Parenti Serpenti

di nina and his smile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte Prima ***
Capitolo 2: *** Parte Seconda ***



Capitolo 1
*** Parte Prima ***


PS1 D'accordo, in genere non si abbassava a usare proverbi babbani; ma quella volta non c'era niente di meglio per descrivere la situazione. Nulla si addiceva alla sua famiglia come "parenti serpenti". E non solo perchè da generazioni appartenevano alla casa di Serpeverde...

Draco non riusciva a capire il desiderio di Pansy di conoscere i suoi genitori. Sapeva anche lui che prima o poi avrebbe dovuto fare le presentazioni, ma avrebbe desiderato rimandare il momento il più a lungo possibile... purtroppo Pansy l'aveva messo con le spalle al muro producendosi in un lacrimoso "Ti vergogni di me, piccolo?", e per lui non c'era stato più niente da fare. Inutile sperare che Narcissa non accogliesse con entusiasmo l'idea; e così Draco era rimasto incastrato.Ovviamente Draco non aveva nessun problema con Pansy o, come le fece notare, non sarebbe stata la sua fidanzata. Ciò che lo spaventava più di un esercito di dissennatori era quello che la ragazza avrebbe potuto pensare dopo aver incontrato gli stravaganti membri della sua famiglia; perchè, Draco ne era certo, si sarebbero presentati tutti quanti.
Così quel maledetto sabato sera, tirati a lucido nei loro abiti migliori, Draco e Pansy si presentarono a Villa Malfoy. Domandandosi come diavolo si fosse ficcato in quella situazione, Draco si sistemò il nodo della cravatta; poi, presa sottobraccio un'eccitatissima Pansy, picchiò tre volte la porta con il grosso battente a forma di serpente.
Purtroppo la sua speranza che tutti gli abitanti della Villa fossero evaporati si rivelò vana. Naricissa venne ad aprire con un largo sorriso stampato in faccia, agghindata in uno dei suoi migliori vestiti.
-Ooooooh- sospirò eccitata, -buonasera ragazzi! Venite, venite, accomodatevi...-
Draco entrò nel vasto ingresso attento ad ogni reazione di Pansy o della madre. Narcissa fece qualche passo indietro per osservarli meglio.
-Ma che belli che siete...- cinguettò portandosi le mani al cuore, poi rivolse a Draco uno sguardo eloquente.
-Oh, sì, ehm- balbettò lui. -Madre, lei è Pansy, Pansy Parkinson... e lei è mia madre, Narcissa Malfoy-
-Piacere, mia cara- disse Narcissa; Draco desiderò che la madre si togliesse quello stupido sorriso, così avrebbe finalmente potuto capire che cosa stava pensando davvero.
-Il piacere è tutto mio, signora Malfoy- rispose cordialmente Pansy e, come le aveva insegnato Draco, fece un piccolo inchino. Narcissa parve apprezzare, e Draco trasse un sospiro di sollievo: aveva passato l'ulitma settimana a spiegare a Pansy tutte le regole del galateo da rispettare al cospetto dei suoi genitori, che erano sempre stati molto severi su questo aspetto.
-Ah, eccoli qui- disse una voce autoritaria e, con grande sconforto di Draco, sua zia Bellatrix comparve dall'oscurità dietro a Narcissa. -E così questa sarebbe la tua "fidanzata"?- chiese con i suoi soliti modi scortesi, quasi fingendo che Pansy non fosse presente.
-Sì- rispose Draco, tentando di mantenere un tono fiero. -Questa è Pansy Parkinson; Pansy, mia zia Bellatrix Lestrange-
Bellatrix squadrò la ragazza da capo a piedi, storcendo il naso. Poi, rivolgendosi a Narcissa, disse: -Ha le gambe storte-.
Draco inorridì. Al suo fianco sentì Pansy trattenere il fiato ma, per fortuna, non ribattè.
-A me le sue gambe piacciono- replicò invece Draco tentando di dire qualcosa di intelligente; purtroppo però si accorse di aver detto una frase che poteva essere male interpretata. Per sua immensa sfortuna, a Villa Malfoy, se una frase poteva essere interpretata male, questo accadeva novantanove volte su cento. Infatti, inopportunamente puntuale come l'espresso di Hogwarts quando sei in ritardo, una voce alle loro spalle chiese: -Da quando dici cose così volgari davanti a tua madre?-
Mentre Draco si guardava intorno alla disperata ricerca di un modo veloce per fare un buco e seppellirsi, Rodolphus Lestrange consegnò il mantello da viaggio a un Elfo Domestico e si avvicinò alla moglie ridendo del nipote.
-Il piccolo Draco comincia a darsi da fare... Vedo che segui le orme di tuo padre. Buonasera, mia cara-.
-Buonasera un corno!- esclamò Bellatrix, inferocita. -Non dovevi essere qui per le sette?-
-Ma sono le sette e un minuto...- tentò di scusarsi Rodolphus, perdendo l'espressione superba e facendosi piccolo piccolo sotto lo sguardo assassino della moglie.
-Ti avrò detto un miliardo di volte che non sopporto i ritardi!- esclamò Bellatrix e, estratta la bacchetta, prese a cruciare il marito.
-Sì, beh, forse è meglio se ci spostiamo nella sala da pranzo...- intervenne imbarazzata Narcissa, e Draco si affrettò a strattonare Pansy lontano dal povero Rodolphus, occupato a contorcersi a terra.
-Pansy, Rodolphus Lestrange- mormorò sconsolato Draco. Pansy era francamente sconcertata, ma rivolse comunque al ragazzo uno sguardo incoraggiante.
-Poteva andar peggio- gli sussurrò in modo che Narcissa non sentisse.
Draco scosse la testa, poi guardò un punto oltre le spalle di Pansy e rantolò: -Sta per andare peggio...-
-Aspettate un momento, ci sono anch'io!-
Da una delle scalinate di marmo stava scendendo niente meno che Lord Voldemort in persona, tanto velocemente quanto glielo consentivano i tacchi a spillo rosso fuoco.
-Oh, eccoti, Voldy- lo salutò Narcissa come se niente fosse.
Quando finalmente li ebbe raggiunti, Voldemort si accorse della presenza di Pansy e tirò un urletto.
-Ah, Draco, ma allora è lei la tua famosa Pansy! Piacere di conoscerti, tesoro- disse aggiustandosi sulle spalle un boa di piume rosa, e diede alla terrorizzata ragazza due baci sulle guance.
-Ehm, hai messo di nuovo quelle scarpe, eh?- osservò Draco. -Credevo di averti già spiegato che sono da donna...-
-Dai, Drakie, non rovinarmi il mio nuovo hobby- lo rimproverò Voldemort. -Moda babbana, sai- aggiunse, rivolgendosi a Pansy con un occhiolino.
-Oh. E'... interessante- disse Pansy, radunando tutte le sue forze per fingersi entusiasta e non scandalizzata.
-Forza, ora tutti in sala da pranzo!- esclamò Narcissa, mentre Bellatrix e uno zoppicante Rodolphus li raggiungevano.
-Mi dispiace, mi dispiace!- sibilò Draco in direzione di Pansy.
La ragazza scosse il capo. -No, ehm... wow. Eh, va bene, davvero.-
-Preparati, ora c'è mio padre. Sai che è l'osso più duro...-
-Non ti preoccupare, ce la possiamo fare- lo rassicurò Pansy stringendogli velocemente una mano.
La lunga tavola era già apparecchiata, ma gli invitati sedevano sui divanetti intorno al camino. Esattamente davanti al focolare si stagliava l'ombra dello schienale di una poltrona. Quando Draco e Pansy si furono avvicinati, la poltrona ruotò lentamente svelando Lucius Malfoy che, seduto con il bastone da parte, accarezzava un gatto con aria compiaciuta.
-Salve padre- disse Draco, tentando di riacquistare un po' di coraggio.
-Salve, Draco, figghiu mio- disse Lucius con accento siciliano. -Tua madre mi disse che avresti portato una persona con te. Una fimmina.-
-Ehm, sì... lei è Pansy- ripetè per l'ennesima volta Draco, appuntandosi mentalmente di non regalare più videocassette babbane a suo padre. -Pansy Parkinson. La mia fidanz...-
-Pansy Parkinson, eh?- chiese Lucius. Poi, con un gesto della bacchetta tanto improvviso da far sobbalzare tutti i presenti, evocò uno spesso librone che prese a consultare voltando violentemente le pagine.
-Allora, allora, Parkinson... Crouch, Lestrange, Maloy, Paciock... Parkinson! Sì, allora... scusa Cissy, mi tieni questo?-
Con l'aiuto della moglie, Lucius srotolò una lunga pagina pieghevole raffigurante un vasto albero genealogico, che si mise a consultare seguendo le linee con il dito. Dopo attimi di silenzio, esclamò finalmente:- AH-AH!-, facendo di nuovo sobbalzare tutti quanti.
-Pansy Parkinson! E vorresti farmi credere di essere una purosangue, eh? Il marito della figlia del cugino dello zio della moglie del fratello della seconda moglie del panettiere della portinaia del giardiniere del prozio acquisito del nipote del custode dello zio da parte di mamma del pronipote del bisnonno di tua madre E' UN BABBANO!!!-
Pansy spalancò la bocca in un flebile -Ah-.
Draco prese seriamente in considerazione l'idea di prendere la rincorsa e gettarsi nel fuoco; fortunatamente in quel momento l'Elfo Domestico annunciò che la cena era pronta, e quella spiacevole conversazione fu terminata.

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Capitolo 2
*** Parte Seconda ***


PS2 Draco non aveva il coraggio di guardare in faccia Pansy, ma l'attenzione della ragazza era stata attirata dalla persona che aveva preso posto vicino a Lucius.
-Amore- bisbigliò, -quello è il professor Piton?-
-Già- rispose lui, mortificato. -Da quando ha scoperto di essere nostro cugino di tredicesimo grado non fa altro che auto invitarsi a cena. Naturalmente mia madre lo fa sempre rimanere qui... sai com'è, Piton la commuove con tutte le sue storie di come a casa è solo e triste, le racconta del suo mancato grande amore...-
-Cosa? E chi sarebbe?-
-Vedrai che tra non molto comincerà a parlare di lei...-
Infatti, dopo alcuni minuti dall'inizio della cena, si udì un gemito provenire dal professore.
-Che succede, picciottu?- chiese Lucius.
-La saliera... guarda la saliera!- esclamò Piton con voce rotta.
-Che cos'ha che non va?-
-Non vedi? Sembra che facciate apposta a ricordarmela... guarda il disegno, con le foglioline: sembrano proprio foglie di edera, e l'edera è un rampicante, proprio come il gelsomino! E il gelsomino cresceva sul muro della prestineria dove lavorava il protagonista di un libro che ho preso nella biblioteca di Spinner's End qualche anno fa... e proprio andando in biblioteca ho incontrato la mia vicina di casa, che ha un gatto bianco! E anche la bambinaia di un libro illustrato che avevo da piccolo aveva un gatto bianco, e una delle bambine che curava aveva un paio di occhiali terribilmente simili a quelli della Skeeter! E dove lavora la Skeeter? Alla gazzetta del profeta! Del profeta, capite? Io ho ascoltato quella profezia e ho ucciso Lily!-
E, con un terribile ululato, Piton si abbandono ai singhiozzi di un pianto irrefrenabile.
Pansy si voltò sconcertata verso Draco, che non trovò niente da dire. La cena proseguì, mentre Narcissa dava dei colpettini amichevoli sulla spalla di Piton cercando di calmarlo.
-Sono felice che tu abbia trovato una fidanzatina fissa, Draco- disse a un certo punto un anziano signore con lunghi capelli bianchi. -Quando aveva la tua età, tuo padre cambiava ragazza ogni settimana-
-Grazie, nonno- rispose Draco, incerto sul da farsi.
-Nonno?- chiese Pansy. -Lei è Abraxas Malfoy?-
-In persona, ragazzina!- rispose cordialmente il vecchietto. -Sei anche tu una mia fan? So che le signore dell'acqua-gym stravedono per me!-
-No, mi dispiace... ma potrei giurare di aver sentite Draco- disse, voltandosi verso il ragazzo con aria accusatrice, -parlare della sua morte per vaiolo di drago!-
-Oh, ehm- balbettò Draco, imbarazzato. -Mi stavo ingraziando Lumacorno... è stata solo una piccola bugia!-
-Te la do io la piccola bugia!- esclamò Abraxas infuriato, e cominciò a picchiare il nipote con il bastone da passeggio.
-A proposito di cose che si danno...- intervenne Bellatrix con voce suadente, ammiccando in direzione di Voldemort. -Se non sbaglio io e te dobbiamo continuare un nostro certo discorso...-
Voldemort le rivolse uno sguardo da triglia e rispose con la sua migliore voce da signore del male: -Già, credo che sia opportuno recarci momentaneamente al piano di sopra... devo, ehm, farti vedere quello spioscopio in camera mia...-
Bellatrix gli saltò in braccio e, sotto lo sguardo avvilito di Rodolphus, i due uscirono velocemente dalla sala da pranzo.
-Oh, ehm, almeno non mi dice più che ho le gambe storte- commentò Pansy per togliere l'imbarazzo.
-La signorina Bella dice questo?- chiese Kreacher (adottato dai Malfoy come un parente dopo che aveva contribuito a far ammazzare Sirius). -Beh, Kreacher crede che l'amica del signorino Draco abbia anche dei capelli orribili-
-Cosa?- esclamò offesa Pansy.
-Beh, effettivamente ha anche i denti un po' grandi...- intervenne una donna a metà del tavolo.
-Mi scusi- chiese Pansy, sforzandosi di non perdere la calma, -ma lei chi è?-
-Andromeda Black, chi altri?- rispose semplicemente la donna, addentando un pezzo di arrosto. -Comunque Kreachy ha ragione, dovresti farti sistemare i capelli da mia figlia... lei ci sa fare. A proposito Cissy, tua nipote si scusa di non poter essere qui... usciva con il suo fidanzato. Sono tanto carini!-
-Non c'è problema, sono contenta che abbia trovato anche lei qualcuno... Non è male quel Lupin-
Draco strabuzzò gli occhi. -Ma quando era un mio insegnante dicevi che era un barbon...-
-Draco, ma che dici? Suvvia, smattila di scherzare...- esclamò sua madre, e coprì l'imbarazzante situazione con una risatina.
-Lupin... anche lui ci provava con Lily!- singhiozzò Piton.
-Ehm, scusate se mi intrometto- disse Pansy, -ma credevo che Andromeda fosse stata diseredata per aver sposato un nato babbano-
-Questo è quello che si dice in giro- spiegò Andromeda. -In realtà Ted è un purosangue. Il vero motivo per cui mia zia mi bruciò dall'albero genealogico è che quando avevo sei anni uccisi per sbaglio il suo gatto preferito... Bah, vecchie storie, lascia stare; ad ogni modo nulla è come sembra quando qualcuno viene diseredato in casa Black-
-E allora Sirius?- chiese Draco curioso, dimenticandosi per un attimo l'imbarazzo della serata.
-Sua madre era convinta che avesse una relazione con quel James Potter- spiegò Narcissa, evidentemente a suo agio nel gossip. -Sai, la zia ha semrpe avuto una mentalità vecchio stile, non poteva accettare questo genere di relazioni-
Draco scoppiò a ridere, sghignazzando: -Aspetta che lo racconti allo sfregiato!-
-Buuu-aaaah!- singhiozzò Piton più forte che mai. -James Potter! Lily ha preferito lui... non è giustoooo!-
La situazione sembrava essersi vagamante risollevata, e Draco constatò con piacere che la prospettiva di prendere in giro Potter aveva risollevato l'umore di Pansy.
-E' incredibile vedere quanto sei già cresciuto, Dracuccio- disse ad un certo punto Narcissa, con voce mielosa. -Mi sembra ieri che ti cambiavo i pannolini...-
-Oh, ehm, già... buone queste patate al forno!- disse Draco a voce alta, tentando di cambiare argomento; purtroppo non ci riuscì, anzi, si rovinò con le sue stesse mani.
-Quando eri piccolo però non ti piacevano, ti ricordi?- disse Narcissa. -Dovevo sempre imboccarti mentre tuo padre ti cantava la canzoncina del Draghetto Patatino... fino a quando sei entrato a Hogwarts abbiamo dovuto ripetere questo teatrino tutte le volte che c'erano le patate-
Draco diventò rosso come una pluffa, mentre Pansy cominciava a ridacchiare sommessamente; ma Narcissa, che agiva assolutamente in buona fede, non aveva finito.
-Però sei sempre stato un bimbetto tanto carino... adoravo passare le giornate a guardarti giocare. Ricordo ancora un giorno in cui ti persi d'occhio per un istante e ti ritrovai a provare i miei vestiti e i miei trucchi!-
Mentre Narcissa rideva deliziata, Draco vide Rodolphus ficcarsi un pugno in bocca per non esplodere in una risata sguaiata. Il ragazzo avrebbe voluto uccidersi: la sua reputazione era definitivamente rovinata.
-E poi non potrò mai dimenticare quanto tempo mi ci volle per insegnarti a usare il vasino! Quella volta che...-
-BASTA COSI'!!!- urlò Draco, disperato. Vagamente delusa, Narcissa tacque; Pansy ebbe il tatto di non dire niente.
Erano quasi arrivati al dolce, quando una delle grandi vetrate della sala esplose in mille pezzi; illuminata da un lampo, seguito dal fragore di un tuono, una sagoma scura si stagliò contro il cielo tempestoso (curioso, perchè la serata era perfettamente limpida).
Tutti trattennero il fiato mentre un uomo con lunghi capelli neri faceva il suo ingresso trionfale.
-Regulus?!- chiese Lucius, stupito.
-In persona, messer Maloy!- rispose allegramente il più giovane dei Black, posando una grossa valigia a terra.
-Ma... non eri morto?- chiese Narcissa.
-Morto?- chiese Regulus, assolutamente stupito. -Perchè mai dovrei essere morto?-
-Beh, Voldemort ha raccontato a tutti di averti ucciso...- rispose Lucius.
Regulus scoppiò a ridere. -Ah, il vecchio Voldy! Ogni scusa è buona per vantarsi un po'... ma no, mi sono preso una lunga vacanza in giro per il mondo! Ma credevo che voi lo sapeste, no? Vi avevo lasciato un biglietto sul frigo prima di partire-
-Regulus, noi non abbiamo un frigo- replicò Bellatrix (appena riapparsa insieme a Voldemort, con i capelli tutti arruffati).
-Ah no?- chiese lui. -Ehm, scusate. Ma cambiamo argomento: come mai siete tutti qui riuniti?-
-Draco ha portato a cena la sua fidanzata- spiegò Narcissa, indicando tutta orgogliosa i due ragazzi.
-Ma è fantastico!- esclamò Regulus; avvicinatosi a Draco gli prese il viso tra le mani e disse: -Ma che bella biondina!-
Draco raggiunse il colorito del Barone Sanguinario, mentre Rodolphus si buttava sotto al tavolo per nascondere le irrefrenabili risate.
-Ehm, Regulus, veramente quello è Draco...- intervenne Narcissa. -Pansy è la ragazza vicino a lui-.
Regulus si voltò e osservò attentamente Pansy. Poi chiese: -Ah, lei è una ragazza?-
Quello fu decisamente troppo; Pansy si alzò di scatto, sbraitò: -Arrivederci!- e uscì dalla sala a grandi passi.
Liberandosi dalla presa di Regulus, Draco si affrettò a seguirla; quando la raggiunse erano già in giardino.
-Amore, mi dispiace, io ti avevo avvisata...-
-Prima le gambe storte, poi il "parente" babbano, poi i capelli, i denti e ora sembro un uomo?!- strillò Pansy.
-Non è vero, amore... tu sei bellissima!- pigolò Draco.
-Draco, non offenderti, ma i tuoi parenti sono terribili!- si lamentò Pansy, abbandonandosi tra le bracci del ragazzo. -Mi hanno massacrata!-
-Ti hanno massacrata? Scusa, ma forse non hai sentito bene cosa ha raccontato mia madre...- replicò Draco.
Pansy rise. -D'accordo, questo te lo concedo. Dì un po', devo per caso cominciare anch'io a cantarti "Il Draghetto Patatino"?-
Draco degluttì; aveva la sensazione di stare per vomitare.
-Ti prego, cancelliamo questa serata. Facciamo come se non fosse mai esistita-
-Ci sto- acconsentì Pansy, baciandolo. -Salviamo solo una cosa: se non sbaglio dobbiamo passare a trovare Potter...-
Draco riacquistò immediatamente la sua espressione da Super Cattivo.
-Andiamo, amore-
-Sono pronta, Dracuccio-
-Non-chiamarmi-così!-
Pansy rise, e i due si smaterializzarono.

-Hai registrato tutto, Ron?- bisbigliò una voce dietro a un cespuglio di Villa Malfoy.
-Tutto, Harry-.
Draco non riuscì mai a spiegarsi come l'intera Hogwarts imparò la canzone del Draghetto Patatino.

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