Novità
"Novità"
-Dai, dai, fermatevi! Mica potete andare lì e dire “ ooh
Levati, qui c’eravamo prima noi!” Ragionate!- Gridò Kai, correndo dietro a Yune
e Aoi. I due si bloccarono di colpo e Reita, che li seguiva a breve distanza,
ci sbatté contro, finendo a terra.
-Dio che botta- grugnì, massaggiandosi il sedere. Fu aiutato
da Ruki a tirarsi su e guardò in cagnesco i due pazzi. A volte non riusciva a
capire se questi due individui avessero 21 anni o il loro cervello era stato
smarrito prima ancora che nascessero. Optava sempre per la seconda opzione e si
ripeteva che doveva comprenderli, poverini. C’è gente meno fortunata di noi al
mondo e loro ne erano l’esempio. Aoi guardò Yune e Yune lo fissò a sua volta.
Restarono così per due minuti, scrutandosi negli occhi e rimanendo immobili
come statuine. Che abbiano il potere della telepatia?
No, la verità è che si erano totalmente scordati quello che
stavano facendo. Ruki iniziava a dare segni di impazienza e questo non era una buona
cosa. Stringeva i pugni e i digrignava i denti, le venuzze delle tempie
pulsavano impazzite e gli occhi diventarono di fuoco.
Uruha gli si parò davanti, iniziando a calmarlo.
-Ruki, Ruki, Ruki, tranquillo. Buono, a cuccia. Ho detto a
cuccia- metodo strano per ammansire una persona, ma sembrava funzionare. La
faccia riadottò la sua solita espressione e le mani si riaprirono lentamente.
Reita tirò un pugno in testa ad Aoi e Yune che si ripresero e prendendo a
braccetto il malcapitato biondo, lo scorrazzarono per tutta la città, seguiti
dagli altri tre poveracci.
Dopo due ore di girovagare, le gambe di Reita cedettero e si
lasciava trascinare dai due ragazzi che entravano e uscivano da ogni negozio di
dolci che incontravano sul proprio cammino. Eppure guardando la loro linea
perfetta non si direbbero golosoni e divoratori di ogni sorta di cibo.
Quando ormai la sera era giunta, ognuno se ne tornò a casa
propria con le gambe e l’apparato uditivo praticamente inutilizzabili tante
erano le cavolate che sparavo a raffica quei due e i chilometri percorsi.
Uruha, dopo essersi struccato e cambiato decide di chiamare
Kai, rifiutandosi categoricamente di provare a intrattenere un’altra
conversazione con Aoi: sentirlo per due ore di seguito gli erano bastate e
avanzate. Si conoscevano da tanti anni, ma non si abitueranno mai a sentire
quelle due piattole.
Il telefono squillava.
-Pronto?- rispose Kai con la sua solita voce tranquilla.
-Ciao Kai, sono Uruha-
Conversarono sulla giornata, di quanto, dopotutto, volessero
bene ai Pazzi Scatenati e di un sacco di altre cose. Arrivò la mezzanotte che
ancora stavano parlando, riuscivano a trovare così tanti argomenti che sembrava
non dovessero smettere mai più. Era la prima volta che si intrattenevano in una
conversazione così lunga. Poi alla fine, il sonno ebbe la meglio e dopo essersi
augurati una buona notte, vennero presi fra le braccia di Morfeo che li portò
nel mondo magico dei sogni.
-Ancora in ritardo?! Ahaha- sghignazzò Reita, all’ennesima
maratona che Ruki aveva appena corso dietro al pullman.
Ruki ebbe uno scattò e agguantò il collo di Reita con le
mani.
Kai staccò immediatamente Ruki dal povero biondo e iniziò a
sgridarlo. Reita tossì e con voce roca maledisse il nano.
-Ma ti sei svegliato con la luna storta?- urlò Kai, inviperito.
-No, col piede sbagliato- continuò Uruha sorridendo.
-Nono, ha le sue cose- rise Reita.
-AVETE FiNiTO Di ELENCARE LE iMPROBABiLi CAUSE DEL MiO
MALUMORE??- sbraitò Ruki, alzandosi in piedi e andandosi a sedere nei posti più
avanti.
Kai diede un pungo in testa Reita e lo fulminò con lo
sguardo.
-Maah..?!- balbettò il biondo, poi mise su il broncio.
Ruki, non li aspettò neanche, prima di entrare in classe e
si sedette, lanciando la cartella nel suo posticino. Non si sapeva spiegare
nemmeno lui cosa gli avesse preso quella mattina, era irrequieto, nervoso e un
tantino lunatico. Continuava a sbuffare e chiudere gli occhi tentando di
tranquillizzarsi.
La prof di Matematica entrò in classe tutta contenta, come
sempre d’altronde, e battendo le mani, richiamò l’attenzione dei ragazzi.
-Buongiorno a tutti, miei cari studenti!- fece una pausa in
cui tutti ricambiarono il saluto con un inchino.
-Oggi c’è una novità- la classe manifestò un certo
interessamento e aspettò la presentazione di questa “novità”. La donna fece un
gesto verso la porta e una ragazza entrò. Era alquanto scocciata, ma lo dava
poco a vedere. Sfoggiava un’abbagliante sorriso a trentadue denti e si avvicinò
alla cattedra. Tutti la fissavano impazienti di scoprirne il nome, di farci
conoscenza, poiché sembrava una ragazza davvero simpatica. Salutò tutti con un
inchinò e la sua voce squillò nella stanza. Ruki voltò gli occhi verso la nuova
venuta e sbuffò. Poco dopo però tornò a guardarla. Somigliava molto alla donna
vista il giorno prima. Era occidentale, questo si capiva subito. Bionda, occhi
verdi, pelle scura. Tedesca? No, la pelle doveva essere candida. Si soffermò a
guardarla per un’eternità quando la vide avvicinarsi.
-Matsumoto, da oggi avrai una nuova compagna di banco-
trillò la professoressa, felice.
La ragazza si sedette vicino a Takanori e dopo avergli
rivolto un dolce sorriso, preferì voltarsi dall’altra parte.
La lezione iniziò.
Ruki la sbirciava di continuo ed ogni volta cercava di
parlarle, ma la voce gli moriva in gola.
-Co…come ti chiami?- Ovviamente il suo nome lo aveva detto
alla classe intera, ma il giovane Ruki era troppo impegnato a fissare il cielo.
-Medlen Burk- rispose lei con un fil di voce.
-Difficile!- osservò Ruki.
-Forse per voi giapponesi- sorrise la bionda.
-Di che origini sei?-
-Mezza tedesca, mezza italiana-
-Ah capito-
il colloquio finì qui.
Per il resto della lezione e di quelle successive non si
parlarono. Eppure Ruki aveva ancora quella sensazione strana, era agitato, non
sapeva che gli stesse prendendo.
Al suono dell’ultima campanella della giornata schizzò fuori
dall’aula e andò incontro a Kai, Reita e Uruha che, adagio, si dirigevano verso
l’uscita.
Reita lo stava per salutare quando Ruki lo precedette: -Tu,
per oggi, non mi devi più parlare-
Il biondo ci rimase un po’ male e si finse offeso,
accelerando il passo. Kai si mise le mani sui fianchi guardando Ruki,
rassegnato. Quando si rivoltò per seguire Reita, non lo trovò più e cominciò a
chiamarlo.
-Ma dove diavolo si è cacciato- disse massaggiandosi la
testa.
Lo trovarono vicino agli armadietti che parlava con una ragazza,
visibilmente infastidita dalla presenza del ragazzo. Ruki partì in quarta verso
quella direzione e prese per un orecchio Reita.
-Ahii, Ruki, ma che cavolo fai?-
-Scusalo Madlen, fa il cascamorto con tutte-
Reita, liberatosi da Ruki, lo fissò sbalordito e con lo
sguardo interrogativo.
-è tutto apposto, tranquillo- e tornò a sistemare i libri
nel suo nuovo armadietto.
-Vi conoscete??- per poco Reita non si strozzò per la
sorpresa.
-Sì, è la mia nuova compagna di classe- allorché la ragazza
si voltò e si presentò agli altri.
Reita divenne paonazzo e si scusò immediatamente con la
ragazza.
-Eheh, sta tranquillo, ci sono abituata- gli sorrise,
cercando di farlo sentire a proprio agio. Non capiva perché poco prima ci stava
provando con lei, e subito dopo aver scoperto che il suo amico la conosceva, si
scusava. I ragazzi, e chi li capisce? Alzò le spalle dopo questa riflessione e
salutò i quattro ragazzi.
-Aspetta Madlen- gridò Ruki.
La bionda si voltò e attese il piccoletto che le correva
incontro.
-Ascolta, sei tu che abiti in quella villa, lungo questa
strada?-
-Sì, perché?-
-No, nulla. Era per sapere-
-Okay- e tornò sui suoi passi.
Ringraziamenti:
S_jlms :
Sì, in effetti, hai ragione, è un po' presto per un
opinione, ma mi ha fatto piacere che tu me lo abbia detto ^^
Spero di non deluderti con i prossimi capitoli.
Arigatou.
Lion of darkness : Ti ringrazio tantissimo, mi fa piacere che già ti piaccia! Spero che sia così fino alla fine! :D
Arigatou.
DEBO94 : Eccomi al lavoro alle 10 di sera! Mi auguro che questo capitolo sia stato di tuo gradimento!
Arigatou.
"Altri commentini per sapere com'è questo capitolo? Grazzzzzzie :D "
Reina.
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