Silpeytu Rìyey - Speranza di vita

di Cat Can Play Cello
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - I capitolo - ***
Capitolo 2: *** - II capitolo - ***



Capitolo 1
*** - I capitolo - ***


I capitolo


Desclaimers: questa storia non ha alcuno scopo di lucro. I personaggi (umani, Na'vi e animali) e i luoghi appartengono al carissimo James Cameron. Alcuni personaggi in futuro saranno di mia invenzione,


Mi chiamo Norm, ho circa trent'anni e sono uno scienziato. O meglio oggi non credo di esserlo.
Oggi sono un guerriero che combatte tradendo la sua razza e rinnegando le sue origini. Sono dalla parte di quelli che dovrebbero essere i miei nemici, nei quali riconosco però solo il mio popolo. La mia vera vita.
Ho conosciuto Pandora sulla Terra grazie ai libri della dottoressa Agustine, ne ero affascinato. Ho studiato, mi sono laureato con i voti più alti di tutta l'università, ho sacrificato anche me stesso per partecipare al progetto avatar: guidare a distanza corpi ibridi di DNA umano e na'vi tradotto in parole semplici.
Parole che non esprimono quanto bello e affascinate possa essere questo progetto. E' bastato il primo giorno perché io mi innamorassi di Pandora è bastato guardare il mio avatar.
Come mi assomiglia, abbiamo lo stesso naso lungo e dritto, la stessa attaccatura di cpelli, lo stesso viso, cinque dita per arto... Bello. Era l'unica cosa che mi veniva in mente.
Dalla sala riunioni si vedeva la vegetazione di Pandora ero rimasto imbambolato a guardarla. Max uno degli scienziati si era messo a ridere dicendo che presto l'avrei odiata anche io.
No. Santo cielo Max quanto ti sei sbagliato...
Io amo il popolo na'vi, la loro lingua, i loro costumi, le loro usanze, il loro mondo e la loro dea, Eywa. Darei tutto per loro persino la vita. E' per questo che oggi sono qui, malfermo su un pa'li, uno dei loro cavalli a sei zampe, con cui ho fatto uno dei miei primi tsaheylu. Neytiti è stata gentile a darmi dei rudimenti per farmi reggere almeno in sella: concentrandomi posso sentire il pa'li in tutte le sue parti, è come se fossi lui. Posso sentire scorrere quella che noi chiamiamo adrenalina in lui, la sua paura e la sua eccitazione. Strano, di solito sono animali molto pacifici...
Faccio parte del battaglione di terra insieme ai cavalieri delle pianure anche se non so perché mi abbiano accettato tra loro nonostante non faccio parte del popolo in nessun senso... Ma credo che sia così perché Touruk Makto ha scambiato qualche parolina con il capo. Qualche mese fa la cosa mi avrebbe infastidito non poco, adesso sono fiero di combattere con guerrieri così fieri e coraggiosi. Non mi interessa altro, dentro di me mi sento uno di loro perché il mio cuore batte per Pandora e per Eywa. Sono profondamente grato a Jake questa volta.
Guardandomi attorno vedo i loro volti sfigurati dalla rabbia e dalla ferocia, i corpi tesi per la tensione della battaglia imminente. Basta osservarli per sentire la loro forza, la loro energia e tutto il loro odio per la mia specie.
Come fanno gli altri esseri umani ad essere così idioti da non accorgersene? Come fa Quaritch ad essere così cieco?
Stiamo andando tutti al massacro per colpa sua.
Continuo ad osservare i miei compagni: sono nudi a parte il panno sui fianchi e le decorazioni che portano addosso.
Non voglio pensare alle mitragliatrici.
Mi rifiuto.
Anche perché io sono pressoché come loro... sotto la maglia non porto nulla.
Sentiamo che i nemici avanzano.. il segnale.
Il cuore mi batte forte tanto da sentirlo nelle orecchie.
Come ci ha detto Trudi stiamo andando a combattere armati di archi e frecce...
Carico la mia mitragliatrice...forse non tutti. Giurerei che se non fossi alto più di quattro metri non riuscirei mai tenerla in braccio, è il caso di usarla al meglio.
Sprono il mio direhorse e attacchiamo.
Mi trovo tra la seconda e la terza fila: non sono un idiota codardo che si nasconde nelle retrovie.
L'aria è satura del suono di zoccoli e grida d'incitamento, urlo anche io è troppo emozionante, e ho troppa paura.
Eccoli lì. Umani e robot enormi.
Fuoco.
Ne cadono a decine.
Ma non è così semplice. La risposta non tarda ad arrivare, atroce e spietata.
Dei nostri ne cadono a centinaia sotto i miei occhi orripilati. E' impossibile non odiare.
Urlo e apro il fuoco ancora, e ancora, e ancora senza fermarmi.
Non so quanti ne uccido. Nel cuore spero tanti.
Poi una luce immensa. Un' onda d'urto che fa impennare il cavallo. Dolore.
Per un attimo non capisco cosa stia succedendo. Ho appena il tempo di constatare di essere intero prima di essere lanciato in avanti. Cado nell'erba ma mi rialzo subito.
Sicuramente il pa'li  è morto... è stato orribile sentire il dolore che ha sentito prima di morire.
Spero di non sentirlo mai...
Sul terreno è un groviglio di cadaveri insanguinati. La loro vista fa male. Molto male. Troppo.
Per la disperazione torno a sparare.
A urlare tutta la mia furia ma sono costretto a indietreggiare.
Gli elicotteri.
Non abbiamo più resistenza. Ci hanno battuto
Sono troppi, avanzano, ci sommergono impietosi di tutto. Stiamo morendo tutti. Non è possibile così.
"Jake! Jake! Ci ritiriamo, ci stanno distruggendo!" Urlo nella radiolina.
Rispondi subito andiamo, rispondi!
Se possibile il mio cuore batte ancora più forte, fa quasi male...
"Ricevuto, andate via!"
Ha risposto.
"Andate via!! Ritirata!" urlo in Na'vi.
Ma non serve qui stiamo già scappando tutti, anche i più arditi arretrano.
Non smetto di sparare, e indietreggio.
Cado spesso, inciampo nelle radici ma mi rialzo spesso.
Sparo. Sparo.
Non capisco più niente. Di solito sono sempre molto razionale ma adesso è come se non sentissi ne capissi niente. Non sento più niente.
E' il puro istinto di sopravvivenza tenermi in piedi e a permettermi di continuare a vivere.
E poi improvvisamente doloroso torna tutto. Succede tutto così velocemente.
La pressione.
Il dolore.
E il freddo silenzio del cuore che non batte più.
No! NO!
Il buio.
Sono morto.
Apro gli occhi, i miei veri occhi, di scatto. Il buio si colora delle luci verdi della capsula per il link.
Non respiro. Non ci riesco.
Devo uscire di qui,
Sanguino, ho un buco nel petto... devo vedere!
Non capisco se le sensazioni che provo sono vere o sono ancora quelle del mio corpo da avatar.
Spalanco il coperchio della capsula.
Aria.. voglio respirare... Non riesco a respirare con calma, sono scosso fino alle ossa...
Cado a terra e mi guardo il petto.
Sono intero.. Vivo...
E urlo. Forte. Mi lascio andare ai brividi di paura.
Ho avuto troppa, troppa paura.
Grosse lacrime mi scendono dagli occhi, ma non ho assolutamente tempo per la disperazione.
Non adesso.
Devo alzarmi e finire questa guerra.

***Spazio Autrice***
Salve a tutti! Non credo che bisogni dire ancora quanto Avatar sia stato un film stupendo perchè credo che nella prossima edizione del dizionario dei sinonimi e contrari la parola Avatar sarà il sinonimo di divino come minimo XD .
Comunque spero che il primo capitolo vi sia piaciuto!
mi aspetto molte critiche e comenti positivi, mi raccomando!
Spendete un milli-secondo anche per scrivere solamente brutto o bello perché a noi autori piange un po' il cuore nel vedere tante visite e nessun commento, ok?
A presto per il secondo chap!
Fra'.

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Capitolo 2
*** - II capitolo - ***


II capitolo


Desclaimers: questa storia non ha alcuno scopo di lucro. I personaggi (umani, Na'vi e animali) e i luoghi appartengono al carissimo James Cameron. Alcuni personaggi in futuro saranno di mia invenzione,


Mi preparo di tutto punto. Ho perso temo a cercare il pronto soccorso in lungo e largo nella speranza di poter salvare il mio avatar.
"E' una speranza inutile."
Mi fermo un attimo. E' stato il dottore/scienziato che è in me a parlare.
Mi passsano davanti tutti perché dell'inutilità delle mie azioni.
E la conclusione è...
Che onestamente non me ne frega niente. Ci provo lo stesso.
Chilometri di bende e litri di disinfettante... Cloroformio? No meglio meglio tanto anestetico.
Lo zaino? No, questo è troppo piccolo. Svuoto quello da spedizione scientifica che è grande quasi quanto me. Andrà benissimo.
Ci infilo tutto a forza sperando che non scoppi nulla...Accidenti sto sprecando troppo tempo... Mi sbrigo più velocemente che posso.
Trudi aveva lasciato delle armi in più qui. Eccole, meglio prendere qualcosa di maneggevole e leggero. Non si sa mai che posso incontrare per la strada. Manca l'exopack. Lo infilo di corsa.
Pronto. Esco. Da lontano si sentono esplosioni fragorose. Spero che Jake non li abbia fatti avvicinare all'albero sacro altrimenti è davvero finita. Mi addentro nella foresta muovendomi a scatti cercando di orientarmi per raggiungere il posto dove abbiamo combattuto. Se avessi avuto ancora il corpo da avatar sarebbe stato uno scherzo arrivare, le falcate sono enormi rispetto alle mie. Così sono un piccolo idiota. Le esplosioni sembrano farsi sempre più forti, devo muovermi.
Riesco ad andare più veloce.
Un barrito. E' sicuramente un hammerhead.
Ecco a questo non avevo pensato minimamente. Ma come faccio a essere così stupido? Basterebbe un moscerino di Pandora a farmi fuori, figurarsi un bestione di quelli.
Rimango tra le erbe alte ma mi costringo a proseguire.
Fa caldo, Pandora avrà 40° all'ombra come minimo.
Un uggiolio spiacevolmente conosciuto. Un nantang. Cazzo. E non era troppo lontano.
Alzo la guardia. Non deve cogliermi impreparato.
Mi volto ala mia sinistra.
Oh-ho... fine dei giochi Norm. Deglutisco, mentre sudore freddo mi scivola sulla pelle caldissima.
Lo guardo fisso, ipnotizzato. Ho paura che se mi muovo impercettibilmente mi attacca.
C'è un nantang* enorme. Forse più grande della media, forse enorme dal mio punto di vista microbico.
Ulula ancora, continua a fissarmi, annusa l'aria: è un animale notturno di regola, non vede molto bene alla luce.
Fantastico. Scopre i denti affilati e tira fuori la lingua. Credo che questo abbia una buona vista. Non avrà problemi a spaccare le mie ossa. Mi si accappona la pelle.
"Eywa srungsi oeliru**..."
Morire combattendo, anche con una pallottola tra gli occhi, saltare in aria con una bomba, sventrato da un bazooka.. non mi importa come ma non così! Non una morte inutile, sbranato da un animale!
Mi scendono lacrime bollenti.
"Eywa srungsi oeliru... Eywa aiutami, ti prego" mormoro.
Il nantang si muove, continua a fissarmi. Il mio cervello strepita l'ordine di scappare. Rimbomba nella mia testa pulsando nelle tempie, ma non mi muovo, non ci riesco.
Ringhia. Si avvicina. La sua pelle luccica proprio come quella di un serpente.
Faccio un passo indietro finalmente. Errore madornale.
Scatta. Non ho nemmeno il tempo di dire "a" che il mio fucile viene disintegrato istantaneamente.
Era acciaio, santo cielo!!! Non sarò più duro di un muffin per lui.
Scaglia via i rottami, bene è il mio turno. Mi lascio cadere a terra e mi metto le mani sulla testa.
Il suo ringhio sopra di me.
Quando inizia a sbranarmi?
"Eywa srungsi oeliru... anche se hai deciso che non devo combattere più..." bisbiglio.
Sto facendo delle mie ultime volontà un casino di na'vi e inglese. Non mi importa nemmeno di questo.
Soprattutto adesso che mi è arrivata un zaffata d'alito caldo addosso.. Mi si drizzano i capelli.
Sento lo zaino essere tirato. Piano piano, poi con più violenza.
Sta giocando con il cibo per caso? Molla la presa e una zampa mi si poggia sul petto e mi mette a sedere a terra poco gentilmente tanto da fissare a pochi centimetri i suoi occhi. Continua a fissarmi. Allunga la testa verso il mio collo.
Ecco finito il gioco.
Urlo. E mi sento tirare ancora per lo zaino. La sua zampa si allunga verso la mia canottiera e la
artiglia. Riesce a trascinarmi per diversi metri.
Mi mola e scatta avanti. Uggiola forte, quasi impaziente. Ma che diamine vuole? La facesse finita e mi mangiasse! Non è possibile che mi prenda in giro giocando ad acchiapparella!
O forse, nell'ipotesi più lontana... Magari vuole che lo seguo... Ma è praticamente impossibile!
Provarci non nuoce, alla fine morto per morto...
Mi alzo e faccio qualche passo malfermo verso di lui. Scatta avanti.
Oh cazzo... Ma veramente? Di solito non staccano la testa alle vittime e le trascinano nella loro tana?
Cos'è questa, diplomazia animale?
Provo a scappare. Non lo seguo e mi butto a capofitto nella boscaglia.
Ululati dietro di me: alti e rabbiosi. Mi corre dietro e corro anche io.
Una presa alle caviglie e vado incontro alla terra. Adesso mi ammazza.
Mi sento tirare nuovamente per lo zaino e mi alza fino a farmi mettere in piedi come un cucciolo che cade continuamente.
Ma quanta forza hanno i nantang?
Mi ringhia e non appena sono in piedi afferra la tela dei pantaloni con i denti.
No. Non mi sono giocato una gamba. Mi fissa e tira. Molla.
Indietreggio. Ringhia ancora e fa scattare i denti.
Messaggio inequivocabile. O lo seguo o mi squarta.
E così eccomi qui! Disarmato e mezzo morto d'infarto alle calcagna del mio carnefice/guida. E dopo oggi posso dire di averle viste tutte.
Forse sarà la volontà di Eywa. Già. Forse. Spero.
Avanziamo a passo veloce, senza esitazioni.
Man mano che avanziamo riconosco i luoghi. Capisco dove mi sta portando.
E ringrazio Eywa dal profondo del cuore per tutto questo.
Il nantang uggiola forte. Ci siamo. Ecco il campo di battaglia.
Lo stomaco rischia di rivoltarsi. Ci sono decine e decine se non centinaia di corpi a terra tra Na'vi e pa'li. Alcuni corpi sono giovanissimi, molti non sono diventati nemmeno guerrieri secondo me.
Maschi e femmine, nessuna differenza in quell'inferno orribile. La mia guida mi da un colpo sul sedere spingendomi ad avanzare. Mi muovo con cautela non voglio toccare nessuno con i miei stivali. La mia guida mi segue docile. Non si sente un suono se non quello dei nostri piedi che sembrano avanzare in un mare di melma anziché di sangue. Attraverso l'exopack mi arriva l'odore di carne carbonizzata, quello ferruginoso del sangue fresco. Prima di oggi potevo solo immaginare quanto fosse disgustoso e rivoltante. Adesso invece mi rendo conto di quanto tutto ciò che penso sia insufficiente a descriverlo.
Raccapricciante. Non mi viene altro in mene per il momento.
Più in là scorre il fiumiciattolo che avevamo attraversato quando ci eravamo scagliati contro i nostri nemici. Scorgo le acque tinte di rosso e sento le lacrime bagnarmi il viso copioso.
Il nantang uggiola ancora. Punta un corpo: un ragazzo si muoveva appena, perdeva sangue da vari punti.
"Oel toktor lu!***" dico quando gli sono vicino.
Preparo il necessario e con i ferri tolgo di ogni genere di frammento dalle sue ferite. In alcuni punti ho bisogno dell'anestetico per poter ricucire le carni. Mi dispiace arrecargli più dolore del necessario con i punti, ma non posso farne a meno... lo bendo con cura, impiegando molto tempo.
La mia guida mi aspetta paziente.
"Non posso fare altro per lui adesso. Ce ne sono altri? Cerca, ti prego."perché sono così idiota? aggiungo mentalmente. Ma chi sono io il dottor Dolittle, per caso?
La risposta è un sibilo basso. E si riparte.
A quanto pare mi ha capito perfettamente. Wow...
In un'ora troviamo altri nove Na'vi da tentare di salvare. Alcuni sono incoscienti e così posso operare meglio, altri sono coscienti e devo spiegare chi sono e perché sono lì prima che mi uccidano con le loro ultime forze. Devo ripetere fino allo stremo di essere un Uniltiranyu**** che ha perso... Che ha perso il suo avatar.
Non abbiamo ancora trovato il mio corpo... ormai non ho più speranze.
Il nantang uggiola ancora. Una ragazza giovane, fa parte degli Omatikaya stranamente, gli altri facevano parte di altri clan. Ha gli occhi aperti offuscati dal dolore. E' completamente sfregiata. E anche se ci mettessi l'anima non riuscirei mai a ridarle lo stesso aspetto di prima...
"Oel toktor lu!" le sono vicino, forse riesce anche a vedermi "Oel Norm uniltiranyu lu."
Non risponde, e non sono sicuro nemmeno di essere capito. Aveva perso troppo sangue. Odio vedere le donne ridotte in questo stato. Per loro è stato già troppo quando l'albero casa è stato distrutto e adesso anche questo. Perché devono farlo?
Le cicatrici saranno orrende... Anestetico a volontà.
Pulisco, taglio, cucio, bendo finisco e poi inizio ancora un'altra volta. Mi ci vuole un'eternità.
Quando torno a guardarla in viso ha gli occhi chiusi. Spero che non soffri molto ancora.
La mia guida mi chiama ancora, riparto. Estraggo pallottole, schegge, pulisco, cucio, fascio, metto a posto le ossa, stecco... Sono stanco.. Mi chiama ancora, riparto.. e così fino a sera.
E' quasi buio e avrò soccorso più di sessanta feriti, non tutti nel modo migliore purtroppo: le scorte sono finite presto, tanto che ho utilizzato la mia stessa canottiera e i pantaloni. Abbiamo battuto un'area enorme, abbiamo tentato di prestare soccorso anche a chi si era salvato cadendo dagli ikran.
Ma adesso è troppo tardi, non possiamo fare più nulla. Il nantang mi dovrebbe portare o alla base mobile o all'albero sacro. Non ce la faccio più a muovermi, fame e sonno mi stanno deteriorando. La mia guida mi cammina affianco attenta a non perdermi di vista. Ad un tratto si ferma e annusa un punto in particolare.
Ancora? Oh no proprio no! Non ce la faccio proprio più! Voglio un posto per dormire... oh santo...
La luce della bioluminescenza illumina fioca il mio viso. Non il mio vero e proprio viso.
Il mio avatar è lì a terra gettato su un fianco scomposto come una marionetta con i fili tagliati. Fa male al cuore quella vista. Un dolore atroce.
E' come se la pallottola mi entrasse nel petto una seconda volta. Stavolta rimane lì. La sento pulsare feroce. Scavare una voragine come quella che è sul petto del mio avatar.
Mi inginocchio e lo tocco. E' freddo. Ghiacciato. Lo volto. Non posso fare a meno di posare gli occhi sul petto squarciato.
Deve essere morto sul colpo.
Devo essere morto sul colpo.
Sono morto eppure un cuore batte claudicante nel mio petto.
Sono morto perché su Pandora non si può vivere così con questo corpo.
Sono morto perché non è la vita di un umano quella adatta a me.
Accarezzo i miei capelli, il mio viso...
Sento una spinta sul fianco. E' ora di andare...
No aspetta però! Un'ultima carezza prima di dirmi addio.
E' stato troppo bello vivere.
La testa del viperwolf mi si struscia contro le spalle. Un modo per consolarmi. Con l'altra mano tocco la sua corazza viscida.
Grazie per essermi vicino anche adesso.
"Andiamo via..." mormoro. Eppure non mi muovo affatto. Non ci riesco. "Non finirà qui. Non è possibile! Devo vivere!"
La mia guida prorompe in un ululato che mi spacca i timpani. Tanto forte che sicuramente lo sentono per chilometri.
Questo suggella la mia volontà.
La sua voce rimbomba nelle mie orecchie fino a farmi male sul serio. Ma non abbastanza da coprire quello che ho nel petto.
Ho smesso di vivere e urlo.
Urlo.
URLO. Sovrasto il mio compagno, è l'unico sfogo alla mia sofferenza.


* Nantang = Viperwolf

** "Eywa aiutami..."

*** "Sono un dottore!"

**** Pilota di avatar



***Spazio Autrice***
Salve a tutti!! Scusate il mostruoso ritardo... spero che il capitolo vi piaccia!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, rcensito e messo tra le seguite la mia storia!!! Grazie mille ragazzi!!!

Kiriku: Grazie per i complimenti! Non per vantarmi ma di solito ho molta difficoltà a scrivere così e sono felice che ti sia piaciuta! Spero che anche questo chap meriti tanta attenzione da parte tua!

Xevel: Ottimo consiglio! Wow hai perfettamente individuato il mio punto debole: la punteggiatura. =_=" in effetti la odio parecchio!  Ho seguito il tuo consiglio comunque stasera posto lo stesso ma correggerò il capitolo non appena saprò le correzioni le metterò subito in pratica! Grazie per aver recensito, spero di incontrarti presto!

Malsur: Verissimo errore imperdonabile il mio! Non ho avuto modo di correggere ma appena avrò 5 min lo farò subito.
Mi dispaice di non riuscire a recensire regolarmente la tua ff...scusami... Grazie per l'attenzione! Spero che ti sia piacito anche questo chap!

Gnaf90: Wow non credevo di averti fregato così! Sinceramente ne sono davvero impressionata! Continuerai a leggere? XD
Ti aspetto!

Momozia: E' una montagna di lavoro sorry me... ma non ti ho trovato da nessuna parte... Non fustigarmi per questo... Ci vediamo sabato ok? Così ne parliamo meglio e mi dici!

Grazie inoltre a Amimy che ha messo la mia storia tra le seguite!
E un grazie enorme anche chi ha letto il primo chap!
Recensite in molti dai! Non mi offendo mica se dite che è brutto!
Ricordatevi che le critiche fanno crescere!
A presto!!!
La vostra Fra'.

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