancava
solo che mi dicessi che sabato mi avresti ucciso e
avrei potuto dirti di essere ripetitivo.-
- E chi ti
dice che io non voglia ucciderti. In fondo sei una cacciatrice, e io il loro uccisore.-
- Già, il loro
uccisore. Che ora ha un’anima e si è già portato a letto due di loro senza
sfiorarle con un dito.- disse Sarah ridendo.
- Potrei
sempre tornare alle vecchie abitudini.- disse chinandosi per baciarla.
- E tu ricorda
che sono sempre una cacciatrice.- rispose prima di incollare le
sua labbra a quella del vampiro.
Si baciarono
con passione, fino a trovarsi sdraiati sull’erba.
- Che ne dici, cacciatrice, lo facciamo?- le chiese Spike
all’orecchio con voce sensuale.
- Qui? Adesso?
E se arriva qualcuno?-
- Avrà un
corso accelerato di anatomia. Potrebbe imparare qualcosa.-
Sarah rise
divertita all’idea, poi si lasciò spogliare.
Si amarono più
e più volte, fino a ritrovarsi sfiniti una tra le braccia dell’altro.
Per fortuna
non era arrivato nessuno, come temeva la ragazza.
- Credo sia il
caso di tornare a casa.- disse Sarah rialzandosi e
cominciando a vestirsi.
- Ti
accompagno.- propose il vampiro, rivestendosi a sua volta.
Così si presero per mano e si diressero verso la casa della ragazza.
- Allora,
buonanotte.- disse Spike baciandola, quando arrivarono davanti alla porta.
- Buonanotte.-
- Sarah,
tesoro, sei tu?-
La ragazza si
voltò orripilata verso la madre che era uscita di casa
e che guardava quel ragazzo dai capelli ossigenati con cipiglio.
- Ehm, mamma,
questo è Sp… William. È… il mio ragazzo.-
La donna
rimase a fissarlo per alcuni secondi.
- Piacere,
signora King. Le ho riportato sua figlia sana e salva.- le disse il vampiro
stringendole la mano con il più bel sorriso che avesse.
- Piacere mio,
William. Vuole entrare a bere qualcosa?- chiese la madre di Sarah, stupendo la
ragazza.
- La ringrazio
molto, ma devo rifiutare. Ho alcune faccende da sbrigare prima di domani.
Buonanotte.- la salutò.
- Ci vediamo domani.- sussurrò poi all’orecchio della bionda.
- Ok.- rispose lei lasciandogli la mano.
Quando sparì dalla loro vista, Sarah si voltò verso la madre, per
poi rientrare in casa.
- Ti vedi con
un ragazzo e non me l’hai detto?- chiese la donna alla figlia.
- Mamma, non ne
ho mai avuto l’occasione.-
- Da quanto
state insieme?-
- 6 mesi.-
- 6 mesi?-
Sarah le diede
le spalle, aspettandosi la ramanzina, che tuttavia non arrivò.
- Mi piace.-
- Cosa?-
esclamò sbalordita la ragazza, guardando la madre con occhi sgranati.
- Si, mi piace. È un ragazzo educato. Ed è anche molto carino.
Mi hanno un po’ stupito quei capelli color platino, ma
anche loro hanno un certo fascino.-
Sarah rimase a
fissarla a bocca aperta, senza riuscire a formulare una frase sensata.
- Ti ama?-
chiese la donna, improvvisamente seria.
- S…Sì.- rispose la figlia un po’ titubante.
- Allora è
perfetto- commentò la signora King tornando sorridente, dirigendosi poi al
piano superiore.
A metà scala
si fermò per voltarsi a guardare la figlia.
- Voglio che
domenica venga pranzo da noi. E avvisalo che non accetto un rifiuto.- e senza
aspettare la risposta si diresse in camera sua.
La ragazza
dopo un minuto di sbigottimento, si riprese e andò
nella sua stanza.
Eccomi tornata!! ^^
Chiedo scusa per la prolungata assenza, ma tra studio e trasloco sono sommersa
dagli impegni, e il tempo a mia disposizione non è mai abbastanza. -.-
Chiedo scusa
se non rispondo alle recensioni, ma va un po’ di fretta. Perdono!!!!
Inoltre vi
avviso che da martedì primo giugno non avrò più internet e non so quando lo
recupererò, quindi per un po’ non potrò aggiornare… L
La mattina
seguente Sarah giunse alla palestra della Wolfram & Hart piuttosto presto,
dove trovò Wes e Faith già sul posto; tuttavia, persa nei suoi pensieri, non si
accorse di loro.
- Ehi, Sarah.
Mi stai ascoltato?- la risvegliò Wesley, sventolandole una mano davanti agli
occhi.
- Eh? Cosa?
Scusa Wes. Ero soprapensiro.- si scusò la bionda togliendosi la giacca e
accorgendosi finalmente della presenza dei due.
- Tutto bene, piccola?- le chiese Faith.
- Si, si, tranquilla. È tutto ok. Sono pronta per cominciare.-
Così
iniziarono gli allenamenti.
Dopo circa
un’ora, Angel e Spike, che avevano fatto pace dopo l’inconveniente del bacio,
entrarono in palestra.
- Allora, come
sta andando la mia dolce metà?- chiese il biondo baciando la sua compagna.
- Benissimo
come al solito.- rispose Faith, sorseggiando l’acqua
dalla sua bottiglietta.
- Ha detto
qualcosa tua madre ieri sera? Rischio il linciaggio sa un momento all’altro?-
chiese Spike a Sarah, divertito.
- Ti ha
invitato a pranzo. Domenica.- rispose, prendendo l’asciugamano che il vampiro
moro le porgeva e asciugandosi il sudore dalla fronte.
- Cosa?- chiese
il biondo allontanandosi come se si fosse bruciato.
- E ha detto
che non accetta un rifiuto.- aggiunse la bionda guardandolo negli occhi.
- Ehi. È una
cosa seria allora. Spikey, credo sia l’occasione giusta per farle la tua
proposta.- lo prese in giro la bruna.
- Piantala Faith. Dici sul serio?- chiese il vampiro poi
rivolto alla ragazza bionda.
Sarah annuì.
- Bè, allora
credo di non avere scelta. Dille che accetto.-
- Davvero?-
chiese stupita la cacciatrice.
- Certo. In
fondo mi sembra una signora simpatica.- l’assicurò
lui, sollevando le spalle.
- Grazie al
cielo hai la gemma di Amarra, o avresti qualche problemino con il sole.- disse Angel.
- Ok, basta
chiacchiere. Qui c’è qualcuno che deve allenarsi. Spike, dai il cambio a Faith.-
li rimproverò l’Osservatore.
Entrambi si
misero in posizione.
- Pronta a ballare, cacciatrice?- chiese Spike.
- Prontissima.-
rispose Sarah sorridendo.
Domenica si
avvicinava sempre più e l’agitazione di Sarah aumentava ogni giorno.
Al contrario di lei Spike sembrava rilassatissimo.
Finalmente, o
purtroppo, arrivò il grande giorno; la ragazza era agitata più che mai e
continuava a camminare per la casa stropicciandosi le mani.
- Tesoro, ti
vuoi calmare? Andrà tutto bene. Sei bellissima e sono sicura che lo lascerai
senza respiro.- cercò di tranquillizzarla la madre.
È facile per lei parlare, pensò la giovane, guardando fuori
alla finestra del soggiorno per la millesima volta.
Si osservò
allo specchio, cercando di rilassarsi: indossava un vestito rosso lungo fino
alle ginocchia, con uno spacco che lasciava scoperta gran parte della coscia e
aveva acconciato i capelli con un fermaglio a forma di farfalla.
Mentre
sistemava un ciuffo ribelle, suonarono al campanello.
Sarah si
precipitò giù dalle scale, anche se con qualche difficoltà a causa dei sandali
con il tacco alto, superando sua madre.
- Apro io.-
- Ok, ma non
correre.- le urlò.
Quando spalancò
la porta, rimase folgorata dalla bellezza del suo vampiro: indossava un paio di
jeans, una camicia del colore dei suoi occhi e un’elegante giacca nera.
Spike le
regalò un sorriso smagliante mentre si toglieva gli
occhiali scuri che gli coprivano i bellissimi occhi azzurri.
- Sei
bellissima, tesoro.- le disse dandole un bacio.
- Buongiorno
William. Sono contenta che abbia accettato il mio invito.- lo salutò la madre.
- Devo essere
io a ringraziarla di avermi invitato. Questo abito le
sta d’incanto, signora King. E la prego, mi dia del tu.-
le disse il ragazzo prendendole una mano e baciandola con fare tipico dell’800.
La donna rise
divertita.
- Lo stesso
vale per te. Dammi del tu o mi farai sentire vecchia.!! Mi chiamo Emily.-
- Come
desideri, Emily.- rispose sorridendole.
Sta cercando di abbagliarla?si chiese un
po’ divertita Sarah, sollevando un sopracciglio.
- Accidenti,
che maleducata. Non ti ho fatto entrare. Prego, accomodati.- gli disse
facendosi da parte.
Spike entrò in
casa cingendo la vita della sua ragazza.
- Accomodatevi
in salotto mentre finisco di preparare il pranzo.-
Così i due
ragazzi si accomodarono sul divano.
Quando si
voltò, il biondo vide che Sarah lo guardava in modo strano.
- Che c’è?- chiese indagatore.
- No, niente.
È solo strano vederti così… ottocentesco.- gli rispose scuotendo la testa.
- Mmmh… ci
sono molte cose che non sai di me.- le disse
baciandole il collo.
Finalmente
Emily li chiamò, così i due ragazzi si diressero in cucina.
- Allora,
William, abiti da queste parti?-
Oh, no, ora parte il terzo grado, pensò Sarah alzando gli occhi al
cielo spazientita.
- Si, abito a cinque isolati da qui, vicino al cimitero.-
rispose lui tranquillo, come se si fosse già preparato il discorso prima di
arrivare.
- Uh, non
dev’essere un posto molto allegro.-
- Non mi
lamento.- rispose facendo l’occhiolino alla ragazza bionda seduta accanto a
lui.
- Capisco… e
lavori qui in città?-
- Si… ho studiato all’università di Oxford, e ora ho un impiego in
uno degli uffici della Wolfram & Hart.-
La giovane lo
guardò divertita, cercando di trattenere un attacco di riso; si,
certo, alla Wolfram & Hart.
- Ah, si. Avevo sentito che quella società fosse fallita, ma che
poco tempo fa si è ristabilita, dico bene?- commentò la madre.
- Si infatti. Non è molto che lavoro lì. Un vecchio amico mi
ha offerto un impiego e non ho potuto rifiutare.-
Sarah
trattenne ancora una volta un sorriso; se solo sua madre avesse immaginato quanto era “vecchio” quel suo amico.
- E dimmi,
conosci da molto mia figlia?-
- A dire il
vero da poco più di 6 mesi. Possiamo dire che è stato
un colpo di fulmine.- rispose Spike sorridendo a Sarah che ricambiò, felice che
il ragazzo tenesse facilmente testa alla madre.
Il resto del
pranzo passò tranquillo, e i tre parlarono di diversi argomenti, senza più toccare il tasto della vita di Spike.
Alla fine si
accomodarono in salotto.
- William,
vuoi un caffè?-
- Si, grazie, Emily, lo prendo volentieri.- rispose
cordialmente il vampiro.
Quando la
donna fu sparita in cucina, si rivolse a Sarah, facendola accomodare sulle sue
ginocchia.
- Allora, come
sto andando?-
- Benissimo. Sei…
incredibile. Pensavo che l’interrogatorio di mia madre ti avrebbe colto
impreparato.-
- E invece ti
sei sbagliata. Poi tua madre è così gentile. Sai, sono sicuro che quando
deciderai di rivelarle che sei una cacciatrice, lo accetterà. È una donna in
gamba.-
- È vero. Anche
se credo che per il momento sia meglio non dire niente. Anche perché non
avrei la più pallida idea di come spiegarle come
sia possibile che io sia follemente innamorata di una delle creature che
combatto.-
Spike la baciò
con passione, poco prima che Emily uscisse dalla cucina.
Il resto del
pomeriggio passò tra una chiacchiera e l’altra, fino a quando Spike non guardò
l’orologio.
- Accidenti,
com’è tardi. Sarà meglio che vada. Non vorrei disturbare oltre.- disse
alzandosi in piedi.
- Oh, ma non
disturbi, anzi, sarei felice se tornassi ancora.- gli disse la madre aprendogli
la porta.
- Sarà un vero
piacere. Allora a presto.- la salutò baciandole ancora la mano.
- A presto William.-
- Mamma esco un attimo.- le disse Sarah, seguendo il vampiro e
chiudendosi la porta alle spalle.
- Finalmente è
finita.- disse poi con un sospiro.
- Perché? Io
mi sono divertito.- le disse prendendola per la vita.
- E tu sei
stato fantastico.- e lo baciò.
- Ora devo
proprio andare. Devo finire qualche lavoretto per il mio capo.-
Sarah rise,
per l’allusione al suo finto lavoro.
- Ok. Non vorrei mai essere la causa delle ire di Angel.-
Così il
vampiro se ne andò e la ragazza rientrò in casa.
- Mi piace
davvero tanto, sai?- esclamò la madre appena Sarah ebbe chiuso la porta.
- Eh?-
- Quel
giovanotto mi piace proprio. È educato, ha una buona istruzione, un buon lavoro ed è anche affascinante.-
- Ehm… già.-
disse la ragazza titubante.
- Sarebbe
anche ora che mi facessi diventare nonna.-
- Mamma!-
esclamò quasi urlando Sarah, mentre il suo viso s’imporporava fino alla punta
dei capelli; ma come le venivano certe idee.
- Ora sarà
meglio che vada a lavare i piatti.- aggiunse la madre, ignorando la reazione
della figlia.
La giovane la guardò
tornare in cucina, per poi sprofondare in una poltrona nel salotto.
Quella
giornata era finalmente finita e lei ancora si chiedeva come avesse fatto a
sopravvivere.
Tuttavia era felicissima
che la madre accettasse Spike così di buon grado.
Per il momento
almeno.
Non voleva
immaginare quale sarebbe stata la sua reazione quando avrebbe scoperto che in
realtà… era un vampiro.
- Dannazione,
devo darmi una mossa.- esclamò Sarah guardando l’orologio, mentre si dirigeva
verso la Wolfram
& Hart.
Quando entrò
nella piccola palestra vi trovò Wes, Faith, Angel e
Spike.
- Già qui?-
chiese stupita rivolta ai due vampiri, mentre appoggiava la giacca su una sedia.
- Sai come
sono: degli impiccioni. Hanno voluto sapere a tutti i costi com’è andato il
pranzo.- rispose il biondo alzando le spalle.
- Direi
proprio che non mi posso lamentare. Spike è stato fantastico e mia madre lo
adora.-
- Dici sul
serio?- le chiese il vampiro, sorridendole raggiante.
-
Assolutamente.- rispose lei, baciandolo sulle labbra.
- Ha chiesto
la tua mano a tua madre?- chiese Faith curiosa.
- Faith.- la
rimproverò la bionda arrossendo, evitando di dire ai suoi amici la proposta
della madre di diventare nonna.
- No? Spikey
mi deludi.-
- Ok, basta
smancerie. È ora di lavorare.- intervenne Wes.
- Agli ordini capo.- rispose Sarah liberandosi dall’abbraccio del biondo.
Quel giorno
gli allenamenti furono più duri del solito: Sarah dovette combattere contro
Spike ed Angel contemporaneamente su ordine
dell’Osservatore.
Quando
finalmente riuscì a metterli entrambi al tappeto, si fermò qualche minuto a riprendere
fiato, appoggiandosi alla parete.
- Pazzesco.
William il Sanguinario e il Flagello d’Europa messi al tappeto da una ragazzina.-
li derise la cacciatrice bruna.
- Non
infierire, ti prego.- disse Angel.
- Non siamo più quelli di una volta.- cercò di giustificarsi
Spike.
- Si, buona la scusa. Avanti, in piedi pappemolli.- disse loro
Sarah, sorridendo sorniona.
I due vampiri
ancora a terra si guardarono.
- Ci sta
sfidando?- chiese il moro al compagno.
- Sembra
proprio di si.- rispose il biondo, così ripartirono
all’attacco.
Prima di
tornare a casa, Sarah si mise d’accordo con gli amici per andare al Bronze
quella sera.
- Ti passo a
prendere, ok?- disse Spike alla compagna.
- Ok, mia
madre sarà contenta. Io penso ad avvisare Will e Ken.-
disse prima di uscire.
- Ve bene. Io
mi occupo di Cordy.- disse Angel.
Così tornò a
casa, e dopo essersi fatta una doccia veloce, andò all’università; le lezioni
furono noiose come al solito, ma cercò di risollevarsi
un po’ il morale pensando che quella sera si sarebbe scatenata in pista.
Solo in quel
momento si ricordò si doversi occupare della ronda prima di andare al Bronze.
Così, tra una
lezione e l’altra compose il numero di Spike.
- Tesoro, sono
io. Senti, stasera vieni a prendermi un po’ prima, così posso fare la ronda.
Ok? Allora a stasera. Ti amo.- e riattaccò.
- Chi era?-
chiese curiosa Monica che era accanto a lei.
- William.-
rispose, riponendo il cellulare nella borsa.
- Chi, quel
fustaccio biondo che ti viene a prendere ogni tanto?-
- Proprio lui.-
- Mio Dio. Non
so cosa darei per essere al tuo posto. Deve essere una bomba a letto.-
- Ma tu pensi solo a quello? Comunque si,
se la cava.- rispose la bionda ridendo, pensando al broncio che avrebbe messo
il suo vampiro se avesse sentito ciò che aveva appena detto.
Quella sera,
quando Spike la vide, rimase a bocca aperta: Sarah indossava una minigonna nera
di pelle, molto mini, e un top bianco con un’ampia scollatura.
- Tesoro,
vorrei riportarti a casa, questa sera.- le disse
alzando il sopracciglio con la cicatrice, riferendosi al suo abbigliamento un
po’ troppo… succinto.
- Tranquillo,
non ti mollerò un istante.- lo rassicurò lei, abbracciandolo.
- Sarah, non
vorrai uscire così? Oh, ciao William.- lo salutò accorgendosi della sua
presenza, la madre.
- Buonasera
Emily. Ti trovo in gran forma. Hai tagliato i capelli? Ti stanno molto bene.-
- Oh, grazie. In effetti li ho accorciati un po’.- rispose la donna,
contenta che qualcuno l’avesse notato.
- Bene, mamma.
Noi andiamo.- disse la ragazza prendendo la giacca e uscendo trascinando con se il vampiro.
- Mi
raccomando. Non tornare tardi.-
- Tranquilla.
Te la riporto a casa tutta intera.- gli urlò Spike.
- O almeno lo
spero.- disse poi rivolto alla ragazza, facendola ridere, mentre si avviavano
verso il cimitero.
Camminarono per circa una mezz’ora senza
incontrare nessuno.
- Sembra proprio
che stasera i vampiri si siano presi una pausa. Oppure sono tutti al Bronze.-
commentò la cacciatrice dirigendosi verso l’uscita.
- Credo che tu
abbia sbagliato i tuoi calcoli, cacciatrice.- disse una voce alle loro spalle.
Anche se non ne
avevano alcun bisogno entrambi si voltarono,
trovandosi davanti un vampiro resuscitato da poco.
Sarah alzò gli
occhi al cielo lasciando il braccio del compagno.
- E io che pensavo di avere un po’ di pace almeno stasera.
Scusa, tesoro, ci metto un secondo.-
Si slanciò verso
il non-morto prendendolo a pugni, mentre Spike si appoggiava al tronco di un
albero accendendosi una sigaretta.
Finalmente la
bionda riuscì a polverizzare il suo avversario, così si diresse verso il
biondo, scostandosi un ciocca di capelli dal viso e
cercando di riprendere l’equilibrio sui tacchi alti.
Finalmente si
diressero al Bronze e quando vi entrarono scorsero
subito i loro amici tra la folla.
- Eccoli la.- esclamò la bionda avvicinandosi agli altri.
- Hai fatto la
ronda?- le chiese Wes, senza neanche salutare.
- Ciao Wes, si
sto bene, grazie. Comunque si, tranquillo.- rispose
Sarah, facendo ridere gli altri.
- Qualche
incontro interessante?- chiese curiosa Faith, sorseggiando la sua bevanda
alcolica.
- No, solo un
pivellino che mi ha riempito la gonna di polvere.- rispose Sarah ridendo.
Bevve un sorso
dal suo bicchiere, contenente un bevanda anch’essa
alcolica, beccandosi un’occhiata di rimprovero da parte di Spike.
- Balliamo?-
chiese poi la bruna.
Sarah annuì,
felice dell’invito: aveva voglia di scatenarsi.
Così lei e
l’altra cacciatrice di buttarono nella mischia
ballando e scatenandosi, attirando gli sguardi di molti ragazzi.
- Ehi, se non
stai attento, se la mangeranno con gli occhi.- avvisò Angel rivolto al vampiro
biondo, riferendosi a Sarah.
- Tranquillo.
Sono sempre all’erta.- rispose senza distogliere gli
occhi dalla sua donna.
Proprio in
quel momento un tipo si avvicinò a Sarah ballando.
- Ehi piccola,
ti va di fare un giro?- le chiese con voce provocatoria.
La bionda si voltò
e gli sorrise; Spike fece l’atto di alzarsi, quando notò
che la sua ragazza aveva estratto un paletto dalla tasca.
- Spiacente,
ma non sono commestibile.- e lo polverizzo con un solo gesto.
Nessuno
intorno a loro si era accorto di nulla, tranne Faith, che le rivolse il segno
di vittoria, facendo ridere la bionda.
Dopo poco
anche Spike la raggiunse e si misero a danzare; verso le due di notte decisero
di tornare verso casa, così uscirono insieme dal Bronze.
Non fecero in
tempo a mettere piede fuori dal locale che vennero
circondati da una quindicina di vampiri.
- Che ti avevo
detto? Erano tutti al Bronze.- disse Sarah rivolta a Spike, che le sorrise.
- Credo che
avremo un po’ di movimento, ragazze.- disse poi rivolta alle sue compagne.
Così Sarah,
Kennedy e Faith si lanciarono all’attacco, lasciando gli altri a guardare.
Erano tutti
affascinati dai movimenti delle tre cacciatrici, che in pochi minuti
polverizzarono gli avversari.
- Ecco, lo
sapevo, mi sono sporcata.- si lamentò Faith pulendosi i pantaloni di pelle.
- Questo è il
problema del vestirsi in nero.- le disse Sarah, scoppiando poi a ridere insieme
alla bruna.
Le due ragazze
si presero a braccetto e si diressero verso gli altri; ultimamente erano
diventate molto amiche e questo rendeva molto felice la bionda.
Così, dopo
aver salutato tutti, Spike riaccompagnò Sarah a casa.
- Buonanotte,
tesoro.- la salutò il vampiro con un bacio.
- Buonanotte.-
rispose lei.
Il biondo si
stava allontanando, quando la ragazza lo fermò.
- William.-
Spike si voltò
sbalordito: era la prima volta che lo chiamava con il suo vero nome e
pronunciato da lei aveva un suono fantastico.
- Ti amo.- disse poi la bionda, guardandolo negli occhi.
Spike sorrise.
- Ti amo anch’io.- le rispose e si allontanò.
Nessuno di
loro poteva sapere che le loro vite tranquille sarebbero state stravolte di lì
a poco tempo.
Scusate la
lunga assenza, ma con questo caldo la voglia di fare qualsiasi cosa era… pari a
0! -.-
Tuttavia ce l’ho fatta (finalmente! XD).
In
effetti questo
capitolo non è molto… come dire… entusiasmante.
Me ne rendo
conto. V.V
Ma vi prometto e garantisco che dal
prossimo si entrerà nel vivo della storia.
Almeno ci sarà
più azione. ;)
Vannagio: ben ritrovata carissima! Jtranquilla, ti capisco
benissimo. Anche io fino alla sett scorsa ero immersa
nello studio (cosa che dovrei fare anche adesso, ma non ho assolutamente
voglia. -.-) Vero, vedere Spike nelle spoglie del
perfetto fidanzato è strano, ma dovevo ammansirlo un po’. Per vedere lo Spike
stronzo e fighissimo, accontentiamoci delle puntate del telefilm. XD mmmh… ci
vorrà ancora un po’ prima che Sarah racconti tutto alla madre, ma succederà. E
la signora King… bè, la prenderà meglio di quel che ti aspetti. ;) un bacione grande!!! :*
Sarah guardò
frettolosamente l’orologio: erano le 19.30 e l’idea di
andare al cimitero per la ronda non l’allettava per niente.
Certo, avrebbe
tranquillamente potuto chiamare Kennedy per sostituirla, ma era esattamente ciò
che aveva fatto la sera precedente per poter uscire
con Spike, e non le piaceva approfittare troppo dell’amica.
La stessa cosa
valeva per Faith: quella sera festeggiava il suo secondo anniversario di
fidanzamento con Robin e se l’avesse interrotto ci sarebbe sicuramente stata
una cacciatrice in meno.
Così si
diresse svogliatamente verso il cimitero; tuttavia non fece nemmeno in tempo ad
arrivarvi per incontrare i suoi nemici naturali.
Si trovava in
uno dei tanti vicoli bui della città quando, grazie ai suoi sensi di
cacciatrice, si accorse della presenza di alcuni vampiri.
Si guardò
intorno, notando subito la presenza di almeno una ventina di
loro; dannazione. pensò.
- Guarda,
guarda. Cosa abbiamo qui? Una cacciatrice. Anzi, la
cacciatrice. Ti stavamo proprio cercando.- disse uno
di loro.
- Davvero sono
così famosa? Ne sono lusingata.- rispose lei sarcastica.
- Non montarti
la testa, cacciatrice. Siamo qui per un motivo ben
preciso.-
- E sarebbe?-
chiese lei, alzando un sopracciglio.
- Uccideti.-
rispose il leader, sorridendole con una smorfia di sfida.
- Uh, e io che pensavo ci fosse qualche novità. Ti dico un segreto, carino. Questa storia l’ho già sentita, ma
fino ad adesso nessuno è mai riuscito nel suo intento.-
- Ma noi non siamo come tutti gli altri. E soprattutto… siamo
in netto vantaggio numerico.-
- Ma io sono una cacciatrice. Forza, fatevi sotto.- li
provocò, e loro la presero alla lettera.
Combattere
contro tanti vampiri contemporaneamente era più complicato del previsto, ma Sarah non si arrese; riuscì a polverizzare la
maggior parte di loro, anche se non con poche difficoltà.
Finalmente ne
rimase uno solo, il leader; contro di lui fu particolarmente dura.
Riuscì a
scaraventarlo a terra, ma questi approfittò di un momento di distrazione della ragazza e la scagliò a terra.
Estrasse un
coltello dalla tasca e cercò di colpire Sarah; la cacciatrice riuscì a scansarlo
appena in tempo prima di essere trafitta dalla lama.
- Lo sai che
potresti farti male con quel coso?- gli disse lei sarcastica.
- Per il
momento l’unica ad essersi fatta male sei tu.- rispose
ghignando il vampiro.
Alle parole
del suo avversario, la ragazza sentì un dolore pungente al braccio destro e guardandolo
si rese conto del profondo taglio che troneggiava su di esso.
Eppure pensavo di averlo schivato, pensò,
cercando di non far notare la sua sofferenza al non-morto.
Le faceva
parecchio male, ma continuò a lottare, anche se con un braccio solo, per di più
quello sinistro, non era per niente facile.
Tuttavia,
grazie alla ferita della cacciatrice, il vampiro era in netto vantaggio.
Il mostro
riuscì a scaraventarla contro il muro vicino, ferendola alla gamba; Sarah si rialzò
a fatica, appoggiandosi al muro, senza riuscire a schivare il primo pugno, che
le fece sanguinare il labbro, ma schivando il secondo e assestandogliene uno
allo stomaco.
Finalmente
riuscì a gettarlo a terra e mettersi a cavalcioni su
di lui.
- Visto? Anche
tu non sei riuscito ad uccidermi.- gli disse con il
paletto puntato al petto.
- Non fa
differenza. C’è chi lo farà al posto mio. Uno molto più potente. Preparati a
morire, cacciatrice.- dopo di che venne polverizzato
da Sarah.
La ragazza
rimase immobile per qualche minuto per riprendere fiato, poi si alzò a fatica e
si diresse verso casa zoppicando e tenendosi il braccio ferito.
Decise di
attraversare il cimitero per fare più in fretta, pregando di non incontrare
nessuno: non avrebbe retto un altro combattimento.
All’improvviso
sentì una presenza dietro di lei e si voltò di scatto,
paletto alla mano.
- Tesoro, tranquilla. Sono io.- disse Spike
uscendo dall’oscurità con le mani sollevate.
- Spike. Grazie
al cielo.-
In quel
momento la gamba cedette, rischiando di farla cadere a terra se il vampiro non
l’avesse sostenuta.
- Amore, che
hai?
Finalmente si
accorse delle ferite al braccio, alla gamba e del labbro tagliato.
- Sarah, che
ti è successo? Non dirmi che hai di nuovo incontrato
Harmony?- chiese preoccupato.
- No,
tranquillo, questa volta Harm non centra. È stato un vampiro. Uno dei tanti.-
rispose con un sorriso che assomigliava di più ad una
smorfia e lasciandosi andare tra le braccia del biondo.
- Dannazione.
Hai bisogno di medicarti le ferite. Tua madre è in casa?-
- No, è via
per lavoro.- rispose con il fiato corto.
- Allora possiamo andare li.- e senza
attendere risposta la prese in braccio e si diresse verso casa sua.
Quando
finalmente arrivarono, Spike la adagiò sul divano poi si diresse velocemente
verso il bagno per prendere l’occorrente per disinfettare le ferite.
Quando tornò,
Sarah era seduta con gli occhi chiusi, respirando a fatica a causa della
massiccia perdita di sangue.
Il vampiro si inginocchiò davanti a lei, estraendo il disinfettante.
- Stai
tranquilla. Fra poco starai meglio.-
Le tolse la
maglietta per disinfettarla meglio il taglio.
- Maledizione.-
ringhiò il biondo, notando la pelle intorno alla ferita, completamente
ricoperta di sangue.
Le disinfettò
accuratamente tutte le ferite, tenendo a freno con abilità il suo demone
davanti a tutto quel nettare.
Finalmente il
sangue si fermò e Sarah ricominciò a respirare regolarmente.
Le fasciò
stretto sia il braccio che la gamba, poi si sedette
sul divano accanto a lei e le asciugò il sangue sul labbro.
- Ahi!- si
lamentò la ragazza.
- Non ti sei
lamentata quando ti ho disinfettato la gamba e il braccio, e ti lamenti per un
graffietto al labbro?-
- Sono già di
cattivo umore, Spike, ti consiglio di non mettere alla prova la mia pazienza.-
disse lei mettendo il broncio.
Spike sorrise,
poi le si avvicinò e la baciò, asciugandole il sangue
dalla ferita.
Quando si allontanò la guardò negli occhi sempre sorridendo.
- Va meglio?-
le chiese.
Sarah sospirò, poi gli sorrise.
- Decisamente, grazie.-
- Allora, mi
vuoi raccontare cos’è successo? - chiese lui riponendo le bende.
- Ho
combattuto contro dei vampiri.-
- Questo l’avevo
capito. Ma non spiega come tu abbai potuto farti conciare in questo modo.-
- Il fatto è
che erano parecchi. 20 circa.-
- Venti
vampiri? E perché diamine non hai chiesto aiuto a qualcuno? -
- Perché
pensavo di farcela. Non era la prima volta che combattevo contro più di un
vampiro contemporaneamente.-
- Già, ma non
sono mai stati più di 10.-
- Spike, sono
una cacciatrice, e una cacciatrice non si tira mai
indietro.- gli disse seria.
- Si, ma sa quando è il momento di farlo.-
- Buffy non
l’ha mai fatto. Non si è tirata indietro quando ha dovuto combattere contro
Glory o contro il Primo. E valevano molto più di venti vampiri.- disse lei
questa volta con un briciolo di alterazione nella voce.
- Sta di fatto
che lei era molto più esperta di te. E poi non stiamo parlando di Buffy, ma di te.-
Sarah lo
guardò per qualche secondo, poi si alzò in piedi traballando e Spike cercò di
sorreggerla, ma lei si scostò.
- D’accordo. Lasciamo perdere. Quel che è fatto è fatto. Vado a dormire.
Buonanotte.- e senza aggiungere altro si diresse in camera sua, lasciando il
vampiro in soggiorno.
La ragazza si
sedette sul letto cercando di placare i dolori che le provenivano dal braccio e
dalla gamba; poco dopo, Spike la raggiunse.
Bussò ed entrò
in camera senza attendere una risposta.
- Mi dispiace.
Non volevo dire che non te la puoi cavare da sola. Mi sono preoccupato per te.
Ho già rischiato di perderti una volta, non voglio che succeda ancora.-
Le
si sedette accanto
prendendole una mano e facendola girare.
Quando la
guardò negli occhi notò che erano pieni di lacrime.
- No, devo
essere io a scusarmi. Lo so che tu lo dicevi solo per il mio bene. Il fatto è
che… tutta questa situazione mi è piombata sulle spalle così all’improvviso e io non ho potuto farci niente. Ogni volta voglio superare
me stessa, perché ho paura di deludervi, di deludere te, Wes, Faith… ogni volta
che mi alleno con lei e Ken mi sento inferiore e io
non voglio essere un peso per loro.- disse piangendo.
Spike l’abbracciò stretta cercando di consolarla.
- Tu non stai
deludendo nessuno. Anzi, siamo tutti fieri di te, migliori a vista d’occhio,
ogni giorno che passa sei sempre più in gamba. E non devi sentirti un peso per
nessuno, perché non lo sei.- le disse asciugandole le lacrime.
Lei gli sorrise, poi lo baciò con ardore.
Quando si
staccarono Spike le mise una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
- Va meglio?-
La ragazza
annuì.
- Rimani qui
stanotte?-
- Certo.-
Così si sdraiarono l’una nelle braccia dell’altro e Sarah si
addormentò all’istante sorvegliata dal suo vampiro biondo.
Uffff… speriamo
di riuscire a fare qualche altro giorno ad Agosto. -.-
Alloooooraaaa…
eccomi tornata con il nuovo capitolo.
Qui cominciano
i primi avvertimenti di ciò che aspetterà la nostra cacciatrice.
Chissà cosa l’aspetta..
Eh, lo
scoprirete solo continuando a leggere. :P
Vannagio: eeeh, lo scoprirai presto,
mia cara. Jgià nel prossimo capitolo si
capirà qualcosa, quindi un po’ di pazienza e la tua curiosità sarà soddisfatta.
J Devo dire che l’idea di un’amicizia tra Sarah e Faith mi
ha sempre solleticato molto, non so perché.. quindi
sono contenta che piaccia anche ai miei lettori. ^^Come sono andati gli esami??? Io sto
già ricominciando a studiare per quelli di settembre… che palle!! -.- un
bacioneeee :*
Quando si
svegliò, la mattina seguente, Sarah si rese conto che Spike non era più accanto
a lei.
Credette
subito che fosse tornato nella sua cripta, mentre si sollevava a sedere,
passandosi una mano tra i capelli scompigliati, quando sentì dei rumori
provenire dalla cucina.
Scese le scale
lentamente e si diresse verso il trambusto, per vedere il vampiro che preparava
la colazione.
- Avevi anche
intenzione di portarmela a letto?- chiese lei improvvisamente, appoggiandosi
allo stipite della porta ed incrociando le braccia al
petto.
Spike
sussultò, rischiando di far cadere le frittelle che riprese al volo; quando
furono nuovamente al sicuro sui fornelli si voltò
verso la ragazza.
- Sei
impazzita? Hai rischiato di farmi venire un infarto.-
- Un infarto?
E a quale cuore, di grazia?- gli disse ridendo e abbracciandolo.
- Molto
spiritosa. Comunque… si. L’idea era quella, ma ormai l’hai
rovinata.- le rispose sorridendo e abbracciandola a sua volta.
- Tu mi vuoi
viziare.-
Si sedettero a
tavola e fecero colazione, dopodiché la ragazza si diresse verso camera sua per
vestirsi; dopo pochi secondi Spike la raggiunse.
- Cosa stai facendo?- le chiese.
- Secondo te?
Mi sto vestendo.-
- E per quale
motivo?-
- Ti sei
rincitrullito? Devo andare in palestra.-
- Tu non vai
da nessuna parte. Sei ancora ferita. Vuoi peggiorare le tue condizioni?-
- Guarda che
sto molto meglio. Sono una cacciatrice, guarisco in
fretta.-
- Niente da
fare, non se ne parla.- insiste lui.
- Uff… Bè,
almeno voglio dirlo a Wes.- tentò di persuaderlo lei,
sbuffando.
- Glielo dico io.-
- Neanche per
sogno, vengo anche io. Non ho intenzione di restarmene
tutto il giorno chiusa in casa.- aggiunse andando in
salotto.
Spike ci pensò
un po’ poi la seguì.
- D’accordo. Ma andiamo in macchina. Non voglio che ti affatichi.-
Sarah alzò gli
occhi al cielo.
- Va bene.
Come vuoi.- rispose poi ridendo, divertita dalla premura del vampiro.
Così, dopo
aver recuperato la De Soto nera di Spike, si diressero
alla Wolfram & Hart, dove trovarono Wes, Faith, Angel e Cordelia.
- Buongiorno a
tutti.- li salutò la ragazza sorreggendosi al vampiro biondo.
- Buongiorno.-
risposero, quando si accorsero delle bende e del labbro leggermente gonfio.
- Sarah. Che
ti è successo?- chiese preoccupato Angel andandole
incontro seguito da tutti gli altri.
- Mi sono
ferita ieri sera durante la ronda.-
- Forse per
oggi è meglio niente allenamento.-rispose preoccupato Wes, dopo averla
osservata attentamente.
- Lo credo anche io. Sono ancora un po’ debole. E poi Spike non me lo
permetterebbe.-
- Accidenti. Ma si più sapere com’è successo?- chiese Faith osservando le
bende.
- Un’imboscata
di vampiri.-
- Quanti
erano?- chiese Angel.
- Venti.-
- Venti?-
chiesero tutti all’unisono strabuzzando gli occhi.
- Già, forse
li ho sottovalutati un po’ troppo o mi sono sopravalutata io, devo ancora
capirlo. Fatto sta che uno di loro, il leader, è riuscito a mettermi in
difficoltà e a ferirmi. Ma me la sono cavata, per
fortuna.-
- Già. Ma a caro prezzo.- le disse Angel.
- Guarirò
presto.- gli sorrise.
Poi la ragazza
notò l’espressione pensierosa di Wesley.
- Wes, tutto
ok?-
- Eh? Si, si… hai detto venti, eh?-
- Si, perché?-
- Bè, vedi… mi
è venuta in mente una cosa… devi sapere che c’è una… profezia che circola da
diversi anni. Dice che quando la nuova cacciatrice arriverà, non sarà come
tutte le altre, ma più potente, e tutti i vampiri, guidati da un potente
demone, cominceranno a muoversi insieme per ucciderla.-
- Aspetta un
momento. Tu pensi che la cacciatrice di cui parla la profezia sia Sarah?- chiese Spike.
- Non lo
escludo. Lei è una nuova cacciatrice, e nonostante tutto è già piuttosto
potente.-
- Ma dai, non sono l’unica. Ci sono
tante cacciatrice in giro, negli ultimi anni. Certo, magari non si riferisce a
Buffy o a Faith, ma potrebbe essere Kennedy, o qualcuna delle altre.-
- Già, ma tu
sei stata l’ultima ad essere scoperta e non si può
escludere niente. Hai notatoqualcosa di strano in quello che hanno
fatto o detto?-
La ragazza ci
pensò un po’ prima di rispondere.
- Ora che mi
ci fai pensare, mi ha detto qualcosa di strano. Qualcosa del
tipo “ Ti ucciderà qualcun altro al mio posto. Qualcuno di più potente. Preparati a morire, cacciatrice.” o qualcosa di simile.
Sembrava che stesse recitando una tragedia.- disse infine.
- Questo direi che mi fa riflettere.- disse Wes togliendosi gli
occhiali in un modo che mimava il signor Giles.
- Perché non
me le hai dette queste cose ieri sera?- la rimproverò Spike.
- Perché non
mi sembravano importanti.- si giustificò lei.
- Sarà meglio
che faccia qualche ricerca. Tu vai a casa e riposati. Avrai bisogno di molte
energie se le mie supposizioni sono fondate. Se so qualcosa, ti chiamo.- le
disse Wes.
- Ok.- rispose lei, dirigendosi verso la porta con Faith.
Spike si voltò
per seguirla, ma fu fermato dall’Osservatore.
- Spike,
stalle vicino. Ne avrà bisogno. Non è ancora abbastanza esperta.-
Il vampiro
annuì e seguì la sua ragazza una po’ preoccupato.
Si diressero
verso casa mano nella mano, sotto il sole di metà
mattinata.
- Sei
preoccupata?- chiese improvvisamente Spike.
- Per cosa?-
chiese Sarah.
- Come per
cosa? Wes ti ha appena detto che tutto il mondo dei vampiri ti sta dando la
caccia per ucciderti, e tu mi chiedi per cosa dovresti essere preoccupata?-
- No.-
- Cosa no?-
- No, non sono
preoccupata. O almeno non più di tanto. Insomma, Spike, rifletti.
Sono una cacciatrice. Era logico che prima o poi
dovessi affrontare un’Apocalisse. E anche se io sono il possibile oggetto della
catastrofe, me la caverò. O almeno ci proverò. E poi ti ricordo che la cosa non
è ancora sicura.-
Spike si fermò
e l’abbracciò.
- Oh, Sarah.
Come avrei voluto risparmiarti questo destino. Ovunque vada porto guai.-
- Non dire sciocchezze.
Non è colpa tua.- gli rispose sorridendo.
Il vampiro la
baciò, come se fosse l’ultima volta, cosa che Spike temeva profondamente.
- Ora sarà
meglio tornare a casa. Se Wes ci cerca dobbiamo farci
trovare.- disse infine Sarah quando si furono staccati.
Il biondo
annuì e ripresero il cammino verso casa.
Non
ricevettero alcuna telefonata da parte di Wes per i due giorni seguenti.
La sera seguente
Faith e Kennedy accompagnarono Sarah nel giro di ronda: la prudenza non era mai
troppa.
Anche Spike
insistette per andare con loro, così alla fine si diressero tutti e quattro al
cimitero.
- Fate
attenzione ragazzi. Credo che i nostri amici zannuti stiano diventando
pericolosi.- li avvisò la bionda, giocherellando con il paletto.
- Ti ricordo
che sono William in Sanguinario. Sono imbattibile.- disse Spike con voce
strafottente.
Tutte e tre le
cacciatrici lo guardarono con un sopracciglio sollevato.
- Ok, come non
detto.- disse il vampiro alzando le mani in segno di resa, facendo ridere le
tre ragazze.
Proprio in
quel momento tutti e quattro avvertirono più di una presenza e si voltarono di
scatto.
- Guarda, guarda cos’abbiamo qui. Tre cacciatrici e un vampiro
traditore. È una serata fortunata.- disse un non-motro,
il capo della banda, uscendo dall’oscurità.
- Qualcosa da
ridire?- esclamò Spike con aria di sfida.
- Non che
faccia molta differenza. Anche tu farai compagnia alla tua amata nella tomba.-
- Scusate se vi interrompo, potrei sapere anche io di cosa si sta
parlando?- intervenne Sarah, spazientita.
- Oh, non ti
hanno avvertita? Lo sapevo che quel vampiro era un
incapace. Vedi noi siamo qui… per ucciderti.-
- Sul serio?
Allora non prendertela con il tuo collega. Mi aveva detto una cosa del genere, ma
l’ho polverizzato prima che aggiungesse altro. Che ne dici se ripetiamo la cosa
con te?-
- Di noi puoi
fare quello che vuoi. C’è chi ci vendicherà.-
- Mmmh… volevo
interrogarti proprio su questo punto, vediamo se ti meriti un bel voto. Chi mi
vuole morta?- chiese Sarah seria, guardando il vampiro negli occhi.
- Lo scoprirai
molto presto.- e detto ciò partì all’attacco.
Erano
numerosi, ma grazie all’aiuto dei suoi amici riuscì a polverizzarli tutti.
Per ultimo
rimase il leader, che combatté contro Sarah.
Quando riuscì
finalmente a buttarlo a terra, vi si pose sopra a cavalcioni,
bloccandolo con le gambe.
- Allora? Non
hai ancora riposto alla mia domanda. Chi ti manda?- gli chiese con il paletto
puntato al suo cuore.
- Ti sbagli, cacciatrice. Ti ho già riposto. Lo scoprirai. Molto
presto.- rispose ghignando, poi afferrò la mano della ragazza che reggeva il
paletto, trafiggendosi.
Sarah rimase
immobile a guardare la cenere che cadeva a terra, ripensando alle parole del
vampiro: allora le supposizioni di Wesley
erano esatte, si ritrovò a pensare.
Ora sperava
con tutto il cuore che scoprisse qualcosa di più su colui che
la voleva uccidere.
- Tesoro.
Tutto ok?- chiese Spike andandole incontro e aiutandola a rialzarsi.
- Si, tutto ok.- ripose sorridendogli e cercando di celare la
sua preoccupazione, ma non riuscendoci del tutto; Spike la conosceva troppo
bene per non notarlo, e lei lo sapeva.
- Neanche
questa volta Wes si è sbagliato. A quanto pare quel demone ce
l’ha proprio con te.- le disse Faith, ricevendo una gomitata da Spike,
per il mancato tatto.
- Ahi!- si
lamentò la bruna, massaggiandosi una costola.
- Lascia perdere, Spike, in fondo ha ragione. Meglio
affrontare la realtà di petto; farà meno male.- disse la bionda.
Quando tutti
si furono ripresi dal combattimento si diressero verso
casa, non parlando più dell’accaduto.
Lo so, ci ho
messo un po’… ma ho passato gli ultimi giorni in quel di Bellaria!!
5 giorni
fantastici!!
C’è una sola
cosa da dire…. VOGLIO TORNARE LAAAAAAAAA!!!!!!L
Insomma, penso
di non essermi mai divertita così tanto.. poi abbiamo
ritrovato i nostri amici toscani, quindi potete immaginarvi le risate! XD
Vannagio: Ma ciao carissima!!!!
Bè, certe notizie non ti arrivano tutti i giorni. E ora ha pure scoperto che
tutto il mondo dei vampiri le da la caccia… mica male,
eh?? XD ridiamo per non piangere… -.- Già… il fantasma
di Buffy… ma sarà solo un fantasma??? Eeeeeeh, questo
si scoprirà solo vivendo!! Wow, che frase ad effetto!!
XDXD giàààà!!!! Io sono appena tornata e già mi sono
buttata sui libri, anche xkè tra una sett e mezzo ho il primo esame, quindi…
-.- un bacioooooooo
PS: ho deciso
di fare un po’ di pubblicità… ^^ sto pubblicando una nuova ff che penso possa
piacere agli appassionati di Buffy… spero!! La ff
s’intitola “War &
Love”! Dateci un’occhiata se vi va! Un bacio a tutti!!! :*
La mattina
dopo Sarah si diresse verso la
Wolfram & Hart per gli allenamenti e quando arrivò erano
già tutti presenti.
- Buongiorno.-
li salutò; quando notò che nessuno le rispondeva si voltò preoccupata.
Erano tutti
disposti intorno a Wesley, che probabilmente aveva parlato fino a pochi secondi
prima del suo arrivo, e la guardavano preoccupati.
La bionda
sospirò dirigendosi verso il gruppo.
- D’accordo,
Wes. Dimmi quello che mi devi dire e facciamola finita. Non mi piace essere
l’ultima a sapere le cose.-
- Ecco… Non so
da dove cominciare…-
- Che ne dici
dell’inizio? Prima di tutto: chi mi vuole morta?-
- Si tratta di
una demone molto antico e potente. Il suo nome è Marcus.- Wes fece una pausa.
La bionda non
commentò, facendo capire che desiderava ascoltare il resto della storia,
appoggiandosi ad una colonna di legno con le braccia incrociate.
- Diversi
secoli fa era il demone più potente che esistesse ed era temuto da tutti:
demoni e umani. Era spietato e uccideva umani per trarre la loro energia. Poi
alcuni vampiri scoprirono una profezia, la stessa che ti ho spiegato l’altro
giorno, e …-
- E così lo
addormentarono compiendo un incantesimo su di lui: si sarebbe risvegliato solo
quando la potente cacciatrice sarebbe entrata in carica.- terminò Angel per
lui.
Tutti lo
guardarono stupito.
- Lo
conoscevi?- gli chiese Sarah.
- Non di
persona, ma solo di fama. Quando Darla mi ha vampirizzato, l’incantesimo era
già stato fatto. Ma ho sentito centinaia di storie sul suo conto, e credimi,
non mi è mai piaciuta l’idea di incontrarlo, nemmeno ad Angelus.-
- Così non le
tiri su il morale.- lo rimproverò Cordelia.
- Tranquilla,
Cordy. È stato sincero e l’ho apprezzato. E ti dirò, nemmeno io sono al settimo
cielo all’idea di affrontarlo.-
Nessuno
commentò, aspettando una nuova reazione da parte della cacciatrice.
- Devo dire
che in fatto di nemici pericolosi, non ho niente da invidiare a Buffy.- disse
poi sollevando lo sguardo sui presenti e sorridendo, un po’ forzata.
- Che hai
intenzione di fare?- le chiese Faith.
- Quello che
faresti tu: combatterlo e sconfiggerlo.-
- Hai
intenzione di fare tutto da sola?- le chiese Wes.
- Questo
dipende da voi. Se siete con me bene, se non lo siete, me la caverò da sola.-
ripose sicura di se.
Ci fu un
attimo di silenzio dove nessuno disse nulla: Sarah non li biasimava, era un
nemico potente e non poteva obbligarli a combattere al suo fianco.
- Io non ti
abbandono. Sono con te.- disse improvvisamente Spike avvicinandosi alla
ragazza.
- Sei scuro? È
molto pericoloso.-
- Lo so. Ma
non ho nessuna intenzione di lasciarti morire. Non voglio perdere anche te. E
poi ricorda che il pericolo è il mio mestiere.-
Sarah gli
sorrise, poi lui la baciò, quando sentirono la voce di Angel.
- Se lui è con
te, io di certo non posso ritirarmi. Caspita. Sono il Flagello d’Europa.-
- Anche io
sono con te. Lo sai che il pericolo mi ha sempre affascinato.- le disse Faith
sorridendole e strizzandole l’occhio.
- Anche io. Il
Primo non ci ha fermato e non lo farà nemmeno questo demone.- le disse Kennedy.
- La magia ti
sarà molto utile. Sono con te.- le disse sorridendo Willow.
- Grazie
Will.-
- Bè… io non
portò fare molto, ma… puoi contare su di me.-
- Grazie
Cordy.- la ringraziò la bionda.
- Molto bene.
A quanto pare ci siamo dentro tutti. Ora sarà maglio cominciare gli
allenamenti.- disse Wesley.
- Wes. Tu non
hai ancora detto la tua opinione.- osservò la ragazza bionda.
L’Osservatore
la guardò come se la vedesse per la prima volta.
- Credevo non
ci fosse bisogno di dirlo. Non lascio la mia cacciatrice nelle mani di quel
demone con manie di grandezza senza fare niente.-
Sarah sorrise.
- Grazie,
Wes.- gli disse abbracciandolo forte.
- Ok, ok.
Adesso basta. Non dovevamo iniziale l’allenamento?- chiese Spike dividendo i
due e facendoli sorridere entrambi.
- Si, hai
ragione. Allora, sei pronta?- chiese poi rivolto a Sarah.
-
Prontissima.-
Iniziarono
così gli allenamenti per sconfiggere Marcus.
Gli
allenamenti diventarono più duri ogni giorno che passava; ogni sera, durante le
ronde, Sarah incontrava orde di vampiri pronti ad ucciderla, ma del famigerato
Marcus nessuna traccia.
Erano già
passate due settimane da quando Wes aveva raccontato loro dell’esistenza di
questo demone e tutti si trovavano nella palestra della Wolfram & Hart.
La bionda si
trovava al centro della stanza, circondata da Angel, Faith, Kennedy e
ovviamente, Spike.
- Bene. La
loro forza messa insieme dovrebbe equivalere circa a quella di Marcus. Sei
pronta?- le chiese Wes.
Sarah si prese
ancora qualche secondo per concentrarsi, poi rispose.
- Si.-
- Molto bene.
Attaccatela.-
Tutti e
quattro si slanciarono contro di lei attaccandola contemporaneamente.
La ragazza,
cercando si non distrarsi, tenne loro testa, cavandosela egregiamente.
Dopo un
mezz’ora circa che il combattimento andava avanti, tutti e cinque si lasciarono
cadere a terra, sfiniti.
- Bravissima,
Sarah. Migliori sempre di più. Sei praticamente pronta per sconfiggere il tuo
nemico.-
- Non voglio
sembrarti pignola, Wes, ma se mi è possibile vorrei cancellare quel
“praticamente”.- gli ripose la ragazza con il fiato corto.
- Si, sei
pignola, tesoro. Per oggi accontentati del “praticamente”. Io non mi reggo più
in piedi.- disse Spike cercando di riposare i muscoli indolenziti.
- E tu saresti
un Big Bad? Ma fammi il piacere.- disse sarcastica la bionda prendendo in giro
il vampiro.
- Hai voglia
di prendermi in giro? Ora ti faccio vedere io.-
E rotolando
verso di lei, si mise a farle il solletico.
- No, Spike.
Ti prego. Lo sai che non lo sopporto il solletico. Spike!- lo rimproverò lei
ridendo e cercando di allontanare le sue mani.
- Non vorrei
interrompere le vostre effusioni, ma certe cose si fanno in privato.- li
rimproverò senza cattiveria Faith.
Spike smise di
farle il solletico, ma non allontanò le mani dalla sua ragazza.
Dopo che tutti
quanti si furono ripresi si alzarono in piedi.
- Bene, per
oggi basta così, Continueremo domani.- disse Wes.
- Domani? Ma
domani è domenica. Devo allenarmi anche di domenica?- si lamentò Sarah.
- Vuoi
sconfiggere Marcus o no? – la rimproverò Wes.
- Si, però…-
- Sarah ha
ragione Wes. Facciamo così; stasera ci concediamo una serata al Bronze, così
domani ti puoi allenare dopo esserti svagata un po’, che ne dici?- le propose
Faith.
- Ci sto.-
ripose entusiasta la bionda abbracciando Spike.
- Perfetto.
Allora vado ad avvertire Robin.- disse la bruna uscendo dalla palestra.
- Io vado un
secondo in bagno. Torno subito.- disse la cacciatrice bionda, sciogliendosi
dall’abbraccio del suo vampiro.
Uscì anche lei
dalla stanza, dirigendosi verso il bagno in fondo al corridoio.
Si sciacquò la
faccia poi rimase a guardarsi allo specchio: in quegli ultimi tempi non aveva
fatto altro che allenarsi e studiare, ed era stravolta, ma non avrebbe mollato.
All’improvviso
si sentì cingere da due forti braccia, e si voltò sussultando, trovandosi
davanti i bellissimi occhi blu di Spike.
- William. Non
ti avevo sentito. Prima o poi mi farai venire un infarto.-
Il vampiro
sorrise sentendosi chiamare con il proprio nome: ormai era diventata una sua
abitudine chiamarlo così di tanto in tanto.
- Scusa,
amore, non volevo spaventarti, ma ho preso in parola quello che ha detto
Faith.- le disse sorridendo e baciandole il collo.
Sarah sorrise
a sua volta, non opponendosi al bacio.
Spike la
sollevò e la fece adagiare sui lavandini, facendo scivolare le mani fresche
sotto la maglietta di lei, facendole venire i brividi sia per la temperatura
delle mani sia per il contatto, e cominciando ad accarezzarle la schiena, per
poi passare ai suoi seni.
Le rubò le
labbra in un bacio intenso per poi impossessarsi di lei; quando entrambi ebbero
raggiunto l’apice del piacere, appoggiarono le loro fronti l’una contro
l’altra.
- Sarà meglio
tornare dagli altri, o si preoccuperanno.-
Così si
risistemarono e raggiunsero gli amici nella palestra.
Quella sera
Sarah si preparò con cura, decisa a non pensare a Marcus, ma solo a divertirsi.
- Esci con
William?- le chiese la madre entrando in camera sua.
- Già. Andiamo
al Bronze con alcuni amici.- le ripose mettendosi il rossetto.
In quel
momento suonarono il campanello.
- Dev’essere
lui.- disse la ragazza.
- Gli apro io.
Tu finisci di prepararti.- le disse la madre precipitandosi fuori dalla camera.
La bionda
sorrise: la madre stravedeva per il suo Spike.
Sarah li sentì
conversare in salotto, così decise di prendersi ancora una po’ di tempo per
accontentare la madre.
Dopo pochi
minuti scese le scale, raggiungendoli.
- E io che
pensavo fossi venuto per me.- disse scherzosamente Sarah sorridendo al vampiro.
Spike si alzò
avvicinandosi a lei e le diede un leggero bacio sulle labbra.
- Sei
bellissima.- le sussurrò poi all’orecchio.
- Io e William
stavamo parlando un po’ mentre ti aspettavamo.- si giustificò la madre
arrossendo leggermente.
- Hai fatto
bene, mamma. Ma ora sarà maglio andare. Gli altri ci aspettano.-
- Certo, andate.
E divertitevi.- urlò loro, mentre si dirigevano verso l’auto di Spike
parcheggiata davanti al vialetto.
- Sai, credo
che mia madre si sia presa una cotta per te.- disse Sarah ridendo.
- Nessuno
resiste al mio fascino.- rispose lui sottovoce.
Sarah rise poi
salirono in macchina.
Quando
arrivarono gli altri avevano già occupato due tavolini.
Stavano
ordinando da bere, quando la bionda notò che la cameriera lanciava occhiatine
maliziose a Spike.
Continuò a
guardarla anche dopo che si era allontanata, e notò che non gli levava gli
occhi di dosso.
- Se fossi in
te, farei qualcosa. - le sussurrò Faith, notando lo sguardo della ragazza con
le ordinazioni in mano.
Così,
prendendo in parola la bruna, Sarah si alzò, accomodandosi sulle ginocchia del
vampiro e rubando le sue labbra in un bacio appassionato.
Quando
finalmente si staccarono la ragazza si voltò verso la cameriera, notando che
era rimasta a bocca aperta.
- A cosa devo
questo bacio?-
- Non posso
baciare il mio ragazzo quando ne ho voglia?- gli rispose lei riprendendo a
baciarlo.
Quella sera
aveva proprio voglia di divertirsi, così prese per mano il suo vampiro e si
diresse in pista, cominciando a strusciarsi contro di lui ballando
sensualmente.
Quando guardò
la cameriera, vide che nei suoi occhi c’era odio e invidia per lei, e ne era
alquanto soddisfatta.
Come aveva
sperato, Sarah riuscì a divertirsi e a non pensare a nient’altro.
Quando la
serata finì, Spike la riaccompagnò a casa, dandosi appuntamento il giorno
seguente alla palestra della Wolfram & Hart.
Siiiiiiiiiiiiiii,
lo so, sono sparita per un mese, e chiedo umilmente perdono! >.<
Ma sono stata
straimpegnata con gli esami e non sono mai riuscita ad aggiornare. L
Prometto che
d’ora in poi farò la brava… :P
Vannagio: Immagino che questo capitolo l’avrai
aspettato ancora più a lungo. Lo so, sono imperdonabile… -.- Come vedi
finalmente si è scoperto chi sarà il nemico di Sarah, e prometto che presto si
avranno più informazioni su di lui. J mmmmh… vabbè, dai, lo dico solo perché
sei tu: sì, ci sarà anche la nostra Buffy vicino alla nostra cacciatrice, nella
battaglia. Un bacioneeeeee!!!
Quando Sarah
arrivò alla palestra, vi trovo solo Wes e Faith che chiacchieravano, così si
unì alla conversazione; dopo pochi minuti li raggiunse
Angel.
- Buongiorno a
tutti.-
- Buongiorno.-
risposero gli altri in coro.
- Buongiorno
Angel. Per caso hai visto Spike?- gli chiese Sarah.
- No, mi
dispiace.- le rispose.
Ma proprio in quel momento, il vampiro
biondo entrò nella stanza, zoppicante.
- Amore. Cosa
ti è successo?- gli chiese la ragazza preoccupata, andandogli incontro per
sorreggerlo.
- Tranquilla,
tesoro. È tutto ok. Stanotte ho avuto un incontro poco piacevole con alcuni
colleghi.- le rispose sorridendo.
- Ce l’avevano con te?- gli chiese Wes, intuendo già la
risposta.
Spike si fece
serio, guardandolo.
- No, in
verità stavano cercando Sarah.-
La ragazza lo
guardò ancora più preoccupata, con le lacrime agli occhi.
- Perché deve
finire sempre così? Perché per colpa mia rimangono ferite le persone che amo?
William, non avresti dovuto restare con me.- disse
Sarah con lo sguardo abbassato.
- Certe cose
non dovresti nemmeno pensarle.- le disse Spike, con
voce alterata.
La bionda lo
guardò stupita, con le lacrime che scorrevano le sulle guance.
- Non è colpa
tua se quei vampiri mi hanno attaccato. Io ho deciso di seguirti in
quest’avventura. E l’ho fatto perché ti amo e perché non voglio perderti.- le
disse con voce più dolce.
- E lo stesso
vale per noi. Non ti abbandoneremo.-
Sarah guardò
Faith, che aveva parlato, poi passò lo sguardo sugli altri, leggendo nei loro
occhi la convinzione di ciò che la cacciatrice bruna aveva detto.
Sarah continuò
a piangere, questa volta lacrime di commozione.
- Grazie.-
disse con la voce rotta dal pianto.
Il vampiro
biondo le sollevò il mento e la baciò teneramente, asciugandole le lacrime.
- Ora sarà
meglio cominciare gli allenamenti. L’ora della battaglia si avvicina.- commentò
Wesley.
Così Sarah,
Faith ed Angel cominciarono ad allenarsi.
Spike, su
ordine della ragazza che non voleva in alcun modo che si affaticasse, rimase
seduto in disparte, osservando i miglioramenti della sua cacciatrice.
All’ora di
pranzo decisero di fare una pausa per riempire un po’ lo stomaco, prima di
riprendere gli allenamenti nel pomeriggio.
Mentre erano
tutti seduti al tavolo del ristorante della Wolfram & Hart, Sarah ricevette
una telefonata de parte di Willow; quando riagganciò,
si rivolse al resto del gruppo.
- Era Will.
Stasera ci ha invitato tutti a casa sua. Ha detto che ha una sorpresa per noi.-
Quando quella
sera Spike passò a prendere Sarah, lei era già pronta e bellissima come sempre.
Le ferite del
vampiro si erano già rimarginate, e sembrava che la sera precedente non fosse
successo nulla.
Si diressero a
piedi verso la casa di Willow e quando vi arrivarono
vi trovarono anche Angel e Cordelia che stavano per suonare.
- Ciao ragazzi.-
li salutò allegramente Sarah.
- Ciao.- le riposero all’unisono i due.
Così suonarono
il campanello e fu proprio la rossa ad aprire; aveva una
sorriso raggiante sul volto, che lasciò un po’ spiazzati gli ospiti.
- Ragazzi, guardate chi è arrivata.- esclamò facendosi da parte per
lasciar passare una figura minuta e snella.
Tutti i
presenti rimasero a bocca aperta, increduli, a fissare la ragazza bionda in
piedi davanti a loro.
- Buffy…- sussurrò Spike.
Sarah si voltò
ad osservare il vampiro, che era rimasto incantato a
guardare la cacciatrice.
Una
paura folle di perderlo invase tutto il suo corpo e la sua anima.
Stava per
scoppiare a piangere, quando fu salvata da Cordelia, che fu la prima a
riprendersi.
- Buffy? Mio
dio. Non ci posso credere. Che bello rivederti.- esclamò abbracciandola forte.
- Anche io sono contenta di rivederti, Cordy. Ti vedo in piena
forma.- le disse sorridendole.
Finalmente
Sarah poteva vedere e sentire la sua eroina di persona, ma in quel momento non
riusciva ad esserne felice.
- Buffy.- le
disse semplicemente il vampiro moro guardandola.
- Angel.-
disse la bionda guardandolo con amore e abbracciandolo.
Per ultimo fu
il turno del vampiro biondo.
- Spike. Sono
contenta di rivederti.- gli disse sorridendogli.
Finalmente il
vampiro si riprese e le sorrise a sua volta.
- Anche io sono contento che tu sia qua… Buffy.-
E si
abbracciarono.
Il cuore di
Sarah perse un battito quando vide i due ragazzi stretti in quell’abbraccio
pieno di tenerezza.
Sarebbe
voluta correre a
casa, chiudersi in camera sua e piangere per giorni, senza mai smettere, ma fu
fermata da Buffy, che si rivolse a lei.
- Tu devi
essere Sarah, la nuova cacciatrice. Sono felice di poterti finalmente
incontrare.- le disse e inaspettatamente l’abbracciò,
lasciandola senza parole.
- Willow mi ha
raccontato tutto. Credimi, nessuno può capirti meglio
di me. E sappi che ti sono vicina.-
Senza quasi
rendersene conto, la bionda dagli occhi azzurri le
sorrise, commossa da quella solidarietà, nonostante non la conoscesse nemmeno.
- Grazie.-
disse semplicemente.
- Non restate
sulla porta. Forza, entrate. Buffy deve raccontarci un sacco di cose.- esclamò improvvisamente la rossa, così tutti si
accomodarono in salotto, dove c’erano già gli altri.
- Spike!-
Una figura
alta e snella piombò tra le braccia vampiro biondo, senza lasciargli il tempo
di fare o dire nulla.
- Briciola.
Ciao. Come stai?- la salutò lui.
La testolina
mora di Dawn si sollevò per incontrare gli occhi azzurri del biondo.
- Oh, Spike.
Sono così contenta di vederti. Mi sei mancato tanto.-
gli disse con le lacrime agli occhi.
Il vampiro l’abbracciò forte, posandole un bacio sui capelli.
- Anche tu mi
sei mancata.- le sussurrò.
Nessuno sentì
le sue parole, all’infuori di Sarah; solo in quel momento si rendeva veramente
conto dell’affetto che legava i due ragazzi.
E solo allora
si rese conto che in verità non faceva parte del gruppo; sapere tutto ciò che
li riguardava, conoscerli in profondità uno per uno, non
faceva di lei una componente del loro gruppo.
- Ehi, Dawn. Guarda che potrei offendermi. Saluti lui, e non me.- le disse offeso Angel.
- Hai ragione.
Ciao Angel.- gli disse la ragazza gettandosi tra le sue braccia.
- Tu devi
essere Sarah. Piacere di conoscerti. Io sono Dawn.-
La bionda era
così assorta nei suoi pensieri, che non si era accorta che la brunetta le si era avvicinata.
Sarah le
guardò la mano tesa verso di lei e dopo un momento di
esitazione gliela strinse.
- Il piacere è
tutto mio.- le rispose con un sorriso un po’ forzato.
Tutti si
sedettero intorno a Buffy, rivolgendole mille domande: come mai si trovava a
Los Angeles, dove era stata per tutto quel tempo e così via.
Sarah si era
seduta in disparte, senza partecipare alla conversazione, mentre Spike era seduto
sul divano abbracciando Dawn; mai come in quel momento la bionda si era sentita
così sola.
Quando Buffy
finì di raccontare dei suoi viaggi, si rivolse seria a Wes.
- Wes, Will mi
ha raccontato un pò la situazione. Quel demone,
Marcus, giusto?… si è già fatto vivo?-
- Non ancora.
Per il momento abbiamo incontrato solo masse di vampiri che cercavano di
uccidere Sarah, ma lui non l’abbiamo ancora visto.-
Buffy rimase
un momento in silenzio.
- E con gli
allenamenti?-
- Vanno molto
bene. Sarah ha fatto molti progressi da quando ha scoperto di essere una cacciatrice.-
Parlavano come
se lei non si trovasse in quella stanza insieme a
loro, e ciò le diede alquanto fastidio, ma decise di non dire nulla.
- È davvero
molto brava. Tu stessa ti stupiresti delle sue potenzialità. Ti posso solo dire
che è al nostro livello, ne sono certa.- commentò Faith.
Sarah la
guardò con dolcezza: mai come in quel momento l’aveva sentita così vicina, e
pensò che probabilmente lei fosse l’unica a ricordarsi della sua presenza.
Gli occhi
verdi di Buffy si posarono sulla cacciatrice bionda, scrutandola attentamente.
- Sei
veramente sicura di voler affrontare tutto ciò?- le chiese improvvisamente.
Sarah rimase
stupita da questa domanda e la guardò con gli occhi sgranati, come se la
vedesse per la prima volta.
Senza sapere
bene il perché, si voltò a guardare Spike: nei suoi occhi lesse l’incertezza, come
se non fosse del tutto convinto che lei avrebbe potuto farcela
contro un nemico così potente.
In meno di un
secondo, la rabbia ebbe il sopravvento sulla tristezza.
Si alzò di
scatto, guardando con odio il vampiro biondo, e poi voltandosi decisa verso la
cacciatrice.
- Mi sembra di
essermi già presa quest’impegno. Ora se volte scusarmi… il mio coprifuoco è
alle 10.- disse dirigendosi verso la porta.
Uscì all’aria
fresca, scoppiando a piangere e cominciando a correre.
Sentì dei
passi dietro di lei, ma non si fermò.
Poi si sentì
afferrare un braccio: si voltò e davanti a sé vide il volto di Spike.
- Sarah, che
ti succede?-
Le lacrime
uscirono ancora più copiose: non l’aveva chiamata amore o tesoro, semplicemente
Sarah.
Nuovamente la
rabbia si impadronì di lei.
- Lasciami in
pace! Vattene! Non voglio più vederti!… Ti odio!- si liberò dalla sua stretta e
riprese a correre, dirigendosi verso casa sua.
Non sentì nulla
dietro di lei e capì che Spike non l’aveva seguita; ciò le fece ancora più male
e cercò di convincersi ad odiarlo.
Quando arrivò
davanti alla porta si precipitò in casa, senza nemmeno
lasciare il tempo a sua madre di chiederle cosa fosse successo.
Entrò in
camera sua, sbattendo la porta e gettandosi sul letto.
Pianse, pianse senza mai smettere, fino a quando non ebbe più
lacrime.
E anche dopo
continuò a piangere.
Lo odiava.
Le aveva fatto
credere di amarla, di credere in lei, ma appena aveva
rivisto Buffy, lei non contava più nulla.
Odiava anche
Buffy.
Si odiava
anche lei.
La odiava
perché aveva sempre avuto l’amore del vampiro biondo, e molto probabilmente
l’aveva ancora, la odiava perché era sempre sicura di se, la odiava perché
sembrava non avesse paura di niente.
Poi
improvvisamente, si rese conto di una cosa: lei aveva creduto di poter prendere il posto della cacciatrice bionda.
Nonostante si
fosse ripetuta diverse volte che non era così, in
realtà era proprio ciò che aveva sempre voluto: prendere il posto di Buffy nei
cuori dei suoi amici, e soprattutto in quello di Spike.
Alla fine
Harmony aveva ragione; avrebbe dovuto darle ascolto, ma ormai era troppo tardi.
Con gli occhi
ancora gonfi, si addormentò, senza nemmeno spogliarsi.
Chiedo
umilmente perdono per l’immenso, enorme ritardo; ma ultimamente ho avuto così
tante cose per la testa che non avevo mai la voglia di aggiornare.
Forse anche
perché torno a casa dall’università tutti i giorni alle 7
e sono un pochino in coma. -.-
Ma rieccomi
qua, e vi prometto che non tarderò più così tanto. J
Vannagio: altro ritardo… e altre scuse… -.- perdono, perdono, perdono!!!! >.< ed ecco arrivata
anche Buffy nella combriccola. Anche se il suo arrivo ha portato un po’ di
scompiglio. Lma tranquilla
che si risolverà tutto, promesso. un bacioneeeee
Capitolo 19 *** Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia ***
Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia
Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia
La mattina
seguente chiamò Wes, riferendogli che non si sentiva molto bene e che quel
pomeriggio non avrebbe potuto essere presente agli allenamenti; non aveva
voglia di vedere nessuno.
Nemmeno sua
madre le chiese cosa fosse successo; aveva intuito che ci fossero problemi con
William, ma non voleva intromettersi.
Sarah rimase
tutto il giorno a letto, ripensando ai momenti passati con Spike e piangendo ad ogni ricordo.
Il telefono
squillò più volte, ma lei non rispose, temendo che fosse qualcuno dei suoi
amici, preoccupato per l’accaduto della sera precedente, o peggio ancora Spike.
Poi arrivò la
sera: Sarah era ancora a letto, quando sentì suonare il campanello, e face
finta di nulla anche quando sentì sua madre che apriva la porta.
La sentì
urlare qualcosa del tipo: - Lascia perdere. È meglio
lasciarla stare per un po’.- accompagnata da dei passi affrettati su per le
scale.
Spike entrò
come una furia in camera sua, il fiato corto; Sarah si tirò su di scatto spaventata,
ma contenta di vederlo.
I due ragazzi
si guardarono per qualche istante, che ad entrambi
sembrarono lunghissimi.
Poi la ragazza
abbassò lo sguardo, e ricominciò a piangere.
Tutte quelle
lacrime che credeva di aver esaurito, uscirono dai
suoi occhi, facendo male al cuore di Spike, quello stesso cuore che non batteva
più da due secoli
Il vampiro
chiuse la porta dietro di se e si sedette sul bordo del letto.
Sarah lo
guardò con gli occhi rossi, poi non riuscì più a trattenersi e si gettò tra le
sue braccia.
Non riusciva ad odiarlo, non ci sarebbe mai riuscita; lo amava troppo.
Spike la
strinse forte, cercando d’infondere in quell’abbraccio tutto l’amore che aveva.
- Sarah,
tesoro. Perché fai così?- le chiese quando avvertì che i singhiozzi stavano
diminuendo, sollevandogli il viso per guardarla negli occhi.
- Ti prego, amore. Non piangere.-
Guardò i suoi
occhi lucidi e al loro interno vi lesse quell’amore che aveva letto milioni di volte e che lui le aveva sempre confermato.
Le lacrime
ripresero a scendere, sentendosi una stupida.
- Spike.
Finalmente ho capito. Harm aveva ragione.- disse gettandosi di nuovo tra le sue
braccia.
- Cosa hai capito? Cosa c’entra Harm?-
- Io… non sono
Buffy. Io non faccio parte del vostro gruppo. Ieri sera mentre vi guardavo chiacchierare,
tutti insieme, ho visto il vero legame che c’è tra di
voi. E io… non vi sono compresa.-
- Non è vero.
Non dovresti nemmeno pensarle queste cose. Se Buffy è tornata, non vuol dire
che noi non ti vogliamo più bene. Te ne vogliamo, così
come ne vogliamo a Buffy.- le disse scuotendola.
Sarah lo
guardò.
- L’ho visto.-
- Cosa l’hai
visto?- le chiese incredulo lui.
- Il tuo
sguardo. Il modo in cui la guardavi. La ami ancora. Non l’hai mai dimenticata.-
- Dannazione!
Non è vero! Non è assolutamente vero. Non la amo,
Sarah. Non più.- le disse infuriato, con le lacrime che gli rigavano le guance.
Anche la
ragazza riprese a piangere.
Spike la
strinse, e piansero insieme per alcuni minuti.
- Non la amo.
Io amo te. E non ho mai smesso di farlo. Ieri sera quando ho rivisto Buffy, ho
capito all’istante che non provo più niente per lei. Perché amo te, dannazione.
Darei la mia non-vita per salvarti. Lo vuoi capire?- le urlò continuando a
scuoterla.
Nemmeno lei
capì il perché, ma credette subito alle sue parole.
Gli sorrise, anche se piangeva ancora, poi
gli sussurrò tre semplici parole.
- William, ti amo.-
Lui la
abbracciò nuovamente, così stretta da toglierle il respiro.
- Maledizione.
Anche io ti amo. Perché non lo vuoi capire una volta per tutte?-
Rimasero in
quella posizione per diversi minuti, cercando di calmarsi a vicenda.
- Scusami.- le
disse improvvisamente lui in un sussurrò.
- Per cosa?
Dovrei essere io a scusarmi.-
- No, invece.
Ieri sera ti ho… trascurata. Quando ho rivisto Dawn
ero così felice, che non ho pensato ai tuoi sentimenti. Potrai perdonarmi?-
- In fondo…
l’ho già fatto. E poi ho capito ciò che lega te e Dawn, ed è una cosa
bellissima.- lo rassicurò sorridendogli.
Anche lui le
sorrise e le asciugò le lacrime.
- Rimani qui
stanotte?-
- Certo.- le
rispose con tutta la dolcezza che riservava sempre e solo a lei.
- Però mi devi fare una promessa.- le disse improvvisamente
Spike, mentre si stendeva accanto a lei.
- Quale?-
- Domani riprendi gli allenamenti. Erano tutti preoccupati!… Buffy
compresa.-
Sapere che
tutti i suoi amici erano preoccupati per lei le diede una gioia infinita.
- Promesso.-
Si diedero un lungo bacio, prima di abbandonarsi abbracciati
tra le braccia di Morfeo.
Quando arrivò,
la mattina seguente, insieme a Spike, erano già tutti in palestra e appena la
videro, si precipitarono verso di lei preoccupati.
- Tranquilli,
sto bene. E chiedo scusa a tutti per la scenata dell’altra sera.-
disse rivolgendo loro un sorriso smagliante.
- Oh, eravamo
così preoccupati.- disse Faith stringendola forte.
- Faith, posso
capire la tua preoccupazione, ma mi stai soffocando.-
- Ops, scusa.-
le disse ritraendosi e arrossendo.
Poi vide la
figura minuta di Buffy venirle incontro, e le rivolse un sorriso speciale.
- Sarah.
Scusami per quello che ti ho detto l’altra sera. Il fatto è che… bè, in te ho
rivisto un po’ me stessa agli inizi, e dal momento che
io aveva paura, pensavo ne avessi anche tu. Perdonami.-
- Non devi
chiedermi scusa. Posso capirti. E credimi: ho paura. Ma
non voglio tirarmi indietro. Sono una cacciatrice, e come tale voglio fare il
mio dovere.-
- Sono le
identiche parole che ho detto io alle mia prima
Apocalisse. Io e te abbiamo parecchie cose in comune.-
le disse sorridendole.
Sarah rispose
al sorriso, poi la strinse, come se fossero amiche da sempre.
- Bene. Ora
che tutto è risolto, possiamo cominciare gli allenamenti.-
Sarah sbuffò,
alzando gli occhi al cielo.
- Mamma mia,
Wes. Nemmeno il tempo di respirare. A volte sei così noioso.-
gli disse la cacciatrice dagli occhi azzurri.
- Già. Quasi
quanto Giles.- ribatté quella dagli occhi verdi.
Poi entrambe
si guardarono.
- Un
Osservatore è sempre un Osservatore.- esclamarono all’unisono, scoppiando poi a
ridere, seguite da tutti i presenti.
L’unico a non
ridere fu Wesley, che arrossì vistosamente.
- Ma il capo è lui, quindi sarà meglio dargli ascolto.- disse
Sarah cercando di salvarlo da quella situazione.
- Che ne dici
di combattere contro di me?. le chiese Buffy.
Sarah fece un
sorrisetto furbo, guardando Spike che le rivolse la stessa espressione.
- Perché no.- rispose mettendosi in posizione d’attacco.
E così
cominciarono a danzare.
Spike rimase
folgorato alla vista della donna che aveva amato e di quella che amava che ballavano in quella danza fatta di pugni e calci,
ma che eseguita da loro aveva un fascino incredibile.
Quando si fermarono nessuna delle due aveva vinto o perso, ma entrambe
erano sfinite.
- Devo dire
che Faith ha tutti i motivi per elogiarti. Sei davvero in gamba.- le fece i
complimenti Buffy con il fiato corto.
- Grazie. Ma il merito è tutto di Wes e degli altri. Senza di loro non
ce l’avrei mai fatta.- rispose Sarah respirando a
fatica.
- Smettila di
fare la modesta. La verità è che tu sei molto in gamba e credo di avertelo
ripetuto almeno un miliardo di volte.- le disse Faith aiutando entrambe ad
alzarsi, dal momento che si erano accasciate a terra.
- Vero. Chiedo
scusa, maestra.-
Faith le diede
uno scappellotto sulla testa, e questo gesto fece ridere tutti i presenti.
- Piantala di fare la spiritosa. Anzi mi è venuta un’idea.-
- Aiuto.-
esclamarono in coro le due cacciatrici bionde.
- State
complottando contro di me voi due?-
Le due ragazze
si guardarono sorridendo sornione, complici contro la bruna.
- Comunque
sia, che ne dite di andare al Bronze questa sera?-
- Il Bronze? Qui a Los Angeles?- chiese Buffy stupita.
- Già. L’hanno
riaperto qui dopo il crollo di Sunnydale.- le spiegò Sarah.
- Wow! Io ci
sto. È moltissimo tempo che non mi scateno.- esclamò Buffy entusiasta.
- Ok. Allora
ci troviamo là alle 9. Va bene?- chiese conferma
Faith.
- Si, ma prima c’è la ronda.- dissero all’unisono Sarah e
Buffy.
Le due ragazze
si guardarono stupite, poi scoppiarono a ridere.
- Oh, no. Ora
di fanatiche ne abbiamo due.- disse esasperato Spike, ridendo poi insieme agli altri.
Così tornarono
tutti a casa e i buoni propositi di Sarah di allenarsi, andarono in fumo.
Tranquille,
non sono scappata in Congo… ma l’università e altri impegni vari, non mi hanno
mai permesso di aggiornare.
Ok, lo ammetto, anche la voglia… ma sempre tutto causato da eventi
vari. V.V
Alloraaaaaaa…
il natale si avvicinaaaaa!!! Che bello!!! *.*
Io sento
sempre tantissimo il clima natalizio… ^^
Vannagio: ma carissima, ben ritrovata.
Tranquilla, come hai potuto vedere anche io ho fatto
aspettare parecchio… ^///^ ma noi siamo donne super impegnate, no?? ;) sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto e
che ti abbia soddisfatto il carattere di Sarah; e io che credevo di aver
esagerato. Ma come vedi ora è tutto risolto e ci si
può godere il ritorno di Buffy e Dawn. Jquindi non mi
resta che augurarti un buonissimo natale!!! (non credo di aggiornare ancora
prima del nuovo anno) un bacioneeeeee
Quella sera,
dopo essersi preparata con moltissima cura, si diresse verso il cimitero in
compagnia del suo vampiro.
Qui vi
trovarono Buffy, che combatteva contro quattro dei loro nemici naturali; così Sarah
si buttò nella mischia, aiutando la sua collega a sbarazzarsi dei quattro
demoni.
Quando furono
ormai polvere, la ragazza dagli occhi verdi si tolse la polvere dai jeans.
- Mi mancava
tutto questo movimento.- esclamò sorridendo all’amica.
- Già. Aiuta a
scaricarsi. Questo lavoro ha anche i suoi vantaggi.- disse quella dagli occhi
azzurri, strizzando l’occhio e scoppiando a ridere.
Spike si
avvicinò al punto in cui si trovavano i mucchietti di polvere.
- Quattro dei
pochi che non ti stanno cercando.- disse rivolto a Sarah.
- Già.… ma stasera non ci voglio pensare. Voglio solo divertirmi.-
esclamò la ragazza afferrando il braccio del vampiro.
- Esatto. E lo
stesso vale per me.- disse Buffy, prendendogli l’altro
braccio.
Spike le guardò entrambe, poi si diresse verso l’uscita del cimitero.
- Stasera sarò
l’uomo più invidiato del locale.- disse sorridendo e facendo ridere le due
ragazze.
Quando
arrivarono al Bronze, trovarono gli altri al tavolo che li aspettavano.
Si divertirono un mondo, e le due cacciatrici bionde ballarono
insieme quasi tutta la sera, tranne nel momento in cui Spike la trascinò via,
reclamando un lento, mentre Buffy ballava con Angel.
Alle tre di
notte decisero di uscire per tornare a casa: erano tutti sfiniti.
Stavano
ridendo allegramente ad una battuta di Spike, quando
le due bionde si bloccarono di colpo, avvertendo una presenza.
- Che c’è?- chiese preoccupato Angel, che si era sempre fidato
dell’istinto delle cacciatrici.
- C’è
qualcuno.- spiegò Sarah.
- Ma che brava. Vedo che la profezia era esatta. Sembri in
gamba.- esclamò una voce maschile da un angolo buio.
Poi una figura
alta e muscolosa uscì dall’oscurità, dirigendosi verso di loro.
- Guarda, guarda cos’abbiamo qui. Le due cacciatrici più potenti degli
ultimi due secoli. Ma sono spiacente di dover deludere
una delle due. Credimi Buffy, vorrei potermi divertire un po’ con te, ma non
sei tu il mio bersaglio.- disse.
Era un
bell’uomo, con i capelli scuri e gli occhi chiari; nessuno avrebbe mai
sospettato che si trattasse di un demone.
Ma le due cacciatrici non si fecero
ingannare.
- Marcus suppongo. Finalmente ci conosciamo.- disse Sarah mantenendo
la calma.
- Supponi
bene. Sono felice di poteri vedere di persona, Sarah. Sei bella. Proprio come
mi avevano detto.-
Spike ringhiò
facendo un passo verso di lui, ma fu fermato da Angel.
- Rilassati,
vampiro. Non voglio portarmela a letto, ma solo ucciderla. Anche se come
pensiero è molto allettante…- disse squadrando la ragazza da capo a piedi, con
sguardo malizioso.
- Se provi a
toccarla, io…- cominciò il vampiro biondo, ma fu bloccato da Sarah.
- Tranquillo,
tesoro. Tu pensi davvero che mi farei mettere le mani addosso da te? Non mi
conosci.- disse poi rivolta al demone, ridendo sarcastica.
Buffy la
osservò attentamente: si era stupita della sua calma, calma che nemmeno lei
aveva mai avuto veramente, ma la ragazza dagli occhi azzurri non stava bluffando.
O almeno così
sembrava.
- La serata
ormai me l’hai rovinata, quindi se vuoi batterti
facciamolo subito, così ci togliamo il pensiero.- esclamò Sarah mettendosi in
posizione d’attacco.
- Tranquilla,
non voglio ancora ucciderti. Volevo solo conoscerti. Ma
stai sicura che tornerò. Molto presto. Preparati.-
- Quando
vuoi.- rispose la bionda con la solita tranquillità.
Il
demone le sorrise, prima di scomparire in una nuvola di fumo.
- Stai a vedere che è un maghetto da quattro soldi.- disse Sarah
scuotendo la testa.
- Non sottovalutarlo, Sarah. È un demone molto potente.- le disse
Wesley.
- Non lo sto
facendo Wes. So quello che faccio.- gli rispose e si
diresse verso la strada principale, al fianco di Spike.
Buffy rimase
immobile alcuni minuti: negli occhi della ragazza aveva letto una
determinazione unica.
Sapeva sul
serio ciò che faceva e più che una novellina sembrava una cacciatrice in carica
da anni.
Tornarono tutti
a casa, dandosi appuntamento il giorno dopo, in
palestra.
Quando Sarah fu sotto le coperte, scoppiò a piangere, e la paura
l’assalì, stringendole lo stomaco in una morsa dolorosa.
Eccomi qui
dopo le vacanze; lo so è un capitoletto mooooolto corto, ma serviva ad introdurre Marcus.
Che finalmente
si è fatto vedere; cosa ne pensate? ;)
Tornando ad
argomenti più interessanti… BUON ANNOOOOO!!! ^^
Come avete passato il vostro capodanno???J
Il mioè stato il più bello
che abbia mai trascorso.. per una serie di cose. ;)
Però devo
ammettere che quest’anno non ho sentito poi così tanto
il natale. -.-
Ma sapete cosa
vi dico???
Che ora ho
proprio voglia di… ESTATEEEEE!!!!
Non avete idea
di che stress è continuare a pensarci.
Soprattutto in
questo periodo che sto studiando, visto che lunedì
inizio il tour de force degli esami. -.-
Vannagio: ma carissima, che piacere leggere le
tue recensioni. ^^ come sono andate le vacanze?? Eh,
lo so che ci metto sempre un po’, ma l’università e il moroso mi distruggono.
XD hihihi!! Forse un pochino, ma considerando che
stiamo parlando di Spike, è stato dolce. ^^ già, ora sono diventate amiche e
combatteranno insieme. Come vedi finalmente è apparso il nemico; ora si entra
nel vivo della storia. ;) un bacione e buon anno!! ^^
Laura the vampire slayer: wow, una nuova lettrice! ^^ sono
contenta che ti piaccia la storia e anche il personaggio di Sarah. Jhihihi! Hai ragione, ma odio
essere ripetitiva con i nomi. Comunque quando uso “la bionda”
cerco sempre di farlo quando prima ho detto il nome. Altrimenti uso il colore
degli occhi. Jcontinua a
seguirmi. Un bacione e buon anno!! ^^
Sarah rimase a
letto fino a tardi, riflettendo su ciò che era successo la sera precedente.
Finalmente
aveva incontrato il suo nemico: ora almeno sapeva di chi doveva avere paura.
Paura.
Già, la sera
precedente, quando se l’era trovato davanti non aveva provato paura, e si era
stupita lei stessa di questo, ma appena era arrivata a casa...
Fu destata dai
suoi pensieri dal suono del campanello, interrotto da sua madre che aveva
aperto la porta.
Sentì che
parlava allegramente con qualcuno, poi dei passi su per le scale; bussarono
alla porta.
- Avanti.-
Una testa
bionda fece capolino.
- Buongiorno
tesoro.- la salutò allegramente Spike.
- Buongiorno.-
Il vampiro
biondo si avvicinò al letto e la baciò con dolcezza.
- Come ti
senti?- le chiese poi sedendosi accanto a lei.
- Bene. Da una
parte sapere che faccia ha il mio nemico mi aiuta.-
Lui la guardò
con amore, sorridendo.
- Perché mi
guardi così?-
- Perché sei
bella.-
La bionda
arrossì vistosamente, suscitando il divertimento del
ragazzo che la baciò.
- Allora sei
sicura di star bene?-
- Sicura. Stai
tranquillo.-
- Ok. Allora
io vado. Ho qualche commissione da fare per conto di Angel. Ci vediamo oggi in
palestra, ok?-
- Ok. Ciao Will.-
Spike le diede
un ultimo bacio per poi andarsene.
Sarah tornò
seria; aveva cercato in tutti i modi di tranquillizzare l’uomo che amava,
chissà se era riuscita ad ingannarlo.
Non voleva
farlo preoccupare, ma la verità era che aveva paura.
Quel
pomeriggio si diresse verso la Wolfram & Hart per gli allenamenti.
Come al solito prese con se un paletto di legno, Mr. Punta come
amava chiamarlo Buffy.
Quel giorno
stava più all’erta del solito: Marcus aveva detto che sarebbe tornato, ma non
aveva specificato quando.
Arrivata in palestra vi trovò tutti.
- Buongiorno
gente. Novità?.-
- No, nessuna.
A parte il fatto che abbiamo scoperto che Marcus può assumere diverse forme.-
le rispose Wesley.
- Ah, quindi
il mio nemico non è quell’uomo così affascinante? Peccato.- disse,
guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Spike e arrossendo.
- Quindi in
poche parole, si comporta più o meno come il Primo?-
chiese poi, cercando di cambiare discorso.
- In un certo
senso. Ma lui prende le sembianze che vuole e non
delle persone morte. Inoltre devo ancora capire chi tra i due è più potente.-
le rispose Buffy.
- Bè, lo
scopriremo. Per ora concentriamoci sugli allenamenti.-
Quel giorno
presero stranamente più sul serio del solito l’allenamento, forse perché tutti
sentivano che il momento della battaglia finale si avvicinava.
Quando finirono
Buffy si avvicinò a Sarah.
- Hai impegni
domani a pranzo?-
La ragazza
dagli occhi azzurri la guadò stupita.
- No, perché?-
- Niente, ho
voglia di fare due chiacchiere con te.-
- D’accordo.
Facciamo così, vieni all’università, perché domani ho
anche le lezioni pomeridiane. Ci mangiamo un boccone veloce e parliamo, ok?-
- Perfetto.
Allora ci vediamo domani.- e dopo aver salutato tutti,
se ne andò.
Il giorno
dopo, alla fine delle lezione, Sarah aspettò l’arrivo
di Buffy fuori dal cancello; quando finalmente arrivò si diressero alla mensa e
presero qualcosa da mangiare.
- Il cibo
delle mense lascia sempre molto a desiderare.- commentò Buffy guardando il suo
pranzo con un po’ di disgusto.
- Già. Allora,
di cosa volevi parlarmi?- le chiese un po’ preoccupata, assaggiando il primo
boccone.
- Come ti
senti?- le chiese la cacciatrice dagli occhi verdi, scrutandola con
preoccupazione e giocherellando con il cibo nel suo piatto.
- Tranquilla,
sto bene. Davvero.-
- D’accordo,
ti credo. Comunque… voglio dirti che sarò con te nella battaglia.-
Sarah rischiò
di strozzarsi con una foglia d’insalata, mentre alzava gli occhi dal suo
pranzo, fissandoli in quelli di Buffy.
- Buffy, ne
sei sicura? Ora hai una vita normale. Io, Faith e gli altri ce la caveremo. Non
sei obbligata a…-
- Ne sono
sicura. La mia non sarà mai una vita normale, fino a quando ci saranno demoni
come Marcus in circolazione. Non voglio portarti via la missione o cose del
genere. Voglio solo esserti utile: una cacciatrice in più ti sarà d’aiuto.- le disse sorridendole.
- Non l’ho certo
pensato e accetto molto volentieri il tuo aiuto. Tu sei molto più esperta di
me, e questo mi sarà di grande aiuto.- le disse sorridendole.
Mangiarono in
silenzio per qualche minuto, poi Buffy riprese la parola.
- Ho saputo
che quest’inverno tra te, Spike ed Angel c’è stato
qualche… problema. Angel si è… innamorato di te.- disse, pronunciando con
fatica le ultime 3 parole.
Sarah la
scrutò attentamente: nei suoi occhi vide una punta di gelosia nei confronti del
vampiro moro.
La cacciatrice
credeva che ormai Sarah avesse preso il suo posto.
- Oh, credo
che ormai gli sia passata. Penso sia stato un momento di debolezza, tutto qui.
Una… cottarella, diciamo.- disse ridendo, come se il
vampiro si trovasse negli anni della sua adolescenza.
Ma la ragazza dagli occhi azzurri si rese
conto di non averla convinta del tutto.
- Buffy, se
pensi che io abbia preso il tuo posto nel cuore degli
altri, Angel compreso, non è così.-
Buffy la
guardò stupita: sembrava quasi che le avesse letto nel pensiero.
- Quando sei
tornata, pensavo la stessa cosa, di essermi illusa di aver
preso il tuo posto, cosa che non volevo accadesse, credendo di averlo
voluto involontariamente. Ma non è così. Il tuo posto
nei cuori di tutti è intoccabile. Semplicemente ho cercato di crearmi un
posticino tutto mio, e come dice sempre Spike, forse ci sono riuscita. Ma non ho occupato il tuo.-
Negli occhi
dell’altra bionda vide una scintilla di felicità, che però si spense quasi
subito.
- Sei ancora
innamorata di Angel, vero?- le chiese Sarah all’improvviso.
- Si capisce così tanto?-
- No, ma sono
una buona osservatrice. E, anche se non ti sembra, ti conosco bene.-
- Già, me n’ero dimenticata.- rispose Buffy sorridendo,
ricordandosi del piccolo dettaglio che caratterizzava l’amica.
- Comunque
stai tranquilla. Angel non è più innamorato di me. Forse non lo è mai stato. Io
credo che in me vedesse una seconda Buffy. Ma è cascato male, dal momento che nel mio cuore c’è solo un certo vampiro
biondo.-
Risero
insieme, alleggerendo la tensione.
- Ma sono certa che ora che ti ha ritrovato, non vorrà più
lasciarti andare.-
- Vorrei tanto
esserne sicura anche io, ma credo che i sentimenti di
Angel per me si siamo sopiti da tempo.-
- Oh, Buffy, cerca
di essere ottimista una volta tanto. Scommetto che entro una settimana tu e il
bel vampiro tenebroso sarete di nuovo una coppia.-
Buffy sorrise,
con una nuova luce di speranza negli occhi.
- Grazie.-
- Ma figurati. Sono contenta di fare da consulente
matrimoniale per la mia eroina.-
Buffy rise.
- A parte gli
scherzi, se hai bisogno di parlare, io sono una buona ascoltatrice.-
La ragazza
dagli occhi verdi le sorrise con riconoscenza.
- Ora sarà
maglio che vada. Ci vediamo domani.-
Così Buffy se
ne andò e Sarah potè tornare alla sua tortura universitaria.
Quella sera si
diresse da sola verso il cimitero; era il suo turno di ronda e aveva proprio
voglia di sgranchirsi un po’.
Passeggiò tra
le lapidi riflettendo su ciò che le aveva detto Buffy quella mattina, ma senza
abbassare mai la guardia.
All’improvviso
si sentì afferrare alle spalle: con uno scatto felino si liberò dell’aggressore
scaraventandolo lontano.
- Ehi, la
mamma non ti ha insegnato che non si attacca alle spalle?-
- Sai, tesoro,
sono secoli che non parlo con mamma.-
- Davvero? Che
figlio snaturato.- e si scagliò contro il vampiro.
Riuscì a
polverizzarlo, ma venne circondata da altri 10.
- Ehi, così
non vale.-
- La signorina
ha ragione. Non siate maleducati.- rispose una voce dietro il muro di demoni.
Lo stesso uomo
che si era identificato come Marcus si fece largo tra i vampiri.
- Sei
monotono. Mi hanno detto che puoi cambiare aspetto. Perché non usi un po’ di
fantasia?-
- Vedo che ti
sei informata bene. Brava.-
- Bè, come si dice “Conosci bene il tuo nemico”.-
- Più che
giusto.- le ripose sorridendole.
Si studiarono
per alcuni minuti, poi vedendo che Marcus non accennava ad aprire bocca, Sarah
decise di intervenire.
- Se sei
venuto qui per uccidermi, ti consiglio di provarci
subito. Non ho tempo da perdere io.-
- Oh, ma io
non sono venuto per ucciderti. Non ancora almeno. Te l’ho detto: prima voglio
divertirmi un po’.-
La guardònuovamente con quell’aria maliziosa, che
ormai lo caratterizzava, facendole venire i brividi lungo la schiena.
Ma non lo diede a vedere.
- Quindi cosa vuoi fare? Combattere?- disse mettendosi in
posizione di combattimento.
- No, non ne
ho molta voglia stasera. E poi ho un altro modo per divertirmi.-
E con questo
scomparve in una nuvola di fumo, portando con se gli
altri vampiri.
Sarah rimase
immobile: temeva di sapere la sua idea di divertimento, ma sperava con tutto il
cuore di sbagliarsi.
Decise di
tornare a casa: per quella sera aveva fatto già
abbastanza incontri spiacevoli.
Il giorno
seguente si recò in palestra come tutti i giorni.
Lungo la via
che portava alla Wolfram & Hart, Sarah ne approfittò per riflettere sulle
parole di Marcus: quello sguardo malizioso e le sue idee malsane non la
tranquillizzavano molto.
Poi sentì un
fruscio dietro di se e con una scatto estrasse Mr.
Punta.
Si voltò con il paletto sollevato pronta ad affondarlo nel petto del suo
assalitore.
- Ehi. Vacci
piano con quel coso.- le disse Spike spostandosi di
lato.
La bionda si
fermò appena in tempo rendendosi conto che aveva davanti il
vampiro biondo.
- William.-
esclamò.
- Già, proprio
io. Avevi voglia di rimanere single?- la prese in giro lui.
Sarah tirò un sospiro di sollievo; per un momento aveva temuto si
trattasse proprio del suo nemico.
- Così impari
ad apparirmi alle spalle senza preavviso.- disse riponendo il paletto nella
tasca dei jeans.
- Ah, adesso è
colpa mia?- rispose mettendo il broncio.
La ragazza
sorrise divertita.
- Dai, stupidotto, vieni qui.- e lo baciò con trasporto.
- Allora, così
va maglio?-
- Molto meglio.- disse lui con sguardo malizioso e baciandola
nuovamente.
- Dai, basta o in palestra ci daranno per dispersi.-
Sarah si
allontanò da lui causando un nuovo broncio; così si avvicinò nuovamente e gli
sussurrò in un orecchio.
- Se fai il
bravo, stasera doppia razione.-
Come aveva
immaginato, Spike si riprese subito e si avviarono verso la palestra.
- Allora, come è andata ieri sera la ronda.- le chiese lui
abbracciandola.
Sarah si irrigidì alla richiesta, ma optò per il silenzio: non
voleva farlo preoccupare.
- Oh, tutto
bene. I soliti vampiri noiosi.-
- Nessuna traccia
di Marcus?-
- Nessuna.-
rispose dopo un momento di esitazione.
Quando
arrivarono alla sede, incontrarono Wes e Faith lungo le scale.
- Ehi, già
qui?- le chiese Wesleystupito.
- Già, pensavo
di iniziare un po’ prima.-
Quando si
trovarono davanti alla porta della palestra, sentirono alcune risate provenire
dall’interno.
Aprirono piano
la porta: dentro vi erano Angel e Buffy, il primo che faceva il solletico alla
seconda.
- Ehm, ehm… non vorremmo interrompere le vostre effusioni, ma qui
dovremmo allenarci.- disse Spike attirando l’attenzione dei due ragazzi.
Il vampiro e
la cacciatrice si allontanarono imbarazzati.
La bionda
guardò Sarah, arrossendo, e questa le rispose con un sorriso e strizzando
l’occhio: a quanto pareva ciò che aveva predetto si stava realizzando.
Ehm, ehm.. no, non sono scappata e nemmeno mi sono persa. v.v
Basterà una
sola parola per giustificarmi: università! -.-
Sono stata
impegnatissima con lo studio fino a ieri mattina, ma prometto che d’ora in poi
sarò più presente. >.<
Allora, che
dire… Marcus si è rifatto vivo e le sue intenzioni sono sembrano proprio.. buonissime. O.o
Che dite,
Sarah ha fatto bene a tenerlo nascosto a Spike??
Mah, si potrà
scoprire solo continuando a leggere la storia. :P
Laura the vampire slayer: sono contenta che il capitolo
precedente ti sia piaciuto e spero valga lo stesso anche per questo. ;) vero, non sarebbe umana, ma essendo comunque una ragazza
“speciale” deve affrontare le sue paure, come ha sempre fatto Buffy. ;) continua a seguirmi. Un bacione J
Vannagio: ahahahah!!In effetti il rischio potrebbe sembrare quello della
seduzione, ma puoi stare tranquilla, non succederà. ;)
anche se Marcus riuscirà a guadagnare ciò che vuole, in una maniera o
nell’altra. Meno male, temevo risultasse troppo
“snob”per la sua sicurezza davanti al
nemico, anche se nel suo letto la debolezza ha avuto il sopravvento. Ora la
paura aumenta, viste le ultime minacce. Continua a seguirmi, mi raccomando… mi
fa un sacco piacere. ;) un bacione! J
Capitolo 22 *** Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi ***
Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi
Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi
Quella sera gli
allenamenti finirono più tardi del previsto.
Sarah salutò
gli altri e si diresse verso casa, pensando con sollievo che quella sera non
era il suo turno di ronda.
Non era
lontana dal cimitero, quando sentì un fruscio dietro di se.
Si voltò di
scatto;un
vampiro con le zanne sguainate le si era parato davanti.
- Ehi, non è
il mio turno stasera. Perché non te ne ritorni a casa e aspetti la mia collega?-
- Perché non
voglio combattere.- rispose avvicinandosi.
- E allora
cosa vuoi? Prendere un caffè?- chiese sarcasticamente, estraendo un paletto.
- No, portarti
dal mio padrone.- e così dicendo estrasse uno strano oggetto con il quale, dopo
essersi portato alle spalle della ragazza stupita, la tramortì con una scarica
elettrica.
Quando si riprese le ci vollero alcuni secondi per capire dove si
trovava, ma presto si rese conto di non conoscere quel luogo.
Si guardò
intorno: si trovava in una lussuosa stanza, probabilmente in una
grande palazzo, arredata con mobili in marmo e grandi drappi rossi.
- La mia
dimora è di tuo gradimento, Cacciatrice?-
Marcus uscì da
un angolo scuro, avvicinandosi alla ragazza.
- Troppo
rosso.- rispose alzando le spalle, cercando di mantenere la calma.
- Vedi, l’ho
scelto perché è il colore della passione, ma anche del sangue.- rispose
l’altro, passandosi la lingua sulle labbra.
La bionda lo
guardò con odio, intuendo improvvisamente quali fossero le sue intenzioni.
- Non
guardarmi così. Te l’avevo detto che volevo divertirmi un po’ con te. Ed è
quello che farò.-
- E cosa ti fa
pensare che io accetterò di mia spontanea volontà?-
- Ma io non pretendo questo. Anzi… mi eccito di più se la mia
preda si agita.-
Con un balzo
Sarah scese dal tavolo su cui era sdraiata e corse verso l’uscita, ma con un
semplice gesto della mano, il demone la scaraventò di nuovo sul letto,
immobilizzandole le braccia.
- Oh, forse
non ti avevo avvertita. Vedi, padroneggio molto bene
anche le arti magiche. Sai, essendo un vampiro antico…-
- L’avevo
intuito.- rispose la cacciatrice con rancore, cercando di liberarsi, ma senza
risultato.
Marcus si
avvicinò a lei con sguardo malizioso.
Presto l’odio
di Sarah si trasformò in terrore; il demone dovette accorgersene, perché sul
suo viso si disegnò un sorriso di trionfo.
- Vedo che il
terrore si sta impadronendo di te. Non devi. Sono sicuro che ti piacerà.-
Si sedette sul
letto accanto a lei e con un rapido gesto della mano, le strappò la camicetta,
lasciandola nuda davanti ai suoi occhi.
- Quel vampiro
è proprio un’egoista. Tenersi tutto questo ben di dio solo per se...- commentò percorrendo con un dito tutto il suo busto,
fino al collo.
- Non mi
toccare.- gli urlo, divincolandosi.
- No, tesoro.
Stai ferma. Sarà più bello anche per te.-
Il demone le
passò una mano sul ventre.
Sarah cercò di
sferrargli un calcio, ma Marcus le immobilizzò anche
le gambe.
- Amore, non
devi fare questi scherzetti con me. Non funzionano.-
- Spike verrà
a salvarmi.-
- Certo, se
riuscirà a trovarti.- rispose ridendo.
Ora la bionda
era davvero terrorizzata.
Il demone la
privò di tutti i suoi indumenti, senza che Sarah glielo potesse impedire.
- Proprio come
immaginavo: sei bellissima. Ora capisco perché quel
vampiro è passato della parte dei buoni.-
- William è
passato dalla parte dei buoni perché è cambiato.-
Marcus la
guardò come se la vedesse per la prima volta.
- Se è questo
che ti piace credere…-
Passò una mano
sui suoi seni, mentre ancora la fissava estasiato.
Poi si alzò e
si avvicinò al tavolino poco distante dal letto, sollevandone una siringa.
- La vedi
questa? Al suo interno vi è un liquido speciale, preparato da me, che iniettato
nel tuo corpo ti farà ubbidire a qualunque cosa io ti dirò. Sarai in mio
potere.-
Senza
aggiungere altro e senza che Sarah potesse opporre resistenza, affondò l’ago nel
suo corpo, dove il liquido di colore rosso scomparve.
Calde lacrime
cominciarono a scenderle lungo il viso: si era resa
conto che avrebbe tradito l’amore della sua vita, senza poter fare nulla per
impedirlo.
Così fece
tutto ciò che lui le chiedeva di far, procurandogli quel piacere che lui tanto
bramava e sentendo dolore ogni volta che lui la toccava.
Quando alla
fine lui la prese, la sua anima e il suo cuore le facevano più male del suo corpo,
che in quel momento stava ricevendo quella brutalità.
Quando
finalmente raggiunse l’apice, il demone di lasciò
cadere sfinito su di lei; quando ebbe ripreso fiato, si alzò con un sorriso
trionfante.
- Sei stata
brava. Ora però ti devo lasciare sola, ho qualche faccenda da sbrigare.
Riposati.- e dopo averle posato un bacio sulla fronte, uscì dalla stanza.
Quando sparì dalla sua vista, Sarah scoppiò in lacrime
raggomitolandosi su se stessa, pensando a Spike e a ciò che aveva appena fatto.
Poi, piano
piano sprofondò in un sonno profondo, dominato dagli incubi.
In quello
stesso istante, Spike si stava dirigendo verso la sua cripta, pensando a Sarah:
temeva che, nonostante gli avesse assicurato di stare bene, in realtà ci fosse
qualcosa di cui non voleva parlargli.
Quando sentì
dei movimenti dietro di sé, si voltò furtivo.
- Guardate un
po’ chi c’è. Sai ti stavo proprio cercando.- gli disse
Marcus uscendo dall’oscurità.
- Cosa vuoi?.- gli chiese ringhiando.
- Ehi, cos’è
tutto questo rancore. Volevo semplicemente dirti che ho qualcosa che ti
appartiene.-
Il pensiero di
Spike andò subito a Sarah.
- Devo proprio
dire che la tua ragazza è una compagna di letto divina.- aggiunse l’altro con
sguardo trionfante.
- Cosa le hai
fatto?- ringhiò Spike trasformandosi e gettandosi su di lui con tutte le furie.
- Ehi, calmati,
cagnolino.- gli ordinò bloccandolo con la magia.
- In fondo lei
non sembrava intenzionata a lamentarsi. Anzi direi che le è piaciuto
parecchio.-
Marcus scoppiò
a ridere, e scomparve in una nuvola di fumo.
Quando fu
libero dall’incantesimo, il vampiro cadde a terra disperato: la sua Sarah era
in balia di quel mostro e da quanto aveva capito
l’aveva obbligata a ….
Non riuscì
nemmeno a terminare il pensiero e, ritrovata la forza, si mise a correre in
direzione dellaWolfram
& Hart.
Quando
spalancò la porta della palestra per sua fortuna vi
trovò ancora tutti.
- Ehi, Spike.
Che è successo? - gli chiese Angel preoccupato, vedendolo ansimante.
- Sarah….
Marcus… L’ha presa.-
- Cosa?-
gridarono tutti all’unisono.
- Spike,
calmati. Raccontaci cosa è successo.- gli disse Buffy facendolo sedere su una
sedia.
- Stavo…
tornando alla cripta, quando ho incontrato… Marcus. Lui mi ha… mi ha detto che
aveva qualcosa che mi apparteneva… ho capito immediatamente che si trattava di
Sarah… e da quanto ho capito, l’ha costretta a fare… delle cose, contro la sua
volontà.- spiegò il vampiro biondo con il fiato corto, lasciando immaginare
agli altri a cosa si riferisse.
- Oh mio dio.
È spaventoso.- esclamò Cordelia coprendosi la bocca con le mani.
- Dobbiamo
assolutamente trovarla. Spike, Marcus ti ha detto dove
l’ha portata?- gli chiese Wes.
Il vampiro
fece cenno di no con la testa, mentre si passava le
mani tra i capelli, disperato.
- Qui ci vuole
un incantesimo di Willow. La chiamo subito.- esclamò Faith estraendo il
cellulare.
- Avanti, Spike.
Calmati. La troveremo, stai tranquillo.- cercò di rassicurarlo Buffy.
- È colpa mia.
Non le sono stato abbastanza vicino. Se l’avessi accompagnata, tutto questo non
sarebbe successo.- esclamò il biondo.
- Non è vero,
Spike.- lo rimproverò la bionda scuotendolo.
Lui la guardò.
- Non è colpa
tua se Sarah è stata fatta prigioniera. Non è colpa di nessuno. Adesso Willow
la troverà e l’andremo a salvare tutti insieme, ok? -
Spike la
guardò un po’ sbalordito, poi annuì: per anni aveva desiderato quel rapporto
con lei e ancora in quel momento si stupiva di quanto le cose tra di loro
fossero cambiate.
Pochi minuti
dopo Willow arrivò e recitò l’incantesimo.
- L’ho
trovata.- esclamò all’improvviso, spalancando gli occhi, e si precipitò fuori
dall’edificio, con gli altri alle calcagna.
Finalmente
arrivarono davanti ad un grande palazzo.
- Deve
trovarsi in una di queste stanze.- li avvertì la rossa, indicando l’alto edificio.
- Molto bene.
Muoviamoci.- ordinò Spike, ed entrò per primo, subito seguito da tutti.
Stai tranquilla, amore. Ti troverò. E
la farò pagare a quel bastardo,
pensò il vampiro mentre si scagliava sulla prima sentinella che trovarono sulla
loro strada.
Sarah era
ancora nella solita stanza, rannicchiata sul letto con solo una vestaglia
addosso.
Marcus, con
suo grande sollievo, non era tornato, ma temeva che l’avrebbe
fatto troppo presto.
Improvvisamente
sentì come una vibrazione dentro di se.
- Spike.- sussurrò
stupita, sollevandosi a sedere; lo sentiva, era vicinissimo.
Pensò subito
che la stava venendo a salvare, poi si ricordò che lui
non aveva la minima idea di dove lei si trovasse, così si risdraiò, rassegnata.
Intanto i suoi
amici si stavano battendo con ardore contro gli scagnozzi di Marcus, per
raggiungere la sua camera.
Finalmente
trovarono l’ultima; Spike, capendo che era lì che si trovava la ragazza, si
scagliò contro le guardie con tutta la rabbia che aveva in corpo.
Stava
combattendo contro una di loro, quando Buffy gli venne in aiuto.
- Vai da lei.
Qui ci pensiamo noi.- gli disse sorridendo.
Il vampiro le
rivolse un sorriso di gratitudine e si diresse verso la porta.
Sul suo
cammino incontrò solo un demone, che polverizzò, poi spalancò la porta.
Sarah, che era
ancora su letto, si alzò di scatto a sedere sentendo tutto quel trambusto, poi
finalmente lo vide.
- Spike!-
urlò.
- Sarah!-
Il vampiro le
corse incontro e l’abbracciò forte, mentre la
cacciatrice scoppiava in lacrime.
- Sono qui,
amore. È tutto finito. Non ti lascerò più sola. Te lo prometto.-
Si
abbracciarono a lungo, poi le diede un bacio pieno d’amore per rassicurarla.
Quando i
singhiozzi cominciarono a diminuire, Spike la prese in braccio e uscì dalla
stanza.
- L’ho
trovata. Andiamocene.- urlò rivolto agli altri.
Quando tutti
videro che la bionda era salva tra le sue braccia, si precipitarono fuori dal
palazzo e si diressero verso casa.
Decisero di
portarla a casa di Willow, dal momento che a casa di
Sarah c’era sua madre.
La adagiarono
sul divano: era svenuta, forse per la troppa emozione, e tutti aspettarono che
si risvegliasse.
Finalmente
dopo un quarto d’ora, la bionda cominciò a muoversi e a chiamare Spike.
- Sono qui,
amore.- la rassicurò andandole accanto.
Finalmente
aprì del tutto gli occhi e quando si rese conto di essere al sicuro, scoppiò a
piangere, abbracciando forte il vampiro.
- Spike. Mi
dispiace, io… non volevo. Mi ha obbligato….io..
davvero non volevo.- disse tra le lacrime.
- Lo so, amore, lo so. Non importa. Va tutto bene. Ora quello che
conta è che sei al sicuro.-
- No, tu non
capisci. Io…- Sarah si allontanò da lui e lo guardò.
- Io… sono
andata a letto con lui.- e scoppiò di nuovo a piangere, nascondendo il viso tra
le mani, non riuscendo a guardarlo in faccia.
Spike rimase
immobile, pietrificato dalla notizia: la sua Sarah aveva fatto…
- Non importa
amore. Quello che mi interessa adesso è che tu sia qui
con me, al sicuro.-
Sarah lo
guardò stupita, piangendo sempre più forte e abbracciandolo.
- Forse è
meglio che si distenda meglio sul letto. Sarà più comoda. Portala in camera
mia.- disse Willow a Spike.
- Grazie Will.- e si alzò dirigendosi verso la stanza della strega.
Chiuse la
porta dietro di sé e adagiò la ragazza sulle coperte.
- Su, calmati
ora.- le disse con voce dolce.
Sarah cercò di
asciugarsi le lacrime e lo guardò negli occhi.
- Non sei
arrabbiato con me? Sono andata a letto con un altro uomo.-
- Quello non
era un uomo.. e poi sono sicuro che ti ha obbligata.
Non l’hai fatto di tua spontanea volontà… giusto? - chiese guardandola a sua
volta, cercando conferma.
Sarah annuì,
facendo tirare un sospiro di sollievo al vampiro
biondo.
Rimasero in
silenzio per alcuni minuti, riflettendo.
- Lui…- iniziò
Sarah, facendo sollevare la testa a Spike.
Lui le prese
una mano, incitandola a continuare.
- Lui… mi ha
iniettato un siero… un liquido che mi faceva ubbidire a ciò che mi ordinava
lui, contro la mia volontà. Io… non volevo andare a letto con lui. Io…. Non ti
avrei mai tradito.-
- Oh, amore.
Devi aver passato dei momenti terribili.- le disse abbracciandola, mentre lei
scoppiava ancora a piangere.
La bionda
annuì, singhiozzando sul suo petto.
- Ma ora è tutto finito. Quel bastardo… Gliela farò pagare.-
disse digrignando i denti.
- Ma ora riposati. Hai bisogno di dormire un po’.-
- Resti qui
con me?-
- Certo.-
- William? Mi
ami?-
- Con tutto me
stesso, amore.-
- Anche io ti amo. Non dimenticarlo mai.-
Spike la
guardò sorridendo, dandole un bacio in fronte.
Così entrambi
si sdraiarono, l’uno accanto all’altra, e presto si lasciarono
andare tra le braccia di Morfeo.
Lo so, sono
quasi 2 mesi che non aggiorno, ma posso giustificarmi
con una sola parola: UNIVERSITà!!!!!! -.-
Però ora sono tornata, e prometto (anzi,
meglio dire spero -.-) di non abbandonarvi più per così tanto
tempo! L
Alloraaaaaa…
che dire????
Marcus è uno
s*****o, dico bene??? V.V
Ma Spike è
giunto in soccorso alla nostra cacciatrice, per fortuna; un vero eroe!! *.*
Ora però Sarah
dovrà vendicarsi in un qualche modo.. ma c’è ancora
tempo!!
Altre cose
dovranno accadere. ;)
Cambiando
discorso…è arrivata la primavera!!!! *.*
E con lei il
caldo!!!! ^^
Peccato che
arriveranno anche gli esami. -.- ufffffffffffffffffffff!!!!L
Laura the vampire slayer: Buffy ed
Angel, dici??? Mmmmh. Chissà…;) diciamo che Sarah ci metterà lo zampino. ;)
Hai ragione, certe cose non si dovrebbero nascondere alla persona che si ama,
ma anche Sarah a volte di trova in difficoltà con tutto quello che le succede,
e ci tiene a non far preoccupare Spike. Anche se inquesto capitolo non ci riesce molto
bene. -.- scusami se ho “deluso” le tue “aspettative”
di aggiornare in fretta, ma ti giuro che non è colpa mia. >.< spero di
poter rimediare. Un bacione!!:*
Vannagio: carissima!!!
Sono io che devo chiederti scusa x il MIO di ritardo!!-.- sono contenta che trovi Sarah sempre
realistica: la mia paura è proprio quella di rendere i
miei personaggi troppo fittizi, ma le tue parole mi tirano su il morale. ^^
già, Angel eBuffy
si stanno riavvicinando, ma chissà cosa li aspetta ancora. :P
lo so, sono una stronzetta a dire così. XDXD già comincia a combinarne delle
“belle”… -.- e chissà che altro riserverà a Sarah e gli altri. Un bacione
grandeeee!!:*
Capitolo 23 *** Cap. 23 Attacchi e... un bacio ***
Cap. 23 Attacchi e... un bacio
Cap. 23 Attacchi e…
un bacio
Trascorsero
alcuni giorni prima che Sarah si riprendesse completamente; su ordine di Spike,
Wes aveva accettato di interrompere gli allenamenti per un paio di giorni.
La cacciatrice
però, nonostante tutto, si era ripresa velocemente,
grazie alla vicinanza del suo vampiro.
- Tesoro,
forse è meglio che ti riposi ancora un po’.- cercò di convincerla il biondo, il
quarto giorno dall’incontro con Marcus.
- William,
sono passati 4 giorni, ormai mi sono ripresa.-
- Sarah, hai
subito… uno stupro.-
Faticava
ancora a pronunciare quella parola, ma sapevano entrambi che era proprio ciò che era successo.
- Lo so. Ma
adesso sto bene e se non riprendo gli allenamenti quando lo incontrerò di nuovo non sarò pronta.-
Spike la
guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo.
- Ehi. Sto
bene davvero.- gli ripeté la giovane, accarezzandogli una guancia.
Lui sollevò
gli occhi e le sorrise, poi disse: - D’accordo, ma promettimi che non ti
affaticherai.-
- Va bene.
Promesso.- accettò, stampandogli un bacio sulle labbra.
Così il
pomeriggio, Sarah e il vampiro, che si rifiutava di lasciarla da sola anche
solo per un secondo, si diressero alla palestra della W&H.
Quando arrivarono erano tutti presenti.
- Ciao piccola, come ti senti?- le chiese Faith abbracciandola.
- Meglio, grazie.- le rispose, rispondendo
alla stretta.
Si avvicinò
agli altri che la salutarono con calore: era riconoscente a tutti loro, le
erano stati vicini per tutto il tempo.
- Sarah, io…
mi dispiace… a me non era mai capitato…- le disse improvvisamente Buffy, con le
lacrime agli occhi.
- Tesoro, non
ti devi preoccupare. Non è stata colpa tua. Poteva capitare a chiunque.- cercò
di tranquillizzarla, stringendola tra le braccia.
Cominciò a
piangere: Sarah si scambiò uno sguardo con Angel.
Che cosa le
era accaduto?
Dopo pochi
minuti si riprese e si staccò dall’amica.
- Scusa, io
non so cosa mi sia preso…-
- Tranquilla.
Ti sei sfogata. Tutta colpa della tensione pre-battaglia.-
- Ma con il Primo non mi è successo, e nemmeno con Glory…-
fece notare la cacciatrice dagli occhi verdi, asciugandosi le lacrime.
- Forse quello
che è successo a Sarah ti ha scosso un po’ e sei
crollata. È una cosa normale.- le disse il vampiro moro, mettendole un braccio
intorno alle spalle.
Buffy gli sorrise riconoscente, con gli occhi ancora umidi.
L’altra
bionda, vedendo quel momento di intimità tra i due,
sorrise e si allontanò, avvicinandosi a Wesley.
- Sono pronta
per ricominciare.- gli disse.
- Sicura?-
- Al cento per
cento.-
Così, quando
anche Buffy si fu ripresa, cominciarono gli allenamenti.
Tutti quanti
cercarono di essere delicati e quando Sarah se ne accorse
si irritò.
- Si può
sapere che vi prende?-
Tutti si
guardarono un po’ stupiti, un po’ imbarazzati.
- Sono stata
stuprata, non sono in punto di morte. Volete metterci un po’ più di grinta?-
Tutti la
guardarono sorpresi: parlava come se non le fosse successo nulla.
Quella ragazza
non avrebbe mai finito di stupirli.
Spike, Angel,
Buffy e Faith, che stavano combattendo contro di lei, si guardarono
annuendo, poi ripartirono all’attacco, più determinati.
- Oh, ora vi
riconosco.- disse loro la giovane, parando e sferrando
colpi.
Dopo un paio
d’ore terminarono gli allenamenti; erano tutti esausti e Sarah era l’unica a
tenersi ancora in piedi.
- Per oggi
basta così.-
La cacciatrice
dagli occhi azzurri si asciugò il sudore con una
asciugamano, poi si sedette per riprendere fiato.
- Chi va alla
ronda stasera?- chiese Faith, prendendo la bottiglietta dell’acqua.
- Che ne dici
di me, te ed Angel?- chiese Buffy, guardandola.
- Ci sto.-
rispose la bruna.
- Veniamo anche io e Spike.- intervenne Sarah.
- Che cosa?
Nemmeno per sogno.- esclamò Spike.
- Spike, devo
andare.-
- Perché? Vuoi
farti catturare di nuovo da quel demone?-
- Con questo cosa vorresti dire? Che è colpa mia se Marcus mi ha presa e che mi sono fatta stuprare di proposito?- chiese lei
alterata.
- No, io non
volevo dire questo…- rispose lui abbassando gli occhi.
Sarah sospirò,
chiudendo gli occhi, poi gli si avvicinò, posandogli una mano sulla guancia.
- Scusa, non volevo
risponderti così, però cerca di capirmi. Prima o poi
devo affrontarlo di nuovo.-
- Scusami tu,
non dovevo dirti quelle cose.- le rispose
sorridendole.
- E poi ho un
brutto presentimento. Se stasera lo incontraste
sareste in pericolo per colpa mia e io non potrei fare niente.-
- Va bene. Ma promettimi che non farai cose avventate.-
- Promesso.-
- Ok. Allora
ci vediamo tra 2 ore davanti al cimitero.- decise
Faith, ricevendo il consenso degli altri.
All’ora stabilita la bruna, Buffy, Sarah,
Spike ed Angel si trovarono davanti al cancello del cimitero, pronti ad
entrare.
Girovagarono
per circa un’ora incontrando qualche demone di poca importanza.
All’improvviso
i sensi da cacciatrice delle tre prescelte si mise in
funzione, facendole voltare di scatto.
- Guarda,
guarda. Ti sei portata le guardie del corpo questa volta?-
Marcus apparve
davanti a loro, con il solito ghigno sulla faccia.
- Io li
chiamerei piuttosto rinforzi.-
Le immagini di
qualche sera precedente le tornarono alla mente, ma cercò di scacciarle,
mantenendo la calma.
- E per quale
motivo? Non vuoi più venire con me? Ci siamo divertiti l’altra notte.- aggiunse
il demone con sguardo malizioso.
- Brutto
bastardo!- urlò improvvisamente Spike, slanciandosi verso di lui.
- William, no.- lo richiamò Sarah, ma lui non si fermò.
Con un
semplice gesto, Marcus chiamò a se 2 vampiri, spuntati
da chissà dove.
- Prendetelo.-
I due
non-morti afferrarono il biondo per le braccia, poi uno dei due gli diede un
pugno in faccia, facendolo arretrare.
- Non si fa così, William. Cosa ti ha dato più fastidio? Il fatto che me
la sono portata a letto o il fatto che lo rifarei con piacere?-
Con uno scatto
cercò di liberarsi per gettarsi sul nemico, ma una ginocchiata nello stomaco lo
fermò.
- Ehi, voi
due, perché non ve la prendete con me?- attirò l’attenzione dei vampiri Sarah,
con un colpetto sulle spalle.
Appena si
girarono li impalettò e divennero polvere.
Un altro gesto
di Marcus e un esercito intero di bevitori di sangue uscì
dai cespugli o da dietro le lapidi.
- Ragazzi, ora
non si scherza. Siete pronti?- chiese la bionda, rivolta ai compagni, che risposero con un cenno d’assenso.
La battaglia
cominciò: tutti e 5 lottavano con tutti loro stessi,
polverizzando i vampiri uno dopo l’altro.
Erano tanti,
ma erano preparati a tutto e tennero loro testa.
Un urlo
improvviso fece voltare Sarah: Buffy era stata presa alle spalle e ora un
vampiro le aveva affondato i denti nel collo.
La giovane
dagli occhi azzurri stava per correre in aiuto dell’amica, ma fu preceduta da
Angel, che polverizzò il suo simile.
L’altra bionda
si accasciò tra le sue braccia per alcuni secondi.
- Buffy, stai
bene?- le chiese il moro, preoccupato.
- Si, tutto ok.- rispose rialzandosi e riprendendo a
combattere.
Quei demoni
sembravano infiniti, ma finalmente li eliminarono tutti.
- Bravi. Devo
farvi i miei complimenti. Non pensavo sareste riusciti a ucciderli tutti.- si
complimentò Marcus, battendo le mani.
- E ora tocca
a te, demone dei miei stivali.- lo minacciò Sarah,
parandosi davanti a lui.
- Oh, non credo
proprio. Sai, questo gioco mi sta divertendo. La
battaglia finale non è ancora arrivata. Tornerò.- e come sempre, scomparve in
una nuvola di fumo.
- Come no? E io che pensavo di togliermelo dai piedi già da stasera.-
commentò Faith, riprendendo fiato.
- Stai bene?-
chiese Spike a Sarah.
- Si. Tu Buffy, tutto ok?- chiese a sua volta, avvicinandosi
all’amica che si teneva il collo.
- Si. Per fortuna la ferita non è profonda. Si rimarginerà in
fretta.- rispose sorridendole.
Quando si
furono ripresi, andarono tutti a casa di Sarah: la madre come sempre era fuori
per lavoro.
La padrona di
casa preparò un the caldo per tutti e si rilassarono in salotto.
Dopo alcuni minuti Angel si guardò intorno e si rese conto che
Buffy non era più con loro.
La giovane si
trovava sotto al portico, a riflettere.
Sentì un
rumore e si voltò: il vampiro moro era appena uscito e la guardava sorridendo.
- Ehi, tutto
ok?- le chiese.
- Si. Avevo solo bisogno di riflettere.-
L’uomo le si mise di fronte e la guardò.
- Cosa c’è che
non va?-
- Come fai a
chiedermelo? Stasera mi sono fatta mordere come una novellina, una cacciatrice
alle prime armi. Non sono stata abbastanza attenta.-
- Buffy,
poteva capitare a tutti, anche a Faith e Sarah. Stavi combattendo contro altri 4 vampiri, quello ti ha attaccato alle spalle e non hai
potuto fare niente.-
- Mi ha preso alla sprovvista, Angel, e non doveva succedere, non ad
una cacciatrice in carica da più di 7 anni.-
- Perché no? È
successo. La prossima volta non accadrà.-
La bionda
sospirò, distogliendo gli occhi dal vampiro: lui non capiva.
Quest’ultimo le si avvicinò, scostandole un ciuffo di capelli dal viso.
- Ehi, non
farti abbattere da una cosa del genere. Il tuo aiuto è stato preziosissimo
stasera.-
La ragazza gli sorrise.
- Grazie.
Anche per avermi salvata.-
- Non mi devi
ringraziare.-
Si guardarono
per alcuni secondi, poi la distanza tra le loro labbra cominciò a diminuire.
Alla fine
scomparve del tutto, per far si che si unissero in un bacio appassionato.
- Insomma, si
può sapere dove devi andare?- sentirono
improvvisamente la voce di Spike.
- Tu taci e
non fare domande. Ops…- disse poi Sarah, quando si accorse dei due davanti a
loro.
La bionda ed Angel si staccarono imbarazzati, anche se il rossore
comparve solo sulle guance di lei.
- Ehm…
scusate. Noi ce ne andiamo subito.- aggiunse la giovane dagli occhi azzurri
sorridendo all’amica.
- E bravo
paparino.- disse Spike, guadagnandosi uno scappellotto da parte della sua
ragazza.
I due si
allontanarono bisbigliando: Buffy guardò il vampiro davanti a se poi, senza
aggiungere una parola, rientrò in casa, raggiungendo Faith.
Lo so lo so lo
so, pensavate avessi mollato definitivamente, ed
invece eccomi qui; non vi libererete di me così facilmente. :P
In realtà
l’università mi ha letteralmente uccisa, ho dovuto
studiare come una pazza fino a 3 giorni fa,e non avevo né il tempo, né, lo ammetto, la voglia di pubblicare. -.-
Ma ora vi
prometto (e spero di mantenere la promessa-.-) di postare più spesso e finire
questa benedetta storia che ormai è diventato qualcosa
di infinito.
Spero tantodi non aver perso i
miei lettori e di ritrovarli tutti la prossima volta che mi connetterò. ^^
In caso
contrario non biasimo nessuno. -.-
Per ultima
cosa auguro a tutti (spero) BUONE VACANZE!!!
Godetevi
questa estate. ;)
Laura the vampire slayer: Ehmmmmm, ops, ti ho
fatto aspettare bene 3 mesi. -.-‘ mi perdoni??? *.*
cmq sia spero tanto che questo capitolo ti sia piaciuto,
manca ancora poco alla battaglia decisiva, anche se c’è ancora un piccolo
importante elemento che verrà fuori nei prossimi capitoli. Intanto ti auguro buone vacanza e spero di non farti aspettare più così tanto.
Un bacio :*
Né Angel né
Buffy avevano più parlato di quel loro bacio.
Nemmeno Sarah
e Spike l’avevano fatto: la bionda voleva che fosse l’amica stessa a parlarne,
se voleva.
Nonostante
tutto non parlare non voleva dire non osservare, ed era proprio quello che lei
faceva.
Quando non si allenavano li guardava a lungo; sapeva che erano fatti l’uno
per l’altra, lei credeva che da qualche parte fosse scritto che loro erano
destinati a stare insieme.
Sarah aveva
notato che da quella sera, cacciatrice e vampiro non si erano più parlati molto
e più di una volta si era chiesta cosa fosse successo veramente.
Il problema
era che nemmeno Buffy lo sapeva.
Dopo il loro
bacio i due erano rientrati in casa e con Faith avevano parlato, fino al
ritorno di Sarah e Spike.
Non sapevano
cosa avessero combinato quei due, anche se tutti lo immaginavano e la bruna non
risparmiò loro una delle sue solite battutine.
Poi erano
tornati tutti a casa e da allora Angel non le aveva più parlato, se non per
rispondere semplicemente “si” o “no” a qualche domanda che la bionda gli
poneva.
Era lunedì
mattina e Sarah si stava dirigendo verso la palestra in compagnia del suo
vampiro.
- Non hai
notato qualcosa di strano?- chiese improvvisamente il biondo.
- William sono
mesi che succedono cose strane. Un demone sta cercando di uccidermi.- gli fece
notare la cacciatrice.
- No, io
intendevo tra Buffy e Mr Muso-Lungo. Dopo che li abbiamo beccati mentre facevano le loro smancerie sembra quasi che non si parlino
più.-
- Non è una
tua impressione. È proprio ciò che sta succedendo. Sembra che Angel non le
voglia più rivolgere la parola. Ma non ho intenzione
di chiedere niente. Se Buffy ne vuole parlare dovrà
venire lei da me.-
- Ho capito.
Dovrò mettere in pratica le mie conoscenze da agente matrimoniale.-
- Evita di
fare dei casini. Lascia prima che io parli con Buffy. Magari non ci sarà
nemmeno bisogno dei tuoi super poteri da agente matrimoniale.- gli disse con
sarcasmo la giovane.
Spike mise il
broncio, come offeso e Sarah, ridendo, lo baciò.
Arrivarono
alla sede della W&H: erano già tutti presenti.
- Buongiorno.-
li salutò allegramente la bionda.
- Buongiorno.-
risposero tutti.
- Allora, sei
pronta per cominciare?- le chiese Wes appena vide che la giovane era pronta.
-
Prontissima.-
Cominciarono
gli allenamenti, che proseguirono senza problemi.
Dopo un paio
d’ore si fermarono per riprendere fiato; Sarah si sedette su una sedia
asciugandosi la fronte con un asciugamano.
Proprio in
quel momento vide che Buffy si era avvicinata ad Angel.
- Angel,
possiamo parlare?- chiese la cacciatrice, un po’ titubate.
Il moro la
guardò, per poi voltarsi a prendere una bottiglietta d’acqua.
- Scusa Buffy,
ma devo sbrigare alcune faccende. Un’altra volta, ok?- e senza nemmeno
guardarla uscì dalla palestra.
La cacciatrice
dagli occhi azzurri vedeva che l’amica faceva di tutto per trattenere le
lacrime: ci stava davvero male.
Così le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.
- Ehi.- le disse piano, sorridendo.
- Ehi.- rispose l’altra, sorridendo a sua volta, trattenendo a
fatica le lacrime.
- Buffy, se
hai bisogno di parlare, io sono qui, lo sai.- le disse
Sarah.
L’altra bionda
annuì, ma non disse niente: l’amica capì che non era il momento.
Ma sapeva anche che quando ne avrebbe
avuto bisogno si sarebbe sfogata.
Si allontanò
dalla ragazza e raggiunse Spike.
- Che è
successo?- le chiese, avendo notato che aveva parlato con Buffy.
- Niente.
Quando sarà pronta ne parlerà.- disse semplicemente
lei.
Il pomeriggio
passò tranquillo e gli allenamenti continuarono senza intoppi.
La sera non
era il turno di Sarah di fare la ronda, così la ragazza ne approfittò per
rilassarsi un po’.
Il suo
cerca-persone non vibrò, ciò significava che Faith non aveva incontrato
difficoltà, né nemici pericolosi, né tantomeno Marcus.
Già, un cerca-persone:
lei, la bruna, Kennedy e Buffy ne avevano comprati 4,
uno per una, in modo da essere subito al corrente di qualche pericolo al quale
dovevano partecipare tutte.
L’avevano
preso soprattutto per fare in modo che si potessero aiutare a vicenda nel caso
in cui il demone che stavano combattendo si rifacesse
vivo.
Era
comodamente seduta sul divano, con la
TV accesa e una coppa di gelato in mano: in quel momento il
campanello suonò.
- Mamma apro
io. Forse è Will.- disse la giovane.
- Va bene.-
rispose Emily dalla cucina.
Sarah aprì la porta, ma davanti a lei non vi era il vampiro biondo, bensì…
Buffy.
- Buffy. Cosa
ci fai qui?- chiese la cacciatrice sorpresa.
- Ciao. Ti
disturbo?-
- No,
figurati. Entra.-
- Tesoro. È
William?- chiese la madre.
- No, è Buffy.-
- Oh, ciao Buffy. Che piacere rivederti.-
- Salve signora King.-
- Vi lascio da
sole. Vuoi qualcosa da bere?-
- No, la
ringrazio.-
Così Emily
tornò in cucina, lasciandole sole.
- Allora a
cosa devo la tua visita?- le chiese poi Sarah.
- Io… volevo parlarti.
A proposito di Angel.-
Finalmente si
era decisa: era sicura che parlarne con qualcuno le avrebbe fatto bene.
- Certo, dimmi
pure. Sono tutt’orecchie.- le disse sorridendo.
- Ecco, io
credo che… Angel sia ancora innamorato di te.-
La cacciatrice
dagli occhi azzurri rimase a bocca aperta.
- Che cosa?
Non dire cavolate.- la rimproverò dopo essersi ripresa.
- E quale
altra soluzione hai. Da quando ci siamo baciati… non
mi parla più.-
- Questo non
significa certo che sia innamorato di me. Te l’ho detto anche qualche tempo fa:
Angel non è mai stato innamorato di me.-
Buffy rimase
in silenzio, abbassando lo sguardo; Sarah sospirò poi riprese a parlare.
- Ascoltami,
sono convinta che Angel non sia innamorato di me. Comunque sia l’unico modo per
scoprirlo è chiederglielo. Buffy, devi parlare con lui e chiarirti.-
- Ma come faccio? Hai visto come mi ha trattata
oggi.-
- Maledizione,
Buffy. Sei o non sei una cacciatrice? Tira fuori la tua grinta. Quella non la devi usare solo contro i vampiri, ma anche nella vita.-
- Ti ricordo
che anche Angel è un vampiro.- le fece notare l’altra, ridacchiando.
- Motivo in
più per tirarla fuori. Bloody hell, datti una mossa.-
Buffy scoppiò
a ridere, alleggerendo la tensione.
- E adesso
perché ridi?- chiese stupita la bionda.
- Perché parli
come Spike.-
Quando la King si rese conto a cosa si
riferisse l’amica, si mise a ridere a sua volta.
- Già. Devo
cominciare e preoccuparmi.- disse poi.
- Comunque, tu
adesso prendi coraggio, vai da lui e gli parli.- aggiunse quando le risate di furono calmate.
- Ma…- tentò Buffy.
- Niente ma. Muoviti.- non la lasciò finire l’altra, indicandole con
un dito la porta.
La Summers sospirò.
- Ok. Farò
come mi hai detto.-
- Oh, così mi
piaci.-
- Grazie.- la
ringraziò Buffy.
- E di cosa?
Dai, vai.-
Le due amiche
si salutarono, poi la più vecchia delle due si diresse alla W&H: voleva
risolvere subito la faccenda, non ce la faceva più ad aspettare e a portare
avanti quella situazione.
Quando fu
davanti all’ufficio del vampiro moro, trasse un profondo respiro, poi bussò.
Quando
ricevette un “avanti” in risposta entrò.
- Ciao Angel.-
- Buffy.-
disse semplicemente lui, alzando gli occhi.
- Dobbiamo
parlare.- disse la ragazza.
- Mi
piacerebbe, ma ho tante di quelle pratiche da…-
- Non usare
scuse. Tu ora mi starai a sentire, senza obbiettare.-
La bionda si
era alterata, tanto che il vampiro la guardò stupita.
- D’accordo,
come vuoi.- disse lui alla fine, preparandosi ad ascoltarla.
- Che cosa è
successo?- iniziò lei.
- In che
senso?-
- Come in che
senso? Angel è da quando che ci siamo baciati che non
mi rivolgi la parola e mi eviti quando cerco di parlarti.-
Lui non disse
niente, semplicemente distolse lo sguardo.
- Sei ancora
innamorato di Sarah, vero?-
Questa volta
Angel la guardò, con occhi sgranati.
- Cosa? No. Ma cosa stai dicendo? Forse quella innamorata
di qualcun altro sei tu.-
- Come scusa?
E di chi sarei innamorata?-
Angel aspettò
un po’ prima di rispondere.
- Spike.-
- Spike? No,
scusa, stiamo parlando dello stesso Spike. Quello che è follemente innamorato
di Sarah e viceversa? Non ci posso credere.-
- E perché no.
Hai avuto una storia con lui.-
- Era solo
sesso, Angel. E poi anche tu hai baciato Sarah.-
Rimasero in
silenzio per alcuni minuti, senza dirsi una parola.
Poi Buffy
prese coraggio e disse ciò che voleva dirgli da tempo.
- Io ti amo,
Angel, non ho mai smesso di farlo da quando mi hai lasciata.-
Lui la guardò:
non poteva credere a quello che sentiva.
Era così
bella, così forte, così intelligente… così sua.
- Buffy… ti amo.-
Disse così, due semplici parole, che scaldarono il cuore della
cacciatrice.
- Oh, Angel…-
e senza aggiungere altro gli si buttò tra le braccia e si baciarono.
Si erano
ritrovati e non volevano commettere altri errori.
Nel frattempo Sarah
pensava alla sua amica e immaginava che a quell’ora i due avessero già fatto
pace, quando suonarono il campanello.
- Non sarà
ancora Buffy? Non può aver fatto così presto, a meno che…-
sperava con tutto il cuore che non le volesse dire che non ce l’aveva fatta.
Ma quando
aprì, si trovò davanti gli occhi azzurri del suo
vampiro.
- Buona sera,
dolcezza.- la salutò prendendola in braccio e baciandola.
- Will. Cosa
ci fai qui?-
- Non posso
nemmeno venire a trovare la mia donna?-
- Tesoro, chi
è?- chiese la madre della cacciatrice.
- Oh, William sei tu. Che piacere vederti.-
- Buona sera
Emily. Ti trovo in gran forma.-
- Oh, ti
ringrazio. Vuoi qualcosa da bere?-
- No, grazie.
Sto bene così.-
- Ehm, mamma
noi andiamo di sopra.- intervenne Sarah.
- D’accordo. A
più tardi William.-
Spike rispose
al saluto, poi seguì la giovane in camera sua.
- Prima o poi mia madre ci proverà con te.-
- Mmmh… madre
e figlia. Mi ispira.- commentò il biondo.
- Porco.- lo
rimproverò lei ridendo.
Non disse
altro, perché lui le tappò la bocca in un bacio focoso, pieno di passione.
Ma non fecero in tempo a sdraiarsi sul
letto, che sentirono un rumoroso fragore provenire dal salotto, come di vetri
rotti.
Dovettero
attendere solo pochi secondi, prima di udire l’urlo della signora King.
- Mamma!- urlò
Sarah, precipitandosi fuori dalla stanza.
Raggiunsero il
salotto e ciò che videro li lasciò atterriti: davanti a loro vi erano 10 vampiri, probabilmente entrati dalla finestra, e uno di
questi era chinato sulla madre di Sarah.
- Mamma!!- urlò di nuovo la ragazza, ma la donna era ormai svenuta.
Mmmmmh.. lo sooooo!!! Sono 2 mesi che non aggiorno, chiedo
umilmente perdono!!! >.< pleaseeeeeee!!!! ç_ç
Però vi ho
dato l’imput per il prossimo passo della FF, no??? T.T
Ok, va bene,
se siete ancora arrabbiati, cercherò di giustificarmi meglio…
VACANZE E STUDIO!! :P
La prima in effetti non è proprio una giustificazione, ma un po’ di
vacanze le merito anche io no?? -.-
Laura the vampire slayer: mi perdoni anche questa volta xkè adori Sarah?? Ti prego, dimmi di si! ç_ç ti prometto che
questa storia finirà… magari lentamente, ma finirà, lo giuro!!
>.< comunque sia spero che sia valsa l’attesa e che questo capitolo sia
stato di tuo gradimento e che abbia smosso un po’ la curiosità per il prox. ;) un bacione grande :*
Sarah non
riusciva quasi a muoversi: la vista di sua madre lì, distesa a terra e
sovrastata da un vampiro l’aveva pietrificata.
Ma grazie al suo istinto da cacciatrice
si riprese e cercò di riprendere il controllo della situazione.
- William! Io
cerco di attirarli fuori dalla casa tu pensa a mia madre.-
- D’accordo. Ma fai attenzione.-
- Tranquillo,
ora chiamo le altre.-
Premette
subito il tasto del cerca-persone per inviare un segnale a Buffy: non voleva
disturbare anche Faith e Ken.
Lei e l’altra
bionda se la sarebbero cavata, soprattutto se con lei
fosse arrivato anche il vampiro moro, come sperava.
Quando fu
sicura di averlo fatto si voltò verso i vampiri.
- Ehi, voi.
Dove state guardando? Io sono qui.-
I bevitori di
sangue si voltarono e dopo averla individuata si
lanciarono verso di lei, seguendola nel giardino della casa.
Intanto
nell’ufficio di Angel, la bionda sentì il BIPBIP del cerca-persone.
- Cos’è?-
chiese il moro, ancora euforico per il
ricongiungimento fra lui e la cacciatrice.
- È Sarah.
Dev’essere successo qualcosa. Devo andare.-
- Vengo con te.-
Così i due si
precipitarono a casa della giovane, dove la trovarono alla
prese con i non-morti.
- Sarah!-
attirò la sua attenzione l’amica.
- Buffy. Angel.
Grazie al cielo siete arrivati.- esclamò, parando qualche colpo.
- Dov’è
Spike?- le chiese la Summers,
andando in suo soccorso.
- È con mia
madre. I vampiri l’hanno attaccata.- rispose, continuando a lottare.
Vennero raggiunti anche dal biondo e in pochi
minuti li fecero fuori tutti.
Dell’ultimo se
ne occupò Sarah: prima di polverizzarlo si pose a cavalcioni
su di lui.
- Ti ha
mandato Marcus, vero?- gli chiese.
- Si.-
- E come avete
fatto ad entrare senza l’invito?-
- Il Maestro
ha fatto un incantesimo e…-
La bionda non
lo lasciò finire e lo impalettò.
- Grazie
dell’informazione.-
Si alzò e
raggiunse gli amici.
- William,
come sta mia madre?-
- Credo bene.
L’ho stesa sul divano.-
Tutti e 4 rientrarono in casa: il vetro della sala era in frantumi e
qualche soprammobile era caduto.
Ma la ragazza non se ne preoccupò e si
diresse verso la madre.
- Mamma. Mamma
mi senti?-
Emily non si
mosse così la giovane chiese a Spike di andare a prendere un po’ d’acqua e una
pezza.
Quando tornò,
bagnò il pezzo di stoffa e lo pose sulla fronte dalla donna.
- Come sta?- chiese preoccupata Buffy.
- Sta bene. È
solo svenuta.-
Rimasero in
silenzio per alcuni minuti poi Sarah riprese la parola.
- Devo
dirglielo.-
- Cosa?-
chiesero i 3 amici presi alla sprovvista.
- Che sono una
cacciatrice. Se lo sa almeno potrà stare più attenta.-
- Credo che
sia la soluzione migliore.- commentò Buffy, posandole una mano sulla spalla,
mentre l’altra bionda le sorrideva.
La sua
attenzione fu attirata da un movimento dalla signora King.
- Mamma.
Mamma, come ti senti?-
- Oh, che mal
di testa. Ma cos’è successo?-
Sarah si
scambiò uno sguardo con gli amici, ricevendo un cenno di assenso e
incoraggiamento.
- Mamma, ti
devo parlare.-
- Tesoro, stai
bene? Ti sei fatta male? Chi erano quei tizi? Erano così strani…-
- Mamma
calmati. Sto bene. Ed è proprio di questo che ti volevo parlare.-
Trasse un
profondo respiro e lo disse.
- Mamma,
quelli erano vampiri e io… io li caccio. Sono una
cacciatrice.-
Emily la
guardò un po’ stupita, poi scoppiò a ridere.
- Tesoro, tu
leggi troppi libri. I vampiri non esistono.-
- E invece sì.
Li hai visti con i tuoi occhi stasera. Ti sei mai chiesta perché ho spostato le
lezioni al pomeriggio e alla sera? Bè, te lo dico io.
Per far si che potessi andare direttamente al cimitero prima di tornare a casa.-
- Ma cosa stai dicendo…- chiese la donna, un po’ shockata.
- La verità.
Anche Buffy è una cacciatrice come me.-
- Mi stai
prendendo in giro. I vampiri non esistono.-
- Si mamma. E
li hai davanti a te. Angel, William, potete
trasformarvi?-
- Che cosa? Ma…- iniziò Spike.
- Per favore.-
lo implorò la ragazza.
Così il biondo
indossò la maschera da caccia imitato dal vampiro moro.
- Ma… cosa… loro… tu…- e svenne.
- Forse le ho
dato troppe emozioni tutte in una volta. Ma era meglio
togliersi il dente subito.-
Aspettarono
alcuni minuti e la donna si riprese.
- Mamma, ti
senti meglio?-
- Cosa… oh,
ora ricordo… una cacciatrice… i vampiri… William e Liam… aspetta un attimo. Se
William è un vampiro e tu li cacci, come puoi stare con lui? Oh, non ci capisco
più niente.-
- D’accordo.
Allora adesso calmati e ti spiego tutto. Fino a qualche anno fa esisteva
un’unica cacciatrice, Buffy, che è entrata in carica alla morte di quella
precedente. Ad ogni generazione c’è una cacciatrice
diversa. Questo fino a 2 anni fa, quando Buffy e i
suoi amici, tra cui Willow e William, hanno combattuto contro il Primo, il male
primordiale, il male più potente e pericoloso. Da quel momento, grazie ad un
incantesimo di Willow, che è una strega, il potere della prescelta si è diffuso
tra altre potenziali cacciatrici.-
Si fermò un
momento per far incanalare tutte quelle informazioni alla madre.
- Willow è una
strega?-
- Si, e tra le più potenti anche. Questo potere è entrato
anche in me. Ti ricordi 2 anni fa, quando mi sono
risvegliata dal coma? È stato grazie a quella nuova potenza che Willow mi ha dato.-
Emily spalancò
gli occhi, imitata da Buffy; lei non sapeva nulla di quella storia.
- Quindi devo ringraziare Willow se sei ancora qui…-
- In un certo
senso. Ma devi ringraziare anche Buffy: è stata sua
l’idea. Io ho scoperto questa mia natura solo pochi mesi fa. Una sera, mentre
tornavo dall’università, ho incontrato Spike in un vicolo: aveva tentato di
mordermi, o più che altro di spaventarmi, ma io avendolo riconosciuto l’ho
tenuto a bada.-
Lei e il
diretto interessato si scambiarono un dolce sorriso.
- Spike?-
- Si. È il nome da vampiro di William, il suo nome da mortale.
Io e Will ci siamo conosciuti, abbiamo iniziato ad
uscire insieme e ci siamo innamorati. Dopo poco tempo ho scoperto di essere una
cacciatrice.-
- E come l’hai
scoperto?-
Emily
cominciava ad essere curiosa.
- Stavo
attraversando il cimitero quando sono stata attaccata da un vampiro. Mi ero
appena lasciata con William e non sono stata in guardia. Così mi ha morso e ho
perso molto sangue. Quando mi sono risvegliata i miei amici
hanno scoperto che sul mio collo non vi erano segni e solo 2 esseri al mondo sono
in grado di guarire così velocemente: i vampiri e le cacciatrici. Così Willow
ha fatto un incantesimo e io sono diventata la nuova
cacciatrice. O per lo meno una delle tante.-
- Una delle
più forti, vorrai dire.- la corresse Buffy, sorridendole.
- Ma io ancora non capisco perché stai con William se è un
vampiro.-
- Perché lui è
diverso, mamma. Ha un’anima, proprio come Liam, o per meglio dire Angel, il suo
nome da vampiro. Spike non è come tutti gli altri. Sì, in passato ha ucciso,
devastato villaggi, veniva chiamato il Sanguinario, ma
ora non è più così. Ora è tornato quello di prima, o
almeno una parte. Ora è una persona vera, l’unica cosa che lo rende diverso da
me e te è la sua dieta. È un uomo e mi ama.-
Spike le si avvicinò, quasi commosso dalle sue parole.
- Tua figlia
ha ragione, Emily, soprattutto per quel che riguarda la parte finale. La amo, e
non le farei mai del male. Anzi, darei la mia non-vita per lei.- affermò,
poggiando le mani sulle spalle di Sarah, la quale gli strinse una mano.
- È una storia
incredibile, ma ti credo. Per quanto riguarda te…- disse rivolta a Spike.
Il vampiro
ebbe un sussulto: ora gli avrebbe detto che non lo voleva più in casa sua e che
doveva stare lontano da sua figlia.
- Bè, ti ho
conosciuto come William, un ragazzo educato e gentile. Se mia figlia si fida di
te, non vedo perché non dovrei farlo anche io.-
I due biondi
si sorrisero felici: niente li avrebbe divisi.
- Lo stesso
vale per Angel, vero? In fondo è il ragazzo di Buffy. Giusto?- chiese Sarah,
rivolta alla bionda, che annuì, facendo sorridere ancora una volta l’amica.
- Se si trova qua vuol dire che ti fidi anche di lui. Non vedo cosa potrei
dire o fare.- disse la donna, accingendosi ad alzarsi.
- No, mamma.
Resta seduta. Devo dirti una cosa ancora. Molto più seria.
Ma promettimi che non ti preoccuperai. Ho tutto sotto
controllo.-
- Oh, mio dio.- disse solo la signora King, risedendosi.
- Quando sono
diventata cacciatrice, Wes, il mio osservatore, che ogni cacciatrice deve
avere, ha scoperto una profezia che parlava di un demone che si sarebbe risvegliato appena la nuova cacciatrice, un potente
cacciatrice, fosse entrata in carica. Quella cacciatrice sono
io e Marcus, il demone, bè… vuole uccidermi.-
- Che cosa?
Credo di non aver capito bene.- esclamò Emily, con la voce strozzata.
- Stai
tranquilla, è tutto ok. Finora non mi ha fatto niente. Si è limitato ad inviarmi orde di vampiri, come quella che ha fatto
irruzione in casa nostra stasera. Ma è tutto sotto
controllo. Sono una cacciatrice, sono forte, so combattere e soprattutto ho
tanti amici che mi stanno vicina. Mi hanno sempre dato una mano e mi staranno
vicini nella battaglia finale.- concluse tutto d’un
fiato.
- Battaglia
finale?-
- Devo
uccidere Marcus, mamma.-
- Oddio. Credo
di non stare molto bene.-
- Mamma, ti
prego non fare così. Ho bisogno anche del tuo appoggio. È il mio destino, non
posso tirarmi indietro.-
Madre e figlia
si guardarono negli occhi, poi la prima parlò.
- D’accordo.
Dovrò fidarmi. Non posso fare altro. Ma ti prego, stai
attenta.-
- Lo farò, mamma.-
Le due si
abbracciarono: Sarah si sentiva più leggera, non doveva più tenere quel segreto
con la madre.
Non le aveva
detto dello stupro, vero, ma era già abbastanza preoccupata, non voleva
peggiorare la situazione.
- Io vado a
letto. Troppe emozioni. Buonanotte ragazzi.-
- Buonanotte.-
la salutarono tutti.
Emily se ne
andò appoggiandosi al corrimano mentre saliva le scale, non sapendo quanto le
gambe l’avrebbero retta, lasciando soli i ragazzi.
- E bravo
paparino. Alla fine ce l’hai fatta.- intervenne Spike.
- Spike, cosa
stai dicendo?- chiese Angel, guardandolo senza capire.
- Con Buffy. Ce l’avete fatta.-
La bionda
arrossì e tutti erano sicuri che lo avrebbe fatto
anche il vampiro se solo avesse potuto.
- Già, e senza
bisogno del tuo intervento da agente matrimoniale.- cercò di salvarli Sarah.
Tutti e tre si
offrirono per aiutarla a metter in ordine il salotto e lei accettò volentieri.
Quando ebbero finito se ne andarono.
- Ci vediamo domani.- le disse il biondo prendendola per la vita.
- Ok.
Buonanotte.-
Si baciarono,
poi lui raggiunse gli altri 2.
Sarah andò
nella sua camera e s’infilò sotto le coperte.
La battaglia
finale si avvicinava: lo sentiva con tutta se stessa.
Si, fate senza dirmelo, un mese… chiedo
infinitamente perdono!!! >.<
Ma è stato un periodo troppo incasinato
tra esami, problemi personali e ora sono iniziate pure le lezioni, quindi
perdonatemi! ^^
Ora anche la
signora King sa tutta la storia, questo può voler dire solo che… la fine si
avvicina! Ma manca ancora qualche capitoletto tranquilli! ;) (so che in realtà speravate che fosse l’ultimo v.v)
Laura the vampire slayer: ben ritrovata carissima. ^^ meno
male,quindi
anche tu sai cosa vuol dire rischiare il linciaggio. Più volte ho rischiato con
le altre FF, sai??O.o sono
contenta di destare la tua curiosità. ^^ siamo quasi alle
battute finali, ancora pochi capitoli e scriverò FINE. Che tristezza
però! Lun bacioneeeee :*
Capitolo 26 *** Cap. 26 La battaglia si avvicina ***
Cap. 26 La battaglia si avvicina
Cap. 26 La battaglia
si avvicina
Erano passati 3 giorni da quando Sarah aveva raccontato la verità a sua
madre e di Marcus non c’era ombra.
Stava
faticosamente cercando di seguire la lezione di letteratura, quando i suoi
sensi da cacciatrice la misero in guardia: da qualche
parte nella scuola c’era un vampiro, ne era certa.
La sua mano
scattò verso l’alto, attirando l’attenzione dell’insegnante.
- Ehm,
professor Kean, potrei uscire un momento?- chiese,
notando che tutta la classe si era voltata verso di lei.
- Si, certo signorina King.- le rispose gentilmente lui.
La giovane
schizzò fuori dall’aula, cercando di individuare il bevitore di sangue.
Passò davanti
ai bagni delle ragazze e vi sentì provenire uno strano suono, come di un urlo
soffocato.
Spinse la porta
ed entrò: sul lato opposto, accanto ai lavandini, vi erano due ragazzi.
Uno di loro
era sicuramente un vampiro ed aveva affondato le zanne
nel collo della ragazza che teneva ferma contro il muro.
- Ehi, non lo
sai che questo è il bagno delle ragazze?- attirò la sua attenzione
la bionda.
Il vampiro si
voltò ringhiando.
- La
cacciatrice.- disse, come se stesse cercando proprio lei.
- Indovinato.
Hai vinto un bel paletto.- e si gettò su di lui.
Lottarono,
mentre la ragazza si accasciava sul pavimento; dopo pochi secondi riuscì a
polverizzarlo.
Rimise il
paletto nella tasca dei jeans e si avvicinò alla giovane.
- Ehi, tutto
bene?-
- S-si… credo
di si. Ma cos’era quello?-
chiese lei, ancora spaventata.
- No ha importanza. Ora è tutto finito. Vai in infermeria.-
Lei annuì,
così Sarah l’accompagnò fino a metà strada e poi si
accinse a tornare in aula.
Ma prima
doveva fare una telefonata; così si rifugiò in una
corridoio deserto e digitò un numero sul cellulare.
- Pronto?-
rispose una voce dall’altro capo.
- Buffy, sono io.-
- Sarah, tutto
ok? È successo qualcosa?-
- Si, tutto a posto, però qualcosa è successo.-
Le raccontò ciò
che era accaduto pochi minuti prima senza essere interrotta.
- Un vampiro
nella scuola, di giorno?- commentò alla fine la Summers.
- È quello che
mi sono detta anche io. Non vorrei sbagliarmi, ma non
credo che sia passato dalle fogne.-
- Pensi che
sia stato mandato da Marcus?-
- Lo credo, si. Quel tipo sembrava alquanto soddisfatto nel vedermi. Per
il momento, comunque, sembra che sia tutto a posto.-
- Chiama se
hai bisogno.-
- D’accordo.
Ora devo tornare in aula. Buffy, puoi farmi un piacere? Puoi avvertire Spike di
quello che è successo e dirgli di venirmi a prendere stasera prima della ronda?-
- Certo, lo
faccio subito.-
- Grazie. A
stasera.-
- Ciao.-
Riagganciarono:
Sarah tornò in aula sembrando il più naturale possibile.
Finalmente le
lezioni terminarono e la ragazza tornò a casa: da quando era perseguitata da
quel demone usava sempre la macchina per andare e
tornare da scuola; i vicoli bui erano troppo pericolosi.
Arrivò a casa
verso le 6.30 e trovò sua madre già in cucina.
- Ciao tesoro,
com’è andata a scuola oggi?-
- Bene, direi.
Fino a quando un vampiro non ha cercato di dissanguare una ragazza nei bagni.-
- Un vampiro?-
chiese preoccupata Emily.
- E come sta
la ragazza?- continuò.
- Bene. Per
fortuna sono arrivata in tempo. Quello che non mi spiego e come sia potuto
entrare a scuola durante il giorno. Temo proprio si trattasse di un inviato di
Marcus.- spiegò la giovane, come parlando tra se e se, guardando dentro al frigo alla ricerca di qualcosa da bere.
Era bello
poter finalmente parlare tranquillamente con sua madre.
- E tu come
stai?- le chiese poi la signora King.
- Io bene,
tranquilla.-
- Hai la ronda
stasera?-
- Si, ma mi viene a prendere William, è più sicuro.-
La donna annuì
con il capo, trovandosi perfettamente d’accordo con la figlia.
Come aveva
detto lei, alle 11 Spike suonò il campanello di casa
King.
- Tesoro,
Buffy mi ha raccontato tutto. Stai bene?- chiese subito il biondo, senza
neanche salutarla.
- Si, sto bene, tranquillo. Non usa più salutare?-
- Hai ragione.
Scusa, ma ero preoccupato.-
- Non ne avevi
motivo.-
I due si
baciarono, ma furono interrotti dalla madre.
- Ciao William.-
- Ciao Emily.-
la salutò lui.
- Mi raccomando, fate attenzione.-
- Non ti
preoccupare. È in buone mani.-
Sarah e Spike
uscirono nella notte e quando giunsero al cimitero
trovarono Buffy ed Angel che li aspettavano davanti al cancello.
- Qualche
altro vampiro studioso?- le chiese il moro, dopo averli salutati.
- Per oggi no.
Ma se Marcus ha il potere di farli girare di giorno ne
incontrerò altri.- rispose la bionda.
Cominciarono
il loro giro d’ispezione: incontrarono qualche vampiro di poco conto che misero
al tappeto in pochi secondi.
Poi, come
sempre, i sensi da cacciatrice di Sarah e Buffy si misero in funzione: ma prima
di tutto, la ragazza dagli occhi azzurri sentì il suo odore.
- Finalmente
ti fai vedere, Marcus.- lo chiamò lei, per farlo uscire allo scoperto.
- Ne dubitavi
forse? Noi abbiamo ancora qualche conto in sospeso.-
Il demone uscì
dall’oscurità, circondato da un’orda di bevitori di sangue.
- Che cosa
vuoi?- chiese la King, quasi ringhiando.
- Ma tesoro, che domande fai? Lo saprai anche tu che si
avvicina la battaglia finale. Sono venuto ad avvertiri.-
- Avvertirmi?-
domandò scettica la ragazza.
- Ma certo. Sono pur sempre un gentiluomo. E ti posso dire…
che non vedrai la prossima luna piena.-
E con queste
parole scagliò i suoi sudditi contro i 4 amici, mentre
lui scompariva nel nulla.
Lottarono
contro i non-morti: erano numerosi e ci misero più tempo del previsto.
Quando ebbero terminato si fermarono e si guardarono a vicenda.
- Qualcuno di
voi sa quand’è la prossima luna piena?- chiese Sarah con il fiatone.
- Domenica
prossima.- rispose Angel.
- Oggi è
lunedì. Questo significa che abbiamo ancora 5 giorni
per prepararci.- puntualizzò la giovane.
- Non è tanto,
ma dobbiamo accontentarci.- disse Buffy.
- Ora anche
durante i weekend mi fanno lavorare.- sbuffò spazientita Sarah, facendo
sorridere gli altri.
Tornarono a
casa e si diedero appuntamento la mattina seguente in
palestra.
La cacciatrice
parlò alla madre dell’incontro e le disse che non era sicura di essere in grado
di frequentare le lezioni.
- Non importa.
Basta che tu rimanga viva.-
La mattina
seguente entrò alla W&H alle 10 in punto; erano già tutti
presenti, cacciatrici, streghe e vampiri.
Così Sarah
raccontò agli altri e a Wes del loro incontro.
- 5 giorni.
Non sono tanti, dobbiamo darci una mossa.- esortò l’Osservatore.
- Soprattutto
dobbiamo tenere gli occhi aperti. Non è detto che sia uno di parola. È pur
sempre un demone.- disse Spike, appoggiato ad una
colonna con le mani in tasca.
- Io invece
credo che attaccherà domenica come ha detto. Non tutti non mantengono la parola
come te, tesoro.- lo prese in giro Sarah, cercando di alleggerire l’atmosfera.
Il vampiro
mise il broncio offeso, ma la sua ragazza lo risollevò con un bacio.
- Comunque hai
ragione. Dobbiamo stare attenti.- continuò lei.
Cominciarono
gli allenamenti e tutto procedette per il meglio.
I 5 giorni passarono in fretta e Marcus non si era più fatto
vedere.
Tutte e 4 le cacciatrici si erano impegnate moltissimo ed erano più
pronte che mai ad affrontare il nemico, grazie ai duri allenamenti di Wesley.
Presto arrivò
il sabato sera.
La King era in
casa, seduta sul divano, cercando di non pensare a quello che sarebbe successo
di lì a 24 ore.
Quel
pomeriggio avevano terminato presto gli allenamenti, per permettere a tutti di
riposare.
Sarah stava
guardando un programma in TV, quando suonarono il campanello; andò ad aprire e
si trovò davanti Spike.
- William.
Cosa ci fai qui?- chiese stupita la giovane.
- Volevo stare
con te.- le disse, abbracciandola.
Lei rispose
alla stretta: non gli aveva chiesto niente, ma aveva bisogno di averlo vicino,
e lui l’aveva capito.
- Come stai?-
le chiese il biondo guardandola negli occhi.
- Così. Cerco
di non pensarci, anche se è dura.-
- Vuoi che
resti un po’ con te?-
Lei annuì e lo
portò in camera sua.
Aveva bisogno
di sentirlo, di sentirlo suo.
Iniziarono a
baciarsi, sdraiandosi sul letto.
Piano piano
lui le tolse le maglietta, mentre lei gli sfiorava i
muscoli sotto la camicia.
Ci volle poco
prima che entrambi rimanessero nudi, distesi l’uno accanto all’altra.
- Lo sai che
questa potrebbe essere l’ultima notte che passiamo insieme?- disse
improvvisamente Sarah.
- No, non lo
sarà. Ce ne saranno altre 1000 di notti come questa.-
E con un
sospiro entrò in lei, unendo i loro corpi in una danza armoniosa.
Raggiunsero
l’apice insieme, poi entrambi ricaddero sulle coperte e si addormentarono
abbracciati, con il pensiero che quella sarebbe stata la prima di altre 1000
notti.
Ok, credo che
ora come ora le scuse servano a ben poco. -.-
Tuttavia
niente mi vieta di provarci! :P
PERDONOOOOOOOOO!! >.<
L’università
mi distrugge e a metà dicembre ho un esame, per non parlare delle lezioni tutti
i giorni, quindi quando arrivo a casa la voglia di rileggere il capitolo e
postarlo, è pari a zero. -.-
Xò eccomi qua!
^^
Mancano 3 capitoli, per cui cercherò assolutamente di finire sta
benedetta storia, gli ultimi 2 capitoli al massimo con l’anno nuovo. :P
Laura the vampire slayer: sono contenta che il cap precedente ti
sia piaciuto, e spero sia così anche per questo! ^^ già, sono anni che sto
dietro a sta storia e finire di pubblicarla su EFP
sarà davvero strano, L spero che leggerai anche gli ultimi
capitoli, così finalmente tutte le cose si aggiusteranno, con tanto di sorpresa
finale. ;) un bacione :*
La mattina seguente,
quando Sarah si svegliò, il sole stava per sorgere e nell’intera casa regnava
il silenzio.
Restavano
ancora parecchie ore prima dello scontro, ma la cacciatrice sapeva che non
sarebbe più riuscita a dormire.
L’agitazione
era troppa e anche la paura si faceva sentire.
Spike dormiva
ancora beato accanto a lei: non gliene faceva una colpa.
Doveva
riposare così che almeno uno dei due fosse in piena forma.
Gli sfiorò le
labbra con un bacio, cercando di non svegliarlo, poi piano si alzò dal letto,
dirigendosi verso le scale.
Raggiunse il
salotto, poi un armadietto in un angolo.
Lo aprì: al
suo interno vi erano tutte le armi che potevano essere utili ad
una cacciatrice.
Quella sera,
l’intera squadra si sarebbe riunita a casa sua per prendere l’occorrente prima
di andare al cimitero per la grande battaglia.
Richiuse le ante e andò in cucina: si preparò una tazza di te e si
sedette sul divano in salotto a guardare un po’ di tv.
Era strano
vedere tutto ciò che succedeva nel mondo, dalle guerre alle vacanze felici con
la famiglia, mentre lei sapeva che quella sera si sarebbe avvicinata alla morte
come non mai.
Erano ormai le
9, quando sentì dei movimenti provenire dal piano
superiore; dopo pochi secondi sentì alcuni passi scendere le scale, subito
seguiti da una testa bionda.
- Ehi,
piccola. Come mai già in piedi?- le chiese uno Spike un po’ assonnato.
- Non riuscivo
a dormire.- rispose lei sorridendo e cercando di sembrare tranquilla.
Le
si sedette accanto
sul divano, stringendola forte a se.
- Come ti
senti?- le chiese lui dolcemente.
- Uno schifo.
Ho paura di non farcela.-
- Ce la farai
benissimo invece. Ma ora devi solo pensare a riposarti
o stasera sarai sfinita.-
Lei annuì, poi
alzò il viso per ricevere quel bacio di cui aveva tanto bisogno.
Quando si staccarono si sentì più tranquilla, come se quel bacio fosse
stata una pozione preparata dalle mani d’oro di Willow.
La giornata
passò tranquilla, come se quella sera non fosse in gioco la sua vita.
Finalmente, o
purtroppo, arrivarono le 7.
Il sole stava
per tramontare e tutta la squadra si trovava nel salotto di casa King.
- Siete
pronti?- chiese Wes guardando i presenti.
- Se
rispondessi di no servirebbe a qualcosa?- chiese
Faith, cercando di alleggerire la situazione.
- Credo di no,
purtroppo.- commentò Buffy.
- È l’ora
ragazzi. Andiamo.- concluse l’Osservatore.
Così ognuno di
loro prese un’arma e si incamminarono verso il
cimitero.
Quando arrivarono lo trovarono deserto: nemmeno un demone in
circolazione.
Sembrava proprio…
un cimitero.
Ma non
dovettero attendere a lungo: dopo pochi secondi, una
gruppo di circa 30 vampiri si scagliò contro di loro.
Lottarono per
alcuni minuti, ma li sconfissero senza problemi: sapevano che quelli erano solo
un riscaldamento per il vero scontro.
- Molto bene.
Vedo che avete usato egregiamente il tempo che vi ho lasciato.-
Marcus, con il
suo solito aspetto mozzafiato, uscì da dietro una cripta, con la sua andatura
da predatore.
- Credevi che
saremmo rimasti con le mani in mano?- rispose Sarah,
con sguardo di sfida.
-
Assolutamente. Ma ora vediamo quanto sei migliorata.
Il nostro conto lo salderemo… ora.-
E per la prima
volta, il demone si scagliò contro la sua preda.
Cominciarono a
lottare, senza che nessuno potesse fare nulla
- Sarah.- cercò
di aiutarla Spike, ma Angel lo fermò.
- Fermati.
Questa è la sua battaglia. E se anche volessi… non potresti fare nulla.
Guardali: hanno una potenza straordinaria.-
Ed era
veramente così: tutti i presenti vedevano ciò che stava succedendo.
La potenza sprigionata
dai due era incredibile.
Nessuno
avrebbe mai pensato che la cacciatrice dagli occhi azzurri fosse così potente;
ora tutti capivano le parole di quella profezia.
I loro
pensieri furono interrotti da un infinito gruppo di vampiri che li attaccò.
Sarah si voltò
solo per un secondo per vedere se i suoi amici stavano bene.
- Se fossi in te non mi distrarrei.- le consigliò Marcus colpendola, ma
lei riuscì ad evitarlo.
- Lascia in
pace i miei amici.- gli urlò contro lei,
allontanandosi di qualche metro per riprendere fiato.
- Stai
tranquilla, piccola. I tuoi amici se la caveranno. Io mi preoccuperei di più
per te stessa.- e ripartì all’attacco.
Lottarono a
lungo, senza esclusione di colpi: sembrava che nessuno dei due fosse stanco, ma
entrambi riportavano diverse ferite.
- Sei forte.
Perché non interrompiamo questa battaglia e non ti unisci a me?- propose il
demone, con il fiato corto.
- Perché non
sono ancora uscita di testa.- e questa volta fu lei a
riprendere.
Sembrava che
quello scontro non dovesse finire mai.
Alle loro
spalle gli altri lottavano ancora contro i nemici: non diminuivano mai.
Appena ne
eliminavano uno de spuntavano altri 2, senza mai
finire.
Ogni tanto
Spike lanciava sguardi furtivi alla bionda che combatteva contro il suo nemico.
Era tremendamente
preoccupato per lei, ma sapeva di non poter fare niente.
Il vampiro
biondo non si accorse del demone che gli si era appena scagliato contro, e non
riuscì ad evitarlo.
Cadde così a
terra, ferito al braccio.
L’urlo che
uscì dalla sua bocca mise in allarme Sarah, che si voltò preoccupata.
- William.- lo
chiamò.
Fu in quel
momento che Marcus approfittò della sua distrazione, ma non per colpire lei, ma
l’uomo che la sua nemica amava.
Quando la
cacciatrice vide quel raggio di luce dirigersi verso il suo vampiro, scattò in
avanti correndo verso di lui.
- Nooo!- urlò,
mentre si frapponeva tra lui e l’incantesimo.
Tutti i
presenti urlarono, convinti che quella sarebbe stata la fine per la giovane
cacciatrice, ma il raggio non raggiunse mai né il corpo di Spike nè quello
della ragazza, perché da quest’ultimo uscì una forte luce bianca, che rispedì
il colpo al mittente, che prontamente lo schivò.
Tutti rimasero
a bocca aperta: davanti al corpo steso a terra del vampiro
vi era Sarah, circondata da una luce bianca, bianchissima.
- Ma cosa…- chiese quasi spaventato Marcus.
- Non ti
permettere mai più.- esclamò la cacciatrice guardandolo con occhi feroci.
Perfino Buffy
e gli altri faticavano a riconoscerla.
- Non provare
mai più ad avvicinarti alle persone che amo, o me la pagherai.- e ripartì
all’attacco.
Tutti
assistettero all’incredibile scena chiedendosi cosa significasse quell’aurea
bianca.
Eccomiiiiiiiiii!!! Dai, questa volta sono tornata presto! :P
E nonostante
l’imminente esame. v.v (darei qualsiasi cosa per non
doverlo dare… -.-)
Passando al
capitolo…. Lo so, ho fatto una brutta interruzione della storia, me ne sono
stupita pure io mentre lo rileggevo. XD
Ma era necessario,
visto che il prox capitolo sarà quello finale; o
meglio, sarà l’ultimo capitolo della battaglia, che avrà finalmente fine, ma ci
sarà poi un epilogo con molte sorprese. :P
Laura the vampire slayer: sono contenta che la mia ff ti
piaccia tanto. ^^ e spero ti piacerà anche il finale. :P
grazie, che cara che sei, molte altre avrebbero voluto linciarmi x la lentezza
con cui posto, ma tu riesci a capirmi! T.T bè, ora
goditi gli ultimi 2 capitoli, quello decisivo e l’epilogo finale con una bella
sorpresa.. anche se inaspettata e direi PAZZESCA! XD un bacione :*
Miei cari
lettori (1 xò vabbè -.-) non penso di postare ancora
prima di natale, quindi… BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A
TUTTI!!!!! ^^
Lo scontro
continuava senza interruzioni; tutti guardavano sbalorditi la ragazza
circondata da quell’aurea bianca.
Perfino Marcus
non riusciva più a combattere come prima.
- Si può …
sapere… chi diavolo sei?- chiese il demone cercando di
parare i colpi, ma con scarsi risultati.
Sarah si fermò
guardando il suo nemico dritto negli occhi.
- Davvero non
ti ricordi di me, Marcus? E dire che sono passati solo 3
secoli.-
I due si
guardarono per un po’, senza parlare.
Fu Spike a
rompere il silenzio.
- Quella…
quella non è Sarah…- i suoi occhi erano fissi sul corpo della donna che amava.
- Che cosa?- esclamarono
tutti, guardando il vampiro biondo, per poi riportare lo sguardo sulla coppia.
- Ha-Harriet…
non è… non è possibile…-
La voce del
demone si smorzò nella sua gola, come terrorizzato.
- Allora non
ti sei dimenticato di me…- disse la giovane, parlando con una voce non sua.
- No… no-non è
possibile… tu sei… tu sei morta.-
Marcus
sembrava realmente terrorizzato.
- Bè, comevedi ora sono qui.-
- Si può
sapere chi sei? Dov’è Sarah?-
Sia la
cacciatrice che il demone si voltarono verso colui che
aveva parlato.
- Non ti preoccupare, Spike, lei sta bene.-
- Come posso
fidarmi di quello che dici?-
- Perché io…
sono lei.-
Tutti la
guardarono senza capire.
- Molti anni
fa, quando Marcus cominciò le sue razzie, io ero in carica come cacciatrice.
Fummo nemici per moltissimi anni, fino a quando io non fui uccisa.- cominciò a
spiegare Harriet, cercando di soddisfare la curiosità dei presenti.
- Fu lui ad ucciderti?- chiese Angel parlando per la prima volta,
indicando Marcus.
- No, ero
troppo potente per lui, non sarebbe mai riuscito ad
uccidermi. Fui coinvolta in un agguato, tesomi da alcuni nemici di mio padre,
importante uomo politico, rimasi gravemente ferita. A quei tempi la medicina
non aveva raggiunto livelli così alti da permettermi di guarire, e anche i miei
poteri da cacciatrice non mi furono d’aiuto. La ferita s’ infettò
e morii pochi giorni dopo. Fu in quel momento, appena il mio cuore smise di
battere, che i seguaci di Marcus trovarono una profezia, che nemmeno voi
conoscete.-
- Una
profezia?- chiese Wes, curioso.
- Si. Fu da questa profezia che nacque quella che tu hai
trovato, anche se sono molto simili. La prima profezia diceva che Harriet, la
cacciatrice, si sarebbe reincarnata in un altro corpo e che quando si sarebbe risvegliata sarebbe stata la fine di tutti i vampiri. Per
questo poi Marcus fu sigillato. Nonostante tutto, era l’unico che sarebbe
riuscito a tenermi testa.-
- Ma prima hai detto che lui non era abbastanza forte per te.-
intervenne Buffy.
- Infatti, ma
quell’incantesimo, oltre ad addormentarlo, aveva anche il potere di aumentare
la sua forza senza il minimo sforzo. E in 3 secoli si
può migliorare parecchio, non è vero, Flagello d’Europa?- concluse, rivolta al
vampiro moro che tuttavia non rispose.
- Tutto questo
significa che… Sarah è la tua reincarnazione?- chiese stupito il vampiro
biondo.
-
Esattamente.- concluse Harriet.
- Pazzesco…-
sussurrò Wesley.
- Quello di
cui non hanno tenuto conto i tuoi seguaci, Marcus, è che questa ragazza che
ospita il mio spirito è potente quasi quanto me, e che i nostri poteri messi
insieme… ci rendono invincibili.-
La cacciatrice
ripartì all’attacco, scagliandosi contro un Marcus
alquanto terrorizzato e incapace di reagire.
Cercò di
resistere, ma si notava perfettamente che era in netto svantaggio.
I vampiri,
suoi seguaci, si avventarono sulla giovane, cercando di aiutare il loro
padrone, ma anche Spike e gli altri andarono in aiuto dell’amica, così gli
scontri ricominciarono: da una parte Sarah/Harriet e Marcus, dell’altra la
Scooby Gang e i bevitori di sangue.
La battaglia
sembrò durare un’eternità, quando tutti sentirono un urlo agghiacciante dietro
di loro.
Si voltarono e
videro il demone a terra, sovrastato dalla bionda e con una profonda ferita
sulla spalla.
- Credo che
sia giunta la fine, mio caro Marcus.-
- No, non è
vero. Io non posso perdere.- cominciò a gridare lui.
- E invece è
proprio quello che sta succedendo. Addio.-
E con una
mossa veloce estrasse la spada dal fodero che aveva sulla schiena e la conficcò
nel petto del suo nemico.
L’intero
cimitero si riempì delle sue urla di dolore, per poi spegnersi in un silenzio
lugubre.
Sarah/Harriet era ancora ferma nella sua posizione, quando i vampiri
cominciarono a correre in un fuggifuggi, cercando di mettersi in salvo.
Alcuni
riuscirono a scappare, altri furono polverizzati dalle mosse veloci di Buffy e
gli altri.
Alla fine, tra
polvere e cenere, rimasero solo loro, con il respiro pesante, cercando di
riprendere fiato.
La cacciatrice
bionda era ancora immobile, anche lei con il fiatone.
- Harriet,
dobbiamo ringraziarti per…- iniziò Wes.
Ma la giovane si accasciò a terra, mentre
l’aurea bianca scompariva.
- Sarah!- urlò
Spike, avvicinandosi al suo corpo.
La prese tra le braccia e le sollevò il capo: respirava ancora,
era solo esausta dal combattimento.
- Sta bene. Ma ha bisogno di riposo.- informò gli altri il vampiro,
tirando un sospiro di sollievo e tranquillizzando tutti.
Tornarono a casa
della ragazza, dove trovarono una Emily preoccupata.
- Sarah! Piccola mia, cosa ti hanno fatto?- cominciò ad urlare,
appena vide la figlia tra le braccia di Spike, priva di sensi.
- Stai
tranquilla, sta e bene. È solo esausta.-
La adagiò sul
divano, poi la signora King li invitò a prendere qualcosa di caldo: sapeva che
tutti loro ne avevano bisogno.
Passarono
alcune ore, senza che Sarah muovesse un muscolo.
Poi finalmente
emise un debole suono, ma solo Spike lo udì.
Quando si alzò
per raggiungere la giovane, tutti lo seguirono, capendo che la bionda si stava
risvegliando.
- Spike…-
sussurrò lei, per poi spalancare gli occhi e mettersi a sedere.
- Spike!-
urlò.
- Sssh… stai
tranquilla. Sono qui.- le disse, accarezzandole il viso.
Quando Sarah
si rese conto di trovarsi nel proprio salotto, chiese
preoccupata: - Marcus. Dov’è Marcus?-
- L’hai
sconfitto. Non ti ricordi?- chiese stupito il biondo.
- Io…-
rifletté un momento, poi tornò a guardare i suoi amici. – Ora ricordo… Marcus
che stava per colpirti, quello strano calore, la luce bianca… Harriet.- disse
poi all’improvviso.
- Ti ricordi
di lei?- le domandò Angel, posizionato dietro a Spike.
- Si. Era come… come se la vedessi dagli occhi di un’altra
persona, come se i nostri corpi si fossero divisi. Ho sentito tutta la storia…-
- Quindi sai che Harriet si è reincarnata in te?- le chiese
Spike.
- Si. È stato grazie a lei se ho sconfitto Marcus. Da sola non
ci sarei mai riuscita.-
- Questo non è
vero. Hai sentito cos’ha detto: la tua potenza è quasi equivalente alla sua.
L’avete sconfitto insieme.- le disse William, scostandole un ciuffo dal viso e
sorridendo.
Sarah ricambiò
il sorriso.
- Come ti
senti ora?- le chiese Buffy.
- Molto meglio grazie.- ma non fece in
tempo a finire la frase che un conato di vomito la fece correre in bagno,
seguita a ruota dai suoi amici.
Entrò solo
Spike, mentre gli altri aspettavano fuori.
- Tesoro, cos’hai? Stai male? Marcus è riuscito a farti qualcosa?-
- No, non
credo. Forse è stato tutto quel movimento. Mi deve aver messo sottosopra lo
stomaco. Stai tranquillo, sto bene…- gli disse
sorridendo, ma un altro conato la prese.
Quando
finalmente si fu ripresa, tutti tornarono a casa: avevano bisogno di una bella
dormita.
Solo Spike
rimase con lei, dormendo accanto alla ragazza, preoccupato che potesse stare di
nuovo male.
Ma per quella notte, Sarah dormì
tranquilla.
I giorni
passarono e la tranquillità era tornata tra le strade di Los Angeles.
Anche il
cimitero era più tranquillo e le 4 cacciatrici
potevano permettersi di fare la ronda solo qualche sera alla settimana.
Sarah aveva
ripreso i suoi corsi all’università, ma i suoi conati continuavano: riusciva
malapena a mangiare e quando ci riusciva presto lo
rimetteva.
Spike
preoccupato cercò di convincerla a vedere un dottore.
- Ma amore, non ce ne bisogno. Sarà qualche virus. Ne
circolano parecchi per il campus.- cercò di farlo ragionare la bionda.
- Niente
storie. Ora ti fisso un appuntamento con il medico.-
Così alla fine
cedette, accontentandolo.
Fece alcuni esami e qualche giorno dopo fu
richiamata per gli esiti.
Era quasi
mezz’ora che Sarah e Spike, che l’aveva accompagnata,
aspettavano in sala d’attesa, quando la porta dello studio si aprì e il dottore
fece capolino.
- Signorina
King, può accomodarsi.-
- Vai, ti
aspetto qui.- le disse Spike, baciandola a fior di labbra.
- Credo sia
meglio che entri anche lei, signor Shelby.-
I due si
guardarono preoccupati.
- È qualcosa
di grave, dottore?- chiese ansiosa e preoccupata la
bionda.
- Non direi
proprio. Se non per il portafoglio del suo compagno.- rispose il dottore,
ridendo della sua battuta.
Spike e Sarah
lo guardarono come se fosse un enorme insetto spuntato dal cassetto della
scrivania.
- Come scusi?-
chiese Sarah, credendo di aver capito male.
- Proprio
così. Con tutti i vestitini, i biberon, le culle… per non parlare della
cameretta…-
- Dottore, nonvorrei essere
scortese, ma… di cosa diavolo sta parlando?- chiese impaziente Spike, che
cominciava ad innervosirsi.
- La sua
ragazza è incinta, signor Shelby.- concluse il dottore.
I due si
guardarono sbalorditi: lei aspettava un figlio da lui?
Sarah svenne,
non si sa se per l’emozione o per lo shock.
Ok, non è che anche voi siete svenute per
lo shock?? XD
Un po’ per
l’ultima notizia, un po’ per il mio ormai insperato ritorno immagino.
-.-
Invece eccomi
qui con il penultimo capitolo. J
Eh, già,
penultimo! L
Mi disp averci messo tanto a potare, ma
ci sono state cause di forza maggiore… GLI ESAMI! -.-
Comunque
eccomi qui, con la fine della battaglia, e questa novità nella vita dei nostri
eroi. :P
Come ho detto
prima, il prossimo sarà l’ultimo capitolo, quindi spero
terrete duro ancora x un po’. :P
Buffy90: carissima, a dire il vero la ff è
mia, Laura the vampire slayer è una mia cara lettrice. XD cmq sia l’importante
è che la storia e i personaggi ti piacciano. ^^ mi piacerebbe continuarla, ma
prima di tutto non ho idee XD secondo questa ff l’ho scritta molti anni fa,
quindi è già finita da parecchio. Jinoltre non
ho davvero più tempo. -.- spero che il capitolo ti sia piaciuto e che leggerai
anche il prox. Baci :*
Laura the vampire slayer: mia carissima! Che dire, mi hai
sempre seguito con passione, e ti sarò sempre grata per questo. T.T questo è il penultimo capitolo, quindi spero che ti
piaccia. :P anzi, a dire il vero è praticamente
l’ultimo, visto che il prox è una sorta di epilogo. :P
cmq sia, buon anno anche a te (un bel po’ in ritardo XD) un bacione grande J
Capitolo 29 *** Epilogo - Cap. 29 Caro diario... ***
Cap. 29 Caro diario...
Cap. 29 Epilogo - Caro
diario…
Caro diario,
sono
anni che non sfoglio queste pagine e non so nemmeno perché l’ho fatto proprio
oggi.
Forse perché diventare mamma mi ha
fatto ripensare a tutto quello che è successo nella mia vita.
Già, proprio così: sono diventata
mamma.
Bè, a dire il vero mancano
ancora 2 mesi, me è come se il mio piccolino, o la mia piccolina, fosse già
qui.
Non sappiamo se sarà maschio o femmina;
io e Spike non abbiamo voluto saperlo.
Pazzesco, eh? Spike è il padre.
E ancora non sappiamo come la cosa sia
stata possibile.
Dopo la nostra visita dal dottore, in
cui ho scoperto di aspettare un bambino, io e William
abbiamo deciso di consultare anche un “medico” un po’ particolare.
Demoniaco, direi.
Ma
nemmeno lui è riuscito a darci una risposta.
Quindi
tutto questo rimarrà un mistero.
Ma
come dice sempre il mio amore, ciò che conta veramente è che sia successo e che
presto saremo una famiglia.
Un mese dopo la scoperta, William mi ha
chiesto di sposarlo e io ovviamente ho accettato; gli
ho visto gli occhi lucidi quando ho detto di si.
Era così tenero.
E dopo un altro mese, ci trovavamo
davanti all’altare.
Diciamo che non è stato come mi aspettavo sarebbe stato il mio matrimonio, ma tutto sommato
è stato meglio così.
Ho sposato l’uomo che amo e anche se la
nostra promessa e il nostro si li abbiamo detti ad un
demone, che differenza fa?
In fondo io ho sposato un vampiro.
Sia io che Spike abbiamo
avuto 2 testimoni a testa: Buffy e Faith per me, Angel e Wes per Spike.
Quando l’ha chiesto ad Angel è venuto un mezzo infarto a tutti: non ce lo saremmo
mai aspettati.
E secondo me nemmeno William: a casa mi
ha confidato che probabilmente era sotto l’effetto di qualche droga demoniaca.
Invece tutto è proceduto per il meglio.
A parte la nostra isteriaprematrimoniale,
Spike e Angel non hanno mai litigato, la cerimonia è stata fantastica e così
anche il ricevimento.
Mia madre piangeva, Buffy piangeva,
Faith piangeva… ad un certo punto mi sono chiesta se
quello era un matrimonio o un funerale.
Abbiamo ballato, scherzato e
chiacchierato tutta notte, fino all’alba, quando ci siamo dovuti ritirare per
evitare di avere un mucchietto di cenere come marito, dal
momento che William cercava di evitare di usare la Gemma di Amarra troppo
spesso.
Subito dopo il matrimonio io e William abbiamo trovato una casetta niente male non
molto lontano da casa mia e non molto lontano dal cimitero, così che potessi
essere più comoda nel fare le ronde.
E, incredibile ma vero, Spike si è
messo a cercare un lavoro.
Ho subito pensato stesse
scherzando, invece diceva sul serio: e… ci è riuscito.
A dire il vero non è stato molto
difficile, dal momento che ha trovato impiego alla
W&H, datogli da Angel, ma è sempre un inizio e la paga è buona.
Credo di aver ringraziato almeno mille
volte Angel, pregando che non finissero nei guai: quei due insieme possono
combinarne di tutti i colori.
Il nostro bel tenebroso e Buffy si sono
fidanzati ufficialmente, e forse presto ci sarà un altro matrimonio.
Me lo auguro per loro, sono una coppia
fantastica.
Ora sarà meglio che ti saluti: è quasi
mezzanotte e Spike reclama la mia presenza sotto le coperte.
Caro diario,
altri
6 mesi passati senza scrivere, ma ho avuto tante di quelle cose da fare che
ancora adesso mi chiedo come faccio a reggermi in piedi.
Da 4 mesi a
questa parte ho le giornate piene e tutte impegnate da una creaturina così
piccola che ancora mi domando come faccia ad impegnarmi così tanto: la nostra
Lily è una vera peste, proprio come il suo papà.
È già, finalmente siamo una famiglia
completa: io, William e Lily.
È nata in perfetto orario, non un
giorno di più non un giorno di meno, era forte e robusta.
Tutti i medici ci hanno fatto i
complimenti.
Avresti dovuto vedere Spike: girava per
i corridoi dell’ospedale tutto orgoglioso, quasi come se lo avesse partorito
lui.
Ma
l’ho lasciato fare; quello era il suo momento di gloria.
Bionda con gli occhi azzurri,
chiarissimi: Will dice sempre che è bella come me, ma io so che gli occhi sono
identici ai suoi.
Così chiari, profondi, che trasmettono
tanta dolcezza e decisione.
Spesso mi è capitato di vedere in lei
lo stesso sguardo di William: è bellissima la mia piccolina.
Lo so, ti stai chiedendo se Lily ha
preso “qualcos’altro” oltre agli occhi dal suo papà: bè, l’unica cosa di
vampiresco che ha sono i canini un po’ più appuntiti e gli occhi che prendono
delle sfumature gialle quando si arrabbia o quando piange.
Ma
sinceramente mi aspettavo di peggio.
Ho smesso ancora una volta i corsi
all’università per badare a Lily, ma fra un mese ricomincio.
Nel frattempo sono riuscita a trovare
un piccolo impiego nella W&H, ancora una volta merito di Angel.
Mia madre mi
da una mano con la bambina: è una nonna fantastica ed è anche molto orgogliosa.
Più di una volta l’ho sorpresa
vantarsene con le sue amiche.
Spike si è rivelato un padre
straordinario: così dolce e premuroso.
Insomma, ora la mia vita è perfetta: ho
un marito bellissimo e innamorato, una figlia stupenda e perfino i vampiri sembrano essere diminuiti.
Gli ultimi mesi prima del parto sono
stati una battaglia con William: io che volevo andare in ronda e lui che voleva
impedirmelo.
Un vero incubo.
E le sorprese non sono finite.
Buffy ed Angel
alla fine si sono sposati: la cerimonia è stata fantastica e così anche il
ricevimento.
E, sorpresa finale… anche Buffy è
rimasta incinta.
E ancora una volta non ci siamo
spiegati il perché.
Ma a differenza nostra, loro non si
sono posti tanti problemi.
Buffy partorirà tra 6
mesi e io non vedo l’ora che nasca: sono così felice per loro e sono sicura che
i nostri figli diventeranno grandi amici, proprio come noi 4.
Bè, diciamo più io e Buffy che William ed Angel.
Caspita, Lily si è messa a piangere e
William chiede il mio aiuto, devo proprio andare.
Non so quando scriverò nuovamente su
queste pagine, forse quando la mia bambina andrà all’università.
So solo che ora sono felice e spero che
la mia felicità non finisca mai.
Sarah chiuse
il suo diario e si alzò sospirando, dirigendosi verso la camera di Lily.
- Si può
sapere che succede?- chiese la ragazza entrando e guardando il marito.
- Bella
domanda. Credo che in questo momento abbia bisogno della sua mamma. Con me non
smette di piangere.- le spiegò il vampiro biondo.
La cacciatrice
prese in braccio la bambina che subito smise di piangere.
La coccolò per
alcuni minuti, poi, quando fu certa che si fosse riaddormentata, la rimise nel lettino,
coprendola bene.
- Visto lo
sapevo. Hai le mani d’oro.- disse Spike, alzando le
braccia al cielo.
- Non ho le
mani d’oro. Come avevi detto tu, aveva bisogno della sua mamma. Adesso
lasciamola dormire.-
Prese il
marito per un polso e lo trascinò fuori dalla cameretta.
Appena
chiusero la porta, Spike prese da dietro la giovane, circondandole i fianchi
con le braccia e abbracciandola.
- Allora, la
mia cara mogliettina ha un modo speciale anche per calmare me?- chiese lui con
voce sensuale.
- Mmmh… non
saprei. Può essere…- rispose lei, rimanendo sul vago e voltandosi per
circondare il collo del vampiro con le braccia.
- Ti amo.- gli disse poi guardandolo negli occhi.
- Ti amo anche io. E sarà per sempre.- rispose lui, sorridendole e
poi baciandola.
Si,
sarò felice, e sarà per sempre,
pensò Sarah mentre la porta della loro camera si chiudeva dietro di loro per
essere testimone del loro amore.
Lo so, ci ho
messo una vita a postare proprio l’ULTIMO capitolo… L
Chiedo
umilmente perdono, ma l’università mi uccide proprio. L
Spero solo che
le mie lettrici abbiano ancora voglia di leggere
l’ultimo passettino per arrivare alla conclusione. ;)
E anche questa
è finita; sempre la solita punta di tristezza che mi prende
quando posto l’ultimo capitolo di una ff, ma prima o poi deve succedere. ;)
Laura the vampire slayer: carisssssssima!!
Scusami per il ritardo, ma so che leggerai anche questo
ultimo cap, tu ci sei sempre! ^^ (per fortuna, almeno
tu! XD) mmmh, dici??? Bè, allora sono riuscita a
rendere il finale a sorpresa a metà! XD xò almeno una parte del mio lavoro l’ho
fatto.. :P grazie per avermi sempre seguita!! ;) un bacione :*
LadyInDark:
ooooooh, che meraviglia, una nuova lettrice proprio alla fine del mio operato! :) sono contenta che la
storia ti sia piaciuta, e grazie per tutti i complimenti! ^^ Eh, nuove storie.. con sta università è un casino, e pure la fantasia
comincia a venire un po’ meno.. ormai sono vecchia!!! XD spero che anche
l’ultimo capitolo ti abbia soddisfatto, per concludere al meglio questa
storia.. ^^ un bacione :*
Buffy90: eh,
sarebbe una bella idea continuare, e ci ho pure pensato, ma il tempo e
l’inventiva scarseggiano un po’!! XD ti ringrazio comunque per aver seguito la mia storia. Jun bacio
Bè, che dire
carissimi, sono giunta al termine!!! J
Ringrazio chi
ha letto e seguito la mia storia dall’inizio, e spero di essere riuscita a
soddisfarvi tutti, senza mai annoiarvi.