Fiori che nascono dai rovi.

di Brinne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1 Capitolo ***


Dunqueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, come inizio è un po' scadente, ma essenziale per continuare la faccy....perchè voi volete che la continui, vero??????

Mettere un piede davanti all'altro e procedere diritti. Questo è lo scopo. Questo è quello che devo fare...quello che si aspettano da me.
- Jun smettila, è da questa mattina che sei qui.-
Qualcosa di dannatamente sbagliato è interrompere un ninja che si allena: non lo tollerano e non lo perdonano.
- Mamma mi sto allenando, quindi lasciami in pace.- mi voltai verso di lei, scagliando un kunai  e guardandolo andare a incastrarsi nel tronco dell'albero difronte a me. Avevo il corpo che doleva e gocce di sudure che facevano bruciare gli occhi, puzzare la pelle.
- Jun non me ne vado finché non vieni a pranzo.-
Pranzo? Era davvero tardi allora.
Alzai lo sguardo e scoprii che il Sole era alto nel cielo, nel momento di massimo splendore e caldo, talmente caldo che se avessi visto evaporare tutta l'acqua del laghetto del nostro giardino, non mi sarei meravigliata.
- Papà è già arrivato?- mi sorrise, annuendo.
Io adoravo mio padre. Tutte le ragazze adorano il proprio padre, anche perchè sarà l'unico uomo che non ci tradirà mai, ma, a differenza delle mie amiche, io ero ancora convinta che un gionro lo avrei sposato e mia madre...beh, a lei ci avrei pensato in seguito.
- Vai a farti un bagno e poi vieni a tavola.-
Attraversai l'enorme giardino del nostro clan, perdendomi nella meraviglia verde e nei mille e mille fiori diversi che ogni giorno scoprivo. Non mi sarebbe bastata un'intera vita per sapere tutti i nomi delle piante di quel posto.
- Ciao Jun.-
- Atsumori!-
Atsumori Heiji era il giardiniere di sempre, non riesco a ricordare come fosse quando non c'era, nè come l'avessi conosciuto.
Aveva i capelli che ormai sbiadivano nel grigio e un volto pittoresco che i bimbi del mio clan facevano fatica a guardare per la paura; ma Atsumori era buono e gentile e non avrebbe fatto male nemmeno a una mosca.
- Tieni, quasto è per te.- mi diede una camelia, come ogni giorno, sorridendo e augurandomi buona giornata.
Non poteva esserci cattiva giornata, d'altronde, se iniziata con un fiore.
Ad ogni modo, non mi attardai più di tanto e corsi in bagno, lieta di togliermi di dossi gli indumenti sudati e il caldo del mattino. Prima di entrare nella vasca lanciai un'occhiata nello specchio, trovandomi davanti una ragazza di sedici anni, con i capelli scuri e due occhi blu intensi che nascondevano il potere del clan.
A Konoha c'erano numerose famiglie come la nostra: Hyuga, Aburame, Uchiha, Yamanaka, Nara, Akimichi...ognuna portante di un'abilità innata, come il Byakugan o lo Sharingan. E poi c'era l'Hekigan del clan Masaru. Il mio clan.
Anche l'Hekigan era un'abilità che si basava sugli occhi: una volta attivato, in pochi secondi trovava il punto debole dell'avversario e la sua arma vincente.
 Molti dicevano che questa era l'unica cosa che serviva in un combattimento e che quindi fossimo i più fortunati, altri sostenevano che c'erano tecniche più raffinate ed invidiavano il "Capovolgimento spirituale" degli Yamanaka, oppure il "Controllo dell'ombra" dei Nara.
A parere mio, per quanto siano utili le abilità innate, senza allenamento non si arriva da nessuna parte e qualsiasi ninja può sconfiggere qualsiasi altro ninja, basta che lo voglia.
- Jun, scendi!- la voce di mia madre mi arrivò alle orecchie scocciata, segno che lei e mio padre erano seduti a tavola ad aspettarmi. Mi infilai la prima cosa comoda che trovai, senza nemmeno asciugarmi i capelli e corsi giù dalle scale.
La sala da pranzo era davvero grande ( in proporzione con il resto della casa), con un'enorme vetrata che si estendeva per tutta una parete, dando sul giardino, e che faceva entrare moltissima luce.
Non feci in tempo a fiondarmi su mio padre, appena tornato da una missione, che mi dissero che c'era gente  che mi aspettava all'ingresso.
- Jun, avevi detto che saresti venuta con noi 'sta mattina.-
Sakura Haruno e Ino Yamanaka, amiche-nemiche, Hinata Hyuga e TenTen, le mie quattro migliori amiche da tutta la vita.
- Avete ragione, ma mi sono allenata e ho perso la nozione del tempo...- mi scusai, portando davanti al viso le mani.
- E va bene, ma allora vieni con noi a mangiare fuori.- non era una domanda o un invito, era un ordine. E io sapevo di non poter rifiutare.
- Ok, aspettate.-

Uscire per le strade di Konoha allora di pranzo significava cercare il suicidio: il caldo, l'afa, l'innumerevole quantità di persone in giro e il rumore che rasentava 20000 Hertz.
- Ichiraku?- propose Ten, mentre la prendevo sotto braccio.
- Sì, perchè no? Almeno Hina vede Naruto e le altre due il loro amato Sasuke.-
Come da copione, Hinata avvampò e Ino e Sakura ciminciarono a litigare e a correre verso il chiosco di ramen per accaparrarsi il posto vicino all'Uchiha. Erano patetiche quando facevano così.
Quando arrivammo da Ichiraku, trovammo un' infinità di gente e, per di più, tutta nota.
- Ah siete arrivate!Alla buon ora.- commentò Ino, mentre cercava di allontanare il braccio di Sakura da Sasuke.
- Salve gente.- esclamai, sedendomi al bancone vicino a Shikamaru, il quale accennò a un saluto.
- Shika, te l'ho detto e te lo ripeto: stai mettendo su ciccia, ti conviene allenarti un po' invece di stare qui a oziare.- il Nara alzò un sopracciglia, sbadigliando e facendo la solita espressione di quando stava per dire:
- Che seccatura che sei, Jun.-
- Mi fa piacere che lo pensi.- ghignai, prima di affondare nel mio ramen e vederlo sorridere.
Mi guardai intorno, ringraziando ancora una volta il cielo di avere degli amici come loro, strani certo , ma come loro.
C'erano Ino e Sakura, che litigavano in continuazione; c'era Sasuke il "bello e dannato"; Naruto, che mangiava e rideva; Hinata, che arrossiva sempre; Ten, senza peli sulla lingua; Lee, che sprizzava energia da tutti i pori; Shika, che faceva il sostenuto ed era prigrissimo.
Grazie.
- Ehilà.-
- Mestro Kakashi!- ululò Naruto quando lo vide entrare, sempre armato di libro e maschera.
- Ciao Naruto. Allora, il mio team è pronto ad allenarsi?- soggiunse, cercando con lo sguardo Sakura e Sasuke.
- Certo sensei!-
- I realtà non è che avrei tanta voglia.-
- Io e Sasuke siamo prontissimi!-
Scoppiai a ridere nel vedere quel quadretto di Naruto esaltato, Sasuke per nulla convinto e Sakura che ne approfittava in modo da tener lontana Ino.
- Come mai ridi?-
- Kakashi-sensei, il suo team fa davvero ridere.- Kakashi spostò lo sguardo da me al suo team, poi annuì, dandomi ragione. - In effetti...Dai ragazzi, ora andiamo.- si voltò e uscì, senza spettare che gli altri tre lo seguissero.
- Dattebayo!Forza Sas'ke.-
- Jun, mi raccomando: questa sera  c'è la Festa dell'Attimo e l'Hokage pretende che ci siamo tutti, quindi tu non sei esclusa.- mi disse Sakura, lanciandomi un'occhiata di fuoco prima di uscire.
- Se se.- non ero affatto convinta.

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Capitolo 2
*** 2 Capitolo ***


Ecco il secondo chappyyyyyyyy!!!!!Dal prossimo comincerà la vera storia!!!!!!!

C'era qualcosa in quel kimono  che mi spingeva a toglierlo e infilarmi qualcosa di più comodo e pratico...forse il fatto che fosse talmente stretto da faticare il respiro. Oppure perchè odiavo i kimono.
- Tesoro stai benissimo.- commentò mia mamma, dopo avermi allacciato la fascia in vita e sistemato i capelli.
- Mamma, lo sai che odio queste cose.-
- Sì, ma è da quando sei nata che desidero vestirti così.- quando uscì da camera mia tirai un sospiro di sollievo e mi  sdraiai sul letto, incurante di sgualcire il kimono o rovinare il trucco.
Era stato un pomeriggio davvero lungo e imbarazzante, a cominciare dal fatto che mio padre aveva insistito perchè chiedessi a Shikamaru di accompagnarmi alla Festa, dato che non si fidava a farmi andare da sola. Poi era stato il turno di mia madre, la quale aveva impiegato diverse ore a sciegliere per me il vestito e poi il trucco e la capigliatura e altre frivolezze.
- Jun, è arrivato Shikamaru.-
Alzarsi da quel letto significava andare incontro alla distruzione sociale, perchè questo era ciò che comportavano tutte quelle stupidissime feste che l'Hokage organizzava solo per avere alcolici gratis e gioco d'azzardo.
Quando scesi, trovai Shika e mio padre che ridevano sguaiatamente, al che mi preoccupai.
- Che succede?- chiesi, mentre i due si voltavano verso di me con ancora le lacrime agli occhi.
- Io e Shikamaru ricordavamo quando facevate il bagnetto insieme.- rispose mio padre, del tutto ignaro dei miei pensieri omicidi e dell'imbarazzo che mi stava divorando.
- Oh si, che bei ricordi. Ora andiamo, Shika.-
- Ci vediamo dopo cara.-
- Ciao papà, ciao mamma.-
- Arrivederci signori.-
Quando fui abbastanza sicura di essere lontana a sufficienza da casa, sbottai, cominciando e insultare il kimono, la festa e tutto ciò che ne era derivato e  Shika, come ormai succedeva da sedici anni, annuiva e fumava.
- Mi stai ascoltando?-
- Sì, ma credo che il kimono ti stia bene. Ogni tanto non guasta vestirsi in modo femminile, sai?-
- E a te non guasterebbe smettere di fumare.-
Conoscevo Shikamaru fin dalla nascita e sì, mio padre aveva ragione: facevamo il bagnetto insieme e sì, i miei avevano conservato delle foto di quei momenti in cui non rispondevo delle mie azioni e sì, le mostravano appena potevano.
Camminammo per pochi minuti prima di arrivare in centro, dove si svolgeva la festa. Per l'evento la piazza principale di Konoha era stata addobbata e dovunque c'erano lampade colorate che davano un aspetto "acquoso" all'atmosfera.
- Jun!Ehi Jun!- vidi Sakura corrermi incontro e senza molti preamboli salutai Shikamaru, lasciandolo alla sua sigaretta.
- Ciao Saku, le altre sono arrivate?- - Sì!-

Si vedeva lontano un miglio che era felicissima e che non aveva aspettato altro che quella festa da mesi. Il perchè?Un specie di ingresso all'età adulta.
- Sei pronta a ballare tutta la notte?- mi chiese, mentre mi trascinava dalle altre, le quali stavano pigolando sui ragazzi che erano già arrivati e le guardavano.
C'è da dire che noi cinque, insieme, attiravamo molti sguardi e la cosa mi dava parecchio fastidio.
- Finalmente Jun. Allora, io spero che il primo a farmi da cavaliere sia quello laggiù, lo vedi?- Ten mi indicò
(abbastanza spudoratamente) un ragazzo biondiccio appoggiato dall'altro lato della piazzia, con il bruttissimo vizio di continuare a toccarsi i capelli.
- Sapete cosa odio di questa festa? Il fatto di dover ballare PER FORZA con tutti i maschi presenti...e per di più balli "da sala"- protestai, afferrando il bicchiere di coca che mi porgeva Hina.
Ino alzò gli occhi al cielo. - Jun cara, questa è la nostra prova del fuoco. Nel momento in cui avremo ballato con tutti i maschi presenti, saremo vere donne, ovvero in grado di destreggiarci fra tanti uomini e insidie.-
La guardai sbigottita nell'ascoltare il suo linguaggio, di solito semplice e rasente quello dei bambini.
-...Era la presentazione scritta sul volantino...- si giustificò, donandomi il primo ghigno della serata.
Dopo un po' sentii la musica riempire l'aria e mi prese un brivido.
- Non voglio.- mormorai a Hinata, la quale annuì, deglutendo e afferrandomi la mano. Cercai la forza in quel gesto e, come ogni volta, rimasi stupita della sicurezza che Hinata mi dava.
Ten era già sparita proprio con il fanatico dei capelli in fondo alla pista, mentre Sakura aveva finalmente il suo ballo con Sasuke, il quale, se vogliamo essere onesti, non sembrava molto contento.
- Ehi Hina!Ti va di ballare?- vedere quel sorriso che si allargava da un orecchio all'altro sul volto di Hinata non era consueto, ma anche per lei sembrava che la notte avesse deciso di avverare il suo sogno. Il suo sogno, ovviamente,era Naruto.
Ino, dal canto suo, era furente e anche senza seguire il suo sguardo potevo capire che si trattava di Sasuke. Inoltre la venuzza che le pulsava sul collo non prometteva nulla di buono.
- Ino, potresti  non stritolarmi il braccio?- sbottai alla fine, massaggiandomi la chiazza violacea dove poco prima c'era la mano della Yamanaka.
- Jun, Sasuke deve ballare con me.-
- Sasuke ballerà con tutte, è la tradizione, quindi anche con te. Ora smettila e divertiti.-
In quello stesso momento la vidi sogghignare e allontanarsi nella direzione di Kiba. Li vidi parlare e Ino ammiccare accattivante, come solo lei poteva fare, dopodichè entrare in pista.
- Jun?Posso?- Neji Hyuga mi tendeva la mano, sorridendo. O meglio, facendo una smorfia che doveva essere un sorriso...credo.
Annuii svogliatamente, seguendolo.
La Festa dell'Attimo consisteva nel cambio del cavaliere dopo pochi minuti e questo era un bene qual ora il proprio accompagnatore diventasse noioso. E Neji era non noioso, silenzioso. E anche troppo.
- Che ci fa Neji Hyuga ad una festa del genere?- chiesi quando arrivai all'esasperazione.
- Che ci fa Jun Masaru a una festa del genere?- ribattè lui, ghignando.
Effettivamente io non ero mai stata il tipo da feste del genere. Il tipo da feste in generale, ora che ci penso.
- Non ne ho idea, io odio queste cose.- sospirai, mentre facevo una giravolta e intravedevo Hinata ridere di gusto con un Naruto imbarazzato.
- Lo immagino, ma Tsunade ha obbligato tutti e prima balliamo con tutti prima potremo andarcene.- rispose lui.
- Con tutti?Stai dicendo che se per caso mi dimentico di ballare con Kiba o che so io, Tsunade mi viene a prendere per le orecchie e mi porta da lui?-
Neji scoppiò a ridere, cosa che turbò la mia quotidianità: Neji non rideva mai. MAI.
- Tsunade magari no, ma Shizune sì.-
Questa proprio non avrei voluto ascoltarla.
- Cambio!- Tsunade aveva già le gote arrossate quando afferrò il megafono e ci urlò dentro l'ordine.
Feci in tempo a vedere Ino fiondarsi su Sasuke e Sakura imbronciarsi, che subito tutte le coppie si rimescolarono.
- Salve mia giovane pulzella!-
Rock Lee...beh, via il dente via il dolore, no?
Prima fossi stata con elementi come Lee, prima sarebbero finiti.
- Ciao Lee.- risposi, non potendo non rispondere all'enorme sorriso che la bestia verde di Konoha mi stava rivolgendo, come al suo solito.
Ballai con altre cento persone, tra cui i miei amici e ringraziai quando scoccò la mezzanotte e mezza e con essa il mio coprifuoco. In quel momento stavo ballando con un indaffarato Naruto che cercava di tenere il tempo.
- Naru, devo andare a casa.-
- Oh meno male! Cioè, non meno male che vai via. Meno male che posso smettere di ballare! Cioè, non meno male che posso smettere di ballare perchè non mi piacesse ballare cone  te...-
- Naruto, ho capito.-
Salutai gli altri e mossi un passo verso la salvezza, quando un urlo, probabilmente di Shizune, scosse le viscere del Villaggio:
- Jun Masaru!Dove credi di andare?Devi ancora ballare con tre persone!-

Mi voltai mooolto lentamente, sorridendo nervosa.
- Ma veramente io dovrei andare a casa.- mi giustificai, ma Shizune si avventò su di me, ancora brandendo il megafono.
- No cara, questa è la tradizione. Ora vai da Choji.-
Mi fece ballare ancora con Choji, il maestro Asuma e Shikamaru. Mi ero totalmente dimenticata di loro, ma di certo a quei tre non era dispiaciuto dato che anche loro stavano cercando di svignarsela (E il maestro Asuma con Kurenai).
- Ora posso andare?- chiesi a una Shizune che si era presa il compito di assicurarsi che ballassi PROPRIO CON TUTTI.
- Sì cara, vai.-
- Oh, grazie.-
Alzai la gamba per muovere un passo, quando un nuovo urlo lacerò il cielo.
Fa che non sia per me Fa che non sia per me Fa che non sia per me...
- Jun Masaru!Dove credi di andare?-
- Shizune, avevi detto che Shikamaru era l'ultimo.-
- Mi sbagliavo. C'è ancora il maestro Kakashi.-
Spostai lo sguaro alla ricerca del sensei e lo trovai indaffarato a leggere il suo libricino.
- Credo sia impegnato adesso.-
- Kakashi non fare il furbo!Devi ancora ballare con Jun!-
Shizune mi afferrò una mano e non so come e perchè mi trovavo dall'altro lato della piazza, dove c'era Kakashi, con la donna che per poco schiumava di rabbia.
- Sono impegnato.- rispose, senza nemmeno alzare lo sguardo.
- Visto?è impegnato. Ora vado.-
- No!Kakashi, posso sapere con quante ragazze hai ballato fino ad ora?-
- Shizune, sono proprio qui davanti a te, non c'è bisogno di urlare.-
Se c'era qualcosa che l'Hatake era in grado di fare era far perdere la pazienza alla gente, con quel suo tono calmo e svogliato.
- Allora rispondimi.- rispose Shizune, notevolmente isterica.
- Ho ballato con tutte.-
- Allora fai l'ultimo sforzo e balla con Jun.-
- Non ho più voglia.-
- La prego sensei: voglio andare a casa.- interferii, non potendone più di quello spettacolo.
- Ora non ho voglia, mi spiace.-
Sbuffai, sedendomi su una sedia lì vicino.
- Shizune!Vieni un attimo!- urlarono dall'altra parte.
- Ora vado e quando torno voglio vedere che ballate.-
L'idea di andarmene nel preciso istante in cui si voltava e andava a prestare il suo aiuto da qualche parte, mi balenò nella mente con un fulmine a ciel sereno.
- Jun non ci pensare nemmeno.- detto ciò Shizune se ne andò e allora pensai seriamente che quella donna nascondesse qualcosa di oscuro e terribile.
Nel frattempo Kakashi era tornato a leggere.
- Sensei?-
- Mmh.-
- Balliamo?-
- No.-
- Io vorrei andare a casa.-
- Vacci.-
- Non posso se non ballo prima con lei.-
- Allora aspetta.-
Vidi Hinata salutarmi con mano e allontanarsi con Naruto, tutta sorridente.
- Ehi Jun, noi andiamo a casa. Tu che fai?- Ino, Sakura e Ten  si erano avvicinate, guardando ora me ora il sensei.
- Non posso, dato che Kakashi-sensei "non ha voglia". Sakura, convincilo.-
- Kakashi-sensei?- mormorò Sakura, ma prima che potesse continuare, l'Hatake alzò la mano e fece cenno di no. Fantastico.
- Vabbè, andate.-
- Sicura?-
Annuii e le tre se ne andarono.
- Sensei?-
- No.-
- Uff.-
Vidi anche le ultime coppie andarsene e la piazza svuotarsi. Quando mi resi conto che erano già le due impallidii.
- Sensei, io devo andare casa!Siamo rimasti solo io e lei!-
Kakashi alzò lo sguardo dal libro e annuì, chiamando Shizune.
- Ehi Shizune, abbiamo ballato. Ora facci andare.-
La donna ci guardò, indagatrice, cercando di trovare la menzogna di quelle parole.
- Sul serio Shizune, è tardi.- rincarò Kakashi e io lo appoggiai, annuendo.
- E va bene.-
Sospirai di sollievo, poi feci cenno e me ne andai, finalmente libera.

 

 

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Capitolo 3
*** 3 Capitolo ***


Ringrazio Mangaka94 e spero che seguiate il suo esempio!!!!!Recensiteeeeeeee

Era una questione di principio. Puzzavo forse? Avevo qualcosa incastrato tra i denti?
Perchè diavolo non aveva ballato con me, mentre a Ino e le altre aveva concesso il loro ballo?
Dovevo aver fatto qualcosa, sicuramente. Ma cosa?
Forse l'avevo offeso in qualche modo. Oppure ero troppo brutta per lui. O forse troppo bassa.
No, se fosse stato per la statura avrebbe lasciato senza cavaliere anche Sakura e Ten, per non parlare di Hina e Ino.
E poi non ero proprio bruttissima, insomma, nemmeno Sasuke si era fatto pregare! E lui di solito guarda l'aspetto estetico, quindi...
Arghhhh, stavo impazzendo.
- Jun, a che stai pensando?- Hina mi stava fissando, chiedendosi quale pensiero mi stesse tormentando a quel modo.
- Kakashi. Magari avevo una chiazza sul kimono...- risposi, prendendo in esame quell'ultima supposizione.
Sakura e Ten smisero di leggere le riviste che avevano in mano e Ino lasciò perdere per un attimo lo specchio.
- Senti Jun, se ti preme così tanto questa cosa, chiedilo direttamente a lui.- mi rispose Hinata, esasperata.
Era da tre giorni che le assillavo con questa storia, ma loro non potevano capirmi: nessuno le aveva rifiutate.
- Scherzi?Come se me ne importasse qualcosa.-
Vidi lo sguardo perplesso delle quattro ragazze e alzai le mani, in mia difesa.
- Che ne dici dopo gli allenamenti di venirmi a prendere al campo, così gli parli?- propose Sakura, mentre si rasettava la gonna e rimetteva la sacca con i kunai e gli shuriken.
Scoppiai a ridere.
- Ma ti sei fumata il cervello?- le dissi, quasi urlando.
Per tutta risposta, quella mi lanciò un'occhiata ricca di sottintesi.
- Vieni e non fare storie. Ragazze, ve la affido.-
- Ciao Saku.-
La rosa uscì e io la scimmiottai.
- Jun so che mi stai imitando!- urlò la ragazza dalle scale, cogliendomi con le mani nel sacco.
Sbuffai, affondando la testa nel cuscino e chiudendo gli occhi, esausta.
- Jun, lo sai che dobbiamo andare a vedere Sakura, quindi muoviti e non far finta di dormire.-
Era passata mezzoretta e già rompevano, riportandomi al dovere.
- Daiiii, ancora cinque minuti.-
- No!-

Dieci minuti dopo mi stavo dirigendo al campo di allenamento del tem 7, scortata da Ino, Ten e Hina.
Avevo le farfalle nello stomaco.
Avanti, perchè mai ero agitata?Andavo spessissimo a vedere Sakura allenarsi e di certo non era la prima volta che vedevo Kakashi in vita mia.
- Sai che devi parlargli, vero?-
Ah, ecco perchè ero agitata.
- Io non credo che sia una buona idea...- provai a replicare, mentre Ino alzava gli occhi al cielo a mi schiacciava un piede.
- Perchè l'hai fatto?-
- Sono intollerante ai fifoni!-
-...Fifoni?Mi hai dato della fifona, per caso?!No perchè se fosse così, sarebbe offensivo e assurdamente fuori luogo.-
Ino sostenne il mio sguardo, sorridendo appena.
- Ah sì?Fuori luogo eh?-
- Esattamente.-
- Provamelo.-
- Non vedo l'ora.-
Ino faceva sempre così per spronarmi a fare qualcosa e io, ogni volta, abboccavo come un'idiota e accettavo la sfida. Ovviamente poi non potevo tirarmi più indietro.
- Bene Masaru.-
- Ottima Yamanaka.-
- Siamo arrivate.- si intromise Hinata, tirando Ino per un braccio e allontanandoci.
Sapevamo tutte benissimo che la nostra non era una litigata, ma il carattere mio e di Ino, se messi alla prova, potevano fare scintille...anzi, fuoco e fiamme.
Ci sedemmo al nostro solito posto, sotto il faggio dei kunai e osservammo l'allenamento che, oramai, verteva al termine.
Si allenavano solo un'ora, poichè ognuno seguiva il proprio sensei personale, ma una volta al giorno si trovavano insieme e si mettevano alla prova.
- Ciao ragazze!- urlò Naruto, mentre schivava con disinvoltura un kunai che Sakura gli lanciava.
Cercai Kakashi e lo trovai che si allenava con Sasuke e, stranamente, non leggeva alcun libro.
A quanto pare Sasuke è davvero migliorato.
Aveva tolto il giubbotto juonin ed era solo con la dolcevita sbracciata.
I muscoli in risalto che guizzavano ad ogni movimento.
Avevo la gola secca.
- Sapete ragazze...ora credo di capire perchè la gente lo apprezza...MISERICORDIA quant'è figo!-
Le tre ninja si voltarono con delle espressioni pietrificate in volto.
- Stai scherzando?- mormorò Ten, tirandomi una gomitata.
- No!- risposi, rispondendo con uno scalpellotto.
- Non puoi avere fantasie erotiche con un sensei!- si unì Ino, allibita.
Sbuffai, incrociando le braccia. Dopo nemmeno due secondi sorrisi, sporgendomi verso Hinata.
- Hinaaaa, vero che tu mi appoggi?Insomma, anche tu credi che lui sia dannatamente sexi, vero?-
La piccola Hyuga arrossì di botto e per poco non svenne.
- Chiede proprio alla persona giusta, eh Hina?- ghignò Ten, mentre la Hyuga cercava di sotterrarsi il più possibile, imbarazzatissima.
Nel frattempo Sakura si stava dirigendo verso di noi, scura in viso.
- Ehi voi quattro arrapate, si sente tutto.-
Spalancai gli occhi, perdendo venti o trent'anni di vita.
- Che dici?- le afferrai un braccio, guardandola supplicante, mentre le altre tre ridevano sguaiatamente.
Lentamente, ma mooolto lentamente, mi sporsi per vedere cosa accadeva dietro Sakura e, fatto ciò, me ne pentii subito.
- Perchè quei tre stanno confabulando?- bisbigliai, mentre anche le altre gettavano occhiate alle spalle della rosa.
- Beh, non hai specificato il nome, quindi non sanno a chi ti riferisci.-
Ino si corrucciò in volto e, se fossi stata attenta a lei, avrei capito di doverle ASSOLUTAMENTE tappare la bocca prima che dicesse quello che stava dicendo: - Ma io ho detto "sensei"-
Merda.
Se fossi stata attenta a Ino, ora Kakashi non starebbe scuotendo la testa, ghignante.
- Cosa c'hai in testa, le pigne?- dissi, rischiando un attaco d'ira.
- Stai faceno proprio una figuraccia.- Hina stava spostando lo sguardo da me al gruppetto di maschi poco lontano, annuendo alle sue parole.
- Grazie Hina, meno male che ci sei tu a mettere in chiaro la situazione.- sbottai.
- Senti ehm...fai finta di nulla, vedrai che se lo dimenticano subito.- disse Ten, dandomi colpi sulla schiena in modo che voleva essere confortante.
- Me misera, me tapina.- mi sarei strappata i capelli dalla disperazione se proprio in quel momento Naruto, Sasuke e Kakashi non si fossero avviati verso di noi.
Sbiancai, indicandoli alle altre.
- Cosa stai cercando di dirci?- chiese Ino, mentre osservava interessata i miei gesti.
Dovevo essere alquanto sconvolta.
- Nemico in avvicinamento!- mormorai, arrendendomi.
Si voltarono all'unisono nel momento esatto in cui i tre si fermavano davanti a noi, tutti sorridenti.
- C-ciao.- balbettò Hina, odiandoci, se solo ne fosse stata in grado.
- Salve ragazze. Siete venute a prendere Sakura?- chiese Kakshi, mentre dietro di lui Naruto e Sasuke parlottavano, gettando di tanto in tanto un'occhiata dalla nostra parte.
Ten annuì a nome di tutte.
Non so come e quando, ci sparpagliammo. Sakura, Ino, Ten e Hina se ne stavano andando e mi avevano detto di raggiungerle dopo a casa di Hinata.
Naruto e Sasuke stavano raccogliendo le loro cose poco lontano da dove mi trovavo e Kakashi si stava rivestendo ESATTAMENTE di fronte alla sottoscritta.
- Ora o mai più.- mi dissi, mentre con passo felino mi avvicinavo all'uomo.
- Kakashi-sensei?-
L'Hatake spostò lo sguardo su di me, attendendo che parlassi.
Per la seconda volta mi si seccò la gola e mentenere lo sguardo con Kakashi era alquanto difficile.
- Dimmi Jun.-
Se fossi stata una teiera, a quest'ora avrei cominciato a fischiare, vomitando fuori fumo.
Ma, sfortunatamente-fortunatamente, non ero una teiera.
Potevo solo arrossire fino alla punta dei capelli.
Cosa che non mancai di fare.
- Ehm...l'altra sera...ho fatto qualcosa?Lei ha ballato con tutti tranne che con me.-
Se Kakashi fosse stato un ragazzino, avrebbe risposto "ma quante seghe mentali ti fai?", e forse avrei preferito che mi dicesse così, ma lui non era un marmocchio.
- Non ne avevo voglia. Queste feste sono una perdita di tempo e non riuesco a capire perchè Tsunade-sama obblighi anche noi juonin a parteciparvi. Non prenderla come una cosa personale. Ciao.-
Detto questo, se ne andò senza molti preamboli e lasciandomi di stucco, ancora più depressa di prima.

Behhhhh????????Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii tell me!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!   



   

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Capitolo 4
*** 4 Capitolo ***


Dunqueeeeeeeeeeeeeeeeeee ringrazio moltissimo mangaka94, yury_chan e Fabyd che hanno commentato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

- Ti ha risposto così?!- era più o meno la centesima volta che Ino mi poneva quella domanda e strabuzzava gli occhi, incredula.
- Sì Ino, te l'ho già detto.- risposi io, atona.
La vidi riprendere la sua marcia su e giù per la stanza e per un momento ebbi la sensazione che avrebbe consumato il pavimento, di quel passo.
- Non è una bella cosa. Ci deve essere sotto qualcosa. Forse ce l'ha con te.-
Sicuramente Ino non era d'aiuto in casi simili.
- Lo so benissimo che c'è qualcosa che non va, è da due ore che cerco di dirtelo.-
Sakura mi passò il pacchetto di patatine, continuando a spostare lo sguardo da me a Ino e quando incontrai i suoi occhi capii che stava architettando qualcosa.
Questa non era una cosa buona. Affatto.
- Secondo me vi fate troppe seghe mentali.- commentò Ten, masticando sonoramente una gomma. - insomma - continuò - Kakashi è un adulto, non c'è nulla di strano se detesta questi balli da poppanti o se non ha voglia di ballare con Jun...in fondo siamo solo ragazzine per lui.-
Sempre schietta la cara Ten.
- I-io credo che K-Kakashi-sensei non v-volesse farti del male, semplicemente non ci ha n-nemmeno pensato mentre lo d-diceva...t-tutti i maschi s-sono così.-
Sempre saggia la timida Hinata.
- Jun, stammi a sentire: hai qualcosa che non va e che lui non sopporta, è evidente!Con tutte noi ha ballato, ma con te non ha proprio voluto saperne. Magari crede che tu sia una marmocchia o robe simili.-
Sempre delicata la dolce Ino.
- Quello che dite non può essere vero. Kakashi non è il tipo che non balla con qualcuno perchè ha qualche difetto.
Penso piuttosto che sia alquanto svogliato e quando stacca la spina la stacca per tutti, senza eccezioni. L'unica cosa da fare è lasciar perdere.-
Sempre razionale la sicura Sakura.
- Lasciar perdere?!Ma siamo impazziti?- sbottai, rischiando di soffocarmi con la patatina che stavo mangiando.
Lasciar perdere? Non potevo lascia perdere, non volevo lasciar perdere!
Vedendo la mia reazione Hinata sorrise come quando, le poche volte che accadeva, stava per fare una frecciatina. E la cosa sconvolgente era che lo faceva con la verità, senza bisogno di inventarsi nulla.
- Jun, a te p-piace Kakashi.-
- Non credo proprio.- risposi, sentendo le mani sudare.
Ten mi stava fissando insistentemente e i suoi occhi nocciola indagavano sul mio comportamento, su ogni mio minimo movimento e sulla vibrazione della mia voce. Insomma, mi stava studiando e quando Ten studiava le persone, le capiva al volo.
Non riuscivo a spiegarmi questo bisogno di far smettere Ten, in fondo non avevo nulla da nascondere...FORSE.
- Jun, Jun, Jun...lui è così grande e inarrivabile...sarà difficile, ma magari ce la farai.-
- C-che stai blaterando Ten?-
Ino socchiuse gli occhi e si avvicinò pericolosamente a me nell'esatto momento in cui chiusi la bocca.
- Hai balbettato!Oh!Ten e Hina hanno ragione: hai preso una cotta per un sensei.- sogghignò. - Sarà divertente.-
La guardai, aprendo e chiudendo la bocca senza emettere alcun suono.
- Divertente?Ino questa è una cosa seria!-
- Allora ti piace, l'hai ammesso.-
- Non mi piace, dico solo che è mooolto attraente.-
- Chi è attraente?- dalla porta spuntava la faccia ghignante di mio padre, il quale spostava lo sguardo da me alle altre e aspettava una risposta. Illuso.
- Tu, papino.- risposi, sapendo benissimo di aver raggiunto una tonalità di rosso che l'arte non era ancora riuscita a realizzare.
- Vabbè ognuno ha i suoi segreti! Comunque, c'è giù Shizune e vuole vederti.-
Shizune. Ci mancava solo lei.
Non fraintendetemi, io rispettavo molto quella donna e mi andava abbastanza a genio, ma quando ci si metteva...
- Ti ha detto cosa vuole?- chiesi, decidendo se scappare o meno dalla finestra.
- No, nada de nada.-
Detto ciò, sparì.
- Beh Jun, allora noi andiamo. Ci vediamo domani!-  
Le salutai e poi chiusi la finestra una volta che furono uscite.
Presi un bel respiro e scesi.
Personalmente, odiavo quando persone di un certo rango come Shizune venivano a trovarmi in casa e, puntualmente, i miei genitori si sedevano vicino a noi e ascoltavano i nostri discorsi.
Come sarebbe successo di lì a poco.
- Ciao Jun.- Shizune mi sorrise e, nel momento in cui non vidi traccia di ricatti, mi rilassai.
- 'Giorno.- mi sedetti di fronte alla donna, attendendo.
Con l'angolo dell'occhio intravidi mia madre e mio padre cominciare ad avvicinarsi, facendo finta di nulla.
Sbuffai senza darlo a vedere.
- Jun, Tsunade-sama ha deciso che devi allenarti.-
Per un secondo credetti di avere qualche problema, ma poi compresi che Shizune aveva davvero pronunciato quelle parole. "Devi allenarti".
Io devo allenarmi?
Io che mi alleno da mattino a sera, devo allenarmi?
Roba da pazzi.
- Io mi alleno giorno e notte.-
- Lo so, infatti non è a questo che mi riferisco, ma al fatto che non impari nuove tecniche da molto tempo. E Konoha ha bisogno di nuove armi.-
Mi voltai verso mio papà, il quale si era corrucciato in volto.
- Shizune, mia figlia ha appreso tutte le tecniche del clan, non ce ne sono altre.-
-  So anche questo.- rispose, spostando lo sguardo su mio padre.
- E allora?- intervenni, nervosa.
- E allora, Tsunade crede che tu debba "creare" una nuova tecnica...un po' come il Rasen Shuriken di Naruto.-
Se Shizune non fosse stata così seria, sarei scoppiata a riderle in faccia.
Mi stava paragonando a Naru?Al Jiinchuriki di Konoha?
- Naruto ha più energia, più Chakra e...ed è Naruto!-
- Questo lo bene anche io, ma l'Hokage ha una grande fiducia in te.-
- A Ino, Sakura, Ten e Hinata non lo avete chiesto?-
La donna scosse la testa.
- Ok ma io non ho la più pallida idea di cosa fare. Papà, mi aiuterai?-
- Certo.-
- No. Tsunade-sama ha già trovato il tuo sensei.- ci interruppe Shizune.
- Un altro sensei? E perchè?- chiese mio padre.
- Perchè ritiene più saggio che sia qualcuno al di fuori del clan ad allenarla.-

- Capitano Yamato?!-
Quando vidi apparire dagli alberi Yamato mi sbalordii. Non sapevo nemmeno il motivo, ma rimasi meravigliata.
- Ciao Jun.- sorrise.
- Mi allenerà lei?- chiesi, quasi speranzosa.
Il Capitano Yamato mi aveva infuso una specie di sicurezza, forse dovuta alla sua gentilezza e al suo sempre pronto sorriso.
- Non esattamente.-
Nel sentire quella voce alle mie spalle non riuscii a interpretare le mie emozioni: ero spaventata o felice?   
Sicuramente avevo sognato di aver lui come sensei.
Ma di solito i sogni non si realizzano.
Ma di solito stavo sulle palle alla normalità, quindi...
- Kakashi-sensei?-
Era bello. Una sorta di dio. Un dio con la maschera.
- Già.-
Ok, così non funzionava: non potevo rischiare di fare la figura da deficiente, dovevo riprendermi. E in fretta.
- Ma cos'è, una specie di allenamento stile Naruto?-
- Più o meno.- rispose Yamato, sorridendo.
Kakashi si buttò per terra, appoggiando la schiena ad un albero e fissandomi.
- Ehm...in che cosa consisterà l'allenamento?-
Non guardarti le punte dei piedi, non guardarti le punte dei piedi!
Improvvisamente i miei sandali avevano suscitato il mio interesse e nell'osservarli mi chiesi come avessi fatto per così tanto tempo a portare quegli obrobri.
- Shizune dovrebbe avertelo detto: devi creare una nuova tecnica.-
Una parola.
- Una nuova tecnica? E come diavolo faccio?-

- Hai come sensei Kakashi?- chiese Sakura.
- Esatto.-
- Ah l'amore...-
- Smettila Ino.- Guardai Ten con un muto ringraziamento e lei si limitò ad annuire.
- Sentite, non è questo il punto...cioè, lo è...insomma, se non riesco a fare questa nuova tecnica lui mi considererà una nullità.- spiegai io, con l'angoscia nel cuore.
Eravamo a casa di Ten ed era circa l'ora di cena. In quei giorni avevo passato pochissimo tempo a casa, ma tanto i miei genitori erano in missione, quindi non c'erano problemi.
All'improvviso Hinata  saltò su dalla sedia, avvicinandosi a me.
- Ho trovato.-

Ebbene?????? Lo so, lo so, vi ho fatto aspettare e non è bellissimo questo chappy, ma recensiteeeeee


 

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Capitolo 5
*** 5 Capitolo ***


Ancora una volta ringrazio moltissimo lolla20, fabyd e Baby Gal!!!!!!!!
 Non siate timidi e recensiteeeeeee!!!!!!!!!!!!!!

Hinata mi stava fissando, gli occhi stracolmi di puro ardore.
- Cioè?-
- Tu hai Chakra di tipo fuoco, no?-
- Sì...-
Non capivo dove volesse arrivare, ma prima che Hinata potesse spiegarmi, Sakura scattò in piedi, battendosi un pugno in testa.
- Hinata, sei un genio!Basterà che Jun impari a governare il suo Chakra e dopo apprenda un altro elemento.-
Erano pazze.
- Questa è una cosa impossibile.- rispose Ten.
- Sbagliato!- forse avevo capito dove volevano arrivare quelle due. Forse avevo trovato la soluzione. Forse potevo creare una tecnica potentissima e rivoluzionaria.
- Come dici?- Ten e Ino non capivano, ma non importava.
- Scusate, ma ora devo andare. Grazie di tutto ragazze!-
Corsi fuori di casa, urlando un saluto alla madre di Ten, la quale ormai era abituata al nostro via vai.
Sarei tornata a casa, avrei mangiato un boccone e poi avrei cominciato a lavorare alla tecnica...o meglio, alla progettazione.
Arrivai davanti all'immenso cancello di ferro battuto, ma tutti i miei progetti saltarono in quell'esatto momento.
Il cielo stava cominciando ad imbrunire e le prime, timide, stelle cominciavano a fare capolino in quella distesa blu cobalto.
E sullo sfondo di quel cielo apparve un puntino bianco, che mi correva incontro.
- Jun.-
Yamato.
Che ci faceva a casa mia?Perchè c'era tutta questa confusione?Perchè il Capitano mi guardava senza trovare le parole?Perchè?
- Cosa succede?-
- Vieni.- mi afferrò il braccio e io lo seguii, fissando il capannello di gente fermo davanti al mio cancello.
Shizune mi vide arrivare e smise di parlare con un altro ninja.
- Jun, andiamo dentro.-
Attraversammo il giardino e di tanto in tanto intravedevo membri del mio clan che mi gettavano occhiate piene di rammarico.  
Shizune taceva.
Yamato taceva.
Tutti tacevano.
Il silenzio era assordante e davvero insopportabile, spezzato solo da una voce sommessa e lontana.
Mia madre.
Quando entrai in casa, mia mamma alzò gli occhi stacolmi di lacrime, e in quello sguardo capii che stava cedendo.
- Jun...- mormorò, tendendomi una mano.
Non l'afferrai e non mi sedetti vicino a lei.
Mi scrollai di dosso la mano di Shizune, la quale era serrata sulla mia spalla.
- Che sta succedendo?Dov'è papà?-
Solo in quel momento notai l'assenza insistente di mio padre.

Mia madre mi aveva vietato di allenarmi alla nuova tecnica.
Shizune mi aveva invitato a trovarne un'altra.
Gli altri tacevano.
C'erano volute due ore prima che qualcuno si decidesse a spiegarmi cosa fosse successo e, di certo, non avrei voluto saperlo da Atsumori.
Già, il giardiniere.
Nessuno della mia famiglia - mia madre - o Shizune avevano voluto dirmi qualcosa.
Solo Atsumori aveva capito il mio bisogno impellente di sapere.
Di sapere perchè mio padre non c'era.
Perchè era morto.
Era morto durante la missione che stavano svolgendo lui e mia madre, ma non perchè erano stati attaccati.
Mio papà aveva avuto la mia stessa idea riguardo alla nuova tecnica e, provandola, era morto.
Mia mamma aveva detto che l'enorme quantità di Chakra e energia che quel jutsu sprigionava era andata fuori controllo e papà era morto.
Era morto mentre cercava di inventare una tecnica PER ME.
Era morto perchè non aveva completamente sotto controllo quella tecnica.
- Jun?-
- Vattene.- risposi.
Ovviamente Ino non mi ascoltò ed entrò in camera mia, fregandosene dell'ora tarda e di qualsiasi altra cosa. Come aveva sempre fatto.
- Ho assaggiato un nuovo tipo di gelato squisito.-
Ino Yamanaka, come tutte le altre, mi conosceva maledettamente bene.
Sapeva benissimo che non avrei voluto parlare di quello che era successo, ma che avrei preferito parlare di qualcos'altro.
- Cioè?-
Ovviamente il fatto che non ne facesse parola non significava che non le interessava come stavo, anzi.
- Una sorta di pistacchio e cioccolato insieme. Le altre mi danno il cambio tra qualche ora.-
- Grazie Ino.-
- Ma se non ti ho nemmeno portato una vaschetta di gelato.-

Il mio allenamento era stato interrotto a causa del lutto e io, da sola, non avevo la minima idea di cosa fare.
Soprattutto, non sapevo come avrei fatto a trovare una nuova tecnica.
- Jun?Hai visite!- la voce di mia zia mi risvegliò dal mio torpore e, per un istante, pensai di non scendere e rimanere in camera mia a vegetare.
Poi decisi di reagire.
Un passo. Un altro. Ancora uno.
Era una cosa talmente elementare camminare. L'avevo già fatto, ma ora sembrava così difficile.
In quella terribile settimana avevo ricevuto troppe visite per i miei gusti, eppure non potevo mentire: mi aveva fatto piacere vedere Naruto, Kiba, Sasuke e gli altri.
L'unico a non essere ancora passato era Shikamaru e proprio per questo gli ero terribilmente grata.
Shika sapeva che avevo bisogno di tempo e che tanto non avrei detto nulla riguardo a come mi sentivo. O almeno non subito.
Scesi le scale e, entrando in salotto, sorrisi.
Shika.
- Sei venuto.- dissi, andandogli incontro.
- Questa volta ho battuto la mia pigrizia, ma non prenderci gusto.- ghignò, accogliendomi fra le sue braccia.
Un abbraccio da amici che solo lui avrebbe potuto darmi.
- Allora, facciamo un giro?- propose, prendendomi per mano.
- Ok, ma ti prego, da qualche parte dove non ci sia gente.-
- Agli ordini.-
In quelle ore mi sciolsi, dicendogli tutto ciò che provavo e mi sfogai come non avevo ancora fatto.
Io e Shika ci conoscevamo dalla nascita ed era sempre stato il mio migliore amico...quasi un fratello e questo lui lo sapeva.
Quando tornai a casa c'era qualcuno ad aspettarmi.
- Kakashi-sensei?- rimasi sulla porta, interdetta, perdendomi nella contemplazione di quell'uomo a cui per un breve periodo non avevo pensato.
Eppure, ora, tutto ritornava insistente e il mio cuore si trovò, come un tempo, a prendere velocità.
- Ciao Jun, come stai?-
Deglutii, decidendo finalmente di entrare in casa.
- Bene.- mentii.
Mi fece cenno si sedermi vicino a lui e poi, prima di parlare, si guardò intorno.
- Tua madre è in casa?- mi chiese.
- No, è andata dall'Hokage.-
Quella domanda mi inquietava abbastanza da farmi sudare le mani. Cosa gli importava? Che voleva fare?
- Ottimo.-
Lo vidi portare la mano alla tasca del giubotto e rovistarci dentro.
Diventai bordaux.
Sta prendendo un preservativo?! Oddio, e ora che faccio?!
La mia fantasia prese a galoppare fin troppo fervidamente.
- Ecco qui.- mi stava tendendo qualcosa che io non avevo il coraggio di guardare.
- Jun?Che stai facendo?-
Era un fogliettino.
Come mi era saltato in mente di pensare che avesse un preservativo?
Oh, tutta colpa degli ormoni.
- Cos'è?-
Presi il foglio che mi tendeva con mano tremante e lo aprii.
Riconobbi subito la scrittura fitta e minuta di mio padre e per un momento lo sentii di nuovo vicino a me e presente.

BEhhhhh????????????????????????????Daiiii ditemiiiii!!
    

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Capitolo 6
*** 6 Capitolo ***


Bene cari pulzelli (???-.-) e care pulzelle, che ne dite di un nuovo chappy :D??
Se la vostra risposta è no, cazzo me ne?
In effetti mooooooooooooooooooooooooooooooltoooooooo :)
Ok, ora la smetto e passo ai ringraziamenti: Baby Gal,  Ramona37, Sasorina_Lover e lolla20

Avevo letto e riletto decine di volte quell'unico pezzo di carta che mio padre aveva lasciato A ME, il nostro segreto.
Kakashi lo aveva preso dal giubotto di mio papà poco prima che gli Ambu facessero l'autopsia e, prima di darmelo, ne aveva letto il contenuto.
Infilai in tasca il manoscritto, prestando orecchio ai rumori che venivano dal piano di sotto, riconoscendo la voce sommessa di mia madre, le urla concitate di mia zia, i passi affrettati di qualcuno.
Erano tutti in fermento per il funerale che si sarebbe tenuto di lì a poco al palazzo dell'Hokage.
Guardai fuori dalla finestra, appuntandomi nel cervello la seguente nota: "smettila di guardare i film."; infatti il Sole era sfavillante in cielo e nemmeno uno straccio di nuvola offuscava la sua lucentezza. Una giornata fantastica. Una giornata che non si addiceva a un funerale.
Chissà per quale ragione mi aspettavo un temporale quel giorno, la pioggia fine che bagnava i volti delle persone, mescolandosi alle lacrime che sarebbero scese durante la funzione.
Forse l'avevo pensato perchè nelle favole è sempre così, e ti fanno credere che anche il cielo pianga con te e per chi è morto.
Ma il cielo non piangeva per mio padre.
Comunque c'erà un lato positivo in quel clima: potevo allenarmi.
Avevo deciso fin da subito che non sarei andata al funerale e non avevo alcuna intenzione di cambiare idea, e non perchè non avessi voglia o non volessi vedere gente, semplicemente odiavo i funerali e li ritenevo inutili.
Inutili perchè, per me, significavano una fine, la chiusura della vita.
Ma mio padre c'era ancora. Era lì da qualche parte e mi stava guardando, e finchè qualcuno non mi avesse dimostrato il contrario, io non sareri mai andata a un funerale.
- Jun, scendi.- ovviamente, non avevo ancora detto a mia madre che non sarei andata al funerale.
- No, non vengo.-
Sotto cadde il silenzio ed ebbi come la sensazione che tutta Konoha, tutto il Paese del Fuoco, avesse sentito le mie parole.
- Vieni qui, subito.-
Alzai gli occhi al cielo e, stringendo la mano attorno al foglietto, scesi.
Mia madre era in piedi e mi fissava, tremante. Questa volta non di tristezza.
- Che c'è?- chiesi, sapendo già la risposta e preparandomi a uno scontro verbale.
- è il funerale di tuo padre e per questo devi venire.-
Aggrottai la fronte, lasciandomi cadere sul divano. Non perse nemmeno un mio singolo movimento, mia madre.
- Io non credo proprio, è una mia decisione e quindi ti dico che non verrò.-
- Invece devi.-
- No.-
A quel punto, mia mamma si arrabbiò e alzò in modo sconsiderato il tono di voce.
- Sono tua madre e ti ordino di venire.-
- Non c'è bisogno di urlare mamma. Comunque ti ho già detto che non voglio e tu non puoi costringermi.-
Mi ero alzata, parandomi dinnanzi a lei.
- Se non vieni, non azzardarti mai più a mettere un piede qui dentro.- sussurrò, sfidandomi.
Sorrisi.
- Bene.-
Salii in camera mia, afferrando una borsa e ficcandoci dentro la mia roba.
Mia madre era pazza.
Da quando mio padre se n'era andato, i nostri rapporti era irrimediabilmente cambiati e lei era sempre nervosa.
In più ora, mi stava cacciando di casa perchè non me la sentivo di andare al funerale di mio padre. Era pazza.
Per ultima infilai in borsa una foto di mio padre e un poster con tutti i miei amici e, assicurandomi di avere tutto, chiusi la cerniera.
In quel momento mi accorsi che stavo ancora stringendo il foglietto.
Fissai un'ultima volta la mia stanza e poi chiusi la porta dietro di me. Chiusi la porta della mia vita in quella casa.
- Jun, questa è la tua ultima possibilità. Chiedimi scusa e vieni al funerale, oppure non tornare mai più.-
Guardai le labbra di mia madre tremare di rabbia - o forse di pazzia.- e con assoluta lentezza mi voltai, fermandomi sulla soglia.
- Non devo chiedere scusa a nessuno. Anzi sì, forse ad Atsumori, dato che è stato l'unico a comprendere la mia decisone, ad avermi detto la verità su papà e ad avermi accompagnato per tutti questi anni.-
Detto ciò, uscii.
Presi un profondo respiro e poi mi avviai verso i campi di allenamento.
Una volta arrivata, posai la borsa a terra e mi sedetti, aprendo il foglietto di mio padre e cominciando a leggere.
C'erano una marea di appunti su questa nuova tecnica.
Capii cosa c'era di sbagliato in quello che mio padre aveva fatto: dopo aver usato il suo Chakra, aveva cercato di governarne un altro e, ovviamente, il suo corpo l'aveva respinto. Ora, detto ciò, dovevo solo scoprire come riuscire ad avere il controllo di un altro Chakra.
Poi, di colpo, mi tornarono in mente le parole di Hina e Sakura ed anche la mia vecchia idea, chissà perchè fino ad ora dimenticata.
Spostai lo sguardo da quel tumulto di parole. Il funerale doveva essere appena iniziato e di conseguenza tutti sapevano che mia madre mi aveva cacciato di casa. Ottimo.
Mi alzai, decisa a cominciare l'allenamento.
Mio padre era partito dall'Higan, una tecnica basilare del nostro clan che consisteva nel far affluire il Chakra nelle mani.
Mi concentrai appena, sentendo il calore che inondava le mie mani e, quando ebbi totale controllo della tecnica, pensai.
Dovevo comprimere il mio Chakra al punto tale di renderlo inconsistente e poi liberarlo tutto insieme. In modo tale sarebbe stato come possedere il Vento e il Fuoco, uniti.
Ricordai che nel suo allenamento Naruto aveva utilizzando il Kage Bushin no jutsu per fare più in fretta ad attendere e, anche se non possedevo la tecnica suprema, ero in grado di creare una decina di copie senza compromettere la forza di ciascuna.
- Bushin no jutsu!- dieci copie apparvero vicino a me, ognuna con il mio stesso ghigno dipinto sul volto.
- Iniziamo ragazze?- chiese una.
- Ovvio!- rispondemmo in coro.
Chiusi gli occhi, concentrandomi sulle mie mani, sul mio Chakra, sul mio essere e per un momento vidi tutto il mio apparato, con i fiumi di Chakra che vi scorrevano dentro.
Concentrati!
Svuotai la mente, o meglio, pensai a ciò che più assomiglia al nulla: il buio.
Di nuovo, l'immagine del mio corpo si concretizzò nella mia testa e, finalmente, divenne una figura stabile.
Comprimi fino a diventare sottile come vento.
Era molto più difficile di come me l'ero immaginato.
Feci numerosi tentativi e tutti risultarono vani.
- Forza, riproviamo.- dissi, prima di imprecare.
Attorno a me, tutte le mie copie erano stremate e a stento riuscivano a fare l'Higan.
Alzai gli occhi al cielo, scoprendo che le ombre si stavano già allungando. E poi avevo fame.
Disattivai l'Higan e il Bushin no jutsu.
Quando anche l'ultima copia scomparve, fu come se un enorme macigno mi crollasse sulle spalle e allora sì che la stanchezza si fece sentire e anche il dolore alle mani.
Le portai davanti agli occhi e le scoprii ricoperte di tagli.
Sorrisi.
Allora non era stato un completo fallimento.
Prima di crollare per il sonno, afferrai la mia borsa, dirigendomi verso il Villaggio, non sapendo bene dove andare.
Sicuramente mia madre sarebbe andata subito da Hina, Ten, Sakura e Ino...anzi, probabilmente no. Non mi avrebbe cercato.
Shika.
Sarei andata da lui, almeno sare stata sicura che i suoi genitori non avrebbero avvertito mia mamma, dato che Shika abitava da solo da qualche anno.
Perfetto.
Arrivai stremata davanti a casa sua e con le ultime forze bussai.
- Chi è?- la porta si aprì e prima di cedere finalmente alla stanchezza, sorridi all'espressione allibita di Shika.

Tell me something!!

  

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Capitolo 7
*** 7 Capitolo ***


Ebbene, chiedo scusa per il leggero ritardo :D (LEggero ritardo?Ma sei scema?é da un mese che non aggiorni! ndJun) (Pfff, mica se ne sono accorti u.u ndme)
Ad ogni modo, ringrazio  Sasorina_Lover e  Ramona37!!!!!!!!!!!!!Seguite il loro esempio e recensiteee

- Che diavolo ci fai qui?-
Era mattina e, dopo un sonno ristoratore, Shikamaru mi aveva fatto sedere e esigeva spiegazioni.
Esigeva spiegazioni sulla mia stanchezza, sul mio stato fisico e sul perchè fossi andata a casa sua.
- Sono scappata di casa.- mormorai, fissando lo sguardo su un interessantissimo cucchiaio di legno che era posato sul tavolo.
- Lo sapevo che avresti fatto una cagata prima o poi...è da troppo tempo che stai buona buona.- Shika sospirò, sedendomisi difronte e aspettando che dicessi qualcosa.
- Beh?Cosa guardi?- dissi scocciata.
- Credi davvero che ti farò rimanere in casa mia senza delle motivazioni più che valide?- vidi il sopracciglio destro del ragazzo alzarsi.
- Ho avuto l'ennesima discussione con mia madre: voleva che andassi al funerale, ma io non me la sentivo. Quando le ho detto che non ci sarei stata, mi ha detto che non sarei più potuta entrare in casa sua. Presto fatto, come vedi.-
Attesi che Shika parlasse, facesse uno dei suoi soliti commenti, ma non accadde.
-...voi donne Masaru siete...siete...fenomenali, ecco.- decretò infine, dopo qualche minuto. - E riguardo alle tue mani?Che hai fatto ieri?-
Ghignai e mi osservai compiaciuta i palmi.
- Sto mettendo a punto una tecnica fenomenale...come le donne Masaru, è la stessa su cui stava lavorando mio padre, solo che io ho capito come fare.-
Shika non mi fece domande, sia perchè forse non gli interessava, sia perchè sapeva benissimo che non gli avrei risposto.
- Shika, fammi rimanere qui.- implorai, facendogli gli occhi da cerbiatto. - Se ti rispondessi di no cambieresti idea?Te ne andresti da casa mia?-
- Ovvio che no.- risposi, ammiccando.
- Allora accomodati.-

Nel momento in cui Ten era venuta a sapere che ero da Shikamaru, l'aveva detto alle altre e ora ero nei guai. Guai seri.
Erano indispettite dal fatto che non le avessi avvisate, che fossi andata prima da Shika che da loro e che non mi fossi fatta sentire per due interi giorni. Allucinante, non trovate?
- Avanti ragazze, sapete meglio di me che questa è l'unica possibilità.-
Hina sbuffò, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli corvini. - C-certo, però ci hai fatte preoccupare!E tua madre era furibonda.-
- Preoccupate?Io non ero preoccupata, ero allibita. Jun, in quanto siamo tue amiche, non meritiamo un simile trattamento.- Ino cercò di fare la melodrammatica, ma non era mai stata una brava attrice.
- E tra l'altro, sei venuta da lui, da Shika. Dal ragazzo più svogliato, pigro e idiota che io abbia mai conosciuto, senza dirci nulla.- aggiunse Ten, senza badare al fatto che Shika fosse seduto proprio di fronte a lei.
- Grazie Ten.- rispose questi, sorridendo.
- E poi stai lavorando a una tecnica nuova, di cui non vuoi parlarci!- concluse Sakura.
Al che, scoppiai a ridere.
- Oddio gente, siete molto tenere a preoccuparvi così per me, ma adesso esagerate. Vi siete sfogate?-
Per tutta risposta, Ten incrociò le braccia, con un'espressione del tutto significativa.
Sospirai, cercando di trovare una soluzione.
- Ok, un pranzo da Ichiraku e siamo a posto?-
Comprarle era la soluzione più ovvia.
- Cinque.- puntò Ino.
- Tre.-
- Andata.-
E come se non fosse successo nulla, tutto tornò come prima.

Quando bussarono alla porta, sperai che fosse frutto della mia immaginazione, ma i colpi insistenti dimostravfano tutto il contrario.
- Jun, perchè non vai ad aprire?- Con ancora i capelli bagnati, Shika apparve in sala.
- Perchè spero che ci vada il mio migliore amico.-
Sbuffando, il ragazzo guardò dallo spioncino e rimase sorpreso.
- Chi è, Shika?-
- Kakashi.-
Dire che mi prese il panico era poco. Ero terrorizzata e non avevo mai sudato tanto come in quel momento.
- Non aprire!-
Ovviamente Shika fece l'esatto opposto.
- Salve Kakashi-sensei.-
Pregando qualche Dio perchè mi desse il dono dell'invisibilità, mi feci piccola piccola, affondando tra i cuscini del divano.
- Ciao Shikamaru, ciao Jun.-
Speranza vana.
Come quell'uomo fosse ventuo a sapere che ero lì lo ignoravo, anche se avevo qualche sospetto.
- Posso offrirle qualcosa?- Shikamaru diede una sedia a Kakashi, il quale si accomodò di fronte a me.
- No grazie, potrsti lasciamri solo con Jun?-
- No.- dissi, quasi urlando. - No, non ce n'è bisogno, lui sa tutto di me.- aggiunsi, afferrando Shika e buttandolo sul divano vicino a me.
- E va bene. So che stai lavorando su quella tecnica, ma non hai l'esperienza per farlo da sola.- mentalmente mandai un accidenti a Hinata e alle altre.
- Ce la faccio invece.-
Kakashi sospirò. - Jun, tu hai bisogno che un sensei ti segua in questa cosa, quindi ti propongo di allenarti con me.-
Oh merda. Assolutamente no.
-Va bene.-

 

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Capitolo 8
*** 8 Capitolo ***


Yuhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu, sono perdonata!
Bene, bene, ringrazio  Sasorina_Lover e  Ramona37 che hanno recensito

Idiota. Idiota. Idiota.
- Jun?Tutto bene?-
No, non andava per niente bene. Quell'idiota di Kakashi, ancora una volta, mi aveva sedotto...ok, probabilmente sono io che sono facilmente influenzabile, ma diamine, UN PO' DI AUTOCONTROLLO!
- Jun?!-
- Che c'è, Saku?-
- Che è successo?-

FLASH BACK
Era il terzo giorno di allenamento con Kakashi e , come tutte le mattine, mi stavo recando al campo di allenamento.
Faceva dannatamente caldo.
- Ah eccoti.-
Il Paradiso doveva essere qualcosa di simile a ciò che stavo vedendo in quel momento: Kakashi a torso nudo.
RIPRENDITI JUN.
Giusto, lascialo perdere.
Non badare alle goccioline di sudore che gli rendono lucida la pelle...non far caso ai muscoli...
Certo che lui non mi aiutava così.
-Jun?-
Il primo passo potrebbe essere chiudere la bocca e distogliere lo sguardo.
Eh, una parola.
- Sì?- deglutendo e con molta fatica, mi concentrai sul volto di Kakashi e ovviamente la situazione non migliorò.
Un dio.
Dopo poco cominciammo ad allenarci, cominciando  dall' Higan come ogni volta.
Quel giorno stavo facendo più fatica del solito, forse per il caldo, fattostà che mi riusciva difficile persino l'Higan.
- Ehi, tutto bene?-
Solitamente, nei film, quando una ragazza cade lo fa con molta grazia. Ancora una volta capii che i film erano SOLO film.
Il rumore che feci era simile a quello di un sacco di patate, ma cosa peggiore caddi addosso a Kakashi.
E lui era sotto.
E io avevo le mani sui suoi pettorali.
E tutte le mie fantasie erotiche si manifestarono in quell'esatto momento.
- Forse è meglio interrompere l'allenamento, non mi sembri molto in forma.-

FINE FLASH BACK

- Oddio.- mentre Ten e Ino si sbellicavano dalle risate, Sakura si contenne un po' di più, ma la sua espressione era molto significativa.
Ero una sfigata e un'idiota.
- Parliamo d'altro...dov'è Hina?- per la prima volta, Hinata mancava a una loro uscita. Strano.
- Ha un appuntamento.- Ino si aprì in un ghigno, interrompendosi per un secondo dalle sue risate.
La mia mascella arrivò a tre centimetri dal pavimento.
Appuntamento?
- Con Naruto?-
Vedendo le tre che scuotevano la testa, impallidii.
- Ti sei persa un po' di cose nell'ultimo periodo. Hina sta uscendo con Shika.-
Con Shika?
Poi collegai che quello scansafatiche del mio migliore amico non aveva mai accennato a una cosa simile, nonostante vivessimo insieme.
- COSA?-

- SHIKAMARU NARA, TU SEI NEI GUAI!- entrai in casa sbattendo la porta, infuriata.
Shika si affacciò dal bagno, senza capire. O facendo finta.
- Che cosa c'è da urlare?- svogliato, il ragazzo uscì dal bagno allacciandosi la patta.
- Non puoi frequentare una delle mie migliori amiche.-
- Perchè?-
- Perchè sei il mio migliore amico!-
Lo vidi alzare un sopracciglio, perplesso.
- Non fa una piega.-

Era passato un anno esatto dalla morte di mio padre. Non ero ancora tornata a casa, non sapevo quesi nulla della mia famiglia.
Hinata e Shikamaru stavano ufficialmente insieme da sette mesi.
Ino e Sakura continuavano la loro estenuante lotta per Sasuke, il quale sembrava godere dei litigi tra le due ragazze.
Ten usciva con Neji.
E io, piccola sfigatella, non riuscivo a togliermi dalla testa Kakashi, nonostante i miei sforzi.
La tecnica però, era ultimata, ma non avevo trovato ancora un nome adatto.
Ma soprattutto, quel giorno, c'era qualcosa che mi chiamava ad onorare la tomba di mio papà.
Era da un sacco di tempo che non passavo dal cimitero e da altrettanto tempo non pensavo a mio padre, credendo vanamente che se avessi fatto di tutto per non ricordarlo avrei sofferto di meno.
Che sciocca che sono.
Shika mi aveva chiesto se volevo che mi accompagnasse, ma gli ho detto di no. Dovevo andarci da sola.
Quando arrivai alla lapide, trovai dei fiori freschi e una donna accovacciata.
- Mamma...- sussurrai, tendendo una mano verso di lei, ma bloccandomi a metà del gesto.
Lei, sentendomi, si voltò con gli occhi gonfi.
- Jun, te ne sei ricordata?-
Annuii, inginocchiandomi vicino a lei.
- Jun, torna a casa.-
Fu forse per un attimo di follia, o la sua voce stanca e triste, o le lacrime che solcavano il suo viso, che le gettai le braccia al collo.
In quell'abbraccio riscoprii tutto l'amore di una madre, il calore e la sicurezza che solo un genitore è in grado di dare.
Pregammo insieme e in quei minuti ero sicura che papà ci stesse osservando, sorridente, lieto che la famiglia si fosse ricongiunta dopo così tanto tempo.
- Jun, vado a casa, vieni con me?-
- No, rimango ancora un po'.-
Mi voltai a guardare mia madre che si allontanava, poi spostai lo sguardo sulla foto in miniatura di mio padre.
Sorridente e bello, come lo ricordavo.
Come a volerlo sentire realmente, accarezzai la foto e rimasi delusa. Una superficie fredda, solo una superficie fredda.
Finalmente mi sciolsi in un pianto liberatorio, lasciando che ogni goccia di amarezza abbandonasse il mio corpo.
Solo dopo una ventina di minuti mi alzai per tornare a casa.
E quando voltai le spalle a mio padre, persi cinquant'anni di vita.
- K-Kakashi-sensei, da quanto tempo è qui?-
Di fronte a me, appoggiato ad un albero, c'era Kakashi.
- Da un po'.-
- Aveva bisogno di me?-
- Sì.-
Deglutii, imbarazzata al pensiero che mi avesse visto per tutto quel tempo versare lacrime.
- Poteva chiamarmi.-
L'uomo si staccò dal tronco, avvicinandosi.
- Credo che la cosa più stupida che un uomo possa fare sia disturbare qualcuno che è nel bel mezzo di una tempesta di emozioni, come lo eri tu.-
Lo fissai senza riuscire a capire realmente ciò che aveva appena detto.
- Ora ho finito, cosa doveva dirmi?-
Si avvicinò ancora di più, tendendomi una mano.
- L'anno scorso non volevo ballare e non ho ballato perchè eri una ragazzina. Stai aspettando ancora quel ballo e io credo di potertelo dare, ora. In questo anno sei cresciuta. Posso ballare con una donna.-
La cosa pazzesca non fu che mi stava offrendo di ballare in un cimitero, ma che si ricordasse ancora di quell'evento.
E che mi considerasse una donna.

Senza accorgermene, misi una mano sulla sua spalla e l'altra si strinse nella mano di Kakashi, mentre lui appoggiava la sua sul mio fianco.
Una scossa mi percorse tutta la schiena.
Ero più bassa di almeno 5 centimetri, ma che importava?
Stavo ballando con lui. Avevo avuto il mio ballo dell'Attimo.
- Se le dicessi che aspetto questo momento da quel giorno?-
Kakashi mi guardò.
- Ti risponderei che lo so benissimo.-
Non mi venne nemmeno in mente che per tutto quel tempo avevo continuato a fare figure di merda, ormai era una cosa lontana da quel momento.
- E se io ti dicessi che lo aspettavo anche io?-
Non capivo.
- Le risponderei che non capisco perchè ha aspettato così tanto.-
- Ho aspettato così tanto, Jun, perchè sono orgoglioso.-

Ciò che successe dopo non me lo ricordo con esattezza, ma so che la mia vita si aggiustò e tutto andò maledettamente bene. 

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