Ceneri di un dio

di Tayr Seirei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** It's Game time! ***
Capitolo 3: *** L'eclissi dei morti viventi ***
Capitolo 4: *** Leggenda ed Equinozio ***
Capitolo 5: *** Scontro a lume di lampione ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


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Eh eh! L'avevo detto che prima o poi avrei scritto una storia lunga su Yugioh... E così... ebbene, sì: finalmente pubblico il prologo di Ceneri di un dio. Con questa, ho deciso di darmi una regolata con gli aggiornamenti! Non preciserò più le date, ma posso assicurarvi che non si andrà più oltre le due settimane (e nel caso avvertirò).
Per il momento vi dico solo che in questo prologo si narra una fine alternativa dell'anime, più la "causa scatenante". Ma, più precisamente, i giochi cominciano davvero solo dal prossimo capitolo XD Qualche spiegazione in più a fine prologo!
Ora, buona lettura!




Ceneri di un dio




<< Non è morto ciò che può attendere in eterno.
E nell'arco di eoni, anche la morte può morire. >>
(Necronomicon)





Prologo




Parità.
La Battaglia Cerimoniale terminò in parità.
Nessuno aveva vinto; forse per volere di Horus, che aveva guidato i suoi protetti verso la sorte che bramavano, o forse era stato semplicemente il desiderio di non lasciarsi, di
vivere.
Alla fine, avevano vinto entrambi, per poter ricominciare insieme.
Atemu e Yuugi, ben dritti ai lati opposti della Stele, si scambiarono il primo sorriso da quando si erano calati in quel tempio sotterraneo. Era finita.
La terra cominciò a tremare e la Stele dei Morti si frantumò, lasciando il posto ad un baratro nero ove gli Oggetti Millenari precipitarono.
- Il Puzzle - sfuggì a Yuugi in un soffio. Atemu lo raggiunse in tre passi e lo afferrò saldamente per le spalle. - E' giusto così - gli sussurrò semplicemente.
Larghe ragnatele di crepe sottili si disegnarono sulle mura incise di geroglifici e il pavimento consumato; alcune delle colonne portanti si spezzarono sotto gli occhi attoniti di tutti.
Sugoroku fece per avvicinarsi "ai nipoti" (anche Atemu, ormai, nella sua concezione era divenuto un nipotino adottivo) ma una pioggia di calcinacci glielo impedì. - Non possiamo stare qui!
- Andiamo! - gridò Seto. In un'ennesima corsa alla sopravvivenza, tutti seguirono a ruota Seto e Mokuba sulle scale che conducevano là sotto, mentre il tempio - o il mondo stesso - si contraeva violentemente.
I gradini si sfaldavano sotto i piedi, e ciò che restava delle mura cadeva alle loro spalle, seppellendo la Porta in una prigione di roccia.
Ma furono solo pochi secondi di panico e adrenalina. In breve arrivarono fuori, trovando ad accoglierli lo splendore di Ra, il sole egiziano.
Be', erano fuori
quasi tutti... Yuugi, in coda al gruppo, proprio all'ultimo dovette saltare. Per fortuna, dall'altra parte trovò le braccia forti di Yami a sostenerlo.
I due si trascinarono stancamente lontano da lì, qualche attimo prima che una frana nascondesse definitivamente l'entrata, alzando una nube di polvere rossastra.
Quando si diradò, calò uno strano silenzio. Il silenzio della fine, dove ogni parola è già stata detta. E Kaiba lo infranse.
- Finalmente è finita - Spolverò con noncuranza la sua giacca, la quale aveva assunto un insolita tonalità vermiglia. - Alla buon ora!
Jonouchi, Honda e Mokuba lo guardarono straniti, senza saper bene cosa commentare. Anzu, concentrata sui due ragazzi così simili, eppure opposti, che ora tenevano lo sguardo fisso nel cielo, scosse piano la testa con un mezzo sorriso. - No.
In alto, quasi indistinguibile da terra, volteggiava un uccello... molto, molto probabilmente un falco dal piumaggio candido.
- Horus - bisbigliò emozionato Atemu, portando con gratitudine la mano al cartiglio.
Yuugi si volse verso gli amici. - No, Kaiba, ti sbagli. Non è finita.- sfiorò appena il braccio del suo ex doppio, che per lui sempre doppio rimaneva. - La nostra storia è appena cominciata.


Ad un mondo - un Aspetto - di distanza, una dea moriva.
Moriva con la Lancia nel bel mezzo del cuore.
Ma moriva felice, perché nel suo specchio ornato di stelle aveva appena visto concludersi (iniziare) la storia del Faraone Atemu.
Lo Yata, lo specchio, scivolò dalle mani ormai fredde e cadde, frantumandosi nel suo sangue.
Un ultimo pensiero, prima di abbandonarsi al gelo del non essere.
"Per ogni persona che muore, una nasce. Per ogni storia che finisce, una comincia..."



Prologo - Fine.




Le spiegzioni necessarie: in pratica qui tengo conto di un'altra mia fic, Il Tempio delle Vite Perdute, dove Atemu, grazie ad Horus, avrebbe ottenuto un corpo nuovo (e questo per farla breve) e le sue memorie, ma non precisamente la vita; per decidere se poteva restare o meno, doveva disputare la Battaglia Cerimoniale (che, comunque, serviva anche da rituale per abbandonare gli Oggetti Millenari) con Yuugi. Se avesse vinto o si fosse conclusa in pareggio, sarebbe potuto rimanere ^^ e li finisce la fanfic. (La quale è comunque da riprendere in mano e modificare: quando l'avrò fatto, la posterò qui come prequel di Ceneri di un dio.) Quindi, quanto alla permanenza di Yami spiegherò tutto lì, sappiate solo che ora è vivo a tutti gli effetti ^_^.
Come già detto, non so di preciso quando sarà l'aggiornamento, non tarderò, questo ve lo posso assicurare.
Questa è una storia che già amo e in cui metterò tutta me stessa ^_^: spero possa piacere anche a voi!
Nel caso vi sia piaciuta, recensite pure, dal prossimo capitolo torneranno le risposte alle recensioni XD mi fa sempre tanto piacere trovare dei commenti, siete così carini ç___ç

Come al solito, usufruisco di questo spazio per ringraziare Mizushipping e Masayachan, le quali, gentilissime, hanno recensito Figlio della Luna! Masayachan, i tuoi commenti mi fanno sempre arrossire, sul serio ^///^ sei gentilissima! E' sempre un piacere vedere che qualcuno apprezza i tuoi sforzi, e poi tu mi riempi sempre di complimenti °//° grassie! Non c'è che dire, visto quanto amo Yugioh, tento sempre di fare del mio meglio per onorarlo! ^-^ E Mizu-chan... oh, sorellona, sei un amore! Veramente li ho resi così bene? Me felice! Sì, ho fatto il faraone un po' più contenuto rispetto al gitano: qui più che altro è un uomo sofferente, deluso dalla vita e dell'amore ^^ E poi il finale era un tributo alla Puzzleshipping: dopo l'uscita che era stata la Luna in persona ad affidarlo a Yuugi, non potervo evitarlo XD.

Ancora grazie a chiunque abbia letto!

Bye!

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Capitolo 2
*** It's Game time! ***


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Capitolo Primo



It's Game time!


Sugoroku spazzava energicamente davanti all'ingresso del suo vecchio e caro ToyShop. Ogni tanto dei discolacci altrettanto mattinieri gli correvano intorno, giusto per vedere con quale maledizione li avrebbe scacciati quel giorno; un facchino stava scaricando nuovi prodotti delle industrie All Illusions sul retro, e la mamma, in cucina, si stava prodigando per preparare la colazione ai suoi "pargoletti".
Insomma, una mattina afosa come tante, al Turtle Game.
In apparenza.
Ma ancora i nostri ragazzi non sapevano niente di ciò che li attendeva. Quindi avviciniamoci, silenziosi, e andiamo a dare una sbirciata al piano di su, ove si stava consumando una "tragedia".

- Atemu! Alzati, dai! Ti ho chiamato mezz'ora fa!
Sconsolato, Yuugi guardò il suo ex-alter ego, il quale era ancora "nascosto" sotto le coperte, perso in un pacifico stato di dormiveglia.
Per l'ennesima volta, provò a scuoterlo. Senza successo. Non che ci sperasse: era una scenetta che si ripeteva all'incirca tutte le mattine, senza esclusione dei festivi.
- Ho sonno - Yami si voltò dall'altra parte con uno sbadiglio, come se quella fosse una risposta sufficiente.
- Ma andiamo! Sei un Faraone! Dovresti essere abituato ad alzarti presto per i riti sacri o giù di lì, no?
Aveva finito con l'innamorarsi dell'Egitto, il nostro Yuugi. E si era dedicato entusiasticamente allo studio di quella terra: dopotutto, aveva anche un campione di Nysut vivo e vegeto in casa, quindi sembrava che il suo destino fosse segnato. "Sì, certo" pensò funereo "Atemu mi è molto d'aiuto, quando riesco a farlo alzare..."
Sospirò e, indispettito, buttò giù dal letto il suo povero doppio. Letteralmente.
Atemu rimase perfettamente immobile per un lungo momento. Contava fino a dieci.
- Aibou, ti uccido - Dieci.
- Sì, come no!
Ma quando Yami lo sollevò di peso e lasciò ricadere sul materasso, Yuugi non fu più così sicuro.

In capo ad una decina di minuti, tutti gli "uomini" della famiglia erano riuniti intorno al tavolo della colazione, benché a giudicare dalle loro espressioni - quelle dei più giovani, almeno - sembrava fossero lì per una riunione strategica.
- Allora... - Yuugi agitò un coltello sporco di burro in aria come una bacchetta. - Ricordi, no? Tu vai lì, lo distrai, e io mi introduco...
L'altro attirò la sua attenzione affibbiandogli una leggera gomitata di nascosto, tanto per fargli notare come Sugoroku li stesse scrutando perplesso.
- Fra poco io e Atemu andremo ad una mostra al museo - si schermì subito Yuugi, elargendo un bel sorriso al nonnino.
Ci volle qualche istante, poi l'anziano s'illuminò. - Quella su l'evoluzione dei Giochi nella storia?
- Esatto - annuì Yami, con aria alquanto soddisfatta. Meglio che il nonno non sapesse come mai fosse tanto compiaciuto, per il momento.
Yuugi sospirò drammaticamente. - E se non fossi riuscito a buttare già dal letto questo qui, probabilmente ce la saremmo persa...
- A proposito - commentò sobriamente Yami, sorseggiando il suo bicchiere di tè freddo. (Aveva dei gusti particolari, il ragazzo, ma finché non richiedeva alcolici per la colazione, alla mamma andava bene tutto). - Non pensavo fossi tanto sensibile al solletico.
Yuugi gli scoccò un'occhiata bieca. - Ed io che ti abbassassi a tanto, francamente.
Con la sua tipica nonchalance, Yami fece spallucce. - Sempre giochi sono. Ora, se mi dai cinque minuti per sistemarmi...
Il ragazzo si alzò da tavola e lasciò la stanza, non prima di aver ringraziato la mamma con un sorriso per la colazione. Yuugi seguì tutte le sue mosse, come ogni tanto faceva. L'altro si era integrato abbastanza bene; a parte gli attacchi di sonno e fame che gli venivano talvolta (Isis e Malik avevano spiegato che, per una persona reincarnatasi da poco, era normale. Doveva solo abituarsi al corpo nuovo), sembrava che la vita nel Ventunesimo Secolo gli appartenesse tanto quanto quell'antica. Lo si capiva dai piccoli dettagli: non faceva una piega davanti alla tecnologia, come dimostrato più volte durante le loro avventure (anzi, a volte la capiva bene come Kaiba, e il che era tutto dire...), sapeva già scrivere in giapponese, se ne andava tranquillamente a spasso da solo. E soprattutto, pareva felice - felice come prima non lo si era mai visto. Sereno e rilassato. Forse un po' malinconico, a volte, ma allora Yuugi - e tutti i loro amici - si mettevano d'impegno per farlo tornare allegro.
- Quasi quasi - ponderò il nonno, strappandolo bruscamente dalle sue riflessioni - Vengo con voi!
Per poco a Yuugi non andò di traverso l'aria. - Cough! Ehm, no, ji-chan, fidati, è meglio se andiamo da soli... magari tu verrai un'altra volta...
Minaccioso, Sugoroku balzò in piedi brandendo una forchetta. - Cos'è, tu, nipote ingrato, cerchi di liberarti del tuo vecchio!?
- M-ma no! E' solo che abbiamo da fare delle... uhm... cose nostre...
Fortunatamente a questo punto arrivò Yami, prima che il più piccolo andasse nel pallone in via definitiva.
- We go, Aibou! Forza!
Gli tirò la giacchetta e, con un breve cenno di saluto, si diresse verso la porta.
- Ne riparleremo Ji-chan! Ciao! - Yuugi si defilò in tutta fretta.

Dalla porta della cucina, fece capolino la testa della mamma. - Ma cosa stanno macchinando, quei due?
Sugoroku consolò il suo dispiacere con il pane tostato dimenticato da Yuugi. - Non lo so! Abbandonare così il suo povero vecchio!
- Sì, però hai visto com'è assolutamente felice ora, no? - fece la madre con espressione saggia. Nonostante tutto, ne sapeva molto più di quanto sembrasse. - E Atemu è un ragazzo adorabile!
Il nonno fece cenno di sì con il capo. - Sì. Almeno ora va tutto bene - si abbandonò contro la sedia. Sì, andava tutto bene.
Se avesse saputo quanto si sbagliava!

- Bene! - Yami sfogliò freneticamente il suo deck mentre camminava. - Il piano per impadronirci della Stele del Mago Nero - finalmente trovò la carta e la sollevò, lasciando che un raggio di sole la illuminasse meglio - Può cominciare!
Yuugi rise. - Sai, non pensavo che saresti stato d'accordo!
- Per qualsiasi altra cosa, magari - Atemu si mordicchiò un labbro - Ma qui parliamo di Mahado. In fin dei conti, poi, quella Stele mi appartiene, non è proprio rubare... mi dispiace solo che non ci sia Mana: queste cose le piacevano da morire...
Incuriosito, Yuugi domandò: - Perché, ne combinavate tante, voi?
All'altro non sfuggì una grossa risata solo per miracolo. - Se ti raccontassi quanto abbiamo fatto dannare Mahado e Shimon - o dovrei dire Sugoroku? - non mi crederesti.
In realtà, Yuugi aveva sempre saputo che Atemu non era esattamente uno stinco di santo in nessuna accezione, per cui sapeva anche che gli avrebbe creduto benissimo. Stava per porgli un'altra domanda sulle loro (dis)avventure, quando...
Yuugi levò il braccio, indicando in alto. - Atemu... guarda il cielo!

Intanto, non molto lontano da lì, nella sede della KaibaCorp, uno degli impiegati sgranò gli occhi, osservando lo schermo luminoso del computer che stava riproducendo la situazione atmosferica in tempo reale.
Mise mano all'auricolare che aveva sull'orecchio, in un leggero stato di agitazione, e lo attivò. - Signore!
Qualche secondo di crepitii statici. - Quante volte devo ripetervi di non chiamarmi senza preavviso? - Avrebbe fatto meno paura, la voce di Seto Kaiba, se fosse stata così fredda e tagliente solo a causa del mezzo di trasmissione elettronico. Il problema era che si trattava del suo tono naturale. - Sto eseguendo un controllo on-line di...
- Signore, guardi questo!
L'uomo fece comparire la stessa schermata che aveva sotto gli occhi sul portatile di Seto.
- Diamine!

Un eclissi stava oscurando il sole.
E sapeva un po' troppo di dejà-vu, ripensando a ciò che tutti avevano visto nel Regno delle Memorie.

Sul tetto di un palazzo, una figurina sottile parve riscuotersi. Si alzò in piedi e, guardando il cielo, le sfuggì un sorrisetto.
- Mi sa che si comincia. Allora, it's Game time!


Capitolo Primo - Fine.



Bah, non mi pare ci sia molto da dire, a parte che si comincia ^_^
Ringrazio tanto Mizu-chan e Andry-chan che hanno commentato *-* per rispondervi: sorellona, è una battaglia per il dio del sole, non per Horus! XD L'altro, ricordi...? <.< Seto, col senno di poi, sembra OOC anche a me: vedrò di sistemare e, per i prossimi capitoli, tenerlo più attinente a se stesso! Andry-chan, invece, vedi: ho aggiornato piuttosto presto ^o^ Naturalmente sono lieta che ti incuriosisca (considerando, poi, che è prettamente nel mio stile, con magia, mitologia e ironia a go-go, posso ben capirlo XD) e spero ti sia piaciuto anche questo ^^

Augurandomi che sia stato di vostro gradimento - nel caso, un commentino ci starebbe ç.ç, mi inchino e mi ritiro!

Bye!




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Capitolo 3
*** L'eclissi dei morti viventi ***


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Capitolo Secondo


L'eclissi dei morti viventi



La mano di Yami scattò automaticamente sulla spalla del suo Aibou - era protettivo come sempre - e lo trascinò in un androne, che divenne invisibile con l'imprevisto calar delle tenebre.
- Atemu... - mormorò Yuugi, consapevole di quale pensiero fosse appena balenato nella testa dell'altro. Era la cosa più ovvia, in effetti.
Esasperato e piuttosto irritato, l'altro sbottò: - No, per favore, non di nuovo!
Anche se, lì per lì, Yuugi non comprese se ad infastidirlo fosse di più quello che pareva tanto l'Avvento dell'Oscurità Parte Seconda, in perfetto Zork Necrofades Style, o l'intoppo che gli avrebbe sicuramente impedito di mettere le mani sulla Stele del Mago Nero. Conoscendolo, era più orientato verso la seconda opzione. Non rimasero poi così sconvolti, comunque: era solo un eclissi, no? Imprevista, ma...
Un acuto e assordante grido li fece volgere in sincrono verso l'altra parte della strada. E si presentò ai loro occhi qualcosa di imprevisto come l'eclissi, ma decisamente più preoccupante; la loro imperturbabilità, per una volta, vacillò.
- Yuugi - disse Yami lentamente, e il fatto che avesse usato il suo vero nome la diceva lunga - Ti sei per caso ricordato di portare il duel disk?
Agghiacciato, l'Aibou arretrò. - Temo di no...
- Be', ci resta sempre un'alternativa - replicò l'altro, sciogliendo le spalle, e stiracchiandosi piano.
- Ergo?
- Correre!


La Salagiochi (sì, con la maiuscola, perché era diventata quasi un membro del gruppo anche lei) era senz'altro il luogo più adatto per un piacevole ritrovo mattutino, secondo gli standard della vecchia banda di Domino. E quindi, per la duecentotreesima volta quell'estate, Jonouchi, Honda, Miho e Anzu si erano trovati lì di fronte.
C'erano solo due punti a sfavore quel particolare giorno, come stava appunto riflettendo Jonouchi, con lo sguardo rivolto al cielo. Uno: Atemu e Yuugi non si erano uniti al gruppo perché dovevano andare al museo... ad una conferenza o qualcosa del genere... o comunque roba noiosa; due: un'eclissi di cui nessuno sapeva niente aveva appena fatto piombare la città nel buio. Non è che gli dispiacessero le sferzate di vita ma, come dire... avrebbe gradito, ogni tanto, poter passare la mattinata senza anticipi del Giudizio Universale.
Mentre lui era tutto preso da questi pensieri (e qui Anzu avrebbe simpaticamente commentato: Perché, tu pensi, Jonouchi?) Miho-chan strillò e si fiondò tra le braccia di Honda, con naturale e sommo piacere di quest'ultimo.
Jono si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli ulteriormente. "E ora, cosa c'è?"
- Miho ha visto una cosa orribile! Guardate là! - farfugliò appena lei, stringendosi al ragazzo moro.
Jono inspirò a fondo per trovare la pazienza. - Miho-chan, non so che cosa tu abbia visto e neanche mi...
D'un tratto, Anzu divenne pallida come un cencio e indicò un punto imprecisato dietro il biondino, che si trovava di fronte a tutto il gruppetto con le braccia sui fianchi.
- Jono!
L'altro non si scompose particolarmente, nel rispondere: - Ho qualcosa di orribile alle spalle, eh?
Tentando di darsela a gambe nella maniera più discreta e più o meno decorosa possibile, i suoi amici annuirono.
Per quanto la cosa lo allarmasse un po' (un po' parecchio) il biondo decise di mostrarsi fiero come sempre! Nulla poteva scoraggiare Jonouchi Katsuya! Perciò, declamando un eroico "E' inutile farla tanto lunga! Qualunque cosa sia, l'affronterò!" Jono si girò, trovandosi faccia a faccia con il primo zombie della sua vita.
Quello in cui i loro sguardi - se di sguardi si poteva parlare, visto che al... al coso mancava un bulbo oculare - fu un attimo molto intenso.
Il biondo lasciò scorrere lo sguardo sulla pelle imputridita, nel viso tanto sottile da lasciar intravedere la dentatura marcia; brandelli di vestiti di vetusta foggia pendevano ancora dalla sua figura, coprendo a malapena il corpo rinsecchito. Un vermetto, spuntando fuori dall'orecchio destro, sembrò fargli "ciao".
Un passo indietro, in tal caso, sembrava perdonabile.
E, sebbene il fetore rancido emanato da quell'affare gli stesse facendo arricciare il naso, affermò: - Ma va'! A qualcuno saranno impazziti gli ologrammi durante un duello!
- Jono, non fare idiozie! - cercò di intimargli Honda, per la verità senza troppa convinzione. E chi aveva intenzione di avvicinarsi?
Con spavalderia, il biondo fece per tirare un pugno alla sagoma. Ed incontrò della carne putrida che gli sporcò la mano.
- Ehm... - Jonouchi si ritrasse, deglutendo rumorosamente, e lo zombie abbassò la testa verso lo stomaco, dov'era stato colpito. Poi sembrò ricordarsi dei suoi atavici istinti divoratori, rialzò il capo e ruggì.
- Ah, be', io ci ho provato - alzò le spalle rassegnato Jono, prima che gli altri lo trascinassero via.
- Scappa!


Yuugi correva. Correva insieme ad Atemu per le strade di Domino. Fosse stato per lui, si sarebbe volentieri risparmiato questa sessione di ginnastica, ma sapete com'è... trovarsi di fronte un'orda di voraci zombie metterebbe a chiunque le ali ai piedi.
E come li inseguivano cocciutamente, quei cadaveri! Fino ad allora, non li avevano staccati che di pochi metri.
"Momento... ma da quando in qua gli zombie sono degli abili cento metristi...?" Uno dei pochi pensieri razionali che riuscì a combinare. Yuugi non era eccessivamente portato per gli sforzi fisici; insomma, lui e il suo alter-ego erano le menti del gruppo, al solito, mica le pedine!
Mugugnò qualcosa, con i polmoni in fiamme, cercando di riportare il suo respiro al limite della decenza.
- Ti prendo in braccio, Aibou? - domandò Yami, fra una corta boccata d'aria e l'altra.
Yuugi gli scoccò quella che nelle sue intenzioni era un'occhiata omicida. Il fiatone e le guance ormai tendenti al bluastro, però, limitarono notevolmente l'effetto. - No, ce la faccio!
- Guarda che dicevo sul serio.
- Sai dove ti manderei, se tu non fossi il mio caro Mou hitori no boku? - lo rimbeccò l'altro risentito.
- Non dirlo - sorrise Yami, afferrandolo per un braccio e trascinandolo in una piazzetta.
Yuugi si guardò intorno. Non c'era anima viva.
Lo scopo di Atemu era stato, tutto quel tempo, allontanare gli zombie dagli altri cittadini. Sempre un buon governante, attento ai bisogni del popolo. Pure dopo tremila anni. Yuugi aveva fatto bene a lasciarsi guidare. Non che ne dubitasse, eh.
- Benissimo - disse il più giovane (per quanto, dal punto di vista di Yami, quei tremila anni di differenza fossero stati un battito di ciglia), pur sapendo quanto la parola non fosse particolarmente adatta all'occasione. Passi pesanti e grugniti bestiali: gli zombie svoltarono l'angolo in quel momento e, casinisti come li si vedeva nei film, si avvicinarono. - Abbiamo salvato gli abitanti. Ma ora chi salverà noi?

Il minischermo, perennemente collegato ad un satellite, che aveva installato non molto tempo prima nel suo elicottero privato, mostrava a Seto (alla "guida") una scena per certi versi deliziosa: Atemu - suo cugino. Solo a pensarci, rabbrividiva - e Yuugi circondati da un gruppo di zombie. Se non avesse fatto tanto B-Movie, e se lui fosse stato un filino più cattivo, si sarebbe limitato a guardarla estasiato, come un sogno che s'avvera. Ma, appunto, non c'erano le condizioni. Mentre eseguiva una virata a sinistra, in direzione della piazzola, tirò un'occhiata quasi preoccupata a quell'immagine. Solo quasi, però. Doveva far presto.
Qualche secondo dopo, suo malgrado, un ghigno gli si dipinse sul volto. Bonkotsu e gli altri tre... tizi (che fatica, non usare un dispregiativo per loro!) erano appena finiti nella stessa piazzetta.
Resistere alla tentazione di tornare a casa e stappare una bottiglia di champagne divenne quasi impossibile.
Ah. Seto odiava ripetersi, eppure... solo quasi.


- Ricorda molto quel film americano... - Jono era un intenditore in materia. E pensare a qualcosa dove gli zombie fossero solo attori travestiti ed effetti grafici era molto confortante, in quel momento. - Avete presente? L'alba dei morti viventi!
- A Miho piace quel film! - squittì Miho, abbarbicata sulla schiena di Honda. - Lì è tutto finto!
- Però adesso sarebbe meglio dire "L'eclissi dei morti viventi" - fece notare Honda, riuscendo ad incamerare un filo d'aria.
Anzu scosse il capo. - Tutto questo è molto interessante - accennò ad una piazza che improvvisamente era comparsa loro davanti, tra il dedalo di vicoli imboccati. - Ma guardate lì: non sono Yuugi e Atemu, quelli?
Ad Honda e Miho scintillarono gli occhi. - Salvezza!
- E cosa credete che possano fare contro degli zombie? - chiese Jonouchi piccato, forse perché il suo intervento non si era rivelato molto utile.
- Niente, ma almeno moriremo tutti insieme!

E fu così che il gruppo di cari amici, stretti gli uni agli altri, si trovò circondato da un qualcosa che, nel corso dei vari duelli, aveva visto anche troppo spesso. Peccato solo fosse reale.
Gli zombie camminavano lentamente, ora, come un cacciatore che s'avvicina con paziente calma alla preda. Scappare di nuovo non sarebbe stato così difficile, ma i cadaveri avevano bloccato tutte le possibili vie di fuga, stringendo un cerchio intorno a loro.
Bocche schiumanti e ringhi sommessi ovunque.
- Qui ci starebbero bene delle parole d'addio - rifletté Yuugi con aria assorta. - Quella bella poesia, Partire è un po' morire..
Yami gli tirò un nocchino. - Non moriremo, Aibou!
- Ah sì? E cosa te lo fa pensare?
Brevemente, l'altro fece il quadro generale della situazione: una trentina di zombie marciava con tutta calma verso di loro, i quali erano naturalmente sprovvisti di pistole, sciabole o perlomeno duel disk; Miho si era attaccata alla schiena di Honda come quel simpatico animaletto australiano... koala...? , Jono aveva la stessa espressione schifata di una donnicciola davanti ad un esercito di ratti e Anzu e Yuugi si limitavano a sospirare affranti.
Ne aveva viste di peggio, tutto sommato.
Oh, il frastuono di un elicottero in avvicinamento. Eh!?
Volgendo lo sguardo in alto, Yami sollevò due dita ed enumerò: - Primo, ci sono io. Il che assicura una discreta possibilità di sopravvivenza, di solito. - sorrise. - Due, sta arrivando.
Fu allora che l'elicottero di Seto piombò come un macigno su cinque zombie. Una pala si spezzò e schizzò via; s'incrinò il parabrezza e una scura macchia di benzina si allargò dal serbatoio irrimediabilmete forato.
Anzu, Miho e Jono strillarono - o meglio, Jono si mise a strepitare: l'entrata più figa, la beccava sempre quel disgraziato - atterriti, mentre i "gemellini" (Yami e Yuugi) fissarono straniti la scena. Erano abbastanza sicuri che fosse una cosa voluta. Circospetti, gli altri zombie si allontanarono, seguendo la stessa tattica dei topi.
- SETO!
- Quant'è megalomane! - si mangiò le mani Jonouchi, come sempre arrabbiato (ed anche un filino geloso) con il suo acerrimo rivale.
Con estrema disinvoltura, il presidente della KaibaCorp uscì dal velivolo semidistrutto e si avvicinò. Agitando un duel disk. - Questa è organizzazione, plebaglia.
- Forse dovresti solo mettere un po' a punto l'atterraggio, sai - Atemu si massaggiò la fronte. - Comunque, dà qua!
- Assolutamente no!
- Ragazzi... - intervenne Anzu sinceramente perplessa. - Ma cosa credete di fargli con dei mostri virtuali?
Yuugi, Atemu e Seto si scambiarono un'occhiata stralunata.
- Be', almeno ci proviamo.
- Oh, questo non sarà un problema - Una voce piovve dall'alto. Quando Yuugi si concesse il lusso di perdere di vista gli zombie e guardare lì, si fece luce nella sua mente.
- Ho capito - sentenziò, - Stiamo sognando!
Una ragazzina se ne stava placidamente sospesa ad una dozzina di metri sopra le loro teste, a cavallo di un'antiquata ramazza, e li guardava con aria sorniona.
A cavallo di una scopa...!?

Jono diede una gomitata a Yami. - Ti giuro, prima che arrivassi tu, 'ste cose le vedevo solo al cinema!
- E anche quando prendevamo la pizza in quel locale.. "I quattro morti"... le poche allucinazioni... - soggiunse, cogitabondo, Honda.
In preda ad una vago disappunto, la ragazza si schiarì la voce. Evidentemente, si aspettava delle reazioni un po' diverse. Ma tant'è. - Scusate se ve lo faccio presente, ma state per esser divorati vivi da un branco di cadaveri mordaci. - la giovane accennò con un gesto ampio al resto della piazza. - Comunque, guardate; la magia che li anima si sta esaurendo.
In effetti. Ora gli zombie si muovevano piano, quasi al rallentatore, emettendo solo deboli rantolii... e bramiti pur sempre agghiaccianti. Così, per sicurezza, qualcuno del gruppo arretrò di un passo.
La ragazza sorrise. - Orbene, visto che ho ottenuto la vostra attenzione, posso fornirvi qualche utile dritta per salvarvi i quarti posteriori...
Seto sbuffò. - Dell'aiuto di una psicomane, io, ne faccio volentieri a...
- Basta che evochiate i veri Ka! Quelli racchiusi nelle Steli! Ma per il momento, fate riferimento a Steli vicine: il tempio sepolto di Veju è troppo lontano!
Seto avrebbe voluto evocare il suo Blue Eyes che, ovviamente, si trovava all'esposizione (e sarebbe dovuto passare a sgraffignarlo in mattinata...). Avrebbe voluto. Ma Yami gli strappò il duel disk di mano prima che il suo cervello avesse il tempo di inviare l'impulso al sistema nervoso. Celerità imbattibile, senza ombra di dubbio.
E allora, ad Atemu il microfono...
- Black Magician!


Capitolo Secondo - Fine.





Qualche nota.
Mi sono divertita da pazzi a scrivere questo capitolo. Giuro, mi stavo sganasciando da sola. E nel caso qualcuno ora avesse il dubbio: no, non è una fanfiction comica. O meglio, lo è anche, perché l'ironia fa parte del mio stile. Sto cercando di creare qualcosa che sia al contempo vivace e profondo. Frizzante XDD nel prossimo capitolo, comunque, cercherò di riacquistare una parvenza di serietà, nei limiti del possibile ^-^. ancora cerco un equilibrio tra le parti, quindi abbiate pazienza. A volte tendo a rivolgermi direttamente al lettore; è una cosa ripresa dallo stile di Barrie, che io apprezzo molto.
Quanto al ritardo.... be', è stato un periodo un po' difficile (come ha detto Jono, un po' parecchio), per cui ho rimandato tutto. Ma ora sono qui, libera e inarrestabile XD
Durante quest'estate, ve lo prometto, sarò onnipresente!
^___^
Potrò finalmente dedicarmi ai vecchi aggiornamenti (che attndono da tempi vergognosi.. =//=), a quelli più recenti, e poi a tutte le ideuzze che mi frullano per la testa. Oh sì, ci sarò eccome... ^_^

Ed ora, ringraziamo di cuore Mizu-chan, Andry-chan e dragoon che hanno recensito il precedente capitolo ^_^, poi sempre Andry-chan, piccolalice e piccolasidet, le quali seguono questa storiella ^_^.
E tante, tante grazie a chi ha letto sin qui!

Angolino delle Recensioni:

dragoon
: grazie tante per le tue recensioni, cara, mi fanno davvero molto piacere! Sì, dal primo capitolo cominciano a smuoversi le cose, e in quest'ultimo propongo parecchia ed improbabile azione, ma spero sia lo stesso una buona lettura XD quanto al salvare il mondo, vedremo già dal prossimo cap. in cosa consisterà l'avventura mensile! Sì, come la KaibaCorp possa superare le assenze del capo resta un mistero anche per me, ma in fin dei conti, Seto è un genio, quindi tutto può essere... (Finalmente lo ammetti! Nd Seto) Seee, seee, aspetta così ti toccherà in Jumanji, genietto mio! Ma niente spoiler XD Poi, francamente, non sono proprio in grado di scrivere delle long prive di Yami: la sua presenza mi è assolutamente necessaria! E ho anche sistemato tutto per bene, vedrai... per ultimo, l'acceno a Mana non cadrà nel vuoto, ma rimango sempre dell'idea di non spoilerare. Aspetta e vedrai!

Andromeda2012:
Elementare, mia cara Andry-chan, elementare! Yami e Yuugi non sono stinchi di santo, l'ho sempre declamato ai quattro venti! E Seto... oh, be', quell'entrata in scena è solo un anticipo della sua grande affabilità di cui darà veramente prova in seguito, fidati! E l'eclissi è stato un tocco di classe, convengo, soprattutto considerando cosa le segue in questo capitolo! Sono nel mio periodo-zombie. XD Conto sul tuo nuovo parere, magari entro la data che ti porti nel nick!

Mizushipping:
sorellona! Sapessi quanto mi ha fatto felice constatare che il primo capitolo ti era piaciuto! ^_^ il rapporto tra loro è esattamente quello che vedo io: due gemellini in pura simbiosi spiritica, ma che non si risparmiano i leggeri contrasti. I quali si traducono in dispetucci da niente, ovvio. XD Li adoro! L'idea di rubare Oshishou-sama non so da dove sia saltata fuori di preciso, però pare abbia riscosso successo *_* eh, chi sia la figuretta e il ruolo di Enàri cominceranno a delinearsi sul serio dal prossimo capitolo, dove la streghetta potrà fare una presentazione in grazia di Ra! E grazie, sorellona ^__^

Bene, inviterei chiunque avesse apprezzato, oppure volesse il mio recapito per spedire eventuali rimostranze e/o TNT, a lasciarmi un commentino! Mi farebbe tanto piacere ^_^

E ora, ossequi a tutti!

Bye!






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Capitolo 4
*** Leggenda ed Equinozio ***


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Capitolo Terzo


Leggenda ed Equinozio





Ed eccoci qui, spettatori di quella che per la città di Domino sarà una giornata memorabile.
Un po' bislacca, improbabile e vagamente spaventevole, ma pur sempre memorabile.
Vediamo il Black Magician, Mahado, eliminare uno zombie dietro l'altro, con i suoi attacchi precisi e mirati.
Una mano mozzata vola via, un altro cadavere esplode spargendo intorno un nugolo di polvere e lombrichi. Lo zombie più ardito tenta una fuga disperata, e si ritrova a terra: le sue rotule sono appena rotulate via.
Un paio di minuti dopo sentiamo Mahado annunciare l'ultimo Magician Wave, e qualcuno tirare un sospiro di sollievo. E' finita.
Sì, come no!
Non è che l'inizio, questo...

- Pericolo scampato - commentò Jonouchi esibendo, trionfante, il segno della vittoria. - A questo punto, direi che si può tornare alla Salagiochi!
Anzu si dovette mordere la lingua per evitare di propinargli una rispostaccia. - Jono, non è esattamente il momento...
La ragazza di prima, ancora sulla sua scopa, convenne: - Eh, già! Però, questa partita non è stata organizzata molto bene: l'attacco di una masnada di Simulacri avrebbe fatto più danni... - Sembrava delusa.
Ora che c'era una ragionevole possibilità di non rischiare la pelle nell'immediato, Miho, sollevata, si staccò dalla schiena di Honda. - Che cos'è un Simulacro? Miho-chan non lo sa!
- Un Simulacro è una creazione alchemica che....
Seto la interruppe con un gesto brusco della mano, lasciando intendere che delle creazioni alchemiche se ne infischiava altamente. - No, no. A me non interessa un accidente dei Simulacri. Vorrei però sapere che diavolo sta succedendo e che cos'è questa pseudoeclissi!
- Pseudo...? - ripeté Atemu accigliandosi.
Seto annuì con aria torva. - E' questo che non capisco - lo disse a fatica, come se la sua lingua non riuscisse ad articolare le parole "Non" e "Capire" nella stessa frase. - Noi vediamo un eclissi, o almeno così pare. Ma secondo i satelliti della KaibaCorp, la Luna non si è interposta fra Terra e Sole.
- E dov'è? - volle sapere Jono.
Seto lo guardò storto. - Precisamente dove dovrebbe essere - replicò. - Che ti aspettavi? - Incrociò le braccia sul petto, e si rivolse nuovamente alla ragazza. Spazientito. - Sto aspettando, sai!
La ragazza sospesa aprì la bocca per rispondere, poi sembrò ripensarci e lasciò semplicemente che la scopa planasse piano fino a loro. Saltò giù.
- Risponderò alle tue domande in modo esaustivo e lapidario - sorrise. - Io sono Solstizio, Ambasciatrice delle Streghe, e sono venuta sin qui per informarvi che il Sole sta morendo.
Inutile dire che l'affermazione sortì lo sbalordimento generale. A parte di Seto che, al solito, anche di fronte ad un'invasione aliena avrebbe reagito con assoluto impassibilità (Ma questi sono dettagli).
Comunque, detto ciò, Solstizio afferrò la ramazza, girò i tacchi e s'incamminò a passo di marcia.
- Ehm... - Yuugi rimase un attimo spiazzato. - Tutto qui?
- Sì!
- Aspetta! - le gridò dietro Yami, e tutto il gruppo cominciò a seguirla.
Solstizio, allora, si fermò. - Ok, ok. Posso dirvi qualche altra cosa. Ma...
- Ma? - Jono era impaziente di risolvere la questione.
- A patto che mi offriate qualcosa da bere! Ho scordato il portafoglio a casa, nella fretta di venire... Ero già piuttosto in ritardo, sapete com'è. Quantomeno, ho fatto un'ottima entrata in scena!
- ... -

Presero d'assalto il bar più affollato che capito loro a tiro, dietro saggio consiglio di Anzu.
- Ehm, Anzu - Jono esordì in modo titubante, mentre schivava un cameriere. Sapeva quanto fosse irascibile l'altra. - Ma sei proprio sicura che sia una buona idea? Dobbiamo parlare di cose segrete, no?
Anzu sospirò. - Certo, Jono, ed essendo questo posto così caotico, sarà per chiunque molto più difficile origliare.
Sirius Black docet.
Seto, dall'alto della sua statura, si guardava intorno con una certa espressione rivoltata. Non è che avesse eccessivamente in simpatia il resto del genere umano.
Atemu, che lo conosceva bene (dopo aver rimembrato quanto fosse affabile anche nei Bei Tempi Andati) si affrettò ad indicare un tavolino libero. Essendo in otto, dovettero leggermente stringersi, ma riuscirono infine ad assieparsi per bene; quattordici occhi curiosi (O maligni, senza far nomi...) si appuntarono su Solstizio.
La quale, per parlare, aspettò di aver sottomano una lattina di tè freddo. - Cominciamo! - esclamò la strega. - Cercherò di darvi delle risposte esaurienti... ma in effetti è una storia piuttosto lunga e complicata, quindi penso che potrei farvi capire molto di più se prima vi raccontassi una certa leggenda antica - Sorrise - Risale ai tempi dell'antico Egitto.
Seto alzò gli occhi al cielo, in segno di muta preghiera, e Atemu gli pestò il piede di nascosto. Una cosuccia lieve, ma eloquente. Anche se non fu mai troppo sicuro di chi si fosse beccato il pestone effettivamente; l'improvvisa smorfia di Jonouchi fu piuttosto sospetta.
Invece Yuugi si sporse in avanti, posando il mento sulla mano. Qualsiasi storia sull'Egitto si prospettava sempre come una bella storia.
- Occorre, però, una piccola premessa - precisò Solstizio. - Nei tempi antichi la gente venerava le divinità, riversando in esse il potere della loro fede, la forza della loro credenza. Non si trattava di feticci, di giustificazioni di fronte al trascendente o di favole: le divinità esistevano sul serio, punto. Quel che la gente non ha mai capito, è che continuano ad esistere tutt'oggi; nessuno le vede perché nessuno le vuole vedere. E si occupano del mondo e delle varie esistenze, come hanno sempre fatto. Ma ora - Solstizio prese fiato.
Gli altri si limitavano ad ascoltare, affascinati.
- Ricadranno su di noi le ripercussioni di un qualcosa accaduto millenni fa. Le divinità non son poi così dissimili dagli uomini: hanno pregi e difetti, vizi e capricci... e generalmente, uno stuolo non irrilevante di nemici. Sono diverse come notte e giorno, e un'interminabile guerriglia interna li tiene spesso impegnati. A questo non fanno eccezione le divinità egizie, potenti ed arcaiche.
Ra era il dio più grande e temibile. Nessuno avrebbe mai potuto anche solo pensare di sconfiggere il calore letale del sole. Il dio serpente, Apophi, ogni notte combatteva contro di lui, ed ogni notte veniva vinto dall'altro. Finché un giorno non decise di cercare aiuto: e allora si rivolse agli Dèi di popoli lontani. Chiamò Ade, il dio degli Inferi, ben noto in Grecia; invocò l'aiuto di Mictlantecuhtli*, dio delle tenebre azteco, che avrebbe potuto porre fine anche alla vita di un immortale; ricercò Susano-o, che ancora aveva un conto in sospeso con le divinità solari...
- Aspetta! - interloquì Yuugi all'improvviso. - Susano-o è una divinità giapponese! - Anzu e Miho, le più ferrate in questi argomenti, annuirono vigorosamente.
- La leggenda dice che abbia tradito Amaterasu, ma poi si è riscattato...
- Oh, sì - Solstizio aveva un'aria un po' strana. - Parleremo anche di lei, più tardi. E fidatevi, non sarà un bel dire...
Dunque. Queste quattro divinità, accomunate dal desiderio di potere, si unirono e, dopo che Apophi ebbe ben sfiancato Ra in un dei loro soliti duelli notturni, intervennero a sorpresa, slealmente, gli altri tre. Ra non ebbe alcuna possibilità. Fu sconfitto e dilaniato. E qui entrano in scena i Custodi del Sole: il primo fu l'Alto Sacerdote di Eliopoli. Ebbe una visione, e accorse sul luogo dove giaceva il dio. Ne raccolse i resti e li conservò in un'urna, che venne poi passata di mano in mano, di generazione in generazione, ai vari Custodi, per poterlo un giorno lontano riportare alla vita. Quantomeno, così dice la leggenda.
Solstizio tacque. Honda, Jonouchi e Miho sbadigliarono.
- Oh, andiamo - sbottò la strega risentita, - Non è mica stato così noioso! - Be', l'importante è crederci.
- Questi qui vengono colti dal sonno una lezione sì e l'altra pure - commentò impietosamente Seto, - Figurarsi così. E adesso che mi hai ricordato quanto io adori il passato...
Ad Atemu, udendo il sottotono ironico del moro, sfuggì un sorrisetto. Ma davvero gli stava così sulle scatole? Lui, passato e flashback assortiti, diciamo.
- ... Vorrei sapere perché mi sono dovuto sciroppare un'altra dose di pura follia egizia!
- Be', mi pare abbastanza chiaro. Secondo l'opinione comune, questa è una leggenda. Au contraire, si tratta di una vera e propria cronaca. - Solstizio si sventagliò con la scopa, come se niente fosse.
Yuugi spalancò gli occhi. - Quindi è successo tutto realmente? Ma noi Ra l'abbiamo incontrato! - "Più o meno" aggiunse tra sé. In fin dei conti, se l'uccello divino non era Ra, chi diamine aveva evocato Atemu nel Mondo delle Memorie?
- Sì, ma quello era solo lo spirito - spiegò con pazienza l'altra.
- Momento... - Anzu si insospettì tutt'a un tratto. - Come puoi conoscerci così bene?
Solstizio non poté proprio impedirsi di ridere. - Uhm, mettiamola così: le streghe tengono sempre d'occhio gli umani, e le vostre disavventure sono state un filino.... vistose...
A Yami venne voglia di tirarsi una manata in fronte. Adesso scopriva che pure gli esseri soprannaturali e i loro asserviti si erano messi a spiarlo. Fantastico.
Solstizio proseguì: - E siamo state sul punto di intervenire parecchie volte! Ma ve la siete sempre cavata bene. e questo basta.
Dopo aver preso fiato, l'Ex Faraone Senza Nome annunciò: - Ti credo. - E annuì tranquillo, seppure Kaiba e Jonouchi manifestassero chiari segni di incredulità.
- Ma perché tutto ciò sta avendo ripercussioni proprio qui, ora...?
- Bah - fece Solstizio con una scrollata di spalle - In seguito alla dipartita di Ra, le altre divinità si sono occupate del Sole. Ma ora la fede degli uomini vacilla; il loro potere scema vertiginosamente... tanto da renderli vulnerabili. Amaterasu si occupava del vostro Sole, ed è stata uccisa. Ergo, il Giappone se ne rimane al buio.
Un silenzio sepolcrale si posò sul loro tavolino come un freddo manto.
- Devo chiamare Isono per far raccattare le vostre mandibole da terra - s'informò Seto in tono pratico - O ci pensate da soli?
- No, aspetta.- Yuugi era interdetto. - Parliamo di Amaterasu. Una dea. Immortale - calcò bene sull'ultima parola. - Cosa potrebbe averla uccisa?
E fu a quel punto che le finestre del locale esplosero. Al che seguirono molte azioni, in sincrono. Vediamolo atto per atto.
A Jonouchi e Miho sfuggì un gridolino di sorpresa; Kaiba si passò stancamente le mani sul viso, convinto che fosse una sorta di punizione divina; gli altri del gruppo si voltarono di scatto verso i rimasugli dei vetri, accorgendosi solo in quel momento che tutti gli altri clienti se l'erano già squagliata; quel cuor-di-leone del barista, unico rimasto, trovò riparo sotto il bancone, e da lì non si mosse più.
- Ma perché ogni volta che entro in un bar va a finire così? - Solstizio, corrucciata.
Una figura si stagliò sulla soglia, in controluce, parzialmente schermata dalle polveri dell'esplosione. Jonouchi e Honda balzarono in piedi, pronti a dar battaglia.
- E' lui che ha accoppato Amaterasu - buttò là Solstizio, come se stessero amabilmente conversando delle condizioni atmosferiche. Tutti gli occhi - attoniti, scettici... - corsero nuovamente su di lei. - No, dico sul serio.
Jonouchi agitò un pugno in sua direzione. - E lo dici così, come se niente fosse!?
La persona avanzò. Teneva in mano qualcosa di lungo e sottile.
- Ha una lancia - osservò con calma Atemu, mentre si toglieva la giacca scura. - C'è qualcosa di cui preoccuparsi?
- No. E' in grado di uccidere un immortale, ma a quella penserò io.
Non avrebbe proprio saputo spiegarsi perché, ma dopo quell'affermazione, Solstizio ebbe la netta impressione che il morale del gruppo si fosse leggermente incrinato.
Anzu si tirò su molto lentamente. - Senza offesa, però non è tanto rassicurante...
- Ho detto che penserò io alla lancia, e così sarà - Detto ciò, Solstizio tornò a sorseggiare il suo tè. Rifletté un attimo, poi aggiunse: - Certo, c'è anche da dire che costui sarebbe un vampiro.
- Ecco, QUESTO è preoccupante.
Il suddetto presunto vampiro si portò in piena luce.
Non dimostrava più di quindici anni. Per quanto bassino, il portamento fiero ed elegante contribuiva a dargli un'aria più slanciata. I corti capelli neri, spettinati ad arte, ricadevano sulla fronte abbronzata, ma senza nascondere un paio d'occhi color lavanda... così chiari da sembrare bianchi. Occhi in cui non si leggeva pietà.
Insomma, un bocconcino appetibile, se non fosse stato per la lieve aura omicida.*2
- Oh, Equinozio, pure tu qui...?
La ragazza si alzò di botto. - Mi chiamo Solstizio! - Tanto per sottolineare il suo disappunto, gli tirò la lattina. Forse non un gesto galante o professionale, ma quando ci vuole, ci vuole.
L'altro la schivò, ridacchiando. Poi si rivolse agli altri, che aspettavano ansiosamente la sua prima mossa. - Salve a tutti, gente - allargò le braccia. - Suppongo non sia necessario dirvi che sono qui per uccidervi.


Capitolo Terzo - Fine.



* Sì, lo so, è impronunciabile. Fate come me e chiamatelo Bob.
*2 Come già ebbi occasione di dire, dopotutto la narratrice è donna. ^_^!



Yeah! Oddei, è arrivato il Grande Giorno... ovvero, l'aggiornamento di Ceneri di un dio! Evvai così alla grandeee!
Ehm, a parte che sono molto fiera di me stessa per avercela fatta dopo mesi e mesi di rimandi, contrattempi e altre cazzatelle assortite di siffatta inutile natura, mi domando: anche i lettori gradiranno altrettanto? Bah, voglio sperare!
So bene di avere altri aggiornamenti in sospeso - e sto lavorando anche a quelli, gente! Solo che ultimamente mi ero concentrato un po' troppo su Fa' ciò che vuoi, la qual cosa avrebbe finito col nuocere alla stessa fanfic... quindi ho preferito variare un po' il tema.
Poi: sì, lo so che generalmente i vampiri non sono abbronzati. Ma io volevo fare un vampiretto anticonformista. Nel prossimo capitolo, scopriremo anche il nome di costui, oltre ad assistere ad una scenetta piuttosto movimentata...
Che altro dire? Ah, giusto: il prossimo capitolo, probabilmente, sarà scritto dal PoV del Narratore come questo, dopodiché dovrei tornare a quello dei personaggi.
And the next time...
Quarto capitolo - Combattimento a lume di lampione.

Mi auguro, entro la fine del Ventunesimo Secolo.

Venendo ai ringraziamenti! Di cuore, grazie a tutti: ricevere il vostro apprezzamento mi fa terribilmente piacere! E mi rivolgo a tutti quelli che leggono/commentano/inseriscono-nei-vari-elenchi/sognano un po' leggendo queste righe. Grazie! In particolare a: Hollie, ScudoDiTiglio, Mizushipping, dragoon, masayachan, gatta1290, SMDO, Jessica Hale, AliceWonderland, angelicascerra, bella95, piccolaalice, Soe Mame e piccolasidet!


Le newsletter!
gatta1290:
Salve! Oh, sono contenta che tu gradisca **. Ma è normale e gusto sorridere, non sopporto le storie troppo melodrammatiche! Un po' di sane risate sono un must, per me. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^_^ Bye!

Hollie:
Ciau! In realtà a questa recensione di avevo risposto per mail, quindi non mi sembra il caso di ripetermi ^_^''' ma voglio sottolineare una volta di più che il tuo apprezzamento mi ha fatto davvero un immenso piacere! Grazie.
E' da un po' che non ti si vede da queste parti, spero vada tutto bene °°. Quando vuoi battere un colpo... ^^! Alla prossima!

ScudoDiTiglio:
giuro, quando vedo le tue recensioni rabbrividisco XD. Oddei, mi fanno sempre taaaanto piacere, ma ogni volta vengono fuori due o tre papiri di quelli... va buo'! Mi sa tanto che ti avevo risposto a voce, no? °° *considerando che sono una scansafatiche, molto probabile!* Tanto ci rivediamo sabato, nel caso tu abbia qualche curiosità me lo dici direttamente, facciamo prima XD ma grazie! Bye!

dragoon:
Ah, bingo! Me lieta che si valga un posticino fra le seguite! I siparietti comici sono il mio forte e la mia vocazione, soprattutto XD In questo capitolo purtroppo non abbondano, essendo "Ad Alto Tasso Di Spiegazioni! ma mi rifarò col prossimo, come suppongo suggerisca il titolo dello stesso... E poi, siamo sulla stessa barca: con tutte le volte che me la sghignazzo in solitaria davanti allo schermo, i miei parenti si sono definitivamente convinti che abbia bisogno di uno psicanalista! Come sono ingiusti, neh!?
La trama... già da qui abbiamo un piccolo, interessante risvolto...che darà parecchio filo da torcere... mi auguro che col tempo diventi sempre più sorprendente u.u Il vermetto, in realtà, ha sorpreso anche me: dopo averlo scritto, ho fissato inebetita lo schermo per cinque minuti abbondanti, chiedendomi se davvero l'avessi scritto io! Modestamente sì **. Voglio sperare che anche questo fosse di tuo gusto, comunque! Bye!

masayachan:
salve, carissima! Ultimamente sono sparita e non sai quanto mi dispiace ç.ç ma sto cercando di rifarmi! Specialmente, perdonami per il ritardo con Fa' ciò che vuoi, non era assolutamente calcolato... ma ho avuto un ripensamento su una scena e ora mi sta dando PARECCHIE rogne... e voglio spuntarla al meglio! Appena aggiornerò, sarai la prima a saperlo, promesso.
Venendo al tuo commento a questa: spumeggiante, Guarda caso, hai trovato il termine che utilizzo per autodefinire me e le mie opere XD. E' sempre una gioia trovare bei commenti come il tuo, e sapere che sono riuscita a far ridere qualcuno! La comicità sarebbe per me impossibile da escludere, ma ritengo che una certa vena comica (per quanto talvolta ben nascosta) ci sia pure in Yugioh, quindi, in un certo senso, sto anche seguendo la falsariga del manga/anime (con sommo piacere).
Le scene d'azione: per descriverle bene, mi limito a visualizzare e scrivere parola per parola ciò che vedo (la tecnica del mostrato, insomma). Non sempre è facile, ma non è nemmeno impossibile ^^. Scusa il ritardo, in generale. E grazie. Bye!

Mizushipping:
oh, sorellona, con tutto il tempo che ne l'hai fatta aspettare, questa recensione, non sai che piacere mi ha fatto infine riceverla!
Eh, sì, lo so, la mia ironia è letteralmente sublime, che vogliamo farci... così come trovo azzeccata la tua definizione: OOC ed IC che vanno a braccetto! Yeah!
Non so come sia, ma Atemu, Yuugi e Seto sono i pg che in generale mi escono meglio... (ovviamente anche Mana, e con Mahado devo ancora vedere!) quando penso alle loro battute, rido pure da sola °°. Che sia pure di tuo gradimento, tutto sommato, è molto lusinghiero XD.
Solstizio si farà conoscere meglio prossimamente, per ora ha solo fornito un po' di infodump su un piatto d'argento... dopo darà il meglio (peggio? OO) di sè!
Ehm, grazie Alla prossima, bye!

AliceWonderland:
una delle mie pazzoidi preferite! Come va, cara mia? Ieri ho finito di recensire lo Strano Caso, oggi mi rimetto in pari con Il Puzzle e ti rispondo pure alla mail! Muahahahah! *Tailu-chan gasatissima!*
Sì, Yami qui mi sta venendo delizioso, mi dispiace solo non avergli potuto dare troppo spazio in quest'ultimo capitolo... ma avrai notato anche tu la sua tendenza a restarsene tutto assorto e silenzioso quand'è in gruppo... °° col tempo speriamo di scioglierlo un po'! Grazie per i complimenti, fatti da te (che considero un genio della letteratura XD) equivalgono a un vasetto di Nutella da cinque chili, gratis! **
La giovinetta ci dirà qualcosina di sè strada facendo, non sono tipa da lunghe e drammatiche tirate sul passato... XD vedremo! Grazie tesoro, alla prossima! Bye!

Jessica_Hale:
Io non tengo lezioni private, dovresti chiedere a Melissa (e Julius ^_^!). Ebbene sì, avere Yami vicino assicura sempre la sopravvivenza... o quantomeno una morte piacevolissima... <.

A questo punto, Tailu-chan corre di nuovo dietro le quinte, che ha ancora parecchio lavoro da sbrigare!

Bye!





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Capitolo 5
*** Scontro a lume di lampione ***


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Capitolo Quarto
Scontro a lume di lampione.



Yoh! Bah, per stavolta non farò nessuno Riassunto dei Precedenti Episodi. Vi basti l'ultima frase che era stata pronunciata: - Salve a tutti, gente - allargò le braccia. - Suppongo non sia necessario dirvi che sono qui per uccidervi.

Un sospiro esasperato di Solstizio. - Sei il solito teatrante. - Si portò le mani ai fianchi e chiese, corrucciandosi: - Ma sentivi davvero 'sto spasmodico bisogno di far saltare in aria tutti i vetri?
Il vampiretto le rispose lentamente, con calma, come se le sue parole prendessero forma davanti agli occhi nel momento stesso in cui le pronunciava. - E secondo te sarei dovuto entrare pacificamente dalla porta, magari sorridere al barista e dirgli "Scusi, mi prepara un caffé mentre accoppo quel branco di idioti? Macchiato, grazie. Non gli darò il tempo di freddarsi."...?
A quel punto, Jonouchi alzò educatamente una mano. - Non per interrompervi, ragazzi, ma avrei giusto una curiosità. Ecco, non è che potreste spiegarci perché anche... - Lo scrutò in cerca di una definizione adatta, indugiando sui canini appuntiti che gli spuntavano dalle labbra. Fece un gesto vago. - ... questo tizio qui vuole ucciderci?
Eh, no, perdiana, stava diventando un'abitudine. Non poteva mica, così, per caso, passare un giorno senza che qualcuno cercasse di sterminarli tutti...?
Ci fu un attimo di ovattato silenzio, con in sottofondo solo le preghiere sussurrate del barista che, tutt'ora, se ne stava sotto il bancone del locale. Ci pensò subito Yuugi ad interromperlo, grattandosi piano una guancia. - In effetti, per una volta sarebbe bello anche sapere quale recondito motivo li spinga ad odiarci tanto...
- O perché siamo così sfortunati... - gli diede manforte Anzu.
- Non così tanto, per quante ce ne capitino siamo tutti vivi e vegeti... - si aggiunse Atemu, riflessivo.
- A ben pensarci siamo proprio fortunati, è vero. - Annuì istantaneamente la mora, per quanto si stesse autocontraddicendo.
Il vampiro, posato con nonchalance alla sua Lancia manco fosse un bastone da passeggio, alzò una mano e si massaggiò stancamente gli occhi. - Perché siete dei rompiscatole, dei ficcanaso e ve la scampate SEMPRE, come neanche la troupe di Scooby-Doo...
Intanto, Honda scribacchiava su un block notes che aveva tirato fuori, a quanto pareva, dal nulla. Miho gli rivolse un'occhiata interrogativa. - Prendo appunti! - spiegò lui, sorridendo. - E' la prima volta che incontro un vampiro. Non sapevo che guardassero anche Scooby-doo, o la TV in generale. Ryou sarà entusiasta delle mie scoperte!
Ora, Miho, che abitava in Francia da due anni, voleva tanto bene ai suoi amici Giappone-residenti. Ma, a volte, si chiedeva davvero perché si ostinasse a tornare ogni estate a trovarli. O meglio, si chiedeva perché dopo due anni che li conosceva si stupisse ancora di certe uscite. (Eppure alla fine gli voleva bene proprio perché erano così... così, e lo sapeva benissimo...)
Nel frattempo, il vampiro non aveva terminato il suo brillante elenco di motivazioni. - Inoltre, sono il nemico giurato di Solstizio. Dato che a lei è stato affidato il compito di proteggervi, io mi preoccuperò di farvi fuori. Ecco tutto. Spero che sia una spiegazione sufficiente.
In quel momento, Seto posò i suoi occhi gelidi sulla strega. - Quindi è colpa tua.
- E io che ci posso fare se gli sto antipatica...? E poi - In tutto ciò, i suoi occhi non si erano discostati un momento dal ragazzo e dalla Lancia, controllando tutti i suoi movimenti. Insomma, sembrava distratta, ma in realtà non lo era. O magari faceva finta. Si apprezza il buon cuore, però. - Potresti anche presentarti, sai.
Dalla bocca del vampiretto sfuggì un "Oh!" di sorpresa. - Sì, in effetti me n'ero scordato, Okay, io sono Nemal. Tanto piacere.
Jonouchi alzò entrambe le mani e farfugliò: - Non pensare sia anche piacere mio!
Mentre Solstizio sorrise, sorrise spietata. - No, mi riferivo al tuo vero nome. - Cinguettò. - Perché non dici loro che ti chiami Erasmo...?
E stavolta, la platea ebbe il piacere di assistere ad un momento unico nella storia. Il primo vampiro abbronzato del mondo si premurò di diventare ancora più scuro davanti ai loro occhi increduli. Stava avvampando. - Sono nato nel Milleduecento! E' NORMALE!
Solstizio girò appena la testa verso il gruppetto - il quale, già che ci siamo, ne approfitto per ricordarvi che era tutto addossato contro una parete, in pratica - e fece il segno dell'OK. - E' un po' sensibile sul suo nome, sapete!
- Come lo capisco... - mormorò Yami, funereo, che appena si parlava di problemi coi nomi di qualunque genere, si sentiva chiamato in causa.
- Sentite, per favore - se ne uscì Nemal, massaggiandosi stancamente la fronte con la destra - Lasciate che vi faccia fuori. Per favore. In realtà, lo sto facendo per voi. Sarà sicuramente molto meno doloroso di qualunque cosa potrebbe capitarvi nel caso rimaniate in SUA - sputò quasi sul sua, e intanto indicava Solstizio - compagnia.
Contro ogni aspettativa, Yami sorrise amabile. - Per quanto riguarda lei, potrei anche crederti - cominciò, ignorando bellamente il sonoro "EHI!" della streghetta (ma non temete, la sua autostima non ne verrà minimamente intaccata! ... Forse.) - Il fatto è che noi abbiamo tanta, ma davvero tanta voglia di vivere.
E in quel momento carico di phathos (più o meno), Solstizio si sentì in dovere di fare una delle sue uscite. - Comunque sia, ma lo sai che la tua lancia è davvero una figata?
- Gli stai facendo i complimenti per un'arma con cui potrebbe eliminarci tutti...?
- Beh, sì! - Fece lei, incurante, con uno sguardo estasiato. - Voglio dire! Ammirate il design! E che stile! Quella lama verde fosforescente, in cui pulsano venature cremisi! E il manico, del tutto intarsiato con segni mistici! Ah, se solo potessi tenerla in mano un paio di minuti... - sospirò.
- Beh, se proprio ci tieni. - Replicò l'altro, allungandogliela. Subito dopo si rese conto di cosa stesse effettivamente facendo (ovvero cedere le armi al nemico), si tirò indietro e sbottò stizzito: - Eh, no, stavolta non mi freghi! L'ultima volta che hai fatto così, hai trasformato la mia Testa di Medusa in un pacchetto di patatine fritte!
- Però quelle patatine erano buone, eh!
- Effettivamente, le ho mangiate con gusto. - Annuì lui. - Ma non ha importanza! E direi che, a questo punto, potremmo anche finirla con i convenevoli!
- FUORI, ADESSO!
Fu proprio in quel momento che, come spesso capita nella nostra commediola magica, accaddero vari eventi in contemporanea. Ma forti del nostro ruolo di spettatori della vicenda, possiamo benissimo riavvolgere la scena e rivedere ogni istante quante volte vogliamo, alla ricerca di ogni minimo dettaglio.
Ecco, guardate adesso. Cosa vedete?
Solstizio grida; Nemal, con i muscoli tesi già pronti all'assalto, le si scaglia contro con la Lancia. E' il momento di una piccola magia; il pavimento si apre sotto i suoi piedi, lo inghiotte fino alla vita.
Cosa sentite?
- E che cazzo, Solstizio, questa è vecchia come il cucco!
- La prossima volta lascerò che mi infilzi, contento!?
... Ehm, potevamo anche non sentirlo, forse. Per quanto la narrazione sia aulica, non lasciatevi ingannare. Ora, blocchiamo un attimo lo scorrere del tempo e torniamo indietro, di nuovo.
Cosa vedete?
Mentre Solstizio e Nemal si scontrano, Anzu e Miho, sollecitate da Honda, si dirigono frettolosamente ad una delle finestre infrante e la scavalcano stando attente a non ferirsi con i pezzi di vetro rimasti, trovando rifugio all'esterno.
Cosa sentite?
- Aibou, adesso fili fuori pure tu.
- Ma io voglio aiutarti!
- Lo so benissimo e lo apprezzo tanto, credimi. Ma uscirai lo stesso. Non costringermi a prenderti dalla collottola, Aibou, su...
E questa è una fanfiction più o meno seria, quindi eviterò di mettere un "<3" dopo il "su", ma posso garantirvi che quelle parole le ha dette con un tono pericolosamente zuccheroso. Interrompiamo di nuovo la sequenza degli avvenimenti mentre Yami si preoccupa amorevolmente della salute del piccolo Aibou, riavvolgiamo il nastro della realtà solo di pochi secondi.
Cosa vedete?
Jonouchi che, tranquillissimo, si dirige verso il bancone, sradica la grossa e antiquata cassa di ferro battuto e, come se nulla fosse, la tira contro Nemal, prendendolo in pieno.
Ahia, questo gli avrà fatto male.
Cosa sentite?
... Diciamo che le successive imprecazioni sono piuttosto irriferibili.
E adesso, lasciamo che il tempo riprenda impetuosamente il suo corso.
Nemal si trascinò fuori dal buco del pavimento, massaggiandosi con una mano il naso contuso e stringendo forte la Lancia con l'altra. Per sua fortuna gli occhialetti che aveva - ebbe - sulla punta del naso, durante l'impatto con la cassa, non gli erano arrivati all'interno del cranio.
- Mica qualcuno avrebbe una spada con sé? - All'innocente domanda di Yami, i pochi rimasti dentro il bar - Jonouchi, Seto, Solstizio e perfino il vampiro (che, ad essere onesti, aveva gli occhi lucidi per la botta. Mica per il dolore, era solo che non se l'aspettava...) - gli lanciarono tutta una sequela di occhiate stralunate. - Stavo solo chiedendo.
Non che si aspettasse qualcosa di diverso... E quindi, con un colpo ben assestato, staccò di netto una gamba allo sgabello su cui era seduto pocanzi. - Nel caso qualcuno non lo ricordasse, io so usare la spada.
- Fantastico - si complimentò Jonouchi, stringendogli una spalla - Hai pure un piano, per caso?
- Ovviamente sì. Uscirne vivi.
- Che piano lineare... - commento appena Seto che, fino a quel momento, si era giusto limitato a seguire lo svolgersi degli avvenimenti senza fare alcunché, neanche fosse lui, il lettore. - Io ne avrei un altro, invece. Lasciate che lo metta in atto. Bonkotsu, muoviti. - E, afferrato Jonouchi per il braccio, se lo trascinò dietro, uscendo insieme a lui.
Solstizio, Yami e Nemal lo seguirono con lo sguardo, finché non si trovò fuori dal locale, oltre i resti della finestra più vicina.
- Vi do due minuti per uscire! - aggiunse serio, prima di sparire.
- Fammi capire... - esordì Solstizio, con calma. - Perché non hai cercato di fermare anche lui?
- Beh, in primo luogo mi fa ancora male il naso. In secondo luogo, è Seto Kaiba. La classe con cui è uscito piantandovi in asso era troppa per rovinarla...
-... Comprendo. - Risposero gli ultimi rimasti, in sincrono.
L'altro scrollò le spalle. - Vabbé, mi occuperò prima di voi.
- Ma no, usciremo anche noi, credimi. Atemu, gentilmente, potresti tenerlo occupato mentre cerco un modo per farlo star buono qualche istante?
Il ragazzo piegò le labbra in un sorriso sardonico - dopotutto, quella giornata si stava rivelando alquanto divertente - e fece un cenno affermativo col capo.
- Se proprio insisti... - sospirò l'altro, impugnando la lancia a mo' di spada. - Giochiamo un po' noi due, allora.
- Quello dovrei dirlo io - osservò lui, sempre con il suo simpatico ghigno in volto. - Ma siamo d'accordo. Ichi, nii, san!
E così partì la Battaglia Epocale del Faraone e del Vampiro...
... o forse no. Per quanto fossero riusciti entrambi a fare una presentazione figa, il piccolo scontro che ne seguì fu vagamente maldestro: per quanto Atemu sapesse effettivamente usare bene la spada, quella che aveva era una misera stecca di misero metallo, che poteva reggere per pochissimi colpi. Mentre, per quanto la Lancia di Nemal fosse un'arma potentissima, in grado di annientare divinità e quant'altro, il suo portatore non era palesemente in grado di tirar di scherma.
In tutto ciò, Solstizio si era seduta sul bancone, e si massaggiava le tempie.
- Non per metterti fretta, eh, non fraintendermi... - disse Yami parando l'ennesimo colpo - Ma non potresti proprio pensare più in fretta?
- Che poi, sul serio - ragionò ad alta voce il vampiro - Potrei usarla come una Lancia, a giusta ragione pure visto che lo è, così almeno non mi sfuggirebbe di mano ad ogni colpo, e accopparti direttamente. Farei prima.
- Sarebbe poco leale, però.
- Tanto sono un antagonista, chi se ne frega.
E poi la stecca-spada di Yami si spezzò. - Solstizio!
- Aaaaah, okay, ho capito! - La strega saltò giù dal bancone e assunse un'aria determinata. Dopodiché, schioccò le dita. E il pavimento germogliò. Cioè, per la precisione, delle sottili radichette si diramarono dal pavimento in legno, per poi ingrossarsi, pian piano, e mettere su le foglie... il tutto, mentre si avviluppavano intorno alle gambe del vampiro.
Il quale la fissò con un certo disappunto. - Oh, Dio. Ci hai davvero messo un'ora e mezza per pensare a delle radici che escono dal pavimento? Questa che è vecchia come il cucco.
- No, veramente... - Solstizio spostò il peso da una gamba all'altra, un po' imbarazzata - Ci avevo pensato subito, ma sai com'è. non mi sembrava molto spettacolare. Quindi stavo pensando a qualcos'altro. Ma con voi due che facevate tanto casino azzuffandovi non riuscivo a concentrarmi, quindi ho lasciato perdere!
... Probabilmente, in quel momento, Yami e Nemal si sarebbe abbracciati in preda allo sconforto di trovarsi con quella pirla, se avessero potuto.
- Andiamocene, che è meglio, va’.
E così, senza che il vampiro potesse (o meglio, cercasse) di fare nulla per fermarli, Yami e Solstizio uscirono in tutta tranquillità, e pure dalla porta di ingresso. Giusto un attimo prima che un potente fascio di energia bianca polverizzasse metà locale, e ne facesse crollare l'altra metà addosso al vampiro ancora dentro.
Yami, per nulla sorpreso, alzò lo sguardo sull'imponente - e luccicante - figura del Blue Eyes White Dragon, che Seto doveva aver evocato nel frattempo. - Ah, ecco cosa stavi macchinando. Cortesemente, però, potresti correggere il tiro della tua bestiola? Per poco non prende in pieno anche noi.
Per tutta risposta, Seto inarcò un sopracciglio, come a dire "L'idea quella era.". Eh, sempre l'irriducibile Seto Kaiba.
Preoccupato, Yuugi corse da Atemu e gli si appolipò alla maglia, esaminandolo attentamente per accertarsi che stesse bene. - Mou hitori no boku! Stai bene? Perché hai quella faccia?
- Per stare bene sto bene, Aibou... - gli rispose, imbronciato. - Ma mi sono appena ricordato di aver lasciato la giacca dentro!
Eh, sempre la solita memoria Che Lascia Un Po' A Desiderare di Yami.
Anche Anzu tirò un sospiro di sollievo. - E menomale che sono tutti salvi...
Aveva detto "tutti", anche se francamente si era preoccupata di due persone nello specifico...
La strega, nel frattempo, aveva recuperato la sua scopa, e v'era salita a bordo. - Che dire, ringrazio tutti per il magnifico spettacolo! E adesso è meglio andar via: quando Nemal riemergerà da lì sotto, non sarà di buonumore! ... Anche se spero non si sia fatto troppo male, poveraccio...
- Ma voi due non siete nemici!?
- Ovvio! Nemesi mortali! Ma poi mi deprimo quando mi tiene il broncio!
Miho diede di gomito ad Anzu. - Secondo il mio modestissimo parere, sono cotti!
Insomma, per il momento il pericolo era scampato. Più o meno. Più meno che più. La città era ancora al buio, probabilmente c'erano altri zombie in circolazione e un vampiro stava dando loro la caccia. Ma, per adesso, erano tutti vivi, vegeti e in buona salute.
Nella nostra storiella manca ancora solo un piccolo dettaglio, e sapete qual è...?

Yami no ou yuuga ni mau
Azayaka na chi o motome
Mawari no chisana kawahori wa
Aa, zenzen kyouryoshite kurenai

Canticchiò allegro il cellulare di Yami, segnalandogli così l'arrivo di un messaggio.
Mentre l'interessato recuperava un piccolo touch dalla tasca, come da copione, Jonouchi fu il primo a riconoscere la musica e, perciò, a rimanere discretamente basito. - ... Ma Atemu-kun... - bofonchiò incredulo - E' un fan dei Vocaloid?
La mano di Yuugi scattò immediatamente fino alla sua tempia, massaggiandola piano con la punta delle dita. Stava pensando ai cinquecento mega di canzoni che si era scaricato il suo adoratissimo Mou hitori no boku in, tipo, due settimane.
- Ah-ha. Si è messo pure World is Mine come suoneria per le chiamate.
Yami, pacifico, fece finta di non sentirli. - Con questo, entreranno in scena tutti i giocatori. - affermò, dopo aver letto. Gli sfuggì un sorrisetto soddisfatto. - Mi sa tanto che possiamo cominciare sul serio.
Sullo schermo del cellulare, v'era scritto: Stiamo arrivando a Domino. Incontriamoci verso le tre del pomeriggio nella sede della KaibaCorporation. - La famiglia Ishtar.


Non così tanto tempo dopo, quando lì non v'era rimasto più nessuno, una mano si fece faticosamente largo fra i detriti, spuntando da un mucchio di polvere e cocci rossi, probabilmente i residui delle tegole. Alla mano seguì un braccio, poi spuntò una spalla e, infine, una testolina bruna e scarmigliata. Nemal prese una bella boccata d'aria. Aveva ancora un livido sul naso.
Seto Kaiba.
Cominciò mentalmente, omicida, guardando verso una direzione qualsiasi - tanto, era il pensiero che contava. Sappi che questa me la lego al dito!
Con la dovuta cautela, riuscì a tirarsi del tutto fuori dalle macerie. Ma non si fermò a riposare. Incerto sulle sue gambe, camminò, rimanendo in equilibrio su quella marea di calcinacci, schegge di legno e, di quando in quando, cavi elettrici. Raggiunto un punto preciso, si mise a scavare, a mani nude, incurante dei tagli che si procurava, aiutandosi anche con la sua Lancia. Alla fine, riportò alla luce il bancone del bar. Nell'incavo sottostante, senza che si fosse fatto nemmeno un graffio, stava ancora il barista.
- Pfui! - Sbuffò lui, nel vederlo perfettamente sano. - Ringrazia il cielo che mi sono ricordato di lanciare l'incantesimo di protezione proprio all'ultimo momento.
L'uomo gli rivolse un'occhiata terrorizzata che, però, divenne subito più serena, quando Nemal gettò un sacchetto ai suoi piedi. Da quel sacchetto, spuntavano parecchie monete d'oro.
- Tie', ricomprati il bar. Non penso l'assicurazione copra esattamente tutti questi danni. - Commentò, calciando via un ciottolo. - Tanti saluti.
Sciolse le spalle e si incamminò nuovamente, lasciandosi l'uomo impietrito alle spalle, e smarrendosi ben presto fra le ombre della strada.
E adesso, lo show deve continuare.

Capitolo Quarto - Fine, oh, YEAH!


*Piccola nota: la canzone prescelta da Yami come suoneria del cellulare sarebbe "Yami no Ou" (ogni riferimento nel titolo è puramente cercato X°°D) di Kaito che, a sua volta, è la parodia di Daughter of Evil (di Rin Kagamine *__*v) entrambe canzoni da me consigliatissime. <3 Le frasi della lyrics le ho prese dal sito Vocalyric! ^^*


Y-O-H!
L'avevo annunciato e, si sa, io mantengo sempre le promesse ma dove...?: l'aggiornamento di Ceneri di un dio! *___*v
Finalmente ho scritto il nuovo capitolo! Potrei quasi commuovermi! *^* In effetti, questi giorni ero un po' indecisa su quale long portare avanti (Ohana aspetta il secondo capitolo da tempi indecenti. Baragasaku pure, anche se i tempi sono un po' meno indecenti. Fa' ciò che vuoi esige il suo concerto, e devo ancora riscrivere+completare Parigi ha la chiave del tuo cuor.) capirete che avessi l'imbarazzo della scelta... ù//ù'' ma alla fine, mentre rimuginavo, mi è capitato di pensare a Solstizio e Nemal... a Nemal e Solstizio... li ho capiti meglio, nella mia testa si sono delineati i perché di certe loro scelte, alcune parti del background - e del futuro - che ancora non conoscevo... e mi hanno rotto le balle finché non ho scritto. U__U'' Bravi ragazzi! Tutto sommato, sono abbastanza soddisfatta del risultato. Anche se temo la parte finale non sia esattamente riuscitissima: stamattina ho preso una caduta epocale - con tanto di, nell'ordine: A) Storta alla caviglia sinistra; B) Sangue a fiumi dal ginocchio destro; C) Jeans polverizzati - ma tanto me li avevano prestati, LOL! - ed ero preda di un dolore cane alla caviglia. Ma VOLEVO finirlo. E ce l'ho fatta. Come dire, sono felice. *__*v E' sottointeso dire che il prossimo capitolo lo vedrete quando avrò aggiornato, almeno una volta, qualche altra long, ma stavolta non ci vorrà così tanto. ^O^ *Contenta* La prossima penso proprio che sarà Baragasaku! *___*v
Orbene, passiamo ai ringraziamenti! Hanno tutti i miei più calorosi "THANKS! <3" SMDO, Hikari93, angelicascerra, fede95, fria, Lightless, piccolaalice, AliceWonderland, bella95, FallingStar, Siren_Dionisie, ScudoDiTiglio, Dragoon, piccolasidet e Soe Mame! Che hanno fra Preferiti/Seguite la mia storia e/o recensito il precedente capitolo. Che dire, siete sempre così carini! *^*
OK, mi pare di aver detto tutto quanto vi fosse da dire.
Adesso, vi saluto! *^*v
Bye!



- Aggiunta in data 29/11/17
PREGO PREGO, UN ATTIMO D'ATTENZIONE!
Dimenticatevi qualunque cosa avessi detto nelle note qui sopra; per un motivo o per l'altro, ho deciso di lasciare incompiuta questa fanfiction (troverete un messaggio simile all'interno di Fa' ciò che vuoi). Vi prego di scusarmi. Questo sarà, quindi, l'ultimo capitolo di Ceneri di un dio. Ho comunque rimasugliato un po' fra le mie vecchie idee e piani, dunque seguendo questo link potrete trovare qualche approfondimenti sulla storia e come sarebbe dovuta svolgersi. Facevano, inoltre, parte dell'universo di Ceneri di un dio anche due flash della raccolta Incanto, ovvero Violenza e Antichi miti, per chi se le fosse perse.
Ora è il momento dei ringraziamenti per chi ha apprezzato questa storiella, aggiungendola alle liste, recensendo tutto, o anche un capitolo solo. Grazie a...
..._Pandora_, Agnese_san, AliceWonderland, AmyMassa 96, Amuchan, Angelica26, bella95, Chikai Yeoubi, Dragoon, FallingStar, Fede95, fria, gatta1290, Giulia_Dragon, Hikari93, ikarikun, Lady Labyrinth, masayachan, MizuS, Moonless Mistress, reader, Siren_Dionisie, SMDO, Soe Mame, velocina15, Yumiko...
... e come sempre anche ai lettori silenziosi, che comunque per me hanno sempre avuto un gran valore. Come al solito, ci auguriamo che questo inizio di storia vi abbia fatti sognare almeno un poco.
Bye!

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