Destiny di Lily_Luna (/viewuser.php?uid=39195)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She Can’t Take a Joke ***
Capitolo 2: *** Ten Years Later ***
Capitolo 3: *** Strangers In The Night ***
Capitolo 4: *** R for Revenge ***
Capitolo 5: *** I Like You ***
Capitolo 6: *** Allergy ***
Capitolo 7: *** The Date ***
Capitolo 8: *** Compromise ***
Capitolo 9: *** Taboo ***
Capitolo 10: *** Sorry ***
Capitolo 11: *** Feelings ***
Capitolo 12: *** Gala ***
Capitolo 13: *** Destiny ***
Capitolo 14: *** Confessions ***
Capitolo 15: *** [Epilogue] All my loving ***
Capitolo 1 *** She Can’t Take a Joke ***
1 - She Can’t Take a
Joke
Quando ero bambina, mamma
aveva l’abitudine di leggermi una
fiaba prima di dormire. Quello era in assoluto uno dei momenti
più belli della
giornata, perché mi immergevo con lei in fantastici mondi,
popolati da
principesse, castelli incantati, calderoni salterini, maghi, streghe e
principi.
Principi, appunto.
Questa storia non
comincerà con la mia partenza dal binario
9 ¾ insieme ai miei cugini,
né con
qualche misterioso quanto affascinante avvenimento di cui diventerò
protagonista…
In
effetti, tutto
cominciò in un banalissimo pomeriggio di Febbraio, il 13 per
essere precise,
quando avevo solo tredici anni e credevo ancora che i principi
esistessero
davvero.
Ne
ero fermamente
convinta, credetemi, e non avevo idea di quanto mi stessi
sbagliando…ma a
tredici anni non sai ancora niente dei ragazzi, sei poco più
di una bambina, e vivi
in una dimensione tutta tua, su una morbida nuvoletta
rosa…almeno finché
qualcuno non ti tira giù a forza.
Quella
mattina mi
ero svegliata più agitata del solito. Non sapevo
perché, ma, mentre mi vestivo
e chiacchieravo allegramente con Dominique, della mia stessa
età e Casa,
sentivo che sarebbe successo qualcosa di buono.
-
E poi, ti rendi
conto? Katie Logan lo prendeva e lo baciava! Ed io lì a
fissarli come una
scema! -stava dicendo mia cugina, scuotendo i capelli biondissimi.
-
Ma dai, è stato
solo un sogno! Frank è cotto di te, si vede proprio.
– replicai convinta,
annuendo alle mie stesse parole. Lei sorrise caldamente - Lo dici sul
serio?
Insomma…- abbassò la voce - domani è
San Valentino…ed io vorrei così tanto che
mi invitasse ad uscire! Se mi succedesse quello che ho sognato, credo
che
scapperei via lontano.
-
Anche io in
effetti…
Ecco
la causa dei
nostri problemi; o meglio, la causa dei miei
sarebbe stata un’altra, molto più difficile da
gestire, ma tutto si era
complicato per colpa della gita ad Hogsmeade, organizzata proprio
durante la
festa degli innamorati, con nostro grande scorno.
Mi
strinsi nelle
spalle – Vedrai, non saremo costrette ad andarci da sole,
troveremo una
soluzione!
Proprio
mentre
entravamo in Sala Grande per fare colazione, Dominique mi fece la
fatidica
domanda – E a te come va? Con lui
intendo.
Sospirai – Non
bene Dom, lo sai. Credo…credo che dovrò fare il grande passo. – mormorai,
arrossendo
leggermente.
- COSA?! –
gridò lei inorridita, facendo voltare molte teste
– Vuoi davvero farlo? Vuoi…- abbassò la
voce – chiederglielo tu?! – chiese
incredula.
Sollevai il mento
– Non vedo cosa potrebbe esserci di male.
Siamo nel 2019, mica nel Medioevo, anche noi ragazze dobbiamo fare la
prima
mossa. E poi devo sapere se rinunciarci o no.
- Sì, ma Rose
– obiettò mia cugina, cercando di suonare
ragionevole – ricordi? Stiamo parlando di…lui.
– e con un gesto della testa indicò un gruppo di
Corvonero appena entrati. Il
mio cuore ebbe un tuffo. Arrossii e strinsi il cucchiaio del
tè tra le mani.
Ovviamente era, come
sempre, circondato dai suoi più cari
amici (escluso Al, ma solo perché lui stava in Casa con noi)
ovvero Liam Boot,
Matt Goldstein e, appesa al suo braccio destro, Jackie Corner.
Ovviamente era davvero
fantastico.
Beh, naturale, lui lo era
sempre. Non esisteva che Scorpius
Malfoy fosse brutto. Era…così bello, intelligente
- era, insieme a me, il primo
della classe – non per nulla era un Corvonero.
Dominique mi
mollò una gomitata – Sta venendo qui, Rosie!
–
sibilò, proprio mentre lui si fermava davanti a noi.
– Dov’è Al? –
domandò,
senza neppure salutare. Io arrossi, le mani cominciarono a sudarmi ed
ebbi
l’istinto di alzarmi e scappare via, possibilmente per andare
a rintanarmi nell’angolo
più remoto e buio del castello.
Dominique capì
immediatamente che non avrei proferito
parola, per cui alzò le spalle in direzione del biondo
– Non lo abbiamo visto,
deve ancora scendere.
- Okay. – disse
lui, semplicemente, facendo per andarsene.
Lo vidi lanciarmi un’occhiata perplessa e tornarsene dai suoi
amici.
- Rose…io non
sono sicura che sia una buona idea…- mormorò
mia cugina, mentre io, molto lentamente, mi accasciavo sul tavolo,
mugugnando -
Sono un’idiota! Mi ha parlato ed io sono rimasta a fissarlo
come uno
stoccafisso. Si può essere più stupide?
Lei mi batté
una mano sulla spalla - Dammi retta, lascia
perdere.
- Ma Domi, non posso
farlo! Lui…lui mi piace troppo! –
sussurrai, sollevando lo sguardo verso il suo tavolo. Con mia enorme
sorpresa,
notai, Scorpius ed i suoi amici mi stavano fissando. Lui sembrava
dubbioso,
loro in attesa di qualcosa. Fui tentata di lanciagli un sorriso, solo
per
apparire molto simpatica e via dicendo, ma mi limitai ad arrossire
ancora e ad
aggiustarmi i capelli in zona orecchie, per coprirle meglio. Odiavo
quando
diventavano rosse.
***
- E poi mi ha fatto un
bellissimo sorriso! E’ fantastico! -
io e Domi entrammo velocemente in dormitorio, mentre lei saltellava su
e giù
dalla felicità. Sorrisi – Sono così
contenta, Domi! Hai visto che avevo
ragione?
- Sì! Oh,
Rosie…non è un sogno, Frank Longbottom mi ha
invitata ad Hogsmeade! Magari ci baceremo…e
chissà se durerà! Ti secca se lo
invito con noi al campo estivo in Francia, da tante
Gabrielle? - chiese eccitatissima. Scossi la testa – Mi
farebbe molto piacere! Frank è simpatico!
Lei saltò su e
mi abbracciò, poi corse verso l’armadio che
condividevamo - Cosa posso indossare domani? Farà freddo
secondo te? Insomma…-
io non l’ascoltavo più; la mia attenzione era
stata attirata da una busta
bianca posizionata proprio sul mio comodino. Chissà chi
l’aveva messa lì?
Curiosa, la afferrai e notai che era indirizzata a me. Non
c’era un mittente,
ma poco importava; la aprii e cominciai a leggerne il contenuto.
- Oh, per
Merlino…- esalai, mentre lo stomaco mi si
accartocciava per l’emozione. Dominique smise immediatamente
di frugare tra le
sue cose e si avvicinò come un fulmine. -
Cos’è? Che dice? Di chi è?!
Sollevai lo sguardo,
fissandola interdetta. Non era
possibile. – E’…incredibile…-
balbettai, col cuore in gola – Per Merlino, è sua!!! – gridai e lei fece lo
stesso –
Presto, leggila! Leggila ad alta voce!
Con mani tremanti e voce
incerta cominciai “Cara Rose. Sono
tre anni che ti osservo e,
adesso ho deciso di confessartelo, credo che tu sia davvero bella ed
intelligente…perciò mi chiedevo se volessi uscire
con me, domani. Se l’idea ti
va, ti aspetto domattina alle nove in Sala d’Ingresso.
Scorpius Malfoy”.
Dominique
lanciò uno strillo ancora più acuto e mi
abbracciò, evidentemente commossa, mentre io mi scioglievo in un
sorriso. – Oh
Rose! Ti vuole vedere! Vuole uscire con te per San Valentino! Non
è fantastico?
Immagina che bello quando usciremo tutti insieme, come delle vere
coppie!
Presto, vieni, dobbiamo trovare cosa mettere! – aggiunse,
trascinandomi con una
forza che non le si addiceva affatto.
Non
dimenticherò mai le sensazioni che provai, durante
l’attesa dell’incontro. Passai la notte in totale
agitazione, girandomi e
rigirandomi tra le coperte, senza sapere come avrei dovuto comportarmi.
E se
avesse provato a baciarmi? Come avrei dovuto rispondere? Accidenti!
Quando mi alzai, con sole
tre ore di sonno, avevo lo stomaco
chiuso, ero pallida e tremendamente nervosa. Indossai gli abiti che
aveva
scelto Dom - tutta roba sua naturalmente - e, seguita poco lontano da
lei, mi
recai in Sala d’Ingresso.
Il cuore mi batteva forte,
avevo le mani sudate, strette in
una morsa assassina, la bocca secca e le gambe di piombo. Scesi le
scale senza
vederle realmente, troppo concentrata sul discorso che mi ero
preparata,
durante la notte.
E poi lo vidi. Era proprio
lì, davanti al portone, insieme
ai suoi amici. Forse anche lui aveva bisogno di un supporto morale.
Cercai di
sorridere e, ignorando il desiderio impellente di fuggire, mi avvicinai
a loro.
Scorpius non mi vide
neppure, troppo concentrato a parlare
di Quidditch con Matt, ma Jackie mi notò ed un sorrisetto
sarcastico le si
dipinse sul viso. La ignorai e continuai ad avanzare; non mi era mai
stata
particolarmente simpatica, ma amen.
Lentamente, anche Liam e
Matt si accorsero di me e, quando
ormai ero sotto al suo naso, anche Malfoy si voltò,
rivolgendomi un’occhiata
curiosa.
- Ciao Scorpius.
– esalai, cercando di sorridere. Jackie
ridacchiò e dovette nascondersi dietro la spalla di Boot.
Malfoy continuava a
fissarmi con quel cipiglio, come se non
capisse assolutamente il perché della mia presenza
lì.
- Weasley. Che cosa dice?
Eh ? - Prego? - balbettai,
non capendo dove volesse andare a
parare, e lui aggrottò le sopracciglia
- Credevo fossi venuta qui
per via di Al.
A quel punto, Liam
scoppiò a ridere, fissando incredulo
l’amico, poi me. – Non posso crederci, Scorp!
L’hai fatto davvero! – a quel
punto tutti quelli che erano in Sala d’Ingresso (ed erano
tanti, se considerate
che tutti gli studenti dal Terzo anno in su andavano ad Hogsmeade) si
voltarono
a guardarci. Arrossii.
-
Io…ecco…la lettera che mi hai
mandato…- mormorai, senza
riuscire a fermarmi. Avrei dovuto stare zitta e andarmene via, ma ero
davvero
troppo ingenua e non abbastanza furba da capire che la situazione si
stava
mettendo male.
Jackie rise ancora di
più e ,lentamente, tutti, compresa me,
capirono quale fosse esattamente il punto della situazione. Feci un
passo
indietro, sentendo gli occhi bruciare.
Non ci potevo credere!
- Andiamo, Weasley, era
solo uno scherzo! Quanto la fai
lunga! – esclamò Malfoy, notando la mia
espressione, prima di scoppiare a
ridere. Jackie fece un passo avanti – E poi ricorda che lui
sta con me! –
esclamò continuando a starnazzare dalle risate, prima di
scoccargli un bacio a
fior di labbra, proprio davanti ai miei occhi.
Molti, moltissimi
ridevano. Ed io continuavo a stare ferma,
mentre ondate di imbarazzo si mischiavano al dolore
dell’umiliazione, alla
rabbia, al dispiacere.
Mi voltai e scappai via,
senza voltarmi.
Ero stata una completa
idiota.
Sono
tornataaaaaaaaa!!! Ebbene sì, eccomi qui con una nuova
fanfiction...una nuova Rose/Scorpius! Inizialmente ero molto indecisa
su cosa pubblicare, anche perché ci sarebbe una fanfiction
che ho in cantiere da più di un anno...ma poi mi
è venuta in mente questa...non è esattamente
chissà cosa...come dice anche Rose, niente avvenimenti
strani, misteri, specchi magici o cose varie...vedrete!
Questo
capitolo vi ricorda qualcosa? Ebbene sì...mi sono ispirata
(molto) al film "134 modi per innamorarsi"...davvero carino, vi
consiglio di vederlo! Il resto della storia non c'entra proprio niente
col film, ma questa parte iniziale ci stava bene...e poi si tratta di
una cosa (orribile) che è più o meno successa
anche a me...che umiliazione! Sì ero tra le sfigate della
classe...comunque.
Volevo
ringraziare tutti coloro che hanno recensito il capitolo finale di
"Behind the mirror"...le vostre recensioni sono state bellissime, le ho
apprezzate tutte! E poi, un ringraziamento particolare va a blackangel4dan,
per aver proposto di aggiungere la mia storia tra quelle scelte! Che
bello, GRAZIEEE!!! ...non so se lo leggerai, ma spero di sì!
:D
Adesso
vi lascio, considerate che pubblicherò abbastanza
presto...spero che la mia storia vi piaccia...baci!
Lily_Luna
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Capitolo 2 *** Ten Years Later ***
2
- Ten Years Later
It’s not over tonight
Just give me a one more chance to
make it right
I may not make it through the night
I
won’t go home
without you…Sì ? –
mi voltai verso James Gillian, che mi stava
chiamando da dietro la porta del Reparto del Terzo Piano. Lui mi fece
un
sorriso ed il mio immediatamente si congelò. Oh
no.
- Rose, cosa cantavi di
bello? Canzone molto
interessante…davvero. – disse, avvicinandosi. Feci
un passo indietro - E’ una
vecchia canzone Babbana…- buttai lì,
occhieggiando disperatamente le scale. Lui
annuì – Capisco. Senti…come sta
Dominique?
Eccolo.
–
Benissimo, grazie. Adesso devo proprio…- cercai di dire, ma
lui neppure ci fece
caso.
- Dimmi, ha ricevuto il
mio messaggio? Sai…volevo prenotare
in un esclusivo ristorante di Diagon Alley…e mi chiedevo se
ci avesse pensato.
– aggiunse, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. Lo
fissai costernata.
James Gillian era un bravo ragazzo, ma non esattamente il tipo per mia
cugina.
Peccato che lei ci avesse flirtato per un po’…oh
beh, giusto il tempo di
entrare per prima e superare una coda di ben dieci persone che la
separavano
dalla sua salvezza, dato che la sua faccia si era riempita di orribili
pustole,
per colpa di una stupida pozione Rinfresca Alito. Inutile dire che
avrebbe
potuto curarle anche rispettando la fila…
- Ehm…James,
sai credo che Dominique non sia interessata ad
avere una relazione, ultimamente. Sai…è ecco,
nella fase in cui ci si diverte. Non
credo che tu e lei…Ecco…- la sua espressione
dispiaciuta mi costrinse a
fermarmi. Ero dannatamente incapace con le parole. –
Cioè…ehm. Okay, devo
andare James. Mi dispiace, ciao! – balbettai, prima di girare
su me stessa e
lanciarmi giù per le scale.
Mancava poco
più di un mese a Natale e la Sala
d’Accettazione era stata
decorata con grosse ghirlande rosse, verdi e oro, mentre ai suoi angoli
vi
erano i classici alberi di Natale, bianchissimi e decorati da neve e
ghiaccioli.
Davano un’aria molto più allegra
all’ingresso, generalmente caotico e spoglio.
- Ciao Marion! –
gridai, rivolta alla Stregaccoglienza,
cercando di sovrastare il rumore che produceva la gente. Lei mi rivolse
un
sorriso tirato, mentre cercava di spiegare ad un’anziana
fattucchiera che, no,
non era indicato mangiare carne di drago cruda. Ridacchiai ed uscii da
una
porta laterale, ben diversa dall’entrata al pubblico,
attraverso la quale mi
ritrovai in una stradina non molto affollata di Londra. Mi guardai
intorno per
essere certa che nessuno mi vedesse, poi mi Smaterializzai.
*
Aprii gli occhi e mi
ritrovai nel salotto, piccolo ma
accogliente, di casa. Dominique era seduta sul divano, sulle gambe una
rivista,
tra le mani una tazza di tè. La fulminai con lo sguardo. -
Ne ho abbastanza.
Non voglio dover scaricare le tue fiamme, ogni singola volta!
- Ciao anche a te, Rosie!
Ah, sì oggi è stata una giornata
impegnativa anche per me…dopotutto ho dovuto partecipare
solo a cinque udienze ,
due delle quali erano quasi alla stessa ora. Sono felice che tu te ne
sia
ricordata! – replicò, ignorandomi. Sbuffai
– Domi.
Lei alzò gli
occhi al cielo, gettando indietro i capelli
perfettamente acconciati.
- Okay, hai ragione! Ma
dopotutto Jack è un tuo collega,
potevo venire al San Mungo solo per dirgli che non mi piace, che non
voglio
uscirci e che è brutto?
- Si chiama James,
comunque. E poi sei davvero cattiva…-
dissi, prima di sbadigliare e prendermi del tè caldo. Lei
sogghignò – Ti stai
rammollendo? Non eri tu quella che odiava tutti gli uomini?
- Io non odio tutti gli
uomini! – sbottai, punta sul vivo –
Odio solo gli stronzi! E la maggior parte degli uomini lo è,
ma proprio
Gillian, lui appartiene alla categoria degli…
- Sfigati?
- Stavo dicendo animi
gentili. – sibilai, andandomi a sedere di fronte a
lei. Dominique sorrise,
ma non aggiunse altro.
- Allora, giornata
pesante? – domandai, sciogliendomi i
capelli. Lei annuì stancamente - Già. Ma, a
giudicare dalle tue occhiaie, credo
che per te lo sia stata ancora di più.
- Mh mh. – dissi
semplicemente, cadendo in un silenzio
cogitabondo. Lavorare al San Mungo era semplicemente un
sogno…che, a volte,
diventava un incubo. Soprattutto se ti trovavi nel Reparto Lesioni da
Incantesimo.
-
Comunque…c’è qualcosa che dovrei dirti!
– mia cugina
scattò in piedi e si avvicinò al tavolino
dell’ingresso, sul quale c’era una
busta da lettere. – Di che si tratta? - domandai
distrattamente, lanciando
un’occhiata al Settimanale delle Streghe che aveva
abbandonato accanto a me.
Dom ghignò - Oh io lo so già, ma non voglio
rovinarti la sorpresa! Preferisco che
tu legga! – esclamò lanciandomela. Era destinata a
me e lei e l’indirizzo era
scribacchiato dall’inconfondibile grafia di Al.
- Cosa gli costa venire a
parlarci di persona? Abitiamo
nella stessa città…- borbottai, estraendo un
foglio di pergamena. Lo spiegai e,
in pochi attimi, capii che doveva esserci stato un errore.
- STA SCHERZANDO SPERO!
*
- Buonasera bellezze!
– Lily e Roxanne entrarono velocemente,
saltellando sul tappeto per riscaldarsi. Dominique le
asciugò con un colpo di
bacchetta e loro sorrisero grate.
- Non è una
buona sera. – sbottai irritata, sbattendo una
carota sul tagliere.
- Esattamente cosa ti ha
fatto quella povera carota, per
meritarsi un trattamento del genere? - Lily sollevò entrambe
le sopracciglia e
Dom le fece cenno di stare zitta.
- Hai ricevuto anche tu la
lettera? Ammettilo. – mi stuzzicò
Roxie, rubando un pezzo di pane. La fulminai con lo sguardo e lasciai
che la
cena si cucinasse da sola, governata semplicemente dalla magia.
– Ma che idea
geniale che ha avuto Albus Potter. Ho avuto una pessima
giornata…e guardate un
po’ cosa ricevo? Un invito ad una rimpatriata di studenti di Hogwarts! Probabilmente deve essere
impazzito!
- Al è
l’organizzatore, insieme ad altri ex studenti! Evidentemente
gli faceva piacere. - spiegò Lily, stiracchiandosi sul
sofà come un gatto. Io
mi sedetti accanto a lei e mi passai una mano tra i capelli - Non me ne
frega
niente, io non ci andrò. - dichiarai infine.
Dom non disse nulla, le
altre invece mi fissarono stupite -
E’…per via di quella cosa?
- Quella cosa. –
ripetei disgustata – Quella cosa è il
motivo per cui, dieci anni fa, sono scappata da scuola per rifugiarmi a
Beauxbatons. Ho dovuto mollare Hogwarts, il mio sogno! Quella cosa
è la ragione
per cui ho odiato i ragazzi per…
- Li odi ancora.
– mi fece notare la cugina quasi Veela.
Scossi la testa ed arrossii - Non è vero!
- Raccontala ad
un’altra. Io ero con te, ricordi? Anche io
sono venuta a Beauxbatons e ti conosco meglio delle mie tasche! Da
quanto tempo
è che non esci seriamente con qualcuno?
- Sono uscita con Adam
Lyndon…- borbottai, ma lei sollevò le
sopracciglia. - Ho detto seriamente.
- Forse è
giunto il momento di fare un passo avanti, Rosie.
– si intromise Roxie, continuando a masticare pane. Scossi la
testa.
- Credo che Al lo abbia
fatto apposta sai, forse vuole solo
far vedere a tutti com’è diventata bella la
piccola Rose Weasley. Adesso sei
una donna in carriera, mentre altra gente sta ancora cercando di capire
cosa
vuole fare da “grande”. – aggiunse Lily,
con molto buonsenso.
Sospirai. -
Dominique…tu vuoi andarci? - chiesi piano.
La diretta interessata
arrossì leggermente - Oh, io…non
saprei. Cioè - aggiunse, in risposta al mio sguardo serio -
vorrei…insomma,
potrebbe essere divertente.
- Un corno. - sibilai ed
il suo sorriso si spense
lentamente. Scattai in piedi. - Beh, è ovvio che voi
dobbiate andarci…insomma,
non vi è successo nulla. Ma se aveste ricevuto
un’umiliazione come quella che è
capitata a me…
- Rosie! Non credi che,
partecipando a quella festa, tu
possa dimostrare di essere diventata una donna matura? Che supera
queste cose?
- Ma non le ho superate!
Sono passati dieci anni e non
faccio altro che pensarci! Mi ha rovinato la vita! - replicai con
stizza e
Roxie sospirò - Potresti provarci. Magari ti divertiresti.
Fallo per Dominique,
che è venuta in Francia con te. Per te!
- Oh, non dire
così! - esclamò lei, arrossendo furiosamente
- Io sono andata con Rose perché le volevo bene, non
m’importa che vada a
questa stupida festa! Non mi deve niente!
Accidenti a Roxanne! Era
davvero assurda; sapeva esattamente
come colpire il mio punto debole, giocando sul senso di
colpa…in fondo era vero
che Dominique aveva lasciato tutto per seguire la sua migliore amica e
cugina,
ovvero me. Forse potevo fare uno sforzo…lei per me ne aveva
fatto uno enorme.
- Oh, insomma basta! Ci
penserò, d’accordo?! - sbottai,
avvicinandomi alla cucina, e ignorando i sorrisetti soddisfatti delle
ultime
arrivate e le lamentele di Domi.
- Spero almeno che non ci
sia lui. - aggiunsi piano,
ripensando a quel demonio.
Ciaoooooooo!!!
Come state? Spero bene! Io sono parecchio stanca e stressata...le
lezioni il sabato mattina dovrebbero essere abolite :( ! Comunque...so
che questo capitolo è di passaggio, quindi non dice
molto...se non che sono passati 10 anni, dunque Rose e Dominique sono
cresciute e cambiate...e non vedono gli ex compagni di scuola sin da
quel giorno, al terzo anno! Ed ora ecco questo strano invito da parte
di Al...che succederà a questa festicciola? Ma soprattutto,
quanto sono cambiati gli altri,
nel frattempo? Spero che comunque il cap vi sia piaciuto almeno un
po'!
Volevo
ringraziare coloro che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e le
seguite...e tutti coloro che hanno recensito: Nix, zico, sasyherm, rityvampire
e Mia29!
Grazie di cuore! Ho utilizzato la nuova funzione per rispondervi...la
trovo una genialata pazzesca! :D (Vi sono arrivate le risposte, vero?
Sapete com'è, ogni tanto mi rincretinisco di brutto!
xD)
Al
prossimo capitolo! Un grosso bacio!
Ps:
la canzone che canta Rose all'inizio è "Won't go home
without you" dei Maroon5!
Lily_Luna
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Capitolo 3 *** Strangers In The Night ***
3
- Strangers In The
Night
La divisione
Spezzaincantesimi, contrariamente al resto
della Gringott, era gestita da maghi. Anzi, da un mago.
Gideon McWhite era un uomo
tondo, non molto alto e con una
folta barba rossa che in lunghezza
voleva
forse emulare quella di Albus Silente, lo storico preside di Hogwarts.
Era una
persona seria e rispettosa…con un unico problema; era tremendamente all’antica.
Quella mattina intravidi
la sua figura grassoccia roteare
fuori dal camino e dirigersi a passi pesanti verso la mia scrivania.
Con un
guizzo, mi affrettai a chiudere la lettera di Lisa- una ragazza di cui
non mi
ricordavo affatto, ma che
evidentemente era uscita con me - e
a
togliere i piedi dalla scrivania. Lui sorrise bonariamente e mi fece
cenno di
seguirlo nel suo ufficio, una stanza molto grande, lastricata di marmo
bianco,
alle pareti della quale stavano appese milioni di foto di famiglia. Le
fissai,
blandamente interessato, poi rivolsi la mia attenzione su di lui.
- Mr McWhite?
- Mio caro ragazzo! Volevo
complimentarmi personalmente con
te! Quei diamanti grezzi…dimmi, come sei riuscito a
recuperarli?
Mi strinsi nelle spalle -
Due giorni di intenso lavoro sulle
sponde del Mar Caspio. Nulla di complicato, come lei ben sa. Grazie. -
borbottai, chiedendomi esattamente dove volesse andare a parare. Lui
annuì -
Mh, ottimo lavoro, davvero. I folletti sono stati davvero contenti.
Dato che sembrava
così di buon umore, forse avrei potuto
parlargli di quel favore che dovevo chiedergli. Cercai di sfoggiare il
mio
sorriso più accattivante.
- Grazie mille, Mr
McWhite…ecco io desideravo parlarle, dato
che ci siamo, perché volevo chiederle un permesso. - dissi,
imponendomi di non
arrossire. Lui mi scrutò con improvvisa attenzione - Un
permesso?
-
Sì…ecco…mi servirebbe il 21
Dicembre…dovrei uscire prima
delle quattro…- lo fissai, senza aggiungere altro. Non
potevo dirgli il reale
motivo per cui dovevo uscire prima da lavoro. Non potevo. -
Ecco…dovrei andare
a…uhm, una riunione di famiglia. Sa, sono cose che
cominciano molto presto,
quindi io…
- Malfoy. - il ritorno al
cognome non era esattamente un
buon segno. Cercai di apparire molto tranquillo - Le assicuro che
lavorerò il
doppio.
- Malfoy, non è
questo il punto. Perché vuoi il permesso? -
disse, sospirando. Io sollevai un sopracciglio, valutando la
situazione; poteva
arrivarci da solo? No, probabilmente era una cosa che non si sarebbe mai immaginato. Ma non avevo intenzione
di fargli sapere i fatti miei.
- Mi serve. E’
una cosa seria. - insistetti, passandomi una
mano sul mento. Lui mi scrutò dispiaciuto
- Per uscire con qualche
altra collega? Sai bene che non
possiamo permetterci di perdere altro personale. Sei un gran
lavoratore,
Malfoy, anche un bravo ragazzo…ma non approvo queste tue
manie da Dongiovanni!
Lo fissai irritato;
Dongiovanni, figurarsi! Ero uscito solo
con Evie, la segretaria di Cartrett, e non era successo nulla.
Beh…perlomeno,
io le avevo detto che non volevo niente di
serio. Era colpa mia se lei si era convinta che presto ci saremmo
fidanzati?
Sospirai - E’ stato un errore.
- Mh. Ma a quanto ne so,
sono cose che fai spesso, Malfoy.
Lo fissai imperturbabile -
La mia vita privata non concerne
il mio lavoro.
Il vecchio Gideon si
passò una mano tra i radi capelli - Lo
so bene. Ma…questo è un ufficio molto
rispettabile…molta gente si è lamentata
del tuo comportamento…lasciami finire! - esclamò,
mentre spalancavo la bocca -
Quello che voglio dire è…gradirei che tu mettessi
la testa a posto. Noi siamo parte
di una banca che lavora al servizio delle famiglie, della gente comune.
E, al
momento, chi si trova più in alto di me vorrebbe
licenziarti! Perché la banca
cerca prima di tutto dei dipendenti che mostrino alla clientela quanto
sia
importante la sicurezza…anche quella familiare.
Dire a Scorpius Malfoy
quanto sia importante la famiglia è
un gesto davvero provocatorio. Ma…si trattava pur sempre del
mio capo, ed io dovevo lavorare. Ne
avevo la necessità.
Ma, soprattutto, non volevo chiedere l’elemosina a nessuno.
- Questo…questo
è così…assurdo! Io lavoro bene, porto
tesori
ogni settimana, mentre c’è gente che non fa altro
che starsene in ufficio!
Volete licenziarmi? Io…io ho bisogno di questo lavoro. -
sputai fuori, con
molta fatica.
Il capoufficio
sospirò pesantemente, donandomi un’occhiata
carica di dispiacere - No, Scorpius. Non sono io che voglio farlo. Mi
hanno
fatto pressioni ed io ho cercato di resistere, perché so
quanto vali. E so che
celi dei segreti più grandi di te.
Sbiancai, facendo un passo
indietro. Lui sapeva. -
Io….
- Ed è per
questo che ho proposto di invitarti al Gala di
Chiusura Annuale, che si terrà il 26 Dicembre. Si tratta di
una festa per i
dipendenti. Ci saranno molte persone influenti…ed io vorrei
che tu venissi…ma
accompagnato da una presenza femminile.
- Beh…questo
non è difficile…- borbottai, ancora confuso, ma
lui alzò una mano. - Aspetta. Non voglio una cretinetta con
la quale poi
concluderai la serata da qualche altra parte. Voglio…che tu
venga con una donna
che sia capace anche di parlare. E che, magari, sia anche legata,
affettivamente parlando, a te.
- Questo non è
possibile. E’ una cosa…- replicai
immediatamente, scuotendo la testa. Lui sorrise
- Tremendamente
all’antica? Forse. Ma sono certo che troverai
sicuramente una persona che ti piace realmente. Sei talmente pieno di
donne che
non sarà difficile guardarti intorno…e trovare
quella giusta. Altrimenti, se proprio
non ci riesci, fingi. Purché tu dimostri alla Gringott di
essere degno del
posto che hai. Loro vogliono sicurezza, tu dagliela. Puoi andare. - e
mi
congedò, lasciandomi con un sorriso enigmatico e mille
pensieri, uno diverso
dall’altro.
- Vorrei sapere di chi
è stata l’idea della festa.
Liam si lasciò
sfuggire un sorriso - Indovina?
Sbuffai, sollevando gli
occhi al cielo - Al. - sibilai,
cercando nella folla la
sua inconfondibile capigliatura. Non era possibile che Albus Potter
fosse il
mio migliore amico, eravamo incompatibili. Eppure…
Ci conoscevamo da undici
anni…e lui, nonostante tutto,
continuava a stupirmi.
Infatti. Come aveva potuto
organizzare una stronzata del
genere?
Lanciai
un’occhiata sconvolta allo striscione che penzolava
all’ingresso del Paiolo Magico (“Benvenuti
ex studenti di Hogwarts!”) e mi dissi che avrei
fatto meglio a tornare a
casa.
- Me ne vado…-
borbottai, ma Liam mi fermò - Se te ne vai
Albus ti ucciderà. E poi tu devi trovare la donna della tua
vita, no?
Repressi
un’esclamazione particolarmente colorita e mi
diressi a testa bassa verso il tavolo delle bevande. Era vero.
E comunque era meglio non
contrariare Al. L’unica volta in
cui l’avevo fatto - e, lo ammetto, era stata una cosa grossa
- non mi aveva
parlato per sei mesi. Avevo dovuto scrivere una lettera di scuse a
tutta la sua
famiglia, poi strisciare per tutti i corridoi fino alla Sala Comune di
Grifondoro…e, a quel punto, avevo continuato a dirgli che mi
dispiaceva. Allora
mi aveva perdonato…dopo avermi centrato con un gancio destro
in pieno viso,
naturalmente.
- Ehi, tu! Non stai
pensando di ubriacarti, vero? - la voce
allegra di Jackie mi riscosse. Mi voltai, in tempo per vederla in tutta
la sua
bellezza, quando mi accorsi di qualcosa di strano.
- Aspetti un bambino. -
borbottai stupito, mentre lei
scoppiava a ridere e mi abbracciava.
- Non sei felice per me?
- Per noi, vorrai dire! -
Matt spuntò dal nulla, battendomi
una mano sulla spalla. Risi - Ma certo, tanti auguri!
- Sei pronto a farci da
testimone di nozze? - domandò
titubante lei. Io distolsi lo sguardo - Beh…voi sapete come
la penso…non…
- Per noi è
importante. Sei il nostro migliore amico! -
aggiunse Matt, mentre Liam sollevava un sopracciglio - Già,
io invece sono solo
il cretino di passaggio…
- Stupido! Tu sarai
padrino!
- Non potrei farlo io? -
domandai - Il matrimonio è…io non…
Jackie strinse le labbra -
Sono una donna incinta; decido
io. Scorpius tu sarai il testimone
di
nozze, Liam il padrino del piccolo. Punto. Okay?
- Fantastico…-
borbottai, prendendo un bicchiere. Lei annuì
- Bene. Liam, sei content…Liam? - ci voltammo verso il
nostro amico, che
sembrava fosse stato colpito da Confundus potente.
- Ehi. Mi sa che ho
trovato la donna dei miei sogni…-
borbottò poi, fissando una bionda, appena entrata nel
locale. Dovetti ammetterlo,
era davvero…notevole. Feci per dire qualcosa, quando
casualmente notai la
ragazza accanto a lei e sollevai le sopracciglia.
- Carina eh? -
mormorò Jackie, affiancandomi.
Beh, lo era. E in modo
assolutamente interessante. Non erano
solo i capelli rosso fiamma…quanto il viso leggermente
tondo, le labbra piene,
gli occhi grandi e azzurri.
- Sembra una bambola. -
osservò ancora la mia amica, dandomi
una gomitata, proprio mentre la sconosciuta spariva tra la folla.
Sorrisi -
Già. Sapete…credo che andrò a fare un
giro…- aggiunsi, addentrandomi nella
confusione, accompagnato dall’ammonimento di Jackie - Non
comportarti come al
solito, Scorp!
***
“Voglio
andarmene!”
pensai amaramente, non appena varcammo la soglia del Paiolo Magico.
Dominique
si guardò intorno, leggermente più sicura di me,
ma non del tutto convinta. -
Io non riconosco nessuno, Rosie.
- Idem. - sibilai a denti
stretti, sperando ardentemente che
nessuno riconoscesse me.
C’era
moltissima gente, così tanta che ci ritrovammo pigiate tra
la folla, senza che
ce ne accorgessimo.
- Dove cavolo è
Al? Domi…Domi? - mia cugina sembrava
scomparsa. Cercai di non entrare nel panico, mentre una sensazione di
puro
orrore mi invadeva da capo a piedi. E adesso?
Sgomitai tra la gente,
alla ricerca di qualcuno di
conosciuto, quando un tipo tutto muscoli mi diede una spallata
così forte da
sbilanciarmi.
- Ohhhh….-
persi l’equilibrio, pronta al botto, e…
- Ahia! - mi ritrovai
schiacciata addosso a qualcuno, con la
maglietta zuppa di qualcosa che puzzava di alcool. Sollevai lo sguardo,
pronta
a scusarmi, quando incrociai due incredibili occhi verdi.
- Ah!
Il proprietario degli
occhi mi sorrise in modo affascinante
e mi resi conto che era semplicemente…
“Uno
strafigo da
paura!” strillò ancora la vocina nella
mia testa, assomigliando, questa
volta, a quella di Dominique. Arrossii e cercai di darmi un tono,
proprio
mentre lui mi aiutava a mettermi dritta. Distolsi lo sguardo dal suo
viso e lo
puntai sulla sua camicia, nascosta da un giaccone dal taglio elegante,
poi su i
suoi jeans, infilati malamente in un paio di anfibi.
- Scusami, non volevo
arrivarti addosso…- balbettai, come un
automa, sperando che quello sconosciuto mi rapisse e mi portasse via
con lui.
Lui sorrise ancora - Vuoi scherzare? Non è certo colpa tua,
se ci sono dei
cafoni come quello. - Indicò con la testa (registrai il
meraviglioso biondo dei
suoi capelli) il tipo che mi aveva fatto volare via, prima di prendere
la
bacchetta e puntarmela al petto - Gratta
e Netta. Molto meglio no?
Avvampai - Grazie. - poi
feci qualche passo indietro - Beh,
scusami ancora. Adesso devo proprio and…- ma lui mi
fermò - Il tuo ragazzo è
andato avanti e ti sta cercando?
Era una richiesta
implicita? Voleva sapere se avevo il
ragazzo?
- Veramente…io
sono qui con delle amiche…- buttai lì. Se gli
avessi detto che ero con una delle mie cugine, magari avrebbe capito
chi ero…ovvero
quella scema della Weasley. Quella che…
- Ah. Allora potrei
offrirti qualcosa da bere senza
incorrere nell’ira di nessun altro uomo, giusto?
Un pensiero improvviso si
formò nella mia mente…io odiavo
gli uomini, no? Insomma, lui era uno strafigo pazzesco, ma magari era
pure
stronzo…meglio non accettare.
Sorrisi -
Già…potresti. - oh, al diavolo!
Ci avviammo al bancone,
dove cominciammo a parlare del più e
del meno. Mi disse che lavorava come Spezzaincantesimi, un lavoro
decisamente
avventuroso…che viveva da solo e che era single. Mi chiese
del mio lavoro, mi
ascoltò con interesse, studiandomi attentamente con quegli
occhi magnetici, finché,
improvvisamente non mi fermò.
- Accidenti! Sai che sono
un completo idiota? Non ti ho
neppure chiesto come ti chiami, perdonami…- disse suadente,
facendomi
sorridere. Stavo bene…cavolo.
- Io sono…
- Scorp! - la voce di Al,
che irruppe tra noi come un
uragano, fu come una doccia fredda. Fissai alternativamente mio cugino,
poi il
ragazzo davanti a me. Scorp?
- Ragazzi! E’
fantastico vedervi insieme! Se avessi saputo
che avreste parlato civilmente, avrei organizzato questa festa molto
tempo
prima! - esclamò mio cugino, mollando pacche a destra e a
manca. Io continuavo
a restare in silenzio, osservando soprattutto l’altro. Dovevo
aver capito male.
Non poteva certo…
Ma poi, notai, le
somiglianze c’erano. Eccome! Lo stesso
colore dei capelli, quelle labbra, il naso dritto…i suoi
occhi! Che idiota che
ero stata!
Scorp.
Spalancai le labbra e
balzai in piedi. -
Comehaidettochetichiami? - sibilai, sentendomi mancare. Lui mi
guardò confuso,
non capiva. O forse…non ricordava?
- Non l’ho detto
scusami, mi chiamo Scorpius…Malfoy. - disse
con un sorriso, tendendomi la mano.
Holaaaaa!!!
Eccoci col terzo capitolo! Grazie per aver recensito il precedente e
grazie a coloro che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti e le
seguite! Siete grandi! :)
uhuhuhhuhu!!
Scorpius Malfoy!!!! Ebbene sì, la storia è
raccontata da entrambi i due i protagonisti...giusto per farvi entrare
nella mente di questi due pazzi! Come abbiamo capito, Scorpius
è...sì, un figo assurdo, ma non
solo...è un Dongiovanni da strapazzo, con mille problemi
(vedrete!) e dei grossi, grossiiisssssimi segreti!!! Eheheheh! Lavora
alla Gringott, ma il suo comportamento troppo libertino comincia ad
infastidire i capi...riuscirà a trovare una donna che gli
piaccia davvero in così poco tempo? Vedremo! Intanto abbiamo
assisitito all'incontro con Rose...i due flirtano che è un
piacere...ma...adesso che succederà? Al prossimo capitolo
(mi sembra di essere la presentatrice di una telenovela! xD)
Bacioni!
Lily_Luna
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Capitolo 4 *** R for Revenge ***
4
- R for Revenge
Scorpius
Malfoy.
All’improvviso,
mi ritrovai catapultata nel passato. Rividi
me stessa, al binario 9 ¾, mentre papà mi diceva
di batterlo in tutte le
materie…ed io pensavo che fosse così adorabile
che non avrei mai potuto farlo.
Rividi me e Domi progettare la mia storia d’amore con lui, un
po’ per
immaginare qualcosa di divertente, un po’ perché
io ci speravo.
E poi ripensai a quella
orribile mattina…e sentii i miei
battiti accelerare, il respiro mozzarsi, mentre perdevo
lucidità. Lo fissai per
quella che parve un’eternità, mentre lui
continuava a guardarmi con quel
sorriso. Incrociai lo sguardo di Al, che solo allora capì
l’enormità del casino
che stava per crearsi…e poi, semplicemente, sollevai il
braccio e piantai sul
viso di Malfoy uno schiaffo potentissimo e arrabbiato.
A quel punto il mio
cervello si riaccese, ma era troppo
tardi. Ero partita.
- SCORPIUS MALFOY! -
gridai sconvolta, mentre alcune persone
si voltavano a guardarci.
- Ma sei impazzita?! Come
diavolo ti permetti di colpirmi
così?! - rispose lui, lanciandomi un’occhiata
sconvolta ed arrabbiata insieme.
Scossi la testa e gonfiai le guance, voltandomi verso Al, che cercava
freneticamente di tranquillizzare gli altri ospiti - Tu!
Come hai potuto farmi questo? Hai invitato
questo…questo…coso…
Nel frattempo, anche il
biondo stava gridando, indicandomi
come se lo avessi ferito a morte - Tu devi essere completamente pazza!
Che
diavolo di persone frequenti, Al?
- Potrei fargli la stessa
domanda! - sbottai io, mentre mio
cugino ci fissava preoccupato - Scorpius, Rose! Volete stare calmi?
State
facendo una questione di stato per niente!
- Niente?! - gridammo
nello stesso tempo io e Malfoy.
Strinsi le labbra, mentre l’altro si voltava a guardarmi e mi
studiava
attentamente - Rose…Weasley?
Arrossii, ma sollevai il
mento - Già!
- E potrei
sapere…ah! Quindi tu mi hai appena sfondato una
guancia per una cosa che è successa dieci anni fa?! Per
quella cretinata? -
sbraitò lui, continuando a fissarmi come se fossi pazza.
Lo fissai, semplicemente
oltraggiata - Cretinata? CRETINATA?
Tu mi hai rovinato la vita, brutto pezzo di idiota! Mi hai costretto a
lasciare
la scuola, i miei amici…i miei sogni!
- Addirittura…-
commentò semplicemente lui, continuando a
massaggiarsi la guancia. Gli puntai un dito contro - Sta lontano da me!
Io ti
detesto…demonio! - gridai, prima di afferrare tutte le mie
cose ed uscire dal
locale di gran carriera.
Respirando pesantemente,
mi materializzai a casa e mi
lanciai sul divano, nascondendo la testa sotto al cuscino. Che idiota,
che
idiota, che idiota che ero!
- Rose! - le mie cugine
comparvero all’improvviso, sedendosi
attorno a me - Che cavolo è successo?
- Sono un’idiota
completa! Era lui! - gridai, sollevando il
viso, mentre loro assumevano un’espressione sconvolta. - Quel lui?
- Lo sapevo che non sarei
dovuta venire! Io lo sapevo…Dio,
che serata orribile! - mi passai una mano tra i capelli e Lily si
precipitò
accanto a me, cercando di calmarmi. - Rosie…sta tranquilla!
Non c’è bisogno di
agitarsi così!
- Che poi, se
permetti…- borbottò Roxanne, tendendomi una
camomilla appena preparata - se lo avessi detto a noi, credo che
l’avremmo
riconosciuto no? Lo abbiamo visto per ben cinque anni.
- Io invece non
l’ho visto bene…- aggiunse Domi, guardandomi
negli occhi - Come hai fatto a non riconoscerlo?
Com’è?
Sorseggiai la bevanda
calda e cercai di non entrare di nuovo
in paranoia - Io…davvero, non avevo capito chi
fosse…e lui non ha riconosciuto
me…eppure avrei dovuto capirlo, no? - domandai con voce
stanca.
- Dopo dieci anni? - Lily
sollevò entrambe le sopracciglia
ed io sospirai. - Beh…credevo che ci sarei riuscita.
- Allora,
com’è? - insistette Dominique, curiosa come una
scimmia. Arrossii violentemente.
- Beh, lui
è…lui è…- accidenti. Avrei
dovuto dimenticarmi il
suo viso no? Lo detestavo! E allora perché cavolo continuavo
a ripensarci? -
…carino. - borbottai infine.
- Non sembri tanto
convinta…- buttò lì Roxie con un
sorrisetto malizioso - Sai com’è…io
Malfoy me lo ricordo…
- Oh, questa voglio
saperla per bene! - esclamò Domi ed io le
guardai malissimo. - Io lo odio.
Quel…quel…disgustoso essere! Non mi ha neppure
chiesto scusa!
- Beh, credo tu ti sia
vendicata…chissà se il suo bel
faccino tornerà del suo normale colore?
- Taci Rox. - sibilai -
Non mi interessa.
- Sì,
ma…perché tu ci stavi parlando, Rose? - chiese
ingenuamente Domi ed io caddi in un ostinato silenzio, mentre loro si
scambiavano degli sguardi confusi.
- Quando ti ho
persa…A proposito, dov’eri finita? - cercai
di tagliare corto, facendo un sorriso tirato.
- Non so, c’era
parecchia confusione…e poi ho beccato le
altre! Ma non cambiare discorso…allora?
- Niente, ci siamo
scontrati…- ripensai al suo viso ed
arrossii - e basta.
- Ma io vi ho visti al
bar…oh per Merlino! Rose! Ti stava
offrendo da bere??? - gridò infine mia cugina, fissandomi
sconvolta. Mi feci
piccola piccola e annuii. Roxie fischiò - Questa si che
è bella!
A quel punto avrei voluto
sprofondare - Io non l’avevo
riconosciuto! - ripetei nuovamente - Lui mi ha preso al
volo…e mi ha fatto quel
sorriso che...ed io non ci ho capito più nulla! Ci ho
flirtato, capite? Ho
flirtato con Scorpius Hyperion Malfoy! E comunque - aggiunsi ancora
più
disperata all’indirizzo di Dominique - non è solo
carino. E’ davvero bello.
Maledizione!
- Questo
porterà molti guai, lo sai vero? - disse Lily con un
sorrisetto. Io scossi la testa - Questo poterà molti guai a
quell’essere di
nome Albus Severus Potter. Molto presto non avrai un fratello!
- Via, vedrai che si
risolverà tutto…- disse Domi con
semplicità. Io annuii - Sicuro. Tanto non lo
rivedrò mai più. Giuro. E farò un
bel discorsetto a quel cugino degenere che ci ritroviamo. - mi alzai in
piedi -
e adesso, scusate, vado a letto…sono sicura che domani mi
sarò già dimenticata
di Malfoy, di averlo incontrato e via dicendo. - e, soprattutto, avrei
dimenticato
il suo sguardo, quando mi aveva preso al volo. Facilissimo…
…o no?
***
Liam mi osservò
attentamente, stringendo gli occhi appena,
prima di scoppiare a ridere - Bel livido!
Ringhiai qualcosa di
incomprensibile e fissai con rabbia la
mia tazza di caffé - Tutta colpa di quella pazza
psicopatica…
- Ehi, non parlare
così di mia cugina…sai benissimo il
perché del suo gesto - Mi ammonì Al, fissandomi
severamente. Strinsi le labbra
- Non me ne frega niente…potevamo risolverla in modo civile!
Mi ha fatto male!
- Pensa a quanto ne
abbiamo fatto noi a lei…- sussurrò
Jackie, fissando il cielo azzurro con sguardo triste.
Arrossii. Era
vero…ricordavo perfettamente quello che avevo
combinato e non ne andavo fiero. Ero stato un completo idiota, non
avrei dovuto
comportarmi in quel modo…ma era il passato.
- Le avrei fatto le mie
scuse, se lei non mi avesse
picchiato. - borbottai offeso. Al si strinse nelle spalle
- Sai, non so se le
avrebbe accettate così tranquillamente.
Erano dieci anni che aspettava di vendicarsi…e ho come il
sospetto che non
finirà qui.
- Ammettilo, prima ti ha
fatto girare la testa! - esclamò
Liam, dandomi una gomitata. Scoppiai a ridere - Non dire idiozie!
Volevo solo
diver…- incrociai lo sguardo di Al e smisi immediatamente
- Beh, che
c’è? L’ho trovata carina…non
sapevo che fosse tua
cugina, okay?
- Stupido Dongiovanni, in
ogni caso ti è piaciuta no? -
sbottò Jackie, cambiando umore per la tredicesima volta. La
gente seduta ai
tavoli accanto sobbalzò. Stupidi ormoni!
- Carina.
- Beh, allora è
perfetto! - gridò improvvisamente Potter,
battendo le mani tra loro. Tutti lo fissammo preoccupati, ma lui fece
finta di
nulla e mi fissò con una strana luce negli
occhi…la stessa che aveva quando
progettava qualcosa di decisamente diabolico; tipo quella stupida festa.
- Scorpius…ho
trovato la tua accompagnatrice al Gala della
Gringott!
Cercai di rimanere calmo -
E chi, esattamente?
- Ma Rose ovviamente! -
esclamò quello, tutto contento.
Jackie nascose il viso sorridente dietro ad un libro per donne incinte,
mentre
Liam annuiva convinto - Ma sì, è
un’idea geniale!
- Molto
divertente…già, davvero. - commentai
disinteressato,
prima di rendermi conto che, come sempre, Al era serissimo - Andiamo!
Io non
voglio uscirci insieme!
- Ma dai Scorpius,
potrebbe essere divertente! - esclamò
Jackie, cercando di non ridermi in faccia. La guardai molto male - Non
ci tengo
a farmi massacrare di botte, grazie tante. Posso trovarne tante di
ragazze.
- Non puoi trovarne come
Rose. - affermò Al, stavolta più
seriamente. Sollevai un sopracciglio
- Ma non mi dire.
- Ammettilo, Scorpius!
L’idea che lei ti abbia picchiato ti
intriga ancora di più! - si intromise Liam, con lo sguardo
di chi la sa lunga.
Sorrisi - Come no, Liam, credici.
- Rose è
intelligente e buona. Se tu le chiedessi questo favore…
- Finirebbe steso per
terra! - rise Jackie, mentre io
scuotevo la testa. Al continuò imperterrito
- Scorpius, seriamente.
Tutte le donne con cui esci sono
delle vere stupide. E francamente nessuno ci cascherebbe mai, alla
Gringott. Mentre
Rose…lei ha carattere! Ti troveresti davvero bene con lei.
Rimasi in silenzio, mentre
immaginavo di entrare al Gala con
una come Evie, o come quella ragazza che avevo conosciuto cinque giorni
prima…come
si chiamava?
Beh, sarebbe stato
comunque un disastro.
- Posso trovarne una
intelligente.
- Come no.
- Beh, tua cugina mi
detesta! E, per quanto possa essere intrigante
e sexy, non credo che uscirei con una sconosciuta che mi ha piantato un
pugno
in faccia! - cedetti, dando finalmente voce ai miei pensieri. Al
sorrise.
- Se tu le chiedessi
scusa, magari…vi ho visto ieri sera! Fareste
scintille assieme. E il fatto che tu la trovi sexy è
davvero…irritante ed
interessante insieme. - aggiunse ancora, pensandoci su.
- Non sono così
disperato da volerle chiedere questa cosa.
Posso benissimo farcela da solo. - dissi con tono definitivo, ma non
avevo idea
di quanto mi sbagliassi.
Ciao! Che dite, Scorpius
ce la farà da solo a risolvere il suo piccolo problema con
la Gringott? Chissà...
So benissimo che il nuovo
capitolo è davvero corto...e scarno; ma è di
passaggio, non temete! Scusatemi moltissimo se non sono particolarmente
coinvolgente o simpatica, ma circa un'ora fa ho scoperto una cosa e
sono rimasta davvero molto, molto delusa ed amareggiata. Poi mi sono
incazzata(perdonatemi la licenza poetica! :D). Forse è
perché io sono una persona corretta, ma per me certe cose
sono inammissibili. Davvero. Ed io combatto contro queste cose, in
tutti i modi. Perché odio le ingiustizie, odio vedere certe
cose.
Io scrivo
perché amo farlo, perché mi fa stare bene,
perché è quello che io sento.
Per un attimo ho pensato
di non postare più, ma poi ho acceso il cervello ed ho
pensato a voi...a
tutti quelli che leggono con piacere le mie storie, a voi che recensite
e provate emozioni vere grazie a me. Non ho la pretesa di considerarmi
una scrittrice, perché non lo sono...ma voi, che mi
supportate, avete il potere di farmi stare bene. E vi ringrazio.
Continuerò
a pubblicare per voi, per me, perché io non abbasso MAI la
testa.
Scusate questo discorso
un po' sconclusionato, non fateci troppo caso! E scusatemi davvero se
sono stata poco chiara, ma non importa. Era uno sfogo...grazie davvero
a tutti. Al prossimo capitolo! :D
Lily_Luna
|
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Capitolo 5 *** I Like You ***
5
– I Like You
- Di chi è quel
gufo?
- Quale gufo?!
Mi voltai verso mia
cugina, che fissava il pennuto appena
entrato dalla finestra come se non stesse aspettando altro. - Oh, non
è tuo? -
le chiesi in tono casuale, alzandomi dal divano. Lei deglutì
e sorrise appena -
Mh, no. - rispose, tuffando il viso nella scatola di biscotti. Sorrisi.
- Ah. Immagino che quella
lettera sia per me, quindi…- mi
protesi per prenderla, quando lei scattò in piedi e si
avventò sul gufo, che
stridette indignato - No! La controllo io, Rose! No!
- Oh, fammi vedere, brutta
bugiarda! - gridai, mentre lei
liberava la missiva dalla zampa dell’animale e scappava via.
- Dimmi immediatamente di
chi si tratta! Non dirmi che è
James Gillian! Alla fine hai accettato il suo invito? - la punzecchiai
sorridendo. Lei si fermò e mi guardò come se
fossi pazza - Non essere sciocca
Rose! Si tratta di un certo Liam…Boot, sì.
L’altra sera abbiamo
parlato…carino…Rose? - mi si avvicinò
e mi diede un buffetto sulla guancia -
Tutto okay?
- Domi…ma
tu…ricordi chi è Liam Boot? - sussurrai
lentamente, cominciando a respirare pesantemente. Lei arrossì - E’ per questo
che avevo paura di dirtelo!
Sapevo che avresti reagito così! Ma, Rosie…lui mi
ha detto che è molto pentito,
come anche Goldstein e Corner che, per inciso, stanno per sposarsi!
- Ehm…frena;
cosa? Jackie…quella che…- chiusi gli occhi,
cercando di scacciare l’immagine del suo bacio con Malfoy,
che mi aveva
perseguitato per anni, mentre lei annuiva - Proprio lei, sta per
sposare quel Matt. In ogni
caso…giuro, Rosie, è
un tipo simpatico, quel Boot. Mi sono divertita con lui. Ma se tu vuoi
che io
non…
- Domi! - alzai le mani -
Io non voglio che tu smetta di
vederlo! E’…insomma, la tua vita privata! E
purché tu stia bene…tanto…- mi
morsi la lingua e rimasi in silenzio, mentre lei sorrideva appena.
- “Tanto
tutti gli
uomini sono uguali…” stavi per dire
questo, vero? Rose, non puoi esserne
certa! Sei fuggita da tutte le relazioni che hai avuto!
D’accordo, io non sono
certo l’esempio migliore da seguire, ma, credimi,
così stai esagerando…Affronta
le tue paure! - esclamò lei, dandomi una pacca affettuosa
sulla spalla. Rimasi
in silenzio, prima di annuire. - Beh, sì. Ora devo andare. A
stasera!
Sospirò - Okay,
Rosie. A stasera! - disse, mentre io mi
smaterializzavo per andare a lavoro.
Non appena uscii dallo
spogliatoio dei Guaritori, sentii
qualcuno venire verso di me di gran carriera. Mi voltai, giusto in
tempo per
incrociare Elisabeth, la nuova tirocinante, che mi fissava con le
lacrime agli
occhi - Rose, menomale che sei arrivata! Johnson è
disperato, siamo solo noi
tre in reparto!
- COSA? - sbottai,
indossando il camice verde acido. Lei
annuì - Thomas ha contratto una stranissima forma di
influenza, non potevamo
rischiare di contagiare tutto l’ospedale!
Sospirai, mentre lei
continuava - La cosa più assurda è che
stanno mandando tutti su da noi! E’ incredibile, giorni di
calma piatta e poi…-
sospirò pesantemente - eccone un altro!
Mi raddrizzai alla vista
di una barella trasportata molto
velocemente da alcuni infermieri e mi avvicinai - Cosa è
successo?
- Incidente domestico,
pare. - replicò uno di loro, mentre
io mi voltavo a controllare il nuovo paziente…
…e mi ritrovavo
faccia a faccia con Malfoy.
- Tu?
- sibilò
lui, strizzando gli occhi dal dolore. Senza proferire parola spostai lo
sguardo
verso il suo orecchio, all’interno del quale era infilato
quello che senza
dubbio era un pastello a cera, mentre sulla sua faccia erano spuntate
parecchie
bolle multicolore. Con una leggera punta di piacere notai che aveva
ancora il
segno del mio schiaffo.
- Ma guarda chi abbiamo
qui…- sussurrai in tono casuale,
sospirando pesantemente e facendo cenno agli infermieri di portarlo in
ambulatorio. Malfoy mi fissò con sospetto - Non voglio
essere curato da te!
- Rilassati Malfoy,
altrimenti non potrò toglierti quella
roba dall’orecchio. - borbottai, puntandogli la bacchetta
contro, mentre gli altri
uscivano, lasciandoci soli. Lui strinse le labbra - Non se ne parla
neanc…ouch!
Mi hai fatto male, brutta strega! - gridò, mentre il suo
orecchio veniva
finalmente liberato. Presi il pastello e lo gettai nella spazzatura.
- Ti ringrazio per il
complimento…- risposi poi, prendendo
un panno imbevuto di Dittamo.
- Che stai facendo adesso?
- ignorai la vena di
preoccupazione nella sua voce e, stavolta molto delicatamente, gli
disinfettai
la parte lesa, che ritornò perfettamente normale. Lui mi
lanciò un breve
sguardo stupito - Non fa più male. - borbottò,
mentre prendevo un altro genere
di pozione. - Non c’è di che. - replicai
acidamente; poteva pure ringraziare.
- Comunque - mi chinai sul
suo viso e, molto lentamente,
cominciai a far sparire le bolle colorate - cosa ti è
successo esattamente?
Devo scrivere il referto. - borbottai, evitando il suo sguardo. Lui
strinse le
labbra - Niente, alcuni amici hanno un bambino che non sa controllare
la magia.
- spiegò ed io arrossii; il suo respiro mi aveva appena
sfiorato le labbra. Era
caldo, lieve…
Sì, ed io ero
un’idiota.
- Capisco, devi aver fatto
arrabbiare quel povero bambino,
se ti ha ridotto così. - commentai lentamente, mentre lui
ghignava - Sei
arrossita, perché?
Strinsi più
forte il panno - Non cambiare discorso, Malfoy!
- sibilai, guardandolo negli occhi. Mi restituì uno sguardo
divertito - Cambio
discorso perché ho appena capito che la mia presenza ti
imbarazza ed
innervosisce, Rose.
- Non chiamarmi
così. Per te sono Weasley. - replicai,
raddrizzandomi. Il biondo si passò una mano sul viso e mi
sorrise - Grazie,
nessuna bolla fastidiosa. Anche se…si toccò la
guancia sinistra, dove ancora
persisteva il mio segno e si rabbuiò - Potresti togliermi
pure questo, no?
- No. Quello te lo
dovresti tenere perennemente. - incrociai
le braccia e voltai la testa di lato.
Lui scosse la testa -
Senti, mi dispiace per quello che ho
fatto dieci anni fa, mi sono comportato da idiota, okay?
Ma…è passato
tantissimo tempo, non credi di stare esagerando?
- Io non esagero, Malfoy.
E’ stata una cosa orribile, ma è
ovvio che tu non puoi capire!
- E tu che ne sai? -
un’ombra passò nei suoi occhi, ma fu un
istante - Tu non sai niente di me, no?
- Io…- lo
fissai incerta, poi strinsi i pugni - So che sei
solamente un pallone gonfiato e che ti comporti da cascamorto. Mi basta
questo.
- aveva ragione, ma non gliel’avrei data vinta
così facilmente.
- Che esagerata. E
poi...ero sicuro di aver flirtato un po’
con te, l’altra sera…quindi il cascamorto un
po’ ti piaceva. - replicò quello,
lanciandomi uno sguardo derisorio che mi fece arrossire ancora di
più - Idiota.
Non farmi perdere tempo, io devo lavorare. - feci per uscire, ma lui mi
afferrò
per un polso. - Senti…
Cercai di liberare la mia
mano, ma non ci riuscii, così come
non riuscii a fissarlo negli occhi. - Devo lavorare, Malfoy,
non…
- Weasley! - Johnson, il
responsabile di reparto, entrò disperato
in ambulatorio. Lanciò una brevissima occhiata al mio
braccio, sfuggito in
quell’istante dalla presa di Malfoy, poi mi fissò
confuso. Mi schiarii la voce
- Mi dica.
- Ho bisogno di te nelle
stanze tre, cinque e sette. Ora. -
aggiunse, lanciando un’occhiata severa al biondo dietro di
me. Arrossii - Arrivo.
- Weasley. - mi voltai
verso Malfoy, che sembrava
decisamente a disagio. - Devo andare. - ripetei perentoria.
- Giusto. Grazie per
l’aiuto. - borbottò con un tono di voce
ferito. Qualcosa dentro di me si mosse, ma lo ignorai. - A mai
più rivederci…-
sibilai sollevando il naso per aria, nel tentativo di non cedere alla
sua
performance recitativa. Lui scosse la testa e ghignò - Non
riesco neppure ad
intenerirti…sei la prima a cui non faccio effetto.
- I bugiardi li fiuto da
lontano, io.
- Sì,
certo…- replicò lui canzonatorio - Grazie, Rose.
A
presto. - sibilò, prima di superarmi ed uscire. Rimasi a
fissare la porta,
scuotendo la testa.
Ma non avevo giurato che
non l’avrei rivisto mai più?
Come
no.
Quella sera, appena uscii
da lavoro, decisi di passare da
Al, giusto per parlargli della festa e dirgli che era un idiota ad aver
invitato me e quel biondastro, ma che comunque gli volevo bene.
Arrivai in un batter
d’occhio a Grimmauld Place e mi pentii
amaramente della mia scelta quando, non appena bussai, venne ad aprirmi
Malfoy.
La sua espressione si accese di malizia, mentre io lo fissavo scocciata
- Non è
possibile. Sei una persecuzione! - sbottai, mentre Al faceva capolino
dietro la
sua spalla - Ehi Rose! Che bello vederti! Scorpius stava andando
via…
- …ma credo che
resterò ancora cinque minuti. - completò il
biondo, piegando la testa di lato per osservarmi meglio. Strinsi le
labbra ed
entrai.
- Tu - abbaiai rivolta ad
Al - sei un vero idiota.
Al arrossì, ma
sorrise - Lo so, ma so anche che mi hai già
perdonato.
Sospirai - Non ne sono
così sicura. - borbottai, mentre
entravamo in salotto.
- Dove sono Lily e James?
- domandai guardandomi intorno.
- James è in
ritiro con la squadra, tornerà per
Natale…mentre Lily è uscita con Roxie a comprare
i regali. - mio cugino indicò
l’enorme albero che svettava in un angolo, già
ricolmo di doni - Non ho capito
cosa debbano comprare, ancora. Ma
va
bene.
Soffocai un risolino,
conoscevo troppo bene Lily per non
sapere che aveva una vera e propria mania per lo shopping.
- Comuuunque…-
mi voltai in tempo per intercettare lo
scambio di sguardi tra Al e Malfoy - vado a preparare il tè.
Okay? - esclamò
mio cugino, prima di voltarsi ed uscire di gran carriera dalla stanza.
Scossi
la testa e mi passai una mano sulla fronte…perché
accidenti doveva comportarsi
da stupido e lasciarmi da sola con quel soggetto lì? Mi
avvicinai al vecchio
pianoforte e mi sedetti, premendo i tasti a caso; non avevo neppure
idea di
come si suonasse, ma non avevo intenzione di sprofondare in un silenzio
imbarazzante con Scorpius Malfoy.
- Tu e mio cugino avete
una storia per caso? A me puoi
dirlo, sai. - buttai lì, con un sorrisetto sarcastico sulle
labbra. Lui mi
fulminò con un’occhiataccia e arrossì -
Ti ringrazio, ma no. Sai com’è,
entrambi preferiamo il genere femminile, senza offesa. -
replicò acido. Io mi
strinsi nelle spalle - Mi sembrava…
Disse qualcosa, ma a voce
troppo bassa perché lo sentissi,
quindi si avvicinò - Ti devo chiedere una cosa.
Continuai a pigiare i
tasti – Che vuoi? - domandai
distrattamente. Lo sentii sospirare
- Ecco…volevo
sapere se potevi venire con me al Gala di
Chiusura Annuale della Gringott. - Lo disse tutto d’un fiato
e la mia mano
scivolò sul piano, producendo un’accozzaglia di
suoni sgraziati. Lo fissai
dritto negli occhi, sorpresa - Eh?
Lui parve arrossire - Mi
accompagneresti alla festa della
Gringott?
Lo fissai ancora, con gli
occhi quasi fuori dalle orbite,
poi, inaspettatamente scoppiai a ridere - Tu devi essere completamente
ammattito. No!
- Cosa? -
esclamò lui, fissandomi come se gli avessi parlato
in tedesco - Perché no?
Risi ancora -
Perché non ti sopporto! Non ti farò un favore,
tu mi hai creato un milione di problemi. Vai a cercarti qualche stupida
oca,
non ne sei pieno? Non una come…me.
-
aggiunsi poi, confusa. Perché mi stava invitando?
- Ma…davvero lo
fai solo per quella cretinata? Dieci anni…
- Non prendertela con me,
è solo colpa tua. - sibilai
freddamente, mentre lui scuoteva la testa - Sei incredibile, Rose.
Strinsi le labbra e
ripresi a pigiare i tasti del piano,
senza aggiungere altro.
-
D’accordo…beh, mettiamola così. Io sono
sicuro che verrai
con me. Diventerò il tuo incubo, finché non
accetterai…- disse lui, sorridendo
improvvisamente. Gli lanciai un’occhiata fugace, evitando di
incrociare i suoi
occhi che, malgrado tutto, erano davvero belli - Questo si chiama
Stalking, lo
sai vero?
- Ma io so che ti
piaccio…quindi non c’è nulla di
strano…-
mormorò suadente, mentre io arrossivo e scattavo in piedi -
Tu sei
completamente scemo! Non solo non mi piaci affatto, ma sta pur certo
che non
cederò alle tue stupide avances, parola mia!
- Beh, sarebbe un peccato
perché tu a me piaci,
Rose. - aggiunse poi, zittendomi. Sembrava serio, ma
vedevo che nei suoi occhi brillava una scintilla di ironia che mi
irritò da
morire e mi imbarazzò oltremodo. Deglutii, ma prima che
potessi aggiungere
qualcos’altro, un gufo entrò dal camino e
volò verso di lui, stridendo. Lo vidi
afferrare la lettera, leggere il nome del mittente
e…sorridere. Era un sorriso
estremamente bello e…tenero. Era
tenero.
Sollevò lo sguardo verso di me e, notando che lo stavo
fissando, si ricompose -
Devo andare. - disse improvvisamente. - Ciao Al! Scappo! -
gridò, mentre mio
cugino gli rispondeva dalla cucina.
- Beh, ciao Malfoy. -
borbottai, confusa. Bastava una
lettera a farlo correre così? Lui mi gettò
un’occhiata intensa e si avvicinò,
forse troppo. Indietreggiai fino a cozzare con lo strumento e lui
afferrò
delicatamente una ciocca dei miei capelli - Non essere gelosa, Rose. Ci
vedremo
presto…- sussurrò contro la mia guancia. Sentii
un brivido - A mai più
rivederci…- balbettai, mentre lui scompariva con un crack.
Ciaoooo gente! Scusatemi
per il ritardo, ma non ho avuto un attimo di respiro, ci credete???
Perdonatemi! Sono pure di fretta perché il mio pc da i
numeri e non fa altro che spegnersi...ufffff! Quindi perdonatemi se
dovessero esserci errori, ma non ho potuto ricontrollare benissimo il
capitolo...scusate! Anyway...potete notare che sono mooolto
più tranquilla rispetto all'altra volta; scusatemi per lo
sfogo nello scorso capitolo, ma spero di potervi spiegare tutto
prossimamente...la cosa buona è che il piccolo problema che mi ha dato sui
nervi si sta risolvendo...non del tutto, ma piano piano sicuramente
sì! Giuro che ve lo spiegherò non appena
potrò farlo! Grazie perché mi seguite sempre ed
apprezzate le mie fanfiction...vi adoro! E spero che questo capitolo -
pieno di momenti Rose/Scorpius - vi sia piaciuto! Al solito, il nostro
Malfoy si comporta da perfetto Dongiovanni...eheheh! Ma Rose
riuscirà a metterlo in riga? A prestissimo! Kisses!
Lily_Luna
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Capitolo 6 *** Allergy ***
6
– Allergy
Quella mattina mi svegliai
di ottimo umore, mentre il
profumo del caffé appena fatto aleggiava
nell’aria, insieme a quello dei
buonissimi croissants della zia Fleur.
Misi il naso fuori dalle
coperte, annusando avidamente,
prima di scoprirmi del tutto e dirigermi con passi strascicati in
salotto, con
un sorriso che andava da un orecchio a un altro. Dopotutto era
venerdì, avevo
la giornata libera e…
- Aaaah!!!! –
strillai, proprio mentre un ragazzo emergeva
da dietro il divano. Quello strillò contemporaneamente a me,
sollevando le
braccia, tra le quali stavano due delle riviste sceme di Domi.
- Oh Merlino, la
bacchetta! – gridai, facendo dietro-front e
correndo in camera mia.
- No! Non è
neces…- lo sentii dire, mentre io uscivo
nuovamente in salone, stavolta brandendo la mia unica arma. Lui strinse
più
forte la rivista tra le mani – No, aspetta, guarda che
c’è uno sbaglio!
- Cosa hai fatto a mia
cugina, eh? Chi diavolo sei? – urlai
terrorizzata, immaginando di dover scoprire il cadavere di Domi in
qualche
anfratto buio del suo armadio (una stanza vera e propria). Sollevai la
bacchetta, ma proprio mentre stavo per colpirlo, lo vidi bene in viso.
Carnagione scura, occhi grigi, capelli castani…ma…
- Oh no…-
boccheggiai, abbassando il braccio – Oh no…io
ti conosco.
Lui mi rivolse un sorriso
preoccupato e allargò le braccia –
Ehm…ciao Weasley.
- Boot! –
mugugnai, sentendomi una completa idiota –
Potevi…potevi...che cavolo ci fai a casa mia a
quest’ora?
- A casa nostra, vorrai
dire. – Dominique entrò in salotto,
bellissima anche nella sua semplice mise casalinga e mi sorrise, prima
di
saltare addosso al suo ragazzo. Fissai la scena di loro due che si
scambiavano
uno sguardo complice con un’espressione assolutamente
sconvolta sul viso, tanto
che entrambi decisero di voltarsi verso di me, arrossendo furiosamente.
Sembravano due adolescenti alla prima cotta. Avrei anche potuto ridere,
se non
fossi stata così preoccupata di non Schiantarli entrambi; mi
avevano fatto
prendere uno spavento enorme.
- Beh,
Rosie…lui è Liam Boot.
- Lo so. –
replicai, mentre quello si avvicinava cautamente,
quasi temendo che gli saltassi addosso e lo picchiassi. –
Scusami Rose, avrei
dovuto aspettare che Dominique ti dicesse che sarei arrivato. Non
è stato molto
carino da parte mia piombare qui. E…- dalla sua espressione
capii che stava per
mettersi a parlare di quella cosa - del
passato - per cui scossi la testa. – E’
tutto a posto. – replicai, calcando
in maniera eloquente sul “tutto”. Lui sorrise
gentilmente; aveva capito. – Sono
contento.
- Bene…-
borbottai, spostando il peso da un piede all’altro
– Immagino che…sarebbe meglio se io andassi a fare
colazione, poi in bagno,
giusto per rendermi umana. – spiegai, voltandomi velocemente
verso la stanza
accanto. Dominique mi guardò allarmata – Aspetta,
Rose! Prima che tu entri in
cucina, c’è una cosa di cui devo avv…
- OH NON ANCORA!
-…troppo
tardi…- sussurrò Liam, stringendosi nelle spalle.
***
Fissavo senza alcun motivo
il piccolo mappamondo in miniatura
di cui ero stato dotato all’inizio della carriera, contando
svogliatamente le
luci che segnalavano le mie prossime missioni, quando un gufo
entrò dalla
finestra aperta in corridoio. Lo fissai senza alcun interesse,
finché non mi
resi conto che veniva verso di me e, soprattutto, che la lettera
stretta tra le
sue zampe era scarlatta.
Merda.
Scattai in piedi e cercai
di allontanarmi dalla scrivania,
ma non ne ebbi il tempo; il gufo gettò la lettera tra gli
altri documenti e
quella esplose senza alcuna pietà, facendo sobbalzare tutti
i miei colleghi,
che mi fissarono sconvolti, mentre la voce di Rose Weasley riempiva
l’aria,
alta ed incazzata come non mai.
“
NO! NO! NO E NO! E’
EVIDENTE CHE SEI AFFETTO DA QUALCHE GRAVE PROBLEMA PER NON CAPIRE IL
SENSO DI
QUESTA PICCOLA, SEMPLICE PAROLINA! DIMENTICATI LA MIA
FACCIA, IL MIO NOME E SOPRATTUTTO NON
PROVARE MAI PIÙ
A
MANDARMI DEI MAZZI DI CAMOMILLA, A MENO CHE TU NON VOGLIA VEDERMI
MORTA! NON
VERRO’ MAI CON TE,
IDIOTA!”
Il silenzio che venne dopo
fu pesante e carico di
aspettative. Notai gli sguardi compiaciuti dei miei colleghi uomini,
sempre
invidiosi del mio successo, mentre le donne sembravano non credere alle
loro
orecchie. Mi sentii avvampare e cercai di sorridere, provando a
mascherare
l’imbarazzo
- Beh…non
potevo certo sapere che era allergica alla
Camomilla, no? – me ne uscii stupidamente e tutti rimasero in
silenzio,
voltandosi per andarsene, dato che erano le cinque.
In poco tempo rimasi solo
a fissare i resti della missiva
che si consumavano.
- Prima di inviare dei
fiori dovresti informarti sui gusti
di una donna…o sulle sue eventuali allergie. - alzai lo
sguardo, incrociando
quello divertito di McWhite, che si avvicinò e si sedette di
fronte a me. Arrossii.
– E’ proprio una piccola,
fastidiosa…petulante… - ringhiai, accasciandomi
sulla
scrivania. Lo sentii ridere – Ragazzo mio, è
perfetta per tener testa a te.
Sai, le voci girano…
Sollevai di scatto la
testa – Che vuole dire?
- Oh, non sei mica
l’unico ad essere andato alla festa per
gli ex studenti di Hogwarts…
- Fantastico. Proprio
fantastico. – sussurrai lugubre,
passandomi una mano proprio dove lei mi aveva colpito, quella sera. Lui
rise –
Allora, com’è?
-
E’…insopportabile, acida, scorbutica, antipatica,
violenta, esagerata, infantile…ho già detto
acida? Ah già. – snocciolai senza
sorridere. Lui annuì – Capisco. Ma?
- Ma? Quale ma?
- Andiamo
Scorpius…se le hai chiesto di uscire un motivo ci
sarà!
Quasi mi soffocai
– Io non le ho chiesto di uscire…
- Giusto, le hai chiesto
di accompagnarti alla festa della
banca, no?
- Come lo sa? –
borbottai confuso e lui rise – Mio caro
ragazzo, sono o non sono il tuo capo? Per avere questo posto devo
essere stato
uno dei migliori, ai miei tempi! Non credi?
-
Beh…certo…
- Allora dimmi;
perché hai invitato lei e non una delle tue
stupide ammiratrici?
Lo fissai poco convinto
– Ha detto niente gente stupida…e
questa ragazza non lo è…forse. –
ringhiai, ripensando alla sua lettera.
- Beh, racconta, come
l’hai conosciuta?
Lo fissai indeciso; voleva
davvero che gli raccontassi della
Weasley? Perché poi? – Beh…è
una storia troppo lunga…
- Ho ancora
mezz’ora prima di tornare a farmi schiavizzare
da mia moglie; spara! – replicò lui, accendendosi
un sigaro. Senza un motivo
particolare mi sentii in imbarazzo, ma cominciai a raccontare, sin dal
principio. Al termine della storia lui aveva una strana espressione sul
volto,
come un misto tra vivo interesse e divertimento allo stato puro.
- Beh, questo è
davvero…non posso biasimarla se ti ha
colpito; ha fatto bene!
Mi sentii avvampare
– Non doveva; ho perso la faccia!
- E tu come credi che si
sia sentita, quando a farle perdere
la faccia sei stato tu? Avevate tredici anni; l’hai ferita
molto…te ne rendi
conto? – disse immediatamente lui, fissandomi dritto negli
occhi. Aprii la
bocca per ribattere, ma poi la richiusi. Dopotutto…ricordavo
la sua espressione
ferita. I suoi occhi chiari pieni di lacrime e quella risata che mi era
uscita
dalle labbra…e mi venne la nausea.
- Sono stato disgustoso.
Lo so. Ma…non mi piace ammetterlo.
- Ah, questo orgoglio! Sai
che non porterà a niente, vero?
Lo fissai confuso
– Non deve portare a qualcosa. – e lui
sorrise tranquillamente – E allora perché continui
a corteggiare questa
ragazza?
Mi strinsi nelle spalle
– Ha detto di no; non…beh, è strano.
E’ una cosa a cui non sono abituato…
- Solo per questo?
Ci pensai su…o
meglio, ripensai a Rose Weasley. I suoi occhi
azzurri, le sue labbra piene, quello sguardo fiero e
combattivo…e quel sorriso
che mi aveva fatto, quando ancora non sapeva chi fossi…da
togliere il fiato. -
La trovo interessante, non posso certo negare che mi piaccia. – ammisi, mio
malgrado – Ma non ho la benché
minima intenzione di avere una storia con lei. E’ una
cosa…- sospirai – che non
accadrà mai più. Con nessuna donna.
- Scorpius. –
sapevo che McWhite mi stava fissando con pena,
per cui non alzai lo sguardo – Mr McWhite, se lei avesse
vissuto anche solo un
piccolo pezzo della mia vita, in questi ultimi anni, adesso riuscirebbe
a
capirmi. Non ci sarà una donna nella mia vita. Anche
perché a queste cose non
ci credo affatto.
- Come puoi dirlo? Proprio
tu che…- si interruppe –
Scorpius, io posso solo immaginare quanto dolore ti abbia provocato il
tuo
passato. Ma questo adesso è il presente…e poi sai
anche tu che una donna
potrebbe…- sollevai la mano, facendo un sorriso forzato
– Certo che lo so. Ma
non voglio. Non riesco a fidarmi, non me la sento. Ho già
avuto abbastanza
problemi, per avere solo ventitrè anni, non le pare?
- Come credi, ragazzo mio.
Diversamente da quello che dice
la gente, sei davvero una brava persona. Ma fa
attenzione…questa ragazza
potrebbe metterti in riga! – esclamò il capo,
alzandosi in piedi, mentre io lo
imitavo. Scoppiai a ridere – Rose Weasley mettermi in riga?
Questa si che è
bella!
***
- EEEEETCHOOOUM!!!
Maledetto!
- Salute! –
esclamò Al, sedendosi accanto a me e porgendomi
una pozione appena fatta – Tieni, vedrai che
passerà tutto.
- Grazie…-
borbottai, asciugandomi gli occhi e il naso,
prima di buttare giù il contenuto del bicchiere con un gesto
veloce. In quello
stesso istante Dominique e Lily rientrarono in casa, sorridendo
soddisfatte –
Rose, le abbiamo eliminate tutte, quelle stupide piante!
- Bene, grazie anche a
voi. – dissi, cercando di sorridere,
mentre la mia allergia svaniva improvvisamente. Anche loro si sedettero
sul
divano, scrutandomi con preoccupazione. Roteai gli occhi - Sto bene
adesso; non
guardatemi come se fossi sul punto di morire. E’ passata!
- Oh, Rosie…ho
avuto così tanta paura, menomale che c’era
anche Liam! Sei diventata tutta gonfia…- mormorò
Domi, asciugandosi gli occhi.
Avrei voluto consolarla, ma ripensai a quell’idiota di Malfoy
e ringhiai –
Quello stupido. Ha cercato di uccidermi…
- Ma no, Rose, dai. Sai
benissimo che sta cercando di
rimediare al suo errore, no? Non poteva certo sapere che sei allergica
alla
Camomilla!
- Infatti! Poteva
benissimo evitare di provarci! Tanto non
lo perdonerò mai…e tu non provare a
giustificarlo! – sibilai, rivolta a mio
cugino, che scosse la testa – Perché invece non
provi a superare il passato?
Anche Scorpius ha i suoi problemi, che tu ci creda o no!
- Immagino…come
scegliere con chi uscire la sera! Al…io
potrei superare il passato se lui mi chiedesse davvero
scus…- il suono del
campanello mi interruppe – vado io! – dissi,
rivolta a mia cugina, che era
scattata in piedi. Se fosse stato ancora il fioraio, questa volta non
l’avrebbe
passata liscia…
Aprii la porta e mi
ritrovai davanti Elisabeth, la nuova
tirocinante – Lizzy? Ciao! Vuoi entrare? Starai gelando!
– esclamai, mentre la
mia collega arrossiva, rabbrividendo appena – Ciao Rose!
Scusami, non avrei mai
voluto disturbarti nel tuo giorno di riposo…ma Johnson mi ha
chiesto di
portarti questo…- mi porse un enorme cesto natalizio, che
afferrai stupita. –
Ma…scusami, Johnson ti ha fatto venire qui per portarmi
questo?
-
Beh…sì. – ammise lei, facendomi
infuriare.
- Ma tu guarda che
stronzo! Sa benissimo che fa un freddo
assurdo…perché non veniva lui a portarmelo?
- Immagino che sia
perché io sono una tirocinante…sai
com’è…- rispose lei, stringendosi nelle
spalle. A quel punto fui io ad
arrossire – Ti prego, scusami anche da parte sua. Non esiste
una cosa del
genere, gliene parlerò. Mi dispiace moltissimo…-
balbettai, mentre lei
sollevava una mano – Ma no, Rose! Figurati, tu non
c’entri nulla! E’ lui
che…tranquilla, davvero. – mi
rassicurò, sorridendo gentilmente.
- Rose, è
tutto…ah.
– Al si sporse dietro di me, giusto in tempo per incrociare
lo sguardo scuro ed
intelligente di Lizzy. Nelle guance di lei si diffuse un immediato
rossore,
mentre lui sbatteva le palpebre – Ciao.
Roteai gli occhi; quello
sì che era un modo nuovo ed
intelligente per attaccare bottone con una ragazza.
- Ciao…-
mormorò lei, facendo un piccolo sorriso. Lui le
tese la mano – Sono Al, il cugino di Rose. E tu,
sei…?
- Elisabeth…una
tir…
- Una mia collega, tra un
paio di settimane. – tagliai corto
io, facendole l’occhiolino, e lei sorrise.
- Bel nome…-
borbottò mio cugino, continuando a tenere la
mano di lei nella sua e spostando il peso da un piede
all’altro. – Beh…ci si
vede allora, Elisabeth.
- Lizzy – disse
improvvisamente lei – Puoi…chiamarmi Lizzy.
Mi sentii di troppo e
cercai di fare un passo indietro,
mentre Al annuiva – Perché non entri?
- Ti ringrazio, ma devo
tornare a casa…
- Capisco, il tuo ragazzo
ti aspetta per cena, vero? –
Merlino, ma quanto poteva essere cretino Al? Mi trattenni a stento dal
battermi
una mano sulla fronte –
No, a dire il
vero i miei genitori. Non…c’è nessun
ragazzo. – spiegò lei, mentre Al sorrideva
– Ah. Capisco.
- Ora devo
andare…beh, ciao Rose.
- Ciao Lizzy e scusami per
questo pacco. Domani parlerò con
Johnson.
Lei scosse la testa
– Non preoccuparti. Beh…- i suoi occhi
volarono su Al -…è stato un piacere, Al. A presto.
- A presto…-
disse lui, sorridendole. Rimasero a fissarsi
per qualche altro istante, poi, forse accorgendosi della mia presenza,
lei si
voltò e scese le scale e lui chiuse la porta.
- Voglio avere un
appuntamento con lei. – annunciò mio
cugino, mentre Lily e Domi si sporgevano per vedere cosa succedeva. Mi
strinsi
nelle spalle – Neppure la conosci…
- Chiediglielo domani,
Rosie. Per domani sera! E’ libera,
vero? – chiese lui, trascinandomi sul divano. Ignorai le
risate silenziose
delle mie cugine – Credo di sì, ma…
- Ehi!!! –
strillò Domi, facendoci sobbalzare – Ho avuto
un’idea eccezionale, stupenda, favolosa! Domani sera sei
libera, Rosie?
Ci pensai su –
Credo di sì…Thomas è tornato,
quindi…perché?
– chiesi sospettosa. Lei sorrise genuinamente –
Organizziamo un’uscita a
coppie!
- Sì!!!
E’ geniale! – saltò su Lily, mentre Al
la fissava
confuso – E tu con chi
dovresti
uscire?
- Lysander. –
annunciò lei – Volevo
portarlo a casa per Natale…stiamo insieme già da
due mesi.
- Cosa?! E
perché non…aspetta un momento, Rose, puoi dirlo a
Lizzy? – disse Al, guardandomi come se mi vedesse davvero
solo in quel momento.
Lo fissai sconvolta – Certo…
- E poi, Rose, potresti
venire anche tu. – aggiunse Domi.
- Per fare cosa, reggere
il moccolo? No grazie. – dissi
ragionevolmente, mentre Lily scuoteva la testa –
C’è una persona con cui
potresti uscire.
- Non nominatemi quel
biondastro!
- Ohoh…ma
Rosie…nessuno stava parlando di Scorpius
Malfoy…ma
se preferisci invitare lui non preoccuparti…- disse
maliziosamente mia cugina,
sbattendo le ciglia e facendomi avvampare. – No! Io non
voglio che quello esca
con me! – mi affrettai a dire, tra le risatine generali.
- E allora come mai hai
pensato subito a lui? – saltò su Al,
sollevando le sopracciglia. Strinsi le labbra –
Perché non ci uscirei mai. Ecco
tutto. E siccome vi conosco, ho paura che possiate organizzare una cosa
simile.
– spiegai. Lily scosse la testa – Ma cosa vai a
pensare? Comunque non parlavo
di lui…ma di Lorcan.
Ci fu un attimo di
silenzio, durante il quale ognuno di noi
rimase immobile, aspettando la mia reazione. La fissai interdetta,
mentre i
ricordi si facevano strada nella mia mente.
Lorcan; il mio primo
bacio. La mia prima volta…
- Credevo che mi odiasse.
– obiettai piano, senza alzare lo
sguardo.
- Non è mai
stato così e lo sai anche tu. – replicò
mia
cugina – Non ha mai smesso di volerti bene, nonostante tutto.
Quel nonostante
tutto
mi fece sentire una vera stronza. – Ma dovrebbe. Gli ho fatto
molto male.
- Rose, perché
non ci riprovi? Sono passati quattro anni,
dopotutto.
- E poi non è
detto che dobbiate per forza ritornare
insieme; ma magari potete chiarirvi.
- O magari potreste
passare una fantastica notte di fuoco,
in modo da dimenticare tutto lo stress accumulato! –
esclamò Domi, attirandosi
gli sguardi sconvolti di tutti – E non guardatemi
così, non comportatevi da
bigotti, voi!
- Non mi sembra il
caso…sono già abbastanza incas…-
cercai
di dire, ma Lily era scattata in piedi
- Perfetto! Allora domani
sera faremo una bella uscita! Alle
sette davanti al Paiolo Magico, okay? Mando un gufo a Lysander!
- Ma io…
- Rose, dillo anche a
Lizzy, okay?
- Sì
ma…
- Sono così
contenta! Sono sicura che Liam sarà felicissimo
di venire!
- Io…accidenti
a voi…- sospirai, sconfitta. Sapevo che non
avrei potuto oppormi; era chiaro che la cosa era stata organizzata
già da tempo
e - ovviamente – senza che io potessi metterci il becco.
Ciao
mondooooo! Come va? Spero bene! Sembra che il mio pc funzioni un po'
meglio...quindi oggi ho potuto sistemare il capitolo e pubblicarlo!
Scusatemi per il ritardo!
Innanzi
tutto comincio col dire che questo capitolo è dedicato a blackangel4dan...perché
ha permesso che la mia storia "Behind the Mirror"
venisse aggiunta tra le Storie Scelte...e per me è un vero onore!
Grazie sia a lei che a tutti coloro che l'hanno letta, commentata e
supportata! Siete speciali!
E
ovviamente grazie a voi, che state leggendo, commentando e vi state
appassionando a questa storia...GRAZIEEE!
Passando
al capitolo...Eheheheh...ebbene, qui cominciano i misteri! Scorpius ha
un passato burrascoso alle spalle, ma anche Rose non scherza; cosa
sarà mai successo con Lorcan? E cosa succederà
nel prossimo capitolo? Mi dispiace non aver potuto mettere alcun
momento Rose/Scorpius, ma non disperate; presto ce ne saranno!
Al prossimo chapter....e
grazie di tutto!
Lily_Luna
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Capitolo 7 *** The Date ***
7
– The Date
Era successo tutto quattro
anni prima; sembrava un’eternità.
E, ora che ci pensavo, era
da allora che non lo incontravo.
Ovvio.
In cuor mio sapevo che era
stata una sua scelta, ma solo per
fare un piacere a me. Solo per non mettermi in imbarazzo…e
gliene ero stata grata.
Ma…adesso?
Era evidente che Lily
aveva architettato questa storia
dell’appuntamento con Dominique, non solo allo scopo di farmi
distrarre, ma
forse perché lui aveva sentito il bisogno di vedermi.
Mi strinsi nelle spalle,
sospirando; cosa dovevo fare? Non
volevo incontrarlo, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi e
salutarlo,
come se nulla fosse…non dopo quello che era successo.
- Rose? Esci
immediatamente di lì. – la voce di Dominique,
oltre la porta mi fece sobbalzare. – Tra poco esco!
– urlai, scivolando
leggermente sotto il pelo dell’acqua.
- Smettila di comportarti
da bambina! – sbottò lei, entrando
in bagno senza tante cerimonie. La fissai oltraggiata – Esci
subito e fammi
rilassare ancora un po’! – esclamai, schizzando
minuscole goccioline dovunque.
Lei strinse le labbra – Come no, rilassarti. Ti starai
maciullando il cervello,
a forza di pensare a quello che devi fare. Smettila ed esci;
è tardi! – mi tese
la tovaglia ed io, sbuffando, l’afferrai ed uscii dalla
vasca. - Sei davvero
antipatica.
- Anche tu, soprattutto in
questi giorni. Mancano due
settimane a Natale, smettila di essere così cupa!
- E voi smettetela di
organizzarmi stupidi appuntamenti! Con
Lorcan, poi! Vi ha dato di volta il cervello? Sai che cosa è
successo! –
scattai, asciugandomi con rabbia. Lei arrossì appena
– Lui voleva vederti...è
appena tornato. – replicò, confermando
così le mie teorie.
- Ma io non voglio vedere
lui. E’ una situazione così inutile.
- Magari no.
- Magari sì.
– ribattei ostinata – E lo sai anche tu. Io e
Lorcan ci siamo lasciati. Io l’ho lasciato.
Lei
sospirò – Lo hai
fatto solo per quella storia di Malfoy…
- E ora cosa
c’entra Malfoy??? – sbottai seccamente,
strizzandomi i capelli. Com’era possibile che, in un modo o
nell’altro, ci
fosse sempre lui di mezzo?
- Vedi? Non appena ti
parliamo di lui, tu scatti come una
molla! E non fare finta di niente, lo so che lo hai mollato
perché Scorpius ti
ha traumatizzato. Ma non puoi usare questa scusa per tutta la vita, lo
sai
vero?
- Questo
è…non c’entra proprio nulla...sai
perché è finita. E
questa sarà una serata tragica. - annunciai, facendo per
andare in camera mia.
La mano di Domi mi fermò e mi pilotò verso la sua
stanza, costringendomi ad
accettare il fatto che avrei dovuto vestirmi e conciarmi proprio come
voleva
lei.
Circa un’ora
dopo, ci materializzammo in un vicolo vicino al
luogo dell’appuntamento. Mi piegai su me stessa e le lanciai
un’occhiata
implorante, mentre il mio stomaco si accartocciava.
- Domi…ti
prego, non voglio andarci. Non me la sento…-
mormorai, mentre lei si avvicinava e mi abbracciava; lo sguardo
addolcito – Vedrai
che andrà tutto bene. Fallo per lui…fin ora non
ti ha mai cercato, ma adesso se
vuole vederti è perché ci tiene davvero, no?
Sorridi e pensa positivo; andiamo!
– esclamò e, senza aspettare risposta, prese a
trascinarmi verso il Paiolo
Magico.
Okay, non era difficile
rilassarsi, no? Dopotutto si
trattava di un incontro in amicizia, dopo quattro anni di assenza.
Niente di
che. Solo…
Non potei impedirmi di
trattenere rumorosamente il respiro
quando, da lontano, vidi Lily e Lysander che parlavano con Lizzy. Ci
avvicinammo e tutti si voltarono verso di noi.
- Ciao a tutti! Dove sono
gli altri? – esclamò Domi, mentre
io mi liberavo dalla sua presa e sorridevo nervosamente.
- Dominique, Rose!
– Lysander ci venne incontro e ci
abbracciò – Quanto tempo! Come state?
- Molto bene. Tu?
– mi ritrovai a rispondere, con una voce
che non assomigliava minimamente alla mia. Lysander era esattamente
identico a
Lorcan; stessi capelli castano scuro, stessi occhi cangianti, stesso
sorriso.
- Rilassati, sei molto
tesa. Mio fratello è dentro con Liam
e Al. – borbottò lui, dandomi una piccola pacca
sulla spalla. Sorrisi ed
arrossii – Certo. Bene. – non ebbi neppure il tempo
di prepararmi
psicologicamente al suo arrivo, che mi ritrovai a salutare mio cugino e
Liam…e
poi…
- Rose…
Lysander mi
strizzò l’occhio e si unì a Lily, che
sorrideva
incoraggiante. Mi voltai lentamente, lo stomaco in preda a crampi
nervosi,
mentre tutti fingevano di parlare d’altro.
- Lorcan..? – lo
fissai sorpresa; era…completamente diverso
da come lo ricordavo. L’uomo che stavo guardando adesso era
sì identico al
gemello, ma portava i capelli lunghi, una leggera barbetta e mi
sorrideva
raggiante. – Rose! – ripeté lui,
annullando la distanza tra noi,
abbracciandomi.
- Come stai?
Sei…diversa! Sei una donna!
- Beh, anche tu sei
cambiato parecchio! – replicai, cercando
di non far trapelare l’imbarazzo.
- Avevo una gran voglia di
vederti, Rose. Sono secoli che
non ci vediamo. – disse, mentre seguivamo gli altri.
– Già. – risposi
semplicemente, non sapendo bene cosa dire.
- Non sentirti a disagio,
Rose, non preoccuparti. Sei una
mia ex, ma non c’è nulla di
male
nell’uscire insieme, no? – mormorò lui,
facendomi avvampare; come al solito,
Lorcan aveva il dono di arrivare dritto al punto, senza farsi troppi
problemi.
O era forse una maledizione?
- Lorcan. – lo
ammonii e lui sorrise.
- Non innervosirti, non
è colpa tua se sei così facile da
capire…le emozioni ti si leggono sul volto! -
replicò, dandomi un buffetto.
Alzai gli occhi al cielo e lui cambiò discorso.
- Allora…sei
una Guaritrice del San Mungo eh?
Annuii – Ebbene
sì!…E tu cosa fai?
- Beh, il “Profeta”
mi ha assunto da pochissimo…così eccomi qui, a
Londra, dove divido un
appartamento minuscolo con mio fratello, che non fa altro che
lamentarsi di
quanto sia difficile lavorare al Ministero!
- Quindi…alla
fine sei tornato in città. – lo interruppi,
senza guardarlo. Lo sentii sorridere – Lo avevo
detto…ed io dico sempre la
verità. – disse semplicemente, facendomi sentire
uno schifo. Fortunatamente Dominique
mi salvò dal cominciare un discorso un po’ troppo
scomodo, attirando la nostra
attenzione a voce alta - Ragazzi, questo è il locale dove
abbiamo prenotato!
Venite!
Era un piccolo Pub
all’interno di Diagon Alley. Tutti
annuimmo, affrettandoci a seguirlo dentro, mentre io mi chiedevo cosa
avessi
fatto di male, per meritarmi di vivere una situazione così
spiacevole.
***
Finalmente era finita!
Non è che
avessi qualcosa contro il Natale, ma tutta quella
confusione nei negozi, le code dell’ultimo minuto e
l’incredibile tortura di
impacchettare i regali erano…sì, semplicemente
odiosi.
Uscii
dall’ultima bottega tenendo i pacchi in bilico tra le
mani, mentre il conto magico si srotolava davanti ai miei occhi. Ahia;
avevo
speso un po’ troppo. Fortuna che presto ci avrebbero
consegnato il Premio Natalizio,
in ufficio, altrimenti…
Con un sospiro, mi
affrettai a far rimpicciolire tutta la
roba che avevo acquistato; non era il caso che la gente mi vedesse con
quelle
cose, altrimenti i casini sarebbero ricominciati…e non ci
tenevo proprio ad
avere i riflettori puntati addosso…non di nuovo.
Proprio mentre cercavo di
non scivolare sul ghiaccio, i miei
occhi caddero su due persone ferme davanti la vetrina di Madama McClan.
Erano immobili, pallidi
come me, e mi fissavano. Sembravano
incapaci di dire alcunché…ed apparivano molto
più sciupati di come li
ricordassi. Lasciai correre lo sguardo sui loro mantelli pregiati, gli
abiti
altrettanto costosi e le espressioni confuse dei loro visi. La donna,
in
realtà, aveva gli occhi lucidi ed io strinsi i pugni,
perché sapevo che non
avrebbe mai dovuto piangere…non per me. Scossi la testa e
con uno scatto mi
voltai, allontanandomi.
- Scorpius..!- il suo
sussurro tormentato mi fece male, ma
non mi fermai, anche perché la voce dell’uomo,
fredda e strascicata, le intimò
di lasciarmi perdere. Lasciarmi perdere!
Disgustato e senza sapere
cosa stessi facendo, mi ritrovai
in un pub tremendamente affollato, dove ordinai una Burrobirra.
Non avevo voglia di
ubriacarmi, speravo solo di cancellare
il gelo che si era impossessato del mio cuore. Dovevo tornare a
casa…e non
volevo farlo in quello stato.
Proprio mentre controllavo
l’orologio, assicurandomi che non
fosse troppo tardi, notai un tavolo pieno di facce familiari.
C’era Al, che
stava flirtando allegramente con una ragazza
carina, Liam, accanto alla sua nuova fiamma - Dominique Weasley - Lily
Potter con
un ragazzo che conoscevo dai tempi di Hogwarts, il gemello di lui e,
con un
guizzo divertito, notai una nervosa Rose Weasley.
Mi alzai in piedi e mi
avvicinai lentamente. Non avevo certo
dimenticato la sua Strillettera, né i suoi rifiuti
perentori…ma dopotutto
quella situazione era diventata una sfida, ormai.
Notai che Liam si era
sporto verso la rossa, indicando
alternativamente lei e uno dei gemelli - Ah! Quindi voi due state
insieme? –
drizzai le antenne; Rose Weasley aveva un ragazzo?
- Non più.
Purtroppo. – rispose semplicemente quello che
riconobbi come uno dei fratelli Scamander. Ah! E quando erano stati
insieme? Di
sicuro non ai tempi di scuola, dato che lei si era trasferita.
Al pensiero di quello che
era successo dieci anni prima
sentii, di nuovo, giungere la nausea.
Rimasi in silenzio, mentre
Rose diventava molto rossa. Il
suo non era solo imbarazzo, quanto più un’ira
repressa. Sembrava stesse
cercando di controllarsi, ma non ci stava riuscendo molto bene.
- E chi ha mollato chi?
– Merlino, Liam sapeva essere peggio
di una comare, alle volte.
- Liam, sei sicuro di
essere un uomo? No sai, perché stai
assomigliando sempre più a mia zia Muriel…-
sibilò Rose Weasley. A quel punto,
mi dissi, tanto valeva dire qualcosa di ancora più
irritante; avevo decisamente
bisogno di una bella chiacchierata con lei. Con il suo nervosismo
così
esilarante, avrebbe cancellato tutti i miei cattivi pensieri.
- E brava la nostra
Rose…quindi tu mi critichi tanto, ma poi
hai spezzato il cuore ad un uomo, eh? -esclamai, facendomi avanti.
Tutti piombarono nel
silenzio più assoluto, voltandosi verso
di me. Lei ghiacciò sul posto, prima di girarsi di scatto,
fulminandomi con i
suoi occhi azzurri – Ancora tu! Dì un
po’, da quando in qua hai preso la mania
di seguirmi?!
- Ciao Rose, ciao a tutti!
– salutai gli altri e notai
immediatamente l’espressione divertita di Al. Lanciai poi uno
sguardo al
bancone e lo indicai, improvvisando - Veramente sono per i fatti
miei…e sono
anche accompagnato… - tutti notarono immediatamente una
ragazza molto bella
seduta proprio lì. Era il genere di donna che avrebbe fatto
girare la testa a
chiunque; gambe lunghe, capelli biondi, occhi da cerbiatta e fisico da
modella…quindi
sapevo che ci sarebbero cascati…cioè, Al no
probabilmente…e neppure Liam, ma Rose
Weasley se la bevve e mi lanciò un’occhiataccia -
E allora perché non torni
dalla tua bambola, invece di stare qui? Vai, vai…- e
chissà per quale motivo, sembrò
innervosirsi ancora di più.
Mi lasciai sfuggire un
sorriso – Ti ho vista e volevo
chiederti scusa per i fiori. Se tu mi dicessi quali sono i tuoi
preferiti...
- Non credo
proprio…- sibilò, incrociando le braccia,
proprio mentre Al si faceva avanti – Ehi, Scorp,
perché tu e la tua amica non
vi unite a noi? – domandò, sorridendomi sornione.
Maledetto; aveva capito
tutto! Prima che potessi ribattere, Rose aveva scosso la testa - No,
Al. Malfoy
non ha tempo per queste cose! Lui va subito al dunque, no?
La fissai, stavolta
irritato per davvero; e a lei che importava?
- Ne sei gelosa, forse?
Il gemello Scamander
accanto a lei mi guardò intensamente;
non sembrava arrabbiato, quanto più…curioso. Lo
ignorai e fissai Rose dritta negli
occhi, con aria di sfida. Lei rispose al mio sguardo con altrettanto
orgoglio,
cosa che mi fece sentire una punta di disagio…come se mi
stesse canzonando per
il mio egocentrismo. Poi lei rise – Di te? Ma fammi il
piacere!
Senza abbassare lo sguardo
le lanciai un sorriso malizioso -
E’ un vero peccato che la pensi così…se
tu fossi gelosa, ti arrabbieresti
spesso…e quando ti arrabbi sei
davvero…affascinante. – e lo era davvero, con le
guance rosse e gli occhi ardenti ed appassionati.
Tutti piombarono nel
silenzio più assoluto, fissandoci
stupiti. Anche lei, in qualche modo, sembrava colpita. Forse ero
riuscito a
farla capitolare?
- Che idiota che sei,
Malfoy. – mormorò poi, a denti stretti
– Ora basta. Andiamocene. – aggiunse, scattando in
piedi
- Io e te? – le
proposi e lei mi ignorò, urtandomi con una
spallata e scappando fuori. Maledizione!
- Beh, Scorpius, sei
ancora in alto mare…- mi sussurrò Al,
facendomi l’occhiolino. Lo guardai inespressivo ed un
po’ infastidito. Lo
sapevo, soprattutto perché era chiaro che quella ragazza non
si fidava affatto
di me...ed io non facevo altro che stuzzicarla. Sapevo anche che era
l’unica
speranza che avevo per fare una buona impressione con i miei
capi…e, forse, se
glielo avessi chiesto gentilmente, avrebbe anche potuto
aiutarmi…ma non
riuscivo a resistere all’impulso di stuzzicarla, proprio come
un ragazzino.
Scossi la testa e sorrisi
– Beh, non importa.
- Sì che ti
importa…solo che ancora non te ne sei reso
conto…- aggiunse quello, prima di salutarmi ed uscire. Liam
mi diede una pacca
sulla spalla e tutti gli altri, escluse Dominique e Lily, mi sorrisero.
A quel punto, senza
considerare minimamente l’idea di
abbordare la bella bionda, pagai e me ne tornai a casa. Il mio umore
era
migliorato, ma non quanto avrei voluto.
***
Era stata una serata
orribile su tutta la linea. I miei
tentativi di conversazione con Lorcan facevano schifo, e, ovviamente,
avevo
anche incontrato quel cretino di Malfoy. Ma chi si credeva di essere?
Strinsi i pugni e
continuai a camminare. Quel tipo aveva il
dono di mettermi a disagio, di farmi incazzare come non mai e
di…rimescolarmi
dentro. Già. Maledetto! Con quella faccia da schiaffi, quel
sorriso idiota e
quello sguardo così…strano.
- Vi attraete.
Mi voltai così
repentinamente verso Lorcan, che mi feci male
al collo – Prego?
Lui mi lanciò
uno sguardo significativo – Tra te e Scorpius
Malfoy c’è molta attrazione. Non
c’è nulla di male, sai?
- Spero tu stia
scherzando; io quello là lo odio! – soffiai,
fermandomi di scatto. Lui sollevò le sopracciglia -
Perché fai così? Sei sempre
sul chi vive, con gli uomini…
- Io non sono
sul…- provai a dire, ma lui si chinò
improvvisamente sul mio volto, provando a baciarmi. Mi scansai,
facendolo
ridere.
- Vedi? E’
sempre così! – esclamò senza scomporsi
minimamente. Io rimasi in silenzio, col cuore in gola, guardandomi
freneticamente
intorno. Gli altri erano entrati in un bar, quindi eravamo praticamente
da
soli.
- Perché lo hai
fatto? - lo guardai dritto negli occhi e lui
mi restituì uno sguardo sereno.
-
Perché…non ho fatto altro che pensarti, in questi
anni. Tu
mi hai lasciato senza alcun motivo…perché, Rose,
un motivo non c’era davvero.
Ed io ho cercato di dimenticarti, ho anche provato a capire cosa ci
fosse di
sbagliato in me…ma…
- Tu stavi partendo! - mi
ritrovai ad esclamare, mio
malgrado - Stavi partendo per un corso di ben tre anni, in America! Ti
rendi
conto che…che io non potevo vivere una storia a distanza?
Non sapevo neppure se
saresti tornato…
- Te lo avevo promesso.
Non ti avrei mai mentito su una cosa
così importante. – i suoi occhi erano seri e
sinceri…ed io mi ritrovai ad
abbassare lo sguardo. Lui mi posò una mano sulla spalla.
- Poi ho capito; il
problema non era mio…ma tuo.
Semplicemente non ti fidavi; non ti sei mai fidata degli uomini. E,
nonostante
facesse male, ho rispettato la tua decisione. Dopotutto, sei tu quella
che deve
affrontare il problema.
- Io non…-
sospirai. Era vero; non potevo negarlo. - Eravamo
la coppia perfetta, Lorc. Ma quel viaggio! Così lontano da
me…per tre anni…non
potevo sopportarlo. - mormorai, sentendomi svuotata. – Non ho
avuto il coraggio
necessario per affrontare questa cosa; mi dispiace.
- Lo so, ma non importa. E
questa sera ho anche capito che
non c’è più spazio per me, nella tua
vita.
Era vero anche questo.
Volevo bene a Lorcan, ma nulla di più.
Era un capitolo chiuso.
- Mi dispiace Lorcan. -
dissi e lui mi sorrise. – Va bene
così. Certo, il fatto che ti piaccia quel Malfoy non mi fa
fare i salti di
gioia. Ma, dopotutto, chi sono io per giudicare?
- Lorcan, credimi, a me
Malfoy non piace. Certo, non si può
negare che sia…- strinsi le labbra. Sexy? Bello da urlo?
Affascinante? -…carino.
Ma è un odioso damerino e decisamente non fa per me.
- Come credi…-
disse Lorcan, con un guizzo divertito negli
occhi. Io annuii – Senti…ti dispiace dire agli
altri che sono tornata a casa? Non…non
è stata esattamente una serata facile, anche se sono stata
felice di vederti. –
mormorai e lui annuì, prima di abbracciarmi.
All’improvviso,
mi resi conto che era quello l’addio definitivo
che avrei dovuto dargli quattro anni prima. Allora ero semplicemente
scomparsa
dalla circolazione, come una gran codarda, mentre
adesso…adesso lo stavo
finalmente salutando per bene.
- Scusami
ancora…ciao. – dissi, allontanandomi per
smaterializzarmi. Lui sorrise - Tranquilla. E…Rose? Non
avere paura dell’amore;
davvero. A volte può fare molto male…ma
è anche ciò che ci permette di essere
veramente felici. Non dimenticarlo.
Ciao
gente! BUON
NATALE (anche se in ritardo xD)!!!
Innanzi
tutto, perdonatemi per non aver postato prima...il fatto è
che ho scritto e riscritto questo capitolo tipo diecimila volte...e
tutt'ora non sono convinta del risultato, quindi chiedo venia! Ecco che
si spiega quello che ha combinato Rose con Lorcan...in
realtà non la biasimo, perché le storie a
distanza non sono affatto facili! Lorcan forse prova ancora qualcosa
per lei...ma la nostra Rose non ha nessuna intenzione di riprovarci...e
poi, adesso, c'è anche un fastidiosissimo biondino a
disturbarla! xD Nel prossimo capitolo ci sarà
un...mmmm...armistizio tra i due, lo vedrete! eheheh!
Spero
che, nonostante non sia il massimo, il capitolo vi sia piaciuto almeno
un pochino...! Un bacione!
Lily_Luna
|
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Capitolo 8 *** Compromise ***
8
– Compromise
- Bene signora Turpin,
adesso può andare. L’effetto della
maledizione che suo fratello le ha accidentalmente lanciato
sparirà entro
un’ora.
- Grazie Guaritrice
Weasley.
Salutai con un cenno della
testa ed un sorriso l’ultima
paziente e la accompagnai alla porta, sospirando dopo essermela chiusa
alle
spalle. Avevo passato una nottata intensa, ma senza dubbio
entusiasmante…amavo
il mio lavoro, nonostante alle volte fosse molto, molto impegnativo.
Un bussare sommesso
interruppe i miei pensieri.
- Avanti!
- Ciao Rose, come stai?
– Lizzy entrò con un sorriso che
andava da un orecchio all’altro - Sabato sera sei andata via
così
all’improvviso.
- Ciao Lizzy! Sto
decisamente meglio…e anche tu, no? –
esclamai, alludendo al fatto che con mio cugino avevano fissato un
altro
appuntamento…da soli stavolta. Lei arrossì
– Sì, in effetti sì.
- Sono contenta!
– notai alcuni fogli tra le sue mani – E’
successo qualcosa con la documentazione?
Lei arrossì
violentemente – Ehm…ecco, ora non alterarti Rose,
ma…hai presente quando è venuto qui Scorpius
Malfoy?
- Ricordo perfettamente.
– replicai imbronciandomi. Lei
sorrise nervosamente – Eh…sai, oggi Johnson stava
ricontrollando le cartelle
cliniche e…ha trovato alcune incongruenze nella spiegazione
del suo incidente.
Non che sia di fondamentale importanza, ma sai
com’è…mi ha citato a menadito
una delle regole dell’ospedale, ovvero la chiarezza assoluta
in tutti i casi,
anche quelli inutili.
La fissai, stavolta
più attentamente. Incongruenze? – E le
ha fornite Malfoy? – lei annuì. –
Sì, è stato lui stesso a dare due
“versioni”
diverse. Johnson quindi ha visto che ti eri occupata di
lui…e mi ha chiesto di
dirti se, gentilmente, potessi andare a parlare con Malfoy...dato che
“vi
conoscete bene” ha detto lui. Rose, mi dispiace, credo sia
una vendetta nei
tuoi confronti per averlo rimproverato di sfruttarmi! Scusami,
è tutta colpa
mia…- mugugnò, fissandomi costernata. Io scossi
la testa…quel Johnson era un
vero stronzo! Ed era anche maledettamente acuto, a quanto
sembrava…
- Lascia
perdere…Johnson ce l’ha con me praticamente da
quando ho messo piede qui. Ma non importa, lui si aspetta che io vada a
lamentarmi, cosa che non farò. Certo, l’idea di
vedere quel biondastro non mi
entusiasma affatto…ma piuttosto che piagnucolare andrei
anche ad affrontare un
Basilisco. – borbottai e lei sorrise maliziosamente
– Credevo fosse molto
peggio, quel Malfoy! Io me lo ricordo, ai tempi di scuola…ed
era terribile!
- Vero. –
confermai, mentre lei soffocava una risata. –
Ricordo quando si fidanzò con quella Vera
Davies…erano la coppia più irritante e
snob della scuola!
Spalancai la bocca; Malfoy
e Vera Davies? – Quella Vera
Davies? – Lei annuì – Già.
E…- aggrottò la fronte – in
realtà progettavano
anche di sposarsi…poi mi sembra che sia successo un
casino…non ricordo bene,
non amo molto Il Settimanale delle
Streghe!
Vera Davies e Scorpius
Malfoy.
Me la ricordavo bene,
quella ragazza. Era del nostro anno,
una Corvonero davvero atipica. Bella, intelligente…e, allo
stesso tempo, una
vera stronza. Come aveva fatto Malfoy ad innamorarsi di lei?
Beh, dopotutto anche lui
era uno stronzo no? Si
somigliavano…Ecco spiegato tutto.
Avevo come
l’impressione di essermi persa chissà quanti
pezzi importanti di un puzzle, cambiando scuola. E questo lo dovevo tutto
a
Scorpius.
Uscii da lavoro alle
dodici e mi diressi direttamente alla
Gringott, come mi aveva indicato Lizzy, che lo aveva scoperto
parlandone con
Al. Perché lei e mio cugino parlassero di Malfoy non mi era
molto chiaro, ma
lasciai perdere e mi Materializzai proprio davanti l’ingresso
marmoreo della
banca, sperando ardentemente che lui fosse fuori per qualche missione,
così da
non doverlo vedere.
Entrai a passo svelto e,
dopo aver chiesto indicazioni ad un
folletto, salii al secondo piano, diretta alla divisione
Spezzaincantesimi. Lo
zio Bill era ormai andato in pensione, ma conoscevo alcuni aspetti di
quel
mestiere…che doveva essere decisamente eccitante ed
avventuroso. Ora capivo
perché Malfoy si trovasse lì.
Non appena entrai negli
uffici, molte persone si voltarono a
guardarmi. Era evidente che non erano abituati a vedere facce nuove.
Cercai di
sorridere e mi diressi alla prima scrivania vicina, dove una ragazza
stava
scrivendo qualcosa.
- Salve. Mi scusi, stavo
cercando un vostro collega…Scorpius
Malfoy – non appena pronunciai il suo nome, la tipa
mollò la piuma e mi fissò
attentamente…aveva una strana espressione, un misto tra
curiosità e…era
invidia? Sentii alcune risatine alle mie spalle e, voltandomi, notai
che due
uomini ed una ragazza mi fissavano sarcastici.
Oh,
no.
Sicuramente si trattava di
ordinaria amministrazione; chissà
quante ragazze venivano puntualmente a cercare Malfoy –
magari per chiedergli
spiegazioni sul suo comportamento – e tutti le prendevano in
giro. Dovevo sembrargli
l’idiota di turno, che aspettava di venire scaricata.
- Mi dispiace…-
replicò la ragazza a cui avevo rivolto la
domanda, sorridendomi glaciale – Ma Malfoy non
c’è. – e tutti sghignazzarono.
Sentii le guance andarmi
in fiamme, così come le orecchie.
Mi sporsi in avanti – Tanto per chiarirci: non sono una di
quelle cretinette
che viene a cercare Malfoy perché ha subìto una delusione
d’amore. Devo parlare
con lui di faccende che lo riguardano personalmente e, soprattutto, ho
passato
la nottata intera a lavorare, mentre voi dormivate beatamente. A me non
interessano
le sue scuse patetich…- prima che potessi continuare,
qualcuno spuntò alle mie
spalle.
- Rose! - sobbalzai,
voltandomi di scatto verso Scorpius,
che mi piombò praticamente addosso, baciandomi sulla guancia
e facendomi
arrossire come un’idiota – Che bella sorpresa, cosa
ci fai qui? Hai ripensato
al nostro ultimo incontro?
E tanti saluti alle
faccende personali! Stava facendo di
tutto per farmi sfigurare davanti ai suoi colleghi! Notai gli sguardi
che quelli
si lanciavano tra loro e lo fissai dritto negli occhi. – Devo
parlarti.
- Di cosa esattamente?
– chiese lui, sorridendomi
amabilmente. Strinsi gli occhi – Di quando sei venuto con la
faccia piena di
orribili bolle e con un pastello a cera infilato in un…
- Andiamo nel mio ufficio.
– scattò immediatamente,
arrossendo. Fu il mio turno di sorridere – Ti seguo.
Avanzammo tra le
scrivanie, finché non mi indicò una porta,
spalancandola. Sollevai le sopracciglia - Questo è il
ripostiglio. – gli feci
notare con voce piatta. Lui mi rivolse un’occhiata di
sufficienza, come se
fossi una povera mentecatta - Come vedi, non abbiamo
uffici…ma solo cubicoli.
Non voglio che la gente ascolti, potrebbero farsi strane idee.
-
Eh, già, perché
vederti entrare con una ragazza in un ripostiglio non fa venire in
mente strane
idee. - dissi, seguendolo dentro. Lui chiuse la porta ed accese la
luce,
sorridendomi malizioso – Tu ne hai qualcuna da mettere in
pratica?
Arrossii e, mio malgrado,
mi ritrovai a chiedermi come
sarebbe stato baciarlo. In un ripostiglio. Nel suo ufficio. - No. - cercai di mettere su
l’espressione
più disgustata del mio repertorio, ma non mi
riuscì molto bene. Lui ghignò.
- Di cosa dovevi parlarmi?
Distolsi lo sguardo dalle
sue labbra e mi poggiai ad un
bidone di Solvente Magico di Nonna
Acetonella per Ogni Tipo di Sporcizia, tirando fuori i fogli
del San Mungo
– Di questi. Credevo fossi più bravo a dire
cazzate. Per lo meno, da bambino lo
eri.
- Spiritosa. –
borbottò e, notai, i suoi occhi si fecero più
guardinghi.
- Devi dirmi la
verità, devo scriverla sul referto. –
spiegai, senza troppi preamboli.
- La verità
l’ho detta.
- Raccontando a Marion che
sei entrato al Paiolo Magico,
dove un’orda di bambini ti ha riempito di bolle e cose
varie…o dicendo a me che
il figlio di alcuni amici tuoi non sa controllare la magia? Non sono
stupida,
lo so che nascondi qualcosa.
- Non sono affari tuoi.
– ribatté lui, improvvisamente
arrabbiato. Il suo cambiamento d’umore non mi
spaventò affatto - No, ma almeno
abbi il buonsenso di pensare quando dici qualche bugia! Se non compilo
questa roba
per bene, passerò dei guai!
- Addirittura? –
replicò lui, con la tipica espressione da
“Sai-quanto-me-ne-importa”.
- Sai
com’è. Tutti abbiamo dei problemi sul lavoro, non
solo
tu. Ed il mio problema è un collega più anziano
che fa lo stronzo con tutti. E
comunque, qualcuno potrebbe insinuare che nascondi qualcosa di
più grosso.
- Ma fammi il favore, cosa
dovrei nascondere? Un asilo sotto
il mio tetto? – il suo tono irridente mi innervosì e
mi fece sentire stupida al
tempo stesso.
- Ho solo detto che
potrebbero pensare che…che so…
Lui rimase in silenzio per
un lungo momento. Sembrava
davvero preoccupato, come se avessi scoperto chissà quale
segreto…quindi era
vero che nascondeva qualcosa.
- Spero non sia illegale…- borbottai, mentre lui
schioccava la lingua. – No che non lo è,
perché non c’è alcun segreto.
Semplicemente è come ti ho detto, ero a casa di amici. Puoi
chiedere in giro,
se non ci credi. Credete che nasconda qualcosa perché di
cognome faccio
Malfoy?!
Arrossii – E ora
cosa cavolo c’entra? Non mettermi parole in
bocca che non ho detto!
Strinse le labbra
– Ma le hai pensate, no?
- No. - sbottai con
veemenza – Credi di essere il centro del
mondo? Guarda che mi è stato riferito di dirti questa cosa,
per quanto mi
riguarda puoi continuare a dire bugie a destra e a manca…ma
al San Mungo sono
paranoici e molto precisi, semplicemente quando fiutano odore di
cazzata (anche
minima) si fiondano subito ad indagare.
- Mh.
Lo fissai, ma lui
continuava a lanciarmi quello sguardo così
ostinato…Non ne saremmo mai venuti a capo.
Non capivo; cosa stava
succedendo? Davvero c’era in ballo
qualcosa più grosso di lui? Solo per due bolle ed uno
stupido pastello a cera?
Sospirai -
D’accordo. D’accordo. Fingi che non ti abbia
chiesto nulla; mi inventerò qualcosa. – borbottai,
mettendomi dritta. Lui
continuò a fissarmi negli occhi, come per volersi assicurare
che io fossi
sincera…e poi, inaspettatamente, fece un sorriso. Un sorriso
vero – Grazie. – e
il modo in cui lo disse, o forse la sua espressione, mi fece battere il
cuore
più veloce.
- E poi sarai tu quello
che fa caso al cognome della gente.
Sai, tanto per la cronaca, quando avevamo tredici anni mi
piacevi…a prescindere
dal tuo cognome. – un momento; che cavolo avevo detto?
Arrossi ed il suo sorriso
si allargò – E adesso non ti piaccio neanche un
po’?
- Affatto. Mi sei scaduto
quando mi hai fatto quella cosa
orribile. – ribattei lapidaria. Lui mi lanciò uno
strano sguardo…sembrava
quasi…colpevole? - Avevo tredici anni ed ero un ragazzino
idiota.
Già, eppure non
mi sembrava fosse cambiato poi molto. Ma
questo non lo dissi. Mi limitai a stringermi nelle spalle.
- Comunque, adesso posso
anche andarmene. – ma prima che
potessi allungarmi verso la porta, lui si era avvicinato. –
Di già? – mormorò, prendendomi
una mano.
- Sì,
io…- mi interruppi, col cuore che batteva
freneticamente. Il suo viso si avvicinava sempre più al mio
- Sai…sabato è
stato strano. – disse in un soffio, proprio accanto al mio
orecchio. Un brivido di
piacere mi percorse dal collo in giù.
- In che senso?
– domandai nervosamente, schiarendomi la
voce. Sentivo le guance bruciare; un po’ come il mio
desiderio di voltarmi
verso di lui, verso le sue labbra. Maledetto!
- Tu non ti fidi affatto
di me…è anche per questo che non
vuoi farmi quel favore del Gala…
- Ma va? –
mormorai, mentre la sua mano destra risaliva il
mio braccio. Lui sorrise - Sì, ma io non sono
così male, sono affidabile. E poi
mi aiuteresti moltissimo.
- Come no. –
cercai di spostarmi, col risultato che mi
strinsi a lui ancora di più. No, davvero, era una situazione
tremenda. Era…
- Credimi,
Rose…ne ho davvero bisogno…- soffiò
sulle mie
labbra.
Oh, accidenti!
- Va bene, senti. Basta!
– lo spinsi, ignorando la fitta di
desiderio che mi aveva attraversato, per un brevissimo istante.
Maledizione,
non sapevo tenere a bada i miei ormoni? Era Malfoy, cavolo!
- Smettila
di…provare a…- scossi la testa e lui rise
–
Provare a…?
- A…fare quello
che stai facendo! – esclamai con voce troppo
acuta – D’accordo, vuoi che io venga a quella
dannata festa con te? Lo farò, ma
ad una condizione. Anzi due.
- Sarebbero?
Sollevai un dito
– La prima è che dovrai smetterla di
mandarmi fiori, di comportarti da idiota davanti a tutti, uscendotene
con
quelle frasi, del tipo”Mi piaci, mi affascini” e
cose del genere. La seconda –
sollevai un altro dito – è…
- É?
- Alla fine di quel Gala,
tornerà tutto come prima.
Intendo…prima che ci incontrassimo. Io per te non
esisterò più e tu non
esisterai più…per me. Va bene? – era la
cosa migliore, senza dubbio. In quelle
settimane mi aveva completamente rivoluzionato la vita, in modo fin
troppo
esagerato.
Malfoy si
avvicinò nuovamente, fissandomi serio. Sembrava
stesse soppesando con cura ogni parola da dire – Ne sei
davvero sicura?
Potresti pentirtene…
- Che pallone gonfiato!
Sono sicurissima. – ribattei,
sollevando il mento. Lui sorrise – Va bene,
eviterò comportamenti esagerati per
queste due settimane…al termine delle quali, dopo la festa,
uscirò dalla tua
vita. E’ un buon compromesso, dopotutto. – lo disse
con una naturalezza che un
po’ mi ferì. Fantastico; io reagivo in quel modo
alla sua presenza…e lui era
fresco come una rosa!
- Devo andare.
Lui si
allontanò – Okay. Allora ci vediamo domani?
Lo fissai confusa
– Come? Domani?
- Certo. Dobbiamo parlare,
conoscerci…in modo da non fare
passi falsi, no?
- Io non faccio mai passi
falsi! – ribattei e Malfoy
sghignazzò – Tutti li fanno, Rose Weasley.
Sbuffai – Va
bene, Scorpius Hyperion Malfoy. Quando?
- Se per te va bene,
domani ti offro il pranzo. – propose
lui ed io annuii lentamente.
- Ah…sei sicura
che nessuno si ingelosirà per questa uscita?
Che so, il tuo amico Scamander. - chiese ed io sorrisi senza allegria
– Non si
ingelosirà proprio nessuno. E tu, Mister Universo, sei
sicuro che non spezzerai
il cuore di qualche povera gallinella innocente?
Lui sorrise –
Forse…ma non me ne importa un fico secco.
Salveeeeeeeeeee!!!
So che ho pubblicato il capitolo scorso solo due giorni fa...ma ho
pensato di farvi questo regalino e postare nuovamente! Spero vi piaccia!
Il
segreto di Scorpius comincia a farsi spinoso (la regola del San Mungo
me la sono inventata di sana pianta, naturalmente, giusto per esigenze
di trama xD!) e...Vera Davies? Chi cavolicchio è?
So che il capitolo
è breve, ma non volevo mettere troppe, troppe cose...dato
che però c'è un bel momentone Rose/Scorpius,
spero mi perdonerete!!! Ed ecco "l'armistizio" a cui mi
riferivo...secondo voi Rose se ne pentirà? :D
Ora scappo, un bacione e
grazie per il vostro sostegno!
Lily_Luna
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Capitolo 9 *** Taboo ***
9
– Taboo
- Ce l’hai fatta
ad arrivare! – esclamò Al, accogliendomi in
casa. Rabbrividii e appesi il cappotto all’ingresso - Ho
avuto un
contrattempo…per lavoro. – ed, in parte, era la
verità. Dopotutto ero andata a
cercare Scorpius per risolvere un problema di lavoro. Mica per altro.
Che poi avessi rischiato
di morire per l’imbarazzo, quelle
erano un altro paio di maniche…
E poi ero anche stata
costretta a sorbirmi gli sguardi
maliziosi dei colleghi del suddetto Malfoy, dato che eravamo rimasti
chiusi in
quel cavolo di sgabuzzino per quarantacinque minuti.
- Per lavoro…-
ripeté mio cugino, radiografandomi con i suoi
occhi verdi, identici a quelli dello zio.
- Naturalmente. Lily! Mi
prepari un tè? – esclamai,
dirigendomi a passo svelto in cucina, dove mi ritrovai tra le braccia
di qualcuno.
Qualcuno che mi stava stritolando.
- Hugo! – gridai
con gioia, ricambiando l’abbraccio del mio
adorabile fratellino.
- Rose! – disse
lui, canzonandomi – Fatti guardare
tesoro…oh, sei così sciupata, si vede proprio che
non mangi abbastanza! – aggiunse,
imitando il tono di voce che assumeva la nonna quando andavamo a
trovarla. Risi
e gli scompigliai i capelli, che erano rossi come i miei, anche se non
altrettanto crespi ricci.
- Cosa ci fai qui? Credevo
fossi ancora in viaggio! Ah, che
importa, sono così felice di vederti! – gli
lanciai nuovamente le braccia al
collo, facendolo quasi cadere. Ed era strano, dato che era praticamente
una
cima.
- Ho pensato di farvi una
sorpresa…- gli lanciai un’occhiata
per nulla convinta – cioè, in realtà
avevo finito i soldi ed ho pensato di
tornare. – ammise, sbattendo le ciglia.
- Tipico! Che
irresponsabile!
- Avevi detto che non ti
importava…- ghignò ed io gli diedi
un piccolo pugno sulla spalla che, ovviamente, non gli fece proprio
nulla. Lily
lo fissò imbronciata – Sappi che ce l’ho
ancora con te, per non avermi portata.
- Ma ti ho portato un
regalo stupendo! A dire il vero ho
portato regali per tutti…forse è per questo che
sono rimasto al verde.
- Già.
Forse…- mormorai, mentre Lily mi offriva un biscotto.
- Allora; Lily sta con
Lysander, finalmente aggiungerei,
Albus sta in fissa con quella ragazza carina che è passata
poco fa. Io ne ho
lasciate così tante alle mie spalle, da poterci scrivere un
libro… E tu? – gli
occhi castani di mio fratello, gli stessi occhi di mamma, volarono ai
miei –
Hai deciso di procurarmi un cognato?
- Mi dispiace, caro mio
latin lover, nessun cognato per ora.
Accontentati di quello che hanno loro da offrire – con un
cenno indicai i
nostri cugini, che ridacchiarono. Al, a dire il vero, ghignò
– Beh, in realtà
qualcuno ci sarebbe, Rose.
- Non nominarlo!
– scattai, arrossendo improvvisamente e
Lily storse la bocca – Non mi piace.
- Non è che
debba piacere a te. – replicò suo fratello, un
po’ acidamente.
- Certo che quando ti
toccano Malfoy sei peggio di una
mammina premurosa! – lo canzonò la sorella, mentre
Hugo mi lanciava uno sguardo
stralunato – Esci con Scorpius Malfoy?
-
Sss…cioè, NO! No, non ci esco affatto!
– mi affrettai a
spiegare. Lily spalancò la bocca – Ci esci
insieme? E da quando?
- Da quando ha accettato
di accompagnarlo al Gala della
Gringott, tra circa due settimane. – spiegò Al,
impassibile. Arrossii, mentre
Hugo faceva un’espressione disgustata.
- Un momento! –
mi voltai verso mio cugino – E tu cosa ne
sai? Quel…quel cretino te l’ha detto?
- Mi ha accennato
qualcosa…- e sorrise, ammiccandomi. Mi
sentii morire dall’imbarazzo. Gli aveva raccontato del
ripostiglio, quel
bastardo! Ed erano passate poche ore…
- Oh Merlino…io
lo uccido…lo faccio a pezzi e poi…- i miei
sanguinari
propositi di vendetta vennero interrotti da mio fratello, che mi
fissava
serio…ed era strano, perché raramente Hugo sapeva
essere serio – Ti ha dato di
volta il cervello, vero? Te lo ricordi quello che ha combinato?
- Certo che me lo ricordo.
Ma…ecco, gli sto facendo un
favore! Se non lo faccio, lui mi tormenterà praticamente
fino a che non dirò di
sì! Sto solo evitando un esaurimento! E adesso che ridi?
– sbottai, mentre mio
fratello ululava e si teneva la pancia.
- Rose! Stavo solo
scherzando! - come non detto. Scossi la
testa rassegnata e lui proseguì - Dai, è passato
così tanto tempo…e poi tu sai
badare a te stessa, si tratta solo di un favore, no? Mica ti stai
innamorando
di lui, o cose del genere!
Inspiegabilmente mi sentii
arrossire – Certo che no. Innamorarmi
di Malfoy, ma per piacere.
- Sta attenta Rose.
L’amore è dietro l’angolo, sempre.
–
mormorò Al, sibillino. Lily alzò gli occhi al
cielo ed io lo fissai disgustata
– Taci, Al.
- Già, taci,
Albus Severus.
- Hugo...
- Sì, Albus
Severus?
- Smettila di ripetere il
mio nome!
- E tu smettila di dire
cazzate!
Passammo un bel
pomeriggio, all’insegna dei racconti di
viaggio di mio fratello. Era incredibile che avesse visto tutti quei
luoghi…soprattutto per me, che lo vedevo sempre come un
bambino dal sorriso
birbante e lo sguardo acuto.
Mio fratello era tutto per
me; lo adoravo e mi era mancato
immensamente, perché non lo avevo visto crescere,
perché era partito per un
anno intero, alla ricerca di un segno che gli facesse capire cosa
voleva
davvero dalla vita. Chissà se ci era
riuscito…mentre lo abbracciavo, con la
promessa di rivederci la Vigilia di Natale, mi
ripromisi di chiederglielo.
- Okay. So che voi due
dovete fare una lunga chiacchierata,
per cui salgo in bagno e vado a prepararmi. – disse Lily,
facendomi
l’occhiolino. Le sorrisi, mentre lei agitava la mano e
partiva a razzo in
direzione delle scale, salvo per poi inciampare e cadere lunga distesa
per
terra. Ci avvicinammo per aiutarla, ma scosse la testa, si
alzò e, come se
nulla fosse, si avvio di sopra.
- Temo che qualche giorno
ritornerà a casa con qualcosa di
rotto…- borbottò Al, mentre entravamo in salotto.
Sorrisi – Non è più una
bambina. Se gli zii non si preoccupano per la sua goffaggine, non
capisco
perché debba farlo tu!
- Neppure Hugo
è un bambino, ma ogni volta che lo vedi non
fai altro che comportarti da mammina rompiscatole! –
ribatté lui, accendendo il
camino. Sollevai le mani, sconfitta – Okay, come non detto.
- Ma davvero tu e Scorpius
vi siete chiusi in uno
sgabuzzino? – la sua domanda fu come un fulmine a ciel sereno
– Punto primo:
non sono affari tuoi! Punto secondo: non è successo
nulla…e punto terzo…mi ci
ha portato lui, perché voleva privacy! – esclamai.
Al sogghignò
– Ah…privacy? – capii il doppio senso
celato
nelle mie parole ed arrossi ancora
- Intendo
dire…per parlare! Senti, smettila! Mi conosci. Gli
ho semplicemente detto di sì per quella cavolo di serata e
lui mi ha invitata a
pranzo, okay?
Lui annuì - Lo
so, non arrabbiarti. Solo che…la tua faccia –
scoppiò a ridere – è troppo divertente!
- Ah, ah, ah. Sono felice
di scatenare la tua ilarità,
cuginetto…
- Dai, Rosie, non
arrabbiarti. Scusa.
- Scuse accettate.
– ribattei di malumore. Lui si stiracchiò
e si lanciò sul divano, con la stessa grazia di una mandria
di rinoceronti
impazziti – Comunque…quella storia del patto
è una stronzata, secondo me.
- Hai detto bene, secondo
te. Per me è un’idea geniale. –
replicai con somma alterigia. Lui storse la bocca - Mah, se lo dici tu.
Vedremo
chi aveva ragione.
- Io, fine della storia,
Al. Cavolo, ma si può sapere perché
Malfoy ti racconta i fatti suoi con tutta questa cura? Ora capisco
perché stava
con quella gran pettegola della Davies…
Con un colpo di reni, Al
si mise dritto – Chi te l’ha detto?
– sembrava guardingo. Lo fissai stupita.
- Beh, Lizzy mi ha detto
che ai tempi di scuola si sono
messi insieme, tutto qui…Al? – lo chiamai
preoccupata. Aveva assunto
un’espressione così seria,
all’improvviso.
Lui sospirò,
prima di lanciarmi uno sguardo serio e
significativo – Rose. Qualunque tu cosa faccia e dica, quando sei con
Scorpius…per favore, non
nominare mai Vera
Davies. Mai. A meno che tu non voglia essere
odiata per il
resto dei tuoi giorni.
- Cosa…?
– cercai di sorridere, ma Al non lo fece – Sono
serio, Rose. Lei è tabù.
- Perché? Cosa
è successo tra loro due? – domandai,
improvvisamente curiosa. Non ero mai stata un’amante del
gossip, ma questa era
un’altra cosa…e anche bella grossa, evidentemente.
Al scosse la testa
– E’ successo pochi mesi prima che tu
ritornassi in Inghilterra, quindi circa cinque anni fa. Tutto il mondo
magico
ne era al corrente, c’è stato un casino
pazzesco…che si è concluso…tre anni e
mezzo fa. Scorpius è ancora parecchio scosso, quindi.
- Non ho capito niente.
– dichiarai con sincerità e lui
sorrise tristemente – Ecco, quando eravamo a
scuola…- prima che potesse
aggiungere altro, il campanello suonò.
- Merda, Scorp e Liam!
– sbottò, mentre io arrossivo -
Aspetta, non voglio vederlo! - Corsi all’ingresso e afferrai
le mie cose, con
mio cugino alle calcagna.
- Resta, chiama anche
Dominique e Lizzy!
- Scordatelo,
un’altra serata a coppie non la reggerei! E
poi ho visto Malfoy stamattina, lo vedrò
domani…mi basta e m’avanza. Saluta
Lily! – esclamai, dandogli un bacio, prima di
smaterializzarmi.
Arrivata a casa, notai che
Domi non era ancora tornata; evidentemente
era stata trattenuta per lavoro. Così, senza perdere tempo,
mi diressi in bagno
e riempii la vasca, nella quale mi immersi poco dopo, riflettendo.
Era successo un casino
pazzesco…una storia dalla quale
Scorpius era uscito male …e Al sembrava davvero serio,
quando parlava di tabù.
Ma che cosa diamine fosse
successo non mi era dato saperlo,
a quanto sembrava.
*
- Puntuale come un
orologio svizzero. Ciao Rose!
- Ciao Malfoy…
- Scorpius…sai
ho un nome anche io…
- E neanche troppo carino,
se proprio vuoi saperlo! – lo
canzonai, mentre lui mi fissava imbronciato - Non posso farci nulla se
mi hanno
appioppato questo…sempre meglio di Hyperion, no?
-
Merlino…questi nomi così altisonanti non ti
urtano? – mi ritrovai
a domandare, mentre scendevamo lungo Diagon Alley. Lui annuì
– Eccome. Ma è una
rottura di scatole inoltrare le pratiche per
cambiarli…quindi me li tengo. Ho
prenotato in un locale carino, comunque…
Lanciai
un’occhiata preoccupata al suo viso rilassato.
Merlino, magari aveva prenotato in qualche ristorante superlusso ed io
indossavo i jeans!
Improvvisamente Scorpius
mi guardò sottecchi e sorrise –
Tranquilla, niente di particolarmente chic ed elegante…
- Credi che non siano
posti per me? – ribattei piccata.
Certo, io ero una zoticona in confronto a lui, Scorpius
Hyperion Malfoy, con quel suo nome così
ingombrante…
Lui
scosse la testa –
Intendevo dire che non sono posti per me.
- Oh. –
arrossii, sentendomi leggermente stupida –
Scusa. – e lui alzò le spalle, fasciate dal
tessuto del giaccone che aveva indossato la sera della festa. O Sera
Del
Disastro, come preferivo chiamarla io – Dovresti rilassarti,
Rose, guarda che
non mangio mica…- e mi lanciò
un’occhiata maliziosa che mi fece sentire ancora
più
caldo, nonostante la neve.
- Come no, Scorpius, se
c’è una cosa che ho imparato nella
vita è che non ci si deve mai fidare di te. - ribattei,
sfoderando un sorriso
gelido. Anche lui sorrise – Mi stai sfidando? Adesso
sarò costretto a farti
ricredere…
- Sarà dura, ti
avverto. - dissi piano, ma lui mi sentì
comunque e non perse il suo cipiglio divertito.
- Vedrai…ah,
siamo arrivati. – e mi indicò un ristorantino
dall’aria semplice, dove ci fecero accomodare ad un tavolo
abbastanza
appartato, forse credendoci una coppia. Ordinammo cibo rustico
dall’aspetto
invitante e sorseggiammo Burrobirra, per riscaldarci.
***
- Allora…-
cominciò Rose, esitante, proprio mentre portavano
il conto -…da quanto tempo lavori alla Gringott?
- Sono uno
Spezzaincantesimi da circa tre anni, se non
ricordo male – spiegai e dentro di me sorrisi amaramente; mi
ricordavo
perfettamente il giorno in cui avevo cominciato a lavorare alla banca.
- Cosa ti ha spinto a fare
questo lavoro? Cioè – aggiunse,
con un sorrisetto – so che è molto avventuroso,
eccetera, eccetera…ma…era questo
a cui aspiravi, quando andavi
ancora a scuola?
La fissai interdetto e lei
mi rivolse un’occhiata
tremendamente acuta. Non potevo dirle il perché del mio
lavoro, sarebbe
stato…troppo. No, lei non lo avrebbe saputo mai, erano fatti
miei.
- Certo, ho sempre
aspirato a diventare Spezzaincantesimi…è
un mestiere davvero affascinante, sai. - mentii, sfoderando la mia
migliore
espressione appassionata. Lei annuì, senza distogliere lo
sguardo dai miei
occhi – Capisco.
- Non mi credi?
– esclamai, mio malgrado, mentre ci alzavamo
per andare via. Rose sorrise e scosse la testa – Per niente.
Cioè…sarà di
sicuro un ambiente stimolante…per uno come
te…ma…
- Uno come me? –
ripetei, aprendole la porta.
Lei uscii tra la neve e si
voltò - Uno come te…così amante
delle “avventure”…- spiegò,
lanciandomi un sorriso malizioso che mi fece
arrossire. Dannazione.
- Uh-uh! Quindi anche
Scorpius Malfoy è capace di diventare
rosso! – mi canzonò con una risatina. Cercai di
riprendermi – Mai come te. – e
mi avvicinai repentinamente al suo viso, circondandole la vita con un
braccio.
Mi ritrovai a pochissimi centimetri dal suo viso, dai suoi occhi
così belli,
dalle sue labbra piene e leggermente socchiuse…e provai
l’irresistibile impulso
di baciarla.
- Hai visto? –
poggiai un dito sulla sua guancia rossa e lei
batté le palpebre – Non…non
è vero!
- Oh sì che lo
è…- mormorai, avvicinandomi ancora un
po’ di
più, mentre la mia mente lavorava frenetica. Che diamine
stavo combinando?
Avevamo un patto, niente più gesti stupidi da parte
mia…niente comportamenti
ambigui…
E allora perché
non mi fermavo e mi allontanavo? Perché lei
non mi respingeva?
Ma in
quell’istante - e per fortuna – qualcuno ci
interruppe.
- Scorpius! – mi
voltai di scatto e Rose mi spinse via, il suo
viso ormai color porpora.
- Jackie..? – la
mia migliore amica ci venne incontro,
sorridendo così tanto che temevo le sarebbe venuta una
paralisi. Colpendomi
leggermente col suo pancione, mi diede due baci e poi si
voltò verso Rose,
radiosa di felicità. – Rose Weasley! Merlino,
speravo davvero di incontrarti,
che bello!
-
Ah…ciao…- balbettò la rossa,
leggermente confusa. Il
sorriso di Jackie si spense – Accidenti, lo so che mi
detesti…ma ti prego,
accetteresti le mie scuse? Mi sono comportata piccola stronza acida, ma
giuro
che sono cambiata…perdonami! – e i suoi occhi si
riempirono di lacrime.
Rose, forse fiutando il
pericolo, si lanciò in avanti,
prendendole le mani – Ma no, non preoccuparti, mi fa davvero
piacere vederti,
dopotutto si tratta del passato…no?
- Certo, a lei dici che
è il passato…- dissi a mezza voce e quella
mi lanciò un’occhiataccia. Jackie sorrise e
l’abbracciò di slancio,
stritolandola quasi – Che meraviglia! Sono così
felice! E poi…- ci guardò,
sbattendo le ciglia con aria sognante - Adesso voi state anche
insieme…perché
non me l’hai detto, Scorp?
- Non è
esatt…- cominciò Rosie, ma Jackie la
ignorò – Dovete
venire a cena da noi! Vi va bene giovedì?
- Io…- Rose mi
fissò preoccupata ed io allargai le braccia,
poi spostò lo sguardo sul viso radioso della mia amica e
annuì – Sì, dovrei
essere libera giovedì sera…
- E tu Scorpius,
puoi…? Sai che se vuoi puoi anche portar…-
cominciò ed io avvampai – SI! PORTERÒ
IO IL VINO! Certo! – gridai terrorizzato
e la mia amica affilò lo sguardo, capendo immediatamente che
non ero stato
esattamente sincero con Rose…ma, dopotutto, mica stavamo
insieme davvero.
- Okay. Bene…ci
vediamo giovedì prossimo allora! – si sporse
in avanti e baciò un’interdetta Rose Weasley, poi
me - Dobbiamo parlare. -
dichiarò pianissimo, prima di agitare la mano e saltellare
via, pancia
permettendo.
- Bene…-
mormorò Rose, fissando preoccupata la figura
lontana di Jackie -...giovedì a cena da lei?
- Da lei e
Matt…Goldstein. Stanno per sposarsi. – spiegai,
mentre lei annuiva. – Okay...devo, devo portare qualcosa?
Sai, dato che tu
porti il vino…
- No, non
preoccuparti…sai…ah! – un improvviso
calore invase
la tasca interna del mio giaccone, propagandosi sul mio petto. Senza
troppe
cerimonie aprii i bottoni ed afferrai una pietra azzurra, diventata
improvvisamente luminosa e bollente. Merda!
Sollevai lo sguardo verso
Rose, che guardava la pietra con
educata curiosità – Devo andare.
- Come?
Cioè…okay…- balbettò
confusa. Mi sentii un po’ in
colpa, ma sapevo anche che di sicuro non avrebbe capito,
checché ne dicesse Al.
- Scusami, devo scappare adesso, è una cosa urgente! Ci
vediamo, ciao! –
esclamai, smaterializzandomi e lasciandola da sola. Probabilmente
chissà cosa
avrebbe pensato adesso di me…ma non importava,
c’erano delle cose ben più
importanti di cui dovevo occuparmi.
Mi materializzai davanti
casa, sulla soglia della quale
c’era Mrs Sheridan, la mia vicina. Quella mi
salutò e mi fece cenno di entrare.
Dopotutto non importava,
pensai, percorrendo il vialetto.
Avrei inventato una scusa plausibile. Non dovevo giustificarmi mica,
con Rose.
Avevamo un patto, non una relazione.
Ignorai quella strana
sensazione all’altezza del petto,
sostituendola con l’ansia, ben più pressante, ed
entrai, salvo per poi fermarmi
di colpo.
E adesso dove cavolo lo
trovavo il vino?
Ciao people!!! Come
state? Siete pronti alle grandi abbuffate di fine/inizio anno? Pronti
ad indossare le vostre mutande rosse preferite? xD Ma, soprattutto,
cosa farete stasera? Eheheheheh!
Siamo al nono capitolo! E
voi mi avete lasciato ben undici recensioni, in quello
precedente...GRAZIEEE! E grazie anche a chi semplicemente legge la mia
storia, a chi la aggiunge tra i preferiti e le seguite...mi fate
davvero felice!
E allora...mi sono
divertita da matti a scrivere di Hugo, Rose, Al e Lily...spero che
questa piccola parentesi familiare vi sia piaciuta almeno un pochino!
Al stava quasi per raccontare la storia di Scorpius a Rose...peccato
che sarebbe stato troppo facile, se lei avesse saputo tutto
subito! eheheh!
Scorpius comincia ad
essere realmente attratto da Rose...ma non si fida ancora di lei (idem
la nostra rossa)...e poi la molla anche nel bel mezzo di Diagon Alley,
senza neppure darle una spiegazione! Eeeeeh...che situazione!
Ora scappo via...vi
auguro Buon Anno...che il 2011 sia bello e speciale e che tutti i
vostri buoni propositi (se ne avete...io per esempio, dovrei
dimagrire... -.-"..e so già che sarà una causa
persa!) vengano rispettati! Siete speciali! AUGURI!
Baci!
Lily_Luna
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Capitolo 10 *** Sorry ***
10
– Sorry
Varcai
l’ingresso dei visitatori con una certa
titubanza…che
aumentò alla vista della confusione in Sala
d’Attesa. Come diavolo avrei fatto
a trovarla e a distoglierla dal suo lavoro?
Il mio sguardo si
posò sulla Stregaccoglienza, una donna di
mezza età dall’aria arcigna. Oh, beh…un
modo c’era.
Mi stampai sul viso il
sorriso più accattivante del mio
arsenale e mi avvicinai al bancone. Lei mi lanciò
un’occhiataccia…che si
trasformò in un’espressione più
morbida, non appena le sorrisi. Dentro di me
sghignazzai.
- Salve –
cominciai con tono suadente e lei sorrise,
cercando di rassettarsi i capelli – Salve! Desidera qualcosa?
- In effetti
sì…avrei necessità di parlare con un
Guaritore,
al quarto piano…sa…- aggiunsi con tono triste, in
risposta al suo sguardo,
fattosi improvvisamente sospettoso – la mia povera
sorellina…ho bisogno di un
parere…capisce?
- Mi potrebbe dire cosa ha
esattamente sua sorella?
Lanciai un sospiro molto
melodrammatico – La prego…Marion…-
mormorai, leggendo sulla targhetta appuntata al suo camice
–…lei sembra così
affidabile…ma vede, sono faccende tra mia sorella ed i
guaritori del reparto
Lesioni da Incantesimo…vorrei dirle tutto, ma non posso,
poiché non si tratta
di me. A proposito, entrando ho trovato questa collana – le
mostrai una
catenina di finto oro, una delle tante che utilizzavo per le scene di
questo
tipo – e credo che… - mi allungai e gliela misi,
mentre quella non si ritraeva,
arrossendo come una ragazzina – sì. Le dona
moltissimo.
- Oh…io
non…- balbettò lei, sbattendo le ciglia. Sorrisi
–
La tenga, la prego. Per me.
-
Oh…d’accordo…sì, quarto
piano…- sussurrò, leggermente
annebbiata. Le sorrisi e, senza aspettare oltre, mi fiondai su per le
scale.
Cosa mi toccava fare...
Non fu difficile entrare
in reparto, nonostante gli altri
Guaritori mi guardassero con curiosità. Improvvisamente
notai Lizzy e la
chiamai con un gesto della mano. Lei corrugò le sopracciglia
e si avvicinò –
Scorpius? Che succede?
- Sto cercando
Rose…dove posso trovarla? Non fare quella
faccia! – aggiunsi, improvvisamente irritato, mentre lei si
lasciava sfuggire
un sorrisetto malizioso – Ha appena finito di visitare un
paio di pazienti.
Entra nel suo studio – e mi spinse dentro un ufficio
incasinato – te la mando!
Ma solo per cinque minuti…noi
stiamo
lavorando! – sibilò, prima di correre verso un
ambulatorio poco lontano.
Mi voltai, osservando con
interesse la stanza in cui mi
trovavo. Era illuminata da tre grandi finestre e probabilmente sarebbe
stata
anche piuttosto grande, se non fosse stato per tutte quelle librerie
ingombre
di documenti e libri.
Avanzai con circospezione
verso la scrivania, praticamente
nascosta sotto la mole di fogli, cartelle, penne d’oca rotte
e lettere ed
estrassi la bacchetta, appellando quello che ero venuto a portarle.
Mentre
aspettavo che arrivasse, strappai un pezzo di pergamena pulito e
scrissi
forsennatamente quello che mi stava passando per la testa.
Quando ebbi finito, lo
rilessi e mi sentii un idiota…che
cavolo volevano dire quelle parole? Mi avrebbe detestato, lo sapevo.
Odiava
queste cose…
Sospirai e mi guardai
intorno, notando alcune foto; una
ritraeva Rose e la sua famiglia, un’altra tutti i suoi cugini
(ma quanti
erano?), un’altra ancora raffigurava lei e Dominique, con le
divise di
Beauxbatons, che reggevano tra le mani un diploma.
Il giorno del
diploma…sembrava passata
un’eternità…quante
cose erano successe, da allora? Non ero la stessa persona che aveva
lasciato
Hogwarts, quel giorno…quello era il vecchio Scorpius; un
idiota, che…
Non
pensarci. Non ne
vale la pena.
Proprio in
quell’istante la finestra si spalancò, facendo
entrare ciò che avevo chiamato, e la figura di Rose comparve
dietro i vetri
smerigliati della porta. Con uno scatto, girai su me stesso e mi
Smaterializzai.
***
- Mh?
Entrai nel mio ufficio,
convinta di trovarci “qualcuno di
veramente interessante”, come aveva detto Lizzy, e invece
vidi la finestra
spalancata ed un piccolo mazzo di…
D’accordo,
sapevo che era stupido, ma…le rose erano davvero
i miei fiori preferiti. E adesso ce n’erano circa sei,
strette da un fiocchetto
grigio…ed erano bellissime.
Mi avvicinai per
annusarle, quando notai un biglietto.
Sapevo di chi era, dopotutto, ma non potei impedirmi di fremere dalla
curiosità. Lo afferrai e lo aprii.
So
che sei arrabbiata,
dato che non ti ho neppure mandato un gufo per chiederti
scusa…ma sono stato
inviato in missione in Francia e sono tornato solo stamattina.
Inizialmente
avevo pensato di salire per parlarti (non hai idea di cosa ho dovuto
escogitare
per entrare), ma poi ho scoperto quali erano i tuoi fiori
preferiti…e…anche se
ho giurato di non mandarti più nulla, devi ammettere che le
rose sanno essere
tremendamente belle.
Se
non hai nulla in
contrario, ti passerò a prendere stasera a casa.
Firmato:
l’uomo dal nome altisonante
Non dovevo sorridere. Non
dovevo. Era da sciocche, da
immature…e poi…l’ultima volta che mi
aveva fatto uno scherzo, mi aveva mandato
un biglietto!
Eppure non riuscivo a
togliermi quello stupido sorriso dalle
labbra. E poi…perché diamine il mio cuore non
poteva riprendere a battere
normalmente? Accidenti a me, a Malfoy e a quel cretino di
Al…perché lui
c’entrava sempre con i miei casini.
- Okay, Rosie, stai calma.
Dopotutto è una cena tra amici.
Niente di che, giusto? – Dominique si sedette di fronte a me
e prese a
truccarmi, mentre io fissavo imbronciata il soffitto, torturando con le
mani il
pigiama.
- Sì,
ma…e se poi viene fuori che sono tutti vestiti in modo
elegante? Io…io non voglio sembrare una…con poco
gusto.
- Ma Rose,
tesoro…- Domi mi sorrise – tu non
hai buon gusto! – e scoppiò a
ridere, mentre io le davo un pestone. Quella si scansò e,
continuando a ridere,
corse in salotto, dove avevano appena suonato. Preoccupata, mi fermai e
guardai
l’orologio. – Merlino! – scattai in piedi
e mi precipitai dietro di lei.
- NO! Domi, non aprire!
É…- troppo tardi. Ritto davanti alla
porta, indossando i suoi classici anfibi, i suoi jeans supersexy ed una
camicia
nera stava Scorpius, che mi lanciò un sorrisetto malizioso
- Carina quella tenuta.
Abbassai lo sguardo sulla
mio pigiama azzurro, ormai
vecchio, dal quale uscivano almeno sei centimetri di caviglie, ed
arrossii. –
Taci! Il mio pigiama è
semplicemente…semplicemente…
- Un orrore? –
concluse Domi per me, allontanandosi verso la
sua stanza. Le lanciai uno sguardo supplichevole e lei
sbuffò – D’accordo;
aspetta un minuto.
Malfoy osservò
il nostro scambio di battute con espressione
vacua ed io, gettando quel poco di dignità che mi restava,
spiegai – Mi sta
prestando qualcosa lei. Dice che ho pessimo gusto nel
vestire…
- Beh…- il
biondino si tolse il giaccone e fece qualche
passo avanti. Lanciò uno sguardo veloce al pigiama, poi al
salotto e alla cucina
– Questo non lo so…ma ti consiglierei di indossare
della biancheria intima, la
prossima volta…- e, incredibilmente, notai le sue guance
cambiare
impercettibilmente colore. E poi realizzai.
- COSA?! –
abbassai lo sguardo e, con orrore, notai che all’altezza
del seno la stoffa del pigiama era così usurata da risultare
trasparente. Con
un piccolo strillo mi voltai e mi coprii immediatamente, avvampando
– Sei un
porco!!!
- Ehi! Io sono un
gentleman inglese! Non sono mica rimasto a
guardare le tue tet…- mi voltai nuovamente e mi protesi in
avanti, tappandogli la
bocca con la mano. Ci mancava solo che Domi sentisse questo scambio di
battute.
Lui mi lanciò uno sguardo malizioso e mi strizzò
l’occhio, togliendosi la mano
dalla bocca – E dai, non c’è nulla di
male…sei così innocentemente sexy…
- Smettila! –
sibilai ad un palmo dal suo viso e lui
sorrise, proprio mentre Domi entrava, cercando a tutti i costi di non
guardarci
– Abiti. – borbottò depositandoli sulla
poltrona, prima di fare dietro front e
scappare in camera sua.
- Vado a
cambiarmi…non toccare nulla. – annunciai,
allontanandomi.
- Se ti va puoi anche
farlo qui, ormai siamo amici intimi
no?
- NO. Idiota. –
e mi lanciai verso la stanza di Domi, la
quale era seduta sul letto e si limava le unghie – Avete
finito di flirtare
come due ragazzini?
La fissai irritata
– Flirtare? Mi ha guardato le tette!
Lei si strinse nelle
spalle – Beh, se tu gliele piazzi
davanti…
-
Io.non.gliele.ho.piazzate.davanti! – sbottai, finendo di
vestirmi e prendendo nota di gettare quel pigiama nel bidone della
spazzatura.
- Beh… Malfoy
è un uomo…e tu una donna! E si vede che vi
piacete…quindi è normale che ci sia una certa
attrazione…
- Frena. Piacerci?
– esalai, indossando le scarpe. Lei annuì
– Ma dai, Rose, si vede…non mentire.
Beh…no, in
effetti non potevo. Quel cretino era così
dannatamente affascinante che…
- Piacerebbe a chiunque.
– dissi, cercando di apparire
tranquilla. Domi storse la bocca – A me no.
- Questo perché
tu hai dei gusti orribili, l’ho sempre
detto…- aggiunsi, scansando per un pelo il cuscino che mi
aveva lanciato. Le
mandai un bacio ed uscii, finalmente pronta.
Peccato che lui non fosse
più in salotto.
-
Malf…Scorpius? Dove..? EHI! – sbottai, spalancando
la
porta della mia stanza – Chi ti ha dato il permesso di
entrare qui?
- Dovresti fare un
po’ di ordine, Rose…seriamente. –
ribatté
quello, con una piccola smorfia. Arrossii – E tu dovresti
farti gli affaracci
tuoi, davvero. Fuori.
- Neanche per
idea…che sono queste cose? – chiese, indicando
la mia collezione di CD. Gli lanciai un sorrisetto di
superiorità – Mi deludi,
Scorpius…credevo fossi un uomo di mondo. Sono CD, servono
per ascoltare la
musica. Li hanno inventati i Babbani. E sono decisamente geniali.
- E come fai ad ascoltare
la musica se…- cominciò lui, ed io
accesi la radio e premetti il tasto Play. Dopo pochi istanti, le note
di “In My
Place” dei Coldplay invasero la stanza. –
Così.
Lui rimase in silenzio,
fissando affascinato le custodie e
agitando la testa – Wow! – esclamò
infine
- Hai altre diavolerie
Babbane da mostrarmi?
- Vorrei…ma
è davvero tardi. Facciamo un’altra volta?
– mi
ritrovai a proporre, stupita. Non credevo che Scorpius Malfoy sarebbe
riuscito
ad apprezzare cose come quelle…ma era ovvio che non lo
conoscevo abbastanza.
O meglio, mi corressi,
mentre mi tendeva la mano per
Smaterializzarci, non lo conoscevo affatto.
- Siete arrivati! Come va?
Ho cucinato tanta di quella roba
che scoppieremo…e ho preparato anche i muffin! Rose, ti
piacciono i muffin
vero? – la voce squillante di Jackie ci accolse ancor prima
di riuscire a
vedere il suo volto radioso di felicità. Lei e Matt
abitavano a South
Kensington, in una delle tante case bianche che si vedevano per le
strade di
quel quartiere.
Scorpius ed io ci
scambiammo un’occhiata divertita – Fa sempre
così…è esagerata al massimo. -
sussurrò lui, sospirando.
- Li adoro, grazie!
– mi ritrovai ad esclamare e Jackie si
lasciò sfuggire un urletto eccitato
- Ah, sono così
contenta! – e mi abbracciò.
- Jackie? Vorresti lasciar
respirare la nostra ospite? -
Matt Goldstein comparve dal salotto, sorridendo gentilmente –
Ciao Rose. Come
va?
- Ehm, tutto bene grazie.
A te? – balbettai, riuscendo a
malapena a respirare. La pancia di Jackie era
piuttosto…pesante.
Riluttante, la sua
compagna dovette mollarmi – Matt,
dovresti smetterla di stuzzicarmi…potrei anche decidere di
mollarti all’altare!
- E lasciare a me
l’arduo compito di consolarlo? No, grazie…-
si intromise Scorpius, aiutandomi a togliere il cappotto. Jackie fece
una
smorfia impertinente - Potreste scoprire un nuovo universo…e
magari alla fine
mi mollereste entrambi per scappare insieme.
Matt scosse la testa -
Idioti. Vieni Rose, accomodati e
lascia che continuino a dire cazzate. Davvero, non stare ad ascoltarli
troppo…è
inquinamento acustico – spiegò, facendomi
ridacchiare. Jackie ci superò e fece
una linguaccia al fidanzato – Venite, sto servendo la cena! E
tu non spaventare Rose!
- Sei tu che la spaventi,
se prima la minacci col peso di
nostro figlio e poi con l’idea che il suo ragazzo possa
diventare gay! –
ribatté quello e Scorpius arrossì
- E poi, come sta Al? Sono
giorni che non lo sento… - chiese
Matt, mentre ci accomodavamo attorno ad una ricca tavola imbandita.
Senza premeditarlo, io e
Malfoy incrociammo i nostri sguardi
e cominciammo a ridere - E’ andato.
- E’ cotto.
– aggiunsi annuendo.
- A puntino.
- Lizzy mi ha detto che le
ha addirittura dedicato una
canzone!
Entrambi ci accasciammo
sul tavolo, ridendo sempre più
forte, sotto gli sguardi perplessi dei padroni di casa. –
Beh…è una cosa carina
no? – disse lentamente la bionda.
- Una cosa del genere non
è da Al! – esclamammo all’unisono io
ed il biondo. Ed era vero…Al era un gran bravo ragazzo, ma
non l’avevo mai
visto impegnarsi seriamente. Per dirla tutta, non lo avevo mai visto
così
preso. Ed era una cosa stupenda, certo…ma
né io, né Scorpius potevamo
impedirci di prenderlo un po’ in giro. Era
troppo divertente!
- Ma povero Albus! Non
siate meschini!
- Oh, non preoccuparti,
Jackie, Al sa difendersi molto bene.
E’ capace di fare un’abilissima tortura
psicologica…- disse Scorpius ed io lo
fissai meravigliata – La fa anche a te?!
Malfoy mi
lanciò una strana occhiata – Ultimamente anche più spesso del solito. – ed io, senza alcun motivo, mi
sentii arrossire. Che voleva
dire?
Ci fu un breve istante di
silenzio, durante il quale nessuno
osò fiatare. Non capivo perché, ma quella frase
così ambigua pareva possedere
un doppio senso…che solo io non riuscivo a comprendere.
Mi schiarii la gola
– Ehm, Scorpius – balbettai, raggiunta
da un’improvvisa ispirazione – ma il vino
dov’è?
Anche in quel caso, notai,
i padroni di casa si scambiarono
un’occhiata significativa…e le guance di Scorpius
si incendiarono – Il vino,
certo. Ecco. – evocò dal nulla una bottiglia
dall’aria costosa e la posò al
centro – Cercate di bere con parsimonia; mi è
costata metà dello stipendio…
- Che simpatico, volendo
potevi pure non portarlo…
- Ormai l’avevo
detto!
- Sì, ma
così non ci permetti di gustarlo a fondo!
- Che
esagerati…ho solo detto che è costato…
- Materialista!
- Ha parlato quella con un
armadio grande come la mia camera
da letto! Rose, credimi, dovresti vederlo…
- Questo perché
non hai visto quello di mia cugina…
Passammo il resto della
serata a ridere ed a
scherzare…e…davvero, mi divertii moltissimo.
Scoprii che Malfoy aveva un ottimo
senso dell’umorismo, che Matt era davvero il meno pazzo del
gruppo e che Jackie
era, oltre che un’ottima cuoca, molto simpatica.
- Ah, adesso arriva la
parte migliore! – esclamò lei, circa
tre ore dopo, scattando in piedi. Scorpius sorrise ed annuì,
mentre Matt mi
strizzò l’occhio. La sua compagna si
precipitò – pancia permettendo – in
cucina
e, dopo pochi istanti, ne venne fuori reggendo una grossa torta
dall’aria
deliziosa. Invece di poggiarla al centro del tavolo, però,
Jackie mi si
avvicinò e la mise davanti a me. Abbassai lo sguardo e sentii il mio cuore scaldarsi
“ A
Rose, sperando
che perdoni tutte le nostre cazzate ed accetti la nostra amicizia!
Scusaci!”
- Ah…- non
sapevo cosa dire; ero imbarazzata…ma seriamente
commossa. Sorrisi e sentii gli occhi pizzicare leggermente. Jackie mi
sorrise –
Siamo stati davvero orribili, quella volta. Erano giorni che mi
chiedevo come
farci perdonare…e Scorpius ha avuto l’idea.
- Sì,
ma…quella non è la frase che avevo proposto io.
– ribatté
quello – Molto elegante, questa, davvero.
- Oh, sta zitto!
– esclamai – Grazie! È stupenda!
- Allora mangiamola!
***
- Allora ci vediamo in
questi giorni!
- Buona serata, ragazzi!
Copritevi bene!
-
Jackie…smettila! Buonanotte!
- Grazie, ciao!
Io e Scorpius ci
allontanammo continuando ad agitare la
mano, finché Jackie e Matt non rientrarono in casa.
C’era silenzio per strada e
faceva parecchio freddo. Mi strinsi nel mio cappotto –
Freddo, eh? – dissi,
giusto per parlare. Il biondo mi sorrise – Se vuoi ti do una
mano…per
riscaldarti, sai.
- Stupido…-
borbottai, dandogli uno schiaffetto – Invece di
dire idiozie, perché non ci smaterializziamo? Altrimenti ci
metteremo una vita
a tornare…
- Hai ragione, scusa.
Vieni – mi tese la mano ed in pochi
istanti ci ritrovammo sulla soglia di casa mia. Sollevai lo sguardo
verso il
mio appartamento e notai tutte le luci accese; evidentemente Domi mi
aspettava
per sapere tutto di quella cena.
- Sembra che tua cugina ti
stia aspettando…- commentò il
biondo con una risatina. Gli lanciai uno sguardo sorpreso –
Mi leggi nel
pensiero? Stavo pensando la stessa cosa…
Si strinse nelle spalle -
Magari sì, magari sono un
Legilimens e non lo sai…
- Che paura…e
cosa sto pensando adesso? – mi piazzai davanti
a lui, sorridendo sarcastica. Lui finse di concentrarsi –
Mmmh…stai pensando
che…sono davvero sexy e che non ti dispiacerebbe uscire
ancora con me. Giusto?
Arrossii – Ma
fammi il piacere! – esclamai scandalizzata –
Un’altra uscita con te ed il tuo gigantesco ego?
Scorpius si
avvicinò un po’ di più – Per
conoscermi
meglio…il Gala si avvicina…
- Vuoi uscire con me?
– domandai stupita e lui arrossì –
No…io…cioè, se vuoi. –
borbottò, preso in contropiede. Voleva davvero uscire?
Con me? Mi venne da sorridere, ma mi strinsi nelle spalle, fingendo
indifferenza – Mh, devo vedere cosa dice la mia
agenda…ehi…guarda! – sollevai
gli occhi e sorrisi – Nevica! - Minuscoli fiocchi di neve
cominciarono a
vorticare verso il basso, posandosi sulle nostre teste, i nostri
cappotti,
sulle mani infreddolite. Li fissavo incantata e fu così che
non mi accorsi
immediatamente del fatto che Scorpius mi stava fissando. Aveva
un’espressione
indecifrabile, come se mi stesse studiando e, nel contempo, stesse
pensando a
qualcosa di molto importante. Gli lanciai un’occhiata confusa
– Che succede?
Lui tese un braccio e mi
sistemò un ricciolo dietro
l’orecchio. – Niente, è che…-
il suo sguardo si fece veramente intenso – Stasera
mi sono divertito, sai. E…tu sei davvero...
- Ehi, ciao ragazzi!
– entrambi trasalimmo e ci
allontanammo, udendo la voce divertita di Liam alle nostre spalle.
– Ehi, Liam!
– esclamai, forse con troppa enfasi – Come ti va?
Eri…eri con mia cugina? – che
domanda idiota. Quello sorrise – Eh, già! E
voi…vi ho forse disturbato? –
chiese, senza per questo apparire pentito. Scorpius sbuffò
– Certo che no.
Rose, io devo andare. Ci vediamo in questi giorni.
Buonanotte…- aggiunse, senza
guardarmi. Salutò con un cenno della testa Liam, che
ghignò in modo
particolarmente sarcastico, e si smaterializzò.
- Vado anche io Rose,
buonanotte…e complimenti! – disse il moro,
strizzandomi l’occhio.
- Complimenti? –
borbottai, ancora troppo confusa per capire
che diavolo fosse successo in così poco tempo. Lui
annuì – Beh, sei riuscita a
far sciogliere Scorpius…oltre che imbarazzarlo oltremodo!
Continua così e si innamorerà
di te!
- Che sciocchezza!
– esclamai, avvampando, mentre quello scompariva
con un’ultima risata.
Ciao mondoooooooooo!!!!
Scusatemi tantissimo per il ritardo mostruoso, spero comunque che mi
perdoniate!!! *.*
Questo capitolo, a dire
il vero, non mi fa impazzire...ma l'ho scritto e riscritto tremila
volte!!! Quindi....spero che almeno un pochino vi piaccia! Il nostro
Scorpius è un vero seduttore! Avete visto come si comporta
con la povera Marion? Tra l'altro la scena della collana, se non erro,
l'ho vista in "Prova a prendermi" e mi ha fatto impazzire; è
fantastica! Quindi ringrazierei DiCaprio e coloro che l'hanno scritta!
xD
Jackie e Matt
sono...completamente pazzi! Sì, me li immagino
così xD xD xD Però la scena della torta
è molto dolce in fondo...ma non dimentichiamoci che
è opera di Scorpius...che si stia cominciando a
sciogliere??? Eh...vedremo!
A proposito di
Scorpius...metto due fotine, giusto per farvi capire come me lo
immagino...
http://law-less.org/photo/albums/photoshoots/08/normal_07.jpg
http://law-less.org/photo/albums/photoshoots/08/normal_04.jpg
Sì,
è Jude Law...probabilmente l'unico biondo che io ritenga
degno di nota!!! xD ( E che nota!!!!E' un figo! xD)
Okay, ritorno seria..!
Spero che il capitolo, nonostante il ritardo, vi piaccia! E vi mando un
bacione!!!!
Lily_Luna
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