Le cucine di Hogwarts di Julia Weasley (/viewuser.php?uid=58968)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 1 *** Capitolo I ***
Erano
secoli che volevo scrivere una storia del genere e,
quando ho notato il Contest "The
Kitchen",
ne ho approfittato per
decidermi finalmente a buttarla giù! Il tema del contest,
ovviamente era la cucina: dovevamo ambientare una storia per la maggior
parte in una o più cucine e sviluppare una trama.
Questa
storia è un
po' particolare: i protagonisti sono gli elfi domestici, con qualche
comparsa umana. Stavolta la mia fissa per i personaggi secondari ha
raggiunto livelli mai visti prima perché ho scelto come
protagonista uno dei personaggi più impopolari e detestati
di tutta la saga,
quindi preferisco avvertirvi in anticipo (soprattutto i tanti fan di
Sirius Black... io lo adoro ma, dato il protagonista, non potevo
parlare
bene di lui, altrimenti sarei andata OOC).
Be', vi lascio alla storia: sarà composta da cinque brevi
capitoli, quindi niente di troppo lungo. Inserirò i punteggi
ottenuti nel contest nell'ultimo capitolo.
Disclaimer: tutti i
personaggi di questa fanfiction appartengono a J.K. Rowling, come anche
le frasi scritte in corsivo. Non scrivo a fini di lucro.
Le
cucine di Hogwarts
Capitolo I
Luglio 1996
“Ehm…
Kreacher… voglio che tu vada a Hogwarts e lavori nelle
cucine con gli altri elfi domestici”.
Con un sonoro
CRAC, un
vecchio elfo dagli occhi grigi iniettati di sangue si
Materializzò in una stanza dalle grandi dimensioni, popolata
da
almeno un centinaio di suoi simili. Alcuni si affaccendavano intorno ad
un enorme camino, altri prendevano le pentole che si trovavano lungo le
pareti, altri ancora servivano la cena ai quattro lunghi tavoli al
centro.
Bleah.
“Ehi,
guardate, c’è un nuovo elfo domestico”.
Alcuni elfi si
erano
accorti dell’improvvisa comparsa del loro simile e gli si
erano
avvicinati. Kreacher non mosse un muscolo, profondamente disgustato.
“Ciao”
lo
salutò uno degli elfi. “Tu è benvenuto.
Tu dovrebbe
richiedere la divisa al professor Silente, come tutti noi”.
Kreacher
guardò lo
strofinaccio decorato con lo stemma di Hogwarts che tutti gli altri
indossavano e rispose con un grugnito.
“Io
non vuole quella veste! Io ha già cosa indossare”.
Le espressioni
gentili scomparvero subito dai visi raggrinziti che aveva di fronte.
“Come
vuole tu” risposero, voltandogli le spalle e lasciandolo
perdere.
Seppur con
riluttanza,
Kreacher si mise subito al lavoro. A Grimmauld Place si era abituato a
parlare da solo, perciò non volle rinunciare a quella
consuetudine nemmeno lì a Hogwarts.
“Povero
Kreacher, che
umiliazione. Per anni ha servito fedelmente la nobile casata dei Black,
e adesso è costretto a sfamare quei mocciosi insignificanti
di
Hogwarts, quasi tutti Mezzosangue e traditori del proprio
sangue…”
Interruppe di
scartare il
tacchino per lanciare una maledizione a Silente. Se quel vecchio
rimbambito non lo avesse chiamato nell’orrida casa dei
parenti
Babbani di Harry Potter, forse sarebbe riuscito a fermare quello
schifoso ladro.
Poteva
immaginare Mundungus
Fletcher come se fosse stato lì presente, il ghigno
soddisfatto
quasi del tutto coperto dai sudici capelli rossi, mentre portava via
tutti gli oggetti di famiglia, compreso il medaglione.
Kreacher
scoppiò in
un singhiozzo disperato. Aveva disobbedito: non solo non era riuscito a
distruggerlo, ma aveva anche permesso a Fletcher di rubarlo. Doveva
assolutamente punirsi per quell’errore.
L’elfo
smise di
lavorare, guardandosi intorno. Poi si avvicinò al focolare e
tese le mani verso una padella di olio bollente…
“Che
cosa fa?!”
Un attimo
prima di immergere le dita nell’olio, Kreacher fu assalito
alle spalle e trascinato a terra.
Lottando
contro due braccini che lo trattenevano, infine riuscì a
identificare l’elfo che lo aveva fermato.
“Tu
non deve punirti!” disse un elfo molto più giovane
di lui, con il naso lungo e gli occhi verdi.
Kreacher gli
lanciò
uno sguardo orripilato non appena inquadrò il suo vestiario.
Indossava un golfino marrone con una R ricamata sopra, uno scolapasta
come cappello e almeno cinque paia di calzini per piede, ognuno di
colori e fantasie diverse.
“Anche
tu è stato licenziato?” chiese lo strano elfo
vestito, rialzandosi in piedi.
Kreacher
balzò su in un nanosecondo, scandalizzato e indignato.
“Kreacher
licenziato?
Come ti permette? Kreacher ha sempre obbedito, non è stato
licenziato! Io è obbligato a stare qui! Io vuole tornare a
casa,
vuole scovare Mundungus Fletcher e strangolarlo! Come farà
la
povera padrona senza Kreacher?”
“Dobby
chiede scusa” rispose l’altro, impressionato.
“Dobby voleva solo impedire di farti male”.
“È
affare di Kreacher. Io ha sbagliato e deve punirsi”.
“Gli
elfi di Hogwarts
non devono punirsi. Silente è molto buono con noi. Se glielo
chiede, può anche essere pagato. Dobby riceve un galeone al
giorno” annunciò Dobby tutto contento.
Gli altri elfi
domestici,
che fino a quel momento erano rimasti a guardare, si affrettarono a
tornare alle precedenti occupazioni, imbarazzati. Quanto a Kreacher,
fissava quell’altro come se credesse di avere a che fare con
un
malato di mente. Dopo di che iniziò a pestarsi tutto,
furioso.
“Kreacher
non vuole
stare con questi pazzi! Vuole tornare dalla sua padrona!”
strillò, spargendo lacrime di rabbia e odio che gli
solcarono il
grugno. “Invece deve obbedire a quel moccioso Mezzosangue,
che
schifo! Kreacher odia Potter!”
Dobby gli si
avvicinò, incredulo.
“Harry
Potter? Tu conosce, Harry Potter?”
Il vecchio
elfo lo guardò male.
“Sì,
purtroppo…”
Improvvisamente
Dobby si gonfiò come un tacchino, furibondo.
“Tu
non deve parlare
male di Harry Potter! Ha salvato Dobby, l’ha liberato dai
suoi
vecchi padroni cattivi! Harry Potter è un ragazzo gentile
e…”
“Harry
Potter
è un traditore del proprio sangue”
gracchiò
Kreacher, “amico di Sanguesporco, ibridi
e…”
Nessuno seppe
mai che
cos’altro avrebbe detto, perché Dobby gli
impedì di
proseguire, assestandogli un gran pugno sul naso.
Gemendo per il
dolore e la
frustrazione, Kreacher reagì all’attacco e
iniziò
un violento corpo a corpo contro Dobby a suon di calci e pugni che
riecheggiarono per tutte le cucine.
Marzo 1997
“State
solo
appiccicati a Malfoy come un paio di cerotti antiverruche”.
“Oh,
certo, adesso il
padrone ha preso gusto a dare ordini a Kreacher. Kreacher fa questo,
Kreacher fa quello, Kreacher insegue anche Draco Malfoy! Quanto
vorrebbe che il suo padrone fosse il signorino Malfoy, e non quel
traditore di Potter!”
“Se
tu conoscesse davvero Draco Malfoy, tu non parlerebbe
così” intervenne Dobby.
Erano appena
rientrati
nelle cucine dopo l’ennesimo pedinamento notturno. Kreacher
era
stanchissimo, e anche Dobby, ma quest’ultimo si rifiutava di
dormire per far contento Harry Potter.
Alle sue
parole, Kreacher
guardò male l’altro elfo domestico. Erano seduti
su due
tavoli diversi e si lanciavano occhiatacce irritate a vicenda.
“I
vecchi padroni
picchiavano continuamente Dobby. Erano molto… cattivi e
malvagi.
Tu è mai stato picchiato?”
Kreacher
assunse un’espressione corrucciata. I suoi padroni gli
mancavano immensamente.
“Io
è sempre
stato un elfo fedele. Forse tu non era altrettanto. Solo padron Sirius
trattava male Kreacher, ma lui era un rinnegato traditore del suo
sangue e si sfogava sempre su Kreacher. Io non voleva servirlo. Era
cattivo. Aveva fatto soffrire così tanto i miei
padroni”.
Kreacher
rimase in
silenzio, covando risentimento nei confronti di Sirius Black. Non lo
aveva mai sopportato, fin da quando era bambino e gli faceva i
dispetti. Era così diverso da suo fratello Regulus, che
invece
lo difendeva sempre quando Sirius esagerava.
“Kreacher
era tanto
felice di non servirlo più, e invece gli è
toccato il suo
figlioccio” disse digrignando i denti, sicuro che Sirius lo
avesse lasciato a Harry proprio per fargli un ultimo dispetto.
“E
Dobby è
felice di non servire più i Malfoy”
obiettò
l’elfo più giovane. “Harry Potter
è molto
più buono e gentile, tu lo capirà
presto”.
“Neanche
per
sogno” sbottò Kreacher, inorridito al solo
pensiero,
mentre il suo sguardo cadeva su una bottiglia vuota di Burrobirra
abbandonata sul pavimento. Si alzò subito e si diresse verso
di
essa con l’intenzione di buttarla ma, non appena la
sfiorò
con le dita, un involto di tovaglie poco lontano si mosse ed emise un
gemito d’irritazione.
“Lascia
stare!”
Dai panni
stropicciati si
districò un’elfa con gli occhi castani e il naso a
pomodoro. Kreacher la conosceva di vista ma non le aveva mai rivolto la
parola dal momento che era Vestita. Il suo abitino azzurro era
stracciato e pieno di macchie e aveva il muso perennemente arrossato.
“È
finita” osservò Kreacher, irritato.
“Tu
lascia!”
insisté quella, afferrando la bottiglia e portandosela alle
labbra. Erano rimaste solo due gocce di Burrobirra, ma questo
sembrò farle credere di aver avuto ragione.
“Bah”.
Kreacher non
ne poteva
più di essere confinato lì dentro. A Grimmauld
Place
sarebbe stato solo, ma almeno avrebbe avuto il ritratto della sua
padrona a fargli compagnia. Là a Hogwarts invece doveva
avere a
che fare con Dobby e con quell’altra elfa licenziata,
entrambi
tipi loschi e poco raccomandabili, a suo parere.
Nel frattempo,
Dobby si era avvicinato e guardava la sua simile con aria preoccupata.
“Winky
deve smettere di bere. La Burrobirra fa male”.
“A
Winky non
importa” rispose lei, mentre correva alla dispensa per
prenderne
un’altra. Poi tornò allo sgabello che occupava di
solito,
vi si sedette e iniziò a bere di nuovo.
“Ma
che
cos’ha?” non poté fare a meno di
chiedere Kreacher.
Lui e Dobby si picchiavano almeno due volte a settimana quando il primo
insultava troppo Harry Potter, ma a volte riuscivano ad avere delle
conversazioni tranquille, anche se duravano meno di cinque minuti.
“È
stata
licenziata più di tre anni fa e ha cominciato a bere da quel
momento” spiegò Dobby. “Se ne sta sempre
lì a
svuotare una bottiglia dopo l’altra e a piangere. Lei non
è come me, non voleva essere licenziata”.
Winky in
effetti aveva appena cominciato a piangere e singhiozzare
disperatamente.
“Da
quando poi il suo
vecchio padrone è morto” proseguì
Dobby,
“beve ancora più di prima. Poi il suo padrone
più
giovane è stato Baciato da un Dissennatore e lei si dispera
sempre per questo, dice che doveva tenerlo d’occhio e invece
non
l’ha fatto. Gli ha permesso di uccidere suo padre e di far
tornare in vita Colui Che Non Deve Essere Nominato. Dobby ha provato a
convincerla che non è colpa sua ma… Che
cos’hai?”
Quando aveva
sentito quel nome, Kreacher era sobbalzato all’improvviso.
“Niente!”
mentì, mentre orribili ricordi tornavano a tormentarlo.
Tremando
come una foglia, aveva quasi l’impressione di sentire di
nuovo il
bruciore allo stomaco dovuto alla pozione che il Signore Oscuro gli
aveva fatto bere e le mani putride dei cadaveri animati che lo
trascinavano sott’acqua. E poi, inevitabilmente,
ripensò
al suo padrone che subiva lo stesso trattamento ma gli chiedeva di
andarsene e tornare a casa, lasciandolo lì.
Kreacher non
aveva mai
capito perché Regulus avesse deciso di morire per recuperare
quel medaglione, lui non glielo aveva mai detto. Ma il suo compito era
quello di distruggerlo, non di chiedere spiegazioni. Purtroppo, non ci
era riuscito e se l’era fatto pure rubare.
Le lacrime gli
inumidirono gli occhi iniettati di sangue e cominciarono a scendere
lungo il naso.
Senza
aggiungere altro,
Kreacher si allontanò da un perplesso Dobby e se ne
andò
in un cantuccio a fingere di dormire. I suoi singhiozzi risuonarono
nelle ampie cucine, all’unisono con quelle di Winky.
*Angolo
autrice*
Primo
esame della sessione estiva superato alla grande + contest conclusosi
con un risultato oltre ogni mia previsione = tocco il cielo con un
dito, quindi comincio a pubblicare le storie che ho riservato
per
l'estate! =)
Visto che sono riuscita a scrivere anche su altri personaggi oltre
Regulus? XD Ovviamente qui verrà ricordato spesso,
ma
è un gran passo avanti, no? Ho scritto solo un'altra
one-shot su
di lui (davvero deprimente, e infatti ancora non ho trovato il coraggio
di pubblicarla).
Come avrete capito, in questa storia ho voluto ricostruire come se
l'è passata Kreacher dal sesto libro
al settimo, il suo rapporto non molto amichevole con Dobby e anche che
fine ha fatto la povera Winky, che la Rowling ha praticamente
abbandonato.
Spero che l'idea non vi abbia fatto schifo. Immagino che questa storia
non avrà molti lettori, data l'impopolarità di
Kreacher,
ma pazienza: io mi sono divertita a scriverla!
Intanto colgo l'occasione di ringraziare tutti quelli che hanno votato
"Eroi non si nasce, si diventa" al concorso sui personaggi originali e
quelli che l'hanno letta grazie a quel concorso. Sono stata
contentissima, davvero. Non mi aspettavo di vincere ma già
passare la prima fase è stata la cosa più bella
per me.
Grazie!!
@ Pepesale:
se stai leggendo qui, grazie per le recensioni che mi stai lasciando.
Ti risponderò via e-mail con calma quando avrò un
po' di
tempo libero (purtroppo ho altri due esami da preparare per
metà
luglio, quindi sono molto impegnata ora) :-(
Ora
corro immediatamente a studiare: la breve pausa che mi sono concessa
ieri pomeriggio per festeggiare è finita... -.-"
Ciao a tutti! =)
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Capitolo 2 *** Capitolo II ***
Le
cucine di Hogwarts
Capitolo
II
Settembre 1997
La
cucina di Grimmauld Place non era così splendente da anni.
Kreacher l’aveva fatta tornare esattamente come ai tempi in
cui
la famiglia Black aveva abitato lì. Il tavolo lucidato, le
pentole rimesse a nuovo, il pavimento lustro, tutto contribuiva a dare
una sensazione di benessere e di pulito. Lo stesso Kreacher si era dato
una sistemata: indossava uno straccio pulito, decisione presa per
rispetto al medaglione che ora indossava al collo.
Padron Harry era stato molto gentile a regalarglielo. Si era sbagliato
sul suo conto. Lui e i suoi due amici – compresa la Nata
Babbana
– erano stati molto gentili e comprensivi nei suoi confronti.
Per ringraziarli, si era deciso a servirli come qualsiasi bravo elfo
domestico.
Adesso Kreacher si sentiva veramente felice: era tornato a Grimmauld
Place, la casa in cui aveva servito per decenni.
Nutriva una sorta di adorazione nei confronti del medaglione. Ogni
notte lo piegava con molta cura nelle coperte e se lo cullava un
po’. La mattina invece lo spolverava per bene e poi se lo
metteva
al collo, felice di sapere che – come gli aveva detto padron
Harry – Regulus avrebbe voluto che fosse proprio lui a
tenerlo.
In quel momento stava preparando il pasticcio di rognone che aveva
promesso al suo padrone e agli altri due ragazzi. Il fuoco scoppiettava
allegramente, rischiarando la cucina e i piatti e i bicchieri sul
tavolo già apparecchiato. A quell’ora forse
dovevano
essere già di ritorno.
Kreacher stava distribuendo le porzioni nei tre piatti, quando
all’improvviso sentì la porta d’ingresso
aprirsi e
dei passi molto pesanti avanzare in fretta per poi bloccarsi alla
solita domanda: “Severus Piton?”
Delle voci maschili urlarono e si sentì un gran trambusto,
accentuato dalle urla del ritratto di Walburga Black. Kreacher si era
irrigidito. Non era normale.
“Non può essere padron Harry, lui entra sempre
senza fare rumore”, si disse, preoccupato.
Alla fine, decise che fosse inutile restare lì. Stringendo
con
la mano destra il medaglione come se gli potesse infondere coraggio,
uscì velocemente dalla cucina, salì le scale che
conducevano all’ingresso e si affacciò.
“Padron Harry?”
Cinque alte figure incappucciate si voltarono nello stesso istante
verso di lui. Avevano appena superato il tranello riservato a Piton e,
decisamente, nessuno di loro era Harry Potter. Terrorizzato, Kreacher
provò a scappare, ma quelli furono più veloci di
lui e lo
afferrarono.
“È qui che si è rifugiato Potter?
Rispondi,
elfo!” sbraitò uno dei Mangiamorte, scuotendolo
con
violenza.
Kreacher aveva il respiro affannoso ed era deciso a non rispondere.
“Chi siete? Uscite dalla casa dei miei padroni!”
strillò.
“Fermo, Yaxley, ci penso io a sciogliergli la
lingua”
intervenne un altro Mangiamorte, estraendo la bacchetta e puntandola
contro Kreacher.
Un movimento improvviso, un lampo di luce blu, e Kreacher
sentì
un gran dolore al braccio: il sangue cominciò a fuoriuscire
dal
taglio.
“Parla, o ti faccio a pezzi!” lo
minacciò il Mangiamorte.
Kreacher pianse sempre di più.
“Andate via! Qui non c’è
nessuno!”
“Ah no? E questo profumino da dove viene? Gli elfi non
cucinano mai per loro stessi. Questo che
cos’è?”
Con grande orrore di Kreacher, Yaxley si chinò su di lui e
prese tra le dita il medaglione.
Fu come se una furia cieca si fosse impadronita di lui: nessuno poteva
toccarlo, a meno che non volesse pagarla molto cara.
Kreacher urlò così forte che due dei Mangiamorte
si
spaventarono, poi si avventò su Yaxley e gli morse le dita.
Quello urlò per il dolore e lo lasciò andare.
Prima che uno solo degli intrusi potesse riacciuffarlo, Kreacher si era
già Smaterializzato, tornando nelle cucine di Hogwarts.
Rimase per alcuni istanti seduto sul pavimento di pietra, tremando come
una foglia e piangendo per il dolore e la preoccupazione.
“Mangiamorte cattivi a Grimmauld Place! Povero padron Harry,
chissà come sta!”
Nel frattempo gli altri elfi domestici lo guardavano con
curiosità ma solo uno di loro gli si avvicinò.
“Che cosa è successo?” chiese, notando
la ferita sul
braccio di Kreacher. Quest’ultimo guardò Dobby con
irritazione. Odiava essere di nuovo lì.
Dobby tuttavia non aggiunse altro e si Smaterializzò,
lasciandolo piuttosto perplesso. Pochi secondi più tardi, fu
di
ritorno con una pozione disinfettante e delle bende, evidentemente
trafugate dall’infermeria.
“Non c’è bisogno…”
provò Kreacher, umiliato, ma Dobby fu irremovibile.
“Se non ti cura, viene l’infezione. A Winky
è
successo due anni fa, quando le è caduta la bottiglia e si
è ferita”.
Kreacher rimase in silenzio mentre Dobby gli bendava la ferita e gli
chiedeva spiegazioni.
“Tu è stato da Harry Potter? Come sta?”
“Kreacher non sa” piagnucolò.
“Padron Harry
è uscito questa mattina e non è
tornato…”
Dobby si irrigidì: i suoi grandi occhi a palla erano colmi
di preoccupazione.
“Chi ti ha fatto questa?” chiese, riferendosi alla
ferita.
“Mangiamorte. Sono entrati. Cattivi, non devono
permettersi…”
Dopo che ebbe finito di trafficare con le bende, Dobby
lanciò
un’occhiata tesa a Kreacher che singhiozzava in silenzio.
“Dobby è sicuro che Harry Potter starà
bene. Forse
era inseguito dai Mangiamorte e non poteva fermarsi”.
Nel frattempo, un gruppo di elfi domestici gli portò un
bicchiere di Succo di Zucca ma Kreacher lo allontanò.
Facendo
spallucce, quelli tornarono a cucinare, lasciando da soli i due elfi.
“Tu è cambiato. Prima tu odiava Harry
Potter” osservò Dobby.
“No, padron Harry è un bravo ragazzo e Kreacher
gli è fedele”.
Dobby ne fu molto contento. Forse, pensò Kreacher, da quel
momento non ci sarebbero più state risse tra di loro.
“Quello che cos’è?” chiese
Dobby, indicando il medaglione.
Per abitudine, Kreacher si ritrasse, ma, quando capì che
l’altro non aveva intenzione di rubarglielo, si
rilassò.
“Era del mio padrone e padron Potter me l’ha
regalato”.
“Tu è molto affezionato al tuo padrone,
vero?”
Kreacher annuì.
“Era sempre gentile con Kreacher ed era anche coraggioso.
Padron
Regulus era un Mangiamorte ma poi si è ribellato al Signore
Oscuro, senza dire nulla a Kreacher. È stato padron Harry a
capirlo…”
Dobby gli assestò una pacca consolatoria sulla spalla quando
una
lacrima scese lungo il naso del vecchio elfo. Poi, senza aggiungere
altro, si alzò in piedi e gli tese la mano per aiutarlo ad
alzarsi.
Kreacher sul momento esitò: non era ancora abituato a troppe
manifestazioni di cortesia da parte di quell’elfo strambo,
dal
momento che fino a poco tempo prima non c’era stato giorno in
cui
non si erano presi a pugni. Alla fine però si decise e
accettò l’aiuto.
*Angolo
autrice*
Ho aggiustato qualche svista nel capitolo
precedente e sto pubblicando la storia riveduta e corretta. Ringrazio i
giudici Annaf85 e Tamaki the King per i preziosi suggerimenti e le
correzioni che mi hanno mandato! Comunque segnalerò i
cambiamenti più sostanziosi (soprattutto quelli del prossimo
capitolo).
Il primo capitolo è stato più lungo di tutti
altri: ho
dovuto allungarlo perché il contest prevedeva un massimo di
cinque capitoli e se non avessi amplificato il primo, l'ultimo avrebbe
sforato il limite di pagine. Questo in origine era il terzo.
Riguardo alla storia, ho sempre pensato che dopo il cambiamento di
Kreacher
all'inizio del settimo libro, lui e Dobby siano andati un po'
più d'accordo. Mi sono divertita a immaginare la fissa
maniacale di Kreacher con il medaglione come
quella di Gollum per l'Anello! XD
Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la storia ai
preferiti/seguiti e quelli che hanno recensito! Non pensavo di
interessare così tanta gente! XD Come vedete gli
aggiornamenti
di questa storia saranno più frequenti, in fondo i capitoli
sono
corti.
Circe:
davvero anche tu hai provato il brivido di cambiare
personaggio? Fantastico, non sono sola in questa impresa! Sono curiosa
di leggerla! Comunque quest'estate mi dedicherò
ad altri personaggi, ma poi tornerò alle vecchie abitudini!
Avrei voluto fare introdurre ogni capitolo da un ordine di Harry, ma ho
potuto farlo solo con il capitolo scorso, peccato.
JP
più semplice di così:
grazie per aver letto! Il
protagonista è proprio Kreacher. Dobby e Winky saranno
personaggi secondari qui, ma anche loro avranno un certa importanza.
Grazie, e spero che anche questo capitolo, anche se più
breve,
ti sia piaciuto!
fuckinmind:
ti assicuro che è stata un'impresa per me imparare la
"grammatica" degli elfi domestici! Spesso rischiavo di non far capire
di chi si stava
parlando.
Kreacher non piaceva molto neanche a me nel quinto, ma
poi nel settimo ho cambiato idea. E poi
io e lui abbiamo una cosa in comune, cioè siamo entrambi fan
sfegatati di Regulus! XD
Alohomora:
se vuoi un consiglio puoi rileggerti i libri e scrivere qualche
one-shot su alcuni personaggi o eventi che vorresti approfondire: non
si sa mai che ti scappi qualche nuova idea! Io a volte lo faccio. O_O
Non ci credo: davvero ti è stato simpatico Kreacher? =D Be',
da
questo capitolo in poi non farà che migliorare quindi lo
scoglio
lo hai già superato!
Mirwen:
più un personaggio è contorto e più mi
diverto a
descriverlo! XD Dobby mi piace molto però è,
appunto,
molto più lineare di Kreacher perché ormai sa a
chi
essere fedele, mentre mi sono divertita a gestire i dubbi di Kreacher
prima che decidesse di combattere nella battaglia finale.
dirkfelpy89:
qui Kreacher lo abbiamo visto per un po' a Grimmauld Place, sempre
nella cucina! Però d'ora in poi resterà a
Hogwarts, dato
che Harry non tornerà più in quella casa, almeno
per il
momento. Non sapevo se avrei mai avuto il coraggio di scrivere una
storia così insolita, ma eccola qua! Grazie!
_Mary:
be', anche io sono abbonata alle tue storie ormai, anzi, dovrei dare
un'occhiata alle prime perché ti ho scoperto solo con
"Ordine
della Fenice, anno 1979". Effettivamente sapevo che
sull'originalità non avrei avuto problemi: la grammatica
degli
elfi però è stata un'impresa! Credo che se questa
fanfiction fosse stata più lunga avrei disimparato
l'italiano! XD
_Ombra_:
sì, la vita nella cucine secondo me era più
movimentata
di quanto non si possa credere. Di certo lo era di più ai
tempi
di Fred e George ma, come vedrai nel prossimo capitolo, gli elfi
dovranno vedersela anche con studenti molto meno simpatici... Grazie
per aver iniziato a leggere la storia!
Giulia_chan:
anche io adoro Dobby, mi fa sempre una gran tenerezza, anche se quando
vuole farsi valere spuntano le unghiette pure a lui! Eheh,
l'hai
notato che non posso fare a meno di nominare Regulus quando ne ho
l'occasione? ^^ A me piacciono tanto i personaggi poco considerati.
E grazie naturalmente a Annaf85
per aver riportato punteggi e giudizio della storia!
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Capitolo 3 *** Capitolo III ***
Le
cucine di Hogwarts
Capitolo III
Marzo 1998
La porta si
aprì all’improvviso, costringendo gli elfi
domestici a voltarsi. I
due ragazzi di Serpeverde che entrarono erano davvero enormi, e le loro
espressioni non potevano definirsi proprio intelligenti.
“…
ma se Draco ci dice che non gli sta bene?” stava dicendo
quello più tarchiato, preoccupato.
“Chi
se ne frega di
quello che pensa lui! Fa tanto lo spaccone e poi non riesce a fare
nulla, come l’anno scorso” rispose
l’altro con
un’aria d’immensa soddisfazione: era evidente che
avesse il
coraggio di dire quelle cose solo in assenza del diretto interessato.
“Hai
ragione”.
Gli elfi
domestici si radunarono intorno ai due nuovi arrivati, e si rivolsero
loro con la massima gentilezza.
“Possiamo
fare qualcosa per voi? Cosa desiderano?”
“Tutti
i dolci che ci stanno” rispose Gregory Goyle con un ghigno
ebete.
Gli elfi li
servirono
diligentemente. Tiger e Goyle divorarono la maggior parte delle torte
che si ritrovarono davanti. Sembravano due pozzi senza fondo.
“’eno
‘ae…” esordì Tiger con la
bocca piena.
Inghiottì il boccone e riprese. “Meno male che
quest’anno ci sono i Carrow. Non mi sono mai divertito tanto
in
vita mia”.
“Siamo
diventati
bravi con la Cruciatus” confermò allegramente
Goyle.
“Hai visto come l’ho fatta pagare a quel
Mezzosangue? Gli
ho fatto passare la voglia di dire qualcos’altro in favore di
Potter!”
I due
sghignazzarono. In
disparte, Kreacher si sforzò di ignorarli, mentre si
dedicava
alla preparazione di una torta di melassa.
“Ehi,
tu!”
Tutti gli elfi
si voltarono di scatto all’esclamazione di Goyle, che si era
rivolto a Winky.
“Dammi
quella Burrobirra” ordinò.
Con grande
orrore di tutti
i presenti, Winky era talmente ubriaca che non capiva nemmeno cosa
stava succedendo né che cosa Goyle le avesse chiesto. Lo
ignorò e bevve un altro sorso di Burrobirra.
“Sei
sorda per caso? Dammela subito!” gridò il
Serpeverde, alzandosi e raggiungendola.
Winky
alzò lo
sguardo vacuo su di lui, ancora senza capire. Un attimo dopo, Goyle le
assestò un potente calcio che la fece crollare a terra,
strillando.
Tutti gli
altri elfi
gridarono a loro volta mentre l’energumeno sfogava la propria
rabbia su Winky. Impotenti, presto scoppiarono tutti a piangere, tranne
Kreacher, che stringeva i pugni così tanto da farsi male, e
Dobby. Quest’ultimo scattò
all’improvviso e si
avventò su Goyle, cercando di allontanarlo
dall’elfa
urlante. Il ragazzo lo scagliò lontano e sottrasse la
bottiglia
a Winky.
“Roba
da matti. Elfi
disobbedienti! Dove siamo finiti, eh, Vincent? Quando il Signore Oscuro
si impossesserà di questa scuola vi farà tutti
fuori,
razza di inutili vermi!”
Nel frattempo,
Tiger si era
avvicinato a Kreacher. Quest’ultimo fece finta di non
vederlo,
almeno fino a che quello non gli rivolse la parola.
“Dammi
quella torta” ordinò.
Sul momento
Kreacher ebbe
la tentazione di scappare, ma gli bastò sfiorare il
medaglione
appeso al collo per cambiare idea. Per lui era come un amuleto: gli
ricordava il coraggio del suo padrone e riusciva ad infonderne anche in
lui.
“Kreacher
è
spiacente, ma questa è per la cena” rispose
cordialmente,
ma poi aggiunse, sottovoce: “Razza di idiota pallone
gonfiato,
crudele e pure rozzo. Si vede che non è un Purosangue come
si
deve…” *
Tiger lo
guardò con gli occhi ridotti a fessure.
“Cosa
hai detto?”
“È
per la cena
di questa sera” ripeté Kreacher, sempre fingendosi
gentile. “Ed è pure tonto” aggiunse tra
sé.
Furibondo,
Tiger estrasse la bacchetta e gliela puntò contro.
“Crucio!”
Kreacher
sentì un
dolore lancinante percorrerlo a capo a piedi. Si accasciò
sul
pavimento di pietra e si contorse, alla disperata ricerca di un
sollievo che non arrivava.
Quando quella
violenza
gratuita finì, tremava. Tiger e Goyle, soddisfatti della
lezione
che avevano dato agli elfi domestici, divorarono la torta di melassa e
uscirono senza degnarli di un solo sguardo.
Dopo averli
visti chiudersi
la porta alle spalle, Kreacher si alzò in piedi e,
barcollando,
raggiunse Dobby che cercava di consolare una Winky in lacrime.
“Voi
non doveva
ribellarvi” esordì Blinky, un’elfa
piagnucolante.
“Gli elfi devono subire e basta, anche se quei due sono
crudeli
e…”
Kreacher le
lanciò
un’occhiata truce e quella ammutolì,
impressionata. Winky
aveva parecchi lividi in tutto il corpo.
“Va
portata in infermeria” disse Dobby.
“Gli
elfi non si
fanno curare nell’infermeria dei maghi”
osservò
l’altro. Detto ciò, andò a prendere del
ghiaccio e
avvolse tre o quattro cubetti in uno straccio. Dopodiché
tornò da Winky.
“Grazie”
disse
Dobby, prendendo l’involto di ghiaccio e posandolo sul livido
più grosso, all’altezza delle prime costole.
L’elfa
sussultò per il gelo.
Erano
trascorsi meno di
cinque minuti dall’uscita di Tiger e Goyle, quando
all’improvviso la porta delle cucine si aprì di
nuovo e un
ragazzo di Grifondoro dell’ultimo anno entrò di
corsa,
trafelato, rischiando di travolgere più di un elfo domestico.
“Io…
oh, scusate…” disse, appoggiandosi ad un tavolo
per riprendere fiato.
Kreacher lo
osservò
con perplessità e sospetto: dopo quello che era appena
successo,
non si fidava più degli studenti di Hogwarts.
Il ragazzo
versava in uno
stato pietoso. Era spettinato e stravolto, con il viso deturpato da
qualche cicatrice e un taglio, più recente, che doveva aver
smesso di sanguinare da poco. Inoltre esibiva un occhio violaceo.
Quando ebbe
ripreso fiato, il Grifondoro si rivolse a Dobby.
“Sono
Neville Paciock. Sei tu Dobby, vero?”
L’elfo
sobbalzò, sorpreso, e annuì.
“Devi
andare subito
alla Testa di Porco, a Hogsmeade” disse Neville con una certa
urgenza. “Non so il motivo, ma il proprietario, Aberforth, mi
ha
mandato a chiamarti. Serve il tuo aiuto da qualche
parte…”
Kreacher
lanciò un’occhiata sorpresa a Dobby.
“Forse
ha trovato padron Harry!” disse, speranzoso.
Dobby
spalancò i grandi occhi verdi ma un attimo dopo assunse
un’espressione più decisa.
“Dobby
va da Aberforth e torna. Ci pensa Kreacher a Winky?”
Kreacher
annuì. In
realtà sarebbe voluto andare insieme a lui: in fondo era lui
l’elfo domestico di Harry Potter, non Dobby. Tuttavia, se era
stato deciso così, un motivo doveva pur esserci.
Dobby si
allontanò di qualche passo, accostandosi a Neville Paciock,
e rivolse a Kreacher un cenno di saluto.
“Dobby
torna presto” disse.
Ma quella fu
l’ultima volta che Kreacher lo vide.
* Tiger è
Purosangue ma è talmente rozzo (e stupido) che Kreacher,
abituato a Purosangue con maniere più raffinate, si rende
conto che è molto diverso da loro; per questo dubita del suo
stato di sangue. ^^
*Angolo
autrice*
Dobby... =(
Purtroppo
la storia è corta, altrimenti non gli avrei dato addio
così presto...
Perdonate il capitolo violento ma del resto se quei due usavano la
Cruciatus sugli studenti anche piccoli, figuriamoci sugli elfi
domestici. -.-"
Volevo trovare un modo per far capire agli elfi come Hogwarts sia
cambiata facendoli però restare in cucina, e inserire Tiger
e
Goyle mi è sembrata la scelta migliore.
Questo
è stato il capitolo con più correzioni: mi era
scappato
che Kreacher prendeva del ghiaccio "nel congelatore" (lo
so, gli
elettrodomestici non esistono a Hogwarts: dovevo aver bevuto un
goccetto di troppo insieme a Winky ^^")!
_Mary:
sì, Gollum è leggermente più viscido e
odioso di
Kreacher, su questo non c'è dubbio! Non dirlo a me: quando
è morto Dobby ho dovuto fare una pausa di due ore per
riprendermi dallo shock... Grazie per aver iniziato il Diario di
Andromeda: calcola che ero alle prime armi, quindi la considero un po'
inferiore alle altre nello stile e nei contenuti e ora come ora
Andromeda me la immagino più tosta di come l'ho descritta
lì, ma in ogni caso, grazie!
malandrina4ever:
ciao, anche a me capita di leggere una storia e accorgermi di conoscere
l'autore solo alla fine! XD Lo so, Kreacher è un personaggio
ambiguo perché, appunto, non distingue bene contro male. Per
lui
è tutto relativo. Ok, prossimamente pubblicherò
quella
shot deprimente, così ti risparmio un lungo viaggio!
Circe:
grazie, avevo proprio paura che diventasse una storia scontata. Diciamo
che rieco a resistere ancora perché ho così tanto
da
studiare che posso concentrarmi solo su cose meno impegnative, ecco
spiegato l'arcano! Se avessi più tempo sicuramente tornerei
presto alle vecchie abitudini!
Alohomora:
certo Kreacher non saprà con esattezza cosa succede a Dobby
ma
avrà modo di sentire la sua mancanza nel prossimo capitolo,
in
cui inizierà la battaglia finale. No, non ammetterebbe mai
di
essere diventato "amico" di Dobby! In fondo Kreacher è
proprio
l'elfo adatto ai Black!
Mirwen:
eh sì, ora che anche Kreacher si è affezionato a
Harry,
lui e Dobby possono permettersi di andare d'accordo. Ahah, ho goduto
troppo a far mordere Yaxley! Così impara ad entrare in casa
altrui senza permesso! è_é
JP
più semplice di così:
eheh, sono proprio soddisfatta del morso che Kreacher ha dato a Yaxley,
un po' come quello che "Crosta" ha dato a Goyle, per l'appunto, nel
primo libro! XD Purtroppo Kreacher e Dobby non avranno più
occasione per prednersi a botte... :-(
_Ombra_:
qui infatti gli elfi sono stati trattati ancora peggio... ma vedrai che
alla fine si faranno valere anche loro! Ho adorato la scena in cui
partecipano alla battaglia! Anche secondo me Hermione esagerava: ok
trattarli bene, ma liberarli addirittura! In questo Ron aveva ragione a
dire che gli elfi sono felici così. E' la loro natura.
dirkfelpy89:
sì purtroppo i capitoli sono brevi per forza. Se fossi stata
libera mi sarei dilungata anche troppo! Dobby è un elfo
davvero
generoso e penso che anche se Kreacher all'inizio non gli stesse
simpatico, lo avrebbe aiutato subito. Avrei tanto voluto che
sopravvivesse (come con tanti altri personaggi, del resto -.-)
fuckinmind:
ahah, in effetti si somigliano un pochino! XD Kreacher prima non sapeva
niente del tradimento di Regulus, ma poi è stato Harry a
dirglielo. E se poi ha addirittura deciso spontaneamente di combattere
contro Voldemort, di certo sapeva cosa stava facendo! Ehm,
sì le
conversazioni non sono facili ma sarei andata OOC se avessi fatto
parlare gli elfi normalmente! ^^"
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Capitolo 4 *** Capitolo IV ***
k4
Le
cucine di Hogwarts
Capitolo IV
2 Maggio 1998
“Abbiamo
vinto la battaglia. Avete perso metà dei vostri combattenti.
I
miei Mangiamorte vi superano in numero e il Ragazzo che è
Sopravvissuto è morto…”
Le parole
di Lord Voldemort si sentivano forti e chiare fin dentro le cucine di
Hogwarts. Tutti gli elfi domestici erano perfettamente immobili come
statue di ghiaccio. Perfino Winky era sobria.
In un cantuccio,
Kreacher tremava. Non poteva essere davvero morto, non padron Harry.
Ma allora
perché si erano levate delle grida di disperazione nel
parco? Doveva essere vero.
Sconvolto, non
riusciva nemmeno a piangere: era completamente annichilito.
“Che
cosa direbbe padron Regulus se fosse qui?” si chiese
sottovoce.
“Lui non vorrebbe che il Signore Oscuro vinca… ma
Kreacher
che cosa può fare?”
In quel
momento si ritrovò a pensare a Dobby. Lui sì che
avrebbe
saputo prendere una decisione: avrebbe voluto combattere contro i
Mangiamorte. Kreacher non lo vedeva da quasi due mesi e ormai aveva
capito che anche lui doveva aver perso la vita.
Era giusto
lottare, almeno come segno di rispetto nei confronti di tutti quelli
che erano morti, Regulus e Harry prima di tutti... e anche Dobby, ma
qualcosa lo tratteneva dal prendere una decisione: se avesse deciso di
combattere, si sarebbe potuto trovare contro Bellatrix.
“Kreacher
non vuole opporsi alla signorina Bella. È una Black, fa
parte
della famiglia che Kreacher ha servito e alla quale è ancora
fedele, pensò. Però padron Regulus avrebbe
combattuto… che cosa può fare il povero Kreacher?”
Essendo un
elfo domestico, non era abituato a scegliere; ma quella volta aveva il
libero arbitrio, esattamente come un essere umano.
Era
difficile scegliere a chi essere più fedele tra due
padroni… anche se non era la prima volta che gli si
presentava
una situazione del genere. Due anni prima si era ritrovato a dover
decidere: Bellatrix e sua sorella oppure Sirius? Ovviamente aveva
scelto le prime due, dal momento che odiava Sirius, che non era
più un Black a tutti gli effetti: Regulus e Bellatrix invece
lo
erano entrambi.
Disperato, si prese la
testa tra le mani, spremendo le meningi come per farne uscire una
soluzione.
Però
Kreacher adesso appartiene a padron Harry, pensò. E anche se
lui
non c’è più, Kreacher deve restargli
fedele…
Ma padron Regulus approverebbe?
Gli
bastò dare un’occhiata al medaglione per avere la
risposta. Regulus aveva voluto bere la pozione della caverna al suo
posto: Bellatrix, per quanto fosse sempre stata gentile con lui, non lo
avrebbe fatto.
“Gli elfi
combattono!”
La frase
echeggiò, a voce alta e risoluta, per tutta la cucina. Gli
altri
elfi si voltarono verso di lui, come colpiti da un fulmine.
“Che cosa
dice?”
Kreacher scese dallo
sgabello sul quale era seduto e si rizzò in piedi, scrutando
con fermezza i suoi simili.
“C’è
una battaglia, là fuori. Io combatte”
annunciò
Kreacher con la sua voce da rana. “E voi?”
Un mormorio spaventato
percorse la folla di elfi. Poi un altro parlò.
“Gli elfi
non si immischiano nelle faccende dei maghi. Noi serviamo i nostri
padroni e basta”.
Kreacher se lo
aspettava e aveva già la risposta pronta.
“Voi
servite Hogwarts. Il Signore Oscuro sta distruggendo Hogwarts. Quindi
voi dovete proteggere la scuola” disse, con una logica ferrea.
“Ma…
gli elfi non sono mai usciti dalle cucine se non per pulire o
ordinare” balbettò un elfo.
“E
allora? Stavolta gli elfi usciranno per difendere la scuola”
ribatté Kreacher. Poi aggiunse, assumendo un tono
più
cupo: “Il Signore Oscuro è crudele e gli piace
fare del
male agli elfi. Avete sentito cosa hanno detto quei due ragazzi,
l’altra volta? Se il Signore Oscuro conquisterà
Hogwarts,
ci tratterà malissimo”.
“Molti
maghi trattano male gli elfi” protestò Becky,
spaventata.
“Ma è normale. Gli elfi domestici sono abituati ad
essere
trattati come…”
“Tu
non capisce!” gridò Kreacher, cominciando ad
irritarsi.
“Tu non sa quello che può fare il Signore
Oscuro”.
“Aspetta”
intervenne un elfo che non aveva mai parlato fino a quel momento.
“Tu dice che gli elfi devono combattere per i maghi.
Ma…” disse, e qui abbassò la voce, fino
a ridurla
ad un sussurro quasi terrorizzato, “… nessun mago
ha mai
combattuto per gli elfi…”
Tra le
creature si diffuse un brusio scandalizzato e, un attimo dopo, intorno
all’elfo che aveva appena parlato si creò il
vuoto:
nessuno voleva stare vicino ad un elfo che aveva osato dire certe cose.
Quello si fece minuscolo per l’imbarazzo e la vergogna.
“Be’…”
disse Blinky. “Quella ragazza riccia, l’amica di
Harry
Potter, ci parlava sempre dei diritti degli elfi…”
“Lei e Dobby
erano una vergogna! Io non vuole nemmeno sentire queste
cose!” esclamò un altro, indignato.
La discussione stava
rischiando di trasformarsi in una rissa tra elfi domestici.
Kreacher
esitò: non voleva raccontare per l’ennesima volta
quello
che aveva passato nella caverna, ma, forse, si sarebbero svegliati se
avessero saputo quello che un mago come Regulus aveva fatto.
“Ascoltate
Kreacher” esordì, guardandoli con rabbia.
Gli elfi ammutolirono
e lui, senza dar loro il tempo di riprendere a litigare,
iniziò a parlare.
Per tutta
la durata del racconto, quelli lo fissarono, muti, con occhi e bocche
sempre più spalancati dallo stupore e dall’orrore.
Quando ebbe finito,
sapeva di aver lasciato un segno nelle loro coscienze.
Per alcuni eterni
istanti non si sentì volare una mosca; alla fine uno degli
elfi fece un passo avanti e disse:
“Kreacher
ha ragione. I maghi che sono contro Colui che Non Deve Essere Nominato
ci tratteranno sempre meglio. Lui invece ucciderà tutti. Gli
elfi devono reagire per impedirlo!”
“Anche
io combatte” aggiunse un altro, subito seguito da Blinky.
“Il tuo padrone è stato generoso con gli elfi e
sarebbe da
ingrati ignorare la battaglia”.
Nel giro di
pochi minuti, tutti gli elfi domestici avevano preso la stessa
decisione: partecipare alla battaglia. O meglio, quasi tutti.
*Angolo
autrice*
Ecco
la mia versione
su come Kreacher è riuscito a convincere prima se stesso e
poi
gli altri elfi a combattere. Secondo me la sua decisione non
può
essere stata automatica perché, appunto, sul fronte
opposto
c'era sempre la sua adorata Bellatrix. Visto che quando poi gli elfi
attaccheranno i Mangiamorte, Kreacher li inciterà ricordando
proprio Regulus, ho pensato che dovesse avere raccontato agli altri che
cosa il suo padrone aveva fatto, per convincerli a lottare e prendere
posizione. In fondo gli elfi appartenevano a Hogwarts e dovevano la
loro lealtà al Preside, cioè Piton, che al
momento tutti
ritenevano un Mangiamorte. Perciò secondo me gli elfi
quella volta sono riusciti a fare una scelta spontanea.
Ci sentiamo al prossimo e ultimo (di già?) capitolo, con la
tanto famigerata battaglia! Credo di pubblicarlo martedì
mattina... e spero di poter avere due motivi per festeggiare: la
vittoria contro Voldemort è sicura, quella contro
il Paraguay un po' meno... ma incrocio le dita! XD
Alohomora:
io avrei pianto tantissimo se Draco fosse morto, ma sarebbe stato
più giusto se Lucius fosse stato mandato ad Azkaban, magari
non
a vita, ma per un bel po' decisamente sì. Invece il modo in
cui
se l'è cavata mi ha fatto venire l'orticaria! La battaglia
vera
e propria sarà nel prossimo capitolo...
JP
più semplice di così:
sì, quei due sono stati proprio odiosi e prepotenti. In
effetti
Tiger è stato l'unico per cui non mi è
dispiaciuto
più di tanto quando è morto... quasi quasi mi
sono
dispiaciuta più per Voldemort, guarda! Anche secondo me la
Rowling ha esagerato con le stragi =(
Circe:
a dire la verità, io dubito che Goyle sia Purosangue, ma il
cognome Tiger/Crabbe appare nell'albero genealogico dei Black (la madre
di Walburga lo aveva...), perciò Vincent potrebbe esserlo.
Vedrai che Winky nel prossimo capitolo avrà un ruolo
importante
e alla fine si riscatterà anche lei!
dirkfelpy89:
sono d'accordo, non serviva a nulla uccidere Dobby... comunque il suo
esempio è valso qualcosa. Come hai potuto vedere, Kreacher
si sente in dovere di combattere un po' anche per lui.
Giulia__chan:
be', gli insulti a bassa voce di Kreacher se rivolti a chi ci sta sulle
scatole effettivamente fanno anche ridere, e infatti con Tiger
per me è stato questo l'effetto! XD Povero Dobby davvero,
che ingiustizia =(
bellatrix18:
hai ragione, pensa che io vorrei tanto sapere che fine ha fatto Stan
Picchetto perché non se n'è saputo più
nulla dopo il capitolo dei 7 Potter. Be', molti personaggi secondari
temo che siano destinati all'oblio... uffa. Grazie mille per aver letto
i capitoli precedenti!
Mirwen:
povero Kreacher, era abituato a Purosangue con una certa educazione e
invece si è ritrovato quei due buzzurri di Tiger e Goyle
-.-" comunque li prenderei a calci pure io! XD Spero che il capitolo ti
sia piaciuto!
_Ombra_:
sante parole! Quando incontri un cattivo stupido devi scappare a tutta
velocità! Meglio i cattivi intelligenti, secondo me! XD Non
ti preoccupare per la memoria di Dobby: sicuramente Hermione lo
nominerà membro onorario del C.R.E.P.A. e gli
farà fare una statua, ne sono sicura: insomma, non
sarà dimenticato!
Rinalamisteriosa:
ciao, grazie per aver cominciato a leggere! Be', vedrai che nell'ultimo
capitolo Winky avrà un ruolo abbastanza importante, mica la
voglio abbandonare così, poverina! Eheh, e chi se lo scorda
il modo di salvare la vita di Dobby! Il povero Harry era terrorizzato
quando Dobby interveniva per aiutarlo! XD Come vedi, il medaglione
riesce sempre a infondere coraggio a Kreacher: l'ho pensato quando nel
libro va a combattere con il medaglione al collo
ç_ç
_Mary:
hai proprio ragione, quei due sono tra i più stupidi della
saga... se non i più stupidi. In effetti non mi viene in
mente nessuno più stupido di loro. Anche Dudley si
è riscattato! Secondo me la Rowling prima di scrivere il
libro deve essersi vista qualche film catastrofico tipo "The day after
tomorrow" o "2012" perché non è normale la sua
mania di fare stragi! Grazie per le recensioni al Diario!! =)
|
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Capitolo 5 *** Capitolo V ***
Le
cucine di Hogwarts
Capitolo V
2
Maggio 1998
Mentre la battaglia esplodeva di nuovo nel castello, Kreacher si era
subito messo a capo dell’insolito esercito di elfi domestici,
suggerendo loro di usare come armi tutto quello che avevano a
disposizione: pentole, mestoli, coltelli e forchette.
Adesso erano tutti determinati e furiosi: quello che Voldemort aveva
fatto a Kreacher li aveva spaventati e indignati così tanto
che
sarebbero stati capaci di sfidarlo di persona.
Soltanto una di loro insisteva a rimanere ferma, con
un’espressione sofferente dipinta sul volto.
“Winky, tu non combatte?” le chiese Kreacher,
avvicinandosi all’elfa.
Quella si prese la testa tra le mani, scuotendola.
“Winky non può!” disse con voce
stridula.
“Winky non apparterrà mai a Hogwarts. Ha
già dei
padroni, anche se è stata licenziata, ma vuole essere fedele
a…”
“E allora, tu non può combattere lo
stesso?”
“No, no, no! Padron Barty avrebbe combattuto contro il
Signore
Oscuro, ma il padroncino no! Lui era un Mangiamorte! Winky non
può scegliere per chi combattere perché
apparteneva a
tutti e due!”
Kreacher la guardò scoppiare a piangere. Se fosse stato in
un
altro momento, le avrebbe detto di fare quel che le pareva, lanciandole
poi maledizioni e improperi. Non gli era mai stata molto simpatica, in
effetti, ma quella volta capiva cosa Winky doveva provare: del resto,
fino a pochi minuti prima anche lui si trovava nella stessa situazione.
O forse no. Ricordava cosa gli aveva raccontato Dobby, e lo sapeva bene
anche perché Winky ripeteva la stessa storia ogni volta che
si
ubriacava. Era affezionata a tutti i suoi padroni e lui non poteva
neanche dirle di scegliere quello che la aveva trattata meglio,
perché era stato proprio Crouch senior a licenziarla
ingiustamente: ci mancava solo che decidesse di combattere al fianco
dei Mangiamorte.
“Tu però pensa che il figlio del tuo padrone ha
ucciso suo padre” le disse: non aveva mai avuto molto tatto.
Winky infatti lo guardò come se avesse detto
chissà quale blasfemia e cadde per terra, singhiozzando.
“Tu cattivo! Tu non può dire queste
cose!” strillò.
Kreacher sbuffò, irritato. Gli altri elfi erano
già
pronti per cominciare a combattere e lui non poteva perdere tempo con
quell’elfa.
“Ascolta, anche Kreacher era incerto, perché una
dei suoi
padroni è dalla parte del Signore Oscuro. Però
alla fine
Kreacher si è deciso”.
“Gli elfi non possono decidere. Gli elfi obbediscono e
basta” replicò Winky, testarda.
“Possono decidere, invece. Tutti gli elfi obbediscono
più
volentieri agli ordini di un padrone e meno a quelli di un altro. Ma se
tu non vuole combattere, tu può restare qui”
concluse
Kreacher, afferrando un coltello e voltandole le spalle.
Winky rimase rannicchiata a terra, asciugandosi le lacrime, ma non
diede segno di volerlo seguire. Intanto, Kreacher si pose al comando di
tutti gli altri elfi domestici e diede loro il segnale di partenza.
Tutti insieme, esclusa Winky, uscirono dalle cucine e percorsero in
fretta il corridoio che conduceva alla Sala d’Ingresso.
Tuttavia,
quando arrivarono alla fine del corridoio, si accorsero che la porta
era chiusa a chiave e sbarrata.
Dall’altra parte si sentivano i chiari echi della battaglia.
Kreacher fece segno agli altri di indietreggiare e poi usò
tutta
la magia in suo potere contro la porta. I cardini esplosero, e la porta
crollò in avanti, semidistrutta.
Gli elfi domestici si riversarono nella Sala d’Ingresso.
Decine e
decine di persone combattevano tra di loro, sparpagliate per
l’ingresso e sulle scale. Era un vero e proprio caos:
incantesimi
sfrecciavano da una parete all’altra, frecce appartenenti ai
centauri colpivano i Mangiamorte, riconoscibili dalle vesti nere come
la notte.
Kreacher si voltò a guardare gli altri elfi: tremavano di
paura,
ma stringevano con fermezza tutte le armi che avevano a disposizione.
“Lottate!
Lottate! Combattete
per il mio padrone, difensore degli elfi domestici! Combattete il
Signore Oscuro, nel nome del prode Regulus! Lottate!”
esclamò, deciso a far passare loro ogni timore.
Dopodiché attaccarono.
Kreacher si slanciò contro un Mangiamorte, brandendo il
coltello
da cucina, e lo colpì dove poteva arrivare, ossia
all’altezza del ginocchio. L’uomo urlò e
crollò a terra per il dolore, sferrandogli un calcio che lo
fece
cadere a sua volta.
Kreacher però si rialzò subito e tornò
all’attacco. Dentro di sé sentiva una furia che
non
pensava di avere. La aveva covata durante i dieci anni che aveva
trascorso completamente solo a Grimmauld Place e poi in seguito, quando
era tornato Sirius. Adesso voleva finalmente sfogarla.
I Mangiamorte si ritrovarono in minoranza e, con grande stupore di
Kreacher e degli elfi domestici, furono costretti a indietreggiare.
Mentre gli elfi continuavano a colpirli a suon di stoviglie e lame,
quelli si ritirarono nella Sala Grande, costantemente inseguiti.
Kreacher aveva appena messo piede nella Sala Grande e stava per
avventarsi contro uno dei Mangiamorte, quando il cuore gli
schizzò improvvisamente in gola, il coltello gli
scivolò
dalla mano e le orecchie gli iniziarono a fischiare.
Non si accorse nemmeno delle urla sconvolte che riempirono la Sala
Grande dopo che Harry Potter si fu tolto il Mantello
dell’Invisibilità.
La sua attenzione era tutta rivolta al corpo esanime di una donna
riversa ai suoi piedi, gli occhi spalancati e vuoti e la bocca piegata
in un’espressione di stupore.
La raggiunse in un secondo; con le dita tremanti, provò a
toccarle un braccio e la scosse, ma quando Bellatrix non ebbe alcuna
reazione, calde lacrime gli sgorgarono dagli occhi.
Anche se stava combattendo per la fazione opposta alla sua, lei
rimaneva sempre “la signorina Bella” e non poteva
fare a
meno di essere prostrato a causa della sua morte.
Non riusciva a crederci: era così forte e quasi
imbattibile…
Senza alzare per un solo istante lo sguardo da Bellatrix, le
abbassò le palpebre sugli occhi scuri. Non avrebbe permesso
che
qualcuno trattasse male il suo cadavere: era pur sempre una sua padrona.
Kreacher era così sconvolto che non si accorse del
Mangiamorte
che lo aveva notato. Se ne rese conto solo quando udì un
movimento alle proprie spalle…
Quando si voltò, era troppo tardi per reagire: il coltello
gli
era caduto diversi metri più in là e ora il
Mangiamorte
gli stava puntando contro la bacchetta. Nessuno sembrò
accorgersi di quella scena, perché erano tutti intenti a
seguire
lo scontro verbale tra Harry e Voldemort.
Kreacher guardò negli occhi l’uomo dal volto
butterato,
tremando come una foglia. Quello aprì la bocca per
pronunciare
l’Anatema mortale e l’elfo strizzò gli
occhi,
aspettando di morire…
Si udì un botto e un gemito. Kreacher aprì gli
occhi e
vide il Mangiamorte crollare a terra per poi essere colpito in testa da
una padellata.
Alzò lo sguardo oltre l’uomo svenuto e, con sua
grande
meraviglia, vide Winky osservare con disgusto il Mangiamorte, il
vestitino lacero e scomposto e una grossa padella tra le mani.
Gli ci vollero parecchi secondi per comprendere appieno. Winky gli
aveva davvero salvato la vita?
Non ebbero il tempo di aprire bocca perché in quel momento
un
boato esplose nella Sala Grande, mentre Lord Voldemort crollava a terra
e una folla indistinta di persone si lanciava contro Harry, il
salvatore del mondo magico.
“Winky ha deciso, alla fine”.
Erano tornati nelle cucine. La maggior parte degli elfi era ancora in
infermeria a farsi curare da Madama Chips, ma quelli che non avevano
subito danni erano corsi a preparare la colazione per i reduci della
battaglia.
Kreacher stava cucinando a sua volta e Winky gli era accanto.
“Il Signore Oscuro ha rovinato la famiglia che Winky serviva.
Winky ha voluto vendicarsi” affermò
l’elfa,
convinta. “Tu aveva ragione”.
Si vedeva che stava meglio. Sembrava molto meno depressa ed erano
parecchie ore che non cercava una bottiglia di Burrobirra.
Kreacher tuttavia non aggiunse altro: era ancora disperato per la morte
di Bellatrix e, nonostante avessero vinto la battaglia, non aveva molta
voglia di parlare.
Si sentiva anche un po’ in colpa e cominciava a valutare
l’ipotesi di punirsi. Aveva combattuto per uno dei suoi
padroni,
certo, ma si era automaticamente ribellato all’altra. Non era
più tanto sicuro di aver fatto la cosa giusta. Sembrava che
lui
e Winky si fossero scambiati i ruoli. Temeva di essere diventato un
traditore… la più grande vergogna per un elfo
domestico.
“Che cosa fa?” gli chiese l’altra,
curiosa.
“Pasticcio di rognone” rispose Kreacher, secco,
“per padron Harry”.
Del resto, aveva promesso che glielo avrebbe fatto mangiare, quando
sarebbe tornato. E, chissà, magari lui avrebbe deciso se
Kreacher si era comportato bene o meno. In fondo, era lui il suo
attuale padrone.
Quando, all’ora di pranzo, si Materializzò in
infermeria
con tanto di pasticcio di rognone – cosa che fece storcere il
naso a Madama Chips, la quale voleva che Harry mangiasse una sana
minestrina – Harry lo rincuorò e lo
ricompensò con
il più bel ringraziamento che potesse rivolgergli, facendolo
scoppiare in lacrime per la commozione, tra lo stupore dei presenti:
“Non devi assolutamente punirti, Kreacher. Non hai
disobbedito a
nessuno, no? Non ti era stato ordinato di non combattere contro
Voldemort. Anzi, ti assicuro che sono fiero di te… e anche
Regulus lo sarebbe stato”.
FINE
*Angolo
autrice*
Ecco qua, anche questa storia è conclusa! E la partita non
è andata neanche troppo male, perciò sono
contenta lo stesso (certo che hanno avuto una fortuna... noi siamo
stati più bravi -.-")
Ok, torno a parlare della storia, và! Non mi sono soffermata
troppo sulla battaglia perché gli elfi attaccano
alla fine della battaglia, quando Harry sta già per andare
da Voldemort in Sala Grande. Be',
spero che la decisione di Winky vi sia piaciuta! Del resto la stessa
Rowling ha detto che ha combattuto anche lei. L'apparizione di
Bellatrix all'inizio non l'avevo
prevista: si è scritta praticamente da sola (e sono riuscita
a
dispiacermi da sola anche stavolta, sono senza speranze, ormai la mia
dignità di ragazza che non ha piange mai in presenza di chi
possa testimoniarlo è andata a farsi benedire -.-")
Ps: il Mangiamorte butterato e che ha ricevuto una bella botta in testa
era Dolohov. Così impara ad uccidere Remus u_u
malandrina4ever:
uhm, dici che è stata la storia a togliersi dalle tue
seguite? Sarà stata in vena di dispetti! Comunque ti
comunico che hai scritto bene Kreacher. In effetti anche io quando
scrivo veloce a volte gli storpio il nome! XD Be', ti pare che non
sceglieva Regulus? Anche se nel quinto sembra che la sua preferita sia
Bellatrix, io sono sicura che in realtà al vertice della sua
clasifica personale dei Black ci fosse proprio Regulus!
JP
più semplice di così: spero che ti
sia piaciuto l'attacco ai Mangiamorte, anche se breve! Questo
è stato tra i capitoli che ho preferito scrivere,
soprattutto l'arrivo all'ultimo minuto di Winky. Anche lei ha avuto
parecchi dubbi, anzi, forse ancora peggiori di Kreacher
perché per lui in fondo il padrone ora è Harry,
lei invece non sapeva dove sbattere la testa, poverina =(
dirkfelpy89:
è vero, la storia è già finita, ma non
sparirò durante l'estate, ne ho altre da pubblicare! Hai
detto giusto, per gli elfi è tutto più
complicato: se due padroni sono su fronti opposti i poveri elfi si
trovano in mezzo a due fuochi incrociati e non sanno che fare. Non li
invidio per niente!
Alohomora:
dovevi solo aspettare, la battaglia c'è stata in questo
capitolo. Visto, come ti avevo già detto via e-mail, era
proprio questa la storia in cui si è presentata la scena che
abbiamo pensato tutt'e due: siamo state proprio telepatiche, non
c'è che dire! XD Ma scommetto che l'abbiamo immaginata
così un po' tutti.
Mirwen:
ecco Mirwen che si arma di coltelli e forconi e si unisce agli elfi
domestici per combattere contro i Mangiamorte! XD Kreacher si
è trasformato in un condottiero, chi lo avrebbe mai detto?
Come vedi anche Winky secondo me ha dovuto prendere una decisione
difficile, ma alla fine ha preso quella giusta!
_Mary:
mi sono divertita molto a descrivere le reazioni scandalizzate degli
elfi, soprattutto quando uno di loro ha detto che i maghi non avevano
mai combattuto per loro! XD Be', complimenti, hai indovinato! Era
proprio Winky l'ultima indecisa: per fortuna alla fine ha scelto di
combattere anche lei per principio (se doveva contare sui suoi ex
padroni era destinata a non decidersi più).
bellatrix18:
dato il tuo nick, immagino che Bellatrix ti piaccia come personaggio
quindi spero che non ti sia dispiaciuto troppo vederla ormai innocua =(
Hai ragione, anche io vorrei sapere che fine ha fatto Baston! Ma anche
Rodolphus! Credo che non mi darò pace finché non
saprò se è stato rispedito ad Azkaban o se
è morto insieme alla moglie. Non è giusto che la
Rowling non lo consideri!
Giulia_chan:
be', non credo che avremmo riavuto Sirius. Kreacher lo ha chiaramente
sempre odiato fin da quando era un ragazzo e frequentava
ancora Hogwarts quindi dubito che avrebbe voluto salvarlo. Del resto
Sirius non lo trattava bene quindi tra lui e Bellatrix Kreacher non si
è proprio posto il problema di decidere! Questo era l'ultimo
capitolo: grazie per avermi seguita fin qui!
_Ombra_:
gli elfi sono talmente abituati a obbedire che quando si ritrovano a
dover prendere una decisione autonoma per loro è una
tragedia vera e propria! Come hai visto, Bellatrix l'ha incontrata,
però quando era già morta: sarebbe stato un bel
problema se fosse stata viva. Se lei lo avesse visto combattere contro
i Mangiamorte non credo che ne sarebbe stata molto felice! =S
Circe:
quando
ho scritto di Bellatrix ho pensato subito a te, ormai è
automatico! Spero che ti sia piaciuta la sua apparizione, anche se era
già stata uccisa. Comunque ormai anche grazie alle tue
storie mi sono così affezionata a lei che ho ancora il
magone al pensiero che non sia più viva =( Ok, allora
prossimamente pubblicherò questa shot super-deprimente su
Regulus!
Rinalamisteriosa:
non preoccuparti, leggi tutto con calma, la storia non scappa! XD Mamma
mia, quanto detesto Tiger e Goyle nell'ultimo libro! Negli altri non li
consideravo molto ma alla fine mi facevano quasi ridere per la loro
stupidità: nel settimo invece mi hanno fatto solo arrabbiare
di brutto è_é Già, purtroppo Dobby non
è più comparso perché quando Aberforth
l'ha mandato a chiamare lo ha spedito a villa Malfoy, con tutte le
conseguenze che conosciamo... =(
Grazie a tutti per aver letto e aggiunto questa storia tra i
preferiti/seguiti/ricordati! Ci si vede prossimamente su questi schermi!
E buone vacanze!
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