A new friend di Bobby_Drake (/viewuser.php?uid=86084)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Cartella
Non mi fido di Cassidy e non mi
fiderò mai di lui. Soprattutto dopo quello che è
successo. L'anello di Sarah nella sua cassaforte trovato durante la
festa che abbiamo organizzato per i Latnok e i ricordi di Jessi.
Tutto quel sangue, il battito di Sarah che all'improvviso non si
sente più. Il rapimento di Amanda. Ma se io non mi fido di
Cassidy, lui invece si fida di me.
“Kyle, ti devo parlare.
Vieni nel mio ufficio” mi ha detto poco fa.
Forse avrà scoperto la mia
infrazione. Busso, apro la porta. Dentro c'è Cassidy alla sua
scrivania e, davanti a lui, un ragazzo. Ha i capelli castano scuri,
deve essere alto anche se è seduto. Avrà più o
meno la mia età, forse un po' più grande.
“Kyle, ti presento Alex.
Un'altra delle nostre menti brillanti” mi dice Cassidy.
“Ciao” fa il ragazzo
alzandosi e porgendomi la mano. Gliela stringo, ha una bella stretta.
Non sfuggente come quella di tante persone ma nemmeno poderosa.
Amichevole.
“Hai presente il tuo primo
progetto con noi?” chiede Cassidy. Sì, ce l'ho presente.
Lo skate volante che mi aveva dato l'opportunità di aiutare
economicamente la mia famiglia. E che ha attirato le antipatie di
Nate nei miei confronti. Ora quell'antipatico finge di sbavare dietro
ad Amanda e non le posso nemmeno dire di stare attenta.
“Sì, certo”
rispondo.
“Abbiamo trovato un
acquirente ma il prototipo va perfezionato” spiega Cassidy. “E
ritengo che un vecchio brevetto di Alex potrebbe fare al tuo caso”
Devo lavorare con questo ragazzo?
“Di che cosa si tratta?”
chiedo.
“Anziché utilizzare
i magneti, la mia tecnica di volo si basa sull'aria che si trasforma
in vento. Un po' come l'aria che si condensa e diventa acqua”
risponde Alex.
“Tipo gli impianti di
condensazione e depurazione usati nelle piscine?” L'argomento
mi sembra interessante.
“Quegli impianti li ha
inventati Alex” si congratula Cassidy. Ora sono impressionato.
“Potremmo utilizzare lo
stesso principio per far volare il tuo skate e magari potremmo
apportagli qualche modifica estetica ma anche in fatto di sicurezza”
dice Alex.
“Perché non
continuate a discuterne fuori? Io qui devo lavorare e voi avete molto
di cui parlare” sorride Cassidy. Ma a questo punto mi viene un
dubbio. Perché mi fa lavorare con Alex?
Lasciamo l'ufficio del capo. Alex
mi ha impressionato ma tutto quello che ha a che fare con Cassidy mi
fa sempre stare all'erta.
“E così anche tu sei
un Latnok” gli chiedo mentre leggo i suoi appunti sull'impianto
di condensazione.
“Sì, a tempo perso”
dice.
“In che senso?” I
suoi appunti sono incredibili.
“Vedi qui” mi fa
vedere un punto della formula. “Modificando questa equazione
potremmo ottenere il vento, il problema sarà ottenere una
forza sufficiente a far volare una persona in tutta sicurezza”
Vedo il punto indicato e mi viene
l'idea. Modifico la formula in modo che l'aria rimanga tale ma sia
più forte, molto più forte.
“Bravo, hai già
risolto” si congratula Alex. “In questo modo possiamo
anche regolare la velocità”
“Hai detto che lo skate non
è sicuro” gli ricordo. E intanto non dimentico che ha
eluso la mia domanda.
“Sì, è molto
facile che qualcuno cada” spiega. “E ad alta velocità
o ad alte altezze non è bene. Ma andiamo via”
Mi porta nel suo laboratorio. E'
un magazzino simile a dove Foss mi istruiva dopo la presunta morte di
Adam. Passiamo tutto il pomeriggio a progettare una struttura
estetica diversa. In breve lo skate perde la forma di uno skate per
diventare una macchina molto simile a quella presentata da Nate.
“Sì, ma questa
dovrebbe volare” sorride Alex.
Non abbiamo ancora finito.
Inseriamo anche dei lacci di sicurezza per piedi e caviglie e un
impianto elettrico per controllare i movimenti.
“E' perfetto” fa
Alex.
“Sì, ora dovrebbe
andare” confermo io.
“Dobbiamo collaudarlo”
mi fa.
Ci penso io. Allaccio i cinturini
vari, calco il tasto di accensione e quello per mandare in alto la
macchina. Immediatamente prendo il volo. Calco una serie di tasti e
mi faccio un giro. La macchina va nelle direzioni che voglio e alla
velocità che voglio. Perfetta.
“Ti va di chiamarla
Airfly?” mi chiede quando scendo.
“Un bel nome”
rispondo.
“Una cioccolata?” Va
verso una zona adibita a cucina.
“Grazie” dico.
“Questa è casa tua?” Per esserlo però
mancherebbe il letto.
“No, è solo il posto
dove realizzo i progetti”
“Perché non lo fai
all'università come gli altri?”
“Non mi fido degli altri”
risponde. “Mark e Jackie sono apposto, Nate è solo un
megalomane da quattro soldi ma Cassidy... lui ha qualcosa che non mi
convince”
“Ti ha convinto lui ad
aggregarti ai Latnok?” insisto.
“Sì, ha approfittato
del mio punto debole”
“Posso chiederti quale?”
Forse ora sto esagerando.
“Sono stato adottato quando
avevo quattro anni” mi dice guardandomi negli occhi. “Non
so chi siano i miei veri genitori. Cassidy mi disse di saperlo e che
avrei scoperto tutto entrando nei Latnok” Non sta mentendo.
“Cosa ti ha detto
esattamente?”
“Mi ha fatto vedere una
foto e mi ha detto che quelli ritratti erano i miei veri genitori”
I suoi occhi mi penetrano. Mi starà studiando? “E ho
scoperto che erano Adam Baylin e Sarah Emerson, tra i più
grandi scienziati appartenenti ai Latnok”
“Tu sei figlio di Adam e
Sarah?” gli chiedo nello stupore assoluto. E' il fratello di
Jessi. E anche mio. Ecco perché mi guarda così.
“Non lo so” risponde
sincero. “In realtà non credo. Penso abbia solo fatto
leva sul mio desiderio di sapere. Ma ha commesso un errore”
“Quale?”
“Non mi fermerò
finché non scoprirò la verità” dice.
“Anch'io penso che Cassidy
nasconda qualcosa” Questo ragazzo è stato così
onesto e sincero con me, dicendomi cose anche molto private. Sento il
bisogno di ricambiare. “Cassidy ha rapito la mia ragazza.
Quella sera Jessi mi ha aiutato a cercarla rinunciando a partire con
Sarah, sua madre. Jessi è figlia di Sarah Emerson”
Taccio per vedere che effetto gli
fa sapere che la sua presunta madre è anche madre di Jessi.
“Sì lo so. E tu di
Adam Baylin” risponde. “Come ti ho detto sto indagando
per scoprire la verità. E tu e Jessi siete indissolubilmente
legati a loro. Normale che mi sono imbattuto in voi nelle mie
ricerche. Continua”
“Quando Jessi è
tornata a casa, Sarah non c'era più. All'inizio abbiamo
pensato che fosse partita senza Jessi ma ho trovato il suo anello
nella cassaforte di Cassidy. Così lei ha iniziato a ricordare.
Lui l'ha uccisa. Quella sera”
“Devo dirti una cosa, Kyle”
La sua faccia si oscura. “Ma vorrei che per ora non lo dicessi
a Jessi”
Oh no, altri segreti. “Di
cosa si tratta?”
“Cassidy non agisce da
solo. Ma prende gli ordini da una persona in particolare. Lui l'ha
chiamata mamma”
“Da sua madre?” Chi
sarà la madre di Cassidy?
“Ho sentito Cassidy che
parlava al telefono con lei. E da quel che ho capito lei gli ha detto
che voi due siete fratelli” continua Alex.
“Io e Cassidy siamo cosa?”
No, quello non può essere mio fratello. Mi rifiuto di
crederci.
“Il problema è che
questo non è nemmeno la cosa peggiore” E cosa può
esserci peggio? “Si vocifera che Adam e Sarah avessero una
storia, fossero molto innamorati. E che questo amore abbia dato vita
alla perfezione”
“Un altro fratello?”
Ma quanti ne ho?
“No, Kyle! Il figlio di
Adam e Sarah sei tu” mi disse. Sapevo bene dove voleva
arrivare.
“E Cassidy? Anche lui è
figlio di Adam e Sarah?” E Jessi sarebbe la mia... sorellastra.
“Dubito che Adam Baylin sia
il padre di Cassidy” risponde. “Se così fosse non
credo che Baylin lo sappia. Tutti dicono che abbia un solo figlio”
“Aspetta ma allora...”
un altra terribile intuizione. “Se Sarah è la madre di
Cassidy e lui prende gli ordini da lei, perché l'avrebbe
uccisa?”
“Io credo che abbia solo
finto di ucciderla” fa Alex. “Penso che Sarah volesse
sviare i sospetti su di lei. E il modo migliore è sparire di
nuovo, stavolta in modo assai tragico, uccisa da un Latnok. Nessuno
sospetterebbe che c'è lei a capo di tutto”
Quello che mi sta dicendo Alex è
terribile. Sarah sarebbe non solo la madre di Jessi ma anche la mia e
quella di Cassidy. Noi tre, fratelli. Inoltre Sarah sarebbe a capo di
tutto, la terribile mente che si nasconde dietro ai Latnok. Non posso
crederci.
“Ma sei sicuro di quello
che stai dicendo?” gli chiedo più sconvolto che mai.
“In realtà no”
risponde onestamente. “Kyle, le mie sono solo delle teorie. Per
questo ritengo che non sia ancora opportuno dire queste cose a Jessi.
Lei è molto fragile, specialmente per ciò che riguarda
la madre. Io la posso capire benissimo”
“Hai ragione”
confermo io. “Sarà meglio che queste cose rimangano tra
di noi” Rifletto ancora un po' però i dubbi mi
assalgono. “Jessi ha sentito il suo cuore smettere di battere,
ha visto il sangue” E pure io.
Improvvisamente Alex perde i
sensi davanti a me.
“Alex” grido e mi
avvicino al suo corpo. La mia mano è piena di sangue. Il suo
sangue. “Alex” Controllo i battiti. Non li sento. Oh mio
dio ma che cosa gli è successo?
“Kyle, tranquillo. Sto
bene” Alex riapre gli occhi. Si alza con qualche difficoltà.
“Ma che accidenti è
successo?” gli chiedo frastornato. “Il sangue... il
cuore... non batteva più”
“Ti ho dimostrato come per
un Latnok è facile fingere la propria morte” fa lui. “Ho
rallentato il battito a due al minuto. Mi sono ferito e ho lasciato
che il sangue scorresse mentre ne aumentavo la produzione all'interno
del mio organismo. Poi ho richiuso la ferita”
Per poco non ci rimanevo secco
io. Ma la dimostrazione è perfettamente riuscita. Sarah può
aver finto la propria morte. Spero tanto che non sia così.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Cartella
Il progetto modificato grazie al
lavoro svolto con Alex è piaciuto molto a Cassidy.
Naturalmente di fronte a lui devo dimenticare quello che mi ha detto
il mio nuovo amico, ovvero che Cassidy potrebbe essere mio fratello.
Ma ora mentre sta guardando le peripezie di Alex sull'Airfly non
posso fare a meno di notare se ci sono somiglianze tra noi.
Personalmente non ne vedo. Forse Alex si sbaglia.
Cassidy porta me e Alex fuori dal
suo ufficio e si congratula con noi davanti a tutti.
“Ragazzi, un po'
d'attenzione prego. Se nei prossimi giorni avrete più fondi a
disposizione lo dovete a Kyle e Alex e al loro eccellente progetto.
Come lo avete chiamato? L'Airfly. Ottima pensata, ragazzi!”
Applauso generale. Naturalmente
ci sono due persone che non applaudono con gli altri. Il solito Nate
che non apprezza i miei successi. E Jessi. Non le piace che ci sia
qualcun altro a collaborare con me. Naturalmente non le ho riferito
le teorie di Alex.
“Potevo aiutarti io a
modificare quel progetto” mi dice Jessi. Come se avessi deciso
io con chi lavorare.
“E' vero ma Alex aveva
delle ottime idee perfettamente applicabili al mio progetto” le
rispondo consapevole che non gliene frega nulla.
“Perché Cassidy non
si fida di me?” insiste.
“Credo che stavolta abbia
avuto una buona idea a farmi lavorare con Alex” Effettivamente
mi è piaciuto occuparmi del progetto con lui. Ho trovato un
nuovo alleato.
“La tua fidanzata è
gelosa del tuo nuovo amichetto?” interviene Nate. “Sarà
per questo che la tua ex ti ha mollato” Ride.
“Fatti gli affari tuoi”
dice Jessi senza pietà.
Nate se ne va. Fa una telefonata.
Lo sento nominare Amanda. Mi concentro per saperne di più. Si
vedranno più tardi al The Rack. Mi viene un'idea.
“Forse dovresti conoscerlo
meglio” dico a Jessi.
“Chi? Nate?” fa lei.
“Ma no. Alex!”
propongo io. “Lo invito al The Rack”
“Fa come credi” mi
dice senza interesse Jessi.
Raggiungo Alex prima che se ne
vada. “Hey, Alex, ti va di venire al The Rack più
tardi?”
“Ok, ci sto”
“Così conosci Jessi
e anche i miei fratelli” Mi guarda in modo strano. “I
miei fratelli adottivi intendo”
“Giusto” sorride.
“Allora a più tardi”
Anche io e Jessi torniamo a casa.
A lei, le teorie di Alex non le posso dire, ma mi posso confidare con
Nicole. Ho promesso che non ci sarebbero più stati segreti tra
di noi. E intendo mantenere la promessa. Appena arrivo a casa cerco
subito di sentire il battito del suo cuore per capire dov'è.
E' nello studio. La raggiungo.
“Ciao, Nicole”
“Kyle! Allora com'è
andata dai Latnok?” Sa che ieri ho lavorato con Alex. “L'uomo
potrà volare un giorno?”
“L'uomo già vola”
le faccio notare. Ride. “Hai tempo per una seduta nel mondo di
Kyle?”
“Ho sempre tempo per te”
Il suo sorriso, il suo viso, il suo sguardo. In un mondo dove ho
imparato ben presto a fidarmi di pochi, Nicole Tragger è
sempre stata un'ancora di salvezza per me. Il mio riferimento più
importante.
Conosco bene Jessi. So che è
una che ama ascoltare le conversazioni degli altri. Ma io mi sono
preparato. Ho creato una piccola radio che emette ultrasuoni. Un
orecchio normale non può sentirlo. Ma l'orecchio concentrato di
Jessi e il mio sì ed è un suono molto fastidioso.
Fortunatamente per parlare con Nicole non mi serve il super-udito
come lo chiamano Josh e Declan. Accendo la radiolina.
“Ieri ho avuto modo di
parlare con Alex” inizio. “E' un ragazzo molto brillante
e mi ha esposto delle teorie abbastanza credibili ma anche
decisamente inquietanti”
“Quali teorie?”
chiede Nicole.
“Ha sentito Cassidy parlare
con la persona da cui prende gli ordini. E' sua madre” spiego.
“E forse anche la mia”
“Tua madre? In che senso?”
Nicole è sorpresa.
“La madre di Cassidy gli
avrebbe detto che noi due siamo fratelli” rispondo. “Io
so che mio padre biologico è Adam Baylin ma non mi ha mai
detto chi sia madre”
“Alex è sicuro di
quello che ha sentito?”
“Sì, è sicuro
ma ci sono anche delle altre cose che mi ha detto” continuo.
“Quando Cassidy lo ha reclutato nei Latnok gli ha fatto vedere
una foto di Sarah e Adam insieme dicendogli che sono i suoi genitori
biologici, suoi di Alex. Lui non pensa che sia vero ma non si può
escludere”
“Crede che Cassidy abbia
giocato con la sua voglia di sapere?” Nicole è un genio.
E non è una Latnok.
“Lui crede di sì.
Inoltre ha detto che Adam e Sarah erano follemente innamorati e che
Sarah potrebbe essere mia madre. E quindi anche la madre di Cassidy”
“Ma Sarah è morta”
mi ricorda Nicole con gli occhi sgranati. Aumento il segnale della
radiolina. E' proprio la parte che Jessi non deve assolutamente
sentire.
“Lui crede che Sarah abbia
solo finto di morire per evitare sospetti su di lei. Lui stesso ha
finto di morire davanti a me” Ricordo ancora il colpo al cuore.
“Tu cosa ne pensi?”
mi chiede.
“Non lo so ma penso che è
meglio che per ora questa storia ce la teniamo per noi. Sai, per
Jessi. Anche Alex è d'accordo. Al massimo puoi dirlo a
Stephen”
“Hai ragione. Conoscendo
Lori e Josh potrebbe sfuggir loro qualcosa” risponde Nicole.
Esco fuori dal suo studio col
cuore più sollevato. Ho un peso in meno. Jessi mi sta
aspettando.
“Cosa vi siete detti?”
mi chiede. Non le deve essere piaciuto il segnale acustico.
“Siamo preoccupati per
Josh” mento senza mentire davvero. “Starà male
senza Andy”
Mi guarda. Non sembra convinta.
Il mio cuore però non mi tradisce. Ok il battito non è
normale ma non ho mentito su Josh. Meglio parlare d'altro.
“Andiamo al The Rack?”
le chiedo.
“Va bene. Andiamo a
conoscere questo Alex”
Al locale ci sono praticamente
tutti. Ci sono Mark con Lori, Declan con Jacky. Mi chiedo se sia un
bene che frequentino dei Latnok. Finora però non ho nulla da
rimproverare a Mark e Jacky. Oltre a Cassidy, c'è un solo
Latnok che non mi piace per niente. Nate. Ed eccolo là al
bancone a fare lo stupido con Amanda. C'è anche Alex, seduto a
un tavolo che legge degli appunti.
“Ci sono un po' di Latnok
da queste parti” mi dice quando io e Jessi lo raggiungiamo.
“Forse Cassidy sta decidendo di cambiare base. Speriamo di no.
E' un bel locale”
“Puoi andartene se vuoi”
La solita Jessi.
“Poi non potresti più
recuperare l'anello di tua madre” risponde Alex.
Sorprendendomi.
“Kyle te lo ha detto”
Non sembra che le faccia piacere.
“Sì, e forse ti
interesserà sapere che l'anello non è più nella
cassaforte di Cassidy” Il ragazzo sa come attirare
l'attenzione. Ieri la mia e oggi quella di Jessi.
“L'hai preso tu?”
chiede Jessi arrabbiata.
“No sono andato a
controllare nella cassaforte e l'anello non c'era. Se non siete stati
voi due allora io ho un sospetto” risponde. E guarda Nate. Cosa
se ne fa Nate dell'anello di Sarah? Ovvio. Mettere Jessi in cattiva
luce e di rimando anche me.
“Tu non mi piaci”
dice lei senza mezzi termini.
“Jessi” cerco di
calmarla io. Siamo già alle scintille.
“Perché? Nemmeno mi
conosci” chiede tranquillo Alex.
“Sarah non si fidava dei
Latnok e di conseguenza nemmeno io” risponde lei.
“Allora noi tre abbiamo una
cosa in comune” dice lui. La sua calma è paurosa. Sento
il cuore di Jessi galoppare in una rabbia isterica, anche il mio è
più veloce per via della situazione che la mia amica sta
creando. Ma il cuore di Alex non ha cambiamenti. E' normale. Questo
ragazzo è incredibilmente sicuro di sé. E' ovvio che
non ha nulla da nascondere.
“Vado a prendermi qualcosa
da bere. Tu vuoi qualcosa, Kyle?” evita di guardare Alex.
“No, grazie”.
Se ne va senza neanche chiede ad
Alex se vuole qualcosa.
“Scusami” faccio
rivolto a lui. “Lei a volte è un po' possessiva nei miei
confronti. Non ha avuto una vita facile finora e sono l'unico che le
ha dato una possibilità”
“Lei non mi preoccupa”
e continua a fissare Nate.
“Vorrei trovare un modo di
allontanarlo da Amanda” convengo io guardandoli con aria
impotente.
“Amanda è quella
ragazza dietro al bancone?” mi chiede. “Che rapporto
avete?”
“Lei è... era la mia
ragazza”
“Perché vi siete
lasciati?” mi guarda. “Per colpa di Jessi?”
“Come ti ho detto i Latnok
l'hanno rapita e le hanno lasciato un blocco mentale. Per toglierlo
le ho dato una scarica tramite un bacio ma prima ho provato su Jessi”
“E Amanda vi ha beccato
mentre facevate le prove” sorride. “E non ha capito. E tu
chiaramente non potevi spiegare”
“Già”
Jessi sta tornando.
“Non è obbligata ad
andare d'amore e d'accordo con me” dice Alex vedendola. “Ora
meglio che vada. Ti terrò informato”
Purtroppo non posso trattenerlo.
So bene che Jessi non cambierà idea così facilmente.
“Se n'è andato?
L'unica cosa intelligente che poteva fare” dice Jessi sedendosi
nel posto lasciato vuoto da Alex.
“A volte sei proprio una
sciocca” le dico alzandomi. Vado in bagno mentre noto che Nate
se n'è andato. Ora al bancone vicino ad Amanda c'è
Alex. Li ascolto.
“E così frequenti
Nate Harrison” le dice.
“Sei un amico di Kyle? Ti
ha mandato lui?” Ci deve aver visto mentre parlavamo al
tavolino.
“Ogni persona rappresenta
uno strumento e un modo di suonarlo. Quando due o più persone
si incontrano possono fare un bel concerto o stonare come campane. Tu
e Nate stonate parecchio insieme” le fa.
“E io e Kyle invece saremmo
un bel concerto?”
“Scommetto che Kyle è
da parecchio che non riesce più a suonare una nota decente
vicino a te” Sento i battiti del cuore di Amanda. Sono
aumentati. Sento quelli di Alex, è impercettibile ma l'aumento
c'è. Ho un terribile presentimento. Ma prima di potermi
avvicinare a loro, sento gli occhi di Jessi su di me.
“Ti infastidisce che lui la
frequenti?” mi chiede. “Pensavo ti piacesse”
“Devo andare in bagno”
Eludo la sua domanda. Voltandomi verso il bagno, con la coda
dell'occhio vedo Alex lasciare il The Rack sotto lo sguardo di
Amanda.
Mentre mi bagno il volto con
l'acqua fredda penso che non potendo essere io a far felice Amanda e
non volendola vedere con Nate, Alex non è poi una brutta
soluzione. Ma allora cos'è quella fitta allo stomaco che non
ha ancora smesso di farmi male?
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Cartella
Da quando abito a casa Tragger, e
ormai sono passati più di due anni da quando ho varcato la
porta per la prima volta, c'è una cosa che faccio ogni mattina
mentre prendo la colazione con la mia famiglia. Ascolto Amanda
suonare il pianoforte. E' stato questo che mi ha fatto innamorare di
lei. Il suo modo di suonare. E ho continuato ad ascoltarla anche dopo
il bacio dato a Jessi. Non quello elettrico per cui Amanda ci ha
sorpresi, ma quello che le ho dato io dopo averla vista così
bella mentre guardava le foto scattate da sua madre.
Ovviamente a Jessi non fa piacere
che io continui ad ascoltare Amanda suonare. Tra l'altro si chiede
perché posso ascoltare Amanda nella casa affianco mentre lei
non può ascoltare le conversazioni di Josh e Lori sotto il suo
stesso tetto. Forse se lei non riferisse a Nicole e Stephen queste
conversazioni loro non si arrabbierebbero.
“E' da tanto tempo che non
suonavi così” dice la signora Bloom alla figlia.
“E' che oggi sono felice”
risponde Amanda.
“E' quel nuovo ragazzo?
Nate?” insiste la madre. Non dubito che preferisca Nate a me.
Forse preferirebbe anche Jack lo squartatore a me. Non ho mai capito
perché sia così ostile nei miei confronti.
“No, mamma, lui non centra
per niente”
“Forse è per Alex”
fa Jessi. La guardo sconvolto. Mi sta provocando. Detesto quando fa
così.
“Chi è Alex?”
chiede Lori.
“Il nuovo amico di Amanda”
risponde Jessi.
“E' quel ragazzo con cui
stavate ieri pomeriggio al The Rack?” domanda Lori.
“Sì, proprio lui”
sorride XX. “Kyle e Amanda lo adorano”
“In effetti, Kyle, li ho
visti parlare molto assiduamente ieri sera” osserva Lori.
“E' tornato?” le
chiedo.
“Non poteva stare lontano
da Amanda” sorride Jessi.
“Vado a fare la doccia”
dico. Sono stanco di questi discorsi. Ho bisogno di rilassarmi. Ho
bisogno della musica di Amanda. Torno ad ascoltarla ma non sta
suonando. Sta ancora parlando con la madre.
“Stasera andiamo ad un
concerto di musica classica” dice Amanda. Non ho sentito il
resto. Va con Nate o con Alex?
Dopo la doccia mi chiama proprio
la persona con la quale vorrei parlare in questo momento. Alex.
“Ciao, Kyle! Ti va di
passare da me verso le quattro” mi fa. “Ho qualcosa da
farti vedere”
“Non hai degli impegni
stasera?” Tento di tastare il terreno. Vediamo che mi risponde.
“Questo pomeriggio no,
voglio farti vedere un progetto su cui sto lavorando” risponde.
Certo l'impegno di Amanda è stasera, non questo pomeriggio.
Accetto. Sono curioso di sapere
di che progetto si tratta. E se ha scoperto delle cose nuove su
Cassidy e Sarah. Forse dovrei iniziare a indagare anch'io. Magari
potrei parlarne con Foss. Lui passava tanto tempo con Adam. Avranno
parlato di mia madre qualche volta.
***
Pensavo che quel bacio sarebbe
stato l'inizio di una nuova vita per me. Una nuova vita con Kyle.
Invece Nicole si è messa in mezzo. Gli ha impedito di stare
con me. E Kyle le ha ubbidito come al solito. Ha accettato i suoi
ordini: nessuna storia con Jessi. Probabilmente Nicole gli ha solo
risolto un problema. Lui è ancora innamorato di Amanda. Avevo
promesso di non mettermi più in mezzo tra loro due ma è
stato Kyle a baciarmi. Non l'ho baciato io. E questo cambia
decisamente le carte in tavola.
Dopo la scuola vado al The
Rack per parlare con Amanda. Kyle mi ha detto che passa il pomeriggio
con Alex a vedere i suoi progetti. Invece io devo occuparmi dei miei
di progetti. Mi devo riprendere l'anello di Sarah e devo far capire a
Kyle che la sua storia con Amanda è finita. Ho un piano che mi
farà ottenere entrambe le cose.
“Ciao” mi avvicino
al bancone e saluto Amanda.
“Che cosa vuoi?”
Gentile come sempre con me.
“Devo chiederti un
favore” le faccio con la massima cortesia. Dicono che con le
buone si ottiene di più. E ora Amanda mi serve.
“Se devo stare lontana
da Kyle, tranquilla. Lo sto già facendo” mi risponde.
“Kyle non centra”
le dico. In realtà, un po' sì. “Mi hanno rubato
una cosa a cui tengo molto e vorrei verificare una mia sensazione”
“Che cosa ti hanno
rubato?” Il tono stavolta è più gentile e
sincero.
“L'anello che mi ha
regalato mia madre” dico. “Ma penso di sapere chi ce
l'ha. E mi serve il tuo aiuto”
“Dimmi tutto”
Credo che sia così gentile perché ha perso il padre. Sa
cosa provo. Almeno dal punto di vista dell'empatia sto migliorando.
Nicole sarebbe molto fiera di me.
“Credo che sia stato
Nate” le dico.
“Perché sospetti
proprio di lui?” E' tornata acida. Le ho toccato uno dei suoi
principi azzurri.
“Diciamo che io e Nate
non andiamo molto d'accordo” rispondo. “Come ti ho detto
è solo una sensazione”
“Ma esiste qualcuno a
questo mondo con cui vai d'accordo?” mi chiede.
Sì. Kyle. Ma non glielo
dico a voce alta. Non credo che le farebbe piacere. “Allora mi
aiuterai?”
“D'accordo ma devi darmi
un po' di tempo” dice. “Non sono molto brava in queste
cose alla James Bond”
“Chi è James
Bond?”
“Un agente segreto
creato dallo scrittore Ian Fleming”
***
Alex mi ha dato appuntamento al
suo laboratorio. Entro e subito rimango sorpreso. E' con una persona.
Stanno parlando. Non vorrei disturbare.
“Il
paziente si chiama Miles Flowers” dice lo sconosciuto. “Soffre
di un'ernia laterale discale L5S1. E' sicuro che la sua
nanotecnologia funzioni?”
“Chieda
al dottor Drake” risponde Alex. “Mi sono già
occupato di diversi suoi pazienti con la stessa patologia” Poi
si volta verso di me. “Vieni pure avanti, Kyle”
Per un attimo mi chiedo come ha
fatto. Poi ipotizzo che abbia sentito il battito del mio cuore come
facciamo io e Jessi. Mi sono sempre chiesto se i Latnok possono
farlo. A quanto pare Alex può.
“Non
volevo disturbare” balbetto.
“Tu
non disturbi affatto, anzi capiti proprio al momento giusto”
dice lui. “Dottor Drake, questo è il mio assistente.
Kyle Tragger.” Assistente? “Quando sarà possibile
visitare il paziente?”
“L'appuntamento
è tra mezz'ora” risponde il medico.
“Se
non le dispiace io e il mio assistente andiamo con la mia auto. Così
non la disturbiamo per tornare” fa Alex.
In breve mi ritrovo a fare
l'assistente di Alex e in viaggio verso l'ospedale per visitare il
signor Flowers, un paziente con l'ernia del disco. Non sono un
medico, so cos'è un'ernia del disco ma so anche che
l'operazione è difficilissima. Il paziente potrebbe rimanere
paralizzato.
“Che
cosa sta succedendo? In cosa mi hai coinvolto?” gli chiedo un
po' preoccupato.
“Esistono
diversi modi per curare i pazienti, a seconda della patologia di cui
soffrono. Nel caso di tua madre, visto che la medicina tradizionale
non poteva, c'erano altre tre alternative” spiega.
“Il
liquido amniotico di Adam non era l'unica soluzione?” E' il
motivo per cui mi sono immischiato con i Latnok mettendo tutta la mia
famiglia in pericolo.
“C'erano
anche le cellule staminali e la nanotecnologia” replica.
“Probabilmente i medici quando hai proposto le staminali ti
hanno detto che era una tecnica ancora in alto mare. Ovvio, per loro
lo è. Ma per alcune equipe mediche e scientifiche è
persino una tecnica arcaica”
“Arcaica?”
Io stesso non sono riuscito a trovare nulla sulle cellule staminali.
E lui la definisce una tecnica arcaica.
“Esatto.
Ho avuto modo di studiare il liquido di Adam che altro non è
che una riproduzione artificiale del liquido amniotico del feto
opportunamente trattato”
“In
pratica sono cellule staminali” concludo.
“Adam
Baylin è stato uno dei primi a lavorarci vent'anni fa”
continua lui. “Pertanto è normale che chi conosce i suoi
studi ritenga le staminali una tecnica arcaica”
Avevo dato tutto il liquido di
Adam a Nicole. Non me ne sono risparmiato neanche un po' per
studiarlo. Che sciocco! Ora anch'io saprei tutto sulle staminali.
“Poi
c'è la nanotecnologia di cui mi vanto di essere uno degli
studiosi più accesi” aggiunge Alex. “Essa offre
infinite possibilità, sicuramente maggiori delle staminali”
“La
nanotecnologia non consiste in nano-molecole in grado di riprodursi e
modificarsi a seconda dell'uso per cui sono programmate?”
“La
nanotecnologia può considerarsi l'erede delle cellule
staminali” si vanta lui.
Parlando parlando siamo giunti
allo studio del dottor Drake. Alex bussa. Entriamo. Dentro ci sono il
medico e un uomo. Il signor Flowers, suppongo.
“Questo
è lo specialista di cui le ho parlato” fa Drake. “Il
dottor Alex Summers”
“Non
sarà un po' troppo giovane?” dubita Flowers.
“L'importante
è il risultato non la mia età” risponde Alex.
Dal suo zaino ne estrae quello
che poi si rivela essere un lettino di alluminio ripiegato. In dodici
secondi il letto si apre dopo che Alex ha calcato un tasto. Calcando
un altro tasto il letto inizia a lievitare. Ha applicato la
tecnologia dell'Airfly. Mi chiedo se per modificare la formula avesse
davvero bisogno del mio aiuto. Poi appoggia sopra una scatola in
metallo e un tubicino lungo quanto la larghezza del letto.
“Si
sdrai” ordina Alex a Flowers.
“Mi
regge quella cosa?” si preoccupa l'altro.
Alex si sdraia sul letto. Regge.
Scende per far salire l'altro che si è convinto.
Il mio amico estrae un portatile
dalla borsa, lo accende e clicca sui tasti. Il tubicino, posto ai
piedi del paziente, si illumina e percorre l'intero lettino fino alla
testa del signor Flowers per poi tornare indietro. Noto una cosa.
L'uomo è alto 182 cm. Il computer ci impiega 182 secondi a
dare il risultato. Conferma la diagnosi che il dottore aveva fatto.
Inoltre c'è anche la lastra.
“Il
dottor McCoy le ha spiegato come funziona questa tecnica?”
chiede Alex.
“Sì,
mi immette delle nanomolecole che si moltiplicano e vanno a spostare
le vertebre e a rimettere la cartilagine” risponde l'uomo.
“Esatto,
ci vorrà circa un'ora e venti minuti” conclude Alex. “Le
va bene per domani mattina alle nove?”
“Dopo
non sentirò più dolore?” chiede ancora l'uomo”
“L'operazione
comporta lo spostamento di ossa, dovrà fare una terapia a base
di antidolorifici e antibiotici e all'inizio camminerà poco.
Ma nel giro di una settimana si riprenderà completamente”
Alex ed io lasciamo l'ospedale.
Improvvisamente il suo cellulare squilla. Rifiuta la chiamata ma la
mia vista è superiore alla media. Vedo il nome del chiamante.
Amanda. Mi stavo dimenticando di questa questione.
L'ultima parte di questo
capitolo è stato influenzato
dal fatto che ho un amico
nelle stesse condizioni
del signor Flowers e ho
pensato a quanto sarebbe bello
se la nanotecnologia
esistesse davvero.
Inizialmente la volevo
applicare su Nicole
ma ciò avrebbe
cancellato alcuni eventi importanti
legati alla FF.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Cartella
Amanda non avrebbe potuto
chiamarmi in un momento peggiore. Kyle è davanti a me. So che
anche se si sono lasciati prova ancora qualcosa per lei. L'ho capito
da come la guardava al The Rack mentre lei parlava con Nate. Il suo
cuore batteva. Ma lui ha rinunciato a lei. Forse sarebbe meglio dire
che ha dovuto rinunciare.
Sento i suoi occhi pieni di
domande addosso. Il suo cuore batte come quando ha visto Nate e
Amanda insieme. Sa che è stata lei a chiamarmi.
“Ieri sera sono tornato al
The Rack” gli dico. Penso di dovergliela una spiegazione.
“Speravo di trovare Cassidy. Il che voleva dire che il suo
ufficio sarebbe stato libero. Invece lui non c'era e c'era Amanda”
***
“Stavo pensando alle tue
parole” mi fa lei. “Hai detto che ogni persona
rappresenta uno strumento e un modo di suonarlo. Tu che strumento
saresti?”
So suonare sia la chitarra che il
pianoforte ma non ho dubbi sulla mia scelta. Anche perché la
musica nel cuore non è la lista degli strumenti che sai
suonare.
“Credo di essere una
chitarra” le rispondo. “Se impari a conoscerla bene si
può scoprire che ha una gamma di suoni superiore al
pianoforte”
“Ma dai, vuoi mettere il
suono dolce di un pianoforte con quello di una chitarra?” mi
sorride.
“A volte penso che la
chitarra sia una parte di me, dove anche una corda stonata può
dare il suo soprattutto nei momenti di tristezza” le spiego.
“Quando suono entro in una dimensione in cui ci siamo solo io,
lei e le note che emana. E il mondo con le sue ingiustizie, i miei
dubbi, le mie incertezze, tutto sparisce e rimane solo la musica”
Mi guarda con gli occhi che le
brillano. “Anche per me vale lo stesso. Il pianoforte è
la mia vita. Non saprei cosa fare se non lo avessi più. Una
volta mia madre l'ha venduto a mia insaputa perché eravamo in
difficoltà economiche e Kyle me ne ha procurato un altro”
“Ha fatto veramente un bel
gesto” confermo.
“Già, è vero”
continua diventando improvvisamente triste. “Ma da un po' di
tempo è diventato strano, scostante, misterioso. Mi dice
sempre che Jessi non centra nulla e io gli credo ma ho capito sin
dalla prima volta che l'ho vista che avrei perso Kyle”
“Mi ha detto che li hai
sorpresi mentre si baciavano. Effettivamente non è una bella
cosa” osservo io.
“Non è solo quello,
sono le bugie, le verità a metà. Troppi segreti”
Poi mi guarda. “Anche tu sei uno pieno di segreti che non puoi
rivelare?”
“Ci sono molti segreti
nella mia vita ma sono cose che non so nemmeno io” le dico.
“Ad esempio?”
“Sono stato adottato. E
sono alla ricerca dei miei veri genitori. Non so se sono morti, né
chi sono” spiego.
Continuiamo a parlare di tante
cose. Le racconto la mia infanzia, dei mie studi, delle mie ricerche.
Lei del padre morto di recente, del difficile rapporto con la madre.
Alla fine dimentico Kyle,
dimentico i Latnok, la mia possibile parentela con due persone poco
simpatiche come Cassidy e Jessi. Alla fine ci siamo solo io e Amanda.
E mi faccio avanti.
“Domani c'è un
concerto di musica classica all'Experience Music Project” le
faccio. “Ti va di andarci?”
***
Guardo Kyle e mi chiedo se ho
tradito o meno un amico. Aspetto con un po' di ansia la sua risposta.
Dopo un lungo attimo di silenzio che a me pare interminabile
finalmente mi parla.
“Forse è meglio
così” fa malinconico. “Voglio dire, da quando sono
tornato ho dovuto nasconderle chi sono veramente e l'ho sottoposta a
diversi pericoli. Con queste basi come possiamo continuare a stare
insieme?”
“Perché non glielo
dici allora?” chiedo io ben consapevole di darmi la zappa suoi
piedi.
“I Latnok l'hanno già
rapita una volta” risponde. “Se le facessero del male non
me lo potrei mai perdonare. E se tornassimo insieme so che succederà.
Loro non mi lasceranno mai in pace”
“O forse pensi che se
sapesse la verità non ti guarderebbe più allo stesso
modo? Che non potrebbe mai amare un esperimento di laboratorio?”
domando un po' crudele.
Lui mi guarda. “Sì,
forse è anche un po' per quello”
“Invece con Jessi è
più facile, vero?” insisto. “Lei sa già
tutto di te. Non c'è bisogno di dirle niente”
“Sì ma tra me e
Jessi è diverso. Noi due siamo troppo uguali. A volte mi
sembra perfetto con i nostri pensieri e i nostri cuori che viaggiano
all'unisono e altre è come se fosse il mondo e non noi a
volere che stiamo insieme” dice. “Sono confuso, Alex. Non
voglio anteporre i miei problemi alla felicità di Amanda. Non
voglio farla soffrire. E non voglio far soffrire nemmeno Jessi”
“Lo so che uscendo con
Amanda alle tue spalle non mi sono dimostrato molto affidabile come
amico, Kyle” ammetto. “Ma ora ti voglio dare un consiglio
prezioso. Non anteporre le pressioni del mondo a quello che vuoi tu.
Non è giusto per te. Se poi non funziona non sarà
perché non ci hai provato. In altre parole se ami ancora
Amanda combatti per lei. I Latnok non le faranno alcun male, te lo
prometto”
“E tu?” mi chiede.
“Certo ammetto che ora come
ora non ho intenzione di tirarmi indietro con lei” rispondo “ma
questo non vuol dire che tu invece ci devi rinunciare. Ma se invece
ami Jessi, il tuo amore non deve essere un amore guidato dagli altri
ma solo dal tuo cuore”
Ci riflette per qualche secondo e
poi mi porge la mano. “Scusami se ho dubitato di te. Sei un
vero amico” fa. Gliela stringo.
Non ho la più pallida idea
di cosa intenda fare ma almeno tra noi le cose sono state chiarite.
D'altro canto è vero. Da parte mia non ho nessuna intenzione
di rinunciare ad Amanda. Andrò all'appuntamento di stasera e
come dice il proverbio se son rose fioriranno.
***
Per tutto il resto del
pomeriggio ho riflettuto sulle parole di Alex. Ha ragione. Devo
capire i miei sentimenti. Sono ancora innamorato di Amanda e ho solo
paura che lei mi rifiuti dopo aver saputo la verità? Oppure la
donna della mia vita è Jessi e non solo perché siamo
così simili? Mi rendo conto che più vado avanti nella
vita e più le cose si complicano e le risposte sono sempre più
difficili da trovare.
A proposito di risposte, devo
parlare con Tom Foss di mia madre. Dato che il laboratorio di Alex
non è molto lontano da quello in cui mi allenavo con Foss
decido di recarmi lì per vedere se c'è qualcosa negli
incartamenti di Adam. Possibile che non gli ho mai chiesto nulla su
mia madre? E perché lui non me ne ha mai parlato? Come ho
detto le risposte son sempre più difficili da trovare.
“Che cosa stai
cercando?” mi chiede Foss mentre frugo senza successo tra gli
appunti del mio padre biologico.
“Sto cercando mia madre”
rispondo.
“Tua... tua madre?”
Sembra che Foss abbia visto un fantasma. Questo mi fa supporre che
forse sa chi è.
“Tu sai chi è?”
gli chiedo mentre smetto di cercare e inizio a guardarlo.
“No, Baylin non mi ha
mai parlato di lei” Il battito del suo cuore indica chiaramente
che sta mentendo.
“Perché menti,
Foss?” insisto.
“Non sto mentendo”
risponde. “Baylin non mi ha mai detto chi sia tua madre e io
non gliel'ho mai chiesto”
“Ma hai dei sospetti?”
domando.
“Kyle, forse è
meglio che lasci perdere questa storia” dice. “Dovresti
pensare al tuo futuro non al tuo passato”
“Non avrò mai un
futuro se non conosco il mio passato” lo incalzo. “Dimmi
quello che sai”
“Nulla di certo in
verità” inizia Foss. “Adam e Sarah avevano una
relazione, anche se erano molto scostanti. Lui frequentava anche
un'altra donna ma non so fino a che punto si amassero né
quanto sapesse lei degli esperimenti di Adam”
“Come si chiamava?”
chiedo.
“Anna Wagner. Suonava il
violoncello nell'orchestra di Seattle. Non so che fine abbia fatto né
se tua madre sia lei o Sarah”
A questo punto mi ritrovo a
sperare che mia madre sia Anna Wagner. Lo spero perché se
fosse Sarah, Jessi ne soffrirebbe tantissimo nel sapere che ha finto
la propria morte. E noi due saremmo fratellastri.
Certo mi chiedo come Adam
possa aver proposto ad Anna di fare un figlio. “Ti va di avere
un figlio da crescere in un'incubatrice e che quando verrà
partorito avrà già sedici anni?” Chiunque
scapperebbe davanti a una richiesta del genere. E così mi
ritrovo a pensare anche a come nascerà mio figlio se ne avrò
uno. Rimarrà per anni in un'incubatrice o starà nella
pancia della madre? Certo che Jessi potrebbe anche accettare la
questione dell'incubatrice per avere il figlio più
intelligente di tutti ma dubito che la tradizionale Amanda sarebbe
d'accordo.
Tornato a casa cerco tutte le
Anna Wagner di Seattle nell'elenco telefonico. Sono due. Ma c'è
la possibilità che il telefono non sia intestato a lei. Quindi
cambio ricerca. Vado sul sito della previdenza sociale. Le Anna
Wagner di Seattle diventano cinque. Quanti anni avrà mia
madre? Diciamo che quando la gravidanza è iniziata avrà
avuto l'età di Adam. Quindi tra i diciotto e i venticinque.
Aggiungo i miei quasi diciotto anni. Quindi fra i trentasei e i
quarantadue. Ci sono due Anna wagner che fanno al caso mio, prendo i
loro indirizzi.
La ricerca di mia madre è
rimandata a domani. Ora devo iniziare a capire di chi sono
innamorato. Jessi o Amanda? C'è un solo posto dove posso
pensare in pace. La mia vecchia stanza. Mi accomodo nella mia vasca e
aspetto che le mie voci interiori inizino a indicarmi la via.
Essendo che la vita di Kyle
è iniziata quando
aveva sedici anni, ne ho
dedotto che nella terza stagione
ne dovrebbe avere diciotto.
Nel secondo capitolo
abbiamo scoperto che
il nome completo di Alex è
Alex Summers,
riferimento x-meniano come
Dottor McCoy e Dottor Drake
ma anche come Anna Wagner
che è la fusione
di Anna Raven (Rogue) e
Kurt Wagner (Nightcrowler).
In risposta a ele85:
personalmente prediligo la
coppia Amanda/Kyle
ma ciò non ha
influenzato questa fanfiction,
ho comunque ben descritto il
mio pensiero
sulla coppia Jessi/Kyle
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Cartella
Stanotte ho fatto la mia scelta.
Ho fatto un passo in avanti verso il mio futuro. E il mio futuro è...
Improvvisamente nella stanza
compare un pianoforte. Mi chiedo come fa a starci un pianoforte in
una stanza che ha già tante cose al suo interno come la vasca,
la scrivania, l'armadio. Ma poi noto che tutte queste cose non ci
sono più. Sono in una stanza vuota. C'è solo il
pianoforte che emette delle note. Le conosco una a una a memoria. Mi
siedo e le suono. Io e Amanda siamo stati per tanto tempo un unica
melodia. Che io so suonare benissimo. Ma più suono e più
mi accorgo che c'è qualcosa che non va. La melodia è
cambiata e i tasti che premo non vanno d'accordo con questa nuova
melodia. Non coincidono. Ciò che sto suonando e ciò che
sento sono due cose differenti. Ricordo Alex dire “scommetto
che Kyle è da parecchio che non riesce più a suonare
una nota decente vicino a te”.
“Kyle” è
Jessi. “Ti sono cresciute le braccia mi pare”
“Davvero?” chiedo
rendendomi conto di essere a torso nudo.
“Sì, la
circonferenza è aumentata di circa un centimetro” mi
dice toccandomi il braccio. La sua mano poi passa al petto, mi tocca
dolcemente. E' una sensazione piacevole. Sento la sua mano che va
lenta verso il basso dove nelle persone normali dovrebbe esserci
l'ombelico. Sento una scossa. Mi ricorda la sensazione che ebbi
quando andai per la prima volta in piscina e le labbra di Amanda
toccarono le mie. Ma questa è più forte.
Come sono venuti Jessi e il
pianoforte se ne sono andati. E mi hanno detto due cose. La prima è
che io e Amanda non suoniamo più le stesse note. E non
riusciamo a risolvere questo problema. La seconda è che la
scossa che mi ha dato Jessi è più forte di quella che
mi ha dato Amanda.
Ho fatto la mia scelta.
Per fortuna la mia vasca non mi
tradisce mai. Devo dire che mi manca non dormirci più. Ma
prima o poi dovevo passare a un normale letto e la vasca non centrava
nulla con l'arredamento nella stanza di Josh. Non ho capito però
perché non posso più dormire nella mia vecchia stanza
dato che Jessi ha una stanza normale tutta sua. L'altra volta, quando
per ricordare la morte di Sarah ha dovuto stendersi nella mia vasca,
ha detto che era molto scomoda e si è chiesta come facessi a
dormirci.
Ma non divaghiamo perché
se ieri sera ho fatto un passo avanti verso il mio futuro, oggi devo
tornare a indagare sul mio passato. Devo rintracciare Anna Wagner, la
mia presunta madre.
Mi sono domandato stamattina
appena alzato come avrei potuto presentarmi dal momento che c'è
una buona possibilità che non sappia neppure che esisto.
Inoltre Kyle è il nome che mi è stato dato dai Tragger
il mio vero nome è 781227 o XY. Non so con quale nome mia
madre possa conoscermi. Adam mi ha sempre chiamato Kyle. Per un po'
sono stato anche Noah Peterson ma è un nome che si sono
inventati sul momento.
Alla fine ho deciso di contare
sulla mia somiglianza con Adam quando era giovane. Anna Wagner si
ricorderà del suo aspetto e avrà una reazione
vedendomi.
La prima Anna abita al 9303 di
Roslyndale Avenue. E' dall'altra parte della città ma una
bella corsa mattutina fa sempre bene. Arrivo in tempo per vederla
salutare un uomo che presumo essere suo marito. La donna ha trentotto
anni e tre figli. Due femmine di diciassette e otto anni e un
maschietto di dieci. Ci sono tre battiti in casa, sono Anna e i
bambini. Sento che la donna sta invitando i ragazzi a prepararsi
perché fra dieci minuti usciranno per andare a scuola. Suono
il campanello.
La signora Wagner mi apre.
“Che cosa posso fare per
te, ragazzo?” Per un istante temo che sia la donna sbagliata.
Poi sgrana gli occhi e il battito le aumenta, galoppa. “Tu?”
“Lei mi conosce, signora?”
domando.
Ci pensa un attimo poi
probabilmente realizza che sono troppo giovane per essere Adam, un
ragazzo che ha conosciuto vent'anni fa.
“No, scusami”
risponde. “Devo averti scambiato per qualcun altro. Non puoi
essere quella persona” Ride. Ma è evidente che è
nervosa.
“Mi chiamo Kyle” dico
educatamente. “Sono il figlio di Adam Baylin. E' lui la persona
per cui mi ha scambiato”
Mi guarda come se vedesse un
fantasma. “Sei il figlio di Adam? Oh mio dio” Ancora un
momento per riprendersi, poi finalmente mi fa entrare.
“Come sta, Adam?”
chiede. “Oh santo cielo, ragazzo, sei uguale a lui quando aveva
vent'anni” Ride ancora.
“Adam è morto”
rispondo. “Qualche giorno fa”
“Oh santo cielo”
esclama. “Come?”
“E' una lunga storia.
Troppo complicata” faccio io. “Sono venuto perché
un amico di mio padre sostiene che voi due vi frequentavate molto
prima che io nascessi”
“Io e tuo padre eravamo
buoni amici” racconta la signora Wagner. “Lui aveva tante
passioni e tanto entusiasmo. Gli piaceva la musica, veniva spesso a
sentirmi suonare. Ma in verità era di gusti molto eterogenei,
si interessava di tutto e di più ”
“Io non so come
chiederglielo, signora” inizio. “Ma c'è una cosa
che devo sapere”
“Dimmi, caro ragazzo”
fa lei. “Non so se potrò risponderti. Ci siamo
frequentati vent'anni fa e sono anni ormai che non ci vediamo”
“Che rapporto c'era
esattamente tra voi due?” domando più imbarazzato che
mai.
Lei mi guarda. La pelle del viso
le si colora leggermente di rosso. Ride ma è imbarazzata. La
sua risposta è importante per me. Ma non riesce a darmela
perché arrivano i suoi figli.
“Mamma, siamo pronti”
dice il più grandetto.
“Devo portare i miei figli
a scuola” fa la mia presunta madre. “Torna questo
pomeriggio, Kyle, e ti dirò tutto quello che so su Adam
Baylin”
“Chi è Adam Baylin?”
chiede la piccolina.
“Nessuno, amore, nessuno”
risponde la donna.
Accetto l'invito a tornare in un
secondo momento rendendomi conto di aver disturbato anche troppo
presentandomi senza preavviso. D'altronde ho aspettato un anno della
mia vita per conoscere Adam, il mio padre biologico. E ho aspettato
un altro anno per sapere che mia madre biologica potrebbe essere
Sarah Emerson, la madre di Jessi, o Anna Wagner, la donna che ho
appena conosciuto. Posso aspettare ancora qualche ora per sciogliere
l'ultimo mistero della mia vita.
***
Alex ed io siamo appena
tornati dall'Experience Music Project. Quando mi riaccompagna a casa
manca ancora un quarto d'ora all'orario a cui ho promesso a mia madre
di rientrare così rimaniamo a parlare nell'ingresso.
“E' stata una bellissima
serata” gli dico.
“Anche per me”
risponde lui.
Sento il battito del mio cuore
aumentare. Spero sia così anche per lui. I nostri visi si
avvicinano. Le nostre bocche si cercano. E' un momento magico. Ma a
un certo punto lui si tira indietro. E dice una cosa bellissima che
non potrò mai dimenticare.
“Non posso” fa.
“Non ora almeno. Vorrei prima che nel tuo cuore e nella tua
testa non ci fossero più né Nate e né Kyle”
Ma che carino!
“Posso confessarti un
piccolo segreto?” faccio io. “Non ho mai provato alcun
interesse per Nate. Era solo un modo per far ingelosire Kyle”
“Almeno dimostri di aver
buon gusto” sorride Alex.
“Scommetto che nemmeno a
te piace Nate” affermo. “Non suoniamo la stessa melodia,
né le stesse note. Lo hai detto tu ieri”
“Nate è uno
strumento incapace di essere accordato” Ridiamo insieme a
questa prospettiva.
La nostra risata deve essere
stata un po' rumorosa perché mia madre apre la porta. Uffa,
speravo di poter passare qualche minuto in più con Alex. Mi
ricorda tanto Kyle ma senza Jessi al seguito.
“Amanda, sei già
tornata?” ci interrompe.
“Salve, signora Bloom”
la saluta Alex.
“Arrivederci, ragazzo”
lo saluta mia madre. Non riesco ancora a capire se Alex le piaccia o
meno.
E' vero. Non ho mai provato
nulla per Nate. E' stato solo il tentativo disperato di far
ingelosire Kyle, un modo di svegliarlo e di fargli capire che mi
poteva perdere. Volevo che provasse quello che io avevo provato nel
vederlo baciare Jessi, nel vederlo fisso accanto a Jessi. E speravo
che questo lo facesse reagire.
Una reazione c'è stata
alla festa del nuovo gruppo a cui si è iscritto Kyle e di cui
anche Nate e Mark, il ragazzo di Lori, fanno parte. Lì sapendo
che Kyle ci avrebbe visti ho tentato di baciare Nate. Speravo che
Kyle facesse una scenata, che mi dichiarasse di nuovo il suo amore,
che tornassimo insieme. Invece si è limitato alla scenata. Non
mi ha seguita, non mi ha più cercata. Così l'ho cercato
io. E lui mi ha rifiutata. A quel punto ho capito che l'avevo perso
definitivamente.
E mi è subentrato un
problema. Scaricare Nate. Non sono mai stata la ragazza che usa gli
altri per i suoi scopi. Né quella che scarica. Ma grazie a
Jessi ho risolto anche questo problema.
Stamattina ho chiamato Nate.
Non ho nessuna voglia di vederlo ma ho promesso a Jessi che l'avrei
aiutata a recuperare l'anello della madre e io mantengo sempre la
parola anche se è una persona che non mi piace per niente. E
poi è l'unica cosa che abbiamo in comune. Aver perso un
genitore. Forse un punto di inizio da cui poter partire.
“Amanda” fa Nate.
“Che piacere sentirti”
“Ciao, Nate” gli
dico. “Ti va se usciamo stasera”
“D'accordo, dove vuoi
andare?” chiede.
“Potremmo andare al
cinema” propongo.
“Passo io da te o ci
vediamo al The Rack?”
“Mi piacerebbe molto
vedere casa tua”
“Va bene, come vuoi!”
***
Verso le quattro del pomeriggio
sono tornato a casa di Anna Wagner, alla ricerca di qualche risposta
ma soprattutto alla ricerca di mia madre.
“Mi
hai chiesto in che rapporti eravamo io e Adam” ricorda lei. “Ci
frequentavamo spesso, possiamo dire che siamo stati fidanzati per
poco più di un anno. Entrambi avevamo vent'anni”
continua. “Studiavo al conservatorio mentre lui insegnava
all'università. Era un giovane prodigio. Ricordo che aveva la
mente occupata da mille progetti”
“Conosceva
i suoi esperimenti?” insisto.
“Sapevo
che avevano a che fare con le nascite” fa lei. “Ma non
conosco i dettagli. Penso a qualcosa per aiutare le donne in
gravidanza”
Colgo la balla al balzo. “Avete
mai pensato di fare un figlio vostro?”
“Oh
santo cielo no!” risponde ridendo. “Eravamo troppo
giovani. Felici sì ma ancora tremendamente immaturi”
“Adam
non le ha mai parlato quindi di fare un figlio?” insisto senza
più speranze.
“Ogni
tanto ne parlava” dice. “Qualcuno a cui trasmettere tutto
il suo sapere, che continuasse i suoi studi, diceva. Ma aveva
vent'anni!” Ride.
“Capisco”
mi alzo. Non voglio disturbare oltre.
Mi congedo da Anna Wagner con un
timore sempre più forte, che Sarah Emerson sia viva e sia mia
madre.
L'indirizzo di Anna Wagner
è quello di Marty McFly,
protagonista della saga di
Ritorno al futuro
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Cartella
Nate vive nel dormitorio
dell'università. Non è il posto più accogliente
di Seattle. Ma non è nulla in confronto a quello che vedo dopo
che apre la porta della sua stanza. Sapevi che stavo venendo a
trovarti. Potevi mettere un po' in ordine. Sembra che sia passato un
uragano.
“Questa è la mia
tana” dice. E penso che sia proprio il termine più
adatto.
“Studi parecchio”
osservo notando i molti fogli di appunti sulla scrivania. C'è
anche una libreria piena di libri che parlano degli argomenti più
disparati, dalla geofisica alla chimica, dall'ingegneria
all'architettura.
“C'è sempre qualcuno
che studia di più” risponde. “E non voglio
rimanere indietro” Questo ragazzo per certi versi mi ricorda
Jessi.
“Mi ricordi molto qualcuno”
gli dico.
“Chi? Kyle?” fa lui.
“No, Jessi” rispondo.
Ma non dubito che il suo modello di paragone più frequente sia
proprio il mio ex. D'altronde all'inizio usciva con me per fare un
dispetto a lui. E ora non so se sia ancora così, mi sa di sì.
“Accidenti che brutto
paragone” sorride lui. Almeno abbiamo una cosa in comune. Non
sopportiamo Jessi. “Vuoi qualcosa da bere?” Ottima idea!
Deve allontanarsi dalla stanza perché qui non c'è nulla
da offrire.
“Sì, grazie”
“Torno subito”
Appena uscito, inizio a rovistare
alla ricerca dell'anello della madre di Jessi. In questa confusione
non sarà facile trovarlo. Il mio occhio finisce su una serie
di fogli, in alto c'è un nome familiare “Adam Baylin”.
Perché Nate ha degli appunti appartenenti al padre di Kyle?
Inizio a sfogliare gli appunti.
Parlano di una gestazione tramite incubatrice esterna. Leggo: “Il
soggetto 781227 è rimasto nella capsula per sedici anni, la
Zzyzx ritiene l'esperimento un fallimento. Non sono d'accordo”.
781227, ricordo questo numero. Quando facemmo quella stupida seduta
spiritica, la tavoletta diede questo numero a Kyle. Ma che significa?
Continuo a leggere. “Il
soggetto è nato senza ombelico, devo proteggerlo da Kerns. Lo
affiderò a T.F.” T.F.? Non sarà mica Tom Foss?
Senza ombelico? Kyle e Jessi sono senza ombelico. Oh mio dio, Kyle,
cosa mi nascondi?
Rimetto gli appunti al loro
posto. Tra di essi c'è anche un sacchetto. Sembra che ci sia
un oggetto all'interno. Guardo. Un anello. Assomiglia a quello che
Kyle porta al collo. Controllo il foglietto che mi ha dato Jessi in
cui ha disegnato l'anello della madre. E' proprio quello. Sento la
porta che si apre. Nate è tornato.
“Che stai facendo?”
mi chiede.
“Che stai facendo tu?”
replico. “Gli appunti del padre di Kyle. L'anello della madre
di Jessi. Mi dici che significa?”
“Perché non lo
chiedi a Kyle?” mi fa sorridente.
“Mi hai usato per arrivare
ad Adam Baylin? E perché hai rubato l'anello di Jessi?”
insisto.
“Dalla tua ingenuità
deduco che non sai chi è veramente Kyle?” continua a
sorridere. In effetti non lo so ma non voglio che sia lui a dirmi chi
è Kyle. Lo deve fare Kyle stesso.
“Io so chi è Kyle”
lo rimprovero. “So che non usa le persone come fai tu. So che
non ruba le cose degli altri. So che se mi ha nascosto qualcosa è
solo per proteggermi. Non voglio più vederti”
Mi porto via gli appunti di
Baylin e l'anello di Jessi. E me ne vado sbattendo la porta. Nate non
prova nemmeno a fermarmi. Ovviamente non gliene importa nulla di me.
Non gliene è mai importato. Voleva solo vendicarsi di Kyle e
scoprire la sua vera identità.
***
Quando l'altro giorno Kyle è
venuto a parlarmi delle teorie del suo nuovo amico, Alex, io avrei
voluto tanto rivelargli ciò che sapevo. Da quando Kyle ci ha
rivelato il segreto di Jessi e della Metacorp ci siamo fatti una
promessa. Niente più segreti. E io non sono riuscita a
mantenere questa promessa.
“Forse dovremmo dirgli
la verità” propongo ai due uomini per l'ennesima volta.
“Mi creda, signora
Tragger, è meglio per la sicurezza di tutti se Kyle certe
informazioni non le conosce” risponde Foss. “E già
troppo se le sa anche lei”
“Signor Baylin, Kyle è
suo figlio” faccio notare all'uomo seduto su una sedia a
rotelle.
“Kyle saprà tutto
a suo tempo” risponde lui. “Certi viaggi bisogna farli da
soli per capire quanto la verità possa essere importante”
“Gli ho vietato di
frequentare Jessi ma voi non sapete come possono essere gli ormoni
dei ragazzi” insisto.
“Kyle frequenta Jessi?”
chiede Foss.
“E' stato bello da parte
sua occuparsi di Jessi” osserva Baylin. “Ma so bene
quanto certe persone possano avere un'influenza negativa su altre.
Per questo ho cercato Sarah. Speravo che Jessi avrebbe lasciato
Seattle con lei. Invece la situazione è precipitata e ora la
cosa più importante è proteggere Kyle”
“Proteggere Kyle da
cosa?” domando.
“Da se stesso”
continua Baylin. “I sentimenti sono una cosa bellissima ma
rivolti alla persona sbagliata possono diventare pericolosi. L'ho
provato sulla mia pelle con Sarah. Ho sbagliato e non voglio che Kyle
commetta i miei stessi errori”
“A maggior ragione
dovremmo avvertirlo” lo incalzo.
“Se ci provassimo
rischieremo di ottenere l'effetto contrario” risponde.
“Dobbiamo lasciare che capisca da solo. Quando scoprirà
chi è sua madre potremmo intervenire e spiegargli tutto ma se
agissimo prima del tempo aggraveremo solo la situazione”
Improvvisamente il mio
cellulare squilla. Guardo il chiamante. E' Kyle. “Nicole, devo
parlarti”
“Gli chieda se è
stato da Anna Wagner” fa Foss sottovoce.
“Hai incontrato Anna
Wagner?” riferisco.
“Tu come sai di lei?”
mi chiede Kyle.
“Lo faccia venire qui”
dice finalmente Baylin.
***
Kyle si rivela subito parecchio
confuso nel vedermi ancora vivo. Ma è anche molto felice.
“Ti
credevo morto” mi dice. “Foss ha detto che eri morto”
“Gli
ho chiesto io di dirtelo” rispondo.
“Perché?”
chiede.
“Perché
ho capito che se fossi stato ancora vivo anche la tua vita sarebbe
stata in pericolo” gli spiego.
“Qualcuno
ti doveva credere morto? Chi?” insiste. “Per i Latnok sei
morto quando ti hanno sparato alla villa sul lago. Non capisco”
“Ma
poi qualcosa è andato storto” ribatto. “Qualcuno
ha riferito ai Latnok che ero vivo”
Il volto di Kyle si illumina
tristemente. “Jessi?”
“Non
volontariamente” spiego. “Quando lei e Sarah si sono
incontrate, la mente di Jessi era vulnerabile”
“E'
Sarah la mia vera madre?” chiede.
“Eravamo
innamorati” chiarisco. “Conosci la storia della rana e
dello scorpione?”
E' la signora Tragger a
rispondere. “Uno scorpione doveva attraversare un fiume ma non
sapendo nuotare chiese aiuto a una rana. Quest'ultima però
temendo di essere punta rifiutò. Lo scorpione gli fece notare
che se moriva lei, moriva anche lui. Così la rana accettò.
Ma a metà tragitto, lo scorpione punse la rana. Era la sua
natura, non poteva farne a meno”
“Esatto”
confermo. “Per quanto io e Sarah ci amassimo lei non poteva
rinnegare la sua natura ambiziosa, il suo voler essere migliore a
tutti i costi. Col tempo ci separammo. Non prima di aver creato te”
“E
Cassidy?” fa Kyle.
“Prima
di creare te, Sarah aveva già sperimentato la capsula usando
il suo dna e quello di John Cassidy, il padre biologico di Michael
che faceva parte della prima fase dell'esperimento”
“La
gestazione nel ventre materno?”
“Ma
il piccolo Cassidy non si è rivelato all'altezza. Così
Sarah ha approfittato dei miei studi e della nostra relazione per
arrivare al mio dna e creare l'essere più intelligente
dell'ultima generazione di Latnok, cioè te. Quando ha capito
di non poterti controllare ha mandato Cassidy a guadagnare la tua
fiducia”
Mi
guarda sconvolto. “E Alex?”
“Alex
Summers? No, lui non centra” rispondo. “Il suo quoziente
è molto alto ma nulla a che vedere con te”
“Quindi
hai finto di morire per evitare che Sarah ti trovasse?” chiede.
“Non
proprio. Lei mi ha cercato e ha tentato di uccidermi” spiego.
“Sapeva che prima o poi avrei capito che non odiava i Latnok ma
che era una messinscena per sviare i sospetti. Peccato che mentre
credeva di uccidermi la sua mente è diventata vulnerabile e ho
visto tutto. I suoi inganni, le sue bugie, i suoi piani”
“A
quel punto se fossi stato morto non potevi dirmi la verità su
Sarah e lei essendo al sicuro non avrebbe tentato di eliminarmi”
conclude. “Ma cosa vuole da me?”
“Vuole
il tuo dna” spiego. “Grazie a Cassidy e all'aiuto
involontario degli altri giovani Latnok ha ricreato la capsula ma ora
le serve il tuo dna per completare il suo piano. Creare tanti Kyle e
dio solo sa cosa gli ordinerà di progettare. Qualsiasi cosa.
Sapevo che tu incontrando i Latnok e indagando su di loro prima o poi
avresti capito ogni cosa”
Per tutta la conversazione è
rimasto in piedi. Ora che sa si siede. E' triste e sconvolto.
“Kyle,
stai bene?” gli domanda la signora Tragger.
“Non
so cosa sia peggio” risponde lui. “Se sapere di essere la
pedina fondamentale di un piano malefico o sapere che dietro quel
piano c'è tua madre”
“Io
sono tua madre, Kyle. Guardami” Lui ubbidisce. “Sarah non
centra con te. Hai capito? Kyle, hai capito?”
“Lo
so” fa lui. “Ma non posso dimenticare che il mio dna ha
molto in comune con il suo. E poi c'è Jessi”
“Hai
ragione” nota lei. “Jessi sarà sconvolta nel
sapere che la madre ha finto di morire in modo da non essere
collegata ai Latnok”
“Non
è solo questo” insiste Kyle. “Io credo di amarla.
Sono innamorato della mia sorellastra. Ho già rinunciato ad
amare una volta. Ora dovrei farlo di nuovo?”
“Tu
sei convinto di amarla perché siete geneticamente fatti per
stare insieme” gli spiego. “E' nel vostro dna. E i vostri
figli nasceranno con un quoziente più alto del vostro”
“Sa
che è un principio nazista questo?” mi chiede la signora
Tragger.
“Non
l'ho voluto io” rispondo. “Personalmente non ero
d'accordo ma Kerns ha agito a mia insaputa. Kyle, se senti il tuo
cuore battere più veloce in presenza di Jessi, o senti una
scarica quando le vostre mani si toccano, è perché il
vostro codice genetico ha previsto che voi facciate scintille
insieme. Siete programmati per essere innamorati l'uno dell'altra”
“L'amore
non si programma, l'amore è una cosa che si coltiva nel tempo”
protesta la signora Tragger. “Per stare insieme non basta il
dna, ci vuole qualcosa di più. Qualcosa che con i polimeri
non centra assolutamente nulla”
Kyle
è sconvolto da tutto ciò che ha sentito. Jessi, sua
madre, i piani dei Latnok. E io non posso fare a meno di riflettere.
Ero talmente determinato a creare l'essere umano perfetto che non ho
pensato ad altro. Davanti a me c'è un ragazzo pieno di segreti
e responsabilità. Volevo che avesse una vita normale ma la sua
vita non è per niente normale e probabilmente non lo sarà
mai. Temo d'aver fallito. Come scienziato, come padre e come essere
umano io, Adam Baylin, ho fallito.
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Cartella
Durante il viaggio in auto con
Nicole per tornare a casa, sono parecchio confuso e so che lei è
preoccupata per me. Ma è anche dispiaciuta.
“Kyle, so che non dovevano
più esserci segreti tra di noi” cerca di scusarsi. “Ma
Baylin mi ha chiesto di tacere per proteggere la sua vita e
soprattutto la tua. E io farei qualsiasi cosa per proteggerti”
“Lo so” rispondo. “E'
buffo. Sono sempre stato convinto che fossi io a dover proteggere te
e non il contrario” Vorrei ridere ma proprio non ci riesco.
“Siamo una famiglia, Kyle”
fa lei. “Ci proteggiamo a vicenda. A volte eccessivamente. Ora
che farai?”
“Dovrò dire a Jessi
la verità su sua madre... su nostra madre” rifletto.
“Non sarà facile per
lei accettare che Sarah stia dalla parte dei Latnok o che abbia finto
la propria morte” osserva. “Sai è possibile che
nonostante tutto decida di seguirla lo stesso. E' la cosa più
vicina a una famiglia che abbia mai avuto”
“Noi siamo la cosa più
vicina a una famiglia che abbia mai avuto” obietto io.
“Non sono sicura che Jessi
sarebbe d'accordo” ribatte Nicole. “Sin dall'inizio si è
molto attaccata a Sarah molto più di quanto tu ti sia
attaccato a Baylin. Forse perché gli altri l'hanno
abbandonata. Se Sarah le chiedesse di lavorare per lei e tu la
rifiutassi sentimentalmente, Jessi potrebbe anche accettare. E poi
sai lei è così imprevedibile. Difficile sapere come
potrebbe reagire. Ha fatto grandi passi in avanti negli ultimi mesi
ma è ancora una persona non affidabile”
“Non dovremo dirglielo,
secondo te?” chiedo.
“Al contrario, ha diritto
di sapere chi è davvero sua madre. E questo aldilà di
come reagirà. Dovremmo solo starle molto vicini” dice.
“Hai ragione” noto.
“Avrà bisogno di noi ora più che mai”
“E per quanto riguarda il
vostro rapporto?” continua. “Ora capisci perché ti
ho vietato di stare con lei? Sapendo che eravate fratellastri non
ritenevo che il vostro fosse un rapporto sano”
“Non è la questione
dell'essere fratellastri” spiego io. “Se io e Jessi
stessimo insieme sarebbe perché entrambi lo vogliamo veramente
e non per una questione di codici genetici. Provo per lei delle
sensazioni così belle e forti. Ma le parole di Adam mi fanno
dubitare che queste sensazioni siano davvero sincere e giuste”
“Solo tu puoi sapere se ami
o no Jessi” mi fa notare. “E con Amanda che farai?”
“Non lo so”
Ma mentre pronuncio queste parole
oramai siamo arrivati a casa e nei gradini seduta ad aspettarmi c'è
proprio Amanda. Non so se sono pronto a parlare con lei ma credo alle
parole di Alex che ha promesso di proteggerla dai Latnok e finora si
è sempre dimostrato attendibile.
“Kyle, dobbiamo parlare”
mi dice Amanda appena scendo dall'auto.
“Intanto io vado dentro, ci
vediamo più tardi” fa Nicole.
“Arrivederci, signora
Tragger” la saluta Amanda.
“Ciao, Amanda”
risponde Nicole.
Appena la mia madre adottiva
chiude la porta, Amanda mi fa vedere un plico di fogli. Sul primo si
legge la dicitura “Memorandum di Adam Baylin”.
“Questo è tuo”
mi fa porgendomi gli appunti di mio padre.
“Dove li hai trovati?”
le chiedo.
“A casa di Nate”
risponde. “E c'era anche questo” Mi porge un anello. E'
quello di Sarah. “Ci siamo lasciati. Mi ha solo usato per
colpire te”
“Mi dispiace” dico
sincero.
“A essere sincera, anch'io
l'ho usato per colpire te” fa.
“Amanda...”
“Kyle, mi dici chi sei?”
domanda. “Qui parla di un ragazzo senza ombelico nato dopo
sedici anni di gestazione. Quel ragazzo sei tu?”
“Sì, sono io”
Oramai non è più tempo di bugie e segreti. “Sono
frutto di un esperimento”
“Che genere di
esperimento?” chiede. Il suo viso non sembra disgustato. E il
battito è normale.
“Albert Einstain è
nato dopo dieci mesi di gravidanza” spiego. “Alcuni
scienziati hanno ritenuto che quel mese in più fosse il
segreto del suo genio e hanno tentato delle gravidanze anche più
durature. Da qui è nato il mio padre biologico, Adam Baylin.
Ma sua madre è morta di parto. Così Adam e la sua
equipe ha deciso di optare per una gravidanza esterna. Una gravidanza
molto lunga”
“Sedici anni” fa lei.
“Mi dispiace averti
mentito” continuo. “Ma alcuni di quei scienziati si sono
raggruppati sotto il nome di Latnok. Sono loro il motivo per cui non
ricordi nulla della sera del ballo. Quella sera non siamo andati alla
festa del dopo ballo perché loro ti avevano rapita”
“Mi hanno rapita?”
chiede visibilmente sconvolta.
“Sì” rispondo.
“Loro colpiscono le persone a cui voglio bene per arrivare a
me. Smettendo di frequentarti speravo che tu fossi al sicuro”
“E Jessi com'è
coinvolta?” domanda.
“Lei ha le mie stesse
origini” Non le dico che abbiamo anche gli stessi genitori. So
che questo la sconvolgerebbe ancora di più. E per lei sarebbe
un'ottima motivazione per dire che io e Jessi non siamo fatti per
stare insieme essendo fratellastri. Ma io non ne sono così
sicuro. Le parentele dei Latnok non sono come le parentele tra
persone normali.
“E' per quello che non
potete fare a meno l'uno dell'altra?” La cosa non sembra farle
piacere. Ora i battiti sono aumentati.
“I Latnok hanno fatto in
modo che fossimo attratti” cerco di spiegarle. “Fa parte
del nostro codice genetico. Io ti amo, Amanda, ma sono attratto anche
da Jessi. Questa è la verità e non posso cambiarla”
“Mi stai dicendo che lei
sarà sempre tra noi?” mi chiede.
Vorrei dirle qualcosa, vorrei
negare ma non ci riesco. Le parole di Adam mi inchiodano ad una
realtà che non so se mi sia stata imposta ma che comunque mi
piace. Alla fine sono costretto ad optare per il silenzio.
“Dimmi la verità”
mi fa Amanda. “Quello che provi per Jessi è più
forte di quello che provi per me?”
Mi ricordo le sensazioni della
sera prima. La scossa che mi aveva dato toccare Jessi era stata più
forte e più bella di qualsiasi scossa mi abbia mai dato
Amanda. Farà parte del mio codice genetico ma la verità
è che sono più attratto da Jessi che da Amanda. E la
cosa a volte non mi dispiace. Ancora una volta non rispondo alla
domanda.
“Ho capito” risponde
lei. “Più passa il tempo e più il tuo codice
genetico ti allontana da me e tu non mi ami abbastanza per
combatterlo”
“Ora sei ingiusta” le
rispondo ma sono consapevole che ha ragione. Più passa il
tempo e più aumenta la mia voglia di stare con Jessi, e meno
sento la mancanza di Amanda. Sono decisamente cambiato. Un mese fa
avrei dato tutto per riavere Amanda. Ora non più. Ora darei
tutto per stare vicino a Jessi.
“Kyle, la verità è
questa” fa lei. “Tu non sei chi gli altri decidono che tu
sia. Tu sei le scelte che fai. E tu stai scegliendo Jessi. Perciò
abbi il coraggio di ammetterlo almeno a te stesso”
Amanda sta piangendo. Quello che
dice non è del tutto vero. Gli altri hanno sempre deciso per
me. Alcune scelte mi hanno fatto piacere, come quella di Nicole di
ospitarmi in casa sua. Altre meno piacere, come quella di essere
diverso dagli altri che mi costringerà sempre ad avere dei
segreti e a non poter avere dei rapporti normali. Ma forse è
giunto il momento che io prenda in mano la mia vita.
“Hai ragione” dico
senza sapere cosa sto realmente facendo. “Combatterò per
te, per noi. Io ti amo, Amanda” La mia dichiarazione è
sincera. Ma intanto penso a Jessi, a quanto vorrei sentire di nuovo
la sua mano che mi tocca, le nostre bocche che si uniscono.
Le mie labbra si uniscono a
quelle di Amanda, vorrei mettere tutta l'intensità dei miei
sentimenti per lei in questo gesto ma la verità è che
vorrei baciare Jessi. Dio, quanto lo vorrei.
“Addio, Kyle” dice
Amanda dopo averla baciata. E scappa tra le lacrime.
“Amanda” Vorrei
correrle dietro ma non lo faccio.
Non so se amo davvero Jessi ma so
che non sarebbe giusto continuare a stare con Amanda. Il nostro bacio
ne è stata l'ennesima prova. La scossa c'era ma non era la
stessa cosa di quando Jessi mi ha toccato nella visione. Non aveva la
stessa forza. Non c'era lo stesso travolgente desiderio che provo
vicino a Jessi. E Amanda l'ha capito.
Sono rimasto seduto sul portico
di casa per non so quanto tempo. E' strano perché di solito ho
un senso del tempo incredibilmente sviluppato. Secondo Josh, sono
meglio di un cronometro. Questa volta il mio senso del tempo è
rimasto paralizzato. E mentre non so più quanto è
passato dall'addio di Amanda, arriva Jessi.
“Stai bene?” mi
chiede.
“Dobbiamo parlare” le
rispondo.
“Di cosa?” fa.
Mi chiedo se ha assistito alla
mia discussione con Amanda. Probabilmente no altrimenti starebbe
sorridendo perché avrebbe capito che non posso più fare
a meno di lei.
Prendo il cellulare e faccio il
numero di Foss.
“Sto arrivando con Jessi”
gli dico.
Pochi secondi è arriviamo
al nascondiglio dove si rifugia Adam. E' il posto dove lui mi ha
fatto delle sconvolgenti rivelazioni giusto qualche ora prima.
Rivelazioni che mi hanno cambiato, ma che dico, stravolto la vita. E
ora tocca a Jessi. Non posso più evitarglielo.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Cartella
Dovrei essere sorpresa nel vedere
Adam Baylin ancora vivo. Kyle ne aveva annunciato la morte qualche
settimana fa. Ma è già capitato che Kyle fosse convinto
della sua morte mentre invece Baylin era ancora vivo. In
quell'occasione si trovava in coma in una casa dispersa nel bosco e
io cercavo di carpire ciò che c'era nella mente dell'unica
persona al mondo che credeva in me. Eseguivo contro la mia volontà
gli ordini che la Metacorp aveva immesso nel mio cervello. Ora invece
siamo in un normalissimo appartamento anche se Adam si trova seduto
su una sedia a rotelle. Ma non mi stupirei se si alzasse
improvvisamente.
“Perché l'hai
portata qui?” domanda Foss. “Non capisci che è
pericoloso per tutti” Ecco un altro mio detrattore. Devo dire
che da quel giorno nel bosco la mia situazione sociale non è
migliorata molto. Quando la smetteranno di vedermi come un mostro?
“Deve sapere la verità”
risponde Kyle. Quale verità?
“Non fa nulla” si
intromette Baylin. “E' giusto che anche Jessi sappia tutto”
Ma che accidenti devo sapere?
“Perché non mi hai
detto che Adam era ancora vivo?” domando a Kyle. “Non ti
fidi di me?”
Se anche lui inizia a pensare che
sono una persona indegna della sua fiducia non mi rimane più
nessuno al mondo. D'altronde dopo la morte di Sarah e le accoglienze
non proprio positive in casa Tragger posso dire di essere
praticamente sola al mondo. Kyle è l'unico che mi rimane. Non
posso perdere anche lui.
“L'ho scoperto solo qualche
ora fa” dice. E' sincero. Lui è sempre sincero.
“Kyle non sapeva che ero
ancora vivo” mi fa Baylin.
“Perché l'ha
ingannato?” gli domando.
“Le persone che mi vogliono
morto sanno che ho delle preziose informazioni su di loro”
dice. “Hanno cercato di uccidermi qualche settimana fa.
Fingendomi morto hanno creduto che loro si sarebbero convinti che
quelle informazioni sarebbero morte con me e quindi Kyle sarebbe
stato al sicuro”
Le persone che lo vogliono morto?
Per il mondo era morto da oltre un anno. I Latnok sono più
furbi di quel che sembra. Mi chiedo come ha fatto Cassidy ha sapere
che era vivo se non lo sapeva nemmeno Kyle. E quali informazioni ha
Adam?
“Loro hanno ucciso mia
madre” lo informo. Forse lo sa già. “Cassidy l'ha
uccisa”
“So tutto di tua madre”
mi risponde. “La conoscevo molto bene”. Si avvicina.
“Jessi, non c'è un modo facile di dirtelo perciò
te lo dirò così”. La sua mano tocca la mia spalla
e posso leggergli tutti i suoi ricordi. Lui mi ha permesso di farlo.
Vedo Adam alla casa nel bosco
dove io e Kyle lo abbiamo trovato in coma. Ma ora è sano ed è
anche in piedi. O meglio è inginocchiato. Sta curando il
giardino quando sento un battito familiare. Adam si volta. Si tratta
di Sarah. Non so a quando risale questo ricordo ma è viva.
“Mi stavo rimettendo
velocemente dall'ultimo attacco dei Latnok quando tua madre riesce a
rintracciarmi” racconta. “Era da vent'anni che non la
vedevo. L'avevo cercata per informarla della tua esistenza. Speravo
che si occupasse di te. Dopo quello che avevi passato avevi bisogno
di una famiglia, di una madre”
Ero sempre stata convinta che
fosse mia madre che mi avesse cercata di sua spontanea volontà
tramite messaggi subliminali in un cd di cui Kyle era venuto
casualmente in possesso.
“Invece non avevo capito
nulla” continua. “In questi anni non si nascondeva dai
Latnok ma si nascondeva da me. Non voleva che io sapessi”
Nei ricordi di Adam, Sarah estrae
una pistola e la punta verso il padre biologico di Kyle. Il battito
dell'uomo si fa più veloce.
“Era convinta che prima o
poi avrei scoperto la verità” prosegue. “Quando ha
capito che ancora non sapevo, la sua mente è diventata
vulnerabile. E finalmente sono arrivato a quello che non avevo capito
vent'anni fa”
Non so perché ma
improvvisamente non ho più voglia di ascoltare. Vorrei credere
che se mia madre sta puntando una pistola ad Adam Baylin è
perché lui ha fatto qualcosa di sbagliato, che insomma se lo
meriti. Invece ho la netta sensazione che chi sta sbagliando sia mia
madre.
“Ha rubato i miei progetti
riguardo la capsula” spiega Adam mentre nei suoi ricordi, o
meglio nei ricordi requisiti a Sarah, lei entra di soppiatto
nell'ufficio di Adam e ruba alcuni fogli. “Li hai rubati per
creare l'essere perfetto. Ha sedotto John Cassidy che faceva parte
della prima fase dell'esperimento e ha unito il dna di John al suo
per creare un figlio super intelligente ma Michael si è
rivelato molto limitato”
“Ti sbagli” gli
faccio notare. “Cassidy non può essere figlio di Sarah,
lui l'ha uccisa”
“Non è detto”
risponde Kyle.
Improvvisamente c'è
qualcosa che non va. Finora ho sentito tre battiti nella stanza, più
i battiti di Sarah e Adam nei ricordi di quest'ultimo. Ora invece c'è
un battito che manca all'appello. E' quello di Kyle. Il suo cuore non
batte più. Esco dai ricordi di Adam e vedo che Kyle è a
terra. Adam e Foss sono fermi.
“Aiutatelo” grido.
“Non rimanete lì impalati”
Corro da Kyle. Vicino a lui è
pieno di sangue. Il suo sangue. Adam e Foss continuano a non fare
nulla, indifferenti. Pensavo che ci tenessero a lui.
“Kyle, andrà tutto
bene” lo rassicuro mentre gli fermo l'emorragia. Ma una voce
dentro di me mi fa notare che ha perso troppo sangue e il battito è
assente. Kyle è morto ma io non riesco ad accettarlo.
“Lo so che andrà
tutto bene” risponde lui. E' vivo. Sento di nuovo il suo cuore.
“E' un trucchetto che mi ha insegnato Alex” dice
rialzandosi.
“Perché lo hai
fatto?” gli chiedo. Ma in realtà lo so benissimo. Ha
rallentato il suo battito cardiaco. Si è ferito e intanto si
auto-produceva altro sangue. Ha finto la sua morte per dimostrarmi
che anche Sarah può aver fatto lo stesso.
“Mi dispiace” mi fa
sincero. Sa che ho realizzato il perché del suo gesto. Odio il
suo sguardo da cucciolo abbandonato. Lo odio e lo amo al tempo
stesso.
“Perché ha finto la
propria morte?” mi rivolgo ad Adam. Ovviamente sto parlando di
Sarah.
“Come ti dicevo, io e Sarah
avevamo lo stesso obiettivo ma per finalità diverse”
spiega Adam. “Io voglio cambiare il mondo, lei vuole
controllarlo, sottometterlo a una casta di persone super
intelligenti”
Ometto di dirgli che non ci vedo
nulla di male nel fatto che le persone più intelligenti
governino il pianeta. Dovremmo forse farci comandare da persone
stupide che non sanno quello che fanno?
“Ha mandato Cassidy per
ottenere la mia fiducia” continua Kyle. “E ottenere così
il mio dna”
“Kyle è l'essere più
intelligente che la tecnologia Latnok abbia mai creato”
conclude Foss. “Per questo Sarah vuole creare un esercito di
Kyle sotto il suo controllo”
Un esercito di Kyle? Tutti sono
convinti che lui sia più intelligente. Per tanto tempo ho
sperato invece di essere migliore di lui. Più forte, più
intelligente, più veloce. Poi mi sono rassegnata al fatto che
fossimo pari. Ora invece ritorna la teoria che Kyle sia superiore a
me. Anche mia madre ne è convinta, altrimenti avrebbe potuto
coinvolgere me nel suo progetto e non Kyle.
“Come ti senti?” mi
chiede quest'ultimo.
“Avrei preferito che fosse
morta” rispondo sinceramente. “Invece mi ha davvero
abbandonato”
“Io non lo farò mai,
lo sai vero?” fa lui.
“Sì, lo so”
rispondo. Tento di baciarlo ma lui si sottrae.
“E' per Amanda?”
Pensa ancora a lei! Lo tradisce prima con Nate e poi con Alex e lui
la pensa ancora.
“Io e Amanda ci siamo
definitivamente lasciati” dice lasciandomi di stucco. “Ma
noi non possiamo ugualmente stare insieme, Jessi. Le nostre emozioni
potrebbero essere manipolate. E per quanto ci desideriamo a vicenda,
il nostro desiderio potrebbe essere frutto di una modifica genetica a
cui ci ha sottoposto il professor Kerns”
E adesso che storia è
questa? I nostri sentimenti sarebbero frutto del nostro codice
genetico programmato da questo tizio che non ho mai sentito nominare?
“Kyle, codice genetico o no
quello che noi proviamo l'uno per l'altra è reale e sincero”
cerco di fargli capire.
“Non lo so” ribatte
lui. “Quello che provavo per Amanda era reale e sincero e loro
me l'hanno portato via. Quello che proviamo noi, non so più
cosa sia”
“Non puoi dire sul serio”
lo rimprovero.
“Io non ti abbandonerò
mai, Jessi” dice sincero. “Potrai sempre contare su di
me. Ma noi non possiamo stare insieme. Lo capisci?”
Sinceramente no, non riesco
proprio a capirlo. C'è gente che passa tutta la vita a cercare
la sua anima gemella e lui che l'ha trovata la rifiuta perché
sono troppo perfetta? Non ha alcun senso.
“No, non riesco proprio a
capire” rispondo alzandomi. “Siamo un'equazione perfetta
che a te non piace solo perché l'ha risolta qualcun altro”
“Jessi..”
“Devo andare”
insisto. “Ho bisogno di pensare. Di rimanere un po' da sola”
In realtà non voglio
rimanere sola, voglio stare con Kyle ma è ovvio che per motivi
che non comprendo lui non mi vuole. E allora non mi resta che andare
dall'unica persona che mi può dare qualche risposta, che può
dare un senso alla mia vita. Non mi resta che andare da Sarah.
***
Ogni volta che ho baciato Kyle
ho sentito una dolce melodia nella mia testa e nel mio cuore. E
quella melodia è sempre stata la stessa. La canzone che
suonavo al piano la prima volta che ci siamo incontrati.
Ma quando mi ha baciata prima
non ho sentito nessuna melodia. Nessuna nota, nulla. Mi baciava senza
baciarmi. La scintilla c'era ma era solo vagamente l'ombra di quella
che sentii quando ci baciammo per la prima volta al parco.
Sono sicura che lui pensasse a
Jessi in quel momento. Non sono più nei suoi pensieri. Codice
genetico o no, la mia storia con Kyle è finita.
Definitivamente.
Così sono scappata e mi
sono ritrovata a vagare per la città senza una meta. E mi sono
persa. Potrei chiamare mia madre ma si arrabbierebbe e mi chiederebbe
un sacco di spiegazioni. Ho chiamato invece la prima persona che mi è
venuta in mente, Alex.
“Amanda, cosa succede?”
mi chiede. Ancora una volta penso a quanto somigli a Kyle. Capisce il
mio umore al volo.
“Non so dove mi trovo,
ho paura” gli dico. “E ho rotto con Kyle. Chiuso. Per
sempre”
“Mi dispiace”
risponde. “Prova a dirmi quali edifici vedi”
Gli descrivo il paesaggio e
dopo un quarto d'ora arriva a prendermi in macchina.
“Non voglio andare a
casa” mi lamento. E' vero. A casa c'è mia madre e non
voglio che mi veda in queste condizioni. Lei non ha mai creduto in
Kyle. E ora sentirmi dire “te l'avevo detto” non sono
proprio le parole che desidero di più al mondo sentire.
“Ok, andiamo da me”
propone lui.
Alex vive in un appartamento
al 1711 di Bushnell Avenue. Si tratta di un bilocale con bagno,
camera da letto, cucina e balcone. Noto che lui non ha tutti i fogli
e foglietti sparsi come nella tana di Nate. Ma c'è una tenda
che accede alla camera. Entro e mi siedo sul letto. Inizio a
piangere. Lui si siede accanto a me e mi stringe tra le sue braccia.
Poi mi vengono in mente due
cose. La prima è che Alex lavora per lo stesso gruppo di cui
fa parte Kyle, quei maledetti Latnok. La seconda è la
questione del codice genetico. Se Kyle ha un'anima gemella con cui è
destinato a stare, la stessa cosa varrà per Alex.
“Sai che gli assomigli
tanto” inizio.
“Sì ma io non
sono Kyle” fa lui intuendo a chi mi riferisco.
“Anche tu non sei nato
in una capsula dopo una gravidanza lunga sedici anni?” gli
chiedo.
“Non so se sono nato in
una capsula o meno” risponde. “Ma sono sicuro di essere
stato partorito prima dei quattro anni dato che ho ricordi di quando
ero bambino”
“E non hai un codice
genetico che ti spinge ad amare una tua pari?” insisto.
“Una mia pari?”
ride. “Il mio codice genetico in questo momento mi spinge a
fare questo” Mi bacia. E' un bacio caldo, dolce, lungo,
bellissimo.
“Mi piace il tuo codice
genetico” gli dico continuando a baciarlo ripetutamente. Ogni
bacio è meglio del primo.
L'indirizzo di Alex è
quello di George McFly
nel primo film di Ritorno
al futuro,
ovvero dove il padre di
Marty abitava nel 1955
Asheptus mi ha lasciato il
seguente commento:
“scusa
tanto ma la madre di Cassidy è Grace Kingsley non Sarah
Emerson, perciò Kyle e Jessi non sono fratellastri”
Faccio copia/incolla della
risposta già inviata:
“Ti
scrivo in merito al tuo commento relativo alla mia fanfiction “A
new friend”. Il commento è fuori luogo in quanto la mia
fanfiction è un What if ovvero, come da descrizione, "Una
storia che parte dalla modifica sostanziale di un fatto importante
della trama originale, al fine di far vedere al lettore cosa sarebbe
successo se fosse cambiato quel determinato evento". In tal caso
l'evento importante modificato è proprio il fatto che la madre
di Kyle e Cassidy sia Sarah Emerson e non Grace Kingsley. Pertanto ti
consiglio di leggere cosa sono le fanfiction prima di commentarle. Il
tuo commento verrà cancellato”.
Non avendo mai cancellato un
commento non sapevo che in realtà posso solo chiedere
all'autore di cancellarlo e faccio ammenda per questa mia lacuna.
By Bobby_Drake
Dato che Asheptus ha sollevato la
questione vorrei spiegare perché ritengo che Sarah sia ancora
viva, sia la madre di Kyle e lei e Grace Kingsley siano la stessa
persona.
Cassidy sceglie il luogo e il
momento più pessimi per uccidere Sarah. L'appartamento vicino
a quello di Jessi e il momento in cui la ragazza sta tornando a casa
(che lui dovrebbe conoscere visto sta spiando lei e Kyle).
Negli ultimi due episodi prima
Jessi e poi Kyle mettono ko Cassidy rivelandosi fisicamente
superiori. Sappiamo che i due ragazzi sono in tutto uguali ad Adam e
Sarah. Come è possibile allora che Sarah invece non sia
riuscita a difendersi da Cassidy? In un condominio nessuno sente una
donna urlare?
Cassidy da a Kyle lo stesso
identico assegno che Sarah invia a Jessi. Errore un po' troppo
stupido per un Latnok.
Per questi motivi ritengo che
Cassidy non volesse occultare l'omicidio di Sarah ma fare in modo che
Kyle e Jessi sapessero.
Noi sappiamo che Adam ha avuto
una relazione con Sarah (la foto, il fast food, l'albero) ma Adam non
parla mai di Grace Kingsley. Perché?
Secondo me, Sarah e Grace
Kingsley sono la stessa persona. Oltettutto noi non l'abbiamo mai
vista la Kingsley ed è pure possibile che quella di Cassidy
sia una balla.
Concludo dicendo che comunque
nella mia fanfiction Grace Kingsley c'è ma avrà un
ruolo diverso rispetto alla storia originale. Per cui Asheptus non
volermene se la mia Grace Kingsley non centra nulla con il
personaggio originale ma anche questo è fanfiction.
By Bobby_Drake
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Cartella
Ho tentato senza successo di
rimanere vicino a Jessi. So che lei vorrebbe molto di più da
me. E io vorrei tanto poterla accontentare ma è più
forte di me, più forte del nostro legame, più forte di
tutti i codici genetici di questo mondo. Non riesco ad accettare che
le mie emozioni siano controllate da altri. Il problema non è
che l'equazione sia stata risolta da qualcun altro. Il problema è
che l'equazione è stata posta in modo da dare
obbligatoriamente questo risultato. Ha ragione Nicole. L'amore non è
una combinazione di polimeri ma qualcosa che nasce e cresce nel tempo
e si conquista ogni giorno. So di aver amato Amanda ma non so se
posso dire altrettanto di Jessi. Sono attratto fortemente da lei,
sento delle scosse fortissime quando mi tocca e il mio cuore batte
veloce quando la vedo. Ma è davvero amore o sono solo dei
polimeri manipolati? Finché non sarò sicuro della
risposta io e Jessi non potremmo stare insieme.
“L'avevo detto che quella
ragazza non è affidabile” Foss mi risveglia dai miei
pensieri.
“Aveva il diritto di
sapere” risponde Adam.
“Lo sapete dov'è
andata, vero?” insiste Tom. Sinceramente non so di cosa stia
parlando.
“Era un rischio che avevamo
il dovere di correre” dice il mio padre biologico.
“E' andata a schiarirsi le
idee” replico io.
“No, Kyle” ribatte
Foss. “E' andata da Cassidy. E' andata a cercare Sarah. E se
lei glielo chiederà Jessi starà dalla sua parte. E' nel
suo dna”
Non può essere che il dna
decida tutta la tua vita. Chi amare, se stare col bene o col male.
Non ci voglio credere. Ma un cenno del capo di Adam mi toglie questa
speranza.
“Io non credo”
insisto. “Tornerà”
“Forse” fa Adam. “O
forse no. Comunque noi dobbiamo stare pronti. Non possiamo permettere
che riprendano la sperimentazione”
“Cosa possiamo fare?”
Lo so perfettamente che dobbiamo
fare qualcosa. Mi sono stati portati via sedici anni della mia vita
che non riavrò mai indietro. E la mia vita non sarà mai
normale anche se adesso riuscissimo a sconfiggere i Latnok. Dovrò
sempre mentire per nascondere chi sono. Non posso accettare che
facciano questo ad altri bambini, che i Latnok sottomettano altri me
stesso al loro volere. Ma la presenza di Adam mi fa sentire
decisamente più ottimista.
“Dobbiamo scoprire dove
tengono le capsule” spiega lui.
“Loro però non hanno
il mio dna” gli faccio notare.
“Ne sei sicuro?”
domanda Foss. Effettivamente no, non ne sono così sicuro.
“Bisogna esserne sicuri, Kyle”
“C'è qualcuno di cui
ti fidi tra i Latnok?” mi fa Adam.
Bella domanda. Sicuramente non di
Cassidy. Non saprei riguardo a Mark e Jacky. Ma Alex sì, di
Alex mi fido.
“Alex potrebbe aiutarci”
rifletto. “Forse anche Mark” Ancora non voglio esprimermi
su Jacky.
“Ci servono persone sicure”
insiste Foss.
“Alex e Mark sono sicuri”
gli garantisco. Spero tanto di non sbagliarmi su Mark. Spero tanto
che il fiuto di Lory non si sbagli. Ma se di lui si fida una ragazza
tanto cinica e dubbiosa come Lory. Sì, mi fido di Mark.
“Allora chiamali”
acconsente Adam.
Prendo il cellulare e faccio il
numero di Alex. Non mi risponde. Opto per chiamare Mark.
“Kyle, come stai?” mi
chiede.
“Mark, ho bisogno di sapere
una cosa” Voglio metterlo alla prova e vedere la sua reazione.
“Qual è
l'obiettivo dei Latnok” domando. “Sii sincero e non
tirare fuori la solita tiritera che Cassidy ti ha ordinato di
sfoggiare”
“L'obiettivo dei Latnok?”
Un attimo di pausa. Sta cercando una risposta o meglio sta decidendo
da che parte stare. Se mi risponderà con la solita sviolinata
capirò d'aver sbagliato. “Kyle, io queste cose non te le
ho mai dette. Stanno costruendo delle capsule per incubazione
esterna, per gestazioni lunghe anni. L'obiettivo è creare
delle persone super intelligenti ma non so quale sia lo scopo. Mi fa
un po' paura” Bravo, Mark!
“Vogliono creare un
esercito di persone con il mio dna” chiarisco. “Ritengono
che io sia stato un successo e vogliono replicarlo. Non credo che i
loro intenti siano benevoli”
“Vuoi fermarli?”
chiede visibilmente preoccupato.
“Sì ma ho bisogno
del tuo aiuto” gli dico.
“Se Cassidy lo scopre non
se la prenderà solo con me ma anche con la mia famiglia”
replica.
“Hanno tentato di uccidere
il mio padre biologico, hanno rapito la mia ragazza” insisto.
“Se non li fermiamo, se la prenderanno comunque con le nostre
famiglie e non solo con loro. Se creeranno un esercito di uomini
super intelligenti non sarà a scopo benefico, credimi”
E Mark capisce. “Adam
Baylin è ancora vivo?” La presenza di Adam gli da
fiducia e accetta. Con Mark dalla nostra parte abbiamo un ottimo
infiltrato tra i Latnok. Ora devo rintracciare Alex ma non dubito da
che parte stia.
***
“Non ti abbandonerò
mai” mi ha sempre detto Kyle. E invece lo ha fatto, come tutti
gli altri. Peggio degli altri. Con la scusa dei polimeri e del codice
genetico mi ha rifiutata. Lui è convinto di capire tutto
dell'amore mentre invece non ha la più pallida idea di cosa
sia. L'amore è perfezione e noi due eravamo perfetti insieme.
Emily almeno aveva una scusa
migliore per lasciarmi. Non era mia sorella. Tutti i miei ricordi, la
nostra parentela, la triste storia della nostra infanzia, balle della
Metacorp per manipolarmi e tenermi buona. Ma Emily aveva paura di me,
di ciò che posso fare.
Taylor invece voleva
sfruttarmi proprio per ciò che posso fare. Forse se avessi
seguito lui, anziché Kyle, ora sarei già un membro
importante dei Latnok, molto più dei miei fratellastri. Taylor
mi spronava a fare di più, a superare i miei limiti, a essere
degna di mia madre. Kyle mi ha sempre limitato. Anche lui come Emily
ha sempre avuto paura di me, del mio essere indipendente. Cassidy non
mi ha mai tenuto in considerazione. E poi lui non è altro che
un servo di Sarah.
La verità è che
mia madre non conosce la mia vera potenzialità. Non sa fino a
che punto posso arrivare. Non è vero che io e Kyle siamo alla
pari. Più di una volta ho dimostrato di essergli superiore. Ma
da quando ho conosciuto i Tragger loro mi hanno spinta verso
un'involuzione. Ora sarò di nuovo libera di essere me stessa.
Di essere Jessi Emerson, sarò degna di avere il cognome di mia
madre.
“Jessi, cosa ci fai
qui?” mi chiede Cassidy vedendomi arrivare.
“Voglio vedere Sarah”
gli rispondo.
“Non so di cosa parli”
mente.
Lo prendo per il collo. I suoi
battiti aumentano a dismisura. E' bravo a mentire ma non ha
difendersi da me. Non è abbastanza forte.
“Non ho voglia di
giocare, fratellino” gli dico. “Voglio vedere Sara. Ho
delle informazioni per lei. Su Adam”
“Adam Baylin è
morto” cerca di dirmi Cassidy.
“Sì, come lo è
Sarah” sorrido.
“Lascialo andare”
Finalmente si presenta mia madre. Non l'ho nemmeno vista entrare. Non
ho sentito alcun battito. Comunque ubbidisco.
“Adam Baylin è
ancora vivo” la informo. “Ci ho appena parlato. E mi ha
detto la verità, su di te, sul tuo rapporto con i Latnok,
sulla mia parentela con questo idiota e con Kyle”
“Vuoi un premio per
esserci arrivata col suo aiuto?” mi chiede Cassidy. Lo ignoro.
“Perché non l'hai
chiesto a me?” mi rivogo a Sarah. “Non mi ritieni
all'altezza? Sono più intelligente, più veloce, più
forte di Kyle. L'ho dimostrato diverse volte”
“Non è vero”
continua a intromettersi Cassidy.
“E' possibile”
dice invece Sarah. “Ma io ho saputo della tua esistenza solo
qualche mese fa. E il tuo potenziale non era neanche lontanamente
sviluppato. E non lo è nemmeno ora. Kyle invece in questi due
anni si è allenato molto. Lui è un risultato sicuro”
“Mettimi alla prova”
replico. “Lo posso battere”
Sarah e Cassidy si guardano.
Lui sorride mentre il volto di mia madre resta impassibile. So di
essermi cacciata in una situazione poco piacevole ma credo davvero di
essere superiore a Kyle e voglio dimostrarlo.
E poi c'è un altro
motivo più importante perché faccio tutto questo. Kyle
non mi vuole e non posso fargliene una colpa. Mi sono sempre
dimostrata una persona poco affidabile, compio spesso e volentieri
scelte sbagliate ma stavolta credo di aver preso la decisione giusta.
Se Sarah utilizzerà il mio dna per i suoi piani lascerà
in pace Kyle e la sua famiglia. E io avrò di nuova una madre e
tante sorelle. Avrò la mia famiglia. E saremo tutti felici e
contenti.
“Non hai sentito la
mamma?” mi fa Cassidy con arroganza. “Kyle è un
risultato sicuro, tu no”
Non credo che nella mia
famiglia ci possa essere spazio anche per un fratello. E poi se
questo è mio fratello io sono Madre Teresa di Calcutta. Non ha
un quoziente nemmeno lontanamente vicino al mio, non ha alcuna
capacità straordinaria, non ha nulla in comune con me.
Il mio sguardo ricade senza
pietà su di lui. Sorrido. Un piccolo movimento della mia mano
e l'arroganza di Michal Cassidy sparisce.
“Posso manipolare il
flusso sanguigno del tuo corpo, fratellino” gli dico. “Tu
lo puoi fare?”
Cassidy si inginocchia dal
dolore toccandosi il petto. Ho fermato il suo sangue. Il suo cuore
non ha più l'apporto di ossigeno.
“Fermala” supplica
a Sarah.
Il viso è pallido e
bagnato. Gronda di sudore e di sofferenza. Non voglio ucciderlo anche
se quello che sto facendo mi provoca uno strano piacere. Voglio
dimostrare a Sarah che io posso fare qualsiasi cosa. Un ordine di mia
madre e io smetto subito. Ma lei rimane in silenzio.
“Che aspetti”
protesta ancora Cassidy. “Dille di smettere. Fermala”
Nulla. “Jessi, sono tuo fratello”
Improvvisamente ho paura.
Ancora pochi secondi e toglierò la vita a Michael Cassidy. Non
avevo previsto di farlo. Mi piace e non mi piace al tempo stesso.
Voglio che Sarah mi fermi ma lei non parla. Perché non salva
suo figlio? La guardo ma lei osserva l'agonia di Cassidy. Il suo viso
è impenetrabile. Soffre nel vederlo così? Non saprei
dirlo. Poi finalmente arriva l'ordine tanto atteso.
“Basta” mi dice.
“Lui mi serve”
Non so a cosa serve ma
finalmente capisco. Mi ha messo alla prova. Un ordine l'aveva dato.
Un ordine silenzioso. La prova era uccidere Cassidy. E io l'ho stavo
per eseguire. L'avrei ucciso. Per lei. Per ottenere la sua
approvazione e la sua fiducia avrei ucciso per la seconda volta. Ma
stavolta consapevole di quello che facevo. Ora non posso più
tornare indietro. E questo mi spaventa. Soprattutto dopo aver sentito
il suo ordine successivo.
“Ora fallo con Kyle”
mi dice. “Ma stavolta devi andare fino in fondo”
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Cartella
Appena tornato a casa, Nicole mi
viene incontro con aria preoccupata.
“Ho
detto tutto a Stephen e a Lory” mi fa. “Josh sta male per
la partenza di Andy, per ora ho pensato sia meglio non coinvolgerlo.
Dov'è Jessi?”
In tutto questo trambusto avevo
dimenticato il dolore di Josh. In questi ultimi giorni sono stato un
pessimo fratello e un pessimo amico per lui. In verità credo
che in quest'ultimo anno non ho dato proprio il meglio di me.
Continuo a rimpiangere quando non sapevo chi ero e tutto sembrava più
semplice.
“Avevi
ragione” rispondo. “Non ha reagito bene al mio rifiuto di
stare insieme. Le ho offerto la mia amicizia ma se n'è andata.
Adam e Foss ritengono che sia andata da Sarah.” La guardo
sconsolato. “Dove sto sbagliando, Nicole?” Amanda, Josh,
Jessi, non riesco a fare a meno di deludere le persone a cui voglio
bene.
“Tu
hai fatto quello che potevi” mi rincuora. “Prima di
prendere una qualsiasi decisione devi essere sicuro di essere tu a
provare quei sentimenti e non che siano programmati dai Latnok. Non
sarebbe giusto soprattutto nei confronti di Jessi che ha già
sofferto abbastanza”
I Latnok continuano a controllare
la mia vita costringendomi a far soffrire le persone importanti e io
mi sento così impotente. E' una sensazione insopportabile.
“Hai
già parlato con Josh?” domando.
“Ci
ha parlato Stephen” mi informa. “E' molto giù di
morale. Credo che fra poco andrò da lui ma non ho la più
pallida idea di cosa dirgli. Aiutare i ragazzi è il mio
mestiere, sono anni che lo faccio e sono abbastanza brava ma quando
si tratta di mio figlio tutte le mie certezze, tutta la mia
esperienza scompare”
“Gli
parlo io” propongo. “Tu, Stephen e Lory aspettate Mark.
L'ho chiamato poco fa e ha detto che è dalla nostra parte”
“E'
tempo di affrontare i Latnok una volta per tutte?” mi chiede
preoccupata.
“Purtroppo
sì”
Salgo le scale e busso alla porta
di Josh.
“Avanti”
fa.
Apro e vedo che sta giocando a
G-Force. Il suo volto è asciutto ma dal livello di sale sul
viso direi che stava piangendo.
“Come
stai?” gli chiedo.
“Appena
avrò sconfitto Iceman82 starò da Dio” dice. Ma
invece è questo Iceman82 a vincere. Non sono un esperto di
G-Force ma ho la sensazione che sia stata una delle vittorie più
veloci della storia del videogioco.
“Ti
manca Andy, vero?” insisto.
“Amico,
io posso avere tutte le ragazze che voglio” sorride ma il suo
sorriso fa più pena dei suoi occhi lucidi. Mi viene un groppo
al cuore nel vederlo così.
“Due
anni fa avrei anche potuto crederti ma da allora sei molto cambiato”
noto. “Anch'io sono molto cambiato. Prima facevamo quasi tutto
insieme e ora ti dedico così poco tempo che ci è voluta
una settimana per venire qui a dirti quanto mi dispiace per la
partenza di Andy”
“Hai
le tue cose a cui pensare” dice.
“Nulla
è più importante di mio fratello” Lo abbraccio.
So che a Josh non piace essere abbracciato da un membro della
famiglia o da un ragazzo ma è un abbraccio che gli fa bene
perché inizia a piangere.
“Abbiamo
superato tante cose” spiega. “Prima il suo cancro, poi la
mia stupidità. Non so se riuscirò a sopportare anche
questo. Io non lo so”
“Potrei
fare un collegamento via webcam tra il tuo computer e il suo così
potreste vedervi e sentirvi tutti i giorni e la distanza sarebbe
minore” suggerisco.
“Potresti
farlo davvero?” chiede. “Certo che lo puoi fare, tu sei
Kyle, tu puoi fare tutto” Finalmente sorride ed è così
bello vederlo sorridere.
Improvvisamente sentiamo il
campanello. E' arrivato Mark. Lori va ad aprire. Mi chiedo se è
il caso o meno di coinvolgere anche Josh ma lui mi toglie
dall'impaccio.
“La
depressione per la partenza di Andy non mi ha reso stupido”
dice. “Sta bollendo qualcosa in pentola. Se serve il mio aiuto,
puoi contare su di me. Ho giusto bisogno di distrarmi”
“I
Latnok vogliono creare tanti me stesso” Vedo la sua espressione
a metà tra il terribile e il fantastico. “Sai cosa
potrebbero fare con un esercito che ha le mie stesse doti?
Possibilità illimitate e non con scopi positivi”
“Sono
già incasinato con un solo Kyle, figuriamoci con un esercito
di alieni fatti in casa” scherza lui.
Insieme scendiamo le scale e
andiamo in cucina dove Mark sta inutilmente invitando Lori a rimanere
in casa con i Tragger. L'idea era venuta anche a me ma ho capito
subito che non sarei mai riuscito a dissuaderli.
“Non
ci pensare nemmeno, Mark” dice Lori. “Ci siamo dentro
anche noi e non abbiano nessuna intenzione di stare a guardare”
Mark mi guarda in cerca di
solidarietà. “Kyle, diglielo anche tu che potrebbe
essere pericoloso”
“Potrei
farlo ma sarebbe completamente inutile” gli dico. “Non
credo che ci sia modo di convincerli”
“D'accordo”
conclude. “A vostro rischio e pericolo”
“Alla
buon ora” fa Lori.
Nicole non ha tolto gli occhi di
dosso a Josh. “Come stai?”
“Pronto
alla battaglia” risponde lui. “Andy mi manca, non posso
negarlo ma questa avventura mi farà bene” Nicole lo
abbraccia. Josh non si sottrae nemmeno stavolta.
“Cerco
di contattare Alex” li informo.
“Io
avviso Declan” dice Lori. Noto lo sguardo di Mark quando mia
sorella chiama in causa il suo ex ragazzo. Ho la netta sensazione che
la situazione sentimentale di Lori non sia molto migliore della mia.
***
“Kyle” rispondo
guardando Amanda seduta affianco a me. Sono imbarazzato. So che lui
non ci può vedere al telefono ma la situazione è
decisamente imbarazzante. Poi mi tranquillizzo nel sentire cosa ha da
dirmi.
“Adam è ancora
vivo” mi annuncia. “E avevi ragione sul fatto che dietro
a tutto questo c'è Sarah, sulla sua finta morte, che è
mia madre”
“E la mia?” chiedo
pauroso della risposta.
“Adam dice di no”
risponde. “Mi dispiace”
“Non importa” In
realtà sono felice di non essere imparentato con lei e con
Cassidy. “Lo hai detto a Jessi?”
“Sì” mi
dice. “Non l'ha presa bene. E' scappata ma so che tornerà”
Dalla voce non mi pare così sicuro. “Comunque ci sono
delle novità. Pare che i Latnok vogliano clonare un esercito
di me stesso. Mi ritengono il loro più grande successo. Voglio
impedirlo. Noi vogliamo impedirlo”
“Sono con te, amico”
sorrido. Finalmente ci si prepara a sferrare un attacco ai Latnok. La
presenza di Adam Baylin mi fa essere più ottimista riguardo
alle nostre possibilità di vittoria.
“Ci vediamo al tuo
laboratorio” mi propone. “Così possiamo preparare
un piano”
Entrambi riagganciamo il
telefono. Il mio sguardo cade su Amanda, ora è sveglia. E'
bellissima con i capelli spettinati.
“Era Kyle?” mi
chiede.
“Sì”
rispondo. “Sai il gruppo di scienziati per cui ogni tanto
lavoriamo?”
“I Latnok?”
“Quelli” Sembra
che finalmente Kyle si sia deciso a raccontarle la verità.
“Beh pare che abbiano in mente un piano e noi vogliamo
rovinarglielo”
“Stai attento” mi
fa. Le sue labbra si uniscono alle mie. E ogni volta è come se
ci fossimo solo noi due al mondo. Potrei continuare a baciarla per
tutta la sera ma Kyle mi sta aspettando e questo pensiero mi fa
sentire in colpa. Si sono lasciati da poco più di un'ora.
Dopo aver riaccompagnato
Amanda a casa, vado nel mio laboratorio dove potrò finalmente
conoscere l'uomo che ha ispirato la mia vita ed i miei studi.
Adam e Kyle non sono soli. C'è
anche un uomo che non ho mai visto di persona ma mi sono imbattuto
nella sua scheda nel corso delle mie indagini. E' Tom Foss, ex
dipendente della Zzyzx, addestramento militare, ha perso moglie e
figlia. E poi ci sono Mark, una coppia e tre ragazzi che non conosco
ma che ho visto al The Rack. Presumo si tratti della famiglia di
Kyle, i Tragger.
“Tutti a bordo?”
chiedo vedendo la ciurma. So che per alcuni di loro è
pericoloso ma con quale cuore posso consigliare a queste persone di
rimanersene a casa mentre il loro figlio, il loro fratello rischia la
vita. Ringrazio piuttosto di essere stato più bravo di Kyle ad
aver tenuto la mia famiglia lontano da misteri e inganni. Ma la
verità è che a volte mi sento in colpa per averlo
fatto. E a volte mi sento anche così solo.
“Non vogliono capire che
è troppo pericoloso per loro” si giustifica Foss.
“Noi non ce ne andiamo”
insiste la signora Tragger.
“Possiamo esservi utili”
dice la ragazza.
“Siamo bravissimi con le
menzogne e gli inganni” aggiunge il ragazzo più giovane.
I genitori gli lanciano un'occhiata. Mi sa che più tardi il
piccolo Tragger dovrà spiegare parecchie cose riguardo a
questa affermazione.
“Loro sono mia madre
Nicole e mio padre Stephen” ci presenta Kyle.
“Kyle ci ha parlato
tanto di te” dice lei. Entrambi chiedono una stretta di mano.
Li accontento. Stephen ha una stretta micidiale.
“Sono felice di
conoscervi” rispondo.
“Loro sono i miei
fratelli, Josh e Lory” continua Kyle.
“Chiunque è
contro i Latnok è benvenuto” li rassicuro.
“Mi chiamo Declan e odio
i Latnok” fa il ragazzo biondo. Non l'ha presentato come
fratello quindi presumo sia un amico di Kyle.
“Avere Jessi come
nemica sarà dura” ci ricorda Lory.
“Lei non è nostra
nemica” ribatte Kyle. “Cambierà idea. E' solo
disorientata”
“Jessi vuole trovare il
suo posto nel mondo” rifletto. “Ed è convinta di
riuscirci affianco a Sarah. Dovremmo iniziare a preoccuparci sul
serio quando si sentirà a suo agio con la madre e il suo
mondo”
“Quando commetterà
i suoi stessi crimini con la stessa convinzione e sangue freddo di
Sarah?” chiede Nicole.
“Già”
concorda Adam. “Perché a quel punto non sarà più
confusa ma saprà esattamente quello che sta facendo”
“Lei non è come
Sarah” insiste Kyle.
Noi tutti vorremmo essere
sicuri di questo ma purtroppo non lo siamo. E sebbene forse Kyle non
lo ha capito ancora, al momento del dunque se sarà necessario
dovremmo essere pronti a trattare Jessi come una nemica.
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Cartella
Sono ancora a terra sotto shock.
Dopo quello che mi ha fatto Jessi non ho ancora il coraggio di
alzarmi. Mi era stato detto che lei e Kyle avevano delle grandi
capacità ma nessuno mi aveva detto che erano in grado di
uccidere col solo movimento della mano. Se non fosse stato per mia
madre ora sarei morto. E non devo certo dirle grazie per averci messo
così tanto a fermarla.
“Prima della riunione devi
cambiarti i pantaloni” mi fa. Effettivamente la paura è
stata tanta e non ho potuto fare a meno di scaricare la tensione nel
modo più vile e imbarazzante possibile.
“Poteva uccidermi” le
dico. “Voleva uccidermi” Muoio dalla voglia di una
sigaretta mentre le mani mi tremano e non riesco ancora a fermarle.
“Poteva ucciderti ma non
voleva” mi corregge Sarah. “Quello che voleva era
guadagnarsi la mia attenzione. Non hai visto come pendeva dalle mie
labbra?”
“E' troppo pericolosa e
imprevedibile” insisto. “Non possiamo fidarci di lei”
“Chiama gli altri” mi
ordina ignorando le mie parole. “Adam sa tutto e ha avvisato il
suo protetto. Probabilmente presto li avremo addosso. Dobbiamo
accelerare i tempi. Una volta che inizieremo la produzione non
potranno più fare nulla”
“Vuoi davvero utilizzare il
dna di Jessi?” chiedo.
“Perché no?”
risponde. “Utilizzeremo il dna di entrambi”
Non so cosa abbia in mente.
Spesso non lo so ma non è mio compito leggerle nella mente. Il
mio compito è eseguire gli ordini. Vuole organizzare una
riunione e le organizzo la riunione, vuole accelerare i tempi e li
acceleriamo. Vuole ancora il dna di Kyle e lo avrà.
Naturalmente lei non partecipa
alla riunione. Alcuni dei presenti sanno che è viva e che
dirige le operazioni, altri invece no. Ed è meglio che ancora
non lo sappiano. Si chiama manipolazione delle persone. Noi Latnok
siamo degli esperti in materia. E Sarah a volte mi sembra la
fondatrice di questa pratica.
Ad una tavola rotonda che lo è
solo in apparenza sono presenti solo due Latnok giovani, Jessi e
Nate. Per il resto gli anziani sono: mio padre John, l'ex direttore
della Metacorp Julian Ballantine, Brian Taylor e i signori Peter
Graves e Grace Kingsley.
Sono stati Peter e Grace a
segnalarmi il figlio Alex. Il ragazzo era ed è dotato di
capacità straordinarie, bisognava solo convincerlo a entrare
nei Latnok. Peter e Grace però non volevano rivelargli di
essere i suoi veri genitori, volevano metterlo prima alla prova. Ma
purtroppo la cosa è sfuggita loro di mano. Alex non ha mai
creduto alla mia balla di essere figlio di Sarah e Adam ma sapeva che
unendosi a noi poteva avere le sue risposte. I suoi genitori sono
rimasti soddisfati ma come spiegargli che tutto quello che ha passato
era solo l'ennesimo gioco dei Latnok di cui loro stessi sono stati
complici attivi?
“Benvenuti, signori”
esordisco. “Come potete vedere abbiamo un nuovo membro fra noi.
Ma credo che Jessi non abbia bisogno di presentazioni” In
effetti è famosa tra i Latnok quasi quanto Kyle.
“Siamo sicuri che sia
affidabile?” chiede Ballantine. Amico mio, se dovessi darti io
una risposta ti direi chiaramente di no ma non sono io che decido.
“Le alte sfere hanno
approvato questa decisione” rispondo.
“Speravamo nell'inserimento
di un altro membro” fa Graves. “Con tutto il rispetto per
la ragazza e le sue capacità”
Graves e la Kinglsey devono
biasimare solo se stessi per aver perso il loro figlio per la seconda
volta. D'altronde tutti noi facciamo delle scelte difficili e
dobbiamo affrontarne le conseguenze. Io le ho affrontate poco fa
quando Jessi è stata ad un passo dal togliermi la vita sotto
lo sguardo soddisfatto di nostra madre.
“Dobbiamo accelerare i
tempi” continuo. “I nostri nemici hanno capito quello che
stiamo facendo e si stanno preparando a fermarci. Dobbiamo precederli
e iniziare la produzione in anticipo”
“Quando?” chiede mio
padre.
“Domani inizieremo la
produzione del soggetto XX” annuncio a tutti i presenti.
“XX? Ma non era il soggetto
XY?” fa Ballantine esterrefatto.
“Ci sono stati dei
cambiamenti” spiego. “E abbiamo deciso di inserire il
soggetto XX nel progetto”
Tutti sanno chi è il
soggetto XX. Infatti tutti guardano Jessi. Ma io ho usato parole
specifiche. Non ho parlato di cambiamento di soggetto ma solo di un
nuovo inserimento.
“E l'altro soggetto?”
chiede la Kingsley.
“Parlane con le alte sfere”
rispondo. Chiaramente le alte sfere è un nome in codice per
Sarah e Grace lo sa. Ma il suo nome non deve mai saltare fuori
nemmeno adesso che Kyle e Jessi sanno tutto. Non capisco che motivo
c'è di continuare con tale riservatezza ma come ho detto io
eseguo solo gli ordini.
“Vorremmo vedere i
laboratori e il dossier” dice Graves. “La prudenza non è
mai troppa e ora che siamo alla fine sarà bene tutelarci
ancora di più” Ovvero se qualcosa va storto vuole i
dettagli per riprovarci per conto suo.
“Stasera andremo nei
laboratori” lo accontento. “Ma per quanto riguarda il
dossier dovrò chiedere alle alte sfere. Ma non credo che ci
siano problemi” Effettivamente non abbiamo ancora fatto il
backup dei dati. E ora che si aggiunge anche Jessi al progetto e i
dati saranno maggiori il backup sarà fondamentale per
continuare la sperimentazione nei prossimi anni. Infatti solo Sarah e
Adam conoscono tutti i dettagli. E dopo quello che è successo
con Jessi, non credo che la collaborazione tra me e mia madre durerà
ancora a lungo. Quel backup potrebbe rappresentare il mio biglietto
per una nuova vita.
***
Anche se Kyle non vuole
ammetterlo, Jessi è con Sarah e Cassidy e questa non è
un'ipotesi ma un dato di fatto. La ragazza vorrà almeno delle
spiegazioni, o più semplicemente è alla ricerca di
qualcuno che dia un senso alla sua vita, obiettivo in cui Kyle
secondo lei ha miseramente fallito.
Mi accorgo non senza qualche
preoccupazione che tutti sembrano pendere dalle mie labbra. Avrei
scommesso che sarebbe stato Kyle il leader, invece pare che ancora
una volta tocchi a me guidare il mondo verso la salvezza.
Estraggo una mappa di Seattle
e mi rivolgo a Mark. “Dove sono le capsule?”
“Si trovano qui, signor
Baylin” Il ragazzo mi indica un punto vicino a Beltown.
“L'ultima volta che ci sono stato ho contatto venti capsule.
Come intende procedere?”
“In due modi”
spiego. “Dobbiamo sabotare le capsule e modificare la formula
in modo che non possano utilizzarla in futuro”
“Ma senza il dna di Kyle
non posso fare nulla, giusto?” chiede il ragazzo biondo,
Declan.
“Potrebbero utilizzare
il dna di Jessi” rispondo.
“Lei non lo
permetterebbe mai” protesta Kyle.
“Potrebbero
sottrarglielo a sua insaputa” ribatte la signora Tragger. Mi
guarda come a farmi capire che sta indorando la pillola.
“Come sabotiamo le
capsule?” chiede ancora Mark.
“Potremmo utilizzare
della muffa” fa Kyle. “Questo renderà
inutilizzabile il loro liquido amniotico. Crederanno in un intoppo
senza venirne però a capo”
“Posso procurarmi tutta
la muffa che volete” si offre il ragazzo più giovane,
Josh. Non dubito che nel disordine e nella sporcizia di una camera
umida possa esserci una quantità di muffa utile allo scopo.
“Alex, puoi modificare
il programma in modo che non si accorgano delle modifiche?”
chiedo.
“Potrei inserire un
virus fantasma” propone. “Loro non si accorgerebbero
della sua presenza e appena cercheranno di utilizzare il programma si
cancellerà automaticamente e così le eventuali copie. E
anche se dovessero modificare la formula col dna di Kyle o Jessi
sarebbe inutile”
“Bene. Josh, procuraci
quella muffa” dico al ragazzino. “Alex, mettiti al
lavoro. Declan, Lori e Mark si occuperanno poi del lato pratico. Mark
sa dove sono i laboratori e la sua presenza non desterà
sospetti”
“E io che faccio?”
chiede Kyle.
“Potrebbero aver già
fatto copie del programma, dobbiamo assicurarcene ed eventualmente
eliminarli” inizio.
“Potrei fare più
copie del virus” fa Alex. “Se eliminiamo gli eventuali
backup già fatti si insospettiranno ma se li modifichiamo e
basta non si accorgeranno di nulla”
“E' una buona idea”
rispondo. “Kyle, controllerai nell'ufficio di Cassidy e in
tutti gli uffici della Latnok. La presenza dei tuoi genitori potrebbe
esserti d'aiuto”
“Io controllo a casa di
Cassidy e degli altri Latnok più sospettabili”
suggerisce Tom. “Tu che farai, Adam?”
“Affronterò
Sarah” sentenzio.
“Non sarà
pericoloso?” mi chiede Kyle.
“Sono sopravvissuto a
due attacchi, entrambi perpetratimi dai miei migliori amici”
gli dico. “Credimi, non sono le ferite fisiche che mi
preoccupano”
“Forse sarebbe meglio
che venissi con te” si propone Tom.
“Saresti in pericolo più
tu che io” gli faccio osservare.
“Se vuole rigenerarsi
prima di affrontare il nemico” fa Alex “può
approfittare della mia nanotecnologia”
“Quando tutto sarà
finito parleremo dei tuoi genitori, ragazzo” Come Jessi, anche
Alex ha diritto alla verità e sono sicuro che la prenderà
meglio di lei.
I suoi occhi improvvisamente
brillano. “Lei sa chi sono?”
“Li conosco”
confermo. “Ma è meglio parlarne in un secondo momento.
E' un discorso lungo e difficile da capire. I Latnok è gente
complicata”
“Crede che saranno nelle
file nemiche?” chiede.
“E' molto probabile ma
non è gente che si espone” gli spiego. “Dubito che
li incontrerai a meno che loro non vogliano incontrarti”
“E perché non
vorrebbero incontrarmi?” Sento molta tristezza nel tono di
voce. Sembra avere un nodo in gola.
“Forse hanno paura che
tu non li accetteresti” insisto.
Lui sembra volermi rispondere
ma poi rinuncia. “Forse è meglio parlarne più
tardi. Abbiamo una missione”
Siamo pronti quando Mark
riceve una telefonata.
“Dimmi, Cassidy”
il suo tono di voce non tradisce la tensione che gli aleggia dentro.
Forza, ragazzo!
“Mi serve un backup dei
dati” risponde Cassidy. “Portamelo al più presto
possibile. Prima del giro di visita”
“Il giro di visita?”
“In serata i Latnok
vogliono visitare il laboratorio per verificare che sia tutto a
posto”
E' proprio vero che a volte il
cielo ti aiuta. Queste informazioni ci sono molto preziose e potremo
muoverci meglio. Dovremo farlo prima del giro di visita.
Stavo guardando Grey's Anatomy
e ho pensato:
Patrick Dempsey sarebbe
perfetto nei panni di Cassidy Sr.
Grace Kingsley è
ovviamente la madre di Kyle e Cassidy
nella versione originale del
telefilm.
Peter Graves è il
protagonista di Mission Impossible
anche se è più
plausibile nei panni del nonno di Alex
ma concedetemi ugualmente
questo omaggio.
Per Kasya: non sono
d'accordo. Credo che Jessi sia il personaggio più complesso
della serie. E' una ragazza selvaggia e sregolata che sta ancora
imparando a confrontarsi col prossimo. Ha un bisogno forte
dell'attenzione che non ha mai avuto, in particolare da Kyle e Sarah
che sono le persone più importanti della sua vita. E questo
bisogno la porta spesso a fare scelte sbagliate sebbene con le
migliori intenzioni. Insomma è una carogna solo in apparenza.
Per quanto riguarda l'appunto, il
verbo fare è usato in modo idiomatico. In tal senso assume il
significato di “fare un discorso” o “fare un
azione” che in questo caso è parlare, dire qualcosa.
Per Gen: pensa che
io mi sono sentito in colpa per non aver dedicato abbastanza spazio
alla coppia Andy/Josh.
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Cartella
Baylin mi consegna i suoi appunti
completi. Vi è scritta la formula per la clonazione umana.
Partiamo dal presupposto che solo lui e Sarah conoscano la formula a
memoria. Per questo ha detto che avrebbe affrontato la sua ex
fidanzata. Le prospettive non sono buone. Lei ha già tentato
di ucciderlo. Lui ha un solo modo per cancellare quella formula dalla
sua memoria, ucciderla. Ed è paraplegico. Perciò in
cambio gli consegno i miei appunti sulla nanotecnologia. Si deve
presentare allo scontro nelle migliori condizioni possibili.
Intanto io mi occupo di ricreare
la formula nel mio pc tralasciando ovviamente la parte sul dna di
Kyle e successivamente aggiungo un virus fantasma. Qualsiasi dna
vogliano inserire nella formula, il virus renderà vano il
programma.
Stephen Tragger osserva ogni cosa
che scrivo sul monitor tra l'incredulo e l'ammirato. I suoi commenti
e i suoi suggerimenti mi fanno capire che è un esperto di
informatica e devo dire che in un'altra situazione non mi
dispiacerebbe condividere le nostre reciproche conoscenze in merito.
Ma ora non c'è tempo.
Consegno il dischetto a Mark.
Lui, Lori e Declan dovranno portarlo nei laboratori e cambiare il
programma inserito da Sarah e Cassidy con quello che ho creato io.
“Forse voi non dovreste
venire” insiste Mark. “Posso farlo benissimo da solo”
“Ancora?” fa Lori.
“Non preoccuparti, ragazzo”
lo tranquillizza Declan. “Non è la prima volta che la
mia vita è in pericolo. Anche prima di conoscere Kyle non ero
un angioletto”
“E io posso confermarlo”
sorride la ragazza.
Dall'aumento dei suoi battiti
penso che Mark avrebbe fatto volentieri a meno di una conferma da
parte di Lori sulla vita sregolata di Declan.
“Se volete posso venire con
voi” propongo.
“Sì” accetta
Lori. “Declan e Mark entrano. Ormai McDunaugh è un
esperto nella violazione della proprietà privata. Io e Alex
facciamo da palo”
“E io sarei decisamente più
tranquillo” dice Stephen.
“Come volete” fa
Mark. Dall'espressione rassegnata del suo viso ne deduco che il suo
vero obiettivo era lasciare Declan a casa.
Intanto Nicole e Josh sono andati
a prendere la muffa. Sorrido all'idea di quello che può
contenere la stanza di un ragazzino dell'età di Josh. Sotto il
letto pronte all'uso le riviste porno, sul letto e su un eventuale
divano i vestiti dell'ultima settimana, alcuni dei quali si reggono
in piedi da soli, altri non profumano certo di pulito ma saranno
perfetti per essere indossati per un'altra settimana. Nel cassetto si
confondono calzini sporchi con quelli puliti. La muffa in queste
condizioni è di casa.
Baylin si è sistemato sul
lettino portale di alluminio con l'aiuto di Foss e lo istruisce su
cosa debba scrivere nel mio computer. Ci ho messo diversi anni a
mettere a punto la nanotecnologia, quest'uomo ci ha messo un paio di
minuti ad apprenderla. Fra circa due ore sarà in grado di
affrontare Sarah. Ma saperlo fare da un punto di vista fisico non
basta, bisogna avere le capacità mentali. Sarah ha dimostrato
di avere una grande lucidità, di non avere scrupoli o sensi di
colpa. Questo le da sicuramente un certo vantaggio su Baylin.
Finalmente madre e figlio sono di
ritorno.
Prendiamo l'auto di Mark perché
se i Latnok dovessero arrivare prima che abbiamo finito la vista
della sua auto non desterebbe sospetti. Il ragazzo ha due dischetti,
entrambi contengono la formula con il virus fantasma, una copia per
il laboratorio e una per Cassidy. Declan invece ha la muffa che
suddividiamo in venti parti prima che i nostri entrino nel
laboratorio delle capsule.
“Se le spezzi il cuore,
Kyle ti ucciderà” mi fa Lori dopo che i ragazzi sono
scesi dalla macchina e si sono ormai incamminati verso il
laboratorio. Parole molto dure e non ho certo bisogno
dell'intelligenza Latnok per capire che sta parlando di Amanda.
“Kyle e io ci siamo già
chiariti in proposito” la tranquillizzo. O forse tranquillizzo
me stesso perché ho la mezza sensazione che Lori dica il vero.
“Lui l'ha amata dalla prima
volta che l'ha vista” continua. “Sai cosa significa? Io
non ho mai creduto nel colpo di fulmine. Dio sa quanto Declan mi ha
fatto penare. Ma Kyle e Amanda sono perfetti insieme”
“Ciò che può
essere perfetto un giorno può non esserlo più il giorno
dopo” le rispondo imbarazzato. Non ho voglia di affrontare
questo discorso con lei, di affrontarlo adesso. “Come te e
Declan”
“Questo non centra
assolutamente niente” dice lei tra il confuso e l'imbarazzato.
Ho colpito nel segno. Ho colto nel segno intuendo che tra lei e
Declan c'è stato qualcosa.
“Noi non siamo amici”
la inchiodo io. “Ma ti darò lo stesso suggerimento che
ho dato a Kyle. Devi capire quali sono i tuoi sentimenti verso Mark e
verso Declan”
“Non sono affari tuoi”
sorride lei sempre più imbarazzata. La conversazione ha preso
una piega che lei decisamente non aveva previsto.
“Un verso del vangelo
recita: non guardare la pagliuzza che c'è nell'occhio di tuo
fratello ma la trave che c'è nel tuo” insisto.
“E questo che vuol dire?”
mi fa.
“Non prendertela con me se
tu e Kyle avete delle difficoltà a leggervi dentro. Io so
quello che voglio, siete voi che dovete chiarire”
Il nostro discorso si interrompe
quando vediamo Mark uscire fuori. Sta parlando al telefono. Lo
ascolto.
“Si, Cassidy, sono nei
laboratori. Il backup è pronto” dice. “Quando
arrivano gli altri?”
“Fra due ore”
risponde l'altro. “Ma io fra un quarto d'ora sarò da te
per prendere il backup”
“Ok ti aspetto”
risponde il nostro complice e poi volge lo sguardo verso me e Lori.
“Ci sono guai?” mi
chiede la ragazza.
“Cassidy sta arrivando per
il suo backup personale” le spiego. “Vado a vedere se
Declan ha finito”
Scendo dalla macchina ma anche
Lori mi imita. “Vengo con te, voglio vedere le capsule”
“Ok” faccio. “Tanto
tra meno di un quarto d'ora dobbiamo sparire noi tre e non possiamo
usare la macchina di Mark o si chiederanno come sia possibile che sia
venuto a piedi”
“Non possiamo rimanere
nascosti mentre aspettiamo che Mark consegni il dischetto a Cassidy?”
domanda.
“No perché se
venisse con Sarah lei potrebbe rilevare i nostri battiti del cuore e
sospettare che stia succedendo qualcosa” dichiaro. “Se
Cassidy venisse solo non ci sarebbero problemi ma a questo punto non
possiamo permetterci di rischiare”
Per motivi a me sconosciuti i
Latnok non possiedono tutti le stesse capacità. So per certo
che Sarah, Adam, Jessi, Kyle e io possiamo rilevare i battiti del
cuore e fare altre cose straordinarie. Sto cercando di capire se
anche Mark, Nate e Jacky possano avere queste capacità. Sono
certo che Cassidy non possiede alcuna dote straordinaria se non il
fatto di essere un lurido bastardo.
Entriamo nei laboratori e lo
spettacolo è meraviglioso e atroce al tempo stesso. Ci sono
venti vasche vuote e ognuno di essi è attaccato a un computer.
Immagino le creature che dovrebbero ospitare tali vasche. Il miracolo
della vita e l'enorme dibattito sulla manipolazione genetica che da
anni è stato protagonista dello scenario scientifico.
I venti pc sono a loro volta
collegati ad un apparecchio centrale davanti al quale c'è
Mark.
“Hanno inserito due
programmi” ci avverte. “Uno è il progetto XX e
l'altro XY. Quest'ultimo è incompleto perché manca il
dna di Kyle ma c'è quello di Jessi”
“Se hanno quello di Jessi
che se ne fanno di Kyle?” chiede Declan intento a fondere muffa
e liquido amniotico.
“Potrebbero volerli creare
entrambi per continuare la specie di essere super dotati” gli
rispondo. “Hai finito con il sabotaggio?”
“Mi rimangono altre tre
capsule” risponde.
“Non capisco” fa
Lori. “Vogliono creare dei figli di Kyle e Jessi, perché?”
“Viste le loro
potenzialità, pensa a cosa possono fare i loro figli” le
fa notare Mark.
“Se Jessi è
psicopatica, Jessi jr lo sarà ancora di più”
osserva Lori tra il serio e lo scherzoso.
“Ho finito” annuncia
Declan.
“Bene, ora prendiamo il
volo prima che arrivi Cassidy” dico io. Comincio ad avere una
brutta sensazione. Voglio andarmene al più presto possibile.
Non voglio essere qui se Sarah accompagnerà Cassidy.
“Dobbiamo andare a piedi”
dice Lori a Declan. “I Latnok potrebbero capire la nostra
presenza e Mark deve rimanere per incontrare Cassidy”
La faccia di Declan non è
molto felice. Usciamo tutti e tre dal laboratorio mentre sento un
rumore di un'auto che si avvicina. Sarà a meno di un
chilometro. Prima che possa arrivare al laboratorio noi ci siamo già
mescolati con gli altri passanti.
“Credi che funzionerà?”
mi chiede Declan.
“Era tutto pronto per far
partire il progetto stasera stessa” gli dico. “Suppongo
che la visita dei Latnok serva anche a questo. Ad aprire
ufficialmente le danze”
“Che effetto farà la
muffa sulle vasche?” si informa Lori.
“Si mangerà il
liquido amniotico di Baylin finché non lo renderà un
mucchietto di polvere nera” rispondo.
“Ma quel liquido potrebbe
salvare molte persone” si preoccupa lei.
“Ho studiato quel liquido,
posso ricrearlo e poi abbiamo sempre l'inventore del liquido a
disposizione”
Andiamo verso il mio laboratorio.
Noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Ora tocca a Kyle e ad Adam. Ma
la brutta sensazione di prima mi tormenta ancora. Finora è
stato tutto troppo facile.
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Cartella
Il mio compito è quello di
cercare eventuali copie del programma sulla clonazione e sostituirle
con il programma di Alex che contiene un virus fantasma che cancella
tutti i dati appena questi vengono utilizzati. Invece il compito di
Nicole e Stephen è quello di farmi da palo. Nessuno
sospetterebbe di una coppia di genitori e del loro figlio adottivo.
Sembra tutto così facile. Ma ben presto capisco che non c'è
niente di facile nella vita.
“Sei molto cambiato in
quest'ultimo anno” mi dice Nicole in macchina. Bella scoperta,
l'ho detto un'ora fa a Josh.
“In che senso?” le
chiedo.
“Pensaci... hai mentito,
hai disubbidito, sei rimasto coinvolto in una rissa, ti sei alleato a
un gruppo poco pulito” fa. “Tutto questo ti ha
letteralmente cambiato. Non sei più il ragazzo che eri quando
sei venuto a stare da noi per la prima volta”
“Ho mentito perché
Taylor mi ha costretto” mi difendo pur consapevole che lei
conosce bene i dettagli. “Ho disubbidito per aiutare Jessi,
alla rissa ero presente ma non l'ho scatenata io e non ho dato
neanche un pizzico, e mi sono alleato ai Latnok per salvarti la vita”
“Lo so ma mi manca il Kyle
di due anni fa” dice. Manca anche a me.
“Si cresce, Nicole”
interviene Stephen. “E' chiaro che Kyle non può più
essere quello di prima. La vita non è facile, ti logora dentro
ma questo non è obbligatoriamente un male. In quest'ultimo
anno ha fatto anche cose buone. Mi ha riavvicinato a mio padre, ha
aiutato Jessi, ci ha aperto gli occhi sulla Metacorp. Kyle è
semplicemente cresciuto”
La verità è che
hanno ragione tutti e due. Sono cambiato, ho fatto cose positive e
purtroppo anche negative. E so che anche se non vorrei di negative ne
farò ancora.
“Non lo so” continua
Nicole. “Forse mi sento ancora in colpa perché non sono
riuscita ad aiutare Jessi ma a volte mi sembra di non aver fatto poi
granché nemmeno con te”
“Ne abbiamo già
parlato” insisto. “Tu mi sei stata di grande aiuto. E con
Jessi non è ancora finita”
Parlando parlando siamo arrivati
all'università, la sede dei Latnok. Oramai è quasi
sera. Il campus è quasi deserto. Gli studenti seguono le
ultime lezioni della giornata. Dai Latnok non c'è nessuno.
“Tu vai nell'ufficio di
Cassidy, noi ti copriamo” fa Nicole. Sento il suo cuore battere
all'impazzata. Ha paura. Anch'io ne ho.
“Posso controllare la
presenza del programma in questi computer” fa Stephen.
“Non credo che gli altri
abbiano il programma nel loro pc ma forse Nate sì visto che
aveva gli appunti di Adam” rifletto. “Controlla per
sicurezza”
Mi avvio verso l'ufficio di
Cassidy quando sento il mio cuore battere più velocemente. E
con il mio c'è un altro cuore che batte veloce. E' una
sensazione che conosco. Una sensazione che mi fa sempre provare un
misto di piacere e confusione. E' Jessi.
Apro la porta e lei è lì
seduta alla scrivania di Cassidy.
“Jessi, cosa ci fai qui?”
domando. Non dovrei essere così stupito. Foss e Adam mi
avevano avvisato ma non mi fa piacere il fatto che avessero ragione.
“Cosa ci fai tu qui, Kyle?”
chiede lei. Più che sorpresa sembra spaventata. Come se
l'avessi beccata a fare qualcosa di male, o come se non volesse la
mia presenza.
“Mi dispiace per quello che
è successo prima” le dico. “Io vorrei cercare di
spiegarti”
“Mi hai rifiutata, non c'è
niente da spiegare” risponde lei. “E ora è meglio
che tu te ne vada”
Si alza. Ma io vorrei davvero
spiegarle. Non voglio perdere Jessi. Non voglio che lavori per Sarah.
“Hai capito male”
insisto. “Non ti ho rifiutata, vorrei solo capire quello che
provo davvero per te. Perché io non credo che una combinazione
di polimeri possa davvero farmi provare quello che sento ma devo
essere sicuro dei miei sentimenti. Ho bisogno di tempo”
“Tu non capisci” fa
lei. I suoi occhi esprimono terrore. Che cosa la sta spaventando così
tanto? Non può essere solo il mio rifiuto.
“Jessi, cosa succede?”
domando.
“Kyle, ti prego, devi
andartene”
D'un tratto sento un battito del
cuore che si avvicina. E' Nicole. Perché sta venendo? Ci hanno
scoperti?
“Jessi, avevo sentito la
tua voce” fa.
“Signora Tragger, c'è
anche lei” Jessi sembra sempre più disperata. “Dovete
andarvene. Vi prego. Non potete rimanere qui. Andatevene”
“Jessi, dobbiamo parlare”
la incalza Nicole. “Sarah ti sta solo usando. A lei non importa
di te. Lo so che noi spesso siamo stati poco carini nei tuoi
confronti ma lo abbiamo sempre fatto per il tuo bene. E anche Kyle se
ora non ti può dare quello che vuoi è perché
vuole che tu abbia solo il meglio”
Jessi scoppia a piangere. Non
avevo mai visto Jessi piangere. “Ho fatto un errore tremendo,
lo so. Ma non posso più tornare indietro. Andatevene, per il
vostro bene”
“Non possiamo andarcene,
Jessi” le dico. “Aiutaci invece”
“Abbiamo un piano”
spiega Nicole. “Vogliamo sostituire il backup di Cassidy con
quello di Alex dove è contenuto un virus. Sai dove possiamo
trovare la copia di tuo fratello?”
“Lui non è mio
fratello” risponde lei.
D'un tratto sento un altro cuore
battere. Non è Stephen. Anzi non sento più il cuore di
Stephen. Dove sarà? Intanto un battito familiare varca la
porta dell'ufficio di Cassidy. E' Sarah.
“Buongiorno, Kyle!
Buongiorno, Nicole!” ci saluta. “Jessi, uccidili, cosa
aspetti?”
Nicole si volta terrorizzata
verso Jessi. Il battito del suo cuore è più veloce che
mai. “Non farlo, Jessi! Non ascoltarla. Tu non sei come lei”
Sarah ride. “Lei è
esattamente come me. E non c'è nulla di male a essere dei
geni, Nicole. Quello sbagliato è Kyle che non sfrutta affondo
tutto le sue capacità”
“Dov'è Stephen?”
chiedo invece io.
“Stephen? Che cosa ha fatto
a mio marito, signora Emerson?” si aggiunge Nicole.
Sarah guarda Jessi ma gli occhi
della figlia supplicano di non dover compiere il terribile atto che
le è appena stato ordinato dalla madre.
“Visto che per ora Jessi
non si decide a fare il suo dovere, vi farò portare dal vostro
caro Stephen” risponde Sarah. “Ma non temete, ben presto
Jessi capirà definitamente da che parte stare. Per ora, figlia
mia, sei solo una delusione. Legali e portali nel furgone che c'è
qua fuori”
“Sì, mamma”
dice Jessi.
“Non sei obbligata a farlo”
fa Nicole.
Ma qualcosa mi dice che Jessi ha
un piano tutto suo. I nodi che ci sta facendo non sono molto stretti.
Questo non è da lei. Arrivati al furgone poi bisbiglia
qualcosa. “Non hanno nessuna copia del programma”. Prima
di andarsene aggiunge un'altra cosa. “Mi ero offerta al tuo
posto perché lasciasse in pace te e la tua famiglia”
“Adesso sappiamo da che
parte sta Jessi” ci comunica Stephen. Anche lui è nel
furgone.
“Dalla nostra”
ribatto io.
“Ma che dici?”
Sciolgo velocemente il mio nodo e
quello di Nicole. Ho difficoltà a sciogliere quello di
Stephen. Lo ha fatto Sarah. Non c'è tempo. Apro il furgone.
“Hai intenzione di
lasciarmi qui” mi chiede Stephen.
Lo prendo come se fosse un sacco.
Non c'è altra scelta. Adam saprà sicuramente sciogliere
il nodo. Con Nicole, raggiungo la macchina.
“E le eventuali copie?”
mi ricorda lei.
“Non ci sono altre copie”
rispondo.
Fuggiamo dall'università
prima che Sarah scopra che l'abbiamo fatto e accusi la figlia di
averla tradita. Ma in cuor mio mi dispiace lasciare Jessi. Avrei
voluto tanto che venisse con noi.
***
“Pensavo che volessi
dimostrarmi qualcosa” mi fa Sarah quando torno da lei. “Invece
hai fallito miseramente. Non sei migliore di Kyle. Sei debole come
lui, avete gli stessi identici difetti”
“La mia missione è
uccidere Kyle e lo farò ma a modo mio” cerco di
tenermela buona.
Ride. “Davvero? Non
importa. Ora abbiamo comunque a disposizione il suo dna”
“Pensavo che volessi
usare solo il mio” le ricordo. Ma tanto non cambia nulla. Kyle
è scappato.
“Non ho mai detto
questo” mi fa. “L'unica cosa che avete di buono voi due è
il vostro cervello. Prova a immaginare quali potenzialità
potrà avere vostro figlio”
Un figlio mio e di Kyle?
Sarebbe meraviglioso. Certo però non ottenuto con i mezzi
Latnok. Prima faremmo l'amore come una coppia normale, poi dopo il
concepimento si può estrarre l'embrione dal mio ventre e
metterlo in incubatrice. Vedremmo il nostro bambino crescere ma senza
programmi, senza manipolazioni. Nessuno potrà dire a mio
figlio cosa deve o non deve fare se non i suoi genitori. Io e Kyle.
“Ora piantala di
fantasticare, Jessi” Sarah mi riporta alla realtà. “Oggi
mi hai deluso. Non voglio che tu lo faccia di nuovo. Devo essere
sicura che ubbidirai a ogni ordine che ti do”
Improvvisamente nelle sue mani
compare una siringa.
“Cosa mi vuoi fare?”
chiedo spaventata.
“Ho chiesto al mio
vecchio amico Julian di riprogrammarti di nuovo” mi risponde.
“Ma stavolta i dati li fornisco io e tu non difetterai più”
Vorrei scappare ma qualcuno mi
stringe da dietro. Non riesco più a muovermi. Ha una bella
stretta. E' Sarah. Si è mossa così velocemente che non
me ne sono accorta. Urlo ma lei mi ignora e non c'è nessuno di
là. Per un attimo spero tanto che Kyle compaia e mi salvi. Ma
lui sta portando i suoi genitori al sicuro. La siringa entra nella
spalla. Mamma, ti prego, no. Svengo.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Cartella
Nel 1959 il fisico Richard
Feynman tenne una lezione passata alla storia col nome di There's
plenty of room at the bottom (C'è un sacco di spazio giù
in fondo). Egli parlò di chimica sintetica e manipolazione
degli atomi. Fu il primo accenno alla nanotecnologia. Negli '80 dopo
la morte di mia madre, io stesso creai il primo esempio rudimentale
di nanotecnologia. Oggi tutti lo chiamano il liquido amniotico di
Baylin. Non è altro che cellule staminali sintetiche. Ma la
scienza non si ferma e ora sono qui a curarmi con un computer che
manipola gli atomi presenti nell'aria e li trasforma in un liquido
che può mutarsi all'interno del mio corpo in qualsiasi cellula
abbia bisogno. Mi spiace solo che l'inventore sia Alex e non Kyle. Ma
a questo punto sono curioso di vedere che genere di impronta darà
al mondo mio figlio.
“E' sicuro di voler
affrontare Sarah da solo?” mi chiede Foss. Da quando lo conosco
Tom Foss è sempre stato il mio angelo custode. Da perfetto
sconosciuto alla Zzyzx è diventato la mia guardia del corpo,
il mio migliore amico, l'esecutore di qualsiasi idea uscisse dalla
mia testa.
“Sono sicuro” gli
dico. Poi lo guardo negli occhi. Ne abbiamo passate tante, separati e
insieme. “Tom, questa potrebbe essere l'ultima volta che ci
vediamo”
“Non dica sciocchezze”
fa lui. “Ormai lo so che lei è immortale, Baylin”
“Nessuno è immortale
e tu lo sai meglio di tutti” rispondo. Non ho mai conosciuto
sua moglie e sua figlia ma non ho alcun dubbio sul fatto che Tom
fosse un bravo marito e un ottimo padre. Si è preso cura di
Kyle meglio di come ho fatto io.
“Ascoltami, Tom, è
importante” insisto. “Se non dovessi tornare vorrei che
tu facessi alcune cose per me”
“Lei tornerà”
ma ora il suo volto si è oscurato. “Lei è morto e
risorto due volte. Perché crede che stavolta sia diverso?”
“Perché non si può
giocare fisso a essere Dio” gli faccio notare. “La mia
prossima morte sarà l'ultima. Sono stato in coma per diverso
tempo, sono finito su sedia a rotelle. Credi che non sappia che il
mio corpo è stanco di giocare a fare l'immortale?”
“Che cosa vuole che
faccia?” domanda.
“C'è una cassetta di
sicurezza alla Boston International Bank” gli spiego.
“All'interno vi è il tuo futuro e un regalo per Kyle.
Alla fine di questa storia dovette entrambi farne buon uso”
“Di che cosa si tratta?”
si incuriosisce.
“Lo scoprirai a tempo
debito” sorrido. “Se non facessi il misterioso non sarei
io” Poi faccio una cosa che evidentemente lo lascia sorpreso.
Lo abbraccio. “Grazie, Tom. In un mondo di falsi amici e
bastardi traditori, sono stato molto fortunato a trovare te. Anche se
probabilmente alla fine morirò so che lascerò Kyle in
ottime mani. In quelle dei Tragger, dei suoi amici e nelle tue”
Tom cerca di evitare di piangere.
“Tu non morirai, brutto rompiscatole” Non si accorge che
mi sta dando del tu per la prima volta. E' una sensazione molto
piacevole.
Nel frattempo i ragazzi sono
tornati dalla loro missione. Manca Mark ma mi è stato spiegato
il motivo. Cassidy lo ha chiamato mentre erano lì. Pare che
abbia voluto una copia del programma prima che arrivassero gli altri
Latnok. Non si sa se per Sarah o per se stesso. Poco male, il
programma è destinato ad autocancellarsi appena qualcuno lo
usa. Ancora una volta Alex ha dimostrato di avere una mente
brillante. Ora merita la sua ricompensa.
“Alex” inizio
avvicinandomi a lui.
“Professor Baylin, vedo che
sta molto meglio” mi fa.
“La tua nanotecnologia è
incredibile” mi complimento sincero. “Sei una delle
migliori menti che abbia mai conosciuto”
“Lei è stato il mio
mentore in tutti questi anni” dice. “Il suo liquido
amniotico è stato per me una guida. Non credevo che un giorno
avrei avuto la fortuna di incontrarla. Cassidy mi aveva detto che era
morto. In realtà Cassidy mi ha detto parecchie bugie”
Abbassa gli occhi, triste.
“Lo so” confermo. “Ed
è per questo che è tempo che tu sappia la verità
sui tuoi genitori. I tuoi sono membri anziani Latnok, si chiamano
Peter Graves e Grace Kingsley”
“Perché mi hanno
abbandonato?” mi chiede.
“Non è esatto. Devi
sapere che anche tu come Jessi e Kyle sei nato in una capsula anche
se in confronto a loro ci sei rimasto meno. Circa tre anni. In questo
periodo i tuoi genitori erano impegnati in diverse ricerche in vari
Paesi del mondo. Come avrai sicuramente notato fra i Latnok il senso
della famiglia è molto scarso. Purtroppo il livello di affetto
viene misurato essenzialmente nelle capacità intellettive”
“In altre parole per i miei
non contava che fossi loro figlio, si preoccupavano di più che
fossi geniale?” domanda centrando perfettamente il punto.
Mi chiedo fino a che punto posso
biasimare Peter e Grace quando persino io in tutti questi anni ho
passato più tempo a pensare a quanto fosse intelligente Kyle,
alle scoperte che avrebbe fatto, alle invenzioni che avrebbe creato.
Non ho mai pensato invece alle lacrime che avrebbe versato o alle
risate che si sarebbe fatto. Non sono migliore.
“I Latnok sono nati con
nobili scopi ma hanno finito col dimenticarsi del lato umano della
vita e occuparsi solo della parte scientifica” ammetto. “E
anche io, credimi, non sono stato migliore dei tuoi genitori. Anch'io
ho pensato più a sfruttare Kyle che a fargli avere una vita
normale fatta di amicizie e affetto”
“I genitori vogliono solo
il meglio per noi figli” si intromette Lori. “Ma a volte
non sanno nemmeno loro cosa è il meglio. Possono solo provare.
Nessuno ha le risposte giuste. Mi creda, Kyle le vuole bene”
“Kyle è un bravo
ragazzo ma è così grazie a te e alla tua famiglia”
rispondo. “Io invece gli ho dato solo guai e segreti. Non
esiste l'essere umano perfetto”
“Lo può dire anche
ai miei?” scherza lei.
“Alex, perdonare o meno i
tuoi genitori biologici è una cosa che spetta solo a te”
concludo. “Io posso solo dire che probabilmente oramai sanno
come me di avere sbagliato ma non si può tornare indietro”
Ho ancora scolpito nella mente il
viso sconvolto di Kyle. Mi chiedo se potrà mai perdonarmi per
ciò che gli ho fatto. So che non vivrò abbastanza per
comportarmi come un padre decente, anche se sono sicuro che i Tragger
saranno dei magnifici genitori per lui. Ma, dannazione, Kyle è
mio figlio e non l'ho mai vissuto come tale. E lui non mi ha mai
chiamato papà ma so che prima o poi chiamerà così
Stephen Tragger.
***
Quando io, Nicole e Stephen
torniamo alla base, il clima è incredibilmente teso. Siamo
sconvolti per aver lasciato Jessi con Sarah. Non sappiamo cosa
potrebbe farle nostra madre se sapesse che ci ha fatti fuggire. Ma
non potevo mettere ancora a rischio la vita della mia famiglia.
“Che cosa le è
successo, signor Tragger?” chiede Alex vedendo Stephen legato
come un salame.
“Papà, stai bene?
Ti hanno fatto del male?” si aggiunge Lory visibilmente
preoccupata.
“Sto benissimo” la
rassicura Stephen. “Sarah mi ha sorpreso. Ora però mi
volete slegare”
Adam si avvicina. Noto che
finalmente cammina sulle proprie gambe. Si inchina su Stephen e
inizia a lavorare sulle corde. In pochi secondi riesce a scioglierle.
“Cos'è successo?”
domanda.
“Abbiamo incontrato
Jessi e ci ha chiesto ripetutamente di andarcene” spiego. “Noi
non abbiamo capito che ci stava avvisando. Sarah le ha dato l'ordine
di ucciderci ma lei ha disubbidito, poi ci ha legato in modo che
potessi sciogliere facilmente la corda”
“Che significa?”
fa Foss perplesso.
“Jessi non ci ha
tradito” spiega Nicole. Le ho riferito le parole che mi ha
detto mentre ci metteva sul furgone. “Si è alleata a
Sarah nella speranza di poter proteggere Kyle. Voleva darle il suo
dna perché non si interessasse più al suo. Ma
evidentemente Sarah continua a essere interessata anche a Kyle”
“Ha già il dna di
Jessi” aggiunge Mark. “Pensiamo che voglia concepire un
figlio suo e di Kyle”
“A questo punto è
molto probabile” conferma Adam. “Kyle, ho bisogno di
parlarti”
Mi prende in disparte. Il suo
sguardo è molto serio. Il suo cuore batte più
velocemente. Non so perché ma non mi sento ha mio agio. Ho una
brutta sensazione.
“Mi dispiace”
esordisce.
“Di cosa?” chiedo.
“Da quando ci conosciamo
non sono stato un bravo padre” spiega. “Non ho mai fatto
il padre, sono stato solo un maestro per te”
“Mi hai insegnato tante
cose” faccio.
“Sì ma non doveva
essere solo questo il mio compito” insiste. “Tu sei
sangue del mio sangue. Sei mio figlio e io ti ho trattato solo come
un computer da riempire di nozioni. Non abbiamo mai giocato a
baseball o parlato di ragazze. Non ti ho consolato quando eri
sconvolto né condiviso delle gioie. Sono stato un pessimo
padre”
Effettivamente non avevo mai
visto Adam come un padre. L'ho visto come un maestro, un mentore,
colui che mi ha dato la vita, che mi ha insegnato tutto quello che
so. Ma se penso a mio padre mi viene in mente solo Stephen. E' vero,
ogni tanto mi riferisco ad Adam come mio padre ma non l'ho mai
sentito tale.
“Per farmi perdonare ho
deciso di regalarti l'unica cosa che ti posso offrire”
continua. “E' una formula che si trova in una banca di Boston.
Ho già dato disposizioni a Foss per fartela avere”
“Di che formula si
tratta?” chiedo.
“La signora Tragger, tua
madre, ha detto che l'amore non centra nulla con i polimeri”
dice. “Ha assolutamente ragione. Dopo aver saputo che Sarah in
tutto questo tempo mi aveva solamente usato, ho ipotizzato che Jessi
avrebbe potuto fare la stessa cosa con te e che tu come me non
potessi difenderti per via del tuo codice genetico che ti obbliga ad
amarla. La formula modificherà i tuoi polimeri permettendoti
di amare chi vuoi. Ti servirà l'aiuto di Alex per impiantarlo
nel tuo dna”
“Tu credi davvero che
sono innamorato di Jessi perché il mio codice genetico vuole
così?”
Ancora non riesco a
capacitarmi che i miei sentimenti siano pilotati dal mio codice
genetico. Sono anzi sempre più convinto che il mio dna non
centri nulla con i miei pensieri. D'altronde il codice genetico di
Jessi avrebbe dovuto spingerla a comportarsi come Sarah, avrebbe
dovuto spingerla a uccidere me e Nicole. E invece siamo ancora vivi.
Lei mi sta proteggendo andando contro il suo dna. E se noi fossimo
più forti del nostro codice genetico? E se esso non
influenzasse affatto i nostri pensieri? Molti genetisti d'altronde
ipotizzano che alcune parti del nostro dna, come quello riguardante i
sentimenti, possono modificarsi nel tempo a seconda delle esperienze
che viviamo. In altre parole, posso essere anche nato per amare Jessi
ma l'ultima parola spetta a me. D'altronde non credo che Kerns e chi
mi ha modificato il codice genetico avevs previsto che mi innamorassi
anche di Amanda. Se amarla è stata una mia scelta, anche amare
Jessi lo è.
“Sono uno scienziato,
Kyle” risponde Adam. “La mia fede nella scienza mi dice
che non c'è nulla che sia stato lasciato a caso in questo
mondo. Ma quando si parla d'amore e sentimenti in generale la scienza
non ha risposte così certe come crede di avere”
In parole povere, se usassi la
formula di Adam potrei disinnamorarmi di Jessi oppure continuare ad
amarla. Ma io voglio davvero disinnamorami di Jessi? Però se
davvero i miei sentimenti per lei sono influenzati dal mio codice
genetico, forse senza questa influenza sarei ancora innamorato di
Amanda e non penserai affatto a Jessi.
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Cartella
Non riesco a non pensare alle
parole di Baylin. Tra i Latnok l'affetto viene misurato tramite le
capacità intellettive. Se sei un genio sei ricercato e voluto,
come Kyle. Se invece sei difettoso vieni scartato, come Jessi.
Finalmente riesco a comprendere cosa deve aver passato. Lo immaginavo
già prima ma ora me ne rendo conto più che mai. I
Latnok non amano ma si limitano a sfruttare le persone senza rendersi
conto delle sofferenze che portano. Alla fine io e Kyle siamo stati
fortunati a essere adottati da persone che non ragionano in questo
modo infame, persone che ci amano incondizionatamente. Jessi invece
no e ora racimola affetto dove può.
“Perdonare i tuoi genitori
biologici spetta solo a te” mi ha detto Baylin. Ma come si fa a
perdonare delle persone del genere. “Probabilmente ora sanno di
aver sbagliato”. Se lo sanno perché non si sono ancora
fatti vivi? Mi seguono da anni, sanno come trovarmi ma non lo fanno.
Forse li ho intellettualmente delusi? Baylin ha detto che sono una
delle migliori menti che abbia mai conosciuto, e detto da lui è
un grande complimento. Quindi perché in questi anni non si
sono mai presentati? O lo hanno fatto mandandomi Cassidy e le sue
bugie?
Ora come ora non riesco a trovare
nel mio cuore un motivo per perdonarli. Come posso trovarlo se non
parlo con loro? Devo assolutamente incontrarli.
“Foss” mi rivolgo
alla guardia del corpo di Baylin.
“Che c'è, ragazzo?”
mi chiede mentre mette una pistola nella tasca della giacca. Forse
dovrei dirgli che contro un Latnok una pistola potrebbe non servirgli
a nulla. O forse potrei usare la cosa a mio vantaggio.
“Quella non le servirà
se sta andando ad affrontare i Latnok anziani” gli faccio
notare.
“Non sto andando ad
affrontare i Latnok anziani” risponde. Poi evidentemente ci
pensa meglio. “Perché non mi servirebbe?”
“Perché potrebbero
non darle nemmeno il tempo di prenderla” insisto. Non ho mai
ucciso nessuno ma so perfettamente che se sono in grado di
controllare il mio flusso sanguigno posso fare lo stesso con gli
altri. E così anche i Latnok anziani.
“Se riesco a prenderli di
sorpresa ho delle speranze” ma non è molto convinto.
D'altronde anche lui ha vissuto abbastanza questa storia da capire
ciò a cui va incontro. Dopo la morte della moglie e della
figlia, gli restano solo Baylin e Kyle e anche Baylin sta
probabilmente andando a morire. E Kyle, beh in verità oramai
non ha più bisogno di Foss.
“Vengo con lei”
decreto.
“No, tu non vieni”
obietta. Mi viene da ridere. Se per me è pericoloso, per lui
cos'è?
“Portalo con te”
ordina Baylin. Foss non fa in tempo ad obiettare. “Il ragazzo
vuole delle risposte”
“Vuoi incontrare i tuoi
genitori?” mi chiede Foss.
“Tu hai la tua missione, io
la mia” ma gli coprirò le spalle lo stesso se dovesse
servire. Spero di no.
“D'accordo ma questa la
prendo lo stesso” fa toccandosi la tasca della giacca per
indicare la pistola.
Usciamo dal mio laboratorio,
diretti all'auto di Foss. Sento il suo cuore battere veloce.
Nonostante la mia presenza, sa che in caso di attacco non avrebbe
speranza. Ad un tratto parcheggia. Dalla tasca estrae un foglietto.
Mi guarda. E' pallido in viso. Mi sa che è davvero convinto
che sia il suo ultimo giorno.
“Se qualcosa dovesse andare
storto dai questo a Kyle” Mi mostra il foglietto. Non lo prendo
ma memorizzo ciò che c'è scritto. Ho sentito la
conversazione tra lui e Baylin.
“Baylin si fida di lei”
mi oppongo. “Se le ha affidato il foglietto vuol dire che sa
che tornerà sano e salvo. E poi io devo affrontare dei Latnok,
lei deve solo trovare le copie del programma e sostituirle con il
mio. Lo può fare ad occhi chiusi” lo incoraggio.
“D'accordo” mi fa. Ha
ripreso un po' di colorito. D'altronde questa tensione sta uccidendo
anche me. “Ora staranno tutti a controllare le capsule. Prima
andiamo a casa di John Cassidy, poi da Ballantine e infine da Taylor”
“E i miei genitori?”
“Li lasceremo per ultimi”
***
Tutti hanno un ruolo in questa
storia. Tutti hanno fatto la loro parte. E tempo che anch'io faccia
la mia. La mia parte è affrontare il più grande amore
della mia vita ed il mio peggior nemico, Sarah.
Ricordo quando ci siamo
conosciuti all'università. Eravamo entrambi delle matricole
troppo giovani per essere già iscritti alla Seattle
University. Ma grazie al professor Kerns scoprimmo di non essere gli
unici “piccoli” geni. Fu così che scoprimmo
l'esistenza dei Latnok. E' stato Kerns ha spiegarmi la storia della
gravidanza di Einstein, della morte di mia madre, del progetto
decennale di realizzare l'uomo più intelligente del mondo.
Ma fra tutti i Latnok giovani
e anziani dell'epoca, lei era speciale. Lo sentii sin da subito. Il
battito del mio cuore aumentava in sua presenza, le mani sudavano. Ma
ancora non sapevo dei polimeri manipolati. Ero convinto di amarla e
forse lo sono ancora.
Mi ricordo la prima volta che
ci siamo baciati. Gli oggetti volavano intorno a noi, la luce si
fulminò. Eravamo a casa di Brian. Io non sapevo come spiegare
al mio migliore amico che ero innamorato della sua ragazza. Lei
risolse la caso aggiustando la lampadina e rimettendo in ordine prima
che lui entrasse. Poi fece una cosa che avrebbe dovuto mettermi in
guardia. Lo baciò sulla guancia. Lui scoprì la verità
solo qualche mese più tardi. Le chiedemmo di decidere tra di
noi e lei scelse di andarsene. Non la rividi più fino al
giorno in cui tentò di uccidermi, fino al giorno in cui scoprì
che mi aveva ingannato, usato.
All'epoca i Latnok non
lavoravano in un'ala dedicata dell'università come adesso.
Lavoravamo ufficialmente alla facoltà di matematica e scienze
ma in meglio di noi lo davamo in un palazzo abbandonato alla
periferia della città non lontani a quanto mi ha detto Foss
dal luogo in cui Kyle e Jessi hanno ritrovato Amanda la sera del
ballo.
Il posto ovviamente è
pieno di guardie ma nessuna di loro è un Latnok, nessuna di
loro sa cosa fanno i Latnok. Non sanno di lavorare per una holding
che fa capo all'ex società di Julian Ballantine, la Metacorp.
Non sanno nemmeno che molti loro colleghi sono rimasti uccisi
nell'incendio della Zzyzx, non sanno nemmeno cosa sia la Zzyzx. Non
sanno che io sono entrato nel palazzo. Non dubito che molti di loro
abbiano ricevuto un addestramento militare persino migliore di Tom
Foss ma non mi possono ugualmente fermare.
Cammino per i corridoi vuoti
alla ricerca di una donna che ho amato, che ho odiato, che adesso
devo uccidere per il bene di mio figlio, un figlio a cui non ho
nemmeno detto ti voglio bene prima di lasciare il laboratorio, non so
nemmeno se lo rivedrò.
D'un tratto il battito del mio
cuore aumenta, mi sudano le mani. E' l'effetto Sarah. Lei è là
all'interno di uno dei tanti uffici presenti nel corridoio. Inutile
sperare nell'effetto sorpresa, le sensazioni che sto provando io, le
prova anche lei. Sa che sono qui perché anche i suoi battiti
sono aumentati.
“Adam Baylin, chi non
muore si rivede” mi saluta mentre entro. “Jessi mi aveva
detto che eri ancora vivo”
“Dov'è la
ragazza?” le chiedo. Dubito che non abbia ancora capito che se
Kyle e i Tragger sono riusciti a scappare è per colpa sua.
“Non sono affari tuoi”
mi risponde. “E poi non credo che tu sia qui per lei. Noi per
te siamo solo dna marcio, progetti difettosi”
“Sarah, Jessi è
tua figlia” insisto. “E' sangue del tuo sangue, il tuo
stesso dna. Non puoi farle del male. Tu non sei così”
“Primo, lei non è
sangue del mio sangue ma solo dna rubatomi da Taylor” fa lei.
“Quindi al massimo è figlia di Taylor non mia. Secondo,
non le ho fatto del male. E, terzo, piantala di fare il santo. Credi
di aver trattato Kyle meglio di come io ho trattato Jessi? Entrambi
abbiamo usato quei ragazzi per i nostri scopi”
“E' vero” ammetto.
“Ma io voglio rimediare ai miei errori. Voglio dare a Kyle
quello che non sono riuscito a dargli finora. Una famiglia e la
serenità. Tu non vorresti lo stesso per Jessi?”
“Famiglia? Serenità?”
dice incredula. “Adam, questi non sono ragazzi normali. Il tuo
tentativo di ridurli tali è ridicolo. L'obiettivo dei Latnok
era quello di cambiare il mondo in meglio. Tu eri d'accordo. Perché
ora stai cambiando idea?”
“Sarah, non prendiamoci
in giro. Tu non stai creando un esercito di Kyle e Jessi per
migliorare il mondo ma per schiavizzarlo al tuo volere”
“Cosa c'è di male
se il mondo è controllato da persone capaci come noi?”
insiste. “Era questo da sempre il progetto dei Latnok e tu...”
“Ero d'accordo anch'io
lo so” ammetto. “Ma non capivo che in mezzo c'era una
serie di errori”
“Quali errori?”
“L'intelligenza non
basta per governare il mondo. Ci vuole anche e soprattutto umanità.
E la libertà. Sono due cose che non devono mai venire meno”
“Libertà?
Umanità? Sono proprio questi i mali dell'umanità, Adam.
E' proprio per questo che esistono guerre e malattie. La tua umanità
e la tua libertà hanno fruttato solo cieco egoismo. E' tempo
di togliere al mondo la libertà di sbagliare e per farlo
l'umanità è solo un ostacolo. Le persone come te sono
un ostacolo al bene del mondo, Adam”
Mi vengono in mente i romanzi
di Frank Herbert, il cammino dorato, un cammino che il protagonista
Paul Atreides rifiutò di seguire ma che seguì invece
suo figlio Leto. Ricordo bene tutti gli orrori della dittatura di
Leto. Anche se per il bene dell'umanità, non posso accettare
che il mondo viva ciò che gli abitanti di Dune hanno vissuto.
Sono sicuro che ci sia un'altra strada.
D'un tratto sento il mio cuore
rallentare i battiti, non riesco più a respirare, la testa mi
pulsa terribilmente. Mi inginocchio dolorante. Sono tutto sudato,
sembra che ho fatto la doccia vestito. Ovviamente so che cos'ho.
Sarah gioca col mio flusso sanguigno. Non c'è nanotecnologia e
liquido amniotico che mi possa aiutare.
“Sarah, non farlo.
Possiamo trovare un'altra soluzione”
“Dovevi essere già
morto da un pezzo, Adam”
La mia vista si sta
annebbiando. So che devo fare qualcosa o entro pochi secondi morirò
ma sono troppo debole per fare qualsiasi cosa. La testa mi sta
scoppiando. Sento una debole voce che invoca il suo nome, Sarah, la
mia voce. Mi avrà sentito? Kyle, ti voglio bene.
D'un tratto la porta si apre.
Una guardia entra a segnalare un allarme intrusi. Lei non deve averlo
sentito, troppo concentrata su di me. E' solo un attimo di
distrazione, un piccolo attimo, quello che mi ha salvato la vita.
Ignoro il dolore alla testa, ignoro l'affanno, ignoro che sono ancora
in ginocchio e non riesco ad alzarmi in piedi. La mia mano lentamente
si alza e si chiude a pugno. Con le mie ultime energie faccio quello
che non avrei mai voluto fare. Spezzo tutte le vene di Sarah, può
risistemare il flusso sanguigno ma non le vene, quelle non le può
rimettere in sesto. Non in così poco tempo almeno. E una volta
che ti si spezzano tutte le vene del tuo corpo nello stesso momento,
la perdita di sangue è istantanea, devastante, senza scampo.
E' lo spettacolo più
orribile che abbia mai visto. Il sangue le esce dalla bocca, dagli
occhi, persino dalle orecchie. Mi volto per non guardare. L'amavo e
l'ho uccisa. Mi volto appena in tempo per vedere il lampo uscire
dalla pistola della guardia. Non sento lo sparo, non faccio in tempo
a sentirlo. Come non faccio in tempo a versare la prima lacrima per
la morte della mia migliore amica. Questa volta non c'è più
nulla che mi può salvare. Muoio felice e triste allo stesso
tempo.
Frank Herbert è uno
scrittore di fantascienza
noto per i romanzi
riguardanti l'universo di Dune
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Cartella
A casa di Cassidy sr. non c'è
alcuna traccia del programma. Kyle ci ha riferito le parole di Jessi,
ovvero che non esiste una copia del programma. E' incredibile come
delle persone così intelligenti come i Latnok non abbiano
avuto l'idea di realizzare un backup del progetto più
importante della loro storia. Io e Foss dobbiamo comunque accertarci
che sia vero. Non dubitiamo più della buona fede di Jessi che
tradendo Sarah e liberando Kyle e i suoi genitori ha rischiato
grosso. Ma conoscendo i Latnok è possibile che siano capaci di
mentirsi a vicenda.
Ora siamo a casa di Ballantine.
Non ho mai conosciuto quest'uomo ma in verità prima di oggi
non avevo nemmeno mai incontrato prima il mio compagno di missione.
“Chi è questo
Ballantine?” chiedo.
“Suo nonno faceva parte
dell'equipe di Kerns” risponde Foss. “Julian e suo padre
non hanno doti speciali ma il nostro Ballantine si è laureato
con lode in neurologia ed è bravissimo a manipolare la mente,
una dote che i Latnok apprezzano”
“Dal tuo tono di voce
sembra che non ti piaccia” osservo.
“Con l'aiuto involontario
di Stephen Tragger, Ballantine ha creato una macchina a impulsi
cerebrali” spiega. “Serve a tirare fuori i tuoi ricordi.
Cancellati dalla tua mente, vengono registrati su un computer. Io
l'ho provata quella macchina. Non è stato divertente”
Ballantine può cancellare
i ricordi e manipolarti la mente. Mi viene un orrendo sospetto.
“Dov'è quella macchina?”
“Perché?”
“Dov'è quella
macchina?”
“E' alla Metacorp”
risponde. “Ora il direttore è Emily Hollander ma dubito
che l'abbia buttata”
“Tu cerca la copia del
programma di Ballantine, io chiamo Kyle” gli faccio.
“Che sta succedendo?”
Il mio terrore ora coinvolge
anche lui, vorrei solo sbagliarmi. Prendo il cellulare e faccio il
numero di Kyle.
“Alex, complicazioni?”
mi fa XY.
“Devi andare alla Metacorp”
gli dico.
“Che succede?” Stessa
domanda di Foss che è ancora davanti a me e mi guarda con gli
occhi sgranati.
“Hai detto che tu e i tuoi
siete riusciti a scappare grazie all'aiuto di Jessi” inizio.
“Esatto” conferma
lui.
“Sarah avrà già
capito del tradimento della figlia” continuo. “E a questo
punto ha due possibilità. Ucciderla ma non le conviene perché
può ancora esserle utile”
“Qual è l'altra?”
chiede Kyle.
“Sottoporla alla macchina a
impulsi cerebrali e sottometterla definitivamente al suo volere”
concludo.
“Non può essere”
esclama lui. “E' sua figlia”
“Una figlia difettosa”
osservo io.
Posso solo immaginare quante
volte Jessi si sia sentita definire così, difettosa. Ma non è
una questione di difetti, è una questione che è normale
commettere degli errori, tanti errori, quando si è soli al
mondo, quando nessuno ha fiducia in te. La differenza tra Kyle e
Jessi sta sostanzialmente in questo, non nel dna difettoso ma nelle
persone che li hanno circondati nel bene e nel male. Ma se Sarah
metterà la sua firma sulla mente di Jessi, allora sì
che ci sarà davvero da preoccuparsi. La ragazza non avrà
più alcuna speranza di salvezza.
“Vado subito” dice
Kyle e riattacca.
“Abbiamo malgiudicato
Jessi” dico a Foss. “Ci siamo basati sul fatto che sia la
figlia di Sarah e che quindi doveva essere come sua madre.
Probabilmente anche lei ha cercato di essere come Sarah. Ma alla fine
si è rivelata ben diversa. Ma se quella donna metterà
mano al cervello di Jessi, lei non avrà più possibilità
di scelta”
“Finora Jessi si è
ribellata sia al dna materno che alle riprogrammazioni di Ballantine”
nota Foss.
“Sì ma finora non
era intervenuta Sarah” rispondo io. “E la
riprogrammazione di Sarah sarà diversa da quella di
Ballantine, sarà senza errori, senza possibilità di
ribellione. La Jessi che conosciamo, che ha aiutato Kyle e i suoi a
scappare, potrebbe non riemergere più”
“Speriamo che Kyle
intervenga in tempo”
“Io spero più che
altro di sbagliarmi”
Se Jessi dovesse essere
riprogrammata, saremmo in grado di farla tornare la vecchia Jessi?
Non lo so. Spero che Kyle arrivi alla Metacorp in tempo per non dover
rispondere a questa domanda. Ma soprattutto spero di aver
sopravvalutato la malvagità di Sarah Emerson.
***
Mentre nessuno si fidava più
di Jessi, io ho continuato a difenderla. Ma le ho voltato le spalle
quando aveva più bisogno di me. L'ho tradita. E nonostante ciò
lei ha cercato di proteggermi offrendosi a Sarah al mio posto. Ora è
mio dovere difenderla dalla donna che avrebbe dovuto comportarsi come
una madre e che invece ha dimostrato di essere indifferente davanti a
una figlia in difficoltà. Una figlia che tutto quello che
voleva era solo avere l'affetto di sua madre.
“Kyle, è tutto
apposto?” Mia madre invece è sempre premurosa e gentile.
Si interessa a me, a come sto. Un abisso enorme con Sarah. Come si
può pretendere che io e Jessi fossimo uguali?
“Devo andare”
rispondo. “Jessi potrebbe essere in pericolo” Spero che
Alex si sbagli ma finora il suo intuito non ha mai fallito.
“Vengo con te” fa
Nicole.
“Vengo anch'io”
dice Stephen.
“Jessi sarebbe felice di
sapere che ha tanta gente che le vuole bene, che non è sola”
sorrido. “Ma devo andare da solo. Io l'ho mandata via. Io la
riporterò indietro”
“Kyle” interviene
Lori. “Dille che mi dispiace e dalle questo” Mi da il suo
ciondolo. Quello stesso ciondolo per cui Jessi l'ha aggredita.
“Sei sicura?” le
chiedo. Ricordo ancora le brutte ferite che Jessi le ha lasciato.
Capisco che per lei accettarla in famiglia non è stato facile.
Regalarle il ciondolo quindi ha un importante.
“Sì sono sicura”
sorride. “Riportala a casa”
Mi metto il ciondolo in tasca
e inizio a correre. Corro come non ho mai fatto prima. Corro a
salvare Jessi. La mia Jessi. La mia amica, la mia anima gemella. Non
so come finirà questa storia ma so che non voglio che Jessi
esca dalla mia vita. Lei è una parte importante di essa.
Arrivo alla Metacorp ma non mi
fermo. Continuo a correre. Devo raggiungere la stanza dove c'è
la macchina a impulsi cerebrali. Devo impedire che uccidano per
sempre la mia Jessi per creare una versione giovanile di Sarah.
Arrivo alla stanza ma la
macchina non c'è più. Possibile che Emily se ne sia
sbarazzata?
“Kyle” Mi volto.
Emily. “Cosa ci fai qui?”
Non ho tempo per sapere come
ha fatto a scoprirmi. Devo pensare a Jessi. “Dov'è la
macchina? Quella a impulsi cerebrali? Dov'è finita?”
“Non la usavamo più
da molto” risponde lei. “La gestione è cambiata.
Io non sono Ballantine. E' passato a chiederla mezz'ora fa”
“E gliel'hai data?”
quasi le urlo in faccia.
“A dire il vero no”
Ma il mio sospiro di sollievo dura poco. “Ma non era solo.
C'era una donna con lui. Ha ucciso una guardia e se l'è presa.
Li abbiamo già denunciati alla polizia. Ora stanno facendo i
rilevamenti”
“Dove sono andati?”
chiedo.
“Non lo so”
“C'era una ragazza con
loro?” Jessi.
“No, erano solo lei e
Ballantine” Ora leggo una leggera inquietudine nel volto di
Emily. Capisce di aver sbagliato a sottovalutare quella strana
coppia. Ma io non ho tempo per i suoi errori. Devo trovare Jessi. Me
ne vado senza nemmeno salutarla. Jessi, dove sei?
Uscito dal palazzo della
Metacorp chiamo Adam. Uno squillo, due squilli, quattro squilli, otto
squilli, sedici squilli non risponde. Perché non risponde?
“Kyle” ho optato
per chiamare Mark. “L'hai trovata?”
“Dove si riuniscono i
Latnok anziani?”
“Kyle, ti devo
confessare una cosa” Parla come se avesse un nodo in gola. E
ora cosa c'è? “La notte che Amanda è stata
rapita, io ero lì. Sapevo e non ho fatto nulla. Mi dispiace,
Kyle. Comunque i Latnok anziani si riuniscono nel palazzo affianco”
Mark era lì? Affianco a
Cassidy? Improvvisamente non so se mi posso fidare di lui. E se
avesse avvertito il mio fratellastro dopo che Declan, Lori e Alex si
sono allontanati? Improvvisamente il peso del mondo mi crolla
addosso. E' come se non avessi dormito da una settimana e questa
notte so che non andrò a dormire.
“Kyle, mi dispiace. Ti
giuro che non ero d'accordo” Voglio crederti, Mark. Vorrei
crederti. Lo voglio disperatamente. Perché Jessi è in
pericolo, perché Adam non risponde al telefono, perché
tu sei vicino alla mia famiglia, perché Amanda è sola a
casa sua. Perché siamo tutti così vulnerabili in questo
momento.
Riaggancio il telefono e corro
verso il palazzo dei Latnok. Quando arrivo sento qualcosa di strano,
un odore strano, familiare. Adam è stato qui. Entro nel
palazzo senza farmi vedere dalle guardie. Sono alla ricerca di due
battiti familiari, quello di Jessi e quello di Adam. Per ora non
sento nessuno dei battiti.
“E' troppo tardi”
mi trovo Julian Ballantine, ex direttore della Metacorp, che mi si
piazza davanti. A braccia incrociate. “Sei arrivato troppo
tardi, Kyle. Scacco matto” Fa un cenno del capo. Avevo sentito
un secondo battito del cuore. Quando la vedo in faccia il mio battito
aumenta a dismisura. Ma mi chiedo perché non ha accelerato
subito? E perché il suo è ancora normale? Davanti a me
c'è Jessi ma c'è qualcosa di strano.
“E così ci
incontriamo, Kyle Tragger” dice lei come se non ci fossimo mai
visti prima, come se non ci conoscessimo, come se non ci amassimo
segretamente da quasi un anno.
“Jessi, stai bene?”
le chiedo. Trattengo il respiro in attesa della risposta. In attesa
che mi confermi di essere ancora la mia Jessi, anche se quella che
c'è davanti sembra avere solo il viso della mia Jessi.
“Lei non è Jessi”
mi informa Ballantine.
“Gli assomigli
moltissimo” fa lei.
“A chi?” chiedo.
Se non è Jessi chi è?
“A quell'idiota del mio
ex” risponde. “Baylin”
Sarah ha cancellato la
personalità di Jessi e le ha trasmesso la sua. I suoi
pensieri, i suoi ricordi, i suoi ideali. La persona che ho davanti
non è Jessi ma è Sarah Emerson. Sono arrivato troppo
tardi.
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Cartella
Dopo la visita alla casa di
Ballantine, la terza tappa è Brian Taylor. Lui sì che
lo conosco. Nelle mie ricerche per capire se avevo o meno un legame
con Sarah e Adam, ho trovato molto su di lui. Era il miglior amico di
Adam e ha avuta una storia con Sarah prima lei si mettesse con
Baylin. Un bel triangolo con i fiocchi. Mi chiedo se l'uno sapesse
dell'altro, o se chiudevano gli occhi per amore. L'amore ti porta a
ignorare che stai frequentando la donna del tuo amico. Come è
successo a me con Amanda.
La casa di Taylor in confronto
alle altre sembra più umana. Non so se perché Taylor
sia più umano di Ballantine e John Cassidy o sia solo più
pazzo di loro. Comunque ci sono delle foto. Foto di Taylor con Sarah,
con Baylin e con Jessi. Sembra quasi che quest'uomo finga di avere
una vita, di aver avuto una felice storia con Sarah, di non aver
tradito il suo migliore amico, di essere stato un bravo padre per
Jessi. Sì non c'è dubbio, non è più umano
ma solo più pazzo.
“Anche qui non c'è
nulla” fa Foss.
Sento un battito cardiaco dietro
la porta dell'ingresso. La chiave gira intorno alla toppa. La porta
si sta aprendo. Siamo fregati. E' Taylor. E' già tornato?
“Voi che ci fate qui?”
Non riesco a capire se è sorpreso, spaventato o non gliene
freghi nulla. Il suo battito ha accelerato appena ci ha visti ma poi
è tornato normale.
Foss estrae la pistola. “Alzi
le mani, Taylor”
Invece di ubbidire, Taylor
cammina davanti a noi e raggiunge una poltrona. Si siede e si mette
le mani nei capelli. Sembra triste e disperato.
“Non doveva andare così”
dice. “Non volevo avere una figlia tramite una stupida capsula.
Volevo averla con Sarah. Ma lei voleva Adam”
“Taylor, alzi le mani”
ripete Foss.
“La verità è
che non gliene importava niente di nessuno dei due” continua
l'altro. “Ha usato me per arrivare a Adam e ha usato lui per
arrivare a Kyle. Io l'amavo e mi ha usato. Capito cosa significa
quando la donna che ami ti sta solo usando?” Ci guarda. “Lo
so che oramai non sono un tipo credibile ma io volevo davvero bene a
Adam e volevo solo il meglio per Jessi. Volevo farle da padre.
Speravo che io, lei e Sarah potessimo essere una famiglia”
Un pazzo o un essere umano? Non
sono più sicuro sulla risposta. Ma temo dove Taylor voglia
andare a parare. “Non è troppo tardi per fare da padre a
Jessi. E lei ne ha davvero bisogno” Foss mi guarda.
Evidentemente lui non crede nel pentimento di Taylor.
“No, invece, è
troppo tardi” Da sotto la poltrona l'uomo estrae a sua volta
una pistola. “Jessi non esiste più” Si porta la
pistola alla bocca e tira il grilletto. Volto lo sguardo per non
vedere lo scempio che quest'uomo ha fatto di se stesso.
“Sarah sta perdendo pezzi”
ironizza Foss.
“Jessi non esiste più,
che significa secondo lei?” chiedo invece io.
“Che avevi ragione”
dice la guardia del corpo di Baylin. “Ballantine e Sarah hanno
usato la macchina a impulsi cerebrali su Jessi. Per lei è
troppo tardi” Si avvicina a un tavolino e prende carta e penna.
Scrive un indirizzo e mi porge il foglietto. “Ma non lo è
per te. Questo è l'indirizzo dei tuoi. Vai”
“E tu che farai?” gli
chiedo.
“Io torno al laboratorio a
proteggere i Tragger” risponde.
“Credi che fosse davvero
pentito?” Guardo la faccia spappolata di Brian Taylor.
“Non lo so” risponde
Foss senza guardare il cadavere. “Quello che so è che un
padre non si comporta come Taylor. Un padre fa di tutto per salvare
la propria figlia”
Mentre Foss va via, io continuo a
guardare Taylor. Ha amato una donna che l'ha usato e gli è
stata portata via dal suo migliore amico. E nonostante tutto ha
continuato a volere bene ad entrambi. Almeno questo è quello
che ha detto poco prima di spararsi. Però nel corso degli anni
ha tradito a sua volta Baylin più volte. Diceva di volere una
famiglia, di voler essere un bravo padre. Non è mai andato a
cercare Sarah e ha sfruttato Jessi per farsi bello agli occhi dei
Latnok. Le sue parole d'addio risultano decisamente poco credibili.
Ma allora perché si è ucciso?
***
La ragazza davanti a me ha il
viso di Jessi, la voce di Jessi, mi fa battare il cuore come Jessi ma
non è lei. Parla come una pazza in delirio di onnipotenza e
non sembra sapere chi sono.
“Jessi” le dico
sperando stupidamente che il suono del suo nome la faccia tornare.
“Non so chi sia questa
Jessi, Kyle” fa lei. “Ma ho una proposta da farti. Io non
rifiuterei se fossi in te”
“Quale proposta?”
chiedo anche se la cosa non mi interessa. Rivoglio solo la mia Jessi.
“Adam ti ha creato per
cambiare il mondo, per dargli la tua geniale impronta” spiega.
“Noi due insieme possiamo trasformare questo sogno in realtà”
“In che modo?” ma
nemmeno questo mi interessa.
“Adam Baylin non capiva
che l'umanità è vittima di se stessa e dei propri
limiti” continua lei. “Non capiva che con la sua visione
limitata era diventato un ostacolo per l'umanità che voleva
salvare”
Parla al passato. Jessi deve
aver detto a Sarah che Adam è ancora vivo e allora perché
sta parlando al passato? “Perché parli di Adam al
passato?”
Jessi/Sarah ride. “Con
la tua grande intelligenza non l'hai ancora capito? Adam è
morto. E stavolta è morto morto, mio caro”
M-m-morto? Adam è
morto? Ho già vissuto questo annuncio. Non posso crederci, non
voglio crederci. Non di nuovo. Chi lo avrà ucciso poi? Sarah o
Jessi/Sarah?
“Vieni con me” mi
dice Ballantine. Mi porta nell'ufficio affianco dove sdraiati sui
divani ci sono i cadaveri di Sarah e Adam. Sono morti davvero. Tutti
e due. Lei è in uno stato pietoso.
“Come è
successo?” chiedo. Questo sì che mi interessa.
“Lei lo stava uccidendo”
risponde Ballantine “con i suoi poteri. E' arrivato una guardia
e lui ne ha approfittato per contrattaccare. E la guardia gli ha
sparato”
Adam Baylin che ha resistito
davanti a due proiettili è dovuto soccombere al terzo. Adam
che mi ha creato, che mi ha chiesto scusa di tutti i guai che crede
di avermi creato, che tanto ha dato al mondo e tanto aveva ancora da
dare, Adam che è morto per proteggermi.
“Non una grande perdita”
fa Jessi/Sarah. “Era un ostacolo all'umanità” E'
rimasta fuori dalla stanza. Per non so quale motivo Ballantine le ha
impedito di entrare. Forse perché lei si crede Sarah mentre il
cadavere della vera Sarah è steso sul divano.
“Anche la morte di Sarah
non è una grande perdita” cerco di provocarla.
“Io però non sono
morta” sorride ignara lei.
“Entra e guardalo con i
tuoi occhi” replico.
“Non farti provocare”
si intromette Ballantine. “Vuole solo farti cadere in trappola”
“Nessuna trappola”
rispondo io. “Tu non sei Sarah Emerson, il suo cadavere è
qui steso sul divano. E lui non vuole fartelo vedere perché
altrimenti ti chiederesti chi sei. E tu sei Jessi, e non sei come
Sarah”
“Jessi, Sarah, che
differenza fa?” replica lei. “L'importante è
l'obiettivo. Unisciti a noi”
“Rivoglio la mia Jessi”
Il mio piano non ha funzionato.
“Io sono Jessi. Io sono
Sarah” Sembra un delirio. “Ma da sole non possiamo
salvare il mondo. Abbiamo bisogno di te, Kyle. Aiutaci”
“Il mondo?” la
guardo esterrefatto io. “Prima devi salvare te stessa. Jessi,
tu puoi davvero fare grandi cose e non hai bisogno di me o di Sarah.
Ma la strada che sta seguendo Sarah è sbagliata”
“E' sbagliato che il
mondo sia guidato da persone intelligenti e capaci che sanno quello
che fanno?” mi chiede. Effettivamente questa è anche un
po' Jessi.
“No ma i limiti di cui
parlavi prima sono importanti” rispondo. “Sono importanti
per non fare gli stessi errori del passato. I Latnok mi hanno portato
via sedici anni di vita e questo è un grave errore, mi hanno
portato via mio padre, mi hanno portato via te”
“Sedici anni in cui
avresti sprecato la tua vita” insiste lei. “Adam non è
tuo padre, tuo padre è Stephen Tragger e se ti unirai a noi
non gli sarà fatto alcun male”
“Ma non mi puoi ridare
la mia Jessi, scommetto” la guardo mestamente io.
“Tu non ami Jessi, cosa
te ne fai di lei? Per farla soffrire come hai fatto finora?”
chiede.
“No, non la farei più
soffrire” dichiaro. “Perché l'amo più della
mia stessa vita. Lei è la mia vita”
“Dici così per
via dei polimeri”
“I polimeri non possono
farti amare una persona. Possono farti provare simpatia per lei ma
l'amore è tutta un'altra cosa. L'amore è che in questo
momento il mio cuore va a cento all'ora e ci andrà sempre
quando penserò a te, Jessi” dico sincero.
“Jessi non esiste più”
conclude lei.
Improvvisamente scompare e
ricompare dietro di me. Mi da un colpo. Non reagisco. Non posso
reagire con Jessi. Non posso farle del male. Cado a terra. Dalla
tasca ne esce il ciondolo di Lori. Vedo tutto nero. Svengo.
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Cartella
Ho sopravvalutato l'intelligenza
di Kyle Tragger. Come ho potuto commettere questo errore due volte?
Adam aveva grandi idee, desiderava un mondo migliore guidato da menti
illuminate. Mi riempivo delle sue parole. In un certo senso è
merito suo se sono diventata quella che sono. Ma poi lui si è
allontanato dalle sue stesse idee. E' cambiato vedendo Kyle crescere
all'interno della capsula. Ha iniziato a vederlo come un figlio
anziché come l'inizio di una nuova era. Ha iniziato a essere
un egoista e ha pensare solo ed esclusivamente a lui dimenticando
l'umanità.
E ora Kyle è persino
peggio. Jessi, Jessi, Jessi. Non fa altro che nominare questo nome
come se non gli importasse nient'altro. Un altro egoista che
sacrifica il bene dell'umanità per amore di una ragazza. Come
se non capisse l'importanza della sua missione, l'importanza del
piano che i Latnok stanno portando avanti da decenni.
Non volevo che con Kyle e Adam
finisse così, non l'avevo previsto ma non posso permettere
loro di rovinare tutto. Non ora che siamo così vicini, non ora
che siamo oramai verso la fine. Avremmo potuto cambiare il mondo
insieme, vorrà dire che lo farò da sola. Sarà
più difficile ma al loro contrario non mi sottrarrò
alle mie responsabilità.
“Possiamo sottoporlo al
CIR” propone Ballantine guardando Kyle disteso a terra. Fa
tenerezza ma non posso perdermi in tali sciocchezze.
“La macchina a impulsi
cerebrali?” Forse posso dare a Kyle un finale diverso rispetto
ad Adam. “Bene, prendigli il dna mentre io vado a programmare
la macchina”
Entro in uno degli uffici
presenti lungo il corridoio mentre Ballantine estrae una siringa
dalla giacca. Ora abbiamo il dna dei nostri soggetti migliori e i
loro difetti verranno cancellati per sempre. La nuova era degli
illuminati sta per iniziare.
Ballantine entra con il corpo di
Kyle e lo distende sulla macchina. Il ragazzo ha qualcosa in mano, mi
avvicino e prendo l'oggetto.
“Che cos'è?”
chiede Ballantine.
“Uno stupido ciondolo”
rispondo.
Improvvisamente un flash. Una
festa. Ragazzi che ballano. Io ballo con un biondo. Poi la scena si
sposta in un appartamento sconosciuto. Io e il biondino ci stiamo
baciando. E' una piacevole sensazione. Chi diavolo è? Poi sono
in un vicolo. Una ragazza davanti a me, è svenuta e io ho il
ciondolo in mano.
“Sarah, stai bene?”
domanda Ballantine.
“Sì” lo
tranquillizzo. Ma che diavolo mi è successo?
“Procediamo” dice
lui.
Mi sistemo davanti al pc. E
inizio ha scrivere al computer ma ho una sensazione strana che non mi
vuole abbandonare. Continuo a pensare a quel flash. Non ci devo
badare. E' un trucco di Kyle. Solo uno stupido trucco.
“Che accidenti..?” fa
Ballantine.
Improvvisamente la macchina si
accende da sola. Non ho ancora finito di programmarla. Sul monitor
compaiono una serie di immagini. La lampadina si rompe. Kyle,
smettila. Rischi di fonderti il cervello. Non opporre resistenza.
Altre immagini. La ragazza
aggredita ha il volto tumefatto. Tutti sono preoccupati per lei. Una
donna bionda mi fa notare che Lori, questo il suo nome, fa finta di
stare bene ma in realtà sta soffrendo. Qualcosa mi prende al
cuore, qualcosa che non so spiegare.
“Basta, Kyle” urlo.
“No, non basta” sento
una voce nella mia testa.
Ancora immagini. Io e Kyle siamo
in un locale. Stiamo aspettando qualcuno che probabilmente non verrà.
Ma io ci tengo molto che quella persona arrivi perché è
mia madre. Improvvisamente perdo i sensi. Sono come morta. Kyle si
inginocchia su di me e con una scarica mi salva la vita. Come mi
riprendo sono in un appartamento al buio. Grido il nome di Sarah ma
lei non risponde. C'è una lettera. Sarah mi ha abbandonato.
“Jessi. Sarah”
Ballantine mi guarda confuso. “Insomma, Kyle, smettila”
Si avvicina al corpo ancora privo di coscienza del ragazzo. “Non
è stata una buona idea” e gli toglie il casco dalla
testa.
“Kyle, se senti il tuo
cuore battere più veloce in presenza di Jessi è perché
il vostro codice genetico ha previsto che voi facciate scintille
insieme” La voce di Adam Baylin riecheggia come un macigno
nella mia testa. “Dopo
aver saputo che Sarah in tutto questo tempo mi aveva solamente usato,
ho ipotizzato che Jessi avrebbe potuto fare la stessa cosa con te e
che tu come me non potessi difenderti per via del tuo codice genetico
che ti obbliga ad amarla. La formula modificherà i tuoi
polimeri permettendoti di amare chi vuoi”
Non
so cosa mi succeda ma improvvisamente le dite vanno per conto loro.
Continuo a scrivere nel computer per riprogrammare Kyle ma non sto
scrivendo quello che dovrei scrivere. Sto
scrivendo la formula di Adam per resettare i polimeri. Perché
lo sto facendo? Ad un tratto mi accorgo che ho il ciondolo di Kyle in
mano. Ma non è di Kyle. E' il ciondolo che ho rubato a Lori
dopo averla aggredita.
Ora credo di capire cosa succeda.
Deve aver notato che quel ciondolo mi ha fatto venire in mente
sensazioni familiari. E ne ha approfittato per entrare nella mia
testa e darmi i ricordi di questa Jessi.
“Rimettigli
il casco” dico a Ballantine.
“Ma...”
protesta lui.
“Rimettigli
subito il casco” urlo.
Ballantine ubbidisce e rimette il
casco a Kyle. Io premo un pulsante. Ora Kyle è davvero privo
di difetti. Non è più obbligato ad amare Jessi se è
questo che vuole.
“Non
parlare di te in terza persona, Jessi”
Alzo lo sguardo. Kyle è
davanti a me che mi guarda negli occhi. I suoi occhi da pesce lesso.
Ma io non sono Jessi.
“Sei
entrato nella mia mente ma questo non ti basterà a fermarmi”
gli dico. “Abbiamo il tuo dna”
Ma l'ex direttore della Metacorp
è steso a terra e Kyle ha in mano una provetta. Si è
ripreso il suo dna.
“Ora
rivoglio la mia Jessi” Guarda la macchina a impulsi cerebrali.
Anch'io la osservo. Non crederà davvero che sia così
facile? “Lori ti ha perdonato. Il ciondolo te lo manda lei. E'
dispiaciuta di non averti mai dato una possibilità. Tutti sono
dispiaciuti. Pensa che Nicole e Stephen volevano venire con me a
salvarti”
“Kyle,
ti accorgi che stai dicendo solo un mucchio di stupidaggini?”
rispondo. “Non mi interessa il perdono di Lori. Non so chi
siano Nicole e Stephen”
“Allora
perché hai detto a Ballantine di rimettermi il casco?”
mi chiede. “Perché hai usato il programma di Adam
anziché quello di Sarah?”
“Queste
sono cose che hai fatto tu” sorrido.
“E
tu mi hai lasciato farle” osserva lui.
Davanti a questa frase rimango
senza parole. Purtroppo ha ragione. Quel ciondolo mi ha condizionato.
Se avessi voluto avrei potuto fermare Kyle ma non l'ho fatto.
“Tu
hai solo paura, Jessi” mi dice lui.
“Di
che cosa dovrei avere paura?” Io sono Sarah, sono una Latnok,
posso uccidere, posso governare il mondo. E questo mi dice che ho
paura.
“Hai
paura di amare e di essere amata” risponde. “Come ne
aveva Sarah. Lei e Adam avevano gli stessi ideali ma poi le loro
strade si sono divise. E Taylor, lui le ha rubato il dna per fare una
figlia. Senza nemmeno interpellarla. Sì su una cosa tu e Sarah
siete uguali, condividete la stessa paura di affezionarvi a qualcuno
ed essere deluse. E ti capisco, Jessi. So che Emily, Sarah e Taylor
ti hanno fatto del male ma io non sono loro. Nicole, Stephen, Josh e
Lori, non sono i Latnok. Noi ti vorremmo sempre bene qualsiasi cosa
tu faccia”
“Tu
non sai niente di me” ribatto io.
“So
che vuoi cambiare il mondo, dargli una tua impronta” dice lui.
“Possiamo farlo insieme. Ma nel modo giusto, Jessi. Il nostro
modo, non quello di Sarah”
La visione del mondo di Kyle è
parecchio ristretta. Lui pensa solo a salvare Jessi e la sua
famiglia. Ma il mio dovere è salvare il mondo intero. Eppure
c'è un senso nelle sue parole. La sua analisi su come mi hanno
deluso Adam e Taylor, la sua sincera voglia di cambiare il mondo. Ho
passato vent'anni a pianificare tutto e ora le parole di questo
ragazzino non posso farmi venire dei dubbi.
“Dai
un pesce a un affamato e lo sfamerai per un giorno, insegnagli a
pescare e lo sfamerai tutta la vita” continua Kyle. “Il
nostro dovere non è governare il mondo ma insegnare gli altri
a farlo. Non credi?”
Ancora una volta le sue parole
hanno un senso. Maledizione. Kyle non è come Adam. Lui sembra
avere a cuore non solo la sua famiglia ma l'umanità in
generale.
“Jessi...
non c'è più...” Ma le mie convinzioni stanno
vacillando. “Abbiamo dato secoli di possibilità
all'umanità ma non ha mai funzionato”
“Funzionerà”
ribatte lui. “L'uomo che è costretto a fare la cosa
giusta prima o poi finirà col ribellarsi e ritorneremo di
nuovo punto e a capo. L'uomo che invece farà la cosa giusta di
sua spontanea volontà creerà un mondo migliore. Noi non
dobbiamo costringere ma insegnare. Tu stessa sei la prova vivente di
ciò. Nessuno credeva in te perché non ti comportavi
bene, quando io ho iniziato a credere in te tu mi hai salvato la
vita, la mia e quella dei miei genitori”
Credere nel mondo per renderlo
migliore. Insegnargli a essere migliore. Il piano di Kyle è
sensato ma forse un po' troppo utopistico. Di difficile
realizzazione. Come detto l'umanità ha avuto tante occasioni
ma le ha tutte sprecate. Improvvisamente mi accorgo che il discorso
di Kyle è un diversivo. Mentre riflettevo sulle sue parole mi
ha messo il casco in testa. L'era dell'illuminismo, l'insegnamento,
Jessi, Sarah. E' tutto diventato così confuso. Che sciocca che
sono stata! Scacco matto, baby.
***
Non ho mentito a Jessi. Sono
davvero sicuro che insieme potremmo cambiare il mondo, insegnargli a
cambiare. Ma una cosa è convincere Jessi e un'altra è
convincere Sarah. Ma la nostra conversazione mi fa capire come sia
spesso labile la differenza tra buoni e cattivi. Tutto quello che
Sarah voleva era migliorare questo mondo fatto di guerra, povertà,
ipocrisia, abisso tra ricchi e poveri. Peccato che il suo piano
avesse tante falle sebbene mosso dai migliori principi.
Mi dispiace un po' aver
deprogrammato Jessi a tradimento, avrei preferito che lo facesse di
sua spontanea volonta. Ma rischiavo di non rivedere più la mia
Jessi.
Mentre osservo il suo corpo
privo di conoscenza, chiedendomi se i miei sentimenti per lei siano
cambiati o meno, ricevo una telefonata inaspettata.
“Hey, eroe” è
Nate.
“Non è il
momento, Nate” gli dico. Devo riportare Jessi a casa. Non ho
tempo per i suoi capricci.
“Kyle, non ascoltarlo”
questa è la voce di Amanda.
“La tua principessa è
nelle mie mani” fa Nate. “E' tempo di dimostrare una
volta per tutte chi è il migliore tra noi due. Vieni dove
tutto è iniziato”
Amanda è in pericolo.
Quali che siano i miei sentimenti per Jessi non posso sottrarmi dal
salvare Amanda. E' in pericolo per colpa mia.
“Andiamo a salvare la
tua principessa” Jessi si è ripresa rapidamente. Sono
così felice.
“Jessi” Amanda,
non è la mia principessa. Non più.
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
Cartella
Sono davanti alla casa di Peter
Graves e Grace Kinglsey, i miei genitori biologici. Ma non so ancora
se posso considerarli i miei genitori. D'altronde tutto quello che
hanno fatto è stato estrarre i loro dna, fonderli e mollarmi
in una capsula per tre anni. E poi se ne sono fregati di me, sono
rimasti a guardare impassibili la mia vita. Sono rimasti a osservarmi
mentre mi bevevo le bugie di Cassidy. Ho rivelato di essere una delle
menti più brillanti tra i Latnok e loro non mi hanno voluto lo
stesso. Si meritano davvero qualcosa da me?
Perso nei miei pensieri mi
risveglia il cellulare. E' Kyle. Avrà salvato Jessi?
“Kyle, tutto apposto?”
chiedo.
“Sì, Jessi è
qui con me sana e salva” risponde. “Ma abbiamo un altro
problema. Amanda. Nate l'ha rapita”
Il mio cuore inizia a battere
forte. Avevo promesso a Kyle che Amanda non sarebbe stata in
pericolo. Non ho mantenuto la promessa. Ma non è solo questo.
Mi chiedo se tra Kyle e Amanda sia davvero finita. Mi chiedo se
Amanda vorrà ancora vedermi e se sia giusto frequentarla a suo
rischio e pericolo. D'altronde è per evitare situazioni del
genere che Kyle l'ha lasciata la prima volta.
“Kyle, mi dispiace”
mi scuso. “Io...”
“Io e Jessi stiamo andando
a salvarla” continua lui. “Adam e Sarah sono morti. Credo
che siamo verso una fine”
Ha appena dato due delle notizie
peggiori che poteva dare. Amanda rapita e Adam morto. Eppure sembra
tranquillo. Sembra davvero convinto che questa avventura stia
giungendo al suo epilogo. D'altronde Sarah era il pericolo peggiore
ed è stata eliminata. E Nate, beh Nate è sempre il
vanitoso, egocentrico, antipatico Nate. Ma non penso più che
lui e Jessi sarebbero una bella coppia.
“Dove l'ha portata?”
domando.
“Dove tutto ha avuto
inizio” Parole che non hanno senso per me. Ma lui sembra
rifletterci su. Infatti le ha pronunciate più per se stesso
che per me. “Ha iniziato a odiarmi quando l'ho battuto al
concorso”
“Dove si è svolto?”
Forse è lì che l'ha portata.
“Nell'aula magna della
facoltà di scienze” risponde. “Ci vediamo lì”
Riattacchiamo entrambi.
Guardo la porta della casa che ho
davanti. Posso lasciare che Kyle mi preceda e risolvere una volta per
tutte il dilemma della mia vita. Conoscere i miei veri genitori,
perdonarli o attaccarli per il male che mi hanno fatto. Ma temo di
non avere una risposta. Non so cosa fare con loro. Non sono ancora
riuscito a prendere una decisione.
Da una delle finestre scorgo un
volto maschile. E' un uomo sulla cinquantina, capelli brizzolati,
distinto e di bell'aspetto. Sarà mio padre? Peter Graves?
La porta si apre e una donna dai
capelli rossi, anche lei sulla cinquantina si affaccia. Quando mi
vede le si illumina il viso.
“Alex” esclama.
No, non sono pronto per questo.
Non sono pronto per incontrarli. Anche l'uomo si affaccia.
“Penso che dobbiamo
parlare, ragazzo” dice.
Faccio cenno di no col capo, un
grosso cenno. Il mio cuore batte come non mai. Perdonarli? Non posso.
Attaccarli? Perché? Servirebbe a qualcosa?
“Alex, stai bene?”
chiede l'uomo.
Mi hai abbandonato. Sono venuto
fuori da quella capsula e tu non eri vicino a me. Non ci sei mai
stato vicino a me. Nemmeno prima di darmi in adozione.
“No” dico. “Voi
non siete i miei genitori. Una famiglia io ce l'ho già”
Inizio a correre. Per quasi un
minuto non so nemmeno dove sto andando. Poi mi ricordo la meta. Devo
andare alla facoltà di scienze. Devo salvare Amanda.
Mentre corro mi viene in mente la
ninna nanna che mi cantava mia madre per farmi addormentare, le
partite di baseball con mio padre. Io di quello sport non ci ho mai
capito niente, e lui pazientemente cercava di spiegarmi. Il mio
fratello maggiore che mi diceva sempre che venivo da un altro pianeta
e mi chiedeva come sono le marziane. Ma anche le saturniane gli
andavano bene lo stesso. La mia sorellina che mi chiedeva sempre
d'aiutarla a fare i compiti. Le ho insegnato a leggere. Più
corro, più penso alla mia famiglia, più sono convinto
di aver fatto la scelta giusta. Io non sono un Latnok, non sono il
figlio di Peter Graves e Grace Kingsley. Io sono Alex Summers e sono
contento di esserlo.
Raggiungo Kyle e Jessi
all'università. Vorrei dirle qualcosa, farle capire che so
cosa si prova a essere delusi dai propri genitori, a essere rifiutati
da loro ma che questo non deve influenzare le nostre vite, perché
possiamo e dobbiamo essere migliori di loro. Ma alla fine non apro
bocca, è lei a farlo.
“Ti chiedo scusa, Alex”
mi dice. “Mi sono presentata davvero malissimo. Ma ero una
stupida e credevo che non ci fosse nulla di peggio che perdere Kyle,
l'unica persona che ha sempre creduto in me”
“E invece c'è
qualcosa di peggio?” domando curioso.
“Perdere se stessi”
Questa non me l'aspettavo. “Ma ora piano piano mi sto
ritrovando, grazie a Kyle”
La Jessi che mi ha mandato a quel
paese al The Rack non è quella che sta qui davanti a me
chiedendomi scusa. Dice di aver perso se stessa. Non intenderà
forse dire che Kyle, al contrario di quanto ho creduto, non è
riuscito ad arrivare in tempo per fermare Sarah?
“Taylor è morto”
le dico. Non so se le interessi o meno ma visto che era suo padre...
“Mi ha detto di dirti che gli dispiace, che ha sbagliato.
Voleva essere un buon padre. Costituire una vera famiglia. Ma si è
fidato delle persone sbagliate” Evito di dirle che ho molti
dubbi sul suo pentimento in punto di morte. A volte bisogna dire alla
gente quelle che vogliono sentirsi dire per aver un po' di serenità.
Forse Taylor lo sapeva questo.
“Come è morto?”
chiede.
“Si è suicidato”
rispondo.
“Ragazzi, dobbiamo entrare”
ci interrompe Kyle.
“Ok, andiamo a salvare la
vostra Amanda” fa Jessi.
Io e Kyle ci guardiamo perplessi
ma nessuno dei due ha il coraggio di commentare. Entriamo nell'aula
magna. Lo spettacolo che ci si presenta fa molto Joker di Batman.
Amanda è legata all'Airfly di Nate. Lui si trova in prima fila
come se stesse guardando un film al cinema.
“Non è un bello
spettacolo?” dice voltandosi verso di noi. “Dicevano che
non funzionava e invece guardate”
L'Airfly inizia a prendere quota.
Più in alto, sempre più in alto. Cassidy mi ha riferito
della gara tra Nate e Kyle. Se Nate non ha apportato delle modifiche
alla sua macchina Amanda potrebbe cadere da un momento all'altro.
“Sono qui, Nate. Lasciala
andare” ordina Kyle.
Nel frattempo io e Jessi ci
spostiamo di lato. Mentre Kyle lo distrae, noi due sappiamo benissimo
cosa dobbiamo fare.
“Dimmi come hai fatto”
fa Nate.
“A fare cosa?” chiede
Kyle.
“Hai barato” insiste
l'altro. “Il tuo era un trabiccolo da quattro soldi. Hai
barato, Kyle. Ammettilo”
“Non ho barato e tu lo sai
bene” risponde Kyle.
“Ferma” intima Nate a
Jessi che è arrivata dietro di lui. “Ferma o Amanda
finisce male. Magari e proprio quello che vuoi” sorride.
Mentre la sua attenzione è
tutta su Kyle e Jessi, io mi occupo di Amanda. Meno male che ho
inserito l'Airfly nelle mie scarpe e un telecomando all'interno
dell'orologio. Libero la ragazza che amo e le intimo di non parlare.
Piano piano scendiamo a terra.
“Io non sono come te, Nate”
risponde Jessi. “Non più almeno” sorride a sua
volte. “E poi tu in nostro confronto sei sempre stato uno
scarafaggio”
“Hai condannato Amanda,
stupida” fa Nate ignaro che la ragazza sia già libera.
L'Airfly del ragazzo cade a terra distruggendosi. Nate si gira e
capisce di essere davvero uno scarafaggio in nostro confronto.
“Non fatemi del male”
dice. “Posso dirvi dove trovare Cassidy. Ha chiesto a Mark un
backup personale perché vuole lasciare i Latnok. Vuole tornare
in Inghilterra. Lui vuole ricreare il progetto...”
“Non ci interessa Cassidy”
lo interrompe Kyle. “Lui non ha niente in mano”
“Ora vattene” si
aggiunge Jessi. “Altrimenti...” alza la mano come per
volerlo uccidere. Nate non se lo fa ripetere due volte e scappa a
gambe levate. Jessi sorride. Voleva solo spaventarlo.
“Grazie” ci dice
Amanda.
Abbraccia prima me, vorrei
tenerla stretta per sempre ma mi lascia andare. Poi abbraccia Kyle.
Non mi piace per niente. E dallo sguardo di Jessi nemmeno a lei piace
il loro abbraccio. Alla fine abbraccia anche lei. Io e Kyle ci
guardiamo, questo sicuramente è l'abbraccio più strano.
A questo punto io e Jessi non
possiamo fare più niente. E tempo di levarci di mezzo e
lasciare che Amanda e Kyle si chiariscano. Una volta per tutte.
Faccio un cenno del capo a Jessi di uscire. Lei mi guarda come a
dire: spero che tu stia scherzando. Io ripeto il gesto. Lei guarda
Kyle. Che sguardo triste! Gli dice qualcosa all'orecchio. Sarà
intuizione, sarà super udito ma sono pronto a scommettere che
gli ha detto che lo ama.
“Vieni, Jessi. Verifichiamo
se sei davvero buona come dici” ci dirigiamo verso l'uscita.
“Certo che sono buona”
risponde. “Ho contribuito a salvare la vita della
principessina”
L'ultima cosa che sento è
Kyle che dice ad Amanda: “Il mio codice genetico non è
più manipolato. Ora i miei sentimenti sono veri e sinceri”
Ma quali saranno i suoi
sentimenti?
***
Il mio codice genetico non è
più manipolato. Ora i miei sentimenti sono veri e sinceri.
Sono finalmente felice di non dovermi sentire in colpa nei confronti
di Amanda e di Jessi. Sono davvero felice di non essere più
confuso. Ora so quello che voglio. Soprattutto so chi voglio. Ho
sempre voluto lei.
“Mi dispiace averti
fatto soffrire” dico ad Amanda. “Ma la verità è
che non è stata del tutto colpa mia”
“Kyle, tu non mi devi
nessuna spiegazione” risponde lei sorridendo. Sembra così
felice.
“Sì invece”
insisto io. “Ci siamo amati per due anni e poi ti tratto così,
così... ingiustamente”
“Kyle, per due anni sono
stata la ragazza più felice del pianeta” dice. “Sono
stata bene con te. Tu sei il mio principe azzurro e lo sarai per
sempre”
Mi bacia. E finalmente posso
apprezzare la morbidezza delle sue labbra. Finalmente nella mia testa
riecheggia la melodia che suonava la prima volta che ci siamo
incontrati. Da questo bacio capisco che anche lei sa benissimo cosa
provo. E' il suo dono. Riuscire a leggermi come un libro aperto.
“Ti amo, Kyle”
dice sincera. “Ti amerò per sempre”
“Anch'io, Amanda”
rispondo. Anch'io sono sincero.
Usciamo dalla facoltà
di scienze. Entrambi sappiamo cosa dobbiamo fare adesso. Entrambi non
vediamo l'ora di farlo. Li guardiamo. Jessi e Alex. I loro battiti
sono aumentati nel vederci. Sono in attesa di sapere. Eppure
dovrebbero già avere le loro risposte. Amanda mi guarda,
sorride. Porterò sempre nel cuore il nostro ultimo bacio come
porterò sempre nel cuore il nostro primo bacio. Lei è
stata il mio primo amore, quella che mi ha insegnato che cos'è.
Avrà sempre un posto nella mia vita. Esco e guardo sereno al
futuro. Un futuro che per me e Amanda si apre adesso guardando i due
ragazzi che ci aspettano poco più avanti. Jessi e Alex.
Penultimo capitolo
Per scar12: Kyle
e Jessi parleranno nel capitolo finale. Non disperare.
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Cartella
Uscendo dall'aula magna incontro
il suo sguardo. Ha dei bellissimi occhi color nocciola. Nel suo viso
scorgo tensione, paura. Ha paura di perdermi. Possibile che non abbia
ancora capito nulla di me? La storia tra me e Kyle si è chiusa
da un bel pezzo ormai, da quando l'ho sorpreso a baciare Jessi. Anche
se lui si è scusato sapevo che quel bacio lo aveva cambiato.
Ma d'altronde così va la vita a volte. Si cambia, si cresce e
si hanno altri interessi. Non volevo accettare che amasse Jessi solo
perché io non avevo nessuno da amare. Ma adesso ho lui.
“Ciao” gli sorrido
avvicinandomi. Come vorrei che mi stringesse tra le sue braccia. “Non
mi saluti?”
“Ciao” risponde lui.
Ma non mi stringe tra le braccia.
“Che ti prende, ti vedo
strano” Forse sono un po' crudele. So benissimo che cos'ha.
“Che cosa vi siete detti tu
e Kyle?” mi chiede. Ha quasi paura di fare questa domanda.
“Non dovresti nemmeno
chiedermelo” rispondo.
“Scusa, hai ragione. Non
sono affari miei” fa mortificato.
Oh beata ingenuità! E'
peggio di me e Kyle quando ci siamo conosciuti. Ma d'altronde è
questo che amo di lui il suo assomigliare a Kyle quando l'ho
incontrato per la prima volta. La sua intelligenza mista a quella
semplicità così particolare che è anche un po'
mia. Sorrido all'idea che siamo due stupidi.
“Non intendevo dire questo”
chiarisco. “Volevo solo dire che dovresti sapere cosa ci siamo
detti io e Kyle”
“Non lo so” insiste
lui. “Voi a volte sembrate la coppia perfetta. Lo dice perfino
Lori”
“Una volta lo eravamo”
confermo. “Ma ora non più. Ora siamo solo due buoni
amici”
Il suo volto si illumina alle mie
parole.
“Solo amici? Davvero?”
chiede. Sorride sempre di più. Ora è completamente
cambiato. E' decisamente raggiante.
“Perché tornare
indietro quando il mio presente è così bello?”
gli domando.
Mi accarezza i capelli. Gioca con
loro. Poi finalmente fa quello che sto aspettando da almeno cinque
minuti. Mi bacia. E decisamente ho fatto la scelta giusta. Il bacio
che mi ha dato Kyle prima non vale nemmeno la metà di questo.
Kyle è il mio passato, Alex il mio presente.
“Ti amo, Amanda” mi
dice.
“Ti amo anch'io, Alex”
rispondo.
Poco fa ho detto queste stesse
parole a Kyle ma con lui avevano tutto un altro senso. Ci siamo amati
e ci ameremo ancora ma come amici. E se quella gli spezza il cuore,
io le spezzo le gambe. No, meglio, ci mando Alex a farlo. E' pur
sempre Jessi.
***
Sono finalmente libero di
amare. E' stato un percorso lungo, quasi tre anni. Ma alla fine so
quello che voglio. L'ho sempre saputo. Solo che non volevo far
soffrire nessuno. So di essermi comportato male con Amanda. Non
meritava di essere trattata così. Ma ora è felice. Le
parole di Adam sul fatto di essere programmato per amare Jessi mi
hanno spaventato. Sapevo che non era vero ma non volevo svegliarmi un
giorno e scoprire che stavo rivivendo la storia di Adam e Sarah.
Ho amato Amanda. Farà
sempre parte della mia vita perché siamo amici e lo saremo per
sempre. Ma se non avessi conosciuto Amanda ora non riuscirei a
interpretare così bene il mio cuore, ha capire cosa provo per
Jessi.
“Come sta la
principessina?” mi chiede.
“Jessi, Amanda non è
la mia principessa” rispondo. “Lo è stata non lo
posso negare. Come non posso negare di averla amata e che tra noi ci
sarà sempre qualcosa. Perché è stata il mio
primo amore, perché siamo amici ma...”
“Ma...” fa lei con
la speranza nello sguardo.
“Ma sei tu la mia regina
adesso” sorrido io. “E' con te che voglio stare, è
con te voglio passare il resto della mia vita. Perché come ti
ho già detto sei tu la mia vita”
Lei sorride. Mentre con la
coda dell'occhio vedo Amanda e Alex baciarsi e non mi infastidiscono
nemmeno un po', Jessi si butta tra le mie braccia. Ci baciamo, una
due tre volte. Fortuna che siamo all'aria aperta. Niente lampade che
esplodono, né oggetti che volano. Un bacio meravigliosamente
normale. E mi piace.
“Come è finita
coi tuoi genitori?” chiedo ad Alex quando finalmente Jessi si
calma un po'.
“Intendi quelli Latnok?”
fa lui. “Non ci sono più andato. Io ho già dei
genitori. Io non gli devo proprio niente”
“A proposito di
famiglia, Kyle” interviene Jessi. “Te la immagini la
faccia del nostro fratellastro quando scoprirà il virus di
Alex? Mi fa un po' pena poverino. L'ho quasi ucciso per colpa di
Sarah”
“Tu come fai a sapere
del virus?” le chiedo. Poi mi ricordo che gliel'ha detto
Nicole. “Ora
sarà bene informare gli altri”
“Sarà una bella
camminata” nota Jessi.
E' decisamente migliorata. Io,
lei e Alex potrebbe metterci a correre e raggiungere velocemente gli
altri. Ma Amanda non può farlo. Questo Jessi lo sa e per
questo ha fatto questo commento.
“Voi andate pure avanti”
dice Alex. “La vostra famiglia sarà preoccupata per voi.
Noi invece ce la facciamo con calma. Non è vero, Amanda?
“Non c'è
problema” conferma lei. “Andate e lasciateci pure
indietro”
***
Sono così felice che Kyle
ha scelto me. Quando Nate l'ha chiamato per dirgli di aver rapito
Amanda, pensavo che avrebbe avuto una ricaduta per lei. E anche
quando erano dentro mentre io e Alex siamo usciti, devo ammettere
d'aver origliato. E stavo per svenire quando si sono dichiarati amore
eterno. Ma avevo frainteso il significato di quelle dichiarazioni.
Era amor intesa come amicizia. Nulla a che vedere con quello che
prova per me e che io provo per lui.
Però da tutto ciò
ho imparato una lezione. Devo imparare a pensare con la mia testa
senza essere condizionata dagli altri. Perché esisterà
sempre gente come Sarah che approfitterà delle mie debolezze
per manipolarmi. Quindi devo imparare a distinguere chi mi vuole bene
da chi vuole solo sfruttarmi. Sono nuova del mestiere ma mi conviene
imparare velocemente.
Quando io e Kyle entriamo nel
magazzino adibito a laboratorio mi accorgo che qualcosa l'ho già
imparata. Non ho fatto a gara per vedere chi arrivava prima.
Effettivamente non sapevo bene nemmeno dove dovevo andare. Ma sembra
che anche la distinzione delle persone che mi circondano non sarà
una lezione difficile, almeno in alcuni casi.
“Kyle,
Jessi, siete tornati finalmente” ci saluta Nicole.
“Com'è
andata?” si informa Foss. “Dov'è Alex?”
“E'
con Amanda” risponde Kyle. “Nate l'aveva rapita ma noi
tre l'abbiamo salvata”
“Voi
tre?” Stephen si avvicina a me. Ha la faccia seria. L'ultima
volta che l'ho visto era legato nel furgone. Dove stavo mettendo
anche sua moglie e Kyle. Mi sa che è arrabbiato. E non ha
nemmeno torto a esserlo. E invece mi abbraccia. “Jessi, sono
contento che stai bene”
“Da-davvero?”
balbetto.
“Certo”
risponde. “Ti vogliamo bene”
Persino Foss ha da dirmi
qualcosa. “Ti chiedo scusa. Ho sbagliato a valutarti. Ma sai,
essendo figlia di Sarah e Taylor e con i tuoi precedenti...”
Lui non mi abbraccia. Ma poco più
in là vedo il mio incubo peggiore. Non posso cancellare ciò
che le ho fatto. Non ha più i lividi che le ho lasciato ma le
resteranno comunque dentro. Non ho nemmeno il coraggio di guardarla.
“Accidenti
che brutta cera che hai” mi dice Lori. Non replico, non posso
replicare. “I Latnok ti hanno tagliato la lingua?”
“I
tuoi lividi” balbetto “non ci sono più”
“Stai
ancora pensando a quelli?” sorride. Che ha da sorridere? “Le
cose brutte della vita passano subito ma le cose belle restano”
“Che
vuoi dire?” Non capisco le sue parole. Sembra davvero che non
ce l'abbia più con me.
“Per
essere un super genio pare che non capisci poi molto” continua
a sorridere. Poi mi abbraccia. “Ti perdono, stupida. Ti avevo
già perdonato da un pezzo”
Ricambio il suo abbraccio con
tutto il cuore.
“Jessi,
io e Stephen abbiamo una proposta da farti” E' arrivato il
momento di Nicole.
“Quale
proposta?” chiedo.
“Vorremmo
adottarti legalmente come abbiamo fatto con Kyle” spiega lei.
“Diventerai ufficialmente un membro della famiglia, anche se ai
nostri occhi lo sei già”
“Dovremmo
comprare un'altra vasca da bagno?” domanda Josh.
“Io
non dormo nella vasca da bagno” sorrido. “E' così
scomodea” Dopo tante ricerche ho finalmente trovato una
famiglia, una vera famiglia.
“Invece
ci si dorme benissimo” storce il naso Kyle.
“No,
davvero dormi nella vasca da bagno?” gli chiedo. Effettivamente
lo sapevo già ma mi sono sempre chiesta come accidenti faccia.
“Dov'è
Adam?” La domanda di Foss ci porta tutti alla serietà.
Una sconvolgente serietà.
“E'
morto” risponde Kyle. Non sorride più. “Stavolta
per davvero. Ho visto il suo cadavere. Ha ucciso Sarah e poi è
stato ucciso da una guardia”
“Voi
due state bene?” chiede Nicole.
“E'
morto per proteggerci” risponde Kyle. “Per darci un
futuro e non lo dimenticherò mai”
“Nicole,
accetto la vostra proposta” dico invece io. “Voglio
diventare a tutti gli effetti un membro della tua meravigliosa
famiglia. Ma a una sola condizione. Voglio tenere il cognome Emerson
per ricordarmi sempre la persona che non voglio diventare”
“D'accordo”
accetta Nicole.
“Ma
se ti comporterai male verrai punita come tutti gli altri” fa
Stephen.
“Sarebbe
meraviglioso” rispondo.
“Tu
devi essere proprio pazza” fa Josh. “Non ho mai
conosciuto nessuno al mondo che voglia essere punito”
“A
proposito di punizioni” gli dice la madre. “Devi proprio
pulire la tua stanza. E' orribile”
“La
mia muffa ha salvato il pianeta” protesta lui.
“E
tu che farai ora, Foss?” chiede Declan.
“Andrò
a Boston” risponde l'altro. “A vedere cosa ci ha lasciato
il buon vecchio Baylin. Kyle, tu non hai più bisogno di me.
Credo che questo sia un addio”
“No,
Foss. Solo un arrivederci”
Mentre io ora vivo con Kyle e la
sua famiglia, che è anche la mia famiglia, Foss ha scoperto di
aver ricevuto molti appunti di Baylin come eredità ma anche
parecchi soldi. Ha aperto la fondazione Adam Baylin per i talenti
come me, Kyle e Alex. E a noi si sono aggiunti anche Mark, Jacky e
Nate. Ma non ci sono solo latnok. Questa comunque è un'altra
storia.
THE END
Ringraziamenti:
vorrei ringraziare ele85 che ha
commentato i primi capitoli fino al sesto e poi ha deciso di seguire
in silenzio (come irecullen)
vorrei ringraziare gli altri
commentatori, ovvero gen kasia e scar 12
vorrei ringraziare everdream e
zephyr94 che hanno messo questa fanfiction tra le preferite
vorrei ringraziare il mio
neurone per aver fatto gli straordinari nel bel mezzo dell'afa
estiva
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