E' così strano averti incontrato. di Jaasmine (/viewuser.php?uid=106354)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una strana conoscenza. ***
Capitolo 2: *** L'apparenza inganna. ***
Capitolo 3: *** Confessione. ***
Capitolo 4: *** Convivere con un ragazzo. ***
Capitolo 5: *** I sentimenti. ***
Capitolo 6: *** Via di scampo. ***
Capitolo 7: *** Per la prima volta,fu amore. ***
Capitolo 8: *** Non ci posso credere. ***
Capitolo 9: *** Potrebbe essere l'inizio della fine? ***
Capitolo 10: *** Vorrei odiarti. ***
Capitolo 11: *** Scusami. ***
Capitolo 1 *** Una strana conoscenza. ***
1 1
Capitolo 1
Una strana conoscenza.
''Odio alzarmi presto al mattino''. Questo è il primo pensiero
di un'adolescente, pronto, o quasi, ad affrontare una giornata di
scuola. L'entusiasmo non è alle stelle, ma che ci vuoi fare? La
scuola è d'obbligo fino ai sedici anni, e come diceva sempre mia
madre '' vi tocca subire sedici anni di monotonia''.
A dir la verità io non odio la scuola, tutt'altro, la trovo
interessante. Approfondire le proprie conoscenze è solo un bene,
non un male. Ma non tutti la pensano come me.
***
Siamo già al secondo quadrimestre, tutto va a gonfie vele. La
mia pagella è ottima, niente da obbiettare. Per il momento le
cose mi vanno per il meglio, non posso assolutamente lamentarmi. Come
ogni mattina, mi alzo dal letto e faccio un'abbondante colazione. Amo
fare colazione, rimpinzarmi di prima mattina, mi mette di buon
umore e mi da la forza giusta per affrontare la giornata. Mangio,
sparecchio, mi preparo ed esco di casa.
Si inizia a sentire il buon profumo della primavera; questa è
un'altra cosa che amo. Come ogni mattina passo a trovare un mio vecchio
amico - e dico vecchio proprio nel senso letterale della parola -
Justin, sessantotto anni. Nome buffo eh? Come si può ben capire
il mio amico Justin non è Giapponese, ma si è trasferito
qui da moltissimo tempo. Mi conosce da quando era piccola, una neonata!
Ho praticamente passato la mia infanzia con lui, per me è un
secondo padre. Già, padre.
Forse Justin è il padre che ho sempre desiderato e che per mia
sfortuna non ho mai avuto. Se avessi potuto scegliere, di sicuro avrei
rimpiazzato quell'uomo chiamato papà, con lui, Justin.
Il mio caro amico lavora in una panetteria dietro l'angolo di casa mia, a Mutoro, in Shikoku.
Continuando a parlare di me, c'è da dire che sono una ragazza
molto solare, ma allo stesso tempo chiusa, e sinceramente credo di
averne tutte le ragioni.
Per mia fortuna la scuola non dista molto da casa mia, così ho
modo di farmi il pezzo di strada a piedi e questo non mi scoccia
affatto, tutt'altro.
Arrivata a scuola, entro in classe a testa basta. C'è un'altra
cosa da sapere per quanto mi riguarda: non ho alcun rapporto con i miei
compagni di classe. E' inutile che stia a chiedermi il perché,
lo so benissimo. Mi vedono come ''la secchiona della classe'' e ai
tempi d'oggi sembra quasi vietato parlare con la secchiona di turno!
Non ho mai capito questa cosa, specialmente il significato ma poco
m'importa, sto bene così, davvero.
La lezione è iniziata da circa 10 minuti e il professore inizia
a fare l'appello, ma viene subito interrotto da un rumore causato da
una porta chiusa con forza, cioè quella della mia classe.
Era un ritardatario, credo che il suo nome sia Isokuro Kanata, ma non ne sono del tutto certa.
«Bene Isokuro, come al solito in ritardo. Accomodati pure, fai con calma eh!»
Si, ricordavo bene il suo nome.
Finalmente la lezione è iniziata.
Un ora.
Due.
Tre. Quattro.
Pausa pranzo.
Tutti gli studenti si recano a mangiare in mensa, tutti tranne me. Odio
pranzare lì, tutti quanti ti fissano, quasi con gusto,
compiaciuti. ''L'ora di pranzo'', viene quasi paragonata ad
un'assemblea. I posti a sedere si dividono in queste categorie :
cheerleader, giocatori di football e secchioni. Se avessi pranzato
lì, sicuramente sarei stata etichettata come una secchiona e
costretta a mangiare in mezzo a gente a me sconosciuta e non mi andava
proprio. Preferisco uscire fuori, stare all'aperto.
Al primo anno di liceo notai un posto meraviglioso, a tre passi da
scuola: un parco. Un parco meraviglioso, con degli alberi di ciliegio a
quel tempo in fiore. M'innamorai di quel posto, così, da quel
giorno a ogni ora di pranzo, mi ritrovo lì a mangiare, da sola.
E' di una tranquillità unica, si respira aria fresca e pulita,
nessuna voce e nessun commento di altre persone. Lì sto
tranquilla, mi rilasso e spesso mi faccio anche un bel pisolino. Si sta
davvero bene, lo consiglierei a chiunque, ma preferisco tacere e
tenerlo tutto per me.
Dopo aver mangiato, come al solito, mi sdraio sul prato ricoperto di
fiori di ciliegio caduti dall'albero che sta sopra di me. Guardo le
nuvole con naturale spensieratezza, un'altra cosa rilassante. Chiudo
gli occhi e inizio ad ascoltare il cinguettio degli uccellini.
***
Il suono della campanella. Peccato, avrei voluto continuare a star lì, nel mio posto, forse segreto.
Rientrai in classe, ero la prima, perciò presi il mio
specchietto, che tenevo sempre sulla parte posteriore della mia borsa
scolastica e mi specchiai.
Cosa vidi mentre il mio viso si rispecchiava in quel pezzo di vetro da
quattro soldi? Vidi una ragazza con tanti problemi, una ragazza di
carnagione chiara, i capelli lunghi e neri, con qualche riflesso di
ciocche blu scuro, fatte artificialmente. Vidi due occhioni celesti
stracolmi di lacrime, lacrime che questa ragazza non
verserà mai per orgoglio, o forse, è il suo forte
carattere che gli impedisce di farlo, chi lo sa? - Non lo so nemmeno
io, e la cosa è grave. -
Tralasciando questo piccolo particolare, vedevo una semplice ragazza,
che non ha niente in più o in meno in confronto alle altre.
Ecco che gli studenti rientrarono dal loro pranzo. Solite risa, le solite chiacchiere prima che iniziasse la lezione.
Le ultime due ore passarono in fretta, molto in fretta. Ero
praticamente pronta per andare a casa, ma venni fermata da uno studente
ovvero il capo del comitato dei festivi. Mi disse che il preside aveva
un assoluto bisogno di parlarmi. Non mi preoccupai più di tanto,
sapevo di non aver fatto niente di male ma effettivamente la cosa mi
incuriosiva parecchio: per quale motivo aveva bisogno di parlare con
me? Beh, andai da lui per averne la certezza.
Avanzai e notai subito che non eravamo soli. Oltre al preside e me,
c'era un ragazzo rivolto di spalle. Non lo vedevo in viso ma si capiva
perfettamente che era un ragazzo data la sua divisa, i capelli corti e
le spalle larghe .
«Si accomodi di fianco al suo ''collega''.»
Collega?
«Bene miei cari signori, bando alle ciance, voglio informarvi di
una cosa. Signorina Hyotaru, prima che lei ci raggiungesse, stavo
parlando con il qui presente Isokuro riguardo il suo andamento
scolastico.»
Bene, ma... Io che c'entravo? Insomma, il problema stava in quel
ragazzo, non in me. Guardai bene quel ragazzo, il suo viso mi era
familiare. Ah si, ricordo! Se non sbaglio il suo nome è Kanata,
ed è anche un mio compagno di classe. Si, effettivamente il suo
andamento scolastico non è dei migliori, ma io, che c'entro?
«Bene signor preside ed io in cosa posso esserle utile?» Chiesi incuriosita.
«Beh Hyotaru, stavo ricordando ad Isokuro che lei è una
bravissima studentessa, credo perfino che sia la più brava di
tutto l'istituto. Come stavo dicendo poco fa al signor Isokuro, ho
pensato di unirvi.»
Unirvi, quella parola non mi piaceva proprio.
«Unirci, in che senso? »Chiese in modo secco e sgarbato Isokuro.
«C'è bisogno di chiederlo? Mi sembra ovvio. Caro Isokuro,
dato che il suo andamento scolastico fa decisamente pena, si
metterà all'opera con la qui presente Hyotaru. Vedrà che
lei sarà in grado di metterle la testa a posto.»
«Ma...»
«Nessuna discussione, nessuna.» Rispose in modo secco il preside.
«Ora potete andare, conto su di te Hyotaru!»
«Farò del mio meglio.» Risposi insicura.
Usciti dall'aula, Kanata iniziò a fissarmi. Mi stava irritando, mi dava fastidio.
«C'è qualcosa che non va? Mi stai facendo le lastre!»
«Come siamo acidi stamattina.»
Anche? Non solo mi fissava talmente tanto da farmi innervosire ma rigirava la frittata. Lasciai perdere, avevo altro da fare.
Dato che le lezioni erano finite, mi affrettai a rientrare a casa.
Avevo un orario stabilito: dopo le lezioni dovevo tornare
immediatamente a casa per occuparmi delle faccende di casa. Mia madre
aveva abbandonato me e mio padre in un tragico incidente, io ero
piccola, avrò avuto su per giù tre o quattro anni. A
stento ricordo il suo viso, merito delle foto che stanno a casa.
All'uscita di scuola sentii una persona pronunciare il mio nome, mi
girai di scatto ed era quell'individuo, meglio conosciuto come
Kanata.
«Dove vai Ayame?»
«Perché mai dovrei dirtelo?»
«Voglio ricordarti un piccolo particolare, io e te siamo colleghi ormai.»
Ah già, me n'ero scordata. Dovevo ''aiutarlo''.
«Andiamo a casa tua a studiare?»
No no no no. Era fuori discussione. A casa mio, NO!
«Meglio di no. Facciamo così, tra venti minuti ci ritroviamo qui, so io dove andare.»
«Ah, va bene!»
Andai di corsa verso casa, lasciando Kanata lì dov'era, senza
nemmeno salutarlo. Dovevo immediatamente andare a casa e spiegare il
tutto a mio padre. Forse, dicendogli che dovevo aiutare un mio compagno
di classe con i compiti, non avrebbe fatto storie, e per mia fortuna fu
così. Mi disse solo: okay. Un freddissimo okay.
Ormai ero abituata. Mio padre era di poche parole, ma quando parlava
era la fine. Lo accontentavo in tutto, proprio tutto. Qualsiasi cosa mi
chiedeva, io ero costretta ad eseguirla, al meglio.
Misi da parte i pensieri e mi preparai per raggiungere Kanata, che sicuramente mi stava già aspettando.
Mi sbagliavo. Arrivata al cancello della scuola lui non c'era, o
meglio, c'era ma solo fisicamente. Era intento a parlare con una
ragazza. Lo inquadrai subito: il tipico donnaiolo. Non
sono mai andata d'accordo con questo tipo di persona.
Ma non avevo alternative, volente o nolente dovevo aiutarlo, dagli una mano con lo studio.
Finalmente finì di parlare con quella ragazza e si degnò di venire da me e salutarmi.
«Scusami, stavo parlando con un'amica!»
«Si, ho notato.»
«Bene, qual'è il posto di cui mi parlavi?»
«Adesso ci andiamo, seguimi!»
Feci strada per un breve percorso. Eccoci qui. Iniziai ad avere
ripensamenti sul fatto di aver scelto il mio posto come luogo
di studio, per due motivi:
Il primo, ora anche Kanata era a conoscenza di quel posto, e
bello com'era, sicuramente ci sarebbe venuto anche lui ogni tanto.
Il secondo, come potevo studiare in un posto simile? Davvero, non so
come spiegare la bellezza di questo paesaggio. Un misto fra sogno e
realtà. Non so se avete presente quei cartoni, o meglio anime,
dove viene rappresentata una scena - spesso d'amore - dove due persone
si sdraiano su un prato ricoperto di fiori di ciliegio e a pochi metri
un piccolo laghetto. Quindi, bastava chiudere gli occhi per avere
quella strana sensazione di ritrovarti in bilico tra sogno e
realtà. Ecco, il posto appena descritto era lo stesso che in
quel momento avevo davanti agli occhi.
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Capitolo 2 *** L'apparenza inganna. ***
22
Capitolo 2.
La conoscenza.
Era trascorsa una settimana da quando io e Kanata eravamo diventati ''colleghi di lavoro''.
La situazione si mostrò molto più difficile del
previsto!Kanata non si applicava per niente,e ci sono state delle volte
che ho creduto facesse a posta a non ascoltarmi,ad ignorarmi e a
dirittura a sfottermi mentre facevo il suo lavoro. Lui e lo studio non
erano compatibili,proprio per niente. Ma non avevo alternative,per
quanto fosse difficile dovevo sopportarlo. Sopportare lui,le sue storie
insulse e patetiche,del tipo ''esco con 3 ragazze
contemporaneamente,alcune ragazze si sono picchiate per me'' e bla bla
bla. Chiacchiere,solo chiacchiere. Con me questa tattica non attaccava!
Ma stavo in silenzio,lasciandolo parlare e facendogli credere che ero
interessata a ciò che stava dicendo.
E così un altro giorno passò senza aver concluso gran
che!Non pretendevo molto da Kanata,ma mi aspettavo almeno uno
''sforzo'',se così si può definire!
Andai a casa. Il giorno seguente,come quelli precedenti,sapevo di dover
andare nel mio,ma ormai nostro,posto segreto. Che strano a
dirsi!Sembrerebbe quasi un'altra cosa,come se io e lui fossimo una
dolce coppietta di fidanzatini che condividono un posto
meraviglioso!Beh,ma era ovvio che non era assolutamente così.
Iniziammo a conoscerci un meglio,ma mantenendo sempre una certa
distanza!Eravamo troppo diversi per diventare degli ipotetici
''amici''. Insomma,io amavo lo studio e lui no!Lui era un donnaiolo,e
io non sopporto i donnaioli. Troppe cose che non andavano,proprio
quando sovrapponi dei pezzi si puzzle al contrario,non coincideranno
mai.
«Ayame non ho capito!»
«Uff,sarà la ventesima volta che te lo spiego,sono stufa!»
«Non è colpa mia!Non sono tagliato per queste cose,punto e basta!»
«No,non è ''punto e basta''!» Precisai.
Ero stanca del suo modo di fare,nel dire e postare le cose,ero stufa di lui.
Mi precipitai dal preside per chiedere eventuali cambiamenti,ma
niente!Il preside non ne voleva sentire. ''Sei una brava ragazza,so che
Isokuro è un osso tosto,ma ho scelto proprio
lei,Hyotaru,perchè so che ha molta pazienza e sarà di
grande aiuto''diceva. Facile a dirsi no?
Mi rassegnai,non c'era niente da fare,niente!
Una,due,tre settimane. Ormai passavo l'ottanta per cento della mia
giornata con Kanata. Mi stavo abituando al suo essere,alle sue
storielle e al modo in cui ignorava ciò che gli spiegavo.
«Voglio fare un patto con te,ci stai?»Mi disse.
Un patto?
«Beh,dipende!»
«E da cosa?» Disse con un sorriso sarcastico.
«Beh,dipende di che tratta il patto,spiegati Kanata!»
«Io passerò questo semestre,giuro di impegnarmi e di mettere tutto me stesso per passare l'esame! »Ah bene,mi faceva piacere!Ma che cosa mai avrà voluto in cambio?Forse soldi?Lo lasciai continuare.
«...Solo se tu uscirai con me!»
Strano ma vero,ci avrei scommesso tutto. Sapevo che prima o poi avrebbe
fatto il casca morto con me!Non perchè io fossi bella,ma
perchè lo fa con tutte.
Lasciai perdere e mi limitai a guardarlo con aria di strafottenza.
«Cosa ti fa credere che io accetto questo ''patto''?»
«Beh,se vuoi che io mi metta d'impegno devi accettare!»
Ah ah,addirittura? Io dovevo accettare queste condizioni?
Feci una risatina e pensai che dopo tutto potevo accettare,e dopo che
si sarebbe messo d'impegno,studiato e dato dei risultati,avrei
rifiutato l'invito!E così feci.
«Va bene.»
***
Continuavano a passare i giorni,Kanata si impegnava veramente molto,ed
io mi sono chiesta: Perchè? Insomma,il patto era il seguente:
lui si impegnava,ed io uscivo con lui. Se si impegnava così
tanto,significa che ci tiene ad uscire con me,o no?O forse a qualcosa
in mente?
Questo pensiero mi torturò per un paio di giorni,ma poi smisi di
pensarci,d'altronde voglio ricordare che Kanata può avere tutte
le ragazze che vuole,quindi io sarei stata solo ''la sua ultima preda''.
« Ayame,domani studiamo a casa tua?»
« No,perchè?»
Era assolutamente fuori discussione.
« Ho guardato il meteo,e ha messo pioggia per domani. Non credo sia l'ideale studiare in quel posto »
Merda.
« Allora studiamo a casa tua,se non hai niente in contrario,Kanata »
« Per me va bene,ma ho notato che ultimamente,quando ti chiedo se
studiamo a casa tua,mi rispondi sempre con un NO,secchissimo.
Perchè? »
Non potevo diglielo,lui non doveva sapere.
« Devi sapere che vivo sola con mio padre,quindi c'è molto disordine. » Mentii.
« Ah,capisco. Ma se è solo per questo non devi preoccuparti. »
«Senti Kanata ho detto di no,punto e basta. »
Mi fissò. Forse ero stata stroppo schietta,e di certo il modo in
cui gli avevo risposto non era dei migliori,ma non potevo fare altro.
Tornai a casa.
* * *
''Lasciami andare,ti prego basta,non ce la faccio più.''
Parole urlate,invano al vento.
Mio padre,quella bestia. Non era un'uomo.
. . .
Ero in camera mia e suonò il mio cellulare,era Kanata,che in quel momento era la mia salvezza.
« Ayame oggi studiamo? » Meno male.
« Oggi no,però se ti va andiamo al centro commerciale ok?
» Cercai di sembrare il più calma e normale
possibile,ma forse,il fatto di andare al centro commerciale risultava
''strano di suo''.
« Emh,si certo,a che ora? »
« Adesso,vengo a casa tua,ora. » E attaccai .
Uscii dalla mia stanza,cercando di fare il meno rumore possibile. Facevo silenzio,molto silenzio.
Mancavano tre passi e sarei uscita da questa casa,solo tre passi.
Due, uno .
« Dove diavolo stai andando? »
Mio padre.
« Io … Devo aiutare quel ragazzo a studiare,lasciami per favore. »
« Sai che oggi non mi hai soddisfatto,vero?Questa sera facciamo i conti! »
« Si. »
Uscii di casa in lacrime. Mancava un fottutissimo passo,solo uno,diamine!
Arrivai sotto casa di Kanata,pioveva. Ma prima di suonare il
campanello,mi accertai che i miei occhi non erano rossi e gonfi,per
colpa delle lacrime,ma troppo tardi,Kanata mi aveva preceduta.
« Cos'è successo Ayame?Perchè stai piangendo?
» Era preoccupato. I suoi occhi castani fissavano i miei.
« Niente,davvero! »
« Sei sicura Ayame? » No. Non sono sicura di
niente,perchè non c'è niente che vada bene nella mia
vita,niente.
« Si,tranquillo!Sto benissimo. Andiamo ora? »
« Okay. »
Camminammo sotto la pioggia,i capelli di Kanata da castano
chiaro,sembravano quasi neri. I nostri vestiti erano fradici . Per la
fretta di uscire da quell'incubo chiamata anche casa, non presi nemmeno
l'ombrello,e Kanata nemmeno.
Starnutii.
« Forse è meglio rimandare o ti prenderai un raffreddore,ti accompagno a casa Ayame. »
« No. »
Iniziai a piangere. Perchè? Perchè stavo piangendo
davanti a lui? Sicuramente mi avrebbe fatto domande,ed io non potevo
digli ciò che stava succedendo,non potevo.
« Ayame! »
« Non posso spiegarti,ti prego cerca di capirmi. Portami con te,solo per qualche ora a casa tua. »
Non volevo assolutamente andare a casa,non potevo proprio . Quel maiale,ovvero mio padre,me l'avrebbe fatta pagare.
« Certo,andiamo. »
Ci fu un silenzio simile a quello di un funerale. Non mi fece nessuna domanda. Strano,molto strano.
« Eccoci arrivati! »
Casa di Kanata. Wow .
Mi fece accomodare nel suo soggiorno,molto spazioso. Kanata viveva da solo,i suoi vivevano in Italia,per motivi di lavoro.
L'appartamento in cui mi trovavo era carino,molto accogliente sebbene ad abitarci ci fosse un ragazzo .
« Hai una faccia … Vuoi riposarti? »
Si,decisamente si. Avevo bisogno di assoluto riposo. Ero 5 notti senza chiudere occhio.
« Kanata on devi disturbarti! »
« Vieni. »
La sua mano toccò la mia e la strinse,mi alzai. Mi portò in camera sua .
« Riposati,io vado a prepararti qualcosa di caldo e poi,se ti va,potremmo parlare. »
Che gentile. Avevo giudicato male quel ragazzo,molto male. Prima che
chiudesse la porta lo ringraziai e mi fece l'occhiolino. In quel
momento,senza sapere il perchè,le mie guance arrossirono.
Mi levai i vestiti e mi misi sotto le coperte calde. La stanza di
Kanata era molto piacevole,le pareti erano di un colore simile al
blu,ma un po' più chiaro.
Era esausta e mi addormentai.
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Capitolo 3 *** Confessione. ***
3
Terzo capitolo.
Confessione.
Lasciami andare,mollami. Urla,schiaffi,calci e dolore,tanto dolore .
Mi svegliai di scatto,dimenticando che non ero nel mio letto,nella mia
stanza. Mi trovavo nella camera di Kanata. Per quanto tempo avrò
dormito? Forse una o due ore.
« Posso entrare? » Kanata.
« Ayame,ti ho sentita urlare è tutto ok? » La posta
si aprì lentamente. Kanata entrò e mi vide sconvolta,con
lo sguardo fisso nel vuoto e con un velo di sudore in tutto il corpo.
« E' tutto ok? »
Non riuscivo a rispondere . Ripensavo al sogno,o meglio incubo.
Quell'incubo che purtroppo era anche realtà . Finalmente riuscii
a distogliere lo sguardo dal vuoto,e vidi Kanata che mi
guardava,imbarazzato.
« Kanataaaaaaaa! Esci fuori!!!! »
Dimenticavo!Ero solo in biancheria intima!Ero così concentrata a
ripensare al mio incubo,che ho dimenticato tutto il resto.
I miei vestiti erano ancora bagnati,fradici. Aprii lentamente la
porta,ma non del tutto. Il tanto che bastava per far uscire fuori la
testa dalla stanza.
« Ka … Kanata » Che imbarazzo. Mi dava le spalle,probabilmente anche lui,come me,era imbarazzato.
« Dimmi. »
« Potresti prestarmi dei vestiti?»
« Va bene,vado a prenderteli. Tu,se vuoi,puoi entrare in bagno!Puoi farti un bagno caldo! »
Era davvero gentile. Lo avevo giudicato male fin dall'inizio.
D'altronde mi ha ospitata a casa sua senza fare domande,mi ha fatto
riposare sul suo letto,mi stava preparando qualcosa di caldo da
mangiare,e mi ha permesso di fare il bagno.
Entrai nel bagno,appoggiai la mia biancheria intima sullo sgabello che
si trovava accanto al lavabo ed entrai nella vasca. Che goduria. Siamo
in primavera,eppure il tempo è terribile. Con il freddo che
faceva,un bel bagno caldo era l'ideale. Mi rilassai,ma continuai a
pensare a quell'incubo.
Non si può decidere di scegliere la propria famiglia,ma si
può decidere come continuare a vivere. Ciò che avrei
voluto? Una vita normale. E' troppo? E' troppo chiedere una vera vita?
Stavo male,male da morire. Nessuno poteva capire il mio stato
d'animo,nessuno. Quello che mi stava capitando non lo auguravo a
nessuno,nemmeno al mio nemico peggiore.
Per quanto fosse possibile,misi da parte i pensieri e cercai di rilassarmi.
* * *
Cos'è questo chiasso?
« Apri,mi sto preoccupando »
Eh?Non capivo. Ad un tratto sentii un rumore assordante e mi resi conto
che mi trovavo ancora nella vasca,sicuramente mi ero appisolata. Per
l'ennesima vola mi ritrovai i una situazione alquanto imbarazzante.
Mi trovavo dentro la vasca,con Kanata e pochi centimetri da me. Aveva sfondato la porta,e si ritrovò a terra,era caduto.
In quel momento non sapevo che fare . Se ridere o se urlagli contro.
« Scu … Scusami,esco subito » Balbettò a voce
bassa,rosso dalla vergogna! Io non ero da meno,pensai che se le mie
guance avrebbero potuto prendere fuoco lo avrebbero fatto senza tanti
complimenti.
Kanata uscì dal bagno e subito dopo io scii dalla vasca. Mi sentivo un po' meglio,ma non molto.
Mi misi la maglia verde a maniche lunghe che Kanata mi prestò
gentilmente. Era molto grande al confronto del mio corpo minuto,ma mi
accontentai.
Uscita dal bagno,notai Kanata che stava seduto sulla sedia accanto al tavolo. Era serio,serissimo.
« Devi darmi delle spiegazioni Ayame. »
« Riguardo a cosa? » Forse si era accorto di qualcosa.
« Prima in camera mia urlavi. Farfugliavi qualcosa nel sonno e mi
hai spaventato. Poi ti sei addormentata nel bagno,sembravi in coma. Hai
la faccia stanca,molto stanca. Sembra che vivi in un mondo tutto
tuo,non hai amici,non frequenti nessuno. Mi spieghi cos'hai? »
Forse era arrivato il momento di sfogarmi,di parlarne con qualcuno,ma … Non volevo mettermi in ridicolo.
« Mi dispiace Isokuro »
« Non mi devi delle scuse. Voglio solo che tu ti apra,con me. »
Il suo sguardo era dolce,ma preoccupato. I suoi occhi mi trasmettevano
sicurezza. Iniziai a piangere,non riuscii a smettere. Lui non disse
niente,ma continuava a guardarmi. Prese un fazzoletto e mi
asciugò le lacrime.
In quel momento,allungò le braccia verso di me e mi
abbracciò. Mi strinse forse a se,mi sentivo protetta e al
sicuro. Per la prima volta,qualcuno mi strinse dolcemente senza
causarmi del male,la prima volta in sedici anni di vita.
« Adesso calmati,dimmi che cosa ti succede. » La sua voce era dolce,dolcissima.
Con lui mi sentivo al sicuro,sapevo di poter contare su di lui,e sapevo
per certo che raccontandogli tutti,avrebbe capito e,forse,aiutata.
« Si tratta di mio padre. »
« E' severo? »
Magari fosse solo severo!
« Devi sapere che mia madre ci ha abbandonati molti anni fa in
un'incidente stradale. Da allora la mia vita è cambiata
radicalmente. » Iniziai a parlare con la voce tremolante,le
parole iniziarono a uscire,una a una,sopo tanti anni di silenzio.
« Mio padre da allora non ha più avuto una donna,se non me. »
« Cioè? »
« Cioè … Mio padre ha iniziato ad abusare di me
dall'età di quattordici anni. » Sputai il rospo.
Finalmente riuscii a parlare,a levarmi questo peso di dosso che per
anni non ha fatto altro che torturarmi e causare rancore. Kanata rimase
rigido,con lo sguardo assorto nel vuoto. Iniziò a tremare.
« Che schifo. » Quel ''che schifo'' ovviamente era riferito
a mio ''padre''. Il suo tono di voce cambiò,era
arrabbiato,moltissimo.
« Dobbiamo fare qualcosa. » Dobbiamo. Voleva aiutarmi.
« Purtroppo non c'è niente da fare. Ho provato a resistere
tante volte,a scappare di casa a nascondermi,ma niente da fare. »
Proprio vero. Scappai da casa almeno cinque o sei volte,ma invano. Non
sapevo dove andare,non avendo amici tutto risultò più
difficile.
« Verrai a stare da me Ayame!Tuo padre non mi conosce,non sa dove
abito,perciò non saprà mai dove trovarti. »
Io e Kanata,sotto lo stesso tetto. Che strano a dirsi,ci conoscevamo appena,eppure era disposto a tutto pur di aiutarmi.
« Dici davvero? »
« Certo. Non posso permettere a quell'uomo di continuare a farti
del male. Hai sedici anni e che diamine. Hai tutta la vita davanti e
credo che fin'ora la tua vita abbia fatto decisamente schifo. E' il
momento di dare una svolta alla tua vita Ayame! »
Una svolta,è quello che ci voleva.
« Va bene Kanata. Voglio... Voglio ringraziarti,davvero! »
Le lacrime continuarono a scendere sul mio viso,accarezzandolo. Ma questa volta erano lacrime di gioia .
Pronta ad affrontare una nuova vita!
Fine del terzo capitolo :D
Volevo dire,a voi lettori,che io tengo
in particolar modo a questa storia. Spero che a voi piaccia! Vi chiedo
solo una cosa : Immergetevi e immedesimatevi in Ayame, la storia vi
apparirà diversa,credetemi. Ditemi che ne pensate,un bacio,a
presto il quarto capitolo :)
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Capitolo 4 *** Convivere con un ragazzo. ***
4
Allora,ho scritto alcune cose che
compariranno sul lato destro della pagina:le parole scritte,sono i
pensieri di Kanata in quel momento :) Buona lettura e per favore,fatemi
sapere tramite recensione se è carino :)
Quarto capitolo.
Convivere con un ragazzo.
Il tempo si era finalmente deciso a migliorare;il sole splendeva in alto nel cielo,riempendo le giornate di buon umore.
Passarono due giorni dal mio ''trasferimento'' a casa di Kanata Yosaku .
Io che convivo con un ragazzo che conosco appena,chi lo avrebbe mai detto? Non io di certo.
Ho sempre pensato che dividere un appartamento con un ragazzo fosse
stato difficile,e molto! Beh,che dire : ne ho avuto la certezza. Se non
altro per quei giorni non pensavo molto a mio padre. Non ne sentivo la
mancanza,ed era assolutamente normale.
Stavo ''bene'' ma non ero del tutto felice,mancava qualcosa!
Ormai,avevo preso in mano le redini della mia vita,spettava a me fare
le scelte più importanti.
« Vado a fare la spesa Ayame,ci vediamo dopo.»
«Okay! »
Bene,via libera. Ne approfittai per dare una bella occhiata alla casa,per conoscerla un po' meglio.
Dopo essermi sdraiata sul divano,guardai la TV,ma non c'era niente che
in particolar modo attirasse la mia attenzione,e mi appisolai.
* * *
Una ragazza distesa sul mio divano.
Una ragazza che conosco a mala pena,che strano. Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione simile!
E' qui da soli due giorni,eppure son già successe diverse cose,piuttosto imbarazzanti.
Vivere insieme ad una ragazza,a quest'età,non è facile.
Aveva bisogno d'aiuto,di un disperato aiuto,ed il minimo che potessi fare era appunto ospitarla a casa mia.
Poverina,mi fa tenerezza. Per quanto io mi sforzi a capire il motivo
per cui ha tenuto tutto questo segreto,per così tanto tempo,non
riesco a capire come ce l'abbia fatta.
Ha un carattere forte la ragazza.
Forse dovrei svegliarla,ma mi fa tenerezza. Ma si,la lascerò dormire sul divano stasera.
* * *
Tic,toc,tic,toc.
Mi svegliai di colpo,un'altro incubo.
Ci misi un po' di tempo per capire dove mi trovavo;le luci erano
spente,ed io stando in camera di Kanata,tenevo sempre la luce accesa :
avevo paura del buio.
Mi prese il panico,non si vedeva niente,solo buio,buio totale!
Quindi-pensai-non mi trovo in camera di Kanata,e allora dove?Forse in
salotto.
Mi alzai in piedi,tenendo le braccia e le mani rigide davanti a me,per
evitare di sbattere contro qualche sedia e cercai di raggiungere la
camera di Kanata.
Trovai la porta della camera in poco tempo e senza sbattere contro un
qualcosa,per fortuna! Entrai senza fare il minimo rumore,tenendo sempre
le bracci davanti a me alla ricerca del letto.
Poco mi importava in quel momento di dormire insieme a lui,avevo una paura tremenda del buio.
Perciò,mi accucciai di fianco a lui,senza svegliarlo.
Il mattino seguente mi svegliai presto,alle sei .
Mi trovavo nel letto di Kanata. Mi abbracciava nel sonno,il suo braccio
sopra il mio corpo,la sua gamba intrecciata con la mia. Se qualcuno ci
avrebbe visto in quel momento,avrebbe pensato al peggio. Cercai di
''uscire'' da quella posizione alquanto assurda ,cercando di non
svegliarlo e grazie al cielo tutto andò liscio. Mi alzai in
piedi e mi limitai a guardare Kanata.
« Che dolce» Sussurrai.
«Ummh,uumh »
Oh no,si stava svegliando!Uscii in fretta dalla stanza e mi chiusi in bagno.
Contai fino a sessanta e uscii fuori dal bagno con aria disinvolta.
« Già sveglia?Come mai?»
« Emh si! Non lo so,mi sono svegliata di colpo!»
« Hai dormito bene,oppure ti ho massacrata?» Mi fece l'occhiolino .
«Ma come … »
« Non preoccuparti! Ho notato che stavi tremando e ho capito che
qualcosa qui in salotto ti faceva paura e allora ti ho
abbracciata.»
« E' stato un bel pensiero,grazie.»
Mi fece un bel sorriso. Un sorriso meraviglioso di prima mattina,potevo volere di più?
Nell'ultimo periodo mi affezionai tantissimo a Kanata,forse troppo.
Certo,il fatto che fosse un bellissimo ragazzo non migliorava la questione!
« Ascolta Ayame,volevo parlarti di una cosa ...»
«Si dimmi pure! » La sua espressione del viso diventò seria tutta ad un tratto,ed io iniziai a preoccuparmi.
« Secondo te,tuo padre ti sta cercando?»
Mio padre,giusto. Ero riuscita quasi a dimenticarlo.
« Già … Sai,in questi casi non si da mai per vinto,quindi è probabile che mi stia cercando.»
« Sei preoccupata?»
In effetti un po' lo ero,e ne avevo anche la ragione. Se mio padre mi
avrebbe trovata,non me l'avrebbe fatta passare liscia,questo era certo.
«Un po' si. » Risposi sotto voce.
Kanata si avvicinò verso di me sorridendo,e mi abbracciò.
Io rimasi immobile con la tazza di latte fra le mani,mentre le sue
braccia stringevano il mio corpo.
« Non devi preoccuparti,sei al sicuro con me.»
In quel momento mi resi conto di due cose:
La prima,ero al sicuro accanto a lui.
La seconda,ero terrebilmente attratta da un ragazzo per la prima volta,ero attratta da Kanata.
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Capitolo 5 *** I sentimenti. ***
5
Capitolo cinque.
I sentimenti.
Non ho mai avuto un ragazzo,non avevo la minima idea di che cosa
fosse l'amore. Ho sempre odiato questo genere di cose;l'amore …
Cos'è l'amore?
E' strano che una ragazza di sedici anni non sa cosa sia l'amore.
Ma io non avevo mai sentito parlare d'amore da una vera donna,che ha provato questo sentimento sulla propria pelle.
Se avrei avuto una madre,mi avrebbe sicuramente parlato di tutto
questo. Questa è una cosa che ho sempre invidiato a tutti gli
altri : l'avere una madre.
Anche io avrei voluto avere una madre che da piccola,ogni notte prima
di dormire,mi rimboccasse le coperte e mi disse '' buona notte tesoro
mio''.
Solo ora mi rendo conto di quanto una madre possa essere importante,in
questo momento,lei doveva esserci,volevo che fosse con me,per potermi
spiegare il significato dell' ''amore''. Che cosa si prova,se è
solo gioia oppure dolore,io volevo sapere.
Mi rassegnai all'idea di non avere un'amica e una madre con cui potermi confidare o fare domande.
« Ayame,oggi ho gli allenamenti di basket,quindi farò un po' tardi,la cena la puoi preparare tu?»
«Ma certo! »
Prima di rientrare nella ''mia'' nuova casa,andai a trovare il mio caro amico,l'unico che avevo,Justin.
«Finalmente Ayame!Ero preoccupato per te,che cosa mi stai combinando? »
Entrai a casa sua,per evitare che qualche conoscente di mio padre mi vedesse.
Justin era davvero preoccupato per me,lo si leggeva in faccia.
«Mi spieghi perchè sei scappata di casa? »
« Non lo sopportavo più ,Justin!»
I miei occhi iniziarono a brillare. La moglie di Justin,Samantha,mi diede una camomilla e mi sorrise.
« Bevi cara,ti farà bene!» Mi disse. La moglie di
Justin era dolcissima e sempre disponibile. Era poco più giovane
di lui,capelli lunghi color grigiastro e occhi azzurro cielo,una donna
minuta.
« Capisco Ayame,ma tuo padre è davvero arrabbiato!Se tornerai a casa … » Lo interruppi immediatamente.
« Io non tornerò a casa!» Il tono della mia voce era schietto e deciso,con un pizzico di rabbia.
« Capisco … Ma dove stai dormendo?»
« Da un'amico.»
« Amico?Maschio?Cioè,non una ragazza,ma un ragazzo? E
quanti anni ha?» Mamma mia quante domande! Feci una piccola
risatina prima di riprendere il discorso. Justin si preoccupava
tantissimo per me,io ero come la sua figlia che non ha mai avuto. Dopo
di me,iniziò a ridacchiare anche la moglie di lui.
« Tranquillo,è un bravo ragazzo. Gli ho spiegato la
situazione,gli ho detto che mio padre è troppo severo eccetera
… »
« Mmmh … Sarà!Ma ricordati che per qualsiasi cosa io sarò qui.»Precisò.
Per qualsiasi cosa,qualsiasi .Pensai.
« Posso farti una domanda?»
« Certo piccola,tutto quello che vuoi!»
« Co … » Arrossii all'istante,senza aver concluso la domanda.
« Dimmi Ayame!»
« E' una domanda sciocca,molto sciocca. Ma devo sapere.»
«Bene,dimmi! »
«Che cos'è l'amore? »
Silenzio... Proprio l'ultima cosa che avrei voluto accadesse. L'ultima
cosa che avrei voluto ci fosse. Justin mi guardava con aria stupita,di
certo non si aspettava una domanda simile fatta da me.
Justin si alzò in piedi e disse:
« Questione fra donne,tolgo il disturbo.» E con un sorrisino andò in giardino.
Ero un po' agitata di parlare di quell'argomento con Samantha,non la
conoscevo bene,però mi rassicurò subito con un sorriso.
« Come fa una bella ragazza come te a non conoscere l'amore? »
« Nessuno me ne ha mai parlato. »
« Capisco. » Alzò gli occhi al cielo. Per tutto il tempo non smise un secondo di sorridere.
« E' difficile da spiegare piccola! » Bhe,questo lo immaginavo,però io volevo saperne di più.
« Credo che per capire la funzionalità
dell'amore,bisogna provare questo sentimento sulla pelle stessa. Ci
sono doversi tipi di amore. Quelli sinceri,e quelli falsi. »
Bene,fin qui ci sono.
« L'amore sincero ,è quello che lega due persone che si
vogliono veramente bene,pronti ad affrontare qualsiasi cosa l'una per
l'altra. L'amore è dolce,è un sentimento meraviglioso.
Quando si è innamorati si ha la testa fra le nuvole,si tocca il
cielo con un dito. Il cuore batte a mille appena vedi la persona
amata,la vorresti avere sempre con te,al tuo fianco. Non ti stufi
mai,non ti basta mai. E' peggio di una droga! »
Le parole di Samantha mi arrivarono dritte al cuore. Parole meravigliose,piene di significato.
« Ma non tutto è rosa e fiori Ayame. L'amore falso,di cui
ti parlavo prima,è un qualcosa che illude la persona. Si
soffre,si sta male,maledettamente male. Quando ricevi una delusione
d'amore,il mondo ti crolla addosso,sembra che tutto ti vada storto,e
nei peggiori dei casi,ti stanchi anche di vivere. Non bisogna prenderla
in questo modo. Quando si ha una delusione d'amore,bisogna essere
forti,affrontare la realtà ed alzare lo sguardo,guardare sempre
dritto e non abbattersi mai. »
Quindi,l'amore è questo. E' gioa e sofferenza. Ma io non voglio soffrire,non voglio.
« Ma,se mi hai fatto questa domanda,significa che il tuo cuore batte per qualcuno,o sbaglio? »
« Il … Il mio cuore? »
« Si tesoro,ascolta il tuo cuore. »
Il mio cuore. Ascoltarlo,sentire cosa aveva da dirmi.
« Quando vedi il ragazzo in questione,il tuo cuore batte forte? »
Ascoltai dentro di me,ripensai a lui.
Decisamente si,il mio cuore batteva all'impazzata,sembrava volesse uscire dal mio petto.
« Si. » Risposi.
« Bene cara,le cose sono due : O ti sei follemente innamorata,oppure hai paura di innamorarti. »
Paura di innamorarmi,equivale al rifiuto dell'amore. Io volevo amare,ma
avevo paura. Paura che tutto andasse storto,che lui non
contraccambiasse il mio amore. Quella si,che sarebbe stata una
delusione.
O diamine,mi dimenticai di dover preparare la cena a Kanata!
« Samanta,mi ha fatto piacere parlare con te. Mi hai aperto il
cuore e la mente. Credo proprio di aver afferrato il concetto. Ho
finalmente capito cos'è l'amore. Ora devo andare,grazie
ancora! »
Salutai Justin e Samantha ed andai di corsa verso casa di
Kanata,finchè un braccio non mi strinse il polso con forza. Mi
girai di scatto,e vidi lui,mio padre.
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Capitolo 6 *** Via di scampo. ***
6
Ciao a tutti,sto cercando di aggiornare tutto quanto il prima possibile :)
Voglio dirvi alcune cose:
Le scritture a destra che troverete man mano che scendete giù per la pagina,sono le riflessioni di Kanata.
Vi consiglio di leggere questo capitolo lentamente,e di cercare di immedesimarvi il più possibile in Ayame.
Per il resto,buona lettura,spero che vi piaccia,e spero di ricevere commenti,grazie :)
Sesto capitolo.
Via di scampo.
« Cosa diavolo credevi di fare,eh?Tu sei la mia sguattera,e lo sarai fino all'ultimo mio respiro di vita.»
Io non ero sua figlia,io ero la sua sguattera.
Il mio cuore,che piano piano riaveva acquistato le forze,si ruppe per l'ennesima volta.
Finalmente riuscii a trovare la felicità,quella felicità
che per sedici anni non avevo mai provato. Questa volta ero convinta al
cento per cento che quell'incubo che mi torturava per tanto tempo era
finito,ci avevo sperato davvero.
« Andiamo,muoviti.»
Perchè?
Piuttosto di ripetere per l'ennesima volta l'errore di stare con lui,e
di subire tutti i maltrattamenti possibili,avrei preferito morire,lo
giuro. La morte sarebbe stata meno crudele di lui. Cercai di fare
forza,di oppormi,ma niente. Era troppo forte per poterlo respingere.
Era inutile anche una tentata fuga,non sarei riuscita a liberare le mie braccia dalle sue mani schifose.
Lo odiavo,odiavo il modo in cui mi aveva trattata,come mi trattava
tutt'ora e come,probabilmente,mi avrebbe trattato per il resto della
vita. Non ho mai provato così tanto odio verso una persona,e
sapere che la persona che più odio al mondo era mio padre ,mi
faceva ancor più schifo.
Come può un padre maltrattare la figlia in questo modo?
« Ti prego lasciami,non ce la faccio più. » Lo
supplicai in lacrime,ma niente. I suoi occhi erano freddi come il
ghiaccio. Era arrabbiato,molto arrabbiato.
Ma quella arrabbiata,quella frustata ,ero io! Io avevo tutti i diritti del mondo per sentirmi così,lui no.
Ormai mi rassegnai,non potevo fare altro.
Ormai ero convinta di poter ricominciare la mia vita da zero,e tutto questo lo dovevo solo ad una persona : Kanata.
Non lo avrei mai più rivisto. Non avrei mai più rivisto
il mio primo amore,l'unica persona che in tutta la mia vita è
stata capace di far battere il mio cuore.
Stavo male,dentro di me mi sentivo morire a poco a poco.
Avrei rinunciato a due cose contemporaneamente : all'amore e alla libertà ( che equivale a felicità).
* * *
Ayame non è ancora rientrata,strano. Sono le nove e mi aveva promesso di preparare la cena.
Al telefono non risponde,molto strano anche questo.
Sarà andata a trovare il suo amico,Justin.
Beh,aspetto ancora un po',e se per le dieci non rincasa vado a cercarla.
* * *
Un disperato bisogno d'aiuto. Ecco ciò di cui avevo realmente bisogno.
Mio padre mi ritirò il telefono e non potevo rintracciare nessuno.
Kanata,aiutami.
* * *
Le dieci meno dieci.
Questa attesa mi sta uccidendo.
Dove sei?Dove diavolo sei finita?
Basta,vado a cercarla.
* * *
Aiutami Kanata.
Lo chiamavo invano.
Le lacrime non cessavano.
Quell'animale mi chiuse a chiave in camera. I miei occhi ormai erano
simili a due palloncini :rossi e gonfi. Non riuscivo a realizzare il
fatto che per l'ennesima volta tutto mi andò storto.
Eppure continuavo a sperare,sentivo che qualcuno mi avrebbe tirato
fuori da qui. Non lo so, era una sensazione strana,eppure per un po' mi
rassicurò.
* * *
Se non sbaglio la casa di Justin è da queste parti.
Meno male,eccola!
« Posso esserti utile ragazzino? »
« Salve,mi scusi per l'ora!Sto cercando Ayame,è
venuta qui' circa quattro ore fa,ancora non è rientrata. »
« Stai scherzando,spero! »
« No,sono serissimo,e anche preoccupato. »
« Ayame è uscita di qui da almeno due ore! »
Se non è qui,e non è a casa …
« Il padre. »
Si,il padre. Inizio a correre il più veloce possibile,per raggiungerla.
* * *
Ero stanca di aspettare,aspettare qualcuno che non si decideva ad arrivare.
Mi arresi all'idea che qualcuno potesse salvarmi da quest'incubo.
« Chi diavolo sei?»
Qualcuno sfondò la porta di casa. Sentii delle urla e delle voci conosciute.
« Questa volta hai superato te stesso. »
Qualcuno fece cadere un vaso,il rumore era ben riconoscibile.
«Dimmi dov'è! Ti ho detto di dirmi dov'è!!! »
Ma quella era la voce di Kanata!La riconoscerei fra un milione.
« Ti prego Ayame dimmi che sei qui! »
Urlava il mio nome mentre batteva fortemente i pugni contro la porta di camera mia.
« Kanata sono qui!!! » Urlai con tutto il fiato che avessi in corpo,con tutta me stessa.
Quello era un urlo liberatorio.
Sfondò la porta.
« Finalmente ti ho trovata! »
« Kanata! » Scoppiai a piangere e andai di corsa verso di lui,abbracciandolo.
Era una gioia infinita vederlo,mi ha salvata,mi ha davvero salvato la
vita. E pensare che lo avevo giudicato male,che non lo
sopportavo,eppure eccoci qui,abbracciati. Ha fatto tanto per me, ha
fatto tutto quello che nessuno prima d'ora si era azzardato a fare.
« Ti prego,portami via! »
Ci avvicinammo alla porta d'ingresso,insieme a noi c'erano anche Justin
e la moglie,e vidi lui,mio padre. Non potevo andarmene senza prima
avergli parlato.
« Tu. » Strinsi con tutta la mia forza i pugni delle mani. Tremavo,tremavo di rabbia.
« Mi fai schifo. E dire che sei mio padre. »
Non riuscivo a guardarlo negli occhi. Il mio sguardo era puntato ai miei piedi.
« Era troppo per te vedere tua figlia felice? Mi fai schifo,dico
davvero. Per tutti questi anni ho sopportato,sopportato e
accumulato rabbia e dolore,ma adesso basta. Perchè mi hai fatto
tutto questo? Non era più facile frequentare una donna? Ma
no,hai preferito abusare di me,di tua figlia! Ma non ti vergogni
neanche un po'?» Ormai non mi controllavo. Urlai contro di
lui,cercai di mantenere la calma,ma dopo tutto quello che mi aveva
fatto,non potevo far altro che rinfacciagli tutto.
« Sei un porco,mi hai fatto passare le pene dell'inferno. Io ti
odio,io ti odio con tutta me stessa. Sei un porco,mi fai schifo. Non
azzardarti a chiamarmi,a cercarmi. Perchè da oggi in poi non ho
più paura di chiamare i carabinieri. Lo farò
volentieri,con il sorriso stampato sulle labbra. Dimenticati di me,tu
puoi farlo. Io purtroppo non riuscirò a dimenticare tutto il
dolore che mi hai causato. »
Presi Kanata dal braccio e ce ne andammo.
Per tutto il tragitto ci fu un silenzio pauroso. Io non avevo voglia di parlare e Kanata se ne accorse.
Arrivammo a casa,Kanata mi prese una coperta leggera e me la mise sulle
spalle. Preparò una tazza di latte caldo e si sedette a farmi
compagnia.
« E' finita Ayame,questa volta è finita davvero. »
Scoppiai a piangere. Il mio incubo era finito,non ci potevo credere.
« Stai tranquilla,non devi piangere! » Mi strinsi il più forte possibile tra le braccia di Kanata.
« Kanata io non so come ringraziarti. E' così strano
averti incontrato,così all'improvviso,ed ora mi ritrovo
qui,abbracciata a te che mi hai appena salvato la vita. » Dissi
quelle parole tutte ad un fiato,singhiozzando per via del pianto.
« La tua vita inizia adesso! Per quanto possa essere difficile,cerca di lasciarti il passato alle spalle. »
« Lo farò Kanata,lo farò. » Stavo benissimo tra le sue braccia,tanto bene che mi addormentai.
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Capitolo 7 *** Per la prima volta,fu amore. ***
per la prima volta fu amore
Bene,prima di lasciarvi alla lettura
voglio ricordare un paio di cose: sono consapevole che la mi grammatica
non è fantastica,ANZI! Io e il congiuntivo non andiamo d'accordo
:) Questa è la mia prima FanFiction che creo,quindi beh,abbiate
pietà ç_ç Mi farebbe molto piacere ricevere delle
recensioni,giusto per sapere se,secondo voi,la storia è carina o
almeno leggibile!Ditemi pure come la pensate,grazie :)
Settimo capito.
Per la prima volta,fu amore.
Un nuovo giorno,forse il primo di tanti altri che seguiranno : giorni migliori,giorni stupendi,senza preoccupazioni.
« Buon giorno Ayame,dormito bene ?»
« Ah,buon giorno Kanata! Si,ho dormito benissimo.»
Da quel giorno,il giorno in cui Kanata mi salvò,il giorno in cui
mio padre smise di cercarmi,lui non fece più parola riguardo a
mio padre.
«Oggi che fai?Hai qualcosa in mente? »
Piccola puntualizzazione : La scuola è finita,inizia l'estate.
«Beh,avevo intenzione di andare in piscina. Da piccola ci andavo
sempre con Justin,ma è da parecchio tempo che non ci vado. Non
so,vuoi venire con me? »
« Certo che si.»
Dal giorno in cui il mio incubo finì,io e Kanata diventammo molto amici.
Bene,tutto fù deciso,destinazione piscina! Uscimmo da casa
intorno alle dieci della mattina,in modo che saremmo arrivati in
piscina abbastanza presto,per goderci mattina e pomeriggio.
Arrivati,andai in un camerino per potermi cambiare;poco spazioso e per niente comodo.
« Ayame hai fatto? Ci stai mettendo un'eternità!»
« Si,arrivo!»
Uscita dal camerino inciampai,finendo sopra al corpo di Kanata. Se
avessi potuto,in quel momento mi sarei scavata una fossa,e mi ci sarei
buttata dentro. I nostri visi vicini,vicinissimi. A due centimetri la
sua bocca,che non facevo altro che fissare da alcuni giorni.
Mi alzai di scatto imbarazzata,mentre Kanata restò ancora a terra,guardandomi con aria sorpresa,quasi scioccata.
« Scusami Kanata! Io … tu … il
gradino!!» Non riuscii a coniugare la frase,ci riprovai ma
inutilmente,diamine,che imbarazzo.
« Non … Non fa niente!Andiamo?» Il suo viso
diventò rosso,da rosso a viola,e da viola al suo colore naturale.
« Kanata,ma stai bene?»
« Certo!»
Ci avvicinammo in piscina,dov'era possibile recuperare una sdraio.
Kanata si tuffò immediatamente in piscina,io invece,rimasi sulla
sdraio a spalmarmi la crema e ripensando a ciò che poco prima
era accaduto.
Io e Kanata,l'una sull'altra. Io in bikini e lui in costume. Certo,se
qualcuno ci avrebbe visto in quell'istante avrebbe pensato
male,malissimo! Arrossii al solo pensiero.
« Ayame perchè non entri in acqua?»
Che idiota. Fui talmente presa dalla tentazione di andare in
piscina,immergermi nell'acqua fredda,che dimenticai un piccolo
particolare : non entrai in acqua da molto,moltissimo tempo. L'ultima volta che andai in piscina,fu circa quando ebbi 3 anni . Per evitare di far brutte figure,m'inventai una scusa.
« Adesso no,caso mai più tardi!»
« Come vuoi!»
Mi limitai a guardare Kanata mentre nuotava tranquillo e beato da solo : era uno spettacolo.
I suoi capelli bagnati,aggiunti al suo corpo,erano un qualcosa di
inspiegabile,una bellezza che i miei occhi non videro mai fino a quel
giorno.
Passarono due ore,e ancora i miei piedi non toccarono l'acqua,e Kanata iniziò ad insospettirsi.
« Ayame,ma perchè non ti butti in piscina?» Che scusa potevo inventare? ''Ho fame,ora non mi va,vengo dopo,ho voglia di prendere un po' di sole … ''tutte scuse già usate! Mi limitai a dire un semplice ''no''.
Kanata uscì dall'acqua e mi raggiunse,mi prese per il braccio e mi porto in acqua.
« Ma è congelata!» Altra scusa.
« Dai allontanati dal bordo della piscina,nuota anche tu!»
« Dai ora non mi va,ti raggiungo più tardi,promesso! Ora vado a mangiare!»
« Ancora?» Che idiota,usai la stessa scusa di poco prima.
« Emh si! Ho voglia di mangiare un bel pacco di patatine!Tu aspettami pure qui!»
Andai a compare un pacco di patatine,effettivamente la fame
iniziò a farsi sentire! Al mio ritorno vidi Kanata che stava
ancora in acqua,ma questa volta non era da solo : c'era una ragazza
alta,bruna e decisamente bella a tenergli compagnia. Vidi Kanata
sorriderle in continuazione! La ragazza lo prese per il braccio e lo
portò via.
Decisi di inseguirli per saperne di più,per sapere che diavolo era quella ragazza.
Si fermarono in una piscina a idromassaggio .
Cercai di origliare il più possibile,ma per quanto mi sforzassi
non riuscì a sentire niente,perciò,mi affacciai per un
attimo giusto per capire che cosa stava succedendo tra i due.
Mi impietrì all'istante,non avrei mai voluto vedere ciò
che i miei occhi stavano guardando : lui e lei,lei e lui mentre
… mentre … mentre si davano un bacio.
Chi diavolo era quella ragazza?Cosa diavolo voleva da Kanata?
''Kanata, mi fai schifo''. Questo fu l'unico pensiero che il mio cervello fu in grado di pensare.
Per quale assurdo motivo si stavano baciando?
Lei non frequentava la nostra stessa scuola,ed evidentemente non si
conoscevano. Stupida Ayame,che sciocca. Illudersi che anche Kanata
ricambiasse i miei stessi sentimenti,che cosa sciocca.
''L'amore è un bene,ma se si illude una persona innamorata è la fine: si soffre e basta.''
La moglie di Justin aveva tremendamente ragione.
In quel momento ricevetti l'ennesima delusione,sembrava che tutto
stesse procedendo bene,ma mi sbagliavo. Risentì la stessa
sensazione di tempo fa: un colpo dritto al cuore .
Iniziai a correre verso casa,lasciando Kanata in piscina in compagnia della sua ''nuova amica''.
Per tutto il viaggio le mie lacrime scesero incessanti sul mio viso,ancora una volta.
Non avevo mai ricevuto una delusione d'amore,e se avessi saputo che il
dolore causato fosse così tremendo,avrei sicuramente evitato di innamorarmi.
Arrivai a casa con le lacrime agli occhi e mi gettai nel letto di Kanata.
Ancora una volta il mio cuore si spezzò,strinsi il cuscino tra le mani ed iniziai a tremare.
* * *
«Dov'è Ayama? »
Eppure mi aveva detto che dopo essere andata a comprare le patatine sarebbe tornata qui.
* * *
Passarono le ore,e Kanata tornò a casa.
«Si può sapere dove diavolo eri finita?Ti ho cercato da tutte le parti! »
«Ho tolto il disturbo,non sei contento?Peccato,pensavo sarebbe stato meglio così. »
«Ma che stai dicendo? »
Cercai,per quanto fosse possibile,di nascondere le lacrime.
«E' inutile che fai ''il finto tonto''. Anche io ho gli occhi,ti
ho visto sai? Ma va bene così,infondo in cosa speravo? »
« Continuo a non capirti.» Per quale motivo continuava a fingere?
« Perchè vuoi proprio sentirlo pronunciare dalle mie labbra?Vuoi proprio che io soffra eh?»
Ed ecco che ancora una volta le mie lacrime ebbero la meglio su di me.
«Sei uno stupido!O forse la stupida sono io,visto che mi sono illusa! »
Kanata si avvicinò di corsa verso di me,mi spinse verso il muro
e appoggiò le sue mani al muro,ed io in mezzo alle sue braccia.
«Vuoi dirmi una buona volta per tutte che cosa ti sta succedendo? »
« Faresti meglio a chiederlo alla tua nuova amichetta!»
Abbassò lo sguardo,evidentemente colpì il suo punto debole.
« Sei una stupida.»
«Per quale motivo mi dici questo? »
«Perchè lo sei. »
Cercai di scansarlo ed andarmene,ma non si spostò di mezzo centimetro.
«Dimmi a cosa stavi pensando,in quel momento. »
« Non ha più importanza ormai.»
«Lo ha invece,per me! » Mi guardò fisso negli occhi,e si morse il labbro dal nervoso.
« Cosa c'è da spiegare Kanata!? Lo sai meglio di me cos'è successo!»
«Io si,lo so bene!E tu lo sai?»
Cosa intendeva?
« Per tua informazione quella ragazza era una mia vecchia
compagna alle elementari!Ammetto che mi ha baciato,ma in caso non
l'avessi notato l'ho scansata via. Un motivo ci sarà,non
credi?»
...
« Voglio sentirmelo dire.»
Nessun'altra parola o incroci di sguardi,ma un leggero e dolce bacio.
Quel bacio che tanto aspettavo,quel bacio così dolce,così reale.
Aspettai da tempo quel giorno. Mi strinse al suo petto e mi disse che fui un'idiota a pensare certe cose riguardo a lui,
« Non ti ho salvata la vita invano!Se di te non mi sarebbe
importato niente,non ti avrei aiutata ed ospitata a casa mia,lo vuoi
capire!?»
« Scusami ti prego.»
Le mie scuse vennero accettate ed accompagnate da un altro bacio.
« Per me sei importante!» Precisò.
Quel momento era perfetto per tutto ,e pensare che un'attimo prima lo
avrei picchiato a sangue,tutto procedeva per il meglio,la persona che
più amavo ricambiava il mio amore.
Non so come descrivere il mio stato d'animo,quando una persona prova
un'emozione così grande,non è in grado di spiegare il
proprio sentimento:per poter sapere cosa provava il mio cuore,tu stesso
devi provare l'amore.
Le nostre labbra,ormai,erano come incollate. Nessuno dei due pensava minimamente di interrompere quei baci!
Mi stesi sul letto di Kanata,e lui sopra di me.
Il mio cuore iniziò a battere all'impazzata,misi la mano sul suo
cuore e sentii lo stesso: il suo cuore emetteva dei battiti
velocissimi. Iniziai a sentire il suo respiro soffocare tra il mio
collo,le sue mani che con tanta delicatezza stringevano il mio corpo;io
continuavo a muovere la mano fra i suoi capelli,e lui continuava a
toccarmi la schiena causando dei forti brividi sulla pelle.
In quel momento,io e lui,lui ed io,eravamo una sola cosa :l'amore.
Lo sentivo dentro di me,sentivo le gambe tremare,non che per me fosse
la prima volta,ma è come se lo fosse. Continuammo a baciarci
all'infinito,i suoi respiri rinfrescarono la mia pelle ormai ardente,le
sue mani intrecciarono le mie : per la prima volta in tutta la mia
vita,facevo l'amore.
« Non lasciarmi mai la mano Ayame.»
« Non lo farò,amore.» Kanata arrossì e mi
sorrise. Continuammo a baciarci,quel momento fu magico. Ero del tutto
certa che niente e nessuno avrebbe potuto distruggere ciò che
era nato,Kanata era mio,lo sentivo mio ed io mi sentivo sua.
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Capitolo 8 *** Non ci posso credere. ***
8
Finalmente ho aggiornato!Scusate
il ritardo,ma come avevo spiegato,il mio pc portatile mi ha abbandonata
e ho dovuto riscrivere l'ottavo capitolo :)
Ammetto che non è venuto come
avrei voluto o pensato,ma ho deciso di pubblicarlo comunque. Vi chiedo
un favore: fatemi sapere come vi sembra. Ho bisogno dei vostri pareri,dico davvero.
Un bacio,Jasmine :)
Ottavo capitolo:
Non ci posso credere.
''Quando si è innamorati si
dimentica tutto il resto. Dopo tutto,io che avevo da dimenticare oltre
ad un'infanzia schifosa?Niente. Perciò non potevo chiedere o
desiderare altro. Stavo dannatamente bene. Ma non ero io a dovermi
preoccupare di questo fastidioso egoismo causato dall'amore,non ancora.''
L'estate è passata velocemente,purtroppo.
E mi ritrovo così : tra le braccia di Kanata senza alcuna
preoccupazione a vivere con lui. Ancora mi suona strana la parola
''convivere'',pronunciata da una ragazza di sedici anni,poi.
Lasciando stare questo piccolo particolare , questa estate appena passata,è stata la migliore in assoluto!
Ho conosciuto molte persone,amici e amiche di Kanata,quindi non sono
più completamente sola. Kanata mi ha cambiato la vita in
meglio,decisamente!
Tra tutte le persone che ho conosciuto,ho legato specialmente con una ragazza in particolare: Seja.
Bellissima ragazza,dolce,gentile,disposta ad aiutare il
prossimo,carismatica e fin'ora non le ho trovato nemmeno un difetto. Ha
dei capelli lisci e porta sempre un fiocco tra i capelli;se fossi stata
un ragazzo non me la sarei fatta scappare di certo,eppure,non ha il
ragazzo.
«Che palle,domani rinizia l'incubo eh?»
«Sei tu che parti con il presupposto sbagliato!Cerca di pensarla in diverso modo. La scuola non è un'incubo!»
«Certo per te è facile parlare!» Già. Avevo
dimenticato quanto Kanata faceva pena a scuola! Io invece,me la cavavo
e me la cavo piuttosto bene!Mi piace lo studio,è forse un
problema?Beh,non credo proprio.
«Stai tranquillo,ricordati che posso darti una mano!»
«Sei un'angelo!»
«Per così poco?« Un grande sorriso illumina le
labbra e il volto di Kanata:che spettacolo. Ogni volta che lo guardavo
e lo vedevo sorridere il mio cuore si riempiva di gioia,l'amore
cresceva sempre di più.
Hai mai amato una persona a tal punto di fregartene di te stesso?Sei
talmente innamorato che vedi solo lui,di te non ti importa più
niente,metti la sua felicità al primo posto,pensi continuamente
a lui godendoti e ripensando agli attimi passati insieme. Spesso mi
capita di pensare : e se io e Kanata in questo momento non fossimo
quì? Se il preside non ci diede quel compito da eseguire
insieme? Probabilmente la mia vita non sarebbe cambiata,ma sarebbe solo
peggiorata.
Ormai il mio cuore sta guarendo,piano piano. E' impossibile scordare il
male che mio padre mi ha causato per tutto questo
tempo,però,prima o poi riuscirò a dimenticarlo,o per lo
meno far finta. Far finta di non aver mai avuto un padre.
Mi capita di pensarci,ogni tanto. Una lacrima scivola sul mio viso
quando mi ricorrono in mente quei ricordi terribili,ma poi mi blocco:
basta lacrime,ormai è tutto passato,devo pensare al mio presente
e viverlo al meglio.
Così,dopo aver scosso per tre volte la testa alzo gli occhi al
cielo e ringrazio Dio per avermi ''donato'' Kanata,e per avermi
cambiato la vita.
«Che stai facendo Ayame?» Kanata ha interrotto i miei
pensieri;come al solito ho iniziato a fantasticare senza rendermene
conto.
«No scusami,stavo pensando,ma non è niente!»
«Va bene. Ascolta,avevo intenzione di uscire un pò,che ne dici?Chiamiamo anche Aiko e Seja!»
Buona idea,perchè no?
«Certo!Ci pensi tu a chiamarli?»
«Va bene.»
Che fortuna,rivedrò Seja!Avremo occasione di parlare!Non sono la
classica persona che si affezziona subito agli altri,ma non so,Seja ha
un qualcosa di diverso. Forse è la sua gentilezza e il modo in
cui parla,pensa ... Ha la capacità di farmi sorridere,di rendere
migliore la mia giornata. Seja potrebbe essere la migliore amica che
non ho mai avuto.
***
«Ciao Seja!»
Arrivati al parco,mi rendo conto che Seja e Aiko già ci
aspettavano. Non ho mai capito se tra i due c'è del tenero,ma
poco m'importa; se io e Seja stringeremo ancora di più il nostro
rapporto,me lo dirà.
«Ayame!Tutto bene?»
«Benissimo direi!»
Da come ho visto Seja,ho subito notato un qualcosa di diverso nel suo sorriso: non mi sembrava sincero.
E' molto strano,non è da lei ed evidentemente è successo
qualcosa. Di certo non posso andare da lei e chiederle di botto che
cos'ha,non mi permetterei mai,ancora non abbiamo tutta questa
confidenza. Però forse,con un paio di giri di parole posso
arrivare al punto. Si,farò così!
Per mia fortuna Aiko e Kanata sono andati in un negozio quì nei
paraggi,ed io e Seja siamo rimaste sole,così ho la
possibilità di chiederle che cosa le prende.
«Seja,tu come stai?Oggi ti vedo un pò .. ecco come dire ... assente.»
«Oh,scusami!Non è mia intenzione!Ma sto bene
tranquilla,sono solo un pò stanca,ma è tutto ok!»
Che bugiarda. Lo si capisce guardandola negli occhi. Non era mai stata
brava a mentire,evidentemente mi sta nascondendo qualcosa. Che abbia
problemi in famiglia?
«Non mentire,dai.»
«Non ti sto mentendo,e anche se fosse è meglio stare in
silenzio in certi casi.» Perfetto,mi sta nascondendo qualcosa.
«Non sono un'idiota,mi hai perfettamente fatto capire che
c'è qualcosa sotto!Hai qualche problema?» Voglio
aiutarla,esserle utile in qualcosa. Lei ha fatto molto per me. Tempo fa
le raccontai la mia storia e ne rimasi a bocca aperta. Mi aiutò
moltissimo ed è arrivato il momento di fare qualcosa per lei.
«Non è un mio problema.»
«Beh,ma se stai male,evidentemente qualcosa ti turba!»
«Il problema è il tuo.» Il mio?Per quale motivo?Grazie a Dio sto benissimo.
«Non capisco. Io sto veramente bene!»
«Stai attenta,ti dico solo questo.» Il suo volto è
terribilmente serio,mi guarda fissa negli occhi. Sento la sua
preoccupazione entrarmi nelle vene-per quanto possa essere possibile-.
Cosa sarà mai successo?Forse,si tratta di mio padre?Di Kanata?
Oddio non ne ho idea. Ho la testa stracolma di dubbi.
«Spiegati Seja!» Non ho mai amato le persone che iniziano
un discorso e lo lasciano a metà,a parere mio,è un segno
da codardi.
«Ayame lasciamo stare. Non sono io la persona che ti deve delle
spiegazioni. La persona che deve preoccuparsi,che deve parlarti
è Kanata,non io! Non voglio dirti altro,ti ho detto fin
troppo!»
La questione è decisamente grave. Far perdere il sorriso a Seja è decisamente difficile.
Kanata... Kanata ... Kanata... Cosa centra Kanata? Meglio parlarne
direttamente con lui,oppure approfondire e ''indagare'' meglio?
Preferisco la seconda opzione.
***
Non potevo diglielo. Non è un mio dovere.
Ayame è una ragazza forte,ha sopportato tanto.
Forse ho fatto male ad accennarle quelle cose,ma non potevo fare altro.
Prima si rende conto di quanto è falso il suo ragazzo, e meglio è.
Il doppio gioco non mi è mai piaciuto.
***
Sono passate due ore,eppure non riesco a levarmi dalla mente le
parole di Seja. Pensavo sarebbe stata una bella giornata e invece ...
Ora mi ritrovo stracolma di dubbi.
«Vado a fare una passeggiata,ho voglia di camminare. Torno tra una mezzora,okay?»
«Si.»
Si? No,aspetta. E' meglio iniziare ad indagare da subito.
Prendo la borsa che stava sul tavolo e mi tengo a lunga distanza seguendo Kanata.
Oddio mi faccio paura da sola! Avete presente quelle scene dei film
dove un ragazzo insegue una povera ragazza indifesa per poi farle del
male?Ecco,la scena più o meno sembrava la stessa,solo che i
ruoli sono invertiti.
Per il momento tutto sembra normale,Kanata è solo mentre
passeggia nei viali del parco,ma dopo aver girato un'angolo di una casa
che stava lì nei paraggi,mi accorgo di una cosa sospetta.
Una ragazza seduta sul bordo di una fontana,con lo sguardo sereno rivolto verso Kanata.
Oh si,ora ricordo. Il viso di quella ragazza non mi è del tutto nuovo! Lei ... l'ho vista quel pomeriggio in piscina.
Che Kanata ... mi stia tradendo? Forse Seja mi ha dato quelle avvertenze proprio per questo! No,no,no.
Non ci credo. Non può essere vero,Kanata non lo farebbe mai.
Sto correndo troppo,mi faccio troppi film mentali.
Ma allora per quale motivo stanno lì seduti ''da soli'' a
chiaccherare?Se fosse stata una semplice amica,credo che non ci sia
stato bisogno di darsi appuntamento alle nove di sera per scambiare due
chiacchiere.
C'è qualcosa sotto,questo è ovvio. Ma cosa?
Ho una voglia pazzesca di andare da loro e chiedegli spiegazioni,ma non
posso!Kanata mi chiederebbe il motivo per cui l'ho seguito,e non posso
sputtanare ai quattro venti ciò che Seja mi ha detto questo
pomeriggio.
Quella ragazza si atteggiava in un modo strano,che non mi piaceva
proprio. E' chiarissimo che lei prova qualcosa per Kanata,ma lui sembra
essere indifferente.
Un momento. Ma di che mi preoccupo? Kanata è sempre stato
sincero con me,non mi ha mai mentito!Se c'è qualcosa sotto,di
importante,me lo dirà!Devo avere più fiducia in lui,devo
smetterla di viaggiare con la mente.
Torno a casa,è meglio così.
Dopo una buona mezzora è tornato Kanata.
Preferisco stare in silenzio,non fare nessuna domanda e cercare di comportarmi normalmente,io mi fido di lui.
«Già a casa?»
«Si.»
La conversazione non va avanti,per quale motivo?Forse,inizia ad avere dei sensi di colpa?
Ma cosa dico!Non stava facendo niente di male,io lo so,io mi fido di lui!
Seja si è sicuramente sbagliata,avrà visto male o confuso
la situazione. Ma allora perchè Kanata ha questi atteggiamenti
così strani?
«Sono stanco,vado a letto.»
«Okay,io rimango ancora un pò a guardare la televisione.»
«Okay.»
Ecco,altra cosa strana: di solito quando dicevo ''rimango ancora un
pò a guardare la televisione'',Kanata mi implorava di seguirlo
in camera,e invece? Inizio ad avere dei ripensamenti.
Che sia davvero successo qualcosa tra i due?
Fatemi sapere come vi sembra :)
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Capitolo 9 *** Potrebbe essere l'inizio della fine? ***
nono capitoloPotrebbe essere l'inizio della fine?
Ecco quà,ho cercato di aggiornare il prima possibile!
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno commentato il mio ultimo capitolo,e anche quelli precedenti!Grazie mille veramente :)
Nono capitolo:
Potrebbe essere l'inizio della fine?
''Odio i dubbi. Già,è una cosa che non ho mai sopportato. Voglio vederci chiaro,chiedo molto?''
Un giorno stai bene,l'altro male,un giorno sei la persona
più felice del mondo e un'altro ti senti morire dentro: che
strana la vita.
E' così strano,ma ultimamente il mio umore dipende da una persona: Kanata.
Detesto ammetterlo,ma è così.
Come posso continuare ad amare una persona,sapendo che essa mi nasconde qualcosa?Non posso,certo,eppure non riesco a non amarlo.
Un momento,forse mi sto sbagliando,sto correndo troppo con la fantasia.
Devo chiarire con lui,ma ... Ho paura di conoscere le risposte.
Continuare a stare con le mani in mano non mi porterà da nessuna
parte,devo agire,sapere le risposte e la verità,anche se
farà terribilmente male. Preferisco ricevere una delusione ma
che sia vera,che continuare a vivere in un'illusione,in una bugia.
Ed ecco che ancora una volta le mie mani iniziano a sudare,sento la
gola che piano piano si asciuga,il corpo tremolante:ho paura.
«Kanata ... Io devo parlarti.» La mia voce è decisamente cambiata,è quasi rauca.
«Riguardo a cosa?»
«Noi.»
Oddio,sembra quasi che ... Che gli sto per dire delle cose terribili,sembra che lo sto per lasciare.
«Noi?Devo preoccuparmi?»
«Ascolta... Con chi eri ieri al parco?»
«Da solo,per quale motivo?»
Perchè?Cazzo,perchè mi deve mentire?Che bisogno c'è?Voglio vederci chiaro.
«E quella ragazza allora?»
«Quale ragazza?»
La mia mano è partita d'impulso verso il suo viso,sganciandogli uno schiaffo.
«Lo sapevo,mi stai tradendo.»
Non posso crederci.Non... Non può essere vero . Vorrei potermi
risvegliare e capire che ciò che sto vivendo è solo un
brutto sogno,ma .. non è così. E' tutto vero.
Queste maledette lacrime iniziano ad uscire dagli occhi,ma di certo non
sono delle stupide lacrime a far capire quanto sto male,a quando il mio
cuore piano piano si sta spezzando. Sento le gambe cedere,il
respiro rallentare e il cuore fermarsi .
Dimmi che non è vero,dimmi che c'è stato un malinteso.
Non puoi distruggere tutto quello che si è creato,non puoi distruggere l'amore,i sogni,i ricordi.
Già,i ricordi ...
«Che diavolo ti è saltato in mente?Sei una scema,parli a
vanvera!Sei ancora una mocciosa immatura,non ti sopporto quando fai
così!»
''Sei una mocciosa immatura,non ti sopporto quando fai così''.
Avete mai avuto quella strana sensazione come quando ci si sente la
terra mancare sotto i piedi? Ecco,in quel momento mi trovavo in bilico
, in bilico tra la morte e la depressione.
Mi ritrovo sola . Ora ho capito ... Spero solo che Kanata sia felice con lei.
***
Non ho mai preteso niente da te,hai sempre agito d'impulso,mi hai sempre aiutata nel momento del bisogno.
Non so come ringraziarti Kanata.
Oltre ad essere stato il mio ragazzo,sei stato anche il migliore amico che non ho mai avuto!
Mi hai cambiato la vita,ma io ho corso troppo,mi sono illusa.
Ormai ero convinta che tra noi le
cose andassero bene,ma ero totalmente accecata dall'amore,da non vedere
quello che sei realmente.
Sei un ragazzo a cui piace divertirsi,uscire la sera con gli amici e da quando io sono entrata a far parte della tua vita,
hai dovuto rinunciare a molte cose.
Ti auguro tutto il bene di questo mondo,dico davvero.
Abbiamo solo sedici anni, e andare a convivere insieme non è stata una buona idea.
Ci sono state complicazioni,ma anche momenti di eterna gioia.
Questi ricordi li porterò sempre nel cuore,te lo giuro.
Come posso dimenticare la persona che ho amato di più?Più di me stessa?
Non posso,ed è per questo che rimarrai nel cuore.
Non so dove andare,ma so per certo che rimanendo quì le cose si complicherebbero ancora.
Non preoccuparti per me,non cercarmi,ormai so badare a me stessa,dico davvero.
Voglio ringraziarti amore.
Grazie a te, ho imparato ad amare una persona,ad aprirmi di più con gli altri,a socializzare e a sorridere.
Tutto questo grazie a te.
Grazie anche per i momenti trascorsi in tua compagnia!
Ci sentiremo presto,abbi cura di te.
***
Ed ora?Ed ora che sono sola,senza di lui?Dove vado?Che cosa faccio?
Sebbene queste dovrebbero essere le mie preoccupazioni primarie,non riesco a pensarci seriamente.
Penso solo a lui.
Dovrei cercare di odiarlo,forse? Che strano,per quale motivo dovrei odiarlo?Mi sentirei meglio? Credo di no.
Eppure quando si ricevono delle delusioni si porta spesso ad odiare la
persona che ci ha causato sofferenza,ma nella realtà,non la
odiamo veramente,ci autoconvinciamo che sia così.
Che stupida che sono,come posso solo pensare di odiarlo? Anche se ci metterei tutte le mie forze,non riuscirei MAI a farlo,mai.
L'unica cosa che vorrei adesso è non vederlo.
Sono sicura che se un giorno dovrei rivederlo,non sarà solo,ma con lei.
Non posso assolutamente sopportare questo dolore,morirei dentro.
Basta,basta pensare a lui,ora devo preoccuparmi seriamente: dove andrò a vivere?
Justin?No,rischierei di incontrare mio padre nei paraggi ... Un
momento,potrei andare da Seja! Beh ma che vergogna,non posso piombagli
a casa sua dicendole: Ciao!La relazione tra me e Kanata è
finita,posso stabilirmi a casa tua per il momento?
Oddio no,basta,lacrime smettetela! Non è possibile,appena penso
al nome ''Kanata'',la sua immagine mi piomba in mente e ripenso a tutti
i bei ricordi e non posso far altro che piangere.
«Ayame?» Voce già sentita.
«Aiko,sei tu!»
«Cosa ti è successo?»
Ah già. Sicuramente si riferisce al rimmel colato sul mio
viso,potrei addirittura sembrare un Clown! Che gli dico?La
verità? Ma certo,che problemi mi sto mettendo?Non sono io in
torto.
«Beh,niente di grave ... Io e Kanata ci siamo lasciati ...
» L'ho detto come se niente fosse,come se non mi importasse
niente,ma non è assolutamente così.
«Niente di grave?Ti ritrovi quì,sola a vagare senza meta
con i bagagli in mano e ti sei appena lasciata con il tuo ragazzo. Non
è niente di grave eh?Allora perchè piangi?»
Forse perchè ... diamine,ha ragione.
«Aiko e cosa devo fare,spiegamelo!Non posso stare in quella casa con lui!Mi ha tradito,lo capisci?»
«Come?Kanata... Ti ha tradita?»
Merda,ecco che rinizio a piangere.
Aiko si avvicina verso di me,non capisco quali siano realmente le sue
intenzioni,ma non ho nessuna preoccupazione. Mi abbraccia,mi accarezza
i capelli ...
«Stai tranquilla,calmati,ora ci sono io...» Con tutte le
frasi possibili che ci sono a questo mondo,proprio queste ? E' la
stessa frase che mi disse Kanata tempo fa,quando scoprì che mio
padre abusava di me. ''Stai tranquilla'' diceva. Ed io che come una
stupida ci sono cascata,ho pensato che lui fosse stato diverso dagli
altri,che lui fosse l'unica persona alla quale teneva realmente a me.
Cerco di respirare in modo tranquillo,di scacciare via i pensieri. Aiko
continua ad abbracciarmi forte,ammetto di essere un pò
imbarazzata.
Dopo un pò abbiamo deciso di chiamare Seja, e di chiederle se
posso rimanere da lei per un paio di giorni,lei acconsentì
subito.
Chissà se Kanata avrà letto la lettera che gli ho
scritto,cosa avrà pensato?Si sarà preoccupato?Anche se
gli ho scritto di non cercarmi,conoscendolo,mi cercherà comunque.
E sono sicura che mi troverà,d’altronde è anche riniziata la scuola,quindi non posso evitare di vederlo.
Come reagirò?Inizierò a piangere,oppure lo
ignorerò? Oddio non ne ho idea,solo che... io non voglio
vederlo. Si,probabilmente lo ignorerò.
***
E’ andata via,senza dire niente,lasciandomi una stupida lettera.
Che me ne faccio di una lettera?Niente.
Non ha voluto sapere ragioni,non mi ha fatto parlare,è sparita.
Questa casa è troppo vuota senza di lei.
Ma che strane idee si è messa in testa?Crede sul serio che io l’abbia tradita?
Giuro che non la capisco,non può finire così,senza un
valido motivo,senza lasciarmi parlare e chiarire. Bene,le
parlerò a scuola.
Conoscendola mi eviterà,ma sono disposto anche a prenderla con la forza pur di parlarci.
Cosa crede?Che ho il cuore di ghiaccio?Che non ci sto male?
Ayame,ti sbagli.
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Capitolo 10 *** Vorrei odiarti. ***
vorrei odiarti
Decimo capitolo: Vorrei odiarti.
''Quando
si perde qualcuno di importante,il nostro istinto ci porta ad odiarla.
Per quale motivo bisogna odiare una persona che fino a poco tempo prima
si amava con tutto se stessi? Vorrei,ma non ci riesco.''
Ho sempre amato la scuola,ma oggi no.
Avrei preferito star sotto le coperte calde e profumate del lettino singolo,a casa di Seja.
E invece no,mi ritrovo sulla strada per andare a scuola in compagnia si
Seja e Aiko. Sono agitata,ma soprattutto ansiosa: il motivo?Beh,mi
sembra ovvio.
Incontrerò Kanata,è inevitabile!A meno che,lui non abbia deciso di rimanere a casa -ma ne dubito fortemente-.
«Ayame,stai tremando! » Nervoso,ansia,il battito del mio cuore accellerato.
«Oh..scusa. »
«Non devi scusarti,ti capisco ». Come al solito,le sue
parole vengono accompagnate da un bel sorriso. E’ assurdo quanto
un sorriso di Seja possa terribilmente tranquillizzarmi e farmi
smettere di pensare,per un pò.
«Seja,Ayame,spero di capitare in classe con voi quest’anno!
» Aiko e Seja lo scorso anno erano in classi differenti dalla
mia,ma si conoscono già da molti anni- se non
sbaglio,dall’asilo.-Io,invece,spero proprio di non capitare nella
stessa classe di Kanata. Non avrei il coraggio di guardarlo negli
occhi,il solo pensiero di averlo in una classe di 5 metri x 5,mi mette
ansia.
«Andiamo a vedere i quadri appesi sulla bacheca!» Seja ha
interrotto i miei pensieri,sicuramente si è resa conto di quanto
fossi sovrappensiero.
«Bene,andiamo.»
Detto sinceramente,non trovo il coraggio di guardare la bacheca,non
voglio guardare dove e con chi sono capitata in classe,così mi
allontano un pò e faccio spazio a Aiko,guarderà lui.
«Allooora ...»
Ho paura. Ho paura che Aiko possa pronunciare il nome
‘’Kanata’‘. Ho paura di un nome,di uno stupido
nome!
«Io te e Seja siamo nella stessa classe. Non è
magnifico?» Aiko è davvero felice,sfoggia un sorriso a
trentadue denti. In questo periodo,noi tre ci siamo avvicinati
moltissimo,che fortuna. Sono molto felice di aver conosciuto persone
come loro,sono molto disponibili e mi hanno aiutata davvero tanto.Seja
mi ha ospitata a casa sua mentre Aiko,si è mostrato molto
disponibile verso di me.
«Eh si!» Il mio tono non è del tutto convincente,ma
poco importa!Sono felice di essere capitata in classe con loro,dico
davvero. Però ... Vorrei sapere in che classe è capitato
Kanata. Non voglio pensarci,dico davvero!Voglio dimenticarlo con tutta
me stessa,però.. forse è solo curiosità,no?
Continuo a fissare il vuoto,nella speranza che qualcuno possa dirmi
:’‘No,tranquilla!Non è con noi.’‘ Ma
questa voce non si decide ad arrivare. La voglia di saperlo è
tanta,tantissima!Quindi prendo forza e mi precipito a guardare i quadri.
Terzo anno,sezione C ...
Merda,lo sapevo. Aiko e Seja stavano in silenzio per questo. Non
volevano farmi sapere che anche lui ... E’ nella mia stessa
classe. La fortuna è sempre stata mia nemica.
«Lo avete visto negli intorni?» Il mio volto è
serio,come l’espressione appena fatta dalla mia domanda. Aiko mi
guarda in un modo strano,come se stesse pensando
‘’scusami’‘.
«Io si..» Ecco,appunto.
«L'ho visto prima,all'entrata. Stava parlando con una ragazza.»
«AIKO!!!!» Seja sembra essere molto più agitata di me.
«Tranquilla Seja!Non fa niente,non m'importa.» Certo,come no.
Mi rendo conto di essere terribilmente brava a mentire,potrei perfino
vincere un’oscar,d’altronde,non posso mostrarmi agitata o
‘’arrabbiata’‘,peggiorerei solo la situazione.
Però,Kanata non doveva farmi questo.
Sicuramente la ragazza che ha visto Aiko è la stessa che vidi io
quella sera nel parco. Che stronzo,da lui non mi sarei aspettata un
comportamento simile.
Ma ora come faccio?Sarebbe il colmo se anche quella ragazza fosse nella mia stessa classe,non riuscirei a tratterermi!
***
Più o meno la classe è sempre la stessa,con qualche compagno in più e qualche compagno in meno.
«L'ultimo banco è il mio!» Ovvio,lo è sempre stato.
«Tranquilla Ayame,io mi siederò di fianco a te.»
Dato che i banchi sono disposti a due a due in tre file,Aiko si
siederà al fianco di Kanata-a meno che la nuova amica di Kanata
non lo preceda,sempre supponendo che sia anche lei in questa classe.-
Quanto mi suona strano pensarlo;un’altra ragazza. Una ragazza che
lo abbraccia.lo bacia,una ragazza con cui scherzare. Una ragazza
diversa da me,che non sia io.
«Non ti girare.» Il mio corpo si è come impietrito
all’istante,come se dietro di me ci fosse un fantasma.
«Perchè?» Seja lancia un’occhiataccia alle mie
spalle e purtroppo temo di aver capito di che,o meglio,di chi si
tratta. Le mani di Seja tremano ed inizia a mordersi il labbro
inferiore. Si alza di scatto dalla sedia e con passo feroce supera le
mie spalle (come potevo non girarmi?)
«Ma non ti vergogni neanche un pò,eh?»
«E per quale motivo?Sto forse facendo qualcosa di male?»
Oddio,Seja incazzata,furiosa,nervosa?Mai vista. Sembra l’inizio
di un’incontro di box: Seja VS Kanata,ah ah ah oddio!
Però,che dolce Seja. Un'amica così?Una cosa semplicemente
meravigliosa.
«Seja,lascia stare. Non ne vale la pena.» Sto ancora seduta
mentre fisso gli occhi verdi di Seja che sicuramente avrà
pensato ‘’sei scema?Si merita una lezione.’‘o
cose simili,ma non volevo più saperne niente.
Kanata,invece,non mi mi guarda neanche. Forse per la troppa vergogna,o
per altro? Sta lì,fermo a guardare l’amica mentre va via.
Che sollievo,almeno quella ragazza è capitata in un’altra
classe.
«Ayame,ma cosa ti prende?»
«Niente,ma non voglio riparlarne.»
«Non hai nemmeno reagito!Il suo comportamento ha dato fastidio a
me e non a te?» Non è che non mi abbia dato fastidio,ma
preferisco fare l’indifferente. Se agli occhi di Kanata mostro
interesse,chissà cosa tutto non penserebbe. Ancora non riesco a
crederci.
Ma dov’è la persona che conoscevo un tempo?La persona alla
quale ho donato anima e corpo,un’infinità di
emozioni,amore e felicità? Non è più lui.
Le persone cambiano,lo so bene,ma non ero-e non sono-pronta a trovarmi
faccia a faccia con una persona che non riconosco più;fa
male,troppo male.
«A che pensi?» Diamine,ho proprio la testa tra le nuvole.
«Ad una cosa stupida:il cambiamento di una persona.»
«E' una cosa stupida.» Beh,di certo non è una cosa
del tutto normale. Una persona non cambia il proprio carattere da un
giorno all’altro senza un buon motivo. Per esempio,io sono
cambiata (in meglio) da quando quell’animale di mio padre non si
è più fatto vivo: ho iniziato a vivere senza paura.
«Si,penso sia una cosa stupida.Ma,ovviamente,tutto ciò
dipende dal motivo per cui una persona decide di cambiare,non
credi?»Seja continua a fare una strana smorfia con la bocca.
Forse l’ho messa nel dubbio.
«Ora che mi ci fai pensare ... Si,hai ragione. Quindi,secondo te
a che cosa è dovuto questo cambiamento da parte di
Kanata?»Inizio ad avere dei ripensamenti
sull’identità di Seja:che sia una veggente?In effetti,con
un bel turbante in testa e un vestito bizzarro sarebbe perfetta!
Inizio a ridere a crepa pelle ripensando alla mia fantasia su Seja. Dal
discorso ‘’cambiamento di Kanata’‘,ne ho tirato
fuori una Seja veggente con tanto di turbante in testa!
«E' così divertente?»
«No scusami,ho iniziato a fantasticare.» Mi riesce benissimo a quanto pare.
Dopo una lunga chiacchierata,mi ritrovo sul cortile della scuola. Aiko
e Seja sono andati a casa,ed io -invece- ho deciso di fare un salto nel
mio posto segreto.
Tranquillità,spensieratezza,senso di libertà:tutto
ciò che voglio,tutto ciò che cerco,lo trovo quì.
Sdraiarse sull’erba e guardare le nuvole è davvero una
meraviglia.
. . .
. . .
Credo di essermi addormentata.
Ho fatto un sogno ... strano. Quel tipo di sogno in cui tutto sembra
dannatamente vero. Hai il senso di tatto,assapori tutto,profumi
compresi. E’ terribile svegliarsi e capire che si trattava
soltanto di un sogno. Era veramente meraviglioso!
Mi trovavo sulla spiaggia,sentivo il rumore del mare,come se fossi
veramente lì e il poco vento che c’era mi sventolava i
capelli,l’aria marina che si respirava era fastastica. Stavo
lì,ferma ad aspettare chissà che e,ad un tratto,mi
ritrovo catapultata sugli scogli in compagnia di Kanata.
Stavo bene,benissimo:eravamo abbracciata,tranquilli e felici come se non fosse successo nulla.
Mi accarezzava delicatamente il viso ed io sorridevo guardandolo negli
occhi... ‘’Ti amo’‘ continuava a dirmelo ogni
minuto.
Ora mi rendo conto che quelle sue parole,quei suoi gesti mi mancano
terribilmente. Sento un groppo in gola e il mio corpo inizia ad
irrigidirsi tutto ad un tratto.
Non voglio piangere,non mi va più di sprecare lacrime per
persone che da me non meritano niente. Io merito di essere felice,mi
merito molto di più. Quel sogno che ho fatto,non era altro che
un ricordo passato.
«Quindi continui a venire quì.»
Ero talmente presa a pensare al sogno,da non rendermi conto che
qualcun’altro mi aveva raggiunta,e in questo momento è
alle mie spalle. Ma,quella voce ... La riconoscerei tra un milione.
Lui è dietro di me,a pochi centimetri.
«Sai che amo questo posto.»
«Certo che lo so. Anche io ci vengo spesso sai? Specialmente la
sera. Amo venire quì di notte,è
così...rilassante.»
Avremmo ben altro su cui discutere,invece,continuiamo a parlare di
questa meraviglia di posto. I ricordi legati a questo posto,come
dimenticarli?
«Ma niente è come prima. Insomma,il posto lo è ma
le persone che passavano intere giornate quì.. si.»
Diamine,come ha ragione!Si può dire che mi ha
proprio tolto le parole di bocca. E’ tutto cambiato nel giro di
poco tempo. Tutto ciò che rimane è solo un dolce -ma
amaro-ricordo.
«Sai Kanata,oggi non avrei voluto vederti. Ero certa che se ti
avessi visto avrei cominciato a piangere e ,invece,mi trovo quì
con te ,tranquilla,a parlare come se niente fosse. »
«Immaginavo. Sapevo che avresti reagito così,sai?E'
più forte di te,ormai ti conosco abbastanza bene non
credi?» Come contraddirlo?Ha pienamente ragione,mi conosce troppo
bene. Avrei tante domande da fagli,ma non ne sento il bisogno.
Giuro,non ho voglia di discutere con lui. Voglio solo lasciare il
passato alle spalle,ma come?Insomma,sto parlando con una persona che mi
ha tradita,come posso rimanere tranquilla?Oddio sembro una pazza,un
minuto prima penso una cosa e un minuto dopo cambio subito idea.
«Vado via.»
«Non ancora. Credo che io e te dobbiamo chiarire.»
‘’Chiarire’‘,odio quella parola. Quando una
persona dice '' voglio parlarti'' oppure ''voglio chiarire'',mi salgono
i brividi. Quelle parole sembrano a portare niente di buono.
Fiiinish,fatemi sapere come vi è sembrato questo capitolo!Ringrazio infinitamente Kikka 98 che commenta ogni mio singolo capitolo!Grazie mille,davvero :)
E grazie anche a tutti voi lettori,alla prossima :)
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Capitolo 11 *** Scusami. ***
scusamii
Ta daaaan. Ultimo capitolo ç________ç
Ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa storia,mi ha fatto un'immenso piacere,dico davvero!
Voglio ringraziare specialmente a Queen Alexia, Scoutina, Martukkia 14 , Titti 89, Kikka 98 , Seagirl 90 , KodomoNoOmocha che hanno recensito i miei capitoli,grazie mille,davvero.
Voglio ringraziare anche una mia cara amica, Irene. Mi ha sostenuta e sopportata,le devo molto.
E grazie anche a :
AloeVera
cielosognoancora97
DarkAlex_
jesuisstupide
JLoi
Karin11
Kikka98
KodomoNoOmocha
martukkia14
meris90emax
Queen Alexia
Seagirl90
sole a mezzanotte
Sweet Me che hanno aggiunto questa storia tra le loro seguite.
Grazie a :
bells7791
BiBi JulS
Brilla95
cielosognoancora97
DarkAlex_
Donalda
foreverme96
Hime Chan
jesuisstupide
Karin11
kikka3096
martukkia14
Miley90
Queen Alexia
Scoutina
Seagirl90
talen92 che hanno aggiunto questa storia tra le loro preferite.
E un super grazie a :
0o0MaGiCLoVe0o0
Karin11
KarinREDRUM
Kikka98
KodomoNoOmocha
liliii3
Queen Alexia
Scoutina che mi hanno aggiunta tra i loro autori preferiti ♥
Undicesimo capitolo.
Scusami.
Sapevo
che prima o poi lo avrebbe fatto : prendermi di sorpresa,intendo. Era
ovvio,lui odia questo genere di cose,d’altronde sono andata via
senza concedergli nessuna spiegazione.Adesso non posso andare via,io
voglio sapere la verità,anche se farà terribilmente male.
«Bene,ti
ascolto.» Non riesco a guarlarlo negli occhi,non so bene il
perchè. Forse,ho paura di incrociare quel suo sguardo che fino a
poco tempo fa,causava una specie di scioglimento in me,quello sguardo
così.. intenso,meraviglioso.
«Quindi
tu credi che io ti abbia tradita. E quindi,credi che io non ti abbia
amata veramente.» No,un momento,non fraintendiamo le cose.
E’ ovvio che lui mi ha amata,non lo metterei mai in dubbio.
«Non ho detto questo.»
«E'
proprio questo il punto. Sei andata via,senza dirmi niente. Cosa me ne
faccio di una lettera?Posso continuare a leggerla all'infinito,ma in
quella lettera non troverò delle risposte alle mie domande.
Adesso,voglio delle risposte. Cosa ti è saltato in mente?»
«Io
ti ho visto con quella ragazza. Risponti tu alla mia domanda: che ci
facevi con lei quella sera?» Vi raccontavate le
barzellette,forse?Ma per favore,è ovvio che c’è
qualcosa sotto.
«Quella
ragazza è una mia vecchia compagna di liceo. Stava con me al
primo anno,sbaglio o te lo avevo già spiegato?No,non
sbaglio.» E allora?Questo è il suo modo per giustificarsi?
«Vuoi sapere perchè stavo con lei quella sera?» Ovvio.
«Certo.»
«Suo
padre sta male. Quando stavo al primo anno,io e lei avevamo una
relazione,ma è durata poco. Sai com'ero al tempo,poco mi
importava di avere una storia seria con una ragazza.Comunque,ho
continuato a starle vicino da buon amico.»
«Cos'ha,il padre?.» Non riesco a dire altro,giuro
.«Il
padre si è aggravato,soffre di attacchi cardiaci. Mi sono
offerto di starle vicino,tutto quì.» Non posso crederci,ma
quanto sono stupida?L’ho accusato di tradimento,di essere una
persona falsa e schifosa,mente lui aiutava una ragazza.
Ecco a cosa porta la gelosia,questa stupida gelosia che mi ha assalita.
«Scusami,io ho frainteso tutto. Diamine,sono veramente senza parole.»
«Beh ... Almeno sai come sono andate realmente le cose.» Eccole lì,le lacrime.
«Non piangere ti prego.» Non riesco a non farlo.
Sono
una stupida,ho rovinato il rapporto più bello che abbia mai
avuto,l’ho rovinato per cosa?Per colpa della gelosia. Sono una
sciocca.
«Sai
che con il sorriso sei più bella?Anche con le lacrime hai il tuo
fascino,ma preferisco vederti sorridere.» Finalmente riesco a
guardarlo negli occhi.
Un
momento... Kanata... Kanata sta piangendo.Stupido!Come puoi dire a me
di non piangere,se tu stai facendo lo stesso? Non lo avevo mai visto
piangere,e credetemi,era bellissimo comunque.
«Vieni
quì.» E’ tutto ciò che riesco a dire.
L’ho detto a voce talmente bassa che temo non mi abbia sentita.
E,invece,con delicatezza accompagna il mio corpo al suo,unendoci in
un’abbraccio. Dio,quanto mi è mancato: il suo profumo,la
sua pelle,i suoi dolci abbracci,le sue parole e la sua voce. Mi mancava
terribilmente.
«Mi sei mancato,sai?» Da morire,avrei dovuto aggiungere.
Ma
poco importa,in questo momento mi trovo esattamente dove vorrei essere:
tra le sue braccia. Non voglio staccarmi,voglio rimanere incollata a
lui per ancora un pò.
«Torniamo a casa?» Dopo tanto tempo: io e lui sulla stessa strada per tornare a casa insieme,mano nella mano.
Ecco un’altra cosa che mi è terribilmente mancata: la casa.
Quel
letto morbido in cui ho fatto l’amore per la prima volta,le
lenzuola ancora disfatte e i cuscini così morbidi. Mi è
mancato tutto!Non che il letto di Seja fosse scomodo,ma niente è
al confronto del NOSTRO letto. Amavo risvegliarmi e guardare Kanata
mentre continuava a dormire,il suo volto era simile a quello di
un’angelo con le lenzuola attorcigliate al corpo.
«Finalmente.»
Il sorriso che stava costantemente stampato sulla mia faccia,poteva
mostrare quanto fossi felice,da quando ho messo piede in casa,fino
adesso.
«Ma..» Mi abbraccia,ancora una volta. Mi stringe forte a se,posso sentirmi al sicuro.
«Se
solo potessi sapere quanto mi sei mancata.» Potrei dire la stessa
cosa,sai? Tutto dipende da lui: il mio sorriso,le mie lacrime,le mie
emozioni. So per certo che non è una buona cosa,ma non posso
farci niente. Lo amo,lo amo con tutta me stessa. Il mio
cuore,ormai,appartiene a lui. L'ho strappato dal mio petto e gliel'ho
affidato.
«Ti
amo.» Da quanto tempo non sentivo quelle due parole,quelle cinque
lettere?Da troppo tempo. E' assurdo quanto due parole possono renderti
felice. ''Ti amo''. L'amore,è una cosa meravigliosa.
«Ti amo anch'io.» Tantissimo,terribilmente.
Baciami,ti
prego. Ho bisogno di sentire il calore delle tue labbra sulle mie,un
dolce bacio,leggero,come nessun'altro è in grado di darmi.
Baciami,amore.
«Non
andare via,mai più.» Mai. So bene che quella parole
è molto grossa,ma ne sono sicura. Non riuscirei a stare senza di
lui. Non credo nel per sempre,ma quando sto con lui,sembra che tutto
vada bene. Voglio solo stare con lui,godermi tutti i momenti in sua
compagnia,desidero solo questo.
Preferisco i fatti,alle parole.
Ho
bisogno di sentirlo mio,ancora una volta. Voglio sentire il suo respiro
trafiggermi la pelle,le sue labbra sul mio corpo ,le sue mani che
sfiorano la mia candida pelle. Ho bisogno di lui,punto.
Voglio fare l'amore,ancora una volta.Voglio stringerlo forte a me,senza lasciarlo andar via.
«Perdonami.»
«Siamo quì,insieme. E' questo che conta.» Ha ragione,terribilmente ragione;come sempre.
Mi accarezza i capelli,disteso sopra di me. Mi mancava il suo corpo esile,ma forte.Oddio,sto impazzendo.
L'amore,esiste qualcosa di più bello?Si,ma in questo momento no. Adoro stare con lui,tra le sue braccia.
Ripeto;non
credo nel per sempre,ma cerco di assaporarmi il meglio del
presente,proprio come sto facendo ora. Non so come saranno le cose tra
due o tre anni,ma ora sto bene,sono viva dentro.
Voglio stare con lui,per tutto il tempo possibile.
Finito.
Già,ho la sensazione che questo capitolo sia corto,ma vabbè,non vorrei essere troppo ripetitiva ed annoiare voi lettori.
Comunque,sto scrivendo un'altra storia,si,non perdo tempo!
Il titolo è : I think of you.
La troverete sulla mia pagina. Spero che anche questa nuova storia,venga seguita come questa appena finita.
Un grazie immenso a tutti quanti,alla prossima.
Jasmine :)
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