I pirati dei caraibi - La Perla Bianca

di Cicci 12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 Un piccolo favore ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 Un nuovo attacco ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 Il nero e il bianco ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 Informazioni ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 Un'alleanza inaspettata ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 Il piano ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 La battaglia ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 Un vecchio amico ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 Si entra in azione ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 Un amico ritrovato ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 Lotteremo insieme ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 La fratellanza ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 Vendetta ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 Ci rincontreremo ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 Un piccolo favore ***


La perla bianca

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 1 Un “piccolo” favore

 

- Capitano! Le scorte cominciano a scarseggiare. A breve sarà necessario fermarsi a fare rifornimento.- urlò Gibbs, il primo ufficiale, riemergendo dalla stiva.

- Ricevuto. Vorrà dire che attraccheremo al prossimo porto.- risposero all’unisono Jack Sparrow e Barbossa dal ponte della Perla Nera, prima guardarsi in cagnesco.

- Parlava con me.- fece notare il primo.

- Ma il capitano sono io.- esclamò il secondo, sorridendo ironico.

I due pirati continuarono a fronteggiarsi con aria di sfida, almeno fino a quando non vennero interrotti dall’unica donna presente a bordo.

- Quando la finirete voi due di litigare?- chiese Elizabeth, ridendo.

- Quando lui mi lascerà il completo comando della Perla.- risposero, nuovamente all’unisono, Sparrow e Barbossa, voltandosi a guardare la ragazza, per poi tornare a fissarsi l’un l’altro.

- Io non ci faccio nemmeno più caso. Finché non si cacceranno nei guai, per me saranno entrambi i miei capitani.- osservò il giovane Will Turner, abbracciando da dietro la bionda piratessa.

- Giusto.- rispose lei, voltandosi verso di lui e baciandolo.

- Porto a ore 12!- esclamò improvvisamente Ragetti, quale uomo di vedetta, facendo roteare il suo occhio di legno.

- Gettate l’ancora!- ordinarono i due capitani, spintonandosi per arrivare primi al timone.

Il vascello attraccò al molo senza dare troppo nell’occhio: una nave pirata non attirava di certo l’attenzione, in una città piena di pirati e farabutti.

- Jack, tu scenderai con Turner e Swann per i rifornimenti.- decretò Barbossa, allontanandosi dal timone e perdendo lo sguardo verso il porto.

- E questo chi l’ha deciso?- domandò stizzito Sparrow, con la sua solita aria stralunata.

- Io.-

- Perché, tu chi saresti?-

- Il capitano, Jacky.- rispose l’uomo con un sorriso di sfida.

- O hai forse paura che ti lasciamo a terra? Di nuovo.- continuò lui, accarezzando la testolina della scimmietta Jack.

Il pirata stava per ribattere, prima di rendersi conto che sarebbe stato fiato sprecato; così, seguito da Will ed Elizabeth, scese a terra contrariato, dirigendosi verso il centro della cittadina.

Le strade brulicavano di pirati, ladri e prostitute, mentre uomini ubriachi fradici si spingevano a fatica fuori dalle locande, accompagnati da qualche fanciulla di facili costumi; Jack si guardava intorno, sorridendo alle dame con ampi vestiti che occhieggiavano nella sua direzione, mente William ed Elizabeth si fissavano dubbiosi, cercando di non allontanarsi troppo l’uno dall’altra.

Passarono accanto ad alcune casse abbandonate lungo la via principale, quando il capitano della Perla Nera si ritrovò minacciato da una lunga spada affilata, posta all’altezza della gola e pronta a tagliargliela alla minima mossa sbagliata.

- Capitan Jack Sparrow.- si fece notare una voce, appartenente alla stessa persona la cui mano sosteneva la lama.

- Finalmente qualcuno che riconosce il mio grado di capitano.- commentò lui, spostando le iridi scure verso destra, tentando così di scorgere il suo aguzzino, ma senza muovere la testa.

I due compagni, fermatisi dietro al pirata, spostarono a loro volta lo sguardo verso quella voce così chiara e squillante; una giovane ragazza, dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi, chiarissimi, con un portamento fiero ed elegante, sogghignava in direzione del loro capitano, la mano che reggeva la spada era ferma e sicura.

- Non è stato facile, ma alla fine sono riuscita a scovarti.- riprese la parola la mora, portandosi finalmente davanti al pirata, in modo che lui potesse vederla maglio, ma senza, tuttavia, togliere la  lama dalla sua giugulare.

- Così sembrerebbe, mia cara. Mi stavi cercando…vediamo… per uccidermi, forse?- domandò Sparrow, deglutendo a fatica, ma sempre senza muovere un muscolo.

- Mmmh… fammi pensare… Na, direi di no.- rispose infine la ragazza con un sorriso, ritirando la spada e riponendola nel fodero.

- E cosa vuole, dunque, una così dolce fanciulla come voi da un pirata come me?- chiese cordialmente lui, massaggiandosi il collo nel punto in cui, pochi istanti prima, era appoggiata la lama.

- Davvero non mi riconosci? Sei una delusione, capitan Sparrow.- esclamò la giovane, scuotendo la testa.

L’uomo la osservò attentamente per alcuni secondi, senza tuttavia riconoscerla.

- Spiacente. Il vostro viso non mi dice nulla. Vi ho forse fatto qualche torto in passato? Magari vi ho minacciato.- rispose, con i suoi soliti modi galanti.

- Nessuna minaccia, Jack. Va bene, vorrà dire che mi toccherà rinfrescarti la memoria. Mi presento; sono il capitano Yara Barked, per servirvi.- si presentò quella che risultò essere una piratessa, togliendosi il cappello ed inchinandosi.

- Capitano?- chiese sbalordita Elizabeth, che fino ad allora non aveva aperto bocca.

- Esattamente.- rispose la giovane sorridendole, contenta di vedere una donna al seguito di un pirata.

- Barked, Barked, Barked… dove ho già sentito questo nome?- rifletté Jack, puntellandosi il mento con un dito.

- È ovvio che tu abbia già sentito parlare di me, mio caro, dal momento che io sono il capitano…. della Perla Bianca.-

Tutti e tre la fissarono stupiti, tuttavia solo Sparrow sembrò aver finalmente capito ciò a cui la mora si stava riferendo, riconoscendo la sua interlocutrice nel giro di pochi secondi.

- Ma certo; Barked. Il capitano della Perla Bianca. Certo che sei cambiata dall’ultima volta che si siamo incontrati.- osservò squadrandola da capo a piedi.

- Ora sei più… sei più…- cercò di dire l’uomo, formando nell’aria, con le mani, un seno prosperoso.

- Più cresciuta?- andò in suo aiuto la ragazza, ridendo.

- Sì, esattamente.- annuì il pirata, asciugandosi le mani sui pantaloni.

- Ma soprattutto non ricordavo fossi tu il capitano.- cambiò discorso il moro, alzando un sopracciglio nell’osservarla.

- Infatti, ricordi bene. Mio padre è morto in un combattimento quattro anni or sono e ha così passato il comando della nave a me.- spiegò la Barked.

- Capisco.- disse l’uomo abbassando gli occhi. - Ma non vedo la tua nave.- osservò poi, guardandosi intorno nel porto.

- Non la vedi perché non c’è. Ed è proprio per questo che ti stavo cercando. Me l’hanno rubata. Anzi, direi che la parola “sottratta” è più adeguata.-

- Come scusa?- domandò, sorpreso, il capitano.

- Hai capito bene, purtroppo.- sospirò la ragazza, chiudendo gli occhi.

- E la tua ciurma?-

- Con la nave.-

- Ah, ah, un ammutinamento, eh? Credimi nessuno può capirti meglio di me…- iniziò Jack, per poi essere subito interrotto da Yara.

- No, non si tratta di un ammutinamento. Qualcuno se n’è impossessato. La mia ciurma mi rispetta.- spiegò lei, mentre il capitano della Perla Nera distoglieva lo sguardo, cercando d’ignorare l’ultimo commento della donna.

- Il problema è che non so chi sia stato. Anche se ho una mezza idea…- aggiunse l’altro capitano, perdendo lo sguardo verso l’orizzonte fatto solo d’acqua salata.

- Mmmh… capisco. E tu mi hai seguito fin qui per chiedermi di aiutarti a ritrovarla, dico bene?-

- Esatto. Prendimi sulla tua nave e aiutami a cercare la Perla.-

Jack la osservò per alcuni secondi, lisciandosi la barba, quasi soppesando la richiesta.

- Scordatelo.- rispose invece, girando sui tacchi.

- Jack, per favore.- insistette Yara, parandoglisi davanti.

- E perché dovrei farlo? In fondo noi siamo sempre stati nemici e lo siamo ancora. Comprendi?-

- Ne sono a conoscenza, ti ringrazio. Ma se non lo vuoi fare per me, fallo almeno per questo.- tentò di dissuaderlo ancora una volta la piratessa, mostrandogli la mano destra, al cui medio vi era un anello con tanto di smeraldo incastonato nel mezzo.

- Uno dei 9 pezzi da 8.- esclamò Sparrow, afferrandole la mano.

- Che cosa? Questo significa che sei uno dei nove pirati nobili?- esclamò Turner, spostando lo sguardo dal gioiello al viso della giovane.

- Esattamente. O per meglio dire lo era mio padre.- disse rivolta al ragazzo. – Quando è morto, ha consegnato il pezzo a me.- concluse parlando con Jack.

- Quindi ora fai parte della fratellanza. Interessante.- commentò lui, grattandosi una guancia.

- Ehi, ehi! Fermatevi un attimo. Vi dispiace spiegare anche a noi? Cos’è la Perla Bianca? E chi era suo padre?- intervenne spazientita Elizabeth, passando lo sguardo da un capitano all’altro.

Yara voltò i suoi occhi chiari verso Sparrow, convinta che sarebbe stato lui a raccontare la storia ai suoi compagni,  ma quando si rese che non ne aveva alcuna intenzione, alzando gli occhi al cielo, iniziò lei stessa la spiegazione.

- Come vi ho detto sono il capitano della Perla Bianca e figlia di John Barked. La mia nave è… come dire… la gemella della Perla Nera.-

William ed Elizabeth la guardarono interrogativi, non seguendo bene il filo del discorso.

- In parole più semplici, le due navi sono state costruite dallo stesso carpentiere. La Perla Nera fu affidata a Jack, quella Bianca a mio padre, parecchi anni fa.- aggiunse Yara, sospirando.

- Pazzesco.- esclamò Turner, che aveva finalmente capito la situazione.

- Tra le due ciurme non è mai corso buon sangue.-

- Eravamo nemici, dolcezza.- la corresse Sparrow, intervenendo nella discussione.

- Ok, ok, sono sempre state nemiche. E probabilmente lo sarebbero anche adesso, se solo avessi ancora una ciurma.-

- Motivo per cui non posso prenderti sulla mia nave. Siamo nemici.- disse Jack, allargando le braccia e riprendendo il cammino; ma fu subito fermato dalla mano della piratessa posata sul suo petto.

- Eddai, Jack. Mi conosci da anni, ti sto chiedendo un favore, non me lo puoi rifiutare. Ricordati che c’è in ballo la fratellanza.- insistette la ragazza, fissando i suoi occhi verdissimi in quelli scuri dell’avversario.

- Ha ragione, Jack. Non possiamo mettere in pericolo la fratellanza per le vostre scaramucce. Inoltre mi sembra ok.- cercò di aiutarla Elizabeth.

- Spesso le apparenze ingannano, mia cara.- le rispose il capitano.

- Se farà qualcosa di sbagliato, la getteremo fuori bordo.- propose William, rivolgendo poi un occhiolino alla piratessa.

- Tutti contro di me, oggi? E va bene. Ma stai attenta a quello che fai, ragazzina.- accettò alla fine, puntando un dito in faccia alla giovane.

- Oh, grazie, Jack, non te ne pentirai.- esclamò la mora, battendo le mani per l’entusiasmo.

- E soprattutto grazie a … temo di non conoscere i vostri nomi.- aggiunse la piratessa, voltandosi verso gli altri due.

- Elizabeth Swann. E lui è William Turner.- si presentò la bionda per entrambi, mentre l’uomo si prodigava in un piccolo inchino, com’era consono fare in presenza di una donna.

- William Turner, hai detto? Vuoi forse dirmi che tu sei il figlio di Sputafuoco Bill?-

- Conosci mio padre?- domandò incuriosito il pirata.

- L’ho conosciuto molti anni fa, quando faceva ancora parte dell’equipaggio della Perla Nera, prima che si aggregasse alla ciurma di Devy Jones. Brav’uomo, tuo padre, davvero. Mi ha insegnato parecchie cose, da nemico quel che era.- gli spiegò la piratessa, guadagnandosi la completa attenzione e simpatia del giovane, che era sempre ben felice di sentir parlare del genitore.

- Allora, vi muovete voi tre o vi devo aspettare tutto il giorno.- li richiamò Jack, qualche passo più avanti.

- Dove stiamo andando, esattamente?- chiese Yara, raggiungendo il capitano della Perla Nera insieme ai suoi nuovi compagni di viaggio.

- A fare provviste.- le risposero in coro Elizabeth e Turner, facendo spallucce e precedendola lungo la strada.

- Oh.- disse semplicemente la giovane, seguendoli.

Così, nella mezzora successiva, il quartetto si affrettò a raccattare le provviste necessarie per continuare il viaggio, per poi fare ritorno alla Perla Nera con un componente in più per la loro ciurma.

 

 

Note dell’autrice:

Allora…. Come vi ho avvisato nell’introduzione, avevo già pubblicato questa ff parecchi anni fa,  senza tuttavia terminarla.

Bè, ora l’ho rivisitata, modificata e soprattutto…. FINITAAAA!!!

Ancora non ci credo. *.*

Per questo ho deciso di riproporla ai miei lettori, sperando di non deluderli nemmeno stavolta.

Spero tanto di ricevere tante belle recensioni, mi fanno taaaaanto piacere… ^^

Ok, non vi trattengo più con la mia pazzia.

Allora, alla prossima… spero!! ^^

Un bacione

Cicci12

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Capitolo 2
*** Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti ***


Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 2 Verso la Baia dei Relitti

 

Una leggera brezza spirò dall’oceano lungo il molo a cui era attraccata la Perla Nera.

L’ideale per riprendere la navigazione, pensò Jack Sparrow, dopo essersi bagnato l’indice destro, per poi sollevarlo in aria e valutare in che direzione viaggiasse il vento.

Mise un piede sul primo piolo della scaletta che l’avrebbe riportato sulla sua nave, quando si bloccò per voltarsi verso Yara.

- Ah, un’ultima cosa: non so come potrà reagire la mia ciurma con il capitano della Perla Bianca a bordo.-

- Non ti devi preoccupare, Jack. Sono pronta anche a questo.- rispose con un sorriso di sfida la giovane, facendogli l’occhiolino.

- Oh… Molto bene.- sussurrò l’uomo, spiazzato dalla sicurezza della piratessa, prima di riprendere la sua salita verso il ponte della nave.

- Ce l’avete fatta, finalmente. Pensavamo vi foste persi.- lo accolse Barbossa, attendendo con ansia una spiegazione che lo soddisfacesse.

- Molto spiritoso. Diciamo… che abbiamo avuto un contrattempo.-

- Del tipo?- chiese curioso l’uomo, sollevando un sopracciglio.

- È alla fine della scaletta.- rispose Jack, indicando il punto in cui Elizabeth e William stavano salendo in quel momento, per poi ignorarlo ed interessarsi ad un cima legata male; il vecchio capitano dovette attendere solo pochi istanti, prima di notare la chioma castana della Barked apparire oltre il parapetto.

- Ehilà! Ci sei anche tu Barbossa? Che sorpresa.- esclamò la giovane, sollevano lo sguardo e trovandosi davanti l’ex primo ufficiale della Perla Nera.

- Yara Barked? Il capitano della Perla Bianca?- esclamò lui, sorpreso.

- In persona. Sono contenta che almeno tu mi abbia riconosciuta al primo colpo. A differenza di Jack.- commentò la ragazza, guardando contrariata il diretto interessato, ancora concentrato sulla cima.

- Sparrow! Cosa ci fa lei sulla mia nave?- chiese alterato Barbossa.

- Primo, questa è la MIA nave. Secondo…-

- Secondo, glielo spiego io, Jack.- lo interruppe la mora.

- Sono stata io a chiedere a Jack di prendermi nella sua ciurma. Ho bisogno di aiuto.- proseguì la piratessa, rivolgendosi a Barbossa.

- Oh, hai bisogno di aiuto. E non hai esitato a venire da noi, che siamo tuoi nemici giurati da… quanti anni?- la canzonò il pirata, portandosi a pochi centimetri dal viso della bruna.

- Ti ringrazio, ma non c’è bisogno di ricordarmi che siamo nemici. Jack l’ha già fatto almeno un migliaio di volte. Ma lasciami finire. Mi hanno sottratto la Perla Bianca.-

Barbossa stava per ribattere, ma fu preceduto da Yara.

- Non so chi sia stato, anche se una mezza idea ce l’avrei. Ma il problema non è la Perla, o almeno non lo è per voi. Nemmeno Jack avrebbe accettato di aiutarmi, al contrario, non credi? La questione è un'altra. Ovvero questo.-

E come aveva fatto poco prima, mostrò lo smeraldo che splendeva al suo dito, piazzandolo davanti al naso arricciato del vecchio pirata.

- Cosa centra adesso uno dei 9 pezzi da 8? So benissimo che tuo padre era uno dei pirati nobili, e dal momento che ora l’anello è in tuo possesso, presumo che il caro John sia passato a miglior vita, ma questo non mi convincerà a…-

- Non devi farlo per me, ma per la fratellanza.-

- La fratellanza?-

- Esatto. Temo che colui che mi ha sottratto la nave cercasse proprio questo anello.-

Barbossa la osservò per un po’, riordinando le idee.

- Spiegati meglio.-

- D’accordo. Penso che chi mi ha preso l’imbarcazione sia ora diretto alla Baia dei Relitti e che voglia prendere il mio posto nella fratellanza.- lo accontentò Yara, utilizzando, a suo parere, parole più comprensibili.

- Tutti sono a conoscenza del fatto che sei tu l’erede di John Barked. Non vedo come gli altri pirati nobili possano cadere in una trappola. E nemmeno capisco cosa centra il fatto che la nave ti sia stata rubata.- le fece notare Barbossa.

- Sottratta.-

- Come prego?- domandò l’uomo, riducendo gli occhi a due fessure.

- Sottratta, non rubata. Ci tengo a precisarlo. Comunque sia, hai tutte le ragioni per dire ciò. Tuttavia colui che mi ha sottratto la Perla, se è chi dico io, ha abbastanza risorse da cavarsela anche senza il pezzo da 8.-

- Le tue parole fanno presumere che tu sia a conoscenza del colpevole, quindi.-

- Sospetto di qualcuno, in effetti.-

- E saresti così gentile da renderci partecipi di questo tuo sospetto? Se dobbiamo aiutarti, vorremmo almeno sapere chi sarà il nostro nemico.- pose un’altra domanda Barbossa, alzando gli occhi al cielo.

- Più che giusto. Credo che tu lo conosca abbastanza bene, in realtà. Faceva parte della mia ciurma, infondo. Sono incline a pensare si tratti di mio cugino Tristan. -

- Tristan Barked? Non sapevo fosse tuo cugino, nonostante lo stesso cognome.-

- In effetti preferisco non si sappia in giro. E vorrei continuare tale tradizione.- ammise la giovane, abbassando la voce, quasi temendo di farsi sentire.

- Non ti sembra assomigli un po’ a Jack, a volte?- sussurrò Will ad Elizabeth, ricevendo in risposta uno guardo scettico da parte della bionda.

- È il figlio del fratello di mio padre, Andrew Barked. Da quando mio zio è morto, Tristan è sempre stato convinto che mio padre avrebbe passato il comando a lui, essendo un maschio. Ma, quando il mio povero padre è morto e ha affidato la nave e la ciurma a me, il mio caro cugino si è ribellato. Per questo l’ho cacciato. Ma nel giro di due anni deve aver progettato la sua vendetta e dopo essersi procurato una ciurma ha preso anche la mia insieme alla Perla.- terminò la sua spiegazione la ragazza.

- Capisco… quindi, ricapitolando; ora tu sei venuta da noi, tuoi nemici giurati, per chiederci di aiutarti a sconfiggere tuo cugino e a recuperare la nave, che noi saremmo ben felici di vedere sul fondo dell’oceano, dico bene?- fece il punto della situazione Barbossa.

- Dici bene. Detta così sembra un paradosso, in effetti, ma se la si vede da un altro punto di vista, ovvero quello della fratellanza e dell’aiuto reciproco tra pirati, non è poi così male. Comunque sia, tieni conto che dopo questa missione, ognuno andrà per la sua strada. Ovviamente so che se riusciremo nell’impresa avrò un debito con te e sono pronta a pagarlo.-

I due capitani si guardarono negli occhi, uno riflettendo sulla proposta, l’altra speranzosa.

- D’accordo, ti aiuteremo. Ma qualunque sarà il favore che ti chiederò in futuro, dovrai accettarlo senza compromessi.- accettò alla fine il capitano della Perla Nera.

- Ci puoi scommettere. Allora è andata?- chiese Yara, allungando una mano per suggellare il patto.

- Andata.- rispose Barbossa, stringendola.

- Ehi, nessuno chiede il mio parere, qui?- chiese Jack, sentendosi escluso.

- No.- esclamò Barbossa, dirigendosi al timone. – Salpiamo ciurma! Alla Baia dei Relitti!-

Con un grido di approvazione, tutti si misero ai loro posti e finalmente lasciarono il porto.

- Capitano Barked, se mi vuole seguire, le mostro la sua cabina.- si rivolse a lei Gibbs.

- Non sono il tuo capitano, mastro Gibbs, puoi chiamarmi semplicemente Yara. Finchè sarò a bordo della Perla Nera sarò un semplice mozzo.- gli rispose la giovane, sorridendo all’uomo.

- Ehm… si… d’accordo… Se mi vuoi seguire, allora…-

Così, dopo aver preso possesso della cabina che sarebbe stata sua durante la sua permanenza sulla nave, stanca ed indebolita dal lungo viaggio, decise di riposarsi un po’.

Era ormai notte inoltrata quando si svegliò di soprassalto, in seguito ad un incubo che aveva popolato i suoi sogni.

- Dannazione.- imprecò la piratessa, asciugandosi il sudore dalla fronte con una mano.

Erano quasi le tre di notte, ma Yara decise di salire sul ponte per prendere una boccata d’aria e cercare, in questo modo, di scacciare ogni residuo del sogno.

Raggiunse il parapetto della nave, osservando l’oceano che si estendeva davanti a lei fino all’orizzonte e aspirando la brezza marina che si levava leggera: adorava il mare, in fondo era il luogo dov’era nata e cresciuta, e adorava il suo profumo di salsedine.

Erano trascorsi solo pochi minuti quando sentì un’asse del ponte scricchiolare dietro di sé; era stato un rumore così leggero e debole da rischiare di non essere udito da un normale essere umano, ma non così tanto da non essere percepito da un pirata addestrato a lottare come lei: voltò appena la testa, mentre la mano già correva all’elsa della spada, ma vedendo una veste da notte volteggiare al vento, la ritirò, tornando ad osservare l’ampia distesa d’acqua.

- Anche tu non riesci a dormire, Elizabeth?-

- Scusa, ti ho spaventata?- si rivolse a lei la Swann, fermandosi al suo fianco ed appoggiando i gomiti al bordo della nave

- No, tranquilla. Sono poche le cose che mi spaventano o che mi prendono alla sprovvista. Combattere fin da piccola contro pirati molto più grossi di te fa quest’effetto.- la tranquillizzò, sorridendo.

- Non dev’essere stato facile per te, vero?- aggiunse la bionda, voltandosi verso il suo profilo.

- Ci ho fatto l’abitudine.- rispose Yara, alzando le spalle. – Mio padre ha iniziato ad addestrarmi nel combattimento con la spada quando avevo otto anni e ho cominciato a lottare al suo fianco a dieci. Non posso certo dire di essere inesperta. Non sarò mai ai livelli di Jack o Barbossa,  questo è sicuro, ma me la cavo. Per lo meno evito di farmi ammazzare.-

- E com’è stato diventare il capitano di una nave?-

- Complicato in effetti. Ma dopo un po’ ci si prende la mano.-

- Anche io sono stata capitano di una nave, qualche anno fa.- le rivelò l’altra, mentre il vento le scompigliava i capelli, guadagnandosi un’occhiata stupita da parte della piratessa.

- Dici sul serio?-

- Già, sono passati… circa quattro anni. È successo durante la battaglia contro Davy Jones. Sao Feng, poco prima di morire, ha eletto me come capitano della sua nave, consegnandomi uno dei 9 pezzi da 8.-

- Questo significa… che anche tu sei uno dei nove pirati nobili?- esclamò sempre più stupita Yara.

- Ero. Dopo la morte di Lord Beket e la sconfitta di Davy Jones ho passato il comando ad uno degli uomini della ciurma.-

- E come mai sei tornata su questa nave di scellerati? Potevi averne una tutta tua.-

- Will è tornato, voleva continuare il viaggio con Jack e io volevo restare con lui.- finì il suo racconto Elizabeth, sorridendo alla mora.

- Capisco. L’amore fa sempre questi brutti scherzi.- la prese in giro Yara, facendola ridere.

Rimasero in silenzio per alcuni secondi, ascoltando il rumore del vento.

- Mio padre è morto quando avevo diciott’anni e sono diventata il capitano della Perla a quell’età. Ero ancora giovane e inesperta, nonostante tutto, ma grazie all’aiuto di un amico ho imparato a far bene il mio lavoro. La mia ciurma mi ha sempre rispettato, e per me è quello che più conta.-

- Amico?- osservò la bionda, con tono malizioso.

- Già. Un amico.- disse sorridendo la Barked.

- Purtroppo mi ha lasciato un paio di anni fa, in battaglia.- le spiegò Yara, mentre l’altra tossicchiava imbarazzata.

- Oh, mi dispiace.. io..- cercò di scusarsi Elizabeth, tornando seria, rendendosi improvvisamente conto di aver appena fatto una pessima figura.

- Non preoccuparti, non ti devi scusare. Non potevi saperlo. E poi è il passato, ho imparato ad accettare che lui non c’è più.-

Il capitano della Perla Bianca sentì le lacrime premerle sugli occhi, prepotenti e pronte ad uscire, ma riuscì a ricacciarle indietro; non le piaceva mostrarsi debole e ancora meno frignare davanti ad altre persone.

Non si addiceva al capitano di una nave pirata, come le diceva sempre lui.

- Scusa, ora sarà meglio che vada a dormire ancora un po’. Il viaggio sarà lungo e anche la battaglia temo. Notte Elizabeth.-

- Buonanotte Yara.-

La giovane Barked, dopo un ultimo cenno si saluto, si ritirò nella sua cabina e lo stesso fece la bionda; il resto della notte passò tranquilla, e nei sogni di Yara comparve più di una volta un certo amico, questa volta senza incubi.

 


Note dell’autrice:

Eccomi quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!

Non vi ho fatto aspettare troppo, vero??? ;) si, si, sono stata brava… ^^

Ok, basta autolodarmi, non lo faccio più, promesso. V.V

Bè, come vi è sembrato questo secondo capitolo? La storia comincia ad entrare nel vivo, vero? ;)

L’altro giorno una mia amica su Facebook mi ha taggato in un video, quello della scena finale de “La maledizione della prima luna” in cui Jack canta la canzone dei pirati (si, io e le mie amiche siamo delle ubriacone :P), così mi è venuta voglia di rivedere alcune scene del film; così sono andata su YouTube e mi sono imbattuta nei fuori scena e negli errori dei film.

Ho riso come una matta!!! XDXD

Johnny è un mito!! E pure Goeffry Rush… grandissimi!!!!

Poi ho letto la trama del 4° capitolo… il fatto che nn ci siamo Will ed Elizabeth non mi piace tanto. -.-

Ma vedremo cos’hanno combinato in questo nuovo film. V.V

_Josephina Jonas_: la mia prima lettrice!! Che bellooooooo!!! ^^ ok, tranquilla, non sono pazza… ma quelle attacco di Jeckite ogni tanto ci vuole. :P sono contenta che la ff t’incuriosisca e spero continui a farlo. Anche io adoro Jack e i film dei pirati dei caraibi. Il primo lo so a memoria; piuttosto che perdermelo quando lo trasmettono in TV, sto in casa. :P un bacioneeeee!!

Visbs88: grazieeeeeee!! ^^ sono contenta che ti piacciano sia la storia che il mio modo di scrivere. In effetti questa storia l’ho riveduta proprio recentemente, perché l’ho scritta qualche anno fa, ma non mi soddisfaceva più di tanto come l’avevo scritta, quindi l’ho messa a posto. ^^ eeeeeeh… a volte me lo chiedo anche io. Pensa te che l’idea mi è venuta una mattina a letto, dopo che la sera prima avevo rivisto per la millesima volta la maledizione. Allora stavo fissando un poster attaccato all’armadio di Jack e Will e mi è venuta l’idea di scrivere una ff sui pirati dei caraibi. Ovviamente volevo introdurre un nuovo personaggio e mi è venuta in mente un opposto della Perla Nera. E se una era nera, bè, l’altra doveva essere bianca. E così è nata la Perla Bianca e il suo capitano Yara. ^^ si, anche io adoro i bisticci tra Jack e Barbossa e spero tanto di essere riuscita a renderli bene. un bacione grandeeeee!!! J

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Capitolo 3
*** Cap. 3 Un nuovo attacco ***


Cap. 3 Un nuovo attacco

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 3 Un nuovo attacco

 

Il sole era ormai sorto sulle calme acque dell’oceano; un caldo raggio filtrò attraverso l’unica finestra che si trovava nella cabina di Yara, posandosi sul suo volto e facendole sbattere le palpebre, a causa della luce intensa.

Dove mi trovo? Ah, giusto, la Perla Nera, realizzò, dopo alcuni secondi il giovane capitano, stiracchiandosi per sgranchirsi le membra, prima di decidersi ad alzarsi.

Dopo essersi rinfrescata velocemente, si accinse a raggiungere il resto della ciurma sul ponte della nave, domandandosi quale sarebbe stato l’umore generale, quella mattina.

- Oh, guardate un po’ chi c’è. Ci stavamo giusto chiedendo se ci avresti onorato della tua presenza, quest’oggi.- l’accolse sarcastico Sparrow, contemplando la sua famosa bussola che non puntava a nord.

Non sapeva bene il perché, ma se l’era aspettata quel tipo di accoglienza; in fondo, lei, era pur sempre una nemica.

- Buon giorno anche a te, Jack. Ho fatto un lungo viaggio per trovarti, permettimi almeno di riprendere le forze.- rispose la ragazza, tuttavia sorridendogli cordiale.

- La giovane Barked ha ragione, Jack. Non forziamola troppo.- intervenne Barbossa, raggiungendoli zoppicante.

- Sento un certo tono di sarcasmo in ciò che hai detto. Sbaglio forse?- ribattè la mora, sollevando un sopracciglio divertita; era sicura che su quella nave non ci si sarebbe mai annoiati.

- E cosa ti ha portato a codesta conclusione, capitano Barked?- le rispose a tono il capitano, fronteggiandola.

- La tua poca gentilezza, Barbossa. Yara è nostra ospite, non nostra nemica.- intervenne William, raggiungendoli.

- Buongiorno.- la salutò poi, rivolgendole un sorriso.

- Buongiorno a te, William. Ti ringrazio per il sostegno, ma non è necessario. Sapevo fin dall’inizio che non avrei avuto vita facile su questa nave.- sospirò la giovane, ignorando lo sguardo sarcastico dei due capitani

- Il capitano tende sempre ad avere sospetti su tutti, quindi non farci troppo caso.- cercò di risollevarle il morale Turner, facendole l’occhiolino.

Barbossa fece il finto sordo, continuando a dare ordini ai suoi marinai, come se quella conversazione non fosse mai avvenuta.

- Oh, buongiorno Elizabeth.- salutò poi la Barked, notando la presenza della bionda.

- Buongiorno a te. Dormito bene?- le domandò la ragazza, ricevendo una risposta affermativa; i discorsi fatti quella notte, tra le tenebre dell’oceano, le rendevano, in un certo senso, complici.

La giornata passò tranquilla e senza ulteriori scontri verbali; più di una volta, il capitano della Perla Bianca, aveva tentato di dare una mano nelle manovre della nave, incontrando sempre e comunque il rifiuto di William ed Elizabeth, che continuavano a considerarla una loro ospite.

Erano da poco passate le quattro del pomeriggio, e il mare, apparentemente calmo, iniziava a mostrare segni d’irrequietezza, con il vento che cominciava a soffiare prepotente da sud.

- Temo che tra pochi minuti saremo raggiunti da una tempesta, capitano.- proruppe mastro Gibbs, rivolgendosi a Jack ed osservando i grandi nuvoloni neri che procedevano veloci nella loro direzione; il moro, che stava per impartire gli ordini, fu, tuttavia, preceduto dalla possente voce di Barbossa.

- Prepariamoci ad affrontarla allora. Marinai, ai vostri posti!- esclamò il vecchio capitano, raggiungendo il timone, mentre Sparrow imprecava sotto voce per essere stato degradato, ancora una volta.

Come previsto dal primo ufficiale, presto la Perla Nera fu raggiunta da una violenta tempesta, che rischiò, più di una volta, di far perdere qualche membro dell’equipaggio in mare.

- Ammainate le vele, o rischieremo di ritrovarci scafo all’aria!- ordinò Barbossa, alzando la voce per sovrastare il frastuono della pioggia e del vento, sempre governando la nave con maestria e cercando di attutire l’impatto con le onde gigantesche.

Yara si unì al resto della ciurma, aiutandoli ad abbassare le vele e a fissare le cime.

- Mi sembrava di averti detto che sei un’ospite!- gridò Will, cercando di farsi udire al di sopra del forte rumore dei tuoni.

- Non mi sembra questo il momento di fare il gentiluomo! Siamo nel bel mezzo di una tempesta e penso di essere abbastanza pratica di navi da potervi dare una mano! Quindi taci e continua a tirare!- ribattè la mora, senza mollare la presa sulle funi.

Portati a termine i rispettivi compiti, tutta la ciurma si aggrappò, come meglio poteva, ad alcuni sostegni della nave, per evitare, così, di essere sbalzata fuori bordo.

La tempesta non duro più di venti minuti, quando il vento cominciò ad affievolirsi e la pioggia a diminuire; in poco tempo, il cielo tornò sereno e l’unica traccia dell’uragano appena affrontato erano i vestiti e i capelli zuppi degli uomini.

- Direi che ce la siamo cavata egregiamente.- commentò Yara, strizzandosi i capelli.

- Non ci si può lamentare.- annuì Elizabeth soddisfatta, imitando il gesto della giovane.

- Capitano! Nave a ore 12!- li avvertì Pintel, sollevando un dito tozzo verso l’orizzonte.

- Ma non c’è mai un attimo di pace, qui?- protestò infastidito Jack, raggiungendo il parapetto.

La Barked lo seguì, sporgendosi oltre il bordo della nave, per osservare meglio l’imbarcazione che stava veleggiando rapida verso di loro.

- Maledizione. È la Compagnia delle Indie.- osservò la mora, avendo riconosciuto i nemici.

- Che cosa? Ne sei sicura?- domandò Barbossa, strizzando gli occhi per verificare a sua volta.

- Più che sicura. Quello stemma è inconfondibile.- rispose la piratessa, indicando il simbolo stampato sulle vele bianche.

- Cosa credi che vogliano?- domandò Will, perdendo lo sguardo verso l’imbarcazione britannica.

- Non lo so, ma nulla di buono, temo.- rispose Yara, senza distogliere lo sguardo dal nemico.

- Uomini, preparatevi a combattere!- ululò in seguito, rivolgendosi alla ciurma della Perla Nera.

- Ehi, qui il capitano sono io.- la rimproverò Barbossa, puntandole un dito contro.

- Ops, scusa. Forza dell’abitudine.- mormorò la mora, passandosi una mano tra i capelli, imbarazzata.

- Uomini, alle armi!- sbraitò a sua volta il vecchio capitano, riprendendo le parole della piratessa.

Così tutti, Yara e Jack compresi, estrassero le proprie spade dai foderi, pronti a ricevere e a combattere i loro nemici.

- Cosa ti fa pensare che vogliano attaccarci?- domandò il giovane Turner al capitano della Perla Bianca affiancandola, la spada ben salda in pugno.

- Sesto senso da pirata, William. Siamo troppo vicini a loro per non essere notati, senza contare che le vele nere sono ben visibili anche da lontano. Inoltre ti ricordo che ci troviamo sulla Perla Nera; quale comandante della Compagnia delle Indie si farebbe sfuggire un boccone così succulento?- gli fece notare la mora, finalmente pronta a scendere nuovamente in battaglia.

Dovettero attendere solo pochi minuti, il tempo necessario perché la nave di re Giorgio I si avvicinasse alla loro, per udire i primi colpi di cannone, diretti, come previsto dalla piratessa, nella loro direzione; le sfere nere e pesanti raggiunsero la Perla, rischiando così di danneggiarne lo scafo.

- Ehi, la mia nave!- protestò Jack, sporgendosi dalla balaustra, per osservare i danni.

- Dannazione! Proprio come temevo. Barbossa, devi mandare gli uomini ai cannoni, o saremo in netto svantaggio.- lo avvertì la Barked, salendo sul bordo di legno della nave, la spada ben stretta nella mano destra, attenta a non essere colpita.

- Ciurma, ai cannoni!- li incitò quindi il vecchio capitano, seguendo il consiglio della mora; non voleva di certo vedere la sua Perla sul fondo dell’oceano per colpa della Compagnia delle Indie.

Gli uomini si precipitarono ad occupare i loro posti, iniziando, in pochi attimi, a far fuoco. Presto la battaglia si fece violenta, ma dopo pochi minuti di cannonate, l’attacco cessò, almeno apparentemente.

- Cosa stanno facendo?- domandò sospettoso Barbossa, senza distogliere lo sguardo dall’imbarcazione nemica, ormai a pochi metri dalla loro.

- Non lo so, ma ho come la sensazione che non ci piacerà.- commentò Yara, rafforzando la presa sulla sua arma ed imitando il vecchio pirata.

Come incitati dalle parole della piratessa, i marinai britannici, grazie alla vicinanza delle due navi, salirono a bordo della Perla per un corpo a copro.

- Buttateli in mare!- ululò Barbossa, tenendo testa al suo avversario, prima di scaraventarlo fuori bordo.

Entrambe le parti combatterono senza un attimo di tregua, rifiutandosi di fare vincere l’avversario; Yara, che si batteva contro un ufficiale, riuscì finalmente a ferirlo e l’uomo si accasciò a terra, come morto.

- Hai fatto male i tuoi conti, amico.- esclamò la mora, fissando il corpo esanime dell’uomo.

- Finalmente ci incontriamo, capitano Yara Barked.-

La mora si voltò verso quella voce strascicata, mettendo a fuoco il marinaio che le stava di fronte: era molto più alto di lei e sembrava conoscerla piuttosto bene, poi, osservando la sua divisa, capì all’istante che si trattava del comandante della nave.

Aveva la spada in mano, ma non sembrava intenzionato ad usarla.

- Ci conosciamo?-

- Non di persona, in effetti. Ma, personalmente, non vedevo l’ora d’incontrarla faccia a faccia.-

Yara tenne lo sguardo puntato su di lui, certa che quell’uomo non avesse per nulla buone intenzioni.

Non mi farò prendere alla sprovvista come una novellina, si ritrovò a pensare la giovane, sollevando un sopracciglio.

- Posso sapere il vostro nome?- chiese dopo qualche secondo, fingendo cordialità.

- Mi chiamo Charles Winters, servitore del re e comandante di questa nave. Ma presto sarò ricordato da tutti come l’uomo che ha finalmente tolto di mezzo il capitano della Perla Bianca.- rispose il marinaio, prima di attaccare la giovane con uno scatto veloce che, tuttavia, Yara parò.

Winters non le lasciò un attimo di respiro, deciso a tener fede alle parole appena pronunciate, e continuò ad attaccarla senza esclusione di colpi; entrambi sapevano che solo uno di loro sarebbe uscito vivo da quella battaglia.

L’uomo della Compagnia delle Indie si esibì in numerosi affondi, nessuno dei quali andò a buon fine; la piratessa era un’abile combattente, e non aveva alcuna intenzione di lasciargli una vittoria facile.

Tuttavia, dopo numerosi minuti di lotta, l’attenzione di Yara cominciò a vacillare, per niente aiutata dal grido improvviso di Elizabeth, in evidente difficoltà contro uno dei marinai nella nave nemica.

Quella distrazione le costò cara, dal momento che il comandante, approfittandone, realizzò un nuovo ed ultimo affondo che andò a segno.

La lama era affondata per diversi centimetri nel fianco destro della piratessa, la quale, portando lo sguardo sulla ferita, vide uscirne parecchio sangue.

Gli occhi verdi della ragazza tornarono sul volto soddisfatto del nemico, il quale, con un sorriso di vittoria, ritrasse la spada, facendo urlare di dolore il giovane capitano, che cadde in ginocchio, senza riuscire a rispondere al colpo.

- È stato un piacere conoscerla, capitano Barked.- esclamò Winters, osservando dall’alto il corpo ansimante della mora a terra.

Quelle furono le ultime parole che Yara udì uscire dalla bocca dell’uomo, prima che tutto, intorno a lei, diventasse buio.

 

 

Note dell’autrice:

Eccomi di nuovo tra voi!!!!!!!!!!!!!!!!

Nelle ultime 2 ore ho avuto il nervoso a mille, ho anche trattato male il mio povero ragazzo, così per distrarmi un po’ ho deciso di aggiornare… e ammetto che ha funzionato. ^^ (ora chiederò scusa anche al mio moroso, povero XD).

Inoltre, sono finalmente un po’ più libera dallo studio (anche se non tantissimo), quindi sono più tranquilla. ^^

Infatti mercoledì ho dato il primo esame di quest’anno, letteratura francese, così ora fino a gennaio, niente più esami. ^^

Bè, che dire del capitolo… ecco presentato uno dei nemici del nostro capitano Barked; in effetti non ci sono andata leggera, addirittura un comandante della Compagnia delle Indie. XDXD

Ma che ci volete fare, io faccio le cose in grande! XD

Visbs88: hihihihi!! Sono contenta di riuscire a rendere bene le tipiche risposte sarcastiche di Barbossa. ^^ come hai potuto vedere anche in questo capitolo non sono mancate. XD già…. Ma vedrai che per quell’amico.. ci sarà ancora qualcosa da scoprire. ;) comunque ovvio che si troveranno bene, sono due fanciulle in mezzo ad un branco di scellerati, devono pure darsi man forte a vicenda. XD vero, l’importante è ke ci sia Jack… xò boh, ormai ero talmente abituata a vedere anche Will ed Elizabeth, che mi sembrerà strano.. poi questo nuovo personaggio… mah, speriamo non ci deludano. ;) un baciooooo!!! ^^

 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 Il nero e il bianco ***


Cap. 4 Il nero e il bianco

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 4 Il nero e il bianco

 

I travagliati sogni del capitano della Perla Bianca, furono ben presto interrotti da un leggero movimento accanto a lei, aiutato, senz’ombra di dubbio, dal tenue raggio di sole che si posava sul suo volto, entrando dalla piccola finestrella alla sua destra.

Aprì piano gli occhi, mettendo a fuoco gli interni della cabina che occupava sulla Perla Nera; sospirando, tentò di alzarsi dal letto, ma una fitta improvvisa al fianco destro glielo impedì.

- Ahi!- proferì la mora, lasciandosi cadere pesantemente sui cuscini del letto, ansimando.

- Ferma, ferma, ferma, non ti agitare. Ci vorrà qualche giorno prima che la ferita si rimargini.- attirò la sua attenzione la voce che probabilmente apparteneva alla stessa persona che l’aveva svegliata.

- Jack.- proruppe stupita la Barked, trovando il capitano della Perla Nera seduto sul materasso accanto a lei.

- Avanti, dammi una mano.- aggiunse dopo pochi attimi, cercando nuovamente di sollevarsi; Sparrow l’afferrò delicatamente per un braccio, aiutandola così nel suo intento.

- Cos’è successo?- domandò poi Yara, cercando di non fare movimenti bruschi, e sistemando meglio il cuscino dietro di lei.

- Ti hanno ferita.-

La piratessa si voltò nuovamente verso di lui, sollevando un sopraciglio.

- Grazie tante, questo lo sapevo già. Intendevo dire dopo aver perso i sensi.- chiarì la mora, sollevando gli occhi al cielo, prima di guardarsi il fianco ferito, fasciato accuratamente.

- Ah, sì, giusto… vediamo… io e Turner ti abbiamo vista stesa a terra, così siamo venuti in tuo soccorso, ma il tizio che ti ha ferita se n’era già andato.- le spiegò Sparrow, grattandosi la testa.

- Winters.- mormorò Yara, posando gli occhi smeraldini sulle proprie mani intrecciate.

- Come?- domandò Jack, sollevando lo sguardo su di lei.

- Charles Winters. Il nome di quel tipo, intendo. Da quello che mi ha detto, sembrava stesse cercando proprio me.-

- Questo si era intuito. Hai qualche idea sul perché?-

- Bè, sono pur sempre il capitano della Perla Bianca, non è di certo strano il fatto che la Compagnia delle Indie mi stesse dando la caccia, ma ho come la sensazione che ci sia qualcos’altro in ballo, e io ho tutte le intenzioni di scoprire cosa.-

Tentò ancora una volta di alzarsi dal letto, ma il dolore era troppo forte per potersi permettere un qualsiasi tipo di movimento; così, si ridistese con un gemito, senza poter fare a meno di odiare tutta quella situazione.

- Ehi, non devi sforzarti. Anche il capitano della Perla Bianca ha bisogno di riposare, ogni tanto.- le fece notare Sparrow con un sorriso.

- Va bene, va bene, ho capito. Me ne starò qui, buona buona, fino a quando non sarò guarita.- si arrese Yara sospirando, prima di rispondere al sorriso.

- Ecco, brava. Ora vado a prenderti qualcosa da mangiare. Non ti muovere… cioè, volevo dire… vabbè, hai capito.- riprese la parola Jack, arrossendo per la sua goffaggine, prima di uscire dalla cabina, facendo ridere la piratessa.

Appena la porta di legno si fu richiusa dietro di lui, la mora approfittò di quei pochi minuti di solitudine per riflettere su ciò che era accaduto: perché le davano la caccia?

Si trovava sulla Perla Nera, una delle navi più forti e pericolose degli oceani, e quel Winters aveva colpito lei per poi andarsene, senza torcere un capello al resto della ciurma.

Io mi chiedo, perché? E come diavolo ha fatto a trovarmi? si ritrovò a pensare la Barked, passandosi una mano tra i capelli.

Nessuno poteva sapere che si trovava lì, dal momento che Tristan aveva portato via la sua ciurma e quindi non aveva potuto avvertire nessuno della sua intenzione di chiedere aiuto e cercare Jack.

I suoi pensieri furono ben presto interrotti da alcuni colpi alla porta della sua cabina.

- Avanti.- rispose, sicura non si trattasse del capitano; non si sarebbe fatto tanti scrupoli ad entrare.

- Ciao. Possiamo?- le chiese Elizabeth, facendo capolino insieme a William.

- Ma certo. Entrate.- li accolse la piratessa sorridente, felice di avere visite.

- Come ti senti?- le domandò il moro, avvicinandosi al letto.

- Tipo un colabrodo, ma tutto sommato sto bene.- rispose lei con un occhiolino, facendo ridere i due amici.

- Temo di essere stata io la causa. Se non avessi urlato, forse non ti saresti distratta.- osservò la ragazza, mortificata, abbassando lo sguardo.

- Tranquilla, Elizabeth, non è colpa tua. Prima o poi uno dei due doveva cedere. E, contando che quel tizio mi voleva morta, me la sono cavata egregiamente.- cercò di rassicurarla l’altra con un sorriso.

- Quindi i sospetti di Barbossa erano fondati; stavano cercando te.- commentò Turner, tornando serio.

- Già, così sembra.-

- Hai qualche idea sul perchè?- chiese Elizabeth, così che la mora udì quella domanda per la seconda volta nel giro di pochi minuti.

- Nemmeno una.- rispose Yara con un sospiro. – Ma spero di trovare presto una risposta. Ho tutte le intenzioni di scoprire perché mi stesse cercando, oltre al fatto che sono il capitano della Perla Bianca. E contando che secondo quel Winters sono ormai morta, credo di avere tutto il tempo a disposizione per farlo.-

- Se hai bisogno di aiuto, sai dove trovarci.- si offrì Will, facendole l’occhiolino.

Yara gli sorrise riconoscente e stava per spendere alcune parole di ringraziamento, ma i suoi intenti furono ben presto distrutti da una voce tonante e decisa.

- Ehi, l’ora delle visite è finita da un pezzo.- esclamò Sparrow, facendo il suo ingresso nella cabina.

- Ciao Jack.- lo salutarono all’unisono Turner e la Swann, fingendo di non aver udito il suo ammonimento.

- Su, su. Sciò, sciò. Fuori di qui.- ordinò poi loro, mandandoli fuori a suon di calci, dopo aver appoggiato il vassoio con la colazione sul comodino accanto al letto.

- Ok, ok, non spingere. Ciao Yara.- la salutò Elizabeth ridendo, uscendo insieme al compagno.

- Ciao.- rispose la mora, ridendo a sua volta.

- Ma guarda un po’ questi scocciatori.- commentò il capitano, riprendendo il vassoio su cui erano posate qualche fetta di pane, un po’ di burro, una mela e un bicchiere d’acqua.

- Eddai, sono stati carini.- osservò la piratessa, prima di notare l’espressione contrariata dell’uomo.

- Ok, come non detto.- aggiunse la giovane, alzando le mani al cielo e ridendo.

- Tieni. Credi che ti possa andare bene come colazione?- le domandò infine il pirata, porgendole il cibo.

- Sarà perfetta. Grazie Jack.- gli rispose sorridendogli.

- Ehm… di-di niente.- balbettò lui arrossendo.

- A-allora, ti è venuto in mente altro a proposito di quel Winters?- riprese la parola l’uomo, cambiando così argomento e sedendosi accanto a lei sul materasso.

- Nulla di significativo, purtroppo. Non è che quel tizio mi abbia detto gran che, a parte il fatto che voleva essere riconosciuto come l’”eroe” che aveva ucciso il capitano della Perla Bianca.- ribattè la ragazza, mimando in aria le virgolette.

- E nonostante tutto, tu sei convinta che quell’uomo non ti stesse cercando solo per questo, giusto?-

- Già. Posso credere al fatto che volesse uccidermi per il mio grado, ma diamine, si trovava sulla Perla Nera e non ha nemmeno cercato d’impadronirsene? Non mi pare logico.-

- Mmmh… non hai tutti i torti. D’accordo, sarà meglio che ora ti lasci riposare. Hai bisogno di dormire per recuperare le forze. Tornerò fra qualche ora.- concluse la conversazione il giovane capitano, alzandosi in piedi e stiracchiandosi.

- Va bene. Sei tu il capo.- lo prese in giro Yara, distendendosi maggiormente.

L’uomo stava per lasciare la cabina, quando fu fermato dalla flebile voce della Barked.

- Ehi, Jack.-

- Mmmh…- mugugnò lui, voltandosi.

- Grazie.-

Per la seconda volta nel giro di pochi minuti, Sparrow arrossì, per poi uscire dopo aver bisbigliato qualcosa che assomigliava ad un “Prego”.

I giorni passarono fin troppo lentamente per i gusti della mora, ancora costretta a letto per  volere del capitano della Perla, il quale voleva assicurarsi che fosse completamente guarita; Jack, Elizabeth e William andavano a trovarla regolarmente, tentando così di farle un po’ di compagnia, e perfino Barbossa, avendo avuto pietà di lei, le faceva visita un giorno sì e un giorno no.

Era passata circa una settimana da quando la Perla Nera era stata attaccata e Yara si era ripresa quasi del tutto; erano le otto di sera quando finalmente Jack apparve sulla soglia della sua cabina con un vassoio in mano.

- Cena in arrivo.- esclamò l’uomo, chiudendo la porta con un calcio.

La piratessa sorrise divertita, piegando leggermente la testa in avanti, simulando un inchino di ringraziamento; quei pochi giorni costretta a letto, le avevano permesso di approfondire la sua conoscenza con il moro, scoprendo così che la sua compagnia non le dispiaceva per niente.

Erano nemici, sì, ma erano entrambi esseri umani, nonché giovani capitani di due navi pirata, considerate gemelle fin dai tempi della loro costruzione, e ciò non aveva fatto altro che accentuare le cose che avevano in comune.

- Et voilà.- l’uomo le posò il vassoio sulle ginocchia.

- Un po’ magra come cena, ma siamo a corto di provviste. Presto ci fermeremo a fare rifornimento, prima di arrivare alla Baia dei Relitti.- osservò Sparrow, mentre Yara si accingeva a consumare la propria cena a base di minestra, pane e una bottiglia di vino; lì accanto, conservata in un vasetto con decorazioni blu cobalto, vi era una bellissima rosa rossa

- Mh, sono abituata a pasti ben meno assortiti.- lo tranquillizzò la mora, deglutendo un sorso di minestra.

- E la rosa a cosa la devo?- domandò poi la giovane, riempiendo il cucchiaio con un altro boccone di zuppa.

- Per… rallegrare un po’ il servizio, diciamo.- rispose l’uomo imbarazzato, grattandosi il mento ed arrossendo subito dopo.

- Bè, grazie, allora.- commentò lei sorridendo a quella reazione, e continuando a mangiare.

- Qualche novità sul ponte?- domandò Yara, dopo qualche secondo, cercando d’intrattenere una conversazione, per evitare così imbarazzanti momenti di silenzio.

- Nulla di rilevante, a parte il fatto che io e Barbossa continuiamo a litigare per il comando della nave.-

- Mi sembrava di averti chiesto delle novità.- osservò la piratessa, scoppiando a ridere.

- Tu, invece? Come ti senti?- le chiese poi Jack, dopo aver notato quanto fosse carina la giovane quando rideva.

- Bah, direi che la ferita si è ormai rimarginata e sto da favola. Domani potrei anche alzarmi, finalmente...- tentò la mora, lasciando la frase in sospeso e osservandolo con una punta di speranza.

- Mmmh… sarà meglio aspettare ancora un paio di giorni. Non vorrei ti affaticassi troppo e avessi una ricaduta.- commentò il pirata, accarezzandosi la barba e fissandola negli occhi.

- Vaaaa bene.- ribattè Yara, sospirando sconfitta, ma lusingata da tanta preoccupazione.

La giovane posò il cucchiaio della minestra sul vassoio, ma allungandosi per afferrare il tozzo di pane, urtò inavvertitamente il candido tovagliolo, facendolo cadere a terra.

- Oh.- sussurrò la ragazza, prima di chinarsi oltre il bordo del materasso per raccoglierlo; ma lo stesso fece Jack, inginocchiandosi lì accanto per afferrare a sua volta il pezzo di stoffa, così le loro mani si sfiorarono, incontrandosi a metà strada sul candito tovagliolo.

Sollevarono entrambi lo sguardo, incrociando i loro occhi, pece e smeraldo, incatenandoli tra loro come a non volersi più lasciar andare.

Sembrarono passare secoli, prima che il capitano della Perla Nera si alzasse in piedi, avvicinando il suo volto a quello della Barked; il moro posò una mano sul lenzuolo accanto al fianco della giovane, prima di unire le loro labbra in un dolce bacio, che divenne sempre più audace mano a mano che i loro cuori acceleravano i battiti, invasi dal desiderio di assaggiarsi.

La danza delle loro lingue proseguiva senza sosta, mentre il pirata sembrava voler spingere il corpo della ragazza sempre più giù lungo il materasso; ma i suoi intenti ben poco pudici, furono interrotti da una voce tonante, proveniente dalle scale che portavano al ponte.

- Sparrow! Sparrow! Dove diavolo ti sei cacciato?-

Il tono altisonante di Barbossa, li fece allontanare di scatto, mentre i loro sguardi s’incontravano di nuovo, questa volta più imbarazzati.

- Eeeeh… B-Barbossa mi-mi sta chiamando. Sarà… sarà meglio che vada, prima che mi venga a cercare. Eeeeeh… ci-ci vediamo domani. Buonanotte.- esclamò Jack, alzandosi; si sorrisero, nonostante il rossore che invadeva le guance di entrambi, poi lui uscì, lasciando sola.

La mora, rimasta l’unica occupante della cabina, si sfiorò le labbra delicatamente, ripensando per un istante a quelle morbide del capitano sulle sue.

Non potè impedire ad un sorriso di allargarsi sul suo volto, mentre, posato il vassoio ormai vuoto sul comodino, si metteva più comoda per farsi prendere il prima possibile tra le braccia di Morfeo.

 

 

Note dell’autrice:

Tranquilleeeee, non vi ho abbandonate, ma ultimamente non ho avuto molto tempo x dedicarmi alle mie ff; sono successe diversi avvenimenti… nuovi! ;)

Ma eccomi tornata più in forma che mai. ^^

Allora, che dire??

Finalmente c’è stato il tanto atteso, sperato e desiderato… BACIOOOO!!!! ^^

Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative; cosa ne pensate?? Credete che la nostra Yara e il temerario Jack possano essere una bella coppia?

Spero tanto di si, visto che li vedrete insieme per un bel po’! XD

Visbs88: hihihi! Sono contenta che il personaggio di Yara ti piaccia. ^^ e spero che continuerà a piacerti anche adesso che sembra nascere qualcosa tra lei e il bel capitano. Non vorrei fossi una di quelle che iniziano con le “minacce” di morte.. ne ho già ricevute fin troppe. XDXD ovviamente.. W LE DONNE!! Io sono convinta che se ci fossimo noi al potere, il mondo sarebbe migliore. E vai con il femminismo! XD mmmh… spero tu abbia ragione. Sono cmq curiosissima di vederlo, quindi. ^^ un bacione grnadissimoooooo!!! :*

 

 

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Capitolo 5
*** Cap. 5 Informazioni ***


Cap. 5 Informazioni

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 5 Informazioni

 

Erano trascorsi altri due giorni dalla sera di quello strano bacio, quando Yara riuscì finalmente a rivedere la luce del sole sul ponte della Perla Nera; proprio come le aveva consigliato Jack, aveva prolungato la sua convalescenza per poter così tornare in piena forma.

La ferita si era ormai del tutto rimarginata, testimoniata solo dalla presenza di una piccola cicatrice a forma di croce.

- Ehi, guardate chi è tornata.- esclamò William notandola accanto alla scaletta che portava sottocoperta, attirando così l’attenzione del resto della ciurma.

- Ciao a te, William.- lo salutò la mora, avvicinandosi al ragazzo e sorridendogli, felice di risentire i caldi raggi del sole sulla pelle resa ancora più pallida dalla permanenza nella sua cabina.

- Come ti senti?- le domandò Elizabeth, sentendosi ancora in colpa per ciò che era accaduto alla piratessa.

- Molto meglio direi.- rispose Yara, posando le mani sul parapetto della nave e chiudendo gli occhi, respirando così l’aria fresca e frizzante del mare.

- Salve Jack.- aggiunse poi la ragazza, avendo notato l’uomo alle spalle di Turner, forse in un intento di nascondersi, salutandolo con un sorriso.

- Salve. E bentornata. Vedo con piacere che stai meglio.- rispose lui, rendendosi forse conto di non poter scappare, arrossendo e distogliendo lo sguardo.

Possibile che io, capitan Jack Sparrow, non riesca a reggere lo sguardo di una ragazzina a causa di un cavolo di bacio? si ritrovò a pensare il pirata, portandosi il cannocchiale all’occhio destro, con l’intento di scrutare l’orizzonte.

Non poteva negarlo, Yara era una ragazza affascinante, forte e coraggiosa, affermare il contrario sarebbe stato un atto d’ipocrisia.

Ma è una mia nemica, maledizione, continuava a ripetersi il moro, da due giorni a quella parte.

Il capitano della Perla Bianca si prese qualche secondo per osservare meglio l’amico, se così si poteva ancora definire, notando il rossore che si era diffuso sulle sue guance.

Davvero è causato da quel bacio? pensò Yara, non potendo fare a meno di sorridere lusingata.

Una cosa, tuttavia, era certa: dovevano assolutamente parlare di ciò che era successo e chiarire quella situazione una volta per tutte, se non volevano rischiare che la permanenza della ragazza su quella nave diventasse irrimediabilmente imbarazzante.

- Di nuovo tra noi, capitano Barked?- fu distratta dai suoi pensieri Yara, venendo raggiunta dalla voce di Barbossa, che li raggiunse zoppicando.

- Come nuova, oserei aggiungere. La cosa non ti farà felice, mio caro Barbossa, ma io sono una difficile da ammazzare.- gli fece notare la mora facendogli l’occhiolino, mentre l’uomo alzava gli occhi al cielo.

- Capitano, porto a ore dieci. Che facciamo?- domandò Gibbs interrompendo la conversazione tra i due capitani.

- Le provviste?- intervenne Jack, rivolto ad uno dei mozzi.

- Scarseggiano, capitano.- rispose quest’ultimo, sollevando le spalle.

- Molto bene. Pronti a gettare l’ancora, allora.- prese la parola Barbossa, precedendo Sparrow.

- Ehi, quello dovevo dirlo io.- si lamentò l’altro, voltandosi indignato.

- Troppo lento, mio caro Jack.- si prese gioco di lui il vecchio capitano, dirigendosi verso il timone senza più degnarlo di uno sguardo.

- Noto con piacere che le cose non sono affatto cambiate, durante la mia assenza.- osservò Yara ridendo divertita, rivolgendosi a Will ed Elizabeth.

- No, non direi.- rispose la Swann, unendosi alla risata.

- Anzi, ti dirò che da un paio di giorni, Jack si irrita molto più facilmente quando si tratta di Barbossa.- le spiegò il ragazzo, osservando i due capitani bisticciare per il possesso del timone.

Gli occhi smeraldini della piratessa seguirono la direzione di quelli di William, mentre una mezza idea sul motivo della facile irritabilità del capitano della Perla Nera faceva capolino nella sua mente.

- Scendono…- iniziò Barbossa, una volta attraccata la nave al porto e ammainate le vele, impartendo gli ordini, ma fu subito interrotto dalla voce decisa di Yara.

- Andiamo io, Jack e William.- si offrì quest’ultima, già avviandosi verso la scaletta che li avrebbe condotti fuori bordo.

- E perché dovrei venire pure io?- protestò Sparrow, già pronto ad una nuova litigata con Barbossa su chi doveva dare gli ordini.

- Perché è colpa tua se sono rimasta a letto così a lungo, e ora ho bisogno di sgranchire le gambe. E tu mi accompagnerai.- tagliò corto la ragazza, fissandolo negli occhi e scavalcando il parapetto.

Il pirata sbuffò contrariato, ma la seguì senza ulteriori commenti; sapeva a sua spese che era inutile discutere con una donna.

Soprattutto se l’hai baciata solo due sere fa, si ritrovò a pensare Jack arrossendo, e seguendo la piratessa.

- Fate in fretta, mi raccomando. Il tempo stringe e tuo cugino ha parecchio vantaggio su di noi. Se vogliamo raggiungere la Baia dei Relitti in tempo per fermarlo, dobbiamo darci una mossa.- li congedò Barbossa, guardandoli posare i piedi sul molo.

- Agli ordini, capitano.- si mise sull’attenti la Barked, guardando in alto verso il volto del pirata, prima di voltarsi per dirigersi verso il paese.

- Sono io il capitano.- intervenne Jack ancora una volta, seguendola.

- Dacci un taglio, Jack. Mi sembri un po’ troppo suscettibile, ultimamente.- lo prese in giro la mora, ridendo, ma senza nemmeno voltarsi verso l’uomo, che dal suo canto non rispose alla provocazione; in fondo non sapeva bene nemmeno lui come ribattere.

S’inoltrarono verso il centro della città, cercando di apparire come semplici mercanti in cerca di provviste e pronti a salpare per un lungo viaggio.

- Yara, tutto bene?- le domandò Will, notando lo sguardo della piratessa che saettava da un lato all’altro della strada sterrata.

- Cosa? Sì, sì, è tutto ok, tranquillo. Siamo arrivati.- rispose la ragazza, distogliendo l’attenzione da sé ed indicando con un dito affusolato il mercato nella piazza del paese.

Yara lasciò che William e Jack la superassero, prima di guardarsi alle spalle con fare circospetto; era da quando avevano messo piede su quel molo che aveva la bruttissima sensazione di essere seguita.

Voltò gli occhi smeraldini in tutte le direzioni, senza tuttavia notare nulla di sospetto; nonostante il suo sesto senso non avesse mai fallito, quella volta doveva proprio aver fatto cilecca.

In fondo chi mai poteva seguirli lì, in quella cittadina scelta a caso dal capitano; nessuno poteva prevederlo.

Stai diventando troppo paranoica, Yara. Cerca di rilassarti, s’impose la giovane scuotendo la testa per scacciare quei cattivi pensieri, prima di seguire i due amici nel labirinto di bancarelle.

Impiegarono circa mezzora per riuscire a raccattare le provviste necessarie per almeno altre quattro o cinque settimane di navigazione, e una volta raccolto tutto il necessario su alcuni carretti che i due uomini si offrirono, per così dire, di trasportare, i tre pirati fecero ritorno alla nave, dove la ciurma li attendeva per riprendere la navigazione.

Erano quasi arrivati al porto in cui la Perla Nera era attraccata, ma la brutta sensazione della mora non era ancora scemata; era quasi del tutto sicura che qualcuno li stesse seguendo, e aveva tutte le intenzioni di scoprire se e chi lo stava facendo.

- Ehi, che ti prende? Dobbiamo darci una mossa, o Barbossa diventerà insopportabile.- la rimproverò Jack, voltandosi verso di lei, notando che la piratessa aveva rallentato l’andatura quasi fino a fermarsi.

Yara non emise alcun suono, limitandosi a posarsi l’indice sulle labbra dischiuse, intimando al compagno di fare silenzio e di non abbassare la guardia, ricevendo in risposta uno sguardo scettico, mentre Turner portava la mano alla spada, avendo intuito cosa preoccupasse la piratessa.

Dovette attendere solo pochi secondi, prima di udire distintamente un fruscio alle sue spalle, proprio a pochi metri da lei, dietro alcune cime accatastate.

Portò la mano all’elsa della spada, posata sul suo fianco sinistro, attendendo il momento più adatto per estrarla; improvvisamente, scorse un’ombra proprio dietro di sé, leggermente spostata a sinistra, così, senza attendere oltre, sguainò la lama e, ruotando su sé stessa, la puntò alla gola del suo inseguitore, cogliendolo con la spada sollevata sopra la sua testa, nell’atto di calarla sulla nuca della mora.

- Bene, bene, bene. Cos’abbiamo qui?- domandò retoricamente Yara, sorridendo soddisfatta che il suo sesto senso non avesse fallito, ancora una volta, ed aumentando la pressione sul collo del suo avversario.

Avrebbe volentieri affondato la lama più in profondità nella gola del malcapitato, dal momento che lei detestava essere presa alle spalle, sapeva bene che era da vigliacchi, ma aveva come la sensazione che quell’ometto basso e robusto avesse qualche informazione interessante per lei.

- Davvero speravi di cogliermi di sorpresa, amico? Ho affrontato pirati ben più pericolosi di te. Hai fatto male i tuoi conti, mio caro. Mai prendere alle spalle il capitano di una nave pirata, anche se si tratta di una donna. Soprattutto se si tratta di una donna.- lo ammonì la Barked, facendo valere sia il suo stato di capitano che di appartenente alla categoria del gentil sesso, senza mai spostare la spada di un millimetro.

L’uomo deglutì, restando tuttavia immobile, mentre Jack e William restavano in disparte, ma pronti ad intervenire per qualsiasi evenienza.

- Allora, avevi bisogno di qualcosa di specifico da me o volevi semplicemente fare il furbo?- riprese la parola la mora, senza nascondere il suo tono sarcastico; aveva come la sensazione di conoscere la provenienza di quel tizio.

- Lasciami indovinare… stavi cercando di uccidermi, vero? Tentativo parecchio goffo, non credi anche tu?- proseguì la ragazza, notando che l’altro non sembrava intenzionato ad aprire bocca.

Dal momento che l’ometto non voleva rispondere con le buone, la piratessa aumentò la pressione sul suo collo, sperando d’indurlo a darle una risposta che la soddisfacesse.

- N-n-no… t-ti stai sbagliando… io n-non volevo…- balbettò il poveretto, subito interrotto dal giovane capitano; la risposta non la stava, evidentemente, soddisfacendo.

- D’accordo, ora ci riprovo, e vedi di essere più convincente; stavi cercando di uccidermi?- ripetè Yara, incidendo di pochi millimetri la carne del malcapitato, e facendone uscire qualche goccia di sangue.

- Ok, va bene, va bene!! S-sono qui su ordine del capitano Tristan. V-Voleva che… che ti-ti t-tenessi d’occhio.- si arrese finalmente l’uomo, alzando le mani e lasciando cadere a terra la spada che teneva ancora stretta in pugno, come in una speranza di poterla ancora usare.

- Mmmh.. a quanto pare il mio caro cugino non si accontenta mai. Avermi sottratto la nave e la mia ciurma non gli è bastato. Che diavolo vuole ancora da me?- ringhiò la Barked, come riflettendo a voce alta, ma allentando la pressione in modo che il poveretto riprendesse a respirare normalmente, o quasi; aveva pur sempre una spada puntata alla gola.

- Va bene, ho un altro quesito facile facile.- riprese a parlare la mora. – Cosa credeva di ottenere, esattamente, facendomi seguire?-

- N-non lo so, io ho solo eseguito…- tentò d’ingannarla ancora una volta il mozzo, ma la spada tornò a premere sulla sua trachea.

- Ok, ok, te lo dico. – deglutì di nuovo, sperando così di avere salva la vita. – Voleva che controllassi le tue mosse, e che non tentassi di seguirlo per riprenderti la Perla Bianca. Mi ha detto anche d-di controllare che… che fossi m-morta e di rimediare in caso contrario.-

- E come dovrei essere morta, secondo lui? Punita dalla volontà divina?- esclamò Yara, rivolta a nessuno in particolare, e sollevando un sopracciglio scettica.

- Dov’è diretto in questo momento?- tornò alla carica la giovane, decisa a scoprire quali fossero i piani del cugino.

- Non p-posso… Alla Baia dei Relitti!!- ululò l’ometto, arrendendosi quando la pressione della spada sulla sua giugulare aumentò.

- Dunque avevo ragione... Perché?- proseguì Yara, dopo aver distolto lo sguardo dall’uomo per un solo attimo.

- N-non lo so…- ansimò il mozzo, la lama sempre più vicina alla trachea. – Sto-sto dicendo la verità, non lo so! So solo che sta cercando qualcosa sulla nave! Ma non so cosa!- urlò l’ometto mettendosi in punta di piedi, in un ultimo disperato tentativo di sottrarsi a quello che credeva fosse ormai il suo destino; ma la stretta diminuì, mentre alcune lacrime cominciavano a rigare le guance del malcapitato.

- Lo sapevo, sta cercando l’anello...- sussurrò la ragazza, perdendo lo sguardo verso l’oceano, alle spalle della sua vittima.

- Molto bene, ho un compito per te, mozzo. Riferisci al tuo capitano che, per sua sfortuna, sono ancora viva e vegeta e che presto, molto presto, lo raggiungerò e sarò pronta a mordere quelle sue chiappe di traditore. Che si tenga pronto, perché questa volta non avrò pietà.- gli bisbigliò all’orecchio, e con queste parole ritirò la spada, riponendola nel fodero; il pirata, forse troppo sollevato di essere ancora vivo, si lasciò cadere a terra in ginocchio, tenendosi la gola.

- Bè, sei ancora qui? Ti ho risparmiato la vita, non farmi cambiare idea.- lo ammonì il giovane capitano, mentre l’uomo si alzava di scatto, correndo verso la parte opposta del porto.

Yara si voltò verso William e Jack, facendo così capire che non si era dimenticata della loro presenza.

- Allora, qualcosa d’interessante?- domandò Turner, togliendo la mano dall’elsa della sua spada, dal momento che lui ed il compagno non avevano udito appieno lo scambio di battute tra i due.

- Di parecchio interessante, vorrai dire. Avevo ragione io, Tristan e diretto alla Baia dei Relitti e sta cercando il pezzo da 8, ovvero il mio anello.- gli rispose la piratessa, raggiungendoli a pochi passi da lei.

- E come mai l’hai lasciato andare? Per un momento ho pensato che quella spada l’avresti usata sul serio.- prese la parola Sparrow, indicando con un cenno della testa la direzione presa dal mozzo.

- Bah, non sono quel genere di pirata. Io uccido solo se e quando mi sento minacciata. Inoltre quel tizio doveva portare un messaggio al mio caro cuginetto.- ribattè sarcastica la mora.

- Che genere di messaggio?-

- Oh, cose di famiglia.- lo prese in giro la Barked, prima di riprendere il proprio cammino verso la Perla Nera.

Finalmente fecero ritorno alla nave e dopo aver issato a bordo tutte le provviste con l’aiuto della ciurma, anche i tre compagni salirono sul ponte.

- Forza, dobbiamo ripartire subito.- esclamò la piratessa, appena individuò Barbossa tra gli uomini.

- Ehi, ehi, cos’è tutta questa fretta?- proruppe indignato il vecchio capitano, sollevando un sopracciglio e fermando, con un gesto della mano, i suoi uomini che stavano eseguendo l’ordine.

- Ci sono novità. In paese siamo stati raggiunti da uno degli uomini della ciurma di mio cugino. Sono riuscita ad estorcergli alcune informazioni, e come mi aspettavo, Tristan si sta dirigendo verso la Baia dei Relitti, se non l’ha già raggiunta. Per questo dobbiamo sbrigarci.- gli spiegò la ragazza, serrando i pugni impaziente.

Il pirata sostenne per un po’ il suo sguardo, cercando di decifrare chissà cosa, prima di annuire e dare l’ordine di salpare; in poco più di dieci minuti si trovarono al largo, diretti a tutta velocità verso la loro destinazione, mentre Yara osservava l’oceano, decisa più che mai a vendicarsi e a riprendersi ciò che era suo.

Non ti lascerò la Perla Bianca, Tristan, non te lo posso permettere, pensò tra sé la mora, inspirando la brezza marina, prima che i suoi pensieri fossero interrotti da una voce ben nota.

- Ehm, Yara? So che forse non è il momento più… adatto, ma… ti dispiace se parliamo?- le domandò Jack, avvicinandosi a lei ed appoggiandosi al bordo della nave.

- Certo che no.- rispose lei sorridendogli, ma senza iniziare il discorso; era felice che fosse stato lui a prendere l’iniziativa e voleva fosse lui a parlare per primo.

- Credo tu sappia di cosa voglio parlare. Vediamo… da dove comincio? Il bacio dell’altra sera… i-io non…- iniziò titubante, subito interrotto dalla mano di lei, posata sulle sue labbra, la quale, nonostante i suoi buoni propositi, non voleva che continuasse; temeva che quello che avrebbe sentito non le sarebbe piaciuto.

- Prima che tu dica qualsiasi cosa… sappi che per me non è stato un errore. Se è successo, significa che doveva succedere, che lo volevamo entrambi, non credi? Solo perché siamo nemici da una vita, non significa che le cose non possano cambiare. Io voglio che cambino.- prese la parola la mora, precedendolo; perché era sicura che fosse proprio quello ciò che il pirata stava per dire.

In fondo la Perla Nera e quella Bianca erano nemiche da sempre, erano nate per quello, se così si poteva dire, ed era certa che il capitano Sparrow temesse proprio di andare contro tale tradizione; non sarebbe stato nella sua natura.

Ma lei aveva sempre ammirato molto Jack Sparrow e la sua ciurma, e da sempre avrebbe voluto cambiare le carte in tavole, e ora che ne aveva la possibilità, non aveva alcuna intenzione di rinunciarvi.

Senza contare che i suoi sentimenti per il giovane capitano erano cambiati già da tempo.

Senza aggiungere altro, Jack le circondò i fianchi con un braccio, attirandola a sè e unendo le loro labbra in un dolce bacio; a suo avviso non c’era altro da aggiungere, la ragazza aveva detto tutto ciò che voleva dire e sentirsi dire.

Quell’attimo idilliaco fu prepotentemente interrotto dallo scroscio di applausi della ciurma che, a quanto pareva, aveva assistito allo scambio di battute tra i due; probabilmente erano gli unici a non essersi ancora resi conto di ciò che effettivamente li univa.

- Ops.- commentò Yara, ridendo ed arrossendo allo stesso tempo, appoggiando la sua fronte a quella del moro, mentre quest’ultimo le sorrideva di rimando, baciandola di nuovo.

Yara si sentiva bene, protetta, lì, tra le braccia del pirata; provava ormai qualcosa di profondo per lui e aveva tutte le intenzioni di averlo al suo fianco in quella battaglia.

 

 

Note dell’autrice:

Traaaaaanquille, non sono migrata in Congo x l’inverno, semplicemente l’università e impegni vari mi hanno sempre impedito di aggiornare. v.v

Ma potete stare tranquille ke non ho rinunciato alla storia…. Ok, so che avreste vissuto cmq anche senza il mio aggiornamento, ma lasciatemi credere il contrario.

Come si dice, “beata ignoranza”.

Si, sto delirando. XD

Deve essere tutta quest’aria natalizia; adoro il natale!!!! *.*

Proprio poco fa ho visto il trailer italiano del nuovo film dei Pirati; devo proprio dirlo, JACK è UN MITO!!!! XDXD

Non vedo l’ora di vederlo quel film e rivedere di nuovo il nostro Jackie in azione. ;)

Visbs88: sono contenta che tu non sia tra quelle che vorrebbero la mia morte. ^^ Scrivendo del bacio tra Yara e Jack sapevo a cosa andavo incontro… -.- ma tu non mi hai minacciato!! Anzi, ti è addirittura piaciuto! ^^ Barbossa è sempre il solito. XD e Winters avrà quello che si merita. ;) ti auguro un buon natale, carissima!!! ^^ un bacioneeeeeee :*

 

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Capitolo 6
*** Cap. 6 Un'alleanza inaspettata ***


Cap. 6 Un'alleanza inaspettata

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 6 Un’alleanza inaspettata

 

Il viaggio proseguì senza ulteriori intoppi o minacce; erano ormai trascorsi cinque giorni dall’interessante incontro che Yara aveva avuto in quel piccolo paese di mare e da allora non avevano più trovato ostacoli lungo la loro rotta.

La relazione nata tra lei e Jack si era ormai fatta più seria, tanto che il pirata sembrava aver lasciato il completo comando della nave nelle mani di Barbossa.

In quel momento la mora, appoggiata al parapetto della nave, era intenta a scrutare l’orizzonte, beandosi del venticello leggero che spirava sulla sua pelle.

Mmmh.. brezza marina. Se non ne sentissi il profumo ogni giorno, non mi sentirei a casa, si ritrovò a pensare la giovane, chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni.

- Ehi, tutto bene?- la risvegliò una voce accanto a lei, notando la presenza dell’amico William una volta voltatasi

- Sì, perché?- domandò la giovane, tuttavia sorridendo al compagno.

- Ti vedo pensierosa.- le spiegò il moro, affiancandola e perdendo, a sua volta, lo sguardo verso il mare aperto.

- Stavo riflettendo, tutto qua.-

- Su cosa, se non sono indiscreto?-

- Su tutto e su niente.- rispose la piratessa, sospirando

- Stiamo parlando di Jack? No, perché in questo caso credo sia meglio che chiami Elizabeth, io non sono bravo in queste cose.- esclamò Turner, facendo ridere il giovane capitano.

- No, no, tranquillo, non mi riferivo a lui. Ma alla mia nave, la Perla Bianca. Potrà sembrarti sciocco, ma mi manca da morire. E, soprattutto, sono preoccupata per le intenzioni di mio cugino. Non mi piace lasciare ciò che è mio, compresa la mia ciurma, tra le sue grinfie troppo a lungo. È una persona malvagia, e sarebbe capace di tutto.-

- Bè, ormai sai che sta cercando uno dei 9 pezzi da 8 per poter così prendere il tuo posto nella fratellanza, giusto? Ma se non sbaglio, l’anello ce l’hai tu.-

- Vero. Ma Tristan è imprevedibile. Voglio raggiungerlo prima che possa fare dei danni.- gli fece presente Yara, stringendo i pugni per la rabbia.

Esalò un lungo respiro, cercando di calmarsi, ma senza distogliere lo sguardo dall’immensa distesa d’acqua.

- Se solo mio padre fosse ancora vivo, tutto questo non sarebbe mai accaduto. Sto perdendo il controllo della mia vita.- aggiunse la mora, passandosi una mano tra i capelli.

- Non dire così, sono sicuro che sei un ottimo capitano. Quello che è accaduto non è colpa tua, poteva succedere a chiunque. Devo forse ricordarti che anche Jack si è fatto sottrarre la Perla Nera? Per ben due volte. Almeno tu sei sicura che la tua ciurma ti è ancora fedele.- cercò di risollevarle il morale il giovane, facendola ridere.

- Sì, hai ragione.- commentò la piratessa, per poi rimproverarsi mentalmente; non era carino ridere delle disgrazie del suo compagno.

- Vedrai che tutto si risolverà. Tutti noi ti daremo una mano e presto riavrai la Perla Bianca. Perfino Barbossa si sta dando da fare, il che è tutto un programma.- la incoraggiò ancora una volta Turner, facendole l’occhiolino.

- Ti ringrazio, Will. Ogni giorno che passa mi sembri sempre più simile a tuo padre. E bada bene che questo è un complimento.- osservò la Barked sorridendo e ricambiando l’occhiolino, mentre il sorrido si dipingeva anche sul volto del moro; nonostante all’inizio della sua avventura avesse detestato essere figlio di un pirata, ora non poteva fare a meno di essere orgoglioso di essere paragonato al famoso Sputafuoco Bill.

I giorni passarono, e finalmente, all’inizio del nuovo mese, la Perla Nera arrivò in vista della Baia dei Relitti.

- Baia dei Relitti a ore 12!- esclamò il nano Marty, salendo su alcune botti per farsi notare meglio e puntando il dito grassoccio davanti a lui.

- Era ora.- esclamò Jack, sporgendosi dal parapetto della nave.

- Molto bene. Ora è il tuo turno di dare gli ordini, capitano Barked. La missione è tua.- prese la parola Barbossa, voltandosi verso Yara.

- Sul serio mi stai lasciando il comando?- esclamò la piratessa, strabuzzando gli occhi.

- Datti una mossa, prima che cambi idea.- l’ammonì l’uomo, alzando gli occhi al cielo.

- Fossi in te farei come dice. Io non sono mai riuscito a fargli dire quelle parole.- la incitò Jack, sussurrandole all’orecchio per non farsi udire dal pirata.

- Bè, allora… Ti ringrazio. – rispose infine la mora, sorridendo al vecchio capitano, che mosse in aria una mano, come a voler scacciare un fastidioso moscerino.

La nave procedette più lentamente, dopo che le vele erano state abbassate per non rischiare di finire contro gli scogli; non dovettero attendere a lungo, prima d’intravedere, al di là di alcune rocce, la famosa Perla Bianca.

Yara si prese qualche secondo per ammirarla, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quella vista meravigliosa; finalmente la sua nave era di nuovo davanti a lei, maestosa e bellissima come sempre.

- Ehi, tutto bene?- le domandò Sparrow, posandole una mano sulla schiena e ridestandola dai suoi pensieri.

- Si, ora sì.-

- Cosa facciamo?-

- Gettiamo l’ancora. Cerchiamo un posto più riparato in cui la Perla Nera non sia visibile.- decise la piratessa, rivolgendosi al vecchio capitano, che diede l’ordine all’equipaggio; nonostante le avesse lasciato carta bianca, non se la sentiva di dare ordini lì, su quella nave che non era la sua a quella ciurma che non era la sua.

- Cosa vuoi fare?- le chiese Jack, temendo già la risposta.

- Vado in perlustrazione.-

- Vengo con te.-

- Da sola.-

- No, Yara, è pericoloso.- tentò di dissuaderla il moro, ma con scarsi risultati; era una donna, per di più piratessa e capitano di una nave.

Era una battaglia persa in partenza e l’uomo lo sapeva bene, ma, come si dice, tentar non nuoce.

- Lo sarà di più andando in due, è più facile che ci scoprano. Stai tranquillo, starò attenta. Andrà tutto bene.- cercò di rassicurarlo la giovane, accarezzandogli una guancia resa ispida dalla barba incolta.

- Prendo una scialuppa. Ci vediamo più tardi.- li avvisò la Barked, dopo che la Perla era stata messa al sicuro dietro gli scogli, avviandosi verso la barca.

Baciò Sparrow con un lieve sfiorarsi di labbra e si fece calare in mare; dopo essersi assicurata, con un rapido sguardo, che non ci fosse nessuno di vedetta sull’altra nave, si avvicinò ramando senza farsi vedere, sperando nella sua buona stella.

In missioni come quella, la fortuna giocava un ruolo fin troppo importante, per i suoi gusti.

Si accostò al lato della nave, lanciando poi una cima oltre il parapetto, agganciandolo in modo che sostenesse il suo peso e che, allo stesso tempo, assicurasse la scialuppa per far sì che non andasse alla deriva, poi si arrampicò, cercando si non fare rumore.

- Ehi, tu, che stai facendo?- la spaventò una voce minacciosa alla sua destra, facendola quasi cadere in mare; voltandosi notò un uomo dalle folte sopracciglia scure che si era appena affacciato da una delle finestrelle, cogliendola sul fatto.

Dopo essersi accertata che non si trattasse di uno dei suoi uomini, Yara gli assestò un colpo in pieno volto, facendolo svenire e cadere in acqua con un lieve tonfo.

Rimase sospesa a mezz’aria per alcuni secondi, assicurandosi che nessuno, a bordo della nave, si fosse accorto della piccola colluttazione, poi proseguì la sua scalata senza trovare ulteriori ostacoli e arrivando, finalmente, a pochi centimetri dal parapetto.

- Sei completamente certo di averla uccisa?- udì una voce sul ponte della nave; si riabbassò velocemente, temendo di essere vista, avendo riconosciuto suo cugino Tristan.

- Certo che l’ho uccisa, per chi mi hai preso. Mi è bastato un colpo e si è accasciata a terra senza vita. Quella ferita era troppo profonda per averla risparmiata.- gli rispose un’altra voce che Yara non riconobbe.

Vuoi vedere che Tristan ha coinvolto qualcun altro in tutta questa faccenda? pensò tra sè la piratessa, sollevandosi piano per vedere oltre il suo nascondiglio.

Ma quando finalmente vide chi fosse l’interlocutore dell’odiato cugino, rischiò ancora una volta di cadere in mare, dovendo tapparsi la bocca con una mano per non emettere alcun suono; davanti a lei, alto ed austero nella sua divisa di ufficiale, vi era niente di meno che… Charles Winters.

Fottuto bastardo. Ora capisco perché mi voleva morta. Ma me la pagherà anche lui… oh, eccome se me la pagherà, riflettè Yara, trattenendosi dal tagliargli la gola con la spada e restando in ascolto.

- Meglio così.- stava dicendo Tristan in quel momento, nonostante la sua espressione trasudasse scetticismo.

- Tu hai trovato ciò che cercavi?- domandò a sua volta Winters, fingendo di non aver colto l’aria dubbiosa nello sguardo del pirata.

- Non ancora, purtroppo. Ma lo troverò, dovessi rivoltare l’intera nave. Devo entrare nella fratellanza al posto di mia cugina, costi quel che costi.- ringhiò l’altro, stringendo i pugni.

Yara aveva compreso fin troppo bene di cosa i due stessero parlando, e non potè impedire ad un sorriso di comparire sulle sue labbra al pensiero che mai avrebbe trovato l’anello, dal momento che si trovava al dito medio della sua mano destra.

- Hai ottenuto ciò che volevi. Il tuo scopo principale era uccidere Yara e io te l’ho lasciato fare. Ora però devi ricambiare il favore ed aiutarmi ad entrare e poi a distruggere la fratellanza. In cambio potrai catturare un bel po’ di pirati nobili.- proseguì Tristan, fissando l’ufficiale negli occhi.

- Esattamente come avevamo stabilito. A me interessava togliere di mezzo il capitano della Perla Bianca, e l’ho fatto. I patti erano che, una volta portata a termine la mia missione, ti avrei aiutato, ed è quello che farò.- esclamò il marinaio al servizio del re, infastidito dal fatto che un semplice pirata non lo ritenesse un uomo di parola.

E così, il caro cugino si è alleato con la Compagnia delle Indie per togliere di mezzo me e la fratellanza. Non avrei mai creduto potesse arrivare a tanto. si ritrovò a pensare Yara, sbalordita dallo scambio di parole che era appena avvenuto tra i due, mentre questi ultimi si ritiravano sottocoperta.

Si guardò intorno, cercando di scorgere tra i pirati alcuni uomini della sua ciurma; riuscì a trovarne qualcuno, che più che alleati di Tristan, sembravano schiavi dei suoi scagnozzi.

Si calò nuovamente sulla sua scialuppa, remando a grandi bracciate per tornare verso la Perla Nera.

Devo liberare i miei uomini, a tutti i costi. pensò Yara digrignando i denti, mentre la piccola imbarcazione scivolava veloce sulle onde dell’oceano.

 

 

Note dell’autrice:

Eccomi tornata dopo queste fin troppo corte vacanze.

Allora, innanzi tutto.. BUON ANNO!!! J

Spero che anche il vostro 2011 sia iniziato alla grande, perché il mio.. bè, l’ha fatto. ;)

Speriamo quindi che continui così. :P

Come avete passato queste vacanze? (che purtroppo finiscono lunedì un po’ per tutti: chi per la scuola, chi per il primo esame della sessione invernale, come me. -.-)

Io non ho fatto niente di particolare, a parte pranzi pranzi pranzi pranzi… ok, non sono diventata una balena, ma quasi. XD

La parte migliore però è stata la festa di capodanno; mi sono divertita come una matta. :P

Voi a capodanno che avete combinato? :P

Ora xò che queste feste invernali sono finite… ho una voglia matta d’estate! >.<

Giuro, sto stressando l’anima al mio ragazzo e alle mie amiche. O.O

Peccato che manchino ancora 6 mesi e 2 sessioni di esami. -.-

Che palle!! -.-

Visbs88: ci puoi giurare che sia più pimpante che mai. Poi con il bacio finale del bel capitano Sparrow. ;) e ora che ha scoperto le intenzioni di suo cugino, lo sarà ancora di più. :P sono contenta che ti piaccia la storia e anche il personaggio di Yara. Cerco sempre di mettere il meglio di me in tutti i nuovi personaggi che creo. Poi a dirla tutta, anche il nostro Jack aveva bisogno di una compagna, no?? ;) un bacione grandissimo e buon anno!!! ^^

Chirkin: tranquilla, quando Jack ha conosciuto Yara era ancora una bambina, quindi di lieson precedenti non ce ne sono. Ma c’è sempre quella di adesso. :P ma tranquilla, nessuno se ne pentirà. ;) spero che la mia storia ti piaccia. Un bacione e buona anno!! ^^

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Capitolo 7
*** Cap. 7 Il piano ***


Cap. 7 Il piano

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 7 Il piano

 

- Allora, come è andata?- l’accolse Jack, aiutandola a scavalcare il parapetto e a salire a bordo.

- Meglio di quel che pensavo. Ho scoperto cose alquanto interessanti.-

- Come ad esempio?- domandò curioso William.

- Ad esempio il fatto che il mio cuginetto preferito ha assoldato Charles Winters, il comandante della Compagnia delle Indie che ha cercato di uccidermi qualche settimana fa, per togliermi di mezzo.- rispose la piratessa, avendo tutti gli sguardi puntati su di sè.

- Che cosa? Ci stai prendendo in giro, vero?- esclamò incredulo Sparrow, spalancando gli occhi scuri.

- Vorrei tanto poterti dire di si, ma non posso.- rispose la giovane, sospirando.

- Qual è la prossima mossa?- intervenne Elizabeth, portandosi una ciocca di capelli biondi dietro ad un orecchio.

- Escogiteremo un piano e faremo molto male a lui e a Tristan. Oltre a questa bella sorpresa, ho scoperto anche che mio cugino vuole distruggere la fratellanza e tutti i pirati nobili. Per questo sta cercando il pezzo da 8.- le rispose l’altra, con occhi pieni d’odio.

- E noi questo non possiamo permetterlo. Ci hai dato un’ottima motivazione per aiutarti, capitano Barked. Sarà meglio darci da fare. Andiamo nella mia cabina, staremo più tranquilli.- prese la parola Barbossa, dirigendosi sottocoperta in compagnia di Jack, Will, Elizabeth e Yara.

- Molto bene. Allora, qualche idea?- le domandò il vecchio capitano una volta lontani da orecchie indiscrete, avviandosi verso la scrivania ricoperta di carte geografiche.

- Ehm… a dire il vero… no.- rispose titubante la mora, grattandosi la testa imbarazzata.

- Bè, come inizio non è male.- intervenne Jack, ricevendo un’occhiataccia da parte di Barbossa e della mora che non gradiva l’ironia in momenti come quelli.

- Forse…- iniziò William, dopo qualche minuto di silenzio, interrompendosi immediatamente.

- Forse? Forza, continua.- lo incitò Yara, speranzosa.

- Credo sia un’idea sciocca.- s’imbarazzò il giovane, sfregandosi il mento.

- Ne siamo a corto, quindi tutto è ben accetto.- lo tranquillizzò la bionda, posandogli una mano sul braccio e sorridendogli incoraggiante.

- Sarebbe un’ottima cosa, secondo me, avere… un alleato, sulla Perla Bianca. Qualcuno della tua ciurma, magari.- azzardò Turner, guardando la mora titubante.

- C’è qualcuno in particolare di cui puoi fidarti al cento per cento?- le domandò Sparrow, posandole una mano sulla schiena.

- May.- esclamò la piratessa, dopo pochi secondi di riflessione.

- Chi?- domandarono all’unisono gli altri tre, portando i loro sguardi su di lei.

- May Fuller. Fa parte della mia ciurma da sempre. I suoi genitori erano tra gli uomini di mio padre e lei, come me, è nata e cresciuta sulla nave. Siamo sempre state ottime amiche, sono sicura che lei potrà aiutarci.-

Si, sono sicura che May sia la persona che stiamo cercando, si disse Yara, ripensando alla sua infanzia con la giovane amica.

- Puoi fidarti di lei?- le chiese Jack.

- Al mille per mille.-

- Bene. Ora non ci resta che escogitare un piano più concreto.- prese la parola Barbossa, facendo notare che l’idea di Turner era solo un punto di partenza.

Yara rimase in silenzio per alcuni minuti, prima di riprendere la parola.

- Ecco quello che faremo.-

Descrisse il suo piano nei minimi dettagli, specificando i ruoli di ognuno di loro e della ciurma, poi attese un commento.

- Direi che è perfetto.- osservò William, sorridendo alla compagna.

- Non ci resta che tentare. Quando vuoi agire?- le domandò Barbossa, senza nascondere il suo scetticismo; ma aveva deciso di farsi da parte una volta arrivati alla Baia dei Relitti, e non aveva intenzione di rimangiarsi la parola.

- Stanotte. Il buio mi sarà amico. Riuscirò a muovermi meglio senza farmi scoprire.-

- Molto bene.-

Tutti annuirono e si ritirarono, mentre Yara saliva sul ponte, seguita da Jack.

- Hai intenzione di andare da sola anche questa volta?- attirò la sua attenzione il pirata, abbracciandola da dietro.

- Io…- tentò di rispondere lei, voltandosi verso di lui, ma venendo subito interrotta.

- Verrò con te.-

- Jack.-

- Niente da fare, Yara, non mi farai cambiare idea.-

- Ma…-

- Mi limiterò a coprirti le spalle. Non salirò a bordo con te, se è quello che vuoi. D’accordo?-

La giovane lo guardò sorridendo.

- Va bene.- si arrese la mora, regalandogli un bacio che lui ricambiò con trasporto.

Le ore passarono in fretta e presto calò la sera, trovando Yara intenta a prepararsi per la sua missione.

- Pronta?- le domandò Jack, raggiungendola sul ponte.

La ragazza annuì, così insieme si diressero alla scialuppa che li attendeva e furono calati in mare; la nave governata dal nemico si trovava accanto ad uno degli scogli, per questo avevano pianificato di procedere prima via mare per poi arrampicarsi sugli scogli e raggiungere il ponte della Perla Bianca.

- Allora io vado.- disse la Barked quando arrivarono a destinazione, accingendosi a scendere, ma subito fermata dalla man decisa di Sparrow.

- Stai attenta.-

- Andrà tutto bene.- lo tranquillizzò la mora, e dopo avergli stampato un bacio veloce sulle labbra, cominciò a scalare le rocce.

Arrivò esattamente davanti al parapetto della nave e come aveva fatto quella mattina scandagliò il ponte con lo sguardo, cercando di non farsi notare.

Non vide né suo cugino né Winters, ma notò alcuni uomini della sua ciurma, così scrutò attentamente nell’oscurità in cerca dell’amica; finalmente la individuò accanto all’albero maestro, immersa nel buio, come se non volesse far notare la sua presenza.

La piratessa scavalcò rapida parapetto, nascondendosi dietro botti e scatole che ingombravano il ponte, poi camminò silenziosamente lungo tutto il bordo della nave, restando accucciata per nascondersi meglio, e si fermò solo quando fu certa che May fosse a portata di voce.

Si slanciò in avanti, guardandosi intorno furtiva, e l’afferrò per un braccio, trascinandola nel suo nascondiglio e tappandole la bocca.

- May, calmati. Sono io.- le sussurrò Yara in un orecchio, cercando di tranquillizzarla.

Quando finalmente la giovane la riconobbe, fecce un cenno con la testa per farle capire che poteva lasciarla, così la mora levò la mano dalla bocca dell’amica.

- Capitano. Sei proprio tu?- esclamò incredula May, quando la ragazza l’ebbe lasciata andare.

- Si, sono io. Ma abbassa la voce. Non devono scoprirci.-

- Ma cosa ci fai qui? Come… come hai fatto a trovarci?- chiese l’altra, sussurrando.

- Conosco abbastanza bene Tristan da sapere cosa gli passa per la testa. E ho chiesto aiuto ad un amico. Come vanno le cose qui a bordo?-

- Male. Tristan ci comanda a bacchetta, ci tratta come animali. Sei venuta a liberarci, vero?-

- Ci provo, May. Ci provo. Dimmi una cosa: gli altri, la mia ciurma… mi sono rimasti fedeli?- le domandò titubante, con il timore di essersi sbagliata.

- Si, capitano, tutti. Solo Ewald è passato dalla parte del nemico poco dopo che Tristan si era impadronito della nave.-

- Lo sapevo che prima o poi quell’Ewald mi avrebbe creato dei problemi.- rispose Yara, tirando un sospiro di sollievo alla notizia.

- Ah, una cosa: smettila di chiamarmi capitano. May, ci conosciamo da una vita.- aggiunse poi risoluta, fissando l’amica negli occhi.

- O-ok.-

- Dimmi un’altra cosa: qualche giorno fa ho incontrato uno dei mozzi di Tristan e gli ho dato un messaggio. È tornato?-

- Stai parlando di Laud, vero? No, non l’ho ancora visto.-

- Perfetto. Devi farmi un favore, May; non devi permettere che quel tizio incontri mio cugino. Non importa come lo fermerai, ma fallo. Ora come ora preferisco l’effetto a sorpresa.- si spiegò la ragazza, sogghignando.

- Va bene.- asserì la ragazza, annuendo.

- Attaccherai la nave?- aggiunse May, fissandola speranzosa.

- Non la nave, ma Tristan e i suoi uomini. Ti ricordo che la Perla è mia, non rischierei mai di danneggiarla.- ribattè Yara, facendo ridere l’altra.

- Ora vado. Non so quando attaccherò, ma tu tieniti pronta. Rivoglio la mia nave e la mia ciurma. Stai attenta, May.- la congedò la piratessa, abbracciandola stretta.

- Anche tu, Yara.-

Il capitano della Perla Bianca si stava allontanando, quando fu nuovamente fermata dall’amica.

- Dimmi prima una cosa: chi è questo amico di cui mi parlavi, che ti sta dando una mano?-

- Jack Sparrow, il capitano della Perla Nera.- rispose sorridendo, e con queste poche parole, sparì nell’oscurità, lasciando la ragazza a bocca aperta.

Ridiscese gli scogli fino ad arrivare alla scialuppa, dove quello che lei stessa aveva definito “amico”, la stava aspettando.

- Com’è andata?- le domandò il moro, appena la vide salire sulla scialuppa.

- Tutto bene. May e il resto della mia ciurma sono ancora dalla mia parte. Ora torniamo indietro e decidiamo quando attaccare.-

Sparrow annuì, e iniziò a remare in direzione della nave, mentre Yara non stava più nella pelle; non vedeva l’ora che arrivasse, finalmente, il momento della vendetta.

 

 

Note dell’autrice:

Eccomi tornata!!! ^^

Tranquille, non sono morta, ma fino a ieri sono stata impegnata con gli esami, quindi avevo a mala pena il tempo per respirare, ma prometto che d’ora in poi sarò più presente. v.v

Allora, che dire?? La nostra Yara di sta muovendo e ora ha inizio la parte più… attiva della storia, con anche una sorpresa imminente. ;)

Visbs88: Ciaoooooooo!!! Scusa, scusa, scusa, scusa… lo so, sono in super ritardo, ma gli esami mi hanno uccisa. -.- ehi, ogni luogo ha la proprio “Novella 2000” e chi sono i pirati per non averne una? XD hihihi!! Sai che l’amore a volte fa brutti scherzi. :P Sono contenta che ti piaccia l’idea della’amicizia di Yara con il resto della ciurma nonostante la rivalità che c’è da sempre tra le 2 ciurme. ^^ L’idea della rivalità mi piaceva, ma anche dell’amicizia che nasceva soprattutto tra la piratessa e i due innamorati della Perla Nera. J Eh, già, anche le “forze dell’ordine” hanno le loro pecore nere, e la cosa è presente in tutti i tempi e in tutte le istituzioni, Inghilterra dell’800 compresa. ;) Ma Yara riuscirà a rimettere tutti in riga, con i suoi metodi ovviamente, che potranno anche un po’ stupire. Spero che possa piacerti anche questo nuovo capitolo, così come quello dopo e quello dopo ancora. ;) un bacione, prometto di tornare presto. ^^ kisssss!!! :*

 

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Capitolo 8
*** Cap. 8 La battaglia ***


Cap. 8 La battaglia

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 8 La battaglia

 

Erano ormai trascorse ventiquattro ore da quando Yara aveva parlato con l’amica, ma la piratessa sapeva bene che non era ancora giunto il momento di attaccare; se c’era una cosa che aveva imparato dal padre e in tutti quegli anni di pirateria, era proprio quella di attendere l’attimo più propizio.

“La pazienza è la virtù dei forti” le aveva sempre detto suo padre.

In quel momento la mora era seduta accanto all’albero maestro, le gambe incrociate, le mani posate sulle ginocchia piegate e gli occhi chiusi; era un ottimo metodo per rilassarsi, una delle tante cosa che le aveva insegnato un amico, un amico speciale, che ora non c’era più.

Inspirò ed espirò lentamente, lasciando scorrere l’adrenalina che la invadeva ormai da qualche ora; l’esercizio era aiutato dalla dolce e fresca brezza dell’oceano, che le passava fra i capelli, mentre le onde si infrangevano sul lato della nave, come cavalli impazziti che respiravano quella stessa aria che lei stava scacciando.

Stava pensando a May e alla sua nave, quando sentì qualcuno avvicinarsi, ma non aprì nemmeno gli occhi; sapeva di chi si trattava.

- Che fai?-

- Mi rilasso.- rispose lei, sorridendo, prima di aprire gli occhi e trovandosi davanti il viso sorridente di Jack.

- Disturbo se mi siedo accanto a te?-

La giovane scosse la testa, riprendendo poi il suo esercizio, mentre il pirata si accomodava vicino a lei, appoggiando una mano al suolo dietro la schiena della ragazza, e l’altra su un ginocchio piegato.

- A cosa pensi?- le domandò, dopo qualche minuto di silenzio.

- Alla battaglia. Devo prendere una decisione, ma ho paura di farlo troppo presto. Temo che la mia impazienza mi faccia fare un passo falso.-

- Pienamente d’accordo, ma se aspetti troppo a lungo, va a finire che se ne vanno.- le fece notare lui, facendola ridere.

- Vero. Ma Tristan deve ancora raggiungere il suo obbiettivo, e non se ne andrà senza esserci riuscito. E dal momento che l’anello è ancora in mano mia, dovrà escogitare qualcosa per entrare e distruggere la fratellanza.-

Il silenzio cadde tra i due, mentre Yara abbassava lo sguardo sulle le tavole di legno che formavano il ponte, riflettendo; il moro aveva ragione, aspettare sì, ma il troppo rischiava di andare a suo sfavore, per lei, per la ciurma della Perla Nera e per i suoi stessi uomini.

- D’accordo.- esclamò infine, alzandosi in piedi con uno scatto.

- Cosa?- domandò Jack, sollevando lo sguardo da un insetto che attraversava il ponte, per posarlo sul volto di lei.

- Attaccheremo. Domani mattina all’alba. La semi oscurità ci sarà d’aiuto.-

- Fantastico. Avevo giusto voglia di un po’ di movimento.- proruppe lui, alzandosi a sua volta e stampandole un bacio sulle labbra, prima di andare da Barbossa a comunicargli la decisione.

- Ne sai sicura?- le domandò il vecchio capitano, guardandola negli occhi.

- Sicurissima. Prima lo facciamo, prima mi riprendo la mia nave e prima non mi avrai più tra i piedi.-

- Mmmh… ottimo punto di vista. Avviso la ciurma.- commentò l’uomo, facendo ridere la piratessa.

La sera arrivò rapidamente e Yara si trovava nella sua cabina a riflettere; voleva, prima di tutto, avvertire May dell’attacco imminente, e per questo aveva deciso di precedere gli altri, un’ora prima dell’alba, parlando con l’amica per poi segnalare al resto della ciurma il momento dell’attacco.

I suoi pensieri furono ben presto interrotti dal bussare alla porta della sua cabina, rivelando Jack dietro di essa.

- Sei agitata?- le domandò entrando e sedendosi sul materasso vicino a lei.

- Un pochino. Ma non vedo l’ora di riprendere il comando della Perla Bianca.-

- Ti capisco. Era successa la stessa cosa a me quando la mia ciurma si è ammutinata, qualche anno fa.-

Lei lo guardò sorridendo, mentre il moro le scostava una ciocca di capelli neri dal viso.

- Sai una cosa?- riprese la parola Jack.

- Cosa?-

- Questa potrebbe essere l’ultima notte che passiamo insieme …-

Mentre lo diceva, iniziò a baciarle il collo, facendole correre piccoli brividi lungo schiena, prima d’impadronirsi delle sue labbra, assaggiandole.

La passione s’impadronì di loro, e pesto divennero una cosa sola, un corpo unico che si muoveva con ritmo regolare; raggiunsero l’apice insieme, prima di distendersi l’uno accanto all’altra, facendosi cullare dalle braccia di Morfeo.

 

Mancava un’ora esatta all’alba, quando Yara si svegliò, iniziando a prepararsi per la grande battaglia; tentò di fare il minor rumore possibile, per evitare di svegliare l’uomo che le dormiva accanto, ma i suoi intenti furono vani.

- È l’ora?- le domandò il pirata, baciandole una spalla, mentre lei era intenta ad infilarsi uno stivale, seduta sul letto.

- Già. Dì agli uomini di tenersi pronti. Ci vediamo più tardi.- si congedò la mora, dandogli un bacio a fior di labbra; dopo la notte passata a dormire l’una tra le braccia dell’altro, le faceva quasi male allontanarsi da quel corpo così sicuro e protettivo.

Afferrò la sua spada, agganciandola alla cintura, ed uscì, dirigendosi ad una delle scialuppe; il ponte era ancora quasi del tutto deserto a causa dell’ora, fatta eccezione per la sentinella notturna.

- In bocca al lupo, capitano Barked.- si rivolse a lei Ragetti, facendo quasi sorridere anche il suo occhio di legno.

- E crepi questo lupo.- ribattè la giovane ridendo, cercando così di alleggerire l’atmosfera.

Si calò in mare ed arrivò alla Perla Bianca senza incontrare alcun ostacolo; giunta al parapetto della nave, notò che anche quel ponte, come quello della Perla Nera, era quasi del tutto deserta, fatta eccezione per alcuni membri della ciurma di sorveglianza.

Dannazione, spero solo di non doverla andare a cercare nella sua cabina, imprecò Yara tra sè, perlustrando i dintorni; ma per sua fortuna, May era proprio lì, appoggiata con la schiena ad uno degli alberi maestri, apparentemente annoiata.

Quando fu completamente certa che nessuno avrebbe fatto caso a loro, la piratessa la chiamò con un sussurro, attirando così l’attenzione dell’amica, che si aprì in un sorriso raggiante.

- Yara. Sei qui. Questo significa che…- iniziò May raggiungendola.

- Che sto per riprendere ciò che mi appartiene.-

Il sorriso sul volto della giovane si allargò, mentre il capitano le spiegava ciò che avrebbero fatto.

- Quando attaccheranno?- le domandò, dopo che il giovane capitano le ebbe esposto il suo piano.

- Quando glielo dirò io. Devo solo aspettare il momento giusto. Cambiando discorso, hai fatto quello che ti avevo chiesto?-

- Ti riferisci a Laud? Si, proprio come mi avevi chiesto. In questo momento si trova svenuto, legato ed imbavagliato nell’armadio della mia cabina.-

- Molto bene. Brava.- si complimentò la ragazza, stringendole una mano.

L’ora che le restava passò velocemente, e in quell’arco di tempo anche il resto della ciurma si svegliò, riversandosi sul ponte della Perla Bianca.

Il sole aveva fatto la sua apparizione da pochissimi minuti, quando la Barked vide, finalmente, il cugino e Winters poco distanti da lei; in pochi istanti, capì che era arrivato il momento giusto, così, avvicinandosi al lato visibile dalla Perla Nera, diede il segnale, servendosi di un piccolo specchio prestatole da Elizabeth e di un timido raggio di sole che faceva capolino verso di lei.

Rimase a fissare il mare blu per qualche minuto, fino a notare le scialuppe dei suoi nuovi compagni che si trovavano ormai a metà strada tra le due navi; fu in quell’attimo che decise di uscire allo scoperto nonostante non si trovasse le spalle ancora coperte.

In fondo si sa, a me piacciono le entrate ad effetto, pensò tra sé la piratessa, portandosi al centro del ponte con un sorriso.

- Non è ancora tornato. Che fine avrà fatto?- sentì dire da Tristan, mentre si posizionava a qualche metro da lui.

- Perso qualcosa, cugino?- attirò la sua attenzione Yara, portandosi le mani chiuse a pugno ai fianchi.

- Yara? Ma cosa diavolo… credevo mi avessi assicurato di averla ammazzata.- urlò l’uomo, rivolgendosi poi al comandante della Compagnia delle Indie.

Winters cercò di parlare, ma fu prontamente preceduto dalla giovane.

- Oh, non prendertela con lui. Il comandante Winters ce l’aveva quasi fatta, ero ridotta maluccio, devo ammetterlo. Ma come ben sai, cugino, ho la pellaccia dura.- osservò Yara, stampandosi un ghigno di trionfo sulla faccia.

L’espressione di Tristan passò dallo spaesato ad una molto simile a quello della cugina, richiamando a sé la sua ciurma subito dopo.

- Cosa credi di fare, Yara? Devo forse farti notare che sei sola?- si rivolse a lei il moro, sguainando la spada, imitato dai suoi uomini.

- Lei non è sola. Ha noi.- sentirono una voce dietro di loro; May si trovava dalla parte opposta, seguita da tutta la ciurma di Yara.

Con ogni probabilità la ragazza aveva sfruttato quei giorni di preavviso per parlare con la ciurma della Perla Bianca e prepararla ad affiancare il loro capitano nella battaglia.

- Noi siamo più numerosi, cugina. Non avete scampo.-

- Vero. Ma io ho i rinforzi.- rispose lei, sogghignando divertita.

In quel preciso istante, la ciurma della Perla Nera, capitanata da Jack e Barbossa, irruppe sul ponte con gridi di guerra e sguardi di sfida.

- Ma che cosa…-

- Ti presento il capitano e la ciurma della Perla Nera, cuginetto. Hanno accettato di darmi una mano… per distruggerti.-

Yara si slanciò verso di lui, dando così il via alla battaglia, che si preannunciava lunga e faticosa.

- Pensi di vincere?- la sfidò lui, incrociando le loro spade, mentre le ciurme delle due navi lottavano tra di loro.

- Oh, no, non lo penso, mio caro, ne sono certa. Io sono molto più abile di te, con la spada, e questo mio padre l’ha sempre saputo. Ah, e un’altra cosa: non troverai mai quello che cerchi.- mise in chiaro la piratessa, avanzando.

Lottarono, senza esclusione di colpi; paravano ed affondavano, senza tuttavia ferirsi, ma l’ultimo attacco di Tristan, purtroppo, andò a segno, ferendola ad un braccio.

- Ah, ah! Sono in vantaggio.- esclamò lui trionfante.

- Oh, non fare il bambino, Tristan.- ribattè la mora ripartendo all’attacco e senza lasciargli un attimo di respiro.

La stanchezza sembrò prendere, finalmente, il pirata, che abbassò la guardia quel tanto che bastava a Yara per colpirlo alla nuca con l’elsa della spada, facendolo svenire e cadere a terra.

- Così impari a fregarmi la nave.- esclamò la giovane, fissando il corpo esanime del cugino accasciato a terra.

Aveva avuto appena il tempo di riprendere fiato dopo il duro combattimento contro Tristan, che Yara si sentì arrivare alle spalle uno degli uomini di suo cugino.

Voltandosi con uno scatto veloce, riuscì a fermare l’attacco, incrociando le spade, ma quando fissò lo sguardo sul suo avversario, il sangue le si ghiacciò nelle vene.

Quel viso, quegli occhi… così tremendamente blu.

- Nigel…- esclamò con un sussurrò.

Poi, tutto ciò che la circondava, scomparve.

 

 

Note dell’autrice:

Rieccomi quiiiii!! Lo so, un altro mese di silenzio, ma ho una giustificazione; sono stata in vacanza! XD

Poi anche l’università mi occupa tutte le giornate. -.-

Ma tutto sommato, eccomi qui, con un nuovo capitolo pronto per voi.

Mmmh… chi sarà ora questo misterioso Nigel che ha avuto così tanto effetto sulla nostra Yara??? J

Si scoprirà nel prox capitolo! ;)

Love_music: Ehi, sono contenta che la mia ff ti piaccia! ;) tranquilla, sono ancora viva e vegeta, non vi libererete di me così facilmente. XD semplicemente sono sempre molto impegnata. J lettori silenziosi… le cui recensioni sarebbero ben accette!! :p continua a seguirmi che mi fa un sacco piacere.. ^^ bacione!! :*

 

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Capitolo 9
*** Cap. 9 Un vecchio amico ***


Cap. 9 Un vecchio amico

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 9 Un vecchio amico

 

Una fastidiosa luce bianca costrinse Yara ad aprire gli occhi, ma le ci vollero alcuni secondi prima di rendersi conto di dove si trovasse; passò lo sguardo sul soffitto della sua cabina, prima di posare gli occhi smeraldini sulle persone intorno al suo letto.

Jack, Elizabeth, William e Barbossa la fissavano preoccupati; chissà da quanto erano lì.

- Ehi, come ti senti?- le domandò la bionda, accortasi dei suoi movimenti, sedendosi sul bordo del materasso.

- Un po’ intontita. Ma che è successo?- chiese lei, portandosi una mano alla testa.

- Questo speravamo potessi dircelo tu. Stavi combattendo contro uno di quei pirati quando ti sei…- iniziò a raccontare Turner, subito interrotto dalla piratessa.

- N-Nigel…- sussurrò piano, spalancando gli occhi al ricordo.

- Chi?- domandò il giovane, sollevando un sopracciglio.

- Quel… quel pirata… quello contro cui stavo combattendo… dov’è?- chiese la mora agitata, passando lo sguardo tra tutti i presenti.

- Sulla Perla Bianca. Era uno degli uomini di tuo cugino…- tentò di rispondere Jack, senza capire la reazione della ragazza.

- No, no! Quello non è un pirata di Tristan, lui…- si interruppe, distogliendo lo sguardo dagli occhi scuri del capitano della Perla Nera.

- Cosa stai cercando di dirci?- le domandò Elizabeth, vedendola in difficoltà, appoggiando la sua mano su quella candida della compagna.

- Elizabeth, tu… te ne ho parlato…-

Le frasi di Yara erano confuse, sconnesse, sembravano senza senso, almeno per i presenti, che cominciavano a pensare che avesse battuto la testa troppo forte.

- Di cosa? Di cosa me ne hai parlato?-

- Ricordi il giorno del mio arrivo sulla Perla Nera? Quella notte noi abbiamo parlato, sul ponte della nave… e io ti ho parlato di un amico speciale… rammenti?-

- Si, mi ricordo. Ma cosa c’entra…-

- Quell’amico… era il pirata contro cui stavo combattendo prima di svenire.- esclamò Yara su di giri, scuotendo la mano dell’amica.

- Che cosa? Credevo mi avessi detto che era morto due anni fa?- proruppe la bionda, spalancando gli occhi.

- Ed e quello che credevo anch’io. La verità è che il suo corpo si era perso in mare. Forse non era morto, forse era semplicemente caduto in mare e la corrente l’ha trascinato lontano dal punto in cui si trovava la Perla Bianca. Però quel colpo… era ferito, me lo ricordo bene. Per questo ho creduto che per lui fosse ormai troppo tardi. Ma Tristan deve averlo trovato, curato e… non posso crederci. L’ha fatto apposta. Un altro modo per colpirmi.- spiegò la Barked, come parlando tra sé e sé.

- Ehi, ehi, ferme un attimo. Noi non ci stiamo capendo niente. Chi è questo Nigel?- domandò Sparrow, passando lo sguardo dall’una all’altra.

- Era un membro della mia ciurma, proprio come suo padre lo era stato del mio. Anche lui, come me e May è nato e cresciuto sulla Perla. Siamo amici fin da bambini. Molto amici…- aggiunse la giovane, distogliendo ancora una volta lo sguardo da quello scuro del pirata, mentre quest’ultimo la fissava senza tuttavia commentare le sue parole; cos’era quella strana morsa che gli attanagliava lo stomaco?

- Poi cos’è successo?- la incoraggiò a proseguire il racconto William.

- Come dicevo prima, un paio di anni  fa, durante una battaglia, Nigel è stato ferito a morte dal suo avversario e il suo corpo si è disperso in mare. L’abbiamo cercato per settimane, ma senza risultati, così mi sono convinta che era ormai morto e che il suo corpo era stato inghiottito dagli abissi. Ma lui è vivo. Tristan l’ha accolto nella sua ciurma come un buon samaritano, ma sono sicura che l’ha fatto solo per poterlo usare contro di me al momento opportuno. Sì, sono certa che le cose siano andate così.- sibilò fra i denti, mentre la rabbia montava dentro di lei.

- Sei proprio sicura si tratti di lui?- le domandò il capitano della Perla Nera, forse sperando in una risposta negativa.

- Al cento per cento. Riconoscerei Nigel tra mille- lo aggredì lei, fissandolo finalmente negli occhi color pece, prima di rendersi conto della sua reazione e distogliere lo sguardo imbarazzata.

- Quello… quello che non capisco è perché lui l’abbia fatto. Perché ha accettato di entrare a far parte della ciurma di Tristan, perché una volta in salvo non mi ha cercata? Io… credevo… credevo di contare qualcosa per lui…- riprese la parola la mora, mentre calde lacrime cominciavano a scenderle lungo le guance.

- Sarà meglio lasciarla riposare.- intervenne sottovoce Elizabeth, spingendo gli altri fuori dalla cabina, mentre Jack continuava a puntare i suoi occhi tristi sulla piratessa, almeno fino a quando gli fu possibile.

Yara rimase finalmente sola, e sdraiandosi più comoda sotto le coperte, si ritrovò ben presto  a riflettere su tutta la situazione, mentre mille domande le invadevano la mente: perché Nigel aveva deciso di restare con Tristan? Perché non era andato a cercarla come aveva fatto lei per tutte quelle settimane?

Se non fosse stato per May e per il resto della ciurma, probabilmente non avrebbe mai smesso di farlo; non sopportava di averlo perso, e avrebbe volentieri setacciato tutti i mari pur di riaverlo con se.

Forse non le voleva poi così bene, come lei credeva? Quello che c’era stato tra di loro non contava nulla per lui? Aveva forse rovinato tutto?

Devo vederlo, devo avere delle risposte, o rischio d’impazzire, si disse improvvisamente la piratessa, alzandosi dal letto di scatto ed afferrando la sua spada, prima di salire sul ponte e dirigersi verso una scialuppa.

- Yara, dove stai andando?- le domandò Jack preoccupato, parandolesi davanti.

- Da Nigel.-

- Che? Yara, non è sicuro andarci da sola.-

- Non preoccuparti non mi succederà nulla. Ho solo bisogno di parlagli.-

- Chi ti assicura che lui ti starà a sentire?- tentò l’ultima carta il moro, senza lasciarla passare.

Per tutta risposta, Yara lo spintonò, posandogli la mano aperta sull’ampio petto.

- Perché è Nigel, è mio amico. E dopo quello che….- si bloccò a metà della frase: forse era meglio non continuare, non era il caso di ferire Jack ulteriormente.

- Non lo farà. E ora lasciami passare.- aggiunse solamente la piratessa, superandolo e calandosi in mare su una delle scialuppe.

Chi diavolo è, quel ragazzo, in realtà? si ritrovò a pensare Sparrow, sporgendosi oltre il bordo della sua nave e fissando la piccola imbarcazione che si avvicinava alla Perla Bianca.

Nel frattempo, Yara aveva finalmente raggiunto il ponte della sua nave, riuscendo a non farsi scoprire da nessuno dell’equipaggio; si riparò dietro alcune cime di scorta, scrutando tra i marinai per individuare la figura alta e snella di Nigel.

Finalmente lo individuò, e, ironia della sorte, stava parlando proprio con May, che sembrava una preda nelle mani del suo carnefice, con tanto di corda legata intorno ai polsi; l’ammutinamento avvenuto durante la sua ultima visita sulla nave, non doveva essere piaciuto molto a Tristan.

Per il momento decise di non preoccuparsene, appuntandosi mentalmente di liberare i suoi uomini nel momento in cui avrebbe nuovamente attaccato suo cugino, e si limitò ad osservare il ragazzo per un po’; era proprio come lo ricordava, bello da mozzare il fiato, con quei suoi occhi azzurri, così profondi, che le permettevano di leggergli dentro e che la scrutavano sempre fino in fondo all’anima.

Si avvicinò furtivamente ai due, curiosa di scoprire il soggetto della loro discussione; Nigel le sembrava parecchio infervorato e voleva sapere il perché.

- Perché non me l’hai detto?- stava chiedendo il giovane, con tono risoluto, ma non troppo alto da farsi udire dai suoi nuovi compagni.

- Io… non lo so… ti ho visto con Tristan… ti credevo suo alleato ormai…- cercò di giustificarsi May, abbassando lo sguardo.

- Come puoi pensarlo… lo sai cosa mi lega a lei…-

Il cuore di Yara perse un battito, quando gli sentì pronunciare quelle poche e semplici parole.

Oh, al diavolo, pensò tra sé Yara, infischiandosene di tutto e di tutti ed uscendo allo scoperto; che la catturassero pure, non avrebbe reso loro la vita facile.

Senza contare che Jack sapeva della sua visita alla Perla Bianca, se non l’avesse vista tornare, sarebbe andato sicuramente a cercarla.

- Non prendertela con lei, Nigel. La colpa è anche tua.-

Il ragazzo si voltò lentamente verso di lei, puntando i suoi occhi azzurrissimi in quelli smeraldini della piratessa.

- Yara…- riuscì solamente a dire il moro in un sussurro.

Si fissarono a lungo, quasi dimenticandosi della presenza dell’amica, ripensando ai bellissimi momenti passati insieme, ai loro giochi di bambini, alle loro lotte con la spada, a quel pomeriggio sul ponte di quella stessa nave...

Il tempo sembrava essersi fermato e solo quando Nigel si slanciò verso di lei per abbracciarla, la Barked sembrò risvegliarsi dal suo stato di semi trance.

Non ricambiò subito l’abbraccio, impietrita da quel gesto così spontaneo ma inaspettato, poi anche lei circondò il corpo del ragazzo con le sue esili braccia, mentre calde gocce salate scorrevano sul suo volto.

- Quanto mi sei mancata.- le sussurrò Nigel all’orecchio; quelle poche parole furono sufficienti per farla rinsavire ed allontanarsi da lui.

- Allora perché non mi hai mai cercata?- gli domandò la mora, con ancora le mani posate sul suo petto.

- Cosa? Io… io non… - balbettò lui, senza sapere cosa dire.

- Ti credevo morto, Nigel. Invece tu cosa hai fatto? Ti sei alleato con il mio peggior nemico.- proruppe la piratessa, ora alterata; si sentiva ferita, e aveva tutte le intenzioni di farglielo capire.

- Yara io…-

Gli occhi della giovane non abbandonarono quelli del pirata per un solo secondo, nonostante le lacrime continuassero ad offuscarle la vista; alla fine fu lui ad abbassarli, incapace di sostenere il suo sguardo accusatorio.

- Mi dispiace… io… Tristan mi aveva detto che eri morta… lui… mi ha ingannato…-

- Oh, bene, ora si che sono più tranquilla. Quindi non solo non mi hai cercata, ma ti sei anche fidato di lui. Sai benissimo che mi odia. E ha usato questa banalissima scusa per portarti dalla sua parte, per allontanarti da me. Un altro terribile gesto per ferirmi.-

- Hai ragione… mi-mi dispiace.- ripetè ancora una volta il moro, con gli occhi ancora puntati a terra.

- Non so se un “mi dispiace” mi basterà, Nigel. Ho sofferto per te, credendoti morto, ma ora soffro di più sapendoti vivo e sapendo che…. non ti importa veramente di me.- concluse la piratessa, allontanandosi definitivamente da lui, in modo che tra loro non ci fosse più alcun contatto fisico.

- No, non puoi dire questo. Yara, io ti…- esclamò il giovane alzando finalmente lo sguardo, ma la frase che stava per pronunciare fu bruscamente interrotta da uno degli uomini accortosi della presenza della ragazza.

- Ehi, cosa ci fai tu qui? Allarme! Nemico a bordo!-

Presto, l’intera ciurma di Tristan si mosse verso di lei, cercando di catturarla, ma prima che loro potessero avvicinarsi, Yara riuscì a ferirne qualcuno, guadagnando così il tempo necessario per fuggire.

- Non preoccuparti, May, presto verrò a salvare te e il resto della mia ciurma. Ci vediamo, Nigel.- si congedò la mora, guardando prima l’amica, per poi fissare i suoi occhi verdi in quelli del pirata; poi, senza aspettare che lui rispondesse, si gettò in mare, nuotando verso gli scogli ed abbandonando la scialuppa dove l’aveva lasciata poco prima.

Il ragazzo dagli occhi azzurri si fece largo tra gli uomini, sporgendosi oltre il parapetto per vederla, ma lei era ormai sparita.

 

 

Note dell’autrice:

Ci sono ci sono, tranquille, non mi sono persa. :P

Ma l’università mi occupa la maggior parte delle mie giornate, e questo ancora per i prossimi 3 mesi, quindi abbiate un’infinita pazienza con me. ^^

Finalmente sono arrivate le belle giornate, e credetemi, ci volevano proprio!! XD

Peccato che ormai sia ora di chiudersi in casa x studiare x la sessione estiva di esami… si potrei spararmi. -.-

Comunque sia, passiamo ad argomenti più lieti… Lo so, state pensando che Yara sia una stronzetta perché farà soffrire il nostro eroe Jack. :P

Non giudicatela subito; in fondo è un essere umano anche a lei, vediamo prima come si svilupperanno le cose. ;)

Love_music: Calma, non agitiamoci, è tutto sotto controllo! XD è “solo” un vecchio compagno d’avventure.. :P e qualcosa di più, come si è capito dal capitolo, qualcosa che andrà chiarendosi nel corso della storia, quindi non entriamo nel panico. XD ahahahah!! Dai, non essere esagerata… anche senza la mia storia si tira avanti! XD xò è vero, leggere una FF senza sapere il finale non è facile. :P un bacione :*

Ladeppinss: ehi, una nuova lettrice, mi sa un sacco piacere! ^^ devo essere sincera, mi piacciono anche le “critiche”.. :P allora 1) hai ragionissima, per tutti noi il capitano è Jack, ma se ben ricordi nel 3° film (che hanno trasmesso proprio lunedì in tv *.*) Barbossa e Jack bisticciano sempre x il comando della nave, e dal momento che la mia FF è ambientata prima della fine del 3° film, i bisticci ci stanno; entrambi si considerano capitani della Perla Nera; 2) Mmmh.. è una cosa su cui probabilmente hai ragione. In effetti non ci sono tantissimo i pensieri di Yara. Mi piacerebbe seguire il tuo consiglio, ma non riesco dal momento che la storia l’ho già scritta da anni. XD ma se nel rileggere i capitoli mi verrà in mente qualcosa, prometto che lo aggiungerò. Chiedo perdono per la cosa cmq. ;). Grazie ancora e spero che continuerai comunque a seguirmi. Bacio :*

Mattaxsa90: ehi, il 90 sta x l’anno di nascita?? Nel caso…. UNA NUOVA LETTRICE E UNA COETANEA!! *.* sono stracontenta che la FF ti piaccia!! ^^ Vero, in effetti è una situazione strana per Jack, però anche i più orgogliosi possono cambiare. ;) (forse XD) ahahah!! Si, immagino che comunque molte lettrici avrebbero preferito una scena di sesso più… esplicita! XD ma avendo messo un reating più basso non mi sembrava il caso. Noi siamo “grandi” e non troppo impressionabili, ma non si sa mai. XD ok, sto delirando, lo ammetto!! Continua a seguirmi!! Un bacioneee!! :*

 

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Capitolo 10
*** Cap. 10 Si entra in azione ***


Cap. 10 Si entra in azione

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 10 Si entra in azione

 

Erano ormai trascorsi diversi giorni da quando Yara aveva parlato con Nigel, ma da quando era tornata dalla sua missione, se così si poteva definire, non era più uscita dalla sua cabina, passando intere giornate in solitudine e accettando di parlare solo con Elizabeth, che tra le altre cose le portava i pasti.

- Va bene che non vuoi parlare con nessuno, ma devi mangiare.- le aveva detto la bionda la prima sera, quando Yara aveva tentato di rifiutare il pasto.

In quei suoi lunghi momenti di solitudine, la piratessa aveva fin troppo tempo per pensare, e le cose su cui rifletteva in continuazione erano tante; pensava a ciò che l’amico stava per dirle, prima che quel pirata lo interrompesse, ai momenti passati con lui, alle sue morbide labbra posate sulle sue…

E poi pensava a Jack, ai suoi baci, delle notti passate insieme nella sua cabina, alle sue mani sul suo corpo.

Si sentiva male e terribilmente in colpa nei confronti del pirata; non tanto per il fatto di non avergli mai parlato di Nigel e di quello che lui significava per lei, in fondo la Barked lo credeva morto, non avrebbe mai pensato che il giovane sarebbe tornato dall’oltretomba.

Ma si sentiva in colpa perché da quando aveva scoperto che il moro era ancora vivo, non aveva più parlato con il capitano della Perla Nera, non aveva più condiviso i suoi pensieri con lui, non aveva più voluto ritrovarsi faccia a faccia con lui.

E non era giusto, questo lo sapeva bene.

Dal canto suo, il pirata non le aveva fatto pressioni e non le aveva posto alcuna domanda, lasciandola in pace nella sua solitudine.

Forse l’aveva fatto anche perché non era ancora pronto a sentirsi dire che era innamorata di un altro, che tra loro c’era stato qualcosa, che lui l’aveva fatta sua.

Stava già soffrendo abbastanza, e non aveva alcuna voglia di tirarsi la zappa sui piedi.

Erano i primi giorni del nuovo mese, e Yara era seduta sul letto, nella sua cabina, e pensava, pensava a Nigel, a Jack, alla sua nave.

La sua Perla Bianca; era nata su quel vascello, era cresciuta, aveva imparato a tirare di spada, aveva conosciuto May, Nigel.

Aveva tutto su quella nave, il suo cuore, l’anima di suo padre, e non potava permettersi di lasciarla nelle mani di Tristan; quella nave era tutto ciò che aveva.

Con uno scatto si alzò in piedi, dirigendosi veloce verso il ponte; dopo tanti giorni si ritrovò finalmente alla luce del sole, a causa della quale dovette strizzare gli occhi per non rischiare di rimanere accecata.

- Oh, a quanto pare il capitano Barked ci onora, finalmente, della sua presenza.- la prese in giro Barbossa, notandola ai piedi della scaletta che portava al timone.

- Chiudi il becco, Hector, e raduna gli uomini.- lo zittì la giovane, mentre l’uomo spalancava gli occhi al suono di quel nome.

- E per quale motivo, di grazia?- domandò poi il capitano, sollevando un sopracciglio.

- Perché ho intenzione di riprendermi ciò che è mio. In questo preciso istante scatta la missione per il recupero della Perla Bianca.-

 

Come suggeritogli dalla piratessa, Barbossa radunò gli uomini, mentre i tre capitani con l’aggiunta di William ed Elizabeth si posizionavano su alcune tavole di legno presenti sul ponte, chini sulla mappa che ritraeva l’intera Baia dei Relitti; dopo la sua incursione sulla Perla Bianca di qualche giorno prima, Tristan non l’aveva inseguita, ma nemmeno aveva abbandonato il luogo, per questo avevano bisogno di un piano ben congegnato per riuscire nei loro intenti.

- Approfitteremo di queste rocce per nasconderci ai loro occhi.- stava dicendo Yara, tracciando una linea sui fogli davanti a lei.

- Il buio ci sarà di aiuto.- propose Jack, provando ad attirare l’attenzione della giovane.

- No, troppo prevedibile. Tristan mi conosce, sa che prediligo l’attacco notturno. Ma non si aspetterò un’imboscata con la luce del sole.- lo contraddisse la Barked, senza nemmeno guardarlo in faccia; dove diavolo era andata a finire la loro intesa, la loro intimità?

Da quando aveva parlato con quel Nigel non si erano più rivolti la parola, e quello faceva male ad entrambi.

Dobbiamo assolutamente parlare, non potrà sfuggirmi per sempre, si ritrovò a pensare Sparrow, prima di tornare a concentrarsi sulle carte.

- Gli scogli saranno sufficienti per nasconderci e per arrivare alla Perla Bianca di soppiatto.- concluse la giovane, guardando uno per uno i presenti, ad esclusione del giovane capitano.

- Molto bene. Spade, pistole o cannoni?- domandò poi Barbossa, già pronto all’azione.

- Sbaglio o il corpo a corpo è la vostra specialità?- riprese la parola Yara, rivolta alla ciurma, che scoppiò in grida di battaglia.

- Lo prendo per un sì. Attaccheremo con le spade, mentre una parte della ciurma resterà a bordo, in caso di bombardamento non previsto o di assalto alla nave. Non volete perdere la vostra preziosa Perla Nera, dico bene?- concluse la giovane, rivolta soprattutto a Barbossa.

- Non se ne parla neache.- esclamò lui, indignato, sbattendo un pugno sulle tavole di legno.

- Quando vuoi agire?- aggiunse il vecchio capitano, riprendendo il controllo.

- Domani. A mezzogiorno. Arriveremo contro luce, sarà più difficile notarci.-

- Perfetto. Uomini, preparate le armi. Domani ci si diverte.- ululò Barbossa, mentre la ciurma si lasciava andare a grida di soddisfazione; Yara sorrise soddisfatta, riponendo le carte.

- Ottimo piano. Sono sicuro che riusciremo a riprenderci la Perla Bianca, questa volta.- la incoraggiò William, facendole l’occhiolino.

- Spero tu abbia ragione, Will. Vi adoro, ragazzi, davvero, ma non vedo l’ora di riprendermi la mia nave.- commentò la mora, facendo ridere i suoi compagni.

Si diresse verso la cabina principale per riporre le mappe, e si accorse troppo tardi di essere seguita dal giovane capitano; ormai non poteva più scappare.

- Yara, possiamo parlare?- le domandò Jack, chiudendo la porta.

- S-sì…- rispose solamente lei, senza tuttavia guardarlo in faccia e fingendo di sistemare le carte.

- Ti prego, guardami.- la supplicò però lui, afferrandola per una spalla a voltandola delicatamente; la giovane non potè fare a meno di voltarsi, ma gli occhi smeraldini rimasero puntati ovunque tranne che nei suoi.

- Per favore, Yara, non fuggire in questo modo. Perché ti comporti così? C’entra quel Nigel? Cosa c’è stato tra di voi?- partì a raffica con le domande il moro; sapeva bene di aver deciso di non voler sapere cosa ci fosse stato tra lei e quel pirata, ma la curiosità aveva avuto il sopravvento, senza contare che non sopportava più quella situazione che si era creata tra lui e la piratessa.

La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo, prima di decidersi a rispondere; Jack aveva bisogno di una spiegazione, e almeno quella gliela doveva

- Noi… noi stavamo insieme prima… prima che il suo corpo fosse disperso in mare.- rispose deglutendo a fatica la giovane, sollevando finalmente gli occhi verso quelli del moro.

- Perché non me ne hai parlato?- le domandò Sparrow, sospirando; temeva quella risposta, ma ora che l’aveva ricevuta si sentiva, in un certo senso, meglio.

- Perché lo credevo morto, Jack. Lo credevo un tassello passato della mia vita. Ma ora che ho scoperto che è vivo…-

- Lo ami ancora?-

- Io… non lo so. Sono così confusa. L’ho amato tanto e non è facile dimenticare la nostra storia. Però, allo stesso tempo, mi sento ferita e ingannata. Lui era vivo e non mi ha cercata. Ha preferito restare con Tristan…- tentò di spiegare la ragazza, prima che calde lacrime cominciassero a scenderle lungo le guance, incapace di fermarle.

Il capitano la guardò per alcuni secondi, prima di abbracciarla stretta a sé, mentre lei si lasciava andare contro il suo ampio petto, stringendogli la camicia con le dita affusolate.

- Ssssh… non piangere. Andrà tutto bene, te lo prometto. Risolveremo questa faccenda. Quello che conta per me, è che tu sia felice.-

I singhiozzi di Yara, anziché diminuire, aumentarono; lei lo stava facendo soffrire, e lui riusciva ancora ad amarla e consolarla, come se non ci andassero di mezzo anche i suoi sentimenti.

Rimasero così a lungo, senza parlare, solo abbracciandosi, e quando finalmente si riprese, stava ormai calando la sera.

Jack avrebbe tanto voluto passare la notte con lei, amarla, stringerla tra le sue braccia, guardarla dormire, ma sapeva che non sarebbe stato il caso, non più, così si limitò ad accompagnarla nella sua cabina e a salutarla, lasciandola poi sola.

La mora rimase sveglia a lungo, riflettendo sulle parole di Jack e a quello che le aveva detto invece Nigel sul ponte della Perla Bianca, poi finalmente, a notte inoltrata, si addormentò.

La mattina seguente si destò all’alba, quando timidi raggi di sole filtrarono dall’oblò, andandosi a posare sul suo viso.

Si prese tutto il tempo per svegliarsi e stirarsi, prima che un sorriso raggiante comparisse sulle sue labbra.

Era arrivato il giorno della rivincita; la Perla Bianca sarebbe tornata nelle sue mani.

 

 

Note dell’autrice:

CHIEDO UMILMENTE PERDONOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!! >.<

Vi assicuro che non sono morta e soprattutto non ho deciso di interrompere la storia, semplicemente sono nel pieno degli esami e non riesco nemmeno a respirare. -.-

Infatti sono un po’ di fretta. :P

Love_music: ahahahah!! Hai ragione, ci avevi proprio azzeccato. XD Mmmmh.. allora spero che tu non mi uccida, xkè PUO ESSERE che Jack soffra un pochetto. :P ma tranquilla, cercherò di contenere i danni.;) scusa, ma sono un sacco di fretta! Continua a seguirmi!! Bacioneeeee :*

 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 Un amico ritrovato ***


Cap.11 Un amico ritrovato

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 11 Un amico ritrovato

 

Yara si sentiva stranamente di buon umore quando salì sul ponte della Perla Nera, e questo nonostante le numerose emozioni che l’avevano vista protagonista in quegli ultimi giorni; forse semplicemente perché sapeva che quel giorno, finalmente, la Perla Bianca sarebbe tornata nelle sue mani.

O almeno questo è il piano, si ritrovò tuttavia a pensare; odiava essere pessimista, ma con suo cugino non c’era mai da stare tranquilli, non si poteva sapere quali sorprese le avrebbe riservato.

- Ecco il nostro capitano preferito. Pronta alla battaglia?- l’accolse Barbossa, prendendola in giro, appena la vide uscire dalla sua cabina.

- Prontissima direi. E la ciurma?- rispose lei, regalandogli un sorriso.

- Noi siamo sempre pronti, Barked, ricordatelo bene.- ribattè il capitano puntandole un dito contro con fare minaccioso; Yara sollevò le mani al cielo in segno di resa, ma senza, tuttavia, trattenere una risata.

In quello stesso istante Jack li raggiunse sul ponte in compagnia di Elizabeth e William; la Barked cercò lo sguardo del capitano, titubante, ma quando lo vide sorridere nella sua direzione, un enorme peso che le aveva schiacciato il petto in tutti quei giorni, sembrò dissolversi come per magia.

Forse non tutto è perduto, forse possiamo ancora essere…amici, pensò tra sé la piratessa, ricambiando il sorriso.

- Avete intenzione di restare lì a fissarvi per tutto il giorno, voi due, o ci diamo una mossa?- li interruppe Barbossa, osservandoli infastidito.

Yara era sicura di aver visto Jack arrossire, mentre si voltava verso il vecchio capitano sorridendo.

- Hai assolutamente ragione, Hector, devo dartene atto. Pertanto… CIURMA ALLE ARMI!- ululò la piratessa, mentre l’altro alzava gli occhi al cielo.

Gli uomini si misero al lavoro, affilando le spade ed affinando gli ultimi dettagli del piano insieme a Yara e ai due capitani.

La giovane guardò il sole sopra le loro teste: il momento era finalmente giunto.

- Siete pronti?- domandò la ragazza, rivolta a Jack e gli altri, che annuirono con uno strano sguardo di determinazione negli occhi.

- Molto bene.- sentenziò infine la mora, riponendo la spada nel fodero.

Trasse un lungo respiro prima di dirigersi verso le scialuppe poste ai lati della nave; si calò in mare con la maggior parte della ciurma, mentre gli uomini restanti si tenevano pronti a qualsiasi evenienza.

Scivolarono leggeri sulle onde increspate dal vento, fino ad arrivare agli alti scogli che circondavano la Baia dei Relitti; si arrampicarono su di essi, silenziosi come gatti che vogliono prendere il topo in trappola.

Arrivarono alla sommità delle rocce, al di là delle quali scorsero la Perla Bianca, ormeggiata poco lontano dal luogo in cui solitamente avevano luogo le riunioni della fratellanza.

- Useremo quelle penisole laggiù per avvicinarci a piedi, poi ci arrampicheremo lungo la corda che regge l’ancora. Qualsiasi ostacolo incontrerete sul vostro cammino, eliminatelo.- diede gli ordini Yara, rivolta a tutta la ciurma, senza distogliere lo sguardo dalla nave.

- Anche se si tratta di qualcuno dei tuoi uomini?- le domandò William, sorpreso.

- Temo che dopo la nostra imboscata dell’altro giorno, Tristan li abbia rinchiusi in cella. Quando ho parlato con Nigel, May aveva le mani legate.- rispose lei, guardandolo con la coda dell’occhio e stringendo i pugni per la rabbia.

- Andiamo.- aggiunse poi, cominciando ad avanzare.

Ridiscesero gli scogli dalla parte opposta, utilizzando qualsiasi protuberanza per nascondersi da occhi indiscreti; finalmente giunsero ai lembi di terra indicati da Yara poco prima e avanzarono lentamente, dopo essersi assicurati che nessuno fosse di vedetta.

- È la resa dei conti, cugino.- sussurrò piano la giovane, quando finalmente giunsero alla Perla Bianca

Salirono piano lungo la fune che portava direttamente sul ponte a poppa; non incontrarono nessun ostacolo, come aveva temuto Yara, che fu la prima a posare il piede sul legno massiccio.

Stranamente non vi era nessuno nei paraggi, così, dopo aver fatto segno agli altri di seguirla in silenzio, procedette verso prua, la spada nella mano destra, pronta ad essere usata.

- Fermi.- sussurrò improvvisamente, bloccando Jack dietro di lei; a poco più di due metri di distanza, vi era uno degli uomini di Tristan che voltava loro le spalle.

Diede una rapida occhiata in giro e notò che non vi erano membri della sua ciurma nei paraggi.

Come volevasi dimostrare. Tristan deve averli messi a tacere, almeno per il momento. disse fra sè e sè, facendo scorrere ancora una volta lo sguardo sugli uomini in vista, per essere sicura di non commettere errori.

Il respiro le si mozzò in gola, quando vide tra di loro Nigel, che si guardava intorno furtivo, quasi temesse di essere attaccato alle spalle.

Sentì la mano delicata di Jack afferrare la sua, forse avendo notato a sua volta la presenza del giovane.

Calmati, Yara, non significa nulla. Forse Tristan non l’ha messo in cella insieme agli altri solo per provocarti. Sì, sarà sicuramente così. cercò di autoconvincersi la mora, stringendo la mano dell’uomo.

Trasse un altro profondo respiro, poi, dopo un ultimo cenno verso il resto della ciurma, si avvicinò al mozzo a pochi metri di distanza, e senza tanti preamboli, lo trafisse con la spada.

L’urlo strozzato del malcapitato attirò l’attenzione degli altri presenti sul ponte e solo allora la giovane si rese conto della presenza del cugino.

- Ma che cavolo..- iniziò quest’ultimo, voltandosi verso di lei.

- Ben ritrovato, cugino. Ammettilo, un po’ ti sono mancata.- lo sfidò la Barked, avanzando verso di lui, seguita da Barbossa e gli altri.

- Tu. Ancora non ti sei arresa? Non riavrai mai la Perla Bianca.-

- Tu dici? Io invece sono sicura di si. Per non parlare del fatto che io ho una cosa che a te interessa parecchio. O sbaglio?- rispose lei, facendo scintillare l’anello che portava al dito.

- Il pezzo da 8…- sussurrò l’uomo davanti a lei, quasi stupendosi di non aver pensato prima che il gioiello fosse in mano sua.

- Esatto. Il pezzo da 8 che non avrai mai. Così come non avrai mai la mia nave.-

Si slanciò improvvisamente verso di lui, dando inizio ad un corpo a corpo, mentre la ciurma della Perla Nera lottava contro gli uomini di Tristan.

- Elizabeth, vai a liberare May e gli altri.- le urlò Yara, intenta a schivare gli attacchi del cugino.

- Ma…- cercò di protestare lei, intenta a combattere contro uno dei mozzi.

- Niente ma. Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.- la interruppe l’altra, parando un colpo sopra la testa.

Con la coda dell’occhio vide la bionda sparire sottocoperta, per poi tornare a concentrarsi sul suo avversario.

- Davvero pensi di potermi sconfiggere?-

- L’idea è quella, cugino. Ho con me l’intera ciurma della Perla Nera. Non la passerai liscia.-

Tristan l’attaccò, incrociando le loro spade e portando il suo volto a pochi centimetri da quello della ragazza.

- Ma noi siamo più forti.- sibilò il moro, prima di fare un passo indietro, riprendendo a combattere.

Yara doveva ammettere che non lo ricordava così abile con la spada, doveva essersi allenato parecchio negli ultimi anni; forse era da più tempo di quel che pensava che Tristan meditava quella battaglia.

Con un rapido movimento della lama, riuscì a ferirla ad un braccio e a scaraventarla terra, per poi sovrastarla in tutta la sua altezza.

- Ora chi è che ride, cugina?- esclamò l’uomo, sorridendole con aria di sfida, puntando la spada alla gola della ragazza.

Dal canto suo Yara non poteva fare nulla, era in trappola; i suoi compagni erano tutti impegnati nel combattimento e sembrava che nessuno fosse in grado in andare in suo soccorso.

Tristan si chinò su di lei e le afferrò la mano, strappandole l’anello dal dito medio della mano destra.

- Meraviglioso. Non ricordavo luccicasse così tanto.- commentò l’altro, ammirandolo alla luce del sole.

- Bè, ora che ho ottenuto quello che volevo, credo proprio che tu non mi serva più. Porta tanti saluti allo zio John. Addio Yara.- esclamò riabbassando lo sguardo su di lei, e stava per affondare la lama al centro del suo petto, quando una figura alta e snella lo fermò appena in tempo.

In un primo momento Yara credette di trattasse di Jack o di William, ma quando si rese conto di chi era veramente, ancora una volta il respiro le si mozzò nei polmoni.

- Che diavolo stai facendo?- sbottò Tristan, guardando Nigel dal basso.

- Faccio quello che avrei dovuto fare molto tempo fa.- e senza aggiungere altro, attaccò quello che negli ultimi anni era diventato il suo capitano, cercando di rimediare, con quei fendenti, a tutti gli errori che aveva fatto da quando, quel maledetto giorno di due anni prima, era stato gettato in mare, lontano dalla sua ciurma, lontano dalla sua nave, lontano dalla donna che amava.

Lui e Tristan lottarono per un po’, mentre la mora li guardava impotente, senza sapere bene cosa fare; non si aspettava che Nigel intervenisse in suo soccorso, l’aveva visto lottare contro Gibbs solo pochi attimi prima.

Avrebbe voluto abbracciarlo, baciarlo, chiedergli scusa per averlo lasciato in mare, per non averlo cercato abbastanza, ma non aveva la forza di fare niente di tutto quello.

- Brutto… ragazzino… impertinente e… ingrato.- continuava ad ululare suo cugino, parando i colpi del suo avversario.

- Ti ho… accolto nella mia ciurma. Ti ho… aiutato a crescere in tutti questi anni, e tu mi ripaghi così?- aggiunse, mentre i due combattenti si prendevano una pausa dalla lotta.

- È vero, mi hai accolto e mi hai cresciuto in tutti questi anni. Ma perché? Probabilmente solo per usarmi contro il mio vero capitano. Contro la donna… che amo.- rispose Nigel, guardando Yara, mentre quest’ultima tratteneva il respiro a quelle parole.

- Ma ora basta, non sarò più il tuo burattino.- urlò il giovane con occhi pieni di odio, e ripartì all’attacco.

La piratessa ancora non riusciva a muovere un muscolo; continuava a sentire le parole del ragazzo scorrerle dentro, come un fiume in piena, un caldo fiume che non riusciva ad arginare.

Poi tutto accadde in fretta: Tristan che si slanciava verso il pirata, la sua spada che gli trafiggeva il busto da parte a parte, il rantolo disperato di Nigel, la risata dell’uomo davanti a lui, l’urlo di Yara che si gettava sul corpo dell’amico, accasciato a terra.

- Nigel, no. Nigel! NIGEL!- continuava ad urlare la giovane, mentre il cugino si allontanava.

- Ora capisci cosa significa sfidare Tristan Barked.- furono le ultime parole dell’uomo, e senza aggiungere altro se ne andò, lasciando i due ragazzi a terra, senza più degnarli di uno sguardo.

- Nigel, Nigel, guardami. Non puoi morire, non puoi.- cercò di tenerlo sveglio la mora, guardandolo in volto, attraverso le lacrime.

- Ehi, stai… stai tranquilla. Coff coff! Non ho… non ho intenzione di lasciarti andare così, non ora che ti ho ritrovata.- cercò di dire lui con voce roca, ma le sue parole furono interrotte da un conato e dalla sua bocca uscì solo sangue.

- No, Nigel. Ti cureremo, te lo prometto. Ti faremo tornare come nuovo.- cercò di rassicurarlo a sua volta, accarezzandogli i capelli.

- Yara.- sentì una voce vicino a lei.

Si voltò veloce, e tra il velo di lacrime che le offuscava la vista, vide il volto preoccupato di Jack, che cercava di capire cosa fosse successo.

- Nigel… lui… Tristan l’ha colpito, ha… ha bisogno di cure…- tentò di spiegargli tra i singhiozzi.

- Stai tranquilla, andrà tutto bene, te lo prometto. Will, dammi una mano.- le rispose l’uomo, rivolgendosi poi a Turner che l’aveva raggiunto.

La giovane quasi non si accorse di quello che accadde dopo, semplicemente si rese conto di trovarsi su una delle scialuppe, diretta verso la Perla Nera, al fianco di Nigel che sembrava aver perso conoscenza.

- Ti prego, non mi lasciare.- sussurrò piano, sperando di poter rivedere presto i suoi bellissimi occhi azzurri, mentre un altro paio di occhi scuri come la pece fissavano la scena con il cuore spezzato.

 

 

Note dell’autrice:

Allora, prima di tutto non uccidetemi per l’ultima frase, vi prometto che alla fine x Jack si risolverà tutto. :P

Poi… siiiii, lo so, è una vita che non aggiorno, ma capitemi, il periodo di esami è stato massacrante, spero di rimediare. ^^

Bè, ovviamente non posso non approfittarne per… PARLARE DELL’ULTIMO FILM!!! O.O

Che ne pensate gente, come vi è sembrato?

A me non è dispiaciuto, anche se senza Will ed Elizabeth, non è stata la stessa cosa.

E vogliamo parlare di Barbossa??? -.-

No dico, quello vi sembrava il capitano Barbossa??????
hanno rischiato di distruggermi un mito. -.-

Però la cara Penelope se l’è cavata egregiamente, quindi come 4° film non mi è disp.

Vediamo cosa combinano nel 5° (se lo faranno).

Vabbè direi che mi manca solo di promettervi che aggiornerò più spesso e… BUONE VACANZE!! ^^

Love_music: Noooooo, ti scongiuro, non mi distruggere la protagonista! XD ti giuro che Jack non soffrirà troppo, ma risparmiala. :P Come vedi è andata male anche stavolta; prima o poi ce la faranno a riprendersi questa benedetta Perla Bianca. E ti prometto che accadrà presto. ;) continua a seguirmi e buone vacanze! Un bacio :*

_Josephina Jonas_: ahahahah!! Vero, ho fatto Jack parecchio puccioso, e questo capitolo ancora peggio. Però se hai visto l’ultimo film, mi puoi confermare che il mio non va molto lontano da quello della dolce Angelica. :P Continua a seguirmi, mi raccomando. Un bacio :*

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Capitolo 12
*** Cap. 12 Lotteremo insieme ***


Cap. 12 Lotteremo insieme

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 12 Lotteremo insieme

 

Erano trascorsi tre giorni da quando Jack e Will avevano condotto Nigel sulla Perla Nera, ormai affollatissima a causa dell’arrivo della ciurma della piratessa a bordo, e il giovane non aveva ancora ripreso conoscenza; Yara non lasciava il suo capezzale nemmeno per un secondo e nemmeno per consumare i pasti.

Da quando il ragazzo era stato ferito a morte, la Barked non aveva mangiato quasi nulla, mentre Elizabeth e gli altri cominciavano a preoccuparsi.

- Così sta mettendo a rischio anche la sua salute.- stava dicendo la bionda sul ponte, dopo essere uscita dalla cabina della ragazza con l’ennesimo rifiuto e il vassoio ancora intatto in mano.

- È abbastanza grande da decidere della sua vita, non credete? Quando avrà fame, lo chiederà.- ribattè Sparrow piccato, allontanandosi dagli altri che lo guardarono stupiti.

Non voleva essere così aggressivo, ma era l’unico modo che conosceva per nascondere il suo dolore; gli faceva male vedere Yara così provata, come gli faceva male vedere nei suoi occhi l’amore che provava per quel ragazzo.

In tutta la sua vita non avrebbe mai pensato di potersi innamorare, lui era il tipico pirata che ad ogni villaggio in cui faceva scalo, amava intrattenersi con le fanciulle del posto, meritandosi qualche schiaffone, certo, ma erano sempre e solo avventure da marinaio.

Ma con lei era stato diverso; forse per la prima volta in vita sua provava dei sentimenti veri, felicità, amore, dolore.

E facevano male, tremendamente male.

Se l’avesse saputo prima, avrebbe fatto di tutto per non innamorarsi di quella giovane dagli occhi smeraldini che da sempre era stata sua nemica.

Nel frattempo Yara si trovava nella sua cabina; aveva gli occhi che le si chiudevano, in settantadue ore ne aveva dormite si e no cinque e cominciava a sentirsi debole a causa della carenza di cibo.

Ma non ce la faceva; appena Elizabeth le metteva davanti il vassoio con la minestra fumante, sapeva che non sarebbe riuscita a buttarne giù nemmeno un boccone.

Inoltre non voleva lasciare Nigel; sapeva che stava facendo del male a Jack, glielo aveva letto negli occhi quelle poche volte che era andato a vedere come stesse.

Ma non poteva farci nulla, era più forte di lei; non voleva perderlo, non voleva lasciarlo solo, non dopo che aveva rischiato tutto quello per lei, non dopo che le aveva detto di amarla.

Appoggiò piano la testa sulle braccia, cercando di riposare un po’ gli occhi, quando percepì un movimento accanto a sé.

- Y-Yara.- sussurrò Nigel, quasi impercettibilmente,

- Si, si, sono qui. Nigel, mi senti? Sono qui.- rispose la giovane alzandosi di scatto e accarezzandogli i capelli.

Finalmente aprì del tutto gli occhi, mettendo a fuoco ciò che lo circondava e soprattutto il volto della Barked.

- Yara. Dove.. dove mi trovo?- chiese poi spaesato, cercando di mettersi a sedere.

- Non fare movimenti bruschi o la ferità si riaprirà.- gli disse, posandogli una mano sulla spalla per farlo ridistendere.

- Siamo sulla Perla Nera. È tutto a posto, ora vado a chiamare il dottore che ti da un’occhiata.- lo rassicurò alzandosi in piedi ed accingendosi ad uscire dalla cabina, quando fu fermata da una mano del ragazzo che le aveva afferrato il braccio.

- Yara, dimmi che mi hai perdonato. Ne ho bisogno.-

La mora lo guardò per alcuni secondi, prima di afferrargli la mano.

- Ne parliamo dopo. Ora hai bisogno del dottore.-

Andò alla ricerca di Gibbs che si era rivelato un ottimo medico, cosa di cui Yara non era a conoscenza, e inevitabilmente li seguirono tutti nella cabina della piratessa, curiosi di sapere come stesse il giovane.

- La ferita si sta rimarginando, ma dovrai stare a riposo ancora un po’ per recuperare le forze.- sentenziò il primo ufficiale, dopo averlo visitato accuratamente.

- La ringrazio.- rispose il paziente, sospirando impotente.

- Grazie, Gibbs, non ti ringrazierò mai abbastanza.- si rivolse a lui Yara.

- Ho fatto il mio dovere, capitano Barked, spero solo di averlo fatto bene.-

- Ne sono certa.- lo rassicurò lei sorridendogli, per poi lasciarlo uscire.

- Allora, come ti senti?- domandò Elizabeth al ragazzo, mentre la piratessa si risedeva accanto a lui.

- Potrebbe andare meglio diciamo. Vi ringrazio per l’aiuto.- rispose Nigel, guardando la bionda e i suoi due accompagnatori.

- Sei amico di Yara, e questo ci basta.- gli rispose William, sorridendo.

- Così tu saresti il famoso capitano della Perla Nera. Ho sentito molto parlare di te.- aggiunse il giovane dagli occhi azzurri, sollevandosi un po’ con l’aiuto dell’amica.

- Così dicono.- rispose semplicemente Jack, incapace di aggiungere altro.

- Ti ringrazio per aver aiutato Yara. In qualunque modo tu l’abbia fatto.- si rivolse ancora a lui Nigel, toccandosi la fasciatura stretta.

Sparrow e la Barked non poterono fare a meno di guardarsi, mentre qualcosa si spezzava in entrambi.

- Ho fatto solo quello che dovevo. Siamo nemici, è vero, ma non si rifiuta il proprio aiuto ad una vecchia conoscenza.- rispose Jack, senza distogliere lo sguardo dalla ragazza, che invece fissava Nigel.

- Cos’è successo con Tristan?- chiese poi quest’ultimo, curioso.

- Niente. Ci siamo allontanati un po’ dalla Baia, ma non ci ha inseguiti. Ha ottenuto ciò che voleva, ha la Perla, ha il pezzo da 8, non gli interessa più che io sia viva o morta.- gli spiegò la piratessa, guardando la mano in cui tre giorni prima vi era l’anello di suo padre.

- Già, l’anello. Non sono riuscito ad impedirgli di prenderlo. Mi dispiace.- continuò lui, con tono mortificato.

- Nigel, non è colpa tua. Tu hai fatto tanto per me, e non lo dimenticherò.-

William non potè fare a meno di osservare lo sguardo che si scambiarono i due; tra di loro doveva esserci un legame molto profondo, lo si capiva subito.

Poi con la coda dell’occhio notò lo sguardo di Jack; non lo aveva mai visto così, erano giorni che quasi non lo riconosceva, e temeva che la causa fosse proprio il riavvicinamento tra Yara e l’amico.

- Che hai intenzione di fare adesso?- domandò Turner, interrompendo quello scambio di sguardi in un timido aiuto verso il compagno.

- Devo ancora mettere a punto un piano, ma quel che è certo è che non ho intenzione di lasciare a Tristan quel che è mio di diritto. Papà non me lo perdonerebbe mai.-

Sentì un tocco delicato sfiorarle la guancia e alzando gli occhi si rese conto che era stato Nigel.

- Sono sicuro che tuo padre è orgoglioso di te, comunque andrà a finire. Lo è sempre stato, e lo sarà sempre.- le disse con dolcezza, mentre un velo di lacrime offuscava lo sguardo della ragazza.

- Noi… noi vi lasciamo soli. Ci vediamo dopo. Se avete bisogno… chiamate.- intervenne Elizabeth, spingendo gli altri due fuori dalla cabina.

Quando finalmente furono soli, Yara si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

- Ti fa male la ferita?- domandò poi, distogliendo lo sguardo da quello dell’amico.

- Un po’, ma sta passando.-

Per un po’ nessuno dei due parlò, ma Yara sentiva i suoi occhi puntati addosso.

- Che cos’hai? Ti vedo strana, diversa.- aggiunse poi il ragazzo, sollevandole il volto, portandole una mano sotto al mento.

- Sono successe tante cose Nigel, non puoi pretendere che torni tutto come prima in un batter d’occhio.-

- Hai ragione. E ti chiedo scusa, non smetterò mai di farlo.- sospirò Nigel, senza distogliere lo sguardo da lei.

- Non è solo questo.-

- Allora cosa?- la incitò il moro, fissando i suoi occhi di smeraldo.

Yara non sapeva se raccontargli di Jack, ma tenerglielo nascosto le sembrava un reato; avevano sempre parlato di tutto, anche quando la loro amicizia si era tramutata in qualcosa di più e non se la sentiva di mentirgli proprio ora.

- Io… io e Jack… abbiamo avuto… una storia, in questi mesi.-

Notò come una smorfia di dolore dipingersi sul volto del giovane davanti a lei, e quello le fece male.

- Lo ami?-

- Io… non lo so. Credevo di si, ma ora che tu sei tornato… sono confusa, Nigel.- rispose lei, coprendosi la faccia con le mani.

Il giovane non disse nulla, e Yara temette che le avrebbe riversato addosso tutto il suo rancore, ma non fu così.

- D’accordo, non è una decisione che devi prendere adesso. Io ti amo, e lo sai, ma qualunque sarà la tua scelta, io la accetterò.-

Le lacrime cominciarono a rigarle il volto, mentre fissava quegli occhi così profondi che l’avevano fatta innamorare.

- Oh, Nigel.- esclamò, abbracciandolo stretto.

- Ahi! Ehi, vacci piano, sono ancora convalescente.- la rimproverò lui ridendo.

- Ops, scusa.- disse lei, ridendo tra le lacrime, mentre si asciugava le guance.

- Ora è meglio che ti lasci riposare un po’. Torno più tardi.- aggiunse la piratessa alzandosi in piedi ed avviandosi verso la porta.

- Yara.- la fermò Nigel.

- Si?-

- Voglio essere con te nella battaglia.-

- Che cosa? Non se ne parla. Sei stato ferito, non ho intenzione di far si che capiti di nuovo.-

- Non capiterà, ma non ho intenzione di restarmene qui a guardarti combattere senza muovere un muscolo.-

La Barked lo guardò per un po’, riflettendo sulle sue parole.

- D’accordo, se è questo quello che vuoi. Ora risposa, ci vediamo dopo.-

Uscì dalla cabina, chiudendosi la porta alle spalle e dirigendosi verso il ponte.

Qualcosa di suo l’aveva recuperato, ora le mancavano solo la Perla Bianca e l’anello di suo padre.

 

 

Note dell’autrice:

Si, lo so, un altro mese senza aggiornare, ma sono stata in vacanza, quindi sono scusata. V.V

Anche noi artisti abbiamo bisogno di riposare ogni tanto………….. ok, ho detto la cazzata, ora passiamo alle cose serie.

Vi prego, fan sfegatate di Jack, non uccidetemi!!!! O.O

Lo so, il vostro beniamino sta soffrendo, ma vi assicuro che anche io adoro Jack e che presto si risolverà tutto.

Diciamo che non ho voluto scrivere una delle solite storie in cui una nuova ragazza spunta dal nulla, fa innamorare il protagonista a vivono per sempre felici e contenti.

In fondo la storia è incentrata sull’avventura della Perla Bianca, non sulla storia d’amore.

……………….

Vi ho convinte??? O.O spero di si, o rischio la morte!! XD

Come sono andate o come stanno andando le vostre vacanze???

Io purtroppo le ho finite, e ora si torna a studiare per gli esami di settembre. -.-

 

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Capitolo 13
*** Cap. 13 La fratellanza ***


Cap. 13 La fratellanza

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 13 La fratellanza

 

Il sole le fece quasi male agli occhi quando salì sul ponte, dopo aver trascorso tre giorni rinchiusa nella sua cabina.

- Guardate chi è tornata dal letargo. Come sta il ragazzo?- le chiese Barbossa appena la vide.

- Meglio. Gibbs ha detto che si rimetterà completamente.-

- Molto bene.- ribattè semplicemente l’uomo, dirigendosi verso il timone.

Poco lontano, appoggiato al parapetto della nave, Yara intravide Jack con lo sguardo perso verso l’orizzonte; le faceva male vederlo così, non poteva negarlo.

La piratessa non era per niente sicura dei suoi sentimenti; amava Nigel, ma voleva bene a Jack.

Forse… forse amava anche lui.

Non riusciva a darsi una risposta sensata; per un millesimo di secondo aveva quasi odiato il fatto che Nigel fosse tornato, forse avrebbe davvero potuto costruire qualcosa con Jack, forse lui era davvero la persona giusta.

Ci sono troppi forse, si era detta più di una volta, riflettendo su tutto quello.

Poi si era resa conto che, Nigel o non Nigel, una volta recuperata la Perla Bianca, lei se ne sarebbe andata, sarebbe tornata alla sua vita, sarebbe tornata ad essere il capitano di una delle navi più temute degli oceani insieme alla Perla Nera, e loro due sarebbero stati di nuovo nemici.

Si avvicinò piano all’uomo, titubante per ciò che stava per fare, forse proprio perché non aveva la più pallida idea di quello che doveva dirgli.

- Jack.- attirò la sua attenzione la giovane.

L’altro si voltò verso di lei, fissandola per alcuni secondi, poi riportò lo sguardo sull’oceano.

- Come sta Nigel?-

- M-meglio.- rispose semplicemente Yara.

Rimasero in silenzio per un po’, poi la giovane decise di parlare.

- Jack, ascolta…- ma fu subito interrotta dalla voce incrinata del pirata.

- No, Yara, non ora. Non voglio che tu dica cose affrettate, ok? Non voglio che nasca del rancore tra di noi. Ne riparleremo quando tutta questa faccenda sarà conclusa, d’accordo?- esclamò il pirata, volandosi verso di lei e guardandola finalmente negli occhi.

- O-ok.- rispose la Barked cercando di trattenere le lacrime; non sapeva nemmeno lei perché spingessero per uscire, ma le sentiva pungere, pronte a sgorgare come una sorgente.

- Nave a ore 2!- li risvegliò la voce del nano Marty, come sempre in piedi sul parapetto della nave, intento a scrutare l’orizzonte.

Entrambi si voltarono nella direzione indicata, notando un piccolo puntino lontano che si avvicinava velocemente.

- Di cosa si tratta?- chiese Yara, raggiungendo William che aveva il cannocchiale puntato sull’imbarcazione sconosciuta.

- Non ne ho la minima idea.-

- Fammi dare un’occhiata.-

La piratessa prese lo strumento dalla mani dell’amico, avvicinandolo all’occhio destro.

- Dannazione.- esclamò improvvisamente.

- Che succede?- domandò Elizabeth preoccupata, mentre anche Barbossa si avvicinava a loro.

- È una delle navi della fratellanza.- spiegò, senza distogliere lo sguardo dalla figura che si avvicinava e di cui ormai si potevano distinguere i tratti principali.

- Che cosa?- chiesero gli altri all’unisono.

- Jack, dai un’occhiata.- disse la ragazza, allungandogli il cannocchiale.

- Hai ragione, è la nave di Sao Fang. O di chi ha preso il suo posto dopo che la nostra Elizabeth ha ceduto il comando.- affermò Sparrow.

- Che diavolo ci fa qui?- domandò retoricamente Barbossa, guardando a sua volta.

- Temo che Tristan si sia mosso.- rispose Yara, digrignando i denti.

- Ma non è possibile. Voglio dire, tutti i pirati nobili sanno che fai parte della fratellanza. Tristan non potrà prendere il tuo posto.- intervenne la bionda, quasi spaventata.

- Avrà in mente qualcosa, anche se non so cosa. Non tutti sanno che mio padre è caduto in battaglia parecchi anni fa, tra i membri della fratellanza non corre buon sangue e non sempre si interessano di quello che succede agli altri. Anzi, la morte di uno di loro significa più potere per gli altri.-

- Ma come possono pensare che tuo padre non abbia passato l’eredità a te? Una volta che vedranno tuo cugino, capiranno che l’ex membro è morto.- esclamò Turner, cercando di trovare una soluzione possibile a tutta quella situazione.

- Ricordate quello che vi ho detto quando sono arrivata sulla Perla Nera? Alla morte di mio padre, Tristan pensava che, essendo un maschio, avrebbe preso il posto dello zio. Credo che voglia trovare un modo per convincere gli altri pirati nobili che così è stato. Infondo sarebbe anche una cosa sensata e logica.-

- Devo ricordarti che anche io e Jack siamo membri della fratellanza? – le fece notare Barbossa, guardandola, sicuro di aver trovato la soluzione; la fratellanza non avrebbe mai iniziato una riunione senza che tutti i membri fossero presenti.

- Tristan non è uno sprovveduto, avrà avuto un piano prima di convocare gli altri pirati. Vi ricordo che qualche anno fa avete portato un po’ di scompiglio nel gruppo, non sarà difficile per lui convincerli del vostro tradimento.-

- Una cosa è certa. Noi non siamo stati invitati.- intervenne Jack, guadagnandosi un’occhiata da parte del resto della ciurma.

- Tuo padre è il capo o non so cosa. Fai qualcosa no?- esclamò Elizabeth, quasi con voce isterica.

- Ecco… non è che io e…papà abbiamo un rapporto molto… familiare, mia cara. E comunque resta il fatto che per parlare con mio… padre, devo entrare nella sala e non penso che Tristan me lo permetterebbe così facilmente.- rispose l’altro, con la sua solita aria stralunata.

- In altre parole non abbiamo molta scelta. Come ci muoviamo?- domandò Barbossa, rivolto a Yara.

- Dobbiamo mettere a punto un piano. Rivoglio la mia nave, rivoglio il mio anello e rivoglio il mio posto nella fratellanza.-

 

 

 

Note dell’autrice:

Si, lo so, un altro mese senza aggiornare, ed è pure un capitolo corto… in poche parole potrei rischiare il linciaggio!! T.T

Ma spero nella vostra pietà, sono sommersa dallo studio e in agosto mi sono dovuta godere gli ultimi giorni di vacanza. ç_ç

Comunque sia sono tornata, e spero di farlo ancora non troppo tardi (anche se vi ricordo la parola ESAMI -.-).

Aaaalloooora, che direte??? Tristan si è finalmente mosso e la storia sta entrando nel vivo; non manca tantissimo alla fine, non resta che attendere. XD

Love_music: hai ragione, io almeno sono un’autrice mensile. v.v guardiamo il lato positivo, la FF durerà di più. XD ti prego, dimmi che la accetti come scusa. XD siii, lo so, Yara e Nigel sono sulla tua lista nera, xò le motivazioni che ha dato la piratessa non sono sbagliate *.* cmq grazie, sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto. ^^ questo è un po’ breve, ma da il via alla battaglia finale.. :P in vacanza??? wow, come è andata???? J io purtroppo sono già in fase studio da un po’ e non  vedo l’ora finisca settembre. -.- Un bacione grandeeeee!! :*

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Capitolo 14
*** Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio ***


Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 14 Mi riprendo ciò che è mio

 

Yara, Jack, Barbossa, Will ed Elizabeth si diressero veloci verso alcune tavole di legno disposte orizzontalmente sul ponte della nave e vi disposero alcune carte che ritraevano la Baia dei Relitti e il luogo in cui, solitamente, avvenivano le riunioni della fratellanza.

- Questa volta non dobbiamo sbagliare. Rivoglio ciò che è mio e lo otterrò.- esclamò la piratessa, fissando le mappe davanti a lei, parlando più con stessa che con gli altri.

- Come ci muoviamo?- insistette il vecchio capitano, stanco di tutte quelle chiacchiere e desideroso di agire; se quello che diceva la ragazza era vero, presto Tristan avrebbe minato la sua reputazione all’interno della fratellanza e non poteva permetterlo.

- D’accordo.- esclamò la giovane dopo pochi secondi di riflessione.

- Questa volta dobbiamo agire d’astuzia. Barbossa, tu recupererai la Perla Bianca con una parte della ciurma, mentre noi quattro faremo una bella sorpresina al cuginetto con gli altri uomini.-

- Cosa? Ehi, io non voglio essere escluso dalla battaglia.- protestò l’uomo, dopo aver ascoltato le parole di Yara.

- Non rimarrai escluso, Hector. Se Tristan non sarà a bordo, impadronirsi della nave sarà un gioco da ragazzi e una volta che l’avrete portata al sicuro, ci raggiungerete.- gli spiegò lei, guardandolo spazientita.

Barbossa ci riflettè per un minuto, poi annuì.

- Molto bene. Noi irromperemo dall’entrata principale.-

- Dall’entrata principale? Ma ci sarà sicuramente qualcuno di guardia.- la interruppe William, guardandola stupito.

- Non avrai paura di quattro piratuncoli da strapazzo? E poi avrà più l’effetto a sorpresa, non credi?- gli rispose Yara, guadandolo con un sorriso furbo.

- Quando agiremo?- pose un’altra domanda Barbossa, impaziente di agire.

- Tra tre giorni.-

- Tre giorni? Per quell’ora se ne saranno già andati tutti.- urlò l’uomo, picchiando un pugno sul tavolo.

- Rilassati, Barbossa. Voglio che Tristan si senta al sicuro prima di attaccarlo. Senza contare che so per certo che ha organizzato la riunione con gli altri membri della fratellanza proprio tra tre giorni.-

- E chi te l’avrebbe detto? Un uccellino?- domandò sarcastico il vecchio pirata.

- No, una scimmietta.-

- Scusa?-

- Ehm… qualche giorno fa ho preso in prestito Jack per mandare un messaggio a May.- rispose Yara titubante, indicando l’animaletto sulla spalla dell’uomo.

- Traditore.- lo sentì sussurrare alla scimmia, che sembrava a sua volta dispiaciuta di aver fatto qualcosa di nascosto al suo padrone.

- Inoltre…- iniziò Yara, attirando nuovamente l’attenzione di tutti.

- Inoltre Nigel vuole partecipare alla battaglia e voglio essere sicura che si sia ripreso.-

- Sei sicura che sia la cosa giusta da fare? Voglio dire, ha riportato una brutta ferita, forse tornare a combattere così presto potrebbe fargli male.- commentò Elizabeth, guardandola negli occhi.

- È quello che penso anche io. Ma conosco Nigel, è cocciuto e nessuno gli farà cambiare idea.- rispose la ragazza, sospirando rassegnata.

- È abbastanza grande e vaccinato da decidere cosa fare, non credete? Se vuole combattere nessuno glielo può impedire.- intervenne Jack, parlando per la prima volta da quando avevano avvistato la nave di Sao Fang.

Yara lo guardò un po’ stupita e un po’ rincuorata; forse lui e Nigel avrebbero anche potuto essere amici.

Adesso non esagerare, però, si rimproverò scuotendo la testa e senza riuscire a trattenere un sorriso divertito.

Così passarono i tre giorni stabiliti; i rapporti tra Yara e Jack cominciavano a migliorare, anche se tra di loro c’era sempre quell’aria di tensione che tutti avevano ormai notato; Nigel si ristabiliva in fretta e la mattina del grande giorno sembrò essersi ripreso completamente.

- Sarà l’idea di spaccare la faccia a quello stronzo di Tristan.- aveva risposto il ragazzo, quando Elizabeth glielo aveva fatto notare.

Tutti erano pronti a quella che doveva essere la battaglia decisiva; Barbossa e la sua parte di uomini si trovavano già sulle scialuppe, in procinto di dirigersi verso la Perla Bianca.

- Molto bene. Noi andiamo. Ci vediamo dopo, appena la tua amata nave sarà al sicuro.- la avvisò sarcasticamente il pirata; non gli andava ancora giù il fatto che Yara volesse escluderlo dalla battaglia decisiva.

- D’accordo. Mi raccomando, non mi danneggiate la nave.-

- Ma sentitela, ha pure delle pretese.- lo sentì borbottare, mentre scivolava leggero sulle onde.

La giovane sorrise, mentre anche lei e gli altri calavano in mare le restanti scialuppe per dirigersi verso l’edificio che ospitava la riunione della fratellanza.

Nascosero le imbarcazioni dietro gli scogli e si diressero a piedi verso l’entrata.

Attesero pochi minuti, prima di sentire l’urlo di battaglia provenire dalla Perla Bianca.

- Barbossa e gli altri sono entrati in azione.- li avvisò inutilmente William; quello era il loro segnale per fare irruzione.

- Molto bene. Ora tocca a noi; apriamo le danze. Ci sarà da divertirsi.- esclamò Yara sorridendo, e si diresse verso la prima sentinella.

 

 

Note dell’autrice:

Si, lo so, un altro mese; bè, ho deciso che non dirò più “spero di riuscire ad aggiornare presto” tanto non lo faccio. XD

Chiedo comunque perdono, ma  le ultime settimane sono state un po’ movimentate, tra esami e problemi personali.

Ora poi ho pure ricominciato le lezioni, quindi mettetevi il cuore in pace. XD

Chris Hazard: una nuova lettrice! ^^ o almeno “commentatrice” XD sono contenta che la storia ti piaccia, così come il suo capitano. J introdurre un nuovo personaggio è sempre un rischio, ma spero sempre di azzeccarci bene con i miei. ^^ l’idea della Perla Bianca mi ha colpito un mattino all’improvviso e mi è piaciuta subito, sono contenta piaccia anche ai miei lettori. J bacio

Love_music: ecco, giusto, non fare gesti affrettati. O.O se vengo linciata, poi la storia chi la finisce? Almeno lasciami il tempo di fare testamento *approfitta del momento per scappare… ma poi ci ripensa e torna* Mi perdoni ancora??? ^^ Meno male, introdurre un cattivo ha sempre i suoi lati positivi. XD poi come hai letto le cose tra Yara e Jack si stanno un po’ aggiustando, quindi niente più minacce di morte. :P il fatto di Elizabeth in effetti l’ho inserito xkè mi serviva un escamotage, xò proprio non saprei. XD se dico… perdita della memoria della nostra Elizabeth?? XD A presto ^^ (spero -.-) Un bacioneeeeeee :*

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Capitolo 15
*** Cap. 15 Vendetta ***


Cap. 15 Vendetta

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 15 Vendetta

 

Metà della ciurma della Perla Nera abbatté gli uomini di Tristan uno ad uno, producendo il minor rumore possibile per non rovinare l’effetto a sorpresa di cui Yara aveva parlato.

- Ce ne sono altri?- chiese la giovane, dopo aver ucciso ben tre dei suoi avversari.

- No, la via è libera.- la rassicurò Nigel, non notando la presenza di altri tra i suoi ormai ex compagni.

- Perfetto. Seguitemi.- ordinò quindi la piratessa, avanzando lentamente verso il salone del Consiglio.

- E che ci dici di Sparrow e Barbossa?- stava chiedendo uno dei nove pirati nobili, probabilmente rivolgendosi a Tristan.

- Fermi.- ordinò sottovoce la mora, facendo segno ai suoi compagni; era troppo curiosa di sapere cosa stava combinando suo cugino per poter fare irruzione nella stanza così presto.

- Sapete tutti cosa quei due pirati hanno scatenato pochi anni fa. Vi siete forse dimenticati dello scompiglio che hanno portato nella fratellanza a causa del cuore di Davy Jones?- rispose Tristan, con voce autoritaria.

- Non devi certo essere tu a ricordarcelo. Questo significa che i due capitani della Perla Nera ci hanno… traditi?- domandò quello che la giovane riconobbe come Ammand il Corsaro, con un tono di voce che sembrava alquanto incredulo.

- Esattamente.-

- E tu non dici niente, Teague? È di tuo figlio che stiamo parlando.- intervenne una nuova voce.

- A dire il vero io e il piccolo Jackie non abbiamo un gran rapporto di padre e figlio, mia cara Ching.- rispose quello che doveva essere l’uomo interpellato; con la coda dell’occhio Yara vide Jack fare un gesto eloquente in direzione di Elizabeth.

- Quindi, ricapitolando; Sparrow e Barbossa hanno tradito la fratelonsa e il vecchio John Barked ha lasciato il comando della Perla Blanche e il pezzo da otto a te. E tu shi hai convocato ojji per prendere provvedimonti, c’est juste?- esclamò il capitano Chevalle, con il suo forte accento francese.

- Le cose stanno proprio così.-

- E che mi dici della giovane figlia di Barked? Ero convinta che alla sua morte avrebbe lasciato il comando a lei. Per anni l’ha istruita al combattimento e più di una volta l’ho vista in azione, è sempre stata un ottimo pirata.- prese ancora una volta la parola la Vedova Ching.

Sono proprio curiosa di vedere cosa t’inventerai ora, pensò tra sè e sè Yara, aguzzando le orecchie.

- Alla morte del mio povero zio, mia cugina Yara è stata colpita da un dolore fortissimo, che l’ha portata all’autodistruzione. L’ultima volta che l’ho vista vagava come impazzita su un’isola sperduta. Non potevo più tenerla con me; mi è pianto il cuore, ma ho  dovuto abbandonarla, per il bene della ciurma.- spiegò Tristan, fingendosi veramente addolorato.

- Ma senti questo. Ok, credo di averne abbastanza.- esclamò Yara, con un tono di voce normale, e senza aggiungere altro, entrò teatralmente nel salone.

- Sono contenta di sapere che tieni tanto a me, cugino.- esclamò la piratessa, spada alla mano e sorriso beffardo sul volto.

- Yara.- sibilò l’uomo, come un serpente infastidito dal predatore.

- Proprio io, cugino. Hai commesso un pessimo errore a lasciarmi viva. Davvero pensavi che avrei rinunciato così facilmente a ciò che è mio?-

- Pensavo fossi abbastanza intelligente da farlo.- rispose l’altro, sguainando la spada.

- Tristan, Tristan, quanto si vede che non mi conosci.- disse la ragazza, scuotendo la testa.

- Ma.. ma tu non eri… impazzita?- intervenne Ammand, alzandosi in piedi.

- Davvero avete creduto a tutto quello che Tristan vi ha detto? Caro Corsaro, mi deludete. Come ha fatto notare poco fa la Nobile Ching, mio padre ha lasciato la Perla Bianca e il posto nella fratellanza a me, capitan Yara Barked. Ma mio cugino ha pensato bene di costruirsi una ciurma tutta sua e sottrarmi tutto ciò che avevo. Ma ho trovato un paio di amici che mi daranno una mano e riprendermi tutto.-

- Jack Sparrow!- esclamarono tutti, notando finalmente la presenza del pirata dietro la giovane.

- È un piacere rivedervi, Signori. Papà.- aggiunse poi Jack, rivolto al vecchio pirata seduto in disparte.

- Io non shi sto capendo nionte. Sparrow non era un traître?- proruppe Chevalle, con voce acuta.

- Qui nessuno è un traditore, Capitaine Chevalle. L’unico che deve essere eliminato…- ma la sua risposta fu interrotta dall’arrivo di Barbossa e i suoi uomini.

- Ci siamo persi qualcosa?- chiese sarcastico il vecchio pirata, riponendo la spada nel fodero.

- Barbossa.- esclamarono di nuovo i membri della fratellanza.

- Niente di particolare, capitan Barbossa. Stavo semplicemente illustrando a questi nobili signori come stanno realmente le cose, dal momento che il caro cugino ha raccontato un sacco di fandonie. La Perla?- chiese poi Yara, preoccupata per la sua nave.

- Al sicuro, insieme alla Perla Nera.-

- La… la mia nave. La mia ciurma, cosa avete fatto?- urlò Tristan, con voce quasi isterica, avanzando di un passo.

- Tzs, Tzs, Tzs, Tzs. Ti sbagli, cugino, la Perla Bianca è MIA e IO ne sono tornata in possesso.- intervenne la piratessa, scuotendo la testa.

- Per quanto riguarda la tua ciurma..- continuò il vecchio capitano della Perla Nera. – Credo stia galleggiando nell’oceano. Oh, ma stai tranquillo, qualcuno l’ho risparmiato. Credo che in questo momento si trovino legati da qualche parte tra gli scogli.-

Tristan aprì e chiuse la bocca come a voler dire qualcosa, ma fu preceduto dalla mora.

- Come stavo dicendo prima che il caro Hector m’interrompesse, l’unico che deve essere eliminato, qui, è proprio Tristan. Come traditore, sì, traditore della sua famiglia.- riprese a parlare la ragazza, guardando il cugino con sguardo di fuoco.

- Sono sempre stata buona, Tristan, lo sai. Quindi ti darò la possibilità di andartene con la tua ciurma per non tornare mai più. In caso contrario… dovrò ucciderti.-

Sul volto dell’uomo si dipinse improvvisamente un sorriso, che per poco non fece vacillare la sicurezza della giovane.

- Credo che non potrai fare niente di tutto ciò, cara cugina. Davvero pensi che sia stato così sprovveduto da lasciare tutti i miei uomini sulla nave?-

- Se ti riferisci ai pirati che erano di guardia, li abbiamo eliminati tutti.-

- Lo immaginavo. Ma non parlavo di loro. Ho sempre il mio asso nella manica, Yara, dovresti saperlo.-

Pirati di tutte le nazionalità irruppero nel salone, sguainando le spade e pronti a combattere.

- Yao Ming, cosa stai facendo?- esclamò la Vedova Ching, notando uno dei suoi uomini nel gruppo di pirati.

- Ho promesso loro grandi ricchezze se mi avessero aiutato contro i miei nemici. Voi pirati nobili potete fare quello che vi pare. In fondo, il mio scopo era solo quello di eliminare questa inutile fratellanza.- spiegò Tristan, sputando a terra come in segno di disprezzo per i membri della Congrega.

- E non dovete dimenticare il mio caro alleato Winters, ovviamente.-

Dietro ai pirati, il comandate Winters e la sua flotta si fece avanti, con un sorriso di sfida sulla faccia.

- Voi siete un disonore per il popolo britannico.- esclamò Elizabeth, con disprezzo.

- Non sono io quello che ha abbandonato il suo popolo per diventare un pirata, Miss Swann. Una volta terminata questa storia, io tornerò al mio incarico e nessuno ne saprà niente. Sarò solo l’eroe che è riuscito a catturare i tre capitani più temuti dell’oceano. E chissà, se ho un po’ di fortuna, magari anche qualche pirata nobile.- rispose l’uomo, senza essere minimamente toccato dalle parole della bionda.

- Allora cosa vuoi fare, cugina, vuoi combattere o ti ritiri?- riprese la parola Tristan, riattirando l’attenzione su di sè.

- Io non mi tiro mai indietro, cugino, sappilo. Combatterò per ciò che mi appartiene, fino alla morte.-

- Oh, è un sollievo sapere che hai messo in preventivo anche la tua morte, perché è quello che accadrà.-

I due si slanciarono l’uno verso l’altra e la battaglia ebbe inizio.

È quella decisiva e non posso permettermi di sbagliare. Riavrò la mia eredità e ucciderò Tristan.

 

 

Note dell’autrice:

Ok, credo che ora come ora le scuse servano a ben poco. -.-

Tuttavia niente mi vieta di provarci! :P

PERDONOOOOOOOOO!! >.<

L’università mi distrugge e a metà dicembre ho un esame, per non parlare delle lezioni tutti i giorni, quindi quando arrivo a casa la voglia di rileggere il capitolo e postarlo, è pari a zero. -.-

Xò eccomi qua! ^^

Mancano 2 capitoli, per cui cercherò assolutamente di finire sta benedetta storia, l’ultimo capitolo al massimo con l’anno nuovo. :P

Hailstorm: eeeeeeeh… ok, allora diciamo che spero tu voglia arrivare alla fine della mia storia. XD anche se solo nell’ultimo capitolo si saprà come finisce tra Jack e Yara, x cui dovrai per forza finirla. :P ti ringrazio per la comprensione. Purtroppo niente scuola (ora come ora mi viene da dire magari -.-) xò l’università è una mazzata! -.- un bacioneeeee :*

Foxx: ti ringrazio tanto, sono contenta che nonostante tutto la FF ti piaccia. ^^ putroppo siamo verso la fine, quindi mi sa che non potrò darle quel tocco di cui tu parli. XD l’ho scritta tanti anni fa, quindi il mio modo di scrivere era  quello che era.. XD cmq sia spero arriverai in fondo. ;) un bacione :*

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Capitolo 16
*** Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene ***


Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 16 Tutto è bene quel che finisce bene

 

Un gran frastuono di spade che cozzavano le une contro le altre, rimbombava nella piccola stanza, mentre la battaglia infuriava imperterrita intorno al tavolo rettangolare che occupava la sala del Consiglio.

Jack lottava senza sosta contro Winters, mentre i suoi compagni facevano altrettanto contro il resto degli alleati di Tristan; quest’ultimo, nel frattempo, era alle prese con sua cugina, che non sembrava per niente intenzionata a concludere il combattimento.

- Stanco, cugino? Vedo che cominci a perdere colpi.- lo provocò Yara, affondando un colpo, che tuttavia l’altro schivò prontamente.

- Mai stato così in forma, cugina. Non riuscirai a vincere.-

- Questo è tutto da vedere.- concluse lo scambio di battute la mora; le lame ripresero a scontrarsi come se non avessero mai smesso, mentre con la coda dell’occhio Yara riuscì a vedere i suoi compagni impegnati nella lotta, così come i sei pirati nobili restanti.

Le sembrava che tutto quello non dovesse mai avere fine; da nessuna delle due parti vi era ancora stato un caduto o un ferito, ma questi suoi pensieri sembrarono arrivati troppo in fretta.

Riuscì a vedere chiaramente la spada di quello che la vedova Ching aveva chiamato Yao Ming affondare nel fianco di William, dal momento che si trovavano esattamente alle spalle del cugino.

- Will!- sentì urlare Elizabeth, mentre il giovane cadeva a terra, tenendosi la parte ferita.

- Finalmente cominciate a diminuire.- commentò Tristan con un sorriso di trionfo, accortosi dell’accaduto.

Yara, investita da una rabbia cieca, menò la lama senza un bersaglio preciso, riuscendo a lacerare la carne dell’uomo che le stava davanti, sotto l’occhio destro.

Tristan lanciò un urlo acuto che rimbombò contro le pareti della stanza, portandosi una mano alla ferita, mentre la giovane approfittava di quel breve momento di distrazione per avvicinarsi all’amico.

- Will, tutto bene?- gli chiese preoccupata, inginocchiandosi accanto a lui.

- Sto bene, non preoccuparti. Non è grave.- rispose Turner, osservandosi il taglio ricoperto di sangue.

La piratessa stava per tirare un sospiro di sollievo, quando la voce del ragazzo la mise in guardia.

- Yara, attenta!- urlò il moro, fissando un punto dietro di lei.

Fece appena in tempo a voltarsi con la spada sollevata, che la lama di Tristan incontrò la sua poco prima che colpisse.

- Se fossi in te mi preoccuperei più per te stessa che per quel ragazzino. Ma stai tranquilla, una volta che ti avrò sistemata, mi occuperò anche di lui, non soffrirà più. Farò con lui quello che non sono riuscito a fare al tuo caro Nigel.-

La rabbia che le era montata dentro sentendo le parole del cugino quando William era stato ferito, aumentò a dismisura quando sentì pronunciare il nome di Nigel.

Le sembrò che le si fosse offuscata la vista e che tutto quel fuoco che sentiva dentro si distribuisse in ogni più piccolo capillare del suo corpo.

- La tua bocca non ha il diritto di pronunciare il nome di Nigel. Sei solo un bastardo che ha cercato di portarmi via tutto ciò che ho di più caro: la mia nave, la mia ciurma, l’onore di mio padre, l’uomo che amo… e non ti perdonerò mai per questo.- esclamò Yara, alzandosi in piedi e guardando il suo avversario con puro odio.

- Devi sparire dalla mia vita, non voglio vederti mai più.- riprese, facendo scontrare la sua lama con quella del cugino, che intimorito dalle parole e dallo sguardo della giovane, cominciò ad indietreggiare.

- Sono sempre stata una persona buona e comprensiva, anche con i miei nemici, ma ora basta, non farò più questo errore. Quello che mi hai fatto, è qualcosa di troppo grande da sopportare anche per me.-

La piratessa continuò ad avanzare, mentre la battaglia intorno a lei sembrava essersi congelata, tutti erano tesi ad osservare lo scontro tra i due cugini.

- Mi sono preso solo ciò che era mio di diritto. John avrebbe dovuto scegliere me come suo successore, non una sciocca ragazzina come te.- rispose Tristan, cercando di mostrare quella spavalderia che in realtà non aveva più.

- L’ho sempre sostenuto, Tristan, e continuerò a farlo: sei un idiota.-

Lo attaccò con violenza, non con l’intento di difendersi o di spaventarlo, ma con quello di ucciderlo; l’uomo si ritrovò presto con le spalle contro al muro, senza alcuna via di scampo.

- Siamo alla resa dei conti, Tristan. Non avrei mai voluto arrivare a questo punto, sai quanto tenga alla famiglia, ma mi ci hai costretto.-

Riuscì solo a vedere un ultimo barlume di terrore negli occhi del pirata, prima di trafiggerlo da parte a parte.

Con un rantolo agonizzante, l’uomo si accasciò a terra, senza distogliere lo sguardo da quello di Yara; la mora gli si avvicinò, portando la bocca a pochi millimetri dal suo orecchio.

- Addio, Tristan. Non ti chiederò di portare i miei saluti a mio padre, perché dove stai andando tu non lo incontrerai.-

L’uomo trasse l’ultimo respiro, come a voler aggiungere qualcosa, prima che il suo cuore si fermasse per sempre.

Non volava una mosca nella stanza, il silenzio regnava sovrano; tutti gli occhi erano fissi su di lei, in attesa di una qualsiasi reazione.

Il primo a riprendersi da quell’apparente stato di congelamento fu Barbossa che sollevò la spada, portandola alla gola del suo avversario; subito i suoi compagni lo imitarono, mentre i nemici gettavano a terra le armi, sconfitti.

- I vostri capitani decideranno cosa fare di voi, non è un problema mio.- riprese la parola Yara senza distogliere lo sguardo dal corpo del cugino, rivolta ai pirati delle ciurme dei membri della fratellanza.

- Per quanto riguarda gli altri, siete liberi. Andatevene, prima che cambi idea.- aggiunse poi voltandosi, notando che nessuno sembrava intenzionato a muoversi: nei minuti successivi vi fu un fuggi fuggi generale, prima che la quiete tornasse nella piccola stanza.

- Il caro Winters, invece… bè, farò personalmente una capatina al quartier generale. Elizabeth, saresti così gentile da scrivermi una lettera per tuo padre dove si parla del tradimento del nostro caro comandante? Sono sicura che nonostante la tua decisione di diventare pirata, crederà alle tue parole.-

- Con molto piacere, Yara.- rispose la bionda, con sguardo di sfida, mentre Nigel si avvicinava all’ufficiale e lo afferrava prepotentemente per un braccio per non farlo scappare.

Nel frattempo la stanza si era quasi completamente svuotata, mentre i restanti sei pirati nobili tornavano alle loro navi con i traditori sott’occhio.

- Vorremmo chiederti perdono per aver dubitato di te, capitano Barked, non avremmo dovuto credere alle parole di Tristan.- si rivolse a lei la Vedova Ching, facendo un breve inchino.

- Non ce n’è alcun bisogno, cara Ching. Nessuno di voi poteva sapere che era un impostore. Anzi, sono io a dover chiedere scusa a tutti voi per avervi fatto venire fin qui senza un reale motivo.-

- Allora speriamo di rivederci in futuro per motivi meno spiacevoli.- riprese la donna, mentre una smorfia, che doveva sembrare un sorriso, le si dipingeva sul volto.

Viva l’ipocrisia, pensò Yara, tuttavia divertita; niente avrebbe potuto rovinarle l’umore, non ora che tutta quella faccenda era finita.

La Vedova Ching s’inchinò un’ultima volta, prima di voltarsi e lasciare definitivamente la sala, trascinando con se Yao Ming legato per il collo con una fune come un cane rognoso.

Quando nella stanza si ritrovarono solo Yara, la sua ciurma e quella della Perla Nera, la prima tirò finalmente un sospiro di sollievo, come se sancisse la reale fine di tutti i suoi problemi.

- Capitano.- attirò la sua attenzione May, che le si era avvicinata.

La mora la guardò con curiosità, cercando di mettere a fuoco l’oggetto che le stava porgendo; l’anello d’oro con la grande pietra verde al centro, splendeva davanti ai suoi occhi.

- May…- sussurrò piano la piratessa, guardando l’amica in volto.

- Quest’anello ti appartiene. E anche la Perla Bianca è di nuovo tua.- si rivolse a lei sorridendo.

Gli occhi della giovane si riempirono di lacrime, mentre afferrava il gioiello che riprese il suo posto alla mano destra.

- Un “urrà” per il nostro capitano!- proruppe improvvisamente Nigel, da dietro le spalle di Winters, che teneva ancora stretto.

- URRA’ PER IL CAPITANO BARKED!- urlarono i componenti della sua ciurma, sollevando le spade.

Lacrime di commozione rigarono le guance di Yara, mentre non potè fare a meno di volgere lo sguardo verso Jack e gli altri, che le sorrisero.

È davvero tutto finito. Ho riavuto ciò che mi appartiene. Hai visto, papà, ce l’ho fatta; la Perla Bianca è di nuovo nostra.

 

 

Note dell’autrice:

Eccomiiiiiiiiii!!! Dai, questa volta sono tornata presto! :P

E nonostante l’imminente esame. v.v (darei qualsiasi cosa per non doverlo dare… -.-)

Bè, come preannunciato, questo era il penultimo capitolo, il prossimo sancirà la fine di questa ff…. la cosa mi fa diventare triste! :’(

Ma non devo esserlo, tra poco è natale quindi bisogna essere tutti allegri. ^^

Bè, spero che il capitolo sia piaciuto e che nessuno sia stato male x la fine del “povero” Tristan. v.v

Yara è stata un po’ brutale, è vero, ma quando ci vuole vi vuole. v.v

Hailstorm: ahahahah!! Lo so, xò questa volta sono stata più brava, non lo pensi anche tu?? :P tranquilla… forse Yara sarà confusa tra i due, ma le uniche parti “sdolcinate” sono state quelle con Jack e con Nigel non ci saranno. :P pure io sono super fan di Jack sai?? v.v eeeeeh... xò non so se potrò esaudire il tuo desiderio!! ^^’ ma lo scoprirai nel prox capitolo. :P sisi, ho notato il cambio di nome.. non potevi che essere tu, sei l’unica che mi ha sempre seguito. J un bacioneee :*

Foxx: davvero??? o.o ti posso giurare che sinceramente non ci ho fatto caso. o.o forse è stata una cosa inconscia! XD cmq sono contenta che ti sai piaciuto. ^^ e spero ti piacerà anche la conclusione. Un bacio :*

 

Miei cari lettori (2 xò vabbè -.-) non penso di postare ancora prima di natale, quindi… BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI!!!!! ^^

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Capitolo 17
*** Cap. 17 Ci rincontreremo ***


Cap. 17 Ci rincontreremo

La Perla Bianca

La perla bianca

Cap. 17 Ci rincontreremo

 

Erano ormai trascorsi tre giorni da quando la battaglia decisiva aveva avuto luogo, ma né la Perla Nera né quella Bianca avevano ancora lasciato la Baia dei Relitti.

Jack, Barbossa ed Elizabeth si trovavano nella cabina di William, ancora costretto a letto a causa della grave ferita riportata durante il combattimento.

- Elizabeth, sto bene, non dovete preoccuparvi.- si rivolse a lei il giovane, mentre la bionda gli cambiava la fasciatura per la terza volta in quella giornata.

- È sempre meglio essere prudenti, Will. Smettila di fare il bambino.- lo rimproverò lei senza distogliere lo sguardo dal suo lavoro, mentre sul volto del pirata si dipingeva una smorfia di dolore.

- La cara Elizabeth ha ragione, William. Non bisogna scherzare con ferite del genere.- intervenne Jack, contemplando un oggetto non meglio identificato sugli scaffali che occupavano la piccola cabina, mentre sia il diretto interessato che Barbossa alzavano gli occhi al cielo.

Proprio in quel momento bussarono alla porta.

- Avanti.- rispose la bionda, voltandosi curiosa verso il nuovo arrivato.

- Disturbo?- chiese Yara, facendo capolino nella stanza.

- Yara. No, figurati, entra. Che piacere rivederti.- l’accolse William, sorridendole.

- Come ti senti?- gli chiese, chiudendo la porta dietro di se.

- Meglio. Elizabeth si prende cura di me.- le rispose il ragazzo, guardando la giovane accanto a sé con tenerezza.

- Mi dispiace non essere venuta prima a trovarti, ma ho dovuto sistemare qualche faccenda sulla Perla.- si scusò la Barked, avvicinandosi al letto.

- Niente di preoccupante spero?- le domandò Barbossa, sollevando un sopracciglio: averla in giro per la nave per tutto quel tempo, l’aveva portato a provare quasi dell’affetto per la piratessa.

- No, niente d’irrisolvibile. Dovevo solo cercare di sistemare gli ultimi componenti della ciurma di Tristan e i traditori della mia. Ma ora è tutto ok.- gli rispose Yara, sorridendogli.

- Sarà meglio che ora lo lasciamo riposare. Tutti fuori.- ordinò Elizabeth, spingendo gli amici fuori dalla cabina.

- Ciao Will. Cerca di rimetterti presto.- lo salutò il capitano della Perla Bianca, ridendo divertita.

- Farò del mio meglio. Grazie per la visita, Yara. Ti auguro tutto il bene del mondo.- le rispose Turner sorridendole, non essendo del tutto sicuro di rivederla ancora.

I quattro salirono sul ponte della Perla Nera, mentre i caldi raggi del sole scaldavano la loro pelle.

- Jack posso parlarti un secondo?- lo fermò la mora, prima che il capitano potesse svignarsela.

Sparrow si voltò lentamente verso di lei, seguendola lontano da orecchie indiscrete.

Si misero l’uno di fronte all’altra, guardandosi negli occhi, mentre Yara cercava le parole adatte per iniziare il discorso.

- Io e la mia ciurma abbiamo deciso di salpare domani mattina all’alba.- esclamò tutto d’un fiato, prima che l’altro potesse interromperla.

Il silenzio ricadde di nuovo su di loro, aspettando che l’uomo avesse una qualsiasi reazione.

Jack, dal canto suo sentì qualcosa spezzarsi dentro di sé; davvero doveva dirle addio così presto?

Non era sicuro di essere pronto.

- Vuoi dire che dobbiamo dirci addio…- rispose in un sussurro appena udibile.

- No, il nostro è solo un arrivederci.- lo interruppe la giovane, afferrandogli il volto in un gesto incondizionato.

- Ma prima di andarmene dovevo dirti una cosa.- continuò, mentre Sparrow già temeva di sapere come sarebbe proseguito il suo discorso.

- Io e Nigel siamo tornati insieme. Lo amo, Jack, lo amo con tutta me stessa, e forse non ho mai smesso di farlo.-

Il pirata distolse lo sguardo da quello della ragazza; non voleva che lei vedesse il dolore che lo stava lacerando dentro, non voleva che vedesse i suoi occhi diventare lucidi, non voleva che lei vedesse lui, capitan Jack Sparrow, così debole e vulnerabile.

- Jack, guardami.- riprese Yara, obbligandolo ad incatenare lo sguardo al suo.

- Ma amo anche te. E non è solo una frase ad effetto per cercare di non farti soffrire. Ti amo davvero. Queste settimane passate in tua compagnia sono state tra le più belle della mia vita, tra quelle che porterò per sempre nel mio cuore come una delle cose più preziose che ho. Ti amo, Jack, me ne sono resa conto solo pochi giorni fa, quando mi sono resa conto che ti stavo perdendo, quando ti sentivo ormai lontano.-

L’uomo non sapeva come ribattere; anche lui la amava, ne era sicuro, ma non era sicuro invece di volerglielo dire.

- Ti amo, non smetterò mai di ripetertelo, ma il destino ci è stato nemico. Siamo i capitani di due navi potenti, due navi che non potranno mai essere… amiche, se così si può dire.- continuò la mora, ridendo al pensiero.

- Sono solo due sorelle, anzi, due sorellastre che non possono andare d’accordo. E il mio amore per te non potrà cambiare le cose.-

La piratessa gli si avvicinò e gli posò un tenero bacio sulle labbra; nessuno dei due avrebbe mai voluto interrompere quel contatto, ma entrambi sapevano che le parole di Yara erano vere.

- Addio, Jack. Ti amo e non ti dimenticherò. Chi lo sa, forse un giorno c’incontreremo di nuovo.- lo salutò per l’ultima volta, accarezzandogli la guancia, per poi voltarsi ed allontanarsi.

- Yara.- la fermò finalmente Jack, facendola voltare.

- Anche io ti amo.-

Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, mentre gli sorrideva per l’ultima volta, per poi voltarsi rapidamente: non voleva mostrare al pirata le gocce salate che le rigavano il volto.

- Ehi, non avrai intenzione di andartene senza salutarmi.- la fermò Elizabeth, sorridendole triste.

- Non potrei mai. Grazie Elizabeth, grazie di tutto. Sei stata un’ottima compagna di viaggio.- le disse la mora, abbracciandola.

- Anche tu. Spero di rivederti un giorno.- rispose la bionda, sorridendole.

La Barked si allontanò da lei, posizionandosi davanti al vecchio capitano della Perla Nera.

- Capitan Barbossa, ti ringrazio per l’ospitalità. È stato un onore combattere al tuo fianco.- si rivolse a lui la giovane, sorridendo ed allungando una mano.

L’uomo la guardò con un sopracciglio alzato, per poi riportare lo sguardo sul volto della piratessa.

- Oh, al diavolo.- proruppe l’uomo abbracciandola di spinta, mentre Yara restava sbalordita da quel gesto.

Fu tuttavia breve, dal momento che il pirata di allontanò velocemente, forse notando gli occhi di tutti puntati su di loro.

- Ehm, ehm… anche per me è stato un onore, capitan Barked.- rispose Barbossa, schiarendosi la voce.

- Alla prossima battaglia, allora.- continuò, sorridendole.

- Alla prossima battaglia. Stammi bene, Hector.- disse Yara, posandogli un bacio sulla guancia barbuta.

Diede un’ultimo sguardo alla nave, alzando il braccio per salutare il resto della ciurma, poi si calò sulla scialuppa, dirigendosi verso la sua nave, ma senza più voltarsi a guardare la Perla Nera, l’avrebbe solo fatta soffrire.

Nel frattempo Jack si era affacciato al parapetto, osservando la ragazza allontanarsi.

Addio Yara, in bocca al lupo per tutto. Ti auguro tutta la felicità del mondo con Nigel, anche se ti amo e non ti dimenticherò. pensò il pirata, portando poi lo sguardo verso l’orizzonte, dove il sole stava tramontando.

- Forza, branco di cani rognosi, non statevene lì impalati! È ora di salpare!- esclamò improvvisamente Barbossa, mentre la ciurma cominciava a correre da tutte le parti per raggiungere le proprio postazioni.

Sparrow lo guardò divertito, decidendo di lasciargli il comando della nave, almeno per quel giorno; non aveva nessuna voglia di bisticciare.

- Meglio darsi da fare, prima che Barbossa si metta ad urlare anche contro di noi. E poi, dobbiamo pur cominciare in un qualche modo la nostra prossima avventura.- si rivolse a lui Elizabeth, sorridendogli, mentre Jack rispondeva al sorriso

Già, una nuova avventura ci aspetta.

 

 

 

Note dell’autrice:

Lo so, pensavate che ormai mi fossi dimenticata di questa fan fiction, e invece no. u.u

Semplicemente mi sono dovuta interrompere per sta benedetta sessione d’esami.. -.- ma credetemi, avrei preferito 1000 volte continuare ad aggiornare. -.-

Tuttavia, quasi mi veniva il magone rileggendo questo ultimo capitolo della mia prima ff sui pirati più pazzi del mar dei Caraibi. ç.ç

Infondo è da parecchio tempo che mi accompagna, ma siamo giunti alla fine, per alcuni finalmente per altri purtroppo, non so. :P

Ringrazio di tutto cuore coloro che mi hanno sempre seguito, chi solo leggendo i capitoli, chi anche commentando, e spero tanto che molti di voi possano continuare a seguire le mie storie su EFP. ^^

Quasi mi scende qualche lacrimuccia. :’)

ESATLAS: Ehi, una nuova lettrice! ^^ purtroppo l’ultimo capitolo è questo, e anche se la cosa mi rende molto triste, prima o poi sta ff dovevo finirla. XD sono contenta che anche lo scorso capitolo ti sia piaciuto: bè, Tristan ha avuto quello che si meritava. u.u cmq sia, quel personaggio è proprio Nigel. :P tra l’altro, scelta di Yara alla fine. :P quello sopra di lui nell’immagine invece è Tristan. J spero che la mia ff ti sia piaciuta e che continuerai a seguirmi. Un bacione grandissimo!!! ^^

Hailstorm:  carissima, non essere triste anche tu, o a me chi mi consola! :’( dobbiamo farci forza a vicenda, dai! XD eeeeeeh… ops! :P lo so che non era esattamente il finale che ti aspettavi, o almeno, una parte si, questo devi ammetterlo. Ma alla fine ho deciso di lasciare Yara con Nigel, ma vorrei giustificarmi: l’unico motivo è ke volevo chiudere definitivamente la storia, dal momento che non credo di scrivere un continuo, e in fondo questa storia volevo considerarla un extra ma anche un intermezzo tra i film dei pirati dei caraibi, e come tu ben sai Yara non è presente nei film. XD quindi ho optato per questo finale, spero che le mie motivazioni ti abbiano soddisfatto. :P bè, non mi resta che ringraziarti tantissimo per aver seguito la mia ff fin dall’inizio, senza mai abbandonarmi e commentando sempre (nonostante le minacce XD) ti mando un bacione grande grande!!!! ^^

 

Bè, non mi resta che salutarvi tutti, ragazzi miei!! J

E che altro dire?? ALLA PROSSIMA!! ;)

Baci

Cicci12

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