Album di Famiglia

di R e d_V a m p i r e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~Di Amicizia, Sakè e Sbronze Serali ***
Capitolo 2: *** ~Di Feste, Regali e Torte di Compleanno ***
Capitolo 3: *** ~Di Seggioloni, Risate e Genitori Insensibili ***
Capitolo 4: *** ~Di Litigi, Bugie e Tuffi non Previsti ***
Capitolo 5: *** ~Di Annunci, Gravidanze e Mancati Svenimenti ***
Capitolo 6: *** ~Di Addii, Scatoloni e Strane Proposte ***
Capitolo 7: *** ~Di Nascite, Ospedali, E Caffè Bollenti ***
Capitolo 8: *** ~Di Uscite, Ragazzi e Mogli Astute ***
Capitolo 9: *** ~Di Nervosismi, Matrimoni e Baci Segreti ***



Capitolo 1
*** ~Di Amicizia, Sakè e Sbronze Serali ***


~Di Amicizia, Sakè e Sbronze Serali





<< Non è né la carne , né il sangue ma il cuore,
che ci rende padri e figli >>
(J.Schiller)



Haruhi culla fra le braccia la sua piccola, nel vano quanto insperato tentativo di farla addormentare. Ha solo un anno, è vero, ma spesso si stupisce di quanto quel minuscolo esserino avvolto dalle copertine, che sta stretto al suo petto, sembri più grande di ciò che non è.
Gliel’ha ripetuto anche Renge, che sta seduta davanti a lei, nel tavolino del soggiorno, e guarda con occhi sognanti una manina paffuta emergere dalla coperta e stringersi attorno a una ciocca castana della madre, una tazza di caffè fumante tra le mani e un sospiro rassegnato fra le labbra. La giovane donna sorride alla sua piccola, alzando poi lo sguardo sull’amica.
<< E con Umehito come va? Ancora del parere che non vuole avere bambini? >>
L’amica alza gli occhi scuri sull’altra, sorpresa come sempre di come questa riesca a intuire le preoccupazioni e i pensieri di chi gli sta attorno con un semplice sguardo, anche ora che dovrebbe essere concentrata esclusivamente sulla bambina.
Sospira, sorridendo mesta, riabbassando il viso sulla propria bevanda.
<< Esattamente >>
Haruhi ci pensa un po’ su, accarezzando il visetto rotondo di Kotoko amorevolmente.
<< Ma tu gliel’hai detto? >>
<< Cosa? >>
La neo mamma inspira, cercando di mantenere la calma. Renge potrà anche aver messo la testa a posto, ma come quasi tutti i suoi amici dell’Ouran è sempre la solita.
Gli anni non sono serviti a farli crescere – mentalmente – granché.
<< Che vuoi avere dei figli, Renge >>
<< Ah >>
La bionda arrossisce, giocherellando timidamente con il manico della tazza, come fa quando è in imbarazzo e non sa che dire.
<< Ecco, verament- >>
Ma non riesce a terminare che un urletto isterico fa girare entrambe verso il divano.
Le due donne sospirano all’unisono, improvvisamente dimentiche del discorso, osservando con cipiglio alquanto confuso i due uomini abbracciati, i visi paonazzi, tre bottiglie di sakè vuote sul tavolino di cristallo davanti a loro.
Il biondo, che sembra il più sobrio fra i due, alza gli occhi color lavanda sull’amico, appoggiando il capo sulla sua spalla, singhiozzando, il bicchierino in mano che oscilla pericolosamente come attratto dal tappeto persiano che ricopre il pavimento sotto il divano.
<< Hic! Mammina, credo proprio che abbiamo, hic, eshagerato … >>
<< … ihihih, lo credo anch’io, hic, papino >>
Sghignazza privo di pudore l’altro, gli occhiali in bilico sul naso fine, gli zigomi sporgenti colorati di un bel rosso porpora e gli occhi scuri lucidi dietro le lenti appannate.
I due amici si guardano per un istante, poi scoppiano a ridere stringendosi forte.
La piccola fra le braccia della madre emette un vagito di protesta, scandalizzata dal rumore proveniente dai due palesemente ubriachi.
<< Papino e Mammina? Continuano ancora con questa storia?! >>
Domanda, scettica, Renge, osservandoli come se si trovasse di fronte a un raro caso di qualche malattia sconosciuta o un esperimento venuto male.
In effetti Kyoya e Tamaki brilli non sono proprio uno spettacolo da tutti i giorni.
Haruhi sospira, alzando gli occhi al soffitto, mettendosi all’impiedi, la bambina oramai completamente sveglia col capino appoggiato alla sua spalla che guarda curiosa i due, battendo le manine e ridendo quando un singhiozzo più forte di un altro rompe le risatine sommesse dei due amici.
Si avvicina al divano, picchiettando leggermente sulla spalla del marito per richiamarne l’attenzione.
<< Che ne dicono Okaa-san e Otou-san di andare a nanna adesso? >>
Chiede, usando il tono morbido e accondiscendente con cui di solito parla alla sua bambina.
L’Ohtori si volta, guardandola come se la vedesse per la prima volta, sorridendole ebete.
E no, preferisce il solito vecchio Kyoya, quello freddo e calcolatore, amorevole padre poco incline a dimostrazioni di affetto in pubblico – e alle volte anche in casa – .
<< Oh guarda, papino … she la nostra bambina, hic, quant’è creshuta la piiiiccola Haruhiiii >>
Il biondo Suoh annuisce, guardandola con occhi lucidi pericolosamente vicini alle lacrime, nascondendo il viso rosso contro il braccio appoggiato sulle spalle dell’amico, dando in un singhiozzo sordo.
<< Shià… la nostra Haru-chan, hic, ci ha dimenticaaato, ora che è diventata mamma anche lei, non pensha, hic, più ai shuoi genitori, buaaaaah >>
Il moro annuisce solenne, ricadendo di lato, il viso spiaccicato contro il bracciolo del divano di pelle, gli occhiali oramai andati.
La donna dai capelli castani lo guarda, esitante, mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.
Quando l’indomani mattina si riprenderà dalla sbornia non sarà affatto contento di averli rotti.
<< Tamaki … >>
Esita, rivolta all’altro, che la guarda per un istante con sguardo più attento, un sorriso malinconico indirizzato alla piccola che lo guarda incerta, il visino premuto sul collo della madre, seminascosta dai suoi capelli.
<< E io shono diventato nonno … la mia piccola Haruhi mi ha abbandonato … ma non, hic, importa. Kotoko-shan … mi chiamerà … yawnn … ojii-shan? >>
Chiede, prima di scivolare di lato anche lui e iniziare a russare rumorosamente.
Renge si alza, avvicinandosi all’amica che guarda con un sorriso esasperato i due, per poi voltarsi verso di lei e porgerle la piccola
<< Me la tieni un attimo? Vado a prendere un plaid per questi due baka >>
L’altra annuisce, stringendo al petto la piccola che guarda assonnata il biondo, portandosi un pugnetto a stropicciare un occhio, spalancando la boccuccia in uno sbadiglio.
<< Oti-san >>
Renge sgrana gli occhi, mentre Kotoko si accoccola fra le sue braccia con il sorriso spensierato del riposo.
Sorride, critica, aspettando che l’amica ritorni con la coperta per quei due che hanno preso a sbavare, Suoh che ha deciso di appoggiare il capo sulle gambe dell’amico che ogni tanto lo spintona, infastidito, nel sonno.
Certo che sono proprio una strana famiglia.



Angolino di R e d_V a m p i r e

Voglio iniziare col dire che questa raccolta non avrà un ordine di tempo, cioè, le varie flash saranno sparse, ci saranno momenti in cui le bambine sono piccole, poi il capitolo dopo Kyoya e Haruhi devono ancora sposarsi, ecco, così se ci siamo capiti xD
Un album di famiglia un po’ sconclusionato, in cui vedremo chi più chi meno tutti i personaggi dell’Host Club ruotare attorno a questa allegra famigliola *-*
L’OOC di Kyoya è giustificato dalla sbronza, mentre Tamaki non è ha bisogno : ubriaco o meno è sempre il solito idiota u.u xD
L’ ”Oti-san” della piccola Kotoko è la sua prima parola, ed equivale ad “Oji-san”, ossia zio. Già da piccola inizia ad andare contro il volere del povero Tamaki senza neanche capirlo xD
Che dire? Ringrazio chi ha letto “Tale Padre … “ e goldenfish e pralinedetective che l’hanno commentata.
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** ~Di Feste, Regali e Torte di Compleanno ***


~Di Feste, Regali e Torte di Compleanno





<< A partire da una certa età,
per amor proprio e per furberia,
le cose che desideriamo di più sono quelle a cui fingiamo di non tenere. >>
(M. Proust)



Il flash della macchina fotografica di Morinozuka l’acceca per un istante, bloccandola sul posto con una bottiglia di coca cola in mano e nell’altra il ridicolo cappellino colorato da party che tutti i presenti sono stati costretti ad indossare.
Presa alla sprovvista sbatte le palpebre un paio di volte per smettere di vederci a pallini bianchi e neri, mentre Takashi abbassa un istante la fotocamera guardandola con la solita espressione pacata, una punta di preoccupazione nei dolci occhi scuri.
Haruhi sorride a quel gigante buono, scuotendo appena il capo per rassicurarlo.
<< Tutto bene Mori, non preoccuparti >>
L’uomo annuisce con un sorriso accennato, tornando a scattare foto, mentre i due effervescenti gemelli Hitachiin vagano per la sala con la loro telecamera, riprendendo gli invitati e soffermandosi in particolare su Tamaki, che è scivolato non si sa come sul tappeto portandosi dietro la coppa del punch e suscitando così l’iralità generale.
La donna incrocia Kyoya che si fa aiutare da un affaticato Umehito – che è stato trascinato lì dalla sua vivace e implacabile compagna – a portare un immensa torta di compleanno che farebbe la felicità di Honey.
Sorride, cercando con lo sguardo la festeggiata : la trova in un angolino, perfetta bambolina nel suo abitino di tulle dono degli zii Hikaru e Kaoru, i capelli corvini che le arrivano alle spalle e i sottili occhi castani puntati con curiosità sul giovane uomo biondo – che non dimostra più di diciott’anni – chinato su di lei.
Haruhi si sofferma a guardare la scena, in disparte.
<< Otanjoubi Omedetou* Koto-chan! Quanti anni hai fatto? >>
La bimba lo guarda sospettosa, prima di sollevare il nasino al soffitto con aria d’importanza.
<< Cinque. Lo sai oji-san, perché me lo chiedi? >>
L’Haninozuka ridacchia, portandosi una mano dietro il capo.
Certo che la sua nipotina è proprio sveglia.
Ma non demorde, tornando alla carica, mostrando a Kotoko ciò che teneva nascosto dietro le spalle attirando la curiosità della piccola Othori.
<< Lui è Usa-chan. E’ stato il mio migliore amico per tanti anni, sai? Ma ora voglio che diventi tuo. Mi raccomando, trattalo bene >>
Haruhi sorride, sorpresa, quando la sua bambina le corre incontro mostrandole con infantile eccitazione il coniglietto rosa che tiene stretto al petto.
<< E’ davvero un bel regalo, amore. Ma dovrai volergli tanto bene e prenderti cura di lui >>
Fa lei, scompigliandole i capelli e incrociando lo sguardo di Mitsukuni che le sorride bonario.
Certo che è proprio cresciuto, Honey-senpai.
Anche se il suo aspetto come al solito non tradisce la sua vera età.
E’ un bene, anche se le mancherà il vecchio Mitsukuni …
<< Ragazzi, Kotoko, la torta! >>
<< Torta?! Miaaaa! >>
<< Eh eh … no aspetta, prima la fot- >>
<< Oji-san, sei tutto sporco di panna >>
<< … mh … Mitsukuni non esagerare >>
<< D-demo … Takashi! >>
come non detto



Angolino di R e d_Vampire

* Otanjoubi Omedetou=Buon Compleanno.
Ed ecco la seconda flash. Che tenero Mitsukuni che regala il suo coniglietto alla nipotina! E Kotoko come al solito non si smentisce, è sempre più assomigliante al padre, malgrado abbia ancora certi atteggiamenti infantili, visto che è una bambina.
Honey dimostra diciott’anni, ma ne ha ventisei. Non credo che rimarrà a vita un bambino, ma di certo il suo corpo non crescerà a ritmi normali. Beato lui, a quarant’anni non gli e ne daranno trenta, di sto passo xD
Ringrazio angelica98 ( grazie^^ per quanto riguarda quella fict, certo che la continuerò, non appena il blocco dello scrittore avrà deciso di lasciarmi libera -.- xD) per aver commentato virgy90 per averla messa fra i preferiti e goldenfish e angelica98 fra le seguite.
Al prossimo capitolo.
Ciaossu!

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Capitolo 3
*** ~Di Seggioloni, Risate e Genitori Insensibili ***


~Di Seggioloni, Risate e Genitori Insensibili





<< Vorrei sapere chi ha inventato l'innocenza infantile. Doveva essere un bell'originale. >>
( Ivy Compton-Burnett)



<< Su dai piccolina, non è difficile : o – j – i – s – a – m – a >>
<< Dama! >>
<< Nono, oji sama >>
<< Tama! >>
Mitsukuni si sofferma a guardare con un sopracciglio inarcato la scenetta, Kotoko addormentata fra le sue braccia con Usa-chan stretto al petto e schiacciato contro la sua povera spalla.
Da una veloce occhiata ad Haruhi, seduta nel divano a leggere tranquillamente, corrucciando appena le labbra, sorpreso.
<< Ci sta ancora provando, Haru-chan? >>
L’interpellata scrolla le spalle, cambiando pagina del libro, senza mutare d’espressione.
<< A quanto pare >>
<< Ah >>
Fa l’Haninozuka, tornando a guardare Tamaki chino sul seggiolone dove la piccola Yuuko di nemmeno tre anni lo fissa, i grandi occhioni neri puntati su di lui, e l’espressione confusa.
Suoh non sembra voler demordere, anzi, infervorato torna alla carica.
<< Riproviamo Yuu-chan. Oji-sama >>
<< Otama! >>
Esclama tutta concentrata la piccola, le sottili sopracciglia increspate per lo sforzo.
Il biondo scuote il capo, disperato, aggrappandosi al seggiolone.
<< No, no! Allora prova con Tamaki. Si. Di: T – A – M – A – K – I >>
Kyoya si affaccia alla porta della cucina, guardandolo con un sorriso fra lo scettico e l’irritato. Sembra essere tornato in versione Re nell’Ombra dell’Host Club.
Questa storia va avanti da un’ora e lui dovrebbe – vorrebbe – lavorare.
<< Vuoi chiudere il becco, di grazia? Razza di baka … >>
<< Baka! >>
La vocina trillante di Yuuko attira l’attenzione dei presenti.
Tamaki che era pronto a ribattere qualcosa all’amico si volta a guardarla, perplesso.
<< Eh? >>
La bambina lo indica imperiosa con un ditino impiastricciato di pastina.
<< Baka-tama! >>
Ripete, con espressione ovvia.
Lo sguardo del povero Suoh costringe Haruhi a nascondere il viso dietro il libro per non farsi vedere mentre scoppia a ridere.
Il biondo guarda la nipotina con le lacrime agli occhi, mentre il padre attraversa a grandi falcate la stanza, prendendo in braccio la figlia minore e guardandola orgoglioso, incurante delle impronte di minestrina che questa gli lascia sulla camicia linda e del lavoro che ha lasciato in sospeso nell’altra stanza.
<< Lei si che ha capito tutto della vita. Vero, Yuuko? >>
Chiede, posandole un bacio fra i corti capelli castani.
Honey sospira, accarezzando il capo della bambina fra le sue braccia, osservando l’ex King mettersi in un angolino avvolto da una scura aura di depressione, cincischiando qualcosa tra se e se su ‘ un mondo ingiusto e genitori infami’
<< Baaaka-saaama! >>
La risata della piccola Ohtori, che sembra averci preso gusto, esplode nella stanza facendo disperare ancora di più l’uomo.
Una cosa è sicura, però.
Certe cose non cambieranno mai


Angolino di R e d_V a m p i r e

Sorteggiata dalla Nessy, è uscita fra le tante flash già pronte proprio questa °-° xD
Povero il nostro Tono, la più piccola delle Ohtori ha la stessa ingenuità di sua madre u.u”
Mitsukuni si, è più attaccato a Kotoko ( sveleremo poi il perché in una flash u.u )
Ringrazio chi ha letto e goldenfish che ha commentato!
Alla prossima flash ò-ò
Ciaossu!

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Capitolo 4
*** ~Di Litigi, Bugie e Tuffi non Previsti ***


~Di Litigi, Bugie e Tuffi non Previsti





<< Un po' di sincerità è pericolosa, ma molta è assolutamente fatale. >>
( Oscar Wilde )



<< E’ mia, lasciala stare! >>
<< Yada! L’ho vista prima io! >>
Kotoko gonfia le guance ancora leggermente paffute, ma che stanno perdendo la rotondità infantile per cedere il posto ai tratti severi e sottili degli Ohtori, i lunghi capelli scuri legati in due code alte, spintonando la sorellina che a cinque anni non ancora compiuti si regge a fatica sulle gambette, non tanto perché non sappia ancora camminare, ma perché possiede la goffaggine della madre, ancora più accentuata in lei che è solo una bambina minuta dai corti capelli castani che le incorniciano il visino a cuore e i grandi occhi neri.
Yuuko tira piano su col naso, imponendosi di non piangere ma tenere duro per ottenere ciò che vuole come le ha insegnato il suo otou-san.
Stringe i pugnetti, guardando con determinazione la più grande.
<< E’ mia Onee-sama! Vuole più bene a me! >>
Esclama con forza stringendo di più la presa.
Tamaki che ha lasciato perdere la lettura perché attirato dalle urla delle nipotine quasi non collassa davanti alla scenetta che gli si palesa davanti gli occhi.
<< Antoniette! >>
Chioccia, stridulo, fiondandosi a liberare il povero animale, che uggiola sconvolto, dalla presa ferrea delle due bambine.
<< Antoniette cosa ti hanno fatto?! >>
Chiede coi lacrimoni agli occhi l’erede dei Suoh, accarezzando il pelo della cagna che guarda traumatizzata verso le sue due ‘aguzzine’ che fino a un minuto prima la stritolavano nemmeno fosse un peluche.
Kotoko fiutando aria di guai porta le mani agli occhi improvvisamente lucidi, iniziando a piangere senza ritegno.
Non c’è che dire, degna figlia di suo padre.
<< Sigh, sob, oji-sama ha iniziato lei, sigh, io non volevo fare del male ad Antoniette! >>
Tamaki guarda l’altra bambina che osserva confusa la sorella.
<< Perché fai finta di piangere? >>
Chiede, ingenuamente.
<< Koto-chan … mi stai prendendo in giro signorina? >>
Tuona scuro in volto il biondo, un’espressione spaventevole degna degli Hitachiin, iniziando a inseguire la ragazzina che scappa via.
Yuuko rimasta sola con Antoniette sorride, tornando a spupazzare l’animale.
<< Certo che Baka-sama è proprio … un b a k a >>
Dichiara candidamente, godendosi la vittoria.
Il Suoh che, nella corsa, è inciampato su un camioncino giocattolo finendo in piscina, riemerge dall’acqua bagnato fradicio, un sorriso tirato e le risate delle due terribili sorelle Ohtori nelle orecchie.
<< Nande? Perché a me? >>

*

<< Kyoya credi che dovremmo chiamare? >>
L’Ohtori si blocca, alzando il viso e scrutando così l’espressione preoccupata della sua adorabile mogliettina che sta sotto di lui, imprigionata fra il suo corpo e il materasso.
Ripensa a quanto hanno dovuto penare per stare un po’ da soli, e che quella vacanza alle Hawaii sia cascata proprio a pennello.
Chi sa quanto ci vorrà prima che riescano di nuovo ad avere un po’ di intimità con le bambine in giro per casa?
Scuote quindi il capo, tornando a baciarla.
<< Iie Haruhi. Sarà anche un buono a nulla ma Tamaki ci sa fare coi bambini, se la caverà … >>
‘… spero
Ma questo lo pensa soltanto.

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Capitolo 5
*** ~Di Annunci, Gravidanze e Mancati Svenimenti ***


~Di Annunci, Gravidanze e Mancati Svenimenti





<< Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall'altro quanto l'essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera. >>
(Erica Jong, Fanny, 1980)



<< Sono incinta >>
Kyoya continua a mangiare tranquillamente il suo sushi, lo sguardo puntato sul televisore acceso.
Al telegiornale parlano della disfatta di una compagnia rivale e non può che esserne contento.
E poi … le parole della giovane che siede al suo fianco sono suonate più come un commento sul tempo che come una scioccante rivelazione.
Haruhi rimane immobile, osservando il profilo del marito irrigidirsi quando, finalmente, le sue parole arrivano a essere metabolizzate e comprese.
‘Per fortuna Kotoko dorme già’, si ritrova distrattamente a pensare mentre l’uomo si volta a guardarla, unico segno del suo sconvolgimento la linea dura delle labbra e la mascella serrata.
<< Di nuovo? >>
Chiede lui, come se la consorte lo avesse informato della rottura di qualche elettrodomestico.
Fujioka che, dopo dieci anni, può ben dire di conoscerlo come le sue tasche, si limita ad annuire, tornando a spizzicare con le bacchette il riso al vapore nel suo piatto.
Kyoya rimane un attimo a fissare il vuoto, prima di abbandonare la ciotola e deglutire piuttosto rumorosamente.
<< A-avremo bisogno di un’altra stanza. Il secondo studio andrà bene >>
Si blocca, per poi alzarsi come un automa e dirigersi verso il salotto.
<< Ora, se non ti spiace … >>
Esala, atono, prima di crollare disteso sul divano.
Haruhi sorride, rubando il sushi lasciato dal ragazzo, chiedendosi quando si riprenderà.
Magari dovrebbe avvertire la sua segretaria di cancellare tutti gli impegni per l’indomani.
Scrolla le spalle, masticando distrattamente, lo sguardo nuovamente alla tv.
Oh, beh, per lo meno non è svenuto subito come la prima volta.
Quando gli aveva detto di Kotoko aveva pensato di dover rimanere vedova troppo presto.
Il rantolio che proviene dall’ altra stanza la rassicura.
<< U-un altro … un altro b-bambino! >>
E' già un bel passo avanti.

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Capitolo 6
*** ~Di Addii, Scatoloni e Strane Proposte ***


~Di Addii, Scatoloni e Strane Proposte

<<  Se andassi via, porteresti con te una parte di me? >>
( Anonimo )

Senza più Mitsukuni e Morinozuka il Club nella sala di musica numero 3 dell'Ouran Accademy non aveva più motivo d'esistere.
Era nato per unire quei sette ragazzi, ma, quando i due senpai si erano diplomati niente era stato più lo stesso.
E poi anche loro a breve avrebbero lasciato l'Ouran per entrare a far finalmente parte del mondo dei 'grandi'.
Così avevano indetto un ultima riunione doveve avevano deciso all'unanimità di chiudere definitivamente l'Host Club.
China sugli scatoloni di imballaggio nella stanza in penobra così desolatamente vuota, Haruhi si riscopre triste nel sigillare gli arnesi da lavoro di quel Club che è diventato un pò la sua famiglia.
Anche quando il debito per il vaso da 8.000 di yen era stato del tutto sanato - sospettava ci fosse di mezzo lo zampino di Tamaki - aveva voluto rimanere con quegli strani e affascinanti ragazzi, per la gioia di quest'ultimi, come Host.
E ora anche questo capitolo della sua vita si è chiuso come lo scatolone di tazzine da tè su cui è china.
Getta un'occhiata distratta per la stanza, soffermandosi sull'angolo in cui ricade la morbida tenda, impolverata, di velluto rosso, che ha coperto fino a quel momento il pianoforte del King, ora al suo posto in una delle stanze della residenza dei Suoh.
Hikaru e Kaoru sono andati via da poco con i loro scatoloni, chiedendole gentilmente se volesse una mano. Ma Fujioka è voluta rimanere sola per l'ultima volta in quel posto dove ha passato la maggior parte degli ultimi tre anni della sua vita, e  i due fratelli non hanno insistito più di tanto, comprendendola.
Anche per loro l'Host Club è stato importante.

<< Credevo fossi andata via coi gemelli >>
La ragazza finisce di sigillare col nastro adesivo giallo l'ultima scatola, sollevandosi a guardare meditabonda il ragazzo alla porta, che la scruta impassibile da dietro le lenti lucide.
Si sorprende a pensare a quanto sia cambiato in quegli anni. Si è fatto più alto, più muscoloso, i capelli neri più lunghi e lo sguardo onice meno severo.

<< Mh, Kyoya-senpai, hai dimenticato qualcosa? >>
Chiede, infine, tornando a guardarlo dritto negli occhi scuri.
L'Ohtori scrolla le spalle con un sorriso accennato, appena una piega nelle labbra sottili.

<< Hai sempre il vizio di rispondera a una domanda con un altra e poi ... quante volte ti ho detto di chiamarmi solo Kyoya? >>
La ragazza si limita a sollevare le spalle.
Sa che non c'è più bisogno di usare l'onorifico, ma è più forte di lei. E' un'abitudine, oramai, quasi quanto rifugiarsi in quell'aula di musica dopo la fine delle lezioni.
Qualcosa che dovrà imparare a dimenticare e farne a meno.

<< Gome, Kyoya >>
Fa poi, sottolineandone con un sopracciglio inarcato il nome.
L'altro annuisce, senza accennare a muoversi. Non entra nell'aula, ne esce. Sta sulla porta, in bilico.
Haruhi a volte si domanda se lo capirà mai appieno.

<< Nh ... forse sarebbe bene andare, il Direttore farà sigillare la stanza a breve >>
Il Re nell'Ombra annuisce, secco.
<< Forse >>
La ragazza rimane però immobile. C'è qualcosa nel comportamento dell'Ohtori che ...
Sospira, ancora, distogliendo lo sguardo.
Forse si fa troppi problemi e vede ombre dove non ci sono.

<< Haruhi >>
Alza lo sguardo su Kyoya che stringe la presa sulla cornice di legno della porta, fino a farsi sbiancare le nocche.
Giurerebbe che sia arrossito, ma il buio nella stanza non aiuta a distinguere bene l'espressione sul suo viso.

<< Dovremmo uscire, uno di questi giorni >>
Lo guarda rimanere fermo un secondo, quasi esitante.
<< Dovremmo >>
Si stupisce a dire, mentre l'ex Host annuisce, secco, senza un sorriso, dandole le spalle e facendo per uscire.
<< Ti aspetto di sotto >>
<< Hai >>
No, magari non cambierà niente da oggi in poi, o forse cambierà tutto.
Però è felice che Kyoya gliel'abbia chiesto prima di lasciarsi definitivamente alle spalle ciò che sono stati fino a quel momento.



Angolino di R e d_V a m p i r e

E dopo dei capitoli fin troppo comici (xD) ecco qualcosa di malinconico e dolce, forse. Ringrazio chi mi segue, chi legge, chi ha messo la shot fra i preferiti e goldenfish e paperella96 che hanno commentato lo scorso capitolo.
Alla prossima miei cari!
Ciaossu!

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Capitolo 7
*** ~Di Nascite, Ospedali, E Caffè Bollenti ***


~Di Nascite, Ospedali, E Caffè Bollenti


<< La nascita di un bambino porta gioia nella casa: avrebbero potuto essere gemelli  >>
( Frank Richardson)


<< 
Oh kami-sama, oh kami-sama! >>
Hikaru spaparanzato su di una delle poltroncine rosse dell'ospedale, molto vicino al coma farmacologico, apre un occhio scrutando con espressione assonnata l'uomo al centro del corridoio che cammina in circolo su se stesso, rischiando di logorare il pavimento di marmo sotto i suoi piedi.
Mugugna qualcosa di indecifrabile, inframmezzato da uno sbadiglio, cercando di mettersi composto sulla sedia, venendo affiancato dal gemello che osserva la scena con un sopracciglio inarcato, due bicchieri di caffè tra le mani di cui uno viene porto allo stremato Hitachiin maggiore.
<< Ma nemmeno fosse tua figlia, Tono >>
Esordisce, distogliendo lo sguardo dal girare del Suoh che sta iniziando a dargli alla testa.
Il biondo si ferma un attimo, gli occhi lucidi di preoccupazione.
<< Demo ... c'è Haruhi la dentro >>
Kaoru sospira, mentre Hikaru sbadiglia nuovamente tornato nel mondo dei vivi dopo qualche sorso di caffè.
<< Ma va? Sai che non l'avrei mai detto? >>
<< ... sta partorendo, Tamaki, non sta combattendo contro la morte. E poi fosse la prima volta >>
Considerando che l'ex King aveva fatto nell'identico modo anche per la primogenita degli Ohtori ... oramai sono abituati.
Il cellulare di uno dei gemelli squilla ed è Hikaru a rispondere.
<< Moshi mosh- ah, Honey, yada. Non è ancora nata. Koto-chan? >>
Annuisce un paio di volte, sorridendo.
<< Uh, capisco. Allora vi lascio ai vostri cartoni. Ti chiamo io se succede qualcosa >>
Chiude la chiamata, guardando i due.
<< Era Mitsukuni >>
Fa, a titolo informativo, anche se si era capito.
Lui e Takashi sono rimasti a fare da babysitter alla primogenita di Haruhi. Non che sia una gran fatica, visto che l'Haninozuka è letteralmente innamorato della nipotina e Morinozuka , malgrado il tempo trascorso, segue ancora come un ombra il cugino.
Bah. Alle volte quei due sembrano sposati.
<< E' nata >>
I tre presi alla sprovvista sobbalzano.
I due gemelli, eccitati, lanciano in aria i bicchieri che, puntualmente, finiscono non si sa come addosso al biondo Suoh.
Ignorando il piagnucolio di quest'ultimo si fiondano su Kyoya che, fermo e stranamente sorridente all'inizio del corridoio, tiene fra le braccia un fagottino bianco.
Hikaru si sporge sulla bambina che lo fissa, placidamente, i grandi occhioni neri spalancati.
<< Yuuko >>
Esala, reverenziale, sorridendo alla piccola che si apre a sua volta in un sorriso sdentato, infantile.
Le due Pesti Hitachiin si guardano per un istante, poi intrecciate le mani, con sguardo luccicante, esplodono in un
<< Kawaii! >>
che li farebbe cacciare dall'ospedale, se questo non fosse proprietà del neo papà.
Tamaki, che si è ripreso dalle scottature, i capelli d'oro impiastricciati dal liquido scuro, osserva ansioso l'amico.
<< Haruhi? >>
Kyoya che ha il viso abbassato in contemplazione della sua piccola alza lo sguardo sul Suoh, annuendo soltanto.
<< Bene >>
Fa quello, sollevato, per poi dedicarsi alla nipotina che, con sua sorpresa, gli afferra l'indice con una manina grinzosa, guardandolo tutta concentrata - per quanto una neonata possa esserlo -.
<< Ne, sembra proprio ... >>
Esordisce Kaoru spuntando alla destra del biondo.
<< ... che tu non gli piaccia ... >>
Continua Hikaru appoggiandosi alla sua spalla sinistra.
<< ... Tono! >>
Concludono in perfetto sincrono i due fratelli, ottenendo il risultato sperato : Tamaki è sparito, rintanandosi in un angolino a fare cerchiolini immaginari sul pavimento.
Gli Hitachiin Brothers sghignazzano, compiaciuti, mentre l'Ohtori sospira scuotendo appena il capo e sorridendo impercettibilmente alla sua bambina.
<< Il tuo oji-san è proprio un baka >>


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Capitolo 8
*** ~Di Uscite, Ragazzi e Mogli Astute ***


Host Club (Raccolta)
~Di Uscite, Ragazzi e Mogli Astute

<<  I figli, dicono, non basta farli; v'è la seccagine di educarli >>
(  Giuseppe Giusti  )



<<
Yada! >>
<< D-demo, Otou-san ... >>
<< Ho detto no! >>
Yuuko sospira, affacciata al salotto di casa dove si consuma l'ennesima lite fra il padre e la sorella.
Nascosta dalla porta - a dieci anni è ancora, fortunatamente o meno, piuttosto bassina - segue l'agitarsi della ragazza ferma a un capo del tavolino di cristallo al centro della stanza, i lunghi capelli neri legati in una coda che frusta l'aria ad ogni suo movimento, in jeans e top.
L'uomo dall'altro lato del tavolo è rosso in viso come solo quando ha di questi diverbi con la primogenita, gli occhiali che, nella foga del negare, scivolano lungo il naso acquilino degli Ohtori.
Gli occhi nocciola di Kotoko brillano un pò. Non si tratta di lacrime, non ha mai pianto in tutta la sua vita - tranne quando serviva a lei - ma dell'ira repressa verso il genitore.
Ama suo padre, e con lui ha un rapporto speciale - quasi quanto con Honey-oji-sama - in quanto i loro caratteri sono speculari, ma proprio per questo quando si scontrano succede il finimondo.

<< Ho sedici anni! Non puoi impedirmi di uscire! >>
Esclama, il tono gelido che si confà a una degna figlia di Kyoya Ohtori.
Quest'ultimo la guarda, fremente, l'aria di chi vorrebbe urlare ma si sta trattenendo egregiamente come fa da una vita.

<< Ne, Yuu-chan, litigano ancora? >>
La piccola della famiglia alza lo sguardo - già enorme di per se' -ingigantito dagli occhiali da vista, sulla donna che si è chinata a guardare da sopra la sua spalla la scenetta domestica.
<< Hai, Kaa-san. Tou-san non vuole farla uscire con Itoko-kun! >>
Haruhi annuisce con l'aria di chi la sa lunga, tornando a guardare il marito che fronteggia la figlia come se avesse davanti un qualche avversario economico.
<< Tu non uscirai con quel ... quel coso >>
La ragazza increspa leggermente le sopracciglia, unico segno del suo dissenso filiale.
<< Sousuke non è un coso >>
Kyoya agrotta la fronte come a dire che il solo fatto di chiamarsi come il personaggio di un manga - la vena otaku di Renge negli anni non si è placata così come l'ascendenza forzata sul marito - sia più che sufficiente per essere definito in tale modo.
<< Nande? Perché Yuuko può giocare con Tomohiro e io non posso andare a vedere un film con lui? >>
L'uomo fa per giocarsi la carta del 'Tomo è vostro cugino', cosa che esce sempre quando il piccolo Hitachiin sembra interessarsi troppo alla sua bambina - è tutto Hikaru, quella peste - quando la moglie decide che è il momento di intervenire, entrando con noncuranza in salotto.
<< Sousuke è un Nekozawa, Kyoya. Ed Umehito è uno dei tuoi migliori clienti, se non sbaglio >>
Haruhi non potrebbe giurarlo, ma è convinta che il marito sia sbiancato, e che il sorriso sul suo volto sia stato meno stretto del solito quando il giovane Nekozawa, un ragazzo allampanato e affascinante dagli occhi azzurri e i capelli biondi avvolto da un mantello nero - è pur sempre figlio dell'ex Presidente del Club di Magia Nera dell'Ouran -, è venuto a prendere Kotoko per portarla al cinema.
<< Sta crescendo, eh? >>
<< Mpf ...
>>
<< Su, anche i migliori sbagliano >>
<< Haruhi ... >>
<< Hai, Kyoya-kun? >>
<< ... questo è un interessante punto di vista >>
Yuuko sorride guardando i genitori baciarsi sulla porta di casa.
Certo che la sua Kaa-san è proprio una forza.






Angolino di R e d_V a m p i r e

E oggi vediamo anche le sorelline Ohtori cresciute,  e un  Kyoya ( geloso? chissà) che da i numeri. Haruhi però è un genio u__u.
Comparsi anche Sousuke (figlio di Renge e Umehito) e accennato Tomohiro (figlio di Hikaru,madre ignota o morta, chissà ò-ò) che apparirà in un altra flash con Yuuko.
Ringrazio Seymour ( grazie^^ ho cercato di mantenere il clima Ironico/Comico dell'Host con un pizzico di dolcezza in più. E poi anch'io sono per l'HikaruHaruhi, ma ogni tanto si deve pur cambiare u.u :D) e paperella96 ( si infatti, senza gli zii idioti questa famiglia non sarebbe la stessa xD Grazie per continuare a seguirmi ;D) che hanno recensito lo scorso capitolo.
Alla prossima.
Ciaossu!

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Capitolo 9
*** ~Di Nervosismi, Matrimoni e Baci Segreti ***


Host Club (Raccolta)
~Di Nervosismi, Matrimoni e Baci Segreti

<< Nessuna donna fa un matrimonio d'interesse:
tutte hanno l'accortezza, prima di sposare un milionario, di innamorarsene
>>

(  Cesare Pavese )




E' un gran giorno per Kyoya, questo.
Beh, non solo per lui, ma conosciamo tutti le sue tendenze leggermente egocentriche, no?
Il fatto è che è nervoso. Dannatamente, palesemente, nervoso.
Non si è sentito così nemmeno quando ha dovuto dare gli ultimi esami all'università per essere riconosciuto dalla società come il Dottor Ohtori.
Allora ci aveva pensato Haruhi con la sua logica minimalista e ingenua a farlo rinsavire dall'assurdo stato d'ansia in cui era entrato e che lo aveva reso - se possibile - più intrattabile del solito.
Ma quest'oggi non si sta preparando ad affrontare una cosa così stupida come un esame di Diritto ed Economia.
E Haruhi non può far nulla per alleviare il suo batticuore visto che è proprio lei a provocarlo.
Deglutisce, allargando con due dita la cravatta troppo stretta dell'immacolato smoking bianco panna che indossa, mentre un Tamaki in nero, al suo fianco, sghignazza esasperato impedendo per la ventesima volta alla rosa rossa appuntata al suo petto di sfracellarsi sul suolo consacrato della chiesa.
E' una chiesetta piccola, appartata, un pò fuori mano che da sulla spiaggia.
L'ha scelta Haruhi perché è qui che si sono sposati i suoi genitori e Kyoya non ha potuto fare a meno di acconsentire, anche perché a lui non andava una cerimonia sfarzosa in cattedrale come voleva invece suo padre.
Ed eccoli lì, pochi amici e i parenti, tutti in attesa della sposa.
<< E' normale che sia così in ritardo? >>
Soffia l'Ohtori, che sente di star sudando nonostante il tiepido clima di inizio primavera.
Hikaru che sta lì vicino con la macchina fotografica professionale al collo lo guarda serio.
<< Magari ci ha ripensato >>
Tamaki lo fulmina con un'occhiataccia, intimandogli di tornare a fare il suo lavoro, dando una pacca all'amico che è sbiancato a quella prospettiva descritta dal Demonio in Rosso, diventando persino più chiaro del suo smoking.
<< Ignoralo kaa-san, Haruhi non lo farebbe mai ... >>
Kyoya riesce anche a sorvolare sullo stupido nomignolo, regalandogli un pallido sorriso.
Ma il Suoh ora guarda davanti a sé con aria critica.
<< Credo >>
<< Tamaki! >>
L'urlo indignato dell'Ohtori viene sormontato da un "ohhh" ammirato che si eleva dagli invitati, mentre l'ex King dell'Host Club si defila, prendendo posto al pianoforte a coda che sta nell'angolo vicino all'altare, attaccando a suonare con grazia e bravura la classica marcia nuziale.
Kyoya rimane a bocca aperta, osservando la splendida ragazza in un semplice abito bianco, dai capelli castani intrecciati in una delicata composizione floreale, un boquet di rose blu fra le mani, a braccetto con un emozionatissimo Ranka - per l'occasione in vesti maschili - avanzare lungo la navata centrale a passi un pò incerti a causa dei tacchi troppo alti e lo strascico troppo lungo.
La mia Haruhi.
Pensa fieramente il quasi novello sposo, improvvisamente dimentico di tutta l'anzia e i timori.
Le sorride, mentre il padre della sposa da loro la sua benedizione unendone le mani e venendo poi trascinato a forza da Takashi e Mitsukuni al suo posto, nei banchi di legno, singhiozzante.
Kaoru dal lato opposto del fratello riprende la cerimonia, lasciandosi sfuggire una lacrimuccia al fatidico momento dei "sì" e una risata allo scambio degli anelli, perché Tamaki ha perso le fedi subito recuperate da una previdente Renge che le aveva tenute per tutta la cerimonia conscia che il Suoh avrebbe finito con lo smarrirle.
I due gemelli si uniscono, quando i due novelli sposi fermi sulle scale vengono innaffiati dal riso lanciato dagli invitati, liberando i palloncini colorati e i fuochi d'artificio, immortalando per sempre il loro primo bacio da marito e moglie.
<< Signora Ohtori? >>
<< Mh? >>
Un nuovo bacio rubato, lontano dalle telecamere, solo per loro.
<< Aishiteru >>
 




Angolino di R e d_V a m p i r e

Perdono per l'immenso ritardo! Ma avevo finito col perdere questa flash, e non mi andava di riscriverla, ma fortunatamente l'ho trovata xD
Che dire? Mancano ancora DUE flash e la raccolta sarà conclusa.
Ringrazio chi mi segue e chi legge soltanto.
Al prossimo capitolo.
Ciaossu!

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