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- E chi vincerà questo concorso,
avrà in premio millecinquecento galeoni e passerà un’intera giornata con i
fantastici “Spinati Neri!” -. Promise l’entusiastica voce dello speaker.
Bill Weasley continuò a mangiare i suoi cereali senza badare
al fratello Charlie che chiedeva:
- Perché parlano di draghi su “La magia per risvegliarsi” ? E’ una trasmissione di musica rock, no?-.
Alla fine, infastidito, rispose:
- Gli Spinati Neri non sono draghi! E’ il miglior gruppo
rock di adesso, sono davvero bravi, ma tu non puoi saperlo, vivi nelle steppe
rumene -.Alzò il volume della radio
cercando di sovrastare il rumore del sedicenne Percy che urlava contro i
gemelli perché gli avevano preso gli occhiali. - Senti,
questa è una loro canzone, “Polyjuice Superpotion” -.
- Ganzi -. Commentò Charlie. Poi si voltò verso Percy e gli
disse seccato: - Ascolta, fratellino, vai a litigare
con Fred e George da qualche altra parte, sei noioso -. Ammiccò ai gemelli che
scapparono via ridendo di Percy. Erano tutti a casa per la
vacanze, anche Bill e Charlie si trovavano lì, in ferie. Soprattutto,
volevano vedere come stava Ginny dopo la terribile esperienza del diario di
Riddle. Una voce querula interruppe l’ascolto di Polyjuice Superpotion.
- Su, Bill, finisci la tua colazione, guarda come sei
magro…Charlie, sei spettinatissimo, vai un po’ a rassettarti, anzi, forse sarebbe meglio una spuntatina…-. La loro madre, Molly, li
trattava come due bambini, sebbene Bill avesse ventun’anni e Charlie
diciannove.
- Si, mamma -. Risposero in coro alzando gli occhi al cielo.
- E che dicevano del concorso? -. Chiese Ginny che fino a quel momento era stata zitta ad ascoltare i
fratelli maggiori. Bill le riferì del premio, dato a chi componeva e
suonava la miglior canzone fra tutti quelli che si iscrivevano.
- E tu vuoi partecipare, Bill? -.
Domandò Ron con la bocca piena.
La domanda lo colse di sorpresa. - Bè, mi piacerebbe, ma non
c’è nessuno con cui suonare...avevo anche scritto un
abbozzo di canzone…-. I fratelli annuirono. Sapevano tutti quanto piacesse quel genere di musica al più grande dei figli di
Molly e Arthur. Bill guardò Charlie che batteva distrattamente il cucchiaino
sulla ciotola mentre ascoltava la canzone. Spalancò
gli occhi e sobbalzò. - Potrebbe funzionare -. Mormorò fra se e se sotto lo
sguardo perplesso degli altri tre. - Si, potrebbe davvero funzionare…-. Balzò
in piedi e afferrò il giubbotto di pelle di drago urlando: - Mamma, esco -. E svanì nell’aria mattutina.
- fissà fosa è salfafo in feffa a Fill -. Mugugnò Ron da
dietro un panino imburrato.
- Non è da lui farsi prendere da questi
slanci, è sempre stato così giudizioso…-. Commentò Molly interpretando
correttamente i borbottii di Ron. - Ginny, quando hai finito vai a dar da
mangiare alle galline -. Aggiunse poi.
Bill fu di ritorno una mezz’oretta dopo. Apparve in giardino
con tre custodie a forma di pera che ficcò fra le braccia dei gemelli, si
smaterializzò altre due o tre volte e quando ebbe finito nel salotto della Tana
c’era un bell’assortimento di custodie e casse.
- Ragazzi, Ginny, venite qui! -. Urlò
con lo stesso tono che usava Molly quando li chiamava
a raccolta per metterli a lavare i piatti.
- Non siamo stati noi -. Dissero in coro i quattordicenni
Fred e George quando sbucarono dalla finestra. Intanto Charlie, Ron e Ginny
arrivarono dal giardino dove stavano catturando gli gnomi, infine fece la sua
comparsa Percy, lamentandosi che avevano interrotto il suo programma di ripasso
per i M.A.G.O, e non smise di borbottare neanche
quando i gemelli gli fecero notare che aveva i M.A.G.O fra due anni.
- Ragazzi -. Iniziò Bill lanciando un’occhiataccia a Percy -
Questa che stiamo per fare è una cosa molto importante, che potrebbe fruttarci
millecinquecento galeoni -. Tutti mostrarono un’espressione più partecipe -
Suoneremo al concorso degl Spinati Neri, e se mi obbedirete avremo anche
qualche chance di vincere -.
- Ma nessuno di noi sa suonare un
bel niente -. Obbiettò Charlie.
- Imparete, tanto la prova finale è fra ben due mesi -.
- E ti sembrano abbastanza? -. Intervenne Percy - Per imparare a suonare qualcosa, con un
approccio serio, all’inizio bisogna studiare la teoria, fare gli
esercizi…-.
- Oh, sta’ zitto, Percy -. Lo interruppe Ginny.
- Già, rompiscatole, oppure racconteremo del tuo studio
della teoria e degli esercizi con Penelope Light -. Disse Fred, e Percy arrossì
e si chetò.
- Ascoltate, io sono il maggiore, io comando, io ho ragione,
e io dico che ce la possiamo fare. Ok? -.
Gli altri annuirono. - Bene. Allora, adesso distribuirò i
ruoli. Charlie, prendi queste -. Gli lanciò due bacchette e il ragazzo le prese al volo. - Siccome sei il
più robusto e il più forte di tutti, suonerai la batteria. Picchia forte, vai -. Tirò fuori dalle
scatole un paio di casse, piatti, il rollante e il resto della batteria e la
montò in un angolo aiutato da Charlie, che si sedette sullo sgabello e schiantò
un paio di colpi sui piatti così forte che gli altri si tapparono le orecchie
rintronati.
- Ora capisco perché è così bravo a domare i draghi -. Borbottò George - Ha la mano gentile -.
- Voi due -. Disse Bill rivolgendosi ai gemelli - Visto che siete così affiatati, eccovi le chitarre -. E passò loro due chitarre elettriche rosse con fiamme gialle
alla base.
- Belle -. Commentarono loro all’unisono.
- D’altronde noi
siamo i più belli -. Disse George.
- Non so, a me è sempre parso di essere
più bello di te -. Rispose Fred.
- Dipende cosa intendi con “bello”, se intendi simile a un’iguana gobba allora sei secondo dopo Percy -. Replicò
George.
- Ragazzi, fatela finita, siete identici -. Li interruppe
Bill.
- E poi tanto la più bella sono io
-. Intervenne Ginny.
- Percy, vieni qua -. Riprese Bill, consegnandogli un basso.
- Tu suoni questo. Te devi dare il ritmo a tutti,
capito? Quindi sii preciso. -.
- Io sono sempre preciso -. Ribattè Percy, e si mise il
basso a tracolla sulle spalle magre.
- E io che faccio? -. Chiese Ginny.
- Te sei la corista; e l’aiuto
manager. D’ora in poi hai il Potere del
Maggiore -.
Ginny si fregò le mani e guardò tutti i suoi fratelli con un
ghigno malizioso. Essendo la più piccola, era molto contenta
di poter imperare come Bill sugli altri.
- Rimane solo Ron, che farà il tastierista -. Disse Bill,
indicandogli una lunga tastiera davanti alla batteria di Charlie.
- E te che fai? -. Domandò
quest’ultimo al fratello ventunenne.
- Io canto -. Rispose lui - E faccio immagine -. Aggiunse
indicando i suoi vestiti di pelle scura, i capelli lunghi e il fisico alto e
magro. - Non potete mica competere con me -.
- Non diresti così se mi avessi
visto l’altra sera a in quella discoteca rumena, avevo dietro un codazzo non
finiva più di streghette parecchio fi...- Cominciò Charlie sorridendo.
- Ssh, Charlie -. Lo interruppe Bill accennando a Ron e a
Ginny.
- No, continua - Lo incitarono i gemelli in coro.
- Vi racconto dopo -. Promise lui.
- Charlie, hanno quattordici anni -. Disse Percy con aria di
disapprovazione.
- Appunto, bisogna iniziare a
istruirli -.
- Ragazzi, basta! -. Bill mise fine alla discussione, ma fu
interrotto di nuovo dalla madre che sbucò dalla porta della cucina. Squadrò stupita i suoi sette figli con gli strumenti in mano, si
voltò verso Bill e chiese:
- Dove hai preso tutta questa attrezzatura?
-.
- Me l’ha prestata un mio amico, mamma. Non ti preoccupare,
ci starò attento, controllerò io che la usino per bene
-.
- Sei sempre così giudizioso, Bill! Sei sempre stato un
bravo ragazzo. Piuttosto -. Si rivolse a Charlie - Che stavi raccontando prima
ai tuoi fratelli a proposito delle streghe rumene? Mica cose
poco raccomandabili, vero? -.
- No, assolutamente, mamma -. Charlie sfoderò il suo miglior
sorriso innocente.
- E infine, chi è stato a far
esplodere il lavandino del bagno di sopra? Oltre ai calcinacci è tutto coperto
una strana sostanza rosa shocking, non capisco cosa
sia…-.
- Oh, mamma, è probabile che sia succo di Ruotastelo
rappreso -. Disse George con disinvoltura.
- Si, dev’essere stato il Ruotastelo che cresce sul tetto,
ho sentito dire che quando fioriscono emettono succo rosa esplosivo -. Aggiunse
Fred.
Molly li fissò sospettosa. Poi disse:
- Bè, se dite così…vado a vedere -. E
uscì lanciando un’occhiataccia a Ron che si era seduto sulla cesta di bucato
appena stirato. Bill dette un’occhiata identica a
Charlie dicendogli:
- Senti, non parlare più di discoteche con la mamma a
portata d’orecchio, le verrebbe un colpo se venisse a
sapere del tuo stile di vita in Romania. E voi due, si
può sapere perché mai avete fatto esplodere il lavandino? -.
- Dovevamo fare un test -. Rispose Fred con un sorrise.
- Bene, iniziamo -. Comandò Bill e passò dei fogli a Ginny.
- Tieni, distribuiscili -.
- L’hai scritta te questa canzone? -. Chiese Percy
osservando il suo spartito.
- Esatto. Nessuno di voi sa leggere la musica, vero? -.
- Già, Bill, non ho idea di cosa significhino
questi segnetti neri -. Disse Ron fissando perplesso la musica.
- Vi farò un incantesimo per cui il
tasto, la corda, o cosa dovete pigiare si illuminerà di rosso seguendo lo
spartito, così -. Bill prese il foglio di Ron, lo sfiorò con la bacchetta, e
poi trascinò quello che sembrava il fantasma del foglio sulla tastiera.
- Dì “vai” -. Ordinò.
- Vai -. Bofonchiò Ron, e i tasti iniziarono a illuminarsi di rosso a turno.
- Forza, seguili con le dita. Charlie, dammi una mano -. Disse mentre incantava il basso di Percy e la chitarra di
Fred. Charlie applicò l’incantesimo sulla batteria e sulla chitarra di George.
- Ginny, tu seguimi con la voce, d’accordo? -
- Ragazzi, a tavola, papà è
tornato! -. La voce della signora Weasley interruppe l’entusiastica schitarrata
a casaccio dei gemelli, seguiti da Charlie che sembrava aver preso gusto a far
uscire di cervello tutti quanti.
Bill si gettò sul divano sfinito.
- Va bene, per oggi basta così -.
Tutti mollarono gli strumenti per terra e si avviarono verso
la porta.
- Dove credete di andare?! -.
Strillò Ginny minacciosa. Con quella faccia e la mani
sui fianchi era identica alla madre.
- Bill ha detto “basta” -. Disse Ron con un piede sulla
soglia.
- Dovete aiutare a mettere a posto! -.
- Ma ci si fredda la pasta! -.
Obbiettò George.
- Bill è stanco! Tornate immediatamente qui! -. I fratelli
maggiori tornarono indietro di malavoglia, ma Charlie
risolse tutto con uno svolazzo della bacchetta. Ogni cosa tornò al suo posto in
men che non si dica.
- Ecco fatto, sorellina -. Sorrise conciliante il ragazzo
dei draghi.
La cena passò tranquillamente, anche se Fred e George
rubarono l’ultima coscia di pollo dal piatto di Percy che si alzò sdegnato
subito dopo la frutta chiudendosi in camera sua. Secondo l’ottimistica
visione di Molly, alle dieci tutti i ragazzi erano “a letto”. (In realtà Ginny stava stendendo una lista di cose da far
fare ai fratelli con il potere che le aveva conferito Bill; Charlie stava
tenendo la corrispondenza con le sue quattro avvenenti ragazze, ognuna delle
quali beatamente ignorante delle altre tre; Fred e George stavano scoprendo
cosa succede a infilare una scatola di fuochi artificiali dentro una caramella
mou gonfiata magicamente; Percy stava scrivendo una lettera simile a un poema
di Omero a Penelope Light; Bill si esercitava a infrangere maledizioni che
scagliava lui stesso su uno gnomo catturato in giardino) Molly si alzò e iniziò
a sparecchiare aiutata da Arthur, mentre gli raccontava dell’idea di Bill.
- E capisci, hanno trovato questa cosa da fare tutti insieme, almeno Fred e George non si mettono nei
guai…Bill è un ragazzo tanto giudizioso, gli obbediscono tutti…Charlie gli
obbedisce perché lo considera “figo”-. Molly si interruppe
perplessa - E lo ammira…Percy perché Bill è stato Caposcuola, ha preso dodici
M.A.G.O, i gemelli perchè Bill è anche pieno di iniziativa e vivace come loro,
Ron semplicemente perché è il maggiore, Ginny perché ha praticamente una cotta
per il suo fratellone…-. Ridacchiò la signora Weasley.
- Bè, speriamo solo che lo shock del diario di Riddle le passi -. Rispose Arthur mentre
spediva i piatti nel lavandino con morbidi movimenti della bacchetta. - Povera
piccola, è stato terribile per lei, pensa, il primo
anno -. Continuò sbattendo la tovaglia. - Cara, mi domando come fanno i babbani
a lavare sempre tutti i piatti senza magia…a quanto pare
hanno un aggeggio chiamato lavastiglie, ma
chissà se funziona bene…-. Molly si
avviò su per le scale sbuffando delle stranezze del marito.
La mattina dopo, i giovani Weasley si svegliarono a un’ora insolitamente mattutina per essere in vacanza. Si
presentarono a colazione assonnati e in pigiama,
spinti da Bill.
- Come mai tutti in piedi a quest’ora? -. Chiese Molly già
ai fornelli.
- Bisogna suonare, a quanto pare
Charlie, Percy, Fred e George hanno da fare nel pomeriggio, quindi dobbiamo
provare adesso -. Rispose lui cercando di far stare dritti i gemelli che gli
ciondolavano addosso senza far cadere Ginny a cavalcioni delle sue spalle, con
la testa che sbatacchiava sopra quella del fratello.
Degli altri solo Percy era completamente sveglio, e
osservava con disgusto gli sbadigli sloga-mascelle di Charlie e Ron. Mamma
Weasley iniziò a lanciare plumcakes nei piatti davanti ai figli con
sorprendente precisione. I gemelli smisero all’improvviso di usare Bill come
cuscino vivente per gettarsi sulla colazione e lui scaricò di peso Ginny su una
sedia.
- Grazie, mamma -. Disse sedendosi a sua volta. Quando tutti ebbero finito di mangiare (Ron per ultimo)
tornarono in salotto e ripresero in mano gli strumenti.
- Mmmm…che sonno….-. Sbadigliò Fred
senza degnarsi neanche di mettersi una mano davanti alla bocca.
- Grazie per la visione panoramica della tua ugola, Fred -.
Disse Ginny.
- Non c’è di che; ma capisco che la vista un posto talmente
stupendo, gratis, potrebbe portare ad inchinarvi, fatelo pure, non mi offendo
-.
La sorella gli fece una linguaccia. - Adesso siamo pari -.
- Che si fa oggi, Bill? -. Domandò
Charlie prendendo posizione dietro la batteria e afferrando le bacchette.
- No, fermo, Charlie, ti prego! -. Implorò Percy, ma il
secondo dei fratelli Weasley era inarrestabile: iniziò a picchiare la povera
batteria con tutta la forza delle braccia nude e muscolose. Percy si prese la
testa fra le mani e si rannicchiò sul divano proteggendosi con il basso.
- Basta! -. Strillò Ginny, e calò il silenzio, con gran
sollievo di Percy. - La mamma dice che se continui così le galline smettono di
fare le uova -. Spiegò la ragazzina - E piacciono a tutti le
uova fresche la mattina. Ma se è per Percy il
Prefetto Perfetto, puoi andare avanti quanto ti pare -.
- No! -. Intervenne Bill. - Non si fa così. Bisogna che ci
sia spirito di squadra, non dobbiamo trattarci male a vicenda. Fermi, voi due!
-. Urlò all’indirizzo di Fred e George che stavano cercando di infilare un
ragno nel colletto di Ron, che a quella vista indietreggiò terrorizzato
colpendo la tastiera, che si produsse in un bellissimo accordo di Mi maggiore settima. - Dai -. Riprese Bill - Adesso,
Charlie, parti con un ritmo tipo questo: un due tre quattro, un due tre
quattro…capito? -.
- Mmm, penso di si -. E iniziò a pestare la batteria con una tale violenza che in
confronto Voldemort sarebbe apparso un mite agnellino.
- Ma che ti ho fatto di male, sciamannato
teppistello? -. Squittì una voce acuta. Charlie si fermò di botto,
voltandosi stupito verso il piatto di destra. - Non sei sordo, allora, dongiovanni da quattro soldi! -. Tutti i
fratelli scoppiarono a ridere. - Oltre a
tutte queste botte anche le tue storielle disdicevoli…mostra
un po’ di rispetto! -.
- Ahahah, la batteria e la mamma andrebbero d’accordissimo
-. Disse George reggendosi al gemello nel tentativo di non cadere a terra dal
ridere.
- Il mio amico mi aveva detto che la batteria era un po’
bisbetica - . Esclamò Bill - Ma
io pensavo che stesse scherzando! -. Persino Percy ridacchiava. - Bene - Disse Bill quando si fu ricomposto - Adesso, voglio che seguiate i
segni rossi, ora vanno molto lenti, poi diventeranno più veloci. -.
I ragazzi furono abbastanza abili nel seguire le indicazioni
di Bill, che girava fra loro tallonanto da Ginny correggendo e incoraggiando. I
più bravi erano Fred e George, che suonavano perfettamente a tempo senza
neanche guardarsi.
- Grandi! Ecco, provate a metterci qualche piccola improvvisazione,
fantastico, Fred, proprio così…Percy, appena un po’ più veloce…Ron, quello è un
do bemolle, non un sol! Ottimo, Charlie, vai così…-. Dopo un paio d’ore di
prove (A parte dieci minuti di panico quando la tastiera aveva iniziato a
fumare, avendo scoperto una caramella Similincendio Istantaneo appiccicata
sotto; Bill e Ron avevano inseguito i gemelli fino all’orto) Bill li chiamò
tutti intorno al tavolo e disse:
- Adesso bisogna scrivere le parole della canzone. Io ho
scritto la musica, ma il testo lo buttiamo giù tutti insieme
-.
- E come si fa? -. Chiese Ron.
- Si parte dalle nostre passioni, da
quelle traiamo l’ispirazione. Ginny, prendi carta e penna. Tu sarai la referente capo per il testo, ok? -.
Ginny si sedette al tavolo con aria concentrata. -
Cominciamo. Bill, cosa ti piace? -.
- L’avventura, il rock, le Piramidi Egizie e le maledizioni
-.
Ginny annotò tutto rapidamente. - Charlie? -.
- I draghi, il Quidditch e le ragazze carine -. Rispose lui
senza esitazione.
- Percy? -.
- Gli esami (Tutti gli altri, compreso l’ex-Caposcuola Bill,
si scambiarono occhiate incredule), la spilla da Prefetto, la torta di mele e…
-
- E Penelope Light -. Concluse
Ginny.
- E Penelope Light -. Ammise Percy
controvoglia, cercando di ignorare i gemelli che facevano finta di essere lui e la sua fidanzata scambiandosi occhiatine
sdolcinate.
- Fred, George? -.
Questi smisero di lanciare bacetti a Percy che era diventato
tutto rosso e si voltarono verso Ginny.
- Gli scherzi -. Risposero in coro. - E
il Quidditch -. Aggiunse Fred. - Si, e l’avventura -. Completò George.
- Ron? -.
Ron fece una faccia perplessa e borbottò:
- Ma…forse picchiare Piton …la
ricreazione, la Burrobirra e anch’io il Quidditch -.
- Io il Quidditch e i ragazzi che non sono
i miei fratelli, a parte Bill -. Ginny gli lanciò un’occhiata adorante.
- Ma noi pensavamo che ti piacesse
Harry! -. Per questa frase Fred si beccò un pizzicotto che lo fece gemere di
dolore.
Alla fine, il testo si presentava così:
I love dragons and
cursesA me piacciono tantissimo i draghi
e le maledizioni
danger is the beauty of lifeil
pericolo è il bello della vita
I want to gain a
Prefect budgevoglio guadagnarmi un spilla
da Prefetto
and nothing will stop mee niente mi fermerà
I’ve pretty girls and
Burbeer every nightHo ragazze carine e
Burrobirra tutte le notti
I rock and I can fly
everywhereSuono il rock e posso volare
dovunque
on my broomstick and hit sul mio
manico di scopa e colpire
Potion professor’s
head like a bolidla testa del
professore di Pozioni come un bolide
Red fire on my hairFuoco
rosso sui miei capelli
Freedom and crazy adventureslibertà
e avventure pazze
I take what I needprendo
ciò di cui ho bisogno
I don’t cry muchnon piango tanto
and I laugh a lote rido molto
I flied over the
PyramidsHo
volato oltre le Piramidi
to meet Penelope, do the examsper incontrare Penelope,
fare gli esami
with her is my
biggest ambition con lei è la mia più grande
ambizione
she loves apple cake like mea lei piace la torta di mele come a me
It’s wonderful playing
jokesE’
fantastico fare scherzi
but not to little Ginnyma non alla piccola Ginny
be careful, she’ll pinch you to deathstai attento, ti
pizzicotterà a morte
she likes only boys who aren’t her brothersa lei piacciono solo i ragazzi
che non sono suoi fratelli
Red
fire on my hairFuoco rosso sui miei capelli
Freedom and fresh air for melibertà
e avventure pazze
I take what I needprendo ciò di cui ho bisogno
I don’t cry muchnon piango tanto
and I laugh a lote rido molto
Ginny lo esaminò con attenzione e annuì soddisfatta. - Va bene, teniamo questo -.
- Ragazzi, il pranzo è pronto! A tavola, ma prima lavatevi
le mani! -.
Ci fu una corsa forsennata su per le scale: chi si lavava
prima le mani avrebbe potuto scegliere per primo la polpetta più grossa; ma Bill
e Charlie batterono tutti con un semplice incantesimo “tergeo” sui palmi. Quando i fratelli minori tornarono giù a rotta di collo, la
meravigliosa Polpetta Enorme stazionava nel piatto di Charlie contornata dalle
patate al burro. Evidentemente fra quest’ultimo e Bill c’era stata una lotta,
ma sul piano fisico nessuno poteva battere Charlie, forse solo i gemelli, che
crescendo stavano dimostrando di essere muscolosi e forti
anche loro; con grande disperazione di Percy: all’inizio poteva difendersi dai
loro tiri mancini con la forza che gli derivava dai due anni di più. Ma quel
tempo felice era passato da quando Percy aveva dodici
anni e Fred e George dieci.
- Calma, sembra che siate a digiuno da tre giorni -. Disse
Molly scostandosi dalla traiettoria della forchetta di Ron che saettò sul
tavolo per afferrare una patata.
- Mamma, tu non capisci quanto grave sia
la situazione! E’ da cinque ore che non mangiamo niente! -. Esclamò Fred
addentando una patata.
Molly sospirò, a metà fra l’esasperato e il divertito, e
osservò tutti i suoi figli, dal più grande ventiduenne
all’ultima dodicenne, che divoravano il pranzo con energia.
Fred e George si pulirono la bocca con la manica.
- Che fame che avevo… -. Disse
George.
- …suonare mette
davvero appetito -. Disse Fred.
- Ragazzi, si gioca adesso, vero?
Io dopo ho da fare -. Intervenne Charlie, con uno strano sorriso.
- D’accordo, andiamo a prendere le scope -. Risposero in
coro i gemelli.
- Posso giocare anch’io? -. Chiese Ron.
- Va bene, ma stai in porta. Chi altri vuol venire su
all’orto a giocare a Quidditch? -.
- Io -. Disse Ginny.
- Solo se si uniscono anche Percy o Bill, se no siamo dispari -.
- Prima mettete a posto la cucina, sfaticati -. Ordinò
Molly.
Alla fine, Charlie costrinse Percy ad andare con loro:
toccava al terzogenito sparecchiare e con la magia Charlie poteva fare tutto in
un attimo.
- Ma solo se non pensi che sia
formativo per il carattere, pulire la cucina -. Disse George
- Mah, secondo me Percy il Prefetto Perfetto vuole imparare
a diventare un bravo massaio per
Penelope la Prefetta Perfetta -. Ghignò Fred. A questo punto, Percy li seguì
borbottando, rosso come un peperone.
Le squadre erano: Fred, George e Percy contro Charlie, Ginny
e Ron. Siccome Percy era terribile e Ginny e Ron discreti,
Charlie un fuoriclasse e Fred e George molto bravi, erano abbastanza
equilibrati.
Quando la partitella si fu conclusa,
Percy tornò difilato in camera su, mentre Charlie chiamò i gemelli da lui. Ron
e Ginny cercarono di seguirli, ma Charlie chiuse loro la porta in faccia.
- Cosa c’è? -. Chiesero i gemelli
seduti sul letto del fratello maggiore.
- Io stasera vado in discoteca -. Iniziò lui - E voglio portare voi, Bill e Percy -.
Fred e George sorrisero al “voi” ma
al sentire “Percy” fecero una faccia incredula.
- Percy? Vuoi portare Perce il Prefetto Perfetto in
discoteca?! -. Esclamò Fred.
- Il nostro noioso, pomposo fratello? Non
è che stai parlando di un altro Percy, vero? -. Chiese George.
- Proprio lui -. Confermò Charlie. - Voglio dire, ha diciassette
anni e la sua idea di “ragazza” è la Prefetta a cui scrive lettere lunghe
chilometri? Bisogna farlo un po’ divertire! -.
- Non so se lo merita… -. Disse
Fred.
- Si, dai, bisogna dargli questa occasione.
Voi due, invece, avete quindici anni…è ora di iniziare
-.
- Cosa? -.
Charlie sorrise e non rispose. - Quello lì non verrà mai di
sua spontanea volontà. Il piano è questo…-.
Fred e George erano appostati sulle scale e origliavano
mentre Charlie che parlava con Molly in cucina.
- Si, mamma, una pizza con gli amici…si, mamma, compagni di
scuola....no, mamma, non portiamo Ron e
Ginny….si,mamma, tutti d’accordo…no, mamma, non andiamo in un posto
equivoco…no, mamma, non spenderemo nulla…si, mamma, offre quest’altro
amico…grazie, mamma! -.
I gemelli sogghignarono e balzarono in piedi. La fase due
del piano stava iniziando. Si appostarono dietro la porta di Percy.
- Perce, un rappresentante del Ministero ti aspetta di
sotto; dice che ha letto un tuo rapporto da Prefetto sull’anno scorso e ti
vuole offrire un posto per quando ti diplomerai -.
Disse George con un tono da attore consumato.
- Già, però se non vieni giù subito
se ne va -. Aggiunse Fred.
La povera vittima dei gemelli mise in fretta la testa fuori dalla porta e disse:
- Oh, ne ero sicuro, Silente ha
detto che era un ottimo rapporto…certo, l’ho stilato nel modo più…-.
Ma fu interrotto dai gemelli che si
catapultarono dentro, lo afferrarono saldamente, essendo molto più forti di
lui, e gli legarono i polsi con il Magiscocht.
- Perce, il mondo non saprà mai in che modo hai stilato il
tuo rapporto, mi dispiace -. Disse Fred tappando la
bocca del fratello. Lui si dibatteva e mugugnava cose incomprensibili da dietro
il fazzoletto con cui i gemelli l’avevano imbavagliato.
- Sai, Fred, penso che adesso non si stia riferendo al suo
rapporto -. Osservò George studiando l’espressione furiosa e impotente di Percy
e i suoi frenetici mmmmm infuriati.
- Sai, Perce, se Silente sentisse
cosa la tua Prefettissima bocca sta dicendo in questo momento, credo che ti
degraderebbe…-.
- …Quindi vedilo come un bene il
fatto di non poter parlare -.
Lo portarono di nascosto nella stanza di Charlie, dove
trovarono quest’ultimo che mostrava a Bill una rivista, “Fattura moderna”.
Charlie si voltò e fece un cenno con la mano ai gemelli. Essi trascinarono
Percy davanti a Bill.
- Che cosa…? -. Chiese lui vedendo
il fratello minore che cercava, senza successo, di liberarsi
mentre lanciava occhiate furiose a Fred e George.
- Perché avete legato e
imbavagliato Perce? -. Continuò.
- Ascolta, Bill -. Disse Charlie. - Lo vogliamo solo portare
in discoteca -. Percy spalancò gli occhi emettendo suoni soffocati che nessuno
si diede la pena di interpretare. - Insomma, guarda com’è ridotto…ha
diciassette anni e si comporta come il più noioso impiegato del ministero -.
Bill annuì suo malgrado. - Ma non è che potete
trascinarlo lì contro la sua volontà -.
- Noi possiamo farlo fisicamente, ma vedrai che se
l’ex-Caposcuola, diplomato con dodici M.A.G.O, viene
con noi, vedrai che sarà meno faticoso. Lo so che la tua musica è il rock e
tutto, ma una serata in discoteca non ti ucciderà -.
- Beh, non è che sia tanto bello legare un fratello come una
mummia, e sul serio, la cosiddetta “musica” della discoteca non mi piace un granché…ma trattandosi di Percy…certo, vengo subito -. E
Bill si gettò sulle spalle il giubbotto e si allacciò gli stivali di pelle di
drago sopra un paio di pantaloni che non sarebbe stato
male a Mick Jagger. Charlie indossava un paio di jeans piuttosto sdruciti e una
camicia bianca con le maniche arrotolate sulle braccia muscolose; anche i
gemelli avevano i jeans, e due magliette allegre e colorate.
Le loro tasche erano stranamente gonfie.
- Ah, giusto, Perce mica può venire
conciato così -. Disse Charlie osservando il gilet grigiolino sulla camicia
senza una piega del fratello. - Ecco fatto -. Disse poi, e agitò la bacchetta:
il golfino sparì, due bottoni della camicia si slacciarono e i pantaloni
gessati diventarono jeans sdruciti uguali ai suoi. Percy gemette. Charlie afferrò
il suo braccio e quello di Bill.
- Facciamo una Materializzazione
Congiunta, ok? Poi te resti lì con Percy e io torno a
prendere i gemelli -.
- Va bene -. Charlie, Bill e Percy svanirono nell’aria
tremolante. Un attimo dopo, il secondogenito apparì di nuovo nella stanza,
strinse a se Fred e George e si Smaterializzò. I gemelli si ritrovarono su una
stradina acciottolata, accanto a Bill che sorreggeva Percy ancora legato. Da un’edificio in fondo alla via proveniva un ritmo pulsante e
un fleshare di luci colorate.
- Andiamo! -. Fred e George corsero avanti trascinandosi
dietro Percy.
- Fermi un secondo, voi due! -. Ordinò Bill. - Percy, adesso
ti slego, ma se ti azzardi a scappare e a raccontare tutto alla mamma metterò a frutto il mio “Eccellente” in Trasfigurazione su
di te, capito? -.
- Ti farà diventare un babbuino, Perce -. Disse Fred.
- Ma sarebbe solo un miglioramento
-. Aggiunse George.
- Peccato che i babbuini non possano dare i M.A.G.O -
- E neanche sbaciucchiarsi con i
Prefetti di Corvonero, vero, Perce? -
Percy gemette. Bill fece un gesto con la bacchetta e il
Magiscocht cadde, tagliato.
*
Cosa succederà al povero Percy in discoteca?
Ancora non lo so nemmeno io…
Io ho immaginato i ragazzi
Weasley suonare qualcosa tipo “Keep the Faith” dei Bon Jovi, che è una canzone
molto carina. Secondo me la voce di Bill potrebbe essere così, e la batteria è proprio Charliosa…
Chamomile: Grazie per le
recensioni. Sono felice che la storia ti piaccia, perché te sei davvero brava a
scrivere! Su Charlie la Rowling non dice mai tanto… ho pensato che un ragazzo
ventenne che vive da solo, lontano dalla mamma ansiosa, si diverta
un po’! Per quello che c’è nei libri mi è sempre stato simpatico(anche se i miei preferiti restano
Fred & George) così ho deciso di dargli più spazio.
Foolfetta: Grazie per i
complimenti! Si, in effetti ho visto “The School of
Rock” qualche giorno fa all’assemblea di scuola, e mi è venuta l’ispirazione.
Sei una Legilmens, per caso?
I cinque fratelli Weasley
avanzarono verso la discoteca. Fred e George confabulavano eccitati, Charlie
camminava disinvolto, riuscendo ad avere un’aria rilassata
anche se trascinava Percy che si lamentava per un braccio, Bill chiudeva
la fila con le mani in tasca.
- Ciao, Charlie! -. Esclamò il barista quando furono entrati. - Sono tuoi
fratelli, questi? -.
- Già. Morris, ti presento Bill,
Percy, Fred e George -. Lui li salutò affabilmente, invitandoli ad entrare.
- Ma non
si paga nulla, qui? -. Chiese Bill a Charlie sottovoce. Lui alzò le spalle.
- Ho fatto un…favore a Morris un
anno fa, e da allora posso entrare gratis. Comodo, vero? -.
Bill decise di non indagare su che
“favore” potesse aver fatto al barista suo fratello. -
Io mi vado a sedere là -. Disse adocchiando un tavolo libero. - Tu occupati di
Perce -. Charlie sbuffò, e, afferrato saldamente il fratello,
si tuffò nella marea di corpi danzanti. Fred e George erano già spariti.
- Avanti, Perce -. Sibilò - Sciogliti un po’ -. Percy lo guardò sdegnoso.
- Io sono Prefetto e Caposcuola, e
se pensi che mi farò trascinare in questo futile “divertimento”, ti sbagli di
grosso -. Ribattè cercando di liberarsi dalla stretta ferrea, ma i suoi tentivi
furono del tutto inutili. Un gruppetto di ragazze
venne verso di loro ballando. - Ciao -. Le salutò Charlie sorridendo.
- Ciao -. Rispose una di loro, una
ragazza alta con i capelli neri. Charlie la studiò con interesse: non era
niente male. Poi si ricordò della sua eroica missione. - Balli con lui? -. Le
disse spingendole fra le braccia un riluttante Percy. Lei lo fissò un po’
delusa.
- Va bene -. Accettò. - Vieni, su
-.Si strinse a Percy che stava
diventando di un interessante color carminio, perfettamente visibile anche
sotto le luci fleshanti, e lo guardò maliziosamente. Lo prese per mano e lo
guidò fra la folla.
- Ehi -. Un’altra ragazza si
avvicinò a Charlie.- Non balli, te? -.
Chiese scoccandogli un’occhiata ardente da sotto le ciglia.
La musica era talmente alta e le
luci talmente colorate che a Percy sembrava di essere
in una dimensione un po’ surreale. Senza pensarci, prese a muoversi a tempo
insieme alla ragazza. Poi si riscosse, e si fermò improvvisamente pensando: sono un Prefetto, cavolo! Un Caposcuola! Cosa sto facendo? Non so neanche il nome di questa tizia che
mi ha appioppato Charlie!
Lei non dette segno di essersi
accorta dell’immobilità di Percy, e continuò a ballare
scatenata.
- Perce il Pesce Lesso ha colpito
ancora! -. Disse una voce ben nota nell’orecchio di Percy.
- Certo, è troppo nobile per approffittare della
momentanea cecità della sua accompagnatrice -. Fred e George gli rivolsero due
identici ghigni inquietanti. - Tieni, Perce, questo di
rilasserà un po’ -. Fred gli fece trangugiare a forza un grosso
bicchiere di un liquido che assomigliava terribilmente a Whisky Incendario, per
poi sparire fra la folla.
- Voi due, venite subito qui! - Ma il suo urlo andò perso nella confusione.
Dopo qualche minuto Percy si
sentiva stranamente leggero e aveva una gran voglia di ridere. Riprese a
ballare senza preoccuparsi di niente (se si fosse dovuto preoccupare di come ballava, non avrebbe mosso un
passo). Si ritrovò incollato alla ragazza senza avere idea di cosa stava
facendo.
- Come ti chiami? -. Le urlò sopra
il frastuono.
- Audrey! Tu? -.
- Percy! -.
Ok. Adesso erano veramente
vicinissimi, più o meno a dieci centimetri l’uno dall’altra. I centimetri erano
diventati cinque, e andavano riducendosi.
Io
li ammazzo, Fred e George!
Fu l’ultimo pensiero razionale di
Percy.
Bill batteva il tempo con un piede mentre osservava Percy e i gemelli. Fred e George
sembravano molto interessati alla vetrinetta dei liquori dietro Morris, e la
osservavano attentamente mentre chiaccheravano con tre
ragazze più o meno della loro età, che ridevano a crepapelle alle loro battute.
Ma
qualcosa, o meglio qualcuno, distrasse Bill dal suo documentario sul
comportamento dei giovani Weasley. Una ragazza dalla splendida chioma bionda si
sedette con grazia accanto a Bill. Lui la guardò e spalancò gli occhi. Era la
ragazza più bella che avesse mai visto. Era bella come una
Veela, era stupefacente, incredibile, meravigliosa, stupenda, sublime,
magnifica, favolosa, fantastica, straordinaria…
- Le discoteche francesi sciono
molto più amusonti - Disse con voce scocciata. - Qui c’è troppo jonte -. La
voce scocciata aveva un forte accento francese.
- Hai ragione - Disse Bill
immediatamente.
Lei gli rivolse uno sguardo
interessato.
- Je suis Fleur Delacour - Disse
presentandosi.
- Bill Weasley -
- Tu non bolli, Bill? -.
- Non mi piace tanto bollire, e
neanche ballare - Rispose lui. - Sono venuto in discoteca per accompagnare imiei fratelli -. Una
piccola parte di Bill gli diede mentalmente dell’idiota per aver sprecato
l’occasione di ballare con la meravigliosa francese.
- I tuoi fratelli? Quali sont? -.
- Lui - Bill indicò Percy che
sembrava molto imbarazzato esi era fermato- Loro -
Continuò accennando a Fred e George che si stavano avvicinando a Percy con un
bicchiere molto sospetto in mano - E quello là - Concluse riferendosi a
Charlie, che ballava allegramente con l’aria di divertirsi un sacco.
- Comme il s’appelle? -
- Charlie - Sbuffò Bill. La ragazza
osservò il secondogenito Weasley per qualche minuto.
- J’ai volia di ballare ora -. Fleur
si alzò con grazia e si diresse verso Charlie. - Au revoir, Bill Weasley -
Ma Charlie
non ebbe mai la fortuna di ballare con la bellissima Fleur. Un’esplosione
arrivò dal fondo del locale, dove casualmente
c’erano Fred e George. Fumo violetto si alzò fra i ballerini adesso immobili.
Rane verdastre sbucarono fuori dalla nebbiolina
balzando sulle persone che iniziarono a strillare a correre verso l’uscita,
inseguite dalle rane che gracidavano fortissimo, coprendo il rumore delle
risate di Fred e George. Dopo aver fatto un paio di salti, gli anfibi
esplodevano in una manciata di coriandoli verde acido
e arancione scintillante. Nella confusione che seguì, Fleur si ritrovò
schiacciata contro un tavolino e sarebbe stata
ricoperta di rane se Bill non l’avesse afferrata e portata fuori, salvandola
dalle bestie feroci. Quando furono furori, al riparo,
Bill lasciò andare Fleur. Lei lo guardò con un’espressione zuccherosa e disse:
- Merci, Bill, tu hai salvoto me da quelle belve -. Lo baciò su tutte e due le guance, con
sua grande costernazione.
- Di niente -
Dalla discoteca
emerse Charlie che trascinava Fred e George per le orecchie. - Mi avete
rovinato la serata! C’era una tizia bionda veramente super che stava venendo da
me! -. Charlie si accorse che “la tizia bionda veramente super” era incollata
al fratello maggiore. - Bill - Disse lentamente - Come…? -
- A dopo le spiegazioni, dobbiamo
andare, o il proprietario ci farà a pezzetti -
- Perce dov’è? -
- Sono qui - Rispose Percy.
Barcollava leggermente e aveva le guance molto rosse.
- Voi due - Esclamò Bill a metà fra
l’infuriato e il divertito - Avete fatto ubriacare Perce! -.
Morris stava arrivando, e Charlie
non voleva certo perdere l’entrata gratis per colpa di quegli idioti dei suoi
fratelli.
- Andiamo - Disse afferrando il
braccio di Percy e la manica di George. Si Smaterializzò con un pop sommesso.
- Au revoir, Bill Weasley - Disse
Fleur per la seconda volta.
- Ciao - Le urlò Bill
mentre si Smaterializzava a malincuore con Percy e Fred.
*
Ho
pensato di far incontrare Percy e Audrey e Bill e Fleur in discoteca…Nel Calice
di fuoco c’è una frase che dice:
“Fleur Delacour, notò Harry,
studiava Bill con profondo interesse da sopra la spalla della madre. Harry capì
che non aveva proprio nulla da obiettare sui capelli lunghi o gli orecchini
zannuti”
Ho
pensato che magari Fleur studiava Bill “con profondo
interesse” magari perché l’aveva già visto da qualche altra parte…ok, lasciate
stare la mia mente malata.
Foolfetta: a me sono sempre piaciuti tanto i due
maggiori Weasley…forse perché anch’io sono la maggiore di quattro sorelle! Comunque direi che Charlie si, è un po’ sadico con il povero
Percy…però nella mia idea lui pensa davvero che Percy abbia bisogno d
svegliarsi un po’.
Chamomile: la corsa per la polpetta l’ho presa da quello che succede quando c’è qualcosa di
particolarmente buono a casa mia…rischiamo sempre di ammazzarci mentre corriamo
a lavarci le mani e poi a mangiare. Però vinco sempre io perché ho le gambe più
lunghe XD
Sono
felice che Charlie ti piaccia! In effetti, me ne sto innamorando anch’io…
_Crazy_Nena_: Un’altra lettrice fedele che bello! A me è
sempre piaciuto Bill perché è l’unione dello spirito ribelle e rockettaro con
il ragazzo forte e responsabile…qualcosa di affascinante!
Quando la mattina dopo i ragazzi
scesero a colazione Molly non potè non notare l’aria sbattuta di Percy e gli
sbadigli ancora più ampi di Fred e George.
- Allora, dove siete stati, ieri
sera? - Disse minacciosamente mettendosi le mani suoi fianchi.
- A mangiare una pizza con gli
amici di Hogwarts, mamma - Rispose Charlie con un sorriso innocente. - Sai,
visto che fra poco dovrò tornare in Romania…-. Questo era un colpo basso. Molly
odiava avere il suo secondogenito lontano da casa a pasticciare con dei
lucertoloni sputafuoco, e odiava sgridarlo le rare volte tornava a casa.
- Va bene, va bene. Ma che cosa è
successo a Percy? - Chiese Arthur.
- Niente, papà, Fred e George gli
hanno fatto uno dei loro scherzi cretini -. Intervenne Bill.
- Non era uno scherzo cretino…-
Disse offeso Fred allungandosi per prendere i biscotti dall’altro capo della
tavola.
-…era uno scherzo a fin di bene -.
Aggiunse George sfilando di mano a Fred il pacchetto dei biscotti. Percy,
assonnato e con il mal di testa post-sbornia, fulminò i fratelli con
un’occhiataccia, gonfiandosi in modo uguale a quello di Molly quando si
arrabbiava.
- Ehi, Perce, attento a non
scoppiare -. Disse Fred ridacchiando.
- Forza, ragazzi, sbrigatevi a
mangiare, che voglio provare la canzone -. Ordinò Bill. - Mamma, dove sono Ron
e Ginny? -.
- Sono scesi a fare colazione una
mezz’oretta prima di voi, e poi sono andati a fare un giro con la scopa -.
- Che scope hanno preso? -. Chiese
Charlie. Se Ron o Ginny si erano azzardati solo a pensare alla sua nuova Nimbus 2002 avrebbe aizzato loro contro il
Petardo Cinese particolarmente aggressivo della sua riserva.
- Mi sembra che abbiano detto che
prendevano le Scopalinde -. Disse distrattamente Arthur immerso nella lettura
di “Spine elettriche da collezione”. Fred e George saltarono in piedi e corsero
verso la porta.
- Te li riportiamo noi quei due
traditori ladri di scope, Bill -. Promisero con un ghigno.
Fred e George furono presto di
ritorno trascinando Ginny e Ron. Evidentemente Ron si era beccato qualche pugno
“scherzoso”, mentre Ginny sembrava incolume. Ron si stava lamentando.
- Perché avete picchiato solo me?
Non è giusto! L’idea è stata anche di Ginny, e poi mica le abbiamo rotte, le
vostre scope! -
- Ehi, fratellino, noi, da gentiluomini galanti e rispettosi, non
picchiamo le ragazze, anche se è nostra sorella e più che una ragazza sembra un
folletto scalciante -. Replicò George. Ginny scalciò più forte contro le
caviglie di Fred.
- Non è vero che sembro un folletto
scalciante! E se mi picchiate Bill vi scorticherà! E potete star certi che lo
aiuterò volentieri! -
- E poi te mi hai già rotto una
scopa - Disse Fred rivolto a Ron.
- Avevo cinque
anni! E voi non picchiate Ginny semplicemente perché avete paura che Charlie e
Bill o la mamma ve lo facciano pagare -
- Macché - Disse
George in un tono poco convincente.
- Ma la volete
smettere? -. L’irritata voce di Bill arrivò dal salotto. Il proprietario della
voce la seguì poco dopo, con le mani sui fianchi. - Metti giù Ginny - Comandò.
Fred fu abbastanza saggio da eseguire immediatamente l’ordine. Depositò con
cura la sorellina a terra e le diede una carezza sulla testa a uso e consumo di
Bill. Lei gli lanciò un’occhiata sprezzante e gli affibbiò un doloroso
pizzicotto nel fianco. Fred gemette, ma il fratello che doveva assicurare una
convivenza civile sembrava diventato momentaneamente sordo e cieco. - E tu,
George, lascia andare Ron -. Anche George obbedì, ma si limitò a lasciar cadere
Ron sul pavimento, dal quale il ragazzo si rialzò massaggiandosi la schiena e
borbottando furiosamente all’indirizzo dei gemelli. - Se avete finito di
scannarvi andiamo a provare, ok? -
Entrarono nel
salotto, dove già Percy accordava il basso ignorando i commenti maliziosi di
Charlie che chiedeva cosa aveva fatto con la ragazza della discoteca.
- Dài, smettila,
Charlie, lascialo stare - Disse Ginny.
Tutti presero in
mano gli strumenti e si disposero a partire.
- One, two,
three, four…- Per la prima volta riuscirono a fare due strofe e il ritornello
senza sbagliare, anche se all’inizio della strofa seguente i gemelli decisero
che erano stai seri per abbastanza tempo e iniziarono a andare beatamente a
casaccio. Dopo un primo momento di perplessità, furono seguiti con entusiasmo
da Charlie (che ignorò bellamente i commenti scandalizzati della batteria) e
Ron, mentre Percy li guardava sbuffando con le braccia incrociate. Bill attese
pazientemente che avessero finito.
- Adesso
ricominciamo, forza -
Dopo due ore
erano tutti stanchissimi, così si gettarono sul divano a chiacchierare.
Ovviamente, tutti tranne Percy.
- Dove vai? -
Chiese Ron vedendo che si alzava.
- Vado a
ripassare per i M.A.G.O - Rispose lui sdegnosamente.
- E a Penelope
non scrivi più? - Domandò Ginny. Percy tacque imbarazzato.
- Ve lo dico io
cosa fa il Percy il Prefetto Perfetto - Disse Charlie sorridendo - Scrive a
Penelope e scrive a Audrey, la ragazza che ha incontrato in discoteca. Le ha
chiesto l’indirizzo - Spiegò. Le orecchie di Percy diventarono di un bel rosso
scarlatto.
- Io non scrivo
ad Audrey per ragioni…uguali a quelle per cui scrivo a Penelope - Disse - Io le
scrivo perché mi ha detto che suo padre è un dirigente del ministero, del
dipartimento di Barty Crouch, che sta cercando giovani impiegati per il
prossimo anno. Così potrei avere un lavoro appena esco da Hogwarts - Ma chissà
perché, mentre Percy usciva dal salotto, i giovani Weasley furono colpiti da un
accesso di tosse che somigliava stranamente a delle risate.
- Charlie - Disse
Bill dopo che ebbero smesso di “tossire” - Mi è venuto adesso in mente…che
favore hai fatto a Morris? Certo dev’essere stata una cosa grossa, se hai
l’ingresso gratis fino alla fine dei tuoi giorni -. Charlie scrollò le spalle.
- Niente di
speciale. Morris ha aperto il locale l’anno che uscivo io da scuola, ero appena
stato il Capitano della nostra squadra di Quidditch, quindi ero molto popolare
a scuola…ti ricordi, no, per tutta l’estate ho ricevuto un monte di lettere
dalle Grifondoro, e anche dalle Corvonero e Tassorosso…e Morris ha una figlia
che andava in classe con me, era completamente cotta e gli ha raccontato di
quanto fossi carino. Così quando ha inaugurato la discoteca mi ha chiesto se
potevo rubare un po’ di tempo ai miei draghi per star lì a fare autografi e
ballare un po’ con le ragazze, tanto per fare pubblicità -. Bill inarcò le
sopracciglia.
- E tu ti sei
prestato a tutto ciò? -
- Era una cosa
divertente -. Si giustificò Charlie. - E ci ho guadagnato l’ingresso gratis ad vitam -. Era chiaro che Bill
disapprovava, ma si astenne dal fare altri commenti.
In un mese,
l’esecuzione della canzone era quasi perfetta, e Bill aveva integrato la
cultura dei fratelli con video di concerti e lunghi ascolti di dischi rock.
- Sentite questo
assolo, Fred e George…Percy, non è fantastico il ritmo del basso? -
Terminata la
canzone, i giovani Weasley si accinsero a sparire, ma Bill li bloccò mettendosi
davanti alla porta.
- Bill, che c’è
adesso? Io e Fred dobbiamo andare a occuparci dei nostri affari! - Esclamò
George.
- Affari? -. Fece
Charlie inarcando le sopracciglia. - Che tipo di affari? -
- Nulla, lascia
stare - Disse Fred dando una gomitata nelle costole al gemello.
- Sedetevi e
ascoltate - Ordinò Bill. Gli altri fratelli obbedirono, e si sistemarono fianco
a fianco sul divano (Fred e George avevano sfrattato Ron, adesso appollaiato su
un bracciolo, e se ne stavano spaparanzati occupando da soli metà divano;
mentre Ginny stava sulle ginocchia di Charlie e Percy sedeva impettito in un
angolino fra la coscia di Charlie e il gomito di Fred) - Dobbiamo farci
un’immagine per il concerto -
- Ovvero? -
Chiese Ron.
- Dobbiamo
scegliere come ci vestiremo, che impressione daremo di noi stessi. Mica
possiamo andare vestiti normalmente -. Il suo sguardo dardeggiò su Percy, che
sembrava un impiegato bancario a diciassette anni, a Ron, che indossava una
sformata maglietta arancione dei Cannoni di Chudley. - Ginny, te mi devi
aiutare. Va’ a prendere il corredo da cucito della mamma - Comandò. - Voi tre,
ragazzi - Disse rivolgendosi ai gemelli e a Ron - Andate su in camera mia e
prendete le scatole sul letto. Forza! Scattare! -
Ginny, Fred,
George e Ron salirono in fretta le scale e poco dopo scesero carichi come muli.
Ginny reggeva una grossa cassetta di legno da cui sfuggiva qualche filo
colorato, i gemelli e Ron trascinavano quattro scatoloni dall’aria pesante, con
sopra scarabocchiato a pennarello nero “Roba
assurda di Bill” nella calligrafia di Molly. Il maggiore dei Weasley aprì
il primo ed estrasse trionfante dal mucchio di abiti all’interno una maglietta
nera, strappata ad arte sulle spalle, con borchie metalliche sui fianchi.
- Me la ricordo
questa maglia! La mettevi quando andavi al sesto anno! - Esclamò Ron.
Bill seguitò a
tirare fuori abiti da rockettaro aiutato con grande entusiasmo dai fratelli, tranne,
ovviamente, Percy, che era immerso nella lettura di “I concili del Ministeroper
regolamentare la lunghezza dei manici di scopa” e ogni tanto alzava lo
sguardo per rituffarlo inorridito fra le pagine del suo tomo.
Alla fine, avendo
scartato ciò che era troppo consunto o la cui taglia non sarebbe andata bene a
nessuno, avevano ammucchiato sul divano: sette paia di pantaloni di pelle,
cinque paia di jeans strappati, quattordici magliette a maniche corte, dieci
magliette a maniche lunghe, sei cinturoni borchiati, svariati braccialetti ed
altri accessori del genere, ben nove paia di pesanti anfibi il cui numero
variava dal quarantadue al quarantacinque.
- Percy - Disse
Charlie agitando gli anfibi numero quarantaquattro - Questi vanno bene per te -
E li lanciò proprio sopra “I concili del
Ministeroper regolamentare la
lunghezza dei manici di scopa”.
*
Ed ecco che si entra nel vivo dei
preparativi per il concerto...Chissà se Bill e Charlie riusciranno a
costringere Percy a vestirsi come conviene, o si ribellerà?
Come sempre grazie a tutti coloro che mi
seguono, che hanno messo la mia storia nelle seguite, nelle ricordate o
addirittura nelle preferite. Mi inchino davanti a Chamomile, Foolfetta, Minnie e Charme che hanno la pazienza di recensire ogni
singolo capitolo (Vi farò un altarino e vi immolerò le caprette di plastica
delle mie sorelline). Se qualcuno si vuole aggiungere ha tutta la mia
gratitudine.
Chamomile:
Hai visto, ho risolto l’arcano…In
realtà non pensavo di spiegarlo, ma poi ho pensato alle mie lettrici. Che te ne
pare? Che “strane idee” ti eri fatta? *me curiosa*. Hai ragione, Bill e Charlie
non avrebbero dovuto lasciar avvicinare i gemelli all’alcool, ma erano tutti e
due piuttosto “impegnati” come hai visto.
P.S Le tue storie sono fantastiche! Non vedo
l’ora di leggere i nuovi capitoli dello Specchio delle Brame e Ricordelle e
Burrobirra.
Charme:
Sono felice che vi piaccia l’idea
degli incontri…pensavo di aver fatto una cosa un po’ poco credibile.
Bill mi pareva un gran figo nella saga…che
bello che pensate che il “mio” Bill sia altrettanto carino!
Foolfetta:
Anche Bill ha qualche punto
debole…e Fleur è una ragazza stupenda e mezza Veela! Poverino, ha perso la
testa anche lui. Hai ragione, forse qualche lezione di Charlie gli farebbe
comodo! XD
Cassy
Black: Eccoti anche qui! Mi fa
veramente piacere che ti piacciano entrambe le mie storie! Non potevo
desiderare una resencitrice (si scrive così??) più fedele! Davvero, mi prostro
ai tuoi piedi per aver la pazienza di leggere e recensire ogni singolo capitolo
delle mie stupidaggini.
Ti adoro!
Minnie:
Wow, hai iniziato a leggere
adesso e hai recensito uno per uno i capitoli! Fai le buche! (Non so se dalle
altre parti si dice così ma a Firenze è un gran complimento). Per l’errore di
tempo l’avevo già notato, infatti ho cambiato l’introduzione; comunque grazie
dell’attenzione. Davvero ti piace Ginny? Secondo me, una delle cose più
difficili delle storie con tanti personaggi è dare una parte più o meno uguale
e un carattere a tutti, e con Ginny mi pareva di esserci riuscita meno…ma così
mi consoli.
Lo saprete cosa penserà Penelope…non vi
preoccupate! Ma non vi faccio anticipazioni *me crudele*
Se ti chiedi se le tue recensioni mi
facciano piacere non ti rispondo neanche perché sono una persona che non
risponde alle domande retoriche! Commentate tutto quello che volete e fate le
critiche costruttive (quelle distruttive me le fanno già le mie sorelle che
sono di grande supporto morale)