» Who's That Girl?

Il suo nome- {drabble}

Un solo nome aveva scritto Schuyler nel suo cuore.
Un solo nome riusciva a farle scalpitare il cuore, a Schuyler.
Un solo nome Schuyler mormorava ogni volta la notte, sotto le coperte,
mentre accarezzava distrattamente Beauty.
Jack.
Così distante eppure, così vicino.
Pensava a lui tutte le notti, tutti i giorni, tutti i secondi.
Eppure, lui era impossibile da avere, un po'come se avesse chiesto Brad Pitt.
Ma era il suo nome a farla continuare a sognare, a Schuyler.


Angolo Autrice
Dal dramma di Mimi si passa a quello di Schuyler.
Come mai, vi starate chiedendo, proprio io che odio la coppia SchuylerxJack mi metto a scrivere su di loro? Risposta semplice: rispecchia esattamente il periodo che passo, un'amore impossibile ma realizzabile.
Quindi, lascio per un po'la mia amata Mimi per dedicarmi a Schuyler. Aggiornerò ogni tanto, bho, non so quando.
Spero vi piaccia, baci**

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Questa ragazza- {flash fic}

Questa ragazza la conoscete, sicuramente.
Non è la più brava a scuola ma nemmeno l'ultima.
Non ha molti amici e nemmeno molti soldi.
Non è molto popolare a scuola, anzi;
Il suo migliore amico è molto ricco e fa shopping a Soho;
mentre lei compra i vestiti al mercatino dell'usato.
Questa ragazza la conoscete, sicuramente.
Ha i capelli neri con la frangetta e gli occhi azzurri.
Ha la pelle di porcellana, ma nessuno se ne rende conto.
Non è la prima amica ad essere scelta; casomai è l'ultima.
Odia la scuola, e odia i suoi compagni ricconi.
E'sola: la mamma è in coma e il papà è morto. Ha solo la nonna, un'essere un po'solitario.
Questa ragazza la conoscete, sicuramente.
Si chiama Schuyler ed abita a New York.
Ma non sa cosa significa vivere sul serio a New York, statene certi.

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Sguardo- {one-shot}

Era una gelida mattina d'inizio inverno, e i nuvoloni in cielo presagivano pioggia. I marciapiedi erano pieni di pozzanghere, che Schuyler Van Alen scavalcava coraggiosamente, schizzando, suo malgrado, acqua dappertutto con i suoi rain-boots.
Il maltempo aveva ingrigito New York e i suoi abitanti.
Nessuno sembrava aver molta voglia di andare a scuola, e Schuyler era tra questi. Non che lei avesse mai voglia di andarci a scuola, nemmeno se questa era rappresentata da un'edificio bellissimo ed elegante con le vetrate che davano su Central Park.
Schuyler si sentiva infelice tra quelle mura.
Ma le cose erano cambiate da quando aveva visto Jack Force.
Era così naturale -quasi banale- ammirarlo: all'ultimo anno, bello, bellissimo, anzi, atletico, a capo della squadra di lacrosse, voti altissimi, gentile...fin troppo banale ammirarlo.
Schuyler galleggiava in una bolla di felicità quando lui la trapassava con lo sguardo. A volte, sembrava che la fissasse per un po', prima di spostarlo altrove e Schuyler ne era felicissima.
Solo che sembrava così impossibile. Lo splendido Jack Force che la fissava? Tze, roba da matti.
Così, Schuyler si convinceva che era solo una sua impressione.

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Ali- {drabble}

Lei vuole solo volare nel cielo della sua fantasia.
Non ha chiesto che si avveri, anche se lo vorrebbe dannatamente.
E non ha di certo chiesto che tutti l'approvassero,
ma nemmeno che guastassero le sue dolci fantasie,
quelle fantasie che la tenevano ancorata alla vita.
Voleva sperare, immaginare, sognare,
guardarlo e arrossire subito, sentendo il cuore che batte a mille.
Si chiedeva perchè tutti cercassero di strapparle le ali con parole taglienti quanto lame,
poco taglienti per ucciderla
ma abbastanza taglienti da lacerare il suo sogno in due parti.
Voleva continuare a credere. Lei ci credeva.
Era la sua unica speranza.
Perchè Schuyler Van Alen non aveva proprio nulla in cui sperare.

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Chi è quella ragazza?- {flashfic}

Alla Duchesne, si era aggiunta una nuova alunna. Tra le aule alleggiava una vaga curiosità, e questa serpeggiava tra gli studenti che si divertivano a farsi domande su questa bambina.
L'anno dopo, quella bambina -vi ho detto come si chiamava? No? Ve lo dico dopo- aveva dimenticato la sua merenda a casa, e così, scocciata, aveva appoggiato il gomito sul libro di matematica, con ciocche nere che le cadevano sul viso disordinatamente.
Fu allora che un altro bambino, anche lui un'emarginato, si avvicinò è le offrì il suo panino con la maionese.
A lei piaceva la maionese, e così lo prese e se lo mangiò in un boccone. Vi ho detto che quella bambina mangiava tantissimo ma non metteva su nemmeno un'etto? Precisazione, tutte le bambine della Duchesne erano così. O quasi tutte.
La bambina chiese al ragazzino come si chiamava. Lui le rispose in un modo talmente buffo (anche perchè aveva uno sbafo di maionese sul mento) che a lei piacque subito.
E, d'allora, furono inseparabili.
Il bambino la chiamava come il cielo, Sky, e lei abbreviò il suo nome, chiamandolo Olly.
Così, Olly e Sky giocavano con la corda nel cortile della scuola, si dividevano la merendina, facevano il bagno insieme, e una volta, a Natale, rimasero svegli per vedere il vecchietto con la barba lunga e bianca che portava loro un sacco di doni, con il walke-talkie carico fino all'orlo per comunicare. Non lo videro, certo che no, anche se anni dopo, entrambi insistettero nell'averlo visto.
Alla Duchesne, quando Sky e Olly avevano quindici anni, gli studenti si erano convinti che tra loro fosse nata una storiella d'amore. A nessuno piacevano. Sky era sempre vestita come una zingarella, e aveva i capelli con le doppie punte; Olly era uno sfigato perchè non giocava a Lacrosse. E tutti si chiedevano: Chi è quella ragazza?
Cosa vuole?
Solo Jack Force si prese la briga di rispondere a quelle domande, ma questa è un'altra storia...