L'Amore è l'inizio della Vita

di AikoIzumi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00.Prologo ***
Capitolo 2: *** 01.Il Primo Giorno delle Superiori ***
Capitolo 3: *** 02. Non tutti sono uguali! ***
Capitolo 4: *** 03. La ragazza che non cadeva hai suoi piedi ***
Capitolo 5: *** 04. Colpi di Scena ***



Capitolo 1
*** 00.Prologo ***


00. Prologo

Tutte le ragazze sognano di incontrare il principe azzurri, colui che possiede capelli color dell'oro e occhi color dell'oceano. Tuttavia spesso, anzi molto spesso le ragazze riconoscono la propria anima gemella in colui che non si aspettavano di amare: un amico, uno sconosciuto incontrato durante un'uscita di gruppo, una persona che si è incrociata più volte ma senza mai guardarla e conoscerla affondo.

L'amore è Cieco si sà e colpisce quando meno te lo aspetti.

Per certe persone, è qualcosa che colpisce al primo istante, questo si chiama colpo di fulmine. Colpisce in fretta e ti ritrovi per amare qualcuno che conosci o non conosci, che magari non hai mai visto oppure credevi che con lui fosse solo pura amicizia, tuttavia ti ritrovi ad essere vittima di questo sentimento così forte e travolgente che provi solo per quella persona, permettendole di conoscerti affondo e in un modo che vieteresti anche hai tuoi più cari amici e familiari.

L'amore è qualcosa che riesce a cambiare te e la persona che ti ama.

Ma cos'è veramente l'amore? Cosa significa?
Leggendo il significato su un qualsiasi vocabolario, l'amore è:  sentimento di affetto vivo, trasporto dell'animo verso una persona o una cosa!
Ma ognuno dà a questa semplice parola un proprio significato, rendendola così speciale.
Vi starete chiedendo per quale motivo questa introduzione contiene tutte queste affermazioni, questi dubbi su una parola così semplice ma complessa allo stesso tempo, ebbene la storia che andrò a narrarvi è una storia basata su questo sentimento:

L'amore.

Una storia dove un'incontro seppur inaspettato farà avverare un desiderio, il desiderio che ogni ragazza porta con sè: trovare il principe azzurro, l'anima gemella con cui dividere gioie e dolori, con cui dividere ricordi prezioni. E' una storia che può sembrare banale ma che in realtà per i protagonisti non ha nulla di banale anzi, per loro è e sarà un'esplorazione ad occhi chiusi, dove l'inesperienza è la padrona di casa, dove la timidezza, la gelosia, il dolore e la tristezza si manifesteranno in modo chiaro come i dubbi e le emozioni mai provate prima di allora.

Molte volte abbiamo udito storie dove il bene trionfa sul male, dove l'amore trionfa sempre sui sentimenti negativi, dove il principe e la principessa vivranno sempre felici e contenti. E questa è una storia banale!
Il grande autore di Romeo e Giulietta, William Shakespeare disse ...
-Il viaggio termina quando gli innamorati si incontrano-
E tutti noi viaggiamo verso quella persona che sappiamo esistere da qualche parte, in attesa del nostro arrivo, perciò mettetevi comodi e ascoltate il giovane amore che le mie parole racconteranno, che le vostre orecchie udiranno immaginando sensazioni, emozioni, immagini nella vostra mente.
Le luci si spengono, chiudete gli occhi, rilassatevi, preparandovi ad immergervi una storia dove la scuola fà da sfondo.
Rendendola dolce e intrigante perchè in questo momento voi siete sintonizzati su...


L'amore è l'inizio della vita!
E quello che c'è prima è un lungo prologo che ci prepara ad affrontare il dopo.

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Capitolo 2
*** 01.Il Primo Giorno delle Superiori ***



01. Il Primo Giorno delle Superiori



Una ragazza dai lunghi capelli castani e lisci come la seta, legati in due code alte stava osservando con molta calma il cielo notturno pieno di stelle. Gli occhi celesti in quel momento erano scuri data la poca luce ma dopotutto cosa si poteva aspettare da una collina fuori città? La campagna si estendeva oltre quella città così chiassosa, lasciando spazio ad una tranquillità che pochi potevano immaginare vivendo in una metropoli come Tokyo, tuttavia Kilari Tsukishima, ragazza appena quindicenne con il sogno di trovare un giorno, colui che amerà per il resto della sua vita, era seduta lì su quella collina in silenzio, mentre fissava quel cielo così calmo e forse anche un pò monotono.
Andava spesso su quella collina appena fuori città, era diventato il suo posto speciale, dove poter riflettere, dove poter sognare tutto quello che la notte impediva. Ma il tempo passava in fretta e non si era accorta di quanto fosse tardi quella sera, tanto che non poco lontano da lei un ragazzo era seduto sul suo skateboard, aveva capelli corti e lisci, color nero come la pece anche se la poca luce che arrivava da Tokyo gli dava sfaccettature diverse, scurendo anche il rosso dei suoi occhi che ora sembrava più un bordeux (bordò).
Nessuno si era accorto della presenza dell'altro, erano entrambi occupati con i propri pensieri, ma questo non poteva durare all'infinito perciò dopo qualche minuto Kilari si alzò pulendosi i pantaloncini corti e color beige che indossava, prese la piccola tracolla dove dentro ad essa c'èrano un paio di chiavi, un cellulare e qualche moneta. Se la mise indosso e poi stiracchiandosi esclamò ignorando che ci fosse qualcuno
-domani sarà un grande giorno; Le superiori mi aspettano!- il ragazzo sentendo quelle parole e quella voce femminile si voltò notando una chioma di capelli castani che ricadevano sulle spalle di un corpo esile di una ragazza voltata di spalle rispetto a lui. Era sorpreso di trovare qualcuno lì in quel posto appena fuori città, raggiungibile solo da un piccolo autobus, se non dire corriera, ma l'aveva disturbato e questo non lo metteva di buon umore
-potresti abbassare la voce?- borbottò il ragazzo facendo sussultare Kilari che si girò sorridendo imbarazzata
-scusami non volevo disturbarti, pensavo che non ci fosse nessuno- si scusò e subito dopo aggiunse -scusami ancora, ciao- salutò quello sconosciuto e poi scese in fretta dalla collina mentre quel ragazzo continuava a guardarla accecato dalla brillantezza di quel sorriso nonostante ci fosse poca luce e non la conoscesse per niente, per non parlare poi del fatto che non l'avesse mai notata prima di quella volta sulla sua stessa collina. Scosse la testa e piano piano ritornò hai suoi pensieri, rimanendo questa volta, in solitudine osservando il cielo stellato e venendo cullato dal venticello fresco.
..........
Il giorno dopo: Kilari si stava avviando verso la scuola con la sua nuova divisa scolastica da liceale. Essa consisteva in mocassini color marrone chiaro, calzini bianchi e corti, minigonna quadrettata dai colori bianco, verde e marroncino chiaro, si alternavano incrociando i quadratini scozzesi, sopra la minigonna regnava un pullover leggero di cotone e color bianco, senza maniche ovviamente, sotto di esso però indossava una camicia bianca  maniche corte odve il colletto sbucava fuori insieme al fiocco della stessa fantasia e colore della minigonna coperta in parte. Si era truccata molto leggermente e si era raccolta  capelli in una coda alta con un fiocco marroncino giusto per non stonare con la nuova divisa.
-ciao Kilari!- la ragazza sentì due voci che la salutarono poco dietro di lei, così si fermò voltandosi e sorridendo alle sue due migliori amiche che la stavano raggiungendo. Noel Yukino e Cobeni Hanasaki, stessa età di Kilari, quindici anni, e stessa divisa scolastica
-ciao ragazze- le salutò garbatamente Kilari mentre tutte e tre camminarono verso la scuola che non distava molto dal loro quartiere, più o meno cinque o sei minuti a piedi
-hai che bella giornata? Mi sento così euforica che potrei giocare due partite a calcio una dopo l'altra- esclamò Noel che teneva la sua borsa in spalla mentre si stiracchiava
-già oggi iniziamo il liceo, stiamo crescendo- rispose Kilari fermandosi sul marciapiede prima delle strisce pedonali
-io invece sono preoccupata. Cosa succede se non riuscirò a farò amicizia con nessuno?- sussurrò quasi Cobeni mentre indossava, come sempre, i suoi soliti occhiali da vista dalla montatura forse un pò troppo grande e sopratutto rotonda. Portava i capelli, lisci, sempre sciolti, fermati da un cerchietto anomalo e dal color castano scuro. Essi arrivavano a metà schiena mentre i suoi occhi erano grandi e luminosi, esprimendo dolcezza e timidezza con il loro color miele. A differenza di Cobeni, Noel portava i capelli corti, lisci sopra e leggermente mossi verso le punte di un buffo color blu cobalto che però le donava parecchio, aveva gli occhi che rispecchiavano il suo carattere, maturo, serio ma anche competitivo, erano celesti. Entrambe erano magre sebbene Noel era più tonica dato che amava fare sport.
-faremo amicizia con tutti i nostro compagni vedrai- la consolò Kilari con il suo stato d'animo che non cambiava mai. Infatti una delle sue particolarità era il sorriso. Ogni volta che sorrideva metteva di buon umore il prossimo e anche se lei non se ne rendeva conto sprizzava gioia da tutti i pori, facendo sentire la sua allegria a metri e metri di distanza. Quando il semaforo divenne verde le tre ragazze attraversarono notando che altri studenti, con la loro stessa divisa scolastica, stavano camminando verso il liceo Muranishi.
Il liceo Takada era famoso per il fatto che gli esami di ammissioni erano concentrati particolarmente sulle abilità degli studenti, coltivandone i punti di forza e rimediando hai punti deboli. In poche parole era un liceo che educava giovani artisti per un possibile futuro nel mondo dello spettacolo, tuttavia non era da sottovalutare anzi, richiedeva molto impegno in ogni singola materia teorica e pratica poichè il prestigio doveva essere mantenuto alto.
Quando arrivarono ha destinazione entrano nel cortile popolato da studenti e studentesse di varie età e classi
-com'è che d'un tratto mi sento piccola piccola?- domandò Kilari guardando l'edificio scolastico davanti hai suoi occhi oltre la fontana centrale, circondata da panchine di legno marrone scuro
-sei una fifona...- la rimproverò con una piccola gomitata Noel
-io sono pienamente daccordo con lei- aggiunse Cobeni nascondendosi dietro Kilari che a sua volta si nascose dietro Noel
-siete due fifone- ripetè modificando la sua affermazione di prima Noel, ma prima che Kilari e la povera Cobeni potessero ribattere vennero distratte da alcune urla piuttosto acute. Le tre ragazze guardarono verso sinistra, un gruppo di ragazze urlanti con penne e carta in mano stavano circondando due ragazzi, inizialmente le tre non riconobbero i due ragazzi ma mettendo a fuoco le loro immagini Cobeni esclamò
-sono gli Ships!- Noel sbuffò
-su andiamo tra poco inizierà la cerimonia, non voglio far tardi soltanto per quei due- ma notando che Cobeni non la ascoltava e che Kilari fissava no dei due ragazzi, si girò verso le sue amiche -che facciamo andiamo si o no?- domandò di nuovo
-si andiamo è meglio- disse Cobeni in imbarazzo, ma Kilari non si mosse, era intenta ad osservare quello stesso ragazzo che aveva disturbato la sera prima sulla collina, credendo che non ci fosse nessuno. Possibile che fosse la stessa persona? Dopotutto non c'èra molta luce, si poteva sbagliare. Cobeni scosse un pò l'amica che si risvegliò da quel momento di "trance" e sorrise scusandosi, voltò la testa perciò non vide che uno dei due ragazzi oltrepassò le ragazze urlanti per dirigersi verso di lei.
-scusami, posso parlarti un'attimo?- domandò con voce decisa, Kilari si girò e rivide chiaramente quello che aveva visto la sera prima di sfuggita. Un ragazzo della sua età, alto qualche centimetro più di lei, dai capelli corti e lisci, di color nero pece e dagli occhi intensi e maliziosi di un rosso scuro che non aveva mai notato prima d'ora in nessuna persona precedentemente incontrata. Indossava anche lui la stessa divisa, anche se diversa. Mocassini marrone chiaro, pantaloni lunghi ma leggeri della stessa fantasia quadrettata e con gli stessi colori della minigonna che indossava Kilari, sopra un pullover bianco e sotto una camicia bianca, dove il colletto spuntava fuori venendo circondato dalla cravatta della stessa fantasia e colori dei pantaloni. Essa era un pò allentata e indossava la tracolla per traverso -ehi ci senti?- domandò di nuovo il ragazzo notando che Kilari non aveva detto e fatto nulla dal momento in cui era arrivato, così Kilari scosse la testa e sorridendo un pò in imbarazzo disse
-scusami stava sovrappensiero dicevi?-
-dobbiamo parlare un'attimo- disse con tono spazientito
-e di cosa?- domandò ingenuamente Kilari
-cambia posto, quella collina è mia. Non ti ci voglio più vedere hai capito?- Kilari sentendo quelle parole captò qualcosa che non le piaceva affatto
-mi stai forse ordinando di non andare più su quella collina?- domandò lei
-si perciò vedi di ricordartelo la prossima volta- confermò il ragazzo
-c'è qualche problema Hiroto?- domandò l'altro ragazzo avvicinandosi ad Hiroto. Quando Kilari li vide l'uno vicino all'altro finalmente li riconobbe. Erano Hiroto e Seiji, gli Ships. Un duo di Idol molto alla moda in quel periodo, erano fratelli anzi fratellastri. Infatti Hiroto Kazama aveva mantenuto il cognome della madre morta tempo fà, quando suo padre si era risposato successivamente ereditando anche un'altro figlio Seiji Hiwatari, ma aveva sentito che da poco erano morti i loro genitori in un incidente stradale, alla tv ma che questo fatto non aveva cambiato le loro vite e che attualmente abitavano con il loro manager. Tuttavia Kilari non amava le persone che le davano ordini, specialmente se usavano il tono strafottente che aveva usato Hiroto
-non ho nessuna intenzione di lasciare quel posto, e non ti darò ragione solo perchè sei una superstar- Kilari si voltò verso Noel e Cobeni e poi aggiunse -andiamo ho facciamo tardi, quì è un pò troppo affollato per i miei gusti- l'allusione di Kilari colpì in pieno l'umore di Hiroto che però sorrise quasi teneramente guardando la stessa ragazza che aveva incontrato la sera prima comportarsi diversamente da tutte le altre.
-ehi fratellino ti ha messo KO senza troppi giri di parole- ridacchiò Seiji al suo fianco. Lui aveva un anno in più di Hiroto, perciò faceva il secondo superiore. Alto e magro come Hiroto, aveva i capelli corti e lisci, di color biondo e gli occhi celesti. Hiroto daltronde fece sparire subito quel sorrisino tenero quando intervenne il fratellastro
-spiritoso..- bofonchiò prima di andare verso l'entrata dell'edificio scolastico seguito dal fratello e partner di lavoro che a sua volta era seguito dalle fan urlanti che avrebbero frequentato il loro stesso liceo. Il Liceo Takada!
..........
La palestra del liceo era immensa ed era a pochi passi dai campi sportivi, ma in quel momento non sembrava nemmeno una palestra. Niente rete, niente recipienti per palle da pallavolo, calcio o basket, non c'èrano attrezzature per allenamenti atletici, c'èra solamente un grosso palco montato probabilmente per presentare gli insegnati hai nuovi studenti, ovvero alle matricole. Sul palco infatti erano presenti tutti gli insegnati delle varie discipline e materie teoriche mentre su  un piccolo sgabello in legno massiccio e abbastanza consumato, si trovava quello che probabilmente era il preside del Liceo.
Alto poco più di un bambino di quattro anni, i capelli bianchi, quei pochi che gli erano rimasti, lasciavano intravedere un pò della testa che a contatto con le luci posizionate su di essa rifletteva rendendola quasi lucida. Ma non era l'unico particolare, infatti aveva grandi e folti baffi bianchi sotto il naso e che coprivano gran parte delle labbra, nascondendole solo quando non parlava, ma nonostante l'altezza e l'aspetto un pò anziano indossava fiero il suo completo grigio, la cravatta a strisce oblique e le scarpe nere. Era in piedi sullo sgabello davanti all'alta con il microfono che era stata abbassata appositamente.
Le tre ragazze, sedute in una fila più o meno al centro, osservarono quel signor anziano trovandolo anche un pò buffo finchè non prese la parola con tono fermo e autoritario, cosa che non si aspettavano i nuovi studenti.
-mi chiamo Pierre Takada e sono il Preside di questo Liceo- iniziò guardando la distesa di studenti che aveva davanti a sè oltre il palco -come tutti voi sapete questo Liceo ha lo scopo di coltiva e approfondire le vostre abilità, che siano cantare, ballare oppure far battute esilaranti. E' un Liceo dove la disciplina è la prima regola da rispettare e l'impegno è la seconda per questo motivo voglio precisare che se qualcuno infrangerà le regole verrà punito secondo la gravità della regola infranta- nessuno riusciva a parlare, le matricole, tra cui le nostre tre amiche, erano letteralmente concentrate e immobilizzate da quel discorso -detto questo- il preside stese le sue labbra mezze coperte dai baffi in un sorriso enorme -dò ufficialmente il benvenuto hai nuovi studenti. Spero che insieme potremo fare tante cose divertenti- quell'improvviso sbalzo d'umore fece sospirare le matricole che erano osservate dai studenti più anziani con sguardi divertenti. Il preside scese dallo sgabello che poi fù portato via in pochi secondi e successivamente ci fù la presentazione di ogni docente spiegando di che cosa si occupasse, ma ormai gli studenti non seguivano più la cerimonia specialmente Kilari che si era, come dire, appisolata sulla spalla di Cobeni alla sua sinistra che aveva tentato più e più volte di svegliarla ma dormiva e sapevano bene che quando si "appisolava" non poteva risvegliarla nessuno. Solo quando la cerimonia terminò, Noel si alzò in piedi e gli diede un cazzotto leggero sulla testa
-ma ti pare questa l'ora di dormire?- la rimproverò a bassa voce mentre tutti gli altri stavano scorrendo via verso l'uscita della palestra, Kilari prese la sua borsa e si stiracchiò, poi guardò l'amica e dissi sbuffando
-non è colpa mia se mi addormento sempre nelle cerimonie, e poi stanotte non ho dormito bene dall'emozione- sorrise mentre piano piano si incanalavano tra gli altri studenti verso l'uscita
-dovresti stare più attenta Kilari- le disse con tono dolce e gentile Cobeni
-non succederà più, lo prometto- terminò lei il discorso
-sbrighiamoci ad andare in classe, non voglio stare in prima fila- borbottò Noel prendendo per mani Cobeni e Kilari facendosi poi strada tra gli studenti uscendo dalla palestra. I giardini del complesso studentesco erano molto curati, si notava dalle aiuole recintate e dalle fontane sparse per il cortile.
-ciao..- disse Seiji fermando le tre ragazze, accanto a lui c'èra Hiroto che ignorava la loro presenza e il fatto che il fratello si fosse fermato. Kilari guardò Seiji provando immediatamente un senso di dolcezza e pace provenire da quel ragazzo
-ciao..- salutò lei
-vorrei scusarmi per l'atteggiamento che ha avuto Hiroto...-
-non fà niente..- sussurrò Kilari in preda a qualche calmante invisibile hai suoi occhi
-Seiji avanti dobbiamo andare a quello ci metterà una nota..- dei ragazzi lo richiamarono e lui sorrise a Kilari
-ciao... Kilari, giusto?- Kilari fù molto sorpresa dal fatto che lui sapesse il suo nome, non si erano presentati ed era sicura che nemmeno Hiroto lo sapesse, che l'avesse sentito da Noel o Cobeni quando l'avevano chiamata? Mah, Seiji andò via con degli amici e intanto proseguirono il loro piccolo viaggio verso la loro nuova classe al primo piano dell'enorme edificio scolastico, imponente e decisamente raffinato se non dire moderno e altamente costoso. Se non fosse per il semplice fatto che il padre di Kilari aveva una catena di bar-pasticcierie nella città in cui vivevano, non avrebbe potuto iscriversi a quel Liceo insieme alle sue amiche.

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Capitolo 3
*** 02. Non tutti sono uguali! ***



02. Non tutti sono uguali!


L'aula era come se l'era immaginata Cobeni, apparentemente sembrava piccola ma entrando dentro di essa si poteva scoprire una lunga libreria piuttosto alta che ruotava attorno hai banchi che erano posizionati al centro in tre file, di cui ognuna aveva quattro banchi singoli. La libreria, ogni tanto si interrompeva lasciando spazio a piccoli mobili sui quali poggiavano vasi piccoli di fiori dai colori sgargianti ed estivi. Nella parete dove c'era quattro finestre aperte e da cui proveniva una dolce brezza estiva erano abbellite da tende color bianco quasi trasparente, fatte di un materiale molto leggero e che poteva oscillare anche con un semplice sospiro, attualmente erano tutte scansate, tenute ferme con un laccetto in modo da far entrare la luminosità di quella mattina.
Hiroto Kazama, si era seduto ad un banco proprio vicino alla quarta ed ultima finestra aperta, aveva poggiato la sua tracolla sul banco iniziando poi, a guardare fuori, oltre quel buco nella parete finchè delle voci familiari cominciarono ad attirare la sua attenzione, specialmente una: una risata spensierata e per niente imbarazzata. Voltò la testa in direzione della porta aperta e fissò la ragazza che aveva incontrato ben due volte in due giorni.
Quando Kilari notò lo sguardo sorpreso di Hiroto si fermò vicino ad un banco senza nemmeno accorgersene, entrambi si guardarono e questa volta fù Cobeni a trascinarla al banco accanto al suo, ovvero nel banco davanti a quello di Hiroto, dato che tutti gli altri erano stati quasi tutti occupati e ne rimanevano si e no due in prima fila. Kilari posò la borsa sul gancetto esterno che aveva ogni banco e poi rimase ferma sedendosi e facendo silenzio
-stai male?- le domandò Cobeni avvicinandosi, Kilari sorrise e scosse la testa ma sia lei che Noel, davanti al banco di Kilari ci credettero
-mi stupisce che nonostante tutto continui a mentirci- borbottò Noel mentre si fissava le unghie tagliate la sera prima
-bhè...- Kilari si trovava in difficoltà, perchè sapeva che da lì a pochi secondi le due ragazze l'avrebbero uccisa
-stiamo aspettando- aggiunse Cobeni appoggiata al suo banco
-ecco io....- cercava di temporeggiare sperando che arrivasse qualche professore o comunque qualcuno che le potesse evitare l'imminente bufera combinata Noel/Cobeni, ma non accadde e così si lasciò andare -... mi è venuta fame!- chiuse gli occhi. Cobeni e Noel come sempre rimasero inorridite dalle strane uscite dell'amica mentre Hiroto iniziò a ridere a crepapelle, cosa che fece subito infastidire Kilari. Si girò verso Hiroto e guardandolo con sguardo truce gli domandò a braccia conserte -devi dirmi qualcosa?- Hiroto non riusciva a smettere di ridere e tutti lo notarono, fuori dall'aula c'arano perfino studentesse che scattavano foto con il cellulare, Noel e Cobeni guardarono Hiroto come tutte le altre persone in quell'aula ma finì tutto quando Kilari presa da un impulso irrefrenabile diede un cazzotto in testa ad Hiroto che si zittì subito, inizialmente sorpreso e poi decisamente arrabbiato, posò le mani sul banco alzandosi e avvicinandosi a Kilari che lo guardava con sguardo infastidito
-che diavolo ti salta in mente?!- esclamò Hiroto
-non si ride degli altri non te l'hanno insegnato?- ribattè Kilari
-tutti al vostro posto, la lezione inizia- l'intervento di un professore fece ristabilire in pochi secondi la confusione che si era creata, ma prima che Kilari si potesse sedere Hiroto sussurrò
-questa me la paghi!- Kilari ignorò quelle parole, si sedette al suo posto e prestò attenzione al professore che stava scrivendo il proprio nome e cognome alla lavagna verde scura
-buongiorno a tutti, mi chiamo Akira Kuroki e curerò il vostro talento musicale. In altre parole sono l'insegnate che vi farà imparare a suonare uno strumento, uno strumento che vi rispecchierà- disse l'uomo dai capelli neri e lisci, lunghi poco più sotto le orecchie. Indossava un completo grigio con la giacca slacciata che lasciava intravedere la camicia bianca e la collana che indossava in ogni momento.
-è assurdo, non puoi decidere te per noi- ribattè Hiroto attirando l'attenzione di tutti, il professore guardò Hiroto mantenendo per qualche secondo il silenzio, dopodichè rispose con un sorrisino divertito sulle labbra
-forse riceverai un trattamento speciale dagli altri professori, a da me cara la mia superstar sei un semplice studente a cui devo imparare qualcosa di buono in quella testa montata. Perciò vedi di fare silenzio e di parlare quando te lo dico io- terminò con voce più dura, mentre tutta la classe ebbe un'unico pensiero in comune "meglio ascoltarlo, non vorrei avere un insufficienza". Hiroto voltò la testa decisamente infastidito e confuso, perchè d'un tratto nessuno gli dava più ascolto? Prima quella ragazza, istintivamente guardò Kilari davanti mentre il professore riprendeva a parlare, aveva intenzione di fare lezione il primo giorno di scuola? Mah, in ogni caso continuò a guardare quella distesa di capelli mossi e lisci, color castano chiaro da cui proveniva un dolce odore di.... crepe alla nutella! Così, si ritrovò a ricordare il suo splendido sorriso di quando la sera prima l'aveva sorpresa a disturbarlo anche se involontariamente. Non riusciva a togliersi dalla testa quel sorrise ed ora nemmeno quel profumo che le stava inondando il cervello, portandolo perfino a distrarsi, seguendo la spiegazione del professore
-per questo primo giorno non faremo lezione tranquilli...- l'uomo sorrise il che fece tirare un sospiro di sollievo agli alunni - ma da domani ci trasferiremo nell'aula di musica ed ognuno di voi avrà la possibilità di suonare un solo strumento. Se non saprete suonare nessun strumento cercherò di affidarvene uno che vi rispecchi-
..........
Quando arrivò l'ora di pranzo, tutti gli studenti iniziarono a sparpagliarsi per il liceo Takada. Kilari, Noel e Cobeni si erano sedute sull'erba del grande giardino e mentre pranzavano con disinvoltura, come tutti del resto, iniziarono a parlare, confidandosi le proprie impressioni su quelle prime ore di lezioni.
-il prof Akira è un bel tipo non credete?- stava dicendo Noel incurante del fatto che lui stesse passando nel vialetto ghiaiato vicino a loro Cobeni scosse la testa mentre Kilari come sempre era troppo occupata nel mangiarsi i mega tramezzini che suo padre le preparava ogni mattina
-possibile che tu pensi solo a sport e ragazzi?- le domandò Cobeni mentre mangiava con estrema delicatezza
-se è per questo tu pensi soltanto allo studio...- borbottò in risposta Noel facendo sospirare Cobeni che rimase in silenzio, poi entrambe osservarono Kilari divorarsi in pochi bocconi quei tramezzini usciti dallo studio di qualche mangaka, erano troppo enormi per essere reali. Quando Kilari finì di mangiare, assunse quel suo sorriso soddisfatto e sfacciatamente bello, aprì gli occhi ed osservò le due ragazze che la guardavano totalmente allibite
-che avete? Sembra che abbiate visto qualcosa di spaventoso!-
-oh credimi, l'aggettivo spaventosa non è nulla in confronto a come mangi- ridacchiò Hiroto che era appoggiato con la schiena al tronco di un pino lì vicino, Kilari si girò per guardarlo
-come scusa?- domandò mentre si alzava, Hiroto guardò Kilari sorridendo e con una punta di malizia
-una ragazza non dovrebbe essere spaventosa quando mangia- disse lui -e tu sei decisamente ripugnante- Hiroto iniziò a ridere ma Kilari in quel momento si sentì ferita, una freccia dritta al cuore. Sapeva benissimo di essere orribile quando mangiava, era l'aspetto di se stessa che più odiava
-ehi- Noel e Cobeni si avvicinarono a Kilari, Hiroto guardò Noel, aveva uno sguardo serio e infastidito -non credi di esagerare un pò adesso? Per quanto ancora vuoi fare la star viziata?- Kilari però afferrò dolcemente un braccio di Noel facendola voltare, sorrise e poi alzò lo sguardo verso Hiroto. Non era da lei arrendersi oppure offendersi per una simile sciocchezza, lei era stata sempre forte e non sarebbe cambiata grazie alle provocazioni di una star viziata, proprio come l'aveva definito Noel, le sua amica che aveva preso le sue parti senza esitazioni, mentre Cobeni le stava accanto dandole forza e coraggio.
-io faccio quello che voglio- rispose con tono ribelle Hiroto ma Kilari ribattè subito dopo
-io non me ne vado dalla mia collina- disse con decisione sfidando Hiroto che la fissava intensamente, attratto dal suo sguardo, il suo sorriso, attratto dal fatto che lei era l'unica a non sottostare hai suoi modi da star viziata!
Il che, gli dava parecchio fastidio!
Kilari, Noel e Cobeni tornarono in classe prima di Hiroto riprendo a seguire le prime "lezioni" di presentazione dei programmi scolastici e dei loro professori che a quanto pare si aspettavano molto impegno e devozione per il loro talento.
..........
Seiji e Hiroto erano seduti nel loro camerino, in attesa della chiamata per il set fotografico della nuova copertina per il loro quarto singolo. C'èra un silenzio tombale, Seiji leggeva u libro mentre Hiroto stava fissando l'enorme montagna di lettere da parte delle sue fan personali, sbuffando in continuazione.
-si può sapere che ti prende oggi?- gli domandò Seiji con la sua voce sempre calma e gentile
-non sono affari tuoi- ribattè con tono piuttosto aspro Hiroto, posando l'ennesima lettera aperta sulla punta di quell'enorme mucchio, davanti lo specchio. Seiji chiuse il libro con una mano e poi roteò insieme alla sedia professionale, osservando il fratellastro.
-per caso c'èntra una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi celesti che non cade hai tuoi piedi come tutte le altre?- domandò Seiji, colpendo e affondando la barca in un colpo solo, dato che Hiroto lo guardò fulminandolo. Seiji sorrise, contento di aver fatto centro ed aver attirato al sua attenzione in modo che smettesse di sbuffare come una locomotiva ferma ad una stazione, posò il libro sul ripiano pieno di lacche, pettini, phon di varie dimensioni e tanto altre materiale da trucco e da capelli -non tutti cadono hai tuoi piedi Hiro-Chan- aggiunse poco dopo
-ti ho detto che non sono affari tuoi, perciò vedi di non scocciarmi- si alzò di scatto e poi raggiunse la porta, abbassando la maniglia e aggiungendo con tono duro -tu non sei mio fratello- Seiji sospirò quando Hiroto chiuse la porta dietro le sue spalle uscendo dal loro camerino privato. Il loro rapporto non stava affatto migliorando, anzi continuava a peggiorare giorno dopo giorno!
..........
La sera stessa Kilari era seduta sulla piccola corriera diretta verso quell'luogo incantato, nel pomeriggio dopo la scuola aveva deciso di chiedere spiegazioni a Hiroto per questo si stava dirigendo volontariamente lì, sapeva di trovarlo.
Quando scese dall'autobus, la notte ormai era arrivata e le stelle avevano iniziato a farsi vedere piano piano, lasciando spazio ad uno spettacolo mozzafiato. Quella sera indossava gli stessi abiti, calzoncini corti fino a metà coscia, color beige e un top con delle bretelline piccole. Scarpe da ginnastica e tracolla piccola mentre i capelli erano sciolti e il viso leggermente truccato.
Camminò fin quando non lo vide. Era seduto sullo skate board come l'altra sera, aveva un'aria malinconica. I capelli svolazzavano con il venticello e lo stesso faceva la giacchetta leggera che portava sulle spalle, Kilari si avvicinò mettendosi seduta accanto a lui, non troppo vicino naturalmente. Si era incantata per qualche minuto ad osservarlo così da lontano, in un atteggiamento nuovo che non aveva notato. Forse aveva qualche problema? Ma le Superstar potevano avere dei problemi? Erano amato da tutti e tutto no? Che tipo di problema avrebbe potuto avere Hiroto, oltre all'arroganza e al suo egoismo?
-se non sbaglio ti avevo detto di non venire più quì- disse lui annientando in pochi secondi il flusso di pensieri
-non sono abituata a farmi mettere i piedi in testa...- Hiroto la guardò e successivamente anche Kilari si voltò verso di lui -nemmeno dalle superstar viziate come te- successe tutto in pochi secondi, sentì una pressione intorno hai suoi polsi e poi, il suo sguardo che fissava il viso di Kilari, ma sopratutto: lui sopra lei.
Hiroto fissava lo sguardo luminoso e sorpreso di Kilari che era completamente immobilizzata sdraiata, e sull'erba soffice che le solleticava la schiena scoperta dal top che indossava, i capelli sciolti e sparsi su di essa. Era inevitabile per lui non pensare quanto fosse bella in quel momento mentre si aggiungeva il rossore sulle guance, si stava imbarazzando e notandolo sorrise!
-che... stai facendo?- sussurrò con voce strozzata Kilari mentre continuava a guardarlo temendo il peggio, dopotutto erano loro due soli in un posto fuori città e di notte, ma non aveva paura di lui, temeva quelle strane sensazioni che stava provando mentre lui le stringeva i polsi stando sopra di lei a cavalcioni.
-non ti permetto di parlarmi in questo modo-
-e pensare che volevo sollevarti il morale...- sussurrò lei voltando la testa di lato e sorprendendo Hiroto con quelle parole -sono venuta quì perchè volevo delle spiegazioni. Sapevo di trovarti per questo sono venuta, ma quando ho visto la tua espressione ho pensato che magari non fosse il caso di aggredirti, cosa che tu stai facendo solo perchè qualcuno si è permesso di dire la verità- Hiroto si avvicinò al suo viso ancora voltato, era attirato dalle labbra di Kilari, tutto lo stava attirando verso di lei, il suo corpo, la sua vitalità, il suo coraggio, tutto di lei lo attirava in un modo spaventoso.
-non capisco di cosa tu stia parlando- sussurrò all'orecchio della ragazza -ma sei stata coraggiosa a venire quì. Contando che non sei nella posizione adatta per discutere, in questo momento- le diede un bacio sulla guancia, con tenerezza, Kilari si voltò guardandolo con sguardo deciso  ma prima che lei potesse dire la sua, Hiroto la baciò!
La sorpresa che scosse Kilari era pari ad un onda anomala in pieno oceano, rimase con gli occhi sbarrati incapaci di recepire cosa stesse accadendo in quel momento anche se il suo cuore batteva all'impazzata.
Hiroto ammorbidì la presa che aveva sui polsi della ragazza, avendo gli occhi chiusi non poteva immaginare la sorpresa che riempiva gli occhi di Kilari ma improvvisamente ricevette uno schiaffo, perchè la sua guancia bruciava come non mai e Kilari si era alzata
-non ti avvicinare più a me..- gli disse per poi correre via, scendendo dalla collina e dirigendosi verso la corriera che si stava fermando, fortunatamente, alla fermata. Hiroto la seguì con lo sguardo mentre si sfiorava con le dita la guancia arrossata, ma non penso al fatto di essere stato uno stupido nel ricevere quello schiaffo che poteva rovinare la sua immagine, bensì gli venne spontaneo pensare hai sentimenti di quella ragazza feriti dal suo comportamento egoistico.
Che cosa gli era venuto in mente? Si bhè non era la prima volta che baciava una ragazza, ma non gli era mai capitata una reazione del genere da parte di una ragazza
-a quanto pare sei stato scaricato fratellino- sorrise Seiji sbucando da un albero
-che ci fai quì?- domandò brusco alzandosi in piedi
-dovresti essere più gentile con chi ti tratta alla pari- gli disse Seiji ignorando la domanda scorbutica che le aveva fatto
-te l'hò già detto, fatti gli affari tuoi. E poi faccio quello che voglio, quando e con chi mi pare- Seiji lo fermò per un polso e poi lo guardò negli occhi
-ti piace?- gli domandò senza farsi scrupoli
-sei scemo? Una come quella? Non farmi ridere...- sputò le ultime parole come se fossero veleno mortale per lui anche se era frastornato dalle sensazioni provate mentre l'aveva baciata
-è un sollievo sapere che non dovrò combattere contro mio fratello- sorrise Seiji raggiungendo con calma l'auto nera che li aspettava sulla stradina di campagna. Hiroto non capì il significato di quelle parole, era troppo impegnato nel rivivere il sorriso di Kilari, i suoi occhi e lo schiaffo ricevuto. Prese lo skate e poi, ignorando la macchina nera lucida e con i fari e il motore acceso, andò via con il suo piccolo mezzo sfrecciando per quella stradina asfaltata e venendo accarezzato e nello stesso tempo frustato dal vento fresco che gli spostava la giacca facendo intravedere la camicia bianca che indossava sotto. Seiji dentro la macchina osservò il fratello domandandosi quando avrebbe cominciato a considerarlo suo fratello abbandonando quel disprezzo e ostilità che aveva nei suoi confronti.

Spazio Autore:
Innanzitutto vorrei ringraziare tutti colore che leggono e recensiscono la mia Fan Fiction. Non credevo che già il prologo potesse avere più di 60 visite, questo mi rende molto orgogliosa di me perchè vuol dire che ho colpito il vostro interesse.
Satsuki_san: Ho ricontrollato l'ortografia e la grammatica, ora non ci sono più problemi e mi scuso se ti sei trovata a disagio, non me ne ero accorta e mi viene spesso far errori dato che scrivo veloce e quasi sempre di getto. Comunque grazie per aver recensito e ben trovata anche a te su EFP ^^. A quanto pare il web è molto piccolo Xd, inoltre ti ringrazio dei complimenti che hai fatto e ti auguro un buon proseguimento di lettura.
Halley Silver Comet: Puoi chiamarmi come meglio preferisci tranquilla. Non immaginavo di ritrovare anche te su EFP, nonostante sia iscritta dal 2007 xd. Ringrazio anche te per aver recensito il capitolo precedente e spero che possa piacerti anche questo. Grazie per i complimenti!
marzy93: Ti ringrazio per i complimenti, spero che continuerai a seguirmi, capitolo dopo capitolo anche se non recensisci. L'importante è leggere e divertirai nel farlo.
ChibiRoby: Mi fà molto piacere trovarti anche quì su EFP, non immaginavo di trovarti ma in ogni caso grazie mille per la recensione e per i complimenti. Spero di non deluderti con il questo secondo capitolo, cerco di rendere i personaggi più simili possibile all'anime e il manga, anche se la Fan Fiticon si svolge in un luogo diverso diciamo dal mondo dello spettacolo e quindi avvolte sembrerà che i personaggi non rispettino proprio del tutto il loro carattere.
Cercherò di aggiornare il prima possibile, questa settimana sono occupata con gli Esami di Maturità perciò andrà a rilento, contando che fino a lunedì sarò assente. Mi spiace ma vedrete mi farò perdonare con il terzo capitolo ve lo prometto.

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Capitolo 4
*** 03. La ragazza che non cadeva hai suoi piedi ***



03. La ragazza che non cadeva hai suoi piedi


Seiji aprì la porta di casa, tornando dal suo giro mattutino di corsa e trovò il fratello in cucina, seduto al tavolino mentre fissava la sua colazione ancora intatta. Chiuse la porta e poi sorrise buttando all'indietro il cappuccio che gli oscurava il viso.
-hai saltato la corsa questa mattina, che scusa hai usato stavolta?- domandò Seiji dirigendosi verso il frigorifero, aprendolo e prendere poi una bottiglietta d'acqua frizzante
-non è rientrato ieri sera- rispose semplicemente Hiroto lasciando intendere a Seiji la sua stessa conclusione. Hiroto si alzò e prese la sua tracolla dato che era già vestito per andare a scuola
-senti un pò, quanto ancora vuoi continuare in questo modo? Lo sai vero?-
-che cosa?- domandò lui voltandosi verso il fratellastro appoggiato il lavello della cucina
-devi smettere di avere questo atteggiamento con tutti... con me- Seiji aveva gli occhi chiusi che poi aprì guardando Hiroto
-tzè, se non ti piace il mio carattere non sono problemi miei- aprì la porta e poi uscì di casa tenendosi le mani in tasca. Seiji rimase in silenzio in quella casa silenziosa e vuota ormai da tanto tempo. Posò l'acqua sul tavolo, dopo averla chiusa naturalmente e poi andò in bagno facendosi una doccia scrollandosi così tutto il sudore che aveva provocato il suole e la corsa di quella mattina abbandonandosi a tenui ricordi...

- inizio flash back
-mamma è vero che presto avrò un fratellino più piccolo?- un piccolo Seiji in versione mini saltava sul suo letto mentre la madre lo aiutava a vestirsi per la scuola
-certo, si chiama Hiroto, tesoro, sono certa che diventerete ottimi fratellini- sorrise la donna di cui Seiji..... non ricorda più il volto!
-non vedo l'ora di conoscerlo- aggiunse il bimbo sorridendo e lasciando la stanza catapultandosi fuori
fine flash back-

Uscì dal bagno quando si ebbe finito di vestire, prese la tracolla e poi uscì anche lui di casa. Camminò sul marciapiede, in tutta tranquillità come sempre osservando come quella giornata fosse tranquilla e serena come lui del resto.
Fin da piccolo era sempre stato un ragazzino pieno di allegria, gentile e educato sempre con tutti specialmente con la sua tartarughina fidata Kame. Era ben diverso da Hiroto, avevano due caratteri totalmente diversi anche se lui nascondeva ancora un lato timido e insicuro che non voleva far vedere a nessuno. Tuttavia aveva sempre desiderato un fratello più piccolo ed ora che nè aveva uno non riusciva a trovare un modo per trascorrere un pò di divertimento con lui, tra i lavoro e la scuola Hiroto e Seiji non avevano molto tempo per chiacchierare e quelle poche volte: Hiroto troncava il discorso con un "non sono affari tuoi"
-domani inizio a lavorare alla bar di mio padre- la voce di Kilari distrasse i pensieri profondi di Seiji portandolo a voltarsi verso sinistra e osservando le tre ragazze che aspettavano pazientemente al semaforo prima di attraversare, dato che era rosso
-ciao ragazze..- sorrise Seiji avvicinandosi alle tre che subito si voltarono verso di lui sorprese di trovarli lì e per giunta a piedi -dato che frequentato il mio stesso liceo volevo presentarmi come si deve- aggiunse con il suo tono gentile -mi chiamo Seiji Hiwatari piacere-
-Noel Yukino- sorrise
-io sono Cobeni Hanasaki piacere- rispose Cobeni con la sua inguaribile timidezza e gentilezza in tutti i  suoi modi
-piacere ragazze- sorrise Seiji guardando poi Kilari -tu sei Kilari giusto?-
-Kilari Tsukishima- sorrise la ragazza porgendo la mano e stringendola insieme a quella di Seiji. Il semaforo divenne verde e il gruppetto si avviò sulle strisce bianche passando dall'altra parte del marciapiede
-come mai... ha piedi?- domandò Noel Seiji sorrise
-non mi piace mettermi in mostra..-
-oh bhè.. questo è da vedere- borbottò Kilari al solo pensiero di quello che Hiroto le aveva fatto la sera prima
-perchè con te non c'è Hiroto?- domandò Cobeni
-è uscito prima- si limitò a dire Seiji mentre Kilari stava svoltando per entrare nel cortile della scuola. Quando entrarono successivamente nell'edificio scolastico Seiji salutò le tre ragazze che si diressero verso la loro classe posando poi le borse sul proprio banco. Kilari si sedette e sospirò attirando l'attenzione di Noel che la guardò con un certo sospetto insieme a Cobeni che però non dissero nulla limitandosi a sedere lasciando che Kilari avesse la sua privacy.
Ne aveva bisogno infatti.
Il solo ricordo di quel bacio la faceva sentire nervosa e imbarazzata più che mai. Non era stato il suo primo bacio bensì le aveva dato fastidio il modo in cui l'aveva colta di sorpresa, intrappolata sotto di lui. Non era stato piacevole, si era sentita in pericolo e lei era stata una stupida ad avvicinarsi tanto ad un ragazzo che infondo non conosceva nemmeno, solo per ripicca di quello che le aveva detto quella sera. Si era comportata in modo troppo impulsivo anche se, non riusciva a spiegarsi per quale motivo lui avesse quell'espressione triste sul viso l'altra sera. Le era rimasta impressa perchè sembrava davvero molto triste.
Quando Hiroto notò la presenza di Kilari in classe si sorprese molto nel vederla, era convinto che dopo quello che le aveva fatto la sera prima non si sarebbe fatta vedere per l'imbarazzo o cose simili. Invece eccola lì, illuminata dai raggi del sole mentre era assorta nei pensieri, forse pensava la bacio? Scosse la testa, stava vaneggiando ora, cosa le importava se pensava a quello oppure no? Era una come un'altra anche se richiedeva un addestramento più "malizioso", scosse di nuovo a testa abbandonando quei pensieri impulsivi e quasi gentili, si sedette al suo posto e poi rimase in silenzio
-credevo non saresti venuta dopo...- Hiroto stava sussurrando dietro Kilari che ormai aveva rinunciato alla depressione mentale
-dopo che?- domandò lei voltandosi verso Hiroto
-dopo il bacio di ieri sera- finì lui la frase interrotta precedentemente
-quale bacio? Non ricordo di aver fatto nulla di simile- disse lei sorridendo
-tutti hai vostri posti s inizia la lezione- la professoressa di matematica entrò perciò Hiroto non poté controbattere le parole di Kilari, venendo nuovamente sorpreso dal comportamento della ragazza, che dimenticò in fretta quel bacio e con lei anche la sensazione di intrappolamento provata quella sera ormai lontana.
Hiroto decisamente infastidito per l'accaduto, seguì la lezione.
..........
Kilari stava portando in mano uno scatolone decisamente troppo pesante per una ragazza, era pieno di strumenti musicali e si notava dalle varie fuoriuscite. Doveva portare quegli strumenti nell'aula di musica dove l'attendeva l'intera classe e il professor Akira, ma proprio quando stava svoltando l'angolo inciampò, non si sà come e la scatola finì a terra sparpagliando solo alcuni strumenti piccoli dato che, per fortuna, la scatola era caduta in piedi dopo aver rimbalzato di pochi millimetri. Kilari rimase a terra finchè una voce a lei familiare non le domandò
-stai bene?- Seiji tentò di farla sedere ma Kilari dovette fermarsi a metà strada, il suo ginocchio sanguinava e la sua caviglia, si stava già gonfiando lentamente -perchè portavi quello scatolone, era pesante per te Kilari- la rimproverò dolcemente Seiji, ma lei provava dolore in quel momento e non riusciva a parlare e non a stringere i denti con gli occhi chiusi, lasciando intravedere un'espressione sofferente
-cosa succede?- domandò il professor Akira uscendo dall'aula di musica. Appena vide la sua allieva a terra corse in loro soccorso e Seiji le spiegò la situazione
-la porto in infermeria...- le parole di Hiroto sorpresero molto Seiji e sopratutto Kilari che venne sollevata da lui stesso per poi essere presa in braccio. Non si spiegò per quale motivo avvenne, ma improvvisamente arrossì e si nascose automaticamente nell'incavo tra la spalla destra e il il collo di Hiroto, percependo il suo profumo
-sei sicuro?- domandò Seiji
-la porto io. Fine della discussione Seiji- rispose freddamente e con così tanta serietà e decisione che il fratello.... non aveva mai notato in lui prima d'ora
-bene torna in classe Seiji- disse il professore dando un ultimo sguardo a Hiroto che svoltava l'angolo, poi si girò verso gli altri alunni usciti dalla classe per curiosità come molti del resto  -tutti in classe filate- si avvicinò a due ragazzi e poi disse -Takeshi, Mikky portate gli strumenti in aula per favore- i due ragazzi eseguirono quel compito mentre Noel e Cobeni rientrarono preoccupate per la loro amica sbadata e cocciuta.
Hiroto camminava come suo solito e Kilari n imbarazzo non poteva fare nulla, la caviglia le pulsava e il ginocchio continuava a tingersi di rosso
-siamo quasi arrivati- avvertì lui svoltando l'angolo e incontrando alcuni studenti più grandi, di cui uno di loro aprì la porta dell'infermeria facendoli entrare in modo che così Hiroto potesse lasciare dolcemente e lentamente il corpo di Kilari adagiato su un lettino vuoto.
-grazie- sussurrò Kilari abbassando la testa
-cos'è successo?- domandò il dottore comparendo subito dopo da dietro una porta, forse era l'ufficio pensò Kilari incuriosita da quell'ambiente ampio, pieno di lettini e dalle finestre spalancate, dove le tende bianche svolazzavano come lenzuoli bagnati al vento. L'uomo visitò Kilari in pochi istanti, pulendole la ferita del ginocchio e mettendole un cerotto. Poi, osservando la caviglia disse
-non è così grave. Il giovanotto quì ha saputo portati quì in fretta, altrimenti si sarebbe gonfiata di più- applicò un cerotto lenitivo e poi fasciò la caviglia lasciando il mocassino a terra hai piedi del lettino dove Hiroto osservava Kilari in viso
-le faccio compagnia per qualche ora dottore- disse Hiroto quando l'uomo tornò nel suo ufficio. Si sedette sul letto accanto a Kilari che fissava il suo piede
-mi dispiace, se avessi accettato io senza fare storie non saresti in queste condizioni- si dispiacque lui, Kilari sorrise
-mi hai ripagato portandomi quì in tutta fretta anche se non sembrava-
-se ti riferisci al peso...- Hiroto si voltò verso Kilari -sei una piuma- lei arrossì e Hiroto, bhè lui, fissava gli occhi dalla ragazza rivivendo quel bacio per l'ennesima volta -nonostante quello che mangi sembra che tu non prenda peso-
-è un complimento o cosa?- domandò lei ridacchiando imbarazzata
-come vuoi- alzò le spalle e le abbassò subito, poi si alzò prendendo la scarpa e infilandola "stile Cenerentola" nel piede della compagna
-grazie di nuovo- sorrise lei quando Hiroto sollevò il viso per guardarla. Bella luminosa come il sole. Eppure poco prima l'aveva vista a terra con un'espressione dolorante, sofferente che di impulso si era gettato su di lei soccorrendola come meglio poteva, un pò era stato il senso di colpa per non aver accettato quello che il professor Akira le aveva detto, un pò perchè vedere quel viso così bello, luminoso e sempre allegro assumere una tale espressione di sofferenza l'aveva scosso muovendo in lui strani stimoli e sensazioni che portavano tutti a soccorrere lei.
La ragazza che non cadeva hai suoi piedi.
..........
Nell'aula di Musica il professor Akira aveva iniziato l'assegnazione degli strumenti. Essa si svolgeva in un preciso ordine: chiamava un alunno alla volta in ordine alfabetico, questo spiegava perchè aveva il registro di classe su una mano mentre era seduto comodo su una poltroncina, lo studente doveva scegliere istintivamente uno strumento che poi andava a suonare se lo sapeva fare oppure si limitava solo a sceglierlo, per poi sottoporsi al controllo del professore che dava un'ulteriore suggerimento secondo le sue conoscenze.
Quando fù il turno di Cobeni, lei si diresse automaticamente sul suo strumento preferito: il Violino. Aveva preso delle lezioni fin da bambina e fin da subito le aveva trasmesso un sensazione di pace che nulla avrebbe potuto eguagliare. Quando il professore le chiese di suonare Cobeni non se lo fece ripetere due volte i che sembra strano come comportamento da parte sua. Era timida ma il suo violino, il violino stesso, il suono, le corde accarezzate in diversi modi le trasmettevano vibrazioni tali che gli occhi si chiudevano, le orecchie percepivano solo il suono di esse estraniando tutto il resto e lasciando spazio solo a loro due: Cobeni e il Violino.
Eseguì una breve parte dell'Ave Maria di Schubert e questo bastò al professore per acconsentire alla sua scelta. Passarono altri cognomi e altri istanti dove la preoccupazione per Kilari cresceva nelle due ragazze finchè Noel non venne chiamata, dirigendosi subito verso una chitarra classica dal disegno semplice, la prese in mano con delicatezza ma anche con decisione e questo lo notò bene Akira, si sedette sullo sgabelletto e poi prese la pulce incastrata tra le corde nella parte alta dello strumento ed eseguì  il brano Asturias di Isaac Albeniz seguendo però solo la prima parte veloce. Cobeni sorrideva mentre l'amica suonava, il professore teneva gli occhi chiusi per gustare meglio quella musica dal vivo. In realtà Noel aveva iniziato solo due anni prima a suonare la chitarra, nel momento in cui sua madre e suo padre le avevano regalato quello stupendo strumento che ormai, era diventata una reliquia.
-puoi andare a posto Noel- disse il professore poi dopo aver chiamato gli ultimi alunni e aver assegnato loro uno strumento disse -Hiroto e Kilari sceglieranno i loro strumenti domani- la campanella suonò -potete andare- Noel e Cobeni posarono gli strumenti che si erano trascinate dietro e poi uscirono peggio di un tornado dall'aula dirigendosi di corsa nell'infermeria.
Hiroto andò via notando le due amiche e Kilari parve dispiaciuta agli occhi di Cobeni
-come ti senti?- domandava Noel con toni che non uscivano dalle sue corde vocali se non era seriamente preoccupata
-stò bene, il dottore ha detto che guarirò presto, ho solo bisogno di non sforzare la caviglia altrimenti potrà peggiorare- rispose lei tentando di calmare l'amica
-il professore ha detto che domani sceglierete il vostro strumento- disse Cobeni -sia noi abbiamo ricevuto Violino e Chitarra Classica- sorrise entusiasta
-mi fà piacere ragazze, sentite non è che potreste portarmi la borsa, vorrei avvertire mio padre...-
-oh non preoccuparti a casa ti ci porterò io con la macchina- Seiji entrò nell'infermeria
-davvero non..- Kilari tentò di controbattere ma il ragazzo
-è stata un'idea di Hiroto. Mi ha chiesto se potevamo fare una deviazione oggi, dopotutto abitiamo vicino no? Non sarà un disturbo per noi anzi... sarà divertente, venite pure voi ragazze- Seiji invitò anche Noel e Cobeni e arrivati a quel punto Kilari non potè fare altro che accettare il gentile pensiero che Hiroto le aveva proposto anche se non direttamente. Lo vide dietro la porta dell'infermeria, il vetro faceva intravedere la sua ombra di schiena e per un attimo pensò veramente che fosse preoccupato per lei, ma subito dopo Noel disse
-se Hiroto avesse accettano l'incarico al posto tuo molto probabilmente a quest'ora non saresti in questo stato. Si sente in colpa la star...- continuò ancora a dire cose del genere mentre lui, quando Kilari si girò verso la porta..... era sparito!
E Seiji notò lo sguardo triste negli occhi oceano di Kilari Tsukishima.
La ragazza che non cadeva hai suoi piedi!

Spazio Autore:
Colgo l'occasione per ringraziare di nuovo tutti coloro che leggono la mia Fan Fiction, la recensiscono o che l'anno messa tra i preferiti. Mi sento molto lusingata dai complimenti che ricevo nelle vostre recensioni e vi ringrazio per questo perchè mi aiutano ad andare avanti nel correggere questa ficcy (che ho rimodernizzato in alcune parti).
Come alcuni avranno notato, i personaggi avvolte non rispettano i loro caratteri per il semplice fatto che sono cresciuti mentalmente rispetto all'anime. Quindi ci sono sfumature ancora infantili ma spero che comunque piacciano come li ho impostati.
ChibiRoby: Il rapporto Kilari/ Seiji migliorerà di capitolo in capitolo come Hiroto cercherà di capire cosa stà succedendo nella sua testa, ma è ancora troppo presto per svelarti altri particolari, ci saranno delle new entry tra poco e la storia si complicherà! Spero che continuerai a seguire la storia e a recensire chibi-chan ^^
kikkab: si accettano sempre i nuovi fan ^^ sono contenta che ti sia piaciuta e spero che continuerà a piacerti anche dopo questo capitolo. Grazie per la recensione ^^
Halley Silver Comet: le critiche le accetto molto volentieri dopotutto sono quelle che aiutano a migliorare hally. Mi fà piacere che tu continui a seguire e recensire la storia e per quanto riguarda il carattere di Hiroto è vero, ma ci sono dei validi motivi per cui si comporta in quel determinato modo, posso dire soltanto che ci saranno capitoli che spiegheranno molto sui due fratellastri e membri del duo chiamato Ships. Grazie per aver recensito ^^
marzy93: in effetti non hai tutti  i torti sai? Anche io spessi cerco di immaginare nella mia mente l'intera scena per poi buttarla sul foglio o in questo caso sul file del pc xd. Ti ringrazio per aver recensito e ricorda che questo è solo l'inizio XD
Karin_: per il primo capitolo è vero, appena possibile lo rivedrò modificando le parti errate. Ti ringrazio per i complimenti e per la recensione, spero continuerai a seguirla con lo stesso entusiasmo ^^

Aggiornerò il prima possibile, ultimamente ho avuto molto da fare e qualche giorno fà mi si era rotto il pc dovendolo ricomprare obbligatoriamente ^^ Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare e spero che con questo capitolo possa essere perdonata ^^''
NEWS: Sono in arrivo nuove One-Shot che riguardano vari anime, come Twin Princess - Principesse Gemelle, Sugar Sugar Rune. Se ci saranno novità verrete informati nel mio Spazio Autore dei capitoli ^^. Naturalmente a chi interessa!

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Capitolo 5
*** 04. Colpi di Scena ***



04. Colpi di Scena


-mi dispiace papà, non potrò aiutati al bar questa settimana- disse Kilari mentre era sdraiata sul divano del salotto di casa Tsukishima. Era una modesta casa con un piano e per fino un giardino grazioso, mantenuto sempre in vigore dalla nonna della ragazza Baba, anche se preferiva farsi chiamare Baba-Chan. La camera di Kilari era la piano di sopra, come il bagno, e la camera di suo padre insieme a quella degli ospiti. Al piano di sotto c'era un salotto e una cucina molto spaziose.
In quel momento Kilari aveva appena finito di cenare sul divano, dato che il padre non le permetteva di fare il minimo movimento se non fosse stato necessario
-non preoccuparti tesoro, prima di tutto viene la mia bambina- sorrise l'uomo. Era alto e dalla costituzione magra, aveva capelli corti e lisci ma di colore castano scuro che avvolte potevano sembrare anche neri. Gli occhi li aveva grigi ma comunque di un colore chiaro ed essi esprimevano la stessa vitalità degli occhi di sua figlia
-ecco qua- Baba-Chan, una anziana signora dalla statura uguale a quella di un bimbo di almeno quattro anni, posò a terra una pila non troppo grande di fogli stampati
-cosa sono?- domandò il padre di Kilari Takashi Tsukishima
-sono le domande che Kilari farà al mio Hirotooooo- la nonna si era trasformata in pochi secondi da anziana vecchietta a fan sfegatata degli Ships e sopratutto di Hiroto Kazama. Purtroppo non aveva mai avuto l'occasione di incontrare il suo idolo prima di quel pomeriggio ma non era riuscita ad eseguire il suo interrogatorio per questo aveva avuto un'idea brillante.
-perchè proprio io Baba-Chan?- si lamentò la ragazza con un sospiro
-perchè hai la fortuna di andare nel suo stesso liceo e di frequentare la stessa classe- rispose pronta l'anziana signora, tutto tranne che anziana a parte i capelli grigi ritirati sulla testa come una cipolla e le numerose rughe. Kilari prese i primi fogli leggendo le domande, poi si voltò verso sua nonna e disse
-nonna ma queste le trovi anche sulle riviste....- e fù così che Kilari e Baba-Chan iniziarono un accesa discussione trascorrendo l'intera serata a parlare di Hiroto.
..........
Le stampelle di Kilari mettevano in risalto il suo ingresso nel cortile del liceo senza accorgersi che dietro di lei c'èra un'ondata di giornalisti pronti a sapere i più succulenti particolari. Accerchiarono Hiroto e Kilari in pochi secondo sbattendo a terra Cobeni e Noel, aiutate successivamente da Seiji e i loro amici a rialzarsi.
-ma sono questi i modi?- brontolò immediatamente Noel
-vi siete fatte male?- domandò Seiji con premura
-solo qualche graffio..- rispose Cobeni -nulla di grave-
-aspetta... dov'è Kilari?- domandò improvvisamente Noel osservando quei giornalisti e fotografi famelici
-credo che...- Cobeni sussurrò indicando con un dito gli ospiti che le avevano buttate a terra in pochi secondi. Il cortile brulicava di fotografi e giornalisti per non parlare degli studenti imbambolati davanti quella scena e le fan di Hiroto pronte a dichiarare vendetta a Kilari. Seiji cercò di avvicinarsi, invano purtroppo fù costretto ad entrare nell'edificio scolastico cercando un professore, qualcuno che potesse allontanare tutte quelle persone.
Hiroto e Kilari, all'interno di quel gruppo venivano fotografati e sormontati da domande decisamente poco inappropriate.
-siete fidanzati? Quando vi siete incontrati?-
-Hiroto cosa nè penseranno le tue fan di questo fidanzamento?-
-ci può dire come si chiama?- domandavano a Kilari che si manteneva a malapena in piedi, dato che le stampelle gli erano cadute
-FATE SILENZIO- esclamò Hiroto accorgendosi che Kilari non aveva più nessun appoggio e che stava per cadere a terra, ma Seiji lo precedette e Hiroto ritirò subito le braccia
-cosa ci fate quì?- domandò Seiji passando un braccio intorno la vita di Kilari che arrossì lentamente senza nemmeno accorgersene
-abbiamo saputo che Hiroto ha una nuova fidanzata-
-non è affatto vero- ribattè lui
-e allora per quale motivo ieri portavi questa ragazza in braccio?- disse una donna mostrando una foto di lui e Kilari mentre si dirigevano verso l'infermeria della scuola, scattata da fuori l'edificio
-ero cascata- intervenne Kilari vedendo Hiroto e Seiji in difficoltà, li sorprese e quando Cobeni gli si avvicinò con le stampelle che fortunatamente aveva recuperato le prese e si allontanò da Seiji appoggiandosi su quegli oggetti. Kilari sorrise incantando nuovamente tutte quelle persone -portavo una scatola pesante e sono inciampata, tutto quì- ripetè lei cercando di rigirarsi per andare via
-e come la spiega quella foto?- domandò un giornalista in prima fila
-Hiroto è stato molto gentile, mi ha soltanto portato fino all'infermeria e basta- aggiunse la ragazza guardando il giornalista
-CHE SUCCEDE QUI'?- domandò una professoressa che poi fece allontanare i giornalisti e successivamente cacciarli dal cortile, chiudendo il cancello -TUTTI IN CLASSE- esclamò battendo le mani due volte
-stai bene?- domandò Noel
-si....- sussurrò mentendo. In realtà la caviglia le faceva un pò male a causa dello sforzo che aveva fatto prima, quando si erano perse le stampelle
-andiamo dentro, ti portiamo in infermeria- aggiunse Cobeni aiutando Noel e "trasportare" l'amica dentro l'edifico scolastico. Seiji e Hiroto guardarono le ragazze allontanarsi
-non posso credere che sono arrivati addirittura a questo. Spiarci a scuola...- sussurrò Seiji preoccupato
-l'abbiamo passata brutta prima...- aggiunse Hiroto
-già..- terminò Seiji ed entrambi entrarono nell'edificio, ringraziando Kilari che li aveva salvati da quell'ondata di pubblicità imprevista.
..........
Nella quinta ora, nell'aula di musica Kilari si era diretta al pianoforte, iniziando a suonare un pezzo di Sonata al "Chiaro di Luna" di Ludwing Van Beethoven. Chiuse gli occhi mentre le sue mani scorrevano delicate sui tasti bianchi e neri del pianoforte a coda nero, posto su un piccolo palchetto vicino la scrivania del professor Akira.
Tutti erano rapiti dal modo in cui suonava Kilari e capitò lo stesso quando Hiroto si sedette allo stesso piano suonando qualcosa di improvvisato nel momento, entrambi avevano convinto il professor Akira proprio come avevano fatto il giorno prima Noel, Cobeni e molti altri studenti.
-bene con questo tutti voi avete uno strumento. Ora nel caso ci siano persone con lo stesso strumento sarebbe più facile che esse lavorassero insieme, cercando di migliorarsi avvicenda- subito dopo aver udito quelle parole Kilari cadde dalla sedia e Hiroto si ritrovò la giacca calata da una parta, lasciandogli scoperta una spalla e quindi facendo vedere la camicia bianca della divisa scolastica. Naturalmente non erano i soli ad affrontare una situazione del genere ma
-professore, non ho intenzione di lavorare con una come questa- esclamò subito Hiroto, appena si riprese dalla sorpresa
-mi pare di aver già detto che sarai trattato come tutti gli altri in questa scuola- rispose il professore alzandosi dalla sedia, mentre Noel e Cobeni tentavano di rialzare qualcosa che ricordava il corpo di Kilari, oppure erano le stampelle sciolte in un liquido fumante?
-non posso cambiare?- tentò di nuovo Hiroto, ma la faccia seria di Akira e scuotere di testa fecero sospirare il ragazzo che poi fulminò con lo sguardo Kilari, che nel frattempo aveva riacquistato la sua forma naturale -sia chiaro se non ti impegnerai sei finita- minacciò lui puntandole un dito contro
-uffa ma perchè?- piagnucolò lei
-ma come, non lo sapete?- domandò una ragazza facendosi avanti. Non era molto alta ma il suo corpo era magro e fasciato dalla divisa sembrava quasi quello di una bambina ancora. Aveva una cascata di capelli mossi lungo la schiena e davanti le spalle, per non parlare degli occhi espressamente ben definiti e di colore... bhè era difficile dirlo in quel momento sembravano grigi-rosa
-che cosa?- domandò Kilari
-i ragazzi che hanno lo strumento uguale, in ogni classe dovranno concorrere alla fine dell'anno per vincere il premio Takada- spiegò quella ragazza -ed è naturale che quest'anno Hiroto non potrà farcela se stà in gruppo con una stupida come te, Kilari Tsukishima-
-ehi!- borbottò Noel fissando la ragazza dai capelli rosa eccentrici -si può sapere chi sei? Che diritto hai di parlare così a Kilari?- aggiunse con tono serio e infastidito. Kilari non riusciva  a capire cosa stesse succedendo, perchè quella ragazza la trattava in quel modo così cattivo? Dopotutto non l'aveva mai vista, cosa aveva contro di lei?
-mi chiamo Izumi Amakawa e non permetterò mai che Hiroto faccia la sua apparizione con una che non è alla sua altezza- disse presentandosi e spostandosi una ciocca di capelli rosa dietro l'orecchio
-ecco... io non nè sapevo niente- disse Kilari imbarazzata -comunque non ho intenzione di stare con lui in gruppo. Perciò puoi stare tranquilla- Kilari sorrise anche se dentro di lei qualcosa molto simile alla tristezza si stava espandendo come non mai. Prese la sua borsa e poi corse fuori correndo in direzione della sala professori.
-tzè, è solo una ragazzina- borbottò Izumi sorridendo compiaciuta di quello che aveva appena fatto, Hiroto le passò accanto senza nemmeno notarla e lei raggiungendolo disse -Hirotuccio mio. Aspettamiiiiii!- si legò al suo braccio ma lui non la considerò continuando a camminare per la sua strada, ovvero verso gli spoiatoi maschili.
-che antipatica..- disse Noel
-dai andiamo, non nè vale la pena Noel- disse Cobeni prendendo l'amica per mano e uscendo insieme agli altri dall'aula di musica.
..........
Sulla terrazza tirava un leggero venticello e il profumo della vegetazione intorno l'edificio faceva chiudere gli occhi a Kilari che, appoggiata con le braccia alla ringhiera, stava cercando di ritrovare la sua pace interiore dopo quanto era successo in classe. I suo profilo era in quel momento, degno di un ragazza della sua bellezza e spontaneità, e questo lo sapeva anche Seiji, il quale la stava osservando appoggiato al muro vicino la porta chiusa. Kilari sospirò ripensando a come mai quella ragazza era stata così aggressiva con lei, forse era una fan di Hiroto? Lei non voleva stare in gruppo con quello, dopo avergli rubato un bacio e sopratutto ordinato di non frequentare più il suo posto, che ormai segreto non lo era più, doveva pure sopportarlo lavorandoci insieme per il Torneo? Non era lei che aveva chiesto tutto quello, ma allora perchè Izumi si era tanto opposta? Se voleva le poteva far posto anche subito dato che anche Hiroto era daccordo con lei: nessuno voleva lavorare con l'altro.
Quando era andata in sala professori per parlare con il professor Akira lui le avevo risposto
-non si possono cambiare le disposizioni del Torneo per un semplice capriccio. Perciò la tua richiesta è rifiutata- a quel punto se n'era andata in terrazza cercando di consolarsi almeno con il profumo della cucina, da cui proveniva un odore che la nostra Kilari avrebbe riconosciuto tra mille: crepe alla nutella! Era ormai ora di pranzo ma non aveva nessuna intenzione di tornare in classe.... perciò aveva portato il suo pranzo e sedendosi per terra, facendo appoggiare la schiena alla ringhiera sospirò chiudendo gli occhi.
-c'è qualche problema Kilari?- domandò Seiji avvicinandosi a Kilari sorpresa dalla sua presenza. Credeva di essere sola! Lei lo guardò colta alla sprovvista e imbarazzata, dopotutto erano soli in un luogo così... poco frequentato
-no no non preoccuparti, scusami ma ora torno già mi staranno....!- Kilari si era allontanata dalla ringhiera dirigendosi spedita verso la porta ma sentì una leggera presa intorno al suo polso sinistro. Immediatamente si voltò verso Seiji dietro di lei guardandolo con espressione stupita e confusa, ma lui aveva una strana espressione in viso era serio e pareva veramente un divo del cinema in quel momento. Quello sguardo intenso che lui aveva nei suoi confronti la fece confondere fino a lasciarsi circondare la vita da un suo braccio, fasciandola e di conseguenza avvicinarla al suo corpo.
Non riusciva a dire e fare nulla, il suo sguardo era talento intenso e penetrante che si sentiva totalmente rapita anche dalle prese gentili e dolci che la stavano avvicinando sempre di più a lui, iniziando a percepire il suo profumo, ultima versione di BJ, un odore dolce ma con quel retrogusto amaro.
Seiji le accarezzò una guancia, ma lo fece in modo quasi impercettibile, ma in quel momento la porta si aprì rivelando l'immagine di Hiroto che sorpreso di vedere quei due lì in quell'abbraccio fece scattare in lui qualcosa molto simile alla rabbia, un sentimento che non provava mai nei confronti di una ragazza. Seiji le aveva alzando leggermente il mento e il rossore di Kilari era comparso tutto in una volta, precisamente quando lui aveva avvicinato le labbra a quelle sue, non sapeva cosa fare, che stava succedendo a Seiji? Kilari era tremendamente confusa in quel momento non riusciva a focalizzare una possibile via di scampo, ma gliela diede Hiroto che afferrando i fianchi della ragazza con entrambe le mani la allontanò dal fratello rimasto interdetto per i primi istanti ma assumendo un ghigno divertito, senza naturalmente farsi vedere da Kilari che aveva il volto riverso Hiroto dietro di sè e che la teneva stretta a lui.
Possessione.
Pensò Kilari in quell'istante, l'abbraccio che le stava riservando era possessivo nè era certa
-si può sapere che stai facendo?- disse Hiroto guardando il fratello con sguardo glaciale
-quello che hai fatto anche tu- rispose Seiji con il suo tono sempre gentile. Kilari notò in Hiroto una certa irritazione e in più ci si metteva il piede e le stampelle, molto scomode. Osservò Seiji fissare il fratello, entrambi avevano un temperamento davvero niente male, ma erano così diversi che avvolte non sembravano veramente fratellastri, più anche altre due nemici dei tempi antichi, in cui negli occhi c'èrano le fiamme vive della vendetta o dell'odio.
-stagli alla larga- disse Hiroto prima di trascinare con sè Kilari aiutandola a camminare e poi a scendere le scale
-non capisco cosa ci trova di interessante in quella ragazzina....- Izumi sbucò da dietro il muro osservando Seiji e poi la porta che si chiudeva
-tecnicamente cara cugina...- Seiji guardò la ragazza che lo fissò in attesa di un continuo della frase -... ora come ora, sei più ragazzina tu di lei!- terminò la frase facendo sussultare Izumi e forse anche un pò innervosire
-vedremo chi è la ragazzina...- sussurrò osservando il cugino che andava via scendendo le scale e venendo inghiottito dall'oscurità.

Spazio Autore:
Ringrazio ancora tutti quelli che seguono la mia storia, anche solo leggendola mi riempite il cuore di felicità, perciò grazie di cuore!
Come avrete potuto immaginare i caratteri hanno assunto delle sfumature: Kilari è meno timida di prima, Hiroto più strafottente e Seiji più serio e intraprendente. Ho pensato che i personaggi avendo l'età di 15-16 anni avessero sviluppato un nuovo carattere poichè andando sempre più avanti si cresce e quindi si matura anche mentalmente!
Spero però che queste sfumature non vi creino problemi perchè sono essenziali per questa Fan Fiction.
Altra cosa importante finalmente è entrata in scena anche Izumi, cugina di Seiji e cugina acquisita di Hiroto. Sono sicura che non avrete potuto fare a meno di notare che ha un particolare interesse per Hiroto, che non considera affatto come cugino.

ATTENZIONE: nel mese di Agosto purtroppo non ci sarò e quindi non potrò postare, ma in ogni caso spero di poter aggiornare un'altro capitolo entro il 1 Agosto ^^
Ora passiamo alle vostre recensioni e alle mie risposte!
ChibiRoby: Chi chan ti ringrazio per questa recensione. Sei libera di commentarla dove vuoi ^^. Per quanto riguarda la scelta degli strumenti, conoscendo sia Noel e Cobeni è stato molto facile assegnargli quei strumenti, tuttavia Hiroto e Kilari ora come ora sono ancora agli inizi e con Izumi e Seiji c'è ne saranno delle belle. Continua a seguirmi Chi chan ^^ bacio*
Halley Silver Comet: Mi chiamo Laura, Giù chan ^^ e ti ringrazio per la tua recensione e per aver letto il capitolo come tutti gli altri. Se c'è una cosa che no ho cambiato di Seiji è la gentile e la galanteria, ho aggiunto soltanto più serietà e intraprendenza per il resto spero che ti piaccia come Hiroto xd Alla fine di questa storia spero che ti sarai ricreduta su Hiroto! Precisamente che coppia preferisci in TP?
marzy93: ciao e grazie per la recensione. presto ti saranno chiare molte cose, via via nei capitoli si scorgeranno piccoli frammenti del passato di Hiroto, dei suoi genitori e dello stesso Seiji per non parlare di un colpo di scena che coglierà tutti voi alla sprovvista! Non ti resta che continuare a seguire e scoprirai tutto ^^
Izuna: ti ringrazio dei complimenti, sono contenta che ti piaccia, spero che ti sia piaciuto anche questo terzo capitolo! Come ho già spiegato sopra i caratteri non cambieranno più di così perciò tranquilla ^^

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