La fedra (versione adulterata)

di candidalametta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** di come Artemide gioca un tiro mancino ad un Ippolito ambidestro ***
Capitolo 2: *** stacchetto musicale improprio: ovvero, come convincere Ippolito che una matrigna è buona solo a mangiar mele ***
Capitolo 3: *** api fiori e bellissime principesse ***
Capitolo 4: *** quando si prendono fiaschi per fiaschette ***
Capitolo 5: *** con il bollo di garanzia ***
Capitolo 6: *** latte di mare e mucche riciclate ***



Capitolo 1
*** di come Artemide gioca un tiro mancino ad un Ippolito ambidestro ***


Parodo (io l’ho sempre chiamato preambolo ma giacché ci stiamo impegnando …)
Nell’insignificante paese di Trezene, posto dimenticato persino dalle professoresse di ginnasio dei licei classici più rigidi, vive il prode Teseo con la moglie Fedra e il figlio del precedente matrimonio Ippolito.
Beh, vive … bivacca!
Infatti Teseo è sempre fuori città per “affari”, e mentre la moglie langue il figliolo ora adolescente cerca la sua indipendenza andando a caccia.
Ovviamente essendo un giovine delicato e di buona famiglia non riesce a prendere neanche un etto di tritato al banco macelleria, figuriamoci una vera preda.
Così, altamente frustrato, non fa che onorare Artemide dea della caccia nella speranza che gli faccia investire un coniglio mentre guida la biga ignorando i ripetuti richiami delle ninfe dei boschi e della meravigliosa Afrodite che non fa che lamentarsi con Artemide dell’insensibilità del ragazzo …

Afrodite: io non capisco che cosa devo fare con lui, non so quante volte mi sono fatta trovare in mezzo a quel boschetto. Sopra il cespuglio, dentro una grotta, perfino sul suo cavallo, ma lui niente, continua a scansarmi chiedendomi solo dove si sia cacciata quella dannata volpe! Perché questo giovane non mi ama? Non sono forse la personificazione dell’amore?
Brontola la dea sbattendo le ciglia con aria trasognata.

Artemide: forse non sei il tipo di amore che desidera Afro, ci hai mai pensato? magari vuole solamente imparare a cacciare per ottenere l’ammirazione dei suoi amici … e una dolce occhiata dal suo amichetto biondo …

Risponde Artemide pulendosi le unghie sporche di terra con un coltellino (ci tiene all’igiene la signora)

La dea dell’amore incrocia le braccia ignorando volutamente l’allusione (e il modo efferato di farsi una manicure di Artemide) pensando che Ippolito sia semplicemente troppo distratto per accorgersi della bella manza che è lei, decide quindi di tirargli un tiro mancino.

Afrodite: ho deciso Artemide, darò una bella scossa a quel lunatico di Ippolito, lo costringerò a capire cosa significa essere amati dalla persona che non vorresti mai, così si accorgerà che è pazzo di me!

La dea della caccia sospira nelle manie di protagonismo di Afrodite guardandola seccata.

Artemide: e sentiamo, quale sarebbe il tuo grande piano?

Afrodite: farò in modo che la sua matrigna Fedra si innamori perdutamente e pazzamente di lui, così fuggendo a gambe levate da lei si getterà tra le mie braccia!

Esclama con un luccichio inquietante negli occhi.

Artemide: Afro non puoi! Questo si chiama incesto! Capisco che essere nata da una vongola gigante ti dia problemi ad accettare i legami di parentela ma credimi, non si fa!

Afrodite si stringe nelle spalle snobbandola.

Afrodite: e perché dovrebbe essere un problema? a Beautiful succede in continuazione e nessuno dice niente!

Artemide si sbatte un palmo incrostato di fango sulla fronte e la tragedia ha finalmente inizio.

Primo episodio

Fedra gira per la sua stanza con le braccia al vento come un colombo spaventato e parla da sola (tanto per non darci subito l’idea che è matta da legare).

Fedra: oh buon mattino, che mi hai svegliato con uno strano pensiero in testa, vorrei proprio sapere dove mi condurrai oggi.

Dall’entrata della camera senza porta (perché la legge sulla privacy è cosa recente signori miei) passa Ippolito mezzo nudo, con un misero fazzolettino di stoffa sulle pudenda e un asciugamano buttato sulla spalla, come a farci capire che la doccia lo attende.

Fedra lo guarda imbambolata fin quando la visione non sparisce e lei torna a veleggiare per la stanza con le braccia a mulino.

Fedra: oh, questo calore che mi invade, non credo che sia la tazza di latte di capra bollente che mi sono scolata un minuto fa, deve essere qualcos’altro … ma cosa!?”

Ippolito ripassa fischiettando mentre l’acqua scroscia dal rubinetto lasciato aperto (ovviamente) per riprendere il sapone per pelli delicate che aveva lasciato in camera.

Fedra lo riguarda trattenendo il respiro fin quando i glutei del figliastro non sono spariti dietro l’angolo.

Fedra: E poi … sento come qualcosa che si agita nel mio stomaco, e non può essere il latte di poco fa perché l’effetto è un altro. E allora cosa sarà mai … io mi domando …

La testa di Ippolito spunta dalla porta con aria trasognata e la schiuma dello shampoo in testa e uno spazzolone per la schiena in mano, ovviamente questa volta è decisamente sprovvisto di fazzolettino e la matrigna non riesce a staccare gli occhi dalla parte interessante del ragazzo ignorando dl tutto invece le orride ciabatte gialle a forma di paperella.

Ippolito: madreeee! Abbiamo finito il balsamo al cocco, lo aggiungi alla lista della spesa?

Fedra deglutisce a fatica facendo appena un cenno di assenso e mentre il baldo giovine torna a consumare ettolitri d’acqua si accascia li dove si erge con aria sconsolata.

Fedra: merda, mi sa che mi sono innamorata di Ippolito!

Mentre la povera Fedra rimungina sull’unico pensiero razionale (per modo di dire) della mattinata arriva la nutrice, la classica zitella bassa e grassoccia che vive dei cazz… hem, delle confidenze altrui che mentre riordina la stanza ha il vago presentimento che la padrona (ancora inginocchiata sul pavimento con aria quanto mai spaesata) abbia qualche problema.

Nutrice: Fefè che ti succede? Hai l’aria strana, cos’è, senti di nuovo le voci?

Fedra scuote la testa incapace di proferire parola

Nutrice: avanti tesorino, lo sai che a me puoi dire tutto, in fondo so qualsiasi cosa di te; il tuo numero di scarpe, la tua serie tv preferita, che effetto ti fa il latte di capra caldo a colazione … suvvia dimmi quello che ti affligge!

Fedra: ha, cara nutrice, non posso proprio dirtelo, ho la netta impressione che tu possa avere un mancamento se ti dicessi la verità.

La Nutrice la guarda perplessa mentre piega le coperte.

Nutrice: avanti stupidina, raccontami quel’è il problema, mi sembri pallida, non sarai mica malata!

Fedra: (illuminandosi) esatto! Sono malata! Molto malata! Di una malattia terribile e inguaribile

Nutrice: ditemi il suo nome signora!

Fedra: non posso, nominarla è condanna per me

Nutrice: descrivetemela allora

Fedra: ecco, è come se contenessi dentro di me una grande forza oscura, potente e inarrestabile, eppure, io la trattengo, poiché essa sarebbe condannata dal mondo una volta venuta alla luce!

Nutrice: (visibilmente sarcastica) non ditemi che siete nuovamente stitica.

Fedra: (interdetta) no Nutrice, ma in ogni caso ecco io non scherzo, se tu sapessi il nome della mia malattia potresti sentirti male davvero, io questa responsabilità non la voglio!

Nutrice: suvvia mia regina! Forza, raccontami questa storia e facciamola finita che il pubblico sugli spalti mormora.

Fedra: (respirando pesantemente) sono innamorata di Ippolito.

La nutrice sviene di colpo e Fedra sospirando le si avvicina gattonando

Fedra: lo sapevo che finiva cosi, Nutrice? Nutrice? (la prende a schiaffetti nella speranza che si risvegli)

Nutrice: (svegliandosi, intontita) ah! sei tu Fefè, sai, stavo sognando che mi dicevi una cosa strana …

Fedra: cosa? Che mi sono innamorata di Ippolito?

Nutrice: hai! Mi sento male!

La nutrice sviene di nuovo lasciando la donna sconsolata.

Fedra: io però glielo avevo detto! Nutrice, ora basta, svegliati che ti devo pregare di non dirlo a nessuno che amo il mio figliastro anche se lo so che la tua unica passione è spettegolare con la servitù e farmi sembrare ancora più paranoica di quello che sono!

Nutrice: (ri-svegliandosi) Fefè ma che mi dici? Sarà l’alito ma ogni volta che apri bocca svengo!

Fedra: e io lo sapevo! Per questo non volevo dirtelo!

Nutrice: dirmi cosa? (chiede nella speranza di stare ancora sognando)

Fedra: che sono innamorata di Ippolito!

La nutrice sviene per l’ennesima volta e Fedra la lascia li a prendere polvere mentre vaga per la sua stanza agitando le braccia al vento.

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Capitolo 2
*** stacchetto musicale improprio: ovvero, come convincere Ippolito che una matrigna è buona solo a mangiar mele ***


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Primo stasimo .
(che sarebbe una specie di intermezzo musicale molto più noioso della pubblicità) nella Fedra originale è una tiritera sull’amore che si oppone a qualsiasi ostacolo, l’umile sottoscritta lo riprenderà portandolo dal generale al particolare, ovvero, come Fedra cerca disperatamente di ottenere l’amore di Ippolito..
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Fedra: ippolitoooooooooo … (chiama con voce soave).

Ippolito si reca trascinando i piedi in camera da letto della matrigna, la nutrice è ancora svenuta per terra ma la regina l’ha abilmente coperta con una pezzuola nella speranza che Ippolito la scambi per un puff, mentre lei, con un tulle molto trasparente drappeggiato intorno sorride dolcemente al ragazzino stravaccata sul letto.

Ippolito: si Ma, che vuoi?

Fedra: (incurante dello sguardo del tutto disinteressato del giovane non solo per la nutrice svenuta ma anche per lei che sembra pronta per un calendario Pirelli) Tesoro, cuore del mio cuore, gioia dell’anima mia, mio piccolo bocciolo di campo, mia fulgida gemma …

Ippolito: Madre, avrei impegni per la settimana, potresti velocizzarti?

Fedra: e non chiamarmi madre … è così antiquato! E poi non sono la tua vera madre … sono solo .. hem … (sembra in difficoltà nel trovare qualcosa che implichi il legame con il Teseo) … insomma! noi conviviamo! e poi non sono poi molto più grande di te!

Ippolito la guarda poco convinto, considerando che lui ha appena imparato a radersi e la donna deve cominciare a prendere le pillole per l’osteoporosi.

Fedra : perché non mi chiami Fefè? O con un nomignolo carino, ce ne sono tanti! A me va bene qualsiasi cosa! Anche trottolino tudu dadada!

Sorride soddisfatta rotolandosi nel letto e lasciando che quel poco di velo che ancora faceva finta di coprirla si perda chissà dove sotto lo sguardo impaurito del ragazzo.

Ippolito: mah, non saprei, mi ha sempre fatto comodo chiamarti madre, ma se ci tieni così tanto potrei chiamarti … non so … Grimilde! Ti piace Grimilde?

La donna guarda il ragazzo con disappunto mentre a lui già brillano gli occhi.

Fedra: perché Grimilde?

Ippolito: come la matrigna di Biancaneve! Sai, era uno dei miei cartoni animati preferiti! La dolce principessa che viene accolta dai nani e infine salvata da un valoroso, prestante, incredibilmente bello e con dei pantaloni meravigliosamente attillati, principe dalla casetta nella foresta …

Fedra trattiene una paura del tutto inconscia mentre il ragazzo si risveglia da suo sogno disneyano guardando la meridiana che porta al polso

Ippolito: la foresta! Per dinci, i ragazzi mi staranno aspettando! Ciao Grimilde, ci vediamo dopo devo scappare!

Fedra: ma no Ippo-pippo rimani con me, vedrai che ci divertiamo insieme, possiamo fare tante cose belle!

Ippolito: (guardandola dubbioso) davvero?

Fedra : ma certo! Per esempio … non so, potremo cucinare gli spaghetti!e mangiarli nello stesso piatto, così quando troviamo lo spaghetto giusto tu mangi la tua parte, io la mia …

Ippolito: (ignorando lo sforzo della matrigna per fargli capire ch qualche cartone lo ha guardato anche lei) e finisce che restiamo digiuni tutti e due, no senti, devo veramente raggiungere i miei amici, dobbiamo cacciare!

Fedra si alza dal letto con fare felino

Fedra: se è questo a preoccuparti possiamo improvvisare qualcosa qui, tu che preferisci fare, il cacciatore o la preda?

Ippolito: (indietreggiando verso l’apertura della camera) hem, veramente preferirei farlo nella foresta, davvero io …

Fedra: (che presa dalla passione capisce fischi per fiaschi) ma bene, vuoi farlo all’aperto! Piccolo sporcaccione, allora tu fai il lupo e io la pecorella.

Ippolito: (con aria decisamente disgustata mentre cerca di non dare le spalle alla matrigna) certo certo, perché tu non aspetti un po’ qui che … che vado a cercare una pelle di montone, torno subito!

E si volatilizza mentre Fedra depressa scuote la nutrice-mobilia sperando che ascolti un po’ della sue lamentele prima di andarla a sputtanare nelle cucine.

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O.o recensitori!
(l'autrice si premura di buttare malamente a terra i suoi appunti dagli spalti per fare posto ai nuovi arrivati)
prego prego avvicinatevi! c'è spazio per tutti!!!
chi l'avrebbe mai detto che la mia Fedra isterica avrebbe attirato l'attenzione di qualcuno sano di mente! (perchè voi avete ancora un pò di sale in zucca vero??? oh dei forse era meglio non chiedere -.-)

Sakura:che sarà mai???!!! povera Fedra ha le idee vagamente confuse ma non è una cattiva donna... al massimo una pessima matrigna! ;)
e io sono qui che mi metto buona buonina ad aspettare un commento ;) a presto!

trullitrulli: primo, sono morta più dal ridere io leggendo il tuo commento che molti altri a perdere 5 minuti con questa Fedra ;) spero che in questa scena Fedra sia più divertente di prima anche senza balsamo al cocco in mezzo ai piedi ;) secondo, anche io ho avuto professori così innamorati del libro da non accorgersi che la classe era in uno stato di coma profondo ;) se la vie ;) terzo; la nutrice durante l'opera era uno spasso, pechè passava dal "fedra dimmelo ti posso aiutare" al "tuuuuuuu! cosa hai fatto!" ahahaha i graci si prendono in giro da se la verità è questa ;) a prestissimo!

eles weasley: ti confido un segreto. le ciabatte di Ippolito vengono direttamente da mio cugino, un adone di fisico ma un gusto nel vestire orripilante! ogni volta che esce dalla doccia mezzo nudo mi si ferma il cuore, poi gli vedo le pantofole orsacchiotto addosso e svengo dal disgusto -.- felice di divertirti!

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Capitolo 3
*** api fiori e bellissime principesse ***


Secondo episodio

Ippolito si aggira nel patio dove ad ogni angolo riposano fanciulle vagamente vestite che aspettano solo un suo cenno per piombargli addosso. Ma lui sembra davvero ignorarle più del solito mentre la nutrice gli va incontro trotterellando (perché le nutrici non camminano, trotterellano, al massimo rotolano)

 Nutrice: Ippolito tesoro, dovrei dirti una cosa, forse l’hai già capito ma è il caso che ti informi io che ho la notizia di prima mano.

Ippolito la guarda appena, del tutto concentrato su uno dei suoi scudieri che pulisce un cavallo e comprende di essere molto fortunato a vivere in un secolo in cui gli uomini portano solo corti gonnellini.

 Nutrice: Ippo, sto parlando con te! (gli schiocca ripetutamente le dita davanti il naso per attirare la sua attenzione) ti dicevo che ultimamente è sorto un problemino, la tua matrigna …

 Ippolito: Grimilde... (esordisce sovrappensiero)

 Nutrice: ah, bene, siete già ai soprannomi, dicevo, la tua matrigna, come forse avrai notato ha ultimante accresciuto nei tuoi confronti una particolare simpatia

 Ippolito: (fingendosi concentrato mentre pensa a quanto possa essere interessante il lavoro del ragazzo, con tutti quegli stalloni intorno) si, ho notato, che posso farci se sono un tipo simpatico? (e strizza l’occhio al servetto che gli passa accanto con nonchalance)

 Nutrice: Ippolito, stiamo parlando d qualcosa di più potente della simpatia

Ippolito non capisce guardandola confuso

 Nutrice: è più una specie di desiderio

Ippolito alza un sopracciglio perplesso

 Nutrice: sai, come quello che ha di solito una donna per un uomo

Ippolito si passa una mano tra i capelli grattandosi la sua bella testolina vuota

 Nutrice: … le api … i fiori …

Il ragazzo guarda distrattamente un’aiuola accanto a loro

 Nutrice: Ippolito! Fedra è innamorata di te!

 Ippolito: santo cielo no! che schifo!

 Nutrice: capisco il tuo disgusto Ippo caro, la donna di tuo padre, la tua matrigna, una figura di riferimento che improvvisamente vuole qualcosa di così sbagliato da te ...

Blatera la nutrice mentre Ippolito si è fermato alla prima parola che gli basta e gli avanza.

ppolito: senti, non so cosa si sia messa in testa quella li, ma io ho … dei problemi relazionali con le donne … non andiamo proprio d’accordo! Io non mi interesso di loro, per me potrebbero anche sparire dalla faccia della terra! (le giovinette ai bordi del patio svengono tutte insieme dal disappunto)

 Nutrice: beh, adesso non farla così drastica, diciamo che forse non hai incontrato quella giusta

 Ippolito: e non sia mai che la incontri! Io non ho intenzione di avere nulla a che fare con le femmine! (le giovinette appena rinvenute lacrimano copiosamente tirandosi i capelli)

 Nutrice: in ogni caso adesso c’è un problema, dovremo fare cambiare idea a Fedra, e io credo che se tu glielo dicessi in modo … garbato, che non ti interessa, forse ci eviteremo l’ultima crisi isterica di quella donna quindi … ecco che si avvicina! Mi raccomando Ippolito, sii cortese!

 Fedra: (avanzando con stile da modella) Ippo-pippo! Cuore del mio cuore! mio piccolo barlume di speranza, gioia degli occhi, parlami così che le mie orecchie possano sentire le voci dell’eden! (il paradisio lo lasciamo ai monoteisti)

 Ippolito: senti Grimilde, credo che tu ti debba fare un bell’esame di coscienza e capire che questa storia non va!

 Fedra: (ormai molto vicina a lui guardandolo sognante) certo che non va mio amore!

 Ippolito: (incredulo) davvero? Te ne sei accorta da sola?

 Fedra: certo! La storia non va avanti perché il bello e coraggioso eroe non mi prende tra le sue grandi e muscolose braccia e non mi stringe a se!

Miagola Fedra strusciandosi addosso a Ippolito che guarda sconvolto la Nutrice.

 Nutrice: (bisbigliando) Ippolito, mi raccomando, con dolcezza

Ippolito sembra illuminarsi improvvisamente, come se avesse una soluzione geniale (andiamo, uno come lui con un’idea anche solo passabile è del tutto irreale).

 Ippolito: Grimilde, mia cara, dimmi, cosa vorresti da me?

Le sussurra il ragazzo mentre la matrigna lascia che i suoi occhioni brillino per lui

 Fedra: stare insieme per sempre felici e contenti, come un principe e una principessa!

 Ippolito: (sorridendo teneramente) ma mia cara, ciò non è possibile!

 Fedra: (imbronciandosi appena) perché no?

 Ippolito: perché in questo caso sarei io la bellissima principessa!

Il sorriso di Fedra tende ad ammosciarsi per arrivare ad un’espressione quanto mai confusa

 Fedra: e questo vuol dire che devo fare il principe? Capisco che tu possa essere attratto dai giochi di ruolo ma …

 Ippolito: Fedra! Significa che non otterrai mai quello che vuoi da me perché lo sto riservando ad altro e più nobili scopi!

 Fedra: (cominciando a piagnucolare) non vuoi proprio giocare con me?

 Ippolito: (risoluto) neanche a mosca cieca in autostrada!

 Fedra: (piangendo disperatamente) ma, ma ..io credevo … e ora che me ne faccio dei 500 biglietti da visita con i nostri nomi e l’agenzia di viaggi?

 Ippolito: agenzia di viaggi?

 Fedra: si, per le fughe romantiche

 Ippolito: ha …

Rimane un minuto di silenzio in cui le giovinette ormai del tutto prive di attrattive si buttano sullo stalliere nella speranza che Ippolito si bagli e la Nutrice fa aria di molta compostezza rimanendo in piedi a guardarsi i piedi (appunto).

ppolito: (avvicinandosi a Fedra con aria gentile) sai, non è poi così terribile, in fondo, se mi fossi piaciuta, avremo fatto torto a mio padre, e lo sai com’è lui, preferirebbe buttarmi in un pozzo piuttosto che perdonarmi un paio di corna

Fedra lo guarda attentamente e una nuova luce (che non ha nulla di quanto abbiamo visto fin ora ma pur sempre qualcosa di pazzo) le illumina lo sguardo

 Ippolito: come minimo mi avrebbe spedito dall’altra parte della terra con un calcio nel fondoschiena e probabilmente privo dei gioielli di famiglia, ma visto che non mi interessi minimamente possiamo dimenticarci il passato e …

 Fedra: (con quella luce negli occhi che ormai sappiamo essere decisamente follia) che cosa ti farebbe tuo padre se sapesse della nostra relazione?

 Ippolito: (che come sempre ha l’intuito di un armadillo morto) mi triterebbe gli attributi nelle macine del mulino bianco prima di mandarmi in capo al mondo … o no?

Aggiunge preoccupato mentre un tremito si impossessa di Fedra che gli punta minacciosamente un dito contro.

 Fedra: bene, visto che io ti amo troppo per vivere senza di te mi tocca uccidermi; ma è anche vero che non voglio soffrire da sola e devo fartela pagare per vie traverse (altrimenti che tragedia greca è?) per aver distrutto il mio tenero cuoricino ti darò a colpa di tutto questo!

 Ippolito: (guardandosi intorno senza capire una beata mazza) di tutto cosa?

 Fedra: vedrai!

E si allontana sghignazzando lasciando che il mantello fluttui malvagiamente dietro di lei.

Ippolito sorride alla visione mettendosi orgogliosamente le mani ai fianchi.

 Ippolito: però, gli somiglia davvero a Grimilde!



amathea: bel nik ;P
e si, come poteva il piccolo e incompetente ippolito comprendere “cosa” volesse la lui la strana matrigna ;P
sono contentissima ti piaccia! A presto
trillitrulli; lo dico e lo confermo! I tuoi commenti sono più spassosi di quello che scrivo (come se ci volesse molto -.-) in compenso mi dai delle idee davvero ispiratrici. In realtà la maledizione di Poseidone è ancora molto vaga nella mia povera testa bacata. Diciamo che sono alla morta di Fedra e il resto è solo accennato. Però FIGURATI se insinuerei mai il dubbio della giovanissima età di Poseidone ;p
a prestissimo! E GRAZIE!
Ghirigoro: perchè scusa tu non la vorresti una pelle di montone? :P
ahahah va bene, lasciamo che la povera Fedra cada dalle sue disillusioni e torni da noi!

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Capitolo 4
*** quando si prendono fiaschi per fiaschette ***


Secondo stasimo (supportato da un coretto di sottofondo che annuncia quanto siano efficaci le lampade anti zanzare dell’olimpo, pubblicizzate da Re Zeus, uno che si saette fulminanti se ne intende!)

Fedra cerca di avvicinarsi al suo letto sbattendo ripetutamente contro tutti i muri di casa come una mosca ubriaca (e a ben guardare si nota anche un fiaschetta sospetta nascosta tra le vesti)

Fedra: come ha potuto … ihc! Ignorare così il mio amore per lui!

Nutrice : (indirizzandola finalmente verso il letto con aria stanca) dai Fefè, non è poi così terribile, ora ti fai una dormita e non ne parliamo più, vedrai che Ippolito dimenticherà questa faccenda e Teseo non lo verrà mai a sapere.

Fedra: (crollando sul letto) come se mi importasse di quel coso! Tanto lo so che mi ha sposato solo per fare dispetto a mio padre! Lui e le sue manie di protagonismo!

Nutrice: ma come? Dovresti essere felice che abbia scelto te, dopotutto ha ucciso il tuo fratellastro Minotauro e ha disperso su un isola deserta quella svampita di Arianna!

Fedra: che adesso si consola con quel tavernaro di Bacco! (guarda con disperazione la fiaschetta che tira fuori dalla cintura) come la capisco!

Nutrice: (sconsolata) suvvia Fefè, andrà tutto bene …

Fedra: ma che bene e bene, questa è una tragedia, e secondo copione io devo ammazzarmi!

Nutrice: ma tu lascialo perdere il regista di questa sceneggiata! Uccidersi … che teatralità inutile!

Fedra e la Nutrice guardano perplesse i MIEI lettori sconvolti seduti sugli spalti ma poi hanno la buona decenza di non commentare tornando ai problemi della protagonista.

Fedra: e quel ragazzino me la deve pagare! Un simile oltraggio alla mia persona! (butta giù una sorsata) slurp, e mentre lui volteggia felice tra i suoi amichetti io muoio di passione per lui, slurp (altra sorsata). A volte mi chiedo di chi sia la colpa di tutta questa faccenda.

La domestica si ritrova a sospirare mentre tenta di coprire la padrona che si sta addormentare

Nutrice: un amore del genere può essere solo opera di Eros, e si sa che quello fa solo danno

Fedra: eppure quando penso all’amore l’ultima cosa che mi viene in mente è un bambino tappo e ciccione che mi punta un’arma addosso!*

Nutrice: sai, a volte quel birbante è bendato

Fedra: (alzando il capo dal cuscino in un ultimo spasimo di volontà) è inutile, l’amore non è cieco … è bastardo!**

La regina crolla irrimediabilmente nel sonno mentre la nutrice se ne va sospirando a spettegolare con il resto della casa che si è persa le ultime news.



* Rodolfo Valentino
** ?sconosciuto?


orbene. l'autrice è molto arrabiata. e anche molto triste. e ha anche molta fame perchè cenerà tardissimo (e non è detto che le cose non siano collegate) uff, farò finta di niente e mi limiterò a fare una linguaccia al mondo mentre rispondo a colei che ha salvato la storia dall'abbandono....

trullitrulli!
per vedere in opera le macine del mulino di Teseo dovrai aspettare il prossimo capitolo ... in compenso come premio fedeltà ti mando la fiachetta di Fefè ;)

GRAZIE a cupidetta [ MissProngs [ sakura2480 [ Smanukil ] trullitrulli che seguono questa storia

e a Nelco, che ha avuto il coraggio di mettere questo obrorio tra le preferite

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Capitolo 5
*** con il bollo di garanzia ***


Terzo episodio

Teseo appena tornato da una seratina di un paio di settimane si dirige a casa, aspettandosi di trovare una moglie devota e un figliolo di maschia presunzione (aspetta e spera mio caro)

Teseo: (spalancando velocemente il portone) tadaaaaaaan! Guardate chi è tornato?

Il patio è decisamente vuoto, se si fa eccezione per un paio di stracci abbandonati dalle fanciulle che hanno precedentemente assalito lo stalliere.

Teseo: beh? Nessuno che viene a darmi il benvenuto?! Manco appena un paio di mesi e guarda che succede! Nessuno si ricorda più chi è il padrone di casa … (la Nutrice passa velocemente da una porta all’altra) hey tu! nonnina! Forza, vieni qui a farmi la festa! E chiama mia moglie e mio figlio così che possano rendermi omaggio.

Nutrice: (asciugandosi gli occhi rossi di pianto) oh Teseo, davvero triste è il tuo ritorno! Giorno funesto è il tuo arrivo!

Teseo: (spaventato) Zeus buono, sarò mica tornato per la dichiarazione dei debiti? In caso me ne vado subito non preoccuparti

Nutrice: ma no mio signore! Gravi disgrazie si abbattono sulla tua casa (piangendo sommessamente) la padrona … la padrona …

Teseo: non sarà mica ingrassata? Lo sai che odio le donne grasse!

Nutrice: peggio mio signore … Fedra … Fedra se n’è andata!

Teseo: (guardandola perplesso) vuoi dirmi che è tornata dai suoi? Questa donna fa una tragedia di tutto! Che noia! Su, su, non fare così! (pichietta dolcemente una spalla della donna scossa dai singhiozzi) vedrai che la faremo tornare, le ho persino portato un souvenir da .. da … dov’è che sono stato?

Nutrice: (cadendo addosso a Teseo e soffiandosi il naso nella toga) no padrone! Fedra … è morta! Si è impiccata!

Teseo rimane sconvolto dal muco che gli orna la veste mentre dei servi portano fuori il feretro con Fedra distesa sopra, le mani incrociate sul petto e una caterba di fiori a coprirla

Teseo: (gli occhi lacrimanti e il naso gocciolante) maledizione! … sono allergico al polline!

Mentre Teseo prende del bentalan Ippolito entra da una porta laterale scortato dalle sue guardie del corpo e gli amici più cari di ritorno dall’ennesima infruttuosa caccia.

Ippolito: (ridacchiando per qualche precedente battuta) tranquilli ragazzi lo prenderemo la prossima volta quel dannato cinghiale, adesso entrate in casa, vi offro qualcosa a bere, ci guardiamo una commedia e … (lancia un’occhiata equivoca ad un ragazzo accanto a lui) Maximus, ci penso io a metterti un po’ di crema sulla scottatura, tranquillo, ho le mani magiche!

I servi tossiscono in sordina a ricordare che forse in presenza di un cadavere non è il caso di pensare a massaggi stimolanti.

Ippolito: padre, ma cosa vedono i miei occhi? Che Fedra sia morta?

I giovinetti si guardano tra loro mormorando stupiti … che Ippolito per una volta abbia capito qualcosa.

Teseo: è così figlio mio! Dobbiamo chiamare c.s.i. per la conferma ma credo che sia tutto chiaro

Da notare che Fedra ha ancora la corda al collo

Ippolito: oh paparino, mi dispiace tanto. Eppure l’ultima volta che ho visto Grimilde aveva un’aria così vitale, pensa, stava persino cercando di darmi la colpa per qualcosa!

Teseo: (guardandolo preoccupato) la colpa di cosa?

Ippolito: (cingendogli le spalle con un braccio) non lo scopriremo mai …

Padre e figlio rimangono a fissare il cadavere per qualche secondo quando Teseo si rende conto che Ippolito non sa certo di fiori come il carro funebre, d’altronde è appena tornato dalla caccia e il suo povero naso è davvero troppo vicino al braccio alzato del figlio.

Teseo: Ippo, non per essere scortese, ma che ne dici di andarti a lavare? Puzzi come il cinghiale che non hai preso!

Ippolito: (dimenticando di notare la scortesia) odei? Davvero? Vado subito … il tempo di recuperare le mie cose e … ah! ma ho finito il balsamo al cocco, avevo chiesto a Grimilde di inserirlo nella lista della spesa …

Teseo: (avvicinandosi con nonchalance al carro) tranquillo ci mando la Nutrice immediatamente, e la lista … sarà quel bigliettino nella mano della mia amata moglie!

Il re estrae dalla mano morta della donna (non che in vita fosse meglio badate bene) quello che resta di un pizzino maltrattato.

Ippolito: allora? Ci aggiungiamo anche le gocciole al cioccolato che domani c’è lo sciopero dei mezzi?

In realtà lo sciopero è dello stalliere che ha improvvisamente una vita sessuale più interessante da quando le fanciulle a bordo campo si sono accorte di lui, ma Ippolito non lo nota, come non fa caso all’espressione esterrefatta del padre.

Teseo: ma questa … questa è una confessione di tua madre! Dice … dice che hai profanato i miei letti! Che l’hai violentata!

Ippolito: (sgranando gli occhioni da cerbiatto) violentata? Papà ma che dici!

Teseo: (con la voce grossa dall’ira) la sua mano ha scritto che l’hai oltraggiata nei mie stanze nuziali rendendomi offesa!

Ippolito: ma la sua mano può scrivere quello che vuole, persino che abbiamo un contratto alla Eminflex, a proposito che te ne fai di tutte queste camere da letto? E comunque io non avrei mai potuto avere un … (sopprime un brivido di disgusto) … rapporto carnale con lei. Lo sai che odio le donne!

Teseo: ma questo quando eri bambino e scappavi della Nutrice! Adesso che sei nel pieno dell’adolescenza non ci credo! Ah! Tu anima temeraria incitata dall’età! Chissà cos’hai fatto alla mia tenera mogliettina

Ippolito: (evitando di ricordargli che Fedra era più simile ad una pianta carnivora che ad un bocciolo di rosa) papà credimi! Con le donne non ho niente a che fare, non conosco l’ardore dei miei anni.

Teseo: è inutile che menti!

Ippolito: ma credimi, io non conosco donna!

Teseo: smettila di girarmi intorno con le parole

Ippolito: è vero, puoi chiedere anche alla Nutrice che me l’ha spiegata poco fa  la storia delle api e dei fiori!

Teseo lo guarda perplesso

Ippolito: sai, quella roba del pungiglione e poi il polline e .. i gambi …!

Teseo comincia a preoccuparsi

Ippolito: insomma papà, ho ancora il bollo di garanzia!

Teseo tira fuori dalla tasca un dizionario bilingue “adolescenti-vecchi eroi greci”

Ippolito: papà sono vergine!

Teseo lascia cadere il dizionario e guarda il figlio con la bocca spalancata, poi improvvisamente la sua espressione si fa truce e digrignando i denti affila le unghie.

Teseo: e tu vuoi che ci creda? Alla tua età e con tutte le pollastre mezze nude che ti ho lasciato per casa? A cosa credi che servissero? A sventagliare il patio???

Ippolito: (abbassando la testa vergognoso) ma è vero.

Teseo: (ancora più furente) e no! senti, io nella vita ho sopportato di tutto, uccidere quel borino di tuo zio, dover subire il filo di quella pazza di Arianna e adesso trovarmi la moglie appesa come un salame in camera da letto! E ho sopportato davvero tutto! Ma un figlio che tra poco devo mandare in guerra e ancora non ha copulato no! non lo tollero davvero!

Ippolito: ma .. padre … (e qui viene prontamente fermato dalla Nutrice che conviene con noi che a Teseo basti sapere che il figlio non è stato con una donna senza specificare quali saranno le future inclinazioni del giovine)

Teseo: Questa è una famiglia di matti! E io non ce la faccio più! Ti ordino di andartene Ippolito, e lancio su di te la maledizione di mio padre Poseidone!

Ippolito: (dubbioso) vuoi che vada dal nonno?

Teseo: voglio che tu muoia tra atroci dolori! E ora và! Sparisci dalla mia vista!

Ippolito: (indeciso) vuoi che ti lasci solo con il tuo dolore?

Teseo: (sull’orlo di un esaurimento nervoso) voglio che ti togli dalla balle! Va via!

Ippolito: (mogio) va bene … me li dai i soldi per il balsamo al cocco? Dovrei ancora lav …

Teseo: FUORI!

Orbene!

Siccome siamo in un punto tragicomico della storia vi posso assicurare che aggiornerò presto … non posso mica lasciarvi così in sospeso senza sapere come finisce! (vocina nel cervello; cretina guarda che questa tragedia lo sanno tutti come termina, è più vecchia di te!).

In ogni caso, oggi spargo fulmini e saette peggio di Zeus con la gastrite quindi passo alle due anime candide che si sono coraggiosamente prestate a commentare

Trilli trulli! Certo che ti ho riconosciuto subito come ai. Credi di passare inosservata durante le nostre riunioni??? E poi io certe cose me le sento … i simili si trovano sempre! ;p credo di aver risposto alle tue domande con questo capitolo, Ippo-pippo è proprio attratto da qualcosa che ne Fedra ne nessun’altra donna gli potranno dare … sai com’è, vizzi greci a parte credo che la nutrice da piccolo lo abbia traumatizzato ;P mi spiace quello scorso non sia il tuo capitolo preferito e questo forse è un po’ giù di tono, ma non temere, tornerò più divertente (acida) di prima!

Uranian7 grazie per la spintarella in avanti. Se ho scritto questa storia è stato proprio per permettermi una boccata d’aria fresca. Ormai scrivo così tante angst che ne avevo davvero le scatole piene ;)

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Capitolo 6
*** latte di mare e mucche riciclate ***


Terzo stasimo:

Ippolito allontanato da casa senza un centesimo si avvia per un sentiero poco conosciuto scalciando i sassolini sul suo cammino.

Ippolito: ma tu guarda!  Quell’antipatica di Grimilde è riuscita a mettermi nei guai senza che gli abbia fatto nulla! E adesso che faccio? Tornare da papà non se ne parla nemmeno, mi urlerebbe di nuovo contro … tutto perché Fedra non mi ha comprato il balsamo quando gliel’ho chiesto!

Il giovane principe continua a percorrere il sentiero abbattuto, lasciandosi impunemente prendere in giro dai graziosi animali della foresta che invece di rassettare la casa dei 7 nani si fanno beffe della sua condizione.

Camminando mogiamente Ippolito si accorge appena che il sentiero è terminato, e si trova adesso su una spiaggia rocciosa. I gabbiani stridono felici sopra la sua testa, (indecisi se festeggiarlo facendogli cadere i loro escrementi addosso) e le piccole onde si infrangono nelle pozze create dai flutti sulla riva della scogliera.

Torna a sospirare accasciato sulle rocce fin quando un piccolo zunami  si abbatte vicino a lui, coprendolo di alghe e rivelando tra i flutti appena calmati un essere umanoide ma di fattezze bovine che si lascia andare in un muggito appena Ippolito riesce a liberarsi di una stella marina che gli si è appiccicata sul naso.

Ippolito: (correndo incontro all’essere) porca vacca! Ziooooooo!!!

 Essere mitologico: ma quale zio! Quello era un minotauro! Non vedi che io sono una Mucca di mare?

Ippolito: (abbracciandola spasmodicamente senza neanche guardarlo in faccia, perdon muso) Zio! Sono così felice di vederti! Sapessi quante me ne sono successe oggi! Fedra mi voleva violentare e papà mi ha cacciato fuori di casa senza darmi un soldo! Ero così disperato! Ma adesso ci sei tu che potrai farti carico di me! oh come sono felice!

Mucca di mare: Ippolito! Per tutti gli dei togliti di dosso e guardami! Io non sono tuo zio! E se sei così cecato da non credermi possiamo sempre chiedere a tuo nonno!

Poseidone tirato in causa erge dalle acque per controllare che la maledizione promessa a suo figlio Teseo stia avendo atto. Immaginate il suo sbalordimento quando invece trova il nipote avvinghiato alla Mucca di mare come se fosse la sua ultima speranza.

Ippolito: (staccandosi dalla creatura mitologica) ma Zio! Io ti riconoscerei in tutti i luoghi in tutti i laghi e in tutti i mari! Sei solo … un po’ più blu … e … (guarda confuso le mammelle dell’essere) non è che sei stato a Casablanca * recentemente?

Mucca di mare: (esasperata) si per farmele ridurre! Poseidone, potresti gentilmente spiegare a tuo nipote che NON sono suo zio?!?

Poseidone: (rimescolando le acque intorno a lui con aria colpevole) beh, non è che poi si bagli di molto … cioè, il tuo corpo non è esattamente nuovo di zecca … sai com’è, c’è la crisi, bisogna risparmiare …”

Mucca di mare: (guardando il dio con i suoi grandi occhi lucidi) vuoi dire che sono stata creata con lo scarto di un mostro già abbattuto???

Poseidone: (grattandosi una patella dal braccio) beh … la materia prima era abbondante! E poi si sa, della mucca non si butta via niente!

Mentre la Mucca di mare mugisce tutte le sue lacrime e ha un’ennesima crisi di identità (la prima risolta solo con l’ultima operazione a Casablanca appunto) Ippolito si concentra su nonno Poseidone che non ha mai visto da vicino.

Ippolito: nonno, è bellissimo conoscerti dopo tanto tempo.

Poseidone: (spiazzato da tanto affetto e buona educazione) beh, anche per me è un piacere fare la tua conoscenza Ippolito, mi spiace soltanto sia una così funesta occasione.

Ippolito: (che ha già dimenticato quello che gli è stato detto un paio di pagine fa) perché?

Poseidone: (lievemente imbarazzato) ma come? Non hai ancora capito? Tuo padre ha lanciato su di te una delle tre maledizioni gli avevo promesso!

Ippolito: (ansioso) e tu riprenditela no? non vorrai davvero trasformarmi in qualche insana creatura!

Poseidone e Ippolito guardano entrambi la Mucca di mare che sta ancora piangendo la sventura di essere stata riciclata.

Poseidone: Ippo, non è mica cosa semplice! E poi non sarò un padre modello ma se il governatore della California mi ha insegnato qualcosa è che una promessa e una promessa!

Ippolito: (sbalordito) California?

Poseidone: ma tu non ci vai mai al cinema? Comunque, per farla breve, ne ho già combinate troppe a tuo padre, vorrei che almeno in qualcosa risultassi affidabile, quindi mio caro, che la mia maledizione di mal-di-mare perenne ti colga!

Ippolito: (spaventato) e cosa mi succederà adesso?

Poseidone: avrai in costante senso di nausea che ti perseguiterà a vita e t’indurrà a darti la morte da solo! Ora devi solo salire su quella barchetta …

Ippolito: (guardando la zattera butterata appena comparsa sulla riva) su quell’affare? E no, io li non ci salgo neanche morto!

Poseidone: (seccato) Ippolito Sali su quella maledetta bagnarola e facciamola finita, qui il pubblico si annoia!

Ippolito: (il naso in alto e la voce stizzita) mi dispiace tanto ma se proprio vuoi maledirmi dovrai trovare un’altra alternativa più gradevole perché io la sopra non ci vado!

Poseidone: certo che hai proprio lo stesso carattere di Fefè, sicuro non essere imparentato con lei invece che con Teseo? E va bene … mumble mumble

(Poseidone pensa ancora alla vecchia maniera con tutti i versetti annessi)

Poseidone: Ecco, ho trovato! La Mucca di mare secerne un latte talmente disgustoso che provoca gli stessi effetti della mia maledizione!

La Mucca di mare n questione è così affranta dai suoi dolori pseudo-psichici (sapevo che c’era qualcosa di strano in me! ho sempre avuto una doppia personalità!) da non accorgersi che Poseidone ha munto un po’ del suo latte in un bicchiere e lo sta porgendo ad Ippolito.

Poseidone: avanti, bevi!

Ippolito: (riluttante) che schifo!

Poseidone: (sospirando rassegnato a far buon viso a cattivo gioco) ma lo sai che il latte della Mucca di mare fa bene alla pelle? Rende irresistibilmente belli e amabili chiunque lo beva. Davvero! E poi allunga la vita e fa rispondere i capelli … meglio del balsamo al cocco!

Ippolito: (porgendogli il bicchiere vuoto) c’è né ancora?

Hem… ciao.

Si, sono spaventosamente in ritardo con l’aggiornamento ma questo capitolo non voleva farsi acchiappare, sembrava talmente demente da farmi venire la nausea solo a guardarlo. Ma poi ho pensato che questa storia è demente. Che l’ho creata giusto per non farmi paranoie. Quindi perché preoccuparsi troppo?

Malitia: e si, il nostro povero Ippo-pippo non riesce a farsi accettare da papà… ma credo che anche il mondo intero abbia problemi a farlo e non perché sia gay ;) ecco qui l’aggiornamento, spero ti diverta ;)

Trulli trulli. Io ho come la netta sensazione di aver fatto un immenso favore a quello stalliere! Credo sia diventato il personaggio più fortunato di tutta la storia. Secondo le  il nobile pedigree di Ippo (ricordiamoci che è per un quarto animale) lo rende si una belva da prestazione.. ma non da riproduzione! Che altro dire, è la vita! ;P

Space_Oddity: lo sai che quando tu suggerisci io mi adopero. Volevi il resto della storia? Eccolo qui ;) ps; se vuoi un dizionario adolescenti-vecchi eroi greci te lo procuro all’istante. Ne vengono delle traduzioni molto interessanti ;P

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