MY OTH -The next generation-

di Nicc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. Quattro Anni Dopo ***
Capitolo 3: *** 2. Una Voce Familiare ***
Capitolo 4: *** 3. E' ancora Tree Hill ***
Capitolo 5: *** 4. Ricominciare ***
Capitolo 6: *** 5. ***
Capitolo 7: *** 6.Perchè sono così ingenua? ***
Capitolo 8: *** 7. Ritorni ***
Capitolo 9: *** 8. Sorprese ***
Capitolo 10: *** 9. Chiarimenti ed Emozioni ***
Capitolo 11: *** 10. Amici, Famiglia, Scuola e Nuove Conoscenze ***
Capitolo 12: *** 11. Posso chiederti una cosa? ***
Capitolo 13: *** 12. Novità ***
Capitolo 14: *** 13. Colpi di scena ***
Capitolo 15: *** 14. Chiarimenti ***
Capitolo 16: *** 15. Si Chiude Una Porta, Si Apre un Portone ***
Capitolo 17: *** 16. C'è Chi Si Riavvicina E Chi Si Dice Silenziosamente Addio ***
Capitolo 18: *** 17. Buon Compleanno Migliore Amica....O Forse No ***
Capitolo 19: *** 18. Tree Hill-San Francisco ***
Capitolo 20: *** 19. Ritorno Alla Normalità. Forse ***
Capitolo 21: *** 20. Happy Christmas ***
Capitolo 22: *** 21. Meno 3...2...1 ***
Capitolo 23: *** Tutti A Casa ***
Capitolo 24: *** Il Matrimonio ***
Capitolo 25: *** Festeggiamenti e Saluti (preview) ***
Capitolo 26: *** 24.Festeggiamenti e Saluti ***
Capitolo 27: *** Ritorno A Tree Hill (preview) ***
Capitolo 28: *** ... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

 

Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

Prologo

Mi chiamo Nicole Jennifer Davis, ma per gli amici semplicemente Niki. Ho 14 e sono nata e cresciuta a Tree Hill.

Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori, forse perché all’età di cinque anni mi hanno mandato in un collegio, dove sono rimasta per quattro lunghi anni. E forse è per questo che, quando avevo nove anni e sono morti in un incidente d’auto la notizia non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

Io e mia sorella, Brooke che ha quattro anni in più di me, da quel momento ce la siamo cavate da sole. Ovvio un aiuto da parte di qualcuno non è mai mancato, soprattutto se quel qualcuno erano Karen Roe e Keith Scott, o meglio ancora era il padre della migliore amica di Brooke, Peyton Sawyer.

Anche lei aveva avuto un’infanzia non facile: la madre morta e il padre sempre fuori a causa del lavoro. Lei e Brooke c’erano sempre una per l’altra in ogni momento e sin da piccola ero molto invidiosa del loro rapporto, avrei tanto desiderato che ci fosse qualcuno così anche per me, qualcuno che mi consolasse quando ne avevo bisogno, ma non c’è mai stato nessuno.

Attualmente sono fidanzata con William Scott, cugino dei fratelli Scott: Lucas e Nathan, co-capitani della squadra di basket del liceo, i Ravens. Lucas è il ragazzo di mia sorella e migliore amico di Haley James, una ragazza fantastica, la quale sta frequentando Nathan.

L’anno scorso durante una sparatoria avvenuta a scuola Keith è rimasto ucciso e ha lasciato un grande vuoto in ognuno di noi, soprattutto nell’amore della sua vita Karen, la madre di Lucas, che si è scoperto essere incinta di una fantastica bimba nata pochi mesi fa: Lily.

Questa volta però sono stata male per mesi, consideravo Keith come un padre e vederlo morire in quel modo è stato terribile, ma non ero sola. C’erano i miei due migliori amici Stella e Ethan, con loro avevo quel rapporto che tanto avevo invidiato a mia sorella e a Peyton.

Anche se non abbiamo legami di sangue Lucas, Nathan, Peyton, Haley, Stella e Ethan sono la mia famiglia e so che ci saranno sempre.

Sono Niki, e questo è il mio primo giorno al liceo.


Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

 

 

Prologo

 

Mi chiamo Nicole Jennifer Davis, ma per gli amici semplicemente Niki. Ho 14 e sono nata e cresciuta a Tree Hill.

Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori, forse perché all’età di cinque anni mi hanno mandato in un collegio, dove sono rimasta per quattro lunghi anni. E forse è per questo che, quando avevo nove anni e sono morti in un incidente d’auto la notizia non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

Io e mia sorella, Brooke che ha quattro anni in più di me, da quel momento ce la siamo cavate da sole. Ovvio un aiuto da parte di qualcuno non è mai mancato, soprattutto se quel qualcuno erano Karen Roe e Keith Scott, o meglio ancora era il padre della migliore amica di Brooke, Peyton Sawyer.

Anche lei aveva avuto un’infanzia non facile: la madre morta e il padre sempre fuori a causa del lavoro. Lei e Brooke c’erano sempre una per l’altra in ogni momento e sin da piccola ero molto invidiosa del loro rapporto, avrei tanto desiderato che ci fosse qualcuno così anche per me, qualcuno che mi consolasse quando ne avevo bisogno, ma non c’è mai stato nessuno.

Attualmente sono fidanzata con William Scott, cugino dei fratelli Scott: Lucas e Nathan, co-capitani della squadra di basket del liceo, i Ravens. Lucas è il ragazzo di mia sorella e migliore amico di Haley James, una ragazza fantastica, la quale sta frequentando Nathan.

L’anno scorso durante una sparatoria avvenuta a scuola Keith è rimasto ucciso e ha lasciato un grande vuoto in ognuno di noi, soprattutto nell’amore della sua vita Karen, la madre di Lucas, che si è scoperto essere incinta di una fantastica bimba nata pochi mesi fa: Lily.

Questa volta però sono stata male per mesi, consideravo Keith come un padre e vederlo morire in quel modo è stato terribile, ma non ero sola. C’erano i miei due migliori amici Stella e Ethan, con loro avevo quel rapporto che tanto avevo invidiato a mia sorella e a Peyton.

Anche se non abbiamo legami di sangue Lucas, Nathan, Peyton, Haley, Stella e Ethan sono la mia famiglia e so che ci saranno sempre.

Sono Niki, e questo è il mio primo giorno al liceo.

 

 

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Capitolo 2
*** 1. Quattro Anni Dopo ***


 

Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

Prologo

Mi chiamo Nicole Jennifer Davis, ma per gli amici semplicemente Niki. Ho 14 e sono nata e cresciuta a Tree Hill.

Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori, forse perché all’età di cinque anni mi hanno mandato in un collegio, dove sono rimasta per quattro lunghi anni. E forse è per questo che, quando avevo nove anni e sono morti in un incidente d’auto la notizia non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

Io e mia sorella, Brooke che ha quattro anni in più di me, da quel momento ce la siamo cavate da sole. Ovvio un aiuto da parte di qualcuno non è mai mancato, soprattutto se quel qualcuno erano Karen Roe e Keith Scott, o meglio ancora era il padre della migliore amica di Brooke, Peyton Sawyer.

Anche lei aveva avuto un’infanzia non facile: la madre morta e il padre sempre fuori a causa del lavoro. Lei e Brooke c’erano sempre una per l’altra in ogni momento e sin da piccola ero molto invidiosa del loro rapporto, avrei tanto desiderato che ci fosse qualcuno così anche per me, qualcuno che mi consolasse quando ne avevo bisogno, ma non c’è mai stato nessuno.

Attualmente sono fidanzata con William Scott, cugino dei fratelli Scott: Lucas e Nathan, co-capitani della squadra di basket del liceo, i Ravens. Lucas è il ragazzo di mia sorella e migliore amico di Haley James, una ragazza fantastica, la quale sta frequentando Nathan.

L’anno scorso durante una sparatoria avvenuta a scuola Keith è rimasto ucciso e ha lasciato un grande vuoto in ognuno di noi, soprattutto nell’amore della sua vita Karen, la madre di Lucas, che si è scoperto essere incinta di una fantastica bimba nata pochi mesi fa: Lily.

Questa volta però sono stata male per mesi, consideravo Keith come un padre e vederlo morire in quel modo è stato terribile, ma non ero sola. C’erano i miei due migliori amici Stella e Ethan, con loro avevo quel rapporto che tanto avevo invidiato a mia sorella e a Peyton.

Anche se non abbiamo legami di sangue Lucas, Nathan, Peyton, Haley, Stella e Ethan sono la mia famiglia e so che ci saranno sempre.

Sono Niki, e questo è il mio primo giorno al liceo.


Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

1.Quattro Anni Dopo

 

Eccomi qui, questo è il primo giorno del mio ultimo anno al liceo. Ricordo ancora il mio primo giorno in questa scuola e devo dire che molto cose sono cambiate da allora.

Io e Will ci siamo lasciati all’inizio dell’estate quando lui è partito per il college e non ho più sue notizie se non da qualche chiacchierata su di lui che ogni tanto si fanno Lucas e Nathan.                    Da quando mia sorella ha finito il liceo (esattamente lo stesso anno in cui io l’ho cominciato) si è trasferita a New York e la sento raramente: gestisce una casa di moda, la “Clothers Over Bros”, e ha un figlio di circa quattro anni, James, ma non mi ha mai voluto dire chi fosse il padre. Da quando se ne è andata vivo da Haley che convive con Nathan. Ora è diventato un campione di basket, mentre lei è diventata professoressa di lettere nella mia classe. Lucas è fidanzato ufficialmente con la sua manager Linsday (le nozze sono previste alla fine di Ottobre) e dopo aver scritto un libro di successo è diventato il nuovo coach dei Ravens insieme all’amico Skills. Peyton è appena tornata da Los Angeles è ha deciso di aprire un’etichetta discografica tutta sua e mi sta convincendo a incidere un demo,

Per quanto riguarda me le cose vanno a gonfie vele. Ho sempre al mio fianco i miei due migliori amici, e anche se ho lasciato il mio ragazzo non ho alcun problema, anzi forse è stato un bene lasciarci stavamo insieme da troppo tempo! A scuola sono un miscuglio tra Brooke e Haley quando avevano la mia età: sono capitano delle cheerleader, studentessa modello e sono molto popolare, ma forse questo lo devo a mia sorella e ai suoi amici. Gestisco e lavoro al TRICK, il locale che un tempo era di proprietà di Karen.

Sono al mio ultimo anno al liceo e voglio viverlo al meglio, so già che fra qualche mese mi verrà il magone perché dovrò crescere e affrontare il “mondo degli adulti” e quindi dovrò decidere cosa voglio fare della vita e tutto il resto, ma non è il momento di pensarci adesso, perché è appena cominciato il primo giorno del mio ultimo anno al liceo.

 

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Capitolo 3
*** 2. Una Voce Familiare ***


 

Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

Prologo

Mi chiamo Nicole Jennifer Davis, ma per gli amici semplicemente Niki. Ho 14 e sono nata e cresciuta a Tree Hill.

Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori, forse perché all’età di cinque anni mi hanno mandato in un collegio, dove sono rimasta per quattro lunghi anni. E forse è per questo che, quando avevo nove anni e sono morti in un incidente d’auto la notizia non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

Io e mia sorella, Brooke che ha quattro anni in più di me, da quel momento ce la siamo cavate da sole. Ovvio un aiuto da parte di qualcuno non è mai mancato, soprattutto se quel qualcuno erano Karen Roe e Keith Scott, o meglio ancora era il padre della migliore amica di Brooke, Peyton Sawyer.

Anche lei aveva avuto un’infanzia non facile: la madre morta e il padre sempre fuori a causa del lavoro. Lei e Brooke c’erano sempre una per l’altra in ogni momento e sin da piccola ero molto invidiosa del loro rapporto, avrei tanto desiderato che ci fosse qualcuno così anche per me, qualcuno che mi consolasse quando ne avevo bisogno, ma non c’è mai stato nessuno.

Attualmente sono fidanzata con William Scott, cugino dei fratelli Scott: Lucas e Nathan, co-capitani della squadra di basket del liceo, i Ravens. Lucas è il ragazzo di mia sorella e migliore amico di Haley James, una ragazza fantastica, la quale sta frequentando Nathan.

L’anno scorso durante una sparatoria avvenuta a scuola Keith è rimasto ucciso e ha lasciato un grande vuoto in ognuno di noi, soprattutto nell’amore della sua vita Karen, la madre di Lucas, che si è scoperto essere incinta di una fantastica bimba nata pochi mesi fa: Lily.

Questa volta però sono stata male per mesi, consideravo Keith come un padre e vederlo morire in quel modo è stato terribile, ma non ero sola. C’erano i miei due migliori amici Stella e Ethan, con loro avevo quel rapporto che tanto avevo invidiato a mia sorella e a Peyton.

Anche se non abbiamo legami di sangue Lucas, Nathan, Peyton, Haley, Stella e Ethan sono la mia famiglia e so che ci saranno sempre.

Sono Niki, e questo è il mio primo giorno al liceo.


Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

2. Una Voce Familiare

 

Le prime settimane di scuola erano volate come se niente fosse. Per mia fortuna gli allenamenti delle cheerleader erano subito dopo quelli dei Ravens e io riuscivo a passare un po’ di tempo con quello che ormai consideravo mio fratello. Lucas e io avevamo sempre avuto un fantastico rapporto, lui era iperprotettivo con me e anche dopo la rottura con Brooke (avvenuta circa tre mesi prima dalla fine del liceo), lui mi era sempre stato vicino, trattandomi come se facessi parte della sua famiglia da sempre.

Combinare perfettamente tutti i miei impegni, però, mi era risultata una cosa alquanto difficoltosa: c’erano gli allenamenti, le lezioni, il mio lavoro, il tempo da dedicare a Stella e a Ethan e infine Peyton mi faceva un sacco di pressioni perché voleva che andassi il più presto possibile a incidere un demo nel nuovo studio di registrazione che aveva ricavato da un’area non utilizzata del TRICK.

Quella sera ero di turno al bar, ma avevo promesso a Lucas e agli altri di ritragliare cinque minuti per loro, visto che quella sera c’era anche Linsday. Linsday mi sembrava una ragazza a posto, una di quelle con la testa sulle spalle, dedite al lavoro, cocche di papà, ma c’era qualcosa in lei che ogni volta mi faceva pensare che non fosse quella giusta per Lucas. Molto probabilmente era solo un mio problema, dato che lo pensavo di tutte le ragazze che Lucas aveva avuto dopo mia sorella. Ogni volta era la stessa cosa: nessuno era all’altezza di Brooke…

Mi distolsi velocemente dai miei pensieri quando Kate, una delle cameriere, mi disse: “ Due margarita per il tavolo cinque “.  Presi i due bicchieri e preparai i drink che mi avevano chiesto, poi, come mi capitava ogni dieci minuti, guardai l’ingresso del locale per vedere quanta gente ancora aspettava di entrare e fu allora che lo vidi.

Will era appena entrato al TRICK ed era mano nella mano con un’altra ragazza. Non ci potevo credere. Va bene l’avevo lasciato io, ma non pensavo ci mettesse meno di tre mesi per mettersi con un’altra e non pensavo neanche che sarebbe tornato a Tree Hill così presto. Poi ci pensai. Certo era lì per il matrimonio di suo cugino e per conoscere la futura sposa. Mi ero imbambolata a fissare quel punto che solo quando sentì una voce che mi chiamava ritornai alla realtà.

“ Niki?...Niki? “ era Chase.

Chase era stato il ragazzo di mia sorella nell’ultimo mese di liceo. Si erano lasciati subito dopo il diploma e con lui Brooke non si era spinta oltre a dei castissimi baci. Aveva frequentato l’università di Tree Hill e spesso e volentieri mi dava una mano al locale.

“ Tutto bene, Chase, non ti preoccupare. Ti dispiace se porto questi al tavolo dei ragazzi e poi vado a casa, oggi è stata una giornata pesante “ gli dissi.

Lui mi guardò una attimo, aveva capito tutto, ma non me lo disse. Si limitò a rispondere: “ Vai tranquilla, qui ci penso io. Ci vediamo domani. “

Gli sorrisi, presi la mia borsa e il vassoio con i drink che avevano ordinato Lucas e gli altri e mi avviai verso il loro tavolo. Da quando il TRICK aveva aperto, noi avevamo sempre lo stesso tavolo, sei volevi trovare uno di noi sapevi dove trovarci. Percorsi velocemente il tragitto che mi separava dal tavolo, fermandomi ogni tanto a salutare alcuni dei miei compagni di scuola.

Quando arrivai al tavolo vidi le facce di Haley e di Peyton, entrambe stavano squadrando la nuova ragazza di Will e guardavano torve il mio ex. Appoggiai i bicchieri sul tavolo, nessuno si era accorto di me, e dissi: “ Ecco a voi ragazzi.Oh, ciao Will non ti avevo visto, è bello rivederti”

Nathan sobbalzò e quasi si strozzò con il suo cocktail, Lucas iniziò a tossire, Haley e Peyton mi guardarono con un sorriso stampato sulla faccia e Linsday  guardava ognuno di noi senza capire cosa stesse succedendo. “ Niki, come stai? Anche io sono contento di vederti, non pensavo lavorassi stasera. “ mi disse Will. Stavo per rispondergli, quando la ragazza accanto a lui iniziò a tossire per farsi vedere: “ Eh, eh “. Mi voltai verso di lei e le dissi: “ Ciao, io sono Niki, una vecchia amica di Will. E tu sei? “ . Rispose lui al posto suo “ Lei è Alice, la mia ragazza. Ci siamo conosciuti al college “. “ Bene è un piacere conoscerti Alice, io sono il cugino di Will, Nathan. Lei è la mia ragazza Haley, lui mio fratello Lucas e la sua quasi moglie Linsday e quella è la nostra amica Peyton “. “ Il piacere è mio, ho sentito tanto parlare di voi “ gli rispose lei. “ Allora Alice, frequenti anche tu l’università di Tree Hill? “ domandò Linsday.

In quel momento dentro di me successe l’inferno. Pensavo che Will fosse andato alla Brown e invece avevo appena scoperto che era sempre rimasto in città e per di più nessuno mi aveva detto niente. Sentivo le lacrime pungermi gli occhi, ma resistetti. Guardai tutti quelli seduti al tavolo, scossi la testa, salutai velocemente e corsi fuori.

Dentro al locale Peyton guardava disperata gli altri e l’unica cosa che riuscì a dire fu “ Merda..” Haley prese il giubbotto, intenzionata a uscire e rincorrermi, ma il suo ragazzo la bloccò “ Lasciala sbollire, vedrai che domani si calmerà “ . Will, Linsday e Alice non riuscivano a capire cosa fosse successo, ma poi Will si rese conto di quello che aveva detto pochi secondi prima Linsday e disse “ Non posso crederci che non glielo abbiate detto, pensavo che quando mi avesse rivisto avesse già sbollito tutta la rabbia per averle mentito e invece adesso siamo al punto di partenza… “. “ Scusate ma io non riesco ancora a capire “ disse Linsday. Lucas, che all’apparenza era il più calmo di tutti le spiegò ciò che era avvenuto e fu solo allora che la sua fidanzata si rese conto del guaio che aveva combinato.

Finalmente tutte le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento uscirono. Mentre tornavo a casa mi resi conto che quella non era casa mia, quella era la casa di Nathan e Haley. Così iniziai a camminare verso quella che avevo chiamato casa fino alla partenza di Brooke, ma ormai era abitata da due anni e non c’era più la porta rossa, quella del nostro ingresso. Non sapevo dove andare. Poi mi venne in mente che l’unico posto tranquillo era la spiaggia, nelle sere d’autunno non c’era quasi nessuno. Quando raggiunsi la spiaggia avevo bisogno solo di una cosa: sfogarmi. Così decisi di chiamare l’unica persona in grado di ascoltarmi. Composi il numero. Uno, due, tre squilli. Scattò la segreteria telefonica, come sempre d’altronde. Iniziai a parlare “ Ehi, ciao sono io. Avrei bisogno di parlarti… “ poi qualcuno rispose “ Dimmi tutto…“ e sentì quella voce a me tanto familiare.

 

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Capitolo 4
*** 3. E' ancora Tree Hill ***


 

Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

Prologo

Mi chiamo Nicole Jennifer Davis, ma per gli amici semplicemente Niki. Ho 14 e sono nata e cresciuta a Tree Hill.

Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei genitori, forse perché all’età di cinque anni mi hanno mandato in un collegio, dove sono rimasta per quattro lunghi anni. E forse è per questo che, quando avevo nove anni e sono morti in un incidente d’auto la notizia non mi ha fatto ne caldo ne freddo.

Io e mia sorella, Brooke che ha quattro anni in più di me, da quel momento ce la siamo cavate da sole. Ovvio un aiuto da parte di qualcuno non è mai mancato, soprattutto se quel qualcuno erano Karen Roe e Keith Scott, o meglio ancora era il padre della migliore amica di Brooke, Peyton Sawyer.

Anche lei aveva avuto un’infanzia non facile: la madre morta e il padre sempre fuori a causa del lavoro. Lei e Brooke c’erano sempre una per l’altra in ogni momento e sin da piccola ero molto invidiosa del loro rapporto, avrei tanto desiderato che ci fosse qualcuno così anche per me, qualcuno che mi consolasse quando ne avevo bisogno, ma non c’è mai stato nessuno.

Attualmente sono fidanzata con William Scott, cugino dei fratelli Scott: Lucas e Nathan, co-capitani della squadra di basket del liceo, i Ravens. Lucas è il ragazzo di mia sorella e migliore amico di Haley James, una ragazza fantastica, la quale sta frequentando Nathan.

L’anno scorso durante una sparatoria avvenuta a scuola Keith è rimasto ucciso e ha lasciato un grande vuoto in ognuno di noi, soprattutto nell’amore della sua vita Karen, la madre di Lucas, che si è scoperto essere incinta di una fantastica bimba nata pochi mesi fa: Lily.

Questa volta però sono stata male per mesi, consideravo Keith come un padre e vederlo morire in quel modo è stato terribile, ma non ero sola. C’erano i miei due migliori amici Stella e Ethan, con loro avevo quel rapporto che tanto avevo invidiato a mia sorella e a Peyton.

Anche se non abbiamo legami di sangue Lucas, Nathan, Peyton, Haley, Stella e Ethan sono la mia famiglia e so che ci saranno sempre.

Sono Niki, e questo è il mio primo giorno al liceo.


Questa è la mia prima FF e devo ringraziare la mia amica Giuls, per aver letto la storia e avermi convinto a pubblicarla.

3. E’ Ancora Tree Hill

 

Avevamo parlato per tutta la notte, mi ero sfogata, le avevo raccontato tutto quello che era successo dall’ultima volta che l’avevo sentita e verso le quattro del mattino chiusi la comunicazione, sperando che quello che mi aveva detto fosse vero. Ci misi dieci minuti a tornare a casa, volevo dormire almeno tre ore prima di andare a scuola, ma quando, senza fare rumore, aprii la porta d’ingresso, trovai tutti quelli che conoscevo nel salotto. Avevano un aria decisamente preoccupata e stanca. Mi maledissi per essere stata fuori tutta la notte senza avvisare e aver fatto preoccupare tutti, non era da me, ma avevo bisogno di starmene un po’ da sola e ce l’avevo fatta. Entrai nel soggiorno con lo sguardo basso. Nathan mi vide per primo, mi si avvicinò e mi abbracciò. In quel abbraccio sentivo tutta la tensione e la preoccupazione svanire. Se anche Nathan, che solitamente mi lasciava fare quello che volevo quando volevo, era così preoccupato mi immaginavo gli altri. Haley aveva i lacrimoni, Peyton aveva già realizzato dei volantini da spargere per la città, Stella e Ethan erano abbracciati (cosa assai rara) e avevano l’aria di chi era stato svegliato in piena notte.

“ Si può sapere dove sei stata? Ci hai fatto preoccupare tutti, stavamo anche per avvertire la polizia “ non avevo mai sentito quel tono di voce da parte di Lucas. Era un misto tra rabbia, preoccupazione, paura e tensione.

“ Mi dispiace “ avevo le lacrime agli occhi “ Non c’ho pensato, volevo stare un po’ da sola e sfogarmi, non volevo farvi preoccupare… “

Lucas mi si avvicinò e mi abbracciò, come se non volesse perdermi più e poi mi disse “ Almeno posso sapere cosa hai fatto fino a quest’ora? “ “ Sono stata al telefono con…con una vecchia amica “ gli risposi.

Mi vennero tutti ad abbracciare, come se non mi vedessero da una vita e poi mi accorsi che c’era anche Linsday, sembrava imbarazzata, si avvicinò a me e mi disse “ Mi dispiace, non sapevo che tu non sapevi. Davvero, mi sento così in colpa… “

La guardai, in fin dei conti non era colpa sua, non aveva fatto niente di male, così le risposi “ Tranquilla, non c’è problema. Non potevi saperlo. E’ tutto ok “ lei mi sorrise e mi abbracciò.

Riuscì a dormire solo un’ora e mezza, ma quando alle sette mi svegliai ero ben riposata e pronta per affrontare una nuova giornata. Non c’era nessuno in cucina, avevo detto a Haley e a Nathan di dormire, così mi preparai e uscì di casa. Fuori c’erano i miei due migliori amici, andammo a fare colazione insieme e poi ci avviammo verso scuola.

Stava succedendo qualcosa perché quando arrivammo nel cortile c’era un sacco di gente che guardava incuriosita verso il campo di basket all’aperto. Riuscimmo a farci spazio tra la folla e raggiungemmo la squadra. Appena ci vide Lucas squadrò Ethan, era in ritardo per gli allenamenti e quello era il primo allenamento dove c’era anche del pubblico. La mia attenzione fu attirata da un ragazzo che stava parlando con Skills. Era alto, moro con gli occhi verdi, insomma un gran bel ragazzo! Non l’avevo mai visto a scuola e questo mi incuriosiva ancora di più. Mi avvicinai con la scusa di dover parlare con uno dei giocatori, ma appena Skills mi vide mi chiamò “ Ehi, Niki vieni qui, ti devo far conoscere una persona “.  Mi avvicinai e salutai Skills “ Ciao Skills, dimmi “ “Lui è un nuovo membro dei Ravens, si chiama Dean Taggart, è all’ultimo anno ed è appena arrivato da Los Angeles “ mi disse lui indicando il ragazzo che gli era accanto. Sorrisi. “ E’ un piacere conoscerti Dean. Io sono Niki, anche io sono all’ultimo anno per cui ci vedremo spesso “ Anche lui mi sorrise “ Il piacere è mio. Skills mi stava dicendo che tu sei un’ottima giocatrice di basket e che se ho bisogno posso chiedere aiuto a te “ “ In effetti non sono niente male come giocatrice, ho avuto degli ottimi maestri! Comunque per ogni cosa chiedi pure a me, se hai bisogno chiamami “ così dicendo gli diedi il mio numero di cellulare. In quel momento suonò la campanella, salutai velocemente i ragazzi e dovetti correre per non arrivare tardi alla lezione di chimica.

La mattinata passò tranquilla. Dean e io avevamo molte lezioni in comune e mi accorsi che stava creando un’amicizia con Ethan e la cosa mi faceva molto piacere. Dopo la lezione di lettere, che era subito prima del pranzo, Haley mi volle parlare. Andammo alla caffetteria e ci sedemmo in un tavolo appartato. “ Mi volevo scusare a nome di tutti per ieri sera. Volevamo dirti che Will sarebbe stato qui in città, ma non sapevamo come. “ iniziò lei, ma la interruppi subito “ Ascoltami, ho avuto una reazione esagerata. Sapevo che prima o poi l’avrei rivisto e sapevo che sarebbe venuto al matrimonio. Ovvio non mi aspettavo che frequentasse l’università della città, ma dovrò farci l’abitudine. Comunque anche se me lo aveste detto subito avrei reagito allo stesso modo, in fin dei conti ci siamo lasciati per il semplice motivo che lui si trasferiva! “. Haley mi guardava con un sorriso stampato sulla faccia “ Sai, assomigli sempre di più a tua sorella. Sembra che Brooke sia ancora qua “.  Continuammo il pranzo e chiacchierammo del più e del meno, poi lei si alzò e mi disse che aveva una riunione con gli altri professori e che doveva andare. Ci salutammo e la guardai correre fuori dalla caffetteria.

Nel pomeriggio avevo gli allenamenti delle cheerleader, ma avevo un impegno più urgente, così rintracciai Stella e le dissi “ Ciao S. dovresti farmi un favore… “ Lei mi guardò con l’aria di chi sapeva già tutto e mi rispose “ Non voglio sapere niente. Ti sostituisco io agli allenamenti, ma ricordati che mi devi un favore! “. Stella era la migliore, il bello di lei è che non faceva domande, di qualunque cosa tu avessi bisogno lei c’era, ti stava vicino e non voleva spiegazioni. L’abbracciai forte e corsi verso l’uscita della scuola. Lì trovai Ethan e il suo nuovo amico, Dean, indaffarati in una discussione. Era bello vedere che un ragazzo nuovo era già riuscito ad ambientarsi perfettamente ed era anche riuscito a entrare in sintonia con dei ragazzi che si conoscevano da anni ormai. Sorrisi. Ethan mi vide e mi fece cenno di avvicinarmi “ Mi dispiace, ma vado di fretta. Ci vediamo domani mattina! “ gli dissi. Così dicendo cominciai a correre verso la mia auto.

L’aeroporto distava circa un quarto d’ora dalla scuola. Nel tragitto mi ritrovai a pensare a quante volte avevo fatto quella strada: la prima volta avevo cinque anni e i miei mi avevano mandato in Inghilterra; la seconda era tre anni dopo quando ero tornata dal collegio; la terza quando io e Brooke partimmo per passare l’estate a Los Angeles da nostra zia; la quarta quando tornammo circa tre mesi dopo; la quinta quando andai a salutare Rachel Gatina che stava partendo per chissà quale città; la sesta quando andammo a recuperare Mouth che all’ultimo momento aveva deciso di non partire con Rachel; l’ultima era stata meno di quattro anni fa quando accompagnai Brooke e Peyton che partivano per Los Angeles. Mi ritrovavo per l’ennesima volta in quell’aeroporto, mi sembrava di rivedere tutte le volte che ero stata lì e questo mi faceva venire i brividi. Guardai il tabellone con gli orari dei voli, cercai quello proveniente da New York, ma non c’era. Ecco, mi dissi, sto solo perdendo tempo non arriverà, chi glielo fa fare di tornare qui quando ha una vita fantastica nella Grande Mela.  Poi mi accorsi di un bambino, che aveva un’aria sperduta. Mi avvicinai e gli dissi “ Ciao, ti sei perso? Dove è la tua mamma? “ lui mi guardò e poi sul suo viso si aprì un sorriso a trentadue denti e quasi urlando disse “ Mamma, mamma, l’ho trovata è qui, è qui “. Non riuscivo a capire quello che stava succedendo, poi sentì quella voce familiare che mi era tanto mancata “ Finalmente, lo sai di avere il cellulare spento? Siamo qui da più di due ore. Credevo ti fossi dimenticata e… “ non riuscì a proseguire perché le buttai le braccia al collo e quando mi staccai vidi finalmente, dopo quattro anni, il volto di mia sorella.

 

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Capitolo 5
*** 4. Ricominciare ***


4. Ricominciare

 

Non riuscivo ancora a crederci, Brooke era lì davanti a me. Non l’avevo più vista da quando, nel luglio di quattro anni fa, l’avevo accompagnata all’area degli imbarchi di quello stesso aeroporto. Era uguale all’ultima volta che l’avevo vista, aveva accorciato i capelli e avevo l’aria di una donna in carriera, ma il suo sguardo era rimasto quello della vecchia Brooke, quella pronta a divertirsi in ogni momento, quella che era la prima ad arrivare a una festa e l’ultima ad andarsene.

“ Certo che era proprio cresciuta. Non era più la quattordicenne che avevo lasciato anni fa. E’ diventata una donna, e che donna. Alta con un fisico tonico e i biondi capelli ricci che le ricadono sulle spalle sono sempre un po’ ribelli. Ma anche se ormai è cresciuta rimane sempre la mia sorellina, quella che se ha bisogno di sfogarsi mi chiama, quella che non ha peli sulla lingua e le cose te le dice in faccia. Insomma è la mia fotocopia quando avevo la sua età! “ stava pensando mia sorella.

“ Allora, vogliamo andare a casa o rimaniamo qui tutto il giorno? “ disse quello che a quanto avevo capito era il mio nipotino. Brooke sorrise “ Certo che no, amore. Niki questo è James. James questa è zia Niki “. Sorrisi anch’io “ Ciao James, finalmente ti vedo! “ assomigliava a qualcuno, ma non riuscivo a capire a chi. Lui mi abbracciò e per poco non scoppiai a piangere, non avevo mai visto mio nipote da quando era nato, neanche una foto, era bello poterlo stringere a me.

Ci avviammo verso il parcheggio, la mia auto non era molto distante e quando la raggiungemmo Brooke esclamò “ Non ci posso credere. Hai tenuto la mia vecchia Comet! “                       “ Certo! Non poteva abbandonarla. E poi so quanto è importante per te “ caricammo i bagagli sull’auto e appena misi in moto Brooke mi disse “ Allora, sono stata via quattro anni voglio degli aggiornamenti! “ James, che era seduto dietro, drizzò le orecchie per sentire meglio. “ Bhè vediamo… Haley e Nathan convivono, lei ha realizzato il suo sogno d’insegnare e lui è una leggenda del basket. Ethan e Stella sono gli stessi di quattro anni fa, non si sopportano, ma cercano di convivere pacificamente per me. Mouth è diventato telecronista per la tv locale e divide l’appartamento con Skills, che è diventato aiuto coach. Peyton, cosa te lo dico a fare, voi vi sentite sempre, è sempre presa da Jake, ma per dimenticarlo si sta buttando a capofitto nel lavoro. Chase mi aiuta a gestire il TRICK e sta frequentando una delle giovani promesse di Peyton, Mia. E poi c’è Lucas. Bhè…lui è diventato coach dei Ravens e sta cercando di scrivere un altro libro e…alla fine del mese prossimo si sposerà “ dissi l’ultima frase tutta d’un fiato e poi mi voltai per guardare Brooke: non sembrava sorpresa, anzi, era tranquilla. Accennò un sorriso e disse “ Me lo immaginavo, sono tutti riusciti a raggiungere i loro obiettivi “ Stavo per chiederle di lei, del lavoro, della sua vita a New York, quando James disse “ Dove stiamo andando?, io voglio conoscere tutte queste persone di cui avete parlato, sembrano simpatiche e poi voglio vedere la nuova casa! “ “ Stiamo andando proprio a conoscere queste persone e comunque…nuova casa? “ gli risposi “ Ecco, ho deciso di far crescere James nella città dove sono cresciuta io e poi avevo in mente da tempo di tornare, così la settimana scorsa ho comprato una casa vicino alla spiaggia: quattro camere, due bagni, ampio salotto e una terrazza gigantesca “ mi disse Brooke. La guardai stupita “ Questo significa…” “ Significa che torniamo a stare qui e che tu vivrai con noi “ mi interruppe lei. Non feci in tempo a risponderle, perché eravamo arrivati nel parcheggio della scuola.

Ogni giorno, dopo la fine degli allenamenti delle cheerleader, ci riunivamo tutti nel campo di basket all’aperto, era come il vecchio campetto dopo Lucas giocava a basket prima di entrare nei Ravens, ma ormai quel posto era stato sostituito da un supermercato, anche dopo le continue lamentele e proteste. E infatti erano tutti lì, avevano improvvisato una partita a basket: vecchie glorie contro giovani promesse. C’era anche Dean che parlava con un ragazzo che poi riconobbi essere Will. Brooke aveva deciso di aspettare un attimo prima di ritrovarsi faccia a faccia con tutti i suoi vecchi amici. “ Finalmente sei arrivata! Ti credevamo dispersa! “ mi disse Peyton. Guardai Stella e lei mi guardò con aria di scusa “ Pensavo che Stella vi avesse detto che avevo un impegno “ “ ha ragione, è colpa mia. Tra una cosa e l’altra mi sono di avvertirvi “ “ E questo impegno ti ha richiesto tutto il pomeriggio? “ mi chiese Nathan “ Non è che ci nascondi un nuovo ragazzo… “ ipotizzò Skills. Lo fulminai con lo sguardo “ Nessun nuovo ragazzo, non vi preoccupate. Ho rivisto la vecchia amica con cui ero al telefono questa notte “ dicendo questo guardai Lucas, sembrava ancora arrabbiato, ma dopo mi disse “ Prima o poi potremmo conoscerla questa vecchia amica? “ “ Certo, anzi ve la presento subito “ gli risposi. Detto questo dal cortile si alzò un urlo “James vieni subito qua! “ . Dopo pochi istanti arrivò di corsa James, che mi saltò in braccio. Tutti mi guardavano sbalorditi, sembravano alquanto confusi, ma quando poco dopo Brooke arrivò, correndo e senza tacchi, si girarono tutti e lei disse “ E’ bello tornare a casa, non è cambiato proprio niente “erano tutti senza parole, Brooke Davis, la loro vecchia amica e ora stilista di fama nazionale era lì davanti a loro. Haley e Peyton si alzarono di scattò e andarono ad abbracciare la loro vecchia amica. A loro si unirono tutti gli altri, per ultimo Lucas che le disse “ L’avevo detto che avresti fatto grandi cose, Brooke Davis “ Brooke gli sorrise e lo abbracciò “ E’ bello rivederti Lucas Scott “ James, che era ancora in braccio a me disse “ Zia, possiamo andare a prendere un gelato? “ Scoppiai a ridere e disse agli altri “ Ragazzi questo è James, mio nipote “ Nessuno poteva crederci, fissavano increduli Brooke che si limitò ad annuire. Tutti volevano fare la stessa domanda, ma nessuno ne aveva il coraggio. Notai che Lucas stava fissando James. In quel momento capì tutto, ma non dissi nulla.

Mia sorella raccontò a tutti i suoi progetti: tornare a vivere a Tree Hill, aprire un negozio della sua linea in città e poi disse “ Ho voglia di lasciarmi la vita frenetica di New York alle spalle “ sorrise e poi concluse “ E’ il momento di ricominciare! “

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Capitolo 6
*** 5. ***


5.

 

Eravamo rimasti a parlare di tutto quello che era successo nei quattro in cui Brooke non era stata a Tree Hill e ci rendemmo conto di aver fatto veramente tardi solo quando un assonato James disse “ Ho bisogno del mio letto “ Scoppiammo tutti a ridere. Eravamo di nuovo tutti insieme e avevamo ritrovato quella complicità che ci mancava da anni ormai.

Stavo per salire in macchina quando Dean mi fermò “ Ehi, Niki, hai un secondo di devo parlare “ Guardai Brooke, che si era già impossessata del volante, lei mi guardò con un sguardo complice e mi fece cenno di seguirlo. “ Dimmi tutto “ gli dissi “ Bhè…ecco…sei libera domani sera? “ mi chiese. Non avevo il coraggio di dirgli la verità, ma in fin dei conti non potevo certo chiedere a Chase di sostituirmi ancora, così gli risposi “ Mi dispiace, ma domani sono di turno, potremmo fare sabato. Solitamente il sabato sono libera “ Sembrava deluso, ma disse “ Non importa, volevo farti conoscere una persona e volevo passare la serata al TRICK “ “ Allora non c’è problema… “ gli dissi “ io lavoro al TRICK, quando entri vieni al bancone, io sarò lì la maggior parte della serata “ Il suo viso si illuminò “ Perfetto, allora ci vediamo domani a scuola. Buona notte “ lo salutai e raggiunsi Brooke alla macchina.

Quella notte la passammo a casa di Peyton. C’era anche Haley, avevamo tutte bisogno di parlare con Brooke di un argomento che, ecco…diciamo che dovevamo parlarle senza che ci fossero i ragazzi. James si era addormentato subito, così noi potemmo andare a parlare tranquillamente al piano di sotto. “ Allora, ci vuoi dire chi è? “ chiese Peyton a mia sorella, la quale le rispose “ Chi è chi? “ “ Dai, Brooke, non siamo nate ieri! Chi è il padre del tuo splendido bambino? “ intervenne Haley “ Ah, “ disse Brooke “ non lo conoscete è uno che ho frequentato quando sono arrivata a Los Angeles e non gli interessa di suo figlio “ Le sue migliori amiche di sempre la stavano guardando come per capire se dicesse la verità e quando Haley stava per parlare io la bloccai “ Coinciderebbe tutto, James è nato a Febbraio e se non mi sbaglio è nato con un mese d’anticipo, vero Brooke? “ “ Si esatto Niki. Comunque cambiando argomento…cosa voleva da te quel bel ragazzo? “ Arrossii di colpo, lei, Peyton e Hales mi guardavano curiose, come facevano ogni volta che volevano che raccontassi qualcosa riguardante un ragazzo. Mi schiarii la voce “ Non c’è niente da dire “ “ Certo, come no… “ disse mia sorella “ Raccontala a qualcun altro “ proseguì Peyton “ Ti conosciamo troppo bene “ concluse Haley. Le guardai tutte, era come se non fosse cambiato niente, come se Brooke e Peyton non fossero mai partire, come se io non fossi cresciuta e come se Hales fosse ancora la prima della classe. “ Va bene. Vi dirò tutto. Mi ha semplicemente chiesto se domani sera ero libera perché vuole farmi conoscere una persona. Tutto qui. Niente di più “ Sembravano deluse, sarebbe piaciuto a tutte e tre farmi il terzo grado su un nuovo ragazzo, ma sfortunatamente per loro non era il momento.

Non riesco ancora a capire come riuscii a svegliarci in orario per non arrivare tardi a scuola. Diedi un’occhiata al cellulare: due chiamate perse e un nuovo messaggio. Guardai prima il messaggio: era di Stella e diceva “ per questa puoi anche evitare di restituirmi il favore, il ritorno ti tua sorella ti giustifica. Ci vediamo a scuola. XOXO   S. “ Sorrisi, Stella e io ci conoscevamo da quando avevamo undici anni: ci eravamo incontrate nell’officina di Keith, come sempre io ero lì a fare niente mentre lei aveva accompagnato sua madre a far vedere l’auto, si erano appena trasferiti in città e Keith si propose di andare a mangiare in uno dei ristoranti sulla spiaggia per conoscerci meglio, così quella sera eravamo andati da SUSIE’S. Da quel momento io e Stella eravamo inseparabili. Ethan, invece, lo conoscevo già da un paio d’anni, ma non eravamo andati oltre a un semplice “ Ciao “, però, il primo giorno di scuola media ci siamo seduti tutti e tre allo stesso tavolo (io credo che lui l’abbia fatto per conoscere Stella, ma lui non l’ha mai ammesso) e da quel giorno siamo stati sempre insieme. Guardai di chi erano le due chiamate: una era di Lucas mentre l’altra era di un numero sconosciuto, un numero che proveniva da un altro stato a giudicare dal prefisso. Lucas l’avrei visto a scuola per cui non c’era bisogno di chiamarlo, per quanto riguardava il numero sconosciuto se fosse stato importante avrebbe richiamato.

Guardai l’ora: era tardissimo. Andai in cucina, erano già tutti svegli, compreso James. Erano indaffarate a preparare la colazione e nel frattempo canticchiavano una canzoncina. “ Buongiorno zia “ mi disse James venendomi incontro e abbracciandomi. “ Buongiorno a te piccolo “ gli dissi “ E buongiorno anche a voi “ Le tre mi salutarono e Brooke mi disse “ Ti accompagnerei volentieri a scuola, ma devo sistemare casa. Oggi arrivano i mobili e poi oggi andiamo a prendere i mobili per la tua stanza, quelli che hai da Haley e Nathan non vanno più bene ormai sei diventata adulta! “  “ Mi dispiace, ma non posso saltare un altro allenamento e poi non ha senso comprare dei mobili nuovi se, forse, alla fine dell’anno mi trasferirò “ le risposi. In quel preciso istante otto occhi erano puntati su di me. “ Cioè, se ho intenzione di frequentare l’università di San Francisco, potrei anche trovarmi un appartamento “ stavo cercando di rimediare alla grandissima cavolata che avevo appena fatto “ Ma pensandoci bene San Francisco è a solo mezz’ora da Tree Hill, per cui niente trasferimento, in effetti non ho mai avuto intenzione di trasferirmi. “ Nessuno parlava, poi quell’angelo di mio nipote disse “ Scusa, ma a che ora dovresti andare a scuola? “ Lancia un’occhiata all’orologio: Le otto meno un quarto. “ Fantastico. Non riesco neanche a fare colazione. Brooke ci vediamo alle cinque a scuola così andiamo a vedere i mobili e poi alle sei  e mezza massimo sette devo essere al locale. Vi saluto “ Mentre dicevo l’ultima frase, presi la borsa e mi “lanciai” fuori di casa e percorsi la strada che mi separava dalla scuola tutta di corsa.

Quando arrivai avevo il fiatone, mi girava la testa e avevo una fame bestiale. Ethan mi si avvicinò insieme a Stella e a Dean e mi disse “ Non sei tornata a casa ieri sera? “ Indossavo gli stessi abiti del giorno prima e stavo per avere un esaurimento nervoso. Stella se ne accorse e mi disse “ No problem. La tua migliore amica ha un cambio sempre pronto nell’armadietto per le situazioni d’emergenza e questa è una superemergenza! “ “ Grazie S. sei la migliore “ le risposi “ Lo so, lo so “ disse ridendo “ Sbrigati abbiamo solo cinque minuti prima che inizino le lezioni “ Andammo al suo armadietto e poi nel bagno delle ragazze. Fortunatamente avevamo la stessa taglia il che era un grandissimo vantaggio: la camicetta azzurra e i pantaloni bianchi mi stavano a pennello. Uscimmo giusto in tempo per sentire la campanella suonare il che significava che le lezione sarebbe cominciate a momenti.

Le lezioni passarono velocemente, nel pomeriggio assistetti agli allenamenti dei Ravens e mi accorsi che Lucas non era presente. Cioè, era presente fisicamente, ma mentalmente non c’era. Mi avvicinai e gli dissi “ Stai pensando al discorso da fare al tuo matrimonio “ lui sobbalzò “ Ehi, ciao non ti avevo vista. Stavo pensando “ “ Questo l’avevo notato. Tutto bene? “ gli chiesi “ Si certo. C’è una cosa che voglio chiederti…” lo interruppi “ James è nato da una storia che Brooke ha avuto subito dopo il diploma, suo padre non ne vuole sapere nulla. Mia sorella se l’è cavata da sola “ “Ah “ fu l’unica cosa che riuscì a dire “ Coach l’allenamento è finito da dieci minuti “ disse John Stevens, del terzo anno “ Certo ragazzi, andate pure. A domani “ gli rispose Lucas e poi mi disse “ E tu non dovresti iniziare il tuo allenamento? “ “ Hai ragione Scott, vado subito, ci vediamo stasera” “ Lavori? “ mi chiese “ Un giorno si e un giorno no. Oggi è un girono si. “ gli risposi “ Ehi Lucas “ “Si? “ “ Ti voglio bene “ gli dissi “ Anche io piccola “ e mi diede un bacio sulla fronte.

Quello che seguì fu uno dei migliori allenamenti che avessi mai fatto. Le ragazze stavano memorizzando alla perfezione la coreografia che io e Stella avevamo ideato per il campionato. Era il mio ultimo campionato e volevo chiudere la mia carriera da cheerleader alla Tree Hill High School in grande stile. Volevo vincere, per il terzo anno consecutivo (come capitano) e quarto anno consecutivo (come cheerleader), la coppa del campionato. Dopo un’ora di allenamento, mi feci una doccia, mi vestii e uscii dalla scuola. Ad aspettarmi c’era mi sorella con suo figlio, entrambi mi sorridevano.

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Capitolo 7
*** 6.Perchè sono così ingenua? ***


6. Perché sono così ingenua?

 

“ Si può sapere che avete da sorridere? “ chiesi loro “ Niente. Sono… “ James la guardò male “ Volevo dire SIAMO molto felici di vederti. Tutto qui “ mi disse Brooke, poi continuò “ Ti sta bene quella camicetta. Il blu è il tuo colore! “ “ Devo ringraziare Stella, se non fosse stato per lei a quest’ora indossavo ancora i vestiti di ieri. Comunque faremo meglio a sbrigarci se voglio arrivare al lavoro in tempo “ le dissi “ Ai suoi ordini signorina “. Mi ci volle poco per scegliere i mobili che volevo: una scrivania spaziosa, un armadio ad ante scorrevoli con specchio integrato, un letto matrimoniale (di notte mi muovo molto e ho rischiato più volte di cadere dal letto!), un tappeto e infine una libreria gigantesca per i miei libri, ma soprattutto per i miei CD. Quando finii di scegliere e Brooke andò a pagare, James mi prese da parte e mi disse “ Scherzavi stamattina quando dicevi che ti trasferirai, vero? “ era così dolce e mi guardava con uno sguardo supplichevole, così gli risposi “ Certo piccoletto, adesso che siamo insieme non vi voglio perdere un’altra volta “ . Mi accorsi che lo stavo dicendo più per me stessa che per lui, non avevo intenzione di separarmi ancora da mia sorella, non vederla per quattro anni era stato difficile e non avevo intenzione di provare di nuovo quella sensazione.

Arrivammo al TRICK alle sei e venti circa, così feci con comodo. Sistemai i tavoli che la sera precedente erano stati spostati e accesi le luci del palco. Circa mezz’ora dopo arrivarono tutti gli altri, c’erano anche Linsday e Alice. Non riuscivo a capire con chi ce l’avesse di più mia sorella, Linsday si stava per sposare con il suo ex, mentre Alice si era messa con Will. Non ebbi tempo di chiederglielo, perché a poco a poco il locale si stava riempiendo. Girai per i tavoli a prendere le ordinazioni e poco dopo tornai al “nostro” tavolo. “ Allora ragazzi, cosa vi porto stasera? “ chiesi loro “ Due margarita per me e Nate, un coca e rum per Skills, tre mojito per Linsday, Hales e Peyton, tre bloondy mary per Alice, Chase e Will, un aperol spritz per Mia…” mi rispose Lucas, poi guardò Brooke e James “ E voi? “ chiese loro “ Io prendo un cosmopolitan mentre Jamie… “ “ Io voglio un acqua e menta “ rispose deciso James. Guardai Brooke per chiederle una conferma e lei annuì. “ Perfetto arrivano subito “ dissi loro.

Mi diressi verso il bancone e diedi l’ordinazione a Andrew, il nostro barista, e mi sentii avvolgere da un caloroso abbraccio “ Ciao Ethan, come va? “ dissi al mio migliore amico               “ Tutto bene. Hai visto Stella, per caso? “ mi chiese e io lo guardai con uno sguardo malizioso  “ No! Ma cosa hai capito. Le volevo chiedere il numero di quella Stacey, quella che frequenta economia domestica con lei “ si discolpò “ E’ appena arrivata. Si è seduta con gli altri al solito posto. Vuoi qualcosa da bere? “ gli chiesi “ No niente. Ci vediamo dopo. “ mi scoccò un bacio sulla guancia e si avviò al tavolo. Sorrisi e pensai a come sarebbe stata la nostra vita se i miei due migliori amici si fossero messi insieme, ma venni riportata alla realtà da una voce “ Ehi, ciao Niki. “ era Dean. Era insieme a due ragazze: una era più piccola di lui castana chiara con gli occhi marroni, di bell’aspetto; l’altra aveva circa la sua età, bionda con gli occhi azzurri, se Ethan l’avesse vista sarebbe rimasto a bocca aperta. “ Ciao Dean, alla fine sei venuto “ gli dissi. “ Te l’avevo detto che sarei venuto. Lei è mia sorella Amy, è al primo anno “ e indicò la ragazza castana “ mentre lei è Annie, la mia ragazza “ e indicò l’altra ragazza. “ E’ un piacere conoscervi. “ dissi loro “ Io sono Niki… “ Stavo per continuare la frase quando Andrew mi chiamò “ Niki, sono pronte le ordinazioni per i ragazzi “ “ Grazie Andy, ci vado subito “ gli risposi, poi mi rivolsi a Dean alle ragazze “ Scusatemi, ma il dovere mi chiama. Comunque gli altri sono seduti laggiù “ “ Grazie ci vediamo dopo “ mi disse lui.   

Gli guardai allontanarsi e pensai a quanto fossi stupida. Era ovvio che lui avesse una ragazza, chissà cosa mi ero immaginata. Perché sono sempre così ingenua? Presi i vassoi con i drink e mi avviai al tavolo “ Ecco qua ragazzi. Due margarita, tre mojito, tre bloody mary, un’acqua e menta, uno spritz, un coca e rum, un cosmopolitan e… una gazzosa per Stella “ “ Grazie sei un angelo Niki “ mi disse la mia migliore amica “ Come fai a ricordartelo? “ mi chiese “ Ti conosco da una vita e poi tu prendi sempre la gazzosa “ le risposi. Scoppiarono tutti a ridere. “ Allora  partecipi o no alla gara di karaoke con me e Haley “ mi chiese Mia “ Non lo so. Sto lavorando e poi, siamo troppo brave. Vinceremmo subito “ le risposi “ Ed è per questo che voglio che tu incida almeno un demo Niki. Hai talento da vendere e francamente voi tre “ e indicò me, Mia e Haley “ sareste la mia punta di diamante. Un’unica etichetta discografica, per tre super donne. Suona bene “ disse Peyton. Tutti mi guardavano “ E va bene. Parteciperò, l’importante che non mi stressiate più! “

Dieci minuti dopo mi stavo già pentendo di aver accettato. Ero sul palco del TRICK  insieme a Mia e Haley. Junk, un nostro caro amico, ci aveva appena presentato e sentivo tutti gli occhi puntati addosso. In quel locale conoscevo tutti e nessuno mi aveva mai sentito cantare. La canzone partì. Era “ Wannabe” delle Spice Girls. Iniziai a cantare un po’ incerta, ma poi mi lasciai andare e capii perché Haley amava tanto cantare: era un modo per liberarsi. Brooke e Peyton erano salite sul palco e avevano iniziato a ballare una coreografia che conoscevo bene: alla festa dell’ultimo anno c’era la stessa canzone e noi insieme a Rachel, Bevin (una cheerleader) e Shelly (una ragazza che era stata con Mouth e fondatrice dei “ragazzi onesti”). Io e Hales ci unimmo a loro e così fecero, a poco a poco, tutti i clienti del bar. Mi dispiacque quando la canzone terminò, mi ero abituata a stare sul palco e a cantare davanti  a tanta gente.

Andammo al tavolo e ci sedemmo “ Wow! La piccoletta ha una voce da paura “ di Skills “ Bhè, ti ringrazio Skills, ma adesso torno al lavoro, ci vediamo più tardi “ dissi loro. Brooke e James salutarono tutti e mi vennero dietro “ Ehi, Niki, noi andiamo a casa. Ti lascio le chiavi della Comet così non torni a casa a piedi. A domani “ “ Brooke non ti dimentichi qualcosa? “ le chiesi. Lei si girò mi guardò e disse “ Non mi sembra “ ridendo le dico “ Mi spieghi come faccio a entrare in casa se non ho le chiavi? “ “ Certo, ecco qua, vicino a quelle della Comet. A Domani “ Sorrido mentre la vedo prendere in braccio James e uscire.

Verso mezzanotte il TRICK era quasi completamente vuoto, il giorno dopo ci sarebbe stata la  scuola e tutti i ragazzi erano già a casa. Chase e Mia se ne erano andati già da un po’ seguiti da Nate e Hales, Peyton era andata via con Skills, Ethan accompagnò a casa Stella e Lucas e Will, con le rispettive compagne se ne andarono subito dopo. Nel locale rimanevano sei persone: io, Andrew e Kaitlin (una delle cameriere e mia amica) e le uniche persone che proprio non avevo voglia di vedere: Dean e le “sue” donne. Mi si avvicinarono e lui mi chiese   “ Vuoi un passaggio? “ “ Non ti preoccupare, Brooke mi ha lasciato la macchina. “ gli risposi “ E’ stato un piacere conoscervi. Ci vediamo a scuola “ e andai a sistemare i tavoli.

Mezz’ora dopo ero rimasta l’unica nel locale. Spensi le luci, chiusi le porte e mi avviai alla Comet. Brooke mi aveva lasciato le istruzioni per raggiungere la casa sul cruscotto: si trovava proprio sulla spiaggia. Mentre percorrevo la strada verso casa tornai a pensare a Dean: come avevo potuto pensare che potesse succedere qualcosa tra di noi, ci conoscevamo solo da pochi giorni. Ero rimasta a rimuginare su questo argomento per così allungo che non mi ero accorta di essere arrivata. La casa era fantastica: due piani più il terrazzo sul tetto, proprio come aveva detto Brooke. Entrai senza fare rumore, ma non andai a ispezionare la casa, ero troppo stanca. Cercai il salotto e appena vidi il divano mi ci buttai sopra e mi addormentai.

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Capitolo 8
*** 7. Ritorni ***


7. Ritorni

 

La mattina dopo mi svegliai solo grazie alla sveglia del mio cellulare. Avevo dormito solo sei ore e mezza e per di più avevo dormito sul divano, visto che i mobili della mia camera sarebbero arrivati quel pomeriggio. Non faticai molto a trovare la cucina, James stava urlando da circa dieci minuti e Brooke cercava in qualche modo di farlo stare zitto. “ Buongiorno “ dissi entrando “ Ben svegliata, sarei arrivata io tra qualche minuto. Cosa vuoi per colazione? “ mi chiese mia sorella “ Niente, faccio colazione a scuola. Ethan si è dimenticato di ridarmi i miei appunti e molto probabilmente oggi, la Peterson mi chiama “ dicendo così uscii dalla stanza, seguita da James, e andai a esplorare la nuova casa. Trovai la mia camera al secondo piano. Era enorme. Aveva una porta finestra che si apriva su un balcone con vista sul mare: semplicemente fantastica. “ Allora ti piace? “ mi chiese curioso James “ Si è fantastica. Sai dove la tua mamma ha messo i miei vestiti? “ gli chiesi “ Certo. Sono di là in camera mia. Vieni “ mi rispose. Anche la camera del mio nipotino era grandissima, notai un paio di scatoloni vicino alla gabbia di un coniglio “ E lui chi è? “ gli chiesi “ Chaster. Il mio coniglio “ mi rispose lui. Presi i miei vestiti e andai in bagno a cambiarmi, quando scesi in cucina loro erano già pronti. “ Oggi ti accompagno io a scuola, mi serve la macchina. “ mi disse Brooke “ Non puoi fartela prestare da Peyton? “ le chiesi “ Mi dispiace, ma no. La macchina di Peyton è dal meccanico e oggi devo girare tutta la città alla ricerca di uno spazio dove aprire il negozio “ mi rispose e uscì senza lasciarmi il tempo di rispondere.

Circa cinque minuti dopo ero nel cortile della scuola. Salutai Brooke e James e mi avviai verso l’ingresso, quando cominciò a squillare il mi cellulare: era il numero sconosciuto che mi aveva chiamato la mattina precedente “ Pronto? “ dissi “ Niki, finalmente “ mi rispose una voce di donna “ Karen? Karen sei proprio tu? “ chiesi “ Si sono io. Come stai? Tutto bene in città? “ mi rispose la donna che consideravo come una madre “ Tutto bene. Tu e Lily come state? “ “ Stiamo bene. Ascolta, devi farmi un favore” mi disse “ Dimmi tutto “ “ Oggi alle cinque verrà una persona a vedere il vecchio Karen’s Cafe e tu sei l’unica che ha le chiavi per cui dovresti andare all’appuntamento con il tizio dell’immobiliare e il possibile acquirente “ “ Va bene, ma sei proprio sicura di volerlo vendere, ha rappresentato tanto per te…” le chiesi “ Si sono sicura e penso che il nuovo proprietario lo tratterà nel migliore dei modi “ mi rispose “ Ora ti lascio. Devo andare. Salutami tutti “ concluse “ Ok. Ci sentiamo “ furono le uniche cose che riuscì a dirle. Non riuscii a fare neanche un passo che Amy, la sorella di Dean, mi si avvicinò e mi disse “ Ciao Niki, non sono se ti ricordi di me… “ “ Sei la sorella di Dean, giusto? “ le dissi “ Si. Ecco, io ti volevo chiedere se potevo fare un provino per entrare nella squadra delle cheerleader “ sorrisi, assomigliava molto a me al primo anno, solo che io avevo Brooke e gli altri, lei aveva solo suo fratello che era appena arrivato “Certo, vieni oggi alle quattro in palestra, vedremo come te la cavi “ le risposi “ Grazie mille. Ci vediamo oggi “ e si allontanò.

Finalmente riuscì a entrare a scuola e lo spettacolo che vidi, diciamo che era vietato ai minori: Dean e la sua ragazza si stavano letteralmente togliendo le tonsille a vicenda, Ethan ci provava spudoratamente con una del terzo anno e Stella era avvinghiata a Spencer Mckanzie, della squadra di basket. Disgustata, mi avvicinai a Ethan e dissi alla ragazzina “ Scusa posso rubarti per un momento il ragazzo? “ Ethan mi guardò e si allontanò da quella che sarebbe diventata la sua prossima avventura “ Svegliata male, signorina? “ mi chiese “ Assolutamente no, ma ho bisogno dei mie appunti di chimica “ gli risposi “ Certo…i tuoi appunti “ sapevo già cosa avrebbe detto: gli ho lasciati a casa e infatti “ Gli ho lasciati a casa, erano sulla scrivania e sono uscito di corsa “ cercò di giustificarsi “ Lascia perdere, guarderò quelli di Kirsten. Spero almeno che tu mi abbia portato quelli di filosofia, domani ha già detto che mi chiama “ gli dissi “ Vedi, ho dato quegli appunti a Stacey, sai ne aveva bisogno…” “ Sappi che non ti presterò mai più i miei appunti, dovrai cavartela da solo da oggi in poi. Hai capito? “ gli risposi seccata “ Troverò un modo per farmi perdonare te lo prometto “mi disse “ Quando lo troverai, fammelo sapere “ dissi sorridendo. In quel momento vidi che Dean e Annie si stavano avvicinando, così salutai velocemente Ethan con un bacio sulla guancia e corsi verso la classe.

La mattinata era praticamente volata. La Peterson non mi aveva interrogata e la giornata sembrava scorrere nel solito modo fino a quando, mentre ero al mio armadietto a parlare con Stella, una voce si sentì in tutta la scuola, attraverso gli altoparlanti, e annunciò “Studenti della Tree Hill High School, accorrete tutti in palestra per la presentazione della nuova squadra dei Ravens che giocherà la prima partita di campionato questo sabato. Verrà inoltre annunciato il nuovo capitano da un ospite veramente speciale “ Stella e io ci guardammo e iniziammo a correre verso la palestra. Non per sapere la formazione della nuova squadra e neanche per sapere chi fosse l’ospite segreto, semplicemente per abbracciare la persona a cui apparteneva la voce che avevamo appena sentito.

Percorremmo il corridoio in tempo record e arrivammo all’ingresso della palestra col fiatone,  Ci fermammo, ci demmo una sistemata e come se niente fosse entrammo. Lucas stava parlando con una persona seduta dietro un tavolo, non resistemmo: corremmo verso il tavolo e saltammo addosso all’uomo che avevamo appena sentito parlare “ Mouth, non posso credere che tu sia qui “ disse Stella “ Ok ragazze. Lasciatelo respirare poverino “ ci disse Lucas. Mouth, o meglio Marvin McFadden, era da sempre il migliore amico di mia sorella e fino a circa quattro anni prima ne era innamorato, inoltre per me era stato come un fratello non al livello di Lucas, ma era subito dopo. “ Mi sei mancato così tanto, non ti se fatto sentire per tutta l’estate “ gli dissi col broncio “ Hai ragione e mi dispiace, ma ho lavorato duramente e ora sono il telecronista sportivo di punta dell’emittente locale e, in più, commentatore delle partite di campionato “ mi rispose “ Complimenti! “ esclamammo in coro io, Stella e Lucas “ So anche che Brooke è tornata con James, non vedo l’ora di rivederla “ disse lui “ Cosa?? Tu sapevi di James?” gli chiese Stella “ Si “ rispose incerto lui “ Sono il suo padrino “ Non continuai a seguire il discorso, riuscii solo a pensare che se Mouth sapeva di James ed era anche il suo padrino di certo sapeva anche chi fosse il padre. Fui distolta dai miei pensieri da Stella che mi annunciava che stava per iniziare la presentazione.

Mouth aveva annunciato tutti i giocatori della nuova squadra, conoscevo quei ragazzi molto bene: alcuni avevano la mia età altri erano più piccoli, avevo passato tutti i pomeriggi, da quando ero arrivata al liceo, guardando gli allenamenti dei Ravens, prima lo facevo perché c’erano Lucas e Nate, ma dopo è diventato come un hobby. Il pubblico era impaziente di conoscere il nuovo capitano, ma soprattutto sapere chi fosse l’ospite. Lucas disse “ Sono passati quattro anni da quando i Ravens hanno vinto la coppa del campionato, quattro anni sono tanti, ma vi prometto che quest’anno verrete ripagati perché quest’anno i Ravens vinceranno il campionato e per farlo devono avere un grande capitano “ fece una pausa “ A presentare il capitano della stagione 2010/2011 è “ avevamo tutti il fiato sospeso “ l’ex capitano Alex Ward “ un boato si alzò dagli spalti e dagli spogliatoi uscì un ragazzo alto,ben messo, castano tendente al biondo e con gli occhi azzurri: Alex Ward.

Conoscevo Alex da quando andavo alle medie. Era il fratello di Ethan e l’avevo considerato come un fratello, anche se avevo sempre avuto una cotta segreta per lui. Al liceo era diventato il migliore amico di Will ed era assai richiesto tra le ragazze. Era diventato capitano dei Ravens subito dopo il diploma di Lucas e Nate. Si era diplomato l’anno precedente e aveva ricevuto una borsa di studio per la Duke, per Ethan era sempre stato un modello.

Alex salì sul palco e prese il microfono che Lucas gli porgeva “ E’ fantastico tornare qui “ disse con il sorriso stampato in faccia “ E’ bello rivedere facce conosciute “ proseguì “ ma non sono qui per fare due chiacchiere, sono qui per presentare la persona che porterà questa squadra alla vittoria “ un minuto di silenzio “ Sono molto legato a questo ragazzo, l’ho visto arrivare qui alla Tree Hill High School, ma sono ancora più onorato di presentarlo perché il nuovo capitano dei Ravens è…. mio fratello Ethan Ward “ tutti sugli spalti si misero a urlare e ad applaudire, comprese io e Stella. Ethan aveva un sorriso a trentadue denti sul volto, come tutti quelli che lo circondavano. Era la persona più adatta nel ruolo di capitano e in più era il suo sogno da sempre. Stella e io scendemmo dalle scalinate e ci avvicinammo al palco. Ethan stava abbracciando suo fratello, che non vedeva da mesi, ma appena ci vide ci venne incontro e ci stritolò in uno dei suoi abbracci. Appena riuscii a liberarmi dalla stretta andai a salutare Alex “Gli hai fatto una fantastica sorpresa, lo sai? “ lui si voltò e mi sorrise “ Lo so e ne sono molto contento. E’ bello rivederti. Come stai? “ mi chiese “ Come sempre, anzi meglio. Brooke è tornata definitivamente e sembra sia tutto come quattro anni fa “ gli risposi e lo abbracciai “Per quanto rimani?” “ Diciamo che sono tornato per restare” mi rispose “Scherzi? Lasci la Duke?” ero incredula “ Sai come sono. Gioco a basket per divertirmi, non per altro e ho ricevuto un’offerta allettante” lo guardai in attesa che continuasse “ Giocherò ancora come professionista nella squadra della San Francisco University, vicino a casa e posso seguire i corsi che voglio” “E’ fantastico!” gli dissi e gli saltai al collo abbracciandolo “ e per festeggiare questa sera riuniamo il gruppo e andiamo fuori a divertirci” proposi “ Perfetto. Mi dispiace solo che non ci sia anche Will” mi rispose lui, lo guardai stupita “ Allora non l’aveva detto neanche a te” “ Di cosa stai parlando?” mi chiese “ Will non è mai andato alla Brown, sta frequentando l’università in città e si è fidanzato” gli risposi “ Ma come? Voi due vi eravate lasciati per il semplice motivo che lui avrebbe cambiato città “ “ Già…ma non importa, avvisa tu tutti. Adesso ho l’allenamento. E’ bello vederti” detto questo mi avviai verso gli spogliatoi delle ragazze.

Dieci minuti ero di nuovo in palestra per provare il nuovo pezzo della coreografia che Stella aveva realizzato. Ci stavamo riscaldando, quando dalla porta entrò qualcuno. La riconobbi subito: era Amy. “Ragazze, un momento di attenzione” dissi “ Come ben sapete ci manca un elemento per completare la squadra e penso che Amy possa fare al caso nostro “ proseguì. Tutte le ragazze mi stavano guardando. Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo al giorno in cui diventai capitano: ero solo al secondo anno ed ero in lizza con altre due ragazze, tutte e due più grandi di me(terzo e quinto anno), ma la squadra aveva scelto me come capitano e nessuno aveva fatto obbiezioni, forse solo perché ero la sorella di Brooke Davis o forse perché avevo talento. “ Ok Amy facci vedere cosa sai fare “ disse Stella e pigiò play sull’iPod. Amy era veramente brava e aveva la stoffa per diventare una grande cheerleader. Quando la sua prova finì, mi alzai e le annunciai “ Complimenti. Sei ufficialmente nella squadra” lei mi abbracciò e non mi ricordo quante volte mi ringraziò. “ Ragazze fate imparare la coreografia per sabato sera ad Amy. Ora devo andare, per qualunque cosa…” “ chiedete a Stella” concluse la mia migliore amica. Mi andai a cambiare e uscì dalla palestra

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Capitolo 9
*** 8. Sorprese ***


8. Sorprese

 

Erano le quattro e mezza, avevo ancora mezz’ora prima dell’appuntamento al Karen’s Cafe, per cui decisi di andare a recuperare gli appunti di filosofia dall’unica persona che di certo poteva averli.

Lucas abitava ancora nella casa che aveva condiviso con sua madre. Entrai dalla porta di camera sua, la stessa camera che avevamo condiviso io e Brooke quando Lucas era andato a vivere dal padre. Entrai, sembrava non ci fosse nessuno, ma poi sentì dei rumori provenienti dal soggiorno. Quando entrai nella stanza vidi Lucas intendo a scrivere ed esclamai “ Hai ricominciato a scrivere? E’ fantastico!” lui mi sorrise e mi disse “ E tu cosa ci fai qua? “ “ Mi servivano degli appunti di filosofia e tu tieni tutto ciò che riguarda le materie letterarie, per cui…E comunque ti ho fatto una domanda prima io” gli risposi “ Gli appunti sono di là, nello studio, nel quarto cassetto della prima libreria. E si, ho ripreso a scrivere” mi disse. Andai nello studio e mi misi a cercare gli appunti che mi interessavano, poi gridai “ Potevi anche dirmi del ritorno di Mouth e di Alex” “Volevano farvi una sorpresa e mi hanno chiesto di non dire niente” mi rispose, urlando a sua volta. Trovai gli appunti e tornai nel soggiorno “Te li riporto il prima possibile” gli dissi “Ah, dimenticavo, settimana prossima dobbiamo cercare il tuo abito da sposo” lui mi guardò con aria supplichevole “Dobbiamo proprio? Non posso prendere il vestito nello stesso posto dove lo prende Linsday?” mi chiese “ Mi dispiace, ma Brooke non ha ancora realizzato una linea di abiti da cerimonia per uomini, per ciò andremo da qualche altra parte” gli risposi, lui mi guardò incredulo “ Brooke realizzerà l’abito di Linsday?” “Si, la tua fidanzata glielo ha chiesto e mia sorella ha accettato” gli risposi e continuai “Ora devo andare, ho un impegno. Ci vediamo domani” gli mandai un bacio e uscii dirigendomi verso il Karen’s Cafe.

Mancavano cinque minuti alle cinque e io ero già dentro al locale dove avevo passato la maggior parte dei miei pomeriggi. Era tutto come lo aveva lasciato Karen due anni fa, quando era partita con Lily e Andy (il professore che frequentava prima di innamorarsi di Keith e che dopo la sua morte era tornata a frequentare) in un viaggio intorno al mondo. Sulla parete c’era ancora quella scritta:

“Somebody told me that                                                                                                                                           

 this is the place where                                                                                                                              

everything’s better and                                                                                                                            

 everything’s safe.”

Ogni volta che rileggevo quella frase, pensavo a quanto fosse vera: mi ero sempre sentita bene e soprattutto protetta ogni volta che entravo in quel locale. Mi ricordo perfettamente il primo giorno che entrai lì. Avevo otto anni ed ero appena tornata dal collegio e Brooke voleva farmi conoscere delle persone. Arrivammo davanti al Karen’s Cafe e quando entrai c’era un sacco di gente: riconobbi subito Peyton e Mouth, che conoscevo già, ma tutti gli altri volti erano nuovi. Quel giorno conobbi la mia nuova famiglia: Karen, Keith, Lucas e Haley (Nate e gli altri li conobbi solo due anni dopo).

Erano le cinque e qualcuno entrò nel locale, mi voltai e mi presentai “Salve, sono Nicole Davis. La proprietaria mi ha chiesto di venire” l’agente immobiliare mi fece un cenno col capo a mo’ di saluto e disse “Salve. Immagino che lei sappia già chi è l’acquirente” “ Scusi, non capisco cosa intende” gli risposi “Non sa che Brooke Davis, che penso sia una sua parente, ha intenzione di acquistare questo posto?” mi chiese “Cosa?” dissi sbalordita “ Già sorellina. Ho trovato il posto giusto per aprire il mio negozio” ed entrò Brooke con James, si rivolse all’agente “Signor Tister, ho deciso. Prendo questo posto”. Tister si affrettò a prendere il contratto che subito Brooke firmò. Ora capivo cosa voleva dire Karen quella mattina quando mi disse ‘penso che il nuovo proprietario lo tratterà nel migliore dei modi’, lei sapeva già che mia sorella voleva acquistare il locale. Sorrisi a Brooke. Il vecchio Karen’s Cafe sarebbe rimasto “in famiglia”.

Dieci minuti dopo l’agente immobiliare se ne era andato e io Brooke e il piccolo James eravamo rimasti da soli “Non posso ancora credere che tu abbia comprato il Karen’s Cafe” dissi “Era da un po’ che ne avevo l’intenzione. Poi quando ho progettato di tornare in città, ho chiamato Karen e le ho chiesto cosa ne pensava della mia idea e ne era entusiasta” mi rispose sorridendo. “ Allora ti sei divertito oggi a girare per la città, piccolo?” chiesi a Jamie “Si è stato bellissimo. E mamma mi ha iscritto alla nuova scuola” mi rispose tutto euforico “Per cui abbiamo due cose da festeggiare. Stasera usciamo a cena” disse Brooke “Mi dispiace, ma stasera non posso” mia sorella mi guardò curiosa “Ethan è diventato capitano dei Ravens,Amy è entrata a far parte delle cheerleader e Alex è tornato” le risposi “Alex è tornato a Tree Hill? Per quanto rimane?” mi chiese tutta eccitata mia sorella “E’ tornato per restare, ed è per questo che stasera andiamo a festeggiare” le risposi “E noi cosa facciamo?” chiese James “Noi passeremo la serata con gli altri e con lo zio Mouth” gli rispose mia sorella “Siiii! Lo zio Mouth” urlò tutto contento il piccoletto “ Mi conviene andare se non voglio fare tardi. Non aspettatemi svegli. Ah, dimenticavo la mia camera?” dissi a Brooke “ Sono venuti oggi, è tutto a posto” mi rispose “ Perfetto. A domani” dicendo così baciai sulla guancia entrambi e uscì dal nuovo negozio di mia sorella.

Arrivata a casa, mi feci una doccia veloce e andai a scegliere il vestito da mettermi. Non avevo ancora visto la camera arredata e quando entrai mi resi conto che quella stanza era mia, quella era casa mia. Se un giorno avessi deciso di partire, quando sarei tornata avrei saputo dove andare, un posto dove c’era la mia famiglia: una casa. Tutte le mie cose erano ancora negli scatoloni, ma ci avrei pensato il giorno dopo. Stavo pensando a cosa mettermi, quando mi ricordai che non avevo la macchina e che Brooke non sarebbe tornata a casa. Mandai un messaggio a Stella [ SOS : non ho la macchina, qualcuno deve venire a prendermi. N. ]. Neanche due secondi dopo e mi arrivò la risposta [ Non preoccuparti, ci penso io. A dopo. S. ].

Erano le otto e io ero pronto da circa dieci minuti: strano, Stella era molto puntuale solitamente. Sentì suonare il campanello. Presi la borsa e la giacca e scesi al piano di sotto. Aprì la porta e dissi “ Ciao…” ma mi bloccai subito, quando sulla porta vidi Dean accompagnato da Amy e da Annie.” Ciao” mi dissero in coro tutti e tre “Stella mi ha chiesto di venire a prenderti, visto che lei non poteva” disse lui. Certo, Stella ormai faceva coppia fissa con Spencer e di sicuro sarebbe andata alla festa con lui “Arrivo subito, spengo le luci” gli risposi. Detto questo spesi le luci del soggiorno, chiusi la porta e salii in macchina.

Poco dopo eravamo davanti a SUSIE’S, il nostro ristorante preferito. Ethan, Stacey, Will e Alice erano già arrivati “Ciao ragazzi” salutai, mentre aspettavamo gli altri parlai con Amy del suo primo allenamento e di come si stesse ambientando a scuola. Mi si stava avvicinando Will, ma fortunatamente arrivarono Stella e Spencer che mi salvarono, non avevo proprio voglio di parlare con il mio ex. “Ciao. Spencer ti dispiace se ti rubo un attimo Stella?” chiesi “No, figurati” mi rispose lui. Presi la mia migliore amica e la trascinai lontano dagli altri “Si può sapere cosa ti prende?” mi chiese lei “Hai mandato Dean a prendermi, potevi mandare qualcun altro, tranne Will ovvio, ma tu hai scelto Dean perché?” le dissi “Ah, ho capito. Lui ti interessa e adesso che sai che ha una ragazza ti senti una stupida” mi rispose “Si, ma…comunque non hai risposto alla mia domanda!” “Era l’unico che poteva. Guarda è arrivato Alex. C’è qualcuno con lui, sembra una ragazza” disse lei e si avviò verso gli altri “fantastico, una serata tra coppiette” dissi alzando gli occhi al cielo.

Stella aveva ragione, Alex era con una ragazza, una ragazza che conoscevamo bene. Era Lory, la sua fidanzata storica: stavano insieme da secondo anno di liceo e anche se lei aveva deciso di trasferirsi a Chicago per intraprendere la carriera di dottoressa in medicina d’urgenza e lui era andato alla Duke, erano rimasti insieme. Gli invidiavo: erano riusciti a restare insieme anche se vivevano a kilometri di distanza. Entrammo nel ristorante e ordinammo. “Allora Lory, sei tornata per stare un po’ con Alex?” le chiesi “Bhè…veramente…”fece lei “Io e Lory non stiamo più insieme” disse tutto d’un fiato Alex. Eravamo tutti sbalorditi. Loro due, quelli che ci avevano sempre fatto sperare che l’amore che nasce da giovani può durare: si erano lasciati. “E’ successo qualche mese fa. Abbiamo capito ch etra noi non poteva più esserci quel sentimento che c’era quando ci siamo conosciuti. Ci vogliamo bene come due fratelli, ora” ci disse Lory “Ma scusa, allora perché tu sei qui?” le chiese Ethan “Perché appena ho saputo che Alex sarebbe tornato in città ho deciso di venirvi a trovare e passare qualche giorno con i miei vecchi amici” gli rispose lei “Lucas ti ha invitato al matrimonio e tu volevi seguire i preparativi, vero?” le chiesi io, lei mi guardò un attimo e poi disse “Si! Sapete quanto mi piacciono i matrimoni” mi rispose e tutti scoppiammo a ridere. Il resto della serata passò tranquillamente: parlammo del lavoro di Lory, del trasferimento di Alex, della scuola, insomma del più e del meno.

Era più o meno mezzanotte quando lasciammo il ristorante. “Ehi Niki, vuoi un passaggio?” mi chiese Dean “No, preferisco fare una passeggiata” gli risposi “Ne sei proprio sicura?” mi chiese Ethan “Si sono sicura. Non preoccupatevi. Ci vediamo domani” salutai tutti e mi avviai verso casa.

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Capitolo 10
*** 9. Chiarimenti ed Emozioni ***


9. Chiarimenti ed Emozioni

 

Mentre percorrevo la strada per casa, pensavo a quante cose erano cambiate nell’ultima settimana: la scoperta che il mio ex era sempre stato a pochi passi da me mentre io lo credevo in un’altra città,  l’arrivo di nuovi studenti a scuola, il ritorno di mia sorella e del mio nipotino e di conseguenza una nuova casa, la sorpresa di Alex, il Karen’s Cafe che avrebbe riaperto e infine, la scoperta che Alex e Lory si erano lasciati. Troppi avvenimenti in soli quattro giorni, decisamente troppi. Mi accorsi di essere arrivata a casa solo quando vidi la Comet parcheggiata davanti al cancello: Brooke e James erano già tornati. Entrai senza fare rumore, appoggiai la borsa sul tavolo e uscii verso la spiaggia, anche se era quasi l’una non avevo voglia di dormire.

La spiaggia era deserta. Mi sedetti sulla sabbia e rimasi a fissare il mare per non so quanto tempo, pensando. Ero così assorta dai miei pensieri, che non mi accorsi che qualcuno si era seduto accanto a me “Non riesci a dormire?” mi chiese, sobbalzai sentendo quella voce, poi risposi con una domanda “Come facevi a sapere che ero qui?” continuavo a guardare il mare “E’ il posto che preferisci per pensare e restare sola” fece una pausa “E poi ci speravo. Volevo parlarti”disse. Lo guardai, non avevo una conversazione con lui da mesi ormai, neanche quella sera ci eravamo rivolti la parola. “Stavo pensando alla stessa cosa” dissi, lui fece per parlare, ma io lo anticipai “Will…ho capito solo questa sera che abbiamo fatto la cosa giusta” lui mi guardò, sembrava non capire allora continuai “ Anche se tu non fossi andato alla Brown, in un modo o nell’altro ci saremmo lasciati lo stesso. Siamo come Alex e Lory.”   “Mi dispiace non averti detto che sarei rimasto in città, ma il college mi è sembrato il pretesto meno doloroso” disse lui “Forse avremmo dovuto fare questo discorso mesi fa, ci saremmo risparmiati tutte queste delusioni e queste bugie “ proseguii io “E se immaginassimo che oggi sia quattro mesi fa, cosa succederebbe?” mi chiese lui “Sei stato e sarei per sempre il mio primo amore, ma  il sentimento che provo per te non è lo stesso che provavo quattro anni fa. Io ti voglio bene come un fratello, come un amico” gli risposi “Allora, amici?” disse lui “Amici” risposi io.

Rimanemmo a lungo a parlare di tutto quello che ci era successo negli ultimi mesi. Ci accorgemmo di essere stati lì per ore solo quando vedemmo sorgere il sole, non avevamo dormito neanche un minuto. Will mi riaccompagnò a casa e poi se ne andò. Erano le sei e in casa regnava il silenzio. Salii in camera mia e iniziai a ripassare per il compito di filosofia. Un’ora dopo sentii dei rumori provenienti dalla cucina. Scesi senza fare rumore le scale e andai in cucina “Cosa ci fai già sveglio?” chiesi a James, che era impegnato a trafficare nella dispensa “Cerco qualcosa da mangiare” mi rispose lui mentre cercava di arrampicarsi sul mobile “Ci penso io. Cosa vuoi?” dissi “Le tortine al cioccolato e una tazza di latte, grazie” mi rispose. Gli preparai la colazione e lo lascia mangiare, andai a lavarmi e a vestirmi e poi scesi di nuovo “Tu non fai colazione, zia?” mi chiese curioso e con il cioccolato su tutta la bocca “Certo” così dicendo presi un bicchiere di succo d’arancia e una tortina, appoggiai il tutto sul tavolo e pulii il viso del piccoletto “Grazie” mi disse sorridendo. Lo notai solo in quel momento: era già pronto per uscire “Agitato per il primo giorno di scuola?” gli chiesi “E’ che non conosco nessuno…” mi rispose “Di sicuro ti farai tanti amici subito” gli dissi “Lo credi davvero?” mi chiese “Certo. Anzi, ne sono sicura”. In quel momento squillò il mio cellulare: era Ethan. Guardai fuori dalla finestra e lo vidi lì in macchina. “James io devo andare, se no faccio tardi. Vai a svegliare la mamma e salutamela. Ci vediamo dopo” gli diedi un bacio e uscii.

“Di cosa hai bisogno Ethan?” dissi mentre lo raggiungevo “Buongiorno anche a te” disse lui. Gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia, poi salii in macchina “Allora, perché sei venuto a prendermi?” gli chiesi, mentre ci dirigevamo a scuola “Devo chiederti un favore” mi rispose, lo guardai come per dirgli dimmi e lui continuò “Devi mollare Stacey per me” “Stai scherzando vero?” esclamai. Lui mi guardò con quello sguardo che conoscevo bene: no, non stava scherzando. “Ma vi siete messi insieme ieri mattina” continuai “Lo so. Lei è una ragazza fantastica, bellissima e sa baciare da Dio” lo fulminai con lo sguardo, non mi interessavano i particolari! “ma è troppo appiccicosa, l’hai vista ieri a cena” disse “In effetti…”risposi, ma poi continuai “No. Mollo le ragazze per te da quando ci conosciamo, dopo Lucy ho deciso di smettere” “Ma Lucy ha passato qui l’estate, è stato un ‘amore’ estivo” disse lui, lo guardai, stava scherzando? “Amore estivo. Ma se stava convincendo tutta la famiglia a trasferirsi a Tree Hill “ sbottai “Va be, non è mica colpa mia se era matta!” tentò di giustificarsi lui. Eravamo quasi arrivati a scuola quando gli dissi “Ok la mollerò per te, ma sappi che è l’ultima volta” lui mi sorrise e disse “Grazie”. Lo guardai, era il mio migliore amico, con me era la persona più dolce del mondo, ma quando si trattava di ragazze diventava un vero stronzo. “Eth, sai quanto ti voglio bene e sai che prima o poi dovrai affrontare l’argomento ‘Stella sta con Spencer ‘ “ lui mi fulminò “Non ho niente da dire su questo argomento. Sono felice per lei ed era ora che trovasse quello…giusto” esitò sull’ultima parola “Non sarebbe ora che anche tu trovassi quella giusta, che anche tu abbia una storia seria?” gli chiesi. Non mi rispose e mi lasciò davanti all’ingresso mentre andava a parcheggiare.

“Ciao Niki” mi girai e vidi Stella abbracciata a Spencer “Ehi, ciao ragazzi” risposi mentre mi avvicinavo “Come mai Ethan ti ha accompagnato?” mi chiese la mia migliore amica con un tono tra il geloso e il sorpreso, che le desse fastidio che Ethan, il mio migliore amico, mi desse un passaggio a scuola? “Mi ha chiesto un favore, tutto qui” le risposi, non potevo andare oltre c’era il suo ragazzo! “Che tipo di favore?” chiese curiosa lei “Devo mollare Stacey da parte sua” vidi che alzava gli occhi al cielo “Tipico” disse. “Buongiorno a tutti” disse allegro Ethan che ricevette uno sguardo di rimprovero da Stella “Ah…te lo ha detto” disse “Si” si limitò a dire lei ed entrò a scuola trascinando il suo ragazzo. Io e Ethan ci scambiammo uno sguardo e scuotemmo la testa “Ho un ‘lavoro’ da fare. Ci vediamo a pranzo” dissi e mi avviai verso l’armadietto di Stacey.

Mentre andavo da Stacey ripassai mentalmente quello che dovevo dirle. L’avevo già fatto un milione di volte, ma ogni volta mi veniva una stretta allo stomaco. “Ciao Niki” urlò lei appena mi vide “Ciao…” non riuscii a concludere la frase che lei aveva già incominciato a parlare “ieri sera mi sono divertita tantissimo. Una sera dobbiamo rifarlo. E poi quel ristorante è…” la bloccai “Stacey ti devo parlare” le dissi, non rispose allora continuai “A Ethan piaci veramente tanto, ti considera una ragazza fantastica ed è per questo che non può più stare con te. Lasciami finire… Si è reso conto di non volere una relazione seria e non vuole darti false speranze” non piangeva, solitamente si mettevano tutte a piangere, “Vuol dire che aspetterò che lui sia pronto” disse “Ascoltami, vuoi davvero sprecare i tuoi migliori anni ad aspettare un ragazzo che fra qualche mese non vedrai più, solo perché ora ti piace” mi guardò scettica, ma poi annuì e disse “Hai ragione Niki. Digli che mi dispiace” e se ne andò.

Appena entrai nella caffetteria vidi che Stella era seduta insieme al suo ragazzo e Ethan era dalla parte opposta con i suoi compagni di squadra, uno dei pochi tavoli liberi era quello dove c’erano Dean, Amy e Annie. Cercai disperatamente un altro tavolo libero e finalmente vidi un viso familiare: Haley. Mi avvicinai al tavolo e mi sedetti, sembrava non mi avesse visto “Haley?...Haley?” non mi rispondeva, sembrava stesse sognando ad occhi aperti, poi lo notai. Sull’anulare della mano sinistra di Haley c’era un anello che il giorno prima non c’era. Le presi la mano e quasi urlando dissi “O mio Dio. Non ci posso credere, finalmente Nate si è deciso” stavo per mettermi a piangere, avevo sempre pensato che l’esempio da seguire in amore fossero Alex e Lory, ma solo in quel momento mi accorsi che Nathan e Haley erano la prova perfetta. Haley sembrò risvegliarsi, aveva un sorriso che le illuminava tutto il volto, non l’avevo mai vista così felice “Sei la prima a saperlo, lo diremo questa sera agli altri” mi disse “Oh, Hales, sono così felice per voi. A quando le nozze?” le chiesi “Pensavamo a metà Gennaio, così anche i miei genitori avranno il tempo di tornare dal loro viaggio”mi rispose “Ma i tuoi genitori hanno già assistito al primo matrimonio” le dissi col broncio. Già, perché Nathan e Haley si erano già sposati alla fine del loro secondo anno di liceo e alla cerimonia avevano assistito solo i genitori di Haley. Poi avevano divorziato quando lei era partita per un tour con Chris Geller senza dire niente a nessuno. Era stato uno dei periodi più neri del loro rapporto, erano entrambi troppo orgogliosi per chiedere scusa. In quel periodo Haley era venuta ad abitare con me e Brooke nel suo vecchio appartamento, fino a quando lei  e Nathan si sono rimessi definitivamente insieme. “Hai ragione, solo che questa volta vogliamo fare le cose per bene” mi disse “E ci piacerebbe molto se tu organizzassi la cerimonia” la guardai sbalordita”Stai scherzando?” le chiesi “No, sei la persona più adatta” mi rispose “Ci penserò. Prima voglio veder come ‘esce’ il matrimonio di Lucas, poi ti darò una risposta”. In quel momento il mio cellulare iniziò a vibrare: un SMS. Lo lessi [ Domani a pranzo sei sequestrata, pranzi con me e con Alice. Non accettò no come risposta! Will] risposi subito [ Ok. Passami a prendere all’una fuori da scuola. Baci ]  “Chi era?” mi chiese curiosa Haley “Will” le risposi, lei mi guardò incredula “Will? William Scott? Il cugino del mio futuro marito?”  disse “Si, proprio lui. Ci siamo chiariti e adesso siamo buoni amici” le risposi.

 Finito il pranzo salutai velocemente Haley e andai alla ricerca del mio migliore amico. Lo trovai, come sempre, ad allenarsi in palestra. Il basket per lui era tutto, era l’unico modo per entrare in un’università seria, per poter avere un futuro. “Ehi, capitano!” gli dissi. Lui si girò dopo aver lanciato un tiro da tre punti “Ciao, Nik” “Tutto sistemato con Stacey, sembra che ti abbia mollato lei” lo informai “Bene” mi rispose lui. Non era felice o contento, c’era qualcosa che non andava, ma sapevo bene che non ne voleva parlare, per cui mi limitai a sedermi sugli spalti e lo guardai giocare. Passò circa mezz’ora e nessuno di noi due aveva detto una parola. Stavo per andarmene quando Ethan mi chiese “Cosa fai oggi pomeriggio?” “Deve sistemare camera mia, le mie cose sono ancora negli scatoloni” gli risposi “Posso darti una mano? Devo fare qualcosa per evitare di pensare” mi disse “Certo. Fatti una doccia. Ti aspetto qui” gli risposi. Sapevo a cosa non voleva pensare, ma lasciai stare.

Pensavo di metterci molto meno tempo a sistemare le mie cose nella nuova camera, ma devo dire che senza l’aiuto di Ethan ci avrei messo tutta la notte. Negli scatoloni c’erano libri, CD, DVD, ma soprattutto foto. Ogni foto rievocava un momento che avevo vissuto e ogni volta o io o Ethan dicevamo “Guarda questa” oppure “Ti ricordi?”. Tra le mani mi capitò una foto che ritraeva me e Keith al campetto. Una lacrima mi rigò il viso. Mi mancava. Erano passati quasi cinque anni e lui mi mancava come se fosse stato lì con me sino al giorno prima. Un’altra lacrima scese, seguita da altre. Piangevo silenziosamente, non volevo far preoccupare Ethan. “Ehi, guarda cosa ho trovato” disse lui. Mi girai dalla parte opposta, le lacrime non cessavano e tutto il mascara si era andato a far benedire. Lui mi si avvicinò e mi fece voltare “Cosa è successo?” ma prima che potessi rispondergli vide la foto che avevo in mano “Oh, Niki. Smettila di piangere, che ti si rovina tutto il trucco. E poi sai che non mi piace quando piangi” mi disse. Volevo smettere, ma era più forte di me. Le lacrime continuavano a scendere e io non sapevo più cosa fare, quelle crisi di pianto mi capitavano raramente. La più recente era stata qualche mese prima quando ero andata al cimitero sulla tomba dei miei genitori, avevo pianto per più di due ore. Ethan mi attirò a se e mi abbracciò, continuai a piangere sulla sua maglietta. “Lui non ti vorrebbe vedere così, lo sai?” mi disse dolcemente il mio migliore amico “Scendiamo a prendere una tazza di the caldo” continuò lui e mi ‘trascinò’ al piano inferiore.

Spazio Autrice.

Ringrazio la mia Juls, per la pazienza che ha nel leggere ogni volta i nuovi capitoli, e ringrazio Isabel_  per aver messo questa stroria tra le seguite

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Capitolo 11
*** 10. Amici, Famiglia, Scuola e Nuove Conoscenze ***


10. Amici, Famiglia, Scuola e Nuove Conoscenze

 

Mi svegliai di colpo. Ero sdraiata sul divano e non mi ricordavo cosa era successo. Sul tavolino davanti a me c’era un biglietto di Ethan : Non ti preoccupare ho chiamato Chase e ti sostituisce lui questa sera, ti ho lasciato qualcosa da mangiare nel forno. Camera tua è sistemata Chiamami quando ti svegli. Eth.  Presi il cellulare, ma prima di comporre il numero di Ethan vidi che c’era un messaggio vocale di Brooke diceva “Niki, stasera non torniamo a cena. E’ appena arrivata Millicent, la mia assistente e ceniamo da Susie’s. Chiama appena senti il messaggio”. Composi prima il numero di mia sorella “Pronto?” disse “Ciao, sono io” “Niki, tutto bene?” mi chiese “Si, si. Non ti preoccupare. Ascolta ti volevo dire che domani a pranzo non ci sono e domani sera dopo la partita vado a dormire da Stella” le risposi “Ok. Ci vediamo domani pomeriggio. Ah, ti saluta Jamie. Un bacio” disse “Ciao” e chiusi la conversazione. Due secondi dopo stavo chiamando Ethan “Ben svegliata” mi rispose subito lui “Grazie di tutto quello che hai fatto oggi per me” gli dissi “Sono o non sono il tuo migliore amico? Per te farei questo e altro” esclamò lui “E per questo ti voglio un mondo di bene. Ascolta, ti va di venire da me a vedere un film?” gli chiesi “Certo. Devo chiamare qualcun altro?” mi rispose “No. Stella è a casa di Spencer e Will è a cena con Alice. Siamo solo noi…” “Come ai vecchi tempi” concluse lui. Dieci minuti Ethan era sdraiato sul mio divano e stava scegliendo il film da vedere “Cosa ne dici di ‘Tutti insieme inevitabilmente’ ?” mi chiese “Perfetto” gli risposi.

La mattina dopo mi svegliai sul divano tra le braccia del mio migliore amico, che era ancora profondamente addormentato. “Buongiorno” disse una voce alle mie spalle “Stavo venendo a svegliarvi. Sono le sette” “Ciao Brooke.” Le dissi alzandomi dal divano “Come è andata la cena di ieri sera?” le chiesi “Tutto bene. Milly ha conosciuto tutti e si è divertita” mi rispose “Sono contenta. Hai visto Hales e Nate?” continuai io “Si, abbiamo cenato con tutti i ragazzi” disse lei “Allora ve lo hanno detto” dissi mentre sbadigliavo “Oh, si” rispose eccitata lei “Sarò la sua damigella d’onore!” esclamò “E’ fantastico” le risposi io, con lo stesso entusiasmo. “Ora, però, sveglia Ethan altrimenti farete tardi” detto questo andò in cucina. “Eth..Ethan?” nessuna risposta, decisi di usare il metodo ‘Stella’  così urlai “Ciao Stella, che ci fai qui?” avevo appena pronunciato l’ultima parola e subito il mio migliore amico si era alzato e si stava dando una sistemata. “Funziona sempre” dissi in modo che lui non mi sentisse “Buongiorno” “Buongiorno. Che ore sono?” mi chiese “Quasi le sette e dieci. Cosa vuoi per colazione?” gli risposi “Fai tu. Guarda come è conciata la mia maglietta!” disse “Ci penso io La stiro e  torna come nuova. Toglitela e vai a fare colazione, arrivo subito”. Andai al piano superiore, mi lavai, mi vestii e stirai la maglietta di Ethan, poi scesi a fare colazione. “Dobbiamo passare prima da casa mia, devo prendere i libri” disse lui “Allora ci conviene andare subito” gli risposi. Salutammo Brooke e James e salimmo in macchina.

Quando arrivammo a casa di Ethan mi ritrovai a pensare a quanto eravamo cresciuti, mi sembrava ieri che giocavamo nel giardino di casa sua e invece, stavamo per finire il liceo e l’anno prossimo saremmo andati a college. “Entri?” mi chiese Ethan “Oh, certo”. Quando entrammo Ethan gridò “Sono a casa” la madre di Ethan, Sam, sbucò fuori dalla cucina ed esclamò “Non pensavamo tornassi a casa…Oh, ciao Niki, è un piacere vederti” “Anche per me signora Ward” le risposi “Ehi, fratellino, pensavo andassi direttamente a scuola” sobbalzai sentendo la voce di Alex “Già, ma non ho i libri per cui vado a prenderli” rispose il mio migliore amico “Arrivo subito”. “Allora Niki, hai sequestrato mio fratello ieri, non è che nascondete qualcosa” mi chiese Alex “Spero tu stia scherzando, perché se ti sente Eth questa volta te la fa pagare. Comunque ci siamo addormentati mentre guardavamo un film.” Gli risposi “Ho saputo che hai chiarito con Will” mi disse lui “Già. E come va fra di voi?” gli chiesi “E’ il mio migliore amico” mi rispose poi continuò “Ci sei alla partita?” “Certo” gli risposi. Stava per parlare, ma fu interrotto dall’arrivo di suo padre. “Buongiorno a tutti” disse Tony Ward “Ciao papà” disse Alex “Come è andato il lavoro?” “Nottata fiacca” gli rispose. Tony Ward era uno dei più stimati poliziotti di tutta la città. I suoi figli lo adoravano e lui amava sua moglie come fosse il primo giorno. Mi sarebbe piaciuto vivere in una famiglia come quella. “Niki, cosa ci fai qui? Non dirmi che tu e Alex vi frequentate?” mi chiese il capofamiglia di casa Ward. Io diventai tutta rossa e ad Alex andò di traverso il succo che stava bevendo “Em, no signor Ward. Sto aspettando Ethan” gli risposi imbarazzata. In quel momento arrivò la mia salvezza: Ethan “Noi andiamo, ci vediamo a pranzo” disse “Arrivederci”dissi io e lo seguì. Prima che uscissi la signora Ward mi disse “Niki, vieni a trovarci più spesso, hai un’ottima influenza sui nostri figli” sorrisi e salii in macchina.

All’una uscii da scuola e trovai Will e Alice ad aspettarmi “Ciao” dissi “Ciao. Andiamo a mangiare da Susie’s. Va bene?” mi chiese Will “Certo. Ah, dimenticavo, devo andare da Brooke e aiutarla col negozio per cui subito dopo pranzo devo andare via” risposi “Nessun problema” disse. Il pranzo fu molto meglio di quanto pensassi. Anche se Alice stava con il mio ex ragazzo, ora amico, era una ragazza simpaticissima, dolce e molto intelligente. Era quella giusta per Will, lo capivo da come si guardavano, era lo stesso modo in cui si guardavano Haley e Nathan e la signora Ward e il signor Ward. Era amore. Dopo pranzo mi accompagnarono al vecchio Karen’s Cafe, dove aiutai Brooke a coordinare i lavori per la ristrutturazione. Rimasi lì fino alle cinque e mezza. La partita sarebbe iniziata alle otto e dovevo prepararmi.

Arrivai a casa dopo venti minuti di camminata: mi serviva un nuovo mezzo di trasporto! Mi feci una doccia per eliminare tutta la stanchezza che avevo accumulato durante la settimana e appena uscii mi avvolsi nel mio accappatoio e quando stavo per entrare nella mia camera, mi accorsi che la tv era accesa. Scesi le scale e trovai James impegnato a battere Alex in uno dei suoi videogiochi. “E tu che ci fai qui?” chiesi a quello che tecnicamente era il più adulto “Sono venuto a prenderti, visto che non hai la macchina” mi rispose Alex “Questo fino a mercoledì” lo interruppe Brooke. La guardai stupita “In che senso?” le chiesi “Posso riavere la Comet?” “Quella scordatela, ora che è tornata mia non me la lascio soffiare facilmente” mi rispose “E allora?” dissi un po’ seccata “Ti ho comprato una moto. Precisamente una Vespa” mi rispose compiaciuta lei. “Stai scherzando? Mi hai sempre detto che le moto erano troppo pericolose” dissi euforica “Lo so, lo so. Ma sei grande ormai, non posso proteggerti per sempre” mi disse mia sorella e mi abbracciò. Mi sembrò di sentire Alex dire “Lo farei volentieri io”, ma non ci feci caso. “Vediamo se sei veramente mia sorella. Di che colore l’hai comprata?” chiesi a Brooke, lei sorrise “Ovviamente…blu” urlai e le saltai in braccio, poi mi accorsi che James e Alex ci stavano guardando. “Io vado a prepararmi” dissi.  Indossai l’uniforme da cheerleader, legai i capelli con un nastro blu e infine dipinsi la R di Ravens sulla guancia. Erano quasi le sette quando scesi in salotto. “Sono pronta” dissi “Hai preso le cose per questa sera?” mi chiese Brooke “Si ho preso tutto. Ci vediamo domani pomeriggio” diedi un bacio a James, salutai mia sorella e uscii con Alex. “Scusa, ma come ci arriviamo a scuola?” chiese ad Alex, quando non vidi la sua auto “Semplice, facciamo una passeggiata” mi rispose ridendo. Durante la nostra passeggiata parlammo, scherzammo e alla fine lui mi chiese “Perché non accetti la proposta di Peyton?” lo guardai poi gli risposi “Intendi quella di incidere un disco? Non lo so, mi piace la mia vita è…tranquilla. Mia viaggia di continuo e non rimane in città più di qualche giorno. Non credo di volere una vita così” “Ma tu hai talento. E la più bella voce che io abbia mai sentito. Almeno provaci” mi disse “Ci penserò, ma non ti prometto niente. Ci vediamo dopo” detto questo andai a raggiungere le altre ragazze.

Mancavano due minuti alla fine della partita e le due squadre erano in parità. Vedevo come i ragazzi cercavano di concludere a proprio favore la partita e vedevo come Ethan cercasse di fare gioco di squadra. Sapevo quanto ci tenesse a segnare il punto vincente, ma sapevo anche che lui voleva dare l’esempio agli altri, infondo era il capitano. Mi guardai attorno e vidi che anche  Stella guardava Ethan. Mancava un minuto. I secondi sul tabellone continuavano a scorrere. 5…4…Ravens in possesso palla….3…2….1…La palla è in aria ed è stata lanciata da Ethan…0….La palla entra nel canestro e i Ravens vincono. La gente sugli spalti si alza, l’altra squadra se ne negli spogliatoi. Stella si era fiondata sul suo ragazzo, mentre io cercavo nella mischia il mio capitano preferito. Quando lo trovai gli saltai in braccio e urlai “Ce l’hai fatta!” aveva un sorriso a trentadue denti. Quando mi staccai da lui vidi che era accerchiato da una folla di ragazze urlanti, così decisi di allontanarmi. “E a me neanche un abbraccio” mi disse una voce maschile “Ti stavo proprio cercando” mi voltai e abbracciai Lucas “Hanno fatto un’ottima partita, devi esserne fiero” dissi “Lo sono infatti. Vai da Stella?” mi chiese “Certo, è una tradizione ormai” gli diedi un bacio e andai negli spogliatoi.

Uscii dieci minuti dopo e avanti a me trovai Dean “Ciao” mi disse “Ciao. Stai aspettando Amy?” gli chiesi “Si” “Bene…Io vado” stavo per andarmene quando lui mi prese e mi baciò. Non passarono neanche due secondi, che io lo scostai e gli diedi una cinquina in faccia e me ne andai. Non sapevo che qualcuno avesse assistito solo al bacio, ma presto l’avrei scoperto.

Spazio Autrice

Ringrazio come sempre la mia Juls. Ti voglio bene anche io!

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Capitolo 12
*** 11. Posso chiederti una cosa? ***


11. Posso chiederti una cosa?

 

Mancava una settimana al matrimonio di Lucas e Linsday e nelle ultime tre ero riuscita a destreggiarmi tra scuola, allenamenti, lavoro, James, organizzare il matrimonio, trovare un vestito a Lucas, ma soprattutto evitare Dean. Dopo il bacio che mi aveva dato e dopo lo schiaffo che gli avevo tirato cercavo in tutti i modi di non incontrarlo. 

Quel lunedì pomeriggio ero andata a prendere James a scuola, ma quando arrivai non mi aveva salutato come faceva sempre, era triste “Cosa c’è che non va?” gli chiesi “Niente…” mi rispose lui “Ok. Ti va un gelato?” “No. Possiamo andare a casa?” mi chiese “Vieni qua un attimo” e mi sedetti su una panchina “Non vuoi il gelato, hai il broncio…Mi dici cosa c’è?” teneva la testa bassa “Oggi la maestra ha detto che settimana prossima ci sarà la giornata dei papà”  disse. Mi venne una fitta al petto, sapevo come si sentiva, anche io ero sempre in imbarazzo quando c’era la giornata dei papà. “Dove è il mio papà?” mi chiese tutto d’un tratto “Il tuo papà è lontano, vive in un altro paese, ma l’unica cosa importante è che ti vuole un mondo di bene.” mentii “Capito?” gli chiesi “Si, ma perché non l’ho mai visto e non ci ho mai parlato?” non risposi alla sua domanda mi limitai a dire “Chi vorresti come papà?” mi guardò sorpreso poi sorrise e rispose “Uno come Lucas, o come Nathan” “Allora faremo in modo che tu abbia un papà per settimana prossima” mi guardò come per dire “Ma cosa stai dicendo?” ma non ribatté su ciò che avevo detto.

Il giorno dopo approfittai del fatto che James fosse a scuola per parlare con Brooke. Quando entrai in cucina la trovai a parlare con Mouth “Quando hai tempo dovrei parlarti” le dissi, Mouth stava per andarsene ma lo bloccai “No. Resta anche tu. E’ una cosa che riguarda anche te” “Ti vuoi spiegare” esclamò mia sorella “Voglio sapere perché tu e Lucas vi siete lasciati. E voglio la verità questa volta” “Posso sapere il perché di questo interessamento?” mi chiese Brooke “Da quando sei tornata ho in mente una cosa, ma solo dopo aver saputo la verità potrò sapere se è così” le risposi. Lei prese fiato, come per farsi coraggio e iniziò “Come ben sai io e Lucas ci siamo lasciati tre mesi prima della fine del liceo, ma non sai il motivo… nessuno lo sa.” prese fiato “Ho lasciato Lucas solo perché Rachel era innamorata di lui e in quel periodo io e  lei eravamo diventate molto amiche, ma poi è stata espulsa  e ha cambiato città e…” si interruppe “E tu e Lucas siete stati insieme, vero?” le chiesi “Si, è stato solo per una notte. Poi è arrivato Chase e lui mi piaceva e ho pensato che in quel modo potevo dimenticare Lucas.” continuò “Quando hai scoperto di essere incinta?” le chiesi, ma ormai sapevo già la risposta “Appena sono arrivata a Los Angeles, un mese dopo essere stata con Lucas” fece una pausa “Lucas è il padre di James” disse tutto d’un fiato. Lo sapevo, l’avevo sempre saputo dalla prima volta che avevo visto James, ma sentirlo dire da mia sorella fu uno shock e senza accorgermene feci cadere il bicchiere che avevo in mano, che cadde a terra e si ruppe. Stavo per raccogliere i pezzi di vetro che erano per terra, ma Mouth mi fermò “Ci penso io” disse “Quando hai intenzione di dirglielo?” chiesi “Dopo il matrimonio, non voglio pensi che lo faccia solo per riaverlo” rispose “Dovrai dirlo anche a Jamie, lo sai?” dissi gelida, io non avevo un padre perché non c’era più, ma James era stato privato del suo papà e sapevo come si stava “Lo so, parlerò anche con lui, dopo aver parlato con Lucas” rispose. Stavo per andare in camera mia, ma mi fermai sulla porta, mi voltai e dissi “Brooke, ti ricordi come ci si sente a non avere un padre? Perché se non te lo ricordi puoi chiedere a tuo figlio” non aspettai una sua risposta, salii nella mia camera e quella fu la prima volta che maledissi mia sorella per il suo egoismo.

Nel pomeriggio Brooke e Mouth erano andati al negozio a sistemare le ultime cose e io andai da Lucas per sistemare gli ultimi dettagli della cerimonia. Non c’era bisogno di suonare, la porta sul retro era sempre aperta. Appena entri gridai “Sono io, c’è nessuno?” “Sono in salotto, vieni” mi rispose Lucas. “Ehi ciao” gli dissi appena lo vidi, era impegnato a scrivere. Alzò leggermente lo sguardo, mi sorrise e tornò al lavoro “Mi dirai di cosa parla?” gli chiesi “Lo leggerai solo, e sottolineo solo, quando sarà finito” mi rispose “Comunque chi hai invitato come accompagnatore al matrimonio?” mi chiese. Accompagnatore… certo. “Me ne sono completamente dimenticata. Sono stata così presa da tutto il resto che mi è sfuggito di mente” gli risposi “Hai ancora quattro giorni, anzi tre e mezzo, per invitare qualcuno. Ti conviene sbrigarti” mi disse “Hai ragione. Per cui ci vediamo domani” gli mandai un bacio e uscii di corsa.

Sapevo a chi chiedere di farmi da accompagnatore. Per cui accesi la mia nuova moto e andai a casa Ward. Suonai il campanello e mi venne ad aprire Sam “Salve signora Ward, posso entrare?” dissi “Che piacere vederti Niki. Certo vieni pure” e mi fece entrare in casa “Ethan è sotto la doccia, puoi aspettarlo in salotto o in camera sua” mi disse gentilmente “Oh, veramente io stavo cercando Alex, è in casa?” le chiesi “Certo. E’ in camera sua” mi ripose “Grazie” dissi.  Bussai alla porta e una voce molto familiare disse “Ethan, non rompere, sto studiando!” aprii la porta e entrai “Non sono Ethan, ma se vuoi me ne vado” lui si voltò e mi sorrise “Ciao. Qual buon vento?” mi chiese “Ecco, ti devo chiedere una cosa” risposi imbarazzata “Dimmi pure” disse “Em…Ti va di farmi da accompagnatore al matrimonio?” dissi tutto d’un fiato. Non rispose subito e io non avevo il coraggio di guardarlo “Perché non lo chiedi al tuo ragazzo” disse. Rimasi scioccata. Io, fidanzata? “Ma di chi stai parlando?” gli chiesi “Ti ho vista che baciavi Dean dopo la prima partita di campionato” mi rispose. Scoppia a ridere poi mi ricomposi e gli dissi “Dovevi aspettare ad andare via perché dopo due secondi gli ho tirato una sberla….Ma aspetta un attimo, non sarai geloso?” “Io, geloso, ma fammi il piacere. Era solo una domanda” mi rispose “Allora?” dissi “Allora cosa?” mi chiese “Mi accompagnerai al matrimonio?” gli risposi “Ok, ok, se proprio insisti” disse “Grazie. Ci vediamo stasera?” chiesi “Un appuntamento?” disse “Che scemo. Stasera  usciamo tutti insieme per parlare del regalo e soprattutto, visto che Stella non c’è, dobbiamo organizzare anche la festa per il suo compleanno” gli risposi “Certo. Ci vediamo dopo. Ciao” disse “Ciao” detto questo andai a salutare il mio migliore amico, ringrazia la signora Ward per l’ospitalità e uscii.

La prossima fermata sarebbe stata il TRICK, o meglio, l’ufficio di Peyton che si trovava nel TRICK. Avevo deciso di accettare la proposta di Peyton, non mi costava niente. Stavo per entrare quando il mio cellulare squillò “Pronto?” dissi “Ehi, ciao” mi rispose Alice.Si, perché io e Alice, dopo il pranzo organizzato da Will tre settimane prima, eravamo diventate grandi amiche e in quel periodo mi aiutava a destreggiarmi tra tutti i miei impegni “Ciao, futura avvocatessa” le dissi “Dove sei?” mi chiese “Devo parlare con Peyton. Ah, ho trovato un accompagnatore” la informai “Chi?” chiese curiosa lei “Alex” le risposi “No, ma cosa state facendo, non lì…” la sentì gridare per telefono “Scusa Niki, ma devo andare. Ci vediamo questa sera” mi disse “Certo. Ciao” e chiusi la telefonata. Nell’ufficio di Peyton non c’era nessuno e la sala d’incisione era aperta. Sul registratore c’era la canzone di Katy Perry ‘If You Can Afford Me’. Premetti play, mi misi le cuffie e mi avvicinai al microfono. Conoscevo quella canzone a memoria e appena partì la canzone mi lasciai andare e iniziai a cantare:                                                

If you want me,                                                                                                                                                      

 The cherry on top,                                                                                                                                               

The pick of the pack,                                                                                                                                               

The crème de le crop,                                                                                                                                             

 If you want me you better do better than that tonight    Oh, oh                                                                   

If you want me,                                                                                                                                                                 

It takes more than a wink,                                                                                                                                  

More than a drink,                                                                                                                                              

More than you think,                                                                                                                                                        

If you want me you're gonna have to break the bank tonight

Mi lasciai andare e iniziai a muovermi a tempo mentre cantavo                                                       

'Cause some don't have the patience,                                                                                                          

Some call me high-maintenance                                                                                                                     

But you pay the bill,                                                                                                                                         

'Cause that's the deal,                                                                                                                                                

If you wanna ride,                                                                                                                                                 

Just name your price,                                                                                                                                            

And don't play cheap with your heart,                                                                                                        

Don't make a bet if you can't write the check,                                                                                                 

For me, for me,                                                                                                                                                    

Cause I can be bought,                                                                                                                                           

But you pay the cost,                                                                                                                                                

If you can afford me

Non mi accorsi che era entrato qualcuno e che mi stava ascoltando                                                             

If you want me,                                                                                                                                                                

 I’m not a piece of ass,                                                                                                                                                                  

A one night stand,                                                                                                                                                                  

A storage shed,                                                                                                                                                                

I think you better walk by,                                                                                                                                  

Tonight,                                                                                                                                                                      

Oh, no                                                                                                                                                                             

 If you want me,                                                                                                                                                    

Then stop begging,                                                                                                                                                         

I don’t put out,                                                                                                                                                                      

For charity,                                                                                                                                                                    

If you want me, there’s no discount price tonight                                                                                       

But I don’t need your dollar bills,                                                                                                                           

I just want something real,                                                                                                                             

Cause nothings free,                                                                                                                                       

Except loving me,

Stava per ripartire il ritornello, quando alzai lo sguardo e vidi qualcuno dietro al vetro. Mi bloccai di colpo, mentre la canzone continuava. “Chase, cosa ci fai qui?” chiesi al ragazzo che era entrato in studio “Stavo cercando Mia, ma non è ancora arrivata” mi rispose “Come vanno i preparativi?” mi chiese mentre si sedeva sul divanetto di pelle “Oh, dobbiamo sistemare alcune cose, ma lo faremo Sabato. Posso farti una domanda?” gli dissi “Certo” mi rispose “Come fai?” gli chiesi “A fare cosa?” mi chiese a sua volta “A gestire il tuo rapporto con Mia. Voglio dire, lei è sempre in viaggio e vi vedete raramente, eppure state insieme da un anno ormai. Come fate?” sorrise “E’ molto difficile, ma forse riusciamo a gestire tutto questo per il semplice motivo che lo vogliamo. Vogliamo stare insieme” aveva quello sguardo che ormai conoscevo bene. Era quello sguardo che vedevo negli occhi di tutte le persone che parlavano del loro amore. Chase aveva lo sguardo da innamorato. “Ma perché mi fai questa domanda?” mi chiese “Ecco, io…” non sapevo cosa rispondergli, mi ritrovai a pensare a due persone: Dean e Alex, il perché non lo sapevo neanche io. “Ero…solo curiosa” gli risposi “Va be, visto che Peyton non arriva io vado. Ci vediamo domani sera” gli dissi “Niki” mi chiamò “Si?” “Ti ricordi che hai tutta la settimana di ferie, vero?” mi disse “Certo. Allora ci vediamo Sabato” gli risposi. Uscii e tornai a casa.

Alle otto avevo appuntamento con gli altri per organizzare la festa di compleanno di Stella. Fortunatamente quella sera Mary Halls, la madre della mia migliore amica, l’aveva convinta a cenare insieme al suo nuovo fidanzato Jim. Si, perché i genitori di Stella avevano divorziato quando lei aveva undici anni ed era per questo che si erano trasferite a Tree Hill, mentre il padre e il fratello di Stella, Adam, erano andati vivere in Europa. Stella non aveva più avuto un ottimo rapporto con il padre, che non vedeva da quattro anni ormai, ma con Adam si sentiva spesso e quell’estate lui aveva passato le vacanze estive a Tree Hill.

Ci eravamo dati appuntamento in nuova pizzeria vicino alla scuola. Era una di quelle pizzerie dove ti portano una fetta di ogni gusto e tu puoi mangiarne in quantità. Quando arrivai Alex, Ethan e Lory erano già lì. “Ciao ragazzi” dissi “Ciao” mi risposero. Ethan era giù di morale e suo fratello non evitò di farglielo notare “Fratellino come mai quel muso lungo?” gli chiese, scossi la testa e dissi “Lascialo stare poverino. Come staresti tu se la tua squadra avesse perso due volte di fila?” “Grazie per avermelo ricordato” si intromise Ethan “Scusami, non volevo…” in quel momento arrivarono Will e Alice, seguiti da Dean e Amy. Stavo per chiedere perché Annie non ci fosse, ma rimasi zitta ed entrai con gli altri nella pizzeria.

Spazio Autrice

Come ogni settimana ringrazio la mia Juls, che legge e recensisce tutti i capitoli.

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Capitolo 13
*** 12. Novità ***


12. Novità

 

“Allora, quest’anno dove la facciamo la festa?” chiese Lory, mentre ci servivano da bere “L’anno scorso l’abbiamo fatta in spiaggia, due anni fa al TRICK, tre anni fa a casa sua e quattro anni fa al campetto” dissi io, mentre pensavo a un luogo dove non avessimo mai festeggiato. “Ho trovato!” esclamò Alex, lo guardammo tutti curiosi “La potremmo fare a casa nostra. Abbiamo un giardino enorme e possiamo fare le costine” disse “Convinci tu mamma e papà?” gli chiese Ethan “Acconsentiranno di sicuro, Stella è di famiglia ormai” gli rispose “E posso metterci una buona parola anche io” mi intromisi “Il posto c’è. Ora mancano i regali” disse Will “Questo non è un mio problema” dissi io “Ah, è vero, la vostra tradizione” disse Ethan. Da quando ci conoscevamo Stella e io avevamo una tradizione per i compleanni. La mattina colazione in spiaggia e poi pomeriggio di shopping fino alle sei, dalle sei alle otto preparazione per la festa e poi divertimento folle. Non avevamo neanche il problema del regalo. Ogni anno io le regalavo un nuovo paio di scarpe con tacco del suo stilista preferito, costose e soprattutto rarissime, mentre lei mi regalava un nuovo cellulare di ultima generazione, la mia passione. “Già, avete ancora tre settimane per comprare un regalo e deve piacerle. Buona fortuna!” dissi. Il mio cellulare iniziò a squillare “Pronto?” dissi “Niki, sono Mouth” “Dimmi” gli risposi “Dove sei?” mi chiese “Perché?” “Perché Brooke è preoccupata, non sa dove sei e sta dando fuori di matto” mi rispose “Allora, di a mia sorella di guardare sul tavolo in cucina dove c’è un mio biglietto con scritto che questa sera sarei uscita con i ragazzi e di non aspettarmi sveglia” gli dissi “Ce l’hai ancora con lei, vero?” mi chiese Mouth “E me lo chiedi anche. E’ ovvio che ce l’ho ancora con lei, si è comportata da egoista e finché con chiarirà le cose con loro credo che ce l’avrò con lei. Adesso devo andare. Ciao” non gli diedi neanche il tempo di rispondere e spensi il telefono.

Finita la cena salutai tutti, tornai a casa e prima di andare a dormire mandai un SMS alla mia migliore amica [Allora, come è andata la cena? Ti sei divertita? ] la risposta non tardò ad arrivare [ Jim sembra un tipo a posto, ma non lo conosco ancora bene. Divertita è una parola grossa! ] [ Risparmia i dettagli per domani. Buona notte. Niki ] le scrissi [ A domani. XOXO  S.  ] mi rispose. Appoggia il cellulare sul comodino e mi addormentai.

La mattina dopo a colazione io e Brooke non ci rivolgemmo una parola e James e Mouth, che ormai era sempre da noi, spostavano lo sguardo da me a lei preoccupati. “Io devo andare, ci vediamo questa sera” dissi “Va bene. Buona giornata” mi rispose fredda mia sorella. Salutai Mouth e Jamie e andai a scuola. Parcheggiai la mia Vespa nel mio posto e andai alla caffetteria “Buongiorno” mi accolse Stella “Ciao” le risposi e l’abbracciai “Tutto bene?” mi chiese “Certo. Allora come è stata la cena di ieri?” le chiesi a mia volta. Mi raccontò che Jim era uno stimato primario dell’ospedale e che la cena di quella sera era stata organizzata per far conoscere le due famiglie. Jim, infatti, aveva due figli Tess e Cristian e anche loro avevano conosciuto per la prima volta Mary quella sera. Finito il racconto scherzando le chiesi “A quando le nozze?” “Non dirlo davanti a mia madre. Si conoscono solo da tre mesi e visto che lui non gli ha ancora chiesto di sposarla sta andando in paranoia”  mi rispose seria lei “Scherzi?” le chiesi tornando seria anche io “No. Dopo che ha divorziato con mio padre non ha più frequentato nessuno, Jim è il primo” disse “Ciao ragazze. Di cosa parlate?” chiese Ethan “Niente” risposi io “Ho capito, mi faccio gli affari miei” disse lui. Nel pomeriggio avevamo gli allenamenti, così ebbi l’occasione di parlare con Amy senza vedere Dean. “Ehy Amy” dissi appena la vidi “Ciao Niki, come va?” mi chiese “Bene grazie. Annie sta bene?” le chiesi “Perché?” mi disse “Non l’ho vista ieri sera e solitamente è sempre con voi” le risposi “Si sono lasciati. Dean e Amy si sono lasciati” disse “Ah, mi dispiace” “Dispiace anche a me, ma credo che presto si rimetteranno insieme” “Fiduciosa” dissi “Con chi andrai al matrimonio?” le chiesi mentre entravamo in palestra “Ci andrò con Dean, in pratica mi ha costretto” mi rispose “Eccovi” esclamò Stella “Io vado a cambiarmi” disse Amy e andò negli spogliatoi. L’allenamento non fu dei migliori, la squadra era stanca e demotivata dopo le sconfitte dei Ravens e io non c’ero con la testa a causa di tutti i miei problemi. Finito l’allenamento io e Stella andammo a prendere un cappuccino al bar. “Domani sera vado a cena con Spencer” mi informò la mia migliore amica “Bene e dove ti porta?” le chiesi “In quel nuovo ristorante, quello in centro…” “Quello super di classe” continuai io “Si, proprio quello. Però ho un problema….” “Hai bisogno di qualcosa di adeguato da metterti, non è così?” le chiesi “Esatto…” mi rispose triste lei “Tu lo sai di avere la cabina armadio piena di vestiti e che tra poco tua madre dovrà affittare una camera solo per i tuoi abiti” esclamai “Ma questa è un’occasione speciale” mi rispose lei “Ok. Chiederò a Brooke se ha qualcosa della sua linea che vada bene per l’occasione” dissi “Grazie” rispose e mi abbracciò.

Venerdì mattina mancavano circa 24 ore al matrimonio e Brooke e io non ci rivolgevamo la parola da circa quattro giorni. A interrompere il silenzio di quella mattina fu l’arrivo di Peyton “Buongiorno ragazze e ragazzi” disse entrando “Voi due ancora in lite?” chiese quando vide me e Brooke. In quei giorni aveva detto la verità anche a Haley e Peyton, le quali sospettavano già una cosa simile dal suo ritorno, mentre io mi ero sfogata con i miei migliori amici e con Alex. “Da cosa l’hai capito?” le chiese ironico Mouth “Lasciamo stare. Comunque sono qui per la giovane Davis” disse Peyton “Perché?” le chiesi curiosa “Ieri sono arrivati alcuni pezzi grossi ad ascoltare il demo di una ragazza che ho conosciuto qualche mese fa. Una ragazza dav..” “Peyton!” esclamammo in coro tutti “Si. Dicevo, ho preso il CD che era nella sala d’incisione, solo che io non sapevo che tu eri venuta martedì a incidere e che avevi usato un nuovo disco. In pratica i dirigenti hanno ascoltato il tuo demo e sei piaciuta molto. Ti vogliono far firmare un contratto” concluse “Scherzi?” le chiesi incredula “No. Quando mi sono accorta che la voce era la tua ho cercato di spiegare loro cosa era successo, ma non hanno voluto sentire storie. Vogliono te e fra una settimana vogliono una risposta” mi ripose “Si, accetto!” esclamai e andai ad abbracciarla “Ora vado a scuola così lo dico a ragazzi. Ciao” dissi e uscii di corsa.

Quando arrivai a scuola ero euforica. Il Venerdì mattina i Ravens si allenavano in palestra e sapevo di poter trovare anche Stella. Quando entrai nella palestra i ragazzi stavano facendo una partitella e vidi che c’erano anche Will e Alex sugli spalti a parlare con Stella. “Buongiorno!” esclamai quando mi sedetti accanto a loro “Come mai quest’allegria di prima mattina?” mi chiese Stella “Ho una notizia da darvi, ma aspetterò Ethan per dirvelo” le risposi. Dopo circa un quarto d’ora Ethan uscì dallo spogliatoio e Will disse “Allora quale sarebbe la novità?” sorrisi e dissi “Tenetevi forte…Mi hanno proposto un contratto discografico e ho deciso di accettare!” Stella mi abbracciò e mi disse “Complimenti!”, dopo fu il turno di Ethan, poi Alex e infine Will  “Stai per realizzare il tuo sogno” mi disse il mio ex ragazzo “Già e non vedo l’ora di iniziare” gli risposi. 

Spazio Autrice

Juls: If You Can Afford Me è stata la prima canzone della Perry che mi è piaciuta veramente. Grazie, come sempre, per leggere e recensire

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Capitolo 14
*** 13. Colpi di scena ***


13.  Colpi di scena

 

Era Sabato mattina e Lucas si sarebbe sposato all’una nella chiesa della città. Come sempre negli ultimi giorni, io e mia sorella non ci parlavamo, ma sfortunatamente (o forse no) quella mattina alle nove dovetti andare con lei nel suo negozio, visto che il mio abito per la cerimonia era lì. Mi stavo vestendo nel laboratorio quando sentì Brooke dire “Mi dispiace siamo chiusi” poi più niente. Mi guardai allo specchio, ero identica a mia sorella, solo che avevo i capelli biondi e ricci. Amavo il vestito che mi aveva fatto, mi rappresentava: era un abito blu senza spalline che arrivava al ginocchio e sotto il seno c’era una fascia bianca che lo stringeva sulla vita e lo lasciava cadere morbido. Mi guardai un’ultima volta e mentre andavo da Brooke dissi “Brooke i ragazzi saranno qui a momenti, sei pronta?” finii di dire la frase e alzai lo sguardo dal mio cellulare e esclamai “Karen!” “Sei proprio cresciuta in questi due anni” mi disse. Le saltai al collo e le dissi “Lily?” “E’ con Lucas, la vedrai in chiesa” mi rispose “Finalmente le sorelle Davis di nuovo insieme” continuò. Nessuna di noi due rispose e calò uno strano silenzio, interrotto da Karen “Non posso credere che tu lo indossi ancora”, stava guardando il mio collo e solo allora capii di cosa stesse parlando “Si, è una delle poche cose che mi sono rimaste di lui” le risposi e presi in mano l’anello che avevo inserito in una catenina che portavo sempre al collo. Me lo aveva dato Keith per conservarlo prima del matrimonio, doveva essere la fede nuziale di Karen, ma non aveva fatto in tempo a dargliela. Quando l’avevo dato a Karen lei mi aveva detto di conservarlo e così io avevo fatto. “Allora quando potrò conoscere il mio nipotino?” chiese Karen a Brooke “Aspetta un attimo…nipotino?” le chiesi stupita “Si, James” mi rispose lei. Stavo per parlare, ma mia sorella mi interruppe “Si, Niki, Karen sa di James. E’ stata la prima a saperlo” volevo ribattere, ma interrompere la discussione fu l’arrivo di Mouth, accompagnato da Millie, Alex e il piccolo James. Dopo i soliti convenevoli, ci avviammo tutti insieme in chiesa.

Mancava ancora un’ora e mezza alla cerimonia e gli invitati stavano iniziando ad arrivare. Trovai subito Lucas “I fratelli Scott al completo” esclamai “Niki” disse Lily e mi abbracciò “Ciao piccolina, che bello rivederti” le dissi “Andiamo Lily, ti porto dalla tua mamma” le disse Nate. “Ho letto il libro, grazie per avermelo dedicato” dissi al futuro sposo “E’ giusto così, sei tu che mi ha spronato a continuare a scrivere” mi rispose “Ascolta Lucas, ho letto il libro tre volte e mi sembra che tu ti riferisca a…” “Lucas, vieni” gridò Nathan “Devo andare, me lo dirai dopo” disse Lucas e mi lasciò lì. Stavo cercando gli altri, quando mi trovai davanti una bambina di quasi otto anni, che sembrava essersi persa. “Ciao, io sono Niki e tu?” le chiesi “Io sono Jenny e sono qui con il mio papà” mi rispose. Jenny…aveva un nome famigliare “E il tuo papà è amico dello sposo o della sposa?” non mi rispose, al suo posto parlò una voce maschile “E’ un vecchio amico dello sposo” Mi girai e vidi un uomo sui vent’anni che mi sembrava di avere già visto. Mi bastò un secondo per capire chi fosse e gli saltai al collo “Jake! Che bello vederti” dissi “E’ bello tornare a casa” mi rispose “Quindi lei è la piccola Jenny. E’ cresciuta un sacco. Quanti anni sono passati?” chiesi a Jake “Sono passati quasi otto anni” mi rispose “ZIA!!” urlò James saltandomi in braccio “E lui è?” chiese Jake “Jake lui è James. James lui è Jake” gli risposi “E’ il figlio di Brooke” continuai “Ho capito. Tu sei fidanzata?” mi chiese “Direi di sorvolare sull’argomento. A proposito, lei sa che sei qui?” gli dissi “No, volevo farle una sorpresa” mi rispose “Bene allora  andiamo dentro” gli dissi. Quando entrai Alex mi si avvicinò e mi disse “Eccoti, stavo iniziando a preoccuparmi, pensavo stessi cercando un altro cavaliere” risi “Non ti rimpiazzerei mai. Stavo parlando con un amico. Guarda la” gli dissi. A pochi metri da noi, infatti, Peyton stava con le braccia al collo di Jake e i due si stavano scambiando un bacio appassionato sotto gli sguardi di tutti i presenti.

La cerimonia era iniziata e quasi tutta Tree Hill partecipava. Partì la marcia nuziale e tutti ci alzammo e ci voltammo a vedere la sposa. Linsday era fantastica e il vestito che indossava lasciava a bocca aperta. Guardai mia sorella: sorrideva, ma era un sorriso triste, il suo vero amore stava per sposare un’altra donna e lei non poteva fare niente. Ripensai a quello che era successo qualche minuto prima.

Eravamo fuori dalla chiesa e James era con Ethan a salutare gli invitati. Eravamo io, Brooke, Peyton, Mouth, Millie e Skills. Skills aveva portato delle birre e le stava distribuendo a tutti, mia sorella prese la sua e bevve il primo sorso “Credo che me ne servirà un’altra” disse ridendo “Vediamo di andarci piano con gli alcolici, la cerimonia non è ancora iniziata e io non voglio invitati sbronzi” dissi “Allora Davis hai un piano?” disse Skills “Per fare cosa?” chiese Brooke “Per riprenderti Lucas” le rispose, io scossi la testa, Mouth alzò gli occhi al cielo e Peyton sospirò, “Come se ci pensassi solo io!” esclamò Skills. Nessuno rispose, allora continuò “Ok, allora, tattica uno: quando dicono ‘chi ha qualcosa da dire, parli adesso oppure taccia per sempre’ è il tuo momento” “Guarda che nei matrimoni veri non lo dicono sul serio” gli dissi “Dovrebbero, crea suspense” mi ripose “Comunque, tattica due: io dico che prima droghiamo Linsday, anche se le voglio bene sia chiaro, poi ti infiliamo nell’abito da sposa e quando Lucas alza il velo…bhè , ormai è fatta!” disse soddisfatto. Eravamo senza parole, ma Brooke intervenne “Mi dispiace, ma l’abito è fatto su misura” “E poi Brooke starà bene, vedrai” intervenne Mouth “Certo…” disse Skills “Lo sai che ti voglio bene Davis, ma tu stai talmente male, che non riesci a capire che io interpreto i tuoi sogni” si interruppe un attimo poi proseguì “Aspetta, può essere che Lucas dica il nome sbagliato all’altare, come ha fatto Ross in FRIENDS” mia sorella era al limite e disse “Proviamo così. E se Brooke mette un bel vestito, va al matrimonio di Lucas, si sbronza e fa sesso selvaggio con uno per tutto il ricevimento” “Ricordati che hai un figlio” dissi ridendo “Ti ho mai detto quanto sei sexy con quel vestito” disse Skills, scoppiammo tutti a ridere.

Sorrisi ricordando quel momento. Linsday aveva raggiunto Lucas e ci sedemmo ai nostri posti. Il prete disse “Vuoi tu, Luca Eugene Scott, prendere la qui presente Linsday Strauss come tua legittima sposa?” lui si voltò, ci guardò e rispose “Si, lo voglio”. Vidi negli occhi di Brooke la tristezza, stavo per stringerle la mano, ma Peyton mi anticipò. Il prete fece la stessa domanda a Linsday. Non rispose. “Non era una cometa” disse, il sacerdote le chiese “Scusi?” “Non era una cometa Lucas” ripeté lei “Può scusarci un momento?” chiese Lucas. Il prete si allontanò, ma io riuscii a sentire tutto. “Il ragazzo vide una Comet” disse lei “Ok” Lucas sembrava non capire, lei continuò “Lui vide una Comet e in quel momento la sua vita ebbe un senso e quando se ne andò aspettò tutta la vita che ritornasse da lui, vero?” “Linsday, io ti amo, ma questo non è il momento per una recensione” le disse Lucas “Quando hai parlato con Brooke la prima volta?” gli chiese lei con le lacrime agli occhi “Linsday…”  “ Ti prego” “La macchina in panne” le rispose “Il ragazzo vide quella Comet e la sua vita ebbe un senso” disse Linsday, si tolse l’anello che lui le aveva appena messo al dito e piangendo gli disse “Mi dispiace Lucas, non posso sposarti” disse l’ultima parola e scappò via in lacrime. Guardai Haley, sapevo che anche lei aveva letto il libro di Lucas e volevo sapere se anche lei la pensava come me. Lei incrociò il mio sguardo e annuì. Entrambe, e a quanto avevo capito anche Linsday, pensavamo che il libro parlasse di Brooke.

Uscimmo tutti dalla chiesa sconvolti per quello che era successo. Peyton, Mouth e Haley erano con Brooke, mentre James e Lily si divertivano con Skills. Mi avvicinai agli altri e venni accolta da un abbraccio di Ethan. Nessuno parlava. “Ragazzi vi devo dire una cosa” disse Alex, era serio, voleva dire che era importante “Vado a vivere a San Francisco con degli amici” lo guardammo tutti stupiti “Quando parti?” gli chiese Will, che stava per perdere il suo migliore amico, “Questa sera” gli rispose. Guardai Ethan che si limitò ad annuire, poi rivolsi il mio sguardo ad Alex. Appena vide che lo stavo guardando si girò “Pensavo che quando ve lo avrei detto la situazione sarebbe stata diversa, non pensavo certo di rattristarvi ancora di più” si scusò “Una buona notizia c’è…” disse Lory, la guardammo curiosi “Ho parlato con il direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale e mi ha detto che posso continuare il mio praticantato qui a Tree Hill” continuò “Questo significa che rimani qui!” disse Stella “Già. Una volta tornata a casa è difficile andarsene” le rispose Lory. “A che ora partirai, Alex?” gli chiese Alice “Verso le sei e mi piacerebbe molte se veniste tutti a salutarmi” le rispose “Ci saremo” gli disse lei. Stavamo per andare a casa quando Alex mi bloccò e mi disse “E tu verrai a salutarmi?” “Certo che verrò, ci vediamo dopo” gli risposi. Quando tornai a casa non c’era nessuno. James avrebbe passato la serata con Lily, Karen e Andy sulla loro barca; Mouth sarebbe stato con Millie e Brooke era andata a parlare con Lucas. Passai il pomeriggio a studiare, era l’unico modo per distrarmi ed evitare di pensare a quello che era successo quella mattina.

Mancavano dieci minuti alle sei, uscii di casa e mi avviai verso casa Ward. Stella e gli altri erano già lì e la macchina di Alex era piena dei suoi scatoloni, mi venne il magone. “Ricordati di venire a trovarci spesso” gli stava dicendo Lory quando arrivai “Non vado oltreoceano, da qui a San Francisco ci vogliono circa trenta minuti” le rispose lui “E poi tornerai per il mio compleanno, non è vero?” gli chiese Stella “Certo” disse Alex “Alex è ora di andare, saluta tutti” disse il signor Ward “E’ arrivato il momento. Fatti sentire fratellone” disse Ethan e abbracciò Alex “Mi mancherai” disse Stella “Anche tu. Tieni d’occhi mio fratello” le rispose lui “Non scordarti chi è il tuo migliore amico!” esclamò Will e abbracciò il suo migliore amico “E chi è la tua migliore amica” continuò Lory “E’ stato un piacere conoscerti” disse Alice “Anche per me” le rispose lui. C’erano anche Dean, Amy e Spencer, Alex li salutò con una stretta di mano. Salutò poi i suoi genitori e infine si avvicinò a me. “Mi mancherai Davis” disse “L’hai detto tu, non vai oltreoceano” gli risposi cercando di sembrare felice “Lo so, ma mi ero abituato a vederti tutti i giorni” disse “Anche io” silenzio “Mi mancherai più di quanto tu possa immaginare” dissi e lo abbracciai. Non fu un abbraccio veloce, ma uno di quelli intensi. In quel momento dalla radio della sua macchina partì la canzone degli Aerosmith ‘I Don’t Want To Miss A Thing’, volevo dirgli di non partire, di rimanere, ma non ci riuscii. Anzi, quando partì il ritornello della canzone, mi staccai da lui e mi allontanai. Lo vidi partire e in quell’istante capii di aver commesso un grosso errore.

“Vuoi venire da me, questa sera?” mi chiese Stella. La guardai. Aveva capito e mi stava dando la possibilità di parlarne “No, grazie. Preferisco tornare a casa. Ti chiamo domani” le risposi “Ok, ma se hai bisogno non farti scrupoli” mi disse “Ti voglio bene” le dissi e tornai a casa. Mouth non era ancora tornato e nemmeno Brooke era in casa. Mi feci una doccia, scaldai le lasagne che erano rimaste nel forno e guardai un film. Verso mezzanotte arrivò Mouth, ma di Brooke neanche l’ombra. “Vedrai che arriverà presto” disse Mouth “Già. Io vado a letto, ci vediamo domani. Buonanotte” “ ’notte” mi rispose. Riuscì ad addormentarmi subito, forse perché ero veramente stanca o forse perché volevo dimenticare il prima possibile la giornata che era appena passata.

Spazio autrice.

Ringrazio Desir per aver messo questa storia tra le seguite

e come sempre ringrazio la mia Juls.

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Capitolo 15
*** 14. Chiarimenti ***


14. Chiarimenti

 

La mattina dopo, quando mi svegliai  scesi subito in cucina sperando di trovare Brooke, ma appena entrai nella stanza trovai Mouth che fissava la porta “Non è ancora tornata?” gli chiesi “No. E inizio a preoccuparmi” mi rispose “Hai provato a chiamare Peyton e Haley?” “No, non volevo farle preoccupare” disse. Stavo per digitare il numero di Haley, quando la porta si aprì ed entrò Brooke. Aveva gli occhi gonfi e rossi, segno che aveva pianto. Mi guardò e mi disse “Lui mi odia…Lui mi odia e io lo amo” mollai il telefono e abbracciai mia sorella e le chiesi “Dove sei stato tutta la notte?” “Ho parlato con Lucas e poi sono stata in spiaggia” mi rispose “Hai parlato a Lucas? E cosa ti ha detto?” si intromise Mouth“Non mi ha detto niente, ma io so che mi odia e l’ho perso per sempre” scoppiò a piangere. L’abbracciai ancora più forte e le sussurrai “Si vede che noi Davis siamo sfortunate in amore” le mi guardò e mi chiese “Perché?” “Alex è andato ad abitare a San Francisco e credo che per me non è più solo un semplice amico” le risposi “Devo parlare anche con James” disse “Quando tornerà a casa. Ora vai a riposarti” le proposi.

Il resto della mattina passò velocemente. Nel pomeriggio Stella e Ethan vennero da me per studiare. “Allora come stai?” mi chiese Stella “Bene…” le risposi “Niki, non raccontarci cazzate, lo sappiamo che sei triste per via di mio fratello” disse Ethan “Stella!” esclamai “Lei non c’entra niente, ti conosco da troppo tempo per capire che sei innamorata” “Io non sono innamorata di nessuno” risposi seccata. Stavano per replicare, ma il mio cellulare squillò “Pronto?” dissi “Ehi, Niki. Sono Dean” mi rispose “Ah, ciao Dean. Dimmi?” gli chiesi “Em, mi chiedevo se questa sera sei libera, vorrei parlarti” “Certo. Ci vediamo al parco alle otto?” gli chiesi “Perfetto, a dopo” mi rispose “Ciao” dissi e attaccai. “Allora vogliamo riprendere il nostro discorso?” mi chiese Ethan “No. Perché io non ho niente da dire” gli risposi “Scusate se interrompo quest’amichevole discussione, ma qualcuno sa come sta Lucas?” ci interruppe Stella “Non vuole parlare con nessuno, soprattutto dopo che Brooke gli ha detto di James” le risposi “E quando ha intenzione di par…” “Ciao zia!” esclamò James seguito da Karen e Lily “Ciao piccolo. Karen, Lily” dissi “Allora James può venire da noi domani pomeriggio?” chiese Lily alla madre “Non lo so, dobbiamo prima chiederlo a Brooke” le rispose Karen “Non c’è nessun problema, James può venire. Garantisco io” dissi “James, perché non fai vedere la tua cameretta a Lily” continuai “Certo. Vieni Lily” disse lui entusiasta. Quando vidi che entrambi erano entrati nella stanza del mio nipotino chiesi a Karen “Allora come sta?” “Vuole parlare solo con Nate e credo sia rimasto più scosso dell’abbandono di Linsday all’altare che della notizia di James” mi rispose “Proverò a passare prima di vedermi con Dean, magari riesco a parlarci” dissi “Lily andiamo, Andy ci sta aspettando” gridò Karen “Arrivo!” le rispose la figlia “Ciao ragazzi” disse Karen e uscì tenendo per mano la piccola “Andiamo anche noi, ci vediamo domani” dissero i miei migliori amici “Ciao” risposi.

Erano quasi le otto, mi preparai e scesi in salotto “Brooke, io esco. Non aspettarmi sveglia” dissi a mia sorella “Va bene. Fammi gli auguri” mi disse “Perché?” le chiesi “Parlerò con James e non so ancora come dirglielo” mi rispose “In bocca al lupo” le diedi un bacio e uscii. Non riuscii a passare da Lucas perché Dean era già al parco e mi stava aspettando “Ciao” mi disse quando mi vide “Ehi” “Ti va di mangiare qualcosa?” mi chiese “Perché no” gli risposi. Andammo alla pizzeria del parco. Era piena di studenti, fidanzatini e famiglie. Dopo aver mangiato una pizza e aver chiacchierato del più e del meno uscimmo dalla pizzeria. Si era fatto buio e il parco si stava svuotando “Allora, di cosa volevi parlarmi?” gli chiesi  “Ecco…Io volevo scusarmi per quel bacio che ti ho dato” disse “Non volevo, non so neanche perché l’ho fatto. Credo sia stata colpa di tutti questi cambiamenti” continuò “Dovrei scusarmi anche io. Ti ho tirato uno schiaffo…” gli risposi “Me lo meritavo” disse lui “Tutto qui?” gli chiesi “Si. Volevo chiarire le cose con te. Sei una persona fantastica e non vorrei perdere la tua amicizia” mi rispose “E io che pensavo di piacerti” dissi scherzando “Visto che siamo amici, ti posso fare una domanda?” gli chiesi “Certo” mi rispose “Perché tu e Annie vi siete lasciati?”  gli chiesi “Le ho detto la verità” disse “Cioè?” “Le ho detto che ti ho baciata, che mi sentivo uno schifo e che non la meritavo” mi rispose “La ami?” “Più della mia stessa vita” “Allora vai da lei e diglielo, non lasciarla andare via” gli dissi “Hai ragione. Vado, ci vediamo domani” stava andando via quando si bloccò e disse “Ah, Niki” “Si?” “Grazie” e se ne andò.

Tornai a casa verso le undici e trovai Mouth impegnato a seguire un film in tv “Ma tu a casa tua non ci torni più?” gli chiesi “Qui si sta molto meglio e comunque che problema hai, non do fastidio a nessuno” mi rispose e tornò a guardare la tv. Salii le scale e guardai se Brooke stava dormendo: era completamente addormentata. Chiusi la porta e andai a controllare James. La lucina sul suo comodino era accesa, mi avvicinai al letto e lui non c’era. Controllai in bagno, ma niente. Era scappato. Andai subito a svegliare mia sorella “Brooke…Brooke” “Emm” “Brooke, James è scappato” gridai. Si svegliò di colpo “Cosa?” mi chiese spaventata “Nel suo letto non c’è e neppure in bagno. Non riesco a capire il perché” dissi “Io, invece lo so. Gli ho detto di Lucas” mi rispose. Mezz’ora dopo tutti i nostri amici erano riuniti nel nostro salotto “io non riesco ancora a capire perché è scappato” disse Skills, guardai Brooke, aveva i lacrimoni ed era spaventata “Lucas è il padre di James” dissi. Metà delle persone presenti in quella stanza già lo sapevano, ma l’altra metà non ne era di certo stupita. Ethan mi si avvicinò e mi abbracciò “Vedrai che lo troveremo” disse “Lo spero” gli risposi poi continuai “Ti prego, non chiamarlo” si limitò ad annuire e si sedette vicino a Haley. Mi guardai intorno, c’erano proprio tutti, tutti tranne…Lucas. “Torno subito” dissi “Dove vai? E’ quasi mezzanotte” mi chiese Will “Non vi preoccupate, devo prendere un po’ d’aria” gli risposi e uscii.

“Ti prego, vieni ad aprire…Ti prego, vieni ad aprire” ecco quello che pensavo mentre bussavo alla porta di Lucas. Non so quanti minuti passarono realmente, ma per me fu un’eternità “Cosa ci fai qui a quest’ora?” mi chiese appena mi vide. Lo guardai, non aveva un bell’aspetto e di sicuro anche emotivamente non stava bene “Ecco…non so come dirtelo…” iniziai, presi fiato e dissi “James è scappato di casa e non sappiamo dove sia” “Scappato?” “Si. Brooke gli ha parlato, lui è andato a letto e quando sono tornata a casa sono andata a salutarlo, ma lui non c’era” gli risposi “Sai dove potrebbe essere? Gli hai parlato di un posto particolare?” “Il campetto!” esclamò “Il campetto?” gli chiesi “Si, gli ho parlato del campetto e gli ho detto di quando amavo stare quel posto e che quando avevo la sua età Keith mi portava sempre a giocare lì” mi rispose “Devo chiamare Brooke e dirle che forse sappiamo dove è” dissi “Certo, ma fallo in macchina”. Con i nervi a fior di pelle, chiamai mia sorella e mi disse che ci avrebbe raggiunto subito. Cinque minuti dopo stavo tirando un sospiro di sollievo. James era seduto davanti all’entrata del supermercato che aveva sostituito il campetto. Scesi dalla macchina, corsi verso di lui e lo abbracciai “Grazie al cielo stai bene” dissi “La mamma è arrabbiata, vero?” mi chiese “no. Assolutamente no. Anzi, era molto preoccupata per te” “Non voglio tornare a casa” disse “Cosa?” “Voglio andare da Lucas, non voglio vedere la mamma” rispose “Credo che il tuo desiderio si possa avverare” disse una voce alle mie spalle “Ma devi promettermi che non scapperai mai più” continuò Lucas “Te lo prometto, p…” James si bloccò sull’ultima parola “Chiamami papà, perché io sono il tuo papà” lo incoraggiò Lucas e abbracciò il figlio che scoppiò a piangere sulla sua spalla. Mi allontanai per lasciarli soli e vidi in lontananza una macchina, mi avvicinai “Sono stata una vera stronza” “Mi dispiace dirtelo, ma si” le risposi “Mi odia?” mi chiese “Non me l’ha detto, ma vuole stare con Lucas” “Lo immaginavo e per questo gli ho portato le sue cose” “Come facevi a saperlo?” “Perché è quello che avrei fatto io” mi rispose Brooke. Mi porse uno zaino, ma io glielo restituì “Daglielo tu” le dissi. Guardai da lontano Brooke avvicinarsi a James, dargli un bacio sulla fronte, porgerli lo zaino, fare un cenno a Lucas e tornare verso di me. Salii in macchina “Vuoi che guidi io?” chiese a Brooke, che aveva le lacrime agli occhi “No, tranquilla”. Il ritorno a casa fu silenzioso, nessuna parlò, l’unico rumore che si sentiva erano i singhiozzi quasi trattenuti di mia sorella, che non cessarono neanche quando arrivammo a casa. Brooke andò subito in camera sua, mentre io rimasi con Mouth, Peyton e Haley in soggiorno “Allora cosa è successo?” mi chiese Mouth “In poche parole James vuole stare con Lucas e Brooke non si è opposta, anzi se lo immaginava” gli risposi “E adesso?” disse Haley “Non ne ho la più pallida idea” conclusi

Spazio Autrice

Ringrazio Gnometta08 per aver messo questa storia tra le preferite (fammi sapere cosa ne pensi, se ti va)

e come sempre ringrazio la Juls che legge ogni capitolo con pazienza (aspetto il nuovo capitolo della tua FF)

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Capitolo 16
*** 15. Si Chiude Una Porta, Si Apre un Portone ***


15. Si Chiude Una Porta Si Apre Un Portone

 

Mancavano due giorni al compleanno di Stella ed erano passate quasi tre settimane dagli eventi che avevano cambiato tutto. Alex era a San Francisco e lo sentivo raramente; James era andato ad abitare da Lucas e Brooke era uno straccio. Fortunatamente qualcosa di buono era successo: Dean e Annie erano tornati insieme e adesso eravamo diventate amiche; Karen, Andy e Lily avevano deciso di rimanere fino al matrimonio di Haley e Nate e Peyton e Jake erano andati a vivere insieme.

Era mercoledì mattina e mi sembrava una giornata piuttosto tranquilla. Brooke era già andata a lavorare, Mouth stava ancora dormendo e io mi stavo preparando per uscire quando il telefono di casa iniziò a suonare “Pronto?” risposi “Buongiorno culetto moscio” disse una voce femminile “Rachel!” gridai “Ciao Niki, come stai?” mi chiese “Non è il migliore dei momenti, ma andiamo avanti. Tu, come è la vita da modella?”. Un rumore mi fece sobbalzare, mi girai e vidi Mouth “Sono in continuo movimento, cambio città ogni settimana” mi stava dicendo lei “Scusa un attimo” la interruppi e mi rivolsi a Mouth “E’ Rachel” “Ah, salutamela” disse e tornò in camera “Ti saluta Mouth” “Grazie. Comunque io avevo chiamato per Brooke, c’è?” mi chiese “No, mi dispiace, non è in casa, se vuoi ti faccio richiamare” le risposi “Perfetto, dille di rintracciarmi sul cellulare. Ci vediamo presto. Un bacio” “Certo, ciao” riagganciai. Mentre andavo a scuola mi tornarono in mente le parole di Rachel: ci vediamo presto “Ma che cosa voleva dire?” mi chiesi, non ebbi il tempo di cercare una risposta, perché appena parcheggiai la mia Vespa vidi la mia migliore amica seduta sugli scalini con l’aria triste. Mi avvicinai le misi un braccio intorno alle spalle e le dissi “Buongiorno. Cosa abbiamo stamattina?” “Mi prometti di non arrabbiarti?” mi chiese “Certo” le risposi “Ieri mi ha chiamato mio padre, verrà in città per il mio compleanno insieme ad Adam e alla sua nuova famiglia, e vuole che ceniamo tutti insieme” raccontò “Ah. Non c’è nessun problema, annullerò la festa” dissi “Ma se annullerai la festa non vedrai Alex” “Si vede che non era destino” risposi, le sorrisi e continuai “L’importante è che tu riveda tuo padre, non preoccuparti per me” mi alzai ed entrai a scuola.

Ad aspettarmi al mio armadietto c’era Ethan, appena mi vidi abbozzò un sorriso e disse “L’hai già vista?” “Si…Anzi adesso chiamo Alex e glielo dico” “Non vuoi che lo chiami io?” mi chiese “Non ti preoccupare, mando un messaggio a Brooke e poi lo chiamo” gli risposi “Ok. Ci vediamo a pranzo” mi diede un bacio e andò verso la sua classe. Presi i libri della prima ora e uscì in cortile, mancavano ancora dieci minuti all’inizio delle lezioni. Mi sedetti su una panchina e inviai un messaggio a Brooke [ Ha chiamato Rachel, ha detto di richiamarla sul cellulare appena puoi ]. Digitai velocemente il numero di Alex e aspettai che rispondesse, ma il cellulare squillava a vuoto. Decisi di chiamarlo a casa, cosa che avevo fatto già un paio di volte. Composi il numero e dopo tre squilli qualcuno mi rispose “Pronto? Sono Harry. Chi parla?” “Ciao Harry, sono Niki. Alex è in casa?” chiesi “oh, ciao Niki. Aspetta che lo chiamo” mi disse, lo sentii gridare ‘Alex telefono’ e poi tornò a parlare con me “Sta arrivando. Ciao” “Ciao Harry” “Ehy, Niki, come va?” mi disse la voce che mi fece sussultare “Ehy. Tutto bene. Ascolta non ho molto tempo, devo andare in classe” gli risposi “Dimmi” “La festa per il compleanno di Stella è annullata” dissi tutto d’un fiato “Perché?” conoscevo bene quel tono, era tra il deluso e l’arrabbiato “Suo padre viene a trovarla il giorno del suo compleanno e quindi…” “Quindi vuole stare con lei, mi sembra giusto” concluse “Già. Per cui non dovrai venire a Tree Hill” dissi “Vero…” non continuò. Aspettai che dicesse qualcosa, ma il suono della campanella mi fece tornare alla realtà e dissi “Scusami, ma farò tardi a lezione. Ci sentiamo” non gli diedi neanche il tempo di rispondere e attaccai.

Non riuscii a stare attenta a nessuna delle lezioni e, a pranzo, preferii stare in palestra piuttosto che in caffetteria. Appoggiai le mie cose per terra, presi una palla e iniziai a fare un paio di tiri “E’ sempre un buon modo per sfogarsi” disse una voce “E tu cosa ci fai qui, Nate?” “Devo pranzare con Lucas. E comunque potrei farti la stessa domanda” mi rispose “Non ho molta fame e volevo stare un po’ tranquilla” “Quindi non c’entra niente il fatto che la festa di Stella è stata annullata e che per ciò non vedrai Alex” mi bloccai di colpo e lasciai cadere la palla per terra “Come…come fai a saperlo?” gli chiesi “Prima ho visto Ethan e me l’ha detto” rispose “E’ che…mi manca” dissi “E’ ovvio che ti manchi, è uno dei tuoi migliori amici” esclamò  “In verità…io non lo considero un semplice amico” annunciai. Silenzio. “Vieni qui” disse Nate e si sedette sugli spalti. Lo raggiunsi “Lo immaginavo” lo guardai, ma non mi lasciò il tempo di parlare “Anzi, l’ho capito il giorno del matrimonio di Lucas, quando ti ha detto che si sarebbe trasferito a San Francisco ho visto spegnersi quella luce che avevi negli occhi e dal quel giorno non l’ho più vista” continuò  “Mi sembra tutto così strano. Alex è il fratello del mio migliore amico, sono cresciuta insieme a lui” “Hales è la migliore amica di mio fratello e tra qualche mese ci sposiamo” “Lo so, ma voi provavate gli stessi sentimenti uno per l’altra. Io non credo che Alex provi quello che provo io” Era questa la verità, avevo paura. Paura che lui mi dicesse di non provare gli stessi sentimenti e paura che il rapporto che avevamo cambiasse, anche se ormai per me era già cambiato. “Ehi, ragazzi” disse la voce di Lucas “Vi lascio mangiare” dissi alzandomi, ma Nate mi trattenne “Niki…” “Ci penserò. Grazie” mi limitai a rispondere e uscii dalla palestra. Volevo andare al TRICK per finire di incidere, ma appena feci un passo verso il parcheggiò vidi Skills e James venirmi incontro “Zia!” gridò il piccolino e mi saltò in braccio “Ciao terremoto. Cosa ci fai qui?” gli chiese “Pranzo con papà e con gli zii” rispose “Bene. Ora devo andare piccolo, ci vediamo presto” sciolsi l’abbraccio, salutai Skills e mi avviai verso il parcheggio, ma la sua voce mi bloccò “Zia…salutami la mamma” “Certo” dissi e me ne andai.

Stavo andando al TRICK quando mi arrivò un sms, accostai e guardai chi mi cercava: Brooke                         [ Vieni subito a casa ] solo questo niente di più. Feci inversione e mi diressi, a una velocità un po’ sopra le norme, a casa. Parcheggiai la mia Vespa sul marciapiede e cori verso casa, quando entrai urlai “Sono a casa. Cosa è successo?” , ma mai e poi mi sarei aspettata che a rispondermi fosse la voce di Rachel Gatina “E’ così che si saluta una vecchia amica” Rimasi imbambolata per qualche secondo, poi le buttai le braccia al collo e dissi “E tu cosa ci fai a Tree Hill? Pensavo fossi in qualche capitale per una sfilata” “E invece, sorpresa. Eccomi qui, avevo voglia di staccare la spina e la mia agenda per il momento è completamente libera fino al matrimonio di Haley e Nathan” mi rispose “E’ fantastico…Ma questo non giustifica il fatto che mi avete fatto prendere un colpo!” esclamai “Volevamo ricordare i vecchi tempi” disse Brooke “Potevate farlo senza farmi venire un infarto?!? Ah, ho visto James e mi ha detto di salutarti”  Il sorriso appena accennato di Brooke, si allargò su tutto il suo volto: James non le rivolgeva parola da settimane e finalmente aveva chiesto di salutarla. Andammo tutte e tre in salotto e iniziammo a raccontarci quello che era successo negli ultimi anni. Circa un’ora dopo, Rachel disse “Mi stavo quasi dimenticando il motivo per il quale ti ho voluto vedere subito” la sua affermazione era rivolta a me e io la guardai curiosa “Allora, come bene sai la settimana prima di Natale ci sarà la settimana della moda di New York e Brooke è una delle stiliste di punta e in più io sfilerò per lei” “Scherzi?” le chiese stupita mia sorella “Cioè, sapevo che avrei partecipato alla settimana della moda, come tutti gli anni, ma non mi immaginavo che tu avresti sfilato per me!” continuò “Scusate se interrompo questo entusiasmo generale, ma non capisco cosa centro io in tutto questo” dissi “Come cosa centri tu, è ovvio che ogni stilista ha diritto a un certo numero di posti tra il pubblico e sappiamo tutti quanto ti piacerebbe andare a New York, visto che quando ne hai avuto l’occasione non ci sei potuta andare per via della gara e….” la bloccai “Mi state dicendo che posso venire a New York?” chiesi “Tu… e se vuoi qualcun altro” mi rispose Brooke “Ok. Faccio una chiamata e torno” dissi. Andai in camera mia, composi velocemente il numero e aspettai che rispondesse. Non lasciai neanche il tempo di dire ‘Ciao’ alla voce dall’altra parte e dissi “Preparati perché andiamo alla settimana della moda!” Dall’altra parte del telefono si alzò un urlo di approvazione.

Spazio Autrice

Ringrazio mimaElusa per aver messo la mia storia tra i preferiti (se ti va fammi sapere cosa ne pensi) 

e come tutte le settimane ringrazio la Juls (manca solo una settimana!)

 

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Capitolo 17
*** 16. C'è Chi Si Riavvicina E Chi Si Dice Silenziosamente Addio ***


16. C’è Chi Si Riavvicina E Chi Si Dice Silenziosamente Addio

 

L’urlo di Stella non si decideva a cessare, così dovetti urlare a mia volta “STELLA!” Silenzio “Scusami Niki, è che non ci posso credere, cioè la settimana della moda e per giunta a New York” disse tutto d’un fiato “Lo so, lo so. Anche io ero scioccata quando me l’hanno detto” “L’hanno?” “Brooke e Rachel” risposi “Rachel?” “Si è tornata e starà qui fino al matrimonio” informai la mia migliore amica “Quindi questa sera facciamo una serata tra donne come ai vecchi temi” disse Stella “Non ci provare, questa sera lavoro. A proposito, devo chiamare Chase e dirgli che venerdì lavoro” “Ah, già. Hai chiamato Alex?” mi chiese “Si, l’ho chiamato ed era del mio stesso parere: l’importante è che tu riveda tuo padre, tuo fratello….” “…e la loro nuova famiglia” disse cantilenando “Me lo dite in continuazione tutti” proseguì “Lo so. Come ha reagito Spencer quando glielo hai detto?” “Ci è rimasto male, ma poi mi ha ripetuto la stessa cosa che mi hai detto tu” rispose. Sotto la voce di Stella sentivo qualcuno parlare , ma non riuscii a capire chi “Scusa devo andare, mi sta chiamando mia madre. Ti voglio bene” “Anche io S. Ci vediamo domani” e attaccai.

Quando scesi al piano inferiore, trovai un sacco di gente, come se qualcuno avesse organizzato una festa. Poi, notai, che non c’era quella gente che, si, vedi tutti i giorni, ma con la quale scambi si o no due parole e niente di più, ma c’era quella che per me era la mia famiglia: Brooke, Hales, Nate, Peyton, Jake e Jenny, Karen, Lily e Andy, Stella e Ethan, Rachel e Skills, Chase e Mia, Will e Alice, Mouth e Millie, Lory e anche Dean, Amy, Annie e Spencer e sula porta le ultime due persone che pensavo di trovare in quella casa: James e Lucas. “Sorpresa?” mi chiese Ethan “Salgo in camera mia per parlare dieci minuti al telefono e quando torno vi trovo tutti qui. E’ ovvio che sono sorpresa” “Si nota la sua mancanza”questa volta fu Will a parlare “Non ci possiamo fare niente, non c’è e noi dobbiamo farcene una ragione, sono passate tre settimane ormai” risposi con l’intenzione di mettere fine al discorso ‘Alex’ e mi allontanai, raggiungendo Brooke “Hai visto chi c’è?” le chiesi e indicai la porta. Mia sorella alzò lo sguardo che si illuminò e notai quella famosa luce che Nathan non vedeva più nei miei occhi “Dovresti andare a salutarli” suggerii “Giusto. Vado” La guardai avvicinarsi ai due uomini più importanti della sua vita e vidi che le scesero alcune lacrime quando James l’abbracciò e vidi che sussurrò all’orecchio di Lucas ‘grazie’. “Hai visto, alla fine tutto va al suo posto” mi disse Nathan abbracciandomi “Doveva finire così dall’inizio della loro storia. E’ il destino” “Vuoi vedere che oggi il destino è di ottimo umore” mi voltai e lo guardai con aria interrogativa “Voltati” disse. Dalla porta era appena entrato Alex. Era ancora più bello di quanto mi ricordassi, indossava una camicia bianca portata fuori dai jeans e aveva accorciato i capelli. I nostri sguardi si incrociarono e ci sorridemmo a vicenda, ma la magia che si era creata venne spezzata dall’urlo, anzi, dal coro di tutti gli invitati “Alex!”. Mi lanciò un ultimo sguardo prima di essere trascinato in salotto da Ethan e Will. Sottovoce dissi “E la magia è andata a farsi benedire” e andai in cucina.

Erano circa le undici e non ero andata al lavoro a causa della festicciola organizzata da Brooke e da Rachel, che avevano convinto anche Chase a tenere chiuso il TRICK e per di più non ero riuscita a scambiare neanche mezza parola con Alex. “Ehy, noi andiamo a casa” mi disse Peyton, la salutai, come avevo fatto con tutti gli altri invitati che erano andati via prima, presi alcuni bicchieri che erano stati lasciati in salotto e li misi nella lavastoviglie, uscii e mi sedetti sulle scale che davano sulla spiaggia “E’ bello il silenzio, non è vero?” “Soprattutto quando viene interrotto dalla tua leggerissima voce, Alex” dissi ridendo “Mi sono mancati questi scambi di battute tra di noi” “Anche a me, non sai quanto” gli risposi “Vieni qui” disse e mi avvolse tra le sue braccia “Come è vivere a San Francisco?” gli chiesi rimanendo con il viso sul suo petto “E’ un’altra cosa rispetto s Tree Hill”. Alzai lo sguardo verso il suo e le nostre labbra erano distanti pochi millimetri, ma mi allontanai e dissi “Mi dispiace, ma non posso” lui mi guardò con uno sguardo interrogativo “Domani tu partirai e io rimarrò qui senza sapere quando ti vedrò” continuai “Veramente io ritorno a San Francisco subito” “E tu volevi baciarmi sapendo che saresti partito subito dopo?” “Mi dispiace” si limitò a dire “Anche a me “ risposi e rientrai. Senza accorgermene avevo sbattuto la porta e quando arrivai in salotto tutti mi stavano guardando “Non mi va di parlarne, lasciatemi stare” dissi e salii le scale correndo. Chiusi la porta della mia camera, mi buttai sul letto e iniziai a piangere fino a quando non mi addormentai.

Quando la mattina dopo mi svegliai erano quasi le dieci, il che significava che Brooke aveva staccato la sveglia e che avevo saltato la scuola. Presi il cellulare e trovai un messaggio [ Mi dispiace per ieri sera, avevo bevuto un po’ e non volevo fare quello che ho fatto. Non voglio rovinare la nostra amicizia. Perdonami, Alex ] [ Non ti preoccupare, non so neanche io perché ho reagito così. Sei uno dei miei migliori amici e non voglio perderti ] gli risposi e con quelle parole avevo imposto al mio cuore di dimenticare Alex, perché la nostra storia era finita ancor prima di incominciare. Mi feci una doccia, mi vestii, presi il mio portatile e andai in spaiggia. Quella mattina faceva particolarmente freddo e il vento era molto forte, ma mi piaceva avere l vento tra i capelli e stare seduta sulla sabbia avvolta nella mia coperta. Accesi il computer, andai nei documenti e aprii la cartella denominata  ‘Per…’, lì c’erano altre cartelle denominate ‘Per Keith’, ‘Per papà’, ‘Per mamma’ e ‘Per Brooke’. Ognuna di queste conteneva delle lettere mai spedite, in cui scrivevo quello che pensavo e quello che provavo, ma che non avevo mai avuto o l’occasione o il coraggio di spedire. Creai una nuova cartella nominata ‘Per Alex’ e aprii un nuovo documento. Scrissi una lettera in cui descrivevo tutto ciò che provavo, quando finii di scrivere la salvai con il nome ’18 Novembre 2010’ poi attaccai le cuffiette al computer, accesi iTunes e rimasi a guardare il mare ascoltando la mia musica preferita. Stavo ascoltando ‘Manos al Aire’ di Nelly Furtado, quando la musica si interruppe, mi voltai verso il portatile per vedere cosa fosse successo e mi ritrovai davanti Lucas “Ehy…” disse “Ciao Luke, cosa ci fai qui?” gli chiesi “Stella mi ha detto che non eri a scuola e così sono venuto a vedere se è successo qualcosa” “Non è successo niente di grave, Brooke ha staccato la mia sveglia, tutto qui” risposi “Cosa è successo ieri sera con Alex?”  Mi voltai per evitare di guardarlo “Ci stavamo per baciare, ma poi mi sono resa conto che lui sarebbe partito il giorno dopo e stamattina quando mi sono svegliata ho trovato un suo messaggio in cui diceva che gli dispiaceva e che non voleva rovinare la nostra amicizia” dissi “E tu ci credi?” “Perché non dovrei?” “Perché forse lui ti ha detto questo perché ha paura…come ce l’hai tu” mi rispose “Non credo.  Possiamo cambiare argomento?” “Certo” “Come va con James?” “Lo amo, è la cosa più bella della mia vita. E’ come se fossimo sempre stati insieme” raccontò “E con Brooke?” “A James è mancata tanto e sono felice che si siano riavvicinati” “Io volevo dire come va tra te e Brooke” “Ecco…ci stiamo riavvicinando…ma lo stiamo facendo per James” precisò “Certo…ora non dovresti andare a prenderlo a scuola?” “E’ già mezzogiorno e mezzo?” mi chiese “E’ quasi mezzogiorno e ti conviene andare visto che sei a piedi” “Hai ragione. Ci vediamo presto” mi disse, mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Rientrai in casa, mi cambiai e andai al TRICK.

Il TIRCK era completamente buio e la cosa era parecchio strana. Entrai e attraversai il locale, dirigendomi verso l’ufficio di Peyton. Bussai, la porta era aperta, così entrai. “Peyton?” chiamai “Niki! Arrivo” mi rispose la migliore amica di mia sorella “Ehy. Ciao Nik” disse Jake “Ciao Jake…O mio dio, scusate non volevo disturbarvi” “Non ti preoccupare, devo andare a prendere Jenny” mi rispose “Ciao amore, ci vediamo dopo” disse, diedeun leggero bacio a Peyton e se ne andò. “Allora,dimmi tutto piccola Davis” mi disse Peyton con gli occhi ancora sognanti “Visto che ho un po’ di tempo libero ho pensato di venire a incidere” “Perfetto, vai pure in sala” disse. Ogni volta che entravo in sala d’incisione mi ricordavo le parole che Mia mi disse quando iniziai a cantare seriamente: “Quando entri in sala, stacca la mente e metti i tuoi sentimenti e la tua energia nella canzone che stai cantando, senza pensare se è la cosa giusta da fare. Devi seguire il tuo istinto” e così facevo sempre, ma quel giorno avevo qualcosa in più, non sapevo neanche io cosa fosse, ma sta di fatto, che quando uscii Peyton mi disse “Questa è stata la tua migliore registrazione di sempre” “Ci ho messa tutta me stessa” “Si  sentito. Brooke mi ha detto cosa è successo dopo che me ne sono andata ieri sera, come stai?” mi chiese “Non mi va di parlarne e ormai lui se ne andato” le risposi “Ora è meglio che vada, Stella mi ha mandato un messaggio e vuole vedermi. Ci vediamo presto. Ciao” dissi “Ciao” rispose e mi avviai verso la casa di Stella. Quando arrivai suonai il campanello e ad aprirmi venne Mary, la madre di Stella “Ciao Niki” mi disse “Buongiorno Mary, Stella è già arrivata?” “Ah, Stella mi ha chiamato e mi ha detto di avvisarti di andare da Ethan” mi rispose “Perfetto. Grazie mille Mary” “Di niente. A presto” mi salutò e chiuse la porta. Mentre andavo a casa Ward, maledicevo mentalmente i miei due migliori amici per essere così curiosi dei fatti che riguardavano la mia vita. Quando suonai alla porta di casa Ward venne ad aprirmi la signora Ward “Buongiorno signora Ward”  dissi “Ciao Niki. I ragazzi sono in camera di Ethan” “Grazie mille”  Percorsi velocemente la casa, che ormai conoscevo a memoria, fino ad arrivare davanti alla porta della camera di Ethan. Entrai senza bussare e trovai Ethan e Stella seduti sul letto di lui, impegnati a guardare qualcosa sul computer, ma appena mi videro abbassarono lo schermo del portatile “Ehy, Nik. Come stai?” mi chiese Stella con aria colpevole “Tutto bene. Cosa stavate combinando?” chiesi loro guardando sospettosa il portatile “Niente, stavamo guardando dei video” rispose Ethan “Emm, emm…Comunque perché tanta urgenza di vedermi?” “Volevamo sapere cosa è successo con Alex, lui non ci ha voluto dire molto” disse Stella “Perché non c’è molto da dire. Siamo amici, SOLO amici” risposi sottolineando la parola solo “Ah, ok” . Ci accorgemmo che avevamo passato tutto il pomeriggio a parlare, solo quando il cellulare di Stella squillò “Pronto?” rispose “Come? Sono già le cinque e mezza?” continuò “Va bene. Si, arrivo mamma” e attaccò “Scusate ragazzi, ma devo andare. Sta arrivando mio padre e devo andare a prendere tutta la famigliola all’aeroporto” disse, ci salutò e uscì “Vado anch’io. Brooke sarà già tornata a casa” “Se vuoi puoi rimanere per la cena, ai miei farebbe piacere” mi disse il mio migliore amico “Grazie, ma non mi sembra il casa. E’ meglio che vada” gli diedi un bacio sulla guancia e uscii dalla stanza chiudendo la porta e in quel momento sentii Ethan dire “Allora Alex?” feci un respiro profondo, salutai la signora Ward e tornai a casa.

Quando misi piede in casa c’era la confusione più assoluta: borse, scarpe, CD e altro. “Cosa è successo qua dentro?” chiesi urlando “Ciao zia” disse James, che era sbucato dalla cucina insieme a Jenny “Ehy terremoto, ciao Jenny. Cosa ci fate qui?” “Hanno organizzato una cena di famiglia e hanno messo un po’ in disordine la casa” mi rispose James “Ah, bene. Dove sono tutti?” “Mamma, zia Hales, zia Peyton e Alice sono in cucina, mentre papà, zio Nate, zio Jake e Will sono in salotto” “Perfetto. Andiamo a salutare la famiglia” dissi andando in cucina “Ciao ragazze”, ma non riuscii a vedere niente perché la cucina era completamente imbiancata “Ma si può sapere cosa avete combinato?” continuai “Ah, ciao sorellina. Non ti abbracciamo perché siamo completamente ricoperte di farina” mi disse Brooke “Fantastico. Ah, poi sistemate voi tutto questo casino. Io non voglio neanche saperne di dover pulire la cucina” informai le quattro e con i due bimbi andai in salotto “Ciao. Sei tornata” disse Will abbracciandomi “Cosa guardate di interessante?”chiesi a Luke, nate e Jake che stavano guardando la tv “E’ il campionato universitario. Questa sera gioca la L.A. University contro la Chicago University” mi rispose Nathan “La L.A. University? Non è la squadra dove è andato a giocare Matthew Clap?” chiese a Will “Hai ragione, Matt è andato alla L.A. University. L’ho sentito la settimana scorsa, a gennaio verrà a Tree Hill per la partita e stavamo organizzando una rimpatriata” mi rispose “Ragazzi, la cena è pronta!” gridò Hales “Arriviamo” le rispose Luke. Fu come una di quelle cene che si vedono nei film, dove le famiglie si riuniscono, parlano e si raccontano cosa succede nella loro vite. Ecco, quella fu la mia prima cena di famiglia e fu la migliore e fu la migliore in assoluto. “James si è addormentato. Se vuoi lo sveglio così andate a casa” disse Brooke a Lucas “No, non preoccuparti. Lascialo dormire, lo passo a prendere domani a scuola” le rispose “Ok. Allora lo porto in camera sua” disse lei, prese in braccio James e lo portò in camera sua. “Andiamo anche noi prima che Jenny si addormenti” disse Jake e insieme a Peyton e Jenny se ne andò. “Io accompagno a casa Alice e poi vengo a casa” disse Will “Ciao Niki. Ci vediamo domani a pranzo?” mi chiese Alice “Mi dispiace, a domani mangio con Stella e poi andiamo a fare shopping, come da tradizione” le risposi. Salutai tutti, tranne Lucas, che rimase a parlare con Brooke “Ragazzi, io vado a dormire” dissi ”Va bene cucciola. Ci vediamo domani”mi rispose Brooke “Prima di tutto non chiamarmi cucciola, ho diciotto anni ormai, e secondo domani è il compleanno di Stella  e quindi mi dovrò svegliare presto” dissi “Ah, buonanotte Lucas” continuai prima di salire in camera, sdraiarmi sul mio letto e addormentarmi.

 

Spazio Autrice

Ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra le preferite o tra le seguite.

E come ogni settimana ringrazio la mia Juls

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Capitolo 18
*** 17. Buon Compleanno Migliore Amica....O Forse No ***


17. Buon Compleanno Migliore Amica…O Forse No

 

Quando suonò la sveglia, mi girai dalla parte opposta, ma quando aprii gli occhi e vidi sul calendario che giorno era, saltai giù dal letto. Mi feci una doccia veloce, mi vestii, presi le mie cose e scesi senza far rumore le scale per uscire, ma appena misi piede in salotto, mi bloccai di colpo. Brooke e Lucas si erano addormentati sul divano: lei con la testa appoggiata sul petto di lui, mentre Lucas le cingeva la vita con il braccio. Avrei volentieri scattato una foto, ma non volevo svegliarli e poi stavo facendo tardi al mio appuntamento con Stella. Mentre percorrevo la strada verso casa Malone pensai che non c’era niente di più bello del silenzio che regnava a Tree Hill alle sei del mattino: nessuna macchina, neanche una persona per la strada e stava per sorgere il sole. Mi ricorderò sempre che Keith amava svegliarsi la mattina presto per godersi quel silenzio e quella vista della città, forse era per questo che amavo quel momento, perché mi ricordava Keith. Iniziarono a bruciarmi gli occhi, ma mi ripresi subito: ero arrivata a casa Malone e non potevo permettermi di piangere. Parcheggiai la mia moto ed entrai in casa utilizzando le chiavi che Stella mi aveva dato in terza madia. Notai che la luce della cucina era accesa, così decisi di andare a vedere chi fosse, ormai quella era la mia seconda casa da anni. Davanti al lavandino, girato di spalle, c’era un uomo che beveva un bicchiere di latte. Doveva avermi sentito arrivare, perché quando misi piede in cucina disse “E tu sei?”  “Sono Niki. La migliore amica di Stella. E sono entrata con le chiavi che mi sono state date da Mary se voleva saperlo” gli risposi “Io sono Paul Malone, il padre di Stella” si presentò “Credo che abbiamo iniziato con il piede sbagliato” continuò “Lo penso anch’io” dissi sorridendo “Allora Niki, cosa ci fai qui alle sei del mattino?” mi chiese “E’ la nostra tradizione, il giorno del compleanno facciamo colazione in spiaggia, pranziamo in centro, facciamo shopping e solitamente c’è una festa, ma quest’anno ho dovuto annullarla, per via della cena” gli raccontai “Mi dispiace avervi rovinato il vostro piano” “Oh, non si preoccupi. Domani sera ci sarà la partita dei Ravens e di sicuro Ethan e gli altri hanno organizzato qualcosa in caso di vittoria” “E Ethan sarebbe?” “E’ il nostro migliore amico” lo rassicurai visto che il suo volto aveva assunto un’espressone preoccupata al nome Ethan. “Sarà maglio che vada a svegliare Stella” continuai “Certo. E’ stato un piacere conoscerti” mi disse “”Anche per me” gli risposi e salii verso la camera della mia migliore amica. Bussai, ma evidentemente stava ancora dormendo. Così entrai e mi buttai sul suo letto “Ahhhh” iniziò a urlare lei “Buon compleanno migliore amica” le dissi. Lei si alzò, mi abbracciò e iniziò a urlare “Ho diciotto anni! Ho diciotto anni!....”  “Vuoi svegliare tutta la casa?” le chiese, ma lei continuò a urlare mentre si vestiva. Mentre Stella era in bagno, io ero scesa in salotto. “Buongiorno Niki” mi disse una voce femminile “Buongiorno Mary” “Non è tardi oggi?” mi chiese “Ho perso alcuni minuti a conoscere Paul” le risposi “Buongiorno mamma. Oh, ciao Niki” disse sbadigliando Adam “Ciao Adam, come è andato il viaggio?” gli chiesi “Tranquillo. La scuola? Hai già scelto cosa farai l’anno prossimo?” “Veramente ora sono un po’ indecisa, ho in ballo il CD e non mi va di allontanarmi da Tree Hill” gli risposi “Eccomi!” esclamò Stella “Alla buon’ora” dissi. Salutammo la sua famiglia, andammo in spiaggia per la colazione e andammo a scuola.

“Allora, quando vuoi il tuo regalo: adesso o a pranzo?” chiesi a Stella quando entrammo a scuola “Adesso! Sono curiosa di vedere se è quello che volevo io” mi rispose ridendo “Tanti auguri Stella” urlò Ethan abbracciandola “Questo abbraccio significa ‘per oggi tregua, niente liti, niente di niente’ ?” gli chiese seria “Certo” ed entrambi sorrisero, ma il momento di pace tra i miei due migliori amici fu interrotto dall’arrivo di Spencer che disse “Buon compleanno amore mio” e la baciò. “Io vado in classe altrimenti vomito” mi sussurrò Ethan all’orecchio e mi diede un bacio sulla guancia prima di andarsene  “Ragazzi, io vado” dissi ai due, che però erano troppo impegnati a fare altro per sentirmi, così me ne andai in classe, ma prima mi fermai al mio armadietto a prendere i libri “Ehy Nik.” “Ciao Amy. Dimmi” “Hai già pensato alla canzone per concludere la coreografia da presentare al campionato?” mi chiese Amy, che da qualche settimana frequentava Patrick Gibes, un ragazzo del terzo anno “Veramente la sto ancora cercando, ma non preoccuparti il campionato sarà a metà maggio, abbiamo ancora circa sette mesi per lavorarci su” le risposi e vidi arrivare Patrick  “Ti lascio, sta arrivando il tuo cavaliere” continuai e andai in classe. Era appena finita la lezione di matematica e andai a prendere i libri di spagnolo, quando una voce mi fece sobbalzare “Ehy, ti sei dimenticata di darmi il mio regalo!” “Non mi sono dimenticata, ti ho lasciata con il tuo ragazzo! Risposi a Stella “Comunque, eccolo qua” continuai, prendendo un sacchetto e porgendolo alla mia migliore amica “Sono proprio curiosa di vedere cosa è” disse lei aprendo il sacchetto e tirando fuori la scatola che c’era all’interno. Due secondi dopo, tutti gli sguardi dei ragazzi del primo anno erano puntati su di noi, mentre gli altri si erano limitati a sorridere, perché oramai conoscevano Stella e sapevano che il 19 novembre se avesse sentito qualcuno gridare , quel qualcuno era Stella “Spiegami come fai. Ogni anno riesci a trovare il modello che mi piace, del mio numero e per di più è il modello più raro della collezione!” esclamò “Ho le mie conoscenze…” le risposi. Il suono della campanella interruppe la nostra conversazione “Ci vediamo a pranzo” le dissi e andai verso la classe di spagnolo. All’una risuonò in tutta la scuola il suono dell’ultima campana della giornata. Uscii in cortile ad aspettare Stella e vidi Ethan parlare con Adam, così mi avvicinai “Ciao ragazzi” dissi “Ehy, Niki. Stella?” mi chiese Adam “Dovrebbe arrivare a momenti” risposi, poi mi accorsi che il signor Malone, accompagnato da una bella donna e da un ragazzino di circa dodici anni, si stava avvicinando a noi “Niki, è un piacere rivederti” mi disse “Il piacere è mio signor Malone” gli risposi “Cosa ci fate voi qui?” chiese, appena arrivata, Stella rivolgendosi a suo padre “Nadia ha insistito tanto per pranzare tutti insieme…” le rispose lui “Ah, Niki, lei è mia moglie Nadia e lui è suo figlio Francesco” continuò “Piacere” dissi, stringendo la mano a entrambi “Lui, invece, è Ethan Ward, il nostro migliore amico” e presentai loro Ethan “Piacere” disse lui leggermente imbarazzato. “Aspettate un attimo, questo significa che oltre ad avermi fatto saltare la festa, mi fate saltare anche il pranzo con Niki?” chiese stupita la mia migliore amica “In poche parole si, mi dispiace Stellina” le rispose il padre “Non chiamarmi Stellina!” esclamò Stella “Ehy, S. non ti preoccupare, non importa. Vai pure, ci vediamo domani”  “Ma…” cercò di parlare lei “Niente repliche. E’ stato un piacere rivedervi” dissi “E’ stato un piacere conoscervi” disse Ethan e lasciammo sola la famiglia “Vieni da me?” mi chiese il mio migliore amico “Non disturbo?” “Non disturbi mai” mi rispose e andammo a casa Ward.

“Ciao mamma” disse Ethan quando entrammo in casa. Lucy Ward si affacciò dalla cucina “Ciao Ethan…Oh, ciao Niki” “Salve signora Ward” la salutai “Niki, che bella sorpresa” disse la voce di Tony Ward “Buongiorno signor Ward” “Mamma, Niki si ferma a mangiare, c’è qualche problema?” le chiese Ethan “Assolutamente no. Niki è come una figlia per noi e può venire quando vuole” “Grazie mille signora Ward” dissi “Quando inizierai a chiamarci Lucy e Tony? Ormai ci conosciamo da otto anni2 mi disse il signor Ward “Ha ragione, sono cresciuta insieme a voi, signor Ward” lui mi fulminò con lo sguardo “Scusi, Tony” mi corressi “Bene! Fai ufficialmente parte della famiglia Ward!” esclamò Ethan “Ora ti daranno le chiavi di casa, avrai una camera tutta tua e ti daranno i soldi per la benzina” continuò a scherzare il mio migliore amico “La camera e i soldi no, però le chiavi di casa anche subito. Da quel che so hai le chiavi di casa Malone , non è vero?” mi chiese Lucy “E’ vero, Mary me le ha date in terza media” le risposi “Per cui, ecco a te” mi disse Tony porgendomi due chiavi “Era una cosa organizzata?” chiesi divertita “E’ una cosa che volevano fare già molto tempo fa” mi spiegò Ethan “Grazie mille” dissi. Come sempre il pranzo di Lucy fu fantastico: arrosto, patate al forno e come dolce torta di fragole. “Era tutto fantastico, Lucy” mi congratulai  “Complimenti mamma” disse Ethan “Noi adesso andiamo a scuola perché abbiamo gli allenamenti. Ah, non torno per cena” continuò “Ma scusa, diamo almeno una mano a sistemare” dissi “Non preoccuparti Niki, andate pure” mi rispose Tony “Allora grazie di tutto. Arrivederci”salutai e uscii con il mio migliore amico. “Hanno saputo cosa è successo tra te e Alex” disse d’un tratto Ethan “Come scusa?” gli chiesi stupita “Ieri, dopo che te ne sei andata, ha chiamato Alex e mentre discutevamo mamma ha sentito tutto e così ha passato un’ora al telefono con lui…Non so cosa si siano detti, ma credo che ei sia rimasta molto delusa dal suo comportamento” “E’ per questo che mi hanno dato le chiavi?” “No, quello volevano farlo da tempo, ma non hanno mai trovato l’occasione. Ti considerano come una figlia” “E loro sono come dei genitori per me, ma non capisco perché se la siano presa tanto con Alex” “Credo sia perché, in fondo in fondo, speravano che un giorno tu e lui…insomma…” cercò di spiegarsi “Che un girono io e lui ci saremmo messi insieme, capito” dissi “Per cambiare discorso, questa sera TRICK?” mi chiese “Si, e visto che Chase ha raggiunto Mia a San Francisco dovrò lavorare il doppio” “Vuoi che ti dia una mano?” “Sarebbe fantastico, grazie” dissi e gli diedi un bacio sulla guancia “Ward, invece di fare il carino con la tua amica, perché non vai a cambiarti visto che, come al solito, sei in ritardo” disse Skills “Ti aspetto qua” dissi e lo vidi andare in palestra “Non ti sembra di esagerare?” chiesi a Skills “Lo sai che mi piace prenderlo in giro” mi rispose “Lucas?” “Mi ha chiamato e mi ha detto che non poteva venire” mi informò “Perché non mi dai un amano con i ragazzi?” mi chiese “E’ da tanto che non gioco contro Ethan e gli altri, sarà divertente”gli risposi e insieme entrammo in palestra. Dopo circa un’ora di allenamento ero veramente stanca, ma soddisfatta del fatto che finalmente ero riuscita a dimenticare tutti i problemi e tutte le preoccupazioni che avevo accumulato nelle ultime settimane. “Wow, no pensavo fossi così brava a basket” mi disse Dean “E’ stato Keith a insegnarmi a giocare e ogni tanto mi allenavo con Luke e Nate quando c’era il coach Whitey” dissi “E adesso dove è il coach Whitey?” mi chiese “Si è trasferito nella sua casa di campagna, quella che aveva comprato con la moglie, circa quattro anni fa” gli raccontai “Niki, vieni?” mi chiamò Ethan “Devo andare. Salutami Annie. Ci vediamo domani” salutai Dean e corsi verso il mio migliore amico “Sono le sette e io inizio alle otto e mezza, per cui adesso andiamo a casa mia, così mi faccio una doccia, mi cambio e mangiamo qualcosa” dissi “E io non mi cambio?” mi chiese “Ti darò dei vestiti di Mouth, credo ti vadano bene” “Perfetto. Andiamo” disse e andammo a casa.

“C’è nessuno?” chiesi appena entrai in casa, ma nessuno mi rispose “Perfetto. Mentre tu vai a cambiarti io vado a farmi la doccia e visto che tu ci impiegherai meno tempo di me, prepara anche qualcosa da mangiare” dissi a Ethan “Agli ordini capitano”. Dopo essermi fatta la doccia ed essermi preparata, provai a chiamare Lucas, ma il cellulare era staccato, provai a chiamare Brooke, il telefono squillava libero, ma partì la segreteria. Squillò il telefono di casa ed Ethan rispose prima di me “Pronto?...Certo Peyton, te la passo subito” disse e mi passò il telefono “Ehy, ciao Peyton. Dimmi” dissi “Ti volevo dire che James è qui da me, magari ti stavi preoccupando” mi rispose “E perché?” le chiesi “Brooke mi ha chiesto ti tenerlo per un paio di giorni e, come al solito, non ho chiesto spiegazioni” “Ok, ma il fatto strano è che non risponde al cellulare” dissi “Tua sorella è grande e vaccinata, stai tranquilla, sa badare a se stessa” cercò di rassicurarmi lei “Lo so. Grazie di avermi avvisata, ci sentiamo. Abbraccia James da parte mia” “Certo. Un bacio” disse e attaccò “Allora?” mi chiese preoccupato Ethan “Brooke ha scaricato James da Peyton ed è sparita e Lucas è irrintracciabile” gli risposi “Magari Nate sa dove si è cacciato” disse lui “Aspetta un attimo…oggi è il 19, giusto?” chiesi “Si, è il compleanno di Stella” “Anche, ma oggi Lucas andava alla presentazione del suo libro e quindi di sicuro avrà visto Linsday….Non ci voglio neanche pensare!” dissi “Hai fatto tutto da sola. Comunque ci conviene andare, altrimenti chi lo gestisce il TRICK questa sera?” “Giusto, andiamo. Però sono comunque preoccupata per Brooke, insomma, sparire così…” “E’ una cosa decisamente da Brooke!” concluse Ethan “Forse hai ragione, ma pensavo che avesse un po’ più di responsabilità da quando c’è James” “Si vede che aveva bisogno di staccare un po’ la spina” “Forse…” “ Dai, andiamo” mi disse Ethan, quasi trascinandomi in macchina “Ci sei rimasta male?” mi chiese mentre ci dirigevamo al TRICK “Per cosa?” “Per il fatto che Stella non abbia rispettato la tradizione” “Non è stata colpa sua. L’arrivo di suo padre e della sua famiglia è stato un imprevisto” “E visto che stiamo parlando di tradizioni spezzate, ecco…quest’anno non passeremo il Natale insieme” mi informò “In che senso?” gli chiesi “Passeremo le vacanze di Natale in Italia, da mio zio Fred” “Ah. Quest’anno tutto quello che avevo programmato è andato a farsi benedire” gli risposi ed entrai nel locale. “Sei arrabbiata?”mi chiese il mio migliore amico mentre preparavo alcuni drink “Eh?..No, scusa ero sovrappensiero “ “Ragazzi, prendetevi cinque minti di pausa” ci disse Andrew “Grazie Andy” gli risposi e andammo a sederci al nostro divanetto “Come fai?” mi chiese Ethan “A fare cosa?” “A stare dietro a tutto: il lavoro, Stella ed io, Brooke e i suoi problemi, Jamie, la scuola, il disco, il matrimonio di Hales e Nate…Come fai a pensare anche a te?” “E’ difficile, ma ormai ci ho fatto l’abitudine” gli risposi “Guarda c’è Spencer” disse Ethan infastidito “Hai ragione…ma è insieme a una ragazza” “Una ragazza che non è Stella?” il tono del mio migliore amico si stava alzando sempre di più e lui si stava per avvicinare verso Spencer, ma io lo fermai “Aspetta. Quella è Stella”

Spazio Autrice

Mi voglio scusare per il piccolo ritardo che ho avuto nel pubblicare questo capitolo e annuncio che non credo riuscirò a pubblicare regolarmente i nuovi capitoli. Il tempo per scrivere è davvero poco e mi sono armata anche di carta e penna per portarmi un po' avanti, ma comunque continuerò a pubblicare.

Ringrazio tutti quelli che leggono questa storia (mi piacerebbe sapere cosa ne pensate)

Ringrazio la mia Juls che legge e recensisce ogni volta (Ti voglio bene)

sophiamurray Sono contenta che ti piaccia. Tranquilla non è finita, anzi durerà ancora un po', ma con la scuola e                                                                                                                                    tutti gli altri impegni il tempo per scrivere è davvero poco. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Grazie ancora.

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Capitolo 19
*** 18. Tree Hill-San Francisco ***


18. Tree Hill-San Francisco

“Stella?” mi chiese stupito Ethan “Già…si vede che ha finito prima la cena e ha deciso di passare il resto della serata con Spencer” “Ascolta, torniamo al lavoro” disse lui “No, aspetta, dico ad Andy di chiudere lui e visto che questa sera ci sono anche Peter e Lisa, possiamo andare a casa” “Ok. Allora ti accompagno” “Posso rimanere a casa tua a dormire? Non mi va di rimanere da sola” gli chiesi “Certo che puoi venire. Se andiamo adesso, riesco anche a parlare con mio padre prima che vada al lavoro” “Ok, avviso Andy” dissi “Ehy, Andy, ti fa niente se noi andiamo via?” chiesi al nostro barista “Non vi preoccupate. Ci vediamo lunedì” “Grazie mille” gli risposi, presi le mie cose e raggiunsi Ethan fuori dal TRICK. “Possiamo andare” dissi “Vuoi che passiamo a prendere i tuoi vestiti?” “Grazie mille. Sei il migliore!” e gli diedi un bacio. Ci misi cinque minuti a prendere il mio pigiama, i miei libri e un cambio di vestiti e oltre a sorprendere Ethan, sorpresi soprattutto me stessa “Sei stata veloce” mi disse Ethan appena salii in macchina “Lo so, si vede che sono stanca e ho voglia di andare a dormire” ammisi “Allora andiamo”. Quando arrivammo a casa Ward, cercammo di fare meno rumore possibile, ma fummo peccati da Tony Ward che stava per uscire “Almeno non sei tornato alle due come al solito” disse al figlio” Simpatico. Niki dorme da noi: Brooke non c’è e lei non se la sente di stare da sola” spiegò Ethan “Mi sembra giusto. Immagino che dormirete in camera tua, come sempre, ma questa volta vi consiglio di svegliarvi un po’ prima se non volete che tua madre prenda un colpo” “Ok papà- Non ti preoccupare. Ci vediamo domani sera alla partita?” “Potrei mai perdermela? Il lavoro mi chiama. Buona notte ragazzi” “Buona notte Tony” “Buona notte papà” salutammo e andammo in camera. “Ti ricordi la prima volta che abbiamo dormito insieme?” mi chiese il mio migliore amico mentre mi cambiavo “Certo! Avevamo dodici anni e Brooke, Keith, Karen e tutti i Ravens erano andati al campionato, mentre Stella era da suo padre, così i tuoi mi hanno invitato a dormire nella camera di Alex, ma all’ultimo momento tuo fratello si è ammalato e così io e te abbiamo dormito insieme” “Wow, che memoria” “E dopo aver ricordato i vecchi tempi, è ora di andare a nanna se vogliamo svegliarci prima di tua mamma” dissi infilandomi sotto le coperte insieme a Ethan “Buona notte Eth” “Buona notte Nik” e Orfeo ci portò nel mondo dei sogni. Cinque ore e mezza dopo, esattamente alle sei del mattino, mi svegliai e diedi un colpetto sulla spalla di Ethan, ma in risposta ricevetti solo un grugnito, così decisi di utilizzare le maniere forti, tirandogli il cuscino in faccia “Ehy!” “Eth sono le sei, tua madre si sveglierà tra mezz’ora” “Buongiorno” disse lui dandomi un bacio sulla guancia “Datti una mossa, per una volta preparerai tu la colazione per tua madre” “Agli ordini capitano” mi rispose alzandosi “Vado prima io in bagno” lo informai “Oh, non è giusto”. Dieci minuti dopo ero nella cucina i casa Ward e stavo preparando il tavolo “Allora, cosa devo preparare?” mi chiese il mio migliore amico entrando “Stavo pensando a dei pancake, del caffè e magari della spremuta d’arancia” proposi “Ok. Mi metto subito al lavoro”…”Sei un ottimo cuoco, lo sai?” gli dissi “Ho preso da mamma!” “Che cosa hai preso da me, tesoro?” chiese Lucy “Oh, buongiorno mamma” disse Ethan andando ad abbracciare la madre “Buongiorno Lucy” la salutai “Ciao Niki…un attimo, ma tu cosa ci fai qui?” “E’ una lunga storia…” “Ho tempo Ethan” disse lei “Brooke è sparita e non volevo stare a casa da sola” le spiegai “Non ci voleva molto a spiegarmelo. Puoi dormire qui fino a quando vorrai” “Grazie mille” “Allora, noi ti abbiamo preparato la colazione, per cui non sprechiamola” intervenne Ethan “Allora mangiamo!” esclamò Lucy. Dopo la colazione provai a chiamare Brooke, ma anche questa volta non mi rispose. Stavo per chiamare Ethan e dirgli che ero pronta, ma il mio cellulare squillò “Pronto?” “Ciao Niki, ho visto la tua chiamata, ma era troppo tardi per richiamarti” “Luke! Stavo per iniziare a preoccuparmi” gli risposi “E’ successo qualcosa?” mi chiese preoccupato “Brooke è irrintracciabile e io ho dormito dai Ward” “E James?” “Brooke l’ha lasciato da Peyton e Jake” gli risposi “Lunedì torno così ne parliamo. Adesso provo a chiamare tua sorella e capire cosa sta combinando” “Ok. Ti voglio bene. Un bacio” dissi e attaccai “Niki? Sei pronta?” gridò Ethan “Arrivo!” gli risposi e lo raggiunsi all’ingresso “Arrivederci Lucy” dissi “Ciao ragazzi” ci salutò lei e uscimmo. Prima di entrare a scuola, bloccai Ethan e gli dissi “Credi che Stella ci dirà che ieri sera è uscita con Spencer?” “Non lo so, ma non mi va di pensarci” mi rispose ed entrammo. “Ehy ragazzi. Come va?” ci chiese Stella appena ci vide “Tutto bene, tu? Come è andata la cena con tuo padre e tutta la famiglia?” gli chiese Ethan e si beccò una mia occhiataccia “Diciamo bene. Vi avrei chiamato, ma abbiamo finito molto tardi e siamo tornati a casa alle due” gli rispose. Ethan e io ci guardammo, così decisi di parlare “Strano, perché ieri sera verso un quarto a mezzanotte abbiamo visto te e Spencer al TRICK” Stella sbiancò di colpo “Non è come pensate…” la interruppi “E invece è proprio come credo. Hai preferito uscire con Spencer, piuttosto che con noi, cosa che né io né Ethan avevamo mai fatto. Hai messo davanti ai tuoi migliori amici il tuo ragazzo” “Niki non puoi capire” “E invece si, sono stata con Will per cinque anni e non l’ho mai messo davanti a te. Sei sempre stata al primo posto” “Nik, andiamo in classe” disse Ethan “No, aspetta, parliamone un attimo” ci bloccò Stella “Non ho più niente da dirti…anzi tiene queste non credo mi serviranno più” dissi e le diedi le chiavi di casa sua. Mi avviai verso la classe insieme a Ethan, ma sentii le lacrime rigarmi il viso “Eth, non ce la faccio. Ci vediamo a pranzo “ dissi e mi avvia all’uscita, ma la voce del preside Turner mi bloccò “Davis, dove stai andando?” “Mi scusi preside Turner, ma non mi sento bene e vorrei andare a casa” gli risposi “Per questa volta chiuderò un occhio” “Grazie mille” dissi e iniziai a correre verso una meta precisa: l’università di Tree Hill.

Ero stata molte volte all’università della città e conoscevo la piantina del campus a memoria, per cui mi diressi velocemente nel padiglione dove si teneva la lezione di economia e commercio. Aspettai fuori dall’aula che terminasse la lezione, avevo bisogno di parlare con qualcuno, ma Brooke e Lucas non c’erano, Haley stava facendo lezione, Ethan era a scuola, Nate era agli allenamenti, Peyton e Chase erano al lavoro, Mouth e Skills stavano preparando la partita, Alex era in un’altra città, Rachel e Millie stavano facendo shopping, Lory era in ospedale per il suo corso e Alice stava facendo uno stage in uno studio legale, l’unico che mi conosceva veramente bene e che sapevo mi avrebbe ascoltato era Will. Quando si aprì la porta dell’aula cercai con lo sguardo Will e quando lui mi vide mi venne incontro “Niki, cosa ci fai qui?” mi chiese “Ho bisogno di parlare con qualcuno” “Aspettami fuori, arrivo subito”. Mi sedetti su una panchina e iniziai a valutare l’ipotesi di finire l’anno in anticipo, visti i miei voti,  così avrei potuto pensare al disco e magari iniziare l’università. Venni risvegliata dai miei pensieri dalla voce di Will “Cosa è successo?” mi voltai e mi buttai su di lui iniziando a piangere “Ehy, non piangere. Vieni andiamo a casa, così mi spieghi tutto” mi portò nell’appartamento che da qualche settimana divideva con Skills e mi fece sedere in salotto “Cosa è successo?” “Stella…” “Le è successo qualcosa?” scossi la testa e dissi “Abbiamo avuto una brutta litigata e le ho ridato le sue chiavi di casa” “Allora è una cosa seria” “Ho annullato la sua festa perché il padre è venuto a trovarla, ma hanno finito la cena prima del previsto e lei ha preferito andare con Spencer al TRICK, dove sapeva che io stavo lavorando” gli spiegai “Voglio bene a Stella, ma questa volta ha decisamente sbagliato” mi disse “Credi sia stato solo questo a farti arrabbiare?” continuò “No. Sto accumulando da troppo tempo e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso” “E me ne vuoi dire un paio?” “Il matrimonio di Lucas che è saltato, Brooke che ha ammesso la verità, il disco e…e Alex” “Lo sapevo! Tu stai male a causa sua” “No, non è vero” “Guarda che mi ha raccontato tutto, è il mio migliore amico” “Ok, hai vinto! Alex è il mio problema più grande” “perché non gli hai detto la verità?” mi chiese  curioso “Perché rischierei di rovinare la nostra amicizia, è il fratello del mio migliore amico e perché si è trasferito a San Francisco” “Ma tornerà per il matrimonio di Nate e Hales” “Sarà tutto diverso, il nostro rapporto sarà diverso” gli spiegai. Il telefono iniziò a squillare e Will andò a rispondere “Pronto?... Ciao amore, come va lo stage?... no, sono a casa. Niki aveva bisogno di aiuto… non preoccuparti… va bene, ci vediamo alla partita?... ti amo….” E concluse la chiamata “Era Alice” mi informò “Non l’avevo capito!” “Andrai alla partita?” “Certo. Anzi ti volevo parlare anche di un’altra cosa” “Dimmi” “Cosa ne pensi se io finissi prima l’anno, diplomandomi a Gennaio?” gli chiesi “Prima cosa: stai scherzando? Seconda cosa: non credo tu possa farlo” “E invece posso. Mi sono informata all’inizio dell’anno” “E perché ti sei informata?” “Volevo andare a New York, ma sapevo che Brooke non mi avrebbe mai permesso di lasciare la scuola all’ultimo anno, così mi hanno suggerito di diplomarmi a Gennaio” “Io penso sia una cosa stupida. Hai davvero intenzione di non finire il tuo ultimo anno di liceo insieme ai tuoi compagni?” “Perché devi avere sempre ragione?” dissi sbuffando “Quindi hai cambiato idea?” mi chiese speranzoso “Si, si ho cambiato idea. Mi diplomerò a Giugno insieme a tutti gli altri” “Ora riconosco la mia ragazza” “Ex, ex ragazza” “Non intendevo quello, lo sai” “Lo so, lo so. Si vede che ami Alice e sono contenta di vederti così felice” “E’ strano parlare di queste cose con te” “Non siamo più fidanzati. Siamo amici e gli amici parlano di queste cose” “Quindi io potrei chiederti di aiutarmi a scegliere il regalo di Natale per Alice?” “Posso darti una mano…” “Da quanto tempo non avevamo una conversazione così tranquilla?” “Da troppo tempo! Mi mancava parlare con te” dissi abbracciandolo “Vuoi che ti accompagni a scuola?” “Che ore sono?” “Quasi le dieci” “Niente scuola, ho un’ idea migliore…” “Cioè?” “Che ne dici di andare di andare a San Francisco?” “La cosa non mi convince, però accetto!” “Allora andiamo”

“Mi puoi spiegare cosa ci facciamo qui?” mi chiese Will quando entrammo nella città di San Francisco “Tu hai bisogno di qualcuno con cui parlare, e quando dico qualcuno intendo Alex” “Non è affatto vero…” lo guardai, sapevo che stava mentendo “Circa un’ora fa mi stavi raccontando i particolari della tua nuova relazione” esclamai “Ok. Ho bisogno di Alex, ma non capisco perché sei venuta anche tu” “Ho pensato che mentre tu sei da Alex, io posso andare a fare un giro all’università” “L’idea mi sembra ottima, ma ti ricordo che questa sera c’è la partita” “Infatti torneremo prima delle sette” avevo intenzione di continuare, ma il mio cellulare iniziò a suonare “Pronto?” risposi “Ehy, volevo sapere come stavi” mi disse la voce di Ethan “Ciao Eth, sto meglio…dove sono? Ecco, sono a San Francisco con Will…non preoccuparti, non ho intenzione di vedere tuo fratello…certo, tornerò prima dell’inizio della partita…ti voglio bene…ok, ciao” “Sai che ci tiene un mondo a te, vero?” mi chiese Will “Lo so, e anche io tengo a lui. Ethan c’è sempre stato per me, so che si schiererà sempre dalla mia parte e che non mi lascerà mai” “Neanche io ti lascerò mai” “Mi hai già lasciata  una volta e ti ho perdonato. Non ti conviene farlo un’altra volta” dissi facendo la finta seria “Non è stato facile neanche per me…” “Ehy, niente discorsi tristi. Ora sei innamorato di una ragazza fantastica, mentre io sto bene così” “Tu non stai bene, fingi di stare bene” “Come fai a saperlo?” “Ti conosco da anni e so quando fingi” “Non ne parlerai con Alex, vero?” “Sono il suo migliore amico, ma so anche che non sono affari miei, per cui non gli dirò niente” mi rispose “Dove vuoi che ti lasci?” “Andiamo a casa di Alex e poi vado all’università a piedi” “Eccoci arrivati” disse qualche minuto dopo Will, parcheggiando davanti a un condominio  “Ci vediamo qua sotto alle cinque e mezza, va bene?” gli chiesi “Perfetto, ci vediamo dopo” mi rispose e andò a suonare al citofono, mentre io mi avvia verso la San Francisco University. L’università sembrava una piccola città e mentre cercavo di trovare il padiglione principale una voce mi chiamò “Niki?” mi girai emi trovai davanti una ragazza “Gigi?” “Proprio io” mi rispose “Ciao. Che bello rivederti” le dissi abbracciandola “Andiamo a prendere qualcosa da bere?” “Certo” Andammo al bar del campus, era pieno di studenti e assomigliava molto al TRICK “Allora, cosa ci fai qui?” mi chiese Gigi dopo aver ordinato da bere “Ho accompagnato Will a trovare Alex e sono venuta a vedere l’università, tra poco dovrò scegliere cosa fare l’anno prossimo” “Will? Ma non vi eravate lasciati a giugno?” “Si, ma come fai a saperlo?” “Ho ancora alcuni contatti…” la guardai curiosa “Me lo ha detto Alex. Ci siamo visti in giro per il campus e ci siamo fermati a parlare” mi spiegò “E comunque l’avrei scoperto al matrimonio” “Non sapevo venissi” dissi “Ho risposto solo ieri all’invito, ero molto indecisa, ma poi ho pensato che tornare a casa fa sempre bene” “Non si tratta di rivedere Mouth, vero?” “Certo che no. Quella con Mouth è una storia chiusa anni fa” “Perfetto. Per cambiare discorso, mi consigli quest’università?” le chiesi “E’ un’ottima università, però dipende anche dalle altre scelte che hai” “Le mie possibilità sono: la San Francisco University, la Tree Hill University, la L.A. University oppure…no, solo queste tre” “Vuoi restare vicino a casa” “Viaggerò molto, per cui voglio stare vicino a Brooke e agli altri quando andrò all’università” “Ah, già , il tuo disco. Come procede?” mi chiese curiosa “Sto seguendo la tabella di marcia, a fine gennaio dovrebbe essere in vendita” “Non vedo l’ora di ascoltarlo” disse lei, poi guardò l’orologio “O mio Dio. E’ tardissimo, devo andare. Ci vediamo presto” si alzò ed ebbi solo il tempo di dirle “Ciao” prima di vederla correre via. Dopo aver pagato uscii dal bar e andai a fare un giro per il campus. Ad un tratto il mio cellulare iniziò a squillare, guardai il display per sapere chi fosse e appena vidi il nome ‘BROOKE’ mi affrettai a rispondere “Stai bene?” “Stai tranquilla, sto bene, sto bene”  mi rispose “Mi hai fatto stare in pensiero” “Lo so, Lucas mi ha chiamata e me l’ha detto. Il problema è che mi hanno chiamata urgentemente a New York e sono dovuta partire subito e per di più il mio cellulare è stato sequestrato dalla ragazza che sostituisce Millie” “Almeno adesso lo so” dissi ironica “Tu, tutto bene?” “No, per niente. Ho litigato di brutto con Stella, ho accompagnato Will a San Francisco e ora sto facendo un giro per l’università” “Quando torno mi spieghi tutto per bene. Ti voglio bene sorellina” “Anche io. Ciao” dissi e attaccai. Guardai l’ora e vidi che erano le cinque, così mi avviai verso la casa di Alex.

Stavo aspettando Will da un quarto d’ora, ma di lui nessuna traccia. Avevo ricevuto una decina di messaggi da Stella, ai quali non risposi. Stavo per chiamare Will, quando sbucò da dietro l’angolo insieme a un gruppo di ragazzi, tra i quali Alex. Cercai di non farmi vedere e di andare dalla parte opposta, ma ormai era troppo tardi “Niki?” gridò Will “Ehy, finalmente” gli risposi “Lo so, scusa, ma siamo andati a fare un giro e abbiamo perso la cognizione del tempo” “Will, non ci presenti la tua amica?” gli chiese un ragazzo “Giusto. Niki loro sono Harry, Jay e Mike. Ragazzi lei è Niki” “La famosa Niki, finalmente ti conosciamo” esclamò un altro ragazzo “Tu devi essere Harry” dissi e lui diede un cenno d’assenso con il capo “Tu sei Mike” “Esatto” “E quindi tu sei Jay” conclusi “Complimenti!” esclamò lui “Hai salutato tutti meno che me” disse Alex “Hai ragione. Ciao”dissi andando ad abbracciarlo “Will mi ha detto cosa è successo con Stella” “Già, ma non mi va di parlarne” “Perché non vi fermate per la cena?” ci chiese Jay “No, non possiamo. Altrimenti suo fratello” e indicai Alex “mi uccide perchè non sarò presente alla partita” continuai “E’ vero, la partita. Fagli un imbocca al lupo da parte mia” i disse Alex “Lo farò, ma adesso sarà meglio andare. E’ stato un piacere conoscervi” dissi “Piacere nostro. Will, quando vuoi vieni a trovarci” disse Mike “Lo farò. Alex fatti sentire” disse Will abbracciando il suo migliore amico “Certo” gli rispose lui e poi si avvicinò a me “E’ stato bello vederti” mi disse dandomi un bacio sulla guancia “Anche per me” gli risposi e salii in macchina “Ci vediamo” gridarono in coro i ragazzi, mentre io e Will tornavamo a Tree Hill. “Sai chi ho incontrato all’università?” chiesi a Will “Chi?”  “Gigi” “Davvero? E cosa ti ha raccontato?” “Verrà al matrimonio di Hales e Nate” “Guai in vista…” disse lui “Non voglio essere così pessimista….” Lui mi guardò “Ok, ok. Potrebbe succedere qualcosa, ma non mi va di pensarci” “Guarda chi c’è ad aspettarti” disse quando parcheggiò l’auto “Ehy, finalmente” mi disse Ethan appena scesi dall’auto “Scusa il ritardo…Oh, no, la mia borsa” “Non ti preoccupare, te l’ho presa io. È nello spogliatoio” “Sei il mio angelo!” esclamai saltandogli in braccio “Vai velocemente a cambiarti, ti aspetto in palestra” disse lui e mi avviai nello spogliatoio. Avevo quasi finito di cambiarmi, quando entrò Stella “Niki, possiamo parlare?” mi chiese “Non ora, Ethan mi sta aspettando” le risposi e uscii andando in palestra. I Ravens si trovavano a metà della classifica e per raggiungere i primi due posti, e quindi giocare per la vittoria, dovevano vincere, o pareggiare in massimo cinque partite, tutto le partite del girone di ritorno, senza perderne una. Mancavano pochi minuti alle fine della partita e dalla porta vidi entrare Lucas, lui mi vide e mi sorrise, poi andò da Skills e dagli altri giocatori. Un boato si alzò dagli spalti: i Ravens avevano vinto. Corsi ad abbracciare Ethan “Complimenti! Se continuate così arriverete ai play-off” gli dissi “Lo penso anche io” “Ward, ottimo lavoro” disse Lucas avvicinandosi “Grazie mille coach” gli rispose mettendomi a terra “Ciao Luke! Mi sei mancato” esclamai “Sono stato via due giorni e…” ma fu interrotto dall’urlo di James “Papà” “Piccolo” disse lui prendendolo in braccio “Te l’avevo detto che avreste vinto” disse il piccolo “Allora terremoto cosa hai fatto da zia Peyton in questi giorni?” gli chiesi io “Il solito….” “Sta sul vago il piccoletto” disse Ethan “Niki, io vado a casa, mio padre è fuori che mi aspetta. Se hai bisogno…” “Ti chiamo”conclusi “Ti voglio bene” gli dissi “Anche io” disse lui dandomi un bacio “Vuoi andare a prendere le tue cose a casa, o vieni da me così?” mi chiese Lucas “No, passo a prendere alcune cose e poi possiamo andare a casa” gli risposi e tutti e tre insieme ci avviammo verso l’uscita.

Spazio Autrice

E finalmente dopo un mese riesco a pubblicare il 18° capitolo, lo so sono imperdonabile, ma la scuola mi ha occupato la maggior parte del tempo e il computer per me è diventato un oggetto sconosciuto.                  Per farmi perdonare entro settimana prossima pubblicherò anche il capitolo 19 che è già pronto e deve solo essere riscritto a computer.

Ringrazio tutti quelli che leggono questa storia (recensite, se vi va)

Ringrazio Gnometta08 e mary 92 per aver messo la storia tra le preferite

Ringrazio Desir , Isabel _ e namina89 per averla messa tra le seguite

Ringrazio sophiamurray per aver recensito (fammi sapere cosa ne pensi di questo)

E infine, ma non per importanza, ringrazio la mia Juls, che legge, recensisce e mi fa da supporto morale ogni volta (Grazie!)

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Capitolo 20
*** 19. Ritorno Alla Normalità. Forse ***


19. Ritorno Alla Normalità. Forse

Era domenica 5 dicembre ed era tutto uguale a due settimane prima, tranne per il fatto che io e Stella non ci rivolgevamo parola. Mi ero appena svegliata ed ero scesa in cucina “Buongiorno” dissi, al mio saluto risposero cinque voci all’unisono “Come mai tutti qui?” chiesi sbadigliando e stiracchiandomi “Non ti ricordi? I preparativi per il mio matrimonio” disse stupita Haley “Certo che me lo ricordo…” mentii “E voi due non dovreste essere con Nate?” continuai indicando Lucas e James “Infatti stavamo per andare, volevamo salutarti” mi rispose Luke “Oh, che carini” dissi e diedi un bacio a entrambi “Signore noi andiamo. Ci vediamo questa sera?” chiese Lucas “Certo. Per le otto potete venire da noi, così James e Jenny possono giocare insieme e noi possiamo parlare un po’ del matrimonio” disse Peyton “Perfetto. Ci vediamo questa sera” disse lui “Ciao” disse James e uscirono. “Allora, fai velocemente colazione così possiamo iniziare a lavorare” “Hales, ti sposi il 10 gennaio, stai calma!” le dissi addentando la mia brioche alla marmellata, poi mi guardai intorno “Alt! Dove è il mio cappuccino?” chiesi “Luke l’ha messo sul forno, quelli del bar hanno cambiato contenitore”  mi rispose Brooke “Bene. Sapete che senza la mia dose di caffeina non sopravvivo” dissi compiaciuta. Dieci minuti dopo io, Brooke, Haley e Peyton eravamo sedute intorno al tavolino in salotto, il quale era ricoperto da riviste, fogli, pezzi di stoffa, foto e persino confetti.  “Per cui, i tuoi genitori non verranno e le tue sorelle?” chiesi a Haley mentre preparavo la lista degli invitati “Nessuna delle due, hanno altri progetti” “E Deb verrà?” “Non lo so, Nathan non mi ha detto niente, però penso di no, sai dopo la storia con Skills…” “Ah, già” “Secondo te questo modello mi starà bene?” chiese Haley a Brooke. Io mi alzai per andare a prendere un succo d’arancia. Ero appoggiata al tavolo a bere, quando vidi un’ombra davanti alla porta, anzi una persona, una persona che conoscevo molto bene. Andai ad aprire e dissi “Cosa ci fai qui?” “Sono due settimane che non rivolgi parola e che mi eviti in ogni modo” mi rispose Stella “Ho le mie ragioni, non credi?” “E’ successo tutto perché sono uscita con Spencer e…” “No! Non è successo tutto perché hai preferito stare con il tuo ragazzo” la bloccai quasi urlando, il mormorio proveniente dal salotto cessò, “Sai quale è il vero problema? Il problema è che io per te ci sono sempre stata: c’ero quando ti hanno operata all’appendicite, c’ero quando Jerry Smith ti ha mollato su due piedi al fast food, c’ero quando tuo padre ti ha detto che non sarebbe venuto né per il tuo compleanno né per Natale quando avevamo quattordici anni, ti ho appoggiato in ogni tua scelta, per te io c’ero sempre e a volte, anzi, la maggior parte delle volte, ho messo da parte tutti gli altri per te”  presi fiato “E tu? Tu c’eri quando non sapevo se avrei continuato a vivere a Tree Hill? C’eri quando Brooke era in ospedale e io ero da sola? C’eri quando Brooke mi ha detto che se ne sarebbe andata dopo il diploma? C’eri quando io e Will ci siamo lasciati? C’eri qualche mese fa quando Will si è presentato con una nuova ragazza? E c’eri quando ho dovuto testimoniare contro Dan in tribunale? Dimmi quando eri lì per me e non tirare in ballo Keith” dissi sull’orlo delle lacrime, anche lei stava piangendo “Hai ragione, ho sempre dato per scontato la tua presenza nel momento del bisogno e non ho mai pensato che anche tu avessi bisogno di me. Tu sei sempre stata quella forte, che affrontava ogni cosa a testa alta, è per questo che ho sempre dato per scontato che tu fossi abbastanza forte da cavartela da sola” disse “Queste settimane sono state orribili, non poter parlare con te, non pranzare con te e scherzare insieme e per giunta mi manche anche litigare con Ethan” continuò “E so anche che non mi perdonerai tanto facilmente, ma dovevi sapere che mi manche e che senza di te non sono più la solita Stella. Non sono più S.” concluse e si voltò per andarsene. Bastò una frazione di secondo per capire quale era la cosa giusta da fare “Credo che tornerai presto a esserlo” dissi prendendole il polso e facendola voltare, lei mi guardò con aria interrogativa “Anche tu mi sei mancata S.” dissi abbracciandola “Questo significa che mi hai perdonato?” “Mi sembra ovvio” dissi ridendo. Un click ci fece voltare “Era un momento da ricordare” disse Brooke con in mano una macchina fotografica “Vi decidete a venire qui? Il mio matrimonio non si organizzerà da solo!” gridò Haley “Andiamo?” chiesi a Stella “Certo!” mi rispose e andammo in salotto. “Bene, ora che tutto e tornato alla normalità, possiamo concentrarci sul giorno più importante della mia vita?” chiese Haley quando ci sedemmo intorno al tavolo “Certo!” esclamammo in coro e iniziammo a lavorare. Alle sei, dopo sette ore di lavoro, interrotte solo da un veloce pranzo, la maggior parte dei preparativi era sistemata. “Allora ci vediamo alle otto a casa mia” disse Peyton uscendo insieme a Haley “Perfetto…Ora ragazze, io vado a farmi una doccia, per qualunque cosa chiamatemi” ci disse Brooke prima di sparire al piano superiore “Dovremmo chiamare una persona” dissi guardando Stella “Lo faccio io o lo fai tu?” mi chiese “meglio se lo faccio io” le risposi e presi il cellulare e digitai velocemente il testo del messaggio da inviare [Devo parlarti, puoi venire da me?] la risposta non tardò ad arrivare [Arrivo fra due minuti]. Come un orologio svizzero, due minuti dopo, il campanello suonò e andai ad aprire “Ehy, grazie per essere venuto” dissi al mio migliore amico “Sai che ci sono sempre per te, ma non farmi preoccupare, che cosa è successo?” mi chiese entrando “Ecco…” cercai di spiegare “Aspetta!”  mi interruppe “Riconosco questo profumo…Dove è?” continuò “In salotto” gli risposi e lui si precipitò in salotto e prese in braccio Stella, sollevandola da terra “Mi sei mancata Stella Malone” disse lui “Anche tu mi sei mancato Ethan Ward” presi la macchina fotografica che Brooke aveva lasciato sul mobile e scattai una foto, entrambi mi guardarono male “Quando ricapita di vedere una scena simile?” mi giustificai “Quindi è tutto a posto fra voi due?” ci chiese Ethan sedendosi sul divano “Si, assolutamente si” rispose Stella sorridendo. Rimanemmo a parlare fino a quando Brooke scese le scale e disse “Niki, sei pronta? Tra dieci minuti usciamo” “Adesso vado a cambiarmi” le risposi “Ragazzi, mi dispiace, ma devo andare” dissi ai miei due migliori amici “Cena di famiglia?” mi chiese Ethan, io annuii, salutai entrambi e andai a cambiarmi. Alle otto meno dieci ero pronta per uscire e stavo aspettando Brooke, quando mi arrivò un messaggio da Alex [Ho bisogno di te] Non sapevo che cosa fare, ero rimasta paralizzata “Nik, tutto bene? Hai una faccia” disse Brooke “Si.. Si, si sto bene. Andiamo” le risposi, misi il cellulare in borsa e salii in macchina insieme a lei.

Ero stata poche volte nella nuova casa di Peyton e Jake, ma il clima all’interno era quello di casa, si sentiva quel calore nell’aria, dove ci sono tutte le persone che ami che ti circondano. Quando suonammo ci venne ad aprire Jake “Ben arrivate signore” ci disse “Ciao Jake” gli dissi dandogli un bacio sulla guancia ed entrammo “Ehy, Nik” disse una voce proveniente dalla cucina “William Scott ai fornelli?!? Si salvi chi può!” esclamai quando vidi Will che armeggiava con alcune padelle “Lo sai che mi piace dare una mano quando serve” mi rispose lui “E’ per questo che sei il mio secondo Scott preferito” dissi “E chi è il primo?” mi chiese il piccolo James avvicinandosi “Ovviamente tu terremoto!” gli risposi prendendolo in braccio “Questa è un’offesa” dissero all’unisono Lucas e Nathan “Lo sapete che voglio bene anche a voi” dissi “Ma dove sono le donne?” continuai “In salotto a parlare del matrimonio” mi rispose Nate “Allora le raggiungo” dissi, poi mi rivolsi a Will “Dopo ti devo parlare” lui si limitò ad annuire e io mi avviai in salotto “Buonasera a tutte” esclamai sedendomi sul divano accanto ad Alice “Mi hanno detto che le cose con Stella sono tornate a posto, sono contenta” mi disse lei “Anch’io” “Signore, la cena è servita” disse Jake, seguito da tutti gli altri uomini, appoggiando due vassoi sul tavolo “Allora mangiamo!” disse Peyton. La cena fu ottima e tutte ci stupimmo di quanto fossero bravi i ragazzi a cucinare. Dopo il dolce Jenny e James avevano iniziato a giocare e noi eravamo ancora  seduti a parlare delle imminenti nozze, quando iniziò a suonare un cellulare. Solo dopo alcuni secondi mi accorsi che era il mio e mi affrettai a rispondere “Pronto?” risposi “Niki?” una voce maschile che avevo già sentito milioni di volte, tutti mi guardavano curiosi “Si?” dissi “Ehy, non mi riconosci?” mi chiese ancora quella voce, sbiancai e gli sguardi che prima erano curiosi si trasformarono in sguardi preoccupati “Io vado fuori sul terrazzo” dissi sottovoce rivolgendomi agli altri. Quando uscii l’aria fredda mi fece rabbrividire e la voce dall’altra parte del telefono mi riportò con i piedi per terra “Niki, ci sei?” “Si…SI, dimmi tutto…Alex” “Ho bisogno di vederti e di parlare con te” “E di cosa dovremmo parlare?” gli chiesi “Di me e di te, di quello che sta succedendo. Insomma di noi” Quel ‘noi’ aveva un suono strano che mi fece rabbrividire “Mi dispiace, ma non posso. Questa è l’ultima settimana di scuola e poi lunedì prossimo parto per New York e non tornerò prima del 23 e so che voi andrete in Italia per le vacanze e che non tornerete prima del 10 gennaio” “E’ vero. Per cui non ci vedremo prima del matrimonio” il suo tono era deluso “Già. Ora devo andare. Ci sentiamo” “Certo. Un bacio” “Ciao”. Rimasi alcuni minuti fuori, a guardare la gente che passava, li conoscevo tutti; vivendo in una piccola città come Tree Hill era difficile non conoscersi. Tree Hill era come la cittadina di Stars Hollow del telefilm ‘Una mamma per amica’. “Ehy, hai intenzione di diventare un ghiacciolo?” mi chiese Peyton, mi voltai e le sorrisi “Avevo bisogno di schiarirmi un po’ le idee” “Era Alex, non è vero?” “era così evidente?” le chiesi “Quando hai risposto no, ma ora, invece, è molto evidente. Alex è l’unica persona in grado di farti stare così male” “Vorrei che non fosse mai successo” “Che cosa?” “Vorrei non essermi mai innamorata di lui, vorrei che lui fosse ancora il fratello del mio migliore amico, quello con cui prendevo in giro Ethan, quello che mi ascoltava e con cui potevo parlare di tutto” “Quando andavo al liceo e stavo con Nathan, Jake era il suo migliore amico e per me era importante come per te lo è Alex. Quando, poi, ho avuto la mia storia, se così si può chiamare, con Lucas e lui è partito con Jenny, ho capito che lui era più di una amico. Ma fino a quando non perdi qualcosa, non sai quanto essa valga” disse “E poi, cosa è successo?” chiesi curiosa “Poi sono andata a trovarlo, ma non ero ancora pronta a lasciare Tree Hill e a lasciare tutti i miei affetti, così ho iniziato a frequentare Pete, ma come ben sai, la cosa è finita dopo un paio di mesi” si fermò un attimo, poi proseguì “Quando ho visto cos’era successo tra Brooke e Lucas, ho capito che se non i decidevo ad andare da Jake l’avrei perso e allora, subito dopo il diploma, l’ho raggiunto e per il resto dell’estate ci siamo sentiti ogni giorno e qualche volta veniva a trovarmi a Los Angeles. Da quell’estate sono passati quattro anni, ma solo ora possiamo stare insieme veramente, prima ci vedevamo di rado e non è la stessa cosa” “Cosa hai provato quando l’hai visto entrare in chiesa?” “Credevo di sognare, non lo vedevo da mesi e riaverlo davanti a me e stato…non ci sono parole per descrivere quello che provavo” la vidi sorridere nell’ombra “E con questo cosa volevi dirmi?” le chiesi ripensando da dove era partito il nostro discorso “Sto cercando di farti capire che non devi aspettare troppo tempo, altrimenti rischi di perdere quello per cui ti stai disperando negli ultimi tempi” “Pensi davvero che io debba parlare con Alex di quello che provo?” “Questa è solo una tua decisione, ma penso che sarebbe la cosa migliore da fare” “Grazie Peyton, ti voglio bene” le dissi abbracciandola “Ma non avete freddo voi due lì fuori?” ci chiese Lucas  “Mi ero abituata, ma certamente è meglio qua dentro” gli risposi “E’ stato un piacere, ma ora devo andare. Domani devo andare a scuola e questa si preannuncia la settimana più dura di tutte, dato che è l’ultima prima della fine del trimestre” dissi “Come se avesse qualche materia da recuperare” esclamò Haley “Senti chi parla! Come se lei quando andava al liceo non si comportava allo stesso modo!” disse Nathan “ragazzi, vi voglio bene. Ci vediamo presto” dissi salutando tutti “Vuoi un passaggio a casa?” mi chiese Will “No, stai tranquillo. Accompagna a casa Alice” “No, io sono qua con la mia macchina, devo andare a prendere Katy e riportarla al campus” disse Alice “Allora accetto volentieri il passaggio” dissi a Will “Perfetto! Andiamo”. “Allora, cosa ti ha detto Alex?” mi chiese Will mentre mi portava a casa “Tu come fai a sapere che era lui?” “Ti devo ripetere che è il mio migliore amico ancora molte volte?” sospirai “Voleva parlare di noi e del nostro rapporto, se così si può chiamare” gli risposi “E…?” “E niente. Gli ho detto che non era il momento e che ci saremo visti solo prima del matrimonio” “Ok” “Non ho intenzione di parlare con lui. Voglio pensare un po’ a me stessa, almeno una volta” “Sono d’accordo con te” si limitò a dire lui “Grazie Will. Ci vediamo” dissi dandogli un bacio sulla guancia e scendendo dalla macchina “Ciao Nik” mi rispose e ripartì. Entrai in casa, mi cambiai e andai a letto.

La mattina dopo, quando arrivai a scuola, avevo una mentalità diversa: prima Niki e poi gli altri. Ero stanca di mettere i miei problemi in disparte per aiutare gli altri e da quel momento avrei iniziato a pensare un po’  più a me stessa. “Buongiorno. Come è andata la cena di famiglia?” mi chiese Ethan “Bene, fino a quando non ha chiamato tuo fratello” “Alex ti ha chiamato?” si intromise Stella “Già, e voleva parlare di noi” “Sei sicura di aver parlato con mio fratello?” mi chiese stupito Ethan “Si, sicurissima” gli risposi “Buongiorno ragazzi. Ciao amore” esclamò Spencer “Sarà meglio che vada in classe” dissi “Si, anch’io” continuò Ethan e lasciammo Stella e Spencer da soli. A pranzo prendemmo posto al solito tavolo insieme a Dean, Amy, Annie e Spencer “Sapete cosa hanno aperto ieri in centro?” chiese Annie “I mercatini di Natale, li fanno tutti gli anni” rispose Ethan “non sapevo li avessero già aperti, dovremmo andarci” disse Stella “Sono d’accordo, magari trovo qualche regalo, devo farli ancora tutti!” continuò Spencer “Potremmo andarci questo pomeriggio” propose Dean “Per me va bene. James sta con Mouth fino a stasera e quindi sono libera” dissi “Perfetto! Allora è deciso, dopo gli allenamenti andiamo in centro” disse Ethan “ok. Ci vediamo dopo” dissi e mi alzai. Stavo camminando verso il parcheggio quando qualcuno mi chiamò “Ehy Niki!” mi voltai “Chase! Ciao, non sapevo fossi tornato” lo salutai abbracciandolo “Infatti, dovevo tornare fra due giorni, ma era prevista neve e non volevo rimanere bloccato in aeroporto” “Capito. Mia come sta?” gli chiesi continuando a camminare “Mia sta bene…ecco…” era incerto e questo non era da Chase “Cosa è successo?” “Abbiamo litigato e…e me ne sono andato, anzi lei mi ha fatto capire che non mi voleva lì” “E quindi tu hai preso il primo aereo senza fare niente?” gli chiesi sbalordita “Sai come sono fatto, quando mi arrabbio dico cose che in realtà non penso e potrei combinare dei guai, così ho preferito andarmene” mi spiegò “Vuoi che ti offra qualcosa da bere?” gli chiesi “No, grazie. Devo andare al TRICK. Ci vediamo” disse abbracciandomi “Ciao Chase” dissi e lo vidi andare via. Feci un giro in spiaggia e poi tornai a scuola. Ad aspettarmi c’erano Stella e Spencer “Ciao ragazzi” dissi “Ciao Niki” mi risposero “Spencer, sai che Lucas molto probabilmente non ti farà giocare nella prossima partita visto che hai saltato l’allenamento?” chiesi al ragazzo della mia migliore amica “Non è un problema per me” mi rispose “Eccoci!” esclamarono Dean ed Ethan, seguiti da Amy e Annie “Allora andiamo” disse Stella e ci avviammo verso il centro. I mercatini di Natale mi metteva il buonumore: gli altoparlanti che trasmettevano le canzoni natalizie, i banchetti con i dolci e le bancarelle con tutti i regali. Ero felice, felice come non lo ero da tempo e quando tornai a casa e mi misi a letto, mi addormentai con il sorriso.


Spazio Autrice

Sono imperdonabile, lo so. più di un mese fa avevo promesso che avrei postato questo capitolo, ma non ci sono riuscita. Raramente ho del tempo libero per riuscire a scrivere la storia a computer, per cui dovrete essere molto pazienti e vi ringrazio in anticipo. E come sempre i ringraziamenti:

-Ringrazio tutti quelli che leggono la storia (mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi va lasciate un commento)

-Ringrazio Desir, Isabel_  e namina89 per aver messo la storia tra le seguite;

-Ringrazio Gnometta08 e mary92 per aver messo la storia tra le preferite;

-Ringrazio sophiamurray che ha commentato gli ultimi capitoli (sono davvero contenta che ti piaccia!)

-Ringrazio la mia Juls che legge e recensisce (I love you!)

Al prossimo capitolo. Niks

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Capitolo 21
*** 20. Happy Christmas ***


20. Happy Christmas

“Si avvisano i signori passeggeri ce tra qualche minuto atterreremo all’aeroporto di Tree Hill. Vi ringraziamo per averci scelto” Le parole pronunciate dalla hostess mi risvegliarono dai miei pensieri. “Contenta di tornare a casa?” mi chiese Stella seduta accanto a me “Si, ma mi sarebbe piaciuto restare ancora a New York” le risposi. Era stata una vacanza di sole donne,nove giorni nella grande mela per la settimana della moda: Brooke, Rachel, Haley, Peyton, Alice, Millie, la piccola Jenny, Stella e io. Ci eravamo divertite davvero molto, avevamo anche provato a fare le modelle durante la preparazione della sfilata di Brooke, avevamo visitato New York e fatto shopping nei negozi più famosi e per di più avevamo lasciato i ragazzi a casa da soli. “Chissà cosa avranno combinato durante la nostra vacanza” disse Alice “Quello che fanno sempre: basket, pizza, partita in tv, basket, pizza, partita in tv” le rispose Peyton e iniziammo tutte a ridere. Ci mettemmo un po’ a recuperare i nostri bagagli e quando uscimmo dall’area del ritiro bagagli trovammo tutti i ragazzi ad aspettarci. Jenny iniziò a correre e gridò “Papà!” prima di saltare in braccio a Jake che andò a baciare Peyton, Hales andò da Nathan, seguita da Alice che andava a baciare Will, Mouth si era fiondato su Millie e Skills era andato ad abbracciare Rachel. Guardai James saltare in braccio a Brooke e io andai ad abbracciare Lucas “Bentornata” mi disse “E’ bello tornare a casa” dissi e andai a salutare tutti gli altri. Mentre tornavamo a casa io e Brooke raccontammo a Luke e a James tutto quello che avevamo fatto. A un tratto chiesi ”Avete fatto l’albero di Natale e addobbato la casa?” “Certo! Ci siamo impegnati e abbiamo passato tutta la giornata a farlo” mi rispose James “Sono proprio curiosa di vederlo” disse mia sorella “Ne rimarrete stupite” continuò Lucas. E infatti quando entrammo in casa rimanemmo a bocca aperta. “Wow! Avete fatto un ottimo lavoro” esclamai “Ve l’avevo detto” disse James “E sotto l’albero ci sono già i regali” continuò “Allora bisogna aggiungere i nostri” disse Brooke. Qualche ora dopo ci ritrovammo tutti insieme a TRICK, che Chase aveva deciso di chiudere per quella settimana, visto che la maggior parte degli studenti era fuori città. “Hai fatto un fantastico lavoro con le decorazione, Chase” disse Peyton quando entrò nel locale. Lui sorrise, ma non rispose, io lo guardai e cercai di capire cosa fosse successo nei giorni in cui ero stata via. “Le mie ragazze preferite sono tornate?” mi girai e vidi Lory davanti alla porta “Ciao!” dissi andandola ad abbracciare “Allora, come è andata?” chiese “Alla grande, mancavi proprio tu” continuò Stella “Voglio sapere tutti i dettagli” disse Lory e ci unimmo agli altri. Ci raggiunsero anche Karen, Andy e la piccola Lily. Fu una serata divertente, ci raccontammo tutto quello che avevamo fatto da quando eravamo partite e poi parlammo un po’ del matrimonio di Haley e Nathan, del college e del mio disco, che sarebbe uscito alla fine di gennaio. La sera dopo, la vigilia di Natale, io, Brooke, Lucas e James andammo a cena fuori e dopo al cinema. Avevo ricevuto un messaggio da Ethan, che con la sua famiglia e Alex, era in Italia. Mi aveva scritto di chiamarlo appena avevo tempo per raccontargli tutto su New York. L’avrei chiamato il girono dopo, a un orario decente, visto che c’erano nove ore di differenza! Stella l’avrei vista il girono dopo insieme a tutti gli altri a casa di Haley e Nathan, come facevamo tutti gli anni, fortunatamente sarebbe venuta senza Spencer, quel ragazzo non mi andava molto a genio. Tornammo a casa verso un quarto a mezzanotte e andai subito a letto, sperando di recuperare un paio d’ore di sonno perduto.

“Zia! Zia! Svegliati!” gridava James mentre saltava sul mio letto “Terremoto, ancora dieci minuti…” dissi ancora addormentata “No, subito! Dobbiamo aprire i regali” ribatté lui “Ok, ok, mi sveglio” dissi alzandomi. Guardai la sveglia sul mio comodino e per poco non pensai di mettermi a gridare: erano le sette e mezza. !Buon Natale! Esclamò Jamie abbracciandomi “Buon Natale anche a te” “Dai, scendiamo, mamma e papà ci stanno aspettando” disse trascinandomi al piano inferiore “buon Natale ragazzi” esclamai sedendomi sul divano, che era già occupato da Brooke e Lucas “Auguri sorellina” “Auguri Niki” mi risposero. James era già sotto l’albero alla ricerca dei regali da distribuire. “Quello con la carta verde è per te” dissi al mio nipotino “E’ bellissima, grazie zia” disse dopo aver aperto il regalo “Come hai fatto a trovarla? Pensavo che mia madre l’avesse buttata” disse Lucas guardando la maglietta da basket che avevo regalato a James “Veramente non è stato difficile,era nel magazzino del Karen’s Cafe e dopo qualche ritocco e una bella sistemata, il risultato è questo” gli risposi “Quindi questa era tua papà?” gli chiese il figlio “Già, l’ho indossata durante l’ultima partita di campionato” disse e guardò Brooke, lei abbassò lo sguardo e disse “Dai James, apri anche gli altri” James aveva ricevuto, oltre alla maglietta che gli avevo regalato, una palla da basket, dei biglietti per andare a vedere i Lakers, un pigiama e una collezione di libri sugli animali. “Adesso a chi tocca?” chiesi “A mamma!” mi rispose Jamie “Iniziamo con il mio, allora” disse Lucas, mi voltai a guardarlo, non avevo idea che avesse fatto un regalo a mia sorella. James le porse il regalo e Brooke lo aprì rimanendo a bocca aperta, poi si alzò e andò ad abbracciare Lucas e gli disse “Grazie” lui ricambiò l’abbraccio e in quel momento mi sentii decisamente di troppo. A togliermi dall’imbarazzo ci pensò James “Questo, invece, è da parte di zia Niki” disse e Brooke prese la busta che lui aveva in mano “E’ quello che penso che sia?” mi chiese aprendola “Lo scoprirai presto” le risposi. Dalla busta Brooke tirò fuori la prenotazione per due persone per due giorni in una SPA a Los Angeles “Sapevo che avevi bisogno di staccare un po’ la spina e poi possiamo passare un po’ di tempo insieme” le dissi “Assolutamente si! Grazie sorellina” mi rispose “E questo è il mio” disse James e le diede un pacchetto fatto a mano e Brooke lo aprì subito “Grazie amore, è stupendo!” esclamò lei prendendo in mano il ciondolo a forma di cuore con incise le parole ‘You are the best mother of the world’ “Per la scritta mi ha aiutato zia Niki” disse il piccolo”Veramente ho fatto solo la traduzione di quello che mi hai detto tu” lo corressi “grazie. Ora tocca a Lucas” disse Brooke, si alzò e prese una scatola d sotto l’albero, poi la diede a Lucas che le chiese “Che cosa è?” “Aprila e vedrai”. Lui aprì la scatola che conteneva delle cassette, delle foto e alcuni DVD “Mi sembrava giusto che tu le avessi” disse mia sorella “Grazie, davvero”  le rispose lui sorridendo “Questo è il mio” disse James porgendogli un pacchetto che conteneva un portafoto fatto a mano con la scritta ‘Ti voglio bene, James’ “Grazie tesoro, è bellissimo” esclamò Luke “Davvero ti piace?” gli chiese “Certo che mi piace”gli rispose “Questo, invece, è da parte mia” dissi “Non dirmi che è un libro”scherzò lui “No, non preoccuparti, non è un libro” gli risposi facendogli la linguaccia “Niki, è fantastico” disse Lucas sfogliando l’album di fotografie che gli avevo regalato “Le ho trovate mentre sistemavo la camera e ho pensato fosse un bel regalo, un album dei ricordi, ci sono le foto dal tuo primo anno al liceo fino a oggi. Ci sono anche frasi, citazioni e pezzi di canzoni che ti ricorderanno tutti i momenti passati” gli spiegai mentre lui, Brooke e James guardavano l’album “Ehy, ma questa quando l’hai scattata?” mi chiese Brooke soffermandosi su una foto “Oh, qualche settimana fa, eravate troppo carini” le spiegai. La foto, infatti, ritraeva Brooke e Lucas addormentati sul divano e abbracciati “Bhe, non è male…” disse Luke, vidi che sia lui che mia sorella arrossirono leggermente e sorrisi. “Ora tocca a zia Niki. Ecco il mio” esclamò James “Sono proprio curiosa di sapere cosa è” dissi aprendo il regalo: conteneva decine di strisce di foto, di quelle che si fanno alle macchinette e anche un diario di viaggio “E’ per quando partirai per il tour. Nelle foto ci siamo tutti e così potrai averci sempre con te, mentre il diario è per scrivere tutto ciò che succederà” mi spiegò “E hai avuto quest’idea da solo?” gli chiesi curiosa “Si, ha costretto tutti a fare le foto” mi rispose Lucas “Grazie terremoto, è davvero stupendo” esclamai abbracciando James “Questo è il mio” disse Lucas “Grazie Luke!” dissi dopo aver aperto il suo regalo “Sapevo quanto ci tenevi ad andarci e dopo un paio di telefonate sono riuscito a trovare i biglietti” “Io ti adoro”esclamai abbracciandolo. Luke mi aveva regalato dei biglietti per il concerto di Ligabue, un cantante italiano che amavo e che avrebbe fatto un concerto a San Francisco e per il quale ero impazzita nella ricerca dei biglietti, ma che sfortunatamente non ero riuscita a trovare. “Potrai andarci con i ragazzi, sono sei biglietti” disse Lucas “So già con chi ci andrò” gli risposi “Ma chissà quanto avrai speso” continuai “Di certo non più di quanto ha speso tua sorella” disse lui. Guardai Brooke che mi porse un pacchetto gigante “Tu sei completamente fuori di testa” dissi dopo averlo aperto “E’ il minimo, non ti faccio un regalo di Natale da quasi quattro anni, dovevo recuperare” si giustificò lei “Va bene, ma regalarmi un vestito da sera e un paio di Jimmy Choo mi sembra eccessivo” le dissi “E invece no, sarai fantastica” mi rispose “Grazie a tutti. Vi voglio bene” dissi abbracciandoli “Ora vado a chiamare Ethan altrimenti per lui sarà già passato il Natale” continuai, andai in camera mia, composi il numero di cellulare di Ethan e aspettai che mi rispondesse “Buon Natale” disse Ethan “Buon Natale anche a te” gli risposi “Come mai sveglia così presto?” mi chiese “A causa di un piccolo terremoto che alle sette e mezza si è messo a urlare e a saltare sul mio letto, solo perché voleva aprire i regali” “Quel bambino è troppo forte! Comunque, cosa ti hanno regalato?” “Il regalo di James lo sai già…” “Già” “Lucas dei biglietti per un concerto” “Di chi?” “Lo scoprirai presto. E Brooke un vestito da sera e un paio di Jimmy Choo” “Wow! E come è andata a New York?” “Spenderei troppi soldi per raccontarti tutto” “Non è giusto! Gli altri sanno già tutto e io dovrò aspettare fino al 10 gennaio, ma ci sarà il matrimonio, quindi dovrò aspettare ancora e…” “Eth? Eth?” lo bloccai “Che c’è?” mi chiese “Il matrimonio è stato posticipato a sabato 15, avrai tutto il tempo per sapere cosa abbiamo fatto a New York” “Oh, perfetto” disse lui “Aspetta, c’è una persona che vuole farti gli auguri, te la passo” continuò “No, Ethan, no” provai a fermarlo, ma era troppo tardi “Tanti auguri Niki” “Buon Natale Alex” “E’ andato tutto bene?” mi chiese Alex “Si, benissimo”. Sentii urlare Lucas “Niki, sbrigati o faremo tardi” “Scusa Alex, ma devo andare al pranzo di Natale. Fa gli auguri ai tuoi e salutami Eth. Ci vediamo quando tornate. Ciao” dissi al telefono “Certo, saluta tutti. Un bacio” mi rispose lui e attaccai. “Niki, hai sentito cosa ti ho detto?” mi chiese Lucas “Si, si. Ora mi preparo” gli risposi e mi finii di preparare per il pranzo di famiglia.

 

Spazio Autrice

Allora, incomincio col dire che nelle ultime settimane mi sono impegnata a realizzare due video su questa storia, che potrete trovare a questi link:

  http://www.youtube.com/watch?v=iCJrBo7SEGM

http://www.youtube.com/watch?v=vEcK2x5qIN4

ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e soprattutto la mia Juls (Ti voglio bene)

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Capitolo 22
*** 21. Meno 3...2...1 ***


21. Meno 3…2…1

“Dai Niki, ci divertiremo” mi stava dicendo Stella “No, S. non mi va di venire” le risposi “Tu mi stai dicendo che non vuoi venire a festeggiare la fine dell’anno con noi?” mi chiese “Solitamente non faccio la parte del terzo incomodo, visto che ci sarà anche Spencer” dissi “Brooke, puoi cercare di convincerla tu? Io ci rinuncio” disse Stella a mia sorella “Niki, Stella ha ragione. Dovresti andare con loro, non puoi passare il capodanno con noi e con i bambini” “E poi è il primo anno in cui potremo brindare con lo spumante” si intromise Stella “Anche” continuò Brooke “Io mi schiero con loro due” disse Haley quando entrò in casa “Ok, ok. Mi arrendo. Andrò alla festa, contente?” chiesi “Si!” esclamarono all’unisono tutte e tre “E poi non ci sarà solo Spencer, verranno anche Lory, Will e Alice, Dean, Amy e Annie” disse Stella “Ma non potevi dirmelo prima?” le dissi scherzando, lei mi fece la linguaccia e tornò a guardare delle riviste “Allora, Stella, ti sei iscritta a quel concorso di fotografia?” le chiese Haley “Si, ma non credo riuscirò a vincere” le rispose la mia migliore amica “Stella tu hai potenziale, fai delle fotografie fantastiche, dovresti iscriverti al corso di fotografia alla San Francisco” le dissi “E’ quello che ho fatto” disse lei “Scherzi?” chiesi “No, ho inviato la domanda qualche giorno fa, la risposta dovrebbe arrivarmi all’inizio della scuola più o meno”. Il mio cellulare iniziò a vibrare, ciò significava che mi era arrivato un messaggio [puoi venire da me?] era di Will [dieci minuti e sono da te] “Ragazze devo andare, Will ha bisogno di me” dissi “Ok, ci vediamo questa sera?” mi chiese Stella “Certo, alle nove al TRICK. A dopo” le risposi, salutai Brooke e Haley e uscii. L’appartamento di Will non era molto distante e ci misi pochi minuti a raggiungerlo. Quando arrivai parcheggiai la mia Vespa e citofonai “Si?” mi rispose la voce di Will “Sono Niki” risposi e la porta si aprì. Salii i tre piani a piedi e quando arrivai trovai la porta aperta “Eccomi” dissi entrando e chiudendo la porta “Siamo in salotto” urlò Will “Siamo?” chiesi entrando nella stanza, la risposta non tardò ad arrivare, perché ad aspettarmi c’era un ragazzo più o meno della mia età, con i capelli neri e gli occhi scuri che mi sorrideva “Matt!” esclamai saltandogli in braccio “Sono passati solo sette mesi e sei diventata ancora più bella” mi disse, gli diedi un colpetto sulla spalla e gli dissi “Che scemo”. Mattew Claps era uno dei miei più cari amici, aveva l’età di Will e aveva sempre avuto un debole per Lory, ma non si era mai fatto avanti perché Lory e Alex erano sempre stati insieme. Dopo il diploma era andato alla L.A. University “Allora, cosa ci fai qui?” gli chiesi sedendomi sul divano “Avevo voglia di tornare a casa e poi Nathan e Haley mi hanno invitato al matrimonio” “Bene” dissi. Il campanello iniziò a suonare “Hai chiamato qualcun altro Will?” chiese Matt al padrone di Casa “No. Skills è con Lucas  e comunque ha le chiavi e Alice è fuori con le sue amiche di corse, per cui non stavo aspettando nessuno” gli rispose Will e andò a rispondere “Ciao…certo, sali”  “Che è?” gli chiesi “Lory” mi rispose “Lory? Pensavo fosse a Boston” disse Matt “No, è tornata a Tree Hill qualche mese fa e continua a studiare qui” gli raccontai “Certo, per stare più vicino ad Alex” disse deluso lui “Veramente si sono lasciati dopo il diploma, sono rimasti ottimi amici” continuai “Ah…” rispose lui. La nostra conversazione fu interrotta dall’entrata di Lory “Ciao!” esclamò “In salotto” disse Will e come me, anche Lory, appena vide Matt gli saltò in braccio “Bentornato” disse dandogli un bacio sulla guancia “E’ bello rivederti” le disse lui mettendola a terra “Rimarrai per molto?” gli chiese “Qualche settimana, partirò dopo il matrimonio” “Perfetto! Mi devi raccontare un sacco di cose, come per esempio…” parlò lei “Lory!” la interruppe Will “Si?” gli chiese lei “Potrei sapere perché sei qui?” disse lui “Oh, giusto. Mi ha chiamato Alex e mi ha detto che siamo tutti invitati a pranzo da loro il 10, quando torneranno e poi mi ha detto di ricordarti di rispettare il patto” gli rispose Lory “Patto?…” disse Will “Oh, certo, il patto” continuò “Bene. Io vado, devo aiutare Luke e Nate con alcuni preparativi per il matrimonio. Ci vediamo domani sera alla festa?” chiesi “Certo” mi risposero Will e Matt “Aspetta Niki, scendo con te” mi bloccò Lory “Ragazzi ci vediamo domani” disse e uscimmo. Per le scale Lory rimase in silenzio, la guardai, stava pensando a qualcosa “Allora?” dissi “Cosa?” mi chiese “Contenta che Matt sia qui?” “Certo, è uno dei miei più cari amici” mi rispose abbassando lo sguardo “Certo… Come lo è per me Alex?” le chiesi stuzzicandola “Ma cosa stai insinuando?” mi chiese arrossendo leggermente “Niente, però mi ricordo che prima di metterti con Alex avevi preso una sbandata per lui e, visto che adesso sei tornata libera…” spiegai “Continua a sperarci! Ci vediamo domani” disse ridendo e salì in macchina. “anche questa volta mi toccherà fare la parte di Cupido” dissi, accesi la moto e andai a casa Scott.

“C’è nessuno?” chiesi entrando in quella che per quasi quattro anni era stata la mia casa “Ciao Niki” disse Nate sbucando dallo studio “Ciao” gli risposi abbracciandolo, poi notai Lucas seduto sul divano e con uno sguardo perso “Ma che ha?” chiesi sottovoce a Nathan “Non ne ho la minima idea, è da quando è arrivato che è così” mi rispose. Mi sedetti vicino a Lucas “Ciao Luke” disse “Ehy, Niki…” “Tutto bene?” gli chiesi preoccupata “Certo, tranquilla” mi rispose “Allora possiamo iniziare a lavorare” esclamò Nathan. Passammo il pomeriggio organizzando la scaletta delle canzoni che la band avrebbe cantato al ricevimento, la disposizione degli ospiti, il discorso del testimone, il vestito dello sposo e le fedi nuziali. Mentre Nate e Luke discutevano su alcuni dettagli del discorso di Lucas, sorrisi ripensando a quante volte gli avevo sentiti litigare, scherzare e parlare tra di loro in tutti quegli anni. Erano diventati come fratelli per me e sapevo come avrei fatto quando sarei partita. “Allora Niki, tu cosa ne pensi?” mi chiese Lucas “Scusate ragazzi, non vi stavo ascoltando” gli risposi “Alex?” disse Nate “No. Mi stavo chiedendo come farò senza voi due…” “Ehy, noi ci saremo sempre, per qualunque cosa tu abbia bisogno” mi disse Lucas abbracciandomi “In qualunque momento e in ogni posto” continuò Nathan baciandomi la fronte. Abbassai lo sguardo che cadde sull’orologio “E’ tardissimo. Brooke mi ucciderà, le avevo promesso di cenare a casa” esclamai alzandomi “Ci vediamo” continuai dando un bacio a entrambi “Ok, ciao” “Ciao” mi salutarono e io partii a razzo verso cas, sperando che Brooke non si fosse accorta del mio ritardo. Fortunatamente anche Brooke era una ritardataria e quando arrivai a casa la trovai vuota. Cercai in cucina se aveva lasciato un biglietto con scritto qualcosa, come faceva sempre prima di uscire, ma non trovai niente. Decisi di chiamarla “Pronto?” rispose “Ti ringrazio per avermi abbandonata a casa da sola e senza cibo” dissi “Hai ragione, me ne sono completamente dimenticata” rispose “Noi siamo da SUSIE’S, ci vuoi raggiungere?” continuò “No, non importa, rimango a casa: ordino una pizza e guardo un film” “Ma non dovevi uscire con Stella?” “Si, ma non mi va. Adesso la chiamo. Ci vediamo domani mattina” le risposi “Ok. A domani” rispose e attaccò. Mandai un SMS a Stella [ehy S. mi dispiace, ma questa sera non vengo. Ci vediamo domani a casa mia, un bacio] e ordinai la pizza nella mia pizzeria di fiducia: THE VOICE. In quei pochi minuti mi arrivò la risposta di Stella [non preoccuparti, neanche io ho voglia di uscire. A domani]. Mentre aspettavo la pizza scelsi il film da guardare, decisi di guardare una commedia. Aprii l’armadietto che conteneva tutti i DVD ‘commedia’ e iniziai a far scorrere il dito su di essi leggendo i titoli. Ero indecisa, non avevo la più pallida idea di quale scegliere, poi notai un DVD che non apparteneva alla nostra raccolta. Si intitolava ‘Una Notte Da Leoni’. L’avevo visto un paio di volte e ogni volta era come la prima, sapevo chi l’aveva lasciato lì: Alex. Quello era uno dei suoi film preferiti, perché tra gli interpreti vi era Bradley Cooper, il suo attore preferito. Decisi di guardare quello e proprio in quel momento il campanello suonò e andai ad aprire “Ciao Ron” dissi al ragazzo davanti a me “Ciao Niki. Ecco la tua pizza” mi rispose lui sorridendo “Grazie mille. Sei dollari, vero?” “Si, esatto” disse. Presi i soldi che avevo appoggiato sul tavolino all’ingresso e glieli porsi “A te” gli dissi “Grazie… Ah, dimenticavo. Martin ti da questa bottiglia di coca-cola in omaggio” disse porgendomi la bottiglia “Digli che è il mio pizzaiolo preferito e ringrazialo” gli risposi “Certo. Ci vediamo” mi salutò e chiusi la porta. Mi sedetti sul divano, premetti play e iniziai a mangiare la mia pizza guardando il film.

Pomeriggio del giorno dopo.

“Questo come mi sta?” mi chiese Stella uscendo dal bagno della mia camera con indosso un vestito rosso corto fino al ginocchio “Bene, come gli altri dieci che hai provato” le risposi “Lo sai che devo sempre essere perfetta” disse ridendo “E comunque non ti ho ancora vista provare un vestito” continuò “Si da il caso che io non sono come te e so già cosa mi metterò questa sera” le risposi “E cioè?” mi chiese curiosa “Il vestito che mi ha regalato Brooke a Natale con le Jimmy Choo” “Tu vuoi farmi morire d’invidia! Quel vestito è stupendo” esclamò “Dai prova il prossimo” dissi dandole un vestito grigio e spingendola in bagno “Ti rendi conto che Ethan ha già festeggiato la fine dell’anno?” le chiesi mentre si cambiava “Lo so, lo so. Sai, un po’ mi manca” mi rispose uscendo “Wow. Dovresti metterti questo” dissi “Tu dici?” mi chiese “Si. Ma davvero ti manca?”  “Mi manca litigare con lui e creare piani insieme per far mettere insieme te e Alex” “Vi ringrazio per tramarmi alle spalle, molto gentile da parte vostra” dissi mettendo il broncio “Lo facciamo per il tuo bene” mi rispose “Ho deciso. Metterò questo” continuò mentre si guardava allo specchio “Finalmente!” esclamai “Ora mi mancano solo i capelli e il trucco” disse lei “Allora ci conviene andare subito da Jonathan, così torniamo in tempo per la cena” conclusi e uscimmo, recandoci dal nostro hair stylist personale: Jonathan. Tornammo a casa verso le otto e trovammo tutti indaffarati a preparare la cena “Ragazze siete bellissime” esclamò Skills quando entrammo in salotto “Grazie Skills” rispondemmo, ci sedemmo insieme agli altri e iniziammo a cenare. Mancavano venti minuti alle dieci e io, Stella e Alice salimmo in camera mia per prepararci. Stella indossava il vestito grigio che aveva provato quel pomeriggio: era attillato, scollato sulla schiena e finiva poco prima del ginocchio. Alice indossava un vestito rosso che si incrociava sulla schiena e scendeva morbido fino al ginocchio. Io avevo messo il vestito che mi aveva regalato Brooke: era nero, senza spalline ed era decisamente corto, visto che arrivava a metà coscia. “Allora, siamo pronte?” chiesi “Prontissime” mi risposero. Arrivammo al TRICK verso le dieci e ad aspettarci c’era solo Spencer “Ciao ragazzi” disse appena arrivammo “Ciao amore” gli rispose Stella baciandolo, mentre io, Alice e Will ci limitammo a un semplice cenno. “Ciao!” esclamò Lory quando arrivò “Ehy, ciao” disse Matt arrivando subito dopo “Wow Lo…Ragazze, siete fantastiche” continuò “Grazie, anche voi non siete male” “Niki, non dirmi che hai intenzione di ballare con quelle scarpe” disse Spencer “Si vede che non mi conosci molto bene” gli risposi “Io posso ballare per ore anche con un tacco 17” continuai “Allora testiamolo subito” disse Matt trascinando tutti in pista. Ballammo fino a quando sullo schermo posizionato sul palco iniziò il countdown da meno un minuto a mezzanotte “Ehy, andiamo a prendere lo spumante” dissi avvicinandomi al bancone “Ecco ragazzi” disse Chase quando ci vide. Ognuno di noi prese un bicchiere e insieme a tutti gli altri iniziammo il conto alla rovescia”10…9…8…7…6…5…4…3…2…1… Buon anno!” gridammo, brindammo e bevemmo lo spumante “Auguri migliore amica” mi disse Stella “Auguri S.” le risposi e andai a fare gli auguri anche a tutti gli altri, dopodiché tornammo tutti a ballare.

 

Spazio Autrice

Questo è un capitolo transitorio, che mi è servito per introdurre il personaggio di Matt.

Ringrazio quelli che leggono e soprattutto la mia Juls (I love you)

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Capitolo 23
*** Tutti A Casa ***


22. Tutti A Casa


“Buongiorno” dissi entrando in cucina “Ciao zia” mi salutò James “Ciao Niki” disse Luke “E tu cosa ci fai qui?” gli chiesi “Sono venuto a prendere James” mi rispose, volevo continuare il discorso, ma qualcuno iniziò a bussare alla porta “Vado io” dissi “Ciao Stella” dissi aprendo la porta “Ciao Niki, Lucas, Jamie” rispose lei “Ma sei ancora così?” mi chiese “Lo so, cinque minuti e sono pronta” le risposi “Dove andate?” ci chiese James “Oggi pranziamo dai Ward, finalmente sono tornati” risposi sorridendo e andai a prepararmi. “Sono pronta” dissi scendendo “Allora andiamo” mi rispose Stella “Ciao ragazzi” salutammo e ci avviammo verso casa Ward. Circa dieci minuti dopo stavamo suonando il campanello dei Ward, ad aprirci venne Ethan e appena la porta fu completamente aperta gli saltammo addosso “Mi siete mancate ragazze” ci disse dopo aver sciolto l’abbraccio “Anche tu ci sei mancato” gli rispondemmo “Gli altri sono in giardino” disse lui “E dopo pranzo voglio un racconto dettagliato di tutto quello che avete fatto mentre ero via” continuò, io e Stella ci scambiammo uno sguardo e poi io risposi “Allora ci vorranno un paio di giorni”. Quando uscimmo in giardino c’erano anche Lory, Will, Alice e Matt “Buongiorno” dissi avvicinandomi al tavolo “Ciao ragazze” ci salutarono “Ciao Niki” disse una voce alle mie spalle, mi voltai e dissi “Ciao Alex” e ci abbracciammo “Hai tagliato i capelli?” mi chiese “Si…” “Stai molto bene così” “grazie” dissi sorridendo “Alex!” gridò un coro di ragazzi, sorridemmo tutti vedendo i coinquilini di Alex entrare in giardino “Ragazzi” esclamò Alex e li abbracciò “Niki, è un piacere rivederti” mi disse Jay “Anche per me” gli risposi “Ehy Will” disse Harry “Ciao ragazzi” disse lui “Scommetto che lei è Lory” azzardò Mike “Esatto! E voi dovreste essere Mike, Jay e Harry” rispose lei “Lei, invece, è Stella, migliore amica di Niky ed Ethan. Lei è Alice, la fidanzata di Will e infine lui è Matt, un mio caro amico” disse Alex indicando chi stava presentando “Ciao” disse Stella “E’ un piacere” disse Alice mentre Matt sorrise. “Allora possiamo iniziare” disse Stella “Veramente manca…” iniziò Alex “Amore, eccomi!” gridò una ragazza correndo verso Alex. Stella e io eravamo senza parole “Ragazze lei è Paige, la mia ragazza” disse  lui leggermente imbarazzato, io e Stella ci presentammo e poi iniziammo. Mentre mangiavamo Ethan esclamò “Me ne stavo dimenticando, devo darvi i vostri regali” “Anch’io” disse Stella “Vi rendete conto che noi ci scambiamo i regali di natale dopo circa due settimane?” chiesi “Allora non aspettiamo altro tempo, vado a prenderli” disse Eth alzandosi “Sono proprio curioso di vedere cosa vi siete regalati quest’anno” disse Will “Lo vedrai presto”  gli rispose Stella e in quel momento arrivò Ethan “Chi comincia?” chiese “Io!” esclamò Stella e ci porse due pacchetti identici, io ed Eth aprimmo il regalo nello stesso momento “Wow! Quando l’hai scattata?” chiese Ethan fissando la foto in bianco e nero incorniciata “Il giorno del quasi matrimonio di Lucas, è così naturale e spontanea” raccontò lei. La foto ritraeva me e il mio migliore amico mentre ridevamo “S. è fantastica, ma non capisco una cosa: perché ce l’hai regalata?” le chiesi “Perché è la foto che mi ha fatto vincere il concorso di fotografia” “Scherzi?!” “Assolutamente no!” rispose lei sorridendo “Complimenti S.” dissi abbracciandola. “Ora tocca a me. Ecco a voi” disse Ethan porgendoci due scatolette che subito aprimmo “Ma questo è…” provai a dire “Vi ricordate quando in seconda media accidentalmente persi i vostri braccialetti con incisi i vostri nomi?” ci chiese “E chi se lo scorda! Stella aveva pianto per due settimane” risposi, mentre tutti gli altri, compresa Stella, scoppiarono a ridere “Ecco, sono quelli” disse Eth “Come fanno a essere questi?” “Non li avevo persi, li avevo messi in una scatola e me ne ero dimenticato, così quando stavo sistemando alcune cose prima di partire li ho ritrovati” spiegò “Sei sempre il solito” disse Lory ridendo “Il mio polso è rimasto uguale, mi va perfettamente” dissi dopo aver indossato il mio braccialetto “Grazie Eth” continuai dandogli un bacio “Già, grazie Eth” disse Stella “Ed ecco i miei” dissi ai miei due migliori amici “Non ci credo! Alex, porta lo stereo” esclamò Ethan “Perché?” chiese Alex al fratello “Perché dobbiamo ascoltare il disco di Niki” rispose Stella “Davvero?” chiese Alice “Siete gli unici ad averne uno, sarà nei negozi alla fine del mese” dissi “Come l’hai intitolato?” mi chiese Lory  “All the ways of my life” le risposi. Alex aveva portato lo stereo ed Ethan aveva inserito il CD e pigiato play. Tutti erano in silenzio e partì la prima canzone: WHAT IF
 
What if we were made for each other
Born to become bestfriends and lovers
I want to stay right here in this moment with you
Over and over and over, again
What if this could be a real love
A love, a love, yeah
I dont’ know what to think …. (*)
 
“Wow, è bellissima” esclamò Stella “Già, ma per chi l’hai scritta?” mi chiese Lory. Sapevo dove voleva arrivare, ma non le diedi corda “Per Lucas e Brooke. Secondo me presto torneranno insieme” le risposi “E tu Nicole, sei fidanzata?” mi chiese Paige. Mi aveva chiamato con il mio nome di battesimo, cosa che nessuno, nemmeno i professori, faceva mai. “No. Ora devo andare, Lucas mi sta aspettando” le risposi “E’ un stato un piacere rivedervi ragazzi, Paige piacere di averti conosciuta” continuai e feci per andarmene, ma Alex mi fermò “Aspetta, ti accompagno” disse e mi accompagnò alla porta. “Tutto bene?” mi chiese “Benissimo, sei fidanzato, congratulazioni” gli risposi “E’ capitato” cercò di discolparsi lui “E’ capitato Alex? Ti ricordo che qualche mese fa ci stavamo per baciare, poi mi hai detto che non volevi perdermi e che ero importante, poi mi chiami dicendomi che vuoi parlare di noi..” sbottai “Ma tu non hai voluto” “Errato! Non era il momento più indicato: stavo per partire per New York mentre tu sei appena tornato dall’Italia, volevo parlarne faccia a faccia” presi un respiro profondo e continuai “E non credo che tu e Paige vi siate messi assieme ieri e neanche che tu l’abbia conosciuta in Italia, per cui la domanda è una sola ed è anche semplice: quando vi siete messi insieme?” “Il giorno dopo che ti ho chiamata per parlare” rispose abbassando lo sguardo “Mi fai veramente schifo… Sabato mi comporterò da persona civile solo perché è il giorno più importante per Hales e Nate e non ho intenzione di rovinarlo a causa tua, ma da oggi in poi non cercarmi più, perché per te io non esisto più” dissi uscendo per poi iniziare a correre verso la casa di Lucas, ma dopo qualche minuto cambiai meta e andai verso il fiume, dove una volta c’era il campetto. Quando arrivai trovai un sacco di gente, cosa molto strana, quando poi guardai meglio notai che c’era il sindaco Cliff “Signorina Davis” disse quando mi vide “Sindaco Cliff” “Sarà contenta di sapere che presto Tree Hill riavrà il suo campetto” mi annunciò “Scusi, credo di non aver capito bene, può ripetere?” le chiesi “Fra qualche mese il supermercato verrà demolito e al suo posto tornerà il campetto” “E’ una fantastica notizia. La ringrazio sindaco” dissi tornando alla mia meta principale.
Quando arrivai a casa di Lucas trovai attaccato alla porta un biglietto con scritto:
Sono a casa di Haley e Nathan, raggiungici lì. Luke
Sospirai e mi avviai verso casa Scott. Suonai il campanello e ad aprirmi venne James “Ciao zia” “Ciao terremoto. Non dirmi che questa è un’altra riunione di famiglia” dissi entrando “E invece è proprio così Nic” disse Lucas venendo a salutarmi “Oh, che bello” dissi ironica “Dai vieni, sono tutti in salotto”  continuò e mi condusse nel salone dove c’erano tutti gli altri. “Ma dove sei stata fino ad adesso?” mi chiese Brooke “Ho fatto un giro al fiume e ho incontrato il sindaco Cliff” spiegai “E cosa ci faceva al fiume?” mi chiese Nathan “Stanno progettando la demolizione del supermercato” “Questo significa che tornerà a esserci il campetto?” “Esatto!” risposi “E comunque, perché questa riunione?” continuai guardando Will e Alice nella speranza che non avessero raccontato niente del pranzo avvenuto poco prima. “Beh, dobbiamo sistemare gli ultimi dettagli per sabato” mi disse Haley “E dopo possiamo ordinare una pizza” propose Brooke. Il mio cellulare iniziò a squillare così risposi “Pronto?” “Ehi, sei a casa?” mi chiese il mio migliore amico “No, non sono a casa, perché?” “Niente, avevo voglia di stare un po’ con te. Mi manca la mia migliore amica” “Anche tu mi manchi, ma non voglio venire da te, anche se amo la tua famiglia, non me la sento di vederlo” Solo in quel momento mi resi conto che stavo parlando davanti a tutti e che mi ero fregata da sola “Eth, ti chiamo questa sera. Un bacio” dissi e attaccai “Che cosa stavi cercando di nasconderci?” mi chiese Lucas, lancia uno sguardo a Will e Alice cercando un supporto, e fortunatamente Will mi venne incontro “Diciamo che Alex a pranzo ci ha dato una notizia che ci ha lasciati leggermente shoccati” disse lui “Cioè?” “Alex ha una ragazza” dissi tutto d’un fiato “Che cosa?” gridarono in coro tutti “L’ha presentata oggi” dissi “Vado a farmi un giro, torno per cena” continuai “Niki, dove vai?” mi chiese mia sorella “Non vado lontano e non scappo, state tranquilli. Ci vediamo dopo” dissi uscendo. Anche se non volevo tornare sulla ‘scena del crimine’ , avevo bisogno di stare un po’ con il mio migliore amico, per cui andai a casa Ward, suonai e ad aprirmi venne Paige “Oh, Nicole, ciao” “Paige” era ferma sulla porta e non voleva farmi entrare, insomma una vera e propria stronza “Niki, perché non entri?” disse Tony Ward facendo spostare Paige e facendo entrare me “Buongiorno Tony, è bello rivedervi” “Anche per me è bello rivederti, ci mancava la tua presenza in casa” continuò lui “Ethan è in camera sua?” chiesi “No, è fuori con i ragazzi” mi rispose “Grazie, a dopo” dissi e andai in giardino “Niki” esclamò Lory quando mi vide facendo girare tutti verso di me “Ehi ragazzi” dissi senza guardare Alex “Vi dispiace se vi rubo Ethan per un po’?” chiesi “No no, è tutto tuo” mi rispose Matt “Ah, dimenticavo. Questo è tuo Alex” dissi porgendogli il DVD che aveva lasciato a casa mia “Ah, grazie” mi rispose e io ed Eth andammo in camera. Appena entrai mi sdraiai sul letto e mi tolsi le scarpe, subito seguita dal mio migliore amico “Allora, da dove vogliamo cominciare?” mi chiese “Direi di cominciare da New York” gli risposi “Perfetto, iniziamo”
Gli raccontai tutto quello che avevamo fatto nella Grande Mela e lui mi raccontò tutti i particolari della sua vacanza in Italia. “E la festa di Capodanno come è andata?”  mi chiese curioso “Molto bene, ci siamo divertiti, abbiamo ballato per ore e alla fine abbiamo brindato con lo spumante” raccontai “E cosa c’è tra Matt e Lory?” “L’hai notato anche tu? Quei due si piacciono, ma non si decidono, ci sto già lavorando” scherzai “E tra tua sorella e Lucas?” “Anche tra loro le cose procedono, lentamente, ma procedono” gli risposi. Rimanemmo a parlare fino a quando non dovetti andare per la mia cena di famiglia. Si, il mio migliore amico mi era mancato.


Spazio autrice:
Si, sono tornata, ma solo perchè mi è stato chiesto e non volevo deludere nessuno...
Chissà forse, continuerò a pubblicare questa storia fino alla fine e vi assicuro che non è per niente vicina

(*) What If - Colbie Caillat 

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Capitolo 24
*** Il Matrimonio ***


23. Il Matrimonio
 
Sabato 15 gennaio- ore 8:00- Casa Davis
“Haley, cerca di calmarti, mancano ancora tre ore alla cerimonia” dissi “Ma devo ancora prepararmi: fare i capelli, il trucco e sistemare il vestito” disse con tono isterico lei, Brooke ed io ci guardammo preoccupate “Hales, Jonathan è appena arrivato, ha preparato tutto nello studio sotto” disse Peyton entrando “Dovremmo iniziare a prepararci anche noi” dissi “Io e Stella siamo a casa di Will con Lory, per qualsiasi cosa chiamatemi” continuai “Ok, ci vediamo dopo in chiese” mi rispose mia sorella. Presi il mio vestito, le scarpe e le mie due borse, infilai tutto in macchina e passai a prendere Stella. Andai a suonare al campanello e la trovai già pronta per uscire “Vuoi far nevicare?” le chiesi “E’ un matrimonio, per di più il matrimonio di Haley e Nathan, dobbiamo essere perfette!” “Allora andiamo, le ragazze ci stanno aspettando” dissi, l’aiutai a portare le sue cose in macchina e ripartimmo dirette a casa Will.
Una volta arrivate citofonammo e quando arrivammo sul pianerottolo trovammo la porta aperta, così entrammo “Ciao a tutti” dissi “Ehi ragazze” ci salutò Lory per poi aiutarci a portare tutto nella camera del mio ex-ragazzo, poi io andai in cucina mentre loro raggiunsero gli altri in salotto. Mi stavo versando un bicchiere di succo d’arancia quando qualcuno entrò in cucina “Ehi, Niki” sobbalzai e rovesciai tutto il succo “Fantastico” dissi iniziando a pulire “Aspetta, ti do una mano” “Lascia stare Alex, faccio da sola” dissi fredda, ma lui non mi ascoltò e continuò a pulire “Cosa ci fai qui?” gli chiesi “Volevo che Paige facesse amicizia con le ragazze e…” mi guardò ed io abbassai lo sguardo “E poi non volevo prepararmi da solo” concluse “E quindi dovevi proprio venire qui con lei, dove ci sono anch’io” “Non è colpa mia se non ti sta simpatica” “Sai cosa c’è Alex, hai ragione, è tutta colpa mia. Colpa mia perché mi sono innamorata di un perfetto coglione” sbottai, poi mi resi conto di quello che avevo detto e uscii velocemente dalla cucina per andare in salotto e salutare gli altri “Ragazze, sarà meglio iniziare a prepararci” dissi “Andiamo!” esclamò Alice e tutte insieme andammo in camera.
“Niki, stai bene?” mi chiese Lory “Si si” risposi cercando di essere convincente, ma Stella, Lory e Alice mi conoscevano da troppo tempo per capire quando fingevo “Non ho idea di cosa mettermi!” esclamò Paige “Ma il matrimonio è fra un paio di ore” disse Stella “Lo so, ma qualsiasi cosa andrà bene, intanto non mi sembra una cerimonia così importante” “E allora perché ci vieni?” chiese un po’ arrabbiata Lory “Ovvio: per controllare Alex” e mi guardò “Di questo non ti devi certo preoccupare, tra me e Alex, non c’è e non ci sarà mai niente” dissi e andai in bagno. Mi sciacquai il viso e guardai il mio riflesso allo specchio.
Avevo confessato ad Alex di essere innamorata di lui, in meno di poche ore ci sarebbe stato il matrimonio di due delle persone più importanti e in più avrei dato una notizia che avrebbe sconvolto tutti, esclusa Paige. “Niki, tutto ok?” bussò Stella, uscii dal bagno “Wow S. sei fantastica” dissi “Grazie! Tu invece devi sbrigarti”  disse lei. Presi il mio vestito e mi cambia, poi mi guardai allo specchio per controllare di essere apposto. Indossavo un vestitino grigio a maniche corte che arrivava poco sopra il ginocchio, sopra avevo messo una giacchetta nera che si abbinava con le mie Jimmy Choo  e infine avevo una pochette grigia. I capelli li avevo lisciati e con il nuovo taglio sembravo più grande. Mi guardai un’ultima volta e poi uscii dalla stanza, i ragazzi erano intenti a parlare e quando chiusi la porta mi guardarono senza parlare “Ragazzi? Non sto bene?” chiesi “No no, anzi” mi rispose Matt “Grazie” sorrisi. Alex continuava a fissarmi e io arrossii leggermente “Ecco il mio accompagnatore!” esclamai abbracciando Ethan “Se non fossi la mia migliore amica, ci proverei subito” disse lui “Sei un cretino” gli risposi ridendo “Stella?” mi chiese poi “Spencer è venuto a prenderla poco fa, ci raggiungono in chiesa” “Niki, andiamo anche noi?” mi chiese Lory “Si, devo sistemare le ultime cose e vedere come sta Nathan” le risposi “Ok, io sono pronto” disse Matt prendendo sottobraccio Lory “Will, ho lasciato le mie cose in camera tua, le passo a prendere dopo” dissi “Ok, non c’è nessun problema” “Allora ci vediamo in chiesa” continuai e insieme a Ethan, Lory e Matt partii diretta alla chiesa di Tree Hill.
 
“Niki, finalmente sei arrivata!” esclamò Skills quando entrai in chiesa “Perché? Cosa è successo?” chiesi preoccupata “Niente di così grave, però ci sono un paio di problemi”  “Cioè?” “E’ arrivata Gigi e Mouth e Millie hanno litigato, Nathan è un po’ agitato e, per ultimo, mi sono dimenticato le birre per questo matrimonio” mi spiegò lui “Al primo problema ci penserò più tardi, ora vado a parlare con Nathan e il tuo problema è inesistente, forse questa volta il matrimonio si concluderà in maniera positiva” dissi “Ah, Lucas dove è?” “Con James e Nathan, sta finendo di prepararsi” mi rispose “Ok, ci vediamo dopo” dissi e salii al primo piano, sperando che almeno questa volta andasse tutto liscio. Bussai alla porta “Ragazzi, posso entrare?” chiesi “ Certo, vieni” mi rispose Lucas. Entrai e richiusi la porta “Wow zia, sei bellissima”esclamò James “Grazie terremoto” “Allora, come procede? Sei tranquillo?” chiesi rivolgendomi a Nathan “Sono solo un po’ agitato” mi rispose, guardai Luke che annuì e io tirai un sospiro di sollievo “James, perché non vai a giocare con Lily in giardino?” disse Lucas “Ok, a dopo” disse il piccolo sorridendo e uscì “E tu stai bene?” mi chiese Nate “Certo, perché non dovrei?” “Niki…” disse Lucas “E’ tutto perfetto. Io sto bene, Haley e le ragazze saranno qui tra un’ora e adesso devo sistemare alcune cose. Ci vediamo dopo” dissi e uscii in giardino.
“Ehi Niki” mi chiamò Eth “Ehi ragazzi” salutai vedendo Jay, Harry e Mike “Niki” dissero loro “Gli altri non sono ancora arrivati?” chiesi “No, ma spero arrivino prima della sposa” scherzò il mio migliore amico “Scusate ragazzi, devo parlare con una persona” dissi allontanandomi “Preside Turner” dissi “Niki” mi salutò lui “Posso parlare un attimo?” gli chiesi “Certo, mi dica”
POCHI MINUTI DOPO.  “La ringrazio preside Turner” dissi “Lei è una delle miei migliori studentesse e so che farà grandi cose, questa è solo la prima di una lunga serie” “Lei è il migliore” dissi e tornai dai ragazzi “Guardate stanno arrivando Stella e Spencer” esclamai “Wow” disse Ethan guardando la mia migliore amica “Prima o poi dovrai dirglielo” gli sussurrai “Lei sta con Spencer” mi rispose sempre sottovoce lui “E allora? Tu sei un milione di volte meglio di lui!” continuai “Ciao ragazzi” esclamò Stella “Ehi S.” sorrisi, ma subito tornai seria perché davanti a me erano arrivati Alex e Paige “Niki!” gridò Mia “Mia!” esclamai andandola ad abbracciare “Allora come va?” le chiesi “Così così” “Chase è con Mouth e Skills, perché non provi a parlargli?” dissi “Ma tu come-“ “Vai!” esclamai spingendola nella direzione dei ragazzi. “Vedo che certe cose non cambiano mai” disse una voce alle mie spalle “Coach Whitey!” esclamai “E mi saluti così?” mi chiese e io andai ad abbracciarlo “Non sapevo sarebbe venuto” dissi “Gli sposi mi hanno invitato, perciò eccomi qua” “Quindi Lucas non l’aveva invitata?” “No no, mi aveva invitato, ma non ho accettato. So di James e ho credo sempre che tua sorella e Lucas debbano stare insieme” “Non è l’unico a pensarla così” risi “Coach, che bello rivederla!” disse Alex avvicinandosi “Alex! Non sei cambiato per niente. Giochi ancora a basket, vero?” gli chiese Whitey “Ovvio! Gioco per l’università di San Francisco” gli rispose il ragazzo continuando a guardarmi “Amore!” esclamò Paige “E lei è?” chiese il coach “Coach, lei è la mia ragazza, Paige. Paige lui è il coach Whitey” fece le presentazioni Alex “Piacere. Amore, puoi andare a prendere la mia giacca in macchina? Sto congelando” “Certo, vado subito” le rispose il suo ragazzo e andò via insieme a lui. “Perché Alex sta con una ragazza così?” “Non lo chieda a me, ormai non lo capisco più” gli risposi “Ci vediamo dentro Coach” continuai a mi allontanai, ma riuscii a sentire che diceva “Già, non è proprio cambiato niente”
“Io non la sopporto, giuro che alla prossima parola che dice la strozzo” stava dicendo Lory “Ehi, ragazze niente omicidi oggi! Di chi stavate parlando?” chiesi ridendo “Della ragazza del mio migliore amico, di chi sennò?” “Ehi, che succede?” chiese Stella “Lory ha istinti omicidi oggi” rispose Alice, mi guardai intorno per vedere se c’era qualcuno che ci stava ascoltando “Ragazze, voi siete le mie migliori amiche per cui vi devo dire una cosa” dissi “Spara!” “Questa mattina ho detto ad Alex di essermi innamorata di lui” “Tu cosa?” mi chiesero stupite “Lo so, ho fatto una cazzata, ma ero arrabbiata e mi è scappato” “E lui come ha reagito?” “Non lo so, sono scappata subito via” “Motivo in più per uccidere quell’ochetta” esclamò Lory, iniziammo tutte a ridere e qualcuno mi chiamò, mi girai e vidi Brooke “Ragazze vado, la sposa è arrivata. Fate entrare tutti gli invitati in chiesa” dissi e andai da mia sorella “Allora, si è calmata?” le chiesi “Si, sta aspettando nella stanza che avevi detto tu” “Perfetto. Tra pochi minuti iniziamo, vi vengo a chiamare io” dissi ed entrai in chiesa.
 
“Vuoi tu, Nathan Scott, prendere Haley James come moglie e amarla e onorarla finchè morte non vi separi?” chiese il prete “Si, lo voglio” “E vuoi tu, Haley James, predere Nathan Scott come marito e amarlo e onorarlo finchè morte non vi separi?” “Si, lo voglio” “Bene. Per i poteri a me conferiti, vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa” concluse il prete.Ci alzammo tutti in piedi e applaudimmo, mentre Nathan e Haley si baciarono.
“Mi sembra tutto perfetto, no?” disse Matt una decina di minuti dopo mentre ci trovavamo nel ristorante dove si sarebbe svolto il ricevimento “Già, è tutto perfetto” risposi. Pochi minuti dopo arrivarono anche gli altri invitati e io andai a salutare i neosposi “Signori Scott” dissi “Niki” disse Hales abbracciandomi “Congratulazioni” continuai abbracciando anche Nate “Noi, invece, dobbiamo farti i complimenti. Hai fatto un lavoro fantastico. Grazie” mi disse Nathan “Per voi questo e altro” gli risposi e andammo tutti a sederci per il pranzo.
Dopo aver mangiato salii sul palco “E’ arrivato il momento dei discorsi dei testimoni” dissi per poi scendere dal palco, lasciano il posto a Lucas “L’ultima volta che ho fatto un discorso su Nathan e Haley è stato al loro primo ricevimento e ricordo di aver detto ‘Preparatevi a sorprendervi’ , riconosco che anch’io mi sono sorpreso, perché loro fecero una cosa molto rara da vedere in qualcuno della nostra età. Beh, a dire il vero, è molto rara da vedere in chiunque. Loro si sono donati il cuore, incondizionatamente, ed è proprio questo il vero amore, non è la favola dove non si conosce mai il dolore, ma sono due anime che il dolore lo affrontano e lo alleviano con un amore incondizionato. A Nathan e a Haley Scott” disse, alzò il suo bicchiere e tutti iniziarono ad applaudire. Poi toccò a Brooke, che era decisamente emozionata “Non sono brava a fare i discorsi, perciò prenderò in prestito alcune parole da Shakespeare ‘L’amore non è amore se cambia quando si trova ad affrontare delle difficoltà. Quando la vita diventa dura, quando tutto cambia, il vero amore resta lo stesso’ . Io guardo Nathan e Haley e in qualche modo mi sento più sicura, non so se riesco a spiegarmi, ma loro mi danno speranza. Ho paura di dirlo a voce alta, perché se la vita dovesse scoprirlo potrebbe portarmela via e sarebbe un peccato. Perché tutti abbiamo bisogno di un po’ di speranza, di quella sensazione che tutto quanto andrà bene e che ci sarà qualcuno pronto ad aiutarti e a rassicurarti. Quindi questo è per Nathan e Haley, per la speranza e per un amore che non deve cambiare mai” disse e anche lei brindò. Presi un respiro profondo e tornai sul palco “Un’ultima cosa e poi vi lascerò tornare alla festa” dissi e tutti mi guardarono “Oggi è il giorno più importante della vita di Haley e Nathan, per cui ruberò solo pochi secondi, ma mi sembra il momento perfetto visto che siete tutti qui” respirai “l’uscita del CD è stata anticipata a questo venerdì e quindi domenica mattina partirò per il tour promozionale e starò via per un mese, o forse di più” erano tutti shoccati “Grazie della vostra attenzione. Ancora auguri Hales e Nate” conclusi e scesi velocemente mentre il DJ metteva la musica.


Spazio Autrice
Ed ecco il nuovo capitolo! Purtroppo la scuola mi prende molto, quindi non 
ho molto tempo da dedicare all apubblicazione della storia, ma prometto che pian
piano ce la farò!
Fatemi sapere cosa ne pensate
Niksss

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Capitolo 25
*** Festeggiamenti e Saluti (preview) ***


24. Festaggiamenti e Saluti (preview) 


–Ho un grosso problema Credo di essermi innamorata-
-Diglielo-             


–Dovevi dirmelo proprio il giorno in cui parti?- 
–Hai ragione, ma non è mai troppo tardi-


Lui si avvicinò pericolosamente a me e le nostre labbra si sfiorarono, ma indietreggiai
-Non rendere le cose più complicate- 


-Dovresti andare da lei-
-Lei chi?-
-Brooke-


-La prima tappa è New York, poi ci sposteremo a Chicago e dopo a Boston. Le altre tappe sono ancora da delineare, ma ci stiamo lavorando-
-Perfetto, sarà divertente-
-Ti mancheranno, non è vero?-
-Più di qualsiasi altra cosa- le risposi e l'aereo decollò




Spazio Autrice
Dato che non so quando riuscirò a pubblicare il capito intero, vi lascio un piccolo promo
Spero vi incuriosisca 

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Capitolo 26
*** 24.Festeggiamenti e Saluti ***


24. Festeggiamenti e Saluti


-Parti davvero?- mi chiese la mia migliore amica –Si, Peyton me l’ha detto qualche giorno fa-     -E con la scuola?- mi chiese Ethan –Ne ho parlato oggi con Turner, mi ha detto che sto al passo con il programma non ci sono problemi- spiegai –Quindi ci lasci- disse Lory –Ehi, non vi lascio. Parto per un po’ e credo che mi farà bene, ho bisogno di cambiare aria per un po’-  -E parti da sola?- mi chiese Will –No, ci sarà Peyton con me- -Visto che siamo in vena di novità, oggi mi è arrivata la lettere dall’università- disse Stella –E…?- le chiedemmo curiosi –Non lo so, non ho avuto il coraggio di aprirla. Potresti farlo per me?- mi chiese, annuii e aprii la lettera, la lessi con gli occhi –Sei stata ammessa!- esclamai e la abbracciai –Ragazzi, mi dispiace rovinare questo momento, ma il mio aereo parte fra un’ora e mezza- disse Matt –Di già?- chiesi –Si, è stato bello rivedervi, ma tranquilli, ritornerò per stracciare la squadra di Will fra qualche settimana- rise e guardò Lory che si girò dall’altra parte. Mi avvicinai e vidi che aveva gli occhi lucidi, l’abbracciai –Andiamo di là- le dissi e andammo nel bagno del ristorante dove iniziò a piangere –Ho un grosso problema- disse singhiozzando –Matt, vero?- le chiesi –Credo di essermi innamorata- -Diglielo- -Lui partirà lo stesso- -Può tornare e tu puoi andarlo a trovare nei weekend- -E’ troppo tardi- -Io non credo. Non è mai troppo tardi- -Sta per andare in aeroporto- -Aspettami qui- dissi e uscii dal bagno –Matt, puoi venire con me?- chiesi al ragazzo che in quel momento stava parlando con Alex –Certo-  mi rispose seguendomi, lo feci entrare nel bagno e chiusi la porta rimanendo ad ascoltare –Cosa stai facendo?- mi chiese Alex, gli feci segno di stare in silenzio e tornai ad ascoltare -… io ti vengo dietro dalla prima volta che ti ho vista, ma tu ti sei messa con Alex e io ho rinunciato, poi quando ti ho vista a casa di Will ho capito che era la mia occasione- stava dicendo Matt e io sorrisi –Dovevi dirmelo proprio il giorno in cui parti?- chiese Lory –Hai ragione, ma non è mai troppo tardi- e dopo silenzio.
Immaginai cosa stessero facendo e portai Alex lontano, visto che sembrava interessato a sentire la continuazione della loro conversazione –Quei due..?- disse –Sei l’unico che non se ne è accorto- dissi e feci per andarmene, ma mi bloccò – Aspetta, riguardo a quello che mi hai detto questa mattina..- -Lascia stare, non so neanche perché te l’ho detto- lui si avvicinò pericolosamente a me e le nostre labbra si sfiorarono, ma indietreggiai –Non rendere le cose più complicate- dissi e tornai dagli altri dove trovai Lory e Matt abbracciati, appena mi videro mimarono un “grazie”. Sorrisi e andai da Lucas –Bel discorso- dissi –Brutta sorpresa– mi rispose –Mi dispiace avervelo detto così, ma l’ho saputo solo qualche giorno fa- -Lo sapevo già- disse e io lo guardai interrogativa –Me l’ha detto Peyton, ma non l’ho detto a nessuno, aspettavo fossi tu a farlo- -Come farete per un mese senza di me?- chiesi ridendo –Ce la caveremo, ma ci mancherai- disse abbracciandomi. In quel momento passò Brooke con Haley, ci sorrise e Luke rimase a guardarla –Dovresti andare da lei- dissi –Lei chi?- -Brooke! È da quando vi siete riappacificati che muori per lei- -Ho capito che non ho mai smesso di amarla- -Scusate se vi interrompo, ma volevo salutare la mia star preferita- disse Matt –Buon viaggio. Non farla soffrire, mi raccomando- -Non ti preoccupare, ora che è mia non me la faccio di certo scappare- -Ti voglio bene- dissi abbracciandolo –Anch’io- mi rispose e andò via.
-Con Alex come va?- mi chiese Lucas –Ho combinato un casino- -Cioè?- -Gli ho detto di essermi innamorata di lui e poco fa ci stavamo per baciare- -Questo è un problema- -Già…- -Cos’è successo con Alex?- chiese Nathan sedendosi accanto al fratello –Con voi è impossibile parlare- dissi mettendo il broncio –Partire per un po’ ti farà bene- -Lo spero-
-Mi concedi questo ballo?- mi chiese Ethan –Certo- gli risposi sorridendo. –Hai davvero detto a mio fratello che sei innamorata di lui?- -E tu come..?- -Sono suo fratello! E poi l’ha detto anche a Will e Matt- -Oh, fantastico- -Hai fatto bene, adesso non dovrai più fingere- disse continuando a ballare. Qualcuno gli picchiettò sulla spalla –Posso rubarti la dama per questo ballo?- -Certo- rispose Eth e mi ritrovai tra le braccia di un altro Ward.
-Allora, non parli più?- mi chiese –La tua ragazza potrebbe ingelosirsi- -Paige non è gelosa- -Questo lo dici tu, questa mattina mi ha chiaramente detto di starti lontana- -E tu cosa le hai detto?- -Di non preoccuparsi, tra noi due non c’è niente e mai ci sarà- -E quello che mi hai detto?- -Non ha nessun valore, non succederà mai- il tempo di finire la frase e davanti a noi si presentò Paige –Ti lascio subito il tuo ragazzo- dissi allontanandomi e raggiungendo le ragazze. –Brooke, non fare quella faccia, parto tra una settimana, c’è ancora tempo per i saluti. Ora è il momento di festeggiare, quindi andiamo a ballare!-
 
Mentre ballavo ripensai a tutti i momenti, belli o brutti, che avevo passato con tutte le persone presenti in quella stanza e a quanto mi sarebbero mancati una volta partita. Erano la mia famiglia, mi avevano aiutato a crescere, erano sempre stati presenti nella mia vita. Mi sarebbero mancati davvero tanto.
 
Una settimana dopo
-Sicura di aver preso tutto?- mi chiese Brooke entrando nella mia camera –Si, ho tutto- le risposi portando le valigie al piano inferiore –Ora dobbiamo andare, sto facendo tardi- -Ok, andiamo- salimmo in macchina e partimmo dirette verso l’aeroporto.
Avevo fatto il check-in e stavo aspettando Peyton quando una voce alle mie spalle disse –Non ci volevi salutare?- mi girai e vidi che erano tutti lì –Vi avevo detto di non venire- esclamai –Ti abbiamo mai ascoltato?- chiese Haley –Niki, dobbiamo sbrigarci- disse Peyton –Si, arrivo- le risposi.
Salutai tutti e mentre stavo per entrare nell’area imbarchi, mi voltai un’ultima volta per salutarli. Una volta salite sull’aereo Peyton mi chiese –Tutto bene?- -Si, credo di si- -Vedrai sarà un’esperienza unica e irripetibile- -Lo so-
-La prima tappa è New York, poi ci sposteremo a Chicago e dopo a Boston. Le altre tappe sono ancora da delineare, ma ci stiamo lavorando- -Perfetto, sarà divertente- -Ti mancheranno, non è vero?- -Più di qualsiasi altra cosa- le risposi e l'aereo decollò.
 
Un mese dopo
-Non posso credere che sia già passato un mese- esclamai scendendo dall’aereo –Ci stavi prendendo gusto, non è vero?- mi chiese Peyton –Si, ma mi mancava Tree Hill. Sono contenta di essere tornata a casa- le risposi e una volta prese le valigie cercammo un taxi –Dove vi porto?- ci chiese il taxista, io e Peyton ci guardammo –Alla Tree Hill High School- gli risposi e l’auto partì.
Quando arrivammo ci dirigemmo verso il campo da basket dove stavano giocando i fratelli Scott, Skills, Mouth e Jake –E gli Scott segnano ancora!- esclamò Luke battendo il cinque a Nathan –Perché invece di giocare ed esultare non ci date una mano?- chiesi.


Spazio Autrice
Ok, non sono morta, dopo la scuola ho iniziato lo stage estivo e giovedì parto per l'Inghilterra per studiare, quindi non so proprio quando
pubblicherò il prossimo capitolo, prometto di mettere una preview prima di partire :)
La storia si fa sempre più incasinata, fatemi sapere cosa ne pensate
Niksss

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Capitolo 27
*** Ritorno A Tree Hill (preview) ***


25. Ritorno a Tree Hill (preview)


-Non sei un miraggio o un frutto della mia immaginazione, vero?-
-No, sono qui in carne e ossa-
 
-Io vorrei un Chase con un abbraccio-
-Allora è vero che sei tornata, pensavo che quelli sul palco mi stessero prendendo in giro-
 
-Quel Jason ti guarda un po’ troppo per i miei gusti-
-Non dirmi che sei geloso, Paige potrebbe arrabbiarsi se lo venisse a sapere-
-Non ho mai detto di essere geloso-
-A me sembra il contrario-
 
-Le ho chiesto di sposarmi-
-Vorrei che tu fossi la mia damigella d’onore-
 
-Non puoi smettere di amare la persona di cui sei innamorata da un giorno all’altro-
-Allora prova a innamorarti di qualcun altro-

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Capitolo 28
*** ... ***


Sono tornata, questa volta non con un nuovo capitolo, ma con una brutta notizia.
Ho deciso di non continuare a pubblicare la storia. E' stata una decisione molto difficile perchè mi sarebbe piaciuto che la leggeste da soli, scoprendo a poco
a poco quello che succedeva, sfortunatamente non ho più il tempo necessario per copiare i capitoli sul computer (la storia completa ne ha 52 di cui gli ultimi 4 da dividere in tre parti), 
la scuola mi occupa la maggior parte del mio tempo, in più ho la palestra e quel poco che mi rimane lo uso per dormire...
Mi dispiace davvero tanto non continuare questa storia, è stata la prima fanfiction che ho scritto e lasciarla andare è un po' strano...
 
Dato che tengo molto a tutti i lettori di questa storia ho pensato di raccontarvi quello che succede in MY OTH dal capitolo 24 in poi.
 
Dopo il suo tour Niki torna a Tree Hill dove scopre che sono cambiate un po' di cose: Alex ha lasciato Paige e Brooke e Lucas sono tornati insieme e hanno deciso di sposarsi.
Mentre la sorella, il futuro cognato e il nipotino partono per una vacanza di famiglia, Niki è costretta ad andare a vivere dai Ward, trascorrendo molto del suo tempo con Alex, finendo
poi per baciarlo. Nel frattempo la giovane riceve una lettera dall'Università di New York che le offre un posto per il semestre successivo, mettendo in crisi tutte le sue idee riguardo al futuro.
Alex rimane coinvolto in un grave incidente stradale che lo fa rimanere in coma per tre settimane. In questo arco di tempo Stella ha lasciato Spencer perchè si è resa conto di amare Ethan, ma non 
vuole ancora dirlo al ragazzo. Dopo il risveglio di Alex le cose per il gruppo tornano alla normalità, o quasi: Chase, dopo aver rotto con Mia, decide di entrare nell'areonautica militare, lasciando Tree Hill
per un anno. Stella si dichiara a Ethan la sera del suo compleanno, formando la coppia che tutti aspettavano da anni. 
 
E' arrivato il momento del campionato nazionale delle cheerleaders e i fratelli Scotti ricevono delle grandi notizie: Haley aspetta due gemelli e Brooke è incinta di una piccola Scott. 
Il giorno della finale coincide con il compleanno di Alex, così Niki decide di fargli una sorpresa chiamandolo alle due di notte (ora della sua nascita) iniziando così una lunga chiacchierata,
questa le darà la forza per fare il discorso di incoraggiamento alle ragazze che porterà i Ravens alla vittoria. 
Una volta tornata a Tree Hill, Niki viene portata da Alex al River Court, ritornato al suo vecchio splendore, tra i due sta per succedere qualcosa, ma il tutto viene interrotto da una chiamata 
di Brooke. Ancora una volta le convinzioni di Niki iniziano a vacillare. 
 
Sono passate alcune settimane dal diploma e sono tutti concentrati sui preparativi per il matrimonio di Brooke e Lucas. 
La sera dell'addio al nubilato della sorella, Niki completamente ubriaca, bacia Alex dicendogli di essere innamorata di lui. La mattina dopo, decisamente più lucida, raggiunge il ragazzo
e finalmente dopo quasi un anno decide di dirgli la verità, ovvero che è innamorata di lui, ottenendo come risposta solo silenzio.
È arrivato il gran giorno di Brooke e Lucas, Niki e Alex non si parlano da giorni e la sorella tenta in tutti i modi di farla ragionare, anche con l’aiuto di Karen,
tornata per assistere al matrimonio del figlio.
 
Luglio, compleanno di Niki, i ragazzi le organizzano una sorpresa, ma Alex non partecipa, facendo capire alla ragazza che il loro rapporto è ormai perso.
Il giorno dopo è il momento della partenza di Niki per New York, una volta salutati tutti e in procinto di prendere l’aereo, Alex si presenta in aeroporto dicendole di essere innamorato di lei,
il tempo di assimilare la notizia e la ragazza rinuncia alla Grande Mela per l’amore, restando a Tree Hill con la famiglia e con il ragazzo che ama.
 
I mesi passano e le vite del gruppo più conosciuto di Tree Hill acquisisce tre nuovi membri: i gemelli Lydia e Chris, figli di Hales e Nate, e la piccola Julia, figlia di Brooke e Lucas.
Inoltre la RedBedroomRecords fa un nuovo acquisto: l’attrice Alexis Duprè.
Le novità non mancano: Will decide di chiedere ad Alice di sposarlo, Alex va a vivere da solo dando le chiavi a Niki, Karen e famiglia tornano a Tree Hill e
Brooke e Haley decidono di riaprire il Karen’s Cafè.
È passato ormai un anno e Chase torna a casa, venendo a conoscenza delle novità e soprattutto incontrando Alexis.
 
Niki continua la sua carriera da cantante, che la porta a viaggiare per diversi mesi, così quando torna a Tree Hill scopre che la coppia che aveva sempre
sperato di vedere si è finalmente unita: Alexis e Chase, ma non sono gli unici ad avere una sorpresa per lei. Infatti Will e Alice chiedono a lei e ad Alex di fare
da madrina e padrino alla piccola Beth, che nascerà a febbraio del 2013.
 
È passato un altro anno e Niki torna a casa dopo una tournee mondiale che l’ha fatta viaggiare per quasi un anno, il tutto per dimenticare Alex, partito un anno prima
per lavoro lasciando la ragazza solo con una lettera. Quello che non si aspetta una volta tornata è proprio il ragazzo, che durante la festa degli ex alunni
le dice che farà di tutto per riconquistarla. Inizia così il piano del ragazzo che consiste nel far trovare alla ragazza un mazzo di tulipani, i suoi fiori preferiti,
e una frase che riguarda la loro storia ogni giorno sotto casa. Dopo un mese Niki cede e il vero amore trionfa. Qualche mese dopo nascerà il piccolo Peter, figlio di Stella ed Ethan
 
Alla fine Alex chiede a Niki di sposarlo, facendo pensare che la vita a Tree Hill proseguirà nel migliore dei modi.

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