Un ritorno difficoltoso in Irlanda

di Starfantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1^Parte ***
Capitolo 2: *** 2^ Parte ***
Capitolo 3: *** 3^ Parte ***
Capitolo 4: *** 4^ Parte ***
Capitolo 5: *** 5^ Parte ***
Capitolo 6: *** 6^ Parte ***



Capitolo 1
*** 1^Parte ***


Un Ritorno Difficoltoso in Irlanda

 

 

1^ Parte

 

 

 

Procedeva tutto come previsto: il viaggio era quasi giunto al termine e tutti erano tranquilli e rilassati, pronti a godersi quella semi-vacanza in Irlanda. Quasi tutti.

La squadra Huntik era riunita intorno al piccolo tavolino del jet messo a loro disposizione dalla Fondazione; seduti sui comodi divanetti chiacchieravano del più e del meno.
Ad un certo punto Sophie si alzò per andare in bagno e Lok non perse l'occasione che aspettava per parlare con Dante, Zhalia e Cherit senza che la ragazzina sentisse. Non appena la porta si chiuse, prese la parola.
- A dir la verità, volevo approfittare di questa piccola missione anche per fare presentazioni più adeguate... - disse con lo sguardo a terra. - volevo parlare a mia mamma di me e Sophie... insomma... non so se... voi cosa ne pensate?
- Ricordati che è una missione. - disse Dante senza pensarci troppo. - dobbiamo trovare Butterflying, e nonostante non abbiamo più l'Organizzazione fra i piedi non sarà una cosa facile.
- Secondo me è un ottima idea!- esultò Cherit, cercando di far dimenticare a Lok il freddo commento del Cercatore, e riuscendoci.
- Bene! Sono contento che la pensi così! Tu cosa ne dici, Zhalia? E' una buona idea?
La ragazza sembrò risvegliarsi da un sonno. Aveva la testa appoggiata alla parete e guardava fuori dal finestrino con aria assente.
- Perchè mi fai una domanda simile?
- Beh... sei mia amica. Voglio sapere il tuo parere. E poi... - Lok avrebbe voluto sparire, intuendo la reazione di Zhalia alle parole che stava per dire. - E poi tu sei una donna. Magari puoi dirmi qualcosa in più... a te farebbe piacere?
Al contrario di quanto si aspettava Lok, la risposta fu calma e pacata: - Ci sono donne e donne, Lok. E tu sai che io e Sophie non possiamo essere comparate. Comunque... sì, penso... penso che mi farebbe piacere. - disse tornando a guardare fuori dal finestrino.
Proprio in quel momento Sophie uscì dal bagno e notò il silenzio che era sceso nella stanzetta del jet.
- Che succede qui? Qualcosa non va?
- Lok ti deve parlare. Non è vero? - Disse Cherit alzando le orecchie e spingendo i due nel piccolo studio antistante. Poi, notando la tensione che si era riversata tra i due cercatori rimasti, chiuse la porta e aggiunse: - Io penso che andrò a chiedere informazioni al pilota. Ci metterò... una decina di minuti. Forse di più. Voi state pure qui tranquilli, eh! Non preoccupatevi! - e si fiondò verso la punta del velivolo, aprendo la porta della cabina di comando e sparendoci dentro.
- Qualcosa non va? - chiese Dante.
- Va tutto ben...
- Non mi mentire. - esclamò deciso lui, senza nemmeno lasciarle il tempo di concludere la frase.
Zhalia rimase piuttosto interdetta trovandosi di fronte a quelle parole. Ma Dante aveva regione: gli stava mentendo. Qualcosa che non andava c'era, ed era un qualcosa che le aveva impedito di dormire da tre giorni a questa parte, da quando Guggenheim aveva annunciato che ci sarebbe stata una missione di routine che sarebbe stata piacevole per tutti. La Butterflying d'Irlanda. Un piccolo titano illusore che non avrebbe dovuto creare loro problemi; Lok avrebbe rivisto la sua famiglia e tutti avrebbero passato qualche giorno a contatto con la natura rigogliosa caratteristica dell'Isola di Smeraldo. Ma la vegetazione non era l'unica caratteristica particolare dell'Irlanda. Zhalia aveva avuto modo di notare che...
- L'Irlanda sembra essere il naturale punto d'incontro dei Cercatori della Fondazione. E non sono tutti comprensivi come voi. D'altra parte, come dargli torto...
- Hai paura che abbiano risentimenti per quello che hai fatto? - il silenzio della ragazza fece intuire a Dante che aveva colpito nel segno. - Il passato è passato. Mi pare che tu abbia rimediato ai tuoi errori.
- Ci sono errori a cui è difficile rimediare.
Dante sorrise e le rispose con una voce che nemmeno lui pensava di poter usare:
- Sono sicuro che non avranno problemi con te.
Nell'esatto momento in cui terminava la frase, sentirono Sophie gridare. Si precipitarono nello studio e trovarono i due ragazzi abbracciati.
- Voi non sapete cosa mi ha appena detto Lok!
I tre si scambiarono un'occhiata d'intesa.
- Possiamo intuirlo...
Prima che l'euforia di Sophie potesse trasformarsi in dubbio e quindi in collera, Cherit entrò nella stanza: - Signori, siete pregati di sedervi ai vostri posti e allacciare le cinture: la fase di atterraggio sta per iniziare!

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Capitolo 2
*** 2^ Parte ***


2^Parte

 

 

Erano ormai vicini alla casa della famiglia Lambert; la radura che la precedeva e la separava dal bosco circostante era molto grande. Ogni passo dava ad ognuno una sensazione diversa: tensione, curiosità, felicità… e paura.

Il cielo minacciava pioggia e il suo colore si rifletteva sull’erba. Si alzò un vento impetuoso e cominciarono a cadere le prime gocce fredde sui quattro cercatori e il piccolo titano, chiuso nella borsa a tracolla di Lok. A qualche metro dalla casa iniziarono ad udire diverse voci provenienti dall’interno, segno che c’erano molte persone ad aspettarli. Zhalia si fermò. Era più pallida del solito e tremava.

- Scusami Lok. Non ce la faccio. – si voltò e si mise a correre indietro verso il bosco. Ormai la pioggia era diventata insistente e pungeva la pelle con i suoi piccoli aghi d’acqua.

La squadra doveva decidere da che parte correre.

- Voi andate al riparo, ci penso io! – disse Dante, quasi come fosse un ordine. Lok e Sophie andarono verso casa e arrivarono alla porta quasi zuppi.

- Ben tornati! – un coro di voci li accolse. Subito Katie, la sorella di Lok, gli porse alcuni asciugamani e li fece sedere sulle comode poltrone color panna, mentre i cercatori e gli amici del ragazzo gli si avvicinavano per abbracciarlo o dargli una pacca sulla spalla. Quando la signora Lambert chiese dove fossero Dante e Zhalia, i due risposero confusamente, in evidente imbarazzo: - Arriveranno tra breve. – senza sapere nemmeno loro quanto fosse vero quello che dicevano. Ma non ci volle molto perché la signora gli cavasse tutto quello che sapevano. Rimase molto colpita dal comportamento di Zhalia ed ebbe paura di non sapere come reagire se e quando fosse tornata.

In mezzo a tutta quella gente Sophie non riusciva a distinguere nessuno di familiare, a parte la madre e la sorella di Lok. Ad un certo punto le venne in mente di Scarlett Burns, la ex-babysitter di Lok, che qualche tempo prima aveva suscitato la sua invidia, e la cercò con lo sguardo: doveva esserci per forza. La scorse vicino alla finestra: aveva spostato una tendina verde mela e guardava fuori con aria assorta. La ragazzina non ebbe il tempo di chiedersi cosa (o chi) stesse cercando, perché subito venne trascinata via verso la cucina dal suo giovane cercatore.

 

Dante lasciò che Lok e Sophie corressero al riparo dalla pioggia e si diresse dalla parte opposta, cercando di raggiungere Zhalia. Dovette usare Nimblefire, siccome la ragazza era già molto lontana. Le si parò davanti e lei quasi andò a sbatterci contro.

- Dante, scusami. Mi dispiace ma non ci riesco. Ho faticato a trovare la mia poca stabilità, non sopporterei di dover subire il giudizio della gente ancora una volta.

- Ormai sanno che stai per arrivare, ti aspettano. Non potrai mai cancellare del tutto quello che hai fatto, ma non devi aver paura. Ci siamo io, Lok e Sophie con te. Sappiamo cosa hai fatto per noi e ti staremo vicino. – nonostante la pioggia li avesse ormai completamente inzuppati, Dante avrebbe giurato di vedere una lacrima scendere lungo la guancia di Zhalia. La donna fece per andarsene, ma lui la trattenne per un braccio.

- Devo essere sincero; non so cosa stai provando, non capisco la tua paura. Ma qualunque cosa succeda, non sei più sola. Devi fidarti di me. – Zhalia abbassò lo sguardo. Si sentì avvolgere da qualcosa di caldo: Dante le aveva prestato la sua giacca e l’aveva stretta a sé. Ora stavano lì, abbracciati, sotto la pioggia battente.

- Va bene. Torniamo. – disse lei, allontanandosi lentamente.

Corsero più veloce che poterono e scivolarono più volte sull’erba. Alla fine arrivarono alla porta e bussarono.

Vennero immediatamente accolti dalla madre di Lok, che li accompagnò in una stanzetta che non avevano mai visto: aveva il pavimento di pietra color salmone e le pareti erano coperte di post-it con appunti e disegni di creature del tutto simili a Titani. La signora Lambert disse loro che sarebbe arrivata presto con degli asciugamani e qualcosa di caldo da bere e se ne andò, dopo aver scoccato un inaspettato sorriso materno a Zhalia, che arrossì lievemente.

- Deve essere lo studio di Eathon Lambert, a giudicare da questi disegni… - disse Dante dopo un po’, guardandosi attorno. Tra i disegni distinse Solwing, Kipperin e Springer. – Mi chiedo perché Lok non abbia mai pensato di cercare qui qualche indizio…

- Lok non lo sapeva! – Irruppe Sophie. Spinse avanti il ragazzino che posò un vassoio con quattro tazze di tè sul tavolo e si avvicinò alle pareti come ipnotizzato; poi lanciò ai due cercatori degli asciugamani e si appoggiò al tavolo con l’aria di una che si sta trattenendo per non mettersi a urlare.

- Cosa c’è che non va, Sophie? – domandò Cherit uscendo dalla sacca in cui era stato nascosto fino a quel momento.

- Cosa c’è che non va? Cosa significa “Cosa c’è che non va”? Va tutto bene! Siamo solo bagnati fradici, stanchi e arrabbiati e ce ne stiamo a bere un tè in uno studio che ci avrebbe aiutato nelle ricerche del padre di Lok, se solo ne avessimo saputo l’esistenza! E nell’altra stanza festeggiano in nostro onore, ma senza di noi! Dobbiamo prendercela comoda, è una missione di routine, ci divertiremo… già, peccato che non mi sto divertendo affatto! Ma no… va tutto bene! Cosa c’è che non va?

Nella stanza era calato il silenzio. Dante guardava la ragazzina con aria severa, ma in fondo capiva la sua tensione.

- Hai ragione. – disse. – Siamo qui anche per rilassarci. Quindi godiamoci questo momento, poi andremo a dormire e domattina, quando saremo tutti più tranquilli, ci dedicheremo alla missione.

Tutti la trovarono un’ottima proposta e, una volta finiti tè e biscotti, uscirono dallo studio per recarsi nelle proprie stanze.

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Capitolo 3
*** 3^ Parte ***


3^ Parte

 

 

Erano quasi le dieci di mattina e i Cercatori si erano incamminati da circa un quarto d’ora verso il luogo in cui il Titano aveva fatto la sua comparsa. La sera prima avevano analizzato le caratteristiche di Butterflying con l’Olotomo di Dante.

- Butterflying. Attacco: 3. Difesa: 3. Tipo: Incantatore Krono Titano. Dimensione: Piccola. Abilità speciali: Può smaterializzarsi e riapparire soltanto vicino ad un corso d’acqua. – aveva recitato la voce metallica mostrando l’ologramma del Titano: una specie di fatina dallo sguardo diabolico. Il gruppo aveva fatto ipotesi sulle cause del risveglio del Titano che, nonostante le piccole dimensioni, stava creando non pochi problemi agli abitanti della cittadina vicina.

- Potrebbe trattarsi di un Cercatore. – aveva osservato Lok.

- O di un suo Titano! Se un Titano ha un particolare legame con un altro, in casi straordinari può richiamarlo in vita dal suo amuleto, fino a quando il Titano richiamato non esaurisce l’energia. L’ho letto su un libro della biblioteca Casterwill.

Si fermarono di fronte a una grotta luminosa, in cima a un pendio dal quale si godeva di uno splendido panorama.

- Secondo le indicazioni che ci ha fornito la Fondazione, questo è il punto in cui è stata rilevata per la prima volta la presenza di Butterflying. - disse Dante chiudendo l’Olotomo e fermandosi ad osservare il paesaggio. - Quella dev’essere la città da cui è stato segnalato l’avvistamento. E’ piuttosto lontana. Questo significa che…

- Questo significa che Butterflying si è mossa! - esclamò Sophie. - Forse sta seguendo il Titano che l’ha liberata.

- E il suo amuleto? Come fa un Titano, per di più così piccolo, a portarsi dietro il suo amuleto? - chiese Zhalia.

- Sempre che se lo sia portato dietro. - a parlare non fu né uno dei quattro Cercatori né Cherit. Ma la voce sembrò a tutti familiare.

- Scarlett!

- In persona! Ho pensato di ricambiare il favore, visto che l’ultima volta eravate in vacanza e vi ho costretto a seguirmi in missione. Ho fatto male?

- Al contrario. Nonostante questa sia stata valutata una missione di poco conto, una testa pensante in più non sarà inutile. - disse Dante. Zhalia sospirò, rifiutandosi di riconoscere la ragione del suo improvviso disagio.

- Ma un Titano prima o poi esaurisce l’energia e ha bisogno di tornare nel suo amuleto per recuperarla. Se il tragitto che deve percorrere per farlo è troppo lungo, c’è il rischio che l’ultima energia rimasta si disperda e il Titano sparisca. I Titani hanno sentimenti e pensieri, spesso sono semplici e regolati dal contesto, ma ci sono. Nessun Titano rischierebbe la vita per un motivo così sciocco. - osservò Sophie, sentendo una stretta al cuore nel ricordare Sabriel.

- Forse hai ragione, - rispose la bionda Cercatrice - ma parliamo di Butterflying. Ricordi il suo potere speciale? Beh, qui vicino scorre un piccolo fiume. Le basterà usarlo per essere a pochi metri dal suo amuleto.

La teoria di Scarlett non faceva una piega.

- Resta il fatto che un Titano ne sta seguendo un altro senza motivo… - ricordò Lok.

- Sicuro che sia senza motivo?

- In questo momento le questioni sentimentali dei Titani non ci interessano. La Fondazione ci ha dato una missione, e noi dobbiamo portarla a termine, non stare qui a chiacchierare. - concluse bruscamente Zhalia, raccogliendo il suo zainetto. - Di sicuro in città ci sarà qualche testimone più recente rispetto all’ultima ricognizione della Fondazione. Troviamolo, chiediamogli quello che sa, e cancelliamogli la memoria, come già dovrebbe essere stato fatto.

 

Circa due ore dopo avevano trovato due testimoni: una donna e suo figlio, che spiegarono in modi diversi la stessa cosa, ovvero che avevano visto una fatina azzurra e verde inseguire un uomo vestito di nero nel viale del parco. Nonostante fosse per una giusta causa, a nessuno faceva piacere cancellare una parte di memoria a due persone, tra cui un bambino di appena sei anni. Alla fine se ne occuparono Dante e Zhalia.

- Purtroppo non ci hanno fornito molte informazioni sulla nostra fuggitiva, ma siamo arrivati appena in tempo, prima che la notizia si diffondesse. Sophie, dovresti ancora riuscire a sentire una presenza magica qui intorno: individuala e cerca di capire la direzione in cui è andato quel gruppetto. Lok, vai con lei. Io e Zhalia ci occuperemo di trovare gli altri possibili testimoni e cancelleremo le loro memorie in attesa dell’intervento della Fondazione.

- E io? - chiese Cherit spuntando dallo zaino di Sophie.

- Tu e Scarlett dovreste cercare di localizzare l’amuleto. Vi lascio l’Olotomo con l’elaborazione dei luoghi in cui è possibile che si trovi. Ora andiamo.

I Cercatori e il Titano si divisero per svolgere il compito che Dante aveva loro assegnato.

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Capitolo 4
*** 4^ Parte ***


4^Parte

 

 

 

Dante e Zhalia proseguirono lungo il viale alberato per un po’, cercando un possibile bagliore verde smeraldo o una persona con l’aria di aver appena visto un fantasma. Dopo qualche monotono minuto l’uomo decise di rompere il silenzio.

- Sbaglio o Scarlett non ti va proprio a genio? – disse.

- Cosa te lo fa pensare? - chiese lei a sua volta.

- Sei sempre molto rigida quando c’è lei… quasi… fredda.

- Mi prendi in giro? - si irritò lievemente Zhalia. Il Cercatore accennò a un sorriso, continuando a vagare tra la gente con lo sguardo.

- In effetti, no, non mi piace. - riprese la donna alla fine. - La conosco appena, e devo ammettere che è una brava Cercatrice, ma c’è qualcosa di lei che… mi dà sui nervi.

- E questa antipatia ha un fondamento? - Dante si fermò e si concesse un attimo di pausa, rilassandosi, siccome la situazione sembrava tranquilla, e guardandola negli occhi.

- Beh… ecco… io non… - balbettò Zhalia, evitando il suo sguardo. Si sentì spiazzata da una domanda così ovvia, al quale lei non sapeva rispondere.

- Stai arrossendo?

La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di realizzare quale fosse la domanda. Sentì un rumore fin troppo familiare… diede una spinta a Dante, si mise in posizione di difesa e urlò:

- Armorbrand! - fece appena in tempo, prima che una sfera di energia si infrangesse esattamente dove prima si trovava il detective, che ora stava cercando di capire da dove potesse essere arrivato quella specie di Augerfrost.

- Dante… abbiamo un problema forse più grosso della nostra fatina… - disse Zhalia con voce leggermente tremante.

Dante tornò a concentrarsi sulla folla: tutti si erano girati e li fissavano con gli occhi fuori dalle orbite.

- Troppo tardi, eh? - Lok spuntò da dietro un uomo, porgendogli il giornale che aveva lasciato cadere per la sorpresa.

- Io e Lok abbiamo fatto il più in fretta possibile, ma quando ci siamo accorti che stava venendo da questa parte era lontana perché potessimo fare qualcosa… - i quattro Cercatori si misero schiena contro schiena.

- Dobbiamo proteggere queste persone. Non sono in grado di difendersi, perciò lo faremo noi per loro. - disse Dante.

Il gruppo si divise, siccome un’altra sfera di energia aveva cercato di colpirli.

- Perché ci attacca? - chiese Lok.

- Forse ha capito che la stiamo cercando! - fu la risposta di Sophie, che teneva un bambino in lacrime per mano cercando di riaccompagnarlo dalla madre.

- Non possiamo far andare via la gente! Se la notizia si diffonde è la fine! - urlò Dante alla squadra. - Maledizione! Perché i rinforzi non arrivano? - ad un tratto scorse un’ombra scura correre in mezzo alla folla.

“Non può essere…”

Si lanciò in un inseguimento, cercando di evitare di investire chi si trovava davanti a lui. Alla fine decise di usare Hyperstride. “Tanto ormai non c’è più molto da nascondere”. Atterrò di fronte a due ragazzini che rimasero ad osservarlo, immobili. L’aveva perso. Aveva perso quell’ombra, che gli aveva ricordato tanto…

- Dante, alle tue spalle!

- Raypulse! - Cherit e Scarlett si precipitarono verso di lui, dopo che un colpo della ragazza aveva efficacemente colpito la Butterflying.

- Ma è invincibile! - sussurrò Sophie, che dalla sua posizione aveva visto chiaramente cos’era accaduto: Scarlett aveva centrato in pieno il Titano, che aveva subito il colpo rimettendosi in sesto, praticamente senza danni. Non era la prima volta che veniva colpita da una sfera di energia simile, aveva solo tre punti di difesa ed era fuori dal suo amuleto da tantissimo tempo. Come faceva ad essere ancora così in forze?

Il Titano sembrò capire di non avere più la possibilità di attaccare e si dileguò. In quel preciso momento arrivò Guggenheim con altri sei o sette Cercatori.

- Alla buon’ora! - sbottò Dante.

- Abbiamo fatto il più in fretta possibile.

- Hai idea di quanta gente saprà ora dei Cercatori?

- Tranquillo. Abbiamo controllato la città: nessun testimone se n’è andato da qui. Abbiamo costruito una barriera attorno al parco, e così nessuno potrà andarsene. Adesso useremo un nuovo potere collettivo, si chiama Remembird; cancellerà la memoria di questa gente e tutto tornerà a posto. Ora però calmati. - lasciò passare un po’ di tempo, in modo da accertarsi che il discorso fosse chiuso, e poi si rivolse a Zhalia. - Abbiamo bisogno di Cercatori con un grande potere mentale perché Remembird funzioni al meglio. Pensi di essere abbastanza forte per farcela?

- Certo. Alla fine, la Butterflying non ha fatto grandi danni. - Guggenheim la accompagnò verso il gruppo di cercatori ed entrambi sparirono tra la folla. Gli altri si avvicinarono ad una panchina e cercarono di rilassarsi. Lok e Sophie si sedettero con Cherit, mentre Dante e Scarlett si appoggiarono allo schienale.

- Meno male che doveva essere una missione facile… - la squadra era a terra. Nemmeno il piccolo Titano aveva più voglia di parlare, anzi, se ne stava seduto sulle ginocchia di Sophie, pensieroso.

- Ehi, Cherit! - parlò ad un certo punto Lok. - Mi stavo chiedendo… non può essere che a te sia capitata una cosa simile? Come quello che sta succedendo alla Butterflying?

- Può darsi. - rispose malinconicamente lui. - Ma se davvero me lo ricordassi, avrei risolto metà dei miei problemi, Lok.

Scarlett appoggiò una mano sulla spalla di Dante: - Questa missione si sta rivelando più difficile del previsto. Ma sono sicura che ce la faremo. Non dobbiamo mollare. - ma le sue parole non servirono a molto. La cosa che più sconcertava il gruppo era proprio quella: non doveva essere una missione difficile, ma fin da subito si era dimostrato il contrario. L’unica che in quel momento sembrava essere davvero serena era Zhalia: aveva conosciuto nuovi Cercatori e scoperto che quasi tutte le sue paure erano infondate, anzi, molti la ammiravano per il suo coraggio e per quello che aveva fatto per la Fondazione Huntik. Ora si stava preparando ad utilizzare quel nuovo potere; era molto concentrata, ma il suo viso era disteso e tranquillo.

- Hanno iniziato il rito. - disse Sophie. - Avverto un grande potere che si sta condensando al centro del cerchio.

I Cercatori che facevano parte del gruppo che avrebbe utilizzato il potere Remembird si avvicinarono e si presero per mano. La barriera di energia attorno al parco si illuminò e vibrò, e nel preciso momento in cui venne pronunciato il potere, si sollevò, raggruppandosi in aria fino a formare la forma di un’enorme rondine che salì in alto e sparì, portandosi dietro i ricordi delle persone. Era quasi sera, il Sole era già tramontato, ma la sua luce schiariva ancora l’aria fresca.

Zhalia sentì un lieve giramento di testa e si piegò a terra. Subito i suoi amici le furono vicino.

- Ok, devo ammetterlo… forse la Butterflying un po’ di danni li aveva fatti…

- Torniamo a casa. Abbiamo tutti bisogno di riposare - disse Dante aiutandola ad alzarsi. - e di schiarirci un po’ le idee.


@Chiara_96: Devo ammettere che sono stata un po' fredda in queste prime ff, me ne sono accorta anche io rileggendole... ho anche notato che man mano che porto avanti la storia mi "sciolgo" un po'. Spero che continuerai comunque a leggere le mie fic! (e non ti preoccupare per l'età: io sono solo un anno più grande di te!)

 

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Capitolo 5
*** 5^ Parte ***


5^ Parte

 

 

 

La signora Lambert li accolse con cena pronta in tavola, ma nessuno aveva veramente fame.

- Potete parlare tranquilli, ragazzi: Katie non c’è. - a Lok faceva sempre un po’ effetto pensare che un mondo che per lui era ormai tanto normale fosse ancora del tutto sconosciuto a sua sorella, e forse lo sarebbe rimasto per sempre.

- Ci mancherebbe solo di dover anche cancellare la memoria di tua sorella. - fu il commento di Zhalia, che non si era ancora del tutto ripresa.

- Io e Cherit abbiamo controllato tutti i luoghi segnalati dall’Olotomo, Dante, ma non abbiamo trovato niente. Non ci sono tracce dell’amuleto. Un Titano così piccolo non può esserselo portato dietro, quindi… può averlo preso qualcuno al posto suo.

- Un Cercatore davvero inesperto, direi, dato che non è riuscito a controllare il Titano. - disse Sophie.

- Sempre che sia riuscito a legarsi con lui. Non è un Titano normale, come abbiamo avuto l’occasione di constatare.

- Non prendiamo questa missione sottogamba, Cercatori. - disse il detective interrompendo la conversazione, come se non avesse sentito una parola di quello che avevano detto gli altri. - Penso che questa volta ci sia qualcosa in più di un Titano anomalo. E di sicuro è qualcosa di più pericoloso.

Queste parole zittirono Sophie e Scarlett, oltre che Cherit e Lok, che si stavano informando sulle possibili portate della cena.

- Cosa intendi dire?

- Oggi tra tutta quella gente mi è sembrato di vedere… una vecchia conoscenza… non ne sono ancora sicuro, ma farò le mie ricerche e poi vedremo come procedere.

- Hai detto che l’hai visto in mezzo alla gente? - chiese Zhalia. Dante annuì. - Beh, in questo caso… non si ricorda più niente di questi ultimi due giorni.

- Si tratta di un Cercatore.

- Non vuol dire niente. Se nessuno l’ha protetto, la sua memoria è stata raccolta e cancellata come le altre.

- Devi raccontarmi com’è stato usare Remembird, Zhalia! - gli occhi di Sophie si erano illuminati alle parole della donna. Voleva assolutamente imparare come “proteggere” qualcuno da una cancellazione di memoria; e poi lo spettacolo della barriera d’energia che saliva nel cielo con le ali di una rondine l’aveva estasiata.

- E’ un potere collettivo che richiede grande forza mentale. Non ti sarà facile impararlo, se è questo quello che volevi. - la ragazzina si sentì leggermente offesa da quella risposta, ma Zhalia non ci fece minimamente caso. - Sai da dove partire per le tue indagini, Dante?

- Sì, ho già un’idea. Me ne andrò domattina, signora Lambert.

- Non c’è problema. Mi piacerebbe solo essere più di aiuto…

- Mamma, lascia stare! Fai già abbastanza così! Penso che senza di te a quest’ora saremmo morti di fame… a proposito, che ne dite di sederci a tavola? Personalmente, ora che sono più tranquillo, inizio a sentire un certo languorino…

Sophie e Scarlett si alzarono svogliatamente dal divano per andare a mangiare cena, ma gli altri due Cercatori scattarono in piedi e, dopo essersi lanciati un’occhiata, si fiondarono verso la porta.

- L’hai visto anche tu? - chiese lei una volta fuori.

- Non può averci seguito fin qui! - si fermarono entrambi a scrutare il cielo. Erano sicuri di aver visto un bagliore azzurro fuori dalla finestra, ma forse si erano sbagliati…

- Tranquillizzatevi, ragazzi! - Lok mise le mani sulle spalle dei due Cercatori. - In questo periodo il nostro cielo si riempie di stelle cadenti… è un fenomeno particolare, avviene ogni centocinquant’anni. In fondo, siamo quasi fortunati ad essere qui in un momento simile!

- Stelle cadenti? - Zhalia sbuffò e se ne tornò dentro.

- Ha la sensibilità di un pezzo di ghiaccio, ogni tanto…

- Lasciala stare. E’ molto nervosa, è naturale che si comporti così.

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Capitolo 6
*** 6^ Parte ***


6^ Parte

 

 

 

La squadra si svegliò a causa di un tremendo boato. Corsero subito all’esterno, ancora in pigiama.

- Che ne dici, Lok? Una stella cadente si sarà schiantata sul tetto?

- Non è il momento di fare ironia!

- Ha ragione, signor Vale. - Dante strinse i pugni. Non poteva essere…

- Rassimov.

- Pensavi di esserti liberato di me? Forse hai tolto di mezzo quel pazzo del Professore, ma io sono più furbo e soprattutto più forte di lui.

- Non durerai a lungo, Rassimov. Senza l’Organizzazione, sei indifeso.

- Ho altri alleati, non ti preoccupare di questo.

- Pensi davvero di poterci battere da solo?

- Oh, no! I miei Titani mi daranno una mano. Distruggeteli, Anubian! Sekhmet! - I due Titani apparvero di fronte ai Cercatori, e Lok si lanciò di fronte alla madre e a Sophie, spinto dal suo istinto di protezione.

- Tutto qui? Forza Cercatori, facciamogli capire contro chi si sta mettendo! Caliban! Metagolem!

- Freelancer!

- Kilthane!

A Sophie tornò ancora in mente la sua fidata Sabriel, che si era sacrificata per lei nel combattimento contro il Professore.

- Icarus!

Rassimov sorrise.

- Non sottovalutate le mie capacità. Fratelli miei, potete venire fuori, ora.

Un uomo e una donna uscirono dall’ombra dietro a Rassimov. Avevano già combattuto contro di loro nella battaglia in cui avevano perso l’Amuleto della Volontà e Dante aveva rischiato di cadere vittima del controllo mentale del Professore.

Evocarono a loro volta un Titano ciascuno, entrambi già conosciuti dalla squadra:

- Ash!

- Shakrit! - e si schierarono vicino a Rassimov.

- Finalmente posso battermi con l’ultima erede dei Casterwill senza slealtà e svantaggi. - sibilò la donna.

- Noi siamo la Spirale di Sangue. - disse Rassimov con lo stesso tono. - Mentre voi vi occuperete della Casterwill, io mi batterò con Dante Vale. Segnerò la tua fine!

- Lok, Zhalia! Proteggete Sophie! Signora Lambert… faccia il possibile. - urlò il detective prima di usare Hyperstride per portare Rassimov lontano dalla casa e dalla giovane Cercatrice.

- Mi pare che siate davvero poco organizzati per pretendere di distruggerci! - lo provocò Dante evitando il potere Poisonfang lanciato dall’avversario.

- Può darsi. Ma la Spirale di Sangue ha aspettato molto tempo, si è nascosta nell’ombra e ora è pronta a venire fuori. E’ il momento di prendere la nostra rivincita sulla famiglia Casterwill e di far dominare le tenebre! - mentre Dante e Rassimov lottavano fra di loro e i loro Titani facevano altrettanto, gli altri due si erano scagliati contro Sophie, che venne subito affiancata dai suoi amici. Il suo Titano, però, venne abbattuto in fretta. Venne colpita alla schiena da un Augerfrost lanciato dalla donna. Cadde a terra, sull’erba scivolosa per l’umidità notturna, sporcandosi il pigiama e i capelli.

- Honorguard! - parò il secondo Augerfrost e tentò di rialzarsi, ma la donna la fu addosso e la colpì con un calcio.

- Mi presento, signorina: io sono Shauna, sorella di Rassimov, e faccio parte della Spirale di Sangue. Ora che abbiamo chiuso con i convenevoli, posso finirti.

- Dragonfist! - due voci le fecero capire che Lok e Zhalia erano arrivati ad aiutarla. Il ragazzo le corse incontro aiutandola ad alzarsi e chiedendole scusa per non averla protetta come doveva.

- Smettila, Lok! Mi hai appena salvato la vita!

- Non avresti neanche dovuto rischiarla, la vita… - rispose lui accarezzandole i capelli e aiutandola ad alzarsi.

Zhalia intanto continuava a tenere sotto tiro Shauna, che stava tentando di rialzarsi.

- Non così in fretta, carina. - la avvertì, tenendo pronto il potere Venomhand; ma la voce di Wind, il terzo uomo, la precedette: si trovò a terra con un terribile bruciore sul fianco sinistro, su cui era stata colpita da un potere che non era riuscita a decifrare. Contemporaneamente Kilthane venne sconfitto. Spiccò un salto aiutandosi con Hyperstride e si posizionò vicino a Lok.

- Ragazzi, io direi che è ora di chiudere questa storia. Mostra la tua forza, King Basilisk!

- Hai ragione, Zhalia. Anzi, penso che Lindorm possa darci una mano. Distruggili, Lindorm!

Mentre i Titani si battevano e Lok e Zhalia aiutavano Sophie a colpi di calci e pugni, Dante fece crollare Rassimov usando Dragonfist.

- Arrenditi, non hai speranze. - disse, mentre il gigantesco drago Shakrit cadeva sotto i colpi dei titani della squadra.

Rassimov sembrò rendersi conto della situazione e ordinò la ritirata ai fratelli, ormai accerchiati da Lok, Sophie, Zhalia e Sandra Lambert. Poi sorrise in modo beffardo e sibilò poche parole al detective: - Questo era solo un avvertimento, Dante Vale. La Spirale di Sangue ormai ha la strada spianata e non ci vorrà molto prima che raggiunga i suoi scopi. - detto questo lui e gli altri due sparirono in mezzo a delle onde nere di energia, e con loro i loro Titani.

Dante corse immediatamente ad accertarsi che tutti stessero bene, in particolare Sophie. Una volta entrati in casa ognuno si diresse verso la propria stanza, ma il Cercatore riuscì a fermarli in tempo: - Avete un’ora per lavarvi e cambiarvi, e dormire, se avete tempo. Ci vediamo in sala da pranzo.

- Ma come? Abbiamo dormito si e no tre ore! - fu la protesta di Lok.

- Abbiamo una missione, e partiremo con le nostre ricerche all’alba. Quindi non perdete tempo.

- Aspettate… - Zhalia prese la porta ancora una volta, ma questa volta non era per una stella cadente.

Si diresse verso il bosco con lo sguardo fisso in mezzo agli alberi. Ad un certo punto tutti la videro: un bagliore verde-azzurro si dirigeva verso di loro, o meglio, verso di lei.

- La Butterflying! - Sophie stava per lanciarsi verso il Titano, ma fu fermata da Dante, che osservava la scena incuriosito.

Le due avanzarono tranquille una verso l’altra. Quando furono a circa un metro di distanza si fermarono e non si mossero per qualche minuto. Poi il Titano consegnò qualcosa alla ragazza, che emise una debole luminescenza; Bautterflying sparì e Zhalia tornò indietro.

- Direi che abbiamo più tempo per dormire… - sorrise Dante.

- Ma come diavolo hai fatto? - chiese Sophie incredula. - Non pensavo fosse possibile una cosa del genere!

- Io e Butterflying abbiamo fatto una piccola chiacchierata… forse prima o poi vi racconterò com’è andata. - chiuse il discorso la donna, rispondendo al sorriso compiaciuto del detective.

 

 

Fine!


Questa ff si conclude così, ma ho un'altra ff che sarebbe il seguito di questa. Spero che vi sia piaciuta, nonostante il finale un po'... affrettato!

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