L'anti cacciatrice.

di biondich
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Ecco qui con il primo capitolo della mia storia!Spero vi piaccia^^ Era da tanto che volevo scrivere una fanfiction su questa serie e finalmente ci sono riuscita!^^

 Beh, non mi resta che augurarvi una buona lettura!

Francesca

 

L’ascensore della Wolfram & Hart si aprì lasciando uscire due uomini alti e ben piazzati. Uno dei due sembrava estremamente seccato.

“Maledizione Spike speravo davvero che ,una volta tornato allo solido, te ne saresti andato lasciandomi finalmente in pace!”-disse Angel cercando di mantenere calmo il tono della voce.

 “Oh andiamo, Campione! Lo so che ti fa piacere essere di nuovo io e te come ai vecchi tempi!”- lo prese in giro il vampiro biondo dandogli una pacca sulla spalla.

“Sparisci!”- esclamò esasperato Angel- “Ho una riunione con la squadra fra poco quindi vedi di toglierti dai piedi”.

 “Oh, ma certo! Io non faccio parte della squadra ma, quando vi fa comodo sfruttarmi siete tutti contenti di avermi qui!”- si lamentò Spike.

“Oh Spike , questo non è vero! Io non sono mai contento di vederti girare qui dentro, nemmeno quando è richiesto il tuo aiuto”- rispose il vampiro moro con un sorriso beffardo sul volto prima di entrare nel suo ufficio e richiudergli violentemente la porta in faccia.

“Molto bene, fai la tua stupida riunione, non mi interessa!”-disse a voce alta fuori dalla porta. Mugugnando fra sé aggiunse “Bastardo, se avessi una valida alternativa a questo posto schifoso, me ne sarei andato da un pezzo!”.

 Angel cercò di ignorarlo e si mise a sedere alla scrivania. L’intera squadra era già radunata nel suo ufficio.

“Va tutto bene?”- chiese Winifred osservando i lineamenti di Angel corrugati in un’espressione di rabbia. Il vampiro li distese e ben più rilassato rispose “Si, Fred. Va tutto bene. Cominciamo la riunione?”- disse infine con atteggiamento cordiale.

 “Beh angioletto, sei stato piuttosto misterioso riguardo all’argomento di cui discutere oggi. Di che si tratta?”- domandò Lorne incrociando le braccia al petto.

“ La scorsa notte ci sono stati sette omicidi qui a Los Angeles.”- esordì il vampiro moro.

 “Sai che novità! La criminalità è aumentata da quando lavoriamo alla Wolfram & Hart. Non è il nostro ambito, se ne occuperà la polizia, no?”- rispose Lorne.

Wesley scambiò un’occhiata veloce con Angel e capì che era decisamente affar loro.

 “Fra le sette vittime c’era un Osservatore . Questo ci riguarda eccome, non credi?”- proseguì il vampiro dopo l’inopportuna interruzione. Il gruppo rimase in ascolto.

“E se c’è un Osservatore, in genere, c’è anche la sua Cacciatrice …”- ragionò Fred.

“Che potrebbe essere in pericolo. Forse chi ha ucciso l’Osservatore ora le da la caccia.”- disse Gunn .

 “Precisamente. Dobbiamo trovarla ed assicurarci che non le accada nulla. Poi ci occuperemo di trovare il responsabile degli omicidi”- asserì Angelus con determinazione.

“ Farò qualche telefonata in Inghilterra per avere delle informazioni sull’Osservatore”- disse Wesley prima di uscire dall’ufficio. Fred lo seguì.

 “Cercherò di ottenere quante più notizie possibili dai dossier della polizia”- disse Gunn.

 “Vorrà dire che stasera sarò di pattuglia”- concluse Angel appoggiandosi allo schienale della poltrona.

 “Bene angioletto, a dopo! Vedrò se fra le mie conoscenze c’è qualcuno con delle buone informazioni”- lo salutò Lorne.

 “Grazie amico. A dopo” Il vampiro moro rimase da solo immerso nei suoi pensieri , per tutto il resto della giornata. La giornata passò velocemente e verso le undici di sera , Angel uscì per la ronda.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Posto subito il secondo capitolo^^

Buona lettura ,

Francesca

 

Negli uffici della Wolfram & Hart intanto :

“Ma dove diavolo sono tutti?”- si domandò Spike perlustrando gli uffici ed i laboratori. Era stato via tutto il pomeriggio sperando di tornare ed essere accolto a braccia aperte,ma non riusciva a trovare nessuno. Erano tutti impegnati al nuovo caso.

 “Oh, che vadano all’inferno, tutti!Devo cambiare aria, questo posto mi sta rammollendo.”- e detto questo uscì dall’edificio .

 Aveva bisogno di fare due passi e ,magari, di una bella e sana scazzottata in ricordo dei vecchi tempi quando il suo nome destava la paura in chi lo sentiva nominare e i suoi atti di crudeltà erano noti in tutto il mondo. Stupida anima. Lo aveva reso inoffensivo, pieno di rimorsi e sensi di colpa e ciò lo disgustava. Si era ridotto ad essere la caricatura di un vampiro. Del vampiro sanguinario che era un tempo.

Quando si ridestò dai suoi pensieri si rese conto di aver percorso diversi chilometri . Svoltò l’ennesimo angolo e continuò a camminare senza una meta precisa. Poco dopo si arrestò di colpo. Si guardò intorno con fare circospetto e rimase in ascolto. La musica dei locali notturni era un sottofondo soffocato nella strada. Ubriachi, coppie appena uscite dal cinema, sembrava un normale venerdì sera.

Di nuovo si allarmò.

 Che accidenti stava accadendo? Si concentrò attentamente su ciò che percepiva.

 Sentì un rumore di passi affrettati ,un battito cardiaco estremamente accelerato, percepì ansia , paura , terrore.

Erano sensazioni che conosceva bene. Tutte le sue vittime le avevano provate .

Ebbe un fremito lungo la schiena ricordando le notti di caccia di un tempo. Si mosse in direzione del battito cardiaco che aveva percepito.

“Dannati vicoli”- pensò mentre correva per gli isolati di Los Angeles-”Si assomigliano tutti!”

Arrivò abbastanza vicino da sentire le grida terrorizzate di una giovane donna che era stata accerchiata da un gruppo consistente di vampiri.

 “Se non ci fossi io a proteggere questa città , mi domando chi lo farebbe! Quell’idiota si è rammollito da quando non fa che compilare scartoffie e vendere anime al diavolo” - commentò riferendosi ad Angel.

 “Buonasera, signori. Detesto disturbare all’ora di cena ma, non siete un po’ troppi per sfamarvi con questo mucchietto d’ossa?”- disse al gruppo di vampiri indicando la giovane donna che aveva gridato aiuto. La ragazza , pallida in viso, fu sul punto di svenire.

“E tu che diavolo vuoi?”- disse il vampiro più grosso del gruppo. Si parò davanti a Spike con fare minaccioso.

 Il vampiro biondo non si lasciò intimidire e lo guardò divertito. “Quindi tu saresti il capo di questo gruppo di pagliacci?”-domandò provocatorio.

Gli altri vampiri , ormai chiamati in causa, lo accerchiarono.

“Deduco che non ti è cara la vita.”- disse il capo-clan incrociando le braccia al petto e mostrando i denti- “Eliminatelo.”- ordinò ai suoi scagnozzi.

Spike si mosse rapidamente colpendo ed atterrando due dei vampiri. Dieci in totale. Ci sarebbe stato da divertirsi.

Improvvisò un paletto e ridusse in cenere i due a terra. Si distrasse solo un istante e fu afferrato alle spalle da un terzo molto robusto di corporatura. Cercò di liberarsi dalla presa ma, non vi riuscì.

 Il capo lo cominciò a prendere a pugni violentemente senza che lui potesse ribellarsi.

 Non era una situazione che giocava a suo favore ma, era sopravvissuto a risse ben peggiori.

Sentì le costole scricchiolare sotto l’ennesimo colpo che riceveva.

Grandioso, pensò ironicamente.

 L’unica cosa positiva che vedeva, era il fatto che i vampiri stessero ignorando la ragazza . Finché massacravano lui , avrebbero lasciato stare lei.

Poco male.

 Improvvisamente sentì la presa del vampiro robusto allentarsi ed infine sciogliersi.

Era stato strattonato all’indietro , ma da chi?

 Con gli occhi mesti, aveva una visuale piuttosto sfocata. Chiunque fosse aveva eliminato altri tre vampiri. Spike decise di fare la sua parte e massacrò il grosso vampiro che l’aveva usato come sacco da box. I non-morti rimanenti furono eliminati facilmente.

Il vampiro ossigenato , curioso, si voltò per osservare il suo alleato. Un’ombra estremamente rapida e dal passo leggero, lo scaraventò a terra puntandogli un oggetto acuminato al petto.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Vado avanti postando il terzo capitolo^^ Fatemi sapere cosa ne pensate:) baci,

Francesca

 

Nonostante gli occhi gonfi per via del pestaggio subito, distinse la figura di una ragazza molto giovane. Non che da quella posizione riuscisse a capire molto ,ma sembrava piuttosto alta e con un fisico snello e longilineo. Aveva una pelle chiara e dall’aspetto delicato, lineamenti leggiadri ed eleganti, labbra dall’aspetto morbido e carnoso. Non riuscì a distinguere il colore dei grandi occhi della ragazza. Il viso era incorniciato da una folta chioma di capelli mossi, color grano.

 Era bella, pensò.

Sentì la punta di quello che con tutte le probabilità era un paletto, fare maggior pressione sul torace.

 “Siamo dalla stessa parte, sai?”- le disse cercando di temporeggiare. Se avesse compiuto un gesto troppo avventato, lei lo avrebbe ridotto in cenere. “Sei un vampiro, un assassino. Non abbiamo niente in comune, non ci provare.”- rispose duramente lei mantenendo salda la presa sul manico del paletto.

 “Eppure poco fa, tu mi hai salvato la vita. Un gesto un po’ contraddittorio, non credi?”- le fece osservare . Sorrise sprezzante.

“Fa silenzio. Non sei nelle condizioni di poter ribattere.”- rispose freddamente la giovane Cacciatrice.

“Allora sbrigati a farmi fuori, dolcezza.Ma prima dimmi, chi sei?”- proseguì l’affascinante vampiro biondo.

“Non è affar tuo chi sono io. A cosa ti servirà sapere chi sono se fra poco sarai ridotto in cenere?”- chiese retoricamente la giovane.

 “Beh , avrò bisogno di un nome da maledire giù all’inferno, bambolina.”- rispose sarcastico il vampiro.

Per questa battuta, Spike ricevette un forte pugno in piena faccia. Fu costretto a sputare per l’eccessiva quantità di sangue che ormai gli si era fermata in bocca. Sorrise divertito dalla situazione.

 “Perché quel gruppo i vampiri ti ha attaccato?”- domandò seria in viso la giovane.

 “Ero venuto in soccorso di una ragazza che era stata circondata da quella banda di idioti. Te l’ho detto , siamo dalla stessa parte. Potresti anche mettere via quel coso..”- disse indicando con lo sguardo il paletto .

Per tutta risposta, la Cacciatrice spinse il paletto sul torace e , bucando la maglietta, punse la pelle del vampiro. Spike deglutì nervosamente.

“Tu hai un’anima. Come è possibile?”- domandò con tono interessato. La giovane alzò lo sguardo e scorse un movimento dietro un cassonetto presente nel vicolo.

 “Si, beh, è una storia lunga. Ho faticato per ottenerla, oh se ho faticato!”- cominciò a raccontare il vampiro.

La Cacciatrice lo ignorò completamente e ritirò il paletto. Si rialzò e si mosse verso il cassonetto. Spike la guardò perplesso e smise di parlare. Si rialzò anche lui da terra e rimase ad osservare.

 La ragazza che era stata attaccata dal gruppo di vampiri si era rannicchiata dietro al cassonetto, troppo spaventata per riuscire ad allontanarsi. La Cacciatrice la aiutò ad alzarsi e ,sorreggendola, la fece spostare.

 “Per questa volta ti sei salvato, vampiro. La prossima volta non sarò così indulgente, sappilo.”-disse mentre , con la vittima dell’aggressione, si allontanava dal vicolo .

 “A presto, Cacciatrice”- disse il vampiro enfatizzando l’ultima parola.

 Suonava strano pronunciare quel nome non in presenza di Buffy.

Già, Buffy. Era lei la Cacciatrice ufficiale . E poi c’erano quelle potenziali.

 Eppure, Spike non ricordava di aver visto quella ragazza bionda tra le fila dell’esercito che qualche mese prima aveva combattuto contro il Primo nell’ennesima apocalisse. Che non avesse risposto alla convocazione?Eppure sembrava una tosta, non avrebbe mai negato il suo aiuto ad una causa così importante.

 Interruppe il flusso dei suoi pensieri e decise che era il momento di tornare a casa. Maledizione, aveva davvero definito casa quel posto pieno di dannati avvocati? “Patetico..”-disse scuotendo la testa. Rapidamente, tornò agli uffici della Wolfram & Hart.

 Prese l’ascensore ed attese di arrivare al suo piano. Le porte si riaprirono permettendogli di uscire. Vide Angel muoversi nella sua direzione quindi si fermò.

 “Spike che accidenti hai fatto?”- domandò il vampiro scuro vedendolo.

 “Sono andato a fare il tuo lavoro, ecco cosa ho fatto.”- rispose canzonandolo.

“Ero anche io di pattuglia ma, sai bene che non posso essere dovunque allo stesso tempo.”- disse Angel cercando di ignorare le provocazioni di Spike. “Basterebbe essere nel posto giusto al momento giusto, sai?”- disse il biondo con un ghigno stampato sul volto.

 Angel lo colpì violentemente allo stomaco.Non aveva bisogno della predica di un idiota. Spike aveva ragione ma, del resto, cosa poteva fare?

 “Sei un tipo piuttosto suscettibile, eh?”- ironizzò il biondo tenendosi premuta una mano sull’addome e cercando di recuperare fiato.

“Già, è un mio difetto. Adesso dimmi chi ti ha ridotto così”- rispose il vampiro moro con tono più tranquillo. Quel pugno era stato decisamente liberatorio. Forse avrebbe dovuto farlo più spesso.

 “Beh sai, le solite cose. Damigella in pericolo, brutti ceffi, un vicolo . Dieci vampiri. Li ho sistemati ed ho messo in salvo la ragazza”- raccontò.

Decise di omettere il particolare della Cacciatrice per il puro piacere di vedere la faccia di Angel incupirsi. Sapeva che al moro sarebbero venuti i sensi di colpa per non essere stato presente ed aver fatto la sua parte.

 Brutta faccenda quella di essere eroi, pensò.

 “È stato un bene che ci fossi tu , Spike.”- disse Angel piuttosto atterrito. “Grazie per aver dato una mano.”

In quel momento Wesley li raggiunse.

“Dovremmo parlare di una cosa, Angel.”- lo chiamò.

 “Notizie dall’Inghilterra?”- domandò interessato il vampiro scuro. Spike rimase spiazzato. Di che diavolo stavano parlando?

 “Si e No. È una questione particolare, dovremmo discuterne nel tuo ufficio. Gunn, Lorne e Fred sono già lì.”- proseguì Wesley.

 “Bene, allora andiamo. Spike vieni con noi, a questo punto, tanto vale che anche tu sia informato riguardo questa faccenda”- disse rassegnato.

 Gli doleva ammettere che forse, l’aiuto di Spike sarebbe stato determinante.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Posto subito il quarto capitolo così da dare una smossa alla trama^^

Ringrazio wta87 per la sua recensione!:) spero che anche questo capitolo non ti deluda e che ,anzi, stuzzichi ancora di più la tua curiosità!

Buona lettura,

Francesca

 

 

Si diressero verso l’ufficio di Angel e si accomodarono. Il vampiro biondo rimase in disparte , ma pronto ad ascoltare.

“Che novità ci sono, allora?”- chiese Angelus mentre si accomodava alla scrivania.

“ Sono riuscito a mettermi in contatto soltanto con Giles e mi ha riferito di non avere idea di cosa ci facesse un Osservatore qui a Los Angeles. Riguardo alla Cacciatrice , ha detto che dovrà fare dei controlli. Le ragazze sono tante, dovrà accertarsi che nessuna manchi all’appello.”- disse Wesley.

“ Come può Giles non essere informato sulle attività degli altri Osservatori?”- domandò esterrefatto Angel.

“Era stupito quanto te adesso, quando gli ho parlato dell’Osservatore. Credimi, non ne sapeva più di quanto ne sappiamo noi.”- rispose l’amico.

 Spike sbuffò. Che banda di incompetenti, pensò.

 “Grandioso, quindi che facciamo? Gunn hai delle informazioni sul caso che possano aiutarci?”- cambiò discorso il vampiro moro piuttosto abbattuto.

 “ Direi di si. Sono riuscito ad ottenere le foto dell’autopsia.”- disse tirando fuori da una busta di carta, delle immagini piuttosto raccapriccianti. “Date un’occhiata. Tutti uomini. Chiunque li abbia uccisi , ci è andato giù pesante. Guardate questi segni. Sono tagli estremamente profondi, chiunque sia stato non è umano.”- proseguì il ragazzo.

 “Beh , questo restringe il campo a centinaia di migliaia di razze di demoni diverse!”- commentò sarcastico Spike da un lato della stanza. Si avvicinò e prese in mano una delle fotografie.

 “Avete parlato di un Osservatore morto. Qual è fra questi?”- domandò il biondo mentre studiava le immagini.

“La sua foto è a parte . Presentava qualche anomalia rispetto alle altre così ho pensato di lasciarla per ultima.”- rispose Gunn tirando fuori un’altra busta di carta dalla quale estrasse una foto. “Ecco.”- disse porgendo l’immagine ad Angel - “ L’Osservatore è stato trafitto da un oggetto acuminato, che so, una lancia e forse una freccia oltre ad aver ricevuto lo stesso trattamento delle altre vittime.”

Angel fece vedere la fotografia a tutti i colleghi così che avessero un’idea più chiara.

 “Gunn, hai il nome dell’Osservatore?”- domandò Wesley .

 “Tramite un documento è stato identificato come Charles Douglas , nato a Heatrow nel 1962. Ho dovuto insistere molto per riuscire ad ottenere questa informazione.”

“Grazie. Richiamerò Giles , forse conosce la vittima.”-concluse Wesley.

“Angioletto, le mie fonti dicono che sta accadendo qualcosa di strano. Nessuno sa con precisione cosa, ma è una sensazione comune quindi ritengo che un filo di verità ci sia. Non ho altro, mi dispiace”- disse Lorne rammaricato di non poter essere ulteriormente utile.

“Bene. Se non ci sono altre novità, direi che possiamo concederci una dormita. Ora come ora non possiamo fare nient’altro .”- concluse Angel salutando i suoi amici.

 “Buonanotte Angel”- lo salutò Fred con la sua estrema dolcezza.

L’ufficio si svuotò in breve tempo. Angel rimase in silenzio, seduto alla sua scrivania.Spike , appoggiato alla parete opposta con le braccia incrociate al petto, continuava a tacere.

“Hai deciso di far parte dell’arredamento?”- disse Angelus interrompendo il momento di silenzio. Spike sogghignò.

“Stavo pensando.”- disse ancora parzialmente assorto nei suoi pensieri.

“Tu pensi?”- chiese sarcastico il vampiro moro.

“Già, dovresti provare anche tu ogni tanto!”- lo canzonò il biondo. Si mise a sedere su una delle poltrone di fronte alla scrivania.

 “Guarda il diametro della ferita dell’Osservatore.”- disse Spike indicando la ferita più vistosa sul corpo dell’Osservatore nell’immagine. Angel prese la fotografia e la studiò.

“È stato probabilmente trafitto da una lancia o un tubo o una freccia. Dove vuoi arrivare, Spike?”- domandò Angelus incuriosito.

“È stato trafitto da un paletto.”-disse semplicemente il biondo.

“Che cosa?” -Angel si stupì. Non ci aveva pensato.

“Non penserai davvero che una Cacciatrice abbia potuto uccidere il suo Osservatore a sangue freddo e fare fuori altre sei persone”

“Non sarebbe la prima volta che ci imbattiamo in una Cacciatrice psicopatica …”- gli fece osservare il vampiro ossigenato.

“Ma è assurdo!Non di nuovo …”- disse Angel.

“Devi ammettere ,però, che è un’ipotesi più che plausibile”-proseguì Spike. Ripensò all’incontro con la Cacciatrice. Non gli era sembrata particolarmente schizzata, ma chi poteva dirlo? Si augurò solo che non avesse massacrato anche la povera ragazza nel vicolo, dopo che se ne era andato.

“Dobbiamo trovarla al più presto, prima che uccida qualcun altro. O che qualcun altro uccida lei.”-disse con determinazione Angel.

“Dobbiamo? Questo include anche me?”- domandò Spike .

 “A questo punto si. Ho bisogno di un aiuto”- rispose Angel.

 “Beh, visto che lavoriamo alla stessa causa, forse è il caso che tu sappia una cosa. L’ho vista, Angel.”- dichiarò il biondo ossigenato.

“Vista chi?”- domandò confusamente il vampiro seduto alla scrivania.

“La Cacciatrice.”-disse enfatizzando la parola così da darle un tono melodrammatico.

“Che cosa?!E quando pensavi di dirmelo!”- Angel si ritrovò quasi ad gridare. Si alzò istintivamente dalla scrivania.

 Il solito Spike!

“Stammi a sentire! Che motivo avevo per dirtelo? Non sapevo nulla di questa storia!”- disse Spike mettendosi sulla difensiva. Si alzò dalla poltrona con foga.

“Siamo una squadra ,Spike, è tuo dovere condividere informazioni così importanti!”- ringhiò Angel. Era fuori di sé .

“Siamo una squadra quando fa comodo a te!”- rispose a voce molto alta il biondo.

“Oh, piantala! Dimmi tutto quello che sai sulla Cacciatrice, adesso!”- rispose di getto il vampiro moro. Aveva deciso di lasciar perdere il rimprovero. Sarebbe stato semplicemente un discorso fra sordi.

 “Ieri notte, mentre mi occupavo del gruppetto di vampiri nel vicolo, la Cacciatrice mi ha dato una mano. È decisamente forte oltre che carina”- disse Spike mentre cercava di ricordare particolari dettagli che li potessero aiutare.

 “Bene. Adesso passa alle informazioni meno ovvie”- gli intimò Angelus.

 Conosceva Spike e il suo debole per le Cacciatrici. Era un debole che avevano in comune.

“Stava per polverizzarmi. Poi mi ha chiesto come fosse possibile che avessi un’anima.”- proseguì con il racconto il biondo.

“Questo me lo chiedo anche io a dire il vero ..”- commentò sarcastico Angel. Era proprio in vena quella notte.

“Ah, ah, ah, davvero divertente”- disse Spike senza il minimo desiderio di ridere-“Ora sta zitto e lasciami parlare. Una volta saputo che ho un’anima, mi ha lasciato andare. Beh, a dire il vero, mi ha risparmiato per aiutare la ragazza che era stata attaccata nel vicolo da quel gruppo di idioti ,ma fa lo stesso!”- concluse infine.

 “Quindi saresti in grado di riconoscerla?”- domandò Angel arrivando dritto al punto.

Se Spike fosse stato in grado di individuarla, sarebbe stato tutto molto più semplice. Una volta trovata, l’avrebbero potuta aiutare . Assassina o meno. “Direi di si. Sono in grado di riconoscere il suo odore”- rispose Spike piuttosto convinto. L’odore delle cacciatrici era più intenso, più stuzzicante di quello di qualsiasi altro umano.

“Perfetto. Domani notte la andremo a cercare e la porteremo qui, dove sarà al sicuro. Poi valuteremo cosa fare.”- concluse Angel rimettendosi a sedere.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ecco il quinto capitolo!^^ e un po' lunghetto ma, avevo bisogno di dare una bella smossa alla trama!

wta87: anche io sono una fan della coppia buffy x angel e quindi ti dico subito che questa storia non ti deluderà sotto questo aspetto!:) purtroppo per l'entrata in scena della Cacciatrice di Sunnydale dovrai pazientare fino al settimo capitolo ma, sarà un'entrata d'effetto ;) è , inoltre, un piacere sapere che la storia ti incuriosisca!

ah grazie per avermi fatto notare che avevo pubblicato la storia di nuovo su angel anzichè su buffy!:)

Buona lettura,

Francesca

La giornata seguente passò molto lentamente. Non ci furono novità sul caso e nessuna telefonata dall’Inghilterra.

Spike si annoiò terribilmente, non vedeva l’ora di rientrare in azione.

 Angel , seduto alla scrivania nel suo ufficio, tamburellava con le dita sulla superficie del tavolo.

Stava riflettendo sul caso e su come avrebbero dovuto agire quella sera lui e Spike. Pronunciò mentalmente la parola cacciatrice ed istintivamente si ritrovò a pensare a Buffy. La sua Buffy.

Lui l’amava ancora, certo. Ma lei? Lei no, l’aveva dimenticato. In fondo aveva una nuova vita a Roma , nuove conoscenze, nuovi impegni. E forse era un bene.

Anche lui avrebbe dovuto dimenticarla, sarebbe stata la cosa migliore ma, Buffy era parte integrante di lui, era parte della sua anima.

Già, la sua anima. Aveva pagato un caro prezzo per riottenerla. La sua felicità, Buffy.

Lei lo rendeva felice e perciò doveva starle lontano.

L’Inferno stesso non era paragonabile ad un solo, singolo istante che lui passava senza Buffy, pensò.

 Angel sperò con tutte le sue forze che qualcuno entrasse nel suo ufficio e lo distraesse da quei pensieri tanto malinconici. Per sua sfortuna, non arrivò nessuno. Il vampiro moro decise che aveva bisogno di distrarsi e così si trascinò fuori dall’ufficio.

Camminò per i corridoi della Wolfram & Hart senza meta, continuando a rimanere assorto nei suoi pensieri.

Finalmente arrivò il momento di uscire a cercare la cacciatrice.

Angel fu ben felice di constatare che pensare al lavoro lo teneva lontano dai pensieri più tristi. Uscì dall’edificio e trovò Spike ad attenderlo.

 “Beh, muoviamoci!”- disse Spike non appena lo vide.

Spense la sigaretta che si era acceso nell’attesa e si incamminarono.

“Senti niente?”- domandò qualche minuto più tardi Angel ansiosamente. Gli premeva molto risolvere quella situazione.

“Ehi, dammi tregua! Non sono mica un segugio, ho bisogno di tempo!”- rispose seccatamente il compagno.

“Certo che ti stai rivelando veramente poco utile, sai? Voglio dire, insomma, potresti fare uno sforz …”- stava dicendo Angel quando Spike lo interruppe. “Aspetta. È lei, è a tre isolati da qui, muoviti!”- disse il biondo.

Entrambi cominciarono a correre.

 Angel si concentrò. Anche lui percepì un odore forte e stuzzicante, che gli riempì i polmoni. Il vecchio Angelus si sarebbe ubriacato di quel profumo così dolce e delizioso. Era decisamente di una cacciatrice.

 Corsero per una buona mezz’ora fino a quando si ritrovarono davanti ad un vicolo cieco.

 “Maledizione! Eppure è qui, la sento!”- ringhiò Spike piuttosto seccato. Raramente sbagliava.

 “Forse si è spostata da poco …”- valutò Angel pensieroso.

Ebbe un’intuizione. Qualcosa non quadrava.Si spostò rapidamente dal punto in cui si trovava evitando ,quasi per miracolo, un dardo. Istintivamente entrambi i vampiri guardarono verso l’alto e scorsero un’ombra in movimento sul tetto di una palazzina.

La cacciatrice spiccò un balzo ed atterrò di fronte a loro puntandogli contro una balestra. Spike sogghignò e le fece l’ occhiolino. Lei orientò l’arma verso di lui e la caricò. Angel deglutì nervosamente. Doveva entrare in azione, subito.

 “Aspetta”- esordì il vampiro moro catturando l’attenzione della giovane. La ragazza spostò lo sguardo su di lui.

“Mi chiamo Angel, lui è Spike. Siamo qui per aiutarti”- disse cercando di apparire rassicurante.

 Spike lo guardò , scettico. “Scommetto che non ci crede nemmeno lui alle sue parole”- pensò il biondo.

“È curioso. Un paio di giorni fa è venuto un tizio e mi ha detto la stessa cosa. È troppo tardi per aiutarmi”- disse la giovane cacciatrice.

Detto questo, puntò la balestra contro Angel e fu sul punto di far scoccare un dardo che l’avrebbe colpito dritto al cuore. Spike le si lanciò contro , facendole mancare il bersaglio. La freccia colpì Angel alla spalla. Il vampiro, con un gemito, estrasse il dardo e lo gettò a terra.

Nel frattempo, Spike era intento a cercare di immobilizzare la cacciatrice , cosa che si stava rivelando più difficile del previsto. Lei riusciva ad evitare le sue prese ed i suoi colpi e nel frattempo gliele stava suonando di santa ragione. Con un labbro spaccato ed una probabile commozione cerebrale, Spike riuscì finalmente ad afferrala per la maglietta e a scaraventarla con forza contro un muro nel vicolo. La giovane cadde malamente ma, si rialzò.

 La cacciatrice si accorse di non avere più la sua balestra.Bene, avrebbe dovuto sporcarsi le mani. Si mise sulla difensiva ed attese un attacco da parte dei suoi due affascinanti rivali.

Né Angel né Spike si mossero.

“L’uomo che ti ha offerto il suo aiuto era un Osservatore.”- disse Angel provando a raggiungere un compromesso con la diplomazia. Visto come aveva ridotto Spike, la violenza non era la soluzione. Il biondo sputò il sangue rimastogli in bocca e diede una spolverata alla sua preziosa giacca nera. Mugugnò qualcosa di incomprensibile e lanciò un’occhiata intensa verso la ragazza.

 La cacciatrice alzò lievemente il mento come se avesse realizzato qualcosa. Rimase qualche istante pensierosa di fronte alle parole di Angel.

Spike arrivò dritto al punto. “Oh facciamola finita, lo hai ucciso tu si o no?”- domandò spazientito .

Angel si irrigidì. Non aveva idea di quel che avrebbe risposto la ragazza ,ma temeva il peggio.

 La cacciatrice spalancò gli occhi. Non se l’aspettava, forse. Esitò a rispondere.

 “Si”- disse lei con un sospiro. Spostò lo sguardo altrove.

 Angel si rammaricò di quella risposta. Sperava che fosse innocente, aiutarla sarebbe stato più facile.

Spike rimase interdetto.Aveva sospettato la sua colpevolezza sin da subito eppure si accorse di desiderare il contrario, una risposta negativa che la scagionasse.

 “Perché …”- stava chiedendo Angel ,ma lei lo interruppe.

“Avevo una buona ragione, non l’avrei mai fatto se non fosse stato necessario”- si giustificò lei . Il suo tono di voce era cambiato: non più sicuro, irriverente, fermo ,ma spaventato, fragile, innocente. L’assassina più innocente che avessero mai visto , pensarono entrambi.

“Necessario? Per cosa?”- si ritrovò a domandare Spike istintivamente.

 “Per sopravvivere”- rispose semplicemente la giovane prima di appoggiarsi con la schiena al muro dietro di lei.

“Come può una cacciatrice sentirsi minacciata da un Osservatore?”- chiese esterrefatto Angel. Non riusciva a dare un senso a quel gesto.

 “Ascoltatemi.”- disse tirando un sospiro rassegnato e malinconico - “ Voi non siete come gli altri vampiri, lo sento. Non voglio commettere un errore eliminandovi ma,vi prego, non insistete con il cercare di aiutarmi. Nessuno può. Ora andatevene e lasciatemi in pace. Non costringetemi a distruggervi”. La giovane sentì qualcosa pungerle il collo. Pose la mano sul punto dolorante e trovò un piccolo ago intriso di liquido trasparente. La vista le si appannò, perse lucidità.

 Cercò di dire qualcosa ma, prima che ci riuscisse, le sue ginocchia cedettero e cadde a terra priva di sensi.

Spike le si avvicinò e la sorresse. “Che diavolo le è preso!”- esclamò il biondo scioccato .

 “Sta bene”- disse Angel - “ Le ho iniettato un tranquillante. Ho pensato che, se le cose si fossero messe male e lei non avesse voluto collaborare, avremmo avuto bisogno di un piano B”- proseguì Angel mostrando a Spike una fialetta di liquido trasparente ed una piccola cerbottana.

“Bella mira …”- disse semplicemente il vampiro biondo osservando il piccolo foro nel collo della ragazza. La prese in braccio e ,senza dare troppo nell’occhio, tornarono alla Wolfram & Hart.

 Entrarono silenziosamente e riuscirono a raggiungere l’ufficio di Angel senza incontrare nessuno.

Spike adagiò la giovane sul divano dello studio poi, lasciatala da sola, avvisarono il resto della squadra.

 “Avrà bisogno di essere visitata ..”- disse Fred non appena i due amici la informarono.

 “Non ora, però. È ancora sotto l’effetto del tranquillante, ne avrà per qualche ora, credo.”- le disse Angel .Il vampiro lanciò a Fred uno sguardo pieno di ansia ed agitazione.

 “L’ hai salvata, Angel. Grazie a te, qualunque cosa le dia la caccia, non potrà farle del male. Perché , allora, sei così preoccupato?”- domandò Fred in apprensione.

“Perché lei non è la preda. Nessuno le da la caccia, è lei che ha ucciso tutte quelle persone”- disse il vampiro con un sospiro. Fred spalancò gli occhi, visibilmente sorpresa.

 “Che cosa? Non dirai sul serio!”- esclamò incredula. “Vorrei che non fosse così ma, lo ha confessato lei stessa. Appena si sveglierà, parlerò con lei per sapere il perché di un gesto così brutale.”- disse il non-morto inspirando ed espirando profondamente per calmare i nervi.

Nell’ufficio di Angel, la giovane cacciatrice aprì gli occhi.

 Emise un gemito di dolore, le tempie le pulsavano terribilmente. Cercò di mettere bene a fuoco con la vista ma, persino sbattere le palpebre le provocava fitte alla testa.

 Che diavolo era successo? Perché era in quelle condizioni? Era stata drogata?Dove si trovava? Chi l’aveva ridotta in quello stato?

 Tutte quelle domande nella sua testa si accavallarono creandole una maggiore confusione.

 Si impose di smettere di pensare.

 Con movimenti lenti e cauti, tentò di mettersi a sedere. Ci riuscì.

La stanza era ampia e ben illuminata; arredamento elegante, moderno e raffinato. Era decisamente lo studio di qualche pezzo grosso di Los Angeles. Ma come ci era finita?

Alzarsi e uscire di lì era fuori discussione. Avrebbe dovuto aspettare che l’effetto della droga svanisse. Era spaventata. Non era in sé ,sarebbe stato difficile difendersi.

“Sei sveglia, adesso”. Una voce proveniente dalla stanza, la fece sobbalzare. Le tempie martellarono all’impazzata.

La cacciatrice fece una smorfia di dolore. Ruotò la testa nella direzione da cui proveniva la voce e socchiuse gli occhi per mettere a fuoco.

 “Tu …”- disse con voce ffaticata - “Cosa mi hai fatto!”

 Spike , seduto sulla poltrona di Angel , smise di giocare con un tagliacarte posizionato sopra la scrivania e si alzò.

Camminò attraverso la stanza in direzione della ragazza e si accovacciò davanti a lei.

“Sta calma, ragazzina”- le disse sogghignando- “ Nessuno ti ha torto un capello, intesi? La cattiva di turno, sei tu”

“Che cosa? Tu sei pazzo!”- esclamò esterrefatta e ancora confusa la giovane. Si fece forza e con uno slancio si alzò dal divano.

Barcollando, riuscì ad arrivare alla parete opposta e ,a tastoni, cercò la maniglia della porta. La stanza ruotava vorticosamente e, in breve, la cacciatrice crollò a terra.

“Non essere stupida! Non puoi andare da nessuna parte, in queste condizioni”- ringhiò Spike, allarmandosi quando la vide a terra. La sollevò e la riportò al divano.

 La ragazza gli diede un forte schiaffo in piena faccia. Spike digrignò i denti e si impose mentalmente di non reagire.

 Il vampiro guardò ansiosamente la porta.Aveva bisogno di avvertire Angel ma, non poteva lasciare da sola la ragazza.

Tornò a guardare la giovane cacciatrice di fronte a lui. Non si era sbagliato, era davvero carina. Gli occhi mesti non gli avevano impedito di scorgere la sua bellezza, la sera precedente.

 Si avvicinò alla porta e l’aprì leggermente.

Sperava di veder passare qualcuno che conoscesse e che potesse avvertire Angel al suo posto ma, non c’era nessuno.

 Maledizione!

Ad un tratto vide Harmony voltare l’angolo e camminare lungo il corridoio.

 “Harmony!”- esclamò attirando l’attenzione della vampira e di tutti gli altri impiegati della Wolfram & Hart.

“Spike! Cosa vuoi?”- gli disse lei venendogli in contro. Sorrise raggiante.

“ Ho bisogno che tu dica ad Angel di venire subito nel suo ufficio. È importante”- le disse serio in viso il biondo e parlando chiaramente così che lei memorizzasse bene il messaggio.

“È successo qualcosa?”- domandò sospettosa la vampira cercando di guardare all’interno dell’ufficio. Spike la seguì nei movimenti impedendole di guardare. Harmony finse di aver lasciato perdere e, quando Spike abbassò la guardia, lo spinse all’interno della sala spalancando la porta. Il rumore provocato dal contraccolpo della porta, provocò una fitta dolorosa alle tempie della cacciatrice.

 “E questa chi è?”- chiese Harmony con un velo di astio nella voce.

 “Harmony, va subito da Angel e riferiscigli ciò che ti ho detto”- le impose Spike prima di strattonarla fuori dall’ufficio e richiudere la porta. Sbuffò seccato da quell’ imprevisto e si mise a sedere sopra la scrivania. Rimase in silenzio, in attesa.

 “Dove sono …”- chiese la ragazza con un filo di voce. La testa aveva smesso di pulsare ed ora girava vorticosamente. Di bene in meglio, pensò ironicamente lei.

 “Ti trovi alla Wolfram & Hart, in attesa di un giudizio.”- le rispose Spike mentre si accendeva una sigaretta.

“Un giudizio?”- domandò ingenuamente la ragazza. “Si, per l’omicidio di sette persone, dolcezza. Non te lo ricordi?”- le rispose con leggerezza Spike rimettendo l’accendino in una delle tasche della sua giacca.

 “No.”- rispose sinceramente lei.

 Il tono della sua voce così candido ed incerto in quella situazione, colpì il vampiro biondo. Sollevò lo sguardo verso di lei e rimase interdetto. Dannazione, si stava davvero facendo intenerire da un bel faccino? No, quella ragazza non lo avrebbe fregato. Era un’assassina, stava solo tentando di metterlo in difficoltà.

 La odiò per averlo fatto vacillare in quel modo.Anche se solo per un istante.

In quel momento la porta dello studio si aprì ed Angel fece il suo ingresso.

 Con uno slancio Spike scese dalla scrivania e si avvicinò all’altro vampiro. Il moro si diresse verso la giovane donna e le porse un bicchiere.

“Bevi, ti sentirai meglio”- le disse . Il tono della sua voce era severo, duro e pieno di disprezzo. Eppure, Spike sapeva che Angel si stava imponendo un atteggiamento così freddo. Mister Mascella provava compassione per quella ragazza, in un certo senso, forse, la capiva.

“Cos’è un’ altra droga?”- sibilò lei sospettosa.

 “No.”- rispose seccato Angel.

 La cacciatrice bevve a piccoli sorsi l’aspirina diluita. Inspirò profondamente con il naso e appoggiò le spalle allo schienale del divano.

 “Come ti chiami?”-domandò Angel mantenendo quella severità di poco prima.

 Spike rimase in silenzio, spalle al muro e braccia incrociate al petto. Non voleva proprio perdersi quella scena. Angel che giocava a poliziotto buono e poliziotto cattivo. Un momento, se quell’idiota faceva il duro, lui avrebbe dovuto fare il compassionevole?

Ridicolo! Spike avrebbe giocato a poliziotto cattivo e poliziotto più cattivo.

“Clarck Eliza Allen”- rispose la ragazza dopo qualche istante di silenzio.

 “Chi è il tuo Osservatore?”- proseguì Angel nell’interrogatorio.

“Io … Io non ho un Osservatore”-disse Clarck. La testa le faceva meno male, la vista era migliorata e la stanza aveva ormai smesso di girare.

 “Certo che non ce l’hai, lo hai ucciso!”- sbottò Spike increspando le labbra in un ghigno. La cacciatrice si alzò in piedi. Barcollò leggermente ma, trovò subito l’equilibrio.

“Si chiamava Charles Douglas, era un Osservatore, un alleato delle Cacciatrici quindi un tuo alleato. E l’hai ucciso a sangue freddo. E non solo lui. Hai ucciso altri sei uomini la stessa notte. Voglio sapere perché.”- disse Angel con un tono estremamente minaccioso.

“Io non so di cosa voi due stiate parlando ma,dovete lasciarmi in pace.”- rispose Clarck ormai completamente ristabilita. Spike si avvicinò ad Angel, spalleggiandolo.

 “Rispondimi!”- le ringhiò contro Angel senza muoversi. La nebbia che celava i suoi ricordi si diradò di colpo e la cacciatrice poté così rispondere alle accuse.

 “Ho ucciso una sola persona tre sere fa ed è stato solamente per difendermi.”- disse lei con fermezza- “Vi assicuro che non era un mio alleato. Non agiva nel mio interesse ma, contro.”

“Cosa voleva da te?”- questa volta fu Spike a parlare. Un tono di sfida, scettico ed ironico nella sua voce. Non credeva nella storia dell’autodifesa. “Voleva portarmi con sé, da altri Osservatori in Inghilterra e correggermi”- disse Clarck con preoccupazione.

Vedendo le facce interdette dei due vampiri si rese conto che non poteva andare avanti in quel modo. Non potevano capire , se lei non gli spiegava come stavano le cose. Ma non poteva parlarne. Nessuno poteva aiutarla, né un umano né tanto meno un vampiro o qualsivoglia demone.

 “Oh, si, ora mi è chiaro, capisco!”-disse Spike ironizzando.

“ Hai ucciso chi ti voleva aiutare a diventare una Cacciatrice migliore”.

Clarck non poté ribattere. Angel la guardò con disprezzo e incredulità.

Quella motivazione era insensata eppure per lei era più che valida. La Cacciatrice incrociò le braccia al petto, non sapeva cos’ altro aggiungere.

 In quel momento, Spike scorse sul dorso della sua mano un piccolo tatuaggio. Semplice e , per lui, privo di significato. Era un triangolo isoscele che presentava una metà colorata di bianco ed una colorata di nero. Memorizzò l’immagine in caso potesse rivelarsi utile.

 “E come si spiegano altri sei uomini uccisi la stessa notte in cui tu hai assassinato Charles Douglas?”- insistette Angel.

“Non lo so. Ma non li ho uccisi io, lo giuro.”- rispose Clarck convinta. Angel non riusciva ad arrivare alla soluzione di quella faccenda. Decise di interrompere momentaneamente l’interrogatorio, aveva bisogno di riflettere. Fece cenno a Spike di seguirlo fuor dalla porta e lasciarono la Cacciatrice da sola, nella stanza.

 “Devo parlare con Wesley, tu resta qui fuori e controlla che lei non si allontani”- disse Angel profondamente turbato.

“Se vuoi posso continuare ad interrogarla ma, a modo mio!”- propose il vampiro biondo.

“Assolutamente No. Temo che in ogni caso non riusciremmo ad ottenere altre informazioni, per il momento. Non si fida abbastanza di noi.”- rispose Angel .

 “Prima che mi dimentichi, guarda questo”- disse Spike. Tirò fuori dalla giacca un pezzo di carta ed una penna e disegnò uno schizzo del tatuaggio di Clarck.

“Che roba è?”- domandò curioso Angel.

 “L’ho visto sulla mano della Cacciatrice ed ho pensato potesse essere un particolare rilevante, magari è un simbolo di una qualche setta di cui lei fa parte e per la quale deve far fuori Osservatori o roba simile …”- cominciò a fantasticare i vampiro biondo. Angel prese il foglietto con il disegno e se ne andò.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Sesto Capitolo pubblicato!:D

wta87:ti ringrazio vivamente per la splendida recensione!Accidenti, leggerla è stato così gratificante! Devo dirtelo, non so ancora come finirà questa storia ma, hai perfettamente ragione nel definirla una trama "aggrovigliata". Lo è. Spero solo di non inciampare nei miei stessi fili! Nel frattempo, ti rinnovo i ringraziamenti per le tue recensioni motivanti e spero che anche questo capitolo ti piaccia^^

Buona lettura,

Francesca

 

Angel trovò Wesley nel suo ufficio, intento a riordinare la libreria.

“Wes, notizie di Giles?”- domandò entrando.

“Non ancora, purtroppo. Si è svegliata?”-domandò l’ex Osservatore senza distogliere lo sguardo dalla libreria.

“Si.”- rispose il vampiro. Wesley si arrestò. Spostò lo sguardo su Angel.

“Ha detto il perché di un gesto simile?”- chiese serio in volto. Fred lo aveva informato circa il fatto che era Clarck l’assassina.

“Ha confessato l’omicidio dell’Osservatore ma, non vuole dare spiegazioni. Ha parlato di sopravvivenza ma, credo sia ancora confusa.”

 “E riguardo agli altri sei morti?”

“Giura di non aver nulla a che fare con gli altri omicidi. Davvero non so cosa pensare.”-rispose il vampiro mettendosi a sedere su una poltrona e sospirando.

Tirò fuori dalla tasca il foglietto con il disegno fatto da Spike. Certo che quel vampiro proprio non sapeva disegnare, pensò Angel.

“Dove l’hai trovato?”- domandò Wesley indicando con il mento il foglietto.

“Cosa, questo?È un tatuaggio che Spike ha trovato addosso alla Cacciatrice. Ti dice qualcosa?”

“È un cuore di Ikvàaz.Era da tanto che non ne vedevo rappresentato uno”- disse l’ex Osservatore prendendo il foglietto e studiandolo con particolare interesse.

“Un cuore di cosa?”- domandò Angel senza seguirlo.

Wesley , quando era estremamente preso dai suoi studi, sembrava pazzo. Ed in quel momento, era completamente andato, pensò il vampiro.

“Questo triangolo rappresenta , metaforicamente parlando, il cuore di una razza demoniaca chiamata Ikvàaz.Hai detto di averlo trovato addosso alla ragazza?”- chiese l’uomo mentre , quasi febbrilmente, cercava fra i suoi libri delle informazioni.

“Si … Spike lo ha visto sul dorso della mano di Clarck. Cosa ti fa pensare?”

“Ho un libro con qualche informazione. Sai, è strano che la Cacciatrice porti un simbolo simile addosso. Gli Ikvàaz sono demoni particolarmente rari, se non ricordo male …”- fece una pausa mentre tirava fuori un vecchio volume dallo scaffale della libreria- “ Ah, ecco.”- disse trovando le informazioni che cercava.

 Lesse velocemente il contenuto del libro seguendo le righe con l’indice e mimando a bassa voce le parole.

Angel rimase in attesa.

 “Ho bisogno di un paio di minuti,Angel. Ripassa fra un po’, eh? Anzi, mi farò vivo io appena avrò le informazioni che ti servono.”- esordì l’uomo interrompendo il silenzio dopo qualche minuto.

Il vampiro non osò rispondere. Lasciò la stanza e l’Osservatore e tornò al suo ufficio.

Spike era rimasto a sorvegliare il suo ufficio.Bene, un problema di meno.

 Clarck? Era ancora nello studio. Perfetto.

 Il biondo stava fumando l’ennesima sigaretta di quella giornata.

 “Fumare fa male, lo sai?”- disse Angel senza crederci davvero. Ma da qualche parte doveva pur cominciare un discorso, no?

“È un po’ tardi per me, non credi?”- disse Spike emettendo fumo dalle narici e dalla bocca.

“Ho parlato con Wesley.”

“Beh?”. Aveva finito la sigaretta.

“Il tatuaggio rappresenta un cuore di Ikvàaz, se ho capito bene.”

“Un cuore di Ik-che?”- sbuffò il biondo alzando un sopracciglio.

 Che nomi ridicoli venivano affibbiati a certi demoni. Ridicoli, incomprensibili e impronunciabili.

 “Ikvàaz”- disse Angel scandendo bene ogni singola lettera. “ Deduco che non dica niente nemmeno a te”

 “Mai sentito” Il biondo si accese un’altra sigaretta.

“ Beh, Welsey si chiedeva perché una Cacciatrice avesse un segno del genere addosso. Effettivamente, me lo domando anche io.”

 “ E questi Ik-cosi che demoni sono? Voglio dire, che sanno fare?”

“Non lo so.”

 “Che vuol dire non lo so.”

“Che non ne ho idea!”- sbottò spazientito Angel. Spike aveva un talento innato per farlo irritare.

Meglio cambiare argomento.

 “Hai avuto problemi con Clarck?”

“No, Miss-Innocenza è stata buona ma, non ti consiglio di entrare, adesso.”

“Cosa hai fatto”. Ridusse gli occhi a due fessure e si rammaricò di non avere uno sguardo disintegratore. Avrebbe volentieri desiderato incenerire quel biondo ossigenato davanti a lui.

 “Niente! Fred la sta visitando e mi ha ordinato di non fare entrare nessuno.”

 Angel rilassò i nervi e tirò un sospiro di sollievo.

 Poco dopo la porta dello studio si aprì e fece capolino Winifred, sorridendo . Entrarono tutti e tre nell’ufficio.

 Clarck era stata medicata e Fred le aveva prestato alcuni suoi indumenti. Con una minigonna a metà coscia, una canottiera , un golf di cotone aperto e i capelli raccolti in una treccia bassa laterale, la Cacciatrice pareva davvero inoffensiva.Avendo corporature molto simili, per Fred non era stato difficile trovare dei vestiti di ricambio per Clarck.

Spike squadrò la bionda da capo a piedi e increspò le labbra.

 Angel riprese l’atteggiamento freddo e distaccato che aveva assunto durante il colloquio precedente.

 Era sul punto di dire qualcosa ma, fu interrotto dall’ingresso di Wesley nell’ufficio.

 “Wes, novità?”- domandò Angel non appena lo vide.

L’uomo lo ignorò completamente. Almeno apparentemente.Osservò Clarck qualche istante poi, lanciò a Fred uno sguardo quasi rammaricato. La scienziata lo colse e si allarmò.

 “Vorrei scambiare quattro chiacchiere con la Cacciatrice”- disse l’ex Osservatore rivolgendosi al gruppo di amici- “Da solo”

Spike sollevò un sopracciglio. Sbuffò.

 L’espressione di Angel e Fred era indecifrabile. Wesley era freddo, distaccato e molto determinato.

“Solo per qualche minuto”- aggiunse per essere più convincente.

Il gruppo acconsentì . Uscirono dalla stanza e rimasero fuori,in attesa.

 “Puoi mentire a loro. Non sanno cosa sei, è più facile ingannarli. Ma non puoi ingannare me.”- esordì Wesley.

Camminò intorno alla Cacciatrice,la voce più tagliente di una lama.

 Clarck gli lanciò uno sguardo interrogativo poi, realizzò.

Maledizione!

 Doveva andarsene, subito. Ma avrebbe dovuto uccidere anche lui? Non voleva macchiarsi di un altro omicidio.

“Lei si sbaglia, professore.”- riuscì a dire, temporeggiando.

 “E invece No. Sai, l’ultima volta che ho visto raffigurato un cuore di Ikvàaz è stata dieci anni fa. Fu una scoperta casuale, stavo affrontando studi diversi ma, mi soffermai sulle particolarità di questa razza di demoni considerata quasi del tutto estinta.”- Wesley si fermò.

 Clarck trasalì.

 Dannazione!

“Quando gli uomini ombra elessero la prima Cacciatrice per combattere il Male, anche l’oscurità prese provvedimenti.Fu scelta un‘umana, una bambina che, una volta diventata donna, avrebbe ottenuto l’immortalità ed i poteri demoniaci necessari per combattere ed eliminare la Cacciatrice. C’era un problema, però. Mentre le Cacciatrici si succedevano in quanto mortali, l’Ikvàaz non aveva eredi data la sua immortalità.

Quando l’Ikvàaz originale venne ucciso, scomparve una delle minacce più grandi per le Cacciatrici. La creazione di un Ikvàaz comporta uno spreco immane di risorse ed energia, per questo dopo il primo, si contano solo altri due demoni.

Non più demoni puri ma, ibridi. Immortali ma, umani, vivi.

 Dopo la loro morte,la razza pareva essersi estinta definitivamente. Questo era ciò che credevano tutti e che credevo anche io fino a pochi minuti fa, quando Angel mi ha mostrato il simbolo che porti addosso.”

Clarck coprì istintivamente la mano destra con la sinistra. Doveva allontanarsi da lì e in fretta. Sapeva come sarebbe andata a finire ma, non voleva commettere un altro omicidio. Che fare?

“Ma c’è qualcosa che non potevo prevedere, nessuno poteva, in realtà.

Che Male e Bene scegliessero la stessa bambina per due compiti estremamente differenti.

Un errore, una fatalità, uno scherzo del Destino.

 Una Cacciatrice immortale che uccide Osservatori e , con molta probabilità, anche altre Cacciatrici.

Un Ikvàaz con un’anima che uccide altri demoni.

Cosa sei?

 Una minaccia? Un prezioso aiuto?Bene o Male?

Beh, io non ho intenzione di stare a rispondere a queste domande.”- detta quest’ultima frase, Wesley estrasse dalla giacca una pistola e la puntò contro la giovane. Sapeva che non sarebbe bastato questo ad ucciderla ma, il tamburo della pistola era completamente carico. Le avrebbe scaricato addosso tutti i colpi che aveva e poi avrebbe pensato a come finirla.

 Sparò.

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Capitolo 7
*** Capitolo 8 ***


L'ottavo capitolo!Scritto di getto, stamattina, dato che ho la febbre. Che dire, spero vi piaccia! La situazione si complicherà ulteriormente...;) che ci posso fare, le cose facili non mi sono mai piaciute.

wta87: la tua recensione è stata anche questa volta molto motivante e piacevole! grazie per il tuo sostegno!:)

 Buona lettura,

Francesca

 

 

Angel uscì dalla sala riunioni e si incamminò verso l’ufficio.

 Si complimentò con sé stesso per la splendida idea che aveva avuto : affidare Clarck a Giles ma, soprattutto, scortarla a Roma.

 Roma era una bella città, solare,piacevole, ricca di cultura e … Buffy.

 Lei era lì. L’avrebbe vista?Lo desiderava più di ogni altra cosa.

 E poi? Una volta vista? Cosa avrebbe fatto? Non ne aveva idea ma, ci avrebbe pensato sul momento .

 No ma, cosa stava dicendo? Non poteva incontrarla!Avrebbe sofferto e sarebbe tornato a Los Angeles tormentato e pieno di rimorsi. No. Non di nuovo! Ma stava impazzendo senza di lei. Vederla era la sua cura e ,beh, la salute prima di tutto, no?

In fondo si trattava solo di vederla ,non di parlarci.

 Gli era sufficiente? Ovviamente no ma, avrebbe dovuto accontentarsi.

 Fuori dalla Wolfram & Hart, intanto:

 “Tu sei davvero convinto che qui troveremo qualche informazione?”- aveva domandato Clarck, molto scettica.

 Lei e Spike erano appostati davanti ad un pub frequentato dalla peggiore feccia demoniaca di L.A.

 “Le informazioni, in questo genere di posti, circolano in fretta, dolcezza. C’è un tipo che sicuramente sa qualcosa. Dobbiamo solo aspettare che esca.”

“E tu come fai a sapere che è qui, stasera?”

“Perché viene qui tutte le sere”. Ghignò, divertito.

“Non dirmi che frequenti anche tu questo posto!” Esclamò la Cacciatrice.

Dalla finestra del locale, venne gettata in strada una sedia.

 “È un posto come un altro, per passare la serata”- rispose il vampiro con leggerezza.

Clarck alzò gli occhi al cielo, esasperata.

 “Eccolo.”- disse il biondo indicando un uomo appena uscito dal locale. “Muoviamoci.”

Clarck lo seguì.

 L’informatore era un ometto sulla quarantina, grassoccio e dall’aria mite. Quando li vide arrivare non si scompose particolarmente, anche se il vampiro aveva assunto un’aria minacciosa e prepotente.

 “Ciao Stanley”- disse Spike spingendo l’ometto nel vicolo accanto al pub.

Che bullo, pensò Clarck.

 “Spike! È da tempo che non ci vediamo. Qual buon vento ti porta qui?”

 L’ometto non sembrava particolarmente turbato dall’atteggiamento del vampiro che, per giunta, era il doppio di lui.

“Quattro giorni fa, sei omicidi e non escludo che ce ne siano stati altri durante queste notti. Sai niente?”

 “Forse”. Gli occhi dell’ometto scintillarono, furbi.

“Non ho tempo per i tuoi maledetti giochetti, Stan”.

 Il vampiro si rivelò per quello che era realmente. Gli occhi gialli di Spike si ridussero a due fessure.

 “Chi è la tua amica?” Stanley squadrò a lungo Clarck.

 “Non sono affari tuoi.E adesso parla. Muoviti.”

 “Sei migliorato nella scelta della compagnia, eh?” -disse l’ometto senza staccare gli occhi dalla Cacciatrice.

 Spike ringhiò. Lo afferrò per il bavero della camicia e lo sollevò da terra.

“Cosa vuoi farmi, Spike?Non puoi uccidermi se vuoi le informazioni che cerchi. E io ce le ho.” Disse Stanley cantilenando.

 L’ometto afferrò e strinse con la mano il polso di Spike. Clarck sentì le ossa del vampiro scricchiolare. Spike trattenne a stento un gemito di dolore. Dannato nano con la superforza, pensò il biondo.

“Fermo”-gli intimò la Cacciatrice con freddezza. “Qual è il tuo prezzo per le informazioni?”

Stanley lasciò la presa sul vampiro il quale, dolorante, lo rimise a terra.

 L’ometto paffuto si avvicinò alla ragazza.

“Adoro il tuo golf.” Disse con sguardo malizioso.

 Clarck rimase interdetta. Il golf? Solo questo?Beh, che lo prendesse! La giovane si tolse il maglioncino e glielo consegnò. Faceva freddo quella sera, constatò la Cacciatrice.

 “Merci beaucoup,mademoiselle.”- la ringraziò. Stanley odorò il golf ed inspirò profondamente.

 Con un sorriso a trentadue denti si rivolse a Spike. “ Dovresti ringraziare la tua graziosissima amica. Hai ancora due mani.”

 Il vampiro lo fulminò con lo sguardo. Il nano gliel’avrebbe pagata.

 “Ad ogni modo, il tizio che cercate si chiama Louis, è appena arrivato in città e vuole farsi rispettare.Per questo, sta facendo delle stragi. Siete rimasti indietro con il conteggio delle vittime. Con le tre di ieri notte, siamo a 17.”

“Dove lo troviamo”.Spike riprese il suo aspetto umano.

 “Credo che stasera farà un salto a Griffith Park. Provate lì. Sono convinto che sarà lui a trovarvi”- aggiunse con un ghigno tetro.

Spike e Clarck si allontanarono dal pub diretti verso il parco cittadino.

“Come va il polso?”-domandò Clarck. Tremava per il freddo.

 “Benissimo”-mentì il vampiro. La verità era che la sua mano pulsava terribilmente.

“Non capisco perché tu abbia dovuto fare tutta quella scenata da duro quando bastava sapere cosa volesse. Piuttosto, mi domando cosa ci faccia con un golf da donna.”

“È un feticista di indumenti femminili.”

 “Ah.”

Il vampiro rimase divertito dall’espressione inorridita della Cacciatrice. Spike si fermò un istante e si sfilò la giacca. La porse a Clarck.

“Tieni.”

 “Non ce n’è bisogno, sto bene!”- mentì spudoratamente la ragazza. Conciliò la frase con un sorriso falso che non ingannò il vampiro.

“Mettila. Non sopporto il rumore dei tuoi denti che battono per il freddo”. Sdrammatizzò.

“Grazie”. Indossò la giacca. Le stava enorme. Le maniche, le spalle, tutto.

 Spike ghignò quando gliela vide addosso. Non commentò e ripresero a camminare.

 Griffith Park non era molto lontano . Lo raggiunsero in relativamente poco tempo. Non c’era nessuno, apparentemente.

 “Collega!”- esclamò una voce alle loro spalle. Entrambi si voltarono.

 “Ho indovinato, vero?Tu sei un vampiro!” A parlare era stato un demone dalla pelle rosso scarlatto. Aveva un’aria distinta, abiti impeccabili ed eleganti ,le labbra piegate in un sorriso tetro.

 Spike lo guardò, accigliato.

 “Ma dimmi, che ci fai a spasso con la cena?” Domandò il demone alludendo alla Cacciatrice.

 “Tu sei Louis, vero?”-domandò Spike ignorando il quesito postogli dal demone.

“Vedo che la mia fama, mi precede.” Constatò soddisfatto il demone scarlatto. Il sorriso divenne un ghigno macabro e minaccioso. Non era un buon segno.

“Bene.” Spike lo colpì in mezzo agli occhi con un pugno. Louis indietreggiò ma, si riprese subito e contrattaccò, scaraventando il vampiro a qualche metro di distanza.

Il demone si lanciò sulla ragazza. La ferì al braccio.

 Clarck schivò un altro colpo e con un calcio colpì lo stomaco del demone.

 Aveva bisogno di un paletto, un ramo secco, una spada, maledizione!Non aveva più i suoi suppellettili. Un momento. Le tasche interne della giacca di Spike contenevano qualcosa.

 Mentre Louis era accasciato a terra per il colpo subito, Clarck rovistò nelle tasche:sigarette, accendino,foglietto di carta, altre sigarette e … paletto!Perfetto.

 Chissà che ci faceva un vampiro con un paletto in tasca. Spike era un tipo curioso.

Senza pensarci troppo, la Cacciatrice affondò l’arma nel torace del demone poi, estrasse l’accendino e gli diede fuoco.

 Il vampiro biondo, ripresosi dal colpo subito, le si avvicinò.

 “Bel lavoro”- constatò Spike.

In breve tempo, di Louis non rimase che un cumulo di cenere.

“Toglimi una curiosità. Perché hai un paletto nella giacca?”

 “Beh, è per abitudine. A Sunnydale facevo la ronda tutte le notti e ne avevo bisogno.”

Sunnydale.

 Sunnydale equivaleva a Buffy, nella sua mente. E Buffy portava a … Lei lo aveva mai amato?Non come lui aveva amato lei, questo è certo. Non le importava di lui. Era convinto che Andrew le avesse parlato del suo ritorno.

 Quel ragazzino, non sapeva tenere la bocca chiusa.

 Se Buffy sapeva di lui, allora, perché non lo cercava? E lui? Perché non andava da lei?Un tempo l’avrebbe seguita in capo al mondo invece adesso … Forse era cresciuto, era maturato ed aveva realizzato che Buffy non era la donna giusta per lui e lui non era il vampiro perfetto per lei.Ma si, al diavolo Sunnydale, al diavolo Buffy. Ecco.

Ma se lei fosse tornata da lui? Che avrebbe fatto? Sarebbe tornato ad essere lo zerbino della Cacciatrice oppure le avrebbe negato il suo amore? Non lo sapeva.

“Quanti anni hai? Come vampiro intendo.”-domandò Clarck. Voleva fare un po’ di conversazione.

 “120 ma, tu, piuttosto. Sei immortale da quanto tempo?”

 “Con questo, sono sessantadue anni che sono intrappolata nel corpo di una 22enne.”

“Vedo che non apprezzi la tua condizione di immortale.”

 “Ritengo che una vita eterna sia inutile.Il bello della vita umana sta nell’imprevedibilità, nella paura che ogni giorno sia l’ultimo,nel gioire delle piccole cose e nel dargli un valore grandissimo. Quando sei immortale,la vita scorre lenta e monotona.La certezza di non poter morire la rende noiosa e priva di significato.”

“Dipende da come passi la tua immortalità.Se la dedichi a far del Bene,allora, riacquista un equilibrio quasi umano. Potresti considerare il tuo stato di Cacciatrice come un obiettivo a lungo termine”-ironizzò il vampiro.

“Già”.

 Alla Wolfram & Hart, Angel ruggì spazientito. Di nuovo.

Da quando era tornato nel suo ufficio e non vi aveva trovato Spike e Clarck , aveva perso la calma.

 “Razza di idiota!Dove diavolo l’ha portata, quel maledetto vampiro!”

“Angioletto, se continui così, finirai con l’esplodere”- cercò di calmarlo Lorne. Era intimidito dalla reazione dell’amico.

“Angel, calmati. Spike è diventato responsabile, sono certa che ha agito in favore della squadra.”- disse Fred , apprensiva. In cuor suo, però, sapeva che Angel aveva ragione a reagire così. Che accidenti era saltato in mente a Spike? Sparire, senza preavviso con il demone-assassino era stato un gesto sciocco.

 “Calmarmi? Come posso calmarmi! Meno di tre ore ed un jet privato ci porterà a Roma! Su quell’ aereo ci dovrà salire la Cacciatrice, dannazione!”- ruggì ancora più forte.

Fred si ammutolì. Lorne trattenne il fiato. Angel era davvero fuori di sé.

 Bussarono alla porta.

Lorne andò ad aprire, approfittandone per uscire da quella stanza. Si ritrovò davanti a Spike, seguito da Clarck.

 Prima che la tempesta si abbattesse su di loro, Lorne si allontanò. I due malcapitati entrarono nello studio. Clarck lesse negli occhi di Fred che la situazione era grave. Molto.

 Anche la scienziata lasciò la stanza. Non voleva assistere all’ennesima sfuriata di Angel.

“Tu!”- ringhiò il vampiro moro indicando Spike. “Credevo di essere stato chiaro! Quando ho detto Fai La Guardia Alla Cacciatrice intendevo all’interno dello studio!Dove siete stati!”

“Abbiamo trovato l’assassino delle sei vittime.”

 “Che cosa?”.

“Lo abbiamo eliminato. Anzi, lei lo ha eliminato”. Spike indicò Clarck. Voleva che ricevesse un po’ di merito.

 “E … chi era?” Angel non sapeva più se essere arrabbiato, grato o altro.

 “Un demone che cercava di farsi un nome qui a Los Angeles”. Fu Clarck a parlare.

 “Volevo che si sapesse che avevo detto la verità, sulle sei vittime.”

 “Ah. Beh, avete fatto un ottimo lavoro. Ma resta il fatto che tu saresti potuta fuggire o …”

 “Ma non l’ho fatto.”

 “Si ma, se …”

“Sono tornata qui.”

 “Questo lo vedo ma, avresti potuto …”

“Basta”.

“Molto bene. Ora preparatevi, dobbiamo raggiungere l’aeroporto. Il jet sarà lì in tre ore al massimo.”

 “Jet?”-domandarono simultaneamente Spike e Clarck.

“Per Roma. Da lì, tu,Clarck, andrai in Inghilterra da un mio amico Osservatore. È molto interessato alla tua storia e vuole farti partecipare al programma di addestramento insieme ad altre Cacciatrici.”

“Vuoi davvero mandarla via?”- domandò Spike spiazzato.

 “Non vedo altre soluzioni.”-disse Angel al biondo poi, rivolto alla giovane donna “ Ti piacerà, vedrai. Sarai trattata come una Cacciatrice e non come un demone.”

Clarck non rispose. Los Angeles le piaceva. A parte qualche inconveniente, si era trovata bene lì. Non poteva restare? Anche se, l’idea di allenarsi come Cacciatrice non le dispiaceva affatto. Tutto sommato sarebbe stata una svolta positiva, per la sua vita.

 L’ascensore della Wolfram & Hart si aprì lasciando uscire due uomini in abiti scuri. Harmony li ricevette.

 “Posso aiutarvi?”

“Vorremmo parlare con Angel, se non le dispiace”. I due uomini sogghignarono.

 “Ve lo chiamo subito, ok? Restate qui.” Harmony si diresse da Angel. Bussò alla porta ed entrò.

 “Harmony, cosa c’è?”-domandò il vampiro moro.

“Ci sono due tizi qui alla reception che vogliono vederti. Te li mando in ufficio?”

“No, No. Vengo io, è meglio.” Insieme si diressero verso l’atrio. Angelus non ricordava di avere appuntamenti, a quell’orario.

“Salve. Cosa posso fare per voi?”- domandò cortesemente ai due uomini distinti.

 “Siamo qui per l’Ikvàaz, signor Angel. Per conto del signor Giles.”

 “Deve esserci un errore. Io e Giles eravamo d’accordo che avrei portato Clarck a Roma e che sarebbe partita da lì.”

“Si ,beh, Giles ha ritenuto che voi non doveste prendervi un disturbo così grande e così ci ha mandati a prelevarla. Spero non sia un problema.”

“No, certo che No. Vorrà dire che annullerò la prenotazione del jet. Beh, visto che siete qui, vado a chiamarla.”

 Che situazione. Giles avrebbe potuto anche avvisarlo. Ah, già. Le linee erano disturbate, magari non riusciva a mettersi in contatto. Rientrò in ufficio. “Beh? Chi era?”-domandò Spike vedendolo rientrare in ufficio .

 “Clarck sei pronta? Sono venuti a prenderti. Devi andare”.Angel ignorò la domanda di Spike. Si ritrovò ad essere dispiaciuto per la partenza di quella ragazza. Ne aveva passate tante.

“Aspetta, noi non partiamo più?”-Spike era negativamente sorpreso. Quindi quella Cacciatrice sarebbe partita subito?

“Cambio di programma.”-tagliò corto Angel.

 “Rivorrei i miei vestiti prima, così da restituire quelli che indosso a Fred.”- disse Clarck, gli occhi velati dalla tristezza.

 “Ma certo, la vado a chiamare subito.” -rispose Angel, finalmente gentile con lei.

 La ragazza si tolse la giacca e la restituì a Spike.

 “Tieni, grazie.”-disse sorridendo sinceramente.

“Hai portato un soffio di vita qui, ragazzina”-disse Spike sorridendo tristemente. “È un peccato che tu te ne vada”.

 Le lanciò uno sguardo profondo e sincero. Ecco, stupida anima!Lo stava facendo vacillare di nuovo. Ma doveva restisterle.

Si avvicinò a Clarck. Era così dannatamente bella. Voleva baciarla, ne aveva bisogno. Per accertarsi che fosse reale, che non fosse un sogno ma, non poteva. Doveva lasciarla andare e lo fece.

Si allontanò da lei, a malincuore.

 Poco dopo, Angel e Winifred fecero ritorno.

 Fred restituì i vestiti a Clarck e le regalò quelli prestati.

Tutti insieme si diressero nell’atrio.

“Beh, direi che è ora di salutarsi.”- disse con un sospirò malinconico Spike. Era rassegnato.

 “Ciao, Clarck.Giles ha il mio numero, per qualsiasi cosa, chiamaci.”- le disse Angel conciliando la frase con una stretta di mano. Le sorrise. “Grazie,Angel.”

Fred non disse niente ma, l’abbracciò affettuosamente.

“Buon viaggio, Cacciatrice.”-disse Spike con voce roca. Gli occhi grigi di Clarck si incontrarono con quelli azzurri del vampiro.La ragazza rimase senza fiato. Sorrise mestamente e,insieme ai due Osservatori, lasciò l’edificio.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Eccomi con il settimo capitolo!

wta87: mi fa piacere che anche il sesto capitolo ti sia piaciuto!:)devi scusarmi: ti avevo detto che Buffy sarebbe entrata in scena dal settimo capitolo ma,a causa del bisogno di dare una serie di spiegazioni (visto il casino di trama che ho ideatoXD) la Cacciatrice di Sunnydale apparirà più avanti. Se ci riesco,forse già dal prossimo capitolo altrimenti, croce sul cuore, nel nono capitolo Buffy ci sarà sicuramente;)

Spero che questo non influenzi il tuo giudizio sulla storia in generale:)

Nel frattempo ti rinnovo i ringraziamenti per la tua recensione e ringrazio anche chi sta seguendo questa storia!:D

wta87

ezrebet

Karima

NemoTheNameless

Grazie !

Buona lettura,

Francesca

 

 

Clarck si mosse verso di lui e lo scaraventò contro la scrivania di Angel. Allontanò dall’uomo l’arma e gli strinse una mano intorno al collo.

 Non lo avrebbe ucciso, non voleva .

 Allarmati dallo sparo e dalla confusione creata dall’impatto di Wesley con la scrivania, Angel e Spike irruppero nell’ufficio.

 “Ma che diav …” Spike non finì la frase.Prese Clarck per la vita e la strattonò all’indietro, separandola da Wesley.

 Angel aiutò l’amico a rialzarsi. Fred accorse in suo aiuto.

 “Che accidenti è successo!”- inveì il vampiro moro seriamente allarmato.

“Wesley, che è successo!”-esclamò Fred, visibilmente preoccupata.

L’uomo era scosso, aveva il respiro affannato ed una mano tremante.

 L’ex Osservatore non era riuscito nel suo intento. Non era così che dovevano andare le cose.

 L’aveva colpita? Ne era quasi convinto. Eppure, il demone tra le braccia di Spike, benché scosso, non sanguinava, apparentemente.

 Il vampiro biondo serrò la presa intorno a Clarck. Le bloccò le braccia, per sicurezza.

“Tu!”- ringhiò Angel in direzione della Cacciatrice - “Che cosa gli hai fatto!”

 “Ha cercato di uccidermi!”. Era stanca di quella situazione. Si divincolò dalla presa di Spike ma, dannazione, quel vampiro era forte, pensò.

 “Wesley?”- domandò stupito Angel volgendo lo sguardo verso l’amico.

L’uomo abbassò lo sguardo, colpevole.

 “Ho agito di impulso, ho fallito.”- disse l’ex Osservatore.

 “Perché!”-inveì Angelus, ancora incredulo.

 “Per il bene di tutti noi, Angel. Quella ragazza è un Ikvàaz”

“Ancora con questi diavolo di Ik-cosi?”- domandò esasperato Spike. Proprio non riusciva a pronunciare quel nome.

 “Spiegati meglio”- gli intimò Angel.

“Il primo Ikvàaz fu creato dalle tenebre per sconfiggere la Prima Cacciatrice. Il Male scelse un’eletta che, raggiunta la maggiore età, sarebbe diventata un demone immortale in grado di affrontare la Cacciatrice. Quando il primo Ikvàaz fu ucciso, la minaccia fu fermata. Se ne contano solamente altri due dopo il primo. Ma non erano più demoni completi.

 I nuovi Ikvàaz erano ibridi, essenza umana e demonica racchiuse nel corpo di una donna immortale. Dopo la loro scomparsa, ancora una volta, il pericolo cessò.E poi è arrivata lei”- disse indicando Clarck. La ragazza si irrigidì.

“Potrei definirla solamente come un’Anti Cacciatrice. Una bambina, prescelta sia dal Bene che dal Male per due compiti opposti. Un errore, direi, inaccettabile.”

“Non sta a te giudicarlo errore o meno, Osservatore”. Clarck lo fulminò con lo sguardo. Aveva recuperato il tono di voce sprezzante e fermo.

 “È realmente possibile? Insomma, che ci possa essere una Potenziale sia per il Bene che per il Male?”- domandò Spike pensieroso.

 “Ce l’hai davanti agli occhi”- rispose Wesley-“ Con il tempo, accrescerà la sua forza, aumenteranno le sue conoscenze e si rivelerà per ciò che è veramente. Un mostro.”

 “Ma io ho il diritto di scegliere da che parte stare!”- ruggì Clarck spazientita.

 “Hai fatto la tua scelta quando hai ucciso l’Osservatore”- sibilò Wesley.

“L’ho ucciso perché ha reagito come tu stai reagendo ora, professore. È venuto da me, pretendendo di dover decidere della mia vita. Non ne aveva il diritto, non gliel’ho permesso.”

“Per sopravvivere”. Era stata la motivazione che Clarck aveva usato per giustificare l’omicidio. Ora, per Spike ed Angel, aveva un senso.

 “Avrei potuto ucciderti, te lo saresti davvero meritato ma, non l’ho fatto”- disse Clarck. Wesley rimase in silenzio, prestando attenzione. “Avrei potuto uccidere te invece, ti ho salvato la vita”- disse rivolgendosi a Spike.Il vampiro la guardò, interessato.

“Sarei potuta fuggire da questo ufficio, non appena ristabilita eppure, sono qui ad ascoltare un uomo che pretende di dover decidere il mio destino e due vampiri che mi accusano di sei omicidi che non ho commesso. Non vado fiera di aver ucciso un Osservatore ma, non posso tollerare che mi si attribuiscano solamente azioni malvagie. Prima come Potenziale, poi come Cacciatrice, ho fatto la mia parte.”

“Resti sempre un Ikvàaz e come tale, è necessario che tu sia eliminata. Costituisci una minaccia per tutte le altre Cacciatrici”- proseguì testardo Wesley. “Ma un Osservatore ucciderebbe una Cacciatrice? Sono una Slayer quanto un Ikvàaz. Questo conta!”

 “Sono sicuro che non ci sarebbero obiezioni. La perdita di una combattente per l’eliminazione di un demone pericoloso. Un sacrificio più che giusto. Se fossi realmente una Cacciatrice comprenderesti tu stessa che la tua morte sarebbe quanto di meglio per tutti.”

Spike era senza parole. Era un discorso pesante persino per lui, quello.

Decise di liberare Clarck dalla sua presa.

Angel non obiettò. Fred guardò Wesley sconvolta. Come potevano, quelle, essere parole dell’uomo che amava?

 “Wesley, ora basta”- disse Fred severamente.

“Fred, io …”. L’uomo era davvero rammaricato. Aveva visto negli occhi dell’amata ansia, paura e pura incredulità.Si era spinto troppo oltre.

 Lui stesso rabbrividì rammentando le sue parole.

 Avrebbe affrontato nuovamente l’argomento ma, più in là. Aveva bisogno di riflettere, al momento.

Fred accompagnò Wesley fuori dalla stanza. Doveva medicarlo ed assicurarsi che stesse bene.

 “Devo fare una telefonata”-disse Angel sospirando. Era rimasto profondamente turbato dalle parole di Wesley e da quel gesto così impulsivo.

Lasciò Spike a fare da guardia. Clarck , in piedi nella stanza, sospirò.Decise di mettersi a sedere.

“E così sei un Ik … Quello”. Spike si mise a sedere su una poltrona di fronte a lei.

 La ragazza gli lanciò uno sguardo del tipo Devi Proprio?

 “Beh, è interessante”- proseguì il vampiro.

La ragazza sbuffò. Non aveva molta voglia di parlare.

 “Potresti fuggire”.

 “Cosa?”. Le era venuto spontaneo porre quella domanda. Aveva capito bene? Spike le stava davvero proponendo una via di fuga?

“Potresti andartene. Io non ti fermerò”- disse sogghignando.

“Stai scherzando.” Non poteva fare sul serio.

“No. Esci da quella porta e mettiti in salvo.”

“Perché vuoi aiutarmi?”

 “So distinguere il Bene dal Male. Un tempo ero uno dei vampiri più temuti al mondo e adesso, invece, do una mano ai buoni”. Disse alludendo a lei. Buona. Lei lo era e lo sapeva e constatare di non essere l’unica ad accorgersene, era quanto di più bello potesse esserci.

Poteva quel vampiro comprenderla?

 Sorrise sinceramente.Da quanto non lo faceva?

 “Quindi, và. Ti copro io”.

 “No”

“No? Non è ciò che vuoi? Uscire da questa scomoda situazione?Tornare ad essere libera?”

“Non sono mai stata libera.Me ne andrò ma, prima, voglio trovare l’assassino delle sei vittime e provare che non ho nulla a che fare con loro. Avrò bisogno del tuo aiuto”. Prima di andarsene, voleva che si sapesse che lei aveva detto la verità e che agiva in favore del Bene.

“Beh, tanto non ho di meglio da fare.”- rispose Spike increspando le labbra in un mezzo sorriso.

La ragazza aveva della stoffa, pensò il biondo.

 Angel , in sala riunioni,digitò il numero di telefono di Giles e premette il tasto di chiamata.

 Suonava libero. Bene.

 “Pronto?”

 “Giles, sono Angel.”

 “Oh Angel, è da parecchio che non ho il piacere di parlarti.”

 “Non ha più richiamato.Perché?”

“Beh, qui le cose sono leggermente complicate,le linee telefoniche sono spesso disturbate, mi è stato impossibile mettermi in contatto. Ma dimmi, come procede la vostra indagine? Avete trovato l’assassino?”

 “Signor Giles, le dice niente il nome Ikvàaz?”

“Dovrebbe?”

 “Direi di si” Angel raccontò a Giles tutto quello che avevano appurato sul caso, su Clarck ,sugli Ikvàaz e sulla reazione di Wesley.

Di tanto in tanto, poteva sentire l’Ossevatore pulirsi le lenti degli occhiali e sbuffare incredulo a quelle informazioni. Una volta terminato il racconto, il vampiro rimase in attesa.

“È a dir poco sorprendente”. Disse Giles con voce roca. Era rimasto colpito da simili notizie.

 “E così Wesley ha cercato di eliminarla? Gesto sciocco.”

“Mi trovo ad essere pienamente d’accordo”- disse Angel.

“Cosa hai intenzione di fare?”

 “Non lo so. L’ho chiamata perché avevo bisogno di un consulto.”

“Ascoltami. Sarei davvero interessato a conoscerla. D’altro canto è anche una Cacciatrice, avrà bisogno di un addestramento. Potrei farla venire a prendere da qualche collega per scortarla qui in Inghilterra.”

“Non credo sia una buona idea …”

 “Potrei chiedere ad Andrew. In fondo, lo conosci ,no?È un ragazzo in gamba.”

“È ancora a Roma?”

 “Si”

“Scorterò personalmente la Cacciatrice fino a Roma. Da lì, il viaggio sarà più breve per Andrew, quindi più facile.”

 “È un bel gesto il tuo, ragazzo”

“È il minimo.”

“Allora siamo d’accordo. Mi prenderò cura di lei, una volta arrivata.”

 “Grazie Giles. E riguardo all’identità dell’Osservatore? Wesley le aveva riferito il suo nome. Cosa ha scoperto?”

“Ah, già. Charles Douglas lavorava ad un progetto piuttosto riservato , del quale non mi è stato riferito alcun particolare. Vedrò di farmi dire il più possibile.”

 “Allora a presto, Giles”

“Buona fortuna”

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Ecco il nono capitolo!:D e con esso la tanto promessa apparizione di Buffy! fatemi sapere cosa ne pensate^^

wta87: grazie per la tua recensione, piacevole e motivante come sempre!:) spero tu gradisca anche questo capitolo!

ringrazio chi ha messo la mia storia fra le preferite, augurandomi di ricevere anche loro personali considerazioni sulla trama:)

Grazie a:

Lorelai Wayne

venus 189

Bene! Buone lettura,

Francesca

 

Carck si accomodò su una delle poltrone del jet privato che la stava scortando in Italia.

 Cominciò a sfogliare una rivista, svogliatamente. Sarebbe stato un viaggio lungo e, a giudicare dalle facce dei suoi compagni di viaggio, nessuno dei due era particolarmente loquace. Sbuffò.

 Si sentì osservata ed interruppe la lettura. Alzò gli occhi; i due Osservatori le lanciarono uno sguardo severo e pieno di disgusto.

 “Ma che bella accoglienza!”- ironizzò Clarck. Si augurò solo che il signor Giles non fosse come quei due. Si alzò.

“Dove stai andando”- domandò allarmato uno dei due uomini.

“Vado solamente in bagno …”

 “Fa’ in fretta.”- le intimò l’uomo.

 Un tipo piuttosto gelido, pensò la ragazza. Ma lo giustificò, ricordando che era inglese.

 Entrò in bagno e si rinfrescò il viso. Lasciò scorrere l’acqua. Sentì i due Osservatori bisbigliare.

Dato che Clarck era per metà un demone, i suoi sensi erano molto più sviluppati del normale.

 “Mister Douglas sarebbe stato fiero di noi, John. L’abbiamo trovata, il rito potrà essere compiuto.Ma per quanto riguarda il fatto che sia anche una Cacciatrice? Credi che influenzerà la creatura?”. L’uomo parlava con tono febbrile.

 Douglas? Le diceva qualcosa, dove l’aveva già sentito?

Alt. Oh, No. Era l’Osservatore che aveva cercato di portarla via! Ma di che rito stavano parlando?

 Si chiuse a chiave in bagno e continuò ad origliare.

 “Il lato umano dell’ibrido morirà durante il rituale, quindi svanirà anche l’essenza della Cacciatrice. Fossi in te, non mi preoccuperei.Quando l’ultima goccia di sangue cadrà, l’Ikvàaz originale tornerà ad esistere. A proposito, pensi che i confratelli siano riusciti a trovare un demone abbastanza forte per completare il rituale?”

 “Credo avessero già prescelto un demone del caos. Lo avranno già condotto all’Altare, immagino.”

 Sangue, altare, rituali e setta di invasati. Non era una buona combinazione.

 E adesso? Era in trappola su un aereo a centinaia di metri di quota, chiusa a chiave in un bagno.

 Si rimproverò mentalmente di essersi fidata così ciecamente. Eppure erano anni che fuggiva da persone del genere, avrebbe dovuto riconoscerle immediatamente!

 Idiota. Lo era davvero, pensò di sé stessa.

Bene, ora aveva bisogno di un piano. Doveva dirottare l’aereo.

 Niente di più facile, pensò ironicamente.

 I due Osservatori tacquero. Uno dei due bussò alla porta del bagno e le intimò di sbrigarsi.

 “Ancora cinque minuti!Vorrei lavarmi i capelli”. Aveva bisogno di temporeggiare.

 “Esca, ora.”- disse l’uomo con tono minaccioso. Bussò alla porta con maggiore forza.Il collega lo affiancò.

Clarck decise di non abusare ancora della loro pazienza e mise in atto il suo piano.

 Spalancò la porta del bagno con un potente calcio, scaraventando a terra entrambi gli Osservatori. Questi, rimasero a terra, svenuti.

La Cacciatrice cercò la cabina di pilotaggio. La trovò e vi entrò.

 Il pilota si mostrò collaborativo ed incominciò ad invertire la rotta.

 “Torniamo indietro, signorina?”- domandò il comandante.

 “Si, torniamo a Los Angeles …”. Clarck avvertì una potentissima scarica elettrica in tutto il corpo. Non riuscì a muoversi e si sentì bruciare. Si accasciò a terra, priva di sensi.

L’Osservatore, ripresosi dallo svenimento, spense il teaser che teneva in mano .

“Mantenga la rotta stabilita in partenza, comandante”. Corrugò il volto in un’espressione cupa e minacciosa.

Il pilota, scioccato, reimpostò nuovamente la rotta.

 Clarck fu trascinata fuori dalla cabina del comandante, sedata e rinchiusa in una cabina di servizio.

Nel frattempo alla Wolfram & Hart, un assai noto vampiro biondo era assorto fra i suoi pensieri.

 E così, Clarck se ne era andata.

Tipico.

Mai una volta che le cose andassero come dovevano per Spike: una fidanzata pazza, una troppo stupida persino per i suoi gusti, una che lo usava semplicemente …

Con Clarck non era ancora accaduto nulla ma, di certo, non sarebbe mai successo dato che,a breve, sarebbe stata a migliaia di chilometri di distanza. “Bel lavoro ,Spike”- si rimproverò mentalmente il vampiro- “Mai che tu riesca a trovare quella giusta!”

Sbuffò irritato. Aveva bisogno di una sigaretta. Cercò nella tasca della giacca il pacchetto, lo estrasse e lo aprì. Era vuoto. Lo accartocciò con violenza gettandolo a terra. Ringhiò.

Grandioso! Come se non bastasse aveva finito anche le sigarette.

 Ora la serie di sfortunati eventi era completa.

 Poteva andare peggio? Non volle nemmeno pensarci.

 Era seduto per terra, nell’atrio della Wolfram & Hart. Quel posto diventava ogni giorno più noioso, pensò.

Si alzò e si trascinò nell’ufficio di Mister Mascella, dato che non aveva niente di meglio da fare.

 Spalancò la porta e si diresse verso il divano. Si distese e chiuse gli occhi.

 “Oh, andiamo, Spike!Non dirmi che pensavi davvero che se fosse rimasta, si sarebbe accontentata di te”. Angel aveva chiara la situazione del biondo e non lo trovava patetico anzi, ebbe piacere nel vedere che Spike era diventato più maturo. Ma quando gli sarebbe ricapitato di avere William il Sanguinario in quello stato di vulnerabilità e depressione? Decise di punzecchiarlo, per puro divertimento personale.

 Il vampiro biondo, senza aprire gli occhi o muoversi dalla sua posizione, scandì bene le parole Và All’Inferno.

 “Starà bene. È quello di cui ha bisogno, ora come ora”. E così lo stava davvero consolando? Angel si stupì di sé stesso.

 “Già”. Spike mise le mani dietro la testa.

 Silenzio.

 Angel non sapeva cos’altro dire, Spike non aveva voglia di parlare.

“Ho del brandy nel secondo scaffale”- disse indicando con il mento il mobile dietro la sua scrivania.

 “Pensavo che non l’avresti mai proposto. Spero che tu abbia qualcosa di serio con cui correggerlo”.Spike si alzò svogliatamente dal divano e si accomodò sulla poltrona di fronte ad Angel. Il vampiro moro versò l’alcolico in due calici che teneva nel cassetto della scrivania.

Andarono avanti per un paio d’ore. Ormai non riuscivano nemmeno più a tenere in mano il bicchiere.

“Credo di essere ubriaco”. Spike scoppiò in una fragorosa risata.

 Per cosa stava ridendo? Non ne aveva la più pallida idea ma, al Diavolo.

 Angel lo seguì nella risata. La stanza fu invasa da un coro di voci sguaiate e cupe.

 Entrambi avevano i loro problemi, nessuno dei due voleva ammetterli.

 Perché non riderci su? Al momento di euforia, seguì uno di depressione e tristezza poi, si addormentarono.

 “Angel? Angel!”-la voce di Fred, per quanto dolce potesse essere,esplose nella testa del vampiro e lo riportò brutalmente alla realtà.

 Anche Spike si svegliò.Grugnì e si rimise a dormire.

 In fondo, non era lui quello chiamato in causa.

 “Mhmm … Che c’è Fred?”- mugugnò svogliatamente Angel, mentre i postumi della sbornia infierivano su di lui.

 “ Avete bevuto, vedo.”- commentò la ragazza con fare di rimprovero.

 “Solo un po’,Fred”

 “Ero preoccupata. Sei chiuso in ufficio da ieri mattina, credevo fossi uscito.”

 “Ieri mattina? Che ore sono?”

 “Mancano tre minuti a mezzogiorno.”

 “Ah.”

Quanto accidenti avevano dormito? Si alzò dalla poltrona. Prima di uscire dal suo ufficio tirò un pugno a Spike. Visto che lui era sveglio, tanto valeva che anche il biondo si alzasse.

“Scusami, per averti fatta preoccupare.”- disse costernato il vampiro moro all’amica.

“Non devi scusarti, Angel. So che i recenti avvenimenti vi hanno scombussolati più che chiunque altro.”

Angel le lanciò uno sguardo interrogativo.

 “Andiamo, non è difficile capire che entrambi avete problemi con le Cacciatrici!Nelle relazioni sentimentali, si intende. Tu, Buffy …”

Fred, la perspicace,dolce, Fred aveva centrato il punto, pensò Angel.

 “Non voglio parlarne.”

 “Ma Angel, ti farebbe bene discuterne …”

 “Non ce n’è alcun bisogno.”

“Sei stato molto distratto, recentemente. Se non vuoi farlo per te stesso, fallo per la squadra”. La voce di Fred divenne più severa.

 “Sto bene, non mi serve una consulenza”. Angel pose fine alla discussione .

 Fred non replicò. Quel testone, si era impuntato.

 “Ad ogni modo, tieni. Giles ha lasciato un messaggio in segreteria, vuole che lo richiami al più presto.”- disse la scienziata porgendo al vampiro un foglietto con un numero di telefono inglese, diverso da quello con il quale l’Osservatore, in genere,chiamava.

 “Lo chiamerò fra un paio d'ore, ok? Ora ho da fare.”

 “Angel, Giles sembrava allarmato. Credo che dovresti chiamarlo subito.”

 “Allora vado”.

Il vampiro prese il numero e si diresse nella sala riunioni.

 Spike, avendo sentito quello che Fred aveva detto, uscì dall’ufficio e seguì Angel. Forse sarebbe riuscito a parlare con Clarck,pensò.

Angelus digitò il numero di telefono e rimase in attesa.

 La linea era libera, Giles rispose.

 “Angel,sei a Los Angeles?”Giles ne fu sorpreso. “ Beh, ad ogni modo devo parlarti di una questione importante.”

 “Signor Giles, questo non è il suo solito numero. Da dove sta chiamando?”

“È proprio questo il punto.Qualcuno ha intercettato la nostra ultima telefonata.Ho avuto bisogno di procurarmi un nuovo numero, per chiamarti senza che nessuno ascoltasse la nostra conversazione telefonica.”

“Che cosa?Chi è stato!”

 “Credo di saperlo. Ho parlato con un mio collega, William Brown. Mi ha riferito che Charles Douglas era un uomo corrotto e come lui ce ne sono diversi all’interno del Consiglio degli Osservatori. Douglas ed altri hanno dedicato parte della loro vita alla ricerca dell’ultimo Ikvàaz.

Ho fatto qualche ricerca in più ed è saltato fuori che è possibile ricreare l’Ikvàaz originale unendo la metà di cuore demoniaca dell’ibrido a quella di un altro demone. Credo che sia esattamente quello che gli uomini di Douglas stanno cercando di fare.

 La loro setta ha sede in Italia, se ho capito bene.

 Avevo provato a rintracciarti per dirti di non soggiornare troppo a lungo a Roma con Clarck prima che lei ed Andrew ripartano, perché potrebbe essere rischioso. La Cacciatrice aveva ragione. Douglas non stava cercando di aiutarla, voleva ucciderla per far risorgere un demone ancora peggiore. Ma, visto che non siete ancora partiti, non vedo dove sia il problema … Andrew e Clarck prenderanno il primo volo disponibile e tutto si risolverà. Una volta in Inghilterra la ragazza sarà al sicuro.”

 “Ma di cosa sta parlando, Giles? Clarck è partita quasi due giorni fa! Due suoi colleghi sono …”.

“Colleghi? Ma di cosa stai parlando? Angel? Pronto?” Giles era preoccupato.

Oh, No. No,no,no,no,No! Angel rimase in silenzio, lo sguardo confuso e spaventato.

 Spike capì che qualcosa non quadrava e si allarmò.

 Con la voce spezzata, roca e piena di senso di colpa Angel disse- “Signor Giles, Clarck è partita due giorni fa e credo di averla consegnata nelle mani dei suoi carnefici”

Spike fu scioccato dall’affermazione del vampiro moro. Fu invaso da un istinto omicida, avrebbe voluto farlo a pezzi ma, non lo fece. Ringhiò, furibondo.

“Cosa? Angel che è successo!” Esclamò Giles dall’altra parte del telefono.

“Signor Giles, l’hanno portata via. Sono venuti qui per conto suo a prelevare Clarck. Non posso credere di essere stato così stupido da avergli creduto.”

“Non potevi saperlo, Angel. Ci hanno ingannati tutti quanti.Devi partire immediatamente, prima che gli uomini di Douglas invochino l’Ikvàaz. Mi informerò sul luogo esatto in cui la setta si riunisce e avviserò Buffy ed Andrew della situazione. Ti servirà una mano.”

 “Grazie, Giles”. Concluse la telefonata.

Angel era atterrito. Come aveva fatto a non accorgersene? Perché non aveva indagato?

 Spike lo guardò di sbieco e lo attaccò con violenza sferrandogli un pugno.

 “Se le dovesse accadere qualcosa, sappi che non te lo perdonerò mai. Mi hai capito?”-ruggì il biondo.

 Angel non rispose, la reazione di Spike era più che giustificata.

“È innocente, lo è sempre stata! Non le hai mai dato un briciolo di fiducia nonostante abbia dimostrato a tutti che diceva la verità! Per questo non hai indagato, per questo non hai ritenuto importante accertarti che stesse bene. Lei, per te, non ha importanza ma, per me si. Se Clarck dovesse morire, sappi che ti ucciderò.”

 Discussero animatamente nell’ufficio. Avevano bisogno di scaricare la tensione, di sfogarsi.

 Angel richiamò il jet, dovevano partire immediatamente. Misero entrambi da parte le divergenze e si prepararono.

 Avevano già perso un giorno, ne avrebbero perso un altro con il viaggio. Avevano qualche speranza di arrivare in tempo?

 Spike , per tutto il viaggio, si tormentò con il pensiero di fallire la missione, di arrivare troppo tardi e non poter salvare la Cacciatrice.

Angel fu attanagliato dai sensi di colpa. Mille dubbi affiorarono nella sua mente, la paura di fallire lo torturò.

 Le ore di volo sembrarono interminabili. L'aereo atterrò verso le cinque e mezza del mattino successivo. Fuori dall’aeroporto trovarono Andrew ad attenderli. Il ragazzo li fece entrare tempestivamente in automobile, per limitare la loro esposizione al sole.

 Angel dovette imporsi mentalmente di calmarsi. Stava per rivedere la sua Buffy, doveva esserne felice ma, le circostanze non la rendevano una visita di piacere.Avrebbe avuto il tempo di parlarle? Una volta salvata Clarck, si.

 Spike reagì allo stesso modo. Avrebbe finalmente saputo se Buffy era stata informata del suo ritorno o No. E se, sapendolo, aveva scelto di non cercarlo. Deglutì nervosamente.

 Entrarono all’interno della palazzina in cui viveva la Cacciatrice di Sunnydale.

 Ad ogni gradino che i due vampiri salivano, il loro nervosismo aumentava.

 Andrew aprì la porta di casa. In contro luce, davanti ad un’ampia finestra, una figura esile ed incredibilmente forte al contempo, si voltò in direzione degli ospiti.

Buffy li guardò, con le braccia incrociate al petto.

Angel e Spike trattennero a stento un’espressione di sorpresa. Non era cambiata affatto. Era sempre la stessa Buffy.

 “Entrate”- disse con fare autoritario la ragazza. Era seria in volto, impassibile nonostante avesse davanti i due uomini ,forse, più importanti della sua vita.

 “Buffy …”- mormorò Angel .

“Si può sapere che accidenti è successo?” Buffy alzò la voce, il suo sguardo severo inchiodò i due uomini davanti a lei.

 “Giles mi ha chiamata, mi ha descritto la situazione. Personalmente, vi facevo più svegli. Avete consegnato quella ragazza nelle mani dei suoi assassini, i miei complimenti!”

Spike non capì. Buffy si era accorta che lui era tornato, dopo essere stato ridotto in un cumulo di cenere, o no?

“Ehi, aspetta un momento. Io non ho a che fare con questo. È stato lui a consegnargliela. Io non ne sapevo nulla”. Spike si giustificò accusando Angel e scaricandogli tutta la colpa addosso.

“Ha importanza? La situazione non cambia, Spike”. Buffy rispose duramente. Pronunciando il nome del vampiro, non riuscì a definire se fosse felice di vederlo o meno.

“ Siamo qui per rimediare.”- disse Angel guardando Buffy negli occhi. La Cacciatrice rimase un istante senza fiato guardandolo poi, si ricompose .

 “Potrebbe essere già troppo tardi, sappiatelo.Ma tenteremo.”- la ragazza si ammorbidì un po’.

 “Ma non sappiamo dove l’abbiano portata.”-disse Spike con voce roca.

 “Oh, non glielo hai detto, Buffy?”- intervenne Andrew. Angel e Spike lo guardarono.

 “Giles ha richiamato qui, ieri sera. La Setta dei Caduti, così si chiama, si riunisce a Firenze ed è lì che secondo Giles, effettueranno il rituale.”- disse il giovane ragazzo.

“Ci stavo arrivando Andrew, grazie.”- sorrise Buffy, fulminandolo con lo sguardo.

 “Beh, che aspettiamo? Partiamo immediatamente”- suggerì impaziente Spike.

 “Partiremo alle undici e mezza. Questo è il programma.”- rispose Buffy mascherando il nervosismo con la durezza.

 “Così tardi?Fra quattro ore! Allora, forse, dovremmo portarci dietro anche una bara perché quando arriveremo, Clarck sarà morta!”- ringhiò Spike.

 “Dobbiamo aspettare Willow. Abbiamo bisogno del suo aiuto, non sappiamo a cosa andiamo in contro.”

 “E la strega non può raggiungerci a Firenze?”- insistette Spike.

“No.Voi non potete rimanere esposti alla luce del sole e Willow conosce un incantesimo che ci permetterà di arrivare a Firenze in pochissimi minuti, facendoci risparmiare tempo.”

 “Vorrà dire che aspetteremo Willow qui”. Angel pose fine alla discussione.

“Bene, seguiamo il tuo piano, Cacciatrice”- sbuffò Spike, infastidito.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Decimo capitolo!:D fatemi sapere cosa ne pensate,se vi va:)

Bene! Passiamo ai ringraziamenti:

Ezrebet: ti ringrazio per la tua recensione! Mi fa piacere sapere che segui questa storia e che ne apprezzi la trama!:) Per quanto riguarda il nuovo amore di Spike, devi sapere che in ogni fanfiction che scrivo, aggiungo sempre almeno un personaggio originale.. Diciamo che è un esercizitazione in vista di quando, spero, riuscirò a scrivere una storia tutta mia:)

Personalmente, adoro il personaggio di Spike ma, sono più propensa a scrivere sulla coppia Angel x Buffy. Resta però il fatto che non potevo lasciare Spike da solo e perciò ho creato Clarck.Forse il mio personaggio non prenderà mai il posto di Buffy nella vita di Spike ma vale la pena tentare:)Ti ringrazio ancora tantissimo per la tua recensione e spero di continuare a ricevere il tuo parere riguardo la storia:)

wta87:GRAZIE! Devo dirtelo, sto cominciando a diventare dipendente dalle tue recensioni!:)Quella del nono capitolo in particolar modo, mi ha messo di ottimo umore! Sapere di suscitare reazioni del genere in chi legge, è quanto di più bello si possa immaginare!Grazie, davvero!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia, ciao!

Bene!

Buona lettura a tutti,

Francesca

 

Rimasero in silenzio per qualche minuto.

 Spike ritenne fosse il momento giusto per avere dei chiarimenti.

 “Non ci posso credere”- sbottò improvvisamente.

 Buffy lo guardò accigliata. Angel rimase in silenzio, aveva capito a cosa il biondo si riferisse.

 “Davvero, è pazzesco!Sei forse diventata cieca, Buffy?”

La ragazza non rispose. Ora sapeva anche lei di cosa stava parlando Spike.

 “Sono qui, davanti a te, dopo che tu stessa mi hai visto sbriciolare nella Bocca dell’Inferno, e non dici niente? Nemmeno un ciao Spike, ehi ti trovo bene, sei forse resuscitato?”

 Buffy continuò a tacere.

 “Quindi sapevi che ero tornato e non sei venuta a cercarmi, per tua scelta. Dico bene?”- domandò tornando serio.

 Buffy abbassò lo sguardo, Spike aveva ragione. Andrew le aveva parlato del suo ritorno e lei aveva scelto di far finta di niente.

 “Spike , io …”

“No, Buffy, forse è meglio così, credimi.”- la interruppe il biondo- “Siamo pari, no?”

 Lei lo guardò, non capendo a cosa si riferisse.

 “Tu non sei venuta a cercarmi, io nemmeno. Ci avevo pensato ma, poi, ho cambiato idea. Questo dovrebbe dirci qualcosa ,non credi?”

Buffy annuì.

 Aveva provato amore per Spike ma, non era un legame forte come quello che aveva avuto con Riley o … Angel.

 Non aveva mai visto un futuro per lei e Spike, in cuor suo.

 Spike era consapevole che Buffy aveva costituito una parte importante della sua vita, lo aveva spinto a fare cambiamenti drastici come diventare buono, riottenere un’anima, crescere. E le era grato per questo ma aveva anche capito che lei aveva bisogno di qualcuno diverso da lui e questo non lo disturbava. Non più, almeno. Ma questo non influenzava il fatto che,per lui, Buffy sarebbe stata sempre importantissima.

Lo stesso valeva per lei nei confronti di lui. Erano pari, come Spike aveva affermato.

 Angel non si intromise nella discussione. Era lecito che avessero i loro chiarimenti ma, il vampiro moro non poté fare a meno di provare una profonda gelosia nei confronti di Spike. Per lui era così facile parlare di rapporti, amore e sentimenti mentre Angel si trovava spesso in difficoltà, in questo genere di situazioni.

Buffy lo detestava,non si fidava più di lui e, certamente, il rapimento di Clarck non lo metteva in una luce migliore, anzi.

Dunque, come poteva dirle che l’amava ed aspettarsi che anche lei ricambiasse i suoi sentimenti? Accantonò momentaneamente l’idea di dichiararle il suo amore.

 Ma bene! Era tornato nel suo Inferno personale.

 

 Nel frattempo, a Firenze i preparativi per il rituale procedevano a ritmo spedito.

 Clarck aprì gli occhi.

 Era buio, un’oscurità disarmante. Era all’Inferno? O in una bara?

 Inspirò a fondo, cercando di calmarsi.

 Respirava, era dunque viva? Sepolta, dove?

 Le tempie pulsavano all’impazzata. O era il suo cuore?

 Ordine.

 Doveva rimettere in fila i ricordi, capire cosa fosse successo. Quanto era grande il luogo della sua prigionia?

Provò a muoversi. Era legata?

Il polsi erano bloccati da un paio di spesse manette. Tentò di muoverli ma erano intorpiditi, il ferro tagliava la sua pelle.

Calma.

 Era distesa supina. Tentò di girarsi su un fianco e con orrore si accorse di avere almeno un paio di costole spezzate.

Trattenne a stento un gemito di dolore e con un ultimo sforzo si girò. Le manette urtarono su quello che doveva essere il pavimento, provocando un sordo rumore metallico. Una cassa di ferro?

 Un altro sonoro clang delle manette glielo confermò. Girò nuovamente su sé stessa. Toccò una parete. Approssimativamente aveva uno spazio di 80 cm di larghezza per? Quanto era lunga la cassa?

 Si trascinò sui gomiti ma, scivolò su un liquido caldo ed appiccicoso. Un grido di dolore echeggiò nella cassa. La sostanza entrò in contatto con il suo viso.

Nonostante non riuscisse a vedere nulla, la classificò come sangue. Di chi? Il suo?

 Quanto ne aveva perso? E quanto gliene rimaneva?

 La sua bara misurava all’incirca due metri e dieci di lunghezza. Era riuscita a toccarne il fondo.

Claustrofobia.

 Si accorse di soffrirne, doveva uscire, respirare.Prese violentemente a calci la cassa. Il dolore alle costole si fece insopportabile e la ragazza non aveva ancora capito se era dallo sterno che sanguinava o dalla gamba o da chissà dove. Non riusciva a distinguere da quale zona del suo corpo provenissero le fitte che provava.

 Cercò di isolare il dolore e sfoderò un ennesimo, disperato, poderoso calcio alla cassa. Un cedimento. Era saltato un bullone?

 Continuò a tirare calci finché non scorse un sottilissimo spiraglio di luce. Calci, ancora calci. La parete della cassa cedette definitivamente e si allentò quanto bastava per permetterle di uscire.

Era sola.

 Faceva terribilmente freddo, l’umidità era sovrana indiscussa di quel luogo. La cassa metallica era posata su un altare di pietra.

 Clarck scese dal grosso masso. I suoi piedi entrarono i contatto con acqua gelida provocandole forti brividi.

Si trovava in una grotta. Era ben illuminata sebbene non riuscisse a capire da quale punto provenisse la fonte di luce. La Cacciatrice poté finalmente vedere da dove proveniva tutto quel sangue. Poco al di sopra del ginocchio destro, c’era un profondo taglio. Utilizzò l’acqua gelata per tentare di fermare l’emorragia.

 Doveva andarsene da quel posto, il prima possibile ma, aveva bisogno di liberarsi dalle manette.

 Mentre cercava un masso abbastanza affilato da rompere le catene, fu però colta di sorpresa da un’ombra alle sue spalle.

 

 A Roma, intanto …

 “E così, io e Spike, con un grandioso gioco di squadra, abbiamo colpito la Cacciatrice psicopatica … Come si chiamava? Ah, si! Dana!Che incredibile collaborazione, siamo una squadra fantastica, vero Spike?”Andrew stava raccontando per l’ennesima volta la sua ultima visita a Los Angeles.

 Spike lo guardò accigliato e sbuffò irritato. Si come no, pensò nella sua testa.

 “Si, un gioco di squadra così formidabile che tu sei caduto a terra svenuto e Spike ci ha quasi rimesso entrambe le mani.”- concluse Angel riassumendo in breve gli avvenimenti.

 “Sono particolari, quelli!”- banalizzò il giovane Osservatore.

Buffy non poté fare a meno di sorridere.

 “In questa missione, signori, vi dimostrerò quanto valgo”- disse Andrew determinato.

 “Mi dispiace Andrew ma, sarà per la prossima volta. A te affido un compito molto importante che voglio tu svolga durante la mia assenza.”- lo interruppe Buffy con uno sguardo astuto.

 “Oh si, di cosa si tratta? Andare di pattuglia qui a Roma? Cercare alleati?”- domandò entusiasta il ragazzo.

 “Peggio … Ho bisogno che tu tenga d’occhio quel terremoto di mia sorella Dawn”

 Il ragazzo strabuzzò gli occhi.

 “Cosa? Vuoi che faccia da babysitter a tua sorella? Ma lo faccio già tutti i giorni!”- replicò contrariato Andrew.

 “Andrew, ti prego. È importante che tu sorvegli Dawn. Non voglio che le accada niente, intesi?”

 “E va bene”. Il ragazzo sbuffò imbronciato e deluso. Lo seccava che Buffy non lo ritenesse ancora capace di gestire situazioni serie e pericolose.

 

A Firenze …

 Clarck era stata attaccata da un demone del caos liberatosi da un’altra cassa posizionata accanto alla sua. Semisvenuta a terra, scorse degli uomini radunarsi intorno a lei. I Caduti la sollevarono da terra e la sistemarono sull’altare.Le posizionarono accanto il demone del caos, tramortito. Cosa stava succedendo?

 La ragazza non riuscì a parlare, le mancò la voce. Un Osservatore anziano pronunciò una formula ad alta voce e levò sopra la testa un pugnale.

 “Oh, grandioso. Quello lascerà una bella cicatrice!”- non riuscì a fare a meno di commentare la ragazza, ormai in punto di morte. Era segnata? Sarebbe finita così?

 Chiuse gli occhi.

 Percepì il braccio dell’uomo scendere con il pugnale su di lei e lo bloccò a mezz’aria usando quel poco di forze che le rimanevano. Ma erano veramente poche e il suo braccio cedette.

 Il pugnale affondò nella sua carne con così tanta facilità che quasi non lo percepì.

 Una pugnalata, due pugnalate, tre pugnalate. L’uomo le praticò due profondi tagli su braccia e gambe.

Qualcos’altro?

 La Cacciatrice vide l’Osservatore spostarsi in direzione del demone del caos accanto a lei. L’uomo affondò il pugnale nel torace del demone e, con un’operazione brutale, estrasse una metà del suo cuore. Le urla di quest’ ultimo si propagarono nella grotta e si dispersero, lontane.

 Altre formule incomprensibili, altro sangue che sgorgava, instancabile dalle ferite di Clarck.

 La Cacciatrice percepiva ogni singola goccia scenderle lungo la pelle ed unirsi in un rivoletto che scorreva lungo l’altare.

 Doveva fermare quella follia.

 La vista era annebbiata, era debole ,ma valeva la pena tentare un ultimo gesto, prima di passare a miglior vita.

 Voleva morire lottando e non arrendendosi.

 

A Roma, Willow si materializzò nell’appartamento di Buffy.

“Buffy!Oh cielo, che bello rivederti!”La strega corse ad abbracciare l’amica. Le era mancata così tanto.

 “Bentornata Willow, mi sei mancata”-disse Buffy sinceramente.

 “Angel!Ti trovo bene”- disse Willow salutando il secolare vampiro.

 La giovane strega posò lo sguardo su Spike e spalancò gli occhi, visibilmente colpita.

 “Spike!È incredibile rivederti! Ma … come è possibile?Insomma tu eri … morto!”-domandò stupita la rossa al vampiro biondo davanti a lei.

 “Oh, finalmente qualcuno che si accorga del mio ritorno!”- esclamò soddisfatto il vampiro.

 “Willow, hai le coordinate esatte del posto?”- domandò Angel alla strega.

 “Oh, certo. I Caduti si riuniscono nella Grotta del Vento, a Lucca ,non lontano da Firenze.Usano un passaggio magico, ben nascosto e con difese efficienti, che li nasconde alla perfezione.”

“Sarà difficile da trovare?Abbiamo fretta.”- domandò Spike teso.

 “Di questo me ne occuperò io, non preoccupatevi, ok? Ce la faremo”. Ma Willow era la prima ad avere qualche dubbio sull’esito della missione. Si augurò che tutto andasse per il meglio.

 Buffy prese la sua ascia e qualche arma di riserva, in caso di scontro diretto.

 Willow pronunciò l’incantesimo che li avrebbe condotti a destinazione. Li trasportò all’interno della Grotta del Vento, così che Angel e Spike non venissero esposti alla luce diretta del sole.

 Faceva decisamente freddo.

 “Bene,datemi solo qualche minuto, d’accordo?”Willow mimò con le labbra un incantesimo che rivelò, qualche istante dopo, il passaggio magico nascosto. Soddisfatta, la strega piegò le labbra in un mezzo sorriso vittorioso.

Camminarono nell’acqua, in quel labirinto di stalattiti e stalagmiti. La strada che stavano percorrendo cominciò ad ampliarsi,lasciando il posto ad un largo spiazzo e fu lì che videro, con orrore, cosa stava accadendo.

 Su un altare, un demone sventrato era accasciato esanime. Un uomo anziano era chino su di lui, in fin di vita, con un pugnale sporco di sangue serrato nel pugno.

 La folla di uomini e demoni davanti all’altare levò un grido raccapricciante ed esplose uno scontro.

 In molti, con foga, si lanciarono contro l’altare.

 Buffy ,con la sua balestra, schioccò un dardo e colpì uno dei demoni in prima linea. Demoni ed Osservatori si voltarono per vedere da dove fosse partito il colpo.

 “Disturbiamo?”- domandò ironicamente la Cacciatrice prima di lanciarsi in quello scontro.

Angel e Spike la seguirono mentre Willow, in disparte, guardava le spalle ai compagni, con la magia.

 Entrarono nel vivo dello scontro.

Buffy si fece strada fra la folla, uccidendo chi ostacolava il suo cammino.

 Angel fu messo con le spalle al muro da un consistente gruppo di demoni. Il vampiro mostrò la sua vera natura e sbaragliò i suoi nemici. Le grida dei demoni echeggiarono nella grotta,l’acqua si colorò rosso scarlatto.

 Spike eliminò due grossi troll davanti a lui. Si voltò verso l’altare e scorse una figura magra accasciata accanto alla grossa pietra. Corse in sua direzione, rischiando più volte di scivolare malamente a terra. Si chinò accanto alla figura,in un bagno di sangue.

 “Clarck …”. Dannazione, respirava?

 La ragazza era inerme davanti a lui. In preda al panico le sentì il polso. Niente. O era lui che non riusciva a percepirlo?

 Passò la mano sotto il naso della ragazza, Clarck non respirava.

 Ringhiò, teso.

 Doveva esserci pur qualcosa che potesse fare. La sollevò da terra e la adagiò in un punto più asciutto.

 Spostò lo sguardo confuso sulla battaglia. Angel e Buffy se la stavano cavando egregiamente.

Il vampiro biondo chiamò a squarciagola il nome di Willow, forse la strega poteva fare qualcosa, forse erano ancora in tempo. Il suono della battaglia coprì la sua voce.

Tornò a guardare Clarck.

 “Maledizione, respira Cacciatrice!”- ruggì. Entrò in uno stato di disperata agitazione. Era morta?

 Avevano dunque fallito clamorosamente la missione di recupero?

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Ah, ecco il faticoso undicesimo capitolo. Faticoso perchè inizialmente, avrebbe dovuto concludere la mia storia e renderla completa.

Invece, la vicenda non è che all'inizio. 

Seguirò la trama della quinta stagione di Angel, fino ad arrivare ad After the Fall. 

Ho già la trama, so come impostarla, spero continuerete a seguirla:)

Buona lettura!

Francesca

 

Spike tentò di rianimarla con un massaggio cardiaco. Premette entrambe le mani sul torace di Clarck a tempo.

Non era sicuro di farlo nel modo giusto ,ma valeva la pena tentare. Avvicinò l’orecchio al torace della ragazza.

Riuscì a percepire il suo debolissimo battito cardiaco,il cuore della Cacciatrice pompava sangue a fatica. Il vampiro biondo avvertì un movimento alle sue spalle e si voltò di scatto. Si spostò rapidamente, evitando un grosso demone che brandiva una pesante ascia.Con altrettanta rapidità, lo colpì violentemente allo stomaco, facendolo piegare in ginocchio.

Gli spezzò il collo con una facilità spaventosa.

Altri demoni lo attaccarono.Spike li respinse.

Buffy ed Angel, poco lontani dall’altare,optarono per un lavoro di squadra. Spalla contro spalla, stavano eliminando buona parte dei demoni presenti nella grotta.

 Un Osservatore, appostato su un masso in posizione sopraelevata, scoccò un dardo con una balestra. Il suo obiettivo era la testa della Cacciatrice.

Angel se ne accorse appena in tempo. Si parò davanti a Buffy, facendole scudo con il suo possente corpo. La Cacciatrice fu colta di sorpresa quando vide la freccia trapassare la spalla di Angel.

Il vampiro moro trattenne un gemito di dolore, Buffy lo scrutò, visibilmente preoccupata. Respinse altri due demoni,ma non scostò lo sguardo da Angel. Non era cambiato affatto. Era altruista e leale, forse più di lei stessa.

 La Cacciatrice di Sunnydale estrasse il suo paletto e lo conficcò nel petto di un vampiro che l’aveva attaccata,poi, con un agile salto, piombò alle spalle di un Osservatore inesorabilmente segnato.L’uomo cadde a terra privo di sensi.

 Angel estrasse lentamente la freccia dalla spalla. Ironicamente, era la stessa spalla che qualche giorno prima era stata attraversata dalla freccia di Clarck.

 Il vampiro schivò il potente pugno di un troll e lo placcò, facendolo cadere a terra. Una raffica di colpi ben assestati da Angel, fecero spirare il grosso orco. Il numero di nemici stava diminuendo.

 Willow ne aveva inceneriti diversi, altri, trasformati in rospi, saltellavano confusi nelle pozze d’acqua, gracidando freneticamente.

 La strega guardò verso l’altare e scorse Spike. Il vampiro la chiamò a gran voce, gli occhi erano ansiosi ed allarmati.

 La ragazza si precipitò da lui, incenerendo altri demoni lungo la strada. Raggiunse il vampiro, qualche istante dopo.

 “Maledizione, strega!Era ora!”-ruggì Spike mentre colpiva con un pugno un ripugnante demone di fronte a lui. L’avversario rispose con un violento calcio. “Devi”-Spike fu interrotto da un pugno in pieno viso- “salvare”-un altro pugno lo ammutolì temporaneamente- “Clarck!”-concluse indicando con lo sguardo la giovane ragazza bionda a qualche metro da lui.

 Willow corse verso di lei. Rimase inorridita dalla quantità di sangue intorno alla Cacciatrice.

Sperò vivamente di poterle essere utile.

 Si chinò accanto a lei, studiando un incantesimo efficace.

Clarck era in fin di vita, il respiro era impercettibile, il cuore pulsava con un ritmo estremamente basso. La giovane strega inspirò ed espirò profondamente, per calmare i nervi.

 Doveva pensare ed agire in fretta.

 A bassa voce, estremamente concentrata, Willow pronunciò un incantesimo. Non era certa che fosse adatto alla situazione, ma, al momento, non ne ricordava altri.

Invocò dei e demoni, entità sovrannaturali di ogni genere, affinchè non portassero via la Cacciatrice, nell’aldilà.

 La strega chiuse gli occhi, aveva paura che l’incantesimo non avesse funzionato. Qualche istante dopo, li riaprì,speranzosa.

 La ragazza accanto a lei giaceva immobile,fredda come una statua.

“Oh,andiamo!”-esclamò costernata la strega,richiudendo gli occhi.

 Fu costretta a riaprirli quando sentì Clarck inspirare profondamente e boccheggiare, visibilmente scossa.

La Cacciatrice spalancò gli occhi e serrò i pugni.

Il sangue riaffluiva dentro alle ferite,che lentamente si rimarginavano,le ossa si riassestavano nella loro posizione naturale, la pelle riprendeva un po’ di colore, il cuore pulsava frenetico, recuperando quello che aveva perso mentre i polmoni si espandevano all’interno della gabbia toracica,avidi di ossigeno.

Willow esultò, soddisfatta ed orgogliosa di sé. Era davvero in gamba, pensò.

 Clarck si guardò intorno, confusa ma cosciente di essere viva. Prese un altro grande respiro e si sollevò sui gomiti. Willow le sorrise.

 Clarck la riconobbe. Aveva sentito la sua voce nella sua testa pronunciare l’incantesimo.

 La ringraziò,prima di alzarsi di scatto e gettarsi nella mischia.

Clarck spiccò un balzo e scavalcò il grosso altare, atterrando su due demoni. Li uccise a prese loro le armi. Brandendo due spade, eliminò chiunque le si parasse davanti, liberandosi la strada. Era assetata di vendetta.

 Scattò in avanti con una velocità sorprendente, scomparve e riapparve qualche metro più in là cogliendo di sorpresa un grosso demone davanti a lei.Un sorriso cupo le si stampò sul volto,piegandole le labbra e creandole una piccolissima fossetta.

Il capelli color grano fluttuarono liberi mentre si spostava rapida, nella battaglia.

Percepì due battiti cardiaci estremamente accelerati. Le sue mani fremettero all’idea di stringersi sul collo dei due Osservatori che l’avevano portata in Italia.

Seguì le pulsazioni, quelle canaglie erano appostate su un grosso masso, sopraelevato alla battaglia, pronti a colpire con balestre ed altre armi da tiro. Piombò loro alle spalle, con uno scatto apparve sul masso.

Provò un piacere immenso nel vedere i loro volti piegarsi in una smorfia di puro terrore mentre il loro organismo rilasciava adrenalina.

Li torturò, giocò con loro prima di ucciderli.

I suoi occhi scintillarono quando vide il loro sangue caldo scorrerle sulla pelle candida. D’un tratto, però, si ritrasse.

 Che cosa stava facendo? Si spaventò del piacere provato nell’ucciderli.

 Non le era mai capitato di provare tali soddisfazioni nel togliere la vita.

Il suo cuore di Ikvàaz pulsò, per la prima volta, insieme a quello di Cacciatrice.

 Spike guardò in direzione di Willow, lanciandole uno sguardo interrogativo. La strega sorrise vittoriosa, ce l’aveva fatta?

 Accigliato, si domandò dove fosse la ragazza dai capelli color del grano.

Willow indicò il grosso masso, il viso di Spike si illuminò, gli occhi azzurri scintillarono. Il vampiro, rapido, si mosse in sua direzione.

 Al centro della grotta, la battaglia infuriava, sebbene il numero dei nemici fosse stato considerevolmente ridotto.

 “Lo sai? Speravo che, dopo tanto tempo, saremmo riusciti a incontrarci in una situazione meno spiacevole”- disse Angel ad alta voce, per farsi sentire da Buffy. Il moro respinse un vampiro e lo incenerì con il paletto.

 Buffy stava prendendo a calci un demone dalla pelle squamosa.

 “Perché, non ti diverti?”- disse ironicamente la ragazza, respingendo definitivamente il suo avversario.

 Angel non potè fare a meno di sorriderle.Si ricompose immediatamente quando vide Willow venire loro in contro, allarmata.

Aveva avvertito dei cedimenti, lungo le pareti rocciose.

 “Dobbiamo allontanarci!”.

Qualche istante dopo una scossa più forte, fece tremare l’acqua sotto di loro.

 Un boato echeggiò nella grotta, coprendo le grida e il fragore delle armi. Il masso sul quale si trovava Clarck, tremò.

 Profonde crepe incrinarono la superficie rocciosa.

Spike la raggiunse.

 “Bentornata fra i vivi, Cacciatrice”. Decise di non mostrarle il suo grande entusiasmo nel vederla sana e salva.

 “Anche io sono contenta di rivederti, Spike”- rispose la ragazza, gettando dal masso, un demone che l’aveva raggiunta.

In molti stavano tentando di arrampicarsi lungo la parete, per attaccarli.

 Un’altra forte scossa ed il masso cominciò a staccarsi dalla parete.

“Dobbiamo scendere da qui!”-ruggì Spike,cercando di trovare una via di fuga.

Clarck gli lanciò una delle due spade che aveva e fece cenno di seguirla.

 La Cacciatrice si gettò nel vuoto, lungo la parete.

 “Tu sei pazza!”- ringhiò il vampiro biondo, allarmato.

 La seguì, in fondo lui se la sarebbe sicuramente cavata. Era su di lei che aveva qualche dubbio.

 Entrambi conficcarono le punte delle spade nella parete, frenando e controllando la caduta. L’impatto non fu dei migliori ,ma ne uscirono pressoché illesi.

 Nel caos, tentarono di raggiungere i compagni. Il masso precipitò a gran velocità, portando con sé altre grosse pietre.

Spike e Clarck riuscirono ad evitare la pioggia di sassi ed individuarono, nella folla spaventata, Buffy, Angel e Willow.

 Con altrettanto orrore, videro un grosso sasso precipitare nella direzione dei tre amici.

 “No!”-esclamò Spike. Dimenò le braccia tantando di attirare la loro attenzione, così che si spostassero. Lui e Clarck corsero loro in contro, dovevano avvisarli,ma la corsa fu arrestata dal masso che piombò inesorabile su i tre compagni.

 L’impatto era stato potente ed inevitabile.

 Entrambi rimasero scioccati,paralizzati dall’orrore.

Le orecchie di Spike cominciarono a ronzare, rendendo le grida e i boati, semplici sottofondi.

Il masso di fronte a loro cominciò a sgretolarsi, sbriciolandosi sotto i loro occhi. Clarck trattenne il fiato, non aveva mai visto nulla del genere.

 Un grosso campo energetico, si fece strada fra la roccia, disintegrandola.

 Willow era riuscita a proteggere sé stessa , Angel e Buffy dall’impatto, altrimenti mortale.

 Buffy aprì gli occhi. Era raggomitolata fra le forti braccia di Angel. Quando si rese conto di quanto era accaduto, si allontanò da lui, visibilmente imbarazzata. Si augurò che il rossore sulle sue guance si diradasse il più in fretta possibile e che nessuno se ne accorgesse.

 Spike si rilassò. Stavano tutti bene.

Le emozioni gli fecero venire una fitta al petto e, per un attimo, pensò di stare avendo un infarto. Poi si ricordò che,fortunatamente, era già morto.

L’intera grotta stava cedendo, Willow fece raccogliere tutti accanto a lei.

 Un semplice incantesimo li condusse via da quel luogo e li riportò a Roma, nell’appartamento di Buffy.

 L’arrivo non fu dei migliori, Willow era stanca e quando riapparvero nel salotto delle Summers, caddero a terra, sbalzati dallo spostamento.

 Andrew, appisolato sul divano, si svegliò di soprassalto, il suo cuore perse un battito quando vide il numeroso gruppo, rialzarsi dal pavimento.

 “Che mi venga un colpo! Ce l’avete fatta!”- esclamò ancora scioccato il giovane Osservatore.

“Perché, ne dubitavi, ragazzino?”-domandò con leggerezza Spike. Spolverò la sua preziosa giacca dalle macerie.

 Buffy guardò per la prima volta in direzione di Clarck. Le sembrò una ragazza normalissima, niente corna, niente ali,aveva un aspetto umano.

 Eppure il suo sesto senso di Cacciatrice le confermò che Clarck era anche un demone.

 “Finalmente, ci conosciamo. Sono Buffy”. La Cacciatrice di Sunnydale si presentò a Clarck che ricambiò il saluto con una stretta di mano ed un sorriso di gratitudine.

“Io non so davvero come ringraziarvi, siete stati incredibili.Senza di voi, non sarei mai riuscita a sopravvivere.”- disse Clarck alla compagnia. Aveva gli occhi lucidi dalla commozione, sorrise sinceramente.

 “Figurati,è stata una sciocchezza!”- sdrammatizzò Willow con un sorriso rassicurante.

 “Sinceramente, quando Giles ha parlato di un semi-demone, mi aspettavo che avessi almeno un paio di piccole corna o, che so,una lingua biforcuta, una coda o roba simile …”-disse Andrew rivolto a Clarck .

 “Deluso?”-domandò scherzosamente lei.

 “Niente affatto, anzi!”

 “ Bene, propongo che vi fermiate tutti qui da noi per stanotte.”- disse Buffy al gruppo. Erano le sette di sera passate. La proposta fu accolta favorevolmente.

 Andrew andò in una macelleria poco lontana dall’appartamento per procurare ad Angel e Spike del sangue mentre Willow preparava una cena per umani.

 Dawn, come riferì Andrew, era ospitata per la notte da una sua compagna di classe.

 Terribilmente esausti, immediatamente dopo cena, si coricarono.

Buffy occupò la sua stanza, Willow quella di Dawn. Il divano letto fu lasciato a Spike, Andrew ed Angel, i quali, tutt’altro che felici, cominciarono a litigare circa lo spazio limitato che avevano per dormire.

Clarck si accomodò su una poltrona reclinabile, nel salotto.

Il giovane Osservatore cominciò a tempestarla di domande.

 “Di cosa ti nutri?”- comandò Andrew con in mano un blocchetto per segnare le risposte della ragazza.

 “ Cervelli di scimmia”-disse lei con tono scherzoso. Andrew l’aveva vista poco prima mangiare un consistente piatto di spaghetti al pomodoro, ma quando vide che il ragazzo stava annotando la sua risposta sul blocchetto, dovette rispondere seriamente.

Il ragazzo non aveva uno spiccato senso dell’umorismo, pensò.

 “Come si scrive Hiecvaz?”- domandò il ragazzo storpiando il nome più di quanto avesse mai fatto Spike.

“Hai un’anima? A tuo parere, chi vincerebbe se Xena e il Luke skywalker si scontrassero?” Andrew stava divagando, Clarck sorrise divertita da quel buffo ragazzo.

 “Ok, ragazzino, ora basta, non costringermi a morderti. Gli immortali, vogliono dormire!”- disse Spike, mettendo a tacere il giovane Osservatore.

 “Anche lei è immortale? Devo appuntarmelo!”

Gli sguardi truci di Angel e Spike lo spaventarono a tal punto che, in silenzio, il ragazzo posò il suo block notes e spense la luce.

 “Buonanotte ragazzi”-li salutò Clarck, soffocando una risata.

 “Buonanotte”-dissero all’unisono Angel ed Andrew. Spike aggiunse un “Bentornata”

Il vampiro biondo rimase sveglio per un po’. Nonostante la scarsità di luce, vedeva perfettamente. Posò lo sguardo sulla figura di Clarck, che con respiri regolari e bassi, dormiva placidamente. Stava bene, per lui era già abbastanza.

 Clarck aprì un occhio; Spike la stava ancora guardando. Anche lei, in qualità di demone, vedeva perfettamente al buio, ma finse i dormire, lanciando occhiate fugaci al bel vampiro biondo, senza che lui se ne accorgesse.

Entrambi, poco dopo,si abbandonarono tra le braccia di Morfeo e si addormentarono, affaticati dalla pesante giornata affrontata.

 Angel si svegliò di soprassalto.

 Dannato Spike, ecco chi aveva rubato le coperte!

Si alzò, ormai era completamente sveglio. Nella stanza, l’unico suono era costituito dai respiri si Andrew e Clarck.

 Aprì il frigorifero, prese quel che rimaneva del sangue di mucca che Andrew aveva preso, lo versò in un bicchiere che accostò alle labbra.

Sentì una porta aprirsi lievemente e le assi del pavimento scricchiolare leggere. La figura, che lui riconobbe appartenere a Buffy, entrò in cucina ed accese la luce. La Cacciatrice sussultò quando vide Angel, seduto a tavola.

 “Non riesci a dormire nemmeno tu?”- domandò la ragazza, accomodandosi di fronte a lui.

 Angel le prese una tazza, le versò del latte freddo e trovò, nella dispensa, dei biscotti. Buffy lo ringraziò.

 “A dire il vero, Spike mi ha rubato le coperte.”-le rispose, rimettendosi a sedere.

“Oh, capisco”- disse lei prendendolo in giro. Prese un sorso di latte.

 “Tu piuttosto, perché non riesci a dormire?”

“Willow russa.”-rispose Buffy mettendo il broncio come una bambina.

 “Ora voglio la verità.”-disse il vampiro divertito.

 “Ho troppi pensieri per la testa”

“Che genere di pensieri?”

 “Non posso dirtelo”. Buffy cercò di non guardarlo negli occhi.

“Dimmi almeno chi riguardano”

“Non insistere.”- disse Buffy continuando a concentrare lo sguardo su tutto tranne che su di lui.

 Se avesse guardato Angel nei suoi grandi occhi rassicuranti, lui le avrebbe letto dentro come se fosse stata un libro aperto.

 Nella grotta, durante la battaglia, era scattato qualcosa in lei che le aveva aperto gli occhi su Angel. Aveva rispolverato i vecchi sentimenti che provava per lui, forse non poi così vecchi.

 Ma sapeva perfettamente che il loro amore sarebbe stato ostacolato dalla riapparizione di Angelus, se Angel avesse perso la sua anima.

 “Perché non ha funzionato tra di noi?”- domandò Angel interrompendo il silenzio che si era creato fra loro.

 “Credo sia stato perché tu eri così felice da voler scatenare un’apocalisse …”-disse Buffy alludendo ad Angelus .

“Ah, già.”- disse Angel fingendo di non ricordarselo.

Entrambi sorrisero,gli sguardi erano, però, malinconici.

“Bene, sarà meglio che vada, adesso. Buonanotte, Angel”- disse la Cacciatrice , alzandosi e sparecchiando la tavola. Buffy tornò nella sua camera, più confusa di prima.

 Angel rimase in cucina qualche istante in più, poi tornò al divano letto. Strattonò la coperta, lasciando Spike senza.

 Il vampiro biondo non se ne accorse,si girò su un fianco continuando a dormire.

 La mattina successiva, Angel decise che lui e Spike sarebbero tornati a L.A. Clarck sarebbe partita insieme ad Andrew per l’Inghilterra.

Espose il suo programma al gruppo, dopo colazione.

 “Vi posso portare io in aeroporto. Partiremo tutti da lì.”-disse Andrew, accettando di buon grado la decisione.Un jet di proprietà del Consiglio degli Osservatori era parcheggiato in aeroporto ormai da un paio di giorni in attesa di Andrew e Clarck. Anche l’aereo privato di Angel era in aeroporto, ad attenderlo.

“Suppongo allora, che sia giunto il momento di salutarci.”- disse Buffy con un mezzo sorriso.

 “Ciao Cacciatrice, stammi bene”- disse Spike salutando Buffy. Le regalò un sorriso che lei ricambiò.

 “A presto”- disse Clarck abbracciando Buffy e Willow- “Vi sono debitrice”

 “Figurati”- dissero entrambe le ragazze.

 “Bene, dobbiamo salutarci.”- disse Angel rivolgendosi a Buffy, mestamente.

 “Già …”- nemmeno a lei faceva piacere separarsi da lui. Sapeva che avrebbe sofferto nuovamente per Angel.

 “Ciao Buffy”- la voce di Angel quasi si spezzò nella sua gola.

 La guardò a lungo, catturando ogni particolare della sua immagine e mettendolo al sicuro in una zona remota e segreta del suo cervello.

 “Ciao”. Gli occhi le si inumidirono.

 Aveva idea di quante forze avrebbe dovuto impiegare per tornare all’equilibrio che era riuscita a conquistarsi? Aveva già tentato di dimenticare Angel, in passato, e adesso quel vampiro, in un solo giorno, aveva fatto crollare tutte le barriere che lei si era creata.

Osservò i quattro compagni uscire dalla porta di casa.

Le ginocchia le tremarono, si domandò se avrebbe mai avuto occasione di rivedere Angel.

 Andrew andò a prendere la macchina e vi fece entrare rapidamente i due vampiri. Clarck si accomodò sul sedile accanto al guidatore.

 Il viaggio non fu molto lungo. Andrew parcheggiò nel garage sotterraneo, evitando, così, che Angel e Spike rimanessero esposti al sole.

 Durante il tragitto Angel ed Andrew avevano contattato i piloti dei jet, annunciando il loro arrivo.

Camminarono in silenzio fino all’interno dell’ingresso dell’aeroporto. Cercarono un punto meno affollato e si fermarono.

 Dovevano salutarsi e prendere i rispettivi voli.

 “Bene signori, è giunto il momento”- esordì Andrew.

 “Ciao Angel”- disse il giovane Osservatore, salutando con una stretta di mano il vampiro.

 Quando fu il momento di salutare Spike, lo abbracciò. Il vampiro biondo lo allontanò, sconcertato.

 Quel ragazzino era appiccicoso ma, alla fine, sopportabile.

Clarck sospirò, dispiaciuta.

 Angel le sorrise e la salutò con una pacca sulla spalla. Le diede il numero del suo ufficio, per chiamare in caso di necessità.

 La ragazza decise di salutare Spike rapidamente.

 Più guardava il bel vampiro biondo davanti a lei, più aumentava il suo desiderio di tornare a Los Angeles e non partire con Andrew.

 Angel cominciò a camminare in direzione del gate che avrebbe portato lui e Spike al jet. Andrew incitò Clarck a seguirlo,ma né la ragazza né il vampiro dagli occhi azzurri si mossero.

“Sarà meglio che vada, ora”- disse lei con un mezzo sorriso. Si voltò verso Andrew e cominciò a camminare.

 “Oh, al Diavolo!”- si disse Spike.

Afferrò il polso di Clarck costringendola a voltarsi verso di lui e la baciò. La ragazza ricambiò il bacio dolcemente, chiuse gli occhi.

“Torna a Los Angeles”- le disse Spike con voce profonda e suadente.

“I-io non credo sia il caso, insomma … Giles mi aspetta ed io …”. La ragazza venne messa a tacere da un altro appassionato bacio del vampiro. “Suppongo che Andrew non si offenderà, se annullo la partenza. Sai, ne ho abbastanza degli Osservatori. Magari più avanti, chissà”- disse Clarck ancora stordita dalle forti emozioni provate per quel bacio.

Spike sorrise vittorioso.

 Era riuscito a convincerla a tornare a L.A. con lui.

 Distolse lo sguardo da lei e guardò in direzione di Andrew.

“Ehy, ragazzino, ti spiace se …”

“Ho capito, ho capito. Il jet tornerà in Inghilterra senza passeggeri.”- lo interruppe il ragazzo, facendogli l’occhiolino.

“Grazie, amico.”- disse Spike prima di allontanarsi in compagnia di Clarck.

 Raggiunsero Angel, il quale lanciò uno sguardo interrogativo ai due.

“Cambio di programma. Torna indietro con noi.”- gli annunciò Spike, cercando di tenere a freno l’entusiasmo.

 Angel sospirò. In un certo senso si era preparato all’eventualità che accadesse qualcosa di simile. Aveva visto in che modo, la partenza di Clarck, aveva ridotto Spike. Sapeva che il biondo avrebbe provato a dissuadere Clarck dal partire.

 Quello che non aveva previsto era che la Cacciatrice ricambiasse i sentimenti di Spike.

Oh, beh, almeno a quei due era andata bene.

 In fondo, avere una Cacciatrice alleata ad L.A. poteva risultare vantaggioso e lo avrebbe potuto aiutare nella realizzazione del suo piano per distruggere la Wolfram & Hart.

Ma si, perché no?

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Finalmente il dodicesimo capitolo!

Mi dispiace per il clamoroso ritardo nella pubblicazione, ora che ci penso, non aggiorno da almeno due settimane!:O

 Perdonate la mia deplorevole condotta.

Bene!In questo capitolo,facciamo un salto temporale di circa due mesi dalla missione di recupero in Italia.

 Molto di quello che accade nella quinta stagione si è già verificato.

Incubi e visioni tormentano i poveri personaggi, nuove paure, nuovi pericoli incombono.

 Passo ai ringraziamenti:

 wta87: devo davvero ringraziarti! Sono davvero contenta di vedere che questa storia seguiti a piacerti!:D

 Hai ragione,l'ultimo capitolo lascia un po' a desiderare, rispetto agli altri, ma avevo bisogno di una sorta di "scioglimento" prima di poter proseguire con la storia.

Nonostante io abbia previsto risvolti non particolarmente positivi, almeno per qualche personaggio, Angel e Buffy avranno modo di rincontrarsi più avanti e di chiarire ;)

 Spero che anche questo nuovo capitolo ti piaccia!

 

 Buona lettura a tutti,

Francesca

 

 Erano passati due mesi, dal ritorno a Los Angeles.

 La squadra di Angel vantava un nuovo membro,ma le cose sembravano continuare a peggiorare.

La Wolfram & Hart era sempre due passi davanti ad Angel, cosa che demoralizzava il vampiro.

Ma nulla era stato paragonabile alla improvvisa scomparsa di Fred ed alla conseguente apparizione di Illyria

Winnifred Burkle era stata trasformata in un guscio che racchiudeva in sé l’essenza di una dea antica e potente.

 Ora quella creatura, così somigliante alla dolce scienziata, vagava per i corridoi della Wolfram & Hart, troppo debole per scatenare la sua ira, troppo influenzata dalla vecchia proprietaria di quel corpo, confinata in un luogo troppo piccolo, così diverso dal suo, circondata da orribili esseri umani che la indisponevano e non le portavano il rispetto che meritava.

 Feccia che camminava sulla terra,al suo stesso livello.

 Disgustoso.

 E lei non poteva fare nulla,per tornare nella sua dimensione, nulla per far ritorno al luogo nel quale era sovrana indiscussa.

 Decise di apprendere.

Conoscere.

 Aveva visto la squadra di Angel tentare di ucciderla, riconfinarla nella sua dimensione, cercare di riportare indietro quella Winnifred Burkle cui tanto tenevano.

 Inutile.

Di Fred restavano solamente pochi ricordi, impressi a fuoco nella mente della dea, pronti a bruciare, ogni qual volta lo desiderassero, per torturarla.

Sentimenti invadevano il suo cuore ed Illyria non riusciva a concepirli, non avendone mai provati.

Ogni giorno, apprendeva nuove informazioni.

 Il perché avvertisse un gran desiderio di restare accanto a Wesley.

Il perché provasse simpatia nei confronti di Spike.

Il perché nutrisse una fiducia incondizionata in Angel.

 Amore, amicizia, fedeltà, tutti valori di cui fino ad allora non era stata a conoscenza.

 Erano questi, dunque, gli umani?

Creature che si facevano governare dai sentimenti, esseri primitivi guidati dall’istinto.

 E lei? Stava diventando come loro? Vulnerabile, debole?

Inconcepibile.

Inammissibile. Non lo avrebbe tollerato.

 Illyria accettò di collaborare con la squadra di Angel, sentendosi legata ad ogni membro.

 Ma detestava quei legami.

Wesley decise di farle da guida in quel mondo, forse per compassione, forse perché era così simile a Fred.

L’ex Osservatore era disgustato dalla sola presenza di Illyria eppure, non poteva fare a meno di correggerla, di insegnarle a convivere con la sua nuova esistenza.

Non poteva fare a meno di lei. Non voleva che se ne andasse.

 Con Illyria, sarebbe scomparsa anche l’ultima traccia di Fred e Wesley non poteva permetterlo.

Accusò Gunn di essere il responsabile involontario della morte di Fred e lo punì duramente, accoltellandolo.

Wesley però, lo lasciò in vita, facendo sì che il ragazzo vivesse il resto della sua vita, segnato “letteralmente” dalla morte della ragazza.

 Angel era rimasto profondamente turbato dalla scomparsa della sua amica.

 L’aveva portata a Los Angeles per salvarla ed ora era morta.

 Si sentiva in parte colpevole. Eppure non lo era affatto.

Purtroppo, non riusciva a sfogare completamente il suo dolore per la perdita, troppo occupato a pianificare la disfatta della Wolfram & Hart.

Un ultimo, disperato, gesto.

Per la squadra.

Per il mondo intero.

Per Fred.

 Ma per riuscire nel suo intento, avrebbe dovuto fare un nuovo, grande sacrificio.

 La fiducia della sua squadra, dei suoi amici.

Spike rinchiuse il dolore per il lutto in un angolo del suo cuore freddo e secolare.

 Accolse con disprezzo la comparsa di Illyria.

Clarck rimase inquieta di fronte alla scomparsa di Winnifred.

In fondo, la scienziata aveva vissuto una storia simile a quella della Cacciarice: aveva ospitato all’interno del suo corpo l’essenza di un demone che, come un parassita, aveva finito con il sopraffarla.

 L’unica differenza era che Clarck continuava a resistere all’Ikvàaz.

 Ma per quanto ancora sarebbe riuscita a contrastarlo?

 Da quando era tornata a L.A, Clarck si era posta frequentemente quell’interrogativo.

L’unica cosa che le dava sicurezza era l’amore di Spike. Sia lei che il bel vampiro si erano resi conto che la loro relazione non era unicamente fisica, ma andava ben oltre. Spike infondeva una singolare sicurezza in Clarck, la semi-demone aveva un’influenza particolarmente positiva sul vampiro.

Lorne mascherò dietro ad un viso sorridente, un grandissimo dispiacere. Parte della sua positivà svanì con la giovane scienziata.

 Dopo due settimane dal triste avvenimento, nuove preoccupazioni occuparono le menti della squadra. Il sacrificio di Gunn, per ripagare al suo sbaglio, gli shift temporali di Illyria e lo strano atteggiamento di Angel avevano creato una certa confusione nel gruppo.

 Il vampiro moro sbuffò, seduto alla sua scrivania. Tamburellò con le dita sulla superficie del tavolo, a tempo.

 Era tardi.

 Decise di riposare qualche ora. Chiuse la porta dell’ufficio dietro di sé, quando uscì, e si ritirò nella sua camera.

 Adagiò la testa sul cuscino, distrattamente, chiuse gli occhi. Si impose di dormire. Erano due settimane, che non ci riusciva. Era esausto.

 Si addormentò.

 Il suo sonno fu, però, agitato. Angel si rigirò più e più volte nel letto, i muscoli contratti, il viso teso.

 Stava sognando.

 “Buffy?” Angel si ritrovò nell’appartamento della Cacciatrice, a Roma.

Osservò il suo viso luminoso, i grandi occhi verdi, scintillare, rivolti verso i suoi. La ragazza gli sorrise.

 Il vampiro tirò un sospiro di sollievo, era esattamente dove desiderava essere. Con lei.

 “Angel”- disse lei dolcemente, con un bellissimo sorriso sulle labbra rosee.

 Il vampiro le cinse i fianchi con le forti braccia, la strinse a sé. Sentì il suo profumo, i suoi setosi capelli biondi a contatto con la sua pelle, il respiro regolare sul suo petto. Era tutto assolutamente perfetto.

 “Ti amo”. Il moro lo disse spontaneamente, assorto, avvolto fra i suoi pensieri, immaginando un futuro in cui di momenti come quello ce ne sarebbero stati miliardi.

 Buffy lo allontanò.

 Angel la guardò confuso.

 Il viso della Cacciatrice fu solcato da lacrime, che le riempirono gli occhi. La ragazza corrugò la fronte, trattenne un singhiozzo.

“Buffy, che succede?”

“Va’ via, Angel”. Buffy sbottò improvvisamente, con la voce spezzata da sussulti dovuti al piangere.

Il vampiro la guardò, addolorato. Stava accadendo esattamente quello che temeva. Il suo rifiuto.

 “Buffy …”

“Vattene, ho detto”.

 “Ti prego …”- disse Angel con tono supplichevole. Le sfiorò delicatamente la mano, con le dita.

La Cacciatrice la ritrasse, indietreggiando.

 Quell’atteggiamento era insensato. Perché si comportava così?

“Stammi lontano. Esci dalla mia vita, maledizione!”- gridò lei scoppiando nuovamente in lacrime.

 Angel deglutì, nervosamente.

 “No…”- pensò fra sé. Non era possibile, non era giusto. Perché?

“Buffy ascolta …”- tentò di ragionare con lei.

 “Io non ti amo! Sei un mostro, come potrei amarti?”- gli ringhiò contro la ragazza.

 Si stava riferendo ad Angelus? O proprio a lui?

 Le dure parole della Cacciatrice arrivarono dritte al cuore di Angel, trafiggendolo come il più affilato dei paletti.

 Angel desiderò con tutto sé stesso, trasformarsi in polvere, svanire. Non aveva la forza di assistere a quella scena.

 Si svegliò di soprassalto, urlando.

 Maledettissimi incubi, lo tormentavano, giocando con la sua mente.

 Gli illustravano, ogni volta, una delle sue maggiori paure.

Sentendosi debole, sorseggiò un po’ di zero positivo, bevendo a piccoli sorsi.

 Si calmò.

 Con le mani tremanti, si rimise a letto, certo che non sarebbe riuscito a chiudere occhio.

 Quella notte, il sonno fu disturbato anche per qualcun altro.

Clarck si svegliò di soprassalto, sussultando.

Osservò Spike, dormire accanto a lei placidamente. La ragazza si accoccolò fra le sue forti braccia, cercando di riprendere sonno.

Aveva avuto un incubo, ma non ricordava cosa avesse sognato.

 “Svegliati.”

 La Cacciatrice aprì nuovamente gli occhi, allarmata.

 Scandagliò la camera da letto minuziosamente, in cerca di intrusi. Non c’era nessun altro a parte lei e Spike.

 Forse era stata la sua immaginazione.

 “Clarck

 Okay, ora, però, era sveglia.

“Chi c’è!”- sussurrò per non svegliare il vampiro. Nessuna risposta.

 Oh, grandioso, era diventata matta. Davvero fantastico, pensò sarcasticamente.

Si alzò, svogliatamente. Ben poco vestita, con indosso una maglietta di Spike, si incamminò lungo il corridoio.

Aveva bisogno di prendere aria e schiarirsi le idee.

Finalmente.”

 La ragazza sussultò, la schiena fu attraversata da una scossa di brividi. Affinò i sensi, rimase in allerta, muovendo rapidamente le pupille per analizzare ogni singola zona del corridoio.

 Continuò a camminare.

Avvertì uno spostamento d’aria dietro di sé e si voltò di scatto. Nulla.

 Nuovamente si girò. Fu costretta ad indietreggiare e non riuscì a soffocare un gridolino.

Sbarrò i grandi occhi grigi, corrugò le sottili sopracciglia in un’espressione di terrore.

Fu questione di un secondo.

Ci incontriamo

 Davanti a lei si stagliò la figura di una donna, raccapricciante, dalla pelle decomposta, putrida, grigia e morta. Due grandi occhi inespressivi la fissarono, mentre un ghigno deformava il volto. Lunghi capelli biondi scendevano lungo le spalle della figura alta e dal fisico slanciato.

 Scomparve.

 Clarck indietreggiò, colta di sorpresa. Urtò contro un superficie fredda, si voltò e sussultò nuovamente.

 “Piccola, ti senti bene?”- le domandò Spike, accigliato. Era andato a cercarla, non trovandola accanto a sé.

 Clarck tirò un sospiro di sollievo, poggiò la testa sul torace del vampiro, lasciandosi abbracciare.

 “Benissimo. Scusami, non ti avevo visto”- rispose lei cercando di controllare il tono della voce. Le sue mani tremavano.

 “Torniamo a dormire, è meglio”- aggiunse la ragazza,nascondendo al vampiro l’inquietante incontro che aveva appena fatto.

 Benchè fosse turbata, Clarck riuscì, però, a riaddormentarsi.

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