Blood Princess

di Lux Nox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova compagna ***
Capitolo 2: *** Una nuova- compagna seconda parte ***
Capitolo 3: *** Luna maledetta ***
Capitolo 4: *** Incontri felici e destini uguali ***
Capitolo 5: *** Un passato che nessuno vorrebbe avere ***
Capitolo 6: *** I peccatori del destino ***
Capitolo 7: *** Fame da vampiro ***
Capitolo 8: *** Il prezzo desiderato ***
Capitolo 9: *** La fiducia della preda ***
Capitolo 10: *** La fiducia della preda -seconda parte ***
Capitolo 11: *** L'attacco dei livello E ***
Capitolo 12: *** La maledizione della luna ***
Capitolo 13: *** Ricordi di sangue ***
Capitolo 14: *** Extra:Il perdono dell'ametista ***
Capitolo 15: *** I segreti dei Komoto ***
Capitolo 16: *** I tre purosangue reali ***
Capitolo 17: *** Morso del diavolo ***
Capitolo 18: *** I gemelli pericolosi ***
Capitolo 19: *** Il passato di Zero-prima parte ***
Capitolo 20: *** Il passato di Zero-seconda parte ***
Capitolo 21: *** Il morso fatale ***
Capitolo 22: *** Incoscienza ***
Capitolo 23: *** Le catene cremisi del destino- prima parte ***
Capitolo 24: *** Le catene cremisi del destino- seconda parte ***
Capitolo 25: *** La principessa di cristallo- Il ritorno dall'abisso ***
Capitolo 26: *** La principessa del cristallo-La morte del ciliegio ***
Capitolo 27: *** Il rubino delle remiscenze ***
Capitolo 28: *** La macchia del diavolo ***
Capitolo 29: *** La fame della rosa ***
Capitolo 30: *** Atto finale ***
Capitolo 31: *** Personaggi ***



Capitolo 1
*** Una nuova compagna ***


Una nuova compagna di classe  


Il sorriso dell'uomo diventò accentuato, la lettera doveva essere mandata al più presto presso il collegio Cross.
-Mark, spediscila!- ordinò l'uomo dai lunghi capelli neri.
-Si Francoise-sama.- 


Egregio signor Cross,

con la presente lettera, vorremmo comunicarle che, giungerà nella sua scuola una nuova alunna assai speciale per noi cacciatori, la pregiamo di difenderla ad ogni costo.
Vorremmo chiederle di ospitarla tra gli umani poiché, essendo diventata una mezza vampira, non può fare del male a nessuno, tranne che nelle notti di luna piena.
Per risolvere questo problema, l'abbiamo assegnata ad un cacciatore di vampiri a sua insaputa.
Come lei dovrebbe sapere, la ragazza ha vissuto e ancora vive una situazione difficile, pertanto, la invitiamo a proteggerla.Tuttavia, il suo animo è molto sensibile.
Parliamoci chiaro, a causa del suo sangue speciale, i Komoto hanno dovuto restare nascosti per lungo tempo e quando la famiglia fu sterminata, l'unica erede rimase lei.
Pur appartenendo ai purosangue, alcuni vampiri l'hanno tradita e l'unico modo per proteggerla è nasconderla nella sua accademia.
Signor Cross questa non è una richiesta, ma è un ordine dello stesso capo dell'associazione Hunter. Per questo abbiamo richiesto anche l'aiuto del capo dormitorio Kaname Kuran.
La ringraziamo di tutto,
L'associazione dei cacciatori.

 
Il preside si domandò perché volessero trasferire l'ultima dei Komoto proprio nella sua accademia.
Ripose la lettera in uno dei cassetti segreti della scrivania, e si voltò sovrappensiero verso la finestra.
L'ultima della sua famiglia... e sapeva anche quale. 
Sorrise. Per lui avere una del suo rango avrebbe significato più responsabilità.
“Chissà se farà amicizia con Zero e Yuki?” si chiese mentalmente, mentre i suoi occhi osservavano altrove. In un altro decenio della sua vita.
Il sole faceva già capolinea e il suo sguardo preoccupato si posò sulla scrivania. Si preanunciavano tempi duri per l'accademia.

Yuki cercava di domare le ragazze della Day Class che stranamente erano euforiche più del solito, aspettavano i loro principi: i cavalieri della notte. 
- Tornate subito al vostro dormitorio! Ragazze vi prego.-
La castana urlava contro le ragazze, ma loro di calmasi non lo volevano proprio.
“Zero dove sei?” si chiese mentre spingeva le alunne “uffa, mi lascia sempre da sola quando i cancelli della Night Class si aprono!”
-Adesso ritornate al dormitorio!- ripeté arrabbiata .
Continuò ad insistere invano.
“Accidenti! Se ti scovo dove sei finito te la faccio pagare!” pensò la ragazza.
 Il cancello del dormitorio finalmente si aprì e i studenti uscirono con la loro infinita bellezza.
Una delle ragazze urlanti si slanciò verso i vampiri e così facendo, spinse Yuki che inciampò e finì su  qualcuno.
- Idiota- disse lui cupamente.
Yuki si arrabbiò di più e con forza diede un colpo sul petto di Zero, ma non si accorse dell'equivoca posizione.
-Idiota a chi?! Ma perché le devo affrontare da sola, tu non ci sei mai!!!- esclamò offesa mentre Kaname li osservava rigido.
-Ti levi? Devo andare....- rispose il ragazzo senza abbandonare l'espressione seria.
- Ma perché sparisci sempre? Mi servirebbe un po d'aiuto! E poi...-
-Chiudi la bocca- la interruppe bruscamente lui.
Yuki rimase in quella posizione per qualche istante... ma poi replicò indignata.
-No e poi no, non puoi venirmi a giudicare mentre tu che sparisci sempre!- gridò a Zero dietro che si era alzato e se ne era andato.
 Un'ombra da lontano guardava incuriosita l'accademia, era in piedi e teneva fra le mani uno strano carillon.
-Questa è la famosa Accademia Cross...- sussurrò dolcemente.
Una dolce voce che nascondeva tutti i segreti del mondo.
Il vento iniziò a spirare, sollevando un lungo abito bianco.
La giovane, si diresse verso la scuola.
 Il giorno dopo...
Le lezioni erano appena incominciate e i ragazzi si erano seduti al proprio banco,  l’insegnante entrò con l'aria severa , prima di iniziare la lezione si schiarì la voce -Ragazzi lei è una vostra nuova compagna.- Il docente s'interruppe un istante - Entri signorina- disse rigido.
Gli occhi di quasi tutti gli alunni si spostarono verso la porta, dal quale entrò timidamente una ragazza,che si avvicinò al professore con la testa china.
-Vi presento Naomi Gomochi.
La giovane si chinò in segno di rispetto, comportamento strano per una del suo rango.
Intanto, i maschi la fissavano incuriositi dalla sua strana bellezza, assomigliava molto ad un angelo.  I capelli avevano una bellissima tonalità dorata, lisci all'inizio, ma poi diventavano quasi ricci verso la parte finale. Due ciocche perfettamente ondulati le incorniciavano il viso delicato, mentre una frangetta abbastanza lunga, le oscurava in parte le chiare e fini sopracciglia.
Sul volto roseo, spiccavano due grandi e dolcissimi occhi blu scuro, offuscati però, da segreti che nessun altro poteva e doveva conoscere, mentre le labbra piccole e carnose, le donavano un'espressione angelica e innocente, aveva un corpo snello e un po' basso.
-Bene, signorina Gomochi, può andare a sedersi all’ultima fila accanto a Kiryuu- le disse il docente indicandole il banco.
Imbarazzata dagli sguardi dei ragazzi, abbassò il capo coprendo così i suoi magnifici occhi. Zero appena la vide notò qualcosa di strano in lei, ma inspiegabilmente la trovava molto carina.
“Spero di trovare dei buoni amici, che non puntino alla mia ricchezza, o peggio al mio sangue!” rifletté Naomi sedendosi.
Per tutta la lezione i sguardi erano posati su di lei, e Naomi continuava a sentirsi terribilmente a disagio .
Yuki invece, continuava a pensare a ciò che il padre comunicato la sera prima...
-Ma perché io?- ribatté Yuki sbuffando . 
-Perché tu sei una guardian!-
-Non posso farlo! E poi ho altri programmi!-
-Mi spiace Yuki, ma devi proteggere quella ragazza e fare attenzione a chi le si avvicina- le rispose calmo il direttore.
-No!- gridò sbattendo le mani sul tavolo –Perché non affidi a Zero questo compito?-.
-Perché non credo che andrebbero d’accordo- sospirò lui . 
-Ma perché???- 
-Yuki, sai che non mi piace dare ordini, ma devi farlo! Posso contare solo su di te!- 
-E va bene- si arrese la ragazza -lo farò!-. 
-Ma perché a me?- si lamentò la guardian.
-Tutto bene Yuki?-
-Si Yori, tranquilla-.
 
Appena la lezione finì, la nuova alunna venne accerchiata dai compagni di classe, che incominciarono a domandandole chi fosse, da dove venisse, se fosse fidanzata...
Naomi si trovava in imbarazzo e non riusciva a rispondere.
-Povera ragazza! L’hanno messa a disagio!- disse Yori rivolgendosi a Yuki.
-Adesso basta!- urlò la castana -lasciatela in pace!!- .
-Zitta tu Cross!- gridò uno dei ragazzi.
-Ma come ti permetti!!!- ribatté Yuki infuriata.
“Mi serve una mano” pensò -Zero, ho bisogno di te!-
-Che c’é ?_ chiese lui sospirando.
-Mi aiuteresti a togliere quella povera ragazza dalle grinfie dei ragazzi?-
-Perché dovrei?- le rispose semplicemente Zero.
-E me lo chiedi pure?! Avanti!!!- gridò la giovane afferrando Zero per la manica della giacca e trascinandolo verso il banco di Naomi.
-Scansatevi- disse Zero bruscamente. In meno di un secondo, tutti eseguirono il suo ordine, lasciando finalmente respirare la nuova arrivata.
-Avanti alzati- disse cupamente .
-Grazie- gli rispose gentilmente. I tre uscirono dalla classe, richiudendo la porta dietro di sé e si diressero verso il parco.
Naomi li seguiva a passo lento, senza proferire parola, alzando ogni tanto gli occhi al cielo: era passato molto tempo da l'ultima volta che era uscita alla luce del sole.
-Tutto bene?- le chiese curiosa Yuki.
-Si, tutto bene non ti preoccupare-
-Sei sicura Gomochi?- le chiese Zero con la sua solita aria indifferente.
La ragazza si fermò -sono sicura, e poi il mio nome è Naomi!- gli rispose la ragazza con voce tremante.
-Scusate, io... beh, devo andare!- disse prima di inchinarsi e scappare via.
-Aspetta!!- le gridò Yuki, poi rivolgendosi al ragazzo aggiunse -bravo Zero! L’hai fatta scappare!- .
-É soltanto una come tante- le rispose in tono glaciale.
-Sì! Come no!- disse Yuki sarcastica, gli diede una pacca sulle spalle, poi, voltandosi, iniziò a correre nella direzione verso cui Naomi si era allontanata.
 

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Capitolo 2
*** Una nuova- compagna seconda parte ***


una nuova compagna seconda

Una nuova compagna di classe - seconda parte

 

Sangue, ancora sangue. Nella mia vita ho visto soltanto quello, dopo la scomparsa dei miei, non ho avuto un attimo di felicità. Tutti volevano proteggermi, dicevano che ero troppo debole essendo diventata una mezza vampira”

Naomi si sedette all'ombra di un albero e ripensando al proprio passato, iniziò a versare lacrime amare.

-Tieni!- disse una voce alle sue spalle, mentre una mano le porgeva un candido fazzoletto.

-Grazie- rispose gentilmente lei afferrandolo.

-Prego! Scusa se non mi sono presentata prima. Io sono Yuki Cross, molto piacere!- dichiarò sorridendo la castana porgendole la mano.

-Piacere Yuki, io sono Naomi Komo… volevo dire Naomi Gomochi!- rispose Naomi stringendole la mano.

-Se non sono di disturbo, potresti farmi visitare la scuola per favore?- chiese curiosa Naomi .

-Certamente! Se vuoi possiamo visitarla subito, ti va?- sorrise la guardian .

-Veramente?- chiese la giovane con entusiasmo.

-Certo!- affermò Yuki aiutandola ad alzarsi.

 

-Allora, questa è l’aula di scienze… Poi, devi sapere che la scuola si divide in due sezioni-.

Naomi ascoltava con attenzione ogni parola che la sua guida pronunciava e cosi passò mezza giornata tra chiacchiere e sorrisi. La bionda si poteva ritenere decisamente e , finalmente, aveva trovato una vera amica, ma... se Yuki avesse scoperto le sue origini, cosa sarebbe accaduto?

-Oh no! Scusami, devo andare, quelle urlatrici della Day Class saranno affollate davanti al cancello del Dormitorio Luna! Scusa!!! Devo scappare!!!- gridò Yuki iniziando a correre.

-Aspetta! Posso... posso venire anch'io? Se non sono di disturbo...- chiese timidamente Naomi.

-Certamente! Però ti scongiuro, non innamorarti di loro!- sorrise Yuki.

-Di chi?!- chiese sorpresa l'altra.

-Lo vedrai!- rispose la guardian trascinando la giovane Gomochi con sé.

 

Davanti al dormitorio Luna, una folla di ragazze urlavano impazienti. Il cancello si aprì nell'istante stesso in cui Yuki tornò alla sua postazione.

-Adesso, spostatevi ragazze! Fatte largo!- urlò la giovane, ma nessuno le diede retta.

-Ecco, come sempre tocca a me arginare queste dannate ragazze- sbuffò Yuki. Intanto Naomi osservava la scena divertita.

-Vuoi una mano Yuki?- le chiese.

-No, grazie! Me la sono sempre cavata e poi non voglio che ti sforzi, tu sei nuova e non puoi sapere come sono rigide le regole qui-.

-No insisto, ti voglio aiutare!- ribatté la giovane .

-E va bene, grazie- si arrese Yuki.

-Calme! State calme ragazze- cercò in tutti i modi di cacciare la folla, ma senza risultati. Nel frattempo, il cancello si era aperto e tutti i fiori all’occhiello della scuola iniziarono ad uscire. Tutti bellissimi ragazzi di età compresa tra i sedici e i diciott'anni.

Il più affascinante di loro si avvicinò a Yuki.

-Tutto apposto Yuki- le chiese Kaname .

-Sì… Kaname-senpai...- rispose arrossendo.

-Chi e la tua nuova amica? Mi pare di averla già vista...-

-Beh, lei è Naomi Gomochi- rispose indicando la ragazza.

-Naomi- la chiamò la guardian -ti voglio presentare Kaname Kuran!-.

-Piacere- rispose Naomi voltandosi, ma in quell‘istante la ragazza si bloccò, il ricordo di quel giovane puro sangue che la perseguitava nel terrore dei suoi incubi... l’assassino della sua famiglia... Ricordava fin troppo bene Rido Kuran, suo zio. Le gambe le stavamo per cedere e i suoi occhi incominciavano a bagnarsi di candide lacrime, poi, vedendo gli altri, ebbe ancora più paura.

“Vampiri! Tu! Ancora voi! Perché non mi lasciano in pace?” pensò urlando tra sé e sé. Kaname peggiorò ulteriormente la situazione, quando si chinò per baciarle la mano.

Lei la ritrasse spaventata... la sua vita era stata macchiata del sangue... era terrorizzata.

-Tu non mi piaci!- urlò Naomi con disprezzo rivolta a Kaname. Tutti rimassero a bocca aperta, lei stessa si sorprese delle sue parole. Le lacrime le solcavano il viso e Naomi abbassò lo sguardo tristemente, Aidoh si avvicinò a lei e prendendola per una ciocca le disse con rabbia.

-Ma come ti premetti racchia piagnucolona!!!- gridò.

-Non ti premettere mai più di chiamarmi cosi!- ribatté lei dandogli uno schiaffo che gli lasciò un segno rosso sul volto. Il giovane vampiro pose la mano sulla guancia che bruciava. Naomi scappò via piangendo richiudendosi in camera da letto.

-Ma come si é permessa!- dicevano intanto le sue coetanee e i vampiri disprezzandola. Zero aveva assistito alla scena sorpreso dal comportamento della ragazza, mentre Yuki sembrava felice e triste allo stesso tempo, sia per l’amica, che per Kaname.

Aidoh invece, teneva ancora la mano poggiata sulla guancia arrossata.

-Se non l'avessi visto non ci avrei creduto!- bisbigliò sottovoce il giovane Kuran.

-Ma come ha fatto la mano di un'umana a lasciarmi il segno?- si chiese Aidoh -giuro che questa gliela faccio pagare cara!- aggiunse furioso.

-Ti consiglio di non farlo, perché la nostra giovane umana ha più assi nella manica di quanti tu possa immaginare. Lei é speciale- concluse il capoclasse andando a lezione.

Yuki e Zero, invece, si separarono per compiere i propri turni di guardia.

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Capitolo 3
*** Luna maledetta ***


cambiamento

Luna maledetta

La camera era semi-illuminata dai raggi della luna e le lacrime calde della ragazza bagnavano il morbido cuscino. Sdraiata sul letto, ripensava al suo passato e a quegli occhi, di nuovo quegli occhi. Come poteva scordarli? Avevano rovinato la sua vita! Il ricordo della sua famiglia le faceva male e poi c’era quel ragazzo che aveva colpito... perché?

“Ho perso tutto, tutto ciò che amavo poco a poco. Mamma, papà quanto mi mancate! Perché sto ricordando quel ragazzo? Perché penso a Zero? Strano che mi ricordi il suo nome, l'ho sentito pronunciare soltanto una volta da Yuki. Non mi sono mai ricordata né i volti né i nomi delle persone, a parte quelli che mi hanno voluto bene e a cui io ho voluto bene. Ma di quel ragazzo non so nulla... Ma….mamma se tu fossi qui!-

Si voltò piangendo verso la finestra, ma poi un'immagine la fece sobbalzare -la luna!- gridò -no è impossibile! Stasera non ci dovrebbe essere la luna piena! Loro mi avrebbero avvertito e poi io non ho preso le pillole!-.

Il buio calò su tutta la stanza e Naomi scomparve...

La sua vestaglia bianca scivolò lenta, sul pavimento della stanza...

 

-Uffa! Che noia! Vorrei andarmene a divertirmi!- sbuffò Aidoh intento a sistemarsi la cravatta. In quell'istante, percepì un'energia potente e uscì correndo verso il luogo in cui aveva sentito l’aura. La luna era alta nel cielo e anche se le nuvole la coprivano, continuava a brillare come mai prima d'ora. Le stelle sembravano scomparire davanti alla sua bellissima luce. Sentì un profumo dolciastro e qualcosa, con un rapido movimento lo colpì, scaraventandolo verso contro un albero. Mentre le sue ferite si rigeneravano, Aidoh si rialzò materializzando delle schegge di giaccio.

-Chi sei? fatti avanti se hai coraggio!- gridò. Fu un attimo, l’ombra scomparve e con essa, anche il dolce profumo.

Il giovane vampiro sentì una sensazione gradevole, ma poco dopo arrivò qualcun altro che si parò davanti a lui, il purosangue Kaname. Il capo dormitorio era agitato e vedere Kuran irrequieto non era una cosa normale.

-Nobile Kaname- disse il giovane inchinandosi con rispetto.

-E passata di qui, non è vero?-

-Chi? Ho soltanto intravisto un'ombra potente che mi ha colpito. Ma che sta succedendo?-. Kaname corse verso il dormitorio femminile e Aidoh lo seguì, non capendo nulla di quello che stava accadendo. La scia di profumo stava scomparendo e i due vampiri persero le traccia del misterioso nemico.

-Accidenti! L'ho persa!-

-Potrei sapere chi, Kaname–senpai?-

-Qualcuno che non dovrebbe essere disturbato-

“Il suo potere e cosi famigliare...” pensò il giovane dai capelli neri “era come se l'avessi già incontrata”.

Aidoh si sfiorò il braccio nel punto in cui la strana creatura l’aveva colpito con violenza, procurandogli diversi lividi che faticavano a scomparire.

Kain e Ruka arrivarono in quel istante.

-Kaname-senpai la creatura che vi ha attaccati ha appena morso tredici studenti della Day Class, senza però ucciderli- rivelò Kain preoccupato.

-Che razza di vampiro è uno che morde tredici persone e non affonda i canini fino in fondo!?- disse Ruka spudoratamente incrociando le braccia.

-É un vampiro superiore a noi- le rispose enigmaticamente Kaname. Gli alti vampiri non capirono. ma non vollero porre altre domande, così, ritornarono al proprio dormitorio. Intanto, Zero e Yuki continuavano a ispezionare i rispettivi settori dell'accademia. Zero, aveva percepito una strana energia, ma non vi aveva fatto caso.

“Dove mi trovo? Ma sì... certamente, questa è la mia stanza. Sono all’accademia Cross...” pensò Naomi con gli occhi ancora semichiusi.

-Sono tropo stanca, voglio farmi un bagno!- disse la giovane spogliandosi e immergendosi nell’acqua, tiepida lasciando che i suoi magnifici capelli biondi si bagnassero. Le lacrime le solcavano il viso. Con il proprio polso le asciugo e chiuse gli occhi lasciando che l’acqua la coccolasse . Ma le lacrime le cedettero ancora e una goccia di esse entrò in contatto con l'acqua, che iniziò immediatamente a colorarsi di rosso, rosso come il sangue. In breve tempo, l'acqua diventò sangue.

Naomi percepì uno strano odore ferroso, poi, un freddo pungente le ricoprì le membra. Aprì lentamente gli occhi e con orrore vide il sangue che la circondava. -Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!-.

Tutti sentirono il suo urlo straziante e Zero, che perlustrava la zona lì accanto, corse verso la camera della giovane, ma improvvisamente urtò contro qualcuno, cadendo all’indietro e sbattendo contro il muro del corridoio.

-Tutto a posto?- chiese il ragazzo riconoscendo Naomi.

-S...sì...- gli rispose lei tremando.

-Che cosa é successo?-

-S... sangue... c'è... c'è tanto sangue- rivelò la ragazza continuando a tremare -la... la mia vasca è piena di sangue... stavo facendo il bagno e mi sono trovata...-

-Tranquilla- la interruppe il ragazzo. Per un attimo, Zero squadrò Naomi da capo ai piedi e la bionda, accorgendosi di ciò, divenne rossa e cercò di coprirsi il più possibile. Zero allora, si tolse la giacca e gliela poggiò sulle spalle.

-Grazie- disse la giovane imbarazzata. I due ragazzi camminarono in silenzio finché non giunsero nella stanza di Naomi.

-Ecco- disse Zero percependo l’odore del sangue -appartengono a persone diverse, chiunque ti ha fatto questo scherzo c’entra con i tredici ragazzi feriti di poco fa-.

-Cosa?- esclamò Naomi immobilizzandosi e sgranando i sui magnifici occhi blu.

Yuki e il preside Cross arrivarono in quell'istante, mentre nell’aria si spargeva l’odore del sangue e i vampiri avanzavano verso il dormitorio Sole attratti dal macabro profumo.

-San….san… sangue?- chiese Yuki tremando impaurita. La ragazza lo aveva visto molte volte, il sangue, anche quando aveva scoperto che Zero era un vampiro, ma mai così tanto.

-Giuro che chiunque ti ha fatto questo scherzo se la vedrà con me!- disse il preside Cross furioso .

-No non c’è problema- gli disse Naomi cercando di convincere il preside con un sorriso -state tranquil... tranquilli...-.

-Verrai spostata in un'altra stanza- affermò convinto il preside.

-Vi ringrazio ma non vi dovete disturbare...-

-Questa sera dormirai con me e Yori- le disse Yuki sorridendo -tanto a lei farà piacere conoscerti-

-Grazie- rispose lei arrossendo.

-Bene, io vado- disse cupamente Zero salutando i presenti con un cenno.

-Zero aspetta!- gridò Naomi -Grazie!- ma lui se ne andò senza dirle niente.

Yuki aiutò la giovane a prendere i vestiti per notte e la divisa per il giorno seguente.

Ecco qua il terzo capitolo di Blood Princess , spero che vi sia piaciuto ma un grazie va a tutti voi che mi seguite e che mi recensite , ma un grazie va alla mia beat reader Sachi Mistuki .

Heart : sono felice che ti sia piaciuto la mia storia , spero che tu continuerai a seguirmi.

Prettyvito :non posso dirti con certezza se Yuki e Kaname staranno insieme perché sto ancora pensando alla continuazione di Blood princess , spero che tu lo seguirai per capire se Yuki si trasformerà in vampiro e starà con Kaname . Grazie di aver recensito .

Sachi Mitsuki : un grazie grande va a te che sei la mia beat reader , e grazie di aver votato Naomi come personaggio originale .

Feel Moon : grazie di aver recensito e di aver votato il mio personaggio sono felice , assai felice.

 

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Capitolo 4
*** Incontri felici e destini uguali ***


incontri felici

Incontri felici e destini uguali

Yuki accompagnò Naomi nella sua stanza e quella della sua miglior amica Yori. La castana aprì la porta e vide la propria amica con le gambe accavallate e le braccia incrociate intenta ad aspettarla.

-Dove diavolo sei stata questa volta?-

-Scusa Yori, ma questa volta abbiamo un'ospite!!!-.

Naomi entrò nella camera, indossava soltanto un semplice pigiama con la maglia larga e i pantaloni altrettanto larghi di colore bianco che la facevano sembrare una dolce bambina.

-Ma tu sei Naomi! La nuova arrivata!- urlò Yori con un tono acuto.

-Piacere, io sono Yori!- disse la ragazza rivolgendosi sorridendo alla bionda.

-Piacere, Naomi-.

-Se sapevo che avremmo avuto un'ospite, avrei preparato un altro letto-.

-Tranquilla! Lo prepariamo adesso! Mi aiuti per favore?- disse Yuki prendendo un lenzuolo.

-Sì- le rispose Yori aiutando Yuki. Finito ciò, le tre ragazze si sedettero sul letto.

-Dimmi Naomi, tu da dove vieni?- chiese curiosa la ragazza. Naomi incrociò le braccia e sorrise.

-Vengo da Londra-

-Londra? Ma è stupenda!!!- disse Yuki mentre gli occhi le si illuminarono.

-Ti sei mai innamorata?- richiese Yori. La bionda abbassò lo sguardo e la sua voce diventò triste.

-Beh... sì, una volta. Quando avevo nove anni- rispose lei -lui si chiamava Mark. Era un ragazzo con dei bellissimi occhi azzurri e i capelli biondi. Era molto protettivo nei miei confronti, ma poi ho capito che lui lo faceva soltanto perché io era più ricca di lui...-

-Mi spiace- le disse comprensiva Yori -invece Yuki è innamorata cotta di Kaname–senpai!-

-Ma che dici?! Sei impazzita? Non e assolutamente vero!!!- le rispose la diretta interessata arrossendo e cercando in tutti modi di negare.

-Per caso... ti piace anche quel tuo amico... Zero?- le chiese Naomi.

-Lo negherò fino alla morte, no!- le rispose Yuki con decisione.

Naomi si sentì sollevata, ma non seppe spiegarsene la ragione.

-E la tua famiglia?- chiese Yori rivolgendosi alla bionda. Naomi si bloccò, la sua famiglia... già, la sua famiglia... Come poteva spiegarle che era stata distrutta dai vampiri?

-Io non ho più una famiglia- rispose freddamente la ragazza e Yori capì che non avrebbe dovuto andare oltre, Yuki percepì la situazione e si intromise.

-Devi sapere che io e Zero litighiamo spesso!-

-Perché?- chiese Naomi sorpresa.

-Per ogni inutile motivo!- rispose convinta -quando ho ragione io, lui vuole sempre contrastarmi e quando ha ragione lui, mi piace mettergli i bastoni fra le ruote!-

-Ah!Ah!Ah!Ah!- rise Naomi. Da quando Yuki l'aveva conosciuta, non l'aveva mai vista ridere. Però capì che lei e quella ragazza sarebbero potute diventare amiche, o forse anche migliori amiche?

-Tuo padre è molto gentile!- disse ad un tratto Naomi.

-Grazie- rispose Yuki -ma lui non è il mio vero padre-

-Scusa, io non lo sapevo…- disse con un filo di voce.

-Non c’è problema, io sono stata adottata a dieci anni e del mio passato non ricordo più nulla... a parte Kaname-senpai. Ho un legame speciale con lui, per questo ci tenevo a fartelo conoscere-

-Mi spiace averlo trattato male! Scusami...-

-Allora sei tu quella che ha rifiutato il baciamano di Kaname–senpai e a dare uno schiaffo ad Aidoh!- esclamò entusiasta Yori .

-Ehm... sì- rispose Naomi abbassando la testa.

-Questa volta se l'è proprio meritato quel ragazzo!-

-Perché? Non ti piace?-

-No! A me piace Ichiru. Il più dolce fra di loro- disse Yori con occhi sognanti.

Non farci caso, è cotta di quel ragazzo- rise Yuki grattandosi la testa.

“Se solo fosse umano!” pensò subito dopo la ragazza.

-Spiegami una cosa Yuki, cos'é questa storia dei guardian?-

-Beh, io sono una guardian, in pratica devo sorvegliare ogni notte l’accademia con Zero per controllare la Night Class.

-Ho capito, ma si può entrarne a far parte?- domandò ancora più curiosa.

-Certamente, però a una condizione-

-Quale?-

-Te lo spiegherò col tempo, ma non adesso-

D'accordo, grazie mille- concluse la ragazza sorridendo, poi voltandosi verso Yori chiese -scusatemi, da quando siete amiche?-

-Dalla terza media!- rispose in fretta Yori con felicità.

-E da lì siamo diventate migliore amiche- concluse Yuki sorridendo.

-Buon per voi, io non ho mai avuto amici... veri amici...-

-Perché?- domandarono le altre due in coro.

-Perché io mi trasferivo sempre e cosi mi facevo amici, ma mai sinceri, ognuno stava con me solo per i suoi scopi. Soltanto una ragazza di nome Karen è stata mia amica, ma non miglior amica-

-Poverina, devi aver sofferto molto senza famiglia e senza amici- disse triste Yuki -chi si occupava di te?-

-Il mio tutore Jeanpierre. Lui mia ha fatto da padre e da maestro-

-Scusa per la domanda importuna, ma... hai dato a qualcuno il tuo primo bacio?- chiese con l'aria da detective la giovane castana .

-N... no- sorrise Naomi imbarazzata -e non ho intenzione di darlo a nessuno, eccetto all’uomo che amerò!-

-Buon per te, a me piace qualcuno, ma non potrò mai darlo o riceverlo perché lui ha troppe corteggiatrici- disse Yuki con un filo di voce.

-Continua a sperare Yuki! Perché la speranza è l’ultima a morire!-

-Hai ragione!-

-Tu ce l’hai un motto?- chiese Yori curiosa.

-Un motto?- domandò sorpresa la bionda.

-Sì! Io ce l'ho! É: sbagliando si impara!-

-E tu dovrai imparare sempre!- si intromise Yuki sogghignando.

-E con questo che cosa vorresti dire?-

-Niente!- rispose lei facendo finta di nulla. Yori sbuffo e Naomi tornò sull'argomento precedente. Si voltò verso la guardian e affermò convinta -nella vita non devi smettere mai di sperare. Mai!-

Entrambe le ragazze si stupirono, Yuki pensò che avrebbe imparato molto da Naomi e rifletté sul fatto, che i loro destini non erano poi così diversi.

-Il mio e non arrendermi mai!!!- gridò la ragazza dagli occhi blu e tutte risero in coro.

Tra di loro, si stava instaurando un'ottima amicizia, ma non tutti i segreti poterono essere svelati quella notte.

Ci saranno ancora misteri da svelare, confessioni, amori e distruzioni da realizzare.

Ed ecco qua il quarto capitolo spero che vi piaccia , vi presento Naomi   http://bloodeprincces96.deviantart.com/art/Naomi-Komoto-Vampire-160430603       se volette vederla clicate  

Feel Moon : grazie che ti sia piaciuta . 

Sachi Mistuki : come promesso ho inviato il sito , spero che lo vedrano grazie di tutto .

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Capitolo 5
*** Un passato che nessuno vorrebbe avere ***


oooooooooooooo

 Un passato che nessuno vorrebbe avere

Naomi si era appena svegliata, mentre Yuki dormiva ancora e Yori si stava rivestendo.

--Come mai sta ancora dormendo?- chiese curiosa Naomi.

-Per lei ormai è un abitudine dormire di giorno!- disse Yori pettinandosi, poi continuò -ma anche se arriva in ritardo è perdonata!-

-Perché?-

-Perché è la figlia del preside, e oltretutto fa la guardian!-

-Sbrighiamoci!- aggiunse preparando in fretta i libri. Naomi aveva appena finito di sistemare il letto e di prepararsi.

-Finito!- esclamò la bionda sorridendo.

-Wow! Brava!!! Che velocità!- disse Yori applaudendo dallo stupore. In quel preciso momento, Yuki aprì gli occhi e sbadigliando farfugliò qualcosa del tipo -'giorno ragazze!-

-Ben svegliata dormigliona! Adesso sbrigati a vestirti o farai tardi a lezione!- la rimproverò Yori.

-Sìì…- la ragazza sbadigliò ancora e e stiracchiò le braccia -Naomi, mi dici una cosa?- chiese Yuki vestendosi.

-Certo-

-Vuoi conoscere la Night Class?-

-Beh, io...- la ragazza era in difficoltà, non sapeva davvero cosa rispondere...

-Ti prego!- la supplicò Yuki cercando di convincerla e alla fine riuscì nel suo intento.

-E va bene!- sospirò la bionda sorridendo e preparando i libri per la lezione.

-Tutti in classe!!! gridò Yuki.

 

La campanella suonò e tutti i ragazzi entrarono. Yori si sedette in prima fila, Yuki alla terza e Naomi accanto a Zero.

La lezione incominciò e il professore interrogò tutti. Nonostante Naomi non avesse partecipato alle lezioni, Naomi rispose a tutte le domande corretamente, sembrava conoscere tutto.

Un'intera mattinata passò e le ragazze si separarono, Yori si diresse al club di cucina, Yuki si allontanò con Zero verso la presidenza e, infine, la nuova arrivata si sedette sotto l'ombra di un albero.

-É passato tanto tempo, dall'ultima volta in cui ho incontrato dei veri amici... Ma mi ricordo come se fosse ieri di Karen! Un'amica sincera che conosceva tutta la mia storia e chi voleva egualmente bene...-.

Le lacrime le scorrevano dai candidi occhi. Ripensare al proprio passato era difficile, soprattutto se la propria giovinezza è segnata dal sangue.

Zero notò una figura seduta a contatto con un albero, le si avvicinò piano e si sedette accanto a lei.

-Perché piangi, Naomi?- chiese freddamente. Naomi si bloccò. La sua voce... una voce cosi familiare... fredda, ma che le faceva battere forte il cuore... Le sue gote si tinsero di rosso e si voltò un poco.

“Si ricorda il mio nome!” pensò estasiata “ieri mi chiamava Gomochi adesso mi chiama Naomi... però e strano sentire il proprio nome pronunciato da lui, ma che mi sta succedendo?”

-Be... bene, grazie!- rispose, ma non ebbe il coraggio di voltarsi a causa il leggero rossore del proprio viso.

-Stai piangendo inutilmente- commentò cupamente il giovane.

“Eccolo là, sempre pronto a rompere ogni magico momento con una semplice frase!” pensò Naomi esasperata.

-Piangere non... non... non è inutile!!!- disse Naomi singhiozzando, le parole non volevano uscire. Cercò di trattenere le lacrime, ma non ci riuscì.

-Sei testarda, se ti dico che è inutile è inutile!!!- cercò di convincerla.

-Piangere vuol dire sfogarsi dalle proprie frustrazioni, tu lo hai mai fatto?- ribatté lei rendendosi conto di aver colpito nel punto giusto.

-No- disse Zero abbassando gli occhi, con voce atroce e fredda.

-Scusami, io... non volevo- la ragazza si alzò, chinò il capo e scappò via piangendo.

il giovane non fece nulla, quella faccenda non gli interessava, però c'era qualcosa che lo incuriosiva. Naomi corse velocemente, senza far caso ai giovani, si mise una mano sulla bocca per trattenere i singhiozzi, ma urtò qualcuno.

-Fai attenzione!- protestò un giovane con la divisa bianca e la giacca slacciata, che faceva notare i suoi pettorali perfetti, alto, con i capelli sul arancio scuro e scompigliati. In tutto e per tutto assomigliante ad Aidoh. Naomi per un attimo ebbe paura, perché ebbe l’impressione di rivedere il don giovani. Il ragazzo si rialzò e porse la mano alla giovane. Naomi la raccolse e si tirò su in piedi.

-Grazie- disse gentilmente.

-Prego- rispose il giovane vampiro squadrandola da capo a piedi.

-Mi hanno detto che sei tu ad aver rifiutato Kaname–senpai, e ad aver dato uno schiaffo a mio cugino- disse con un cenno di sorriso.

-Mi spiace, potresti chiedergli scusa da parte mia? Io non volevo...- disse la ragazza con un tono dispiaciuto, ma poi si accorse che le sue guance erano ancora fradice e cercò di asciugarle con la manica della divisa.

-Tieni- il vampiro le porse un fazzoletto pulito appena estratto dalla tasca, poi si presentò baciandole la mano -Piacere, io sono Akatsuki Kain-.

-Naomi- rispose educatamente lei con un dolce sorriso, che fecce intenerire Kain.

-Scusa per lo schiaffo che ho dato ieri a tuo cugino!-

-Se l’ho è veramente meritato!- rispose lui con un mezzo sorriso.

Naomi sgranò gli occhi, sorpresa dalla risposta del nobile.

-Sei veramente carina! Ti offro il pranzo!-

-Cosa???- esclamò la bionda stupita -ehm... ok-.

Il pomeriggio passò in fretta. Kain era stato veramente gentile con Naomi e lei iniziò a pensare che non tutti i vampiri erano uguali. I due giovani si incamminarono verso la Night Class e sorridendo Kain, le raccontava delle bravate di Aidoh e del loro passato, ma senza accennare alla loro natura di vampiri.

-Grazie Kain, sei stato molto gentile!- disse la ragazza sorridendo.

-É stato un piacere e poi non credevo che tu fossi così divertente. Naomi porse il mignolo al giovane e anche lui la copiò senza fare domande.

-Amici!- disse Naomi sorridendo.

-Amici-.

-Ecco siamo arrivati, le ragazze hanno già accerchiato Aidoh e gli altri-.

-Grazie di tutto, adesso vado ad aiutare Yuki!-.

 

-Ma dov’eri finito?- chiese Idol sospettoso.

-Stavo passeggiando con Naomi- rispose semplicemente Kain .

-E quella lì avrebbe già un nome!?-

-Sì, che c’è l’ha ed è Naomi!-

-Ok, come vuoi tu, ma quella racchia non mi piace!!!-

Kain si sbatté una mano sulla fronte, in segno di irritazione.

Naomi andò ad aiutare Yuki e Zero con il sorriso sulle labbra. Ad un certo punto Aidoh le tirò una ciocca di capelli facendo male alla ragazza, improvvisamente, il vampiro annusò il profumo della giovane e sentì la medesima sensazione della notte scorsa, quando la creatura lo aveva scaraventato contro l'albero. Attirò la ragazza ancora più vicino a lui, per annusare meglio il suo profumo.

“Eppure questo profumo….”

-LASCIAMI!!!!- gridò la ragazza.

-Sta calma bella ….- le disse tirandole ancora più forte la ciocca. Naomi avvertì un forte dolore alla testa, mentre qualche lacrima le stava rigando il viso. Aidoh la fece girare e le strinse le braccia sorridendo beffardo -Racchia piagnucolona!-.

I vampiri scoppiarono a ridere, tutti, tranne Kaname, Kain, Ichijo, Shiki e Rima.

Naomi si voltò dall’altra parte e vide le sue compagne ridere, tutte tranne Yuki che aveva lo sguardo dispiaciuto e Zero che la guardava freddamente.

Lacrime calde le rigavano volto. La ragazza abbassò lo sguardo, pianse coprendo con una manica i suoi occhi blu e scappò nella direzione della fontana . Yuki voleva fermarla ma Zero le fece capire che era meglio lasciarla sfogare. Le ore passarono e il tramonto scomparve lasciando posto alla fredda notte. Naomi ancora piangeva quando ad un tratto, un’ombra le si avvicinò.

-Chi è?- chiese la giovane voltandosi spaventata.

-Sono io, Yuki- la castana uscì alla luce della luna e Naomi scostò lo sguardo.

-Tu pensi che io non sappia chi siano loro, vero?!-

-Chi?- chiese Yuki perplessa.

-I vampiri-

Yuki sgranò gli occhi sorpresa -Tu... tu lo sai?-

-Certo che lo so- le rispose Naomi alzandosi con le lacrime agli occhi -lo so da quando sono nata-.

Yuki non capì e la bionda si inginocchiò, coprendosi gli occhi cn le mani per nascondere le lacrime che le imperlavano il viso.

-Loro hanno ucciso la mia famiglia!- gridò -ho visto mia madre morire! Sì, l'ho vista morire, ho visto il sangue scorrere dal suo collo mentre il vampiro la mordeva e tutto per colpa del sangue! Tu pensi che io non abbia mai visto i loro occhi rossi, ma ti sbagli! Li ho visti, forse troppe volte e ho visto toppe volte il sangue nella mia vita! Mi cercano, vogliono il mio sangue! La mia famiglia è stata distrutta e io scappo da quando sono nata! Non ho amici, non ho una famiglia e la mia esistenza é del tutto inutile!!!-.

Naomi si inginocchiò a terra piangendo. Yuki si avvicinò, si sedette accanto a lei e sorrise.

-Beh, un'amica l'hai trovata, anzi, due. E poi adesso puoi fare la guardian, Lo chiederemo a mio padre, tu non sei affatto inutile!-.

La bionda alzò il capo sorridendo triste -grazie Yuki- disse abbracciandola. Poi, si alzarono e s'incamminarono verso la nuova stanza di Naomi.

Ma qualcuno osservava ogni passo di Naomi, qualcuno che voleva proteggerla o qualcuno che voleva ucciderla?

 

“Sì, ho trovato un'amica” sorrise Naomi ignara, tirando le coperte del suo letto.

Ed ecco qua il quinto capitolo ringrazio Sachi Mistuki la mia beat reader che mia ha correto gli errori spero che vi piaccia e che continuate a seguirmi  . 

Feel Moon: Sono felice che ti sia piaciuta ,spero che continuerai a seguirmi. 

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Capitolo 6
*** I peccatori del destino ***


i peccatori del destino 2

I peccatori del destino


Il mattino seguente Yuki portò Naomi da suo padre, il preside Cross, consigliandole di restare calma e sorridente. Allora la bionda bussò, lasciando la castana ad aspettare fuori dalla stanza.

-Chi è ?- chiese il preside.

-Potrei entrare Preside Cross?-

-Certamente Naomi, sono lieto che tu venga a trovarmi, cosa succede?- le chiese dolcemente lui.

-Preside, io vorrei entrare a far parte dei guardian!!!-

-Che cosa?!- chiese perplesso Kaien.

-Sì, avete capito bene- disse Naomi con gli occhi abbassati mentre torturava nervosamente le mani.

-Tu sai perché non posso farlo- disse il preside freddamente -Il consiglio è stato chiaro-

-Lo so- replicò Naomi -Yuki- continuò la bionda -lo sa-.

-Che cosa???- il preside si alzò di scatto facendo cadere la sedia contro la libreria lì accanto.

-Sì, soltanto una parte, lei non sa chi io sia veramente, però...-

-Sa che conosci i vampiri?-

La ragazza annuì lentamente.

-Ah bene, ma sai che non posso farti entrare nei guardian-

-Preside la prego, a me non importa, voglio solo fare qualcosa di utile nella mia vita... e poi non voglio essere protetta da nessuno!-

-Se io accettasi, tu staresti attenta a non essere morsa?- chiese ancora più serio il preside.

-Sì, lo sarei- gli occhi della ragazza incominciarono a lacrimare speranzosi.

-Ancora non ho detto sì...-

La ragazza annuì un po' confusa.

-Naomi, lo sai che se io ti facessi diventare una guardian il consiglio dei cacciatori me la farebbe pagare cara, vero?-

-Sì e mi dispiace, ma in questo momento non c'entra il consiglio, c'entro io e la mia vita!-

-Naomi, il tuo sangue è una tentazione anche per i vampiri purosangue e ricorda che anche se tu sei di grado superiore a quello di Kaname, non sei ancora in grado di combattere-

-Preside nella mia vita non ho fatto altro... che scappare… questa volta vorrei affrontarli con le mie stesse mani! E anche se avessi paura, lo farei egualmente! Vi giuro che starò attenta anche… se non posso darle garanzia che...- la ragazza scosse la testa con decisione -io mi impegnerò al massimo, vi prego fatemi diventare un guardian! Voglio dimostrare che ce la posso fare!- Naomi s'inchinò e cominciò a piangere aggiungendo -non vi deluderò!-.

Il preside Cross stette attento alla supplica della giovane Komoto e ci pensò un attimo.

“É vero, in passato ha sofferto tanto e ancora continua a soffrire, ma questa volta ce la vuole fare da sola. Per il rispetto che ho per la sua famiglia io devo riflettere, se la facessi diventare una guardian, potrei farla proteggere da quel testardo di Zero...”

-Il mio non è un ordine Preside Cross, ma una supplica- la ragazza era ancora china e parlava con le lacrime agli occhi. Allora il preside le se avvicinò, la prese per le spalle e le fece sollevare il viso.

-Non inchinarti davanti a me Naomi Komoto, dovrei farlo io-

-Oh no Preside! Non mi è mai piaciuto sfruttare gli altri, soprattutto lei- Naomi si asciugò le lacrime e con voce dolce gli rivolse queste parole.

-Ho rispetto per te Naomi, come avevo rispetto per i tuoi genitori, i vampiri furono tentati dal vostro sangue e li uccisero, ti prego fai attenzione-.

Naomi era al colmo della felicità. Il preside allora si avvicinò alla scrivania di legno aprì un cassetto e le porse una fascia con impresso il simbolo dell'Istituto Cross.

Naomi sorrise e prese delicatamente la fascia.

-Grazie Preside Cross! Non vi deluderò!!!- disse con tono serio.

-Stai molto attenta però-

-Lo sarò, ve lo prometto!-.

La bionda uscì in silenzio totale e con gli occhi abbassati.

Yuki le chiese venendole incontro -e allora?-

-Beh…-

Yuki abbassò lo sguardo triste e Naomi sorrise.

-Ce l’ho fatta!!!-

-Brava!!! Hai convinto mio padre!!! Nessuno ce l’avrebbe fatta, lui avrebbe incominciato a parlare di quanto fosse pericoloso… Ma come hai fatto?- chiese entusiasta.

-Anche io ho i miei trucchi!!!- esclamò Naomi facendole l'occhiolino allo stracolmo della felicità.

-Finalmente una compagna, non riuscivo più a sopportare Zero…- poi sorridendo disse -Adesso ti serve un'arma. Io ce l’ho già, si chiama Artemis-

-Ma io ce l’ho!-.

Yuki rimase pietrificata da quella affermazione.

-Vieni- aggiunse. Le ragazze si precipitarono nella camera della bionda, aprirono la porta e si diressero verso l’armadio da cui Naomi estrasse un pacco bianco.

Incominciò ad aprirlo, scoprendo una lunga collana formata da piccole perle nere e al centro, brillava una luna e la croce dei templari dello stesso colore delle perle.

-Questa e la tua arma?- chiese curiosa Yuki.

-Forse è un po’ troppo femminile, ma appartiene alla mia famiglia da generazioni- rispose fiera Naomi.

-Come si chiama?-

-Short Eyes-

-Andiamo!- esclamò Naomi trascinando Yuki fuori dall'edificio. Osservarono intorno sperando che non ci fosse nessuno, poi Naomi scagliò un colpo verso un albero e lo frantumò. Yuki spalancò gli occhi “direi che un libro non si giudica dalla copertina” pensò incredula.

-Allora compagna guardian, andiamo?- disse la castana con tono scherzoso.

-Sì!- annuì la bionda al colmo della felicità saltellando. Le due, si diressero verso i cancelli della Night Class.

-Naomi sei pronta?-

-Mille volte sììììì!- .le due ragazze si misero di mezzo e cercarono di calmare le ragazze .

-State calme, vi prego!!!- gridò la bionda cercando di calmare le ragazze con una voce piana e calma.

-ADESSO STATE CALME!!!- gridò Yuki con tutta la sua voce, facendo rimanere le presenti pietrificate.

Naomi voltò la testa ovunque, in cerca di qualcuno e in quell'istante arrivò Zero.

-Che c'è di nuovo Yuki?- chiese Zero atono.

-Nulla di nuovo, a parte che abbiamo una nuova amica come guardian!-

-Cosa?- domandò Zero perplesso.

-Sì, mio padre ha accettato!-

-Com'è possibile? Lei neanche li conosce!-

-Sì che li conosce- replicò Yuki arrabbiata.

-Ma cosa?-

Naomi gli si avvicinò e gli porse educatamente la mano -Piacere di rivederti Zero, io sono la nuova guardian- ma Zero non disse nulla, anzi rimase freddo come il ghiaccio e si allontanò -Non vedete che stanno per aprire il cancello?-

-Ma cosa gli ho fatto?- chiese la ragazza con tono dispiaciuto-

-Niente, tranquilla, Zero è sempre così- cercò di spiegarle Yuki.

-Sbrigatevi!- disse nuovamente il ragazzo.

-Cosa? Ah sì! Ragazze state calme. Avanti!!!-

I cancelli si aprirono e tutti i fiori all’occhiello della scuola uscirono. Aidoh fu il primo ad varcarli e tutti gli altri vampiri dopo di lui.Yuki si avvicinò a Kaname arrossendo, cosa che infastidì molto Zero e Naomi percepì una strana atmosfera.

-Scusami Kaname–senpai, potresti gentilmente presentare alla mia nuova amica i componenti della Night Class?-.

Il moro si voltò verso di lei e sorridendole rispose -certamente-

-Ti ringrazio-

-Ma potrei sapere il perché?- domandò il capo dormitorio.

-Semplice, lei è una nuova guardian!-.

Kaname sorrise, si voltò verso Naomi le se avvicinò piano. La ragazza era intenta a calmare le belve della Day Class.

-È un piacere rivederti Naomi!-.

Lei si bloccò e voltò lentamente la testa tremando, mentre i suoi occhi s'inumidirono.

 tu?”

-É un piacere rivederti Kaname Kuran- la giovane abbassò lo sguardo per non far scorgere le sue lacrime al vampiro.

-Il piacere e mio Naomi Gomochi- capendo finalmente chi lei fosse in realtà “il suo profumo e lo stesso” pensò infatti “allora sei stata tu”

Il moro si sfiorò il polso nel punto esatto in cui la creatura l'aveva attaccato.

-Dimmi Naomi, tu avrai già conosciuto il nostro caro Aidoh-

-Ehm, sì-

-Lui è Kain, a destra c'è Ruka. Loro sono Shiki e Rima e dopo di me c’è Ichijo il vice capoclasse, lei invece è Senri .

-Piacere, io sono Naomi- disse salutando praticamente soltanto Kain, forse l’unico vampiro decente.

-Allora è così che ti chiami racchia piagnucolona?- replicò Aidoh ghignando.

-Sì! Naomi è il mio nome e ne sono fiera!- disse Naomi arrabbiata.

-Scommetti che riesco a darti il tuo primo bacio?-

-Cosa??? Lasciami, Aidoh mi fai male!!!- la ragazza tentò di scappare, ma le braccia di Aidoh la bloccarono e lei non riuscì a divincolarsi, ovvio, lui era un vampiro.

“Cosa ha intenzione di fare?” Naomi tremò e i suoi occhi si bagnarono di lacrim. Aidoh le se avvicinò e odorò il suo profumo.

 Questo odore!!!”

Zero gli puntò la Bloody Roses al collo minacciandolo -Lasciala, Hanabusa!!!-

Il vampiro arretrò, ma si ritrovò di fronte a un Kaname piuttosto infuriato.

-Aidoh non toccarla mai più-.

-Come vuole lei Kaname-senpai- rispose con un inchino.

Tutte le giovane umane rimasero pietrificate, ma Yuki le richiamò alla realtà -Adesso tutte nelle vostre stanze!!!- gridò, mentre, stranamente, le ragazze non fiatarono e si avviarono verso il dormitorio docilmente. La Night Class rientrò e Zero diventò serio.

-Stai più attenta la prossima volta- disse riferendosi a Naoemi.

-Io... ti volevo ringraziare-

-Non c'è di che-.

-Dividiamoci- disse Yuki e tutti e tre si separarono.

“Grazie Zero” pensò Naomi “Loro volevano farmi di nuovo del male, dannato sangue! I vampiri sono i peccatori del destino ed io sono una di loro! Anche io sono una peccatrice del destino” la ragazza prese la Short Eyes e andò in perlustrazione.

Ecco qua il sesto capitolo spero che vi piaccia e che recensirete. io devo ringraziare Sachi Mistuki la mia beat reader che correge i miei errori . 

Feel Moon: sono felice che continui a seguirmi, l'ombra che segue Naomi beh questo è un segreto, spero che mi seguirai se vuoi sapere chi è . Grazie . 

Sachi Mistuki : Grazie che sei la mia beat reader, e poi per gli errori non c'è nessun problema , sono felice che Naomi ti sia piacciuta.

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Capitolo 7
*** Fame da vampiro ***


fame da vampiro 2

Fame da vampiro

La mezzaluna faceva capolino dalle nuvole, rischiarando la buia notte. Naomi avvertì una strana sensazione, come se dovesse accadere qualcosa di veramente brutto quella notte. Il silenzio faceva da padrone nella Cross Academy, nell’aria risuonavano soltanto il fruscio delle foglie trasportate dal vento e gli schizzi dell’acqua della fontana, non più le grida delle giovani fan dei vampiri.

Yuki sospirò guardando il suo volto e cercando di ricordare il giorno in cui scoprì che Zero era vampiro di livello E...

 

-Ho una brutta sensazione, e come se stasera dovesse accadere qualcosa di brutto!- disse Yuki scendendo le scale con le braccia raccolte intorno alla vita. Scendeva, scendeva e ogni passo le sembrava infinito. Poi, nell'ombra, intravide Zero.

-Zero che ci fai tu qui?- chiese la ragazza sollevata.

-Yuki!- il ragazzo sorrise beffardamente e suoi occhi divennero rosso sangue, sorrise, mostrando i canini e le se avvicinò lentamente. La castana iniziò a tremare, sorpresa e spaventata nello stesso tempo. Zero la fece voltare ,bloccandole le braccia al muro con tutta la forza che aveva, poi le leccò il collo e la morse. Yuki sgranò gli occhi dalla paura e un lamento di dolore fuoriuscì dalle sue labbra. Il morso durò un istante, ma per Yuki durò un'eternità. Zero la guardò spaesato, rendendosi conto di ciò che aveva fatto, e maledicendosi, le se avvicinò lentamente. Lacrime di paura e dolore, scivolarono sulle guance di Yuki e osservando lo sguardo di Zero, capì che quelle lacrime erano come una lama che trafiggeva il suo cuore.

Ma la ragazza, non riuscì a frenare il suo pianto, e stirando soltanto un poco le labbra, svenne cadendo fra le braccia del ragazzo. Zero la trasportò in camera sua, la medicò e da quel giorno... cominciarono i morsi. Non per volontà di Zero, questo no, non avrebbe mai voluto farle del male, mai, ma era Yuki che, accortasi della sete del ragazzo, gli offriva volutamente il suo sangue

 

Naomi stava perlustrando silenziosamente la parte del sud–est della scuola, quando sentì un rumore alle sue spalle, si voltò pronta a scagliare la Short Eyes sul nemico, ma dal cespuglio saltò fuori un gatto nero e la ragazza sospirò sollevata.

-Ahhh! Fortuna micetto che eri solo tu, se no sarei già scappata dalla paura... se non fossi già morta per infarto!-la ragazza si chinò lo avvolse fra le sue dolci braccia e il gatto ubbidì come se fosse stato un ordine. Gli occhi blu della ragazza si posarono sul ponte della scuola e intravide due ombre, una delle quali tratteneva nelle proprie mani un lungo bastone e l'altra, sicuramente un vampiro dati i suoi profondi occhi rossi, le puntava contro una pistola.

Naomi lasciò libero il gatto, prese la Short Eyes e corse verso la struttura, intuendo finalmente che la figura con il lungo bastone era Yuki, ma capì anche che era in pericolo... osservò meglio l'altro individuo e sgranando gli occhi dalla sorpresa, riconobbe Zero.

-Cosa sta succedendo? Zero è un va…vam…piro?- la sua voce tremò e i suoi grandi occhi blu incominciarono ad inumidirsi, ma poi con la manica della divisa se li asciugò.

-Ha bisogno del mio aiuto!!!- si disse e la ragazza incominciò a correre, ma poi si bloccò a metà strada.

O del mio sangue?” pensò impaurita, ma poi scosse la testa “avanti Naomi che ti costa? Ha bisogno del tuo aiuto e poi ti ricordi quando hai visto i segni dei canini sul suo collo, vero? Adesso non puoi lasciarla dare il suo sangue per sempre. Ricorda ciò che sei Naomi, anche se senti che lui sta scendendo al livello E. Fallo per ciò che sta nascendo dentro il tuo cuore!”. La ragazza arrossì violentemente e quasi gridò -Ma cosa sto dicendo?! Io non provo nulla per Zero e poi non lo conosco affatto!!!- ma il suo cuore in quel istante pulsò forte.

Se il mio sangue serve per far passare ad un altro livello i vampiri posso salvarlo, però non conosco tutti i suoi effetti... beh, l'ultima volta che mi hanno morsa è successo... o almeno credo... Accidenti non riesco a ricordare!!! É come se il mio passato fosse stato cancellato, non ricordo quasi più nulla”.

La ragazza cominciò a correre verso il ponte, mentre la castana si avvicinava al bel tenebroso per essere morsa. Naomi corse con tutta la forza che aveva e mentre Yuki si sbottonava il colletto, la bionda la raggiunse .

-Fermatiiiiiiiiiii!!!!!!!!- urlò facendo sobbalzare Yuki. Naomi arrivò mentre la sete di Zero stava diventando incontrollabile.

-Lascia fare a me Yuki!!!-

-Naomi, io...-

-Lascialo fare a me, ti prego...- riprese la bionda, ma Yuki scosse la testa in segno di diniego -No, tu non puoi sapere...-

-Io lo so e come!!! Lascia che lo disseti io!-

-Ma...-

-Niente ma!- Naomi si avvicinò al ragazzo, si tolse la giacca nera restando soltanto in camicia e si sbottonò il colletto, lasciando intravedere il collo.

-Perché lo fai?- le chiese Zero quasi al limite.

-Avanti, mordimi, dissetati con il mio sangue!-

Zero però non si avvicinò, cocciuto com'era non voleva farle del male.

-Hai per caso paura?- chiese la giovane.

-Io non voglio fare del male a qualcuno che non conosco!!!- le rispose.

-Sempre meglio che farlo a qualcuno che conosci, ti pare? Quindi zitto e fallo!-.

Naomi per una volta si sentì forte e sicura, desiderava davvero aiutarlo. Zero ubbidì e le se avvicinò, prima la strinse forte leccandole il collo. Le guance della ragazza incominciarono a imporporarsi, prima ansimò un poco, poi, quando lui affondò i suoi canini nella carne fino a perforare le vene, Naomi spalancò gli occhi gemendo. La giovane sollevò le braccia e affondò delicatamente una mano fra i capelli del ragazzo, mentre con l’altra si strinse alla divisa di Zero.

Un ricordo... sì, quando mia madre mi morse per salvarmi da lui, ora ricordo. Occhi rossi, cremisi, di un magnifico cremisi. Lei l’ha fatto per salvarmi anche se era contro natura, la legge dei Komoto parla chiaro. Sento un immenso dolore trafiggermi il collo, un'ondata di calore affluire dalle mia vene, ma tutto sommato non mi fa male. Le sue mani mi stringono forte, mentre le sue labbra si muovono frenetiche sulla mia pelle, lo sento mentre beve avido il mio sangue”.

Zero continuava, non aveva mai assaggiato un sangue cosi dolce, che lo faceva trasportare in un’altra dimensione. Il sangue passava, dalle vene della ragazza alla bocca del giovane. Rosso, rosso ancora rosso, Zero ne volle ancora, voleva affondare i suoi canini fino in fondo, voleva quel dannato sangue che stava diventando come una droga per lui. Naomi si sentì trafiggere da mille lame affilate, che le penetravano la gola, mentre la camicia bianca si macchiò del liquido scarlatto. Con gli occhi spalancati verso il cielo, in cui la mezzaluna brillava al suo massimo splendore, si consumava il peccato più imperdonabile. Nell’aria si sparse l’odore del sangue… il sangue di Naomi e tutti i vampiri ne sentirono l’odore, anche Kaname che intuì che la bionda e stata morsa. La Ragazza intrecciò le dita nei capelli del suo aggressore, socchiuse gli occhi e capì che il diciassettenne voleva andare in fondo. Naomi non riuscì a trattenere le lacrime e poco a poco le scivolarono sul viso, una di queste, cadde sopra il volto di Zero e il ragazzo avvertì qualcosa di caldo sulla propria gota. Capì che la ragazza stava soffrendo, voleva fermarsi però quel sangue era cosi dolce che per lui era impossibile frenarsi, poi l’urlo di Yuki lo fermò, si bloccò, indietreggiando. La ragazza aveva la vista offuscata e le gambe le cedevano. Zero cercò di pulire il sangue dalla sua bocca, mentre Yuki si avvicinò a Naomi per aiutarla. La ragazza barcollò e cadde, ma delle forti braccia la trattennero. Zero infatti, riuscì a prenderla in tempo e Yuki lo aiutò a portarla in camera.

La ragazza aveva perso molto sangue.

 

Spero che vi piaccia, e che comentiate , grazie di tutto e tutto questo un grazie va alla mia beat reader che spero che mi segua.

Feel Moon : sono felice che mi seguirai e continuerai a recensire.

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Capitolo 8
*** Il prezzo desiderato ***







Il prezzo desiderato 

Zero alz
ò la testa e con la manica della camicia si pulì le labbra, l'altra invece, la porse a Naomi. La giovane l'afferrò e si rialzò, stringendola debolmente.

-Perché lo fai?- le chiese.

-Non lo so!- rispose mordendosi il labbro inferiore per ls paura.

-Cosa vuoi in cambio?- domandò Zero curioso.

-Niente, vorrei soltanto la tua amicizia…- disse sorridendo, ma sapeva che c'era qualcos'altro dentro di lei che stava nascendo, qualcosa che però non poteva rivelargli.

La ragazza gli avvicinò il miglnolo, così come aveva fatto con Kain.

-La mia amicizia? A cosa ti serve?-

-L’amicizia e stupenda e avere degli amici ti fa sentire bene con te stesso- rispose lei semplicemente. Il giovane si coprì gli occhi con i suoi magnifici capelli argentei, rimanendo molto sorpreso da quella risposta .

-Vuoi che siamo amici? Va bene. Allora, rispondi a questa domanda: perché il tuo sangue e cosi diverso?-

Naomisi zittì, poteva davvero dirglielo? Poteva fidarsi di lui?

-Un giorno, forse te lo spiegherò-.

Il giovane si rialzò, dirigendosi verso la porta e uscendo. Naomi sorrise e premendo la mano sul suo collo, tornò nella sua stanza.

Il cuore le batteva forte e finalmente ammise a se stessa di essersi innamorata di quel cocciuto vampiro, ma per poterlo rivelare a lui, avrebbe dovuto superare molte difficoltà.

 

 

 

Ed ecco l'ottavo capitolo spero che vi piaccia e che commentiate un grazie a tutti quello che l'hanno preferitta e messe nelle seguite.

Feel Moon: Sono felice che ti sia piacciuta, non ti preoccupare Naomi si accorgerà presto dei suoi sentimenti per Zero. 

Heart: grazie che la mia fanfiction ti piaccia, spero che mi seguirai e che commenterai ancora.

Sachi Mistuki: grazie perchè mi aiuti a correggere i miei errori,sono felice che mi segua, e per la scuola anche io sono molto occupata grazie di tutto.

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Capitolo 9
*** La fiducia della preda ***


la fiducia

La fiducia della preda

 Era passato un mese da quando Naomi si era stabilita nella scuola e le cose si stavano modificando. Era la più invidiata della classe a causa della sua strana bellezza e ammirata delle ragazze per la sua bravura e la sua gentilezza. L'amicizia con Yuki e Zero si era rafforzata e i ragazzi si stavano conoscendo meglio. La bionda donava il sangue a Zero, ma qualcosa stava nascendo dentro di lei, qualcosa di così grande che nessuno avrebbe potuto fermare. Un nuovo sentimento occupava il cuore della ragazza: l’amore.

Naomi era distesa sul proprio letto ripensando alla notte in cui si era lasciata mordere da Zero, erano le cinque del pomeriggio e il sole stava tramontando. Sfiorò con la mano destra il suo collo, ove si intravedevano ancora due piccoli punti, il morso del ragazzo.

“Di solito le mie ferite si rigenerano facilmente, ma questa no, è come se non volesse guarire...” i suoi pensieri furono dissolti da qualcuno che stava bussando alla porta.

La bionda si alzò e andò ad aprire, ritrovandosi di fronte a Yuki e invitandola ad entrare.

-Cosa c'è Yuki?- chiese preoccupata.

-Nulla di grave, tranquilla, volevo soltanto chiederti se vuoi venire con me e Zero, quelli della Night Class hanno il permesso di uscire e noi come guardian dobbiamo sorvegliarli-

-Va bene- la ragazza sorrise dolcemente e si avviò verso la Short Eyes, prendendolo e indossandolo intorno al collo.

-Scusa se te lo chiedo, ma dove andiamo?-

-È semplice, vicino alla scuola c’è una piccola cittadina. Già che ci siamo ne approfitto per comperare qualche regalo, Yori ha insistito per venire con noi, ma Zero le ha risposto di no, così le ho promesso che le avrei comprato qualcosa-

Si diressero insieme verso Zero, che le aspettava vicino all’uscita della scuola.

-È questa l’ora di arrivare?- chiese più freddo  che mai, ma Naomi sorrise, ormai c'era abituata.

Salirono nell’auto e la ragazza si sentì osservata, Zero infatti, continuava a fissarla da quando erano partiti. Allora si concentrò sul paesaggio verde fuori dal finestrino e quando la macchina scura si fermò, scesero. Appena misero piede fuori dalla macchina, Yuki saltellò felice e Naomi rimase molto colpita, non aveva mai visto una città cosi bella. Essa infatti era costruita tutta in pietra e c’era un maestosa chiesa di cui si intravedeva soltanto la punta del campanile, però si sentiva un acuto suono provenire da lì, mentre numerose colombe bianche si alzavano in volo.

-Wow e fantastico!- disse la bionda, ma a rovinare bel momento fu il giovane cacciatore.

-Avanti muovetevi-

Entrambe lo seguirono senza fiatare. Più si inoltravano nella città, più notarono bellissimi negozi ancora aperti, però non c’era nessun passante e i loro silenziosi passi, venivano accompagnati solo dal miagolio dei gatti di strada.

Il sole bruciava ancora ma nel penombra si nascondevano creature misteriose: i vampiri. Allora Yuki decise di rompere quel silenzio tanto inadatto.

-Naomi vuoi venire a far compere?- chiese speranzosa.

-Oh sì!- le ragazze stavano avanzando quando Zero le fermò -State attente non sarò la vostra balia-

-Sì, sì…ho capito- disse Yuki pronta ad una crisi, mentre Naomi cercava di calmarla.

-Andiamo dai!- le giovani s'incamminarono osservando le vetrine illuminate, Zero invece, le accompagnava a passo lento, stando sempre in allerta.

La bionda guardava estasiata tutto ciò che veniva esposto, sembrava una bambina, mentre i suoi meravigliosi occhi blu brillavano felici.

-Spiegami una cosa, ma per caso tu non sei mai uscita dal tuo castello di vetro?- le chiese Zero cupamente. La bionda si bloccò.

Dopo la morte dei suoi genitori, non aveva avuto più modo di girare per negozi, anzi non aveva più festeggiato nessuna festa e i suoi abiti le venivano recapitati da persone di fiducia. Non conosceva nessuna delle numerose ville che le appartenevano. Aveva viaggiato per tutto il mondo, senza soffermarsi troppo in una casa per paura di essere scoperta.

-No- le rispose -dopo la morte dei miei non ha fatto nessuna delle cose che fate voi ragazzi normalmente- stirò le labbra in un sorriso finto e il ragazzo se ne accorse, i loro occhi si incrociarono per un attimo.

La freddezza di Zero e la dolcezza di Naomi, ma Yuki ruppe quel breve istante.

-Allora? Andiamo?!- i due la seguirono, silenziosamente lanciandosi alle spalle le occhiate degli esseri nascosti nell'ombra.

La castana si fermò davanti ad un negozio e disse -Tu Zero puoi andare, grazie, Naomi invece resta con me-.

Il ragazzo si voltò senza lasciar trasparire alcuna emozione, mentre Yuki prese per la mano Naomi e la condusse dentro il negozio dei souvenir.

Prima di dileguarsi nel vuoto, Zero, lanciò un'occhiata a Naomi, uno sguardo strano.

 

Quella ragazza cominciava a piacerle, amche se ancora non voleva ammetterlo. A  lui piacevano le ragazze mature come Yuki, di cui era innamorato segretamente, ma Naomi possedeva qualcosa che lo attirava. A quel pensiero stirò leggermente le labbra, ma poi si ricompose. Yuki osservava gli oggetti con stupore mentre cercava un regalo adatto a Yori. La bionda, invece, curiosava qua e là e ad attirare la sua attenzione, furono due braccialetti diversi. Uno maschile e uno femminile. Sul primo, c’era scolpita una Z e notando ciò, i suoi occhi si illuminarono, il braccialetto femminile invece, possedeva delle perle nere e un cuore spezzato . Prese i due braccialetti e li porse alla commessa.

-Mi scusi signora, quanto costano?- chiese dolcemente.

-15 yen signorina-

-Grazie- ripete Naomi estraendo il portafogli e porgendole il denaro.

-Tenga signora-

-Grazie e venga a trovarci presto-.

La commessa salutò e Naomi si incamminò attraversando diversi vicoli, ma poi si fermò bruscamente, ricordando vagamente di essersi scordata di qualcosa o qualcuno...

Spostò lo sguardo sui suoi regali e capì.

-Oh no! Yuki!!!- gridò preoccupata la ragazza. Si voltò per tornare al negozio, ma si rese conto di essersi persa. Vagò in alcune stradine, ma fu tutto inutile, quella era la prima volta che andava in quella cittadina e non poteva conoscere le numerose vie e i vicoli che la costellavano.

Svoltò a destra, ritrovandosi in vicolo ceco. Notò una figura stesa per terra nell’ombra e, preoccupata, si precipitò verso di essa. L'uomo era alto, un metro e ottanta circa, aveva lunghi capelli neri ondulati, indossava una giacca sul marroncino chiaro e il suo viso era coperto da un capello. Naomi si avvicinò lentamente, si inginocchiò e gli sfiorò la spalla destra cercando di farlo rinvenire.

-Signore state bene?- chiese la giovane inquieta più che mai. L’uomo aprì gli occhi di scatto e in un attimo, si colorarono di un rosso diabolico e schiudendo le labbra in un ghigno divertito, mostrò i suoi bianchi canini.

Naomi si alzò spaventata e iniziò a correre, ma il vampiro si avventò su di lei, bloccandole le braccia e spingendola contro un muro.

Naomi aveva paura e no riusciva a trovare un soluzione, ma cercò comunque una possibile via di fuga. Non poteva scappare, era bloccata tra le braccia possenti del vampiro e le lacrime cominciarono a rigarle il volto, mentre le sue ginocchia iniziarono a cederle.

Si sentiva come un uccellino in gabbia, solo che questo uccellino stava per essere dissanguato. Singhiozzò cercando di divincolarsi. Non poteva scappare, la Short Eyes era caduta durante la corsa e non aveva più via di scampo. Il vampiro l’annuso, poi sfoderò i suoi canini. Sentì il suo respiro ansimante sulla propria pelle e il cuore batterle così forte da farle male.

Il livello E stava per morderla, Naomi chiuse gli occhi per non vedere la propria morte, ma le lacrime non volevano smettere di rigare sul suo dolce viso.

Inaspettatamente però, accadde qualcosa di strano, Naomi sentì le propria braccia libere dalla stretta del vampiro. Fu un attimo e lei riaprì gli occhi, vedendo Zero davanti a lei dare al vampiro un calcio che lo scaraventò verso una porta distruggendola.

-Che ci fai tu qui?…Beh volevo dire...- la ragazza abbassò gli occhi e disse a mezza voce -Grazie-

-Eppure- le rispose freddamente -ti avevo avvertita di non metterti nei guai-

-Grazie- ripeté Naomi con un filo di voce -ma io volevo soltanto... -

Il ragazzo le afferrò il braccio, stringendola fortemente e portandola dietro la schiena.

La ragazza sgranò gli occhi stupita, ma poi vide che il vampiro si era rialzato. Zero estrasse la Bloody Roses e gliela puntò contro. L'aggressore si avvicinò lentamente e Naomi si nascose dietro la schiena del cacciatore pur di non rivedere gli occhi della morte.

-Facciamo un patto cacciatore- disse il vampiro sogghignando -tu mi lasci la ragazza e io ti lascio andare. Il suo profumo è così gradevole e poi il suo sangue sarà cosi dolce...-

Alla parola “sangue”, i due ragazzi deglutirono, ricordando quel sapore dolciastro che il mese scorso aveva attraversato la loro bocca. Gli occhi di Zero divennero rossi, ma si ricompose subito.

Posò il dito sul grilletto.

Naomi cadde in ginocchio, stringendo gli occhi e tappando le orecchie con le mani, mentre le lacrime le solcarono il viso. Il vampiro si avvicinò di più e Zero sparò, deciso a dare un taglio a quella buffonata.

Uno sparò acuto, potente. Naomi premette ancora più forte le mani sulle orecchie, mentre il vampiro divenne cenere. Il giovane si girò porgendole la mano, la bionda aprì gli occhi e, afferrando le dita del ragazzo, si rialzò barcollando.

-Stai bene?- le chiese gentilmente. La ragazza lo guardò con gli occhi imperlati di lacrime e Zero estrasse dalla tasca un fazzoletto, poggiandolo sulle sue guance asciugandogliele.

Le diede il fazzoletto, lei lo prese e lo strinse forte portandolo al cuore,  poi prese la Short Eyes, indossandola nuovamente.

Il giovane cominciò a sentirsi male, la gola stava diventando secca cercando disperatamente qualcosa. Posò gli occhi sul collo della fanciulla, ma poi si allontanò verso il campanile, fingendosi indifferente. Naomi, invece, si diresse verso la parte opposta.

Ecco qua il nono capitolo spero che vi piaccia e che commentiate.

Heart: scusa ma non ti voglio rovinare la sorpresa, forse lo è o non lo è . Spero che continuerai a seguirmi .

Sachi Mistuki : sono assi felice che ti sia piaciuta grazie per essere una beat reader paziente, spero di pubblicare assieme a questa storia anche il fumetto che sto realizando.

Feel Moon : sono felice che ti sia piaciuta e spero che mi seguirai.

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Capitolo 10
*** La fiducia della preda -seconda parte ***


la fiducia della preda - seconda parte

La fiducia della preda - Seconda parte

Yuki si era allontanata per comprare un regalo per Kaname, in quel negozio non l’aveva trovato, ma si era dimenticata di Naomi. Poi, però, accortasi di qualcosa che mancava, si voltò, capendo di aver dimenticato la sua amica nel negozio. Si recò nuovamente al negozio, ma di Naomi c'era più traccia. Yuki la cercò invano, gridando il suo nome, ma non riuscì a trovarla, era come se fosse sparita dalla faccia della terra.

-Naomi! NAOMIIII!!!- gridò a squarcia gola. All’improvviso, un braccio forte e potente la trascinò nell’ombra e Yuki si ritrovò davanti ad un livello E. Il vampiro la strinse più forte e Yuki iniziò a tremare. Il suo respiro diventò affannato mentre l’uomo mostrò i canini. La castana ebbe il coraggio di spingerlo e scappare con tutta l’energia che aveva nel corpo, dirigendosi verso la chiesa.

Corse sulle numerose scale ed entrò in una stanza, nascondendosi dietro la porta. Le lacrime le solcavano il viso. Avrebbe continuato a donare il suo sangue a Zero, ma solo a lui, non voleva che altri esseri mostruosi la mordessero. Invece, un level E, c'era quasi riuscito. Le face male sapere di essere un facile preda e le lacrime, le scivolavano interrottamente sul volto.

-I vampiri mi vogliono mangiare- furono le parole di Yuki in preda al panico quando sentì la porta aprirsi leggermente. Prese qualcosa in fretta e furia.

Naomi stava passeggiando nei pressi della chiesa, quando notò qualcuno correre verso la sua direzione. Zero si scontrò con la ragazza, corse via più che poteva, ma la biondariuscì ad intravedere qualcosa di diverso in lui.

Camminò senza vedere nulla, solo le scale nell'oscurità più totale, mentre i suoi occhi brillavano di un bellissimo rosso cremisi. Barcollò e, Zero, entrò in una stanza buia. Il giovane stava soffocando, aveva sete, una sete rossa. Mise le mani intorno gola che stava diventando secca e si poggiò su un muro nell’ombra. Naomi entrò nella chiesa, ma poi si bloccò. Occhi rossi, di un bellissimo rubino, brillavano nel buio della stanza.

"I suoi occhi..." pensò Naomi con gli occhi sgranati.

-Zero! NO!!- urlò la ragazza correndo verso di lui.

 

Yuki si preparò ad attaccare chiunque stava per aprire la porta. Aveva avvertito dei passi, su per le scale ed aveva estratto Artemis per difendersi.

-Ferma Yuki- le ordinò una voce famigliare.

-Kaname–senpai sei tu ???- chiese in preda alla felicità la ragazza.

-Sì Yuki sono io, metti giù quell’arma- la porta si aprii e il giovane Kuran entrò, mentre Yuki felice lo abbracciò forte.

-Stai bene?- le chiese Kaname.

- Oh sì Kaname–senpai, adesso sì-

-Che cosa è successo?- chiese mentre la ragazza abbassò gli occhi.

-I vampiri mi volevano mordere-

Kaname la strinse forte e la castana ricambiò piangendo. Il vampiro le chiuse gli occhi e la strinse forte a sé.

 

Naomi, intanto, correva verso la terrazza della chiesa verso cui Zero si era diretto correndo. La sola idea che il ragazzo si fosse sentito male, le martellava il cuore.

"Cos'ho? Il mio cuore batte all’impazzata... no! é impossibile! Non di nuovo! Io... io mi sto innamorando di Zero..." pensò Naomi in preda all’angoscia affrettando il passo. Arrivò nella stanza, era tetra, piccola e il buio faceva da padrone. Soltanto la flebile luce proveniente dalla porta, diradava le ombre circostanti.

La ragazza stringeva ancora il fazzoletto donatole da Zero per asciugare le lacrime. Scese le scale lentamente, con il cuore che le batteva forte della paura. Si trovò in un vicolo cieco, ma non vide nessuno, soltanto il muro che le si parava davanti e si sentì sollevata, ma un secondo dopo, avvertì respiro irregolare sfiorarle i capelli. Si voltò impaurita, trovandosi davanti il respiro affannato di Zero. La bloccò posando le proprie mani su quelle della bionda e intrecciando le dita con le sue, le alzò le braccia spingendola contro il muro. Strappò l’uniforme della giovane con i canini e cominciò a leccarle il collo fin ad arrivare a sfiorarle l'orecchio, sussurrandole -Mi dispiace Naomi. Fidati di me…-.

Lei sbarrò gli occhi, fu un istante e le sue guance s'imporporarono. I canini di Zero perforarono la sua pelle chiara, ma non le fecero male, anzi avvertì un sorta di sollievo, ma il terrore non volle abbandonarla. Gli occhi blu persero poco a poco vitalità. Il suo sangue era speciale e lei lo sapeva, ma non poteva sapere che Zero ne stava diventando totalmente dipendente. Sentiva il suo sangue fluire, un sangue che tutti i vampiri avrebbero voluto assaporare.

Il freddo l'avvolse come la  notte di tanti anni fa, i ricordi sbiaditi... il rosso... e quegli occhi dannati. Lui la strinse di più, bevendo avidamente il suo sangue. Ne voleva di più.

Lacrime amare scivolarono sul volto di lei. Si era sempre sentita così, come una bambola di porcellana nelle mani degli altri. I ricordi si risvegliarono, ricordi in cui la sua famiglia non c'era. Ricordi di sangue.

Il ragazzo si staccò da quel sangue delizioso con malavoglia, le baciò il collo e poi lecco le stille rimaste attorno alla ferita. Si pulì la bocca, mentre gli occhi della ragazza si oscurarono stanchi di vedere sofferenza, stanchi del sangue, vogliosi soltanto di chiudersi per sempre. Cominciò a barcollare, ma prima di cadere di voltò sorridendo dolcemente mentre le lacrime cadevano e il sangue gocciolava ancora dalla ferita. Strinse il fazzoletto al petto e disse:
-Io mi fido di te Zero-. Quelle ultime parole quasi impercettibili dall'orecchio umano fuoriuscirono dalle sue candide labbra, lasciando Zero stupito. Il ragazzo laprese al volo, tenendola fra le sue braccia si accorse del fazzoletto e dei braccialetti che teneva in mano e il suo cuore si spezzò. Abbassò gli occhi freddamente e la condusse alla macchina dove c'era anche Yuki, svenuta. Quando rientrò al'Accademia, Zero, promise di proteggere sia Yuki che Naomi, a qualsiasi costo. Naomi era una sua amica, ma il passato intralciava il futuro e il sangue stava diventando un'ossessione per coloro che apparivano perfetti.

Ed ecco qua il decimo capitolo, spero che vi piaccia e che commentiate.

 Heart : ecco qua la continuzione, spero che ti piaccia e continuerai a seguirmi.

 Feel Moon: sono felice che ti sia piacciuta, ed ecco aggiornata.

 Sachi Mitsuki: si lo sto realizzando e mi sta uscendo bene sarai la prima a vederlo.

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Capitolo 11
*** L'attacco dei livello E ***


l'attaco dei livello e

                            L’attacco dei livello E

Il mattino seguente Naomi si alzò di buon ora, tuttavia, un forte mal di testa l'accompagnò per tutta la mattinata. Cominciò a rifare il suo letto, quando ad un tratto, caddero sul pavimento due braccialetti.

La ragazza vide brillare la Z e i ricordi assopiti riaffiorarono all'istante... il livello E... Zero... Yuki svenuta... E poi i suoi occhi, rossi come rubini. Il suo morso così piacevole mentre le sue labbra sfioravano il collo di Naomi...

A quel ricordo le guance le diventarono rosse e il cuore le batté forte, troppo forte. La ragazza si sedette sul letto semisistemato, aprì il cassetto accanto a lei e prese un fazzoletto, ordinato e pulito, proprio quello che le aveva regalato Zero.

“Mi sono innamorata!” pensò felice stringendolo forte “è meglio non dirgli nulla però, così almeno non sarò rifiutata e non perderò la sua amicizia. Quello che mi fa più male è sapere che lui sembra essere interessato a Yuki... Che cosa devo fare?!”

Naomi si sdraiò sul letto, portando il fazzoletto al petto e cercando di far chiarezza nei suoi pensieri confusi. -È così difficile vivere l'amore?- si chiese preoccupata. Si alzò finendo di preparare il letto e, poco dopo, estrasse dall’armadio una maglia bianca, stretta intorno alla vita e con le maniche lunghe a sbuffo. Indossò una gonna nera, pesante, lunga fino alle ginocchia e dei calzini bianchi leggeri, coprendoli poi con delle ballerine nere.

Quella domenica si prospettava davvero fantastica, soprattutto perché l’inverno era alle porte e Naomi amava il freddo. Si pettinò i capelli ribelli e, sorridendo, roteò su se stessa facendo brillare i suoi grandi occhi blu. Corse fuori e si accorse del silenzio che regnava nella Day Class. “La domenica è il giorno in cui gli umani hanno la giornata libera” pensò camminando “staranno ancora dormendo tutti”.

Yuki la stava già aspettando in fondo alle scale e Naomi notò che invece che la divisa scolastica, indossava una maglia rosa, a maniche lunghe, una gonna nera pittusto lunga e degli stivali anch'essi neri. Accanto a lei c'era Yori, che vestiva una felpa azzurra e, nonostante il freddo, un paio di pantaloncini blu. Naomi sorrise dolcemente e scese le scale raggiungendole.

-Allora ragazze dove andiamo?- chiese sorridendo.

-Beh, io avevo pensato di visitare l’intera scuola- le rispose Yuki.

-E poi i ragazzi della Day Class non ci sono a far chiasso, possiamo divertirci!- esultò Yori felice, ma poi aggiunse -spero solo che Zero non rompa con quella faccia inquietante-.

-Dai non è vero- replicò Naomi cercando di giustificare il comportamento del ragazzo -Zero è soltanto un po’ freddo. É il classico tipo tenebroso-

-Sì, ha ragione Naomi, è sempre freddo, ma ha i suoi buoni motivi- aggiunse Yuki pensierosa.

-Beh, io non li capisco i suoi motivi!!! Però ora andiamo! La scuola è a nostra disposizione!!!!-

-Sìììì!- esultarono le altre due.

Cominciarono a parlare, mentre Zero, appoggiato ad una colona della scuola, le vide avvicinarsi. Yuki, Naomi e Yori (a cui però badava poco).

Il suo sguardo apatico s'illuminò quando Naomi sorrise.

“Forse si è già scordata di ciò che è successo ieri...” riflettè mentalmente.

La bionda guardò il ragazzo che stava di fronte a loro, mentre Yuki squadrò Zero e gli parve più strano del solito. Forse era solo una sua impressione, ma...

-Stai bene?- gli chiese la castana senza però ottenere risposta. Il ragazzo fissava Naomi con diffidenza e quando la bionda si accorse del suo sguardo, diventò rossa in viso e abbassò subito gli occhi.

“Forse non si fida più di me” pensò preoccupata. Si rattristò per questo, ma cercò ugualmente di sorridere. Le faceva male sapere che il ragazzo che amava dubitava di lei... e il cacciatore se ne accorse.

-Sapete cosa facciamo adesso?- esclamò Yuki richiamando l'attenzione -venite tutti a casa mia e ci beviamo una buona tazza di cioccolata calda!-

-Sì, grazie- risposero le due ragazze accanto a lei, ma Zero declinò l'invito con un -grazie, ma non voglio essere avvelenato dalla tus cioccolata-

-Che vorresti dire?- ribatté Yuki infuriata -che non sono brava a prepararla?-

-Esattamente-

-COSA???- gridò più furiosa che mai, ma Naomi intervenne cercando di calmarla -E se la preparassi io?-.

Tutti si voltarono verso di lei e Zero rispose semplicemente -sì-

-Va bene- affermò Yuki rassegnata -però mi dispiace doverla far fare a te-

-Nessun però Yuki! Per me va benissimo- rispose l'altra sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi. Tutti e quattro, quindi, si diressero verso la casa del preside Cross.

Yuki aprì la porta facendo entrare tutto il resto del gruppo e li condusse nella sala principale, poi accompagnò Naomi in cucina. La castana prese una piccola pentola e iniziò a cercare gli ingredienti.

-Dimmi una cosa Yuki, tu credi che Zero si fiderà di me?- chiese Naomi mentre scaldava l’acqua.

-Io credo di sì- le spiegò Yuki con naturalezza -Zero è sempre stato così, fin da quando è arrivato qui- nelle sue parole non c’era inganno e la ragazza dagli occhi blu l’ascoltava attenta.

-Bene!- esclamò -possiamo lasciarlo per dieci minuti a riscaldare-. Sorrise e si diressero insieme verso la stanza in cui regnava il silenzio più assoluto, dato che Yori e Zero non si erano rivolti una sola parola per tutto il tempo.

-Avete già finito?- chiese il ragazzo.

-Sì- risposero in coro ridendo e Zero le osservò perplesso.

-Facciamo un gioco- propose Yori distrattamente.

-Quale?- le chiese Yuki curiosa.

-Il gioco della verità. Dobbiamo fare delle domande al nostro avversario e lui deve rispondere sinceramente o dire no coment!- rispose sorridendo -Allora inizio io! La domanda è per Naomi-

-Chiedi pure-

-Adesso ti interessa qualcuno?-

Naomi si voltò verso Zero sorpresa e abbassò lo sguardo, mentre le guance le si imporporarono -no coment!!!-

-Cosa ma…- provò a ribattere la ragazza perplessa.

-Scusa Yori, ma l’hai detto tu!- disse nascondendo il viso arrossato.

-Tocca a me- le interrupe Yuki -Zero, tu vorresti una fidanzata?-.

Calò il silenzio e il ragazzo guardò prima Yuki e poi Naomi -sì- rispose seccamente mentre le ragazze sgranarono gli occhi stupefatte.

-E... chi?- gli chiese Naomi timidamente, poi però, si rese conto che la sua risposta le avrebbe fatto del male e si alzò senza dire nulla, dirigendosi verso la cucina. Zero la seguì e sistemò le tazze, in modo che la ragazza potesse versare la cioccolata al loro interno.

-Tieni- le disse Zero porgendole il vassoio con sopra le tazze.

-Grazie- lei lo prese e lo portò in sala. Così trascorse tutto il pomeriggio, tra risate e “freddezza”. Zero non proferì parola e appena Naomi si alzò per riportare le tazze vuote in cucina, la seguì.

-Perché?-

-Perché cosa Zero?-

-Perché mi hai aiutato ieri?- le domandò afflitto.

-Beh io... non... non lo so- balbettò esitante

-Ascolta- le disse fissandola negli occhi -ciò che è accaduto non lo deve sapere nessuno-

-Lo so- sussurrò Naomi distogliendo lo sguardo.

-Cosa?- Zero sgranò gli occhi, non si aspettava di certo una risposta del genere!

-É semplice, tu non vuoi che loro sappiano- aggiunse la ragazza -ti capisco, non vuoi essere considerato un mostro... Molti di quelli che sono stati trasformati vorrebbero tornare esseri umani-

-Non credo- le rispose gelido -sono tutti dei mostri-

-Forse! Ma non hanno scelto loro di trasformarsi! Come non lo hai deciso tu!-.

Zero la guardò male e strinse le mani sui suoi polsi, bloccandola al muro e impedendole di fuggire.

-Credi veramente che loro siano buoni?- le chiese rivolgendole la domanda che più gli stava a cuore.

-Non... non lo so-

-Lo vedi? Neanche tu sai rispondere!-

-N... No-

-Pensi che aiutare gli altri ti servirà a qualcosa?!- continuò con rabbia “perché lo fa?” si chiese mentalmente “perché vuole aiutarmi?”

-Io non lo so Zero! Però…- si fermò singhizzando, mentre lacrime ormai le rigavano il viso -però io so che loro farebbero di tutto per ritornare umani! E so che anche tu lo vuoi!-.

Il cacciatore le rivolse uno sguardo sorpreso, stringendo la presa sui polsi della ragazza.

-Il mio sangue non ti può far ritornare umano... purtroppo- continuò Naomi, pronunciando l'ultima parola sottovoce.

-Non ho bisogno del tuo sangue!-.

Zero sciolse la sua stretta e Naomi scappò via piangendo.

"Perché Zero? Perché?" pensò tristemente mentre correva senza meta. Ormai era calata la notte e Naomi piangeva, lacrime amare scendevano lente dai suoi occhi blu. Le parole di Zero le rimbombavano nella testa, facendole male, molto male.

-Zero...- mormorò tra i singhiozzi.

 

Erano lì per lei, avevano scoperto dove si era rifugiata e finalmente, dopo anni di ricerche, l'avevano trovata.

Occhi scarlatti la osservarono piangere seduta per terra con la schiena appoggiata alla fontana. Si avvicinarono lentamente, senza far rumore, ma ad un tratto Naomi avvertì la loro presenza e si alzò di scatto spaventata. Appena li vide, capì immediatamente che, loro, erano lì per lei.

Occhi rossi, rossi come il sangue che macchiava il suo passato.

-Ciao piccola, è da tanto che ti cerchiamo, lo sai?- le chiese uno di loro uscendo allo scoperto, Naomi indietreggiò spaventata sussurrando tremante -V…vo…voi...-

-Sei anni di ricerche e finalmente sei davanti a noi!- esclamò uno dei livello E che si affiancò al primo.

-Il tuo sangue dolce Naomi, diventerà nostro!-.

La bionda tremò spaventata, mentre il resto del gruppo uscì dal nascondiglio e alla paura dei vampiri, si aggiunsero le parole di Zero che le risuonarono nella mente.

-Cosa ….vole..te da m... me...- balbettò.

-Il tuo sangue, bellezza- affermò uno dei vampiri i cui occhi cremisi rivelarono la sete. Naomi mise mano alla Short Eyes, la collana da cui non si separava mai, e cercò di colpirlo, ma il colpo andò a vuoto.

-No, no angioletto non si fa così-.

Naomi lanciò un'altro attacco e, questa volta, colpì un vampiro che si polverizzò all'istante.

-Ho fame- affermò uno degli altri avventandosi sulla ragazza. Era circondata, come una farfalla prigioniera di una ragnatela, in mezzo a tanti ragni che bramavano la sua carne, o meglio, il suo sangue.

Naomi attaccò di nuovo, ma il colpo fu bloccato, mentre un'altro mostro dagli occhi scarlatti le afferrò la collana scaraventandola con forza lontano da lei.

Ed eccola, la farfalla stava per essere mangiata dai suoi nemici. Naomi indietreggiò, inciampando e cadendo all’indietro. Quegli esseri si avvicinarono a lei, ma uno sparo li immobilizzò.

-Lasciatela stare dannati mostri!- esclamò con rabbia Zero correndo verso di loro. Yuki lo raggiunse, impugnando subito la sua Artemis.

- Ehi voi! Cosa volete dalla mia amica?- chiese la castana furiosa.

-Il suo sangue!- le risposero -come adesso vogliamo il tuo!-.

Yuki sgranò gli occhi e fece qualche passo indietro, poi prese la rincorsa e cominciò ad attaccare i livello E.

Mentre Zero sparava ai suoi nemici, Naomi rimase sola. Il cacciatore sferrò un calcio ad un vampiro e lo rese cenere. Uno di loro però, riuscì ad afferrare il polso della ragazza, costringendola ad avvicinare il suo collo e ai suoi canini, la strinse forte, fancendola gemere per il dolore. Zero e Yuki si voltarono verso di lei, mentre Naomi piangeva disperata.

-Finalmente non avrò più sete-

I due ragazzi non capirono a cosa il vampiro si riferisse, ma Naomi urlò -Ti prego non farlo! Non dirgli nulla! Mordimi! Ma ti prego non dire nulla!- singhiozzò. Il vampiro mostrò i canini e si avventò su di lei.

Poi il silenzio. La cenere veniva trasportato dal vento... lo sparo aveva centrato il bersaglio. Zero l’aveva distrutto.

- Naomi stai bene?- chiese la castana avvicinandosi a lei. Naomi annuì, mentre afferrava le mani che Yuki e Zero le porgevano. La bionda alzò gli occhi verso il cielo e rabbrividì nel vedere la luna piena, luminosa più che mai.

Molte domande fiorirono nella mente di Yuki e Zero, ma soprattutto, si chiesero per quale ragione quei vampiri volessero bere il suo sangue a tutti i costi.

Naomi rivolse un ultimo sguardo alla luna, mentre la paura s'insinuava in lei. Quello splendente cerchio bianco, celava molti misteri e una maledizione davvero terribile...







Ed ecco qua l'undicesimo capitolo, spero che vi piaccia e che commenterete.

 Heart: ed ecco aggiornata, si Kaname ha fatto qualcosa a Yuki che scompriremo dopo, si hai ragione Naomi nasconde un grande segreto che verrà svelato col tempo e che porterà molti dubbi spero che mi seguirai ancora.
Sachi Mitsuki: grazie per essere paziente con me è mi correggi gli errori, non ti preoccupare avvolte si sbaglia.
Feel Moon: ed ecco agiornata, sono felice che mi segui.

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Capitolo 12
*** La maledizione della luna ***


la maledizione della luna

                                 La maledizione della luna

 

“Luna nuova, luna rossa. Quante facce ha la luna mamma?" chiese la bambina rivolgendo il suo sguardo verso la luna. 
"La luna figlia mia, ha tante facce. Ma la faccia più bella è quella bianca, perché è l’essenza del nostro potere, lei ci protegge, mentre quella rossa, amore, è la nostra maledizione" spiegò la madre mentre un simbolo nero brillava sulla loro fronte. 


Lacrima dopo lacrima, il viso si rigava, solcato da piccole stille splendenti. La luna era più bella che mai e brillava di un intenso bianco. Lei l'osservava incantata dalla finestra aperta. Mentre le lacrime imperlavano gli occhi, il vento scompigliava i suoi capelli dorati e giocava con le pieghe del suo abito bianco, poi il buio…… 
-É ora- disse una voce dolcissima. 
Silenzio. Nell'accademia regnava il silenzio più assoluto, i vampiri stavano rientrando al dormitorio e Zero aveva già preso posto davanti al cancello della Night Class, in mano, stringeva la sua amata Bloody Rose e controllava con la coda dell’occhio i vampiri. 

Yuki era allarmata, aveva avvertito una strana aura e si era precipitata a cercarne la fonte, ma si scontrò contro qualcuno... 
-Zero che ci fai qui?- chiese la castana preoccupata. 
-L’hai sentito?- le chiese a sua volta lui cupamente. 
-Sì, infatti la stavo seguendo- spiegò Yuki -è un potere enorme ma…- il ragazzo la interruppe con rabbia -è un potere più potente di quello del tuo amato, separiamoci-. Zero si allontanò senza che la ragazza potesse replicare e caricò la sua arma, mentre Yuki, interdetta, estrasse Artemis e si diresse dalla parte opposta. Kaname si voltò, il potere che stava avvertendo apparteneva alla stessa creatura che lo aveva attaccato quella notte, ne era sicuro. 
-É qui- mormorò freddamente mentre i level B si preparavano ad attaccare -preparatevi e ricordate, la voglio viva- ordinò ai suoi sottoposti mentre gli occhi si tingevano di una tonalità scarlatta. 

“Sangue” pensò “c’è tanto sangue. Ho freddo e come se non bastasse continua a cadere questa neve. Io odio la neve! É falsa, sembra pura e invece si è macchiata della loro morte”. Naomi riaprì gli occhi, mentre le nuvole oscuravano la candida luna che brillava nel cielo. Scoprì che il suo abito era completamente bagnato e cercò di asciugarlo con il soprabito. Le nubi si allontanarono lentamente e al posto del bianco chiarore lunare, scoprirono una luna rossastra. Naomi sgranò gli occhi spaventata e sorpresa e il buio l'avvolse. 

Zero correva verso il fulcro del potere e anche Yuki si stava dirigendo verso il medesimo punto. 
“Lo sento” pensò la ragazza “quel potere è immenso, fa paura”. Yuki si fermò bruscamente iniziando a tremare. Una creatura seduta su uno dei rami di un albero, la osservava, mentre il vento giocava con il suo abito bianco. Vide brillare una strana fascia di luce dorata sulla sua fronte e nonostante il terrore che avvertiva, Yuki si fece coraggio e gridò -Scendi dannata creatura!-. 
La figura la scaraventò verso alcuni alberi con una velocità impressionante, ma fortunatamente, Kaname riuscì ad afferrarla prima che si potesse fare davvero male. Il volto del ragazzo non era più calmo e rilassato, ma la dolcezza aveva lasciato posto alla rabbia. La creatura li guardò e sorrise, mentre gli occhi scarlatti luccicavano in modo strano. Kaname poggiò Yuki, ferita ad un braccio, accanto ad una quercia e decise di eliminare quella cosa, che aveva osato fare del male alla sua amata. Tuttavia, la creatura non era interessata alla ragazza, bensì al sangue puro che pulsava nelle vene di Kaname. Amava il sangue degli uomini, ma al contrario detestava quello delle donne, dopotutto era la sua natura, era la legge. Guardò Kaname e il suo volto si oscurò, mentre gli occhi ripresero a brillare. 
-Allora sei tu- affermò il ragazzo con convinzione -sei veramente potente, ma non ti permetterò di fare del male a lei- continuò riferendosi a Yuki. La creatura sorrise e svanì, lasciando lo stupore sul volto del purosangue. 

Zero si fermò bruscamente, di fronte a lui era comparsa la creatura della notte, avvolta del suo enorme potere. Sparò, ma il suo colpo vene bloccato a mezz'aria Si avvicinò alla creatura per attaccare nuovamente, ma ella si allontanò velocemente dirigendosi verso la fontana. Zero la inseguì e quando si fermò si ritrovò a fissare Naomi. Il ragazzo si soffermò sullo sguardo della ragazza, gli occhi di lei erano rossi, come due rubini scarlatti. Piangeva e le lacrime le rigavano tristemente il viso pallido. 
-Perdonami Zero- disse tremando, mentre la luna veniva coperta da una nuvola. 
Zero si avvicinò stringendo la sua pistola e notò un simbolo impresso sulla fronte della giovane, una mezzaluna nera al cui interno si trovava una croce nera. 
-Zero rispondimi, ti prego- mormorò piangendo. 
-Sei una di loro, un mostro !-. 
Naomi si rattristò e il suo cuore si spezzò nell'udire quelle parole. Dunque era bastato questo a sciogliere il legame che li univa? 
-Io non volevo! Ma è la mia natura...- continuò tristemente. 
-Una natura dannata-. Zero pronunciava quelle parole con rabbia e freddezza, furioso per essere stato ingannato. 
-Io vorrei spiegarti tutto, ma tu non vuoi ascoltarmi- disse alzando gli occhi. 
Era vero, il cacciatore non avrebbe mai dato retta ad un vampiro, ma lei... lei era Naomi... -Parla- disse infine. 
La ragazza si sedette e invitò il ragazzo a fare lo stesso, ma lui volle rimanere in piedi. 
-Zero, non doveva accadere, delle pillole speciali che mi impediscono di diventare un mostro mi dovevano fermare... ma io ero stanca di prenderle e alla fine... è accaduto tutto questo...- disse stringendo il vestito latteo. 
-Spiegati meglio-. 
“Di lui mi posso fidare” pensò la ragazza “ma lui si fiderà di me?”. 
-La mia vita è trascorsa nel sangue- cominciò -la mia sola esistenza è uno sbaglio perché la mia famiglia è stata distrutta a causa del nostro sangue. Sangue, già, il sangue mi ha accompagnato per tutta la vita. Sono diventata una mezza vampira perché mi madre mi ha salvato la vita, ma lei è morta. Adesso posso rispondere alla tua domanda il mio sangue è speciale perché...- la ragazza si bloccò, la luna brillò più che mai e i suoi occhi divennero scarlatti. 
-Vattene Zero! Ti prego vattene!-. 
Aveva sete e mentre le lacrime continuavano a cadere dai suoi occhi, la gola le si seccò. Zero le afferrò la mano e avvicinò le labbra della ragazza al suo collo. Naomi sgranò gli occhi sorpresa, ma rifiutò allontanandosi. Zero la prese per la vita e la strinse a sé. 
-Non posso- disse piangendo la ragazza. 
-Lo voglio io- mormorò il ragazzo. Naomi si alzò in punta di piedi, leccò timidamente il suo collo, era la prima volta che mordeva l’uomo che amava. Lo morse, assaporando avidamente il suo sangue. Da quanto non sentiva il dolce sapore del sangue? Mentre il liquido cremisi scorreva dissetandola, riusciva ad avvertire come proprie le emozioni del ragazzo, il vuoto, la tristezza e la freddezza dietro cui si era riparato per non dover soffrire più. Zero la strinse di più e le guance le si imporporarono.

Mentre Naomi continuava a morderlo, Zero la strinse forte a sè e il rossore sulle 
guance della ragazza si fece più vivido.

Faceva male, molto male, eppure era nel medesimo tempo, quel morso era tanto delicato da far dimenticare a Zero i suoi problemi.

Tuttavia, vecchi ricordi riaffiorarono, immagini e sensazioni sepolti in un angolo del cuore del cacciatore invasero la sua mente, rovinando quel momento.
La ragazza percepì la preoccupazione di lui e notò con stupore, che il suo sangue era divenuto freddo, quasi gelido. Zero le accarezzò i capelli dorati, sfiorandone lentamente le ciocche, ma Naomi si allontanò da lui, mentre le lacrime le imperlavano ancora una volta gli angelici occhi blu. 
-Ze... Zero io…- balbettò la ragazza indietreggiando. Il potere della luna stava diventando più intenso e il simbolo impreso nella candida pelle le faceva sempre più male. Appoggiò le proprie mani sulla fronte, mentre la croce e la luna le bruciavano sempre più.

Zero le si avvicinò bloccandole le mani, riuscendo finalmente ad intravedere meglio quel simbolo
sconosciuto: una luna nera e, al centro, unacroce templare nera che riluceva di una luce meravigliosa.

Parte di quell'enorme potere si sprigionò, lasciando Naomi senza fiato. Zero le cinse la vita incatenando il suo sguardo a quello di lei, ma la bionda cercò di liberarsi dalla sua presa. Non poteva rimanergli accanto sapendo che avrebbe potuto fargli del male da un momento all'altro.

Doveva liberarsi e fuggire, almeno per il momento, doveva evitare tragiche conseguenze.
-Ahhhhhhhhhh!- urlò Naomi a causa del dolore. Mai prima d'allora il simbolo era diventato così incandescente e la causa era Zero. Giungendo a questa conclusione, la ragazza arrossì, ascoltando i batti sempre più frequenti del suo cuore.

Ansimò, cercando disperatamente l'aria intorno a sé, poi cominciò a non distinguere più i contorni di ciò che la circondava. Tutto divenne un'immagine sbiadita e il volto deluso di Zero, fu l’ultima cosa che riuscì a scorgere chiaramente.
-Z... Zero perdonami...- sussurrò Naomi, prima di svenire.
Il buio l’avvolse, così come era stato in tutta la sua vita. I vampiri, il buio e il sangue non l'avevano mai abbandonata, così come quella gabbia d'oro in cui era reclusa, per proteggerla, ma che le impediva d'essere veramente se stessa, che le impediva di essere come tutti gli altri.

Possibile che fosse Zero a possedere la chiave che l'avrebbe liberata?




Ed ecco aggiornata spero che vi piaccia e che commentate.

Heart: aggiornata, spero che ti piaccia e a commentare.

 Sachi Mitsuki: scusami per il ritardo e io ti ringrazio ma ho appena finito gli esami e non ho potuto aggiornare ed ad inviare, domani ti invierò un altro capitolo, grazie di tutto, sei un beat reader fantastica.

    Feel Moon: ed ecco aggiornata nel prossimo capitolo capirai. 




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Capitolo 13
*** Ricordi di sangue ***


ricordi di sangue

Ricordi di sangue

 

Mamma, dov’è papà?- chiese spaventata una piccola bambina bionda a sua madre. La donna rivolse tristemente il suo sguardo ad un raggio di luna e mentre i suoi occhi violacei, si venarono di una nota di infinita tristezza, avvolse la figlia con il suo abito viola e sorrise dolcemente -stai tranquilla figlia mia, andrà tutto bene, tra poco la mamma raggiungerà papà.

-Mamma che stai facendo?- domandò la piccola spaventata.

-Shhhh- la donna le mise l’indice sulle fragili labbra facendole segno di stare tranquilla. -Mordimi- fu tutto ciò che disse la vampira.

-Non posso mamma, è contro la legge!- la contraddisse la bambina mentre delle piccole gocce di cristallo scivolavano dai suoi teneri occhi blu.

-Fidati di me- sussurrò la donna. La bambina ubbidì, avvicinò le proprie labbra al collo della madre e, pur continuando a piangere disperata, eseguì il suo ordine mordendola.

Il sangue tanto bramato dai suoi simili, stava pian piano divenendo tutt’uno con il sangue della bambina, lo stesso DNA della medesima famiglia, divenuto più forte con il morso della piccola. La piccola bambina si allontanò dalla madre, rendendosi conto che il liquido scarlatto le aveva imperlato i capelli biondi e il bell'abito bianco.

Fu commesso un sacrilegio.

La legge fu infranta e le conseguenze furono inevitabili.

La ragazzina dagli occhi azzurri tossì. Si coprì la bocca con la mano diafana e tossì nuovamente, più forte. La sua bianca mano, come la candida neve che amava e che da quella notte avrebbe odiato con tutto il cuore, si era macchiato del peccato degli esseri perfetti… il sangue tanto bramato era suo.

-Perdonami piccola mia l’ho fatto soltanto per salvarti- si giustificò la donna sorridendo leggermente.

-Mam... mamma...- balbettò la piccola -il mostro sta venendo a cercarci?-.

La madre annuì abbracciandola forte e mise le proprie labbra sul collo della bambina, mordendolo. La ragazzina emise un gemito di dolore e, spaventata, quel che riuscì a dire fu soltanto -perché mamma?-.

La donna continuò a morderla, ma ad un tratto, sulla fronte della piccola brillò uno strano simbolo. Ci era riuscita, aveva salvato la sua bambina con il suo di sacrificio.

La bimba cominciò a mutare, sia fisicamente che caratterialmente, mentre i ricordi di quella notte svanivano nel nulla, così come il volto di ogni membro della sua famiglia, compreso quello dell'adorata madre.

La donna si allontanò da sua figlia e piangendo le sorrise, mentre estraeva dalla tasca del suo vestito una collana con lo stesso simbolo che brillava sulla sua fronte.

Gliela mise nelle mani insanguinate, sorridendo, ma poi... divenne tutto buio.

Occhi di due colori diversi...

Occhi che la tormentano ancora nei sogni...

Occhi che ancora bramano lei...

 

-Ahhhhh!- urlò Naomi.

Di nuovo! Aveva sognato quegli occhi un'altra volta!

Si guardò intorno confusa e si rese conto di trovarsi su un divano di pelle nera, ricoperta da una trapunta viola, qualcuno l’aveva portata lì.

Si guardò intorno e focalizzò l'attenzione su alcune figure a lei conosciute.

Lo vide. Portava una fascia sul collo su cui c’erano ancora tracce di sangue. Era appoggiato al muro accanto alla porta e continuava tenere lo sguardo abbassato. Si ricordò del suo sangue, così dolce e allo stesso tempo freddo, e si sentì in colpa per avergli fatto del male.

Oltre a lui c’erano il preside Cross, che le sorrise, e Kaname, mentre la sua amica si trovava seduta sul divano con il polso fasciato. A quel punto si sentì veramente un verme, avrebbe voluto sprofondare. In una sola notte aveva ferito le persone a lei più care. Abbassò lo sguardo dalla vergogna, ma continuò a domandarsi se loro si sarebbero fidati ancora di lei, se Zero l’avrebbe perdonata per essere nata mostro.

-Adesso è il momento di rivelare la verità sul tuo passato, e, soprattutto, chi tu sia Naomi- le disse Kaname calmo. Quella voce suadente, piena di sicurezza le fece rammentare ricordi sepolti col tempo, in qualche angolo sperduto della sua mente che lei cercava di obliare.

 

-Sta' tranquilla piccola durerà solamente un istante e il dolore sparirà lasciandoti finalmente libera- disse un livello B spingendola contro il muro.

-Ho... ho pa... paura...- balbettò la bambina tremando, mentre le lacrime le scivolavano sulle tenere guance. Il mostro dagli occhi rossi che fino a poco prima era stato così gentile con lei, ora l’aveva intrappolata, cadendo nella trappola del dolce sangue a causa di un piccolo taglio sull'indice della piccola.

-Nooooo!- gridò la bambina di otto anni piangendo.

Chiuse gli occhi, ma ad un tratto, sentì la presa liberarsi e aprendo gli occhi stupita, vide qualcuno colpire il livello B, ormai inginocchiato, il liquido cremisi sporcava i suoi abiti malridotti.

-Come ti permetti di toccarla livello B!- gli disse furioso il purosangue. La luce delle luna si rifletteva sulla pelle bianca del vampiro, facendo risplendere i suoi magnetici occhi azzurri, mentre i capelli, bianchi come la luna, gli arrivavano a malapena alle spalle e si confondevano con i raggi lunari.

Aveva un fisico asciutto, era alto e uno sguardo fiero e cupo fissava con ostilità il succhia sangue.

-Jean Pierre–senpai per favore non fatelo!- supplicò il vampiro con la testa china.

-Vattene lurido vampiro e non farti mai più rivedere!- ordinò il purosangue -tu non sei degno di servire i principi dei vampiri!-.

Il livello B si dileguò, mentre l'altro vampiro si avvicinò alla bambina, domandandole gentilmente -state bene Hime-chan?-.

 

Quel ricordo era rimasto indelebile nella mente di Naomi, così come mille altri rievocazioni del suo passato, contenuti nel cervello e nel cuore della giovane.

-Sì Kaname, hai ragione, basta bugie- ammise la bionda ottenendo un sorriso dal preside Cross.

-Sei sicura Naomi?- le chiese il direttore leggermente preoccupato.

La ragazza annui, osservò poi Zero, che ancora non volse il suo sguardo verso di lei. Sperò che lui la guardasse, ci sperava tanto, ma non disse nulla. Poi osservò Yuki che a sua volta la esaminò confusa.

Naomi cominciò a narrare -in realtà io mi chiamo Naomi Komoto, sono nata in una famiglia di vampiri di reali, vampiri al di sopra dei purosangue-.

Yuki la guardò stupita e Zero non si azzardò a parlare, ascoltava in silenzio mentre la delusione verso di lei aumentava.

-Com’è possibile? Io ho sempre creduto che i purosangue fossero gli esseri più potenti nel mondo dei vampiri!- disse distrattamente la ragazza.

Fu Kaname a risponderle sorridendo -in realtà Yuki, esistono vampiri al di sopra di noi purosangue, li definiamo i reali. Capaci di possedere il potere dell’opaca oscurità e soprattutto, ciò che rende i reali ormai quasi estinti è dato dal fatto che loro posseggono un sangue speciale, che può rendere il re dei vampiri chi lo beve-

Naomi tremò, ma continuò a parlare -la mia vita è macchiata di rosso da quando sono nata, per colpa del nostro sangue siamo stati sempre perseguitati e non mi lasceranno in pace finché non avranno quello che vogliono. I vampiri sono esseri dal volto umano, ma che non posseggono un anima e nonostante la grande forza che scorre in loro, in noi, c'era la necessità di un capo. Così nacquero i purosangue, ma fra le mille guerre solamente una vampira ne uscì vincitrice, Kosayu detta la regina dei vampiri. Dividendo il suo nome si possono ottenere i cognomi Komoto, Sasori e Yusan. Questi sono le tre casate discendenti da Koyasu, i purosangue reali, ma di queste famiglie, solamente tre eredi sono sopravvissuti. Fummo sterminati uno ad uno. La mia famiglia è stata distrutta da coloro che sono i nostri simili. Avevo cinque anni quando uno di loro li uccise e quella notte io sono diventata una mezza vampira- terminò mentre le lacrime le solcavano il viso.

-Cos’ha di speciale il vostro sangue?- chiese Zero glacialmente, mentre quella freddezza ferì Naomi.

-Il nostro sangue- gli rispose triste la ragazza -è speciale perché il nostro DNAè un gruppo sanguigno unico nel suo genere, che può far alzare di livello, dipende pure dal discendente che tu mordi. Il mio sangue ha il potere di alzare il potere e di livello fin a far diventare un purosangue reale, ma questo ad un prezzo, dovrò morire. Possiede anche un effetto collaterale, fa diventare dipendente da esso se viene bevuto più volte-

Zero abbassò lo sguardo e pensò che, nonostante lei fosse un mostro dagli occhi rossi, era innocua, però... sarebbe stato difficile perdonarla, ma per cosa poi? Per essere nata una creatura che lei stessa odiava?

-Abbiamo fatto un patto con i purosangue reali- intervenne il Preside Cross -noi cacciatori li proteggiamo e li spostiamo da un paese all’altro in caso di necessità. In cambio, loro finanziano le nostre missioni-

-Allora dipendiamo dai questi mostri- disse Zero arrabbiato.

-Mi dispiace Zero! Io non posso farci nulla se sono nata così- mormorò la reale. Era profondamente ferita dal comportamento del ragazzo, dalla sua freddezza. Si sentiva in colpa per qualcosa che non dipendeva da lei.

-Dai ragazzi non litigate- s'intromise Yuki sorridendo.

-Io non posso stare troppo in un posto perché loro mi troverebbero, ecco perché ho detto che viaggio molto per il mondo, perché vengo perseguitata dai miei simil-

-Da adesso e in poi niente più segreti Naomi- le disse la castana gentilmente -perché tu sei una delle migliori amiche, ok?-.

Naomi le strinse la mano e le sorrise dolcemente. Amici... anche lei poteva averne...

“Yuki, io... non posso raccontarti tutto perché ci sono segreti che devono rimanere tali e ci sono altri che non posso dirti, come i miei sentimenti per Zero.” pensò mentre il suo sguardo si posava sul muro a cui era appoggiato Zero poco prima, ma che ora, era semplicemente vuoto.

 

Zero attraversò i corridoi dell'accademia lentamente.

-Naomi- sussurrò sfiorando il punto in cui la ragazza l’aveva morso.

Pensò che il suo passato assomigliava tanto a quello della bionda. Entrambi possedevano ricordi imbrattati di sangue.

In Zero si stava facendo spazio il perdono, perché il mostro dagli occhi rossi era Naomi, quella dolce Naomi che lui rimproverava sempre per essere troppo buona. Si sentì in colpa per ciò che le aveva detto, mentre nel suo cuore stava nascendo qualcosa di nuovo. Qualcosa di talmente travolgente da non poter essere soppresso.

 

Il sangue l’avvolge con un manto rosso, mentre i segreti si nascondono nei ricordi. Il passato viene a galla e ciò che è proibito diventa realtà.

 

 Questo capitolo gli l'ho dedico a tutte le persone che recensiscono che la mettono fra le preferitte, le seguite e le ricordate grazie, non ho potuto scrivere perchè era nervosa per il voto dei miei esami che ho superato con l' 90 % e ne sono felice, è stato uno dei voti migliori della classe, e mi dispiace tanto per il ritardo.

 Sachi Mitsuki: grazie per avermi corretto il capitolo se molto gentile.
 Heart: grazie ed ecco aggiornata.
 Hikari92: certamente ed ecco aggiornata, Zero perdonerà Naomi, ci vorrà un po di tempo.
 Feel Moon: grazie per i complimenti ed ecco aggiornata.
 gabriella94: sono felice che ti piaccia ed ecco aggiornata come promesso, si la seconda assomiglia a Naomi, perchè è quella la descrizione che fo fatto di Naomi, una ragazzza che assomiglia ad un angelo che però porta sulle sue spalle il peso della sua famiglia e sul suo sangue.



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Capitolo 14
*** Extra:Il perdono dell'ametista ***


il perdono dell'ametista

 

Nota: questo capitolo non infirisce nella storia è un extra dedicato a tutti quelli che volevano che succedesse qualcosa fra Zero è Naomi.

Il perdono dell’ametista

Era ricoperta di fili sottili, lunghe tele che avvolgevano il suo corpo e rivestivano i suoi capelli.

Legata in una trappola, si dimenava, mentre mille ragni si avvicinavano bramando il suo sangue. Le lacrime rosse macchiavano il suo candore, puro e inestimabile, scomparendo e unendosi alle pieghe dell'abito scarlatto che l'avvolgeva.

Erano lacrime di sangue quelle che scendevano lente dai i suoi teneri occhi socchiusi.

Era spettatore di colei a cui, prigioniera di quella ragnatela bianca, venivano strappate le ali nere di farfalla e i ragni si avvicinavano al suo copro attratti da qualcosa di invisibile e limpido, attratti da quel che scorreva nelle sue vene.

Il simbolo che aveva odiato, comparve sul viso angelico della ragazza... Quell’emblema, una mezza luna e una croce, era un segno di riconoscimento per quella famiglia.

Urlò soltanto il suo nome, mentre i petali l’avvolgevano e gli occhi della regina nera bramavano ciò che era proibito.

Le catene di ferro, fredde, ormai stringevano i polsi del ragazzo dagli occhi ametista, impedendogli di salvarla dai quei ragni che bramavano la farfalla rossa, la bambola di porcellana che si stava disintegrando, iniziando a sparire e a diventare polvere. Doveva salvare la sua amica, quell’amica piena di segreti e dolcezza... doveva salvare la sua Naomi.

-NAOMIIII!- urlò il cacciatore.

Si ritrovò sul letto, con gocce di sudore freddo che scivolavano sul suo volto a causa di quello strano sogno.

Lo tormentava, quelle parole, quella storia e... quell’odio.

Sono nata in una famiglia di vampiri”

La soave voce di quella ragazza era rimasta impressa nella sua mente, non voleva andarsene, anzi sarebbe rimasta per torturarlo ancora, per farlo soffrire.

Si alzò dal letto, voleva scacciare quelle immagini dalla sua mente e, soprattutto, voleva dimenticare il volto di Naomi. Ma se l’avrebbe rincontrata come si sarebbe comportato con lei? Cosa le avrebbe detto?

Mentre mille domande si insinuavano nella sua testa, continuò a camminare, senza però rendersi conto della direzione che aveva preso.

Non si accorse di lei, finché non incrociò i suoi bellissimi occhi blu.

A faccia a faccia... con il perdono o con l’odio?

Naomi aveva paura della reazione che il ragazzo avrebbe avuto... e se lui non l’avesse perdonata per essere nata un mostro? Zero sussultò, ma poi, semplicemente, si allontanò da lei con lo sguardo abbassato. La ragazza cercò di chiamarlo, ma la voce le morì in gola e decise di seguirlo... doveva parlargli! Doveva...

Il cacciatore chiuse la porta della sua stanza lasciando Naomi davanti all'entrata della sua stanza. La ragazza sgranò gli occhi, mentre le lacrime le rigavano il viso e poggiò la mano candida sulla porta. Nello stesso istante, Zero mise la propria mano sulla parte opposta della porta.

Mentre quel pezzo di legno li separava, le lacrime calde della ragazza scivolavano limpide sul pavimento e, Zero, dall'altra parte di quella barriera, non poté fare a meno di sentirsi un vigliacco. Fece per riaprire la porta, per parlarle... ma l’orgoglio lo fermò. La bionda si allontanò dicendo solamente -Perdonami Zero...-

-Naomi- sussurrò il ragazzo dando un pugno alla porta.

Odio, l’odio porta solo alla distruzione Zero...”

“Quella voce?” si chiese tra sé e sé il ragazzo, aprendo automaticamente gli occhi.

 

-Dimmi Naomi, che hai?- le domandò Yuki preoccupata.

-Nulla, Yuki non ti preoccupare- la rassicurò l'altra sorridendo triste.

-Allora andiamo!- esclamò, mentre Naomi annuiva lentamente.

La giornata trascorse come sempre, eppure la bionda e la castana si accorsero che mancava qualcuno, e quel qualcuno era Zero.

-Yuki sai per caso dov'è? Tra poco inizia la ronda- le chiese preoccupata la ragazza dagli occhi blu, la castana fece segno di no.

-Andiamo a cercalo forse si è nascosto, è sempre il solito quel ragazzo- suggerì l’amica. Naomi sapeva qual era il vero motivo del suo comportamento, però preferì tacere e, con un cenno del capo, seguì l'amica.

 

Le foglie secche che cadevano rendevano il paesaggio uno spettacolo unico, il vento le trascinava e scompigliava i capelli argentei del giovane.

Aveva deciso di evitare la ragazza dagli occhi blu perché non sapeva come parlarle, come comportasi...

Era un mostro e per questo la odiava, ma non nel modo in cui detestava gli altri vampiri, c’era qualcosa che glielo impediva, qualcosa di forte, più forte dell’odio stesso.

Se poi ripensava alle lacrime... alle lacrime calde che scivolavano dai i suoi occhi, non poteva far altro che arrendersi all'evidenza. Anche lei soffriva. Lei stessa si odiava per essere nata cosi.

Un profumo di rose invase le sue narici, un profumo delicato e raffinato, ma allo stesso tempo deciso. Quella fragranza la conosceva già.

Si alzò immediatamente e si ritrovò davanti a colei che tanto voleva evitare.

-Che ci fai qui?- le chiese nascondendo i suoi pensieri dietro ad un velo di freddezza e rancore.

-Ti... sta... stavo… cercando- balbettò la ragazza impaurita, la voce dura di Zero la faceva tremare. Possibile che l'odiasse così tanto?

-Non c’è bisogno che un mostro come te mi venga a cercare-.

La giovane si sentì trafitta da mille lame affilate e il suo cuore si spezzò, mentre le lacrime le rigavano nuovamente il viso. Le parole che Zero aveva appena pronunciato, le rimbombavano nella mente, torturandola. Si coprì il volto con le mani, così da non dovergli mostrare il suo pianto, ma i singhiozzi la facevano tremare visibilmente.

-Zero... perdonami… io…-

Naomi fece per andarsene, ma la mano del ragazzo la fermò, aveva paura, paura di essere giudicata come un mostro, ma era quella la verità. Era un vampiro e per quanto desiderasse che non fosse così, non poteva cambiare la sua natura.

Zero l'abbracciò, stringendola a sé delicatamente -scusami...- mormorò tristemente.

Naomi sgranò gli occhi sorpresa, poi, ricambiò l’abbraccio mentre le gote si arrossavano e il cuore cominciava a batterle forte. Il ragazzo le accarezzò i capelli ribelli e la strinse protettivo.

Il ricordo di quel sogno lo fece tremare, non voleva perderla... no...

-Andiamo?- le chiese lui sciogliendo l’abbraccio.

La ragazza annuì e sorridendo mormorò -grazie... Zero-.

“Zero mi ha... perdonata? Mi ha accettato davvero per quello che sono?” si chiese camminando al suo fianco “E io? Riuscirò a perdonare me stessa?”.

“Naomi non è come le altre o come quei mostri, lei è diversa, diversa persino da Yuki” pensò il ragazzo guardando quella figura che sorrideva dolcemente.

Ed ecco qua il quattordicesimo capitolo, spero che vi piaccia scusate per il ritardo. Nota : questo capitolo non ha nulla a che fare con la storia è solamente un extra per chi voleva che succedeva qualcosa.

Heart: grazie che ti piace ecco aggiornata.
 Sachi Mitsuki: grazie a te la mia storia e migliore, grazie per avermi detto brava la correzione va benissimo, Jean Pierre non è una compnarsa ansi è un punto chiave nel passato di Naomi.
 Feel Moon: questo è un extra che ho scritto per voi che volevate il perdono di Zero.
Hikari92: si forse un po tristino lo è, prego per le immagini, sei una grande sentimentalista.
 M the best: grazie di tutto sei molto gentile spero che questo capitolo ti piaccia.
Stella Nascente: Grazie, ed ecco aggiornata.
 gabriellaloveanime: si infatti Naomi merita perdono è in questo capitolo l'ha ricevuta, spero che ti piaccia. Io non sono amante di KanameYuuki, anzi tifo la coppia Zeki Yuki x Zero, purtropo ho visto che Masturi Hino è stata un po ingiusta nei confronti di Zero è volvevo rimediare ma non di preoccupare Yuki come nella storia vera ama pure Zero però ci sarano delle differenze.

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Capitolo 15
*** I segreti dei Komoto ***


i segreti dei komoto

 I segreti dei Komoto

 

 

Naomi s'immerse nella vasca d'acqua calda e guardò il suo riflesso sfumato e sporco nello specchio davanti a sé. Iniziò a pulire il mento e le labbra dal sangue di Zero ormai secco e mentre l’acqua limpida si colorava di un rosso acceso, Naomi fissò orribilità il sangue, ripensando a tutto ciò che era accaduto.

“Stanno succedendo troppe cose e così in fretta... La paura mi invade, mi angoscia! Un mostro, io sono un mostro che non dovrebbe esistere! Hanno scoperto chi sono, ma alcuni dei miei segreti non devono essere svelati, a qualsiasi costo! Quel che temo di più non deve avverarsi, loro non devono scoprire la verità sulla mia famiglia, ci sono segreti che devono rimanere tali.” pensò angosciata sfiorando l'acqua color cremisi.

 

Zero si ritirò nella sua stanza. Troppe cose erano successe e fin troppo velocemente... la sua nuova amica era vampira, eppure, quando la guardava, in lei non vedeva uno dei mostri che tanto odiava, vedeva solo... lei.

Guardò la luna, era splendida più che mai e fissando la sua bellezza, ricordò gli occhi della ragazza rossi e doloranti.

Segreti, bugie... quella ragazza nascondeva tanti segreti legati alla sua famiglia. L'avrebbe mai capita davvero?

 

-Papà perché esistono i vampiri?- chiese il piccolo Zero rivolto al padre, l’uomo lo guardò in modo strano e sorrise leggermente.

-Esistono perché sono stati condannati e vivere sulla terra, rifiutati dal cielo e dall’inferno, hanno venduto la loro anima all’oscurità-

Il bambino sorrise e domandò più curioso che mai -I vampiri possono essere nostri amici?-.

Il padre diventò serio e guardando il figlio negli occhi gli rispose secco -No, Zero-.

 

“Avevi ragione papà, quei mostri sono tutti uguali, non possono essere nostri amici, ma lei, lei è diversa, è l’eccezione alla regola” si disse il ragazzo tirando la tenda per chiudere la finestra.

Mentre un raggio argenteo della luna illuminava i suoi occhi rossi, il ragazzo sospirò -Vedremo se sarai in grado di avere la mia fiducia Naomi Komoto-

 

Yuki era stessa sul letto e il suo sguardo era serio e cupo.

“Una principessa, Naomi è una principessa vampira” rifletté giocando con una ciocca castana “il suo passato è così uguale al mio... è avvolto dall'oscurità. Se solo potessi ricordare la mia vita prima di quella notte di 10 anni fa...”

-Kaname... Zero...- mormorò con paura. Perché doveva essere tutto così complicato?

“Io ti aiuterò Naomi! Ti aiuterò a superare il tuo dolore, perché noi siamo amiche” decise convinta, ma poi, un velo di preoccupazione l'avvolse e chiudendo gli occhi pensò “Zero, che cos'è che ti attrae a lei?”.

 

Tossiva, tossiva sangue.

Premeva la mano sulla bocca, mentre questa si colorava di rosso.

-Mi sto consumando- disse la ragazza dagli occhi blu, rannicchiata a terra accanto al letto della sua camera -la malattia mi sta consumando-.

Naomi iniziò a tossire più forte, mentre la sua mano, già sporca del liquido cremisi, veniva rigata da ulteriori rivoli di sangue. A fatica, riuscì ad aprire un cassetto, da cui estrasse delle pillole dalla forma sferica rinchiuse in una boccetta di vetro. Ne ingoiò una in fretta e la tosse si placò.

-Zero, se solamente tu sapessi...- singhiozzò Naomi fra le lacrime.

I desideri 
I desideri non vissuti
increduli
rimangono intrappolati
nell’illusorio limbo delle bramosie
e
come fuoco intimo
s’incrementano.
Catturati dalla mente
ingannano.

Solo quando
nella materia respirano
si liberano
vivono
e solo allora
o si consumano
fino a dissolversi nelle pieghe del passato
o s’innalzano nel sublime
fino alle vette più alte del cuore
e lì
rimangono

per sempre.

-Il desiderio più macabro è la tentazione, quella dolce tentazione che non riesce ad abbandonarti. La senti Zero? La senti la sete che diventa irremovibile? Cosa vuoi da lei Zero? Il suo corpo o il suo sangue? La bontà o la tentazione? Rispondi Zero...-

Quella voce femminile rimbombava nella mente di Zero ed era la stessa voce sentita da bambino. L’immagine della donna dagli occhi violacei di tanti anni prima era sempre lì con lui da quando Naomi era comparsa nella sua vita e quella voce attraente e dolce lo rimproverava quando sbagliava con la bionda.

L’aveva incontrata una sola volta, all’età di cinque anni...

 

Il suo viso era di tratti fini e delicati, la sua pelle era bianca come la neve e metteva in risalto le iridi violacee come le viole che crescevano nell’inverno. Una cascata di lucenti capelli d’oro erano raccolti in una crocchia e quei ciuffi ribelli rendevano ancora più splendido quel viso d’angelo. Le labbra perfette e carnose gli sorridevano. Era poco più bassa del suo maestro Yagari e indossava un lungo abito lilla legato alla vita da un nastro bianco. Era circondata da molti cacciatori che cercavano di proteggerla da qualcosa di minaccioso.

Ciò che lo colpì, fu una collana con una luna ed una croce che gli circondava dolcemente il collo diafano.

La donna si accorse di lui e gli sorrise dolcemente. Gli si avvicinò e si inginocchiò sul pavimento di quell'ampia e spaziosa stanza, illuminata solo da un lampadario dalla forma insolita.

-Chi sei giovane cacciatore?- chiese la donna con voce suadente. Zero, intimorito, rivolse lo sguardo altrove, mentre un uomo si avvicinò alla donna e si apprestò a rispondere -É mio figlio.-.

-Qual è il tuo nome?- richiese al bambino.

Il padre annuì e lui rispose un po' più di sicurezza -Zero Kiryuu-

Lei gli accarezzò i capelli argentei e lui continuò sorridendo -Lei è una vampira signora, riesco a sentire la sua aura, però non è malefica-

-Sì, mi chiamo Igreil Komoto giovane Zero. Sei proprio carino lo sai?- disse facendogli l'occhiolino -Sai, anche io ho una bambina, solamente più piccola di te di un anno- continuò scompigliandogli i capelli e sorridendo dolcemente.

-Io invece ho un fratello gemello!- esclamò Zero.

-Buon per te, io avevo un fratello maggiore e una sorellina più piccola, ma ahimè la vita spesso è dura- disse la donna con un tono più triste, mentre il suo sorriso scomparve per qualche istante, ma poi si ricompose -So, giovane cacciatore, che tu diventerai grande, promettimi che il tuo sorriso sincero non scomparirà mai-

-Te lo prometto- giurò Zero porgendole il mignolo e la giovane donne unì il suo a quello del bambino. La pelle fredda della donna era liscia come il velluto e i suoi occhi erano limpidi e sinceri.

Si alzò e per andarsene, ma una mano la fermò.

-Cosa significa quel simbolo che porta al collo signora?- chiese il bimbo sorridendo innocentemente.

-È un segreto piccolo Zero- gli rispose portando l’indice sulle proprie labbra.

-Ancora una domanda, tu non sei una purosangue, che cosa sei?- domandò curioso Zero.

-Questo è uno dei segreti che devi scoprire, ma ricorda ci sono segreti che devono rimanere tali e altri che devono essere svelati- gli spiegò allontanandosi e dirigendosi verso i cacciatori.

D'un tratto, si voltò e sorridendogli disse -Ricorda, l’odio porta alla distruzione mio piccolo amico, non devi provarlo mai-.

La donna sparì all'improvviso, lasciando dietro di sé Zero e il padre, mentre un profumo dolciastro di rose invase la stanza.

 

Aprì gli occhi automaticamente, quella voce dolce... Apparteneva a lei! Alla donna dal viso d’angelo... E quella donna, era la madre di Naomi.

-Igreil Komoto, una purosangue reale, tu eri diversa e lei è come te, ma quali sono i segreti dei Komoto? Chi siete?- domandò a voce alta, mentre mille quesiti si insinuavano nella sua mente.

-Proteggila Zero- sussurrò una dolce voce femminile.

 Ed ecco qua il quidicesimo capitolo, spero che vi piaccia, che mi seguite, e scusate per il ritardo, ma la mia ligna di interten era andata a farsi benedire.

Sachi Mitsuki: scerzi la mia storia senza di  te sarebbe finita, grazie per avermi correto gli errori. Sono felice che ti piaccia la mia storia,  grazie ancora.
 M the best: ed ecco aggiornata, sono felice che l'extra ti sia piaciuta era un regalo per tutti voi spero che continuerai a seguirmi.
 gabriellaloveanime: come promesso aggiornata anche se un po in ritardo, sono felice che la parte della porta ti sia piaciuta questa spero che sia un bel capitolo, ah ecco qua spero che ti piaccia e spero che continui a seguirmi .
 Feel Moon: ecco aggiornata sono felice che ti sia piaciuta la parte della porta ne sono felice.
 Stella Nascente: aggiornata, sono felice che ti sia piaciuta, spero che continuerai a seguirmi.
 Hikari92: grazie sei molto gentile, sono felice che tu abbia accetato di fare la one-shot con me, spero che come titolo ti piaccia: "Il volo delle farfalle scarlatte". volevo fare un incontro fra Hikari e Naomi da bambine e poi da grandi e sui loro sentimenti che provano per Zero, spero che ti piaccia.

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Capitolo 16
*** I tre purosangue reali ***


i tre purosangue reali

I tre purosangue reali

Gli ultimi di noi reali compieranno la missione affidata loro da millenni. 
I nostri eredi saranno tre, tre caratteri diversi che quando saranno uniti faranno tremare la terra con la loro potenza, si alimenteranno dell’opaca oscurità, degli incubi delle persone e del loro odio”.

Zero leggeva e rileggeva quel pezzetto di carta trovato in uno dei libri della biblioteca della Cross Academy, ove si era precipitato alla ricerca di informazioni il mattino seguente all'accaduto.

Aveva scovato quel biglietto di un giallo sbiadito dentro un voluminoso libro, su uno degli scaffali più alti della biblioteca. Aveva preso tutti i volumi che parlavano di vampiri, ma in essi si parlava solamente di cose a lui già note.

Fra quei mucchi di tomi aveva notato un libro strano, di grandi dimensioni, con la copertina nera e i bordi dorati. Aveva iniziato a leggere quel volume avidamente, ma niente, parlava sempre delle stessa cose, quando stava per rimetterlo a posto aveva intravisto un foglietto di carta sbucare dalle pagine ingiallite.

-Zero che ci fai qui?- chiese una voce alle sue spalle, si voltò e vide Yori che portava in braccio dei libri pesanti.

-Niente- rispose secco mentre fece per andarsene, ma poi si fermò -Potresti dirmi se per caso conosci qualche libro interessante sui vampiri?- le domandò curioso.

-Sì, ce ne sarebbero alcuni, però sono solamente nelle biblioteca del preside Cross- gli rispose ordinando i pesanti libri sugli scaffali.

-E tu come fai a saperlo?- le richiese freddo voltandosi verso di lei.

-È semplice, sono io che riordino la sua libreria privata e per caso ho letto qualche suo libro!- esclamò la ragazza sorridendo.

-Ascolta Wakaba-

-Sì?-

-Il preside è nel suo ufficio?- le domandò neutrale.

-No, perché?- Chiese curiosa la castana dirigendo lo sguardo verso di lui, Zero era sparito.

 

Camminava nei corridori, aveva lo sguardo afflitto, con fatica si appoggiava al muro ed era stanca, troppo stanca. La tosse diventava sempre più forte e anche premeva la mano contro la bocca, rivoli di sangue scivolavano sul mento.

Tossiva forte, tossiva sangue.

Neanche le pillole avevano avuto effetto. Distrutta si accasciò alla parete sedendosi in ginocchio, estrasse un fazzoletto nero e si ripulì le labbra e le mani macchiate dal suo sangue. La sua vista era offuscata, ma ricominciò a camminare.

Ogni passo le sembrava pesante, la tosse non si placava, anzi, aumentava il ritmo.

Naomi era debole i suoi occhi cominciarono a chiudersi, procedeva a faticata verso la classe, era in ritardo. Respirava male e ormai non vedeva quasi più, voleva dormire, dormire per sempre...

Avvertì soltanto qualcosa di caldo afferrarla, poi il buio l’accolse nel suo mondo di tenebre.

 

Zero entrò furtivamente dentro l’ufficio del preside, come aveva detto Yori il direttore Cross non si trovava nel suo studio. Iniziò a frugare fra i libri, doveva saperne di più sui reali!

“Quelle frasi sui purosangue reali che quando si incontreranno compieranno la loro missione.... cosa significano?” si chiese sfogliando alcuni volumi dall'aria antica “Dannati vampiri, possibile che non ci siano altre informazioni?!”.

Il cacciatore aprì molti tomi, ma quasi tutti erano di letteratura o semplici romanzi.

-Wakaba ha detto che ci sono, ma dove?- si chiese a voce alta gettando a terra con rabbia un libro sugli animali.

Osservò tutte le altre copertine, poi, sospirando rassegnato, ne prese uno a caso nello scaffale più in alto.

Era un volume rosso, più che un libro sembrava un diario e sulla copertina era incisa una frase dorata in latino che Zero non capì. Lo aprì e scoprì che ogni pagina riportava date e in latino antico e scritte in giapponese, ma ciò che lo colpì furono le parole all'inizio di ogni pagina:

Nos erimus immortalitas

Quella frase era lì, immobile su ogni pagina, ma prima che potesse riflettere su quelle parole, la porta dietro di lui si aprì. Zero sgranò gli occhi sorpreso: il preside Cross era appena rientrato.

-Zero che ci fai con il diario di Saito Komoto?- gli chiese guardandolo male.

-Chi è Saito Komoto?- domandò l'altro senza rispondere.

-La nonna di Naomi- fu la risposta breve dell’uomo, poi si avvicinò al ragazzo mettendogli una mano nella spalla -Sapevo che la tua curiosità sui purosangue reali sarebbe cresciuta, poi dopo ciò che è successo ieri...- gli fece cenno di sedersi e il cacciatore ubbidì sperando di poter capire meglio quell'intricata faccenda.

-Vuoi sapere chi sono in realtà?-

-Sì- rispose glaciale Zero -Voglio sapere chi sono le altre due famiglie e qual'è il loro compito-

-Bene, se è cosi voglio presentarti gli altri due purosangue reali-. Il preside estrasse da un cassetto segreto della scrivania un fascicolo, lo aprì e mostrò al ragazzo tre foto, di tre ragazzi distinti.

-Tu conosci già Naomi Komoto- disse mentre con l’indice puntava la fotografia dove era rappresentata la ragazza.

-Bene- continuò -gli altri due sono Janet Sasori e Yuzo Yusan-.

Zero li fissò sconcertato. La ragazza era strana, portava capelli neri come la pece corti e scompigliati, gli occhi erano del medesimo colore, un nero petrolio che solo a vederlo faceva rabbrividire. Le labbra erano carnose e seducenti, ma erano piegate in un sorriso malefico. Il viso era tondo e bianco e sotto al giubbotto di pelle nera, indossava una canottiera nera strappata in vari punti. Aveva dei pantaloncini neri e calze a rete di un grigio sbiadito. Al collo brillava un collare blu scuro e sulla vita portava una cintura borchiata così come il braccialetto che dondolava al suo polso. Completavano il tutto, scarpe di pelle con il tacco alto. Nella foto, si intravedevano anche degli orecchini a forma di ragno. Il volto di quella ragazza era malefico, ma anche stupendo, avrebbe ammaliato persino il male più opaco.

Zero spostò la sua attenzione sul ragazzo. Yuzo Yusan aveva capelli blu scuro che arrivavano fino alle spalle, gli occhi di un giallo limone fieri e ingannatori. Una fascia bianca gli copriva la fronte e indossava un maglione latteo, pantaloni di un marroncino scuro e stivali neri. Sopra la maglia, portava un lungo giaccone nero.

Notò che la mano destra era avvolta da un guanto bianco, mentre nella sinistra stringeva una spada d’acciaio con una strana elsa a forma di serpente.

-Janet Sasori viene definita il terrore d'America, perché uccide senza pietà- gli spiegò il preside guardandolo negli occhi -la parola per descrivere quella ragazza è follia. Ama le feste, le discoteche e gli spargimenti di sangue, gioca con la mente dei vampiri fino a renderli pazzi. Si alimenta degli incubi altrui, rende reale ciò di cui noi abbiamo più paura, i nostri incubi. Si veste sempre di nero e ciò che la rende felice è quando qualcuno le chiede pietà, lei sorride e poi lo uccide- concluse serio.

Zero s'incupì, quella vampira era peggio dei livello E, doveva essere eliminata.

-Se pensi di ucciderla, ti posso solamente dire che non puoi farlo, a parte che è protetta dai cacciatori, ti rovinerebbe, perché tu Zero sei troppo vulnerabile davanti al suo potere- disse l'uomo intuendo i pensieri del ragazzo, poi aggiunse -Il simbolo che la rappresenta e che è tatuato sulla sua schiena, sono due spade incrociate, al cui interno brilla la stella polare. Il comportamento della ragazza, l’odio verso gli altri, è dovuto al fatto che sua madre è stata uccisa davanti ai suoi occhi-.

Zero non fiatò. La rabbia ribolliva nelle sue vene e mordendosi il labbro si convinse che i purosangue reali erano più pericolosi dei normali vampiri.

-Chi uccise sua madre fu... suo padre- gli rivelò il direttore -Le disse che un vero Sasori non piange mai, perché un vero Sasori si alimenta degli incubi altrui-.

Il cacciatore sgranò gli occhi senza sapere cosa pensare... decise quindi di chiedere dell'altro ragazzo.

-E di Yuzo che cosa potete dirmi?- domandò glacialmente.

-Non molto purtroppo- ammise l'altro incrociando le braccia -Su di lui le informazioni scarseggiano, sappiamo che il simbolo che lo rappresenta è il serpente, l'emblema dell’inganno appare sulla mano destra e dona il vero potere, quello di ingannare i sentimenti e manovrarli a suo piacimento. È stato abbandonato dalla famiglia quando è nato e quella stessa sera la sua famiglia vene distrutta. Porta con se una spada, ma nessuno conosce il suo significato. Si dice che sia un tipo riflessivo e attento, ma non so dirti se sia vero-

-Com'è il loro sangue?- domandò il cacciatore ripensando al giorno in cui aveva morso Naomi.

-Beh, quello di Naomi lo hai già provato- disse infatti il preside -E come ha detto lei ti fa alzare di livello. Quello dei Sasori è aspro, ma unito a quello di un umano diventa dolce e aumenta i tuoi poteri facendoti diventare immune da qualsiasi attacco, quello degli Yusan invece e dolce, ti può far dominare i vampiri-

-Sono rimasti in tre, cosa succederà quando si riuniranno?-

-Nessuno lo sa Zero-.

Il ragazzo si alzò, ma prima di varcare l’uscio disse -Non dite nulla a Naomi su ciò che vi ho chiesto, presto scoprirò di più-

-Ah!- esclamò il preside Cross richiamando l'attenzione di Zero -La frase che scritta sulla copertina del diario significa: "L'amore è vita e la vita... è qualcosa d'immortale!" Era la frase preferita della madre di Naomi, perché lo ripeteva sempre anche Saito Komoto-.

Il ragazzo se ne andò, i purosangue reali erano pericolosi, soprattutto Janet Sasori, ma in futuro avrebbe incontrato coloro che definivano reali, perché i tre avrebbero cambiato il mondo.

Scusate se il capitolo è noioso ma è solamente un transito per quello vero è proprio volevo descrivere questi due personaggi, Janet e il personaggio che avrò più difficoltà a scrivere per il suo comportamento.

 Sachi Mitsuki: ti rigrazio per avermi correto il capitolo è non c'è problema per il ritardo, volevo dirti che questo capitolo era un transito a quello vero e proprio il seguito.
 Ifrittuccia: non lo so se li farò innamorare, ma Yuki di Zero si cosi le storie diventerano più intrigose.
  Hikari92: sono felice che il titolo ti abbia piaciuto, infatti la storia è in conlusione.
 gabriellaloveanime: scusa per il ritardo, questo è solamente un transito per far vedere chi sono i purosangue reali, che sarano un punto chiave nella storia di Naomi, è l'idea mi è venuta sul momento, Yuki soffrirà un pò.
 Feel Moon: grazie sono molto felice che ti sia piaciuta, e grazie.
 Stella Nascente: grazie, però Yuki dovrà soffrire un pò.
 M the best: sono felice che ti sia piacciuta la poesia, spero che mi seguirai.

 

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Capitolo 17
*** Morso del diavolo ***


morso del diavolo

Morso del diavolo

 

-Sai perché la neve è bianca Naomi?- chiese la donna osservando i fiochi bianchi che cadevano lentamente dal cielo.

-No mamma, perché?- le domandò curiosa la bambina.

-Perché non ricorda più il dolore- fu la risposta della reale.

 

Naomi dischiuse lentamente gli occhi e squadrò con essi la stanza in cui si ritrovava.

Era grande e spaziosa, ma non poté vedere un gran che perché le tende scure adombravano la luce che proveniva da fuori. Si trovava sdraiata su un enorme letto matrimoniale, coperta da un lenzuolo leggero.

Portò la mano destra sulle proprie labbra e percepì gocce di sangue essiccato.

Si alzò piano mettendosi seduta e si accorse di non indossare più la sua giacca, ma di essere rimasta semplicemente con la camicia e la gonna, il fiocco rosso che portava al collo era stato slegato.

Con gli occhi ancora semichiusi cercò di distinguere i lineamenti della stanza, ma ciò che vide era poco o niente, la luce sembrava non esistere in quella camera chiusa.

All’improvviso la porta si aprì e la bionda si voltò spaventata, davanti a lei c'era Kaname.

Portava fra le mani una stoffa e una bacinella piena d’acqua, il suo sguardo era serio e mano a mano che si avvicinava alla ragazza, questa ne era sempre più spaventata.

-Vedo che ti sei ripresa!- esclamò il vampiro lasciando sul tavolo gli oggetti che si portava appresso. Prese la stoffa e la bagnò nella bacinella, poi si avvicinò a lei.

-Sì- sussurrò Naomi confusa.

-È stato Aidou a trovarti- le spiegò sedendosi accanto a lei. La ragazza annuì semplicemente e il purosangue iniziò a pulirle il viso delicatamente.

-Dovresti dirlo a i tuoi amici- disse Kaname riflessivo.

-No... non... non posso- balbettò la bionda.

-Perché?- le chiese.

-No! Io non voglio, non adesso! Le cose si complicherebbero di più!- gli rispose angosciata.

-Qual è la malattia che ti sta consumando?-.

Le lacrime iniziarono a scivolare dai suoi splendidi occhi. Non disse nulla e lasciò che Kaname le ripulisse il mento.

Naomi soffiva, ma non poteva dirlo, non doveva farlo, perché niente avrebbe fermato la malattia che stava distruggendo il suo corpo e che la rendeva un mostro senza che lei potesse fare qualcosa.

Le pastiglie sferiche non avevano più nessun effetto e questo significava che la malattia era degenerata.

Naomi non soffriva di un semplice virus, il suo male distruggeva l'organismo dall'interno e la sola speranza per sopravvivere, era il sangue umano.

Perché al sangue si rispondeva col sangue.

La ragazza iniziò a diventare pallida e poco a poco i suoi occhi si spensero, mentre la gola cominciava a darle fastidio.

I suoi occhi blu in un istante si colorarono di un rubino raggiante e attraverso le sue iridi cremisi si poteva intravedere il sangue che pulsava nelle vene del purosangue.

Kaname sorrise leggermente e si avvicinò alla ragazza pericolosamente, si slanciò la cravatta e iniziò a sbottonarsi la camicia facendo scorgere il suo collo perfetto.

Naomi sgranò gli occhi, ciò che il purosangue le stava donando era il suo sangue in un piatto d’oro.

Lei sapeva, sapeva bene che i purosangue reali amavano cibarsi del sangue dei livello A, molto simile al loro e per questo estremamente allettante, ma nei secoli questo era stato vietato ai reali perché le loro regole lo proibivano.

Quindici dannate regole che avrebbero condannato le tre famiglie per sempre.

Ed eccola qua di nuovo a disubbidire alla legge. La gola reclamava il sangue, il sangue del Kuran.

Mise la propria mano sul collo del vampiro e fece cenno di no. Lei non era come i suoi avi, no, lei voleva essere diversa.

Kaname le prese una mano e la trascinò vicino al collo, Naomi colta di sprovvista volle allontanarsi, ma la sete era troppa e anche se lei cercava di rifiutare con tutta se stessa la tentazione prevalse.

Chiuse gli occhi e si avvicinò al collo del ragazzo, aprì la bocca e mentre i canini crescevano, le lacrime non l’abbandonarono.

 

Yuki guardava ogni tanto verso la porta, sperando che la sua amica entrasse in classe e dicesse al professore che aveva fatto tardi giustificandosi con una qualsiasi scusa.

Ciò che la preoccupa, era che anche Zero non c’era. Si voltò verso Yori e notò stava eseguendo tranquilla il compito di matematica, lei invece era preoccupata e si augurava che non fosse successo niente di male a nessuno dei due. Inspirò a pieni polmoni e si rimise a fare la verifica, ma già sapeva che sarebbe andata male anche quella volta.

“E no! Io qui ad aspettare non ci sto più!” pensò nervosa la ragazza.

-Mi scusi professore potrei andare in bagno?- chiese Yuki. Il professore la guardò male, ma prima di poter replicare lei si era già volatilizzata.

-Signorina Cross si ricordi che devi finire il compito!- le gridò dietro.

-Sì prof, faccio in fretta- si scusò la castana correndo nei corridoi.

“Se Zero le ha fatto qualcosa glie la faccio pagare cara, ma se fosse accaduto qualcosa di grave?” Yuki si tormentava e senza darsi pace, accelerò il passo.

 

La vita è come un libro le sue pagine non finiscono mai.

Zero leggeva e rileggeva quel libro che aveva sottratto al preside di nascosto, il diario di Saito Komoto.

Informazioni, lettere, pensieri, magie in quel diario c'era di tutto e di più, ma raccontava soprattutto di una donna che aveva dovuto abbandonare i suoi tre figli per salvarli.

Le parole scorrevano lente e numerose, e sopra ogni data c’era scritta una frase...

 

12 gennaio 1456

Sono apparsi davanti a me come ombre, erano in tanti e chi li guidava era un nemico da non sottovalutare. I miei tre figli George, Igreil e Dorotha per mia fortuna sono partiti prima, ma come potrò spiegargli che li sto abbandonando per il loro bene? La loro felicità adesso verrà infranta, perché non esiste male maggiore che separare una madre dai propri bambini.

I Komoto... quella famiglia porta solamente guai, ma adesso quella famiglia è diventata anche la mia. Voglio semplicemente vedere i miei piccoli crescere e diventare grandi, sposarsi e avere dei nipotini. Vorrei semplicemente invecchiare assieme a mio marito, ma questo non mi è permesso, perché chi diventa eterno perde le vere gioie della vita. Igreil vuole diventare un’umana, ma non sa che questo sogno è irrealizzabile, perché chi nasce un purosangue reale dovrà patire il dolore della vita per sempre. Non si può scappare da ciò che si nasce o da ciò che si diventa ma solamente rimediare alla propria esistenza, mutarla interamente.

Ho visto qualcosa di spaventoso nel mondo dei Komoto, quando la bestia non riesce a saziarsi ha bisogno di alimentarsi della luce fin ad assorbirla tutta...

Questo per me è un addio per i miei figli, e se pur dolorosa, è l’unica soluzione possibile per salvarli tutti. Vorrei che chi nascesse dopo di me cambiasse questo mondo costruito sul sangue. Chiunque un giorno ti leggerà scoprirà qualcosa di importante, qualcosa che rivoluzionerà questo mondo.

Julia Sasori ha compiuto un sacrilegio che le è costato la vita. Salvando suo figlio minore lo ha condannato a soffrire per sempre di una malattia che lo consumerà, perché trasgredendo ad una delle leggi dei reali ha recluso il suo bimbo ad una patologia eterna.

 

Zero sgranò gli occhi sorpreso. Quella reale aveva fatto diventare suo figlio un mezzo vampiro facendolo però ammalare e questo significava che anche Naomi soffriva della stessa malattia. Chiuse il diario in fretta, si alzò dal fieno e iniziò a correre.

Era il momento di dire tutta la verità.

 

Naomi affondò i canini nella carne del vampiro, mentre Kaname chiuse gli occhi e si lasciò azzannare dalla ragazza.

Il sangue del giovane era delizioso e il rosso liquido calmò la sete della bionda.

Mentre succhiava il sangue, riemergevano i ricordi di Kaname, rimembranze di un lontano passato. I ricordi si incentravano su una meravigliosa donna dai capelli dorati e gli occhi verde smeraldo, dal volto era una giovane ragazza in abiti maschili.

I lunghi capelli biondi le arrivavano fino alle ginocchia, erano lisci acconciati con qualche treccina sul davanti, i suoi occhi erano enigmatici e il suo volto si fondeva assieme a quella di Yuki.

“Basta” pensò Naomi scostandosi da lui.

Il dolce odore del sangue di Kaname si sparse per tutto il dormitorio della Night Class e tutti i vampiri si alzarono allarmati, soprattutto Aidou e Ruka.

La bionda si allontanò da lui, il suo meraviglioso viso era macchiato di sangue e cercò di non incontrare lo sguardo del ragazzo abbassando lo sguardo.

Il purosangue la fissò per poi chiederle -L'hai vista, vero?-

L'altra annuì e si coprì la bocca con una mano, cercando di placare la tosse che si stava facendo risentire.

Iniziò a tossire sangue come le altre volte e si accasciò sul letto scossa da violenti tremiti. Macabre gocce di liquido scarlatto macchiarono le lenzuola e gli occhi del purosangue assunsero una tonalità cremisi quando le scorsero.

Fu rapito da quel dolce odore che lo richiamava, il suo collo era sporco ma poco importava il sangue dannato dei Komoto lo attirava come un'affascinante belva.

Naomi cadde dal letto con la mano premuta sulla bocca per contenere il fluido cremisi, si sentiva stanca, voleva dormire, mentre i suoi occhi iniziavano a chiudersi avvertì un peso sopra il suo corpo e ciò che vide la sconvolse.

Kaname era sopra Naomi, i suoi occhi scarlatti illuminavano la tetra stanza e i canini si erano allungati. Era come se il vampiro fosse sotto un letale incantesimo, l’unica cosa che gli importava, era il dolce sangue che odorava.

-Ka.., kana... Kaname...- sussurrò la ragazza spaventata.

Il giovane afferrò con forza le mani della bionda, le alzò per poi bloccarle e si chinò verso di lei per morderla.

Leccò la pelle della ragazza e poi con leggerezza, le leccò il mento pulendole il suo sangue che si era mischiato con quello della ragazza.

Mentre il vampiro tornava a leccare il collo Naomi, lei cercava di divincolarsi dalla stretta di Kaname, ma troppo debole per reagire, chiuse gli occhi sperando che fosse finita per sempre.

Il purosangue aveva perso il proprio controllo, quel sangue era una tentazione per tutti.

Spalancò la bocca per morderla.

Questo è il capitolo che volevo dimostrare, spero che vi piaccia, un grazie grande va alla mia Beat reader Sachi Mistuki è lei che sopporta i miei orrorri grammaticali. 

Premessa: il nome di Janet non si legge in inglese, ma si legge nel accento francese.

 Sachi Mitsuki: ecco qua il capitolo che volevo scrivere, Naomi si può alimenare di luce e farla diventare oscurità invece la malattia beh quella lo scoprirai in avanti, grazie per avermi corretto la fanfiction e scusa tanto per il pasticcio che ho combinato.

 Hikari92: grazie sei molto gentile, sono felice che la presentazione di Janet ti sia piaciuta, lei è il personaggio più difficile da capire, poi la storia spero che ti inuriosisca. Il capitolo Il volo delle farfalle scarlatte te lo invierò domani.

 gabriellaloveanime: il loro rapporto è difficile perchè Janet è  malvagia ma i suoi motivi per avercel a con il mondo, Yuzo è un mistero spero che questto capitolo ti piaccia.
 Feel Moon: ed ecco cosa le è succeso spero che ti piaccia.
 Stella Nascente : grazie sei molto gentile ecco qua il capitolo.


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Capitolo 18
*** I gemelli pericolosi ***






I gemelli pericolosi

-Naomi-sama! Io vi proteggerò per sempre- giurò il vampiro accanto a lei, la bionda spalancò gli occhi sorpresa e sorrise dolcemente.
-Grazie-.
La porta si spalancò con violenza. Kaname si fermò immediatamente e si voltò di scatto, mentre la bionda, ancora confusa, avvertì un profumo familiare avvolgere la tetra stanza... capì.
-Tu qui?- domandò il nobile sorpreso, rivolgendosi al nuovo arrivato che aveva distrutto la porta con un calcio violento e stava lì davanti a loro, immobile.
-Kuran! Abbandona la presa dalla mia hime-chan!- ordinò bruscamente il vampiro.
-Mark...- Sussurrò con un fil di voce la reale.
-Ahia... ahia... Kaname, hai fatto infuriare mio fratello, mai toccare una cosa che gli appartiene- aggiunse una voce femminile assai divertita -Che piacere rivederti Kuran- continuò la vampira avvicinandosi al purosangue.
-Che onore avere come ospiti alla Night Class i gemelli pericolosi- mormorò l'altro fissandoli, mentre sui volti degli altri due si dipinse un sorriso.
-Ma... Mark, Ka… Karen… siete voi?- domandò confusa Naomi cercando di rialzarsi. 
-Ehi Mark, occupati di Naomi, io penso a Kuran- sorrise la ragazza. Il purosangue si spostò dalla bionda lasciando che il l'altro vampiro si occupasse di lei. 
-Tranquilla Hime-chan, ci sono io qui, ti avevo promesso che ti avrei protetta, no?- disse mentre le guance di Naomi si imporporarono leggermente e sulle sue labbra si dipinse un sorriso.
Mark la sollevò dal letto delicatamente, prendendola sulle proprie braccia e facendole poggiare la testa della ragazza sul suo petto. Naomi si lasciò cullare dal battito cardiaco del vampiro, chiuse gli occhi abbandonandosi al sonno. 
Amava avere vicino Mark.
Amava la sua presenza.
Tempo prima i suoi sentimenti erano rivolti a lui, ma ora c'era qualcun altro che occupava il suo cuore.
Karen sorrise dalla vista di quei due. Il vampiro biondo era sereno, averla vicina lo faceva sentire meglio, ma Naomi sussurrò un nome, un nome udibile solamente da esseri perfetti come loro. 
-Zero…-.
Il ragazzo spalancò la bocca incredulo, ma poi non disse nulla e avanzò verso la sorella gemella. Il suo cuore fu trafitto da mille lame affilate. 
Kaname guardò i tre andarsene con un'espressione seria dipinta sul viso, adesso aveva un problema in più da risolvere, doveva dominare i due gemelli prima che combinassero qualche guaio.
 
Zero procedeva in silenzio, cercando Naomi da per tutto, ma ad un tratto, percepì un'energia diversa davanti al cancello della Night Class. Era un'aura maligna, che proveniva da due ragazzi che parlavano fra loro. 
La ragazza era alta e slanciata, capelli grigi quasi sull’azzurro, lisci e tagliati sulle spalle, mentre le fini sopracciglia erano coperte dalla frangetta. Un viso regolare, delicato e dolce, occhi di un celeste chiaro, grandi e penetranti, le labbra carnose e seducenti.
Indossava un capello nero che copriva la sua capigliatura, un maglione blu pesante di lana, una gonna nera che arrivava fino alle caviglie, lunghe calze nere che le coprivano le gambe e degli stivali con il tacco, mentre una lunga giacca azzurra completava il tutto.
Chiaccherava con il ragazzo al suo fianco. Lui aveva capelli biondi come l’oro, scompigliati e un po’ lunghi che ricadevano sul viso delicato, le folte ciglia erano nascoste da quelle luminose ciocche, mentre gli erano occhi azzurri, vispi e limpidi. Era bello come un dio, ma le labbra carnose erano piegate all’ingiù e la sua espressione era piuttosto corrucciata.
Indossava una lunga giacca marrone e jeans blu, scarpe da ginnastica un po’ sbiadite, una camicia bianca e portava un zaino sulle spalle.
Zero sussultò quando vide che, fra le sue braccia, vi era il corpo esile dell'amica.
Si avviò verso i due ragazzi con passo felpato e in quell’istante i gemelli si voltarono di scatto. Il viso di Mark diventò serio all'improvviso, mentre il volto della sorella perdette quell'aria giocosa che la caratterizzava.
Quando il cacciatore giunse difronte a loro, l’atmosfera diventò pesante. Zero sentiva che c’era un pericolo che doveva essere eliminato, ma soprattutto, c’era qualcosa che detestava in quel vampiro che stringeva a sé Naomi
Porse le braccia silenziosamente verso di loro, ma dal suo volto non trasparì nessuna emozione, il vampiro cercò di opporsi, ma la sorella gli fece cenno di porgere la ragazza al nuovo arrivato.
Non appena Karen aveva scorto il cacciatore, si era subito resa conto che colui che aveva davanti era il famoso Zero di cui la sua miglior amica le parlava sempre.
“Vedo che non hai perso il tuo buon gusto nel scegliere i ragazzi, Naomi” pensò la vampira sorridendo.
Mark porse la sua “amata” a Zero e il suo viso si alterò, era la seconda volta che qualcuno gliela strappava via dalle braccia.
L’argenteo teneva strettamente fra le braccia Naomi, come se non volesse farla cadere per la paura che potesse rompersi come una bambola di porcellana. 
-Piacere io sono Karen Saiama e lui è mio fratello gemello Mark Saiama!- si presentò pimpante la vampira porgendogli la mano. 
-Non mi interessa!- rispose secco Zero voltandosi e iniziando a camminare verso il dormitorio della Day Class
-Maleducato!- esclamò lei indispettita -E tu saresti uno dei migliori amici di Naomi? Ma figuriamoci!- lo punzecchiò sbuffando, ma il ragazzo fece finta di non ascoltarla e proseguì spedito seguito a breve distanza da Mark.
-Ehi Mark! Dove vai?- gli domandò arrabbiata la sorella.
-Dove va Naomi, vado anche io- le rispose il gemello senza fermarsi. 
-Anche se sei mio fratello siamo completamente diversi!- gli urlò dietro -Antipatico!-.
Lui la ignorò completamente e indignata gridò -Aspetta! Dove credi di andare razza di donnaiolo?!-
 
Yuki percorse i corridoi della scuola a passo svelto. Era stata nella stanza della bionda, ma era risultata vuota. L'unica cosa che aveva trovato, erano dei fazzoletti sporchi di sangue sul comodino della giovane e ciò non fece che preoccuparla ancora di più. I suoi migliori amici erano spariti e lei era terrorizzata dall'idea che gli potesse essere accaduto qualcosa di brutto...
“Ma dove siete?” si chiese la castana allarmata svoltando all'angolo del corridoio.
-Zero!- disse riconoscendolo, ma quando mise a fuoco la scena si portò le mani alla bocca scioccata. Zero aveva lo sguardo vitreo e teneva fra le braccia Naomi svenuta e soprattutto sporca di sangue. Accanto a loro, vi erano due ragazzi.
-Na... Naomi... che... le è successo?- domandò mentre lente lacrime le solcavano le guance.
Il cacciatore non rivelò nulla, mentre i due vampiri distolsero lo sguardo.
-Ma voi chi siete?- chiese Yuki rendendosi conto che quei due ragazzi non facevano parte della Cross Academy.
-Io sono Mark Saiama e lei è mia sorella gemella Karen Saiama- si presentò il biondo inchinandosi. La castana emise un “oh” di sorpresa. Davanti a lei c’erano il famoso Mark, colui che aveva conquistato il cuore di Naomi, e una delle sue migliori amiche.
-Voi siete i famosi gemelli?-
-Esatto, ma adesso non pensiamo a noi-.
 
(Naomi)
“Iniziai a sentire delle voci intorno a me, riconobbi subito quella di Yuki interrotta da singhiozzi, ma per quale ragione? 
Socchiusi gli occhi lentamente, ma la luce del sole era troppo forte e feci fatica a distinguere le ombre davanti a me.
Ero in un letto e non sentivo più l’odore pungente del sangue che poco prima aveva macchiato il mio volto. Osservai meglio le figure che mi circondavano e riconobbi subito quella di Zero, e poi lo vidi, vidi quei occhi azzurri che volevo dimenticare, ma che erano tornati di nuovo per rovinarmi, però... quelle iridi azzurre non mi facevano così male come avevo pensato, perché c’era qualcun altro che aveva occupato il mio cuore.
-Ehi bella addormentata nel bosco, svegliati!- mi ordinò la voce gioiosa di Karen, sorrisi leggermente e vidi che Yuki si era avvicinata a me lentamente.
Aprii del tutto gli occhi e ricordai tutto quello che era successo, la tosse che diventava insopportabile, il sangue di Kaname che mi attraversava la gola, l’intervento dei due gemelli e soprattutto il batticuore di Zero... chi sa come ero riuscita a sentirlo nonostante io fossi svenuta. Avrei voluto rimanere fra le sue braccia per sempre, ma purtroppo non ero io colei che lui desiderava...
Yuki mi abbracciò forte, avevo proprio bisogno di un abbraccio caloroso.
-Stai bene?- mi chiese preoccupata, annuii semplicemente e le sorrisi. 
-I.. io…- dissi balbettando, ma ad un tratto intravidi Mark ruggire verso Zero che a sua volta lo fulminò con lo sguardo e constatai quanta tensione c'era fra loro.
Karen sorrise, si avvicinò a suo fratello dandogli una forte pacca sulla spalla, seguita da un sonoro “crak” e da una smorfia di Mark che fissò male la ragazza.
-Dai ra... ragazzi, ba... basta litigare- cercai di tranquillizzarli sorridendo meglio che potevo. Sapevo che non facevano sul serio, anche perché, se così fosse stato, avrebbero distrutto l'intera scuola.”
 
Zero osservò Naomi in ogni suo minimo particolare e si soffermò sule sue labbra, piccole e carnose, ripulite dalle stille di sangue che prima le scivolavano sul mento e sul collo.
Dentro di lui qualcosa stava precipitando, ma non poteva permettersi debolezze, soprattutto con lei. 
-Di che malattia soffri Komoto?- le chiese glacialmente. 
La bionda si bloccò. Zero sapeva della sua malattia! Zero sapeva che lei soffriva di….
-Come osi cacciatore fare queste domande!!!- urlò Mark furioso.
-Calma fratellino- lo scongiurò Karen.
Il biondo fu avvolto da un energia oscura e malvagia che fuoriusciva dal suo corpo, il volto della sorella assunse un'espressione terrorizzata. Non poteva permettere che il suo gemello scatenasse i suoi poteri.
-Tubercolosi- rilevò piangendo Naomi stroncando sul nascere quell'inutile battaglia -Io soffro di tubercolosi Zero-.
Yuki l'abbracciò e lei continuò tremando -Non volevo che tu sapessi della mia malattia-. Zero abbassò lo sguardo mordendosi il labbro inferiore e Mark le chiese -Perché glie l’hai detto?-
-Non volevo più domande Mark... Non volevo più..-.
Karen le si avvicinò e l’abbracciò forte, Zero sbatté la porta violentemente e se ne andò dalla stanza.
“Cosa ho fatto?!” si chiese mentalmente.




Ed ecco qua il 18 capitolo ringrazio Sachi Mistuki la mia beat reader che mi corregge tutti questo orrori grammaticali, grazie per la pazienza, scusate per il ritardo grazie e quelli che la mettono fra le preferite, ricordate e seguite .
Hikari92: ti ringrazio sono felice che ti sia piaciuta, beh la malattia che soffre Naomi e la turbocolosi, spero che ti piaccia.
Feel Moon:beh non è proprio Zero che la salva, spero che ti piaccia.
Stella Nascente: si Naomi ha un grande cuore, ma sarà questo grande cuore che la porterà alla… non posso rivelarti nulla. Spero che ti piaccia.
 Ici Drive: grazie sei molto gentile spero che mi seguirai.
Sachi Mitsuki : grazie di tutto e non c’è problema per il ritardo spero che tu stia bene, la donna misteriosa, beh alla fine scopriremo chi è? Ma per adesso e solo uno degli altri misteri.
 gabriellasalvatore: dirti la verità Julia Sasori è un antenata di Janet Sasori, Naomi ha la malattia perché sua madre salvandola ha trasgredito ad un delle leggi dei purosangue reali, beh se vuoi ammazzare Kaname mi offro anche io volontaria, spero che questo capitolo ti piaccia. 

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Capitolo 19
*** Il passato di Zero-prima parte ***







Il passato di Zero

 

Boku no me wo mite Zero

Guarda nei miei occhi Zero.

Boku-ga hoshii-nowa

Sei l'unica che desidero.

Naomi l'osservò meglio e sorrise, accarezzandogli la nuca. Lo strinse forte al petto, sfiorandogli poi delicatamente i capelli argentei.

Zero aprì di scatto gli occhi e si ritrovò sdraiato nella sua stanza. Un leggero vento spirava dalla finestra aperta, facendo muovere lievemente le chiare tende e permettendo ai raggi della luna di illuminare la camera e di mostrare il volto turbato del giovane.

I capelli argentei circondavano delicatamente il viso del cacciatore che, con gli occhi sgranati e il respiro affannato, cercava di riprendersi dallo strano sogno che l’aveva agitato cosi tanto.

 

-Tieni Naomi!- esclamò Karen affettuosamente mentre le porgeva un piccolo contenitore di vetro, la bionda lo osservò e le sorrise dolcemente.

-Grazie- disse stringendo forte l'oggetto.

-Dovrebbero essere più efficaci delle prime pillole- precisò Mark dall’altra parte dell’infermeria.

-Yuki…- la bionda si voltò verso la castana, ma prima che potesse aprir bocca la vampira intervenne dandole una scatolina trasparente -Potresti portare queste nella stanza di Naomi per favore?-

-Sì- rispose senza esitare Yuki, prendendo delicatamente l’oggetto datole. Alzandosi, si voltò verso Naomi e le rivolse uno dei suoi soliti sorrisi, un sorriso puro, che la mezza-vampira ricambiò.

La porta si chiuse delicatamente e il sorriso di Karen che fino a poco prima era sembrato sincero scomparve, lasciando posto all'espressione di una fredda dominatrice.

-Ascolta Naomi, ciò che hai fatto è imperdonabile, ma sei una mia amica e te lo dico sinceramente, ci dovevi avvertire, prima di prendere qualsiasi decisione- disse fredda la ragazza dagli occhi azzurri, ma quella sua determinazione svanì del tutto quando il suo sguardo incrociò quello della bionda.

-Lo.. . Lo so, è... è che... che io...- balbettò la reale.

-Niente “io” Naomi, noi siamo le tue guardie da quando sei nata, siamo stati addestrati per uccidere chiunque si avvicini a te con cattive intenzioni- intervenne Mark.

-Loro sono i miei amici!-

-Tsk-

-Smettila Mark!- lo riproverò la gemella fulminandolo con gli occhi. Tutti e due si ammutolirono, il silenzio faceva da padrone.

 

Yuki aprì la porta della camera dell’amica e trovò una stanza pulita e ordinata, con un ampio spazio con un letto doppio al centro, la trapunta bianca e soffice lo copriva e, accanto, c’era un comodino con varie cose sparse, foto, libri e vari oggetti indistinti.

C’era una libreria in legno frassino con una moltitudine di libri accanto al muro opposto a quello dell’armadio, anch'esso in legno.

-É il triplo della mia- si disse la ragazza sospirando -Non avevo notato che la sua camera fosse così grande, cavolo Naomi ne hai di spazio!- esclamò ridendo e grattandosi la nuca.

Si diresse verso l’armadio, lo aprì e trovò una moltitudine di capi d'ogni stile, dall'elegante al sportivo.

-Wow!- si stupì la castana.

Mise la scatola su uno dei piani del guardaroba, ma qualcosa catturò la sua attenzione, si chinò e lo prese.

Era un involucro, medio e rosso, con un fiocco del medesimo colore sul coperchio. Accanto al fiocchetto, vi era una luna nera con all’interno una croce templare dello stesso colore. Yuki la strinse al petto e si voltò per sedersi sul letto, mentre la curiosità la spinse ad aprirla.

Tolse il coperchio e prese le prime cose che spuntavano dalla scatola: c’era un album fotografico un po’ rovinato e tante altre foto sparse, un diario nero con i bordi lattei, un carillon bianco con rose rosse che sanguinavano, poi trovò una lettera, un giglio e una lilla essiccati. Prese la lettera e trovò scritto una frase che la colse alla sprovvista: 

Se vivi cogliendo solo la tristezza della vita, non ti divertirai mai.
 Isshou sono moyamoya daite ikitekun nara kami ya shinai ze.”(anonimo) 

Spero che queste parole ti serviranno per la vita figlia mia, come sono servite a me. 

Igreil Komoto.

Le lacrime iniziarono a scivolare copiose dagli occhi castani della ragazza, mai aveva pensato di aprire la porta del passato di Naomi, ma continuò a frugare fra quegli oggetti, desiderosa di capire qualcosa in più sulla sua amica.

Aprì l’album fotografico. In ogni scatto c’era la bionda che sorrideva e amici, molti amici… tutti vampiri di una bellezza micidiale.

Una foto in particolare catturò la sua attenzione.

Naomi sorrideva felice, mentre era seduta accanto ad una ragazza dai lunghi capelli biondi e dagli occhi blu chiaro, che le sorrideva a sua volta. La scritta sotto diceva:

Alla mia adorata onee-chan… Sara”

Poi in molte altre foto, c’erano Karen, Mark e altri due vampiri, due ragazzi magnifici.

 

-Chi è?- chiese infastidito Zero dirigendosi verso la porta alla quale qualcuno aveva appena bussato.

-Sono io, Naomi- rispose la bionda dall’altra parte della fragile porta, il cacciatore la schiuse facendo cenno di entrare pur tenendo sempre lo sguardo abbassato.

-Zero io volevo parlati, io volevo chiederti scusa...-

-Di cosa?- domandò atono sedendosi sul letto.

-Io….- balbettò la ragazza.

-Smettila di scusarti con gli altri baka!- esclamò avvicinandosi a lei, due centimetri d’aria li separava e il cuore della vampira prese a battere forte.

-Qual é la causa che ti porta ad odiarci? Zero...- domandò sconsolata distanziandosi un po' da lui.

Il viso del giovane diventò serio e le parole uscirono dalle sue labbra da sole -Avevo undici anni quando la mia famiglia fu sterminata da un purosangue, io sono l’unico sopravvissuto-.

Naomi sgranò gli occhi e le lacrime cominciarono a scivolare lente sulle gote rosee, accarezzò la guancia dell’argenteo amabilmente, poi si voltò per andarsene ma una mano la fermò.

-Dormi con me?- fu la richiesta del ragazzo, tradendo un punta di speranza nella sua voce. Naomi non credette a ciò che colui che amava le aveva appena detto e pensò che, se quell'attimo fosse stato soltanto un bel sogno, preferiva non risvegliarsi più.

-Sì- rispose dolcemente mentre seguiva il cacciatore sul letto.

Si accoccolò accanto a lui, poggiando la testa del ragazzo sopra il suo torace, mentre lei giocherellava con in suoi capelli argentei.

Le guance della vampira si accesero di un rosso scarlatto e il suo cuore batté sempre più forte.

-Chiudi gli occhi Zero, io sono qui con te- mormorò. Anche lei fece calare le palpebre sulle proprie iridi blu e cercò di immaginare un Zero sorridente con una famiglia accanto a sé.

Ne fu felice, ma quel sogno si macchiò di nuovo del cremisi che tormentavano la sua anima.

 

Mentre la luna sfavillava più bella che mai, una macchina si fermò davanti al cancello, la porta si aprì ed Aidoh e Kain s'inchinarono insieme.

-Benvenuta Maria-sama-.

 

-La senti Mark? Una nuova nemica da eliminare!- esclamò Karen sorridendo al suo gemello, mentre i loro occhi si tingevano di un colore scarlatto.




Scusate il ritardo, questo e il dicianovesimo capitolo, spero che vi piaccia, un saluto speciale a tutti quelli che leggono, recensiscono, che l'hanno fra le preferite  e le seguite e ricordate, grazie.
Hikari92: grazie sei molto gentile, sono felice di collaborare con te. XD
gabriellasalvatore: certo anche Yuki e gelosa e presto si scoprirà di più, non volevo mettere una malattia immaginaria, ho messo la tubercolosi, ma ci sono altre mallatie che consumano i vampiri, spero che ti piacia.
Sachi Mistuki: ti ringrazio veramente per corretto gli errori e il termine"baka" per le altre parole non c'è problema li ho trovato su internet, e non c'è problema per il ritardo capita. :D grazie di tutto.
fefy97: grazie ma non sono così brava, spero che mi seguirai.
Feel Moon: già la malattia che soffre Naomi e la tubercolosi, sono felice che ti sia piaciuta.
Stella Nascente: certamente che continuo grazie di tutto.
Heart: aggiornata, le cose diventano più pericolose mano a mano che si va avanti con la storia.
This is my world: ti ringrazio e sono felice che ti sia piaciuta, e grazie per averla scelta per
Jill91: no non è ancora finita non ti preoccupare, ecco il seuguito spero che ti piacia.


 

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Capitolo 20
*** Il passato di Zero-seconda parte ***


 

 
Il passato di Zero (Seconda Parte)


-Guarda dove metti i piedi Naomi- consigliò Zero alla ragazza davanti a lui, i cui lunghi capelli biondi ondeggiavano al ritmo del vento.
Le foglie avevano perso ormai il loro vigore e si tingevano di ogni colore, dal giallo, personificazione della gelosia, all'arancione, rappresentante della felicità.
Quelle foglie una volta belle e splendenti, cadevano lentamente sull'erba fresca e venivano calpestate da una Naomi felice, che correva ovunque ridendo come una bambina, mentre le sue gote e la punta del suo naso, si accendevano di rosso a causa del freddo.
Zero la osservò poco distante. I lunghi capelli biondi erano legati in un coda di cavallo e indossava una maglia grigio scuro a maniche lunghe e una gonna nera ondeggiava ad ogni sua giravolta. Un pesante cappotto bianco e una capello nero alla francese completavano il tutto.
Zero la squadrò mentre lei sorrideva contemplando la meravigliosa radura in cui si erano spostati. Notò il dolce sorriso che la ragazza sfoderava sempre quando qualcuno era triste o quando vedeva qualcosa di nuovo.
Una bambina, ecco a cosa somigliava Naomi. Una piccola bambina che nascondeva sotto quel dolce sorriso e quegli occhi blu, un abisso profondo, senza fine, in cui l'oscurità regnava sovrana, avvolgendo con le sue spire un demone che si stava risvegliando.
-Zero guarda!- esclamò estasiata Naomi indicando due conigli bianchi che si inseguivano tra gli alberi.
-Tsk- le rispose atono il cacciatore -Non ti emozionare troppo, sono solo animali-
-Grazie- disse la bionda sedendosi accanto a lui e guardando con emozione ogni foglia che cadeva -Grazie perché sono attimi come questo che amo vivere fin all'ultimo istante- continuò abbassando lo sguardo e sorridendo amaramente.
Zero si voltò verso di lei. Le mise una mano sulla testa scompigliandole i capelli dorati e chiuse gli occhi, respirando il profumo di rose che emanava la ragazza.
 
 
-E lui chi è?- chiese una ragazza dai capelli castani osservando Mark che, seduto all'ombra di un albero, aspettava quieto Naomi.
-È bello come Aidou-senpai- aggiunse petulante una mora con gli occhi a forma di cuoricini.
-Ma cosa dite?! Lui è più bello di Aidou-senpai!- obbiettò un´altra fissando estasiata il ragazzo. 
La folla aumentò e tutte le ragazze accorrevano per vedere il nuovo arrivato che pareva brillare al sole, con gli occhi come il cielo d´estate e i capelli color grano maturo.
Le voci adulatrici diventarono più insistenti e, per quanto Mark cercasse di non prestarvi attenzione, iniziarono a seccarlo.
Un fischio vibrò nell'aria e, allarmate, tutte le ragazze si voltarono, fissando una Yuki infuriata.
-Ritornate al vostro dormitorio! Subito!- urlò più furente che mai, indicando le scale con la mano destra.
-Uffa! Io lo volevo vedere ancora!- protestò scontenta una di loro, mentre le altre la seguivano a ruota.
-Mark-sama la prego, rientri nel suo dormitorio, Naomi ritornerà a momenti- disse Yuki amichevolmente. Tuttavia, il ragazzo non l´ascoltò affatto, girò i tacchi e si inoltrò nella foresta.
-Mark-sama la prego!- gridò scoraggiata la castana seguendolo, ma il biondo la ignorò completamente.
Diversi minuti dopo, il ragazzo si voltò verso la guardian furente. Yuki sgranò gli occhi spaventata dallo sguardo agghiacciante del biondo.
-Abbassati- ordinò freddo -Adesso!-.
Yuki si inginocchiò senza rendersene conto e fissò terrorizzata l'energia bianca che avvolse il vampiro.
-Che le fiamme demoniache ti distruggano essere immondo!!!- urlò slanciandosi in avanti e dirigendo il colpo verso la ragazza.
-Aaaaaaaaaaaah!- Yuki gridò con tutta la sua forza. Chiuse gli occhi e, in quello stesso istante, nell'aria si propagò un odore ferroso.
-San.. gue- mormorò fissando Mark con il viso e il braccio coperto dal liquido scarlatto.
-Polvere?- aggiunse sorpresa, il biondo le diede la mano pulita e l´aiutò a rialzarsi.
-Sono sempre ovunque quei dannati livello E!- imprecò il giovane a voce alta -Stai bene?- domandò rivolgendosi alla ragazza, notando che anche lei si era sporcata i capelli e il vestito con il liquido cremisi.
-S... sì, sto... sto bene- balbettò.
Mark le sfiorò i capelli castani e subito una luce bianca l´avvolse facendola svenire.
Il ragazzo si ripulì le dita con un fazzoletto e levitò la ragazza dolcemente.
-Sei banale Kuran!- esclamò mentre un lieve sorriso gli si dipingeva sul volto.
-Lasciala stare- gli ordinò Kaname.
-Non puoi ordinarmelo, ho il tuo stesso livello, lo sai- gli rispose Mark voltandosi e portando la ragazza con sé.
 
 

-Chiudi gli occhi piccolo Zero. Io sono qui con te- sorrise accarezzandogli i capelli argentei. Piccoli petali di ciliegio cadevano lentamente in quel immenso blu
-Ti porterò via tutto quello che mi hai preso- esclamò sorridendo la regina dei fiori.

-Zero che hai?- chiese la ragazza scrollandolo leggermente.
-Nulla Naomi. Andiamo- rispose atono facendo cenno al suo cavallo di avvicinarsi.
-Com´è il sangue mamma?- domandò Naomi a Igreil. La donna inarcò un sopracciglio e si oscurò in volto.
-Perché lo vuoi sapere Naomi?- le chiese sfiorando con le punte della dita i suoi lunghi capelli biondi.
-Perché io non ne bevo mamma- rispose la ragazzina triste.
La madre le prese il viso tra le mani e la guardò fissa nei occhi, posò poi il capo sulla fronte della figlia.
-Se tu sapessi Naomi... se solo tu sapessi quanto il sangue ci ha distrutto! Ma conoscerai presto il valore delle parole che ti sto dicendo, le conoscerai presto...-

-Naomi svegliati- disse Zero rivolgendosi alla bionda che si era addormentata sulla sella accanto a lui.
-Siamo arrivati?- chiese lei mezza addormentata, lui annuì e la fece scendere dal cavallo.
-Grazie- mormorò la giovane allontanandosi.
L´argenteo voltò l´angolo della scuola e poi... la vide.
-Tu?!- esclamò Zero estraendo la sua Bloody Roses
-Proprio io Zero- rispose sorridendo la creatura davanti a lui.
Un odore ferroso si propagò per tutta la scuola, attirando l'attenzione Naomi. La ragazza si voltò spaventata, poi correndo urlò -ZERO!!!-.
 

La sua bocca si colorò di rosso mentre la sua preda gemeva. Sfiorò i capelli biondi di Mark e strinse a sé ragazzo.
Yuki sorrise mentre i ricordi tornavano a galla.



ecco qua il ventesimo capitolo, scusate il ritardo :D spero che vi piaccia.

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Capitolo 21
*** Il morso fatale ***




Il morso fatale

Sangue, c’era troppo sangue.
Naomi lo poteva percepire distintamente. Niente e nessuno l’avrebbe potuta salvare da quella trappola cremisi.
Zero era lì, accasciato accanto ad una colona dell’Accademia e si stringeva la spalla con forza. La ragazza vide i suoi occhi tinti di rosso e capì immediatamente: aveva fame. 
La bionda corse più che poteva verso la sua direzione, ma qualcosa le si parò davanti. Era un ragazzo, alto, con i capelli dello stesso colore del cacciatore e indossava una maschera che gli celava il volto.
-Tu... tu chi... chi sei?- chiese lei balbettando spaventata. Il ragazzo non rispose e, lentamente, si tolse semplicemente la maschera. 
Naomi sbiancò di colpo, quel ragazzo era uguale a… Zero!


 

Yuki correva. Correva felice in mezzo al prato. A proteggerla c'era un ragazzo seduto all'ombra di un albero.
-Mark-sama cos’è questo posto?- domandò curiosa fermandosi all’improvviso.
Ci fu un attimo di silenzio, poi un vento leggero si alzò, investendo i due giovani.
I capelli castani della ragazza erano legati in una semplice coda di cavallo e indossava un abito bianco, largo, con le maniche corte. L’erba fresca sfiorava delicatamente i suoi piedi nudi.
-È il tuo mondo- rispose pacato Mark osservandola meglio.
-Il mio mondo...- ripeté sorpresa -Se è il mio mondo posso fare ciò che voglio giusto?-.
Lui annuì con un leggero cenno del capo.
-Quindi posso recuperare la mia memoria!- esclamò estasiata, ma l'espressione delusa di Mark stroncò la sua gioia -Tu la stai già recuperando- le disse avvicinandosi a lei con un velocità impressionante. Le passo una mano tra i capelli, liberandoli dalla coda.
-Cosa?- domandò sorpresa la castana. Mark sorrise e avvicinò le labbra al collo della ragazza -Te li sto restituendo, ma tu non puoi rendetene conto…-
Mentre gli occhi gli si tinsero di un colore scarlatto, le leccò il collo fragile, facendo sussultare Yuki quando glielo sfiorò nuovamente. 
-Tu se speciale e il tuo Kuran ti proteggerà anche se il tuo cuore è diviso in due- mormorò lui sorridendo -Tu la invidi. Tu invidi Naomi perché lei è speciale e ha conquistato il cuore di quel dannato cacciatore-.
Dentro di sé, Yuki ammise che le parole del giovane erano veritiere, ma prima che potesse rispondergli, il biondo la morse con molta delicatezza.
-Non fa male- disse la ragazza sorridendo.
Ricordi oscuri, ricordi sepolti, nascosti all’ombra del sole, si battono, vivono con la loro energia, vogliono essere liberi.


 

Naomi si immobilizzò, Zero aveva un gemello e neanche lo sapeva. Non poteva crederci... Zero aveva un fratello.
-Ichiru, portala davanti a me- ordinò la voce di una ragazza. Lui annuì e afferrò il polso di Naomi, trascinandola con violenza davanti alla vampira. 
La bionda si lasciò guidare come una bambola, incosciente di essere dinanzi ad una creatura potente.
-Naomi Komoto, sono lieta di conoscerti- rise malevola l'altra, posando la sua fredda mano sulla guancia della giovane. 
-Lasciala stare!- gridò Zero furioso, avvicinandosi a loro barcollando.
Maria lo ignorò, concentrandosi su Naomi ancora immobile di fronte a lei.
Il cacciatore le puntò contro la sua pistola, ma Ichiru gli si parò davanti ringhiando -Non osare spararle-.
-Dimmi una cosa vampira, come preferisci morire?- domandò Karen apparendo alle spalle si Maria con un sorriso di sfida dipinto sul viso. L'altra spalancò gli occhi incredula, non si era accorta di lei.
-In nessun modo gemello pericoloso- rispose tornando calma. Karen accentuò il suo sorriso, rendendo la sua espressione quasi sadica -Non sfidarmi, sai di cosa sono capace- poi rivolgendosi a Zero aggiunse -Kiryu porta via Naomi, me occupo io di lei e del suo scagnozzo-.
-Ok- approvò Zero correndo verso la ragazza, ma la sua spalla ricominciò a sanguinare. “Non ci voleva” pensò senza fermarsi.
Quando furono abbastanza lontani da Maria, Ichiru e Karen, Zero si voltò verso la giovane, notando solo in quell'istante le lacrime amare che le scivolavano sulle guance.
Con un gesto secco, gliele asciugò, facendo trasalire Naomi, che dopo un attimo di smarrimento, lo abbracciò più forte che poté.
Zero sussultò a quel contatto improvviso e, in un attimo, la sete ebbe il sopravvento.
Sangue, la sua gola richiedeva sangue… Voleva assaggiare quel liquido ancora. 
La sbatté contro un albero e con violenza le strappò il colletto della maglia.
-Ze.. Zero...- balbettò spaventata la bionda, ma il ragazzo non la sentì. Udiva soltanto il richiamo del sangue.
Le leccò il collo, avvertendo il suo dolce profumo, per poi morderla, un morso violento, sofferente.
Troppo tardi, l’aveva morsa nel posto sbagliato, nello stesso punto delle sue cicatrici.

Naomi si sentì lacerata, come se mille spilli le si fossero conficcati in gola, distruggendo all'istante ogni sua singola cellula. 
Dolore... solo dolore e nulla di più.
-Fer... fermati... ti prego- cercò di dire mentre la voce le si spegneva lentamente. 
Le sue, erano soltanto parole al vento, non percepite dall’orecchio della bestia. Zero le stava sottraendo fin troppo sangue, le stava rubando la sua linfa vitale, assottigliando sempre di più il confine tra vita e morte.


 

Yuki socchiuse gli occhi delicatamente, mentre una forte nausea la colpì. Sollevò la mano, fissando i rivoli di sangue che ne solcavano le dita diafane e tremanti. 
Sospirò. 
Il sangue... quello era il prezzo da pagare per riavere i suoi ricordi.
-Mark cosa mi succederà?- chiese cercando con lo sguardo il ragazzo. 
-Attendi, i ricordi ritorneranno poco a poco- il biondo si trovava davanti alla finestra con le braccia incrociate e guardava oltre quel flessibile vetro con aria preoccupata.


 

Fermati Zero, fermati, adesso stai portando via la sua vita” pronunciò dolcemente la voce di Igreil nella mente del cacciatore. 
Zero la ignorò. Ad ogni sorso, la sua sete cresceva e gli mancava così poco... ancora un poco e tutto quel nettare sarebbe stato suo. 
Naomi iniziò a piangere spaventata e una lacrima calda scivolò sulla guancia del ragazzo. Lui sbarrò gli occhi e con uno scatto si separò da lei, cadendo poi in ginocchio. Con la coda dell’occhio la vide svenire, scivolando a terra. 
La pelle era divenuta bianca, fredda...
Le si avvicinò sfiorandole il collo. Il cuore si sentiva appena.
Cos’aveva fatto? Le aveva tolta la vita?


Devo ringraziare la mia beat-reader  Sachi Mistuki per evermi corretto i miei errori grammaticali, grazie.... poi un grazie speciale per tutti quelli che recensiscono, lo hanno messo fra le preferitte, seguite e ricordate, grazie. La storia fra nove capitoli finirà e io sono felice di aver inventato Blood Princess, spero che anche questo capitolo vi piaccia :D

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Capitolo 22
*** Incoscienza ***


 

 

Incoscienza

 

Sangue, tanto sangue… il suo corpo ne era ricoperto. 
Da un’intera esistenza era stata macchiata da quel liquido e lo avvertiva anche adesso che credeva di aver trovato un po’ di pace. Il rosso l’aveva distrutta di nuovo.
Il suo cuore batté flebilmente mentre stancamente cercava di pronunciare un nome... Zero… 
Lui era l'unico che avrebbe potuto salvarla, ma per un crudele gioco del destino, in quel momento, era lui che la stava lentamente uccidendo.
Naomi chiuse gli occhi e, questa volta, per sempre.
-NAOMI!!!- urlò con foga il suo assassino. 
Zero si avvicinò alla ragazza, le prese il polso sperando di riuscire a sentire almeno un battito. 
Niente, non riusciva a percepire nulla, Naomi era morta?
La prese fra le sue braccia e incurante di essere sporco dal sangue della ragazza iniziò correre verso l’accademia.


 

Un dolce profumo si propagò intorno alla scuola e i loro occhi divennero rossi. 
La pedina gli cade dalle mani e con aria sconvolta volse lo sguardo verso la finestra, la sua preda era stata cacciata…


 

Karen sgranò gli occhi. Avrebbe potuto riconoscere fra mille quell’odore, quella dolce fragranza. -Non ti voglio ancora morta- disse sprezzante rivolgendosi a Maria con aria arrogante -Ci servi per il nostro gioco- aggiunse giocosa allontanandosi dalla purosangue che la fulminò con lo sguardo. 
-Il gioco è appena iniziato- concluse Karen dirigendosi verso il dolce profumo.


 

Si morse il labbro inferiore facendo fuoriuscire qualche rivolo di sangue. Yuki se ne accorse.
-Mark-sama!- esclamò preoccupata la castana prendendo un fazzoletto per asciugare le morbide labbra.
Doveva ringraziarlo in qualche modo... se non fosse stato per lui, non avrebbe mai riavuto i suoi reicordi.
-Il gioco è appena iniziato Yuki Cross- mormorò Mark avvicinandosi al suo collo.
-Ancora?- domandò sorpresa la castana e la risposta di Mark non si fece attendere.
La bestia affondò i canini nel suo collo, ghignando, perché creature come lui peccano con il liquido scarlatto e continueranno a peccare per sempre.


 

La adagiò sul letto dell’infermeria e, distrutto, guardò il preside Cross.
L’uomo era allarmato e rispose con uno sguardo duro.
Appena Zero aveva bussato violentemente alla porta del suo alloggio, aveva creduto che avesse soltanto litigato con Yuki, che fosse solo arrabbiato, ma quando il ragazzo era entrato con Naomi morente fra le sue braccia, era sbiancato di colpo.
Naomi Komoto, l’ultima della sua stirpe stava per morire, cosa avrebbe spiegato a Francua?

Ma soprattutto, come avrebbe potuto giustificarsi con colei che aveva conosciuto tanti anni prima, con lei, Saito Komoto?
Non poteva abbandonarla in quello stato. Non solo perché aveva promesso di proteggerla, ma anche perché, ormai, era diventata quasi una figlia per lui.
“Cosa hai fatto Zero?” si chiese preoccupato il preside, poi uscendo dalla stanza disse -Chiamo il medico, Zero stalle accanto!-.
Il cacciatore annuì.


 

-Mamma dove sono?- domandò la bionda ad una bellissima donna difronte a lei.
-Oh Naomi, quale peccato di ha trascinata in questo infimo mondo?-  le chiese Igreil con gli occhi lucidi. 
-Io… n... non… ricordo mamma- balbettò la ragazza.
Corse verso di lei e l’abbracciò forte mentre le lacrime le solcavano il viso copiose.
-Devi andartene da qui, devi ritornare nel mondo dei vivi- 
-No mamma!- scongiurò la bionda piangendo -Non voglio lasciarti di nuovo!-.
Igreil la strinse più forte a se sorridendo -Allora vieni con me-. 
Insieme, si diressero verso una forte e bellissima luce.


 

Il medico scosse la testa e Zero indietreggiò scuotendo la testa -N... non può essere-.
-Chiunque l’abbia morsa le ha sottratto una grande quantità di sangue. L'unico modo per salvarla, è quello di reintegrare il sangue perso, utilizzando quello dei reali-
-Voi potete procurarlo?- domandò Zero, ma il medico scosse la testa. 
-Io posso- disse una voce suadente facendo voltare i presenti sorpresi.
Kaname era apparso davanti a loro in tutta la sua magnificenza con accanto Karen e Mark.
Il volto della ragazza era inespressivo, mentre su quello di Mark si poteva scorgere una profonda rabbia.
-Partiremo oggi stesso- disse quest'ultimo guardando minaccioso Zero -Vorremmo che lei, preside, si occupasse di Naomi durante la nostra assenza-.
L
’uomo annuì.


 

Un suono fastidioso la fece voltare scocciata.
-È per lei signorina- disse freddo un ragazzo biondo porgendole la cornetta di un telefono.
-Kuran!- esclamò giocosamente la ragazza. 
-Mi serve il tuo aiuto è importante. Naomi Komoto è in pericolo e tu devi aiutarla-.
Lei incurvò le sue bellissime labbra in un sorriso malefico e gli domandò -Da quando ci diamo del tu, Kuran? Comunque, la mia risposta è no-
-Vuoi che lei muoia, Janet Sasori?-. Il tono della sua voce pareva infastidito.
-Spiacente, ma non è affar mio- rise mentre i suoi occhi si tingevano di una tonalità scarlatta -Questo è il vostro gioco, Kuran, non il mio- finì interrompendo la telefonata.
Kaname sprigionò una forza inaudita e distrusse il cellulare.


 

Si sedette accanto a lei e la guardò.
-Perdonami Naomi- mormorò il ragazzo addormentandosi al suo fianco.

L’odore di sangue era scomparso e nella stanza si percepivano soltanto i battiti di due cuori.


 

-È entrata in coma-
-Naomi!-


 

-Non dobbiamo far insospettire nessuno- disse Kaname calmo -Ci vuole una distrazione, qualcosa per far dimenticare ai membri della Night Class l’odore del sangue e non solo- concluse guardando freddo il preside. 
-Karen, dov’è finito Mark?- domandò quest'ultimo accorgendosi dell’assenza del biondo.


 

Sangue... Perché è tutto dipinto con il colore del sangue? Perché?
Dove mi trovo?
E io? Chi sono io?
-Yuki mi dispiace!- sussurrò una donna dai lunghi capelli castani.
-Madre perché?- domandai sottovoce, ma lei non mi rispose e un dolore lacerante attraversò il mio corpo. “Cosa sta succedendo?!”


La castana si svegliò urlando. 
-Yuki!- esclamò ancora mezz’addormentata Yori -Cos'è successo? Stai male?-
-No, no, tranquilla. Sto bene- le rispose rassicurandola.
“Erano davvero i miei ricordi?” si domandò guadando la sua amica tornare a dormire “Cosa mi sta succedendo?”.
La ragazza si alzò dal letto e uscì dalla stanza.
Chiuse la porta cercando di non fare rumore, ma quando si voltò, fu quasi impossibile non urlare a causa della paura.
Mark era difronte a lei, furioso, con occhi cremisi e uno sguardo terrificante.
-Dobbiamo parlare!- esclamò.


 

-Non ho più paura adesso che sono accanto a te-.
-Tutto verrà cancellato ricordatelo-.
Naomi annuì silenziosamente godendosi quel dolce momento e sorrise osservando il paesaggio che le circondava. 
Fiori, luce, ma soprattutto pace e vita, la sua vita.


 

Si avvicinò al volto della ragazza e la baciò. 
-Mi dai nuove emozioni, Naomi Komoto-

Spero che vi piaccia e scusate per il ritardo :D, grazie Sachi Mistuki sei una beat reader fantastica e non c'è nessun problema per il ritardo capita :D.

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Capitolo 23
*** Le catene cremisi del destino- prima parte ***




Le catene cremisi del destino - prima parte

 

Iniziò a sbattere le palpebre, confusa, poi aprì gli occhi lentamente e analizzò lo spazio in cui si trovava. Non era la sua camera, ne era sicura, lo capiva da quel poco che la tenue luce che riusciva ad oltrepassare le spesse tende nere le permetteva di vedere.
Il letto su cui giaceva era matrimoniale e il suo corpo era avvolto da morbide lenzuola di seta. Le scostò e si alzò lentamente e posando i piedi sul nudo pavimento fu percorsa da un brivido di freddo.
Ignorandolo, si diresse verso la finestra e spalancò le tende con un gesto veloce. I raggi solari entrarono così violentemente che dovette coprirsi gli occhi, accecata da tutta quella luce.
Si voltò e solo allora iniziò a ricordare.

-Mark-sama cosa posso fare per te?- domandò la ragazza un po’ spaventata. Lui la squadrò da capo ai piedi, poi, reclinò il capo le i suoi magnifici occhi azzurri vennero coperti dai suoi sottili capelli biondi.
-Se vuoi 
che ti restituisca interamente la tua memoria- le rispose -Devi seguirmi-.
Incredula,Yuki lo fissò senza fiato. I battiti del suo cuore accelerarono e la paura la invase. 
Esitò, ma la paura venne subito sostituita dalla curiosità e da una felicità immensa. Finalmente avrebbe ricordato ciò che la sua memoria aveva seppellito per così tanti anni!
Il biondo gli prese la mano e la baciò sul dorso, sorridendo.

Ricordi, troppi ricordi affollavano la sua mente. 
La testa incominciò a farle male. Sembrava sul punto di scoppiare a causa di tutte quelle informazioni portate alla luce in così breve tempo. 
Si portò le mani alle tempie e inginocchiandosi sul pavimento freddo pianse. La porta del suo passato era stata aperta, il sigillo era stato spezzato. Il vampiro aveva mantenuto la sua promessa, ma perché? Per quale ragione Mark l’aveva aiutata senza chiederle nulla in cambio?
Tuttavia, in quel momento quella non era la sua priorità. La sua mente urlava di sapere come era potuto accadere, come aveva fatto ad innamorarsi di suo fratello? Come aveva potuto l’essere a lei più vicino mentirle così spudoratamente? L’aveva fatto per proteggerla? 
Le lacrime calde della ragazza scivolavano silenziose, amare e piene di dolore.
-Io... io sono un mostro...- balbettò la ragazza ricordando chi davvero lei fosse.
Anche lei era uno degli esseri dagli occhi cremisi, come suo fratello del resto.
In tutti quegli anni era stata soltanto una pedina del gioco di qualcuno più grande di lei, perché non se n'era mai accorta?
Tra le lacrime, si accorse del sangue che le macchiava la vestaglia. Era stato quello, il suo stesso sangue, ad essere il prezzo da pagare per aver indietro i suoi ricordi. 
Con lo sguardo cercò Mark, non lo trovò. Ciò che vide, fu soltanto una lettera con accanto una rosa scarlatta.
Si precipitò verso i due oggetti e li raccolse con delicatezza. La rosa era imbrattata del suo sangue, la lettera invece, non era macchiata del liquido cremisi. L'aprì e vi trovò un messaggio da parte del purosangue. 

Cara Yuki, per me è stato un onore conoscere una persona dal cuore e dal sorriso puro come il tuo. Anche se i tuoi ricordi ti faranno soffrire, affrontali con coraggio e volontà. Se ti domandi il motivo per cui ho deciso di restituirtili, chiedilo all’uomo che ami, però io ti consiglio di non dirgli nulla, almeno per adesso. Il momento giusto arriverà, devi solo aver pazienza, quando il re nero avrà utilizzato il suo asso nella manica anche tu potrai fare la tua mossa. Stai attenta però, non sono l'unico che ama il tuo prelibato sangue.
Mi raccomando proteggi Naomi, lei avrà bisogno di te. Principessa nera, spero di rivederti un giorno, grazie a te ho fatto delle ottime scoperte.
                                                                                Mark Saiama
P.S.: c’è un regalo per te sulla scrivania, spero che apprezzerai il mio ultimo pensiero.

Sorpresa, vide uno specchio poggiato sulla scrivania. Osservò la sua immagine riflessa e sgranò gli occhi. I suoi capelli! Cos’era successo ai suoi capelli corti? Le erano cresciuti  e non di poco, le scendevano sinuosi fino ai glutei. 
Come poteva spiegare agli altri una cosa del genere? Quando poi vide i morsi del vampiro si spaventò ancora di più. Cosa doveva fare?
Sfiorò la rosa e al suo contatto si sprigionò una luce intensa che l’avvolse, calmando il suo dolore, almeno per un poco.


 

Nascose la massa di capelli scuri sotto un cappello da pescatore nero. Sì vestì velocemente, indossando una canotta bianca e un giubbotto azzurro, gonna nera e stivali ornati di fiori dai colori sgargianti.
Uscì di soppiatto, sperando ardentemente di riuscire ad andarsene senza attirare l'attenzione degli altri vampiri.
Con gli occhi gonfi e il cuore pesante, la ragazza riuscì a raggiungere l'ingresso, ma appena afferrò il pomello della porta per aprirlo, una voce suadente la fece sbiancare di colpo.
-Cosa ci fai qui piccola Yuki?-
“Tutti, ma non lui!” pensò con il cuore che batteva a mille. Avrebbe potuto sopportare un Aidoh appena svegliato, la ramanzina di suo padre o persino Ruka, ma non poteva incontrare proprio lui!

Chiuse gli occhi, inspirò profondamente e, senza guardarlo, finse un sorriso -Scusami nobile Kaname, non accadrà mai più-.
Guardarlo negli occhi, avrebbe significato ancora lacrime e urla. Gli avrebbe gridato contro il suo odio e l'avrebbe picchiato per averle nascosto la verità sul suo passato. 
“È mio fratello” pensò tristemente la ragazza “Ed è un bugiardo, il più infido dei bugiardi. Un giocatore nato per controllare la mia vita. Mi spiace nobile Kaname, ma non ti permetterò di cancellare i miei ricordi di nuovo”.
-Qualcosa non va?- domandò insistente il vampiro mentre un brivido le attraversò la schiena.
Scosse la testa, ma il ragazzo in un attimo le fu accanto, spaventandola e sfilandogli il cappello nero.
I suoi lunghi capelli castani le scivolarono sulle spalle, sotto lo sguardo stupito del giovane Kuran -I tuoi capelli? Yuki?- .
La ragazza sorrise e disse -Sono un regalo di Mark-sama-. 
Quando pronunciò il suo nome, Kaname divenne gelido -È stato lui a morderti-.
Non era una domanda, era un'affermazione.
Yuki abbassò lo sguardo e con un gesto stizzito si riprese il cappello e se lo rinfilò in testa. 
-Non sono affari tuoi- ribatté la castana.
Kaname si stupì, non era da Yuki comportarsi in quel modo, cos'era accaduto?
La ragazza non si voltò mentre le lacrime le solcavano il viso e uscì di fretta dall’atrio del dormitorio.
-Mi ferisci Yuki- disse sottovoce Kaname.


 

Dormi principessa del sangue, dormi per sempre. Io attendo il mio risveglio e la tua morte.


 

Zero chiuse la porta bruscamente.
L’aveva fatto? Non ci poteva credere. 
L’aveva...


 

Yuki correva. 
La sua intera vita era stata una bugia. Chiuse gli occhi come a voler scacciare la verità che aveva cercato per così tanto tempo e andò a sbattere contro qualcuno, cadendo all’indietro.
-Fai attenzione- sbottò arrabbiato Zero, ma appena scorse il suo volto, il cacciatore sussultò.
Yuki, la sua Yuki era stremata. Nei suoi occhi gonfi e orlati di lacrime c’era un immenso abisso di dolore che nessuno avrebbe potuto placare.
Si era così preoccupato per Naomi, che aveva dimenticato il vero oggetto dei suoi pensieri, Yuki, e non si era mai reso conto della sua anima lacerata.
Una fitta gli attraversò il cuore. 
Yuki ricominciò a piangere e balzando in piedi abbracciò il ragazzo, affondò la sua testa nella giacca di Zero e strinse la presa sulle sue maniche.  
Ricambiò il suo abbraccio senza domandarle nulla e lasciò che Yuki sfogasse il proprio dolore.
Abbassò lo sguardo, in una sola giornata due delle persone a lui più care si erano fatte male, una fisicamente e l’altra psicologicamente.
-Zero, io ho bisogno di te, non mi abbandonare! Ti prego...- supplicò la castana. 
Strinse forte i pugni.
Si trovava fra due fuochi, fra due anime infelici, chi avrebbe scelto alla fine?

Spero che vi piaccia, mancano oramai sette capitolie finisce.
Voglio ringraziare la mia beat reader Sachi Mistuki, che corregge con pazienza i miei errori grammaticali, grazie.
Poi grazie a tutti quelli che mi seguono, che recensiscono, che la preferiscono e la ricordano grazie mille :D

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Capitolo 24
*** Le catene cremisi del destino- seconda parte ***




Le catene cremisi del destino - seconda parte

 

 

-Vuoi che io salvi Zero?- domandò divertita la vampira giocherellando con una ciocca dei lunghi capelli di Yuki.

-Se non vuoi, allora io vado!- disse la vampira allontanandosi.
-Aspetta! Io... Io voglio salvarlo. Cosa devo fare?-.
Maria sorrise e si voltò verso di lei.
La luna piena brillava, era magnifica quella notte e i suoi raggi illuminavano il pallido viso della purosangue e un vento leggero iniziava a spirare e a scuotere l’abito nero di Maria.
-Donami il sangue della reale e lui sarà libero-.



“Perdonami Naomi” pensò la ragazza estraendo dalla sua tasca un coltello d'argento la cui lama era impreziosita da innumerevole linee e disegni.
Yuki chiuse gli occhi e ignorando le lacrime che le scivolavano lente sulle sue guance, sfiorò la pelle candida della bionda con la lama intarsiata.
Inspirando, affondò il coltello nella carne e rabbrividì un istante quando vide il liquido cremisi collare dalla ferita.
Con orrore, prese una boccetta di vetro ed iniziò a riempirla.
Era dunque questo il famoso sangue dei Komoto? Questo era il famoso liquido che tutti gli esseri bramavano e per cui migliaia di vampiri erano morti nel tentativo di possederlo o di proteggerlo?
-Cos'ha questo sangue di speciale?- si domandò la castana portando le dita insanguinate alle labbra. Istintivamente, leccò il sangue e lo mandò giù.
La gola cominciò a diventarle secca, quel fluido aveva risvegliato in lei qualcosa di terribile
Con molta calma, fasciò il polso di Naomi, ma man mano che bendava la ferita, il cuore iniziò a divenire sempre più pesante e quella poca sicurezza che l'aveva condotta fin lì vacillò e fu quasi convinta che il suo cuore sarebbe andato in pezzi.
Yuki ripose la boccetta di vetro nella tasca della gonna e uscì dall’infermeria.
Controllò il cappello nero che indossava, qualche lunga ciocca era sfuggita e scivolava  sulla schiena. Risistemò i capelli nel berretto e con passi celeri si diresse verso l’uscita.
Percorse i corridoi silenziosamente, come una ladra, stringendo la tasca e quel che conteneva.
-Yuki Cross, aspetta- la chiamò una voce maschile alle sue spalle. 
Il sangue le si gelò nelle vene e con il cuore in gola si voltò verso il suo interlocutore.
Fortunatamente era solo Kain, il quale, notò, stringeva fra le mani un grosso pacco.
-Questo è un regalo di Kaname-sama- le disse porgendole la scatola lilla chiusa con un fiocco viola -É un abito per la festa in maschera-.
La castana abbassò lo sguardo e stringendo i pugni gli rispose -Riferisci al nobile Kaname che lo ringrazio, ma non lo voglio, ho già un abito per la festa-.

No, non avrebbe accettato più nulla da lui. Non dopo ciò che aveva scoperto.
 -Ma…-
La ragazza lo interruppe -Niente “ma”, digli soltanto di non cercarmi in questo momento- pronunciò la ragazza prima di andarsene via, lasciando il povero Kain interdetto.


Pianse. Dire quelle parole le era costo molto, ma lui le aveva mentito, le aveva mentito su tutto.

La sua vita era costruita soltanto su delle belle bugie, ma ora, sapeva la verità anche se... alcuni ricordi faticavano a tornare e c'erano ancora molti vuoti nella sua mente.

Chiuse la porta dell’abitazione del suo patrigno e si diresse verso la cucina, dove l’aspettava Zero.
Asciugò le lacrime con la manica della camicia ed entrò, trovando il il cacciatore intento a cucinare qualcosa. Al solo pensiero del cibo le venne fame, era tutta la giornata che non toccava nulla.
Kiryu era concentrato nella preparazione del pranzo e vedendolo indaffarato sorrise leggermente.
Stare accanto a lui la faceva stare bene, anche se i suoi modi non erano dei più delicati. Da quando l’aveva conosciuto, però, non aveva mai visto Zero veramente felice, solo se avesse voluto, lei l’avrebbe reso tale.
”Ma cosa vado a pensare!” si disse mentre le guance le si infiammavano.
Osservò il corpo del ragazzo, spalle larghe, schiena perfetta, capelli lisci come la seta. Non aveva mai potuto guardare Zero in quel modo prima, aveva sempre avuto occhi solo per il suo Kaname…
Il suo Kaname? No, lui non era più suo, non in quel modo, lui ora era solo suo fratello.
Purtroppo un fratello che amava da morire.
Adesso che ci faceva caso, Zero negli ultimi tempi era cambiato molto. Si era di più chiuso in se stesso, da quando… se bene rammentava, da quando Naomi…
Sgranò gli occhi sconvolta, come aveva potuto! Come aveva potuto abbandonare Zero e preoccuparsi solo di Kuran?
-Mi spiace- mormorò tristemente la castana.
Il cacciatore si bloccò in un istante, voltandosi sorpreso.
-Io dovevo... dovevo salvarti... dovevo...-.
L’argenteo l’abbracciò d’impulso e lei ricambiò singhiozzando. Non si dissero nulla, rimasero in silenzio, l'una tra le braccia dell'altro.
-Ragazzi!- urlò felice il preside Cross entrando in cucina, i due sciolsero l’abbraccio velocemente, diventando rossi in volto -Ho interrotto qualcosa?-.
-No, nulla- risposero all’unisco.

 

 Il pranzo passò velocemente. Yuki non si era mai sentita meglio in tutta la sua vita, accanto a Zero si sentiva bene e lo stesso valeva per l'argenteo.
-Scusate, vado a trovare un abito per la festa- disse lei prima di uscire dalla cucina.
-Aspetta! Kuran ti ha inviato un regalo- la fermò il preside tutto contento, ma la castana s'irrigidì e Zero strinse forte i pugni.
-Non lo voglio- lo liquidò la ragazza oltrepassando la porta.
La reazione di Yuki sorprese entrambi i cacciatori.

 

 

-Kaname- sama, la guardian ha rifiutato il vostro regalo- riferì Kain sedendosi nel salotto della Night Class.
Il purosangue chiuse gli occhi e una fitta gli attraversò il cuore.
Come aveva potuto? Lei, la sua donna...Credeva che lei l'amasse. Cos'era cambiato così, da un giorno allfaltro?
Riuscì a pensare soltanto ad una persona: Mark Saiama.
Tutti vetri delle finestre s'infransero, distrutti da un energia potente.
-Che cosa le ha fatto?!- urlò il vampiro.

 

 

 Yuki e Yori entrarono nella stanza di Naomi, ma come si furono richiuse la porta alle spalle, la seconda chiese preoccupata -Yuki, sei sicura che Naomi ci ha dato il permesso per prendere i suoi abiti?-.
-Certo- le rispose convinta la guardian.
Aprì l'armadio della bionda e prese alcuni dei vestiti appesi. I modelli erano davvero molti: c'erano abiti a sirena dai colori sgargianti, oppure lunghi e morbidi, di seta, di cotone, di seta, molti ornati da pietre brillanti.

La ragazza dai capelli castani scelse un vestito rosso scarlatto, mentre Yori ne prese uno giallo canarino, poi, Yuki convinta dall'amica, decise di prendere anche un cerchietto nero ornato da un fiocco.

-Andiamo-.

 

 

Il momento tanto atteso dagli studenti arrivò.

Una dolce musica allietava gli ospiti tanto attesi: i vampiri.
Ruka indossava un lungo abito blu di seta, con una spaccatura che faceva intravedere le sue belle gambe, aveva i capelli raccolti in una crocchia, ma alcuni ciuffi ribelli le ricadevano su lati del viso nascosto da una maschera nera.

Rima aveva scelto un abito a sirena rosso con le spalline, i capelli legati in due trecce le scendevano sulle spalle, mentre sul volto indossava la stessa maschera color ebano dell'altra vampira.

Tutti maschi, poi, indossavano i soliti smoking, ma anche loro portavano la maschera dello stesso colore, ciò per distinguerli dagli umani che pian piano si riversavano nella sala e rendere così più facile il lavoro dei guardian.

Anche se tutto era stato organizzato in fretta, l’annuncio ai studenti, gli arrangiamenti con la musica e la preparazione della sala, era una festa splendida alla quale sia i vampiri che gli umani erano ben contenti di partecipare.
 

Si sistemò la maschera bianca ed entrò, stringendo fra le dita la boccetta di sangue. Prima di uscire, rivolse lo sguardo alla luna e il suo pensiero volò verso l'amica e alle scuse che le doveva.
Tutti si voltarono quando lei entrò, i lunghi capelli castani ondeggiavano morbidi sul suo corpo fasciato dal vestito rosso che le stava a meraviglia, le scarpe con il tacco facevano un flebile rumore che solo gli esseri perfetti udivano.
Strinse di più la boccetta e si diresse verso Zero, ignorando lo sguardo di Kaname.
Tutti si meravigliarono di come i suoi capelli fossero cresciuti cosi tanto in un solo giorno, ma Yuki non disse nulla, non rispose. Avanzò verso l’unico uomo che doveva salvare.
Kaname le si avvicinò, ma Yuki non lo prese in considerazione ed esclamò sorridendo -Zero!-.
Il mondo al purosangue s'infranse, tuttavia, non l'avrebbe mai ammesso.

 

Zero si voltò e la guardò meravigliato per poi accennare un piccolo sorriso, solo piccolo, perché il suo viso ritornò subito ad essere impassibile come sempre.
“Io ti salverò!” gli promise la guardian mentalmente.
La musica iniziò e tutte le coppie scesero in pista, mentre le ragazze della Day Class chiesero a quelli della Night di ballare e, con loro grande gioia, quasi tutti accettarono.
Soltanto Kaname e Ruka stettero un po' in disparte: il primo parlò con delle ragazze del più e del meno, l'altra invece, declinò ogni cavaliere.

Il cuore del cacciatore si fece più leggero, perché per un attimo dimenticò il viso sofferente di Naomi. Tuttavia, il destino aveva messo in moto le sue catene cremisi all'insaputa di tutti.
“Devo darle il suo sangue” pensò Yuki “Solo così Zero potrà essere libero”.

 

Improvvisamente, la musica cessò e un brivido freddo scosse il corpo di tutti i vampiri.

Lei era lì ed era più bella che mai.
Il rumore dei suoi passi risuonò per tutta la sala.
Le scarpe di cristallo si intravedevano appena sotto il bianco vestito, puro come lei,  mentre una maschera d’argento le copriva il viso.
Tutti gli esseri perfetti si inchinarono davanti a lei.

Un sorriso angelico le increspò le labbra, adesso iniziava il vero divertimento. 


Spero che vi piaccia, mi scuso per il ritardo. Grazie a tutti :)

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Capitolo 25
*** La principessa di cristallo- Il ritorno dall'abisso ***




La principessa di cristallo




Bella. Era bella la figlia del sangue.
Camminava lentamente, fiera e sicura, mentre con i suoi occhi chiari ispezionava tutti gli alunni della scuola.
Senza guardare in faccia nessuno, si dirigeva a passi sicuri verso il suo obbiettivo.
I presenti non osavano fiatare, tutti rapiti dal suo meraviglioso profilo. 
La sua determinazione e la sua eleganza facevano sentire le ragazze umane fuori posto, 
mentre le vampire si crogiolavano all'idea che quella creatura fosse parte della loro stessa razza.
Chi era costei che fieramente sfoggiava il suo infinito splendore?
-Riprendete a danzare- disse dolcemente. La sua non era una richiesta, ma un ordine 
che tutti eseguirono prontamente e in pochi istanti la sala si riempì nuovamente di coppie danzanti.
Le sue labbra si sollevarono in un sorriso compiaciuto nel constatare che persino gli esseri immortali 
erano rimasti incantati dalla sua melodiosa voce.
Zero aggrottò la fronte. Qualcosa in quell'ospite inattesa aveva ridestato in lui collera e rabbia.
Yuki s'irrigidì scorgendo la giovane che, a passi leggeri, 
si dirigeva verso di loro e affondò le unghie nella mano del ragazzo, quasi volesse lasciargli un marchio 
che provasse che Zero era solo e soltanto suo.

Indifferente, la principessa si avvicinò ai due e inclinò la testa leggermente, 
tendendo poi la mano verso il cacciatore.
Kiryuu sgranò gli occhi e obbedì a quel gesto, trascinato da un potere più forte di lui. 
Abbandonò Yuki e si diresse verso l’essere che lo chiamava. 
Ubbidiente come un animale nei confronti del proprio padrone, le prese la mano e la portò alle labbra, baciandola.
Lei sorrise di più. Aveva vinto. Nessuno poteva resisterle.

La guardian strinse forte i pugni. No, non avrebbe permesso ad una sconosciuta di portarsi via colui che amava.
Con un determinazione non credeva di possedere, si parò di fronte alla nuova venuta e le rivolse uno sguardo di sfida. 

Un ghigno divertito apparve sul volto di Aidoh, ora sì che la festa si faceva interessante.
 Kiryu sottomesso da una donna era uno spettacolo impagabile e a quel pensiero il vampiro sorrise ancora di più,
 ma quando gli occhi della nuova venuta si posarono su di lui un brivido di terrore gli attraversò il corpo, 
gelandogli il sorriso.
Mai nella sua eternità aveva incrociato lo sguardo di un essere superiore ai purosangue.
 Sbarrò gli occhi. No, non poteva essere lei... o forse sì?

-Sei incantevole con quell'abito, Yuki- si complimentò l'ospite sorridendo.
La guardian si morse il labbro inferiore con rabbia. Chi si credeva di essere?
La figlia del sangue prese la mano di Zero e gli sussurrò nell'orecchio -Vuoi ballare con me?-. 
Lui annuì e si allontanò insieme a lei sotto lo sguardo sbigottito di Yuki.
“Non farlo Zero! Non mi abbandonare anche tu!” pensò disperata la castana stringendo forte la boccetta di vetro.
-Sei troppo egoista- sussurrò la vampira rivolgendosi a Yuki che, con la vista appannata dalle lacrime, 
era rimasta immobile e ormai ben lontana da loro.

Le loro mani si intrecciarono e cominciarono a ballare sulla pista. I movimenti lenti e sinuosi di lei, 
incantavano quelli un po’ goffi di lui.
Tutti li osservarono curiosi, tranne Yuki, che uscì di fretta da quella stanza non volevendo assistere oltre.
In quel momento il cuore le faceva male, ma si trattava di un dolore che non aveva mai provato prima.
-Zero- sospirò singhiozzando.


-Cosa ci fai qui?- le chiese freddo l’argenteo, mentre la faceva girare su se stessa.
-Partecipo ad una festa!- gli rispose sorridendo.
-Nelle tue condizioni?-
-Sì...-
-Dove è la vera Naomi?- domandò ancora il cacciatore, facendo avvicinare ancora di più i loro corpi, 
così che soltanto un sottile strato d'aria li separasse.
-É dentro di me. Neanche sospetta che io sono qui!- spiegò la ragazza. -Ho dormito per millenni, 
adesso voglio divertirmi- concluse trascinando il ragazzo verso il giardino. 


Yuki avvertì dei passi avvicinarsi e si nascose fra le piante che circondavano lo spiazzo di fronte alla sala da ballo.
Quando li vide uscire insieme, le si gelò il sangue.

-Calmati cacciatore, lei tornerà e non ricorderà niente. Neanche del bacio che le hai dato- sorrise la vampira 
facendo arrossire Zero.
-Taci- sibilò minaccioso lui ricomponendosi.
-Non ti piaccio? Per quale ragione? Non sono forse io la vera Naomi? Quella oscura, quella che attende 
da anni di risorgere- gli disse divertita la bionda.
Poggiò le mani sul volto del giovane e si avvicinò alle sue labbra. Zero, sorpreso,
 rimase fermo un istante, ma poi la spinse via.
-Non toccarmi mostro- sibilò.
Le labbra di Naomi si piegarono in una smorfia di delusione e una lacrima le scivolò sotto la maschera,
 rigandole la guancia diafana.
-Ze... Zero- balbettò lei.
-Non fingere con me, io conosco la vera Naomi!-
La reale scoppiò a ridere e si congratulò con lui -La mia recita non t'inganna vero?-.
Con un gesto secco, lui le strappò la maschera.

Sotto la meravigliosa luna, il simbolo dannato comparve. La vera vampira possedeva occhi color malva 
e trasparenti come cristalli, e labbra né troppe carnose né troppe sottili, piegate in un sorriso sarcastico.
-Esci di lì, Cross- disse improvvisamente lei, stupendo il cacciatore.
La castana si alzò con il volto in fiamme e gli occhi arrossati dal pianto.
Aveva il cuore in frantumi e vedendo la vampira nella sua vera essenza tremò terrorizzata.
-Io sono solo il pallido riflesso della vera Naomi. Io sono la donna che il re dei vampiri ha amato, 
io sono colei che è ritornata dall'oscurità. Io sono la sua sola salvezza e la sua sola distruzione- 
cantilenò la reale compiaciuta -Sono la tua donna, giusto Kuran?- domandò al livello A comparso accanto a Yuki.

Note dell'auttrice:
Spero che vi piaccia, che ne dite della vera Naomi?

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Capitolo 26
*** La principessa del cristallo-La morte del ciliegio ***






La principessa di cristallo - La morte del ciliegio

 

 

“La donna di Kaname? Naomi è la donna di Kaname?”
Erano queste le domande che occupavano la mente della povera Yuki, già distrutta dalla scoperta del bacio che Zero aveva dato la reale.
La seconda rivelazione poi, le era sembrata un coltello conficcato in gola.
Kuran era rigido e teso, non si aspettava quelle parole, eppure avrebbe dovuto immaginarlo nel momento stesso in cui i loro sguardi si erano incrociati di nuovo, alla festa.
Era comparsa in quella sala come un angelo dannato pronto a strappargli nuovamente l’anima.
Nel corso degli anni, aveva cercato di scoprire in quale essere si fosse reincarnata e più volte aveva pensato che fosse potuta essere Yuki, 
ma certamente non avrebbe mai immaginato che potesse essere proprio lei.
Era bellissima, ancora più meravigliosa di quando era comparsa la prima volta nella sua vita.
“Era davvero lei... in quella foto...” pensò il purosangue stupito. 
Zero fissò la ragazza ad occhi sgranati, perché la sua dolce Naomi avrebbe dovuto essere di quel maledetto?
Le labbra della reale si piegarono in un sorriso semplice, ma traboccante di ricordi e un fitta attraversò il corpo del livello A.
La sua donna, la stessa delle sue reminescenze... solo un po’ diversa. Gli occhi della vampira, infatti, non erano più color smeraldo
-Allora?- chiese lei sorridendo.

 

 

Una rabbia mai provata prima assalì Yuki e la gelosia le si riversò nel cuore.
Yuki strinse forte i pugni e con le lacrime agli occhi diede le spalle ai presenti e se ne andò. Nessuno dei due ragazzi cercò di fermarla, poiché la loro attenzione era focalizzata sulla reale, la quale, sorridendo compiaciuta, si avviò verso il salone rimettendosi la maschera.
-Cercatela- disse prima si scomparire nel buio.
I due vampiri rimasero in silenzio. Quella donna li aveva spiazzati.
-La conosci?- domandò freddo Zero.
-Piuttosto bene- rispose l'altro per poi dirigersi alla ricerca di una delle due.

 

 

 

Dolore, rabbia, gelosia.
Erano questi i sentimenti che accompagnavano Yuki lungo il sentiero che l’avrebbe condotta da lei, il suo obbiettivo.
La porta era chiusa e, prima di entrare, la ragazza inspirò profondamente, stringendo più forte la boccetta colma di sangue.
Soltanto una sottile lastra di legno la separava dalla purosangue. Fece per bussare, ma la porta si aprì prima.
-Entra- ordinò il gemello di Zero.
Yuki s'introdusse nella stanza e trovò Maria seduta sul letto, che accarezzava il volto di una persona morta.
-Ti ho portato quello che volevi- pronunciò con un filo di voce la castana, sicura che lei l’avrebbe sentita.
-L’hai vista vero?- domandò giocosa la ragazza.
-Chi?- chiese confusa Yuki.
-La vera Naomi! Era bella vero, ti metteva in soggezione. Una volta anche a me causava la stessa cosa. Credeva di poter conservare gli umani, di salvarli da noi sacrificandosi per loro. Che stolta! Alla fine ha perso tutto- commentò senza smettere di sorridere.
-Come? Non capisco...-
-Già, è vero, tu non sai di cosa sto parlando. Ma potresti chiedere al tuo amato, oh dimenticavo anche questo, hai scoperto la verità-.
Yuki fece qualche passo indietro. Come faceva a sapere dei suoi ricordi?
-Me l’ha detto uno dei gemelli pericolosi- rispose facendo tacere ogni dubbio -Secondo te, cosa ci avrà mai trovato in lei?- continuò.
-Non lo so. E poi sono qui solo per Zero- rispose Yuki ferma e decisa.
-Oh... è vero. Comunque ho cambiato i piani, adesso voglio che mi porti lei e io ti darò quello che vuoi- sorrise capricciosa Maria.
-I patti non era questi- replicò l'altra sussultando.
-Portami lei- disse la purosangue stirando le labbra in un sorriso malefico -E ti darò la cura-.

Yuki cadde in ginocchio, scaraventata fuori dalla stanza da Maria. Alzandosi barcollando, pensò che non c'era altro modo se voleva davvero salvare Zero.
Raccogliendo il suo coraggio, quindi, si diresse alla ricerca della reale.

 
Guardava la luna con una punta d’invidia.
Lei se ne stava lassù, a beffeggiarsi della sua vita, mentre la bionda non aveva ancora concluso niente da quando era arrivata alla festa.
-Maledetta- imprecò a bassa voce.
-Non dovresti utilizzare questo linguaggio- le consigliò una voce suadente.
-Non dovevi cercare la tua donna?- domandò lei.
-E tu, perché ti sei rincarnata in lei?- le chiese a sua volta Kaname.
-Mi piaceva la sua sofferenza, il suo sangue e la sua figura. È dolce e vellutata, ma allo stesso tempo piena di segreti. La donna perfetta per ogni uomo- gli rispose tornando ad osservare la luna -Tanto non mi avrai tra i piedi per molto- continuò -Allo scadere della mezzanotte ritornerò a dormire per altri migliaia di anni, fin a quando non morirò definitivamente- spiegò lei dolcemente.
-Ma tu sei già morta una volta-
-Già- ammise Naomi -Comunque non sono qui per divertirmi. Devo fare un cosa- precisò la bionda prima di rientrare nella sala.
Con lo sguardo cercò il vampiro dai capelli rossi e si diresse verso di lui. Si stampò in faccia un finto sorriso e con sicurezza lo raggiunse.


Shiki si voltò verso di lei.
Sgranò gli occhi.

 

 

Dietro la sua figura c’erano delle mani che l’avvolgevano. Una di loro le stritolava il collo diafano, due braccia possenti la stringevano per la vita.
Un brivido gli attraversò la schiena, cos’erano quelle mani raccapriccianti che avvolgevano il corpo delicato di quella rosa piena di spine?
I suoi occhi malva assunsero il colore del verde smeraldo, mentre il suo abito bianco iniziò a colorarsi di rosso. 
La maschera si dissolse come sabbia e i capelli legati in un chignon si sciolsero mostrando le ciocche bionde in tutto il loro splendore.
Un rivolo di sangue scivolò come una lacrima dall’occhio destro e i suoi canini si allungarono.
Al suo passaggio tutto veniva inghiottito dall’oscurità.

 

 

Paralizzato dalla paura Senri non si mosse di un millimetro.
Quell’immagine terrificante cominciò a scomparire e con essa anche il sorriso dipinto sulle labbra perfette di lei.

Un dolore si propagò in tutto il suo corpo.Cosa stava accadendo?
Guardò le sue mani. Tremavano.Tutto il suo corpo stava tremando, ma perché?
-Shiki ci sei?- gli domandò atona Rima.
Come riportato alla realtà, si guardò intorno.
La festa, i suoni, i colori. Tutto era al proprio posto.
Annuì semplicemente con la testa.
Di nuovo una forte fitta, portò la mano al cuore e percepì i battiti del suo cuore accelerare.
Batteva forte come un tamburo e ad ogni battito il dolore aumentava.

 

 

La reale rise compiaciuta, tutto si stava svolgendo secondo i suoi piani. Mancava solo una pedina e poi il vero gioco sarebbe iniziato.
Bastava poco e avrebbe dato scacco matto al re: Kaname.

 

 

 

Sistemò la pistola nel fodero e con occhio critico osservò il paesaggio che lo circondava.
La luna colpiva il suo pallido volto, il vento soffiava leggermente accarezzandogli tutto il corpo.
Stanco di vedere gli altri divertirsi se ne era andato.
Yuki dopo aver saputo che lui aveva baciato Naomi, si era volatilizzata piangendo e lui si sentiva in colpa.
La cosa di cui non riusciva a capacitarsi era quella vampira. Al solo pensiero gli ribolliva dentro una rabbia mai provata prima.
Come poteva quella lurida vampira essere Naomi?

Certamente ciò che gli dava più fastidio era che le donne a lui più care erano legate, in qualche modo, a Kaname.
-Stupido!- disse sbattendo la mano destra sulla fronte “Non sarò mica geloso?”.
Cercò di immaginare Yuki accanto a quel dannato purosangue e il cuore iniziò a stringersi dolorosamente.
Provò a ricordare il dolce sorriso di Naomi, si focalizzò sul suo viso puro e angelico, ma l’immagine della bionda si soprapponeva a quella della castana e viceversa.
Si portò le mani alle tempie, cosa doveva fare?
Troppe domande e nessuna risposta.
Si alzò dall’erba fresca e corse il più velocemente possibile senza avere una meta precisa. 

 

Tutto ciò che sapeva di lei era racchiuso in quella scatola nera con un enorme farfalla rossa dipinta sopra.
Dischiuse il coperchio lentamente e si sedette sulla sedia della sua scrivania.

Il primo oggetto che catturò la sua attenzione, fu una vecchia foto che immortalava una bambina sorridente.
La girò per poterne leggere la dedica.


Caro Kaname,
questo è un piccolo regalo per te.
La ragazzina in questa foto è l’incarnazione della donna da te tanto amata, per adesso è solo una bambina, ma quando diverrà grande sono sicuro che diventerà una graziosa fanciulla.

Dal vostro vecchio amico Seth, alias Francua

 

La prima volta che aveva visto quella foto era stato quando era ritornato bambino e non era certo che quella bambina fosse proprio lei.
Ma quella sera aveva avuto la sua conferma.
Sfiorò con la punta delle dita la foto e vecchi ricordi ritornarono a galla.

 

 

 

Le lacrime scivolavano lente mentre correva per raggiungere quella donna.
Naomi arrivò puntuale. Sorridendo malevola giocherellò con l'acqua della fontana, aspettando che la guardian arrivasse.
Quando la ragazza la raggiunse, la bionda non la degnò di uno sguardo e continuò ad osservare meravigliata l’acqua cristallina.
-L’acqua è la cosa più pura che io abbia mai visto nella mia dannata eternità. L’ho sempre invidiata. Lei e la luna si beffano di me solo perché sono limpide, io invece sono sporca- disse la reale malinconica, voltandosi lentamente verso la guardian.
-Lei vuole te- disse Yuki senza troppi indugi.
-Non hai paura che la vera Naomi muoia? O che io ti possa uccidere?-
-No- ribatté sicura la guardian.
-Sincera ed egoista- commentò la reale inclinando la testa -Ecco ciò che sei-.
Yuki strinse i pugni e ribatté -Naomi non morirà, tu sì!-.

Un forte vento le fece perdere l’equilibrio, ma qualcosa le evitò l’urto. Socchiuse gli occhi e vide che chi le aveva impedito di cadere era Naomi.
Seguì il suo sguardo infuriato e capì chi era l’artefice di quel che era appena accaduto.
Bella non era il giusto aggettivo per descrivere la regina dei fiori. Lei era magnifica.
I lunghi capelli bianchi si sollevavano trasportati dal vento che lei stessa aveva creato e gli occhi viola scrutavano entrambe con attenzione.

 

-É un piacere rivederti!- esclamò mielosa rivolta alla reale.
-Shizuka- disse a denti stretti l'altra.

Partì un altro attacco che la reale riuscì a malapena a schivare, continuando a sostenere Yuki.
La temperatura calò di colpo e un freddo pungente penetrò fin nelle ossa dell’umana.
-Yuki, vai via!-
Lei fece ciò che Naomi le ordinò e corse il più lontano possibile.

 

 

Gli occhi si tinsero di rosso, le sue mani vennero avvolte da un’energia oscura con cui creò una sfera nera.
-Vedo che non hai perso i tuoi poteri!- esclamò divertita Hiou.

-Sempre la stessa- sorrise l'altra attaccando la vampira con la sua sfera di energia.
Il fumo dell'esplosione coprì la sua visuale e Shizuka ne approfittò per colpirla, ma la sfiorò soltanto.
Naomi iniziò a ricreare la stessa sfera nera che aveva causato la profonda ferita nella sua avversaria, ma una spada le venne puntata alla gola.
Il gemello di Zero le stava davanti.
Non sarebbe stato difficile renderlo inoffensivo, ma in quel momento la vampira sentì il proprio sangue risalirle su per gola.
Tossì. Una volta e poi ancora un'altra, mentre le sue mani si tingevano di rosso.
“Non adesso!” pensò disperata Naomi.
Coff.
Cadde in ginocchio premendo forte le mani sulla bocca.
Ichiru si sorprese di quella situazione, non aveva mai potuto immaginare che i vampiri potessero soffrire di una malattia.

 

Yuki si fermò, cominciando a piangere. Come aveva potuto farlo? L’aveva tradita. Aveva tradito una delle sue migliori amiche.
Credeva che fosse diventata cattiva, ma se davvero lo fosse stata, non l’avrebbe protetta quando Shizuka le aveva attaccate.

Sotto il volto di quella fredda vampira c’era ancora la sua amica.
Yuki estrasse la sua Artemis pronta a rimediare al guaio che aveva causato.

 

 

-Uccidila!- ordinò Shizuka ad Ichiru indicando la reale
L’argenteo esitò un attimo, poi convito della sua missione e della fedeltà verso Shizuka fece ciò che gli fu ordinato.

Conficcò nella spalla della ragazza la sua spada.
Ichiru estrasse l'arma dalla spalla ferita e si preparò di nuovo a colpirla, questa volta puntando alla gola.
La luna divenne rossa e il simbolo dannato brillò mentre lui la stava per uccidere.

Metallo contro metallo.
Yuki era davanti a lui e con tutta la sua forza bloccava la spada di Ichiru con la sua Artemis.
Lo sguardo duro e sicuro, le labbra serrate, i capelli arruffati, il vestito strappato e il sangue che le colava dalla ferita procuratosi nella fretta di ragiungere la vampira.
Era a corto di fiato, ma non importava.
-Non rispetti il patto- le sussurrò lui freddo.
-Non importa. Lei è mia amica- rispose decisa.
La bionda sgranò gli occhi atupita di quanto Yuki tenesse alla vera Naomi. Si sentì una codarda. Era lei la vera egoista, la castana aveva fatto tutto questo per salvare una persona a lei cara.
Tossì un'altra volta, ma questa volta si rialzò in piedi.
-Uccidimi Kiryuu e libera da quella maledizione tuo fratello- disse Naomi -Allontanati Yuki, adesso-.
La ragazza però non si mosse di un millimetro, sconvolta dalle parole appena pronunciate.
-Per favore- la supplicò la reale.
La guardian abbassò lo sguardo e si fece da parte.
Naomi si sciolse i lunghi capelli biondi e si tolse la maschera d’argento.
Si trasformò nella vera Naomi.
-Perdonami Yuki- disse prima di tossire più forte.
-Non farlo- la supplicò lei.
-Fallo- disse dolcemente a Ichiru. Il ragazzo però non riusciva a capire. Colei che aveva davanti non era la stessa che aveva affrontato poco prima.
-Fallo. Adesso- disse spazientita Shizuka.
Yuki chiuse gli occhi e strinse la sua Artemis.

 

 

La colpì e il suo corpo cadde a terra, ormai indifeso. Stava diventando polvere.
La vampira sollevò lo sguardo su colui che l'aveva uccisa.

-Zero!- disse prima di guardare Ichiru, il quale stava correndo verso di lei.
Il ragazzo la prese tra le braccia e mormorò sconvolto -Shizuka...-.
Alle spalle di Zero, Kuran comparve e lanciò uno sguardo assassino al corpo di Shizuka ormai quasi totalmente polvere.

 

L’odore del sangue investì le sue narici.
Il mostro dentro di lui si risvegliò e richiamato da una sete incontrollabile si accasciò a terra.
Zero aveva fame.

 

 

Yuki guardò verso i due ragazzi e sorrise, felice di rivederli, poi si voltò verso la sua amica che aveva riassunto le sembianze di prima e sorrideva compiaciuta.
Naomi si avvicinò a lei e l’abbracciò. Yuki ne rimase un attimo interdetta, ma poi ricambiò l’abraccio.

-Grazie- le sussurrò all’orecchio la reale prima di dissolversi come sabbia-Il mio gioco è appena iniziato-.
Kaname la raggiunse e Yuki si voltò verso di lui in cerca di una risposta a quel che era appena accaduto.
-Tranquilla, lei sta bene. Occupati di quel dannato del tuo amico. Credo che abbia bisogno di te-disse Kuran -Dopo, però, vorrei parlarti-.
Yuki scosse la testa e corse nella direzione in cui era scomparso Zero.

 

 
Le sfiorò il sottile collo con le sue bellissime dita, mentre i suoi occhi divvenero cremisi.
Le si sedette accanto e si avvicinò al suo collo, baciandoglielo.
-Sono venuto a riprendere quello che mi spetta, reale!- disse ghignando il vampiro della distruzione. Lo stesso che perseguitava gli incubi di due persone.

Spero che vi piaccia e scusate il ritardo, scusate veramente :)

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Capitolo 27
*** Il rubino delle remiscenze ***



Il rubino delle remiscenze


Faticosamente, sbatté le palpebre e aprì gli occhi, proteggendo le iridi blu con la candida mano.
Guardò con attenzione tutto ciò che la circondava e la sua attenzione si soffermò sulle figure in piedi accanto al suo letto: c’erano Karen e Yuki che le sorridevano dolcemente; Yori che stringeva fra le mani un mazzo di fiori e il preside Cross il quale, accanto alla figlia, versava lacrime di gioia.
E poi... e poi c’era lui. Il ragazzo che le faceva battere forte il cuore stava in disparte, con lo sguardo basso e le braccia incrociate come se stesse dicendo: “state lontani da me”. 
Naomi trovò confortante trovare tanti volti amici intorno a lei, quell’atmosfera  le scaldava il cuore.
Cercò di alzarsi e fu prontamente aiutata da Yuki che la sostenne posandole una mano sulla schiena. La castana sorrise felice e l'abbracciò, ripensando a quel che era avvenuto nelle sere precedenti e a quanto davvero Naomi tenesse a lei e ai suoi amici. 
Naomi ricambiò l'abbraccio sorridendo a sua volta, poi fissò uno ad uno i presenti nella stanza, senza trovare le parole giuste per esprimere la gratitudine che provava nei loro confronti.
Yori le si avvicinò e le porse i gigli, mentre Zero le rivolse soltanto uno sguardo fugace. Il cuore del cacciatore gridava per il dolore e per un attimo, provò un'immensa pietà per l'atroce destino di quella creatura così indifesa.
-Che cosa è successo?- domandò la bionda prendendo i fiori che l'altra ragazza le porgeva.
-Non ti ricordi nulla?- chiese il preside Cross sbalordito. Naomi scosse la testa leggermente e poi rifece la stessa domanda alle due amiche.
Zero e Karen si rivolsero un'occhiata d’intesa. Qualunque cosa fosse accaduto quella sera, la bionda non ne aveva nessun ricordo.
-Sicura?- insistette l’argenteo. 
Le tre ragazze si voltarono verso di lui e la reale fece cenno di sì. 
Si portò la mano sul cuore. C’era come un vuoto dentro di lei, una voragine che non riusciva a riempire in alcun modo. 
-Questa sensazione…- disse sottovoce Naomi. Dove l'aveva già provata? Tentò di ricordare, ma ciò che le sovenne alla memoria fu soltanto il volto del suo amato zio, il suo tutore, con i capelli bianchi come la luna, gli occhi azzurri e magnetici che conquistavano il cuore di qualsiasi donna e con le labbra carnose e seducenti. Jean-Pierre era un purosangue veramente stupendo, unico nel suo genere. Eppure per Naomi, lui non era il solito affascinante vampiro. Nei suoi ricordi i suoi occhi erano gelidi e le sue labbra erano sporche di sangue. Il suo viso era illuminato dalla luce soffusa delle candele e fra le mani stringeva un oggetto cremisi che puntava contro di lei. Una luce calda, un senso di vuoto e poi... il buio. 
La ragazza strinse chiuse gli occhi blu ed inspirò a fondo. 
-Stai bene?- le chiese preoccupata Yuki. 
La reale le rispose sorridendo -Sto bene!-. 
-Sicura?- replicò Kyriu.
Sembrava che Zero non riuscisse a dire altro. La ragazza ridacchiò, poi però si accorse di due ferite sul polso sinistro di cui non ricordava nulla. Le ignorò, per il momento voleva soltanto continuare a sorridere felice insieme ai suoi amici.

Seduto comodamente sul divanetto rosso, Kuran si slacciò la camicia nera. Aveva sete e ciò che avrebbe potuto dissetarlo era soltanto un liquido prelibato. Si passò la lingua sui canini. Desiderava ardentemente, con tutto se stesso, assaporare il sangue dei Komoto. 
Non poteva farne a meno. 
Ci aveva provato anche la notte appena trascorsa, quando aveva tentato di cancellare i ricordi della reale. Tuttavia, un altro essere l'aveva preceduto. 
Silenzioso, entrò nell’infermeria.
Distesa sul letto c’era lei che dormiva tranquillamente. Le trasfusioni di sangue avevano funzionato, proprio come aveva detto la principessa di cristallo. 
Percepì nella stanza odori nuovi, strani. Oltre al profumo di rose che proveniva da Naomi, ce n'era anche un altro. Qualcuno era andato a farle visita e anche se non capì esattamente a chi appartenesse, ne percepì il gelo. 
Si avvicinò cautamente al letto e posò le proprie mani sulla fronte della ragazza. Un'energia oscura li circondò, ma poco a poco quella piccola foschia nera venne risucchiata dal corpo della bionda. 
Aumentò il potere, ma l’energia continuava ad essere assorbita da lei. 
Tum-Tum-Tum.
Sentì il cuore di Naomi battere e il suo sangue scorrere nelle vene. Il suo dolce odore gli invase le narici.
“Resisti!” pensò osservando il collo niveo della bionda "No! Fallo! Squarciale la gola. Rendi quel sangue tuo! Fallo Kaname! Ricordati com’era invitante” gli gridò la dolce voce della tentazione.
Gli occhi scuri assunsero il colore dannato. Attraverso le sue iridi poteva vedere il sangue fluire nelle vene di lei. 
I suoi canini si allungarono. Le prese la mano e le leccò il polso, mentre un brivido di piacere attraversò il suo corpo.
Senza indugiare la morse.

Scacciò quei ricordi e poi disse -Entra Ichijo!-
La porta della sua lussuosissima stanza si aprì facendo entrare il vampiro sorridente. Ichijo s'inchinò, ma il purosangue gli fece cenno di alzarsi. Senza parlare consegnò degli importanti documenti a Kuran.
-Cosa ti ha detto?- gli domandò il capo dormitorio.
-Chi?- chiese leggermente confuso il biondo senza smettere di sorridere gentilmente.
-Sai bene di chi ti sto parlando- disse il moro osservandolo furente, ma l'altro scosse la testa e gli rispose -Non posso parlartene, mi ha marchiato-. Con un gesto gli mostrò il collo su cui si trovavano due cicatrici non ancora rigenerate e uno strano simbolo arcaico. 
Kuran batté con forza la mano sul divano. Un odore di bruciato investì la stanza poiché sotto le sue bellissime dita il materiale prese fuoco. Strinse forte il pugno, spegnendo così le piccole fiamme gialle.
Ichijo abbassò lo sguardò e fissò le punte delle scarpe nere con amarezza. Non poteva rivelare Kaname i piani di quella donna poiché adesso e per tutta l’eternità, sarebbe stato una sua pedina, un giocattolo che solo lei poteva utilizzare. 
Si diceva che chi veniva marchiato da un reale portasse i segni di quell’accaduto per sempre, si trattava di un patto a senso unico. Chi veniva marchiato era definito “slave” in russo cioè schiavo. Gli slave erano servitori ubbidienti e il loro unico scopo nella vita era quello di servire i propri padroni che non potevano tradire, ma soprattutto non potevano rivelare a nessuno ciò che loro gli avrebbero riferito, se avessero raccontato di qualcosa che riguardava il loro creatore, infatti, avrebbero perso l’utilizzo della parola e sarebbero diventati un livello E. A seconda del patto stipulato esistevano diversi tipi di slave. Il caso di Ichijo era particolare, l’unico che poteva scioglierlo era il creatore stesso. 
-Farò in modo che la signorina Komoto mi sciolga dalla maledizione- disse calmo il livello B. 
Kaname scosse la testa, la faccenda diventava sempre più complicata. Cosa aveva in mente quella donna?
-Non lo farà, almeno finché non diventerà una vampira. E se lei muore Ichijo, sarai costretto a morire con lei- puntualizzò freddo il purosangue.
-Quelli sono i documenti che avevi chiesto- cambiò discorso l'altro -C’è tutto quello che devi sapere sui movimenti di Sara Shirabuki e di Francua-.
Poi aprì la porta e se ne andò.
Il vampiro uscì un attimo fuori, stava soffocando per le troppe richieste delle ragazze della Day Class. Era stato gentile e aveva ballato con quasi tutte loro, ma ora non ne poteva davvero più, aveva bisogno di aria.
-La bellezza ti condanna!- commentò un voce suadente. Ichijo si voltò verso di lei, era lì ed era bellissima. 
-Già- ammise sorridendole.
-Hai un bel sorriso finto, ti si addice Takuma Ichijo!- asserì lei avvicinandoglisi a passi lenti. I raggi della luna le illuminavano il viso, perfetto come quello di una statua. Un vento leggerò sollevò le pieghe del suo abito candido, facendo intravedere le scarpe di cristallo. 
Il biondo notò che gli occhi di lei erano diventati rossi, rossi come i più brillanti dei rubini.
-Sei uno degli alleati più importanti di Kaname. La spalla destra, l’uomo di cui si fida di più, eppure, sei anche un falso ed io odio la gente falsa!-.
Veloce come un fulmine si avvicinò al suo orecchio sussurrando parole dolci e suadenti -Ho parecchi piani per te!-.
Lo spinse contro il tronco di un albero, lontano dalla scuola.
Lui non oppose resistenza, si slacciò la cravatta e si lasciò mordere. La reale sorrise poi gli rivelò i suoi piani, ben sapendo che non lui non avrebbe potuto riferirli a nessuno.
Strinse forte. Sì, avrebbe sciolto quel dannato patto.

Naomi chiuse le finestra dell’infermeria e si voltò per tornare nel proprio letto, non si reggeva ancora bene in piedi e le girava la testa.
Si coricò poi disse -Entra pure-.
La porta si aprì ed entrò il vampiro ribelle.
-Kain!- esclamò entusiasta la bionda battendo le mani, sperava proprio in una sua visita.
-Come sta la nostra malata?- chiese il livello B con un sorriso sulle labbra. Naomi inclinò la testa leggermente e scoppiò a ridere -Rinata!-. 
Akatsuki sospirò, perché doveva essere lui a portare un così macabro regalo? 
Gli occhi blu della ragazza si spostarono dal volto di lui al mazzo di fiori che stringeva fra le mani. Erano rose rosse, piene di spine. Erano magnifiche, ma anche tetre, splendenti ed uniche. 
-Li manda Kaname-sama, con i suoi migliori auguri di pronta guarigione- la informò calmo il vampiro. Si avvicinò al letto, depositò i fiori sul tavolo e poi le mostrò un piccolo cofanetto viola.
Le porse l’oggetto e la reale lo prese un po' titubante. Dentro vi era una pietra splendente, la stessa che cancellava i suoi incubi, i suoi più terrificanti ricordi. Era quella che Jean-Pierre utilizzava su di lei: “Il rubino delle reminescenze”. 
Un brivido di terrore attraversò il corpo di Naomi e tutta la sua felicità si sgretolò come un castello di sabbia.
Estrasse il rubino e lo strinse con rabbia. Odiava quella pietra, lì infatti era rinchiuso ogni evento traumatico della sua vita. Non ricordava nulla di quegli avvenimenti, però sapeva che dentro quell’oggetto si trovavano le ombre del suo passato. 
Poggiò la pietra accanto ai fiori e si morse il labbro.
-Mi porteresti a prendere una boccata d’aria per favore?- chiese la bionda con la voce incrinata dalle lacrime.
Kain annuì e quando notò la fatica con cui Naomi si muoveva, la prese in braccio.
-Grazie- sussurrò imbarazzata la ragazza.

Yuki entrò nell’infermeria a passi svelti, doveva portare a Naomi i compiti che il loro professore le aveva consegnato. 
Si stupì quando trovò la camera vuota, ma decise di poggiare lo stesso i libri sul comodino, dove si trovavano già delle rose profumate e uno strano gioiello.
Senza volere urtò contro il mobile e fece cadere quel che vi era sopra. Riuscì a prendere i fiori prima che cadessero a terra, ma la pietra rotolò sul pavimento e i libri si sparpagliarono. 
Prese i volumi un ad uno e li poggiò sul letto, poi raccolse anche la pietra, ma questa al contatto con la sua mano iniziò a brillare e a bruciare come lava incandescente.
Sgranò gli occhi sorpresa mentre veniva avvolta da quel calore che l’avrebbe portata dentro i peccati e la macabra verità.
Un leggero vento entrò nella stanza vuota, mentre una luce rossa brillava sul pavimento.

Il cuore le martellava nel petto, una paura angosciante si impossessò di lei. Naomi strinse forte l’uniforme di Kain mentre il suo carnefice le sorrideva. 
Quegli occhi... quegli occhi erano stati la sua rovina, la sua condanna. Quella notte di sangue lui le distrusse l'esistenza ed ora si trovava di nuovo davanti a lei. Bello, dannato ed eterno
.

Scusate il ritardo, mancanza di idee e problemi con il computer. Ringrazio a tutti quelli che mi seguono, preferiscono e recensiscono la mia storia, grazie a chi la legge e un grazie va alla beat reader Sachi Mitsuki... :) Grazie :) mancano pocchi capitoli e la storia finisce :)

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Capitolo 28
*** La macchia del diavolo ***



La macchia del demonio

 

 

Si morse il labbro inferiore facendolo sanguinare. Kain la strinse forte per tranquillizzarla, nessuno le avrebbe fatto di male.
-Sta’ calma Naomi, non ti sfiorerà neanche con un dito!-.
Tremava e non certo per il freddo. La paura le sussurrava dolci parole di morte, mentre la speranza l’abbandonava lentamente, scivolando tra le sue fragili dita.
-My Blood Princess!-.
Quella semplice frase la paralizzò completamente.
Sì, ne aveva la conferma. Il suo incubo era tornato.

 

 

“Il cielo era oscurato da nubi minacciose che incombevano sulla maestosa villa. Il silenzio, il re assoluto di quell’istante, regnava su quella tetra casa dall’aria sinistra. La candida neve circondava il paesaggio, lo stesso dei suoi incubi.
Yuki cercò di toccare quei leggeri fiocchi candidi che cadevano su di lei. Niente, quei fiocchi la trapassavano come se fosse un fantasma.

 

Aspetta. Lei era un fantasma. Non percepiva il freddo, la paura o la condanna, eppure il suo sguardo era inorridito davanti ad un simile spettacolo. La candida neve era macchiata, era sporca come nei suoi sogni. Rosso, rosso ovunque. Macchie e pozzanghere di quel liquido scarlatto coloravano il bianco. Tuttavia, ciò che più la inorridiva erano loro: le persone decedute abbandonate sulla neve. Uomini e donne morsi da esseri malvagi, la loro pelle strappata, lacerata. I loro corpi smembrati con brutalità. Chi aveva osato tanto? 
Un urlo lacerò il silenzio.
Le si gelò il sangue nelle vene. In che posto era capitata?
Guardò un’altra volta quella dannata pietra incastonata nel suo palmo che la faceva sentire forte e sicura.
Un altro grido, questa volta più debole e più infantile. Sbiancò. Era l’urlo di una bambina?
Un altro grido e ancora un altro.
Spaventata si mise a correre in direzione di quella voce e attraversò senza pensarci la parete.
Non provò dolore, solo potere.”

 

-Shiki, cosa ti ha fatto?- domandò fredda Rima. La bellissima bambola si era risvegliata e frantumata. Il colore cremisi che tingeva la sua divisa bianca si allargava sempre più.
Una scossa le attraversò il corpo e urlò da dolore. Cadde sull’erba che si tingeva poco a poco del suo sangue. Rima allungò la mano per toccare il cielo e per ricordare il suo Shiki, prima di cadere in un sonno da cui non si sarebbe risvegliata facilmente.
Sentì solo la fastidiosa voce di quell’idiota di Kiryuu.
“Sì, mi andrà bene anche lui come aiuto” pensò prima di chiudere gli occhi.

 

Kain la adagiò a terra prima di rivolgersi minaccioso al nuovo nemico. Naomi osservò la scena distrutta. Il mostro aveva preso le sembianze di un bellissimo vampiro ed era tornato a farle visita come le aveva promesso -Alla fine Cappuccetto Rosso viene mangiata da lupo-.

 

“Yuki entrò nella stanza correndo.
C’era una bambina che piangeva abbracciando una figura esile, priva di vita. La stanza era a soqquadro: mobili distrutti; graffi nelle pareti e impronte di mani sui muri, tutte di un rosso rubino. C’era stata una lotta.
Un uomo dai folti capelli neri e dagli occhi di uno strano colore si stagliava al centro della stanza. Indossava una giacca grigia e lunga, sporca del sangue che gli imbrattava anche il viso e che faceva risaltare i suoi occhi cremisi non ancora sazi.
La bambina, a cui Yuki non avrebbe dato più di cinque anni, continuava a piangere chiamando la madre in una strana lingua che la ragazza non riusciva a riconoscere.
-Mamica! Mamica! Nu, mamica!-.
L’uomo sorrideva, guardando impaziente ed affamato la sua preda.
-Fi onorat să fie ucis de mine, prinţesă de sânge- le parole rumene pronunciate con un marcato accento giapponese le rievocarono brutti ricordi.
Le venne un capogiro.
-Oh Kami!- sussurrò spaventata.”

 

-Kaname-sama la sente quest’energia?- Kuran annuì alla domanda di Ichijo. L’avrebbe potuta riconoscere ovunque, anche tra le fiamme dell’inferno che stavano per bruciarlo.

 

“-Non l’ho potuta salvare!- esclamò una calda voce maschile dietro di lei. Yuki sussultò e si voltò di scatto sgranando gli occhi. 
La bellezza di quell’uomo era unica nel suo genere, inimitabile e inafferrabile con quelle iridi azzurre come il ghiaccio, i capelli bianchi come la luna e le labbra fatte per baciare.
-Non sono arrivato in tempo! Lei è morta- disse con una punta di ammarezza nella voce, incrociando le braccia. Indossava maglia e pantaloni bianchi ed era stranamente scalzo -La mia Igreil è morta- continuò.
Igreil? Perché quel nome le ricordava qualcosa?
-Era la madre di Naomi- disse lui nostalgico.
Yuki serrò i pugni. No… non poteva trovarsi nel passato di Naomi!
-Lo sei invece- rispose lui come se avesse sentito i suoi pensieri.
Improvvisamente Yuki avvertì un freddo che le penetrò fin nella sua anima. La stanza iniziò a sparire, inghiottita dalla luce del rubino. Tutto venne assorbito, tranne l’uomo.
-Così ha scelto te!- esclamò lui.
La castana non capì le sue parole.”

 

Kain venne scaraventato verso la colonna e nel momento dell’impatto, si sentì l’orribile suono di qualcosa che si spezzava.
Naomi, spaventata, si accucciò contro il muro come un cucciolo indifeso che non è ancora in grado di lottare e pianse. Pianse per Kain - che stava rischiando la vita per proteggerla -, per la madre - che era morta soltanto per colpa sua -, per il padre - testardo che non l’aveva abbandonata -, per Jean-Pierre - lo zio che in realtà amava sua madre più della sua stessa vita -. Naomi sapeva che loro due erano stati amanti, così come sapeva che Igreil non avrebbe mai amato Gomochi, il suo defunto padre, lo sapeva, perché non si può amare qualcuno che è stato scelto da altri per te.
Naomi pianse per Zero, Yuki, Karen e Mark, per averli trascinati in qualcosa di pericoloso. Pianse anche per Kaname senza saperne il motivo. Pianse per tutti, ma non per se stessa.
Il mostro le fu così vicino che lei poté avvertire il suo respiro, caldo e profondo.
-Come ti ha ridotto?- domandò lei non al carnefice, ma al corpo di cui lui aveva preso possesso.

 

“-Mi chiamo Jean-Pierre e sono un purosangue, oltre ad essere il Guardiano della Notte- si presentò con eleganza l’uomo, baciandole la mano.
-Tu eri morto!- esclamò Yuki spaventata.
Lui sorrise mostrando i denti bianchi -Non proprio, Guardiana della Notte-.
Sentendosi chiamare in quel modo, Yuki si paralizzò completamente.
Appena lui le prese la mano e baciò la pietra incastonata nella sua carne, una luce rossa li circondò facendo apparire ombre dal passato. Ombre oscure e potenti.”

Ecco qua il capitolo, scusate per il ritardo! Grazie a tutti, a quelli che recensiscono, che leggono in silenzio amando la mia storia, a quelli che la mettono nelle preferite, seguite e ricordate. Grazie! Tra due capitoli la storia finisce :) sono felice di aver inventato Naomi, e spero che vi sia piaciuta come è piaciuta a me :)

 

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Capitolo 29
*** La fame della rosa ***



La fame della rosa

-Voglio amore, voglio così tanto amore da riempire l’oscurità- disse gesticolando la bambina dai capelli dorati, sorridendo all’unica persona a lei rimasta. Lo trattava con se fosse un prezioso gioiello da tener stretto tra le mani e da non mostrare a nessuno. Gli voleva bene.
-La vedi?- Jean Pierre indicò con il dito le due figure sedute sotto un albero -Il suo sorriso era puro e sincero, fin troppo per essere ammirato dagli esseri mortali- raccontò con tono nostalgico. 
Yuki guardò spiazzata la scena a cui stava assistendo. C’era una Naomi felice più che mai, con un leggero abito blu che s’intonava ai suoi occhi luminosi. Gridava e parlava tanto, ma soprattutto sorrideva. Sorrideva perché non era ancora capace di distinguere tra bene e male, perché era semplicemente una bambina di sette anni che amava i suoi genitori e suo zio, l’unico parente a lei rimasto.
-Le ho sigillato i ricordi nel rubino delle reminescenze. Tuttavia, ha funzionato solo nei primi anni, poi il potere di Naomi è aumentato e non è stato più efficace. I suoi ricordi sono venuti a galla come un fiume in piena e l’hanno distrutta. La mia povera Naomi...-.
Yuki osservò la pietra incastonata nel palmo della sua mano e chiuse gli occhi.
Cos’era tutta quella potenza che avvertiva? Quel dolore immenso che le straziava il cuore? Certo, era la pietra. Tutti quei ricordi sfocati che aveva visto erano su persone decedute che la ragazza voleva dimenticare, o forse era stata costretta?
-No, l’ho fatto solo per il suo bene- sussurrò dolcemente il vampiro. 
-Perché sei qui? Cosa vuoi da me?- chiese determinata la castana. 
-Sono la tua guida e tu sei stata scelta per preservare gli equilibri fragili della notte. Sei la nuova Guardiana- spiegò l’albino prendendo le mani di Yuki tra le sue. Appena le loro dita si sfiorarono una scossa elettrica si propagò nel corpo della guardian. 
-Oh, sì. Tu sei perfetta. Ti abbiamo aspettato per così tanto tempo!- spiegò Jean-Pierre compiaciuto. 
-Cosa vuol dire “ti abbiamo“? Ce ne sono altri?- domandò lei osservando confusa il luogo in cui si trovavano. Vi erano centinaia di specchi, alcuni scheggiati o frantumati, altri deformi o dalle linee semplici. Ad un tratto, accanto al purosangue, apparvero altre tre figure luminescenti che terrorizzarono la ragazza.

 

 

 

-Tutto ciò che credi è solo un illusione. Tu sei un illusione- disse il vampiro stringendole il collo. La sollevò tanto che le punte dei piedi della bionda non toccarono più terra e tutta la sua paura si trasformò in puro terrore. 
-Credi veramente che ti abbiano concepita per amore?- chiese il mostro ghignando. Con un gesto secco del braccio la sbatté contro il muro e la ragazza provò un dolore acuto che partiva dal cranio e si propagava per tutta la schiena. Forse le aveva spezzato qualche osso, ma non le importava. Tutto ciò che percepì fu l’odore dolciastro che proveniva dalla ferita appena aperta. Un taglio poco profondo, ma che poteva attirare tanti esseri che lei odiava. 
Annuì con tutta la forza che possedeva. Sì, lei era convinta di essere nata per amore. 
-Ti sbagli- le sussurrò lui avvicinandosi pericolosamente al suo collo. Naomi cercò di divincolarsi, ma fu del tutto inutile, poiché più lei si sforzava di liberarsi dalla sua presa, più le forze l’abbandonavano. 
-Sei solo un mio inutile esperimento per riportare in vita Lei-.
Naomi scosse la testa. No, non era possibile. Lei non poteva essere un esperimento, non poteva. Era nata per amore e per riportare gloria ai Komoto, come d’altronde gli altri due reali. 
-Oh, sì che lo sei ed è arrivato il momento di riparare al mio danno- disse prima di aprire la bocca e porre fine alla vita della sua creatura. 
-Se lei è un tuo esperimento fallito, io cosa dovrei essere?- chiese una voce melodiosa che fece fiorire sulle labbra di Shiki un sorriso compiaciuto.
-Tu sei il mio orgoglio Kaname Kuran- rispose divertito voltandosi verso di lui.
Il capo dormitorio sorrise a sua volta e con tutta la calma che possedeva si avvicinò al più pericoloso dei suoi nemici, al suo stesso creatore: Rido Kuran.
Aveva trascorso anni cercando il modo per distruggerlo definitivamente ed ora eccolo lì, davanti ai suoi occhi.

-Sei stato così stolto da ricrearla?- domandò freddo Kaname, mentre sul suo palmo si formava un'energia oscura. 
Shiki rise di gusto aumentando la presa sul collo della ragazza. Ogni respiro era una lenta tortura che aumentava ad ogni passo di Kaname, poiché la presa del suo carnefice si faceva sempre più forte.
Il nemico tornò a guardare la ragazza negli occhi e le domandò sorridendo -Lo sai chi è stato a uccidere tua madre?-.
Lei annuì. Non ricordava molto chiaramente quella notte, ma non poteva certo dimenticare l’assassino della sua famiglia. 
-Guardalo- disse prendendole il volto con forza e voltandolo verso l’unico vampiro cosciente oltre a loro.
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime.

 

 

 

Uno ad uno, gli studenti della Day Class caddero in un sonno profondo. Zero li guardò stupito, ma subito avvertì provenire dal lato sud della scuola un'energia oscura incredibilmente forte. Abbandonò l’ombra dell’albero e riuscì a salvare in tempo una ragazza mora che stava cadendo all’indietro. La posò a terra e cominciò a correre nella direzione del delizioso profumo che proveniva dal bosco.
Saltò qualche fastidiosa radice e si abbassò per schivare dei rami che interrompevano il suo passaggio. D'un tratto l'odore del sangue si fece più intenso e la gola gli si seccò.
-Non ci voleva- borbottò il cacciatore precipitandosi nella direzione della vampira esangue svenuta fra gli alberi. Impiegò alcuni secondi a riconoscerla con i capelli sciolti e la camicia da notte. 
-Rima Touya!- disse sprezzante. 
La vampira aveva il respiro affannato e tentava disperatamente di pronunciare parole che le si smorzavano tuttavia fra le labbra insanguinate.
-Shi...ki...- 
-Non sprecare fiato- commentò acido Zero. Avrebbe potuto essere la sua occasione per eliminare un altro di quei mostri. Sarebbe bastato afferrare la sua Bloody Roses, premere il grilletto e spezzare la vita di quella bambola mostruosa. 
Estrasse la pistola e gliela puntò contro. 
Nessun suono, nessun lamento provenne da quelle bellissime labbra.

 

 

 

-Ichijo cosa ci fai qui?- domandò Ruka scocciata, raccogliendo i suoi meravigliosi capelli in una coda alta.
Il biondo la fissò un attimo prima di parlare: -E’ tornato-.
Ruka sgranò gli occhi e velocemente prese la giacca della divisa.
-Chiama Aidoh- le gridò Ichijo mentre lei usciva correndo dalla stanza.

 

 

 

-Voi siete gli altri guardiani- disse Yuki osservando le tre figure appena apparse.
La prima era una donna bellissima, dai lunghi capelli neri e dagli occhi color ambra. Indossava un lungo abito nero, stretto in vita, e portava con sé un scettro di diamante.
Gli altri due erano gemelli, alti e muscolosi, con occhi e capelli dello stesso identico castano. Tutto ciò che li distingueva era la barba che incorniciava il viso di uno dei due.
-Loro sono Rae, Amos e Berto. Sono gli altri guardiani della Notte che ti aiuteranno in quest’impresa- spiegò Jean-Pierre.
-Quale impresa?- chiese Yuki agitata.
-Ogni cosa ha il suo tempo- rispose enigmatica Rae. Sul suo viso però splendeva un amabile sorriso.

 

 

 

-Spiegale chi ha ucciso Igreil Komoto!- esclamò sorridendo Shiki.
Naomi scosse la testa energicamente. No, non poteva essere Kaname il vero assassino di sua madre. Lei se lo ricordava bene il momento in cui Rido aveva strappato il cuore dal petto di sua madre, mordendola e bevendo avidamente il suo sangue tanto bramato.
-Certo che è stato lui. Ti hanno semplicemente modificato i ricordi- disse Shiki.
-Perch… Perchè lo f...fai?- chiese Naomi respirando a fatica.
Lui rise.
-Vuole il tuo sangue- rispose Kaname gelido.
Shiki rise ancora. Quanto era stupido quel purosangue? Credeva veramente che il sangue di una mezza vampira gli potesse interessare? O forse stava fingendo per far credere a Naomi che lui l’avrebbe uccisa? 
Sì, stava fingendo veramente bene. 
Con la mano libera le accarezzò i capelli biondi e percepì con piacere il terrore provenire da quel fragile corpo.
Sì portò un ciocca alle labbra e ne annusò il profumo delicato di rose. Naomi tossì e sottili rivoli di sangue sporcarono la manica della divisa del vampiro risorto. I suoi occhi diventarono automaticamente rossi. 
Quel profumo… come poteva dimenticare una tale fragranza? Anche dopo undici anni, non riusciva a togliersi dalla mente quel dolce sapore. Sì leccò il labbro superiore liberando dalla sua presa la ciocca di Naomi. 
-Hai un buon odore my blood princess- sussurrò facendo rabbrividire la Komoto.
La ragazza chiuse gli occhi. Non voleva guardare il mostro distruggerla un'altra volta. Aveva bisogno del buio, solo di quello. Nient'altro che il buio. 
La terra sotto di lei tremò scossa dal potere di un Kaname infuriato, ma Shiki evitò con maestria l’attacco del purosangue, pur tenendo stretta la presa sul collo della giovane. 
-Non puoi uccidermi. Né tu e né i tuoi uomini- pronunciò beffardo riferendosi ai vampiri appena giunti. Accanto a Kaname, infatti, erano apparsi i suoi più fedeli servi: Ruka, Ichijo, Aidoh e Seiren. 
Il vampiro biondo guardò sconcertato il cugino a terra privo di sensi e volse uno sguardo confuso al capo. 
-Cosa è acca...?-
-Sta bene. Si riprenderà- lo interruppe Kuran freddo. 
-Io non posso ucciderlo, ve lo affido- disse il purosangue coprendo i suoi magnifici occhi con i capelli, consapevole di questa sua piccola debolezza. Tutti loro annuirono e attaccarono. 
Naomi sentiva solo suoni confusi. Venne gettata all’aria come un burattino inutile al padrone e si ritrovò quindi stesa a terra accanto a Kain. Il ragazzo le aveva fatto di nuovo da scudo, risvegliandosi nello stesso attimo in cui Rido l’aveva lanciata senza pietà verso una delle colonne dell’accademia. Il corpo del vampiro aveva attutito la caduta, ma aveva uovamente fatto perdere i sensi al poveretto che, adesso, non aveva solo qualche osso fratturato e dei tagli profondi, ma anche la schiena spezzata. Ci sarebbe voluto un grande quantitativo di sangue per farlo rigenerare in fretta.

La bionda era conscia della gravità di ciò che stava accadendo, tutti stavano combattendo contro il nemico dando del loro meglio e invece… invece lei era inutile. Tutto ciò che sapeva fare era portare sventura con il suo dannato sangue che, in quel momento, distraeva i livello b, portandoli a soffrire molto più del dovuto.
Un urlo disperato si propagò in tutta la scuola. Era Seiren. Attraverso gli occhi socchiusi, Naomi assistette ad uno spettacolo raccapricciante: Shiki le aveva appena strappato un braccio.
Soffocò un grido e iniziò a piangere. Era colpa sua, di nuovo. Se lei non fosse arrivata all’accademia, lui non sarebbe ritornato.
Le lacrime caddero dai suoi occhi senza che potesse far nulla per fermarle, ma delle dita gentili sfiorarono le sue guance, percorrendo lentamente la scia delle sue lacrime.
Erano cosi gentili che Naomi si sentì in pace. Le stavano accarezzando il viso come un premuroso amante. A chi potevano appartenere dita così gentili e delicate da far innamorare all’istante del loro possessore?
Un ricordo antico come il mondo le sovvenne, un ricordo sepolto dal tempo. Aprì gli occhi incontrando quelli del possessore di quelle dita, ma non avrebbe mai immaginato che potesse essere proprio lui.
-Tu- sussurrò piano Naomi.
-Shh- lui le poggiò le dita sulle rosee labbra e le accarezzò -Durerà solo un secondo- disse piano sorridendo gentilmente.
Lo sguardo della Komoto divenne confuso. Cosa mai aveva in mente? Lo comprese soltanto quando lui la sollevò per poggiarla sulle sue ginocchia. Le scostò i lunghi capelli dal collo e ne annusò l’odore. Il suo stesso odore.
Gli occhi del vampiro diventarono rossi e i canini sporgenti.
Naomi chiuse gli occhi. Non aveva mai pensato a quel momento e, in ogni caso, ma si sarebbe aspettata lui.
Il vampiro le leccò il collo e la morse compiendo finalmente il suo peccato più grande. La bionda portò le mani sui capelli di lui stringendoli forte, ma senza tirarli o fargli del male. Giocò con qualche ciocca prima di sentire un dolore atroce espandersi nel suo corpo.
Quel dolore era mille volte più intenso rispetto a quello provato a causa dei mille morsi ricevuti e dalle mille ferite infertele.
Attraverso quel morso, i ricordi sepolti per decenni si risvegliarono e con essi Lei.

 

 

 

Rido colpì con la frusta di sangue Aidoh, il quale cadde in ginocchio di fronte a lui.
-Questo è il massimo che sapete fare?- chiese nuovamente Ruka, finendo però a terra a causa di una ferita che partiva dalla scapola e scendeva fino alla gamba. Ichijo era stato legato con così tante fruste che non riusciva neppure più a muoversi, mentre Seiren aveva perso l’utilizzo delle braccia.
“Questa generazione è davvero debole” pensò ridendo di gusto il vampiro. Dov’erano i veri guerrieri così come li aveva conosciuti lui? Quelli spietati che uccidevano senza rimorsi. Morti, certo, o al servizio dei reali. Ripensò a quella volta in cui aveva dovuto battersi con un bambino di sette anni. Gli aveva dato filo da torcere quel purosangue e anche la sua gemella non era niente male.
Si voltò verso Naomi e la sua bocca si contorse in una smorfia.
Quel dannato aveva approfittato del suo combattimento per correre in soccorso della Komoto, ma non era lei a ricevere il suo sangue, era l’esatto contrario.
“La sta trasformando” pensò infuriato.
Formò un’altra frusta di sangue e partì all’attacco, ma qualcosa andò storto. Sul suo petto, infatti, si formò una macchia rossa che iniziò ad espandersi sempre più, come una bellissima rosa.

Lo sparo era riuscito. Aveva colpito in pieno petto quel lurido vampiro.
Si ripulì le labbra dal sangue fresco e guardò minaccioso il suo nemico.
Rido si voltò verso di lui infuriato, ma Zero caricò la sua pistola un’altra volta e sparò. Anche questo proiettile lo centrò in pieno, forse dipendeva dall’acquisizione del suo nuovo potere. Il tatuaggio rifletteva la luce della luna nel cielo notturno e gli occhi d’ametista parevano infuocati.
Lo sguardo dell’antico vampiro divenne minaccioso. Il corpo di suo figlio si era danneggiato, non poteva far altro che comparire nella sua vera forma. Volute di fumo blu avvolsero il corpo del livello B ed egli utilizzò la sua energia per materializzarsi nella sua vera forma.
Pochi attimi dopo, Shiki riacquistò coscienza di sé e sgranò gli occhi quando capì di essere ferito gravemente. Cadde in ginocchio, intravedendo fra gli occhi socchiusi il combattimento che si stava volgendo davanti ai suoi occhi. Si portò una mano al petto. Qualcosa di viscido fuoriusciva dal suo corpo.
Sangue. Tanto sangue.
Rima” fu il suo ultimo pensiero prima di essere avvolto dalle tenebre dell’incoscienza.


Zero sparò ancora, evitando i colpi inferti dal mostro, ma Rido riuscì a colpirlo in pieno petto, squarciandolo. Zero si sentì male, non solo a causa della profonda lacerazione. La sua sete, infatti, continuava ad aumentare poiché l’intenso odore di sangue cresceva sempre più.
Si appoggiò malamente al muro della scuola, senza però perdere di vista Rido, il quale, poco distante da lui, si leccava le dita sporcate dal sangue del cacciatore..
-Non ci voleva!- pensò scocciato Zero. Strinse la sua Bloody Roses e lo puntò contro il Kuran, ma i suoi occhi scorsero la figura di Kuran intento ad offrire il suo sangue a Naomi. Baciandola.
La stretta al cuore che avvertì lo deconcentrò per pochi istanti, ma furono sufficienti a far scattare Rido in avanti, pronto a porre fine al proprio gioco, ma proprio mentre il vampiro stava per afferrare la gola del suo avversario, una lama circondata da un potere immenso lo colpì.

 

 

Rido incespicò e si voltò verso l’emissario della lama sorpreso.
-Juuri!- esclamò guardando colei che era appena giunta.
Yuki strinse la sua Artemis, avvolta da una luce bianca, mentre i lunghi capelli castani le ondeggiavano sinuosi al ritmo del vento e gli occhi rossicci brillavano furenti più che mai. La ragazza volse uno sguardo minaccioso al distruttore della sua famiglia, ma quando i suoi occhi si posarono sulla ferita di Zero sussultò visibilmente.
“Che cosa ti ha fatto Zero?” pensò con orrore.
-Non perdere la concentrazione. Devi ucciderlo- sussurrò la profonda voce di Jean-Pierre. A quel rimprovero la ragazza di ricompose e sollevò la sua arma con decisione, ma nel momento in cui stava per scagliarsi contro Rido, la pietra delle reminescenze brillò intensamente nella sua mano e una strana e potente energia iniziò a diffondersi, facendo voltare sgomenti sia Yuki che i due vampiri.

Il simbolo maledetto brillò ancora sulla fronte della dannata creatura, mentre le iridi chiare osservavano impassibili la scena, senza alcun sentimento. Appena avvertì l’odore del sangue, però, le sue labbra si schiusero in un amabile e capriccioso sorriso.
-Ho fame- disse prima di scomparire davanti gli occhi stupiti di Kaname e ricomparire alle spalle della sua preda. Si leccò le labbra e morse la sua vittima, bevendone avidamente fino all’ultima goccia di sangue.

Spero che vi piaccia, questo è il penultimo capitolo. Scusate l'enoooorme ritardo! Grazie a tutti :)

 

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Capitolo 30
*** Atto finale ***




Atto finale

Oh! Quanto era dolce il sapore del liquido cremisi! Così invitante ed unico… quanto lo amava! Erano anni, forse decenni, che non provava nulla del genere, niente di così eccitante. La sua vittima tentò di divincolarsi, muovendosi con forza e determinazione, non voleva certo finire i propri giorni in quel modo.
Naomi avvicinò la mano al cuore della sua preda e ne percepì il battito aumentato dalla tensione. Chiuse gli occhi e concentrandosi un poco lo fece battere di più, molto di più, fino a farlo scoppiare. Un balbettio indistinto provenne dalle labbra della preda, debole e privo di speranza.
Lasciò cadere la sua vittima e si voltò verso Zero, Yuki e il suo carnefice.
Bella come non mai con gli occhi di rubino, le labbra piene sporche del liquido proibito, i lunghi capelli biondi dorati ora lisci come la seta e il magnifico abito bianco macchiato di sangue, si innalzava con la maestà di una regina, fiera e capricciosa. Inclinò la testa ingenuamente, sorridendo e mostrando i suoi canini appuntiti.
-Tu hai ucciso mia madre e mio padre- disse puntando l’indice contro Rido -Si, adesso ricordo: la neve, il freddo e il sangue-.
Rise.

Tutto era amplificato, gli odori, la vista, i suoi poteri… Finalmente si sentiva completa. Era stata una stupida ad odiare la sua parte vampira, credere di poter vivere come gli umani quando il proprio destino era già stato scritto. Non era una mezzosangue, non supplicava e non s’inchinava di fronte a nessuno.
Era nata per comandare, per portare la guerra tra le legioni di vampiri.
Era nata per sfidare Janet Sasori e Yuzo Yusan.
Era nata cacciatrice e non preda.
Era una reale.
Poteva avvertire il profumo di Zero così come il dolcissimo odore di peccato di Kaname. Riusciva a scorgerne il sangue scorrere nelle vene e si inebriò con il suo profumo.
-Pagherai con la morte- sentenziò decisa. Il simbolo dannato brillò sulla sua fronte e partì all’attacco. Un balzo e poi un altro, era veloce nella sua nuova veste, nella sua nuova vita, ma l’agilità non era l’unica capacità ad essere stata amplificata, la sua forza, la sua rabbia e la sua sete di vendetta rimbombavano in tutto il suo essere.
Ricordava ancora gli occhi cremisi affamati del suo sangue, le labbra perfette che la mordevano e le mani gentili che la tenevano in braccio. Tutto era più chiaro. Adesso conosceva tutto quello che le era stato nascosto per decenni: lettere, foto sbiadite ritrovate nei cassetti, abiti vecchi conservati da millenni e sentimenti repressi da troppo tempo. Amore e odio erano una linea sottile, facile da spezzare e da ricongiungere. Tutto era davanti a lei, su un piatto d’argento, poteva ricordare e riprendersi ciò che era suo. Però… aveva scelto un’altra via, tortuosa e senza uscita. Aveva scelto un altro amore, giovane e pieno di spine, cancellando quello vero, quello che per seimila anni aveva cercato di raggiungere.

Vite e reincarnazioni spezzate per ritrovarlo, ma quando finalmente l’aveva raggiunto, il suo cuore aveva scelto un altro.
Fra le sue dita si materializzò una sfera nera, che divenne sempre più grande man mano che si avvicinava al nemico.
Rido Kuran aveva ucciso molte persone, famiglie che gridavano vendetta.

Zero si lasciò cadere a terra e osservò la scena impotente. Naomi cercò di colpire Rido, ma il purosangue riuscì a schivare l‘attacco.
Zero strinse le dita sulla propria gola arsa dalla sete. Provava un dolore lancinante alle ossa, sicuramente aveva riportato qualche frattura.
-Zero!- esclamò la voce preoccupata di Yuki. La nuova guardiana della notte, gli si avvicinò e gli si inginocchiò di fronte. Era bella, anzi bellissima: i lunghi capelli castani mossi dal vento, gli occhi lucidi e fieri e le labbra rosse come il sangue. Stringeva ancora Artemis nella mano sinistra ed una strana luce l’avvolgeva.
“Forse” pensò Zerò mentre la vista gli si offuscava “È l’alba”.
Yuki strappò i bottoni della manica con i denti e gli porse il polso.
-Bevi- disse, ma lui scosse debolmente la testa. Troppe volte si era cibato da lei.
-Bevi- ripeté spazientita -Immediatamente-.
Perché Zero doveva essere così cocciuto anche nei momenti più difficili?
Titubante, il cacciatore accettò il dolce liquido scarlatto. Spalancò la bocca mentre i canini crescevano e la morse.
Non ricordava che il sangue della guardian fosse così buono.

-Cosa stai facendo?- domandò Jean-Pierre allarmato apparendo in forma di spirito. Yuki sorrise dolcemente e abbandonando la sua arma accarezzò i capelli argentei del ragazzo.
-Quello che mi dice il cuore- rispose felice per la prima volta nella sua vita.
Jean-Pierre scosse la testa contrariato, ma ricevette un pugno dai suoi compagni. -Lasciala stare. È una sua decisione- consigliò Rae nostalgica. Quella scena le appariva familiare, racchiusa in un passato nascosto o dimenticato.
-Ricordi quanto si lamentava per Igreil?- chiese scherzando Amos al fratello gemello. L’altro annuì ghignando e imitò la voce profonda dell’albino -Ti prego, fa che lei non abbia freddo stanotte-.
Tutti scoppiarono a ridere, ma Jean-Pierre li ignorò e si voltò a guardare la nipote, la figlia di suo fratello, quella che aveva amato come fosse sua figlia.
-Sconfiggilo Naomi, so che puoi farcela- sussurrò fiero di lei.

La bionda alzò le mani e concentrò su di esse la propria energia.
-Madre, padre aiutatemi ad uccidere il vostro boia. Clan dei Komoto che per millenni siete stati oppressi e uccisi dai vostri simili, datemi il potere assoluto dell’oscurità. Attraverso di me, venite sulla terra e vendicate il nome la mia famiglia- pregò sottovoce. Le foglie vennero spazzate via da un vento impetuoso che aumentò d‘intensità fino a divenire quasi insopportabile. Il suo vestito bianco si alzò fino alle cosce e i suoi capelli, una volta con dolci boccoli al fondo ed ora lisci, le vorticarono intorno al pallido viso. Gli occhi rossi luccicarono di luce propria quando sulle sue mani si formò una sfera bianca come la neve che ben presto iniziò a brillare di mille tonalità diverse, dando voce a spiriti millenari in cerca di vendetta.
-È la tua fine!- esclamò furiosa, mentre il simbolo dannato sulla sua candida fronte s’illuminò ancora di più, diventando incandescente. Quel simbolo era l’emblema di una dinastia di cui le era l’unica erede. Chiuse gli occhi e percepì sul suo corpo tante mani invisibili che l’avvolgevano, abbracciandola con forza. Le stavano donando i propri poteri.

-Forza Naomi- sussurrò la voce della madre. La ragazza sorrise malinconicamente e lasciò che una lacrime traditrice le scivolasse sul viso.
-Noi siamo con te- la confortò la voce del padre. Oh, quanto le mancavano i suoi genitori!
Mamma… papà… vi voglio bene.
Una mano gentile raccolse la lacrima calda appena in tempo perché non cadesse a terra, per poi accarezzarle la guancia mentre con l’altra mano le stringeva dolcemente la vita.
Il profumo di protezione e pericolo le penetrò nelle narici e una sete incontrollabile rischiò di farla impazzire. Perché quell’uomo le faceva quell’effetto? Perché in ogni ricordo c’era sempre lui?
-Andrà tutto bene. Fidati di me-.
Naomi lasciò semplicemente che l’energia dei suoi antenati si liberasse e raggiungesse un Rido ansimante.

Quando cercò di evitare la luce, fu troppo tardi.
Tardi per chiedere perdono.
Tardi per scappare dal proprio destino. Chiuse gli occhi e stringendo i denti, sentì bruciare ogni minima cellula del suo corpo e mani antiche farlo a pezzi. Urlò inutilmente, perché nessuno si preoccupò per lui.

Naomi sospirò. Ce l’aveva fatta, finalmente aveva distrutto uno dei suoi numerosi nemici. Chiuse gli occhi e, distrutta, si lasciò cadere tra le braccia di Kaname.

 

Si vegliò di soprassalto a causa di un forte rumore. Socchiuse gli occhi e cercò di capire dove si trovasse. Riconobbe il soffitto bianco, la luce al neon e la coperta immacolata. L’ospedale dell’Accademia! Cercò di ricordare gli ultimi avvenimenti, ma senza successo. La testa le doleva così come tutto il corpo. Dal colore della luce che illuminava la stanza, capì il sole stava già tramontando e il giorno stava lasciando il posto alla sera. Naomi si voltò e vide Yuki che raccoglieva alcuni libri caduti a terra.
-Ehi- pronunciò debolmente la bionda.
Yuki sobbalzò spaventata e fece cadere di nuovo i libri.
-Scusa- disse la bionda sorridendo gentilmente.Yuki scosse la testa e le sorrise “Finalmente ha aperto gli occhi” pensò prima di dire -No, scusa tu. Mi avevano detto di non entrare, ma ero preoccupata. Stai bene, vero?-.
Naomi rise e annuì convinta, trascinando nel riso anche la guardian, ma la bionda diventò immediatamente seria non appena vide il braccio fasciato dell’amica.
-Puoi portarmi uno specchio per favore?- domandò allarmata. Un brivido di terrore le attraversò il corpo. No, non poteva essere accaduto realmente!
Yuki, confusa, prese dal comodino uno specchio di forma ovale e glielo porse.Naomi lo prese e guardò la propria immagine riflessa.

 

Un urlo disperato si sentì in tutta l’Accademia.
I primi ad accorrere furono i due gemelli Saiama, poi Zero, il preside Cross e infine la Night Class con a capo Kaname. C’era Aidoh perfettamente rinvigorito, Ruka con qualche cerotto e Kain. Soltanto Rima e Shiki mancavano all’appello.Preoccupati, videro solo una Naomi disperata che si osservava allo specchio.
-Dimmi che è un incubo!- disse a Yuki agitata. Osservò gli occhi che una volta erano di un blu oltremare, diventati azzurri, i capelli biondi oro, divenuti pallidi, spenti e perfettamente lisci. Il suo corpo era ora troppo esile e magro e la sua carnagione rosea era divenuta pallida.Naomi abbassò lo sguardo e disperata lanciò lo specchio in direzione di Kaname che prontamente l’afferrò.
-In compenso la tubercolosi è sparita.- disse Karen cercandola di calmarla, ma Naomi gli lanciò uno sguardo assassino. Non le importava nulla della malattia, dannazione! Era diventata immortale!
-Naomi, sapevi che un giorno sarebbe accaduto- constatò Mark freddamente.
-Non così presto- rispose l’altra voltandosi a guardare Zero il quale rivolse subito gli occhi altrove. Una stretta allo stomaco la fece sentire male.“Zero“ pensò tristemente.
-Adesso sei pronta per ritornare a Londra a svolgere il tuo compito- continuò Mark.Il suo lavoro? Già, doveva ricostruire il proprio clan. Tutte le sue responsabilità le piovvero addosso e si sentì male.
-Io…- cercò di replicare, ma non trovò nulla da dire. Mark aveva ragione, lei era l’ultima dei Komoto, non poteva comportarsi come una bambina viziata.
-Posso parlare da sola con Naomi?- chiese Yuki agli altri. Non appena tutti se ne furono andati, Yuki le disse -Hime-chan sai qual è il tuo dovere-.
Naomi sgranò gli occhi, come l’aveva chiamata?
-Jean-Pierra-sama?- chiese la bionda sorpresa. Yuki annuì.
-Come…?-
-E’ una lunga storia, te lo racconterò dopo. Posso dirti brevemente che io e la Kuran abbiamo un patto- spiegò brevemente avvicinandosi a lei. Si sedette sul letto e le accarezzò la guancia.
-Mi sei mancato- disse con voce spezzata. Di slancio l’abbracciò e chiuse gli occhi, appoggiandosi alla spalla della ragazza. Le lacrime cedettero e i singhiozzi riempirono il silenzio.
-Naomi, sei l’ultima della tua stirpe. Sei l’unica che può cambiare il nostro destino. Mark ha ragione, devi andare a Londra anche se questo vuol dire fare delle rinunce. Tua madre ha rinunciato a me per far sì che i Komoto rinascessero. Ha sopito il nostro amore per acconsentire a un matrimonio vantaggioso con mio fratello. Gomochi aveva tutto, soldi, potere ed era un uomo pratico. Lui era l’uomo che aveva scelto tuo zio George. Sai di cosa sto parlando, o meglio di chi. Zero è un cacciatore, è nella sua natura ucciderci per salvare gli umani, devi rinunciarci- spiegò Jean-Pierre malinconicamente. Sapeva bene cosa voleva dire rinunciare all’amore della propria vita per un bene supremo, conosceva il dolore di Naomi.
-La tua anima e il tuo corpo appartengono da migliaia di anni ad un altro. Sai che non puoi sfuggire al destino. E poi, un giorno, forse ti innamorerai di lui- disse cercando di rallegrarla, ma Naomi scoppiò a piangere. Perché doveva rinunciare a Zero, come sua madre aveva fatto con lo zio? Perché il fato non poteva essere cambiato?
-Voglio almeno a dirgli quello che provo per lui. Sarò in pace con me stessa- dichiarò la ragazza. Jean-Pierre l’abbracciò.

 

 

Aveva salutato i suoi nuovi amici, preparato le valigie e rinchiuso tutte le foto e i ricordi dentro il suo baule preferito. Mancavano solo due cose da fare.
Andò nella stanza d’allenamento di Zero e pregò mentalmente i kami che lui ci fosse.
-Posso parlarti?- domandò timidamente dall’uscio. Zero abbassò la sua Bloody Roses e rivolse un’occhiataccia alla ragazza.
-Che vuoi?- chiese brusco. Ed ecco che ritornava il solito Zero, quello che si nascondeva dietro uno spesso muro per non ferirsi.
-Zero io…- ed ecco il momento della confessione, ma perché un nodo in gola le bloccava le parole?
-Sbrigati, mi sto allenando-. Ferita dalle sue parole, Naomi batté il piede sul pavimento -Se lo vuoi sapere, me ne sto andando! Volevo solo salutarti. Addio Zero- disse arrabbiata e se ne andò sbattendo la porta. 
“Se ne va” pensò Zero “Peccato, ma in fondo è un bene. Un caso pietoso come lei non dovrebbe nemmeno esistere, ma…“ il ragazzo si morse il labbro “È Naomi…”. Era la stessa Naomi che gli aveva donato il sangue, la stessa che l’aveva salvato e confortato. Era la stessa di cui lui si era innamorato. Innamorato? Il pensiero gli fece scaldare il cuore, ma lo scacciò furiosamente perché un altro volto e un altro nome occupava ormai la sua mente.

Naomi cominciò a piangere. Corse più forte che poté, lontano da Zero e dai suoi sentimenti. Perché era stata codarda? Non lo sapeva nemmeno lei.
Accidenti, doveva andarsene. Il tempo volava e rischiava di perdere l’aereo.
-NAOMI!- gridò Yuki andandole incontro. La bionda si fermò e la mora le saltò al collo abbracciandola.
-Perché devi andartene?- le domandò piangendo. Naomi non seppe risponderle, ricambiò l’abbraccio e pianse con lei.
-Grazie Yuki. Tu e Yori siete fantastiche. Diglielo tu da parte mia.-
-Le si spezzerà il cuore… ma sa che le vuoi bene come te ne voglio io-. Le sarebbero mancate le giornate con lei, le risate e gli abbracci, tutto sarebbe rimasto indelebile.
-Yuki, prenditi cura di Zero- disse improvvisamente la reale. Yuki sobbalzò. Com’era stata cieca a non accorgersi dei sentimenti dell’amica! Ma anche lei era innamorata di Zero. Non sapeva ancora con certezza se aveva dimenticato del tutto Kaname, ma ci sarebbe riuscita. Con il cacciatore al suo fianco tutto poteva essere possibile.
Naomi le baciò le guance e si voltò verso i due gemelli che l’attendevano con due altri vampiri. Li riconobbe subito.
Il misterioso Raven, con la pelle scura, i capelli neri e gli occhi color ebano e il giocoso Oliver con gli strani capelli azzurri e le iridi rosa. Sotto l’occhio sinistro, piccole pietre preziose erano disposte a forma di lacrima. I due vampiri erano il Corvo Nero e il Jolly dei Komoto, macchine per eliminare i nemici senza pietà.
-Sei pronta?- domandò Karen sorridendole. La bionda annuì. Anche se non aveva salutato Kaname e gli altri, non importava, sapeva che un giorno li avrebbe incontrati di nuovo. In fondo, aveva tutta l’eternità davanti.
-Te ne vai senza salutare- disse una voce a lei conosciuta. Lei si voltò e vide Kaname appoggiato ad una delle colonne con il solito sguardo enigmatico. Era solo, nessuno l’aveva accompagnato. Alla sua vista Mark si mise sull’attenti e Raven si oscurò in volto, mentre Oliver sorrise sarcastico. -So che ti rivedrò presto- rispose Naomi fredda. Non voleva restare all’Accademia un secondo di più.
-Lo so-
-Allora?- domandò la reale incrociando le braccia. Con l’eleganza di un re, Kaname le si avvicinò non prima di aver lanciato uno sguardo triste a Yuki.
-Le assomigli tanto, fin troppo- disse nostalgico. Le sfiorò con le dita le labbra e un calore immprovviso le attraverso il corpo. Perché le faceva quell’effetto?
Lui avrà il tuo corpo, la tua anima e col tempo anche il tuo cuore. Ricordò le parole di Jean-Pierre.


Lei non voleva Kaname, per quanto fosse magnifico e perfetto, lei amava Zero.
Sicura? Le chiese una vocina che lei conosceva fin troppo bene. Rabbrividì, non per paura, ma per scoperta di nuovo sentimento che stava pian piano nascendo dentro di lei.
Kaname si chinò verso di lei e la guardò negli occhi. Era affamato e lei lo capiva. Una volta provato il sangue dei Komoto non si riusciva più a farne a meno.
-Sei mia- disse possessivamente il vampiro avvicinandosi per baciarla.
-Kuran- ringhiò Zero dietro di loro. Naomi, come scottata, si allontanò dal purosangue che, invece, sospirò impercettibilmente.
-Posso parlati?- chiese l’argenteo alla bionda. Lei annuì sollevata. Le se avvicinò con poche falcate e si ritrovarono davanti uno all’altro.
-Io…- non seppe come cominciare, ma lei lo interruppe -Mi sono innamorata di te Zero- dichiarò Naomi rossa in volto. Lui sgranò gli occhi. Lei lo amava?
-Dalla prima volta che ci siamo visti credo di essermi innamorata di te. So che non c’è un futuro, ma te lo volevo dire lo stesso, così non posso avere rimpianti. Tu devi essere felice, ma non lo sarai mai accanto a me. So che sarai felice soltanto con Yuki, quando la guardi ti illumini, la vorresti proteggere a costo della tua vita e questo ti fa onore…- accorciò le distanze. Zero immobile si specchiò nelle sue iridi chiare e consapevole di non poterla ricambiare totalmente, la baciò.
Un baciò d’addio, tenero e senza pretese. Un bacio che, tuttavia, ferì sia Mark che Yuki, i quali osservavano la scena da lontano. Kaname socchiuse gli occhi rossicci e facendo un passo in avanti, prese la mano di Naomi.
La ragazza stava volando. Aveva baciato colui che amava ed era felice, anche se quello non era stato il suo primo bacio. Il primo, infatti, gliel’aveva dato Kaname, per trasformarla.
Quando le dita di Kaname cercarono le sue, Naomi si risvegliò dal suo sogno e dovette affrontare la realtà. Strinse la mano del purosangue in cerca di conforto e si allontanò dalle labbra di Zero.
-Io non so quello che provo- confessò Zero afflitto.
-Vai Zero. Vai da lei e non lasciarla andare- consigliò Naomi con gli occhi lucidi. No, non avrebbe pianto. Il destino di Zero era stare con Yuki, non con lei. Zero la ringraziò con lo sguardo e la sorpassò. Nello stesso momento in cui lui si allontanò, la vecchia Naomi morì. Il suo flebile urlo di speranza morì dentro la sua gabbia dorata da dove non sarebbe mai più scappata.
-Andiamo?- richiese Karen. Lei fece sì con la testa, ma quando cercò di lasciare la mano di Kaname, lui la strinse ancora di più.
-Cosa stai facendo?-
-Ti ho cercata per troppo tempo per lasciarti andare- le sussurrò abbracciandola e in quel momento, Naomi si domandò se, forse, non si fosse già innamorata di Kaname. Di nuovo.

 

 

Yuki rincorse Zero e quando gli fu davanti disse tutto d’un fiato -Zero, io ti amo-.
-Lo so- disse lui. Le prese la mano e insieme si diressero verso una vita tutta loro. Nessuno li avrebbe divisi.

 

Qualcuno bussò alla porta della camera da letto.
-Si?- chiese scocciata. Chi osava interrompere il suo meritato sonno?
-Signorina Shirabuki, c’è una visita per lei- disse un cameriere dietro alla porta.
-Chi?-
-C’è la principessa Janet Sasori-sama e il principe Yuzo Yusan-sama!-.
Un sorriso malefico si dipinse sulle sue bellissime labbra.
-Falli accomodare- ordinò semplicemente. Si alzò dal letto, si mise la vestaglia color ocra e trionfante si sistemò i capelli. Finalmente avrebbe distrutto Naomi Komoto, distrutto i cacciatori e preso ciò che le spettava da Kaname Kuran. Chi meglio di due pericolosi reali potevano rendere il suo gioco indimenticabile?

Spero che vi piaccia, con questo cpitolo si conclude la prima parte della storia di Naomi. Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita, incoraggiata, a quelli che hanno letto in silenzio. A chi l'ha messa tra le preferitte, seguite e ricordate, grazie mille. Ringrazio, la mia beat reader Sachi Mistuki. GRAZIE PER LA TUA INFINITA PAZIENZA! (spero di continuare  a lavorare con te per il continuo della storia!) e grazie a voi che avete amato questa storia. GRAZIE.  Farò delle missing moments per gli altri personaggi di Vampire Knight, quelli che ho messo in ombra e momenti che mancano nella storia. Spero che le leggerete :) Ci sarà un extra domani per vedere i volti e la storia dei personaggi. Tanti baci. Lux Nox

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Capitolo 31
*** Personaggi ***


 


 



Nome: Naomi Komoto 
Età apparente: 16 ( in realtà 65)
Vampiro: Purosangue reale, l'ultima della sua stirpe. Reincarnazione della donna amata da Kaname. 
Poteri: sconosciuti
Simbolo: appare sulla fronte, una luna con all'interno un croce.
Naomi è una persona dal cuore puro, ama le cose semplici e fatte col cuore. Non sopporta la sua specie e odia il suo titolo, non vuole assolutamente diventare un vampiro. In verità Naomi è una persona sola che ha troppi nemici, cerca di scappare da tutte le responsabilità per essere un'umana. Il suo sogno più grande è invecchiare e poter vivere una vita felice senza troppi orrori. Tutti i suoi amori giovanili sono stati stroncati dal suo titolo e dal suo sangue. Il suo primo amore è stato un ragazzino umano, si è innamorata di Mark, il quale l'ha rifiutata e poi di Zero, anche se quando scopre di essere la donna di Kaname né è terrorizzata.
Il sangue: Possiede un sangue dolcissimo a cui nessun vampiro riesce a resistere, fino a farlo diventare dipendente da esso. Il sangue ha la particolarità di far diventare un reale qualsiasi vampiro, a patto di dover uccidere lo stesso reale. 




Karen Siama
Età: 17 (in realtà nè possiede più di 500)
Vampiro: purosangue
Status: vivo
Poteri: Controlla l'elettrecità, la mente ed altri poteri sconosciuti.
Karen è uno gemelli pericolosi, fin dalla nascita la sua vita è stata marchiata come quella di un mostro. E' nata per essere un'arma assassina, ed è così che lei lo è. Ubbidisce solamente ai reali ed a Francoise il suo mentore, accanto al fratello diventa micidiale e se perde il controllo assume le sembianze di un mostro, a causa della maledizione dei gemelli vampiri diventa una spietata assassina. Nessuno le ha dato affetto o amore, è stata derisa e insultata, eppure cerca di superare tutto con il divertimento e la felicità. E' una ragazza piena di vitalità, orgogliosa e testarda, ama i giochi estremi e divertirsi fino alla nausea. Ha amato un solo uomo che le ha spezzato il cuore in gioventù, e da allora non si è più innamorata. Ha molti segreti che non rivela a nessuno, nemmeno al fratello.




Mark Saiama
Età: 17( più di 500)
Status: vivo
Vampiro: purosangue
Poteri: cancellare e ridare i ricordi, il controllo della luce ed altri ancora sconosciuti.
Mark è il classico tipo bello e tenebroso che cerca di starsene da solo.In realtà ha un buon cuore e cerca sempre la verità, a differenza della sorella è un tipo pacato, responsabile e dedito al proprio lavoro. E' uno dei vampiri più potenti della storia, grazie alla maledizione dei gemelli vampiri. Dietro alla sua bellissima faccia si nasconde una belva pronta a uccidere senza pietà. Obbedisce senza replicare ai suoi superiori e alle spalle ha tante vittime che non riesce a dimenticare ed i loro nomi li scrive dentro un taccuino regalato da una persona molto speciale per lui. Il suo unico legame è la sorella, ha avuto tantissime amanti ma solo due né ha amate: Naomi e una cacciatrice. Teme di perdere anche gli ultimi sprazzi di umanità e così si isola da tutti. 






Igreil Komoto
Età: 26 ( più di 700 anni)
Status: deceduta, vive attraverso i ricordi
Vampiro: purosangue reale
Poteri: sconosciuti
Igreil in passato ha avuto una relazione con Jean-Pierre, il fratello del marito. E' stata costretta a sposarsi dal fratello per far continuare la stirpe con Gomochi De Kuberten, un uomo che non imparerà mai ad amare. Si sacrifica per salvare la figlia durante l'attacco di Rido, ma ad ucciderla è stato qualcun altro. E' una donna dal cuore d'oro- caratteristica presa dalla figlia- vuole solo vivere con Jean-Pierre una vita da mortale. Generosa e dall'animo fin troppo buono, nasconde un segreto che porterà grandi scoperte per la stirpe Komoto. 




Jean-Pierre De Kuberten
Età: 28 anni (più di 1000)
Vampiro: purosangue
Status: deceduto, fantasma 
Poteri: sconosciuti
Jean-Pierre era un donnaniolo prima di innamorarsi di Igreil, un amore che lo porterà all'autodistruzione. Divenuto guardiano della notte, una delle creature che proteggono l'equilibrio tra il bene e il male, cerca di proteggere e consigliare Naomi attraverso Yuki. Morto in circostanze misteriose, lui è l'unico a conoscere a fondo i piani di Francoise- personaggio ambiguo-. 




Raven Conquerror detto il Corvo Nero
Età: 17 anni ( più di mille)
Vampiro: Nobile
Status: vivo
Poteri: sconosciuti 
Storia: Sconosciuta


Oliver Kingstone detto il Jolly dei Komoto
Età: 18 anni ( vera età: sconosciuta)
Vampiro: --------- 
Status: vivo 
Poteri: sconosciuti 
Storia: sconosciuta




Janette Sasori
Età: 18 anni (più di 90)
Vampiro: purosangue reale
Status: viva e pericolosa
Poteri: riesce a far diventare realtà gli incubi delle persone, si ciba della della loro vita e poteri altri sconosciuti.
Storia: Janette è l'ultima della stirpe Sasori, sua madre è stata uccisa dal padre che poi l'ha fatta diventare uno dei terrori dell'America. Schizzinosa, folle e sarcastica sempre con la battuta pronta e con la voglia di distruggere. In genere è riflessiva e molto pericolosa, non esita a realizzare gli incubi altrui. Da bambina era innoffensiva e dolce ma dopo la morte della madre è cambiata diventando una dark e spietata assassina. Il suo unico punto debole è... 
Sangue: amaro, ma mischiato con quello umano o vampiro può essere mille volte più dolce di quello dei Komoto. Grazie al sangue dei Sasori si può aumentare i propri poteri a dismisura, fino a diventare invincibile. 




Yuzo Yusan
Età: 17 anni( ne ha più di 400)
Vampiro: purosangue reale
Status: vivo
Poteri: sconosciuti
Sangue: è abbastanza buono, ma eccellente solo se è mischiato con il sangue puro di un bambino. Il sangue può far diventare immune dalla morte ed dalla luce solare. Storia: Porta con sé sempre una spada con l'elsa a forma di serpente e la mano guantata, è una persona riflessiva e gelida. Per altro, tutto su di lui è un mistero. 

Francoise 
Età: sconosciuta
Status: vivo
Vampiro: sconosciuto 
Storia: è uno strano personaggio che conosce bene Kaname ed è l'amministratore del patrimonio dei Komoto da millenni. Ha vissuto con ognuno dei Komoto.





Saito Komoto
Età: sconosciuta
Status: sconosciuto
Vampiro: livello B
Poteri: sconosciuti 
Storia: è la nonna di Naomi, e sembra che Kaien Cross la conosca molto bene e gli ha affidato il suo diario. Non sopporta la vita dei reali. 

Spero che vi piacciano :) e con questo Bloode Princess è finita. Grazie a tutti e a presto con Scarlet Night! :)

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