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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Cap. 1 Un piccolo favore *** Capitolo 2: *** Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti *** Capitolo 3: *** Cap. 3 Un nuovo attacco *** Capitolo 4: *** Cap. 4 Il nero e il bianco *** Capitolo 5: *** Cap. 5 Informazioni *** Capitolo 6: *** Cap. 6 Un'alleanza inaspettata *** Capitolo 7: *** Cap. 7 Il piano *** Capitolo 8: *** Cap. 8 La battaglia *** Capitolo 9: *** Cap. 9 Un vecchio amico *** Capitolo 10: *** Cap. 10 Si entra in azione *** Capitolo 11: *** Cap. 11 Un amico ritrovato *** Capitolo 12: *** Cap. 12 Lotteremo insieme *** Capitolo 13: *** Cap. 13 La fratellanza *** Capitolo 14: *** Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio *** Capitolo 15: *** Cap. 15 Vendetta *** Capitolo 16: *** Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene *** Capitolo 17: *** Cap. 17 Ci rincontreremo ***
- Capitano! Le scorte cominciano a scarseggiare. A breve
sarà necessario fermarsi a fare rifornimento.- urlò Gibbs, il primo ufficiale,
riemergendo dalla stiva.
- Ricevuto. Vorrà dire che attraccheremo al prossimo porto.-
risposero all’unisono Jack Sparrow e Barbossa dal ponte della Perla Nera, prima
guardarsi in cagnesco.
- Parlava con me.- fece notare il primo.
- Ma il capitano sono io.- esclamò il secondo, sorridendo ironico.
I due pirati continuarono a fronteggiarsi con aria di
sfida, almeno fino a quando non vennero interrotti dall’unica donna presente a
bordo.
- Quando la finirete voi due di litigare?- chiese
Elizabeth, ridendo.
- Quando lui mi lascerà il completo comando della Perla.-
risposero, nuovamente all’unisono, Sparrow e Barbossa, voltandosi a guardare la
ragazza, per poi tornare a fissarsi l’un l’altro.
- Io non ci faccio nemmeno più caso. Finché non si
cacceranno nei guai, per me saranno entrambi i miei capitani.- osservò il
giovane Will Turner, abbracciando da dietro la bionda piratessa.
- Giusto.- rispose lei, voltandosi verso di lui e baciandolo.
- Porto a ore 12!- esclamò improvvisamente Ragetti, quale
uomo di vedetta, facendo roteare il suo occhio di legno.
- Gettate l’ancora!- ordinarono i due capitani,
spintonandosi per arrivare primi al timone.
Il vascello attraccò al molo senza dare troppo
nell’occhio: una nave pirata non attirava di certo l’attenzione, in una città
piena di pirati e farabutti.
- Jack, tu scenderai con Turner e Swann per i rifornimenti.-
decretò Barbossa, allontanandosi dal timone e perdendo lo sguardo verso il
porto.
- E questo chi l’ha deciso?- domandò stizzito Sparrow, con
la sua solita aria stralunata.
- Io.-
- Perché, tu chi saresti?-
- Il capitano, Jacky.- rispose l’uomo con un sorriso di
sfida.
- O hai forse paura che ti lasciamo a terra? Di nuovo.-
continuò lui, accarezzando la testolina della scimmietta Jack.
Il pirata stava per ribattere, prima di rendersi conto che
sarebbe stato fiato sprecato; così, seguito da Will ed Elizabeth, scese a terra
contrariato, dirigendosi verso il centro della cittadina.
Le strade brulicavano di pirati, ladri e prostitute,
mentre uomini ubriachi fradici si spingevano a fatica fuori dalle locande,
accompagnati da qualche fanciulla di facili costumi; Jack si guardava intorno,
sorridendo alle dame con ampi vestiti che occhieggiavano nella sua direzione,
mente William ed Elizabeth si fissavano dubbiosi, cercando di non allontanarsi
troppo l’uno dall’altra.
Passarono accanto ad alcune casse abbandonate lungo la via
principale, quando il capitano della Perla Nera si ritrovò minacciato da una lunga
spada affilata, posta all’altezza della gola e pronta a tagliargliela alla
minima mossa sbagliata.
- Capitan Jack Sparrow.- si fece notare una voce, appartenente
alla stessa persona la cui mano sosteneva la lama.
- Finalmente qualcuno che riconosce il mio grado di capitano.-
commentò lui, spostando le iridi scure verso destra, tentando così di scorgere il
suo aguzzino, ma senza muovere la testa.
I due compagni, fermatisi dietro al pirata, spostarono a
loro volta lo sguardo verso quella voce così chiara e squillante; una giovane ragazza,
dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi, chiarissimi, con un portamento
fiero ed elegante, sogghignava in direzione del loro capitano, la mano che
reggeva la spada era ferma e sicura.
- Non è stato facile, ma alla fine sono riuscita a
scovarti.- riprese la parola la mora, portandosi finalmente davanti al pirata, in
modo che lui potesse vederla maglio, ma senza, tuttavia, togliere lalama dalla sua giugulare.
- Così sembrerebbe, mia cara. Mi stavi cercando…vediamo…
per uccidermi, forse?- domandò Sparrow, deglutendo a fatica, ma sempre senza
muovere un muscolo.
- Mmmh… fammi pensare… Na, direi di no.- rispose infine la
ragazza con un sorriso, ritirando la spada e riponendola nel fodero.
- E cosa vuole, dunque, una così dolce fanciulla come voi
da un pirata come me?- chiese cordialmente lui, massaggiandosi il collo nel
punto in cui, pochi istanti prima, era appoggiata la lama.
- Davvero non mi riconosci? Sei una delusione, capitan
Sparrow.- esclamò la giovane, scuotendo la testa.
L’uomo la osservò attentamente per alcuni secondi, senza
tuttavia riconoscerla.
- Spiacente. Il vostro viso non mi dice nulla. Vi ho forse
fatto qualche torto in passato? Magari vi ho minacciato.- rispose, con i suoi
soliti modi galanti.
- Nessuna minaccia, Jack. Va bene, vorrà dire che mi
toccherà rinfrescarti la memoria. Mi presento; sono il capitano Yara Barked,
per servirvi.- si presentò quella che risultò essere una piratessa, togliendosi
il cappello ed inchinandosi.
- Capitano?- chiese sbalordita Elizabeth, che fino ad
allora non aveva aperto bocca.
- Esattamente.- rispose la giovane sorridendole, contenta
di vedere una donna al seguito di un pirata.
- Barked, Barked, Barked… dove ho già sentito questo
nome?- rifletté Jack, puntellandosi il mento con un dito.
- È ovvio che tu abbia già sentito parlare di me, mio
caro, dal momento che io sono il capitano…. della Perla Bianca.-
Tutti e tre la fissarono stupiti, tuttavia solo Sparrow sembrò
aver finalmente capito ciò a cui la mora si stava riferendo, riconoscendo la
sua interlocutrice nel giro di pochi secondi.
- Ma certo; Barked. Il capitano della Perla Bianca. Certo
che sei cambiata dall’ultima volta che si siamo incontrati.- osservò
squadrandola da capo a piedi.
- Ora sei più… sei più…- cercò di dire l’uomo, formando nell’aria,
con le mani, un seno prosperoso.
- Più cresciuta?- andò in suo aiuto la ragazza, ridendo.
- Sì, esattamente.- annuì il pirata, asciugandosi le mani
sui pantaloni.
- Ma soprattutto non ricordavo fossi tu il capitano.-
cambiò discorso il moro, alzando un sopracciglio nell’osservarla.
- Infatti, ricordi bene. Mio padre è morto in un
combattimento quattro anni or sono e ha così passato il comando della nave a me.-
spiegò la Barked.
- Capisco.- disse l’uomo abbassando gli occhi. - Ma non
vedo la tua nave.- osservò poi, guardandosi intorno nel porto.
- Non la vedi perché non c’è. Ed è proprio per questo che
ti stavo cercando. Me l’hanno rubata. Anzi, direi che la parola “sottratta” è
più adeguata.-
- Come scusa?- domandò, sorpreso, il capitano.
- Hai capito bene, purtroppo.- sospirò la ragazza,
chiudendo gli occhi.
- E la tua ciurma?-
- Con la nave.-
- Ah, ah, un ammutinamento, eh? Credimi nessuno può
capirti meglio di me…- iniziò Jack, per poi essere subito interrotto da Yara.
- No, non si tratta di un ammutinamento. Qualcuno se n’è
impossessato. La mia ciurma mi rispetta.- spiegò lei, mentre il capitano della
Perla Nera distoglieva lo sguardo, cercando d’ignorare l’ultimo commento della
donna.
- Il problema è che non so chi sia stato. Anche se ho una
mezza idea…- aggiunse l’altro capitano, perdendo lo sguardo verso l’orizzonte
fatto solo d’acqua salata.
- Mmmh… capisco. E tu mi hai seguito fin qui per chiedermi
di aiutarti a ritrovarla, dico bene?-
- Esatto. Prendimi sulla tua nave e aiutami a cercare la
Perla.-
Jack la osservò per alcuni secondi, lisciandosi la barba,
quasi soppesando la richiesta.
- Scordatelo.- rispose invece, girando sui tacchi.
- Jack, per favore.- insistette Yara, parandoglisi
davanti.
- E perché dovrei farlo? In fondo noi siamo sempre stati
nemici e lo siamo ancora. Comprendi?-
- Ne sono a conoscenza, ti ringrazio. Ma se non lo vuoi
fare per me, fallo almeno per questo.- tentò di dissuaderlo ancora una volta la
piratessa, mostrandogli la mano destra, al cui medio vi era un anello con tanto
di smeraldo incastonato nel mezzo.
- Uno dei 9 pezzi da 8.- esclamò Sparrow, afferrandole la
mano.
- Che cosa? Questo significa che sei uno dei nove pirati
nobili?- esclamò Turner, spostando lo sguardo dal gioiello al viso della
giovane.
- Esattamente. O per meglio dire lo era mio padre.- disse
rivolta al ragazzo. – Quando è morto, ha consegnato il pezzo a me.- concluse
parlando con Jack.
- Quindi ora fai parte della fratellanza. Interessante.-
commentò lui, grattandosi una guancia.
- Ehi, ehi! Fermatevi un attimo. Vi dispiace spiegare
anche a noi? Cos’è la
Perla Bianca? E chi era suo padre?- intervenne spazientita
Elizabeth, passando lo sguardo da un capitano all’altro.
Yara voltò i suoi occhi chiari verso Sparrow, convinta che
sarebbe stato lui a raccontare la storia ai suoi compagni, ma quando si rese che non ne aveva alcuna intenzione,
alzando gli occhi al cielo, iniziò lei stessa la spiegazione.
- Come vi ho detto sono il capitano della Perla Bianca e
figlia di John Barked. La mia nave è… come dire… la gemella della Perla Nera.-
William ed Elizabeth la guardarono interrogativi, non
seguendo bene il filo del discorso.
- In parole più semplici, le due navi sono state costruite
dallo stesso carpentiere. La
Perla Nera fu affidata a Jack, quella Bianca a mio padre,
parecchi anni fa.- aggiunse Yara, sospirando.
- Pazzesco.- esclamò Turner, che aveva finalmente capito
la situazione.
- Tra le due ciurme non è mai corso buon sangue.-
- Eravamo nemici, dolcezza.- la corresse Sparrow,
intervenendo nella discussione.
- Ok, ok, sono sempre state nemiche. E probabilmente lo
sarebbero anche adesso, se solo avessi ancora una ciurma.-
- Motivo per cui non posso prenderti sulla mia nave. Siamo
nemici.- disse Jack, allargando le braccia e riprendendo il cammino; ma fu
subito fermato dalla mano della piratessa posata sul suo petto.
- Eddai, Jack. Mi conosci da anni, ti sto chiedendo un
favore, non me lo puoi rifiutare. Ricordati che c’è in ballo la fratellanza.-
insistette la ragazza, fissando i suoi occhi verdissimi in quelli scuri
dell’avversario.
- Ha ragione, Jack. Non possiamo mettere in pericolo la
fratellanza per le vostre scaramucce. Inoltre mi sembra ok.- cercò di aiutarla
Elizabeth.
- Spesso le apparenze ingannano, mia cara.- le rispose il
capitano.
- Se farà qualcosa di sbagliato, la getteremo fuori bordo.-
propose William, rivolgendo poi un occhiolino alla piratessa.
- Tutti contro di me, oggi? E va bene. Ma stai attenta a
quello che fai, ragazzina.- accettò alla fine, puntando un dito in faccia alla giovane.
- Oh, grazie, Jack, non te ne pentirai.- esclamò la mora,
battendo le mani per l’entusiasmo.
- E soprattutto grazie a … temo di non conoscere i vostri
nomi.- aggiunse la piratessa, voltandosi verso gli altri due.
- Elizabeth Swann. E lui è William Turner.- si presentò la
bionda per entrambi, mentre l’uomo si prodigava in un piccolo inchino, com’era
consono fare in presenza di una donna.
- William Turner, hai detto? Vuoi forse dirmi che tu sei il
figlio di Sputafuoco Bill?-
- Conosci mio padre?- domandò incuriosito il pirata.
- L’ho conosciuto molti anni fa, quando faceva ancora
parte dell’equipaggio della Perla Nera, prima che si aggregasse alla ciurma di Devy
Jones. Brav’uomo, tuo padre, davvero. Mi ha insegnato parecchie cose, da nemico
quel che era.- gli spiegò la piratessa, guadagnandosi la completa attenzione e
simpatia del giovane, che era sempre ben felice di sentir parlare del genitore.
- Allora, vi muovete voi tre o vi devo aspettare tutto il
giorno.- li richiamò Jack, qualche passo più avanti.
- Dove stiamo andando, esattamente?- chiese Yara, raggiungendo
il capitano della Perla Nera insieme ai suoi nuovi compagni di viaggio.
- A fare provviste.- le risposero in coro Elizabeth e
Turner, facendo spallucce e precedendola lungo la strada.
- Oh.- disse semplicemente la giovane, seguendoli.
Così, nella mezzora successiva, il quartetto si affrettò a
raccattare le provviste necessarie per continuare il viaggio, per poi fare
ritorno alla Perla Nera con un componente in più per la loro ciurma.
Note dell’autrice:
Allora…. Come vi ho avvisato
nell’introduzione, avevo già pubblicato questa ff parecchi anni fa,senza tuttavia terminarla.
Bè, ora l’ho rivisitata, modificata e
soprattutto…. FINITAAAA!!!
Ancora non ci credo. *.*
Per questo ho deciso di riproporla ai
miei lettori, sperando di non deluderli nemmeno stavolta.
Spero tanto di ricevere tante belle
recensioni, mi fanno taaaaanto piacere… ^^
Capitolo 2 *** Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti ***
Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti
La Perla Bianca
Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti
Una leggera brezza spirò dall’oceano lungo il molo a cui
era attraccata la Perla
Nera.
L’ideale
per riprendere la navigazione, pensò Jack Sparrow, dopo essersi
bagnato l’indice destro, per poi sollevarlo in aria e valutare in che direzione
viaggiasse il vento.
Mise un piede sul primo piolo della scaletta che l’avrebbe
riportato sulla sua nave, quando si bloccò per voltarsi verso Yara.
- Ah, un’ultima cosa: non so come potrà reagire la mia
ciurma con il capitano della Perla Bianca a bordo.-
- Non ti devi preoccupare, Jack. Sono pronta anche a
questo.- rispose con un sorriso di sfida la giovane, facendogli l’occhiolino.
- Oh… Molto bene.- sussurrò l’uomo, spiazzato dalla
sicurezza della piratessa, prima di riprendere la sua salita verso il ponte
della nave.
- Ce l’avete fatta, finalmente. Pensavamo vi foste persi.-
lo accolse Barbossa, attendendo con ansia una spiegazione che lo soddisfacesse.
- Molto spiritoso. Diciamo… che abbiamo avuto un
contrattempo.-
- Del tipo?- chiese curioso l’uomo, sollevando un
sopracciglio.
- È alla fine della scaletta.- rispose Jack, indicando il
punto in cui Elizabeth e William stavano salendo in quel momento, per poi
ignorarlo ed interessarsi ad un cima legata male; il vecchio capitano dovette
attendere solo pochi istanti, prima di notare la chioma castana della Barked apparire
oltre il parapetto.
- Ehilà! Ci sei anche tu Barbossa? Che sorpresa.- esclamò
la giovane, sollevano lo sguardo e trovandosi davanti l’ex primo ufficiale della
Perla Nera.
- Yara Barked? Il capitano della Perla Bianca?- esclamò
lui, sorpreso.
- In persona. Sono contenta che almeno tu mi abbia
riconosciuta al primo colpo. A differenza di Jack.- commentò la ragazza,
guardando contrariata il diretto interessato, ancora concentrato sulla cima.
- Sparrow! Cosa ci fa lei sulla mia nave?- chiese alterato
Barbossa.
- Primo, questa è la MIA nave. Secondo…-
- Secondo, glielo spiego io, Jack.- lo interruppe la mora.
- Sono stata io a chiedere a Jack di prendermi nella sua
ciurma. Ho bisogno di aiuto.- proseguì la piratessa, rivolgendosi a Barbossa.
- Oh, hai bisogno di aiuto. E non hai esitato a venire da
noi, che siamo tuoi nemici giurati da… quanti anni?- la canzonò il pirata,
portandosi a pochi centimetri dal viso della bruna.
- Ti ringrazio, ma non c’è bisogno di ricordarmi che siamo
nemici. Jack l’ha già fatto almeno un migliaio di volte. Ma lasciami finire. Mi
hanno sottratto la
Perla Bianca.-
Barbossa stava per ribattere, ma fu preceduto da Yara.
- Non so chi sia stato, anche se una mezza idea ce
l’avrei. Ma il problema non è la
Perla, o almeno non lo è per voi. Nemmeno Jack avrebbe
accettato di aiutarmi, al contrario, non credi? La questione è un'altra. Ovvero
questo.-
E come aveva fatto poco prima, mostrò lo smeraldo che
splendeva al suo dito, piazzandolo davanti al naso arricciato del vecchio
pirata.
- Cosa centra adesso uno dei 9 pezzi da 8? So benissimo
che tuo padre era uno dei pirati nobili, e dal momento che ora l’anello è in
tuo possesso, presumo che il caro John sia passato a miglior vita, ma questo
non mi convincerà a…-
- Non devi farlo per me, ma per la fratellanza.-
- La fratellanza?-
- Esatto. Temo che colui che mi ha sottratto la nave
cercasse proprio questo anello.-
Barbossa la osservò per un po’, riordinando le idee.
- Spiegati meglio.-
- D’accordo. Penso che chi mi ha preso l’imbarcazione sia ora
diretto alla Baia dei Relitti e che voglia prendere il mio posto nella
fratellanza.- lo accontentò Yara, utilizzando, a suo parere, parole più
comprensibili.
- Tutti sono a conoscenza del fatto che sei tu l’erede di
John Barked. Non vedo come gli altri pirati nobili possano cadere in una trappola.
E nemmeno capisco cosa centra il fatto che la nave ti sia stata rubata.- le
fece notare Barbossa.
- Sottratta.-
- Come prego?- domandò l’uomo, riducendo gli occhi a due
fessure.
- Sottratta, non rubata. Ci tengo a precisarlo. Comunque
sia, hai tutte le ragioni per dire ciò. Tuttavia colui che mi ha sottratto la Perla, se è chi dico io, ha
abbastanza risorse da cavarsela anche senza il pezzo da 8.-
- Le tue parole fanno presumere che tu sia a conoscenza del
colpevole, quindi.-
- Sospetto di qualcuno, in effetti.-
- E saresti così gentile da renderci partecipi di questo
tuo sospetto? Se dobbiamo aiutarti, vorremmo almeno sapere chi sarà il nostro
nemico.- pose un’altra domanda Barbossa, alzando gli occhi al cielo.
- Più che giusto. Credo che tu lo conosca abbastanza bene,
in realtà. Faceva parte della mia ciurma, infondo. Sono incline a pensare si
tratti di mio cugino Tristan. -
- Tristan Barked? Non sapevo fosse tuo cugino, nonostante
lo stesso cognome.-
- In effetti preferisco non si sappia in giro. E vorrei
continuare tale tradizione.- ammise la giovane, abbassando la voce, quasi
temendo di farsi sentire.
- Non ti sembra assomigli un po’ a Jack, a volte?-
sussurrò Will ad Elizabeth, ricevendo in risposta uno guardo scettico da parte
della bionda.
- È il figlio del fratello di mio padre, Andrew Barked. Da
quando mio zio è morto, Tristan è sempre stato convinto che mio padre avrebbe passato
il comando a lui, essendo un maschio. Ma, quando il mio povero padre è morto e
ha affidato la nave e la ciurma a me, il mio caro cugino si è ribellato. Per
questo l’ho cacciato. Ma nel giro di due anni deve aver progettato la sua vendetta
e dopo essersi procurato una ciurma ha preso anche la mia insieme alla Perla.- terminò
la sua spiegazione la ragazza.
- Capisco… quindi, ricapitolando; ora tu sei venuta da noi,
tuoi nemici giurati, per chiederci di aiutarti a sconfiggere tuo cugino e a
recuperare la nave, che noi saremmo ben felici di vedere sul fondo dell’oceano,
dico bene?- fece il punto della situazione Barbossa.
- Dici bene. Detta così sembra un paradosso, in effetti,
ma se la si vede da un altro punto di vista, ovvero quello della fratellanza e
dell’aiuto reciproco tra pirati, non è poi così male. Comunque sia, tieni conto
che dopo questa missione, ognuno andrà per la sua strada. Ovviamente so che se
riusciremo nell’impresa avrò un debito con te e sono pronta a pagarlo.-
I due capitani si guardarono negli occhi, uno riflettendo
sulla proposta, l’altra speranzosa.
- D’accordo, ti aiuteremo. Ma qualunque sarà il favore che
ti chiederò in futuro, dovrai accettarlo senza compromessi.- accettò alla fine
il capitano della Perla Nera.
- Ci puoi scommettere. Allora è andata?- chiese Yara, allungando
una mano per suggellare il patto.
- No.- esclamò Barbossa, dirigendosi al timone. – Salpiamo
ciurma! Alla Baia dei Relitti!-
Con un grido di approvazione, tutti si misero ai loro
posti e finalmente lasciarono il porto.
- Capitano Barked, se mi vuole seguire, le mostro la sua
cabina.- si rivolse a lei Gibbs.
- Non sono il tuo capitano, mastro Gibbs, puoi chiamarmi
semplicemente Yara. Finchè sarò a bordo della Perla Nera sarò un semplice
mozzo.- gli rispose la giovane, sorridendo all’uomo.
- Ehm… si… d’accordo… Se mi vuoi seguire, allora…-
Così, dopo aver preso possesso della cabina che sarebbe
stata sua durante la sua permanenza sulla nave, stanca ed indebolita dal lungo
viaggio, decise di riposarsi un po’.
Era ormai notte inoltrata quando si svegliò di
soprassalto, in seguito ad un incubo che aveva popolato i suoi sogni.
- Dannazione.- imprecò la piratessa, asciugandosi il
sudore dalla fronte con una mano.
Erano quasi le tre di notte, ma Yara decise di salire sul
ponte per prendere una boccata d’aria e cercare, in questo modo, di scacciare
ogni residuo del sogno.
Raggiunse il parapetto della nave, osservando l’oceano che
si estendeva davanti a lei fino all’orizzonte e aspirando la brezza marina che
si levava leggera: adorava il mare, in fondo era il luogo dov’era nata e
cresciuta, e adorava il suo profumo di salsedine.
Erano trascorsi solo pochi minuti quando sentì un’asse del
ponte scricchiolare dietro di sé; era stato un rumore così leggero e debole da
rischiare di non essere udito da un normale essere umano, ma non così tanto da
non essere percepito da un pirata addestrato a lottare come lei: voltò appena
la testa, mentre la mano già correva all’elsa della spada, ma vedendo una veste
da notte volteggiare al vento, la ritirò, tornando ad osservare l’ampia distesa
d’acqua.
- Anche tu non riesci a dormire, Elizabeth?-
- Scusa, ti ho spaventata?- si rivolse a lei la Swann, fermandosi al suo
fianco ed appoggiando i gomiti al bordo della nave
- No, tranquilla. Sono poche le cose che mi spaventano o
che mi prendono alla sprovvista. Combattere fin da piccola contro pirati molto
più grossi di te fa quest’effetto.- la tranquillizzò, sorridendo.
- Non dev’essere stato facile per te, vero?- aggiunse la
bionda, voltandosi verso il suo profilo.
- Ci ho fatto l’abitudine.- rispose Yara, alzando le
spalle. – Mio padre ha iniziato ad addestrarmi nel combattimento con la spada
quando avevo otto anni e ho cominciato a lottare al suo fianco a dieci. Non
posso certo dire di essere inesperta. Non sarò mai ai livelli di Jack o
Barbossa, questo è sicuro, ma me la cavo.
Per lo meno evito di farmi ammazzare.-
- E com’è stato diventare il capitano di una nave?-
- Complicato in effetti. Ma dopo un po’ ci si prende la
mano.-
- Anche io sono stata capitano di una nave, qualche anno
fa.- le rivelò l’altra, mentre il vento le scompigliava i capelli,
guadagnandosi un’occhiata stupita da parte della piratessa.
- Dici sul serio?-
- Già, sono passati… circa quattro anni. È successo
durante la battaglia contro Davy Jones. Sao Feng, poco prima di morire, ha
eletto me come capitano della sua nave, consegnandomi uno dei 9 pezzi da 8.-
- Questo significa… che anche tu sei uno dei nove pirati
nobili?- esclamò sempre più stupita Yara.
- Ero. Dopo la morte di Lord Beket e la sconfitta di Davy
Jones ho passato il comando ad uno degli uomini della ciurma.-
- E come mai sei tornata su questa nave di scellerati?
Potevi averne una tutta tua.-
- Will è tornato, voleva continuare il viaggio con Jack e
io volevo restare con lui.- finì il suo racconto Elizabeth, sorridendo alla mora.
- Capisco. L’amore fa sempre questi brutti scherzi.- la
prese in giro Yara, facendola ridere.
Rimasero in silenzio per alcuni secondi, ascoltando il
rumore del vento.
- Mio padre è morto quando avevo diciott’anni e sono
diventata il capitano della Perla a quell’età. Ero ancora giovane e inesperta,
nonostante tutto, ma grazie all’aiuto di un amico ho imparato a far bene il mio
lavoro. La mia ciurma mi ha sempre rispettato, e per me è quello che più conta.-
- Amico?- osservò la bionda, con tono malizioso.
- Già. Un amico.- disse sorridendo la Barked.
- Purtroppo mi ha lasciato un paio di anni fa, in
battaglia.- le spiegò Yara, mentre l’altra tossicchiava imbarazzata.
- Oh, mi dispiace.. io..- cercò di scusarsi Elizabeth,
tornando seria, rendendosi improvvisamente conto di aver appena fatto una
pessima figura.
- Non preoccuparti, non ti devi scusare. Non potevi
saperlo. E poi è il passato, ho imparato ad accettare che lui non c’è più.-
Il capitano della Perla Bianca sentì le lacrime premerle
sugli occhi, prepotenti e pronte ad uscire, ma riuscì a ricacciarle indietro;
non le piaceva mostrarsi debole e ancora meno frignare davanti ad altre persone.
Non si addiceva al capitano di una nave pirata, come le
diceva sempre lui.
- Scusa, ora sarà meglio che vada a dormire ancora un po’.
Il viaggio sarà lungo e anche la battaglia temo. Notte Elizabeth.-
- Buonanotte Yara.-
La giovane Barked, dopo un ultimo cenno si saluto, si
ritirò nella sua cabina e lo stesso fece la bionda; il resto della notte passò
tranquilla, e nei sogni di Yara comparve più di una volta un certo amico,
questa volta senza incubi.
Note
dell’autrice:
Eccomi
quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Non vi ho fatto aspettare troppo,
vero??? ;) si, si, sono stata brava… ^^
Ok, basta autolodarmi, non lo faccio
più, promesso. V.V
Bè, come vi è sembrato questo secondo
capitolo? La storia comincia ad entrare nel vivo, vero? ;)
L’altro giorno una mia amica su
Facebook mi ha taggato in un video, quello della scena finale de “La
maledizione della prima luna” in cui Jack canta la canzone dei pirati (si, io e
le mie amiche siamo delle ubriacone :P), così mi è venuta voglia di rivedere
alcune scene del film; così sono andata su YouTube e mi sono imbattuta nei
fuori scena e negli errori dei film.
Ho riso come una matta!!! XDXD
Johnny è un mito!! E pure Goeffry
Rush… grandissimi!!!!
Poi ho letto la trama del 4°
capitolo… il fatto che nn ci siamo Will ed Elizabeth non mi piace tanto. -.-
Ma vedremo cos’hanno combinato in
questo nuovo film. V.V
_Josephina
Jonas_: la mia prima lettrice!! Che
bellooooooo!!! ^^ ok, tranquilla, non sono pazza… ma quelle attacco di Jeckite
ogni tanto ci vuole. :P sono contenta che la ff t’incuriosisca e spero continui
a farlo. Anche io adoro Jack e i film dei pirati dei caraibi. Il primo lo so a
memoria; piuttosto che perdermelo quando lo trasmettono in TV, sto in casa. :P
un bacioneeeee!!
Visbs88:
grazieeeeeee!! ^^ sono contenta che ti piacciano sia la storia che il mio modo
di scrivere. In effetti questa storia l’ho riveduta proprio recentemente,
perché l’ho scritta qualche anno fa, ma non mi soddisfaceva più di tanto come
l’avevo scritta, quindi l’ho messa a posto. ^^ eeeeeeh… a volte me lo chiedo
anche io. Pensa te che l’idea mi è venuta una mattina a letto, dopo che la sera
prima avevo rivisto per la millesima volta la maledizione. Allora stavo
fissando un poster attaccato all’armadio di Jack e Will e mi è venuta l’idea di
scrivere una ff sui pirati dei caraibi. Ovviamente volevo introdurre un nuovo
personaggio e mi è venuta in mente un opposto della Perla Nera. E se una era
nera, bè, l’altra doveva essere bianca. E così è nata la Perla Bianca e il suo capitano
Yara. ^^ si, anche io adoro i bisticci tra Jack e Barbossa e spero tanto di
essere riuscita a renderli bene. un bacione grandeeeee!!! J
Il sole era ormai sorto sulle calme acque dell’oceano; un
caldo raggio filtrò attraverso l’unica finestra che si trovava nella cabina di
Yara, posandosi sul suo volto e facendole sbattere le palpebre, a causa della
luce intensa.
Dove
mi trovo? Ah, giusto, la
Perla Nera, realizzò, dopo alcuni secondi il
giovane capitano, stiracchiandosi per sgranchirsi le membra, prima di decidersi
ad alzarsi.
Dopo essersi rinfrescata velocemente, si accinse a
raggiungere il resto della ciurma sul ponte della nave, domandandosi quale
sarebbe stato l’umore generale, quella mattina.
- Oh, guardate un po’ chi c’è. Ci stavamo giusto chiedendo
se ci avresti onorato della tua presenza, quest’oggi.- l’accolse sarcastico
Sparrow, contemplando la sua famosa bussola che non puntava a nord.
Non sapeva bene il perché, ma se l’era aspettata quel tipo
di accoglienza; in fondo, lei, era pur sempre una nemica.
- Buon giorno anche a te, Jack. Ho fatto un lungo viaggio
per trovarti, permettimi almeno di riprendere le forze.- rispose la ragazza,
tuttavia sorridendogli cordiale.
- La giovane Barked ha ragione, Jack. Non forziamola
troppo.- intervenne Barbossa, raggiungendoli zoppicante.
- Sento un certo tono di sarcasmo in ciò che hai detto. Sbaglio
forse?- ribattè la mora, sollevando un sopracciglio divertita; era sicura che
su quella nave non ci si sarebbe mai annoiati.
- E cosa ti ha portato a codesta conclusione, capitano
Barked?- le rispose a tono il capitano, fronteggiandola.
- La tua poca gentilezza, Barbossa. Yara è nostra ospite,
non nostra nemica.- intervenne William, raggiungendoli.
- Buongiorno.- la salutò poi, rivolgendole un sorriso.
- Buongiorno a te, William. Ti ringrazio per il sostegno,
ma non è necessario. Sapevo fin dall’inizio che non avrei avuto vita facile su
questa nave.- sospirò la giovane, ignorando lo sguardo sarcastico dei due
capitani
- Il capitano tende sempre ad avere sospetti su tutti,
quindi non farci troppo caso.- cercò di risollevarle il morale Turner,
facendole l’occhiolino.
Barbossa fece il finto sordo, continuando a dare ordini ai
suoi marinai, come se quella conversazione non fosse mai avvenuta.
- Oh, buongiorno Elizabeth.- salutò poi la Barked, notando
la presenza della bionda.
- Buongiorno a te. Dormito bene?- le domandò la ragazza,
ricevendo una risposta affermativa; i discorsi fatti quella notte, tra le
tenebre dell’oceano, le rendevano, in un certo senso, complici.
La giornata passò tranquilla e senza ulteriori scontri
verbali; più di una volta, il capitano della Perla Bianca, aveva tentato di
dare una mano nelle manovre della nave, incontrando sempre e comunque il
rifiuto di William ed Elizabeth, che continuavano a considerarla una loro
ospite.
Erano da poco passate le quattro del pomeriggio, e il mare,
apparentemente calmo, iniziava a mostrare segni d’irrequietezza, con il vento
che cominciava a soffiare prepotente da sud.
- Temo che tra pochi minuti saremo raggiunti da una
tempesta, capitano.- proruppe mastro Gibbs, rivolgendosi a Jack ed osservando i
grandi nuvoloni neri che procedevano veloci nella loro direzione; il moro, che
stava per impartire gli ordini, fu, tuttavia, preceduto dalla possente voce di Barbossa.
- Prepariamoci ad affrontarla allora. Marinai, ai vostri
posti!- esclamò il vecchio capitano, raggiungendo il timone, mentre Sparrow imprecava
sotto voce per essere stato degradato, ancora una volta.
Come previsto dal primo ufficiale, presto la Perla Nera fu raggiunta
da una violenta tempesta, che rischiò, più di una volta, di far perdere qualche
membro dell’equipaggio in mare.
- Ammainate le vele, o rischieremo di ritrovarci scafo
all’aria!- ordinò Barbossa, alzando la voce per sovrastare il frastuono della
pioggia e del vento, sempre governando la nave con maestria e cercando di
attutire l’impatto con le onde gigantesche.
Yara si unì al resto della ciurma, aiutandoli ad abbassare
le vele e a fissare le cime.
- Mi sembrava di averti detto che sei un’ospite!- gridò
Will, cercando di farsi udire al di sopra del forte rumore dei tuoni.
- Non mi sembra questo il momento di fare il gentiluomo!
Siamo nel bel mezzo di una tempesta e penso di essere abbastanza pratica di
navi da potervi dare una mano! Quindi taci e continua a tirare!- ribattè la
mora, senza mollare la presa sulle funi.
Portati a termine i rispettivi compiti, tutta la ciurma si
aggrappò, come meglio poteva, ad alcuni sostegni della nave, per evitare, così,
di essere sbalzata fuori bordo.
La tempesta non duro più di venti minuti, quando il vento
cominciò ad affievolirsi e la pioggia a diminuire; in poco tempo, il cielo
tornò sereno e l’unica traccia dell’uragano appena affrontato erano i vestiti e
i capelli zuppi degli uomini.
- Direi che ce la siamo cavata egregiamente.- commentò
Yara, strizzandosi i capelli.
- Non ci si può lamentare.- annuì Elizabeth soddisfatta,
imitando il gesto della giovane.
- Capitano! Nave a ore 12!- li avvertì Pintel, sollevando
un dito tozzo verso l’orizzonte.
- Ma non c’è mai un attimo di pace, qui?- protestò
infastidito Jack, raggiungendo il parapetto.
La
Barked lo seguì, sporgendosi oltre il bordo
della nave, per osservare meglio l’imbarcazione che stava veleggiando rapida
verso di loro.
- Maledizione. È la Compagnia delle Indie.- osservò la mora, avendo
riconosciuto i nemici.
- Che cosa? Ne sei sicura?- domandò Barbossa, strizzando
gli occhi per verificare a sua volta.
- Più che sicura. Quello stemma è inconfondibile.- rispose
la piratessa, indicando il simbolo stampato sulle vele bianche.
- Cosa credi che vogliano?- domandò Will, perdendo lo
sguardo verso l’imbarcazione britannica.
- Non lo so, ma nulla di buono, temo.- rispose Yara, senza
distogliere lo sguardo dal nemico.
- Uomini, preparatevi a combattere!- ululò in seguito,
rivolgendosi alla ciurma della Perla Nera.
- Ehi, qui il capitano sono io.- la rimproverò Barbossa,
puntandole un dito contro.
- Ops, scusa. Forza dell’abitudine.- mormorò la mora,
passandosi una mano tra i capelli, imbarazzata.
- Uomini, alle armi!- sbraitò a sua volta il vecchio
capitano, riprendendo le parole della piratessa.
Così tutti, Yara e Jack compresi, estrassero le proprie
spade dai foderi, pronti a ricevere e a combattere i loro nemici.
- Cosa ti fa pensare che vogliano attaccarci?- domandò il
giovane Turner al capitano della Perla Bianca affiancandola, la spada ben salda
in pugno.
- Sesto senso da pirata, William. Siamo troppo vicini a
loro per non essere notati, senza contare che le vele nere sono ben visibili
anche da lontano. Inoltre ti ricordo che ci troviamo sulla Perla Nera; quale comandante
della Compagnia delle Indie si farebbe sfuggire un boccone così succulento?-
gli fece notare la mora, finalmente pronta a scendere nuovamente in battaglia.
Dovettero attendere solo pochi minuti, il tempo necessario
perché la nave di re Giorgio I si avvicinasse alla loro, per udire i primi
colpi di cannone, diretti, come previsto dalla piratessa, nella loro direzione;
le sfere nere e pesanti raggiunsero la
Perla, rischiando così di danneggiarne lo scafo.
- Ehi, la mia nave!- protestò Jack, sporgendosi dalla
balaustra, per osservare i danni.
- Dannazione! Proprio come temevo. Barbossa, devi mandare
gli uomini ai cannoni, o saremo in netto svantaggio.- lo avvertì la Barked, salendo sul bordo
di legno della nave, la spada ben stretta nella mano destra, attenta a non
essere colpita.
- Ciurma, ai cannoni!- li incitò quindi il vecchio
capitano, seguendo il consiglio della mora; non voleva di certo vedere la sua
Perla sul fondo dell’oceano per colpa della Compagnia delle Indie.
Gli uomini si precipitarono ad occupare i loro posti, iniziando,
in pochi attimi, a far fuoco. Presto la battaglia si fece violenta, ma dopo
pochi minuti di cannonate, l’attacco cessò, almeno apparentemente.
- Cosa stanno facendo?- domandò sospettoso Barbossa, senza
distogliere lo sguardo dall’imbarcazione nemica, ormai a pochi metri dalla loro.
- Non lo so, ma ho come la sensazione che non ci piacerà.-
commentò Yara, rafforzando la presa sulla sua arma ed imitando il vecchio
pirata.
Come incitati dalle parole della piratessa, i marinai britannici,
grazie alla vicinanza delle due navi, salirono a bordo della Perla per un corpo
a copro.
- Buttateli in mare!- ululò Barbossa, tenendo testa al suo
avversario, prima di scaraventarlo fuori bordo.
Entrambe le parti combatterono senza un attimo di tregua,
rifiutandosi di fare vincere l’avversario; Yara, che si batteva contro un
ufficiale, riuscì finalmente a ferirlo e l’uomo si accasciò a terra, come
morto.
- Hai fatto male i tuoi conti, amico.- esclamò la mora,
fissando il corpo esanime dell’uomo.
- Finalmente ci incontriamo, capitano Yara Barked.-
La mora si voltò verso quella voce strascicata, mettendo a
fuoco il marinaio che le stava di fronte: era molto più alto di lei e sembrava
conoscerla piuttosto bene, poi, osservando la sua divisa, capì all’istante che
si trattava del comandante della nave.
Aveva la spada in mano, ma non sembrava intenzionato ad
usarla.
- Ci conosciamo?-
- Non di persona, in effetti. Ma, personalmente, non
vedevo l’ora d’incontrarla faccia a faccia.-
Yara tenne lo sguardo puntato su di lui, certa che
quell’uomo non avesse per nulla buone intenzioni.
Non
mi farò prendere alla sprovvista come una novellina,
si ritrovò a pensare la giovane, sollevando un sopracciglio.
- Posso sapere il vostro nome?- chiese dopo qualche
secondo, fingendo cordialità.
- Mi chiamo Charles Winters, servitore del re e comandante
di questa nave. Ma presto sarò ricordato da tutti come l’uomo che ha finalmente
tolto di mezzo il capitano della Perla Bianca.- rispose il marinaio, prima di
attaccare la giovane con uno scatto veloce che, tuttavia, Yara parò.
Winters non le lasciò un attimo di respiro, deciso a tener
fede alle parole appena pronunciate, e continuò ad attaccarla senza esclusione
di colpi; entrambi sapevano che solo uno di loro sarebbe uscito vivo da quella
battaglia.
L’uomo della Compagnia delle Indie si esibì in numerosi
affondi, nessuno dei quali andò a buon fine; la piratessa era un’abile
combattente, e non aveva alcuna intenzione di lasciargli una vittoria facile.
Tuttavia, dopo numerosi minuti di lotta, l’attenzione di
Yara cominciò a vacillare, per niente aiutata dal grido improvviso di Elizabeth,
in evidente difficoltà contro uno dei marinai nella nave nemica.
Quella distrazione le costò cara, dal momento che il
comandante, approfittandone, realizzò un nuovo ed ultimo affondo che andò a segno.
La lama era affondata per diversi centimetri nel fianco
destro della piratessa, la quale, portando lo sguardo sulla ferita, vide
uscirne parecchio sangue.
Gli occhi verdi della ragazza tornarono sul volto
soddisfatto del nemico, il quale, con un sorriso di vittoria, ritrasse la
spada, facendo urlare di dolore il giovane capitano, che cadde in ginocchio,
senza riuscire a rispondere al colpo.
- È stato un piacere conoscerla, capitano Barked.- esclamò
Winters, osservando dall’alto il corpo ansimante della mora a terra.
Quelle furono le ultime parole che Yara udì uscire dalla
bocca dell’uomo, prima che tutto, intorno a lei, diventasse buio.
Note dell’autrice:
Eccomi di nuovo tra
voi!!!!!!!!!!!!!!!!
Nelle ultime 2 ore ho avuto il
nervoso a mille, ho anche trattato male il mio povero ragazzo, così per
distrarmi un po’ ho deciso di aggiornare… e ammetto che ha funzionato. ^^ (ora
chiederò scusa anche al mio moroso, povero XD).
Inoltre, sono finalmente un po’ più
libera dallo studio (anche se non tantissimo), quindi sono più tranquilla. ^^
Infatti mercoledì ho dato il primo
esame di quest’anno, letteratura francese, così ora fino a gennaio, niente più
esami. ^^
Bè, che dire del capitolo… ecco
presentato uno dei nemici del nostro capitano Barked; in effetti non ci sono
andata leggera, addirittura un comandante della Compagnia delle Indie. XDXD
Ma che ci volete fare, io faccio le
cose in grande! XD
Visbs88:
hihihihi!! Sono contenta di riuscire a rendere bene le tipiche risposte
sarcastiche di Barbossa. ^^ come hai potuto vedere anche in questo capitolo non
sono mancate. XD già…. Ma vedrai che per quell’amico.. ci sarà ancora qualcosa
da scoprire. ;) comunque ovvio che si troveranno bene, sono due fanciulle in
mezzo ad un branco di scellerati, devono pure darsi man forte a vicenda. XD
vero, l’importante è ke ci sia Jack… xò boh, ormai ero talmente abituata a
vedere anche Will ed Elizabeth, che mi sembrerà strano.. poi questo nuovo
personaggio… mah, speriamo non ci deludano. ;) un baciooooo!!! ^^
I travagliati sogni del capitano della Perla Bianca,
furono ben presto interrotti da un leggero movimento accanto a lei, aiutato,
senz’ombra di dubbio, dal tenue raggio di sole che si posava sul suo volto,
entrando dalla piccola finestrella alla sua destra.
Aprì piano gli occhi, mettendo a fuoco gli interni della
cabina che occupava sulla Perla Nera; sospirando, tentò di alzarsi dal letto,
ma una fitta improvvisa al fianco destro glielo impedì.
- Ahi!- proferì la mora, lasciandosi cadere pesantemente
sui cuscini del letto, ansimando.
- Ferma, ferma, ferma, non ti agitare. Ci vorrà qualche
giorno prima che la ferita si rimargini.- attirò la sua attenzione la voce che
probabilmente apparteneva alla stessa persona che l’aveva svegliata.
- Jack.- proruppe stupita la Barked, trovando il
capitano della Perla Nera seduto sul materasso accanto a lei.
- Avanti, dammi una mano.- aggiunse dopo pochi attimi, cercando
nuovamente di sollevarsi; Sparrow l’afferrò delicatamente per un braccio,
aiutandola così nel suo intento.
- Cos’è successo?- domandò poi Yara, cercando di non fare
movimenti bruschi, e sistemando meglio il cuscino dietro di lei.
- Ti hanno ferita.-
La piratessa si voltò nuovamente verso di lui, sollevando
un sopraciglio.
- Grazie tante, questo lo sapevo già. Intendevo dire dopo aver
perso i sensi.- chiarì la mora, sollevando gli occhi al cielo, prima di guardarsi
il fianco ferito, fasciato accuratamente.
- Ah, sì, giusto… vediamo… io e Turner ti abbiamo vista
stesa a terra, così siamo venuti in tuo soccorso, ma il tizio che ti ha ferita
se n’era già andato.- le spiegò Sparrow, grattandosi la testa.
- Winters.- mormorò Yara, posando gli occhi smeraldini
sulle proprie mani intrecciate.
- Come?- domandò Jack, sollevando lo sguardo su di lei.
- Charles Winters. Il nome di quel tipo, intendo. Da
quello che mi ha detto, sembrava stesse cercando proprio me.-
- Questo si era intuito. Hai qualche idea sul perché?-
- Bè, sono pur sempre il capitano della Perla Bianca, non
è di certo strano il fatto che la
Compagnia delle Indie mi stesse dando la caccia, ma ho come
la sensazione che ci sia qualcos’altro in ballo, e io ho tutte le intenzioni di
scoprire cosa.-
Tentò ancora una volta di alzarsi dal letto, ma il dolore
era troppo forte per potersi permettere un qualsiasi tipo di movimento; così, si
ridistese con un gemito, senza poter fare a meno di odiare tutta quella
situazione.
- Ehi, non devi sforzarti. Anche il capitano della Perla
Bianca ha bisogno di riposare, ogni tanto.- le fece notare Sparrow con un
sorriso.
- Va bene, va bene, ho capito. Me ne starò qui, buona
buona, fino a quando non sarò guarita.- si arrese Yara sospirando, prima di rispondere
al sorriso.
- Ecco, brava. Ora vado a prenderti qualcosa da mangiare.
Non ti muovere… cioè, volevo dire… vabbè, hai capito.- riprese la parola Jack,
arrossendo per la sua goffaggine, prima di uscire dalla cabina, facendo ridere
la piratessa.
Appena la porta di legno si fu richiusa dietro di lui, la mora
approfittò di quei pochi minuti di solitudine per riflettere su ciò che era
accaduto: perché le davano la caccia?
Si trovava sulla Perla Nera, una delle navi più forti e
pericolose degli oceani, e quel Winters aveva colpito lei per poi andarsene,
senza torcere un capello al resto della ciurma.
Io
mi chiedo, perché? E come diavolo ha fatto a trovarmi? si
ritrovò a pensare la Barked,
passandosi una mano tra i capelli.
Nessuno poteva sapere che si trovava lì, dal momento che
Tristan aveva portato via la sua ciurma e quindi non aveva potuto avvertire
nessuno della sua intenzione di chiedere aiuto e cercare Jack.
I suoi pensieri furono ben presto interrotti da alcuni
colpi alla porta della sua cabina.
- Avanti.- rispose, sicura non si trattasse del capitano;
non si sarebbe fatto tanti scrupoli ad entrare.
- Ciao. Possiamo?- le chiese Elizabeth, facendo capolino
insieme a William.
- Ma certo. Entrate.- li accolse la piratessa sorridente,
felice di avere visite.
- Come ti senti?- le domandò il moro, avvicinandosi al
letto.
- Tipo un colabrodo, ma tutto sommato sto bene.- rispose
lei con un occhiolino, facendo ridere i due amici.
- Temo di essere stata io la causa. Se non avessi urlato,
forse non ti saresti distratta.- osservò la ragazza, mortificata, abbassando lo
sguardo.
- Tranquilla, Elizabeth, non è colpa tua. Prima o poi uno
dei due doveva cedere. E, contando che quel tizio mi voleva morta, me la sono
cavata egregiamente.- cercò di rassicurarla l’altra con un sorriso.
- Quindi i sospetti di Barbossa erano fondati; stavano
cercando te.- commentò Turner, tornando serio.
- Già, così sembra.-
- Hai qualche idea sul perchè?- chiese Elizabeth, così che
la mora udì quella domanda per la seconda volta nel giro di pochi minuti.
- Nemmeno una.- rispose Yara con un sospiro. – Ma spero di
trovare presto una risposta. Ho tutte le intenzioni di scoprire perché mi
stesse cercando, oltre al fatto che sono il capitano della Perla Bianca. E
contando che secondo quel Winters sono ormai morta, credo di avere tutto il
tempo a disposizione per farlo.-
- Se hai bisogno di aiuto, sai dove trovarci.- si offrì
Will, facendole l’occhiolino.
Yara gli sorrise riconoscente e stava per spendere alcune
parole di ringraziamento, ma i suoi intenti furono ben presto distrutti da una
voce tonante e decisa.
- Ehi, l’ora delle visite è finita da un pezzo.- esclamò
Sparrow, facendo il suo ingresso nella cabina.
- Ciao Jack.- lo salutarono all’unisono Turner e la Swann, fingendo di non aver
udito il suo ammonimento.
- Su, su. Sciò, sciò. Fuori di qui.- ordinò poi loro, mandandoli
fuori a suon di calci, dopo aver appoggiato il vassoio con la colazione sul
comodino accanto al letto.
- Ok, ok, non spingere. Ciao Yara.- la salutò Elizabeth
ridendo, uscendo insieme al compagno.
- Ciao.- rispose la mora, ridendo a sua volta.
- Ma guarda un po’ questi scocciatori.- commentò il
capitano, riprendendo il vassoio su cui erano posate qualche fetta di pane, un
po’ di burro, una mela e un bicchiere d’acqua.
- Eddai, sono stati carini.- osservò la piratessa, prima
di notare l’espressione contrariata dell’uomo.
- Ok, come non detto.- aggiunse la giovane, alzando le
mani al cielo e ridendo.
- Tieni. Credi che ti possa andare bene come colazione?-
le domandò infine il pirata, porgendole il cibo.
- Sarà perfetta. Grazie Jack.- gli rispose sorridendogli.
- Ehm… di-di niente.- balbettò lui arrossendo.
- A-allora, ti è venuto in mente altro a proposito di quel
Winters?- riprese la parola l’uomo, cambiando così argomento e sedendosi
accanto a lei sul materasso.
- Nulla di significativo, purtroppo. Non è che quel tizio
mi abbia detto gran che, a parte il fatto che voleva essere riconosciuto come
l’”eroe” che aveva ucciso il capitano della Perla Bianca.- ribattè la ragazza,
mimando in aria le virgolette.
- E nonostante tutto, tu sei convinta che quell’uomo non ti
stesse cercando solo per questo, giusto?-
- Già. Posso credere al fatto che volesse uccidermi per il
mio grado, ma diamine, si trovava sulla Perla Nera e non ha nemmeno cercato
d’impadronirsene? Non mi pare logico.-
- Mmmh… non hai tutti i torti. D’accordo, sarà meglio che
ora ti lasci riposare. Hai bisogno di dormire per recuperare le forze. Tornerò
fra qualche ora.- concluse la conversazione il giovane capitano, alzandosi in
piedi e stiracchiandosi.
- Va bene. Sei tu il capo.- lo prese in giro Yara, distendendosi
maggiormente.
L’uomo stava per lasciare la cabina, quando fu fermato
dalla flebile voce della Barked.
- Ehi, Jack.-
- Mmmh…- mugugnò lui, voltandosi.
- Grazie.-
Per la seconda volta nel giro di pochi minuti, Sparrow
arrossì, per poi uscire dopo aver bisbigliato qualcosa che assomigliava ad un “Prego”.
I giorni passarono fin troppo lentamente per i gusti della
mora, ancora costretta a letto pervolere del capitano della Perla, il quale voleva assicurarsi che fosse
completamente guarita; Jack, Elizabeth e William andavano a trovarla
regolarmente, tentando così di farle un po’ di compagnia, e perfino Barbossa,
avendo avuto pietà di lei, le faceva visita un giorno sì e un giorno no.
Era passata circa una settimana da quando la Perla Nera era stata attaccata
e Yara si era ripresa quasi del tutto; erano le otto di sera quando finalmente
Jack apparve sulla soglia della sua cabina con un vassoio in mano.
- Cena in arrivo.- esclamò l’uomo, chiudendo la porta con
un calcio.
La piratessa sorrise divertita, piegando leggermente la
testa in avanti, simulando un inchino di ringraziamento; quei pochi giorni
costretta a letto, le avevano permesso di approfondire la sua conoscenza con il
moro, scoprendo così che la sua compagnia non le dispiaceva per niente.
Erano nemici, sì, ma erano entrambi esseri umani, nonché
giovani capitani di due navi pirata, considerate gemelle fin dai tempi della
loro costruzione, e ciò non aveva fatto altro che accentuare le cose che
avevano in comune.
- Et voilà.- l’uomo le posò il vassoio sulle ginocchia.
- Un po’ magra come cena, ma siamo a corto di provviste. Presto
ci fermeremo a fare rifornimento, prima di arrivare alla Baia dei Relitti.-
osservò Sparrow, mentre Yara si accingeva a consumare la propria cena a base di
minestra, pane e una bottiglia di vino; lì accanto, conservata in un vasetto
con decorazioni blu cobalto, vi era una bellissima rosa rossa
- Mh, sono abituata a pasti ben meno assortiti.- lo
tranquillizzò la mora, deglutendo un sorso di minestra.
- E la rosa a cosa la devo?- domandò poi la giovane,
riempiendo il cucchiaio con un altro boccone di zuppa.
- Per… rallegrare un po’ il servizio, diciamo.- rispose
l’uomo imbarazzato, grattandosi il mento ed arrossendo subito dopo.
- Bè, grazie, allora.- commentò lei sorridendo a quella
reazione, e continuando a mangiare.
- Qualche novità sul ponte?- domandò Yara, dopo qualche
secondo, cercando d’intrattenere una conversazione, per evitare così
imbarazzanti momenti di silenzio.
- Nulla di rilevante, a parte il fatto che io e Barbossa
continuiamo a litigare per il comando della nave.-
- Mi sembrava di averti chiesto delle novità.- osservò la
piratessa, scoppiando a ridere.
- Tu, invece? Come ti senti?- le chiese poi Jack, dopo
aver notato quanto fosse carina la giovane quando rideva.
- Bah, direi che la ferita si è ormai rimarginata e sto da
favola. Domani potrei anche alzarmi, finalmente...- tentò la mora, lasciando la
frase in sospeso e osservandolo con una punta di speranza.
- Mmmh… sarà meglio aspettare ancora un paio di giorni. Non
vorrei ti affaticassi troppo e avessi una ricaduta.- commentò il pirata,
accarezzandosi la barba e fissandola negli occhi.
- Vaaaa bene.- ribattè Yara, sospirando sconfitta, ma lusingata
da tanta preoccupazione.
La giovane posò il cucchiaio della minestra sul vassoio,
ma allungandosi per afferrare il tozzo di pane, urtò inavvertitamente il
candido tovagliolo, facendolo cadere a terra.
- Oh.- sussurrò la ragazza, prima di chinarsi oltre il
bordo del materasso per raccoglierlo; ma lo stesso fece Jack, inginocchiandosi
lì accanto per afferrare a sua volta il pezzo di stoffa, così le loro mani si sfiorarono,
incontrandosi a metà strada sul candito tovagliolo.
Sollevarono entrambi lo sguardo, incrociando i loro occhi,
pece e smeraldo, incatenandoli tra loro come a non volersi più lasciar andare.
Sembrarono passare secoli, prima che il capitano della
Perla Nera si alzasse in piedi, avvicinando il suo volto a quello della Barked;
il moro posò una mano sul lenzuolo accanto al fianco della giovane, prima di
unire le loro labbra in un dolce bacio, che divenne sempre più audace mano a
mano che i loro cuori acceleravano i battiti, invasi dal desiderio di
assaggiarsi.
La danza delle loro lingue proseguiva senza sosta, mentre
il pirata sembrava voler spingere il corpo della ragazza sempre più giù lungo
il materasso; ma i suoi intenti ben poco pudici, furono interrotti da una voce tonante,
proveniente dalle scale che portavano al ponte.
- Sparrow! Sparrow! Dove diavolo ti sei cacciato?-
Il tono altisonante di Barbossa, li fece allontanare di
scatto, mentre i loro sguardi s’incontravano di nuovo, questa volta più
imbarazzati.
- Eeeeh… B-Barbossa mi-mi sta chiamando. Sarà… sarà meglio
che vada, prima che mi venga a cercare. Eeeeeh… ci-ci vediamo domani.
Buonanotte.- esclamò Jack, alzandosi; si sorrisero, nonostante il rossore che
invadeva le guance di entrambi, poi lui uscì, lasciando sola.
La mora, rimasta l’unica occupante della cabina, si sfiorò
le labbra delicatamente, ripensando per un istante a quelle morbide del capitano
sulle sue.
Non potè impedire ad un sorriso di allargarsi sul suo
volto, mentre, posato il vassoio ormai vuoto sul comodino, si metteva più
comoda per farsi prendere il prima possibile tra le braccia di Morfeo.
Note dell’autrice:
Tranquilleeeee, non vi ho
abbandonate, ma ultimamente non ho avuto molto tempo x dedicarmi alle mie ff;
sono successe diversi avvenimenti… nuovi! ;)
Ma eccomi tornata più in forma che
mai. ^^
Allora, che dire??
Finalmente c’è stato il tanto atteso,
sperato e desiderato… BACIOOOO!!!! ^^
Spero di aver soddisfatto le vostre
aspettative; cosa ne pensate?? Credete che la nostra Yara e il temerario Jack
possano essere una bella coppia?
Spero tanto di si, visto che li
vedrete insieme per un bel po’! XD
Visbs88:
hihihi! Sono contenta che il personaggio di Yara ti piaccia. ^^ e spero che
continuerà a piacerti anche adesso che sembra nascere qualcosa tra lei e il bel
capitano. Non vorrei fossi una di quelle che iniziano con le “minacce” di
morte.. ne ho già ricevute fin troppe. XDXD ovviamente.. W LE DONNE!! Io sono
convinta che se ci fossimo noi al potere, il mondo sarebbe migliore. E vai con
il femminismo! XD mmmh… spero tu abbia ragione. Sono cmq curiosissima di
vederlo, quindi. ^^ un bacione grnadissimoooooo!!! :*
Erano trascorsi altri due giorni dalla sera di quello
strano bacio, quando Yara riuscì finalmente a rivedere la luce del sole sul
ponte della Perla Nera; proprio come le aveva consigliato Jack, aveva
prolungato la sua convalescenza per poter così tornare in piena forma.
La ferita si era ormai del tutto rimarginata, testimoniata
solo dalla presenza di una piccola cicatrice a forma di croce.
- Ehi, guardate chi è tornata.- esclamò William notandola
accanto alla scaletta che portava sottocoperta, attirando così l’attenzione del
resto della ciurma.
- Ciao a te, William.- lo salutò la mora, avvicinandosi al
ragazzo e sorridendogli, felice di risentire i caldi raggi del sole sulla pelle
resa ancora più pallida dalla permanenza nella sua cabina.
- Come ti senti?- le domandò Elizabeth, sentendosi ancora
in colpa per ciò che era accaduto alla piratessa.
- Molto meglio direi.- rispose Yara, posando le mani sul
parapetto della nave e chiudendo gli occhi, respirando così l’aria fresca e
frizzante del mare.
- Salve Jack.- aggiunse poi la ragazza, avendo notato
l’uomo alle spalle di Turner, forse in un intento di nascondersi, salutandolo con
un sorriso.
- Salve. E bentornata. Vedo con piacere che stai meglio.-
rispose lui, rendendosi forse conto di non poter scappare, arrossendo e
distogliendo lo sguardo.
Possibile
che io, capitan Jack Sparrow, non riesca a reggere lo sguardo di una ragazzina
a causa di un cavolo di bacio? si ritrovò a pensare il pirata,
portandosi il cannocchiale all’occhio destro, con l’intento di scrutare
l’orizzonte.
Non poteva negarlo, Yara era una ragazza affascinante,
forte e coraggiosa, affermare il contrario sarebbe stato un atto d’ipocrisia.
Ma
è una mia nemica, maledizione, continuava a ripetersi il moro, da
due giorni a quella parte.
Il capitano della Perla Bianca si prese qualche secondo
per osservare meglio l’amico, se così si poteva ancora definire, notando il
rossore che si era diffuso sulle sue guance.
Davvero
è causato da quel bacio? pensò Yara, non potendo fare a meno
di sorridere lusingata.
Una cosa, tuttavia, era certa: dovevano assolutamente parlare
di ciò che era successo e chiarire quella situazione una volta per tutte, se
non volevano rischiare che la permanenza della ragazza su quella nave diventasse
irrimediabilmente imbarazzante.
- Di nuovo tra noi, capitano Barked?- fu distratta dai
suoi pensieri Yara, venendo raggiunta dalla voce di Barbossa, che li raggiunse
zoppicando.
- Come nuova, oserei aggiungere. La cosa non ti farà
felice, mio caro Barbossa, ma io sono una difficile da ammazzare.- gli fece
notare la mora facendogli l’occhiolino, mentre l’uomo alzava gli occhi al cielo.
- Capitano, porto a ore dieci. Che facciamo?- domandò Gibbs
interrompendo la conversazione tra i due capitani.
- Le provviste?- intervenne Jack, rivolto ad uno dei mozzi.
- Scarseggiano, capitano.- rispose quest’ultimo,
sollevando le spalle.
- Molto bene. Pronti a gettare l’ancora, allora.- prese la
parola Barbossa, precedendo Sparrow.
- Ehi, quello dovevo dirlo io.- si lamentò l’altro,
voltandosi indignato.
- Troppo lento, mio caro Jack.- si prese gioco di lui il
vecchio capitano, dirigendosi verso il timone senza più degnarlo di uno sguardo.
- Noto con piacere che le cose non sono affatto cambiate,
durante la mia assenza.- osservò Yara ridendo divertita, rivolgendosi a Will ed
Elizabeth.
- No, non direi.- rispose la Swann, unendosi alla risata.
- Anzi, ti dirò che da un paio di giorni, Jack si irrita molto
più facilmente quando si tratta di Barbossa.- le spiegò il ragazzo, osservando
i due capitani bisticciare per il possesso del timone.
Gli occhi smeraldini della piratessa seguirono la
direzione di quelli di William, mentre una mezza idea sul motivo della facile
irritabilità del capitano della Perla Nera faceva capolino nella sua mente.
- Scendono…- iniziò Barbossa, una volta attraccata la nave
al porto e ammainate le vele, impartendo gli ordini, ma fu subito interrotto dalla
voce decisa di Yara.
- Andiamo io, Jack e William.- si offrì quest’ultima, già
avviandosi verso la scaletta che li avrebbe condotti fuori bordo.
- E perché dovrei venire pure io?- protestò Sparrow, già
pronto ad una nuova litigata con Barbossa su chi doveva dare gli ordini.
- Perché è colpa tua se sono rimasta a letto così a lungo,
e ora ho bisogno di sgranchire le gambe. E tu mi accompagnerai.- tagliò corto
la ragazza, fissandolo negli occhi e scavalcando il parapetto.
Il pirata sbuffò contrariato, ma la seguì senza ulteriori
commenti; sapeva a sua spese che era inutile discutere con una donna.
Soprattutto
se l’hai baciata solo due sere fa, si ritrovò a pensare Jack
arrossendo, e seguendo la piratessa.
- Fate in fretta, mi raccomando. Il tempo stringe e tuo
cugino ha parecchio vantaggio su di noi. Se vogliamo raggiungere la Baia dei Relitti in tempo per
fermarlo, dobbiamo darci una mossa.- li congedò Barbossa, guardandoli posare i
piedi sul molo.
- Agli ordini, capitano.- si mise sull’attenti la Barked, guardando in alto
verso il volto del pirata, prima di voltarsi per dirigersi verso il paese.
- Sono io il capitano.- intervenne Jack ancora una volta,
seguendola.
- Dacci un taglio, Jack. Mi sembri un po’ troppo
suscettibile, ultimamente.- lo prese in giro la mora, ridendo, ma senza nemmeno
voltarsi verso l’uomo, che dal suo canto non rispose alla provocazione; in
fondo non sapeva bene nemmeno lui come ribattere.
S’inoltrarono verso il centro della città, cercando di apparire
come semplici mercanti in cerca di provviste e pronti a salpare per un lungo
viaggio.
- Yara, tutto bene?- le domandò Will, notando lo sguardo
della piratessa che saettava da un lato all’altro della strada sterrata.
- Cosa? Sì, sì, è tutto ok, tranquillo. Siamo arrivati.-
rispose la ragazza, distogliendo l’attenzione da sé ed indicando con un dito
affusolato il mercato nella piazza del paese.
Yara lasciò che William e Jack la superassero, prima di
guardarsi alle spalle con fare circospetto; era da quando avevano messo piede
su quel molo che aveva la bruttissima sensazione di essere seguita.
Voltò gli occhi smeraldini in tutte le direzioni, senza
tuttavia notare nulla di sospetto; nonostante il suo sesto senso non avesse mai
fallito, quella volta doveva proprio aver fatto cilecca.
In fondo chi mai poteva seguirli lì, in quella cittadina
scelta a caso dal capitano; nessuno poteva prevederlo.
Stai
diventando troppo paranoica, Yara. Cerca di rilassarti,
s’impose la giovane scuotendo la testa per scacciare quei cattivi pensieri,
prima di seguire i due amici nel labirinto di bancarelle.
Impiegarono circa mezzora per riuscire a raccattare le
provviste necessarie per almeno altre quattro o cinque settimane di
navigazione, e una volta raccolto tutto il necessario su alcuni carretti che i
due uomini si offrirono, per così dire, di trasportare, i tre pirati fecero
ritorno alla nave, dove la ciurma li attendeva per riprendere la navigazione.
Erano quasi arrivati al porto in cui la Perla Nera era
attraccata, ma la brutta sensazione della mora non era ancora scemata; era
quasi del tutto sicura che qualcuno li stesse seguendo, e aveva tutte le
intenzioni di scoprire se e chi lo stava facendo.
- Ehi, che ti prende? Dobbiamo darci una mossa, o Barbossa
diventerà insopportabile.- la rimproverò Jack, voltandosi verso di lei, notando
che la piratessa aveva rallentato l’andatura quasi fino a fermarsi.
Yara non emise alcun suono, limitandosi a posarsi l’indice
sulle labbra dischiuse, intimando al compagno di fare silenzio e di non
abbassare la guardia, ricevendo in risposta uno sguardo scettico, mentre Turner
portava la mano alla spada, avendo intuito cosa preoccupasse la piratessa.
Dovette attendere solo pochi secondi, prima di udire
distintamente un fruscio alle sue spalle, proprio a pochi metri da lei, dietro
alcune cime accatastate.
Portò la mano all’elsa della spada, posata sul suo fianco
sinistro, attendendo il momento più adatto per estrarla; improvvisamente,
scorse un’ombra proprio dietro di sé, leggermente spostata a sinistra, così,
senza attendere oltre, sguainò la lama e, ruotando su sé stessa, la puntò alla
gola del suo inseguitore, cogliendolo con la spada sollevata sopra la sua
testa, nell’atto di calarla sulla nuca della mora.
- Bene, bene, bene. Cos’abbiamo qui?- domandò
retoricamente Yara, sorridendo soddisfatta che il suo sesto senso non avesse
fallito, ancora una volta, ed aumentando la pressione sul collo del suo
avversario.
Avrebbe volentieri affondato la lama più in profondità
nella gola del malcapitato, dal momento che lei detestava essere presa alle
spalle, sapeva bene che era da vigliacchi, ma aveva come la sensazione che quell’ometto
basso e robusto avesse qualche informazione interessante per lei.
- Davvero speravi di cogliermi di sorpresa, amico? Ho
affrontato pirati ben più pericolosi di te. Hai fatto male i tuoi conti, mio
caro. Mai prendere alle spalle il capitano di una nave pirata, anche se si
tratta di una donna. Soprattutto se si tratta di una donna.- lo ammonì la Barked, facendo valere sia
il suo stato di capitano che di appartenente alla categoria del gentil sesso,
senza mai spostare la spada di un millimetro.
L’uomo deglutì, restando tuttavia immobile, mentre Jack e
William restavano in disparte, ma pronti ad intervenire per qualsiasi evenienza.
- Allora, avevi bisogno di qualcosa di specifico da me o
volevi semplicemente fare il furbo?- riprese la parola la mora, senza
nascondere il suo tono sarcastico; aveva come la sensazione di conoscere la
provenienza di quel tizio.
- Lasciami indovinare… stavi cercando di uccidermi, vero?
Tentativo parecchio goffo, non credi anche tu?- proseguì la ragazza, notando
che l’altro non sembrava intenzionato ad aprire bocca.
Dal momento che l’ometto non voleva rispondere con le
buone, la piratessa aumentò la pressione sul suo collo, sperando d’indurlo a
darle una risposta che la soddisfacesse.
- N-n-no… t-ti stai sbagliando… io n-non volevo…- balbettò
il poveretto, subito interrotto dal giovane capitano; la risposta non la stava,
evidentemente, soddisfacendo.
- D’accordo, ora ci riprovo, e vedi di essere più
convincente; stavi cercando di uccidermi?- ripetè Yara, incidendo di pochi
millimetri la carne del malcapitato, e facendone uscire qualche goccia di
sangue.
- Ok, va bene, va bene!! S-sono qui su ordine del capitano
Tristan. V-Voleva che… che ti-ti t-tenessi d’occhio.- si arrese finalmente
l’uomo, alzando le mani e lasciando cadere a terra la spada che teneva ancora
stretta in pugno, come in una speranza di poterla ancora usare.
- Mmmh.. a quanto pare il mio caro cugino non si
accontenta mai. Avermi sottratto la nave e la mia ciurma non gli è bastato. Che
diavolo vuole ancora da me?- ringhiò la Barked, come riflettendo a voce alta, ma allentando
la pressione in modo che il poveretto riprendesse a respirare normalmente, o
quasi; aveva pur sempre una spada puntata alla gola.
- Va bene, ho un altro quesito facile facile.- riprese a
parlare la mora. – Cosa credeva di ottenere, esattamente, facendomi seguire?-
- N-non lo so, io ho solo eseguito…- tentò d’ingannarla
ancora una volta il mozzo, ma la spada tornò a premere sulla sua trachea.
- Ok, ok, te lo dico. – deglutì di nuovo, sperando così di
avere salva la vita. – Voleva che controllassi le tue mosse, e che non tentassi
di seguirlo per riprenderti la Perla Bianca.
Mi ha detto anche d-di controllare che… che fossi m-morta e di rimediare in
caso contrario.-
- E come dovrei essere morta, secondo lui? Punita dalla
volontà divina?- esclamò Yara, rivolta a nessuno in particolare, e sollevando
un sopracciglio scettica.
- Dov’è diretto in questo momento?- tornò alla carica la
giovane, decisa a scoprire quali fossero i piani del cugino.
- Non p-posso… Alla Baia dei Relitti!!- ululò l’ometto,
arrendendosi quando la pressione della spada sulla sua giugulare aumentò.
- Dunque avevo ragione... Perché?- proseguì Yara, dopo
aver distolto lo sguardo dall’uomo per un solo attimo.
- N-non lo so…- ansimò il mozzo, la lama sempre più vicina
alla trachea. – Sto-sto dicendo la verità, non lo so! So solo che sta cercando
qualcosa sulla nave! Ma non so cosa!- urlò l’ometto mettendosi in punta di
piedi, in un ultimo disperato tentativo di sottrarsi a quello che credeva fosse
ormai il suo destino; ma la stretta diminuì, mentre alcune lacrime cominciavano
a rigare le guance del malcapitato.
- Lo sapevo, sta cercando l’anello...- sussurrò la
ragazza, perdendo lo sguardo verso l’oceano, alle spalle della sua vittima.
- Molto bene, ho un compito per te, mozzo. Riferisci al
tuo capitano che, per sua sfortuna, sono ancora viva e vegeta e che presto,
molto presto, lo raggiungerò e sarò pronta a mordere quelle sue chiappe di
traditore. Che si tenga pronto, perché questa volta non avrò pietà.- gli bisbigliò
all’orecchio, e con queste parole ritirò la spada, riponendola nel fodero; il
pirata, forse troppo sollevato di essere ancora vivo, si lasciò cadere a terra
in ginocchio, tenendosi la gola.
- Bè, sei ancora qui? Ti ho risparmiato la vita, non farmi
cambiare idea.- lo ammonì il giovane capitano, mentre l’uomo si alzava di
scatto, correndo verso la parte opposta del porto.
Yara si voltò verso William e Jack, facendo così capire
che non si era dimenticata della loro presenza.
- Allora, qualcosa d’interessante?- domandò Turner,
togliendo la mano dall’elsa della sua spada, dal momento che lui ed il compagno
non avevano udito appieno lo scambio di battute tra i due.
- Di parecchio interessante, vorrai dire. Avevo ragione
io, Tristan e diretto alla Baia dei Relitti e sta cercando il pezzo da 8,
ovvero il mio anello.- gli rispose la piratessa, raggiungendoli a pochi passi
da lei.
- E come mai l’hai lasciato andare? Per un momento ho
pensato che quella spada l’avresti usata sul serio.- prese la parola Sparrow,
indicando con un cenno della testa la direzione presa dal mozzo.
- Bah, non sono quel genere di pirata. Io uccido solo se e
quando mi sento minacciata. Inoltre quel tizio doveva portare un messaggio al
mio caro cuginetto.- ribattè sarcastica la mora.
- Che genere di messaggio?-
- Oh, cose di famiglia.- lo prese in giro la Barked, prima di riprendere
il proprio cammino verso la Perla Nera.
Finalmente fecero ritorno alla nave e dopo aver issato a
bordo tutte le provviste con l’aiuto della ciurma, anche i tre compagni
salirono sul ponte.
- Forza, dobbiamo ripartire subito.- esclamò la piratessa,
appena individuò Barbossa tra gli uomini.
- Ehi, ehi, cos’è tutta questa fretta?- proruppe indignato
il vecchio capitano, sollevando un sopracciglio e fermando, con un gesto della
mano, i suoi uomini che stavano eseguendo l’ordine.
- Ci sono novità. In paese siamo stati raggiunti da uno
degli uomini della ciurma di mio cugino. Sono riuscita ad estorcergli alcune
informazioni, e come mi aspettavo, Tristan si sta dirigendo verso la Baia dei Relitti, se non l’ha
già raggiunta. Per questo dobbiamo sbrigarci.- gli spiegò la ragazza, serrando
i pugni impaziente.
Il pirata sostenne per un po’ il suo sguardo, cercando di
decifrare chissà cosa, prima di annuire e dare l’ordine di salpare; in poco più
di dieci minuti si trovarono al largo, diretti a tutta velocità verso la loro
destinazione, mentre Yara osservava l’oceano, decisa più che mai a vendicarsi e
a riprendersi ciò che era suo.
Non
ti lascerò la Perla Bianca,
Tristan, non te lo posso permettere, pensò tra sé la mora, inspirando la
brezza marina, prima che i suoi pensieri fossero interrotti da una voce ben
nota.
- Ehm, Yara? So che forse non è il momento più… adatto, ma…
ti dispiace se parliamo?- le domandò Jack, avvicinandosi a lei ed appoggiandosi
al bordo della nave.
- Certo che no.- rispose lei sorridendogli, ma senza
iniziare il discorso; era felice che fosse stato lui a prendere l’iniziativa e
voleva fosse lui a parlare per primo.
- Credo tu sappia di cosa voglio parlare. Vediamo… da dove
comincio? Il bacio dell’altra sera… i-io non…- iniziò titubante, subito
interrotto dalla mano di lei, posata sulle sue labbra, la quale, nonostante i
suoi buoni propositi, non voleva che continuasse; temeva che quello che avrebbe
sentito non le sarebbe piaciuto.
- Prima che tu dica qualsiasi cosa… sappi che per me non è
stato un errore. Se è successo, significa che doveva succedere, che lo volevamo
entrambi, non credi? Solo perché siamo nemici da una vita, non significa che le
cose non possano cambiare. Io voglio che cambino.- prese la parola la mora,
precedendolo; perché era sicura che fosse proprio quello ciò che il pirata
stava per dire.
In fondo la Perla Nera
e quella Bianca erano nemiche da sempre, erano nate per quello, se così si
poteva dire, ed era certa che il capitano Sparrow temesse proprio di andare
contro tale tradizione; non sarebbe stato nella sua natura.
Ma lei aveva sempre ammirato molto Jack Sparrow e la sua
ciurma, e da sempre avrebbe voluto cambiare le carte in tavole, e ora che ne
aveva la possibilità, non aveva alcuna intenzione di rinunciarvi.
Senza contare che i suoi sentimenti per il giovane
capitano erano cambiati già da tempo.
Senza aggiungere altro, Jack le circondò i fianchi con un
braccio, attirandola a sè e unendo le loro labbra in un dolce bacio; a suo
avviso non c’era altro da aggiungere, la ragazza aveva detto tutto ciò che
voleva dire e sentirsi dire.
Quell’attimo idilliaco fu prepotentemente interrotto dallo
scroscio di applausi della ciurma che, a quanto pareva, aveva assistito allo
scambio di battute tra i due; probabilmente erano gli unici a non essersi
ancora resi conto di ciò che effettivamente li univa.
- Ops.- commentò Yara, ridendo ed arrossendo allo stesso
tempo, appoggiando la sua fronte a quella del moro, mentre quest’ultimo le
sorrideva di rimando, baciandola di nuovo.
Yara si sentiva bene, protetta, lì, tra le braccia del
pirata; provava ormai qualcosa di profondo per lui e aveva tutte le intenzioni
di averlo al suo fianco in quella battaglia.
Note dell’autrice:
Traaaaaanquille, non sono migrata in
Congo x l’inverno, semplicemente l’università e impegni vari mi hanno sempre
impedito di aggiornare. v.v
Ma potete stare tranquille ke non ho
rinunciato alla storia…. Ok, so che avreste vissuto cmq anche senza il mio
aggiornamento, ma lasciatemi credere il contrario.
Come si dice, “beata ignoranza”.
Si, sto delirando. XD
Deve essere tutta quest’aria
natalizia; adoro il natale!!!! *.*
Proprio poco fa ho visto il trailer
italiano del nuovo film dei Pirati; devo proprio dirlo, JACK è UN MITO!!!! XDXD
Non vedo l’ora di vederlo quel film e
rivedere di nuovo il nostro Jackie in azione. ;)
Visbs88:
sono contenta che tu non sia tra quelle che vorrebbero la mia morte. ^^
Scrivendo del bacio tra Yara e Jack sapevo a cosa andavo incontro… -.- ma tu
non mi hai minacciato!! Anzi, ti è addirittura piaciuto! ^^ Barbossa è sempre
il solito. XD e Winters avrà quello che si merita. ;) ti auguro un buon natale,
carissima!!! ^^ un bacioneeeeeee :*
Il viaggio proseguì senza ulteriori intoppi o minacce;
erano ormai trascorsi cinque giorni dall’interessante incontro che Yara aveva
avuto in quel piccolo paese di mare e da allora non avevano più trovato ostacoli
lungo la loro rotta.
La relazione nata tra lei e Jack si era ormai fatta più
seria, tanto che il pirata sembrava aver lasciato il completo comando della
nave nelle mani di Barbossa.
In quel momento la mora, appoggiata al parapetto della
nave, era intenta a scrutare l’orizzonte, beandosi del venticello leggero che
spirava sulla sua pelle.
Mmmh..
brezza marina. Se non ne sentissi il profumo ogni giorno, non mi sentirei a
casa, si ritrovò a pensare la giovane, chiudendo gli occhi e
respirando a pieni polmoni.
- Ehi, tutto bene?- la risvegliò una voce accanto a lei,
notando la presenza dell’amico William una volta voltatasi
- Sì, perché?- domandò la giovane, tuttavia sorridendo al
compagno.
- Ti vedo pensierosa.- le spiegò il moro, affiancandola e
perdendo, a sua volta, lo sguardo verso il mare aperto.
- Stavo riflettendo, tutto qua.-
- Su cosa, se non sono indiscreto?-
- Su tutto e su niente.- rispose la piratessa, sospirando
- Stiamo parlando di Jack? No, perché in questo caso credo
sia meglio che chiami Elizabeth, io non sono bravo in queste cose.- esclamò
Turner, facendo ridere il giovane capitano.
- No, no, tranquillo, non mi riferivo a lui. Ma alla mia
nave, la Perla Bianca.
Potrà sembrarti sciocco, ma mi manca da morire. E, soprattutto, sono preoccupata
per le intenzioni di mio cugino. Non mi piace lasciare ciò che è mio, compresa
la mia ciurma, tra le sue grinfie troppo a lungo. È una persona malvagia, e
sarebbe capace di tutto.-
- Bè, ormai sai che sta cercando uno dei 9 pezzi da 8 per poter
così prendere il tuo posto nella fratellanza, giusto? Ma se non sbaglio,
l’anello ce l’hai tu.-
- Vero. Ma Tristan è imprevedibile. Voglio raggiungerlo prima
che possa fare dei danni.- gli fece presente Yara, stringendo i pugni per la
rabbia.
Esalò un lungo respiro, cercando di calmarsi, ma senza
distogliere lo sguardo dall’immensa distesa d’acqua.
- Se solo mio padre fosse ancora vivo, tutto questo non
sarebbe mai accaduto. Sto perdendo il controllo della mia vita.- aggiunse la
mora, passandosi una mano tra i capelli.
- Non dire così, sono sicuro che sei un ottimo capitano.
Quello che è accaduto non è colpa tua, poteva succedere a chiunque. Devo forse
ricordarti che anche Jack si è fatto sottrarre la Perla Nera? Per ben due
volte. Almeno tu sei sicura che la tua ciurma ti è ancora fedele.- cercò di risollevarle
il morale il giovane, facendola ridere.
- Sì, hai ragione.- commentò la piratessa, per poi
rimproverarsi mentalmente; non era carino ridere delle disgrazie del suo
compagno.
- Vedrai che tutto si risolverà. Tutti noi ti daremo una
mano e presto riavrai la
Perla Bianca. Perfino Barbossa si sta dando da fare, il che è
tutto un programma.- la incoraggiò ancora una volta Turner, facendole
l’occhiolino.
- Ti ringrazio, Will. Ogni giorno che passa mi sembri
sempre più simile a tuo padre. E bada bene che questo è un complimento.- osservò
la Barked
sorridendo e ricambiando l’occhiolino, mentre il sorrido si dipingeva anche sul
volto del moro; nonostante all’inizio della sua avventura avesse detestato
essere figlio di un pirata, ora non poteva fare a meno di essere orgoglioso di
essere paragonato al famoso Sputafuoco Bill.
I giorni passarono, e finalmente, all’inizio del nuovo
mese, la Perla Nera
arrivò in vista della Baia dei Relitti.
- Baia dei Relitti a ore 12!- esclamò il nano Marty,
salendo su alcune botti per farsi notare meglio e puntando il dito grassoccio
davanti a lui.
- Era ora.- esclamò Jack, sporgendosi dal parapetto della
nave.
- Molto bene. Ora è il tuo turno di dare gli ordini, capitano
Barked. La missione è tua.- prese la parola Barbossa, voltandosi verso Yara.
- Sul serio mi stai lasciando il comando?- esclamò la
piratessa, strabuzzando gli occhi.
- Datti una mossa, prima che cambi idea.- l’ammonì l’uomo,
alzando gli occhi al cielo.
- Fossi in te farei come dice. Io non sono mai riuscito a
fargli dire quelle parole.- la incitò Jack, sussurrandole all’orecchio per non
farsi udire dal pirata.
- Bè, allora… Ti ringrazio. – rispose infine la mora,
sorridendo al vecchio capitano, che mosse in aria una mano, come a voler
scacciare un fastidioso moscerino.
La nave procedette più lentamente, dopo che le vele erano
state abbassate per non rischiare di finire contro gli scogli; non dovettero attendere
a lungo, prima d’intravedere, al di là di alcune rocce, la famosa Perla Bianca.
Yara si prese qualche secondo per ammirarla, senza
riuscire a distogliere lo sguardo da quella vista meravigliosa; finalmente la
sua nave era di nuovo davanti a lei, maestosa e bellissima come sempre.
- Ehi, tutto bene?- le domandò Sparrow, posandole una mano
sulla schiena e ridestandola dai suoi pensieri.
- Si, ora sì.-
- Cosa facciamo?-
- Gettiamo l’ancora. Cerchiamo un posto più riparato in
cui la Perla Nera
non sia visibile.- decise la piratessa, rivolgendosi al vecchio capitano, che
diede l’ordine all’equipaggio; nonostante le avesse lasciato carta bianca, non
se la sentiva di dare ordini lì, su quella nave che non era la sua a quella
ciurma che non era la sua.
- Cosa vuoi fare?- le chiese Jack, temendo già la risposta.
- Vado in perlustrazione.-
- Vengo con te.-
- Da sola.-
- No, Yara, è pericoloso.- tentò di dissuaderla il moro,
ma con scarsi risultati; era una donna, per di più piratessa e capitano di una
nave.
Era una battaglia persa in partenza e l’uomo lo sapeva
bene, ma, come si dice, tentar non nuoce.
- Lo sarà di più andando in due, è più facile che ci scoprano.
Stai tranquillo, starò attenta. Andrà tutto bene.- cercò di rassicurarlo la
giovane, accarezzandogli una guancia resa ispida dalla barba incolta.
- Prendo una scialuppa. Ci vediamo più tardi.- li avvisò la Barked, dopo che la Perla era stata messa al
sicuro dietro gli scogli, avviandosi verso la barca.
Baciò Sparrow con un lieve sfiorarsi di labbra e si fece
calare in mare; dopo essersi assicurata, con un rapido sguardo, che non ci
fosse nessuno di vedetta sull’altra nave, si avvicinò ramando senza farsi
vedere, sperando nella sua buona stella.
In missioni come quella, la fortuna giocava un ruolo fin
troppo importante, per i suoi gusti.
Si accostò al lato della nave, lanciando poi una cima oltre
il parapetto, agganciandolo in modo che sostenesse il suo peso e che, allo
stesso tempo, assicurasse la scialuppa per far sì che non andasse alla deriva,
poi si arrampicò, cercando si non fare rumore.
- Ehi, tu, che stai facendo?- la spaventò una voce
minacciosa alla sua destra, facendola quasi cadere in mare; voltandosi notò un
uomo dalle folte sopracciglia scure che si era appena affacciato da una delle
finestrelle, cogliendola sul fatto.
Dopo essersi accertata che non si trattasse di uno dei
suoi uomini, Yara gli assestò un colpo in pieno volto, facendolo svenire e
cadere in acqua con un lieve tonfo.
Rimase sospesa a mezz’aria per alcuni secondi,
assicurandosi che nessuno, a bordo della nave, si fosse accorto della piccola
colluttazione, poi proseguì la sua scalata senza trovare ulteriori ostacoli e arrivando,
finalmente, a pochi centimetri dal parapetto.
- Sei completamente certo di averla uccisa?- udì una voce
sul ponte della nave; si riabbassò velocemente, temendo di essere vista, avendo
riconosciuto suo cugino Tristan.
- Certo che l’ho uccisa, per chi mi hai preso. Mi è
bastato un colpo e si è accasciata a terra senza vita. Quella ferita era troppo
profonda per averla risparmiata.- gli rispose un’altra voce che Yara non riconobbe.
Vuoi
vedere che Tristan ha coinvolto qualcun altro in tutta questa faccenda? pensò
tra sè la piratessa, sollevandosi piano per vedere oltre il suo nascondiglio.
Ma quando finalmente vide chi fosse l’interlocutore
dell’odiato cugino, rischiò ancora una volta di cadere in mare, dovendo
tapparsi la bocca con una mano per non emettere alcun suono; davanti a lei,
alto ed austero nella sua divisa di ufficiale, vi era niente di meno che… Charles
Winters.
Fottuto
bastardo. Ora capisco perché mi voleva morta. Ma me la pagherà anche lui… oh, eccome
se me la pagherà, riflettè Yara, trattenendosi dal tagliargli la gola con
la spada e restando in ascolto.
- Meglio così.- stava dicendo Tristan in quel momento, nonostante
la sua espressione trasudasse scetticismo.
- Tu hai trovato ciò che cercavi?- domandò a sua volta
Winters, fingendo di non aver colto l’aria dubbiosa nello sguardo del pirata.
- Non ancora, purtroppo. Ma lo troverò, dovessi rivoltare
l’intera nave. Devo entrare nella fratellanza al posto di mia cugina, costi
quel che costi.- ringhiò l’altro, stringendo i pugni.
Yara aveva compreso fin troppo bene di cosa i due stessero
parlando, e non potè impedire ad un sorriso di comparire sulle sue labbra al
pensiero che mai avrebbe trovato l’anello, dal momento che si trovava al dito
medio della sua mano destra.
- Hai ottenuto ciò che volevi. Il tuo scopo principale era
uccidere Yara e io te l’ho lasciato fare. Ora però devi ricambiare il favore ed
aiutarmi ad entrare e poi a distruggere la fratellanza. In cambio potrai catturare
un bel po’ di pirati nobili.- proseguì Tristan, fissando l’ufficiale negli
occhi.
- Esattamente come avevamo stabilito. A me interessava togliere
di mezzo il capitano della Perla Bianca, e l’ho fatto. I patti erano che, una
volta portata a termine la mia missione, ti avrei aiutato, ed è quello che
farò.- esclamò il marinaio al servizio del re, infastidito dal fatto che un
semplice pirata non lo ritenesse un uomo di parola.
E
così, il caro cugino si è alleato con la Compagnia delle Indie per togliere di mezzo me e
la fratellanza. Non avrei mai creduto potesse arrivare a tanto.
si ritrovò a pensare Yara, sbalordita dallo scambio di parole che era appena
avvenuto tra i due, mentre questi ultimi si ritiravano sottocoperta.
Si guardò intorno, cercando di scorgere tra i pirati
alcuni uomini della sua ciurma; riuscì a trovarne qualcuno, che più che alleati
di Tristan, sembravano schiavi dei suoi scagnozzi.
Si calò nuovamente sulla sua scialuppa, remando a grandi
bracciate per tornare verso la Perla Nera.
Devo
liberare i miei uomini, a tutti i costi. pensò Yara digrignando
i denti, mentre la piccola imbarcazione scivolava veloce sulle onde
dell’oceano.
Note dell’autrice:
Eccomi tornata dopo queste fin troppo
corte vacanze.
Allora, innanzi tutto.. BUON ANNO!!! J
Spero che anche il vostro 2011 sia
iniziato alla grande, perché il mio.. bè, l’ha fatto. ;)
Speriamo quindi che continui così. :P
Come avete passato queste vacanze?
(che purtroppo finiscono lunedì un po’ per tutti: chi per la scuola, chi per il
primo esame della sessione invernale, come me. -.-)
Io non ho fatto niente di
particolare, a parte pranzi pranzi pranzi pranzi… ok, non sono diventata una
balena, ma quasi. XD
La parte migliore però è stata la
festa di capodanno; mi sono divertita come una matta. :P
Voi a capodanno che avete combinato?
:P
Ora xò che queste feste invernali
sono finite… ho una voglia matta d’estate! >.<
Giuro, sto stressando l’anima al mio
ragazzo e alle mie amiche. O.O
Peccato che manchino ancora 6 mesi e
2 sessioni di esami. -.-
Che palle!! -.-
Visbs88:
ci puoi giurare che sia più pimpante che mai. Poi con il bacio finale del bel
capitano Sparrow. ;) e ora che ha scoperto le intenzioni di suo cugino, lo sarà
ancora di più. :P sono contenta che ti piaccia la storia e anche il personaggio
di Yara. Cerco sempre di mettere il meglio di me in tutti i nuovi personaggi
che creo. Poi a dirla tutta, anche il nostro Jack aveva bisogno di una
compagna, no?? ;) un bacione grandissimo e buon anno!!! ^^
Chirkin:
tranquilla, quando Jack ha conosciuto Yara era ancora una bambina, quindi di
lieson precedenti non ce ne sono. Ma c’è sempre quella di adesso. :P ma
tranquilla, nessuno se ne pentirà. ;) spero che la mia storia ti piaccia. Un
bacione e buona anno!! ^^
- Allora, come è andata?- l’accolse Jack, aiutandola a
scavalcare il parapetto e a salire a bordo.
- Meglio di quel che pensavo. Ho scoperto cose alquanto
interessanti.-
- Come ad esempio?- domandò curioso William.
- Ad esempio il fatto che il mio cuginetto preferito ha
assoldato Charles Winters, il comandante della Compagnia delle Indie che ha
cercato di uccidermi qualche settimana fa, per togliermi di mezzo.- rispose la
piratessa, avendo tutti gli sguardi puntati su di sè.
- Che cosa? Ci stai prendendo in giro, vero?- esclamò
incredulo Sparrow, spalancando gli occhi scuri.
- Vorrei tanto poterti dire di si, ma non posso.- rispose
la giovane, sospirando.
- Qual è la prossima mossa?- intervenne Elizabeth,
portandosi una ciocca di capelli biondi dietro ad un orecchio.
- Escogiteremo un piano e faremo molto male a lui e a
Tristan. Oltre a questa bella sorpresa, ho scoperto anche che mio cugino vuole
distruggere la fratellanza e tutti i pirati nobili. Per questo sta cercando il pezzo
da 8.- le rispose l’altra, con occhi pieni d’odio.
- E noi questo non possiamo permetterlo. Ci hai dato
un’ottima motivazione per aiutarti, capitano Barked. Sarà meglio darci da fare.
Andiamo nella mia cabina, staremo più tranquilli.- prese la parola Barbossa,
dirigendosi sottocoperta in compagnia di Jack, Will, Elizabeth e Yara.
- Molto bene. Allora, qualche idea?- le domandò il vecchio
capitano una volta lontani da orecchie indiscrete, avviandosi verso la
scrivania ricoperta di carte geografiche.
- Ehm… a dire il vero… no.- rispose titubante la mora, grattandosi
la testa imbarazzata.
- Bè, come inizio non è male.- intervenne Jack, ricevendo
un’occhiataccia da parte di Barbossa e della mora che non gradiva l’ironia in
momenti come quelli.
- Forse…- iniziò William, dopo qualche minuto di silenzio,
interrompendosi immediatamente.
- Forse? Forza, continua.- lo incitò Yara, speranzosa.
- Credo sia un’idea sciocca.- s’imbarazzò il giovane, sfregandosi
il mento.
- Ne siamo a corto, quindi tutto è ben accetto.- lo
tranquillizzò la bionda, posandogli una mano sul braccio e sorridendogli
incoraggiante.
- Sarebbe un’ottima cosa, secondo me, avere… un alleato,
sulla Perla Bianca. Qualcuno della tua ciurma, magari.- azzardò Turner,
guardando la mora titubante.
- C’è qualcuno in particolare di cui puoi fidarti al cento
per cento?- le domandò Sparrow, posandole una mano sulla schiena.
- May.- esclamò la piratessa, dopo pochi secondi di
riflessione.
- Chi?- domandarono all’unisono gli altri tre, portando i
loro sguardi su di lei.
- May Fuller. Fa parte della mia ciurma da sempre. I suoi
genitori erano tra gli uomini di mio padre e lei, come me, è nata e cresciuta
sulla nave. Siamo sempre state ottime amiche, sono sicura che lei potrà
aiutarci.-
Si,
sono sicura che May sia la persona che stiamo cercando,
si disse Yara, ripensando alla sua infanzia con la giovane amica.
- Puoi fidarti di lei?- le chiese Jack.
- Al mille per mille.-
- Bene. Ora non ci resta che escogitare un piano più
concreto.- prese la parola Barbossa, facendo notare che l’idea di Turner era
solo un punto di partenza.
Yara rimase in silenzio per alcuni minuti, prima di riprendere
la parola.
- Ecco quello che faremo.-
Descrisse il suo piano nei minimi dettagli, specificando i
ruoli di ognuno di loro e della ciurma, poi attese un commento.
- Direi che è perfetto.- osservò William, sorridendo alla
compagna.
- Non ci resta che tentare. Quando vuoi agire?- le domandò
Barbossa, senza nascondere il suo scetticismo; ma aveva deciso di farsi da
parte una volta arrivati alla Baia dei Relitti, e non aveva intenzione di
rimangiarsi la parola.
- Stanotte. Il buio mi sarà amico. Riuscirò a muovermi
meglio senza farmi scoprire.-
- Molto bene.-
Tutti annuirono e si ritirarono, mentre Yara saliva sul
ponte, seguita da Jack.
- Hai intenzione di andare da sola anche questa volta?-
attirò la sua attenzione il pirata, abbracciandola da dietro.
- Io…- tentò di rispondere lei, voltandosi verso di lui,
ma venendo subito interrotta.
- Verrò con te.-
- Jack.-
- Niente da fare, Yara, non mi farai cambiare idea.-
- Ma…-
- Mi limiterò a coprirti le spalle. Non salirò a bordo con
te, se è quello che vuoi. D’accordo?-
La giovane lo guardò sorridendo.
- Va bene.- si arrese la mora, regalandogli un bacio che
lui ricambiò con trasporto.
Le ore passarono in fretta e presto calò la sera, trovando
Yara intenta a prepararsi per la sua missione.
- Pronta?- le domandò Jack, raggiungendola sul ponte.
La ragazza annuì, così insieme si diressero alla scialuppa
che li attendeva e furono calati in mare; la nave governata dal nemico si
trovava accanto ad uno degli scogli, per questo avevano pianificato di
procedere prima via mare per poi arrampicarsi sugli scogli e raggiungere il
ponte della Perla Bianca.
- Allora io vado.- disse la Barked quando arrivarono a
destinazione, accingendosi a scendere, ma subito fermata dalla man decisa di
Sparrow.
- Stai attenta.-
- Andrà tutto bene.- lo tranquillizzò la mora, e dopo
avergli stampato un bacio veloce sulle labbra, cominciò a scalare le rocce.
Arrivò esattamente davanti al parapetto della nave e come
aveva fatto quella mattina scandagliò il ponte con lo sguardo, cercando di non
farsi notare.
Non vide né suo cugino né Winters, ma notò alcuni uomini
della sua ciurma, così scrutò attentamente nell’oscurità in cerca dell’amica; finalmente
la individuò accanto all’albero maestro, immersa nel buio, come se non volesse
far notare la sua presenza.
La piratessa scavalcò rapida parapetto, nascondendosi
dietro botti e scatole che ingombravano il ponte, poi camminò silenziosamente
lungo tutto il bordo della nave, restando accucciata per nascondersi meglio, e
si fermò solo quando fu certa che May fosse a portata di voce.
Si slanciò in avanti, guardandosi intorno furtiva, e
l’afferrò per un braccio, trascinandola nel suo nascondiglio e tappandole la
bocca.
- May, calmati. Sono io.- le sussurrò Yara in un orecchio,
cercando di tranquillizzarla.
Quando finalmente la giovane la riconobbe, fecce un cenno
con la testa per farle capire che poteva lasciarla, così la mora levò la mano
dalla bocca dell’amica.
- Capitano. Sei proprio tu?- esclamò incredula May, quando
la ragazza l’ebbe lasciata andare.
- Si, sono io. Ma abbassa la voce. Non devono scoprirci.-
- Ma cosa ci fai qui? Come… come hai fatto a trovarci?-
chiese l’altra, sussurrando.
- Conosco abbastanza bene Tristan da sapere cosa gli passa
per la testa. E ho chiesto aiuto ad un amico. Come vanno le cose qui a bordo?-
- Male. Tristan ci comanda a bacchetta, ci tratta come
animali. Sei venuta a liberarci, vero?-
- Ci provo, May. Ci provo. Dimmi una cosa: gli altri, la
mia ciurma… mi sono rimasti fedeli?- le domandò titubante, con il timore di
essersi sbagliata.
- Si, capitano, tutti. Solo Ewald è passato dalla parte
del nemico poco dopo che Tristan si era impadronito della nave.-
- Lo sapevo che prima o poi quell’Ewald mi avrebbe creato
dei problemi.- rispose Yara, tirando un sospiro di sollievo alla notizia.
- Ah, una cosa: smettila di chiamarmi capitano. May, ci
conosciamo da una vita.- aggiunse poi risoluta, fissando l’amica negli occhi.
- O-ok.-
- Dimmi un’altra cosa: qualche giorno fa ho incontrato uno
dei mozzi di Tristan e gli ho dato un messaggio. È tornato?-
- Stai parlando di Laud, vero? No, non l’ho ancora visto.-
- Perfetto. Devi farmi un favore, May; non devi permettere
che quel tizio incontri mio cugino. Non importa come lo fermerai, ma fallo. Ora
come ora preferisco l’effetto a sorpresa.- si spiegò la ragazza, sogghignando.
- Va bene.- asserì la ragazza, annuendo.
- Attaccherai la nave?- aggiunse May, fissandola
speranzosa.
- Non la nave, ma Tristan e i suoi uomini. Ti ricordo che la Perla è mia, non rischierei
mai di danneggiarla.- ribattè Yara, facendo ridere l’altra.
- Ora vado. Non so quando attaccherò, ma tu tieniti pronta.
Rivoglio la mia nave e la mia ciurma. Stai attenta, May.- la congedò la
piratessa, abbracciandola stretta.
- Anche tu, Yara.-
Il capitano della Perla Bianca si stava allontanando,
quando fu nuovamente fermata dall’amica.
- Dimmi prima una cosa: chi è questo amico di cui mi
parlavi, che ti sta dando una mano?-
- Jack Sparrow, il capitano della Perla Nera.- rispose
sorridendo, e con queste poche parole, sparì nell’oscurità, lasciando la
ragazza a bocca aperta.
Ridiscese gli scogli fino ad arrivare alla scialuppa, dove
quello che lei stessa aveva definito “amico”, la stava aspettando.
- Com’è andata?- le domandò il moro, appena la vide salire
sulla scialuppa.
- Tutto bene. May e il resto della mia ciurma sono ancora
dalla mia parte. Ora torniamo indietro e decidiamo quando attaccare.-
Sparrow annuì, e iniziò a remare in direzione della nave,
mentre Yara non stava più nella pelle; non vedeva l’ora che arrivasse,
finalmente, il momento della vendetta.
Note dell’autrice:
Eccomi tornata!!! ^^
Tranquille, non sono morta, ma fino a
ieri sono stata impegnata con gli esami, quindi avevo a mala pena il tempo per
respirare, ma prometto che d’ora in poi sarò più presente. v.v
Allora, che dire?? La nostra Yara di
sta muovendo e ora ha inizio la parte più… attiva della storia, con anche una
sorpresa imminente. ;)
Visbs88:
Ciaoooooooo!!! Scusa, scusa, scusa, scusa… lo so, sono in super ritardo, ma gli
esami mi hanno uccisa. -.- ehi, ogni luogo ha la proprio “Novella 2000” e chi sono i pirati per
non averne una? XD hihihi!! Sai che l’amore a volte fa brutti scherzi. :P Sono
contenta che ti piaccia l’idea della’amicizia di Yara con il resto della ciurma
nonostante la rivalità che c’è da sempre tra le 2 ciurme. ^^ L’idea della
rivalità mi piaceva, ma anche dell’amicizia che nasceva soprattutto tra la
piratessa e i due innamorati della Perla Nera. J Eh, già, anche le “forze
dell’ordine” hanno le loro pecore nere, e la cosa è presente in tutti i tempi e
in tutte le istituzioni, Inghilterra dell’800 compresa. ;) Ma Yara riuscirà a
rimettere tutti in riga, con i suoi metodi ovviamente, che potranno anche un
po’ stupire. Spero che possa piacerti anche questo nuovo capitolo, così come
quello dopo e quello dopo ancora. ;) un bacione, prometto di tornare presto. ^^
kisssss!!! :*
Erano ormai trascorse ventiquattro ore da quando Yara
aveva parlato con l’amica, ma la piratessa sapeva bene che non era ancora
giunto il momento di attaccare; se c’era una cosa che aveva imparato dal padre
e in tutti quegli anni di pirateria, era proprio quella di attendere l’attimo
più propizio.
“La pazienza è la virtù dei forti” le aveva sempre detto
suo padre.
In quel momento la mora era seduta accanto all’albero
maestro, le gambe incrociate, le mani posate sulle ginocchia piegate e gli
occhi chiusi; era un ottimo metodo per rilassarsi, una delle tante cosa che le
aveva insegnato un amico, un amico speciale, che ora non c’era più.
Inspirò ed espirò lentamente, lasciando scorrere
l’adrenalina che la invadeva ormai da qualche ora; l’esercizio era aiutato
dalla dolce e fresca brezza dell’oceano, che le passava fra i capelli, mentre
le onde si infrangevano sul lato della nave, come cavalli impazziti che
respiravano quella stessa aria che lei stava scacciando.
Stava pensando a May e alla sua nave, quando sentì
qualcuno avvicinarsi, ma non aprì nemmeno gli occhi; sapeva di chi si trattava.
- Che fai?-
- Mi rilasso.- rispose lei, sorridendo, prima di aprire
gli occhi e trovandosi davanti il viso sorridente di Jack.
- Disturbo se mi siedo accanto a te?-
La giovane scosse la testa, riprendendo poi il suo
esercizio, mentre il pirata si accomodava vicino a lei, appoggiando una mano al
suolo dietro la schiena della ragazza, e l’altra su un ginocchio piegato.
- A cosa pensi?- le domandò, dopo qualche minuto di
silenzio.
- Alla battaglia. Devo prendere una decisione, ma ho paura
di farlo troppo presto. Temo che la mia impazienza mi faccia fare un passo
falso.-
- Pienamente d’accordo, ma se aspetti troppo a lungo, va a
finire che se ne vanno.- le fece notare lui, facendola ridere.
- Vero. Ma Tristan deve ancora raggiungere il suo
obbiettivo, e non se ne andrà senza esserci riuscito. E dal momento che l’anello
è ancora in mano mia, dovrà escogitare qualcosa per entrare e distruggere la fratellanza.-
Il silenzio cadde tra i due, mentre Yara abbassava lo
sguardo sulle le tavole di legno che formavano il ponte, riflettendo; il moro
aveva ragione, aspettare sì, ma il troppo rischiava di andare a suo sfavore,
per lei, per la ciurma della Perla Nera e per i suoi stessi uomini.
- D’accordo.- esclamò infine, alzandosi in piedi con uno
scatto.
- Cosa?- domandò Jack, sollevando lo sguardo da un insetto
che attraversava il ponte, per posarlo sul volto di lei.
- Attaccheremo. Domani mattina all’alba. La semi oscurità
ci sarà d’aiuto.-
- Fantastico. Avevo giusto voglia di un po’ di movimento.-
proruppe lui, alzandosi a sua volta e stampandole un bacio sulle labbra, prima
di andare da Barbossa a comunicargli la decisione.
- Ne sai sicura?- le domandò il vecchio capitano,
guardandola negli occhi.
- Sicurissima. Prima lo facciamo, prima mi riprendo la mia
nave e prima non mi avrai più tra i piedi.-
- Mmmh… ottimo punto di vista. Avviso la ciurma.- commentò
l’uomo, facendo ridere la piratessa.
La sera arrivò rapidamente e Yara si trovava nella sua
cabina a riflettere; voleva, prima di tutto, avvertire May dell’attacco
imminente, e per questo aveva deciso di precedere gli altri, un’ora prima
dell’alba, parlando con l’amica per poi segnalare al resto della ciurma il
momento dell’attacco.
I suoi pensieri furono ben presto interrotti dal bussare
alla porta della sua cabina, rivelando Jack dietro di essa.
- Sei agitata?- le domandò entrando e sedendosi sul
materasso vicino a lei.
- Un pochino. Ma non vedo l’ora di riprendere il comando
della Perla Bianca.-
- Ti capisco. Era successa la stessa cosa a me quando la
mia ciurma si è ammutinata, qualche anno fa.-
Lei lo guardò sorridendo, mentre il moro le scostava una
ciocca di capelli neri dal viso.
- Sai una cosa?- riprese la parola Jack.
- Cosa?-
- Questa potrebbe essere l’ultima notte che passiamo
insieme …-
Mentre lo diceva, iniziò a baciarle il collo, facendole
correre piccoli brividi lungo schiena, prima d’impadronirsi delle sue labbra,
assaggiandole.
La passione s’impadronì di loro, e pesto divennero una cosa
sola, un corpo unico che si muoveva con ritmo regolare; raggiunsero l’apice
insieme, prima di distendersi l’uno accanto all’altra, facendosi cullare dalle
braccia di Morfeo.
Mancava un’ora esatta all’alba, quando Yara si svegliò,
iniziando a prepararsi per la grande battaglia; tentò di fare il minor rumore
possibile, per evitare di svegliare l’uomo che le dormiva accanto, ma i suoi
intenti furono vani.
- È l’ora?- le domandò il pirata, baciandole una spalla, mentre
lei era intenta ad infilarsi uno stivale, seduta sul letto.
- Già. Dì agli uomini di tenersi pronti. Ci vediamo più
tardi.- si congedò la mora, dandogli un bacio a fior di labbra; dopo la notte
passata a dormire l’una tra le braccia dell’altro, le faceva quasi male
allontanarsi da quel corpo così sicuro e protettivo.
Afferrò la sua spada, agganciandola alla cintura, ed uscì,
dirigendosi ad una delle scialuppe; il ponte era ancora quasi del tutto deserto
a causa dell’ora, fatta eccezione per la sentinella notturna.
- In bocca al lupo, capitano Barked.- si rivolse a lei
Ragetti, facendo quasi sorridere anche il suo occhio di legno.
- E crepi questo lupo.- ribattè la giovane ridendo,
cercando così di alleggerire l’atmosfera.
Si calò in mare ed arrivò alla Perla Bianca senza
incontrare alcun ostacolo; giunta al parapetto della nave, notò che anche quel
ponte, come quello della Perla Nera, era quasi del tutto deserta, fatta
eccezione per alcuni membri della ciurma di sorveglianza.
Dannazione,
spero solo di non doverla andare a cercare nella sua cabina,
imprecò Yara tra sè, perlustrando i dintorni; ma per sua fortuna, May era
proprio lì, appoggiata con la schiena ad uno degli alberi maestri,
apparentemente annoiata.
Quando fu completamente certa che nessuno avrebbe fatto
caso a loro, la piratessa la chiamò con un sussurro, attirando così
l’attenzione dell’amica, che si aprì in un sorriso raggiante.
- Yara. Sei qui. Questo significa che…- iniziò May
raggiungendola.
- Che sto per riprendere ciò che mi appartiene.-
Il sorriso sul volto della giovane si allargò, mentre il
capitano le spiegava ciò che avrebbero fatto.
- Quando attaccheranno?- le domandò, dopo che il giovane
capitano le ebbe esposto il suo piano.
- Quando glielo dirò io. Devo solo aspettare il momento
giusto. Cambiando discorso, hai fatto quello che ti avevo chiesto?-
- Ti riferisci a Laud? Si, proprio come mi avevi chiesto.
In questo momento si trova svenuto, legato ed imbavagliato nell’armadio della
mia cabina.-
- Molto bene. Brava.- si complimentò la ragazza,
stringendole una mano.
L’ora che le restava passò velocemente, e in quell’arco di
tempo anche il resto della ciurma si svegliò, riversandosi sul ponte della
Perla Bianca.
Il sole aveva fatto la sua apparizione da pochissimi
minuti, quando la Barked
vide, finalmente, il cugino e Winters poco distanti da lei; in pochi istanti,
capì che era arrivato il momento giusto, così, avvicinandosi al lato visibile
dalla Perla Nera, diede il segnale, servendosi di un piccolo specchio
prestatole da Elizabeth e di un timido raggio di sole che faceva capolino verso
di lei.
Rimase a fissare il mare blu per qualche minuto, fino a
notare le scialuppe dei suoi nuovi compagni che si trovavano ormai a metà
strada tra le due navi; fu in quell’attimo che decise di uscire allo scoperto
nonostante non si trovasse le spalle ancora coperte.
In
fondo si sa, a me piacciono le entrate ad effetto,
pensò tra sé la piratessa, portandosi al centro del ponte con un sorriso.
- Non è ancora tornato. Che fine avrà fatto?- sentì dire
da Tristan, mentre si posizionava a qualche metro da lui.
- Perso qualcosa, cugino?- attirò la sua attenzione Yara, portandosi
le mani chiuse a pugno ai fianchi.
- Yara? Ma cosa diavolo… credevo mi avessi assicurato di
averla ammazzata.- urlò l’uomo, rivolgendosi poi al comandante della Compagnia
delle Indie.
Winters cercò di parlare, ma fu prontamente preceduto dalla
giovane.
- Oh, non prendertela con lui. Il comandante Winters ce
l’aveva quasi fatta, ero ridotta maluccio, devo ammetterlo. Ma come ben sai, cugino,
ho la pellaccia dura.- osservò Yara, stampandosi un ghigno di trionfo sulla
faccia.
L’espressione di Tristan passò dallo spaesato ad una molto
simile a quello della cugina, richiamando a sé la sua ciurma subito dopo.
- Cosa credi di fare, Yara? Devo forse farti notare che
sei sola?- si rivolse a lei il moro, sguainando la spada, imitato dai suoi
uomini.
- Lei non è sola. Ha noi.- sentirono una voce dietro di
loro; May si trovava dalla parte opposta, seguita da tutta la ciurma di Yara.
Con ogni probabilità la ragazza aveva sfruttato quei
giorni di preavviso per parlare con la ciurma della Perla Bianca e prepararla
ad affiancare il loro capitano nella battaglia.
- Noi siamo più numerosi, cugina. Non avete scampo.-
- Vero. Ma io ho i rinforzi.- rispose lei, sogghignando
divertita.
In quel preciso istante, la ciurma della Perla Nera,
capitanata da Jack e Barbossa, irruppe sul ponte con gridi di guerra e sguardi
di sfida.
- Ma che cosa…-
- Ti presento il capitano e la ciurma della Perla Nera,
cuginetto. Hanno accettato di darmi una mano… per distruggerti.-
Yara si slanciò verso di lui, dando così il via alla
battaglia, che si preannunciava lunga e faticosa.
- Pensi di vincere?- la sfidò lui, incrociando le loro
spade, mentre le ciurme delle due navi lottavano tra di loro.
- Oh, no, non lo penso, mio caro, ne sono certa. Io sono
molto più abile di te, con la spada, e questo mio padre l’ha sempre saputo. Ah,
e un’altra cosa: non troverai mai quello che cerchi.- mise in chiaro la
piratessa, avanzando.
Lottarono, senza esclusione di colpi; paravano ed
affondavano, senza tuttavia ferirsi, ma l’ultimo attacco di Tristan, purtroppo,
andò a segno, ferendola ad un braccio.
- Ah, ah! Sono in vantaggio.- esclamò lui trionfante.
- Oh, non fare il bambino, Tristan.- ribattè la mora
ripartendo all’attacco e senza lasciargli un attimo di respiro.
La stanchezza sembrò prendere, finalmente, il pirata, che
abbassò la guardia quel tanto che bastava a Yara per colpirlo alla nuca con
l’elsa della spada, facendolo svenire e cadere a terra.
- Così impari a fregarmi la nave.- esclamò la giovane,
fissando il corpo esanime del cugino accasciato a terra.
Aveva avuto appena il tempo di riprendere fiato dopo il duro
combattimento contro Tristan, che Yara si sentì arrivare alle spalle uno degli
uomini di suo cugino.
Voltandosi con uno scatto veloce, riuscì a fermare
l’attacco, incrociando le spade, ma quando fissò lo sguardo sul suo avversario,
il sangue le si ghiacciò nelle vene.
Quel viso, quegli occhi… così tremendamente blu.
- Nigel…- esclamò con un sussurrò.
Poi, tutto ciò che la circondava, scomparve.
Note dell’autrice:
Rieccomi quiiiii!! Lo so, un altro
mese di silenzio, ma ho una giustificazione; sono stata in vacanza! XD
Poi anche l’università mi occupa
tutte le giornate. -.-
Ma tutto sommato, eccomi qui, con un
nuovo capitolo pronto per voi.
Mmmh… chi sarà ora questo misterioso
Nigel che ha avuto così tanto effetto sulla nostra Yara??? J
Si scoprirà nel prox capitolo! ;)
Love_music:
Ehi, sono contenta che la mia ff ti piaccia! ;) tranquilla, sono ancora viva e
vegeta, non vi libererete di me così facilmente. XD semplicemente sono sempre
molto impegnata. J
lettori silenziosi… le cui recensioni sarebbero ben accette!! :p continua a
seguirmi che mi fa un sacco piacere.. ^^ bacione!! :*
Una fastidiosa luce bianca costrinse Yara ad aprire gli
occhi, ma le ci vollero alcuni secondi prima di rendersi conto di dove si
trovasse; passò lo sguardo sul soffitto della sua cabina, prima di posare gli
occhi smeraldini sulle persone intorno al suo letto.
Jack, Elizabeth, William e Barbossa la fissavano
preoccupati; chissà da quanto erano lì.
- Ehi, come ti senti?- le domandò la bionda, accortasi dei
suoi movimenti, sedendosi sul bordo del materasso.
- Un po’ intontita. Ma che è successo?- chiese lei,
portandosi una mano alla testa.
- Questo speravamo potessi dircelo tu. Stavi combattendo
contro uno di quei pirati quando ti sei…- iniziò a raccontare Turner, subito
interrotto dalla piratessa.
- N-Nigel…- sussurrò piano, spalancando gli occhi al
ricordo.
- Chi?- domandò il giovane, sollevando un sopracciglio.
- Quel… quel pirata… quello contro cui stavo combattendo…
dov’è?- chiese la mora agitata, passando lo sguardo tra tutti i presenti.
- Sulla Perla Bianca. Era uno degli uomini di tuo cugino…-
tentò di rispondere Jack, senza capire la reazione della ragazza.
- No, no! Quello non è un pirata di Tristan, lui…- si
interruppe, distogliendo lo sguardo dagli occhi scuri del capitano della Perla
Nera.
- Cosa stai cercando di dirci?- le domandò Elizabeth, vedendola
in difficoltà, appoggiando la sua mano su quella candida della compagna.
- Elizabeth, tu… te ne ho parlato…-
Le frasi di Yara erano confuse, sconnesse, sembravano
senza senso, almeno per i presenti, che cominciavano a pensare che avesse
battuto la testa troppo forte.
- Di cosa? Di cosa me ne hai parlato?-
- Ricordi il giorno del mio arrivo sulla Perla Nera? Quella
notte noi abbiamo parlato, sul ponte della nave… e io ti ho parlato di un amico
speciale… rammenti?-
- Si, mi ricordo. Ma cosa c’entra…-
- Quell’amico… era il pirata contro cui stavo combattendo
prima di svenire.- esclamò Yara su di giri, scuotendo la mano dell’amica.
- Che cosa? Credevo mi avessi detto che era morto due anni
fa?- proruppe la bionda, spalancando gli occhi.
- Ed e quello che credevo anch’io. La verità è che il suo
corpo si era perso in mare. Forse non era morto, forse era semplicemente caduto
in mare e la corrente l’ha trascinato lontano dal punto in cui si trovava la Perla Bianca. Però quel colpo…
era ferito, me lo ricordo bene. Per questo ho creduto che per lui fosse ormai
troppo tardi. Ma Tristan deve averlo trovato, curato e… non posso crederci.
L’ha fatto apposta. Un altro modo per colpirmi.- spiegò la Barked, come parlando tra
sé e sé.
- Ehi, ehi, ferme un attimo. Noi non ci stiamo capendo
niente. Chi è questo Nigel?- domandò Sparrow, passando lo sguardo dall’una
all’altra.
- Era un membro della mia ciurma, proprio come suo padre
lo era stato del mio. Anche lui, come me e May è nato e cresciuto sulla Perla. Siamo
amici fin da bambini. Molto amici…- aggiunse la giovane, distogliendo ancora
una volta lo sguardo da quello scuro del pirata, mentre quest’ultimo la fissava
senza tuttavia commentare le sue parole; cos’era quella strana morsa che gli attanagliava
lo stomaco?
- Poi cos’è successo?- la incoraggiò a proseguire il
racconto William.
- Come dicevo prima, un paio di annifa, durante una battaglia, Nigel è stato
ferito a morte dal suo avversario e il suo corpo si è disperso in mare. L’abbiamo
cercato per settimane, ma senza risultati, così mi sono convinta che era ormai
morto e che il suo corpo era stato inghiottito dagli abissi. Ma lui è vivo.
Tristan l’ha accolto nella sua ciurma come un buon samaritano, ma sono sicura
che l’ha fatto solo per poterlo usare contro di me al momento opportuno. Sì,
sono certa che le cose siano andate così.- sibilò fra i denti, mentre la rabbia
montava dentro di lei.
- Sei proprio sicura si tratti di lui?- le domandò il
capitano della Perla Nera, forse sperando in una risposta negativa.
- Al cento per cento. Riconoscerei Nigel tra mille- lo
aggredì lei, fissandolo finalmente negli occhi color pece, prima di rendersi
conto della sua reazione e distogliere lo sguardo imbarazzata.
- Quello… quello che non capisco è perché lui l’abbia
fatto. Perché ha accettato di entrare a far parte della ciurma di Tristan,
perché una volta in salvo non mi ha cercata? Io… credevo… credevo di contare
qualcosa per lui…- riprese la parola la mora, mentre calde lacrime cominciavano
a scenderle lungo le guance.
- Sarà meglio lasciarla riposare.- intervenne sottovoce
Elizabeth, spingendo gli altri fuori dalla cabina, mentre Jack continuava a
puntare i suoi occhi tristi sulla piratessa, almeno fino a quando gli fu
possibile.
Yara rimase finalmente sola, e sdraiandosi più comoda
sotto le coperte, si ritrovò ben prestoa riflettere su tutta la situazione, mentre mille domande le invadevano
la mente: perché Nigel aveva deciso di restare con Tristan? Perché non era
andato a cercarla come aveva fatto lei per tutte quelle settimane?
Se non fosse stato per May e per il resto della ciurma,
probabilmente non avrebbe mai smesso di farlo; non sopportava di averlo perso,
e avrebbe volentieri setacciato tutti i mari pur di riaverlo con se.
Forse non le voleva poi così bene, come lei credeva?
Quello che c’era stato tra di loro non contava nulla per lui? Aveva forse
rovinato tutto?
Devo
vederlo, devo avere delle risposte, o rischio d’impazzire,
si disse improvvisamente la piratessa, alzandosi dal letto di scatto ed
afferrando la sua spada, prima di salire sul ponte e dirigersi verso una
scialuppa.
- Yara, dove stai andando?- le domandò Jack preoccupato,
parandolesi davanti.
- Da Nigel.-
- Che? Yara, non è sicuro andarci da sola.-
- Non preoccuparti non mi succederà nulla. Ho solo bisogno
di parlagli.-
- Chi ti assicura che lui ti starà a sentire?- tentò
l’ultima carta il moro, senza lasciarla passare.
Per tutta risposta, Yara lo spintonò, posandogli la mano
aperta sull’ampio petto.
- Perché è Nigel, è mio amico. E dopo quello che….- si
bloccò a metà della frase: forse era meglio non continuare, non era il caso di
ferire Jack ulteriormente.
- Non lo farà. E ora lasciami passare.- aggiunse solamente
la piratessa, superandolo e calandosi in mare su una delle scialuppe.
Chi
diavolo è, quel ragazzo, in realtà? si ritrovò a pensare Sparrow,
sporgendosi oltre il bordo della sua nave e fissando la piccola imbarcazione
che si avvicinava alla Perla Bianca.
Nel frattempo, Yara aveva finalmente raggiunto il ponte
della sua nave, riuscendo a non farsi scoprire da nessuno dell’equipaggio; si
riparò dietro alcune cime di scorta, scrutando tra i marinai per individuare la
figura alta e snella di Nigel.
Finalmente lo individuò, e, ironia della sorte, stava
parlando proprio con May, che sembrava una preda nelle mani del suo carnefice,
con tanto di corda legata intorno ai polsi; l’ammutinamento avvenuto durante la
sua ultima visita sulla nave, non doveva essere piaciuto molto a Tristan.
Per il momento decise di non preoccuparsene, appuntandosi
mentalmente di liberare i suoi uomini nel momento in cui avrebbe nuovamente
attaccato suo cugino, e si limitò ad osservare il ragazzo per un po’; era
proprio come lo ricordava, bello da mozzare il fiato, con quei suoi occhi
azzurri, così profondi, che le permettevano di leggergli dentro e che la
scrutavano sempre fino in fondo all’anima.
Si avvicinò furtivamente ai due, curiosa di scoprire il
soggetto della loro discussione; Nigel le sembrava parecchio infervorato e
voleva sapere il perché.
- Perché non me l’hai detto?- stava chiedendo il giovane,
con tono risoluto, ma non troppo alto da farsi udire dai suoi nuovi compagni.
- Io… non lo so… ti ho visto con Tristan… ti credevo suo
alleato ormai…- cercò di giustificarsi May, abbassando lo sguardo.
- Come puoi pensarlo… lo sai cosa mi lega a lei…-
Il cuore di Yara perse un battito, quando gli sentì
pronunciare quelle poche e semplici parole.
Oh,
al diavolo, pensò tra sé Yara, infischiandosene di tutto e di tutti
ed uscendo allo scoperto; che la catturassero pure, non avrebbe reso loro la
vita facile.
Senza contare che Jack sapeva della sua visita alla Perla
Bianca, se non l’avesse vista tornare, sarebbe andato sicuramente a cercarla.
- Non prendertela con lei, Nigel. La colpa è anche tua.-
Il ragazzo si voltò lentamente verso di lei, puntando i
suoi occhi azzurrissimi in quelli smeraldini della piratessa.
- Yara…- riuscì solamente a dire il moro in un sussurro.
Si fissarono a lungo, quasi dimenticandosi della presenza
dell’amica, ripensando ai bellissimi momenti passati insieme, ai loro giochi di
bambini, alle loro lotte con la spada, a quel pomeriggio sul ponte di quella
stessa nave...
Il tempo sembrava essersi fermato e solo quando Nigel si
slanciò verso di lei per abbracciarla, la Barked sembrò risvegliarsi dal suo stato di semi trance.
Non ricambiò subito l’abbraccio, impietrita da quel gesto
così spontaneo ma inaspettato, poi anche lei circondò il corpo del ragazzo con
le sue esili braccia, mentre calde gocce salate scorrevano sul suo volto.
- Quanto mi sei mancata.- le sussurrò Nigel all’orecchio;
quelle poche parole furono sufficienti per farla rinsavire ed allontanarsi da
lui.
- Allora perché non mi hai mai cercata?- gli domandò la
mora, con ancora le mani posate sul suo petto.
- Cosa? Io… io non… - balbettò lui, senza sapere cosa dire.
- Ti credevo morto, Nigel. Invece tu cosa hai fatto? Ti
sei alleato con il mio peggior nemico.- proruppe la piratessa, ora alterata; si
sentiva ferita, e aveva tutte le intenzioni di farglielo capire.
- Yara io…-
Gli occhi della giovane non abbandonarono quelli del
pirata per un solo secondo, nonostante le lacrime continuassero ad offuscarle
la vista; alla fine fu lui ad abbassarli, incapace di sostenere il suo sguardo
accusatorio.
- Mi dispiace… io… Tristan mi aveva detto che eri morta…
lui… mi ha ingannato…-
- Oh, bene, ora si che sono più tranquilla. Quindi non
solo non mi hai cercata, ma ti sei anche fidato di lui. Sai benissimo che mi
odia. E ha usato questa banalissima scusa per portarti dalla sua parte, per
allontanarti da me. Un altro terribile gesto per ferirmi.-
- Hai ragione… mi-mi dispiace.- ripetè ancora una volta il
moro, con gli occhi ancora puntati a terra.
- Non so se un “mi dispiace” mi basterà, Nigel. Ho
sofferto per te, credendoti morto, ma ora soffro di più sapendoti vivo e
sapendo che…. non ti importa veramente di me.- concluse la piratessa,
allontanandosi definitivamente da lui, in modo che tra loro non ci fosse più
alcun contatto fisico.
- No, non puoi dire questo. Yara, io ti…- esclamò il
giovane alzando finalmente lo sguardo, ma la frase che stava per pronunciare fu
bruscamente interrotta da uno degli uomini accortosi della presenza della ragazza.
- Ehi, cosa ci fai tu qui? Allarme! Nemico a bordo!-
Presto, l’intera ciurma di Tristan si mosse verso di lei,
cercando di catturarla, ma prima che loro potessero avvicinarsi, Yara riuscì a
ferirne qualcuno, guadagnando così il tempo necessario per fuggire.
- Non preoccuparti, May, presto verrò a salvare te e il
resto della mia ciurma. Ci vediamo, Nigel.- si congedò la mora, guardando prima
l’amica, per poi fissare i suoi occhi verdi in quelli del pirata; poi, senza
aspettare che lui rispondesse, si gettò in mare, nuotando verso gli scogli ed
abbandonando la scialuppa dove l’aveva lasciata poco prima.
Il ragazzo dagli occhi azzurri si fece largo tra gli
uomini, sporgendosi oltre il parapetto per vederla, ma lei era ormai sparita.
Note dell’autrice:
Ci sono ci sono, tranquille, non mi
sono persa. :P
Ma l’università mi occupa la maggior
parte delle mie giornate, e questo ancora per i prossimi 3 mesi, quindi abbiate
un’infinita pazienza con me. ^^
Finalmente sono arrivate le belle
giornate, e credetemi, ci volevano proprio!! XD
Peccato che ormai sia ora di
chiudersi in casa x studiare x la sessione estiva di esami… si potrei spararmi.
-.-
Comunque sia, passiamo ad argomenti
più lieti… Lo so, state pensando che Yara sia una stronzetta perché farà
soffrire il nostro eroe Jack. :P
Non giudicatela subito; in fondo è un
essere umano anche a lei, vediamo prima come si svilupperanno le cose. ;)
Love_music:
Calma, non agitiamoci, è tutto sotto controllo! XD è “solo” un vecchio compagno
d’avventure.. :P e qualcosa di più, come si è capito dal capitolo, qualcosa che
andrà chiarendosi nel corso della storia, quindi non entriamo nel panico. XD
ahahahah!! Dai, non essere esagerata… anche senza la mia storia si tira avanti!
XD xò è vero, leggere una FF senza sapere il finale non è facile. :P un bacione
:*
Ladeppinss:
ehi, una nuova lettrice, mi sa un sacco piacere! ^^ devo essere sincera, mi
piacciono anche le “critiche”.. :P allora 1) hai ragionissima, per tutti noi il
capitano è Jack, ma se ben ricordi nel 3° film (che hanno trasmesso proprio
lunedì in tv *.*) Barbossa e Jack bisticciano sempre x il comando della nave, e
dal momento che la mia FF è ambientata prima della fine del 3° film, i bisticci
ci stanno; entrambi si considerano capitani della Perla Nera; 2) Mmmh.. è una
cosa su cui probabilmente hai ragione. In effetti non ci sono tantissimo i
pensieri di Yara. Mi piacerebbe seguire il tuo consiglio, ma non riesco dal
momento che la storia l’ho già scritta da anni. XD ma se nel rileggere i
capitoli mi verrà in mente qualcosa, prometto che lo aggiungerò. Chiedo perdono
per la cosa cmq. ;). Grazie ancora e spero che continuerai comunque a seguirmi.
Bacio :*
Mattaxsa90:
ehi, il 90 sta x l’anno di nascita?? Nel caso…. UNA NUOVA LETTRICE E UNA
COETANEA!! *.* sono stracontenta che la
FF ti piaccia!! ^^ Vero, in effetti è una situazione strana
per Jack, però anche i più orgogliosi possono cambiare. ;) (forse XD) ahahah!!
Si, immagino che comunque molte lettrici avrebbero preferito una scena di sesso
più… esplicita! XD ma avendo messo un reating più basso non mi sembrava il
caso. Noi siamo “grandi” e non troppo impressionabili, ma non si sa mai. XD ok,
sto delirando, lo ammetto!! Continua a seguirmi!! Un bacioneee!! :*
Erano ormai trascorsi diversi giorni da quando Yara aveva
parlato con Nigel, ma da quando era tornata dalla sua missione, se così si
poteva definire, non era più uscita dalla sua cabina, passando intere giornate
in solitudine e accettando di parlare solo con Elizabeth, che tra le altre cose
le portava i pasti.
- Va bene che non vuoi parlare con nessuno, ma devi
mangiare.- le aveva detto la bionda la prima sera, quando Yara aveva tentato di
rifiutare il pasto.
In quei suoi lunghi momenti di solitudine, la piratessa
aveva fin troppo tempo per pensare, e le cose su cui rifletteva in
continuazione erano tante; pensava a ciò che l’amico stava per dirle, prima che
quel pirata lo interrompesse, ai momenti passati con lui, alle sue morbide
labbra posate sulle sue…
E poi pensava a Jack, ai suoi baci, delle notti passate
insieme nella sua cabina, alle sue mani sul suo corpo.
Si sentiva male e terribilmente in colpa nei confronti del
pirata; non tanto per il fatto di non avergli mai parlato di Nigel e di quello
che lui significava per lei, in fondo la Barked lo credeva morto, non avrebbe mai pensato
che il giovane sarebbe tornato dall’oltretomba.
Ma si sentiva in colpa perché da quando aveva scoperto che
il moro era ancora vivo, non aveva più parlato con il capitano della Perla
Nera, non aveva più condiviso i suoi pensieri con lui, non aveva più voluto
ritrovarsi faccia a faccia con lui.
E non era giusto, questo lo sapeva bene.
Dal canto suo, il pirata non le aveva fatto pressioni e
non le aveva posto alcuna domanda, lasciandola in pace nella sua solitudine.
Forse l’aveva fatto anche perché non era ancora pronto a
sentirsi dire che era innamorata di un altro, che tra loro c’era stato
qualcosa, che lui l’aveva fatta sua.
Stava già soffrendo abbastanza, e non aveva alcuna voglia
di tirarsi la zappa sui piedi.
Erano i primi giorni del nuovo mese, e Yara era seduta sul
letto, nella sua cabina, e pensava, pensava a Nigel, a Jack, alla sua nave.
La sua Perla Bianca; era nata su quel vascello, era
cresciuta, aveva imparato a tirare di spada, aveva conosciuto May, Nigel.
Aveva tutto su quella nave, il suo cuore, l’anima di suo
padre, e non potava permettersi di lasciarla nelle mani di Tristan; quella nave
era tutto ciò che aveva.
Con uno scatto si alzò in piedi, dirigendosi veloce verso
il ponte; dopo tanti giorni si ritrovò finalmente alla luce del sole, a causa
della quale dovette strizzare gli occhi per non rischiare di rimanere accecata.
- Oh, a quanto pare il capitano Barked ci onora,
finalmente, della sua presenza.- la prese in giro Barbossa, notandola ai piedi
della scaletta che portava al timone.
- Chiudi il becco, Hector, e raduna gli uomini.- lo zittì
la giovane, mentre l’uomo spalancava gli occhi al suono di quel nome.
- E per quale motivo, di grazia?- domandò poi il capitano,
sollevando un sopracciglio.
- Perché ho intenzione di riprendermi ciò che è mio. In
questo preciso istante scatta la missione per il recupero della Perla Bianca.-
Come suggeritogli dalla piratessa, Barbossa radunò gli
uomini, mentre i tre capitani con l’aggiunta di William ed Elizabeth si
posizionavano su alcune tavole di legno presenti sul ponte, chini sulla mappa
che ritraeva l’intera Baia dei Relitti; dopo la sua incursione sulla Perla
Bianca di qualche giorno prima, Tristan non l’aveva inseguita, ma nemmeno aveva
abbandonato il luogo, per questo avevano bisogno di un piano ben congegnato per
riuscire nei loro intenti.
- Approfitteremo di queste rocce per nasconderci ai loro
occhi.- stava dicendo Yara, tracciando una linea sui fogli davanti a lei.
- Il buio ci sarà di aiuto.- propose Jack, provando ad
attirare l’attenzione della giovane.
- No, troppo prevedibile. Tristan mi conosce, sa che
prediligo l’attacco notturno. Ma non si aspetterò un’imboscata con la luce del
sole.- lo contraddisse la
Barked, senza nemmeno guardarlo in faccia; dove diavolo era
andata a finire la loro intesa, la loro intimità?
Da quando aveva parlato con quel Nigel non si erano più
rivolti la parola, e quello faceva male ad entrambi.
Dobbiamo
assolutamente parlare, non potrà sfuggirmi per sempre,
si ritrovò a pensare Sparrow, prima di tornare a concentrarsi sulle carte.
- Gli scogli saranno sufficienti per nasconderci e per
arrivare alla Perla Bianca di soppiatto.- concluse la giovane, guardando uno
per uno i presenti, ad esclusione del giovane capitano.
- Molto bene. Spade, pistole o cannoni?- domandò poi
Barbossa, già pronto all’azione.
- Sbaglio o il corpo a corpo è la vostra specialità?- riprese
la parola Yara, rivolta alla ciurma, che scoppiò in grida di battaglia.
- Lo prendo per un sì. Attaccheremo con le spade, mentre una
parte della ciurma resterà a bordo, in caso di bombardamento non previsto o di
assalto alla nave. Non volete perdere la vostra preziosa Perla Nera, dico
bene?- concluse la giovane, rivolta soprattutto a Barbossa.
- Non se ne parla neache.- esclamò lui, indignato,
sbattendo un pugno sulle tavole di legno.
- Quando vuoi agire?- aggiunse il vecchio capitano,
riprendendo il controllo.
- Domani. A mezzogiorno. Arriveremo contro luce, sarà più
difficile notarci.-
- Perfetto. Uomini, preparate le armi. Domani ci si
diverte.- ululò Barbossa, mentre la ciurma si lasciava andare a grida di
soddisfazione; Yara sorrise soddisfatta, riponendo le carte.
- Ottimo piano. Sono sicuro che riusciremo a riprenderci la Perla Bianca, questa volta.- la
incoraggiò William, facendole l’occhiolino.
- Spero tu abbia ragione, Will. Vi adoro, ragazzi,
davvero, ma non vedo l’ora di riprendermi la mia nave.- commentò la mora,
facendo ridere i suoi compagni.
Si diresse verso la cabina principale per riporre le
mappe, e si accorse troppo tardi di essere seguita dal giovane capitano; ormai
non poteva più scappare.
- Yara, possiamo parlare?- le domandò Jack, chiudendo la
porta.
- S-sì…- rispose solamente lei, senza tuttavia guardarlo
in faccia e fingendo di sistemare le carte.
- Ti prego, guardami.- la supplicò però lui, afferrandola
per una spalla a voltandola delicatamente; la giovane non potè fare a meno di
voltarsi, ma gli occhi smeraldini rimasero puntati ovunque tranne che nei suoi.
- Per favore, Yara, non fuggire in questo modo. Perché ti
comporti così? C’entra quel Nigel? Cosa c’è stato tra di voi?- partì a raffica
con le domande il moro; sapeva bene di aver deciso di non voler sapere cosa ci
fosse stato tra lei e quel pirata, ma la curiosità aveva avuto il sopravvento,
senza contare che non sopportava più quella situazione che si era creata tra
lui e la piratessa.
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, prima
di decidersi a rispondere; Jack aveva bisogno di una spiegazione, e almeno
quella gliela doveva
- Noi… noi stavamo insieme prima… prima che il suo corpo
fosse disperso in mare.- rispose deglutendo a fatica la giovane, sollevando
finalmente gli occhi verso quelli del moro.
- Perché non me ne hai parlato?- le domandò Sparrow,
sospirando; temeva quella risposta, ma ora che l’aveva ricevuta si sentiva, in
un certo senso, meglio.
- Perché lo credevo morto, Jack. Lo credevo un tassello
passato della mia vita. Ma ora che ho scoperto che è vivo…-
- Lo ami ancora?-
- Io… non lo so. Sono così confusa. L’ho amato tanto e non
è facile dimenticare la nostra storia. Però, allo stesso tempo, mi sento ferita
e ingannata. Lui era vivo e non mi ha cercata. Ha preferito restare con
Tristan…- tentò di spiegare la ragazza, prima che calde lacrime cominciassero a
scenderle lungo le guance, incapace di fermarle.
Il capitano la guardò per alcuni secondi, prima di abbracciarla
stretta a sé, mentre lei si lasciava andare contro il suo ampio petto,
stringendogli la camicia con le dita affusolate.
- Ssssh… non piangere. Andrà tutto bene, te lo prometto.
Risolveremo questa faccenda. Quello che conta per me, è che tu sia felice.-
I singhiozzi di Yara, anziché diminuire, aumentarono; lei
lo stava facendo soffrire, e lui riusciva ancora ad amarla e consolarla, come
se non ci andassero di mezzo anche i suoi sentimenti.
Rimasero così a lungo, senza parlare, solo abbracciandosi,
e quando finalmente si riprese, stava ormai calando la sera.
Jack avrebbe tanto voluto passare la notte con lei,
amarla, stringerla tra le sue braccia, guardarla dormire, ma sapeva che non
sarebbe stato il caso, non più, così si limitò ad accompagnarla nella sua
cabina e a salutarla, lasciandola poi sola.
La mora rimase sveglia a lungo, riflettendo sulle parole
di Jack e a quello che le aveva detto invece Nigel sul ponte della Perla Bianca,
poi finalmente, a notte inoltrata, si addormentò.
La mattina seguente si destò all’alba, quando timidi raggi
di sole filtrarono dall’oblò, andandosi a posare sul suo viso.
Si prese tutto il tempo per svegliarsi e stirarsi, prima
che un sorriso raggiante comparisse sulle sue labbra.
Era arrivato il giorno della rivincita; la Perla Bianca sarebbe
tornata nelle sue mani.
Note dell’autrice:
CHIEDO UMILMENTE PERDONOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!
>.<
Vi assicuro che non sono morta e
soprattutto non ho deciso di interrompere la storia, semplicemente sono nel
pieno degli esami e non riesco nemmeno a respirare. -.-
Infatti sono un po’ di fretta. :P
Love_music:
ahahahah!! Hai ragione, ci avevi proprio azzeccato. XD Mmmmh.. allora spero che
tu non mi uccida, xkè PUO ESSERE che Jack soffra un pochetto. :P ma tranquilla,
cercherò di contenere i danni.;) scusa, ma sono un sacco di fretta! Continua a
seguirmi!! Bacioneeeee :*
Yara si sentiva stranamente di buon umore quando salì sul
ponte della Perla Nera, e questo nonostante le numerose emozioni che l’avevano
vista protagonista in quegli ultimi giorni; forse semplicemente perché sapeva
che quel giorno, finalmente, la Perla Bianca
sarebbe tornata nelle sue mani.
O
almeno questo è il piano, si ritrovò tuttavia a pensare; odiava
essere pessimista, ma con suo cugino non c’era mai da stare tranquilli, non si
poteva sapere quali sorprese le avrebbe riservato.
- Ecco il nostro capitano preferito. Pronta alla
battaglia?- l’accolse Barbossa, prendendola in giro, appena la vide uscire
dalla sua cabina.
- Prontissima direi. E la ciurma?- rispose lei,
regalandogli un sorriso.
- Noi siamo sempre pronti, Barked, ricordatelo bene.-
ribattè il capitano puntandole un dito contro con fare minaccioso; Yara sollevò
le mani al cielo in segno di resa, ma senza, tuttavia, trattenere una risata.
In quello stesso istante Jack li raggiunse sul ponte in compagnia
di Elizabeth e William; la
Barked cercò lo sguardo del capitano, titubante, ma quando lo
vide sorridere nella sua direzione, un enorme peso che le aveva schiacciato il
petto in tutti quei giorni, sembrò dissolversi come per magia.
Forse
non tutto è perduto, forse possiamo ancora essere…amici,
pensò tra sé la piratessa, ricambiando il sorriso.
- Avete intenzione di restare lì a fissarvi per tutto il
giorno, voi due, o ci diamo una mossa?- li interruppe Barbossa, osservandoli
infastidito.
Yara era sicura di aver visto Jack arrossire, mentre si
voltava verso il vecchio capitano sorridendo.
- Hai assolutamente ragione, Hector, devo dartene atto.
Pertanto… CIURMA ALLE ARMI!- ululò la piratessa, mentre l’altro alzava gli
occhi al cielo.
Gli uomini si misero al lavoro, affilando le spade ed
affinando gli ultimi dettagli del piano insieme a Yara e ai due capitani.
La giovane guardò il sole sopra le loro teste: il momento
era finalmente giunto.
- Siete pronti?- domandò la ragazza, rivolta a Jack e gli
altri, che annuirono con uno strano sguardo di determinazione negli occhi.
- Molto bene.- sentenziò infine la mora, riponendo la
spada nel fodero.
Trasse un lungo respiro prima di dirigersi verso le
scialuppe poste ai lati della nave; si calò in mare con la maggior parte della
ciurma, mentre gli uomini restanti si tenevano pronti a qualsiasi evenienza.
Scivolarono leggeri sulle onde increspate dal vento, fino
ad arrivare agli alti scogli che circondavano la Baia dei Relitti; si
arrampicarono su di essi, silenziosi come gatti che vogliono prendere il topo
in trappola.
Arrivarono alla sommità delle rocce, al di là delle quali
scorsero la Perla Bianca,
ormeggiata poco lontano dal luogo in cui solitamente avevano luogo le riunioni
della fratellanza.
- Useremo quelle penisole laggiù per avvicinarci a piedi,
poi ci arrampicheremo lungo la corda che regge l’ancora. Qualsiasi ostacolo
incontrerete sul vostro cammino, eliminatelo.- diede gli ordini Yara, rivolta a
tutta la ciurma, senza distogliere lo sguardo dalla nave.
- Anche se si tratta di qualcuno dei tuoi uomini?- le
domandò William, sorpreso.
- Temo che dopo la nostra imboscata dell’altro giorno,
Tristan li abbia rinchiusi in cella. Quando ho parlato con Nigel, May aveva le
mani legate.- rispose lei, guardandolo con la coda dell’occhio e stringendo i
pugni per la rabbia.
- Andiamo.- aggiunse poi, cominciando ad avanzare.
Ridiscesero gli scogli dalla parte opposta, utilizzando
qualsiasi protuberanza per nascondersi da occhi indiscreti; finalmente giunsero
ai lembi di terra indicati da Yara poco prima e avanzarono lentamente, dopo
essersi assicurati che nessuno fosse di vedetta.
- È la resa dei conti, cugino.- sussurrò piano la giovane,
quando finalmente giunsero alla Perla Bianca
Salirono piano lungo la fune che portava direttamente sul
ponte a poppa; non incontrarono nessun ostacolo, come aveva temuto Yara, che fu
la prima a posare il piede sul legno massiccio.
Stranamente non vi era nessuno nei paraggi, così, dopo
aver fatto segno agli altri di seguirla in silenzio, procedette verso prua, la
spada nella mano destra, pronta ad essere usata.
- Fermi.- sussurrò improvvisamente, bloccando Jack dietro
di lei; a poco più di due metri di distanza, vi era uno degli uomini di Tristan
che voltava loro le spalle.
Diede una rapida occhiata in giro e notò che non vi erano
membri della sua ciurma nei paraggi.
Come
volevasi dimostrare. Tristan deve averli messi a tacere, almeno per il momento.
disse fra sè e sè, facendo scorrere ancora una volta lo sguardo sugli uomini in
vista, per essere sicura di non commettere errori.
Il respiro le si mozzò in gola, quando vide tra di loro
Nigel, che si guardava intorno furtivo, quasi temesse di essere attaccato alle
spalle.
Sentì la mano delicata di Jack afferrare la sua, forse
avendo notato a sua volta la presenza del giovane.
Calmati,
Yara, non significa nulla. Forse Tristan non l’ha messo in cella insieme agli
altri solo per provocarti. Sì, sarà sicuramente così. cercò
di autoconvincersi la mora, stringendo la mano dell’uomo.
Trasse un altro profondo respiro, poi, dopo un ultimo
cenno verso il resto della ciurma, si avvicinò al mozzo a pochi metri di distanza,
e senza tanti preamboli, lo trafisse con la spada.
L’urlo strozzato del malcapitato attirò l’attenzione degli
altri presenti sul ponte e solo allora la giovane si rese conto della presenza
del cugino.
- Ma che cavolo..- iniziò quest’ultimo, voltandosi verso
di lei.
- Ben ritrovato, cugino. Ammettilo, un po’ ti sono
mancata.- lo sfidò la Barked,
avanzando verso di lui, seguita da Barbossa e gli altri.
- Tu. Ancora non ti sei arresa? Non riavrai mai la Perla Bianca.-
- Tu dici? Io invece sono sicura di si. Per non parlare
del fatto che io ho una cosa che a te interessa parecchio. O sbaglio?- rispose
lei, facendo scintillare l’anello che portava al dito.
- Il pezzo da 8…- sussurrò l’uomo davanti a lei, quasi
stupendosi di non aver pensato prima che il gioiello fosse in mano sua.
- Esatto. Il pezzo da 8 che non avrai mai. Così come non
avrai mai la mia nave.-
Si slanciò improvvisamente verso di lui, dando inizio ad
un corpo a corpo, mentre la ciurma della Perla Nera lottava contro gli uomini
di Tristan.
- Elizabeth, vai a liberare May e gli altri.- le urlò
Yara, intenta a schivare gli attacchi del cugino.
- Ma…- cercò di protestare lei, intenta a combattere
contro uno dei mozzi.
- Niente ma. Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.-
la interruppe l’altra, parando un colpo sopra la testa.
Con la coda dell’occhio vide la bionda sparire
sottocoperta, per poi tornare a concentrarsi sul suo avversario.
- Davvero pensi di potermi sconfiggere?-
- L’idea è quella, cugino. Ho con me l’intera ciurma della
Perla Nera. Non la passerai liscia.-
Tristan l’attaccò, incrociando le loro spade e portando il
suo volto a pochi centimetri da quello della ragazza.
- Ma noi siamo più forti.- sibilò il moro, prima di fare
un passo indietro, riprendendo a combattere.
Yara doveva ammettere che non lo ricordava così abile con
la spada, doveva essersi allenato parecchio negli ultimi anni; forse era da più
tempo di quel che pensava che Tristan meditava quella battaglia.
Con un rapido movimento della lama, riuscì a ferirla ad un
braccio e a scaraventarla terra, per poi sovrastarla in tutta la sua altezza.
- Ora chi è che ride, cugina?- esclamò l’uomo, sorridendole
con aria di sfida, puntando la spada alla gola della ragazza.
Dal canto suo Yara non poteva fare nulla, era in trappola;
i suoi compagni erano tutti impegnati nel combattimento e sembrava che nessuno
fosse in grado in andare in suo soccorso.
Tristan si chinò su di lei e le afferrò la mano,
strappandole l’anello dal dito medio della mano destra.
- Meraviglioso. Non ricordavo luccicasse così tanto.-
commentò l’altro, ammirandolo alla luce del sole.
- Bè, ora che ho ottenuto quello che volevo, credo proprio
che tu non mi serva più. Porta tanti saluti allo zio John. Addio Yara.- esclamò
riabbassando lo sguardo su di lei, e stava per affondare la lama al centro del
suo petto, quando una figura alta e snella lo fermò appena in tempo.
In un primo momento Yara credette di trattasse di Jack o
di William, ma quando si rese conto di chi era veramente, ancora una volta il
respiro le si mozzò nei polmoni.
- Che diavolo stai facendo?- sbottò Tristan, guardando
Nigel dal basso.
- Faccio quello che avrei dovuto fare molto tempo fa.- e
senza aggiungere altro, attaccò quello che negli ultimi anni era diventato il
suo capitano, cercando di rimediare, con quei fendenti, a tutti gli errori che
aveva fatto da quando, quel maledetto giorno di due anni prima, era stato
gettato in mare, lontano dalla sua ciurma, lontano dalla sua nave, lontano
dalla donna che amava.
Lui e Tristan lottarono per un po’, mentre la mora li
guardava impotente, senza sapere bene cosa fare; non si aspettava che Nigel
intervenisse in suo soccorso, l’aveva visto lottare contro Gibbs solo pochi
attimi prima.
Avrebbe voluto abbracciarlo, baciarlo, chiedergli scusa
per averlo lasciato in mare, per non averlo cercato abbastanza, ma non aveva la
forza di fare niente di tutto quello.
- Brutto… ragazzino… impertinente e… ingrato.- continuava
ad ululare suo cugino, parando i colpi del suo avversario.
- Ti ho… accolto nella mia ciurma. Ti ho… aiutato a
crescere in tutti questi anni, e tu mi ripaghi così?- aggiunse, mentre i due
combattenti si prendevano una pausa dalla lotta.
- È vero, mi hai accolto e mi hai cresciuto in tutti
questi anni. Ma perché? Probabilmente solo per usarmi contro il mio vero
capitano. Contro la donna… che amo.- rispose Nigel, guardando Yara, mentre
quest’ultima tratteneva il respiro a quelle parole.
- Ma ora basta, non sarò più il tuo burattino.- urlò il
giovane con occhi pieni di odio, e ripartì all’attacco.
La piratessa ancora non riusciva a muovere un muscolo;
continuava a sentire le parole del ragazzo scorrerle dentro, come un fiume in
piena, un caldo fiume che non riusciva ad arginare.
Poi tutto accadde in fretta: Tristan che si slanciava
verso il pirata, la sua spada che gli trafiggeva il busto da parte a parte, il
rantolo disperato di Nigel, la risata dell’uomo davanti a lui, l’urlo di Yara
che si gettava sul corpo dell’amico, accasciato a terra.
- Nigel, no. Nigel! NIGEL!- continuava ad urlare la
giovane, mentre il cugino si allontanava.
- Ora capisci cosa significa sfidare Tristan Barked.- furono
le ultime parole dell’uomo, e senza aggiungere altro se ne andò, lasciando i
due ragazzi a terra, senza più degnarli di uno sguardo.
- Nigel, Nigel, guardami. Non puoi morire, non puoi.-
cercò di tenerlo sveglio la mora, guardandolo in volto, attraverso le lacrime.
- Ehi, stai… stai tranquilla. Coff coff! Non ho… non ho intenzione
di lasciarti andare così, non ora che ti ho ritrovata.- cercò di dire lui con
voce roca, ma le sue parole furono interrotte da un conato e dalla sua bocca
uscì solo sangue.
- No, Nigel. Ti cureremo, te lo prometto. Ti faremo
tornare come nuovo.- cercò di rassicurarlo a sua volta, accarezzandogli i
capelli.
- Yara.- sentì una voce vicino a lei.
Si voltò veloce, e tra il velo di lacrime che le offuscava
la vista, vide il volto preoccupato di Jack, che cercava di capire cosa fosse
successo.
- Nigel… lui… Tristan l’ha colpito, ha… ha bisogno di
cure…- tentò di spiegargli tra i singhiozzi.
- Stai tranquilla, andrà tutto bene, te lo prometto. Will,
dammi una mano.- le rispose l’uomo, rivolgendosi poi a Turner che l’aveva
raggiunto.
La giovane quasi non si accorse di quello che accadde
dopo, semplicemente si rese conto di trovarsi su una delle scialuppe, diretta
verso la Perla Nera,
al fianco di Nigel che sembrava aver perso conoscenza.
- Ti prego, non mi lasciare.- sussurrò piano, sperando di
poter rivedere presto i suoi bellissimi occhi azzurri, mentre un altro paio di
occhi scuri come la pece fissavano la scena con il cuore spezzato.
Note dell’autrice:
Allora, prima di tutto non uccidetemi
per l’ultima frase, vi prometto che alla fine x Jack si risolverà tutto. :P
Poi… siiiii, lo so, è una vita che
non aggiorno, ma capitemi, il periodo di esami è stato massacrante, spero di
rimediare. ^^
Bè, ovviamente non posso non
approfittarne per… PARLARE DELL’ULTIMO FILM!!! O.O
Che ne pensate gente, come vi è sembrato?
A me non è dispiaciuto, anche se
senza Will ed Elizabeth, non è stata la stessa cosa.
E vogliamo parlare di Barbossa??? -.-
No dico, quello vi sembrava il
capitano Barbossa??????
hanno rischiato di distruggermi un mito. -.-
Però la cara Penelope se l’è cavata
egregiamente, quindi come 4° film non mi è disp.
Vediamo cosa combinano nel 5° (se lo
faranno).
Vabbè direi che mi manca solo di
promettervi che aggiornerò più spesso e… BUONE VACANZE!! ^^
Love_music:
Noooooo, ti scongiuro, non mi distruggere la protagonista! XD ti giuro che Jack
non soffrirà troppo, ma risparmiala. :P Come vedi è andata male anche stavolta;
prima o poi ce la faranno a riprendersi questa benedetta Perla Bianca. E ti
prometto che accadrà presto. ;) continua a seguirmi e buone vacanze! Un bacio
:*
_Josephina
Jonas_: ahahahah!! Vero, ho fatto Jack
parecchio puccioso, e questo capitolo ancora peggio. Però se hai visto l’ultimo
film, mi puoi confermare che il mio non va molto lontano da quello della dolce
Angelica. :P Continua a seguirmi, mi raccomando. Un bacio :*
Erano trascorsi tre giorni da quando Jack e Will avevano condotto
Nigel sulla Perla Nera, ormai affollatissima a causa dell’arrivo della ciurma
della piratessa a bordo, e il giovane non aveva ancora ripreso conoscenza; Yara
non lasciava il suo capezzale nemmeno per un secondo e nemmeno per consumare i
pasti.
Da quando il ragazzo era stato ferito a morte, la Barked non aveva mangiato
quasi nulla, mentre Elizabeth e gli altri cominciavano a preoccuparsi.
- Così sta mettendo a rischio anche la sua salute.- stava
dicendo la bionda sul ponte, dopo essere uscita dalla cabina della ragazza con
l’ennesimo rifiuto e il vassoio ancora intatto in mano.
- È abbastanza grande da decidere della sua vita, non
credete? Quando avrà fame, lo chiederà.- ribattè Sparrow piccato,
allontanandosi dagli altri che lo guardarono stupiti.
Non voleva essere così aggressivo, ma era l’unico modo che
conosceva per nascondere il suo dolore; gli faceva male vedere Yara così
provata, come gli faceva male vedere nei suoi occhi l’amore che provava per
quel ragazzo.
In tutta la sua vita non avrebbe mai pensato di potersi
innamorare, lui era il tipico pirata che ad ogni villaggio in cui faceva scalo,
amava intrattenersi con le fanciulle del posto, meritandosi qualche schiaffone,
certo, ma erano sempre e solo avventure da marinaio.
Ma con lei era stato diverso; forse per la prima volta in
vita sua provava dei sentimenti veri, felicità, amore, dolore.
E facevano male, tremendamente male.
Se l’avesse saputo prima, avrebbe fatto di tutto per non
innamorarsi di quella giovane dagli occhi smeraldini che da sempre era stata
sua nemica.
Nel frattempo Yara si trovava nella sua cabina; aveva gli
occhi che le si chiudevano, in settantadue ore ne aveva dormite si e no cinque
e cominciava a sentirsi debole a causa della carenza di cibo.
Ma non ce la faceva; appena Elizabeth le metteva davanti
il vassoio con la minestra fumante, sapeva che non sarebbe riuscita a buttarne
giù nemmeno un boccone.
Inoltre non voleva lasciare Nigel; sapeva che stava
facendo del male a Jack, glielo aveva letto negli occhi quelle poche volte che
era andato a vedere come stesse.
Ma non poteva farci nulla, era più forte di lei; non
voleva perderlo, non voleva lasciarlo solo, non dopo che aveva rischiato tutto
quello per lei, non dopo che le aveva detto di amarla.
Appoggiò piano la testa sulle braccia, cercando di
riposare un po’ gli occhi, quando percepì un movimento accanto a sé.
- Y-Yara.- sussurrò Nigel, quasi impercettibilmente,
- Si, si, sono qui. Nigel, mi senti? Sono qui.- rispose la
giovane alzandosi di scatto e accarezzandogli i capelli.
Finalmente aprì del tutto gli occhi, mettendo a fuoco ciò
che lo circondava e soprattutto il volto della Barked.
- Yara. Dove.. dove mi trovo?- chiese poi spaesato,
cercando di mettersi a sedere.
- Non fare movimenti bruschi o la ferità si riaprirà.- gli
disse, posandogli una mano sulla spalla per farlo ridistendere.
- Siamo sulla Perla Nera. È tutto a posto, ora vado a
chiamare il dottore che ti da un’occhiata.- lo rassicurò alzandosi in piedi ed
accingendosi ad uscire dalla cabina, quando fu fermata da una mano del ragazzo
che le aveva afferrato il braccio.
- Yara, dimmi che mi hai perdonato. Ne ho bisogno.-
La mora lo guardò per alcuni secondi, prima di afferrargli
la mano.
- Ne parliamo dopo. Ora hai bisogno del dottore.-
Andò alla ricerca di Gibbs che si era rivelato un ottimo
medico, cosa di cui Yara non era a conoscenza, e inevitabilmente li seguirono
tutti nella cabina della piratessa, curiosi di sapere come stesse il giovane.
- La ferita si sta rimarginando, ma dovrai stare a riposo
ancora un po’ per recuperare le forze.- sentenziò il primo ufficiale, dopo
averlo visitato accuratamente.
- La ringrazio.- rispose il paziente, sospirando
impotente.
- Grazie, Gibbs, non ti ringrazierò mai abbastanza.- si
rivolse a lui Yara.
- Ho fatto il mio dovere, capitano Barked, spero solo di
averlo fatto bene.-
- Ne sono certa.- lo rassicurò lei sorridendogli, per poi
lasciarlo uscire.
- Allora, come ti senti?- domandò Elizabeth al ragazzo,
mentre la piratessa si risedeva accanto a lui.
- Potrebbe andare meglio diciamo. Vi ringrazio per
l’aiuto.- rispose Nigel, guardando la bionda e i suoi due accompagnatori.
- Sei amico di Yara, e questo ci basta.- gli rispose William,
sorridendo.
- Così tu saresti il famoso capitano della Perla Nera. Ho
sentito molto parlare di te.- aggiunse il giovane dagli occhi azzurri,
sollevandosi un po’ con l’aiuto dell’amica.
- Così dicono.- rispose semplicemente Jack, incapace di
aggiungere altro.
- Ti ringrazio per aver aiutato Yara. In qualunque modo tu
l’abbia fatto.- si rivolse ancora a lui Nigel, toccandosi la fasciatura
stretta.
Sparrow e la
Barked non poterono fare a meno di guardarsi, mentre qualcosa
si spezzava in entrambi.
- Ho fatto solo quello che dovevo. Siamo nemici, è vero,
ma non si rifiuta il proprio aiuto ad una vecchia conoscenza.- rispose Jack,
senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, che invece fissava Nigel.
- Cos’è successo con Tristan?- chiese poi quest’ultimo,
curioso.
- Niente. Ci siamo allontanati un po’ dalla Baia, ma non
ci ha inseguiti. Ha ottenuto ciò che voleva, ha la Perla, ha il pezzo da 8, non
gli interessa più che io sia viva o morta.- gli spiegò la piratessa, guardando
la mano in cui tre giorni prima vi era l’anello di suo padre.
- Già, l’anello. Non sono riuscito ad impedirgli di
prenderlo. Mi dispiace.- continuò lui, con tono mortificato.
- Nigel, non è colpa tua. Tu hai fatto tanto per me, e non
lo dimenticherò.-
William non potè fare a meno di osservare lo sguardo che
si scambiarono i due; tra di loro doveva esserci un legame molto profondo, lo
si capiva subito.
Poi con la coda dell’occhio notò lo sguardo di Jack; non
lo aveva mai visto così, erano giorni che quasi non lo riconosceva, e temeva
che la causa fosse proprio il riavvicinamento tra Yara e l’amico.
- Che hai intenzione di fare adesso?- domandò Turner,
interrompendo quello scambio di sguardi in un timido aiuto verso il compagno.
- Devo ancora mettere a punto un piano, ma quel che è
certo è che non ho intenzione di lasciare a Tristan quel che è mio di diritto.
Papà non me lo perdonerebbe mai.-
Sentì un tocco delicato sfiorarle la guancia e alzando gli
occhi si rese conto che era stato Nigel.
- Sono sicuro che tuo padre è orgoglioso di te, comunque andrà
a finire. Lo è sempre stato, e lo sarà sempre.- le disse con dolcezza, mentre
un velo di lacrime offuscava lo sguardo della ragazza.
- Noi… noi vi lasciamo soli. Ci vediamo dopo. Se avete
bisogno… chiamate.- intervenne Elizabeth, spingendo gli altri due fuori dalla
cabina.
Quando finalmente furono soli, Yara si asciugò le lacrime
con il dorso della mano.
- Ti fa male la ferita?- domandò poi, distogliendo lo
sguardo da quello dell’amico.
- Un po’, ma sta passando.-
Per un po’ nessuno dei due parlò, ma Yara sentiva i suoi
occhi puntati addosso.
- Che cos’hai? Ti vedo strana, diversa.- aggiunse poi il
ragazzo, sollevandole il volto, portandole una mano sotto al mento.
- Sono successe tante cose Nigel, non puoi pretendere che
torni tutto come prima in un batter d’occhio.-
- Hai ragione. E ti chiedo scusa, non smetterò mai di
farlo.- sospirò Nigel, senza distogliere lo sguardo da lei.
- Non è solo questo.-
- Allora cosa?- la incitò il moro, fissando i suoi occhi
di smeraldo.
Yara non sapeva se raccontargli di Jack, ma tenerglielo
nascosto le sembrava un reato; avevano sempre parlato di tutto, anche quando la
loro amicizia si era tramutata in qualcosa di più e non se la sentiva di
mentirgli proprio ora.
- Io… io e Jack… abbiamo avuto… una storia, in questi mesi.-
Notò come una smorfia di dolore dipingersi sul volto del
giovane davanti a lei, e quello le fece male.
- Lo ami?-
- Io… non lo so. Credevo di si, ma ora che tu sei tornato…
sono confusa, Nigel.- rispose lei, coprendosi la faccia con le mani.
Il giovane non disse nulla, e Yara temette che le avrebbe
riversato addosso tutto il suo rancore, ma non fu così.
- D’accordo, non è una decisione che devi prendere adesso.
Io ti amo, e lo sai, ma qualunque sarà la tua scelta, io la accetterò.-
Le lacrime cominciarono a rigarle il volto, mentre fissava
quegli occhi così profondi che l’avevano fatta innamorare.
- Oh, Nigel.- esclamò, abbracciandolo stretto.
- Ahi! Ehi, vacci piano, sono ancora convalescente.- la
rimproverò lui ridendo.
- Ops, scusa.- disse lei, ridendo tra le lacrime, mentre
si asciugava le guance.
- Ora è meglio che ti lasci riposare un po’. Torno più
tardi.- aggiunse la piratessa alzandosi in piedi ed avviandosi verso la porta.
- Yara.- la fermò Nigel.
- Si?-
- Voglio essere con te nella battaglia.-
- Che cosa? Non se ne parla. Sei stato ferito, non ho
intenzione di far si che capiti di nuovo.-
- Non capiterà, ma non ho intenzione di restarmene qui a
guardarti combattere senza muovere un muscolo.-
La
Barked lo guardò per un po’, riflettendo
sulle sue parole.
- D’accordo, se è questo quello che vuoi. Ora risposa, ci
vediamo dopo.-
Uscì dalla cabina, chiudendosi la porta alle spalle e
dirigendosi verso il ponte.
Qualcosa di suo l’aveva recuperato, ora le mancavano solo la Perla Bianca e l’anello di suo
padre.
Note dell’autrice:
Si, lo so, un altro mese senza
aggiornare, ma sono stata in vacanza, quindi sono scusata. V.V
Anche noi artisti abbiamo bisogno di
riposare ogni tanto………….. ok, ho detto la cazzata, ora passiamo alle cose
serie.
Vi prego, fan sfegatate di Jack, non
uccidetemi!!!! O.O
Lo so, il vostro beniamino sta
soffrendo, ma vi assicuro che anche io adoro Jack e che presto si risolverà
tutto.
Diciamo che non ho voluto scrivere
una delle solite storie in cui una nuova ragazza spunta dal nulla, fa
innamorare il protagonista a vivono per sempre felici e contenti.
In fondo la storia è incentrata
sull’avventura della Perla Bianca, non sulla storia d’amore.
……………….
Vi ho convinte??? O.O spero di si, o
rischio la morte!! XD
Come sono andate o come stanno
andando le vostre vacanze???
Io purtroppo le ho finite, e ora si
torna a studiare per gli esami di settembre. -.-
Il sole le fece quasi male agli occhi quando salì sul
ponte, dopo aver trascorso tre giorni rinchiusa nella sua cabina.
- Guardate chi è tornata dal letargo. Come sta il
ragazzo?- le chiese Barbossa appena la vide.
- Meglio. Gibbs ha detto che si rimetterà completamente.-
- Molto bene.- ribattè semplicemente l’uomo, dirigendosi
verso il timone.
Poco lontano, appoggiato al parapetto della nave, Yara
intravide Jack con lo sguardo perso verso l’orizzonte; le faceva male vederlo
così, non poteva negarlo.
La piratessa non era per niente sicura dei suoi
sentimenti; amava Nigel, ma voleva bene a Jack.
Forse… forse amava anche lui.
Non riusciva a darsi una risposta sensata; per un
millesimo di secondo aveva quasi odiato il fatto che Nigel fosse tornato, forse
avrebbe davvero potuto costruire qualcosa con Jack, forse lui era davvero la
persona giusta.
Ci
sono troppi forse, si era detta più di una volta, riflettendo su tutto
quello.
Poi si era resa conto che, Nigel o non Nigel, una volta
recuperata la Perla Bianca,
lei se ne sarebbe andata, sarebbe tornata alla sua vita, sarebbe tornata ad
essere il capitano di una delle navi più temute degli oceani insieme alla Perla
Nera, e loro due sarebbero stati di nuovo nemici.
Si avvicinò piano all’uomo, titubante per ciò che stava
per fare, forse proprio perché non aveva la più pallida idea di quello che
doveva dirgli.
- Jack.- attirò la sua attenzione la giovane.
L’altro si voltò verso di lei, fissandola per alcuni
secondi, poi riportò lo sguardo sull’oceano.
- Come sta Nigel?-
- M-meglio.- rispose semplicemente Yara.
Rimasero in silenzio per un po’, poi la giovane decise di
parlare.
- Jack, ascolta…- ma fu subito interrotta dalla voce
incrinata del pirata.
- No, Yara, non ora. Non voglio che tu dica cose
affrettate, ok? Non voglio che nasca del rancore tra di noi. Ne riparleremo
quando tutta questa faccenda sarà conclusa, d’accordo?- esclamò il pirata,
volandosi verso di lei e guardandola finalmente negli occhi.
- O-ok.- rispose la Barked cercando di trattenere le lacrime; non
sapeva nemmeno lei perché spingessero per uscire, ma le sentiva pungere, pronte
a sgorgare come una sorgente.
- Nave a ore 2!- li risvegliò la voce del nano Marty, come
sempre in piedi sul parapetto della nave, intento a scrutare l’orizzonte.
Entrambi si voltarono nella direzione indicata, notando un
piccolo puntino lontano che si avvicinava velocemente.
- Di cosa si tratta?- chiese Yara, raggiungendo William
che aveva il cannocchiale puntato sull’imbarcazione sconosciuta.
- Non ne ho la minima idea.-
- Fammi dare un’occhiata.-
La piratessa prese lo strumento dalla mani dell’amico,
avvicinandolo all’occhio destro.
- Dannazione.- esclamò improvvisamente.
- Che succede?- domandò Elizabeth preoccupata, mentre
anche Barbossa si avvicinava a loro.
- È una delle navi della fratellanza.- spiegò, senza
distogliere lo sguardo dalla figura che si avvicinava e di cui ormai si
potevano distinguere i tratti principali.
- Che cosa?- chiesero gli altri all’unisono.
- Jack, dai un’occhiata.- disse la ragazza, allungandogli
il cannocchiale.
- Hai ragione, è la nave di Sao Fang. O di chi ha preso il
suo posto dopo che la nostra Elizabeth ha ceduto il comando.- affermò Sparrow.
- Che diavolo ci fa qui?- domandò retoricamente Barbossa,
guardando a sua volta.
- Temo che Tristan si sia mosso.- rispose Yara,
digrignando i denti.
- Ma non è possibile. Voglio dire, tutti i pirati nobili
sanno che fai parte della fratellanza. Tristan non potrà prendere il tuo
posto.- intervenne la bionda, quasi spaventata.
- Avrà in mente qualcosa, anche se non so cosa. Non tutti
sanno che mio padre è caduto in battaglia parecchi anni fa, tra i membri della
fratellanza non corre buon sangue e non sempre si interessano di quello che
succede agli altri. Anzi, la morte di uno di loro significa più potere per gli
altri.-
- Ma come possono pensare che tuo padre non abbia passato
l’eredità a te? Una volta che vedranno tuo cugino, capiranno che l’ex membro è
morto.- esclamò Turner, cercando di trovare una soluzione possibile a tutta
quella situazione.
- Ricordate quello che vi ho detto quando sono arrivata
sulla Perla Nera? Alla morte di mio padre, Tristan pensava che, essendo un
maschio, avrebbe preso il posto dello zio. Credo che voglia trovare un modo per
convincere gli altri pirati nobili che così è stato. Infondo sarebbe anche una
cosa sensata e logica.-
- Devo ricordarti che anche io e Jack siamo membri della
fratellanza? – le fece notare Barbossa, guardandola, sicuro di aver trovato la
soluzione; la fratellanza non avrebbe mai iniziato una riunione senza che tutti
i membri fossero presenti.
- Tristan non è uno sprovveduto, avrà avuto un piano prima
di convocare gli altri pirati. Vi ricordo che qualche anno fa avete portato un
po’ di scompiglio nel gruppo, non sarà difficile per lui convincerli del vostro
tradimento.-
- Una cosa è certa. Noi non siamo stati invitati.-
intervenne Jack, guadagnandosi un’occhiata da parte del resto della ciurma.
- Tuo padre è il capo o non so cosa. Fai qualcosa no?-
esclamò Elizabeth, quasi con voce isterica.
- Ecco… non è che io e…papà abbiamo un rapporto molto…
familiare, mia cara. E comunque resta il fatto che per parlare con mio… padre,
devo entrare nella sala e non penso che Tristan me lo permetterebbe così
facilmente.- rispose l’altro, con la sua solita aria stralunata.
- In altre parole non abbiamo molta scelta. Come ci
muoviamo?- domandò Barbossa, rivolto a Yara.
- Dobbiamo mettere a punto un piano. Rivoglio la mia nave,
rivoglio il mio anello e rivoglio il mio posto nella fratellanza.-
Note dell’autrice:
Si, lo so, un altro mese senza
aggiornare, ed è pure un capitolo corto… in poche parole potrei rischiare il
linciaggio!! T.T
Ma spero nella vostra pietà, sono
sommersa dallo studio e in agosto mi sono dovuta godere gli ultimi giorni di
vacanza. ç_ç
Comunque sia sono tornata, e spero di
farlo ancora non troppo tardi (anche se vi ricordo la parola ESAMI -.-).
Aaaalloooora, che direte??? Tristan
si è finalmente mosso e la storia sta entrando nel vivo; non manca tantissimo
alla fine, non resta che attendere. XD
Love_music:
hai ragione, io almeno sono un’autrice mensile. v.v guardiamo il lato positivo,
la FF durerà di
più. XD ti prego, dimmi che la accetti come scusa. XD siii, lo so, Yara e Nigel
sono sulla tua lista nera, xò le motivazioni che ha dato la piratessa non sono
sbagliate *.* cmq grazie, sono contenta che il capitolo precedente ti sia
piaciuto. ^^ questo è un po’ breve, ma da il via alla battaglia finale.. :P in
vacanza??? wow, come è andata???? J io purtroppo sono già in fase studio
da un po’ e nonvedo l’ora finisca
settembre. -.- Un bacione grandeeeee!! :*
Capitolo 14 *** Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio ***
Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio
La Perla Bianca
Cap. 14 Mi
riprendo ciò che è mio
Yara, Jack, Barbossa, Will ed Elizabeth si diressero veloci verso alcune tavole di legno disposte orizzontalmente
sul ponte della nave e vi disposero alcune carte che ritraevano la Baia dei Relitti e il luogo
in cui, solitamente, avvenivano le riunioni della fratellanza.
- Questa volta non dobbiamo sbagliare. Rivoglio ciò che è
mio e lo otterrò.- esclamò la piratessa, fissando le mappe davanti a lei,
parlando più con sè stessa che con gli altri.
- Come ci muoviamo?- insistette il vecchio capitano,
stanco di tutte quelle chiacchiere e desideroso di agire; se quello che diceva
la ragazza era vero, presto Tristan avrebbe minato la sua reputazione
all’interno della fratellanza e non poteva permetterlo.
- D’accordo.- esclamò la giovane dopo pochi secondi di
riflessione.
- Questa volta dobbiamo agire d’astuzia. Barbossa, tu
recupererai la Perla Bianca
con una parte della ciurma, mentre noi quattro faremo
una bella sorpresina al cuginetto con gli altri uomini.-
- Cosa? Ehi, io non voglio essere escluso dalla
battaglia.- protestò l’uomo, dopo aver ascoltato le parole di Yara.
- Non rimarrai escluso, Hector. Se Tristan non sarà a
bordo, impadronirsi della nave sarà un gioco da ragazzi e una volta che
l’avrete portata al sicuro, ci raggiungerete.- gli spiegò lei, guardandolo
spazientita.
Barbossa ci riflettè per un minuto, poi annuì.
- Molto bene. Noi irromperemo dall’entrata principale.-
- Dall’entrata principale? Ma ci
sarà sicuramente qualcuno di guardia.- la interruppe William, guardandola
stupito.
- Non avrai paura di quattro piratuncoli da strapazzo? E
poi avrà più l’effetto a sorpresa, non credi?- gli rispose Yara, guadandolo con
un sorriso furbo.
- Quando agiremo?- pose un’altra domanda Barbossa,
impaziente di agire.
- Tra tre giorni.-
- Tre giorni? Per quell’ora se ne saranno già andati
tutti.- urlò l’uomo, picchiando un pugno sul tavolo.
- Rilassati, Barbossa. Voglio che Tristan si senta al
sicuro prima di attaccarlo. Senza contare che so per certo che ha organizzato
la riunione con gli altri membri della fratellanza proprio tra
tre giorni.-
- E chi te l’avrebbe detto? Un uccellino?- domandò
sarcastico il vecchio pirata.
- No, una scimmietta.-
- Scusa?-
- Ehm… qualche giorno fa ho preso in prestito Jack per
mandare un messaggio a May.- rispose Yara titubante,
indicando l’animaletto sulla spalla dell’uomo.
- Traditore.- lo sentì sussurrare alla scimmia, che
sembrava a sua volta dispiaciuta di aver fatto qualcosa di nascosto al suo
padrone.
- Inoltre…- iniziò Yara, attirando nuovamente l’attenzione
di tutti.
- Inoltre Nigel vuole partecipare alla battaglia e voglio essere sicura che si sia ripreso.-
- Sei sicura che sia la cosa giusta da fare? Voglio dire,
ha riportato una brutta ferita, forse tornare a combattere così presto potrebbe
fargli male.- commentò Elizabeth, guardandola negli
occhi.
- È quello che penso anche io. Ma conosco Nigel, è cocciuto e nessuno gli farà cambiare
idea.- rispose la ragazza, sospirando rassegnata.
- È abbastanza grande e vaccinato da decidere cosa fare,
non credete? Se vuole combattere nessuno glielo può
impedire.- intervenne Jack, parlando per la prima volta da quando avevano
avvistato la nave di Sao Fang.
Yara lo guardò un po’ stupita e un po’ rincuorata; forse
lui e Nigel avrebbero anche potuto essere amici.
Adesso
non esagerare, però, si rimproverò scuotendo la testa e
senza riuscire a trattenere un sorriso divertito.
Così passarono i tre giorni stabiliti; i rapporti tra Yara
e Jack cominciavano a migliorare, anche se tra di loro c’era sempre quell’aria
di tensione che tutti avevano ormai notato; Nigel si ristabiliva in fretta e la
mattina del grande giorno sembrò essersi ripreso completamente.
- Sarà l’idea di spaccare la faccia a quello stronzo di
Tristan.- aveva risposto il ragazzo, quando Elizabeth glielo aveva fatto
notare.
Tutti erano pronti a quella che doveva essere la battaglia
decisiva; Barbossa e la sua parte di uomini si trovavano già sulle scialuppe,
in procinto di dirigersi verso la Perla
Bianca.
- Molto bene. Noi andiamo. Ci vediamo dopo, appena la tua
amata nave sarà al sicuro.- la avvisò sarcasticamente
il pirata; non gli andava ancora giù il fatto che Yara volesse escluderlo dalla
battaglia decisiva.
- D’accordo. Mi raccomando, non mi danneggiate la nave.-
- Ma sentitela, ha pure delle
pretese.- lo sentì borbottare, mentre scivolava leggero sulle onde.
La giovane sorrise,
mentre anche lei e gli altri calavano in mare le restanti scialuppe per
dirigersi verso l’edificio che ospitava la riunione della fratellanza.
Nascosero le imbarcazioni dietro gli scogli e si diressero
a piedi verso l’entrata.
Attesero pochi minuti, prima di sentire l’urlo di
battaglia provenire dalla Perla Bianca.
- Barbossa e gli altri sono entrati in azione.- li avvisò inutilmente
William; quello era il loro segnale per fare irruzione.
- Molto bene. Ora tocca a noi; apriamo le danze. Ci sarà
da divertirsi.- esclamò Yara sorridendo, e si diresse
verso la prima sentinella.
Note dell’autrice:
Si,
lo so, un altro mese; bè, ho deciso che non dirò più “spero di riuscire ad
aggiornare presto” tanto non lo faccio. XD
Chiedo comunque perdono, male ultime settimane
sono state un po’ movimentate, tra esami e problemi personali.
Ora poi ho
pure ricominciato le lezioni, quindi mettetevi il cuore in pace. XD
Chris
Hazard: una nuova lettrice! ^^ o almeno
“commentatrice” XD sono contenta che la storia ti
piaccia, così come il suo capitano. Jintrodurre
un nuovo personaggio è sempre un rischio, ma spero sempre di azzeccarci bene
con i miei. ^^ l’idea della Perla Bianca mi ha colpito un mattino
all’improvviso e mi è piaciuta subito, sono contenta piaccia
anche ai miei lettori. Jbacio
Love_music:
ecco, giusto, non fare gesti affrettati. O.O se vengo
linciata, poi la storia chi la finisce? Almeno lasciami il tempo di fare
testamento *approfitta del momento per scappare… ma poi ci ripensa e torna* Mi
perdoni ancora??? ^^ Meno male, introdurre un cattivo
ha sempre i suoi lati positivi. XD poi come hai letto le cose tra Yara e Jack
si stanno un po’ aggiustando, quindi niente più
minacce di morte. :P il fatto di Elizabeth in effetti
l’ho inserito xkè mi serviva un escamotage, xò proprio non saprei. XD se dico…
perdita della memoria della nostra Elizabeth?? XD A
presto ^^ (spero -.-) Un bacioneeeeeee :*
Metà della ciurma della Perla Nera abbatté gli uomini di
Tristan uno ad uno, producendo il minor rumore possibile per non rovinare
l’effetto a sorpresa di cui Yara aveva parlato.
- Ce ne sono altri?- chiese la giovane, dopo aver ucciso
ben tre dei suoi avversari.
- No, la via è libera.- la rassicurò Nigel, non notando la
presenza di altri tra i suoi ormai ex compagni.
- Perfetto. Seguitemi.- ordinò quindi la piratessa,
avanzando lentamente verso il salone del Consiglio.
- E che ci dici di Sparrow e Barbossa?- stava chiedendo
uno dei nove pirati nobili, probabilmente rivolgendosi a Tristan.
- Fermi.- ordinò sottovoce la mora, facendo segno ai suoi
compagni; era troppo curiosa di sapere cosa stava combinando suo cugino per poter
fare irruzione nella stanza così presto.
- Sapete tutti cosa quei due pirati hanno scatenato pochi
anni fa. Vi siete forse dimenticati dello scompiglio che hanno portato nella
fratellanza a causa del cuore di Davy Jones?- rispose Tristan, con voce autoritaria.
- Non devi certo essere tu a ricordarcelo. Questo
significa che i due capitani della Perla Nera ci hanno… traditi?- domandò quello
che la giovane riconobbe come Ammand il Corsaro, con un tono di voce che
sembrava alquanto incredulo.
- Esattamente.-
- E tu non dici niente, Teague? È di tuo figlio che stiamo
parlando.- intervenne una nuova voce.
- A dire il vero io e il piccolo Jackie non abbiamo un
gran rapporto di padre e figlio, mia cara Ching.- rispose quello che doveva
essere l’uomo interpellato; con la coda dell’occhio Yara vide Jack fare un
gesto eloquente in direzione di Elizabeth.
- Quindi, ricapitolando; Sparrow e Barbossa hanno tradito
la fratelonsa e il vecchio John
Barked ha lasciato il comando della Perla Blanche
e il pezzo da otto a te. E tu shi hai convocato ojji per prendere provvedimonti,
c’est juste?- esclamò il capitano
Chevalle, con il suo forte accento francese.
- Le cose stanno proprio così.-
- E che mi dici della giovane figlia di Barked? Ero
convinta che alla sua morte avrebbe lasciato il comando a lei. Per anni l’ha
istruita al combattimento e più di una volta l’ho vista in azione, è sempre
stata un ottimo pirata.- prese ancora una volta la parola la Vedova Ching.
Sono
proprio curiosa di vedere cosa t’inventerai ora,
pensò tra sè e sè Yara, aguzzando le orecchie.
- Alla
morte del mio povero zio, mia cugina Yara è stata colpita da un dolore
fortissimo, che l’ha portata all’autodistruzione. L’ultima volta che l’ho vista
vagava come impazzita su un’isola sperduta. Non potevo più tenerla con me; mi è
pianto il cuore, ma hodovuto
abbandonarla, per il bene della ciurma.- spiegò Tristan, fingendosi veramente
addolorato.
- Ma senti questo. Ok, credo di averne abbastanza.- esclamò
Yara, con un tono di voce normale, e senza aggiungere altro, entrò teatralmente
nel salone.
- Sono contenta di sapere che tieni tanto a me, cugino.-
esclamò la piratessa, spada alla mano e sorriso beffardo sul volto.
- Yara.- sibilò l’uomo, come un serpente infastidito dal
predatore.
- Proprio io, cugino. Hai commesso un pessimo errore a
lasciarmi viva. Davvero pensavi che avrei rinunciato così facilmente a ciò che
è mio?-
- Pensavo fossi abbastanza intelligente da farlo.- rispose
l’altro, sguainando la spada.
- Tristan, Tristan, quanto si vede che non mi conosci.-
disse la ragazza, scuotendo la testa.
- Ma.. ma tu non eri… impazzita?- intervenne Ammand,
alzandosi in piedi.
- Davvero avete creduto a tutto quello che Tristan vi ha
detto? Caro Corsaro, mi deludete. Come ha fatto notare poco fa la Nobile Ching, mio padre ha
lasciato la Perla Bianca
e il posto nella fratellanza a me, capitan Yara Barked. Ma mio cugino ha
pensato bene di costruirsi una ciurma tutta sua e sottrarmi tutto ciò che
avevo. Ma ho trovato un paio di amici che mi daranno una mano e riprendermi
tutto.-
- Jack Sparrow!- esclamarono tutti, notando finalmente la
presenza del pirata dietro la giovane.
- È un piacere rivedervi, Signori. Papà.- aggiunse poi
Jack, rivolto al vecchio pirata seduto in disparte.
- Io non shi sto capendo nionte. Sparrow non era un traître?- proruppe Chevalle,
con voce acuta.
- Qui nessuno è un traditore, Capitaine Chevalle. L’unico che deve
essere eliminato…- ma la sua risposta fu interrotta dall’arrivo di Barbossa e i
suoi uomini.
- Ci siamo persi
qualcosa?- chiese sarcastico il vecchio pirata, riponendo la spada nel fodero.
- Barbossa.-
esclamarono di nuovo i membri della fratellanza.
- Niente di
particolare, capitan Barbossa. Stavo semplicemente illustrando a questi nobili
signori come stanno realmente le cose, dal momento che il caro cugino ha
raccontato un sacco di fandonie. La
Perla?- chiese poi Yara, preoccupata per la sua nave.
- Al sicuro,
insieme alla Perla Nera.-
- La… la mia nave.
La mia ciurma, cosa avete fatto?- urlò Tristan, con voce quasi isterica,
avanzando di un passo.
- Tzs, Tzs, Tzs,
Tzs. Ti sbagli, cugino, la Perla Bianca
è MIA e IO ne sono tornata in possesso.- intervenne la piratessa, scuotendo la
testa.
- Per quanto
riguarda la tua ciurma..- continuò il vecchio capitano della Perla Nera. –
Credo stia galleggiando nell’oceano. Oh, ma stai tranquillo, qualcuno l’ho
risparmiato. Credo che in questo momento si trovino legati da qualche parte tra
gli scogli.-
Tristan aprì e
chiuse la bocca come a voler dire qualcosa, ma fu preceduto dalla mora.
- Come stavo dicendo
prima che il caro Hector m’interrompesse, l’unico che deve essere eliminato,
qui, è proprio Tristan. Come traditore, sì, traditore della sua famiglia.-
riprese a parlare la ragazza, guardando il cugino con sguardo di fuoco.
- Sono sempre
stata buona, Tristan, lo sai. Quindi ti darò la possibilità di andartene con la
tua ciurma per non tornare mai più. In caso contrario… dovrò ucciderti.-
Sul volto dell’uomo si dipinse improvvisamente un sorriso,
che per poco non fece vacillare la sicurezza della giovane.
- Credo che non potrai fare niente di tutto ciò, cara
cugina. Davvero pensi che sia stato così sprovveduto da lasciare tutti i miei
uomini sulla nave?-
- Se ti riferisci ai pirati che erano di guardia, li
abbiamo eliminati tutti.-
- Lo immaginavo. Ma non parlavo di loro. Ho sempre il mio
asso nella manica, Yara, dovresti saperlo.-
Pirati di tutte le nazionalità irruppero nel salone,
sguainando le spade e pronti a combattere.
- Yao Ming, cosa stai facendo?- esclamò la Vedova Ching, notando uno dei
suoi uomini nel gruppo di pirati.
- Ho promesso loro grandi ricchezze se mi avessero aiutato
contro i miei nemici. Voi pirati nobili potete fare quello che vi pare. In
fondo, il mio scopo era solo quello di eliminare questa inutile fratellanza.-
spiegò Tristan, sputando a terra come in segno di disprezzo per i membri della Congrega.
- E non dovete dimenticare il mio caro alleato Winters,
ovviamente.-
Dietro ai pirati, il comandate Winters e la sua flotta si
fece avanti, con un sorriso di sfida sulla faccia.
- Voi siete un disonore per il popolo britannico.- esclamò
Elizabeth, con disprezzo.
- Non sono io quello che ha abbandonato il suo popolo per
diventare un pirata, Miss Swann. Una volta terminata questa storia, io tornerò
al mio incarico e nessuno ne saprà niente. Sarò solo l’eroe che è riuscito a
catturare i tre capitani più temuti dell’oceano. E chissà, se ho un po’ di
fortuna, magari anche qualche pirata nobile.- rispose l’uomo, senza essere
minimamente toccato dalle parole della bionda.
- Allora cosa vuoi fare, cugina, vuoi combattere o ti
ritiri?- riprese la parola Tristan, riattirando l’attenzione su di sè.
- Io non mi tiro mai indietro, cugino, sappilo. Combatterò
per ciò che mi appartiene, fino alla morte.-
- Oh, è un sollievo sapere che hai messo in preventivo
anche la tua morte, perché è quello che accadrà.-
I due si slanciarono l’uno verso l’altra e la battaglia
ebbe inizio.
È
quella decisiva e non posso permettermi di sbagliare. Riavrò la mia eredità e
ucciderò Tristan.
Note dell’autrice:
Ok, credo che ora come ora le scuse
servano a ben poco. -.-
Tuttavia niente mi vieta di provarci!
:P
PERDONOOOOOOOOO!! >.<
L’università mi distrugge e a metà
dicembre ho un esame, per non parlare delle lezioni tutti i giorni, quindi
quando arrivo a casa la voglia di rileggere il capitolo e postarlo, è pari a
zero. -.-
Xò eccomi qua! ^^
Mancano 2 capitoli, per cui cercherò
assolutamente di finire sta benedetta storia, l’ultimo capitolo al massimo con
l’anno nuovo. :P
Hailstorm:
eeeeeeeh… ok, allora diciamo che spero tu voglia arrivare alla fine della mia
storia. XD anche se solo nell’ultimo capitolo si saprà come finisce tra Jack e
Yara, x cui dovrai per forza finirla. :P ti ringrazio per la comprensione.
Purtroppo niente scuola (ora come ora mi viene da dire magari -.-) xò
l’università è una mazzata! -.- un bacioneeeee :*
Foxx:
ti ringrazio tanto, sono contenta che nonostante tutto la FF ti piaccia. ^^ putroppo
siamo verso la fine, quindi mi sa che non potrò darle quel tocco di cui tu
parli. XD l’ho scritta tanti anni fa, quindi il mio modo di scrivere eraquello che era.. XD cmq sia spero arriverai
in fondo. ;) un bacione :*
Capitolo 16 *** Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene ***
Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene
La Perla Bianca
Cap. 16 Tutto è bene quel che
finisce bene
Un gran frastuono di spade che cozzavano le une contro le
altre, rimbombava nella piccola stanza, mentre la battaglia infuriava
imperterrita intorno al tavolo rettangolare che occupava la sala del Consiglio.
Jack lottava senza sosta contro Winters, mentre i suoi
compagni facevano altrettanto contro il resto degli alleati di Tristan; quest’ultimo,
nel frattempo, era alle prese con sua cugina, che non sembrava per niente
intenzionata a concludere il combattimento.
- Stanco, cugino? Vedo che cominci a perdere colpi.- lo
provocò Yara, affondando un colpo, che tuttavia l’altro schivò prontamente.
- Mai stato così in forma, cugina. Non riuscirai a
vincere.-
- Questo è tutto da vedere.- concluse lo scambio di
battute la mora; le lame ripresero a scontrarsi come se non avessero mai
smesso, mentre con la coda dell’occhio Yara riuscì a vedere i suoi compagni
impegnati nella lotta, così come i sei pirati nobili restanti.
Le sembrava che tutto quello non dovesse mai avere fine;
da nessuna delle due parti vi era ancora stato un caduto o un ferito, ma questi
suoi pensieri sembrarono arrivati troppo in fretta.
Riuscì a vedere chiaramente la spada di quello che la
vedova Ching aveva chiamato Yao Ming affondare nel fianco di William, dal
momento che si trovavano esattamente alle spalle del cugino.
- Will!- sentì urlare Elizabeth, mentre il giovane cadeva
a terra, tenendosi la parte ferita.
- Finalmente cominciate a diminuire.- commentò Tristan con
un sorriso di trionfo, accortosi dell’accaduto.
Yara, investita da una rabbia cieca, menò la lama senza un
bersaglio preciso, riuscendo a lacerare la carne dell’uomo che le stava
davanti, sotto l’occhio destro.
Tristan lanciò un urlo acuto che rimbombò contro le pareti
della stanza, portandosi una mano alla ferita, mentre la giovane approfittava
di quel breve momento di distrazione per avvicinarsi all’amico.
- Will, tutto bene?- gli chiese preoccupata,
inginocchiandosi accanto a lui.
- Sto bene, non preoccuparti. Non è grave.- rispose
Turner, osservandosi il taglio ricoperto di sangue.
La piratessa stava per tirare un sospiro di sollievo,
quando la voce del ragazzo la mise in guardia.
- Yara, attenta!- urlò il moro, fissando un punto dietro di
lei.
Fece appena in tempo a voltarsi con la spada sollevata,
che la lama di Tristan incontrò la sua poco prima che colpisse.
- Se fossi in te mi preoccuperei più per te stessa che per
quel ragazzino. Ma stai tranquilla, una volta che ti avrò sistemata, mi occuperò
anche di lui, non soffrirà più. Farò con lui quello che non sono riuscito a
fare al tuo caro Nigel.-
La rabbia che le era montata dentro sentendo le parole del
cugino quando William era stato ferito, aumentò a dismisura quando sentì
pronunciare il nome di Nigel.
Le sembrò che le si fosse offuscata la vista e che tutto
quel fuoco che sentiva dentro si distribuisse in ogni più piccolo capillare del
suo corpo.
- La tua bocca non ha il diritto di pronunciare il nome di
Nigel. Sei solo un bastardo che ha cercato di portarmi via tutto ciò che ho di
più caro: la mia nave, la mia ciurma, l’onore di mio padre, l’uomo che amo… e
non ti perdonerò mai per questo.- esclamò Yara, alzandosi in piedi e guardando
il suo avversario con puro odio.
- Devi sparire dalla mia vita, non voglio vederti mai più.-
riprese, facendo scontrare la sua lama con quella del cugino, che intimorito
dalle parole e dallo sguardo della giovane, cominciò ad indietreggiare.
- Sono sempre stata una persona buona e comprensiva, anche
con i miei nemici, ma ora basta, non farò più questo errore. Quello che mi hai
fatto, è qualcosa di troppo grande da sopportare anche per me.-
La piratessa continuò ad avanzare, mentre la battaglia
intorno a lei sembrava essersi congelata, tutti erano tesi ad osservare lo
scontro tra i due cugini.
- Mi sono preso solo ciò che era mio di diritto. John
avrebbe dovuto scegliere me come suo successore, non una sciocca ragazzina come
te.- rispose Tristan, cercando di mostrare quella spavalderia che in realtà non
aveva più.
- L’ho sempre sostenuto, Tristan, e continuerò a farlo:
sei un idiota.-
Lo attaccò con violenza, non con l’intento di difendersi o
di spaventarlo, ma con quello di ucciderlo; l’uomo si ritrovò presto con le
spalle contro al muro, senza alcuna via di scampo.
- Siamo alla resa dei conti, Tristan. Non avrei mai voluto
arrivare a questo punto, sai quanto tenga alla famiglia, ma mi ci hai
costretto.-
Riuscì solo a vedere un ultimo barlume di terrore negli
occhi del pirata, prima di trafiggerlo da parte a parte.
Con un rantolo agonizzante, l’uomo si accasciò a terra,
senza distogliere lo sguardo da quello di Yara; la mora gli si avvicinò,
portando la bocca a pochi millimetri dal suo orecchio.
- Addio, Tristan. Non ti chiederò di portare i miei saluti
a mio padre, perché dove stai andando tu non lo incontrerai.-
L’uomo trasse l’ultimo respiro, come a voler aggiungere
qualcosa, prima che il suo cuore si fermasse per sempre.
Non volava una mosca nella stanza, il silenzio regnava
sovrano; tutti gli occhi erano fissi su di lei, in attesa di una qualsiasi
reazione.
Il primo a riprendersi da quell’apparente stato di
congelamento fu Barbossa che sollevò la spada, portandola alla gola del suo
avversario; subito i suoi compagni lo imitarono, mentre i nemici gettavano a
terra le armi, sconfitti.
- I vostri capitani decideranno cosa fare di voi, non è un
problema mio.- riprese la parola Yara senza distogliere lo sguardo dal corpo
del cugino, rivolta ai pirati delle ciurme dei membri della fratellanza.
- Per quanto riguarda gli altri, siete liberi. Andatevene,
prima che cambi idea.- aggiunse poi voltandosi, notando che nessuno sembrava
intenzionato a muoversi: nei minuti successivi vi fu un fuggi fuggi generale,
prima che la quiete tornasse nella piccola stanza.
- Il caro Winters, invece… bè, farò personalmente una
capatina al quartier generale. Elizabeth, saresti così gentile da scrivermi una
lettera per tuo padre dove si parla del tradimento del nostro caro comandante?
Sono sicura che nonostante la tua decisione di diventare pirata, crederà alle
tue parole.-
- Con molto piacere, Yara.- rispose la bionda, con sguardo
di sfida, mentre Nigel si avvicinava all’ufficiale e lo afferrava
prepotentemente per un braccio per non farlo scappare.
Nel frattempo la stanza si era quasi completamente
svuotata, mentre i restanti sei pirati nobili tornavano alle loro navi con i
traditori sott’occhio.
- Vorremmo chiederti perdono per aver dubitato di te,
capitano Barked, non avremmo dovuto credere alle parole di Tristan.- si rivolse
a lei la Vedova Ching,
facendo un breve inchino.
- Non ce n’è alcun bisogno, cara Ching. Nessuno di voi
poteva sapere che era un impostore. Anzi, sono io a dover chiedere scusa a
tutti voi per avervi fatto venire fin qui senza un reale motivo.-
- Allora speriamo di rivederci in futuro per motivi meno spiacevoli.-
riprese la donna, mentre una smorfia, che doveva sembrare un sorriso, le si
dipingeva sul volto.
Viva
l’ipocrisia, pensò Yara, tuttavia divertita; niente avrebbe potuto
rovinarle l’umore, non ora che tutta quella faccenda era finita.
La Vedova
Ching s’inchinò un’ultima volta, prima di
voltarsi e lasciare definitivamente la sala, trascinando con se Yao Ming legato
per il collo con una fune come un cane rognoso.
Quando nella stanza si ritrovarono solo Yara, la sua
ciurma e quella della Perla Nera, la prima tirò finalmente un sospiro di
sollievo, come se sancisse la reale fine di tutti i suoi problemi.
- Capitano.- attirò la sua attenzione May, che le si era
avvicinata.
La mora la guardò con curiosità, cercando di mettere a
fuoco l’oggetto che le stava porgendo; l’anello d’oro con la grande pietra
verde al centro, splendeva davanti ai suoi occhi.
- May…- sussurrò piano la piratessa, guardando l’amica in
volto.
- Quest’anello ti appartiene. E anche la Perla Bianca è di nuovo
tua.- si rivolse a lei sorridendo.
Gli occhi della giovane si riempirono di lacrime, mentre afferrava
il gioiello che riprese il suo posto alla mano destra.
- Un “urrà” per il nostro capitano!- proruppe
improvvisamente Nigel, da dietro le spalle di Winters, che teneva ancora stretto.
- URRA’ PER IL CAPITANO BARKED!- urlarono i componenti
della sua ciurma, sollevando le spade.
Lacrime di commozione rigarono le guance di Yara, mentre
non potè fare a meno di volgere lo sguardo verso Jack e gli altri, che le
sorrisero.
È
davvero tutto finito. Ho riavuto ciò che mi appartiene. Hai visto, papà, ce
l’ho fatta; la Perla Bianca
è di nuovo nostra.
Note dell’autrice:
Eccomiiiiiiiiii!!! Dai, questa volta
sono tornata presto! :P
E nonostante l’imminente esame. v.v
(darei qualsiasi cosa per non doverlo dare… -.-)
Bè, come preannunciato, questo era il
penultimo capitolo, il prossimo sancirà la fine di questa ff…. la cosa mi fa
diventare triste! :’(
Ma non devo esserlo, tra poco è
natale quindi bisogna essere tutti allegri. ^^
Bè, spero che il capitolo sia
piaciuto e che nessuno sia stato male x la fine del “povero” Tristan. v.v
Yara è stata un po’ brutale, è vero,
ma quando ci vuole vi vuole. v.v
Hailstorm:
ahahahah!! Lo so, xò questa volta sono stata più brava, non lo pensi anche tu??
:P tranquilla… forse Yara sarà confusa tra i due, ma le uniche parti
“sdolcinate” sono state quelle con Jack e con Nigel non ci saranno. :P pure io
sono super fan di Jack sai?? v.v eeeeeh... xò non so se potrò esaudire il tuo
desiderio!! ^^’ ma lo scoprirai nel prox capitolo. :P sisi, ho notato il cambio
di nome.. non potevi che essere tu, sei l’unica che mi ha sempre seguito. J un
bacioneee :*
Foxx:
davvero??? o.o ti posso giurare che sinceramente non ci ho fatto caso. o.o
forse è stata una cosa inconscia! XD cmq sono contenta che ti sai piaciuto. ^^
e spero ti piacerà anche la conclusione. Un bacio :*
Miei cari lettori (2 xò vabbè -.-)
non penso di postare ancora prima di natale, quindi… BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A
TUTTI!!!!! ^^
Erano ormai trascorsi tre giorni da quando la battaglia
decisiva aveva avuto luogo, ma né la Perla
Nera né quella Bianca avevano ancora lasciato la Baia dei Relitti.
Jack, Barbossa ed Elizabeth si trovavano nella cabina di
William, ancora costretto a letto a causa della grave ferita riportata durante
il combattimento.
- Elizabeth, sto bene, non dovete preoccuparvi.- si
rivolse a lei il giovane, mentre la bionda gli cambiava la fasciatura per la
terza volta in quella giornata.
- È sempre meglio essere prudenti, Will. Smettila di fare
il bambino.- lo rimproverò lei senza distogliere lo sguardo dal suo lavoro,
mentre sul volto del pirata si dipingeva una smorfia di dolore.
- La cara Elizabeth ha ragione, William. Non bisogna
scherzare con ferite del genere.- intervenne Jack, contemplando un oggetto non
meglio identificato sugli scaffali che occupavano la piccola cabina, mentre sia
il diretto interessato che Barbossa alzavano gli occhi al cielo.
Proprio in quel momento bussarono alla porta.
- Avanti.- rispose la bionda, voltandosi curiosa verso il
nuovo arrivato.
- Disturbo?- chiese Yara, facendo capolino nella stanza.
- Yara. No, figurati, entra. Che piacere rivederti.-
l’accolse William, sorridendole.
- Come ti senti?- gli chiese, chiudendo la porta dietro di
se.
- Meglio. Elizabeth si prende cura di me.- le rispose il
ragazzo, guardando la giovane accanto a sé con tenerezza.
- Mi dispiace non essere venuta prima a trovarti, ma ho
dovuto sistemare qualche faccenda sulla Perla.- si scusò la Barked, avvicinandosi al
letto.
- Niente di preoccupante spero?- le domandò Barbossa,
sollevando un sopracciglio: averla in giro per la nave per tutto quel tempo,
l’aveva portato a provare quasi dell’affetto per la piratessa.
- No, niente d’irrisolvibile. Dovevo solo cercare di
sistemare gli ultimi componenti della ciurma di Tristan e i traditori della
mia. Ma ora è tutto ok.- gli rispose Yara, sorridendogli.
- Sarà meglio che ora lo lasciamo riposare. Tutti fuori.-
ordinò Elizabeth, spingendo gli amici fuori dalla cabina.
- Ciao Will. Cerca di rimetterti presto.- lo salutò il
capitano della Perla Bianca, ridendo divertita.
- Farò del mio meglio. Grazie per la visita, Yara. Ti
auguro tutto il bene del mondo.- le rispose Turner sorridendole, non essendo
del tutto sicuro di rivederla ancora.
I quattro salirono sul ponte della Perla Nera, mentre i
caldi raggi del sole scaldavano la loro pelle.
- Jack posso parlarti un secondo?- lo fermò la mora, prima
che il capitano potesse svignarsela.
Sparrow si voltò lentamente verso di lei, seguendola
lontano da orecchie indiscrete.
Si misero l’uno di fronte all’altra, guardandosi negli
occhi, mentre Yara cercava le parole adatte per iniziare il discorso.
- Io e la mia ciurma abbiamo deciso di salpare domani
mattina all’alba.- esclamò tutto d’un fiato, prima che l’altro potesse
interromperla.
Il silenzio ricadde di nuovo su di loro, aspettando che
l’uomo avesse una qualsiasi reazione.
Jack, dal canto suo sentì qualcosa spezzarsi dentro di sé;
davvero doveva dirle addio così presto?
Non era sicuro di essere pronto.
- Vuoi dire che dobbiamo dirci addio…- rispose in un
sussurro appena udibile.
- No, il nostro è solo un arrivederci.- lo interruppe la
giovane, afferrandogli il volto in un gesto incondizionato.
- Ma prima di andarmene dovevo dirti una cosa.- continuò,
mentre Sparrow già temeva di sapere come sarebbe proseguito il suo discorso.
- Io e Nigel siamo tornati insieme. Lo amo, Jack, lo amo
con tutta me stessa, e forse non ho mai smesso di farlo.-
Il pirata distolse lo sguardo da quello della ragazza; non
voleva che lei vedesse il dolore che lo stava lacerando dentro, non voleva che
vedesse i suoi occhi diventare lucidi, non voleva che lei vedesse lui, capitan
Jack Sparrow, così debole e vulnerabile.
- Jack, guardami.- riprese Yara, obbligandolo ad
incatenare lo sguardo al suo.
- Ma amo anche te. E non è solo una frase ad effetto per
cercare di non farti soffrire. Ti amo davvero. Queste settimane passate in tua
compagnia sono state tra le più belle della mia vita, tra quelle che porterò
per sempre nel mio cuore come una delle cose più preziose che ho. Ti amo, Jack,
me ne sono resa conto solo pochi giorni fa, quando mi sono resa conto che ti
stavo perdendo, quando ti sentivo ormai lontano.-
L’uomo non sapeva come ribattere; anche lui la amava, ne
era sicuro, ma non era sicuro invece di volerglielo dire.
- Ti amo, non smetterò mai di ripetertelo, ma il destino
ci è stato nemico. Siamo i capitani di due navi potenti, due navi che non
potranno mai essere… amiche, se così si può dire.- continuò la mora, ridendo al
pensiero.
- Sono solo due sorelle, anzi, due sorellastre che non
possono andare d’accordo. E il mio amore per te non potrà cambiare le cose.-
La piratessa gli si avvicinò e gli posò un tenero bacio
sulle labbra; nessuno dei due avrebbe mai voluto interrompere quel contatto, ma
entrambi sapevano che le parole di Yara erano vere.
- Addio, Jack. Ti amo e non ti dimenticherò. Chi lo sa,
forse un giorno c’incontreremo di nuovo.- lo salutò per l’ultima volta, accarezzandogli
la guancia, per poi voltarsi ed allontanarsi.
- Yara.- la fermò finalmente Jack, facendola voltare.
- Anche io ti amo.-
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, mentre
gli sorrideva per l’ultima volta, per poi voltarsi rapidamente: non voleva
mostrare al pirata le gocce salate che le rigavano il volto.
- Ehi, non avrai intenzione di andartene senza salutarmi.-
la fermò Elizabeth, sorridendole triste.
- Non potrei mai. Grazie Elizabeth, grazie di tutto. Sei
stata un’ottima compagna di viaggio.- le disse la mora, abbracciandola.
- Anche tu. Spero di rivederti un giorno.- rispose la
bionda, sorridendole.
La
Barked si allontanò da lei, posizionandosi
davanti al vecchio capitano della Perla Nera.
- Capitan Barbossa, ti ringrazio per l’ospitalità. È stato
un onore combattere al tuo fianco.- si rivolse a lui la giovane, sorridendo ed
allungando una mano.
L’uomo la guardò con un sopracciglio alzato, per poi
riportare lo sguardo sul volto della piratessa.
- Oh, al diavolo.- proruppe l’uomo abbracciandola di
spinta, mentre Yara restava sbalordita da quel gesto.
Fu tuttavia breve, dal momento che il pirata di allontanò
velocemente, forse notando gli occhi di tutti puntati su di loro.
- Ehm, ehm… anche per me è stato un onore, capitan
Barked.- rispose Barbossa, schiarendosi la voce.
- Alla prossima battaglia, allora.- continuò,
sorridendole.
- Alla prossima battaglia. Stammi bene, Hector.- disse
Yara, posandogli un bacio sulla guancia barbuta.
Diede un’ultimo sguardo alla nave, alzando il braccio per
salutare il resto della ciurma, poi si calò sulla scialuppa, dirigendosi verso
la sua nave, ma senza più voltarsi a guardare la
Perla Nera, l’avrebbe solo fatta soffrire.
Nel frattempo Jack si era affacciato al parapetto,
osservando la ragazza allontanarsi.
Addio
Yara, in bocca al lupo per tutto. Ti auguro tutta la felicità del mondo con
Nigel, anche se ti amo e non ti dimenticherò. pensò il pirata,
portando poi lo sguardo verso l’orizzonte, dove il sole stava tramontando.
- Forza, branco di cani rognosi, non statevene lì impalati!
È ora di salpare!- esclamò improvvisamente Barbossa, mentre la ciurma
cominciava a correre da tutte le parti per raggiungere le proprio postazioni.
Sparrow lo guardò divertito, decidendo di lasciargli il
comando della nave, almeno per quel giorno; non aveva nessuna voglia di bisticciare.
- Meglio darsi da fare, prima che Barbossa si metta ad
urlare anche contro di noi. E poi, dobbiamo pur cominciare in un qualche modo
la nostra prossima avventura.- si rivolse a lui Elizabeth, sorridendogli,
mentre Jack rispondeva al sorriso
Già,
una nuova avventura ci aspetta.
Note dell’autrice:
Lo so, pensavate che ormai mi fossi
dimenticata di questa fan fiction, e invece no. u.u
Semplicemente mi sono dovuta
interrompere per sta benedetta sessione d’esami.. -.- ma credetemi, avrei
preferito 1000 volte continuare ad aggiornare. -.-
Tuttavia, quasi mi veniva il magone
rileggendo questo ultimo capitolo della mia prima ff sui pirati più pazzi del
mar dei Caraibi. ç.ç
Infondo è da parecchio tempo che mi
accompagna, ma siamo giunti alla fine, per alcuni finalmente per altri
purtroppo, non so. :P
Ringrazio di tutto cuore coloro che
mi hanno sempre seguito, chi solo leggendo i capitoli, chi anche commentando, e
spero tanto che molti di voi possano continuare a seguire le mie storie su EFP.
^^
Quasi mi scende qualche lacrimuccia.
:’)
ESATLAS:
Ehi, una nuova lettrice! ^^ purtroppo l’ultimo capitolo è questo, e anche se la
cosa mi rende molto triste, prima o poi sta ff dovevo finirla. XD sono contenta
che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto: bè, Tristan ha avuto quello che
si meritava. u.u cmq sia, quel personaggio è proprio Nigel. :P tra l’altro,
scelta di Yara alla fine. :P quello sopra di lui nell’immagine invece è Tristan.
J
spero che la mia ff ti sia piaciuta e che continuerai a seguirmi. Un bacione
grandissimo!!! ^^
Hailstorm:carissima, non essere triste anche tu, o a me
chi mi consola! :’( dobbiamo farci forza a vicenda, dai! XD eeeeeeh… ops! :P lo
so che non era esattamente il finale che ti aspettavi, o almeno, una parte si,
questo devi ammetterlo. Ma alla fine ho deciso di lasciare Yara con Nigel, ma
vorrei giustificarmi: l’unico motivo è ke volevo chiudere definitivamente la
storia, dal momento che non credo di scrivere un continuo, e in fondo questa
storia volevo considerarla un extra ma anche un intermezzo tra i film dei
pirati dei caraibi, e come tu ben sai Yara non è presente nei film. XD quindi
ho optato per questo finale, spero che le mie motivazioni ti abbiano
soddisfatto. :P bè, non mi resta che ringraziarti tantissimo per aver seguito
la mia ff fin dall’inizio, senza mai abbandonarmi e commentando sempre
(nonostante le minacce XD) ti mando un bacione grande grande!!!! ^^
Bè, non mi resta che salutarvi tutti,
ragazzi miei!! J