Lamentation of a Starry-Eyed-Twit di Shes_a_star (/viewuser.php?uid=38895)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Faida con Un Pirla dei Sotterranei Igienicamente Ignorante ***
Capitolo 2: *** Fà Pensieri Felici ***
Capitolo 3: *** Riviste In Style e Fiumi d'Egitto ***
Capitolo 4: *** Sfortunatamente Scritto Nelle Stelle ***
Capitolo 5: *** Auriga Sinistra, Super Seduttrice ***
Capitolo 6: *** I Pericoli e le Peripezie della Seduzione ***
Capitolo 7: *** L'estrema bellezza della gelosia ***
Capitolo 8: *** Come Guadagnare Una Menzione in Storia di Hogwarts ***
Capitolo 9: *** Gli Elfi Domestici Colpiscono Ancora ***
Capitolo 10: *** L'inferno non conosce furia peggiore ***
Capitolo 11: *** Amore e Reinvenzione ***
Capitolo 12: *** Una Verbale Molestia Sessuale Non Intenzionale ***
Capitolo 13: *** Sospetti e Dolce Sofferenza ***
Capitolo 14: *** Auriga Sinistra, Snape-Veggente ***
Capitolo 15: *** La Platonica Alleanza ***
Capitolo 16: *** A Beautiful Mind ***
Capitolo 17: *** Degno di Nabokov ***
Capitolo 18: *** Degno di Nabokov (b) ***
Capitolo 19: *** Zitella Per Scelta (a) ***
Capitolo 20: *** Zitella Per Scelta (b) ***
Capitolo 21: *** Lasciarsi è difficile ***
Capitolo 22: *** Il Signore dei Pericoli ***
Capitolo 23: *** Niente Meno che Gioia e Gaudio ***
Capitolo 1 *** La Faida con Un Pirla dei Sotterranei Igienicamente Ignorante ***
Note
di Traduzione: Ho
deciso di buttarmi a capofitto in questa nuova avventura di traduzione
nel momento in cui, per la prima volta, lessi questa storia. Sul
momento, la
trovai assolutamente geniale, e più la rileggo
più me ne innamoro. Il pairing è
particolare, ma presto ve ne innamorerete. La fic è scritta
in maniera sublime,
e, purtroppo, non sempre è possibile mantenere lo spirito e
la freschezza con
la quale è stata ideata, ma spero di esserci riuscita,
almeno in parte. Se
riderete, sarà grazie all’inventiva
dell’autrice; se non lo farete, allora
chiedo venia per la mia traduzione. Vi avviso, questa storia va avanti
da 4
anni, per un totale di 26 capitoli, e non è ancora conclusa.
L’autrice ha
aggiornato l’ultima volta cinque mesi fa, e non so se o
quando finirà.
Nonostante questo, credetemi, merita di essere letta. Per lo meno, in
originale. Quindi, se vi va, andatela a leggere QUI.
Lamentation
of a Starry-Eyed-Twit
Le terribili Avventure di Auriga
Sinistra
Saturday, August 31st
9:26 P.M.
Stanza
da Letto
Appena
tornata dalla
temuta prima riunione del corpo insegnanti dell'anno. Niente di nuovo,
a parte
il fatto che la Pietra Filosofale sarà conservata qui a
scuola. Qualche
insegnante è stato selezionato per difenderla con
incantesimi e malefici
ostacoli vari. Naturalmente, io non sono una di loro.
Sono
così
tragicamente sottostimata.
Proprio
come i miei
meravigliosi colleghi, che sono perennemente identici a loro stessi
ogni anno.
Iolanda era fastidiosamente allegra, Minerva sull'orlo dell'ennesima
crisi di
nervi, Albus continuava ad offrire a tutti strani dolci babbani (in
realtà, le
caramelle al limone non sono per niente male), il nuovo Professore di
Difesa
Contro le Arti Oscure balbettava nervosamente delle frasi insensate
(dubito che
resisterà anche solo una settimana, con i gemelli Weasley in
classe) e Sibilla
Cooman non la smetteva di predire la mia prossima morte.
Lo
fa dal mio terzo
anno ad Hogwarts.
E’
così passè.
Giuro
che se quella
vecchia matta mi dice di nuovo che morirò di una morte lunga
e dolorosa, mi
AvadaKedavro.
E
non sarà nè lunga
nè dolorosa, così impara.
Ah
ah.
Oh,
sì. E Severus
Snape era un completo e totale bastardo.
Sorpresa
delle
sorprese.
Come
potete ben
notare, la mia vita è estremamente eccitante.
9.32
P.M.
Mi ha
chiamata Idiota-dagli-occhi-a-stella!
Cosa, vi chiederete, avrò
mai fatto per meritarmi un così affezionato soprannome?
Assolutamente
niente.
Bastardo.
Ma
io gli ho dato
prontamente dell’ "Igienicamente ignorante pirla dei
Sotterranei"
Quindi,
ah!
9:35 P.M.
E poi Minerva ci ha
chiesto di "Chiudere gentilmente il becco. Dio
Santo, sembrate dei
bambini!"
Beh,
mi scusi Sua Prepotenza
Vice-Preside.
E'
stato Lui a
cominciare.
Non
so nemmeno perchè
mi ci sto dilungando.
9:37
P.M
E' ancora un
bastardo, per intenderci.
Sunday,
September 1, 1991
11:15 A.M.
Astronomy Tower
Le Programmazioni
Didattiche sono il Male.
In
qualche modo, la
consapevolezza di arricchire le giovani menti con la bellezza della
conoscenza
non è per niente allettante.
Come
ho fatto ad
ottenere il posto, in ogni caso?
E'
il mio quarto anno
di insegnamento e, fatta eccezione per il turbolento viavai di
Professori di
Difesa Contro le Arti Oscure, non è successo niente di
particolarmente
affascinante. Devo ammettere di essere stata felice della dipartita
della
maggior parte di loro. La Professoressa du Maurier era probabilmente la
più
spaventosa scusa per un essere umano che abbia mai incontrato.
Chiamatemi
pure
matta, ma qualcuno che ti saluta con "Possa tu viaggiare felicemente
sui
dipinti d'arcobaleno della tua esistenza in frantumi; che tu non debba
mai
assaggiare l'amaro sapore del tormento" la prima volta che vi
incontrate
ha qualcosa che non va, a livello di salute mentale. In più,
scriveva romanzi
d'amore, uno dei quali ho avuto la sfortuna di leggere. Non
penserò mai più ai
nomi Rosamunda, Maximilion o ai danesi come prima. Mai. Più.
E poi
c'era il
Professor Ford, che avevo sempre sostenuto troppo
vecchio per insegnare.
Ma, ovviamente, mi hanno dato ascolto? No, ovviamente no. Sono solo
Auriga
Sinistra, professoressa di Astronomia dagli occhi-a-stella; che ne
posso mai sapere?
Beh,
per quanto
macabro possa sembrare, mi sono concessa una
risata vittoriosa o due,
quando è caduto stecchito nel mezzo di una lezione.
La
gente dovrebbe
davvero darmi retta un po' più spesso.
Devo
dire, però, che
non avevo nessuna obiezione nei confronti del Professor Sandersought,
che era
un educatore piuttosto capace (per non aggiungere
che era assolutamente spettacolare
senza camicia - e, no, non stavo spiando. Stavo
semplicemente passando
di lì al momento giusto)
E mi
rifiuto ancora
di accettare il fatto che si sia apparentemente dimesso per colpa mia.
Onestamente!
Se un
uomo ti dicesse "Perchè non passi più tardi nel
mio ufficio così potremo...approfondire
l'argomento?" che cosa penseresti che vuole?
Parlare di
costellazioni, così come sosteneva? ("Mi
incuriosivano molto da
bambino" Ah. Si, certo)
Chiaramente
si è
spaventato quando ho deciso di essere una donna moderna e fare la prima
mossa,
mi ha urlato di togliermi gli di dosso "Lo sai, Auriga,
è da un po' che
mi chiedo come mai bussi alla mia porta alla stessa ora, ogni
Giovedì sera,
proprio quando si dia il caso mi trovi mezzo nudo, pronto per mettere
il
pigiama, sostenendo di aver dimenticato la Parola Segreta per l'ufficio
di
Albus. Ero disposto a concederti il beneficio del dubbio, ma ora le
cose si son
fatte piuttosto chiare e mi spaventano"
Il
fatto che si sia
dimesso il giorno dopo non ha nulla a che fare con
questo.
E non
so come abbia
fatto Snape ha scoprire di questo piccolo, insignificante episodio, ma
chiunque
gliel'abbia detto la pagherà cara.
Il
bastardo mi ha
assillata per mesi.
Ma non
sa che io so
che canticchia "Spell on my Heart" di Celestina Warbeck sotto la
doccia (Gli Elfi Domestici sanno essere creature adorabili)
E al
momento
opportuno, l'attaccherò con questa informazione.
Bwhahaha.
2:46
P.M.
Apparentemente,
Harry Potter verrà ad Hogwarts quest'anno. E'...bizzarro,
davvero, che andrà a
scuola proprio come ogni altro undicenne. Tutti qui
sanno chi è. Per lui
deve essere stranissimo.
Spero
solo di non prendere a borbottare come un'idiota quando gli sono
intorno - dopo
tutto, tendo a farlo a volte. O, per metterla come
Snape, "Non sono
in grado di mettere insieme una frase coerente più di quanto
ne sia capace quel
rammollito di Quirrel".
Mi
ama, davvero.
Ma
come posso insegnare al
Ragazzo-Che-è-Sopravvissuto? Come? Probabilmente
continuerò a fissare la sua cicatrice come una sorta di
perversa spasimante.
Buon
Dio, sono nervosa. Riprenditi, Auriga. Sei una
Professionista.
Si,
una Professionista.
Beh,
dopo tutto c'è un vantaggio nell'avere
Potter qui - La reazione di
Snape. E' stato decisamente livido per tutto il
giorno, borbottando tra
sè e sè quanto Harry sarà sicuramente
proprio come quel "presuntuoso
pallone gonfiato" di suo padre.
Parlando
di vecchie rivalità che sfociano nell'assurdo...
Scommetto
che a Snape ancora non è andata giù quella volta,
al quinto anno, che i
Malandrini gli tinsero di rosa i capelli.
...Io
ne rido ancora. E' stato uno dei
momenti più soddisfacenti della mia vita.
Il
che, suppongo, significa che la mia vita è
un po' a corto di momenti soddisfacenti.
Ma
è stato geniale, davvero.
Assolutamente
geniale.
11:56 P.M.
Bedroom Quarters
Costringimi
ad andare a letto. Costringimi. Tutto questo è assolutamente
ridicolo. Non
voglio essere esausta il primo giorno di lezione a causa di…questo.
Mi
vergogno di me stessa, sul serio.
Ma
Un Anno Con Lo Yeti è un libro davvero
interessante. Gilderoy Allock sicuramente
sa una cosina o due sulla Difesa Contro Le Arti Oscure. Magari possiamo
averlo
l’anno prossimo, come insegnante; dovrò proporlo
al prossimo Collegio Docenti.
Sembra
un tantino pieno di sé, ma sono sicura che essere in grado
di fissarlo durante
i pranzi e scontrarsi casualmente
con
lui in corridoio sopperirà alla cosa. E’ davvero stupendo.
Non
ho un fidanzato da 5 anni. Non è incredibilmente patetico?
Oh,
che sto dicendo? Ovviamente, lo è.
E
la cosa più triste è che ho avuto solo due
ragazzi in tutta la mia via. Tutta
la mia vita.
Ventinove
anni.
Va
bene, ok, perfetto.
Trentuno
anni.
Uno
era un infedele coglione che mi ha tradito con una segretaria di nome Felicia, il che è talmente
scontato che
non vi sprecherò altro tempo. L’altro mi
portò allo Yule Ball al Settimo Anno,
e mi accompagnò a lezione per due settimane.
A
ben pensarci, non era nemmeno un fidanzato.
Ma
è così triste che non ci voglio pensare.
E
non ho baciato nessuno dal triste episodio, due anni fa, col Professor
Sandersought.
E
poi c’è stata quella volta con…
Oh,
Dio.
Non
ci voglio nemmeno pensare.
E
non lo farò.
I
gemelli Weasley avevano corretto il punch,io
ero orribilmente ubriaca, e quindi
non posso essere ritenuta responsabile per niente.
…
Non
è nemmeno un gran baciatore, comunque.
…
Vado a dormire.
FINE
Disclaimer:
Harry Potter appartiene a J.K.Rowling. Il nome della professoressa
Sprout (Iolanda) appartiene all'autrice di fanfiction.net Gedia Kacela.
Dal momento che la povera professoressa Sinistra non ha alcun nome di
battesimo nel canon, l'autrice ha deciso di chiamarla Auriga, dal
momento che era il nome che JK Rowling aveva originariamente scelto per
lei. Destiny du Maurier appartiene all'autrice di fanfiction.net
Drama-Princess, e compare nella fic "Family Matters".
Author’s
Note: Scritta di getto, questa storia è stata
ispirata (per qualche strana ragione) dall'inizio di "Postcards From
the Edge" di Carrie Fisher.
Note di Traduzione Finali: Dunque,
spero che questo primo capitolo sia stato di vostro gradimento. Su
fanfiction.net questa storia può vantare oltre 2000
recensioni, perciò non deludetemi! A parte gli scherzi,
aggiornerò settimanalmente ogni Sabato verso le 3 del
pomeriggio a partire dal 2 Febbraio (ah! E' anche il giorno della mia
prima festa come animatrice, perciò incrociate le dita per
me!). Al momento, ho pronta la traduzione dei primi 12 capitoli. Se a
qualcuno interessasse leggerli in anteprima e betarmeli, contattatemi
pure!
Ciao
ciao
La
vostra traduttrice
Serena89
|
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Capitolo 2 *** Fà Pensieri Felici ***
Secondo Capitolo Lam
Monday,
September 2, 1991
4:26 P.M.
Astronomy Tower
Prima
lezione stanotte; e, guarda la fortuna, certe volte, è con i
Grifondoro del
Terzo anno.
Se
i gemelli Weasley impostano di nuovo tutti i telescopi su Urano,
voleranno
punizioni. Niente più Miss Professoressa Buone Maniere.
Suppongo
credano di essere piuttosto divertenti.
E
devo ammettere che quando lo fecero l'anno scorso, non ho potuto fare a
meno di
ridere un po'.
Argh.
Ecco uno dei miei punti deboli. Semplicemente, non riesco a punire
nessuno. E,
francamente, uno degli aspetti dell’ essere un insegnante
è punire i tuoi
allievi quando commettono un errore. Ne sono quasi terrorizzata.
Probabilmente
perchè durante il mio primo anno d'insegnamento tolsi cinque
punti ad una
Tassorosso del Primo anno per aver parlato e lei scoppiò in
un pianto isterico.
Diciamocelo:
faccio schifo a confortare la gente. E così ero incastrata
lì, sbattendo
goffamente una mano sulla sua spalla, dicendo qualcosa di
incredibilmente
stupido che suonava particolarmente rassicurante nella mia mente, ma
che veniva
orribilmente distorto una volta uscito dalla mia bocca. "Non
preoccuparti, la tua casa non se la prenderà
troppo...infatti, ricordo che
quando persi punti al mio terzo anno, tutti ripresero a parlarmi dopo
una
settimana o due!" era particolarmente dolorosa, ma la
peggiore è stata
probabilmente "Non preoccuparti, dopo tutto Tassorosso non
vince la
Coppa delle Case da anni!"
E
quindi mi ritrovai bloccata lì, a borbottare come un'idiota
mentre tutti i suoi
amici mi lanciavano sguardi assassini che mi terrorizzarono.
Quasi quasi
mi aspettavo che uno di loro cacciasse una bacchetta e mi lanciasse
qualche
maledizione.
I
Tassorosso, ho deciso, sono decisamente sottostimati.
Snape,
d’altro canto, è completamente spietato quando si
tratta di punizioni. L’ho
visto togliere oltre venti punti perché qualcuno aveva
sottolineato, in un
bisbiglio, che non aveva messo il puntino su una delle
“i” scritte alla
lavagna.
E’
l’Insegnante del Diavolo.
Lo giuro.
E,
ovviamente, si sente totalmente obbligato a prendermi in giro, quando
si tratta
di punti. Alla fine della giornata, Albus conta quanti punti sono stati
tolti
da ogni casa, dopo di che le clessidre che segnano il punteggio vengono
aggiornate. Sono ormai due anni e mezzo che colleziono il maggior
numero di
zeri consecutivi.
E
lasciamelo dire, se quell’arrogante bastardo dice di nuovo,
in quella sua voce
bassa e suadente “Bene, bene, bene, Auriga; non è
forse dolce da parte tua?
Sicuramente l’idea di una punizione è
insostenibile per una gentile e compassionevole educatrice come
te”
E
non posso fare niente se non gettargli un’occhiataccia.
Ma,
concedimelo, si becca le mie migliori occhiatacce. Ed io ho degli
sguardi
davvero minacciosi, quando voglio. Posso persino competere con i suoi
leggendari sogghigni se mi fa arrabbiare davvero.
Sigh.
Forse
dovrei mettere qualche incantesimo protettivo sui telescopi.
Non
si sa mai.
8:02 P.M.
Bedroom Quarters
Che
tu sia maledetto, Gilderoy Allock.
Dio,
sono esausta. E sono appena le otto di sera! Il che è
piuttosto triste.
Perché, mi chiedo, con
tutti i lavori da docente che esistono, dovevo avere proprio
l’unico che ti
costringe a rimanere sveglia fino all’una e mezza di notte?
Oh
Signore, voglio dormire.
Ho
bisogno di energie. Magari posso avventurarmi fino ai sotterranei e
chiedere a Snape
di distillare una Pozione Rinvigorente o qualcosa del genere.
No.
Rimuovilo questo.
Conoscendolo,
me ne darebbe più del dovuto, e mi ritroverei a rimbalzare
per i corridoi e a
ridere istericamente nel corso di una lezione. E benché sia
certa che gli
studenti lo troverebbero esilarante, dubito che sarei in grado di
insegnare
decentemente.
Magari
tracannerò qualche tazza di caffè. Più
Sicuro.
Non
rimarrò mai più
sveglia fino a tardi
per leggere questo stupido libro.
…Okay,
non leggere. Guardare le venti
pagine
traslucide di fotografie a colori.
Beh,
scusatemi. Al momento, Gilderoy
è la
cosa che più si avvicina ad un fidanzato, e
quell’immagine in cui lui ammicca
smaliziato mentre vola per i cieli su una scopa
è…wow.
Giusto.
Comunque.
Passando
ad altro.
Harry
Potter è qui; ne avrei parlato ieri, ma sono stata un
tantino distratta dalla
mia fissa per Gilderoy. E’ impressionante quanto somigli a
suo padre. Ma ha gli
occhi della madre.
(Harry,
non Gilderoy)
E’
stato smistato a Grifondoro, c’era d’aspettarselo.
Lui è, dopo tutto, il
salvatore del Mondo Magico.
Tassorosso, o Serpeverde certamente non avrebbero fatto al caso suo.
Specialmente Serpeverde, che sarebbe stato inquietantemente ironico.
Snape
l’ha guardato in cagnesco nel corso dell’intero
pranzo; mi spaventa pensare a
quello che gli farà, durante la prima lezione di Pozioni.
Dev’essere
strano per Snape, suppongo, dopo tutto quello che è successo
ai Potter. Aveva
una cotta per Lily Evans quando eravamo a scuola; non era certo un
segreto, e i
Malandrini non gliel’hanno mai perdonato.
E
poi, ovviamente, lui era un Mangiamorte.
E’
strano pensarci, davvero.
Voglio
dire, certo, è un uomo sinistro e tremendo e beffardo e
piuttosto bastardo
ma…ha ucciso della
gente, in passato.
Ha probabilmente baciato la terra dove camminava il Signore Oscuro.
E’
solo…
Strano.
E
suppongo debba essere strano per lui vedere Harry.
Ma
deve smetterla di lanciargli quegli sguardi assatanati. Snape ha
bisogno di un
altro modo per esprimere le sue emozioni.
O
di uno psichiatra.
O
entrambi.
Tuesday,
September 3, 1991
10:13
A.M.
Teacher’s
Lounge
Lui.
E’.
Un.
Tale.
Bastardo.
E.
Io.
Lo.
Odio.
Sono
rimasta sveglia fino alle cinque e mezza del
mattino. Mi ero momentaneamente dimenticata che bere più di
una tazza di caffè
mi impedisce di dormire. I gemelli Weasley hanno sparato un intero
stock di
fuochi artificiali Filibuster nel mezzo della lezione e hanno quasi
fatto
esplodere un telescopio.
In
breve, non è stata una
serata
piacevole.
E
sono completamente consapevole che
non sembro esattamente stupenda, oggi.
Ok,
sembro morta al 75%.
E
Snape davvero non aveva bisogno di
farmelo notare. Avrei potuto giungere a quella brillante conclusione
anche
senza di lui.
Ma
no, lui doveva entrare in sala insegnanti, con quella sua aria maligna
di
sempre e chiedere dolcemente “Mio Dio, Auriga, normalmente
non sei una Veela o
che ma…” storce il naso in disgusto
“Davvero, oggi a confronto fai sembrare Hagrid
attraente”.
Da
qui il fatto che è un tale bastardo e lo odio.
Oh,
ma me l’ha pagata. Cara.
Credimi,
non c’è niente di così divertente come
accogliere ferocemente qualcuno con un
“Fanculo, pipistrello troppo cresciuto” prima di
lanciare verso di loro una
tazza di caffè bollente.
E
colpirli.
E’
stato bellissimo, davvero.
Ero
tentata di cantarla. Lo ero davvero,
davvero. Ma voglio conservarla, nel
caso
in cui mi si presenti l’occasione perfetta.
You've
put a spell on my heart
Leading
me through the dark
I
can't bear us apart
Your
love's left its mark
Oh,
you put a spell on my heart, baby!
Ero così
incredibilmente tentata.
Ma, oh, quando
succederà sarà grandioso.
E, a quel punto,
Snape se n’è andato fumante di
rabbia, maledicendo tutto e tutti dalla tazza, a me, allo Schiantesimo
e di
nuovo a me.
Onestamente, a volte
non lo capisco.
Ma è stato
carino, comunque.
2:45
Library
Allora uccidetemi e
liberatemi dalla mia miseria.
Vi prego.
Fa pensieri felici.
Fa pensieri felici.
Rimani sveglia.
Fa pensieri felici.
Snape che
è colpito a morte da una tazza di caffè.
…Ahh.
2:47
Library
Dovrei preparare
qualche compito da assegnare
stanotte.
Dovrei davvero,
davvero farlo.
Ma dimentico come
computare le parole.
Come constellazzione.
Sono sicura che non
si scriva così.
…
Stella. Stella.
E’ così che si scrive? Non mi
sembra…
…
Stella. Stela? Stalla?
No.
Stella.
E’ giusto.
Dio, sto impazzendo.
Forse non
è il momento adatto per questo.
4:10
Bedroom Quarters
Perché doveva trovarmi?
Perchè, di tutti i
migliaia di abitanti di questa scuola, doveva trovarmi proprio Severus
Snape, accasciata
sul banco in biblioteca e persa nel mondo dei sogni?
Con. Questo.
Quaderno. Aperto.
Oh, mi
prenderà in giro per mesi. Mesi.
Perchè non solo stavo dormendo…oh, no.
Stavo parlando nel sonno.
Di lui.
E sillabavo la parola
“stella”
(S-T-E-L-L-A, per la
cronaca)
Il momento prima,
stavo fissando questa pagina,
tentando di scoprire come mai tutto quello che scrivevo sembrava
così strano.
Quello successivo, sento la sua voce solleticare il mio orecchio,
proclamando
in quell’orrendo tono beffardo “Davvero, Auriga,
sono piuttosto commosso che
parli di me nel sonno, ma devi proprio farlo in pubblico? Stai
spaventando
quelli del primo anno.”
(Posso aggiungere che
non ero l’unica a
spaventare quelli del primo anno. Mentre lasciavamo la biblioteca, un
paio di
loro si è scostato terrorizzato dalla traiettoria di Snape.
Quindi, ah!)
E tutto era
profondamente confuso e opaco, dato che
gli occhiali mi scivolavano giù dal naso, ed io ero
completamente stordita,
così, ovviamente, come una totale idiota balbettante, la
prima cosa che ho detto
è stata “S-T-E-L-L-A.”
A questo lui ha
sollevato un sopracciglio, con quel
suo fare orrendo, riuscendo a farmi sentire una totale stupida.
“Ora
capisco perché sei l’insegnante di Astronomia.
La tua conoscenza, in questo campo, è straordinariamente
vasta” (sorridendo
compiaciuto per tutto il tempo) “In effetti, stavi proprio
dicendo la stessa
cosa nel sonno, insieme a lusinghieri commenti sul mio conto.”
Lo odio.
A questo punto mi
cinge la vita con un braccio
aiutandomi ad alzarmi, sorridendo ancora compiaciuto
(non la smette
mai?) mentre mi accompagnava fuori dalla biblioteca.
Dovevo essere
totalmente confusa, dal momento che
non l’ho immediatamente spinto via accusandolo di violare il
mio spazio vitale
e gridandogli quanto dovrebbe vergognarsi di se stesso, se non fosse
che è una
canaglia e quindi non lo farebbe mai.
Credo che abbiamo
attraversato per lo meno un
intero corridoio col suo braccio intorno alla mia vita senza che io me
ne
rendessi conto; non mi sorprende che tutti quelli che ci incontravano
fossero
completamente sconvolti. Grazie a Dio era orario di lezione.
E poi, ho finalmente realizzato
cosa stesse
succedendo, esattamente, l’ho schiaffeggiato e ho preteso mi
si togliesse di
dosso.
Ha obbedito, e quel
dannato sorriso era ancora lì,
e, ovviamente, tutto questo non era abbastanza umiliante, per lui.
Oh, no.
Doveva aggiungere
“Prova a rimanere sveglia,
Auriga. Magari ti aiuterà fare qualche pensiero
felice”
Il che, ovviamente,
mi aveva completamente
sconcertato per un secondo, prima di ricordare che l’avevo
scritto qui.
“Sembra che
l’immagine mentale del lanciarmi una
tazza di caffè ti renda particolarmente allegra”
proseguì in tono mellifluo,
prima di girarsi e scomparire per il corridoio, il mantello che gli
sventolava
dietro in malefico-ed-insopportabile-bastardo
style.
L’ha
adorato dall’inizio alla fine, il cretino.
Beh, una cosa
è certa. Ho assolutamente intenzione
di canticchiargli Spell on My Heart la prossima volta che lo incontro.
Ad alta voce.
Fine Secondo Capitolo
Note della traduttrice:
ho dovuto lottare con me stessa per non pubblicare prima questo
capitolo, dato che morivo assolutamente dalla voglia. Ma, come potete
ben vedere, ce l'ho fatta! Ho parlato con l'autrice, qualche giorno fa.
Mi ha assicurata che ha intenzione di finire la storia; non sa quando
questo sarà possibile (anni? Dio, speriamo di no!) ma ama
Auriga
e non l'abbandonerà. Al momento è occupata, ma il
prossimo capitolo non dovrebbe farsi aspettare. In ogni caso, noi, qui,
abbiamo altri 24 capitoli da pubblicare, quindi voi non rimarrete in
astinenza (come me) almeno per un bel po'. Io sono arrivata alla
traduzione del 12 capitolo, e non ho intenzione di abbandonare questa
mia nuova titanica impresa.
Grazie a tutti quelli che hanno letto il primo capitolo e che
continueranno a leggere. Il meglio deve ancora venire. Un grazie
particolare anche a coloro che mi hanno dato un po' del loro tempo per
recensire. Fa sempre piacere ^^. Quando le recensioni saranno
abbastanza, le tradurrò anche per l'autrice (alla quale,
sono
sicura, farà piacere leggerle).
Oggi non farò la festa come annunciato. L'ho
già
fatta. E' stato un incubo. E ho deciso che non avrò figli.
Brrrr.
|
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Capitolo 3 *** Riviste In Style e Fiumi d'Egitto ***
Capitolo 3
Riviste In Style e
Fiumi
dell’Egitto *
Wednesday,
September 4, 1991
11:52
A.M.
Teacher’s
Lounge
Ho appena assistito ad
una delle lezioni di Difesa
Contro le Arti Oscure di Quirrell.
Il
pover’uomo non sa nemmeno difendersi da una
classe di Serpeverde del secondo anno.
Ammetto che sono
piuttosto indisciplinati, ma seriamente.
Si suppone che quest’uomo abbia
passato anni in compagnia di pericolose e malvagie creature in Albania.
Io riesco a gestire i Serpeverde e,
a 31
anni suonati, mi tiro sempre le coperte fin sopra la testa ogni sera,
per paura
che i Lethifolds vengano ad uccidermi.
Questo, suppongo,
rende me un più capace
Insegnante di Difesa Contro le Arti oscure di
quanto non sia Quirrell.
Me.
E questo dovrebbe
dirti qualcosa su Snape, visto che
non ha avuto il posto. Di nuovo.
Bwhaha.
11:54 A.M.
Se
non fosse che, probabilmente, la perdita di due dei nostri insegnanti
di Difesa
Contro Le Arti Oscure è stata vagamente
causata da me, crederei che Snape li stesse uccidendo.
Sul
serio.
In
realtà, sarebbe stato piuttosto divertente se avesse ucciso
la Professoressa du
Maurier.
Credo
che fosse stato incredibilmente tentato di versare del veleno nel suo
succo di
zucca, dopo che erano rimasti intrappolati insieme in sala insegnanti.
Cosa, di
preciso, sia successo lì dentro, nessuno lo sa, e Severus
non ama parlarne.
Impallidisce più del solito quando l’argomento
viene fuori, e nemmeno io sono
così crudele da insistere.
Quello
che so per certo è che, il giorno dopo, la
professoressa du Maurier gli è
“accidentalmente” sbattuta contro e molto
civettuolamente gli ha sussurrato qualcosa che sembrava
spaventosamente
come “Le nostre anime sono state intrecciate insieme nel
poliedrico tessuto del destino”.
Devo
ammetterlo, qui lo compatisco.
Sarebbe
stato particolarmente interessante, davvero, se fosse caduta stecchita
a cena.
Snape aveva la perfetta opportunità – e una
ragione completamente
giustificabile- per uccidere la vecchia pazza.
Albus
non gliel’avrebbe permesso, suppongo.
Seriamente.
A volte credo che quell’uomo ami veder soffrire il suo povero
staff.
12:24
P.M.
Bedroom Quarters
Origliare
in sala insegnanti, ho deciso, nuoce gravemente alla salute.
Per
quanto possa sembrare delizioso alla professoressa Sprout, non a tutti
noi
interessa sapere come, il mese scorso, quando Iolanda Bomb ha accolto
Snape con
la quotidiana pacca sulla schiena, ha colpito un tantino troppo in
basso.
Come
temevo, non è stato un
incidente.
A
quanto pare, Iolanda crede di essere piuttosto scaltra.
Brrrr.
…Come faccia Severus ad attirarsi le
attenzioni delle nostre eccentriche colleghe, davvero non lo so. Voglio
dire,
Dio solo sa che io non riesco a trovare niente di vagamente attraente
in lui.
Non riesco nemmeno a capire come chiunque possa pensare che
è…affascinante.
Okay,
una cosa gliela devo concedere. Ha dei begli occhi.
Tranne
che…non sono belli, nel
senso comune
del termine. Sono solo incredibilmente…intensi, e sempre
così critici e
calcolatori e consapevoli.
Sembra
quasi che siano pozzi di nero fuoco.
…
Buon
Dio, mi sto trasformando in Destiny
du Maurier.
Signore,
salvaci tu.
1:30 P.M.
Great Hall
Stavo
innocentemente andando a pranzo, e mi è capitato di passare
accanto a Snape
all’entrata.
E
teneva qualcosa in mano.
Qualcosa
che sembrava come una rivista.
Chiamata
(e spero con tutto il cuore di sbagliarmi) In Style.
Qualcosa
mi dice che non voglio saperlo.
1:31 P.M.
Ma,
seriamente, dove diavolo
l’ha presa
Severus Snape una copia di In Style?
…ancora
non lo voglio sapere.
1:32 P.M.
Mia
sorella, Lyra, ha una sorta di adorazione per quella rivista. In una
delle mie
visite, durante le vacanze estive, ho dato un’occhiata ad un
numero. Era pieno
di consigli di moda, donne in lingerie, e “Modi per stregare
i suoi Sensi…(sottotitolo)
A Letto”
Se
Severus ha intenzione di usarlo nel suo annuale discorso introduttivo,
nella
prima lezione, dovrà aspettarsi un brusco risveglio.
1:33 P.M.
In
ogni caso, era un’orrenda scusa per un articolo. Neanche un
tantino utile.
Il
professor Sandersought non ha reagito nel modo in cui (come
apparentemente
‘ogni uomo che respira’) avrebbe dovuto.
Stupida
rivista.
Spero
che Severus non ci faccia troppo affidamento.
1:34 P.M.
Sono
una patetica scusa per un essere umano.
1:35 P.M.
Ma
almeno non passo tutto il mio tempo nei sotterranei, piegata su
calderoni e
intenta a migliorare I miei sogghigni davanti ad uno specchio.
Quindi
ah.
1:41 P.M.
Chi
dovesse trovare questo diario potrebbe pensare che ho una qualche sorta
di…insana ossessione per Severus Snape. L’ho
menzionato piuttosto spesso.
Non
che questo significhi qualcosa.
Lo
odio.
Bastardo.
1:42 P.M.
Non
suonava particolarmente convincente.
Ma
sono profondamente e completamente sincera, grazie tante.
1:43 P.M.
Come
puoi dire che sia convincente o meno, comunque? Non puoi avvertire le
mie
emozioni! Sto scrivendo, per
l’amor
del cielo! Come puoi capirlo dal mio tono di voce? Non ho voce!
E’ solo una
manciata d’inchiostro! Parole! Insensate parole! Oh, suppongo
che tu possa
avvertirne l’aura,
è questo che
pensi? Beh, chi credi di essere, Sibilla Cooman?
1:44 P.M.
Sto
litigando con un quaderno.
Thursday,
September 5, 1991
Astronomy
Tower
9:49
A.M.
Ho
avuto la prima lezione con I Grifondoro del primo anno, la scorsa
notte. Sono
generalmente simpatici. Mi piacciono, anche se quel Ronald Weasley
è piuttosto sgradevole.
Orribilmente sgradevole. Cosa fa credere agli uomini di poter essere
così sgradevoli?
Come…non importa.
Comunque.
Continuava
a mormorare e ridacchiare di Hermione Granger, che è
possibilmente la mia
persona preferita al mondo. Quella ragazza è adorabile
– è brillante, sicura di
sé, preparata e nonostante questo è costantemente
canzonata da quel Weasley.
(scommetto
che ha una cotta per lei. I ragazzi sanno essere davvero idioti in
queste
situazioni)
Ed
i suoi capelli assomigliano ai miei. Riccioli selvaggi, indisciplinati.
…d’accordo.
Orribilmente
crespi e a cespuglio.
Le
danno più personalità.
Humph.
E
poi c’è Harry Potter, che non era particolarmente
notevole. E’ incredibile
quanto…sia piccolo. Sembrerà sciocco, ma mi
aspettavo una figura…imponente,
matura, maestosa. Dopo tutto, ha sconfitto
Tu-Sai-Chi.
E
invece era mingherlino – direi mite – tranquillo;
ha parlato con Weasley per
tutto il tempo.
E
poi c’erano Lavanda Brown, Neville Paciock (il povero caro
sembra assolutamente
adorabile; oddio, era un po’ provato, perché aveva
appena perso il suo rospo
Trevor, però…) Calì patil, Seamus
Finnigan e Dean Thomas.
Messi
insieme, bambini piacevoli.
E
con questo è tutto.
Nient’altro.
No
no.
Credo
di aver concluso.
E
ho affrontato un intero aggiornamento senza aver menzionato Snape.
9:52
A.M.
Dannazione.
9:53
A.M.
Ah! Non l’ho
menzionato nell’ultimo aggiornamento.
Anche se,
‘l’ultimo aggiornamento’ constava di
un'unica parola.
Ma poteva essere anche
un’altra unica parola.
Come
“Snape” per esempio.
Posso finalmente dire
che questa insignificante
‘infatuazione’ avrà vita corta.
Infatuazione.
Ah. Devo sorridere
alla mia stessa scelta di
parole.
Potrebbe sembrare
una qualche sorta di
profondo interesse a sfondo romantico ma, ti assicuro, è
assolutamente
impossibile. Non sono così disperata, e
mai lo sarò.
…
Ok, forse tra un
cinque anni.
Una
ragazza non può avere ventinove anni per sempre.
(l’ho
imparato a mie spese.)
9:54 A.M.
Per
adesso, non sono neanche lontanamente disperata. Perché
dovrei? Ho venti pagine traslucide
di foto con
Gilderoy Allock che possono tenermi occupata per un po’.
9:55 A.M.
Ovviamente
invecchieranno prima o poi.
E
allora non avrò più nessuna distrazione
da…
Nessuno.
Niente.
Addio.
9:56 A.M.
Severus Snape non è per niente attraente
Severus Snape non è per niente attraente
Severus Snape non è per niente attraente
Severus Snape non è per niente attraente
Severus Snape non è per niente attraente
Severus Snape non è per niente
attraente…….
Continua...
Note
della Traduttrice: Bene, bene, bene. Adoro la conclusione
di questo capitolo. Aw. Snape. Severus. Mio marito. Lo amo. Anyyyyway.
Mi sento in dovere di spiegare il titolo di questo capitolo.
Innanzitutto, perchè in italiano non ha senso. Avrei certo
potuto risolvere inventandone uno mio. Ma la spiegazione è
davvero molto curiosa ed interessante.
Dunque, iniziamo col premettere che si tratta di un'espressione
piuttosto comune negli Stati Uniti; ovviamente, tutti sappiamo che in
Egitto scorre Il Nilo. Ora, immaginate che in inglese si dice The Nile
(Pronuncia: De
Naiel): foneticamente, ha una pronuncia molto simile a Denial (termine che
indica il negare l'evidenza). Quindi, se ti dicono che stai "Navigando sui fiumi dell'Egitto",
in pratica stanno suggerendo che sei in una totale fase di negazione,
di non-accettazione.
Carino, no? Comunque, come è piuttosto evidente, la povera
Auriga è nel pieno della navigazione...non la biasimo...dopo
tutto, come fare a non essere attratte dal fascino misterioso e oscuro
di Severus Snape? Chi non ci è passato almeno una volta?
Sigh.
Ora, siamo oramai al terzo capitolo di pubblicazione, e devo dire che
ci sono rimasta un po' male. Speravo che questa storia riscuotesse un
maggior successo, analogamente a quanto successo con la sua versione
inglese, spagnola e francese (eh sì, è
internazionalmente letta!). Inizio davvero a credere che sia colpa
della traduzione un po' misera. Comunque, rinnovo l'invito: se qualcuno
desiderasse darmi qualche consiglio, io sono aperta ad ogni critica
costruttiva. Anzi, mi farebbe davvero piacere poter migliorare. Sono in
fase di depressione scolastica, perciò avere successo in
almeno questa impresa mi farebbe seriamente piacere.
Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno recensito: mi
rendete davvero la giornata più piacevole. Vi prego,
continuate (ed io che odiavo i reviews-begger...ah, ora quanto li
capisco!). Quindi, grazie a: Ron von
Bokky, __Acid Romance, Eriwin,hocuspocus,shandril
Baci, dolci e caramelle
Serena
|
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Capitolo 4 *** Sfortunatamente Scritto Nelle Stelle ***
Capitolo 4
Sfortunatamente
Scritto nelle Stelle
Friday,
September 6, 1991
Bedroom
Quarters
1:35
P.M.
Stavo
vagabondando senza uno scopo per i corridoi di Hogwarts, disperatamente
annoiata
e maledicendo il fatto che sono l’unico professore il cui
orario farebbe
inorridire chiunque (eccetto forse alcuni mammiferi notturni), quando
una
Corvonero del secondo anno esce in lacrime dalla classe di pozioni.
Sinceramente,
quel bastardo di un pipistrello troppo cresciuto è il Male.
Ho
provato a confortare la suddetta Corvonero. Sfortunatamente, lei ha
risposto
con qualcosa tipo “E’ un tale filisteo! Non sa
nemmeno istruirmi dovutamente
circa la fermentazione chimica di una semplice Pozione Sgonfiante! Non
è
nemmeno in grado di comprenderne la pertinenza! Disprezzo gli
innumerevoli
aspetti deprecabili del suo carattere!!!”
Inutile
dire che non ho capito una parola. Benché ne abbia
afferrato il senso generale che, in breve, è che
Snape è un
bastardo. Cosa che io so molto bene
avendolo sperimentato personalmente infinite volte.
Eppure,
è un po’ deprimente sapere che una Corvonero del
secondo anno è più sveglia di
te.
Io
ero persino a Corvonero, e Dio sa
che
non parlavo così quando avevo dodici anni.
I
bambini d’oggi.
1:35
P.M.
Nota
personale:
Cercare
i termini “filisteo” e
“pertinenza”
…qualcosa
mi dice che dovrei conoscerne il significato.
1:37
P.M.
Per
la cronaca, Severus Snape non è per niente attraente neanche adesso.
Pensavo
ti facesse piacere saperlo.
3:42
P.M.
Astronomy
Tower
Ho
continuato a girovagare per il castello con l’intento di
ammazzare la noia (e
magari perdere un chilo o due). Ho appena incontrato i Grifondoro del
primo
anno. Hermione Granger stava facendo una ramanzina a Ron
Weasley…”Sul serio,
Ron, se vuoi davvero arricchire la tua mente non dovresti perdere il
tuo tempo
in futili discorsi nel mezzo della spiegazione della Mcgranitt! Ti stai
consapevolmente privando della tua conoscenza potenziale; per non
aggiungere
che è assolutamente sgarbato
e-“
A
questo punto, lui l’ha interrotta con “Chiudi mai
il becco, stupida
so-tutto-io?”
Tutti
gli altri Grifondoro hanno iniziato a sghignazzare, e la poverina
è sembrata un
tantino scossa, per un nanosecondo, prima di produrre una sorta di
‘Humph’,
girare sui tacchi e andarsene via a testa alta.
Ron
(stupido marmocchio) ha continuato a lamentarsi con i suoi amici di
quanto lei
fosse così incredibilmente insopportabile,
e si sorprendeva che la sua testa non fosse ancora esplosa per eccesso
di
conoscenza o qualcosa del genere. “Crede di essere migliore
di tutti noi.
Davvero, è solo dannatamente noiosa”.
Quel
ragazzo non capisce un tubo. Voglio dire, è così
ovvio che la ragazza è solo
profondamente insicura, semplicemente è brava a nasconderlo.
Oh,
bè. Sfortunatamente nessun uomo capisce mai niente.
Ma
lui è follemente innamorato di lei.
Non
ci sono dubbi.
8:25
P.M.
Bedroom
Quarters
Sono
appena rientrata dall’ennesimo Collegio Docenti, durante il
quale abbiamo avanzato
l’annuale scommessa “Quali studenti del primo anno
si metteranno insieme?”. Ho
puntato 8 galeoni su Ron ed Hermione. Iolanda ha scommesso su Ernie
Macmillan e
Hannah Abbott. La McGranitt era con me su Weasley e Granger. Snape ha
tentato
di puntare 100 galeoni sulla morte di Harry prima che lasci Hogwarts.
Non
gliel’abbiamo permesso, è ovvio; Severus sembrava
a dir poco deluso.
E’
ridicolosamente macabro, davvero.
Dopo
di che Silente ha puntato 50 galeoni e una bustina di Penne Candite su
Snape e
me.
Per
un brevissimo istante, ci siamo trovati d’accordo nel nostro
intento di
lanciare una maledizione o due al preside.
Invece,
poi, Snape ha informato a denti stretti Silente che doveva mettere un
freno
alla sua incalzante pazzia, perché non era né
utile né professionale.
Non
ho potuto fare a meno di notare che sembrava piuttosto…roseo
mentre lo diceva.
Sto
ancora considerando l’idea che Snape sia in grado di
arrossire o meno. E’
davvero intrigante.
Mi
sento in obbligo di ricordare a me stessa che Severus Snape non
è per niente
attraente.
Perché
non lo è.
8:29
P.M.
Snape
ed io.
Ahahah.
Sì,
certo.
E’
scritto nelle stelle.
Continua
a ripetertelo, Albus.
8:35
P.M.
Mi
sono appena ricordata che in effetti la stella Sinistra fa parte della
costellazione del Serpentario o Ophiuchus. Plinio disse che questa
particolare
costellazione causava un alto tasso di mortalità negli
avvelenamenti.
Veleni.
E’
incredibilmente interessante e completamente irrilevante la
proclamazione che
Severus Snape ed io fossimo scritti nelle stelle.
Ah,
e non è finita.
Citando
uno dei miei volumi di Astronomia:
“Quando Ophiuchus sorge, circondata dalla testa e
dalla coda del serpente, rende innocui i serpenti per
coloro che sono nati sotto questo segno.
Potranno anzi portarli con loro e baciare questi mostri velenosi senza
paura di
essere colpiti”
E
la descrizione della stella Sinistra-
‘Lussuriosa, irriverente, turpe, scandalosa,
attratta dalla stregoneria e dalle pozioni’
…
E’
ridicolo.
Che
ne sanno le stelle, comunque?
Onestamente.
Non credo ad una sola parola. Non sono mica uno sciocco centauro o che.
Ho un
po’ di sale in zucca, io, grazie tante.
8:40
P.M.
Inoltre,
Severus Snape non è per niente attraente.
8:41
P.M.
A
quanto pare ho un nuovo mantra.
Saturday, September 7, 1991
11:05 A.M.
Bedroom Quarters
Qualcuno
si è introdotto nella Gringott per rubare la Pietra.
Ovviamente,
l’ho scoperto solo ora.
Davvero,
non riesco a tenere il passo della Gazzetta del Profeta.
Era
scritto nell’edizione di oggi. Tutti gli insegnanti stanno
dando di matto-
lavorano come pazzi sui loro trabocchetti a protezione della pietra. Al
momento, tutto quello che abbiamo è quel rabbioso (per non
dire sbavoso
compulsivo) cane a tre teste di Hagrid.
Odio
quel coso.
Fuffy.
Chi
chiamerebbe
mai un mostro deforme Fuffy?!
A
volte mi chiedo davvero cosa non vada in quell’uomo.
10:09
A.M.
Benchè
non gli dedichi lo stesso tempo che dedico a Snape.
10:10
A.M.
Il
che è vagamente snervante.
10:25
A.M.
Passando
ad altro, i Grifondoro del primo anno hanno doppie Pozioni oggi.
Con
i Serpeverde, niente meno.
Sono
piuttosto scettica circa le chances di sopravvivenza di Neville Paciock.
Poverino.
2:53
P.M.
Teacher’s
Lounge
Snape
mi ha appena chiesto cosa fa rima con ‘vino’.
…credo
che riderò fino alla morte.
Snape.
Un poeta.
2:54
P.M.
Devo
ammettere che è
fascinosamente sexy.
Sai, come una sorta di artista maledetto.
2:55
P.M.
Non ho appena scritto quello che ho scritto, vero?
To
be continued...
Note della Traduttrice: Bwhahah.
Snape. Un poeta, niente meno. Dunque, dunque. Dal momento che questo
è un capitolino un po' corto, sto contemplando l'idea di
pubblicare prima il quinto capitolo. In effetti, tutto dipende dalla
mia tabella di marcia sulle traduzioni, ma poichè l'altro
giorno ho tradotto ben tre capitoli (!) (un miracolo, davvero.) magari
non sarebbe un'idea troppo malvagia.
Passando ad altro. GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE
GRAZIE GRAZIE E ALTRE MILLE MILA VOLTE GRAZIE a tutti per
i commenti.
Erika91 Grazie, e io adoro Auriga!
Anzi, in effetti, credo che il suo lato più patetico a volte
rifletta me (sai, la sindrome di Bridget Jones dilaga).
Nezu
Bwah! Anche
io sono innamorata persa di Sev...siamo in tante a litigarcelo,
piccolo. E' vero, questi primi capitoli sono un po' corti
(quest'ultimo, in particolare) ma andando avanti si triplicano (di qui
maggiore fatica per me, ma più goduria per tutti noi
Auriga-addicted) perciò tieni duro!
__Acid
Romance Grazie
per tutto il supporto che mi hai dato, ne sono felice. Eh, beh, Destiny
du Maurier fa questo effetto a tutti...in effetti, mi ricorda vagamente
la mia professoressa d'italiano...sarà che tendiamo a
identificare i personaggi immaginari con esseri che appartengono alla
nostra realtà quotidiana? Ehm. Scusa la divagazione in tempo
reale. Ancora una volta, grazie per il tuo sostegno.
Tsukino
Chan Awww.
Magari avessimo uno Snape come insegnante, magari! Un uomo
così affascinante, un insegnante così
devoto...ehhh. Auriga è una sbalconata, ma noi l'amiamo
proprio per questo e, ovviamente, Severus Snape "non" è per
niente attraente. Che dici, magari se continua a ripeterselo prima o
poi se ne convincerà?
_Marie
Christine_ In
effetti, la nostra caaaaara Zia Jo non ci dice molto di Auriga, e forse
è un bene: non mi fraintendere, personalmente ritengo che i
personaggi rowlinghiani siano cresciuti moltissimo dal primo libro, e
la loro evoluzione è assolutamente affascinante, ma, dopo
tutto, è sempre bello cimentarsi nella caratterizzazione di
un personaggio nuovo, sì, ma non totalmente fuori dal
contesto. In effetti, è un po' romantica l'idea di una
persona che vive ad
Hogwarts, che esiste
ma che, d'altro canto, non abbiamo mai visto nè avvertito,
come una presenza perennemente assente, se mi perdoni il gioco di
parole. Grazie tantissimo per il tuo sostegno: è davvero
prezioso, e mi fa anche tradurre più velocemente!!
Ron
Von Bokky Quella
furbetta di Madama Bomb...brrr...povero Snape sessualmente
molestato...Sono contenta di aver reso la tua giornata un po' meno
nera, e così ha fatto anche la tua recensione per
me...è uno scambio di favori molto piacevole :)
Halfbloody
Princess Sì,
Auriga è in piena fase di rifiuto: ma capita se lavori con
uno che è affascinante periodico! Sono contenta che gradisci
la mia eroica impresa, anche se io sono la prima a divertirmi nel
tradurre...per me è come un gioco, e mi distrae e rilassa
dallo studio.
Scarabbokkio
Ho adorato la
tua recensione! Non ti preoccupare, io non mi traumatizzo (dal momento
che il mio cervello è già da lungo tempo andato
in crociera) e mi è piaciuta un sacco l'espressione
"masturbazioni mentali" che, credo, dovrò rubartela.
Mwhahah. Grazie per i complimenti: come dicevo, io adoro l'inglese (e
anche lo spagnolo, per quanto non sia particolarmente dotata) quindi
tradurre è una passione. Il Severus Snape rowlinghiano
è assolutamente adorabile, ma purtroppo raramente gli
è permesso di esprimersi in tutta la sua magnificenza: solo
due parole "Che. Uomo. (!)". Sono contenta che Sinistra stia
riscuotendo tanto successo. Sai, di solito è difficile per
un personaggio praticamente nuovo attirare le simpatie dei fan (anche
io sono nella categoria dei diffidenti, di solito) quindi è
sempre bello vedere che gli autori possono creare personaggi che
riescono a farsi amare. Purtroppo, però, non so dirti se la
nostra protagonista coronerà il suo non-sogno di non-amore
con il non-sexy professore di pozioni...eheheh
Somylit Come dicevo, anche io spesso
diffido dalle storie in cui sono protagonisti personaggi praticamente
nuovi: spesso si teme che le caratterizzazioni dei nuovi personaggi
siano troppo difficili, che non riescano bene e sia gli autori che i
lettori hanno paura di rimanerne delusi. Per me è difficile
"fidarmi" di una storia, ma solitamente mi affido all'istinto,
all'ispirazione del momento, quando devo scegliere una storia, e sono
davvero contenta di aver letto questa :) Sono anche felicissima che a
te sia piaciuta abbastanza da lasciarmi un commento, e ti ringrazio
anche per i complimenti. Non sai quanto migliorino la mia giornata ^_^
MORFEa
Non potrei
essere più d'accordo. E' l'istinto che guida il lettore
verso una fic, ed io sono stata fortunata ad aver trovato questa
simpaticissima storia (oramai, non ricordo neanche più come.
Ricordo solo che era estate, e che passai un pomeriggio intero a
leggere tutti e 26 i capitoli...ero partita. In effetti, finita la
traduzione di questa storia, vorrei tradurre anche le altre one-shot di
questa stessa autrice legate alle Lamentations,e che, in un certo
senso, ne rappresentano le future diramazioni...eheheh *ride
maleficamente*); naturalmente, i personaggi più in vista
attirano di più anche me, di solito (ma in realtà
io sono una lettrice pigra) perciò capisco anche coloro i
quali dovessero diffidare, almeno inizialmente, di Auriga. Devo
ammettere che inizialmente non ci avevo davvero pensato, quindi tutte
le vostre recensioni e il vostro sostegno mi hanno rassicurata. Grazie!
nihal93 Spero tu non abbia dovuto
aspettare troppo ^_^ ma più di un aggiornamento settimanale
davvero non posso, sennò poi il divertimento finisce troppo
presto! Ehm ehm...magari mi sto arrampicando sugli specchi...e, come
diceva la mia maestra WANDA, è meglio se non ci provo
perchè tanto io subito cado. La verità,
è che ho poco tempo la settimana per tradurre, e voglio
essere sicura di avere sempre un margine di 9 traduzioni più
avanti del capitolo pubblicato. Perdona l'attesa, spero che questo
capitolo ti sia piaciuto.
Grazie
ancora a tutti, anche a coloro che hanno semplicemente letto.
Baci
dolci e caramelle
Serena
|
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Capitolo 5 *** Auriga Sinistra, Super Seduttrice ***
Cap5
Auriga Sinistra, Super Seduttrice
Sunday, September 8, 1991
8:25 A.M.
Bedroom Quarters
D’accordo.
Me ne accollo ogni responsabilità. Questa sciocca
ossessione-che-potrebbe-sembrare-romantica-ma-non-lo-è per
Severus Snape non
andrà avanti ancora per molto. E’ un lurido
bastardo, e con questo ho concluso.
Fatto. Passato. Non so neanche perché ci ho sprecato tanto
inchiostro.
Ho
scoperto che il miglior modo per andare avanti è trovarmi un
nuovo interesse
romantico.
Er.
Non
che io sia interessata a Snape romanticamente.
Ugh.
Perchè
non ha assolutamente niente di attraente.
Dev’essere…qualcosa nell’aria che me
l’ha fatto anche solo vagamente considerare.
La
stagione delle allergie, magari.
Beh,
lo sto superando. Dovrebbe essere facile. Ci sono un sacco di uomini
single qui
in giro.
Come…
Vitious.
E…er, Silente. E Hagrid.
…O
forse no.
Beh,
suppongo ci sia pur sempre il Professor Kettleburn. Non è
poi tanto male.
…Anche
se ha solo tre dita alla mano destra. E gli manca un orecchio. Vi
dirò, quell’uomo
non è tagliato per insegnare Cura delle Creature Magiche.
Perfetto.
Prendiamo
qualcun altro.
Er…
Gazza?
…
Brrrr.
Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.
Non
voglio pensarci mai più.
Mai.
Um…
Questo
è ridicolo. E’ più complicato di quanto
non dovrebbe essere. Perché Gilderoy
Allock non può insegnare qui, dannazione? Lo farò
presente alla prossima riunione, che gli piaccia o no. Le
donne single di questo posto staranno impazzendo, ne sono sicura. Non
c’è da
meravigliarsi che hanno…pensato
a
Snape. Guardate tutti gli altri! E’ il Gilderoy Allock di
Hogwarts, per l’amor
di Dio!
…Mwahaha.
Glielo devo proprio dire, solo per vedere la sua faccia.
Impagabile.
Ma
no. Non passeremo altro tempo fissandoci su Snape.
Er…
C’è
sempre…
Quirrell.
8:31
A.M.
Non
è poi così
terribile.
8:32
A.M.
Sempre
meglio di Snape, comunque.
8:33
A.M.
In
un certo senso.
Certo
non ha il…fascino di
Snape.
8:34
A.M.
Elimina
quel commento. Sono ancora mezza addormentata. E’ la stagione
delle allergie. Allergie. Severus
Snape non ha fascino.
Semplicemente
Slatero Quirrell sembra averne di meno.
8:36
A.M.
E
poi c’è quell’iguana. Come si
chiama?...Herman. Sì, Herman. Quirrell sembra
perversamente affezionato ad Herman.
Dovrò
mettere alla prova le mie abilità di seduttrice per
interpormi tra un uomo e la
sua iguana.
8:38
A.M.
Auriga
Sinistra, sei veramente patetica.
10:02
A.M.
Bedroom
Quarters
Ho
deciso di sedere vicino Quirrell a colazione, invece che a Snape. Ho
tentato di
avere una conversazione amichevole, solo per ricevere una serie di
balbettii
sconnessi.
Non
credo di poter instaurare una relazione a lungo termine con un uomo
balbuziente.
Ero già praticamente sazia al
“B…b…b…buon…b…b…buon
g…g…gior-r-no,
A…Aur…Auriga”
Ho
tentato di essere gentile. Non riesco a ricordare quello che ho detto,
ora; il
che è probabilmente positivo, visto che senza dubbio devo
essermi umiliata.
Credo di avergli detto qualcosa sul potenziale attrattivo del suo
turbante.
Buon
Dio, sono fuori allenamento, seduttivamente parlando.
Oh
beh. Almeno l’unica persona che ha assistito alla mia
patetica dimostrazione è
un uomo innamorato della sua iguana.
E
ho anche notato che, all’altro capo del tavolo, la vena sulla
tempia di Snape
stava per esplodere.
Lasciamelo
dire, ha decisamente illuminato la mia giornata.
12:43
P.M.
Teacher’s
Lounge
Stavo
seguendo Snape nei corridoi quando abbiamo incontrato Draco Malfoy (il
più
disgraziato, viziato, odioso marmocchio a cui abbia mai avuto la
sfortuna di
insegnare. Tutto suo padre)
Quel
bambino è disgustosamente ossequioso.
“Salve,
Professor Snape! Non vedo l’ora di assistere alla sua lezione
di domani.”
Voglio
dire…seriamente.
Persino
Snape non è tipo da
cascarci.
E
fortunatamente, non l’ha fatto.
“Salve,
Signor Malfoy” gli ha riposto Snape, con un sorriso
stiracchiato. E non
appena il diavoletto non era più a
portata d’orecchio, ha aggiunto “Marmocchio
insolente.”
Il
che non è per niente attraente.
E
questa volta dico sul serio. Non lo
è.
Voglio dire, cosa c’è di attraente in un uomo che
dice “Marmocchio insolente.”?
Se
non fosse che sono in piena fase di rifiuto, direi che sono
pericolosamente innamorata cotta di quell’uomo.
Ma
non per molto.
In
situazioni drastiche si deve ricorrere a soluzioni drastiche.
Quirrell,
sto arrivando.
3:07
P.M.
Astronomy
Tower
Oh,
Dio.
E’
stata l’esperienza più brutta della mia vita dalla
seduzione del Professor
Sandersought.
Non
ne voglio parlare.
3:09
P.M.
Perchè
l’ho
fatto?
Cosa
mi è preso?
Sì.
Sì.
Dev’essere
così.
Ero
posseduta.
Auriga
Sinistra non farebbe mai qualcosa del genere
di sua spontanea volontà.
Posseduta.
Ero
posseduta.
Sul
serio.
3:11
A.M.
Ma
seriamente. Cosa ci faceva Severus
Snape (con Herman)
nell’aula di
Quirrell?
Beh,
non voglio saperlo. Non ci voglio nemmeno pensare. Meglio concentrarsi
sulla
mia sofferenza, visto che ne ho anche troppa.
Suppongo
di dover riportare la triste storia per intero.
Sigh.
…Sto
ancora arrossendo, il che non
dev’essere positivo.
Er.
Sì.
Comunque.
Avevo
deciso di prendere in mano la precedentemente citata disperata
situazione e
fare una piccola visita a Quirrell, per avere un’amichevole
conversazione tra
colleghi. (Ho ricordato di spruzzarmi un po’ di profumo e
provato a truccarmi
per l’occasione. Ho scoperto che il lucidalabbra è
l’unico cosmetico non
letale.)
Sì.
Quindi…mi
sono diretta lì, ignorando lo sguardo sconcertato di
Minerva. Una volta
arrivata, sono entrata in classe chiudendo la porta alle mie spalle
(chiedendomi vagamente che diavolo stessi facendo)
Le
luci erano spente.
E
questo mi ha riportato alla mente quell’articolo di In Style
“Modi per Stregare
i Suoi Sensi”; luci soffuse riempiono la stanza di maggiore
intimità.
Hmm.
Mi
son dovuta costringere a non scappare via, ricordando a me stessa che
ero in
missione. Una missione che prevedeva sedurre un uomo che è
innamorato di un
rettile, sì, ma pur sempre una missione.
Così,
con molta nonchalance, mi sono sporta sulla cattedra, cercandolo. Ho
visto
un’ombra nell’angolo, che teneva in braccio la
schifosa iguana. Ovviamente, ho
pensato si trattasse di Quirrell. Chi altri, dopo tutto, potrebbe
trovarsi
nell’ufficio di Quirrell con
in
braccio l’iguana di Quirrell?
Voglio
dire…su, siamo seri.
E
ho pensato di essere piuttosto abile, seduttivamente parlando.
“Oh…Slatero”
ho detto, in un soffio, alla Marilyn Monroe.
Non
mi ha risposto.
Così
ho semplicemente pensato che stesse tentando di dire qualcosa. Alla
Quirrell,
insomma.
Quello
stupido bastardo avrebbe potuto per lo
meno dire qualcosa, così che non mi umiliassi
completamente.
Ma
no, no. Ovviamente, Severus Snape non può essere abbastanza
gentile da fare
qualcosa di così semplice.
“Mi
stavo chiedendo se potevamo…parlare un
po’” ho proseguito (le pause dovrebbero
far sì che gli uomini si soffermino su ogni parola.
L’ho imparato dalla
Professoressa du Maurier. Sarà anche un individuo
profondamente disturbato, ma
almeno tutti ascoltavano quello che diceva. E poi ne
erano traumatizzati
per l’intera giornata)
Lui
ha annuito.
Ha
annuito! Ha incoraggiato quella che
lui sapeva sarebbe stata una scena totalmente stupida ed imbarazzante!
E’.Un.Tale.Bastardo.
Lo
odio lo odio lo odio lo odio lo odio lo odio.
...Sì.
Non
mi ci dilungherò.
Non
mi ci dilungherò.
E
poi…
E’
peggiorato.
Per
me, ovvio.
“Lo
sai, Slatero…non ti dispiace se ti chiamo
Slatero?...Perchè sento di avere quel
tipo di…intimità con te”
E
poi quello stupido bastardo a preso
parte al gioco. Nel senso che ha finto di
essere il bersaglio della mia seduzione! (Era
un’interpretazione sorprendentemente
credibile di Quirrell. Ma non ci penseremo.)
“S…s…sì,
A…Auriga.”
“E”
ho proseguito, facendo le fusa “Mi sento obbligata a
confessarti che non ho mai
avuto una tale…affinità con qualcuno prima
d’ora. Non così.”
“O…oh…oh…d…davvero?!
“Sì”
a volte mi odio profondamente “Senti anche tu
questa…scintilla, tra di noi,
Slatero?”
“S…sì”
“Potrebbe
esserci una travolgente passione, tra di noi. Lo sento”
A
questo punto ero completamente entrata nella parte, e sostengo ancora
di essere
stata posseduta. Posseduta dal fascino della seduzione. Anche se stai seducendo uno schifoso Professore di
Pozioni che credi essere un balbuziente amante di iguane.
“Ammetto
di aver…fantasticato su di te, a volte. Su di noi.”
E
a questo punto ho sentito una specie di risatina. Molto breve,
sì, ma non so come mai non abbia realizzato che le cose non
quadravano. Dopo tutto, nessuno
ridacchia come Snape. E non c’è nessuno che lo
sappia meglio di me.
Ero
posseduta. Non ci sono altre possibili spiegazioni per quello che sto
per
riportare.
Quindi
ho…
Er…
Dio,
sto arrossendo di nuovo.
Ho
detto…
Oh,
dolci stelle, perché l’ho
detto?!
Cosa
mi
è
preso!?!
Posseduta,
Auriga.
Eri
posseduta.
Ma
non ci sono scuse.
Ho
detto…
…”Vogliamo
rendere queste fantasie realtà?”
PERCHE’ PERCHEEEEE’?
Buon
Dio. Non lascerò mai più la Torre di Astronomia. Mai più. Mi lascerò
morire di fame, e passerò il resto della mia
vita ad urlare agli studenti che sgattaiolano qui per pomiciare.
E’
sempre meglio che incontrare di nuovo Snape.
Quel
bastardo! Quello stupido, schifosissimo bastardo! Ha detto, ha detto
“Mi…mi
piac…piacerebbe sicuramente provare,
A…Auriga”
(BastardoBastardoBastardoBastardoBastardo.)
E
quindi io…
Er.
Gli
sono andata incontro (ricorda, non sapevo
che non fosse Quirrell. Era buio.
Buio
pesto.)
E
quindi ho realizzato che c’era qualcosa di strano.
Non
c’era nessun turbante.
Strano
davvero, perché non ho mai, mai visto
Quirrell senza il suo turbante.
Ma
ho continuato a pensare che fosse lui, perché aveva in
braccio Herman. E
lasciamelo dire, nessuno vuole avvicinarsi a quell’iguana.
C’è qualcosa di
spaventoso…qualcosa…di sbagliato, in lui.
Er.
Sì. Comunque.
Quindi
ho..
Er.
Sto
usando un numero spaventoso di “Er”
Magari
posso semplicemente fermarmi qua.
Non
vuoi saperlo, credimi.
E
non voglio riportarlo. Voglio solo dimenticare. Magari Snape ha qualche
pozione
che potrei…
No.
No.
Non
ho intenzione di fronteggiare quell’uomo mai più.
Quindi.
Sì.
Tanto
vale confessarlo.
Tirar
fuori la verità, così potrò almeno
vivere in pace con me stessa e affogare in
una profonda, profonda umiliazione/depressione per il resto dei miei
miserabili
giorni su questo demoniaco pianeta.
Ho
attraversato la stanza.
Lui
mi dava le spalle.
Gli
ho posato una mano sulla spalla.
E
gli ho chiesto, ammiccante, “Baciami, Slatero”
“B…b…beh,
Auriga” ha blaterato “I…Io” e
improvvisamente non era più la voce di Quirrell.
No, era stata sostituita da un tono molto familiare e molto
detestabile “Sono assolutamente certo che tu sia la
peggiore
seduttrice che abbia mai incontrato”
E
poi Severus Snape, l’Insopportabile Re dei Bastardi,
è scoppiato a ridere.
No,
non solo una risata.
Una
risata isterica.
Ora,
lasciamelo dire, già vedere Snape ridere fa molta, molta
paura.
Ma
quando lui sa qualcosa che potrebbe rovinarti a vita, è
decisamente terrificante.
Ed
io ho ribattuto il più idiotamente possibile.
Non
era nemmeno ribattere.
Ah,
ma ce l’ho ora! Potevo
facilmente
dire “E senza dubbio l’unica
seduttrice che tu abbia mai
incontrato”
Boom.
Semplice.
Ma
no.
Non
potevo rendere tutto almeno un po’ più facile.
Ho
detto, e cito, “Tu non sei Quirrell”
Beh...duh.
E
lui ha semplicemente continuato a ridere, come una sorta di genio
malefico del
male in un qualche film babbano.
Beh,
lo odio.
Mi
odio.
Odio
la mia vita.
E
non lascerò mai, mai più
questa
torre.
6:45
P.M.
Bedroom
Quarters
Ok,
ho lasciato la torre.
Era
ora di cena.
Avevo
fame.
Ho
perso l’appetito quando ho visto quel sorrisetto
che Snape mi riserbava.
Qualcuno
mi uccida.
Ti
prego.
Oppure
lui.
Sì.
Uccidi
lui, invece.
Probabilmente
ti darebbero un Premio per Speciali
Servigi resi alla scuola, se lo fai.
6:48
P.M.
Ho
appena realizzato che ‘tu’ sei un quaderno. Un
oggetto inanimato.
Ho
iniziato a parlare con te come se fossi una persona.
Ho
bisogno di aiuto.
Anche
più di Quirrell, che è innamorato di
un’iguana e non riesce a mettere due
parole una in fila all’altra.
Anche
più di Snape, che
è semplicemente
odioso.
Sì.
Credo sia più opportuno dire che, infatti, odio la mia vita.
To be continued...
Note della
traduttrice: Mwhahahahah. Io amo questo capitolo. Dunque,
scusate il ritardo ma non ero nemmeno sicura di aggiornare oggi, e se
l'ho fatto è solo per voi, gentili anime che leggete questa
storia. Ho l'emicrania. Da una settimana. E stare a computer non
è certo la soluzione migliore. Ma ho preso un impegno, e
voglio rispettarlo. Quindi ecco a voi il nuovo capitolo. L'ho
già detto che lo adoro??
Passando ad altro, grazie per tutte le recensioni e perdonatemi se non
rispondo ad ognuno di voi, questa volta, mi farò perdonare!
Ma non voglio prolungare l'agonia del brillante schermo acceso.
Benchè io ringrazi sinceramente tutti coloro che hanno letto
fino ad ora questa fanfiction, un particolare saluto va a : __Acid Romance, _Marie
Christine_ , JDS, Tsukino Chan, halfbloody princess, crilli,
scarabbokkio, JiuJiu91, Nezu, nihal93 per aver trovato il
tempo di lasciarmi una fetta dei loro pensieri.
Baci dolci e caramelle
Serena
PS: Sondaggio: conoscete un dannato rimedio ad una dannata emicrania
che non va più via??
|
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Capitolo 6 *** I Pericoli e le Peripezie della Seduzione ***
Capitolo 6
I
pericoli e le peripezie della seduzione
Monday, September 9, 1991
7:30 P.M.
Astronomy Tower
Mi
sto nascondendo.
Snape
continua…a guardarmi. E i
suoi occhi
sembrano danzare, e ti accorgi che sta tentando di non sorridere.
Anche
se non ho ancora capito perché non mi abbia ancora umiliato
in ogni modo
possibile.
Magari
al bastardo è finalmente cresciuto un cuore, come quella
creatura verdastra in
quel libro di un Dottore, che i bambini babbani adorano tanto.
…il
Grunch?
Il
grinch.
Sì.
Il
Grinch.
Lasciatelo
dire, se c’è qualcuno col cuore di due taglie
più piccole, quello è Severus.
Ma
qualcosa mi dice che rimarrà così
com’è.
Non
che me ne dispiaccia o che.
7:35
P.M.
No.
Seriamente.
Non
ne sono delusa.
7:36
P.M.
Smettila
di fissarmi così.
7:37
P.M.
Sì,
tu.
7:38
P.M.
Oh,
santo cielo.
7:45
P.M.
E
sai cos’è davvero triste?
E’
passata solo una settimana. Una settimana. Sto sfogliando le pagine di
questo quaderno (che, tra le altre cose, non può fissarmi.
Dolci stelle, sto
diventando matta) e nelle prime note, lo detestavo profondamente. Non
sospettavo neanche lontanamente che potesse mai…piacermi.
Perché
non mi piace.
Non
sopporto quel bastardo.
Solo
sembra che me ne sia inn…
No.
No.
NO.
NO!
Uccidetemi.
Uccidetemi
prima che dica…quello.
Solo…uccidetemi.
7:49
P.M.
...Per
piacere?
8:01
P.M.
Forse
dovrei smetterla di
scrivere qui.
Se
non avessi iniziato, magari non mi…interesserebbe
Snape.
Non
che mi interessi.
…Dannazione.
Ormai
nego l’evidenza d’istinto.
Ma,
seriamente. Questo quaderno mi sta facendo qualcosa. Prima che lo
comprassi,
non avevo mai sperimentato momenti tanto imbarazzanti (fatta eccezione
per la
seduzione di Sandersought). Mi facevo i fatti miei.
Ma,
oh, non è più così.
Ho
preso questo quaderno, e ora dimentico come si computa
‘stella’, lancio tazze
da caffè ai passanti, e seduco balbuzienti dementi e
feticisti d’iguane.
Beh,
non più.
Mi
rifiuto.
Ora
vado a nasconderti. Definitivamente e ufficialmente.
8:03
P.M.
...No,
davvero. Ora vado.
Bye Bye.
Wednesday, September 11, 1991
12:25 P.M.
Dungeons
Dunque.
Auriga.
Queste
sono le pittoresche cronache della tua affascinante
vita; ti assicuro, l’ho trovato altamente
divertente.
Ma,
davvero, la tua fissazione per me è quasi inquietante. Ti
suggerisco, tra
l’altro, di trovare dei sinonimi: il tuo vocabolario
è davvero poco forbito. Ho
tentato di tenere il conto di quante volte hai usato la parola
‘bastardo’, ma
l’ho perso dopo la cinquantottesima.
Oh,
beh.
La
userai sicuramente innumerevoli altre volte dopo che avrai letto questa
breve
annotazione.
Ho
solo pensato di lasciarti un saluto.
12:28
P.M.
Oh,
sì.
Il
quaderno.
Non
posso rischiare che si senta trascurato, visto che tu sembri essergli
particolarmente affezionata- talmente tanto da intrattenerci lunghe
conversazioni.
Ciao, quaderno.
Thursday, September 12, 1991
3:24 P.M.
Bedroom
Quarters
Quel.
Bastado.
Quel
BASTARDO BASTARDO BASTARDO BASTARDO!!!
(non
vorrei deludere quel BASTARDO)
Lo
odio.
Lo
odio.
Dimenticate
quei ridicoli ‘sentimenti’. Voglio che marcisca
all’inferno. Voglio che bruci tra
le fiamme degli Inferi.
E
a quel punto riderò.
Istericamente.
Perché
lo disprezzo, davvero.
D’accordo.
Ed
ora tenterò di riportare l’intera storia.
Dunque.
Tutta
la teoria ‘senza-il-diario-tornerò-sana’
non ha funzionato. Ho continuato…a
pensare a lui.
Anche se davvero non volevo.
E
quindi ho deciso di adottare misure disperate.
Ho
deciso di disgustarmi al solo pensiero del suo volto.
Questo,
ovviamente, sarebbe stato semplice per chiunque.
Ma
io non sono chiunque.
No,
dovevo fare di più.
Sì.
Ho
concepito un piano che credevo brillante.
Alla
fine ne è uscito fuori che sono, dopo tutto, più
idiota di quanto potessi mai
immaginare.
Yay.
Un
gran colpo per l’autostima, se ne avessi.
Comunque.
Ho
deciso di…
Non
vuoi saperlo. Non ho bisogno di rivivere l’umiliazione.
Addio.
3:32
P.M.
Okay.
D’accordo.
Te
lo dico.
Ma
non mi piacerà.
Quindi.
Racconterò
questo piccolo incidente in maniera concisa e professionale.
…
LO
ODIO LO ODIO LO ODIO.
MUORI,
SNAPE, MUORI:
MUORI.
3:35
P.M.
Sai,
non c’è niente di tanto soddisfacente quanto
ricalcare la parola “MUORI” più di
venti volte, ridendo maniacalmente.
Ho
pensato ti facesse piacere saperlo.
3:37
P.M.
Ok.
Perfetto.
Te
lo dico.
Era
cominciato tutto con le più innocenti intenzioni. Volevo
solo scambiare due
parole con Snape sulle…pozioni. Si.
Perché…sono sempre stanca, di recente, e
avevo bisogno di qualcosa che mi mantenesse sveglia durante la lezione.
Perché
io insegno a mezzanotte, e tutto.
Innocente,
giusto?
Sì.
Esatto. Lo sapevo.
Dimentichiamo,
momentaneamente, che sapevo che Snape non ci sarebbe stato, visto che
ha
lezione oggi.
Non
è davvero rilevante, dopo tutto.
Dunque
mi sono introdotta- innocentemente, bada bene- nel suo ufficio, solo
per
scoprire che, sfortunatamente, non c’era. Una scoperta a dir
poco tragica, ti
assicuro, dato che non vedevo l’ora di passare più
tempo con quel bastardo.
Bastardo, bastardo, bastardo, bastardo, bastardo,
BASTARDO-
Sì.
Scusa.
Dove
sono arrivata?
Oh,
sì. Dunque, Snape non c’era. Ed io ho curiosato un
po’ nel suo ufficio. Casualmente.
Innocentemente. E mentre facevo
questo, sono giunta alla conclusione che devi avere una mente piuttosto
malata
se riesci a lavorare circondato da centinaia di piccole schifosissime
creature galleggianti
in barattoli verdastri.
Brrrr.
Ed
era, infatti, un buon inizio, visto che lo trovavo piuttosto disgustoso.
E,
a questo punto, dovrei riempire queste pagine tessendo le lodi del mio
geniale
piano, no?
Beh,
tutto ha avuto inizio dalla considerazione che Severus Snape
è un uomo
sgradevole. (scoperta geniale, lo so).
E
quindi ho realizzato che se avessi visto come vive e osservato
ciò di cui si
circonda, avrei certamente scoperto quanto
esattamente fosse sgradevole, e sarebbe stato talmente orribile da
curare la
mia ridicola infatuazione sfortunatamente-scritta-nelle-stelle.
Sigh.
Era piuttosto geniale, se vuoi la
mia
opinione.
Ed
era anche cominciata splendidamente! Dopo tutto, non potevo instaurare
una
relazione seria con un uomo che,
per
creare atmosfera nella stanza, tiene mostriciattoli verdognoli nei
barattoli.
E’ semplicemente disgustoso.
Incoraggiata
da questo, ho deciso che era tempo di passare alla seconda fase.
Era
tempo di…
Introdurmi
nelle sue stanze.
Così
sono tornata- sempre innocentemente- nella mia camera, solo per
scoprire che
Wimmy l’Elfo Domestico era nel bel mezzo delle pulizia del
bagno.
Ah,
sì. Non ti ho ancora parlato di Wimmy.
Preferisco
dimenticare della sua esistenza. Perché mi
agita vagamente.
Wimmy
L’Elfo Domestico…
E’
innamorato di me.
(tremo
persino scrivendolo, giusto per informazione)
Sì,
me ne rendo conto, ho toccato il fondo. Nessun uomo è
interessato a me, e per
una buona ragione. Ma un elfo domestico- un elfo
domestico lo è.
E
non è un semplice elfo.
E’
il Casanova degli elfi domestici. Il James Bond degli elfi domestici.
Se avesse
un cognome, quando apre bocca, direbbe la classica
“[inserisci qui il cognome]
Wimmy [inserire qui il cognome]” .
Naturalmente,
trovo che sia una cosa assolutamente perversa.
(e,
altrettanto naturalmente, Snape la trova spassosissima. Bastardo)
Ma,
una volta tanto, potevo usare la sua adorazione a mio favore.
Signori
e Signore, vi presento Auriga Sinistra, Super Seduttrice (di Elfi
Domestici)
Potrò
anche essere la peggiore seduttrice di uomini sulla faccia della terra
(no, non
solo della terra. Dell’intero universo, nella storia di tutto
il genere umano
ecc. ecc.)
Ma
lasciami dire una cosa.
Posso
arruffianarmi un elfo come nessun’altro al mondo.
“Wimmy”
ho detto, mooolto languidamente
“Potresti…aiutarmi?” (ancora una volta
la provvidenziale pausa Destiny-esca.
Sta diventando un’abitudine. Posso solo sperare che se mai mi
dovessi trovare
nella insolita condizione di dover sedurre un
uomo, eviterò di usarla. Sono giunta alla
conclusione che qualsiasi cosa di
Destiny-esco è profondamente inquietante sotto molti, molti
aspetti)
Ora,
i suoi occhi (che già sembrano due grosse palle da tennis)
si erano ormai
dilatati fino al punto da diventare piuttosto inquietanti (non
c’è niente di
così spaventoso come un elfo domestico arrapato. Niente.)
“Certo
che Wimmy la aiuta, Signorina” risponde- Giuro, potevo
praticamente vedere i
cuoricini battere nei suoi occhi. (chi sapeva che fossi tanto
irresistibile?
Per…gli elfi, almeno. Sempre meglio di
niente…Credo.) “Cosa vuole la Signorina
da Wimmy?”
E
poi…
Ha
piegato le sue orecchie verso di
me.
In
quello che doveva essere una tipica forma di adescamento elfica. Ti
dirò, credo
proprio di essere stata molestata
sessualmente da un elfo domestico!
…Ma
ora non dilunghiamoci su questo punto. Mi spaventa a morte.
E
quindi io (tutto questo in nome di Snape, per entrare nelle sue stanze
ed
essere curata da questa orrenda infatuazione, bada bene. E’
stato fatto tutto
contro la mia volontà) mi sono piegata verso di lui,
sussurrando nel suo
orecchio spaventosamente enorme:
“Ho
bisogno che tu mi faccia entrare nelle stanze di Snape. Ti assicuro che
te ne
sarò…eternamente grata.”
E’
stato, apparentemente, più di quanto il poverino potesse
sopportare. Quel
perverso, malato, orribile, disgustoso essere. Perché non
può piacergli un
altro elfo domestico, per l’amor del cielo?
Così
non se ne andrebbe in giro a baciare professoresse
di Astronomia.
Ed
è stato il primo bacio dopo due anni.
E
me l’ha dato un elfo domestico.
Scusatemi
un attimo mentre piango.
3:54
P.M.
Ok.
Sono
tornata.
Ti
prego di ignorare le lacrime su questa pagina. Sono solo io, che mi
dispero del
mio stato di estrema pateticità.
Ma
un dannato elfo domestico mi ha
baciato! Sono segnata a vita!
Posso
sicuramente dire che Snape bacia meglio. Molto
meglio. Passerei ogni dannato giorno della mia vita baciando
Snape, pur di
rimuovere questo ricordo dalla mia mente.
(Er.
Non che vorrei mai passare ogni dannato giorno della mia vita baciando
Snape)
Ora,
tornando a noi.
Ero
quasi tentata di prendere a calci nel sedere quell’elfo. Così tentata. Le parole non
riescono ad esprimere quanto lo
fossi. Volevo vederlo soffrire
il dolore più lancinante, per aver osato tanto.
Ma
volevo anche entrare in camera di Snape.
Potrai
anche dire che sono stata spietata.
Quindi
ho forzato un sorriso (potevo sentire
una vena pulsare sulla mia tempia. E il
mio occhio contrarsi spasmodicamente. Mi sto trasformando in Snape. Ma
ho le
mie buone maledettissime ragioni) indirizzato a Wimmy e ho sussurrato,
civettuola, “Mi aiuterai, Wimmy?”
“Wimmy
farà tutto quello che la Professoressa Sinistra vuole, ma
Wimmy si sta
chiedendo… la Signorina…”
Sto
tremando di nuovo. Pensavo volessi saperlo.
“…Ama
Wimmy?”
Ora,
ero disperata, ricorda. Disperata.
Eppure
sono riuscita a sentirmi una totale idiota, mentre rispondevo (in uno
Spasmo-Tremolio-Ghigno
alla Snape) “Sì, Wimmy. Ti amo.”
Perché
lo faccio?
Perché?!
Tutto
in nome di Snape.
Spero
solo me ne sia grato, e ho detto tutto.
“Perfetto,
Signorina” (ero, ormai, sul punto di cadere in ginocchio per
ringraziare il
Signore. Temevo quasi che quell’orribile idiota mi avrebbe
baciato di nuovo)
“Segua pure Wimmy”
E
così ho fatto, continuando a pulirmi maniacalmente le
labbra, mentre,
contemporaneamente, rivolgevo il mio sguardo più cupo al
disgustoso elfo, che
nel frattempo mi aveva condotto fino all’appartamento di
Snape e…
Ha
toccato la porta.
Questi
elfi domestici hanno troppo potere. Davvero. Tutto quello che doveva
fare era
toccare una porta, e questa si sarebbe aperta.
Immagina
cosa potrebbe fare, se decidesse di usare i suoi poteri con intenti
criminali.
No,
preferisco non farlo.
A
questo punto ha preso a sbattere le ciglia e lanciare baci nella mia
direzione,
il che è stato profondamente imbarazzante, visto che Nick
Quasi-senza-testa e
la Dama Grigia stavano passando di lì proprio in quel
momento, ed entrambi mi
hanno lanciato uno sguardo estremamente sospetto.
Stupidi
fantasmi.
“Wimmy
potrà vedere ancora la signorina?”
Beh,
a questo punto era tutto estremamente doloroso.
“Sì”
ho risposto impaziente “ma ora và”
I
suoi occhi si sono riempiti di lacrime, il che è decisamente
troppo patetico
per esprimerlo a parole.
“Ti…er…amo,
Wimmy” mi sono costretta a tossire
E
quello stupido coso mi ha fatto un sorrisone a trentadue denti prima di scomparire via
per i corridoi
canticchiando- ascolta questa- Spell on My Heart.
E’
disgustoso.
Semplicemente
disgustoso.
Dunque
ero finalmente lì, di fronte all’appartamento di
Snape- e Dio solo sapeva cosa
avevo passato per arrivarci.
Quindi
sono entrata, preparandomi ad essere totalmente disgustata al solo
pensiero di
Severus Snape.
E
dopo tutto questo, non ha funzionato.
Non
ha funzionato.
Ho
baciato un dannato elfo domestico, e non ha funzionato!
(Ovviamente,
ora odio Snape, il bastardo. Ma non lo odiavo allora, dato che non
avevo le
informazioni che ho ora, ma lasciatelo dire, ero piuttosto colpita al
momento)
Dopo
tutto, come posso odiarlo quando ha l’opera completa dei
lavori di Shakespeare?
Tutto
quello che Shakespeare ha scritto.
Tanto
Rumore Per Nulla (che ho sempre adorato), Amleto, Romeo e Giulietta,
Antonio e
Cleopatra – ogni opera teatrale che ha composto, oltre che
una collezione
completa di sonetti, poemi e ballate.
Ora,
Shakespeare è la mia debolezza. Parimerito con le Cioccorane
e i libri di
Gilderoy Allock.
E
a Snape piace. Lo ama, stando a
quello
che ho scoperto.
…al
momento sto tentando di ignorare tutta la questione
scritti-nelle-stelle, dato
che dovrei essere furiosa nei confronti di quel bastardo.
Ovviamente,
il suo appartamento era immacolato. Sapevo che era un maniaco
dell’ordine e della
pulizia.
Anche
se, questo non è necessariamente poco attraente.
Ma
era la cosa meno attraente che avevo, al momento.
Possedeva
persino un pianoforte. Un piano.
Per
quello che ricordo, una delle caratteristiche del mio (a quanto pare
inesistente) Principe Azzurro era che sapesse suonare il piano.
Ma
solo perché Snape ha un
piano non
significa che lo suoni. Potrebbe
solo…averlo…perché.
Sì.
Giusto.
Il
mio ragionamento è sicuramente brillante.
Viva
me.
A
questo punto mi sono diretta verso la scrivania, solo per scoprire
(sotto un
sacco di compiti di Grifondoro con grosse F scribacchiate sopra) una
stupenda Carta
Astronomica che ho riconosciuto – avendone io stessa una
identica.
Ora,
devo ammetterlo, il mio cuore si era praticamente sciolto vedendo
questo.
Sciolto.
Ma
puoi biasimarmi? Avevo avuto una giornata terribile; ero stata
molestata
sessualmente da un elfo domestico!
E
poi, in seguito ad una più approfondita analisi, ho scoperto
che una certa
stella della costellazione dell’Ophiuchus era cerchiata.
Nientepopodimenoche
la stella ‘Sinistra’.
A
questo punto credo di essermi lasciata sfuggire una sorta di squittio.
E
nemmeno uno squittio qualunque. Il tipo di squittio che userei nel caso
incontrassi Gilderoy
Allock in persona, se mai accadrà
(oso sognarlo…?)
Tutto
questo sarebbe stato stupendo, davvero (tralasciando il fatto che si
tratta di
Severus Snape e tutto). Ero a dir poco entusiasta, quando…
Ho
notato qualcos’altro sulla sua scrivania.
Un
quaderno molto familiare.
Ero
confusa, ricorda – la prima cosa che ho pensato è
stata ‘Hmm. Interessante. Ha
il mio stesso quaderno.’
E
poi ho realizzato che, a ben pensarci, non vedevo il mio quaderno da un
po’. Ma
come, mi sono chiesta, Severus Snape potrebbe mai mettere le mani sul
mio
diario? L’avevo nascosto attentamente!
Er.
Beh…se considerate nascondere qualcosa attentamente
lanciarlo al più vicino
elfo domestico e urlare “Tienilo lontano da me! Non voglio
rivederlo mai più!
Mi sta facendo diventare matta!”
Ehm.
Sì.
Ma
come ha potuto quel dannato elfo darlo a
Snape?!
Sicuramente
quella stupida creaturina sapeva quanto lo detestassi! Non lo
nascondiamo mica!
Gli ho lanciato una tazza, per l’amor del cielo!
Ma
comunque. Non continuerò a maltrattare mentalmente gli elfi
domestici. Quel
poverino è stato probabilmente guidato
dall’irresistibile fascino di Snape.
Posso
sicuramente capirlo.
Comunque,
un crescente senso di soffocamento mi aveva preso. Ricordo di aver
mormorato
“Oh no…”
Ma l’ho aperto, e
la mia stessa scrittura mi
fissava di sbieco.
Così
ho preso a voltare istericamente le pagine, piagnucolando disperata
(quel
BASTARDO) e nel punto in cui avevo scritto l’ultima volta, ho
trovato una
calligrafia poco familiare.
La
sua calligrafia, in effetti, mi fa pensare a lui- è
spigolosa, sconnessa e,
allo stesso tempo, per niente sgradevole…
Oh,
smettila Auriga! Sei arrabbiata con lui, ricordi? E’ un
bastardo!
Non
avrei dovuto riportare tutto questo. Ora non riesco a pensare ad altro
che a
Shakespeare e al piano e alla cartina astronomica con la stella
‘Sinistra’
cerchiata.
Perché
quell’orribile bastardo deve essere così piacevole?
Dannato.
Vorrei
solo che mi avesse colta con le mani nel sacco. Sarebbe stato un
completo
coglione, e così ora sarei ancora furiosa con lui.
Dannato
di nuovo.
E
di nuovo.
E
di nuovo.
4:17
P.M.
…E
di nuovo.
Giusto
per sicurezza.
8:25
P.M.
Bedroom
Quarters
Hmm.
Sembra che Harry sia diventato il nuovo cercatore di Grifondoro.
Eccellente.
Quella
vena sulla tempia di Snape ha continuato a pulsare pericolosamente
durante
tutta la cena.
…Quanto
lo amo.
8:27
P.M.
Harry.
Non Snape.
To be continued...
Note della
Traduttrice: Seriamente. Continua pure a ripetertelo
Auriga. Lo so che divento ripetitiva, ma io adoro tantissimo anche
questo capitolo! Amo Snape, Signore, quanto lo amo! E' l'uomo perfetto,
è sexy, è innegabilmente e incurabilmente
romantico, ma non sdolcinato, no, semplicemente sexy-ly romantic.
Aww. E poi suona il piano, e legge Shakespeare! Il mio uomo ideale. E,
ovviamente, nel mio immaginario perfetto, anche nudo non è
male...uhm. Ok. Ho detto abbastanza sciocchezze per oggi. Ma non
è colpa mia. Sulla mia destra c'è il calendario
di PATRICK DEMPSEY (regalo di mio fratello. Lo amo.), come desktop
c'è sempre lui e sulla sinistra ho un poster di Cannavaro in
nient'altro che un paio di mutande. E' naturale che mi scappino
certi...pensieri. Ovviamente, per raffreddare gli spiriti, di fronte ho
una cartolina di Carlo d'Inghilterra e Camilla che si fanno
allegramente una birretta in un pub (grazie Maria!) e un'immagine di
Madre Teresa (grazie Nonna), che mi aiutano a ricompormi. Uhm. Lungo
sproloqui insensato.
Grazie per i consigli contro l'emicrania. Mi sono stati preziosi. Alla
fine, ho optato per un'Oki, un bagno caldo e una dormita comatica di 12
ore. Però ha funzionato. Yay!
Per rispondere alle vostre domande: in questa fanfiction non si
scoprirà mai perchè Snape si trovasse nell'aula
di Quirrell con
l'iguana di Quirrell. In
realtà, questa piccola informazione è contenuta
in una fanfiction spin-off, narrata dal punto di vista del nostro
amabile professore di Pozioni. Vedendo che Auriga aveva preferito
sedersi accanto a Quirrell, invece di occupare il solito posto
vicino al suo, aveva subito sospettato che la nostra eroina
fosse in qualche modo attratta dall'iguanomane (copyright di
scarabbokkio). Questa informazione ha destabilizzato il suo
già precario equilibrio psico-sentimentale, e si era deciso
a scoprire cosa mai avesse quell'uomo più di lui.
Perciò, del tutto innocentemente,
è entrato nell'aula di Quirrell, "ignorando" che lui non ci
fosse. Decidendo che l'oscuro fascino di Slatero risiedesse
nell'esotico animale domestico, ha deciso di analizzare (*cough* rapire
*cough*) l'iguana. Ed è proprio mentre ciò
accadeva che è sopraggiunta Auriga. Il resto è
storia.
Passiamo ai dovuto ringraziamenti:
JiuJiu91: Non ti preoccupare, anche io
non avrei resistito alla tentazione! L'importante è che
oltre ad aver letto la stupenderrima versione originale, tu continui a
seguire anche questa versione italiana! Io Amo Hermann, ho deciso che
voglio un'iguana.
crilli: Grazie per la
solidarietà, odio i mal di testa. Sono contenta che anche
tu, come molti altri, pur avendo letto la versione originale
continuiate a leggere questa traduzione e a lasciarmi recensioni. Non
sai quanto mi spronino a tradurre, anche quando non ho tempo!
JDS: Non è stronzo,
è solo Snape. Il che, sì, essenzialmente
significa che è stronzo ^_^ . Ooops! Però,
ammettilo, non era una situazione assolutamente ghiottissima per
stronzeggiare? "Baciami, Slatero". Mwhahahha.
Ron von Bokky: Mwhahahh, sì, in
effetti ho sentito una serie di risate che mi hanno tenuta sveglia
tutta la notte. Pensavo fossero gli spiritelli nella mia testa. Ma ora
che so che eravate tu e tua madre (by the way, ringrazia anche lei per
aver avuto la pazienza di leggere questi capitoli ^_^) avrete presto
notizie dal mio avvocato. Uhm, grazie per il consiglio sull'emicrania:
l'oki ha funzionato poco la prima volta, ma con la seconda
(possibilmente letale) dose sono rinata. Anche se, sospetto, la maggior
parte del lavoro l'abbia fatto il sonno. Adoro le tue recensioni!
scarabbokkio: ecco, in effetti hai messo in
evidenza il dramma principale di Auriga (e di tutte noi single): lei
sta disperatamente cercando
un uomo, per Merlino, e anche Quirrell diventa appetibile (ugh!) pur di
non ammettere la sua attrazione per 'qualcun altro'. E, d'altro canto,
Piton, essendo Piton, come poteva non cogliere la splendida occasione
che gli si era presentata? Non si buttano certo via le deliziose
occasioni che il destino ti regala su un piatto d'argento...non ti
preoccupare per i deliri! Come credo sia ormai evidente, la mia testa
è piena di segatura, e se in questo mondo condannassero le
deliranti, io sarei dietro le sbarre da un pezzo.
Somylit: Auriga è un genio
della seduzione, non c'è dubbio. Adoro l'espressione
"sbogolata dalle risate"!! Ho intenzione di rubartela, ti dispiace?
Erika91: Doh! Infatti ho scoperto a mie
spese che mangiare mele quando hai mal di testa è davvero
una cattiva idea. Peccato, perchè a me piacciono tanto.
Soprattutto quelle croccanti!
nezu: Grazie per aver pensato a me e
aver scomodato tua madre! Sul serio, è stata una cosa
carinissima. Ringrazia anche tua madre da parte mia. E non potevi
trovare espressione migliore di "bastardo, adorabile
bastardo"...mwhahahah. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!!
nihal93: Incredibile, vero? Se una ci
prova con Quirrell, è decisamente disperata.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiigh.
_Marie Christine_: Spero che ti sia piaciuta la
spiegazione del perchè Snape si trovasse nell'ufficio di
Quirrell. Purtroppo molte cose che in questa fic rimangono nascoste,
sono svelate nel suo spin-off. Ho dovuto fare un breve riassunto, ma
magari, quando finirò questa traduzione,
pubblicherò anche l'altra. A me non piace quanto le
Lamentation, ma è divertente comunque.
Strano ma vero, ho scoperto che il computer non mi aumenta il mal di
testa quanto la voce delle persone che mi parlano: il computer faceva
da calmante, mentre ogni voce che sentivo mi faceva pulsare la tempia
(in uno Snape-fashion molto inquietante).
PS: povero Dracuccio, in versione marmocchio è davvero
odiabile...persino Snape lo riconosce. Piccola, adorabile canaglia.
Draco, non Snape. (brrrrr. Inquietanti immagini con Draco pettinato
come Alfa Alfa. Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.)
Tsukino Chan: Hermann L'Iguana For President!
YES WEEK END!!
halfbloody princess: Hai ragione, l'imitazione di
Snape era encomiabile. Quanto avrei voluto esserci! (possibilmente, non
nei panni di Auriga. Il che, per esclusione, mi mette nei panni di
Hermann. Nelle squame? brrr). Sì, Aur ha uno stomaco di
ferro ma, dopo tutto, dopo anni di magra è inevitabile
tentare di assaggiare un po' di cibo marcio, in attesa del
più appetibile dessert...ma ricordiamoci che la cena finisce
sempre con un caffè amaro! (tadadadaaaan! Oggi sono
criptica...ma, in realtà, ti ho rivelato moltissimo del
futuro di questa fic!) (o magari sono solo pazza, chissà.)
Grazie anche a tutti i fedeli lettori! Vi adoro, gente!
Baci Dolci e Caramelle (ma attenti alle carie)
Serena
|
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Capitolo 7 *** L'estrema bellezza della gelosia ***
Cap7
L’estrema
bellezza della gelosia
Friday,
September 17, 1991
Teacher’s Lounge
9:15 A.M.
Ah, Venerdì
diciassette. Odio
i venerdì diciassette. L’ultimo che
abbiamo avuto, Snape ha dato fuoco ai miei capelli sostenendo che fosse
stato
un incidente. Incidente un corno. Sono stata un totale rottame per
tutto il
mese successivo. Il che è decisamente terribile,
considerando come sono i miei
capelli normalmente.
Dannazione.
Snape
è appena entrato.
Devo
nasconderti.
Non
deve sapere che sono stata nel suo
appartamento.
Mi
comporterò con nonchalance.
9:26
A.M.
Di
nuovo dannazione.
Quello
stupido uomo ha realizzato che
sono stata nel suo
appartamento dato che, dopo tutto, il mio quaderno era scomparso.
Solo
un maniaco dell’ordine come lui
poteva scoprire che non era più lì.
Hmph.
Quel
maledetto bastardo si è sentito in
obbligo di dire “Auriga, per quanto sia lusingato che tu
trovi il tempo per
introdurti nelle mie stanze, ti consiglio di non farlo più. Si sa che conservo pericolose pozioni,
laggiù, e non vogliamo che ti spunti un nuovo paio di
orecchie, vero?”
Mi
ha minacciata.
Quel
cretino schifoso mi ha minacciata.
Comunque,
ah, gliel’ho suonate “Beh,
Severus, anch’io sono piuttosto lusingata dalla passione che sembri avere nei miei
confronti. Se così non fosse,
non t’interesserebbe leggere il mio diario, no? Questo può essere
considerato…rubare. Sono sicura che Silente lo
troverebbe molto interessante”
Bwahaha.
Ed
ora è seduto proprio di fronte a me,
irritabile e di cattivo umore.
Non
è proprio da lui.
Sono
stata quasi tentata, per un momento,
di parlare del piano e di Shakespeare e della stella Sinistra. Dio sa
quanto
avrebbe umiliato quel pirla.
…Ma
non ho potuto.
E
davvero non so perché. Lui l’avrebbe
fatto sicuramente. Avrebbe sfruttato la situazione fino al midollo.
C’è
qualcosa che non va in me.
Tutto
questo è folle.
Ho
bisogno di caffè.
Per
auto difesa, almeno, se non per berlo.
10:01
A.M.
Per
quanto possa sembrare inaspettato,
sono eternamente in debito con Wimmy.
Grazie
a lui, ho reso Snape…oso
pensarlo?...geloso. Non sono
proprio
sicura di aver visto quello che ho visto, ma sembrava proprio che lo
fosse:
sennò perché
mai si sarebbe alzato,
accigliato, e avrebbe gettato quell’occhiata assassina ai
fiori prima di uscire
dalla sala insegnanti, borbottando qualcosa per tutto i tempo?
E
a meno che non mi sia davvero sbagliata,
ha assunto un colorito verdastro.
Bwahaha.
Chi
avrebbe mai detto che ricevere dei
fiori da un elfo domestico mentalmente disturbato poteva essere
così positivo?
Ma
lo è stato, oh se lo è stato.
Uno
degli elfi – quello che ho spaventato
con la storia del diario, credo- è entrato e ha portato i
fiori, osservandomi
con puro terrore.
Li
ho presi, e ho letto il biglietto, che
diceva, molto semplicemente “Per te, Signorina”
Ora,
non serve un fisico quantistico per
scoprire chi li aveva mandati, dato che l’unico essere
maschile di qualsiasi
specie che sia interessato a me è un elfo domestico, ma ho
deciso di fare un
po’ la commedia, giusto perché mi sentivo
particolarmente spietata nei
confronti di Snape.
“Oh”
ho esclamato estasiata, annusando i
fiori così teatralmente che posso ancora
sentirne
l’odore (ugh) “Non doveva!”
Questo
ha catturato l’interesse di Snape,
che si è sporto verso di me durante la mia piccola
messinscena, socchiudendo
gli occhi con fare interrogativo.
“Cosa
sono?” mi ha chiesto
“Fiori,
Snape”
(Idiota
dagli Occhi a Stella: 1, Pirla dei
Sotterranei: 0!)
“So
che sono fiori! Chi li manda?”
“Oh”,
ho detto, delicatamente “Solo un
amico. Non lo conosci”
“E
questo…amico, è sano?”
“Beh,
non se ne va in giro a rubare diari,
se è questo che intendi”
(2
a 0! Viva me!)
“Lo
sai cosa intendo, Auriga!”
“In
realtà, Severus, non ne sono proprio
sicura”
E
con questo mi ha offerto uno dei suoi
Ghigni più deboli (onestamente, quell’uomo sta
perdendo il suo tocco) e se n’è
andato stizzito dalla Sala Insegnanti.
Ah,
a volte amo la mia vita.
Astronomy
Tower
11:02
A.M.
Yay.
Ho avuto un altro gufo da mamma,
della serie “Tu, fallimento dagli occhi a stella, mi vergogno
profondamente,
come hai potuto farmi questo?”. Uno penserebbe che essere un
professore nella
più prestigiosa scuola di magia e stregoneria della Gran
Bretagna è da
considerarsi almeno un piccolo
traguardo,
ma non per mia madre. No signore. Quella donna soffrirà le
pene dell’inferno
fino a quando non troverò un ragazzo decente –
leggi fidanzato – leggi marito.
Beh, mi spiace, Madre, ma a quanto pare spavento anche strani
balbuzienti feticisti di iguane. Però sto illudendo un elfo
domestico che sa
pulire il bagno come nessun altro al mondo.
E
ora quella donna mi ha messo di cattivo
umore. Le sue lettere riescono sempre a ricordarmi quanto la mia vita
sia
patetica.
E
quindi, per il tuo (tu quaderno, mio
unico amico e confidente) divertimento, la lista del Perché
Auriga Sinistra
E’ Patetica:
1. 1.
Non
ho un fidanzato e non ne ho uno da
anni; non dai tempi di Paul, il maledetto bastardo che mi ha tradito
con la
cameriera del Paiolo Magico per tre mesi prima che lo scoprissi.
Bastardo.
Anche
se, devo ammettere, non di
proporzioni Snape-esche.
2. 2.
Un
elfo domestico è innamorato di me ed è
la prima…’persona’ che mi abbia mai
mandato dei fiori. La prima.
3. 3.
Mia
madre, la donna che è stata Caposcuola
ad Hogwarts, universalmente riconosciuta come la prima donna destinata
a
diventare Ministro della Magia, e che ha abbandonato tutto
per sposare uno spazzino babbano
(ok, professore
universitario, ma comunque) pensa
che
IO sia patetica.
4. 4.Ho
pianto alla fine di A spasso Coi
Demoni.
…Oh,
dolci stelle, mi sto deprimendo.
Deve
esserci una cosa positiva. Una. Voglio
dire, non chiedo troppo. Solo una ragione per continuare a vivere.
Oh,
sì.
Giusto.
Ragioni
per cui Auriga Sinistra NON è
Patetica:
1. 1.
Severus
Snape crede che io sia il vero
amore di qualche elegante mago e ora è completamente,
totalmente ed enormemente
geloso.
…amo
la mia vita.
Astronomy
Tower
2:10
P.M.
Oggi
a pranzo mi sono seduta vicino Quirrell
e mi sono accorta che dal suo turbante proviene uno strano aroma. Ew.
Magari è
stata una fortuna, dopo tutto, che il mio tentativo di seduzione sia
fallito.
Nessuno lo saprà mai, eccetto me e Snape.
…A
meno che lui non l’abbia detto a
qualcuno.
Oh,
Dio. E se l’avesse detto a Quirrell e
ora quella disgustosa forma di essere umano (Quirrell, non Snape)
pensasse che
ho una sorta di…cotta per
lui? E se
fosse così strano nei miei confronti semplicemente
perché ogni volta che guarda
quell’imbecille con i capelli a cespuglio di Auriga Sinistra
vorrebbe scoppiare
a ridere?!?!! Diavolo, magari sarà dedito a strane pratiche
sessuali con le iguana,
ma Sinistra?! AH! Neanche lui potrebbe
cadere così in basso!
…Odio
la mia vita.
2:16
P.M.
Snape
non lo farebbe mai, giusto? Voglio
dire, certo, è malvagio, ma è così
malvagio?
Puo’ chiunque essere
così malvagio?
Credo che neanche Tu-Sai-Chi possa essere tanto crudele!
…Oh,
Dio. Lo farebbe. So che lo farebbe. E’
Snape, per l’amor del
cielo. Ma
Quirrell non sembrava troppo maliziosamente divertito, negli ultimi
tempi –
ovviamente!!! Snape sta solo aspettando il momento opportuno! Mi sta
minacciando! E poi, se farò una cosa, una
sola cosa che lo mandi in bestia, COLPIRA’.
Oh,
Dio. Uccidimi. Uccidimi!
Sono
molto, molto, molto tentata di
AvadaKedavrarmi.
2:18
P.M.
No.
Non posso farlo. Non posso.
Devo
pensare alla vita e a tutte le sue
bellezze. Devo concentrarmi su ciò per cui vale la pena
vivere. Come…
…
…
…
Oh,
Signore, voglio piangere.
2:19
P.M.
ALLOCK.
Gilderoy
Allock.
Vivrò
per lui.
…Per
un uomo che non ho mai incontrato e
che mai incontrerò. Per uno stupendo, celestiale uomo che se
ne infischia di me
perché NON SA NEMMENO CHE ESISTO!!!
…
Oh,
diavolo. Mi uccido.
2:21
P.M.
Snape.
Vivrò
per Snape, solo per dargli fastidio
dato che so che mi vuole morta
più di
ogni altro al mondo. Chi lo sa? Magari ha
pianificato tutta questa elaborata cospirazione per
liberarsi di me,
avendo previsto questo risultato?
Beh,
io contrasterò il suo malvagio
schema! Severus Snape, sono sempre un passo davanti a te! Bwhahaha!
Quindi.
Anche se non ho niente per cui
valga la pena vivere, perseverò in nome di
Snape!
2:34
P.M.
Beh,
era un tantino melodrammatico.
E’
un certo periodo de mese.
…Solo,
tenetemi lontana da tazze di caffè
e libri di Gilderoy Allock. Non posso essere ritenuta responsabile per
i danni
che potrei causare.
Camera da letto
8:25 P.M.
Snape se n’è
appena andato.
…Non
in quel senso.
Davvero.
Solo
perché ho scritto ‘camera da letto’ e
comincio con ‘Snape se n’è appena
andato’ non significa che…
Oh.
Giusto. Sto di nuovo litigando con un
quaderno.
Ma
comunque, ho determinato una cosa:
E’
geloso.
Sì,
geloso.
E’
l’unica spiegazione possibile. Perché
altro, sennò, avrebbe fatto
irruzione nella mia camera – Okay, non ha fatto irruzione. In
realtà, ha
bussato e tutto. Ma ha ghignato, entrando impetuosamente come una sorta
di sexy-pipistrello
troppo cresciuto.
Er.
Meno
il ‘sexy’, ovviamente.
E
poi mi chiede, molto freddamente “Beh,
dov’è lui, Auriga?”
Al
che ho dovuto fare del mio meglio per
non scoppiare a ridere. Voglio dire, perché mai dovrebbe
credere che ho un uomo
in camera? Solo perché stavo parlando ad alta voce (tendo
spesso a farlo,
meritandomi gli sguardi terrorizzati dei passanti), lui conclude
immediatamente
che sto avendo una sordida relazione e nascondo un uomo in camera.
Quindi
ho deciso di continuare la
commedia.
Era
il minimo che potessi fare, dopo tutto
il terribile incidente dell’Iguana.
Che
non dimenticherò mai.
“Non
so di cosa parli, Severus”, ho
risposto, ma in maniera molto poco convincente.
“Ti
prego, Auriga” ha detto seccato “E io
dovrei credere che un uomo ti manderebbe dei fiori se non si
aspettasse…”
sogghigna “qualcosa…in cambio?”
Il
che ho trovato molto offensivo. La
mia brillante compagnia basta e avanza per
affascinare ogni uomo! Non ho bisogno di andarci a letto
perché mi stiano
intorno! Voglio dire, Sono Auriga Sinistra, Super Seduttrice, per
l’amor del
cielo!
…O
qualcosa del genere.
Comunque.
Tornando allo spiacevole
incontro con Snape.
A
quel punto avevo perso tutta la mia
posatezza. Non
penso si notasse, ma,
davvero, credo di essere diventata un tantino…seccata.
“Fuori
di qui, rivoltante pipistrello, o
ti lancio un’altra tazza di caffè!”
Il
suo occhio sinistro si è contratto
involontariamente, a questo. Devo ammettere che è stato
piuttosto piacevole. E’
meraviglioso avere quel tipo di potere su qualcuno. Chi ha bisogno
dell’Imperius quando hai una…tazza da
caffè?
E’
un peccato che Tu-Sai-Chi non se ne sia
mai reso conto.
“Con
piacere” ha detto, altamente stizzito
“Ma lascia che ti avverta, Auriga, a quest’uomo
prima o poi tornerà la ragione.
Nessuno ti sopporta bene quanto me.”
E
poi si è voltato, uscendo
precipitosamente.
E
so che dovrei sentirmi insultata. Voglio
dire “A quest’uomo prima o poi tornerà
la ragione”!?!? Dovrei davvero, davvero
sentirmi insultata.
Se
non fosse per l’ultima parte.
“Nessuno
ti sopporta bene quanto me”
Certo,
non è esattamente una sincera
professione d’amore. Per niente. Ma – e
sinceramente non so perché – sembrava
quasi implicare qualcosa di più.
Hmm.
Snape
è geloso…e apparentemente si
preoccupa di me abbastanza per sopportarmi in una maniera che lui
ritiene
essere ‘buona’.
Interessante.
Mooooooolto
interessante.
...To be continued
Note della traduttrice: Chiedo
venia! Sono stata occupatissima in questi giorni, e i miei impegni
scolastici mi hanno impedito di collegarmi a internet e aggiornare (o
continuare un po' a tradurre). Sono in un brutto periodo. Perdonate
anche la brevità di queste note, vi prometto che la prossima
volta risponderò a tutte le vostre stupende recensioni!
Per
il momento, solo un grande grande GRAZIE a __Acid Romance, JiuJiu91, Nezu, Marie Christine,
JDS, Ron
von Bokky, scarabokkio, somylit, nihal93, Erika91, crilli,
Tsukino Chan
Baci, dolci e
caramelle
Serena
|
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Capitolo 8 *** Come Guadagnare Una Menzione in Storia di Hogwarts ***
Part 9
Come
Guadagnare una menzione in Storia di Hogwarts
Saturday, September 18, 1991
Teacher’s Lounge
8:15 A.M.
Hehe.
Snape
è arrabbiato.
…Beh.
No.
Riformuliamo
la frase.
Snape
è furioso.
Con
la Professoressa McGranitt.
Il
che non è decisamente la cosa più furba
da fare. Voglio dire, io non potrei mai, mai essere in collera con la
Professoressa McGranitt.
…Beh,
ok, lo ammetto. Sono stata in
collera con lei. Ma non l’ha mai saputo. Non potevo
affrontarla!
Non
importa per quanto tempo lavoreremo
insieme, per me non sarà mai ‘Minerva’
(o, almeno, non potrei mai chiamarla così. Sarebbe irrispettoso.) Lei è la
Professoressa McGranitt. Mi spaventa ancora
fare cose come battere
il piede per terra o bisbigliare qualcosa a Vittoria Vector (ma a cosa
stavano pensando i suoi genitori?
E menomale che
non era un ragazzo- Victor Vector. Te lo immagini?) durante le
riunioni. Mi
sembra di essere a lezione ogni volta che mi trovo in sua presenza, ed
è
snervante.
Ma
oh no. Non Snape.
Snape
è fuori di sé.
…No,
non come quando è ubriaco.
Il
che è una buona cosa.
Perché
quando è ubriaco, fa cose come
baciarmi.
Ed
io non vorrei che accadesse.
…abbiamo
bisogno di più alcool in questa
scuola.
…Erm.
Comunque.
Ignora
il commento.
Non
so come abbia fatto a scoprirlo solo
ora – inizio a credere che nessun membro dello staff volesse
dirglielo, visto
che la sua reazione era piuttosto prevedibile. Ma seriamente
– qualche giorno
fa, la McGranitt ci ha annunciato che avrebbe usato i fondi scolastici
per
comprare ad Harry Potter una Nimbus 2000, il che apparentemente non
viola alcuna legge della scuola. (personalmente, credo che
non le vada giù che
Grifondoro perda tante partite di Quiddich. Non posso biasimarla)
Snape,
convenientemente, non c’era.
E
quando Harry ha ricevuto la scopa a
colazione, lo scorso giovedì, Victoria ha iniziato a tossire
come una matta
(era tutto studiato e, devo ammettere, brillantemente eseguito
– voleva
diventare un’attrice, ma poi ha deciso di insegnare
Aritmanzia. Che tonta) e
Snape era troppo occupato a guardarla torvo per accorgersene.
Ma
poi quel viscido marmocchio, Draco
Malfoy, gliel’ha detto. Oh, mi sembra di vederlo.
“Professor
Snaaaaaape! Potter ha una
Nimbus 2000!”
[Gli
occhi di Snape diventano rossi] “Cosa?! Grazie
infinite, mio leale amico
Serpeverde dai capelli unticci! Devo vendicare quest’atto di
crudeltà!”
…Ok.
Probabilmente
non è andata così.
Ma
quasi.
Mio
Dio, devo ammetterlo, sono stata così
contenta di essere presente questa mattina. Ero seduta con Victoria
commentando
l’orripilante nuovo Look di Celestina Warbeck sul Witch
Weekly, mentre la
McGranitt ci fissava scettica, quando – BAM!
Le
porte si sono spalancate, e-
“Minerva!”
ha ringhiato Snape “Ti
spiacerebbe spiegarmi cosa diavolo significa
tutto questo?”
E
la McGranitt risponde, con tutta calma
“Mi spiace, Severus, ma non ne potevo più. Avrei
dovuto dirtelo prima. Tra noi
è finita. Abbiamo chiuso”
Per
quanto severa e snervante possa
essere, devo ammetterlo, a volte la adoro. Dopo tutto, ha
un certo dono per il sarcasmo (specialmente quando si tratta
della Professoressa Cooman)
Lui
le ha semplicemente dedicato
un’occhiata assassina,
come se avesse
appena citato un passo di A Spasso Col Demone o qualcosa di altrettanto
orrendo, e ha sibilato “Non ho bisogno del tuo sarcasmo,
Minerva, benché, ti
assicuro, mi spezzi il cuore che la nostra storia
sia…” Ghigno “…terminata”
“Finita”,
corregge Victoria.
Snape
poi si è girato per guardarla di
sbieco. Lui davvero, davvero non la sopporta. Non so perché.
Io credo che sia
fantastica- insegna qui dall’anno scorso, ed è
davvero ganza. Ha un fidanzato
che vive a Parigi, ha girato per il mondo ed è semplicemente
troppo di classe
per descriverla con semplici parole (perché abbia deciso di
diventare
professoressa di Aritmanzia, davvero, non lo so). Sembra una modella.
…Se
non fossi stata alla disperata ricerca
di amiche, credo che l’avrei odiata anche io.
Comunque,
dov’eravamo?
Oh,
giusto.
Snape.
Al
solito.
“Tu”
a questo punto sibilava,
avvicinandosi pericolosamente verso la McGranitt “Hai
comprato una scopa a
Potter”
La
McGranitt ha semplicemente annuito.
“Una
scopa!” ha proseguito Snape “Non solo
una scopa, una Nimbus 2000! La migliore sul mercato! E mi accusi di
favorire i
miei studenti! Io non gli compro delle scope!!!”
“Questo
perché sei un somaro pezzente”
Victoria si è sentita in obbligo di mormorare, a quel punto.
Ok,
forse ho capito perché a Snape non
piace.
Certo,
io neanche gli piaccio.
Ma
a lui non piaccio in modo diverso dal
suo non farsi piacere Victoria.
Io
sono…Sinistra. Non lo
so. Ci lanciamo tazze da caffè, e litighiamo fino
all’impossibile e a volte andiamo d’accordo, quando
magari abbiamo bevuto un
po’ troppo o nelle rare occasioni in cui è
successo qualcosa di grave e non c’è
nessuno a testimoniare il nostro essere carini. (Come quando il marito
della
McGranitt è morto, qualche anno fa – dopo i
funerali, abbiamo parlato delle
persone a cui tenevamo, e che ora non ci sono più; alla
fine, ho scoperto che
la fidanzata di Snape è stata assassinata da un Mangiamorte.
Riesci ad
immaginartelo? Snape con una fidanzata?
Era un matrimonio combinato ma…beh.
Certe persone continuano a sorprenderti).
E’
solo che a lui…non piace Victoria.
La
nostra relazione, quella tra me e
Snape, d’altro canto, è più complessa.
Oh,
giusto.
Dov’ero?
Perché
continuo a divagare?
Chissà?
Ok,
basta con le domande.
“E’
un comportamento molto poco
professionale, McGranitt” ha ghignato “Qualcosa che
non mi sarei mai aspettato
da te. Ora, o ti riprendi quella scopa o sarò costretto a
lamentarmene con
Silente!”
“Davvero?”
chiede la McGranitt, come
sempre composta “Perché ho chiesto io ad Albus di
comprare la Nimbus 2000 che
ti fa penare tanto, Severus, e lui ha pensato che fosse una fantastica
idea”
Snape
si è zittito per un po’, l’occhio
che tremava spasmodicamente, la vena che pulsava e tutto. Era davvero
esilarante, ma ho tentato di non ridere. Dopo tutto, non è
colpa sua se è un
fascio di nervi per quasi tutto il tempo.
…Beh,
forse lo è.
A
questo punto, Victoria ha portato gli
occhi al cielo dicendo, con molta nonchalance “Severus,
tesoro, lascia perdere”
Proprio
così. Mio Dio. Non potrei mai
chiamarlo ‘tesoro’ come ha fatto lei. Snape non
è il tipo che chiameresti
‘tesoro’.
A
volte Victoria mi preoccupa.
…in
senso buono, ovviamente.
E
quindi Snape si è precipitato fuori
dalla stanza, la McGranitt ha scosso la testa e ha continuato a
sorseggiare il
suo caffè, mentre io non potevo semplicemente fare a meno di
riportare gli
eventi a cui avevo appena assistito.
Ooh,
Victoria si sta lamentando di Snape.
“Non
sopporto quell’uomo” sta dicendo alla
McGranitt “Non capisco perché diavolo Albus
continua a farlo lavorare qui. E’
un insegnante tremendo, e tutti lo
odiano- è orribilmente sgradevole. Probabilmente sono anni
che non scopa, è--“
Oh,
sto arrossendo.
Arrossendo.
Terribilmente.
Posso
sentirmi il viso che va a fuoco.
“…perché
stai arrossendo?”
Oh
cielo.
“Nessun
motivo”
“…Tu
non sei andata a letto con lui, vero?!”
“No!”
“Beh,
grazie a Dio. Avrei dovuto iniziare
a dubitare di te, Aur.”
Ed
ora ha ripreso a chiacchierare.
La
McGranitt mi sta fissando. Oh,
grandioso. Credo che abbia visto Snape e me durante quel triste
incidente del
ballo, che includeva un punch molto corretto. Aurgh. L’intera
scuola
probabilmente pensa che Snape ed io siamo pazzamente innamorati, e solo
perché
Victoria è nuova non lo sa, e-
Oh,
non importa.
Vado
a nascondermi in camera mia.
Bedroom Quarters
8:49 A.M.
Ah. Va meglio.
Magari
lavorerò un po’ sulla programmazione
didattica.
…odio
la programmazione didattica.
Santo
cielo, mi annoio. Vorrei avere
qualcosa da fare durante i giorno.
…Oh
Mio Dio.
Cos’era
quello?
8:50
A.M.
Auriga,
te lo stai solo immaginando.
Non
c’e nessuno che si aggira nella tua
stanza.
8:51
A.M.
Forse
è solo Wimmy.
Sì,
sì, certo. E’ solo Wimmy. Non essere
ridicola.
8:52
A.M.
Ma
non credo sia Wimmy. Wimmy canta
sempre- e anche canzoni davvero spaventose, tipo ‘Sexual
Healing’ e ‘Let’s Get it
On’
Gli
elfi non dovrebbero avere accesso alla
musica babbana.
Sembra
sempre che lui stia…insinuando
qualcosa.
8:53
A.M.
Ugh.
8:55
A.M.
Okay,
sta iniziando a spaventarmi. Sembra
come…viscido.
Oh,
Dio.
E
se è un Lethilfold?
OddioOddioOddio.
Sarò uccisa da un
lethilfold. Io odio I lethifold.
Mio
zio Janus è stato ucciso da uno di loro- la zia Bee
trovò un biglietto sul
comodino, una mattina, che diceva ‘oh
no
un Lethilfold mi ha catturato sto soffocandooo’ ed
era andato, proprio
così. C’è stato il funerale e tutto, ed
è stato terribilmente triste. Ho sempre
voluto bene allo Zio Janus.
…Certo,
poi tre mesi dopo mamma prese una
camera al Green Dragon, e chi incontrò se non lo Zio Janus,
che pomiciava con
la proprietaria? All’inizio eravamo tutti pronti a gridare ad
un sorprendente
miracolo, poi realizzammo cosa era successo. Mamma ha mandato un gufo
alla zia
Bee, e lei si precipitò immediatamente con in mano una
padella per sbattere il
vecchio Janus come un uovo.
…Quindi,
forse, non sono poi tanto in
pericolo.
Ma
comunque.
Potrebbe essere un vero lethilfold questa volta.
8:57
A.M.
Oh
mio Dio.
Ho
appena visto una zampetta verde e
squamosa che strisciava sotto al mio letto.
Ommioddio,
ommioddio. Sono terrorizzata.
Cos’è? Sicuramente non è umano, questo
è certo. E nemmeno Wimmy. In realtà,
vorrei proprio che fosse qui, ora, orribili canzone babbane e tutto.
Sarebbe
meno snervante.
Beh,
almeno so che non è un Lethifold.
9:01
A.M.
Oh
va bene. Va bene. Sono solo una
stupida.
E
forse ho esagerato un po’.
E’
Herman,
l’iguana di Quirrell! Ne sono praticamente certa
perché, beh, non è che ci
siano chissà quante iguane in giro per questa scuola e,
inoltre, lui ha un
collare rosa con un cuoricino sul quale è inciso il nome
‘Herman’.
Mi
chiedo cosa ne pensi, di questo.
Insomma,
un collare rosa! Dev’essere un
colpo duro per la sua mascolinità.
Povero
iguana.
Voglio
dire, davvero, Slatero…rosa?
E
pensare che ho provato a sedurlo.
Brrr.
Ma
quello che vorrei sapere è cosa ci fa
Herman qui. Significa forse che Quirrell è stato nella mia
camera da letto?
…Ewwwwww.
In
un certo strambo senso, Herman è
piuttosto carino. Continua a strusciarsi sul mio braccio. Aw, che dolce
piccola
iguana. Cariniiiiiiissima iguanina.
9:04
A.M.
Auuurgh!
Via dal mio braccio, piccolo
esserino perverso!
VIA!
9:06
A.M.
Ora
so più di quanto non desiderassi sulle
pratiche sessuali delle iguana.
9:55
A.M.
Per
caso ‘ oh, togliti di dosso! Davvero!
E se qualcuno ti vedesse? E’ perverso! Ci sono…altre persone alle quali potresti fare
questo, invece di me!
Davvero!’ suona tanto…suggestivo?
Beh,
suppongo lo sia.
Ma
era un’iguana.
Severus
sembra non aver considerato questa
parte.
Senza
dubbio, era convinto che ci fosse
un…uomo qui.
Quello
che vorrei sapere è come mai sembra
sempre trovarsi nelle vicinanze del mio appartamento così da
potersi
precipitare al momento più…inopportuno.
“Auriga”
ha sibilato, suonando
piuttosto…sconvolto “Sono le
nove del
mattino!”
“Lo
so”
ho ribattuto, ancora altamente…disgustata, e impegnata a
liberarmi del mio
golfino il prima possibile.
Il
che è stata, ovviamente, una mossa
decisamente stupida.
Credo
di essere sub consciamente attratta
dall’idea di umiliarmi in ogni modo possibile.
Voglio
dire, Severus entra ed urla
“Auriga! Sono le nove del mattino!” e cosa
faccio io?
Gli
lancio il mio golfino.
E,
sì,
indossavo il reggiseno.
Non
sono
tanto decisa ad umiliarmi.
Ha
iniziato a sbattere le palpebre,
incredulo.
“Esci
da qui” ho ordinato, trafiggendo con lo sguardo
Herman, che nel frattempo
osservava innocentemente l’intera scena. “Sono occupata.”
“Vedo”
ha risposto glaciale, seguendo il
mio sguardo verso la nostra amata iguana. Ha indietreggiato,
inorridito. “Oh, Dio, Auriga.
Non dirmi che Quirrell ti
ha convinto a coinvolgere quella disgustosa iguana nei vostri giochetti
sessuali”
“Severus!”
ho risposto stridula “Quirrell
ed io non…Herman non…Io
non…”
Ed
è stato allora che ho realizzato che
aveva smesso di guardarmi in faccia.
“Oh,
Dio, Smettila! Nessuno ti ha
insegnato a guardare la gente negli occhi?”
Convenientemente,
il lenzuolo che stavo
usando per coprirmi era lo stesso su cui si era appoggiato Herman, che
era
quindi precipitato a terra.
Bwahahaha…Muori,
iguana perversa, muori!
“Nessuno
ti ha insegnato che esistono i
vestiti?” ha ribattuto “Oh, aspetta- sei troppo
occupata a lanciarmeli”
Aurgh.
Bastardo.
“Beh”
ha ghignato “Dov’è il nostro caro
amico inturbanato?”
“Se-ve-rus!
Quirrel non…io non…non farei mai-“
E,
onestamente, credo che qualcuno lassù
mi odi.
Profondamente.
O
comunque si diverte nel vedermi
soffrire.
Perché
in quel preciso momento, Quirrell avanzò
verso di noi dal fondo della stanza (era entrato via camino per cercare
Herman,
scommetto, ma prova a spiegarlo a Snape) con un aria vagamente
scomposta e
intento a riaggiustarsi il turbante.
“A…ahh…ecc…eccoti
qu…qua!” ha detto ad
Herman, avvicinandoglisi e prendendo in braccio quella sporca piccola
creatura.
Dopo
di che si è accorto di me e Snape.
Io
ero ancora, convenientemente, senza
maglia.
Che
Snape stava ancora, convenientemente,
impugnando.
Giuro,
non sapevo che fosse umanamente
possibile, per gli occhi, spalancarsi tanto quanto quelli di Quirrell
in questo
momento
“A…Auriga…S…s…s…Severus,
n…non volevo…disturbare”
“Non
stai disturbando nessuno!” ho,
immediatamente, proclamato.
Snape,
d’altro canto, mi ha lanciato
un’occhiataccia, prima di ribattere “Vale anche per
me, Quirrell!”
“Che
ci fai qui?” ho chiesto a Quirrell.
Snape
ha sollevato scettico un
sopracciglio, come a voler dire ‘oh, certo, pensi di potermi
fregare, ridicola
cretina’
“S…sapevo
che Herman sarebbe stato qui” mi
ha risposto
“E
lo sapevi…come?”
“Lui
m…mi ha…la…lasciato un
b…biglietto”
Un
biglietto.
Ah.
Certo.
Oh,
allora le iguane sanno anche scrivere
adesso?
Quell’uomo
è un tale psicotico.
E
quindi Quirrell se n’è andato,
borbottando balbettante tra sé e sé.
Ed
ora, ovviamente, rimanevamo solo io e
Snape, a fissarci l’un
l’altro negli
occhi (spero), mentre io non desideravo altro che un maglione.
Dovrei
davvero puntare di più sui
mantelli.
“Oh,
ridammelo” ho ordinato, afferrando il
golfino.
E
dato che sono estremamente fortunata, sono
riuscita ad inciampare non appena avevo afferrato una delle maniche,
trascinando Snape proprio sopra di me, mentre entrambi precipitavamo
malamente
sul letto.
E
poi, poi, poi Wimmy ha deciso di
fare la sua entrata gloriosa, saltellando e
cantando ‘Physical’.
Ha
spalancato incredulo la bocca,
orripilato, ed i suoi grossi occhi si sono riempiti di lacrime.
“Miss
Auriga Miss!” ha pronunciato in un
gemito “Wimmy ha stato pensando che c’è
qualcosa tra noi! Wimmy si sbagliava!”
E
beh, ovviamente, ho immediatamente
controbattuto all’elfo dal cuore spezzato “Aspetta,
Wimmy, non è come sembra!”.
Ed
è stata una mossa semplicemente
stupida.
Stupida.
Stupida.
Perché
allora, per la seconda volta
dall’inizio dell’anno, Snape si è
sciolto in una risata isterica. Una risata
completamente folle e malata.
E,
ciliegina sulla torta, Victoria, che
stava passando di lì proprio in quel momento, ha gettato uno
sguardo verso di
noi.
Solo
per vedere un Auriga senza maglia a
letto con l’universalmente detestato professore di Pozioni,
scosso da risate
convulse.
“Non
vai a letto con lui, eh?” mi ha
chiesto, strizzandomi l’occhio, prima di proseguire per la
sua strada.
Ed
ora sono qui, tutta sola, con indosso
una camicia, grazie tante, a domandarmi perché
cose come queste devono sempre succedere a me.
Perché a me?!
Victoria
non è particolarmente portata a
tenere i segreti.
L’intera
scuola lo saprà entro stasera.
Sono
la troia di Hogwarts.
10:03
A.M.
Mi
chiedo se potrei ottenere una citazione
nella nuova edizione di ‘Storia di
Hogwarts’ per questo.
To be continued...
Note della Traduttrice: Mwhahahha!!
Che scena sublime! Sembrerò forse un tantino ripetitiva, ma
ogni
capitolo è il mio preferito! Tranne quando li traduco. Al
momento sono un po' in fase di stallo. Ancora al capitolo 15,
purtroppo! Ma, sapete com'è, mi rifarò durante le
vacanze
di Pasqua.
Notiziona. Dopo le vostre sollecitazioni, ho parlato con She's A Star
(l'autrice). Riporterò brevemente ciò che mi ha
scritto.
E' felicissima di sapere che tanti fan italiani hanno apprezzato il suo
lavoro. Benchè non capisca una parola di italiano, le fa un
certo effetto leggere ciò che ha scritto in un'altra lingua.
Pertanto ringrazia tutti voi che seguite la storia. D'altro canto, mi
(ci) informa che al momento è presa dalla stesura di due
storie
originali, e che in seguito alla lettura del Deathly Hallows la sua
ispirazione Harrypotteriana è un po' sfumata. Insomma, non
si
sente particolarmente in vena di continuare la storia a breve termine.
Ma, allo stesso tempo, conferma ciò che mi aveva
già
detto in precedenza, cioè che non ha intenzione di
abbandonare
Auriga, che ama profondamente, e che non può sopportare
l'idea
che non scriverà mai
più un capitolo delle Lamentations.
Quindi, ci tocca pazientare ancora un po'. Ma non disperate! Anzitutto,
ci sono ancora diciassette capitoli da pubblicare. Poi, in caso di
magra, pubblicherò anche le tre one-shot collegate a questa
saga. E poi, poi...beh, pensiamo positivo, ok??
Altra comunicazione di servizio: non ne sono sicura, ma credo che nella
settimana appena successiva alle ferie di Pasqua non potrò
avere
accesso al computer, e quidi aggiornare. Parto per Genova! Che bello!
By the way, se tra i lettori ci fosse qualcuno di Genova, mi potrebbe
far sapere il clima? Caldo, freddo, tiepido? Non so proprio che mettere
in valigia (essenzialmente, perchè non so il tempo che
troverò). In ogni caso, sto vagliando l'ipotesi di chiedere
a
qualcuno il favore di aggiornare al posto mio; cioè, io
affido
il capitolo tradotto a qualcuno e questi si prende l'incarico di
postarlo. Ma non vi assicuro niente.
Passando ai ringraziamenti
_Acid Romance_
: Mwhahaha, sono contenta che ti diverta! Credimi, fa sempre lo stesso
effetto anche a me!
crilli:
Fa un respiro profondo. Non mi morire, non sono assicurata per questo!
somylit:
Io muoio dalla voglia di avere un effetto del genere sulle
persone...aww, se non fosse che amo troppo il caffè per
sprecarlo addosso a qualcuno, non vedrei l'ora di poter provare anche
io! Lo so, per Severus è stata dura ammettere i suoi...ehm...veri sentimenti,
ma non dimentichiamoci che il Casanova degli elfi sta facendo la corte
ad Auriga. E' una cosa che difficilmente va sottovalutata.
JDS:
In effetti, noi siamo abituati a vedere un Severus un po'
più serioso (a volte smutandato, a volte morto...Sigh) ma
io lo amo in tutte le salse! Che posso farci, sono assuefatta. Grazie
per la comprensione! Questa volta, avendo avuto una settimana tutto
sommato leggera (!) ho postato un po' prima. Spero ti sia piaciuto
anche questo capitolo ^_^
hocuspocus:
Mwhahahha, la cosa triste è che i miei professori si
comportano anche peggio! Credo che (...e spero seriamente di non
offendere nessuno) non esista un professore completamente sano
al mondo.
Nezu:
Sei una veggente! Ora che Snape ha scoperto il piccolo segreto
di Wimmy e Auriga...mwhahha, povera lei! Come si chiama il tuo gatto?
(io li adoro. Ne avevo sette, ma poi ho preso due cani e...diciamo che
la convivenza non è stata particolarmente felice. Sigh.)
JiuJiu91:
Awww. Lo so, odio non avere mai del tempo libero. Ma grazie
al cielo esistono le vacanze estive! (Tranne quando devi affrontare un
esame di Maturità. Sigh.) Awww, sei stata bravissima a
divagare senza spoilerare, Dio solo sa quanto io sia ASSOLUTAMENTE
negata in questo (grazie tante, mamma!). Perciò, vedi, i
complimenti te li faccio anche io ^_^ Ho contattato l'autrice, dopo
aver letto la tua recensione. La risposta non è stata
particolarmente felice, ma neanche totalmente
catastrofica...è già qualcosa! Se dovesse mai
dirmi che ha deciso di abbandonare la fic, morirei anche io, insieme a
te e a tanti altri fan...decisamente, dovrebbe essere imputata per
omicidio colposo plurimo. Non è mica una bella cosa. Merci!
freehja:
Sono contenta ti sia piaciuta! Io *amo* Bridget Jones. Lo rileggo
almeno due volte l'anno (è una manna dal cielo). Spero che
anche questo capitolo ti abbia divertito come gli altri.
nihal93:
Adoro le tue ripetizioni, perciò non ti preoccupare
assolutissimissimissimissimamente. Auriga vive tantissimo di fantasia
(e questo la fa cacciare spesso e volentieri nei guai...buon per noi!)
e questo è uno dei principali motivi che me la fa
assolutamente adorare. E Severus...beh, decisamente è
*livido* di gelosia...MWHAHAHAH!! (uhm. E' suonata un po' troppo come
una risata da malefico genio del male, eh?)
Celine Falilith:
grazie per aver trovato il tempo per recensire. Per esperienza, so che
il tempo è sempre troppo poco, perciò ogni volta
che leggo una recensione mi rallegro il triplo. Devo assolutamente
creare un Wimmy4President FanClub; quell'adorabile perversa creaturina
è irresistibile. Mwhahahah! Severus Snape...dolce! Lo so, lo penso
sempre anche io. Ma quando glielo dico, lui diventa tutto verde, il suo
occhio si contrae febbrilmente, credo anche di avergli visto cacciare
del vapore dalle orecchie e dal naso una volta (ovviamente, non mi ci
dilungherò perchè preferisco non pensarci,
davvero) poi gira i tacchi e se ne va stizzito mormorando qualcosa come
"Dolce..ah! Difficilmente. Severus Snape è oscuro,
inquietante e misterioso! E' il James Bond del corpo insegnanti!". Aw.
Dolcissimo. (scusa l'elucubrazione mentale della quale sei stata
vittima. Ma io amo Severus. Lo worshippo. E quando ho l'occasione di
parlarne...beh. Hai visto il risultato). Grazie per i complimenti a me,
e all'autrice. Spero ti continui a piacere questa fic!
scarabokkio:
Uhm. Ci ho riflettuto. Gli elfi mi sembrano persone (?) con del gusto,
sai, ne abbiamo prova documentata persino nei libri (Dopo tutto, Dobby
si rifornisce da Armani e quella sua amichetta si sbronza solo con
dello Champagne, perciò...) quindi ritengo che i fiori
dovessero essere stupendi. Ma, comunque, potrei informami. E ho anche
una bella notizia per te! In realtà, Sinistra odia i
Venerdì 13, che per amor della traduzione si sono
trasformati. Io sono nata il 13, ma per fortuna era
mercoledì (comunque, mi sono sempre rifiutata di credere che
portasse sfortuna. Umphf.). Mwhahah, il tuo prof di scienze sta
diventando il mio nuovo mito (un altro mefistofelico professore del
Diavolo. Aww.), e, sai, l'unico modo per sopravvivere in certi casi
è farsi completamente trascinare dall'ossessione (almeno,
per me è così). Non vedo l'ora di scoprire
qualcosa in più su di lui! Visto che io non so prepararmi
nemmeno un uovo, e che decisamente la pulizia del bagno non
è esattamente il mio sport preferito, sarebbe tanto di
guadagnato avere Wimmy per marito, sul serio. In caso di
necessità (voglio dire, se Auriga non riuscisse a trovare
marito o ad incastrare Snape *incrocia le dita*) potrebbe sempre
soprassedere al piccolo, discutibile fatto che Wimmy non è
esattamente un uomo. Dopo tutto, le
ha regalato dei fiori. Se mai riuscirà a
perdonarla. Sigh.
shandril:
eh! Magari avessi una risposta!
Inoltre un grazie anche a tutti coloro che leggono e seguono questa
fic! Spero di non violare alcuna legge del sito con questi
ringraziamenti, semplicemente mi piace dimostrare il mio affetto nei
confronti di tutti voi.
Baci dolci e caramelle
Serena
|
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Capitolo 9 *** Gli Elfi Domestici Colpiscono Ancora ***
Capitolo 9
Gli Elfi Domestici Colpiscono Ancora
Sunday, September 19, 1991
Bedroom Quarters
6:15 P.M.
Forse
sono semplicemente diventata
paranoica (e, seriamente, dopo un incidente del genere, chi non lo sarebbe?) ma sembra che tutti mi
stiano…osservando in modo strano.
Di
certo la mia nuova reputazione di Troia
di Hogwarts non si sarà divulgata così
in
fretta.
…benché
questo spiegherebbe come mai,
prima, uno dei serpeverde del settimo anno mi abbia strizzato
l’occhio mentre
gli passavo affianco in corridoio.
6:17
P.M.
Ugh.
Ragazzi d’oggi.
6:18
P.M.
Di
certo non me lo sono immaginato, perchè
mentre me ne andavo in sala professori ho visto Percy Weasley che se
l’è data a
gambe. Onestamente- cosa crede che gli avrei potuto fare, saltargli
addosso nel
bel mezzo del corridoio?
Brrr.
6:20
P.M.
Tsk.
Come se poi lui fosse un angioletto,
tanto per cominciare. L’ho visto come fissava Penelope
Clearwater durante il
pranzo. Ah.
6:21
P.M.
Mio
Dio, non voglio essere conosciuta come
la Troia di Hogwarts! E’ terribile! Terribile!
Sono la persona meno Troieggiante di questo mondo! L’unico
uomo che abbia
baciato nel corso degli ultimi due anni è il perpetuamente
acrimonioso
Professor Snape, per l’amor del cielo!
…e
poi c’è Wimmy.
Ma
sto davvero, davvero tentando di dimenticare.
6:23
P.M.
Credo
di aver bisogno di uno psicanalista.
6:24
P.M.
O
di un fidanzato.
6:25
P.M.
O
di un
fidanzato psicanalista.
Hmm.
Intrigante.
Monday, September 20, 1991
Bedroom Quarters
7:36
A.M.
Oh
Dio. Mi è appena venuta in mente una
cosa. Ho lezione con i Grifondoro del terzo anno stanotte. Il che
significa
gemelli Weasley.
Queste
sono proprio le cose sulle quali i
Weasley ci marciano. E so che in qualche modo –in
qualche modo- ne avranno sentito parlare. Questi ragazzi
hanno
la capacità di spuntare proprio nel posto dove non vorresti
che fossero. Come
l’anno scorso, quando stavo tentando di sgraffignare un
barattolo o due (o sei)
di gelato dalle cucine nel bel mezzo della notte, visto che mi sentivo
un po’
depressa a causa della mio apparentemente perpetuo stato di miseria; i
Weasley
erano lì, ed avevano preso l’ultima confezione di
gelato!
Comunque,
me ne hanno lasciato un po’ dopo
averli informati di quanto patetica
la mia vita fosse.
Dopo
tutto non sono poi tanto spietati.
7:40
A.M.
In
ogni caso mi daranno il tormento
stasera. Di questo sono piuttosto certa.
7:41 A.M.
Perchè a me?!
7:42 A.M.
Perchè
non…a Snape?
7:43
A.M.
Infatti
lui era piuttosto coinvolto in quel
piccolo incidente.
Quindi
certamente io non sarò l’unica
ad essere torturata.
7:44 A.M.
Teehee.
Friday, September 27, 1991
St. Mungo’s Hospital for Magical
Maladies and Injuries
4:35
P.M.
Sono
morta.
Lo
giuro, sono morta e spedita
all’inferno.
Non
c’è altra spiegazione.
Oh,
beh. Almeno ho riacquistato la facoltà
di parlare lucidamente.
…per
quanto lucida possa essere io,
comunque.
Il
che non dice niente di buono.
4:39
P.M.
Probabilmente
ti starai chiedendo cosa ci
faccia al St. Mungo.
4:40
P.M.
O
forse no. Sei un quaderno. Come puoi
chiederti qualcosa?!
4:42
P.M.
Sono
completamente impazzita.
4:45
P.M.
Sicuramente
alla fine ne verrà fuori una
elfo-domestico-fobia. Non sarò mai più in grado
di affrontarne uno.
4:47 P.M.
Elfi Domestici.
Brrrrrr.
4:53 P.M.
Snape
sembra piuttosto irritato. Suppongo
non voglia trovarsi qui. Continua ad inviarmi occhiatacce mortali, ma
non ha
ancora detto niente.
…Che
forse Severus Snape sia dispiaciuto
per me?!
Sembra
sia così.
Il
che dovrebbe suggerirti qualcosa. Voglio
dire, non è facile per Severus Snape sentirsi dispiaciuto
per qualcuno.
Ed
io me la sono decisamente vista brutta.
5:02
P.M.
Probabilmente
dovrei raccontarti l’intera
storia
(ignorando
il fatto che ‘tu’ sei un
oggetto inanimato.)
Tutto
è cominciato intorno all’una e mezza
della notte tra il 20 e il 21, quando ero incredibilmente indecisa se
uccidere
i gemelli Weasley o me stessa (entrambe le opzioni, vedi, erano
altamente
allettanti, ma alla fine ho scelto me stessa, visto che Dumbledore si
sarebbe
senza dubbio stizzito se avessi ucciso un paio dei suoi studenti). Ma seriamente. Come si suppone debba
reagire ad un compito che canta ‘Prima
Raptor, poi l’iguana/ alza a tutti la sottana/ copri le
orecchie e tenta di fuggire/
prima che Snape faccia venire/ Lei è la Troia Spezza cuori
di Hogwarts!’?!?
Sono
davvero eccitata nell’annunciare,
sorpresa sorpresa, che ho raccattato il coraggio di mettere entrambi in
punizione e togliere 10 punti a
Grifondoro.
Sfortunatamente,
questo non ha impedito
all’intera classe di sbellicarsi dal ridere.
Ed
io che pensavo di aver toccato il
fondo. Sigh.
Non
ne avevo idea.
Dunque,
mi stavo godendo un bagno sperando
che mi avrebbe tirato su il morale (o che sarebbe stato abbastanza
profondo da potermici
affogare), e intanto affrontavo profonde questioni filosofiche della
serie “Oh Dio, perché a
me, perché?”. Essenzialmente,
il solito.
Ero
talmente occupata ad affogare
nell’autocommiserazione (ma grazie al cielo non
nell’ acqua – alla fine avevo maturato
il desiderio di vivere) che non notai un certo qualcosa fin quando non
uscii
dalla vasca. (Benchè, in retrospettiva, onestamente non so
come possa averlo
ignorato. Mi piace pensare che non sono così
babbea).
Mentre
mi dirigevo verso lo specchio, feci
una scoperta altamente spiacevole:
La
mia pelle aveva assunto una tonalità di
lilla che Gileroy Lockhart avrebbe certamente approvato.
Sì,
lilla.
Nel
senso che la mia pelle aveva perso quella fantastica
tonalità carne che
da allora rimpiango, e, al suo posto, era diventata…
Lilla.
Immagina,
se puoi, una donna dall’aria
perpetuamente esausta, dall’alto del suo metro e
cinquantadue, con un pezzo di
palude morta e marrognola che si ritrova al posto dei capelli. Non
proprio una
Veela, tanto per cominciare. Poi, però, immaginala in un
contesto più viola, e
ottieni un qualcosa che farebbe sembrare un Troll la quintessenza della
bellezza.
Oh,
e questo era solo l’inizio.
Così,
dopo aver urlato per un po’ tentando
di riportare la mia pelle ad un colore più umano con qualche
incantesimo, ho
finalmente deciso che non avrebbe mai funzionato, e che probabilmente
sarebbe
tutto scomparso entro il mattino successivo. (avevo usato un
bagnoschiuma
babbano, e apparentemente ci sono tracce di magia nelle acque di
Hogwarts, che
possono avere reazioni negative se combinate con prodotti babbani.)
A
quel punto ero convinta che sarei dovuta
affogare nella vasca quando ne avevo avuto
l’opportunità; mi gettai sul letto—
E
provai il più tremendo e straziante
dolore che avessi mai provato.
Sembrava
quella sit-com babbana, “Io sogno
Jeannie”, in quell’episodio in cui Jeannie
trasformò il letto del Maggiore
Nelson in un letto di chiodi.
Io
risi
quando successe. Risi.
Da
allora ho scoperto che non è una
questione da ridere.
In
effetti, è un dolore infernale.
Quindi
ho afferrato una coperta, e mi sono
accovacciata sul pavimento senza riuscire a chiudere occhio; invece,
ero viola
e in preda al dolore più allucinante, e mi chiesi chi sulla
faccia della terra
vorrebbe farmi questo. Giunsi alla conclusione che non poteva essere
stato
Snape, dato che la tortura fisica non è esattamente il suo
genere- è più il
tipo che punta all’insulto verbale fino al punto in cui
vorresti tagliarti le
vene. Questa sembrava più una cosa da gemelli Weasley, ma
loro non sarebbero
mai tanto crudeli per un paio di schifosissime punizioni, no?
E
così mi resi conto che avevo un nemico-
qualcuno, là fuori, che voleva vedermi soffrire, che rideva
davanti alle mie
pene.
E
lascia che te lo dica, ho considerato chiunque
come un possibile sospettato. (Davvero.
Chiunque. Persino il cane di Hagrid, Fang. Non mi piace il modo in cui
mi
fissa.) Qualcuno potrebbe darmi della paranoica, ma credo fossi
assolutamente
giustificata. Ero, dopo tutto, viola, ricorda, e questa è
difficilmente una
cosa da prendere alla leggera. Ho pensato, piuttosto a lungo, che
potesse
essere stato Quirrell, dato che aveva contro un gran numero di prove,
visto che
il suo turbante era di una tonalità molto simile a quella
della mia pelle. (ok,
magari non era proprio una prova da ‘rinchiudetelo ad Azkaban
per il resto
della sua vita’, ma ero disperata. Sorpresa sorpresa,
considerando che parliamo
di me.)
Ma
dopo ho dovuto riprendere il controllo
di me stessa.
Voglio
dire…Quirrell? Quell’uomo ha paura
delle posate. (Triste, ma vero. Madama Bomb aveva afferrato una
forchetta,
mentre gesticolava per enfatizzare un concetto, e quel tipo si
è praticamente
fatto prendere dalle convulsioni.) Oh, sì, sono convinta che
è un malvagio
stregone il cui intento è quello di rendere la mia vita un
inferno, prima di
aiutare Tu-Sai-Chi nella sua gloriosa risurrezione.
Ah,
certo.
Totalmente
plausibile.
(notare
il sarcasmo)
E
quindi ero lì: sofferente, viola, e
senza alcuna idea su chi potesse essere l’attentatore. A quel
tempo, non avevo
preso in considerazione i veri colpevoli. Dopo tutto, chi avrebbe anche
solo
pensato di sospettare…gli elfi domestici?
-----------------
5:14
P.M.
Scusa.
Mi
sono presa un momento per rabbrividire.
Quindi,
come tu, quaderno inanimato, puoi
ben vedere ero in una situazione piuttosto difficile. C’era,
inoltre, quel
fastidioso problema per cui avrei dovuto incontrare altre persone, se
non avessi
voluto morire di fame. E non dimentichiamo il dilemma insegnamento.
Dopo
una lunga serie di vari scenari
mentali in cui Snape si sganasciava dal ridere, sono giunta alla
conclusione
che semplicemente non potevo. Non potevo mostrare in giro la mia faccia
fucsia.
…Va
bene, non era fucsia. Abbiamo già
appurato che era un violetto lavanda che, se mai dovessi vedere ancora,
temo mi
manderebbe dritto al St. Mungo. Ma concedetemi
l’allitterazione.
E
così il mio piano, per la prima ora o
giù di lì, era quello di starmene seduta nel mio
appartamento fino a quando non
fossi infine raggrinzita e morta. (Non certo l’idea
più brillante che potessi
formulare, suppongo, ma aveva comunque un qualcosa di tragicamente
Shakespeariano)
Poi
mi è venuta fame.
E,
poiché su questo piano sono
particolarmente brillante ed intelligente, l’unica cosa
decente da mangiare che
sembravo avere nella mia stanza era una vecchia scatola di Scarafaggi a
Grappolo che Snape mi aveva regalato tre anni fa a San Valentino, in
quello che
lui pensava sarebbe stato un gesto sarcastico e spiritoso.
Ah,
Difficilmente.
(Non
chiedermi perché li ho conservati. Onestamente,
non lo so. Inoltre, non voglio sprecare una ridicola
quantità di inchiostro e
cinque pagine di quaderno proclamando quanto, esattamente, non sia
innamorata di
lui.)
Ma
entro mezzogiorno, quegli Scarafaggi a
Grappolo sembravano sorprendentemente allettanti.
…La
gente mangerà poi
davvero quella roba?
Voglio
dire, suppongo che le persone, là
fuori, dovranno pure mangiarli, sennò non continuerebbero a
produrli, no?
Eppure
io non ho sicuramente mai conosciuto
nessuno che li digerisse, fatta eccezione per una vecchia megera che ho
incontrato una volta quando, al terzo anno, ero in gita ad Hogsmeade.
Scarafaggi
a Grappolo: considerati una
delizia dalle
megere di tutto il mondo.
…e
di qui spiegato il regaluccio di Snape.
Lo
odio.
Così,
verso mezzogiorno e mezza, ero
seduta lì, fissando gli Scarafaggi a Grappolo, dilaniata tra
il pensiero di
morire di fame o mangiarli, e quindi confermare il mio status di
vecchia megera
nella società.
E
poi qualcuno bussò alla porta.
Naturalmente,
la prima persona alla quale
pensai fu Snape.
…non
perché sia eccessivamente
ossessionata da lui, o che. Solo perché è
risaputo che lui ha questa abitudine
di bussare alla mia porta nei momenti meno opportuni.
E
quindi ho urlato (o almeno ci ho provato
– ero talmente indebolita dalla fame e dallo stress emotivo
che ne è risultato
quasi un sibilo) “Va via, Snape! Non sono proprio
dell’umore adatto!”
Sorprenditi
pure per la favolosa scelta di
parole.
Va
avanti. Non ti preoccupare. Sentiti
pure libero.
Di
sicuro Victoria lo era.
Perché,
visto che sono fortunata, era lei
e non l’untuoso professore di pozioni.
Ha
aperto violentemente la porta, con
questo orrendo sorriso stampato in faccia e ha chiesto “Spero
di non…rovinare
qualsiasi altro tuo programma, Auriga”
Immediatamente
mi tirai una coperta sin
sopra la testa, quindi il mio sguardo mortale e la mia crudele risposta
“Fan
culo. Hai una mente malata” non ha avuto particolarmente
effetto su di lei.
Invece,
scoppiò a ridere “Lo sai, tra le
due sei tu quella depravata ”
Il
che è, ovviamente, la cosa più ridicola
che abbia mai sentito, considerando che sono andata a letto con un solo
uomo e
che sono possibilmente la trentunenne meno depravata del pianeta.
Non
mi sono preoccupata di degnare questa
affermazione con una risposta, e invece mi sono lanciata sul letto
(che, grazie
a Dio, era ora privo di chiodi) e nascosta sotto qualche altra coperta.
Giusto
per sicurezza.
“E’
vero quello che dicono sull’elfo
domestico?” continuo imperterrita Victoria, completamente
all’oscuro del fatto
che ero stata a tanto così dall’intossicarmi con
una scatola di Scarafaggi a
Grappolo scaduti.
E’
davvero orribilmente insensibile a
volte.
“No,
ovviamente no!” ho replicato stizzita
attraverso i due lenzuoli,
tre coperte,
due piumini e un plaid sotto i quali mi ero rifugiata. (Ho la tendenza
ad
acquistare compulsivamente corredo per il letto. Beh, denunciatemi.
Certamente
diventa utile, dopo tutto. Guarda alla situazione in cui mi trovavo!
Non so
cosa avrei fatto senza la mia vasta collezione.)
“Ohh,
bene” continuò Victoria, ancora
profondamente ignara delle mie sofferenze. “Perché
è vero che ho una mente
aperta, ma persino io ti avrei detto che la tua perversione stava
raggiungendo
livelli—“
“Victoria!”
strillai, sentendomi molto in
vena per una Senza Perdono o due. “Non dirlo
nemmeno!”
Lei
scelse proprio quel momento per chiedere
come mai, esattamente, fossi sommersa
dalle coperte.
Il
che, ovviamente, si dimostrò una
domanda piuttosto difficile a cui rispondere. Come si può
spiegare a qualcuno
che la propria pelle si è inspiegabilmente tinta di viola?
Provi ad affrontare
la cosa alla lontana, così la persona non si spaventa a
morte quando ti vede, o
glielo dici senza mezzi termini?
Beh,
dal momento che entrambe le frasi ‘Victoria,
sai quando a volte tutti sembrano
essere d’accordo per rendere la tua vita un
inferno…’ e
‘Sono
viola’ sembravano un po’ stupide, decisi
di non dire assolutamente nulla.
Invece, semplicemente, tirai via tutte le coperte e le permisi di
ammirarmi in
tutta la mia prugnesca gloria.
Lei
mi ha fissato in silenzio per qualche
minuto (davvero non la posso biasimare) prima di chiedere prontamente
“E’ per
caso uno degli effetti collaterali di una nuova malattia
venerea?”
Se
c’è qualcuno che ha bisogno di liberare
la mente da pensieri (sessualmente) inopportuni, quella è
lei.
Voglio
dire, i docenti di Aritmanzia
dovrebbero essere tonti e noiosi e fare cose come contare i propri
calzini per
divertimento. E poi riorganizzarli in ordine alfabetico. (non sono
esattamente
sicura che questo sia possibile, ma i professori di Aritmanzia
dovrebbero
renderlo possibile. E’ questo il punto.) So per certo che il mio insegnante di Aritmanzia non pensava
perennemente al sesso.
…o
almeno spero davvero che non lo
facesse.
Ew.
Disgustose. Disgustose immagini
mentali. Ho già un’enorme quantità di
Danni psicologici che mi segneranno per
sempre; non ho bisogno di pensare che il Professor Wigglewamph facesse
cose…ugggh, disgustose.
Comunque,
tornando ad argomenti
leggermente meno angosciosi—
Così,
poi, mi sentii in dovere di
informarla che qualcuno aveva deciso di farmi impazzire, che nessuno
era al
sicuro, e che non osavo lasciare il mio appartamento perché
chi sapeva se sarei
mai stata in grado di ritornare viva?
C’era qualcuno, là fuori, con una mente malvagia e
malata, e che molto
probabilmente avrebbe voluto vedermi morta.
“Inoltre”
Victoria replicò, ridacchiando
“Non vuoi che Snape ti veda con la pelle viola”
Stronza.
Fortunatamente,
in mezzo a tutta la sua
stronzaggine ha anche un po’ di cuore, e mi ha dato tutto il
suo fondotinta
babbano. L’ho mescolato col mio e ho tentato di ricoprirmi il
volto.
…Sfortunatamente,
la sua pelle è di
qualche tonalità più scura della mia,
così ora ho uno strambo camuffamento che
non mi dona particolarmente.
Per
niente.
Ma
di positivo c’era che almeno non ero
più del colore di uno degli abiti attentamente ricercati di
Gilderoy Allock.
E
questo doveva pur significare qualcosa,
no?
Quindi,
indossando un enorme tunica e un
mantello (non avevo intenzione di mostrare la mia faccia in giro a meno
che non
si fosse reso assolutamente necessario) mi sono diretta verso la Sala
Grande,
per un pranzo che ritenevo meritato. Victoria non riusciva a smettere
di
ridacchiare, e spiccicava anche qualche battuta, a suo parere
divertente, circa
il mio assomigliare ad un Dissennatore nano. Gli amici.
Fortunatamente,
il pranzo era quasi
terminato e la maggior parte degli studenti aveva lasciato la sala, ma
Neville
Paciock è riuscito comunque a emettere un piccolo squittio e
inciampare
(finendo steso sul pavimento) non appena mi ha visto. Non esattamente
la
reazione più lusinghiera che abbia avuto da un uomo, ma
nemmeno la peggiore.
…Sono
così patetica.
La
maggior parte degli insegnanti aveva
ormai lasciato la sala, ma Quirrell era ancora nei paraggi, stringendo
quella
dannata iguana, contro la quale ho ancora intenzione di intentare una
causa per
violenza sessuale. Quando mi ha visto, ha iniziato a balbettare
insensatamente
circa le forze oscure, o qualcosa del genere, e ha lasciato cadere
Herman nel
purè di patate.
Mwhahahah.
La
rivincita è meravigliosa.
Quindi
mangiai praticamente il doppio del
mio peso di ogni cosa (tranne del purè), attenta a non
lasciare che le mie
maniche si alzassero quel tanto che bastasse a rivelare il fatto che le
mie
mani erano vagamente viola. Victoria mi ha riferito, ridacchiando, che
era
dispiaciuta e sperava trovassi una soluzione al mio piccolo dilemma
(Dubito
davvero che ne fosse convinta. Humph.), e quindi mi ritirai nelle mie
stanze.
Ero
estasiata alla prospettiva di
accoccolarmi nel letto e dormire fino alla lezione di quella sera (un
vantaggio
dell’insegnare al buio – gli studenti non possono
rilevare se la tua pelle ha
subito un cospicuo cambiamento di tonalità), ma il fato
aveva altro in serbo
per me. Appoggiato sul mio cuscino, aspettando il mio ritorno,
c’era un
terrificante pezzo di pergamena piegato.
L’ho
afferrato con mani tremanti,
intimorita dagli orrori che il suo spiegamento avrebbe
rivelato…
Oh,
cielo. Suona un po’ come un romanzo
giallo, no?
E’
tutta quest’aria da ospedale--mi rende
un po’ stramba.
Comunque,
fondamentalmente, c’era un
biglietto scritto in una sorta di sostanza rossastra proclamando:
‘NON
CI SARA’ PIETA’”
Suppongo
che non esagero nel dire che ero
vagamente nervosa.
…Va
bene, magari è un eufemismo. In realtà
ho strillato, lanciato il biglietto in aria, sono corsa
dov’è atterrato, l’ho
calpestato ripetutamente, e poi gli ho dato fuoco con la bacchetta.
Ma
insomma!
Ero terrorizzata! Era piuttosto chiaro che la mia vita fosse in
pericolo; Credo
che fossi autorizzata ad essere almeno un pochino drammatica.
O…molto
drammatica.
E’
uguale.
E
fu allora che Snape decise di rendermi
consapevole della sua presenza schiarendosi la voce.
…Non
credo che ‘eh ehm!’
sia normalmente utilizzato per incutere timore nei cuori delle
folle, ma ero già abbastanza nervosa! I rumori improvvisi ed
io non ce ne
andavamo esattamente in
giro mano nella
mano, il che è perfettamente comprensibile.
Snape,
comunque, si sorprese quando
strillai e feci un volo di tre metri in aria prima di brandire la mia
bacchetta
e annunciare “Avvicinati ancora e ti uccido!”
Chissà
cosa passa per la sua mente,
davvero.
Non
passa abbastanza tempo con altra
gente. L’ha resto curioso.
Ma
comunque, tornando alla mia storia di
angoscia e agonia.
“Ti
assicuro, Sinistra, non ho alcuna
intenzione di avvicinarmi a te, per quanto questa prospettiva possa
affascinare
il tuo elfo spasimante” replicò, in
quell’orribile voce, suadente e calma che
ha il potere di farmi sentire un’idiota.
…Beh,
ok, più idiota del solito.
E
poi…
“Ti
sei per caso accorta, Auriga, che il
colore della tua pelle consiste di tre diverse tonalità, al
momento?”
Dannato
lui e le sue qualità osservative.
“Non
so di cosa tu stia palando” ho
ribattuto, il più distaccata possibile. (il che,
sfortunatamente, non è
precisamente notevole)
“Uno
specchio potrebbe essere comodo, al
momento” continuò Snape “Vedi, non solo
c’è dell’avorio, ma anche una
coraggiosa abbronzatura e, al di sopra di tutto, un po’ di
viola”
“Viola?”
ripetei, tentando disperatamente
di fargli credere che la sola idea fosse folle.
“Sì”
sibilò in quell’orribile tono
serpentesco che è altamente Serpeverdesco (A causa della
sua…Serpeverdità,
suppongo). “Viola.”
“E
ovviamente tu pensi che sia
divertente?” tentai, decidendo che litigare con lui non mi
avrebbe portato da
nessuna parte.
“Non
negherò che la situazione racchiude
un alto potenziale comico” replicò, sogghignando
un po’ “Benchè, al momento,
sono più interessato a scoprire come, esattamente, questo
sia successo”
Un
consiglio, anche se sei un
quaderno e un essere inanimato
eccetera eccetera—
Mai,
in qualunque circostanza, aprire il tuo
cuore a Severus Snape.
Semplicemente,
non è saggio.
Non
importa se sei emozionalmente provata
e stai potenzialmente per affrontare la morte. Non importa se la tua
unica
confidente ha deciso di ridere istericamente della tua situazione. Non
importa
se sei segretamente infatuata di lui, e se si dice in giro che sei la
bagascia
di Hogwarts, e se sei stata sessualmente attaccata da un elfo domestico
e un iguana nella stessa settimana.
Non
importa nemmeno se sei viola, per l’amor di Merlino. Solo,
non farlo.
Io
l’ho fatto.
E
nessuno ha sofferto come io ho sofferto.
“Vuoi
sapere com’è successo? Vuoi davvero
saperlo, Severus Snape? Beh, te
lo dirò! Qualcuno vuole farmi la pelle! Sì,
esatto! Qualcuno, proprio in questo
castello, vuole portare via ogni traccia della mia sanità
mentale e
calpestarla! E quindi cosa fanno? Maledicono la mia vasca
così la mia pelle
diventa viola e mi torturano con un letto di chiodi e mi lasciano
biglietti
intimidatori scritti col sangue! E che ho fatto io per meritare tutto
questo??
Niente! Voglio dire, sì, magari ti ho lanciato una tazza di
caffè o due! Ho
dato un paio di punizioni, e spaventato una schiera di innocenti
novellini, e
flirtato con un elfo domestico per intrufolarmi nel tuo appartamento,
ma non è
stata colpa mia! Vuoi sapere di chi è la colpa di tutto
questo? Beh, te lo
dirò. E’ tua, ecco di chi è! Mi stai
facendo impazzire, insopportabile bastardo!
Sei perfido e insensibile e sarcastico e non hai nessuna buona
qualità, ma le
stelle e l’ossessione e gli aggiornamenti sul diario e perché diavolo non esci dalla mia testa!?!
Che cosa ti ho mai
fatto? Cosa?! Voglio dire,
sì, ti ho
lanciato una tazza di caffè. Lo ammetto! Ho lanciato una
maledetta tazza di
caffè! Ma questo significa per caso che merito questo
tormento???”
A
questo punto, fui costretta a fermarmi,
perché avevo detto tutto d’un fiato e ora avevo un
po’ d’affanno, e non volevo
aggiungere il blu come quarto colore della mia pelle.
E
poi realizzai cosa avevo detto.
A
Snape.
Ooops.
Un grosso Ooops.
In
cambio lui mi fissò. E mi fissò. E mi
fissò ancora un po’.
E
poi riemerse il sogghigno.
“Auriga,
per quanto sia commosso dalle tue
confessioni strappalacrime, temo di non voler passare un altro minuto
in tua
presenza, visto che tu sei davvero la creatura più
psicologicamente disturbata
che abbia mai incontrato” Una pausa. “Incluso il Signore Oscuro”
E
con questo era andato, in una manciata
di sguardi torvi, frusciare di mantelli neri e paragoni pipistrelleschi
inclusi.
Comprensibilmente,
ero un po’…stressata.
Avevo solo accidentalmente detto a Snape che avevo una cotta per lui,
ero
viola, ero stanca, e c’era ancora quello sfortunato problema
dell’essere uccisi
quando meno me l’aspettavo.
E
quindi, non appena mi ero gettata sul
letto pronta per una buona dose di pianti e per il festival della
lettura di
Gilderoy Lockhart…loro invasero.
In
un completo silenzio, vorrei
aggiungere. (benché, suppongo, questo faccia parte
dell’essere un elfo
domestico, così da non irritare i tuoi ricchi padroni con la
puzza sotto il
naso).
All’improvviso,
erano tutti semplicemente
lì.
Elfi
domestici, almeno venti di loro, tutti
sfoggianti la medesima espressione di rabbia in quelle loro grigie
uniformi di
pezza. Il loro capo brandiva uno scopino di piume come se fosse una
spada, e
proclamò, in un tono che risulterebbe piuttosto formidabile,
considerando che
era alto quanto un poppante, “Noi è qui per
vendicare i mali che Signorina ha
fatto!”
Al
che io potei solo replicare, perplessa
“Cosa??”
Ora
desidererei aver saputo, quando ho
spezzato il cuore a Wimmy, che gli elfi domestici sono creature
innaturalmente
leali. Apparentemente, questo senso di lealtà dovrebbe
essere rivolto solo ai
loro padroni, ma quando un grosso numero di loro lavora insieme per un
esteso
periodo di tempo, la loro devozione si allarga anche ai colleghi elfi.
Il
che, essenzialmente, significava
cattive notizie per la povera me.
“Tu
ha rotto il cuore di Wimmy,
Signorina!” l’elfo squittì
“Lui è il tuo fedele elfo domestico, Signorina, e
tu
è mentito a lui!”
A
quel punto mi resi conto che avrei
dovuto iniziare ad essere spaventata.
E in un certo senso lo ero. Sai, giusto un
po’.
…Perfetto,
ero assolutamente terrificata.
Ma, davvero, un elfo domestico incazzato con uno scopino di piume
è molto più
spaventoso in persona di quanto non sembri sulla carta.
Seriamente.
E
a quel punto gli elfi mi circondarono,
avvicinandosi a me, da ogni parte, con i loro grossi occhi che mi
scrutavano e
le loro acute, stridule voci che echeggiavano nella stanza e nella mia
testa, e
potevo vedere l’espressione ferita di Wimmy nella mente
‘Signorina Auriga, Signorina! Wimmy
ha stato pensando che c’è qualcosa
tra noi! Wimmy si sbagliava’ – e quindi
feci l’unica cosa che chiunque
nella mia posizione avrebbe fatto—
Svenni.
Non
appena rinvenni, la mia mente e tutto
ciò che accadeva erano annebbiati: riesco a ricordare solo
vagamente
l’infermeria, e di aver aggrappato Madama Chips per la
collottola, informando
Silente che lei era ‘una di loro’
…Oh,
Dio. Sono licenziata. Così
licenziata, sotto tanti diversi
punti di vista. Devo esserlo. Voglio dire, Albus senza dubbio crede che
io abbia
certamente qualche rotella in meno.
Voglio
dire, lui non è certo l’uomo più
sano del mondo, ma accusare un’infermiera di essere un elfo
domestico sotto copertura
è un tantino eccentrico, anche per lui.
E
quindi sono finita per svenire di nuovo,
e tutto quello che so è che mi sono ritrovata in una stanza
al San Mungo, con
Snape seduto al mio capezzale, con l’aria di uno che
preferirebbe mangiare una scatola
di Scarafaggi A Grappolo scaduti che sedere qui.
Ordini
di Silente, sospetto.
Probabilmente
avrà pensato che la
situazione racchiudeva uno splendido potenziale ruffiano.
Aha. Come se.
…Benchè, da un
lato, non sono più viola. Sì.
Sono tornata ad essere tutta carina e rosa
carne.
Benchè,
dall’altro lato, sono tata quasi
ridotta alla pazzia dagli elfi domestici, ho aperto il mio cuore a
Severus
Snape, tra tutte le persone, e c’è
un’alta probabilità che potrei perdere il
posto.
Improvvisamente,
non essere viola non
sembra proprio una prospettiva tanto luminosa.
Non
sono mai stata tra quelli che vedono
il bicchiere mezzo pieno.
E
Snape mi ha appena detto ‘di smetterla
di scribacchiare in quel ridicolo quaderno’ tutto stizzito,
perché a quanto
pare sono libera di andare.
Ad
Hogwarts.
Dagli
elfi domestici.
Brrrr.
…Magari
chiedo di poter rimanere un’altra
notte.
5:39 P.M.
Ouch.
Sono appena stata colpita in pieno
petto da un perfetto Ghigno alla ‘Sfidami e prendo il tuo
cervello per mostrarlo
in uno dei barattoli del mio ufficio’ da Snape.
Verso
Hogwarts sia, dunque.
To be continued...
Note della Traduttrice: Salve,
miei prodi! Scusate ancora una volta il ritardo, ma, sapete come va,
con i pranzi di Pasqua, si finisce di mangiare alle 5 del pomeriggio
(se si è fortunati), e poi, se si è degli
ubriaconi come la sottoscritta, rimani rapito dai fumi dell'alcool per
un po'. Comunque sia, Auguri con un po' di ritardo! Ora, perdonatemi,
ma vado di fretta (la valigia non si fa da sola) ma prometto di
ringraziare ognuno di voi al mio ritorno. Grazie ancora per il vostro
sostegno. E non temete. Ho un piano per pubblicare il prossimo capitolo
non in ritardo di una lunga settimana.
Baci
dolci e caramelle
Serena
|
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Capitolo 10 *** L'inferno non conosce furia peggiore ***
Capitolo 10
L’inferno non conosce furia peggiore
Tuesday, October 1, 1991
Astronomy Tower
9:12 P.M.
Hmm.
Le cose sono state piacevolmente
tranquille dal mio piccolo…incidente con gli elfi domestici.
C’è
la remota possibilità che possa
ricominciare a recuperare la mia sanità mentale?
Non
so come, ma non credo proprio.
Probabilmente
perché il mio occhio
continua a contrarsi spasmodicamente in un terrificante stile
Snape-esco ogni
volta che dico, scrivo, o persino penso le parole ‘elfi
domestici’.
Signore,
aiutami, mi sto trasformando in
Snape.
Che,
tra l’altro, non riesco più a
guardare in faccia. Le cose andavano bene fin quando ero ancora al San
Mungo, e
vagamente delirante, ma poi ho registrato cosa esattamente gli avessi
detto.
Perché
mi faccio questo?
In
ogni caso, il contatto visivo non è più
un’opzione.
Qualche volta sono
assolutamente tentata di
mollare tutta questa storia dell’insegnamento e
l’umiliazione che comporta e
semplicemente…unirmi ad un circo.
Dio
solo sa che i miei capelli sarebbero
una piacevolissima attrazione.
Tipo,
nella categoria dei fenomeni da
circo.
E’
un peccato che la mia pelle non sia più
viola.
Wednesday, October 2, 1991
Bedroom Quarters
7:35 A.M.
Strano.
Non riesco a trovare il mio golfino.
7:37
A.M.
Snape.
7:38
A.M.
Il
bastardo ha rubato la mia maglia.
1:16
P.M.
AAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGGGGHHHHHHHHHH!!!
.
. . Ehm.
Scusa.
Ma
seriamente.
Com’è possibile, chiedo a te-quaderno, che
quell’uomo possa essere così
profondamente…così
totalmente…così completamente…
Beh,
va bene, sono un po’ troppo stizzita
per pensare ad una parola al momento, ma ti assicuro, non è
niente di anche
lontanamente lusinghiero.
Quindi.
Voglio
dire, si comporta come se fosse un
essere al di sopra di noi tutti. Non solo la pulizia è al di
sotto di lui. Oh,
no. Una ragazza non può nemmeno recuperare il suo
maglioncino senza sentirsi
una completa testa di rapa.
…Una
sua scelta di parole. Non mia.
Credimi, non direi mai niente di così ridicolo.
E
la cosa triste, è che in realtà lui lo
fa sembrare piuttosto notevole.
Piacevole,
Snape non lo è.
Ed
è pure un ladro di golfini.
Sì,
mi hai sentito bene. O letto. O…non ci
inabissiamo in tecnicismi. Il punto è, è vero.
Perchè, esattamente, lui
desiderasse avere il mio maglioncino va oltre la mia comprensione.
Voglio dire,
sì, ovvio, eravamo un po’ troppo distratti durante
l’intera avventura
dell’essere sessualmente-attaccate-dall’iguana
di-Quirrell e dello spezzare-i
cuori-di elfi-domestici per
prestare attenzione a cosucce come chi se ne è andato con la
maglia di chi, ma
dopo che tutto il caos si era sedato non ha realizzato che qualcosa di
angora
rosa pallido non era suo? A meno che non abbia qualche inquietante lato
femminile
che riesce a nascondere maledettamente bene, non riesco neanche ad
immaginare
cosa quell’uomo potrebbe fare col mio golfino. A meno che,
ovviamente, lui non
sia segretamente e sub consciamente innamorato di me, e ha finito per
riportare
distrattamente la maglia nell’appartamento con lui, e poi
l’ha tipo…tenuta lì,
lanciandogli qualche sguardo amorevole di tanto in tanto e poi
sentendosi
ripetutamente sopraffatto dal senso di disgusto per se stesso.
…
Ah. Giusto.
…
1:20 P.M.
. . . Sigh.
1:21 P.M.
Ahem.
Quindi,
mi diressi di buon passo verso i
sotterranei, assolutamente decisa ad attaccarlo con un tuonante ‘L’inferno non conosce furia
peggiore di una
donna la cui maglia è stata rubata da uno schifoso bastardo’
fin quando non
fosse collassato in una miscela di spasmo
oculare-pulsazione
arteriosa-ghigno
tanto che Gazza sarebbe
dovuto venire a pulire il casino.
Ho
in me una personalità deviata a cui non
dovrebbe essere permesso di emergere spesso.
Peccato.
Avrei
potuto essere un Serpeverde, ed
anche uno buono.
Sfortunatamente,
mentre ero in preda alla suddetta
crisi di rabbia, mi sono dimenticata che lui era tipo nel mezzo di una
lezione.
E
lasciatelo dire, ci saranno un sacco di
voci che gireranno tra i corridoi per almeno un po’ di giorni
su quanto “La
Professoressa Sinistra abbia perso la bussola”
I
bambini hanno una mentalità così
ristretta. Non è che sia così esageratamente
strano se qualcuno entra nei
sotterranei di Snape strillando “Dannazione,
bastardo di un pipistrello troppo cresciuto, non mi interessa se volevi conservare
qualcosina per ricordarti del nostro
perverso rendezvous ricco di iguana ed elfi domestici dal cuore
spezzato,
ridammi indietro il mio maledetto golfino!”
Ma
per caso i Grifondoro del primo anno
hanno anche solo considerato che
poteva anche non essere ciò che sembrava? (E comunque cosa
sembrava? Dolci
stelle. Oggigiorno I bambini sono così tremendamente
corrotti)
Ovviamente
no.
Pensano
soltanto che la Professoressa
Sinistra sia un’enorme sgualdrina.
Ma
almeno ora a Snape tocca soffrire con
me.
Mwahaha.
(ed
ecco riaffiorare il mio potenziale da
Serpeverde decisamente diabolica).
La
bocca di Ron Weasley era spalancata in
un’espressione di puro orrore, Harry Potter avrebbe
desiderato essere piuttosto
il Ragazzo Che Non E’ Sopravvissuto, Hermione Granger
sembrava scandalizzata al
pensiero che due insegnanti potessero essere così poco
professionali (mi piace
un po’ meno del solito al momento), e Neville Paciock era
semplicemente
sconvolto.
E
Snape, in un sibilo molto serpentesco,
rispose “Non ho idea di quello che stai dicendo”
Io
(molto comprensibilmente) non volevo
nient’altro che girare i tacchi e correre nella direzione
opposta il più
velocemente possibile, ma ora che avevo avanzato
quella…violenta accusa,
supposi che avrei dovuto tenere duro.
E
quindi replicai, molto composta “Il mio
maglioncino. Lo hai ancora, credo?”
A
questo, Ron iniziò a ridacchiare fin
quando Snape non rilasciò uno dei suoi sguardi
più letali verso di lui. Il
povero ragazzo sembrava terrorizzato. (Onestamente, non posso
biasimarlo.)
“Magari
sei stata dimessa dal San Mungo un
po’ troppo presto, Sinistra” disse scioltamente
Snape “Ti consiglio di fare
visita a Madama Chips non appena ti sia possibile”
“Oh,
no, Sev, non te
la—“
“Auriga.
Fuori. Di. Qui.”
Non
sono una codarda. Davvero. Non lo
sono. Voglio dire, non che sia una Grifondoro o che, ma non mi
rannicchio sotto
le coperte, di notte, solo perchè temo che i Lethifolds mi
vengano a rapire. (Er.
O almeno non più così spesso.)
Ma
quelle quattro parole furono abbastanza
per farmi tremare dal terrore.
Solo
nel caso in cui, sai, i miei studenti
non dovessero ancora pensare che sono una psicopatica.
Sai,
sinceramente non vedo l’ora di
vederli a lezione, domani.
Oddio, no.
Astronomy Tower
7:45 P.M.
Tutto
ciò che desideravo era cenare. E’
davvero chiedere troppo?
Apparentemente
si, visto che non appena mi
sono seduta, la mia cara, cara amica Victoria si è sentita
in dovere di
accogliermi, dolcemente, con “Hey, chi si vede se non la
Troia di Hogwarts!”
E
poi alcuni degli altri docenti hanno
iniziato a ridere. Ridere. I miei
colleghi sembrano trovare divertente il fatto che qualche
entità superiore si
sta esercitando a rendere la mia vita miserabile.
Persino
la bocca della McGranitt si è
impercettibilmente mossa in quello che, temo, dovesse essere un sorriso
mal
celato.
O
magari persino un sorrisetto beffardo.
Buon
Dio, ora Snape non è più il solo a
farlo. Sono la causa universale dei sorrisetti di tutto il mondo!
La
mia vita è una versione leggermente meno
piacevole dell’inferno.
7:51
P.M.
…ma,
sai, non deve per forza esserlo.
Potrei
facilmente cambiare. Dopo tutto,
questa è la mia vita. Posso controllare il mio
dannato destino, grazie tante!
E
non ho intenzione di accettare nessun
altra di queste sciocchezze.
Oh,
no.
E’
tempo di cambiamento.
7:54
P.M.
…e
di un po’ di festival della
Allock-lettura.
Ora,
dove si è cacciato Viaggiare Con I
Vampiri?
7:55
P.M.
Quando
tutta questa storia del cambiamento
avrà inizio, non devo mica liberarmi di tutti i libri di
Allock, vero?
Perché,
sai, questa storia non potrebbe
andare tanto lontano.
To be continued...
Note della traduttrice: Ajajajaj!
Chiedo venia. La mia amica non ha pubblicato il capitolo che le avevo
mandato mentre non c'ero, e una volta tornata ho avuto la triste
sorpresa. Mi dispiace tantissimo. Il capitolo è davvero
molto breve, quindi ho deciso che, per ricompensa,
pubblicherò il prossimo capitolo giovedì!!
Tadaaaan!
Non vado oltre perchè sto crollando dal sonno. La Liguria
era bellissima, l'ho amata dall'inizio alla fine e voglio assolutamente
ritornarci...e poi faceva caldissimo! Una bella novità.
Ringrazio tutti i commentatori, vecchi e nuovi, e anche tutti i gentili
e pazienti lettori. Sto lavorando per voi! (uhm...non fa un po' troppo
campagna elettorale?)
Baci dolci e caramelle
Serena...
...sempre più innamorata di Auriga...mi sto trasformando in
una mini-lei a furia di tradurre il suo diario
|
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Capitolo 11 *** Amore e Reinvenzione ***
Capitolo 11
Amore e Reinvenzione
Thursday, October 3, 1991
Bedroom Quarters
8:03 A.M.
Ho
deciso, dopo innumerevoli considerazioni, di reinventarmi.
…in
realtà, mi è come venuto alla mente nel bel mezzo
di un attacco di dolore e
disperazione dopo il piccolo incidente del
“metti-in-ridicolo-te-stessa-davanti-a-innocenti-bambini-del-primo-anno”.
Ma
è davvero importante?
Non
credo.
Perchè
d’ora in avanti, le cose cambieranno. Questa mattina mi sono
svegliata
sentendomi una persona nuova. Rinvigorita. E vagamente affamata; non ho
mangiato molto, l’altra sera, dal momento che ero derisa
dall’intero corpo
docenti.
Ma
non importa.
La
nuova Auriga Sinistra non si dilungherà più su
questi insignificanti
dettagli.
Oh,
no.
Forse
ti dovrei presentare.
…no,
aspetta, dannazione.
Non
parlo più con un quaderno come se fosse una persona.
Giusto.
8:06
A.M.
Sarà
più difficile di quanto
pensassi.
8:07 A.M.
Dieci
semplici passi per diventare un Individuo Meno Patetico
1.
Inizia
a
pronunciare correttamente il tuo nome.
…Dio,
suona anche più patetico quando lo rileggo. Ma non
è colpa mia se pronuncio
male il mio stesso nome! Oh no. La colpa deve ricadere su mia madre.
Vedi, lei
pensava sarebbe stato fantastico darmi un nome astronomi-eggiante, dato
che mio
padre era un astronomo il cui cognome è, guarda caso, legato
all’astronomia.
Penseresti ci fosse già abbastanza astronomia in giro. Ma
no. Mamma si scontrò
col nome ‘Auriga’ e decise che dovevo assolutamente
chiamarmi così,
infischiandosene del fatto che il nome ‘Auriga’
è maschile.
E
decise di pronunciarlo ‘Aur-i-ga’, quando, in
realtà, dovrebbe essere
‘Aur-AI-ga’. Papà, essendo il coglione
che è, pensò che fosse carino e non la
corresse.
Non
sorprendentemente, la prima volta che incontrai Severus Snape, con un
ghigno – non
sapevo che sarebbe stata la prima di tante adorabili espressioni
facciali rivolte
a me – disse, con quel tono freddo, minaccioso, e totalmente
non attraente che
ha dall’età di undici anni, “Non
è ‘Aur-AI-ga’?”
Non
so perché quell’uomo riesca sempre a farmi sentire
profondamente sciocca.
Voglio dire, era preso in giro dall’intera scuola, mentre io
ero relativamente
ignorata, eppure…ugh.
…il
che ci porta alla numero due.
2.
Non
permettere a nessuno di farti sentire profondamente sciocca.
Perché
non sono profondamente sciocca. Ne sono consapevole. Voglio dire, si,
ho i miei
momenti non troppo, er, brillanti. Ma ero a Corvonero! Sono
intelligente, Dio
santo! E se non mi credi, chiedilo pure a quel maledetto Cappello
Parlante. Sì.
Giusto. E…
Devo
smetterla di stare sulla difensiva. Davvero.
3.
Evita
a
tutti i costi di trovarti in situazioni potenzialmente compromettenti.
La
nuova Auriga Sinistra non
entrerà
nella Storia (di Hogwarts) come la sgualdrina della scuola. Oh, no. La
nuova
Auriga Sinistra è
raffinata e di gran
classe.
4.
Non
provare a sedurre nessuno dei tuoi colleghi.
Perché
tanto non funziona.
E,
tra l’altro, nessuno di loro è materia
d’ispirazione per una seduzione decente,
comunque.
5.
Inizia
a
trattare Wimmy più come un elfo domestico che come un
ex-fidanzato che
compatisci. Perché è un elfo domestico.
6.
Inizia
a
leggere di più. Perché come Professore
– ed ex-Corvonero – dovresti essere in
grado di sostenere conversazioni sulla letteratura moderna.
Farà in modo che
situazioni come quella in cui Minerva citava Mrs. Dalloway
di Virginia
Woolf, mentre io credevo stesse parlando della madre di qualche alunno,
non si
ripetano
più.
7.
Sii
rispettosa e gentile con tutti i tuoi colleghi. Tranne Snape.
…Ok, anche Snape.
8.
Non
aver
paura di punire i tuoi studenti se stanno oltrepassando il limite. Non
scoppiare in lacrime se una Tassorosso è distrutta
perché un Serpeverde ha
deriso i suoi capelli, cosi che lei, in cambio, gli faccia comparire
addosso
macchie nere e bianche tipo Mucca Carolina.
9.
Fa
qualcosa per quell’infernale cespuglio che ti ritrovi in
testa.
E infine…
10.
Non
portare Avanti nessun pensiero su Severus Snape –
nè che si tratti di odio né
che si tratti di altri strani, quasi amorevoli sentimenti. E’
semplicemente uno
dei tuoi colleghi e pertanto ti è indifferente. La parola
‘bastardo’ è, d’ora
in poi, cancellata dal tuo vocabolario.
Funzionerà.
Lo so. Addio Auriga, Grande Troia di Hogwarts. Benvenuta Auriga J. Sinistra, Professoressa
d’Astronomia
competente, distaccata e sexy.
8:16
A.M.
Non
funzionerà mai.
Bedroom Quarters
11:25 A.M.
Bwahaha! E’
geniale! Sto portando Snape sulla strada della pazzia col mio
nuovo atteggiamento competente, distaccato e sexy.
E,
sì, lo so che tecnicamente non dovremmo più
parlare di Snape, ma crogioliamoci
un momento in questa dolce, dolce vittoria, ok?
Questa
mattina, è scivolato verso di me come un enormemente
mostruoso pipistrello (in
realtà era vagamente sexy. No! Basta!...er.), pronto a farmi
passare le pene
dell’inferno. “Auriga, per quanto apprezzi le tue
piccole…visite” ha detto, col
ghigno in crescendo “Ti consiglierei di non interrompere mai
più le mie
lezioni, se non vuoi ritrovarti misteriosamente morta a cena, una di
queste
sere, dopo un sorso del tuo succo di zucca.”
Al
che io ho risposto col mio sorriso più gentile (ma
distaccato, ricorda) “Certo,
Professore.”
Oh,
l’espressione sul suo viso. Ho cancellato il ghigno dal suo
volto, e lui mi ha
semplicemente…fissata, come se non avesse mai sentito niente
di più
sconvolgente.
“Nient’altro?”
ho chiesto vivacemente.
Ma
lui continuava a fissarmi, mentre ripeteva confusamente
“Io…Auriga, cosa…Professore…tu…ghigno…no.
Addio.”
Quell’uomo
ha realmente detto ‘ghigno’.
Non ha
ghignato, l’ha solo…detto.
E’
incurabilmente strambo.
E
io non mi sono mai sentita più rinvigorita. Qualunque
maleficio usasse su di
me, oramai è diventato storia! Aha!
E
con questo si conclude il mio vittorioso aggiornamento. Quando
tornerò, non
farò più parola di Snape. Seriamente. Ora come
ora, quell’uomo potrebbe essere
morto per me.
Bedroom
Quarters
12:05
A.M.
Buon
Dio, sono innamorata di lui.
Il
che è piuttosto inaspettato. Voglio dire, mai in un milione
di anni avrei pensato
che entrando in Sala Grande…ma…oh, lui
è così affascinante e intelligente e
perfetto.
Sigh.
Dopo
tutte quelle insensatezze con Snape, è meraviglioso essere
finalmente in grado
di apprezzare il lato romantico di tutto questo. Meritava
quest’agonia, senza
dubbio.
Sì,
è ufficiale.
Sono
innamorata di Algernon Brightmann
12:08
P.M.
Suppongo
che dovrei essere un tantino più coerente in materia, mh?
Beh,
semplicemente sono entrata in Sala Grande per pranzare, e lui
era lì. E’
un amico di Silente, abbastanza ricco. La sua famiglia possiede la
catena
d’abbigliamento Draghice, e lui passerà qui a
scuola un po’ di tempo per
discutere con Silente il nuovo disegno delle divise da Quiddich, o
qualcosa del
genere. Non c’è davvero ragione di perdersi in
futili, inutili dettagli.
Il
succo è, lui era seduto a tavola e parlava con Silente,
mentre io ero un po’
agitata, anche se non lo davo a vedere. Semplicemente, mi sono lasciata
scivolare sulla sedia tra lui e Snape, e poi…
Mi
ha salutata.
Il
che, suppongo, non sia un evento estremamente miracoloso. Mi hanno
salutata
altre volte nella vita, che tu ci creda o no.
Così
l’ho ricambiato, tentando ardentemente di ricordare che io
ero, appunto, Auriga
J. Sinistra, professoressa di Astronomia competente, distaccata e sexy.
Ed
invece di girarsi e riprendere la sua conversazione con Silente, ha
continuato
a parlarmi. E’ stata la più bella conversazione
che abbia mai sostenuto in
tutta la mia vita, ed è andata più o meno
così:
Lui: “Salve”
Io: (pausa prolungata, mentre riportavo alla mente il nuovo
atteggiamento
competente, distaccato e sexy) “. . . oh. Er.
Salve.”
Lui: “Algernon Brightmann. Il suo nome?”
Me: “Auriga Sinistra.”
(Credo di meritare qualche credito per averlo pronunciato
correttamente.)
Him: “Enchanté, Miss Sinistra.”
Snape, dall’altra parte: un improvviso attacco di tosse.
Io: (dopo una risatina da civetta, prima di ricordare la competente,
distaccata
ecc.) “E’ un piacere conoscerla”
Lui: “Anche per me. Insegna qui?”
Io: “Sì,
Astronomia”
Lui: “Ahhh, la mia materia preferita. Adoro le stele.
C’è qualcosa di
assolutamente romantico nel cielo notturno."
Io: “L’ho sempre pensato, sì.”
Lui: (Inserire qui un sorriso che mi ha indebolito le ginocchia,
sciolto il
cuore, provocato un pericoloso aumento della frequenza cardiaca e che
ha
rischiato di lasciarmi stecchita su quella stessa sedia)
“Sarei felicissimo di
prendere parte ad una delle sue lezioni. Se fosse stata la mia
insegnante,
quando ero a scuola, avrei certamente prestato più
attenzione”
Io: “Sarebbe un piacere. Venga pure”
Lui: “Sicuramente”
E poi c’è stata quest’adorabile pausa in
cui noi ci siamo semplicemente
scambiati un sorriso, il che si è rivelato conveniente, dal
momento che mi ha dato
il tempo di disegnare mentalmente e velocemente i vestiti delle
damigelle.
Lui: “Dunque, Auriga-”
Snape dall’altra parte: “Credo che tu debba ancora
padroneggiare la corretta
pronuncia del suo nome, Brightmann.”
A questo punto stavo già rimuginando pensieri maturi e
professionali, della
serie Va al diavolo e affogati con la tua
stessa bile, pirla-bastardo di un coglione bastardo dei sotterranei.
E credo di meritare un voto in più per non averlo detto ad
alta voce.
Lui: “Davvero? (a me) Scusa – ho per caso mal
pronunciato—”
Io: “No! Assolutamente no.”
Lui: “Ah, perfetto. (a Snape) Infatti ero sicuro si trattasse
di Auriga-”
Snape: (particolarmente acido – Mi sorprende che ne siamo
usciti tutti vivi. Onestamente,
quell’uomo è folle.) “No. Se ti
riferisci alla costellazione Auriga, alla quale
appartiene la stella Sinistra, allora si pronuncia Aur-AI-ga. Comunque
sia, se
invece ti stai riferendo alla sgradevole ed inetta professoressa
d’Astronomia
di questa scuola, allora è Aur-i-ga.”
E poi mi ha fissata con questo sguardo che
mi ha mandato un brivido freddo lungo la spina dorsale.
…oh,
non in quel senso.
Non credo.
Voglio dire, non in quel senso! Era solo…intenso. E un
po’ terrificante. Un
sacco terrificante. Nient’altro. Puro terrore, quello
sguardo. Grr. Odio Snape.
Bastardo.
E poi ha annuito bruscamente, prima di andarsene via, probabilmente
diretto
verso i sotterranei per spalmarsi in testa un po’ di gel o
qualsiasi altra cosa
faccia per divertirsi.
E quindi Algernon si è girato verso di me, fissandomi
attentamente, e sembrando
decisamente sconvolto.
E molto, molto attraente.
Sigh.
Ehm, comunque. Quindi, ovviamente, mi sono sentita in dovere di dargli
qualche
spiegazione, visto che non è mai piacevole subire uno degli
attacchi
mini-psicotici di Snape. Ed io lo so.
A
quel punto ho detto la prima cosa che mi è passata per la
mente, che, er, è
stata “Severus Snape. E’ l’insegnante di
Pozioni ed è un po’…sensibile,
ultimamente”
“Sensibile?”
Algernon ripetette confuso.
“Oh,
si” dissi con un triste cenno del capo. “Vedi, noi
avevamo una sorta di, er,
relazione, lui ed io, se sai cosa intendo. Ma lui mi soffocava
letteralmente di
attenzioni, così ho chiuso.”
“Sul
Serio?”
“Sì.
Due anni fa.”
“Sul Serio?”
“Sì,
sì” confermai, sospirando tragica “E lui
ha qualche problema ad accettarlo.
Continua a ripetermi che sono la sua anima gemella, l’amore
della sua vita…e,
ovviamente, io mi sento malissimo per aver spezzato il suo cuore
così, ma
suppongo che l’amore non possa essere imposto.”
“Ovviamente
no” disse Algernon, fissando la porta dalla quale Snape era
scomparso in un
attacco di bastardosa rabbia pochi minuti fa.
“Poveraccio…”
Annuii
malinconicamente. “Provo
ad essere
gentile con lui, quando lo vedo, ovviamente. Non
c’è anche bisogno di
torturarlo dopo tutto quello che gli ho fatto
passare…”
“E’
davvero bello da parte tua” rispose Algernon, dedicandomi di
nuovo uno di quei
sorrisi, solo che questa volta mi ha mandato così in estasi
che dovetti
mantenermi al bordo del tavolo per evitare una dolorosa collisione col
pavimento.
“Quindi, suppongo tu sia una sorta di spezza cuori.”
E
fu allora che i miei adorabili sogni per i vestiti delle damigelle e
per il
perfetto bouquet (attualmente stavo considerando un mix di rose bianche
e rosa-
ma ora penso che sarebbe meglio bianche e rosse, e, ovviamente, una
spruzzata
di fiori di nebbia* nel mezzo…) si sono spenti per morire
temporaneamente.
“No,
no, per niente…è stata l’unica
volta—“
“Ho
intenzione di verificare questa teoria” disse, con
questo…oh, è perfetto. Così
bello. I suoi occhi sono così caldi e castani e si
illuminano e…oooohhhh.
12:22 P.M.
Non
pensare a me.
Sono
solo, uh, tipo caduta dal letto.
Dannazione.
12:23 P.M.
Ahem. Comunque.
E
poi Silente l’ha richiamato a sè, volendo
presentargli il professor Vitious e
Victoria, quindi mi ha detto “E’ stato un piacere
conoscerti, Auriga.”
Sono
riuscita a mettere insieme uno sconvolto “Anche per
me.”
E
poi lui mi ha baciato la mano. Mi
ha
baciato la mano! Mi ha baciato la mano, mi ha baciato la mano. Ed io
non avrei
mai più lavato quella mano, se non fosse che subito dopo,
mentre lo fissavo
amorevolmente, sono riuscita a rovesciarmi tutt’addosso una
brocca di succo di
zucca. Quindi, la mia mano è stata lavata, ma comunque. Sigh.
“Non
ti dispiace se passo per assistere alla tua lezione di
stasera?”
Gli
ho detto che no, non mi dispiaceva, e lui si è dileguato
dopo un ultimo
sorriso. Ed io mi sono versata addosso il succo di zucca.
Ma,
fatta eccezione per l’ultima parte, oh,
è stata la cosa più romantica che mi sia mai
accaduta. E’ davvero destino.
Scritto nelle stelle.
Aspetta. Cancella questo. Non
è
scritto nelle stelle, perchè lo scritto nelle stelle non
è mai una buona cosa.
Questo
è certamente un milione di volte meglio.
Alla fine ho deciso per rose bianche e gialle.
…o
magari le rose sono troppo formali? Forse
margherite? Mi sono sempre piaciute le margherite. O
garofani…
Ovviamente,
non posso gettarmi nell’organizzazione di questo matrimonio.
Dopo tutto, la
situazione potrebbe presentare un paio di problemi. Per dirne una, se
Snape
scopre quella piccola, er, innocente bugia che ho raccontato nella foga
del
momento (e sinceramente non so perchè sia stata la prima
cosa a venirmi in
mente- penserai che sono sub consciamente innamorata di lui. E
certamente non
lo sono. Non quando sono consciamente innamorata
di…Algernon. Sigh.)
sarò destinata a provare un
dolore che raggiungerà soglie mai immaginate. E, ancora più importante –
Che
cosa mi metto a lezione stasera??
To be continued…
* Anche detti
“velo da sposa”, si tratta di una bassa rosetta di
foglie grigio-verdi strette
e lunghe, da cui si dipartono lunghi steli legnosi, di colore
grigio-argenteo,
ricoperti da piccoli fiorellini, semplici o doppi, tondeggianti, di
colore
bianco, più raramente rosa. In inverno gli steli seccano
completamente, sia
nelle varietà annuali che in quelle perenni. La fioritura
solitamente comincia
in primavera e si protrae per lungo tempo, talvolta si può
ripetere in tarda
estate. Se volete vederli, potete trovare maggiori informazioni
all’indirizzo:
http://www.giardinaggio.it/giardino/perenni/perenni_singole/gypsophila/gypsophila.asp
Note della traduttrice: Promessa
mantenuta! Piaciuto il capitolo? Personalmente, ritengo che l'entrata
in scena di Algernon sia una benedizione del cielo, perchè,
diamine, diamo un po' di ragioni concrete a Snape per diventare
follemente geloso! Mwhahahha! E' assolutamente malefico, quell'uomo, e
lo AMO. Ora, in queste due settimane avrò un po' di problemi
di tempo, perchè devo dare un esame importante di inglese
(ajajajaj) e paradossalmente non so se troverò il tempo di
tradurre. Ne approfitterò in questi due-tre giorni, per fare
altri due capitoli, ma poi mi fermerò per un po'. Non
dovrebbe cambiare niente a voi, visto che ho un po' di capitoli da
parte e ho quasi finito (sigh). Insomma, ci vediamo giovedì
prossimo. E non dimenticate di recensire numerosi, i sondaggi dicono
che il livello di attenzione sta calando!!! (oddio. Come sono
patetica. Scusate se praticamente mendico recensioni, ma mi spronano a
tradurre! Sono un po' depressa, a causa dello studio, ma che ve lo dico
a fare, suppongo che siamo tutti un po' nelle stesse condizioni.) Per
farla breve, ero tentata di aspettare ancora un po' ad aggiornare,
almeno a stasera, ma sono troppo ansiosa (e vagamente di buon umore per
via degli strascichi della gita e perchè oggi è
andato bene il compito di letteratura. Credo.) e quindi...eccoci
qui.
Dunque,
velocemente un bacione a LadyGrief, JDS,
scarabbokkio (non so
per quale arcano motivo, ma in estate ho centinaia di maglie e vestiti
arancioni. Comunque, magari avessi i capelli ricci!! Auriga
è fortunata e non lo sa. Sigh. Comunque, sì, la
Liguria era calda, ed è un trauma passare da un posto in cui
ero a mezze maniche ad uno in cui metto ancora maglie e sciarpe di
lana. SIGH.) anatrante
(spero ti sia andata
bene la verifica di latino, sennò mi sento in colpa!) shandril, Nezu (riuscita l'impresa di
italiano? Questa scuola, nel periodo delle interrogazioni e dei
compiti, ci fa impazzire tutti. In bocca al lupo per l'interrogazione
di matematica e greco [nel senso che i prof devono essere mangiati dal
lupo] e spero ti sia piaciuto Madame Bovary) Purple Bullet, Starliam,
_neverland_, Nike87 (come
ti capisco, anche io pensavo di non potermi mai appassionare ad una
ship che non fosse Lily/Severus o alcune rare Severus/Narcissa [ma
questo non più dopo Deathly Hallows, in cui ho amato
Narcissa e ho deciso che non potrebbe mai tradire Luciusetto] ma
semplicemente amo Auriga!) Celine_Falilith,
Friz, nihal93
Bien. Fatto questo non ci resta che
salutarci.
Baci Dolci e Caramelle
Serena
|
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Capitolo 12 *** Una Verbale Molestia Sessuale Non Intenzionale ***
Capitolo12
Una
Verbale Molestia Sessuale Non Intenzionale
Friday, October 4, 1991
Bedroom Quarters
1:30 A.M.
Sigh.
Temo
di non poter elaborare oltre.
1:32
A.M.
…okay,
posso.
Stavo
provando ad essere perdutamente romantica, ma comunque
meravigliosamente
distaccata e ingénue,
ma non posso resistere. Devo scriverlo a grandi lettere
cubitali e poi ammirarlo adorante.
IO
AMO ALGERNON BRIGHTMANN.
E
mi rendo conto che mi comporto come una quindicenne in piena crisi
ormonale.
Mi
prenderò un momento per ricompormi.
1:34
A.M.
Sono
ricomposta.
1:35
A.M.
La
compostezza sembra avermi abbandonato.
Ma
è durata per almeno 30 secondi, quindi credo di meritare
qualche plauso per
questo.
Ma
seriamente…lui è così…
Sigh.
1:37 A.M.
Sigh.
1:38 A.M.
Siiiigh.
1:39
A.M.
Perfetto.
La smetto, davvero.
(Sigh.)
Quindi,
suppongo di doverti dare (sì, tu, Potente Quaderno
Inanimato) un generale
riassunto della serata.
Victoria
ed io abbiamo passato quasi tre quarti d’ora a scegliere
l’abbigliamento
perfetto. Qualcosa che fosse inesorabilmente sexy, ma comunque
professionale-
in questo modo, sarei sembrata incredibilmente stupenda e
avrei dato l’impressione di essere sempre
incredibilmente stupenda. E’ un’idea di Victoria-
lei è
piuttosto geniale in questo campo.
E
sì, beh, non sono proprio sicura che normalmente indosserei
un abito da sera
nero, senza maniche, con uno scintillante scialle bordeaux, per
insegnare, ma
per caso Algernon questo lo sa?
Non
credo.
Così,
alle undici e mezza, sono uscita dirigendomi allegramente verso la
Torre
d’Astronomia. Questa parte, devo ammetterlo, sarebbe potuta
andare meglio.
Per
prima cosa, non sono particolarmente portata per camminare sui tacchi.
Non
fraintendermi – sono certamente migliorata nel corso degli
anni. Voglio dire,
non vado più a scontrarmi con la povera Prozia Agnes tanto
da provocarle, non
so, un coma di tre mesi o qualcosa del genere, no?
Precisamente.
Ho
deciso di lasciarmi tutto questo alle spalle.
Ma
suppongo di essere ancora un po’…instabile.
E
questa dannata instabilità ha probabilmente convinto Severus
Snape che io sono
pazzamente innamorata di lui. (Hah! Nei suoi sogni, forse. O forse no.)
Il
Fato mi odia. Questo è stato oramai stabilito. Il
Grand’Uomo del Piano di Sopra
senza dubbio si sganascia dalle risate nell’ideare nuovi modi
per torturarmi.
E, molto fortunatamente, girato l’angolo, ho perso
l’equilibrio, e sono
malamente caduta tra le braccia di…beh, chi altri potrebbe
essere? Certamente
non Victoria, che mi avrebbe presa in giro ma non mi avrebbe assillata
oltre.
Non la Professoressa Sprout o Madama Chips, dal momento che entrambe
sarebbero
state molto gentili e dolci con me. Non la Professoressa McGranitt o il
Professor Kettleburn. Nemmeno Raptor che, devo ammettere, sarebbe stato
vagamente imbarazzante.
Ma oh no.
Severus Snape. Mr.
Oscurità, Desolazione e Unto. L’unica rovina della
mia esistenza.
Beh…
Forse
non l’unica.
Ma
certamente la più significativa, senza dubbio.
Immagina
la scena--
Un
momento prima sto passeggiando senza fretta, sentendomi sicura di me,
elegante
e incredibilmente favolosa, considerando il tragico svantaggio
dell’essere me e
tutto, e l’istante successivo sono aggrappata alle spalle di
Severus Snape con
lo sguardo fisso verso i suoi occhi neri e demoniaci che certamente non
sono in
alcun modo sexy.
E
visto che siamo in argomento, mi sento in dovere di confessarti che la
situazione in generale non era in alcun modo sexy.
No
no.
Detestabile
bastardo.
(Hah!)
Lui
mi ha fissata, inorridito, per un istante, come se fossi il primo segno
dell’Apocalisse, o un Grifondoro, o Destiny du Maurier, e poi
il suo occhio
sinistro ha iniziato a contrarsi, quasi impercettibilmente.
E’ stato un po’
impressionante- mi chiedo se si faccia aiutare per quello.
E
poi, inevitabilmente, ha cominciato a parlare.
“Auriga”
ha detto, con voce bassa e pericolosa (decisamente
non sexy) “Cosa stai facendo??"
Al
che io ho replicato- nel tentativo di essere noncurante, ma fallendo
miseramente visto che, in qualche modo, mi appoggiavo ancora a lui-
“Vado a
lezione. Non che questo ti riguardi.”
“Ah,
capisco” ha risposto, tutto suadente (per non aggiungere
irritante). “e tu normalmente…fai
lezione--” (Ghigno)
“—in un minuscolo vestitino nero
e con delle scarpe che fanno di te una trappola mortale persino
più
incompetente del solito?”
A
questo punto ero piuttosto irritata.
Voglio dire, ancora di più. E quindi mi sono accanita contro
di lui. (Cosa che
lui merita. Perennemente.). “Oh, ma che te ne importa??
Togliti di dosso!”
E
poi l’ho spinto via con tutta la mia forza. Il che,
sì, l’ha fatto spostare
approssimativamente di due centimetri, ma sono assolutamente sicura che
intanto
ha recepito il fatto che LO ODIO ardentemente.
A
questo ha risposto – preparati, quaderno, perché
io avrei voluto avere il tempo
di farlo –
"Credimi,
Sinistra, se fossi sopra di te,
non
avanzeresti certo questa richiesta”
Onestamente,
non sono mai stata più imbarazzata in tutta la mia vita.
Onestamente. E
considerando che stiamo parlando della mia
vita, questo dovrebbe dirti qualcosa.
Ma
sul serio. Ho avvertito la mia faccia andare a fuoco, e la mia bocca si
è
spalancata, e credo che sarei anche potuta cadere per terra visto che i
miei
piedi erano nuovamente così instabili.
Fortunatamente,
non ero l’unica ad essere profondamente scioccata. Snape
sembrava sorpreso
oltre ogni limite di averlo detto, e immediatamente l’occhio
tornò a contrarsi
clamorosamente. Non stava nemmeno ghignando- semplicemente mi fissava
sconcertato, come se avesse appena rivelato il suo più
oscuro e recondito
segreto a tutto il mondo.
E
poi ha detto, in un modo un po’ affrettato, “Devo
andare.”
Io,
molto comprensibilmente, ho risposto “Anche io”, e
poi siamo fuggiti in
direzioni opposte.
Beh,
non siamo esattamente fuggiti. Io
ho
tipo zoppicato quanto più velocemente possibile senza
rischiare di rompermi una
caviglia, mentre lui si è allontanato impetuosamente in quel
suo modo da grosso
pipistrello.
E’
stato un evento veramente bizzarro. Mi chiedo quasi se non
l’abbia immaginato,
se non fosse che non capisco perché mai avrei
dovuto. Sicuramente non sono così pazza.
Credo
di essere stata sessualmente molestata – verbalmente,
sì, ma tuttavia
sessualmente molestata – da Severus Snape. Non
intenzionalmente. Il che mi fa quasi pensare che lui sia un
pochino
attratto da me.
Ma,
onestamente, non m’importa. Perché…
Algernon.
Ooh,
lui è meraviglioso, e
non prenderebbe
mai e poi mai parte ad una verbale molestia sessuale non intenzionale.
Al
contrario…
Mi
ha portato una rosa.
Una
singola rosa rossa.
Nessun
uomo ha mai fatto questo per me. Nessun elfo ha mai fatto questo per
me. E’
stato così incredibilmente romantico, che credo di poter
piangere.
Er.
Effettivamente ho pianto un po’, mentre stavo girando tra i
banchi per
controllare le mappe astrali dei Serpeverde del primo anno. E poi
quel piccolo marmocchio di Malfoy ha
dovuto chiedere in quel suo stridulo tono strascicato,
“Professoressa, sta piangendo?”
Mini-bastardo.
Gli
ho detto che i miei occhi stavano semplicemente lacrimando
giacché mi aveva
schizzato una goccia d’inchiostro nell’occhio, e
per poi dargli tre notti di
punizione. Mwhahaha. E poi dicono che solo Snape sa essere
mostruosamente scorretto.
Naturalmente,
la risposta di Malfoy è stata “Aspetti solo che
mio padre venga a saperlo!”
Così
ora mi toccherà affrontare le ire di Lucius Malfoy, il che
segnerà la mia fine.
Era un paio di anni avanti a me, ad Hogwarts, e non ho ancora
dimenticato
quella volta in cui ha quasi ucciso Peter Minus per aver calpestato la
sua
copia di Streghe Selvagge: una Rivista per Maghi.
Magari
avrebbe dovuto farlo. Cioè, sarebbe stato certamente un modo
più piacevole di
lasciare questa terra, in confronto a come Sirius Black l’ha
fatto fuori.
Ugh.
Gli uomini sono tutti bastardi, in un modo o nell’altro?
Inizio a sospettarlo.
Ma sono sicura che nessuno sia tanto bastardo quanto Sirius Black.
Effettivamente avevo un debole per lui, ai tempi della scuola. Il solo
pensiero
ora mi disgusta.
Ma
comunque. Non dovrei pensare a cose sgradevoli, visto che ora ho
Algernon.
Si
è presentato in classe un paio di minuti dopo di me, ed
è riuscito a rendere le
mie ginocchia così incredibilmente deboli che sono
accidentalmente caduta su Pansy
Parkinson. Fortunatamente, non credo se ne sia accorto. E lui
è così affascinante. Ohhhh…sigh.
Mi
ha sorriso dolcemente e mi ha detto “Grazie per avermi
permesso di prendere
parte a questa lezione”
Al
che ho replicato “No problem”, per poi
immediatamente realizzare che parlavo
come una dodicenne.
E
poi mi ha porto la rosa, così ho suggerito con voce
strozzata alla classe
quello che dovevano fare, per poi
prendermi un momento per…commuovermi un po’.
Mentre
i bambini lavoravano (o lanciavano palline di carta attraverso la
classe nel
caso di Malfoy. E’ un ometto splendidamente maturo.) Algernon
ed io ci siamo
appartati in un angolo e abbiamo parlato un po’. Mi ha detto
perché ha sempre
amato l’astronomia, e poi ha detto che ero, e cito,
splendida. Non sono sicura,
ma credo che nessuno me l’abbia mai detto prima. Persino mia
madre, Dio la
benedica, non ha mai potuto tralasciare il fatto che sono a malapena
della
taglia di Vitious (perfetto, centimetro più
centimetro…centimetro più) con i
capelli più crespi mai visti dal genere umano.
D’altra
parte, Algernon…sigh.
E
poi quando Malfoy ha continuato a lanciare palline di pergamena,
Algernon gli
ha intimato bruscamente di smetterla, ma in maniera così
gradevole che Malfoy
non ha potuto minacciare di aizzare suo padre contro nessuno.
Algernon
Brightmann, sei perfetto, ti amo, e ceneremo
insieme ad Hogsmeade domani sera.
Me
l’ha chiesto. Oh, è stato stupendo! Quindi domani,
ceneremo al Golden Watch
alle sette e mezza.
Oh,
non riesco ancora a crederci. Ho finalmente trovato l’uomo
perfetto, ed il suo
occhio non si contrae, le sue spalle non tremano e il suo volto non
ghigna.
2:02
A.M.
…Ma
oggi ho indossato il mio unico vestito buono.
Dannazione.
Saturday, October 5, 1991
Bedroom Quarters
11:45 P.M.
Sigh!
La
cena è stata perfetta! Ho avuto altri fiori – una
dozzina di rose, stasera
color pesca – e lui ha stretto la mia mano attraverso il
tavolo. Oh! Lume di
candela, cibo meraviglioso, il miglior appuntamento della mia
esistenza…
Credo
di essere sulla buona strada per farmi un fidanzato.
Sigh!
Tuesday, October 8, 1991
Teachers’ Lounge
12:03 P.M.
Sigh!
Thursday, October 10, 1991
Bedroom Quarters
7:49 A.M.
La
scorsa notte, a lezione, Hermione Granger mi ha detto che sembravo
particolarmente allegra.
Non
ho potuto evitare una sciocca risatina, per poi replicare che
l’amore fa questo
alle persone.
Hermione
era corrucciata, e credo stesse per informarsi se fosse appropriato per
gli
insegnanti coltivare relazioni amorose, o qualcosa del genere, ma
è stata
interrota da Ron Weasley quando lui ha iniziato a mettere in scena la
sua
esagitata pantomima dei conati di vomito.
Monday, October 14, 1991
Teachers’ Lounge
12:24 P.M.
Teeheehee!
Algernon ed io stavamo prendendo un caffé durante la pausa
pranzo. Mi ha detto
che ero, e cito, incantevole, e poi mi ha aggiustato gli occhiali su
per il
naso.
Snape,
che per caso si trovava lì al momento, ha gettato la sua
tazza nel lavello con
tanta forza che è andata in pezzi.
Sinceramente.
Qualcuno
è forse un po’ violento?
Friday, October 18, 1991
Bedroom Quarters
9:19 P.M.
Stasera
a cena, Albus ha fatto notare che Algernon sembra aver ampiamente
prolungato il suo soggiorno qui a scuola.
E
vuoi sapere a causa di chi?
Mia!
Mia! Mia!
Quell’uomo
mi ama!
Friday, October 25, 1991
Bedroom Quarters
10:02 P.M.
Mio
Dio – è davvero passata una settimana
dall’ultima volta che ho scritto?
Suppongo
di essere stata semplicemente troppo occupata, tra
l’insegnamento, il mio
fidanzato, e tutto.
(Fidanzato!
Wheee!)
Sai
cosa significa, vero, quaderno? Vero? Sono riuscita a stare
più di una
settimana senza nemmeno toccarti. Chiaramente, ho fatto ciò
che sembrava
impossibile.
Mi
sono fatta una vita.
10:05
P.M.
Passando
ad altro, Snape sembra particolarmente sgradevole negli ultimo tempi.
Mi
domando perchè.
To be Continued...
Note della traduttrice: Dehihiho!
Capitoletto alquanto interessante, nevvero? E, oh, beh, come non amare
un uomo che ti molesta verbalmente sessualmente e non intenzionalmente?
Tra l'altro *si schiarisce la gola, controlla che non ci siano orecchie
indiscrete o minorenni ad ascoltarla* sono ampiamente convinta che davvero Auriga non
si lamenterebbe più di tanto se Snape fosse sopra di lei. Ohoho. Come
sono maliziosa oggi. Dunque, sono particolarmente fiera di me stessa
perchè nonostante la settimana pesante che ho avuto, e
nonostante l'ormai imminente esame, ho finito di tradurre un altro
capitolo. Yeah! Ve l'ho detto che dopo la gita mi sto fissando con le
canzoni napoletane? E' davvero inquietante. Soprattutto
perchè le ho sempre denigrate. Ma sono un piccolo spettacolo.
Vi devo chiedere un favore. Se doveste notare qualche espressione
cacofonica, o soprattutto dialettale (tento di non inserirvene, ma a
volte nel linguaggio parlato dimentico di eliminare qualche parola
particolarmente calzante ma decisamente dialettale. Ed il mio incubo
è di ritrovarla improvvisamente in un capitolo senza
notarlo.) fatemelo sapere.
passando ad altro. Grazie a:
Nezu: spero che tu sia guarita! Proprio oggi sono stata interrogata in
italiano e latino. Sai cosa? In questi giorni proprio stavo leggendo lo
Zibaldone di Leopardi e Madame Bovary! Leopardi è uno dei
miei amori proibiti, davvero (un tempo avevo anche io un professore
figo di italiano, ma non riuscivo a spiccicare parola quando mi
interrogava. Sono una sfigata. Preferisco le professoresse pazze,
zitelle e in menopausa. Anche se avere un professore estremamente figo
era sempre stato un mio sogno.) Hai visto? Snape sta RODENDO di
gelosia, poverino. Sai, passa il suo tempo a lanciare freccette
all'effige di Algernon e a progettare la sua imminente morte. Almeno
una piccola soddisfazione per Auriga *annuisce saviamente*. Come te,
anche io spero che l'autrice ritrovi l'ispirazione.
nihal93: credo proprio che le tue previsioni fossero azzeccatissime!
L'autostima di Auriga ora può essere vista dallo spazio. E
poi, si sa, la gelosia è il più dolce e piccante
condimento per una (potenziale) stora d'amore ben riuscita. Anche io
voglio Allock!! C'è una breve one-shot che prevede una sorta
di salto nel prossimo futuro con Allock, San Valentino e tanta
terrificante gelosia. Eheheh. Ma non vedo l'ora che continui questa fic!
crilli: parli con una che ha imprecato contro il videoregistratore
rotto per due ore, per poi realizzare (o meglio, per poi farsi dire
dalla madre che l'aveva realizzato) che non avevo inserito la spina.
Come puoi ben notare, hai una partner in crime (giusto per citare un
capitolo delle Lamentations, eheheh). Io Adoro Algernon, non tanto per
il personeggio in sè, quanto più per le reazioni
che suscita in...beh, Snape ovviamente!
scarabokkio: Awww, lo so che sono ripetitiva ma amo alla follia le tue
recensioni. Dunque. Disgraziatamente tutte le mie amiche hanno ricci
perfetti tipo pubblicità della L'Oreal (ti lascio immaginare
l'invidia) ed io con i miei capelli a scopettino mi sento davvero
un'emarginata (soprattutto perchè, pur essendo lisci,
tendono ad elettrizzarsi tutti e non rimanere mai come dovrebbero).
Quindi tendo a guardare con sguardo amorevole ogni riccio. Per quanto
riguarda lo strillare, io sono di Napoli. Qui quando si parla
normalmente si strilla, quando si gioca ci si urla dietro o sembra sia
scoppiata una rissa, quindi...sono abituata ^_^ e non me la prendo,
anzi! Per quanto riguarda La Posta Del Cuore (per ogni Auriga), hai
assolutamente ragione. Sarà che io cerco ogni scusa
perchè non trovo ancora uno straccio di uomo decente (sigh)
ma non mi piacerebbe avere uno zerbino galante e romanticiuccioso come
Algernon. Snape è bastardo ma soprattutto SEXY. E Dobby
certamente è una gran bella opzione (visto che siamo in vena
di confidenze, quel riferimento a camere puramente non reali "non" si
applica realmente anche alla mia "non" camera) e se accettasse anche di
cucinare lo sposerei immediatamente. Silente...beh, c'è chi
dice sia gay, ma per lo meno ti può dare qualche utile
consiglio di moda, no? Per il resto...un'ecatombe. PS: io ho due cani,
e quando arriva il periodo del cambio-stagione ed iniziano a cambiare
il pelo, il nero è assolutamente abolito dal mio vestiario).
Anatrante: Innanzitutto, mi spiace per il compito. Virgilio mi sta
particolarmente antipatico (fui interrogata sulle Bucoliche e l'Eneide,
e quando la prof mi mise davanti il passo da tradurre volevo morire).
Grazie per la recensione, e non lasciarti tirare giù! Ogni
recensione è ampiamente apprezzata, credimi.
shandril: Bwhahhaha, previsione azzeccatissima!
jame: grazie per la recensione, e scusa per la piccola disavventura
della cena! Immagino la scena e...bwhahha! E' successo anche a me
durante una spiegazione di chimica (non chiedermi come ho fatto a
collegare Auriga col primo principio della termodinamica. Non lo so. Ma
è stato un po' imbarazzante scoppiare in un attacco di risa
isteriche in una classe silenziosa. Un po'.). Spero che i prossimi
capitoli continuino a provocare lo stesso effetto. (ovviamente, non
alla presenza di professori universitari o di costosi completi firmati.
Caso in cui la lettura di questa storia potrebbe venire a costare un
patrimonio)
BlackRoseImmortal: ho sempre amato Bridget, e amo ancora di
più la cara Auriga, alla quale ormai sono affezionata
neanche fosse una mia creazione. Tradurre mi diverte, in più
si rivela anche particolarmente utile quando stai preparando un esame
di inglese e ti procura nuove, interessanti espressioni. Mi sono
accorta del problema con l'html, ma non sono ancora riuscita a
risolverlo. Grazie per avermelo segnalato.
JDS: decisamente un principe azzurro, con una scintillante armatura ed
un cavallo bianco...apprezzato soprattutto per la reazione di Snape!
Povera Auriga, spero che alla fine riesca ad avere le sue damigelle ed
il suo matrimonio da favola...ma con il suo Principe Pipistrello!
Elly: uhm. Snape è un personaggio così
emblematico che non sono mai sicura se un OOC sia davvero poi tanto
OOC. Ecco perchè lo amo. Non sai cosa aspettarti da lui. Ma,
sicuramente, questo Snape è decisamente In Character con il
Severus dei primi libri (un Severus scorbutico, adorabile, sexy,
malvagio, bastardo, intrigante...LO AMO). E spero anche che l'autrice
non si lasci troppo condizionare dal settimo libro; non troppo, almeno.
Perchè significherebbe pensare che Snape non può
amare Auriga e, beh, sarebbe troppo duro da accettare per la mia
fragile psiche.
Rika88: grazie! Sono contenta che la cara Auriga faccia ancora strage
di cuori!
Nike87: Il fatto che Auriga sia in grado di tirarti su di morale mi
rende davvero felice, spero di poter continuare a farlo! Personalmente,
leggo "Auriga" visto che è come lo leggerebbero i latini, e
non "AurAIga" come la nostra cara prof Sinistra sostiene si legga;
certo, all'americana. Ma io sono una gran sostenitrice della lettura
alla greca/latina dei nomi. Come Hermione. In greco si legge
così come si scrive, ma la Rowling continua a dire
"Her-Mai-Oni". Sigh. Vedrai gli effetti sconvolgenti della piccola et
innocente bugia! Non sono neanche lontanamente immaginabili...ehehehhe.
Come al solito, grazie anche ai lettori. Ci vediamo tra una settimana!
Baci, dolci e caramelle
Serena
|
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Capitolo 13 *** Sospetti e Dolce Sofferenza ***
Capitolo 13
Sospetti e dolce sofferenza
Tuesday, October 29, 1991
Bedroom Quarters
3:02
P.M.
L’addio che ci separa è un dolore
così dolce.
Onestamente,
ora capisco di cosa stesse
parlando Giulietta. Beh, sì, okay, l’ho sempre
capito- non sono poi tanto stupida; ero
a Corvonero, ricorda- ma ora lo provo sulla mia pelle. Ed a
me nessuno ha
detto “ti direi buona notte fino a domattina”!
Algernon
se n’è appena andato.
Non
è che non ci rivedremo più,
naturalmente. E’ solo che doveva tornare a lavoro- un qualche
disastro con
delle madri che si lamentavano di qualche abito leggermente troppo
succinto per
streghe adolescenti che è stato messo in vendita lo scorso
mese (Ha ricevuto
una Strillettera questa
mattina a
colazione; seriamente, non hanno niente di meglio da fare??). E, beh,
ovviamente, io sono obbligata a rimanere qui, educare le giovani menti
e blah
blah blah. Certo, potrei andare a
vivere con lui a Diagon Alley, fare capolino nello sfavillante mondo
della moda
(in realtà, mi dicono che è un mondo davvero
crudele – chi l’avrebbe mai
detto?) se non fosse per il fatto che mi si chiede di insegnare nel
corso dell’intero anno scolastico.
Dannazione.
Potrei
far presente a Silente che troppa
Astronomia si è verificata pericolosamente dannosa per la
vita sociale delle
persone – un esempio? Io. – ma, in qualche modo,
dubito che mi darebbe ascolto.
Ridicolo
vecchiaccio. Probabilmente non
capisce il dolore che si prova nell’essere separati dal tuo
unico vero amore.
Dolore
che io certamente provo.
E’
tremendo! Mi manca
già! Ora che se n’è andato,
l’unica
opportunità di ricevere fiori sarà se Wimmy
decide di perdonare la mia
promiscuità, e Snape ricomincerà a prendermi in
giro, e se la smetto con tutta la
problematica faccenda del trucco, tutti
sapranno che lo stavo facendo solo per fare colpo su un uomo! Quanto
patetico
può essere?
…Ma
onestamente. Sono stufa di cecarmi
l’occhio con la matita ogni mattina. Semplicemente,
è un rischio che non ho
intenzione di correre senza una buona motivazione.
Ovvero
Algernon.
Oh,
come sopravviverò?
3:12
P.M.
Non
guardarmi così. Penserai che sto
facendo la sciocca e la melodrammatica, ma tu non capisci! Sei solo un
quaderno,
e certamente non hai mai provato l’ebbrezza
dell’amore vero e immortale in
nessuna delle sue
forme!
3:14
P.M.
…O
almeno, spero davvero che tu non l’abbia provato.
3:15 P.M.
Brrrrrr.
3:16 P.M.
Giusto.
A questo punto credo che andrò in
giro per i corridoi, crogiolandomi in tutta la dolce sofferenza.
In
qualche modo sembra appropriato.
3:46
P.M.
Onestamente,
credo di essere impazzita dal
dolore.
Perchè
Severus Snape non si diletterebbe
mai e poi mai in niente che ricordasse anche solo vagamente una danza
della
vittoria.
Magari
il pavimento era ricoperto di puntine
da disegno, e lui ha dovuto saltare su e giù come un maniaco
per evitare danni
seri e permanenti ai suoi piedi.
Ma
questo non spiega perché stesse
muovendo anche le braccia. O perché il suo viso rivelasse
un’inconfondibile
espressione di trionfo.
Magari
lui è persino più disturbato di me.
3:49
P.M.
…Perfetto,
lo ammetto. Snape non
ballerebbe mai. Semplicemente, non lo farebbe. Era tutto nella mia
testa. Sono
impazzita. Stavo passando davanti alla sua camera, e ho sbirciato
– la porta
era leggermente aperta – e lui probabilmente stava solo in
piedi davanti allo
specchio, esercitandosi a ghignare o qualcosa del genere.(il fatto che
lui
riesca a sopportare il suo stesso riflesso mi fa pensare che forse il
Cappello
Parlante avrebbe dovuto metterlo a Grifondoro. Sì, esatto.
Hah! Chi dice che
non ho un talento per i commenti sagaci e taglienti?)
Ma
il punto è che sto impazzendo. Ho le
allucinazioni. Il dolore provato per aver perso il mio unico vero amore
mi sta
mandando direttamente al San Mungo. Spero almeno di non finire proprio
lì,
perché tutti mi ricordano probabilmente
come la pazza signora degli elfi-domestici. Un soprannome non esattamente
lusinghiero. Ma magari non
tanto brutto come La Troia di Hogwarts.
Hmm.
In
ogni caso, Algernon deve tornare da me
prima che mi sbattano lì. Possibilmente in via definitiva.
Che
siano maledetti gli abiti scandalosi!
4:03
P.M.
Victoria
ha appena fatto irruzione in
sala; era decisamente confusa, e mi ha chiesto se sapevo che a quanto
pare
Snape stava ballando circa mezzora
fa.
Quindi
magari non sono pazza.
Il
che significa, infatti, che lui lo è.
Mwhahahah.
Ora
sì che mi sento molto meglio.
D’altro
canto, la povera Victoria sembrava
sul punto di rimanerci secca, quindi l’ho mandata da Madama
Chips. E’ tutto
molto comprensibile, ovviamente. Suppongo che la maggior parte delle
persone
non possegga la mia stessa delicatezza nel maneggiare Snape.
4:06
P.M.
Potevo
dirlo in modo più
sbagliato?
4:07
P.M.
Beh,
non che intendessi niente con questo.
Ovviamente.
4:08
P.M.
Se
lo dici a qualcuno, giuro su Dio che ti
distruggerò.
4:09 P.M.
Quaderno.
4:10 P.M.
…Giusto,
allora.
4:15
P.M.
Sì.
Mi sono ricomposta. E’ tutto
perfettamente a posto. Maneggiare Snape? Hah! Non credo proprio.
Quindi,
sì. Algernon. E’ andato, almeno
per il momento, ed io non sono psicopatica. Tutto va…come
deve andare,
suppongo.
E
sì, naturalmente, la parte della dolce
sofferenza è piuttosto inevitabile. Ma l’amore si
rinforza con la lontananza,
dopo tutto. Scommetto che quando ci rivedremo, saremo l’uno
pazza dell’altro.
…A
meno che, ovviamente, lui non incontri
qualche strega favolosa e sofisticata che indossa solo i più
eleganti modelli Draghice
– probabilmente va a prenderli direttamente da lui, quella
sgualdrina- e
possiede un sacco di diamanti e sa perfettamente come muoversi in
società. Sì,
riesco anche a vederlo- probabilmente sarà una Black, o una
Malfoy, o una di
quelle tipe snob e alla moda, e la sua combinazione di bellezza
ultraterrena e
conoscenza delle Arti Oscure lo stregheranno nel giro di una settimana!
Forse
persino in 5 giorni.
Sapevo
di odiare Narcissa Malfoy per una
ragione. Ho sempre avvertito che non poteva portare niente di buono!
…probabilmente
perchè veniva da una delle
più riconosciute famiglie apertamente sostenitrici
delle Arti Oscure nel mondo
magico e ha sposato un membro di un’altra di queste famiglie.
Ma
comunque.
Me
ne sarei dovuta accorgere prima. Ovviamente
lei è perfettamente in grado di portarmi via Algernon!
Cioè,
sì, certo, è sposata, ma chi ci dice
che la fedeltà sia nel vocabolario dei Malfoy?? Conosco i
suoi modi dissoluti e
assolutamente scandalosi- dopo tutto, sono io che l’ho
beccata mentre
familiarizzava (abbastanza da sentirsi così generosa e
condividere un po’ di
saliva) con Lucius Malfoy al ballo dell’ultimo anno, al quale
era accompagnata
da Marius Macnair.
Troia.
Vedi??
Ovviamente sarà attratta da
Algernon! Lui è bello e molto ricco- almeno quanto Lucius,
ci scommetto- e ha
un fascino innocentemente Grifondoresco. (In più, i suoi
capelli sono stupendi
quasi quanto quelli di Lucius.) Dio, perché non me ne sono
accorta prima??
Naturalmente sarà presa dalla più sfrenata
lussuria, in qualche modo- voglio
dire, sicuramente l’attrae il pericolo! E’
esattamente come un romanzo che ho
letto un paio di settimane fa, il nuovo di Moira K. Mockridge. Questa
strega
oscura, Griselda, seduce il migliore Auror del Ministero, e riesce a
scamparsi
Azkaban grazie a questo. Lui è completamente infatuato, e
lei è totalmente
immersa nella peccaminosa lussuria di questa storia, ed è
decisa a corrompere
il suo animo e portarlo al lato oscuro della forza…
Va
bene, sì, alla fine lei ha ritrovato la
retta via e i due si sono sistemati in una bella casetta con un paio di
pargoli.
Ma
comunque.
Il
lieto fine non esiste mai nella vita
reale!
Il
che significa che Algernon è destinato
ad affrontare la via della corruzione per mano di una Narcissa Malfoy!
Oh,
Dio. Devo metterlo in guardia. Devo,
prima che lui si innamori di lei, lasciando me patetica, trentunenne e
single
per il resto dei miei giorni- a meno che, ovviamente, Wimmy non decida
di
guardare oltre il cuore che un tempo gli spezzai.
…Sto
solo scherzando. Davvero. Non importa
cosa succederà, non uscirei mai con un elfo domestico.
O,
almeno, al momento non credo che lo
farei.
…E,
a ben pensarci, in realtà non sarò
trentunenne per il resto dei miei giorni.
Beh,
questo è semplicemente scoraggiante.
ODIO
NARCISSA MALFOY E TUTTO CIO’ CHE
RAPPRESENTA.
4:32
P.M.
Potrei
anche essere ancora un tantino risentita
per quella volta, al sesto anno, in cui mi chiamò brutto
pezzo di mezzosangue
cretina dai capelli a cespuglio.
4:33 P.M.
Stronza.
4:34 P.M.
Magari
posso convincere, in qualche modo,
Algernon a tornare da me per, non so, SEMPRE.
Posso
dirgli che sto morendo, o qualcosa
del genere, e che abbiamo solo pochi mesi a disposizione. E dobbiamo
goderceli,
e lasciare che il nostro amore esploda e sbocci prima che venga per
sempre
ucciso dall’oscura e dolorosa ombra della morte!!!
4:35
P.M.
No,
no, no. Questo è patetico. Sto
dubitando di lui, e questo è inaccettabile quando due
persone si stanno apprestando
a costruire una relazione seria e potenzialmente immortale.
Non
si innamorerà pazzamente di Narcissa
Malfoy. Le possibilità che ciò avvenga sono le
stesse di incontrare un Ricciocorno
Schiattoso in Perù.
Chances
che sono molto molto basse, stando
all’edizione dello scorso mese del
Cavillo.
Sì,
andrà tutto benissimo. Algernon è
completamente e profondamente dedito ad un’unica donna in
questo mondo: la
sottoscritta.
4:38 P.M.
Credo.
Wednesday, October 30, 1991
Teachers’
Lounge
12:12
P.M.
Victoria
mi assicura che le possibilità
che Algernon si innamori di un’altra donna –
Narcissa Malfoy in particolare –
sono praticamente inesistenti.
“Mi
sembra che lei sia perfettamente
felice con Lucius” mi ha detto prima Victoria.
“Dopo tutto, il loro livello di
cattiveria si equivale. Lui è la cosa più
prossima a Tu-Sai-Chi.”
Il
che, inevitabilmente, mi ha portato a
degli spiacevoli scenari mentali in cui immaginavo Tu-Sai-Chi da
sposato.
Questo è altamente sbagliato e decisamente terrificante.
12:16
P.M.
“Caro,
porteresti fuori la spazzatura?”
“Sì,
certo, tesoro- appena ho finito di
torturare un paio di indifesi babbani.”
“Sei
così dolce.”
12:17
P.M.
Ew.
Thursday, October 31, 1991
Bedroom Quarters
1:32 P.M.
Algernon
mi ha mandato un gufo oggi – una
rosa e un bigliettino che recitava “Aur,
ti sto pensando. Xox, Algernon”
Oh,
sigh. Lo adoro, e suppongo
questo dimostri che non stia intrattenendo una torbida relazione con
Narcissa
Malfoy. Tutto va bene!
…ovviamente,
andrebbe anche meglio se
Snape non avesse “accidentalmente” dato una
gomitata al bricco del succo di
zucca inzuppando il biglietto, la rosa ed
Herman l’iguana, che si stava lentamente
avvicinando a me.
Sinceramente,
non so cosa gli sia preso. (A
Snape, non ad Herman. Preferisco non pensare per niente ad Herman,
davvero,
perchè quando lo faccio, sono sopraffatta dal violento
desiderio di sbattere la
testa contro una parete, o magari buttarmi dalla Torre di Astronomia.)
E’
sempre stato irreversibilmente bastardeggiante, ma ultimamente
è stato…
Non
sono neanche sicura esista una parola
per descriverlo, e non sono proprio in vena di inventarne una
perché suppongo
che “bastardeggiante” soddisfi la mia lista di
parole inventate del giorno.
Crederei
quasi che sia geloso.
…Il
che, stranamente, è molto
soddisfacente.
1:37
P.M.
Non
che non lo
odi.
1:38
P.M.
Perchè
lo odio.
1:39
P.M.
Lui
e
i suoi modi bastardeggianti.
1:40 P.M.
Bastardo.
Bedroom Quarters
10:12 P.M.
Troll.
Sotterranei.
Oh mio.
12:05
A.M.
OH,
DOLCI STELLE! SNAPE E’ MALVAGIO!
E
non semplicemente in senso
bastardeggiante! Oh, no!! E’ malvagio nel senso di un
ex-servitore-di-Tu-Sai-Chi-mostro-senza-cuore-abitatore-di-sotterranei-dal-naso-ad-uncino-i-capelli-unti-e-il-mantello-nero!!!
12:07
A.M.
. . .
12:08
A.M.
Messa
così, mi sento quasi stupida a non
averlo realizzato
prima.
12:09
A.M.
Oops.
12:11
A.M.
Probabilmente,
Quaderno, ti piacerebbe
sapere come sono giunta a questa brillante scoperta. Beh, te lo
dirò. Ma
preparati – è un racconto d’orrore,
d’intrighi e di brillanti scoperte da parte
mia, e certamente non è adatto per i deboli di cuore!
Benchè,
considerando che tu non hai un
cuore, suppongo non ci dovrebbero essere problemi.
Ma
ho pensato di avvertirti comunque. Era
la scelta più giudiziosa, dopo tutto.
Comunque
sia, suppongo sia necessario
cominciare dal principio- che si colloca all’inizio della
Festa di Halloween.
Sono arrivata alla festa del tutto a mio agio; dopo tutto, a quel tempo
non
avevo idea che uno dei miei colleghi fosse malvagio e che avrebbe
potuto
benissimamente essere un pericoloso omicida. La mia più
grande paura, fino ad
allora, era che a causa dell’eccessivo consumo di cibo a
cena, avrei messo su
un’oscena quantità di peso, e se Algernon fosse
passato per farmi una sorpresa
avrebbe scoperto che ero più o meno della taglia di un
Ippogrifo. (Fortunatamente
senza piume.)
Naturalmente,
non dovrei nemmeno riportare
questa piccola informazione, dal momento che ora che so la
verità questo è
difficilmente rilevante.
…Inoltre,
sembro vagamente idiota.
Sì.
Comunque.
Quindi,
la Festa è proseguita
splendidamente- ero deliziata nel notare che sia Quirrel che Herman
fossero
assenti. C’era qualcosa di positivamente liberatorio nel
sapere che avrei
superato un intero pasto senza pensare neanche per un attimo alla
costante
possibilità che un’iguana avrebbe potuto
molestarmi sessualmente. Sono le
piccole cose che contano, mi pare.
Stavo
proprio versandomi altro succo di
zucca nel bicchiere quando le porte della Sala Grande si spalancarono
improvvisamente rivelando un precipitoso Quirrell. Urlò
immediatamente che c’era un troll
nei sotterranei, prima di collassare sul pavimento svenuto.
Grazie
a Dio non ho mai avuto alcun tipo
di coinvolgimento amoroso con
quell’uomo.
Ed
è tutto ciò che ho da dire a riguardo.
Comunque
sia, mi sono fatta prendere dal
panico per un momento, il che è risultato in
un’ingerente quantità di succo di
zucca che si è piacevolmente versata su tutto il mio abito.
Vedi, i troll mi
hanno sempre…innervosita un po’.
Per
dirla con un eufemismo.
Mamma
sostiene che è una paura
irrazionale. Irrazionale? Non credo
proprio! Voglio dire, potrebbero spiaccicarti la testa con una di
quelle loro
clave giganti! Senza contare che quando qualcosa ha i piedi
così spigolosi,
sembra quasi un crimine non usarli a loro vantaggio. E non sono nemmeno
completamente sicura che siano stupidi. Va bene, certo, sono
particolarmente
bravi a interpretare la commedia, ma se fossero menti brillanti? Così brillanti, infatti, che
sono
abbastanza saggi da nascondere la propria conoscenza fino a quando non
si
presenta il momento adatto, e possono attaccare in tutta la loro
magnificenza,
sorretti dalla loro intelligenza sovraumana!
Pensaci.
Quindi…sì.
Ero un po’ spaventata, e sapevo
di zucca.
E
poi, essendo il ridicolo vecchiaccio che
è, Silente ha chiesto a tutti gli insegnanti di scendere nei
sotterranei per cercare il troll.
Sinceramente, credo
che una parte malata di lui vorrebbe vederci tutti morti.
Ma
chiunque, dalla McGranitt a Kettleburn,
si è alzato e ha cacciato la propria bacchetta per poi
incamminarsi, come
se stesse solo andando a degnomizzare il giardino o qualcosa del
genere,
piuttosto che fronteggiare una morte dai
piedi molto spigolosi.
Idioti,
tutti loro.
Così,
sono stata piuttosto costretta ad
incamminarmi anche io; ho seguito la folla fino al corridoio,
circondata da
studenti presi dal panico e un certo Prefetto che gioiva al pensiero di
poter guidare
i propri compagni di Casa (cough Percy Weasley cough). Lo ammetto, ero
davvero
un po’ nervosa. Magari anche vagamente terrorizzata. E quindi
ho fatto l’unica
cosa che avrei potuto fare- mi sono
aggrappata alla persona più vicina a me.
Ovvero
Snape.
Davvero,
a quel punto non ero nemmeno più sorpresa.
Cioè, naturalmente era Snape.
E’ sempre Snape.
Beh…o
Snape o un elfo domestico.
E
a quel punto ero grata si trattasse del
primo, considerando che Wimmy sarebbe, mi pare, una protezione
piuttosto
schifosa contro un troll.
E
questo è tutto, sai.
Aha.
Come se volessi aggrapparmi a Snape.
Soprattutto
dal momento che è un servitore
dell’oscurità.
Considerami
pure all’antica, ma preferisco
il genere di uomo buono e gentile.
Ovviamente,
prova a dirlo a Snape. Quello
stupido pirla malvagio avrà pensato che stavo tentando di
sedurlo, o qualcosa
del genere.
Aha.
Come se lo sedurrei mai.
…Di
nuovo.
“Auriga!
Cosa stai facendo?” E
naturalmente si è sentito in dovere di
concedermi uno dei suoi ghigni più disgustati –
sai, di quelli che ti fanno
chiedere perché, esattamente, ti sia permesso di camminare
sulla superficie di
questo pianeta.
Non
ho davvero idea del perché a
quell’uomo sia ancora permesso educare bambini.
“Beh”
ho replicato, un po’ scossa dal
ghigno “sai – sicuramente sarà un
po’ pericoloso lì sotto. I troll possono
essere davvero violenti, e, beh, sai —”
“Tutte
sciocchezze”, mi ha interrotto,
sembrando davvero molto infastidito.
Ho
notato, comunque, che non ha
insistito particolarmente per scrollarmi via.
A
quel tempo, ho pensato fosse piuttosto
strano, e, d’accordo, vagamente…carineggiante.
Vagamente, ricorda! E non
ignorare l’ –eggiante.
Ovviamente,
ora che conosco le sue vere
intenzioni - hah. Gli avrei dato un pugno, voglio che tu lo sappia.
“Oh,
chiudi il becco” gli ho detto, molto
irritata. “Andiamo semplicemente…a cercare il
troll.”
Ritenevo
che una pausa fosse in qualche modo
necessaria, visto che si trattava di una di quelle cose che non
dovresti
affrontare con leggerezza.
Snape
non sembrava condividere la mia
opinione. (Decisamente innovativo e diverso da parte sua, davvero.)
“Dal
modo in cui incespichi, si direbbe
che stai parlando di un Ungaro Spinato,” ha detto, suonando
quasi
degeneratamente divertito. Ma nel suo modo malvagio e Snape-esco.
Dubito che
ridacchierebbe mai come una scolaretta. Tranne, ovviamente, nei miei
momenti di massima umiliazione. Hee. Hee. Hee. “Qual
è il problema, Auriga?
Sicuramente non sei…terrorizzata?” ha sorriso,
beffardo.
“Ovviamente
no!” ho replicato, tentando
disperatamente di far sembrare che la sola idea fosse ridicola. In ogni
caso,
dal momento che tremavo leggermente di paura, non suonai
particolarmente
convincente.
“Ovviamente
no” ha ripetuto dolcemente, ma
in un modo che molto chiaramente significava “quella sciocca
scocciatrice se la
sta probabilmente facendo addosso”.
Il
che non era assolutamente vero. Aha.
Per favore – ho ancora un po’ di delicatezza. (E
non solo nel maneggiare Snape,
grazie tante.)
Comunque,
proprio in quel momento un’ombra
minacciosa si profilò alla nostra destra e, beh, aveva una
forma notevolmente
simile a quella di un troll. E’ stato…uno shock
vagamente spiacevole. Mi sono
sentita obbligata a reagire, almeno un po’.
Er.
Se vogliamo definire “almeno un
po’” la
mia decisione di gettarmi tra le
sue braccia urlando come un’assatanata.
E
lo definiremo così, se non ti dispiace.
Era,
per l’appunto, un’armatura.
Ma
come
potevo saperlo, ti chiedo?? Non è che ho
memorizzato ogni minima parte di
questo castello! Quelle armatura possono arrivare alle tue spalle
quando meno
te lo aspetti – non è una faccenda di cui ridere!
Naturalmente,
conoscendo Snape, mi
aspettavo che scoppiasse in un semi-isterico attacco
d’ilarità. E’, dopo tutto,
come ho scoperto nel corso degli anni, il suo modus operandi.
Ma,
molto stranamente, non l’ha fatto.
Invece, mi ha solo…guardata.
Solo
questo era piuttosto terrorizzante, visto che non erano presenti tracce
di
ghigno. All’inizio sembrava terribilmente sorpreso, ma poi
questa sensazione è
velocemente scomparsa dal suo viso e ha continuato
semplicemente…a fissarmi.
E’
stato un po’ insolito, ovviamente, e
insolitamente…sconquassante. Ho creduto quasi di poter
imitare Quirrell e
svenire.
“Sei
una donna davvero ridicola” ha detto
dopo un momento, e si è avvicinato – giuro che il
mio cuore ha smesso di
battere, a quel punto – per spingere i miei occhiali, che
erano scivolati via,
al loro posto. Erano quasi sul punto di cadere quando mi ero gettata
tra le sue
braccia, ma, stranamente, non l’avevo notato. Era, in ogni
caso, diventato
eccezionalmente evidente in quel momento.
E
poi – solo per un secondo, bada bene –
ho davvero pensato che stesse per baciarmi. Era come se tutto il resto
non
fosse esistito, come se il tempo si fosse congelato, e non
c’era nessun troll e
nessuna durevole faida tra di noi e nessun Algernon, e…
Beh,
ovviamente, sono disgustata al solo
pensiero ora. Cioè, onestamente. Lui è malvagio.
Eppure
è stato…non riesco nemmeno a
trovare una parola per descriverlo. Non avevo mai provato niente del
genere,
questo è certo.
E
quindi ce ne stavamo semplicemente lì, ed
io ero certa che mi avrebbe baciato, quando lui, infatti, non mi ha
baciata.
Invece, all’improvviso ha imprecato silenziosamente e poi
è scomparso verso la
fine del corridoio senza nemmeno un ghigno.
Mi
girava ancora un po’ la testa, e sono
riuscita a produrre solo un debole ‘stupido
bastardo.’
E
poi fui illuminata dalla sgradevole
realizzazione che mi aveva lasciata sola, in un buio corridoio quando
c’era,
appunto, un troll da qualche parte nel castello.
Molto
possibilmente da qualche parte nei
miei paraggi.
Sapevo
che era un mio dovere, in qualità
di professore di Hogwarts, scendere nei sotterranei e inseguire
temerariamente
la bestia cattiva fino a quando non avessi messo fine alle sue
terrificanti
gesta.
Sapevo
anche che era mia dovere, in
qualità di essere umano, non morire di una morte macabra e
raccapricciante.
In
ultima analisi, quest’ultima ha avuto
la meglio.
E
quindi l’ho seguito.
Non
avevo idea di cosa stesse facendo,
ovviamente. Da ridicola donna quale sono, ho solo presunto che si fosse
agitato
non appena aveva realizzato che stava esprimendo le proprie emozioni, e
quindi era
scappato via.
Naturalmente,
questa supposizione perse di
valore piuttosto rapidamente quando l’ho beccato giusto in
tempo per vederlo
entrare nel corridoio del terzo piano, dov’era conservata la
Pietra.
Perchè,
mi
sono chiesta stupidamente vorrebbe mai
entrare lì con quella Bestia di Hagrid che gli fa la
guardia? I Troll non lo
eccitano abbastanza?
E
poi mi sono guardata intorno, e ho
scoperto che i corridoi erano, infatti, piuttosto deserti. E
nessun’altro
l’aveva visto entrare lì tranne me.
Magari
un segreto appassionato di cani?
Naturalmente,
poi mi è venuto in mente che
la Pietra era leggermente più desiderabile di Fuffy.
…e
che per ottenerla, uno avrebbe bisogno
di un po’ di privacy.
Qualche
sorta di diversivo si sarebbe reso
necessario.
Renderebbe
tutto molto più semplice.
Qualcuno
potrebbe semplicemente liberare
un troll nel castello, e mentre tutti gli altri davano di matto e si
impegnavano nelle ricerche, avrebbe potuto introdursi nel corridoio
senza
essere notato e recuperare la Pietra.
Ma perchè Snape dovrebbe volere la
Pietra? Ho
ragionato. Non sembra il tipo che impazzisce
alla prospettiva di quantità enormi di oro o di una vita
eterna.
E, inoltre, difficilmente tradirebbe Silente, non dopo che Silente gli
ha dato
abbastanza fiducia da credere che si fosse redento…
E
poi l’ho realizzato.
Da
credere
che si fosse redento.
Silente
è davvero il tipo che si fida-
crede nelle seconde possibilità e così via.
Darebbe persino il benvenuto agli
ex seguaci del Signore Oscuro nel Corpo Docenti se credesse davvero che
hanno
intrapreso la retta via.
E
la vita eterna sembrava il tipo di cosa
che Tu-Sai-Chi adorerebbe.
E
poi tutti i pezzi si sono incastrati, a
formare un’unica ovvia
risposta.
Snape
era malvagio.
Snape
è
malvagio.
Snape
è malvagio, ed è ancora un
Mangiamorte, e sta aiutando Tu-Sai-Chi così che possa
ritornare in vita in
qualche modo. Onestamente, non posso credere di non averlo mai
sospettato prima.
Voglio dire, non ho mai nemmeno considerato…cioè,
certo, è perfido e caustico e
generalmente sgradevole, ma questo non significa necessariamente malvagio, no?
Beh,
sì, ho imparato la lezione ora.
E’
così.
Ha
mentito a tutti noi per tutti questi
anni, e c’è una buona possibilità che
siamo in serio pericolo.
Devo
avvertire Silente.
12:43
P.M.
…Ma
mi crederà? Tutti credono che io sia
un po’ suonata, suppongo, e non è certo un segreto
che Snape ed io non ci
possiamo sopportare. Solo questa mattina Victoria mi ha detto qualcosa
come
quanto probabilmente venderei l’anima pur di vedere
licenziato Snape. Inoltre,
non è che abbia alcuna prova.
Snape
negherà tutto, ovviamente, e Silente crederà alla
sua parola, anziché alla mia.
Dopo tutto, per qualche strana ragione che non è mai stata
rivelata al resto di
noi, lui si fida davvero di Snape. Si fida onestamente e totalmente di
lui.
12:45
P.M.
Quindi
sono sola.
Nessun’altro
mi darà ascolto. Tutti penseranno
semplicemente che mi sto comportando da stupida, o che sto tentando di
mettere
Snape nei guai, o che sto leggendo troppa Moira K. Mockridge.
Il
che potrebbe essere vero, ma questo non
è il
punto.
12:46
P.M.
E
sai cosa significa, giusto?
Sono
completamente sola – ci siamo solo io
e questo tremendo segreto. Solo io saprò
davvero cosa significa l’oscurità che si cela
negli occhi di Snape – solo io vedrò
le sue vere intenzioni, e saprò
la verità, quando incontrerò quello sguardo
profondo che un tempo mi faceva
candidamente e scioccamente credere che lui fosse un uomo che avrei
potuto
amare.
12:48 P.M.
Oh, Signore.
12:49 P.M.
Mi
sembra di vivere in un romanzo di Moira
K. Mockridge.
12:50
P.M.
E
pure in uno merdoso.
12:51
P.M.
Sai,
è piuttosto scoraggiante sapere che
la tua vita non riuscirebbe ad entrare nemmeno nella classifica dei
Best Seller
del
Ghirigoro.
To be continued
Note della traduttrice: Ho
pochissimo tempo. Vorrei scusarmi per il ritardo; ora che l'esame
è finalmente passato potrò dedicare
più tempo a questa traduzione. Ho una notiziona.
Onestamente, non so come interpretarla. Ecco il messaggio di She's A
Star, l'autrice di questa fic:
"So, the thing is, I suck at updating. I suck at updating a
lot. I am a vampire, and updating is . . . a neck with lots of blood in
it? Right, let's discontinue that metaphor right now. The point is, I
will always be incredibly fond of that story, and I appreciate your
(absolutely amazing and completely unearned) continued support so, so
much, and while I do not have any immediate plans to continue it, I
desperately hope that inspiration strikes me someday soon, because I
really miss that special Auriga brand of crazy. I like to think that
she is lurking somewhere in the depths of my brain, getting ready to
hurl coffee mugs and seduce house elves and devour Moira K. Mockridge
romance novels at any moment.
I am pretty swamped at school right now (in fact, as I write
this, I happen to be hiding from a ten page lit paper that will, I'm
suspecting, be the end of me), but the semester ends in a few weeks,
and after that, I am really, really hoping I can squeeze some
Lamentations time in. Because by God, I miss it.
In the meantime, I don't deserve any of y'all, you wonderful,
wonderful people. You're so beautiful you could be a part-time model. All
of you."
In
breve, dice di non essere particolarmente brava ad aggiornare,
benchè continui ad essere assolutamente innamorata di questa
sua creatura. Al momento non ha intenzione di continuare le
Lamentations, non nel prossimo futuro, ma rassicura gli amabili lettori
che spera che l'ispirazione la illumini di nuovo. Al momento
è davvero molto occupata con la scuola, ma poichè
tra qualche settimana il semestre sarà finalmente finito,
spera di potersi nuovamente dedicare alla stesura delle Lamentations.
Ringrazia tutti i fedeli lettori.
Personalmente,
credo sia un buon segno il fatto che si ricordi di noi, e che si
preoccupi di avvisarci che non dobbiamo abbandonare le speranze. Auriga
tornerà!
Intanto,
pensiamo a noi. Ci vediamo la settimana prossima, anzi, un po' prima!
Scusate
ancora il ritardo, ma come She's A Star, la scuola sta uccidendo anche
me.
Baci,
dolci e caramelle.
Serena
|
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Capitolo 14 *** Auriga Sinistra, Snape-Veggente ***
Capitolo 14
Auriga
Sinistra, Snape-Veggente
Friday, November 1, 1991
Teacher’s Lounge
12:02 P.M.
Non
sono sicura di poter vivere così.
Tutto
intorno, i miei colleghi balbettano
qualcosa sul come Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger siano
riusciti
a mettere al tappeto quella montagna di un troll la notte scorsa,
conquistando
nientepopodimenoche cinque punti per Grifondoro. Oooh, ahh. Loro non capiscono. Non hanno idea del male che
serpeggia
tra di noi!
E’
seduto all’altro capo della tavolata, e
sta scrivendo. Di tanto in tanto, alza lo sguardo e ghigna in direzione
generale. E lasciatelo dire, persino i suoi ghigni sono malefici
– sta probabilmente immaginando tutti noi appesi per le
unghie al soffitto dei sotterranei, urlando in agonia e pregandolo di
lasciarci
scendere. Ovviamente lui non esaudirà le nostre preghiere
(malvagio bastardo) –
invece, riderà trionfante. Mi aspetto che lui passeggi
avanti e indietro, molto
lentamente, battendo i polpastrelli. (E’ quello che fanno i
malvagi bastardi,
sai. E’ un fatto scientificamente provato.)
“Credete
che vi liberi?” chiederà, la sua
voce intrisa di crudeltà. “Affascinante.”
E
poi suppongo che tutti rivolgeranno la
propria attenzione verso di me, perché, ammettiamolo, sono
quella che con lui
ha più confidenza. Tranne magari Silente, ma dubito che
Snape avrebbe mai il
coraggio di appendere Silente al soffitto per le unghie. Probabilmente
gli
comprerà un biglietto per la Jamaica, dicendogli che sta
lavorando troppo e che
merita un po’ di riposo. “Va pure, amico. Prenditi
questo fine settimana di
festa. Terrò io d’occhio le cose qui.”
E
Silente, ovviamente, acconsentirà,
perchè quell’idiotico, ridicolo, stupido stupido
STUPIDO vecchiaccio non si
rende conto di avere assunto un maniaco omicida. Sarà
probabilmente così
occupato a succhiare qualche Ape Frizzola che non si
preoccuperà nemmeno di
alzare lo sguardo e vedere che gli occhi di Snape sono diventati rossi
e che
continua a scoppiare, casualmente, in attacchi di malvagie risa.
“Sì,
ovviamente, Severus. Assicurati di
ricordare ad Hagrid di cacciare via i gemelli Weasley dalla Foresta
Proibita di
tanto in tanto.”
“Naturalmente,
Preside.
MWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAA!!!!!”
“Cos’era
quello?”
“Oh,
niente.”
“Perfetto.
Sembra essere tutto in ordine,
dunque.”
Oh,
cielo. Non avremo scampo. Quell’uomo
potrà anche essere il mago più potente del mondo,
ma Snape conosce la sua più
remota debolezza. Silente non tenta nemmeno di nasconderla, dopo tutto.
Dubito
che qualcuno, in questo castello, non sappia
che venderebbe sua zia Bertha per una busta di caramelle Mielandia. (in
realtà,
non so se Silente abbia una zia Bertha o meno – e suppongo
che anche se
l’avesse, oramai sarebbe morta. Ma si tratta di una
metaforica Zia Bertha,
ricorda, quindi smettila di guardarmi così.)
Oh
mio Dio-
non sarei sorpresa se Snape avesse comprato
le Api Frizzole per Silente, perfettamente conscio del docile
stato in cui
quelle caramelle lo ridurrebbero!
(Senza
contare che probabilmente lo
diverte da matti vedere quel povero anziano signore librarsi a qualche
metro da
terra. Immagina – semplicemente renderà il
più grande preside che Hogwarts
abbia mai avuto assuefatto alle Api Frizzole. Perverso bastardo.)
E
quindi, ovviamente, Silente dovrà andare
in Jamaica, lasciando noi altri alle prese con Snape. Solo che gli
altri non saranno
a conoscenza della sua vera natura – solo io! E difficilmente
potrei tenere
testa ad un potente mago oscuro. Cioè, non sono mai riuscita
a padroneggiare
uno Schiantesimo, per
l’amor di Dio!
Oh
cielo, oh cielo.
Silente
scomparirà, e Snape farà
sicuramente qualcosa di orribile a tutti i bambini. Non voglio nemmeno
pensarci. Eccetto, ovviamente, a Draco Malfoy, al quale sarà
talmente
affezionato da comprargli un collare e una morbida cuccetta, e lui
scodinzolerà
intorno a Snape come una sorta di malato…cane da compagnia,
o qualcosa del
genere.
E
poi, naturalmente, noi umili educatori
saremo relegati nei sotterranei, e Snape in qualche modo
riuscirà ad appenderci
per le unghie. Il che comporterà la perdita
delle unghie per tutti noi, cosa davvero sgradevole, ma, sul
versante
positivo, per lo meno smetterò di mangiare le mie. Ma questo
difficilmente
importerà, una volta che il terrificante regno di Snape
sarà cominciato.
E…da
dove sono partita?
Aspetta.
Fammi controllare.
12:10
P.M.
Ok,
ce l’ho.
“Credete
che vi liberi?” chiederà, la sua
voce intrisa di crudeltà. “Affascinante.”
E
poi si fermerà di fronte a me, e ci
scambieremo uno sguardo. No, non
solo
uno sguardo che significa ‘oh, hum dee dum, ecco Auriga; mi
domando in che
condizioni saranno le sue unghie dopo di questo, ha ha!”
ma uno sguardo
sincero, genuino. Forse persino uno Sguardo.
…Sì,
definitivamente uno Sguardo.
Perché
abbiamo condiviso momenti
indelebili e appassionati, io e lui. Sotto tutto il disgusto e i
commenti acidi
e le occasionali tazze di caffè, abbiamo sempre avuto una connessione , Snape ed io. E al di
là del comune detestarci l’un
l’altra, probabilmente lui è davvero, sinceramente
interessato a me: l’unico
sentimento puramente buono che
abbia
mai provato, in mezzo a tutta l’oscurità e la
malvagità e gli occasionali
attacchi di ‘mwhahaha!’.
Ha
interpretato
la danza
della vittoria, dopo tutto.
E
quindi si fermerà per un istante, ed io
lo fisserò, sapendo che è mio preciso dovere
usare il mio fascino, la mia
influenza su di lui meglio che posso, così da salvare i miei
colleghi, gli
studenti, e l’intera Scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwars. (Dove sia Harry
Potter in tutto questo, proprio non lo so. Un po’
marmocchioso, da parte sua,
davvero, lasciare questo tipo di responsabilità sulle mie spalle.)
“Auriga”
dirà Snape, molto dolcemente, e,
per la prima volta, un’ombra di dubbio velerà i
suoi occhi scuri.
“Severus”,
replicherò immediatamente, ma
in un tono che lascia intendere che anche io avverto
l’inarrestabile
attrazione, tra noi.
E
lui, semplicemente, mi fisserà,
intrappolato tra la luce e le tenebre, paradiso e inferno,
l’oscuro e assuefacente
potere che il servire Tu-sai-Chi può darti, contro
l’ingenua e genuina dolcezza
dei miei occhi.
“Auriga”
dirà nuovamente, la sua voce
carica di sentimento. “Io
12:20
P.M.
Certamente
non mi sogno di dubitare che tu
stia scrivendo qualcosa di…” ghigno,
“…grandissima
importanza, ma nel caso in cui tu sia troppo presa dalla descrizione
dei tuoi
exploit con il tuo…” altro
ghigno, “…affascinantissi-missimo
spasimante, ti ricordo che il preside ci ha appena chiesto di lasciare
la sala
insegnanti.”
Lo odio.
Bedroom Quarters
12:26 P.M.
Onestamente
non ho la più pallida idea di
dove sia nato tutto quello. Probabilmente la mancanza di sonno della
notte
scorsa. Dopo tutto, quando scopri che il tuo nemico giurato di una vita
è malvagio, è
naturale farsi prendere un po' la mano.
Ma,
sai, sicuramente non mi sono fatta
trasportare troppo.
12:27
P.M.
Ok,
ok, forse un po’ troppo.
12:28
P.M.
Perfetto.
Lo ammetto. Sono completamente
sbroccata.
12:29
P.M.
Non
capisco perchè ti immischi, stupido
quaderno.
12:30
P.M.
E
smettila di
startene là seduto, tutto innocente, come se non avessi
fatto niente di male.
12:31
P.M.
Stai
prendendo lezioni di malvagia
bastardaggine da
Snape?
12:32
P.M.
Cos’hai
detto???
Sì,
beh, dillo a tua madre, schifoso
piccolo
stronzetto!
12:33
P.M.
Er.
12:44
P.M.
Um.
Ho appena letto tutto quello che ho
scritto oggi, e…
Oh
cielo. Sono più che pazza.
…o
magari…
12:45
P.M.
Buon
Dio.
12:46
P.M.
Potrei
essere Moira K. Mockridge.
12:47
P.M.
(Benchè,
c’è da ammetterlo, con Capelli
peggiori.)
12:48
P.M.
(E
sì, sono consapevole
che questo non
giustifica la piccola…lite col quaderno.)
12:49
P.M.
(Oh, và a quel
paese.)
AstronomyTower
9:23
P.M.
Ho
determinato, dopo lunghe
considerazioni, che forse sarebbe meglio smetterla di scrivere qui per
un po’.
Credo
che venire a conoscenza della vera
natura di Snape mi abbia destabilizzato. Non posso certo essere biasimata, naturalmente –
voglio dire, è
una rivelazione orripilante.
Ma
questo non cambia il fatto che ho
litigato con un quaderno inanimato.
E
che ho scritto un discutibile
mini-romanzo rosa che
vedeva
protagonisti Snape, me e un Silente in gravi condizioni di dipendenza
da Api
Frizzole.
Non
può uscirne nulla di buono.
Dio,
ho bisogno che Algernon ritorni.
Sinceramente, mi sento cento volte più sana quando lui
è da queste parti.
9:30 P.M.
Sigh.
Tuesday, November 6, 1991
Bedroom Quarters
5:52 P.M.
A posto. Credo
di essere un po’ più sana adesso. Ho avuto il
tempo di interiorizzare pienamente il fatto che Snape è
malvagio e l’ho accettato.
Ho
anche capito che appendere tutti i suoi
colleghi al soffitto dei sotterranei per le loro unghie non sembra
essere nel
suo stile.
Perché,
vedi, l’ho osservato più
attentamente del solito, negli ultimi tempi. Ho realizzato che se
nessun’altro
conosce la verità su di lui, allora è
determinante che io lo conosca davvero-
ogni sua piccola peculiarità, e
il modo in cui reagisce a determinati stimoli. In questo modo, se
deciderà mai
di attaccare e uccidere tutti noi, potrei essere in grado di
prevederlo. E’ un
po’ come la Divinazione.
Auriga
Sinistra, Snape-Veggente.
…Okay,
magari non mi preoccuperò di
trovare un titolo ufficiale, perché è un tantino
stupido.
Ma
comunque. L’ho osservato attentamente
nel corso della settimana, appuntando mentalmente alcune cose. La prima
è che
zoppica, invece di camminare normalmente, il che significa o che non
è riuscito
a superare Fuffy indenne – o, più probabilmente,
non è riuscito a superarlo per
niente – o che vuole attirarsi la compassione e
l’attenzione di tutti noi, e
farebbe qualunque cosa per ottenerle.
Ma
questo mi sembra assolutamente
improbabile.
Ultimamente,
ho notato, sta attraversando
una fase più spregevole del solito. Mentre stavo,
casualmente, camminando
dietro di lui nel corridoio (e no, non lo sto pedinando.
Essere una Snape-Vegg—ahem, svolgere questa particolare
professione richiede azioni del genere) l’ho visto togliere
un
totale di
centoottantadue punti dalle varie case. Ha anche bistrattato i
Serpeverde, il
che è davvero innaturale. Magari Tu-Sai-Chi lo sta caricando
un
po’ troppo di
aspettative; gli
avrà dato un ultimatum,
come ad esempio recuperare la Pietra, così che lui possa
risorgere e portare
morte e distruzione all’intero mondo magico prima di Natale.
Beh,
questo sì che è spirito Natalizio.
Infine,
ho notato che Snape sembra tenere
d’occhio Quirrell davvero attentamente, nell’ultimo
periodo. Continua a
mandargli occhiate minatorie durante i pranzi, e quando si incrociano
nei
corridoi eccetera. Quirrell, ovviamente, sembra terrorizzato. Non ho la
più
pallida idea di cosa stia succedendo. L’unica cosa che
m’è venuta in mente è
che magari anche Quirrell sospetta di Snape, e in qualche modo ha
trovato il
coraggio di affrontarlo.
Nel
qual caso, non sono sola come pensavo.
Quirrell,
anche, sta soffrendo nella mia
stessa delicata situazione, completamente ignaro che so cosa sta
passando. Suppongo
che potremmo unire le forze – condividere il peso
dell’essere lontani da ogni
altro abitante del castello; scoprire esattamente quando Snape
proverà a
colpire, e, nel frattempo, aggrappandoci l’uno
all’altra, avvicinandoci…
6:03
P.M.
Ugh.
6:04
P.M.
No,
decisamente meglio la solitudine,
mille grazie.
Friday, November 8, 1991
Teacher’s Lounge
10:12 A.M.
Oh
santo cielo. Ci siamo andati vicino. Troppo vicino.
Questo
stile di vita non è adatto a me.
Onestamente, credo che lo stress mi faccia uno strano effetto. Oltre
agli
occasionali episodi psicotici in cui litigo con un quaderno come se mi
potesse
rispondere, credo anche che i miei capelli stiano diventando sempre
più
indomabili. Ora, mi rendo conto che questo potrebbe sembrare
estremamente ridicolo.
Chi ha mai sentito dire che lo stress fa ribellare i capelli? Ma giuro
su Dio
che è vero. Voglio dire, persino Snape
l’ha
notato. L’ha fatto presente con una delle sue battutine
velenose, prima di
colazione.
Ovviamente,
potrebbe anche essere perché
ho voltato la testa è, accidentalmente, l’ho
colpito in faccia con i miei
capelli, ma comunque. Gli uomini
non
dovrebbero essere ignari a questo tipo di cose, a meno che non siano
dolorosamente evidenti?
Se
continua a mantenere questo ritmo, per
la fine del mese ostenterò un look afro.
Spero
che Algernon non si presenti qui per
nessuna romantica visita a sorpresa, perché se mi vedesse
così, probabilmente
morirebbe sul colpo. E non sarei proprio in grado di biasimarlo.
Ma
ritornando al caso che mi ha fatto
increspare ancora di più i capelli.
Quindi,
stavo semplicemente seduta a
godermi una tazza di caffè e l’ultimo romanzo di
Moira K. Mockridge quando
Victoria entrò, sostenendo che aveva bisogno di
un’iniezione di caffeina prima
di affrontare la lezione di Aritmanzia del quinto anno.
Questo,
ovviamente, mi andava bene. Tutto
era perfettamente tranquillo – mi ha chiesto come fosse il
libro, e ha iniziato
a parlare di quanto avesse amato Un Incantesimo Pericoloso
(sai, quello
su cui avevo impostato il parallelismo con l’inesistente
torbida relazione tra
Algernon e Narcissa Malfoy) e abbiamo amorevolmente conversato prima
che lei si
zittisse improvvisamente.
Tornai
al mio libro, immaginando che
stesse per lasciare la sala, ma invece lei continuava a starsene
seduta,
fissandomi. Il che mi ha mandato un po’ nel panico
– magari aveva notato che
stavo tenendo d’occhio Snape e voleva chiedermi che diavolo
stessi facendo e se
stavo vagliando l’idea di tradire Algernon con lui o qualcosa
di altrettanto
ridicolo, e poi ovviamente mi sarei sentita in dovere di raccontarle la
vera
storia, perché altrimenti non l’avrebbe mai finita
con la questione
dell’infedeltà, e poi non mi avrebbe creduta e
probabilmente avrebbe detto alla
McGranitt che ero fuori come un balcone, e la McGranitt
l’avrebbe riferito
immediatamente a Silente, e…
Beh,
comunque.
“Aur”
ha detto infine “tutto a posto?”
Considerando
la linea di pensiero sulla
quale mi ero mossa sino ad allora, non ero esattamente in grado di
rispondere
con nonchalance. “Cosa?? Che vuoi dire, sono a posto? Sto
bene. Splendidamente.
Eccellentemente.”
Qualche
volta sono un’idiota.
Victoria,
comunque, non sembrava averlo
notato. “Sembri solo così distante,
ultimamente.”
“Sì,
be…”
Sfortunatamente,
sono stata a corto di
risposte subito dopo ‘si, be…’,
semplicemente perché non volevo particolarmente
continuare con “vedi, Snape è malvagio, e sono
l’unica che ne è a conoscenza,
quindi, naturalmente, devo tenerlo d’occhio per il bene della
scuola.”
Victoria,
grazie al cielo, non ha sembrato
cogliere il mio silenzioso desiderio di dirlo. Invece, mi ha preso una
mano tra
le sue, l’ha stretta amorevolmente, con espressione
comprensiva. “Ti manca
Algernon, eh?”
E
poi ho realizzato, sentendomi davvero
molto rallegrata, che questo sembrava completamente plausibile.
“Sì,
sì” ho concordato, annuendo con
decisione “Sai, perché se n’è
andato, ed io sono qui, e mi manca molto, perché
è davvero un uomo straordinario.”
Victoria
ha annuito a sua volta. “Sì, lo
è.” Mi ha stretto nuovamente la mano, prima di
alzarsi e sorridermi. “Resisti,
Aur.”
Sai,
quando non è ossessionata dal sesso o
non si sta godendo il mio perpetuo stato di imbarazzo, le voglio
davvero bene.
E,
colpita da questo, mentre la guardavo
dirigersi verso la porta, per un secondo sono stata presa dal desiderio
di
dirle cosa, esattamente, stesse succedendo. Lei odia Snape, dopo tutto,
e io sono la sua migliore amica
– perché mai
non dovrebbe credermi?
Ma,
per qualche ragione, non ho potuto.
Suppongo
di non voler trascinare
nessun’altro in questa storia.
Dio
solo sa se mi sta già facendo
impazzire abbastanza.
Bedroom
Quarters
1:11
P.M.
Sai,
magari non è malvagio,
dopo tutto.
Cioè,
sì, è tremendo. Aiutare Tu-Sai-Chi
nel suo clamoroso ritorno generalmente ti rende un essere spregevole.
Ma solo
perché ha fatto delle scelte discutibili non significa
necessariamente che la sua
anima sia definitivamente compromessa dal male e che non ha
più tracce di
umanità in sé.
Se
così fosse, gli eventi che si sono
appena verificati non avrebbero avuto modo di prender forma.
Benchè,
forse, potrei essere nuovamente
impazzita. Dio sa che è stato incredibilmente bizzarro. Ero
appena uscita dalla
sala insegnanti, dopo aver finalmente finito il nuovo romanzo di Moira
K.
Mockridge (assolutamente eccellente,
tra l’altro), solo per scoprire che Snape si dirigeva nella
mia direzione, con
l’aria profondamente infastidita.
“Auriga”
ha detto, in tono brusco
“Dobbiamo parlare.”
E
prima che avessi anche solo il tempo di
replicare, mi ha afferrato il braccio e ha iniziato a condurmi di forza
fuori nel
parco. C’erano, ovunque, gruppi misti di studenti, che
chiacchieravano e
apparentemente si godevano quel poco di tempo libero che avevano prima
delle
lezioni pomeridiane. Io, per esempio, non vedevo proprio come potessero
divertirsi – fuori si gelava, al punto che potevo vedere il
mio fiato, e le
dita mi pizzicavano. Naturalmente, non avevo nemmeno un mantello, ma
ovviamente
non mi sorprende che Snape se ne sia altamente, completamente e
interamente strafregato.
Invece,
lui continuava a camminare, e non
si è fermato fino a quando non abbiamo raggiunto un angolino
deserto del parco,
che è quasi completamente nascosto da una rete di edera
rampicante. Si tratta,
ovviamente, del secondo posto per pomiciare più popolare e
universalmente
riconosciuto ad Hogwarts (il primo è la Torre
d’Astronomia. Che fortuna.)
quindi, naturalmente, iniziai a farmi prendere dal panico.
Benché,
devo ammetterlo, non quanto Marcus
Flint e Tara Nott, quando sono stati beccati da Snape.
“Fuori!”
ha dichiarato stizzito.
Erano
scomparsi prima che potessi anche solo considerare quanto fosse
inquietante assistere quando due dei tuoi studenti stanno tentando di
divorare
l’uno le labbra dell’altro.
Snape
li ha guardati andar via per un
momento, prima di rivolgere il suo sguardo a me.
Mi
sono vagamente chiesta se avesse
intenzione di rapirmi e appendermi al soffitto dei sotterranei per le
unghie.
“Ora,”
ha detto, tuonando più che
imponentemente.
Inconsciamente
ho portato una delle mie
mani alla bocca, mordendo l’unghia del mio pollice sinistro.
Ho immaginato che
avrei dovuto approfittare dei nostri ultimi momenti insieme, dopo tutto.
“Io—“
ha fatto una pausa, guardando verso
di me. “Che stai facendo?”
Immediatamente
ho allontanato la mano
dalla mia bocca. “Niente.”
Mi
ha rivolto uno sguardo che,
chiaramente, esprimeva il suo dubitare della mia sanità
mentale – cosa c’è di
nuovo? – prima di riprendere il suo discorso.
“Innanzitutto
– so che hai la tendenza a
saltare a conclusioni ridicole, Auriga, ma prova a trattenerti per
questa
volta.”
Ho
sbattuto le palpebre, confusa. “Er.”
Il
mio secondo impulso, dopo un primo
momento di completa incredulità, è stato di voler
negare tutto – chi ha dato il
diritto a quel bastardo di fare questo tipo di commenti, comunque??
Ma
poi mi sono ricordata che lui era,
appunto, malvagio e sono stata quindi in grado di rimanere in silenzio.
(Vedi??
La cosa meno ridicola da fare al
momento, grazie tante!)
“Me
ne importa davvero poco di come decidi
di rovinarti la vita” mi ha informato. “Questa
è una tua scelta. Potresti
gettarti dalla Torre di Astronomia in uno stupido tuffo degli
innamorati e
certamente non ti fermerei.” ( A questo punto ero tentata di
mormorare ‘Beh,
grazie eh’, ma mi sono trattenuta. Malvagio, e tutto il
resto.) “Non mi preoccuperei
nemmeno di parlarti di questo, sprecando così il mio tempo,
se non fosse che
questa questione
riguarda…altre…persone.”
Ed
è stato allora che ho iniziato a
sospettare di non essere l’unica matta, qui.
Sfortunatamente,
ho anche iniziato a
sospettare che sarei morta di ipotermia.
“Oltre
tutto—“ si è fermato, guardandomi
di nuovo. Mi sono ritrovata a desiderare che la smettesse; quanto
più
velocemente avesse finito il suo sconnesso discorso psicotico, prima
sarei
potuta tornare dentro. Con ogni secondo di pausa, la mia agonia si
prolungava,
ma figurati se sembrava importarsene.
O
così pensavo, comunque.
“Stai
tremando” ha osservato, sembrando
vagamente infastidito da questo.
“Sì,”
ho replicato, incapace di nascondere
tracce d’irritazione dal mio tono. Poco saggio,
sì, ma stavo morendo, per
l’amor di Dio! Penso che mi fosse permesso di essere un
po’ incauta. “E’ quello
che le persone fanno quando sono bloccate all’aperto, esposte
al freddo e al
gelo, senza un mantello.”
Ha
socchiuso le palpebre, mentre un perfido
ghigno prendeva posto sul suo volto. Ti dirò, ho seriamente
pensato che avrebbe
potuto uccidermi, proprio lì in quell’istante. Ho
provato a consolarmi,
ragionando che non avrebbe potuto uccidermi a sangue freddo in un
parco pieno di giovani ed impressionabili ragazzini, anche se nessuno
di loro
avrebbe potuto esattamente vederci a causa dell’edera. Questi
pensieri,
comunque, vennero ben presto interrotti quando portò il
braccio verso il suo
mantello, ovviamente con l’intenzione di afferrare la sua
bacchetta e assassinarmi
a causa della mia insolenza. Che siano dannati gli eventuali
spettatori! Stava
per…
…togliersi
il mantello e poggiarlo sulle
mie spalle.
“Oh,
per l’amor di Merlino, Auriga” ha
detto, tentando inutilmente di produrre un tono esageratamente
esasperato,
considerando che si stava comportando, in qualche modo, gentilmente.
“Magari se
tu fossi abbastanza razionale da indossare abiti
consoni…”
Sapevo
che era il mio turno di ribattere
con un commento tagliente, ma ero un po’ stordita, dal
momento che stavo quasi
per essere assassinata, e poi mi hanno dato un mantello. Quindi,
l’ho solo
fissato, la mia espressione illeggibile.
“Lo
rivorrei indietro, alla fine, sai” mi
ha informata dopo un momento, in modo tale che sembrava stesse tentando
di
essere crudele e sarcastico, pur non riuscendoci particolarmente.
Ho
annuito debolmente, leggermente
affaticata a causa del fatto che il capo di un uomo malvagio fosse
avvolto intorno
alle mie spalle, e poi qualcosa mi è venuto alla mente.
“Sì,
beh” ho detto, e mi sono concessa un
sorrisetto malefico, “Lo avrai indietro quando io
riavrò il mio maglioncino.”
Lui
ha sbattuto le palpebre, completamente
preso alla sprovvista dal mio commento. Io, d’altro canto,
ero sopraffatta dal
trionfo poiché, per una volta, i ruoli si erano invertiti ed
io, Auriga
Sinistra, avevo fatto sentire lui, Severus
Snape, come un perfetto idiota e non vice versa!!
…e,
sì, sono consapevole che precisare i
nostri nomi non fosse esattamente necessario, ma rendeva meglio la
proclamazione di gloria, quindi chiudi il becco.
Quaderno.
“Ora”
ho detto, sorridendo – essere quello
furbo, una volta tanto, era stato incredibilmente tonificante,
“di cosa volevi
parlare, esattamente?”
Ha
ghignato. “Niente che mi
riguardi, oramai, te l’assicuro.”
E
poi si è voltato, scomparendo attraverso
il parco. L’ho fissato allontanarsi, ancora piuttosto
sconvolta dall’intera,
bizzarra, conversazione, mentre si avvicinava tempestosamente ad Harry
Potter
ed i suoi amici, iniziando ad assillarli per non so quale motivo. Ha
strappato
un libro dalle mani di Harry, per poi zoppicare verso il castello.
Onestamente.
E’
stato piuttosto ridicolo, persino per lui. Immagino gli abbia detto che
leggere
non era permesso, o qualcosa del genere.
Proprio
ciò che un favoloso insegnante
dovrebbe trasmettere, davvero.
Quindi
eccomi qui, seduta a domandarmi che diavolo stia passando per la
deviata mente
di Severus Snape. Perché, d’accordo, lui
è l’insensato schiavo di Tu-Sai-Chi. Ma
mi ha anche dato il suo mantello. Questo non può renderlo
completamente
malvagio, no?
Non
che mi interessi, davvero.
Cioè,
certamente non è come se lo stessi ancora
indossando.
Aha!
Ah.
…ah.
Saturday, November 9, 1991
Bedroom Quarters
1:12 P.M.
Oh mio Dio.
Sinceramente
non posso crederci. Onestamente,
sinceramente, davvero non posso credere che
–
Oooh,
quel bastardo. Quell’orribile
stronzeggiante bastardo assolutamente malato, disturbato,
disgustosamente
omicida…
Er,
comunque.
Hai
colto l’idea.
Ma
davvero. Non tenti di uccidere
Harry Potter! E’ praticamente sacrilego!
Voglio dire…mio Dio.
Okay.
Respira, Auriga. Respira.
Tenterò
di riportare gli eventi
razionalmente.
Quindi,
oggi si teneva la prima partita di
Quidditch della stagione. Tutti erano terribilmente eccitati,
ovviamente, e io
finalmente ero riuscita a togliermi di mente Snape e i suoi modi
malvagi. Dopo
tutto, era sembrato in qualche modo umano, ieri, e immaginavo non
avesse
intenzione di frustare nessuno nel prossimo futuro. Perciò
Victoria ed io ci
siamo dirette alla partita, e non vedevamo l’ora di tifare
per Grifondoro in
maniera talmente sgradevole da far contrarre l’occhio di
Snape.
(Questa,
ovviamente, era stata un’idea di
Victoria.)
Abbiamo
preso posto vicino a Snape (una
parte essenziale della sopracitata idea di Victoria) e la cosa
prometteva di
essere particolarmente piacevole. E lo è stata, per i primi
venti minuti o giù
di lì.
E
poi la scopa di Harry è impazzita.
Onestamente
– ha iniziato a scuotersi
terribilmente, come se fosse un cavallo imbizzarrito pronto a
disarcionarlo.
Tutti sugli spalti si sono immediatamente fatti prendere dal panico,
ovviamente, e nel mezzo del caos ho notato qualcosa—
Snape
stava mormorando tra sé e sé.
Mi
sono voltata, il più casualmente
possibile, e ho scoperto che stava guardando dritto verso Harry. Beh,
non ci
vuole un genio per scoprire quale fosse la causa dello strano
comportamento
della sua scopa.
Mi
sono fatta prendere dal panico. Benchè,
davvero, puoi biasimarmi? Cioè, la vita del ragazzo era
nelle mie mani. Dovevo
fare qualcosa a Snape, e farlo velocemente.
E
quindi iniziai ad escogitare un piano
sulla foga del momento, che consisteva nel – beh,
d’accordo, e tu non potrai usare
questo contro di me…
Tieni
a mente che sapevo di dover far
qualcosa che l’avrebbe completamente destabilizzato, che
avrebbe interrotto la
sua concentrazione e l’avrebbe scioccato e distratto al punto
che Harry avrebbe
potuto raggiungere il terreno sano e salvo.
E,
davvero, non riuscivo a pensare ad un
modo migliore per distrarre e scioccare completamente Severus Snape se
non
baciandolo.
Naturalmente,
gli avrebbe messo in mente
strane idee che non avrei potuto confutare, qualunque fosse stata la
mia scusa.
Avrebbe probabilmente passato il resto della sua lunga vita malvagia
pensando
che fossi follemente innamorata di lui. Ma era una questione di vita o
di
morte, e dovevo semplicemente mettere da parte questi pensieri.
E
così ho fatto. Ero sul punto di
accostarmi a lui e afferrarlo quando improvvisamente –
E’
andato a fuoco.
Ha
veramente fatto scalpore – un momento
prima, stava maledicendo Harry Potter, e quello successivo urlava,
sorpreso,
perché il suo mantello aveva preso fuoco.
Harry
è atterrato sano e salvo, grazie al
cielo – e non solo, è anche riuscito a catturare
il Boccino.
Nella
sua bocca.
Qualche
volta non posso fare a meno di
pensare che magari il ragazzo ha qualche potere sovraumano.
Quindi,
grazie a Dio, tutto è finito bene.
E
non ho dovuto nemmeno baciare Snape.
Ma
ciò non toglie che Snape abbia tentato
di uccidere Harry, e in qualche modo dubito che si arrenderà
solo perchè il suo
primo tentativo è risultato avvolgerlo quasi totalmente
dalla fiamme. Oh,
no. Continuerà a provare…
A
meno che non lo affronti.
Devo
farlo. Devo andare da lui, dirgli che
sono completamente a conoscenza del suo piano, e che mi
rivolgerò a Silente se
deciderà di perseverare.
Non
c’è tempo da sprecare. Non in un caso
del genere.
Augurami
buona fortuna, Quaderno. Mi
fiondo verso i sotterranei immediatamente.
1:23
P.M.
Davvero,
sto andando.
1:27 P.M.
Sinceramente.
1:32 P.M.
Okay.
Sì. Vado.
1:35
P.M.
Se
non dovessi scrivere mai più, è perchè
mi ha ucciso.
O,
possibilmente, perché sono appesa al
soffitto dei sotterranei per le unghie.
1:40 P.M.
Ora vado.
1:41 P.M.
Giuro.
To be continued...
Note della Traduttrice: Decisamente
questo è stato il capitolo più difficile da
tradurre,
soprattutto se pensate che sono rimasta bloccata per settimane sulla
scena del mantello (nel frattempo, ho tradotto altri quattro capitoli,
e solo dopo mi sono dovuta costringere a tradurla). Davvero, non so
perchè ma non riuscivo a trovare le parole adatte. In
effetti,
anche ora non sono particolarmente soddisfatta del risultato, ma dovevo
pubblicare quindi...pazienza! Perdonatemi!
Passando
ad
altro, credo ci sia stato un malinteso. La versione italiana delle
Lamentation non si arresterà tanto velocemente.
Abbiamo
ancora dodici capitoli da pubblicare, e sto vagliando l'idea di
dividere alcuni capitoli che sono davvero troppo lunghi. Quindi,
vedete, ne avremo ancora per molto. E non dimentichiamo che la scuola
è quasi finita, quindi se siamo fortunati She's A Star
scriverà! Dopo tutto, il suo periodo più
produttivo
è quello estivo. E, ribadisco ancora una volta, non
dimenticate
che ci sono anche le one-shots associate. In ogni caso, vedo il futuro
un po' buio, perchè il ritmo di traduzioni si sta
rallentando.
Non mi uccidete, è solo che sono un tantinino incasinata con
la
scuola.
Ringrazio
tutti
coloro che recensiscono: rendete le mie giornate più
luminose!
Credetemi, non c'è niente di meglio dopo una brutta, brutta
(tragica, tragica) interrogazione di matematica come una delle vostre
recensioni. You Rock! (uhm. Perchè questo faceva tanto Jack
Black?)
Baci,
dolci e caramelle
Serena
PS:
Anche se in
ritardo, considerate questo mega capitolo come un regalo per il 25
Aprile! In assoluto, la mia festa preferita dopo Natale.
Forza che è giunta
l'ora, infuria la battaglia
per conquistar la pace, per liberar l'Italia
scendiamo giù dai monti, a colpi di fucile
Evviva i partigiani, è Festa ad Aprile!
|
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Capitolo 15 *** La Platonica Alleanza ***
Capitolo 15
Part
15-
Saturday, November 9, 1991
Bedroom Quarters
1:42 P.M.
Davvero.
Sto andando.
1:43
P.M.
E’
questione di minuti.
1:44
P.M.
Oh,
tutto questo è
ridicolo.
1:45
P.M.
E’
proprio da me.
1:48
P.M.
…A
quanto pare ho
maturato uno Snape Interiore.
1:49 P.M.
Oops.
3:02 P.M.
. . .
Quirrell?
3:03
P.M.
No,
seriamente.
.
. . Quirrell?
3:04
P.M.
Magari
è proprio Snape.
Voglio dire, conoscendolo, potrebbe semplicemente aver dato per
scontato che
sono una stupida credulona (o così crede lui. Personalmente,
preferisco pensare
che sono generosamente fiduciosa , grazie
tante) e avermi detto che Quirrell è un traditore
così, una volta ancora,
nessuno sospetterà delle sue sinistre intenzioni.
…ma
per qualche strana
ragione, non credo sia così.
Ma
oh, Quaderno, saresti
stato fiero di me. Lasciatelo dire, senza un pizzico di esitazione (. .
.
chiudi il becco), ho marciato fin giù nei sotterranei,
completamente decisa ad
informare Snape che tentare di uccidere uno studente era generalmente
mal visto
dalle masse.
E
quindi ho spalancato
la porta, mi sono presa un momento per assicurarmi che non fosse
presente alcuno
studente che potessi, in qualche modo, traumatizzare a vita
(tecnicamente,
sapevo che non ci sarebbe stato nessuno, visto che è Sabato,
ma quando uno ha
il mio talento per la sfortuna, impara ben presto ad essere cauto. O,
beh,
d’accordo, nel mio caso alla fine, prima o poi, impara.), e
poi mi sono
precipitata alla scrivania di Snape. Lui se ne stava lì,
innocentemente seduto
– o tanto innocentemente quanto Snape possa mai sembrare
– e, apparentemente
correggendo dei compiti, ha
avuto il
coraggio di sembrare infastidito dalla mia presenza.
“Perdonami
se te lo
chiedo, Auriga, ma non riesco proprio a trattenermi” ha
detto, sarcastico e
ghignante come al solito. “Credi ti sia possibile evitare di
irrompere qui ad
ogni ora? Alcuni potrebbero anche trovarlo affascinante
ma—“
Ma
io non avevo
intenzione di farmi intimidire ancora una volta dai suoi detestabili
modi
canzonatori. No signore, non io! Invece, gli ho gettato lo sguardo
più malvagio
possibile e gli ho urlato, in modo davvero spietato a parer mio,
“TU, SEVERUS
SNAPE, SEI ASSOLUTAMENTE DISGUSTOSO! E NON SOLO IN SENSO CHE TRASCURI
LA TUA
IGIENE PERSONALE!”, a quel punto eravamo faccia a faccia.
Effettivamente mi
sono, er, tipo distesa sulla scrivania per sporgermi verso di lui, il
che, in
retrospettiva, poteva essere interpretato come un gesto
particolarmente, er,
notevole. Ma ero arrabbiata! Ero furiosa!
E non stavo tentando di sedurre Severus Snape.
Perchè
non lo farei mai.
Eccetto
per quell’unica
volta.
Che
non conta nemmeno,
infatti, visto che pensavo si trattasse di Quirrell.
…Il
quale pare essere
malvagio.
Oh,
lascia stare.
Ritornando
alla mia
sfuriata, allora –-
Quindi,
eravamo faccia a
faccia, e continuavo ad urlare, anche se lui mi fissava come se fossi
impazzita
più di quanto sia umanamente possibile. “CREDEVI DAVVERO CHE
L’AVRESTI FATTA
FRANCA CON L’OMICIDIO A SANGUE FREDDO DI HARRY POTTER, TRA
TUTTI? PERSINO
TU-SAI-CHI NON CI E’ RIUSCITO, RICORDA, E TU SEI
DIFFICILMENTE ALLA SUA ALTEZZA
QUANDO SI TRATTA DI ESSERE UN MALATO, PERVERSO, RIVOLTANTE, MALVAGIO BASTARDO!”
A
quel punto mi sono
zittita, semplicemente perché sembrava un punto perfetto per
una pregnante
pausa, e ho ascoltato la parola ‘BASTARDO!’
rimbombare ripetutamente sulle
fredde pareti di pietra.
In
effetti è stato
davvero fighissimo.
Decisamente
formidabile.
Vedi?
Sarei potuta
essere una Serpeverde. Le persone
probabilmente dubitano della mia credibilità quando si
tratta di essere
sgradevole, ma lasciatelo dire, credo di poter essere piuttosto
cattiva. Tutti
questi preconcetti sulla
“socialmente-inetta-dagli-occhi-a-stella” sono
davvero—
Er.
Comunque.
Allora
mi ha osservata
per un momento, con quella che credo fosse un’espressione di
puro orrore (hee!
Serpeverde, te lo dico io!) per almeno i primi venti secondi. A quel
punto era
diventato anche un tantino imbarazzante. Ho pensato che magari fosse
sul punto
di uscirsene con qualche tagliente battuta quintessenzialmente
Snape-esca,
riuscendo così a farmi sentire come un’idiota
anche se lo avevo attaccato in
nome della giustizia, invece ha solo continuato a fissarmi.
Sono
stata quasi tentata
di fargli una linguaccia, ma mi sono trattenuta. Dopo tutto, a quel
tempo,
credevo ancora che fosse malvagio.
Inoltre,
sembrava
vagamente immaturo.
(Il
che, d’accordo, non
mi ha impedito di farlo prima, ma non rivanghiamo il passato.)
Alla
fine, è sembrato
tornare in sé, e mi ha chiesto, freddamente, di rimuovere
gentilmente la mia
carcassa dalla sua scrivania, visto che stavo stropicciando i compiti,
e che
avrebbe odiato dover spiegare ai Grifondoro del primo anno che i loro
lavori
erano stati danneggiati da una certa insegnante di Astronomia che vi si
era
distesa sopra.
Questo
sembrava
abbastanza ragionevole (inoltre, non avevo bisogno di mettere altra
legna al
fuoco della ‘Professoressa Sinistra è una
bagascia’) quindi ho fatto ciò che
aveva chiesto. Ovviamente, non ho smesso di occhieggiarlo. So come
maneggiare
un servo potenzialmente omicida di Tu-Sai-Chi, e non dubitarne.
…Quaderno.
Ahem.
Quindi,
comunque, Snape
era tornato a correggere compiti, come se non fossi nemmeno presente,
il che è
stato davvero scortese, da parte sua, se vuoi il mio parere. E,
naturalmente,
non potevo lasciargliela passare così – stupido
cretino – perciò ho continuato,
ma in modo più posato, questa volta, e, sì, senza
distendermi tutta sulla sua
scrivania.
“Hai
tentato di uccidere
Harry Potter” ho detto, il più chiaramente
possibile.
Snape
ha alzato lo
sguardo verso di me, sicuramente esasperato “Come al solito,
Auriga, non ho
idea di cosa tu stia parlando—“
“Oh,
no!” ho esclamato,
stizzita e piuttosto arrabbiata. “Non riuscirai a cavartela
tanto facilmente,
Snape!”
Ha
alzato un
sopracciglio in mia direzione. “Davvero?” ha detto,
tranquillamente. “E perché
mai, di grazia?”
“Perché
sì!” ho
esclamato, ancora una volta, sentendomi un po’ infastidita e
domandandomi
perché non potesse semplicemente accettare che lo avevo
beccato, senza chiedere
ulteriori spiegazioni di vario genere. “Ti ho visto mormorare
quella
maledizione, mentre la sua scopa sembrava come imbizzarrita! Non sono
un’idiota,
Severus.”
Nota
per un’eventualità futura:
Mai, mai dichiarare che non sei
un’idiota a Severus Snape, dal momento
che ti contraddirà sempre. E’ un suo naturale,
strano e perverso istinto.
Ha
posato la sua penna
d’oca, e ha guardato dritto verso di me, senza esitazione. Ha
davvero uno
sguardo intenso. E’ davvero un po’…
Allarmante.
Destabilizzante.
Immediato.
Sì.
“Se
non sei un’idiota –
affermazione piuttosto discutibile, devo aggiungere” ha
detto, concedendosi una
pausa di qualche secondo per sghignazzare. Bastardo.
“—allora, per amor di
logica, Auriga, spiegami in qual modo hai formulato questa
tua…teoria.”
Beh,
è un eufemismo dire
che ero assolutamente irritata. Voglio dire, hai per caso idea di
quanto sia seccante scoprire che
le tue drammatiche
accuse sono state mandate in frantumi da una manciata di commenti
scettici e
sarcastici?
Aaaurgh!
“Non
è esattamente
Aritmanzia Avanzata, Snape” ho riposto, il più
freddamente possibile. “Dubito
che qualcuno in questa scuola ignori il
fatto che tu odi quel povero ragazzo – senza contare che la
maggior parte dello
staff è perfettamente a conoscenza delle tue passate
alleanze.”
La
sua mano si contrasse
improvvisamente, provocando la rovinosa caduta di un barattolo di
inchiostro su
tutta la scrivania. Non si è nemmeno lontanamente reso conto
del suo piccolo
comportamento distruttivo.
Proprio
allora iniziai a
sospettare che magari non avrei dovuto tirar fuori l’intera
faccenda delle
‘passate alleanze’; è stata davvero
un’imprudenza, considerando che a quel
tempo credevo anche fossero le sue presenti alleanze. E, sul serio, non
era mia
intenzione! Mi è solo…scappato.
Ed
ha finito per essere,
sorpresa sorpresa, terribilmente stupido da parte mia.
“Questo
non è affar tuo,
né hai alcun diritto di parlare di ciò che non
sai”, ha detto, e sarebbe
sembrato perfettamente composto se non fosse per il tono furioso che
lambiva la
sua voce.
E
lasciatelo dire,
Quaderno, sono stata ampiamente tentata di balbettare una scusa, per
poi
voltarmi e scappare. Ma ero in missione per accertarmi che il salvatore
del
mondo Magico non fosse assassinato, e sono stata perentoriamente stoica.
(Non
importa che sono
quasi svenuta prima di replicare. Irrilevante, davvero.)
“Credo
di averne il
diritto, in realtà, se Lo stai ancora servendo!”
ho replicato, quanto più
coraggiosamente potessi. E non credere che sia suonata particolarmente
debole e
spaventata, anzi. Ovviamente, possiedo anche delle abilità
Grifondoresche
piuttosto notevoli.
Snape,
prevedibilmente,
non sembrava per niente impressionato dal mio evidente coraggio.
Davvero da
lui. Al contrario, sembrava quasi tentato di scoppiare in una risata
isterica.
Grazie al cielo, non l’ha fatto – diciamocelo, non
sono sicura che sarei
sopravvissuta se avessi dovuto nuovamente assistere ad un altro Attacco
Di Risa
Di Severus Snape. E non ha nulla a che fare con l’essere
codardi, -
semplicemente, è contro la sua natura. Quindi toh.
Er.
Dov’eravamo?
Ah,
giusto.
Quindi
non ha riso. Invece,
mi ha semplicemente fissato come se fossi la più sciocca
creatura che avesse
mai incontrato in tutta la sua vita, prima di annunciare, finalmente
“Se sono
ancora al servizio del Signore Oscuro, allora l’iguana di
Quirrell è il tuo spasimante
segreto.”
“Ugh!”
ho urlato, visto
che non avevo davvero il tempo di decifrare cosa, precisamente, lui
stesse
tentando di comunicare, e avevo solo colto il fatto che sospettasse che
Hermann
fosse il mio amante segreto. Certamente, una situazione che richiedeva
un
“ugh”. “Sei un uomo completamente
perverso e disgustoso se credi davvero che ci
sia qualcosa tra me e quella sudicia iguana!”
Lo
sguardo di Snape
urlava “Appunto”.
E
poi ho realizzato
cosa, precisamente, avesse tentato di dirmi.
“Ah”
ho replicato
debolmente. “Giusto.”
Ma
questo certamente
non rispondeva alle mie domande.
“Aspetta!”
dissi,
gettandogli un’occhiataccia. “Se non servi
Tu-Sai-Chi, allora perché diavolo
stai tentando di uccidere Harry Potter? E perché stai
tentando di rubare la
Pietra? Hmm?”
“Slatero
Quirrell”,
rispose candidamente Snape, come se questo avesse un senso.
E,
beh, al momento ero
talmente destabilizzata dalla risposta che ho pensato volesse iniziare
un
qualche bizzarro giochetto in cui si devono citare nomi del corpo
insegnanti di
Hogwarts, così ho replicato prontamente, “Minerva
McGranitt.”
Mi
ha guardata per un
momento, prima di decidere, apparentemente, che non voleva saperlo, per
poi
dire, molto lentamente (Odio quando mi parla come se avessi due anni. O
come se
fossi ritardata) “Slatero Quirrell sta tentando di recuperare
la Pietra
Filosofale. Sta anche tentando di uccidere Harry Potter”
Sbattei
le ciglia,
confusa.
“Slatero Quirrell ha paura del buio”
E’
vero; non stavo solo improvvisando. Una volta, ero
stata la prima ad entrare in sala insegnanti, e non avevo ancora acceso
le
candele visto che ero disperatamente bisognosa di caffeina. Quirrell
entrò e
andò nel panico totale.
Stringeva tra
le braccia il povero Hermann come se fosse sicuro che non avrebbe
più rivisto
la luce del sole.
(Personalmente,
credo sia un po’ melodrammatico)
“E
sono sicuro che
trascorrerai ore riflettendo sull’impressionante ironia del
caso” ribattè
Snape, impazientemente. “Io, comunque, non voglio trattare la
questione al
momento, visto che ho del lavoro da fare. Al solito, Auriga,
è stato
spaventosamente—“
“Oh
no!” ho detto,
sedendomi sulla scrivania. (A mali estremi, estremi rimedi. Di nuovo,
non stavo
tentando di sedurre Severus Snape. Aha. Disgustoso. Ew.) “Ora
mi dici cosa sta
succedendo! Non vedo perchè mai dovrei crederti!”
“E
io non vedo perché
mai tu ti sia immischiata in questa storia, tanto per
cominciare”, ha ribattuto
Snape con sicurezza.
Ho
resistito al
desiderio di borbottare ‘bastardo’, e al suo posto
ho replicato “Perché sono
un’osservatrice, sai! Le noto certe cose!”
“Davvero?”
mi ha chiesto
Snape, alzando un sopracciglio in mia direzione.
“Sì,
davvero!” ho
risposto, sulla difensiva.
E
appunto sembrava che
non avessi notato di essermi seduta sulla pozza d’inchiostro.
Ma
seriamente! Solo perché
mi è capitato questo insignificante,
sfortunato incidente, non significa che non sono
un’osservatrice!
Ma
prova a dirlo a
Snape.
Prova
a dirgli qualunque cosa.
Non
ti crederà, sai.
Semplicemente, ghignerà, e farà un sacco di
commenti pungenti e finirà col
farti sentire un completo idiota.
A
volte lo odio.
Comunque,
decisi di
conservare un po’ di dignità e fare come se non
fossi al corrente del fatto che
l’inchiostro stava causando, secondo dopo secondo,
l’imminente distruzione del
mio abito preferito. “Dimmi perché dovrei
crederti.”
“Non
hai bisogno di
credermi, Auriga” ha risposto. “Non trovo
necessario avere la tua approvazione.
Non sei mia madre, dopo tutto. Comunque sia, non riesco a vedere come
mai mi
potrebbe giovare uccidere Harry Potter sotto gli occhi di tutti. Se
dovessi
farlo, se dovessi veramente uccidere l’ignorante prole di
James Potter, lo farei correttamente, in modo che nessuno sarebbe mai
in grado di collegarlo a me.”
Il
che, sai, aveva
senso. Sembrava ridicolo pensare che Snape avesse provato ad uccidere
Harry
Potter davanti a tutte quelle persone. Dopo tutto, lui è
più il tipo di persona
che ti bloccherebbe in un angolino buio, per poi minacciarti,
estremamente
composto per tutto il tempo, fino a quando non fossi semplicemente
morto dal
terrore.
Perverso
bastardo.
“Ma
allora perché stavi
mormorando alla partita di Quiddich?” gli ho chiesto, ma con
meno vigore, visto
che era riuscito a respingere ogni oncia di prova che avevo contro di
lui.
Tipico, davvero.
“Cielo”
Snape ha detto,
avendo l’aria di uno di gran lunga troppo divertito.
“Sono consapevole del
fatto che non sei la più straordinaria delle streghe, ma
sicuramente persino tu
riconosci un contro-incantesimo quando ne vedi uno?”
Al
che ho risposto, con
uno stile davvero intelligente e sorprendente
“…oh. Giusto.”
“Ora,
se non hai altre
ridicole accuse da lanciarmi/ scagliare in mia direzione, allora
apprezzerei
davvero se ti dileguassi dalla mia presenza.”
Onestamente.
Quell’uomo
è un terribile recluso. Per allora, avevo accettato che
magari Snape non fosse
malvagio – solo un bastardo molto, molto, molto cattivo
– e avevo realizzato
che magari avremmo potuto formare una sorta di alleanza.
…non
in quel senso.
Sei
proprio un perverso,
stupido, piccolo quaderno. Non credo che te l’abbiano mai
detto prima.
Sai
– un’alleanza
platonica! Un’alleanza contro Quirrell e le sue, er, malvagie
intenzioni (mi
sento stupida persino a scriverlo- è solo che lui
è un tantino patetico, per
essere malvagio) – in quel modo, avremmo potuto assicurarci
che non avrebbe mai
più provato ad uccidere il povero Harry.
Ma,
ovviamente, Snape
non ha nemmeno pensato di suggerire niente del genere.
Quindi,
naturalmente,
l’ho dovuto fare io.
“Non
credi che dovremmo fare qualcosa?”
ho chiesto “Cioè,
potrebbe compiere qualche azione terribile- non possiamo prevedere
quale sarà
la sua prossima mossa!”
“Per
il momento, tutto è
sotto controllo” Snape ha risposto irremovibile, proseguendo
nella correzione
dei suoi compiti senza nemmeno guardare verso di me. Suppongo che avrei
dovuto
chiedere un po’ di rispetto, ma al momento ero un
po’ sorpresa da ciò che aveva
appena rivelato.
“Sotto
controllo?”
“Ti
assicuro, Auriga,
l’attuale situazione non ti dà niente di cui
preoccuparti” ha ripetuto Snape,
sembrando oltremodo infastidito, eppure perseverando nel tentativo di
suonare
ancora per lo più calmo. Come ci riesca, non lo
saprò mai. Quando sono
infastidita, diventa piuttosto evidente.
E
qualche volta, come
risultato, produce il lancio di tazze di caffè.
“E”
ha continuato “Se mi
dovessi mai trovare nel disperato bisogno della
tua…assistenza” [inserire
ghigno qui] “—indubbiamente ti informerò
immediatamente. Ora, se potessi essere
così gentile da—“
Beh,
a quel punto la mia
irritazione era leggermente visibile, quindi sono saltata
giù dalla cattedra, e
l’ho informato “D’accordo,
d’accordo, malvagio pipistrellaccio, ma te ne
pentirai quando ti renderai conto che hai bisogno del mio
aiuto!” e mi sono
precipitata fuori da lì.
Credo
di averlo sentito
ridere mentre me ne andavo.
Uuuughhh.
Innaturale.
Stupido
bastardo.
Ma,
sul versante
positivo, almeno ora so cosa sta succedendo qui.
.
. . in un certo senso.
.
. . forse.
3:26 P.M.
. . . Quirrell?
Monday, November 11, 1991
Teacher’s
Lounge
8:12
A.M.
Beh,
questo è strano.
Victoria
è appena
entrata e, suonando un po’ bislacca, mi ha chiesto se Snape
avesse tentato di
parlarmi di “qualcosa in particolare”, ultimamente.
Ero
sul punto di negare,
immaginando che fosse disperatamente alla ricerca di ulteriori prove
per il suo
fascicolo “So che sub consciamente tu lo aaaaaaaaaami,
Auriga!”, ma poi mi è tornata alla mente quella
chiacchierata nel parco che
poteva certamente essere considerata strana.
“Sì,
suppongo di sì”, le
ho detto, insospettendomi. “perché?”
“Oh,
niente” ha risposto,
rivolgendosi altrove per conversare con Vitious. Ma era quel tipo di
‘oh,
niente’ che chiaramente significa ‘Io lo so, ma non
voglio che tu sappia che io
lo so, e, Per Merlino, certamente non
ti dirò niente, oh no, invece credo che ti
abbandonerò, casualmente, in favore
di un uomo alto a malapena un metro!’
Sono
sicurissima che
stia combinando qualcosa.
Ma
non ho idea di cosa.
Lasciatelo
dire,
Quaderno, se le cose diventano ancora più strane di quanto
già non sono, dovrò
solo cambiare nome e volare in Jamaica per un po’ di riposo e
relax.
E
non osare dire
che non me lo sono meritato.
8:16
A.M.
…Quand’è
che ho
cominciato a mettere la maiuscola a ‘quaderno’?
8:17
A.M.
Oh
cielo.
To Be Continued
Note della traduttrice: scusate
scusate scusate. Non ho avuto accesso ad internet per un po'. Sono
mortificata. Non vi faccio perdere altro tempo. Vi supplico di
perdonarmi!!!!
|
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Capitolo 16 *** A Beautiful Mind ***
Capitolo 16
A
Beautiful Mind
Friday, November 15, 1991
Bedroom Quarters
3:32 A.M.
Aaaurgh!
E’
ufficiale. Mi manca l’allarmante abilità di Snape
nel non mostrare
assolutamente alcun interesse quando è condannato dalla
consapevolezza che c’è del
male tra noi. Voglio dire, sono
sicurissima che sia perfettamente comprensibile, e che chiunque non
fosse un
bastardo psicologicamente instabile sarebbe un pochettino ansioso, ma
mi sta
facendo impazzire. Continuo ad avere tutti questi…incubi.
E
vedi, una volta avuti, continuano a perseguitarmi nel corso
dell’intera
giornata. Fino al punto in cui, potrei o meno essere un po’
suscettibile ai
piccoli rumori e potrei aver maturato una nuova fobia nel girare gli
angoli bui
dei corridoi per paura di imbattermi in…qualcuno.
Ma
non è come se mi stessi comportando stranamente o
pateticamente o niente del
genere! Quirrell è malvagio. E’
un
servo fedele di Tu-Sai-Chi, i cui due scopi nella vita sono,
attualmente, di
aggirare il cugino di secondo grado di Cerbero e far fuori Harry
Potter. Ho
anche smesso di andare in sala insegnanti. C’è
sempre la possibilità di
ritrovarmi lì dentro, sola, con lui e…
Basta.
Non pensare che sia una specie di codarda. E’ solo che con la
sua abile finezza
nelle Arti Oscure, potrebbe persino essere in grado di guardarmi negli
occhi e
vedere dritto dentro di me; realizzare che anche io sono a conoscenza
del suo
segreto. La Legilmanzia non è un’arte sconosciuta,
sai!
E
poi mi ucciderà.
E,
vedi, è così che sono più o meno gli
incubi. Tendono anche ad involvere Herman
che sfoggia un mantello nero e schiamazza molto molto diabolicamente;
questo è
inquietante per un gran numero di ragioni, la prima delle quali
è che le iguane
non possono schiamazzare.
Non
credo.
Il
primo l’ho fatto la notte successiva alla piccola discussione
avuta con Snape.
Non mi sono disturbata a riportarlo qui, visto che ho notato che tendo
a, er,
fissarmi sulle cose che scrivo in questo diario, e non volevo
impuntarmi sul
fatto che Quirrell potrebbe benissimamente uccidere tutti noi.
Fortunatamente
per me (e, d’accordo, in qualche modo prevedibilmente), mi ci
sono fissata
comunque.
Ogni
singola notte, ho questi sogni terribili, e mi sta assolutamente
facendo
impazzire. Ho realizzato che sarebbe stato meglio se avessi
semplicemente smesso
di scrivere; sarebbe troppo grande la tentazione di narrare
incoerentemente gli
incubi avuti se avessi cominciato a scrivere, e inoltre, il fatto che
metto la
maiuscola a ‘Quaderno’ è probabilmente
abbastanza da depositarmi al San Mungo
per almeno cinque anni.
Ma
non lo posso più sopportare. La mia mente naviga tra iguana
col mantello, e ho
bisogno di un luogo sicuro dove riorganizzare i miei pensieri.
Innanzitutto,
so perfettamente che dovrei semplicemente andare da Silente. Dio solo
sa perché
Snape non l’abbia ancora fatto, e se non ha intenzione di
prendere la
situazione nelle sue mani, allora dovrò farlo io, no? Voglio
dire, sarebbe un
po’ stressante sapere che, poiché non ho fatto
niente, qualcuno finirà morto.
Un
po’.
Non
sarebbe nemmeno come quell’incidente col Professor Ford,
quando avevo avvertito
tutti e nessuno mi aveva dato ascolto. Questa volta sarebbe colpa mia.
…Povero
Professor Ford. Mi piaceva. Era solito mormorare indistintamente e
mostrare un
espressione corrucciata ogni volta che Snape entrava nella stanza. Una
volta,
ha anche lanciato una piuma candita in sua direzione, ed è
riuscito a colpirlo
nell’occhio. Accidentalmente, certo. E Snape non ha potuto
fare niente,
naturalmente, perché anche se lui è
un
bastardo non-malvagio, non puoi certo andartene in giro a maledire i
maghi
cento novantatreenni. Semplicemente non si fa.
E
per la cronaca, quando ho scoperto che era morto non ho davvero riso
della
grossa e malvagiamente. Era una piccola risatina; mi sono presa un
secondo di
soddisfazione. Era rianimante sapere che per tutti questi anni ognuno
aveva
avuto torto nel non darmi retta. Ma solo un secondo, ricorda.
Cioè, dopo ho
pianto e tutto, quando ho davvero metabolizzato l’accaduto.
Infatti, la prima
volta che tornai a Mielandia, durante un week end ad Hogsmeade, vidi un
barattolo di piume candite e scoppiai in lacrime. Diventai
così isterica che
alla fine Silente ha costretto Snape a scortarmi ai Tre Manici di Scopa
per
prendere qualcosa che potesse ‘calmarmi un
po’’. Sono davvero sicura, comunque,
che Silente non abbia ordinato del Whisky Incendiario. E, beh, non mi
comporto
esattamente bene quando circola dell’alcol nelle mie vene.
Probabilmente è
stata tutta una perversa idea di Snape. Ricordo vagamente di essermi
riferita a
lui chiamandolo ‘tesoro’.
E’
inquietante, davvero, sapere come si diverte. Ha bisogno di trovare
altri modi
per passare il proprio tempo – potrebbe trovarsi un hobby, o
prendere un
animale domestico. Magari un cucciolo. O un iguana.
…Oh,
giusto. Ecco dov’ero.
Sapevo
che alla fine saremmo ritornati al punto.
L’intera
digressione è stata deliberata, infatti.
Davvero.
Suppongo
di star sub consciamente tentando di aggirare il punto, ovvero che sto
impazzendo. Dovrei andare da Silente, ma non ho idea se mi
crederà o meno, e so
che Snape non mi appoggerà. E farei persino qualcosa di
molto coraggioso ed
eroico – affrontare Quirrell o qualcosa del genere
– se non fosse che
probabilmente finirebbe male. Con la mia prematura scomparsa.
Snape
probabilmente si farebbe una risata.
Ma
poi gli mancherei, sai.
La
prima volta che vedrà una tazza da caffè,
scoppierebbe in singhiozzi.
Probabilmente non piange da secoli, se l’ha mai fatto. Ma gli
basterebbe
guardare quella tazza da caffè, e realizzerebbe quanto
significassi per lui,
sinceramente, persino se non ha mai davvero permesso a se stesso di
riconoscerlo per tutto il tempo in cui ero ancora con lui. E
poi—
Sto
andando di nuovo fuori traccia, giusto?
Ma
il fatto è che semplicemente non ho idea di cosa fare. Sono
terribile a
mantenere i segreti. Davvero, davvero tremenda. Come…come
quando tornai da
scuola l’estate del mio quinto anno, e Lyra – che
al tempo aveva diciassette
anni- mi disse che era andata a letto col suo ragazzo. Non avrei dovuto
dirlo
ad anima viva; me l’aveva fatto capire chiaramente. Ma non
riuscivo più a guardarla come
prima! Lasciatelo dire,
Qu – quader – tu, mi ha davvero quasi fatto uscire
di testa. Non ha aiutato
certo il fatto, suppongo, che io avessi sedici anni e non fossi nemmeno
mai stata baciata. Ma l’idea che mia sorella avesse
fatto…beh, quello, e che
io fossi l’unica persona
che a quanto pare lo sapeva – oltre, voglio sperare, al
ragazzo con cui l’ha
fatto – era in qualche modo stressante.
Non
avevo intenzione di dirlo a nessuno. Ero completamente preparata a
portarmelo
nella tomba. D’accordo, quindi l’argomento era un
po’, er, maturo. Ma ciò non
significava che non fossi in grado di maneggiarlo! I giorni passarono,
ed ero
completamente in pace con me stessa. Ero un po’
più volubile, vivace, magari, e
diventavo un po’ nervosa ogni qual volta qualcuno mi
chiedesse qualcosa, ma al
di là di questo, sai, stavo davvero andando bene.
Fino
ad una sera, quando a cena, mangiando spezzatino d’agnello,
non mi è
accidentalmente sfuggito dalle labbra. Ricordo che mangiavamo
spezzatino
d’agnello perché Lyra mi ha versato il suo sulla
testa.
E
si trattava solo di sesso! Qui si
parla della potenziale rovina del mondo magico!
Io
non chiedo alla gente di
raccontarmi
queste cose. Onestamente. Non ho mai voluto
essere coinvolta.
Suppongo
si tratti semplicemente di una maledizione. E in qualche modo,
nell’impasto,
vengono aggiunti altri amabili ingredienti. Cose come elfi, e pelle
viola, e
iguana. A volte anche col mantello.
Sono
la persona più sfortunata del pianeta.
3:44
A.M.
Benchè,
in retrospettiva, suppongo sia stata piuttosto fortunata a non essere
stata
uccisa da Lyra.
3:45
A.M.
Non
per mancanza di applicazione, certo. E non ho ancora superato il
trauma, tra
l’altro. Oltre allo spezzatino, sono anche inciampata su una
pianta posta in
posizione strategica, rompendomi l’alluce; apparentemente, ho
scordato tutti i
miei compiti delle vacanze nella cuccia del malvagio Doberman dei
vicini, e
sono stata aggirata fino al punto di assistere allo spettacolo del Rocky Horror Picture Show a causa di uno
scambio di indirizzi e dell’innocente desiderio di vedere E’ Nata Una Stella.
Onestamente,
è stata la cosa più malata a cui abbia mai
assistito.
E’
stato persino lanciato un toast.
3:47
A.M.
E
personalmente, credo stesse esagerando un po’.
Cioè, non si dice sempre che
dovresti essere matura e responsabile quando decidi di fare sesso e
affrontarne
le conseguenze?
Sembra
davvero immaturo tentare di uccidere la tua sorellina.
Giusto
per puntualizzare.
3:48
A.M.
D’accordo,
in effetti, mio padre non le ha rivolto la parola per tutto il giorno
seguente
alla scoperta.
3:49
A.M.
E
quando finalmente ha riacquistato la facoltà di parola, le
ha urlato per tre
ore e quartantacinque minuti. Consecutivi.
3:50
A.M.
E
l’ha chiusa a chiave in camera.
3:51
A.M.
E
ha rubato la bacchetta di mia madre, chiedendole con noncuranza
‘quale è
quell’incantesimo mortale, scusa ancora?’ e poi
precipitandosi immediatamente a
casa del ragazzo di mia sorella e strillando
‘abracadabra!’ alla finestra della
sua camera da letto per circa venti minuti, fino a quando non si
è finalmente
presentata la polizia.
3:52 A.M.
Ma comunque.
Saturday, November 16, 1991
Teacher’s
Lounge
7:27
A.M.
Nota
personale: non rivangare disastri familiari prima di andare a letto,
nel cui
caso potresti essere tormentata da strani sogni che comprendono
un’unione decisamente
poco platonica con Snape, Hermann l’iguana che sfoggia abiti
raffinati
impugnando una piuma candita schiamazzando
‘abracadabra!’ mentre Wimmy lo fissa
con le lacrime che gli scendono lungo il suo viso, tutti costretti ad
affogare
in un mare di spezzatino di vitello per l’eternità.
A
volte, odio davvero la mia mente.
Sunday, November 17. 1991
AstronomyTower
1:02 P.M.
Non
posso vivere così ancora per molto.
Questa
mattina mi sono svegliata di soprassalto a causa di un altro incubo.
Con
Hermann, ricorda. E Quirrell che schiamazzava stupidamente. E nessuno
Snape. E
quindi, soprattutto, nessuno Snape nudo. Perchè davvero non
ho mai pensato a
certe cose. Onestamente. Infatti, tutta quella parte del sogno era
davvero
molto confusa; non riesco nemmeno a ricordarla. Era più
l’intera situazione che
l’effettivo…
E
onestamente dubito che, se si trovasse per qualche ragione a baciare il
mio
collo, otterrebbe il tipo di reazione che, er, potrei avere avuto nel
sogno.
Ma che non so se ho avuto. Perché non posso ricordarlo.
ALGERNON.
ALGERNON.
ALGERNON.
1:09
P.M.
Er.
Ho solo pensato di, sai, tirarlo in ballo. Visto che ultimamente non ne
ho
parlato, ho immaginato che potessi essere un tantino curioso sul come
se la
stia cavando eccetera – sta bene; mi è appena
arrivato un suo gufo; grazie per
l’interessamento.
Quaderno.
Um.
Tornando all’oggetto del sogno.
Dell’incubo,
cioè. C’era un corridoio buio, che stavo
attraversando. E poi Quirrell si
trovava alla fine di questo corridoio, sussurrando qualcosa sulla linea
del
come avessi fatto a scoprire il suo segreto e che avrei pagato per
questo. Lui
ed Hermann mi avevano bloccato in un angolo. Non c’era via di
scampo. E proprio
mentre stava per pronunciare la Maledizione Mortale, mi sono svegliata.
Perfettamente
adatto ad un pubblico di tutte le età, grazie tante.
Non
che non fosse terrorizzante.
Quindi
ho deciso, piuttosto semplicemente, che non avevo più
intenzione di sopportare
questa situazione. Sarei andata da Silente, e non c’era
niente che Snape
avrebbe potuto fare per fermarmi!
…Ma
comunque, ho immaginato che avrei potuto parlarne con lui prima di
andare dritta
verso l’ufficio di Silente, e tutto.
Non
mi sono esattamente preoccupata di vestirmi bene, visto che si trattava
solo di
Snape, e che ci trovavamo in una situazione di pericolo mortale;
sembrare
stupenda non era esattamente una questione della massima importanza.
Inoltre,
non volevo pensasse che il mio era un tentativo di vestirmi
favolosamente solo
per lui, o altro. Perché questo sottointenderebbe che ci sia
una sorta di
attrazione tra noi. Che potrebbe o meno sfociare in discutibili slanci
del sub conscio—
Comunque.
Quindi,
mi sono diretta nella sua camera da letto per informarlo che sarei
andata da
Silente, indipendentemente da ciò che avrebbe detto per
fermarmi. Avevo
determinato che aveva il diritto di sapere, dopo tutto, visto che era
il mio
compagno.
Nella
lotta contro il male.
Che
non comporta baci sul collo.
Erm.
Comunque.
Sono andata a dirgli quello. Tranne la parte del bacio sul collo. Mi ha
risposto, ostentando una certa sicurezza, che non avrei fatto niente
del
genere. Aha! Come se avesse voce in capitolo.
“Perché
non dovrei?” ho chiesto, incrociando le braccia sul petto con
fare
provocatorio. Era il tipo di situazione che richiedeva
aggressività, ho
dedotto.
“Perché”
ha replicato senza problemi “Non è una questione
che richiede l’interessamento
di Silente”
“Qualcuno
è in combutta con Tu-Sai-Chi e sta tentando di uccidere
Harry Potter e tutto
questo non richiede l’interessamento di Silente??”
A
volte penso davvero che lui sia un po’ matto.
Beh,
magari anche più di qualche volta.
Ma
a volte sembra particolarmente ovvio.
“Come
ti ho già detto, Auriga, al momento ho Quirrell
perfettamente sotto controllo.”
Poi ha sfoggiato
quell’espressione di
condiscendenza fin troppo familiare che gli piace mostrare quando
è nei miei
paraggi, con aria di superiorità e derisione. Bastardo.
“Posso assicurarti che
non sarai assassinata nel sonno in un prossimo futuro.” Si
è poi sentito in
dovere di aggiungere un “Penosa” sotto voce
così che fosse perfettamente
udibile.
Umph.
Vedremo
se si sentirà ancora così dopo che Quirrell mi
avrà ucciso e tutto ciò che gli
rimarrà di me sarà una tazza da caffè.
E
lasciatelo dire, quel “Penosa” mi ha fatto
esplodere di rabbia.
“Non
so proprio perché non dovrei essere autorizzata a dirglielo!
E’ importante,
sai!” Poi, in un’improvvisa ondata di ispirazione,
ho aggiunto crudelmente “La
tua insana e personale vendetta ai danni di Harry Potter non ti
dà il diritto
di nascondere certe informazioni! Scommetto che ti piacerebbe
vederlo morto.”
Questo
l’ha fatto arrabbiare davvero.
Magari
non sarà stato furbo da parte mia, ma sul momento
è stato davvero appagante.
“Che
teoria interessante che hai formulato” ha detto con quella
sua voce bassa e
pericolosa, avvicinandosi a me. E’ stato in qualche modo
terrificante, ma che
io sia dannata se avessi iniziato ad indietreggiare, o a tremare o a
fare
qualunque cosa potesse tradire il fatto che non fossi perfettamente a
mio agio.
“Davvero
molto interessante” ha continuato delicatamente.
“Suppongo tu creda che
lascerei semplicemente che un ragazzo innocente fosse assassinato per
soddisfare
una qualche sorta di vendetta…personale, hai
detto?” A quel punto eravamo circa
a dieci centimetri di distanza. E poteva sembrare in qualche
modo…intenso. In
senso negativo e terrificante, naturalmente. “Diversamente
dalla maggior parte
degli abitanti di questo pianeta, Auriga” ha concluso, con un
brillio sinistro
negli occhi mentre praticamente sussurrava le ultime parole
“Non agisco assecondando
i miei…desideri.”
Stranamente
le mie ginocchia si indebolirono non appena pronunciò quelle
parole, e mi
ritrovai ad inciampare all’indietro, cadendo sul letto. Una
strana reazione al
terrore più assoluto, suppongo. Perché ero senza
dubbio
assolutamente…terrificata. E nient’altro.
Per
niente.
“Capisco”
sono riuscita a replicare, debolmente. Sul momento, sembrava un
traguardo
davvero notevole.
In
ogni caso, lui non stava più badando a ciò che
dicevo. Invece, stava…e per
qualche istante ero assolutamente sicura che me lo stessi
immaginando…
Stava
fissando il mio collo.
Mi
ci volle un momento per registrare l’accaduto. E mi ci
è voluto un altro
momento per trattenermi dall’avere un infarto. Dopo essermi
presa ancora un
altro momento, ho realizzato che era davvero, davvero strano che lui
stesse
ancora fissando.
E
poi, con un improvviso, stranamente fluido movimento, mi si
è avvicinato, e
grazie a Dio ero già seduta, perché onestamente
ho quasi creduto che avesse
intenzione di –
…uccidermi.
Giusto. Esatto. A
causa
del…terrore. E del fatto che probabilmente desidera davvero
farlo.
Uccidermi.
Sì.
Quindi,
ero un po’, er, nervosa, a causa della...prossima morte,
mentre si sporgeva
verso di me, accarezzava via i miei capelli dal collo – a
quel punto ero
davvero nervosa, al punto che avevo dimenticato come respirare- e mi
chiedeva,
bruscamente, “Cos’è questo?”
“Non…lo
so?” ho disposto con voce strozzata, docilmente.
Lo
sguardo intenso continuò a perseguitarmi per un momento
– mi sentivo davvero un
po’ stordita; mancanza di ossigeno, eccetera –
prima di proclamare
“Inchiostro.”
“Inchiostro?”
ho ripetuto, perplessa, prima di ricordare che la notte precedente mi
ero,
appunto, addormentata sulla programmazione disciplinare.
Ha
ghignato vagamente, e si è ritirato, raggiungendo a grandi
passi la scrivania
dalla parte opposta della stanza.
“Suppongo
tu ti sia addormentata su quella piccola, curiosa narrazione della tua
esistenza che riporti tanto fedelmente?” ha detto seccamente.
“Spifferando
tutti i tuoi più intimi segreti.”
“Non
ho segreti” ho replicato, immaginando non ci fosse alcun modo
in cui lui
sarebbe potuto venire a conoscenza del bacio carotideo.
Er.
Voglio
dire, gli ho detto la verità.
Perché
davvero non ne ho.
Di
segreti, cioè.
In
ogni caso, mi ha alzato un sopracciglio, completamente scettico.
“Davvero?”
“Sì!”
ho affermato coraggiosamente.
Apparentemente
non abbastanza da soddisfarlo. “Nessuno scintillante
dettaglio circa
l’affascinante idiota che è
così” e
qui
ha aggiunto un’ulteriore goccia di sarcasmo, giusto per dare
quel tono in più,
immagino “fortunato da essere finito con te?”
“…No.”
Anche questa volta gli stavo davvero dicendo la verità. Non
sono molto sicura
che ciò che è successo tra me e Algernon possa
essere considerato
‘scintillante’, per essere precisi.
“Capisco”
disse allora Snape, con allarmante tono pensoso.
Per
qualche ragione questo mi riportò alla mente quella bizzarra
conversazione
avuta nel parco, che di conseguenza mi ha fatto ricordare la piccola
indagine
che Victoria ha condotto qualche giorno fa.
Sentendomi
molto coraggiosa, ho chiesto “Vuoi chiedermi
qualcosa?”
Mi
ha fissato intensamente, come se fosse stato appena scoperto a cantare
Celestina Warbeck nella doccia, o qualcosa del genere. “Cosa
te lo fa pensare?”
“Sei
solo…” non riuscii, comunque, a pensare niente che
mi potesse sostenere al di
la di questo, quindi ritornai al succo della situazione e chiesi
“Devi
chiedermelo o no?”
“ovviamente
no” ha ribattuto stizzito, sembrando stranamente infastidito.
“Contrariamente
alle tue deludenti convinzioni, Auriga, raramente spreco il mio tempo e
le mie
energie concentrandomi su di te a meno che non si renda assolutamente
necessario.”
Il
che è stata davvero un’odiosità non
necessaria, se vuoi il mio parere.
“Perfetto”
ho replicato, a mio avviso molto composta. “Non ti
farò sprecare altro tempo,
allora.”
“Bene”
ha detto brevemente, sfogliando dei pezzi di pergamena che aveva
riposto sulla
scrivania, come se me ne fossi già andata.
Seriamente.
Dubito
che sua madre gli abbia mai insegnato qualcosa sulle interazioni
interpersonali
…Ovviamente,
mia madre l’ha fatto , e
non ha
ottenuto un gran risultato.
Ma
almeno io non ignoro volutamente le persone!
(Beh,
la maggior parte delle volte, almeno.)
Quindi
me ne sono andata, supponendo che non ci fosse ragione di passare altro
tempo
nella sua deplorevole compagnia priva di solida influenza materna. Dopo
tutto,
ho altre cose da fare oltre a battibeccare con lui e perdere grandi
quantità di
ossigeno mentre sta fissando il mio collo! Non avevo decisamente
intenzione di
dargli l’impressione che provavo una qualunque sorta di
interesse in lui
standogli nei paraggi.
Bastardo.
1:18 P.M.
Lo
odio, sai. Molto sinceramente e appassionatamente. E’ il tipo
di odio che
niente – nemmeno, sai, baci sul collo incredibilmente divini
- potrebbe spezzare.
Quindi
liberati da questa ridicola piccola ipotesi che hai formulato,
perché certamente non
sono infatuata di Severus
Snape.
Perchè
io ho un fidanzato.
Che
non è Severus Snape.
Perciò,
tiè.
1:20
P.M.
E
sai, prima che tu cominci con l’intera tiritera della
‘mucca pazza che parla al
suo quaderno!’, magari non sto
parlando col quaderno. Magari sto parlando con qualcuno che avrebbe
potuto
rubare questo quaderno perché il suo più profondo
desiderio era di dedicarsi
appassionatamente alla lettura delle affascinanti narrazioni della mia
vita.
Se
questo fosse il caso, allora CHIUDI IL DIARIO E FAI UN PASSO INDIETRO.
Davvero.
Non vuoi che io sia in collera con te, sai. Ho conoscenze molto in
alto;
conosco, infatti, un’iguana molto perversa.
Intimamente,
per così dire.
Inoltre,
non sono tanto male se armata di tazze da caffé.
Quindi
ci penserei due volte prima di metterti nei guai con me!
1:21
P.M.
Non-Quaderno.
1:22
P.M.
E’
stato stranamente rinvigorente.
1:23 P.M.
Non-Quaderno.
1:24 P.M.
Hehehe!
1:25 P.M.
Er.
Non
pensare nemmeno per un attimo che io mi diverta troppo facilmente, o
che non
abbia una vita, o niente del genere. Ho un sacco di cose importanti da
fare
nella mia agenda – mantenermi in contatto col mio fidanzato
di successo,
combattere le ultime forze del male (Snape), combattere le recentissime
ultime
forze del male (Quirrell)…
E,
ovviamente, educare i giovani maghi e le giovani streghe del Regno
Unito.
Cosa
che prendo incredibilmente altrettanto a cuore.
Davvero.
1:28
P.M.
…Benchè,
nel caso io fossi una sorta di caso unico, allora suppongo di doverli
informare
che eccellere in Astronomia non ti porterà da nessuna parte,
a meno che non ti
faccia piacere essere una vecchia professoressa moderatamente matta,
occasionalmente patetica, potenzialmente eternamente nubile che
saltuariamente
assegna enormi quantità di compiti solo per esprimere la
delusione repressa nei
confronti della propria vita.
1:29
P.M.
Magari
dovrebbero frequentare Impagliatura Sottomarina, invece.
To be continued...
Note della traduttrice: Così
come per la nostra autrice, anche per me questo è un periodo
un po' tragico. Quindi scusatemi ancora se sarò breve nei
saluti, ma ho a malapena il tempo di respirare. A Giugno ci divertiremo
molto di più. Non so se a Luglio potrò
pubblicare: sarò in vacanza, ma se trovo l'accesso ad
internet...speriamo! Vi amo tutti, ragazzi, adoro le vostre
recensioni!! Mi lasciano col sorriso per un'intera settimana!
Auguratemi buona fortuna per il compito di matematica (NON SO FARE
NIENTE!! *non farti prendere dal panico*)
Baci Dolci e Caramelle
Serena
|
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Capitolo 17 *** Degno di Nabokov ***
Capitolo 17a
Degno di Nabokov
Wednesday, November 20, 1991
AstronomyTower
9:40 P.M.
Oh. Oh, buon Dio.
9:41
P.M.
Magari
sto solo fraintendendo tutto. Non sarebbe la prima volta, in effetti.
(Benchè
sia dannata se dovessi ammetterlo a qualcuno. Quel qualcuno essendo
Snape,
naturalmente.)
Almeno…spero
di aver frainteso tutto.
Benchè
la situazione sembri inquietantemente evidente.
9:42
P.M.
Non
c’è altra
possibile interpretazione della frase “Non la butterei fuori
dal letto”, vero?
9:43
P.M.
Beh,
dai! Potrebbe benissimo esserci. Richiede un po’ di pensiero
razionale. Diciamo,
per esempio, che ci sono due persone che sono davvero
molto romanticamente indifferenti l’uno verso
l’altro, e
che in qualche modo finiscano intrappolate insieme in una stanza. E la
stanza
ha un unico letto, e la donna improvvisamente vi si addormenta sopra,
lasciando…l’uomo esausto, eppure obbligato a
permetterle di rimanere lì,
dolcemente addormentata, perché è ciò
che farebbe un gentiluomo. Da cui la
frase “Non la butterei fuori dal letto…perché
sono un gentiluomo.”
9:45
P.M.
Non
è neanche lontanamente plausibile, eh?
9:46
P.M.
E’
anche peggio degli elfi domestici.
9:47
P.M.
Beh
. . .
9:48
P.M.
Sì.
Decisamente peggio. Anche perchè è ILLEGALE.
9:49
P.M.
Tanto
quanto corteggiare un elfo, immagino. Ma questo è il tipo di
cosa che non
avrebbe neanche bisogno di essere presa in considerazione,
perché di certo non
sono quel tipo di ragazza!
9:50
P.M.
E
non sono nemmeno il tipo di ragazza che gli uomini non butterebbero
fuori dal
letto.
9:51
P.M.
Non
che sia mai stata buttata fuori
dal
letto.
9:52
P.M.
Beh,
d’accordo, una volta. Ma erano circostanze davvero
particolari.
9:53
P.M.
Mi
sono allontanata dal punto principale, giusto?
Beh…bene.
Perché
è sinceramente terrificante. A meno che, ovviamente, la mia
precedente analisi
del reale significato di quella specifica frase non abbia colto nel
segno, nel
qual caso, suppongo, potrebbe essere interpretata come in qualche modo
galante.
Ma…
9:54
P.M.
Perchè
queste cose succedono sempre a me?
E
questa, questa in particolare non ha alcun senso. E’
completamente
irrazionale, oltre che sconcertante, con una buona dose di inquietante,
giusto
per sicurezza. Elfi domestici, li posso accettare. Ma questo? Questo
è…
C’è
qualcuno là su che gode nel vedermi soffrire. Si accomodano
e ridacchiano della
mia incessante agonia come se si trattasse di una sitcom babbana. Solo
che
quest’argomento sarebbe altamente inappropriato per qualsiasi
tipo di sitcom,
quindi, per l’amor di Dio, perché
non
possono semplicemente lasciarmi in pace?
9:56
P.M.
.
. . Per piacere?
10:00
P.M.
Non
guarderò mai, mai più
il retro dei
compiti che sto correggendo per pura curiosità. Come ho
imparato da questo
sfortunaterrimo incidente, può portare solo ad una possibile
conclusione. Indicibile Agonia.
Oh,
Quaderno. Che scopo ha continuare a nasconderlo?
CHRISTOPHER
GOLDSTEIN E’ INNAMORATO DI ME.
10:01
P.M.
Devo
ammetterlo, ne sarei stata piuttosto estasiata se avessi ancora sedici
anni. E’
davvero bello per la sua età. Non che si avvicini a Sirius
Black, certo, ma
questo potrebbe decisamente essere positivo. Cioè, guarda
cosa ne è uscito. Non certo materiale per lo Scapolo
dell’Anno del Weekly Witch,
no?
In
effetti ha un non so che di Gilderoy Lockhart che me lo ricorda
– occhi
azzurri, capelli biondi, e persino quella mascella così
splendidamente
definita. Senza considerare
10:02
P.M.
PER
L’AMOR DI MERLINO, IL RAGAZZO HA SEDICI ANNI.
E
questo non significa che io sia una di quelle… donne dalla
dubbia moralità,
quindi non osare nemmeno pensarlo! E’ solo che sono talmente
e completamente
sconvolta da questa scoperta che mi ha momentaneamente privato di ogni
goccia
della mia sanità mentale. E quindi mi ha portato a
descrivere oggettivamente la
vaga rassomiglianza del ragazzo con Gilderoy Lockhart. Il che
certamente non
significa che io sia in alcun modo interessata a lui.
10:03
P.M.
No!
Onestamente. Non lo sono.
Perchè
è…è disgustoso. Ecco
cos’è-
E
potrei essere tante cose, ma c’è un punto dove
è necessario porre un limite!
10:04
P.M.
Suppongo
che questo mi renda La Troia dal Cuore D’Oro di Hogwarts.
Eccetto
per la troia.
10:05
P.M.
Oh,
dai.
10:06
P.M.
Ma,
sai, ora che ci penso, non sono certamente io la perversa qui! Non ho
alcun
interesse in lui eccetto, beh, la sua generale condotta scolastica di
giovane
pupillo di Hogwarts, come recita una delle mie tante
responsabilità in qualità
di educatore.
Lui
è
quello
che non butterebbe me fuori dal
letto.
Ecco
cos’è perverso!
10:07
P.M.
Tra
l’altro, se le parti fossero invertite, certamente io lo butterei fuori dal mio letto. Ugh!
Adolescenti d’oggi –
seriamente, che razza di atteggiamento è questo?
10:08
P.M.
D’accordo.
Quindi abbiamo indubbiamente stabilito che non sono una molestatrice di
bambini
mostruosamente perversa. Il passo seguente è scoprire come,
esattamente,
mettere fine a tutto questo. Se assomigliassi, diciamo, a Victoria,
rinuncerei al
trucco per un paio di giorni ed ignorerei i miei capelli fino a quando
non si
trasformassero in un’indecente matassa, ma visto che, beh, ho già rinunciato al trucco
(sai, come valida scelta di vita) e che
i miei capelli sono sempre stati un’indecente
matassa…
Chiaramente,
la capacità di giudizio del ragazzo è seriemente
schizzata.
10:10
P.M.
Magari
potrei farlo semplicemente minacciare da Algernon. Sai, con
sottigliezza e
ambiguità.
O
in maniera plateale e chiara. Non puoi permetterti di essere esigente
in
situazioni come queste!
10:11
P.M.
Probabilmente
non è la decisione migliore che un professore potrebbe
prendere, eh?
10:12
P.M.
Ma
– ma io -
10:13
P.M.
Oh,
d’accordo. E’ immaturo e evidentemente crudele.
Ma
non posso permettere che questo mi scoraggi! Ho bisogno di pensare a
qualcosa!
Questa cosa non può andare oltre, o entro la prossima
settimana sarò
ufficialmente dichiarata malata di mente.
10:14
P.M.
E,
per la cronaca, chiaramente non sono malata di mente attualmente. Quindi ah!
10:15
P.M.
Deve
finire.
Pensa,
Auriga! Pensa!
10:29
P.M.
Pensa!
10:42
P.M.
Pensa!
10:59
P.M.
Forse
. . .
11:00
P.M.
No.
Probabilmente il Ministero della Magia non approverebbe. Seriamente,
sono così
terribilmente conservatori di questi tempi.
11:23 P.M.
Pensa!
12:02
P.M.
Oh,
perfetto.
Mi
arrendo.
Sono
condannata.
12:08
P.M.
E
per la cronaca, il suo sorriso non è nemmeno lontanamente
abbagliante come
quello di Gilderoy Lockhart. Lo so, perché l’ho
incontrato prima nel corridoio
(Christopher, non Gilderoy) e lui mi ha sorriso caldamente, dicendo
“Salve,
Professoressa.”
…mi ha sorriso caldamente dicendo “Salve,
Professoressa.”
E
facendo questo, chi può sapere che
tipo di pensieri stessero fluttuando in realtà nella sua
mente da adolescente
in crisi ormonale!
Ugh!
12:10
P.M.
Se
Snape solo lo scoprisse…
Beh
– beh, non riesco nemmeno a finire la frase. Il che indica
chiaramente quanto
orribile sarebbe trovarsi in una circostanza del genere. Voglio dire,
hai visto
(o, beh, no non l’hai visto, ma non è come se mi
potessi contraddire, no, il
che mi porta a chiedermi come mai io stia contraddicendo me stessa, in
questo
caso? Sono davvero matta.) – d’accordo, hai sentito
il modo in cui ha reagito quando ho iniziato a frequentare
Algernon. E
Algernon è più grande di me! Non
c’è una differenza di quindici anni
d’età, che
potrebbe fare di me qualcosa simile ad una Sexy Nonna.
…beh,
magari non proprio nonna. Non voglio nemmeno pensare a come questo
potrebbe mai
succedere. Magari una Sexy Ragazza Madre. O una Sexy Giovane Zia
Ragionevolmente
Figa.
Vien
da pensare che sia sulla buona strada, qui…
12:13
P.M.
No,
no! Non pensare a quello che dico, Quaderno, e non sognarti nemmeno per
un
momento di usare quello che scrivo qui contro di me. Sono in uno stato
di
estremo shock e orrore, ricorda. Chiunque potrebbe vagheggiare un
po’.
In
ogni caso, ci sono migliaia di cose sbagliate in questa brutta
situazione,
perché non sono sexy e
sono la sua insegnante eppure lui
passa bigliettini
ad Arnold Cabot parlando di come non mi butterebbe fuori da un letto
inesistente e completamente ipotetico mentre
si suppone che dovrebbe ascoltare
la
spiegazione sulle lune di Giove.
Ho…
Bisogno
di dormire.
O
di assistenza.
O
di una suite privata al San Mungo.
Sì,
non ero esattamente entusiasta di risiedervi la prima volta, ma
all’improvviso
la prospettiva di tornarci sembra davvero splendida e affascinante
comparata a
questo. Magari potrei avere un altro sfortunato crollo nervoso
provocato dagli
elfi domestici, così che non avrebbero altra scelta che
accogliermi di nuovo.
Suppongo di poter essere felice, una volta lì –
cioè, essere circondata da
persone con seri problemi mentali
e
disturbi magici potrebbe addirittura portarmi ad avere una sorta di
rivelazione
spirituale. Sai – il tipo di cosa che mi farà
comprendere quanto bene in realtà
ho.
Perché
c’è del bene, naturalmente! C’è
tanto bene. E elfi domestici. E Capelli crespi. E marmocchiosi
Serpeverde con
manie di grandezza. E
malefici complotti che fermentano tra le mura di questo stesso
castello, di cui apparentemente non sono autorizzata ad informare
alcuno,
benchè non mi sia stata data altra spiegazione al riguardo.
E Snape. E un
iguana che è riuscita a ridefinire la parola
libidine. E la mia migliore amica ed il mio peggior nemico impegnati in
una
sorta di misteriosa cospirazione di cui ho a malapena tempo di
preoccuparmi. E
il sedicenne che vuole fare di me la sua Sexy Giovane Zia
Ragionevolmente Figa.
E no, non so come l’incesto sia stato in qualche modo
coinvolto in questo
burrone di generale devastazione.
E’
triste che la miglior cosa tra tutte sia Snape?
Devo certamente crederlo.
Hmph. Snape.
La mia apparentemente
ritrovata passione per lui può solo ribadire quanto tutto il
resto sia
diventato insostenibile. Il
mio
desiderio di tirare avanti è sostenuto da un amareggiato
bastardo incapace di
usare le più elementari lozioni per capelli, con la
socialità di un elefante
che soffre le agonie della demenzia.
Il
che è semplicemente splendido.
12:19 P.M.
Beh, e poi c’è Algernon,
naturalmente. Sono
so
come abbia potuto dimenticarlo – lui è, dopo
tutto, solo la più perfetta cosa
che mi sia mai accaduta.
Ecco,
probabilmente, spiegato il perché. Desideravo semplicemente
mantenerlo
completamente separato dalla pazzia e dalla distruzione della mia
esistenza
perpetuamente complicata, per evitargli di essere contaminato.
Non
che potrebbe esserlo.
Ma…beh,
sai.
Meglio
prevenire.
12:23
P.M.
In
ogni caso, l’appassionato e altamente inappropriato ardore di
Christopher
Goldstein per la sottoscritta sarà neutralizzato. Domani. In qualche modo.
Penserò a qualcosa. Non
è
come se avessi mai avuto problemi a far scappare gli uomini prima
d’ora.
Thursday, November 21, 1991
Great Hall
7:52 A.M.
Aiutami.
Non
smette di guardarmi.
Magari
me lo sto solo immaginando. Voglio dire, qualunque ragazza nella mia
situazione
avrebbe diritto ad essere un po’ paranoica, giusto? Ma- ma il
fatto è, sono
sicura di non esserlo. Ho appena alzato il mio sguardo desolato
dalla tazza
di cereali per vedere la sua testa abbassarsi improvvisamente. Il che
significa
che mi stava fissando – probabilmente afflitto da pensieri
proibiti e corrosi
dal desiderio- e ha abbassato lo sguardo così che io non
potessi vedere i suoi
occhi consumati dalla passione.
Oh, Dio.
Voglio solo sapere perché. Perchè
succede a me?
Ecco
cosa vorrei davvero davvero sapere.
Ma
forse…forse stava fissando Snape. Visto che è
affianco a me, eccetera, e
qualche studente sembra essere più che affascinato da lui.
Probabilmente si
chiedono come riesca ad essere così malvagio e untuoso
quotidianamente. E’ piuttosto
notevole, davvero, benché
repellente.
Sì, sì. E’
così. Non
sta
fissando me. Perchè…
Perché
è perverso e disgustoso e molto, molto sbagliato. Ecco
perché.
Pancetta
e pensieri lascivi non dovrebbero essere combinati. E’
semplicemente una delle
verità universali basilari della terra.
7:55
A.M.
Magari
dovrebbero insegnarlo qui.
Sai,
sono sicura che Minerva potrebbe trovare il modo di farlo rientrare
nelle
lezioni di Trasficurazione. O forse potrei scriverlo negli appunti di
Storia
della Magia di Ruf mentre non sta guardando, sai. Così che
questo non si
ripeta.
Non
che lui stia fissandomi effettivamente, ufficialmente, per
davvero.
Solo
per sicurezza.
7:59
A.M.
Snape
si è appena piegato verso di me mormorando, in quel modo
vellutato e bastardardamente
soave che lo contraddistingue “Sembra che tu abbia un focoso
ammiratore al
tavolo dei Corvonero, Auriga. Ne sarai estasiata.”
Il
che non solo significa che altre persone l’hanno notato, e
che quindi deve
essere vero, ma anche che Snape lo sa.
E
conoscendolo, sapendo come la sua mente contorta e perversa lavora,
probabilmente crederà che mi fa anche piacere o qualcosa del
genere.
Ugh.
Devo
uscire di qui prima che la mia testa esploda.
AstronomyTower
8:12 A.M.
D’accordo. Sono al sicuro ora. Nessuno
viene qui sopra fino al tramonto, comunque, visto che non è
poi tanto romantico
se non è illuminato dalle stelle, e d’altro canto
non ci sono lezioni di giorno.
In effetti, è in un certo senso lugubre qui alla luce del
giorno.
Ma
è sempre meglio di…altri posti.
E
ora che sono sola, sarà meglio pensare a qualche sorta di
strategia. La
prossima volta che lo vedo, sarò…incredibilmente
crudele? Toglierò
un’indeterminata quantità di punti da Corvonero se
starnutisce mentre parlo?
Non sembra particolarmente giusto. Innanzitutto, mi piace essere onesta
con
tutti i miei studenti.
Beh,
tranne con i Serpeverde.
Ma
lui non è un
Serpeverde. Sta solo
tentando di sedurmi. Ecco tutto.
…credo
quasi di aver maturato da qualche parte nel corso degli anni un
po’ di
pregiudizi nei riguardi di quella particolare casa.
Hmm.
Comunque, non voglio togliere punti a
Corvonero. Perchè,
sai, appartenevo a quella casa. E, beh, non è che possa
togliere punti senza altra ragione che
la mia apparente sensualità, semplicemente
quest’azione non avrebbe nessuna
logica.
Dovrò
semplicemente
TBC...
Note della traduttrice: Oddio, devo assolutamente
implorare il vostro perdono. Ma non è colpa mia se il mio
stupido computer decide di fondere la scheda madre ed io rimango con un
pugno di mosche, senza memoria e senza internet per tre mesi. Comunque,
ora sono tornata. E, per farmi perdonare, verso le nove di questa sera
posterò anche la seconda parte di questo capitolo!
Baci, dolci, e caramelle....
ma, soprattutto, un ringraziamento speciale a Lete!
|
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Capitolo 18 *** Degno di Nabokov (b) ***
Capitolo 17b
Degno di Nabokov : Parte
Due
Trovate la prima parte nel
capitolo precedente.
8:50
A.M.
NON
C’E’ PIU’ RELIGIONE!
Lo
chiedo a te. Quaderno, io…dimmi una
cosa.
Dimentica momentaneamente il tuo stato inanimato e matura una
qualche sorta
di cervello per un secondo, giusto per rispondere a questa domanda,
della quale
guarda caso conosco già la risposta, ma beh, scusami se sono
un po’ incoerente
al momento, e dopo che ti avrò detto perché credo
che tu sarai d’accordo
nell’affermare che ho assolutamente diritto di essere
incoerente, anche se in
effetti ho meritato questo diritto un po’ di tempo fa e mi
converrebbe appunto
iniziare ad esercitarlo ora perché, oh Quaderno, chiunque, chiunque sarebbe un po’
incoerente se dovesse sopportare quello che
ho dovuto sopportare io come se tutto il resto non fosse già
ABBASTANZA.
…Ahem.
Christopher
è appena venuto a trovarmi. Sì, sì,
esatto. Apparentemente, non
c’è più religione. Nessun
posto è
sicuro. Me ne stavo seduta qui, fantasticando di un mondo in cui lui
non
fantasticasse su di me, quando improvvisamente – eccolo
comparire. Proprio
dietro di me. Mi ha dato un colpetto sulla spalla, per rendermi
consapevole
della sua presenza. Ha toccato la
mia
spalla. Sarà stata
probabilmente
l’esperienza più emozionante della sua vita
– ecco quanto precisamente perversa
questa situazione sia, Quaderno. Ha
superato tutti i precedenti livelli di perversione. E non ho la
più pallida
idea di come uscirne senza, sai, commettere qualche omicidio e
conseguentemente
mettermi un po’ nei guai.
Magari
potrei chiedere a Snape – sai, con nonchalance- come farlo.
Uccidere qualcuno,
intendo, senza lasciare nessun tipo di traccia evidente. Sono sicura che lui
l’abbia fatto milioni di
volte – è un ex-Mangiamorte, e inoltre, la sua
mente è programmata esattamente
per quel livello di diabolica malvagità.
Non
dico sul serio. Sto solo scherzando, sai. Non pensare di no. (Dico sul
chiederlo a Snape, non sul fatto della diabolica malvagità
– quella è
seriamente vera, come entrambi sappiamo.) Non ho intenzione di uccidere
Christopher. Sarebbe altamente sbagliato.
Non
che non se lo sia meritato, almeno un po’.
Dov’eravamo?
Ah,
sì.
Mi
ha dato un colpetto sulla spalla.
(Brrrr.)
Ho
strillato, mi sono voltata, ho strillato, ho
chiuso immediatamente il mio quaderno, e ho strillato. In
quest’ordine. Il
punto è, dimostrazioni psicotiche di questo tipo sono
all’ordine del giorno per
me – penserai che questo basterebbe ad allontanarlo.
Qualsiasi altro studente
avrebbe spalancato gli occhi, in quella che senza dubbio sarebbe stata
un’espressione di puro terrore, e avrebbe balbettato qualche
scusa prima di
girare i tacchi e scendere di cosa tutti e duecentosessantatre gradini.
Lo so
perché è già successo.
Solo una o due
volte, ricorda. E – e, beh, ti sfido a leggere uno dei
thriller di Moira K.
Mockridge senza diventare un po’
nervosa! Non scrive solo romanzi rosa, sai. Sa anche
essere
profondamente spaventosa, Moira K. Mockridge, e davvero non dovresti
spuntare
all’improvviso alla presenza di una persona quando
è nel bel mezzo della scena
più critica del libro! Onestamente. E’ solo buon
senso. Magari lo scribacchierò
negli appunti di Ruf – sai, insieme al fatto della pancetta.
Comunque.
Christopher
mi ha semplicemente fissato con questo sorriso allegro stampato sul
volto, come
se vedere la propria insegnante strillare a squarciagola non fosse per
niente
inquietante, ma anzi piuttosto piacevole. E’
quel tipo di espressione che si ha quando
si sta assistendo alla prima di un balletto particolarmente bello, o
quando ci
si sta gustando una coppa di gelato da Floria Fortebraccio, o
qualcosa di
questo genere. E’ chiaramente molto, molto innamorato, o uno
psicopatico.
Probabilmente entrambi.
E
poi, beh, mi sono dovuta concedere un momento e chiedermi se lui si
trovasse
effettivamente lì, o se fosse un prodotto della mia
immaginazione, malata e
fraudolenta, nello stile di qualche tragedia Shakespeariana. (Sto
iniziando ad
assumere i tratti peculiari di Macbeth. Qualcosa mi dice che questo
dovrebbe
essere per lo meno un tantino snervante.) E, beh, non puoi
certamente essere sicuro che qualcosa sia davvero presente a meno che
non provi con mano, no?
In
retrospettiva, capisco quanto stupido questo fosse. E’ stato
chiaramente frutto
del lavoro di una forza superiore il cui intento è quello di
costringermi ad
affogare in un lago di miseria ancora più torbido e
profondo. Ma…ma, beh, sai. E’
stata una reazione istintiva!
Quindi
ho disteso il braccio e gli ho…poggiato la mano sul petto. Diciamo pure che ero
esitante, e non guardarmi
nel modo in cui mi guarderesti se avessi effettivamente la
capacità di
guardarmi, Quaderno! Per quando ne sapessi, la mia mano avrebbe potuto
attraversarlo, il che avrebbe precisamente confermato quanto fossi
uscita di
testa.
Invece,
era tutto solido, e…d’accordo, vagamente
muscoloso. MA NON MI INTERESSA, QUINDI
NON FARTI STRANE IDEE. Sto solo documentando i fatti nel modo in cui si
sono succeduti!
Ecco tutto.
E
– sai, quei momenti che ti scivolano addosso lentamente,
così che tu possa
catturare completamente e irreversibilmente
quanto esattamente terribili essi siano? Ora, solitamente,
conservo
questi istanti per quelle volte in cui scopro di star accidentalmente
seducendo
Snape, o quando sono costretta ad unire le mie labbra con quelle di un
elfo
domestico. Ma questo – questo apparentemente si è
meritato di essere inserito
tra questi momenti, perché eccoci lì, con la mia
mano sul suo petto, e lui che
mi guardava con calma adorazione e le pulsazioni del suo cuore che
triplicavano
(posso dirlo, visto che la mia mano si trovava proprio lì
eccetera). E’ il tipo
di evento che ricorderò certamente fino a quando
avrò centoventisei anni e sarò
sola e miserabile con diciannove gatti e nessuna percezione delle cose
meravigliose che mi sono accadute nel corso della mia esistenza.
(Perché
dovranno pur accadermi delle cose meravigliose nei prossimi novantasei
anni,
no? Almeno una cosa meravigliosa? Per favore? Va bene anche vagamente
piacevole? Mi accontenterò del vagamente piacevole.) Non
saprò di chiamarmi
Auriga, o che un tempo sono stata la più celebrate
scrittrice di romanzi
d’amore del mondo magico. Né sarò in
grado di ricordare quei favolosi due mesi
trascorsi con Gilderoy Allock alle Bermuda. (Sta zitto.) Pur avendo
dimenticato
tutto questo, ricorderò comunque, con assoluta chiarezza, la
volta in cui ho
palpato il mio alunno sedicenne per accertarmi che non fosse un
fantasma, col
tatto col quale la moglie pazza del re Macbeth fece fuori il marito.
Beh,
dopo i ventisei anni che sembravano essere scorsi in quel singolo
momento, fui
finalmente riabilitata della capacità di muovermi, e ritirai
la mia mano il più
velocemente possibile. Lui mi è sembrato piuttosto deluso.
Ugh. UGH.
“Oh”,
fui in grado di produrre, con nonchalance. “Christopher.
Ciao. Mi hai…preso
alla sprovvista.”
“Mi
spiace” ha detto, ma con quell tono che chiaramente
significava ‘Dispiacermi! Aha!
La mia insegnante mi ha palpeggiato! Ovviamente mi desidera!’
Sono
un genio quando si tratta di decifrare significati nascosti.
Scelsi,
comunque, di non comprendere apertamente il chiaro messaggio che
covavano le
sue parole. Invece, continuai a parlare, il più
professionalmente possibile,
considerando che probabilmente lui voleva solo strapparmi via i vestiti.
“Va…benissimo.”
Aha! Come no! “Cosa desideri?”
La
parola ‘desideri’, quando l’aria
è carica di tensione sessuale non particolarmente
gradita, non è esattamente appropriata. Meglio tenerlo a
mente per future
eventualità.
Mi
ha fissata per un momento, in quel modo in cui avrei potuto abilmente
interpretare la risposta a quella particolare domanda, prima di
mettersi le
mani in tasca, in maniera molto casuale, e dire “Ho un
po’ di problemi con la
sua materia.”
“Oh,
davvero?” dissi, ma con un tono che in
realtà diceva ‘Beh, allora, per l’amor
di Dio, disgustoso marmocchietto,
smettila di fantasticare in modo inopportuno su di me e presta
attenzione!’
La
sua abilità nel decifrare messaggi subliminari chiaramente
sfigura in confronto
alla mia, perché ha semplicemente annuito, con fare da
ragazzo per bene, e ha
detto “Oh, sì. Non riesco a capire le mappe
astrali.”
Il
che è davvero una scusa disgustosamente patetica. Persino un
inappropriato
pazzo d’amore dovrebbe essere in grado di produrre qualcosa
di meglio.
“Beh”
ho detto, ostentando quanta più superiorità
possibile, “vedi, Christopher, devi
solo guardare la volta celeste con il telescopio, e poi segnare sulla
mappa
quello che osservi. Credo proprio che scoprirai che non sia poi tanto
difficile.”
Al
momento mi sentivo davvero molto trionfante – era decisamente
soddisfacente
essere almeno un po’ gratuitamente bastarda con lui. Se
l’era meritato, dopo
tutto.
Ma
poi, nemmeno lontanamente demoralizzato, ha solo replicato
“Sa, credo di
poterlo capire molto meglio se me lo mostrasse personalmente uno di
questi
giorni.”
Non
sono mai stata gettata in una gigantesca tinozza piena di anguille, ma
immagino
che ciò che provai in quell’istante fosse per lo
meno un po’ simile a quella
specifica esperienza.
“D’accordo”
dissi, per quanto potessi suonare composta, considerando che ero stata
sessualmente molestata e tutto. E nemmeno in modo leggermente
eccitante, come con Snape. Non che io creda che sia
leggermente
eccitante quando Snape mi molesta sessualmente. E non è
nemmeno come se mi
molestasse sessualmente con regolarità o niente del genere.
E’ solo che…quel
“se fossi su di te, non avanzeresti certo questa
richiesta” ha lasciato il
segno. Ed è stato orribile. Non dubitarne, Quaderno.
E’ solo che…questo è stato
più orribile.
Comprensibilmente,
vorrei aggiungere.
“Te
lo mostrerò a lezione” conclusi, con fare
professionale.
“Pensavo
che potrei capirlo meglio se me lo mostrasse in privato,” ha
ribattuto,
imperturbabile.
Non
credo di poter descrivere come precisamente mi sentissi in quel
momento.
Persino le anguille non potrebbero rendergli giustizia. Era, credo,
qualcosa
sulla falsa riga del #((. Con una generosa dose di
‘ew’ e ‘ugh’
gettati nel mezzo. Sai – per attenuare
l’astrattezza della frase eccetera.
“Beh,
non sono sicura che questo possa essere possibile, Mr.
Goldstein” ho risposto
stizzita, sentendomi stranamente McGranitt-esca. Era in qualche modo
corroborante. Non rispondo mai stizzita ai miei studenti, e
raramente uso l’arma del cognome. Mi è sempre
sembrata un po’ crudele. Ma, oh,
ero pronta ad essere crudele. L’avrei gettato giù
dale scale molto volentieri,
in quell momento, se fossi riuscita a trovare un modo per farlo.
“Perché
no?” mi ha guardata, con gli occhi spalancati e ricordandomi
leggermente
Lockhart, e in quell’istante, non ne ero nemmeno
impressionata. Nemmeno per
dire ‘ooooh, sarei così emozionata se avessi
ancora sedici anni!’. Ero in
realtà un po’…offesa. O molto offesa.
Perché…perché Gilderoy Lockahrt
è modesto
e affascinante e ha portato a termine alcune delle più
grandiose imprese dei
nostri giorni, e questo stupido e moralmente discutibile ragazzino ha
il
coraggio di assomigliargli vagamente! Lasciatelo dire, Quaderno,
qualcosa in
questo ha scatenato in me una furia che non sapevo di avere.
Perchè una cosa è
portarmi oltre il limite della pazzia, ma un’altra
è insultare Gilderoy
Lockhart.
(Sono
così buona con lui. Se le cose non dovessero funzionare con
Algernon, il fato
ci porterà decisamente l’uno verso
l’altra, in qualche modo. Non che non voglia
che le cose funzionino, tra me e Algernon. E’ solo che
Gilderoy sembra davvero
un buon piano di riserva. Scommetto che a mia madre piacerebbe, e non
potrebbe
nemmeno dubitare della sua esistenza, come so che fa con Algernon. Non
è che ci
si può inventare Gilderoy Lockhart. Quindi, ah.)
Perciò
ho detto – o meglio, urlato un po’
“Perché lo
dico io!”
Lui
ha battuto le palpebre, e onestamente ho pensato per un istante che in
quel
momento avesse capito quanto completamente pazza io fossi.
Ma
non era così.
“Pazienza,
allora” ha detto infine, per niente scoraggiato.
“Speravo solo di poter
migliorare i miei voti. Perché, beh, mia mamma –
è un po’ malata, sa, e non
sono sicuri che ce la faccia a…” si è
fermato, per sottolineare il momento
tragico – come se stesse permettendo agli angeli di versare
una lacrima per
lui, o qualcosa del genere – prima di continuare.
“…Beh, comunque. Lei ha…lei
ha sempre desiderato che prendessi voti davvero alti, sa?” ha
costretto un
sorriso addolorato. “Per renderla orgogliosa di me.”
Ora,
sono al 66.7% sicura che stesse solo dicendo sciocchezze, Quaderno,
ma…beh,
nello sfortunato caso in cui così non fosse, non volevo
esattamente essere
l’unica ragione per la quale la sua agonizzante madre non
potesse essere
orgogliosa di lui. Sembrava davvero un po’ crudele.
Non
tanto crudele come struggersi languidamente per una donna di quindici
anni più
vecchia di te, ma solo un po’.
E
poi mi ha guardata di nuovo, in maniera davvero triste, e ha iniziato a
voltarsi per andarsene, e-
“Va
bene.”
Giuro,
ho mille e quarantasette tipi di diversi disturbi mentali. Non so
perché mi
faccio questo.
Si
è voltato verso di me, incontrando il mio sguardo, e i suoi
occhi si
illuminarono, e…
“Grazie,
Professoressa” ha detto quasi senza fiato come se stesse
tentando di rimandare
indietro le lacrime, prima di scomparire giù per le scale.
Perché
devono esserci tanti gradini, comunque? Sono stata costretta a starmene
lì
seduta e ascoltare i suoi passi diventare sempre più remoti
eppure così
fastidiosamente presenti e
riflettere
sul fatto che una dei miei mille e quaranta sette disturbi mentali
doveva
includere un qualche desiderio di infliggermi inimmaginabili agonie.
E
quindi, per quanto ne possa sapere, ora Christopher Goldstein ed io
usciamo
insieme.
9:07
A.M.
Beh,
non per davvero.
Era
solo un’amara battuta.
9:08
A.M.
Cosa?
Lo era.
9:09
A.M.
Devi
sempre dubitare di me, detestabile piccola creatura! Persino il mio
inanimato
quaderno, vicino così alla non-esistenza, non sa sostenermi!
9:10
A.M.
Sono
le 9:10 del mattino, e sono improvvisamente sopraffatta dal bisogno di
ubriacarmi come una spugna.
A
volte, non so nemmeno cosa pensare di me stessa.
1:16
P.M.
Odio
Snape – completamente e profondamente; non fraintendermi
– ma a volte, non mi
dispiace poi tanto.
Ho
passato l’intera mattinata a non correggere i compiti (Ho
maturato una
leggera fobia – fammi pure causa. Sto sinceramente
considerando l’idea
di non assegnare mai più compiti.) e a bere tutta la burro
birra che sono
riuscita a sgraffignare dalle cucine di Hogwarts. Questa è
esattamente la prova
di quanto sia disperata, tanto da affrontare volentieri tutti quegli
elfi
domestici, tutti in una volta. E loro mi hanno gettato delle
occhiatacce,
mormorando arrabbiati strane frasi in terza persona, ma mi hanno dato
la burro
birra, e fino ad ora, almeno, la mia pelle non ha assunto strane
tonalità, e
non mi sono cresciuti nuovi arti, quindi penso di poter star
tranquilla. Magari
hanno riconosciuto la cruda pazzia e disperazione nascoste nel mio
sguardo, e
realizzato che ero il più completamente sconvolta possibile,
e che non c’era
assolutamente nessun motivo per prolungare l’agonia.
Quindi,
comunque, entro l’ora di pranzo, ero leggermente brilla
(molto leggermente. La
burro birra non ha davvero la capacità di far niente agli
esseri umani, tranne
quel riscaldante effetto di rassicurante confusione, ma ho un
po’ di problemi
quando si tratta di reggere un qualsiasi tipo di liquore) e mi sentivo
un po’
spericolata e un po’ sola. Per eventualità future?
Non è la più favolosa delle
combinazioni. Ero giunta alla conclusione che avrei voluto parlare con
qualcuno: non Algernon, perché anzitutto non volevo che mi
vedesse in questo
stato, inoltre, stava svolgendo importanti faccende per il magico mondo
della
moda. Non Victoria, perché avrebbe preteso di sapere cosa
stesse succedendo e
poi mi avrebbe presa in giro senza tregua. La compassione non
è il suo forte.
Non Wimmy, perché non si dovrebbe provare ad avvicinare un
elfo domestico
respinto, benché abbia preso in seria considerazione
l’idea di provare a
ricomporre il nostro rapporto per un momento. Sì. La
situazione era disperata.
E
quindi, alla fine, inevitabilmente – mi sono rivolta a Snape.
(Da
notare il ‘alla fine’. E anche l’
‘inevitabilmente’.)
Mi
sono malinconicamente allontanata verso i sotterranei, immaginando che
un po’
dei suoi sentiti insulti mi avrebbe rallegrata, a questo punto, e che
almeno
lui conosceva la mia critica
situazione. Inoltre, ho ragionato, probabilmente lui conserva
dell’alcool da
sé.
In
retrospettiva, questo è profondamente, profondamente triste.
Oh
beh.
In
tutta onestà, per il tempo che mi ci è voluto per
arrivare nei sotterranei,
aprire la porta, e posare i miei occhi sulla sua figura, impegnata a
sistemare
gli ingredienti per pozioni nella credenza, volevo scoppiare in lacrime.
(E’
stata interamente colpa della burro birra, ricorda.)
“Ciao”
ho detto, con un patetico quasi-singhiozzo.
Suppongo
fosse vagamente sorprendente, perché si è
lasciato sfuggire una boccetta di
vetro contenente un qualcosa che ha corroso una buona porzione di
pavimento.
Dopo qualche imprecazione perpetrata calorosamente sotto voce, si
è voltato per
fronteggiarmi, neanche lontanamente emozionato dalla visione.
Naturalmente,
a quel tempo, questo ha lasciato trasparire lo sconvolgente messaggio
secondo
cui nessuno, in alcun luogo, volesse avere niente a che fare con me, e
il
desiderio di scoppiare in lacrime si è moltiplicato. Il che,
appropriatamente,
non aiutava in alcun modo.
“Auriga”
ha risposto bruscamente, un potenziale ghigno pronto a prendere
possesso del
suo volto.
“A cosa devo questo…piacere?”
Eccetto,
ovviamente, per il fatto che l’ha detto con quel fascino che
lo
contraddistingue, secondo cui per lui sei piacevole quanto la tinozza
piena di
anguille che abbiamo citato prima. Beh, probabilmente anche meno.
E
lascia che te lo dica, Quaderno, ero difficilmente in vena di
sopportare il suo
sarcasmo. Ero emozionalmente sconvolta, e sopraffatta dal bisogno di
vino.
Indifferentemente dalla sua intenzione di ascoltarmi o meno.
“La
mia vita è terribile” ho annunciato, lasciandomi
cadere su uno dei tavoli,
quasi urtando un calderone vuoto. Lui, prevedibilmente,
sembrò infastidito come
se avesse preferito urlarmi di andare via e non fare più
ritorno. O appendermi
al soffitto per le unghie. Qualcosa del genere.
Invece,
mi ha solo tipo fissata per un momento, prima di prendere un lungo
respiro e
chiudere gli occhi, chiaramente pregando…qualunque
sinistro potere superiore
nel quale crede, affinchè non approfondissi quella
particolare affermazione.
E,
per il puro divertimento di innervosirlo un po’, ho
innocentemente aggiunto
“Non vuoi sapere perché?”
“No”
ha risposto prontamente.
Beh,
dai.
“Te
lo dico lo stesso.”
“Certo
certosino.” Ha replicato, in maniera talmente impassibile e
così profondamente
sarcastica che non mi ha nemmeno provocato l’inarrestabile
necessità di
prenderlo in giro per aver usato l’espressione
“certo certosino”. A questo
punto ha concentrato nuovamente la propria attenzione alla credenza, e
al
nuovo, comodissimo foro nel pavimento.
“Hai
anche tu Christopher Goldstein, giusto?” ho chiesto,
presupponendo che per
iniziare a narrare la terribile storia di tragedia e sventura che
è la mia vita
un momento valeva l’altro.
Lui
ha mugugnato qualcosa che ha richiuso il buco nel pavimento e ha fatto
scomparire
le schegge di vetro ma, al di là di questo, apparentemente
la mia domanda non
era degna di risposta.
Decidendo
che non era il caso di lasciarsi demoralizzare, ho buttato
lì “Beh, io sì. Ed è
innamorato di me.”
Ha ridacchiato brevemente,
ma non si è girato.
Fatto che, personalmente, mi ha davvero infastidito – quando
qualcuno ti sta
deridendo spudoratamente, come minimo dovrebbe avere la decenza di
girarsi e
farlo guardandoti in faccia, giusto? Ma
non Snape. Oh, no. Certamente
no. Sarebbe un’accortezza decisamente troppo cortese
affinchè la prenda anche solo in considerazione.
“Che
c’è?” ho chiesto, sulla difensiva.
“Notevole,
Auriga ha replicato, sardonico, invece di preoccuparsi di rispondere
effettivamente alla mia domanda. “Ah, potrei addirittura
ritenere questa
interessante tematica degna di Nabokov.”
Non
dissi niente a proposito – anzitutto perché non
avevo la minima idea di chi
fosse Nabokov – ed invece proseguii.
“Dico
sul serio. Ha passato dei bigliettini che riguardavano me ai suoi
amici” dissi,
incrociando le braccia al petto, indignata per nulla. E poi, e solo
perché mi
sembrava particolarmente necessario –“Ha detto che
non mi butterebbe fuori dal
letto.”
Un’altra
boccetta cadde rovinosamente al suolo. L’intera stanza
assunse una sgradevole
tonalità fucsia per un istante, prima di riassumere il suo
stato originale.
“E’
proprio come dico” ho detto; la mia mente non era
precisamente lucida in quel
momento, quindi mi era sembrata una risposta abbastanza calzante. “E ora
– ora
quella lurida piccola peste inventa storielle
sull’agonia della madre, così
che io gli dia lezioni private, durante le quali tenterà
senza dubbio di
sedurmi.”
Io,
personalmente, ritenevo che questa fosse una conclusione piuttosto
drammatica. Apparentemente,
però, Snape non condivideva questo particolare punto di
vista – non ha fatto
altro che voltarsi.
Davvero.
“Non
hai intenzione di dire niente?” ho domandato, un
po’ offesa dal momento che gli
avevo aperto il cuore e lui non aveva avuto nemmeno la cortesia di
prendermi in
giro.
“Sei
veramente ridicola” ha concesso imperturbabile.
Questo
era, per quanto triste possa sembrare, tutto ciò che avevo
bisogno di sentire.
Onestamente – non appena l’ha detto, mi sono
sentita dieci volte meglio. Non ho
avvertito nemmeno la necessità di inventare qualche scusa
sul perché avessi
bisogno di trovarmi nel suo appartamento, così da poter
rubare una bottiglia di
Whisky Incendiario.
Non
voglio nemmeno sapere perché ha avuto questo particolare
effetto. Suppongo che
mi ci sia talmente abituata che, oramai, mi è quasi di
conforto.
Il
che conferma davvero che io sono, per
l’appunto, veramente ridicola, ma non mi sento
particolarmente in vena di
ricamarci sopra, al momento.
Quindi,
sentendomi considerevolmente meglio, l’ho ringraziato e me ne
sono andata. Il
“grazie” è stato, apparentemente, un
colpo inaspettato, suppongo, perché ho
sentito di nuovo un vetro infrangersi sul pavimento mentre uscivo.
Questa volta
accompagnato da un forte odore che ricordava misteriosamente lo
zucchero
filato, ma non ci penseremo neanche. I motivi per cui lui vorrebbe
qualunque
cosa che profumasse di zucchero filato…Semplicemente non
credo che, al momento,
la mia mente sia in grado di processarlo.
Magari
domani mi sentirò così tanto meglio, che
sarò persino in grado di apprezzare il
suo valore comico/potenziale ricattatorio e cospirare un po’
con Victoria.
Heh.
Heh.
1:32
P.M.
E
suppongo sia meglio cercare questo Nabokov. Per il bene della
conoscenza, e
tutto.
1:34
P.M.
Beh,
questo era davvero prevedibile. Nabokov ha scritto un libro su un
professore
mentalmente disturbato che si innamora della sua splendida figliastra
dodicenne. E se l’è goduta dall’inizio
alla fine, scommetto.
Ugh.
Sia
dannato lui e le sue sottili e brillanti allusioni letterarie.
1:35
P.M.
E
inoltre, Christopher non ha dodici anni, ne ha sedici! Il che
è di lunga meno
perverso, senza dubbio. E non è come se avessi intenzione
–
…di
pensare ancora a questa cosa.
1:36 P.M.
Seriamente.
1:37 P.M.
La
prossima volta che lo vedo, sia dannata se non lancio
un’altra tazza di caffé
nelle sue generali vicinanze.
TBC...
Note della Traduttrice: Ecco, come da promesso, la
seconda parte del capitolo! Spero di essere riuscita a farmi perdonare.
Eh, però, dopo tanto tempo lontana da Auriga è un
po' difficile riprendere la mano, ma mi sto pian piano riadattando.
Comunque sia, siccome ammetto che neanche io avevo la più
pallida idea di cosa intendesse Snape con la sua "brillante allusione
letteraria" ho fatto una breve ricerca su Google: dunque, Nabokov
è l'autore del famoso romanzo di Lolita che guarda
caso ora ho preso (ovviamente, devo accettare i consigli
intellettualoidi di Snape)...
Passando ad altro, i ringraziamenti sono d'obbligo:
Midna87: No,
non abbandonerei mai la mia piccola figlioccia! Non ti
preoccupare...anche se...ammetto di essere preoccupata,
perchè l'autrice non dà segni di vita...sigh...
BlackRoseImmortal:
Mancava anche a me!
Lete: ok, il
mio orologio è sincronizzato (anche se ovviamente il mio
computer crede che siano le 6 del mattino di ieri, ma non importa). Io
amo la parola "untuoso" quasi quanto la parola "languorino" o
"ambrogio". A volte sviluppo questo piacere nel pronunciare delle
parole che inizio a ripeterle storcendo tutta la bocca...ma questa
è un'altra storia. Come vedi, neanche Auriga (e neanche
io...) riesce a comprendere le argute citazioni del nostro
Professore...tsk, ovviamente lei aveva cose più importanti a
cui pensare (come, ad esempio, un minorenne che tenta disperatamente di
sedurla). Ma passiamo alla notte del ponch...ecco, vedi, mettiamola
così: c'è una one-shot che parla appunto di
questo particolare avvenimento, e che in futuro vorrei tradurre insieme
ad altre shots Au-Centric; in breve, i due vegono interrotti mentre
pomiciano dietro un cespuglio di rose: naturalmente, loro negarono di
essere stati in sè, perchè i gemelli avevano
corretto il ponch...in realtà...beh, non te lo posso svelare
ancora! Eheheh...lo so, sono cattiva! Ora, un'ultima informazione:
anche se le Lamentations non sono finite, in realtà esistono
altre quattro shots ambientate nel futuro che ci danno un'idea di
quello che succede "dopo" quindi...per il momento vivo di questo ^_^
shandril: Che
dire, Auriga attira le attenzioni solo di iguane, elfi, minorenni in
calore e, occasionalmente, figacci insipidi. Ma non dimentichiamo che
tra i suoi spasimanti c'è anche un certo professore di
nostra conoscenza, quindi non può proprio lamentarsi...
nihal93: sono
perdonata? Anche io amo Auriga e le sue elucubrazioni: credimi, questi
mesi sono stati difficili anche per me; all'inizio, capitava che mi
alzassi dal letto pensando "dum di dum, ora mi metto un po' a tradurre
Auriga..:" e poi scoprivo che non potevo, e mi deprimevo...ma ora,
ta-daaaaaaaaaaaaan!
Baci, dolci, e caramelle
Serena
|
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Capitolo 19 *** Zitella Per Scelta (a) ***
Thursday, November 28, 1991
St. Mungo’s
4:25 A.M.
D’accordo.
E’ deciso. Ho chiuso. Onestamente. Ho
definitivamente…chiuso. Rinuncio
per sempre agli uomini.
Sai,
non credo neanche di star rinunciando. Questo implicherebbe incontrare
un
qualche tipo di difficoltà. E dopo quello che è
successo ultimamente,
non è certo questo il caso!
Quindi
è finita. Mi sono ritirata, in un certo senso.
Perché poi sono sempre stata
così ridicolosamente innamorata dell’idea di
romanticismo? E’ tutta spazzatura,
pura e semplice!
Ecco.
Sono ufficialmente una vecchia perpetua. Una zitella per scelta.
O,
se proprio dovessi sentirmi profondamente, disperatamente sola, potrei
diventare Lesbica.
Ma
probabilmente no.
Comunque
abbasso gli uomini! Mai più! E credimi, Quaderno, sono
decisamente sicura di
questo!
4:29
A.M.
Benchè,
in un momento di ottimismo (non preoccuparti, certamente non
durerà), il
Medimago dice che la colonna vertebrale di Algernon dovrebbe
probabilmente
guarire piuttosto bene.
Il
che è positivo, suppongo.
Benchè
io sia – e questo è tanto strano per me quanto lo
è per te – piuttosto
infastidita persino da lui, al momento.
In
fatti, credo di avergli addirittura tirato un calcio, prima.
Mi
chiedo se questo significhi che ci stiamo prendendo un periodo di
riflessione.
4:30
A.M.
Se
così non fosse, come potrei rivelargli tutta la storia della
rinuncia
definitiva agli uomini?
4:31
A.M.
Beh,
suppongo che se le cose dovessero rendersi troppo complicate, potrei
semplicemente menzionargli l’eventualità che un
giorno potrei diventare
lesbica. Immagino che niente potrebbe smontare un uomo come
l’immagine mentale
della sua ragazza che pomicia con un’altra donna.
4:32
A.M.
.
. . O forse no.
4:35
A.M.
In
ogni caso, quando si risveglia, tra noi
sarà finita.
Sempre
che non lo sia già adesso.
Ma
ciò che conta davvero qui è
4:36
A.M.
Un
bambinetto con un terzo braccio che gli spuntava fuori dalla testa ha
appena
dato una sbirciata nella mia direzione, mentre la mamma lo trascinava
per il
corridoio, ed è scoppiato in lacrime. Aveva circa due anni e
non sapeva ancora
parlare compiutamente, ma non posso scrollarmi via
l’incombente sospetto di
aver distintamente udito le parole “Blutto mostro”.
Beh,
scusami, piccolo marmocchietto! Tu non
hai passato quello che ho passato io! Le ultime dodici ore o
giù di lì non sono
bastate a traumatizzarti a vita, nonostante gli elfi domestici abbiano
giocato
solo una piccola parte! Quindi, non spazzolo i capelli da
ventiquattrore?
Pazienza! Ci sono cose più importanti, sai!
Ooh,
scommetto tutto quello che vuoi che diventerà un Serpeverde.
…inoltre,
davvero, non è che sia nella posizione di giudicare. Ha un
maledetto braccio che gli esce
dalla testa! E’ una cosa
davvero mostruosa, se
vuoi il mio parere!
Per
non aggiungere brutta.
Bleah.
Piccolo
bastardo.
4:38
A.M.
L’ho
detto con affetto, si intende. Davvero. Cioè, capisco che
indicare bambini che
hanno appena imparato a camminare con epiteti volgari non è
moralmente
accettabile, in circostanze normali. Ma può davvero
considerarsi questa
circostanza normale? E’ mai la
mia
vita normale?
Chieditelo
pure, potere superiore che sembra essere deciso a torturarmi!
E,
er, ti prego non mandarmi all’inferno, se non ti dispiace.
In
realtà mi piacciono i bambini. Un po’, davvero.
Non quanto i cuccioli, ma…
4:39
A.M.
Er,
d’accordo, magari andrò a darmi
un’occhiatina allo specchio del bagno. Per
sciacquarmi la faccia. Mi darà una svegliata.
Parlando
di svegliarsi, mi chiedo se qui abbiano un po’ di
caffé.
Ohhh,
sarebbe paradisiaco. Non riesco quasi a pensarci.
Magari
andrò alla ricerca della caffetteria, non appena tornata
dalla toilette.
St. Mungo’s - Bathroom
4:47 A.M.
Oh,
Dio. Ha ragione. Sono un brutto
mostro.
Non
dovrebbe essere possibile, in nome di tutto ciò che
è giusto e buono in questo
mondo, guardarsi allo specchio ed essere terrorizzati dal proprio
riflesso
tanto quanto lo sono io al momento.
Beh,
allora. E’ ufficiale. Ora ho assolutamente e indubbiamente bisogno di affogarmi nel
caffè.
O
magari in uno dei gabinetti.
4:49
A.M.
Ho
deciso di optare per il caffé, dopo esser giunta alla logica
conclusione che probabilmente
ha un sapore migliore.
St. Mungo’s – Tearoom
5:01 A.M.
Bleach.
Va bene, magari il caffé non ha un
sapore migliore. Cioè, non ho intenzione di ritornare in
bagno e fare un
confronto o che, ma sul serio. E’
noto che vittime di eventi estremamente traumatici vengono qui, no? E
se a tua
madre fosse stato appena diagnosticato un incurabile caso di
scrofungulus o se
tuo marito fosse miracolosamente sopravvissuto ad un incontro con una
manticora, non ti sembra che il minimo che possano fare sarebbe
provvedere ad
offrirti un caffè per lo meno decente?
Onestamente.
Qualche
volta
penso che il mondo intero ce l’abbia con me.
Questa
roba non la getterei nemmeno a Snape.
St. Mungo’s – Intimo
sgabuzzino
5:18 A.M.
Ritratto
ufficialmente la precedente affermazione.
Non
che avessi intenzione di
lanciargliela, all’inizio. Voglio dire, non è come
se fossimo soli in sala
insegnanti. Siamo in un luogo pubblico. Un
luogo pubblico in cui quel tipo di violenza è probabilmente
condannata, niente
meno.
Ma,
beh, a volte, non c’è altra soluzione.
Voglio
dire, andiamo! Che faccia tosta! Il mio ragazzo (ex-ragazzo?
Sì, giusto, ora ci
arriviamo) soffre le agonie di una colonna
vertebrale spezzata, mentre lui ha solo un paio di
schifosissimi graffi e
contusioni, e crede di avere il
diritto di essere in collera con me? Come
se poi fosse colpa mia?
Beh,
non avrebbe funzionato questa volta! Tutti qui sappiamo di chi era la
colpa,
certamente non mia. In gran parte. In effetti, è interamente
colpa di Snape.
Quasi.
Probabilmente.
Eppure
si è precipitato impetuosamente qui dentro, pieno di tagli e
bastardoso oltre
ogni mortale comprensione, si è lasciato cadere sulla sedia
affianco alla mia,
e ha sibilato “Spero che ora tu sia contenta,
Auriga”
Sul
serio. Probabilmente
già allora avrei dovuto sapere che sarebbe stato preferibile
sbarazzarsi di
quel dannato caffè, prima che compisse la sua sottile ma
inevitabile
trasformazione in una catastrofica arma di distruzione.
Ma
suppongo di non essere particolarmente portata ad intuire cose del
genere.
Quindi,
invece, l’ho semplicemente fissato incredula per un momento,
prima di domandare
“Voglio davvero sapere di
cosa stai
parlando?”
“Oh,
presumo di sì” ha replicato senza problemi, e
momentaneamente ho covato il
desiderio compulsivo di dargli un pugno sul naso. Era stato quasi
completamente
riparato, naturalmente, ma doveva probabilmente ancora essere irritato,
e
inoltre, due nasi rotti in meno di ventiquattro ore? E’
giusto il tipo di
evento che sembrerebbe terribilmente sfortunato, se dovesse accadere a
chiunque
altro, ma che invece è perfettamente opportuno quando Snape
è coinvolto.
Comunque, fui in grado di mantenere un po’ di contegno.
Erm,
in gran parte comunque. A quel punto avevo aggrappato il mio
caffè, ma davvero,
al momento, non ero nemmeno
consapevole che avrei potuto fare altro che berlo.
Chiaramente,
sottovaluto la mia stessa furia e forza.
“Dopo
tutto, posso solo immaginare quanto
altamente…eccitante—“ (ghigno)
“—debba
essere per te”
Odio
quando lo fa. E sai, scommetto che è completamente
consapevole del fatto che
odio quando lo fa. Quelle pause inserite con nonchalance, e il fatto
che
solitamente le affianca a parole come ‘eccitante’ e
‘desiderio’ eccetera. Seriamente.
Se non fosse un rivoltante
pipistrellaccio, quasi sospetterei che tenesse con sé
legioni di donne
prosperose nascoste nei sotterranei, e che sfruttasse tutti i suoi
giorni
liberi per approfittare di loro fino a che la sua potenza sessuale non
raggiungesse livelli insuperabili.
Snape
con un harem.
Hah.
Beh,
non
è forse altamente probabile?
(Questo
è sarcasmo, bada bene. Non conosco una
donna
che mostrerebbe il benché minimo interesse in lui, figurati
poi legioni. Quante
donne formano una legione? Sento che dovrei saperlo. Beh –
troppe, ecco quello
che so! Ed è certamente sufficiente.)
In
ogni caso, non è che tutto questo abbia avuto esattamente il
tempo di passarmi
per la testa prima di replicare, o comunque è stato un
pensiero fulmineo e non
sono riuscita ad afferrarlo per intero. Come la parte sulle donne
prosperose,
che mi avrebbe probabilmente scioccato un po’.
Invece,
come da copione, ho risposto bruscamente “Di che diavolo stai
parlando?”
Ha
sorriso, in quel modo perverso e contorto che rivela ‘mi
crogiolo nel tuo
dolore’ e che è oh così tipico di lui.
“Uomini che cadono da alte torri,
colonne vertebrali in frantumi, esecuzioni di maledizioni
illegali…tutto in tuo
nome. Immagino che per una mente volubile e ridicola come la tua, debba
essere
la vera immagine della perfezione.” . Si
è
preso la briga di articolare con maggior cura le ultime tre parole,
senza
dubbio con l’intenzione di esprimere quanto esattamente non
approvasse la mia
volubile ridicolaggine.
“Tu
sei pazzo” lo informai, il più freddamente
possibile. Perché lascia che te lo
dica, Quaderno, non c’era niente di
romantico in ciò che è accaduto. E non mi ha
neanche lontanamente affascinata.
I miei capelli erano terribili, il mio ragazzo – ex-ragazzo
– probabilmente non
avrebbe più camminato, se si fosse ritrovato in un ospedale
babbano, ed è stato
tutto estremamente spiacevole! E nemmeno lontanamente romantico. Magari
se
avessi avuto un aspetto migliore, e se Algernon avesse invocato il mio
nome al
Guaritore, con un sussurro rauco, disperato, e inconfondibilmente
carico
d’amore, e se Christopher fosse stato ucciso da qualche parte
nella storia, e
se Snape avesse finalmente incontrato
la sua prematura – cancella questa – no, molto
matura, praticamente puntuale
scomparsa…
Beh,
allora magari sarebbe stato un po’ carino. E leggermente
piacevole. Leggermente ricorda.
Ma
non avevo certo intenzione di spiegare tutto questo a Snape.
“Lo
sono?” chiese allora lui, con quel dolcissimo tono che ha e
che chiaramente
intende ‘au contraire, oh mia cara compagna mentalmente
instabile’ tranne
che…beh, non proprio perché Snape non direbbe mai
niente del genere. Non
guardarmi così. O…non guardarmi così
perché non mi stai guardando, ma posso
dirti che mi guarderesti così se avessi gli occhi per
guardare ma non ce li hai
quindi smettila.
Er.
Il
punto è, ho davvero un disperato bisogno di dormire, e il
mio caffè è
attualmente sul muro della caffetteria e su un ora fradicio insegnante
di
Pozioni, ed io sono un po’ troppo imbarazzata per ritornare
dentro e prenderne
altro.
Quindi
potrei sembrare mentalmente spostata. Temporaneamente.
Comprensibilmente. Sta
zitto.
“Sì”
ho detto, in un modo che era stato concepito per suscitare una
sensazione di innegabilità,
ma che in realtà mi dava davvero solo un’aria
incredibilmente imbronciata. “Schizzato.”
“…Schizzato?”
ha ripetuto delicatamente. E sentirlo dalle sue labbra in quel modo mi
ha fatto
seriamente pensare che fossi io quella schizzata. Ma non lo sono.
E’ lui. E’
completamente lui. E’ solo che è malvagio oltre
che schizzato, e quindi può
ingannarti e farti credere che sei stata tu quella schizzata per tutto
il
tempo!
…d’accordo,
quindi la mia scelta di parole non era stata interamente efficace.
Ma
abbiamo già affrontato il problema della carenza di sonno.
Non esaminiamo
oltre.
Era
sembrata davvero appropriata prima che le dessi effettivamente voce.
“Sai
cosa voglio dire” ho detto con impazienza, non desiderando
sopportare oltre la
sua manipolazione mentale malvagiamente schizzata.
“Raramente.”
Com’è
possibile che lui riesca ad essere sempre così calmo e
facilmente sagace?
Scommetto che prende delle pozioni apposite; non può venirti
naturalmente. E,
beh, se prendesse delle pozioni,
sappia che è non solo poco sano, ma anche un po’
vergognoso. E ragionevolmente
confortante. Quindi credo che mi aggrapperò a questa
particolare teoria per un
po’.
“Beh,
non mi sono divertita” l’ho informato arrabbiata.
“E tu dovresti saperlo,
stupido bastardo.” (solo perché sembrava davvero
necessario.)
“Ah,
sì” Snape ha acconsentito, in maniera tale da
farmi capire che, ovviamente, non
stava davvero acconsentendo, ma approfittava della situazione per
sfoggiare il
suo abile sarcasmo. “Veramente, Auriga, solo ora riconosco il
mio errore. Come
ho anche solo osato sospettare che tu fossi
così…superficiale?”
“Odio
quando ti prendi una pausa” gli ho detto, sentendomi
all’improvviso molto
triste.
E,
come se non l’avesse già saputo (bastardo), si
è semplicemente fermato e mi ha
fissata con quest’adorabile perplessità sdegnata,
che lui ha ormai trasformato
in una forma d’arte.
“Cosa?”
“Lascia
perdere” ho brontolato.
E
poi siamo semplicemente rimasti lì, seduti, io reggendo il
mio caffè, e
inconsapevole del fatto che in pochi minuti avrebbe scatenato
un’inimmaginabile
forza distruttiva, e lui ghignando tra sé e sé,
lanciandomi occasionalmente
qualche sguardo disgustato.
Era
stranamente confortante.
(Ma
solo perché la mancanza di sonno rende Auriga matta da
legare. Ricordalo.)
Chiaramente,
però, questa era il tipo di cosa troppo strana per durare, e
prima che lo
sapessi, mi ritrovai a chiedere, timidamente e flebilmente
“Perché l’hai fatto?”
Lui
si trovava proprio nel bel mezzo di un ghigno, e questo gli si
congelò sul viso
per un secondo, prima che esclamasse, con un tono che sembrava carico
di panico
“Fatto cosa?”
“Lo
sai…” e ho detto questo, naturalmente, presumendo
che, appunto, lui lo sapesse.
E non era per alcuna ragione una presupposizione stupida –
cioè, lui c’è stato,
no? Il suo volto era pieno di graffi e una delle sue dita era ancora un
po’
storta (per essere stata piegata all’indietro e tutto,
immagino) e, beh,
dovresti essere un idiota per non sapere
di cosa stessi parlando.
Ma
apparentemente lui è, appunto, un idiota. Che maledetta
sorpresa.
“Se
lo sapessi, Auriga, non mi sarei certo preso la briga di
chiedertelo” mi ha
ricordato irritante.
“Onestamente,
Severus” ho replicato il più
neutralmente possibile, realizzando che lui non era
l’unico a cui fosse
permesso usare la tagliente arma del nome di battesimo,
“persino io so che non
sei così stupido da
ferirti, fratturarti le dita e poi dimenticare
perché.”
“Devo
davvero iniziare a chiedermi come mai stai decidendo di prestarmi tanta
attenzione, quando il tuo amato sta attualmente soffrendo gli spasimi
della più
dilaniante agonia.” Si è preso un secondo per
sorridere a se stesso, come se lo
divertisse il pensiero dell’agonia di Algernon un
po’ più di quanto non
dovesse. (Sorprendente davvero vederlo così perverso e
sadico. Seriamente, non
me lo sarei mai aspettato. Quell’uomo è
semplicemente una gran riserva di
sorprese, questo è certo.)
“Sì,
beh, si è comportato come un cretino” ho detto
freddamente, immaginando che
probabilmente l’idea di far credere a Snape che lui fosse
ancora il mio amato e
poi rompere con lui un’ora dopo non fosse poi tanto astuta.
(Non l’ho ancora
fatto, ma lo farò. Veramente.)
Ero
sicura che stesse per dire qualcosa di caustico e sconvolgentemente
derisivo su
quanto orribile fosse sentirmi parlare in questo modo del mio unico
vero amore,
o qualche altra sciocchezza del genere, quindi mi premurai di
aggiungere,
“Benchè non così cretino come qualche
altro interessato.”
“Sì”
Snape replicò, imperterrito “Goldstein
è stato piuttosto offensivo;
se non gli togli almeno venti punti per il comportamento tenuto la
notte
scorsa, allora temo di doverlo fare io stesso. Immagino non ti
dispiaccia.”
“Non
mi stavo riferendo a lui.”
“Beh,
allora ti prego dimmi, Auriga, a chi ti
stavi riferendo?” domandò, con un tono che era
intenzionato ad informarmi
semplicemente quanto non gli interessasse.
Onestamente,
non sono davvero sicura di sapere come faccia. Se trascorressi
così tanto tempo
a non interessarmi delle cose, sarei un caso ancora più
disperato di quanto non
sia ora, quando mi preoccupo di tutto mille volte troppo.
“A
te” dissi alla fine, decidendo che non me l’avrebbe
comunque reso più semplice,
e che quindi sarebbe stato meglio sparare tutto subito.
Sfortunatamente, la
carenza di sonno e il terribile caffè e i nervi a fior di
pelle provocarono
un…beh, urlo sembra una
descrizione
un po’ affrettata, ma, d’accordo, momentaneamente
fummo in grado di catturare
l’attenzione di tutti coloro che occupavano la stanza.
Snape,
naturalmente, non fu nemmeno in grado di accorgersene, e quindi
pensò che
questa fosse una buona opportunità per in cimentarsi nel suo
ghigno ‘ tu sei
davvero una disgrazia per la società; vedi, se ne accorgono
tutti tanto quanto
me’.
“Mia
cara, cara Auriga” ha detto, sommessamente, ed i suoi occhi
brillavano di
quella luce che ha quando si sente particolarmente malevolo, “stai decisamente dando un bello
spettacolo, eh?”
“Oh,
sta zitto” gli ho intimato, avendone già
abbastanza di lui. Voglio dire,
davvero, Quaderno, immagina la scena: essere costretta a rimanere
seduta lì con
lui, sapendo perfettamente che è
proprio
lui la principale causa per cui eravamo tutti costretti
lì, ma mostrava
forse anche lontanamente un minimo di rimorso? Certo che no. Oh no.
E’ stata
tutta colpa di Auriga, anche se lei non
ha fatto niente! Tutto ciò che ha fatto è volere
una relazione normalissima e
funzionale, o almeno un po’ di romanticismo nella sua vita.
E’ davvero così
tanto sbagliato?
Auriga
–
Er,
ho realizzato che mi sto riferendo a me stessa in terza persona.
Mancanza di
sonno, ricorda. E rabbia. E uno sfrenato desiderio di caffeina.
Questo
non significa, comunque, che io sia improvvisamente al di sopra della
prima
persona.
Quindi,
comunque. A quel punto mi sentii in diritto di continuare
“Non puoi pretendere
di non averci avuto niente a che fare, sai! Ti ho visto!
Ti ho visto –“ E poi ho deciso che magari era il
caso di
abbassare la voce, benché lo odiassi e tutto. Non volevo
certo che fosse
esiliato o sbattuto ad Azkaban o altro “Ti ho visto
spingerlo giù dalla torre di Astronomia.”
Snape
ha alzato un sopracciglio, non preoccupandosi nemmeno di sciogliersi in
un
ghigno. Sembrava quasi che non ne valesse la pena; che avrei
immediatamente
realizzato la pura scelleratezza delle mie accuse semplicemente
fissando il
sopracciglio abbastanza da cedere al suo immenso potere.
Aha.
Difficilmente! Mi piace pensare che ho più forza interiore
di quanto pensi.
“L’hai
fatto” ho detto, e ho allungato il braccio per spingere
ripetutamente con fare
accusatorio il dito sulla sua spalla con lo scopo di enfatizzare il
concetto.
“L’hai spinto e io lo so, quindi non
c’è ragione di pretendere altrimenti,
Severus Snape!”
Beh,
apparentemente era così occupato a far confluire
tutto il suo borioso
scetticismo in quel sopracciglio che non è riuscito ad
afferrare la parte del
‘non c’è ragione di pretendere
altrimenti’.
“Congratulazioni,
Auriga” ha detto, ma con un tono neanche lontanamente
congratulatorio quanto più
incredibilmente derisorio “sei riuscita a sembrare
più mentalmente minorata di
quanto pensavo fosse possibile -
una
grande impresa, non c’è che dire.”
E
a questo punto, Quaderno, era semplicemente diventato profondamente
frustrante.
“Beh,
potrò anche essere ‘mentalmente minorata', come
dici tu, ma almeno non sono
completamente patetica!” ho precisato arrabbiata.
“Non c’è modo di evitarlo,
sai. Dovrai darmi una qualche sorta di spiegazione. Non è
come se ti fosse
semplicemente permesso di ghignare e fare quella cosa con
l’occhio fino a
quando non mi sia completamente dimenticata dell’intera
faccenda! Voglio dire, guarda. “
E
poi ho fatto qualcosa che farei solo se fossi in carenza di sonno,
sentimentalmente esaurita, segnata a vita, in uno stato di perpetua
zitellaggine slash brutto mostro che è stata tradita
dall’unica cosa che
credeva costante nella sua vita – le bevande a base di
caffeina.
Se
così non fosse, certamente non l’avrei mai fatto.
In nessuna circostanza.
Beh,
d’accordo, a meno che non fossi stata ubriaca.
Ma
non lo ero, quindi non riesco nemmeno a comprendere come questo possa
essere
rilevante.
E’
solo che tendo a…toccare Snape più del solito
quando dell’alcool scorre nelle
mie vene.
E
non era così. Solo
stanchezza, e
indomabile angoscia, e Capelli spaventosamente indescrivibili. (Appena
al di
sopra –o, beh, al di sotto, suppongo – dal loro
stato naturale, che considero
‘moderatamente terrificante’.)
Che a
quanto pare è grossomodo l’equivalente di un paio
di giri di Whisky
Incendiario.
Ho
allungato la mano e ho…accarezzato con un dito uno dei
graffi che aveva sulla
guancia. Per nessuna ragione remotamente romantica, bada! Credimi,
Quaderno,
quella era l’ultima cosa che avevo in mente. (Beh, magari non
l’ultima. La
nuova tresca di Celestina Warbeck con lo zampognaro delle Sorelle
Stramboidi
era, lo ammetto, più indietro in classifica. Ma ora sono
piuttosto certa che
sarebbe stato meglio concentrare il mio tempo e le mie energie su
quello.)
No,
no. Quello che avevo in mente erano prove.
E, beh, il graffio? Prova del fatto che era stato
completamente coinvolto
nella piccola lite mortale della scorsa notte! Una prova inattaccabile!
E ho
immaginato che se l’avessi toccata, sai, lui
avrebbe…
Er,
capito, realizzato che non era alla mia altezza, sospirato in segno di
resa,
per poi confidarmi che diavolo stesse succedendo con assoluta
sincerità e
minimo sarcasmo.
CARENZA
DI SONNO, ok?? E sì, capisco che questa scusa non
durerà ancora per molto.
Ma…ma è la verità, per
l’amor di Merlino, e…è una buona scusa.
Non funziono
bene senza sonno. O caffeina. E al momento non ho nessuna delle due. E
non sono
forse queste cose da prendere in considerazione prima di dare giudizi
affrettati?
Beh,
sì. Se tu fossi ragionevole, e se avessi un’anima,
eccetera.
Ma
Snape non è ragionevole, benché sia evidente che
apparentemente lui è convinto
di esserlo (la sua mente è profondamente ed
irreversibilmente distorta; nessuno
ne è più consapevole di me) per non parlare del
possesso di un anima, davvero.
Comunque.
Giusto. Dunque…eccoci lì. Con il mio indice
immobile sul suo viso, lui che mi
fissava come se non fosse nemmeno in grado di produrre un ghigno, e una
vecchia
donna evidentemente e profondamente disturbata che, seduta al tavolo
affianco,
tubava in nostra direzione.
Pur
di post-porre la rievocazione dell’estrema agonia provocata
dall’intero
incidente dell’aver toccato Snape, ho bisogno di prendermi un
momento per fare
qualche osservazione sulla sopracitata vecchia donna.
Perché…onestamente. Mettiamo
il caso che tu (beh, non tu tu, ovviamente, visto che abbiamo
certamente stabilito il fatto
che non puoi vedere) scorga una strega con i capelli niente meno che
inquietanti che sta inavvertitamente accarezzando tutto il viso di
quello che
potrebbe benissimamente essere, per quanto tu ne sappia, un vampiro che
dà
l’impressione di poter vomitare biscotti al solo sfiorare
delle sue dita sulla
pelle.
O,
er, sangue. I vampiri vomitano? Perchè se così
fosse, questo distruggerebbe
completamente la romantica immagine della creatura della notte. Voglio
dire, se
decidi di strappare crudelmente e romanticamente (un romanticismo
dannato,
certo) la vita di qualcuno prosciugandogli le vene, il minimo che tu
possa fare
è tenertelo dentro, giusto?
…A
volte sospetto che non mi dovrebbe essere concesso di pensare.
Quindi,
comunque. Qual era il punto? I vampiri non erano il punto, giusto?
Perché
benché essi abbiano denti appuntiti e possano essere uccisi
con paletti
appuntiti, non sono sicura che questo assicuri che ci fosse un punto in
allegato. Rilevante con quanto stavo dicendo. Visto che Snape non
è un vampiro.
Non penso. Benchè se avessi considerato prima questa
possibilità, tutta la
faccenda del suo fissare ossessivamente il mio collo avrebbe potuto
nascondere
una moltitudine di nuove e terrificanti spiegazioni.
Avevo
una specie di cotta per Louis di Intervista
col Vampiro. Certo, tutti sembrano preferire Lestat, ma
c’è qualcosa di
toccante nel fatto che un vampiro possa essere, beh, tecnicamente
malvagio
eppure così meravigliosamente pieno di sentimenti. E
abbastanza generoso da
passare il suo tempo libero concedendo interviste quando potrebbe
essere da
qualche parte ad uccidere innocenti, o qualcosa del genere.
Mi
chiedo se i veri vampiri siano così. Non ne ho mai veramente
incontrato uno. A
meno che Snape non sia un vampiro. Cosa che non è,
ovviamente, perché l’ho
visto alla luce del sole durante il giorno, e gli ho bandito contro un
crocifisso, una volta. Il che ci darebbe
l’opportunità di blaterare ancora di
più, ma onestamente, sono un po’ troppo esausta
per farlo quindi suppongo che
dovrà semplicemente rimanere avvolto nel mistero. Abbiamo un
passato lungo e
complicato, Snape ed io. Non credo che saremmo poi tanto fuori luogo in
un
romanzo di Moira K. Mockridge. Specialmente se Snape fosse davvero un
vampiro.
Moira ci marcia su questo tipo di cose. Ooh, mi ricordo ancora uno dei
suoi
capolavori, in cui questa governante si innamora pazzamente del suo
datore di
lavoro, che era un uomo molto gentile e affabile, che poi si scopre
essere un
lupo mannaro. C’era questa scena fantastica in cui lei doveva
proteggere i
bambini affinchè non venissero morsi dal padre, diventando
così ciò che egli
più disprezzava. Dio santo, il suo genio non smette mai di
sorprendermi. Anche
se una delle, er, parti più intime rasentava la
bestialità. Giusto un po’. Ma
ogni ragazza ha diritto ad un po’ di licenza poetica, giusto?
E non ho
intenzione di incolpare Moira solo perché ho avuto incubi
per oltre un mese e
mezzo. Per come la vedo io, mi ha fatto diventare una persona
più forte, a
lungo andare! Beh, il mio intero io potrebbe essere stato plasmato
dalle opere
di Moira K. Mockridge!
D’accordo.
Magari non il mio intero io. Non,
per
esempio, quella parte del mio io che tende ad essere psicotica, a
toccare
Snape, a baciare elfi domestici o sedurre Quirrell. Perché
questo equivarrebbe
ad insultarla.
Siamo
lentamente sfociati nella pura insensatezza, vero?
Ho
scoperto di essere vagamente brava in questo.
Quindi,
er, dov’eravamo?
Oh.
Giusto. La carezza. E Snape.
Non
mi sorprende essere passata dalle anziane signore a scene di sesso
molto pelose
con l’intenzione di cambiare argomento.
Comunque.
Quindi
questa donna, stava semplicemente…tubando in nostra
direzione, come se fossimo
adorabili piccoli pargoli. O la coppia più assolutamente
dolce che avesse mai
visto, o qualcosa del genere. Quando, in realtà, eravamo, ne
sono certa,
l’assoluto ritratto della psicosi, della spossatezza, e di
Tutto Ciò A Cui Non
E’ Dato D’Esistere, Perché, Dolci
Stelle, Immagina I Figli Che Avrebbero. (Non
che l’abbia mai immaginato. Aha. O, er, se l’avessi
fatto, è solo per giungere alla
conclusione che a persone con i miei capelli e con il naso di Snape non
dovrebbe essere concesso di procreare.)
Snape,
comunque, stranamente non sembrava…scosso da questo. Era
troppo occupato ad
essere scosso da me, immagino.
(Sono
un po’ troppo stanca per decidere se questo suonasse
più o meno allusivo; se
così fosse, non era mia intenzione. Perché Snape
ed io non faremmo mai e ew lo
odio muori bastardo muori e il resto della tradizionale lista di
termini che
sono, francamente, troppo esausta per rivangare al momento)
Invece,
mi ha semplicemente fissato, con un’ espressione che non sono
riuscita
esattamente a decifrare. In retrospettiva, sarebbe potuto essere
miserabile
terrore. O fascino paralizzante. Persino gioia sfrenata, per quel che
me ne
importa. Perchè non mi importa. Sono troppo stanca e troppo
irritata per
importarmene al momento. Comunque. Una strana espressione. Andiamo
avanti.
Sai
quando il tempo sembra a volte congelarsi, o per lo meno decide di
rallentare
notevolmente? E…come tende a succedere nei miei incontri con
Snape, tra tante
persone?
Sì, lo sai.
Ovviamente lo sai. Ne hai già
sentito parlare. Non mi scomoderò a ripeterlo.
Quindi,
comunque, eravamo lì seduti fissandoci con miserabile
terrore/fascino
paralizzante/quel che ti pare per quello che è finito essere
una quantità di
tempo spaventosamente eccessiva fino a quando la nostra vecchia
preferita minorata
mentale (da non confondersi con la nostra donna preferita minorata
mentale, che
sarebbe la sottoscritta) ha avuto il fegato –o, sai, la
completa insensatezza –
di emettere, in un tono colmo di più gioiosa melensaggine di
quanto non
dovrebbe essere legale, uno squittio che sembrava spaventosamente
“Oh, giovani
innamorati.”
Questo
ha fatto ritornare in sé il bastardo, d’accordo.
Ha
scacciato via la mia mano come se avesse a che fare con un insetto
particolarmente fastidioso. E, beh, non è che volessi fargli
credere di averlo
fatto in un momento di cieca passione o altro! Niente potrebbe essere
più
lontano dalla realtà! (Beh, magari non proprio niente. Ma
non oso nemmeno
esporre questa teoria, sennò potrei iniziare qualche
sconnesso discorso sulla
papaya o Derwent Shimpling o qualcosa del genere.)
Quindi
ho lanciato un gridolino, leggermente più infantile e
accusatorio di quanto non
intendessi “Non volevo farlo!”
“Speriamo
di no” ha replicato risoluto, chiudendo gli occhi come se
stesse invocando gli
dei del male e dei pessimi prodotti per capelli affinchè gli
garantissero la
pace interiore o mi incenerissero.
“Lo
sai che non volevo!” gli ho ricordato, sempre
come…beh, come se appartenessi al
dipartimento psichiatrico del San Mungo. “Ti odio! Lo sai! Ma
era una prova! Graffi! Hai dei
graffi! Eri
coinvolto e ai spinto il mio fidanzato giù dalla Torre di
Astronomia e non c’è
ragione per tentare di convincermi del contrario, grazie
mille!”
Beh,
ho, er, tipo dimenticato di abbassare la mia voce questa volta.
Sul
versante positivo, per lo meno questo ha convinto quella vecchia pazza
a
smetterla di tubare, per iniziare, invece, a occhieggiarmi come se
fossi
mentalmente instabile.
In
retrospettiva, è un po’ deprimente, pensare che lei era convinta che
fossi
io quella matta, ma a quel tempo,
questo non era esattamente la principale delle mie preoccupazioni.
O
di quelle di Snape. La sua principale preoccupazione, infatti, sembrava
essere
quella di zittirmi in via definitiva, dal momento che ero riuscita ad
attirare
nuovamente l’attenzione di tutti. E nonostante la sua
apparente strafottenza, a
quanto pare non gli piaceva essere pubblicamente accusato di aver
spinto
qualcuno verso la propria angosciante quasi-fine.
Il
che è ragionevole, davvero, considerando che ha tolto due
dozzine di punti ad
un Tassorosso del primo anno per aver starnutito nel proprio calderone.
In
ogni caso, immaginai che ormai non ci fosse più modo di fare
marcia indietro, e
che avrei potuto trovare un finale sconvolgente. Quindi, dopo aver
sorseggiato
una quantità sconvolgente del mio scialbo caffè,
mi sono piegata verso di lui
domandando, col tono più intimidante che riuscissi ad
ottenere, “Che diavolo
credevi di fare?”
“Non
sono sicuro che questa domanda debba essere posta esattamente a
me” ha
replicato con tono freddo; c’erano tracce di qualcosa
sospettosamente simile ad
uno spasmo che si nascondeva furtivo nel suo occhio sinistro, che
probabilmente
avrei dovuto notare prima, sfruttarlo per comprendere la vera
entità della sua
furia. Ma era decisamente chiedere troppo per una che aveva raggiunto
il mio livello
di stanchezza. “Se prendiamo in considerazione il fatto che
ti stai rendendo
completamente ridicola – in un’area predisposta al
riposo, niente meno - per
qualcosa che hai senza dubbio distorto
come una grandiosa e romantica illusione…beh” ha
detto, fermandosi per
scoppiare in una risata particolarmente acida
“…ciò che io sto
pensando – o magari, oso suggerirlo, ciò che ti
piacerebbe
stessi pensando – non sembra più una questione di
vitale importanza, no?”
E’
stato più o meno allora che mi resi conto del fatto che ero
in possesso della
peggiore tazza di caffè mai conosciuta dal genere umano, e
che forse berla non
era esattamente il modo più intelligente di utilizzarla.
Non
ho intrapreso alcuna azione drastica, però – so
come non perdere la testa,
grazie mille! – e lui probabilmente ha interpretato questo mio gesto come ‘oh,
sì, Severus, adorerei assolutamente
un’altra porzione
di insulti!’
(Bastardo.)
Avvicinandosi
ancora di più, ha abbassato la voce fino ad un intimo
sussurro che avrebbe
dovuto suggerirmi di uscire da quel maledetto posto prima di essere
sopraffatta
dalla necessità di scatenare un’ingente
quantità di danni fisici.
“Invece”
ha continuato “il problema attuale sembra essere quanto sia
finalmente riuscita
ad umiliarti – perché, scusami, Auriga, persino io
avrei pensato che non fosse
possibile. Qual è quell’appellativo che mi hai
dato prima?” Si è fermato,
pretendendo di star riportando alla mente la parola, ma in
realtà sfruttava
solo il fatto che odio le sue pause, senza dubbio. “Ah,
sì – patetico. E benché
mi rincresca rinunciare a questo titolo, sembra che gli ultimi eventi
l’abbiano
reso infinitamente più
adatto a te.
Sarai d’accordo con me, ne sono certo.”
Lo
stavo fissando in cagnesco. In nessuna forma di comunicazione
conosciuta al
mondo questo è riconducibile ad un segno di assenso, ma
ormai era partito in
quarta, e apparentemente un piccolo, insignificante particolare, come
il mio non
essere d’accordo con lo spietato massacro della mia stessa
essenza, era
semplicemente da tralasciare.
“Devo
dire di essere fortemente preoccupato per la reazione del tuo promesso
sposo”
ha continuato tranquillamente. Ormai se la stava semplicemente godendo.
Era
evidente. I suoi occhi stavano…brillando. Nel frattempo, ad
ogni parola che
pronunciava, io ed il mio caffè diventavamo un solo ente,
uniti contro di lui.
“Magari potrebbe…fargli riacquistare la ragione.
Devo ammetterlo, la mia
immaginazione può a malapena competere con la tua, quindi
magari il fatto che
non riesca a ricostruire uno scenario in cui potrebbe scegliere di
sopportare
la tua presenza è completamente irrilevante.” E
poi, con un gelido sorriso che
conferma perfettamente ciascuno dei settantasei diversi strati di male
di cui è
composto- “Dio solo sa che io non ci riuscirei.”
E,
beh, questo ha solo consolidato il fatto che il lancio del
caffè non fosse
nemmeno un’opzione. Era semplicemente il modo in cui doveva
andare. Il Fato. Destino.
E
quindi gliel’ho scagliato addosso con tutta la mia forza, per
poi precipitarmi
fuori di lì.
In
retrospettiva, forse sarei dovuta rimanere. E ridere,
o…qualcosa. Perché
seriamente, non è stato neanche lontanamente soddisfacente
come la prima volta.
(D’accordo,
è una scusa un po’
povera, ma penso che
il cervello potrebbe iniziare a colarmi dalle orecchie in ogni momento,
ormai,
e ho completamente perso la capacità di trovarne una
migliore.)
Ma
riesci a credergli? Onestamente. Una
cosa è se la colpa fosse mia. Ma non lo è! E
quando recupero l’energia per
raccontarti tutto, Quaderno, allora sono sicura che sarai costretto a
concordare con me! E, sai, sono sicura che sarà lo stesso
per Algernon! E
persino per Christopher!
E,
beh, suppongo ci sia sempre Wimmy, se tutto va male.
Ma
il punto è, Algeron è un gentiluomo. Un uomo
davvero per bene. Non ha proprio
ragione per essere nemmeno vagamente in collera con me, e lui lo sa.
(Beh, er,
eccetto per quando gli ho diciamo mentito un po’, ma non
è stato mai davvero
confermato prima che – beh, cadesse, quindi non dovrebbe
essere un problema.) Snape
è solo…acido. E cattivo. E untuoso. E bastardo. E
possibilmente un vampiro, ma
non con l’anima come Louis. Solo…cattivo.
Mi
chiedo se tengano dei paletti di legno da qualche parte qui in giro.
No,
no. Sarebbe un po’ avventato. Impalettare Snape al cuore non
migliorerà la
situazione. In effetti, credo che andrò a starmene per un
po’ fuori alla stanza
di Algernon e vedere se arriva qualche notizia. O…trovare il
coraggio di dirgli
che abbiamo chiuso. Anche se è una brava persona, e anche se
lo adoro, benché l’abbia calciato,
se dovesse decidere di
appoggiarmi, potrei dover riconsiderare l’intera faccenda
della rottura.
Andrà
tutto bene. Capirà, e lo affronterà con calma e
dignità. Non come certe altre
persone, che meritano solo paletti nel cuore, che siano o meno malefici
succhiasangue. Perché lui è davvero il miglior
promesso sposo del mondo, o
almeno uno di loro.
5:49
A.M.
.
. . Aspetta un momento.
5:50 A.M.
Promesso sposo?
5:51 A.M.
Snape
. . . ha detto promesso sposo.
5:52
A.M.
Va
bene, dunque. Qualcosa mi dice che qui sta succedendo qualcosa di molto
strano.
Perché mai dovrebbe pensare che Algernon ed io avevamo
intenzione di sposarci, per
l’amor del cielo? Avevamo
a malapena iniziato a frequentarci, e non è come se avessimo
trascorso
abbastanza tempo insieme per anche solo iniziare a contemplare niente
del
genere!
(Beh,
sì, c’è stata una piccola
contemplazione da parte mia. Ma è irrilevante, visto
che Algernon non lo sa.)
O
Snape è un bastardo persino più idiotico di
quanto potessi mai immaginare, o
qui sta succedendo qualcosa di davvero losco.
5:54
A.M.
O,
beh, c’è sempre la felice possibilità
che entrambe le opzioni siano valide.
5:55
A.M.
Beh,
qualunque sia il caso, devo parlare con Snape. O con qualcuno. Ho
bisogno di
andare fino in fondo a questa situazione, immediatamente!
TBC...
Note della
traduttrice: Ta-daaaaaaaaaaan! Avete visto, povero
Algernon, non se la passa tanto bene ultimamente...ma, suppongo,
dovesse aspettarselo. Mai, mai,
competere con Snape. Semplicemente, non c'è gara.
Perchè Sev ha
sempre la vittoria in pugno. Questo bel capitoletto per
tutte voi del circolo degli Anti-Algernon; lo ammetto, è uno
dei miei capitoli preferiti in assoluto. Non mi fa piangere dal ridere
come quello in cui Au 'seduce' Quirrell, ma ho adorato tradurlo!
Buon Week-End!
Baci, dolci e caramelle...
Serena
|
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Capitolo 20 *** Zitella Per Scelta (b) ***
cap 18 (b)
5:56
A.M.
Quasi
immediatamente, comunque. Prima, credo che andrò ad
appostarmi fuori dalla caffetteria
per vedere se posso convincere qualche passante a portarmi un
po’ di caffé
fuori in corridoio.
Magari
se gli faccio credere di star morendo di scarlattina avranno
pietà di me.
6:12
A.M.
Nota
personale: la scarlattina non è fatale.
Come
al solito, sento che dovrei saperlo.
Ma
comunque. Penseresti che per lo
meno
qualcuno, vedendomi e realizzando che sono chiaramente un individuo
profondamente pieno di problemi, si prenderebbe la
responsabilità di tentare,
anche solo blandamente, a porre fine alla mia agonia! Voglio dire,
tutto ciò
che desideravo era una maledettissima tazza di caffè.
E’ davvero così
difficile?
Beh,
apparentemente sì, se sei una delle sei persone alle quali
l’ho chiesto prima
di convincere un bambino con la pelle viola a macchie gialle di
andarmene a
prendere un po’ in cambio di una manciata di falcetti.
Umph.
Le persone d’oggi. E’ del tutto deprimente, ecco
cosa.
Ma
ora mi sento leggermente più viva, e ad ogni sorso, sono
sempre più sicura che
non divagherò più di strane questioni sui
vampiri. Quindi suppongo sia una cosa
positiva, per lo meno.
Benchè
non sappia ancora se sono pronta ad affrontare nuovamente Snape.
Magari
andrò da Algernon, invece. Perché parlargli di
solito mi fa girare la testa e
sentire farfalle di ogni specie svolazzarmi nello stomaco e mi
dà una generale
sensazione di piacere. Il tutto al momento sembra altamente
più allettante
rispetto ad una nuova dose di molestia verbale. Una ragazza non
può sopportare
oltre.
St
Mungo’s – Sgabuzzino. Di nuovo. (E
non è
neanche più lontanamente intimo e confortevole.)
7:02
A.M.
Zitella.
Sono una zitella. Al momento. Ufficialmente. Si può
diventare ufficialmente
zitelle? C’è qualche documento che potrei firmare,
o qualcosa? Perché se
firmassi qualcosa, probabilmente mi darebbe quel piacevole senso
dell’aver
sorpassato il punto di non ritorno.
Non
che ne abbia bisogno.
Perché
con o senza la documentazione ufficiale, rimane vero.
Penseresti
che almeno Algernon sarebbe stato
in
grado di offrirmi un po’ di conforto. Voglio dire,
è l’uomo perfetto! Non
pensavo nemmeno fosse fisicamente capace di nient’altro
che…conforto, e
fascino, e baciamano, e cose così!
Oh,
no.
A
quanto pare, non l’ho mai davvero conosciuto. Non potevo
neanche sospettare
l’entità del male che in realtà si
covava dietro quell’affascinante facciata.
…Beh,
d’accordo, forse ho un po’ esagerato. Sembra quasi
che sia sul punto di
rivelare che in realtà è un Mangiamorte o un
omicida psicotico che mangia la
carne delle giovani donne mentre sono ancora vive, o qualcosa del
genere.
Non
è così serio.
Credo.
Ma
allo stesso tempo…
E’
stato cattivo. Con me.
Cattivo
in maniera gentile, sì, ma…c’era
un’innegabile scintilla di crudeltà lì!
Ma
sono per caso in
grado di poterlo sopportare, dopo tutto quello che ho dovuto
affrontare? Può chiunque
esserne in grado? Mi dispiace, ma non ho proprio quel tipo di forza!
Cosa si aspetta
da me il resto del mondo, comunque?
Lo chiedo a te, Quaderno. Lo chiedo a te.
(Non ti preoccupare. Non è come se mi aspettassi una tua
risposta. La caffeina
mi ha restituito praticamente per intero la mia sanità
mentale)
Sigh.
Quindi, comunque, sono tornata nella sua stanza sentendomi stranamente
ottimistica,
considerando tutto ciò che è successo. Ho
immaginato che per lo meno lui
sarebbe riuscito a tirarmi un po’ su ed ero, ovviamente,
ancora trionfante per
tutta la faccenda dell’avere finalmente un caffè.
E quindi sono entrata, solo vagamente nervosa, per trovarlo
addormentato.
(La tensione cala drasticamente, a questo punto)
L’infermiera mi sorrise, presentandosi, e chiedendomi chi
fossi.
“La sua ragazza” risposi, immaginando che sarebbe
stato meglio mantenere la
faccenda il più normale possibile. Infatti questa sembrava
una risposta
decisamente più soddisfacente di “La sua ragazza,
benchè probabilmente ancora
per poco siccome, infatti, ho anche un sedicenne ed un elfo domestico
che si
contendono il mio amore, e a volte sospetto che sia coinvolto persino
un lurido
insegnante di Pozioni, non che io potrei mai essere interessata a lui,
perché è
un bastardo, ma, si, in effetti è un po’
complicato e a volte violento e spesso
rischio la pelle e onestamente, non sono sicura di essere preparata per
affrontare
tutto questo giorno dopo giorno”
Quindi, sì. Solo la sua ragazza.
L’infermiera continuava a sorridere, ed era tutta sorrisi e
cortesi “piacere di
conoscerla” e cose del genere fino a quando non mi chiese
come mi chiamassi.
Glielo dissi, e la sua mascella crollò.
“Vuol dire Auriga?” si
informò con delicatezza, con quella speciale
pronuncia che usa solo Algernon.
“Erm” replicai, percependo che probabilmente
qualcosa era andato per il verso
sbagliato “Forse.”
“Ah” disse l’infermiera, come se fosse
stata appena costretta a bere un sorso
del caffè in sala d’aspetto.
“Delizioso.”
Tentò di sorridermi, fallì, si accorse del
fallimento, e poi girò sui tacchi e
se ne andò.
Il che mi fece avvertire un certo presentimento di disgrazia,
comprensibilmente.
Quindi mi sedetti nella sedia accanto al suo letto, sorseggiando il mio
caffè,
in qualche modo turbata dal fatto che in effetti a questo punto
sembrava
gustoso. Dopo che il caffè fu finito, mi riserbai un
po’ di tempo per fissarlo.
Per un secondo, sembrò quasi un momento altamente pregnante;
lui, che giaceva
lì inanimato, dopo aver sofferto in mio nome, ed io a
fissarlo, aspettando al
suo capezzale, benchè lui non potesse avvertire la mia
presenza. Il mio essere
lì per lui, e cose così.
Ma poi ho realizzato quanto Snape mi avrebbe preso in giro per questo,
dunque
gran parte del romanticismo andò completamente persa.
Eppure, non potevo ancora fare a meno di sentirmi in pena per lui,
così poggiai
la mia mano sulla sua.
E fu allora che i suoi occhi si spalancarono.
Fu alquanto sorprendente, oltre al fatto che interruppe il mio piccolo
momento
di riflessione. E non è come se avesse iniziato a sbattere
le palpebre, per poi
illuminarsi alla vista della sottoscritta! Dov'è finito
tutto il romanticismo?
Nel nulla, ecco dove. E quindi non potei fare a meno di avvertire un
presentimento ancora peggiore su come le cose sarebbero andate a finire.
Quindi
è rimasto lì a fissarmi, in un modo
così duro e profondo che mi ricordava
Snape. Un’espressione che non gli si addice, davvero.
Non
che si addica a Snape.
“Oh!”
ho detto, solo dopo che il mio cuore ha avuto la decenza di smettere di
battere
così forte tanto che credevo sarei potuta crollargli
malamente addosso. “Buon
giorno!”
Lo
ammetto, d’accordo, era una cosa un po’ stupida da
dire.
“Davvero?”
“Sì”
ho risposto, il più gentilmente e premurosamente possibile.
“Sono le sei e
mezzo. Sei rimasto qui per tutta la notte.”
“Intendevo
la parte del ‘buon’”, ha ribattuto, con
una punta di gelata ironia.
Non
ero preparata per questo.
“Um…forse
hai ragione” ho ammesso. A quel tempo, stavo ancora
considerando l’intera
questione del tentato ottimismo. Dopo tutto, si trattava solo di un
unico
piccolo commento sarcastico, giusto? Non può certo essere
biasimato per questo;
si era appena risvegliato e tutto!
Giusto.
Da
allora ho imparato che l’ottimismo è completamente
inutile e al tempo stesso
davvero stupido.
“Quindi”
ho proseguito, sperando idioticamente che magari, se avessi usato un
tono
abbastanza gentile, si sarebbe distratto dall’intera faccenda
della spina
dorsale, “come ti senti?”
“Come
se fossi caduto da una torre di dieci piani”
“Oh”
ho detto, un po’ scossa. “Giusto.”
A
questo punto un imbarazzante silenzio ha preso il sopravvento; sai, del
tipo
che potrebbe nascere tra due persone se una di loro fosse quasi morta e
l’altra
completamente innocente, ma magari cominciasse a sospettare che la
prima
persona non ne fosse davvero convinta.
Sai.
Quel tipo di silenzio.
“Auriga.” Ha detto, infine, col
tono un po’
troppo dolce per potersi adattare all’intera scena.
Naturalmente,
io ero sopraffatta dalla disperata speranza che lui potesse perdonarmi,
e
conseguentemente il fatto che lui sembrasse quasi affettuoso non mi ha
messa in
guardia, anzi mi ha fatto desiderare di poter scoppiare in lacrime di
sollievo.
“Sì?”
ho pronunciato in un soffio, avvicinandomi a lui e dando una leggera
stretta
alla sua mano nella mia.
Mi
ha sorriso, spostando con due dita una ciocca di capelli dietro al mio
orecchio. E poi, dopo essere finalmente riuscito a rimuovere le dita
dai
suddetti capelli, mi ha chiesto in maniera dolce e gentile
“Perché hai detto a
Snape che stavamo per sposarci?”
“Non
l’ho fatto!” ho strillato.
Mi
ha fissata.
“Non
l’ho fatto!” ho ripetuto, con tutta la convinzione
che riuscivo a raccattare.
“Stavo appunto per chiedertelo! Vedi, a quanto pare lui pensa
che siamo
promessi sposi per una qualche ragione, ed io non ne ho idea
– non so chi possa
mai averglielo detto. E’ insensato, ovviamente.”,
ho buttato lì, di sbieco.
“Sì”,
ha concordato, criptico “Insensato”.
Questo
è riuscito ha ferirmi più di quanto mi aspettassi.
“Credi
davvero sia insensato?” gli ho chiesto in maniera un
po’ docile, senza volerlo.
Mi
ha sorriso, tristemente, e ha deciso di non rispondere. Invece, ha
detto, con
voce scettica “Quindi mi stai dicendo che non sei stata tu a
dirgli che eravamo
sul punto di sposarci.”
“naturalmente
no”, ho replicato, con una punta di apprensione.
“Perché mai dovrei mentirti a
riguardo?”
“Non
ne sono sicuro” ha detto, leggermente corrucciato.
“Magari per la stessa
ragione che ti ha spinto a dirmi che Snape era innamorato di
te.”
E,
onestamente, Quaderno, in quel momento il mondo si è
congelato, ma in modo
molto molto brutto, e molto molto sbagliato, e interamente diverso da
quello in
cui si congela quando io e Snape siamo coinvolti in una qualche sorta
di
contatto fisico.
Er,
non che questo non sia molto molto brutto e molto molto sbagliato.
E’
solo che questo è un tipo diverso di molto, molto brutto e
molto, molto
sbagliato. Un tipo peggiore.
“Ah,
me n’ero totalmente dimenticata” è stata
la prima cosa che mi è venuta in
mente, quando ho riacquistato la capacità
di pensare, e, perché questo è piuttosto
semplicemente il modo in cui le cose
accadono nella mia vita, è stata la prima cosa che ho detto.
Inutile
dirlo, non era esattamente la risposta più soddisfacente.
“Ma
davvero?” ha replicato, freddamente, ed è stato
solo allora che ho realizzato
che magari tenergli la mano non potesse essere esattamente appropriato
nel
corso di questa conversazione. Quindi mi sono tirata indietro, e ho
incrociato
le braccia al petto, con la certezza di essere sul punto di sentirmi
male da un
momento all’altro.
“Algernon—“
ho cominciato – stupidamente, davvero, perché non
ero proprio sicura di cosa
diavolo avrei detto oltre a quello.
“Devo
dire che Snape non era propriamente compiaciuto quando
gliel’ho menzionato” ha
proseguito, in quell’orribile tono da
sono-arrabbiato-ma-comunque-ancora-terribilmente-raffinato-il-che-rende-la-rabbia-anche-più-spaventosa.
“Il tipo non sembra tanto preso da te quanto tu
apparentemente sembri
fantasticare.”
“Oh,
non è assolutamente vero!” ho protestato, quasi
automaticamente, e poi quando
lui ha alzato un loquace sopracciglio come a chiedere cosa
allora fosse vero, me ne sono pentita. Come si può
presupporre
che io lo sappia? Ah, non ho nemmeno la più pallida idea di
cosa diavolo stia
succedendo!
“E’
solo che…” ho fatto un profondo respiro
“Si comporta in maniera estremamente
bizzarra quando si tratta di me. A volte credo davvero che lo
sia.”
“Sia
cosa?”
“Innamorato
di me.”
Semplicemente,
non mi dovrebbe essere concesso di parlare. Oltre che di pensare. La
mia vita
sarebbe di gran lunga più deliziosamente ordinaria.
“Spero
mi perdonerai se deciderò di non condividere questo
particolare sospetto.”
Nota
personale? Dire alla gente che Snape potrebbe essere innamorato di te?
NON E’
UNA COSA BUONA DA FARE. In nessuna circostanza.
(A meno che, non so, qualche pazzo psicopatico non venga a minacciarti
con una
bacchetta di AvadaKedavrarti se non gli dici che Snape potrebbe essere
innamorato
di te. Ma quante sono le chance che questo avvenga, onestamente?)
Non
ho nemmeno la più pallida idea del perché mai
gliel’abbia detto! E’ solo
che…sembrava proprio la cosa giusta da dire, al momento!
Il
che, davvero, mi porta alla conclusione che non ho alcun desiderio di
scoprire
come funziona la mia stessa mente.
“So
che sembra stupido!” Ho detto flebilmente.
“E’ solo che…le cose sono sempre
stato complicate con lui. Tra di noi c’è questo
tremendo Dio solo sa cosa e
Io…non sono molto brava a gestirlo, ecco. E’
tutto.”
Giusto
per formulare il più grande eufemismo della storia del
pianeta.
“Auriga,
ti piacerebbe sapere cosa penso?”
A
quel punto, ero praticamente pronta a rispondere con un sonoro
‘no’, ma in
qualche modo sembrava scortese.
“Sì”,
ho mugugnato, riluttante.
“Credo
che lui sia un uomo molto infelice e amareggiato, che non ha
assolutamente idea
di come si possa amare” ha detto Algernon, con questo tono
saggio e paziente che
ha reso l’agonia anche peggiore. “In particolare
te.”
E
qualcosa nel modo in cui ha detto questo, o magari per il semplice
fatto di
averlo detto, mi ha fatto avvertire l’approssimarsi di un
devastante crollo
emotivo. Non so perché sia stato così
sconvolgente. E’ solo che, beh, prima
Snape che mi dice che non c’è modo che Algernon se
ne freghi di me e poi lui
che mi rammenta lo stesso riguardo a Snape, tutto ciò a
distanza di un’ora
l’uno dall’altro? E’ davvero difficile
trovarci qualcosa di positivo.
“Sì”
ho detto, imponendo a me stessa di non dare il tipo di spettacolo che
potrebbe
rivelare il mio essere un fragile e patetico individuo. Come, sai,
scoppiare in
un pianto disperato, o cose del genere. “Sì, hai
assolutamente ragione.”
Mi
ha fissata per qualche momento, con occhi compassionevoli, prima di
chiedere,
“Quindi, su cos’altro mi ha mentito,
sentiamo.”
Il
che è stata…assolutamente la domanda
più scomoda che avrebbe mai potuto fare.
Mi sarei accontentata di un “Su, su, adesso, non
piangere” o magari anche
“Andrà tutto bene, non preoccuparti” o
un dolce “Oh, cara, è impossibile
rimanere in collera con te” (il che sarebbe stato,
d’accordo, altamente
improbabile), e, invece, ho
avuto…quello.
“Su
niente!” ho esclamato sdegnata, sentendomi piuttosto
insultata dal fatto che
avesse anche solo immaginato qualcosa del genere. Non è mica
come se fossi una
sorta di bugiarda patologica, dopo tutto. Il modo in cui l’ha
detto, beh,
sembrava quasi mi stesse accusando di essere una persona davvero
orribile, e,
beh, non lo sono! So di non
esserlo! Certo
ho I miei momenti di… ben poca caritatevole
bontà, ma non è certo come se
mangiassi cuccioli o qualcosa di altrettanto grave nella scala
dell’imperdonabile!
L’unico
problema è che, dopo di ciò, mi sono ritrovata a
ricordare tutte quelle cose su
cui gli ho mentito. Niente
d’importante,
davvero, solo…piccolo cose. Come quando ho iniziato a
truccarmi e ad usare le
lenti a contatto nel tentativo di convincerlo che io fossi,
effettivamente, una
donna ragionevolmente attraente e generalmente ben messa. E quella
volta in cui
gli ho detto che avevo letto l’opera completa di Tolsoj per
sembrare un po’ più
intelligente. E quando ho concordato che Amleto era
‘certamente l’opera
migliore di Shakespeare’, anche se in realtà la
trovo un po’ troppo deprimente
e considererò sempre Molto Rumore Per Nulla la migliore. E
quando gli ho
raccontato che il mio ex Paul mi aveva riempito l’intero
appartamento di rose
rosse dopo avermi tradito, nel disperato tentativo di ottenere il mio
perdono.
Quando, invece, si è solo semplicemente dimenticato di me in
favore di Felicia
la segretaria. O forse era la barista del Leaky Caudron – non
riesco mai a
ricordare con quale delle due ha deciso di accasarsi mollando me.
Ma
comunque.
Tutti
mentono, giusto? Almeno un po’? Su piccolo, insignificanti
particolari come
questi? Non riesco nemmeno a vedere cosa gli abbia dato il diritto di
essere
tanto sconvolto, comunque! Come se quella
storia di come lui amasse osservare il cielo stellato da bambino fosse
vera.
Queste cose sono decisamente troppo perfette e romantiche per essere
vere!
Credo.
E…quasi
spero.
Comunque
sia, immagino che tutto questo debba essersi reso evidente dalla mia
espressione, il fatto che non ero stata interamente sincera con lui nel
corso
della nostra relazione.
“Ah”
ha detto, in modo calmo e quasi rassegnato, tanto che le lacrime
minacciarono
nuovamente di fare la loro gloriosa ricomparsa.
“Mi
dispiace” ho aggiunto, sconsolata.
“Davvero.”
“Aur”
ha continuato, come se non mi avesse sentita “Credo che forse
dovremmo…”
E
nel corso di quelle sei parole, mi è apparso chiaro che
avevo assolutamente
intenzione di rompere con lui sin dall’inizio, comunque. Non
gli avrei
certamente permesso di tagliare tutti i ponti tra noi quando poi questa
era
stata una mia idea tanto per
cominciare, e che l’avevo deciso molto prima che lui
iniziasse a sparare
quell’incoerente storia di come io non sia stata sempre
sincera al cento
percento!
“—
smettere di vederci!” l’ho interrotto, con
più decisione possible. “Sì. Hai
assolutamente ragione. Algernon, non credo di poter più
stare con te. Questo,
quello che abbiamo – non è abbastanza. Mi spiace,
ma abbiamo chiuso.”
Sembrava
un po’ sconvolto da questo, quindi mi ha semplicemente
fissata per qualche minuto.
“Mi
spiace per la tua colonna vertebrale” ho buttato
lì, per poi precipitarmi verso
la porta il più velocemente possibile. Avere
l’ultima parola mi sembrava
essenziale.
E
poi, beh…siccome non potevo mostrare la mia faccia in
caffetteria, e non potevo
certo più gironzolare nei pressi della stanza di Algernon,
questo sembrava
semplicemente il miglior posto in cui rifugiarmi.
In
uno sgabuzzino.
E’
perfetto, davvero.
Quindi…sì.
Non c’è più nessun “Algernon
ed Io”. L’avrei dovuto immaginare; è
solo che
pensavo avrebbe incassato un po’ meglio il fatto di avergli
raccontato quella
piccola, innocente bugia su Snape. Anzi, in effetti non sono per niente
sconvolta dal suo atteggiamento! Mi sarei aspettata di meglio da lui.
Aha.
Che gran perdita, davvero.
Per
niente.
Se
non fosse che…lo è.
Smetterà
mai la mia vita di essere completamente terribile? Mi piacerebbe,
sai…saperlo.
Perché se non dovesse accadere, allora è ovvio
che potrò solo andare ad
affogarmi proprio in uno di quei gabinetti, dopo tutto.
Bedroom Quarters
8:00 A.M.
Tutto a posto. Sono
tornata. Ho deciso che non c’era davvero ragione di starmene
ancora lì in
ospedale, dopo tutto.
Quindi,
suppongo che ora tenterò di dormire un po’.
8:02
A.M.
Oh,
hah. Chi voglio prendere in giro? Non posso dormire. Sono troppo
esausta per
dormire! Dovrò semplicemente continuare a scribacchiare
compulsivamente qui fin
quando non mi cadrà il braccio, o qualcosa del genere.
Non
sarebbe assolutamente sublime?
Mi
è appena venuto in mente che non ho mai realmente riportato
cosa ha causato
tutte quelle splendide vicende che si sono susseguite nelle ultime ore.
Tra
sfidanzamenti, disgustosi caffè, e marmocchiosi mini
Serpeverde, eccetera.
Onestamente,
Quaderno, non sono sicura di poter trovare la forza per raccontartelo.
Più
tardi, magari.
8:05
A.M.
Oh,
d’accordo, è tardi abbastanza.
E
non pensare nemmeno per un momento che io abbia una forte dipendenza da
te, o
che scrivere è l’unico modo che ho per confortare
la mia anima dilaniata, o
niente del genere! Immagino solo che potrebbe giovarmi, sai,
trascrivere quello
che è successo così che, tra dieci anni o
giù di lì, quando sarò ricca e famosa
e perfettamente felice e sposata con Gilderoy All- er, una zitella
molto
allegra, potrò volgermi indietro e ridere.
…Dieci
anni sono davvero un sacco di tempo.
Ma
non ci penseremo.
Quindi,
tutto è cominciato la scorsa notte, quando stavo tentando di
prepararmi per la sessione
di studio privata con Christopher Goldstein, che purtroppo non poteva
più
essere posticipata. Ero riuscita ad evitarlo piuttosto bene per un
sacco di
tempo, o pretendendo di essere diventata misteriosamente sorda quando
mi si
avvicinava dopo una lezione, o simulando terribili attacchi di nausea
che,
tragicamente, mi privavano dell’abilità necessaria
per dedicargli tutta
l’attenzione che meritava. (Un'attenzione assolutamente
platonica e accademica,
ricorda. Ugh.)
Alla
fine, alla fine, mi ha beccata
alla
sprovvista e mi ha sciorinato tristissime storie sulla sua povera,
agonizzante
madre, e quindi ho deciso che avrei dovuto accontentarlo, una volta per
tutte.
E
poi, circa cinque minuti dopo, ho deciso che sarebbe stato di gran
lunga più
piacevole accontentarlo se avessi avuto una non trascurabile
quantità di burro
birra nelle mie vene.
E
quindi, verso le otto meno un quarto, mi sono diretta verso le cucine,
siccome
ero ormai destinata ad incontrare Christopher alle otto, e ho
immaginato che
quindici minuti sarebbero stati più che sufficienti per
tracannarmi almeno una
Burrobirra, se l’avessi fatto molto, molto velocemente.
Comunque,
il mio ingegnoso piano ha finito per essere mandato a monte in maniera
spettacolare.
(Seriamente,
c’è forse qualcosa di nuovo?)
Non
appena sfiorata la pera, il ritratto si è spalancato, e mi
sono ritrovata
faccia a faccia con…
Wimmy.
L’elfo
che mi amava.
L’ho
fissato. Mi ha fissata. Ho deciso che il suo fissarmi era probabilmente
un po’
più intimidatorio del mio, siccome I miei occhi non sono
esattamente della
grandezza di due palle da tennis.
Nella
cucina, alle sue spalle, riuscivo a sentire gli altri elfi domestici
che
sibilavano furiosi.
“Er”
ho detto, infine.
Mi
ha fissata per un altro secondo, prima che i suoi occhioni si
riempissero di
lacrime. Lacrime. Beh, puoi
facilmente immaginare la situazione, Quaderno – non ero
esattamente preparata
ad affrontare delle lacrime! Dovevo già affrontare un
lussurioso minorenne!
Questo, più un elfo dal cuore spezzato, poteva solo condurmi
alla più pura
pazzia!
Wimmy,
comunque, è riuscito a conservare quanta più
dignità possibile – devo dargliene
credito.
“Signorina
Auriga Signorina”, ha detto, con tono rassegnato.
“Ciao,
Wimmy” gli ho risposto debolmente. Onestamente, mi ha quasi
spezzato il cuore,
ed è solo un elfo domestico
davvero
perverso, per l’amor di Dio! A volte penso che
magari sono semplicemente
troppo gentile.
“Wimmy
non è visto la Signorina Auriga molto spesso,
ultimamente”, ha proseguito, con
aria miserabile.
“Erm,
no” ho concordato. “Sono stata un po’
occupata.”
“Col
Professor Snape, Wimmy pensa” ha detto, con un tono che,
suppongo, era stato
studiato per essere superiore e distaccato, ma che in effetti
è
sembrato…devastantemente doloroso.
“No!
No!” ho esclamato. “Assolutamente non col Professor
Snape. Con...vestiti. E
niente letti. E nulla di quello che poteva sembrare, sai.”
Wimmy
ha volto lo sguardo verso di me, i suoi occhi ancora brillanti a causa
delle
lacrime “Davvero?”
E,
sentendomi stranamente commossa, l’ho guardato annuendo.
“Davve—“
“Aspetta!”
si è intromesso un altro elfo, affrettandosi al suo fianco e
lanciandomi
occhiatacce furenti. “Wimmi non ha bisogno di stare parlando
alla professoressa
cattiva, no, proprio no!”
Mi
sono dovuta concedere un momento per processare questo. Voglio dire, io sono la cattiva? Non Snape, che,
negli intenti e nei fini più reconditi, è il male
puro? Non Quirrell, che non riesce a concentrarsi
sull’argomento che
dovrebbe trattare per più di dieci minuti senza avere un
attacco di panico?
Onestamente.
Gli elfi domestici hanno un pessimo metodo di valutazione, te lo dico
io.
Certo,
immagino che avrei potuto fare questo tipo di constatazione anche
qualche tempo
fa, come, diciamo, quando hanno tinto la
mia pelle di viola.
Brrrrrr.
Beh,
comunque, fortunatamente sono stata in grado di superare questo
particolare
incontro con loro senza che un’innaturale colore di pelle mi
fosse inflitto
come punizione. A ben pensarci, è stato piuttosto facile;
Wimmy mi ha solo
fissata tristemente per un momento, prima di permettere
all’altro elfo di
trascinarlo via, io sono entrata, ho preso la mia Burrobirra, ed ecco
tutto.
Quando
sono uscita, sentivo che la serata si sarebbe tutto sommato svolta
ragionevolmente bene, nonostante l’intera faccenda di
Christopher.
E
poi decisi di salire le scale che portavano alla Torre di Astronomia, e
tutto è
cominciato.
Ron
Weasley ed Hermione Granger se ne stavano lì –
senza accapigliarsi, invece
fissavano silenziosamente un punto indefinito verso l’alto,
come se stessero
ascoltando qualcosa. Il che, seriamente, di per sé sarebbe
dovuto essere un
segnale, perché che quei due occupassero la stessa area
vitale in amichevole
silenzio era certamente abbastanza per suggerire l’imminente
Apocalisse.
Questo,
comunque, non mi sovvenne in quel momento; ero piuttosto occupata a
tracagnare Burrobirra.
“Ron?”
chiesi, mentre mi avvicinavo a loro “Hermione?”
Entrambi
si voltarono fissandomi altamente perplessi.
“Che
diavolo sta succedendo?” ho insistito.
“Ron
ha dimenticato i compiti di Astronomia su nella Torre,
professoressa” Hermione
replicò, ancora profondamente turbata. “Siamo
venuti qui per recuperarli.”
“Oh”
dissi; dovevo ancora realizzare quanto fosse strano che avessero avuto
troppa
paura di avventurarsi fin lassù per prenderseli da soli.
“Beh, per me va bene –
su, salite e –“
“C’è
qualcosa…che non va lì su,
Professoressa” Ron mi interruppe docilmente.
“Che
non va?” ripetei, perplessa. “Che vuoi
dir…”
Ma
a quanto pare completare le mia domanda non si rivelò
necessario. Perché dal
piano di sopra—
“COME
OSI?”
Era
la voce di Algernon.
“Uh”
disse Ron, lanciando una breve occhiata su per le scale.
“Sì. Questo era
essenzialmente quello che intendevo.”
“Non
eravamo…sicuri di dover salire” aggiunse Hermione.
“Probabilmente
è meglio che non lo facciate”, replicai, nel tono
più calmo e professionale che
potessi imbastire. “Voi due, tornate al vostro dormitorio
– non preoccuparti
dell’assegno, Ron. Farò in modo di posticipare la
tua data di consegna.”
Il
viso di Ron si illuminò; apparentemente, il permesso di un
insegnante di
rimandare qualche compito era tutto quello che gli occorreva per
dimenticare
completamente il fatto che una caotica battaglia tra la vita e la morte
stava
avendo luogo al piano superiore. “Davvero?
Eccellente!”
Hermione
lo guardò in cagnesco.
Ricordate
le mie parole; tra cinque anni o giù di lì, quei
due staranno certamente
uscendo insieme.
Ma
non ebbi esattamente l’opportunità di rifletterci
su in quel momento; invece,
li scacciai via e poi, completamente terrorizzata, iniziai a salire le
scale.
Mentre
lo facevo, tentai di raffigurarmi lo scenario più tremendo
possibile in modo che quello che avrei effettivamente visto una volta
arrivata
lì sarebbe impallidito al confronto. Quando avevo oramai
raggiunto l’ultimo
gradino, Algernon indossava un tutu, impugnando un telescopio contro
Christopher, che improvvisamente sfoggiava dei sottili baffetti neri e
immergeva il suo viso nel maglione che avevo inavvertitamente
dimenticato lì.
E,
seriamente, in confronto, quello che vidi veramente aprendo la porta sarebbe stata una delusione se non fosse
per la presenza di qualcuno che non mi aspettavo.
Suppongo
che potrei provarci, e farti sembrare abbastanza scioccante che quel
qualcuno
fosse, appunto, Severus Snape, ma siccome già conosci questa
parte, sarebbe un
po’ uno spreco di tempo, no?
Quindi,
comunque, sì. Algernon stava lì, impugnando
– più stranamente che un
telescopio, forse – un bouquet di rose rosse contro Snape,
mentre Snape in
tutta risposta gli riserbava il suo ghigno più inquietante.
Christopher si
manteneva appartato in un lato della stanza, fissandoli entrambi ad
occhi
spalancati ed increduli.
“Ora,
capisco che ti sia difficile, impossibile, lasciarla andare”
stava dicendo
Algernon, con un tono di voce molto basso e molto pericoloso
“ma io credo
proprio che sarebbe molto, molto più saggio che tu la
lasciassi in pace d’ora
in poi. Lei non vuole avere niente a che fare con te.”
“Ti
assicuro, Brightmann, sono davvero terrorizzato”
replicò Snape, riuscendo a
fare del sarcasmo come nessun altro. “Niente fa presagire
un’inevitabile morte
quanto un bouquet di rose a pochi centimetri dalla faccia.”
“Tu
hai dei seri problemi, Snape” Algernon lo informò,
ma in un modo che, potevo
ben immaginarlo, non avrebbe portato a niente di buono, diversamente da
quando
altre persone (leggi: me) possono dirgli la stessa cosa e meritarsi
solo un
sorrisetto divertito. “E benché io lo trovi
semplicemente patetico e non mi
interesserebbe oltre, le tue indesiderate attenzioni la turbano
molto”
“Al
contrario” disse Snape, ed i suoi occhi si illuminarono con
quello che poteva
significare nient’altro che pura malvagità,
“la sua attenzione è difficilmente
qualcosa a cui aspiro- in ogni caso, non posso dire che lei non nutra
una
strana fissazione nel ricercare la mia.”
A
quel punto Algernon lo fissò con un’espressione
decisamente indecifrabile,
prima di poggiare il bouquet su un banco vicino.
Il
sorrisetto trionfante di Snape, comunque, non ebbe nemmeno
l’opportunità di
manifestarsi nella sua compiutezza prima che Algernon si slanciasse in
avanti e
lo colpisse dritto alla mascella.
Allora
io trattenni il fiato, e Christopher urlò
“Voialtri siete dannatamente matti!”
Prendere
un pugno dritto in faccia, apparentemente, non era abbastanza per
distrarre
Snape dai suoi compiti di psico-professore del diavolo. (una devozione
davvero
impressionante, devo ammetterlo.)
“Cosa era quello, Goldstein?”
“Auriga
non può essere davvero interessata a voi, ragazzi,
giusto?” chiese debolmente
Christopher.
“Presumo
tu ti stia riferendo alla Professoressa Sinistra” disse Snape
freddamente. “E
comunque che tu ti sia appropriato del diritto di riferirti a lei con
il suo
nome di battesimo o di criticare le sue scelte romantiche è
una faccenda
davvero discutibile.”
“Scelte
romantiche?” Algernon lo interruppe con ferocia.
“Come se avesse scelto te.
Piuttosto il contrario,
davvero—“
“Vuol
dire che quella storia di lei e la professoressa e l’iguana
era vera?” chiese
Christopher, a bocca
spalancata.
(Dio
Santo. Ma lo sanno proprio tutti?
Non
è proprio il tipo di roba che vuoi si sappia in giro.)
“Scusaci
per un momento, Goldstein” disse Snape, con finta cortesia.
“Quando saremo di
ritorno, io e te dovremo certamente discutere circa gli effetti che i
tuoi
commenti avranno sulla tua Casa.”
E
a quel punto Snape e Algernon uscirono fuori, lasciando indietro
Christopher,
certamente spacciato.
Nonappena
riacquistata l’abilità di muovermi, attraversai la
porta ed entrai in classe.
Questo riuscì a catturare l’attenzione di
Christopher, ma il fatto di avere la
sua attenzione difficilmente mi appariva allarmante, considerando che
il mio
unico vero amore ed il mio…Snape erano approssimativamente a
due secondi e
mezzo dall’uccidersi l’un l’altro.
“Mi
spiace” gli dissi, siccome una scusa mi sembrava stranamente
appropriata, date
le circostanze. “Non sapevo sarebbero stati qui.”
“Sì,
beh.” Replicò Christopher, passivamente.
“Che sorpresa.”
“Già”,
acconsentii.
Ci
fissammo in silenzio per un momento, mentre l’eco attutito di
voci infuriate si
diffondeva dalla balconata.
“Dunque”
dissi, siccome starsene lì in silenzio sembrava suggerire
quel tipo di intimità
che è semplicemente sbagliata sotto trecentoquarantasei
diversi punti di vista.
“Potremmo rimandare? Devo davvero andare e impedirgli di
uccidersi a vicenda.”
“Sì,
forse sarebbe meglio.” Concordò Christopher, la
comprensione nel suo tono
suggeriva una maturità superiore alla sua età. Il
che, considerando la
situazione, non era qualcosa che accoglievo a braccia aperte.
“Ci vediamo a
lezione, Professoressa.”
In
quel momento, ero semplicemente felice di essermi sbarazzata di lui,
ma,
seriamente, avrei dovuto sapere che era stato troppo facile. La
completa mancanza
di umiliazione in quel piccolo scambio di parole sarebbe dovuta bastare
come
avvertimento.
Perciò
riuscì a prendermi completamente di sorpresa quando, prima
di sorpassarmi ed
andare via – piccolo, viscido bastardo – mi
posò una mano sul braccio.
“Se
dovesse mai aver bisogno di qualcuno un po’
meno…” si interruppe, facendo
trapelare un sorriso d’intesa. “beh, sa. Io sono
qui.”
Sfortunatamente,
rimosse la mano prima che potessi schiaffeggiarlo, e scomparve
già per le scale
senza un’altra parola. Dovetti accontentarmi di urlare
“Mi rivolgerò prima
all’iguana, grazie tante!” e avvertii il mio stesso
eco rimbombare per la
tromba delle scale.
L’ho
seguito con lo sguardo, crogiolandomi nella mia miseria per un momento,
prima
di recuperare i sensi e realizzare che Algernon e Snape si stavano
probabilmente accoppando di fuori. E se normalmente non mi piace
immischiarmi
in questo genere di faccende, ho immaginato che avrei potuto sentirmi
un
tantino in colpa se uno dei due fosse morto solo perché ero
troppo
impressionata dal rischio di essere esposta alla vista di un
po’ di sangue o
qualcosa del genere.
E inoltre, onestamente? Algernon
tra i due sembrava il più spacciato. Era semplicemente
troppo buono per trionfare in
qualsiasi modo su
Snape.
E
che lui sopravvivesse mi avrebbe giovato molto più che se
fosse sopravvissuto
Snape.
(Non
che le mie azioni eroiche siano motivate da fini egoistici, niente del
genere.)
Quindi,
ero finalmente riuscita a trovare la giusta motivazione per andare
fuori e
dividerli, quando ho sentito un inquietantissimo scrocchio e ho deciso
che
forse sarebbe stato meglio mantenersi alla larga per qualche altro
secondo. Perché
so quanto Algernon si sarebbe afflitto se fossi accorsa lì
fuori solo per
essere poi colpita accidentalmente da uno dei due! La mia esitazione
era nata
solo dall’amore che provo per lui. Davvero.
E, beh, perché davvero, davvero non sopporto la vista del
sangue. Mi
sento svenire, e occasionalmente mi spinge a blaterare parole
senza senso.
Ma
più che altro è stato per amore!
Quindi,
comunque, le cose sembrarono essersi acquietate un po’, e
decisi che era
abbastanza sicuro avventurarmi sin lì, quindi lo feci. E
uscii fuori giusto in
tempo per vedere le mani di Snape spingere Algernon, che scomparve
lentamente
giù dalla Torre di Astronomia.
E
onestamente, non sono sicura di poter continuare oltre. Suppongo di poter descrivere dettagliatamente di
come
ho urlato a Snape dell’omicida, o di quando la McGranitt ha
scoperto quello che
era successo, o di quando me la sono irrazionalmente presa con Algernon
una
volta avvicinatami a lui e gli ho dato un calcio nella spalla mentre si
contorceva agonizzante sul terreno.
Ma
davvero, non c’è niente che intenda ri-vivere.
In
conclusione, ora sono single, morta di sonno oltre il punto di non
ritorno,
sfoggio i peggiori capelli del mondo e sono in pessimi rapporti con
Snape.
Forse
dovrei andarne a parlare con Christopher, siccome sembra
particolarmente
entusiasta all’idea.
Aha.
Non c’è niente di buono in
tutto questo. Ho
toccato
il fondo del barile.
Ma
almeno la mia pelle non è viola.
8:20 A.M.
Oh, che importa se
la mia pelle non è viola! Sono
completamente penosa!
L’ottimismo è nient’altro che
spazzatura, ti avviso, al diavolo lui! E gli uomini! E…non
lascerò mai più il mio
letto.
Sono in uno stato di completa
devastazione. Niente
su questa terra potrebbe farmi sentire meglio.
Tanto vale
8:32 A.M.
Posso
sposare un elfo domestico?
Perché,
d’accordo, abbiamo avuto i nostri alti e bassi, Wimmy ed io.
Soprattutto bassi.
O possibilmente tutti bassi. Ma proprio mentre stavo per abbandonarmi a
qualche
proclamazione deprimente, è entrato nella stanza e mi ha
guardata per un attimo
prima di chiedere “Miss Auriga sta bene, Miss?”
E
stavo appunto per, sai, pretendere che lo fossi nella speranza che
questo
l’avrebbe fatto dileguare.
Ma
farlo improvvisamente mi sembrò completamente inutile.
Quindi,
invece, risposi, sentendomi sempre più emozionalmente
squilibrata, “No. No,
Wimmy. Miss Auriga è veramente infelice.”
Le
sue orecchie si abbassarono, e avanzò qualche passo verso di
me. “C’è qualcosa,
qualunque cosa, che Wimmy può fare Miss?”
“Qualunque
cosa?” chiesi, tirando su col naso. “Pensavo mi
odiassi.”
“Odiare Miss
Auriga?” ha ripetuto incredulo,
avvicinandosi leggermente. “No, Miss, affatto! Wimmy stava
cercando di farlo,
ma scopre che è praticamente impossibile.” Si
è zittito per qualche istante,
per poi concludere, con reverenza “Miss Auriga è
la signora più perfetta che
Wimmy abbia mai conosciuto.”
E,
beh, cosa avrei potuto fare, se
non
scoppiare in lacrime e gettargli le braccia al collo?
E,
non appena ci siamo allontanati, mi ha rimboccato le coperte,
cantandomi
qualche strofa di You Sexy Thing prima di ritenersi apparentemente
soddisfatto,
decidendo che ero a mio agio, per poi scomparire nuovamente nei
corridoi del
castello.
E’
stato davvero dolce da parte sua, davvero. Non sono nemmeno troppo
infastidita
dal fatto che mi ha lanciato dei bacetti andando via.
E’
vagamente rassicurante, suppongo, sapere che se anche tutti gli uomini
della
mia vita dovessero decidere di scatenare distruzione e devastazione
fino al
punto in cui smarrissi il desiderio di vivere, avrò ancora
il mio elfo
domestico pronto a cantarmi disgustose canzoni d’amore degli
anni settanta alla
fine di una lunga giornata.
E
con questo, credo proprio che proverò a dormire un
po’.
Sogni
d’oro, Quaderno.
to be continued
Note della
Traduttrice: so
di aver abbandonato questa storia a lungo. Ho avuto...dei problemi.
Essenzialmente di tempo. School's a bitch. Non credo di poter mantenere
la traduzione puntuale come facevo un tempo. Ma non voglio abbandonare
questa storia, quindi farò del mio meglio. L'autrice...beh,
dubito abbia intenzione di concluderla. E, vi avviso, lì
dove l'ha lasciata in sospeso...è DAVVERO in sospeso. Ma
comunque. Vi lascio questo capitoletto e vi auguro un buon compleanno
di Alanis. Namaste!
PS:
c'è da aggiungere che da quando ho letto il settimo libro la
mia...passione harrypotteriana è andata via via
affievolendosi. Sono le cose tristi della vita.
|
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Capitolo 21 *** Lasciarsi è difficile ***
part20
Lasciarsi è difficile
Friday, November 29, 1991
Bedroom Quarters
7:32
A.M.
Beh,
eccomi.
Deliziosa
mattinata, non credi?
Presto
scenderò a fare colazione, ovviamente. Ho solo pensato che
magari avrei dovuto
lasciare una breve annotazione qui, informandoti che tutto va piuttosto
bene,
davvero. Sto bene.
7:33
A.M.
No,
Davvero.
Sto
bene.
7:34
A.M.
Perchè
ti sembra così difficile da credere? Sai, davvero, devi
credermi, Quaderno, è
la sacrosanta verità.
Sì,
lo ammetto, la mia vita è, alle volte, piuttosto sfortunata.
Ma
questo non significa che debba esserlo per sempre, o che solo
perché qualcuno
viene spinto giù da una torre il mondo intero debba fermarsi.
Posso
affrontare i più oscuri aspetti del mio passato e
lasciarmeli alle spalle.
Andare avanti e diventare una persona più forte,
più capace.
L’intero
incidente del tentato omicidio era semplicemente un test per mettere
alla prova
il mio carattere. E, personalmente, credo di averlo superato.
Ero
una
Corvonero, non dimenticarlo. Superare I test era qualcosa che mi
riusciva
veramente bene, a suo tempo.
E
ho superato questo. A pieni voti. Voti all’altezza di
Hermione Granger! O forse
addirittura voti che renderebbero Hermione Granger un po’
invidiosa!
Sì,
hai capito bene.
Quindi
puoi smetterla di essere preoccupato per me, Quaderno,
perché non ce n’è alcuna
ragione.
7:36 A.M.
Onestamente.
Great Hall
7:45 A.M.
Suppongo
che quanto appena detto potrebbe apparire vagamente ipocrita,
considerando che
recentemente mi sono riferita all’ottimismo definendolo
‘completamente inutile
e allo stesso tempo molto stupido.’
Ma
non sono ottimista. Piuttosto, mi
piace pensare che sono…logica. Perché
semplicemente non sembra possibile che la
vita di chiunque possa peggiorare più
di quanto sia successo alla mia recentemente. Può solo
migliorare.
E
quindi ho intenzione, semplicemente, di restarmene seduta qui,
piacevolmente, e
aspettare che migliori.
Vedi?
Logica.
7:47
A.M.
Non
sono nemmeno infastidita dal fatto che Snape sieda non lontano da me,
fissando
torvo il proprio calice, guardandosi occasionalmente intorno come se
fosse
disgustato dal semplice fatto di essere bloccato nella stessa stanza
con tutti
noi. Davvero, che importa se ha
spinto il mio fidanzato giù da una torre molto, molto alta
verso la sua
quasi-morte e poi ci ha tenuto ad informarmi che il summenzionato
fidanzato non
avrebbe più voluto stare con me? (Il che, er, si
è rivelato vero, ma questo non
c’entra adesso.)
Che
importa?
Sì,
hai capito bene.
D’ora
in poi, quantunque Severus Snape sia interessato, il mio atteggiamento
sarà
completamente ed assolutamente definito da un secco ‘che
importa?’
Quell’uomo
non vale nemmeno l’inchiostro che ho usato per scrivere
adesso.
E
quindi smetterò di scrivere di lui.
Dopo
tutto, sarebbe l’unica cosa logica da fare, e recentemente mi
sono totalmente
votata alla logica.
Bedroom Quarters
8:25 A.M.
Aee! Sono
appena tornata in camera,
e mentre ero a colazione Wimmy mi ha lasciato un paio di Burrobirre, un
bouquet
di rose, e un biglietto di pronto guarigione ricoperto dai testi di
Marvin
Gaye.
E’
un elfo davvero gentile.
E
davvero molto caro. E sono fortunata ad averlo. E questi fiori sono
stupendi. E
c’è veramente qualcosa di poetico nella frase
‘nelle notti fredde, lascia che
ti riscaldi babe’
Vedi,
Quaderno? Tutto va già meglio!
8:28
A.M.
E,
er, una breve puntualizzazione. Voglio dire, è probabilmente
e completamente
folle, e non il tipo di cosa che uno presumerebbe comunque, ma suppongo
sia
meglio prevenire che curare.
Quindi
– ahem—
Non
voglio
darmi da fare con Wimmy. Solo perchè l’ho definite
gentile, e caro, e ho detto
che ero fortunata ad averlo e tutto il resto, beh, non significa
che…sai, sto
diventando un po’…particolare circa i miei, ehm,
interessi carnali per così
dire. E’ solo un amico, ecco tutto! Un amico che
c’è sempre stato per me nei
momenti difficili!
E,
davvero, persino l’aver pensato una
cosa del genere a partire dai miei innocenti commenti è da
menti contorte, sai.
O persino da menti malate! Hai preso qualcosa che esprimeva solo
gratitudine e
ammirazione platonica, e l’hai trasformata in questa
disgustosa, assurda…devi
essere completamente pazzo anche solo per pensare—
Provo
per Wimmy la stessa cosa che provo per altre persone che non sedurrei
mai. O da
cui non mi lascerei mai sedurre. O…beh, sai.
Lui
è come…mia madre, per esempio. Mia madre
è gentile (occasionalmente) e cara
(er, a volte comunque sia) ed io sono, um, fortunata ad averla.
Perché
altrimenti potrei anche commettere l’errore di essere
soddisfatta della mia
vita per un momento, e contenta nonostante il fatto che non ho un
marito e che
senza dubbio rimarrò sola per il resto della mia vita
(escludendo il gatto o
l’eventuale elfo domestico), lasciandola per tanto senza
nipotini e
interrompendo così per sempre la nostra linea di successione
perché nessuno si
aspetta che Lyra si sistemi e si
costruisca una famiglia! Lyra è una cara ragazza –
una ragazza così bella,
piena di talento, affascinante – e non ha mai mostrato alcun
interesse nel
rimanere intrappolata nella quotidianità e
domesticità. Ma ha delle buone
ragioni. Che i miei genitori sostengono completamente, e
così dovrei fare anche
io, perché Lyra è davvero notevole e magari se le
assomigliassi un po’ di
più – ma siccome non è così,
sembro più il tipo di persona che non sarà mai
soddisfatta di sè senza un
marito, perché sono solo una ragazza all’antica e
dovrei forse dare più spazio
ai prodotti per capelli e magari persino tentare di migliorare il mio
aspetto
di tanto in tanto perché se non provo nemmeno, allora come
posso mai pensare di poter trovare
un uomo
decente e a modo? Cosa – ci si aspetta forse che cada ai miei
piedi per caso,
senza nemmeno un po’ di incoraggiamento? Perché se
decido di credere che questo
accadrà, allora vivo proprio in questo ridicolo mondo delle
fiabe che mi sono
creata, e farei meglio a scegliere i nomi da dare ai gatti il prima
possibile –
che ne penso di ‘Gretel’?
Er.
Ahem.
Amo
la mia famiglia. Onestamente. Sono tutti…molto cari.
Specialmente
Lyra.
E
probabilmente è positivo che mia madre me lo ricordi
così spesso, perché in
caso contrario potrei dimenticarmene. E questo sarebbe davvero
spaventoso,
oltre ogni limite.
Uh,
sì. Che stavo dicendo?
Oh,
giusto.
NON
VOGLIO FARE SESSO COL MIO ELFO DOMESTICO.
Quindi,
seriamente.
Smettila
di essere così mal pensante.
8:33
A.M.
Inoltre,
non chiamerei mai un gatto Gretel.
Chi
chiamerebbe
un gatto Gretel, a meno che non abbia intenzione di – oh, non
so, darlo in
pasto ad una strega che abita in una casa di marzapane, o qualcosa del
genere?
E’ semplicemente crudele.
Ecco cos’è.
Onestamente,
non sorprende che abbia passato una vita intera a pronunciare male il
mio
stesso nome, grazie all’influenza di mia madre.
8:34
A.M.
Che
è gentile e cara e sono molto fortunate ad averla.
8:35
A.M.
La
vita è meravigliosa.
8:36
A.M.
Benchè
non mi dispiacerebbe un po’ più di Burrobirra.
8:37
A.M.
E
magari un Whiskey Incendiario.
9:00
A.M.
Oh,
che bello – Victoria è appena passata e mi ha
detto che dovrei passare da lei
per chiacchierare un po’ nell’aula di Aritmanzia
durante la sua ora libera.
Sono
davvero fortunata, sai, se ci pensi. Non solo ho Wimmy, ma ho anche una
migliore amica molto dolce, che è preoccupata per tutto
quello che ho dovuto
passare recentemente e vuole aiutarmi ad andare avanti, in questo
difficile
frangente.
Anche
se è così tanto più carina e
intelligente e sofisticata di me, e questo mi dà
ampiamente il diritto di essere completamente acida e consumata dal
disgusto,
la adoro tanto.
9:02
A.M.
E,
giusto per informazione, non voglio fare sesso nemmeno con lei.
AstronomyTower
11:40
A.M.
IO.
LA. UCCIDO.
11:41
A.M.
E’
tutto.
11:42 A.M.
Cosa? Credi non ne sia capace? E’
così,
eh? Pensi ‘Oh, certo, certo che
lo
farai, Auriga; sicuramente ucciderai
la donna che, fino a poco più di un’ora fa, era la
tua migliore amica al mondo,
perchè fai sempre quello
che decidi
di fare e non reagisci mai
esageratamente.’
Beh,
puoi ANDARTENE BEATAMENTE A FANCULO! Sì,
proprio così! Sai, sono stanca a morte
di
questo tuo atteggiamento! Sempre
a mettermi in discussione, ad accusarmi con tutte le tue
parole scarabocchiate dalla mia mano, prendendoti
gioco di me! ‘Oh, devi essere innamorata di
Snape!’ ‘Credo veramente che tu
non sia attizzata da uno studente
che
arde di passione per te e possiede una strana somiglianza con Gilderoy
Allock!’
‘Oh, certo che non vuoi
iniziare una
squallida relazione con il tuo elfo domestico!’
‘Sì, sì, sono sicuro che
metterai in pratica tutta questa idea dell’assassinare la tua
migliore amica!'
Forse
lo farò, per quanto ne
sai! Voglio
dire, se l’è meritato. Merita davvero di essere
data in pasto al calamaro
gigante, o di essere trasformata in me con una Pozione Polisucco, Aha! Questo
sì che le darebbe una lezione! Forse allora potrà
iniziare a capire com’è
essere normali, come il resto di noi inferiori mortali, e oltre a
questa
epifania capirà che non va per niente bene interferire nella
vita degli altri!
Oh, pensa di essere così furba e astuta e scaltra, e che il
suo ingegnoso piano
non potrebbe in alcun modo fallire totalmente e completamente.
Aha.
Sì. Sublime e perfetta esecuzione di quel suo piccolo piano,
tranne per la
parte in cui il mio fidanzato è
quasi
morto.
Forzandomi
quindi a rompere con lui.
Ma
ovviamente sono più irritata per il fatto che sia quasi
morto.
Ohh
–ohh, potrei…non so neanche cosa fare! Qualcosa di brutto! Qualcosa
di molto, molto
malvagio! Potrei prendere a calci Mrs.Norris sotto gli occhi
terrorizzati di
Gazza o…o togliere 20 punti a Tassorosso se uno di loro
dovesse infastidirmi!
Oooh, quanto vorrei mettere quel pomposo di Ernie MacMillan al posto
suo –
…Oh,
va bene, non posso farlo.
Voglio
dire, magari potrei anche solo per un momento – sai, sputare
cattiverie sui
miei alunni. Tendono a rendere la mia vita tristemente miserabile, dopo
tutto!
E’
solo che, beh, quando hai colleghi come i miei, anche Draco Malfoy
sembra
qualcosa di simile ad un santo del Paradiso.
E non odio Ernie! Davvero! Certo,
sì, mi dà sui nervi di tanto in tanto, ma
– di solito succede quando ho un po’
di sonno arretrato, o quando puntualizza gli errori che commetto
durante
qualche spiegazione.
Ma
non lo odio.
E
non gli toglierei ingiustamente 20 punti.
E…e
beh, ora mi sento un po’ in colpa. Anche se so che non
avrà alcun modo di
leggerlo, mi sento quasi come se avesse potuto…avvertirlo, o
qualcosa del
genere. E ora mi odia, perché sono la Professoressa
Sinistra, la vecchia megera
che toglie punti irrazionalmente e vuole uccidere la sua migliore amica
e usa
espressioni profondamente inappropriate quali
‘fanculo’. E’ tutto molto
stressante, davvero, e può un ragazzo di soli undici anni davvero metabolizzare questo tipo di
informazione, che lo colpisce
improvvisamente in viso?
E’
un po’ come in Peter Pan. Sai, quella cosa per cui ogni volta
che un bambino
dice di non credere nelle fate, una fata muore.
Forse
è la stessa cosa.
Forse
ogni volta che un insegnante dice (o scrive, o pensa) qualcosa di
brutto su un
alunno, lo studente muore.
…Un
po’. Dentro.
Perché
se morisse davvero, beh, avremmo
cadaveri di studenti impilati nei corridoi, considerando il fatto che
Snape
insegna qui.
Benchè,
in effetti, anche il morire-un-po’-dentro sembra un tantino
improbabile.
Ma…mi
fa star male. Ecco.
La
prossima volta che mi corregge sulle lune di Giove o quel che ti pare,
invece
di sentirmi vagamente in collera con lui, gli darò cinque
punti per essere stato
così attento.
Sì.
Ok,
ora mi sento meglio.
11:46
A.M.
…tranne
che per il fatto che Victoria Vector deve
morire.
In
qualche modo sono riuscita a distrarmi, per un momento, ma sono
rinvenuta. E –
oh, è che non ci posso credere. Perché
chiunque sano di mente penserebbe mai…quando è così ovvio che…e
ci sono buone chance che tutto possa
semplicemente…e…
E’
completamente folle.
E,
um, forse dovrei riportare quanto accaduto. Magari in questo modo
sarò
effettivamente in grado di completare coerentemente una frase.
(ma
non osare offenderti se dovessi bucare qualche foglio mentre scrivo.
Una volta
finito, sono sicura che concorderai con me che un po’ di
vigore extra è completamente comprensibile
e, infatti,
piuttosto giustificabile al momento.)
Quindi,
intorno alle dieci e mezza, mi diressi verso la classe di Aritmanzia,
sentendomi molto commossa e fortunata e tutto. Sai, per avere
un’amica con cui
parlare. Un’amica che si preoccupava del mio benessere e per
l’orrendo tormento
che ero stata costretta ad attraversare ultimamente.
(AHA.)
Quando
arrivai lì, Victoria stava rimettendo dei libri di testo
sugli scaffali,
sembrando completamente innocente, come se non stesse nascondendo
alcuno oscuro
e terribile segreto cha avrebbe potuto spingermi a strapparle tutte gli
arti,
raccoglierli e darglieli in pasto. (er, non ci pensare; è il
mio serpeverde interiore
a parlare. Sembra si stia rinvigorendo ultimamente)
L’ho
salutata, e ho tentato di apparire tranquilla per quanto potessi.
Personalmente, credo di aver fatto un lavoro alquanto meraviglioso, ma
lei mi
ha guardata con gli occhi ricolmi di pietà, dicendo
‘Oh, Auriga’ in un modo che
mi ha fatto venir voglia di scoppiare in lacrime per nessuna ragione in
particolare, e ha immediatamente attraversato la stanza per accogliermi
in un
abbraccio.
Forse
a quel punto avrei dovuto realizzare che c’era qualcosa che
non quadrava. Che
lei aveva fatto qualcosa di non facilmente perdonabile. Victoria non
è il tipo
compassionevole, a meno che la sua attenzione non sia concentrata su un
uomo di
cui ha bisogno per qualche motivo. (E’ veramente una sporca
troia. Come ho
potuto non notarlo fino ad ora?)
Beh,
dopo esserci sedute e aver preso una tazza di tè, tutto
stava andando per il
meglio – mi chiedeva come stavo, ed io con stoico coraggio e
suprema grazia, la
rassicuravo dicendo di stare perfettamente bene – fino a
quando non ha
insistito perché le raccontassi l’intera faccenda.
Sembrava una richiesta
perfettamente innocente a quel tempo.
E,
beh, allora, perchè avrei dovuto avere problemi a
raccontarglielo? Dopo tutto, era la
mia migliore amica. (‘era’, ovviamente, essendo in
questo
caso la parola chiave.)
E
quindi le ho raccontato tutto, e lei ascoltava con attenzione, annuendo
e
facendo piccolo commenti al momento giusto. Ed era veramente piacevole
aprirsi così
– liberatorio – e per un secondo avevo quasi
creduto di essere in pace con me
stessa.
Non
che, er, non lo fossi prima. Comunque. E…ok.
In
ogni caso!
Poi
giunsi alla parte in cui ero andata a trovare Algernon nella sua stanza
al San
Mungo, e arrivai al pezzo dove lui credeva che Snape pensasse che io e
Algernon
stavamo per sposarci. Allora ho chiesto, distrattamente, e
più a me stessa che
a lei, ‘Perché Snape
dovrebbe mai
pensare che Algernon ed io avessimo intenzione di sposarci?’
Immaginavo
che lei avrebbe risposto con, non so, un semplice ‘Buona
domanda!’ o un
caloroso ‘E’ decisamente ridicolo.’
Oh,
no.
Invece
quello che ho ottenuto è stato un:
“Ah.
Beh, perchè gliel’ho detto io, suppongo.”
A
quel punto la mia mascella ha probabilmente colpito il pavimento. (oh,
d’accordo,
sono praticamente certa che non l’ha fatto, ma crea
un’atmosfera più
drammatica. E comunque chiudi il becco, o inizierò a
turpiloquiare ancora. Non credere che non ne sia capace.)
Onestamente,
per un attimo ho creduto di aver capito male. E’ che il modo in cui l’ha detto
– apertamente, come se non si trattasse di
niente di che, come se non fosse parte del motivo per cui la colonna
vertebrale
di Algernon ha dovuto sopportare tali sofferenze.
Finalmente,
la mia mascella ha deciso di collaborare tanto quanto bastava
perché potessi
gemere un misero ‘Cosa?’
“Oh,
Auriga” disse allora, con calma e condiscendenza, e non mi ci
dilungherò
ulteriormente perché altrimenti potrei decidere di
commettere gesta altamente
distruttive. (E non si tratta di una vaga minaccia. La mia
sincerità la rende
solo più misteriosa. E quindi più
terrificante. Siccome le persone tendono a temere l’ignoto. Sì,
esattamente.) “Lo stavo facendo per il tuo bene,
ovviamente.”
Ho
sbattuto le palpebre. Non sembrava una risposta plausibile.
“Hai detto a Snape
che stavo per sposare un uomo che avevo appena iniziato a
frequentare…per il
mio bene?”
“Precisamente”
disse Victoria, annuendo brevemente, completamente imperturbata. (Oh, l’odio. Brucia. Arde,
davvero. Ed è molto spiacevole, ho paura di andare
in combustione
spontanea da un momento all’altro.) “Era
un passo che doveva essere
compiuto”
Sbalordita,
ho balbettato “Ma…perché?”
“Perchè”
ha detto, con tono follemente calmo ed un radiante sorriso stampato sul
volto, “era
chiaramente il modo più veloce per farti metter con
Snape”
Non
so esattamente come riportare la mia reazione. Sono sicura non possa
essere
reso con le semplici parole. Era una specie di squittio, misto ad un
gemito,
con l’allarmante tonalità di un grugnito in
sottofondo. (non so davvero da dove mi sia uscito) .
Vicoria sembrava aspettarselo. “Oh,
dai, Auriga. So che voi due vi divertite tanto con i vostri piccoli
giochetti, danzandovi
intorno e pretendendo che nessuno di voi voglia disperatamente
trasformare quel
piccolo doppio-passo in un tango orizzontale il più
velocemente possibile---“
Il
suono che ho emesso a quel punto potrebbe essere adeguatamente
descritto come
un gracchio.
“—ma
è dolorosamente ovvio
per chiunque
altro, specialmente per me” ha effettivamente avuto il fegato
di sorridere.
Credo fosse stato davvero scortese da parte sua, considerando che a
quel tempo
non aveveo neanche la facoltà di emettere suoni comunemente
associati con la
specie umana. “E quando hai cominciato a vederti con
Algernon, era chiaro quanto
lo stesse facendo completamente impazzire.”
Il
mio profondamente scettico ‘Oh, per niente!’ in
qualche modo è riuscito a
trasformarsi in quello che potrebbe essere classificato come un
entusiastico “Veramente?”
nel lasso di tempo che hanno
impiegato le parole a spostarsi dal mio cervello alla bocca.
“Certo”
ha detto Victoria, come se non fosse un gran che, gesticolando
sbrigativamente.
“E anche se vedervi insieme ed essere obbligato a vivere con
la consapevolezza
che tu eri follemente cotta di un altro uomo lo faceva impazzire
– beh, conosci
Snape. Non era abbastanza per cancellare quel repellente ghigno dalla
sua
faccia e costringerlo a fare
realmente qualcosa in proposito, Dio m’è
testimone. A proposito, davvero non so
cosa tu possa vederci in lui.”
“Non
ci vedo niente!” ho ribattuto stizzita. A quel punto, avevo
iniziato a realizzare
che magari dovevo essere almeno un po’ arrabbiata con lei.
“Sì,
sì, certo che no.” Victoria disse, profondamente
scettica, e proseguì. “Comunque
sia, sapevo che erano necessarie misure drastiche, affinchè
lui facesse
qualcosa più che restarsene imbronciato nei sotterranei,
immaginando te ed
Algernon in svariati scenari romantici. Non solo, sapevo che tu avevi bisogno di lui – e
molto, anche
– quindi gli ho suggerito che tu ed Algernon sembravate
considerare l’idea di
sposarvi.” Cadde quindi il silenzio, e lei sorrise
impercettibilmente, come se
si aspettasse di essere lodata per il lavoro ben fatto.
Attualmente,
non riesco a produrre niente più che un profondamente
irritato ‘grrr!’ mentale
al solo pensiero.
“Ma”
fu tutto quello che riuscii a dire, dal momento che il mio cervello
sembrava
essersi annebbiato. “Ma..ma ha spinto Algernon giù
da una torre per questo
motivo!”
Victoria annuì, accigliandosi
leggermente.
“Sì.
Non l’avevo previsto. Immagino che le cose non siano andate
esattamente come avevo pianificato. Ah, beh,” ha aggiunto,
sorridendomi
incoraggiante, “Sei una ragazza single, adesso. Sai, capirei
se volessi
andartene a fare un giretto nei sotterranei—“
La
furia stava crescendo esponenzialmente.
“Di
cosa diavolo stai
parlando?” scattai.
“Cosa, senti di avermi fatto una qualche sorta di—favore, eh!”
“sì”
commentò Victoria, completamente ignara del fatto che avrei
voluto strapparle
dolorosamente i capelli dalla testa, “ma, davvero, cara, non
devi ringraziarmi
o che – il semplice fatto che tu e Snape possiate andarvene
in giro a scopare,
liberandovi così di tutta quella terribile ed irrisolta
tensione sessuale è una
sufficiente ricompensa—“
“Victoria!”
“E’
vero!” protestò. “E’
completamente terribile. Lo giuro, crea qualcosa di tangibile
nell’aria; tutto sembra rovente e represso quando voi due
siete in una stanza
insieme. Non per puntare il dito, cara, ma rende una ragazza molto irritata, siccome il suo fidanzato
è attualmente a parigi, se sai quello che voglio dire
–“
“VICTORIA!”
“Oh,
che c’è?” disse amareggiata, come se
fosse infastidita dal fatto che l’avessi
interrotta.
“Non
mi hai aiutata per
niente!”
Onestamente, ero sull’orlo di una crisi di pianto –
era angosciante vedere
quanto sembrasse completamente rilassata dall’intera,
terribile faccenda. “Ho
lasciato qualcuno a cui volevo bene, qualcuno con cui avrei potuto
costruire
qualcosa di buono. Non è
esattamente
una cosa comune quando, sai, non sembra che tu abbia una Veela nel tuo
albero
genealogico.”
Aprì
la bocca come per dire qualcosa, ma non ero esattamente disposta ad
ascoltarla,
quindi continuai.
“Non
solo, ma Snape è infuriato con me” la informai.
“Quindi, sai, dubito ci sarà
alcun tipo di tango orizzontale nell’immediato futuro!
Non” aggiunsi minacciosa
“che vorrei ce ne fosse in primo luogo!
Inoltre—“ feci una pausa per incrociare
le braccia al petto e indirizzarle la mia occhiataccia più
potente “—cosa mai
ti ha fatto pensare che ne avessi bisogno
così ardentemente, o qualunque altro vaneggiamento
che fosse?”
E
allora, per la prima volta, Victoria iniziava a mostrare segni di
vergogna. “io…”
“Sì?”
la incoraggiai, il più minacciosamente possible.
“Ho
letto il tuo diario, “ disse, chiaro e tondo. Guardandomi
dritta negli occhi
mentre lo diceva e tutto. Chiunque le abbia insegnato come confessare
le sue
deplorevoli azioni era chiaramente sotto l’effetto di molte
punture di
Pungetto*.
“COSA?”
“Ho
letto
il tuo diario” ripeté, in modo quanto
più composto. “Un po’ di tempo fa. Ed
era
– oh, Auriga, lo sto facendo perché sono
preoccupata per te. Devi sapere che non è sano.”
“Cosa?”
chiesi, pronta ad entrare in una spirale di rabbia cieca.
“Tenere un diario?”
“No,
non ‘tenere un diario’, Auriga”
continuò, fissandomi con condiscendenza, “entrambe
sappiamo che non si tratta di un normale diario.”
Il
che trovai profondamente sconcertante.
“E
perché mai, di preciso?” chiesi furiosa.
“Solo perché tendo a chiamarlo
‘Quaderno’
a volte non significa che sia anormale – un sacco di persone
scrivono ‘Caro
Diario’, in ogni caso! Cosa c’è
di tanto strano—“
“Non devi far finta di niente,
Auriga”
aggiunse solennemente. “Lo so. L’ho letto. Ho
letto la fantasia su Snape.”
Era
il tipo di cosa a cui si poteva rispondere solo con un altro “Cosa?”
“Oh,
Auriga, mi sono preoccupata, ecco tutto” disse mordendosi il
labbro e
trasformandosi nella perfetta immagine dell’ apprensione.
“Voglio dire, tu che
costruisci elaborati scenari in cui Dumbledore è dipendente
dalle Api Frizzole
e Snape ci appende al soffitto per le unghie, e poi qualcosa circa la
vostra
appassionata connessione, e—“
“Cosa?” ho ripetuto,
sconvolta. “No! Era
solo—“
“Un
disperato grido d’aiuto, ecco cosa, e tu sei fortunata che
l’abbia sentito” mi
interruppe con voce esasperatamente confortante. “Auriga, non
puoi inalberarti
in fantasia così elaborate. Se non agisci e non vai a
prendertelo il più presto
possibile…temo che tu possa perdere ogni contatto con la
realtà”
“Non sto perdendo nessun contatto con la
realtà!” ho protestato.
“Auriga,
le cose che scrivi lì dentro stanno avendo uno strano
effetto su di te. Forse
non te ne accorgi, ma è la verità –
voglio dire, quante fantasie hai elaborato
lì?”
“Quella
era l’unica!” urlai “Ed ero solo un
po’ fuori di me, ecco tutto; normalmente
non—“
“Ti
stai comportando in maniera diversa da quando hai iniziato a
scriverci.” Disse col
tono così comprensivo che mi faceva venir voglia di
strangolarla. “Devi
smetterla, Auriga. Tutti sospettano
sia la ragione per cui ti stai comportando in modo così
– sai – bizzarro.”
“Beh,
allora tutti sono dei giganteschi idioti! E’ solo un quaderno—“
“Io
lo lascerei perdere, se fossi in te. E credo che lascerei perdere anche
Snape.”
E
così com’era, non riuscii a venirmene fuori con
una migliore risposta di “Oh, seriamente!”
E
detto questo, con quanta furia possibile, mi precipitai fuori
dall’aula.
Mi
premurai anche di
rovesciarle la mia
tazza di tè sul mantello firmato prima di uscire.
(Vedi?
Ancora
quel mio serpeverde interiore.)
E,
beh...ONESTAMENTE. Non
può avere
ragione, giusto? Voglio dire, ovviamente no. La maggior parte delle
persone in
questa scuola probabilmente non ha neanche notato che tengo un diario!
Sta solo
esagerando, ovviamente, tentando di farmi sentire una stupida, non preoccupandosi nemmeno di ascoltarmi
quando posso chiaramente provare che non sono neanche lontanamente
tanto pazza
quanto lei.
Lei
è la ragione per cui Snape è impazzito ed ha
quasi ucciso l’uomo più perfetto
che abbia mai incontrato. Lei è la causa della mia rottura
con Algernon. Lei è
la ragione per cui possiederò indubbiamente un gatto di nome
Gretel da quarant’anni
a questa parte. E – come se tutto ciò non fosse
abbastanza – ha insultato il mio
quaderno.
Dove
trovi il coraggio, davvero non so, e francamente, non voglio saperlo.
Non
voglio sprecare il mio tempo pensando a niente che possa anche solo
lontanamente essere collegato a lei. Non voglio averci più
niente a che fare.
Davvero.
Chi
si crede di essere, comunque?
Come
se quello che dice potesse avere la minima influenza su di me.
Non
sono malleabile come qualche untuoso professore di Pozioni
senz’anima.
3:45
P.M.
Ci
ho pensato molto, e non penso di poter più scrivere qui.
O
almeno, non così spesso come faccio ora. E non quando ci
sono altre persone in
giro.
Non
che mi vergogni di te,è che non voglio che altre persone lo
sappiano. Non è
assolutamente colpa tua, davvero! Non sei tu – sono io,
completamente io, te lo
giuro.
E’
solo che, beh, forse sarebbe più saggio se, per un
po’ nessuno mi vedesse
scrivere qui. E magari se ci prendessimo una pausa, nel caso in cui mi
sentissi
di nuovo obbligata a scrivere qualcosa di folle che comprende Apri
Frizzole e
Snape.
Ti
penserò sempre, sul serio, e ti vorrò sempre
bene. Niente potrebbe impedirmelo.
Solo…sento il bisogno di lasciarti andare per un
po’. Per scoprire chi sono
senza di te.
3:48
P.M.
Ma,
oh, rimaniamo amici.
3:52
P.M.
Onestamente,
non so cosa provi considerando che ho lasciato il mio diario con
più eloquenza
di quanto non abbia fatto col mio fidanzato.
3:53
P.M.
Magari
una piccola rottura è effettivamente
necessaria.
to be continued
Note della
traduttrice: sono passati più di sei mesi
dall'ultimo aggiornamento, e non so quanto ancora ci vorrà
per il prossimo capitolo, ma nelle ultime settimane ho ricevuto diverse
mail che mi chiedevano di questa traduzione, e mi sono sentita in
dovere di riprenderla in mano. Grazie a tutti coloro che continuano a
leggere e commentare, dandomi la motivazione necessaria per trovare il
tempo di continuare questa odissea.
*Il pungetto (in
inglese, billywig) è un insetto di colore blu elettrico,
nativo dell'Australia. La sua puntura causa capogiri e levitazione.
(informazione trovata su The HP Lexicon).
|
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Capitolo 22 *** Il Signore dei Pericoli ***
cap22
-Part 20-
Tuesday, December 3, 1991
Bedroom Quarters
9:14 A.M.
ARGH.
Seriamente,
non so proprio perchè certe persone
Friday, December 6, 1991
Teacher’s Lounge
6:20 P.M.
Se
la
professoressa Cooman si offre di “dar voce a tutti gli osceni
eventi che
prenderanno luogo nel mio prossimo futuro” ancora
una volta che Dio m’aiuti la…
Sunday, December 8, 1991
Astronomy Tower
1:40 A.M.
SO
CHE I
GEMELLI WEASLEY SONO DIETRO TUTTO QUESTO, E CREDIMI, QUADERNO, LI
Wednesday,
December 18, 1991
Bedroom
Quarters
Sembra
che
mi sia liberata dalla mia dipendenza da te. Ora sono perfettamente in
grado di
sopportare e accettare le piccole agonie cui mi sottopone la vita senza
doverne
scribacchiare le angoscianti cronache. Sono…una donna libera.
AHA!
11:15
A.M.
.
. . Non
che non possiamo essere ancora amici.
Thursday, December 19, 1991
Great Hall
8:08 A.M.
OH
BUON DIO
NO.
8:10
A.M.
Sto
per
spiegarti qualcosa ma, prima di tutto, devi promettermi di non
giudicare. E’
leggermente spaventoso ma, davvero, dopo tutto quello che ho scritto su
Snape
qui, si spererebbe che tu abbia sviluppato il livello di tolleranza
necessario
per incassare il colpo. Non ha niente a che fare con gente spinta
giù dalle
torri o appesa per le unghie, o persino saltuari incontri con la
doccia.
Seriamente, se comparato con tutto questo, è altamente
accettabile. Solo…
Odio
il
Natale.
Beh.
Suona piuttosto orribile, no? Come
se
dovesse essere seguito da un animoso ‘bah,
baggianate!*’ ed un massacro di
gattini, eccetera. Non è come credi! E’
solo…tutto questo lieto e gaio periodo
dell’anno tende ad essere così spaventosamente
stressante. Gli studenti
diventano belve innaturalmente indisciplinate ed il corpo docente
sembra
sviluppare questa prepotente inclinazione ad essere festivo, siccome
rimarremo
tutti qui. Beh, non dobbiamo necessariamente
rimanere, ma un buon numero di ragazzi finisce per restare ogni anno, e
gli
insegnanti che partono tendono ad essere relegati nella lista nera dei
colleghi
per tutta la prima metà di gennaio. (guarda caso, Victoria
parte per Parigi
questo week-end. Hmph.)
Comunque,
da questo apparentemente disperato bisogno di festiva e gioiosa
fratellanza è
nato…Il Babbo Natale Segreto dei Docenti di Hogwarts.
Sebbene
vada avanti da ben prima che iniziassi a lavorare qui, sono ancora
altamente
sicura che Silente sia responsabile di questo concetto. E se
l’idea dei doni
sembra incantevole in teoria, è tutta un’altra
storia nella pratica. Hai mai
provato a comprare un regalo per Minerva McGranit? E che mi dici di
Sibilla
Cooman? O magari – un uomo che crede tu sia leggermente,
irrimediabilmente
suonata solo perché, occasionalmente, passavi per le sue
stanze quando guarda
caso si ritrovava a torso nudo? (da allora ho imparato che, in questa
determinata situazione, comprare loro un maglione particolarmente
pruriginoso e
poi commentare su come vorranno probabilmente sfilarselo alla prima
occasione
non è esattamente un modo universalmente apprezzato per
risolvere le cose.)
Quindi,
sì.
E oltre a tutte le agonie derivanti da questa allegra tradizione,
c’è il fatto
che il Natale tende a rendermi semplicemente miserabile. Suppongo che
questo mi
renda una persona orribile, mentre invece dovrei sentirmi sopraffatta
da un
ritrovato senso di gratitudine per non essere una di quelle persone che
passano
tutto il tempo a sconvolgersi al Paiolo Magico, professando il loro
eterno
amore per Tom, lo sdentato barista. (non che Tom lo sdentato barista
non meriti
l’amore, ovviamente, e non che io mi trovi nella
posizione
di giudicare. Certo, non sono sdentata, ma non sono esattamente una
preda
invidiabile.) Ho un lavoro, una casa –in un certo senso- e
degli amici – er,
beh, ex-amici ed un elfo domestico, per lo meno. Ma
c’è semplicemente qualcosa
di innegabilmente solitario e triste nel
vedere la professoressa McGranitt brilla e stranamente civettuola con
Hagrid
anno dopo anno, mentre Silente trae decisamente troppo divertimento dai
Crackers** magici e ancora più piacere nel torturare Snape
con essi. (D’accordo.
Forse questa parte è vagamente entusiasmante. Ma
l’inquietante amoreggiare di
Hagrid e della McGranit ne annulla l’effetto in modo
irrevocabile.) E’ solo…me
ne sto semplicemente seduta lì, ingurgitando immonde e
deplorevoli quantità di
cibo, senza mai fare niente di particolarmente interessante, tranne per
quella
volta che Snape è stato persuaso ad indossare un cappellino
rosa ed io ho riso
così tanto da sputare accidentalmente del succo di zucca sul
Professor Vitious.
Quando non sto riversando svariate parti del mio pasto sui miei
colleghi, sono
necessariamente destinata ad essere snobbata ed ignorata. E,
sì, tecnicamente
questo mi succede per tutto l’anno, ma
c’è qualcosa di particolarmente
deprimente quando accade a Natale.
E
come se
tutto ciò non fosse abbastanza, beh…
C’è
un
pezzo di pergamena depositato alla tua destra mentre scrivo. Non
è
particolarmente minaccioso per essere un foglio di pergamena
– bianco, con un
elegante bordo rosa. Non è stregato per colpirmi in testa al
minimo movimento,
o niente del genere. (Non che questo sia mai accaduto. O se
così fosse stato,
che sia noto a tutti che non ho, teoricamente, perso né la
calma né svariate
ciocche di capelli. Né mi sono abbassata a giurare eterna
vendetta a quelle
detestabili, piccole, ipotetiche baldracche Serpeverdi. CHE TU SIA
DANNATA,
NARCISSA BLACK. Ipoteticamente.) Oh, no. Vedi, è
più quello che si nasconde
nella perfetta, morbida calligrafia che porterà alla mia
incontestabile
distruzione.
Ahem.
Cito:
“Cara
Auriga,
Tuo
padre
ha deciso di accompagnare tua sorella in Egitto questo Natale, per
incontrare
il nuovo giovanotto che sta frequentando – che vita che ha la
nostra Lyra! – ma
devo ammettere che la sola idea di tutta quella sabbia e quel calore
non mi
attira neanche lontanamente. Natale è periodo di neve
soffice che cade dal
cielo, tazze di cioccolata calda davanti ad un caminetto scoppiettante.
Cammelli e Piramidi certo non rientrano nell’equazione!
Ma
più di
ogni altra cosa, Natale è un momento dedicato alla famiglia.
E benché tuo padre
e tua sorella mi mancheranno terribilmente, ho pensato che sarebbe
stato
decisamente più saggio trarre il meglio da questa sfortunata
situazione. Ho
contemplato l’idea per un paio di giorni, e sono giunta a
conclusione che
sarebbe decisamente splendido passare il natale con la mia bambina.
Dopo tutto,
Auriga, non ti vedo da questa estate, e sono piuttosto curiosa di
scoprire cosa
c’è di nuovo nella tua vita. Sono sicura che ti
precipiterai ad assicurarmi che
non c’è niente in particolare, ma so come
apprezzare anche le piccole cose, ed
inoltre vorrei finalmente conoscere questo Algernon di cui mi hai tanto
amorevolmente parlato nell’ultima lettera. Senza considerare
che rivedere
Hogwarts sarà una gioia immensa – andavo
così d’accordo con Minerva ed il resto
della banda!
Tuo
padre e
tua sorella partiranno il 23, e così farò anche
io. Dopo tutto, la case diventa
così solitaria quando tuo marito è via
– non sono sicura che una sciocca
casalinga come me possa sopportarlo! Ah, eccomi ancora a blaterare di
qualcosa
che per te è incomprensibile. Mi spiace, cara. Forse se tu
maneggiassi con cura
questa cosa col Signor Brightmann…
Ma
naturalmente, avremo tutto il tempo del mondo per parlare di questo!
Baci!
Tua
madre”
8:18
A.M.
Magari,
se
sono molto, molto gentile, Snape considererà di buttare
anche me dalla Torre di
Atronomia.
Bedroom Quarters
9:44 P.M.
Sono perplessa.
Voglio
dire, seriamente. Come posso
sapere
cosa fare a questo punto? Lo odio. Davvero. Ha rovinato
l’unica, più
promettente relazione che potrò mai avere – e
neanche in modo banale e
mediocre! Oh, no. Gli ha spezzato la spina
dorsale. Quando si parla di malignità e di
rivoltante crudeltà in genere,
Severus Snape ne è l’impareggiabile Sovrano.
Inoltre, è stato molto, molto
cattivo con me. Dopo aver rotto la
colonna vertebrale del mio ragazzo. Come può chiunque avere
il diritto, ti
chiedo, di passare una vita intera essendo completamente sgradevole
come fa lui
e poi fare cose del genere come se
ne
fosse perfettamente autorizzato? Solo perché è un
ex-Mangiamorte con
espressioni facciali artisticamente definite non significa che abbia il diritto di andarsene in
giro a dire cose
spietatamente sarcastiche e a ridurre l’autostima delle
persone e a prendere a
calci i cuccioli. (Oh, seriamente, non fingerti sorpreso. Se Severus
Snape non ha mai calciato un
cucciolo in vita
sua, allora io sono Celestina Warbeck.) Lo
odio.
Eppure.
Sai,
credo
che potrei benissimamente attribuire tutta la colpa al fatto che sembra
sempre
comparire ogni qualvolta io sia emotivamente provata. Sono praticamente
fuori
di me per la carenza di sonno, mormorando cose (perfettamente innocenti
e
non-sessuali, sono sicura) su di lui nel bel mezzo della biblioteca?
Lui è lì.
Sono leggermente inquietata dal fatto che uno dei miei studenti non mi
calcerebbe fuori dal letto tanto quanto Snape vorrebbe
calciare un cucciolo? Lui è lì.
(probabilmente perché, in
questa particolare faccenda, sono stata io ad andare da lui, ma questo
non è
proprio il punto al momento.)
Questo
incidente era esattamente come i precedenti. In cui non era colpa mia,
e
infatti sembra supportare la mia tesi per cui Snape potrebbe benissimo
pedinarmi.
Gironzolavo
per il castello, come spesso faccio, riflettendo sulla
vastità delle mie
disgrazie. Perché, come se la notizia che mia madre ha
deciso di rendere il
prossimo Natale il peggiore della storia non
fosse abbastanza, questo pomeriggio tutti abbiamo pescato i
nomi per lo
scambio dei regali, ed a me è capitato Slatero Quirrell.
Sì, quello Slatero
Quirrell. Che è malvagio. In
combutta con Tu-Sai-Chi. In
grado di uccidere tutti noi sul colpo in qualsiasi momento. Cosa diavolo dovrei mai prendere per Slatero
Quirrell? Per qualche motivo, un modellino di Hogwarts sotto la neve
non sembra
particolarmente adatto. Non riesco neanche a passargli accanto nei
corridoi
senza rischiare di collassare dritta sul pavimento, svenuta. E, beh,
con tutto
il fatto che è cattivo e che potrebbe uccidermi eccetera,
sono sotto pressione.
Questo,
insieme con l’orripilante immagine di quello che
potrò mai dire a mia madre sul
perché non potrà conoscere Algernon, aveva
richiesto la triste passeggiata per
i corridoi.
Che,
da
quel che sembra, immediatamente si trasformò da triste a
psicologicamente
sconvolgente quando, girando un angolo, scorsi Christopher camminare
verso di
me dal lato opposto dell’atrio. Sembrava immerso in
conversazione
con una
ragazza del suo anno e non mi ha notata, ma sapevo sin troppo bene che
i
giovinastri tipicamente non riescono a mantenere alta la concentrazione
a
lungo. E, seriamente, nello stato in cui mi trovavo – con
un’interminabile
lista di problemi generalmente deprimenti, nessun fidanzato, nessuna
migliore
amica, ed un unico, progressivamente irritante elfo domestico le cui
cover di
Barry White lasciano alquanto a desiderare – ero praticamente
certa che non ci fosse modo di superare una conversazione con lui senza
tirargli almeno un
generoso scappellotto alla nuca (Mi sento quasi in dovere di far
presente a
Silente, al prossimo incontro, che a volte, semplicemente, la violenza è la risposta, persino quando
si tratta
di un alunno. In ogni caso, non importa quanto suoni persuasivo nella
mia
testa, non c’è modo per cui questo potrebbe andare
a buon fine.)
Quindi
ho
fatto l’unica cosa che potevo fare –
Fiondarmi
nella stanza più vicina e appiattirmi alla parete fino a
quando non l’avessi
sentito passare.
E
a quanto
pare la stanza convenientemente più vicina sembrava
conservare lo Specchio
delle Brame.
Silente
ci
aveva informati che quest’anno aveva in programma di farne
uso, ma seriamente – lasciarlo
in una classe
abbandonata, nel mezzo di vecchi banchi inutilizzati, può
davvero considerarsi
farne un uso responsabile? Le ragioni di quell’uomo mi sono
oscure.
E,
davvero,
appena ho realizzato cosa fosse, intendevo assolutamente andarmene
senza
neanche dargli una sbirciatina. Non ci vuole un genio per realizzare
che la mia
vita non è esattamente ideale al momento, e in qualche modo
sospettavo che
intravedere ciò che desideravo così
disperatamente essere, sarebbe stato
leggermente idiotico.
Mi
ci
vollero esattamente quattro passi e mezzo prima di determinare che una
sola,
piccola occhiata non poteva certo farmi male.
(Nota
personale: Sono idiotica. Leggermente.)
Mi
ha fatto
male. Voglio dire, non che niente di quanto visto mi abbia scioccata;
non ho
scoperto nessuno sconcio desiderio del mio subconscio, o quel che ti
pare. (Se
adesso stessi parlando con Victoria, questo da solo avrebbe certamente
meritato
un trionfante ‘AHA!’) Ma allo stesso tempo,
beh…non è così piacevole, sai?
Trovarti faccia a faccia con tutto ciò che non hai e
certamente non potrai mai
ottenere, anche se non è niente di particolarmente
difficile, semplicemente
perché hai un talento per distruggere irrimediabilmente la
tua vita.
C’ero
io,
splendente e radiante, anche se non c’erano visibili tracce
di trucco; i miei
genitori di lato, ridenti e fieri; Algernon mi sorrideva, nascondendo
malamente
una singola rosa rossa dietro alla schiena; Snape appostato quasi fuori
di
vista, sulla mia sinistra, senza sembrare particolarmente piacevole o
simili,
semplicemente…lì. Per
battibeccarci,
o per lanciargli cose. E per qualche ragione, questo da solo fu
abbastanza per
farmi completamente crollare. Sono sicura che fossi praticamente
destinata ad
avere un crollo emotivo sin dall’inizio, ma qualcosa di
Snape, che si stagliava
come un detestabile pipistrello troppo cresciuto, mi ha fatto veramente
superare il limite.
Ed
eccomi
lì, fronteggiare lo specchio imbarazzandomi orribilmente
davanti ad una
superiore versione di me stessa; dopo circa quattro secondi in cui ho,
inutilmente, tentato di evitarlo, mi sono semplicemente lasciata
andare,
immaginando che magari mi ero guadagnata un bel pianto dopo tutto
quello che
era successo ultimamente. Inoltre, sembrava il miglior posto per farlo:
girovagare per i corridoi, piangendo, tendeva a terrorizzare i ragazzi,
c’era
sempre la possibilità che uno studente (Hermione Granger o
Christopher, di regola)
potesse presentarsi su nella Torre d’Astronomia, e in qualche
modo iniziavo a
sentirmi in colpa ad avere attacchi di pianto
nelle mie stanze quando Wimmy passava di lì. Il
povero caro prova così
tanto a consolarmi, ma dopo un po’ ascoltare la sua
rassicurante versione di
You Sexy Thing non ha più alcuno effetto su di me, se non
quello di farmi
piangere ancora di più.
E
quindi
un’aula abbandonata sembrava il migliore dei posti, davvero,
ed infatti, ho
singhiozzato piacevolmente per un bel po’, prima di essere
bruscamente
interrotta da—
“Ah,
sì.
Avrei dovuto immaginarlo.”
Automaticamente,
il mio sguardo si fissò sul riflesso di Snape, ma quello
restava lì, silenzioso
e stranamente attraente. Il che, naturalmente, significava…
“Che
ci fai
qui?” ho chiesto in un modo che mi piace pensare potesse
essere considerato
piuttosto minaccioso, se non fosse stato interrotto da un pronunciato
sussulto.
“Stavo
passeggiando per i corridoi quando sono stato interrotto da alcuni
gemiti
misteriosamente simili a quelli che fa un gattino che viene lentamente
torturato” ha replicato tranquillamente. “Ne avessi
riconosciuto l’effettiva
origine, avrei proseguito per la mia strada, te
l’assicuro.”
Da
qualche
parte, nelle recondite profondità del mio cervello,
scattò la cosa del gatto
torturato (si lega perfettamente col calciare i cuccioli, se vuoi
proprio
saperlo), ma ero un po’ troppo scossa per fare due
più due a quel tempo.
Invece, ho brontolato, “Beh, te ne puoi andare
adesso.”
“E
lasciarti qui sola a piangere le somme agonie della tua
esistenza?” ha sorriso
compiaciuto. “Non sarebbe galante da parte mia.”
“Chiudi
il
becco” gli ho ordinato, tentando di asciugar via le lacrime
con la manica, con
quanta più rinvigorente rabbia possibile.
“Mia cara Madonna
Disistima!***,” mormorò tra se
e se, calmo e crudelmente divertito e generalmente irritante.
Introdurre
Shakespeare nella conversazione quando uno dei partecipanti non
è neanche
abbastanza coerente da recitare l’alfabeto non è
esattamente corretto.
E
quindi,
suppongo, completamente nello stile di Snape.
“Sei
mai
non bastardo?” ho domandato, sentendomi piuttosto tradita
nello scoprire che
tutto il mio amore per Molto Rumore Per Nulla non era riuscito farmi
elaborare
una qualche replica immediata e intelligentemente tagliente.
“Cara,
cara
Auriga” ha detto dolcemente, con un brillio negli occhi
“non siamo forse
affascinanti, questa sera?”
“Fottiti,
Snape.”
“Assolutamente
incantevole” ha affermato, le labbra che si contorcevano in
un sorriso. E’
rimasto lì per un momento, sorridendo delle mie disgrazie o
qualcosa di
altrettanto adorabile e
Snapesco, mentre
mi affannavo per cercare di nascondere la precedente crisi di pianto.
Tentativo
pregiudicato dal fatto che stessi ancora piangendo.
“Ti
prego,
dimmi, Auriga” ha infine ripreso, come se, apparentemente,
andarsene dopo un
unico momento passato a crogiolarsi nella mia miseria semplicemente non
fosse
abbastanza per lui, “cosa ti ha spinto a scegliere questo
particolare punto per
disperarti delle tue innumerevoli agonie?”
“Vattene.”
“Perché—“
qualunque orribile cosa stesse per dirmi, comunque, andò
persa dopo che ebbe
finalmente scorto lo specchio.
“Ah”
disse,
quasi a se stesso, dopo un momento. Dopo di che si zittì, il
che, considerando
quanto crudeli siano le cose che dice persino quando non
ha un minuto per prepararsele, non prometteva davvero bene.
Decisi quindi di alzarmi, per evitare di passare la notte intera
sembrando un
rottame singhiozzante ed inconsolabile.
“Risparmiami”
gli ho intimato.
“Cosa?”
“Risparmiami”
ho ripetuto, più temerariamente. “Qualunque cosa
sia, non voglio sentirla.”
Corrucciato,
“Auriga—“
“Sì,
la mia
vita è un miserabile casino” ho sbottato.
“Sì, continua ad andare sempre
peggio. Scusami tanto se ritengo leggermente
sconcertante guardare in uno specchio e vedere che va tutto
bene, e
perfettamente, quando nella vita vera sembra che niente si
degnerà di andare
mai bene o perfettamente. Certamente significa che merito ore e ore di
battutine pungenti, sarcastiche e perfettamente articolate –
senza contare che
il novantacinque percento di tutto questo è colpa tua, in un
modo o nell’altro!
Semplicemente…risparmiami.”
Non
appena
detto, ho immediatamente realizzato che era stato piuttosto stupido
anche solo
provare ad avanzare una tale richiesta. Severus Snape, risparmiare a
qualcuno
una spietata tortura verbale quando c’è
così tanto materiale che praticamente richiede
spietato scherno? A questo
punto potevo anche farmi scappare una richiesta per capelli lisci
effetto seta
e l’eterno amore di Gilderoy Lockhart.
Diciamo
solo che quell’uomo deve trarre tutta la gioia della sua vita
nel confondermi
orribilmente, al punto in cui la mia testa potrebbe esplodere, o
qualcosa di
egualmente macabro. (Er, Snape, non Gilderoy. Sento che se le nostre
strade
dovessero mai incrociarsi, lui mi
capirebbe perfettamente. E magari mi darebbe anche qualche consiglio
per la
cura dei capelli.)
“Quello specchio
non merita neanche le tue
lacrime, Auriga” disse Snape, con tono basso ed intenso, i
suoi occhi
penetranti fissi su di me in quel modo che mi fa stranamente salire dei
brividi
su per la schiena. (In senso negativo, ovviamente. Benchè
non tanto negativo
quanto l’incidente vertebrale di Algernon, immagino.)
“Qualunque cosa abbia
deciso di riflettere, non deve avere valore per te. Non importa quanto
disperatamente tu possa desiderare che le tue fiabesche illusioni del
perfetto
amore o di immortale bellezza o qualsiasi altra cosa tu veda
– (davvero, solo
lui riesce ad essere bastardoso persino quando vuol essere di conforto
– se è
quello che stava facendo. Sono ancora piuttosto confusa.)
“—non si materializzerà
mai solo perchè lo fissi. I desideri del cuore sono poco
più che un intralcio.
Farai meglio a ricordartelo.”
E,
beh,
cosa mai si può ribattere? Sì, certo,
difficilmente era un “aww, andrà tutto
bene, tesorino” combinato con una bella tazza di
tè bollente, ma non sono
sicura che Snape possegga una qualche profonda comprensione del
concetto di
conforto in primo luogo. Sembrava quasi gentile,
specialmente se consideriamo il fatto che, sino a quel
momento, mi aveva completamente
ignorata – tranne per qualche breve, perfido ghigno di tanto
in tanto – per un
mese intero.
Eppure,
una
risposta coerente sembrava al di là delle mie
capacità.
“Facile
per
te da dire,” in qualche modo riuscii a formulare, piegandomi
profondamente sul
banco nel frattempo. Le lacrime, insieme col formicolio alla schiena,
rendevano
difficile mantenere una buona postura. “Tu non devi comprare
un regalo di
Natale per Slatero Quirrell.”
Mi
ha
fissata per qualche istante, un espressione di profondo sconcerto che
gli
affiorava sul volto, prima di ridacchiare nuovamente ed incrociare le
braccia
al petto in quel suo modo esasperantemente compiaciuto.
“Davvero
il
pericolo dei pericoli ” ha
osservato
beffardo.
“Fottiti.”
Continuò
semplicemente a ridacchiare, con quel suo modo perfettamente
bastardoso. Immaginai
fosse la fine della conversazione, e incrociai le braccia al petto
guardandolo
in cagnesco, sperando che cogliesse il messaggio e smammasse
così che potessi salvare
una piccola, residua dose di dignità.
Ma
oh no.
Ovviamente non poteva rendere tutto così semplice. Invece—
“Sibilla
Cooman” disse grevemente, poggiandosi sul banco di fianco a
me.
Mi
ci volle
un momento per capire di cosa diavolo stesse parlando, ma una volta
realizzato,
non potei fare a meno di lasciarmi sfuggire una breve risata. Che
ricordava
vagamente un singhiozzo – probabilmente perché mi
aspettavo una terribile
punizione nel caso avessi riso – ma comunque. E’
stato quasi…piacevole,
starsene seduti lì ed immaginare lui che cerca di scegliere
una sciarpa d’organza
viola o dei braccialetti scintillanti.
Snape
non
stava esattamente sorridendo, perché ho determinato che
questa è una cosa
completamente impossibile a meno che non stia assistendo a qualche
grande
manifestazione di sofferenza, ma non stava ridacchiando né
contorcendosi né eseguendo
alcun tipo di erratico movimento facciale. E quindi ho incrociato il
suo
sguardo e non gli ho esattamente sorriso, ed eccoci lì, a,
tipo, non sorriderci
esattamente. Era quasi rasserenante, silenzioso tranne per
l’attutito rumorio
di Gazza che spaventava a morte quelli del primo anno per contrabbando
di globi
di neve.
“Davvero,
Auriga” mi ha rimproverata, ma delicatamente e
quasi…non dirò
‘amorevolmente’, perché
il solo concetto mi fa salire un dolore al cervello. Facciamo
‘stranamente’. “Sembri
proprio l’Ofelia**** dei poveri.”
“Oh,
come
se tu potessi criticare l’aspetto altrui” ho
replicato, ma mi sono comunque
sfilata gli occhiali, per rimediare al mio look da gatto affogato.
Sembrava un
gesto piuttosto innocente –che aveva senso, e che in nessun
modo avrebbe potuto
portare a…
Tranne
per
il fatto che, improvvisamente, ha steso la mano verso di me, ed il suo
pollice
ha accarezzato il punto poco al di sotto del mio occhio destro, e la
mia povera
colonna vertebrale sembrava a pochi secondi dalla disintegrazione
totale ed era
tutto molto surreale al punto in cui mi chiedo quasi se
l’abbia solo immaginato
o magari lui era sotto l’influenza di qualche maledizione o
forse l’alcol perché
occasionalmente quando c’è di mezzo
dell’alcol tende accidentalmente a toccarmi
ma non tanto di proposito e quindi l’intera faccenda era
sicuramente innaturale
e questa è un’unica frase vero oh cielo suppongo
sia grammaticalmente ribelle
ma è solo che è stato tutto molto strano e
sbagliato e contro ogni legge dell’universo
di cui abbia mai sentito parlare proprio come un’infinita
frase. Come questa.
Beh,
fortunatamente, dopo circa un decimo di secondo, entrambi abbiamo
realizzato
che stava succedendo qualcosa di molto, molto sbagliato. Quindi gli ho
tipo
scacciato via la mano –meccanismo di difesa- il che
l’ha spinto a ficcarmi un
dito nell’occhio, il che a sua volta mi ha fatta urlare e
schiaffeggiare quindi
il suo braccio. Nel frattempo, in qualche modo era riuscito a produrre
uno
sguardo torvo, un ghigno e la formidabile convulsione oculare, il tutto
contemporaneamente; le tre lavoravano in orripilante unisono, come una
squadra
di nuoto sincronizzato dall’inferno.
“Cosa
stai facen—“
“Fuori!”
“Io fuori?
Ma se c’ero da prima! Perchè—“
“Sparisci
dalla mia vista immediatamente, Sinistra, o non rispondo delle mie azioni—“
“Perché
mai
dovrebbe essere colpa mia? Sei tu
quello
che—“
“Ha
avuto
pietà di te? Eri ovviamente alla disperata
ricerca di una manifestazione di compassione; se non avessi
finto
interesse, quel Goldstein sarebbe senza dubbio caduto preda della tua
insaziabile voglia di attenzione maschile—“
“Come
osi anche
solo insinuare una cosa del
genere,
brutto figlio di—“
“AH! Sapevo che stavate combinando
qualcosa, piccoli –
ah. Professori!”
E
improvvisamente c’era Gazza, immobile mentre stringeva Mrs.
Purr in quella
maniera leggermente-troppo-possessiva-per-essere-appropriata che molti
membri
del corpo docente sembrano avere quando si parla dei loro animaletti, e
ci
fissava nel modo in cui ad un uomo che chiama il suo gatto
‘mio amore’ non
dovrebbe essere concesso di fissare nessuno,
grazie tante.
“Argus”
Snape ha rapidamente risposto, spingendomi – spingendomi!-
via, mentre strisciava mellifluo verso Gazza. “Stavo
appunto cercandoti.”
“Certo,
è
proprio quello che stavate facendo, Professore” disse Gazza,
scrutandomi in
modo altamente sospetto, e molto innaturale. Non è che io
stessi introducendo illegalmente
caccabombe nel castello.
“Vorrei
parlarti” continuò Snape, composto “di
quella faccenda che abbiamo affrontato
prima.”
“Cetto” disse Gazza,
fissandomi. Mrs.
Purr produsse
un miagolio a dir poco demoniaco, guardandomi malvagiamente. Dove abbia
trovato
quel gatto, proprio non lo so, ma non posso fare a meno di sospettare
che una setta satanica avesse qualcosa a che fare con questo.
“Ora, se non ti dispiace”
proseguì Snape,
con voce leggermente alterata “Non ho tutta la
notte”
“Certo”
disse Gazza, continuando liberamente a fissarmi.
“Buonanotte, Professoressa Sinistra”
disse
Snape, brutalmente.
“Ti
aspetti
ancora che sia io ad
andarmene?”
chiesi.
Rispose
con
un ghigno che mi ha momentaneamente spinto ha perdere ogni fede
nell’umanità,
nella bontà e persino in Moira K. Mockridge. E quindi, con
quanta più dignità
possibile, me ne andai. (ma non senza “casualmente”
pestargli il piede nel
mentre. Mi ha ficcato un dito nell’occhio.
Sento di averne avuto il diritto.)
E
quindi
eccomi.
Davvero. E’ solo…come dovrei mai
sapere cosa fare adesso? Asciugare
via le
lacrime di qualcuno tende ad essere considerato un gesto piuttosto
romantico,
sai! Eppure lui è riuscito a farlo sembrare tanto
cavalleresco quanto alzare la
tavoletta del water. Sono quasi convinta che sia solo inciampato e il
suo
pollice sia incidentalmente atterrato sulla mia faccia.
Mi
fa male
l’occhio.
Mi
manca
Algernon. Lui non mi avrebbe mai messo un dito nell’occhio.
Neanche se le mie
azioni hanno indirettamente finito per farlo essere brutalmente
attaccato da un
infuriato professore di Pozioni.
Cosa
avrò
mai fatto per meritarmi tutto questo, Quaderno?
10:22 P.M.
Quaderno.
10:23 P.M.
Dannazione.
10:24
P.M.
Sai,
forse
questo non è neanche lontanamente un segno di debolezza.
Piuttosto, mi piace
pensare che tu…mi completi.
Sì.
E’
così.
10:25
P.M.
.
. . Ma
non alla maniera di Gazza
e Mrs. Purr.
Quello sarebbe decisamente inquietante.
to be continued...
* 'Bah, hambug' nell'originale. E' un'espressione usata da
Ebenezer Scrooge (protagonista del celeberrimo libro di Charles
Dickens, Christmas Carol) e che è diventata la sua frase
tipo:
egli ritiene, infatti, che il Natale sia una frode, e gli si riferisce
sette volte nel libro usando questo slang d'epoca vittoriana, 'hambug'
che significa appunto frode, baggianata, inganno. Tale espressione
è entrata a far parte del linguaggio moderno per indicare
disgusto verso molte delle più classiche tradizioni
natalizie.
es. "A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai!" "Bah,
baggianate!"
** Crackers: una tradizionale 'caramella' anglosassone che, tirata da
due persone alle rispettive estremità, produce un sonoro
'crack'
e, aprendosi, rilascia dei piccoli doni. Non c'è una
versione
italiana di questa sorta di uovo di pasqua natalizio, quindi ho
lasciato inalterata la traduzione.
*** 'My dear lady disdain': frase pronunciata da Benedetto e
rivolta a Beatrice in Much Ado About Nothing/Molto Rumore per Nulla
(atto primo, scena prima). La traduzione utilizzata in questa
fanfiction è tratta da : Molto
Rumore Per Nulla
se vi va, leggetela. Dopo tutto, è la commedia
shakespeariana preferita da Auriga ;)
****Ofelia è uno dei principali
personaggi femminili della tragedia Amleto
(The Tragical History of Hamlet, Prince of Denmark,
in lingua originale), composta tra il 1600 ed il 1602 da William Shakespeare.
Note della traduttrice: miracolo!
Un nuovo capitolo! Eheh. Mi volevo fare perdonare, siccome alcuni di
voi mi hanno detto che vi mancava Snape...eccolo qui! Pieno di
bastardose contraddizioni ;)
Voglio ringraziare tutti coloro che si sono offerti di aiutarmi nella
traduzione. Per un po' conto di riuscirci da sola, ma se dovessi
rendermi conto che i tempi di aggiornamento potrebbero ricominciare a
dilatarsi, allora non mi farò problemi a contattarvi.
Voglio anche avvisarvi che una volta finiti i capitoli da tradurre,
grazie al contributo e all'iniziativa di Lucille, pubblicheremo le 5
one shot che rappresentano il sequel dilatato di questa fanfiction.
Vi ringrazio ancora per il vostro affetto e supporto. Le vostre parole
mi hanno spinta a ritagliare lo spazio per tradurre questo nuovo
capitolo.
Per Cubo5:
magari
avessi le competenze e le certificazioni per diventare una traduttrice
professionista! Purtroppo lo faccio solo per divertirmi e rilassarmi :)
...ricordate, più recensioni mi spingono a tradurre con
più diligenza...
|
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Capitolo 23 *** Niente Meno che Gioia e Gaudio ***
Capitolo 21
Sunday, December 22, 1991
Bedroom Quarters
5:42 A.M.
.
. .
5:48
A.M.
Okay.
D’accordo. E’ tutto a posto. Era solo un sogno.
Solo un sogno.
Anche
la
parte in cui mia madre prende il
controllo di Hogwarts. E aveva tutti dalla sua parte. Tutti. Persino la Cooman. Persino
l’iguana di Quirrell. E tutti
sappiamo che quell’Herman trama qualcosa di losco! Puoi forse
biasimarlo,
quando il suo padrone è malvagio?
Oh
Dio. Oh Dio Oh Dio. Mia madre ed un’iguana crudele. E gli
elfi domestici! Tutti
quanti! Beh, non sono sicura fossero proprio tutti, perchè
l’ultima cosa che ho
visto, prima di svegliarmi per evitare di impazzire dal terrore, era
Wimmi che
mi fissava, i suoi occhi giganti annebbiati e lucidi, mentre era
costretto a
scegliere tra la sua gente ed il suo unico, spacciato amore.
Non
che mi
interesserebbe particolarmente se non dovesse scegliermi, ovviamente.
Perché è
un elfo domestico. Ma non è questo il punto! Il punto
è che mia madre – mia
madre, può fare una
cosa del genere.
E non è forse vero che i sogni possono essere profetici? Il
fatto è, questo era
molto diverso dai soliti sogni. Sai, come il sogno con Snape che mi
baciava il
collo. Quello è il tipo di sogno che è
chiaramente solo un sogno (er, che tende
all’incuboso, ovviamente) perché è
confuso e surreale, e i tuoi sensi diventano
stranamente mille volte più recettivi, tanto che anche il
solo sfiorarsi della
vostra pelle è abbastanza per sentirti come se ogni singola
parte del tuo corpo
fosse composta da piccole scintille, che esistono col solo proposito di
farti
impazzire al pensiero di quanto, per evitare di uscire completamente di
senno,
tu abbia bisogno di sentirlo molto, molto più vicino
e—
Beh,
sai.
Quel
tipo
di sogni. Che sono…sognanti.
E…
Cattivi.
Inquietanti.
Paurosamente
vividi.
E’
il tipo
di cosa che ti traumatizza a vita.
Con
tutte
le…labbra, e…
5:50
A.M.
Cosa
stavo
dicendo?
5:51
A.M.
Ah!
Giusto!
Non
era uno
di quei sogni.
Con
mia
madre, vedi, potrebbe succedere. Lei potrebbe farlo succedere. Potrebbe
rivoltare ogni, singolo aspetto della mia
già-non-precisamente-incantevole vita
contro di me, persino il mio caro, devoto elfo domestico. Non pensare
non ne
sia in grado, o che stia esagerando perché tende a provocare
un aumento del mio
livello di acidità, o niente del genere! Perché
Quaderno, davvero, non sai niente. Sei per
caso cresciuto con lei?
Non credo! Oh, scommetto che potrebbe mettermi contro anche te! E tu,
come so
perfettamente (um, davvero), sei un oggetto inanimato!
Lei
ha quel
tipo di potere.
E
sta venendo
qui.
5:53
A.M.
Beh,
sicuramente tutto ciò è niente meno che gioioso.
Teacher’s
Lounge
9:15
A.M.
Va
bene, ci
sono. Sono pronta. Ho con me il mio caffè e sono
completamente preparata ad
affrontare questo particolare problema in modo calmo e logico.
Perché,
seriamente, quanto potrà mai essere difficile scegliere il
regalo perfetto per
Slatero Quirrell?
Quindi
è
malvagio. Mi rifiuto di farmi intralciare da questo! Dopo tutto, ho
avuto a che
fare con Snape per anni, e lui è di gran lunga
più assolutamente,
esasperantemente sgradevole di un qualche misero scagnozzo di
Tu-Sai-Chi!
Scommetto che potrei trovare il regalo perfetto per Severus Snape in
mezzo
secondo!
Um,
non
perché mi credo un’esperta di Snape, o che. Non
perché gli dedico un’innaturale
dose d’attenzione. Solo perché…
Ma
ti
sembra questo il momento per parlare di Snape? Non credo proprio!
Riguarda
solo Quirrell!
Quindi.
Procediamo.
POTENZIALI
IDEE REGALO PER SLATERO QUIRRELL
-Un
nuovo turbante
Beh,
onestamente, quello vecchio sembra un
po’ malandato. Non si mantiene mai ben stirato, sai, e forse
se fosse un po’
più sicuro del suo aspetto potrebbe ridurre un bel
po’ quella sua balbuzie e
l’inabilità di guardare la gente negli occhi!
Inoltre, puzza. Non che possa
giudicare – benché io non puzzi
– ma
è sempre un tantino sgradevole stargli seduta a fianco
durante i pasti o alle
riunioni e cose del genere. Rende difficile restare concentrati su
qualunque
cosa noiosa stia dicendo la McGranitt. Quindi, forse, se buttasse via
il
vecchio turbante, allora…
…ovviamente
c’è quella piccola, problematica questione della
malvagità. Me n’ero
dimenticata. E, onestamente, se dovesse ritrovare un po’ di
autostima, potrebbe
sentirsi anche più diabolico,
e
allora probabilmente inizierebbe ad uccidere quelli del primo anno per
poi
darli in pasto ad Herman solo
perché può.
Inoltre,
non ho la più pallida idea di dove poter trovare un turbante.
Il
prossimo!
-Un
cappello
Beh,
i
turbanti sono fuori moda.
Ma
non
voglio offenderlo. Sembra un soggetto piuttosto fragile.
Sai,
per
essere malvagio.
-Quel
nuovo bestseller del Ghirigoro sulla
storia delle arti oscure
.
. .Oh,
certo, Auriga. Perchè sarebbe decisamente
brillante da parte tua fornirgli un’affidabile
fonte di malvagia
ispirazione.
Il
prossimo.
-Calzini
Chiudi
il
becco. E smettila di guardarmi così. Ha funzionato davvero
bene in passato, per
tua informazione! Qualche anno fa, ho pescato il nome di Silente
e—beh, cosa
prendi a Silente? Ho immaginato di
dover cercare qualche libro intellettualoide degno del suo genio, e
cose del
genere, ma è risultato essere un compito scoraggiante.
Invece, alla fine, me la
sono cavata con un paio di barrette di cioccolata e un bel paio di
calzini di
lana, e non immaginerai mai, era estasiato.
Quindi t’oh. I calzini possono essere proprio un regalo di
grande effetto.
Tranne
che,
beh, sembra un po’ materno in questo caso, no? Come se
volessi coccolarlo?
Sembra quasi troppo innocente.
Perché
mai qualcuno regalerebbe dei calzini ad un uomo adulto che non
è Albus Silente?
Sarebbe più che ovvio – mi starei applicando per
trattarlo come se non fosse il
fedele servitore del
Signore Oscuro, tanto che il mio atteggiamento da “oh,
ovviamente sei
perfettamente innocente!” gli rivelerebbe immediatamente che
lo tenevo d’occhio
da un po’! E io non sono come Snape, sai. Non posso guardar
torvo le persone e
ottenere la loro immediata, umiliante sottomissione. Infatti sono molto
vulnerabile! Mi ucciderebbe anche prima che la carta regalo possa
toccare il
pavimento!
Ma
sono
tranquilla. Solo perchè il mio fidato regalo di riserva mi
ha tradita non è certo
il caso di preoccuparsi.
Um.
Io…
9:29
A.M.
Aack!
Oh,
buon Dio, dovrò agire più cautamente
d’ora in poi.
Quirrell,
convenientemente, è appena entrato chiedendomi se il
caffè fosse fresco. (Beh,
non in così tante parole ovviamente. O almeno sillabe. Nel
tempo che ci ha
impiegato a riferire il messaggio, ero già praticamente
svenuta)
Non
so.
Qualcosa nel modo in cui mi stava fissando mi ha fatto sospettare che sapesse qualcosa. Che sospettasse.
E,
ok,
suppongo che potesse essere tecnicamente attribuito al fatto che quando
ho
alzato il mio sguardo verso di lui ho, tipo, lanciato un gridolino,
chiuso con
tutta la forza che avevo il quaderno , e poi spinto giù dal
tavolo la mia tazza
di caffè per sicurezza.
Eppure.
C’era qualcosa nei suoi occhi – una luce oscura che
non può essere unicamente
attribuita alla carenza di caffeina. Quell’uomo sospetta di
me. Sa qualcosa.
Il
regalo
deve essere perfetto.
Sta
diventando una faccenda seria. Una questione di vita o di morte.
E’
tempo di
ricorrere a misure drastiche.
10:11
A.M.
Dolci
stelle.
Penseresti che andare a Diagon Alley con me sia qualcosa di simile ad
una
sentenza di morte. Ci crederesti che l’unico modo per
convincerlo ad accettare
è stato ricordargli, con molto zelo, che io sono una donna e
quindi,
probabilmente, molto più adatta a scegliere il giusto regalo
per la Cooman?
Eppure,
per
una giornata intera, ha avuto il coraggio di non darmi pace per
l’intera
proclamazione del mio essere donna.
Bastardo.
The Leaky Cauldron
4:14 P.M.
Aha!
Vittoria!
Certo,
probabilmente mi sentirei molto più vittoriosa se non fossi
stata appena
costretta a passare diverse ore con Snape. Ho ragione di sospettare che
lui
ricambi il sentimento, considerando che al momento è al bar,
ad ordinare vaste
quantità di whisky incendiario. Siccome non sono
un’idiota, ho chiesto solo una
burro birra. So che succede quando Snape, l’alcohol ed io
passiamo un po’ di
tempo insieme, e lascia che te lo dica, Quaderno, non è
niente di bello!
Onestamente.
E’
un bene
che lui abbia sempre preteso, con immutata devozione, che
quell’incidente col
Punch al Ballo del Ceppo non sia mai avvenuto.
Qualcosa
di
intollerabile, assolutamente.
Sì.
E
brutto.
Come
le
cose intollerabili tendono ad essere.
Ma
in ogni
caso. Non è come se niente di questo abbia più
importanza. O l’abbia mai avuta.
Quindi, sì, Quirrell! Dopo
tre ore e mezza di ricerche,
durante le quali Snape ha pensato di uccidermi almeno sessantasette
volte (sono
giunta al punto in cui posso riconoscerglielo negli occhi), ho
finalmente
trionfato al Serraglio Magico. E’ successo tutto per puro
caso; mi sentivo
giusto un po’ cupa per come, sicuramente, Quirrell mi avrebbe
ucciso perché il
perfetto regalo di natale chiaramente non esiste, e Snape aveva
ripetuti
istinti omicidi nei miei confronti perché era riuscito a
trovare il regalo per la
Cooman (una graziosa sciarpa viola con piccole lune e stelle ricamate,
a cui ha
ghignato platealmente e si è effettivamente rifiutato di
toccarla fino a quando
non è stata impacchettata) in quindici minuti. Alla fine si
è precipitato in
una drogheria senza alcuna spiegazione, dopo un ghigno ed uno spasmo
oculare
appena ho cominciato a descrivere tutte le cose che avrei voluto fare
prima di
morire.
(Suppongo
che rivelargli il mio desiderio di avere un incontro romantico con
Gilderoy
Lockhart sia stato leggermente sciocco, ma a quel tempo ero
così confusa e
non riuscivo esattamente a concentrarmi tanto da distinguere tra
ciò che mi
passava per la mente è ciò che usciva dalla mia
bocca.)
Quindi
dopo
essere stata spietatamente abbandonata in favore degli occhi di
salamandra, mi
sono ritrovata a camminare verso il Serraglio Magico. Ho immaginato che
guardare i gattini mi avrebbe per lo meno aiutato a stemperare la
tensione
(dimenticando il mio certo, imminente destino), anche se sono sempre
stata più
che altro un’amante dei cani. Ma in tempi disperati, prendo
quel che posso.
Ho
passato
un po’ di tempo a fissare cupamente i micetti, pensando come
avrei sempre
voluto prendere un gatto e adesso non sarebbe più stato
possibile – almeno,
fino a quando uno di loro non mi ha graffiata, ed i miei pensieri si
sono
spostati verso quanto non abbia mai particolarmente amato i gatti.
Mentre
stavo occhieggiando offesa i gatti, la vetrina adornata con collari
stilosi ha
catturato la mia attenzione. Avevano di tutto, da un collare borchiato
alquanto
inquietante ad uno completamente decorato con eleganti strass, e poi,
improvvisamente, mi venne in mente.
Herman.
Povero,
povero Herman, con il suo collare rosa.
Voglio
dire, ammettiamolo, non è precisamente la mia creatura
preferita al mondo.
Infatti, mi sento ancora in vena di rabbrividire ogni volta che il
pensiero mi
sfiora la mente. Ma il punto è, Quirrell lo ama. Quirrell lo
ama nel modo in
cui Gazza ama Mrs. Purr, infatti, ma non vogliamo andar lì.
Ciò
che
importa è che ogni singolo collare, anche quello
spaventosamente borchiato,
improvvisamente sembravano brillare con la possibilità di
salvezza. Ho
immaginato che sarebbe sembrato un gesto sicuramente sensibile, per
mostrare
che lo conosco abbastanza bene da capire quanto il suo fedele rettile
sia
importante per lui. E ciò che conta di più, farei
un favore anche ad Herman.
Sai, magari il suo…atteggiamento sessuale vagamente
aggressivo è da imputare al
fatto che quel collare rosa è un tale affronto alla sua
mascolinità. Forse, con
un bel collare di pelle, sentirebbe meno la necessità
di…provare se stesso.
E,
beh,
inutile dirlo, Quaderno, questo era abbastanza per convincermi. Ho
scelto il
collare più mascolino e non borchiato che potessi trovare
– pelle marrone, e
neanche lontanamente femmineo – e l’ho acquistato
immediatamente, sopraffatta
da un senso di vittoria mista a sollievo. (e, d’accordo,
anche il senso che
avevo superato di qualche galeone il limite di spesa, ma dopo tutto
quello che
avevo passato, quello sembrava difficilmente importare)
Quindi,
in
conclusione, Quaderno, sembra che non morirò dopo tutto!
Infatti,
tutto sembrerebbe andare perfettamente se non fosse per…
4:24
P.M.
Mia
madre.
Oh, Dio, mia madre. In qualche modo ero riuscita a dimenticarmene per
un paio
di gloriose ore, ma ora mi sta tornando tutto in mente.
Quindi,
davvero, il mio premuroso e meditato regalo per Herman non
avrà alcuna
importanza, perché lei lo sedurrà verso il lato
oscuro in ogni caso!
Sicuramente,
dopo che sarà riuscita a criticare al massimo ogni aspetto
della mia vita.
Perché, ammettiamolo, Quaderno, non sto combinando niente di
buono. Almeno
prima c’era Algernon, ma…
4:25
P.M.
Algernon.
Che
lei
crede stia ancora frequentando.
E,
beh, non
posso esattamente spiegarle che ci siamo dovuti lasciare per
un’insignificante,
piccola esperienza mortale. Non me
lo
perdonerà mai. Mai. Sarebbe
peggio di
quella ramanzina di quarantasette minuti sul come mantenere viva
l’attenzione
di un uomo, dopo che tornai a casa quando Paul mi lasciò per
quella miserabile
segretaria. (Barista? Conoscendolo, probabilmente entrambe.)
Oh
cielo.
Lui
è…fuori
città. Sì, esatto. Fuori città.
E’ un uomo molto occupato, dopo tutto. Non ci
si può aspettare che interrompa
l’attività dell’intera azienda solo per
una
semplice, piccola cosa chiamata Natale! E’ forse, Tiny Tim?
…Ovviamente,
poi giungerà alla conclusione che non esiste.
Buon
Dio,
sono spacciata. Spacciata. Cosa
dovrei fare? In qualche modo dubito che mandare un gufo ad Algernon e
chiedergli cortesemente di incontrare mia madre potrebbe funzionare.
Suppongo
che poitrei semplicemente supplicare il prossimo uomo che vedo di
fingere di
essere il mio ragazzo per qualche giorno.
Aha.
4:44
P.M.
GAH.
Alcune
persone non hanno spirito Natalizio, Quaderno. Credimi.
Non
è come
se sarebbe stato così terribilmente
difficile.
E non è come se non me lo dovesse, perche sono completamente
sicura di sì! Dopo
tutto, nessuno lo sopporta bene quando me. Il fatto che sia un bastardo
senz’anima (completamente e assolutamente bastardo) non mi
impedisce di
interagire con lui quotidianamente! Infatti, è dannatamente fortunato ad avermi!
Ma
se ne
accorge forse?
Oh
no.
Onestamente.
E
non è
come se gli avessi fatto credere si trattasse di uno sforzo sovraumano!
Difficilmente!Quando è tornato con i drink ha iniziato
immediatamente a buttar
giù shots di whisky incendiario con una velocità
preoccupante, mentre io ho
bevuto qualche sorso di burro birra e poi gli ho chiesto, con
disinvoltura,
“Hey, credi che potresti essere in grado di fingere di essere
Algernon per
qualche giorno mentre mia madre è in
città?”
Aha.
Non so
neanche perché ci provo.
Non
ha
nemmeno detto niente! Ha smesso di
bere e mi ha fissata per un lungo periodo di tempo, prima di prendere
violentemente un sorso.
Il
che è un
atteggiamento perfettamente infantile, se me lo chiedi.
Beh,
tranne
per l’intero aspetto alcolico.
“Non
sarebbe così difficile” ho continuato,
perchè sono stupida. “Dovresti solo
comportarti come un gentiluomo che mi adora”
Appena
dato
voce a questa considerazione, realizzai che sarebbe stato, per
l’appunto, incommensamente
difficile.
Snape,
nel
frattempo, aveva preso a fissare il soffitto mentre gli compariva in
volto
quell’incantevole e sin troppo familiare espressione da
‘qualcuno si degni
gentilmente di
farmi resistere
all’impulso di ucciderla’
“Non
importa”, ho brontolato, sorseggiando irritata la mia burro
birra, desiderando
aver scelto una bevanda un po’ più forte.
“Immagino,
allora” iniziò dopo un momento, qualcosa nel suo
tono che mi fece desiderare
una tazza di caffè, “che tu non abbia informato
tua madre di quella sfortunata,
piccola…discussione tra innamorati? Curioso davvero,
Auriga” continuò,
sorridendo divertito. “proprio tu che sembri disposta ad
informare chiunque di
ogni, angosciante aspetto della tua tormentata esistenza.”
“Sparisci.”
Aha.
Tanto valeva
chiedergli di adottare Harry Potter.
“Cosa
potrebbe averti spinto a nascondere questa – perdonami
– gustosa informazione
da qualcuno che ti è così affezionato?”
continuò,
la pura immagine della vana
curiosità. Per un momento, mi trovai a desiderare di aver
comprato il collare
borchiato. Sembrava innegabilmente più utile.
“Oh,
come
vorrei ucciderti” borbottai mesta, immaginando che qualsiasi
risposta fossi
riuscita a formulare sarebbe stata comunque usata contro di me.
Sollevò
un
sopracciglio. “Come siamo permalosi”
“Sei
mai non sgradevole?” gli
chiesi,
inutilmente.
“Fossi
in
te non mi preoccuperei, Auriga” continuò Snape,
apparentemente immune al fatto
che stessi, sicuramente, sfoggiando un brillio omicida nei miei occhi.
“Dopo
tutto, quando uno ha la tua grazia ed il tuo charme, il suo potere
è
virtualmente illimitato. Infatti, sono certo che se tu lo chiedessi
molto,
molto gentilmente, la tua astuzia femminile basterebbe sicuramente a
fare
ricadere quell’uomo tra le tue braccia.”
Quel
maledetto sorrisetto divenne sempre più pronunciato mentre
si alzava dicendo
“Ora, se non ti dispiace, ho un paio di faccende da sbrigare
che non hanno
niente a che fare col comprare morbide sciarpe e accessori per
animali.”
Quindi
eccomi qui: tutta sola, imbestialita, e spacciata.
Odio
quell’uomo.
Odio
tutti
gli uomini.
Davvero,
sono solo un’incredibile perdita di tempo. Quindi che fa se
non ho un ragazzo?
Mamma può solo arrangiarsi. Voglio dire, certo, mio padre
tende ad essere
leggermente più sopportabile di tutti gli uomini che ho
conosciuto, ma non
porta mai calzini coordinati in occasioni formali, e diventa
misteriosamente
sordo quando gli si chiede di fare qualsiasi tipo di lavoretto
domestico, e
dimentica il loro anniversario con qualcosa che si avvicina ad
un’immobile
devozione.
Quindi,
seriamente, perché diavolo dovrei fare una buona impressione
su di lei?
Lei dovrebbe invidiare me.
A
posto.
Caso
chiuso.
4:49
P.M.
Mi
chiedo
quanti anni potrebbe guadagnare Christopher con un paio di baffi finti.
to be continued
Note della
traduttrice: Lo so, lo so, un mese (o forse
più?) di ritardo. Periodo degli esami di fine semestre
eccetera, eccetera. Esami finiti, ora ho ben tre mesi di corsi e
relativa libertà per continuare a tradurre. Sento il
traguardo sempre più vicino...mi impegnerò a
darvi un nuovo capitolo entro l'8 Marzo, festa della donna e primo
giorno di corsi! Come sempre, grazie per le vostre recensioni...se
c'è qualcosa che mi fa tradurre con più zelo,
sono le vostre parole! :) Alcuni mi hanno chiesto se la storia in
originale è finita...purtroppo no! E non credo abbia
intenzione di concluderla (sono passati anni dall'uscita di HP7 e dopo
un po' l'ispirazione svanisce). Ci sentiamo presto, prometto!
Serena <3
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