Sempe noi.

di Yoney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dolce? ***
Capitolo 2: *** Sogni e vecchie conoscenze. ***



Capitolo 1
*** Dolce? ***


Capitolo 1                 

Credo di avere una vera e propria passione per il gelato, sin da quando ero piccola. Crema, cioccolato, stracciatella… Non importava il gusto, l’importante era che fosse gelato!
Sono sempre stata una ragazza che studia molto, che non passa neanche un po’ del suo tempo a divertirsi. Non per mia volontà, ma per via dei miei genitori…
Ma questo voi lo sapete già, perché la storia di oggi inizia dopo quel fatidico giorno a Bunkamura. Dopo che Ran mi schiaffeggiò senza pietà. D’avanti a tutti. Mentre facevo Enjo Kosai…
Mi vergogno terribilmente di quel periodo della mia vita, è stato un periodo di assoluta debolezza, nel quale non sapevo nemmeno chi fossi.
Ora, ripensandoci, mi pare davvero assurdo. Sarà perché all’epoca ero sola. Mentre ora ho Otohata. Ho Ran, ho Miyu. Ho numero 2, Tatsukichi e Mami. Ho i miei amici.
Ma all’epoca si, ero sola. Quando non studiavo ed ero distesa sul letto la mia mente era vuota, e mi veniva davvero da chiedermi: Chi sono io?
Iniziai a dubitare di tutti. Iniziai ad odiare tutti.
Uscivo di casa di nascosto, andavo in grandi centri come Bunkamura, appunto, e facevo Enjo Kosai. Non vendetti mai il mio corpo, per fortuna, Ran e mi Miyu mi salvarono prima. Di solito uscivo solo con quegli uomini, li accompagnavo in giro e ci parlavo. Ma quella sera… Quella sera ero decisa a vendere anche il mio corpo, purché conservassi il cuore. Perché io ero un oggetto, un vegetale.
Ma Ran mi salvò, e anche Miyu. Le mie amiche…
A volte mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non le avessi mai incontrate, cosa sarei potuta diventare… Ma poi scaccio via quel pensiero. Non è successo, questa è l’unica cosa importante. Sono grata loro anche per avermi fatto conoscere Otohata.
Otohata…Rei Otohata. Primo in assoluto, il numero 1. Divo di tutte le Gals e… Ora mio ragazzo.
Inoltre è la prima persona di cui mi sono innamorata. è il mio primo ragazzo.
Otohata è una persona molto complicata…Se non sai come prenderlo potrebbe risultarti antipatico, o ferirti… Ma io ci ho già sbattuto la testa più di una volta. Anche se neanche ora, dopo tre anni che ci conosciamo, posso dire di saperlo prendere benissimo. Ma Ran e Miyu dicono che sono la persona che lo prende meglio…sarà vero? Mentre Ran, ovviamente, è quella che lo fa più “arrabbiare”.
…Intanto lui le vuole bene. O meglio, le voleva bene. Ora non so… Nono! Stupidi pensieri! Io mi fido di lui più di chiunque altro e se lui mi dice che non c’è niente è così! Ma se penso a quei sorrisi che le rivolge sempre… Quei sorrisi che a me, a tutti, rivolge solo ogni tanto…
Uff, non so davvero cosa pensare! Non ho mai capito Otohata…Ma non importa no?! Ad una persona gli vuoi bene, ci stai insieme, la conosci e resti sempre al suo fianco… Non la devi per forza capire…No?!
Mmm, stavamo parlando del gelato giusto? Si. So che non centra niente, ma ho iniziato così per un motivo preciso. Come ho detto, ho una vera mania per il gelato, ma ormai credo di mangiarne davvero poco… Sarà perché siamo vittime della società. Se la gente ti vede mangiare gelato automaticamente ti classifica tra le grasse. Non sono mai stata una persona che teneva particolarmente ad apparire carina, ma temo che tutti siamo un po’ vittime della società… E quindi mangio poco gelato, nonostante io lo adori. Prima, quando Otohata è arrivato con due coni, ho sorriso, lui ha ricambiato.
-Perché sorridi?-
*Ossì mio caro! Non mi sono affatto dimenticata che ti piace il mio sorriso!*
-No niente, pensavo a quanto tempo è che non mangio il gelato…-
-Davvero? Eppure siamo in estate…-
Si, in estate. Alle Hawai, tra l’altro…
-Beh, come si dice, siamo vittime della società.-
Lui da un morso al suo cono.
-Hai così tanta paura di ingrassare?-
Io lo imito.
-No, più che altro di essere giudicata enorme…-
Lui sorride e si appoggia, di spalle, al parapetto.
Dopo il matrimonio di Miyu e Yamato il banchetto era stato organizzato su una barca. Erano tutti in sala a divertirsi e a ballare, Otohata aveva detto che sarebbe uscito a prendere una boccata d’aria e a vedere le stelle. Io l’ho seguito, come sempre.
-Sai Aya, sei molto cambiata da quando ci siamo conosciuti.-
Io lo guardo, stupita da quello strano discorso.
-Perché? Sono sempre la solita, che si lascia influenzare tanto… Quella a cui hai detto che non ha niente di suo, quella che ha un modo di fare abbastanza fastidioso per te…-
Otohata fa una faccia strana.
-No Aya, sei molto cambiata. Se tu fossi sempre la stessa, piccola Aya. Che non ha niente di suo e che dice le cose solo per accontentare gli altri, queste cose, probabilmente, non me le diresti.-
Arrossisco come una stupida.
-Forse hai ragione, forse sono cambiata…-
Alzo la testa di scatto, con le lacrime agli occhi
-Ma solo perché ho te vicino, che mi aiuti e mi sostieni!-
*Cavolo, perché sto piangendo??? Uff, scema! Sai perfettamente che gli da fastidio doverti sempre vedere con le lacrime agli occhi…*
Lui sembra abbastanza stupito, o forse è imbarazzato? No, impossibile. Fa una specie di mezzo sorriso.
-Beh, ecco, io in realtà non credo di essere molto bravo ad aiutare e sostenere la gente.-
-No non lo sei affatto.-
-Cosa?- è stupito, ed ha anche ragione…
Io sorrido, schietta, sincera e felice.
-Già, non sei per niente bravo a consolare, ma le persone in generale. Sei freddo, a volte quasi cinico, sembri apatico e dici esattamente quello che pensi. Ah, soprattutto, non ti curi minimamente se le tue parole possano aver ferito qualcuno…Lo reputi troppo faticoso!- Rido della sua faccia confusissima, non credo di averlo mai visto così…
-Ma scusa…Chi…?-
-…Mi ha detto che quella volta non mi inseguisti per questo? Ran. Ma non è questo il punto. Il punto è che sei completamente negato a sostenere le persone. Ma io ti voglio bene, con tutto il mio cuore, e quindi sono felice, e anche i tuoi maldestri tentativi di tirarmi su il morale me lo fanno tirare su davvero!-
Rido, si, forse ha ragione lui, sono cambiata. Poco tempo fa non gli avrei mai detto queste cose.
Lui fa un sorriso, ampio, felice?
-Ah! Io maldestro eh?! Ora vediamo chi è il maldestro!-
Quasi mi salta addosso
-Cosa? Ma che fai? Ahhhh! Aiutoooo! Ahahahah!-
Mi rincorre per tutto il ponte, poi mi raggiunge e mi prende in braccio, come aveva fatto prima Yamato con Miyu, e sorride.
-Oh-oh cos’è quel sorriso?-
Mi solleva più in alto e quasi mi fa volteggiare.
-Come sei leggera Aya! Sembri fatta di piume!-
-Otohata? Stai bene? Ahahah, dai lasciami!-
-Ancora con questo Otohata? Rei Rei Rei Rei!!! Io ti chiamo Aya no?! Mica Hoshino!-
-Che? Otohata conosci il mio cognome?-
-Eh? Come mi chiamo???-
Mi sporge fuori dal parapetto.
-Ahhhhh! Ma che sei scemo?! Mettimi giù! Otohataaaaa!-
-Eh? Non ti sento! Chi è Otohata?-
-Ahhhh! Dai!!!-
-Sisi, ti metto giù, ma prima…Come mi chiamo?-
-Reeeeeeeeeeeei! Aiutoooooo!-
-Ahahah! Ecco qua.-
Mi riposa a terra. Sul ponte. Per fortuna.
-Ma dimmi un po’ sei scemo?- Trattengo le risate -Potevo farmi maledettamente male!-
Faccio la finta offesa e gli giro le spalle.
Per un po’ lui non fa niente, io sto per rigirarmi quando sento che mi abbraccia, da dietro.
-Eh? Otohata stai bene?-
Lui sospira e scuote la testa.
-Ah! Sei senza speranze…-
-Hei!-
-Scusami, ma dai! Otohata suona malissimo!-
Restiamo un po’ così abbracciati. A me sembra strano, troppo affetto tutto assieme. Non sembra lui.
-Sai, stasera non sembri tu…-
Lui ridacchia
-è che mi sono accorto di non averti mai detto una cosa…-
Mi rigira e mi guarda negli occhi, nonostante sia abbastanza più alto di me.
Io ho gli occhi lucidi, mi sembra un sogno.
-Cosa?-
-Perdonami, io sono più maldestro di te con le parole e non sono bravo. Ma… Aya, io credo di volerti molto bene.-
E mi abbraccia, quasi travolgendomi.
Non ci credo. Otohata, lui che mi dice che mi vuole bene! Non è possibile…
Piano piano i lacrimoni iniziano a scendere, sempre più grandi
-O-Otohata!-
Mi avvinghio al suo petto, non voglio perderlo! Non voglio lasciarlo mai più! Ormai lui è diventato troppo importante per me…
-Anche io ti voglio bene! Tantissimo!-
Lui scioglie l’abbraccio e mi prende la mano, la copre per un attimo, poi fa un sospiro e mi fa guardare.
Sull’anulare destro è comparso un anello, argentato, con una piccola pietra blu.
Sono stupita, lo guardo. Inizio a piangere a dirotto. Lui mi abbraccia.
-Sapevo che lo volevi da quando Yamato ne ha regalato uno a Miyu, ricordi? Te l’avevo chiesto, ma tu mi hai risposto di No. Ma ormai credo di conoscerti abbastanza bene…-
-Non dovresti regalarmi una cosa solo perché la voglio…-
-Ti piace? Sei felice?-
-Ma certo che mi piace! E sono felicissima.-
-Allora se sei felice va bene. Ma non sempre ci riuscirò… Lo sai vero? Potrei ferirti…-
-Si lo so, ma finché non mi dirai chiaramente “Ti lascio!” Non ti lascerò in pace, mi dispiace per te.-
Lui ride. Che bella risata che ha…
-Allora puoi stare tranquilla Aya, perché ti voglio bene davvero.-
Eccole, le lacrime tornano a scendere…
-Però non piangere! Mi fai sentire come se avessi detto qualcosa di sbagliato!-
-Scu-scusa!- Le asciugo con la mano.
-Vediamo se questo ti fa sorridere…-
Mi prende la testa con una mano e si avvicina.
-MA DICO! OTOHATA! CONTINUI A FARLA PIANGERE?! SEI INCORREGGIBILE!-
Ran spunta da dietro l’angolo, con degli imbarazzatissimi Tatsukichi, Numero 2 e Mami.
-Ma Kotobuki! Non vedi che li disturbi?!-
Mami, al solito, non va d’accordo con Ran.
Numero 2 sorride -Dai Mami…-
Io e Otohata ci guardiamo, imbarazzati, esasperati e,nel mio caso, arrabbiati insieme. Credo sia la prima volta che mi viene voglia di prendere tutto e lanciarlo. No, la seconda. La prima è stato quando Naoki (Il fratello di Tatsukichi) ci ha interrotti dicendo che io ero sua… Bah. Però lì ero troppo su di giri solo per il fatto che Otohata stava per baciarmi. Ran e Mami stanno ancora litigando e Tatsukichi e Numero 2 cercano di separarle.
In quel momenti mi accorgo che stiamo entrando nel porto, mi rivolgo ad Otohata.
-Direi che è ora di andare…-
-Si.-
Passiamo accanto a quei quattro soggetti e Otohata dà una mezza spinta a numero 2 che perde l’equilibrio e sbatte ad un palo.
-Ahia! Perché l’hai fatto?-
-Accidenti a te Yuya! Potevi tenere la tua ragazza e Kotobuki lontano per un altro po’ no?!-
Tatsukichi fa la sua solita faccia da scimmia.
-Hei! Ed io?!-
-Lasciamo perdere…-
Io tipo cammino volteggiando. Otohata… Otohata stava per darmi un bacio! A me! E avrebbe preferito che Ran non ci interrompesse! Oooooh.
-Aya? Tutto ok?-
-Eh? Sisi!-
Otohata sorride.
-Mi dispiace, ci rifaremo…-
Ok, ora giuro che svengo!
Arriviamo tutti in hotel e ognuno va nella propria stanza. Otohata mi accompagna alla mia. Sorride.
-Va bene… Buonanotte.-
Io arrossisco.
-Si… ‘Notte.- E mi giro di spalle.
Sento che sta per allontanarsi quando prendo coraggio, da chissà dove.
-Rei!-
Lui si gira, sorride.
Io mi avvicino e gli do, leggera, un bacio sulla guancia.
-Ti voglio bene… Buonanotte!-
Lui è un po’ stupito, Io mi giro ed entro in camera. L’ultima cosa che vedo è il suo bellissimo viso sorridente che mi guarda.

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Capitolo 2
*** Sogni e vecchie conoscenze. ***


Capitolo 2

*Affogo…
Sento il dolore dell’acqua nei polmoni.
Sento il dolore della solitudine, il peso della morte.
Sento il dolore della separazione, il peso dell’odio.
Tutto diventa nero, l’acqua non c’è più, ma il dolore della solitudine rimane. Sento la pesantezza nell’aria. Sento dei passi.
-Rei…- Si è Rei. Cammina, lento, sensuale. Come sempre… è sempre bellissimo.
-Rei! Cosa fai qui? Che succede?-
-Aya zitta! Mi infastidisci!-
Il cuore mi sprofonda, gli occhi iniziano a lacrimarmi da soli
-Co-cosa?-
-Si Aya mi infastidisci! Tutto di te mi da fastidio, non ti ho mai sopportata! Mi sono messo con te solo perché mi facevi pena! Ma in realtà io voglio bene a Ran! Tu non sarai mai come lei!-
-A-aspetta Rei! Ti prego! Io posso cambiare!-
-Rei? Io per te sono Otohata! E…no, non puoi cambiare! Tu non sarai mai come Ran, lei è speciale! È unica! Tu sei solo fastidiosa!-
Sento il rumore del mio cuore che si frantuma. Le lacrime scendono a dirotto, io mi butto a terra e singhiozzo senza controllo.
-Vedi?! Anche questo tuo modo, sempre in lacrime! Per me è molto fastidioso… Mi dai i nervi!-
Ormai piango senza controllo
-O-Otohata!-
-Addio Aya.-
Si allontana, sempre con quella sua camminata lenta.
Non ci credo, non ci credo!!!
-No, aspetta! Otohata ti prego…*

REEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEI!!!-
Mi sveglio tutta sudata, il cuscino è fradicio. Io anche. Sto piangendo a dirotto.
Ansimo, mi accorgo di dove sono.
*è stato tutto un sogno… Solo un sogno…*
Mi ridistendo.
*Calmati, è stato solo un sogno!*
Ma avevo un peso sul cuore che non riuscivo a scacciare.

*****
-Aya che hai fatto? Hai due occhiaie enormi!-
Ran e Miyu mi guardano, preoccupatissime.
-N-no ragazze niente! Ho solo dormito poco…-
-Dormito poco? Perché?-
-No niente, tranquille!-
-Va bene, non importa, mi aiuterà solo Ran.-
Io guardo Miyu
-A fare cosa?-
-Ma come Aya! La valigia! Devo decidere cosa portare in viaggio di nozze! Tra tre ore parto!-
Argh! È vero…
-Oddio che scema! Scu-scusa!-
-Mannò tranquilla posso aiutarla benissimo io!-
Sarà, ma non mi fido a lasciare Miyu solo nelle mani di Ran.
Rido.
-Nono per carità! Ti aiuto anche io Miyu!-
Lei saltella felice.
-Grazie Aya! Miyu è stra-felice!-
-Ahah, niente!-
-Buongiorno!-
Io mi volto di scatto, d’avanti a me ci sono Numero 2...e Rei. Il cuore mi fa un balzo, ma non come al solito… Torna quell’angoscioso peso sullo stomaco.
-Bu-buongiorno…- Mi giro velocemente, dando le spalle a Rei.
Tutti mi guardano stupiti, io sento il cuore che mi rimbomba.
-Scu-scusate, vado a prendere una boccata d’aria!- E scappo via.
Giro l’angolo e mi ci appoggio, sento Ran che si avventa su Rei.
-Hei Otohata! Si può sapere che succede?-
-Ed io che ne so?!-
-Sputa il rospo! Cosa gli hai fatto???-
-Ma niente! Cosa vuoi che gli abbia fatto…?! Hei Yuya dove vai?!-
Eh? Numero 2?
-Vado a cercare la tua ragazza, dato che tu non ne sei capace!-
Scappo via, corro fuori dall’hotel, verso il parco. Mi siedo su una panchina. Perché sono scappata? E stato solo un sogno…Anzi, un incubo.
-Hei Aya!-
-Ahhhhhhh chi è?-
Mi prendo un colpo. Numero 2 compare da dietro un cespuglio -Sono io!-
-Argh numero 2! Mi hai fatto spaventare!-
Lui si avvicina e si siede accanto a me.
-Scusami. Ma…cosa è successo prima? Praticamente non hai nemmeno guardato in faccia Rei…-
Io abbasso lo sguardo
-Ovviamente, solo se vuoi dirmelo…-
-Sisi! Non è quello, è che…non lo so nemmeno io!-
-Cheeeeeeee? Ma come?!-
-è tutta colpa di un sogno che ho fatto, mi ha lasciato un peso sul cuore. E prima, quando ho visto Rei, non sono riuscita a trattenermi e sono scappata via.-
Numero 2 fa una faccia strana.
-Che sogno?-
Io gli racconto per filo e per segno tutto il sogno, poi, quando ho finito, abbasso la testa, con le lacrime agli occhi. Lui mi abbraccia.
-Ti capisco, ma è stato solo un sogno. Stai tranquilla piccola Aya, Rei ti vuole bene! Io lo so, sono il suo migliore amico. Lo so che non lo dimostra, ma lui è fatto così…-
Io scoppio a piangere e mi aggrappo al suo petto.
-Non è quello! È che ho paura! Ho paura che un giorno possa lasciarmi… ed io ne morirei! Ho paura che un giorno possa lasciarmi per una della mie migliori amiche!-
-Oh Aya! Stai tranquilla… Dai, non piangere, perché Rei…-
-AHHHHHHHH! MALEDETTA HOSHINO! CERCHI DI RUBARMI IL RAGAZZO EH?! MA TU NON HAI GIà IL TUO OTOHATA?!!!!-
Mami è furibonda.
-Hem no, Mami aspetta! Non è così…è che Aya stava piangendo ed io…-
-Zitto tu! Non ti impicciare! E tu…- E mi punta un dito contro -Sei peggio di quella strega di Kotobuki! Non ti avvicinare più al mio Yuya o dovrai vedertela con la sottoscritta: Mami Honda!-
Dio questa… sono abbastanza esasperata ma non dico niente, distolgo lo sguardo da Mami e vedo…
-Rei!-
è a qualche metro da noi, appoggiato ad un albero, si gira e se ne va.
-Rei aspetta!- Lo raggiungo e lo guardo, ho ancora le lacrime agli occhi e sono abbastanza imbarazzata.
Lui è di fronte a me, con le mani in tasca.
-Ero venuto a controllare come stavi, ma vedo che hai già qualcuno che ti consola meglio di me…-
Io arrossisco.
-M-ma no! Che dici?! Fammi spiegare…-
Lui si volta -Guarda che non devi spiegare niente.-
Io gli afferro la mano.
-Aspetta ti prego! Voglio spiegarti il mio comportamento di prima!-
Lui si gira, stupito. Io gli lascio la mano e le porto tutte e due al volto, iniziando a piangere.
-Re-Rei dimmi la verità! Tu vuoi ancora bene a Ran?-
Lui fa una specie di sorriso
-è solo per questo? Te l’ho detto… Si, le volevo bene. Ma ora non più, o almeno non come prima.-
-In che senso?-
-Ora gli voglio bene come amica! È assurda ed irritabile, ma gli voglio bene. Solo non come pensi tu… uff, non vedo perché devi fare tutte queste scene solo per questo! Non devi essere gelosa Aya!-
Io piango ancora più forte
-N-no, aspetta! Non intendevo questo! Scusami, non piangere però! Ci guardano tutti…-
-Non è questo!- Gli dico tra i singhiozzi -Stanotte ho sognato che mi lasciavi, dicendomi che vuoi bene a Ran. Mi dicevi che non mi volevi bene, perché lei era migliore di me… Vedi Rei…Io ho questo peso sul cuore! Ho paura! Ho paura di perderti! Perché io…- Alzo la testa di scatto, con le lacrime che scendono
-Perché io ti amo!-
Casco per terra, singhiozzando. Sento la gente intorno che mormora e che ci guarda. Ma non mi importa.
Rei si inginocchia e mi abbraccia teneramente… teneramente? Rei? Ma mi sento così al sicuro tra le sue braccia…
-Allora è per questo che… Aya! Mi dispiace di farti stare male. Ma io non sono bravo a esprimere i miei sentimenti. Però, ascolta, tu sei una persona speciale perché sei te stessa. Non hai bisogno di essere come Ran per essere perfetta. Io ti voglio bene perché sei tu.-
-Rei! Non mi lascerai mai vero?!-
-Questo non lo so… Ma sappi che io ora ti voglio bene. Se non te ne volessi non te lo direi.-
Io sorrido… Va bene così.
-Ok, ora alzati, andiamo via di qui. È abbastanza imbarazzante…-
Hem…in effetti…
Io annuisco e mi alzo, lui mi mette un braccio intorno alle spalle e torniamo in hotel.

                                              *****

Tutto il resto della mattinata la passo insieme a Ran e Miyu. Prepariamo la valigia di Miyu con tantissimi vestiti favolosi, perfetti per: Parigi! La città dell’amore… Ah che bello! Miyu, ovviamente, è stra-contenta. Anche se non sa precisamente dove andranno, è un sorpresa! Quindi shhhhh! Ahahah, però sa che è più meno in Europa, ovviamente i vestiti da mettere in valigia l’hanno aiutata, ma per il resto non sa niente.
Le abbiamo fatto giurare di chiamarci appena capito dove è diretta e di divertirsi tantissimo in quelle tre settimane. Noi saremmo state ad attenderla direttamente a Shibuya. La vacanza alle Hawai dura ancora due settimane, fortunatamente. Qui si sta troppo bene!
E così, con il cuore che gli scoppia di felicità, Miyu parte.
Il pomeriggio decidiamo di fare una passeggiata in giro per la cittadina. Ovviamente Ran e Mami non perdono occasione per fronteggiarsi, Mami per le attenzioni di Yuya, Ran perché si diverte. Rei guarda quei tre che ci capiscono l’uno meno dell’altro e sorride.
-Che trio di tonti…-
Io rido
-Mannò, magari un po’ distratti… Certo che Ran ormai dovrebbe averlo capito di essere piaciuta a Yuya, e che è solo questo il motivo per cui Mami ci tiene così tanto a batterla.-
-Si, ma tu sai benissimo come è fatta Ran, a meno che qualcuno non glie lo dica non ci arriverà mai. Per quanto possa essere furba su certe cose, per altre è davvero lenta! Anche se, a pensarci, è questo suo carattere assurdo che la fa amare da Tatsukichi e, soprattutto, da tutti.-
Argh, amare da tutti… Ma sorrido e non dico niente.
-Ahi! Aya sei esagerata! Di questo passo non potrò dire più niente!-
-Eh? Che ho fatto?-
Lui fa un mezzo sorriso
-Mmm, niente. Dai vieni, proseguiamo da soli. Questi quattro ne avranno per un bel po’…-
-S-si certo!-
Iniziamo a passeggiare, parlando del più e del meno. Io sono felicissima, ho Rei vicino a me, siamo alle Hawai, è una bellissima giornata… Cos’altro potrei desiderare? Niente, non c’è niente che possa rovinare questa giornata!
-Hoshino!-
Eh? Chi mi chiama? Mi giro e… Non-ci-credo!
-Hem…Katase??? Cosa fai qui?-
-Sono venuto in vacanza! Mentre tu?-
-Oh beh… uguale! Ahahah- Faccio una risata nervosa.
Dopo quello spiacevole episodio delle domande del test rubate etc non ho più parlato con Katase, non so perché. Forse l’imbarazzo. Anche se, in realtà, quello imbarazzato dovrebbe essere lui…
Lui e Rei si scrutano un momento, poi Katase gli tende la mano.
-Ciao, mi chiamo Katase, ero in classe con Aya. Ci siamo visti una volta, ma non ci siamo presentati… Tu dovresti essere il suo ragazzo giusto?-
Argh. Rei alza un sopracciglio e gli stringe la mano. Forse un po’ troppo forte?
-Esattamente, Rei Otohata.-
-Ah si. Beh, sei abbastanza famoso. Sei fortunato!-
-Per essere abbastanza famoso?-
-No, per essere il ragazzo di Aya. Ci vediamo Hoshino, se state qua in giro è probabile che ci incontriamo!- Mi strizza l’occhio e si allontana.
Argh di nuovo. Guardo preoccupata Rei, che lo scruta impassibile.
-Rei?-
-Si?-
-Per caso ha detto qualcosa che ti ha turbato?-
-No, anzi… Ha detto una cosa giustissima.-
Eh?
-Sono davvero fortunato.-
Io sorrido, gli voglio davvero bene.

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