The Islander di PotterWatch (/viewuser.php?uid=42547)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Daydream ***
Capitolo 2: *** Albatross ***
Capitolo 1 *** Daydream ***
The Islander
A
Ely, a Ceci e a Fede, perché sanno cosa sia la Nightwishite
acuta.
~
Daydream
L'oceano
è musica.
Il
vento tende il panno marmoreo come la sottile pelle di un tamburo, le
onde
lasciano scorrere le loro
voci celesti in un carezzevole, ritmico sussurro.
Audace
usignolo nelle soavi correnti dell'orchestra, il violino, fremente,
spicca il volo e ricama sul grande manto di zaffiri e smeraldi una
tenue trama di ragnatele iridescenti, che le fragili dita di spuma
annodano e sciolgono in armoniosi arabeschi, intrisi della leggiadria
più antica del mondo.
Il
timbro sonoro della chitarra ne scandisce l'alacre lavoro, battito
dopo battito, riversando la vibrazione dorata delle sue corde in
quegli effimeri lacci di seta ed intrecciandoli ai crini argentei
dell'archetto, finché, in un crescendo quasi impercettibile,
il suo suono non va a perdersi nel mare e lascia posto al fluido,
lucente declivio degli archi. La calda corrente della quiete adombra
per un attimo incantato l'immensa distesa, in una fine nebbia di
silente armonia.
Il
dolce dialogo tra le corde prosegue tra i singulti del mare, eterno e
immutabile, per raccontare ai mortali l'energia infusa in quelle
increspature variopinte. La forza della natura si sprigiona da quei
mutevoli, sterminati campi di sale, colmando l'atmosfera di una
melodia crescente. L'aria e l'acqua si fondono in un velo di diamanti
splendenti, unendo, ancora una volta, tutti gli strumenti in un coro
angelico.
Un
flauto sfiora le immense acque con il suo vellutato grido di gioia,
vibrante fune di cristallo che subito si dipana nel poetico duetto
del violino e della cornamusa.
Il
cielo plumbeo, commosso, riversa il suo applauso di lacrime sul mare.
Gli
ultimi, delicati colpi delle onde si spengono sotto di loro.
Dolcemente.
Fino
a lasciare solo, del grande concerto, una sublime eco di memoria,
offuscata dal fulgido spettacolo dell'acqua.
~
Ave,
o Nightwishisti.
Io adoro Islander a livelli sovrannaturali, ma penso sia ormai chiaro a
tutti. Ed è dall'ascolto ripetuto di questa stupenda canzone
che sono nate questa flashfic e quella che seguirà.
Già: due capitoli vi attendono, un elogio alla musica e uno
al testo. Marco e Tuomas.
Daydream è il titolo di questa flash, perché
ascoltare The Islander per me è come sognare ad occhi
aperti. Scritta con in sottofondo la versione orchestrale a ripetizione.
A prestissimo con la mia prossima composizione
ispirata alla storia del nostro marinaio solitario. Un grazie a tutti e
un abbraccio alle mie care amiche, compagne del reparto a lunga
degenza degli affetti da Nightwishite acuta.
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Capitolo 2 *** Albatross ***
The Islander
This
is for long-forgotten
Light at the end of the world
Horizon crying
The tears he left behind long ago
~
Albatross
“E
ancora più profondo è il significato della storia
di
Narciso, che, non riuscendo ad afferrare l'immagine tormentosa e
soave che vedeva nella fonte, in essa s'immerse e annegò. Ma
quell'immagine la vediamo anche noi, in tutti i fiumi, in tutti gli
oceani. È l'immagine del fantasma inafferrabile della vita;
e
qui sta la chiave di tutto”.
Herman
Melville, Moby Dick
Il
suo eterno orizzonte è ormai una distesa di pietre aguzze e
grigie; i giorni scorrono lenti, soffocanti, corrodono le pietre
della casupola e crepano il faro consunto, inclinato sull'orlo della
rupe come un vecchio signore stanco e malato.
Siede
lì vicino per ore, profilo nero contro il cielo cupo, e
guarda
l'oceano.
In
quei lunghi anni l'ha imparato meglio di chiunque altro. Nulla
incatena a sé e affascina l'uomo più delle
armoniose
voci delle onde, ruggenti in tempesta, dolcissime nella quiete.
Osserva l'orizzonte, malinconico, ode il canto delle sue Sirene
schiumose e marmoree e se ne nutre avidamente. Ogni giorno di
più,
avverte la propria vita scivolare al di là del fragile
confine
spumoso tracciato sulla riva.
In
uno di quegli impeti di malinconia, infine, il forte vento del Sud
porta via ogni sua esitazione e lo spinge a inseguire la sua anima
tra i labirinti dei flutti. Sa di dover abbandonare il mondo in
eterno; dopotutto, però, la gelida pietra non è
più
il suo mondo. Seguirà il ciclico domino dell'aria e del
mare,
per sempre, accompagnato dai silenziosi arabeschi dei gabbiani.
La
natura annulla con maestria il tempo e gli anni, regalandogli lunghi
giorni in cui il suo spirito vola all'infinito sul grande lenzuolo di
granito screziato. Dimentica sempre di più il suo corpo e la
sua vecchiaia, in sintonia con il suo vero ambiente.
Tuttavia,
nella sconfinata solitudine dell'oceano, i fantasmi cominciano a
stagliarsi contro il blu, tendendogli le mani e chiamandolo
disperati. I ricordi sono il più impietoso e ostinato nemico
della beatitudine. E una notte, quando vede splendere tra le luci del
cielo gli occhi di lei, comprende di aver completato il suo lungo
sentiero. Per l'ultima volta, l'ultima notte, rivede il mondo.
Adagiandosi
nell'ultimo abbraccio del piccolo scafo, lascia che i suoi occhi si
spengano nella luce argentea della volta stellata, mentre i suoi
sogni gli parlano dolcemente di una nuova terra.
E
il mare ride, sussurrando la sua ninnananna.
~
E
rieccomi con il secondo e ultimo capitolo, scritto qualche tempo fa. Un
grazie immenso a tutti coloro che mi hanno letta e recensita; il
piacere è stato tutto mio. Spero di avervi regalato qualche
minuto di pace e poesia, ovviamente nulla in confronto a quello che
può trasmettere questa stupenda canzone.
Un abbraccio a tutti - spero di tornare presto.
Elisa
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