Il destino di una Rosa di Gringoire (/viewuser.php?uid=68800)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Guai in casa Weasley ***
Capitolo 2: *** Identità svelate ***
Capitolo 3: *** Tregua ***
Capitolo 4: *** Può funzionare ***
Capitolo 5: *** Bruschi risvegli ***
Capitolo 6: *** Sogno di una notte di mezza estate ***
Capitolo 7: *** Salvataggio ***
Capitolo 8: *** Estraniamento ***
Capitolo 9: *** Albus l'indovino ***
Capitolo 10: *** Il cattivo della favola ***
Capitolo 11: *** I love you ***
Capitolo 1 *** Guai in casa Weasley ***
Il
destino di una Rosa
1.Guai in casa Weasley
Rose Weasley
passeggiava nervosamente su e giù per la stanza, mentre
sentiva i suoi genitori
che discutevano al piano di sotto.
“Ronald, quante volte te lo devo dire?! Mia figlia non
avrà mai un matrimonio
combinato!”
“Ma Hermione…” cercò di
persuaderla il marito, battagliero.
“Niente ma! Per l’amor del cielo, io ho avuto un
matrimonio d’amore e così sarà
anche per Rose!”
Hermione Granger in Weasley non cercava di nascondere la furia che la
attanagliava anzi, le dava pieno sfogo, mentre inveiva contro Ronald
Weasley.
Il caro maritino in questione le aveva appena comunicato che la loro
primogenita, nonché unica figlia femmina dei due, avrebbe
contratto a breve un
matrimonio combinato.
Contrariamente a lei Ron era assolutamente calmissimo, sorrideva quasi
dall’euforia.
Inizialmente l’idea che la sua amata Rosie si sposasse, non
lo aveva
entusiasmato particolarmente, ma era stato contagiato
dall’eccitazione dei suoi
genitori, che gli avevano mostrato un’infinità di
buoni motivi.
Gli stessi buoni motivi che stava cercando di spiegare alla consorte.
Cercò di
prenderle le mani, ma lei lo
scansò bruscamente, voltandosi di spalle.
“Hermione, cara, te l’ho già
spiegato…”
Hermione incrociò le braccia sotto al seno, mostrando tutto
il suo disappunto e
prendendo un bel respiro.
Ron strinse le labbra, spegnendo il sorriso che gli si era formato sul
volto.
Sapeva che quello che la dolce mogliettina gli aveva urlato contro fino
a quel
momento era solo un anticipo della tempesta che sarebbe sopraggiunta in
seguito. Questa volta l’aveva davvero fatta arrabbiare,
pensò, pentito.
“Ronald Bilius Weasley!” gridò infatti
questa girandosi, scarlatta in viso. I
lunghi capelli castani le mulinarono attorno alla testa, indomabilmente
ricci
come solito.
Nonostante stesse cercando di rendersi invisibile, Ron non
potè fare a meno d
pensare che anche in quel momento Hermione era davvero bellissima,
tralasciando
il fatto che l’avrebbe brutalmente ucciso di lì a
pochi secondi.
“Hermione, cara, non potevo deludere i miei genitori. Loro ci
tengono a questa
cosa…” provò a difendersi, alzando le
mani in segno di resa.
“Non provare a mentirmi Ronald, Arthur mi ha detto tutto, eri
più che
consenziente!” la donna assottigliò gli occhi,
mandando lampi.
Ron maledisse mentalmente suo padre e l’affetto spropositato
che aveva sempre
nutrito per Hermione. Talmente tanto spropositato che lei riusciva
sempre a
carpirgli informazioni essenziali, che finivano sempre per metterlo nei
guai.
Rose poteva
udire ogni parola grazie ai toni soavi che utilizzavano i suoi genitori
e,
nonostante il momento fosse critico più per lei che per
chiunque altro, non
potè fare a meno di sorridere divertita. Poteva immaginarsi
perfettamente la
guerra che si stava svolgendo al piano inferiore, era ormai abituata
alle
innumerevoli liti che scoccavano inesorabilmente tra i suoi genitori.
Era
questo che le piaceva di loro: litigavano continuamente e furiosamente,
ma si
amavano ugualmente alla follia; come lasciavano ben intendere gli
sguardi che
si lanciavano, i baci che si scambiavano e i lunghi momenti trascorsi a
fare
pace.
Il dialogo urlato in soggiorno continuava imperterrito.
“Sono
secoli
che nella tua famiglia non avvengono matrimoni combinati
perché ritenuti
inutili e volgari e non appena si ripresenta l’occasione tu
accetti a
sottoporre la tua unica figlia femmina ad una tortura di questo
tipo?!” gridò
Hermione, avvicinandosi pericolosamente al rosso, che
indietreggiò di parecchi
passo, terrorizzato.
“Hermione, so bene che Rose è la mia unica figlia
femmina e non merita una
barbaria di questo tipo, ma pensa ai vantaggi che la cosa ci
porterebbe! Loro dopo sarebbero
eternamente in
debito con i Weasley!” cercò di convincerla,
ancora una volta.
“Non se ne parla Ronald! Non succederà e
basta.” Ripetè Hermione, ancora una
volta. Dopodichè uscì dalla stanza e si diresse
ad ampie falcate in camera da
letto, per poi sbattersi la porta alle spalle e chiudere
definitivamente fuori
suo marito e la sua stupida idea di un matrimonio combinato.
Qualche ora
dopo si sarebbe potuto notare benissimo un Ronald Weasley con la coda
tra le
gambe, che bussava alla porta della sua stessa stanza, cercando di
convincere
la moglie ad aprirgli per farlo dormire.
“Non se ne parla, finchè non scioglierai questa
cosa ridicola, dormirai sul
divano.” Hermione gli sillabò le ultime parole
dall’altra parte della porta,
dando particolare enfasi alla parola “divano”,
sicura che il marito sarebbe
sbiancato, se non addirittura svenuto.
Sogghignò malefica, pronta ad avvertire il tonfo che
l’avrebbe avvisata dello
svenimento del marito. Cominciò a contare, ma arrivata al
cinque ancora non
aveva udito nulla.
“Ronald?” chiese, incuriosita da quel silenzio.
Nessuna risposta.
Che fosse morto sul posto?
No, altrimenti avrebbe fatto rumore cadendo…
“Ronald?” riprovò, sempre meno convinta.
Un mugugno provenne dal corridoio, seguito da un urlo di trionfo che le
fece
rizzare i capelli sulla testa dallo spavento.
“Hermione!” gridò l’uomo,
euforico.
Questa si accasciò contro la porta. Non c’era
nulla da fare, se non voleva
invecchiare prematuramente avrebbe dovuto arrendersi alle idiozie del
marito.
“Dimmi…” sussurrò, passandosi
una mano tra i capelli.
“Ho avuto un’idea!” sembrava un bambino a
cui si è appena regalato un vaso
pieno di cioccolatini e caramelle.
“Me lo immaginavo…” sospirò
la donna. “Che idea?” chiese, ormai completamente
rassegnata.
“Facciamo così: se Rosie si innamora del suo
futuro sposo allora lasciamo
integro il contratto, altrimenti lo distruggiamo e ci inventiamo una
scusa.
Cosa dici? Così tu sei contenta perché Rose ha un
matrimonio d’amore, io torno
a dormire nel mio letto e Rosie ha una sicurezza per il
futuro…” cercò di
dissuaderla. Quando sua moglie lo minacciava di farlo dormire sul
divano, lui
diventava incredibilmente intelligente e provava qualunque cosa per far
ritrattare Hermione.
La donna ci pensò un attimo. Dopotutto non era male la
proposta…
“D’accordo.” Decretò alla
fine, voltandosi ad aprire la porta al marito, che le
sorrise e si buttò a peso morto sul letto, invitando la
riccia a raggiungerlo.
Spazio
autrice pazza e fuori di testa:
Ok,
ok, spero che nessuno al momento abbia istinti omicidi
contro di me, vorrei arrivare almeno a domenica, visto che devo partire
per la gita
che aspetto da secoli…
So benissimo di avere centinaia, ma che dico, migliaia, di long ferme
in attesa
di… non lo so, un’apparizione divina, ma ieri sera
mi è venuta questa folle
idea ed ho dovuto assolutamente metterla su carta (o meglio, su Word
-.-‘’),
quindi eccomi qui, sperando nella grazia che mi verrà
concessa.
Lo so bene che stare sveglia fino a tardi mi fa male al cervello, dato
che gran
parte delle volte produce robaccia di questo tipo, ma se mi viene
voglia di
scrivere è la fine per tutti xDDD
Come sempre se ne esiste una uguale o simile, confido in segnalazioni,
di modo
che io possa cancellarla immantinente (ok, anche guardare Pirati dei
Caraibi
miliardi di volte mi brucia i neuroni -.-‘).
Spero almeno in un qualche commentino, mi rifaccio alla grazia di
quelle brave
persone che popolano questo sito =)
A presto (se rimarrò in vita…).
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Capitolo 2 *** Identità svelate ***
Capitolo 2
2.Identità svelate
Rose per
udire meglio il dialogo che veniva svolto tramite la porta dai suoi genitori,
era scesa in punta di piedi fino all’ultimo gradino della scala, da cui
riusciva a vedere perfettamente suo padre e la porta a cui stava parlando.
Quando sua madre accettò le condizioni del marito, non potè non tirare un
sospiro di solievo. La cosa non le andava ancora a genio, ma almeno quella
santa donna di nome Hermione era riuscita a strappare delle condizioni al
marito, perciò lei ora si sarebbe potuta dire tutto sommato abbastanza
soddisfatta.
Quando suo padre venne lasciato entrare nella camera e la porta fu richiusa
dietro di lui, Rose si sedette sull’ultimo gradino della grande scala di legno
che collegava ai piani superiori.
Aveva bisogno di un momento per riflettere.
Certo che un matrimonio combinato a 16 anni non era proprio la cosa che
sognavano tutte le ragazzine per il loro compleanno, ma quanto meno si sarebbe sposata solo se si fosse
innamorata di questo misterioso ragazzo.
Appoggiò la testa su di una mano e sospirò. Nonostante la promessa di una
matrimonio d’amore, la cosa la faceva sentire in trappola, come se il suo
destino fosse già stato scritto. Ora rimaneva solamente da conoscere il suo
futuro sposo e sperare di innamorarsi di lui.
Dopo qualche attimo di riflessione aveva infatti deciso che se anche non avesse
amato il ragazzo, l’avrebbe comunque sposato, non voleva mettere nei guai la
sua famiglia sciogliendo un patto di quella portata.
Un pochino più sollevata dopo aver fatto il punto della situazione, si lanciò
in fantasie sul ragazzo. Suo padre non aveva voluto rivelarle l’identità,
lasciandole il beneficio del dubbio.
“Lo saprai presto.” le aveva detto “Moooolto presto. E ne rimarrai
piacevolmente affascinata, vedrai…” con queste parole si era congedato da lei
con un sorriso malandrino sulle labbra, che – stando alle parole di zio Harry -
avrebbe fatto concorrenza al nonno di Albus e ai suoi amici.
In seguito aveva cercato di stare molto attenta alle parole del padre, cercando
di beccarlo in fallo e di carpire il nome che tanto le premeva, ma Ron era
stato ben attento a non pronunciarlo mai quando qualche orecchio che non fosse
quello di Hermione poteva essere acquattato nelle vicinanze ed ascoltare.
Da bravo fratello di Fred e George Weasley, era riuscito anche a rintracciare
tutte le Orecchie Oblunghe che Rose – con l’aiuto di Hugo ovviamente, che aveva
accettato senza nemmeno conoscere il motivo dell’azione – aveva fatto scivolare
sotto la porta mentre lui ed Hermione parlavano del ragazzo.
Tutto ciò purtroppo era stato causa di due belle ramanzine: una ad Hugo ed una
Rose, che, afflitti per la non-riuscita del piano, avevano annuito
silenziosamente.
“Tutto ok sorellina?”
La voce di Hugo la riscosse dai suoi pensieri.
Alzò la testa e se lo ritrovò di fronte, che la guardava sorridente e
rilassato.
Gli sorrise a sua volta e gli fece cenno di sedersi accanto a lei.
Hugo obbediente si sedette sul gradino di fianco alla sorella, ma non fece in
tempo ad appoggiare il sedere sul legno che Rose gli aveva circondato il collo
con le braccia e lo aveva stretto forte.
Lui, stupito da una così palese dimostrazione di affetto, le accarezzò i
capelli, aspettando che parlasse.
“Hugo, io… io mi devo sposare…” gli sussurrò Rose, sepolta nella sua maglietta.
“COSA?!” gridò lui, sobbalzando e facendo ridere di gusto la sorella.
“Mi devo sposare.” Ripetè quest’ultima.
“E con chi?”
“Non lo so ancora, papà non mi vuol dire nulla… Dovrebbe arrivare qui tra un
paio di giorni con la sua famiglia.”
“Ho capito.” Disse, semplicemente. Finalmente gli era chiaro il motivo per cui
ora tutte le sue Orecchie Oblunghe erano rinchiuse nel cassettone nella camera
da letto dei genitori.
“Ma Rosie, non sei un po’ giovane per sposarti?”
“Lo so, ma papà e nonno Arthur hanno organizzato un matrimonio combinato e sono
così contenti che non me la sento di rifiutare…” sussurrò.
“Ma Rosie, si tratta della tua vita, non puoi permettere che la manipolino così
a piacere loro.” Le disse dolcemente, senza smettere di accarezzarle i lunghi
boccoli castani.
Lei si rialzò da quella posizione più che comoda e lo guardò negli occhi.
Azzurro contro verde.
“Non voglio deluderli Hugo. Obbedirò e basta.” Sospirò poi, mentre il fratello
annuiva pensieroso.
Dopo qualche secondo di silenzio Hugo annuì distrattamente e le rivolse un
sorrisino mite, triste.
“D’accordo allora, se è quello che vuoi mi va bene così.” Scrollò le spalle,
rassegnato. Sapeva che se sua sorella si metteva in testa qualcosa, poi era più
che difficile cercare di dissuaderla. Ma non capiva perché dovesse sempre recitare
la parte della figlia perfetta, andando contro ai suoi stessi desideri.
Rose lo abbracciò, dopodiché si alzò in piedi e, spazzolandosi i jeans con una
mano, gli tese l’altra, sorridente.
“Andiamo a fare merenda?” chiese.
Hugo accettò di buon grado la mano della sorella e si rialzò dal gradino.
“Certo che si.” Le rispose, sorridendo a sua volta.
Si avviarono in cucina ancora per mano.
“Allora, sei pronto per il nuovo anno ad Hogwarts?”
Sapeva che quello di lei era solamente un tentativo di cambiare discorso, ma
non potè fare a meno di darle corda, lanciandosi nell’illustrazione dei buoni
propositi per il nuovo anno alla scuola di magia.
Rose non
riusciva a dormire.
Controllò la sveglia sul comodino. Le 5 del mattino. Tra poche ore avrebbe
conosciuto il suo futuro sposo.
Gli ultimi due giorni erano passati in un soffio, ed Agosto era arrivato,
portando con sé temperature più miti del solito ed un sole splendente più che
mai (le poche volte che usciva da dietro le nuvole).
Il primo Agosto. Esattamente un mese dopo sarebbe tornata a scuola, pronta per
il sesto anno. M ala cosa che più la preoccupava era il presente… suo padre
l’aveva avvisata che la famiglia del ragazzo sarebbe arrivata intorno alle 10 e
si sarebbe trattenuta fino al giorno della partenza per Hogwarts.
Un mese in compagnia della famiglia misteriosa e senza nemmeno la compagnia dei
cugini! Sarebbe stato un inferno, ne era più che sicura.
Sperava almeno che il ragazzo fosse simpatico… di lui sapeva solamente che
aveva la sua età, che discendeva da una famiglia molto importante nel mondo
magico e che era molto bello.
“Fantastico! Sarà un playboy da strapazzo ad andare bene!” pensò rigirandosi
nel letto per la millesima volta in pochi minuti.
Dopo qualche altro momento di riflessione, si costrinse a chiudere gli occhi.
Pochi minuti dopo Morfeo l’aveva già accolta tra le sue braccia.
Quando la
sveglia suonò, a Rose sembrava di aver dormito solo pochi minuti, quando invece
erano le nove passate.
Si stiracchiò e sorrise notando la luminosità che proveniva da dietro le tende,
segno che Londra avrebbe avuto una nuova giornata di sole, cosa assai rara per
la Gran Bretagna, abituata a incessanti piogge torrenziali.
Si vestì velocemente e raccolse i capelli in una coda alta. Nonostante fossero
solo le nove del mattino, faceva già abbastanza caldo, troppo per lasciare i
lunghi capelli sciolti.
Scese a fare colazione e notò che anche sua madre aveva avuto la sua stessa
idea, Hermione aveva infatti raccolto i capelli in modo molto simile a quello
di Rose.
Stessi capelli, stesse idee, pensò Rose, ridacchiando assieme a sua madre.
Rose era quasi uguale a sua madre, era abbastanza alta, ben proporzionata, con
lunghi e indomabili capelli castani che le si arrotolavano in boccoli che le
arrivavano appena al di sotto delle spalle.
Il metabolismo era di suo padre: poteva mangiare finchè voleva ma non
ingrassava un etto, cosa che dava innumerevoli motivi a sua nonna per
presentarle davanti piatti enormi, adducendo la scusa che fosse troppo magra e
deperita.
I luminosi occhi verdi che si ritrovava non aveva idea di dove fossero saltati
fuori, ma le piacevano da matti, e suo padre amava paragonarla ad una
cerbiatta.
Hugo era un perfetto mix dei genitori, aveva corti capelli castani come la
madre e grandi occhi azzurri come il padre, che sommati ad un fisico da
giocatore di Quidditch, attiravano ragazze di ogni età. Ad Hogwarts, assieme ai
cugini ed a Malfoy era considerato uno dei ragazzi più belli.
Scospius Hyperion Malfoy. Il nome la fece tremare dalla rabbia, Merlino quanto
lo odiava! Ma si costrinse a rivolgere i suoi pensieri altrove, non voleva
rovinarsi la giornata in cui finalmente avrebbe conosciuto il suo promesso sposo.
Terminò la colazione che le aveva gentilmente preparato la madre e le sorrise.
“Papà ed Hugo?”
“Fuori che giocano a Quidditch mentre aspettano gli ospito, tesoro.” Le rispose
Hermione, sorridendole a sua volta.
“Molto bene. Esco anche io mamma.” La avvisò, alzandosi da tavola.
“D’accordo, ma dì a quei due di non sudare troppo, non vorrei che gli ospiti
pensino che teniamo in casa due capre…” ridacchiò la donna, mentre con un colpo
di bacchetta faceva planare i resti della colazione di Rose dentro al lavello.
“A dopo!” gridò quest’ultima, uscendo, ancora scossa dalle risa che le aveva
procurato il pensiero di suo padre e suo fratello trasfigurati in capre.
Percorse il giardino ad ampie falcate, fino ad arrivare allo spiazzo dietro
casa dove solevano allenarsi i due uomini Weasley nelle belle giornate.
Come aveva previsto, a qualche metro di distanza notò due figure che
volteggiavano in aria, in sella alle loro scope.
Dal ripostiglio posto lì accanto afferrò la sua Firebolt nuova fiammante e
raggiunse il padre ed il fratello.
Ron le si avvicinò immediatamente e le scoccò un bacio sulla testa.
“Dormito bene, tesoro?”
“Insomma… diciamo di si, dai.” Bugia.
“Bene, devi essere riposata, oggi sarà una lunga giornata.” Le sorrise,
rassicurante.
Hugo li raggiunse.
“Sorella, ti sfido. Accetti?” le chiese il ragazzo, sorridendo birichino.
“Non oggi, Hugo, mi dispiace.” Sospirò Rose.
“Paura di perdere?” Hugo sapeva bene che l’orgoglio da vera Grifondoro della
ragazza sapeva farsi sentire.
Lei gli scoccò un’occhiataccia, per poi sorridergli malvagia.
“No, è che è tardi, gli ospiti arriveranno a momenti. Posso stracciarti
benissimo un’altra volta.” Gli rispose, piccata.
Hugo alzò le mani, in segno di resa. Il sorriso birichino gli increspava ancora
le labbra.
“Come vuoi, cara la mia sorellina.”
“Bravo, dovresti essere così accondiscendente più spesso.” Acconsentì Rose.
Ron aveva assistito ala scena ridendo di gusto, ma un’occhiata all’orologio
babbano che teneva al polso lo riportò immediatamente serio.
“Per Merlino com’è tardi! Vostra madre mi uccide! Forza, gli ospiti arriveranno
a momenti!”
Dettò questo si lanciò in picchiata verso terra, dove atterrò con qualche
scossone, per poi correre a riporre la scopa, tutto ciò sotto lo sguardo
estremamente divertito dei figli.
Quando uscì dal ripostiglio i due ragazzi non erano però ancora scesi,
continuavano a librarsi tranquillamente in aria.
“Ragazzi vi pregooooo!!! Vostra madre mi fa fuori davvero questa volta!” li
pregò Ron.
Notando lo sguardo supplicante, Rose ed Hugo scoppiarono a ridere, dopodiché
scesero di quaota e smontarono dalle scope e le riposero assieme a quella del
padre.
Ridendo, tutti e tre si avviarono correndo verso casa.
Dopo qualche metro, Ronald era già rimasto indietro, maledicendo la vecchiaia e
tutti gli acciacchi che portava.
Hugo e Rose entrarono trionfalmente in salotto, dove si rotolarono sul divano,
piegati in due dal ridere dalla visione del padre che entrava in casa spompato
e che cercava di scusarsi con Hermione, il cui sopracciglio era pericolosamente
alzato e le labbra tirate in segno di disapprovazione.
Mentre Rose e Hugo continuavano a ridere, ululando come fantasmi ed Hermione
continuava a fissare il marito in cagnesco, con un “plop” tre figure si
materializzarono nell’ingresso della villettina.
I due ragazzi smisero all’istante di ridere e corsero a vedere chi fossero i
misteriosi ospiti. Lo stesso fecero Ron ed Hermione, che si avvicinarono a dare
il benvenuto ai nuovi arrivati.
Quando Rose vide il ragazzo, sgranò gli occhi.
Un urlo disumano si spanse per la casa.
“MALFOY?!”
Spazio
autrice pazza e fuori di testa:
Secondo
capitolo veloce come la luce!!! Ok, si sono pazza, che novità
-.-'' Speravo in qualche commentino in più però
ç________ç
Amen, io continuo a postare, se magari qualcuno volesse recensire...
è bene accetto, sia per commenti positivi o neativi, davvero...
speriamo bene...
Bah, ok, io intanto passo a rispondere alle prime due recensioni, e
confido in qualche personcina che cliccherà sulla scritta
"lascia una recensione"... il terzo capitolo è già
pronto, però non ho intenzione di pubblicarlo finchè non
avrò scritto anche il quarto, svoglio un capitolo di margine in
caso che mi manchi l'ispirazione come è già successo,
quindi ci risentiamo prestisssssssimooooooooo ^^
francydenis: Carissima
tessoraaaaaaaa, è proprio un piacere rivederti (o meglio,
risentirti ^^), spero proprio che la storia ti piaccia come sta
piacendo a me mentre la scrivo e spero continuerai a seguirla come hai
sempre fatto con tutte le altre, il tuo giudizio ha un graaande
importanza per me, quindi vai e recensisci a tutto spianooooo!!!! xDD
Ok, seriamente... come ti ho detto anche su faccialibro, ti voglio bene
anche io caVa, tanto e mi commuovi se mi dici queste cose senza
preavvisoooo ç__________ç Non importa se ci sonosciamo da
un mese, da un anno o da dieci, mi stai trooppo simpatica perchè
io non riesca a volerti bene =)
Un bacio baciosissimo, a presto.
karyn1986: Ciao, come hai visto
ho aggiornato abbastanza velocemente (solo perchè avevo
già i capitoli pronti, di solito non sono così veloce
purtroppo -.-''), sono contenta che la storia ti piaccia e spero che ti
incuriosirà anche il seguito. A presto ^^
Ok, ho fatto tutto, vado.
A presto.
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Capitolo 3 *** Tregua ***
Capitolo 3
3.Tregua
“Malfoy, si può sapere per quale motivo sei in
casa mia?”
“Beh, Weasley, si dia il caso che sia stato invitato a passare gli ultimi
giorni di vacanza qui.”
Rose era furente, Scorpius la persona più calma della terra, nonostante l’urlo
disumano di qualche attimo prima.
Rose si voltò confusa verso i genitori, che annuirono ad occhi bassi. Non era
una ragazza stupida, non lo era mai stata. Da quel cenno di assenso quindi
riuscì a ricomporre il puzzle.
Avrebbe dovuto sposare un Malfoy. Magnifico, veramente magnifico.
Ringhiò, rossa di rabbia, all’indirizzo dei suoi genitori.
Come avevano potuto nasconderle una cosa simile?! Un Malfoy cazzo, un Malfoy! E
non un Malfoy comunque, ma il ritratto vivente della stronzaggine, l’altezzosissimo
Scorpius Hyperion Malfoy per giunta!
Era livida di rabbia. Non spiccicò più parola, diede le spalle ai nuovi
arrivati e si diresse al piano superiore a passo di marcia, pestando
furiosamente i piedi sui gradini. Le persone al piano di sotto poterono intuire
perfettamente perfino quando arrivò in camera, avvisati da un tonfo sordo che
aveva fatto tremare tutti i vetri e che aveva annunciato lo sbattere inesorabile
della porta della stanza.
Hermione guardò il marito, sprizzando scintille dagli occhi.
“Te l’avevo detto che non era una buona idea!” gli sibilò tra i denti,
furibonda quasi al pari della figlia.
Nonostante i lampi che mandava dagli occhi, si stampò in faccia un sorriso di
circostanza e si rivolse ai signori Malfoy.
“Sono mortificata, davvero. E’ solo che… non se l’aspettava, ecco.” Cercò di
giustificarsi.
“Non si preoccupi Hermione. Scorpius ha avuto la stessa reazione qualche giorno
fa.” Le rispose cordialmente Astoria Greengrass in Malfoy, sorridendole
affabilmente.
Draco Malfoy annuì al suo fianco.
“Giusto Granger, vedrai che le passerà.”
Con gli anni Draco Malfoy era diventato sicuramente meno rigido ed antipatico
rispetto ad un tempo, grazie all’intervento di quella santa donna che portava
il nome di Astoria e che aveva avuto il fegato di prenderselo in sposo per
cercare di cambiarlo. Nonostante il cambiamento caratteriale, l’aspetto fisico
non era mutato di molto. I tratti del suo viso erano rimasti quelli
aristocratici di un tempo, resi più appuntiti dalla stempiatura divenuta sempre
più evidente con l’avanzare degli anni, i capelli erano rimasti di quel biondo
platino che lo aveva sempre contraddistinto e gli occhi del colore del
ghiaccio, anche se la loro freddezza si era notevolmente attenuata.
Astoria sembrava una donna simpatica,
notò Hermione. La scorgeva sempre alla stazione di King’s Cross ad accogliere o
salutare Scorpius, ma non aveva mai avuto occasione di osservarla così da
vicino come in quel momento.
Era una donna molto bella, alta e dalla vita sottile, con le forme al posto
giusto. Anche in lei si potevano riconoscere i tratti inconfondibili che la
etichettavano come persona aristocratica, anche se molto più dolci e gentili di
quelli del marito. A differenza di quest’ultimo, aveva capelli color del grano
- acconciati in una severa crocchia dietro alla nuca – e profondissimi occhi
blu cobalto, che avrebbero fatto invidia persino alle acque più profonde del
mare più cristallino.
Osservando i due adulti, si poteva immediatamente capire che Scorpius era
figlio loro. Era la perfetta comunione tra i caratteri somatici dei genitori:
aveva capelli del colore del grano in tutto identici a quelli della madre - che
davano la stessa sensazione di setosità e lucentezza – tagliati in un modo che
a Ron ricordava irrimediabilmente Draco Malfoy al loro terzo anno ad Hogwarts.
Il ragazzo aveva inoltre gli stessi identici occhi del padre, del colore del
ghiaccio più freddo, quasi grigi. Sicuramente non poteva essere definito un
brutto ragazzo anzi, tutto il contrario. I tratti eleganti, aggiunti ad un
fisico scattante e a muscoli sviluppati nei punti giusti grazie al Quidditch,
lo rendevano un ragazzo piuttosto attraente e desiderato dalla fauna femminile
di Hogwarts e dintorni.
“Vi mostro le camere.”
Ad un cenno di Hermione, Ron si era avviato lungo il corridoio, tallonato dai
signori Malfoy e da Scorpius.
Aveva quindi proseguito fino a fermarsi davanti ad una porta in legno di noce,
che aveva aperto con una delle chiavi che teneva nel mazzo stretto nella mano
destra.
Si era poi rivolto ai signori Malfoy.
“Questa è la vostra stanza.” Aveva detto, con un freddo sorriso di cortesia.
“Grazie Weasley.” Lo aveva poi ringraziato Draco, precedendo la moglie
all’interno della stanza.
Ron, rimasto solo con Astoria e Scorpius, si era quindi rivolto alla donna, con
un sorriso molto più cortese e sollevato.
“Quando sarete sistemati, se vorrete raggiungerci saremo in soggiorno. Il
pranzo è a mezzogiorno e mezzo in sala da pranzo. Queste sono le chiavi della
stanza. A dopo.” L’aveva poi salutata dopo averle dato le chiavi, per dirigersi
nuovamente all’ingresso e condurre Scorpius al piano superiore.
“Grazie mille signor Weasley.” Gli aveva gridato dietro Astoria, rassegnata al
fatto che durante il loro soggiorno a casa Weasley avrebbe dovuto essere
cortese anche per il marito, che non dava segno di voler sotterrare
completamente il suo odio verso la famiglia del rosso.
Strinse poi le labbra ed entrò a passo di carica all’interno della stanza,
pronta a strigliare per bene il marito per la sua mancanza di cortesia verso
quelle gentili persone che avevano accettato di aiutarli a risalire la scala
sociale e si erano offerti di ospitarli per mettere a punto i dettagli del
matrimonio. Si richiuse la porta alle spalle, lasciò la valigia sul pavimento e
abbandonò le chiavi sul tavolino lì accanto, per poi andare in cerca del
marito, probabilmente intento a cambiarsi.
Era una camera enorme, quasi un piccolo appartamento. Draco le aveva sempre
detto che i Weasley erano morti di fame, senza neanche i soldi per comprarsi degli
abiti nuovi, ma a quanto pareva si era sbagliato alla grande, testimonianza
data dalla vastità della stanza in particolare e della casa in generale.
Girovagò per le stanze e durante l’esplorazione contò un bagno - grande poco
meno del loro a Malfoy Manor – una camera da letto dotata di porte scorrevoli
che la separavano dal salottino adiacente, un salotto ed una stanza guardaroba
grande quasi quanto il bagno. Fu proprio nel guardaroba che la donna trovò suo
marito, intento a riporre gli abiti contenuti nella valigia. Assottigliò lo
sguardo e si preparò ad una bella lavata di capo.
Ron aveva
guidato Scorpius su per la scala di legno e lungo il corridoio, fino a fermarsi
di fronte ad una porta posta in fondo al corridoio, giusto accanto a quella di
Rose.
“Beh… questa è la tua stanza.” Gli annunciò, dopodiché gli porse le chiavi e se
ne tornò al piano di sotto dalla moglie.
Scorpius, aperta la porta, si ritrovò in una stanza molto luminosa, fornita di
bagno indipendente. Era arredata semplicemente: alla sua destra, accanto alla
porta del bagno, vi era un armadio robusto in quercia, grande abbastanza da
contenere le sue innumerevoli camicie senza sgualcirle. Alla sua sinistra vi
era un’altra porta, molto probabilmente collegata alla camera di Rose e un letto
matrimoniale subito accanto, dotato di un comodino per lato, ai cui piedi si
allungava un divanetto color crema. Sulla parete di fronte a lui si trovavano
delle ampie finestre, sicuramente la fonte della luminosità che inondava la
camera. Tra due finestre vi era anche una vetrata dotata di maniglia, che si
apriva su un largo terrazzo, dove erano sistemati un tavolino ed una longue-
chaise di vimini.
Tutto sommato non poteva lamentarsi.
Abbandonò la valigia accanto all’armadio - l’avrebbe svuotata in seguito – e le
chiavi sul tavolino lì accanto, dopodiché si diresse alla porta finestra, che
spalancò, beandosi dei raggi solari che gli riscaldavano il viso.
Uscì poi in terrazza, lasciando che un leggero venticello gli scompigliasse i
capelli.
Che follia.
Si sentiva dannatamente in trappola.
Aveva acconsentito al matrimonio solo dopo che i suoi genitori gli avevano
pazientemente spiegato i motivi che li avevano spinti a quella scelta,
mostrandogli che non avevano altra scelta.
“Dobbiamo risollevarci Scorpius, la
nostra famiglia non ha più una dignità da quando il Signore Oscuro è caduto.
Dobbiamo ritrovare l’antico pregio che avevamo in passato. E se questo vuol
dire imparentarci con dei Weasley-“ al nome, Draco aveva cercato di reprimere
una smorfia di disgusto “se questo vuol dire doversi imparentare con dei
Weasley” aveva poi ripreso “beh, così sarà.”
Scorpius si era accasciato senza forze su un divano del salotto, cercando di
recuperare un minimo di energia per affrontare la situazione.
“Promesso in sposo ad una Weasley a soli 16 anni…” aveva poi sospirato,
prendendosi la testa tra le mani, amareggiato.
Sua madre gli si era seduta accanto e lo aveva stretto a sé, in un improvviso
moto d’affetto e di sostegno.
“Lo so, tesoro, lo so. Ma non abbiamo altra scelta, o sposerai Rose Weasley o
il buon nome dei Malfoy cadrà per sempre in disgrazia, attirando su di te cose
ben poco piacevoli…” aveva sospirato Astoria, rassegnata.
“Lo facciamo per te Scorpius. Se non ti sacrificherai in questo modo, poi in
futuro avrai continuamente problemi e verrai eternamente etichettato come
persona discendente da una famiglia di Mangiamorte, devota all’Oscuro Signore.”
Draco Malfoy si abbandonò contro lo schienale della poltrona su cui era seduto.
Quanto gli costava quel matrimonio… ma doveva farlo per Scorpius, non avrebbe
permesso che una famiglia dall’oscuro passato alle spalle influenzasse la vita
di suo figlio come era successo a lui, costretto ad allearsi con persone che
disprezzava con tutto il cuore solo per fare felice Lucius.
“D’accordo. Lo farò.” Aveva poi acconsentito Scorpius, nonostante il macigno
che sentiva sullo stomaco. Lo avrebbe fatto. Per la sua famiglia.
Già, aveva
accettato per la famiglia. Perché nonostante tutti gli avessero sempre
detto che la sua era una famiglia da
disprezzare, lui non aveva smesso un attimo di amarla. La stessa famiglia che
non gli aveva mai fatto mancare nulla e che gli aveva sempre donato sconfinato
affetto.
Ma non doveva per forza rovinarsi la vita a causa di un matrimonio. Magari si
sarebbe innamorato della Weasley e sarebbero vissuti felici, sposati per amore
indipendentemente dall’idea iniziale di matrimonio costrittivo.
“Sogna, sogna, Scorpius.” Mormorò, fissando un punto imprecisato davanti a lui,
lo sguardo perso nel verde sconfinato del giardino della casa. Sapeva benissimo
che non si sarebbe mai potuto innamorare della Weasley, erano sei anni che si
odiavano cordialmente a vicenda. Più di una volta tra di loro erano volate
parole grosse, lasciandoli scossi a leccarsi le ferite procurate dall’altro.
“Pensieri da spaccarsi la testa.” Non potè fare a meno di pensare il biondo,
quasi divertito dalla situazione.
Ritornò all’interno della stanza lasciando aperta la porta-finestra per far
entrare il calore mattutino e cominciò a slacciarsi la camicia. Avrebbe fatto
una doccia veloce per risvegliarsi, decise.
Gli stessi
pensieri erano quelli che ronzavano nella testa di Rose Weasley, separata dal
ragazzo solamente da una porta nascosta nell’angolo della stanza. Non poteva
però arrendersi così, avrebbe lottato fino all’ultimo, da brava Grifondoro.
Dopo qualche minuto di indecisione, si decise per la strada della tregua.
Si rialzò quindi dal letto dove era sprofondata, afferrò le chiavi della porta
che la collegava alla camera di Scorpius e si accinse ad aprire la serratura.
Quando finalmente sentì la maniglia cedere sotto al suo tocco, spalancò la
porta, rimanendo a bocca aperta davanti alla luminosità di quella stanza. La
sua non era così luminosa, pensò infastidita. Le camere per gli ospiti erano le
migliori in quella casa, non era giusto.
Si avviò verso la porta-finestra, attratta dai raggi del sole che filtravano
nella camera e sorrise alla bellezza della giornata. Aveva sempre amato il
sole.
Si voltò e cercò con lo sguardo Scorpius. Nessuna traccia di lui.
Proprio mentre ritornava con lo sguardo al paesaggio fuori dalle finestre,
Scorpius uscì dal bagno, coperto solo da un asciugamano legato in vita.
Lo sguardo del biondo attirò come una calamita quello di Rose, che per un
attimo dimenticò tutto il resto, compresi i buoni propositi che si era
prefissata prima di entrare in quella stanza.
A quanto pareva neanche Scorpius riusciva a staccare gli occhi dai suoi.
Dopo minuti o forse secondi – nessuno dei due seppe dirlo con precisione – Rose
volse altrove il suo sguardo, arrossendo visibilmente.
Nonostante lo avesse visto solamente di sfuggita, ricordava perfettamente ogni
minimo particolare di Scorpius. Nella mente le si riformò l’immagine di lui
coperto dal soffice asciugamano bianco legato in vita, i capelli sgocciolanti,
il fisico scolpito rilucente d’acqua.
“Rosie! Per l’amor del cielo! Che pensieri, santo Merlino!” si sgridò,
scuotendo la testa. Passò poi a fissarsi i piedi, mentre Scorpius si dirigeva
alla valigia – che non era ancora riuscito a disfare - in cerca di qualcosa da
mettere, senza staccare gli occhi dalla figura di Rose.
“Eri venuta per un motivo particolare o solo per fissarti i piedi?” le chiese,
acido. Odiava che le persone lo fissassero negli occhi. Non riusciva a mentire
con lo sguardo, si sentiva vulnerabile se qualcuno - come Rose poco prima -
puntava lo sguardo nel suo.
Sapeva benissimo che era segno di scortesia, più di una volta era stato
sgridato e ripreso dai genitori per quel motivo, ma non ci riusciva, era più
forte di lui. Non appena una persona qualunque cercava i suoi occhi, lui li
distoglieva, fingendosi interessato magari alle trame del tappeto o ai lacci
delle sue stesse costosissime scarpe.
Era stato solo un momento di debolezza quello di poco prima. Nulla di più.
Optò per una camicia ed un paio di jeans scuri. Non era in vena di allegria
quel giorno.
Ritornò in bagno, stringendo tra le braccia gli indumenti e si richiuse la
porta alle spalle.
“Sto aspettando, Weasley.” Le gridò, attraverso la porta.
Quando Rose
aveva sentito la porta del bagno richiudersi, aveva finalmente osato alzare lo
sguardo, sollevata dal fatto che Scorpius non fosse più mezzo svestito davanti
a lei.
Doveva ammettere che era veramente attraente, soprattutto per una ragazzina in
preda agli ormoni come lei.
Scosse nuovamente la testa. Che pensieri stupidi. Fortuna che era la
studentessa più intelligente del suo anno…
La voce di Scorpius la riscosse nuovamente dai suoi pensieri.
“Weasley, qui viene notte!” sospirò rassegnato quest’ultimo. Era raro che la
Weasley fosse senza parole. Di solito riusciva a trovarne almeno un centinaio
per insultarlo senza motivo.
Rose prese un respiro profondo e si apprestò ad esporre la sua idea.
“Scorpius…” calcò bene sul nome,
volendo lasciar intendere che per una volta non aveva intenzioni bellicose nei
confronti del ragazzo. “…voglio proporti una tregua.”
Bum. La bomba era stata sganciata.
Spazio dell’autrice
pazza e fuori di testa:
Allooooora, vediamo… se ho postato questo capitolo è perché
finalmente sono riuscita a finire di scrivere il quarto, che non appena il
quinto deciderà di uscire dalla mia testa verrà pubblicato a sua volta… ok,
giro di parole inutile, il capitolo è qui punto. xD
Ho visto un incremento megagalattico nelle recensioni, che meraviglia
*________* non credevo di riuscire ad arrivare a 7 (dico, 7 recensioni!), ben 7
recensioni, quindi ringrazio tutti i preferiti, le seguite e le adorabilissime
recensioni, a cui passo immantinente a rispondere.
francydenis: Carissima
tessora, è sempre un piacere rivederti, o meglio, risentirti ^^ Ma io avrei un
motivo in più per obbedire ora, se il mio futuro marito si rivelasse un certo
biondo, tu no? xD Ti voglio bene anche io, un bacio cara ^^
kokylinda2: Innanzitutto
ti devo ringraziare, perché la tua recensione è stata veramente magnifica, in
quanto credo che sia il sogno di ogni scrittore (di fan fiction e non) sapere
che una persona che ha cominciato a leggere la sua opera tanto per fare si è
poi appassionata ad essa ^^ Spero che con questo nuovo capitolo la tua domanda
abbia trovato risposta… A presto. =)
altovoltaggio: Ciao,
grazie della recensione, mi ha fatto piacere trovare una critica mirata che mi
ha fatta riflettere. Prima di cominciare con le risposte però ti voglio dire
che invece ti sei espressa assolutamente benissimo, ho compreso tutti i tuoi
dubbi e spero che nella risposta che segue riuscirai a risolvere (se non tutti)
almeno buona parte di questi. Ora passo volentieri a risponderti…
Per quanto riguarda la prima questione, hai assolutamente ragione, infatti del mistero-non
mistero sullo sposo mi ero accorta anche io, tanto che dopo un attimo di
riflessione, ho tolto “Sorpresa” dai personaggi ed ho aggiunto “Scorpius”,
anche perché me ne sono resa conto che era una cosa assurda, chiunque avrebbe
intuito facilmente la parte maschile ^^
Per il fatto della segnalazione dell’OOC ti ringrazio per avermelo segnalato,
appena possibile provvederò ad inserirlo negli avvertimenti iniziali, anche se
giuro che non me n’ero accorta, quindi ti ringrazio nuovamente per l’avviso.
Per il dubbio su Hermione… beh… hai assolutamente ragione sul fatto che la mia
descrizione non rispecchi l’Hermione dei libri, perché io Hermione l’ho sempre
vista come Emma Watson, non diversamente, quindi diciamo che la descrizione
poco “Hermionesca” era voluta =)
E ora la questione più spinosa: il matrimonio combinato.
In questa storia, la Rose che accetta un matrimonio combinato io l’ho vista
come una ragazza che è assolutamente devota alla sua famiglia e sa che
rinunciare a questo matrimonio vorrebbe dire gettare fango sul buon nome dei
Weasley, perciò lo accetta senza troppe storie. L’ho sempre immaginata come una
ragazza che farebbe qualunque cosa per la famiglia, significhi questo tagliarsi
una mano od imparentarsi con un Malfoy…
Spero di essere stata abbastanza chiara nella spiegazione, perché a volte
faccio dei giri di parole inutili ed inconcludenti e non vorrei che fosse
questo uno di quei casi in quanto ho apprezzato veramente molto il trovare una
critica scritta da una persona che sa cosa vuole dire e come.
Spero di essermi espressa correttamente e nel caso la mia risposta non ti
soddisfacesse appieno, aspetto una nuova rimostranza. A presto ^^
kokkolina: Sono
contenta che la storia ti piaccia così tanto, grazie per la recensione. A
presto =)
sbrodolina: Grazie
mille dei complimenti, spero che in questo capitolo tu abbia trovato la
reazione di lui abbastanza soddisfacente. Grazie mille ancora. A presto ^^
Chiara_96: Grazie
mille per la recensione e i complimenti più che abbondanti ^^ Figurati, la
storia l’ho messa nei preferiti perché mi piace. =) Anche se non sono ancora
riuscita a recensire, conto di farlo in un futuro molto prossimo, un bacio. A
presto ^^
lovermusic: Grazie dei
complimenti. Spero di non averti fatta attendere troppo per il nuovo capitolo,
ma la mia ispirazione ultimamente fa un pochetto i capricci xD A presto.
Alla prossima, gente.
Un bacio.
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Capitolo 4 *** Può funzionare ***
Capitolo 4
4.Può
funzionare
“Una tregua, Rose?” Scorpius calcò bene sul nome, come
aveva fatto poco prima la Weasley, segno che la proposta non gli faceva
completamente ribrezzo...
Bene, se ciò che voleva la Weasley era una tregua
chi era lui per tirarsi indietro davanti ad una tanto allettante proposta di
pace?
“Già, una tregua. Dopotutto ci dovremo sposare, quindi tanto vale
sotterrare i cattivi propositi fin da subito, no?”
Ragionamento
impeccabile. Degno di una secchiona come Rose Weasley, pensò Scorpius.
La
cosa in fondo in fondo non era poi così male.
Tentennò ancora un attimo. Si
passò una mano tra i biondissimi capelli ed abbassò la testa quasi come avesse
il peso del mondo sulle spalle.
Lanciò poi un’occhiata di sottecchi alla
ragazza, intenta a guardarlo, con le braccia incrociate sotto al seno.
“Ci
sto.” Le disse, sospirando rassegnato.
Rose gli sorrise,
soddisfatta.
“Molto bene.” Girò sui tacchi e tornò in camera sua,
richiudendosi la porta alle spalle.
Giunta nella stanza, si accasciò contro
la massiccia porta e si sedette per terra.
Anche quella era fatta. Poteva
funzionare.
Scorpius dal canto suo si limitò a sogghignare. Doveva
ammettere che la Weasley lo stupiva ogni volta, sia che proponesse affari – come
quello della tregua di poco prima – sia che trovasse un nuovo insulto da
rivolgergli, come accadeva spesso tra le mura di Hogwarts.
Lanciò un’occhiata
all’orologio babbano che portava al polso. Aveva fatto piuttosto in fretta a
lavarsi e vestirsi, quindi decise di scendere a chiedere le prime impressioni
dei genitori.
Quando arrivò davanti alla porta della stanza dei coniugi
Malfoy, qualcosa lo fece desistere dal bussare.
Al di là della porta si
udivano infatti i toni soavi di Astoria, impegnata a sgridare il marito per il
comportamento infantile verso i Weasley.
Scorpius allora cambiò i suoi
programmi. Visto che mancava un’oretta buona al pranzo, decise di visitare il
giardino, spinto dal ricordo che aveva del panorama fuori dalla sua
finestra.
Trovare la porta che dava sul retro non fu difficile, abituato
com’era ad orientarsi per gli infiniti corridoi di Malfoy Manor e di Hogwarts,
impiegò solamente pochi minuti.
Ciò che vide non lo sorprese. Il luogo in cui
si trovava era esattamente uguale a ciò che si vedeva fuori dalla finestra della
sua camera: un ampio quadrato di verde, ricco di alberi e fiori colorati. Poco
distante, sotto un salice, una panchina di legno si crogiolava nell’ombra della
pianta.
Scorpius si diresse deciso verso la panchina dove si abbandonò a
sedere, volgendo lo sguardo al cielo limpido – o meglio a quel poco che si
riusciva a scorgere tra le alte fronde del salice – e ritornò tra i suoi
pensieri.
Il tempo passava veloce, ma non si accorse di quanto
velocemente passasse in realtà finché una voce incredibilmente vicina a lui lo
riscosse.
Una voce incredibilmente simile a quella della Weas… di
Rose.
Riaprì gli occhi. Non si era nemmeno accorto di averli chiusi fino a
quando la luce solare non lo accecò, facendogli vedere macchie inesistenti per
una decina buona di secondi.
“Scorpius…?”
Di nuovo la voce di
prima.
Non appena fu sicuro di vederci di nuovo bene, il biondo si volse alla
sua destra, dove trovò una Rose Weasley incredibilmente vicina a lui.
Notando
la vicinanza al ragazzo, Rose arrossì e cominciò ad arretrare, fino a ritrovarsi
con uno dei braccioli della panchina conficcato in una costola.
Silenzio
imbarazzante per alcuni secondi, dopodiché i due ragazzi cominciarono a parlare
in contemporanea.
“Avevi bi…?”
“Bel pos…?”
Si zittirono immediatamente.
Scorpius tornò con lo sguardo al cielo.
“Vai prima tu.” Disse poi alla
riccia accanto a lui.
“Ok, grazie… ehm… bel posto, vero?”
“Già, davvero
bello.”
Rose approfittò della distrazione del biondo per studiarne i
lineamenti.
Mentre osservava accuratamente il profilo regolare del naso,
Scorpius parlò nuovamente.
“Sembra come se qui… come se tutti i tuoi problemi
svaniscano…”
“E’ proprio per questo che io vengo sempre qui quando qualcosa
mi turba o quando ho bisogno di un po’ di solitudine…”
Scorpius, afferrato il
messaggio subliminale contenuto nella frase, fece per alzarsi.
“Scusa, me ne
vado.” Disse, semplicemente.
Ma una mano lo trattenne per il polso.
Quando
si voltò a fissarla, Rose gli sorrise.
“Resta.” Indicò il libro che aveva in
grembo.“Molte volte vengo qui solo per leggere, è l’unico posto in cui Hugo non
viene quasi mai a disturbare. Non mi dai fastidio.”
Sentendo che Rose non
mollava la presa, Scorpius si risedette.
Dopotutto una tregua era una
tregua e Malf… Scorpius non poteva essere più rumoroso di Hugo, pensò la
grifoncina, ritirando la mano.
Con una mano afferrò il libro e si mise
comoda: tirò le gambe sulla panchina, portandosele al petto, dando la schiena al
bracciolo e appoggiandovisi contro. Fortunatamente era una panchina abbastanza
grande che avrebbe tenuto comodamente quattro persone, così Rose riuscì a non
sfiorare nemmeno casualmente il ragazzo durante le sue manovre. Una tregua
andava bene, ma non era ancora sicura di volergli dare tutta quella confidenza
in un colpo solo.
Soddisfatta della posizione - allo stesso tempo comoda e
che le permetteva di tenere d’occhio Scorpius – Rose poggiò il libro alle gambe
piegate e aprì alla pagina in cui era arrivata, immergendosi definitivamente
nell’appassionante lettura del fantasy.
Scorpius l’aveva osservata tutto il
tempo, rapito dai suoi movimenti precisi. Immaginò che assumesse sempre quella
posizione.
Sbirciò il titolo del libro: Le cronache di Narnia. L’aveva letto
qualche anno prima, dopo aver visto i film babbani. Aveva sempre trovato le
divise della scuola dei fratelli Pevensie incredibilmente simili a quelle di
Hogwarts.
Distolse lo sguardo dalla ragazza e lo puntò nuovamente al cielo.
Ne era rimasto affascinato fin da piccolo, sia al cielo diurno che a quello
notturno, nuvole e stelle comprese.
D’altronde la sua famiglia non aveva mai
cercato di ostacolare quella sua passione, anzi, il primo ad incoraggiarlo era
sempre suo padre che aveva fatto chiamare apposta per lui uno speciale
insegnante di astronomia.
Venne nuovamente riscosso dai suoi pensieri da
Rose.
“Merlino, è tardissimo!” gridò infatti questa, adocchiando l’orologio
da polso.
“Saranno tutti in attesa per il pranzo!”
La ragazza chiuse di
scatto il libro, per poi alzarsi velocemente in piedi.
Scorpius, con
l’indistinta grazia che lo caratterizzava, si alzò a sua volta e seguì la
Weasley all’interno della casa.
Tutti radunati in soggiorno, i quattro adulti più Hugo,
alzarono lo sguardo all’ingresso dei futuri sposini.
Immediatamente sul viso
delle due donne apparve un sorrisino compiaciuto: erano proprio una bella
coppietta. Astoria ed Hermione infatti speravano con tutto il cuore che i due
ragazzi si avvicinassero durante quella breve vacanza, per non farli soffrire
ulteriormente il giorno del matrimonio. Se i due avessero stretto amicizia -
arrivando magari a provare qualcosa di più – il matrimonio sarebbe stato
probabilmente qualcosa enormemente migliore di quello che si aspettavano.
Rose divenne immediatamente rossa sotto lo sguardo
inquisitore delle due madri, che fissavano lei e Scorpius con un’accuratezza che
avrebbe fatto impallidire perfino Sherlock Holmes, ma non trovando nessun
indizio compromettente la signora Weasley e la signora Malfoy tornarono al
discorso che si stava svolgendo tra gli uomini.
Dopo qualche altro minuto
passato a disquisire di cose futili, Hermione si diresse velocemente in cucina,
dove si domesticava tra fornelli e fornellini carichi di pentole e
padelle.
Finalmente arrivò il via libera dalla padrona di casa, che invitò la
famiglia e gli ospiti ad accomodarsi in sala da pranzo per il pasto. Facendosi
aiutare da Rose e Hugo, portò in tavole alcuni tra i piatti che le riuscivano
meglio. Per la felicità di Ron, il cibo sembrava quantomeno commestibile e sui
volti Weasley a fine pasto era presente la stessa identica espressione
soddisfatta di chi è riuscito a mangiare qualcosa preparato da Hermione Granger
senza essere avvelenato o gravemente intossicato.
Quando i coniugi Malfoy si ritirarono nelle loro stanze, lo
stesso fecero i ragazzi, lasciando soli Ron ed Hermione, impegnati con le
stoviglie.
Hugo – noto per il suo immancabile ottimismo – propose agli
altri due ragazzi di passare il tempo con un gioco di carte e, dopo averli
radunati tutti in camera di Scorpius, diede inizio alla partita.
Le ore
trascorsero veloci e nella camera del biondo Malfoy si poteva quasi respirare
un’aria di amicizia e di legami che lentamente venivano stretti e che
abbracciavano inesorabilmente gli unici ragazzi presenti all’interno.
Era
ormai pomeriggio inoltrato quando i tre decisero di passare dal pavimento al
letto – decisione in gran parte influenzata dal fatto che nessuno avvertisse più
il posteriore poggiato a terra - certamente più confortevole.
Ovviamente
finirono per addormentarsi tutti come pere cotte, cullati dai soffici cuscini
attorno a loro e dallo stress accumulato in quei lunghi e pesantissimi
giorni.
Quando venne l’ora di cena, il primo a svegliarsi grazie al
suo stomaco puntuale come un orologio svizzero, fu chiaramente Hugo, che senza
preoccuparsi minimamente di Rose e Scorpius, si diresse ancora mezzo intontito
in cucina a sgraffignare qualcosa.
Disturbata dal rumore di una porta che si
chiudeva, Rose si agitò nel sonno. Si girò e rigirò, ma qualcosa le premeva
sulla schiena. Si spostò allora leggermente di lato e non appena trovò un
cuscino confortevole vi si appoggiò contro, riprendendo il sonno precedentemente
interrotto. Di certo confortevole, ma non specialmente soffice...
Quando
Hermione salì a svegliarli – dopo 20 minuti di lunga attesa per la cena da parte
di tutti – trovò Rose accoccolata a Scorpius, che nel sonno aveva fatto
scivolare un braccio a stringerla.
La donna non ebbe il cuore di svegliarli.
Per una volta che sembravano sereni insieme (dopo secoli di insulti), decise di
lasciarli riposare; gli avrebbe tenuto in caldo la cena per quando si sarebbero
svegliati. Sorrise dolcemente a quella visione, dopodiché ridiscese dagli
ospiti.
La prima a svegliarsi fu Rose, che prima di aprirli
completamente, si stropicciò gli occhi, eliminando gli ultimi residui del breve
pisolino. Fu quando aprì i grandi occhi verdi che si accorse di una cosa
inusuale: il sole non c’era più.
Allarmata si alzò a sedere di scatto e vagò
per la stanza con lo sguardo in cerca di un orologio; il suo purtroppo era
rimasto in camera. Quando notò l’orario che segnava una sveglia sul comodino
accanto a lei, per poco non le venne un infarto. Era tardi, molto tardi. A
quell’ora erano sicuramente già tutti a letto.
Poco male, pensò
stringendosi nelle spalle.
Ma fu un attimo più tardi, quando il cervello
cominciò a mandarle impulsi incontrollabili, che si accorse che la cosa era
male, molto male. I suoi vivacissimi occhi infatti, vagando per la stanza,
avevano notato particolari assurdi e avevano mandato le immagini al cervello in
cerca di aiuto.
Il cervello aveva avvertito che qualcosa non tornava e dopo
un attimo di smarrimento aveva acceso il segnale di “pericolo”. Aveva infatti
appena comunicato a Rose che quella non era la stanza di Hugo – dove credeva di
essersi addormentata, come solito – ma una camera molto più ampia e
luminosa.
Voltandosi lentamente aveva poi scoperto la parte peggiore di tutta
la faccenda: accanto a lei riposava Scorpius Hyperion Malfoy.
Il cuscino
tanto comodo che le aveva permesso di dormire tanto confortevolmente altro non
era che il fianco del ragazzo.
Spazio
dell’autrice pazza e fuori di testa:
Nuovo capitolo, abbastanza
velocemente per i miei soliti standard xDD
E' già pronto anche il 5, che
arriverà non appena il 6 sarà completo (sono già a buon punto, dai...) e che
molto probabilmente arriverà per le vacanze di Pasqua, dato che da lunedì sono a
casa (la mia scuola fortunatamente fa da seggio elettorale xD) e ho tutto il
tempo che voglio per scrivere ( mi toccherà anche trovare il tempo di fare i
compiti, altrimenti poi chi li sente i prof.?! -.-'').
Bene, detto ciò vi
lascio alle risposte alle recensioni, ci rivediamo in fondo, gente.
=)
Hayley_Gin91:
Ciao, grazie mille dei complimenti, sono sempre molto graditi ^^ Spero di non
averti fatta aspettare troppo per il nuovo capitolo =) Alla prossima.
onee
san: Ma cara, trovo sempre almeno un tuo commentino nelle mie storie e
non sai quanto mi faccia piacere; altro che nuova lettrice, la coppa della
lettrice più attenta ve la state contendendo tu e la cara francydenis, e non
sapete che gioia trovare sempre almeno una vostra recensione nelle mie insulse
storielle =) Grazie mille dei complimenti (che mi fai sempre, non ti ringrazierò
mai abbastanza ^^). Ecco qui il nuovo capitolo, spero che tu non abbia atteso
troppo xD Alla prossima.
francydenis:
Tessora, una parte di risposta è uguale a quella data a onee san, voi due mi
seguite sempre, non sapete che piacere mi fa vedere sempre il vostro nome tra le
recensitrici ^^ Ovvio che non ti voglio morta (come farei senza la carissima
tessora?! =)), però capisco che il caro Scorpius faccia sbavare a morte
abbastanza persone... =Q__________________________________ xDDDD Grazie mille, a
presto tesssora =)
Con questo concludo e vi saluto.
Grazie mille
ancora a tutti,
alla prossima.
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Capitolo 5 *** Bruschi risvegli ***
Capitolo 5
5.Bruschi risvegli
Scorpius avvertì un movimento accanto a lui. Il braccio che
prima aveva serrato inconsciamente attorno a qualcosa percepiva la mancanza del
calore appena sottrattogli.
Aprì pigramente gli occhi, giusto in tempo per notare Rose che usciva di
soppiatto dalla porta comunicante con la sua stanza.
Il cervello, già completamente lucido gli inviò un pensiero spiazzante: aveva
dormito con Rose Weasley.
Ma non solo aveva dormito con lei, la cosa non era tanto facile; nel sonno se
l’era anche stretta addosso.
Il calore che riusciva ancora un poco a percepire – ma che gli stava lentamente
abbandonando il braccio – era il suo.
Il profumo che aveva avvertito nei sogni, lo stesso rimasto impigliato alla sua
camicia, apparteneva a lei. Una
fragranza fruttata, fresca, aveva rilassato i suoi sensi, abbandonandolo alla
dormita più ristoratrice che avesse avuto da anni.
Riscuotendosi dai pensieri, vide che la luce solare che entrava quella mattina
dalla sua finestra, era stata sostituita da un pallido raggio di luna, che
illuminava lievemente la stanza, donandole un aspetto vacuo, sognante.
Lentamente si rialzò dal letto e si diresse alla porta-finestra, rimasta aperta
dal mattino. La spalancò, per poi bearsi dei raggi di luna mentre usciva sul
balcone.
Rose, maledicendosi per la sua poca memoria, rientrò di
soppiatto nella camera del biondo; aveva dimenticato là le ciabatte.
Non aveva però calcolato che il biondo in questione fosse ormai perfettamente
sveglio e quando entrò silenziosamente nella stanza, il suo sguardo venne
catturato da un ragazzo, fermo sul balcone.
I capelli biondi, mossi da una leggera brezza estiva, sembravano d’argento
sotto al chiarore lunare e la pelle, quasi perlacea normalmente, risplendeva.
Rimase incantata dalla visione, ma quando il ragazzo si girò, Rose si risvegliò
improvvisamente. Non poteva essere Malfoy. Conosceva perfettamente l’entità
della bellezza di Scorpius, ma non ne era mai rimasta incantata come le altre
sue compagne.
Mai fino a quell’istante.
Con uno scatto felino recuperò le ciabatte e in punta di piedi corse nuovamente
a rifugiarsi in camera sua. Fortunatamente Malfoy non l’aveva notata.
Scorpius scosse la testa. Gli era parso di veder muovere
un’ombra nell’angolo della stanza in cui si trovava la porta che lo legava alla
stanza di Rose.
Stai impazzendo amico mio, pensò, per
poi rivolgersi nuovamente alla luna e cominciare ad osservare le stelle
splendenti nel cielo estivo.
La mattina seguente un annuncio attendeva tutti gli abitanti
di casa Weasley: avrebbero passato il weekend in una località marittima.
Rose era contentissima, aveva sempre adorato il mare. Quello che la prese un
po’ meno bene fu Scorpius, era decisamente più tipo da montagna.
Per una volta potrei anche provare
pensò, incuriosito da quella nuova prospettiva di vacanza.
Qualche giorno dopo, la famiglia Weasley al completo seguita dalla famiglia
Malfoy, si smaterializzò in una piccola casetta a diretto contatto con la
spiaggia: la residenza marittima dei Weasley.
Immediatamente Rose e Hugo, senza nemmeno disfare il piccolo bagaglio che
avevano portato, si infilarono il costume e partirono di gran carriera verso il
mare, lasciando gli adulti ai loro affari.
Scorpius dal canto suo si ritirò in camera, a godere del paesaggio marittimo.
Per tutta la mattinata i ragazzi non si videro in giro, se non all’ora di
pranzo, quando un agitatissimo Hugo corse dentro casa ancora in costume da
bagno, annunciando l’arrivo di quella tempesta che era sua sorella.
Poco dopo infatti dietro di lui apparve la chioma leonina di Rose – anche lei
in costume come lo sciagurato fratello – che stringeva tra le mani un libro
completamente zuppo.
La ragazza entrò con passo di carica nella villettina.
“HUGO!” gridò a pieni polmoni, facendo accorrere tutti gli abitanti della
casupola.
La prima a raggiungerla fu sua madre, che si affacciò dalla porta della cucina.
“Rose, cosa è successo?” le chiese, preoccupata.
Per tutta risposta la figlia le mostrò il libro – se si poteva ancora chiamare
tale – che sgocciolava, avvolto nel suo asciugamano.
Hermione comprese immediatamente ed assottigliò gli occhi.
“HUGO!” gridò, in un tono in tutto e per tutto simile a quello della figlia.
Immediatamente Hugo accorse; mai fare aspettare Hermione Jane Granger quando
usava quel tono minaccioso.
“Si, mami?” chiese, angelico, rimanendo a distanza di qualche metro da Rose.
“Hugo Weasley, cosa è successo al libro di tua sorella?”
I piedi del ragazzo divennero improvvisamente interessanti per il diretto
interessato, che prese a fissarseli insistentemente.
“Ehm… non saprei, mamma…” sfacciatamente bugiardo fino all’ultimo.
Mi ricorda qualcuno, pensò Hermione,
mentre ricordi delle marachelle di Harry e Ron le ritornavano alla mente.
Incredibilmente simile a suo padre,
concluse poi.
Gli occhi della donna si assottigliarono ancora di più, facendo prevalere
panico e terrore sul marito appena arrivato.
“Hermione cara, cosa è successo?”
“Chiedi a tuo figlio!” rispose questa, incrociando le braccia sotto al seno.
Ron spostò lo sguardo dalla moglie al figlio, ancora intento a fissarsi la
punta dei piedi.
“Hugo?”
Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo e sorrise angelicamente all’indirizzo del
rosso di fronte a lui.
“Bè… diciamo che il libro di Rosie aveva voglia di andare a farsi una
nuotatina… io l’ho solamente accontentato…” cercò di discolparsi, stringendosi
nelle spalle.
“Hugo, la verità.”
“Te la dico io papà. La verità è che Hugo, mentre stavo leggendo, mi ha fregato
il libro da sotto il naso e si è messo a correre sulla riva. Gli sono corsa
immediatamente dietro per riprendermelo, ma quel cretino se l’è fatto scivolare
dalle mani, così è caduto in acqua!” spiegò la Weasley maggiore, con
un’espressione che era praticamente la fotocopia di quella della madre.
“Rose Weasley, non dare del cretino a tuo fratello e tu, Hugo, sei in
punizione. Niente playstation per due settimane.” Decretò infine la signora
Weasley, ritirandosi nuovamente in cucina, tra le pentole e i fornelli.
Hugo era sconvolto. “Due… due settimane…” boccheggiò, incredulo, per poi
scuotere la testa e lanciare un’occhiata di fuoco alla sorella. Dopodichè girò
sui tacchi e si diresse in camera sua.
Rose fissò sconsolata il libro zuppo avvolto nell’asciugamano; lo doveva ancora
finire…
Scorpius aveva assistito a quasi tutta la scena, comodamente
appoggiato alla ringhiera delle scale che conducevano al piano superiore.
Era arrivato poco dopo Hugo ed aveva assistito divertito a tutta la scenetta
familiare: finalmente trovava una leggera crepa in quella famiglia che sembrava
perfetta sotto ogni punto di vista.
Quando però aveva posato lo sguardo su Rose e aveva visto il titolo del libro
che stringeva tra le mani, era salito in camera a cercare una cosa.
Quando era sceso nuovamente, la discussione era terminata da qualche minuto e
non c’era più traccia di Rose o i signori Weasley.
Risalì perciò le scale e andò a bussare alla porta della ragazza.
“Avanti.” Gli rispose una voce attutita proveniente dall’interno della stanza.
Scorpius aprì la porta quel tanto che bastava per entrare, dopodiché sgusciò
all’interno e se la richiuse alle spalle.
Inizialmente, non vedendo Rose, fece vagare lo sguardo per la camera, in cerca
di una certa chioma riccia e indomabile appartenente alla Weasley maggiore, ma
non trovò nulla. Dopo un’altra veloce occhiata che confermò la precedente,
mosse qualche passo in direzione del bagno.
Nel muoversi notò però un movimento dall’altro lato del letto. Vi girò attorno,
per poi scoprire una Rose assorta, phon in una mano e libro nell’altra.
Continuava a rigirarsi il libro tra le mani, cercando di individuare i punti
maggiormente colpiti. Cosa praticamente impossibile, il libro era completamente
intriso di acqua di mare.
Quando si accorse dello sguardo di Scorpius su di sé, alzò la testa e lo fissò,
indugiando sul viso, per poi scendere alle mani.
Quando vide la cosa che lui stringeva, balzò in piedi con uno scatto, gli occhi
spalancati dallo stupore.
“E’ quello che credo io?” chiese timorosa.
Scorpius abbassò lo sguardo e lo posò sul libro che teneva tra le mani. La
copia identica di quello danneggiato di Rose.
“Bè, dalla faccia che hai fatto prima mi sembrava di aver capito che non avessi
ancora terminato di leggerlo, quindi… bè, se vuoi ti presto il mio.” Terminò,
porgendole l’oggetto.
Rose indugiò un attimo con lo sguardo sul volume, per poi inchiodare lo sguardo
in quello di Scorpius, raggiante.
“Grazie mille!” gli disse, sorridendo, mentre prendeva delicatamente il libro
dalle mani del biondo.
Scorpius affondò le mani nuovamente libere nelle tasche posteriori dei jeans.
“Figurati.” Aggiunse poi, voltandole le spalle e dirigendosi alla porta.
Una volta fuori dalla stanza, si appoggiò con le spalle al muro.
Quel sorriso… l’aveva spiazzato.
Sei anni che si odiavano e un misero gesto gentile da parte sua bastava per
permettere a Rose di mostrargli quel magnifico sorriso. Il sorriso che ormai
aveva imparato a riconoscere e che
solitamente era sempre rivolto a parenti ed amici.
Nonostante tutto non era ancora pronto ad ammettere che, a forza di vederlo,
quel sorriso gli era rimasto involontariamente impresso nel cuore e nella
mente.
Si avviò lentamente per le scale, leggermente in anticipo per il pranzo che si
sarebbe tenuto di lì a qualche minuto.
Spazio
dell’autrice pazza e fuori di testa:
Eccomi di nuovo, con un capitolo che forse, e ripeto forse, fa smuovere qualcosa nel nostro caro Malfoy... un bel passo avanti a parer mio, sisi ù_ù
Ok, questa volta non ho molto da dire, a parte che (lo so, ora mi
lincerete...) il capitolo successivo non è ancora completamente
ultimato e che quindi potrebbe arrivare un tantinello in ritardo, anche
se sono quasi sicura che arriverà prima di Pasqua, un piccolo
regalino per le mie carissime lettrici xD Questa volta mi sembra di
aver aggiornato più velocemente delle altre volte... domanda da
1000 punti: è vero o me lo sono sognata? o_O Amen, si sapeva
già che ho seri problemi mentali ù_ù
Oh, bè, passo alle risposte alle recensioni che è meglio, và... xD
kokkolina:
Grazie mille, sono contenta che ti piaccia la storia ^^ Riguardo ai
pensieri di papà Draco... bè, si potrebbe anche fare come
cosa... si vedrà xD Grazie ancora, a presto. =)
vulneraria: Grazie davvero, anche se sono io che dovrei complimentarmi con te per le tue di storie xD Alla prossima. ^^
sbrodolina:
Ciao, non preoccuparti per lo scorso capitolo, a me succede sempre di
dimenticarmi (ho la memoria corta, mea culpa xD), quindi nessun
problema =) Spero ti piaccia anche questo capitolo, ci sentiamo alla
prossima ^^
francydenis:
Tessora, ciaooooo!!! Oddio, i tuoi commenti mi fanno sempre impazzire,
ti giuro, sono sempre bellissimi e tu sei come sempre gentilissima ^^
Spero che ti piaccia anche questo capitolo, in cui sembra che qualcosa
cominci a muoversi in quel meraviglioso ragazzo che porta il nome di
Scorpius Malfoy *__________* xDD A presto cara <3
onee san:
Carissima, bentrovata ^^ Siii, lo credo anche io che siano tenerissimi,
sono una meraviglia insieme *__* Fortunata tua sorella, magari
funzionasse così anche per me -.-'' Riguardo Astoria ed Herm, se
le trovi fantastiche ora, aspetta di leggere cosa combinano nel
prossimo capitolo e diventeranno i tuoi idoli xDDDDD Capisco, il giorno
in cui mi hai lasciato la recensione io ero impegnata a studiare
diritto e matematica per le verifiche del giorno dopo, quindi hai tutta
la mia comprensione xD Alla prossima =)
altovoltaggio:
Ciao, grazie della nuova recensione ^^ Lo so, la storia del matrimonio
combinato ho fatto fatica a pensarla anche io, ma poi alla fine mi sono
chiesta: "Perchè non provare?" e mi sono letteralmente buttata
sull'idea, quindi capisco le tue motivazioni. Non ti preoccupare per lo
scorso capitolo e sono contenta che la risposta abbia soddisfatto
alcune tue perplessità, perchè temevo di non essermi
espressa proprio benissimo... =) Grazie mille ancora per le tue
recensioni e crepi il lupo. Alla prossima (se ci sarà) ^^
Bon, fatto tutto.
Mi ritiro nelle mie stanze xD
A presto =)
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Capitolo 6 *** Sogno di una notte di mezza estate ***
Capitolo 6
6.Sogno di una notte di mezza estate
Quella sera, come ogni serata estiva che si rispetti, le
stelle brillavano luminose nel cielo ormai nero.
Si avvicinava la mezzanotte, ma Rose ed Hugo non ne volevano sapere di
rientrare in casa: quello era sempre stato il loro rito; la sera dell’arrivo
nella casa di villeggiatura, i due ragazzi si riunivano in spiaggia con una
fetta di cocomero a testa, che ripulivano poi sotto la luce della luna.
Scorpius non riusciva a dormire, si era rigirato a lungo nel letto, ma il caldo
soffocante gli impediva di riposare in modo degno di un Malfoy.
Scese quindi in cucina a prendere un bicchier d’acqua, sperando in un segno di
vita da parte di Hugo. Se non riusciva a prendere sonno, tanto valeva imparare
qualche nuovo gioco di carte.
Venne deluso immediatamente quando notò che l’unica luce presente in cucina era
quella che filtrava dalla finestra: un pallido spicchio di luna gli faceva
l’occhiolino dalla sua postazione in cielo.
Avanzando a tentoni, cercando di ricordarsi la disposizione dei mobili,
Scorpius afferrò un bicchiere che riempì sotto al rubinetto e che svuotò in un
sol sorso. Fu mentre riappoggiava il bicchiere sul ripiano che udì due flebili
voci.
Incuriosito si avvicinò alla porta finestra della cucina e scorse due sagome in
ombra che parlottavano tra loro. Quando una di queste si voltò, riconobbe i
lunghi capelli ricci raccolti in una coda e il profilo di una ragazza: era
senza ombra di dubbio Rose. Quello al suo fianco, dedusse il ragazzo, era
quindi certamente Hugo.
Senza curarsi minimamente di mettersi qualcosa addosso a parte i pantaloni del
pigiama, girò la maniglia ed uscì sulla spiaggia che si estendeva ai piedi di
un paio di scalini di legno, dove erano seduti i ragazzi.
Silenzioso come una pantera, sgusciò alle spalle dei due.
I due stavano bisbigliando assorti e non si accorsero minimamente di una terza
presenza alle loro spalle. Le fette di cocomero, ormai ridotte all’osso,
giacevano abbandonate in un piattino lì accanto.
Scorpius volse lo sguardo alla luna.
“Domani sera ci sarà luna piena.” Esordì, facendo sobbalzare di una buona
decina di centimetri Rose, che si voltò terrorizzata.
“Malfoy, è mai possibile che sbuchi fuori sempre nei momenti meno opportuni?!”
gli gridò quasi.
“Come mai questo ritorno al cognome, Rose?
Non eri tu quella che aveva proposto una tregua, da brava ambasciatrice di
pace?” le rispose, infastidito dal tono con cui lei aveva pronunciato, o meglio
sputato, il suo cognome e tutto il
resto della frase.
Rose rimase leggermente interdetta.
Già, pensò, anche se mi ha prestato un libro ed ultimamente si è rivelato più
gentile di quello che sembra, è pur sempre un Malfoy. Lo stesso Malfoy che mi
ha perseguitata ed insultata per sei anni.
La ragazza provò un improvviso moto di rabbia verso il biondo. Aveva interrotto
un discorso importante, che molto probabilmente non sarebbe più riuscita ad
affrontare con Hugo.
Con uno scatto secco si alzò e recuperò il piatto con gli avanzi del cocomero.
Si rivolse poi al fratello.
“Io vado a letto, Hugo. Buonanotte.”
E senza degnare Scorpius di uno sguardo, rientrò in cucina, dove depositò il
piatto con le bucce. Si diresse quindi in camera, dove si infilo immediatamente
a letto, sfinita.
Hugo non aveva avuto nemmeno il tempo di rispondere o anche solo di
controbattere. Quando vide la sorella rientrare, rigida come un pezzo di legno,
scosse la testa, sorridendo. E quelli sarebbero dovuti diventare marito e
moglie?! Impossibile. Assolutamente.
Scorpius, dal canto suo, si strinse nelle spalle nude,
dopodiché si sedette accanto al ragazzo Weasley.
Aveva imparato a conoscerlo meglio in quei giorni e poteva affermare
serenamente che era un ragazzo che sapeva il fatto suo, con la testa sulle
spalle. Aveva cominciato a stargli simpatico. Era sicuramente meglio di quella
secchiona della sorella.
Rimasero qualche secondo in silenzio, ad osservare le stelle, dopodiché una
domanda di Hugo spezzò l’incantesimo.
“Riuscirete mai ad andare d’accordo?” il tono era spensierato, ma si poteva
chiaramente percepire la preoccupazione per il futuro della sorella.
Scorpius si perse con lo sguardo rivolto allo spazio. Era la stessa domanda che
si era rivolto lui poco prima, quando Rose gli aveva risposto in malo modo.
Domanda che aveva immediatamente scacciato, per paura di perdersi in congetture
non consone alla sua persona.
“Non ne ho idea.”
Ed era la verità, Hugo potè leggerlo in quello sguardo assorto che puntava
oltre le stelle.
Le parole gli volarono di bocca prima che potesse fermarle, dettate solamente
da pensieri a suo parere assolutamente inutili e fuorvianti.
“Sinceramente non ho idea di cosa potrà accadere in futuro. So solo che io e
tua sorella ci sposeremo, che lei mi ami o meno.”
A quell’affermazione Hugo sgranò gli occhi. Questo voleva dire che lui provava
già qualcosa per lei?
Decise di non rischiare. Scorpius era riuscito a rivelargli qualcosa che gli
agitava l’animo, seppellendo per un attimo nella sabbia la sua solita maschera
e con una domanda inopportuna sarebbe riuscito solamente a farlo richiudere a
riccio. Rimase quindi in silenzio, sperando in una nuova confessione, che non
tardò ad arrivare.
“Dovrò sposarmi…” mormorò tra sé e sé Scorpius, quasi in stato di trance.
“Sposarmi. Io.” Sorrise amaramente. “Sembra quasi una barzelletta.”
Calò nuovamente il silenzio, ma Hugo intuì che il momento delle confessioni era
finito.
Poggiò quindi una mano sulla spalla di Scorpius, riscuotendolo dai suoi
pensieri e riportandolo con i piedi per terra.
“Coraggio, a letto ragazzo.” Gli sorrise, mentre si alzava in piedi e si
spolverava i vestiti.
Dopo pochi secondi Scorpius lo imitò ed insieme si diressero dentro casa, per
poi dividersi nel corridoio che portava alle rispettive camere.
Scorpius ancora non riusciva a dormire perfettamente.
Questa volta il motivo era un altro, anche se continuava ad aggrapparsi
spasmodicamente all’idea che il colpevole fosse il caldo. La breve
conversazione con Hugo aveva aperto ai suoi pensieri strade che mai si sarebbe
nemmeno sognato di percorrere. Si rifiutava
di percorrerle.
Gli innumerevoli sentieri sfociavano a loro volta in domande assurde,
totalmente prive di una anche solo lontanissima connessione con il reale. Lo
sapeva bene. Una volta, per errore, aveva imboccato per sbaglio una di quelle
infime stradine, condotto per mano da altri pensieri completamente differenti;
ed era proprio in fondo a quella stretta viuzza che aveva trovato la domanda
più spigolosa di tutte.
La ami, Scorpius?
La prima volta che aveva affrontato quell’interrogativo, ne era rimasto
completamente paralizzato, scioccato. Era perfino arrivato ad analizzare
realmente i suoi sentimenti. Ma quando - quel terzo anno ad Hogwarts - aveva
scoperto di provare solamente odio e disprezzo per Rose Weasley, aveva
accantonato definitivamente la questione, sbarrando la strada che lo conduceva
ad essa con segnali di pericolo e cancelli di ferro battuto.
Ma quello che non aveva calcolato era che avrebbe imboccato nuovamente quella
via – volente o nolente – quando un altro pensiero legato a lei lo avrebbe sopraffatto.
Accese la luce e cercò un libro, qualcosa,
che gli avrebbe tenuto occupati i pensieri quel tanto che bastava perché essi
cambiassero direzione.
Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare la questione, ma non in quel
momento, per ora non se ne sentiva all’altezza.
Fortunatamente per lui, quella notte riuscì a imboccare strade più allegre e
spensierate, ma l’interrogativo rimaneva, celato nel suo animo e rinchiuso da
rami irti di pericolosissime spine.
Il giorno dopo fra Rose e Scorpius si respirava aria di
tensione.
Chiunque nel giro di cinquanta chilometri se ne sarebbe reso conto, l’aria tra
i due era diventata irrespirabile. Tanto che, le due madri, convinte di un
litigio amoroso, cercarono in tutti i modi di lasciarli soli a riappacificarsi.
La goccia che fece traboccare il vaso arrivò quando Hermione, per puro caso, ruppe la maniglia della
porta del soggiorno in cui erano, sfortunatamente,
seduti i due “fidanzatini”, lasciandoli rinchiusi nella stanza per una buona
mezza giornata.
Dopo pranzo infatti, i tre ragazzi si erano spostati in
soggiorno. Rose consultava l’enorme libreria, mentre i due maschi giocavano a
carte come sempre da parecchi giorni a quella parte.
Durante un’appassionante partita di scala quaranta però, il tavolo fu privato
di uno dei suoi giocatori. Hugo venne infatti chiamato dalla madre, per un
motivo non meglio specificato.
Quando poi il ragazzo era uscito, Hermione aveva richiuso la porta alle sue
spalle e, Rose non voleva sapere quale assurdo mezzo avesse usato, aveva
accidentalmente rotto la maniglia.
Risultato: una maniglia in mano alla signora Weasley, un’Astoria felicissima
per la riuscita del piano malefico e Scorpius e Rose rinchiusi nella stanza
contro il loro volere.
Mentre all’esterno due donne saltellavano felici sotto lo
sguardo sbigottito dei mariti, all’interno della stanza l’aria non era delle
migliori.
Dopo un lungo momento passato ad osservare in cagnesco Scorpius infatti, Rose
era ritornata alla lettura del suo libro, fregandosene altamente dei movimenti
del ragazzo.
Scorpius, convinto che non fosse compito suo chiederle scusa – non sapeva
nemmeno di cosa avrebbe dovuto scusarsi – ritornò alla sua partita a carte,
trasformandola in un solitario.
Quando Hermione ed Astoria decisero che era passato abbastanza tempo – una
mezza giornata era più che abbondante – aggiustarono la maniglia con l’ausilio
della magia, dichiarando poi in seguito che l’aiuto
di quel bravissimo fabbro babbano era stato indispensabile.
Quando la porta venne aperta però, non trovarono nessuna sorpresa ad
attenderle. I due ragazzi erano rimasti nelle stesse identiche posizioni di
quando li avevano lasciati e sembrava non volessero muoversi di un millimetro.
Astoria ed Hermione - deluse dal fallimento del piano ma tutt’altro che
scoraggiate - si rinchiusero in cucina ad ordire un nuovo piano malefico,
abbandonando le due famiglie al loro destino.
Rose si stiracchiò; le membra intorpidite dal lungo sostare
nella stessa identica posizione. Notando che Hugo era ritornato nella stanza,
immaginò che la porta fosse stata riparata e, approfittando delle ultime ore di
sole, ripose il libro e si diresse in camera a mettersi il costume.
Una volta vestita di tutto punto, scese nuovamente in salotto e fece capolino
dalla porta.
“Hugo, vieni con me?”
Una zazzera disordinata di capelli castani si volse nella sua direzione,
seguita immediatamente da un paio di penetranti occhi grigi.
“Dove vai?” le chiese Hugo, soppesando la sua voglia di uscire.
“In spiaggia. Vieni?”
Vide il ragazzo assumere un’aria pensierosa, per poi aprire e richiudere la
bocca un paio di volte prima di risponderle con un sorriso.
“Si, potrei anche venire… Ok, torno subito.” Le disse, per poi alzarsi dalla
sedia e dirigersi velocemente in camera.
Rose rimase in attesa per un paio di minuti, mentre con la coda dell’occhio
osservava i movimenti di Scorpius. Sperava che lui sarebbe rimasto in casa, non
lo voleva nuovamente in mezzo ai piedi.
Si potè dire pienamente soddisfatta quando Hugo ridiscese e salutò il biondo,
che non dava segno di volerli seguire.
Con il sorriso sulle labbra, Rose si avviò alla spiaggia, seguita da suo
fratello.
Se c’era una cosa che le piaceva da impazzire, era la
spiaggia al tramonto. Per questo, notando la luce rosata che già colorava il
cielo, si era diretta senza esitazione fuori di casa.
Una volta sistemate le sue cose si spogliò, rimanendo in costume. Corse in
acqua, dove si tuffò, allegra.
Aveva giusto fatto un paio di bracciate, quando un urlo squarciò il silenzio
quasi irreale di quel luogo.
“AIUTO! QUALCUNO AIUTI LA MIA BAMBINA!”
Una signora sulla trentina gridava a squarciagola dalla spiaggia, mentre
indicava una massa di capelli scuri che cercava di ritornare a nuoto verso
riva.
Rose notò solo in quel momento che la corrente si era fatta piuttosto violenta.
Con espressione decisa e non senza qualche sforzo, partì in direzione della
bambina. Giunta a qualche metro di distanza da lei, notò la sua espressione
sfinita, mentre cercava con tutte le sue forze di nuotare verso riva e tornare
dalla madre.
Cercò di avvicinarsi di più, ma la corrente glielo impediva. Non si arrese e
riprovò.
Finalmente giunse al fianco della bambina, che prese tra le braccia, per poi
cominciare a nuotare verso riva.
Con uno sforzo sovrumano le due arrivarono sane e salve alla spiaggia, fradice.
Rose lasciò la bambina nelle braccia rassicuranti della madre.
“Grazie mille, non so come ringraziarti.” Le disse la donna, sorridendole
apertamente.
“Si figuri, non mi deve nulla.” Rose sorrise a sua volta, per poi salutarla ed
avviarsi verso il suo ombrellone, sfinita.
Dopo pochi passi però, un giramento di testa abbastanza violento la prese alla
sprovvista, facendole perdere i sensi.
Spazio
dell’autrice pazza e fuori di testa:
Tatatatà, nuovo capitoloooo!! Come sono veloce ultimamente, sisi... ok, la smetto -.-''
Bè, per una volta non ho assolutamente nulla da dire, strano ma vero xD Passo subito alle recensioni ^^
mki90:
Ciao, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^ Anche io voglio
andare al mare, concordo in pieno xD Si, gentile davvero, peccato che
le conseguenze del suo gesto non si siano fatte attendere molto e ora
(spero che dal capitolo si sia capito =)) il caro Scorpius è
molto più che confuso, poveretto... A presto ^^
sbrodolina:
Ciao ^^ Spero riuscirai a commentare anche questo capitolo, ma se non
riesci non ti preoccupare =) Allora... sisi, Scorpius sta diventando
senza dubbio più dolce, ma come hai potuto leggere ha i pensieri
piuttosto confusi il ragazzo xD A presto.
vulneraria:
Ciao cara :) Innanzitutto grazie dei complimenti, ma continuo a
ribadire che io dovrei farli a te, sisi ù_ù Spero di aver
aggiornato abbastanza in fretta ^^ Un bacio, a presto.
francydenis:
Tessora carissima, come stai? =) Oddio, chiedo scusa, non volevo
crearti dipendenza ç______ç Spero di aver aggiornato
presto e di non averti fatta attendere troppo a questo punto xDD Un
bacio, a presto. =)
Blondie: Grazie mille, spero di aver postato presto xD Si, Hugo
mi fa sempre morire, non so come faccia sempre a venir fuori con quelle
azioni assurde che compie, fa tutto da solo, giuro xD A presto. ^^
altovoltaggio:
Ciao, felice di rivederti ^^ Tranquilla, apprezzo le tue recensioni
appunto perchè sono diverse dalle altre, mi presenti problemi
che mi permettono di migliorare, quindi ti ringrazio nuovamente per
l'aiuto =) Allora, per quanto riguarda l'evoluzione dell'amore tra i
protagonisti, spero di aver "rattoppato" la cosa con questo capitolo,
per buona parte incentrato sui pensieri e le emozioni di Scorpius. Sono
sicura di aver spiegato male la cosa nello scorso capitolo e come hai
detto tu, mi sono accorta che infatti i passaggi emotivi erano
praticamente saltati a piè pari, quindi ho cercato di rendere
più chiari i sentimenti in questo capitolo. Ciò che
volevo illustrare nello scorso capitolo (credo i tuoi dubbi siano sorti
per colpa della parte finale del capitolo, se così non fosse ti
invito a ripresentarmi il problema) era il fatto che, contro la
volontà del ragazzo, le "piccolezze" - i gesti quotidiani di
Rose - stanno aprendosi un minuscolo varco nel suo cuore di ghiaccio,
portandolo poi ai pensieri che ci sono a metà circa di questo
capitolo. Le tue recensioni sono sempre chiarissime, affatto pesanti o
pedanti, per questo le accetto sempre volentieri, mi aiutano molto =)
Alla prossima.
onee san:
Carissimaaaaa!! Si, la frase di Hugo ha fatto scompisciare anche me
quando l'ho scritta, anche se lo avrei volentieri cruciato se il libro
fosse stato uno dei miei ù_ù Nono, il titolo del libro
non c'era, era un libro qualunque, anche se l'idea iniziale era di
riproporre "Le cronache di Narnia", dato che in giardino con Scorpius
aveva detto di non averlo ancora finito... Se sei arrivata qui, molto
probabilmente vuol dire che hai letto dei piani malefici delle due
alleate... cosa ne pensi? Non sono adorabili nella loro
malvagità? xDDD UN bacio, a presto. ^^
Fine.
Buonanotte a tutti quanti ^^
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Capitolo 7 *** Salvataggio ***
Capitolo 7
7.Salvataggio
Si riprese poco dopo.
Dopo un attimo di smarrimento capì che si stava muovendo, eppure lei non stava
camminando…
Aprì lentamente gli occhi, sicura di dover ringraziare un Hugo più che
preoccupato, ma quello che vide la spiazzò.
Nel suo campo visivo, infatti, non entrarono due occhi azzurri e degli
scompigliati capelli castani, ma capelli biondi e occhi di ghiaccio.
Scioccata, notò di non riuscire a toccare terra con i piedi e, dopo un’occhiata
più attenta, vide le braccia di Scorpius strette al suo corpo. L’aveva presa in
braccio.
Ma perché mai? Si chiese.
Un’ondata di ricordi le invase la mente, sintetizzandosi in alcune parole
chiave.
Bambina. Corrente. Salvataggio. Sfinimento. Perdita di sensi.
In un attimo ricollegò il tutto.
Ma una domanda le rimaneva comunque sospesa nei pensieri: Perché Scorpius era in spiaggia e ora la teneva tra le braccia lungo il
tragitto verso casa? Non poteva lasciarla ad Hugo?
Fortunatamente né Scorpius né suo fratello – che aveva notato camminare lì
accanto – si erano accorti che si era svegliata. Richiuse gli occhi. Era troppo
stanca per fare domande o per sentire ramanzine.
Si rilassò addosso a Scorpius, contenta che per una volta si rivelasse utile e
poco dopo piombò nel mondo dei sogni.
Scorpius era corso in spiaggia quando un trafelato Hugo era
piombato in salotto, dicendogli che Rose era nei guai.
Prima di potersene rendere conto, era volato fuori dalla porta finestra della
stanza ed aveva corso a perdifiato fino a giungere all’ombrellone dei Weasley,
leggermente più appartato rispetto agli altri.
Piegato in due in cerca di fiato, aveva fatto vagare lo sguardo per la
spiaggia, in cerca di una persona ben conosciuta.
Quando aveva notato un corpo steso a pochi metri dalla sua postazione, si era
ripreso immediatamente, dirigendosi di gran carriera verso di esso.
Come aveva temuto, il corpo steso aveva lunghi capelli castani sparsi attorno
alla testa e una pelle bianchissima, quasi perlacea.
“Cazzo.” Mugugnò, mentre si inginocchiava accanto a Rose.
Senza esitare un attimo, prese la figura tra le braccia e si diresse verso
casa.
A pochi metri da essa aveva incontrato Hugo, il volto deformato dall’ansia. Non
appena però aveva visto Rose al sicuro tra le braccia del biondo, si era
lasciato andare in un sospiro di sollievo ed aveva accennato un lieve sorriso.
“Sta bene, è solo svenuta.” Lo rassicurò Scorpius, cercando di calmarsi a sua
volta. Cos’era tutta quell’agitazione, certamente indegna di un Malfoy, che lo
aveva colpito? Non voleva saperlo.
“Vai a prendere le sue cose, ti aspetto.” Gli disse poi, sistemando Rose più
comodamente.
Hugo aveva annuito ed era partito di corsa, diretto all’ombrellone.
Nel frattempo Scorpius si era voltato, in cerca di una qualche reazione da
parte della ragazza tra le sue braccia.
Niente di niente.
Le scostò i capelli bagnati che le erano ricaduti sul viso, dopodiché se la
strinse ancora più addosso, incurante del fatto che fosse fradicia.
Quando Hugo ritornò, si avviarono assieme verso casa.
Cercando di non farsi scoprire – i genitori sarebbero diventati isterici se
avessero visto Rose svenuta – i due portarono Rose in camera, dove la stesero a
letto.
Dopo qualche ora in attesa di un movimento qualunque da parte della ragazza,
Hugo si era rassegnato e stava per uscire dalla stanza di Rose e dirigersi
nella sua, quando un pensiero gli balenò alla mente.
Si voltò verso Scorpius, ancora intento ad osservare la ragazza, comodamente
seduto su una poltrona nelle immediate vicinanze del letto.
“Scorpius?”
Un mugugno di risposta. Segno che Hugo aveva ottenuto una piccola parte
dell’attenzione dell’erede dei Malfoy.
“Promettimi che tra massimo un’oretta te ne vai a letto anche tu.”
Un nuovo mugugno di risposta. Ok, forse l’attenzione che credeva di aver
ottenuto era anche meno del previsto.
“Promettimelo.” Ripetè, perentorio.
Silenzio.
“Non puoi rimanere qui tutta la notte. Prometti.”
Ancora nessuna risposta.
Con una scrollata di spalle, Hugo rinunciò e si diresse in camera sua.
Scorpius non aveva intenzione di andarsene, perlomeno finchè la febbre della
ragazza non si fosse abbassata.
Non aveva voluto dirlo ad Hugo per paura di una reazione esagerata, ma quando
l’aveva sistemata a letto si era accorto della temperatura alterata della
fronte di Rose. Fin troppo alterata per i suoi gusti.
Non seppe mai quanto tempo passò precisamente, seppe solo che ad un certo punto
– dopo minuti? Ore? – si addormentò sfinito sul letto di Rose.
Quando si risvegliò, si trovava nel suo letto.
Aprì leggermente un occhio per osservare la situazione. La stanza era vuota.
Molto bene, sarebbe stata indisturbata per un po’.
Si drizzò a sedere e cercò di scendere dal letto, ma alla sua sinistra qualcosa
glielo impediva.
Abbassò lo sguardo, per notare una massa scompigliata di capelli biondi
abbandonata sopra al suo lenzuolo. Tutto ciò che ne spuntava, erano due
braccia: una ripiegata sotto la testa a mo’ di cuscino, l’altra allungata fino
a toccare la sua mano.
Si accorse solo in quel momento che in effetti quest’ultima era stretta in una
morsa lieve ma decisa.
Cercò di liberarsi, ma tutti i suoi tentativi furono inutili. Rassegnata si
sdraiò nuovamente e dopo una rapida occhiata all’orologio sul comodino –
segnava le tre del mattino – cercò di riaddormentarsi.
I minuti passavano.
Rose non riusciva a dormire. Era solita dormire in una certa posizione – girata
su di un fianco con le mani sotto al cuscino – ma la stretta di Scorpius glielo
impediva.
Con un rapido calcolo, trovò una soluzione.
Si girò sul fianco sinistro, in modo da trovarsi di fronte a Scorpius,
dopodiché tirò leggermente il braccio del ragazzo –che tuttavia non mollò la
presa – fino a riuscire a seppellire le mani sotto al cuscino.
Purtroppo, per colpa della mano del biondo intrecciata alla sua, il cuscino era
più rialzato del normale, ma era l’unico modo per riuscire a prendere sonno.
Infatti pochi istanti dopo Morfeo era nuovamente riuscito nel suo intento.
Un raggio di sole illuminò la stanza, ricadendo indisturbato
su due visi addormentati.
Il primo a risvegliarsi fu il ragazzo che, disturbato dalla luce, aprì gli
occhi e sollevò la testa dalle coperte.
Sentendo un innaturale calore alla mano destra, fece vagare lo sguardo in cerca
della fonte.
Vide che il suo braccio scompariva sotto al cuscino di Rose, che sembrava
essere immersa in un sonno tra i più profondi.
Cercando di non svegliarla, sciolse l’intreccio tra le loro dita ed uscì
velocemente dalla camera.
Non appena si richiuse la porta della stanza alle
spalle Scorpius si lasciò cadere seduto, appoggiato al legno massiccio e si
prese la testa tra le mani.
Quasi con orrore si accorse che una di queste era ancora intorpidita, stretta
in un calore che non le apparteneva. Calore che aveva assorbito rimanendo
intrecciata alla manina di Rose.
Non si era nemmeno accorto di averle stretto una mano durante il sonno. Il solo
fatto di aver dovuto sciogliere l’intreccio tra le loro dita lo aveva lasciato
basito, perché di fatto non si ricordava di averle afferrato la mano, né
durante quella breve dormita né mai.
Affondò le mani tra i capelli, stringendoli e tirandoli, quasi a volersi
risvegliare da un incubo.
Cosa gli stava succedendo?
Spazio dell’autrice pazza e fuori di testa:
Evviva il nuovo capitolo!!! Yeeee!!! Ok, basta... la
verità è che ho pubblicato il capitolo nonostante il
prossimo non sia ancora completo perchè mi sembrava di aver
già fatto passare troppo tempo dall'ultimo aggiornamento e visto
che le fantastiche recensione sono giunte a quota 8 (si, 8! Non potevo
crederci ò_ò), mi sembrava giusto ringraziare tutte
queste magnifiche personcine recensitrici con un nuovo capitolo ^^ e
ovviamente rispondendo alle recensioni, ma quello spero fosse
sottinteso xDDD). Ok, passo al mio dovere =D
mki90:
Ciao ^^ Bè, il discorso che avevano intrapreso i due fratelli
Weasley credo proprio che lo riprenderò prossimamente, se non
addirittura nel prossimo capitolo, quindi ti tocca aspettare ancora un
pochettino, mi dispiace xDD Si, Hermione ed Astoria sembrano molto due
adolescenti alla loro prima cotta, terribili proprio come loro xD Il
fatto è che a parer mio loro con il fatto della guerra sono
dovute crescere troppo in fretta e non hanno avuto la
possibilità di fare le bambine quando dovevano, pertanto ora
cercano di proiettarsi sui figli (poveretti -.-''). A presto. =)
vulneraria: Ciao
=) Ecco svelato il misterioso "dopo-salvataggio" xDD Come hai
visto le cose non si sono sistemate affatto, anzi, se possibile si sono
complicate ancora di più, Scorpius sta diventando matto povero
xDD Grazie ancora dei complimenti e ti ringrazio per le numerose
recensioni che ho visto mi hai lasciato, mi hanno fatto molto piacere,
sul serio ^^
Si, lascio stare la storia de "il tuo cavallo corre più veloce
del mio", perchè altrimenti andremmo avanti all'infinito in
quanto io reputo te un'ottima scrittrice e tu reputi me come tale,
quindi basta così xDDDDD Appena possibilie giuro che
passerò a recensire, a costo di farlo nella pausa tra una pagina
e l'altra di una qualunque materia da studiare, promesso
ù_ù A presto ^^
Sunlight_girl: Ciao,
grazie mille dei complimenti ^^ Come avrai già letto è
successo proprio quello che pensavi xDD Spero ti sia piaciuto anche
questo capitolo e grazie ancora. A presto =)
sbrodolina: Ciao!!
Che piacere leggere la tua recensione, non me l'aspettavo dato che
avevi detto di essere molto impegnata ^^ Addirittura non te lo saresti
perso per nulla al mondo?! ò_ò Oddio, così mi
lusinghi troppo xDD Grazie mille dei complimenti. Come avevi dedotto,
Scorpius ha salvato la cara Rosie e l'ha riportata a casa, ottenendo
come ringraziamento solo una grandissima confusione purtroppo xDD
Grazie ancora, a presto ^^
Blondie: Ciao
^^ Hugo è sempre magnifico, l'importante è la sua
presenza xDD Bè, Rose è un pochetto stanca dopo lo sforzo
che ha compiuto per salvare la bambina nel capitolo scorso, ma si
riprende in fretta e dal prossimo starà già molto meglio
=) Scorpius invece... è confuso più che mai xDD A presto.
:)
francydenis: Tessoraaaa!!!
Come va, caVa? Si, creano dipendenza davvero, ormai la coppia
Scorpius/Rose è diventata la mia preferita in assoluto xDD
Bè, le vacanze sono passate benissimo, ho dormito un sacco
*____* E a te come sono andate? Spero bene quanto le mie ^^
Ahahahahahah, le madri sono davvero malefiche, peccato che il loro
tanto progettato piano non abbia portato assolutamente a nulla, hanno
fatto solo un fondo buco nell'acqua xDDD Ti voglio bene anche io, come
sempre =) A presto, un bacione ;)
onee san: Ciao,
cara!! Visto?! Astoria ed Herm sono malefiche da morire xDD Non ti
prendo per maniaca perchè avrei fatto esattamente la stessa
cosa, hai ragione tu, senza dubbio xDDDD Ho passato delle ottime
vacanze, mi sono anche riposata abbastanza, dai ^^ Le tue? Passate
bene? Alla prossima, un bacio :D
altovoltaggio: Ciao
^^ Si, nello scorso capitolo ho dato abbastanza rilievo ai pensieri di
Scorpius, ho adottato il tuo consiglio, anche perchè era ottimo.
Effettivamente non si capiva molto senza la descrizione dei vari
sentimenti che provano i due... Hermione ed Astoria le volevo rendere
un po' più ragazzine dato che, a parere mio, durante
l'adolescenza non hanno avuto molte occasioni di sfogarsi viste le
guerre e l'ascesa di Voldemort. Le ho poi rese proprio simili ad
adolescenti inesperte alla prima cotta aprofittando dell'OOC,
anche se credo mi siano venute fuori un pochetto
più "bambine" di quanto mi aspettassi xDD Ti ringrazio per
i tuoi continui (e ottimi, aggiungerei) consigli e per il fatto che
cerchi sempre di recensire nonostante il poco tempo a disposizione =)
Grazie ancora. Alla prossima ^^
Bon, finito.
Ci sentiamo al prossimo capitolo.
Un bacio a tutti. ^^
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Capitolo 8 *** Estraniamento ***
Capitolo 8
8.Estraniamento
Il terzo giorno passò velocemente. Anche troppo secondo il
parere di entrambe le famiglie, che di comune accordo decisero di passare ancora
qualche giorno nella casetta sul mare.
Rose si era completamente ristabilita
già la mattina stessa di domenica, anche se non aveva ancora un’idea molto
precisa di ciò che era accaduto mentre era svenuta sulla spiaggia. Nessuno dei
due ragazzi infatti aveva nemmeno accennato all’argomento, o quantomeno non in
sua presenza.
La verità però era che da quel pomeriggio in cui l’avevano
salvata Hugo aveva provato a parlare dell’accaduto con Scorpius più di una
volta, ma il biondo era divenuto scostante e più sfuggente del fumo. Del
cambiamento si erano accorti tutti quanti, ma nessuno si era azzardato a fargli
domande.
Chi lo conosceva bene sapeva che anche solo una parola errata
l’avrebbe fatto richiudere a riccio, mentre chi non lo conosceva bene, non osava
rivolgersi al ragazzo nemmeno per chiedergli anche solo un minimo
chiarimento.
Il primo era il caso di Draco ed Astoria, che conoscevano alla
perfezione il loro “bambino” e che avevano imparato a riconoscere i segni di un
turbamento abbastanza profondo da non poter essere svelato facilmente,
soprattutto ai genitori.
La famiglia Weasley poi, si rispecchiava
completamente nella seconda opzione: non aveva nemmeno provato a comprendere la
motivazione dell’improvvisa assenza dell’attenzione da parte di Scorpius o se
anche qualcuno ci aveva provato – come appunto nel caso di Hugo – si era visto
liquidato con un secco “Sto bene, grazie.” La frase li convinceva immediatamente
a desistere in quanto consapevoli che non avrebbero ottenuto nulla di più.
Scorpius, dal canto suo, continuava a venire disturbato da
ragionamenti inopportuni che gli spaccavano la testa dal gran pensare e non
riusciva a trovare una soluzione che gli spiegasse chiaramente il suo
comportamento degli ultimi giorni nei riguardi di Rose. Più di una volta aveva
cercato di convincersi che il suo era un turbamento inutile, tutto ciò che era
successo era stato solamente un momento di smarrimento.
Rose aveva ormai
rinunciato da tempo a chiarimenti ed era tornata come solito a rifugiarsi tra i
suoi tomi polverosi, adducendo la scusa di un ripasso finale prima dell’inizio
della scuola.
Esattamente il 15 di agosto – poche ore dopo il rientro a
casa Weasley delle due famiglie – tre gufi picchiettarono alla finestra del
soggiorno e consegnarono ai tre ragazzi una busta ciascuno, contenente la lista
dei libri per il nuovo anno scolastico e i vari avvisi.
Scorpius, aprendo la
sua busta, trovò come allegato una spilla verde-argento che - come tutti si
aspettavano da tempo – lo nominava Capitano della squadra di Quidditch di
Serpeverde.
Quello stesso giorno gli abitanti e gli ospiti di casa Weasley
decisero per una capatina a Diagon Alley, per procurarsi anticipatamente tutti i
testi indicati per l’anno scolastico ormai alle porte.
Dopo essersi procurati
tutto il materiale occorrente, di comune accordo tutti decisero di rilassarsi un
momento e gustarsi un gelato dalla gelateria di Fortebraccio. Seduti comodamente
ad uno dei tavoli esterni ed immersi in una conversazione, le sette persone non
si accorsero del sopraggiungere di un’altra famiglia, fin troppo
conosciuta.
“Ehilà, Ron!”
Un sorridente Harry Potter apostrofò l’amico,
facendolo sobbalzare sulla sedia dallo spavento.
“Harry, diamine, ti sembra
questo il modo di salutare?!” gli rispose Ronald, lievemente imbronciato per
l’improvvisata.
Il bambino-che-è-sopravvissuto scoppiò in una risata allegra,
mentre una sorridente Ginevra Weasley in Potter si avvicinava al tavolo. Dopo il
consueto giro di saluti a tutti – compresa la famiglia Malfoy – ed i soliti
convenevoli, la voce di Hermione sovrastò il lieve parlottare creatosi.
“Dove
hai mollato i ragazzi, Ginny? Li hai venduti?” chiese alla rossa, sorridendo
apertamente.
“Magari.” Le rispose questa, lasciandosi cadere sulla sedia più
vicina. “A volte mi viene davvero la tentazione di vendere almeno James…”
rivelò, stancamente.
Hermione scoppiò a ridere. “Potremmo sempre fare un due
per uno, vendiamo Hugo e James al prezzo di uno!”
Hugo, sentendosi chiamato
in causa, alzò la testa dal cono al cioccolato, per poi guardarsi attorno,
confuso. Decidendo poi che il gelato era più interessante dei discorsi degli
adulti, riaffondò nel dolce, scrollando le spalle rassegnato.
“Jamie ed Al si
sono fermati a guardare la vetrina del negozio per il Quidditch e hanno
costretto Lily a rimanere con loro, cercando di inculcarle un po’ di “nozioni
essenziali”. Teddy invece aveva appuntamento con Victoire davanti al Ghirigoro
più o meno… ora.” Sospirò la donna, adocchiando l’orologio, rassegnata dalla
tenacia dei suoi due ragazzi, che non perdevano mai l’occasione di cercare di
convincere la sua ultimogenita che il Quidditch era lo sport più bello del mondo
e dal fatto che ormai Teddy era abbastanza grande da avere già una promessa
sposa.
Anche se ottenevano sempre scarsi risultati – a Lily quello sport
“troppo violento” proprio non piaceva, nonostante avesse due genitori che in
gioventù erano stati entrambi campioni e due fratelli che adoravano giocare –
ritentavano sempre, cercando di non rassegnarsi al fatto di avere una sorella
così apatica nei riguardi del Quidditch.
Scorpius, incredibile ma vero, si stava annoiando.
Fece
vagare lo sguardo per il tavolo: i tre padri erano impegnati in una
conversazione neanche troppo fredda che riguardava certi affari al Ministero, le
mamme parlottavano di figli, scuola e cose varie e Hugo era ancora immerso nel
suo cono. E lui? Cosa poteva fare?
Mentre cercava di pensare ad uno svago
qualunque che gli avrebbe permesso di trascorrere il tempo, lo sguardo gli
ricadde proprio sulla ragazza seduta di fronte a lui. Rose leggeva assorta,
risucchiata come sempre tra le pagine di un tomo più grosso di lei. Senza
nemmeno pensarci, si ritrovò a studiarne i gesti.
Notò che si rosicchiava le
unghie nervosa, sicuramente attratta da un passo decisivo del libro.
I
lunghi capelli castani erano raccolti con una matita, ritrovata poco prima per
puro caso in fondo alla borsa, in cui si era immersa in cerca di un elastico o
di un degno sostituto per raccogliere i boccoli color cioccolato e salvarsi da
un poco di calura. Era praticamente sdraiata sulla sedia: le gambe - fasciate in
un paio di jeans scuri, tendenti al grigio – erano accavallate una sopra l’altra
e un piede dondolava, mettendo in mostra le basse Coverse babbane color grigio
perla.
I vispi occhi verdi correvano sulle pagine, leggendo veloci come solo
una persona che legge da anni può fare.
Improvvisamente Rose alzò lo sguardo
e notò immediatamente lo sguardo argenteo di Scorpius puntato su di lei. Per un
attimo si dimenticò del libro che le giaceva in grembo e si perse a fissare lo
sguardo color del ghiaccio che la studiava attentamente. Un lungo gioco di
sguardi non voluto – o quantomeno non da entrambi - cominciò tra i due ragazzi,
per poi essere spezzato poco dopo dall’arrivo di una ragazzina dai lunghi
capelli rossi. La nuova arrivata pizzicò i fianchi di Rose, facendola saltare
sulla sedia come il padre poco prima e spezzando la catena creatasi poco prima
tra il grigio tempestoso ed il verde vivace di due sguardi diversi quasi quanto
il giorno e la notte.
Scorpius distolse lo sguardo, puntandolo sui pietrini
che ornavano la stradina, ma potè avvertire distintamente che Rose era saltata
in piedi, per poi gettarsi al collo della cugina e soffocarla in un abbraccio
stritolatore.
Ghignò sprezzante, per poi rivolgere un’occhiata di sottecchi
alle due ragazze che saltellavano abbracciate poco distante, felici di essersi
ritrovate dopo tempo.
Nello stesso momento in cui una Lily Luna Potter
riuscì a liberarsi dalla stretta della cugina maggiore, una mano si appoggiò
sulla spalla del Malfoy, facendolo voltare, sorpreso. Non potè fare a meno di
sorridere, ritrovandosi davanti un ragazzo alto con capelli neri perennemente
scompigliati ed un paio di occhiali dalla montatura rotonda appoggiati in cima
al naso. Albus Severus Potter, suo compagno di camera nonché di casa, Cercatore
di Serpeverde e suo migliore amico, lo osservava dall’alto del suo metro e
settantacinque, sorridente come non mai.
Non fece in tempo a salutarlo che
una furia castana si gettò addosso al moro, euforica.
“Al!” potè percepire,
prima che il suo amico fosse risucchiato da nientemeno che Rose Weasley.
Con
una punta di gelosia – era davvero gelosia quella che stava provando? Ma certo,
non era nemmeno riuscito a salutare Albus che la Weasley gli si era buttata
addosso! – vide Al sollevare di qualche centimetro la cugina, catturata nel suo
abbraccio, per poi schioccarle un sonoro bacio sulla guancia.
Scorpius
credette di essere diventato improvvisamente invisibile.
Albus rimise Rose a
terra, allontanandola da sé giusto qualche centimetro, come a volerla studiare.
Sorrideva talmente tanto apertamente che Scorpius pensò gli sarebbe venuta una
paralisi; sorriso che si specchiava perfettamente in quello della cugina
preferita, che non aveva intenzione di lasciare allontanare tanto facilmente
secondo la luce che gli illuminava gli occhi.
“Rosie, come stai?” esclamò,
entusiasto.
“Io benissimo, Al. Tu?”
“Non c’è male, dai. Come hai passato
l’estate?”
“Magnificamente, anche se purtroppo non ho visto nessuno di voi.”
Gli rispose la cugina, lievemente imbronciata.
Da lì i due si lanciarono in
un discorso mirato sulle vacanze passate e la lontananza causata da una crociera
troppo lunga della famiglia Potter. Fortunatamente per Scorpius – che non vedeva
l’ora di riuscire a salutare l’amico – dal fondo della strada avanzò verso di
loro una chioma castana spettinata quasi più di quella di Albus.
“Ottimo,
anche l’ultimo Potter ha fatto la sua comparsa.” Pensò l’erede dei Malfoy,
sbuffando.
Rose, accortasi dell’arrivo di James, si scusò con Albus, per poi
interrompere il loro discorso e voltarsi verso il nuovo arrivato, che procedeva
lentamente verso di loro, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni ed un
sorriso malandrino sul volto. Quando notò Rose, il suo sguardo si illuminò come
quello del fratello minore e della sorella poco prima. A qualche passo dal
tavolo, il maggiore dei ragazzi Potter si fermò e, continuando a sorridere,
spalancò le braccia, in un chiaro invito.
Ancora una volta Scorpius vide una
ragazza sfrecciargli davanti più veloce di un fulmine, per poi saltare nelle
braccia dell’ultimo Potter. Di certo a Rose Weasley non mancava l’affetto da
parte di tutti i parenti.
Lily ed Albus nel frattempo erano passati a
salutare il resto della famiglia ed i signori Malfoy, lasciando per ultimo
Scorpius.
Radunati tutti attorno al tavolo, in poco tempo le tre
famiglie avevano cominciato a fare un gran chiasso.
Avevano dovuto aggiungere
delle sedie e si erano seduti tutti a cerchio attorno al tavolo di legno. Rose
era rimasta in braccio a James, che non aveva intenzione di lasciar andare la
cuginetta, ottenuta tutta per lui dopo una lunga discussione con i fratelli
minori su chi avesse il diritto di passare più tempo con la cugina preferita.
Lily si era ritirata quasi immediatamente, decidendo di accaparrarsi Hugo prima
che James cambiasse idea, ed ora i due erano seduti leggermente in disparte, con
identici sorrisi malandrini sui visi, segno che avevano già cominciato a mettere
in moto i loro neuroni malefici in cerca di nuovi scherzi per l'anno scolastico
che sarebbe iniziato a breve.
Albus si era rassegnato poco tempo dopo la
sorella, obbligato a desistere quando James aveva tirato fuori il
solito discorso su come il maggiore avesse diritto di scelta. Con una scrollata
di spalle si era poi seduto accanto a Scorpius, che finalmente era riuscito a
salutarlo come si deve e che aveva intavolato con lui una discussione
riguardante naturalmente il Quidditch e i nuovi schemi di gioco.
Spazio
dell’autrice pazza e fuori di testa:
Si, sono che non aggiorno da un
po', ma vi assicuro che questo capitolo è stata una cosa inimmaginabile, c'ho
messo almeno un mese per scriverlo e nonstante i miei sforzi, è venuta fuori
questa... cosa, che non mi soddisfa
manco per niente -.-''
In questo capitolo orrendo non succede assolutamente
nulla, ma prometto che all'inizio del primo ci sarà un bel colpo di scena
*risata malvagia*.
Ok, detto ciò, mi appello alla vostra clemenza per il
ritado mostruoso e me ne vado a rispondere alle recensioni...
Blondie:
Ahahahahahah, grazie mille :D Scusa se non ho pubblicato tanto presto, ma tra la
scuola ed altri eventi vari (sono malata da lunedì -.-'' e l'ispirazione prorpio
non arrivava...) ho aggiornato abbastanza tardi... Ohhh, bè, ora il capitolo è
qui, spero ti piaccia :)
francydenis:
Insomma, tessora, non posso sempre provare questa sensazione di euforia a
rispondere alle tue recensioni, non si può prorpio ù_ù xDDD Ecco il nuovo
capitolo, spero che ti piacia come l'altro anche se in questo non succede
praticamente niente -.-'' Un bacio, cara ^^
vulneraria:
Sisi, i Malfoy hanno un subconscio molto potente xDD Grazie mille dei
complimenti *cerca di nascondere il rossore stile pomodoro maturo* Se ti è
piaciuto lo scorso capitolo, nel prossimo farai i salti di gioia, davvero xD A
presto =)
mki90:
Ciao ^^ Si, quella scena l'ho amata fin dalla prima volta che l'ho pensata e
sono contenta che abbia riscosso tutto questo successo xD Alla prossima
:)
sbrodolina:
Grazie, grazie, grazie, siete sempre troppo buone voi recensitrici ^^ Sono
contentissima che nonostante gli impegni tu sia riuscita comunque a leggere e
recensire, sul serio, grazie mille =) Un bacio, alla prossima :)
altovoltaggio:
Ciao :) Si, ancora una volta il mio cervellino bacato ha tenuto tutto dentro e
non ha spiegato il comportamento delle madri quando doveva -.-'' E' un problema
ce mi da fastidio, bisognerà che trovi un modo per fargli capire che deve
spiegare tutto e non dare per scontato nulla, per questo ti chiedo scusa per il
fatto che - ancora una volta, purtroppo - i miei intenti non erano chiari
>.<
Sono contenta di essere riuscita ad aggiungere un qualcosa che
rendesse la storia più introspettiva e ti ringrazio per i complimenti
:)
Giuro che proverò a fare episodi più organici e spero anche di riuscirci,
è una nuova sfida :) A presto ^^
onee
san: Carissima, ciao :D Oddio, io odio quando ho dei problemi legati al
pc, mi viene sempre voglia di prenderlo e sbatterlo giù dalla finestra >.<
Ahahahahaah, hai ragione, Scorpius "si sta rendendo conto che c'è qualcosa...
che non riesce a capire ma che c'è" (scusa se cito, ma mi è piaciuta troppo
questa tua frase xDD). Si, in effetti qualcuno che lo aiutasse a capire secondo
me gli ci vorrebbe xDD Comunque come ho già detto all'inizio del prossimo
capitolo diciamo che si muoverà qualcosa... ;) Un bacio, a presto =)
Bon,
adieu.
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Capitolo 9 *** Albus l'indovino ***
Capitolo 9
9.Albus l’indovino
Il tempo passava velocemente, ma nessuno dei presenti
sembrava avere intenzione di alzarsi ed andarsene a casa.
Scorpius ed Albus, dal loro angolino, non avevano smesso un attimo di parlare
di Quidditch, ma ad un certo punto del discorso lo sguardo del biondo era stato
involontariamente calamitato da una chioma castana scossa dalle risa.
Albus continuava a parlare, ma ormai si era giocato l’attenzione di Scorpius,
attratta da qualcos’altro, o meglio, qualcun altro.
“Scorp?” provò a chiamare.
Nessun segno di vita.
“Scorp?” ritentò, invano.
Scorpius, perso nei suoi pensieri, inclinò leggermente la testa, sdraiandosi
meglio sulla sedia e portando una mano a sostegno del viso.
Albus sbuffò, scocciato.
Incuriosito dall’assenza totale dei neuroni dell’amico, cercò di capire la
direzione del suo sguardo, ma quello che scoprì lo spiazzò. Sulla sua rotta
c’era nientemeno che Rose in persona.
Notando lo sguardo pensieroso dell’erede dei Malfoy - che aveva preso a
mordicchiarsi il labbro inferiore – capì immediatamente che pensieri agitassero
l’anima del ragazzo.
“Quindi, Scorpius … ti piace così tanto mia cugina?”
Scorpius si voltò immediatamente verso l’amico, fissandolo arcigno.
“Cosa diamine … ?”
Albus esultò. Colpito e affondato.
“Oh, nulla, vedo solo che sei molto preso da una certa ragazza. Talmente tanto
preso da lei da ignorare il tuo migliore amico.” Frecciò Potter, lievemente
infastidito da quella mancanza di attenzione così palese.
“Io non …”
“Tu non cosa? Ti ho scoperto, sai?”
Scorpius non si fece intimidire e mantenne il suo solito aplomb.
“Cosa avresti scoperto? Sentiamo.”
“Bè, Scorpius, speravo me lo dicessi tu. Dopotutto riguarda te e Rosie in prima
persona.”
Silenzio.
Lo sguardo di Scorpius era di nuovo assente, tirato al largo da prede molto più
interessanti.
Ma Albus non si arrese e giocò la sua ultima carta, quella che era sicuro
avrebbe fatto crollare tutte le difese del biondo.
“Andiamo Scorp, sono il tuo migliore amico.”
Vide Scorpius sogghignare, per poi voltarsi nuovamente verso di lui.
Sospirò, per poi puntare il suo sguardo burrascoso in quello di Al.
“Colpo basso. Hai vinto.”
Albus ridacchiò. Ottimo, avrebbe ottenuto ciò che voleva.
“Quindi …?” provò ad esortarlo.
Scorpius tornò alla sua occupazione.
Con voce bassa cominciò poi a narrare la sua storia.
“Ecco, vedi … la cosa del matrimonio combinato non mi è mai piaciuta molto, lo
sai, ma dopo le parole di mio padre mi sono convinto che fosse la cosa più
giusta da fare.”
Al annuì. Sapeva come stavano le cose, Scorpius gli aveva rivelato tutto nei
minimi dettagli.
“Quando è cominciata questa cosa lo credevo impossibile, ma alla fine, dopo
averci passato insieme un po’ di tempo e averla conosciuta meglio …”
“… ti sei innamorato di Rosie.” Concluse per lui l’amico.
Minuti interminabili di silenzio seguirono quell’affermazione, ma poi un lieve
cenno de capo confermò le parole di Albus.
“Già.”
“Ma come è successo? Tutto improvvisamente?”
“Ragionandoci su sono arrivato alla conclusione che aveva catturato la mia
attenzione già da qualche tempo. Mi è bastato solamente ammetterlo a me stesso
ed il casino era fatto.”
Silenzio.
“Sia chiaro, Al, mi fido ciecamente di te, ma se per caso qualcuno lo dovesse
venire a sapere, saprò da chi andare. Dopotutto lo sai solo tu.”
Albus sorrise. Aveva percepito immediatamente la nota di divertimento nella
voce di Scorpius. Entrambi sapevano che piuttosto che tradire un amico
avrebbero scelto la morte.
“Cos’hai intenzione di fare? Glielo dirai?”
“Forse tra qualche giorno. Prima voglio osservare meglio i suoi comportamenti.”
“Se ne accorgerà. Ti avverto che Rose non è per nulla stupida.” Lo ammonì
Albus.
“Lo so, Potter. E’ uno dei motivi che mi ha fatto innamorare.”
“Wow. L’hai detto davvero.”
Scorpius si voltò sogghignando verso il moro.
“Fa uno strano effetto, vero?” Aveva una strana malinconia negli occhi; quasi
sicuramente quella scoperta aveva lasciato spiazzato lui in primis.
Il Principe delle Serpi si era innamorato. Che cosa incredibile anche solamente
da pensare.
“No, non se ne accorgerà.” Mormorò tra sé Scorpius, più che convinto.
“Malfoy ti sta fissando. Di nuovo.”
Rose alzò lo sguardo annebbiato dalle lacrime, ancora scossa dalle risa.
Guardò nella direzione indicata dalla cugina, ma trovò solo Scorpius impegnato
in una conversazione, a quanto pareva molto interessante, con Albus, seduto
accanto a lui.
“Non credo, Lily, ti sarai sbagliata.”
“Fidati che invece è la verità. Se avessi visto il modo in cui ti guardava…
sembrava volesse mangiarti con gli occhi.”
Rose arrossì.
“Non dire idiozie.”
Estrasse nuovamente il libro dalla borsa e lo riaprì alla pagina del
segnalibro.
“Ecco, di nuovo.”
La castana alzò nuovamente lo sguardo. Nonostante la cosa non le interessasse,
voleva scoprire se davvero il biondo la stava fissando o se era l’ennesima
paranoia della cugina.
Il suo sguardo verde incontrò un paio di occhi color ghiaccio.
Era vero, Scorpius non le staccava gli occhi di dosso nonostante Albus gli
stesse parlando da qualche minuto.
Lei arrossì immediatamente. Ancora una volta avrebbe dovuto dare ragione alla
rossa di fianco a lei; il grigio degli occhi di Scorpius era talmente languido
da sembrare quasi argento liquido e l’intensità dello sguardo la faceva quasi
sentire nuda di fronte a nientemeno che l’erede dei Malfoy.
Tornò al suo libro, nonostante sentisse gli occhi di Scorpius bruciarle addosso
e il loro proprietario farle una radiografia completa.
Giunta alla seconda riga, però, capì di non riuscire a concentrarsi e, dopo
aver appoggiato il tomo sul tavolo e aver fatto un respiro profondo, si alzò
per dirigersi verso il biondo.
Gli occhi grigi non la abbandonarono nemmeno un attimo.
“Cazzo.”
“Te l’avevo detto che se ne sarebbe accorta.”
Albus si strinse nelle spalle, rassegnato alla sfuriata ormai prossima da parte
della cara cuginetta e si lasciò andare contro lo schienale della sedia.
“Malfoy, si può sapere cosa diamine hai da guardare tanto?”
Eccola, era arrivata.
Scorpius alzò lo sguardo, rimasto fermo sulla sedia ora vuota accanto a Lily, e
lo piantò in quello color prato di lei.
“Tu vaneggi, Weasley. Vorresti forse insinuare che io ti stia fissando?”
Rose rimase spiazzata.
“E’ evidente. Se ne sono accorti tutti, Malfoy.”
Ok, non era proprio la verità, ma se avesse voluto cavare qualcosa da quel
discorso, quella bugia era necessaria.
“Davvero, Weasley? Tutti chi?”
Diamine, scoperta subito.
Ma non si sarebbe arresa così facilmente, oh no.
“Lily, Albus, io… tanto per farti qualche esempio.”
“E chi altro?”
Rose si morse un labbro. Pensa, pensa…
“Mia madre e la tua.”
Scorpius gettò un’occhiata veloce alle due donne, per poi sogghignare.
“Non credo, sono completamente assorbite dalla conversazione con la madre di
Al.”
Rose fissò a sua volta le mamme. Cavolo, aveva ragione.
“D’accordo Malfoy, hai vinto. Però voglio una spiegazione.”
“Non posso fissarti, Weasley?”
“Allora ammetti di averlo fatto!”
“Io non ammetto proprio nulla, sto solo cercando di stare al tuo gioco per
capire cosa vuoi.”
Non sembrava, ma oramai Scorpius era alle strette.
Fortunatamente in suo soccorso giunse Albus.
“Rosie, credo non otterrai nulla da questo zuccone.” Le disse, con un sorriso.
“Torna da Lily, ci penso io a lui.” Fulminò poi il biondo con uno sguardo.
Rose sbuffò, contrariata, ma lasciò tutto nelle mani di Al e se ne tornò alla
sua sedia.
Scorpius sghignazzò.
“Grazie Al.”
“Oh, caro il mio principino, non ringraziarmi. Le ho chiesto di andare solo
perché così posso urlarti contro tranquillamente.”
Scorpius si voltò meravigliato verso il moro.
“E perché mai dovresti urlarmi contro?”
“Mah, forse perché nonostante tu ti sia accorto di amare mia cugina alla
follia, la continui a stuzzicare e a prendere in giro come solito, testa di
cavolo.”
“Piano, piano, non ho mai detto di ‘amarla alla follia’…”
“Fidati che si capisce che la tua non è una semplice cotta.” Lo interruppe
Albus.
“…poi prenderla in giro e cercare di farla arrabbiare è un passatempo alquanto
divertente. Rinuncia Potter, se mai questa cosa dovesse funzionare non sarà di
certo da noi che sentirai provenire parole dolci o epiteti zuccherosi.”
“Vi conosco bene, Scorp, ma perlomeno potresti cercare di non insultarla ogni
due parole?”
“Vedrò cosa si può fare.”
Era ormai passato qualche giorno dal pomeriggio in gelateria.
In casa Weasley era ripresa la routine quotidiana in quanto i Malfoy cercavano
di andare d’accordo con i Weasley e viceversa.
Gli unici che sembravano non andare per niente d’accordo erano come sempre Rose
e Scorpius, che si evitavano peggio della peste.
O meglio: Rose evitava Scorpius come
la peste.
L’erede dei Malfoy cercava continuamente un pretesto qualunque per passare del
tempo con la ragazza, ma quest’ultima trovava sempre un pretesto per
sfuggirgli.
Quel pomeriggio era successa la stessa cosa.
Scorpius, con la scusa di una partita a scacchi, aveva provato a chiedere a
Rose di giocare assieme a lui, ma con la scusa di un ripasso per la scuola, lei
si era volatilizzata in giardino con il libro di Trasfigurazione sottobraccio.
Scorpius era furioso. Era mai possibile che avesse fatto
qualcosa di sbagliato? Gli ultimi tempi erano arrivati addirittura a chiamarsi
per nome ed ora lei lo evitava palesemente.
“Cazzo!”
Il pugno chiuso battè sulla ringhiera di ferro, facendola tremare per una
decina buona di secondi.
Da quando aveva ammesso i suoi sentimenti perfino di fronte ad Albus, si era
accorto dell’intensità della cosa e si era ritrovato a dover dare ancora una
volta ragione al Potter; quella non era una semplice cotta.
In quei giorni si era ritrovato a desiderare Rose come non mai, nonostante lei
non lo degnasse nemmeno di uno sguardo.
Digrignò i denti al ricordo di come lei lo aveva agilmente schivato quando le
aveva chiesto di uscire con lui ed Hugo a fare una passeggiata nelle vicinanze.
Ovviamente Hugo non era stato minimamente avvisato della cosa e, per un caso
sfortunato, lei si sarebbe poi ritrovata sola con lui. Ma il problema non si
era nemmeno affacciato all’orizzonte, in quanto lei aveva rifiutato
immediatamente e senza alcun ripensamento o indecisione.
Scorpius rientrò nella stanza e si buttò a peso morto sul letto, portandosi un
braccio a coprire gli occhi.
Avrebbe dovuto fare qualcosa, quella sensazione lo stava uccidendo.
La voleva, ed un Malfoy ottiene sempre quello che vuole.
Non seppe per quanto tempo era rimasto fermo in quella posizione, molto
probabilmente ad un certo punto si era anche addormentato, fatto sta che un
energico bussare alla porta lo richiamò dal mondo dei sogni.
“Si?” Biascicò, ancora mezzo intontito.
“La cena è pronta, Scorpius. Scendi o preferisci che te la metta in caldo per
dopo?” chiese una voce che riconobbe come quella di Hermione.
“Non si disturbi signora Weasley, scendo subito, grazie.”
Si rialzò dal letto, stanco nonostante la dormita più che recente.
Si passò le mani tra i capelli per riavviarli, dopodiché scese in sala da pranzo.
Rose aveva passato tutto il pomeriggio in giardino, cercando
di fissarsi nella mente almeno un paio di nozioni fondamentali di
Trasfigurazione, ma aveva ottenuto solo un gran male alla testa.
Appena a metà del pasto, si scusò con tutti e salì in camera. Il mal di testa
si era fatto più insistente e non le lasciava respiro.
Quando finalmente giunse in camera – le scale le erano sembrate infinite, per
poi non parlare del corridoio – si stese sul letto, sfinita, cercando di
addormentarsi.
Pochi minuti dopo, però, i sui tentativi furono resi vani dal rumore
proveniente dalla porta.
Si alzò ed andò ad aprire, per poi identificare Scorpius come lo scocciatore
che aveva appena bussato.
Scorpius aveva già notato che qualcosa non andava in Rose
molto prima che lei lo annunciasse a tutti.
Per questo, qualche minuto dopo che lei era uscita dalla stanza, con la scusa
del bagno l’aveva seguita fino in camera.
Aveva poi bussato, intenzionato a chiederle come stesse.
Quando però lei aveva aperto la porta, con i capelli arruffati e le labbra
socchiuse in uno sbuffo, aveva avvertito chiaramente che non sarebbe riuscito a
fermarsi ad una semplice domanda.
Spazio
dell’autrice pazza e fuori di testa:
Ok, ce l’ho fatta. Non aggiornavo da quasi un mese *fa finta di
ignorare il calendario sul desktop che le dice a chiare lettere che domani
sarebbe stato un mese esatto* e sono dispiaciuta da morire. Avevo questo
capitolo già pronto da un po’, ma non mi convinceva molto e perciò ho ritardato
a postarlo. Purtroppo, dopo averlo riscritto circa quattro volte, questo è il
meglio che ne è venuto fuori -.-‘’
Chiedo scusa di nuovo per il ritardo e vi lascio alle risposte alle recensioni
^^
vulneraria: Grazie, grazie ed ancora
grazie per tutte le belle cose che dici ^^ Spero riuscirai a leggere anche
questo capitolo nonostante gli esami, mi dispiace non aver aggiornato prima
ç_____ç
In bocca al lupo :)
francydenis: Carissima, ciao! ^^ Sisi,
volevo proprio esprimere il cambiamento di Scorpius, quindi sono contenta che
si sia capito x) Si, abbiamo avuto la nostra bella razione di brutto tempo
anche qui a Bologna e a quanto pare non è bastata, dato che piove anche ora (sta
andando avanti così da quasi tre giorni) -.-‘’ Un bacio, tessora xD
_zafry_: Letta addirittura d’un
fiato?! O-O Mi sento lusingata :) Non ho postato prestissimo, ma ora il
capitolo è qui, spero ti piaccia ^^
mki90: Si, in effetti ultimamente
vedere un aggiornamento da parte mia è quasi un miracolo -.-‘’ Contentissima
che il capitolo ti sia piaciuto, a presto ^^
chariss: Che bello, sono contenta di
aver trovato un’altra persona a cui piace la mia storiella ^^ Spero continuerà
a piacerti :)
altovoltaggio: Ciao ^^ Concordo con il “meglio
tardi che mai”, è solo che la storia dello dover spiegare le cose è un problema
che mi è rimasto da quando ero piccola (mia sorella me lo fa notare sempre -.-‘’),
in quanto io tendo a fare e dire cose che per me sono scontate, ma che non sono
lo stesso per gli altri, perciò ho sempre il terrore di non aver spiegato qualcosa
e puntualmente succede. Non ho preso il tuo come un commento negativo, è che
purtroppo so di avere questo problema e mi da un fastidio terribile ç_______ç
Per quanto riguarda lo scorso capitolo, sono completamente d’accordo, era
sembrata una cosa troppo forzata persino a me, è solo che ne ho scritta una
parte prima e una dopo molto tempo, e mi sono accorta che anche riscrivendola
risultava sempre molto meccanica, perciò mi sono rassegnata e ho pubblicato il
capitolo così com’era purtroppo… Nono, figurati, non sei dura per niente,
capisco perfettamente quello che intendi e… si, il blocco dello scrittore c’è,
ed è anche abbastanza grosso, visto quanto tempo ci metto a scrivere e
pubblicare -.-‘’
Avevo frainteso il fatto dell’organicità, l’avevo proprio scambiata per un’altra
cosa, per questo non sono riuscita a metterla in atto nello scorso capitolo, ma
in questo ci ho provato, spero in un buon risultato ^^
Grazie per i continui consigli, a presto :)
onee san: Evviva, che bello trovare la
tua recensione! ^^ Dai, ormai Luglio è alle porte, resisti *sventola uno
striscione per incitarla* Grazie per i complimenti, spero ti sia piaciuto anche
questo capitolo. Spero a presto, un bacio =)
Alla prossima, gente x)
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Capitolo 10 *** Il cattivo della favola ***
Capitolo 10
10.Il cattivo della favola
Era il cattivo.
Era il cattivo.
Era il cattivo.
Lui era il cattivo.
Nonostante la felicità che finalmente spettava loro fosse
giunta ai Malfoy, lui rimaneva sempre il cattivo.
Aveva sempre cercato di passare per lo stronzo, per il playboy, ma mai per il
cattivo. Eppure solo pochi minuti prima aveva scoperto che lo era sempre stato.
Era sprofondato tra le ginocchia, seduto sul piatto della doccia nella sua
stanza, bagnato senza sosta dal getto freddo del rubinetto.
Freddo.
Glaciale.
Per raffreddare i bollenti spiriti era l’ideale.
Poteva avvertire i suoi arti addormentarsi uno dopo l’altro, costretti in uno
stato di fermo solitamente inusuale, ma non aveva intenzione di muoversi. Non
dopo quello che aveva fatto.
Rose gli aprì la
porta, scarmigliata e inconsciamente provocante, causandogli una reazione che
mai avrebbe creduto di poter provare. Il suo autocontrollo era tranquillamente
andato a puttane, lasciandolo lì solo e indifeso, in balia delle sue stesse
emozioni.
Era entrato violentemente, spostando di peso Rose dalla porta, per poi
richiudersela alle spalle e spingerci contro la ragazza, spaventata ed
indifesa. Le aveva bloccato ogni via di fuga, bloccandole le mani con le
proprie e fermando gli avambracci ai lati del suo viso.
Lui non era il cattivo.
Aveva premuto le labbra sulle sue violentemente, gustando sul palato e lungo la
spina dorsale i brividi che esso gli provocava.
Lui non era il cattivo.
Continuava a ripeterselo,come un mantra, facendo rimbalzare la frase tra i
neuroni, in cerca di una via d’uscita.
Eppure tutto nei suoi gesti lasciava trapelare che lui fosse il cattivo.
Spinse Rose ancora di più contro la porta, avvertendo ogni singolo muscolo di
lei contrarsi per il dolore, mentre calde lacrime gli bagnavano le guance.
Piangeva.
Rose piangeva, ma per una volta era lui quello che voleva sentirsi bene,
sentirsi amato nonostante il contatto violento; provare cosa volesse dire
sentire la persona che ami indifesa sotto ai tuoi tocchi.
Quel minimo contatto tra le loro lingue lo faceva sentire bene.
Lui non era il cattivo, ma se provare quelle sensazioni lo avesse richiesto, lo
sarebbe diventato senza alcun problema.
Lui non era il cattivo.
Quando però aveva avvertito il primo vero singhiozzo di Rose
risuonare nella stanza, si era ripreso, fuggendo codardamente al di là di
quella stessa porta che lo aveva visto entrare privo di ogni minimo controllo.
Lui era il cattivo.
Si era chiuso nella sua stanza, incredulo e pentito come non
mai.
Si faceva schifo; mai era giunto a tanto per una ragazza.
E se ora lei non avesse voluto vederlo mai più, avrebbe capito perfettamente e
strappato il contrato che li univa in mille candidi pezzi, segno della
brutalità che aveva messo in atto.
Aveva fatto anche di peggio in passato, certo, ma solo quel bacio, quella
violenza ai danni dell’essere più puro che conoscesse gli aveva aperto gli
occhi, etichettandolo definitivamente come ignobile bruto, per non dire
stronzo, bastardo e degenerare così in epiteti sempre più aspri ed offensivi.
Cercò di riscuotersi; il freddo gli era penetrato nelle ossa.
Se lo meritava.
Lui era il cattivo.
Si rialzò, appoggiandosi alle piastrelle, instabile sulle gambe, e chiuse
il rubinetto tremando.
I capelli biondi gli ricadevano sugli occhi, grondanti acqua ghiacciata che gli
scivolava lungo il collo e la spina dorsale, tremare violentemente in preda a
brividi opposti a quelli provati poco prima.
Barcollò fino alla camera da letto, per poi sedersi distrutto sul letto, i
pensieri interrotti dal ghiaccio che gli congelava le sinapsi.
Avrebbe dovuto chiederle scusa, ma si faceva troppo schifo per farlo.
Lui era il cattivo.
Spazio dell’autrice pazza e fuori di
testa:
Ehm… per lancio di pomodori prego
rivolgersi all’entrata, ci sono casse belle piene che vi aspettano. Per quanto
riguarda altra verdura o sassi (me li meriterei davvero, dopo un periodo così
lungo che non aggiornavo e un capitolo così corto -.-‘’), mi dispiace, ma
dovrete procurarveli da soli (so che non mancherete di certo, li aspetto,
soprattutto i sassi. Andate a prenderli sulla riva del fiume, sono più grossi
ù_ù).
Bene, dopo essermi prostrata ai piedi di tutti voi, pronta a ricevere i miei
meritatissimi sassi per il ritardo nello pubblicare, vi lascio alle risposte
alle recensioni, sperando che almeno vi addolciscano ç________ç.
vulneraria: Sei un tesoro, te l’ha mai detto nessuno? Ç_______ç La tua recensione mi è
piaciuta talmente tanto che mi sono commossa, giuro *la abbraccia, senza
smettere di ripeterle mille ringraziamenti* mi dispiace averti sicuramente
delusa con questo capitolo cortissimo arrivato dopo secoli e secoli amen
ç__________ç Per finire rispondo alla tua domanda: si, Scorpius crede che parlando
con Rose civilmente non riuscirà mai ad ottenere nulla, per questo cerca di
farsi spazio insultandola. Ora ti lascio per andare a cercare i sassi più
grossi prima che finiscano ç____ç
mki90: Cara ç____ç mi
inchino anche ai tuoi piedi, scusandomi immensamente per il tempo che ci ho
messo a pubblicare, non ho scusanti. Ho aggiornato solo ora con un capitolo cortissimo,
perciò capisco se deciderai di lanciarmi sassi assieme a tutte le altre ç_______ç
altovoltaggio: Perdono perdono perdono ç______ç Ancora una volta il mio aggiornamento
arriva in super ritardo ç___ç Il blocco che finalmente credevamo entrambe
superato è tornato, è qui che mi fa compagnia anche ora mentre aggiorno
purtroppo…
Alla fine di questo mi dispiace non aver lasciato uno di quegli interrogativi
utili per il proseguimento della storia, ma purtroppo non so nemmeno io cosa
succederà nel prossimo capitolo, perciò non saprei proprio come anticiparlo.
Non ho idea di cosa accadrà, ma spero mi si delinei presto almeno un minimo
della trama; odio fare aspettare così tanto i lettori, essendo io la prima che
si spazientisce per le lunghe attese.
Spero continuerai lo stesso a seguire la storia, nonostante la mia
discontinuità nel pubblicare e questo capitolo immondo e cortissimo -.-‘’
francydenis: Tessora, non linciarmi ti prego, sai che ti voglio bene ç________ç Il bacio
finalmente c’è, ma le conseguenze lasciano spiazzata me per prima, non mi
aspettavo assolutamente che accadesse tutto questo casino ç____ç Spero
recensirai anche questa schifezzuola, seppur corta cortissima ed in un ritardo
spaventoso ç_______ç
_zafry_: Spero che con
questo capitolo la tua domanda abbia trovato degna risposta ^^ Giuro che
passerò dalle tue storie, prometto, anche se non so quando, mi dispiace
>.< Spero ti piaccia anche questo capitolo, a presto ^^
skricciola95: Grazie per i complimenti e scusa per il ritardo nel pubblicare e per la
cortezza del capitolo, ma proprio non ho ispirazione in questo periodo
ç________ç Spero a presto ^^
kalendula: Grazie dei
complimenti e scusa per il ritardo nel pubblicare e per la cortezza del
capitolo ç_________ç Concordo assolutamente su Scorpius, sappilo *-* xD Spero
di trovare una tua recensione anche a questo capitolo, a presto ^^
Alla prossima
gente, sperando che sia prima del solito -.-‘’
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Capitolo 11 *** I love you ***
11. I love you
11.I love you
Si guardò allo specchio.
Il lungo vestito bianco le stava perfettamente.
Sorrise alla sua immagine riflessa.
Era il suo giorno, e più che agitata si sentiva emozionata oltre ogni dire.
Bussarono alla porta e la testa di Hermione fece capolino dalla soglia.
Entrò, richiudendosi velocemente la porta alle spalle.
“Tuo padre è nei paraggi.” Sussurrò con tono cospiratorio, per poi seguire la
sua intera figura con lo sguardo e spalancare occhi e bocca.
“Tesoro, sei… sei bellissima.”
Rose sorrise, notando gli occhi ormai lucidi della donna. Raccolse gonna e
sottoveste, correndo tra le braccia della madre.
“Non ti vorrai mettere a piangere, spero.” Le sorrise bonariamente.
Hermione scosse la testa, ormai incapace di proferire parola.
Rose alzò gli occhi al cielo.
“Ora comincerai con la solita storia, immagino. Sei la mia bambina, mi sembra
ieri che ti portavo a casa dall’ospedale e bla, bla, bla…”
La donna le tirò una pacca sul braccio.
“Smettila di scherzare!” Ridacchiò. “E’ una cosa seria, oggi la mia bambina si
sposa.”
Rose roteò gli occhi.
“D’accordo, d’accordo, mi fermerò qui.”
La ragazza sorrise.
“Ma non posso dire lo stesso di tuo padre.”
Sorriso che si congelò nel giro di un nanosecondo immaginando la tragedia che
avrebbe fatto suo padre.
“Ti prego, tienimelo lontano finchè non è ora di accompagnarmi all’altare, non
potrei reggere.”
Hermione rise di nuovo.
“Vedrò cosa posso fare.”
Le strizzò l’occhiolino, per poi dirigersi alla porta.
“Ti ho già detto che sei bellissima?” le chiese, prima di scomparire al di là e
chiudersi la porta alle spalle.
Rose sorrise, tornando davanti allo specchio.
Cinque minuti.
Cinque minuti e sarebbe entrata in scena.
Camminava lungo la navata al braccio di Ron, con il
velo sottile a coprirle il viso, il bouquet di rose saldo in mano ed il lungo
strascico che frusciava ad ogni suo passo.
Quando giunse a pochi metri dall’altare ebbe il coraggio di alzare lo sguardo.
Vide Scorpius.
Lui e lui soltanto, tutto il resto si era come annullato.
Lo amava.
Pazzamente, follemente.
Lo amava.
E quando Ron le mise la mano tra quelle di lui, guardando i suoi occhi color
ghiaccio in cui si rispecchiava il sorriso, seppe che quel matrimonio non era
stato una cosa sbagliata fin dall’inizio.
Fine
Spazio dell’autrice pazza e fuori di testa:
Salve, da quanto tempo! *si picchia*
Non aggiorno da tipo… 6 mesi? Bah, giorno più giorno meno credo che il tempo
sia quello, circa e non ho scusanti. Assolutamente.
Molto probabilmente ora vorrete linciarmi, visto che mi rifaccio viva solo dopo
secoli e la termino così, in fretta.
Bè, so che non vi aspettavate la fine così in fretta e soprattutto non in
questo modo (nel senso che ho saltato un mucchio di pezzi dal capitolo
precedente a questo), ma sinceramente non volevo lasciarla incompleta e
lasciare quindi voi a bocca asciutta, nonostante mi renda conto che una buona
parte della storia manca.
Mi dispiace e non smetterò mai di dirlo, ma queste sono le mie motivazioni,
spero le accetterete.
Anche perché questo è il capitolo che mi è piaciuto più di tutti, perciò non
potete smontarmelo! xD
Per la prima volta sono pienamente soddisfatta di come è venuto, perciò niente
pomodori, solo insulti, please xDDD
Bè, se proprio volete *capisce di meritarsi ogni cosa vorrete* posso concedervi
le botte, basta che facciano molto male, stavolta me le merito sul serio.
Bè, se qualcuno volesse colmare il vuoto tra il capitolo 10 e l’11 basta che lo
dica (stile missing moments) e di sicuro non avrò problemi a concedere i “diritti”
xDDD
Basta, detto questo vi saluto, sperando almeno che il capitolo vi sia piaciuto
quanto è piaciuto a me e sperando di risentirvi in un’altra storia.
Grazie per essere rimaste fino alla fine nonostante i miei aggiornamenti
particolarmente incostanti.
Grazie davvero, questo capitolo è per tutti voi che avete letto <3
Gansta_B: *si ripulisce dal pomodoro* Bè, grazie mille di tutto e scusa per questa
conclusione così affrettata. Grazie ancora <3
skricciola95: Ehm… *si tortura le mani* quel pezzo l’ho saltato a piedi pari, ma spero
che almeno la conclusione ti piaccia ^^ Grazie per aver letto <3
francydenis: Tessssssora, piaciuta la sorpresa? *scappa vedendola prendere la mannaia*
Aspetta, non puoi farmi la predica, “Am I a slytherin?” è ancora più in ritardo
*la guarda male*
Perciò goditi il finale e metti via la mannaia ù_ù
xDDD <3
altovoltaggio: Bè, davvero ti meriteresti un premio per aver continuato a seguire
nonostante gli aggiornamenti che dire incostanti è dire poco xD Bè, la storia
non è incompleta, ma forse è quasi meglio lasciarla incompleta piuttosto che
finirla così velocemente come ho fatto io. Inizialmente mi sembrava una buona
idea, ma ora che sto per postare mi vergogno come una ladra >.<
Grazie mille per tutto quello che hai fatto in questo tempo, grazie davvero
tantissimo, spero di risentirti, prima o poi <3
_zafry_: Bè, si, diciamo che la reazione di Rosie è stata la prima che hai nominato
e così sono arrivati all’altare felicemente innamorati xD
Grazie mille di tutto: per aver letto, recensito… per tutto insomma. Grazie
<3
pome_chan: Ecco, ora è arrivata la fine, sei contenta? Tanto so che non appena mi vedi
mi uccidi, ma io mi farò scudo con il tuo libro ù_ù
vulneraria: Grazie, grazie, grazie, grazie. Non smetterò mai di ringraziarti, grazie,
grazie. Spero la fine ti sia piaciuta ^^
onee san: Inghilterra *-* <3 Anche per te ripeto le stesse cose: so che la fine è
stata molto frettolosa, ma spero sia piaciuta, perché a me è piaciuta davvero
moltissimo, ne sono completamente soddisfatta. Spero di risentirti presto <3
Bon, è finita, gente, andate in pace xDD
Mi mancherete T_T
Davvero.
<3
- J
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