Open your eyes

di NovemberRain
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One in a million ***
Capitolo 2: *** Bleeding white ***
Capitolo 3: *** Give in to me ***
Capitolo 4: *** You're crazy ***
Capitolo 5: *** This is it...this is me ***



Capitolo 1
*** One in a million ***


Salve a tutti…

Questa è una nuova storia su Michael Jackson….spero che possa piacere!!

È nata come one-shot ma la pubblicherò in tre capitoli. Buona lettura!!

Con questo mio scritto non intendo offendere in alcun modo i personaggi,non li conosco (miseriaccia!!) e non ci guadagno una cicca!!!

 

 

Open your eyes

1) One in a million

Apro lentamente gli occhi. Ho le gambe praticamente bloccate e sono in una posizione alquanto scomoda. Respiro profondamente cercando di fare qualche movimento abbastanza decente da essere considerato degno di una creatura di umana forma,almeno di forma.

Ok non sono capace ma non è colpa mia se il mio migliore amico è stato sbattuto per l’ennesima volta fuori di casa ed è venuto tutto infreddolito a casa mia ieri sera alle 23. Così parlando del più e del meno ci siamo addormentati sul tappeto,coprendoci con una trapunta. Lui che usa la mia pancia come fosse un cuscino e io che mi diverto a tirargli i capelli.

Ora vi chiederete di certo chi sono questi due deficienti:siamo due ragazzi di 12 anni,neri-afroamericani vicini di casa dai tempi del paleolitico. E da quando siamo nati siamo migliori amici,da piccoli facevamo ogni cosa insieme:giocavamo,dormivamo,facevamo la pappa e persino il bagnetto.

Adesso abbiamo deciso di coltivare quest’amicizia e nonostante molti credono che siamo fidanzati vi assicuro che non è vero,perché egli ha tutto ciò che cerco in un amico ma assolutamente nulla di ciò che cerco in un fidanzato.

Michael Jackson è il suo nome,nato circa 3 giorni prima di me. Capelli riccissimi,marroni e increspati tipici dei neri. Occhi marroncini intensissimi e talmente profondi che ci scoprivi il mondo all’interno.

Vive con i genitori e un numero incredibile di fratelli.

E’ simpatico da morire e devo dire anche parecchio carino. Ma la cosa più incredibile di lui (ce ne sono molte di cose incredibili in lui!) è la passione per la musica pop. Canta e balla in maniera fantastica,dico davvero. E le sue gambe danzano come farfalle appena sente anche solo la prima nota di una canzone. Mi ha promesso che un giorno mi insegnerà,ma sono un caso perso già in partenza.

Il mio nome è Leona Bodine,vivo qui con mia madre e una sorellina di circa 3 anni , Cass. Capelli nerissimi legati nelle classiche treccine,orecchie piene di orecchini,magrissima. Non so giudicarmi molto bene ma se volete sapere una cosa positiva su di me è che non corro,io volo. Le gambe magrissime,lunghe e scattanti come solo una maratoneta di colore può avere, sono così rapide e coordinate che a volte faccio fatica anch’io a credere di correre così veloce.

Sposto lentamente Michael in modo da mettermi più comoda.

Oggi sono iniziate le vacanze natalizie che bellezza! Mi alzo stiracchiandomi e preparo la colazione per tutti. Dopo qualche minuto sento il mio amico sbadigliare,mi volto e lo vedo intento a stropicciarsi gli occhi cercando di focalizzare esattamente il posto dove si trova.

-M-mamma?- farfuglia intontito. E’un classico ormai lo conosco come le mie tasche. E’ mister rincoglionito dell’anno appena sveglio. Scoppio a ridere

-Sei ridicolo Michael!!!-

-Oh!Leona?Ops scusa ma…-

-Tanto lo so che non sei normale perciò è inutile che ti scusi!- continuo ridendo.

Ci mettiamo a sedere per iniziare a bere il frullato quando scende mia madre con Cass che ovviamente corre verso di me per il solito bacino.

Mio padre se ne è andato l’anno scorso in seguito ad un bruttissimo litigio con mia madre e da allora non l’abbiamo più rivisto. E devo dire che in quell’occasione Michael mi è stato molto d’aiuto.

-Buongiorno ragazzi!- saluta la mamma

-Ciao mamy -

-Buongiorno signora Bodine!- risponde lui educatamente.

Finiamo di mangiare quando io decido che è l’ora dell’allenamento quotidiano

-Mamma noi andiamo a correre-

-Noi andiamo dove?- chiede Michael con gli occhi sbarrati,sarà perché è una schiappa patentata.

-A correre Jackson muovi le chiappe- rispondo mentre mi infilo le scarpe da ginnastica

In meno di un quarto d’ora siamo fuori.

Arriviamo in bici (lui guida e io seduta sul manubrio come facevamo da sempre) nella pista dietro la scuola media e apro il cancelletto. Michael si siede ai piedi di un albero

-Non corri?- chiedo

-Dopo-

-Eddai…-

-No- si diverte a sfidarmi fino a quando non gli vado vicino e lo sbatto in pista con la forza.

A dire la verità Michael è più lento di una tartaruga e per questo tutti lo prendono in giro,il fatto che balla come un dio non serve a niente tanto lo sfottono chiamandolo “affemminato”. Lui ne soffre molto,lo so,ed è per questo che lo sprono sempre di più buttandola sul ridere. E ho scoperto che gli fa bene.

Cominciamo a correre lentamente poi sempre più veloce,accellero aumentando la distanza tra me e il mio amico. Ma dopotutto ognuno ha la sua specialità,una volta mi aveva detto che quando balla non si ricorda mai i passi che deve fare;li inventa al momento seguendo la musica e il suo umore. Io non ci riesco. E sempre quella volta gli ho detto che anche io ho una specialità che si chiama “la zona”. Consiste nel trovare un angolo del tuo cervello dove la corsa è l’unica cosa che esiste e in quel momento devi entrare nel nirvana e solo allora correrai davvero veloce e senza sforzi.

Come faccio adesso.

-Ma cos’ hai un razzo sotto le scarpe ragazza?- chiede piegato in due dalla fatica. Rallento e mi concedo riposo accanto a lui.

Dopo poco siamo di nuovo in pista. Fatti due giri mi ferma

-Leona…so che non potrò mai correre veloce ma ti prego almeno una volta nella mia vita voglio provare questa sensazione:adesso.- mi guarda negli occhi. Annuisco e prendo la sua mano nera come la mia.

Cominciamo a correre insieme,mano nella mano. Prima lento poi veloce,praticamente me lo porto addosso ma potrei correre così anche per tutta la vita. La sua mano mi dava così tanta energia che una scossa di terremoto ne liberava di meno. Non sentivo,il freddo di dicembre e nemmeno la stanchezza.

Ma da lontano udivo delle voci

-Ehi negri!!!Che fate correte insieme?-

-Dai questa è l’ultima volta perché vi ammazzeremo!- e altre cose del genere. La mano di Michael trema ma la mia no. Corro imperterrita.

-Che c’è non si sente?- scavalcano il cancello e vedo chi sono:quattro ragazzi delle superiori,bianchi ovviamente,i soliti che ci davano fastidio in continuazione:John,Mike,Andy e Thomas.

Ci sbarrano la strada accerchiandoci

-Che volete?- si guardano ridendo perversi

-Ce la dividiamo?- chiese Thomas parlando di me come fosse un oggetto da usare e poi buttare . Qualcono annuì,anzi tutti. Cominciai ad avere paura quando una voce chiara alle mie spalle intervenne:Michael.

-No lei non si tocca!- era arrabbiato

-E che ce ne fotte della ragazza di una scimmia?- rispose Andy strafottente. Improvvisamente un idea mi viene in mente

-MICHAEL CORRI!!!- per la seconda volta lo presi per mano forte. Stavolta non tremava ma era forte e determinato. Le treccine mi si agitavano sulle spalle mentre il cuore pulsava nel petto.

Tuttavia fummo veloci nel fuggire,continuammo a correre anche dopo averli seminati,arrivammo nell’altro isolato quando mi accorsi che Michael correva perfettamente come me. Forse aveva trovato “la zona”.

Mi bloccai e di conseguenza anche lui.

-Michael?-

-Che c’è?-

-Però… sei stato forte!!!- gli salto al collo provando uno strano piacere nell’affondare il viso nella sua folta chioma

-Qualche volta capita…- sussurra.

Li odiavamo quei bulli,il problema è che nonostante esistano scuole separate per i neri e i bianchi le nostre madri volevano che noi ricevessimo un’educazione decente così ci hanno iscritti alla scuola dei bianchi. E inevitabilmente siamo sempre presi di mira da tutti.

Io un po’ meno perché caratterialmente sono + forte di Michael e so correre veloce. Lui è stato + sfigato ma poco m’importa:sarà sempre il mio migliore amico.

-Leona?- mormora tenendomi ancora stretta

-Si?-

-Ecco mi sono iscritto ad un concorso per giovani talenti e così domani sera ho 1 provino…mi piacerebbe se venissi con me- ero felicissima. Michael doveva avere la sua vendetta con quelli che lo disprezzavano. Il suo talento musicale e artistico non poteva restare chiuso nella sua cameretta,doveva andare sul palco. E io l’avrei sostenuto come lui mi ha sempre sostenuto nelle varie gare di atletica che ho vinto.

-Ci sarò,promesso-

Ci staccammo delicatamente e ci osservemmo a lungo nelle nostre iridi brune,fino a quando le labbra di Michael non sfiorarono la mia guancia e poi leggermente se ne andarono via così come erano venute.

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Capitolo 2
*** Bleeding white ***


2) Bleeding white

13 ANNI DOPO

Alla fine Michael vinse inaspettatamente quel concorso,e dopo di esso tanti altri fino a che non firmò un contratto con una casa discografica e divenne famoso.

Adesso abbiamo entrambi 25 anni ma ormai non siamo vicini di casa da anni,che a me sembrano secoli.

Lui è andato via di casa e ogni volta che andavo a correre le prime volte sentivo come una parte di me che mancava,che non sarebbe più tornata e in un certo senso la sento ancora adesso dopo 7 anni che non lo vedo.

Chi l’avrebbe mai detto che Leona e Michael si sarebbero divisi?

Ma nonostante la distanza cerco di tenermi informata su quello che il mio ex amico combina in giro per il mondo attraverso i giornali e la televisione,ho persino comprato il suo primo album ma dopo di quello non ce ne sono stati altri. Il perché non lo so e non lo voglio sapere,è solo che vedere lui,adesso,lontano senza di me,facendo vita mondana senza pensarmi minimamente mi fa sentire tradita,profondamente. Vedere che esce con altre ragazze,tra l’altro oche e civette che prima evitava come la peste,preferendole a me è una sensazione talmente negativa che mi sento morire dentro.

Ora vivo in un appartamento con la mia attuale migliore amica:Larissa.

E’ una stilista californiana di grande importanza,bionda con occhi verdi che le ho sempre invidiato,fisico che tutti ritengono “sexi”. L’unica cosa che abbiamo di diverso è il colore della pelle,lei è bianca a differenza di me perciò ogni volta che l’abbraccio non riesco mai a sentire quel contatto,quel legame speciale come con Michael.

Ma nonostante tutto il tempo lenisce le ferite e le allevia,pur non sanandole del tutto,così sto ancora bene per sorridere.

Penso questo mentre sorseggio una tazza di caffè. Improvvisamente Larissa mi viene incontro sorridente

-Ehi Leona guarda su questo giornale!Ci sei tu!!!- e mi porge la rivista dove ci sono diverse foto di me che corro e una sul podio. Eggià perché ho dimenticato di dire che ormai sono un’atleta affermata e ho vino due ori alle Olimpiadi,godo di una bella fama.

-Fà vedere…- afferro la rivista e leggo l’articolo poi commento

-Niente male,peccato che quando ho vinto il primo oro non sono scoppiata in lacrime ma ho urlato “Vaffanculo a tutti!!!Ho vinto sto cazzo di premio!!!”- e rido insieme a lei

-Comunque gira la pagina e troverai una novità favolosa,giuro!- immagino già che si tratti dei consigli sui capelli. La sconvolgono sempre siccome ci tiene da morire ai suoi boccoli d’oro. Oppure sarà qualcosa su Jessica Alba:la sua attrice preferita

-Cosa ci sarà mai scritto?Come cotonarsi la chioma in modo da sembrare una domestica isterica?O forse c’è il nome del nuovo uomo che la Alba si è fatta?- rispondo sarcastica voltando la pagina. E ne resto scioccata mentre lei parla

-Ecco ultimamente mi sto interessando a Michael Jackson e guarda un po’?E’ diventato bianco!- ma quella che per lei è una semplice notizia di gossip per me è una tempesta interiore che non capirà mai. Nessuno dei miei attuali amici sa della vecchia amicizia tra me e quella famosa

pop-star. Leggo avidamente l’articolo mentre le parole mi trapassano da parte a parte come dardi infuocati.

-Ancora brutto bastardo!!!Mi hai tradito ancora brutto figlio di puttana!!!- urlo alzandomi,sbattendo a terra la rivista mentre lacrime amare scorrono.

Mi aveva promesso che saremmo stati uniti e che lui non voleva essere mai come un bianco,quel maledetto bianco che voleva inghiottirci,che ormai vedevamo dappertutto che ci odiava,ci voleva morti.

Ha ceduto,hai ceduto Michael. Ti odio. E i nostri sforzi per farci rispettare,i miei sforzi per non farti picchiare,tutti i rischi corsi assieme?

Buttati via,come lacrime nella pioggia.

-Leona calmati!!!Che ti succede?- mi ferma Larissa spaventata ma allo stesso tempo decisa. Mi copro il volto con due mani

-Michael se n’è andato…è diventato bianco…Michael…il mio Michael…- mentre le lacrime scendono a fiotti,frutto di un vile tradimento,di un’amicizia spezzata,di un cuore calpestato.

Non eri forse tu che ci insegnavi “We are the world”? E come possiamo noi accettarci l’uno con l’altro se prima tu non hai saputo accettarti com’eri?

-Larissa…c’è una cosa che tu non sai…- prendo la sua mano,quel maledetto bianco,ora non c’è più nessuno come me…nemmeno lui che ha combattuto al mio fianco.

Ci sediamo sul divano nero e comincio a parlare mentre la mia amica mi ascolta attentamente

-Vedi da piccoli io e Michael eravamo come fratelli…- in circa un’ora riuscì a raccontarle la storia e il perché mi aveva fatto così male che lui avesse tradito la nostra amicizia. Larissa mi prese la mano scura inglobandola nel candore della sua

-Lo ritroveri fidati,secondo me un giorno vi riverdrete,e quel giorno sarete così appiccicati che non riuscirai mai e poi mai a togliertelo di dosso!- non sapevo da dove le fossero venute quelle parole ma la sicurezza con cui le disse guardandomi negli occhi mi tirò su il morale;ma non le compresi fino in fondo,le capì solo qualche anno dopo.

ORE 19.00

Mi trovai all’aereoporto,avevo scoperto che quella sera si teneva un’importante ricevimento al quale Michael era stato invitato insieme alla sua compagna della quale avevo accuratamente dimenticato il nome e così ero lì in mezzo ai fan scalpitanti e alla polizia che cercava invano di portarne via almeno una parte.

Non so per quale motivo ero felice,felice come non lo ero da anni,dall’ultima volta che ero andata a correre con Michael. Quando l’aereo atterrò fu una catastrofe,braccia volanti,urla incredibili e lacrime a fiotti. Io andai più avanti possibile cercando di farmi riconoscere. Un uomo scese in tutta la sua eleganza,era Michael. Mi guardò e il suo volto parve illuminarsi,sono certa che per un attimo ho represso l’istinto di saltargli in braccio. Mi indicò alle sue guardie del corpo che mi vennero a prendere,mi trovavo sul tappeto rosso,alla fine. E Michael all’inizio che veniva verso di me. Accadeva tutto a rallentatore che non me ne rendevo conto. Il tempo di focalizzare che già mi trovai la sua mano sfiorarmi la guancia

-Leona…sei tu?- mi scaldai,l’avrei preso a pugni talmente forte che gliel’avrei frantumata quella faccia di cera

-Tu chi sei!- risposi brusca

-Ma…sono Michael non mi riconosci?-

-No,no ti riconosco. Michael era un ragazzo stupendo che ballava per passione,che lottava al mio fianco per non farsi prendere in giro,che era orgoglioso della sua “pellaccia nera”,che veniva da me alle 11 di sera perché era in punizione,che la mattina correva con me…tu non sei il Michael che conoscevo.- abbasso lo sguardo

-Ma anche tu sei cambiata,adesso sei un’atleta e..-

-E sostanzialmente sono rimasta quella di prima…tu no-

-Ho fatto uno sbaglio…- disse in un sussurro

-Non è uno sbaglio,è una vigliaccheria,non hai ottenuto il tuo riscatto da quelli che ti tormentavano da ragazzo,gliel’hai data per vinta. E hai tradito me,dimmi quante oche ti sei fatto?Mica ti è venuta l’idea di chiamarmi qualche volta?No sei troppo preso da te stesso e dalla tua immagine per preoccuparti dell’amica che avrebbe venduto l’anima al diavolo per far sì che tu stessi bene- piansi,piansi lì davanti a tutti. I paparazzi mi fotografavano ma non m’importava. L’amarezza e il rimorso mi rodevano peggio di un avvoltoio. Rivolevo il mio Michael,quel ragazzino

simpatico e bellissimo che conoscevo e al pensiero se lo avessi avuto davanti anche solo per un attimo lo avrei consumato di baci.

-Leona,io sono qui…-

-Tu si ma lui no!- urlai. Mi abbracciò forte

-Mi sei mancata…- mi trattenni da non menarlo e mi distaccai

-Devo andare- dissi

-Aspetta ti andrebbe stasera di venire ad accompagnarmi a quella cena?-

-Non lo so- girai i tacchi e sparì tra la folla.

Quel maledetto bianco!!!

-Con questo Leona sei adorabile stai da dio,davvero!!- esclamò Larissa radiosa dopo avermi costretta ad indossare l’ennesimo abito;frutto delle sue innumerevoli creazioni.

Ebbene si,uscirò con Michael questa sera.

-Sei elegantissima sarai la più bella della serata!!- sorrise soddisfatta. Gli occhi verdissimi brillavano più che mai perché se c’è una cosa che rende la mia amica davvero felice è vedere le sue creazioni messe a frutto.

Mi specchiai: era bello davvero quell’abito. Bianco perlato,lungo e attillato;faceva un mix splendido con la pelle bruna.

Le scarpe basse ovviamente perché abituata con quelle da ginnastica per correre non riuscirei mai ad assumere una posizione eretta e normale con quei trampoli. Tra le treccine ci infilai qualche decoro intonato con il vestito e le sollevai in un alta coda,lasciando che qualcuna di esse mi ricadesse sulle spalle e sulla schiena scoperta.

Guardai l’orologio

-Cavolaccio!! Già le nove!! Larì devo andare!!- lei spuntò fuori dalla cucina e mi osservò,si avvicinò e mi diede una sistemata al vestito per poi dire

-Sei bellissima… modestamente tutto merito mio!!- e rise. Le diedi una leggera spinta

-Ma và!!- risi poi uscii nell’aria fresca della sera.

Ignara completamente di ciò che mi aspettava quella sera salì nell’auto privata di Michael…

Ed eccomi qua con un nuovo capitolo!!!

Devo ammettere che è stato un po’ duro da scrivere… ma ce l’ho fatta! Che ne pensate???

In questo chappy si vede il cambiamento di Michael e del rapporto con Leona… che poi è l’argomento centrale della storia.

Spero vi piaccia…..

Ringrazio davvero tutti quelli che stanno seguendo la fan fiction o anche solo le persone che l’hanno letta spero che vi piaccia…

In particolare un bacio grande grande a:

Funny_lady_ : Giuliiiiiiiiiiiii la mia lettrice preferita….grazie x essere passata anche qui xD Che ne pensi del nuovo chappy?? Fammi sapere xD Ti amuuuuuuuuuu

S3cr3tS_Myr3 : eccola qui la Myre grazie per avermi aiutato a postare xD

Spero che ti piaccia la fan ficcy aspetto intanto il seguito della tua!!

Tvb

Laban : Grazie per la recensione spero che continuerai a seguire ^^. A proposito complimenti per “Billie Jean” !!!

Un kiss a tutti vostra Roxanne under red light

 

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Capitolo 3
*** Give in to me ***


Give in to me

 

“Love is a feeling,

give it when I want it

‘cause I’m on fire

quench my desire…

-Ciao Leona- mi salutò Michael appena mi sedetti sul sedile posteriore accanto a lui.

-Ciao- fui fredda e distaccata al massimo. Per un attimo mi pentii di quello che avevo fatto:dovevo starmene a casa.

Ma poi mi resi conto che effettivamente Michael mi mancava,non potevo negarlo…bianco o nero che fosse avevo bisogno di vederlo.

Mi voltai a guardarlo. Gli occhi guardavano il cielo fuori dal finestrino oscurato che celava il suo volto prezioso al resto del mondo;così come il suo cuore cercava una libertà che non avrebbe mai avuto,quella di essere lo stesso di un tempo senza impegni e senza il peso di una vita troppo intensa per una creatura così delicata come lui.

Tuttavia si voltò verso di me e mi sorrise,ricambiai.

Mi prese la mano appoggiata sul sedile e la stringeva forte:

-Davvero mi odi Leona?- la sua voce tremava.

-Non ti odio Michael…ma non sei più lo stesso,non te ne rendi conto?- avrei voluto sputargliele in faccia quelle parole ma non ci riuscii. La voce mi uscii morbida e carezzevole quasi come se stessi piangendo.

-Me ne rendo conto…- abbassò lo sguardo - ma sai,quando sei una persona importante diventi così superficiale che non te ne rendi nemmeno conto di quello che fai. Te ne accorgi solo dopo:stai chiuso nella tua stanza,solo con te stesso,e capisci che la tua anima non voleva davvero questo. Ma è sempre troppo tardi per tornare indietro.- ammise mestamente.

Mantenni il silenzio. Un silenzio di ghiaccio.

Se fosse stato anni prima era più probabile che un maiale volasse piuttosto che Michael Jackson e Leona Bodine stessero zitti quando erano vicini.

Invece in quel momento era così.

Stavolta ero io ad essere fissata da lui. Capiva ancora quello che pensavo come aveva sempre fatto.

 

 

Urla assordanti provenivano dall’esterno,mi risvegliarono dal torpore in cui stavo fantasticando tristi pensieri che schicciai improvvisamente.

-Ci siamo- mi disse Michael. Si infilò un paia di occhiali scuri.

-Perché metti gli occhiali?- chiesi

-Perché gli occhi sono lo specchio dell’anima Leona-

-E allora?-

-E allora la mia anima non può essere mostrata ai fan,così distrutta- affermò senza espressione.

Zitta lo seguii.

Il caos era fuori dal normale,mi sentivo schiacciata nonostante le transenne.

Michael salutava sorridente i fan e si metteva in posa per i fotografi; mi girava la testa,cercai la sua mano e quando la trovai la strinsi forte.

-Che c’è?- mi chiese preoccupato

-Voglio tornare a casa Michael- dissi in un soffio appoggiandomi alla sua spalla colo viso sulla giacca per non mostrarlo agli altri.

Egli tuttavia non si curò della gente,ma come se stessimo solo io e lui mi abbraciò

-Leona guardami negli occhi!- mi prese il viso tra le mani con un tocco delicato ma deciso.

Sollevai le ciglia ed entrai nel nero dei suoi occhi.

-Sono io,sono Michael,sono tornato. E c’è una sola persona per la quale sono tornato sai chi è?- disse continuando a fissarmi.

Feci segno di no col capo.

-Sei tu Leona,quanto mi sei mancata…- fu un attimo,una cosa inaspettata,incredibile. Eppure Michael Jackson scoppiò in lacrime.

Lì davanti a tutti i fan che urlavano,i fotografi eccitati,i giornalisti stupiti.

E io con lui,ci aggrappammo l’uno all’altra come fossimo una cosa sola.

E in quel momento mi resi conto che forse non era poi così diverso dal Michael che avevo lasciato. Provai lo stesso medesimo piacere ad affondare il viso nei suoi capelli che sapevano di…semplicemente di Michael. Ed era il profumo più bello del creato. Solo dopo un po’ ci accorgemmo che eravamo osservati da milioni di occhi curiosi e interessati.

Michael mi prese per mano sorridendo

-Adesso si va in scena! Stupiscili- mi fece l’occhiolino e piano piano,passo dopo passo sfilammo sul lungo tappeto rosso.

Con un piede avanti all’altro e le dita intrecciate tra quelle di Michael camminai sfiorando appena il suolo,mi sentivo leggera e libera come non lo ero da tanto,troppo tempo.

Finalmente.

Entrammo nell’ampia sala riccamente arredata. Avevamo gli occhi e i flash puntati addosso.

Mi accomodai su una lussuosa sedia accanto a Michael. A tavola con noi c’erano diversi produttori e artisti,tra i quali riconobbi Slash:chitarrista che personalmente adoro.

Mentre il mio amico chiacchierava amabilmente io ne approfittai per guardarmi intorno. Il salone era enorme,con pareti chiare ma riccamente decorate,i tavoli sembravano di ghiaccio con tovaglie lussose e posate d’argento.

Intorno a me signore vestite molto chic si mettevano in posa per i fotografi,uomini alquanto attraenti stavano accanto a loro davanti ai flash.

Iniziammo a mangiare e iniziai a parlare anch’io scoprendo che Michael faceva di tutto pur di farmi sentire a mio perfetto agio.

La cena terminò tardissimo a causa delle numerose e abbondanti portate.

Uscimmo nel retro del locale dove c’era un giardino immenso.

Slash ordinò bottiglie di ogni liquore esistente “Dobbiamo festeggiare due amici che si ritrovano!” diceva quando qualcuno protestava alle sue manie da “alcolista”.

Le bevande arrivarono e con mio grande stupore anche Michael cominciò a bere. Mi preoccupai davvero. Quanto era cambiato???

Ma tuttavia lasciai perdere “Ha tutto il diritto di divertirsi” affermai e presi un sorso di Jack Daniel’s,ma giusto poco perché non ci tenevo a ubriacarmi come facevo da adolescente. E a quanto pare nemmeno Michael voleva.

Ma una creatura così fragile non poteva sostenere qual acido bruciore che il whisky provoca mentre scende lungo l’esofago,e quell’esaltante piacere che dà quando arriva al cervello dandoti una specie di salto nel vuoto.

Non era ubriaco ma brillo a sufficienza per avere la lingua molto più sciolta del solito e non solo.

Eravamo abbandonati sulle panchine come dei barboni,adesso i fotografi non scattavano alcun flash,nemmeno i giornalisti facevano domande e niente fan piangenti. Ecco il mondo vero delle star,che sembrano così forti agli occhi dei comuni mortali mentre in realtà sono così fragili…

Michael gettò per terra la bottiglia,si aprì la camicia. I capelli mossi ondeggiavano davanti al viso perfetto mossi dal vento.

Si avvicinò a me sempre di più lasciando fuori dal mondo tutto il resto della gente;o almeno così mi parve.

E continuò ad avvicinarsi fino a quando i nostri visi si trovarono a pochi centimetri l’uno dall’altro. Io non mi mossi di un millimetro,guardai nei suoi occhi scuri: non era lucido,ma di certo nemmeno ubriaco. Capiva quello che stava facendo,era però molto disinvolto,faceva cose che mai e poi mai la sua timidezza avrebbe permesso.

-Give it to me…- sussurrò al mio orecchio (traduzione Arrennditi a me).

-Michael…cosa…- ero perplessa, che intendeva?

-Leona vieni con me…- si alzò,un attimo ci volle perché recuperasse l’equilibrio poi mi prese per mano cercando di trascinarmi con lui.

-No Michael!!!- urlai quasi. Ma mi alzai per trattenerlo.

-Perché?- mi chiese

-Perché no!!- scappai in bagno.

Quando mi guardai allo specchio mi accorsi di avere il trucco sbavato e i capelli raccolti parzialmente in una coda quasi sfatta.

Li sciolsi lasciando che qualche perlina tintinnasse sulle mie spalle,li allontanai con la mano poi mi sciaquai il viso lavando completamente ogni traccia di trucco.

Mi sedetti sul lavandino e restai lì per non so quanto,un tempo indefinito perso nei pensieri. Piansi anche. Non so il perché ma ero confusa.

Ad un tratto la simpatica suoneria del cellulare ruppe il silenzio tombale.

Un nuovo messaggio : Michael.

Lo lessi “Leona dove cavolo sei???”.

Non risposi.

Poco dopo la porta si aprì violentemente.

-Che vuoi adesso?- chiesi.

La figura di Michael irruppe nel bagno femminile. Era agitato,mezzo brillo. Si vedeva dai capelli sciolti e meravigliosi sulle spalle,dagli occhi piangenti.

Eppure mi vedeva,era lì.

Scesi dal lavandino dove ero rimasta seduta per ore e ripetei la mia domanda

-Che vuoi Michael?-

(racconto in terza persona)

Il giovane perve calmarsi non appena sentì il suo nome uscire dalle carnose labbra della ragazza.

Si gettò tra le sue braccia,la tenne a sé per un tempo indefinito.

Lei ricambiò con affetto,ogni tanto singhiozzava e lui la teneva di più.

-Posso sapere che significato aveva quella frase?- disse poi con semplicità restando incollata a lui.

Improvvisamente Michael si accorse di quanto le aveva tenuto nascosto in quegli anni,di quante volte aveva sentito (come in quel momento) il corpo scattante e perfetto sul suo,il seno pieno sul suo petto e quante volte si era trattenuto dal dirle

-Leona amami-

-Che cosa??- lei si staccò immediatamente guardandolo allibita.

-Ti amo. Vieni con me. Mi sono allontanato perché volevo dimenticarti,ma mi è impossibile.- ammise finalmente in un sospiro. La calma regnò un attimo,mentre le parole del ragazzo aleggiavano nell’aria.

-Ma…Michael ti sei bevuto anche il cervello??- urlò Leona scioccata.

-No ho detto solo quello che volevo dirti da anni- sorrise

-Ma io…non ti ho mai amato!!!! Per me sei un amico,anzi un fratello non posso amarti! Non ha un cavolo di senso questa storia Michael!!!!!- si coprì il volto con le mani.

Anche lui avrebbe fatto la stessa cosa.

Lei stava soffrendo solo per colpa sua.

Doveva tacere.

Tacere per sempre.

Ma tuttavia non poteva arrendersi.

Si avvicinò lentamente e le tolse le mani dal viso grazioso.

-Scusami… ma io ho bisogno del tuo amore… ne ho bisogno!!!- Leona sorrise.

Lo guardò neglio occhi intensamente.

Quello sguardo così dolce,così…profondo.

Si sentì bruciare.

Bruciava di passione.

Lo vide con occhi diversi. Non era più il ragazzino che conosceva.

Adesso era un uomo.

E forse era meglio così.

-Anche io ho bisogno di te,Michael- si baciarono. Tanto,con passione.

Fecero l’amore tutta la notte.

E quella fu la notte più bella per entrambi.

“Give it when I want it
talk to me woman
Give in to me
give in to me…”

 

 

Eccomi qui!!!

Allora che ne pensate?? Scusate l’intrusione di Slash in questo capitolo ma lo amo troppooooo xDxD

So che parecchie volte sembra che voglia mettere Michael u po’ in cattiva luce anche nei capitoli precedenti…. Ma vi assicuro che il finale (molto vicino) sarà tutto per lui <3

E adesso un bacione a tutte le mie lettrici… grazie ragazze!!!

Funny_lady_ : la mia figliolaaaaaaa allora che ne pensi??? xDxD

E si Michael non si è comportato benissimo…ma adesso… *faccina che sbava xDxD*

S3cr3tS_Myr3 : la Myre eccola quiiiiiiii <3<3 la donna che mantiene le promesse xDxD ti voglio beneeeeeeeee

Laban : Grazie mille…. Comunque sul fatto di Michael io non credo che abbia la vitiligine personalmente…ma comunque anche se mi sbaglio questa è una fan fiction di pura fantasia xDxD Spero che ti piaccia questo capitolo <3

Annie Jackson : Grazieeee una nuova lettrice che onore!!! ^^ Spero che continuerai a seguire…

 

Roxanne under red light

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Capitolo 4
*** You're crazy ***


You’re crazy

 

“I been lookin’ for a trace
Lookin’ for a heart
Lookin’ for a lover in a world

that's much too dark…”

(capitolo critto dalla parte di Michael)

Dopo quella sera non rividi più Leona per circa tre giorni. Ogni volta che provavo a chiamarla mi rispondeva la sua amica Larissa dicendo che era ad allenarsi.

Il perché me lo chiedevo più volte ma non riuscivo a trovare una risposta decente;se fosse stata una ragazza normale avrei detto che si sarebbe vergognata dopo ciò che era accaduto l‘altra sera. Invece no perché lei era schietta,a volte anche troppo,e la timidezza non trovava alcun posto nel suo carattere.

E così un giorno andai a casa sua. Quando suonai al campanello mi aprì una ragazza alta,bionda,anche molto bella.

-Oddio Michael Jackson!!!- urlò poi si chiuse immediatamente la bocca.

-C’è Leona?- chiesi diretto,senza mezzi termini. All’inizio la ragazza ci rimase male poi si rassegnò

-No mi dispiace…sono ormai tre giorni che esce di casa alle 7 e torna più tardi possibile- restai interdetto. Poi tirai fuori un po’ di intraprendenza. Insomma,con tutta l’umiltà del mondo,ma sono pur sempre Michael Jackson!! (:DDD)

-Mi sapresti dire dove potrebbe trovarsi in questo momento? Avrei una certa urgenza di parlarle…-

-Se fossi in lei Mr.Jackson andrei al campetto dietro la vecchia scuola…si allena ancora lì sa?- disse in un sorriso. Mi sentii arrossire,non sapevo se avrei avuto il coraggio di entrare in quel campetto senza che scoppiassi in lacrime solo a vederlo da lontano.

-Grazie mille signorina- risposi sorridendo e mi esibii in un elegante baciamano.

-Torni quando vuole Mr.Jackson!!!- mi urlò mentre uscivo dal cancelletto della villa. Le risposi con un saluto militare e dopo poco scoppiai a ridere da solo al pensiero di quella bambola bionda che strillettava “Mr.Jackson”.

Mi incamminai verso il campetto sorridendo ancora; ma non appena da lontano rividi il luogo fu inevitabile che la mia espressione mutasse.

Era rimasto tutto così uguale…gli alberi,i cani randagi che gironzolavano,il rosso della terra battuta…che al sole appariva ancora più cocente.

Entrai dal solito cancelletto arruginito,anche solo il rumore che faceva mi richiamava talmente tanti ricordi che ormai ne ero convinto:mi sarebbe esploso il cervello.

Ascoltai i suoni familiari a chi ha passato in quel luogo gli anni più dolci della propria vita: il canto degli uccelli,il ronzio delle api,il lieve suono delle foglie sui rami della grande quercia.

E in contrasto con questi suoni così delicati sentii sempre più vicino il tonfo veloce e a ritmo perfetto delle scarpe di Leona che praticamente volavano sulla terra battuta. Arrivò veloce fermandosi a poca distanza da me.

La osservai: era uguale a quando aveva 12 anni, i capelli afro raccolti in una folta coda,top bianco sportivo che metteva in evidenza le braccia sottili e le spalle da maratoneta,pantaloncini blu cortissimi e sotto di essi le gambe lunghe e perfette. L’unica differenza era ovviamente l’altezza molto maggiore e il fisico molto più allenato.

-Che vuoi Michael?- disse con un leggero fiatone e tenedosi le mani sui fianchi.

-Non posso venire a visitare questo luogo che amo?- dissi con semplicità

-Certo…ci siamo venuti tante volte qui…dopo tu sei andato via e ho cominciato a venirci da sola…- disse guardandosi attorno per poi piantarmi di nuovo le pupille scure addosso.

Tuttavia volli arrivare subito al nocciolo della questione

-Perché in questi giorni mi sei sfuggita? Cosa c’è che non va?-

-Non c’è niente che non va…-

-E allora?- chiesi

-Il fatto è che l‘altra sera io non facevo sul serio…mi sono fatta trascinare ma insomma! Io non voglio nessun tipo di relazione amorosa con te!!- ammise con un sorriso a metà tra il falso e il divertito.

Mi portai entrambe le mani al petto per evitare che il cuore mi cadesse…sarebbe stata 1000 volte meglio una coltellata di quelle parole…

“…You don’t want my love
You want satisfaction, oh yeah…”

-Perché dici questo?- dissi a bassa voce. Quasi chiusi gli occhi…quel sole che prima brillava ridente adesso voleva accecarmi.

Lei invece non batteva ciglio.

Restava immobile con quel mezzo sorriso.

Si slegò i capelli e iniziò a metterli a posto.

Inconsapevole della sua bellezza.

Poi rispose senza guardarmi

-Perché ci ho pensato molto Michael…e ho capito di aver sbagliato. Io ti amo…ma non l’amore che c’è tra un uomo e una donna…è diverso. Io ti amo come si ama un padre,un fratello,come si ama semplicemente un amico come te. E questo amore ha solo un difetto.- ammise

-Quale?- chiesi incuriosito dal suo discorso. Non sapevo che fosse diventata così profonda.

-Il difetto è che l’amore tra un uomo e una donna si dimostra con il sesso…questo amore non si dimostra…si prova e basta- disse e sorrise in direzione della grande quercia.

Aveva ragione. Adesso mi appariva tutto più chiaro e limpido.

Ma quelli erano i suoi sentimenti…non i miei

-Quello che hai detto,Leona,è molto bello. Anche io provavo la stessa cosa quando eravamo ragazzini e posso capirti. Ma sarà che io sono meno riflessivo di te…o che sono più stupido chissà…ma per me non è la stessa cosa. Io mi sono allontanato per paura di questo…e sono ritornato nella speranza che non accadesse…mi sono illuso che il mio desiderio si fosse realizzato invece no…- dissi seguendo la direzione del suo sguardo.

-Mi dispiace Michael…- disse guardandomi negli occhi. Dal tono di voce si direbbe che era dispiaciuta ma dall’espressione che aveva dipinta in volto si vedeva chiaramente il contrario…

Non capivo.

Mi stava prendendo in giro?

Si stava vendicando per qualcosa?

O semplicemente era la pura e chiara verità?

Continuavo a non capire.

Eppure io dovevo farle quella stamaledetta domanda che mi frullava in testa da quado ero arrivato.

-Leona…vuoi venire con me??- azzardai. Silenzio intorno.

-Perché me lo chiedi?-

-Perché non voglio andare via da solo di nuovo…anche se siamo solo amici io ho bisogno di vederti e di stare con te…per favore…- la stavo supplicando

-Non posso mi dispiace- disse tutto d’un fiato

-Ma…-

-No Michael è fuori discussione…- era rigida e tesa

-So che vorresti venire ma sei troppo orgogliosa per ammettere le tue debolezze!- esclamai quasi innervosito. Mi dava fastidio quando voleva fare la preziosa.

-Lascia stare Michael! Io non verrò perché non è il caso! La questione è chiusa.-

-NO!- urlai mentre ricominciava a correre. Ma lei schizzò fuori dal campetto correndo verso l’orizzonte.

La seguii con lo sguardo…ed ecco la mia più grande delusione d’amore…per la sua pazzia…

 

“…You’re fucking crazy…”

E per l’ultima volta potei guardare la sua ombra nera allontanarsi all’orizzonte…

Ok ragazze uccidetemi -.-

Ma non avevo idee…spero che il chappy vi piaccia nonostante sia un po’ confuso… dai piangiamo insieme al nostro Michael che è rimasto deluso…L xD

La canzone che ho citato è “You’re crazy” dei Guns n’ Roses mi ha ispirato tantissimo <3

Intanto annuncio che manca un capitolo alla fine della fan ficcy e sarà un finale davvero inaspettato!

Ma sto già lavorando ad una nuova storia su Michael Jackson spero che ci sarete ancora per seguirla!!!

Vi mando un bacione enorme a tutte e grazie per gli apprezzamenti…^^

In particolare a :

S3cr3tS_Myr3 : La mia picciola alunna casinara xDD sisi ha confessato ma Leona….-.- è un osso duro!!! Spero che ti piaccia un bacio ti voglio beneeeeeeeee

Funny_lady_ : Ovviamente la mia mente contorta non risolve mai niente figliola cara xDDD Ti amo anche ioooooooooooooooooo

Laban : si era abbandonata….povero Michael L ma vedrai che il prossimo e ultimo chappy sarà tutto per lui…dopo tutte queste sofferenze se lo merita proprio!! <3<3 Kissss

BillieJean : eccone un’ altraaaaaa <3 si per l’errore è stato fatto a posta…perché volevo che i protagonisti fossero giovanissimi ^^ dai concedimi questa “licenza poetica” xD spero che continui a seguire baciiiiiiiiiiiiiiii

 

 

 

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Capitolo 5
*** This is it...this is me ***


This is it….this is me..

 

TRE ANNI DOPO (parla Leona)

-Leona svegliati dai…è tardi ormai!- sussurrò Jason al mio orecchio.

Dormivo di continuo in quel periodo a causa della gravidanza. Avevo dovuto smettere di correre anche se,nonostante le raccomandazioni di stare al riposo,ero ancora attiva e piena di energie.

Jason era il padre del mio piccolo.

Si mi ero sposata,avevo dimenticato Michael definitivamente e se qualche volta pensavo a lui irrimediabilmente mandavo via il pensiero perché ero consapevole di avere diritto alla mia felicità con la mia famiglia che avevo costruito.

-Si arrivo- dissi sbadigliando poi mi alzai e scesi di sotto,impresa non semplice a causa di quell’enorme pancione che avevo.

Jason mi aveva preparato la colazione che preferivo:cappuccino e brioches al cioccolato. Lo ringraziai con un caldo bacio sulle labbra.

Cominciai a sorseggiare il cappuccino mentre mio marito mi fissava sorridente con i suoi occhi scuri. Lui era americano di nascita,bianco. Ancora non capivo come aveva potuto scegliere me…ma si sa che l’amore è cieco,e tra di noi di amore ce n’era tanto,tantissimo.

Improvvisamente si alzò

-Tesoro io devo andare al lavoro…ti chiamo più tardi ok?-

-Si Jason vai pure…ciao ti amo-

-Anche io…- ci salutammo e uscì.

Passarono circa 5 minuti quando squillò il telefono.

Vidi un numero sconosciuto,o meglio che il cellulare riteneva sconosciuto ma io lo conoscevo a memoria…

-Pronto…-

-Leona…- era una donna,la voce spezzata dal dolore e dalle lacrime

-LaToya!! Cosa è successo???- mi affrettai a rispondere.

Mi sembrò di tornare indietro nel tempo…e tutto sommato non mi dispiaceva.

-Michael…è….-

-è??-

-è…via-

-Che significa è via??-

-è andato…-

-Dove?- ero preoccupata…pensavo al peggio. Ma a volte la forza d’animo prevale sui sentimenti,non volevo sentire ciò che aveva da dirmi.

Anzi non lo sapevo cosa voleva dirmi…o meglio fingevo di non aver capito sperando di essermi sbagliata.

E invece non mi sbagliavo

-Michael è morto- la donna non piangeva più. Forse aveva finito le lacrime.

 

 

 

 

Il tempo passò così veloce…e non capivo niente.

Sapevo solo che mi trovavo nella sala mortuaria di un ospedale…da sola.

E parlavo

Cosa stavo dicendo?

Parlavo al corpo di Michael,gli parlavo della mia vita…di ciò che avevo fatto. E a volte mi sembrava persino che rispondesse o che il suo volto sorridesse o piangesse.

Gli prendevo la mano,gli accarezzavo i capelli sperando di sentire ancora un po’ di calore.

Fuori la gente scalpitava per entrare,parenti,amici.

Ma non m’importava

Michael era il mio migliore amico e io ci parlavo quanto volevo.

Ero felice di sentirlo accanto.

-Leona sbrigati! È morto cosa vuoi che ti dica?- urlò Jason da fuori.

Fu allora che piansi…prima poche lacrime..

Poi sempre di più

Mi gettai sul corpo del mio amico

E quando fui a pochi centimetri dal suo viso lo accarezzai e mi avvicinai all’orecchio.

-Michael…so che mi senti,ti sento anche io…gli altri pensano che tu sia morto…ma so che non lo sei. Tu non morirai mai. È solo che ti vorrei con me…per tutta la vita.

Ti prego angelo…se sei vivo fammi un cenno…-

Mi sollevai dal suo corpo per non disturbare il suo sonno.

Ma in quel momento mi girò la testa.

Sentì un dolore atroce alla pancia.

Il bambino si agitava tanto,voleva vivere anche lui.

Il nome non lo avevo ancora scelto,voglio vederlo in faccia per decidere quale dovrà essere il suo nome.

Il dolore divenne lacerante.

Urlai prima di svenire.

 

Ciò che successe dopo non lo sapevo.

Quando mi svegliai partorii finalmente. Jason era accanto a me e anche Larissa era nella stanza.

La dottoressa portò il piccolo nell’altra stanza complimetandosi con Jason e me.

Dopo circa mezz ora ritornò con il piccolo nella culla. Tutti si affollavano accanto a lui…c’era anche tutta la famiglia di Michael.

Lo guardarono e poi fecero una faccia sorpresa..

-Cosa c’è che non va?- chiesi preoccupata

-Non c’è niente che non va Leona…ma ti ricordi quando ti avevo detto che Michael sarebbe sempre stato con te?- disse Larissa commossa.

Mi alzai di botto.

Arrvai alla culletta e guardai il piccolo.

Non potevo crederci…

Mi aveva dato un segno…

Il bambino aveva la pelle scura…anche se un po’ più chiara della mia.

Come lui.

Capelli neri neri e ricciolini.

Occhi grandi e scuri…li ammirai e ci scoprii il mondo dentro.

Con le manine affosolate serrate toccava la copertina azzurra,poi sbadigliò.

Piansi

Accarezzai il piccolo,lo presi in braccio mentre Jason accanto a me sorrideva.

Poi inaspettatamente uscii dalla stanza ignorando chi mi intimava di tornare indietro.

-Aspettatemi qui-

Aprii la porta della stanza.

-Michael! Guarda! Il mio piccolo!- piansi poi uscii tenendo il fagottino stretto tra le braccia.

Quando tornai nella stanza sorrisi a tutti

-Un momento…ma come si chiama il bambino?- domendò Jason

-Si chiama Michael ovvio no?- dissi sorridendo mentre il nuovo Michael mi stringeva le dita con la manina.

E questa è andata =)

Finale inaspettato xD ringrazio tutti coloro che hanno letto la fan ficcy e soprattutto le dadine che hanno recensito:

Funny_lady_

Laban

Annie Jackson

BillieJean

Un bacione…alla prossima

Roxanne under red light

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