The Islander

di PotterWatch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Daydream ***
Capitolo 2: *** Albatross ***



Capitolo 1
*** Daydream ***



The Islander


A Ely, a Ceci e a Fede, perché sanno cosa sia la Nightwishite acuta.

~

Daydream



L'oceano è musica.

Il vento tende il panno marmoreo come la sottile pelle di un tamburo, le onde lasciano scorrere le loro voci celesti in un carezzevole, ritmico sussurro.
Audace usignolo nelle soavi correnti dell'orchestra, il violino, fremente, spicca il volo e ricama sul grande manto di zaffiri e smeraldi una tenue trama di ragnatele iridescenti, che le fragili dita di spuma annodano e sciolgono in armoniosi arabeschi, intrisi della leggiadria più antica del mondo.
Il timbro sonoro della chitarra ne scandisce l'alacre lavoro, battito dopo battito, riversando la vibrazione dorata delle sue corde in quegli effimeri lacci di seta ed intrecciandoli ai crini argentei dell'archetto, finché, in un crescendo quasi impercettibile, il suo suono non va a perdersi nel mare e lascia posto al fluido, lucente declivio degli archi. La calda corrente della quiete adombra per un attimo incantato l'immensa distesa, in una fine nebbia di silente armonia.
Il dolce dialogo tra le corde prosegue tra i singulti del mare, eterno e immutabile, per raccontare ai mortali l'energia infusa in quelle increspature variopinte. La forza della natura si sprigiona da quei mutevoli, sterminati campi di sale, colmando l'atmosfera di una melodia crescente. L'aria e l'acqua si fondono in un velo di diamanti splendenti, unendo, ancora una volta, tutti gli strumenti in un coro angelico.
Un flauto sfiora le immense acque con il suo vellutato grido di gioia, vibrante fune di cristallo che subito si dipana nel poetico duetto del violino e della cornamusa.
Il cielo plumbeo, commosso, riversa il suo applauso di lacrime sul mare.
Gli ultimi, delicati colpi delle onde si spengono sotto di loro. Dolcemente.
Fino a lasciare solo, del grande concerto, una sublime eco di memoria, offuscata dal fulgido spettacolo dell'acqua.

~

Ave, o Nightwishisti.
Io adoro Islander a livelli sovrannaturali, ma penso sia ormai chiaro a tutti. Ed è dall'ascolto ripetuto di questa stupenda canzone che sono nate questa flashfic e quella che seguirà.
Già: due capitoli vi attendono, un elogio alla musica e uno al testo. Marco e Tuomas.
Daydream è il titolo di questa flash, perché ascoltare The Islander per me è come sognare ad occhi aperti. Scritta con in sottofondo la versione orchestrale a ripetizione.
A prestissimo con la mia prossima composizione ispirata alla storia del nostro marinaio solitario. Un grazie a tutti e un abbraccio alle mie care amiche, compagne del reparto a lunga degenza degli affetti da Nightwishite acuta.

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Capitolo 2
*** Albatross ***



The Islander


This is for long-forgotten
Light at the end of the world
Horizon crying
The tears he left behind long ago

~

Albatross


E ancora più profondo è il significato della storia di Narciso, che, non riuscendo ad afferrare l'immagine tormentosa e soave che vedeva nella fonte, in essa s'immerse e annegò. Ma quell'immagine la vediamo anche noi, in tutti i fiumi, in tutti gli oceani. È l'immagine del fantasma inafferrabile della vita; e qui sta la chiave di tutto”.

Herman Melville, Moby Dick


Il suo eterno orizzonte è ormai una distesa di pietre aguzze e grigie; i giorni scorrono lenti, soffocanti, corrodono le pietre della casupola e crepano il faro consunto, inclinato sull'orlo della rupe come un vecchio signore stanco e malato.
Siede lì vicino per ore, profilo nero contro il cielo cupo, e guarda l'oceano.
In quei lunghi anni l'ha imparato meglio di chiunque altro. Nulla incatena a sé e affascina l'uomo più delle armoniose voci delle onde, ruggenti in tempesta, dolcissime nella quiete. Osserva l'orizzonte, malinconico, ode il canto delle sue Sirene schiumose e marmoree e se ne nutre avidamente. Ogni giorno di più, avverte la propria vita scivolare al di là del fragile confine spumoso tracciato sulla riva.
In uno di quegli impeti di malinconia, infine, il forte vento del Sud porta via ogni sua esitazione e lo spinge a inseguire la sua anima tra i labirinti dei flutti. Sa di dover abbandonare il mondo in eterno; dopotutto, però, la gelida pietra non è più il suo mondo. Seguirà il ciclico domino dell'aria e del mare, per sempre, accompagnato dai silenziosi arabeschi dei gabbiani.
La natura annulla con maestria il tempo e gli anni, regalandogli lunghi giorni in cui il suo spirito vola all'infinito sul grande lenzuolo di granito screziato. Dimentica sempre di più il suo corpo e la sua vecchiaia, in sintonia con il suo vero ambiente.
Tuttavia, nella sconfinata solitudine dell'oceano, i fantasmi cominciano a stagliarsi contro il blu, tendendogli le mani e chiamandolo disperati. I ricordi sono il più impietoso e ostinato nemico della beatitudine. E una notte, quando vede splendere tra le luci del cielo gli occhi di lei, comprende di aver completato il suo lungo sentiero. Per l'ultima volta, l'ultima notte, rivede il mondo.
Adagiandosi nell'ultimo abbraccio del piccolo scafo, lascia che i suoi occhi si spengano nella luce argentea della volta stellata, mentre i suoi sogni gli parlano dolcemente di una nuova terra.
E il mare ride, sussurrando la sua ninnananna.


~

E rieccomi con il secondo e ultimo capitolo, scritto qualche tempo fa. Un grazie immenso a tutti coloro che mi hanno letta e recensita; il piacere è stato tutto mio. Spero di avervi regalato qualche minuto di pace e poesia, ovviamente nulla in confronto a quello che può trasmettere questa stupenda canzone.
Un abbraccio a tutti - spero di tornare presto.
Elisa

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