Dark Alisia di Frattaglia (/viewuser.php?uid=92209)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alisia dell'oscurità ***
Capitolo 2: *** La spada della purificazione ***
Capitolo 1 *** Alisia dell'oscurità ***
Dark Alisia 1
Le capitava spesso di fantasticare riguardo al proprio figlio,
immaginava il suo volto, che armoniosamente riprendeva le fattezze sue
e del padre, così lo pensava alto, con un bel volto squadrato, i
capelli neri come la pece e gli occhi di un azzurro profondo come gli
abissi marini e la sua pelle, la sua pelle era chiara... scura, le
orecchie a punta, i denti orribilmente aguzzi... chiuse gli occhi in
preda al terrore, il suo corpo sembrò vacillare, un rivolo di sudore le
bagnò la schiena, si portò una mano al ventre, toccò da sopra il
vestito l’orrendo marchio che faceva di lei un’altra cosa rispetto ad
un normale essere umano.
Lei non avrebbe mai avuto nessun figlio, non avrebbe mai partorito un mostro!
Sentì che la sua mano destra si alzava, qualcuno la afferrava... e la stringeva.
Riaprì gli occhi.
Era sua sorella, sua sorella le aveva preso la mano e la stringeva forte, trasmettendole calore e sicurezza.
Il suo volto si rilassò e sorrise, si dice che i fratelli gemelli
abbiano una particolare empatia ma nel loro caso questa empatia era
stata sviluppata forzatamente in modo talmente profondo che erano ormai
quasi una cosa sola, sua sorella sapeva, non capiva, come magari spesso
succede tra fratelli, no, lei sapeva effettivamente cosa stesse
provando e quindi la stringeva.
“Sta’ tranquilla, Alisia, è solo un brutto sogno”
Il volto di Beth emanava un’aura di tranquillità, la sua bocca era
piegata in un leggero sorriso, ma nonostante questo non era più il viso
di una volta: quando Alisia guardava la sorella era come se si
specchiasse e non vedeva più i suoi capelli scuri e i suoi occhi blu,
ma dei duri occhi grigi sotto una cascata di capelli biondo platino,
sgranò gli occhi e la sorella le strinse la mano ancora più forte, poi
si incamminarono.
L’addestramento era finito, l’uomo vestito di nero le aveva parlato il giorno prima
“Sappi che tu sei la nostra unica speranza, sei l’ultima spada
dell’organizzazione, il suo baluardo finale e allo stesso tempo la sua
punta di diamante per quando andremo a distruggere il Male che infesta
il nostro mondo, ma non è giunta ancora l’ora per questo purtroppo: ora
bisogna sopravvivere. Sei la più potente numero uno che abbia mai
calpestato questo suolo, sii degna della tua responsabilità. Salvaci,
Alisia”
Per la prima volta da quando conosceva Luvr le sembrò che, anche se
solo per un attimo, avesse fatto un’espressione seria, invece di
mostrare quel sorrisino perennemente stampato sulla sua faccia e che
lei non sopportava. Cosa c’era da ridere? Il mondo era orribile, pieno
di nemici e di pericoli e lei aveva perso una parte della sua umanità,
una parte di sé se n’era andata, ogni volta che guardava Luvr e ne
vedeva il sorriso non poteva fare a meno di pensare che la stesse
deridendo per ciò che era diventata. Si riportò la mano al ventre,
scacciò il pensiero, erano arrivate.
Il crepaccio era immensamente profondo, il vento soffiava forte, erano
tutti lì i membri dell’organizzazione, ad assistere alla battaglia... e
anche a testare la loro arma? Alisia piegò il labbro con una smorfia,
avrebbero avuto il loro spettacolo, non se ne sarebbero pentiti.
Stranamente con loro c’era anche un’altra guerriera, lei non la
conosceva, non ne conosceva nessuna, chissà perché era lì, lei, si
disse, non necessitava di alcun rinforzo, ce l’avrebbe fatta da sola,
lei era invincibile!
I mostri si stavano avvicinando, erano undici, un intero branco di
risvegliati che stava attaccando la sede dell’organizzazione e lei era
l’unica che potesse fermarli. Guardò di nuovo la sconosciuta: indossava
una divisa ordinaria, non riusciva a distinguere lo stemma dalla
posizione in cui si trovava, aveva lunghi capelli biondi lisci,
<> pensò.
Parlottava con Luvr, che non si azzardasse il piccoletto a mandarla in
battaglia insieme a lei, le sarebbe stata solo d’intralcio!
Il rumore dei nemici in avvicinamento era diventato assordante, erano enormi e spaventosi.
Ma lei non aveva paura, li guardava freddamente con quei suoi occhi di ghiaccio.
Una folata di vento più forte le schiacciò il mantello sulla schiena, i
lembi cercavano di avvolgerla, i suoi lunghi capelli si scompigliarono,
una marea di foglie volò via <>
“Vai, Alisia”
Luvr aveva parlato in tono pacato, lei si distolse dai suoi pensieri,
vide sua sorella chiudere gli occhi. Sentì un brivido dentro di lei.
Due minuti, 120 secondi passarono: arti tagliati, teste mozzate, corpi
sventrati, non pensava a niente, vedeva solo un obiettivo e lo
tagliava. Poi passava al prossimo.
120 secondi e tornò se stessa.
Il verde dell’erba del promontorio si era tinta di scarlatto: il
colore del sangue, il sangue dei nemici. Lei aveva trionfato
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Capitolo 2 *** La spada della purificazione ***
Dark Alisia 1
“Per ordine dell’organizzazione uniamo le nostre forze a quelle dei predatori dell’abisso!”
I freddi occhi color del ghiaccio fissarono l’obiettivo
“Il primo bersaglio sarà l’Abissale nota come Riful dell’Ovest”
Un’esile figura si stagliava dinanzi il chiarore della luna piena,
sembrava quasi che qualcuno avesse ritagliato una sagoma all’interno
del corpo della Luna, buio profondo. Si sentiva solo il rumore della
risacca. Il mare che si infrangeva contro gli scogli.
La ragazza alzò le braccia e precipitò il suo corpo nudo in mare. Nuota
Alisia nuota, nuota con tutte le tue forze, nuota fino a stancarti,
finché non ce la farai più neanche a respirare. Se ne andrà, l’acqua
manderà via l’odore del sangue, lo sforzo sui movimenti controcorrente
manderà via il ricordo. O è impossibile dimenticare? Ricorderai tutto
una volta tornata a riva? Tornerà l’odore del sangue? Di certo quando
sorgerà un altro giorno ci sarà una nuova battaglia.
Ma lei laverà di nuovo da sé il dolore.
Riful l’aveva guardata in modo beffardo
“Certo che li hai chiamati in modo esagerato eh? E cosa pensi
possano fare due guerriere dell’organizzazione?”
Una grande energia avvolse il corpo di Alisia
“Ehy aspetta un attimo... questo...” Riful sembrava sorpresa
“Che stupida! Si è risvegliata!” fu l’ultima
cosa che udì, pronunciata da quel grosso bestione che
accompagnava Riful
Ora era in completa sintonia con sua sorella, la sua ancora di
salvezza, colei che continuava a far sì che restasse umana.
Recise, anzi disintegrò, il braccio del risvegliato maschio, riusciva
ad udire dei suoni, forse Riful gridava qualcosa, ma era tutto
ovattato, come quando si sentono dei rumori nel dormiveglia. In fondo
lei era in una specie di dormiveglia.
Ma Riful è furba, aveva capito subito quale era il punto debole
di Alisia, ordinò a quel grosso bestione di colpire Beth.
Lei poteva sentirla, poteva sentire la sofferenza che la sorella
provava nel cercare di mantenere il contatto con lei e
contemporaneamente schivare i colpi del nemico. Non c’era modo che
potesse difendersi, doveva restare concentrata, toccava a lei,
proteggere entrambe e contemporaneamente abbattere il nemico.
Purtroppo la sua capacità di movimento era leggermente rallentata,
tuttavia non in modo tale da comprometterne le capacità di
combattimento. Le sue spade affondavano e ruotavano contemporaneamente,
colpivano e colpendo tagliavano ogni cosa, i nastri di Riful finivano a
pezzi.
All’improvviso Riful fu colpita da qualcosa, un vero e proprio
bombardamento stava avvenendo su tutto il campo di battaglia, lei colpì
di nuovo Riful, di nuovo Daf, ma c’era qualcosa che non andava. Sua
sorella era in difficoltà, c’era qualcosa d’altro.
Erano come dei tronchi che si erano piantati sul terreno, pian piano
questi “tronchi” cominciarono a mutare, prendevano una forma, molto
lentamente cominciavano a formarsi linee più sinuose, poi si staccarono
delle estremità dal corpo centrale, arti? Si arti, poi prese forma la
testa. Ed attaccarono.
Beth era circondata, i demoni erano stati distrutti. Sua sorella non
poteva reggere a lungo, non poteva schivare a lungo l’assalto di quegli
esseri che l’avevano attaccata così di sorpresa.
E infatti successe.
Beth la riportò alla sua forma umana, ma mentre lo faceva fu colpita e cadde ferita.
Alisia era ancora in stato di semitrance, i suoi occhi erano sgranati e
guardavano fissi avanti sé, era carponi sul terreno, poteva sentire la
ruvidezza della terra sotto i palmi delle mani, la spada giaceva
accanto a lei.
Quell’essere si stava avvicinando, alzava la spada su di lei...
Alisia dell’Oscurità, mai nome fu più azzeccato, il suo animo era scuro
come la notte, oppresso dal male che c’era nel mondo e che lei aveva il
dovere di estirpare per la salvezza di tutti. Un peso troppo grande per
una ragazza. Ma poi veniva la notte, veniva l’oscurità, il giorno
fuggiva e lei era libera, finalmente libera. Il sole abbandonava il
cielo ma l’oscurità lasciva il suo cuore, almeno per un po’. E nuotava,
nuotava per liberarsi dall’oppressione, per lavare il sangue e far
finta che il male non sarebbe più spuntato con il nuovo giorno.
Aveva chiuso gli occhi. Aspettava il colpo finale. Uno schizzo caldo le
colpì la faccia. Aprì gli occhi: vide una lama insanguinata davanti a
sé, la testa rotolava sulla polvere.
Alzò lo sguardo, il sole era accecante, socchiuse le palpebre e riuscì
a vederla: quella ragazza con i capelli corti incombeva su di lei,
vestita di nero come lei. Le porgeva la mano
“Alzati Alisia, non è ancora finita” come faceva a conoscerla?
Si alzò, era tornata completamente in sé ora. Anche se non aveva più la
forma risvegliata era sempre la numero uno e avrebbe vendicato
l’umiliazione che aveva subito, gli occhi le si illuminarono, il volto
assunse un’espressione rabbiosa, prese la spada con entrambe le mani e
cominciò il massacro.
La straniera le si era appoggiata alla schiena, combattevano schiena a schiena, proteggendosi le spalle a vicenda
“Vuoi aiutarla vero?” le disse
Alisia annuì, sua sorella era circondata dai nemici, era stanchissima
per lo sforzo mentale sopportato, lei lo sapeva, non poteva resistere a
lungo.
Attaccarono entrambe in direzione di Beth, sempre schiena a schiena, le
spade roteavano, loro stesse roteavano e così avanzavano poco a poco,
quegli esseri cadevano uno dopo l’altro, finché non la raggiunsero.
“Prendi tua sorella in spalla e fuggite!”
Continua a nuotare, con tutta la forza, quel ricordo la faceva star
male, la rabbia la assaliva e le bracciate diventavano sempre più
numerose, andava sempre più veloce nonostante la stanchezza. Non si era
mai sentita così debole come quella mattina.
“Tua sorella è troppo debole, non ho idea di cosa le sia successo ma
non possiamo continuare a combattere, non possiamo proteggerla, sarebbe
un peso per entrambe”
Beth un peso? Come si permetteva, come osava? Quella sciocca
sconosciuta non aveva idea della forza che aveva sua sorella, non aveva
idea di cosa aveva passato durante il combattimento.
La sua faccia aveva un’espressione sconvolta, digrignava i denti in
modo talmente forte che le sanguinarono le gengive, poteva sentire il
tepore del sangue che le invadeva la bocca e il gusto di ferro...
nuota, nuota
“Ma tu, cosa farai?” le aveva comunque detto
La straniera colpì un altro di quegli esseri, era singolarmente forte,
Alisia lo poteva intuire, non era forte come lei, certo, tuttavia era
molto in gamba, probabilmente superava la maggior parte delle Claymore,
forse anche tutte, tranne lei e la sorella.
“Ovviamente me ne andrò appena dopo di te! Ho buone gambe non ti preoccupare!”
E così andarono
“Brava Alisia” aveva detto Luvr
“Non sappiamo cosa sia accaduto, sappiamo che è nato qualcosa di
estremamente potente. Siete state prese di sprovvista ma siete state
brave a cavarvela e a sganciarvi”
Alisia non rispose
“Ora dobbiamo studiare la situazione, dopodiché potremo passare al
contrattacco” Luvr sorrise nuovamente, aveva ancora quel piccolo,
ridicolo sorriso sulle labbra, Alisia lo odiava, tuttavia continuava a
mostrarsi imperturbabile.
“Lo so che muori dalla voglia di tornare laggiù” il suo sorriso si fece
più largo, il suo volto si piegò leggermente in basso e gli occhi di
Luvr guardarono il terreno, le mani intrecciate dietro la schiena
“Però non possiamo rischiare una battaglia senza prima aver studiato il
nemico, lo hai visto anche tu, questo nemico è forte, molto forte.
Anche Riful è riuscita a fuggire a quanto pare, quindi è tutto
rimandato, la resa dei conti è rimandata, ma sta sicura che verrà” e si
era allontanato a piccoli passi
La riva, finalmente la riva. Aveva dato tutta se stessa, ma aveva esorcizzato i suoi demoni?
“Anche stanotte hai nuotato tanto,
Alisia” Beth era in piedi ad aspettarla e le sorrise come solo
chi ama qualcuno sa fare
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