Fiori che nascono dai rovi. di Brinne (/viewuser.php?uid=58272)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3 Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4 Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5 Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 Capitolo ***
Capitolo 7: *** 7 Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8 Capitolo ***
Capitolo 1 *** 1 Capitolo ***
Dunqueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee,
come inizio è un po' scadente, ma essenziale per continuare
la faccy....perchè voi volete che la continui, vero??????
Mettere un piede
davanti all'altro e procedere diritti. Questo è lo scopo.
Questo è quello che devo fare...quello che si aspettano da
me.
- Jun smettila,
è da questa mattina che sei qui.-
Qualcosa di
dannatamente sbagliato è interrompere un ninja che si
allena: non lo tollerano e non lo perdonano.
- Mamma mi sto
allenando, quindi lasciami in pace.- mi voltai verso di lei, scagliando
un kunai e guardandolo andare a incastrarsi nel tronco
dell'albero difronte a me. Avevo il corpo che doleva e gocce di sudure
che facevano bruciare gli occhi, puzzare la pelle.
- Jun non me ne
vado finché non vieni a pranzo.-
Pranzo? Era
davvero tardi allora.
Alzai lo sguardo
e scoprii che il Sole era alto nel cielo, nel momento di massimo
splendore e caldo, talmente caldo che se avessi visto evaporare tutta
l'acqua del laghetto del nostro giardino, non mi sarei meravigliata.
-
Papà è già arrivato?- mi sorrise,
annuendo.
Io adoravo mio
padre. Tutte le ragazze adorano il proprio padre, anche
perchè sarà l'unico uomo che non ci
tradirà mai, ma, a differenza delle mie amiche, io ero
ancora convinta che un gionro lo avrei sposato e mia madre...beh, a lei
ci avrei pensato in seguito.
- Vai a farti un
bagno e poi vieni a tavola.-
Attraversai
l'enorme giardino del nostro clan, perdendomi nella meraviglia verde e
nei mille e mille fiori diversi che ogni giorno scoprivo. Non mi
sarebbe bastata un'intera vita per sapere tutti i nomi delle piante di
quel posto.
- Ciao Jun.-
- Atsumori!-
Atsumori Heiji
era il giardiniere di sempre, non riesco a ricordare come fosse quando
non c'era, nè come l'avessi conosciuto.
Aveva i capelli
che ormai sbiadivano nel grigio e un volto pittoresco che i bimbi del
mio clan facevano fatica a guardare per la paura; ma Atsumori era buono
e gentile e non avrebbe fatto male nemmeno a una mosca.
- Tieni, quasto
è per te.- mi diede una camelia, come ogni giorno,
sorridendo e augurandomi buona giornata.
Non poteva
esserci cattiva giornata, d'altronde, se iniziata con un fiore.
Ad ogni modo,
non mi attardai più di tanto e corsi in bagno, lieta di
togliermi di dossi gli indumenti sudati e il caldo del mattino. Prima
di entrare nella vasca lanciai un'occhiata nello specchio, trovandomi
davanti una ragazza di sedici anni, con i capelli scuri e due occhi blu
intensi che nascondevano il potere del clan.
A Konoha c'erano
numerose famiglie come la nostra: Hyuga, Aburame, Uchiha, Yamanaka,
Nara, Akimichi...ognuna portante di un'abilità innata, come
il Byakugan o lo Sharingan. E poi c'era l'Hekigan del clan Masaru. Il
mio clan.
Anche l'Hekigan
era un'abilità che si basava sugli occhi: una volta
attivato, in pochi secondi trovava il punto debole dell'avversario e la
sua arma vincente.
Molti
dicevano che questa era l'unica cosa che serviva in un combattimento e
che quindi fossimo i più fortunati, altri sostenevano che
c'erano tecniche più raffinate ed invidiavano il
"Capovolgimento spirituale" degli Yamanaka, oppure il "Controllo
dell'ombra" dei Nara.
A parere mio,
per quanto siano utili le abilità innate, senza allenamento
non si arriva da nessuna parte e qualsiasi ninja può
sconfiggere qualsiasi altro ninja, basta che lo voglia.
- Jun, scendi!-
la voce di mia madre mi arrivò alle orecchie scocciata,
segno che lei e mio padre erano seduti a tavola ad aspettarmi. Mi
infilai la prima cosa comoda che trovai, senza nemmeno asciugarmi i
capelli e corsi giù dalle scale.
La sala da
pranzo era davvero grande ( in proporzione con il resto della casa),
con un'enorme vetrata che si estendeva per tutta una parete, dando sul
giardino, e che faceva entrare moltissima luce.
Non feci in
tempo a fiondarmi su mio padre, appena tornato da una missione, che mi
dissero che c'era gente che mi aspettava all'ingresso.
- Jun, avevi
detto che saresti venuta con noi 'sta mattina.-
Sakura Haruno e
Ino Yamanaka, amiche-nemiche, Hinata Hyuga e TenTen, le mie quattro
migliori amiche da tutta la vita.
- Avete ragione,
ma mi sono allenata e ho perso la nozione del tempo...- mi scusai,
portando davanti al viso le mani.
- E va bene, ma
allora vieni con noi a mangiare fuori.- non era una domanda o un
invito, era un ordine. E io sapevo di non poter rifiutare.
- Ok, aspettate.-
Uscire per le
strade di Konoha allora di pranzo significava cercare il suicidio: il
caldo, l'afa, l'innumerevole quantità di persone in giro e
il rumore che rasentava 20000 Hertz.
- Ichiraku?-
propose Ten, mentre la prendevo sotto braccio.
- Sì,
perchè no? Almeno Hina vede Naruto e le altre due il loro
amato Sasuke.-
Come da copione,
Hinata avvampò e Ino e Sakura ciminciarono a litigare e a
correre verso il chiosco di ramen per accaparrarsi il posto vicino
all'Uchiha. Erano patetiche quando facevano così.
Quando arrivammo
da Ichiraku, trovammo un' infinità di gente e, per di
più, tutta nota.
- Ah siete
arrivate!Alla buon ora.- commentò Ino, mentre cercava di
allontanare il braccio di Sakura da Sasuke.
- Salve gente.-
esclamai, sedendomi al bancone vicino a Shikamaru, il quale
accennò a un saluto.
- Shika, te l'ho
detto e te lo ripeto: stai mettendo su ciccia, ti conviene allenarti un
po' invece di stare qui a oziare.- il Nara alzò un
sopracciglia, sbadigliando e facendo la solita espressione di quando
stava per dire:
- Che seccatura
che sei, Jun.-
- Mi fa piacere
che lo pensi.- ghignai, prima di affondare nel mio ramen e vederlo
sorridere.
Mi guardai
intorno, ringraziando ancora una volta il cielo di avere degli amici
come loro, strani certo , ma come loro.
C'erano Ino e
Sakura, che litigavano in continuazione; c'era Sasuke il "bello e
dannato"; Naruto, che mangiava e rideva; Hinata, che arrossiva sempre;
Ten, senza peli sulla lingua; Lee, che sprizzava energia da tutti i
pori; Shika, che faceva il sostenuto ed era prigrissimo.
Grazie.
-
Ehilà.-
- Mestro
Kakashi!- ululò Naruto quando lo vide entrare, sempre armato
di libro e maschera.
- Ciao Naruto.
Allora, il mio team è pronto ad allenarsi?- soggiunse,
cercando con lo sguardo Sakura e Sasuke.
- Certo sensei!-
- I
realtà non è che avrei tanta voglia.-
- Io e Sasuke
siamo prontissimi!-
Scoppiai a
ridere nel vedere quel quadretto di Naruto esaltato, Sasuke per nulla
convinto e Sakura che ne approfittava in modo da tener lontana Ino.
- Come mai
ridi?-
-
Kakashi-sensei, il suo team fa davvero ridere.- Kakashi
spostò lo sguardo da me al suo team, poi annuì,
dandomi ragione. - In effetti...Dai ragazzi, ora andiamo.- si
voltò e uscì, senza spettare che gli altri tre lo
seguissero.
-
Dattebayo!Forza Sas'ke.-
- Jun, mi
raccomando: questa sera c'è la Festa dell'Attimo e
l'Hokage pretende che ci siamo tutti, quindi tu non sei esclusa.- mi
disse Sakura, lanciandomi un'occhiata di fuoco prima di uscire.
- Se se.- non
ero affatto convinta.
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Capitolo 2 *** 2 Capitolo ***
Ecco
il secondo chappyyyyyyyy!!!!!Dal prossimo comincerà la vera
storia!!!!!!!
C'era qualcosa
in quel kimono che mi spingeva a toglierlo e infilarmi
qualcosa di più comodo e pratico...forse il fatto che fosse
talmente stretto da faticare il respiro. Oppure perchè
odiavo i kimono.
- Tesoro stai
benissimo.- commentò mia mamma, dopo avermi allacciato la
fascia in vita e sistemato i capelli.
- Mamma, lo sai
che odio queste cose.-
- Sì,
ma è da quando sei nata che desidero vestirti
così.- quando uscì da camera mia tirai un sospiro
di sollievo e mi sdraiai sul letto, incurante di sgualcire il
kimono o rovinare il trucco.
Era stato un
pomeriggio davvero lungo e imbarazzante, a cominciare dal fatto che mio
padre aveva insistito perchè chiedessi a Shikamaru di
accompagnarmi alla Festa, dato che non si fidava a farmi andare da
sola. Poi era stato il turno di mia madre, la quale aveva impiegato
diverse ore a sciegliere per me il vestito e poi il trucco e la
capigliatura e altre frivolezze.
- Jun,
è arrivato Shikamaru.-
Alzarsi da quel
letto significava andare incontro alla distruzione sociale,
perchè questo era ciò che comportavano tutte
quelle stupidissime feste che l'Hokage organizzava solo per avere
alcolici gratis e gioco d'azzardo.
Quando scesi,
trovai Shika e mio padre che ridevano sguaiatamente, al che mi
preoccupai.
- Che succede?-
chiesi, mentre i due si voltavano verso di me con ancora le lacrime
agli occhi.
- Io e Shikamaru
ricordavamo quando facevate il bagnetto insieme.- rispose mio padre,
del tutto ignaro dei miei pensieri omicidi e dell'imbarazzo che mi
stava divorando.
- Oh si, che bei
ricordi. Ora andiamo, Shika.-
- Ci vediamo
dopo cara.-
- Ciao
papà, ciao mamma.-
- Arrivederci
signori.-
Quando fui
abbastanza sicura di essere lontana a sufficienza da casa, sbottai,
cominciando e insultare il kimono, la festa e tutto ciò che
ne era derivato e Shika, come ormai succedeva da sedici anni,
annuiva e fumava.
- Mi stai
ascoltando?-
- Sì,
ma credo che il kimono ti stia bene. Ogni tanto non guasta vestirsi in
modo femminile, sai?-
- E a te non
guasterebbe smettere di fumare.-
Conoscevo
Shikamaru fin dalla nascita e sì, mio padre aveva ragione:
facevamo il bagnetto insieme e sì, i miei avevano conservato
delle foto di quei momenti in cui non rispondevo delle mie azioni e
sì, le mostravano appena potevano.
Camminammo per
pochi minuti prima di arrivare in centro, dove si svolgeva la festa.
Per l'evento la piazza principale di Konoha era stata addobbata e
dovunque c'erano lampade colorate che davano un aspetto "acquoso"
all'atmosfera.
- Jun!Ehi Jun!-
vidi Sakura corrermi incontro e senza molti preamboli salutai
Shikamaru, lasciandolo alla sua sigaretta.
- Ciao Saku, le altre sono arrivate?- - Sì!-
Si vedeva
lontano un miglio che era felicissima e che non aveva aspettato altro
che quella festa da mesi. Il perchè?Un specie di ingresso
all'età adulta.
- Sei pronta a
ballare tutta la notte?- mi chiese, mentre mi trascinava dalle altre,
le quali stavano pigolando sui ragazzi che erano già
arrivati e le guardavano.
C'è
da dire che noi cinque, insieme, attiravamo molti sguardi e la cosa mi
dava parecchio fastidio.
- Finalmente
Jun. Allora, io spero che il primo a farmi da cavaliere sia quello
laggiù, lo vedi?- Ten mi indicò
(abbastanza
spudoratamente) un ragazzo biondiccio appoggiato dall'altro lato della
piazzia, con il bruttissimo vizio di continuare a toccarsi i capelli.
- Sapete cosa
odio di questa festa? Il fatto di dover ballare PER FORZA con tutti i
maschi presenti...e per di più balli "da sala"- protestai,
afferrando il bicchiere di coca che mi porgeva Hina.
Ino
alzò gli occhi al cielo. - Jun cara, questa è la
nostra prova del fuoco. Nel momento in cui avremo ballato con tutti i
maschi presenti, saremo vere donne, ovvero in grado di destreggiarci
fra tanti uomini e insidie.-
La guardai
sbigottita nell'ascoltare il suo linguaggio, di solito semplice e
rasente quello dei bambini.
-...Era la
presentazione scritta sul volantino...- si giustificò,
donandomi il primo ghigno della serata.
Dopo un po'
sentii la musica riempire l'aria e mi prese un brivido.
- Non voglio.-
mormorai a Hinata, la quale annuì, deglutendo e afferrandomi
la mano. Cercai la forza in quel gesto e, come ogni volta, rimasi
stupita della sicurezza che Hinata mi dava.
Ten era
già sparita proprio con il fanatico dei capelli in fondo
alla pista, mentre Sakura aveva finalmente il suo ballo con Sasuke, il
quale, se vogliamo essere onesti, non sembrava molto contento.
- Ehi Hina!Ti va
di ballare?- vedere quel sorriso che si allargava da un orecchio
all'altro sul volto di Hinata non era consueto, ma anche per lei
sembrava che la notte avesse deciso di avverare il suo sogno. Il suo
sogno, ovviamente,era Naruto.
Ino, dal canto
suo, era furente e anche senza seguire il suo sguardo potevo capire che
si trattava di Sasuke. Inoltre la venuzza che le pulsava sul collo non
prometteva nulla di buono.
- Ino,
potresti non stritolarmi il braccio?- sbottai alla fine,
massaggiandomi la chiazza violacea dove poco prima c'era la mano della
Yamanaka.
- Jun, Sasuke
deve ballare con me.-
- Sasuke
ballerà con tutte, è la tradizione, quindi anche
con te. Ora smettila e divertiti.-
In quello stesso
momento la vidi sogghignare e allontanarsi nella direzione di Kiba. Li
vidi parlare e Ino ammiccare accattivante, come solo lei poteva fare,
dopodichè entrare in pista.
- Jun?Posso?-
Neji Hyuga mi tendeva la mano, sorridendo. O meglio, facendo una
smorfia che doveva essere un sorriso...credo.
Annuii
svogliatamente, seguendolo.
La Festa
dell'Attimo consisteva nel cambio del cavaliere dopo pochi minuti e
questo era un bene qual ora il proprio accompagnatore diventasse
noioso. E Neji era non noioso, silenzioso. E anche troppo.
- Che ci fa Neji
Hyuga ad una festa del genere?- chiesi quando arrivai all'esasperazione.
- Che ci fa Jun
Masaru a una festa del genere?- ribattè lui, ghignando.
Effettivamente
io non ero mai stata il tipo da feste del genere. Il tipo da feste in
generale, ora che ci penso.
- Non ne ho
idea, io odio queste cose.- sospirai, mentre facevo una giravolta e
intravedevo Hinata ridere di gusto con un Naruto imbarazzato.
- Lo immagino,
ma Tsunade ha obbligato tutti e prima balliamo con tutti prima
potremo andarcene.- rispose lui.
- Con tutti?Stai
dicendo che se per caso mi dimentico di ballare con Kiba o che so io,
Tsunade mi viene a prendere per le orecchie e mi porta da lui?-
Neji
scoppiò a ridere, cosa che turbò la mia
quotidianità: Neji non rideva mai. MAI.
- Tsunade magari
no, ma Shizune sì.-
Questa proprio
non avrei voluto ascoltarla.
- Cambio!- Tsunade
aveva già le gote arrossate quando afferrò il
megafono e ci urlò dentro l'ordine.
Feci in tempo a
vedere Ino fiondarsi su Sasuke e Sakura imbronciarsi, che subito tutte
le coppie si rimescolarono.
- Salve mia
giovane pulzella!-
Rock Lee...beh,
via il dente via il dolore, no?
Prima fossi
stata con elementi come Lee, prima sarebbero finiti.
- Ciao Lee.-
risposi, non potendo non rispondere all'enorme sorriso che la bestia
verde di Konoha mi stava rivolgendo, come al suo solito.
Ballai con altre
cento persone, tra cui i miei amici e ringraziai quando
scoccò la mezzanotte e mezza e con essa il mio coprifuoco.
In quel momento stavo ballando con un indaffarato Naruto che cercava di
tenere il tempo.
- Naru, devo
andare a casa.-
- Oh meno male!
Cioè, non meno male che vai via. Meno male che posso
smettere di ballare! Cioè, non meno male che posso smettere
di ballare perchè non mi piacesse ballare cone
te...-
- Naruto, ho
capito.-
Salutai gli
altri e mossi un passo verso la salvezza, quando un urlo, probabilmente
di Shizune, scosse le viscere del Villaggio:
- Jun Masaru!Dove credi
di andare?Devi ancora ballare con tre persone!-
Mi voltai
mooolto lentamente, sorridendo nervosa.
- Ma veramente
io dovrei andare a casa.- mi giustificai, ma Shizune si
avventò su di me, ancora brandendo il megafono.
- No cara,
questa è la tradizione. Ora vai da Choji.-
Mi fece ballare
ancora con Choji, il maestro Asuma e Shikamaru. Mi ero totalmente
dimenticata di loro, ma di certo a quei tre non era dispiaciuto dato
che anche loro stavano cercando di svignarsela (E il maestro Asuma con
Kurenai).
- Ora posso
andare?- chiesi a una Shizune che si era presa il compito di
assicurarsi che ballassi PROPRIO CON TUTTI.
- Sì
cara, vai.-
- Oh, grazie.-
Alzai la gamba
per muovere un passo, quando un nuovo urlo lacerò il cielo.
Fa
che non sia per me Fa che non sia per me Fa che non sia per me...
-
Jun Masaru!Dove credi di andare?-
- Shizune, avevi
detto che Shikamaru era l'ultimo.-
- Mi sbagliavo.
C'è ancora il maestro Kakashi.-
Spostai lo
sguaro alla ricerca del sensei e lo trovai indaffarato a leggere il suo
libricino.
- Credo sia
impegnato adesso.-
-
Kakashi non fare il furbo!Devi ancora ballare con Jun!-
Shizune mi
afferrò una mano e non so come e perchè mi
trovavo dall'altro lato della piazza, dove c'era Kakashi, con la donna
che per poco schiumava di rabbia.
- Sono
impegnato.- rispose, senza nemmeno alzare lo sguardo.
-
Visto?è impegnato. Ora vado.-
-
No!Kakashi, posso sapere con quante ragazze hai ballato fino ad ora?-
- Shizune, sono
proprio qui davanti a te, non c'è bisogno di urlare.-
Se c'era
qualcosa che l'Hatake era in grado di fare era far perdere la pazienza
alla gente, con quel suo tono calmo e svogliato.
- Allora
rispondimi.- rispose Shizune, notevolmente isterica.
- Ho ballato con
tutte.-
- Allora fai
l'ultimo sforzo e balla con Jun.-
- Non ho
più voglia.-
- La prego
sensei: voglio andare a casa.- interferii, non potendone più
di quello spettacolo.
- Ora non ho
voglia, mi spiace.-
Sbuffai,
sedendomi su una sedia lì vicino.
- Shizune!Vieni un attimo!-
urlarono dall'altra parte.
- Ora vado e
quando torno voglio vedere che ballate.-
L'idea di
andarmene nel preciso istante in cui si voltava e andava a prestare il
suo aiuto da qualche parte, mi balenò nella mente con un
fulmine a ciel sereno.
- Jun non ci
pensare nemmeno.- detto ciò Shizune se ne andò e
allora pensai seriamente che quella donna nascondesse qualcosa di
oscuro e terribile.
Nel frattempo
Kakashi era tornato a leggere.
- Sensei?-
- Mmh.-
- Balliamo?-
- No.-
- Io vorrei
andare a casa.-
- Vacci.-
- Non posso se
non ballo prima con lei.-
- Allora
aspetta.-
Vidi Hinata
salutarmi con mano e allontanarsi con Naruto, tutta sorridente.
- Ehi Jun, noi
andiamo a casa. Tu che fai?- Ino, Sakura e Ten si erano
avvicinate, guardando ora me ora il sensei.
- Non posso,
dato che Kakashi-sensei "non ha voglia". Sakura, convincilo.-
-
Kakashi-sensei?- mormorò Sakura, ma prima che potesse
continuare, l'Hatake alzò la mano e fece cenno di no.
Fantastico.
-
Vabbè, andate.-
- Sicura?-
Annuii e le tre
se ne andarono.
- Sensei?-
- No.-
- Uff.-
Vidi anche le
ultime coppie andarsene e la piazza svuotarsi. Quando mi resi conto che
erano già le due impallidii.
- Sensei, io
devo andare casa!Siamo rimasti solo io e lei!-
Kakashi
alzò lo sguardo dal libro e annuì, chiamando
Shizune.
- Ehi Shizune,
abbiamo ballato. Ora facci andare.-
La donna ci
guardò, indagatrice, cercando di trovare la menzogna di
quelle parole.
- Sul serio
Shizune, è tardi.- rincarò Kakashi e io lo
appoggiai, annuendo.
- E va bene.-
Sospirai di
sollievo, poi feci cenno e me ne andai, finalmente libera.
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Capitolo 3 *** 3 Capitolo ***
Ringrazio
Mangaka94 e spero che seguiate il suo esempio!!!!!Recensiteeeeeeee
Era una
questione di principio. Puzzavo forse? Avevo qualcosa incastrato tra i
denti?
Perchè
diavolo non aveva ballato con me, mentre a Ino e le altre aveva
concesso il loro ballo?
Dovevo aver
fatto qualcosa, sicuramente. Ma cosa?
Forse l'avevo
offeso in qualche modo. Oppure ero troppo brutta per lui. O forse
troppo bassa.
No, se fosse
stato per la statura avrebbe lasciato senza cavaliere anche Sakura e
Ten, per non parlare di Hina e Ino.
E poi non ero
proprio bruttissima, insomma, nemmeno Sasuke si era fatto pregare! E
lui di solito guarda l'aspetto estetico, quindi...
Arghhhh, stavo
impazzendo.
- Jun, a che
stai pensando?- Hina mi stava fissando, chiedendosi quale pensiero mi
stesse tormentando a quel modo.
- Kakashi.
Magari avevo una chiazza sul kimono...- risposi, prendendo in esame
quell'ultima supposizione.
Sakura e Ten
smisero di leggere le riviste che avevano in mano e Ino
lasciò perdere per un attimo lo specchio.
- Senti Jun, se
ti preme così tanto questa cosa, chiedilo direttamente a
lui.- mi rispose Hinata, esasperata.
Era da tre
giorni che le assillavo con questa storia, ma loro non potevano
capirmi: nessuno le aveva rifiutate.
- Scherzi?Come
se me ne importasse qualcosa.-
Vidi lo sguardo
perplesso delle quattro ragazze e alzai le mani, in mia difesa.
- Che ne dici
dopo gli allenamenti di venirmi a prendere al campo, così
gli parli?- propose Sakura, mentre si rasettava la gonna e rimetteva la
sacca con i kunai e gli shuriken.
Scoppiai a
ridere.
- Ma ti sei
fumata il cervello?- le dissi, quasi urlando.
Per tutta
risposta, quella mi lanciò un'occhiata ricca di sottintesi.
- Vieni e non
fare storie. Ragazze, ve la affido.-
- Ciao Saku.-
La rosa
uscì e io la scimmiottai.
- Jun so che mi
stai imitando!- urlò la ragazza dalle scale, cogliendomi con
le mani nel sacco.
Sbuffai,
affondando la testa nel cuscino e chiudendo gli occhi, esausta.
- Jun, lo sai
che dobbiamo andare a vedere Sakura, quindi muoviti e non far finta di
dormire.-
Era passata
mezzoretta e già rompevano, riportandomi al dovere.
- Daiiii, ancora
cinque minuti.-
- No!-
Dieci minuti
dopo mi stavo dirigendo al campo di allenamento del tem 7, scortata da
Ino, Ten e Hina.
Avevo le
farfalle nello stomaco.
Avanti,
perchè mai ero agitata?Andavo spessissimo a vedere Sakura
allenarsi e di certo non era la prima volta che vedevo Kakashi in vita
mia.
- Sai che devi
parlargli, vero?-
Ah, ecco
perchè ero agitata.
- Io non credo
che sia una buona idea...- provai a replicare, mentre Ino alzava gli
occhi al cielo a mi schiacciava un piede.
-
Perchè l'hai fatto?-
- Sono
intollerante ai fifoni!-
-...Fifoni?Mi
hai dato della fifona, per caso?!No perchè se fosse
così, sarebbe offensivo e assurdamente fuori luogo.-
Ino sostenne il
mio sguardo, sorridendo appena.
- Ah
sì?Fuori luogo eh?-
- Esattamente.-
- Provamelo.-
- Non vedo
l'ora.-
Ino faceva
sempre così per spronarmi a fare qualcosa e io, ogni volta,
abboccavo come un'idiota e accettavo la sfida. Ovviamente poi non
potevo tirarmi più indietro.
- Bene Masaru.-
- Ottima
Yamanaka.-
- Siamo
arrivate.- si intromise Hinata, tirando Ino per un braccio e
allontanandoci.
Sapevamo tutte
benissimo che la nostra non era una litigata, ma il carattere mio e di
Ino, se messi alla prova, potevano fare scintille...anzi, fuoco e
fiamme.
Ci sedemmo al
nostro solito posto, sotto il faggio dei kunai e osservammo
l'allenamento che, oramai, verteva al termine.
Si allenavano
solo un'ora, poichè ognuno seguiva il proprio sensei
personale, ma una volta al giorno si trovavano insieme e si mettevano
alla prova.
- Ciao ragazze!-
urlò Naruto, mentre schivava con disinvoltura un kunai che
Sakura gli lanciava.
Cercai Kakashi e
lo trovai che si allenava con Sasuke e, stranamente, non leggeva alcun
libro.
A
quanto pare Sasuke è davvero migliorato.
Aveva tolto il
giubbotto juonin ed era solo con la dolcevita sbracciata.
I muscoli in
risalto che guizzavano ad ogni movimento.
Avevo la gola
secca.
- Sapete
ragazze...ora credo di capire perchè la gente lo
apprezza...MISERICORDIA quant'è figo!-
Le tre ninja si
voltarono con delle espressioni pietrificate in volto.
- Stai
scherzando?- mormorò Ten, tirandomi una gomitata.
- No!- risposi,
rispondendo con uno scalpellotto.
- Non puoi avere
fantasie erotiche con un sensei!- si unì Ino, allibita.
Sbuffai,
incrociando le braccia. Dopo nemmeno due secondi sorrisi, sporgendomi
verso Hinata.
- Hinaaaa, vero
che tu mi appoggi?Insomma, anche tu credi che lui sia dannatamente
sexi, vero?-
La piccola Hyuga
arrossì di botto e per poco non svenne.
- Chiede proprio
alla persona giusta, eh Hina?- ghignò Ten, mentre la Hyuga
cercava di sotterrarsi il più possibile, imbarazzatissima.
Nel frattempo
Sakura si stava dirigendo verso di noi, scura in viso.
- Ehi voi
quattro arrapate, si sente tutto.-
Spalancai gli
occhi, perdendo venti o trent'anni di vita.
- Che dici?- le
afferrai un braccio, guardandola supplicante, mentre le altre tre
ridevano sguaiatamente.
Lentamente, ma
mooolto lentamente, mi sporsi per vedere cosa accadeva dietro Sakura e,
fatto ciò, me ne pentii subito.
-
Perchè quei tre stanno confabulando?- bisbigliai, mentre
anche le altre gettavano occhiate alle spalle della rosa.
- Beh, non hai
specificato il nome, quindi non sanno a chi ti riferisci.-
Ino si
corrucciò in volto e, se fossi stata attenta a lei, avrei
capito di doverle ASSOLUTAMENTE tappare la bocca prima che dicesse
quello che stava dicendo: - Ma io ho detto "sensei"-
Merda.
Se fossi stata
attenta a Ino, ora Kakashi non starebbe scuotendo la testa, ghignante.
- Cosa c'hai in
testa, le pigne?- dissi, rischiando un attaco d'ira.
- Stai faceno
proprio una figuraccia.- Hina stava spostando lo sguardo da me al
gruppetto di maschi poco lontano, annuendo alle sue parole.
- Grazie Hina,
meno male che ci sei tu a mettere in chiaro la situazione.- sbottai.
- Senti
ehm...fai finta di nulla, vedrai che se lo dimenticano subito.- disse
Ten, dandomi colpi sulla schiena in modo che voleva essere confortante.
- Me misera, me
tapina.- mi sarei strappata i capelli dalla disperazione se proprio in
quel momento Naruto, Sasuke e Kakashi non si fossero avviati verso di
noi.
Sbiancai,
indicandoli alle altre.
- Cosa stai
cercando di dirci?- chiese Ino, mentre osservava interessata i miei
gesti.
Dovevo essere
alquanto sconvolta.
- Nemico in
avvicinamento!- mormorai, arrendendomi.
Si voltarono
all'unisono nel momento esatto in cui i tre si fermavano davanti a noi,
tutti sorridenti.
- C-ciao.-
balbettò Hina, odiandoci, se solo ne fosse stata in grado.
- Salve ragazze.
Siete venute a prendere Sakura?- chiese Kakshi, mentre dietro di lui
Naruto e Sasuke parlottavano, gettando di tanto in tanto un'occhiata
dalla nostra parte.
Ten
annuì a nome di tutte.
Non so come e
quando, ci sparpagliammo. Sakura, Ino, Ten e Hina se ne stavano andando
e mi avevano detto di raggiungerle dopo a casa di Hinata.
Naruto e Sasuke
stavano raccogliendo le loro cose poco lontano da dove mi trovavo e
Kakashi si stava rivestendo ESATTAMENTE di fronte alla sottoscritta.
- Ora o mai
più.- mi dissi, mentre con passo felino mi avvicinavo
all'uomo.
-
Kakashi-sensei?-
L'Hatake
spostò lo sguardo su di me, attendendo che parlassi.
Per la seconda
volta mi si seccò la gola e mentenere lo sguardo con Kakashi
era alquanto difficile.
- Dimmi Jun.-
Se fossi stata
una teiera, a quest'ora avrei cominciato a fischiare, vomitando fuori
fumo.
Ma,
sfortunatamente-fortunatamente, non ero una teiera.
Potevo solo
arrossire fino alla punta dei capelli.
Cosa che non
mancai di fare.
- Ehm...l'altra
sera...ho fatto qualcosa?Lei ha ballato con tutti tranne che con me.-
Se Kakashi fosse
stato un ragazzino, avrebbe risposto "ma quante seghe mentali ti fai?",
e forse avrei preferito che mi dicesse così, ma lui non era
un marmocchio.
- Non ne avevo
voglia. Queste feste sono una perdita di tempo e non riuesco a capire
perchè Tsunade-sama obblighi anche noi juonin a
parteciparvi. Non prenderla come una cosa personale. Ciao.-
Detto questo, se
ne andò senza molti preamboli e lasciandomi di stucco,
ancora più depressa di prima.
Behhhhh????????Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
tell me!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
|
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Capitolo 4 *** 4 Capitolo ***
Dunqueeeeeeeeeeeeeeeeeee
ringrazio moltissimo mangaka94, yury_chan e Fabyd che hanno
commentato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- Ti ha risposto
così?!- era più o meno la centesima volta che Ino
mi poneva quella domanda e strabuzzava gli occhi, incredula.
- Sì Ino,
te l'ho già detto.- risposi io, atona.
La vidi riprendere
la sua marcia su e giù per la stanza e per un momento ebbi
la sensazione che avrebbe consumato il pavimento, di quel passo.
- Non è
una bella cosa. Ci deve essere sotto qualcosa. Forse ce l'ha con te.-
Sicuramente Ino non
era d'aiuto in casi simili.
- Lo so benissimo
che c'è qualcosa che non va, è da due ore che
cerco di dirtelo.-
Sakura mi
passò il pacchetto di patatine, continuando a spostare lo
sguardo da me a Ino e quando incontrai i suoi occhi capii che stava
architettando qualcosa.
Questa non era una
cosa buona. Affatto.
- Secondo me vi fate
troppe seghe mentali.- commentò Ten, masticando sonoramente
una gomma. - insomma - continuò - Kakashi è un
adulto, non c'è nulla di strano se detesta questi balli da
poppanti o se non ha voglia di ballare con Jun...in fondo siamo solo
ragazzine per lui.-
Sempre schietta la
cara Ten.
- I-io credo che
K-Kakashi-sensei non v-volesse farti del male, semplicemente non ci ha
n-nemmeno pensato mentre lo d-diceva...t-tutti i maschi s-sono
così.-
Sempre saggia la
timida Hinata.
- Jun, stammi a
sentire: hai qualcosa che non va e che lui non sopporta, è
evidente!Con tutte noi ha ballato, ma con te non ha proprio voluto
saperne. Magari crede che tu sia una marmocchia o robe simili.-
Sempre delicata la
dolce Ino.
- Quello che dite
non può essere vero. Kakashi non è il tipo che
non balla con qualcuno perchè ha qualche difetto.
Penso piuttosto che
sia alquanto svogliato e quando stacca la spina la stacca per tutti,
senza eccezioni. L'unica cosa da fare è lasciar perdere.-
Sempre razionale la
sicura Sakura.
- Lasciar
perdere?!Ma siamo impazziti?- sbottai, rischiando di soffocarmi con la
patatina che stavo mangiando.
Lasciar perdere? Non
potevo lascia perdere, non volevo lasciar perdere!
Vedendo la mia
reazione Hinata sorrise come quando, le poche volte che accadeva, stava
per fare una frecciatina. E la cosa sconvolgente era che lo faceva con
la verità, senza bisogno di inventarsi nulla.
- Jun, a te p-piace
Kakashi.-
- Non credo
proprio.- risposi, sentendo le mani sudare.
Ten mi stava
fissando insistentemente e i suoi occhi nocciola indagavano sul mio
comportamento, su ogni mio minimo movimento e sulla vibrazione della
mia voce. Insomma, mi stava studiando e quando Ten studiava le persone,
le capiva al volo.
Non riuscivo a
spiegarmi questo bisogno di far smettere Ten, in fondo non avevo nulla
da nascondere...FORSE.
- Jun, Jun,
Jun...lui è così grande e
inarrivabile...sarà difficile, ma magari ce la farai.-
- C-che stai
blaterando Ten?-
Ino socchiuse gli
occhi e si avvicinò pericolosamente a me nell'esatto momento
in cui chiusi la bocca.
- Hai
balbettato!Oh!Ten e Hina hanno ragione: hai preso una cotta per un
sensei.- sogghignò. - Sarà divertente.-
La guardai, aprendo
e chiudendo la bocca senza emettere alcun suono.
- Divertente?Ino
questa è una cosa seria!-
- Allora ti piace,
l'hai ammesso.-
- Non mi piace, dico
solo che è mooolto attraente.-
- Chi è
attraente?- dalla porta spuntava la faccia ghignante di mio padre, il
quale spostava lo sguardo da me alle altre e aspettava una risposta.
Illuso.
- Tu, papino.-
risposi, sapendo benissimo di aver raggiunto una tonalità di
rosso che l'arte non era ancora riuscita a realizzare.
- Vabbè
ognuno ha i suoi segreti! Comunque, c'è giù
Shizune e vuole vederti.-
Shizune. Ci mancava
solo lei.
Non fraintendetemi,
io rispettavo molto quella donna e mi andava abbastanza a genio, ma
quando ci si metteva...
- Ti ha detto cosa
vuole?- chiesi, decidendo se scappare o meno dalla finestra.
- No, nada de nada.-
Detto
ciò, sparì.
- Beh Jun, allora
noi andiamo. Ci vediamo domani!-
Le salutai e poi
chiusi la finestra una volta che furono uscite.
Presi un bel respiro
e scesi.
Personalmente,
odiavo quando persone di un certo rango come Shizune venivano a
trovarmi in casa e, puntualmente, i miei genitori si sedevano vicino a
noi e ascoltavano i nostri discorsi.
Come sarebbe
successo di lì a poco.
- Ciao Jun.- Shizune
mi sorrise e, nel momento in cui non vidi traccia di ricatti, mi
rilassai.
- 'Giorno.- mi
sedetti di fronte alla donna, attendendo.
Con l'angolo
dell'occhio intravidi mia madre e mio padre cominciare ad avvicinarsi,
facendo finta di nulla.
Sbuffai senza darlo
a vedere.
- Jun, Tsunade-sama
ha deciso che devi allenarti.-
Per un secondo
credetti di avere qualche problema, ma poi compresi che Shizune aveva
davvero pronunciato quelle parole. "Devi allenarti".
Io devo allenarmi?
Io che mi alleno da
mattino a sera, devo allenarmi?
Roba da pazzi.
- Io mi alleno
giorno e notte.-
- Lo so, infatti non
è a questo che mi riferisco, ma al fatto che non impari
nuove tecniche da molto tempo. E Konoha ha bisogno di nuove armi.-
Mi voltai verso mio
papà, il quale si era corrucciato in volto.
- Shizune, mia
figlia ha appreso tutte le tecniche del clan, non ce ne sono altre.-
- So anche
questo.- rispose, spostando lo sguardo su mio padre.
- E allora?-
intervenni, nervosa.
- E allora, Tsunade
crede che tu debba "creare" una nuova tecnica...un po' come il Rasen
Shuriken di Naruto.-
Se Shizune non fosse
stata così seria, sarei scoppiata a riderle in faccia.
Mi stava paragonando
a Naru?Al Jiinchuriki di Konoha?
- Naruto ha
più energia, più Chakra e...ed è
Naruto!-
- Questo lo bene
anche io, ma l'Hokage ha una grande fiducia in te.-
- A Ino, Sakura, Ten
e Hinata non lo avete chiesto?-
La donna scosse la
testa.
- Ok ma io non ho la
più pallida idea di cosa fare. Papà, mi aiuterai?-
- Certo.-
- No. Tsunade-sama
ha già trovato il tuo sensei.- ci interruppe Shizune.
- Un altro sensei? E
perchè?- chiese mio padre.
- Perchè
ritiene più saggio che sia qualcuno al di fuori del clan ad
allenarla.-
- Capitano Yamato?!-
Quando vidi apparire
dagli alberi Yamato mi sbalordii. Non sapevo nemmeno il motivo, ma
rimasi meravigliata.
- Ciao Jun.- sorrise.
- Mi
allenerà lei?- chiesi, quasi speranzosa.
Il Capitano Yamato
mi aveva infuso una specie di sicurezza, forse dovuta alla sua
gentilezza e al suo sempre pronto sorriso.
- Non esattamente.-
Nel sentire quella
voce alle mie spalle non riuscii a interpretare le mie emozioni: ero
spaventata o felice?
Sicuramente avevo
sognato di aver lui come sensei.
Ma di solito i sogni
non si realizzano.
Ma di solito stavo
sulle palle alla normalità, quindi...
- Kakashi-sensei?-
Era bello. Una sorta
di dio. Un dio con la maschera.
- Già.-
Ok, così
non funzionava: non potevo rischiare di fare la figura da deficiente,
dovevo riprendermi. E in fretta.
- Ma
cos'è, una specie di allenamento stile Naruto?-
- Più o
meno.- rispose Yamato, sorridendo.
Kakashi si
buttò per terra, appoggiando la schiena ad un albero e
fissandomi.
- Ehm...in che cosa
consisterà l'allenamento?-
Non guardarti le
punte dei piedi, non guardarti le punte dei piedi!
Improvvisamente i
miei sandali avevano suscitato il mio interesse e nell'osservarli mi
chiesi come avessi fatto per così tanto tempo a portare
quegli obrobri.
- Shizune dovrebbe
avertelo detto: devi creare una nuova tecnica.-
Una parola.
- Una nuova tecnica?
E come diavolo faccio?-
- Hai come sensei
Kakashi?- chiese Sakura.
- Esatto.-
- Ah l'amore...-
- Smettila Ino.-
Guardai Ten con un muto ringraziamento e lei si limitò ad
annuire.
- Sentite, non
è questo il punto...cioè, lo
è...insomma, se non riesco a fare questa nuova tecnica lui
mi considererà una nullità.- spiegai io, con
l'angoscia nel cuore.
Eravamo a casa di
Ten ed era circa l'ora di cena. In quei giorni avevo passato pochissimo
tempo a casa, ma tanto i miei genitori erano in missione, quindi non
c'erano problemi.
All'improvviso
Hinata saltò su dalla sedia, avvicinandosi a me.
- Ho trovato.-
Ebbene??????
Lo so, lo so, vi ho fatto aspettare e non è bellissimo
questo chappy, ma recensiteeeeee
|
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Capitolo 5 *** 5 Capitolo ***
Ancora
una volta ringrazio moltissimo lolla20, fabyd e Baby Gal!!!!!!!!
Non
siate timidi e recensiteeeeeee!!!!!!!!!!!!!!
Hinata mi stava
fissando, gli occhi stracolmi di puro ardore.
- Cioè?-
- Tu hai Chakra di
tipo fuoco, no?-
- Sì...-
Non capivo dove
volesse arrivare, ma prima che Hinata potesse spiegarmi, Sakura
scattò in piedi, battendosi un pugno in testa.
- Hinata, sei un
genio!Basterà che Jun impari a governare il suo Chakra e
dopo apprenda un altro elemento.-
Erano pazze.
- Questa
è una cosa impossibile.- rispose Ten.
- Sbagliato!- forse
avevo capito dove volevano arrivare quelle due. Forse avevo trovato la
soluzione. Forse potevo creare una tecnica potentissima e
rivoluzionaria.
- Come dici?- Ten e
Ino non capivano, ma non importava.
- Scusate, ma ora
devo andare. Grazie di tutto ragazze!-
Corsi fuori di casa,
urlando un saluto alla madre di Ten, la quale ormai era abituata al
nostro via vai.
Sarei tornata a
casa, avrei mangiato un boccone e poi avrei cominciato a lavorare alla
tecnica...o meglio, alla progettazione.
Arrivai davanti
all'immenso cancello di ferro battuto, ma tutti i miei progetti
saltarono in quell'esatto momento.
Il cielo stava
cominciando ad imbrunire e le prime, timide, stelle cominciavano a fare
capolino in quella distesa blu cobalto.
E sullo sfondo di
quel cielo apparve un puntino bianco, che mi correva incontro.
- Jun.-
Yamato.
Che ci faceva a casa
mia?Perchè c'era tutta questa confusione?Perchè
il Capitano mi guardava senza trovare le parole?Perchè?
- Cosa succede?-
- Vieni.- mi
afferrò il braccio e io lo seguii, fissando il capannello di
gente fermo davanti al mio cancello.
Shizune mi vide
arrivare e smise di parlare con un altro ninja.
- Jun, andiamo
dentro.-
Attraversammo il
giardino e di tanto in tanto intravedevo membri del mio clan che mi
gettavano occhiate piene di rammarico.
Shizune taceva.
Yamato taceva.
Tutti tacevano.
Il silenzio era
assordante e davvero insopportabile, spezzato solo da una voce sommessa
e lontana.
Mia madre.
Quando entrai in
casa, mia mamma alzò gli occhi stacolmi di lacrime, e in
quello sguardo capii che stava cedendo.
- Jun...-
mormorò, tendendomi una mano.
Non l'afferrai e non
mi sedetti vicino a lei.
Mi scrollai di dosso
la mano di Shizune, la quale era serrata sulla mia spalla.
- Che sta
succedendo?Dov'è papà?-
Solo in quel momento
notai l'assenza insistente di mio padre.
Mia madre mi aveva
vietato di allenarmi alla nuova tecnica.
Shizune mi aveva
invitato a trovarne un'altra.
Gli altri tacevano.
C'erano volute due
ore prima che qualcuno si decidesse a spiegarmi cosa fosse successo e,
di certo, non avrei voluto saperlo da Atsumori.
Già, il
giardiniere.
Nessuno della mia
famiglia - mia madre - o Shizune avevano voluto dirmi qualcosa.
Solo Atsumori aveva
capito il mio bisogno impellente di sapere.
Di sapere
perchè mio padre non c'era.
Perchè
era morto.
Era morto durante la
missione che stavano svolgendo lui e mia madre, ma non
perchè erano stati attaccati.
Mio papà
aveva avuto la mia stessa idea riguardo alla nuova tecnica e,
provandola, era morto.
Mia mamma aveva
detto che l'enorme quantità di Chakra e energia che quel
jutsu sprigionava era andata fuori controllo e papà era
morto.
Era morto mentre
cercava di inventare una tecnica PER ME.
Era morto
perchè non aveva completamente sotto controllo quella
tecnica.
- Jun?-
- Vattene.- risposi.
Ovviamente Ino non
mi ascoltò ed entrò in camera mia, fregandosene
dell'ora tarda e di qualsiasi altra cosa. Come aveva sempre fatto.
- Ho assaggiato un
nuovo tipo di gelato squisito.-
Ino Yamanaka, come
tutte le altre, mi conosceva maledettamente bene.
Sapeva benissimo che
non avrei voluto parlare di quello che era successo, ma che avrei
preferito parlare di qualcos'altro.
- Cioè?-
Ovviamente il fatto
che non ne facesse parola non significava che non le interessava come
stavo, anzi.
- Una sorta di
pistacchio e cioccolato insieme. Le altre mi danno il cambio tra
qualche ora.-
- Grazie Ino.-
- Ma se non ti ho
nemmeno portato una vaschetta di gelato.-
Il mio allenamento
era stato interrotto a causa del lutto e io, da sola, non avevo la
minima idea di cosa fare.
Soprattutto, non
sapevo come avrei fatto a trovare una nuova tecnica.
- Jun?Hai visite!-
la voce di mia zia mi risvegliò dal mio torpore e, per un
istante, pensai di non scendere e rimanere in camera mia a vegetare.
Poi decisi di
reagire.
Un passo. Un altro.
Ancora uno.
Era una cosa
talmente elementare camminare. L'avevo già fatto, ma ora
sembrava così difficile.
In quella terribile
settimana avevo ricevuto troppe visite per i miei gusti, eppure non
potevo mentire: mi aveva fatto piacere vedere Naruto, Kiba, Sasuke e
gli altri.
L'unico a non essere
ancora passato era Shikamaru e proprio per questo gli ero terribilmente
grata.
Shika sapeva che
avevo bisogno di tempo e che tanto non avrei detto nulla riguardo a
come mi sentivo. O almeno non subito.
Scesi le scale e,
entrando in salotto, sorrisi.
Shika.
- Sei venuto.-
dissi, andandogli incontro.
- Questa volta ho
battuto la mia pigrizia, ma non prenderci gusto.- ghignò,
accogliendomi fra le sue braccia.
Un abbraccio da
amici che solo lui avrebbe potuto darmi.
- Allora, facciamo
un giro?- propose, prendendomi per mano.
- Ok, ma ti prego,
da qualche parte dove non ci sia gente.-
- Agli ordini.-
In quelle ore mi
sciolsi, dicendogli tutto ciò che provavo e mi sfogai come
non avevo ancora fatto.
Io e Shika ci
conoscevamo dalla nascita ed era sempre stato il mio migliore
amico...quasi un fratello e questo lui lo sapeva.
Quando tornai a casa
c'era qualcuno ad aspettarmi.
- Kakashi-sensei?-
rimasi sulla porta, interdetta, perdendomi nella contemplazione di
quell'uomo a cui per un breve periodo non avevo pensato.
Eppure, ora, tutto
ritornava insistente e il mio cuore si trovò, come un tempo,
a prendere velocità.
- Ciao Jun, come
stai?-
Deglutii, decidendo
finalmente di entrare in casa.
- Bene.- mentii.
Mi fece cenno si
sedermi vicino a lui e poi, prima di parlare, si guardò
intorno.
- Tua madre
è in casa?- mi chiese.
- No, è
andata dall'Hokage.-
Quella domanda mi
inquietava abbastanza da farmi sudare le mani. Cosa gli importava? Che
voleva fare?
- Ottimo.-
Lo vidi portare la
mano alla tasca del giubotto e rovistarci dentro.
Diventai bordaux.
Sta prendendo un
preservativo?! Oddio, e ora che faccio?!
La mia fantasia
prese a galoppare fin troppo fervidamente.
- Ecco qui.- mi
stava tendendo qualcosa che io non avevo il coraggio di guardare.
- Jun?Che stai
facendo?-
Era un fogliettino.
Come mi era saltato
in mente di pensare che avesse un preservativo?
Oh, tutta colpa
degli ormoni.
- Cos'è?-
Presi il foglio che
mi tendeva con mano tremante e lo aprii.
Riconobbi subito la
scrittura fitta e minuta di mio padre e per un momento lo sentii di
nuovo vicino a me e presente.
BEhhhhh????????????????????????????Daiiii
ditemiiiii!!
|
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Capitolo 6 *** 6 Capitolo ***
Bene
cari pulzelli (???-.-) e care pulzelle, che ne dite di un nuovo chappy
:D??
Se
la vostra risposta è no, cazzo me ne?
In
effetti mooooooooooooooooooooooooooooooltoooooooo :)
Ok,
ora la smetto e passo ai ringraziamenti: Baby Gal, Ramona37,
Sasorina_Lover e lolla20
Avevo letto e
riletto decine di volte quell'unico pezzo di carta che mio padre aveva
lasciato A ME, il nostro segreto.
Kakashi lo aveva
preso dal giubotto di mio papà poco prima che gli Ambu
facessero l'autopsia e, prima di darmelo, ne aveva letto il contenuto.
Infilai in tasca il
manoscritto, prestando orecchio ai rumori che venivano dal piano di
sotto, riconoscendo la voce sommessa di mia madre, le urla concitate di
mia zia, i passi affrettati di qualcuno.
Erano tutti in
fermento per il funerale che si sarebbe tenuto di lì a poco
al palazzo dell'Hokage.
Guardai fuori dalla
finestra, appuntandomi nel cervello la seguente nota: "smettila di
guardare i film."; infatti il Sole era sfavillante in cielo e nemmeno
uno straccio di nuvola offuscava la sua lucentezza. Una giornata
fantastica. Una giornata che non si addiceva a un funerale.
Chissà
per quale ragione mi aspettavo un temporale quel giorno, la pioggia
fine che bagnava i volti delle persone, mescolandosi alle lacrime che
sarebbero scese durante la funzione.
Forse l'avevo
pensato perchè nelle favole è sempre
così, e ti fanno credere che anche il cielo pianga con te e
per chi è morto.
Ma il cielo non
piangeva per mio padre.
Comunque
c'erà un lato positivo in quel clima: potevo allenarmi.
Avevo deciso fin da
subito che non sarei andata al funerale e non avevo alcuna intenzione
di cambiare idea, e non perchè non avessi voglia o non
volessi vedere gente, semplicemente odiavo i funerali e li ritenevo
inutili.
Inutili
perchè, per me, significavano una fine, la chiusura della
vita.
Ma mio padre c'era
ancora. Era lì da qualche parte e mi stava guardando, e
finchè qualcuno non mi avesse dimostrato il contrario, io
non sareri mai andata a un funerale.
- Jun, scendi.-
ovviamente, non avevo ancora detto a mia madre che non sarei andata al
funerale.
- No, non vengo.-
Sotto cadde il
silenzio ed ebbi come la sensazione che tutta Konoha, tutto il Paese
del Fuoco, avesse sentito le mie parole.
- Vieni qui, subito.-
Alzai gli occhi al
cielo e, stringendo la mano attorno al foglietto, scesi.
Mia madre era in
piedi e mi fissava, tremante. Questa volta non di tristezza.
- Che
c'è?- chiesi, sapendo già la risposta e
preparandomi a uno scontro verbale.
- è il
funerale di tuo padre e per questo devi venire.-
Aggrottai la fronte,
lasciandomi cadere sul divano. Non perse nemmeno un mio singolo
movimento, mia madre.
- Io non credo
proprio, è una mia decisione e quindi ti dico che non
verrò.-
- Invece devi.-
- No.-
A quel punto, mia
mamma si arrabbiò e alzò in modo sconsiderato il
tono di voce.
- Sono tua madre e
ti ordino di venire.-
- Non c'è
bisogno di urlare mamma. Comunque ti ho già detto che non
voglio e tu non puoi costringermi.-
Mi ero alzata,
parandomi dinnanzi a lei.
- Se non vieni, non
azzardarti mai più a mettere un piede qui dentro.-
sussurrò, sfidandomi.
Sorrisi.
- Bene.-
Salii in camera mia,
afferrando una borsa e ficcandoci dentro la mia roba.
Mia madre era pazza.
Da quando mio padre
se n'era andato, i nostri rapporti era irrimediabilmente cambiati e lei
era sempre nervosa.
In più
ora, mi stava cacciando di casa perchè non me la sentivo di
andare al funerale di mio padre. Era pazza.
Per ultima infilai
in borsa una foto di mio padre e un poster con tutti i miei amici e,
assicurandomi di avere tutto, chiusi la cerniera.
In quel momento mi
accorsi che stavo ancora stringendo il foglietto.
Fissai un'ultima
volta la mia stanza e poi chiusi la porta dietro di me. Chiusi la porta
della mia vita in quella casa.
- Jun, questa
è la tua ultima possibilità. Chiedimi scusa e
vieni al funerale, oppure non tornare mai più.-
Guardai le labbra di
mia madre tremare di rabbia - o forse di pazzia.- e con assoluta
lentezza mi voltai, fermandomi sulla soglia.
- Non devo chiedere
scusa a nessuno. Anzi sì, forse ad Atsumori, dato che
è stato l'unico a comprendere la mia decisone, ad avermi
detto la verità su papà e ad avermi accompagnato
per tutti questi anni.-
Detto
ciò, uscii.
Presi un profondo
respiro e poi mi avviai verso i campi di allenamento.
Una volta arrivata,
posai la borsa a terra e mi sedetti, aprendo il foglietto di mio padre
e cominciando a leggere.
C'erano una marea di
appunti su questa nuova tecnica.
Capii cosa c'era di
sbagliato in quello che mio padre aveva fatto: dopo aver usato il suo
Chakra, aveva cercato di governarne un altro e, ovviamente, il suo
corpo l'aveva respinto. Ora, detto ciò, dovevo solo scoprire
come riuscire ad avere il controllo di un altro Chakra.
Poi, di colpo, mi
tornarono in mente le parole di Hina e Sakura ed anche la mia vecchia
idea, chissà perchè fino ad ora dimenticata.
Spostai lo sguardo
da quel tumulto di parole. Il funerale doveva essere appena iniziato e
di conseguenza tutti sapevano che mia madre mi aveva cacciato di casa.
Ottimo.
Mi alzai, decisa a
cominciare l'allenamento.
Mio padre era
partito dall'Higan, una tecnica basilare del nostro clan che consisteva
nel far affluire il Chakra nelle mani.
Mi concentrai
appena, sentendo il calore che inondava le mie mani e, quando ebbi
totale controllo della tecnica, pensai.
Dovevo comprimere il
mio Chakra al punto tale di renderlo inconsistente e poi liberarlo
tutto insieme. In modo tale sarebbe stato come possedere il Vento e il
Fuoco, uniti.
Ricordai che nel suo
allenamento Naruto aveva utilizzando il Kage Bushin no jutsu per fare
più in fretta ad attendere e, anche se non possedevo la
tecnica suprema, ero in grado di creare una decina di copie senza
compromettere la forza di ciascuna.
- Bushin no jutsu!-
dieci copie apparvero vicino a me, ognuna con il mio stesso ghigno
dipinto sul volto.
- Iniziamo ragazze?-
chiese una.
- Ovvio!-
rispondemmo in coro.
Chiusi gli occhi,
concentrandomi sulle mie mani, sul mio Chakra, sul mio essere e per un
momento vidi tutto il mio apparato, con i fiumi di Chakra che vi
scorrevano dentro.
Concentrati!
Svuotai la mente, o
meglio, pensai a ciò che più assomiglia al nulla:
il buio.
Di nuovo, l'immagine
del mio corpo si concretizzò nella mia testa e, finalmente,
divenne una figura stabile.
Comprimi fino a
diventare sottile come vento.
Era molto
più difficile di come me l'ero immaginato.
Feci numerosi
tentativi e tutti risultarono vani.
- Forza,
riproviamo.- dissi, prima di imprecare.
Attorno a me, tutte
le mie copie erano stremate e a stento riuscivano a fare l'Higan.
Alzai gli occhi al
cielo, scoprendo che le ombre si stavano già allungando. E
poi avevo fame.
Disattivai l'Higan e
il Bushin no jutsu.
Quando anche
l'ultima copia scomparve, fu come se un enorme macigno mi crollasse
sulle spalle e allora sì che la stanchezza si fece sentire e
anche il dolore alle mani.
Le portai davanti
agli occhi e le scoprii ricoperte di tagli.
Sorrisi.
Allora non era stato
un completo fallimento.
Prima di crollare
per il sonno, afferrai la mia borsa, dirigendomi verso il Villaggio,
non sapendo bene dove andare.
Sicuramente mia
madre sarebbe andata subito da Hina, Ten, Sakura e Ino...anzi,
probabilmente no. Non mi avrebbe cercato.
Shika.
Sarei andata da lui,
almeno sare stata sicura che i suoi genitori non avrebbero avvertito
mia mamma, dato che Shika abitava da solo da qualche anno.
Perfetto.
Arrivai stremata
davanti a casa sua e con le ultime forze bussai.
- Chi è?-
la porta si aprì e prima di cedere finalmente alla
stanchezza, sorridi all'espressione allibita di Shika.
Tell
me something!!
|
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Capitolo 7 *** 7 Capitolo ***
Ebbene,
chiedo scusa per il leggero ritardo :D (LEggero ritardo?Ma sei
scema?é da un mese che non aggiorni! ndJun) (Pfff, mica se
ne sono accorti u.u ndme)
Ad ogni modo,
ringrazio Sasorina_Lover e
Ramona37!!!!!!!!!!!!!Seguite il loro esempio e recensiteee
- Che diavolo ci fai qui?-
Era mattina e, dopo un sonno ristoratore, Shikamaru mi aveva fatto
sedere e esigeva spiegazioni.
Esigeva spiegazioni sulla mia stanchezza, sul mio stato fisico e sul
perchè fossi andata a casa sua.
- Sono scappata di casa.- mormorai, fissando lo sguardo su un
interessantissimo cucchiaio di legno che era posato sul tavolo.
- Lo sapevo che avresti fatto una cagata prima o poi...è da
troppo tempo che stai buona buona.- Shika sospirò,
sedendomisi difronte e aspettando che dicessi qualcosa.
- Beh?Cosa guardi?- dissi scocciata.
- Credi davvero che ti farò rimanere in casa mia senza delle
motivazioni più che valide?- vidi il sopracciglio destro del
ragazzo alzarsi.
- Ho avuto l'ennesima discussione con mia madre: voleva che andassi al
funerale, ma io non me la sentivo. Quando le ho detto che non ci sarei
stata, mi ha detto che non sarei più potuta entrare in casa
sua. Presto fatto, come vedi.-
Attesi che Shika parlasse, facesse uno dei suoi soliti commenti, ma non
accadde.
-...voi donne Masaru siete...siete...fenomenali, ecco.-
decretò infine, dopo qualche minuto. - E riguardo alle tue
mani?Che hai fatto ieri?-
Ghignai e mi osservai compiaciuta i palmi.
- Sto mettendo a punto una tecnica fenomenale...come le donne Masaru,
è la stessa su cui stava lavorando mio padre, solo che io ho
capito come fare.-
Shika non mi fece domande, sia perchè forse non gli
interessava, sia perchè sapeva benissimo che non gli avrei
risposto.
- Shika, fammi rimanere qui.- implorai, facendogli gli occhi da
cerbiatto. - Se ti rispondessi di no cambieresti idea?Te ne andresti da
casa mia?-
- Ovvio che no.- risposi, ammiccando.
- Allora accomodati.-
Nel momento in cui Ten era venuta a sapere che ero da Shikamaru,
l'aveva detto alle altre e ora ero nei guai. Guai seri.
Erano indispettite dal fatto che non le avessi avvisate, che fossi
andata prima da Shika che da loro e che non mi fossi fatta sentire per
due interi giorni. Allucinante, non trovate?
- Avanti ragazze, sapete meglio di me che questa è l'unica
possibilità.-
Hina sbuffò, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli
corvini. - C-certo, però ci hai fatte preoccupare!E tua
madre era furibonda.-
- Preoccupate?Io non ero preoccupata, ero allibita. Jun, in quanto
siamo tue amiche, non meritiamo un simile trattamento.- Ino
cercò di fare la melodrammatica, ma non era mai stata una
brava attrice.
- E tra l'altro, sei venuta da lui, da Shika. Dal ragazzo
più svogliato, pigro e idiota che io abbia mai conosciuto,
senza dirci nulla.- aggiunse Ten, senza badare al fatto che Shika fosse
seduto proprio di fronte a lei.
- Grazie Ten.- rispose questi, sorridendo.
- E poi stai lavorando a una tecnica nuova, di cui non vuoi parlarci!-
concluse Sakura.
Al che, scoppiai a ridere.
- Oddio gente, siete molto tenere a preoccuparvi così per
me, ma adesso esagerate. Vi siete sfogate?-
Per tutta risposta, Ten incrociò le braccia, con
un'espressione del tutto significativa.
Sospirai, cercando di trovare una soluzione.
- Ok, un pranzo da Ichiraku e siamo a posto?-
Comprarle era la soluzione più ovvia.
- Cinque.- puntò Ino.
- Tre.-
- Andata.-
E come se non fosse successo nulla, tutto tornò come prima.
Quando bussarono alla porta, sperai che fosse frutto della mia
immaginazione, ma i colpi insistenti dimostravfano tutto il contrario.
- Jun, perchè non vai ad aprire?- Con ancora i capelli
bagnati, Shika apparve in sala.
- Perchè spero che ci vada il mio migliore amico.-
Sbuffando, il ragazzo guardò dallo spioncino e rimase
sorpreso.
- Chi è, Shika?-
- Kakashi.-
Dire che mi prese il panico era poco. Ero terrorizzata e non avevo mai
sudato tanto come in quel momento.
- Non aprire!-
Ovviamente Shika fece l'esatto opposto.
- Salve Kakashi-sensei.-
Pregando qualche Dio perchè mi desse il dono
dell'invisibilità, mi feci piccola piccola, affondando tra i
cuscini del divano.
- Ciao Shikamaru, ciao Jun.-
Speranza vana.
Come quell'uomo fosse ventuo a sapere che ero lì lo
ignoravo, anche se avevo qualche sospetto.
- Posso offrirle qualcosa?- Shikamaru diede una sedia a Kakashi, il
quale si accomodò di fronte a me.
- No grazie, potrsti lasciamri solo con Jun?-
- No.- dissi, quasi urlando. - No, non ce n'è bisogno, lui
sa tutto di me.- aggiunsi, afferrando Shika e buttandolo sul divano
vicino a me.
- E va bene. So che stai lavorando su quella tecnica, ma non hai
l'esperienza per farlo da sola.- mentalmente mandai un accidenti a
Hinata e alle altre.
- Ce la faccio invece.-
Kakashi sospirò. - Jun, tu hai bisogno che un sensei ti
segua in questa cosa, quindi ti propongo di allenarti con me.-
Oh merda. Assolutamente no.
-Va bene.-
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Capitolo 8 *** 8 Capitolo ***
Yuhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu,
sono perdonata!
Bene,
bene, ringrazio Sasorina_Lover e Ramona37 che hanno
recensito
Idiota. Idiota.
Idiota.
- Jun?Tutto bene?-
No, non andava per
niente bene. Quell'idiota di Kakashi, ancora una volta, mi aveva
sedotto...ok, probabilmente sono io che sono facilmente influenzabile,
ma diamine, UN PO' DI AUTOCONTROLLO!
- Jun?!-
- Che
c'è, Saku?-
- Che è
successo?-
FLASH BACK
Era il terzo giorno
di allenamento con Kakashi e , come tutte le mattine, mi stavo recando
al campo di allenamento.
Faceva dannatamente
caldo.
- Ah eccoti.-
Il Paradiso doveva
essere qualcosa di simile a ciò che stavo vedendo in quel
momento: Kakashi a torso nudo.
RIPRENDITI JUN.
Giusto, lascialo
perdere.
Non badare alle
goccioline di sudore che gli rendono lucida la pelle...non far caso ai
muscoli...
Certo che lui non mi
aiutava così.
-Jun?-
Il primo passo
potrebbe essere chiudere la bocca e distogliere lo sguardo.
Eh, una parola.
- Sì?-
deglutendo e con molta fatica, mi concentrai sul volto di Kakashi e
ovviamente la situazione non migliorò.
Un dio.
Dopo poco
cominciammo ad allenarci, cominciando dall' Higan come ogni
volta.
Quel giorno stavo
facendo più fatica del solito, forse per il caldo,
fattostà che mi riusciva difficile persino l'Higan.
- Ehi, tutto bene?-
Solitamente, nei
film, quando una ragazza cade lo fa con molta grazia. Ancora una volta
capii che i film erano SOLO film.
Il rumore che feci
era simile a quello di un sacco di patate, ma cosa peggiore caddi
addosso a Kakashi.
E lui era sotto.
E io avevo le mani
sui suoi pettorali.
E tutte le mie
fantasie erotiche si manifestarono in quell'esatto momento.
- Forse è
meglio interrompere l'allenamento, non mi sembri molto in forma.-
FINE FLASH BACK
- Oddio.- mentre Ten
e Ino si sbellicavano dalle risate, Sakura si contenne un po' di
più, ma la sua espressione era molto significativa.
Ero una sfigata e
un'idiota.
- Parliamo
d'altro...dov'è Hina?- per la prima volta, Hinata mancava a
una loro uscita. Strano.
- Ha un
appuntamento.- Ino si aprì in un ghigno, interrompendosi per
un secondo dalle sue risate.
La mia mascella
arrivò a tre centimetri dal pavimento.
Appuntamento?
- Con Naruto?-
Vedendo le tre che
scuotevano la testa, impallidii.
- Ti sei persa un
po' di cose nell'ultimo periodo. Hina sta uscendo con Shika.-
Con Shika?
Poi collegai che
quello scansafatiche del mio migliore amico non aveva mai accennato a
una cosa simile, nonostante vivessimo insieme.
- COSA?-
- SHIKAMARU NARA, TU
SEI NEI GUAI!- entrai in casa sbattendo la porta, infuriata.
Shika si
affacciò dal bagno, senza capire. O facendo finta.
- Che cosa
c'è da urlare?- svogliato, il ragazzo uscì dal
bagno allacciandosi la patta.
- Non puoi
frequentare una delle mie migliori amiche.-
- Perchè?-
- Perchè
sei il mio migliore amico!-
Lo vidi alzare un
sopracciglio, perplesso.
- Non fa una piega.-
Era passato un anno
esatto dalla morte di mio padre. Non ero ancora tornata a casa, non
sapevo quesi nulla della mia famiglia.
Hinata e Shikamaru
stavano ufficialmente insieme da sette mesi.
Ino e Sakura
continuavano la loro estenuante lotta per Sasuke, il quale sembrava
godere dei litigi tra le due ragazze.
Ten usciva con Neji.
E io, piccola
sfigatella, non riuscivo a togliermi dalla testa Kakashi, nonostante i
miei sforzi.
La tecnica
però, era ultimata, ma non avevo trovato ancora un nome
adatto.
Ma soprattutto, quel
giorno, c'era qualcosa che mi chiamava ad onorare la tomba di mio
papà.
Era da un sacco di
tempo che non passavo dal cimitero e da altrettanto tempo non pensavo a
mio padre, credendo vanamente che se avessi fatto di tutto per non
ricordarlo avrei sofferto di meno.
Che sciocca che sono.
Shika mi aveva
chiesto se volevo che mi accompagnasse, ma gli ho detto di no. Dovevo
andarci da sola.
Quando arrivai alla
lapide, trovai dei fiori freschi e una donna accovacciata.
- Mamma...-
sussurrai, tendendo una mano verso di lei, ma bloccandomi a
metà del gesto.
Lei, sentendomi, si
voltò con gli occhi gonfi.
- Jun, te ne sei
ricordata?-
Annuii,
inginocchiandomi vicino a lei.
- Jun, torna a
casa.-
Fu forse per un
attimo di follia, o la sua voce stanca e triste, o le lacrime che
solcavano il suo viso, che le gettai le braccia al collo.
In quell'abbraccio
riscoprii tutto l'amore di una madre, il calore e la sicurezza che solo
un genitore è in grado di dare.
Pregammo insieme e
in quei minuti ero sicura che papà ci stesse osservando,
sorridente, lieto che la famiglia si fosse ricongiunta dopo
così tanto tempo.
- Jun, vado a casa,
vieni con me?-
- No, rimango ancora
un po'.-
Mi voltai a guardare
mia madre che si allontanava, poi spostai lo sguardo sulla foto in
miniatura di mio padre.
Sorridente e bello,
come lo ricordavo.
Come a volerlo
sentire realmente, accarezzai la foto e rimasi delusa. Una superficie
fredda, solo una superficie fredda.
Finalmente mi
sciolsi in un pianto liberatorio, lasciando che ogni goccia di amarezza
abbandonasse il mio corpo.
Solo dopo una
ventina di minuti mi alzai per tornare a casa.
E quando voltai le
spalle a mio padre, persi cinquant'anni di vita.
- K-Kakashi-sensei,
da quanto tempo è qui?-
Di fronte a me,
appoggiato ad un albero, c'era Kakashi.
- Da un po'.-
- Aveva bisogno di
me?-
- Sì.-
Deglutii,
imbarazzata al pensiero che mi avesse visto per tutto quel tempo
versare lacrime.
- Poteva chiamarmi.-
L'uomo si
staccò dal tronco, avvicinandosi.
- Credo che la cosa
più stupida che un uomo possa fare sia disturbare qualcuno
che è nel bel mezzo di una tempesta di emozioni, come lo eri
tu.-
Lo fissai senza
riuscire a capire realmente ciò che aveva appena detto.
- Ora ho finito,
cosa doveva dirmi?-
Si
avvicinò ancora di più, tendendomi una mano.
- L'anno scorso non
volevo ballare e non ho ballato perchè eri una ragazzina.
Stai aspettando ancora quel ballo e io credo di potertelo dare, ora. In
questo anno sei cresciuta. Posso ballare con una donna.-
La cosa pazzesca non
fu che mi stava offrendo di ballare in un cimitero, ma che si
ricordasse ancora di quell'evento.
E che mi considerasse una donna.
Senza accorgermene,
misi una mano sulla sua spalla e l'altra si strinse nella mano di
Kakashi, mentre lui appoggiava la sua sul mio fianco.
Una scossa mi
percorse tutta la schiena.
Ero più
bassa di almeno 5 centimetri, ma che importava?
Stavo ballando con
lui. Avevo avuto il mio ballo dell'Attimo.
- Se le dicessi che
aspetto questo momento da quel giorno?-
Kakashi mi
guardò.
- Ti risponderei che
lo so benissimo.-
Non mi venne nemmeno
in mente che per tutto quel tempo avevo continuato a fare figure di
merda, ormai era una cosa lontana da quel momento.
- E se io ti dicessi
che lo aspettavo anche io?-
Non capivo.
- Le risponderei che
non capisco perchè ha aspettato così tanto.-
- Ho aspettato
così tanto, Jun, perchè sono orgoglioso.-
Ciò che
successe dopo non me lo ricordo con esattezza, ma so che la mia vita si
aggiustò e tutto andò maledettamente
bene.
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