To Dream In Los Angeles

di jakeuccia94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Travel ***
Capitolo 2: *** I'm 22 ***



Capitolo 1
*** Travel ***


To Dream In Los Angeles

Travel       

 

Pagina dopo pagina, sfoglio inesorabilmente quel vecchio quaderno, dalle pagine ingiallite. Foto e foto mi scorrono sotto gli occhi, foto che mi suscitano sorrisi. Mia madre conservava l’album della sua vita per farmelo leggere il giorno in cui sarei stata abbastanza matura per conoscere tutti i particolari.

L’elastico con cui sto giocherellando con le dita mi cade su una foto di cui ancora non avevo letto la didascalia. È vecchia: ci sono mamma e papà abbracciati sotto un cielo straordinario, mai visto così prima d’ora.

Le uniche parole che ci sono scritte sono “Los Angeles con Michael”, mio padre, per intenderci.

Subito dopo chiudo l’album e prendo il cellulare. Digito il numero di Jane, mia cugina e la chiamo. Proprio l’altro giorno mi aveva proposto di fare un viaggio a Parigi, la città dei suoi sogni, ma i miei genitori avevano bocciato in tronco l’idea. Eppure io ho voglia di scappare da tutto e da tutti per un certo periodo. Ho bisogno di un time out prima di ricominciare gli studi universitari, e a dirla tutta Londra mi inizia a stufare, a me, come a Jane: sempre le stesse strade, sempre gli stessi volti..

“Bellezza!!” mi urla Jane dall’altra parte della cornetta.

“buongiorno! Mi sto annoiando a morte!” ammetto.

“se i tuoi fossero stati favorevoli a quest’ora staremmo già nel nostro bellissimo hotel di lusso a Parigi!” dice sognante.

“già. Ma io veramente stavo pensando proprio a questo – la sento sospirare – ecco, vedi, i miei sono stati a Los Angeles quando avevano la mia età, e a Los Angeles Gas ha casa. Magari i miei non sarebbero poi così contrari ad un viaggetto del genere…!”

Cosa che avevo tralasciato: Jane è la fidanzata, ormai da due anni, di Gaspard Ulliel. Sì. Proprio lui!

“bè, Gas sarebbe felice di ospitarci, e a me stare in sua compagnia farebbe più che bene!!” dice di nuovo sognante.

E come tutte le idee affrettate di me e Jane, la portiamo a fondo e … eccoci qua aspettando il nostro volo per.. Los Angeles.

“Gas ci aspetta all’aeroporto…Susan, ci divertiremo da morire!!” mi promette mia cugina.

Il viaggio in aereo per me è una tortura. Jane cerca di non farmi vomitare, ma inutilmente. Dire che soffro il mal d’aria è dire poco. E come una povera cretina, per tentare di farmelo passare apro il libro di scienze, che mi sono portata appresso. Uno dei miliardi di appunti mi cade a terra, raccogliendolo mi fermo a leggerlo. Oltre a tutte quelle formule, che nonostante tutto mi sono entrate in testa, c’è scritta anche la più grande cazzata della mia vita. Una sottospecie di lettera che avevo scritto al mio ex ragazzo, Alex. Ma con tutta sincerità proprio non mi va di pensare a quello stronzo all’inizio di una vacanza che si prospetta indimenticabile.

“COS’è QUELLO?” mi sillaba Jane.

“cosa?”

“QUEL LIBRO!!”

“è scienze..!” dico con un sorriso irritante.

“lo so, ma non dirmi che lo hai portato con noi a Los Angeles!! Dimmi che te lo sei fatto prestare da qualcuno!!”

“no, l’ho portato..lo sai come sono. Se poi non ripasso mi viene l’ansia!”

L’occhiata che mi lancia Jane è a dir poco indescrivibile. Non mi sta fulminando, peggio! Mi strappa il libro dalle mani, e ovviamente anche a lei cade il foglietto della lettera di Alex.

“no, aspetta quella no!” tento di toglierglielo dalla mano, ma inutilmente. Legge solo le prime parole, lo accartoccia per poi gettarlo nella sua borsa alla Mary Poppins.

“Alex non ti passa più per l’anticamera del cervello, vero?”

“no..assolutamente! quella lettera è vecchia un’eternità. Sono su quest’aereo con te per vivere una nuova avventura!”

L’unica risposta che ricevo a tali parole è un sorriso dolcissimo.

Recuperati i bagagli e uscite dall’aeroporto vediamo in lontananza Gaspard poggiato alla sua BMW. Jane gli corre incontro lasciando i bagagli a me, e lo bacia saltandogli addosso. Sorrido. Ma qualche istante dopo Gas mi ha già preso tutte le borse dalla mano e messe nel portabagagli.

“comunque buonasera!” gli dico prima di un abbraccio affettuoso ed un bacio sulla guancia. Io e lui abbiamo stretto amicizia con il passare del tempo. Sfortunatamente non ci siamo trovati bene sin dall’inizio, ma devo ammettere che ora è come un altro cugino. A dir poco fantastico. Forse uno dei miei migliori amici in assoluto. Entriamo in macchina. Io sto dietro e loro due avanti.

“allora? Di chi è stata la brillante idea? Del mio amour o della sua piccola e innocente cuginetta?” ridacchia.

“bè, della cuginetta, ovviamente! Ma di me di piccolo ed innocente c’è ben poco, oramai!” rido.

“amore, questa è la copia delle chiavi di casa!” dice a Jane. Lei sorride maliziosamente e poi mi guarda. Ricambio quell’occhiata. Ci vuole poco a capire che praticamente, ora comandiamo noi!!

“ma mi chiedo chi me lo ha fatto fare di accettare l’offerta di vivere con due donne scatenate come queste??” bisbiglia Gas. Ma lo sento e gli tiro una sberla sul braccio.

Finalmente sul “mio” letto, della “mia” nuova camera, della “mia” casetta a Los Angeles. Ci metto poco a prendere possesso di tutti gli scaffali che incontro per tutta casa. Jane fa la stessa cosa, e Gas, già disperato, non tenta nemmeno di rimproverarci: sarebbe inutile.

Mi concedo solo stasera per pensare. Poi da domani si comincia la folle vacanza.

Mi alzo in piedi e vado a pettinare … o meglio a tentare di pettinare quell’ammasso di capelli che mi ritrovo sulla testa. Poggio la spazzola esasperata e mi ributto sul letto. Jane entra in camera e si accoccola accanto a me.

“Susan, non voglio che stai così…lo devi superare questo brutto periodo..”

“lo so, lo so..solo stasera!” giustifico.

“no! è vietato per tutto il mese che staremo qua! Abbiamo convinto i tuoi anche perché gli abbiamo detto che saresti diventata di nuovo te grazie a questa vacanza..e ti prego, non ci deludere… non voglio che pensi più ad Alex, e a tutte quelle altre stronze di persone che ultimamente ti hanno delusa. Pensa che quelle che ti sono rimaste, sono le migliori…come la sottoscritta ad esempio”

Sorrido.

“e preparati che tra qualche minuto usciamo!!” sbuffo, ma in effetti non vedo l’ora di visitare la città con le luci della notte.

Prima di prepararmi mi concedo due minuti per cancellare i volti che hanno infestato i miei pensieri negli ultimi 4 mesi. Da Alex, a Charlotte, la mia amica a cui, dopo due anni che ci conoscevamo, ora non rivolgo più la parola. Devo solo rendermi conto che ora che gente come loro non c’è più nella mia vita, sto meglio.



spero vi sia piaciuta, come ho già detto sta a voi giudicare ;) Mi raccomando lasciatemi un commentino!! <3
Comunque mi sento in dovere di ringraziare mia cugina, personaggio fondamentalissimo nella storia! :)
Spero vi abbia appassionato!!!

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Capitolo 2
*** I'm 22 ***


Prendo il primo vestito che trovo nell’armadio: blu corto e sotto dei semplici tacchi blu. Ho portato di meglio, ma questo mi sembra il più adatto per una serata di non so che genere.. esco dalla camera e Jane indossa un vestito appena sopra il ginocchio rosso e Gas camicia bianca e jeans. Okay, serata semplice in un localino.

Sì, come non detto. Altro che localino. Solo la sala con i tavoli mi sembra un albergo a 5 stelle.

“mi spiegate come siamo entrati in un posto simile??” dico sgomenta, dando una gomitata a Jane.

“forse non ti sei accorta chi è il mio ragazzo!” io e Gas ridiamo e il cameriere intanto ci fa accomodare.

Io sono di fronte a loro, che dopo avermi fissato per qualche secondo senza dir nulla, per controllarmi da bravi “genitori”, iniziano a parlottare del più e del meno. Il primo non arriva. E io non faccio altro che sentirmi a disagio in questi panni da finta riccona, con mia cugina che ha altro a cui pensare.

“vado a bere qualcosa. Ho troppa fame!” ecco. Volevo essere autoritaria, e invece ho sparato una frase senza senso. Mi vado a sedere al bancone. Il barman mi lancia uno sguardo e non mi chiede niente. Non pare troppo affaccendato però, a parte una sottospecie di barbone che mi è seduto al fianco ci sono solo io e i suoi bicchieri da pulire.

“scusi?” lo chiamo.

Nessuna risposta.

“SCUSI???” urlo. Già sono abbastanza nervosa di mio. Ci si mette pure il barman strafottente. Insomma inizia proprio bene la vacanza!!

“mi dica?” dice finalmente con un sorriso e con un faccia da emerito idiota.

“potrei avere un bicchiere di quel cocktail rosa, lì…” tento di farmi venire in mente qualche nome di cocktail, ma proprio nada. Non sono abituata a bere.

“quale? Questo?” mi chiede di nuovo con un sorriso davvero da far salire il nervoso.

“si. Grazie! Mi dia!”

“no, chiedo scusa, ma è vietato ai minori di 20. Non so che serata lei sta passando, ma questo pr…” lo blocco.

“ma è perfetto!! Io ho 22 anni!” e allungo la mano per prendere quello stramaledetto coso rosa.

“si certo. Mi scusi signorina, ma magari le posso prendere una birretta.”

“NO! IO VOGLIO QUELLO! LE DICO CHE HO 22 ANNI!” ecco. Ora mi sto fomentando un tantino troppo. E… cosa sento? Quel tizio grande e grosso seduto al mio fianco ridacchia?? Ride di me??? Mi giro per fulminarlo, ma ha la testa coperta dal cappuccio e la bocca da una sciarpa, continua a girarsi e rigirarsi il bicchiere di Rum tra le enormi mani, e io mi volto di nuovo incazzata per richiedere il cocktail.

“è vietato ai minori di 20, e mi scusi ma se proprio ha 22 anni dovrebbe prenderlo come complimento! Le do ben 2 anni di meno!”

“okay, grazie. Ma ora voglio quel coso.”

Questa è troppo. È la seconda volta che il tizio ridacchia e io sto sull’orlo di una crisi di nervi.

“MI SPIEGHI TU CHE CI TROVI DI TANTO DIVERTENTE??” finalmente alza la testa e mi guarda ammutolito. Io faccio per andarmene, tanto non mi faranno mai bere. Poi mi blocco. Oddio. O..o…dio! mi volto verso quel ragazzo che rideva di me e rimango immobile. Letteralmente impietrita. Non voglio nemmeno immaginare di che colore è la mia pelle e quanto spalancati ho occhi e bocca.

“ah.. suppongo tu mi abbia riconosciuto..” dice passandosi la mano fra i capelli arruffati, facendo cadere il cappuccio sulla schiena. Quegli occhi celesti mi fissano per qualche secondo. È il momento buono questo che svengo e non mi risveglio più.

“s..s..s..cusa t..tu s..sei..”

“Sì, Jake Gyllenhaal.”

E io che lo avevo scambiato per un barbone e mi ci ero pure arrabbiata. Che figura di merda. Dai Susan muoviti. Avvicinati e porgigli la mano. Perché non mi muovo? Qui tutti i miei organi sono andati in tilt. Non ho più alcuna reazione, volontaria o involontaria.

“scusi barman, le dia quel cocktail…la ragazza ha 22 anni davvero..” dice sorridente. Oddio quel sorriso. Lo stesso delle migliaia di foto che ho di lui sul mio pc.

“perché la conosce?”

“…certo! E se non le dà quel cocktail le assicuro che mi rompe le palle fino a domani pomeriggio!”

Quell’imbecille finalmente mi mette il bicchiere sotto il naso. Io mi accomodo di nuovo sulla sedia e … dai Susan ringrazialo!

“bè, prego!” bene. Non solo sono parsa una bambina capricciosa e stupida, ma anche maleducata.

“grazie..” sussurro senza guardarlo.

“capirai..è stato uno spasso! Mi ci volevano un po’ di risate stasera!”

“mi fa piacere ti a..abbia fatto ridere.”

“fino a qualche secondo fa non la pensavi così..” sorride.

“ero presa dal litigare con quello là!” giustifico. Grazie a Dio mi sono sciolta!

“scusami, ma ora devo scappare! Mi ha fatto piacere offrirti quel coso..come lo chiami tu – ridacchia – la prossima volta lo prendo anche io al lampone.” Si rimette al giacca. “ciao ventiduenne!!” dice allontanandosi.

“ciao..” sospiro. Bevo il più veloce possibile il coso al lampone..ottimo dovrei aggiungere, per poi correre da Jane.

“O MIO DIO! Non sapete chi ho incontrato!!”

“Ce l’hai fatta ad arrivare. Noi abbiamo già finito il primo!” dice Jane.

“chi hai incontrato?” chiede invece Gas.

“ah non ci posso credere.. e sicuramente non mi crederete nemmeno voi..”

“chi, chi?” dicono all’unisono.

“Jake Gyllenhaal!!” e mi butto sulla sedia iniziando a mangiare tutta felice.

“si, certo! Jake Gyllenhaal! E io sono Cenerentola!”

 Gas ride.

“guarda che è vero!!”

“Ma guarda un po’ che fortuna: il tuo attore preferito il primo giorno di vacanza, proprio nello stesso locale dove stiamo noi, quando c’è non so quanta Los Angeles là fuori.”

“mi stai prendendo per il culo?”

Annuisce.

“bè, da qualche parte dovrà pur andare la sera quel povero cristo!” fa Gas.

“è buddista veramente!” gli sorrido io.

“vabbè comunque non è possibile!”

“bè secondo il calcolo delle probabilità una parte piccolissima dice che è possibile. Anche perché io l’ho visto e mi ha anche offerto da bere”

“se, certo.” Mi alzo e la prendo per il polso di violenza. La porto davanti al barman. Forse quell’imbecille può fare una cosa buona in tutta la serata.

“scusi.. – questo mi guarda e alza gli occhi al cielo – è vero che quell’uomo che era seduto vicino a me era Jake Gyllenhaal?”

“chi? Quello depresso?”

“ma perché Jake Gyllenhaal dovrebbe essere depresso, scusa?” mi dice all’orecchio Jane. Io le chiudo la bocca con le dita.

“bè in effetti ora che ci penso ci somigliava..”

“ecco hai visto????” dico con un sorriso a 32 denti tornando verso il tavolino dove ci aspetta Gas.

“ha detto che ci somigliava..magari è uno che ti ha voluto fregare dicendo che era lui..”

“ma scusa Jane, secondo te io non sapevo riconoscere il mio Jake?? Le sue mani, i suoi occhi, la sua bocca, il suo mento…”

“okay, okay basta!” fa Gas “chiunque fosse quell’uomo, il suo incontro ti fa stare bene, quindi amore siediti e tu, Susy calmati.”

“e ti pare facile..”

Ho visto Jake Gyllenhaal la mia prima sera a Los Angeles. Forse ero partita con il piede sbagliato in questo viaggio, ma ora la cosa si prospetta molto, ma molto interessante..







Allora vi sta piacendo? Ringrazio comunque tutte le persone che hanno letto il primo capitolo..
Mi raccomando non perdetevi questo ;)

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