Cake... or Ice-cream?

di Yellow95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lontananza, vicinanza. ***
Capitolo 2: *** Batticuore e malinconia. ***
Capitolo 3: *** Pioggia. ***
Capitolo 4: *** Lacrime riscaldate dal sole. ***



Capitolo 1
*** Lontananza, vicinanza. ***


-Hiroto-kun…-

Non riesco più a fermare le lacrime. Ormai non mi importa più. Che irrighino pure il mio volto, tanto qui non mi può vedere nessuno!

E invece sì, qualcuno mi stava osservando… Con un’aria malinconica.

 

 

 

Il mio nome è Tsukishima Kirari, ho solo quattordici anni, ma sono già una idol! Sono un gran golosona e se riesco a tenere a freno la mia boccaccia sul palco è solo merito del mio gattino, Na-san.

 

-Kirari-chan! Per oggi abbiamo finito!- esclamo felice Muranishi-san.

-Mi raccomando Kirari, riposa bene. Devi essere splendente anche domani, e non puoi assolutamente ammalarti.-

-Certo, Kumoi-san.- Rispose con tono deciso la giovane idol.

Un ragazzo dagli occhi azzurri e dai capelli color dell’oro le si avvicinò.

-Kirari-chan, hai fatto un ottimo lavoro anche oggi. Sei stata davvero brava col servizio fotografico!-

-Grazie!- disse la ragazza sfoggiando un delizioso sorrisetto.

Lui è Hiwatari Seiji, anche lui è un famoso idol, membro del duo SHIPS. E’ davvero molto bello, basta guardarlo solo un istante per invaghirsi di lui, è davvero un principe azzurro. E a dire il vero… Sono entrata nel mondo dello spettacolo solo per stargli vicino. Anche se ultimamente sono un po’ incerta sui miei sentimenti. Spesso penso ad un altro, completamente diverso, antipatico, arrogante e...

-A che stai pensando?- chiese il biondino.

-Eh?! A... A niente!- disse arrossendo completamente.

-Se lo dici tu... Comunque vorresti uscire con me?-

-C-cosa?!- ora stava arrostendo.

-Na?!- fece eco Na-san.

-Scusa, non credevo di metterti così in imbarazzo, era che ultimamente hai sempre un'aria così triste. Volevo solo tirarti su di morale. Sai, da quando è partito Hiro-kun sembri anche te distante.-

Già, Hiroto-kun...

-Comunque, perchè no? Mi farà bene uscire un po'! Spero solo che Kumoi-san non si arrabbi, mi aveva detto di riposarmi.-

-Allora ci vediamo alle 18:00 al parco! A dopo!-

-Sì, ciao!-

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Capitolo 2
*** Batticuore e malinconia. ***


Tornai a casa per cambiarmi. Ero un po’ tesa.

Forse non avrei dovuto accettare il suo invito. O forse sì? Dopotutto vuole solo farmi sentire bene, magari così mi dimenticherò per una serata dei miei problemi, di Hiroto-kun… Hiroto-kun…

-Na?-

Di colpo tornai alla realtà.

-Kyaaah, i miei capelli!- avevo provato a pettinarli, ma erano più annodati di prima.

-Na-san, pensaci tu!-

-Na na na.- In pochi secondi i miei capelli erano tornati morbidi.

-Ah, grazie, Na-san!-

-Na!-

Erano quasi le sei, l’ora dell’appuntamento. Corsi alla porta, mi infilai le scarpe e uscii. Rimasi sorpresa.

-S-Seiji-kun! Che ci fai qui, avevamo detto di incontrarci al parco…- arrossii di colpo.

-Scusa, Kirari-chan, è solo che non volevo aspettare troppo, perciò sono venuto fin qui.-

-Ma Kame-san dov’è? Non lo vedo.- guardai in ogni direzione e non lo vidi proprio.

-E’ a casa, oggi è sabato e trasmettano in televisione il suo programma preferito, lo presenta Daimonji-san.-

-Capisco. Ahahah!-

Scoppiammo in una bella fragorosa pensando allo “sguardo di sbieco”.

-Forse allora è meglio se rimani in casa, Na-san, tanto senza Kame-san ti annoieresti.-

-Na!- miagolando tornò in casa.

-Ciao Na-san! A più tardi!- salutammo io e Seiji-kun in coro.

Stavamo camminando per strada quando improvvisamente si ricordò qualcosa.

-Kirari…- mi guardò negli occhi. Mi batteva forte il cuore, troppo forte.

-…Abbiamo dimenticato i travestimenti!- aggiunse con un sorriso stampato sul volto. Tirò di colpo fuori due cappelli.

-Mi immaginavo che te ne saresti dimenticata, perciò tieni. Consideralo un regalo da parte mia.-

Me lo appoggiò delicatamente sul capo. Non dava particolarmente nell’occhio. Era verde mela, e c’erano ricamati qualche cuore color miele.

Il cuore ricominciò a battere, non voleva più smettere.

Iniziai a correre e avevo dietro lui che mi rincorreva. Ridevo, non sapevo il perché, ma ero felice. Ad un certo punto però persi il fiato e mi fermai. Mi prese per la mano dicendo: -Presa!-

-! Sono già le sette e mezzo!- il mio stomaco iniziò a gorgogliare.

-Hai fame! Però mi sa che è un po’ tardi per le crepe.-

Entrammo in un fast food. Riuscii a trattenermi almeno un pochino. Mangiai solo dieci panini! E’ un record. Seiji-kun mi chiese se avevo la febbre, sembrava proprio mio padre quando mangio poco.

Uscimmo di lì, andammo al parco. Era già quasi buio.

-Kirari…- Seiji-kun si fece improvvisamente serio e mi si avvicinò.

-Io, è da quando ci siamo conosciuti, che io… Io…-

Il mio cuore iniziò a battere sempre più forte, non riuscivo a crederci. Era davvero lì, davanti a me…?

-Hiroto-kun…!!-

Corsi da lui, era alle spalle di Seiji-kun. Lo sorpassai.

Avevo le lacrime agli occhi. Ero così felice.

-Kirari!-

Hiroto-kun mi abbracciò dolcemente.

Un momento… Io ero con Seiji-kun! Dov’era finito?

-Kirari…- disse con un fil di voce Seiji-kun alle mie spalle.

Mi voltai e lui iniziò a correre.

Ed iniziò a piovere.

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Capitolo 3
*** Pioggia. ***


Cosa stava per dirmi Seiji-kun? Perché è scappato…?

Mi sentii una fitta al cuore. Dovevo ritrovarlo.

-Scusa, Hiroto-kun. Devo andare… Ci vediamo in agenzia!- così dicendo iniziai a correre nella direzione in cui l’avevo visto scomparire.

Ero completamente fradicia, ma continuai lo stesso a correre, quando all’improvviso mi fermai. Sentii parole di frustrazione. Qualcuno stava gridando. La voce era molto familiare, ma non il tono.

Era lui. Non mi aveva visto.

E non mi feci notare.

Era in piedi, con lo sguardo verso il cielo, coperto da grigie nuvole.

Il suo volto era rigato da lacrime… O forse era semplicemente bagnato dalle gocce del temporale. Iniziò anche a tuonare.

-Perché… Perché sono nato così buono?! Se solo fossi più sicuro di me, se solo… Lei è innamorata di Hiroto, non di me! Non è giusto! Tutti sono sempre circondati da amici, sono sempre circondato da ricchezza, anche dalla fama. Perché mi devo sentire così solo? Se soltanto fossi stato più dolce, forse anche lei proverebbe i miei sentimenti. Sono uno stupido!-

Era davvero Seiji-kun a dire queste parole? Sembrava così triste, distrutto. No, non sembrava, lo era.

Iniziai a piangere.

Fino a quel momento non avevo capito come realmente fosse. Credevo ormai di conoscerlo bene, invece mi sbagliavo. Sapevo veramente così poco di lui.

Credevo che fosse un “principe azzurro”, sempre sorridente, sempre dolce, eternamente felice… Era colpa mia.

Si accorse di me e si girò

-Kirari… Scusa, non volevo che mi vedessi in questo stato.- accennò un sorriso.

Io non riuscivo a smettere di piangere.

Mi si avvicinò.

-Ma tu piangi! E’ colpa mia, scusa!- mi asciugò le lacrime. Il cuore mi batteva a mille.

Ma perché mi batte così? Io sono innamorata di Hiroto-kun, no? Non mi piace Seiji-kun, è solo un amico. Devo smetterla di emozionarmi in questo modo, lui è solo un amico!

Ci stavamo guardando fissi negli occhi, vedevo il mio viso riflesso nel suo.

Ci avvicinammo ancora.

Mi prese le mani.

Era un momento perfetto.

Il mio primo bacio… Sotto la pioggia.

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Capitolo 4
*** Lacrime riscaldate dal sole. ***


Le sue labbra si staccarono dalle mie ed io aprii gli occhi. Il momento magico era finito.

Mi strinse fra le sue braccia. Ed iniziò a sussurrarmi delle parole, facendomi tornare alla realtà.

 

-Kirari… Scusa, non volevo. Lo so che tu ami Hiro-kun, non volevo mettermi in mezzo tra voi. Mi dispiace.-

 

Mi lasciò. Non chiesi spiegazioni.

Si allontanò, fino a scomparire. Io non lo tentai di fermarlo.

 

Mi incamminai verso casa, mentre la pioggia stava cessando.

Entrai in casa, salutando distrattamente papà. Salii le scale e mi chiusi in camera, dove già Na-san stava dormendo.

 

Mi accostai alla porta che si affacciava sulla terrazza. Mi sedetti, portando le gambe verso il petto. Dovevo riflettere.

 

Sono diventata una idol perché ero convinta di essere innamorata di Seiji-kun, ma poco tempo dopo mi sono accorta che in realtà era una semplice cotta adolescenziale. Poco a poco mi sono avvicinata ad Hiroto-kun. All’inizio non provavo niente nei suoi confronti, però poi ho iniziato ad emozionarmi per qualunque cosa facesse o mi dicesse. Perché ero innamorata di lui. Però stranamente ho riniziato a provare qualcosa per Seiji-kun. Ma perché? Proprio ora che ero consapevole di non amarlo…

Perché l’amore deve essere un sentimento tanto complicato?

Perché, anche se amo Hiroto-kun, devo provare qualcosa anche quando sto con lui?

 

Scoppiai in lacrime ed iniziai anche a singhiozzare, svegliando Na-san. Per non farlo preoccupare posai la testa sulle ginocchia, in modo che sembrassi addormentata e per nascondere il pianto.

 

 

 

Era mattina. Mi ero addormentata mentre pensavo.

Come al solito, Na-san era riuscito a svegliarmi. Indossai la divisa scolastica estiva dell’istituto Koishikawa, mi lavai i denti ed il viso. Poi, con l’aiuto di Na-san, mi pettinai e corsi giù, in cucina, per aspettare la colazione.

I miei occhi brillavano e avevo la bava alla bocca. Davanti a me si ergeva un enorme pancake!

-Wow! Allora, buon appetito!-

 

Iniziai a divorarlo felice insieme a Na-san. Papà, con i suoi piatti, riusciva sempre a mettermi il buon umore. Però ad un certo punto mi ricordai che andando a scuola avrei rivisto sia Hiroto-kun… Sia Seiji-kun…

Mi rattristai al pensiero e smisi di mangiare, lasciando così il resto al mio gattino. Salutai papà, mi misi i mocassini e mi avviai a scuola.

 

Na-san mi stava “parlando”, ma non riuscivo a sentilo. Mi sentivo lontana. Fuori luogo.

Quel giorno la terra era irradiata dal sole. Dovevo tirarmi su. Perché anche quel giorno avrei dovuto brillare davanti a tutti i miei fans, così come il sole brilla ai nostri occhi. Mi ricordai improvvisamente che però quello era il mio giorno di riposo.

 

Mentre ero con la testa fra le nuvole, inciampai, cadendo addosso ad un ragazzo moro.

-Kirari, ma che combini?!-

-Hi…Hiroto-kun!- ero diventata completamente rossa, ultimamente accadeva spesso.

-Basterebbe un “buongiorno”, sai?- l’avevo fatto arrabbiare.

-Na!-

-Ah, buongiorno anche a te, Na-san.- disse accarezzando la testa del piccolo.

-Comunque scusa, ieri non ti ho salutata come dovevo.- mi chinai.

-Ma no, ora inizi anche a fare la educata? Quante cose hai imparato mentre ero in America, eh?-

-Non tante, non sono neanche cambiata molto! Sono sempre la solita stupida! Ahahah!-

Scoppiammo in una risata.

-A proposito, Kirari, cosa facevi ieri con Seiji? Finalmente sei riuscita a dichiararti?-

-Ecco, a dire la verità…- non feci in tempo a finire la frase, che mi interruppe. Stava guardando il suo orologio da polso.

-Vabbè, me lo dirai dopo. Bisogna sbrigarci, altrimenti faremo tardi.-

 

Iniziamo a correre verso la scuola.

Ero contenta che Hiroto-kun fosse tornato. Sembrava un sogno!

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