Erase and Rewind

di _Globulesrouge_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo; ''Leaving on a Jet Plane'' ***
Capitolo 2: *** NEVER BE YOUR WOMAN ***
Capitolo 3: *** DREAM ON ***
Capitolo 4: *** DEJA VU ***
Capitolo 5: *** ON A MISSION ***
Capitolo 6: *** CRY ME A RIVER ***
Capitolo 7: *** DON’T TELL ME WHAT TO DO ***
Capitolo 8: *** ARE YOU STILL HAVING FUN? ***
Capitolo 9: *** PROMISE ME YOU' LL TRY ***
Capitolo 10: *** SAVE THE LIES ***
Capitolo 11: *** EVERY TIME YOU GO ***
Capitolo 12: *** I DON'T WANT TO MISS A THING ***
Capitolo 13: *** SHE'S NOT ME ***
Capitolo 14: *** SUNRISE ***
Capitolo 15: *** SEXY BITCH ***
Capitolo 16: *** NOBODY WANTS TO BE LONELY ***
Capitolo 17: *** LOVE LIES BLEEDING ***
Capitolo 18: *** BLUE MOON ***
Capitolo 19: *** HEARTBEAT ***
Capitolo 20: *** TROUBLE ***
Capitolo 21: *** IS IT WHAT IT IS ***
Capitolo 22: *** AGAIN ***
Capitolo 23: *** UNDRESS ME ***
Capitolo 24: *** SWEET ARMONY ***
Capitolo 25: *** MEMORIES ***
Capitolo 26: *** GOING UNDER ***
Capitolo 27: *** BROKEN ***
Capitolo 28: *** BECAUSE OF YOU ***
Capitolo 29: *** I LOVE YOU IN THE SAME OLD WAY ***
Capitolo 30: *** IN MY VEINS ***
Capitolo 31: *** IRIS; YOU WIN OR YOU DIE ***
Capitolo 32: *** WITH OR WITHOUT YOU ***
Capitolo 33: *** Epilogo; Everything ends. ***



Capitolo 1
*** Prologo; ''Leaving on a Jet Plane'' ***



Piccola introduzione:
La ff è ispirata alla serie Tv The Vampire Diaries. Tutti i fatti avvenuti fino alla nona puntata della seconda stagione sono da ritenersi validi, perchè la storia continua appunto da lì per poi evolversi secondo un filone proprio.
Ho cercato di rispettare a grandi linee i caratteri e i modi di fare dei personaggi del telefilm. Il prologo mostra una situazione sconvolgente iniziale da cui si capisce attraverso dei flashback di Elena tutto ciò che è successo dalla nona puntata in poi, per poi riprendere il continuo della storia. Detto così sembra complicato ma vi assicuro che leggendo il tutto apparrà più semplice di ciò che sembra. Il titolo di ogni capitolo sarà il titolo di una canzone che ha a che fare in qualche modo con la trama del capitolo stesso o con una frase detta da uno dei personaggi.
Auguro a tutti buona lettura!
Ringrazio anche Giulia che con le sue bellissime ff mi ha invogliato a scrivere e mi ha fatto conoscere questo sito! Grazie di tutto -Gloria-




1-Prologo; ''Leaving on a Jet Plane''

Mystic Falls; Villa dei Salvatore; 20 Novembre 2010
‘’Caro Diario,
sto per partire. Dopo gli avvenimenti e le rivelazioni di questi giorni non posso permettermi di rimanere a Mystic Falls un giorno di più.
Talvolta ti ho chiesto ingenuamente:-se Stefan non fosse mai venuto in questa città, la mia vita adesso sarebbe questa o sarei rimasta la ragazza tranquilla e spensierata di un tempo?-
Ebbene, la domanda era sciocca. Io non lo so e non potrò mai saperlo, ormai tutto questo fa parte della mia vita, probabilmente c’è un destino per tutti noi, forse non posso farci niente, forse tutto è già scritto; forse.
Adesso però voglio vivere pensando che sarò io il mio destino, voglio provare a combattere per rimescolare le carte in tavola; non voglio pensare che tutto debba necessariamente già essere deciso.
Combattere appunto, sono capitata nel bel mezzo di una guerra sovrannaturale, di cui tutta la storia degli ‘Antichi’ è soltanto una parte.
Se penso a come un anno fa ero preoccupata per Katherine, per Isobel, per Damon e tutti gli altri vampiri adesso farei volentieri una enorme risata davanti a loro.
Amici o nemici?Vampiri, streghe o licantropi?
Non c’è più un confine netto tra loro, non c’è più la distinzione tra bene e male, tra giusto e sbagliato, io so solo chi vuole aiutarmi e chi mi ostacolerà e di tutto il resto non credo che me ne preoccuperò per ora.
Adesso devo andare caro diario, sento la voce di Jeremy al piano di sotto, ti lascerò qui in buone mani, e al mio ritorno, se avrò tempo ti racconterò quello che è successo.’’

Elena si alzò dal letto, si vestì velocemente, nascose il diario nel doppio fondo dell’armadio di legno massello in stile ottocentesco che spadroneggiava nella stanza di fronte al letto dove un secondo fa era intenta scrivere tre righe confusionarie nel suo diario, si guardò intorno, prese le sue cose e uscì dalla stanza.
Dall’alto del corridoio della villa dei Salvatore poteva vedere tutte le ‘persone’ ammucchiate nel divano che la aspettavano al piano di sotto; tutti che si servivano liberamente della riserva di alcoolici di Damon.
Se ripensava che un annetto fa in quello stesso corridoio Damon amava ballare ubriaco a torso nudo le veniva da ridere.
Elena scese le scale lentamente, per non fare rumore, ma in quella casa tutto era vecchio e tetro e di conseguenza le scale scricchiolarono in modo sinistro.
In quello stesso istante, le chiacchiere si fermarono e tutti gli occhi furono rivolti verso di lei, molti si alzarono dal divano e posarono il bicchiere, il silenzio era assordante, gli sguardi pesanti.
Corse giù dalle scale per fare in modo che quella situazione imbarazzante durasse il minor tempo possibile.
‘’Ciao a tutti’’ disse Elena con un mezzo sorriso, facendo cenno di saluto con la mano per rompere la tensione e l’imbarazzo di quel momento.
Jeremy le si avvicinò con un borsone:
‘’Ecco Elena, ti ho portato le cose per il viaggio, ho messo quello che credevo ti potesse servire. Bonnie mi ha aiutato a scegliere gli abbinamenti, spero di non aver mescolato colori in modo azzardato’’.
‘’Se li ha scelti Bonnie, vado fritta’’ pensò Elena tra se e se abbracciando Jeremy, ‘’Rosso e Verde mescolati saranno il nuovo look dell’anno, ma chi se ne frega dei vestiti’’.
‘’Hai fatto attenzione Jeremy che la zia non vedesse che stavi preparando la mia valigia?’’ disse al fratello. ‘’Tranquilla Elena’’, rispose lui, ‘’Alaric era con lei e non si è accorta di nulla’’.
‘’Bene’’ disse Elena lasciando un attimo cadere il borsone per terra.
Salutato Jeremy, Elena subito si rivolse a Caroline, la prese per un braccio e andarono in disparte; doveva parlarle un attimo in privato; non aveva dubbi, dopo questi ultimi avvenimenti sapeva che Caroline era una delle persone di cui si sarebbe fidata ciecamente, ebbene si era una vera amica per lei.
‘’Caroline, non sono sicura che sia giusto partire così, non mi fido di chi viaggia con me, ho paura, perché non vieni tu con me?Con te mi sentirei meglio...’’
‘’No Elena, avevamo già chiarito la faccenda, io devo rimanere qua, devo proteggere le persone di questa città, le poche persone che ci sono rimaste mi correggo. Non posso venire, e poi non sono abbastanza forte, con Damon sarai più che protetta.’’
‘’Non mi fido di lui Caroline, non voglio partire insieme a lui..’’
‘’Basta Elena’’, la interruppe bruscamente la bionda vampira, ‘’ieri abbiamo parlato due ore di questa cosa, volevi forse partire con Stefan?Da quando vi siete lasciati sei in imbarazzo davanti a lui, non gli dici la verità, gli nascondi i tuoi pensieri…Non puoi andare con lui! Lo so che di Stefan ti fideresti di più ma non importa. Io sono sicura che Damon morirebbe prima di farti torcere un capello, in più è più forte di Stefan, perché non si nutre di coniglietti e di leprotti e non è il tuo ex fidanzato , il che ti porterà ad essere più te stessa, ok?Ne avevamo già parlato Elena, devi stare tranquilla, non farmi diventare nevrotica anche per questo, ti prego!’’
‘’Ok, ok Care, mi hai convinto di nuovo. Promettimi che ti prenderai cura di quel rinseccolito di Stefan’’.
‘’Promesso signorina Petrova’’ le disse Caroline scherzosa mentre la abbracciava, ‘’passerò anche costantemente a controllare casa Gilbert affinchè quella pazza furiosa di Katherine non faccia troppe cazzate nei tuoi panni; insomma è un po’ strano che quella pazzoide psicopatica stia là a dormire in camera tua con il tuo orsetto e il tuo pigiama da dodicenne a fare la Elena della situazione solo perché tua zia non deve sapere che stai partendo, non era più semplice dirle tutto e festa finita?’’.
‘’No Care, Alaric non vuole, dopo tutta la storia di Isobel vuole tenere la sua fidanzata lontana dall’influsso maligno dei vampiri.Katherine ha capito che finchè è in casa nostra non è in pericolo, lì non può entrare nessuno, non farà cazzate vedrai, non se vuole salvarsi quella pellaccia e comunque da quando Alaric si è trasferito da noi siamo tutti più tranquilli. Basta rimuginare,hai ragione tu Care, sto via solo qualche giorno, giusto il tempo di risolvere quella questione e sarò di nuovo qui; in questo posto maledetto’’.
Elena e Caroline si abbracciarono così forte che Elena poteva sentire scricchiolare le sue costole, si fece forza e tornò nel soggiorno; salutò con un abbraccio fortissimo Stefan, Alaric e Bonnie.
‘’Elena non mi saluti?’’ le disse in modo scherzoso Kathrine la pazzoide, ‘’sarà divertente conquistare Mystic Falls nei panni dei Elena Gilbert. Spero non ti offenderai se darò una rinnovata al tuo armadio da teenager..’’
‘’No figurati’’ le rispose scocciata Elena ‘’Fai quello che ti pare’’.
Il fatto che quella pazza adesso stava collaborando con loro soltanto per salvare il suo culo sculettante non stava a significare che avesse voglia di scherzare con lei o di averci a che fare.
Elena raccattò il borsone da terra, fece un cenno di saluto anche a Tyler e si diresse verso l’uscita della casa.
‘’Dai Elena, il taxi è già qui’’ le disse Damon spazientito, ‘’basta con questi saluti, stai via solo qualche giorno’’.
Elena corse fuori, Stefan istintivamente fece per seguirla ma Caroline lo bloccò: ‘’Rilassati Stefan, Damon si prenderà cura di lei, non essere la solita sanguisuga appiccicosa’’.
In quel momento Damon entrò in casa di corsa; aveva dimenticato le provviste da mettere nella stiva, prese la borsa frigo e disse scherzando a Caroline, Stefan e Katherine: ‘’Ehi, voi tre, non svuotate il mio congelatore o altrimenti quando torno mangerò voi’’.
‘’Cosa dovrei fare mr. Tenebroso? Io non rubo sangue all’ospedale, non è etico!’’, sbuffò scocciata la vampira bionda.
‘’Allora vai a caccia di lepri con Stefan perché ricordarti biondina che Damin salvatore non è Robin Hood. Io non rubo ai ricchi per dare ai poveri’’.
Detto questo Damon raggiunse di corsa il taxi, buttò la borsa frigo nel bagagliaio e si accomodò nel sedile posteriore accanto a Elena.
Il taxi partì sfrecciando.

‘’Ma John e Isobel non prendono il nostro aereo?’’ disse Elena tanto per rompere il ghiaccio.
‘No, ci aspettano direttamente là; sono arrivati a Versailles ieri notte, già sono alla ricerca di Andrew; speriamo che questo viaggio non sia soltanto un enorme buco nell’acqua.’’
‘’Vedrai che lo troveremo!’’ disse Elena con un velo di malinconia.
Il silenzio tornò nel taxi, Elena dal finestrino poteva vedere Mystic Falls che si allontanava da loro squagliandosi velocemente dietro l’auto giallo canarino; non poteva credere che stava facendo un viaggio con Damon, non poteva credere che a Versailles la stavano aspettando i suoi snaturati genitori, non poteva credere che la persona di cui si sarebbe fidata di più una volta messo piede in terra francese sarebbe stato Damon Salvatore; questo la diceva fin troppo lunga sulla fiducia che ella riponeva nei suoi genitori naturali.
Elena socchiuse gli occhi, appoggiò la testa allo schienale ed ispirò rumorosamente.
Damon la stava osservando, ‘’Stai tranquilla piccola, andrà tutto bene.’’ Le disse lui con un filo di voce.



**Credits Song: ''Leaving on a Jet Plane (Chantal Kreviazuk)



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Capitolo 2
*** NEVER BE YOUR WOMAN ***


2-NEVER BE YOUR WOMAN


Il viaggio in taxi durò meno del previsto; in un batter d’occhio i due compagni di viaggio si trovarono davanti all’ aereoporto.
‘’Eccoci arrivati’’ disse il taxista con voce squillante, ‘’sono 150 dollari’’.
‘’Ok ‘’, disse Elena prendendo il portafogli dalla borsa, ‘’No’’ la interruppe Damon, ‘’lascia fare a me, le signorine in mia compagnia non hanno mai pagato…’’ , ‘’Quanto le devo?’’ continuò il vampiro rivolgendosi all’uomo seduto alla guida del taxi. L’autista si girò verso i passeggeri, visibilmente spazientito guardando Damon dritto negli occhi. ‘’150 dollari le ho detto; devo fare altri giri non posso perdere tempo con le sue galanterie.’’
‘’Io credo che questo viaggio lo offrirà la casa; lei è un taxista galante non è vero?’’ ribadì Damon fissandolo dritto negli occhi. ‘’Buon volo gentili signori! E’ stato un piacere accompagnarvi all’aereoporto’’ rispose il taxista cambiando del tutto espressione del volto.

Damon ed Elena afferrarono i loro bagagli e uscirono dall’auto giallo canarino. ‘’Come ti è venuto in mente di fare quella cosa con quel povero taxista?’’chiese la giovane ragazza con tono di sfida, ‘’Ehi tesoro!150 dollari per un viaggio del genere sono un ladrocinio!Era una vita che non facevo quel giochetto, fammi divertire ogni tanto… e adesso diamoci una mossa che siamo in ritardo per il check-in!’’
‘’Oddio’’ urlò Elena sconcertata fissando la borsa frigo che Damon aveva portato come bagaglio; era un contenitore di stoffa rigida azzurro con una croce rossa davanti, tipico delle borse da pronto soccorso che si trovavano negli ospedali. ‘’Ma sei pazzo?Si vede lontano un chilometro che stai trasportando del sangue?Vuoi che ci arrestino?Vuoi gridare al mondo che sei un vampiro?Lo sai che non si possono portare i liquidi a bordo?Oddio, verremo arrestati!Io non ci vengo a Parigi con uno psicotico come te!’’ continuò urlando lei mentre si dirigeva di nuovo verso il taxi.
‘’Elena, mi stai facendo perdere la pazienza!’’ la bloccò lui per un braccio, ‘’Io ufficialmente sono un importante medico americano che sta andando in Francia con delle scorte di sangue di gruppo AB negativo rarissimo, che ovviamente andranno perse… quindi cerca di portarmi rispetto e di chiamarmi Egregio Dottor Damon, intesi?’’
‘’Ok, dottore, egregio però melo risparmio volentieri... ma perché vuoi sempre fare le cose complicate?Cioè non potevi rifocillarti all’arrivo?’’
‘’Senti dolcezza, a meno che non vuoi che mi disseti con le tue vene, no, non posso… abbiamo poco tempo, non posso mettermi alla ricerca di provviste; non è come andare al ristorante e ordinare una coscia di pollo!Comunque ha organizzato tutto tua madre, è lei che mi ha procurato biglietti, lasciapassare e borsetta da dottore, qui ci sono le scorte anche per lei.’’
‘’Non chiamare quella donna in quel modo, lei non è mia madre, non lo sarà mai’’. ‘’Continua a essere così acida con tutte le persone che cercano di aiutarti, sicuramente la prossima volta cambieranno idea…’’
Il check-in continuò accompagnato da battute e frecciatine tra i due; Elena continuava a fare la stizzosa con Damon e lui ovviamente non era certo da meno.

Finalmente i due compagni di viaggio presero posto nell’aereo; a decollo avvenuto un’hostess avvicinandosi ai due disse: ‘’I signori gradiscono qualcosa da bere?’’, ‘’Un thè caldo, grazie’’ rispose Elena in tono gentile. ‘’Lei signore?Gradisce qualcosa?’’ continuò l’hostess sorridendo.
‘’Mmmm vediamo, ha dello scotch invecchiato?’’ , ‘’No signore, mi dispiace’’, ‘’Allora del rum secco; si credo che mi potrei accontentare…’’ , ‘’Mi dispiace signore, ma non possiamo distribuire superalcolici durante il volo…’’ , ‘’Che servizio scadente’’ urlò Damon con tono ironico. ‘’La pianti?Ti sembra divertente stressare sempre le persone?’’lo interruppe Elena, ‘’Signorina’’ continuò la piccola Gilbert in tono sempre più gentile ‘’non è che avrebbe semplicemente una birra?La più alcolica birra che c’è a bordo per favore!’’, ‘’Si eccola’’ rispose la hostess appoggiando la fresca bevanda nel vassoio apribile di fronte a Damon, ‘’E’ buffo vedere le coppiette in viaggio di nozze bisticciare; vedrete a Parigi tutto cambierà, è una città così romantica…’’.
Detto ciò la giovane assistente di volo proseguì con aria sognante verso i passeggeri della fila posteriore.
‘’Che adorabile coppietta!’’ disse scherzoso Damon, ‘’Elena Salvatore suona bene, io l’ho sempre detto!’’.
‘’Scordatelo!Questo viaggio insieme a te mi mette sempre più ansia…’’ rispose scorbutica lei.
‘’Sei stato a letto con Isobel vero?’’ continuò Elena cambiando argomento. ‘’Ehm, io l’ho trasformata, l’ho uccisa…sai com’è, non è un gesto molto romantico…’’ ‘’Uffa, riesci a rispondere a una domanda senza farci una battutina sopra? Damon sei stato a letto con la mia madre naturale che adesso è un vampiro; è una cosa ripugnante…’’ ‘’Tu sei stata a letto con mio fratello!Una teenager che fa sesso con un vecchio di 150 anni…questo si che è davvero ripugnante!’’ rispose Damon guadagnandosi per l’ennesima volta il premio di ‘miglior battuta finale’.
‘’Hai paura dell’aereo?’’ disse Elena con tono più accomodante. ‘’Diciamo che non amo volare’’ rispose lui. ‘’Ma a voi vampiri non succederebbe nulla nel caso in cui l’aereo cadesse giusto?’’, ‘’Ehm, non lo so’’ rispose Damon, ‘’quando hanno ‘inventato’ i Vampiri ancora gli aerei non esistevano, quindi non so se le due invenzioni sono proprio compatibili; con la fortuna che ho ultimamente finirei sicuramente conficcato nell’unico albero secco presente in un deserto!’’.
Elena scoppiò in una risata: ‘’Bella questa!’’ disse, ‘’la fortuna ultimamente non ci manca eh?Anche io ho un po’ di paura; il viaggio è lungo e ho bisogno di dormire, credo che prenderò i sonniferi che mi ha segnato il dottore, buonanotte Damon, anzi Dottor Damon!’’.
Elena prese una pasticca di sonnifero accompagnandola con un sorso di thè per mandarla giù più velocemente e si addormentò poco dopo.
Durante il sonno senza accorgersene piegò la testa verso la spalla del vampiro, trovando nei suoi pettorali scolpiti un solido appoggio, Damon le accarezzò la fronte con la punta delle dita, le scostò i capelli dal viso e socchiuse gli occhi anche lui; era così bello sentirla così vicina, quanto avrebbe voluto che lei sapesse quello che provava, quanto avrebbe voluto che quella sera lei non avesse dimenticato…
Grazie alla elevata dose di sonnifero che avrebbe steso anche un cavallo, il sonno di Elena si fece presto profondo, iniziò a sognare gli avvenimenti dei giorni precedenti; avvenimenti che l’avevano portata a intraprendere quel viaggio; quasi a voler ribadire a se stessa il motivo per cui adesso si trovava in quell’aereo con Damon.


** Credits song: ''Never be your woman'' Wiley.

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Capitolo 3
*** DREAM ON ***


Salve a tutte. Ho visto che alcune di voi mi seguono e sono molto contenta per questo. Spero che la storia vi piaccia sempre di più e che riuscirò a soddisfarvi. Detto questo vi posto il prossimo capitolo.
PICCOLA INTRODUZIONE: come avete letto nella fine del secondo capitolo Elena si addormenta in aereo; ciò la porterà ad avere un lungo sogno/flashback che spiegherà tutti i motivi che l'hanno portata a questa partenza e cosa è successo nei giorni seguenti.
Temporalmente il flaskback ha inizio dalla fine della puntata 2X09; dopo la chiacchierata di Elena con Katherine nella cripta. Ovviamente il tutto sarà narrato dal punto di Vista di Elena poichè è lei che sogna e rivive ciò in prima persona. Quando il FB sarà finito ci riagganceremo alla situazione dell'aereo...anche se ci sono un po' di capitoli per spiegare tutto ciò che è successo prima. Buona Lettura a tutti!


3-DREAM ON
The Flashback; dreaming on the plane.
4 giorni prima:


Le rivelazioni di Katherine nella cripta erano state scioccanti; era stato facile ‘comprare’ qualche informazione ad una vampira in via di mummificazione che non aveva ormai altro pensiero se non quello di bere per evitare di disidratarsi sempre di più.
Io l’avevo nutrita; avevo rubato del sangue per portarlo alla mia peggior nemica.
Eppure nonostante fino a poco tempo prima pensassi che l’alone di morte che circondava la mia vita e tutte le persone che amavo fosse dovuto solamente a lei in quell’istante provai a vedere le sue ragioni da un’angolatura diversa: Katherine è stata umana; ha sofferto, ha perso tutte le persone che amava, è scappata e continua a scappare da coloro che la vogliono morta; Katherine si è suicidata per non essere uccisa, ha fatto del male agli altri per salvare se stessa.
Katherine è indubbiamente una delle ‘persone’ più egoiste che io abbia mai conosciuto, ma in quella cripta ho provato a capirla; lei come me ha visto la morte in faccia, il suo passato è stato troppo simile al mio presente. Tuttavia io non voglio fare le sue stesse scelte; semplicemente imparare dai suoi errori, senza giudicarla.
In quella cripta desideri, sentimenti, paure erano stati svelati in un solo istante; Katherine non avrebbe esitato un secondo a vendermi a Klaus pur di avere anche solo una piccola chance di essere finalmente lasciata in pace, eppure non sono riuscita ad odiarla; ho semplicemente provato a capirla e credo che questa sia l’unica cosa che ancora mi rende diversa da lei; il fatto che io pensi anche agli altri oltre che a me stessa.

Quella notte non riuscii a dormire, stetti ore e ore a pensare a perché proprio io dovevo essere sacrificata, al perché Klaus avesse bisogno anche di un vampiro e di un licantropo e allo scopo della pietra di luna; niente mi era chiaro in quel momento, non riuscivo a pensare ad altro se non al fatto che non volevo vivere come aveva vissuto lei per tutti questi secoli; non volevo rendere la fuga l’unico mezzo della mia sopravvivenza.
Io, un vampiro e un licantropo, tre entità diverse dovevano morire per raggiungere uno scopo che probabilmente sarebbe stato molto più che malvagio e Katherine aveva predisposto tutto quanto; oltre a me avrebbe consegnato Caroline e Tyler.
Questa ultima parte dei ‘componenti’ del sacrificio tuttavia era poco chiara anche alla vampira; Katherine non mi aveva saputo dire quasi nulla sul perché fossero necessari anch’ essi per distruggere la maledizione del sole e della luna, e ciò riflettendoci bene era molto comprensibile conoscendo Katherine. Lei aveva pensato soltanto a salvare la sua pelle, di certo non si era mai preoccupata del ‘vampiro’ e del ‘licantropo’ che avrebbero condiviso con lei l’onore di essere sacrificati.
Questa cosa però continuava a martellarmi la mente; il mio istinto di preoccupazione per gli altri esseri viventi prima che per me stessa continuava a manifestarsi anche in quella situazione; perché una volta morto Mason lo aveva così facilmente rimpiazzato con Tyler?Perchè il vampiro e il licantropo nel sacrificio erano destinati al libero arbitrio, e io, doppelganger Petrova non lo ero? Nulla era chiaro, ma avevo intenzione di arrivare al fondo di questa questione.

La mattina seguente l’incontro di Katherine nella cripta mi alzai dal letto dopo la notte totalmente insonne, ero estremamente tesa da tutta questa storia, eppure sentivo che c’era qualcos'altro che mi stava turbando; come un ricordo sepolto che piano piano stava venendo fuori, sentivo la mia testa incredibilmente piena di pensieri e altrettanto vuota di ricordi contemporaneamente…mi toccai la collana; non mi ero nemmeno minimamente sorpresa di averla al collo il giorno precedente, era normale; non la toglievo mai…eppure ero sicura che Elijah mela avesse strappata via, frantumata e distrutta per sempre.
Non riuscivo a ricordare come e dove l’avevo ritrovata, era come se una parte della mia memoria fosse andata a passeggiare altrove per lasciare posto alle mie preoccupazioni. Sommersi velocemente quei pensieri in fondo alla mia anima, questa storia del sacrificio mi stava dissolvendo piano piano; si stava impossessando del mio cervello; forse ero io che non volevo pensare ad altro, che non volevo credere a nulla se non alla fine di questa angoscia continua che mi stava e mi sta tuttora distruggendo.
Mentre questi pensieri mi stavano avvelenando la giornata appena iniziata sentì suonare il campanello; ‘Sarà Stefan’ pensai tra me e me andando verso le scale per vedere chi fosse, ‘Ogni scusa è buona per venire qua ad angosciarmi ulteriormente e a pregarmi di tornare insieme…perché non riesce a capire che io in questo momento ho altre preoccupazioni per la testa?’
I miei pensieri su Stefan si dissolsero velocemente quando vidi il volto sbiancato di Alaric davanti alla porta di casa: ‘Elena devo parlarti…’ mi disse lentamente con un velo di voce; in quello stesso istante vidi apparire al suo fianco una anziana ma bellissima signora con degli occhi azzurri come il cielo; degli occhi che non avrei mai più dimenticato.
‘Ti presento tua nonna, la mia ex-suocera, ovvero la madre di Isobel’, in quell’istante sentii che le mie gambe stavano per cedere, non sapevo di avere una nonna, perché si era messa in contatto con Alaric per conoscermi?Cosa voleva da me?
Mille ulteriori domande si aggiunsero a quelle con cui mi ero svegliata quella mattina; eppure sentivo che potevo fidarmi di quella signora; le mie speranze di ritrovare una famiglia distrutte per sempre dall’incontro con Isobel si ripresentarono violentemente nel mio cuore vedendo quella signora sorridere amorevolmente di fronte a me.


**CREDITS SONG: 'Dream On' Depeche Mode


SPOILER: nella prossimo capitolo vi rivelerò il volto della nonna di Elena XD

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Capitolo 4
*** DEJA VU ***


Buongiorno a tutti voi lettori; finalmente aggiorno con un nuovo capitolo.
Come promesso vi mostrerò il viso della nonna di Elena; l'attirce scelta è Blythe Danner; nonchè madre della bellissima Paltrow, che abbiamo visto anche su 'ti presento i miei' spero che la scelta vi sia piaciuta, a me sembrava molto adatta per fare la nonna di Elena.
Ecco la foto:




4-DEJA VU

‘’Entrate pure’’ dissi io ricambiando i sorrisi e spezzando quel gelo imbarazzante che si era creato tra mia nonna e Alaric.
‘’Mi dispiace di essermi fatta viva solo adesso, ma io non sapevo di avere una nipote; i miei rapporti con Isobel non sono mai stati semplici.Da quando è andata a vivere da sola non ho avuto più notizie di lei finchè Alaric non mi ha appunto informato della sua misteriosa scomparsa di qualche anno fa. Comunque io sono Marion.’’ Disse la donna continuando a sorridermi.
‘’Sono confusa’’ dissi io con il cuore in gola, ‘’Non so davvero che dire…non ho mai conosciuto nemmeno i miei nonni adottivi’’ continuai io arrotolandomi i capelli intorno alle dita per mascherare l’agitazione e il crescente imbarazzo.
‘’Hai tutte le ragioni di esserlo’’ continuò Marion, ‘’Comunque sia presto conoscerai anche tuo nonno; Andrew, non in questi giorni però, è fuori città adesso. Andrew non si è dato mai pace della scomparsa di Isobel e delle mille voci che ormai la danno per morta. Dal giorno in cui ha saputo della sua scomparsa ha cominciato a fare mille ricerche; ricerche che ci hanno portato qui a Mystic Falls, da dove ovviamente è ripartito subito alla ricerca di non so cosa…’’.
Ci fu un attimo di silenzio, la voce di nonna Marion era tagliente, come una corda di violino tesa sul punto di essere spezzata sotto l’eccessivo sforzo; la guardai interrogativa, volevo saperne di più della mia famiglia di origine; sapevo che Isobel era stata una persona strana e fuori dalle righe; ecco adesso conoscendo Marion, in soli pochi minuti avevo avuto l’impressione che c’era qualcosa di strano che si nascondeva anche nei nonni; così la pregai di continuare.
‘’Tuo nonno è un po’ strano, non è mai andato d’accordo con tua madre; credo che sia stato per il difficile rapporto che Isobel aveva con lui che se né è andata via di casa e non è più tornata.’’ Tagliò secco Marion facendo notare di non voler ulteriormente approfondire quell’argomento. ‘’In ogni modo’’ riprese il discorso , ‘’ ieri sera ho incontrato Alaric mentre andavo a fare la spesa e ci siamo messi a parlare dei vecchi tempi davanti una tazza di thè, quando lui mi ha confessato di aver scoperto da poco meno di un anno che Isobel aveva avuto una bambina e io l’ho pregato di farmela conoscere. Non posso ancora credere che mia figlia mi abbia nascosto tutto questo; mi dispiace che entrambe ti abbiamo abbandonato per tutto questo tempo.’’
‘’Non preoccuparti’’ risposi con un filo di voce, ‘’la mia famiglia adottiva è stata una delle migliori che avessi mai potuto avere, finchè appunto non sono morti lo scorso anno. Adesso mia zia Jenna si prende cura di me e di mio fratello e anche Alaric è diventato per me un forte punto di riferimento e sono contenta che anche lui sia entrato a far parte della mia famiglia.’’
Continuai io guardando Alaric speranzosa; come se in quelle parole avessi voluto mettere tutta la mia gratitudine per quello che stava facendo per me, per Jeremy, per zia Jenna e per tutte le persone che amavo; come se gli avessi voluto dire che avrei voluto averlo nella mia famiglia per sempre.
Non volevo che Alaric diventasse uno dei tanti che arrivavano nella mia vita per poi andarsene; non volevo essere lasciata da sola, non volevo che anche lui ci abbandonasse come aveva fatto lo zio John, nonché mio padre biologico per ormai una infinità di volte.
‘’Questi sono i momenti in cui un genitore dovrebbe stare vicino a un figlio’’ pensai tra me e me assentandomi un attimo dal contesto, ‘’E invece John dove è?E’ vero, sono stata io in un certo senso a mandarlo via, ma lui non si è fatto ripetere nulla due volte, se né è andato senza farsi più sentire. Non solo non è riuscito a fare uno straccio di padre, ma nemmeno a fare lo zio..che amarezza’’.
La mattinata trascorse così a parlare del più e del meno, a spiegare a Marion quello che facevo nella vita; le parlai della scuola e le dissi che avrei voluto fare il medico come mio padre…insomma delle piccole minchiate di una ragazza della mia età; tutte cavolate gigantesche rispetto a quello che mi prospettavo davanti per i prossimi anni, ma che dico giorni; ero talmente impaurita da quello che stavo vivendo che non ero sicura di arrivare viva alla fine del mese.
Alaric andò via poco dopo per accompagnare nonna Marion a casa; mi lasciò il suo indirizzo pregandomi di andarla a trovare di tanto in tanto per farle compagnia. Le promisi di andare, avevo intenzione di scoprire perché Isobel odiava tanto Andrew, che ricerche avevano fatto e molto altro ancora.
Mi trascinai su per le scale per andare in camera a cambiarmi; ero ancora in pigiama.
Pensai a Stefan e a come lo avevo trattato male in tutti questi giorni solo per il fatto che in fin dei conti voleva starmi vicino, voleva prendersi cura di me, voleva rassicurarmi, anche senza riuscirci perché tutto quanto ormai era immensamente più grande di noi.
Ci eravamo lasciati; io l’avevo lasciato per via di Katherine, per proteggere le persone che amavo; eppure anche adesso che la perfida vampira era rinchiusa nella cripta e non poteva più ostacolarci cercavo di non entrare nell’argomento con lui; perché lo stavo facendo? Probabilmente volevo capire me stessa, volevo capire i miei sentimenti, forse non ero più sicura nemmeno di quelli adesso.

Presi le chiavi della macchina e mi diressi verso la villa dei Salvatore, volevo parlare a Stefan della nonna, volevo che mi rassicurasse, che mi promettesse di starmi sempre vicino anche se momentaneamente le cose tra noi non erano più come prima; nessuno come lui riusciva a consolarmi e a farmi sentire amata o un po’ meno sola di come invece mi sentivo in quel momento; sola e abbandonata da tutti, piena di domande, di paure e di dubbi.
‘’C’è qualcuno?’’ gridai entrando nella villa senza bussare, rimanendo in stand-by nella penultima scaletta che separava l’ingresso dal salone.
‘’Entra Elena!!’’ gridò Damon dal piano di sopra avendo riconosciuto la mia voce.
Damon scese giù dalle scale e in un batter d’occhio melo ritrovai davanti; aveva un asciugamano bianco piccolissimo che gli cingeva la vita scendendo morbido nel suo corpo fino a metà della coscia, il suo petto era gocciolante e i suoi capelli corvini erano arruffati e ancora umidi, come se fosse appena uscito da un bel bagno caldo; mi misi un attimo a fissare il suo fisico scultoreo senza volerlo, arrossì violentemente al solo pensiero che lo stavo guardando appena uscito dalla doccia:
‘’Ma che diavolo vai a pensare Elena’’ mi dissi tra me e me dandomi un minimo di contegno; provavo ancora un rancore verso di lui per quello che aveva fatto a Jeremy anche se avvertivo in ogni giorno che veniva un desiderio di redenzione e di perdono in lui sempre più forte che mi portava involontariamente ad odiarlo sempre meno e a desiderare di ritrovare pian piano la nostra vecchia amicizia che ormai avevo creduto persa per sempre in quello scellerato gesto.
‘’C’è Stefan?’’ dissi ancora avvampata dall’imabarazzo di avere di fronte a me il fratello di Stefan seminudo.
‘’E’ uscito con Caroline a cacciare nel bosco; prima ho provato anche a chiamarlo ma ha dimenticato il cellulare a casa.’’
‘’Ah’’ dissi io sorpresa da questa uscita dei due, considerando anche il fatto che ormai era mezzogiorno e Stefan non mi aveva chiamata nemmeno mezza volta per chiedermi come stavo.
‘’Devo dirgli qualcosa?’’
‘’Non importa’’ tagliai corto io ‘’Ritornerò stasera o domani; digli solo che avevo voglia di parlargli di alcune cose’’.
‘’Ci sono novità sulla maledizione?’’ Cambiò argomento lui cingendosi l’asciugamano che stava dando dei segni di cedimento sempre più stretto attorno alla vita. ‘’No, nulla di nuovo rispetto a quello che ha detto Katherine; se ci sono novità vi faccio sapere.’’
‘’A proposito’’ continuai io con gli occhi bassi imbarazzata da quella situazione, ‘’Volevo ringraziarti per aver aiutato Stefan a salvarmi l’altro giorno dal rapimento di quei scellerati; so che senza il tuo aiuto non ce l’avrebbe mai fatta. Credo di aver rimosso totalmente quel giorno dalla mia mente, pensa che non mi ricordo nemmeno come ho fatto a ritrovare il mio ciondolo…devo essere proprio esausta.’’
‘’Ciondolo?Non né ho idea’’ tagliò secco lui come se adesso fosse estremamente scocciato da quella conversazione.
‘’Se vuoi rimanere fai come fossi a casa tua, ma io non posso intrattenerti fino al ritorno di Stefan perché ho delle cose da fare’’ continuò ancora più cupo come se avessi detto qualcosa che non dovevo dire. In quel momento vidi Rose scendere le scale con lo stesso abbigliamento scandaloso di Damon con la differenza che il suo asciugamano per fortuna le copriva anche il petto.
‘’Mi dispiace Elena, per averti rapito’’ disse lei spezzando l’assordante silenzio che si era creato in quell’attimo tra me e Damon.
‘’Non preoccuparti’’ risposi io, ‘’avevi le tue ragioni; prima o poi gli Antichi avrebbero saputo ugualmente della mia esistenza; scusate per il disturbo, me ne stavo giusto andando’’ continuai voltandomi verso l’uscita senza nemmeno salutare.
Una volta fuori dalla casa emisi un sospiro di sollievo; mi sentivo strana, ero turbata da tutta quella scena, la presenza di Rose in quella casa mi scocciava enormente; lei mi aveva rapito, mi avrebbe consegnato a Elija senza battere ciglio e adesso stava lì ad amoreggiare con Damon nella casa di Stefan.
Per un attimo mi scordai del fatto che Stefan era a caccia di conigli con Caroline e che non mi aveva minimante considerato per tutto il giorno; non mi ritengo una persona egocentrica ma in quel momento maledissi il mondo intero sentendomi la persona più sola e insignificante dell’intero universo.
Avvertivo un fastidio enorme, lo stomaco mi bruciava dalla rabbia, o dalla gelosia, non saprei; so solo che finchè non avevo visto Rose in quella casa seminuda non ero così arrabbiata del fatto che Stefan fosse fuori con Caroline; la mia migliore amica di cui ormai avevo piena fiducia.
‘’Non posso essere gelosa di quel demonio di Damon’’ dissi a me stessa ridandomi un minimo di contegno; eppure mi sentivo bruciare il fegato per quello che avevo visto; ebbi come un deja vu in quel momento; mi ricordai di Lexie con l’asciugamano in casa con Stefan.
‘’Magari ho frainteso anche questa volta’’ dissi a me stessa giustificando quello che avevo visto in quella casa. In un attimo tornai alla realtà; Damon non era Stefan e se una donna stava con lui in asciugamano di certo non era una questione di amicizia.
Mi maledissi più volte per quei pensieri convincendo me stessa che non ne valeva minimamente la pena.
Frugai in borsa estraendo un foglietto accartocciato ‘’Ecco l’indirizzo’’ dissi entrando in macchina mentre mi dirigevo verso casa della mamma di Isobel..


**Credits Song: ‘’Deja Vu’’ Inna

ADESSO VORREI FARE QUALCHE RINGRAZIAMENTO:
A GIULIA E SONIA: ormai siamo una famigliola di pazzi folle e ci sosteniamo a vicenda XD, non ce l'avrei mai fatta senza il vostro copioso appoggio!
A GABBE:sono molto contenta che la storia ti sia piaciuta e grazie per aver commentato ogni singolo capitolo, spero che anche questo sarà di tuo gradimento e che mi farai sapere la tua opinione XD
A OKKIDACERBIATTA: grazie mille per aver apprezzato la mia storia; rispondo alla tua domanda dicendoti che si la storia è delena ma le cose sono molto travagliate e non sarà solo delena ma ci saranno anche altri personaggi che troveranno l'amore <3 come sono romantica XDXD
A TUTTI COLORO CHE SEGUONO LA MIA STORIA E LEGGONO IN SILENZIO:grazie mille anche a voi; sono contenta che leggiate e spero che apprezziate!
grazie a tutti!Al prossimo capitolo (che arriverà molto presto)
-Gloria-

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Capitolo 5
*** ON A MISSION ***


Salve a tutte quante..sto cercando di aggiornare molto veloce..XD..spero che la storia vi piaccia, in questo capitolo Elena indagherà sulla storia della maledizione e del Sacrifico e piano piano si troverà un senso a tutto (visto che nel telefilm ancora non ce l'hanno dato); buona lettura.


5-On a Mission

Mentre guidavo verso casa di colei che sarebbe dovuta essere la mia nonna biologica non potevo far altro che pensare a quella scena che così tanto mi aveva scosso; ‘Certo’ pensai tra me e me, ‘Stefan che in mezza giornata da super stolker diventa menefreghista e se ne va allegramente a spasso per il bosco con Caroline senza proferire mezza frase dovrebbe preoccuparmi’.
Continuavo a dirmi quelle frasi, quasi per convincere me stessa che effettivamente le cose stessero andando in quel preciso modo. Tuttavia man mano che andavo avanti per la mia strada mi sembravano frasi sempre più sciocche; non potevo non fare finta che vedere Damon mezzo nudo con Rose non mi avesse scosso…l’aveva fatto eccome; non riuscivo a pensare ad altro! Più volte provai a mascherare il mio fastidio per Damon con la gelosia per Stefan; mi sentivo confusa e affranta. Di certo non potevo lamentarmi perché Stefan aveva fatto amicizia con Care; ero stata io stessa a dirgli di proteggerla, tenerla d’occhio e insegnarle a vivere come un ‘vampiro da società’, lui le aveva procurato l’anello, le aveva insegnato a non perdere il controllo; insomma era il suo mentore.
Ma Damon…. lui non aveva nessun attenuante; fino al giorno precedente Rose mi avrebbe consegnato nelle mani di Elija, fregandosene altamente della mia vita, come poteva lui dopo essere corso a salvarmi andare a letto con lei e accoglierla in casa sua come una vecchia amica?
‘Stupida’ dissi tra me e me ‘sono una stupida, complimenti Elena, per pensare a queste cose prive di senso, non hai preso la strada giusta’ Cominciai a fare retromarcia, ‘doppiamente stupida’, continuai tra me e me, ‘come posso pensare che Damon possa avere dei principi in base a cui scegliere le sue compagne di sesso?’ Pessimo quel ragazzo era davvero pessimo, e io ero fottutamente stupida, così stupida da cercare ogni volta un barlume di umanità in lui. Mi ero promessa e ripromessa di odiarlo per il resto della mia vita, di non concedergli la mia amicizia mai più; eppure sapevo che non era vero, non era stato vero nemmeno un istante; stavo soltanto mentendo a me stessa; spudoratamente.
I miei pensieri si interruppero una volta imboccata la strada che mi aveva descritto Marion; a caratteri cubitali in quel foglietto che avevo stropicciato talmente tanto dal fastidio da non poterne quasi più leggere le indicazioni che vi erano scritte. La strada era sterrata e stretta e conduceva a un lungo viale circondato da siepi ed alti cipressi alla fine del quale c’era una villetta; una casa davvero grande per due sole persone anziane; tutto intorno era circondato da alberi e foresta, tutto sembrava lasciato là, in uno stato di semiabbandono da decenni ormai.
Rimasi un minuto nel silenzio più profondo a pensare perché mi trovavo davanti quella casa, tuttavia mi feci forza, strinsi tra la mano il foglietto che ormai era carta straccia e suonai il campanello.
‘‘Elena!’’ gridò la voce squillante e gentile di Marion, ‘’non credevo saresti venuta così presto a trovarmi, ci siamo trasferiti da poco; qui è ancora così tutto in disordine e abbandonato a se stesso!’’
‘’No è carino’’ dissi io sorridendo, ‘’Sono abituata a ben peggio’’ continuai con tono scherzoso, ma non troppo.
La nonna fu molto gentile con me, parlammo un’ora del più e del meno e mi raccontò molte cose di Isobel da piccola; sentivo che era una donna davvero buona ed ero contenta di aver ancora qualche speranza di ritrovare ciò che desideravo da tanto tempo; una famiglia.
Marion mi mostrò la casa; era un vecchio immobile, in legno, antica; sicuramente una delle prime case risalente agli anni dei fondatori; probabilmente una delle tante case appartenute ai vampiri di Mystic Falls e confiscate dopo quella notte.
‘’Da chi avete comprato la casa?’’ chiesi io; ‘’Dalla signora Lokwood; mio marito conosceva il sindaco ed era alla ricerca di una casa in questa città; già da tempo avevamo meditato di trasferirci qua, ma con la morte del sindaco e tutto ciò che né è derivato siamo stati un po’ rallentati, così alla fine ci siamo decisi a trattare con la moglie e il figlio Tyler e finalmente abbiamo comprato questa vecchia casa!’’.
‘’Qui cosa c’è?’’ Dissi io notando una ripida scala a chiocciola in legno quasi del tutto rotto che andava verso un sotterraneo. ‘’Nulla tesoro’’, disse la nonna con voce decisa; ‘’E’ una sorta di rifugio mistico di tuo nonno, quando è nervoso va a sfogarsi in cantina; chiude sempre tutto a chiave, ancora sei giovane, capirai quanto possono essere strani gli uomini!’’.
Rimasi un momento di silenzio, assorta nei miei pensieri; non so perché ma quel posto mi metteva una curiosità oltre il normale, tuttavia non volevo insistere, non volevo far arrabbiare Marion, l’unica cosa che desideravo è che lei non mi abbandonasse come aveva fatto Isobel.
‘’Vieni qui’’ disse Marion rompendo quel teso silenzio, ‘’Ti faccio vedere un altro dei posti preferiti di tuo nonno; la biblioteca!Ancora è pieno di scatoloni e non abbiamo finito di sistemare, ma troverai tantissimi libri e potrai venire qui a leggere tutte le volte che vorrai!’’ ‘’Wow’’ risposi io cercando di far intendere un certo entusiasmo, ‘’adoro leggere!’’, ‘’Allora cerca qualcosa che ti piaccia’’ disse la nonna facendomi l’occhiolino, ‘’io nel frattempo vado a fare l’impasto per una torta al cioccolato fantastica, sentirai che cuoca che sono!’’.
E così in un batter d’occhio rimasi sola in una biblioteca enorme, piena di libri; molti libri erano lì forse da secoli, altri erano negli scatoloni, altri ancora in dei sacchi di palstica o buttati a raffica nel pavimento.
Una scatola rossa, più grande delle altre attrasse subito la mia attenzione; ‘’questa deve essere del nonno’’ pensai tra me e me, ‘’E’ ancora imballata e quindi fa parte degli oggetti del trasloco; non può essere dei Lokwood!’’.
Cominciai a togliere libri su libri dallo scatolone, scaraventandoli quasi a terra presa dalla frenesia, finchè non vidi un enorme libro che catturò il mio sguardo come due magneti si attraggono l’un l’altro.
Il libro aveva la copertina rossa, di pelle, un po’ invecchiata, ma ancora in ottimo stato; c’erano delle scritte gotiche d’oro in rilievo, le toccai; potevo sentire il metallo freddo diventare tiepido al tocco delle mie dita….aprii il libro, era scritto a mano, in gotico anch’esso. Sia il contenuto del libro che il titolo in copertina erano scritti in una lingua a me incomprensibile, una lingua antichissima probabilmente; continuai a sfogliare il libro, freneticamente, pagina dopo pagina alla ricerca di qualcosa di comprensibile, finchè non trovai un disegno in bianco e nero; mostrava una giovane donna legata con una bambina ad un albero; di fronte a lei c’era un uomo legato a un albero anch’esso, i due erano l’uno davanti all’altro; si guardavano con gli occhi pieni di dolore, si sporgevano in avanti, come a volersi toccare l’un l’altro, ma non erano abbastanza vicini da potersi sfiorare. Mi soffermai sul viso della donna; piangente, pieno di dolore; sussultai guardandolo, mi sentii tremare; quella donna aveva il volto identico al mio e a quello di Katherine; ‘’Non può essere lei’’ dissi sottovoce con il cuore in gola; riuscivo a sentire il tremito nelle mie mani e nelle gambe; afferrai il libro e mi recai al piano di sotto ancora tremante.
‘’Marion’’ dissi quasi urlando; ‘’puoi dirmi cosa c’è scritto in questa copertina?Cosa dicono queste scritte d’oro?’’ la nonna mi guardò perplessa: ‘’E’ latino tesoro, non so cosa significhi, tuo nonno ama comprare questi libri antichi, è fissato e un po’ superstizioso, ma tu non dovresti leggere queste cose; quando tornerà Andrew se vuoi potrai chiedere a lui!’’
‘’Forse conosco qualcuno che conosce il latino e potrebbe tradurmelo..’’ dissi io senza crederci nemmeno poi così tanto…’’Posso prenderlo in prestito fino a domani?’’
‘’Puoi prendere quello che vuoi’’ disse la nonna con il naso tutto sporco di farina continuando ad impastare il dolce… ‘’Ok, grazie mille Marion, ci vediamo domani!’’, ‘’Ma non vuoi assaggiare il dolce?’’ disse la nonna con voce dolce… ‘’No grazie, mi è passata la fame, vado un attimo da una persona e torno da te prima possibile!’’.
Uscii dalla casa di corsa, quasi sbattendo la porta; avevo il cuore in gola e le gambe tremanti, quel dipinto e quelle scritte gotiche mi facevano avvertire dei lunghi e lenti brividi che percorrevano la mia spina dorsale.
Afferrai il cellulare dalla borsa, chiamai un numero che oramai sapevo a memoria; Stefan.
‘’Stefan ha lasciato il telefono a casa dolcetto, te l’ho già detto…ancora è fuori con quella bella bionda svampita e non fanno ritorno…’’, ‘’ahaha, bella battuta Damon’’ continuai io con il telefono in vivavoce per non infilarmi in uno di quei fossi che circondavano il vialetto che conduceva a casa della nonna, ‘’infatti volevo proprio te!’’, ‘’Allora perché chiami Stefanuccio tuo?’’, ‘’Hai il cellulare spento Damon’’ ‘’perché non voglio essere disturbato!’’ continuò lui con la sua solita voce innervosente.
‘’Chiedi a Rose se conosce il latino, credo sia abbastanza vecchia da saperne tradurre qualche frase!’’, ‘’Ha detto di si…ma perché melo chiedi?Non hai capito che abbiamo da fare?’’,’’Ahah, forse non mi interessa!Missione compiuta!Credo di aver trovato qualcosa che fa al caso nostro….Vestitevi e fatevi trovare in una tenuta più decente dell’ultima volta che sono venuta, tra cinque minuti sono tra voi!’’ conclusi riagganciando il cellulare mentre intravidi dallo specchietto retrovisore il mio sorrisetto vagamente soddisfatto…


**Credits Song: ‘’On a mission’’ Gabriella Cilmi



RINGRAZIAMENTI:
A GIULIA E SONIA: grazie mille davvero del sostegno che mi date sempre...vi sto conoscendo sempre meglio e siete davvero fantastiche!
A GABBE:grazie tantissimo del tuo interessamento alla storia e dei tuoi commenti entusiasti è grazie alla gente come te che scrivo ancora!
A OKKIDACERBIATTA:grazie mille anche a te per tutti i commenti e l'entusiasmo, siete davvero fantastiche!!
A TUTTI COLORO CHE SEGUONO LA MIA STORIA O CHE LEGGONO NEL SILENZIO: grazie mille davvero di cuore e comunque sappiate che se volete dare un consiglio, un commento, una opinione per me è importante e mi aiuteranno a crescere.Grazie a tutti.
-Gloria-

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Capitolo 6
*** CRY ME A RIVER ***


Salve a tutti...posto un nuovo capitolo nella speranza che possa piacervi...vedo che seguite la mia storia e che ho molte visite, quindi se decidete di lasciare un commento per dirmi se apprezzate il mio lavoro o se vi fa schifo sarei contenta...XD
Detto questo ringrazio nuovamente le mie giuls e sonia perchè sono sempre qui a darmi l'aoopoggio e fra; delena inside anche lei...ma anche tutti coloro che seguono in silenzio. Grazie a tutti.



6-CRY ME A RIVER:
‘’Eccomi di nuovo’’ dissi con voce decisa dopo aver suonato al campanello della Villa Salvatore trovandomi accolta da due vampiri decentemente vestiti e meno scocciati del previsto.
‘’Allora?Come mai ti servono le mie conoscenze di latino?’’ chiese Rose dandosi delle leggere arie da super donna vissuta. ‘’Già..’’ Continuò Damon, ‘’Non sapevo che oltre a essere terribilmente sexy, fossi anche una istruita cervellona… da quando in qua conosci il latino?’’
Io non riuscivo a capire se questo scambio di battutine complici tra Damon e Rose fosse davvero qualcosa che avesse a che fare con un sentimento tra i due o se semplicemente stavano cercando di farmi andare su tutte le furie…il fatto fu che ero sempre più infastidita di vedere Damon amoreggiare con Rose, ma non volevo farglielo notare e tanto meno ammetterlo con me stessa… ‘’Quando avrete finito di adularvi l’un l’altro a vicenda potrò finalmente farvi vedere questo libro…quando siete pronti battete un colpo!’’
dissi piena di sarcasmo …
‘’Dai Elena non ti arrabbiare…’’ disse Rose strizzando l’occhio sinistro a Damon… ‘’Io ti aiuto soltanto perché Damon mi ha fatto promettere di fare qualsiasi cosa per proteggere la sua Elena…Elena qui Elena là…’’
Senza volerlo mi sentii avvampare, abbassai lo sguardo al pavimento facendo l’indifferente sistemandomi i capelli dietro all’orecchio come se quelle parole non mi avessero minimamente toccato, in verità non potevo negare che quella frase di Rose mi aveva scosso da morire.
‘’Ma che fandonie vai dicendo Rose?Forse mi stai scambiando per Santo Stefano; io sto solo cercando di aiutare mio fratello…’’ rispose scocciato Damon.
‘’Ok,ok…non ti scaldare…per lo meno risparmia la tua furia per dopo’’ ribattè Rose con fare piuttosto malizioso dando dei col pettini sui pettorali di Damon..’’.
‘’Vi state comportando come due adolescenti con gli ormoni impazziti, penso che dopo tutti questi anni possiate anche tentare di raggiungere la pace dei sensi…’’ dissi io tirando fuori il libro dalla borsa.
‘’Ok, facciamo i seri’’ rispose Rose prendendo il libro… ‘’Oh, mio Dio Elena…dove l’hai trovato?’’ Continuò la vampira quasi strappandomi di mano il pesante volume.
Potevo notare i suoi occhi illuminarsi di avidità; come se si fosse improvvisamente trovata di fronte una collana di perle e diamanti rari.
‘’E’ di mio nonno anche se non lo conosco; la mamma di Isobel si è fatta viva e a casa sua ho trovato un sacco di libri antichi, ma questo ha richiamato la mia attenzione in un modo quasi sovrannaturale; è come se fosse stato lì per essere trovato, non so perché ma ho avuto una strana sensazione, quasi agghiacciante’’.
Rose rimase in silenzio, come se non avesse udito mezza parola di quello che avevo detto, fissava quel libro tenendolo come se fosse un tesoro, un talismano, sembrava persa nei suoi pensieri, fissava quella copertina rossa come se per lei fosse impossibile togliere lo sguardo da quel titolo, da quelle scritte dorate.
Si sedette lentamente davanti al tavolo, come in trans, appoggiò il libro nel legno antico, lentamente; come se fosse stato un vaso di cristallo, toccò le scritte dorate con la punta delle dita, quasi come se si consumassero, rimase così assorta nel silenzio dei suoi pensieri per un minuto, per sessanta secondi, che sembravano una eternità.
Io e Damon eravamo lì, sospesi, pendenti dalle sue labbra, in attesa che proferisse parola, che uscisse da quel momento di trans che nessuno di noi due aveva intenzione di interrompere.
‘’Sedetevi’’ disse Rose alzando finalmente lo sguardo dal libro e facendoci cenno con la mano di accomodarsi accanto a lei, ‘’Devo raccontarvi una lunga storia’’.
‘’Questo libro’’ continuò lei, ‘’è un pezzo unico; prima di perdere la fiducia di Elija per via di Katerina, io lavoravo per lui alla Inquisizione dei Vampiri’’.
‘’Inquisizione?’’ la interruppi io sorpresa…
‘’Si Elena!Vedi questo sigillo di cera sulla copertina?E’ il sigillo con cui Klaus marchiò i libri proibiti; vampiri e umani non sono poi così diversi sotto questo punto di vista; la Chiesa aveva i suoi vangeli proibiti, accusava di stregoneria coloro che li leggevano, vagava tra le case alla ricerca di libri che essa non permetteva esistessero; li bruciava in piazza insieme a coloro che li possedevano.
Ebbene, Elija sotto ordine di Klaus faceva lo stesso, metteva sottosopra le tane dei Vampiri alla ricerca di volumi proibiti; io insieme ad altri collaboravamo con lui, e questo è uno dei pochi libri che non siamo mai riusciti a trovare e ad eliminare; non avete idea di cosa rappresenti questo per noi vampiri’’.
‘’Quindi tu eri una di quelle che collaborava con Klaus al rispetto per gli antichi e i loro principi?’’ chiese Damon sempre più curioso.
‘’Si’’ rispose Rose, ‘’Elija si mischiava tra gli umani alla ricerca dei più intelligenti, vampirizzandoli, insegnando loro il latino, il greco e tutte le lingue antiche, le storie sui vampiri e sulle loro discendenze, facendo di noi dei fedeli discepoli; ovviamente io ho tradito la sua fiducia e lui mi ha bandito per sempre dal mio compito’’.
‘’Cosa c’è scritto nel titolo?’’ Chiesi io ansiosa di sapere il contenuto del libro più che la vita da poliziotta vampira di Rose.
‘’L’ultima maledizione; oltre la maledizione del Sole e della Luna’’. ‘’Allora non si tratta solo di ‘quella’ maledizione la interruppe Damon.
‘’No, è la seconda maledizione quella che i Vampiri temono di più e di cui si è taciuto tutto per tutti questi anni; nessuno sa in cosa consiste, nemmeno io; solo gli Antichi lo sanno, è per questo che questo libro doveva essere distrutto…’’
Ci fu un attimo di silenzio, Rose tremava, come se leggere quel libro fosse una cosa proibita, come se potesse bruciare lei stessa soltando aprendolo e sfogliandolo, ci fu un attimo di silenzio; li guardai entrambi con ansia; Rose si avvicinò di più al tavolo, fece un enorme sospiro, si fece forza con entrambe le mani, aprii il libro e inziò a leggere.


‘’ Peste di Atene; 430 a.C.

Durante la guerra del Peloponneso Atene fu presa d’assedio, le condizioni igieniche scarseggiavano, fiumi di ratti neri invasero la città dalle fognature ormai fuori uso, contaminando uomini e animali, molti ateniesi morirono, altri riuscirono a salvarsi; tra questi ultimi la leggenda volle che due giovani fratelli, Klaus e Erones fossero morsi il primo da pipistrello contaminato, il secondo da lupo contaminato; il virus trasmesso dal secondo tramite piuttosto che dal ratto provocò in essi una mutazione.
I due fratelli dettero vita così a due stirpi di immortali, quella di Klaus prese il nome di Vampires, la stirpe di Erones venne invece chiamata stirpe dei Lycans.
Per anni Vampires e Lycans vissero parallelamente senza danneggiarsi a vicenda, ognuno seguendo il proprio capo e riproducendosi tra esseri della stessa stirpe per dare vita a due diverse dinastie.
200 anni dopo, tuttavia Klaus ed Erones si dichiararono guerra, per la conquista di Roma e lì iniziarono a uccidersi l’un l’altro sacrificando anche milioni di vite umane. Quando ormai la stirpe di Klaus ed Erones era quasi estinta, una potente casta di streghe intervenne maledicendo entrambe le razze e ponendo fine alla guerra; condannando la stirpe dei Vampires ad essere schiava del Sole, e la stirpe dei Licans schiava della luna.

Gli anni passarono e le due stirpi riuscirono a mantenere la pace, la maledizione tuttavia non ebbe l’effetto cercato dalle streghe.

Ben presto la stirpe di Klaus fatta di guerrieri invincibili divenne sempre più potente, guadagnandosi castelli e possedimenti in tutte le terre dell’Impero Romano. Klaus offrì protezione agli imperatori e re di Roma, fornì la sua invincibile armata per le conquiste; il tutto in cambio di ingenti ricchezze e schiavi umani di cui nutrirsi. Le ricchezze immense di Klaus vennero presto usate per comprare alleate streghe che fabbricarono per i Vampires monili in grado di evincere la maledizione del Sole, permettendo ai Vampires di uscire alla luce del giorno e di mimetizzarsi con gli umani, ampliando ancora di più il loro potere.

La stirpe di Erones invece si manteneva più lontana dagli umani, viveva nei boschi e nelle foreste, in case di legno dandosi all’agricoltura, al pascolo e alla lavorazione del ferro e dei metalli preziosi, dalla cui vendita Erones si arricchì sempre di più; egli al contrario di Klaus non fu però in grado di spartirla equamente tra i suoi discendenti che lavoravano giorno e notte alla stregua di maniscalchi nelle miniere di argento fabbricando armi e ogni tipo di metallo; producendo utensili e collari in argento in grado di bloccare la loro trasformazione nelle notti di luna piena.

Klaus si sposò con una nobile romana della gens fabia, donandole la vita eterna. Dalla loro unione nacque la figlia Giulia; anch’essa della stirpe dei Vampires; unica che riusciva ad interagire con il padre per frenare i suoi istinti feroci e famelici verso il genere umano.

Impero di Nerone; 37-68 d.C

Nerone, nobile romano, nei tempi in cui l’Impero cominciò a sentire la crisi, fece accordi con Klaus che lo rese imperatore, costringendolo però ad essere un fantoccio nelle sue mani e a coprire con il suo stesso nome ogni sua scelleratezza.

Si dice che Giulia allarmata dalla avidità e cupidigia del padre che giorno dopo giorno sembrava crescere smisuratamente, con la scusa di una battuta di caccia nel bosco andò alla ricerca dello zio Erones, nel quale sperava di trovare aiuto per frenare le follie del padre e riportarlo alla ragione; una volta addentratasi nel territorio dello zio ella conobbe un giovane maniscalco; Lucians, egli la condusse da Erones, il quale tuttavia si rifiutò di riceverla.
Tra Lucians e Giulia nacque una attrazione immediata e irrefrenabile e si dice che i due cominciarono a vedersi di nascosto, poiché era vietato ogni rapporto promiscuo tra le due diverse discendenze.
Un giorno Klaus insospettito dalle sempre più frequenti battute di caccia della figlia la seguì nel bosco scoprendola in un atto d’amore con Lucians.
Giulia si trovo costretta a scappare e per più di un anno il padre non riuscì a trovare le sue tracce; nel frattempo ella dette alla luce due gemelli Katie e Konrad, l’una Vampires, l’altro Lycans. I primi ad essere nati da un incontro promiscuo tra le due specie.

I due gemelli erano ancora piccoli quando Giulia e Lucians stanchi di scappare da Klaus e trovandosi in condizioni di povertà estreme cercarono aiuto e asilo da Erones; che pur avendogli promesso protezione, li tradì denunciandoli a Klaus e consegnando a quest’ultimo Giulia, Lucians e la figlia Katie.
Erones ebbe tuttavia pietà del piccolo Konrad, e nascose al fratello Klaus l’esistenza di questo secondo nipote, nella speranza di fare di esso un Lycans superiore poiché dotato anche della forza dei Vampires.

La leggenda narra che Klaus condannò l’unione della figlia con un Lycans ad alto tradimento, e la sacrificò come esempio e monito di tutta la sua gente.
Il sacrificio fu atroce; in una notte senza luna egli legò la figlia Giulia ad un albero con accanto sua nipote Katie. Lucians venne legato di fronte a loro, abbastanza vicino da poterle vedere morire, ma sufficientemente lontano da non poterle sfiorare un’ultima volta.

Klaus privò Giulia e Katie di ogni protezione contro il sole e Lucians suo malgrado fu costretto ad assistere alla morte della figlia e dell’unica donna che avesse mai amato al sorgere delle prime luci dell’alba; si dice che fu una morte atroce e lenta, che trasformò i loro corpi pieni di vita in cenere e che Lucians si uccise lui stesso dal dolore di quella perdita.

Le streghe di tutto il mondo si riunirono condannando entrambe le discendenze alla estinzione; la stirpe di Klaus fu così condannata alla vita eterna ma alla incapacità di creare altra vita da loro stessi, essi furono infatti costretti alla sterilità e incapacità di procreare.
La stirpe di Erones al contrario fu condannata alla mortalità, i Lycans divennero semplici umani che si trasmettevano il gene di padre in figlio, rimanendo latente alle discendenti femmine e manifestandosi invece nei discendenti di sesso maschile per evitare il loro sovraffollamento; solo Erones mantenne la vita eterna per vedere la sua stessa stirpe privata dell’immortalità estinguersi piano piano nel corso dei secoli.

Quel che resta di Konrad nessuno lo sa; si narra che anch’esso fu succube della maledizione e condannato alla mortalità, fu tolto a Erones e affidato ad altri, cambiò il suo nome in Petrov, e la sua stirpe di sole figlie femmine umane e incapaci di sviluppare il gene Lycans dette origine alla discendenza delle Petrova.

Le Petrova portano in sé la distruzione della maledizione Petrova, tramite il sacrificio di un Lycans della stirpe di Petrov e di una umana e una vampira Petrova; entrambe doppleanger della figlia di Klaus Giulia.

Klaus fu dunque condannato a uccidere tutte le donne che portassero il volto di sua figlia.’’

Appena Rose terminò la lettura scoppiai in un pianto dirotto, entrambi mi abbracciarono promettendomi che avrebbero fatto di tutto perché ciò non avvenisse.
Ricordo ancora la voce di Rose rompere il mio pianto sussurrando all’orecchio di Damon: ‘’Devo trovare Elija e portargli il libro; lui è l’unico in grado di dargli la sua reale interpretazione’’.


**CREDITS SONG: 'Cry me a river'' Justin Timberlake.


SPAZIO AUTORE PER CHIARIMENTI:
Allora spero che questo cap vi sia piaciuto...XD..è uno dei miei preferiti scritti fin ora...
Ho voluto scrivere e creare il flash back di elena appunto per dare un senso a questa cosa del sacrificio e della maledizione da spezzare e andando avanti si scopriranno sempre più cose.
Nel telefilm non hanno chiarito la questione della maledizione e della dopplelganger Petrova come avrei voluto e io ho vouluto colmare questo vuoto.
Ho inoltre un disperato bisogno di collocare tutti gli avvenimenti in un contesto storico perchè non amo le cose non contestualizzate; per questo ho messo la peste di Atene e il riferimento a Roma (W la patria XD).
Per scrivere il perchè della maledizione ho tratto anche spunto da ciò che si sa da Vampire Diaries, da letteratura classica su vampiri, da Underworld e soprattutto dalla fantasia...XD
Alla prossima! Grazie a tutti.
-Glori-

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Capitolo 7
*** DON’T TELL ME WHAT TO DO ***


Salve!Nuovo capitolo in arrivo; ATTENZIONE CONTIENE SCENE DELENA!XD
Spero che il capitolo precedente vi sia piaciuto e che vi piaccia anche questo. Anyway ringrazio come al solito giuls, fra e sonia le mie più vecchie sostenitrici e un caloroso ringraziamento anche a margotespooky che ha commentato molto positivamente il cap. precedente; grazie davvero di cuore; spero che questo possa piacerti altrettanto. Ringrazio anche tutti coloro che hanno iniserito la mia storia tra seguite e/o preferite e anche a coloro che leggono soltanto; spero che commenterete e mi farete sapere se apprezzate il mio lavoro, accetto volentieri sia commenti positivi che negativi!
Buona lettura!



7-DON’T TELL ME WHAT TO DO

‘’Dove credi di andare?’’ urlò Damon con fare minaccioso spezzando il mio pianto dirotto in un solo istante ‘’Tu non andrai da nessuna parte…E poi Elija è morto, cosa vuoi farmi credere? Perchè non vai direttamente da Klaus così ci taglia la testa a tutti e fine della storia?’’
‘’Davvero credi che sia morto?’’ rispose Rose, ‘’Si vede che non sai un cavolo degli Antichi Damon’’.
‘’Io credo che dovremmo andare a parlare di questa cosa a quattr’occhi’’ la interruppe Damon indicando con la mano destra in direzione della biblioteca accanto; ‘’Tu non ti muovere di qui, non fare cazzate; occhio che ti sento Elena!’’ continuò lui, ma questa volta voltandosi verso di me in fare minaccioso.
I due si allontanarono, io iniziai ad asciugarmi le lacrime; avrei voluto prendere quel libro, gettarlo nel fuoco finchè non fosse bruciata ogni singola pagina.
‘Pensano che sono una bambina’ borbottai tra me e me sottovoce incrociando le braccia al petto, ‘Devono parlare da soli di come morirò; che emozione…’ continuai a pensare avvicinandomi alla biblioteca per cercare di origliare quello che stavano dicendo, o meglio urlando i due vampiri.
‘’Che è questa storia di Elija?Sei d’accordo con lui per caso?Credi di venire qua in casa mia a sfruttare la mia riserva di sangue e alcoolici e poi prendermi per il culo?Se provi di nuovo a consegnare Elena nelle mani di quei pazzi io ti ammazzo con le mie mani hai capito?’’ ‘’Sono molto più vecchia di te Damon, potrei impalettarti con una mano e farti a pezzi con l’altra mentre leggo un libro!Devi fidarti di me, Elija non è morto, gli antichi non muoiono con un semplice paletto nel cuore.’’ Concluse Rose.
‘’Ah, no?E cosa devo fare per ammazzarlo?’’ disse Damon con voce sempre più arrabbiata.
‘’Solo gli Antichi conoscono i loro punti deboli, solo loro sanno come uccidersi!Io non so come uccidere Elija, ma so di per certo che lui non è morto.’’ Continuò Rose con tono più pacato per cercare di calmarlo, ‘’Lui conosce tutti questi libri, sa che interpretazione dare alla maledizione; non sai quanto sono importanti per Elija questi antichi volumi. Questo in particolare è una copia unica, ha un valore inestimabile; finalmente potrebbe darmi il suo perdono, potrebbe farmi capire cosa significa tutto questo…non gli dirò che me l’avete dato voi o Elena; mi inventerò qualcosa.’’
‘’Ti farai ammazzare e basta Rose…’’ rispose lui abbassando la voce.
‘’So badare a me stessa Damon, se voleva uccidermi l’avrebbe fatto il giorno in cui ha ucciso il mio amico; non preoccuparti per me, non ho nulla da perdere, se non la tua amicizia; pensa a Elena, non a me… Io prendo la macchina con i vetri oscurati e vado a cercare Elija…’’ concluse Rose.
‘’E dove lo troverai?’’ insistette Damon. ‘’Elija sa come farsi trovare da chi lo cerca…’’ concluse Rose con tono profetico uscendo dalla stanza e avviandosi fuori con un telo nero addosso cercando di arrivare all’automobile prima che il sole la ferisse.
‘’Hai sentito tutto vero?Piccola impicciona…’’ mi disse Damon sorridente con la speranza che mi riprendessi un po’ d’animo.
‘’Stavate urlando, io non ho il superudito’’ risposi io con la faccia imbronciata, buttandomi nel divano come un peso morto.
Damon saltò nel divano accanto a me, mi guardò dritto negli occhi, mi sorrise dolcemente e mi disse: ‘’Non ti succederà nulla, telo prometto!’’.
‘’Le tue promesse valgono meno di zero’’ gli dissi io in modo tagliente alzandomi dal divano e dirigendomi verso l’uscita della casa.
In quell’istante mi sentii bruciare dentro; come avevo potuto essere così cattiva con lui che da quando aveva fatto quella enorme cazzata con Jeremy non faceva altro giorno dopo giorno che cercare il mio perdono o la mia redenzione?Mi voltai verso di lui guardandolo; non aveva proferito parola, aveva gli occhi lucidi e la mascella serrata, le mani strette in due pugni e lo sguardo perso verso il focolare. In quell’istante capii quanto avevo potuto ferirlo, quanto lo ferivo continuamente con il mio modo di fare e le mie risposte acide; si voltò verso di me, mi guardò con un misto di dispiacere, disprezzo, rabbia e delusione.
Mi sentii morire, aveva soltanto cercato di essere dolce con me, di farmi stare meglio e io l’avevo pugnalato al cuore; rimasi immobile a guardare il suo sguardo perso e arrendevole, avrei voluto dirgli qualcosa ma avevo paura di peggiorare soltanto le cose; sentii una lacrima solcarmi il viso e gocciolare lentamente fino a squagliarsi nella mia maglietta, avrei voluto trattenerla, spingerla in fondo al mio cuore, fare finta che non me ne importasse nulla dei suoi sentimenti, convincermi di considerarlo soltanto un essere insulso e cattivo, ma più provavo a cercare il demonio che era in lui e più mi appariva l’immagine infranta di un ragazzo fragile che altro non aveva fatto che subire odio, incomprensione e astio da tutti coloro che lo circondavano.
D’un tratto decisi di non pensare, di staccare la mente ed essere me stessa solo per un attimo, non potei fare a meno di correre verso di lui che mi fissava affranto ancora seduto nel divano nella stessa posizione in cui poco prima l’avevo lasciato, mi gettai sopra le sue gambe quasi facendogli male, lo abbracciai al collo con tutta la forza che avevo, piansi dirottamente sulla sua spalla, potevo sentire la sua maglietta nera bagnarsi del sale delle mie stesse lacrime.
‘’Mi dispiace Damon’’ dissi con voce incomprensibile a causa dei singhiozzi e delle lacrime che ormai sgorgavano dai miei occhi prive di controllo.
‘’Mi dispiace di averti ferito; tu e gli altri cercate soltanto di salvarmi la vita, io non so cosa mi sia preso, per favore perdonami.’’
Damon era immobile, succube del mio stesso abbraccio, non si era mosso di un solo millimetro, era rimasto lì, quasi ibernato, quasi come morto, dallo stesso istante in cui l’avevo offeso.
Lasciai il suo abbraccio ancora piangente, lo guardai; due minuscole e lunghe lacrime abbandonarono i suoi occhi azzurri, lentamente, maledii me stessa e la mia linguaccia per tutto il male che gli avevo fatto con quelle parole.
Avvicinai le mie mani ancora tremanti al suo viso, asciugandogli le lacrime da entrambi gli occhi con i pollici. Continuai a guardarlo dritto negli occhi e gli dissi: ‘’Ti voglio bene Damon, non voglio che tu e gli altri rischiate tutto questo a causa mia, preferisco morire che vedere morire tutti voi.’’
‘’Hai ragione Elena’’ disse lui riprendendosi da quel breve attimo in cui aveva dimostrato tutta la sua debolezza e fragilità. ‘’La mia parola non valeva niente, non contava niente finchè non ho conosciuto te. Forse non sarò in grado di proteggerti, forse non ci riuscirò, ma ci proverò con tutte le mie forze, che tu ci creda o no’’.
Rimanemmo immobili due minuti l’uno di fronte all’altra, senza proferire parola, senza respirare, soltanto pensando l’uno al male che aveva fatto all’altro.

‘’Pensi che anche Katherine sia in pericolo?La leggenda dice che il vampiro del sacrificio, deve essere anch’esso la doppleanger Petrova. Ma allora perché quando era ancora umana hanno provato a ucciderla?’’
‘’Non lo so Elena, e non mi interessa minimamente del destino di quella maledetta.’’ disse lui versandosi un bicchiere di Bourbon e buttandolo giù alla goccia. ‘’Le leggende sono leggende; vanno interpretate, aspettiamo che ritorni Rose prima di dare delle conclusioni.’’

Pochi istanti dopo sentimmo il telefono squillare; era il numero di Rose, Damon rispose:
‘’Salve Damon Salvatore’’ disse una voce scandendo lentamente le parole dall’altra parte del filo.
‘’Chi sei?’’ rispose Damon invelenito. ‘’Sono un vampiro molto vecchio che hai tentato ridicolmente di uccidere qualche giorno fa, prova a indovinare!’’
‘’Elija?’’
‘’Dieci punti a tuo vantaggio…ascoltami bene; tra venti minuti voglio che porti le tue chiappe fredde e quelle di Elena Gilbert nel sotterraneo davanti alla cripta dove si trova Katerina Petrova.’’
Damon non rispose, ci fu un attimo di silenzio, così sentii Elija continuare con tono sempre più calmo: ‘’Non mi piace giocare; so dove abiti e ti troverò senza il minimo sforzo, in più hai tre motivi per venire puntuale al mio appuntamento: Rose, Stefan Salvatore e la sua amica bionda che ho trovato nel bosco a caccia di conigli. Se vuoi vederli vivi ti conviene essere puntuale.’’ Concluse Elija interrompendo la comunicazione.
‘’Devi nasconderti in un posto sicuro Elena, Rose ci ha cacciato nei guai ancora una volta, si merita davvero di morire quella stupida.’’ Mi disse Damon con la voce ancora terrorizzata da quelle parole.
‘’Damon tu non vai da nessuna parte da solo’’ dissi io urlandogli in faccia.
‘’Si, invece andrò da solo visto che appena Elija ti vedrà ti rapirà per portarti a Klaus e ucciderti.’’
‘’Mi troverà comunque prima o poi…è di Stefan e Caroline che stiamo parlando…’’ Conclusi io avviandomi verso l’uscita della casa.



**CREDITS SONG: ''Don't tell me what to do'' Pam Tillis

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Capitolo 8
*** ARE YOU STILL HAVING FUN? ***


Eccomi con un nuovo capitolo...ci saranno MOLTE NOVITA' anche qui...spero che apprezzerete...chiarimenti e ringraziamenti sta volta sono in fondo XD
Buona Lettura!



8-ARE YOU STILL HAVING FUN?

‘’Devi nasconderti da qualche parte’’ disse Damon perentorio afferrandomi per un braccio; ‘’Non ti permetterò di andare fuori a fare l’eroina e farti ammazzare’’.
‘’Ucciderà Stefan se non vado, lo farà Damon; non posso permettere che lui muoia, non avrebbe più senso nemmeno la mia vita.’’ Sussultai alle mie stesse parole, l’idea di non vedere più Stefan mi lacerava dentro, specialmente dopo la tensione che c’era stata tra di noi.
‘’Non ti faccio da balia perché mi interessa’’ continuò Damon con voce sprezzante; ‘’Sto qui a proteggerti perché è stato Stefan a chiedermelo; faccio tutto questo per mio fratello!’’.
Damon concluse quella frase con gli occhi pieni di rabbia, come se non fosse tanto quello che aveva detto a suscitargli quel furore quanto che aveva mentito a me e a se stesso dicendo in quel modo; io sapevo che Damon sarebbe morto per me, indipendentemente da Stefan e non volevo che questo succedesse.
‘’Senti Damon’’ continuai io facendolo ragionare, ‘’vi ucciderà tutti, incluso te; è troppo forte, non muore come tutti voi; non abbiamo chance di farcela’’.
‘’Ce l’abbiamo fatta a fermarlo io e Stefan da soli’’ disse Damon ‘’mi inventerò qualcosa anche questa volta.’’

Non feci in tempo a rispondergli che mi afferrò per un braccio trascinandomi per le scale che portavano alla prigione sotterranea, dove a sua volta era stato lui stesso e Stefan nel momento del bisogno. Mi chiuse dentro a chiave, mi guardò con sguardo dispiaciuto: ‘’E’ per il tuo bene Elena!Se non dovessi tornare verrà Bonnie a tirarti fuori di qui.’’ Detto ciò se ne andò lasciandomi sola in quel sotterraneo. ‘’Non puoi farmi questo!’’ Gridai io con tutto il fiato che avevo in gola; ma sapevo benissimo che là sotto nessuno poteva sentirmi.
Mi buttai per terra, nel pavimento grezzo, con la testa tra le mani e il cuore infranto; Stefan, Damon, Caroline; tutte le persone che amavo sarebbero morte, per colpa mia; la mia vita da sola non poteva contare più delle loro.
I momenti belli e brutti passati con Stefan e Damon mi passarono davanti, l’uno dopo l’altro. Ormai sapevo che non li avrei rivisti mai più. Rimasi lì a dannarmi e a maledire Damon per non avermi lasciato andare; per aver fatto di testa sua anche questa volta.
Dopo dieci minuti udii dei passi al piano di sopra; pensai che era Bonnie o che Stefan era vivo ed era venuto a prendermi, o Damon aveva cambiato idea ed era tornato a liberarmi. ‘’Qualcuno mi aiuti!!’’ urlai a squarciagola, ‘’Sono prigioniera nel sotterraneo!’’
Sentii dei passi veloci scendere le scale, attraversarle quasi come fosse vento, come solo un vampiro poteva scenderle.
‘’Ciao Elena!’’ La faccia di Elijah mi si materializzò davanti, spezzando il lucchetto che mi teneva chiusa quasi soltanto con lo sguardo.
Non pensai a nulla in quel momento; in un attimo fummo nella Cripta, dove trovai Stefan, Caroline, Damon e Rose tutti sul filo del rasoio.
Elija aveva architettato tutto quanto in modo molto teatrale; non so come avesse fatto ma aveva bloccato anche Damon in un solo istante. Tutti loro quattro erano collegati; un solo movimento di Damon e sarebbero morti tutti.
Caroline e Stefan erano legati alla vita; l’uno di spalle all’altra e pendevano in una vasca con una concentrazione di verbena tale da poter uccidere un vampiro in pochi secondi; a questa corda era collegato Damon al centro della cripta; immobile con la stessa corda attorcigliata alla sua vita; dall’altro lato di Damon collegata al medesimo filo giaceva Rose; in stato semi-inconscio con una ghigliottina in legno penzolante sulla sua testa. Un solo passo di Damon e gli altri tre vampiri sarebbero morti all’istante; in modo atroce.
‘’Non dovevi toccare lei’’ digrignò Damon tra i denti, facendo attenzione a non muoversi di mezzo millimetro, ‘’Avevi tutti noi con cui divertirti, Elena lasciala stare!’’
‘’E’ stato semplice trovarla; sei stato soggiogato, come ogni vampiro giovincello come te…ti avevo detto che era meglio per tutti se Elena fosse venuta qui con le proprie forze.’’
‘’Prendi me e lasciali liberi’’ dissi io prendendo la mano di Elija in segno di accordo.
‘’Non prendo nessuno’’ continuò lui lasciando la mia mano, ‘’Sono giorni che voglio parlare con voi e stipulare un accordo, e sono altrettanti giorni che voi provate ad uccidermi nei vostri modi ridicoli e state ore e ore a urlare come pazzi; adesso sono sicuro che starete fermi immobili ad ascoltarmi, compresa Katerina nella cripta’’. La figura esile di Katherine ormai consumata dalla fame si affacciò a quel portale maledetto, ancora tremante per la vista di Elijah.
‘’Sembra che solo Katerina abbia il buon senso di essere imapurita da me’’ scherzò Elijah ‘’Ora sono sicuro che lo sarete tutti quanti’’.
‘’Il libro che avete letto’’ continuò il vampiro, ‘’è uno dei più antichi libri banditi da Klauss; esso racchiude la entità della maledizione e senza la sua distruzione la maledizione stessa non può essere spezzata.
Per il sacrificio sono necessarie due Doppelganger Petrova; una vampira, l’altra umana, e un discendente Licans della stirpe di Petrov.’’
‘’Non esistono Licans Petrov’’ dissi io, ‘’la maledizione non sarà comunque spezzata’’.
‘’La stirpe dei Petrov, che poi è la stessa delle Petrova’’ continuò Elijah, ‘’Ha la forza del gene Licans dentro di sé; gene che non viene mai manifestato; rimane latente di generazione in generazione; fino alla nascita della nuova doppelganger Petrova umana; quando essa ritorna un discendente dei Petrov diventerà Licans e la maledizione potrà essere spezzata.’’
‘’Non può essere!’’ Gridò Katherine con la poca voce che le rimaneva; ‘’Io ero convinta che bastasse un vampiro e un Licans qualunque per spezzare la maledizione.’’
‘’Sei solo una sciocca Keterina Petrova’’ la interruppe l’ Antico scuotendo la testa, ‘’Klaus ti ha fatto credere quello che voleva; ti ha fatto scappare alla ricerca della vita eterna facendoti credere che ti avrebbe sacrificato da umana; in realtà tu hai solo fatto quello che lui voleva; diventare un vampiro. Ho provato a inseguirti, a cercarti per impedirti di fare ciò, ma grazie a Rose e al suo stupido amico non hai fatto altro che portare a termine il piano di Kalus. Che sciocca.’’
‘’Non è possibile’’ gridò Katerina in preda al panico stramazzando al suolo a causa delle sue stesse gambe che non riuscivano più a sostenerla ormai. ‘’Ho rinunciato alla mia famiglia, a mia figlia soltanto per rimanere viva…’’ Delle lunghe lacrime amare solcarono il suo volto sporco, ma si fermarono poco prima delle sue labbra; Katherine non poteva piangere.
‘’Mi sono preso cura io di tua figlia; l’ho chiamata Katie, come la figlia di Giulia. Mi chiamava zio Elijah, non ha mai saputo chi fosse sua madre.’’
‘’Come era lei?’’ disse Katherine non riuscendo più ormai a trattenere le lacrime.
‘’Una ragazza dolce e intelligente, piena di virtù e di vita, tutto il contrario di sua madre insomma!L’ho vista nascere, crescere, avere figli e morire di vecchiaia; tutte cose che avresti potuto fare tu se solo mi avessi dato ascolto.’’
‘’Perché stai facendo questo?’’ dissi a Elijah, ‘’perché non ci consegni a Klaus?’’
‘’Perchè voglio ucciderlo!’’
‘’Sta mentendo’’ lo interruppe Damon, ancora bloccato in quella posizione assurda, ‘’Vuole solo fregarti e ucciderti, non puoi fidarti di lui!’’
‘’Taci’’ urlò Elijah facendo rimbombare nelle pareti della cripta le sue parole come un eco.
‘’Giulia era mia sorella, era ciò che di più caro avessi mai avuto, io la amavo e lui l’ha uccisa senza pietà. Mi sono preso cura di Conrad, suo figlio; lei mi ha pregato di proteggere tutta la sua discendenza e Klaus pagherà per quello che ha fatto, dovessero passare millenni su millenni.’’
‘’Come farai ad ucciderlo?’’ gli chiesi io.
‘’Non è un problema tuo’’ continuò lui; ‘’Se mi darete ascolto nessuno ci rimetterà la pelle’’ disse liberando nello stesso istante i quattro prigionieri che rimasero comunque immobili dietro la morsa dell’Antico.
‘’Katerina!’’ continò lui in tono minaccioso avvicinandosi all’ingresso della cripta, ‘’Non puoi rimanere qui dentro; per Klaus sarà troppo facile trovarti; non possiamo permettere che trovi nessun ente necessario al sacrificio, poiché gli stregoni che lavorano per lui possono trovare gli altri due membri usando parte del sangue del terzo; siete tutti collegate e dovete aiutarvi a vicenda se volete vivere; sono stato chiaro?’’
Katherine annui ancora tremante.
‘’Questa è la tua ultima possibilità Katerina Petrova; alla prima sciocchezza che farai ti ucciderò senza nessuna pietà; la mia pazienza nei tuoi confronti ha oltrepassato già ogni limite possibile.’’
‘’Non può uscire’’ dissi io ‘’un incantesimo suggella un sigillo che glielo impedisce; dobbiamo chiamare Bonnie, ma non cela farà mai da sola.’’
‘’Elena’’ disse lui con un velo di compassione, ‘’La vostra strega non è nulla rispetto alla vera stregoneria…Le streghe che lavorano per me possono catalizzarsi direttamente su me stesso.’’
Rimanemmo un attimo immobili ancora non capendo come mai un uomo forte come lui ci stesse aiutando, non comprendendo ancora ciò che stava dicendo.
‘’Esci Katerina’’ proferì Elijah facendo cenno con il braccio alla vampira.
Katherine si avvicino all’uscita; incredula, convinta che sarebbe stata respinta e invece fu libera.
‘’Non una mossa falsa’’ esclamò Elijah sbattendola al muro tenendo il suo collo stretto nella sua mano. ‘’Tu sarai la copertura di Elena nelle situazioni più critiche, quindi comportati come tale!’’ concluse lui lasciando la presa e facendola stramazzare al suolo con un tonfo sordo.
‘’Tu Rose, vista la lealtà che hai avuto riportandomi il libro, comincerai a lavorare per me e sarai il mio tramite con tutti loro.’’
‘’Voi tre stupidi vampiri poppanti invece fate soltanto il possibile per proteggere Elena.’’
‘’Cosa faremo adesso?’’ gli chiesi io ancora confusa. ‘’Nulla, attenderete mie istruzioni; dobbiamo trovare il Licans Petrov!’’
Detto ciò Elijah e Rose sparirono, veloci come il vento lasciando noi cinque soli nella cripta.
‘’Maledetta!’’ Esclamò Damon prendendo in braccio Katherine che barcollava appoggiata al muro ormai quasi del tutto priva di forze. ‘’Stefan aiutami a portarla via; quanto vorrei farla fuori!’’
Stefan accorse da Damon e cominciarono a trascinare Katherine fuori dalla cripta che stava aggrappata in mezzo ai fratelli Salvatore con il braccio sinistro a penzoloni sulla spalla di Stefan e il destro su quella di Damon.
‘’Sembra di essere tornati ai vecchi tempi’’ sgignazzò Katherine con le poche forze che le rimanevano.
‘’Più che altro sembri me ai vecchi tempi!Quando ero una ubriacona e non mi tenevo in piedi!’’ Le rispose Caroline ridendo.
‘’Gli stessi tempi in cui mi nutrivo di te, usandoti come bambola gonfiabile’’ gli rispose Damon scocciato di tutta questa situazione. ‘’Ti stai ancora divertendo biondina?’’ ‘’Non credo che ci sia nulla da ridere; fino a un minuto fa pensavo che ci avesse ammazzato tutti!’’
Concluse Stefan mettendo a tacere i soliti battibecchi tra Caroline e Damon.
Continuammo in silenzio il nostro breve viaggio verso la casa dei Salvatore dove Katherine avrebbe trovato il nutrimento necessario a rimettersi in forma; ognuno assorto nei suoi pensieri e nei suoi perchè, non avevamo ancora idea di ciò che stava per succederci.



**CREDITS SONG: ''Are you still having fun'' Eagle Eye Cherry



RINGRAZIAMENTI E SPAZIO AUTORE:
Spero che anche questo cap vi sia piaciuto...come vedete Elijah (Elia per gli amici) è un grande e svolgerà un importante ruolo per quanto rigurda la questione degli Antichi...e poi la mia amata Kath è uscita e non ci lascerà più...XD
Mi raccomando COMMENTATE e fatemi sapere cosa ne pensate; i commenti sono ben accetti tutti, sia belli che brutti (ho fatto anche la rima).
A KISS88:non ho parole sei stata un tesoro a leggere tutto in una volta sola; non so come hai fatto, in ogni modo mille grazie, spero che continuerai a seguire la storia e farmi sapere che ne pensi.
A MARKOTESPOOKY: grazie mille davvero per i commenti bellissimi che lasci ai miei capitoli, spero che continuerai a leggere e commentare perchè la vostra opinione è importante :D Hai detto che ci sono molti colpi di scena...ce ne saranno ancora; promesso!!
A EHRIS: grazie mille del commento; spero che coninuerai a leggere e ti piaccia anche questo capitolo.
A GIULS: la tua ombra è always presente nel mio capitolo...sei un po' come Klaus!XD..lunga vita a Giuls!
A TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO LA MIA STORIA TRA SEGUITE, PREFERITE E RICORDATE: grazie di cuore <3

Un bacio a tutti!
-Glori-

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Capitolo 9
*** PROMISE ME YOU' LL TRY ***


Eccoci con un nuovo cap. Contiene delle scene importanti per il successivo sviluppo dei fatti e capirete perchè, è una cosa che riguarda sia il futuro di Caroline che di Elena...ma non posso spoilerarvi troppo...spero che apprezzerete...XD..chiarimenti e anticipazioni in fondo!


9-PROMISE ME YOU' LL TRY

‘’Datemi da mangiare’’ esclamò Katherine accasciata nel divano di casa Salvatore con gli occhi fissi nel vuoto; quegli occhi neri come la notte che adesso erano enormemente più grandi per lo stato di magrezza estrema in cui la centenaria vampira versava.
‘’Per me può crepare di fame!’’ sentenziò Damon guardando Stefan; Damon la odiava, né ero sicura, non un briciolo di pietà e amore era rimasto nel suo cuore per colei che per centocinquanta anni aveva amato e bramato più di ogni altra cosa al mondo.
‘’Non possiamo lasciarla in questo stato’’ aggiunsi io stanca di vedere Damon e Stefan visibilmente indecisi sul da farsi; ‘’Elija ci ha detto che deve vivere e che sarà necessaria; datele qualcosa prima che faccia del male a qualche innocente’’.
Quella donna aveva uno strano potere su di loro, riusciva a metterli l’uno contro l’altro, a comandarli, domarli, illuderli, farsi odiare e amare a suo piacimento, Katherine li teneva sempre in pugno; ecco io avrei voluto che la sua presenza non risultasse loro né piacevole né fastidiosa; avrei voluto vederli provare l’indifferenza più totale nei suoi confronti. Evidentemente i sentimenti non erano mai morti del tutto; rimaneva un che di troppo simile all’odio e al rancore; un qualcosa di troppo forte da poter essere ignorato.

Se potevo essere sicura che Damon non avesse più ceduto al fascino perverso di quella donna, la stessa cosa non potevo dire di Stefan; lui era troppo fragile, troppo legato al passato e troppo incline al perdono per non cedere nuovamente alle sue tentazioni.
‘’Vado a prenderle qualcosa io’’ disse Stefan guardando Damon che ancora lo teneva sulla difensiva.

Damon si diresse verso il suo frigo personale; digitò a memoria la combinazione sul lucchetto ed estrasse due buste dell’ospedale zero positivo; il suo gruppo preferito, lanciandone una a Caroline, che prese al volo facendogli l’occhiolino.
‘’Che ne dici se lo riscaldiamo nel microonde e celo beviamo a temperatura corporea da una bella tazza di porcellana?’’ disse Caroline a Damon comprendendo in pieno il suo piano che consisteva nel far impazzire Katherine facendole sentire l’odore del sangue caldo che dopo tutto quel tempo non aveva avuto il piacere di assaporare.
Ebbene si; Damon non apprezzava Caroline, la ignorava per la metà delle volte e l’altra metà la prendeva in giro e la sfotteva fino a farla piangere, però quando aveva in mente qualche piano diabolicamente adolescenziale per far arrabbiare qualcuno trovava in Caroline una salda alleata.
Questo era uno di quei momenti; Damon sapeva che Stefan non gli avrebbe mai dato spago nei suoi giochetti, ma con Caroline era tutta un’altra storia, lui le porgeva una mano; uno spunto per far incazzare Katherine e lei gli prendeva tutto il braccio facendola letteralmente uscire dai gangheri.
‘’A Katherine!’’ esclamarono in un cin cin di tazze ottocentesche colanti di denso sangue color corallo.
Katherine li fissava in cagnesco, bramosa, arrabbiata e con i canini in vista, incapace di muovere le gambe che ormai erano troppo deboli. La vampira si sporse dal divano, nel misero tentativo di provare a camminare, cadendo a terra sui polsi, emettendo il suono sordo delle ossa ormai ricoperte soltanto da pelle che sbattevano a terra.
Caroline e Damon la guardavano divertiti e sadici, ridevano a squarciagola nel vedere Katherine divincolarsi a terra consumata dalla fame; strusciandosi sui gomiti nel tentativo umiliante e pietoso di avvicinarsi a quelle fumanti tazze calde.
‘’Siete ridicoli’’ urlò Stefan verso Damon e Caroline con due bottiglie Ferrarelle in mano ripiene di un liquido apparentemente marrone che si confondeva con il verde della bottiglia di plastica stessa.
‘’Tieni’’ continuò lui afferrando Katherine sotto le ascelle e rimettendola nel divano in uno stato decisamente più composto. Katherine afferrò la bottiglia e iniziò a bere dall’apertura con una voracità inaudita; senza prendere fiato e in un secondo scolò il primo contenitore alla goccia.
‘’Che è questa merda?’’ esclamò fissando Stefan.
‘’E’ il mio nutrimento; è sangue di maiale!’’ le rispose Stefan paziente cercando di ignorare il risolino di Damon e Caroline alle sue spalle.
‘’Bello schifo!’’ sentenziò Katherine afferrando l’altra bottiglia dalla mano di Stefan e buttandola giù come se fosse una medicina amara dal gusto vomitevole. ‘’Non credere che dopo secoli di Brunello e Champagne alla spina mi abituerò a bere il Tavernello dal Cartone come una barbona sfigata’’ continuò fissando Stefan e buttando in terra ciò che restava delle due bottiglie. ‘’E voi due’’ continuò ma questa volta scrutando Damon e Caroline, ‘’voi due, preparatevi alla morte!’’.

‘’Vado a farmi un bagno profumato’’ esclamò la vampira stracciandosi il vestito da cocktail nero e rimanendo in lingerie davanti a tutti quanti mentre saliva le scale per andare al piano di sopra con la sua solita andatura felina e accattivante.
‘’La pazza è tornata’’ pensai io tra me e me ‘’adesso voglio vedere come faremo a tenerla a freno’’.

‘’Io e te dobbiamo parlare’’ esclamò Stefan prendendomi per un braccio e portandomi nella stanza accanto per non farsi sentire.
‘’Perché mi stai evitando come la peste?’’ mi disse Stefan visibilmente scocciato.
‘’Io ti sto evitando?’’ gli risposi agitando le mani per aria e buttando gli occhi al cielo. ‘’Tu che sparisci nel nulla senza una mezza telefonata hai il coraggio di dire che io ti sto evitando?Se non fosse stato per me saresti crepato nella cripta insieme alla tua dannatissima Katherine!’’
‘’Che cazzo c’entra Katherine?’’ mi rispose lui adirato, confermandomi che avevo premuto nuovamente quel tasto dolente.
‘’Ho visto come la guardi sai?Nonostante tutto il casino che ha fatto riesci comunque sempre a giustificarla e a coccolarla. Ti incazzi con Damon e con Caroline perché la sfottono; li ha uccisi e trasformati entrambi, cosa dovrebbero fare secondo te?Ringraziarla?’’ ‘’Elena, non sai più cosa dici’’ esclamò Stefan provando ad abbracciarmi.
‘’Basta Stefan’’ risposi io stremata e con le lacrime agli occhi, ‘’non si risolvono i problemi con un abbraccio; adesso che Katherine è di nuovo nella nostra vita, e che da lei dipende per giunta anche la mia nulla tra noi sarà più come prima; non con te che la guardi in quel modo; non con lei che continuerà a mettersi tra di noi con tutte le sue forze.’’
‘’Sai bene che amo solo te! Tu piuttosto sembri un’altra persona, non mi ami più, è così Elena?’’ mi rispose Stefan quasi supplicandomi e con le lacrime agli occhi anch’esso. ‘’Certo che ti amo! Non so cosa mi stia succedendo, sono confusa, ho paura di morire e sono successe troppe cose in questi giorni; stamattina ti ho cercato, avevo bisogno di parlarti, avevo bisgono di te, ma tu non c’eri…forse non sono l’unica ad essere cambiata!’’ risposi io allo stremo. ‘’Mi dispiace’’ esclamò Stefan ‘’Cosa volevi dirmi oggi?’’ ‘’Fattelo dire da Damon!’’ risposi io ancora trattenendo le lacrime, ‘’Lui oggi c’era per me quando avevo bisogno di qualcuno con cui parlare!’’.

Mi voltai senza guardarlo negli occhi; sapevo di averlo ferito a morte; sapevo che trafiggerlo con un paletto sarebbe stato più semplice per lui; sapevo che vederlo piangere un’altra volta mi avrebbe fatto soffrire troppo; sapevo che se mi fossi voltata un solo attimo verso di lui non sarei riuscita a lasciarlo andare, non sarei riuscita a lasciarlo per il suo bene; stare con me era troppo pericoloso, volevo proteggere tutte le persone che amavo e Stefan era troppo fragile per meritarsi un simile fardello.
La decisione è stata una delle più difficili, ma sapevo che dovevo essere io a farlo, forse me ne sarei pentita per tutta la vita, ma non mi voltai indietro, non permisi al pianto di impossessarsi di me; non finchè non entrai nella mia auto e battendo i pugni sul marchio del volante fino a sanguinare mi abbandonai al più dirotto dei miei pianti.

‘’Elena che è successo?’’ mi disse Caroline entrando in macchina e afferrando la mia mano ferita per evitare che mi facessi di nuovo male. ‘’Niente’’ dissi io asciugandomi le lacrime e facendo un sorriso tirato nella speranza che non si accorgesse di nulla. ‘’Non è solo la questione degli Antichi e del sacrificio vero Elena?Centra anche Stefan, o forse Damon…’’ continuò lei guardandomi dritta negli occhi.
‘’Non riesco più ad essere me stessa con lui…e Katherine adesso complicherà tutto!In più c’è tutto questo problema della maledizione che mi sta facendo impazzire!’’
Scoppiai nuovamente in un pianto dirotto, questa volta tra le braccia di Caroline; la stessa Caroline che pochi mesi prima al ballo dei Fondatori mi avrebbe rotto una gamba adesso era lì per me, l’unica che avesse capito come mi sentivo veramente; l’unica che aveva capito che stavo male senza cheidermelo; era cresciuta e maturata tantissimo in questo periodo, era una persona migliore e io la ammiravo per questo.
‘’Sei arrabbiata con me perché oggi sono andata a caccia con lui?Elena ti prego non pensare male; lui per me è stato come una guida in tutto questo tempo, senza Stefan non ce l’avrei mai fatta ad andare avanti e ad essere la persona che sono adesso’’ continuò Caroline con la voce rotta dalla commozione ‘’Ma nel mio affetto per lui non vi sono doppi fini, ti prego credimi!’’
‘’Davi stargli vicino!’’ le dissi io stringendo le sue mani gelide nelle mie, ‘’io non sono più in grado di fronteggiare questa situazione, sono stremata’’ continuai con un sospiro. ‘’Promettimi che farai di tutto per tenerlo lontano da Katherine e per proteggerlo dai suoi tranelli.
Lui ha bisogno di qualcuno che lo faccia essere forte e io ho troppi pensieri adesso; troppi problemi per addossarmi anche tutto questo, sto per esplodere Caroline te lo giuro!’’ conclusi sospirando.
‘’Ti prometto che non permetterò che quella sgualdrina trasformi Stefan nel suo fantoccio; lo proteggerò a spada tratta!’’ mi disse Caroline con voce squillante sorridendomi per farmi smettere di piangere ‘’Inoltre quando avrai bisogno di una spalla su cui piangere io sarò sempre qui per te, i tempi dell’ipocrisia e delle stupide gelosie sono finiti; sei mia amica e tu non mi hai abbandonato quando ho avuto bisogno di te!’’
''E' anche per Damon vero?'' continuò lei.
''Credo di si...'' risposi io incredula delle mie stesse parole con un filo di voce!
Caroline mi abbracciò nuovamente, era così forte che quasi mi faceva male, ma Caroline è fatta così; tutti i suoi sentimenti, le sue emozioni, io suoi pensieri sono esagerati all’ennesimo livello ed esterna sempre i suoi stati d’animo con abbracci, risate e pianti. E’la solita Caroline, ma più forte e meno insicura.

‘’Adesso devo andare’’ le dissi costringendola a mollare la presa… ’’Devo andare da una persona’’ continuai mettendo in moto la macchina e dirigendomi verso casa di Marion.



**Credits Song: ''PROMISE ME YOU' LL TRY'' Jennifer Lopez


RINGRAZIAMENTI: -giuls, Kiss88, Markotespooky: grazie mille per aver commentato il capitolo precedente...
Spero che continuerete a commentare e farmi sapere cosa ne pensate...non preoccupatevi scene delena arriveranno presto...prima però bisogna scavare un po' le fondamenta...XD
Spero che la scena tra Caroline ed Elena vi sia piaciuta e anche il ritorno di Katherine...e soprattutto la scena Stelena in cui discutono... XD
RECENSITE NUMEROSI, non siate timidi!grazie mille
-Glori-

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Capitolo 10
*** SAVE THE LIES ***


Salve, ecco un nuovo capitolo che ci rivelerà nuove news sulla storia; i ringraziamenti e le risposte alle vostre recensioni sta volta sono in fondo!Buona lettura!



10-SAVE THE LIES:

Continuavo a pensare sullo stato confusionale in cui versavano i miei sentimenti, le mie emozioni, le mie paure; era come se stessi rivivendo la mia vita con brevi flash nel disperato tentativo di capire cosa fosse importante e cosa non lo fosse. Guardare dentro di me era diventata una cosa ardua e difficile; non riuscivo più a capire me stessa e i miei sentimenti. Mi sentivo come se la testa e la ragione mi spingessero in una direzione mentre il cuore e il puro istinto mi spingevano da tutt’altra parte. Avrei voluto scappare lontano, avrei voluto che qualcuno mi cancellasse la memoria, che mi strappasse via i pensieri e le preoccupazioni, avrei voluto svegliarmi priva di preoccupazioni in una spiaggia del Brasile a sorseggiare frullati alla banana. Avrei voluto, ma non poteva succedere; non ora, non dopo che la mia stessa vita poteva mettere in pericolo le vite di tutti gli altri; non avrei mai potuto spengere le mie emozioni e rifugiarmi lontano da me stessa, non volevo farlo.
‘’Combatterò fino alla fine di questa storia’’ mi dissi mentre guidavo ‘’e troverò anche la pace dei miei sentimenti’’.

La casa di Marion era di nuovo di fronte a me in tutta la sua maestosità, a tratti macabra, a tratti semplicemente inesplorata.
Suonai il campanello, le mani era ancora sudate e tremanti e il mio viso sconvolto dal pianto dirotto di poco prima.
Non riuscivo a capire cosa mi portasse per la terza volta in un giorno ormai a rivedere quella donna; eppure c’era una piccola voce dentro di me che mi ripeteva che potevo fidarmi di lei e che in quella casa avrei trovato le risposte a tutte le mie domande.

‘’Ciao Elena’’ la nonna mi aprì con il suo solito sorriso rassicurante e i suoi grandi occhi azzurri.
‘’Vado un attimo in biblioteca, questa casa è stupenda!’’
le dissi fingendo un sorriso; che ormai era diventata una specialità da un po’ di mesi a questa parte.
Salii le scale veloce, senza voltarmi e mi rinchiusi in biblioteca; le stesse scartoffie della mattina erano ancora lì, nello stesso posto in cui le avevo lasciate. Continuai a frugare in mezzo a quelle vecchie raccolte di fogli ingialliti in lingua incomprensibile; frugai tra gli scatoloni e trovai interi trattati su licantropi, vampiri e ancora licantropi.
Un libro senza titolo e senza incisioni si impossessò improvvisamente della mia attenzione; lo aprii, era bianco, nessuna scritta, nessuna lettera, nessuna immagine; niente di niente. Cominciai a rigirarlo più volte tra le mie mani finchè non sentii qualcosa che suonava a vuoto all’interno di esso. Lo buttai a terra, il suono sordo fece aprire la copertina di pelle con doppio fondo; era uno di quei finti libri, antichi, un tipico nascondiglio per oggetti, di quelli che si vedevano in tv nelle fiction in costume ottocentesco.
Nel libro vi erano nascoste delle lettere; tre lettere, tutte con la stessa elegante calligrafia, tutte chiuse con sigilli di cera lacca recanti degli stemmi antichi, tutte in una lingua a me ignota.
‘’Cosa ci faceva mio nonno con quelle lettere?Perchè tutti quei libri?’’ Queste domande continuarono a tormentarmi, sentivo che c’era qualcosa di strano in quella casa, sentivo che non era un caso che mia nonna mi avesse trovato proprio adesso; sentivo che però era qualcosa di positivo; avvertivo che potevo fidarmi di quel posto e di chi lo abitava.
Presi velocemente le lettere sparse nel pavimento e le rinchiusi in borsa lanciando una occhiata furtiva alle mie spalle; di certo non volevo che Marion che mi aveva accolta nella sua casa come una figlia mi sorprendesse a rubare le sue cose e frugare nella biblioteca come una ladra; mi vergognavo già tantissimo per conto mio di quello che stavo facendo.

Scesi le scale velocemente; ero stata solo due volte in quella casa ma sentivo di conoscerne ogni recondito angolo, ogni nascondiglio, ogni segreto, ogni odore. Un odore forte invase le mie radici, lo seguii come un segugio, una pianta; ‘’Strozzalupo!’’ esclamai senza rendermi conto che stavo urlando spezzando una foglia da un vaso vicino alla cucina e inspirandola profondamente come a volerne riconoscere l’odore; subito dopo sentii un rumore di piatti cadere dalla cucina; entrai là dentro e vidi Marion in stato confusionale seduta in una sedia che mi guardava con aria sconvolta.

‘’Cosa sai dei lupi mannari?’’ le chiesi andando subito al sodo.
‘’Perché ti interessi di queste cose?’’ mi rispose lei evitando la mia domanda.
‘’Tutti a Mystic Falls sanno che certe cose esistono e nessuno capita a Mystic Falls per caso!’’ conclusi io puntando il dito verso di lei quasi a volerla accusare.
‘’Siediti’’ mi disse la nonna con lo sguardo basse e allungando una sedia verso di me.
‘’Tuo nonno è cambiato’’ continuò Marion ‘’è cambiato all’improvviso, dopo la scomparsa di Isobel era così arrabbiato che non è riuscito a darsi pace, uscì di casa in preda all’ira e al panico e guidò nella notte per dodici ore alla ricerca di una risposta; alla ricerca di Isobel.
Un colpo di sonno lo portò a un grave incidente in cui morì un’altra persona; da quel giorno non è più lo stesso; con la luna piena diventa un mostro, si chiude nello scantinato e mi prega di andare a dormire in un motel o da qualunque altra parte lontano da lui. Io non riesco a capire cosa abbia; lui cerca di controllarsi, non ha più fatto male a nessuno da quel giorno, lui è una brava persona, devi credermi, è stato solo un incidente, un maledettissimo incidente!’’
Marion si sciolse in un pianto seguito da sordi e cupi singhiozzi. ‘’Mi dispiace’’ continuò ‘’Non volevo distruggere il nostro rapporto così sul nascere; quando perdi una figlia non sei più la stessa persona, ma ora che potevamo conoscere te potevamo rinascere di nuovo; chissà cosa penserai di noi adesso!’’
‘’Non penso nulla’’ le risposi abbracciandola ‘’vivere in questa città mi ha fatto capire che tutti abbiamo dei lati oscuri e dei lati luminosi’’. In quel momento pensai a Damon; chi meglio di lui avrebbe potuto impersonificare ciò?

Marion continuava a piangere, dalle sue frasi capii che lei non sapeva nulla di Isobel, non sospettava quello che poteva essere adesso e non sarei stata io a dirglielo; era già troppo sconvolta per apprendere anche questa notizia, non potevo e non volevo sconvolgerla ulteriormente.
‘’Non dovresti sapere queste cose della vita!’’ disse Marion asciugandosi le lacrime con un fazzoletto ‘’Sei ancora troppo giovane; la tua vita dovrebbe essere serena e spensierata, come tutte le ragazze della tua età!’’
‘’Lo so’’ le dissi con un punto di amarezza ripensando ai giorni in cui la mia vita era ancora normale ‘’Purtroppo la spensieratezza mi è stata strappata via da quando i miei genitori sono morti e sono iniziate a succedere strane cose qui a Mystic Falls…’’
‘’Raccontami’’ mi disse Marion guardandomi negli occhi.
‘’Lo farò; non adesso, prima devo risolvere alcune cose’’ risposi io con gentilezza.
‘’Come vuoi tu, quando avrai bisogno io per te sarò sempre qui!’’ concluse la nonna prendendo la mia mano nella sua. In quel momento i suoi occhi si illuminarono e io sentii un forte brivido percorrermi la spina dorsale.
‘’Non sono solo i dispiaceri della vita a renderti così preoccupata vero? Hai un problema di cuore, non sei più sicura di poter amare e hai paura dei tuoi stessi sentimenti!’’ ‘’Come fai a saperlo?’’ le risposi io incredula delle sue stesse parole che così bene avevano descritto i miei sentimenti. ‘’Sei una strega?’’ le chiesi ancora incredula e sotto shock da tutte le rivelazioni di quella lunga giornata che ancora non era giunta al termine.
‘’Certo che no!’’ rispose lei quasi meravigliandosi della mia domanda. ‘’Riesco a capire se c’è qualcosa che non va nelle persone; è solo un sesto senso e funziona solo con coloro che sono puri di cuore; e tu lo sei, lo sento!’’
In quel momento iniziai a non capire più niente; ero circondata da esseri sovrannaturali che si mescolavano allegramente con le persone normali; la mia madre biologica era un vampiro, la mia migliore amica una strega, il mio nonno un licantropo e adesso mi esce fuori il sesto senso?Cominciai davvero ad essere confusa e a non capire più nulla.

Marion si alzò e aprì un cassetto e tirò fuori una scatoletta dorata, rotonda, liscia e luccicante, vi erano dei simboli incisi sopra, come marchiati a fuoco. La nonna mela porse, la aprii pensando di trovarvi dentro qualcosa, ma al suo interno vi era solo polvere, una polvere finissima e sottile trasparente sfumata d’oro; i raggi del sole potevano entrare lì dentro e fare giochi di luce con quel talco finissimo che mi stregava soltanto a guardarla; sembrava polvere d’oro, ma non lo era, era troppo più variopinta e flebile dell’oro stesso; avvicinandomi alla finestra vidi che con i raggi di luce faceva strani giochi di colore e si muoveva su se stessa come se quelle minuscole particelle fossero in continuo movimento; rimasi affascinata da quello spettacolo, come una bambina che riceve il suo primo prezioso regalo.
‘’Portala sempre con te’’ mi disse Marion avvicinandosi a me e mettendo la sua mano lieve nella mia spalla.
‘’Cosa è?’’ le risposi chiudendo di scatto il cofanetto e spezzando quel momento di pura magia che si era creato tutto intorno a me.
‘’Sun’s Powder’’ disse come se fosse la parola più naturale del mondo.
‘’Polvere di Sole?’’ risposi io incredula.
‘’Si, come il sole che risplende mostrando la vera natura di tutte le cose, la polvere ti aiuterà a trovare la giusta via e ti mostrerà cosa è giusto e cosa non lo è.’’
‘’Come si usa?’’ le risposi io interrompendola e aprendo di nuovo il cofanetto perdendomi un’altra volta nel gioco di luce delle particelle.
‘’Lo scoprirai da sola!Solo le persone dall’anima pura sapranno trovare un significato ai suoi segnali e solo le domande fatte con il cuore troveranno risposta. Ma ricordati Elena, il male e il bene non sono spesso segnati da confini netti, non è oro tutto quello che luccica e non è tutto bianco o nero, la vita è sempre grigia; il trucco sta nel distinguere le sfumature di grigio chiaro da quelle di grigio scuro.’’
La nonna si fermò vedendo che la guardavo molto interrogativa, non stavo capendo davvero più nulla e le stranezze della mia famiglia biologica mi facevano quasi paura.
‘’Agisci sempre ascoltando il cuore e non sbaglierai mai’’ concluse lei. ‘’Per chi pensa con il cuore è semplice comprendere’’.
‘’Grazie nonna!’’ le dissi stringendo il cofanetto nel palmo della mano. Era la prima volta che la chiamavo in quel modo; forse non avrei dovuto dirlo, in fondo era soltanto una sconosciuta, ma parlai con il cuore questa volta e vidi che Marion sentendosi chiamare in quel modo si commosse anch’essa.
‘’Devo andare’’ le dissi abbracciandola e dirigendomi verso l’uscita. ‘’Non ci rivedremo molto presto’’ continuai ‘’devo prima risolvere un po’ di cose.’’
‘’A presto Elena’’ disse lei salutandomi con la mano.
‘’Ricordati sempre delle mie parole’’. ‘’Lo farò’’ risposi uscendo di casa.

Non compresi subito il significato delle parole della nonna, non lo comprendo neppure adesso; ma c’è qualcosa dentro di me che mi dice che presto lo farò.
Ripensando alla nonna e al nonno Andrew che ancora non conoscevo pensai a quanto fosse stata egoista e meschina Isobel procurando a tutte le persone che la amavano questa pena. Suo padre era diventato un mostro perché disperato dalla sua perdita.
Isobel non aveva mai detto loro ciò che era adesso; i suoi genitori l’avrebbero accettata comunque, l’avrebbero amata per quello che era; invece ha preferito nascondersi e fregarsene di tutti coloro che stavano male per lei; se c’era una cosa di cui ero sicura è che io non avrei mai voluto essere come lei.

Dirigendomi verso la mia auto vidi un messaggio di Caroline nello schermo del cellulare.
‘’Devi tornare subito qui a casa dei Salvatore; Rose e Elija sono qui e devono parlarti perché hanno scoperto nuove cose.’’


**Credits Song: ‘Save the Lies’ Gabriella Cilmi.



SPAZIO AUTORE:

vi è piaciuto questo capitolo?spero di si...avete visto?Il nonno di Elena è un licans...spero che la idea della polvere di sole vi sia piaciuta; io ho pensato, ma se esiste la moonstoone può esistere anche qualcosa che ha che fare con il sole!
Con il prossimo capitolo che posterò tra pochissimo chiuderò il sogno flashback di Elena con cui risponderò a tutti gli interrogativi che sono venuti fuori quando abbiamo visto Elena partire per la Francia con Damon <3.
Vi prometto solennemente che chiuso il flashback di Elena con il prossimo capitolo le scene delena non ci lasceranno mai più...dovete avere solo un attimo di pazienza!XD
La storia non è solo una storia d'amore ma anche di avventura e di vampiri...voglio fare qualcosa che abbraccia tutti...però adesso non voglio spoilerarvi troppo, sappiate solo che a partire dalla fine del sogno flashback di elena ho in mente molte cose nuove e carine (spero) e damon e elena passeranno molto tempo insieme!
Abbiate fiducia e recensite!Per me è importante sapere cosa ne pensate per continuare a scrivere!

RINGRAZIAMENTI:
GIULS: so che siamo sulla stessa lunghezza d'onda e che noi vogliamo il delena che spacca il mondo e che quando arriva ci si strappa i capelli^^ <3 Grazie di cuore per l'appoggio continuo, come sempre te amos!<3
KISS 88: ebbene si elena ha lasciato stefan anche se crede di essere confusa dei suoi sentimenti ma presto troverà chiarezza anche in quelli e seguiremo il suo percorso interiore. Riguardo Stefan Caroline e Dawson's Creek, ti devo dire che io non ho guardato quel tf e quindi non so cosa intendi di preciso, però se intendi che Caroline prendendosi cura di Stefan starà molto tempo con lui e si avvicineranno molto ti rispondo yes, ma non posso spoilerarti; sappi solo che io fondamentalmente anche se sono delena amo stefan in sè. Con Elena non si regge, ma con una persona allegra e free come Caroline lui mostra il suo lato migliore e alla fine sappiamo che Stefan è un bravo uomo quando sta alla larga da Elena quindi così sia...Nella seconda parte della ff, quando da pov di elena ripasserò da narratore esterno darò spazio anche a stefan e a caroline e soprattutto a kath, altro personaggio che amo e che ha del potenziale assurdo nel tf. Per il delena devi attendere pochissimo e quando espoloderà non ci sarà più limite...io amo le cose sentite e sofferte quindi preparati XD, spero che apprezzerai anche questo capitolo e che non ti annoierai nel leggerlo, e come dici tu che non mi tirerai i pomodori XD
A MARGOTESPOOKY: grazie per aver recensito anche questo capitolo, le tue recensioni per me sono davvero importanti perchè sei schietta e sincera. Si io amo caroline come vampiro e il modo in cui sta crescendo e per me la sua amicizia con elena è importante. Per quanto riguarda le tue preoccupazioni su Stefan ti dico che non si rimetterà con lui...la storia è delena!
A PENN: grazie davvero di aver continuato a leggere, anche se sei un po' indietro stai tranquilla, recupera con calma!XD
EDWARDINA4EVER: grazie per le domande e interessamenti che mi hai mandato per mp...spero di aver risposto esaudientemente alla tua domanda nel messaggio; se hai altre domande non farti scrupoli e spero che commenterai anche tu qui per dirmi che ne pensi!
Grazie anche a tutti coloro che leggono in silenzio e che seguono la mia storia; spero che recensirete anche voi, ma vi ringrazio di cuore davvero comunque!
Al prossimo capitolo.
.Gloria.

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Capitolo 11
*** EVERY TIME YOU GO ***


Ecco il nuovo capitolo; spero di non avervi annoiato con questo lungo flash-back/sogno di Elena...anyway questo è il capitolo che conclude il FB e ci riporta alla situazione in cui Elena si addormenta in aereo con Damon (secondo capitolo) e dopo il delena non avrà più confini ù.ù
Adesso capirete tutti i motivi per cui sono partiti; buona lettura.



11-EVERY TIME YOU GO

La tenuta dei Salvatori pullulava di persone; tutte le persone che erano venute lì per aiutarmi, ero circondata da gente eppure mi sentivo sola; sola in una stanza affollata e non era una bella sensazione.
Vidi Elijah seduto al tavolo con accanto Rose da un lato e Bonnie dall’altro.
Bonnie; era venuta anche lei per aiutarmi, nonostante tutto l’amicizia che provava per me e il senso di protezione erano stati più forti dei suoi pregiudizi sui vampiri e sulle creature oscure; forse anche lei aveva capito che il male e il bene non erano tutti da una sola parte; adesso ero sicura che anche lei ci avrebbe aiutato e mi sarebbe stata accanto; forse non ero così sola come mi sentivo.
Elijah aveva portato degli antichi grimori a Bonnie che era tutta intenta a sfogliarli e studiarli senza mai distogliere la testa da quei fogli ingialliti.
‘’Elijah ha detto che sono l’unica strega di Mystic Falls e che la città e tu stessa avete bisogno del mio aiuto e siete in pericolo; io ti starò sempre vicina Elena’’ mi disse Bonnie distogliendo un attimo lo sguardo dal grimorio.
‘’Katerina, Elena, avvicinatevi ‘’ sentenzio Elijah facendoci cenno di sedersi di fronte a lui.
‘’Ancora non sappiamo chi è il licans Petrov prescelto’’ continuò l’anziano vampiro ‘‘tuttavia Bonnie vi mostrerà con un semplice incantesimo quanto sia necessario che i tre prescelti per il sacrificio siano uniti e pronti a combattere l’uno per l’altro se vogliono sopravvire.’’
‘’In che senso?’’ lo interruppi io, ‘’Se io muoio morirà anche Katherine?’’
‘’Nel senso che due prescelti insieme possono trovare il terzo; quindi se l’incantesimo dovesse cadere nella mani sbagliate sarebbe molto pericoloso.’’
‘’Il sangue dei due prescelti presenti unito all’elemento che rappresenta il terzo mancante hanno il potere di trovarlo’’ continuò Bonnie estrendo una ciotola di legno da sotto il tavolo e un coltello dalla lama molto affilata.
‘’Strozzalupo per trovare il prescelto Licans, Verbena per trovare la prescelta Vampira, Terra di Mystic Falls per rintracciare la Petrova umana’’.
Detto ciò Bonnie posizionò dello foglie di strozzalupo nella ciotola e portando la mano destra mia e di Katherine sopra la ciotola, estrasse la lama facendo un solco sul palmo delle nostre mani da cui uscì del sangue che bagnò l’erba magica presente nel contenitore in legno. Bonnie unì le mani mie e di Katherine stringendole tra le sue e invitandoci a chiudere gli occhi; il mio sangue era unito a quello di Katherine e stavamo avendo delle visioni comuni.
‘’Parigi, una villa antica, un uomo con degli occhiali scuri, uno scantinato!’’ Le immagini erano confuse e si susseguivano l’un l’altra come dei flash velocissimi; non avevo riconosciuto nulla delle visioni se non Parigi.
‘’La villa’’ esclamò Katherine ‘’è la reggia di Versailles, a pochi chilometri dalla capitale francese; nel suo sotterraneo è presente un uomo, ma non riconosco quel volto’’.
La visione si interruppe bruscamente quando Bonnie lasciò le nostre mani perché aveva avuto un calo di forze e il naso le sanguinava.
‘’Per ora può bastare’’ esclamò Elijah interrompendo il momento di trance; ‘’adesso sappiamo che il licans Petrov che cerchiamo si trova a Parigi, per l’esattezza a Versailles, tuttavia non mi rendo conto del perché sia lì’’.
Improvvisamente mi ricordai delle lettere che avevo trovato nascoste in casa di Marion e le estrassi fuori dalla borsa porgendole a Rose.
‘’Queste le ho trovate a casa del mio nonno biologico; nello stesso posto in cui ho trovato il libro che parla della maledizione’’.
‘’Sono in Latino’’ esclamò Rose, ‘’E’ impossibile’’, continuò rivolgendosi a Elijah, ‘’Questo è il sigillo di Erones, capostipite dei Licans; e lui che ha inviato le lettere!’’


In quel momento la porta della Villa si aprì e vidi entrare Isobel seguita da John; mi sentii avvampare; cosa volevano da me quei due adesso?Non li volevo qua, non loro, non dopo tutto quello che avevano fatto!


‘’Finalmente sei arrivata’’ gridò Katherine avvicinandosi a Isobel, ‘’perché l’hai chiamata?’’ chiesi io sulla difensiva, ‘’mi sembra già abbastanza il fatto che tu sia qui adesso, perché convocare anche lei?’’
‘’Isobel è molto brava nelle ricerche e non getterò di certo la mia vita in mano ad un branco di incompetenti’’ sentenziò Katherine lanciando una occhiata a Damon e Stefan.
‘’Jeremy mi ha promesso che mi avrebbe chiamato se tu fossi stata in pericolo e così è stato’’ continuò John rivolgendosi a me.
‘’Te ne sei andato un miliardo di volte quando avevo bisogno di te, perché sei venuto proprio adesso?’’ gli risposi io quasi urlandogli contro. ‘’Stefan ti aveva detto che io non ti volevo qui, vattene. Posso tollerare il menefreghismo di Isobel che è un vampiro senza cuore, ma tu, tu sei sempre stato mio zio; non solo non riesci a comportarti da padre ma nemmeno da zio!’’ sbottai io dirigendomi nel divano e asciugando le lacrime che si stavano affacciando ai miei occhi per non far capire che adesso stavo decisamente male.


‘’Ho letto le lettere e posso concludere che Erones ha convocato un certo Andrew Perce a Parigi, dicendogli che è in pericolo e che il consiglio dei Licans lo proteggerà, non sappiamo però cosa voglia di preciso da lui’’.
‘’Mio padre?’’ sbottò isobel, ‘’Cosa centra mio padre in tutto questo?’’
‘’Tuo padre è un Licans’’ conclusi io, ‘’e tu non l’hai mai saputo, perché troppo occupata a far credere a tutti che sei morta e a goderti la tua nuova vita da Vampiro; non hai idea del male che hai fatto ai tuoi genitori!’’ le dissi con tutto l’astio e il rancore che portavo dentro.


Elijah ci convocò di nuovo al tavolo nel tentativo di ripetere l’incantesimo precedente e farci riavere la visione dicendo che essendo anche Isobel una Petrova, anche se non la doppelganger, l’incantesimo sarebbe stato potenziato.
Ebbi le stesse identiche visioni, soltanto l’uomo con gli occhiali scuri apparve dai lineamenti più definiti rispetto alla macchia che avevo visto prima.
‘’E’ mio padre!’’ concluse isobel shockata allontanando la sua mano dalle nostre.
‘’Bene’’ concluse Elijah, ‘’Possiamo dire di aver individuato il Licans Petrov; non sappiamo le intenzioni di Erones, la storia ci insegna che è un traditore e non possiamo fidarci di lui. Dovete trovare Andrew Perce prima che lui trovi Erones.’’
Le parole di Elijah avevano quel che di macabro e profetico che mi spaventò molto; secondo la vecchia leggenda Erones aveva consegnato nelle mani di Klaus Giulia e Lucians che si erano rifugiati da lui; forse l’avrebbe fatto di nuovo; Elijah aveva ragione.
‘’Come faremo a trovarlo?’’ chiesi io.
‘’Sappiamo dove è, dovreste essere facilitati nel trovarlo!’’
‘’Dovreste?Dobbiamo essere noi a cercarlo?’’
‘’Certamente’’ sentenziò Elijah ‘’Elena andrai con Isobel a cercare Andrew; Isobel lo ha già visto e quindi lo riconoscerà!’’.
‘’Vengo anche io’’ gridarono Stefan e Damon contemporaneamente per poi guardarsi dritti negli occhi dal momento che avevano avuto la stessa idea.
‘’Io non lascio andare mia figlia in Europa con due vampiri, non mi fido!’’ continuò John rivolgendosi a Elijah. ‘’Calmatevi!’’ esclamò Elijah battendo come un tamburo le dita nel tavolo e facendo capire che si stava scocciando del fatto che tutti volevano dirgli cosa fare e io sapevo che non era il caso di far adirare Elijah.
‘’Io non vado a Parigi’’ lo interruppi temendo che potesse uccidermi definitivamente. ‘’Mia zia non mi lascerà andare e poi ci sono gli esami; è importante, il prossimo anno andremo al college e io non posso permettermi di saltare le prove intermedie, non posso!’’.


‘’Adesso basta’’ Sbottò Elijah sbattendo la mano nel tavolo di legno che si divise a metà come se fosse stato un panetto di burro.
‘’Tu e lui’’ disse rivolgendosi a Isobel e John ‘’andrete immediatamente a Parigi con il prossimo volo, non c’è un momento da perdere nelle ricerche!’’
‘’Elena’’ continuò Elijah ‘’vi raggiungerà tra due giorni con il maggiore dei fratelli Salvatore; è più sveglio e più forte e lei sarà più al sicuro!’’
‘’Ma…’’ lo interruppe Stefan ‘’Niente ma!’’ ringhiò Elijah verso di lui paonazzo in viso ‘’Tu starai a casa e ti comporterai come se fosse tutto normale!Per non attirare la attenzione di Klaus e di nessuno qua a Mystic Falls dovrà regnare la normalità, mi sono spiegato?’’


Non potei non notare Rose che faceva occhiolini e risolini verso Damon quando Elijah aveva detto che sarebbe stato lui a venire a Parigi con me; non capivo come in tutta questa situazione quei due potessero ancora scherzare e godersela in quel modo; di sicuro l’idea di affrontare un viaggio con Damon Salvatore non mi entusiasmava per nulla, non il pensiero che saremmo stati noi due da soli, non se certi tasti e interrogativi sarebbero stati toccati!


‘’Adesso lasciatemi solo con Katerina ed Elena, devo parlare con loro’’ continuò Elijah riprendendo la calma e la compostezza che lo caratterizzavano sempre. ‘’Kaherine, durante la assenza di Elena tu prenderai il suo posto, sarai lei e farai tutto ciò che fa lei, mi sono spiegato?’’
Katherine tremava ad ogni parola emessa dall’Antico; sicuramente tra i due c’era stato qualcosa in passato; qualcosa che non poteva essere sopito così facilmente se Katherine che non aveva paura di nessuno tremava come una foglia di fronte a Elijah.
‘’Io non posso vivere come lei’’ continuò Katherine, ‘’non posso andare al college e fingere di essere Elena addolorata; preferisco andare a Parigi!’’
‘’Tu starai qui, e ti terrò d’occhio, Mystic Falls è nell’occhio del ciclone e tu nei panni di Elena non dovrai destare il minimo sospetto, quindi andrai al liceo e manterrai la media elevata di Elena per non destare nessun minimo dubbio, intesi? In questi giorni Elena ti mostrerà come si svolge la sua vita e tu, Stefan, Caroline e tutta l’allegra combriccola non dovrete fare casini altrimenti sarò costretto a farvi fuori tutti quanti. Non voglio spargimenti di sangue Katerina, non voglio che lasci alcuna traccia, non voglio che nessuno sospetti che sei un vampiro. Vivrai a casa di Elena e ti comporterai come tale, telo ripeto per l’ultima volta, sono stato chiaro?’’ ‘’Non posso affidare i miei risultati scolastici a Katherine, ne va del mio futuro!’’ dissi io.
‘’Non posso affidare la missione a Parigi a Katerina, ne va della tua vita’’ rispose lui. ‘’Rilassati Elena, Katherine sarà una grande studentessa se non vuole finire a marcire di nuovo in quella cripta e Rose la aiuterà visto che è molto colta.’’ Concluse Elijah.
‘’Ricordati che sono sempre dietro l’angolo’’ aggiunse l’anziano vampiro con una risata malefica afferrando con veemenza il braccio di Katherine come per farle capire chi era il più vecchio e il più forte tra i due.


Non fu facile nei due giorni seguenti convivere con Katherine e spiegarle come ci si comporta da esseri umani, non credo che metterà in atto nessun buono proposito, sono preoccupata da ciò che farà nella mia casa e alle persone a me care; ma Elijah aveva deciso così e nessuno di noi aveva la forza necessaria per andare contro un suo ordine.

***Fine Sogno Flash-back di Elena***



‘’Forza Elena svegliati’’ esclamò Damon scuotendo il braccio della ragazza ancora stordita dal sonno ‘’Siamo arrivati a Parigi; stiamo atterrando!’’



***CREDITS SONG: ‘’Every time you go’’ EllieGoulding.


SPAZIO AUTORE:
Come ho detto prima questo cap chiude il flash back; dal prossimo capitolo seguiremo parallelamente gli avvenimenti di Mystic Falls e quelli di Parigi e Versailles; ci saranno molti sconvolgimenti e ne vedremo delle belle!XD
RISPOSTE ALLE VOSTRE RECENSIONI:
a KISS88:Sono contenta che leggi sempre con molto entusiasmo Sara, non so come farei se non leggessi tu!
Eh già, le lettere erano un punto fondamentale e finalmente con questo capitolo finale sono riuscita a mettere tutte le premesse per la seconda parte della storia che inizierà dal prossimo capitolo!Spero di non averti annoiato troppo...ti prometto che le scene delena d'ora in poi saranno moltissime...XD
a MARGOTESPOOKY: sono davvero troppo contenta che coninui a leggere, come sempre le tue recensioni sono davvero sincere e coincise, grazie davvero.
Il nonno di Elena presto lo conoscerai, vedrai sarà un bel tipo e anche la polvere di sole tornerà utile ad Elena ad un certo punto della storia!Riguardo Isobel lei sarà la solita stronza ma lo sappiamo tutti che in fondo in fondo di Elena qualcosa le importa!
a FRA3: dalla tua recensione ho capito che tu hai davvero colto l'essenza del capitolo che volevo cogliere io...tu mi segui già da un po' e il tuo appoggio per me è molto molto importante...grazie mille per la fiducia fra!
come sempre grazie a tutti coloro che leggono e mi raccomando se potete RECENSITE, per me è sempre un paicere leggere le vostre recensioni.
Al prossimo capitolo (che arriverà moooolto presto)
.Glo.

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Capitolo 12
*** I DON'T WANT TO MISS A THING ***


Eccomi sono tornata!!!Da adesso reggetevi forte perchè comincia ufficialmente la seconda parte della ff. Sappiate che si svolge parallelamente a Parigi/Versailles e Mystic Falls. Per ringraziamenti, risposte e chiarimenti dopo la storia. Buona lettura e RECENSITE!!



12- I Don’t Want To Miss A Thing

I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you’re far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure



Le luci sfavillanti della vita parigina abbagliarono gli occhi di Elena e Damon che stavano osservando le immagini della città viste dall’alto diventare sempre più grandi man mano che l’aereo si avvicinava a terra per atterrare.
‘’E’ bellissimo!’’ esclamò Elena!
‘’Dormire tutte queste ore appoggiata alla mia spalla?Lo sapevo, sai com’è, melo dicono tutte!’’ rispose Damon canzonandola.
‘’Non ho dormito appoggiata a te!’’ continuò Elena dandogli un pugno nel braccio.

‘’In quale Hotel siamo?’’ chiese Elena a Damon che aveva tutti i documenti di viaggio.
‘’Siamo vicino alla zona del Mouline Rouge, almeno potrò divertirmi ogni tanto, invece che stare costantemente attaccato al tuo culo per salvarti la pelle!L’Hotel è un 5 stelle ultra lusso’’ rispose Damon indicando lo sfavillante edificio con l’indice!
‘’Bene’’ disse Elena, ‘’Per quanto riguarda il Mouline Rouge vai pure quando vuoi, ma sappi che se mentre fai il cretino mi succede qualcosa Elijah ti ucciderà, a te la scelta!’’
‘’Dai rilassati Elena, non fare la finta gelosa, non andrò al Mouline Rouge!’’ disse Damon canzonandola.
‘’Oh, io spero vivamente che ci andrai almeno potrò stare un po’ in pace e al riparo dalle tue stupide battute e dalla tua insolenza!’’ concluse Elena con voce fredda e tagliente.
‘’Benvenuti’’ esclamò il portiere invitando i facchini a prendere le loro valige e sistemarle nell’ascensore, ‘’La vostra Camera, è la Suite Royale, la più bella di tutto l’Hotel; la preferita dalle coppie che ogni anno in questo periodo visitano la città dell’amore!’’
‘’Non siamo una coppia’’ rispose Elena visibilmente scocciata, ‘’In effetti avrei intenzione di richiedere due singole se è possibile…’’
‘’Mi spiace’’ rispose il portiere con voce desolata, ‘’l’Hotel è pienissimo, questo è il periodo delle coppie e Parigi pullula di innamorati, la Suite Royale è l’ultima camera disponibile, ma insisto nel dirle che è talmente grande e bella che sono sicuro che riusciate tranquillamente a trovare i vostri spazi personali all’interno di essa!’’
‘’Non si preoccupi Monsieur’’ rispose Damon, ‘’sono sicuro che la mia dama quando vedrà la suite che le ho riservato smetterà di essere così reticente nei miei confronti!’’ continuò Damon strattonando Elena verso l’ascensore che li conduceva all’ultimo piano del palazzo.
‘’Non fare la solita stupida con istinti suicidi!’’ disse Damon stringendole un braccio e costringendola a guardarlo dritto negli occhi, che da scherzosi e canzonatori si erano fatti severi e imperativi. ‘’Ti starò attaccato al culo di continuo, non sei nelle condizioni di stare da sola; come vedi gli Hotel sono campo neutro, anche io che sono un vampiro posso entrare senza invito e tu non sei al sicuro in nessun posto del mondo, sono stato chiaro?’’ concluse lasciandole il polso con uno strattone che la costrinse a massaggiarsi la mano in silenzio che ancora arrossata riportava le impronte della violenta stretta di Damon.
I due aprirono la porta della Suite e davanti a loro si presentò la meraviglia delle meraviglie, un lusso e una sontuosità che non avevano mai visto, un ambiente ricco ma senza strafare, l’arredamento era antico e ricercato e la stanza si apriva su un enorme salone con tende drappeggiate e divani dorati, il tutto contornato da quadri e specchi antichi; Elena si guardò intorno con gli occhi sfavillanti, le sembrava di essere in un sogno. Si avvicinò alla finestra, la aprii e assaporò l’aria gelida di Parigi, le luci sfavillanti e il panorama mozzafiato che si apriva sontuosamente sotto i suoi occhi; per un attimo si dimenticò di tutti i suoi problemi e dei pericoli e assaporò quel momento in tutta la sua pienezza.
Damon la osservava attentamente ma senza farlo notare, lui riusciva a capire ogni suo stato d’animo e sentimento e vederla felice e commossa anche solo per un attimo per lui contava più di ogni altra cosa.
Elena chiuse la finestra e quasi come una bambina emozionata nella notte di Natale si precipitò nella stanza adiacente trovando di fronte a lei una camera da letto enorme e maestosa con un letto soffice e le coperte candide, si tuffò nel letto abbracciando i cuscini e saltellando su se stessa.
‘’Vieni a vedere che c’è di qua!’’ esclamò Damon; Elena si alzò dal letto e si precipitò quasi correndo nella direzione indicata dalla voce di Damon.
Davanti a i loro occhi si apriva una sala azzurra e oro, con una piscina interna riscaldata di forma ovale, accogliente e calda, Elena poteva avvertire il calore del vapore che fuoriusciva dall’acqua, si inginocchiò davanti ad essa e la toccò con la punta delle dita. ‘’E’ calda’’ esclamò sporgendosi verso il bordo!
‘’Lo so’’ disse Damon avvicinandosi come un fulmine e scaraventandola in piscina con un colpo nel sedere e tuffandosi subito dietro di lei!
‘’Damon cosa hai fatto!’’ esclamò Elena tossendo perché aveva bevuto e iniziando a schizzarlo con l’acqua con fare scocciato e stizzito.
‘’Questi sono gli unici vestititi decenti che ho, come farò adesso? Bonnie mi avrà messo della roba assurda in valigia, sei morto!’’ esclamò cominciando a tirargli l’acqua anche con i piedi!
‘’Li compreremo nuovi’’ esclamò Damon balzando fuori dalla piscina e togliendosi la camicia e i pantaloni ormai inzuppati rimanendo in solo attimo con soltanto gli slip neri addosso.
Elena si mise le mani davanti agli occhi girandosi di spalle, imbarazzatissima dalla vista di Damon seminudo; il suo corpo era così bello, scolpito e perfetto che lei non poté fare a meno di sentirsi turbata e imbarazzata!
‘’Allora, sei contenta?’’ le chiese Damon sorridendo tuffandosi e materializzandosi di nuovo di fronte a lei che ancora aveva le mani davanti agli occhi!
‘’Dai togli le mani!’’ continuò Damon prendendo le mani di Elena tra le sue e guardandola negli occhi. Damon era bellissimo con i capelli bagnati e scompigliati nella fronte che facevano risaltare ancora di più i suoi enormi occhi azzurri, per non parlare della bocca inumidita dall’acqua che mostrava quei denti bianchi e perfetti.
‘’Grazie di tutto!’’ gli sussurrò Elena sorridendogli e abbracciandolo in segno di gratitudine subito dopo ‘’Per un attimo sei riuscito a farmi dimenticare tutti i problemi’’ continuò lei sciogliendo quell’abbraccio che durò un solo secondo ma che le sembrò essere una eternità. ‘’Vado a farmi la doccia e a mettermi degli abiti asciutti; domani sarà una lunga e dura giornata!’’ Concluse Elena cercando di nascondere l’imbarazzo che quell’abbraccio istintivo le aveva provocato, quasi come per voler soffocare il sussulto che aveva sentito sotto la sua stessa pelle.
Damon la osservò immobile dall’acqua mentre si allontanava dalla piscina con i vestiti inzuppati che le cingevano il corpo, non voleva molto da lei, le aveva detto addio nel momento stesso in cui le aveva dichiarato il suo amore per poi farglielo dimenticare, tuttavia voleva che lei sapesse che poteva contare su di lui, che lui per lei ci sarebbe stato in ogni momento; disinteressatamente.
Damon era rassegnato al fatto che non avrebbe mai dovuto amarla ma non riusciva ad accettare il fatto di non poter essere suo amico; un semplice abbraccio, un segno di affetto era tutto ciò che voleva da lei; gli sarebbe bastato, Damon sapeva che ogni secondo passato con lei era unico e prezioso, non si sarebbe perso nemmeno un momento, non un istante; un abbraccio di Elena era tutto ciò che voleva, era una frazione di secondo, era un gesto spontaneo, quasi insignificante ma che per lui era importante.
Quel semplice gesto grazie a cui Damon per un attimo si era sentito un bambino, per un attimo si era sentito felice, per un attimo si era sentito umano, per un attimo si era sentito vivo.

I don’t wanna miss one smile
I don’t wanna miss one kiss
I just wanna be with you
Right here with you just like this
I just wanna hold you close
Feel your heart so close to mine
And just stay here in this moment for all the rest of time Baby, baby





‘’Questa è la tua stanza Katherine!’’ le disse Jeremy accompagnandola in camera di Elena.
‘’Non posso stare in questo posto’’ sbuffò lei, tutta la mia roba è nel motel della signora Flowers, non starò qui in questa stanzetta da bambina mocciosa a fare la parte della finta Elena addolorata!’’
‘’Qui c’è tutto quello che ti serve; vestiti, libri, materiale per la scuola e un minifrigo con del sangue in busta nascosto dentro l’armadio. Ti chiedo solo una cosa: lascia in pace zia Jenna, lei è l’unica che non sa nulla di questa situazione’’
‘’Cosa dovrebbe importarmi di quella babbea di vostra zia?’’ rispose Katherine sbuffando e guardandosi intorno schifata.
‘’Non mi interessa cosa ti importa’’ continuò lui, ‘’so che per te è impossibile essere gentile ma sforzati di farlo, almeno con zia Jenna; buonanotte!’’ concluse Jeremy chiudendo la porta della camera di sua sorella alle sue spalle e lasciando Katherine sola nella camera di Elena.
‘’Buonanotte un corno!’’ disse Katherine tra sé e sé, ‘’Ora ci sta bene un po’ di caccia’’ continuò ridendo da sola e leccandosi i canini mentre apriva la finestra di camera per balzarne fuori come un fulmine, tuttavia appena fu nel ciglio del davanzale una figura scura e minacciosa la costrinse a indietreggiare e sussultare; Elijah.
‘’Katerina, ti vedo!’’ esclamò lui scandendo ogni singola sillaba nel solito modo di parlare pacato e lento che lo caratterizzava. ‘’Ricordati di non fare sciocchezze, è la tua ultima possibilità’’ concluse l’antico svanendo nel nulla in un attimo nello stesso modo in cui era arrivato! ‘’Maledetta Mystic Falls e tutti i suoi stupidi abitanti!’’ sbottò aprendo di scatto l’armadio e trovando il frigorifero con le buste di sangue dentro.
Katherine si lanciò nel letto con una busta tra le mani iniziando a trangugiare il liquido rosso in modo vorace, quasi per calmarsi della furia che la stava per devastare.
Subito si trovò accanto l’orsetto di Elena e afferrandolo tra le mani lo osservò dicendo infuriata ‘’Che cazzo hai da guardare tu?’’ e lo scaraventò sulla scrivania che nell’impatto portò a terra tutti i fogli con gli appunti scolastici di Elena mescolandoli l’uno con l’altro.
‘’Perfetto’’ esclamò infuriata alzandosi dal letto e afferrando quei fogli nel tentativo inutile di dar loro un ordine. ‘’Fanculo la scuola di quella gatta morta!Chissene frega!’’ continuò a sbraitare accartocciando i fogli e lanciandoli nello stesso punto in cui era volato l’orsacchiotto.




‘’Si può?’’ esclamò Caroline di fronte alla maestosa porta della tenuta Salvatore.
‘’Entra!’’ urlò Stefan dal divano senza distogliere il suo sguardo fisso dal fuoco che scoppiettava di fronte a lui.
‘’Elena mi ha scritto che è arrivata e che è tutto ok!’’ disse Caroline per rompere il ghiaccio.
‘’Bene…’’ rispose Stefan a monosillabi quasi come un automa senza voltarsi nemmeno un istante verso colei che gli aveva rivolto parola.
‘’Sei in pena per Elena?’’ chiese Caroline sedendosi dietro di lui e appoggiando lievemente la sua mano nella spalla del vampiro.
‘’Anche…’’ rispose Stefan sempre meno voglioso di affrontare quell’argomento.
‘’Sai che con me puoi parlare’’ disse Caroline ma questa volta materializzandosi tra lui e il fuoco in modo da costringerlo a guardarla finalmente in faccia.
‘’Non oggi, è stata una giornata difficile, magari domani’’ le disse lui accarezzandole lievemente la guancia, quasi a volerla rassicurare che nonostante quello che poteva sembrare in realtà andava tutto bene.
La pelle di Caroline era fredda, ma allo stesso tempo soffice come una piuma e i suoi occhi azzurri contornati da boccoli biondi gliela fecero apparire quasi come un angelo caduto dal cielo per prendersi cura di lui in quel momento di profondo sconforto e debolezza. Era come se tutto nella sua vita stesse andando a rotoli; il rapporto con Elena che non funzionava, la sua partenza con Damon, la paura che venisse uccisa, Katherine che adesso viveva nella sua casa fingendo di essere lei e che con il suo viso gliela ricordava continuamente. Tutto ciò era duro e penoso per lui, tutto tranne Caroline. Lei lo guardò come se avesse capito in un solo istante tutti i suoi pensieri e si limitò a sorridergli con il suo solito fare spensierato e spontaneo che la rendeva unica, l’unica che in quel momento potesse aiutarlo a stare meglio.
‘’Quando avrai voglia di parlare ricordati che io per te ci sarò ok?’’ esclamò Caroline con la sua solita voce squillante che echeggiò in tutta la stanza, ‘’E bevi qual cosina che mi sembri un po’ troppo rinseccolito ultimamente!Insomma a noi donne piace l’uomo un po’ massiccio, capito stecchino?’’ continuò lei canzonandolo per cercare di farlo ridere nel modo in cui solo Caroline con le sue battute spontanee e a volte prive di senso riusciva a fare.
‘’Ti passo a prendere domani alle 7.30 per andare a scuola, così facciamo in tempo a fare una bella colazione al bosco prima di entrare a lezione!’’ rispose lui ridendo alla battuta di prima e ammettendo finalmente che Caroline era riuscita a rubargli almeno un sorriso in quella lunga ed angosciante giornata.




‘’Elena è sola con Damon in hotel!Ti rendi conto? Nostra figlia abbandonata a se stessa con quel vampiro infame!’’ esclamò John Gilbert agitando le mani in aria rivolgendosi verso Isobel.
‘’Rilassati’’ continuò lei senza distogliersi dallo spogliarellista parigino che aveva ammaliato per nutrirsi di lui ogni qual volta avesse voluto senza durare fatica per trovare altre prede. ‘’Quel vampiro morirebbe prima di far uccidere tua figlia. E poi prima di coinvolgerla in questa situazione dobbiamo trovare Andrew prima che sia troppo tardi, non abbiamo ancora la minima traccia di lui e non possiamo perdere tempo ad accudire Elena che è già in una botte di ferro.’’ Concluse Isobel addentando il ragazzo nella spalla un’ultima volta prima di coricarsi.
Nella sua mente echeggiavano i ricordi della sua infanzia, di suo padre e sua madre che la portavano al mare, che la cullavano mentre piangeva; rivide la sua vita in un flash e provò a capire quanto male potevano stare adesso le uniche persone che forse l’avessero mai amata; lei che non voleva ammettere che la sua ossessione per i vampiri l’aveva portata ad essere tutto ciò che non avrebbe mai voluto, lei che sapendo che sua madre era in città l’aveva spiata dalla finestra per vedere come fosse invecchiata e quanto ancora fosse la dolce ma forte donna che aveva lasciato ormai anni e anni fa; il tutto senza avere il coraggio di farsi avanti, senza trovare le parole per dirle ‘mi dispiace’.



**CREDITS SONG: Aerosmith


SPIEGAZIONI:
Come avete visto adesso ci saranno due filoni paralleli che si svolgono e cercherò di trattare tutti i personaggi....per chi conosce le mie follie posso dire che la piscina dell'Hotel sarà una specie di Tinello, nel futuro XDXD...la mia mente malata non muore mai!XD
Sappiate che ho grandi progetti anche per Katherine e che non farà troppo la brava bambina, perchè Kath è Kath e io la amo per quello che è...anche Jeremy darà del suo e gli altri personaggi e anche se sono tentata di spoilerare non lo farò...XDXD
RINGRAZIAMENTI E RISPOSTE:
-KISS88: Grazie sempre per i tuoi commenti che sono dolci e puntigliosi allo stesso tempo, per me sono molto importanti. Hai detto che ami Elia...beh anche io lo amo...vedrai che nei prox capitoli lui ci sarà anche di più e poi Elia è lì che veglia sui nostri eroi <3
Spero che hai gradito le scene delena di questo cap e anche quelle degli altri personaggi.
-MARGOTESPOOKY: grazie davvero per tutte le tue recensioni e le tue domande sincerissime...ho già risposto alle domande sull'ultimo capitolo, spero che adesso le cose ti sembrino più chiare e che commenterai anche questo nuovo capitolo.
-FRA3:Grazie mille, tu mi segui da tanto e non so come farei senza il tuo appoggio...finalmente la seconda parte è arrivata, spero che per ora apprezzerai...nei prossimi capitoli ci sarà anche molta più katherine che in questo e Eliah farà il boss come sempre (lo amo LOL)
-GIULS:che te ne pare?hai visto?Ho messo anche la canzoncina strappalacrime...a Parigi c'è una specie di tinello...nel futuro forse servirà a qualcosa LOL ahaha...XDXD (la follia si espande sempre di più)
-PENN: sono contenta che ti sei rimessa in pari...spero che la storia cntinuerà a piacerti e che continuerai a commentare.
Grazie anche a chi legge in silenzio e a chi ha inserito la mia ff tra preferite, seguite e ricordate...grazie di cuore a tutti...
Se volete fare domande, chiedere chiarimenti o semplicemente fare recensioni ne sono felice!

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Capitolo 13
*** SHE'S NOT ME ***


13-She's not me.


‘’Buonanotte Damon’’ disse Elena con addosso un pigiama scompagnato con pantaloni rossi e felpina blu.
‘’Wow’’ scherzò Damon ‘’E’ la moda alla Bonnie…’’
‘’Già’’ disse lei quasi arrossendo sentendosi ridicola di fronte al vampiro che invece era così bello e tremendamente perfetto.
‘’Allora andiamo a dormire!’’disse Damon entrando dirigendosi verso la camera.
‘’Dove credi di andare?’’ le chiese Elena mettendosi sotto l’arco della porta in modo da impedirgli il passaggio. ‘’Tu dormirai in salotto!’’ sentenziò lei lanciandogli una coperta e chiudendogli la porta in faccia.
‘’Come non detto!’’ urlò Damon dall’altra parte della porta sentendosi un idiota a pensare che avrebbe potuto dormire in un letto normale invece che sul divano come un barbone. Si tolse il pigiama che aveva messo soltanto per rispetto di Elena e avvolgendosi nella coperta blu, del colore dei suoi occhi si distese raggomitolato nel grande divano.

Passarono poche ore e Damon non riusciva a dormire, un po’ per l’agitazione di quello che aveva provato poco prima nella piscina, un po’ per i sensi di colpa per i suoi stessi sentimenti verso colei che era amata anche da suo fratello, un po’ per il pericolo di ciò che poteva accadere in questa avventura fuori da Mystic Falls.
‘’Nooo!!!’’ gridò Elena nel sonno emettendo un rumore roco e cupo seguito da un immediato sussulto di Damon che senza battere ciglio si precipitò nella stanza da letto preoccupato del fatto che potesse succederle qualcosa. In realtà Elena stava sognando, aveva la fronte sudata e si agitava tra le coperte come se stesse lottando contro qualcosa o qualcuno. Damon le si avvicinò in fretta, prendendola per i polsi e dandole uno schiaffetto per svegliarla. ‘’Calmati Elena, è soltanto un sogno!’’ continuò lui.
Elena si svegliò in subbuglio toccandosi la fronte calda con le mani ancora tremanti, erano passate poche ore da quando aveva visto Damon seminudo nella piscina poco prima; questa era la seconda volta.
‘’Damon sei tu!’’ esclamò Elena ancora in preda al panico. ‘’Si sono io, calmati, va tutto bene!E’ soltanto un sogno!’’ continuava a ripeterle.
‘’Jenna, Jenna’’ continuò Elena con voce tremante, ‘’Era così reale; Jenna era a terra poco lontano da casa in una pozza di sangue e subito dopo ho visto Katherine!’’ concluse Elena toccandosi nuovamente la fronte nel tentativo di auto convincersi che ciò che aveva visto era effettivamente frutto della sua mente.
‘’Va tutto bene’’ continuò Damon prendendole il viso tra le mani.
‘’Non saremmo mai dovuti partire Damon’’ continuò Elena ancora in preda al panico, ‘’non dovevo lasciare che Katherine prendesse il mio posto, è colpa mia Damon!Tutte le persone a me care sono coinvolte, è solo colpa mia se sta succedendo tutto questo!’’
‘’Ascoltami Elena’’ continuò Damon alzando la voce perché Elena non riusciva più a calmarsi, ‘’Katherine non toccherà nessuno, ha troppo timore di Elijah per farlo, anche la sua vita è coinvolta; cerca di stare tranquilla!’’
‘’Non posso’’ continuò Elena alzandosi dal letto e girando su se stessa nella stanza, ‘’Devo tornare a Mystic Falls, lei non può stare in casa mia, è troppo pericoloso, come ho potuto partire!’’
‘’Dobbiamo trovare tuo nonno, andrà tutto bene Elena, adesso chiamo Stefan e gli dico di andare a controllare e tenere d’occhio Katherine, ok?Ti fidi di Stefan?’’ continuò Damon nella speranza che Elena si calmasse e le desse finalmente ascolto.
‘’Ok Damon, chiamalo tu però, io non cela faccio’’ concluse Elena sedendosi sul soffice letto e fissando il vuoto di fronte a lei.
‘’Vuoi parlare di Stefan?Caroline mi ha detto che avete avuto dei problemi…’’ le disse Damon sedendosi accanto a lei.
‘’Io non credo sia una buona idea parlarne con te Damon’’ gli rispose Elena senza guardarlo in faccia.
‘’Una volta noi due eravamo amici, ricordo ancora quando mi hai detto che avevo perso la tua amicizia per sempre, io so che non è così; io so che puoi ancora perdonarmi per quello che ho fatto.’’ Disse Damon con voce calma mentre in realtà il suo cuore era in subbuglio, Damon temeva che Elena gli dicesse di nuovo che aveva perso la sua amicizia e la sua fiducia per sempre, sapeva che per lui sarebbe stato meglio un paletto nel cuore piuttosto che sentire di nuovo quelle parole.
‘’Ho capito che ti avrei perdonato quando sei venuto a salvarmi dopo che Rose mi aveva rapito; ho capito che in realtà tu per me ci sei sempre stato!Amici?’’ le disse Elena facendo finalmente un sorriso e porgendogli la mano in segno di un patto.
Damon prese la sua mano e le disse: ‘’Sapevo che prima o poi ti avrei ritrovata, non ti pentirai mai più di questo telo prometto!’’ concluse lui, afferrando la mano di Elena e sigillando finalmente il l’accordo.
‘’Vado a chiamare Stefan’’ continuò il vampiro allontanandosi dalla stanza.
Damon sapeva che Elena e Stefan non stavano più insieme e nonostante tutto non voleva approfittarne, Stefan era suo fratello e nel bene e nel male erano sempre stati loro due; uniti per l’eternità, si erano ritrovati da poco, si erano promessi che Elena li avrebbe tenuti uniti, sarebbe stata ciò che li avrebbe fatti amare l’un l’altro; lei non era Katherine.
Damon sapeva di non essere l’uomo ideale per Elena, ma forse non lo era nemmeno Stefan; entrambi erano due creature diaboliche, unite nella loro dannazione eterna dal patto di sangue del primo omicidio che li aveva portati ad essere quello che ora erano; vampiri.
Elena si sarebbe meritata molto più di tutto questo, un giorno forse si sarebbe dimenticata di entrambi, un giorno forse avrebbe avuto un vero uomo al suo fianco, avrebbe avuto dei bambini e sarebbe invecchiata accanto alle persone che amava, e allora cosa sarebbe rimasto a Damon e a suo fratello?Sarebbero stati solo loro due per sempre, nel bene e nel male Stefan sarebbe stato sempre suo fratello, sempre l’unico pronto ad aiutarlo.
Elena doveva semplicemente essere protetta e vivere la vita che nessuno dei due avrebbe mai potuto darle; questi erano i pensieri di Damon mentre diceva a Stefan delle paure di Elena convincendolo il giorno seguente a parlare con Katherine per tranquillizzarla.

‘’Adesso torna a dormire’’ disse Damon finita la telefonata e accertatosi che in casa Gilbert la situazione era ancora stabile.
‘’Ok, ci proverò’’ rispose Elena avvolgendosi tra le calde coperte bianche.
‘’Non è sicuro che io dorma in salotto’’ continuò Damon adagiandosi nel tappeto ai piedi del letto.







‘’Come mai così mattiniera?’’ chiese lo sceriffo Forbes osservando la figlia che alle sette del mattino era già in bagno a truccarsi per andare a scuola.
‘’Vado a fare colazione con Stefan prima della scuola!’’ rispose Caroline.
‘’Stefan Salvatore?’’ continuò interrogativa sua madre aggrottando la fronte.
‘’Si mamma, proprio lui…’’ continuò Caroline prelevando un cotton fiock dal cassetto per ripulire le sbavature del mascara sotto gli occhi.
‘’Cosa ne pensa Matt di queste colazioni con Stefan?’’ continuò la madre con tono curioso.
‘’Io e Matt abbiamo discusso mamma, cioè sono troppo diversa da lui, l’ho fatto per il suo bene!’’ ‘’Bah, non so davvero come comportarmi con una figlia adolescente’’ continuò sua madre mettendosi le mani tra i capelli.
‘’Lo so mamma, non sforzarti, è troppo complicato; da quando in qua ti interessi alle mie compagnie?E comunque Stefan è solo un amico!’’
‘’Lo spero bene visto che è il ragazzo di Elena’’ urlò sua madre dalla cucina ‘’Ti serve l’auto Care?’’
‘’No mamma, mi accompagna Stefan a scuola!’’ rispose Caroline con tono scocciato alle domandi troppo pressanti della madre.
Mentre Caroline stava dando l’ultimo colpo di lucidalabbra sentì il telefono squillare e sussultando sbaffò nuovamente il trucco. Aprii il messaggio: ‘’Colazione rimandata, devo parlare urgentemente con Katherine; ci vediamo in classe, Stefan.’’
‘’Perfetto’’ sbraitò Caroline lanciando il suo i-phone nuovo di zecca a terra e osservando il lucidalabbra fucsia ben in vista sui denti. ‘’Colazione rimandata per colpa di quella stronza e viaggio a scuola a piedi!’’




‘’Ciao Stefan’’ esclamò Katherine alzandosi con fare felino dal letto con addosso soltanto la sua lingerie nera sexy dirigendosi verso il vampiro che era entrato in camera sua ‘’A cosa devo la tua visita mattiniera?’’ continuò Katherine sfiorando con la punta delle dita le labbra del vampiro che era rimasto immobile a fissarla.
‘’Sono semplicemente passato a controllare che non avessi fatto danni e a dirti di non fare cazzate!’’ rispose finalmente Stefan allontanando le mani di Katherine dalle sua bocca.
‘’A che gioco vuoi giocare?’’ esclamò Katherine ridendo a squarciagola ‘’Vuoi che faccio finta di essere la tua fidanzatina Elena?’’ continuò lei canzonandolo e abbassandosi una spallina del reggiseno lentamente e in modo molto provocante.
‘’Io e Elena ci siamo presi una pausa, e visto che adesso tecnicamente tu sei lei penso che non poteva esserci una soluzione migliore’’ concluse lui uscendo dalla stanza e sbattendo la porta infastidito dalle continue tentazioni della sua ex psicopatica.
‘’Credo che lo pensi anche Damon da Parigi’’ continuò a urlare lei dalla camera osservandosi alla specchio estremamente soddisfatta di se stessa.
La soddisfazione di Katherine tuttavia venne presto meno quando si ricordò che avrebbe dovuto andare a scuola e fare la piccola innocente Elena Gilbert.
‘’E se fingessi un attacco di febbre?’’ disse tra sé e sé guardandosi allo specchio.
Katherine aprii l’armadio di Elena e cominciò a sbirciare lentamente i vestiti della ragazza appesi nelle grucce e le scarpe sportive nelle loro scatole.
‘’Che orrore!’’ esclamò tra sé e sé vedendo quei vestiti così adolescenziali, ‘’qui ci vuole un rinnovamento!’’ continuò mentre digitava il numero del Motel della signora Flowers.
‘’Per favore potrebbe raccogliere i miei vestiti e farmeli portare a casa Gilbert nei miei bauli dai suoi facchini?’’ ‘’Con piacere signorina Katherine!’’ disse la donna ancora sotto ipnosi dall’altra parte del filo.
‘’Da oggi mi chiami Elena’’ continuò Katherine con una smorfia di disgusto.
Un paio di uomini muscolosi nel giro di cinque minuti arrivarono a casa Gilbert con quattro bauli di Louis Vuitton pienissimi di vestiti e scarpe.
‘’Prego al piano di sopra’’ desse Katherine ai facchini con indosso la sua vestaglia di seta.
‘’Dove credi di mettere tutta questa roba?’’ le chiese Jeremy sconvolto da quella scena.
‘’Nella mia camera’’ rispose Katherine con estrema naturalezza.
‘’Zia Jenna si chiederà da dove provengono tutti quei vestiti…’’ continuò Jeremy con tono di disappunto.
‘’Che stress mamma mia’’ sbuffò Katherine ‘’mi inventerò qualcosa…’’.
Katherine aprii i bauli soddisfatta nel vedere le sue borse, i suoi vestiti da super felina e le scarpe con i tacchi vertiginosi. Estrasse dal baule una paio di pantaloni di pelle nera effetto bagnato attillatissimi e li infilò nelle gambe lunghe e sottili. Sopra mise una maglia lunga asimmetrica nera e oro con un giubbotto di pelle lucida cortissimo. Guardandosi allo specchio soddisfatta osservò le All Stars coloratissime di Elena e con un smorfia le mise in un angolo recondito della stanza dove non avrebbe dovuto vederle ogni qual volta si gurdava intorno. Estrasse dal baule dei tronchetti tacco dodici con il plateau e li infilò completando il suo abbigliamento.
‘’Perfetto’’ disse davanti allo specchio osservandosi soddisfatta.
Katherine prelevò i libri dallo zaino sportivo di Elena che lanciò nell’angolino nascosto insieme alle sue adolescenziali scarpe, sistemando il contenuto dello zaino nella sua maxiborsa di pelle guccissima.
Per dare un ultimo tocco di classe al suo look da pantera passò un po’ di spuma tra i capelli per ravvivarne i ricci e si truccò di grigio scuro gli occhi per evidenziarne i lineamenti.
‘’Perfetto’’ disse di nuovo tra sé e sé uscendo dalla camera della sua sosia e scendendo le scale per andare al piano terra.
‘’Wow Elena’’ disse zia Jenna con la padella in mano sgranando gli occhi di fronte a sua nipote, ‘’come mai questo look per andare a scuola?’’
‘’Sai zietta’’ disse Katherine giocando con i suoi boccoli, ‘’Stefan ha deciso di fare lo scapolo d’oro e io non ho intenzione di perdere tempo’’.
‘’Sarà..’’ rispose Jenna in tono poco convinto ‘’tuttavia non vedo questo look molto adatto per andare a scuola!’’ ‘’Abituati zia’’ disse Katherine ancheggiando fuori casa subito dopo aver indossato i suoi maxi occhiali neri di Dior.
‘’Ogni mattina Bonnie ci porta a scuola!’’ disse Jeremy indicando la macchina della strega parcheggiata di fronte alla loro casa.
‘’Credo che da oggi in poi andrete voi due e basta!’’ disse Katherine guardando la strega e la sua macchina rigata con estremo disgusto.
‘’Sono d’accordo!’’ tagliò corto Bonnie guardandola in cagnesco.
In quel momento Katherine si diresse verso un garage poco distante da casa Gilbert, ripensando ai bei momenti passati con Mason e a come si era divertita con l’affascinante e muscolosissimo lupo. Mason le aveva regalato una moto Ducati, sarebbe andata a scuola con quella.
Katherine passò le sue dita con le unghie laccate di smalto sul cupolino sportivo della motovettura togliendo quel poco di polvere che si era depositata sul mezzo visto che dalla morte del giovane Lockwood non era più stato usato.
La vampira indossò il casco e con un colpo di tacco mise in moto la Ducati sfrecciando fuori dal garage in direzione della scuola.
L’aria fredda della mattina la faceva sentire viva e potente, il rumore della moto la distraeva dai suoi pensieri, in poco tempo si trovò di fronte alla scuola, ancora la campanella non era suonata.
Katherine scalvalcò la moto con elenganza e si tolse il casco scoprendo i capelli ribelli che con il sole assumevano tutti i riflessi caldi del castano, con andatura ancheggiante si apprestò a salire la scalinata della scuola come se stesse cavalcando una passerella con un sorriso diabolico e compiaciuto nel volto. I compagni la notarono esterrefatti, i ragazzi commentavano rumorosamente, le ragazze la salutavano guardandola invidiose, ma Katherine continuò il suo percorso senza proferire parola con nessuno, si sentiva chiaramente superiore all’umana pestilenza che la circondava; non si era nemmeno resa conto che quel suo modo di fare così schivo era in realtà il motivo che accresceva il suo fascino e che l’avrebbe fatta diventare di lì a poco tempo la ragazza più invidiata e contesa di tutta Mystic Falls.
Caroline dal canto suo arrivò a scuola sconvolta e arrabbiata per la camminata a piedi, con i capelli spettinati e la maglietta sgualcita, nel salire le scale le caddero di mano i libri più volte; maledì Katherine, Stefan e tutti quanti, ma quando si ritrovò di fronte Katherine davanti all’armadietto di Elena con addosso gli sguardi di tutto il liceo non poté far a meno di avvicinarsi a lei e fissandola in cagnesco le disse:
‘’Devi stare a lontano da Stefan e da tutti i miei amici, questa è la MIA scuola, è il MIO mondo, tu non sei Elena, hai capito puttanella?’’
‘’Non ti consiglio di rivolgerti così a chi ti ha fatto fuori usando solo il mignolo!Tieniti pure il tuo Stefan, quel coso che ha tra le gambe è così moscio che quando te ne renderai conto ti pentirai di averlo tanto agognato!Io non mi scopo i cadaveri e i morti, quelli li lascio volentieri a te. Katerina Petrova preferisce la carne fresca… non so se ci siamo intese…’’ le rispose scoppiando in una sonora risata
‘’Ah, dimenticavo Caroline, ti è rimasto un po’ di rossetto nei denti; non è molto sexy!Tu non sei me Caroline, certe cose non puoi permettertele…’’ continuò con una risata malefica mentre si apprestava a entrare in classe dopo aver udito il suono della campanella.
Se Caroline aveva invidiato ogni singolo atteggiamento della casta perfezione di Elena doveva ancora fare i conti con l’alto tasso di diabolica sensualità e perfezione che la sua gemella malvagia metteva in tutto ciò che faceva senza nemmeno rendersene minimamente conto.
Forse i periodi dell’invidia per Elena Gilbert erano passati, ma il senso di inferiorità che avrebbe provato nei confronti di Katerina Petrova era solo all’inizio.


She is licking her lips
And she’s batting her eyes
She’s not me
She’s got legs up to there
And such beautiful hair
She’s not me
(lei si sta leccando le labbra
lei sta sbattendo gli occhi
lei non è me
lei ha delle gambe lunghissime
e dei capelli così belli
ma lei non è me)



**credits song: Madonna



RINGRAZIAMENTI E RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Cosa ne pensate di questo Chappy?Ragazze vi prego abbiate fiducia e fidatevi di Glo perchè ho in serbo un delena scintillante, dovete solo avere pazienza e godervi i preparativi, dal cap. 14 in poi i momenti delena aumenteranno tantissimo in concreto; adesso sto sviluppando di più la parte sentimentale dei protagonisti, poi passeremo ai fatti, solo che non voglio che le cose siano forzate, quindi vi chiedo di avere fiducia.
Il sogno di Elena avrà un significato (devo creditare la mia love giuls per questo) anche se non tutto è come sembra...e ora qui mi zitto per noi spoilerare LOL.
Nel prossimo capitolo faremo anche la conoscenza di uno dei capostipiti delle razze vampire e Licans; quale dei due sarà?Klaus o Erones?poco male perchè tanto li vedremo tutti e due...e metterò anche delle foto.
Vedo che le persone che mi seguono aumentano quindi se volete lasciatemi anche una piccola recensione per regalo.

a fra: grazie mille del tuo appoggio continuo e perpetuo e delle tue recensioni; non finirò mai di ringraziarti...spero che ti sia piaciuto anche questo.
a giuls: grazie mille per l'appoggio in tutte le mie follie enormi...sono contenta che hai apprezzato kath e il tinello di lusso...cm sai non amo le cose affrettate e il tinello di lusso sarà usato prima o poi ma non subitissimo LOL.
In questo cap come vedi c'è molta katherine...e siamo solo all'inizio...chissà che casini fa...povera care <3
a Sonia:bella mia i tinellanti sono in tuo onore...non ho nulla da aggiungere tanto tu mi leggi nella mente LOL
a Kiss88: Sara grazie infinite del tuo appoggio e dei complimenti continui, spero che anche questo cap ti sia piaciuto...non tiratemi i pomodori come dici te..XD
Spero che i momenti delena del cap ti siano piaciuti.
a Penn: grazie mille <3 sono felicissima che ti sia piaciuto il cap cn il tinello/piscina di lusso...vedrai che presto sarà usato per altri scopi LOL ahah...spero che anche questo cap ti sia piaciuto e che continuerai a lasciare recensioni per dirmi che ne pensi...un kiss.
a Margotespooky: sono contenta che hai apprezzato Isobel Kath e il momento della piscina. Riguardo i tuoi dubbi su Stefan e Caroline a me piace molto la loro amicizia, sia come lui l'ha aiutata quando si è trasformata e sia quando le dice che gli ricorda la sua vecchia amica, poi insomma Stefan con care è meno palloso e serio, mi piacciono come amici. Spero che continuerai a recensire e dirmi che ne pensi in modo sincero come hai sempre fatto; le tue recensioni mi aiutano a migliorare, grazie.
a De Liz: carissima abbiamo una new entry nelle recensioni; che bello!Sei stata carinissima a leggere e commentare tutto insieme, non so davvero come ringraziarti...spero hai apprezzato anche questo chappy.
a DarkNemesis: grazie infinite per il tuo commento al cap della maledizione; è uno dei miei preferiti e tu hai capito in pieno a cosa e a chi mi stavo riferendo; spero che continuerai a leggere e che mi farai sapere cosa ne pensi!
Ringrazio comunque tutti e mi raccomando RECENSITE!

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Capitolo 14
*** SUNRISE ***


Salve, sono tornata....questa volta vi ho fatto aspettare più del solito ma spero che apprezzerete comunque il capitolo e che mi diciate cosa ne pensate. Questa volta i fatti a Mystic Falls sono stati messi prima e successivamente troveremo i fatti Parigini; buona lettura



14-Sunrise


‘’Vicino alla strega’’ esclamò Katherine mentre sculettava verso il suo banco; l’idea di essere la compagna di banco di Bonnie era una cosa molto disgustosa, era riuscita ad evitarla nel viaggio in macchina, aveva cercato con tutta se stessa di resistere all’istinto di ucciderla, sbranarla per poi leccarsi i baffi, ma questa volta era davvero troppo difficile sopravvivere all’istinto di farla fuori, ancor di più visto il fatto che la strega la guardava con faccia cupa e piena di disappunto fissandola dalla testa ai piedi come per voler dire:’’Non solo sei una stronza ma ti vesti anche come una puttana!’’
Katherine si guardò velocemente intorno, tra i mocciosi che la circondarono uno soltanto parve essere degno di diventare il suo compagno di banco.
‘’Professor Saltzman’’ esclamò Katherine mordendosi il labbro inferiore mentre fissava Alaric sventolando la mano per farsi notare.
‘’Elena sto spiegando non interrompermi’’ tagliò secco lui facendo capire a Katherine che non aveva voglia di stare al suo gioco anche a scuola.
‘’E’ urgente’’ continuò lei noncurante delle minacce del suo interlocutore, ‘’ho intenzione di cambiare compagno di banco; Bonnie mi guarda sempre come se volesse friggermi il cervello, non voglio cedere all’istinto di farla fuori, per favore’’
‘’Non mi interessano le vostre futili liti’’ sbottò Alaric stanco delle frecciatine a doppio senso che Katherine gli mandava continuamente.
‘’Bene, credevo che il fatto che ti scopi mia zia fosse in qualche modo utile alla mia persona’’ lo interruppe Katherine ridendo a squarciagola in mezzo alla classe, ‘’dovrò avere il mio piccolo tornaconto non credi zietto?’’ In quello stesso istante un ‘’Ohhhhhhh’’ generale riempì la stanza e chiunque cominciò a ridere senza tregua, chiunque tranne Alaric, Stefan, Caroline e Bonnie; gli unici che sapevano che la folle creatura seduta al posto di Elena era Katherine.
‘’Vai dove vuoi e facciamola finita!’’ urlò Alaric sbattendo il registro nella cattedra così da mettere a tacere nuovamente le voci e risolini che si erano fatti largo in classe.
‘’Bene’’ esclamò Katherine alzando le mani al cielo e ancheggiando con gli occhiali Chanel a mo’ di cerchietto verso il compagno di banco di Matt dicendogli ‘’aria tesoro, vai vicino alla strega’’ e prendendo posto vicino al giovane Donovan.
‘’Che ti è preso Elena?’’ le bisbiglio Matt all’orecchio ancora ridendo ‘’tu e Bonnie avete litigato?’’ ‘’No’’ rispose Katherine allungando la mano per dare un’occhiata al suo smalto rosso ‘’normale amministrazione’’.
‘’Ma se è la tua migliore amica?’’ continuò Matt facendo chiaro segno di non capirci più nulla.
‘’In realtà’’ gli bisbigliò Katherine avvicinandosi al suo orecchio ‘’ti confesso che non l’ho mai sopportata!Adesso finalmente lo sa!’’ concluse facendogli un occhiolino.


‘’Caroline!Elena!’’ la voce a tratti isterica della vedova Lockwood le richiamò entrambe nell’ora di pausa pranzo; entrambe si sarebbero chiuse nel bagno a bere qualche busta di sangue o avrebbero trovato qualche animaletto da far fuori, fatto sta che tutti erano alla mensa tranne loro due e per la mamma di Tyler fu un gioco da ragazzi scovarle per proporre loro i suoi soliti eventi mondani: ‘’Caroline sei la mia salvezza!’’ urlò la signora Lockwood agitando in mano delle riviste di moda e sedendosi accanto a lei nei tavolini del parco fuori dalla scuola, ‘’Tu che sei Miss Mystic Falls devi aiutarmi; arriveranno dei personaggi famosi qui in città e bisogna organizzare una serata mondana che si rispetti, mi occorre anche una madrina della festa; chi meglio di te potrebbe…’’
in quel momento gli occhi della signora Lockwood si distrassero da Caroline andando a parare sulla figura esile di Katherine che aveva ignorato il suo richiamo disperato; Katherine si era stesa sulla sua moto sportiva a godersi un po’ di sole e fumarsi una sigaretta per resistere al richiamo della fame, in quel momento la signora Lockwood ebbe una illuminazione: ‘’Lei è perfetta!’’ esclamò ignorando totalmente Caroline e avvicinandosi alla moto di Katherine.
Caroline divenne paonazza in volto e cominciò a inseguire la madre Tyler esclamando cose come: ‘’Sono io Miss Mystic Falls; sono io che ogni anno organizzo tutto mettendo il sudore e la dedizione necessaria’’.
Ma in quel momento la signora Lockwood era troppo presa dai tronchetti e il giacchino di pelle di Katherine per ascoltare ciò che Caroline le stava farfugliando all’orecchio.
In pochi secondi la signora Lockwood spiegò a Katherine tutto ciò che non aveva finito di fare con Caroline.
Katherine dal canto suo non si degnò di guardarla in faccia; continuava a stare stesa sulla moto e godersi il suo cicchetto nell’attesa che entrambe se ne andassero e la lasciassero in pace.
‘’Allora che ne pensi?’’ disse in preda alla foga la madre di Tyler ‘’perché non aiuti Caroline in questa iniziativa?Sono convinta che spaccherete tutto!’’ continuò la donna fissando entrambe e aspettandosi una risposta affermativa.
Katherine saltò giù elegantemente dalla moto facendo suonare a terra la punta dei tacchi di vernice che indossava, stessi tacchi con cui un secondo dopo schiacciò la sigaretta e dondolandosi sulle punte disse:
‘’Queste iniziative sociali non solo non mi interessano ma le odio profondamente; in realtà odio tutto ciò che mi circonda’’ scandì bene emettendo una delle sue fragorose e macabre risate mentre si sistemava i capelli specchiandosi nello specchietto retrovisore della sua Ducati.
‘’Elena’’ continuò la signora Lockwood come se non avesse sentito le sprezzanti parole della sua interlocutrice ‘’sei una bomba a mano, questi capelli, queste unghie, le scarpe, la moto, la pelle; mio Dio quanto darei per abbandonare il mio tallieur e andare in giro così, tu sarai la chiave del successo della mia festa!’’ concluse ancheggiando in direzione della sua auto e richiamando l’attenzione delle due giovani studentesse un’ultima volta: ‘’Avete tempo tre giorni per darmi conferma e non accetto rifiuti ingiustificati!’’ concluse dando ancora un’ultima occhiata ai tronchetti di vernice di Katherine mentre immaginava già nella sua mente se stessa vestita in quel modo a provarci con i giovincelli dell’età di suo figlio.
‘’Che vecchia puttana!’’ esclamò Katherine estraendo una sacca di sangue dal sellino della moto, ‘’Vuoi?’’ disse porgendo a Caroline il sacco con la flebo infilata dentro a mo’ di cannuccia.
‘’No grazie’’ rispose la bionda scocciata mettendosi le mani nei fianchi.
‘’Meglio’’’ rispose Katherine mordendosi il labbro ‘’tanto non te l’avrei dato comunque!’’
‘’Senti!’’ esclamò Caroline puntando l’indice minaccioso verso l’altra vampira: ‘’le feste sociali della città sono affar mio, sono io la Miss in carica, non voglio lavorare ad una festa al tuo fianco…intese?Mantieni le distanze da ciò che è MIO!’’ sottolineò Caroline con voce tagliente.
‘’Rilassati Barbie!’’ rispose con estrema calma Katherine succhiando ancora un po’ di sangue: ‘’Non me ne frega un cazzo delle vostre stupide feste mondane, della beneficenza, di questa città e di nient’altro, i giochetti da umana teli lascio volentieri io voglio solo bere, scopare e ancora bere!’’ continuò ridendo a squarciagola e infilando la sacca nel cupolino della moto come se fosse stata un pezzo di refurtiva una volta visto che la pausa era finita e che il piazzale si riempiva di nuovo di insignificanti persone.


‘’Elena!’’ una voce soave richiamò Katherine mentre si sistemava il casco in testa pronta a tornarsene a casa.
‘’Sai perché Caroline mi evita?’’ continuò Matt guardandola bene in faccia, ‘’cioè mi ha detto che non si sentiva pronta a continuare la nostra relazione e ora è tutta culo e camicia con Stefan Salvatore, cosa dovrei pensare secondo te?’’
‘’Che se lo vuole scopare!’’ disse con estrema naturalezza Katherine scrollando le spalle facendo capire chiaramente a Matt che non gliene fregava nulla di Caroline, di Stefan e di nessun altro.
‘’Hai litigato anche con loro?’’ le chiese Matt sempre più sorpreso dal suo comportamento.
‘’Mah, che ti devo dire’’ gli rispose la vampira, ‘’ultimamente mi stanno sul cazzo tutti!Tutti tranne te’’ concluse ridendo da sola come una pazza e leccandosi i canini immaginandosi il povero Matt sotto i suoi artigli.
‘’Spogliati!’’ continuò Katherine ma questa volta fissandolo dritto negli occhi.
‘’Elena ma cosa dici?’’ Matt scoppiò nuovamente a ridere e iniziò a guardare la ragazza in modo sempre più sorpreso.
‘’Maledetta verbena!’’ pensò Katherine vedendo andare in fumo il tentativo di soggiogare per poi dissanguare Matt Donovan in tutto il suo splendore.
‘’Senti, oggi mi sembri davvero una pazza scatenata’’ continuò Matt scoppiando a riderle in faccia, ‘’se torni normale entro stasera potresti venire alla festa al Grill; è stato allestito a mo’ di discoteca, forse non te l’avevano detto le tue amiche visto che hai litigato e infamato tutti’’ concluse lui voltandosi di spalle.
‘’Ok’’ rispose secca Katherine ‘’ma solo se mi offri da bere!’’ continuò lei roteando gli occhi e giocando con il casco tra le mani.
‘’Non c’è problema nuova compagna di banco’’ rispose Matt. ‘’Qualsiasi cosa da bere?Promesso?’’ rispose lei leccandosi i canini!
‘’Non c’è problema!’’ concluse lui, ‘’poi però dovrai farmi provare la moto!’’


‘’Stefan stasera vieni alla festa al Grill?’’ gli chiese Caroline ancora arrabbiata del fatto che le aveva dato buca per parlare con quella sgualdrina di Katherine.
‘’Caroline per favore…non ho voglia di fare nulla in questi giorni?’’ rispose lui con tono sfavato.
‘’Ehi, Salvatore sveglia!’’ continuò lei incrociando le mani in grembo e guardandolo con aria torva: ‘’ti sei dimenticato che dobbiamo proteggere il paese dalla pazza?’’
‘’La pazza non verrà alla festa!’’ rispose Stefan supplicando il paradiso e l’inferno che lo lasciasse finalmente in pace solo con il suo dolore e la sua frustrazione da eterno penitente ‘’lei odia gli umani e le loro iniziative!’’
‘’Non se spera di trovarci una cena bella pronta’’ inveì Caroline puntandogli il dito contro ‘’hai visto come si è avvicinata a Matt oggi?Non voglio che diventi il suo nuovo Toy Boy’’
‘’Perché non parli con Matt e gli dici i tuoi sentimenti così io potrò finalmente stare in santa pace al riparo da queste cose?’’ rispose Stefan al colmo dello sfinimento.
‘’Reagisci!’’ iniziò a sbraitare Caroline, ‘’non puoi stare qui a piangere su Elena senza fare altro!’’
‘’Va bene mi hai convinto!A stasera!’’ tagliò secco Stefan agitando le mani al cielo.
Caroline aveva una tremenda paura di rimanere sola, abbandonata e senza amici. Aveva perso Matt per proteggerlo da ciò che lei stessa era diventata; aveva tagliato i ponti con Tyler per via che lui non scoprisse nulla di nuovo sulla morte di Mason. Elena era partita, Bonnie la giudicava continuamente ed era sempre pronta a rinfacciarle tutto ciò che era nel momento stesso in cui avesse sbagliato qualcosa.
L’unico con cui si sentiva davvero libera, l’unico con cui poteva sfogarsi e sentirsi solamente se stessa era Stefan e non se lo sarebbe fatto sfuggire, per nessuna cosa al mondo. Le era rimasta soltanto la sua compagnia e l’avrebbe tenuto con sé a costo di usare la forza.




As I look into your eyes I see the sunrise
The light behind your face helps me realise
Will we sleep and sometimes love until the moon shines
Maybe the next time I’ll be yours and maybe you’ll be mine
I don’t know if it’s even in your mind at all
It could be me
At this moment in time
Is it in your mind at all
It should be me, it could be me
Forever



La notte passò lentamente a Parigi e Damon non era di certo il tipo da passare una intera notte disteso in un tappeto avendo a disposizione una suite di tali dimensioni. Aspettò che Elena stesse dormendo profondamente e si accoccolò dal lato opposto dell’enorme letto matrimoniale raggomitolato su se stesso sperando che le avesse lasciato almeno un lembo della coperta.
‘’Damon non puoi abbandonarmi!’’ esclamò Elena nel sogno agitandosi nel letto e sbattendo le braccia; Damon le prese amorevolmente una mano, gliela strinse tra la sua e Elena trovò poco dopo la calma che cercava senza accorgersi di nulla. Damon non aveva idea di cosa le passasse nella mente mentre dormiva, aveva solo voglia di tenerla al sicuro senza esporsi troppo; lui sapeva che non l’avrebbe mai abbandonata, ma Elena evidentemente non aveva idea di quanto effettivamente Damon tenesse a lei.

‘’Sveglia!’’ esclamò Damon aprendo tutte le finestre e lasciando entrare i primi raggi di Sole dentro la stanza dell’Hotel, ‘’abbiamo anche la colazione in camera!’’
Elena si alzò lentamente dal letto; non aveva dormito bene quella notte ma provò a non pensarci per lo meno durante la colazione.
Dopo mangiato aprii la valigia e non poté far a meno di notare lo stato di oscenità in cui versavano i vestiti al suo interno.
‘’Devo andare a comprarmi qualcosa!’’ sbraitò osservando tutti i suoi vestiti stesi sul letto senza riuscire a trovare degli abbinamenti che non la facessero sembrare un clown.
‘’Dai, chi se ne importa di come ti vesti!’’ la canzonò Damon mentre trangugiava la sua sacca di sangue.
‘’Non voglio che mio nonno pensi che sono una sfigata’’ le rispose lei in preda al panico.
‘’Tuo nonno non starà lì a vedere come sei vestita’’ la tranquillizzò lui.
Elena gli chiuse la porta in faccia e sbuffando si infilò un paio di jeans rossi che indossava in prima media e che non si ricordava nemmeno di avere ancora in casa, il tutto insieme ad un golfino rosso e verde con le renne in vista, concludendo con un paio di zeppe fuori moda che Bonnie probabilmente aveva raccattato in mezzo alla roba da dare in beneficenza. Spalancò la porta e guardò verso il salotto con sguardo desolato.
Damon non poté fare a meno di riderle in faccia e sputare il sangue che aveva in bocca per non soffocare.
‘’Ok’’ disse ridendo in preda a un attacco isterico, ‘’credo davvero che dovremmo comprare qualcosa di nuovo’’.
‘’Grazie al cielo per una volta mi dai ragione!’’ esclamò Elena sentendosi la unica sfigata di Parigi, ‘’E con Isobel e John come la mettiamo?’’
‘’Ho sentito tua madre prima’’ tagliò secco lui preparandosi per uscire ‘’ancora non hanno trovato tuo nonno e dicono che abbiamo la mattinata libera per oggi!’’ ‘’Ok’’ disse Elena seguendolo fuori dalla stanza e dirigendosi verso l’ascensore.
‘’Damon devo confessarti una cosa’’ continuò lei con lo sguardo cupo osservandosi la punta dei piedi.
‘’Quel sogno, Jenna a terra e Katherine accanto a lei in una pozza di sangue; l’ho fatto di nuovo, tre volte questa notte’’ continuò abbassando la voce: ‘’Non può essere una coincidenza!’’
Elena sapeva che ultimamente la sua mente era nello stato confusionale più assoluto, non solo aveva sognato Jenna, ma aveva sognato lui; Damon. Aveva sognato Damon arrabbiatissimo che se ne andava dall’Hotel gettando a terra qualsiasi cosa; aveva sognato se stessa gridare il suo nome invano in mezzo alla città deserta mentre la pioggia le bagnava i capelli, per poi stendersi in terra inerme in attesa del suo ritorno.
Questo sogno tuttavia, al contrario dell’altro non glielo avrebbe mai raccontato.
‘’Stai tranquilla’’ le disse Damon mettendole una mano nella spalla e provocando in lei un turbamento che cercò in tutti i modi possibili di mascherare ‘’Stefan e Caroline la tengono d’occhio continuamente; Katherine non farà del male a nessuno’’.

I don’t know if it’s even in your mind at all
It could be me
At this moment in time
Love’s indescribable
It should be me, it could be me
Forever


Easy, ready, willing, over time
Where does it stop where do you dare me to draw the line
You’ve got the body now you want my soul
Don’t even think about it say no go




‘’Avete trovato questo Andrew Pierce?’’ la voce roca di un uomo muscoloso echeggiò forte e chiara nei sotterranei della reggia di Versailles che da secoli erano abitati da un individuo che faceva in quelle zone il bello e il cattivo tempo.
‘’No signore’’ esclamò un altro uomo della stessa stazza inchinandosi di fronte a lui in segno di rispetto, ‘’Il signor Pierce ha ricevuto le sue lettere, ha risposto che sarebbe venuto a conoscere la sua autorità, purtroppo dobbiamo attendere che sia lui a farsi avanti; non conosciamo il suo volto!’’
‘’La luna piena si avvicina, branco di cani da caccia incapaci’’ sbraitò l’uomo alzandosi dalla panca nella quale era disteso per la sua attività quotidiana di sollevamento pesi e facendo cenno a delle studentesse parigine sue serve di portargli subito qualcosa da bere.
‘’Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da lui, avete capito?’’ sbottò l’uomo mostrando i denti verso i suoi seguaci, ‘’non possiamo rischiare di non trovarlo, muovetevi!’’ disse ingurgitando del rum secco fino a sentirselo ben bruciare in gola.
‘’Signor Erones, faremo il possibile per trovarlo, promesso!’’ continuò il giovane uomo muscoloso di fronte a lui.
‘’Volete o non volete l’immortalità che vi è stata tolta millenni or sono da uno stupido congresso di streghe?Volete o non volete combattere in onore della nostra specie?Mi sono stufato di vivere nei sotterranei lontano dal mondo mentre vedo la mia discendenza morire in preda alla mortalità come gli umani che ci circondano; noi non siamo umani, siamo di più, noi siamo Licans!’’
Esclamò a gran voce Erones tirando fuori tutta la sua coralità e le sue capacità di leader che lo facevano apparire come un Dio agli occhi dei licantropi che avevano deciso di diventare i suoi discepoli.
Un grido di approvazione si levò nei sotterranei facendone tremare le mura. Abbassando le mani Erones continuò: ‘’Le cose possono ancora cambiare, noi Licans non siamo destinati alla morte e alla miseria, la chiave di tutto è quell’uomo; trovatelo!’’
Forse non era solo l’intento di Klaus spezzare la maledizione, forse anche Erones aveva il suo interesse a riguardo; forse i due fratelli immortali in lotta da millenni non erano poi così diversi l’uno dall’altro.





***credits song: Simply Red




Spazio Autore: Spero che la sorpresa dell'entrata in scena di Erones; capostipite Licasn vi sia piaciuta XDXD
Dal prossimo capitolo i momenti Delena aumenteranno e ci dirigeremo verso la parte calda della storia; come vedete Damon ormai è arreso a se stesso, quindi la mia idea è che sia Elena finalmente a dargli una nuova speranza, non è giusto che si faccia avanti sempre lui.
Come sapete amo Katherine e ho in mente grandi cose per lei.
Vi invito a farmi sapere cosa ve ne pare della storia, le vostre recensioni la alimentano e per me è importante sapere che ne pensate per riuscire ad accontentarvi o anche solo per migliorarmi.
Grazie di cuore a chi mi ha messo tra preferite, suguite e ricordate, vi invito a lasciarmi un regalino XD.

risposte alle recensioni:
fra: sono contenta che hai apprezzato kath, continuerà a fare casino, ma avrà i suoi motivi e li capiremo più avanti.Riguardo l'entrata in scena di Erones ti avevo dato una anteprima e già sapevi l'attore in tuo onore...spero che hai apprezzato; io celo vedo benissimo LOL
De Liz: sei sempre molto dolce e capisci il senso della storia, spero che commenterai e amerai anche questo capitolo. Bacio!
Giuls: so che ami Mason e che ci dispiace della sua morte, vedrò di farlo tornare almeno in qualche flash back....ahah...l'idea della moto è stata stupenda e melo dico da sola...LOL
Sara (kiss88): Sara grazie di cuore, sono troppo contenta che continui a seguirmi...i delena si ritroveranno presto, abbi pazienza...e come hai visto Damon non sta proprio tutta la notte disteso per terra. XDXD
Sonia: spero che leggerai questo cap prima della tua reclusione da nuova linea internet LOL. Anyway, ti amo anche io, presto useremo il nostro tinello...ahah
Penn: Penelope** grazie mille, i tuoi commenti mi entrano sempre nel cuore, hai capito al volo ogni parte della storia e sono contenta che hai apprezzato anche le parti di katherine e non solo quelle delena. Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo chappy.
Coto:Che bello, ti sei aggiunta alle mie recensioni. Sono troppo contenta che la mia storia sia tra le tue preferite...XDXD. Spero di non deluderti con i prossimi capitoli.Spero che commenterai anche questo cap e mi farai sapere che ne pensi.
Margotespooky: Ciao Dea, grazie mille della tua recensione,sono troppo contenta che ti sia piaciuta Katherine; per quanto riguarda Damon vedrai che le sue riflesisoni lasceranno presto spazio all'azione...<3
Grazie di nuovo e spero che continuerai a dirmi cosa ne pensi.

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Capitolo 15
*** SEXY BITCH ***


15-Sexy Bitch


Parigi per lo shopping era il posto ideale e Damon, che nel suo secolo e mezzo di vita aveva vissuto in tantissime città questo lo sapeva molto bene.
In pochi attimi i due si ritrovarono ai magazzini La Fayette tutti addobbati e decorati. Elena iniziò a provare ogni tipo di vestito, dal casual all’elegante, confidando di poter comprare ogni tipo di capo griffato grazie al fondo cassa infinito di Damon.
In breve tempo Elena si trasformò in una parigina bon ton doc e decise di indossare immediatamente uno dei tanti completi provati e ‘acquistati alla Damon’ in quella mattina.
Uscì fuori dal negozio con un paio di collant in cashmere nere coprenti, delle ballerine di vernice di Christian Dior e un abito sopra il ginocchio nero e bianco con un cappottino anch’esso bianco sopra. Damon era esausto perché per un uomo come lui non era affatto facile stare dietro allo shopping di una giovane donna quale era Elena, che nonostante la sua semplicità non aveva resistito di fronte a quelle vetrine così piene di abiti da sogno.
Ma non era solo Elena quella che era andata a fare compere quella mattina; ebbene si, Damon fu costretto dalla giovane a cambiare il suo stile macabro in qualcosa di più giovanile. Iniziò a provare ogni tipo di indumento alla moda, cosa che ormai non faceva da chissà quanto tempo e tra un cambio e l’altro si faceva consigliare Elena.
Elena ultimamente era sempre assorta nei suoi pensieri, si sentiva strana, diversa, come se qualcosa la lacerasse dentro e la vicinanza di Damon non la aiutava a schiarirsi le idee, anzi peggiorava il tutto inesorabilmente.
Damon era bello, dannatamente bello, era tutto ciò che per Elena rappresentasse istinto e passione, tutto ciò che lei avrebbe dovuto controllare con ogni millimetro del suo corpo, perché Elena non era istintiva e passionale, Elena era buona, ragionevole e agiva sempre secondo la teoria: ‘calma e sangue freddo’.
Era abituata ormai da una vita a nascondere questo tipo di emozioni; agire con la ragione e non con l’istinto la faceva sentire più forte, meno vulnerabile; quella maschera di ragazza perfetta la proteggeva dal mondo e lei non l’avrebbe mai tolta.
Da quando ormai un anno prima si era trovata faccia a faccia con Damon togliendo il ciondolo che portava al collo e dicendogli: ‘’Tra noi due c’è qualcosa, fidati di me!’’qualcosa era cambiato; quelle parole contavano molto per entrambi, al solo ricordo di esse sentì un lungo brivido gelido percorrerle la schiena dalla prima all’ultima vertebra, lentamente, togliendole il respiro.
Damon era qualcosa di diverso da ciò che aveva provato per Matt o per Stefan; Damon era passione e desiderio, era qualcosa di cui lei stessa si vergognava profondamente anche solo pensandolo.
Tuttavia aveva sentito che qualcosa in lui era cambiato, qualcosa stava venendo fuori sempre più pronunciato; il lato umano che aveva tenuto sepolto dentro di sé per più di un secolo stava affiorando fuori in tutta la sua profondità. Elena si rendeva conto di quanto l’animo di Damon fosse difficile da comprendere e infinitamente sfaccettato, Elena sapeva che Damon aveva fatto del male a tante persone, non solo per nutrirsi , ma per il semplice gusto di uccidere, eppure sapeva che lui aveva sofferto più di ogni altra persona che conoscesse; sentiva la sua sofferenza scorrere sotto la sua rabbia, sentiva che lui non era cattivo in fin dei conti, ma aveva bisogno soltanto di essere amato.
Anche Stefan un giorno le aveva detto: ‘’Damon in fin dei conti ha fatto sempre tutto per amore’’. Elena questo lo sapeva, non né era sicura, non né aveva le prove, ma lo sentiva, era una sensazione flebile e instabile come una fiamma di fuoco alimentata dal vento; ma sapeva che il fuoco una volta acceso, sarebbe stato difficile spengerlo.
Lei aveva acceso nuovamente quella fiamma, aveva visto in Damon qualcosa di umano, aveva visto la sofferenza, aveva visto tutto ciò che nessun altro apparte il fratello era riuscito a vedere in lui.
Elena era consapevole di tutto ciò, ma Damon non doveva sapere, non era giusto, lei non poteva essere sua e non voleva, perciò era più semplice fingere di non considerarlo niente più che un amico, era più semplice fare finta che la sua presenza per lei fosse indifferente, era più semplice far capire a tutti quanti che lei gli voleva bene perché era il fratello di Stefan, nulla di più che il fratello di Stefan.
Eppure quello che sentiva dentro di sé andava oltre ciò, era possibile sentirsi attratta da una persona per poi scoprire di apprezzare anche ciò che essa aveva dentro? Elena con lui si sentiva al sicuro, lui non le avrebbe mai fatto del male, lui era diverso da tutti gli altri. Elena aveva sempre creduto che l’amore fosse scegliere tra la passione in sé per sé e la sicurezza di una persona stabile al suo fianco.
Stefan era stato entrambi; ma il brivido che provava guardando Damon era qualcosa di diverso e inspiegabile, qualcosa che non avrebbe mai confessato a Bonnie o Caroline, e se a questo istinto si fosse aggiunta la sicurezza e la consapevolezza di una persona stabile? Non aveva mai pensato che Damon potesse rappresentare entrambe le facce della medaglia, Stefan era sempre stato il braccio forte, la spalla irremovibile, lui l’unico che non l’avrebbe mai abbandonata; mai.
Ma adesso qualcosa era cambiato, qualcosa che non riusciva a spiegare, ma che, giorno dopo giorno, la lacerava dentro.

‘’Questo va benissimo!’’ esclamò Elena svegliandosi dallo stato di trance vedendosi di fronte un Damon Salvatore con maglioncino di cashmere grigio chiaro leggermente attillato e dei jeans scoloriti.
‘’Era l’ora!’’ esclamò Damon, ‘’finalmente questa tortura è giunta al termine, non ne potevo più di tutte queste prove!’’
‘’Uffa Damon’’ lo canzonò Elena stringendo tra le mani altre due buste con all’interno un completo casual e uno da sera e un paio di scarpe con il tacco di cui si era innamorata a prima vista anche se sapeva che le occasioni per indossarle sarebbero state più uniche che rare.
Raggiunta l’Avenue centrale i due si ritrovarono di fronte una gioielleria enorme; lo scintillio dei diamanti e dell’oro al suo interno accecò Elena; era come se quella vetrina li invitasse ad entrare, era come se tutti quei gioielli li stessero attirando all’interno del negozio.
‘’E’ stupenda Damon!’’ esclamò Elena con il viso pieno di meraviglia, ‘’io vado a vedere’’ continuò entrando all’interno del negozio.
Damon dapprima imprecò contro se stesso e alzò le mani al cielo in segno di resa per poi seguire la sua compagna di shopping all’interno della gioielleria.
Elena andò immediatamente in un reparto contente tantissimi bracciali d’oro e diamanti e in particolare uno attirò la sua attenzione; delle lacrime amare le si affacciarono agli occhi, provò a trattenerle, ma fu più forte di lei cedere a ciò che quel bracciale in tutta la sua lucentezza le ricordava.
‘’Questo bracciale è identico a quello che portava sempre mia madre, ricordo ancora quando mi disse che da grande melo avrebbe regalato, per lei aveva un valore molto importante, era di sua madre e di sua nonna a sua volta. Nell’incidente è andato perso, ma il suo ricordo non svanirà mai.’’
‘’Mi dispiace’’ fu l’unica cosa che riuscii a dire Damon; anche lui aveva sofferto, anche lui aveva perso le persone che aveva amato nella sua vita umana, e gli mancava da morire, gli mancava troppo poter amare qualcuno di nuovo.
‘’E’ meglio che vada’’ esclamò Elena asciugandosi gli occhi e dirigendosi all’esterno della gioielleria.
‘’Vuole provarlo?’’ chiese il gioielliere interponendosi tra il discorso dei due e porgendo il monile a Elena.
‘’No grazie non importa’’ continuò Elena con la voce rotta da quei tristi ricordi uscendo definitivamente dalla gioelleria.
‘’Mi può fare un pacchetto regalo?’’ chiese Damon sottovoce per non farsi sentire da Elena.
‘’Non c’è problema signor?Mi serve il suo nome per la garanzia’’.
‘’Damon Salvatore’’ esclamò ingenuamente il vampiro e continuando a fissare il gioielliere esclamò ‘’gratis!’’
Il gioielliere continuò ad impacchettare elegantemente il monile scelto da Damon quasi come non avesse sentito le parole del vampiro che tentavano di ammaliarlo.
In quel momento Damon ebbe come il presentimento di non essere riuscito nel suo intento e suo malgrado tirò fuori la carta di credito dal portafoglio che usava soltanto per questo genere di ‘emergenze’.
‘’Si figuri’’ continuò il gioielliere scostando dal bancone la carta di credito per ridarla a Damon ‘’gratis va benissimo, buona giornata’’ continuò il cassiere dando l’impressione a Damon di essere stato ammaliato.
‘’Se lo dici tu…’’ ridacchiò Damon sotto i baffi nascondendo il pacchettino nella tasca interna del giubbotto per non far vedere a Elena che lo aveva comprato, ‘’allora la mia ipnosi funziona ancora’’ continuò a borbottare fra se e sé raggiungendo finalmente Elena che nel frattempo si era fermata a un chiosco di souvenir a comprare una boccettina con la tour Eiffel e la neve dentro.
Damon non sapeva perché aveva comprato quel regalo a Elena, si sentì un sentimentale, un bambino ridicolo e non voleva che lei fraintendesse nulla di tutto ciò, per cui decise che lo avrebbe tenuto per altri momenti, se mai questi momenti fossero arrivati.
‘’Ci vedremo molto presto vampiro Damon Salvatore’’ esclamò il gioielliere tra sé e sé emettendo un ghigno malefico mentre estraeva da sotto il bancone una sacca di sangue da sorseggiare mostrando il suo secondo volto.




Un uomo sulla sessantina portata assai bene, di statura media, portamento elegante, capelli brizzolati e profondissimi occhi scuri coperti da un paio di occhiali da sole, stava uscendo a passo svelto dal suo Motel a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Versailles; si guardò velocemente intorno, con fare furtivo per poi salire nel treno che l’avrebbe condotto a Parigi.
La Biblioteca Nazionale di Francia era molto fornita di libri mistici antichi e l’interesse che l’uomo aveva sviluppato verso questo mondo parallelo fatto di creature non umane non era stato ancora saziato; nonostante i numerosissimi volumi che era riuscito a consultare.
Si posizionò in un tavolo, in silenzio sfogliando degli antichi manoscritti polverosi che contenevano vecchie leggende facenti parte ormai della mitologia. Divorò avidamente quelle pagine; parlavano della differenza tra gli antichi e tra gli altri vampiri; degli infiniti poteri che i primi avevano nei confronti degli altri. Non aveva mai avuto il piacere di incontrarne uno in vita sua, non aveva mai cercato il branco finché esso non aveva cercato lui; si può dire che egli era un ‘lupo solitario’ e che non si fidasse proprio di nessuno.
Estrasse fuori dal portafoglio una delle ultime missive ricevute da questo misterioso Erones, che racchiudevano l’orario e il giorno dell’appuntamento; sbuffò rumorosamente e una improvvisa voglia di nicotina si impossessò di lui.
In breve tempo fu nel balcone della biblioteca ad accendersi un sigaro che assaporò di gusto; digitò un numero di telefono che sapeva ormai a memoria da una vita; una donna le rispose dall’altra parte del globo:
‘’Andrew come stai?’’ la donna si rivolse a lui in modo molto apprensivo.
‘’Abbastanza bene Marion, come procede il trasloco?Tutto apposto?’’ continuò Andrew Pierce alla moglie.
‘’Non proprio’’ rispose Marion facendo subito calare tra i due un freddo silenzio ‘’Non devi fidarti di questo Erones’’ continuò la donna, ‘’non andare al suo appuntamento, ho il presentimento che il vostro incontro non porterà a nulla di buono, e tu sai quanto sono giusti i miei presentimenti.’’
‘’C’è qualcos altro?’’ chiese interrogativo Andrew che ormai riusciva a capire che quando la moglie era così preoccupata non si poteva davvero stare tranquilli.
‘’Le lettere, le missive in latino che hai scambiato con Erones sono state rubate, e una sola persona è stata qui dentro, solo lei può averle.’’ Continuò la donna pensando a Elena.
‘’Chi è questa persona?’’ chiese Andrew in tono arrabbiato, ‘’perché l’hai fatta entrare in casa nostra?’’
‘’Perché è una persona di famiglia’’ concluse la donna in tono fermo, ‘’non posso aggiungere altro, non per telefono, sappi solo che la vedrai presto e la riconoscerai, il suo volto l’hai già visto in uno dei tuoi vecchi libri.’’ Disse la donna riferendosi al ritratto della principessa Giulia uccisa dal padre Klaus.
‘’Ma chi è questa persona?’’ continuò Andrew ma questa volta con tono arrabbiato.
‘’Non posso aggiungere altro; ti chiedo solo di non andare all’appuntamento con Erones, per favore non farlo!’’ concluse Marion chiudendo la comunicazione con il marito.




Il Mystic Grill trasformato in discoteca avrebbe ospitato tutti i giovani della piccola città e Katherine non avrebbe resistito a così tanta carne fresca in arrivo. Estrasse dai suoi bauli un vestito dorato cortissimo molto appariscente abbinato a dei sandali tacco dodici, anch’essi color oro.
Attirare l’attenzione era una delle sue priorità se voleva nutrirsi o semplicemente abusare di qualche innocente. Sistemò velocemente il trucco e i capelli in modo da essere impeccabile; la festa al Grill era iniziata già da un po’, ma tutti sanno che le vere star fanno il loro ingresso trionfale quando ormai sono già tutti dentro; la diva è l’ultima ad arrivare e quando arriva tutti notano la sua impeccabile entrata.
Katherine scese le scale di casa sperando di non incontrare nessuno dei suoi odiosi coinquilini, le sue speranze furono vane quando la vampira si trovò di fronte Jenna che la abbracciò con calore, sistemandole l’unico ciuffo fuori posto che aveva e dicendole: ‘’adesso si che sei perfetta amore!’’ e abbracciandola di nuovo.
Katherine si sentì strana, nessuno l’abbracciava, lei non voleva essere chiamata amore; questa vita da madonnina addolorata iniziava a stancarla, avrebbe voluto volentieri porre fine alla inutile esistenza di Jenna, ma subito dopo pensò a Elijah e alle sue minacce e decise che forse sarebbe stato più sicuro fare fuori qualche altro innocente all’infuori della famiglia Gilbert; così dette una pacca sulla spalla alla zia di Elena senza troppo entusiasmo dicendole: ‘’a domani’’ e chiuse velocemente la porta dietro di sé nella speranza di essere finalmente scappata a quel morboso abbraccio.


Yes i can see her
Cause every girl here wanna be her..
Ohh she’s a diva


Mise velocemente in moto la Ducati, incurante che con quel vestito che a mala pena le copriva il sedere cavalcare una moto non era sicuramente una cosa molto signorile, ma lei era Katherine e riusciva a gestire le marce a pedale anche con i sandali.
Stefan la aspettava fuori dal locale, sotto ordinazione di Caroline, che nel frattempo era dentro a controllare che gli addobbi che aveva organizzato non si spostassero di mezzo millimetro dalla loro posizione.
‘’Ehi, anche tu a questa stupida festa?’’ chiese Katherine a Stefan.
‘’Già!Ti stavo aspettando!’’ gli rispose il vampiro aggrottando le sue copiose sopracciglia.
‘’Sai com’è i tempi sono cambiati, non è più come l’ultimo ballo che abbiamo fatto insieme…’’ gli rispose Katherine con un punto di finta nostalgia ‘’i vestiti si sono scorciati, la musica è diventata più veloce e per una donna non è più sconveniente presentarsi a una festa da ballo senza un cavaliere.’’ Continuò Katherine ridendogli in faccia e scansandolo dalla sua visuale mentre si dirigeva con passo felpato all’interno del locale.
Stefan dal canto suo era stufo di questa situazione, stufo di vedere Katherine comportarsi in quel modo e infangare continuamente il nome della sua amata Elena, ma la voce di Caroline lo svegliò dalle sue riflessioni: ‘’Non sei capace di fare il palo fuori?Dovevi impedire alla pazza di entrare e invece è lì con quel vestito da mignotta a sorseggiare un Sex on The Beach!’’
‘’Lasciala in pace per favore!’’ la pregò Stefan, ‘’Pensa a divertirti per una volta, è già tanto che ancora non abbia fatto fuori nessuno, dobbiamo accontentarci di questo, non possiamo pretendere troppo da Katherine!’’
In breve tempo l’atmosfera della discoteca si fece più viva e Katherine non resistì all’idea di gettarsi nel cubo ancheggiando in modo molto provocante.


She aint nothing a girl you’ve ever seen before,
nothing you can compare to your neighborhood whore
I’m trying to find the words to describe this girl without being disrespectful
The way that booty movin i just cant take no more
Have to stop what I’m doing so I can pull her close
I’m trying to find the words to describe this girl without being disrespectful


‘’Elena Gilbert è davvero uno schianto stasera, per me ha voglia di essere spupazzata da qualcuno!’’
‘’Che cazzo dici?’’ esclamò Stefan Salvatore in preda alla furia stendendo a terra quel ragazzo e scatenando una mezza rissa a cui Caroline riuscì a mettere un termine.
Katherine nel frattempo continuava a ballare in modo provocante, vedeva in ogni giovincello sotto di lei una possibile vittima sacrificale per la sua sete.
‘’Elena è proprio pazza!’’ esclamò Matt a Caroline dirigendosi verso la pista da ballo.
‘’Devi starle lontano, è per il tuo bene’’ gli rispose la vampira con lo sguardo fermo.
‘’Ma cosa dici?Si sta solo divertendo!’’ disse Matt ridendo nel vedere Elena ballare in quel modo.
‘’Vieni!’’ lo chiamo Katherine dal cubo facendo dei gesti molto ambigui con le mani.
‘’Ma che ti prende?’’ urlò Matt cercando di farsi sentire nonostante il rumore che David Guetta stava facendo rimbombare nella sala.
‘’Nulla!’’ rispose Katherine, incurante del baccano grazie al suo superudito, ‘’Voglio solo divertirmi un po’’’ concluse porgendo una mano a Matt e facendo salire anch’esso suo malgrado nel cubo.


Damn You’s a sexy bitch, a sexy bitch
Damn you’s a sexy bitch, damn girl
Damn You’s a sexy bitch, a sexy bitch
Damn you’s a sexy bitch, damn girl


Caroline e Stefan guardavano la scena angosciati mentre vedevano Katherine ancheggiare con grazia e Matt che piano piano si scioglieva lasciandosi infine andare anche lui a quelle danze.
‘’Questa festa fa schifo!’’ esclamò Caroline con le lacrime agli occhi vedendo che la sua peggior nemica si divertiva mentre lei avrebbe soltanto voluto ucciderla; non poteva credere che un mese di duro lavoro speso per organizzare tutto sarebbe servito soltanto per aumentare la gloria di Katerina Petrova.
‘’Dai Caroline!’’ le disse dolcemente Stefan accarezzandole il viso che si era fatto leggermente imbronciato, ‘’Questa festa è meravigliosa ed è soltanto merito tuo e del tuo duro lavoro; per una volta cerca di divertirti senza pensare sempre ad essere la prima donna, forza lanciamoci nella pista da ballo!’’ concluse Stefan allungandole la mano.
‘’E’ davvero Stefan Salvatore quello che sta parlando?’’ le chiese Caroline riuscendo finalmente a fare un sorriso.
La serata volse al termine; Caroline era stufa e estremamente gonfia degli atteggiamenti di Katherine, sapeva che l’aveva uccisa, sapeva che era più forte e che lei non poteva nulla contro l’altra vampira, ma si promise che sarebbe riuscita a fermare in qualche modo le sue follie.
‘’Già te ne vai?’’ Esclamò Matt vedendo Katherine uscire dal Grill, ‘’era una vita che non ti vedevo così spensierata’’ continuò lui, ‘’sono contento che hai ritrovato la gioia di vivere, anche se non sembri proprio la solita Elena!’’
‘’La vecchia Elena è destinata all’oblio ormai!’’ ridacchiò Katherine sonoramente mentre cavalcava la moto per tornare a casa, ‘’a presto Matt Donovan!’’ disse mettendo la prima marcia e schizzando via dal Grill.
Katherine aveva resistito all’istinto di prosciugare Matt per il solo motivo che provava in qualche modo simpatia per lui; mentre pensava a queste cose ridacchiò tra sé e sé poiché a quanto pare la sua copia immacolata non avrebbe mai potuto comportarsi in quel modo a una festa.
Caroline era rimasta dietro l’angolo e seguì alla dovuta distanza di sicurezza Katherine impaurita dal fatto che potesse fare del male a qualcuno.

Arrivata sotto casa Gilbert Katherine avvertì un forte odore di sangue bruciarle le narici; la sua attenzione fu presto richiamata da una figura esile stesa a terra poco lontano dal portone di casa Gilbert; Jenna giaceva nell’asfalto in una pozza di sangue priva di sensi, Katherine si gettò sul suo corpo inerme di istinto per controllare se fosse ancora viva e le sue mani e il suo viso si macchiarono indelebilmente del sangue della zia di Elena.
Caroline dalla sua posizione aveva assistito all’intera scena e avanzò di corsa verso Katherine subito seguita da Stefan che era passato a controllare, su ordinazione di Damon ed Elena che Jeremy stesse bene.
Caroline vide il suo intento di distruggere la nemica farsi reale e senza pensare alle possibili conseguenze si girò verso Stefan puntando il dito contro l’altra vampira: ‘’Cosa hai fatto Katherine?Cosa hai fatto?’’
Solo in quel momento Katherine capì che la sua posizione poteva essere fraintesa, gettò a terra il corpo di Jenna che aveva preso in grembo: ‘’Non sono stata io!’’ esclamò fissando Stefan in segno di appoggio… Caroline lo guardò ed esclamò: ‘’Stefan non puoi credere a lei piuttosto che a me!’’
‘’Hai ragione’’ esclamò nuovamente Stefan con viso deluso e amareggiato dirigendosi in casa di Elena per chiamare Alaric e Jeremy in loro aiuto.
‘’Caroline’’ continuò Katherine ma questa volta con la sua seconda faccia in preda all’ira ‘’Tu hai visto che non sono stata io!’’
‘’E’ ancora viva’’ esclamò Caroline noncurante delle parole dell’altra mentre premeva l’indice sulla giugulare di Jenna per impedire che l’emorragia peggiorasse e con l’altra mano chiamava il 911.
‘’Quando Elijah lo saprà’’ continuò Caroline, ‘’per te la libertà sarà solo un vago ricordo’’ le disse Caroline bruciandola con lo sguardo.











SPAZIO AUTORE:
Spero questo nuovo capitolo vi sia risultato gradito, come vedete abbiamo finalmente incontrato il nonno di Elena, il Licans Petrov di cui ho tanto parlato; George <3
Spero che lo amerete quanto lo amo io…nel prossimo paragrafo si prospetta uno scontro tra il padre di Elena e il nonno niente male; molto da genero a suocero ahaha.
Per quanto riguarda la scena in disco di Kath spero che avete apprezzato anche il total look, il suo modo di fare e la canzone che fa da colonna sonora al ballo; Sexy Bitch di David Guetta, io amo la sua musica quando vado a ballare e mentre leggete la scena della disco sparatevi questo video: http://www.youtube.com/watch?v=BXc8e0kVd6o anche le parole di questa canzone secondo me sono molto azzeccate per il personaggio di Katherine…
Per ciò che riguarda i Delena abbiamo appurato che Damon per Elena non è totalmente indifferente e la cosa è reciproca solo che nessuno si decide a fare il primo passo; ho in mente la dichiarazione involontaria che Elena farà a Damon a poco e quindi abbiate fiducia e continuate a seguirmi.
Per quanto riguarda la scena finale del capitolo non preoccupatevi, Jenna non morirà e il vero colpevole verrà fuori prima o poi…come vedete il sogno di Elena aveva un senso, ma questa volta credo che Caroline si sia cercata davvero le eventuali conseguenze.
Nel prossimo cap ci saranno cose sconvolgenti...
Basta con gli spoiler adesso.

Ringraziamenti:
ringrazio di cuore tutti coloro che mi seguono e leggono, apprezzando o meno la mia ff ma il mio amore infinito va soprattutto a coloro che recensiscono ogni capitolo e che mi trasmettono il loro entusiasmo; le vostre recensioni alimentano la mia storia e non so come riuscirei ad andare avanti senza di esse.
Invito chi legge a lasciarmi un pensiero sul capitolo, suvvia non fate le timide e RECENSITE!! XDXD
Rispondo alle recensioni del precedente capitolo:
A GERBY: anche io sono delena, siamo sulla stessa linea d’onda, quindi non preoccuparti che il delena arriverà, spero che continuerai a leggere e farmi sapere quello che pensi della storia con le tue recensioni.
A GIULS: te amos de cuore e spero che ti sia piaciuto il cap, nessuno come te può capire la mia passione per il delena tormentato…grazie di cuore del continuo appoggio <3
A SARA: sono contenta che oltre al Delena hai amato anche Katherine, per me è un gran personaggio e può dare molto anche nel tf invece di continuare a stare nella cripta puzzolente XDXD
Spero che il capitolo ti sia piaciuto, devo ringraziarti di cuore per l’affetto che mi dimostri capitolo dopo capitolo.
A COTO: tranquilla che il delena aumenterà di cap in cap, siamo vicini all’apice solo devo fare le cose non forzate e devo trattare anche tutto il contesto, in ogni modo spero che apprezzerai anche le storyline di Katherine e che continuerai a seguirmi e a recensire; tengo davvero tanto al parere di tutte <3
A ALICE: tu non puoi capire la mia gioia di aver visto che anche te hai deciso di leggere la mia ff e che ti sia anche piaciuta, ero quasi commossa, spero che continuerai a seguirmi e ad aspettare la scena del tinello, ormai nel foro siamo una famigliola unita XDXD grazie di cuore.
A DE LIZ: grazie grazie e infinite grazie, metti sempre tanto entusiasmo nelle tue recensioni e sono davvero molto contenta, spero che la storia continui a piacerti.
A SIWA94: spero di aver chiarito il mio ‘apparente’ odio per il guardaroba di Bonnie…XDXD, sono contenta che hai apprezzato e che hai iniziato a seguirmi, spero di cuore
che continuerai a farmi sapere ciò che pensi della storia. A FRA: jonny deep in tuo onore ci voleva ahhaa…grazie davvero di cuore fra…io e te parliamo sempre delle nostre ff come due folli quindi devo solo dirti infinitamente grazie per l’appoggio e per tutto. <3
A PENN: grazie cara…sei sempre troppo carina…anche io vorrei delle scene con Katherine così nel telefilm, perché non la tirano fuori?Comunque come vedi Katherine fa sempre più casino di puntata in puntata.

RINGRAZIO anche Margotespooky e Sonia ormai mie lettrici ‘veterane’ e commentatrici incallite, spero che apprezzerete questo cap. e che la storia continui ad appassionarvi.
Baci.

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Capitolo 16
*** NOBODY WANTS TO BE LONELY ***


16-NOBODY WANTS TO BE LONELY


‘’Uno, due, libera; uno, due, libera, forza forza ha ripreso conoscenza, facciamole subito una trasfusione o morirà, ha perso molto sangue’’ il dottore del 911 urlava senza sosta lo stato d’emergenza nell’ospedale lungo l’interminabile corridoio che avrebbe condotto Jenna alla sala operatoria.
‘’La signora è fuori pericolo’’ esclamò il medico dopo essersi assicurato che le trasfusioni erano andate a buon fine e che nessun organo vitale era stato toccato.
‘’Elena non dovrà sapere nulla di tutto ciò’’ mise in chiaro Stefan, ‘’aveva sognato questo avvenimento e non voglio che abbia altre preoccupazioni a Parigi’’.
‘’Credi che dovremmo darle del sangue di vampiro?’’ cambiò discorso Stefan guardando i suoi amici in modo interrogativo.
‘’No Stefan, è troppo pericoloso’’ rispose Caroline scura in volto, ‘’hai già dimenticato cosa mi ha fatto Katherine in ospedale dopo che avevo assunto il sangue di Damon?Non voglio che Jenna faccia la mia stessa fine’’.
‘’Katherine non ha fatto un bel niente!’’ esclamò la mora visibilmente irritata intromettendosi tra Stefan, Caroline e Alaric che discutevano animatamente.
‘’Ah no?’’ esplose Alaric portando il suo viso a un millimetro di quello di Katherine con espressione minacciosa; da quando era arrivata l’ambulanza né Alaric, né Jeremy erano riusciti a proferire parola, non finché non avevano saputo che Jenna era finalmente fuori pericolo; adesso la loro rabbia stava esplodendo in un solo secondo, nessuno dei due poteva tollerare che Jenna, incosciente di tutto fosse stata resa vittima di un simile scempio.
‘’Jenna era imbottita di verbena, sei l’unico vampiro che riesca a ingerirla, soltanto tu avresti potuto dissanguarla a quel modo senza cadere a terra priva di forze’’ continuò Alaric abbassando il tono di voce una volta accortosi che le persone intorno a loro si erano girate a guardarli.
‘’Bravi!’’ rispose Katherine battendo le mani con sorriso compiaciuto, ‘’Bravi, mi avete scoperto, in fondo io sono la stronza da queste parti, perché sforzarsi a non uccidere le persone quando ogni tentativo di omicidio in questa città viene attribuito comunque a me?D’ora in avanti sarò accusata con ragione, ve lo assicuro!’’concluse la vampira alzando le mani al cielo e sputando in faccia ai suoi interlocutori tutto l’odio per la razza umana che aveva dentro di sé.
‘’Tu non sei nella posizione di fare minacce!’’ urlò nuovamente Alaric prendendola per la gola e provando invano a scaraventarla a terra; Katherine afferrò la sua mano un attimo prima che potesse toccarla, gli sfilò l’anello a velocità inaudita e scaraventò l’uomo contro un muro con il minimo sforzo facendogli sbattere la testa rumorosamente a terra.
‘’La prossima volta che proverai a toccarmi ti strapperò il cuore e lo porterò alla tua dolce metà in un vassoio d’argento!’’ concluse Katherine scandendo quelle parole molto lentamente mentre tirava a terra sopra di lui il l’anello magico che gli aveva appena tolto. A velocità della luce si trovò faccia a faccia con Caroline, le accarezzò il viso con grazia, le spostò i capelli biondi scoprendole l’orecchio per poterle sussurrare: ‘’Guardati le spalle puttana’’. Tornò nuovamente a guardare la bionda con i suoi occhi color pece che sembravano ancora più neri e spaventosi del solito, dopo di che si dissolse nel nulla senza lasciare traccia di sé.
Caroline rimase impietrita, immobile, sola con i suoi pensieri, in quell’istante capii di aver oltrepassato il limite; il punto di non ritorno era stato raggiunto e Katherine gliel’avrebbe fatta pagare a caro prezzo, di questo poteva esserne certa.


‘’Forza ti porto a casa’’ Bonnie tirò Jeremy per la manica che ancora non era riuscito a muoversi dalla sedia della sala d’aspetto, era assorto nei suoi pensieri e Bonnie se ne era accorta.
‘’Devo scoprire chi è stato e giuro che lo ucciderò con le mie mani’’ scandì bene le parole Jeremy mentre Bonnie guidava uscendo finalmente dal suo stato di trance.
‘’E’ stata Katherine Jeremy, non c’è da scoprire nulla’’ gli rispose la strega con tono scocciato.
‘’Non credo che sia stata lei’’ continuò Jeremy sempre meno convinto della ricostruzione degli eventi che avevano fatto Stefan e Caroline ‘’perché domattina non mi aiuti con le ricerche?’’ le propose Jeremy.
‘’perché non c’è nulla da cercare’’ Bonnie era uscita di senno, tirò il freno a mano e si fermò in mezzo alla strada per poter guardare bene in faccia il suo interlocutore, ‘’Katherine è cattiva, non prova pietà per nessuno, è un mostro, è stato sbagliato introdurla nelle nostre vite, lei deve andarsene lontano da noi prima che qualcuno si faccia veramente male’’.
‘’Ma non capisci che la sua vita è collegata a quella di Elena?Mia sorella?’’ iniziò a urlare Jeremy una volta capito che la sua interlocutrice non aveva intenzione di ascoltare le sue ragioni.
‘’Lei è un vampiro Jeremy’’ lo interruppe Bonnie prendendogli una mano, ‘’loro non pensano prima di agire, loro fanno quello che vogliono e basta, loro non sono come noi!’’
‘’Sai qual è il tuo problema Bonnie?’’ Jeremy prononciò quelle parole con tono duro staccando la sua mano da quella della ragazza ‘’Il tuo problema è che parli sempre in generale, hai pregiudizi su tutti quanti e credi di poter giudicare tutti quelli che ti circondano!’’
‘’Ma cosa dici?’’ Lo interruppe nuovamente Bonnie, ‘’E’ di Katherine che stiamo parlando, Katherine!’’
‘’Tu non sei Dio Bonnie’’ le urlò in faccia Jeremy, ‘’il fatto di essere una strega alle prime armi non ti permette di dare giudizi a destra e manca e di trattarmi come un imbecille per il solo fatto che abbiamo idee diverse!Chi cazzo ti credi di essere?’’
‘’Io sono tua amica, sono la migliore amica di Elena e tu sei suo fratello, dovresti fidarti di me!’’ disse Bonnie provando a calmarlo.
‘’Io non sono il fratello di Elena, io sono Jeremy, ho un nome Bonnie, te ne sei scordata?’’ il tono del ragazzo era sempre più alterato e amaro.
‘’Certo che lo so’’ gli rispose Bonnie provando nuovamente a prendergli la mano ‘’Sei mio amico anche tu!’’
‘’Sai cosa?’’ le rispose Jeremy, ‘’essere tuo amico non è più abbastanza; vai a parlare con il tuo stregone Luka, lui si che può capirti’’ concluse queste parole puntando il dito contro la strega per poi uscire subito dopo dall’auto sbattendo la portiera con un suono cupo e sordo ‘’torno a piedi, questa conversazione non ha senso di durare un secondo di più’’.


‘’Signora Flowers?Sono Katherine, mi lasci entrare per favore’’
La signora del Motel in cui soggiornava la vampira prima di trasferirsi a casa Gilbert le aprì cortesemente la porta come aveva fatto ogni volta con il sorriso sulle labbra.
‘’Hai fame cara?’’ le disse la donna porgendole il braccio.
‘’Sto morendo di fame in effetti!’’ le rispose Katherine afferrando il polso della donna e succhiando avidamente il suo sangue come faceva ogni giorno per nutrirsi da quando era arrivata in quella piccola cittadina. ‘’Domani sarai come nuova’’ continuò Katherine asciugandosi la bocca mentre adagiava con grazia la signora, ormai esausta sul divano per farla riposare.

There you are, in a darkened room
and you're all alone
looking out the window
Your heart is cold and lost the will to love
Like a broken arrow
Here I stand in the shadows
Come to me, Come to me
Can't you see that...

Katherine si diresse verso la stanza del Motel; era squallida, semplice, anonima; non come la camera di Elena Gilbert alla quale nonostante tutto si era già un po’ affezionata, non c’erano foto sulle pareti, non c’erano orsacchiotti, non c’erano ricordi, non c’era nulla; soltanto un letto con una coperta bianca e un armadio invecchiato vuoto; il vuoto la circondava in ogni dove ormai. Maledì se stessa per aver soltanto pensato di poter convivere con delle persone, lei odiava gli umani, odiava la compagnia, odiava le convenzioni sociali, odiava di dover fingere continuamente di essere ciò che non era e che non sarebbe mai più stata; una persona.
Katherine odiava dover recitare la parte di Elena Gilbert, colei che tutti amavano e a cui tutti credevano, lei non era amata da nessuno, lei non voleva esserlo e non le importava nulla della fiducia delle persone che la circondavano; in quello squallido Motel sarebbe stata finalmente se stessa, senza pregiudizi, e quello per lei era la cosa più importante.
Una scintilla di malvagità le comparve negli occhi; afferrò il telefono compiaciuta di ciò che aveva appena pensato di fare, iniziò a ridere a squarciagola da sola come faceva ogni volta che voleva sentire la voce di qualcuno, rideva sempre più forte affinché il suono della sua voce malvagia potesse distoglierla finalmente dai suoi pensieri.
‘’Salve, parlo con la signora Carol Lockwood?Sono Elena Gilbert.Si ricorda della proposta che ha fatto stamattina a me e alla signorina Forbes?Bene sono disposta ad aiutarla, mi chiami appena sente il messaggio!’’

Nobody wants to be lonely
Nobody wants to cry
My body's longing to hold you
So bad it hurts inside
Time is precious and it's slipping away
And I've been waiting for you all of my life
Nobody wants to be lonely so why...
Why don't you let me love you





‘’Finalmente l’abbiamo trovato!’’ esclamò soddisfatta Isobel verso John Gilbert sventolando un post-it giallo canarino che conteneva l’indirizzo dell’albergo nel quale soggiornava suo padre.
Isobel era sempre stata brava con le ricerche e anche questa volta aveva superato se stessa e da sola era riuscita a trovare l’uomo misterioso prima ancora che Erones e la sua compagnia di lupi mannari avessero avuto il tempo di organizzarsi per fare altrettanto.
John e Isobel cercarono un taxi per farsi accompagnare a Versailles, in modo da poter avere finalmente un confronto con l’uomo che tutti da tempo si stavano affrettando a cercare.
Il viaggio si svolse in silenzio, nessuno dei due ebbe il coraggio di parlare, entrambi erano preoccupati dal confronto con l’uomo, entrambi non avrebbero saputo da che parte cominciare per spiegargli ciò che stava succedendo e tutto il resto.
‘’Non mela sento di parlare con lui!’’ esclamò Isobel rompendo il silenzio.
‘’Finalmente l’hai ammesso!’’ le rispose John guardandola dritta negli occhi, ‘’ero proprio curioso di sapere per quanto tempo ancora avresti finto che incontrare tuo padre dopo tutto quello che è successo per te fosse del tutto indifferente’’.
‘’Cosa dovrei fare secondo te?’’ lo attaccò Isobel ‘’dirgli: ehi non sono morta, ehi non sono un vampiro, sai a diciassette anni sono scappata di casa perché ero incinta!’’
‘’Non credo che sia l’approccio giusto da tenere visto che stasera ci sarà la luna piena!’’ la canzonò John emettendo un risolino che soffocò con la mano priva di dita.
‘’Infatti dobbiamo trovarlo prima del tramonto e poi scappare più lontano possibile!’’ concluse la donna con tono sarcastico.
‘’Senti, facciamo in questo modo, io ci parlo, lo preparo un po’ a tutto quanto e solo dopo tu salti fuori, altrimenti rischiamo di fargli prendere un infarto!’’ propose John guardando Isobel in segno di resa.
‘’Mio padre un infarto?La malerba non muore mai caro John, comunque ci sto, sono proprio curiosa di godermi la scena, l’ultima volta che vi siete parlati non è stato proprio un bel vedere!’’ concluse Isobel porgendo la mano a John in segno di accordo.
John Gilbert strinse la mano gelida della vampira per poi immergersi nuovamente nei suoi cupi pensieri; rivedere quell’uomo gli metteva un’ansia incredibile, l’ultima volta che si erano visti risaliva a circa diciannove anni prima e ricordava ogni dettaglio di quel giorno con amarezza, chiuse gli occhi per cercare di non ripensare a quel momento, ma i ricordi che gli riaffiorarono alla mente erano così forti e vividi che John dovette lasciarsi travolgere da essi in tutta la loro violenza senza possibilità di sfuggirne in alcun modo.


*****Flashback; circa 19 anni prima*****

Can you hear my voice,
Do you hear my song
It's a serenade so your heart can find me
And suddenly your flying down the stairs
Into my arms, baby

Before I start going crazy
Run to me, Run to me
Cause I'm dying...


‘’John, devi parlare con mio padre, io non me la sento’’ una giovane diciassettenne Isobel Pierce guardò il suo appena ventenne fidanzato dritto negli occhi in attesa di una sua parola; gli stessi occhi azzurri, color del cielo che l’avevano fatto innamorare di lei dalla prima volta in cui si erano visti.
‘’Isobel stai tranquilla penso a tutto io!’’ la assicurò il giovane dandole un soffice bacio sulle labbra e toccandole lievemente la pancia ancora troppo piccola e fredda per dare il minimo segno di sospetto di ciò che portava al suo interno.
‘’Entriamo in casa’’ le disse la ragazza prendendolo per mano e ricacciando dentro le lacrime che le avevano inumidito gli occhi nell’attimo stesso in cui il ragazzo che amava le aveva baciato le labbra nel modo così dolce e tenero che soltanto lui era in grado di fare.
I giovani entrarono nel salone di casa dove il padre di Isobel sedeva in un divano assorto a sfogliare un giornale e fumare il sigaro, emanando l’indifferenza più totale nei confronti dei due ragazzi che erano appena entrati.
‘’Signor Pierce!’’ esclamò John per richiamare la sua attenzione mentre abbassava leggermente lo sguardo di fronte a lui in segno di rispetto, ‘’sono venuto fin qui per chiederle la mano della persona che amo; sua figlia, per me sarebbe un onore sposarla, se lei mi da la sua benedizione!’’
Il signor Andrew Pierce non si scompose minimamente di fronte alle sue parole e continuò imperterrito a sfogliare il suo giornale come se la persona che avesse di fronte non fosse minimamente degna della sua attenzione.
‘’Devo prenderlo come un si?’’ continuò il biondo ventenne con voce tremante cercando di richiamare nuovamente l’attenzione del padre della ragazza che amava.
‘’Vuoi davvero sposare questo fallito?’’ scandì bene l’uomo buttando a terra il giornale e fissando in cagnesco sua figlia, facendo nuovamente capire al suo interlocutore che non era degno nemmeno di uno sguardo.
‘’Si padre, per favore’’ le rispose la figlia abbassando gli occhi e scoppiando subito dopo in un fragoroso pianto. ‘’Ma per favore!’’ alzò le mani al cielo iniziando a ridere girando su se stesso, ‘’vuoi davvero passare il resto della tua vita con questo essere che da quando è nato non ha fatto altro che vivere alle spalle dei genitori e del fratello senza concludere mai nulla?Senza iniziare gli studi, senza trovare un lavoro, la sua vita è una costellazione di fallimenti che non credo sia necessario elencare perché trovo che non ne valga la pena’’.
‘’Sarò anche un fallito’’ sbottò John Gilbert afferrando Andrew Pierce in un impeto di cieca rabbia ‘’ma amo sua figlia molto più di quanto la ami lei!’’
‘’Vattene immediatamente da casa mia’’ le rispose l’uomo più anziano afferrando la mano del giovane e stringendola con forza fino a sentire le dita di lui scricchiolare una per una per la violenta presa, ‘’la prossima volta che oserai mettermi le mani addosso ti ridurrò a brandelli!’’ schizzò l’uomo emettendo un grido di rabbia e dirigendosi a passi pesanti verso un’altra stanza per poter resistere all’istinto di dire altre cose spiacevoli nei suoi confronti, lasciando i due amanti soli con le loro paure in quella sala immensa che ancora emetteva l’eco delle parole dure e sprezzanti dell’uomo.
‘’Dobbiamo dirgli che aspetti un bambino’’ le disse John cercando di farsi forza nonostante il fatto che tutte le parole che aveva appena udito lo avessero trafitto più di mille lame.
‘’No ti prego, lui non capirà comunque..’’ iniziò a singhiozzare la ragazza aggrappandosi alla camicia del fidanzato con tutte le forze che aveva non riuscendo più a trattenere le lacrime.
‘’Stanotte a mezzanotte aspettami fuori casa, verrò a prenderti e ti porterò via da qui!’’ le disse John prendendole il viso tra le mani e asciugandole le lacrime.
‘’Dove andremo?’’ le chiese Isobel con voce tremante, ‘’ho paura John, paura di quello che ci sta succedendo, non cela faremo mai da soli!’’
‘’Mio fratello ci aiuterà, lui mi ha sempre aiutato quando avevo bisogno, è questo che fanno le famiglie, insieme cela faremo Isobel, insieme potremo affrontare anche questo!’’ le disse il biondo ragazzo stringendola forte al suo petto mentre le lacrime calde di colei che amava gli bagnavano la camicia.
In questo modo lei non avrebbe visto che anche lui stava silenziosamente piangendo, anche John nonostante tutto aveva paura, ma l’amava troppo per farglielo sapere, John aveva provato ad essere forte, a non essere un fallito, almeno per questa volta voleva proteggere le persone che amava, Isobel e il suo futuro bambino.

Nobody wants to be lonely
Nobody wants to cry
My body's longing to hold you
So bad it hurts inside
Time is precious and it's slipping away
And I've been waiting for you all of my life
Nobody wants to be lonely so why...
Why don't you let me love you

******fine Flashback.******




‘’Elena, Isobel ha detto che stanno per incontrare Andrew Pierce e quindi domattina potremmo unirci a loro anche noi’’ esclamò Damon ad Elena appena rientrati in casa dopo la lunga mattinata di shopping.
‘’Ma stasera c’è la luna piena, non sarà rischioso?’’ le chiese lei interrogativa appoggiando sopra il letto le buste che contenevano i loro acquisti.
‘’Si saranno organizzati, non preoccuparti per loro, tua madre non è una sprovveduta!’’ la rassicurò Damon, ‘’perché non ci facciamo un bel bagno caldo nella nostra piscina?In fondo qualcuno la sta pagando quindi perché non usarla?’’ continuò l’affascinante vampiro alzando un sopracciglio.
‘’Già buona idea!’’ gli rispose Elena in tono ironico, ‘’Ti propongo un breve problemino di proprietà transitiva: vediamo se mi rispondi bene!’’
‘’Oh mio Dio sentiamo la saccente cosa propone’’ si mise a ridere Damon appoggiandosi sul divano.
‘’Io non ho un costume e non sono Damon Salvatore!Quale è la conclusione?’’ chiese Elena.
‘’Mmm non saprei, che fai il bagno nuda?’’ le chiese Damon scoppiando a ridere.
Elena si sentì avvampare in ogni parte del corpo e abbassò lo sguardo per celare l’imbarazzo, poi si calmò e trovò la forza di rispondere a Damon: ‘’Risposta errata; io non ho un costume, non sono Damon Salvatore e quindi NON faccio il bagno in mutande, e tanto meno nuda!’’
‘’Giusto!’’ affermò Damon ‘’Come ho fatto a non pensarci?L’ultima volta l’hai fatto vestita!Per questo prima ho preso questo per te, ta dan!’’ concluse Damon tirando fuori da dietro la schiena un costumino da bagno di Chanel che aveva preso per Elena.
‘’Dai che carino!’’ Elena era molto sorpresa del gesto di Damon e si trovò nuovamente in imbarazzo, ‘’Vado subito a metterlo in bagno!’’
Damon si sentì vagamente ridicolo, erano passati millenni da quando aveva fatto un gesto simile per una ragazza, ragazza che probabilmente non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti; si avviò verso la piscina aspettando Elena mentre teneva tra le mani anche l’altro regalo che le aveva fatto; il braccialetto.
Non era sicuro che darglielo sarebbe stata una scelta felice, ma ormai l’aveva preso e avrebbe fatto l’ennesima cavolata, l’ennesima cosa che lo avrebbe fatto essere ancora ridicolo e debole agli occhi di colei che tanto amava.
‘’Elena, Elena’’ la ragazza non usciva più dalla stanza, Damon avvertì una strana presenza intorno a lui, così aprì di scatto la porta della camera da letto all’interno della quale si trovava il bagno, appoggiò il pacchettino regalo contenente il bracciale nel comodino e provò nuovamente a chiamare la ragazza senza però ottenere alcuna risposta.
In preda al panico buttò giù la porta del bagno; il costume di Elena era a terra ma di lei nessuna traccia; al suo posto soltanto un biglietto:
‘’Se vuoi rivedere la tua amata vieni stasera alla mezzanotte sotto l’arco di Trionfo, non farne parola con nessuno, altrimenti lei morirà’’.


**CREDITS SONG: Christina Augilera & Ricky Martin




SPAZIO AUTORE:
Salve...eccomi di ritorno, spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto, non succede nulla di che, diciamo che è un cap di transizione, ma a mio avviso è molto importante per la trama; spero vi sia piaciuto il flashback di Isobel e John da giovani, è stato molto sofferto da scrivere per me.
Per quanto riguarda la scena tra jeremy e Bonnie, so che molti di voi non li amano come coppia, ebbene io sono tra quelle, però era necessaria per le premesse di qualcosa che succederà dopo di molto inaspettato, quindi non aspettatevi una storia d'amore tra Jer e Bonnie perchè ho in mente diversi progetti per entrambi.
Per ciò che riguarda Katherine come avete visto è molto incazzata ed è andata via da casa Gilbert anche se le cose cambieranno molto presto ma qui non posso dirvi nulla.
Mi scuso per gli amanti delena (me inclusa) perchè il momento per loro è stato molto coinciso, ma il rapimento di Elena sarà necessario per il prossimo capitolo che sarà molto Delena e ci farà capire molte cose di loro due e qualcuno si esporrà più del previsto...quindi abbiate fede!

Ringrazio tutte le anime pie che ogni volta commentano la mia ff e mi riempiono di gioia con le loro recensioni dandomi la voglia di continuare a scrivere ancora.
Mi raccomando recensite questo cap e fatemi qualche regalo perchè è stato molto sofferto da scrivere per me!
Ringrazio ovviamente anche tutte coloro che mi seguono in silenzio invitandole ovviamente da brava stalker a recensire perchè non fa male alla salute...ahah...scherzo,in verità fa malissimo, sappiate che vi amo.
Il video che fa da colonna sonora al cap lo trovate qui: http://www.youtube.com/watch?v=T7YXBPMPO1E
Passiamo ai ringraziamenti:
Giuls e Alis: sta volta vi metto in coppia, sapete che vi amo e che shippiamo le stesse cose always...XDXD spero che anche questo cap vi sia piaciuto.
Fra:noi ci sentiamo spesso quindi sai quanto ti sono grata del fatto che ogni volti leggi e commenti con amore i miei deliri XDXD
Coto: grazie cara, l'entusiasmo con cui recensisci ogni volta mi fa davvero piacere, poi dalla precedente rece ho visto che sai prevedere anche il futuro quindi continua a seguirmi e non te ne pentirai <3
Kiss 88: Sara sei sempre carinissima con me, non so come ringraziarti, sono contenta che ami tutte le parti della storia e anche quelle non delena. Nel prossimo cap ci saranno molte cose delena.
De Liz: grazie di cuore di tutto sei sempre gentilissima e entusiasta in ogni recensione, non so come ringraziarti!
Siwa 94:ahaha...anche io vorrei i vestiti di Elena LOL...come vedi Damon non le ha fatto mancare neppure il costumino di Chanel, che uomo <3
Isabelle91:si care in Francia succedono cose belle e nel prossimo chap ci sarà più spazio per i delena così sarete più contente...purtroppo devo portare avanti anche i fatti di Mystic Falls perchè amo anche gli altri personaggi alla follia e poi damon ed elena dovranno tornare lì prima o poi e non troveranno tutto come prima.
Penn: grazie di cuore davvero Penelope, sono contenta che ti sia piaciuto il nonnino e gli scontri tra Kath e Caroline.
Kary91: evvai la Lau ce l'ha fatta...eheh...e nonostante il suo odio infinito per le long fic continua a seguirmi quindi che dire?Questo è proprio amore LOL, grazie di cuore carissima.
Giuls Salvatore:Wow una nuova recluta...grazie mille del tempo che impieghi a leggere la mia ff...spero davvero che ti piaccia e che continuerai a seguirmi. Grazie davvero tanto.

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Capitolo 17
*** LOVE LIES BLEEDING ***


17- Love Lies Bleeding


The roses in the window box
Have tilted to one side
Everything about this house
Is gonna grow and die

Well it doesn't seem a year ago
To this very day
You said sorry honey
If I don't change the pace
I can't face another day

Damon strinse in biglietto tra le sue stesse mani, fissandolo più volte e riguardandolo di nuovo, il tutto per essere sicuro che ciò che aveva letto fosse davvero reale.
Avrebbe preferito morire piuttosto che sapere Elena in pericolo per una sua distrazione, ma chi poteva averla rapita?E perché?Le peggiori ipotesi si fecero largo nella sua mente allo stesso modo in cui le onde dell’oceano si infrangono contro gli scogli.
Damon iniziò a girare per la stanza, a guardarsi intorno, spostò gli oggetti, mise tutto sottosopra nella speranza di trovarla ancora lì, nella speranza vana che fosse solo uno scherzo del destino, ma di Elena non vi fu nessuna traccia.
‘’Non farne parola con nessuno, altrimenti lei morirà’’ quelle parole lette un’ultima volta sembrarono così reali che Damon si sentì sanguinare il cuore soltanto a leggerle.

‘’il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, si prega di riprovare più tardi’’ la cantilena del telefono di Isobel era la stessa da diverse ore ormai.
Damon non sapeva più che fare, non sapeva più a chi chiedere aiuto, si mise le mani dai capelli e imprecò contro il cielo per sublimare la sua rabbia, infine le lasciò un messaggio nella segreteria, nella speranza che lo leggesse e accorresse in suo aiuto nel caso in cui le cose per lui ed Elena si fossero messe davvero male; in verità Damon non aveva la minima idea di ciò che di lì a poche ore sarebbe successo a entrambi.



‘’Dannazione, devo muovermi’’ borbottò tra sé e sé Andrew Pierce affrettandosi verso l’alberghetto che lo ospitava; di lì a poche ore si sarebbe trasformato in un lupo mannaro e doveva ancora preparare tutti i tipi di precauzione necessari per non fare del male a nessuno, e soprattutto per non farsi scoprire dagli altri licantropi che molto probabilmente abitavano quelle zone.
L’uomo entrò di corsa nell’hall dell’albergo chiedendo al portiere le chiavi della sua camera; aveva fatto una lunga corsa, ma il sudore parve scivolargli addosso e dissolversi nel nulla; la luna piena che si stava avvicinando lo rendeva sempre più forte.
Una figura sulla quarantina si materializzò di fronte a lui, Andrew conosceva quell’uomo ma era passato troppo tempo dall’ultima volta che l’aveva visto; talmente tanto che per un attimo esitò a riconoscerlo.
‘’Ti trovo in forma!’’ tagliò secco John, ‘’Ma guarda le coincidenze, io e te nello stesso piccolo albergo francese, il mondo è davvero piccolo Andrew Pierce!’’
‘’La vita mi ha insegnato che al mondo non esistono le coincidenze e tutto accade per un motivo, sai che non amo parlare con te, quindi per favore arriva al dunque!’’ tagliò secco l’uomo più anziano.
‘’Ma come?Dopo tutto questo tempo ancora mi porti il tuo rancore?’’ provò a canzonarlo John.
‘’Senti, non ho tempo da perdere, ho delle cose urgenti da fare, parliamone un’altra volta!’’ esclamò Andrew liquidandolo con una pacca nella spalla mentre si incamminava di fretta verso la sua camera.
‘’Giusto!’’ gli urlò dietro John facendo finta di andarsene, ‘’la luna piena si sta avvicinando, meglio non contraddirti.’’
‘’Cosa vuoi da me?’’ il volto di Andrew era diventato livido e gli occhi erano gialli, l’uomo aveva capito che John Gilbert sapeva e adesso voleva capirne il motivo.
‘’Tua figlia non è morta; tua figlia è un vampiro’’ iniziò ad elencare tutto John senza un briciolo di tatto mentre l’uomo stava barcollando su se stesso nel tentativo di trovare qualcosa a cui appoggiarsi per non rovinare a terra dallo shock.
‘’Io e Isobel abbiamo avuto una figlia, è scappata di casa perché era incinta per poi tornare da te dopo aver partorito e fare il suo matrimonio perfetto con il marito perfetto da te tanto venerato; Alaric’’.
L’uomo si appoggiò in un divanetto con la bocca spalancata provando a fiatare ma l’uomo più giovane non sembrava dargli tregua e continuò imperterrito il suo breve e coinciso riassunto degli eventi: ‘’In effetti non vi biasimo, perfino mia figlia, ovvero tua nipote, che a proposito si chiama Elena, ama più Rick di me; giusto perché Rick adesso abita in casa con loro, ma questo va fuori dal contesto Andrew veniamo al sodo!’’
‘’Co-cosa hai fatto alla mano?’’ furono le uniche cose che l’uomo riuscì a balbettare al suo interlocutore che sembrava volergli sputare in faccia ogni suo particolare sprezzante della sua esistenza.
‘’La mano?Una pazza di nome Katerina Petrova, appartenete alla tua stessa stirpe mi ha tagliato le dita in un impeto di rabbia; io credevo fosse Elena, ma sono facilmente confondibili dal momento che Elena; tua nipote è la doppelganger Petrova’’.
‘’Ho una nipote?La doppelganger?’’ continuò a chiedere l’uomo in preda a un vortice di emozioni violentissime che nemmeno lui si sarebbe saputo spiegare.
‘’Già!Tu e lei siete in qualche modo le pedine del gioco e sarete sacrificati da Klaus a meno che tu non collabori con noi, questo è quanto!’’ chiuse il dialogo John convinto di essersi finalmente preso la sua rivincita, mentre nel frattempo Isobel era comparsa davanti al padre materializzandosi tra loro in un millesimo di secondo.
‘’Non è possibile’’ l’uomo era sconvolto, credeva che la figlia fosse morta, che fosse fuggita di casa soltanto per un capriccio, non immaginava minimamente cosa lei fosse adesso e tanto meno che avessero avuto una figlia insieme.
Andrew si rese conto di non aver avuto mai capito nulla di Isobel e che l’aveva persa molti anni prima della falsa notizia della sua morte.
‘’Complimenti per il tatto!’’ inveì Isobel verso John, ‘’Già’’, le rispose lui, ‘’in effetti con Elena tu sei stata ancora più diretta, è principalmente colpa il tua il fatto che lei ci odi!’’
L’uomo anziano si alzò in piedi con il viso rigato dalla commozione e sebbene la sua mente gli avesse suggerito di starsene alla larga dalla figlia che adesso era un vampiro, Andrew non aveva dimenticato le notti passate in bianco a cercarla nel nulla e a piangere in silenzio nella notte togliendo la sua corazza da uomo duro una volta rimasto solo con se stesso.
Andrew abbracciò Isobel fortissimo, la quale rimase immobile e succube di quella stretta, come se non si fosse aspettata nulla di tutto ciò; suo padre l’aveva fatta soffrire, ma le sofferenze che aveva dato lei a lui inscenando la sua morte erano state immensamente più grandi. La donna guardò John con gli occhi spalancati, quasi a voler chiedere cosa dovesse fare in quel momento.
John le dette una pacca nella spalla e si allontanò un secondo lasciando che padre e figlia si chiarissero dopo quasi venti anni di bugie e menzogne.
La luna nel frattempo iniziò ad alzarsi alta nel cielo e Andrew sentì i primi influssi di quell’astro avere effetto su di lui.
‘’Devo essere lontano da qui prima che la luna sia alta nel cielo, devo nascondermi da qualche parte!’’ interruppe Andrew correndo a prendere l’occorrente che gli sarebbe servito per quella ennesima dolorosa trasformazione.
‘’Oh mio Dio’’ esclamò Isobel impugnando il cellulare, ‘’Damon mi ha lasciato un messaggio in segreteria; ha detto che Elena è in pericolo e che se non abbiamo loro notizie dobbiamo correre a cercarli nei pressi dell’Arco di Trionfo’’.
‘’Quel buono a nulla di un vampiro ha fatto la sua ennesima cazzata!’’ iniziò a urlare John in preda alla furia, ‘’come abbiamo potuto lasciarla nelle sue mani?’’
‘’Non c’è tempo da perdere!’’ esclamò Andrew fingendo una calma che non aveva; sentiva già le vene sotto la sua pelle farsi più grandi e le ossa scricchiolare dolorosamente, ‘’mostrami una sua foto’’ disse infine il licantropo.
‘’E’ uguale a questa donna!’’ affermò Isobel tirando fuori dalla borsa un vecchio piccolo dipinto raffigurante Katherine.
‘’Non è possibile!’’ esclamò Andrew ripensando alla immagine straziante di Giulia uccisa da Klaus in uno dei suoi libri più antichi, che fino a poco fa pensava appartenere soltanto alla leggenda.
‘’E’ la doppelganger!’’ esclamò John, ‘’la stanno cercando in molti e noi dobbiamo proteggerla!’’ ma appena si girò per guardare in faccia il suo interlocutore di Andrew Pierce non c’era già più nessuna traccia.



I wonder if those changes
Have left a scar on you
All the burning hoops of fire
That you and I passed through

Damon stava già aspettando da un quarto d’ora sotto l’Arco di Trionfo, la mezzanotte era già passata e iniziò a chiedersi se la persona in questione si fosse davvero fatta viva; in quello stesso istante sentì un colpo velocissimo alle spalle, poi una puntura.
Damon avvertì la verbena entrargli dentro e avvelenarlo a poco a poco, finchè cadde a terra privo di forze. Vide una figura scura incappucciata materializzarsi di fronte e lui, inizialmente sentì le forze abbandonarlo piano piano, poi all’improvviso il nulla e il buio.


And love lies bleeding in my hand
Oh it kills me to think of you with another man
i was playing rock and roll and you were just a fan
When my guitar couldn't hold you
So I split the band
Love lies bleeding in my hands


‘’Damon!’’ la voce piangente di Elena lo risvegliò dallo stato di incoscienza in cui era versato dopo quella iniezione di verbena.
‘’Dove siamo?’’ Chiese lui abituando gli occhi al buio quasi totale che animava quella stanza tetra.
‘’Non lo so’’ rispose Elena sottovoce, ‘’So soltanto che non posso muovermi’’.
‘’Stai bene?’’ le chiese lui riacquistando pian piano le forze.
‘’Si per ora!’’ esclamò Elena, ‘’ma non ho idea di cosa voglia da noi; non ha risposto a nessuna delle mie domande oggi, ed è stato sempre con il volto coperto’’.
‘’Eccoci qua!’’ esclamò l’uomo con ancora il cappuccio nero addosso accendendo tutte le luci del tetro scantinato in cui si trovavano.
Elena e Damon erano legati a delle sedie, molto simili a delle sedie elettriche, con il corpo interamente ricoperto da elettrodi i quali erano a loro volta collegati a un gigantesco macchinario al centro della stanza.
‘’Chi sei?’’ ringhiò Damon tra i denti.
‘’Il mio nome è Tanis’’ disse l’uomo emettendo un forte ghigno il cui eco rimbombò macabro nella grande sala.
‘’Ma sei il gioielliere!’’ esclamò Elena incredula.
‘’Non è propriamente il mio nome’’ gli rispose Tanis, ‘’sono un vampiro; un antico per l’esattezza!’’
‘’Lavori per Klaus?’’ gli chiese Damon provando a muoversi dalla sua posizione invano.
‘’No, non più; sono stato il suo braccio destro prima di incontrare Katerina Petrova e di essere successivamente esiliato. Per un attimo ho creduto che Elena potesse essere lei, ma poi, vedendo che era ancora umana ho capito che la leggenda della doppelganger era davvero vera.’’
‘’Noi non c’entriamo nulla con Katherine’’ provò a implorarlo Elena, ‘’lasciaci andare, lascia andare almeno Damon, lui non ha colpe!’’
‘’Io sono qui per aiutarvi!’’ esclamò l’antico alzando le mani al cielo, ‘’ho una certa esperienza in coppie vampiro-umana’’.
‘’Noi non siamo una coppia!’’ lo interruppe Elena risoluta, ‘’lascia andare Damon’’.
‘’Nessuno capita nella mia gioielleria per caso!’’ le urlò contro Tanis, ‘’Nessuno; un potente incantesimo attira le coppie di vampiri e umani, sono molto più numerose di quello che si crede!’’
‘’Tu sei pazzo!’’ gli urlò contro Damon ringhiando tra i denti.
‘’Io ero pazzo di una umana che mi ha rovinato la vita, il suo nome era Katerina’’ continuò il vampiro non curante dello sprezzante tono di voce con cui Damon lo aveva appellato.
‘’La mia vita era perfetta, ero lo storico di corte di Klaus, lui mi trattava come un figlio, molto meglio di Elijah che con il suo comportamento irriverente perse fin da subito la fiducia del padre. Vivevo con ogni tipo di agio, godevo della massima fiducia del mio signore, finchè non è arrivata lei; Katerina.’’
‘’Cosa è successo?’’ gli chiese Elena cercando di assecondarlo per guadagnare tempo.
‘’Lei ha capito gli scopi di Klaus e mi ha fatto credere di ricambiare i miei sentimenti, così l’ho aiutata a fuggire dal castello; ma lei non mi amava, lei mi ha usato e io sono stato esiliato vivendo per secoli nell’infamia e nelle tenebre’’.
‘’Mi dispiace per te’’ provò a tranquillizzarlo la ragazza, ‘’ma noi non c’entriamo nulla con tutto questo, forse un giorno potrai innamorarti di nuovo e dimenticare il male che ti è stato fatto!’’
‘’Ma non volete capire?’’ esclamò l’originario in preda al delirio ‘’noi vampiri non siamo fatti per gli umani, veniamo trattati come dei mostri, siamo sempre in cerca della loro approvazione, nel tentativo di essere degni di loro; ma gli umani ci usano, gli umani mentono, l’hanno sempre fatto!’’
‘’Non tutte le persone sono come Katherine!’’ continuò Elena, ‘’lasciaci andare’’.
‘’No, non finchè non mi avrete dimostrato che non vi state mentendo l’uno con l’altra, le coppie vampiro-umano sono sbagliate, sono sbagliate nella maggior parte dei casi!’’ ‘’Tu sei un pazzo!’’ gli urlò contro Damon in preda alla collera, ‘’completamente pazzo!’’
‘’Silenzio!’’ gridò l’originario, ‘’adesso vi porrò delle domande e voi non dovrete far altro che rispondere si oppure no, dovrete rispondere la verità’’.
‘’Certo la verità che vuoi farti sentir dire tu vero?Razza di pazzo!’’ continuava a inveire Damon contro di lui. ‘’No, voglio che siate sinceri e basta, siete collegati ad una macchina della verità; ogni menzogna che direte cagionerà del male all’altra persona, due errori saranno fatali; non per voi stessi ma per chi vi ama; morirete l’una con l’elettricità e l’altro con la verbena. L’unico modo per sopravvivere è non mentire!’’ esclamò Tanis con voce grave.
‘’Ti dimentichi un piccolo particolare’’ esclamò Damon, ‘’noi non siamo una coppia, i tuoi giochetti non puoi applicarli a due persone che non si amano, quindi lasciali per i giovincelli che pomiciano al parco invece che per noi che non abbiamo assolutamente bisogno delle tue terapie di coppia’’.
‘’Domanda numero uno Elena: hai mai mentito a Damon?’’ la intervistò Tanis.
‘’Non intendo sottopormi a tutto questo!’’ lo freddò la ragazza.
‘’Oh si che lo farai!’’ la minacciò Tanis puntando un paletto contro il cuore di Damon ‘’Forza rispondi alla mia domanda; si oppure no?’’
‘’No’’ rispose Elena.
La macchina della verità iniziò a segnare delle linee in un foglio; le linee non erano uniformi e raggiungevano dei picchi acuti, il macchinario era impazzito come un sismografo al dodicesimo grado di terremoto.
‘’Risposta errata!’’ sentenziò Tanis premendo il pulsante che avrebbe mandato una scarica di verbena in endovena a Damon Salvatore, lui avrebbe pagato le menzogne di Elena.
Damon sentì lentamente la verbena fluire dentro le sue vene e mescolarsi con il suo sangue fino a bruciare ogni millimetro del suo corpo, ansimò piano cercando di trattenere il dolore, ma la quantità che Tanis gli aveva iniettato era troppo grande perché lui riuscisse a non urlare di rabbia.
‘’Le sue menzogne ti uccideranno!’’ sghignazzò il vampiro in preda alla foga del suo gioco psicologico preferito.
‘’Adesso tocca a te Damon Salvatore!’’ continuò imperterrito Tanis aspettando un attimo che Damon riprendesse le forze.
‘’Hai mai soggiogato Elena?’’ lo intervistò l’Antico.
Damon ancora sotto l’effetto bruciante della verbena iniziò a fare mente locale; pensò a quando le aveva dichiarato il suo amore per poi farglielo scordare con un solo sguardo, quella era l’unica volta che l’aveva soggiogata; l’aveva fatto per amore, ma Elena era comunque stata soggiogata da lui.
‘’Si’’ rispose Damon con la voce ancora dolorante ripiegandosi su se stesso nel tentativo di diminuire il dolore tremendo che stava provando all’interno del suo stomaco.
Entrambi fissarono lo strumento muoversi nel foglio, che venne rigato dall’inchiostro con una linea dritta e priva di onde; Damon aveva detto la verità, la macchina non poteva sbagliare.
Il volto di Elena si dipinse di stupore, come aveva potuto soggiogarla?E quando l’aveva fatto? Elena non l’avrebbe mai saputo, tutti i suoi sentimenti, tutte le lotte interiori affrontate ogni giorno per giustificare Damon le parvero crollare come un castello di sabbia travolto da un’onda; una lacrima le rigò il viso senza che avesse modo di asciugarla in quanto le sue mani erano legate; Tanis aveva ragione, gli umani non erano fatti per i vampiri; Damon l’aveva soggiogata, adesso né era sicura.
‘’Elena’’ le disse Damon con la voce rotta dal dispiacere di aver visto colei che amava piangere per l’ennesima volta a causa sua, ‘’l’ho fatto per il tuo bene, non ti ho fatto del male!’’
‘’Non importa Damon’’ gli rispose Elena fingendo che in realtà andasse tutto bene, ‘’grazie per essere stato sincero e avermi risparmiato la scarica elettrica!Mi dispiace di non aver fatto altrettanto prima con te’’.
‘’Altra domanda per Elena Gilbert’’ disse Tanis puntando il dito contro di lei.
‘’Ami Damon Salvatore?’’
‘’Non puoi chiedermi questo’’ singhiozzò Elena, ‘’noi non siamo fidanzati, puoi testarlo con la tua macchina; io e Damon non siamo una coppia!’’
‘’Rispondi alla mia domanda!’’ continuò imperterrito Tanis, ‘’non risponderò, non posso rispondere, io e Damon non stiamo insieme!’’ provò ancora invano Elena a giustificarsi.
‘’Avanti!Non farmi arrabbiare ancora una volta, devi solo rispondere a questa domanda: in fondo al cuore credi di amare Damon Salvatore?Credi di amarlo anche se non state insieme?Devi solo rispondere si oppure no’’.
Damon guardò Elena negli occhi: ‘’Dì la verità e basta Elena, io non ti giudicherò’’ lo disse con voce rotta; Damon temeva la sua risposta, era sicuro che Elena avrebbe detto di no, era sicuro che Elena non l’amasse e che non volesse ammetterlo soltanto per non ferirlo; forse avrebbe preferito morire piuttosto che sentire la voce di colei che amava dire che in realtà non provava alcun sentimento per lui.
Un’altra scarica di verbena l’avrebbe ucciso, né era convinto, ma altrettanto convinto che se lei avesse mentito dicendo di amarlo sarebbe morto felice, nell’illusione che quel si potesse essere vero.
Elena cominciò a scavare dentro di sé, doveva soltanto dire la verità, doveva soltanto dire ciò che sentiva nel profondo del cuore, doveva dire ad alta voce ciò che non aveva mai avuto il coraggio di ammettere nemmeno con se stessa, doveva esprimere i suoi sentimenti di fronte ad uno sconosciuto e di fronte a colui che non avrebbe mai dovuto conoscerli; doveva decidere in pochi secondi se nel profondo della sua anima amava o meno Damon Salvatore.
‘’Rispondi Elena o la risposta sarà sbagliata a prescindere e Damon morirà, telo ripeto per l’ultima volta; ami o non ami quest’uomo nel profondo di te stessa?’’ la sollecitò nuovamente Tanis.
‘’Si’’ rispose seccamente Elena senza pensare nuovamente ma chiudendo soltanto gli occhi nella speranza di risvegliarsi da ciò che le pareva il più brutto sogno che avesse mai fatto.
Damon rimase immobile, incredulo della risposta che aveva appena udito.
Elena lo amava?Non era possibile, improvvisamente la sua vita gli passò di fronte come un flash, pochi i ricordi belli, molti quelli brutti. Rivide sua madre, Elena e Stefan; le uniche tre persone della sua vita che in qualche modo avevano creduto in lui; Damon era già convinto che una scarica di verbena gli sarebbe entrate nelle vene per bruciare lentamente ogni singola cellula del suo corpo.
Aprì gli occhi di scatto meravigliandosi di non essere ancora morto del tutto, fissò l’apparecchio che stava di fronte a lui, come se a quello strumento fosse appesa tutta la sua esistenza; l’inchiostro rigò la carta con una linea drittissima, senza fermarsi; Elena aveva detto la verità, aveva ammesso con se stessa una delle cose più difficili; Elena Gilbert amava Damon Salvatore.


And love lies bleeding in my hand
Oh it kills me to think of you with another man
I was playing rock and roll and you were just a fan
When my guitar couldn't hold you
So I split the band
Love lies bleeding in my hands






SPAZIO AUTORE:
innanzi tutto ho un ordine per tutte voi: dovete assolutamente guardare questo video che riassume la scena del delena come sarebbe in realtà...cioè dovete vederlo per forza...è brevissimo...fatemi felice LOL io mi sto esaltando l'ho guardata tipo 800 volte ahhaa...http://www.youtube.com/watch?v=XEEJ2T-VQkM&feature=related Allora innanzitutto mi scuso con i fan di Katherine di non aver portato avanti i fatti di Mystic Falls (in primis con me stessa), soltanto che il capitolo è già abbastanza lungo e gli intrighi a Mystic stanno aumentando e se inserivo dei pezzi di Kath mi sarebbe venuto un papiro immenso, quindi rimando al prossimo capitolo nella speranza che nessuno di noi mi tiri i pomodori.
Veniamo a noi...avete apprezzato la scena Delena?Mi sento in dovere di dirvi che ho scritto il cap molto di getto e con il cuore aperto; questa idea del gioielliere e della macchina della verità è dovuta a una puntata di SMALLVILLE in cui Clark e Lois vengono creduti una coppia da un folle gioielliere, mentre in verità erano soltanto amici; anche in quel caso alla fatidica domanda Lois risponde di si e Clark ci rimane davvero di cacca perchè proprio non si aspettava nulla di tutto ciò...la reazione di Damon sarà praticamente quella...XDXD
Mi spiace ma Elena per quanto mi riguarda e per non essre OOC aveva bisogno di una tortura bella e buona per tirare fuori i suoi sentimenti, quindi grazie di cuore Tanis, anche se la tua follia raggiunge degli apici mai visti neppure nei peggiori tinelli tinellosi di follia estrema LOL...sto delirando.
Cosa aspettarsi dal prossimo cap?Innanzi tutto spero che le parti Isbel-John-Andrew non vi abbiano annoiate, in quanto erano necessarie perchè nel prossimo cap di luna piena appariranno mooolti lupi e rivedremo anche jonny deep in versione di Erones e capiremo cosa ha in mente e se sela caverà Andrew nella notte di luna piena; ci sono delle cose su di lui che ancora non sapete.
Ed Elena e Damon riusciranno a salvarsi?No, in verità moriranno, però saranno felici perchè si amano...ahaha..no tranquilli sto scherzando, I NOSTRI EROI SI SALVERANNO le penne come ogni volta LOL.
con il delena in arrivo così mi aspetto moolte recensioni LOL...pensavate che avessi smesso di fare la stalker? vi devo chiedere un favore a tutte guardate il video assolutamente: vi metto il link pure in italiano...ahah http://www.youtube.com/watch?v=ncc1V80JGNg

ringraziamenti:
giuls, alis, sonia e lau: vi metto tutte insieme, siete il nuovo trio merdella di efp con dartagnan incluso dei tre moschettieri che rulleggia (giuls) ahah...vi amo, grazie del continuo appoggio, sto video di smallville mi sta esaltando a bestia e la mia follia aumenta hahah.
de liz: carissima dede che ne dici del cap?fammi sapere, grazie mille di cuore di tutto quanto
kiss88: sara ti dico solo grazie di cuore di tutto, non potrei farcela senza il tuo continuo appoggio...grazie di cuore.
giuls salvatore: giuls tranquilla la vasca tinello calda calda arriverà presto LOL, grazie di tutto e un bacione
Siwa94: katherine tornerà nel prossimo chap tranquilla, spero che queste scene delena ti siano piaciute kiss
delena96: evvai una nuova recluta...grazie mille di tutto quanto davvero...spero che continuerai a seguirmi e che la storia ti piaccia sempre di più.
coto: hai visto?nell'altro chap c'era poco delena ma con questo mi sono riscattata dai...bacione
fra3: grazie di tutto quanto fra, solo immensamente grazie...presto il tuo jonny deep tornerà...<3 kiss.
grazie anche a chi mi legge in silenzio di cuore, invito comunque a lasciarmi un pensiero per farmi sapere se la storia vi piace oppure no.

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Capitolo 18
*** BLUE MOON ***


18-BLUE MOON


Blue Moon
You saw me standing alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own
Blue Moon


Erones si aggirava con passo felpato e ambiguo tra la boscaglia limitrofa Versailles; lui era l’unico ad aver mantenuto I benefici e gli estremi poteri che il suo status di Licans anziano gli aveva riservato fin da prima della maledizione del Sole e della Luna; l’immortalità della carne e il controllo della luna piena. Erones avrebbe potuto trasformarsi indipendentemente dalla Luna, mantenendo sempre coscienza di ciò che stava facendo anche sottoforma di lupo.
‘’Tutti i Licans della zona sono incatenati, ho una sola notte per trovare il licans Petrov; lui è l’unico ad essere libero, devo trovarlo prima che l’effetto della luna svanisca’’ continuava a ripetersi il capostipite dei licantropi mentre si aggirava alla frenetica ricerca di Andrew Pierce.
Tuttavia i Licans Petrov che si manifestavano soltanto in contemporanea con l’arrivo della nuova doppelganger erano stati così pochi, così rari, che nemmeno Erones sapeva di cosa essi potessero essere capaci, di quale entità fosse la loro forza.
Erones era ignaro del fatto che il DNA mortale di Andrew conteneva qualcosa che lo avvicinava molto agli antichi dai quali discendeva la sua linea di sangue; non solo discendente di un originario Licans, ma anche di una originaria vampira; se solo Andrew fosse stato in grado di controllare la sua potenza forse neppure Erones sarebbe riuscito a batterlo.
Lo scopo di Erones era soltanto portarlo dalla sua parte e trarre tutti i benefici di ciò che significava essere un licans Petrov; avrebbe analizzato il suo sangue per capire come la bloodline dei Petrov e delle Petrova poteva essere così piena di poteri latenti che aspettavano solo il momento giusto per essere manifestati; i Petrova erano pericolosi per gli Antichi, erano gli unici che in qualche modo avrebbero potuto ucciderli.


And then there suddenly appeared before me
The only one my arms will hold
I heard somebody whisper please adore me
And when I looked to the Moon it turned to gold


‘’ E se avessi fatto a te quella domanda Damon Salvatore?’’ chiese interrogativo Tanis rivolgendosi al vampiro ancora legato e inerme nella sua posizione.
‘’Non ti è bastato il gioco?Non sei soddisfatto?’’ si accanì contro di lui Damon ancora shoccato dall’effetto delle precedenti scariche di verbena dovute in parte alla follia di Tanis e in parte alle menzogne di Elena.
In quell’istante l’originario pazzo vampiro udì un rumore sospetto provenire dalla porta; sempre più acuto, sempre più pesante, sempre più regolare.
‘’Chi è?’’ provò a chiedere Elena osservando l’antico; ‘’non ne ho idea’’ le rispose lui avvicinandosi alla porta nel tentativo di capire chi avesse trovato quel posto che aveva nascosto con estrema attenzione agli occhi dell’umanità e degli altri vampiri.
‘’Sento puzza di cane’’ urlò provando a pararsi contro la porta, ‘’razza di segugi del cavolo con il loro olfatto sovrasviluppato!’’.
‘’C’è la luna piena!’’ inveì Damon contro di lui, ‘’bisogna andarcene di qui prima che ci morda e ci mandi all’inferno!’’
‘’Questa è l’unica uscita’’ farfugliò Tanis ancora in preda al delirio e all’adrenalina che il suo gioco perverso gli forniva ogni qual volta veniva sperimentato.
‘’Il peggio andrà a voi!’’ esclamò Tanis, ‘’credete davvero che un qualunque lupo mannaro possa uccidere un originario con un semplice morso?’’
Damon lo guardò interrogativo senza riuscire a comprendere fino a quale punto potesse arrivare il delirio di quell’individuo.
‘’Vedremo se il vostro amore vi salverà anche da un licantropo in preda alla sua rabbia da luna piena!’’ sghignazzò l’Antico spalancando la porta di ferro, ‘’gli imprevisti sono la parte del mio gioco che amo di più’’.
Un’antica leggenda diceva che il morso di un licans qualunque nei confronti di un originario vampiro non avrebbe scatenato la morte dell’antico; bensì quella del lupo, ma Tanis non poteva sapere che il lupo che si trovò di fronte altro non era che Andrew Pierce e in quanto licans Petrov ogni cosa poteva cambiare.
Il lupo balzò a passo svelto e deciso sul corpo del vampiro originario che ancora in preda al suo delirio continuava a ridere e a guardarsi intorno in preda alla frenesia.
Elena e Damon furono terrorizzati dall’animale quanto da Tanis, il quale adesso giaceva a terra dilaniato dai morsi del lupo, continuando a ridere del proprio dolore, ignaro che forse questa volta non sarebbe stato il licans a morire.
Andrew aveva imparato da poco tempo a convivere con la sua essenza di lupo, era stato difficile per lui acquistare il controllo di se stesso e delle sue azioni, ma con il susseguirsi delle lune piene era diventato sempre più difficile per lui perdere il controllo delle sue azioni; Andrew riconobbe il viso della doppelganger invaso dalle lacrime e dal dolore e con un balzo fu sopra di lei liberandola dalla sedia con i propri artigli.
Elena e il lupo si guardarono l’uno negli occhi dell’altro, per un secondo che parve un eternità; Elena non poteva sapere che quello che aveva di fronte era suo nonno, non poteva sapere che aveva fiutato le sue tracce nel disperato tentativo di salvarla, l’unica cosa di cui era sicura fu la sensazione che quell’animale non le avrebbe fatto del male.
Passato questo attimo di indecisione voltò le spalle al lupo per fiondarsi su Damon e liberarlo dalle sue catene.
Damon era ancora debole dalla verbena e si accasciò a terra nel pavimento, incapace di muoversi con le proprie forze.
‘’Avanti Damon alzati, scappiamo di qui’’ gli disse Elena mentre provava invano ad alzarlo da terra con la propria mano, ‘’non cela faccio a sollevarti’’.
‘’sono troppo debole Elena non riesco a muoverti, tu scappa, cerca Isobel e John e lasciami qui.’’ Propose Damon. ‘’Non dire sciocchezze’’ le disse lei, ‘’tieni prendi questo e sarai abbastanza forte da rialzarti’’ le propose porgendo il suo polso verso la bocca del vampiro.
‘’Non posso farlo’’ disse Damon scansando il suo viso dalla mano di lei che profumava di vita e di speranza.
‘’Non posso fare questo a te’’ continuò a dire il vampiro.
‘’Mi hai soggiogato Damon, cosa può esserci di più spregevole di tutto questo?’’ gli disse Elena, ma questa volta con tono duro e sprezzante.
‘’Non berrò il tuo cazzo di sangue Elena’’ ribatté Damon imperterrito.
In quel momento il lupo che era rimasto lì immobile si avvicinò ai due e Damon usò le ultime forze rimaste per colpirlo violentemente al ventre con una affilata lama di argento; il lupo gemette per quel gesto che credeva inaspettato per lo stesso fatto che era andato lì appositamente per salvarli. Damon affondò la lama sempre di più e Andrew dovette accasciarsi su se stesso per il dolore che aveva sentito nel suo stomaco.
Damon si riverso su lui come una furia e bevve delle gocce di sangue dal suo ventre aperto che riuscirono in breve tempo a metterlo in sesto.
In quello stesso istante Damon afferrò Elena per un braccio e la trascinò fuori dal bunker trovandosi poco distante dall’Arco di Trionfo sotto il quale era stato per la prima volta colpito da Tanis.
‘’Che hai fatto Damon a quel lupo?’’ singhiozzò Elena tra le lacrime, ‘’voleva mordermi ma io l’ho preceduto, devo ricordarti che il morso di un licans uccide un vampiro?’’ domandò lui interrogativo.
‘’Ma non capisci che quel lupo tra poche ore tornerà ad essere una persona?’’ inveì Elena contro di lui.
‘’L’argento ha solo effetti temporanei su di loro; ha potere soltanto con la luna piena, domani il bel lupo mannaro sarà come nuovo’’ provò Damon a rassicurarla, ‘’non avrei mai potuto bere il tuo sangue; non così’’ concluse il vampiro mettendo molta enfasi nelle parole finali della sua frase.
‘’Ho pensato che saresti morto quando hai ricevuto la prima scarica di verbena’’ la sua voce adesso non era più arrabbiata, ma rotta dal pianto e piena di dolore, ‘’tutti qua rischiate di morire per salvare la mia vita e tutto questo non ha senso!’’ Elena continuò a piangere con tutta la rabbia che aveva dentro e si raccolse le ginocchia con le mani accasciandosi a terra su se stessa e nascondendo il suo viso segnato dalla sofferenza agli occhi di Damon.
Il vampiro si gettò su di lei e la abbracciò forte accarezzandole i capelli con le mani ancora sporche di sangue e di polvere, ‘’io sono qui Elena, sono ancora vivo, andrà tutto bene’’ continuò a ripeterle.
‘’Quando mi hai soggiogato Damon, quando?’’ urlò Elena contro di lui mentre continuava a piangere.
‘’Non posso dirtelo adesso’’ le rispose Damon sollevandola da terra, e prendendola in braccio si diresse con lei a velocità vampiresca verso l’Hotel.

Blue Moon
Now I'm no longer alone
Without a dream in my heart
Without a love of my own




Il freddo sole del mattino si era appena affacciato su Mystic Falls quando Jeremy Gilbert uscì dalla casa ancora sotto sopra per ciò che era successo a Jenna; sarebbe stato deciso a scoprire la verità sull’accaduto in ogni modo.
Accanto alla loro casa vi era un piccolo bar, la cui entrata era affacciata direttamente di fronte al punto in cui Jenna era stata trovata accasciata a terra; esangue.
Jeremy conosceva molto bene quel posto; nell’ultimo periodo vi si era recato molte volte con Tyler per controllare come andassero le cose lì dentro. Da quando il sindaco era venuto a mancare le sue proprietà erano passate tutte in gestione del figlio e Jeremy, che molte volte l’aveva aiutato capì che in fondo in quel momento tutti i favori fatti a Tyler si sarebbero volti a suo favore.
‘’Buongiorno’’ esclamò il giovane dirigendosi verso il barista, ‘’Tyler mi ha chiesto di controllare che nel magazzino fosse tutto apposto’’ continuò il piccolo Gilbert sicuro di sé.
‘’Non c’è problema’’ gli rispose il barista, ‘’conosci la strada, fai come fosse casa tua!’’
Jeremy si fiondò nel magazzino senza dare nell’occhio; sapeva che una telecamera a circuito chiuso sorvegliava tutto il piazzale di fronte al bar; Jeremy era certo che il dvd che aveva rubato nel magazzino del bar di Tyler sarebbe stato la risposta a tutti i suoi dubbi riguardanti la notte precedente.


‘’Rick!’’ Jeremy richiamò l’attenzione dell’uomo impugnando in mano il dvd incriminato, ‘’qui c’è tutta la verità su ieri sera!’’ continuò infilando l’oggetto nel lettore dvd.
‘’Non è possibile’’ esclamò Alaric, ‘’non è stata Katherine, si vede chiaramente un uomo incappucciato di elevata statura che colpisce Jenna alle spalle mordendola per poi dileguarsi nel nulla vedendo arrivare Caroline e Katherine subito dopo’’.
‘’Ma chi può essere?E perché?’’ chiese Jeremy interrogativo, ‘’non è qualcuno che conosciamo!’’ ‘’Dobbiamo chiamare Elijah’’ esclamò Alaric prendendo il dvd e avviandosi fuori dall’abitazione.
‘’Ok, io nel frattempo vado a cercare Katherine’’ disse Jeremy uscendo anch’esso dall’abitazione.


‘’Posso?’’ Jeremy Gilbert trovò immediatamente il motel in cui Katherine soggiornava dopo la sua lite con i componenti della famiglia di Elena.
‘’Che cazzo vuoi?’’ sbraitò lei da dietro la porta mentre succhiava il sangue della signora Flowers; quel poco che bastava per non ucciderla e permetterle il giorno seguente di ritrovare le forze per rifocillarsi nuovamente.
‘’Devi tornare a casa’’ le disse Jeremy staccando il polso della signora dalla bocca ancora impastata di sangue della vampira.
‘’Vattene subito!’’ gli rispose la sosia di sua sorella sbattendolo al muro con tutta la forza che le era possibile.
‘’Jenna sta bene, ha chiesto di te, è rimasta male del fatto che ancora sei l’unica che non è andata a trovarla!’’ continuò lui cercando invano di impietosirla.
‘’Che cosa dovrebbe importarmi?’’ le rispose lei lasciando la presa del giovane e tornando a occuparsi della signora Flowers.
‘’Sono andato a cercare un video che dimostra che non sei tu ad averla attaccata, ma un altro vampiro di cui ancora non sappiamo nulla; Elijah è stato informato e presto ne sapremo di più’’ concluse Jeremy porgendole una mano in segno di intesa.
‘’Non ho intenzione di continuare a fingere di essere la Elena Gilbert che non sono’’ rispose lei adagiando l’anziana signora allo stremo delle forze nel letto.
‘’Perché finora l’hai fatto?Non mi risulta che Elena vada in giro con una moto e tanto meno con quel vestito e quei tacchi in pieno giorno!’’ continuò indicando la vampira che ancora non si era tolta il sexy abito inguinale della sera precedente.
‘’Ok tornerò, ma soltanto perché la mia moto e i miei vestiti sono ancora in quella cazzo di casa; questa volta però farò a modo mio!’’ sbraitò Katherine sbattendo la porta in faccia a Jeremy Gilbert e dirigendosi verso l’uscita del Motel.
‘’Ehi, ti ho portato dei vestiti puliti senza sangue e da persona normale’’ continuò il ragazzo estraendo fuori da un sacco di nylon una tuta da ginnastica nera e bianca e un paio di converse nere anch’esse.
‘’Senti tesoro’’ sottolineo lei osservando il suo vestito nuovo adesso ricoperto di sangue, ‘’ho detto che farò a modo mio, non sono la tua fottuta sorellina’’ concluse tagliente dirigendosi fuori da quel posto.
‘’Ok ci vediamo più tardi, io adesso devo passare da Bonnie per chiederle una cosa’’ le rispose Jeremy salendo nella sua automobile nuova fiammante.
‘’Oh mio dio!’’ alzò le mani al cielo Katherine, ‘’non me ne frega proprio un cazzo di cosa farai per il resto della tua vita’’.
‘’Sei molto simpatica’’ furono le ultime parole che il ragazzo le disse ridendo a squarciagola prima di sgommare verso casa della strega.


Caroline aveva saputo che un video che provava l’innocenza di Katherine e il fatto che lei l’aveva ingiustamente accusata era stato trovato da Jeremy e che di lì a poco sarebbe stato dato a Elijah.
La bionda maledì più volte se stessa per essersi comportata in un modo che nemmeno lei stessa era riuscita a spiegarsi; perché la gelosia si era impossessata nuovamente di lei? Perchè aveva cercato in tutti i modi di dimostrarsi migliore di Katherine per il solo fatto che temeva che qualcuno potesse amarla più di lei come era successo con Elena troppe volte in passato? Queste domande le farfugliarono per la testa mentre piangendo cercava in camera di Jeremy Gilbert il dvd incriminato invano.
‘’Che cazzo ci fai qui?’’ la vampira mora che era appena rientrata le si presentò davanti in tutta la sua violenza afferrandola per il collo.
‘’Niente, io vo-volevo solo salutare Jeremy, volevo vedere che fosse tutto ok’’ farfugliò la bionda in preda al panico.
‘’Ah si?’’ Esclamò Katherine afferrando il diario di Jeremy aperto sul letto, ‘’credevi di farlo leggendo il suo diario?’’
‘’Questa non è casa tua Katherine’’ inveì la bionda contro di lei allontanando la sua mano protesa verso il proprio collo.
‘’Nemmeno la tua tesoro; ci vediamo domani dalla signora Lockwood per parlare del ballo’’ esclamò Katherine scaraventandola rumorosamente giù dalla scale, ‘’la prossima volta che entrerai qui dentro sarà il giorno del tuo funerale’’ continuò la mora funesta mentre iniziava a spogliarsi nel tentativo di fare finalmente un bel bagno caldo fumante.


**CREDITS SONG: frank Sinatra





Eccomi finalmente di ritorno!
Come avete visto Damon non ha fatto in tempo a rispondere alla domanda cruciale perchè è arrivato il lupo...la mia crudeltà non ha rivali; ma non mi sembrava bello che Elena lo sapesse così; non dopo la scena dell'occhio nella puntata 2X08 che ancora Elena deve ricordare e che farà molto presto. XD
Come state?Spero tutto bene, spero che questo cap vi sia piaciuto e che commenterete numerose come avete l’ultima volta XD
Spero che il cap non vi abbia annoiato; come vedete c’è molta più azione che nei precedenti ed è un po’ meno introspettivo, però dovevo risolvere il problema di Elena e Damon prigionieri e anche la questione della luna piena e dei poteri di Andrew; spero vi sia piaciuto il ritorno di Erones, detto anche Jonny Deep XDXD…a me attira molto anche la parte della maledizione e tutto il resto oltre che al delena appunto.
Il prossimo cap sarà molto importante per damon ed elena perché si troveranno in hotel soli con le loro rivelazioni e dovranno parlare di molte cose e vi avviso che molti oggetti voleranno ahaha…XDXD
Per quanto riguarda Kath è tornata, siete felici?Io si, non immaginate cosa ho in mente per lei ahaha…
Ovviamente nel prossimo cap rivedremo anche Elijah e Caroline dovrà fare i conti con alcune cose. Anche Jeremy troverà molto spazio, ho intenzione di renderlo molto più attivo di quanto sia nel tf, ma non posso dirvi altro.
Katherine e Caroline mi piacciono molto in versione nemiche e ne vedremo delle belle; ovviamente Care ha un cuore d'oro e come avete visto era già pentita di ciò che aveva fatto <3.
RINGRAZIAMENTI:
ringrazio tutti coloro che leggono e mi seguono anche se lo fanno in silenzio, invito comunque chi legge a recensire perché sono i vostri commenti che alimentano la storia e mi spronano a scrivere e spero di farlo sempre meglio, quindi non vi vergognate e RECENSITE.
A Giuls, Alis, Lau, Sonia: siete le mie folli lettrici che mi seguono ovunque nelle mie storie e io vi amo per questo, spero che apprezzerete anche questo cap. e giuls capirà che il delena patito è quello più bello. XD
A Fra3: franci ti adoro, sei sempre puntualissima a recensire e segui tutti i miei scleri da scrittrice da quattro soldi ahaha…. e poi insomma questo capitolo che si apre con erones sexy jonny deep era soprattutto per te <3
A kiss 88: grazie sara, sono contenta che ami i cap intricati che scrivo e mi fa troppo felice leggere sempre i tuoi commenti visto che sei stata una delle prime che ha apprezzato la mia storia dai primordi, grazie di tutto.
A Dede: Dede sono contenta che apprezzi sempre tutto…pure John e Isobel e il loro strano rapporto, siamo davvero in poche ad amarli LOL, un bacione.
A Giuls Salvatore e Fra Cullen: che belle le mie rincoglionite che mi seguono in tutte le follie che vado producendo…siete mitiche davvero, spero che continuerete a seguirmi e a dirmi cosa pensate dei miei folli capitoli <3
A neusiedler: noi ci vediamo spesso anche nel foro robi, grazie mille di tutto quanto davvero, sei gentilissima <3
A Ehris: sono contenta che l’idea della tortura macchina della verità ti sia piaicuta, spero che continuerai a dirmi cosa pensi di tutto questo.
A Cipa 20: grazie davvero di cuore, ricevere un nuovo commento per me è sempre molto importante, spero che continuerai a seguirmi <3
A gerby: finalmente sono riuscita ad aggiornare, sei sempre molto carina a richiedermi di aggiornare presto, si vede che la storia ti piace e non vedi l’ora di leggere, spero che questo cap sia tuo gradimento; ora finalmente Elena e Damon saranno di nuovo da soli in Hotel a parlare con i loro fantasmi . <3
A Delena96: la nuova recluta è sempre a rapporto XDXD grazie mille di tutto carissima, speriamo che Elena capisca che Damon l’ha soggiogata per il suo bene XD
A coto: ahaha…mi dispiace per il mezzo infarto che ti ho fatto prendere lasciandoti credere che fosse uno scagnozzo di Klaus, forse lo rivedremo quel pazzo prima o poi…cmq hai ragione tu, tutto è bene quel che finisce bene e Damon e Elena adesso sono salvi.
A siwa94: grazie di tutto Silvi, la macchina sanguinaria di Smallville adattata a TVD è stato il top per me, melo dico da sola ahah…grazie di tutto.
A Isabelle 91: ciao carissima, come hai visto perché Elena e Damon rimettano tutte le carte in tavola bisogna aspettare il prossimo cap, spero di non averti annoiato, lo sai anche tu che per certe cose ci vuole pazienza XD
A Elena01: grazie mille…sono davvero commossa da tutti i complimenti che mi hai fatto; saltella per casa felice XD…continua a farmi sapere che ne pensi…kiss <3

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Capitolo 19
*** HEARTBEAT ***


19-Heartbeat


I don’t know where we going
I don’t know who we are

Damon ed Elena raggiunsero la camera dell’Hotel senza parlare ulteriormente di ciò che era da poco avvenuto nel covo di Tanis; la ragazza si diresse a passo svelto verso la stanza da letto e senza dire una parola si tolse le scarpe per infilarsi tra le soffici coperte con ancora addosso i vestiti sporchi e polverosi del giorno precedente ‘’Buonanotte’’ disse al vampiro prima di spengere la lampada sul suo comodino.
‘’Io e te dobbiamo parlare non credi?’’ le disse Damon accendendo nuovamente la luce e cercando invano il suo sguardo che sempre più stava affondando nel cuscino.
‘’Io credo di essere abbastanza stanca e provata per permettermi il lusso di non parlare’’ lo ammonì nuovamente la ragazza con sguardo truce afferrando di nuovo la corda della lampada da comodino nell’ulteriore vano tentativo di non parlare con Damon.
‘’Io credo che dovresti guardarmi in faccia e dirmi perché mi ami!’’ la interpellò il vampiro andando direttamente al sodo della questione.
Elena si alzò in piedi e puntando un dito contro di lui nella più sprezzante delle sue espressioni gli disse: ‘’Voglio che questa cosa sia ben chiara: io non ti amo, prima con quel pazzo ho solo detto quello che lui voleva dicessi; tutta la storia della macchina della verità è pura follia, non esistono cose del genere, quindi smetti di farmi queste inutili domande e lasciami dormire’’ concluse rimanendo con il dito indice puntato verso di lui a mezz’aria.
‘’Non è una stronzata Elena e tu lo sai benissimo!’’ continuò Damon mentre in un millesimo di secondo era già di fronte a lei.
‘’Infatti, quindi sentiamo quando mi hai soggiogato?Hai bevuto il mio sangue?Mi hai violentato?Cos’altro?Sai Damon preferisco non crederci, voglio pensare che sia tutto una invenzione e andare avanti facendo finta di niente, ecco il tutto’’ Concluse la ragazza voltandogli le spalle.
‘’Mi vuoi guardare in faccia?’’ la ammonì lui strattonandola per un braccio.
‘’Damon mi stai facendo male adesso; io non voglio parlare con te, non voglio’’ disse Elena senza riuscire nemmeno questa volta a guardarlo negli occhi.
‘’Elena basta!’’ il vampiro era furibondo e stava letteralmente urlando contro di lei, ‘’è vero, io ti ho soggiogata ed è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto in tutta la mia ultracentenaria esistenza; adesso però voglio che tu lo sappia’’ le parole di Damon una volta appurato che Elena lo stesse ascoltando si erano fatte più pacate e i lineamenti del vampiro da corrucciati si erano lievemente distesi.
‘’Non voglio saperlo, so che vivrei meglio sapendo che non mi sono fidata per l’ennesima volta della persona che ama approfittarsi delle mie debolezze e soggiogarmi come un oggetto; vergognati Damon, solo questo ti dico.’’ Le sue parole furono come lame nel’anima, come infiniti paletti che si avvicinavano al cuore senza mai trafiggerlo, ma procurando un sussulto di dolore, ogni volta sempre più violento.
‘’Non ti ho fatto del male, devi solo ascoltarmi!’’ provò nuovamente Damon usando le buone maniere a cui tanto poco era avvezzo.
‘’Non vuoi farmi dormire?Non vuoi lasciarmi in pace?Bene, passerò la notte in bagno!’’ gli urlò contro Elena mentre correva verso la toilette chiudendo la porta a chiave alle sue spalle.
Scivolò su stessa sfregando la schiena sporca di polvere contro la bianca immacolata porta del bagno; adesso era sola, lontana da colui che forse amava con tutta se stessa senza però averne la certezza; si era innamorata della persona sbagliata, di un ‘uomo’ che l’aveva usata e poi imbambolata nel peggiore dei modi; si era fidata di lui ancora una volta, aveva perdonato i suoi sbagli, gli aveva dato una nuova possibilità, ma a quale vantaggio? Fiumi di lacrime salate, le stesse lacrime che aveva trattenuto di fronte a Tanis, di fronte a Rose, di fronte a Elijah adesso sgorgavano incontrollate dalle iridi castane e arrossate; Elena era stanca di fingere che andasse tutto bene, stanca di mantenere sempre il suo impeccabile contegno anche nelle situazioni più rischiose, stanca di indossare ogni giorno la maschera della donna combattente e decisa; non era nulla di tutto questo, soltanto una ragazza giovanissima con la paura della morte, la paura delle sue scelte e la paura di amare.
Damon non provò ulteriormente a urlarle contro e ad insistere; sapeva che Elena andava presa con la dolcezza, sapeva che era testarda e cocciuta, sapeva che avrebbe dovuto aspettare. Si appoggiò alla porta con l’orecchio, poteva sentire le lacrime di Elena scendere ad una ad una per poi morire nella sua bocca rosea, poteva udire il cuore di Elena battere all’impazzata e i suoi singhiozzi soffocarsi nella gola per non essere sentita da lui.
Damon si lasciò andare, accovacciandosi su se stesso, appoggiando la sua schiena contro la porta; quel sottilissimo strato di dieci centimetri di legno che divideva due anime, senza però dividere i loro cuori che continuavano a battere.

I can feel your heartbeat
She said to me
I can feel your heartbeat
Running through me
Heartbeat
Feel your heartbeat


'’Dannazione'' esclamò Elena senza riuscire a smettere di piangere, senza riuscire ad esprimere tutto ciò che aveva dentro, senza poterne dare una interpretazione minimamente razionale.
La ragazza frugò nelle tasche della giacca e con estrema meraviglia trovo il cofanetto che la nonna Marion le aveva dato, pregandola di usare con cautela il suo prezioso contenuto; polvere di Sole.
‘’Tutte sciocchezze’’ esclamò scaraventando a terra il grazioso cofanetto in un impeto di rabbia; milioni di particelle nanometriche con riflessi dorati si riversarono nel pavimento apparentemente senza il minimo ordine; la ragazza le osservò più attentamente, formavano una scritta: ‘’HE LOVES YOU TOO’’.
Gli occhi di Elena smisero di versare lacrime per un attimo e si stropicciò le iridi con le nocche delle mani per assicurarsi che ciò che aveva appena letto fosse effettivamente reale e non semplicemente il frutto della sua mente. Si avvicinò a quella polvere finissima per provare a toccarla ma questa si mosse per rientrare nel cofanetto, la ragazza prese lo scrigno tra le mani e lo scagliò nuovamente dalla parte opposta della norme sala da bagno; la solita scritta ‘’anche lui ti ama’’ apparve impressa nel pavimento.
Elena rimase immobile a fissare quella scena, senza riuscire a comprendere se fosse più incredibile in quelle quattro parole il fatto che lei amasse Damon o che lui amasse lei.

‘’Elena stai bene?’’ Damon si sollevò da terra, impaurito dal fatto di non sentire più alcun rumore, di non udire ancora i singhiozzi di Elena, si ricordò ciò che appena ventiquattro ore prima era avvenuto in quello stesso bagno e non poté far a meno di bussare alla porta insistentemente nel tentativo di ricevere in cambio un ulteriore segno di vita.
Elena uscì dalla porta del bagno asciugandosi le lacrime con gli occhi gonfi e arrossati, Damon fu sollevato di rivederla e si limitò a pensare al fatto che anche nelle condizioni più estreme Elena era comunque bellissima.
‘’Cosa mi hai fatto quando mi hai soggiogato?’’ Elena lo guardò dritta negli occhi cercando di indagare un cambiamento di espressione che però Damon non ebbe.
‘’Posso farti rivivere quel momento se lo vorrai!’’ gli disse Damon alzandole il mento con due dita.
‘’Ho paura di quello che vedrò’’ gli rispose lei soffocando una lacrima che già stava sgorgando incontrollata dai suoi occhi gonfi ed esausti dal pianto.
‘’Non ti farò del male’’ le disse lui porgendole la mano in segno di accordo, ‘’dammi la collana’’ continuò.
‘’No la collana no’’ esclamò Elena sciogliendo le dieci dita che si erano inesorabilmente intrecciate in un patto.
‘’E’ necessario’’ le disse lui strappandole il ciondolo dal collo, sentì la verbena contenuta all’interno del monile bruciargli inesorabilmente la mano, ma non gli importava, ciò che stava per fare sarebbe stato in assoluto uno dei gesti più difficili mai compiuti nella sua intera esistenza.
‘’Ricorda’’ le disse imperativo fissandola negli occhi, le pupille nere di Elena si dilatarono per poi restringersi immediatamente dopo; flash di ricordi le apparvero nella mente, così vivi, così ruvidi che sembrava che li stesse vivendo in quel medesimo momento.


‘’Ti ho portato questa’’ le disse Damon sventolandole il suo ciondolo.
‘’Grazie’’ gli rispose Elena accennando il suo sorriso più genuino.
‘’Ti prego, ridammela’’ disse nuovamente Elena vedendo che il vampiro stentava a restituirle il ciondolo.
‘’Ho solo una cosa da dire’’ le rispose Damon tentennando nel vedere l’indecisione di lei.
‘’ Quello che sto per dire’’ inspirò profondamente Damon, ‘’ è forse la cosa più egoista che abbia mai detto in vita mia’’.
‘’Damon, non farlo’’ lo implorò Elena un’ultima volta invano.
‘’No, devo dirlo solo una volta, tu devi solo ascoltare’’ le ripeté lui cercando di apparire meno spaventoso possibile.
‘’ Ti amo, Elena...’’ disse tutto in un fiato, quasi pentendosi delle sue parole nello stesso momento in cui le stava dicendo, ‘’ ed è proprio perché ti amo che non posso essere egoista con te, per questo non puoi saperlo, io non ti merito, ma mio fratello si’’ concluse aspettandosi una qualsiasi reazione della ragazza che invece lo fissò immobile, socchiudendo appena le labbra, sorpresa lei stessa di ciò che le sue orecchie avevano appena udito.
‘’Dio, quanto vorrei che non dovessi dimenticarlo...’’ continuò lui accarezzandole lievemente il viso e baciandole la fronte, ‘’ma devi’’ concluse fissandola negli occhi e sparendo nel nulla da cui era venuto.



Elena socchiuse gli occhi, ritrovandosi il ciondolo che le era stato strappato dal collo nel palmo della mano; una lacrima, simile a quella che aveva visto scendere dall’occhio di Damon nello stesso istante in cui le aveva fatto dimenticare tutto si impadronì anche del suo volto.
Fissò di nuovo il ciondolo e subito dopo Damon dritto negli occhi, quello a cui aveva appena assistito era stata la dichiarazione più bella, sincera e allo stesso tempo drammatica che qualcuno le avesse mai fatto.


Stop stealing my heart away
You’re stealing my heart away
Stop stealing my heart away
You’re stealing my heart away



‘’Cosa vi porto?’’ Matt apparve dal nulla con un blocchetto davanti a un tavolino rotondo del Grill a cui sedevano tre individui; Stefan, Caroline e Bonnie.
‘’Tre frullati’’ ordinò la strega per tutti senza curarsi di ciò che volessero gli altri.
‘’Come mai questa freddezza con Matt?’’ la mora chiese all’amica bionda con fare indagatore.
‘’E’ tutto più difficile; è per il suo bene non sapere nulla e stare alla larga dai nostri problemi sovrannaturali, se né fosse a conoscenza né sarebbe immediatamente coinvolto; non è giusto’’ concluse la bionda.
‘’Tuttavia’’ riprese il discorso Caroline, ‘’vi ho chiamato perché devo confessarvi una cosa che ho fatto di cui non mi sento fiera’’.
Il volto della vampira si fece improvvisamente cupo e triste e Bonnie da una parte e Stefan dall’altra le presero le mani per darle coraggio.
‘’Io non so cosa mia sia preso con Katherine, lei ha distrutto la mia vita umana, vivo costantemente nel terrore che possa fare del male anche a voi; così quando l’ho vista ripiegata su Jenna era come se una parte di me mi dicesse di incastrarla; ed io ho ceduto’’. Concluse la bionda mentre gli occhi le diventavano sempre più umidi.
‘’Non è stata Katherine?’’ le chiese Bonnie con occhi interrogativi, ‘’No’’ rispose Caroline guardandola in segno di comprensione.
Vedendo che Caroline stava per piangere Stefan la abbracciò, capiva come poteva sentirsi, era consapevole che Katherine avrebbe potuto rovinare le vite di tutti loro con un solo schiocco delle dita.
‘’Dai Caroline’’ le disse Bonnie, ‘’non è colpa tua, chiunque al tuo posto avrebbe potuto fraintendere!’’ ‘’Già’’ rispose Stefan, ‘’ma allora chi è stato?’’ ‘’Penso che lo sapremo presto’’ disse la bionda asciugandosi gli occhi, ‘’Jeremy ha trovato un video che mostra la scena da uno dei magazzini di Tyler’’.
‘’Perfetto’’ le disse nuovamente Stefan dandole un pizzicotto nel fianco.
‘’Ecco, qui entra in gioco la seconda cavolata che ho fatto’’ riprese in mano il discorso Caroline, ‘’sono andata in camera di Jeremy nel tentativo di trovare il video e portarlo io stessa ad Elijah, in modo di scagionarmi del fatto di aver dato volontariamente la responsabilità a Katherine. Il video tuttavia non c’era più, ho letto anche il diario di Jeremy per vedere se né avesse fatto accenno, ma era fermo alla data di ieri. In compenso Katherine è tornata a casa e mi ha buttato giù dalle scale, ho troppa paura di lei.’’ Concluse ritornando a singhiozzare.
‘’Jeremy ha un diario?’’ fu l’unica cosa che riuscì a percepire Bonnie; ‘’non lo facevo un tipo da diario’’.
‘’Ovviamente l’hai letto vero?’’ la interrogò Stefan con occhi rimproverevoli, ‘’si certo, per avere notizie del dvd’’ rispose Caroline scrollando le spalle.
‘’Non si leggono i diari altrui’’ la rimproverò Stefan, ‘’uffa’’ lo canzonò la bionda ritrovando il sorriso nel vedere il vampiro corrucciato e in vena di insegnamenti morali, ‘’l’ho fatto per una buona causa e non immaginate nemmeno quanto profondi possano essere i pensieri di Jeremy’’ continuò sapendo di aver parlato troppo ancora una volta.
‘’Cosa c’era scritto?’’ la pizzicò Bonnie, ‘’oh cara, non immagini; io ti dico solo buttati, non hai idea di quanto tu gli piaccia’’ disse alla mora strizzandole l’occhio.
‘’Ma Jeremy è soltanto il fratellino di Elena, non sono troppo convinta di quello che hai letto’’urlò Bonnie trasformando la confidenza di Caroline in un fenomeno da baraccone.
‘’Il fratellino di Elena è adulto adesso’’ una voce alle loro spalle richiamò la loro attenzione.
‘’Cosa ci fai qui?’’ fu l’unica cosa che Bonnie riuscì a dire a Jeremy mentre diventava paonazza in volto.
‘’Ero venuto a cercarti per chiederti una cosa, ma adesso non ha più importanza’’ disse il ragazzo alzando le mani al cielo infuriato, ‘’qui le persone entrano in casa degli altri profanando la loro privacy e poi il bambino sarei io vero?’’ concluse Jeremy arrabbiatissimo e violaceo in volto mentre si affrettava ad uscire dal Mystic Grill adirato e in preda a una foga di rabbia mai vista prima.
Caroline aveva assistito alla scena in silenzio, si portò entrambe le mani alla bocca e sgranò gli occhi azzurri, consapevole di aver parlato troppo anche questa volta.
‘’Vado a parlargli’’ disse Caroline alzandosi dalla sedia, ‘’non è il caso, non adesso’’ la bloccò Stefan, ‘’aspetta quando gli sarà un po’ passata’’.

‘’Dannazione’’ urlò Jeremy colpendo il finestrino di un’auto parcheggiata di fronte al Grill in preda alla rabbia.
‘’Ehi stronzo, è la mia macchina quella’’ due bulletti della scuola gli si pararono davanti afferrandolo per il collo della T-shirt e alzandolo da terra con forza.
‘’Lasciami in pace’’ continuò Jeremy cercando di divincolarsi dalla presa, ‘’stronzo hai rotto il finestrino della mia machina nuova’’ lo aggredì il bullo prendendolo a calci nello stomaco.
‘’Ti do i soldi per aggiustarla’’ lo pregò Jeremy da terra dolorante, ‘’è troppo tardi ormai, impara il rispetto’’ continuò a pestarlo l’altro prendendolo a calci nell’addome.
Il fratello di Elena provò a divincolarsi da quella violenta presa ma i calci erano troppo forti e troppo veloci per riuscire minimamente a difendersi, finché Jeremy perse i sensi vomitando sangue.



I raggi del Sole all’alba arrivarono flebili e sottilissimi dalla porta ancora aperta del sotterraneo segreto di Tanis.
Andrew Pierce si ritrovò nudo ed esanime nel pavimento, fissando l’addome ancora trafitto da un coltello d’argento e ricordando soltanto a tratti gli avvenimenti della sera precedente.
Estrasse velocemente la lama dalla propria pelle cercando di trattenere un urlo di dolore; subito dopo si rese conto che la ferita si stava velocemente rimarginando e si guardò velocemente intorno per trovare qualcosa con cui coprirsi, dei vecchi vestiti di Tanis erano appoggiati in una spalliera; Andrew arricciò il naso al solo pensiero di dover indossare quegli indumenti dall’odore di non morto, ma alla fine non esitò e riuscì a coprirsi in qualche modo.
Osservò il corpo di Tanis esanime a terra, portava delle cicatrici e delle vescicole purulente nella zona in cui lui stesso ricordava vagamente di averlo morso.
Si guardò velocemente intorno e vide che lo scantinato era adornato da antichi quadri al muro raffiguranti un uomo dal portamento austero e il viso duro con accanto altri uomini inginocchiati di fronte a lui; in tutte le pitture l’individuo che sedeva alla destra del personaggio centrale aveva il volto cancellato e rimaneggiato; come se non fosse più stato degno di essere raffigurato in quel dipinto.
Sopra il tavolo la sua attenzione venne richiamata da un’antica scatola di ottone raffigurante un sigillo nel coperchio, che Andrew poteva avvertire essere in bassorilievo.
Un foglio giallo e logorato dal tempo recava l’iscrizione, ‘per Katerina’ .
Andrew prese il cofanetto e si guardò ancora una volta velocemente intorno prima di fuggire alla luce del sole e tornare a Versailles, tuttavia egli non si rese conto che Tanis lo stava osservando in silenzio, facendo uscire una folle risata dalla sua bocca nello stesso istante in cui Andrew uscì dalla stanza.




SPAZIO AUTORE:
Allora innanzitutto comunicazione di servizio; come avrete notato ultimamente aggiorno sempre il sabato, il prossimo weekend comunque non potrò aggiornare per cui proverò a mettere un nuovo capitolo verso martedì, mercoledì, se così non dovesse essere però non impauritevi perché tornerò, la storia è tutta in mente e quindi non la lascerò incompleta, di questo dovete esserne certi.
Allora veniamo a noi, finalmente Elena ha ricordato la dichiarazione di Damon della 2x08…adesso cosa succedera?Non posso dirvelo, infatti vi ho volutamente lasciato a mezz’aria. Elena pensava che Damon le avesse fatto del male e rimarrà di stucco di fronte a questo ricordo, però non possiamo prevedere come reagirà, forse il lancio di oggetti che avevo annunciato per oggi lo lasceremo per il prossimo cap. XDXD
Per ciò che riguarda la scena al Grill non preoccupatevi che Jeremy è essenziale nella trama e quindi non morirà, soltanto non vi aspettate chi arriverà a salvarlo.
Scena finale di Andrew e Tanis, come vedete Tanis non è morto e nel prossimo capitolo capirete perché e quale è il suo ruolo, vi avviso che presto tornerà Jonny Deep in veste di Erones arrabbiatissimo per non aver ancora trovato il Licans che cercava.
Anche Klaus non tarderà ad arrivare; sappiamo tutti che hanno scelto per Klaus nel telefilm, io tuttavia non sono troppo convinta di questa scelta, anche perché Klaus e Erones originariamente erano fratelli, quindi non posso inserire due persone completamente diverse, uno sulla trentina e l’altro un biondino di dieci anni; per questo sto meditando una diversa scelta di Klaus, fatemi sapere se la cosa vi dispiace.
Katherine tornerà nel prossimo capitolo in tutto il suo splendore e non immaginate nemmeno cosa farà..XD
Ah, per la cronaca ecco una foto di Tanis il folle, colui che salvò il Delena. XDXD


RISPOSTE ALLE VOSTRE RECENSIONI E RINGRAZIAMENTI:
ringrazio tutti coloro che leggono ma un ringraziamento particolare va a quelle anime pie che ogni volta recensiscono con tanto amore.
Visto che siamo in tanti a seguire e preferire la storia vi invito a lasciarmi un ricordo di voi e RECENSIRE.
Lo stalkeraggio è finito.
Un ringraziamento particolare va alle folli anime che leggono anche l’altra storia demenziale, comica che produco in preda al delirio sullo staff di The Vampire Diaries.
Gerby: spero che hai apprezzato il modo con cui Damon le ha fatto ricordare, molto meglio che sotto minaccia spero. Grazie di cuore di tutto <3
Isabelle91: finalmente sono riuscita ad aggiornare, grazie mille dei cari commenti che lasci ogni volta.
Delena 96: sono contenta di non averti annoiata, spero che la scena dell’hotel ch aspettavi ti sia piaciuta.
Coto: hai visto?Stanno tutti bene, nemmeno il caro amico folleggiante Tanis è morto, Katherine tornerà nel prox cap più pazza che mai; fammi sapere che pensi di questo diciannovesimo capitolo. Kiss
Giuls: come sempre tu capisci tutto al volo e sei sempre avanti nella trama…XDXD grazie per il sostegno che mi dai ogni volta, come sempre i ringraziamenti per te sono doppi <3
Elena 01: grazie mille, la tua recensione era bellissima, grazie di cuore davvero.
Neusiedler: ciao Robi, sono contenta che ti sia piaciuto anche questo cap…grazie mille di cuore di tutto <3
Alis: per te tanti cuori e tanto amore, sei sempre dolcissima e cara e sono troppo felice che mi segui anche tu…stanotte ho sognato il seguito della tua ff con Amelia e Alec…ahaha…questa è pazzia io telo dico. La trama si infittisce è il nostro motto ormai.
Ehris: hai visto?Il Delena ormai a Parigi non può più mancare…spero che il tutto ti sia piaciuto anche questa volta <3
Giuls Salvatore: ciao folle donna, come sempre comprendi molte cose quindi mi aspetto che anche questo cap ti sia piaciuto e che tu riesca a vedere dietro le righe XDXD
Kiss88: grazie Sara, sei davvero sempre gentilissima con me e una che mi segue dai primordi, quindi è grazie anche a te questa ff infinita continua. Anche io per te stravedo, non mi perdo nulla delle tue produzioni. XD
Fra Cullen: adesso che la pazza è arrivata in pari la mia paura aumenta…ahaha…grazie mille di tutto quanto Fra, grazie davvero di cuore.
Kary91: miss io odio le long fic continua a seguirmi imperterrita, stai tranquilla per il tuo jer, non gli accadrà nulla di brutto anzi…ho in mente grandi cose per lui.
Fra3: grazie mille cara…te sai quasi tutte le anticipazioni su Erones Deep ahha…che folle quell’uomo, ma noi lo amiamo, grazie mille di cuore di tutto il sostegno che mi dai ogni volta. XD
Dede: eccola…sei un angelo, sempre gentilissima e carinissima con me, non so come farei senza le tue splendide recensioni, un bacione.
DarkNemesis: ecco la fan di Underworld che capisce il mio estremo amore per Tanis. Ho in mente un personaggio per interpretare Klaus ripreso appunto da uno degli attori di Underworld, vorrei un tuo consiglio a riguardo XDXD…non immagini chi tra i tanti vampiri che hanno popolato la trilogia chi ho in mente di scegliere. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e che nella scena con Andrew e Tanis hai letto dietro le righe sia per quanto riguarda i quadri, sia per il cofanetto. Grazie mille di cuore. <3
Delena33233: wow una nuova lettrice, evvai, certo che sono contenta. Spero che commenterai anche questo cap e che ti sia piaciuto. Un bacione.
Monica: la scena del 17 è stata bellissima, sono contenta che sia piaciuta anche a te e spero che continuerai a seguirmi.
Gessicat: grazie mille sei stata carinissima a leggere tutto in un fiato e anche l’altra folle ff sul cast di tvd. Spero che mi farai sapere cosa ne pensi di questo cap.

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Capitolo 20
*** TROUBLE ***


Carissime eccomi di ritorno con un altro capitolo strappalacrime delena, questa volta ho fatto una cosa un po’ più complicata; sono partita subito dal delena parigino per poi tornare a Mystic Falls e poi di nuovo a Parigi, quindi non impauritevi.
Spero di non essere stata troppo confusionaria. Buona lettura.



20- TROUBLE



Oh no, I see
a spiderweb is tangled up with me
and I lost my head
and thought of all the stupid things I'd said


Il cuore cominciò a batterle all’impazzata; adesso tutto era chiaro, il vuoto dentro di lei, il senso di non ricordare nulla di quel giorno, la sensazione di qualcosa di mancante adesso era stata risolta.
Rifletté velocemente sui fatti del giorno in cui Rose l’aveva rapita; tutto era chiaro adesso, cristallino come l’acqua di una fonte, eppure si sentì molto più confusa di quanto potesse esserlo stata prima che Damon le avesse fatto ricordare tutto. Poteva Damon amarla fino a questo punto?
Elena aveva sempre vissuto il confronto con la sua sosia, da quando aveva scoperto la sua somiglianza con la vampira cinquecentenaria non era più stata sicura al cento per cento dei sentimenti di Stefan; sentiva sempre una strana sensazione dentro, come un qualcosa che le desse sempre e costantemente l’impulso per sentire il paragone e il confronto con Katherine.
Con Damon era diverso, Elena lo sapeva, era come se qualcosa dentro di lei le dicesse che con lui poteva essere finalmente se stessa al cento per cento, come se avesse potuto lasciarsi andare senza temere giudizi o complicazioni; sapeva che Damon non le avrebbe mai paragonate, non lo avrebbe fatto perché Damon aveva avuto il tempo per innamorarsi di lei, era successo tutto molto lentamente, era iniziato tutto da una amicizia, per poi finire in qualcosa di travolgente che nessuno dei due ancora era in grado di spiegarsi.
Stefan al contrario, si sarebbe innamorato di lei se fosse stata diversa?Le si sarebbe avvicinato se Elena avesse avuto un altro aspetto?Non né era sicura; adesso tutto era inesorabilmente molto più confuso di quanto non lo fosse stato prima che Damon le avesse fatto ricordare tutto.
Una lacrima le solcò il viso e gli occhi gonfi e segnati dal pianto. Elena era stata messa di fronte a un bivio, dinanzi al punto di non ritorno, stava soltanto a lei decidere se ripetere la storia di Katherine e dei due fratelli Salvatore. Elena non voleva essere come lei, non voleva approfittarsi dei cuori di entrambi e poi distruggerli in un colpo solo.
La ragazza si disse che doveva essere coerente; lei non avrebbe giocato con i loro cuori, Elena sapeva che la scelta che stava per fare sarebbe stata per sempre. Damon aveva già sofferto molto a causa sua, perché farlo soffrire ancora?Questa ennesima crudeltà Elena non l’avrebbe mai accettata.
‘’Allora?’’ le chiese Damon con lo sguardo ancora interrogativo e sconvolto per ciò che era appena accaduto.
Elena non rispose, si limitò a pensare che aveva mille problemi adesso, che la vita di tutti loro era in pericolo, che erano lì insieme per un preciso scopo e non per divertirsi; perché il destino era stato così crudele da metterla alla prova proprio in quel momento? Perché Elena sentiva qualcosa di bruciante dentro di lei dirle di buttarsi e di amarlo, mentre contemporaneamente il suo cervello le diceva di essere cauta e pensare bene alle conseguenze?
‘’Non avresti dovuto farmi dimenticare tutto!’’ lo additò Elena, ‘’il gesto è comunque grave, tu non puoi giocare con la mia fragilità umana, non è giusto!’’ continuò a dire, pentendosi istantaneamente di ognuna delle parole uscite dalla sua bocca.
‘’Elena non capisci davvero il motivo per cui l’ho fatto?Non capisci che non volevo mettermi fra te e Stefan?Io ti ho dato l’opportunità di andare avanti senza costringerti a scegliere!’’ le disse Damon sconcertato.
‘’Io non devo scegliere Damon’’ disse Elena mentre fiumi di lacrime amare uscivano copiose dalle sue iridi nocciola, ‘’il destino è stato crudele con voi, ma io non voglio fare lo stesso errore che ha fatto lei; io non ripeterò la storia, vuoi capire che non posso andare avanti sapendo che potrei compiere il suo stesso errore?’’
‘’Cosa centra lei adesso?’’ Damon era arrabbiato e iniziò a urlare, pensava che i confronti con la vampira fossero finiti, sperava che Elena finalmente avesse capito che Damon amava soltanto lei.
‘’Fammi dimenticare di nuovo’’ furono le uniche parole che Elena riuscì a rispondere alle sue provocazioni; parole soffocate e rotte dai singhiozzi, ‘’fammi dimenticare anche il gioco di Tanis e tutto il resto, fammi vivere in modo semplice, senza questo enorme fardello che mi strazia il cuore!’’
‘’Ah si?’’ la furia di Damon adesso era incontrollata, iniziò a tirare vestiti, lampade, cuscini, scarpe, qualsiasi oggetto pur di controllare la sua furia omicida, ‘’e ai miei sentimenti chi cazzo ci penserà?Chi sarà lì accanto a me a sostenere questo macigno di ricordi?Con chi dividerò io tutto questo?Chi mi aiuterà a scordare tutto?Tu potrai dimenticare, ma io?Nessuno pensa mai a me?’’
‘’Calmati Damon ti prego’’ Elena sussurrava rannicchiata in una angolo della stanza con la testa incassata tra le gambe, sia per non guardarlo negli occhi, sia per la paura che qualche oggetto tirato all’impazzata potesse ferirla.
‘’Calmati è l’unica cosa che sai dirmi Elena?’’ continuò a urlare Damon, ‘’io non sono calmo; credevo che tu fossi diversa dalle altre persone che ho conosciuto, credevo che almeno tu avessi capito come sono veramente; tu potrai dimenticare, ma cosa ne sarà di me quando insieme alla persona che amo avrò perso anche la mia migliore amica, quando avrò perso colei che ha fatto tornare in me un barlume di speranza?’’
‘’Ma io sarò tua amica per sempre!’’ provò a consolarlo Elena.
‘’No Elena, se dimenticherai tutto la mia amica non potrà consolare la perdita della donna che amo, non potrò aprirmi con lei, perché tu non vuoi dividere tutto questo con me!’’ urlò afferrando la lampada da comodino per distruggerla definitivamente contro la parete di fronte a lui.
Elena si limitò a guardarlo con il cuore in gola senza riuscire a proferire parola, avrebbe voluto abbracciarlo forte ma non si mosse dalla sua posizione.
‘’Sai una cosa?Io non ti farò dimenticare, dovrai convivere anche tu con tutto questo e per quanto riguarda me, adesso che non ha più senso cercare di essere un uomo migliore, cercherò di soffocare tutto quanto nell’unico modo in cui noi vampiri possiamo.’’ Concluse Damon con parole sprezzanti.
‘’No Damon’’ gli disse Elena, ‘’tu sei migliore di così!’’ ‘’A cosa mi ha portato essere migliore?A cosa mi ha portato amare?A stare male di nuovo, a stare da schifo, a perdere tutto!’’ concluse Damon sputandole addosso tutto ciò che aveva dentro e che mai era riuscito a tirare fuori. Damon afferrò l’ultima cosa rimasta nel suo comodino; il bracciale che le aveva regalato, glielo scagliò addosso con tutta la rabbia che aveva dentro. Elena si mise le mani davanti agli occhi temendo davvero che Damon le potesse fare del male, ancora non aveva capito che Damon per lei sarebbe morto infinite volte senza mai pentirsene.
‘’Damon mi dispiace, ti prego ascoltami’’ disse Elena alzandosi in piedi dall’angolo in cui si era rannicchiata, avendo finalmente capito il putiferio che aveva scatenato con le sue parole; ma quando aprì gli occhi Damon non c’era più, nessuna traccia di lui.
‘’Damon’’ gridò di nuovo guardandosi attorno basita, ‘’Damon’’ continuò a dire ma questa volta singhiozzando; Damon se ne era andato davvero, Elena aveva rifiutato la sua amicizia, il suo amore, il suo conforto e adesso era sola; sola con i suoi sensi di colpa e la consapevolezza che Damon avrebbe spento le sue emozioni nel peggior modo che potesse esistere.
Si chinò a terra e vide una scatoletta blu di raso aperta e rotta dall’urto contro la parete; intravide un bracciale d’oro con dei diamanti lì accanto, lo prese in mano, con le dita ancora tremanti e lo legò al polso. Elena capì che scappare dai suoi sentimenti non solo aveva rovinato se stessa, ma anche una persona che l’amava in un modo così intenso che lei stessa non poteva neanche immaginare; ‘’cosa ho fatto?’’ urlò in un impeto di rabbia, sbattendo il pugno contro il muro sempre più forte, sempre più velocemente, fino al punto di sentire le nocche della mano sanguinare.
Aveva riflettuto troppo ancora una volta, aveva lasciato che la ragione prevalesse sul sentimento; quanto sarebbe stato semplice per lei fare la scelta giusta semplicemente ascoltando il suo cuore?
Elena uscì dalla camera correndo, senza pensare più a nulla, si riversò in strada e iniziò a urlare il suo nome: ‘’Damon, Damon’’ ma lui non arrivò, soltanto la pioggia sembrava darle ascolto quando si accovacciò a terra nel marciapiede con gli occhi al cielo e le lacrime che si confondevano con la pioggia acida che stava scendendo, si inginocchiò nel marciapiede lasciando che quell’acqua sporca bagnasse ogni cellula del suo corpo; il peggiore dei suoi incubi si era avverato, Damon se ne era andato.
Elena si era accorta quanto lui fosse importante nella sua vita nello stesso istante in cui l’aveva perso, nello stesso momento in cui il filo sottile che li univa si era rotto, scucito e dilaniato.


oh no, what's this?
a spiderweb and I'm caught in the middle
so I turned to run
and thought of all the stupid things I'd done



‘’Adesso basta cazzo!Lo stiamo ammazzando!’’ disse uno dei due bulli all’altro balordo che continuava a prendere a calci Jereremy ormai semi incosciente.
Il rombo di una moto sportiva echeggiò nel parcheggio anteriore al Mysitc Grill. Katherine era riuscita a sfuggire alle strette affettuose di Jenna che l’aveva pregata di rimanere con lei a vedere per l’ennesima volta il film di ‘orgoglio e pregiudizio. ‘’Non posso farcela a vedere questa lagna’’ le aveva risposto la vampira consapevole che Alaric guardingo stesse ascoltando ogni sua parola dalla stanza accanto.
‘’Ma è il tuo film preferito’’ le aveva risposto Jenna rigirandosi nel divano senza aver riacquistato del tutto le forze. ‘’Vado al Grill zia, domani guardiamo Saw l’enigmista!’’ aveva concluso Katherine dandosela a gambe con la sua Ducati.
Un odore acre di sangue le pizzicò il naso; Katherine sentì che doveva provenire dal parcheggio posteriore del Grill, ‘’sembra una strage’’ si disse; l’idea di partecipare anch’essa a un banchetto del genere le balenò in testa con violenza; troppo tempo aveva passato a nutrirsi di sangue in busta misto all’anticoagulante.
In un batter d’occhio raggiunse la fonte dell’odore come un segugio; ma lo spettacolo che si trovò di fronte fu molto diverso da quello che si era immaginata.
‘’Elena Gilbert è venuta a riprendere ciò che resta del suo fratellino’’ la canzonò uno dei bulli, ‘’ultimamente si dice che stai diventando un po’ vogliosa’’ continuò l’altro la frase dell’amico.
‘’Puoi dirlo forte’’ disse Katherine ai suoi interlocutori, ‘’perché non ti avvicini di più a me così che possa fartelo vedere!’’ continuò la vampira con malizia facendo cenno ai due bulli di avvicinarsi a lei con l’indice destro della mano.
‘’Chi dei due per primo?’’ la canzonò il proprietario dell’auto contro cui Jeremy aveva sfogato la sua rabbia. ‘’perché non insieme?’’ rispose maliziosamente Katherine avvicinandosi pericolosamente a loro.
‘’Non vi muoverete’’ disse fissandoli nelle pupille per poi accanirsi nel collo di entrambi facendoli accasciare a terra. Katherine sentì finalmente il sapore del sangue caldo e denso bagnare ogni angolo della sua bocca e darle nuova forza e nuova vita.
Buttò a terra le sue vittime assaporando fino all’ultima goccia di quel prelibato liquido scarlatto, immediatamente dopo si riversò sopra Jeremy Gilbert e realizzato quanto sangue avesse perso gli disse: ‘’Stai crepando fratellino, dicono che non sia una bella sensazione risorgere con l’anello dopo essere morti; le ossa scricchiolano tutte e il cuore è invaso come da una corrente elettrica, ma tu hai già provato questa emozione giusto?’’ gli disse Katherine osservandolo riverso a terra.
‘’No-non ho più l’anello’’ balbettò Jeremy, ‘’l’ho dato a zia Jenna, né aveva bisogno’’ farfugliò il ragazzo prima di perdere completamente i sensi.
‘’Cazzo!’’ esclamò Katherine afferrando entrambe le mani del giovane per rendersi conto che effettivamente non c’era la minima traccia dell’anello magico.
Subito dopo udì le sirene della polizia in lontananza, qualcuno doveva aver avvertito lo sceriffo che c’era stata un rissa. Katherine afferrò velocemente il corpo incosciente di Jeremy e posizionandolo davanti a sé fuggì nella notte sfrecciando con la sua moto sportiva.
In pochi minuti raggiunsero il portone di casa; Katherine lasciò la moto cadere a terra e aprì la porta con furia sperando che né Alaric né Jenna la vedessero con in braccio il corpo quasi esanime di Jeremy; sentiva che la vita lo stava lasciando piano piano, sapeva che le rimanevano pochi minuti per agire.
‘’Che cavolo me ne frega?’’ provò a dirsi mentre saliva di corsa le scale che la conducevano al reparto notte della casa; nemmeno lei sapeva perché con tanta foga stava tentando di salvare la vita di quel ragazzo che in fondo per lei non rappresentava nulla e nessuno.
Katherine adagiò il corpo di Jeremy Gilbert nel letto della sua stanza, ancora sottosopra dopo l’irruzione di Caroline Forbes. Appoggiò due dita nella giugulare del giovane per assicurarsi che fosse ancora vivo, dopo di che si morse il polso e riversò il suo sangue in quantità abbondante nella bocca di Jeremy per poi chiudere la porta e andare nella stanza di Elena.
Una volta sola si distese nel letto fissando il soffitto e il taglio che si era procurata nel polso chiudersi velocemente senza lasciare traccia.
‘’Elena?’’ sentì una voce femminile bussare alla sua porta per poi trovarsi Jenna di fronte a lei, ‘’ho finito la sciarpa rosa e bianca che mi avevi chiesto!’’ le disse la donna sorridente porgendole una calda stola di lana fatta ai ferri, ‘’buonanotte’’ le disse baciandola nella fronte prima di ritornare nella sua stanza.
Katherine fissò la sciarpa di lana appoggiata nella sedia della scrivania; come potevano delle persone di cui a lei non importava nulla trattarla come una figlia?Estrasse da sotto il letto l’album della famiglia Petrova che Elena le aveva dato tempo addietro nella cripta e gli occhi le si inumidirono leggermente prima di capire chiaramente che Katerina Petrova era morta da secoli e adesso rimaneva soltanto Katherine; gettò l’album di famiglia nell’angolo recondito della camera in cui aveva a sua volta lanciato l’orso e iniziò a sfogliare una rivista di moda, rubata nel pomeriggio all’edicola di fronte casa.
‘’Katherine?’’ questa volta sentì bussare alla porta una voce maschile che chiamava il suo vero nome, ‘’che cavolo, non si può stare in pace in questa casa?’’ sbottò aprendo la porta che dopo l’invasione di Jenna aveva chiuso a chiave. Jeremy Gilbert apparve di fronte a lei; era tornato come nuovo.
‘’Grazie per avermi salvato’’ le disse sedendosi nel letto della sorella.
‘’Me ne sono appena pentita’’ puntualizzò Katherine. ‘’Non posso credere che in nemmeno due giorni tu abbia salvato la mia vita e quella di Jenna!’’ continuò il giovane toccandosi la testa leggermente frastornato.
‘’L’ho fatto soltanto per mantenere le apparenze e non finire nell’occhio del cilclone di Klaus’’ mise in chiaro la vampira con le mani sui fianchi, ‘’se tu smettessi di fare l’imbecille sbattendo contro le auto degli altri e tua zia la facesse finita di vagare la notte per strada come una puttana il tutto sarebbe più semplice!’’
‘’Senti’’ le rispose Jeremy incrociando le braccia sul petto, ‘’voglio solo fare qualcosa in cambio per te; sono stato un cretino a incazzarmi in quel modo, ma quando ho visto Forbes e Bonnie che ridevano di me e del mio diario mi è salito il sangue al cervello.’’
‘’In effetti il contenuto di quelle pagine è alquanto vomitevole’’ gli rispose Katherine alzando le mani al cielo, ‘’come cazzo puoi pensare che quella strega possa essere attraente?’’
‘’In effetti, credo di averla valutata male’’ le rispose Jeremy, ‘’e credo di avere valutato male anche Caroline’’.
‘’Esattamente’’ sottolineò Katherine, ‘’potresti essere iniziato a una nuova vita!Posso insegnarti molte cose fratellino’’ lo canzonò la vampira, ‘’presto capirai che le donne impazziscono per i ragazzi cattivi; vedo del potenziale in te, che ne dici di un accordo?’’
‘’Ah, io non faccio patti con il diavolo’’ le rispose Jeremy scrollando la testa.
‘’Oh voglio semplicemente un aiuto nella mia piccola vendetta’’ propose nuovamente Katherine simulando una voce innocente, ‘’ho intenzione di distruggere psicologicamente la biondina e mi serve un piccolo aiuto; suvvia non sei arrabbiato del fatto che ti ha sputtanato davanti a tutto il Grill?’’
‘’E’ stata davvero pessima in effetti’’ le rispose Jeremy sorridendo vagamente.
‘’Prendi il tuo diario e raggiungimi in cucina’’ gli rispose Katherine avviandosi verso il piano sottostante. Jeremy la raggiunse e le porse il diario, Katherine lo prese e lo strappò in due pezzi mettendo il contenuto in una ciotola di ottone per poi bruciarlo con un accendino, ‘’questo Jeremy non esiste più’’ disse guardandolo soddisfatta per poi aprire il frigo e aprire una bottiglia di Champagne.
‘’A cosa brindiamo?’’ le chiese il ragazzo ancora più confuso dai gesti della vampira.
‘’Alla distruzione di Caroline Forbes!’’ disse Katherine alzando in alto il calice pieno di bollicine scoppiettanti.
‘’Alla discordia!’’ rispose Jeremy appoggiando il suo calice contro quello di Katherine Pierce in un tintinnio macabro e diabolico.
Qualcuno di inaspettato stava passando alla parte oscura; Jeremy Gilbert era andato dal lato di Katherine.


oh no, I see
a spiderweb and it's me in the middle
so I twist and turn
but here am I in my little bubble

singing and I never meant to cause you trouble
and I never meant to do you wrong
ah, well if I ever caused you trouble
oh no I never meant to do you harm



La pioggia continuava a scendere imperterrita formando dei cerchi concentri che si allargavano sempre di più nelle pozzanghere a terra, prima di dissolversi su se stessi, mescolandosi l’uno con l’altro, per lasciar spazio ad altre gocce di pioggia che ripetevano la stessa triste danza.
Elena sentiva la pioggia gelida mischiarsi alle sue lacrime e lo scroscio dell’acqua confondersi con il rumore soffocato dei suoi singhiozzi. L’aria umida iniziò a farsi sempre più soffocante e pesante da respirare, Elena poteva sentire ogni singolo odore trasportato dalla pioggia entrare nelle sue narici per poi uscire dalla propria bocca sottoforma di respiro divenuto condensa. Si toccò i lunghi capelli, impregnati di acqua sporca e piena di polvere senza riuscire a muoversi da quella posizione.
‘’Elena!’’ la voce di un uomo che passava di lì per caso urlò il suo nome tra la pioggia; la ragazza non gli rispose, nulla aveva più importanza per lei in quel momento.
‘’Cosa ci fai qui fuori con questa pioggia’’ le chiese l’uomo con addosso dei vestiti sdruciti posando uno strano cofanetto a terra per accovacciarsi accanto a lei.
‘’Lui se né è andato!’’ gli rispose Elena fissando un punto nel vuoto, ‘’sono rimasta sola’’.
‘’Non sei sola’’ le disse sollevandola da terra con entrambe le mani.
‘’Chi sei?’’ gli chiese la ragazza ancora in preda ai singhiozzi, ‘’Sono Andrew Pierce, il marito di Marion; tuo nonno, vieni con me’’ continuò a dire alla ragazza che non oppose resistenza facendosi portare via dall’uomo, mentre stringeva tra le mani il cofanetto e il bracciale di Damon.

‘’Come ha potuto abbandonare nostra figlia così?’’ iniziò a sbraitare John contro Isobel e Andrew mentre Elena si riscaldava di fronte al caminetto dell’appartamento che i suoi genitori biologici avevano preso in affitto.
‘’Non lo so’’ provò a calmarlo Andrew mettendosi dei vestiti puliti nel vano tentativo di calmare l’uomo più giovane.
‘’Io devo trovarlo, devo andare da lui’’ disse Elena dirigendosi verso l’uscita della casa.
‘’Tu non vai da nessuna parte!’’ le disse John afferrandola per un braccio, ‘’non devi mai più vederlo hai capito?’’ continuò a rimproverarla.
‘’Lasciala andare’’ gli ringhiò contro il licantropo spalancandole la porta.
‘’Che ti salta in mente?’’ si avventò John contro di lui, ‘’hai già rovinato le nostre vite perché vuoi farlo anche con la sua?’’
‘’Chi vive con il cuore spezzato è un morto che cammina!’’ gli rispose infuriato Andrew; ‘’Il fatto che sia stato un padre di merda non significa che non posso provare ad essere un nonno migliore’’
‘’Grazie mille’’ gli disse Elena guardandolo negli occhi per poi uscire a corsa fuori dalla casa a cercare Damon per chiarirsi finalmente con lui.

Oh no, ora capisco
La ragnatela si è aggrovigliata su di me
E ho perso la testa
E ho pensato a tutte le cose stupide che avrei detto

Oh no, cos’è questa?
È una ragnatela e io sono ci sono finito in pieno
Allora io faccio per scappare
pensando a tutte le cose stupide che ho fatto

E non avrei mai voluto causarti dei guai
Non avrei mai voluto farti del male
Be’, se mai ti avessi causato dei guai
Oh no, non avrei mai voluto ferirti



SPAZIO AUTORE:
Eccomi ragazze…come promesso visto che il weekend non avrei potuto aggiornare ho aggiornato oggi.
Spero che il cap vi sia piaciuto, non dilaniatemi per via del Delena, perché nel prossimo cap capiremo dove è finito Damon e quanto ha sofferto e i due si riuniranno.
Mi dispiace di averli divisi di nuovo, ma il delena è sofferto e tormentato, è un sentimento forte che ti lacera l’anima e ti fa anche soffrire se necessario, non voglio che diventi tutto come lo stelena e poi capirete perché ho fatto questa scelta nel nuovo capitolo.
Tutto questo casino tra Damon ed Elena è necessario per la trama di ciò che verrà dopo perché come avete visto tra lupi e vampiri la trama si infittisce molto XDXD…quindi vi prego abbiate fiducia perché anche se per raggiungere il delena né abbiamo passate di tutti i colori una volta riuniti non si lasceranno mai più e ci sarà spazio per il primo bacio, per fare l’amore ecc ecc…tutte scene che non vedo l’ora di scrivere.
Mi raccomando non demordete perché nel prossimo cap i piccioni si riuniranno XD
Per ciò che riguarda Katherine e Jeremy che ve ne pare?Jeremy è guarito alla perfezione ed è passato a nuovi orizzonti…quanta altra gente Katerine riuscirà a portare dalla sua parte?
Per gli amanti di Caroline (la prima sono io), non temete per lei, tutte le cose che le succederanno la porteranno ad avvicinarsi molto a una persona, l’unica che la possa capire e sboccerà l’amore; non posso dirvi altro.
Nel prossimo cap tornerà probabilmente anche Elia e sicuramente Erones e prestissimo faremo il nostro incontro anche con Klaus.
La colonna sonora di questo capitolo è Trouble dei Coldplay che è una delle mie canzoni preferite e vi invito ad ascoltarla in quanto la ritengo molto delena XD
http://www.youtube.com/watch?v=djB4akTqDo4

Mi raccomando RECENSITE per farmi sapere cosa né pensate, per me è molto importante il parere di tutti voi.
Il prossimo aggiornamento sarà tra circa una settimana!

RINGRAZIAMENTI:
ringrazio di cuore tutti coloro che leggono la mia storia e che l’hanno inserita tra le seguite, preferite e ricordate, e siccome stiamo crescendo giorno dopo giorno invito chi legge a lasciare un ricordo di sé e un parere sulla storia.
Quindi COMMENTATE.
Ok lo stalkeraggio è appena finito quindi passo a rispondere alle vostre recensioni e ringraziarvi una per una scusandomi di non avervi risposto personalmente ma non ho avuto tempo; cominciamo:

RibelleDentro: grazie mille carissima, sono contenta che il capitolo passato ti sia piaciuto e spero che questo appena postato sia altrettanto di tuo gradimento.
Giuls Salvatore: grazie tesoro, sei stata gentilissima come sempre, hai visto?Sulla parte di Katherine ci hai azzeccato alla grande ahaha, io amo quella donna e spero che in questo capitolo l’hai apprezzata.
Tanis si è molto vivo e presto scopriremo il suo scopo nella ff…In effetti Eric di True Blood è molto figo ma non credo che lo adotterò come Klaus, siccome Klaus ed Erones sono appunto fratelli vorrei trovare qualcuno che somigli leggermente a Jonny Deep, Alexander è troppo diverso e troppo bello XD
Giuls:le scene tinellose arriveranno presto, spero di non farvi aspettare troppo con questo tinello ma tu puoi ben capire come il delena patito sia migliore di quello scontato, o almeno spero; so che avrò il tuo appoggio infinito e ti amo per questo…ahah..già mi immagino che amerai la scena con Katherine e Jeremy, quella folle la amo troppo LOL. Grazie ancora di cuore tesoro mio.
Dede: carissima sono diventata veloce quasi quanto te ad aggiornare LOL…veniamo a noi, spero che hai apprezzato la scena delena e che non mi ucciderai…Jeremy è stato salvato come hai visto…hai detto che ami Caroline, bene anche io la amo, quindi non temere troppo per lei, sono troppo curiosa di sapere cosa pensi di questo capitolo. Grazie di tutto di cuore.
Alis: come a Giuls mi limito a dirti che ti amo alla follia e che sono troppo felice che continui a seguirmi con tutto questo entusiasmo e dolcezza nei capitoli di questa ff…davvero non so come tingraziarti, spero che questo nuovo cap non ti abbia delusa. Te amos.
Kiss88: Sara so già che mi dirai che sono stata crudele ed è vero, ma tutto è bene quel che finisce bene no?Spero che apprezzerai questo cap pieno di sofferenza…inoltre sono contenta che oltre al delena ti stai appassionando anche agli altri filoni e personaggi.
Devo ringraziarti di cuore perché mi segui praticamente dall’inizio, da quando questa storia non era molto popolare. Questo per me è molto importante e non smetterò mai di dirtelo. <3
Elena01: sono felicissima che hai capito il senso di tutto…spero che continuerai a seguirmi e farmi sapere le tue opinioni…grazie mille di tutto.
Delena33233: grazie, sei dolcissima davvero, grazie grazie di cuore; spero che apprezzerai anche questo cap. Un bacione.
IsaBelle91: Dai cara, io non vi odio; è solo il mio modo di scrivere che crea suspance, penso che dopo questo capitolo penserai che sono ancora più crudele, ma alla fine capirai perché ho agito così e ne sarai felice anche tu. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto più del precedente che non è stato molto di tuo gradimento; come vedi ho aggiornato presto.
Fra3: Tesoro mio sei sempre dolcissima e estremamente gentile con me, addirittura una fedele fan; non posso che ringraziarti di cuore per l’appoggio che mi dai ogni volta…XD Erones ritornerà nel prox cap in compagnia di colei che devo ancora scegliere ahaha…XDXD…un bacione.
Delena_96: grazie sono contenta che il capitolo era fantastico, spero che questo lo sia altrettanto, sei sempre gentilissima e carinissima con me, spero che continuerai a seguirmi con affetto come hai sempre fatto. Kiss.
Coto: evvai sei stata accontentata, Katherine che ami è tornata in splendida forma e il delena è stato un po’ doloroso ma già sai che nel prossimo capitolo si risolverà tutto; non vedo l’ora di sapere che ne pensi di questo nuovo capitolo.
Gessicat: sono contenta che il precedente capitolo ti sia piaciuto spero che sia di tuo gradimento anche questo nuovo. Riguardo Jeremy hai vinto in pieno perché l’ha salvato Kath.
Per ciò che riguarda Klaus no, non sarà Mastrota in questa ff, ma nell’altra ahaha…questa è una ff seria, a proposito se vedi il nuovo cap della ff alla ricerca di Klaus vedrai che mastrotino ha accettato XDXD…grazie per seguirle entrambe, sei sempre gentilissima. XD. Kiss
Neusiedler: robi grazie davvero di cuore, te come le altre ragazze del foro siete sempre gentilissime con me; spero che amerai anche questo nuovo capitolo…grazie ancora di tutto <3
Ehris: non temere Mauri, come dici tu Elena gli salterà addosso molto presto…XDXD..spero che mi farai sapere cosa pensi di questo cap. grazie di tutto davvero, kiss.
Fra Cullen: la mia risposta è ahaha…mi riviene in mente il robottino di Damon che non c’entra nulla, poi dopo il nuovo cap di alla ricerca sono direttamente fuori di testa…quindi pazzoide ti ringrazio di seguire tutto quello che scrivo e di essere sempre gentilissima con me…spero che questo capitolo ti sia piaciuto..kiss.
Sakura Haruno: ciao!Ma certo che ti avevo riconosciuto, non preoccuparti del ritardo figurati; sono felicissima che continui a seguirmi con tanta dedizione, sei davvero carinissima. Grazie di cuore davvero <3
DarkNemesis: ciao cara; innanzitutto anche io amo Tanis come avrai notato; il riferimento alla scatola lo scoprirai presto, basta pensare che ha una serratura sopra e che servono diversi oggetti riuniti per aprirla e al suo interno cosa c’è?Non posso dirtelo, ma Tanis ce lo farà sapere presto.
Riguardo Klaus io amerei farlo fare a Viktor che da proprio l’idea dell’austero nobile vampiro ma non posso perché è troppo vecchio. Stavo pensando che essendo fratello di Erones, che è interpretato da Jonny Deep, mi servirebbe un attore che abbia con Deep una minima somiglianza, per questo avevo pensato all’attore che interpreta Kraven, che a mio avviso è anche figo…ahah…fammi sapere che ne pensi di tutto ciò.
Lau: il tuo jeremy è protagonista indiscusso di questa ff…sappi che lo amo tanto e che la parte centrale del racconto che include jer e kath è dedicata a te…grazie di cuore di essere sempre così carina e gentile…un kiss.
Gerby: il nuovo capitolo è arrivato, adesso sai come ha reagito Elena, spero che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi…grazie mille di cuore davvero. <3

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Capitolo 21
*** IS IT WHAT IT IS ***


21-Is It what it is


‘’Dove sono le ragazze?’’ chiese Erones con tono superbo all’avvenente donna dalla carnagione scura che gli massaggiava le spalle, ‘’perché non sono qui a portarmi da bere?’’
‘’Ho dato un giorno libero a quelle povere donne, le riprenderò io stessa stasera al Moulain Rouge’’ gli rispose la donna, ‘’non sei contento che siamo un po’ soli?’’ continuò con un velo di malizia mentre intensificava la pressione del massaggio.
‘’Quel Pierce del cavolo mi è sfuggito l’altra notte, ero convinto di aver tutto sotto controllo; devo trovarlo prima che lo faccia Klaus capisci?’’ si sfogò il licantropo immortale verso la sua interlocutrice.
‘’Sei molto sexy quando mi confidi le tue debolezze’’ gli disse la donna sedendosi a cavalcioni sopra di lui.
‘’Io non ho debolezze e di certo posso vivere benissimo anche senza i tuoi consigli da fattucchiera’’ le rispose Erones versandosi un bicchiere di rum per poi ingurgitarlo senza prendere fiato.
‘’Non voglio di certo mettermi al tuo posto’’ gli rispose la donna scocciata, ‘’sai bene che so esercitare la magia nera molto meglio delle mie amichette di Salem e che ho un certo ascendente per i cattivi ragazzi’’.
‘’Cosa vuoi in cambio del tuo aiuto?Non fare il doppio gioco con me’’ le disse il lupo avventandosi su di lei con violenza, ‘’non credo nel tuo aiuto incondizionato o merdate simili, dimmi cosa vuoi da me prima che ti spezzi il collo con un colpo secco’’ concluse l’uomo sbattendola al muro con forza.
‘’L’immortalità Erones, te l’ho già detto’’ le sibilò la strega scandendo ogni sillaba di quella parola.
‘’sai che quando la maledizione sarà spezzata la forza sprigionata sarà tale che una persona potrà raggiungere l’immortalità; ebbene quella persona sarò io’’ concluse la donna sicura di sé.
‘’Se andrà tutto come dico io la avrai’’ concluse l’uomo lasciandola libera dalla violenta presa.
‘’Sei così bello quando ti arrabbi’’ gli disse Sabrina leccandosi appena le labbra, ‘’io credo che dovresti consultare Tanis, sono convinta che lui sappia molte cose, quel pazzo è una miniera di informazioni’’ concluse lei ancheggiando verso di lui.
‘’Non se ne parla, non ho intenzione di spartire nulla con quel viscido succhiasangue’’ gli rispose Erones sedendosi nel suo divano.
‘’Non essere orgoglioso Erones’’ gli rispose Sabrina arricciandosi i lunghi capelli, ‘’i nemici dei nemici sono nostri amici come si suol dire’’ concluse uscendo dalla stanza con il suo modo di fare provocante e strafottente allo stesso tempo.


I was only looking for a shortcut home
But it's complicated
So complicated
Somewhere in this city is a road I know
Where we could make it
But maybe there's no making it now

Elena iniziò a correre per le strade parigine senza una meta, continuando a chiedersi dove potesse essere andato Damon. Si rese conto di avere ancora quella scatoletta magica nella borsa, ‘perché non usarla?’ pensò mentre tirava fuori la polvere di sole, nella speranza che potesse mostrarle ancora una volta una risposta a tutti i suoi dolorosi dubbi.
Le particelle di polvere finissima si mossero in una danza impercettibile che soltanto Elena era in grado di vedere; intravide delle ballerine e una grossa elica al di fuori di un edificio.
‘’Moulin Rouge’’ esclamò Elena chiudendo il cofanetto; le parole della nonna Marion le vennero improvvisamente alla mente e sorrise a quel dolce ricordo, ‘la polvere aiuterà solo le persone pure di cuore, solo per motivi per loro estremamente importanti’.
Doveva essere davvero di estrema importanza per lei trovare Damon se il regalo di Marion era venuto in suo aiuto anche questa volta; questi erano i pensieri di Elena mentre correva verso quel posto, non aveva idea del perché Damon fosse andato proprio lì, ma in quel momento niente era più importante che vederlo di nuovo e parlargli finalmente con il cuore aperto.

‘’Signorina ha un documento?’’ le chiese il buttafuori all’entrata del locale, ‘’deve avere almeno diciotto anni per entrare’’ continuò l’uomo con tono irremovibile.
‘’Certo che ho diciotto anni’’ rispose Elena, ‘’devo raggiungere un amico che è qua dentro, alto, moro, occhi azzurri..’’ continuò la ragazza senza essere troppo convincente.
‘’Voglio i documenti’’ insistette l’uomo senza lasciarla entrare. Elena inziò a sbuffare; aveva lasciato i documenti in Hotel e le sembrava davvero incredibile che dopo aver affrontato vampiri e licantropi un normalissimo buttafuori potesse impedirle di entrare in quel locale.
‘’Katherine’’ avvertì una voce maschile provenire dall’interno proprio nel momento in cui si era arresa all’idea che avrebbe visto Damon soltanto una volta uscito da quel posto. In quel momento capì che doveva prendere l’occasione al balzo; evidentemente la sua doppelganger malvagia aveva più conoscenze del previsto sparse per il mondo ed Elena le avrebbe sfruttate al meglio si disse mentre rispondeva allo sconosciuto con un cenno di saluto.
‘’Fatela entrare subito’’ fece segno l’uomo ai buttafuori del locale protendendosi subito dopo ad abbracciare Elena come se fosse stata un’amica di vecchia data.
‘’Ancora non riesco a capire quel giochetto che fate con gli occhi voi vampiri, potevi entrare con l’inganno Katherine’’ le disse l’uomo facendole l’occhiolino.
‘’Oh bè’’ rispose Elena pregando di non dire qualcosa che potesse essere frainteso, ‘’preferisco cercare di essere buona nei locali degli amici’’ concluse strizzando a sua volta l’occhio a quello sconosciuto, dal sorriso del quale capì che aveva fatto la cosa giusta.
‘’Quale buon vento ti porta?’’ le disse l’uomo offrendole un drink che Elena prontamente declinò, ‘’sai che per te c’è sempre posto qui se vorrai una copertura; ancora ricordo le tue esibizioni esilaranti’’.
‘’In verità sono venuta per un amico’’ gli disse Elena, ‘’dovrebbe essere arrivato qui dentro da poco, posso dare una occhiata in giro per trovarlo?’’
‘’Certamente, però sai che è pieno di stanze, spettacoli e di privè, quindi non sarà proprio semplice scovarlo’’ le disse l’uomo con sguardo ovvio.
‘’Lo so’’ rispose Elena sconfortata dal fatto che sarebbe stato praticamente impossibile trovarlo, ‘’però devo provarci’’ continuò sforzando di mostrarsi sicura.
‘’Bene, mettiti questo se vorrai aggirarti inosservata tra le stanze, il tuo abbigliamento castigato mi meraviglia davvero Katherine’’ concluse l’uomo dandole un lasciapassare e indicandole il camerino dove avrebbe potuto cambiarsi.
Elena uscì dallo spogliatoio con immenso imbarazzo, il body attillato e i boa di piume, uniti alla giarrettiera e i tacchi a spillo la fecero sentire profondamente fuori di senno; eppure cercò di ostentare una sicurezza di sé che non aveva.
Si guardò intorno persa, come avrebbe fatto a trovare Damon in mezzo a tutte quelle persone?Non le passò lontanamente per la testa il motivo per cui il vampiro tra tanti posti avesse scelto proprio quello, Elena non immaginava nemmeno la situazione che le si sarebbe protesa davanti; eppure continuò a guardarsi intorno, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di ritrovarlo, avrebbe fatto di tutto pur di salvare la sua anima e il suo cuore ancora una volta; Elena aveva capito che senza Damon la sua vita non avrebbe più avuto senso, aveva bisogno di lui per sentirsi se stessa, aveva bisogno di perdersi nei suoi occhi ancora una volta per poter dire di essere effettivamente viva.
Le stanze di quel locale erano infinite e le persone apparentemente identiche; tutti uomini e donne ben vestite in compagnia di ballerine bellissime con vestiti molto simili al suo, ma tutte estremamente più sicure e più sensuali di lei nel muoversi tra la folla.
Da lontano intravide tre ragazze apparentemente imbambolate dirigersi verso una saletta privata e distante dal palco centrale dove venivano presentati i balletti principali; le seguì cercando di immedesimarsi tra esse e le loro piume di struzzo violacee.
Elena aprii la porta lentamente, quasi di soppiatto; per non farsi notare, e riuscì nel suo intento in quanto Damon non notò minimamente la sua entrata in scena.
‘’Vuoi unirti a noi?’’ le chiese senza minimamente guardarla in faccia.
Delle roventi lacrime acri e salate le attraversarono il viso sempre più provato dalla sofferenza e dal continuo susseguirsi di avvenimenti di quei giorni.
Damon, colui per il quale aveva attraversato metà città mettendo la sua vita in serio pericolo, adesso era lì in un divanetto leopardato con tre ragazze, troppo ubriaco di alcool e di sangue, entrambi bevuti troppo velocemente e in quantità smisurata, per rendersi conto che anche Elena; colei che aveva giurato di amare era entrata in quella squallida stanza.
‘’Se non vuoi essere la mia distrazione allora vattene; io odio l’amore, io odio amare una persona che mi detesta!’’ esclamò improvvisamente in preda al panico scagliando un bicchiere di vetro vuoto in direzione della porta; Elena dovette abbassarsi un attimo per non essere presa in pieno da quell’impeto di rabbia.
‘’Damon andiamo via’’ gli disse avvicinandosi a lui e provando a prenderlo per un braccio, ‘’chi cazzo sei tu per darmi ordini?’’ le chiese Damon con aria minacciosa provando ad alzarsi dalla poltroncina e a levare un indice intimatorio verso di lei, ma il giramento di testa che accompagnò il suo tentativo di alzarsi fu tale che rovinò immediatamente a terra con un tonfo sordo.
Elena gli andò in contro continuando a piangere e si guardò intorno più volte nel vedere le ragazze con morsi nei fianchi e nelle braccia stare lì ferme e immobili, come sotto ipnosi.
‘’Perché l’hai fatto?’’ gli disse singhiozzando, Damon aprì gli occhi non appena una lacrima di Elena gli cadde nel viso, il sapore salato della rugiada degli occhi della donna che amava si mischiò al gusto ferroso del sangue e a quello bruciante del superalcolico.
‘’Devo essere morto se lei è qui adesso, devo averla trascinata con me all’inferno!’’ le rispose Damon quasi urlando mentre rotolava su stesso e urlava dalla disperazione.
‘’No Damon, sono io, sono vera, sono venuta a riportarti indietro’’ gli rispose Elena senza ormai riuscire a smettere di singhiozzare.
‘’Lavori qui adesso?’’ le chiese confuso giocherellando con il boa di piume che aveva nelle spalle.
‘’No, ma dobbiamo andarcene prima che ci scoprano’’ gli rispose Elena asciugandosi gli occhi.
‘’Le ragazze devono dimenticare tutto!’’ disse Damon alzando gli occhi verso le tre giovani che non si erano mosse dalla loro posizione.
‘’Andiamocene’’ gli disse prendendolo per un braccio e cercando di trascinarlo fuori facendolo aggrappare alla sua spalla.
Elena cercò di essere il più rapida possibile nell’uscire da quel posto dove era sicura che non potesse succedere loro nulla di buono.
‘’Ragazze dove siete?’’ la voce di una bella donna con la carnagione scura chiamava delle ignote tra le stanze; Sabrina.
‘’Damon non cela faccio’’ gli disse Elena che non riusciva a procedere con un uomo di tali dimensioni a peso praticamente morto. Per aggrapparsi meglio a lei Damon le sfilò accidentalmente dal polso il braccialetto d’oro che lui stesso le aveva regalato, facendolo cadere a terra.
Sabrina sentì il rumore che il gioiello provocò nel cadere a terra e si chinò a raccoglierlo; fortunatamente anche Elena si rese conto che il bracciale le era caduto e si girò indietro per riprenderselo, incrociando i suoi occhi con quelli della strega sconosciuta.
‘’E’ mio’’ disse a Sabrina porgendole la mano come per farselo ridare, ‘’Ti-tieni’’ balbettò la donna di colore porgendole il monile ancora sconvolta dalla figura di colei che aveva appena visto e dalle iniziali di Tanis che erano incise nella chiusura dell’antico monile.
‘’Non è possibile’’ affermò la strega appoggiandosi al muro non appena Elena si girò per riprendere il suo percorso, ‘’toccandola ho sentito che era umana’’ continuò a pensare in silenzio quando subito dopo le si affacciò un risolino nel volto al pensiero di come avrebbe preso Erones il fatto che il licans che cercava e la doppelganger umana fossero entrambi nella loro città.

I was only trying to bury the pain
But I made you cry and I can't stop the crying
Was only trying to save me
But I lost you again
Now there's only lying
Wish I could say it's only me

‘’Finalmente siamo in camera’’ esclamò Elena appoggiando Damon nel letto esausto e togliendosi di dosso la coperta-tenda che aveva improvvisato per coprirsi e uscire da quel locale senza essere fraintesa dalle automobili che falcavano le strade parigine.
‘’Non funzionano più le distrazioni’’ esclamò Damon contro di lei in preda all’ira scaraventandole contro un cuscino. ‘’Non funziona più niente, maledetta questa stanza piena di ricordi!’’ urlò Damon fogato dall’alcool nel vedere ancora gli oggetti che in preda all’ira aveva scagliato contro tutti i muri della stanza.
‘’Non sei solo’’ gli disse Elena accarezzandogli una guancia per cercare in qualche modo di alleviare il suo dolore, ‘’puoi dividere tutto questo con me’’ gli disse ancora con sguardo commosso.
‘’Ti sei cercata tu-tutto quello che è successo oggi’’ le disse il vampiro senza risparmiarsi le battute ironiche nemmeno in quelle pessime condizioni.
‘’Lo so’’ gli rispose lei accomodandosi dalla parte opposta del letto mentre vedeva finalmente Damon addormentarsi.
Le sue mani sottili e tramanti, ancora paurose e insicure si avvicinarono al viso sofferente di Damon, del quale sfiorò la pelle con un tocco leggero come una piuma. Le sembrava che il mondo si fosse capovolto ripensando a tutte le notti in cui Damon era entrato nella sua stanza per assicurarsi che stesse bene e darle la carezza della buonanotte; carezza che lei prontamente ogni notte aveva finto di non essersi accorta di ricevere.
Adesso Elena era nella stessa stanza di Damon, questa volta era lei a prendersi cura di lui; il suo cuore, la sua anima, la sua umanità erano qualcosa di estremamente prezioso per lei, non avrebbe mai potuto vivere sapendo che Damon aveva perso tutto questo soltanto per la sofferenza che gli aveva suo malgrado procurato.
Damon le sfiorò una mano mentre dormiva ed Elena poté sentire la sua pelle gelida fondersi con quella del vampiro; in quel momento comprese che ancora non aveva perso il suo cuore, che ancora c’erano dei piccoli brandelli di Damon sparsi dentro la sua anima che attendevano soltanto di essere ricuciti assieme e plasmati con cura e amore.
Amore era l’unica cosa di cui quel vampiro dagli occhi e dal cuore di ghiaccio aveva da sempre avuto bisogno ed Elena gli avrebbe dato tutto questo, gli avrebbe dato il filo e il collante per ricostruire il suo cuore come aveva fatto un po’ di tempo prima.
Elena avrebbe condiviso con lui ogni pena ed ogni fardello; qualsiasi cosa pur di non perdere nuovamente ciò che di più prezioso avesse mai avuto l’onore di toccare; il cuore di Damon che dopo centocinquanta anni era tornato a battere di nuovo.

I was only looking for a shortcut home
But it's complicated
So complicated



‘’Elena?’’ Matt Donovan chiamò quella che credeva essere la sua ex-ragazza entrando nella sua stanza di soppiatto.
‘’Matt’’ si girò verso di lui Katherine sorpresa, ‘’cosa ci fai qui?Ho da fare adesso!’’ mentì mostrandogli il libro di matematica e nascondendo dietro la schiena la sacca di sangue che stava mandando giù per colazione.
‘’Devo parlarti’’ le disse lui sedendosi su un angolo del suo letto e cercando invano l’orsacchiotto che era sicuro Elena non avesse mai abbandonato, ‘’siete tutti strani ultimamente’’ continuò a parlare senza curarsi del fatto che la sua interlocutrice non fosse minimamente interessata ai problemi esistenziali di nessun abitante di quella piccola cittadina, ‘’Tu che litighi a morte con Caroline e Bonnie, Tyler che non mi rivolge la parola dall’ultima festa in maschera a casa sua e tutto il resto, in più ci sono gli allenamenti di football che mi portano via tempo per lo studio; non so più davvero che pensare Elena’’.
‘’Senti Matt’’ le disse la vampira per cercare di levarselo di torno il prima possibile, ‘’ non preoccuparti di me, Caroline e Bonnie, loro faranno la fine dell’orsetto; dimenticate in un angolo per sempre’’ continuò la vampira con voce piatta, ‘’per ciò che riguarda Tyler e la festa in maschera non approfondire, lui ti odia a morte adesso e non ha più senso per voi cercare di essere amici; cioè alla fine hai tentato di ucciderlo a coltellate, cosa pretendi?’’
‘’Elena non ricordavo che tu avessi tutto questo tatto’’ le rispose Matt in tono stizzito, ‘’ma cosa sta succedendo a tutti quanti?’’
‘’Fatti gli affari tuoi, le amicizie del liceo non contano un cazzo Matt, sei solo al mondo e non puoi fidarti di nessuno, di questo né sono certa. Per quanto riguarda il test di matematica stai tranquillo, ti passerò tutte le risposte!’’ gli disse Katherine nella speranza che la lasciasse finalmente in pace, ‘’adesso se non ti dispiace’’ disse nuovamente la vampira, ‘’devo andare dalla signora Lockwood per organizzare un party’’ concluse uscendo dalla sua camera sculettando in direzione della porta mentre lo guardava con viso malizioso.
Matt rimase immobile ancora un altro po’ di tempo seduto nel lettone di Elena, fissando il suo orsetto abbandonato in un angolo, perché tutti i suoi amici stavano cambiando e nessuno più era sincero con lui?
Il suo sguardo interrogativo fu rivolto in direzione dell’animaletto di pezza che non si mosse dalla sua posizione, lasciando il giovane biondo solo e indifeso con i suoi pensieri.



‘’Ti rendi conto di cosa hai fatto?’’ la furia incontrollata di Elijah nei confronti di Caroline non aveva avuto precedenti mentre le tirava contro una sedia di legno del salotto di casa Salvatore.
‘’Per favore Elijah’’ provò a intervenire Stefan in difesa dell’amica, ‘’lei e Katherine hanno avuto dei diversivi; è stata una debolezza di Caroline incolparla del tutto, ti prometto che non succederà più, io stesso sarò responsabile delle sue azioni d’ora in poi’’ concluse il più giovane dei fratelli Salvatore interponendosi fisicamente tra il vampiro originario e l’indifesa Caroline.
‘’Con il suo comportamento la tua amica ha coperto il vero responsabile, ci sono altri vampiri qui, siete coscienti di questo?’’ gli disse Elijah con l’indice ben puntato contro Caroline, ‘’sappi che posso tollerare le stramberie di Katherine per il fatto che lei ha comunque uno scopo preciso di esistere in tutto questo; ma quell’insulsa vampira di pochi mesi se oserà fare altre cavolate del genere giungerà al termine anche della sua seconda vita, sono stato chiaro?’’ scandì lentamente Elijah mentre abbandonava la tenuta dei Salvatore in compagnia della fidata Rose.
‘’Tu sai chi è stato non è vero?’’ le chiese la vampire cinque centenaria una volta assicuratasi di essere abbastanza lontana dalla villa dei Salvatore.
‘’Klaus è tornato’’ fu la risposta secca di Elijah.
‘’Dovremmo dirglielo, devono stare attenti’’ le disse Rose cercando di farlo calmare dalla rabbia che aveva appena sfogato dentro quella casa.
‘’Non devono saperlo, Klaus non si esporrà ulteriormente; lui sa che Mystic Falls è l’unico posto in cui è vulnerabile, per questo non si tratterrà molto in questa cittadina’’ concluse Elijah continuando a camminare.
‘’Ma è vera quella leggenda che dice che Klaus ha il potere di acquisire i ricordi racchiusi nel sangue delle persone che morde?’’ gli chiese Rose piena di curiosità, rendendosi conto che poteva sapere da un momento all’altro uno dei più grandi misteri del vampiro primordiale.
‘’Certo’’ la freddò Elijah con uno sguardo, ‘’è quindi di vitale importanza che gli umani di questa città non sappiano nulla di noi e dei nostri piani, Klaus ha cercato di mordere Jenna per assorbire tutti i suoi ricordi, fortunatamente lei non sapeva nulla a proposito di noi.’’
‘’Dovremmo dirlo a Stefan’’ continuò a convincerlo Rose invano.
‘’Loro non devono sapere nulla, non finché non sarò sicuro che il sangue dei prescelti sia l’unica arma in grado di uccidere Klaus!’’ la freddò Elijah con quella inaspettata rivelazione.
Rose lo fissò incredula, incapace di muoversi, ‘’Cosa stai dicendo Elijah? Io ho fatto una promessa a Damon, gli ho promesso che avremmo protetto Elena’’ gli disse Rose incredula.
‘’Otterrò il mio scopo a costo di schiacciare anche l’ultima formica rimasta sulla faccia della terra’’ gli rispose Elijah seccato, ‘’devi soltanto scegliere da che parte stare, sappi che non tollererò un ulteriore tradimento da parte tua. Per la fedeltà al contrario potresti camminare alla luce del Sole’’ le disse con viso malizioso giocherellando con il suo anello magico.





SPAZIO AUTORE:
Eccomi di ritorno; scusate si ci ho messo più del previsto ma ho avuto mille impegni tra il capo e il collo in questi giorni...allora innanzi tutto vi dico che ho scritto una ONE SHOT SU DAMON ED ELENA per un contest, dove sono arrivata anche prima (yuppy) quindi se vi andasse di leggerla io ne sarei felicissima e mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate; la Os si chiama Missing e potete trovarla nel link seguente LEGGETE!
Allora visto che lo spazio pubblicitario occulto è terminato possiamo parlare del capitolo...intanto vi dico che mi è dispiaciuto un po' far fare la figura della cornutella ad Elena ma quando ci vuole ci vuole...io sono una fan delena al 100% ma soprattutto amo Damon e lo capisco nel profondo del suo cuore e quindi non posso fare a meno di amarlo nei secoli dei secoli e enfatizzarlo al massimo. Comunque avete visto che alla fine si è risolto tutto e Damon è tornato in hotel sano e salvo XDXD.
Come avete visto è apparsa questa Sabrina strega cattiva che sarà utile alla trama quindi dovevo fare in modo che si incontrasse con Elena e come vedete è successo.
L'amato Jeremy oscuro tornerà nel prossimo capitolo. Spero che vi sia piaciuta Katherine, ha qualcosa in mente io velo dico. Ah, cosa vi pare di Elia e delle rivelazioni si Klaus?E da che parte starà la povera Rose ora che ha capito che Elia non è così altruista come sembra?La trama si infittisce XDXD
Ah, da notare che il braccialetto di Elena avrà un significato nel tutto e Tanis che alla fine si rivelerà essere un sant uomo quasi ai livelli di Santo Stefano Martire il cornuto (ahah..scherzo mai e poi mai) glielo ha dato per un preciso motivo. Anche la scatoletta in casa di Tanis ha un significato preciso e il tutto verrà scoperto molto presto grazie appunto al folle vampiro in preda da pazzia da morso da licantropo. ahha...ragazze qui il tutto si infittisce molto.
Ah, dimenticavo vi servono delle foto di questa Sabrina cattiva e di Elena vestita alla Moulin Rouge.




Sempre a proposito di Moulin Rouge vi volevo dire che io ci sono stata ed è pure un bel posto con balletti e non è il puttanaio che in realtà ho descritto...ahaha..<3
Ragazze care a questo giro vi rispondo una per una personalmente alle vostre recensioni perchè mi confondo di meno.
Comunque ringrazio lo stesso tutte le anime pie che hanno recensito il rpecedente cap ovvero grazie di cuore a: Giuls Salvatore, Gerby, Fra Cullen, Elenafire, Kiss88, Coto, Kary91, Delena_96, DarkNemesis, gessicat, Buffy Summers88, Ehris, Elena01, Butterphil, truny92, neusiedler, SakuraHaruno, maudy, pleinelune, fra3.
Un ringraziamento particolare va a Giuls che ha letto in anteprima una parte del cap di cui non ero sicura e mi ha dato il via libera...grazie mille per i tuoi preziosi conforti <3.
Vedo che le persone che seguono la ff crescono sempre di più quindi che aspettate a RECENSIRE?
Spero che commenterete numerose per farmi sapere cosa pensate di tutto questo.
Vado a rispondere a tutte le vostre recensioni <3 <3, un bacione!

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Capitolo 22
*** AGAIN ***


22-Again



I've been searching for you
I heard a cry within my soul
I've never had a yearning quite like this before
Now that you are walking right through my door


‘Chiunque pensi che un vampiro possa smaltire una sbornia meglio di un umano si sbaglia di grosso’ pensò Elena tra sé e sé alle luci dell’alba dopo aver passato una notte insonne accanto al cavaliere Damon e al suo russare imperterrito.
Aveva ancora addosso i vestiti imbarazzanti a tema Moulin Rouge, il trucco sciolto e i capelli crespi; nemmeno nelle notti più selvagge della sua vita aveva avuto un aspetto così stremato.
Elena si rinchiuse nel bagno e si infilò finalmente il costume nuovo di zecca di Chanel che Damon le aveva comprato; una nuotata rilassante nella piscina riscaldata con idromassaggio non gliel’ avrebbe impedita nessuno.
Damon si svegliò con un cerchio in testa, fu subito spaventato dal fatto di non trovare Elena al suo fianco; troppe volte era stata rapita o si era messa in pericolo per sua negligenza così iniziò a urlare in preda al panico: ‘’Elena dove sei?’’
‘’Sono in piscina Damon’’ gli urlò contro Elena capendo che il tempo per stare sola con i suoi pensieri era inesorabilmente giunto al termine. Mille preoccupazioni le invasero la testa; Elena era sicura del fatto che avrebbe dovuto parlare con Damon a proposito della sera precedente e di quella prima ancora; non si sarebbe mai sentita pronta ad affrontare tali discorsi con lui, certamente non in modo razionale.
Da quando Elena aveva iniziato ad ascoltare le sue pulsioni per Damon tutta la parte razionale e sensata della sua mente era stata inspiegabilmente messa in stad-by. Elena si sentiva bloccata di fronte a Damon; ogni volta che i loro sguardi si erano incrociati anche solo accidentalmente la ragazza era stata come attraversata da una scintilla inspiegabilmente violenta, troppo decisa e frequente per poter essere ulteriormente sopita e ignorata.
Elena giunse alla conclusione che non era possibile fare un dialogo ragionevole con Damon; l’unico di fronte al quale lei non riusciva a trattenere nessuno dei suoi sensi, l’unico essere dinanzi a cui tutte le convenzioni sociali e i buoni propositi che avevano reso Elena una persona giudiziosa venivano meno sgretolandosi come terracotta sotto i propri piedi.
Non era possibile mentire a Damon né a se stessa quando quegli occhi di ghiaccio la fissavano.
Se prima per Elena tutto questo era stato soltanto una vaga sensazione da quando Tanis l’aveva messa di fronte a una scelta tanto semplice quanto brutale, in quello stesso istante la ragazza aveva capito che sfuggire a sé stessa di fronte al vampiro non poteva altro che essere letale per il proprio cuore e per la propria mente.
‘’Stai fermo, ti porto qualcosa’’ gli rispose Elena quando udì i lamenti del vampiro dovuti al mal di testa della sera precedente.
Elena aprì il frigo portatile accuratamente posizionato in cassaforte e versò il contenuto della busta in un bel calice di cristallo; il tutto dopo aver riscaldato il succo vermiglio nel forno a microonde fino a raggiungere la temperatura corporea ottimale.
‘’Perfetto’’ esclamò arricciando il naso come nauseata dall’odore del sangue caldo che esalava dalla coppa.
‘’La colazione è servita’’ continuò con in mano il calice di sangue e un accappatoio oversize in dotazione con la biancheria della suite mentre si avvicinava a Damon ancora disteso nel letto.
‘’Sa di anticoagulante’’ esclamò Damon schifato mentre allontanava da sé quella coppa che Elena aveva provato a rendergli il più gradevole possibile.
‘’Ieri era più buono vero?’’ inveì contro di lui Elena strappandogli di mano il bicchiere per poi riversarlo immediatamente nello scarico del lavandino, ‘’credo che dopo la scorpacciata di ieri sera non morirai per un giorno di digiuno’’ continuò schifata mentre sciacquava il contenitore.
‘’Adesso se mi permetti io dovrei fare colazione visto che ieri ho saltato la cena per recuperare un certo Damon Salvatore da un bordello’’.
Damon sorrise tra sé e sé senza parlare, ‘la miglior difesa è l’attacco’ pensò mentre il suo cervello concludeva soddisfatto che quelle erano inevitabilmente le parole di una donna gelosa.
‘’Stavi bene vestita da ballerina sexy’’ la provocò scendendo dal letto mentre fissava basito i suoi capelli arruffati nello specchio in stile barocco adiacente alla camera.
Elena non gli rispose, si sentì incredibilmente scossa dalle continue provocazioni del vampiro e decise di rilassarsi nella piscina mentre si gustava un croissant caldo con l’acqua bollente piena di Sali minerali che le massaggiava ogni angolo del corpo.
‘’C’è posto anche per me?’’ si intromise Damon abbozzando un mezzo sorriso mentre ancora una volta si spogliava senza pudore per immergersi in slip nell’enorme vasca.
Elena inghiottì il croissant in un solo boccone e si sedette nel lato opposto della vasca; nel punto più lontano da quello in cui si era seduto il vampiro.
‘Fa che non parli’ si disse fissandosi le dita dei piedi immerse nell’acqua.
‘’Mi dispiace per ieri’’ le disse Damon guardandola, ‘’non c’è problema, è acqua passata’’ lo freddò Elena nella vana speranza che quel dialogo terminasse in quel preciso istante.
‘’Ho pensato alla tua proposta’’ continuò il vampiro ma questa volta con sguardo estremamente cupo, ‘’in fondo hai ragione; non meriti di portare questo peso con te, posso ancora farti dimenticare se è quello che vuoi’’.
‘’Non ha senso dimenticare Damon, non cambierà i fatti pensare che non sia successo nulla; non è giusto che sia solo tu a portare questo fardello’’ gli rispose Elena senza respirare pentendosi subito dopo di ogni singola sillaba che era uscita dalla sua bocca.
‘’Non voglio rovinarti la vita o farti avere delle crisi esistenziali’’ le disse Damon tagliente come una lama, ‘’c’è qualcosa tra noi; è evidente, lo sento nell’aria, nella pelle, nel tuo respiro; non siamo indifferenti Elena’’, ‘’Damon ti ho detto che condividerò il ricordo di questi giorni con te’’ lo interruppe Elena, ‘’non credo però di aver accennato a nessuna seduta psichiatrica’’.
‘’Condividere cosa?Non riesci neppure a guardarmi in faccia Elena’’ le disse il vampiro abbassando il tono di voce mentre si portava a un millimetro dal suo volto.
‘’Ti sbagli’’ gli rispose Elena con tono orgoglioso tentando di sostenere uno sguardo che sapeva già in partenza che non sarebbe riuscita a reggere per più di un secondo.
‘’Stai tremando’’ le disse Damon accarezzandole il viso, ‘’cavolo Elena hai ancora paura di me?’’ le chiese Damon con tono arrabbiato e deluso al tempo stesso.
‘’Non ho paura di te’’gli rispose Elena sentendo che sostenere i suoi occhi cerulei senza accennare a un minimo tremolio stava diventando una delle imprese più grosse che avesse mai dovuto affrontare in vita sua.
Damon si avvicinò ulteriormente a lei; Elena si trovò intrappolata tra i pettorali muscolosi di Damon e il bordo in ceramica della piscina; non aveva via di scampo, ‘’Damon ti prego’’ gli disse mentre una lacrima le solcava il viso, ‘’non possiamo’’ continuò lasciando che quella goccia abbandonasse i suoi occhi per mescolarsi all’acqua nella vasca.
‘’Quella parola non deve far parte del tuo vocabolario’’ le disse Damon poggiando lievemente le sue labbra su quelle della ragazza.
Il cuore di Elena sussultò al tocco di quella bocca sulla sua; quel tocco che non poteva essere definito un bacio, non poteva essere chiamato passione, non era nulla; semplicemente un altro angolo della sua pelle che sussultava al contatto con Damon, uno sfioramento che sapeva di proibito, di peccato, di perdizione, quel tocco che se avesse potuto avrebbe evitato con tutta se stessa.
Ma Elena non poteva non ascoltare ciò che voleva; così chiuse gli occhi lentamente finché un’altra lacrima più salata della precedente le attraverso la guancia per poi essere raccolta nel palmo della mano di Damon che le stava accarezzando il volto.
‘’Elena se non mi fermi io non riuscirò a farlo’’ le disse Damon con un filo di voce; quella voce che le attraversò il cervello come un incenso profumato e carico di desiderio.
Elena non rispose, si limitò nuovamente a guardarlo negli occhi, ancora lucidi e provati dal continuo tentativo irrisolto di sostenere quello sguardo.
Damon incastrò le sue iridi in quelli di Elena per poi perdersi in quel pozzo di petrolio pieno di ricordi, poi distolse lo sguardo velocemente; non avrebbe mai fatto nulla contro la sua volontà, non sarebbe andato oltre se non fosse stato sicuro che quello era ciò che ella volesse di più al mondo.

At every time, I've always known
That you where there, upon your throne
A lonely queen, without her king
I longed for you, my love forever




‘’Jeremy’’ esclamò Katherine fiondandosi in camera sua, ‘’questa vendetta anti-Caroline non ha né capo né coda, farò a modo mio e basta’’.
‘’Ti assicuro che se tutto andrà come ho previsto la Forbes soffrirà molto’’ le disse Jeremy.
‘’Ah si?Io conosco un unico modo per soffrire, esiste un’unica punizione; la morte!’’ disse Katherine tagliente come una lama.
‘’Katherine possibile che tu non capisca che le persone possono soffrire molto di più se ledi i loro sentimenti e ciò in cui credono piuttosto che se li uccidi?’’ le rispose Jeremy interrogativo.
‘’Sono un po’ arrugginita in campo sentimentale’’ lo canzonò Katherine afferrando un paletto con il quale avrebbe fatto fuori chiunque avesse osato mettersi in mezzo a lei e alla sua vendetta.
‘’Katherine voglio far soffrire Caroline quanto te, dammi ascolto, conosco altri modi per colpirla più potentemente di un paletto nel cuore.’’
‘’Ok, ok’’ lo canzonò la vampira, ‘’fammi sapere le tue idee ma non darmi lezione di vita perché ti assicuro che non né ho bisogno’’ lo zittì la vampira uscendo di casa per dirigersi verso l’ufficio della signora Lockwood che le aveva dato un appuntamento.


‘’Ciao Elena’’ la accolse Carol nel suo ufficio chiamandola per l’ennesima volta con quell’odioso nome, ‘’sono contenta che alla fine hai deciso di partecipare all’evento che sto organizzando.’’
‘’Che gioia infatti’’ le rispose Katherine molto ironica, ‘’non vedo l’ora di lavorare insieme alla signorina Forbes!’’
‘’Già, il tutto consiste in una specie di sfilata, gara di ballo e attività in cui dovrete cimentarvi tu e Caroline; sarete un po’ delle sfidanti, ma il tutto deve rimanere in una atmosfera amichevole’’ iniziò a gesticolare la signora Lockwood, ‘’lo scopo della serata è semplicemente intrattenere i personaggi ricchi e famosi che ne faranno parte per raccogliere soldi in beneficenza come ogni anno’’.
‘’Benissimo è tutto chiaro’’ le rispose gesticolando Katherine, ‘’Ah dimenticavo’’ la interruppe Carol mentre stava uscendo, ‘’il tema della serata è rosa ed esagerazione, quindi tutto dovrà essere rosa ed esagerato cara Elena’’ concluse uscendo anche lei dall’ufficio.

‘’Signora Lockwood’’ una voce squillante richiamò l’attenzione della vedova che stava entrando nella sua automobile, ‘’mi spiace, sono in ritardo’’ continuò Caroline guardando l’orologio, ‘’qualcuno mi ha bucato le gomme dell’automobile’’ le disse con le mani ancora sporche di olio per i freni e il viso sconvolto.
‘’Ho detto tutto ad Elena, fatti spiegare da lei come si svolgerà la serata, per lo meno è arrivata puntuale’’ la piccò Carol guardandola di traverso, ‘’spero che alla serata che sto organizzando non ti presenterai in queste condizioni; ho puntato molto su di te ed Elena e deve essere tutto perfetto’’ concluse la donna entrando in macchina e sfrecciando lontano dal suo ufficio.
Caroline si trovò sola e immobile a fissare le proprie mani sporche di catrame e la sua chioma spettinata.
Pensò che la sua vita stesse andando in fumo in un solo istante, pensò che tutto era cambiato da quando Katherine aveva preso il posto della sua amica Elena; da quando la vampira che l’aveva uccisa le stava portando via tutto ciò per cui lei aveva lottato per una vita intera.
Si sedette nel sedile della sua automobile estraendo dal cruscotto una busta di sangue per tirarsi su il morale; quella festa per lei era importante; ogni evento mondano, ogni cosa che avesse bisogno di una maniacale organizzazione per lei era di viscerale interesse; era ciò che più la teneva ancorata alla sua vita umana e alle sue passioni, era tutto ciò che Katherine stava provando a portarle via.


‘’Ti ho fatto un regalino’’ disse Jeremy telefonando a Katherine, ‘’ho bucato le gomme dell’auto di Caroline, spero che apprezzerai il modo in cui lentamente la stiamo facendo sentire una nullità.’’
‘’Stai diventando molto perfido in effetti’’ gli rispose Katherine soddisfatta, ‘’adesso dovrai fare l’infiltrato speciale; devo sapere ogni mossa e scelta della Forbes da qui alla festa, per assicurarmi di essere sempre qualche spanna sopra di lei.’’
‘’Puoi contarci’’ gli rispose Jeremy chiudendo la loro conversazione telefonica.


‘’La simulazione del test di ingresso per il college sta iniziando’’ sentenziò Alaric di fronte a una commissione di altri professori, ‘’vi ricordiamo che il tutto non sarà semplicemente una simulazione, ma avrà un peso nella vostra valutazione finale e quindi farà inesorabilmente parte del vostro curriculum didattico, per cui un successo può essere positivo, quanto un esito negativo deleterio. Date il massimo!’’ concluse la sua arringa il giovane professore.
‘’Sono in ritardo scusate’’ furono le parole di Caroline entrando di corsa nell’aula tra le risate e gli scherni provocatori di Katherine.
‘’Tutto bene?’’ le bisbiglio Bonnie all’orecchio, ‘’Stai tranquilla il test andrà bene’’ la rassicurò Stefan che aveva passato l’intera notte precedente a studiare insieme a lei per spiegarle gli argomenti storici nei quali si sentiva più insicura.
Il test iniziò e ognuno cercò con mezzi più o meno leali di dare il massimo di sé per avere qualche chance di gloria in un futuro ormai incombente.
Katherine fu la prima a finire grazie alle continue risposte che Rose le dava nel cellulare; ‘sono sicura di aver fatto un compito perfetto’ si disse mentre ancheggiava con eleganza verso la cattedra per consegnare il suo lavoro facendo volare un foglietto con le risposte esatte in direzione del biondo Matt Donovan che le fece segno di ringraziamento con il capo.

‘’Cosa hai in mente con Matt?’’ chiese Caroline con tono accusatorio alla rivale vampira, ‘’ti ho visto mentre gli passavi il compito, cosa è questo spirito di squadra?Sappi che non ti permetterò di fargli del male’’.
‘’Ma io non voglio fare nulla di male’’ le rispose Katherine leccandosi le labbra, ‘’voglio semplicemente divertirmi un po’’’.
‘’Mi sono allontanata da Matt perché è una persona speciale e non merita di stare con un vampiro’’ le disse Caroline con le lacrime agli occhi, ‘’inoltre lui non sa nulla di tutto questo, tienilo fuori dalle nostre questioni, solo questo ti chiedo’’.
‘’Non sono problemi miei le tue richieste’’ le rispose Katherine avvicinandosi pericolosamente a lei mentre le spostava una ciocca di capelli biondi davanti al viso per metterla a posto dietro il lobo dell’orecchio, ‘’e se Matt scoprisse tutto quello che succede in città? Come ci rimarrebbe sapendo che sono stata io a dirglielo invece che la sua cara e dolce Caroline?’’ concluse ridendo a squarciagola verso la bionda che non poté fare a meno di rimanere in silenzio inghiottendo la sua stessa saliva come se si trattasse di veleno alla verbena.


‘’Tu mi farai entrare’’ disse Katherine al funzionario con la custodia delle prove guardandolo dritto nelle pupille, le quali a loro volta si dilatarono permettendo a Katherine di accedere alla stanza in cui erano state depositate al sicuro le prove di tutti gli studenti.
‘’Eccolo!’’ esclamò soddisfatta di se stessa mentre prendeva tra le mani il modulo con il nome di ‘Caroline Forbes’. Una nuova e più sonora della precedente risata isterica rimbombò nella stanza nello stesso istante un cui la vampira mora si rese conto che Caroline Forbes aveva risposto esattamente praticamente a tutte le domande; ciò che aspettava la figlia dello sceriffo sarebbe stato ancora più doloroso concluse Katherine una volta appurato quanto brava fosse stata nel rispondere a tutte quelle domande che lei, dal canto suo senza l’aiuto di Rose non sarebbe stata neppure in grado di capire.
Katherine estrasse una gomma da matita dalla tasca anteriore dei jeans strappati e strettissimi che aveva indossato quella mattina e cancellò la maggior parte delle risposte inserite da Caroline per sostituirle con altrettanti risultati errati.
La sua vendetta era solo all’inizio pensò tra sé e sé soddisfatta uscendo dalla stanza con passo felino trastullando tra le mani la gomma bianca che era stata ‘l’arma’ del suo perfetto delitto.


A sacred gift of heaven
For better worse wherever
And I would never let somebody break you down.
Until you cried... never

Stefan guardò più e più volte il telefono incerto se chiamare il fratello ed Elena per sapere se a Parigi andasse tutto bene, alla fine optò per un sms, ‘’molto più freddo e indolore’’ pensò tra sé e sé mentre chiedeva al fratello se stessero tutti bene e tirando un respiro di sollievo appena Damon gli dette risposta affermativa.
Si guardò allo specchio osservando il suo sguardo spento e triste; sorrise imbarazzato nel pensare a come Caroline aveva definito la sua espressione corrucciata simile a quella di ‘ehi oggi è martedì’; proprio a lei pensò mentre usciva dalla villa per recarsi alla solita caccia notturna nel bosco.

‘’Ehi Care’’ le disse bussando alla finestra della sua camera con le tendine rosa.
‘’Entra’’ gli rispose lei sottovoce alzando l’avvolgibile.
‘’Cosa è successo oggi con Katherine?Ti ho visto molto pensierosa ad un certo punto e mi sono impaurito’’ le chiese Stefan aggrottando le sopracciglia nel modo in cui era solito fare quando era preoccupato per qualcosa o per qualcuno.
‘’Niente, ho solo paura che possa fare del male a Matt, tutto qui’’ gli rispose la bionda molto cauta. ‘’Sai che quando hai bisogno di parlare io sono qui…’’ le disse Stefan senza finire la frase.
‘’Certamente’’ gli rispose Caroline dandogli un piccolo pugno nel torace, ‘’è bello sapere che c’è ancora qualcuno che si preoccupa di me a questo mondo’’ concluse accennando un sorriso.
‘’Ora basta piangersi addosso’’ continuò la bionda, ‘’dobbiamo festeggiare l’esame, sono sicura che sia andato benissimo, mi sono sentita molto sicura di me stessa e soddisfatta mentre rispondevo alle domande.’’
‘’Dove è finita la Caroline superstiziosa che non dice nulla sugli esami finché non ha avuto il responso finale?’’ la canzonò Stefan.
‘’Voglio solo ringraziarti’’ gli rispose Caroline abbassando il tono di voce leggermente e arrossendo appena per l’imbarazzo, ‘’è tutto merito del tuo aiuto se mi sono sentita davvero sicura di me stessa oggi durante il test, tu mi hai insegnato ad avere fiducia nelle mie capacità e te ne sarò grata per sempre, dobbiamo festeggiare!’’ esclamò tornando a far squillare la voce nella stanza.
‘’Andiamo a caccia?’’ le chiese lui alzando un sopracciglio.
Caroline rise leggermente al pensiero di come pochi mesi prima la parola ‘festeggiare’ avesse avuto un significato totalmente diverso di ‘caccia’ e ‘uccisioni’.
‘’Ok!’’ esclamò togliendosi le pantofole e indossando un paio di stivali, ‘’Damon prima di partire mi ha consigliato un dormitorio molto vicino; dice che è abitato da molti individui succulenti’’ gli disse tirando fuori i canini per l’appetito.
‘’Caroline…’’ le rispose il vampiro biondo incrociando le braccia sul petto con fare di rimprovero.
‘’Ok Stefan, vada per i coniglietti’’ esclamò Caroline portandosi una mano davanti alla bocca per non scoppiare a ridere di fronte a lui.

All of my life
Where have you been
I wonder if I'll ever see you again
And if that day comes
I know we could win
I wonder if I'll ever see you again


**CREDITS SONG: Lenny Kravitz




SPAZIO CHIARIMENTI E RINGRAZIAMENTI:
Ecco il nuovo capitolo, spero che vi piaccia sia la parte delena parigina che quella di Stefan e company a Mystic Falls.
Come potete notare la situazione a parigi è ancora tesa, Elena è un po' stizzita per la storia del Moulin Rouge ma Damon l'ha sciolta con un bel bacio a stampo di fronte a cui Elena è rimasta non proprio scossa. Il prossimo capitolo riprenderà esattamente da questo punto. XD
Jeremy e Katherine stanno diventando sempre più uniti nella loro crudeltà e nel prossimo capitolo ci saranno i preparativi per la festa e ne vedremo delle belle.
Nel prossimo capitolo inoltre tornerà anche Tanis con Erones e la strega cattiva new entry per chiarirci le questioni della scatola, del braccialetto e della maledizione; Tanis santo subito nella sua follia!XD

Vi ricordo anche la One shot delena che ho scritto per un concorso che si intitola 'Missing' che molte di voi hanno letto e recensito e non posso fare a meno di ringraziarvi di cuore per tutto il vostro appoggio.
Ringrazio anche le anime pie ancora sane di mente che leggono l'altra roba folle che sto producendo, alias 'Alla ricerca di Klaus' ma qui sorvoliamo che è meglio XDXD
La canzone del capitolo è again del mio carissimo Kravitz che amo alla follia!
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio tutte le anime buone che hanno recensito il precedente capitolo, anche se le recensioni sono un po' calate e spero che non sia per il fatto che il cap faceva schifo. :(
In ogni modo vedo che le persone che seguono la storia e la preferiscono stanno aumentando quindi vi dico da brava stalker inside: 'Che aspettate a commentare?' Recensite via, non fa male alla salute, vi richiede poco tempo e io sono felice tutte cose estremamente positive. XD
Grazie davvero a chi ha commentato lo scorso capitolo; senza di voi sarei persa, come la volta scorsa vi risponderò personalmente per bene uno per uno perchè vi meritate una bella risposta a testa XD
Vi nomino comunque tra i ringraziamenti:
Grazie particolare a: Giuls_Salvatore; lenafire; Butterphil; fra3; gerby; coto; Elena01; Buffy Summers88; maudy; Dede_Blood; Kiss88; Kary91; pleinelune; Delena_96; neusiedler; Ehris; Fra Cullen; gessicat.
Vado a rispondervi alle recensioni <3
Kiss -glo-

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Capitolo 23
*** UNDRESS ME ***


23- Undress Me


When I can't see right in your eyes
When I'm surrounded in the craziness of time
When your understanding is trying hard to stand still
When I wear layers of my pride, you should

Undress me, undress me
Unlock this chain and set me free
Remind me to be myself
Undress me, undress me
Unleash my heart and make me see
When I become someone else


Il cuore di Elena iniziò a battere all’impazzata, così forte che per due volte dovette mettersi una mano nel petto per assicurarsi che fosse ancora dentro di lei e non stesse per esplodere in mille pezzi, si toccò le labbra incredula di quanto fosse successo pochi secondi prima; Damon l’aveva baciata.
Quel bacio era stato breve ed appena accennato, le labbra di Damon si erano soltanto appoggiate sulle proprie, in modo casto, privo di malizia, eppure si sentì bruciare come immersa in un fuoco; dalla bocca alla punta dei piedi, ogni parte di lei era rimasta come scottata da quel gesto così lieve ma così intenso allo stesso tempo.
‘’Elena calmati’’ si disse toccandosi nuovamente le labbra e respirando a fondo per riacquistare la ragione.
Elena uscì dall’enorme vasca pensando che una doccia ghiacciata avrebbe sopito le bruciature roventi che quel bacio aveva provocato in ogni molecola del suo corpo; il bagno secondario della stanza-piscina sarebbe stato l’ideale per una bella doccia; così Elena si tolse il costume e insaponò ogni millimetro della sua pelle come se potesse lavare via quel bacio, come se potesse cancellarlo con la schiuma saponosa del detergente.
Si attorcigliò un asciugamano e uscì dalla stanza con i capelli e la pelle ancora impregnati di acqua gelida; si sarebbe dovuta vedere con John e Isobel quel pomeriggio e nonostante vederli le sembrasse una tortura, tutto in quel momento pareva essere un diversivo ideale per non doversi intrattenere con Damon perché ogni momento che i due passavano insieme da soli rischiava di diventare pericoloso come l’alcool nel fuoco.
‘’Potevi usare il bagno della camera per farti la doccia’’ la freddò Damon materializzandosi di fronte a lei, ‘’Non tremare, nessuno ha intenzione di violentarti’’ concluse con tono duro.
Elena non rispose e si avviò verso la camera da letto per vestirsi e andarsene il prima possibile lontano da Damon; afferrò la maniglia gelida della porta per aprirla ma nello stesso istante in cui le sue mani toccarono l’ottone l’asciugamano attorcigliato intorno al proprio corpo cadde a terra svelando il suo corpo nudo e inerme di fronte agli occhi del vampiro.
Damon in un attimo fu di fronte a lei per porgerle l’asciugamano, rimasero una manciata di secondi in quel modo, l’uno di fronte all’altro, accovacciati a terra e uniti da un telo che l’uno e l’altra avevano afferrato per i lembi opposti. In quel frammento di tempo il mondo parve fermarsi e l’aria cessare di riempire la materia circostante, Elena si ritrovò nuda e impotente di fronte all’unico uomo che avesse saputo accendere ogni millimetro della sua carne senza neanche sapere perché o come; continò a fissarlo negli occhi color cielo incapace di staccarsi da quello sguardo, come se la tenesse legata a lui con delle catene invisibili.
Damon si avvicinò a lei ulteriormente nel modo veloce e impulsivo che caratterizzava la sua specie e scaraventò lontano l’asciugamano profumato che si era frapposto tra loro.
Il vampiro iniziò a baciarla con un trasporto e una passione che non aveva mai messo in nessuno dei suoi infiniti rapporti, Elena provò a dirgli di smettere ma la sua lingua stava già rispondendo a quel bacio rovente; quel bacio che in un solo istante spense ogni suo lato razionale per tramutarsi in un vortice di passione incontrollabile.
‘’Penso che dovremmo fermarci qui’’ farfugliò Elena con le labbra ancora rosse per quel bacio impetuoso, mentre con l’altra mano cercava invano l’asciugamano che Damon aveva scaraventato in un punto incognito della stanza.
Damon non rispose e senza sapere come Elena si trovò distesa nel soffice letto bianco completamente nuda e immobile con Damon al suo fianco che si portò sopra di lei senza ascoltare nessuna delle sue suppliche.
‘’Damon ti prego..’’ provò a dire Elena, ma un altro bacio più rovente dei precedenti le fece morire quelle parole in gola. Le sue mani iniziarono ad esplorare il corpo di Damon, quel fisico così scolpito e perfetto che aveva soltanto potuto guardare di nascosto adesso era lì, immediatamente sopra di lei a contatto con la sua stessa pelle, fuso con il suo addome come se fossero stati una cosa sola.
Damon iniziò a baciarle il collo indugiando nell’aorta che, in quel gesto passionale aveva cominciato a pompare sempre più sangue, rendendo l’odore della ninfa vitale che lo caratterizzava ancora più forte e bruciante per Damon; tuttavia si limitò soltanto a baciarla mentre i suoi addominali scolpiti si contraevano sempre più velocemente per spingersi all’interno del corpo di Elena, la quale aveva aperto le gambe senza rendersi minimamente conto di quello che stesse facendo; la sua mente era altrove, adesso erano soltanto Elena e Damon nudi in un letto e incapaci di resistersi.
Damon afferrò i suoi seni rotondi e perfetti mentre continuava a spingersi sempre più dentro di lei, Elena provò a non urlare, ma in quell’istante nulla era razionale, nulla era comprensibile se non l’immenso piacere che entrambi stavano provando.
‘’Mi ami?’’ esclamò Damon guardandola con malizia mentre con le dita le toccava l’ombelico per spingersi sempre più in basso, ‘’mi ami?’’ le chiese nuovamente smettendo di muoversi sopra di lei in quella danza di piacere e peccato che li stava travolgendo entrambi.
‘’Ti amo’’ rispose Elena baciandolo con foga, incapace di resistere al richiamo dei propri sensi e al calore dei loro corpi, poi alzò lievemente il bacino guardandolo negli occhi come per invitarlo a possederla nuovamente.
Qualcuno dal corridoio della porta dell’hotel bussò insistentemente; avrebbero dovuto parlare con Isobel, John e Andrew, ma in quel momento nessun rumore, nessun terremoto, nessun richiamo sarebbe stato in grado di staccare i loro corpi che fusi assieme come lava rovente continuavano imperterriti quella danza di piacere, abbandonandosi completamente al soddisfacimento di ogni loro voglia.


Undress me, undress me
Unlock this chain and set me free
Remind me to be myself


‘’Perché non aprono?’’ farfugliò John dietro la porta, ‘’lasciali in pace’’ disse Andrew invitandolo a smettere di accanirsi contro il legno, ‘’sanno che dobbiamo vederli, sono sicuro che stanno bene entrambi’’ provò a tranquillizzarlo il lupo, ‘’noi tre invece abbiamo molte cose in sospeso di cui parlare’’ concluse trascinando la figlia in direzione dell’ascensore.
‘’C’è una cioccolateria qui sotto’’ esclamò John non troppo convinto dell’opportunità di allontanarsi da quell’hotel.
‘’Bene!’’ esclamò Andrew ordinando una cioccolata alla gianduia, ‘’perché non mi avete mai detto nulla di Elena?Io avrei capito’’ provò a giustificarsi.
‘’Te l’avremmo detto se le cose fossero andate meglio’’ si giustificò Isobel fingendosi impassibile, ‘’purtroppo io e John non eravamo così innamorati come credevamo da giovani, non siamo stati in grado di sopportare tutto questo; in fondo l’unica persona che abbia mai veramente amato è stato Rick’’ lo freddò la donna rabbrividendo al contatto con la tazza bollente.
‘’Ti ci sono voluti diciotto anni per ammetterlo’’ esclamò John, ‘’io ho provato a ricucire i rapporti con la nostra famiglia, io sono stato vicino a Elena anche se mi sono fatto odiare, io sapevo per lo meno quale fosse il suo volto, tu al contrario te né sei sempre fregata!’’ la accusò John puntandole il dito contro; l’uomo provò a mettere tutta l’indifferenza che aveva dentro di sé in quelle parole, ma il tono di voce scosso e superbo celava un antico rancore che gli anni non erano ancora riusciti a sopire del tutto.

*****Inizio FlashBack*****

‘’E’ una bambina’’ esclamò soddisfatto il fratello di John aiutando a far partorire Isobel nel suo ambulatorio; gli occhi dell’uomo si riempirono di lacrime di gioia nel vedere il miracolo della nascita materializzarsi dinanzi a lui; un miracolo che lui e sua moglie Miranda per anni avevano tentato invano di poter realizzare anche per loro stessi.
‘’Come la chiamerete?’’ le chiese il dottore porgendo la piccola Elena in braccio al fratello John.
‘’Non voglio saperlo’’ lo freddò Isobel senza guardarli negli occhi.
‘’Cosa stai dicendo?’’ le chiese il giovane biondo ignaro dei pensieri che la fidanzata stava covando dentro di sé ormai da qualche mese.
‘’Non cela faccio a portare avanti questa cosa’’ affermò la giovane piangendo, ‘’non cela faccio ad essere una madre, non voglio mettere la mia vita da parte per dedicarmi alla sua’’.
‘’Ma cosa stai dicendo?’’ le disse John con gli occhi inumiditi, ‘’avevi detto che insieme ce l’avremmo fatta, non puoi abbandonarla.’’
‘’E’ nata’’ esclamò Isobel, ‘’darle la vita per me è stato già abbastanza, spero che un giorno possa capire e perdonarmi..’’ affermò convinta, ‘’merita una madre migliore di quella che potrei essere io’’.
‘’Un figlio è una benedizione’’ provò a convincerla il maggiore dei fratelli Gilbert, ‘’ti pentirai di questo prima o poi’’.
‘’Voglio tornare a casa e fingere che nulla di questo sia mai successo, non credo di amarti abbastanza per dividere tutto questo con te..’’ affermò Isobel con parole taglienti come lame guardando John dritto negli occhi che non poté far a meno di uscire dalla stanza completamente affranto.
‘’Ha ragione Isobel’’ disse al fratello sottovoce, ‘’non valgo niente e nessuno merita un padre come me’’
‘’Ma io ti aiuterò John, sono tuo fratello, puoi contare su di me’’ provò invano il maggiore a confortarlo.
‘’Tu e Miranda sarete dei genitori perfetti, voi due meritate una bambina così bella, non io’’ gli rispose senza prendere fiato dicendogli le parole più difficili della sua vita mentre lasciava l’ambulatorio ‘’mi sarebbe piaciuto chiamarla Elena, come nostra madre’’ concluse John prima di lasciare definitivamente la stanza.

***Due anni dopo….

‘’John Miranda non sta bene e dobbiamo fare degli accertamenti, Elena è piccola e la baby sitter è malata’’ gli disse il fratello con tono deciso, ‘’credi di potercela fare ad accudirla per mezza giornata?’’
‘’Veramente dovevo vedermi con i miei amici oggi pomeriggio’’ gli rispose John facendo il vago.
‘’Devo ricordarti chi è in realtà questa bambina?Pensi di riuscire a fare lo zio?’’ lo zittì l’uomo con sguardo duro.
‘’Ok, rimanderò i miei impegni’’ gli rispose John, ‘’tu assicurati che la gravidanza di Miranda proceda per il meglio’’ continuò dandogli una pacca sulla spalla.
‘’Elena vuoi stare il pomeriggio con lo zio John?’’ le disse il padre prendendola in braccio, ‘’io e la mamma andiamo in ospedale a controllare che il fratellino in arrivo stia bene’’ la rincuorò l’uomo prendendola in braccio.
‘’Uffa lo zio John non mi piace’’ farfugliò Elena che aveva iniziato a parlare da poco, ‘’però per il fratellino posso farlo’’ disse sorridendo al padre con gli occhi neri e grandi che da sempre avevano caratterizzato il suo bel volto.

‘’Adesso lo zio ti porta ad una festa’’ le disse John caricandola nella sua auto decappottabile, ‘’il papà mi mette sempre nel seggiolone’’ esclamò Elena con gli occhi vispi rifiutandosi di salire nell’auto.
‘’Ormai sei grande per il seggiolone’’ esclamò John caricandola di forza nell’autovettura.
Il viaggio fu breve, John percorse delle strade che pochi anni prima era avvezzo fare spesso per andare in contro alla sua fidanzata; una chiesa addobbata di fiocchi bianchi e automobilisti che suonavano i clacson spiccavano nel mezzo del tranquillo paese natale di Isobel.
‘’Cosa sarà venuto a fare quel fannullone?’’ chiese sottovoce Andrew alla moglie Marion girandosi lievemente verso l’ingresso della chiesa nello stesso istante in cui Isobel e Alaric stavano facendo le loro promesse matrimoniali.
‘’Con che faccia si è presentato qui?’’ gli rispose Marion lievemente scossa, ‘’ricordi Isobel quanto fosse sconvolta del fatto che John l’avesse lasciata perché aveva messo incinta un’altra donna?’’
‘’Già’’ le rispose stizzito Andrew, ‘’quel buono a nulla avrebbe voluto sposare Isobel pur avendo fatto una figlia con un’altra, che squallore’’ commentò gettando un’occhiata fastidiosa a John che giaceva in piedi alla navata con la figlia in braccio.
‘’Che bella la sposa zio’’ disse Elena sorridendo.
‘’Già’’ esclamò John accarezzandole la guancia una volta resosi conto che le persone intorno a lui lo stavano guardando con astio, ‘’non merita la nostra presenza qui’’ concluse l’uomo uscendo dalla chiesa mentre sentiva le gambe farsi improvvisamente estremamente molli.


*****fine Flashback*****

‘’Ma allora quella bambina era Elena?’’ chiese Andrew sempre più confuso, ‘’quella bambina era anche tua figlia?’’ disse sconvolto rivolgendosi a Isobel.
‘’Come hai potuto inscenare una cosa simile?’’ la aggredì John pensando a come avesse raccontato una versione dei fatti molto alternativa all’originale.
‘’Non mi sono pentita mai delle mie scelte’’ esclamò Isobel tagliente come una lama, ‘’essere un vampiro è stata l’unica cosa che io abbia mai voluto’’ mentì alzandosi dal tavolino della cioccolateria per non mostrare ai suoi interlocutori che quei ricordi avevano sconvolto anche lei.



‘’La doppelganger è a Parigi!’’ esclamò Sabrina a Erones in preda alla foga.
‘’Non dire sciocchezze strega maledetta’’ le rispose Erones arrabbiato per non aver ancora trovato ciò che voleva.
‘’Aveva un bracciale con le incisioni di Tanis’’ continuò la strega con voce ferma, ‘’dobbiamo andare da lui’’ gli disse riuscendo a convincerlo.
‘’Perché la gioielleria è chiusa?’’ disse con tono minatorio Erones entrando nello squallido scantinato di Tanis; uno degli individui che più aveva detestato nella propria vita e che suo malgrado continuava a cercare ogni qual volta volesse delle precise informazioni.
‘’Non vedi che non sto bene?’’ esclamò il vampiro mostrandosi finalmente agli occhi del licantropo con ancora le ferite purulente del morso del lupo.
‘’Chi ti ha fatto questo?’’ gli chiese Erones strabuzzando gli occhi, ‘’solo certi licantropi possono ridurre in un tale stato gli originari’’
‘’Erones sei sveglio come al solito’’ lo canzonò Tanis battendo le mani rumorosamente e ridendo a squarciagola nonostante che il dolore delle ferite che lo stesse trucidando.
‘’Il licans Petrov è stato qui?’’ chiese con tono deciso. ‘’Non solo lui’’ esclamò il vampiro portandosi vicinissimo al lupo, così vicino che Erones poteva sentire il suo fiato putrefatto e malato bruciargli le narici, ‘’anche la doppelganger!Per un attimo ho creduto che fosse Katerina, ma era umana!’’ affermò con tono deciso distaccandosi dal licantropo immortale.
‘’Cosa è successo qui dentro?’’ gli chiese Erones dando un calcio al vecchio tavolo.
‘’Fai come fossi a casa tua vecchio lupo’’ lo canzonò Tanis toccandosi con una mano la ferita in via di putrefazione, ‘’tu sai cosa possa guarirmi; l’unica cura che possa far cessare il mio deterioramento, la tua parola che mi darai ciò che voglio ed io ti dirò tutto’’ concluse il vampiro guardandolo con gli occhi pieni di follia.
‘’Affare fatto’’ gli rispose Erones stizzito e scocciato di dover venire nuovamente a patti con quel losco individuo.
‘’Il tuo licans Petrov ha preso il cofanetto!’’ esclamò Tanis soddisfatto, ‘’ovviamente non può minimamente immaginare cosa possa contenere, però è nelle sue mani’’.
‘’Di cosa cazzo stai parlando?’’ si avventò su di lui il licantropo sbattendolo a terra.
‘’Credi davvero che il sangue dei prescelti sia sufficiente ad uccidere voi capostipiti delle razze immortali?O meglio dovrei dire ex immortali vista la decadenza mortale in cui versa la tua specie di cani randagi’’ lo canzonò Tanis.
‘’Non dire stronzate Tanis; non esistono armi per uccidere me e Klaus, altrimenti le avrei usate su di lui già da tempo’’ gli disse il lupo facendo capire che la sua pazienza stava per esaurirsi.
‘’Oh peccato, tuo fratello sa dell’esistenza dell’arma e del suo potere, potrebbe usarla contro di te’’ gli ripose il vampiro, ‘’ma non preoccuparti chi ha lo scrigno adesso non sa come aprirlo’’.
‘’Dimmi come cavolo si apre!’’ gli disse Erones in preda alla foga iniziando a staccare gli antichi quadri che ritraevano il fratello Klaus a corte in compagnia dei propri fedeli; in tutti i quadri il volto di Tanis era stato cancellato per via del suo tradimento.
‘’Ho fatto fare quella scatola tanto tempo fa per Katerina, ma non ho mai avuto il tempo di dirle che conteneva l’arma che avrebbe potuto uccidere Klaus.’’ Disse Tanis soddisfatto, ‘’adesso so che il licantropo prescelto riporterà la scatola da lei’’.
‘’Come si apre?’’ insistette Erones continuando a distruggere quegli antichi quadri.
‘’C’è un solo modo per aprirla senza che il suo contenuto vada distrutto per sempre; due pentagoni complementari si intrecceranno tra loro uniti da una catena d’oro che combacia perfettamente con essi; tre sono i pezzi che formeranno la chiave dello scrigno’’.
‘’Dove sono?’’ lo interruppe Erones facendosi sempre più minaccioso.
Tanis si sfilò dal collo un amuleto dorato pentagonale con al centro un perno e delle scanalature in bassorilievo; questa è una chiave’’ disse porgendola a Erones, ‘’la doppelganger umana porta ignara al suo polso l’unica catena che legherà i due pentagoni assieme’’.
‘’E la terza chiave?’’ gli chiese Erones stringendo tra le mani il pentagono dorato.
‘’La terza chiave giace nel corpo di Katerina, fui io ad operarla quando partorì la sua stirpe, fui io a ricucire la sua pelle dopo aver messo dentro di lei la chiave; Katerina porta in grembo, sotto la sua stessa pelle la terza chiave’’ concluse il vampiro.
‘’Lei è a conoscenza di portare la chiave dentro di sé?’’ gli chiese Erones incredulo.
‘’Soltanto io lo so!’’ gli rispose Tanis ridendo a squarciagola, ‘’dammi la cura adesso!’’
‘’Davvero pensi che ti dia una sola goccia del mio sangue per guarire?’’ lo guardò Erones con estrema pena, ‘’muori stupido pazzo’’ gli disse scaraventandolo a terra con tutta la sua forza.
‘’Soltanto il sangue del capostipite licans immortale può salvare un vampiro dal morso di un licantropo’’ lo supplicò Tanis strisciando a terra per il dolore delle ferite che diventava sempre più forte, ‘’avrai ancora bisogno di me stupido cane’’ continuò a dire senza poter essere ascoltato rotolandosi a terra per il dolore.



‘’Stefan domani c’è il ballo organizzato da Carol Lockwood e ancora non sono pienamente convinta del vestito che ho comprato, senza contare che non ho un accompagnatore’’ sbuffò la bionda verso l’amico al ritorno della solita caccia notturna.
‘’Il vestito ti sta benissimo, te l’ho già detto mentre lo provavi nel negozio..’’ la tranquillizzò Stefan assaporando il sangue dei coniglietti che avevano appena munto. ‘’Ho sempre paura del paragone con lei’’ gli confessò Caroline in pena.
‘’Con Katherine?Tu sei migliore di lei’’ gli disse Stefan fermandosi un attimo per guardarla negli occhi.
‘’Ma lei è così bella; così uguale a Elena’’ gli rispose con un velo di malinconia.
‘’Tu non sei certo meno bella di loro Caroline’’ gli disse Stefan muovendo il sopracciglio destro, ‘’e con quel vestito rosa sembravi una dea’’ gli disse sincero.
‘’Davvero?’’ gli rispose Caroline paonazza in volto, ‘’grazie, sei un vero amico; non so come fai ma sei un toccasana per la mia autostima’’ lo canzonò Caroline dandogli un pugnetto nella pancia.
‘’Se vuoi posso accompagnarti io al ballo’’ le disse Stefan fingendo di non essere imbarazzato.
‘’Davvero?’’ Caroline iniziò a saltellare su se stessa e portandosi le mani di fronte al viso disse: ‘’E’ bellissimo davvero, grazie!’’ continuò a dire in preda alla foga, ‘’tu sai ballare vero?Non mi farai inciampare?’’ lo provocò Caroline con tono scherzoso.
‘’Spero che tu sappia con chi stai parlando’’ le rispose Stefan ammiccando con falsa modestia mentre la faceva volteggiare su se stessa.




SPAZIO AUTORE:

Inizio subito a stalkerizzarvi per le recensioni!Grazie comunque a tutti quelli che hanno letto <3 Eccomi qui con voi, piaciuto il capitolo?
Iniziamo dagli amati Delena, spero che abbiate apprezzato la scena intensa e hot tra loro, spero inoltre che non vi sia sembrata eccessiva come scena visto che il rating della ff è giallo; comunque credo di non aver sconvolto nessuno via!XD
Come vedete Elena di fronte a Damon non è riuscita ulteriormente a frenare le sue pulsioni e si è data al soddisfacimento dei propri sensi; altre scene tra loro arriveranno presto, in fondo siamo solo all’inizio della loro storia.
Spero inoltre che abbiate apprezzato i flashback su Isobel e John; so che molti di voi non li amano molto (me inclusa) però mi è piaciuto fare questa digressione nel loro passato che anche dal telefilm non si capisce molto come sia stato effettivamente.
Per ciò che riguarda Tanis ed Erones, sono tornati!!Allora molti nodi stanno venendo al pettine perché ci avviciniamo alla resa finale dei conti con Klaus alle porte che vuoi sacrificare i tre; Erones da che parte starà secondo voi?Abbiamo visto dai ricordi passati e dall’avvenimento con Tanis che non è una persona molto affidabile quindi nulla è come sembra con lui!
Degli amati Stefan e Caroline cosa ne dite?Ho voluto mettere questo momento tenero tra loro tanto per non far sempre umiliare quella povera gioia da quella stronzona di Katherine…XD
Però nel prossimo capitolo tornerà anche lei e ci sarà presto il momento del ballo organizzato dalla signora Lockwood, ne succederanno delle belle ma non posso dirvi altro.
Caroline andrà al ballo con Stefan, mentre Katherine secondo voi con chi andrà?Le scommesse sono aperte.
Allora vedo che le persone che seguono la storia crescono a vista d’occhio, allora perché le recensioni diminuiscono?Non abbiate paura a dire due parole perché non mordo e per me sarebbe davvero molto più stimolante scrivere. Quindi fate i buoni e RECENSITE!!!
Adesso devo davvero ringraziare tutti coloro che hanno recensito il capitolo scorso e che sono sempre attivi nel commentare, mi riempite il cuore di gioia ogni volta, senza di voi questa storia non sarebbe mai andata avanti. Grazie davvero di cuore a tutti.
Adesso come ogni volta vado a rispondere personalmente a tutte le recensioni, perché meritate davvero ogni risposta più completa per il vostro affetto; grazie davvero di cuore!
ANGOLO PUBBLICITA’ OCCULTA DELLA STALKER:
In questi giorni in cui la sezione di Vampire Diaries pullula di milioni di storie, mi sono ritrovata a voler esulare dal contesto di TVD per immergermi in altro tipo di storie.
Per questo motivo vorrei segnalarvi due storie molto belle che non trattano di Vampire Diaries; la prima è scritta da due ragazze bravissime, talmente brave e in sintonia che non si sente minimamente lo stacco tra ciò che scrive l’una e ciò che scrive l’altra.
La storia si chiama The Creek-Next Generation (QUI!) e in questa settimana è stata una delle letture più piacevoli che abbia fatto. Non spaventatevi se non conoscete bene il telefilm, la ff tratta della generazione successiva anche se gli amanti Dawson, Pacey, Joey e i vecchi personaggi ritorneranno fuori e poi ci sono davvero molti parallelismi con la vecchia serie televisiva; insomma è adattissima e comprensibilissima sia da chi conosce il telefilm sia da chi non lo ha mai visto. Inoltre l’autrice di questa ff scrive anche delle bellissime storie su Vampire Diaries quindi visitate la sua pagina e non rimarrete delusi!
L’altra storia che vi voglio segnalare è una storia Originale, parla di vampiri ed è un misto perfetto tra Thriller e amore, leggetela davvero perché Alice è bravissima e sembra di leggere un libro vero; la storia si chiama Lie to Me (here!!).
Inoltre come sempre vi ricordo le ff che ho scritto oltre a questa come ‘Alla ricerca di Klaus’ ,(click) esilarante commedia sul cast di vampire diaries e ‘Missing’ ( clik) one shot delena a cui sono particolarmente legata.
Nel prossimo capitolo ho intenzione di spammarvi altre belle storie a tema Vampire Diaries, infatti questa settimana cercherò di individuare tutte le storie che preferisco per segnalarvele nella lettura. Per questa volta ho deciso di rimanere un po’ off topic con la Next Generation di Dawson’s Creek e Lie to Me!
Mi raccomando RECENSITE NUMEROSISSIMI questo capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate, per me i vostri commenti sono molto importanti.
Al prossimo aggiornamento!

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Capitolo 24
*** SWEET ARMONY ***


24- Sweet Armony

Is it right or wrong
Try to find a place
We can all belong?
Be as one
Try to get on by
If we unify
We should really try...
All this time
Spinning round and round
Made the same mistakes
That we've always found


Il silenzio della stanza era rotto soltanto dall’ansimare consunto di due anime che dopo un lungo percorso interiore ed invani tentativi di respingersi si erano trovate, attirandosi come i poli opposti di due calamite, come due pezzi che incastrandosi perfettamente potessero formare un unico corpo con un solo cuore.
‘’Mio dio che vergogna!’’ esclamò Elena coprendosi il viso con le lenzuola e rannicchiandosi sotto le coperte per non far vedere a Damon che era molto imbarazzata a causa di quei momenti di passione sfrenata.
‘’Nessuna donna sa resistere al mio fascino’’ le disse Damon infilandosi anch’esso sotto le candide coperte, ‘’perché sei imbarazzata?’’
‘’perché?’’ gli chiese Elena basita sgranando gli occhi. ‘’Puoi ammettere che ti sia piaciuto, la cosa era piuttosto chiara ai miei occhi’’ le disse Damon con sguardo serio.
‘’Io non ho mai provato nulla di simile per qualcuno’’ gli rispose Elena mordendosi la lingua subito dopo per ciò che aveva appena detto.
‘’Faccio sempre questo effetto..’’ le rispose Damon alzando un sopracciglio.
Elena lo guardò con sguardo cupo, sgranò gli occhi incredula a ciò che il vampiro le avesse appena detto; eppure era sicura che Damon la amasse, era sicura di non essere soltanto un passatempo e uno sfogo sessuale per lui.
‘’Dai Elena’’ le disse Damon alzandole il mento con una mano, ‘’sai che stavo scherzando; la verità è che io speravo che tu fossi contenta di ciò che è successo, sai quello che provo per te..’’ concluse con voce non troppo ferma, come se non parlare ad alta voce dei propri sentimenti potesse guarirlo da quel senso di protezione dall’amore che si era creato dalla morte di Katherine; quella paura di non essere preso sul serio, la paura di non poter mai più amare e la paura ancora più grande di essere illuso e non veramente amato.
Elena si avvicinò a Damon come se avesse letto le sue paure attraverso la propria mente, come se avesse capito che in quel momento il vampiro era quello che più aveva paura di essere nuovamente ferito. Gli accarezzò la pelle del viso con la punta delle dita e si avvicinò a lui per baciarlo, come se con quel bacio lui avesse potuto capire che lei non l’avrebbe lasciato come un giocattolo, come a voler sottolineare che ciò che era successo tra loro per lei avesse davvero un valore.
‘’Mi sono innamorata di te, né sono certa e non posso andare contro ciò che provo, per troppo tempo sono stata cieca, per troppe notti ho tentato di non ascoltare ciò che avevo dentro…’’
‘’Shhhh’’ la interruppe Damon con un soffio che le attraversò le labbra come la brezza marina, poté sentire il profumo inconfondibile del vampiro entrarle nelle narici e invaderle il cervello, un profumo che la faceva inebriare di piacere e di desiderio.
‘’Come faremo con Stefan?’’ le disse Elena distogliendo lo sguardo, ‘’io non voglio farlo soffrire, ma allo stesso tempo devo essere sincera con lui, glielo devo’’.
‘’C’ è rimasto molto male quando vi siete lasciati’’ gli rispose Damon capendo che prima o poi quell’argomento sarebbe stato affrontato, ‘’speriamo che questa lontananza lo abbia fatto riflettere’’.
‘’Io non voglio essere la causa della vostra discordia’’ disse Elena con la voce rotta dal rimorso, ‘’io non voglio essere come lei’’.
‘’Non pronunciare quel nome’’ la interruppe Damon, ‘’non devi mai più provare a paragonarti a quell’essere spregevole’’ le disse Damon con tutta la rabbia che aveva dentro.
‘’Stefan capirà’’ disse Damon, ‘’sarò io a parlarci, in fondo quello che ci lega è sempre andato oltre tutto, Stefan è una brava persona, è sempre stato il mio punto di riferimento, anche se non l’ho mai ammesso nemmeno con me stesso; Stefan ci ama entrambi e non vuole altro che la nostra felicità’’.
‘’Ma all’inizio sarà tutto così difficile’’ disse Elena prendendogli una mano, ‘’glielo diremo insieme’’.
‘’Isobel ha detto che la partenza è fissata per domani, non ha più senso stare qui adesso che abbiamo trovato Andrew, domani prenderemo l’aereo per Mystic Falls, questa è la nostra ultima sera a Parigi’’ disse Damon con un velo di malinconia.
‘’Ho sempre desiderato vedere questa città dall’alto della ruota panoramica, potremmo andarci insieme’’ gli disse arrossendo leggermente mentre pensava che un vampiro centenario come lui non fosse interessato agli sfizi di una sognante adolescente.
‘’Stasera dovrai dimenticare tutti i tuoi problemi, la maledizione, il sacrificio e pensare soltanto a te stessa e a goderti questa serata’’ gli disse Damon accondiscendendo al giro panoramico, ‘’prima però vorrei un secondo round se la signorina Gilbert non è troppo stanca!’’
Elena lo guardò nuovamente con gli occhi sgranati, non era ancora abituata alle continue provocazioni di Damon e al suo sguardo sexy, non era abituata a parlare così apertamente di sesso con lui.
Damon si limitò a guardarla nuovamente con malizia e sfilò con due dita le lenzuola che la coprivano, svelando ancora una volta le nudità di Elena sotto ai propri occhi.
Subito dopo la prese in braccio e la trascinò nella piscina idromassaggio iniziando a baciarla ovunque; l’acqua calda cullava i loro corpi amplificando il piacere delle carezze e dei baci che si confondevano con i massaggi dell’acqua umidi e vigorosi.
Elena provò un misto di piacere e desiderio che la portò in estasi ancora prima che Damon fosse entrato dentro di lei; sentì il piacere e la voglia di lui espandersi in ogni recondito angolo del suo corpo, si trovò ad essere insaziabile e volere sempre più ciò che per mesi e mesi aveva tentato inutilmente di respingere. Damon accese in lei ogni cellula facendo si che il piacere non smettesse più di espandersi, con lei tutto era stato diverso, con Elena anche Damon sentì un piacere mai provato prima.
Elena non si sarebbe più accontentata di un altro amante ora che aveva trovato colui che era riuscito a svegliare ogni parte del suo corpo e della sua mente, facendole provare un piacere che non aveva mai nemmeno potuto immaginare, si trovò a chiederne sempre di più senza sapere nemmeno quanto tempo fosse passato, senza più accorgersi nemmeno dell’acqua calda che cullava i loro corpi, sentendosi semplicemente unita a Damon come mai lo era stata mai con nessun altra persona al mondo.

Let's come together
Right now
Oh yeah
In sweet harmony
Time is running out
Let there be no doubt



‘’Katherine per domani sera è quasi tutto pronto’’ le venne in contro Jeremy con una lista in mano che riassumeva tutti i suoi compiti per l’organizzazione del ballo.
‘’Dimmi tutto’’ gli rispose Katherine svogliata senza alzarsi dal letto in cui era distesa da ore.
‘’Ho visto il vestito che indosserà Caroline, e il tuo vestito di Chanel è appena arrivato, ovviamente preferisco non sapere come o con cosa lo pagherai, comunque una cosa è certa, sei sempre un passo avanti a lei in ogni scelta’’ concluse Jeremy.
‘’Non ci vuole molto sai?Non vedo l’ora che la biondina si senta ciò che è veramente; una nullità’’ disse Katherine ridendo a squarciagola.
‘’Dimentichi una cosa Katherine; non hai un accompagnatore’’le disse Jeremy esausto di essere il suo agente di moda.
‘’Odio tutte le persone di questa città, nessuno è degno di stare al mio fianco’’ gli rispose la vampira scocciata.
‘’Credo di aver avuto un’ottima idea’’ le disse Jeremy fissandola negli occhi per richiamare la sua attenzione, ‘’ho notato che ultimamente ti sei avvicinata molto a Matt, potresti chiederlo a lui.’’
‘’Sai che io non posso tollerare un rifiuto vero?’’ gli rispose la vampira.
‘’Non ti rifiuterà Katherine, Matt è il primo ragazzo di Elena, nonché ex di Caroline, andando al ballo con lui affonderai già abbastanza il coltello nella piaga’’ le rispose il ragazzo con tono superbo.
‘’Non ero al corrente di tutti questi succosi gossip’’ gli rispose Katherine compiaciuta, ‘’bel lavoro Gilbert’’ concluse prima di lasciare la casa e recarsi al Grill in sella alla sua moto.

‘’Ehi Tyler mi spieghi perché mi stai evitando?’’ gli chiese Matt mentre preparava i tavoli nel Grill.
‘’Devi starmi alla larga’’ gli rispose Tyler allontanandosi da lui, ‘’volevi ammazzarmi alla festa in maschera, come credi di poter far finta che non sia successo nulla?’’
‘’Ma io non ricordo niente di quella sera’’ provò invano a giustificarsi Matt, ‘’e comunque mi dispiace molto’’.
‘’Stammi lontano’’ concluse Tyler dandogli una pacca sulla spalla, ‘’è per il tuo bene’’ gli disse con un tono che suonava più come una raccomandazione fraterna che come una minaccia.
Matt rimase immobile a fissare l’amico che usciva dal locale, continuandosi a chiedere perché fossero arrivati a quel punto e per quale motivo la loro amicizia si fosse rovinata e consumata così velocemente dopo anni e anni passati l’uno al fianco dell’altro.
‘’Ehi Matt’’ la voce squillante di Katherine lo risvegliò dallo stato di trance temporaneo, ‘’Tutto bene o quel lupo ti ha dato problemi?’’
‘’Lupo?’’ le chiese Matt sgranando gli enormi occhi azzurri.
‘’E’ un modo di dire Matt’’ gli rispose Katherine avvicinandosi pericolosamente a lui, ‘’Dio..che occhi che hai…’’
Matt arrossì lievemente a quel commento della vampira e iniziò a stropicciare il grembiule visibilmente nervoso, ‘’Sono gli stessi occhi di sempre Elena’’ rispose lui provando a celare l’imbarazzo.
‘’Stai lontano da Tyler, è un cattivo ragazzo e non merita la tua amicizia’’ gli rispose Katherine riflettendo sul fatto che il licantropo probabilmente avesse già capito che lei non fosse Elena.
‘’In ogni modo’’ continuò Katherine, ‘’sono venuta a chiederti se domani sera ti andrebbe di accompagnarmi al ballo di beneficenza che ha organizzato la signora Lockwood.’’
‘’Perché proprio io?’’ le chiese Matt sempre più imbarazzato.
‘’Perché voglio andarci con te’’ gli disse Katherine con una sicurezza che Elena non avrebbe mai avuto.
‘’Ok’’ rispose Matt sorridendo, ‘’se melo dici così non posso rifiutarmi e poi sono sempre in debito con te per le domande del test’’.
‘’Appunto, sarebbe un modo carino per ripagare il favore che hai avuto’’ gli disse Katherine avvicinandosi ulteriormente al ragazzo, ‘’per il vestito non preoccuparti, penso a tutto io, a domani’’ gli disse scomparendo nel nulla e lasciandolo solo a riflettere su un invito che aveva appena accettato e dal quale ormai non avrebbe più potuto tirarsi indietro.



Caroline non riusciva a dormire, torturava le coperte come se fossero state una camicia di forza, c’era qualcosa nell’aria che le impediva di addormentarsi, così noncurante della tarda ora, uscì dalla finestra per recarsi alla villa dei Salvatore.
‘’Cosa ci fai qui a quest’ ora?’’ le disse Stefan trovandosela davanti dopo essersi leggermente appisolato di fronte al fuoco.
‘’Non riuscivo a dormire’’ gli rispose Caroline sedendosi nel divano di fronte a lui.
‘’Sai che è pericoloso di questi tempi viaggiare di notte da soli’’ gli disse Stefan in tono di raccomandazione.
‘’Ti dimentichi che sono un vampiro, siamo noi le creature della notte’’ le disse lei alzando un sopracciglio.
‘’Si hai ragione, divento estremamente noioso quando sono preoccupato’’ le rispose Stefan sorridendole.
‘’Sei nervoso per Elena? Domani notte partiranno’’ gli chiese Caroline avvicinandosi a lui.
‘’No, so che con Damon è al sicuro e non le succederà nulla’’ le rispose Stefan, ‘’piuttosto è per te, Bonnie e Jeremy che ho più paura’’.
‘’Cosa si prova ad avere un fratello?Sono figlia unica e non ne ho idea!’’ gli chiese la vampira.
‘’Io sono nato che Damon già esisteva, da piccolo era davvero l’ometto di casa e mi insegnò tutto ciò che aveva imparato; ovvero come staccare la coda alle lucertole, alzare i gonnellini alle ragazze del paese e far rimbalzare i sassolini nel lago. Fino ai dieci anni ci siamo divertiti in ogni modo possibile e immaginabile’’ le rispose Stefan commuovendosi leggermente per aver toccato quei ricordi anche solo con la mente, ‘’La verità è che io non saprei concepire la mia vita senza di lui’’ continuò il vampiro, ‘’ci sono stati molti anni in cui siamo stati in guerra, ma io ho sempre saputo che ciò che ci teneva uniti sarebbe andato oltre tutto..’’
‘’Sai non avevo mai pensato a Damon come al fratello maggiore che insegna al fratellino’’ gli rispose Caroline sorridendo.
‘’E’ vero, sembro sempre io quello responsabile, ma Damon nonostante tutto è sempre stato il mio unico riferimento, Damon è tutta la mia famiglia e non cambierei questa famiglia con nessun altra’’ le disse Stefan stropicciandosi gli occhi prima che una lacrima che si era affacciata potesse sgorgare dalle sue iridi.
‘’Ti ho portato questa’’ le disse Caroline cambiando del tutto argomento mentre gli porgeva un pacchetto che aveva tenuto nascosto dietro la schiena come una bambina piccola. ‘’Ma è bellissima’’ rispose Stefan commosso nel vedere la cravatta argentata che Caroline le aveva regalato, ‘’non dovevi disturbarti’’.
‘’E’ abbinata alla fascia del mio vestito, saremo perfetti domani sera’’ gli rispose Caroline.
‘’Ah giusto, domani sera’’ le sorrise Stefan, ‘’puoi rimanere a dormire qui se vuoi, ci sono moltissime stanze vuote nella villa’’ disse il vampiro alla sua amica, ma lei era già alla porta pronta per tornare a casa, ‘’a domani’’ gli disse prima di svanire nel nulla.



Rose sfogliava i testi più antichi in preda alla frenesia, erano giorni e giorni che non dormiva; da quando Elijah le aveva svelato le proprie reali intenzioni aveva passato ogni singolo secondo del suo tempo a cercare un appiglio di speranza che potesse smentire ciò che l’originario le aveva detto; ‘’deve esserci un’arma per uccidere Klaus alternativa al sangue di Elena’’ si ripeté in preda alla foga.
Rose aveva promesso a Damon che lo avrebbe aiutato, gli aveva giurato che avrebbe protetto la donna che amava; lui era stato l’unico ad accoglierla quando lei non aveva più nessuno, era stata l’unica persona in cui aveva trovato amicizia e conforto e non avrebbe mai tradito la sua fiducia, a costo di andare contro Elijah stesso.
I suoi occhi continuarono a percorrere quelle antiche incisioni latine e simboli rituali di cui lei stessa per gran parte non era a conoscenza; la sua mente venne attratta da un disegno, firmato con il nome ‘Tanis’ , ritraeva un cofanetto e due pentagoni che si incastravano l’uno sull’altro uniti da una catena dorata; il tutto era scritto in una lingua formata da codici; simboli che era sicura di non aver mai visto prima; significati che avrebbe trovato anche a costo di non dormire mai più.


**credits song: the beloved




GLO'S HOME:
Eccomi, allora innanzitutto la canzone che fa da colonna sonora al capitolo è questa: se volete ascoltarla mentre leggete la parte delena spero vi farà un buon effetto..XD (http://www.youtube.com/watch?v=5hsbvmRHBl4)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che Damon ed Elena si siano chiariti abbastanza bene, spero abbiate notato il parallelismo tra Damon che parla di Stefan ad Elena e di Stefan che parla del fratello con Caroline..XD
Come avete visto il mistero del ballo è risolto e Katherine andrà con Matt, il prossimo capitolo sarà molto incentrato sul viaggio di ritorno di Damon ed Elena e sul ballo; ci sarà molto ballo in effetti ed è un capitolo a cui tengo molto visto che potrebbe apparire Klaus (LOL spoilerone XD).
Vedo che le persone che seguono la storia aumentano molto, le recensioni no però; io vi invito a lasciarmi un segno a proposito di ciò che pensate della lettura, per me è molto importante sapere i vostri pareri e le vostre recensioni mi danno la voglia di continuare a scrivere. Quindi RECENSITE NUMEROSI.
Ho da poco pubblicato un'altra One Shot intitolata: 'I don't deserve you; benvenuto nel team Badass' (link ff)...so che il titolo possa sembrare un po' strano, ma è molto breve e incentrata sul parallelismo tra il delena e il forwood XD. E' davvero molto breve quindi se avete voglia di dare un occhio mi farebbe molto piacere XD. Mi sembrava carino scrivere qualcosa anche sulla ship Tyler/Caroline che amo, visto che questa long fic è incentrata molto sulla coppia Stefan/Caroline!XD
Detto questo vi dico che nel prossimo capitolo vi segnalerò altre belle storie delena che conosco nel sito e vorrei dedicare questo capitolo specialmente a GIULS (Butterphil) che ha segnalato la mia long fic tra le scelte, grazie di cuore.
Ringrazio anche tutte le anime pie che recensiscono ogni capitolo e anche quelle che leggono in silenzio, che però invito a lasciare sempre una traccia di loro, detto questo vi lascio e vado a rispondere a tutte le vostre bellissime recensioni perchè vi meritate tutti i 'grazie' di questo mondo.

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Capitolo 25
*** MEMORIES ***


25- Memories:


All the crazy shit I did tonight
Those will be the best memories.
I just wanna let it go for the night
That would be the best therapy for me.



La tenuta dei Lockwood pullulava di individui estremamente eleganti e lussuose, molti venivano da New York o dall’Orange Country; nessuna persona del paese sarebbe potuta entrare se non adeguatamente vestita.
“Non può entrare con i jeans signorina mi dispiace’’ disse un impassibile buttafuori alla signorina Bonnie Bennet, “devo soltanto parlare con una persona’’ tentò invano a giustificarsi la ragazza pensando a Jeremy Gilbert che da giorni stava evitando ogni possibile contatto con lei.
“Jeremy Gilbert prego..’’ disse il ragazzo con molto charme rivolgendosi alla ragazza bionda che controllava l’ingresso degli ospiti.
“Sono nella lista vip’’ affermò lui aggiustandosi il papillon dello smoking e l’elegante fascia rossa in vita.
“Jeremy…’’ Bonnie si avvicinò a lui rimanendo un attimo immobile di fronte al ragazzo; era stata abituata a vederlo come un ragazzino, come un piccolo uomo in fase di transizione, ma vederlo in quel modo la scosse fino alla punta dei piedi, era davvero bellissimo e si chiese come non avesse potuto notarlo fino a quel momento.
“Ti si è seccata la lingua?Sono in ritardo’’ la piccò Jeremy risvegliandola dallo stato di trance in cui era entrata poco prima.
“Io..vo-volevo parlare con te a proposito dell’altra sera al Grill’’ gli disse prima di venir interrotta dalla ragazza bionda all’ingresso: “è con lei questa ragazza?’’ chiese al giovane senza degnare Bonnie di un’ulteriore occhiata, “non potrei farla entrare vestita in quel modo, ma per te posso fare un’eccezione…’’ disse guardando Jeremy con malizia.
“In effetti’’ esclamò Jeremy ammiccando verso la giovane sconosciuta, “credo anch’io che il suo look stoni molto per questa serata’’ concluse salutando la strega con la mano che rimase al di fuori dell’evento.
“Non ti riconosco più Jeremy’’ le urlò contro Bonnie con voce rotta.
“Oh, ne sono felice’’ gli rispose lui senza degnarsi di voltarsi a guardarla ancora una volta.

Caroline aveva un vestito rosa leggermente trasparente con una fascia argentata che metteva in risalto il suo decolté, i capelli erano adornati in una acconciatura semplice che mettesse in risalto il proprio viso; Stefan entrò al suo fianco indossando un vestito nero con la cravatta che gli aveva regalato Caroline; le persone applaudirono di fronte alla loro entrata e Caroline non poté fare a meno di sentirsi estremamente emozionata mentre camminava nella passerella trasparente con dei sandali estremamente alti che slanciavano la sua figura rendendola ancora più soave e leggera, si sentì imbarazzata a sfilare di fronte tutte quelle persone che la fissavano e si mosse leggermente indecisa tra un passo e l’altro per paura di poter inciampare o calpestare il suo stesso vestito, tuttavia cavalcò la passerella con estrema grazia e un misto di imbarazzo che misero in risalto la sua risata sincera e genuina.
L’ingresso di Katherine fu una cosa estremamente diversa dalla semplicità e leggerezza di Caroline.
Katherine indossava un vestito rosa ricoperto di piume, brillanti e perle, aveva un lungo strascico e un enorme spacco sul fronte che osava aprire leggermente nel camminare con eleganza muovendo un passo di fronte all’altro come se fosse stata una modella d’alta moda. La sua schiena era completamente nuda e i suoi capelli color cioccolato aleggiavano selvaggi lungo il suo corpo fondendosi perfettamente con il trucco deciso e marcato che aveva optato per far risaltare al massimo i suoi lineamenti decisi.
Katherine si mosse nella passerella sfoggiando il suo sguardo più fermo e impassibile, ammiccò leggermente verso la folla nel volteggiare su se stessa scoprendo leggermente le gambe, il suo sguardo infondeva sicurezza e superbia senza eguali e le persone non poterono fare a meno di notare lo charme che elle metteva in ogni passo e ne vennero incredibilmente influenzati applaudendo di gusto ad ogni sua mossa.

“Wow’’ le andò in contro Matt, “non credevo sapessi camminare su trampoli simili con tanta sicurezza’’ le disse stringendola sulle note del lento che li stava accompagnando.
Katherine fissò Caroline con sguardo di sfida mentre stringeva Matt a se stessa; la bionda finse di non essere minimamente scossa dal suo comportamento e sorrise a Stefan estremamente imbarazzata: “sei bellissima’’ le disse Stefan facendola volteggiare.
“Fai piano’’ le rispose la bionda arrossendo, “rischi di farmi inciampare’’ gli rispose stringendosi a lui.
Katherine staccò delle perline dal vestito mentre ballava con Matt e le fece rotolare in direzione di Caroline senza essere vista; la bionda inciampò su una pallina mentre Stefan la faceva ballare e il vestito le si strappò fino all’inguine tramutandosi in uno spacco molto provocante.
“Oh no Matt, mi si sono staccate le perline’’ disse la vampira mora sbattendo le palpebre, “spero che Caroline non si sia fatta male’’ continuò fingendo di essere dispiaciuta.
“Posso ballare con la mia sorellina?’’ disse Jeremy rivolgendosi a Matt, “certamente, vado a controllare come sta Caroline’’ concluse il biondo dirigendosi in direzione della ex fidanzata.

“Mi fa male una caviglia, che figuraccia Stefan..’’ disse Caroline paonazza affondando il viso nel suo petto, “il vestito è distrutto, devo andarmene’’ continuò a farfugliare.
“Non se ne parla Caroline’’ le disse Stefan, “è quello che vorrebbe Katherine, questa è la tua serata e lei non te la porterà via’’ concluse perentorio.
“Ma si vede tutto qui’’ gli disse Caroline imbarazzata indicando il suo vestito completamente aperto sul davanti.
“Sei molto più sexy adesso’’ le rispose il vampiro con malizia.
“Caroline stai bene?’’ le andò incontro Matt preoccupato, “Elena si scusa molto per le perline, era mortificata!’’
“Davvero?’’ sbottò la bionda in faccia a Matt, “quanto puoi essere cieco quando si tratta di una persona che abbia la stessa faccia di Elena?’’
“Ma lei è Elena’’ le rispose lui sgranando gli occhi, “pensavo avessi superato quella fase Caroline’’ le disse lui continuando a non capire.
“Accompagnami in bagno’’ disse Caroline rivolgendosi a Stefan e lasciando Matt solo e confuso al centro della pista da ballo.

“Ho intercettato il tuo dialogo con Bonnie all’ingresso’’ disse Katherine a Jeremy mentre ballavano insieme, “stai imparando molto in fretta’’ gli disse estremamente soddisfatta.
“Non credi di aver esagerato con Caroline?’’ le rispose Jeremy alludendo alla sua caduta.
“Credi davvero che non sia dispiaciuta?’’ gli chiese Katherine leggermente corrucciata.
“Katherine io non sono Matt’’ le rispose Jeremy scuotendo la testa, “per stasera credo che possa bastare’’.
“Uffa eri più divertente all’inizio’’ gli rispose la vampira interrompendo il ballo.


Qualche ora dopo…

“Stefan sono stata proprio una stupida’’ le disse la bionda guardandolo negli occhi, “tutta questa voglia di sopraffare Katherine a cosa è servita?L’hai vista mentre si muoveva e suonava l’arpa e si atteggiava con le persone?Lei è sicura di se stessa e trasmette questo in ogni sua mossa; io non sarò mai come lei!’’
“Ma cosa dici Care?’’ Stefan le prese il viso tra le mani per costringerla a guardarlo, “Katherine è un vampiro con molta esperienza ed è normale che abbia questo atteggiamento, tu sei ancora così giovane’’.
“Pensi che tra qualche secolo potrò anche io essere elegante come lei?’’ gli chiese Caroline ingenuamente.
“Tu non devi diventare come lei, le persone avvertono la tua genuinità e le tue paure e sono queste le cose che continueranno a renderti umana; devi tenerti ben aggrappata a questo perché tu non dovrai mai essere come lei’’ concluse Stefan sorridendole.
“Ok Stefan, per oggi credo di averti asfissiato abbastanza con i miei problemi esistenziali, con questo spacco inguinale poi mi sento molto a disagio; ci troviamo tra una mezz’ora nel bosco per la caccia va bene?’’ gli disse chiudendo la porta per togliersi il vestito dei suoi sogni e tornare finalmente nel mondo reale.

“Posso entrare?’’ Matt non attese risposta affermativa prima di riversarsi dentro la camera di Elena, dove Katherine si stava preparando per andare a dormire.
“E’ stata una lunga serata Matt, abbiamo ballato, bevuto, dovresti tornartene a casa’’ lo freddò la vampira accompagnandolo con gli occhi verso l’uscita.
“Tu non sei Elena’’ la additò Matt con gli occhi fermi, “tu non sei lei, chi sei davvero?’’
“Matt hai bevuto troppo, certo che sono Elena, vivo nella sua casa!’’ puntualizzò Katherine.
“Elena non ha la tua sicurezza, il tuo carattere, la tua malizia; mi hai attratto a te con il tuo atteggiamento più che con il tuo aspetto, conosco Elena da prima di tutti quanti in questa città ed io posso assicurarti che tu non sei lei’’ concluse Matt continuando a sostenere lo sguardo della vampira.
“Matt esci immediatamente da questa stanza o te ne pentirai’’ lo freddò la vampira avvicinandosi fino ad un millimetro dal volto del ragazzo biondo.
“Chi sono i tuoi genitori?’’ le chiese Matt senza abbassare gli occhi.
“Che cazzo di domanda è?John ed Isobel’’ rispose Katherine come se fosse stata la domanda più semplice del mondo.
“Io intendo quelli che ti hanno cresciuta e che sono morti, quelli per cui hai pianto insieme a me al loro funerale, quelli per i quali Elena darebbe la sua stessa vita, chi sono?’’ la additò Matt quasi urlandole in faccia.
Katherine deglutì e rimase immobile, senza proferire parola, senza riuscire a capire perché lui avesse capito tutto quanto.
“Chi sono i tuoi genitori?’’ le urlò nuovamente addosso Matt.
“Sono morti, sono stati uccisi secoli e secoli fa’’ le ringhiò contro la vampira stanca delle sue provocazioni.
“Secoli?’’ continuò Matt non riuscendo a capire.
“Hai ragione, io non sono Elena, sono soltanto una fottutissima stronza da cui devi stare alla larga e adesso fuori da questa casa’’ urlò tuonando come un fulmine mentre faceva precipitare il biondo per le scale emettendo dei tonfi sordi.
Katherine osservò Matt rotolare nel pianerottolo visibilmente scossao, continuò a fissarlo in cagnesco finché non fu uscito dalla casa, poi tornò in camera estremamente provata ed osservò Matt allontanarsi dalla finestra per immergersi nel bosco; continuò ad avere quella orribile sensazione con cui si era svegliata, decise che una passeggiata fuori l’avrebbe rimessa al mondo, così senza nemmeno togliersi l’ingombrante vestito uscì dalla casa e sentì l’aria fredda farla rabbrividire leggermente.
Quella sera si sarebbe nutrita di sangue umano caldo, quella sera avrebbe sentito il flusso sanguigno di una persona rallentare lentamente sotto al proprio tocco, quella sera Katherine capì che fingersi Elena non poteva più funzionare; in quello stesso momento Katherine sarebbe ritornata soltanto se stessa, senza nessun genere di compromesso, di questo né era sicura, finché non decise di seguire degli strani rumori provenire dal bosco.

I rumori la condussero nella parte della foresta adiacente alla Villa Salvatore, davanti ai suoi occhi vide colui che non avrebbe mai più voluto vedere; Klaus si era avvicinato pericolosamente a Matt che ignaro del pericolo stava rispondendo alle sue domande.
Katherine sentì il sangue gelare nelle sue stesse vene e avvertì le gambe farsi molli ma non poté far a meno di rimanere nascosta dietro le piante nella speranza che Klaus non potesse vederla.
“Io e te abbiamo un’amica in comune’’ disse Klaus avvicinandosi sempre di più a Matt.
“Non capisco di chi tu stia parlando’’ rispose l’umano indietreggiando leggermente.
“Cerca di sforzarti: bella ragazza, capelli mori, occhi scuri, avete ballato insieme stasera, aveva un lungo vestito rosa e il suo odore è inconfondibile!’’ rispose Klaus con un ghigno malefico stampato ben evidentemente sul volto.
“Elena?’’ rispose Matt non riuscendo a capire dove quel tetro individuo volesse arrivare a parare.
“No, Katerina!’’ rispose Klaus inclinando leggermente la testa.
Katherine deglutì nuovamente e spalancò gli occhi, erano secoli che non udiva quella voce pronunciare il suo nome, erano secoli che scappava da quell’individuo che temeva più della morte stessa, erano secoli che aspettava il giorno in cui lui l’avrebbe ritrovata per fare di lei un mucchio di cenere.
Tuttavia ciò che aveva vissuto con lui quando era ancora umana era stato qualcosa di peggiore della morte stessa, era stato come morire e resuscitare continuamente provando sempre lo stesso brivido di dolore.
Klaus aveva bevuto il suo sangue, ma lui era diverso da tutti gli altri vampiri. Klaus si era nutrito di lei portandole via tutti i suoi ricordi; Katherine aveva sentito la ninfa vitale andarsene insieme a tutti i suoi segreti, era come se gli avesse preso l’anima strappandogliela a morsi per poi risputargliela addosso.
Katherine non avrebbe augurato a nessuno tutto questo, Katherine tremò nel sentire un solo passo di Klaus e fu quel tremito che la tradì portandola allo scoperto.

Klaus si voltò di scatto e la intravide nascosta tra le foglie, i loro sguardi si incastrarono l’uno in quello dell’altra, finché la vampira non vide l’immagine della morte riflettersi negli occhi gelati del vampiro, finché non decise di uscire allo scoperto ed affrontarlo perché ormai sarebbe stato troppo tardi per scappare, troppo tardi persino per lei.
“Lui è mio!’’ eclamò d’istinto Katherine frapponendosi tra Matt e Klaus e mordendo l’umano bevendo il suo sangue per poi lasciarlo subito dopo cadere a terra.
Katherine aveva la bocca sporca del liquido scarlatto e fissava Klaus con un misto di rabbia e paura, Katherine sapeva di aver bevuto abbastanza sangue affinché Klaus non potesse assorbire nessuno dei ricordi di Matt, affinché Matt non provasse quella sensazione terribile che ancora sentiva sulla sua stessa pelle dopo secoli e secoli.
Matt si toccò la ferita nel collo e indietreggiò leggermente trascinandosi a terra, mentre con il cellulare cercò di contattare Caroline in suo aiuto. Non sapeva cosa legasse Katherine e Klaus, non sapeva perché lei tremasse e perché l’avesse morso, ma Matt era sicuro che l’avesse fatto per aiutarlo, Matt aveva capito che ad essere in pericolo in quel momento fosse soltanto Katherine.
“Brava Katerina’’ disse Klaus battendo leggermente le mani, “anche tu ti sei ben abituata alla verbena, né sento l’odore da qui’’.
Katherine non rispose ma si limitò a sostenere il suo sguardo, come se temesse una sua mossa da un momento all’altro.
“Non ti farò del male Katerina’’ le disse Klaus accarezzandole il viso, “non questa notte, per ora sono stato felice di rivederti’’ continuò senza smettere di toccare il suo viso.
Katherine afferrò la sua mano per scostarla dal proprio viso, ma una scossa di paura pervase ogni angolo del suo corpo, “cosa vuoi ancora da me?’’ gli chiese senza riuscire ad arrestare una lacrima che stava sgorgando dai suoi occhi.
“Non saresti dovuta andartene da casa mia, non saresti dovuta scappare come un ratto; ti ho accolto come una figlia e tu sei fuggita durante il giorno come una biscia!’’ le sputò in faccia Klaus dandole uno schiaffo.
“Io non ero un’ospite, io ero prigioniera’’ gli rispose Katherine senza smettere di tremare.
“Avrei dovuto essere io il tuo creatore, non avresti dovuto usare il sangue di Rose, avrei dovuto darti io l’immortalità, c’è troppa umanità ancora dentro di te, ci sono troppe cose che mi fanno ribrezzo’’ continuò lui senza smettere di guardarla, “ci rivedremo presto’’ colcluse prima di sparire tra la fitta boscaglia.

“Cosa sta succedendo?’’ urlò Caroline gettandosi su Matt che continuava a sanguinare.
“Come hai potuto fargli questo?’’ le chiese Stefan avvicinandosi a lei, “come hai potuto pensare di uccidere Matt?Non è rimasta nemmeno un briciolo di pietà dentro di te?’’ le urlò contro lui come se avesse voluto dirle quelle parole da secoli.
Katherine pianse come non aveva mai fatto prima, le sue lacrime si mischiarono al sangue di cui si era sporcata e la sua voce tremò come un terremoto, “lui è qui’’ disse in un fiato per poi distogliere lo sguardo da quello di Stefan.
Il vampiro indietreggiò leggermente, non aveva mai visto Katherine in quello stato, non gli sembrava possibile che potesse essere così sconvolta, non ebbe il coraggio di ribattere ma si limitò soltanto a fissarla.
“Cosa sta succedendo?’’ chiese Matt allo stremo delle forze.
“Credo che sia giusto che sia tu a spiegarglielo’’ disse Katherine rivolgendosi alla bionda, “è finita ormai è tutto finito’’ continuò dandole le spalle.
“Cosa è finito?’’ chiese Caroline ancora scioccata da quella scena.
“La mia stupida vendetta e i giochetti con te, sono tutti finiti adesso!’’ le sputò in faccia Katherine con tutta la rabbia che aveva dentro, “adesso che Klaus è tornato niente ha più importanza’’.
“Cosa ti è successo per essere così sconvolta Katherine? E perché hai attaccato Matt? Io non capisco’’ le disse Stefan aggrottando le sopracciglia.
“Tu non capisci Stefan, non capisci niente. Tu non hai idea cosa significhi essere morsa da un originario, tu non immagini nemmeno come sia un antico e di cosa sia capace’’ gli urlò contro Katherine buttandolo a terra con violenza.
“Dimmelo allora’’ le rispose Stefan ancora supino con il viso sporco di terra.
“Loro non sono come te, non sono come noi, loro non hanno niente, non hanno mai conosciuto la forma umana, loro non sono mai stati delle persone’’ gli rispose Katherine mettendosi le mani tra i capelli anch’essi sporchi di sangue.
Katherine si voltò e sparì correndo nel bosco, parti del vestito le si impigliarono tra gli alberi squarciandosi, ma non le importava, voleva soltanto urlare e sfogare nella notte la sua rabbia.
Afferrò dei rami di legno e se li infilò nelle gambe per sentire il dolore scorrerle dentro, per sentire la sofferenza espandersi nel proprio corpo in modo che almeno in quell’istante potesse smettere di pensare, in modo che il dolore fosse così forte da farle dimenticare almeno per un momento che ciò che aveva dentro potesse essere più doloroso di ogni male fisico.
Le urla di Katherine si sparsero nella notte come dei gridi di morte; Caroline si portò le mani davanti al volto incapace di esprimere ciò che aveva appena visto con i propri occhi.
Matt si alzò da terra e disse: “devo andare da lei’’ “Non andare, è pericoloso’’ gli rispose Caroline afferrandogli un braccio.
“Lascialo andare’’ le rispose Stefan con sguardo rassicurante, “Katherine non gli farà del male’’.


All the crazy shit I did tonight
Those will be the best memories.
I just wanna let it go for the night
That would be the best therapy for me.


Matt si divincolò dalla presa di Caroline e si addentrò nella boscaglia, seguì le urla della vampira inferocita come un segugio segue l’odore della sua preda, fu facile per lui trovarla, fu facile per Matt guardarla negli occhi mentre aveva ancora la pelle impregnata del suo stesso sangue.
“Io non so chi sei, non so cosa sei, non so cosa ti abbia fatto quell’uomo e non so nemmeno perché ti stia facendo del male da sola’’ disse Matt tutto di un fiato senza prendere aria, “ma so, che se non starai con me questa notte te ne pentirai per sempre’’ concluse senza smettere di fissarla.
Katherine continuò a guardarla incapace di capire perché lui fosse lì in quel momento invece di essere scappato, invece di andarsene e dimenticare tutto.
“Non ti sto chiedendo l’eternità’’ continuò lui senza smettere di guardarla, “solo questa notte’’.
Katherine non rispose e si avventò su di lui come un lupo su una preda, gli strappò il vestito e lo spinse contro la corteccia di un albero, per poi baciarlo con violenza mordendo le sue stesse labbra. Matt a sua volta le strappò l’abito mentre sentiva il legno ruvido squarciargli la pelle, ma in quel momento non ebbe importanza, in quell’istante era solo quella notte a contare e null’altro.


***Credits song: David Guetta.




SPAZIO AUTRICE:
Allora come state?Inizio con dire che sto notando che le persone che seguono la storia stanno aumentando capitolo dopo capitolo?Perchè non aumentano anche le recensioni, anzi a volte diminuiscono?Spero che non sia perchè la storia vi fa schifo, comunque vorrei sapere cosa ne pensate per aiutarmi a scrivere ed andare avanti nella storia. Per questo sarei molto grata se mi lasciaste un commento.
Voglio però ringraziare tutte le persone che mi seguono e leggono la ff da sempre e che mi fanno sapere sempre con amore ciò che pensano della mia ff..vi meritate davvero tutti i miei ringraziamenti, siete meravigliosi!
Adesso risponderò personalmente ad ognuno dei vostri commenti. Grazie davvero.
Veniamo alla storia:
Cosa ne pensate di questo capitolo?Vi è piaciuto l'incontro con Klaus e la parte di Katherine e Matt?Vorrei puntualizzare che tra Matt e Kath non nascerà una storia d'amore, perchè come avete visto il tutto è molto passionale e istintivo, o per lo meno il tutto sarà molto unilaterale^^...infatti la canzone l'ho scelta appunto per le parole che rispecchiano un po' quello che è successo tra Katherine e Matt, quello che succede spesso a una persona giovane che vive alla giornata, fa cavolate e se le gode per quello che sono...spero che abbiate apprezzato il tutto.
Mi dispiace per non aver inserito i Delena in questo capitolo ma era già abbatsanza lungo e ho voluto concentrare il tutto sul ballo e sull'incontro Katherine/Klaus, mi sembrava appunto già abbastanza pieno.
L'alttore che interpreta Klaus è lo stesso scelto dagli attori nel telefilm, ho deciso di rimanere più fedele possibile alla trama anche se chi segue anche 'alla ricerca di Klaus' sa chi averei voluto davvero inserire XDXD
Nel prossimo capitolo affronteremo il ritorno di Damon ed Elena a Mystic Falls e dovranno confrontarsi con Stefan e gli altri e ci saranno avvenimenti interessanti.
Adesso ho preparato dei mini poster, (se così si possono chiamare) per presentarvi i look della serata di Caroline e Katherine..spero che apprezzerete il mio fashion victim incombente XD



Adesso passo alla pubblicità occulta e vi segnalo delle ff attinenti a Vampire Diaires:
Undisclosed Desires una delle mie storie preferite in assoluto del sito, Delena molto passionale XD
In need of Healing long fic su Tyler e Caroline e altre nuove ship davvero bella...XD
Crystallized long fic Delena e Steferine appena iniziata davvero interessante che segue un proprio svilutppo della seconda stagione XD
♥Damon & Elena♥ una ff molto comica basate sulle disavventure domestiche di Damon che fa arrabbiare Elena come una pazza.XD
Per oggi credo di aver fatto abbastanza pubblicità occulta quindi corro a rispondere alle vostre bellissime recensioni XD.

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Capitolo 26
*** GOING UNDER ***


26- Going Under



“Cosa stai facendo?’’ chiese Sabrina ad Erones che stava preparando in fretta i bagagli.
“Vado a Mystic Falls!’’ le rispose l’originario senza minimamente degnarla di uno sguardo.
“Vengo con te’’ le propose la strega con tono deciso, “avrai bisogno del mio aiuto’’.
“Io ho bisogno di trovare la doppelganger prima che lo faccia Klaus, sono sicuro che sarà già a Mystic Falls’’ le rispose il licantropo continuando a inserire numerose cose nel suo bagaglio.
“La doppelganger e la sua compagnia sono partiti da poche ore, non c’è fretta’’ gli rispose la strega cercando di essere convincente.
“Ho già chiamato il mio aereo privato, non toccheranno il suolo americano prima di me stanne certa, allora pensi di venire?’’ le chiese nuovamente afferrando il borsone con estrema fretta.
“Certo’’ gli rispose la donna seguendolo, “ma cosa ne faremo di Tanis?’’
“Oh Tanis starà molto male, ma non morirà, stanne certa’’ la freddò il lupo.


Now I will tell you what I've done for you
50 thousand tears I've cried
Screaming deceiving and bleeding for you
and you still won't hear me
Don't want your hand this time I'll save myself
Maybe I'll wake up for once
Not tormented daily defeated by you
Just when I thought I'd reached the bottom
I'm dying again


“Elijah credo di aver trovato qualcosa a proposito di un’arma forgiata per uccidere Klaus, tuttavia non riesco a decifrare alcuni simboli’’ gli disse Rose osservandolo mentre fissava il paesaggio esterno dalla finestra.
“Oh davvero?’’ gli rispose il vampiro per niente sorpreso.
“Sai che esiste un modo per uccidere Klaus che non implichi uccidere Elena e gli altri due prescelti?’’ gli chiese Rose cercando di attirare la sua attenzione.
“Rose ti ho dato quello che volevi, ti ho dato la possibilità di camminare alla luce del Sole, per favore stanne fuori’’ le rispose l’antico scandendo alla perfezione ogni singola sillaba.
“Già lo sapevi non è vero?’’ gli rispose Rose lasciando cadere l’antico libro a terra, “non intendo accettare le tue offerte’’ continuò lei appoggiando l’anello di lapislazzuli nel tavolo, “non a questo prezzo..’’
“Perché sei tanto interessata a quell’umana?’’ le chiese Elijah portandosi a un millimetro dal suo volto.
“Perché ho promesso a un mio amico che l’avrei aiutata e protetta, perché credo che non sia giusto uccidere degli innocenti quando possiamo tranquillamente evitarlo’’ le rispose lei provando a sostenere il suo sguardo.
“Credi che sia facile trovare quell’arma?Credi che non ci abbia già provato?’’ le chiese Elijah con tono sempre più duro, “tu non hai idea di chi sia Klaus e quanto possa essere difficile ucciderlo’’.
“Ma è tuo padre, perché vuoi ucciderlo?’’ provò a chiedergli nuovamente Rose.
“Per quello che ha fatto a mia sorella, a mia madre e a me’’ gli rispose il vampiro con estrema durezza.


******Inizio Flashback******

“Padre perché vuole sacrificare Katerina?’’ chiese Elijah a Klaus esprimendo segno di rispetto.
“Non c’è altro modo per spezzare la maledizione’’gli rispose freddo e impassibile il vampiro millenario.
“Ma dovrete vampirizzarla e aspettare l’arrivo della prossima doppelganger; potrebbero volerci secoli, o millenni, come potrete padre, tenerla qui con noi e poi sacrificarla quando sarà il suo momento?’’ continuò a chiedere Elijah.
“Da quando, figlio ti interessi a questi affari?’’ lo piccò il padre con tono rabbioso.
“Una persona ha il diritto di scegliere cosa fare della propria vita, ha il diritto di sapere se diventerà un vampiro e per quale motivo’’ continuò inutilmente Elijah nel tentativo di far valere le sue opinioni.
“Hai letto troppi libri liberali e troppi romanzi d’amore, noi non siamo fatti per queste cose; non posso credere di aver cresciuto un tale smidollato e sentimentale’’ continuò a urlargli contro Klaus.
“Padre, non è necessario che spezziate la maledizione, abbiamo tutto ciò che vogliamo per camminare fuori alla luce del sole’’ continuò imperterrito Elijah.
“Non mi importa niente della maledizione del Sole e della Luna; è la seconda maledizione quella che conta Elijah, te l’ho detto un milione di volte’’ gli sputò in faccia Klaus, “la nostra discendenza è sterile; non potremo dar più vita a dei vampiri puri senza che la maledizione venga spezzata, dovremmo continuare a vampirizzare umani diffondendo il morbo con il nostro stesso sangue; gli umani non meritano un tale privilegio ’’ concluse Klaus sistemandosi il completo da caccia.
“Ma Katerina è così uguale a Giulia..’’ provò a dire Elijah prima che il padre lo bloccasse con le proprie mani per scaraventarlo contro il muro.
“Katerina non sarà mai Giulia; Giulia è morta’’ urlò Klaus in preda a una crisi di rabbia.
“Lo so, io c’ero quando l’avete uccisa, come potete sentire il bisogno di procreare una vostra nuova stirpe quando odiate così tanto i vostri stessi figli?’’. Gli ripose Elijah con tono superbo senza cessare di guardarlo negli occhi.
“Tua sorella aveva ragione Elijah’’ gli rispose Klaus con una nota di orgoglio, “potrei dare vita a una discendenza superiore, più forte, che non conosca rivalità’’ continuò Klaus quasi in preda al delirio.
“No, non posso credere che voi vogliate creare degli ibridi dopo che avete ucciso la vostra stessa figlia perché si era innamorata di un licantropo’’ gli urlò contro Elijah ormai fuori dal controllo.
“Non confondere ciò che è stata Giulia, con quello che sarà Katerina’’ gli ordinò Klaus senza battere ciglio, “Quando imparerai che non siamo nati per amare o provare compassione per il prossimo forse allora potrai tornare in questa stanza a supplicare il mio perdono, ma nel frattempo vattene di qui, per te provo soltanto ribrezzo’’ gli ordinò Klaus guardandolo con disprezzo.
“Eppure anche voi avete amato un’umana, anche voi avete amato nostra madre, dov’è finita quella parte di voi?’’ gli chiese un’ultima volta Elijah consapevole che suo padre non gli avrebbe risposto.
Klaus infatti si voltò lasciandolo solo e inerme steso nel freddo pavimento con la testa in fiamme; quella parte di Klaus era andata perduta per sempre e nessuno sarebbe riuscito a ritrovarla, nemmeno suo figlio.

******Fine flashback******


“Perché volevi salvare Katerina?’’ gli chiese Rose scioccata dalle parole che erano appena uscite dalla bocca di Elijah.
“Perché le volevo bene’’ rispose Elijah sicuro di se, “Katerina ha passato molto tempo a palazzo con noi, era una ragazza gioviale e credeva nell’amore e nella giustizia; era estremamente diversa da ciò che è adesso ed io in lei ritrovai la sorella che avevo perduto’’ concluse Elijah continuando a fissare il paesaggio all’esterno.
“Mi dispiace’’ fu l’unica cosa che Rose riuscì a rispondergli provando a sfiorargli una mano.
“Non provare a piegarmi con questi sentimentalismi Rose, sono passati più di cinquecento anni da quando io ho rinunciato totalmente alla mia parte umana’’ gli rispose l’antico con sguardo freddo.
“Ma quella parte non scompare per sempre’’ gli rispose Rose, “E’ sempre lì in attesa di essere ritrovata’’.
“Katerina non si è fidata di me, non ha voluto il mio aiuto e ha fatto quello che ha fatto’’ le rispose Elijah con voce cruda, “se Tanis non si fosse messo nel mezzo facendola scappare forse le cose sarebbero andate diversamente’’ concluse l’antico porgendo nuovamente a Rose il suo anello di lapislazzuli.
“C’è un modo per uccidere Klaus senza sacrificare i prescelti, ma dubito che troveremo l’arma, nessuno ha idea di dove sia; Klaus non è neppure a conoscenza della sua esistenza’’ disse Elijah sfogliando l’antico volume del quale conosceva ogni singolo simbolo.
“Aspettiamo il ritorno di Elena e del licantropo Petrov prima di decidere il nostro piano d’azione’’ le disse nuovamente Elijah chiudendo il libro.



“Bonnie dove ci stai portando?Perché Isobel, John e Andrew non sono in auto con noi?’’ le chiese Elena mentre osservava la strega guidare ad alta velocità verso Mystic Falls.
“Già’’ intervenne Damon, “dove ci stai portando?’’ “Sono successe molte cose nei pochi giorni che siete state via, non posso raccontarvi tutto adesso, ma Klaus è qui e non puoi tornare a casa tua Elena, non adesso che c’è Katherine’’ disse la strega senza smettere di premere sull’acceleratore.
“Ma io ho il diritto di stare in casa mia, non Katherine!’’ le rispose Elena basita.
“Staremo tutti insieme a Villa Salvatore Elena, la tua casa non è più sicura’’ continuò la strega osservandola dallo specchietto retrovisore.
“Una casa di vampiri dove chiunque può entrare e uscire è una cosa davvero sicura invece Bonnie’’ la piccò Damon alzando le braccia al cielo.
“Stefan mi ha passato la proprietà della vostra casa momentaneamente’’ gli rispose Bonnie, “essendo una strega non solo posso scegliere chi far entrare ma anche chi può uscire’’.
“Stefan ha preso questa decisione?’’ urlò Damon il preda a un attacco di rabbia, “Spero che non saremo prigionieri della nostra stessa casa e in balia dei tuoi trucchetti da fattucchiera’’
“Quando tutto sarà finito vi restituirò la proprietà della Villa, non voglio niente da voi’’ gli rispose la strega con voce schifata, “faccio tutto questo soltanto per Elena’’. “Caroline, Stefan e Jeremy come stanno?’’ le chiese Elena nel tentativo di limare la lite tra gli altri due.
“Stanno tutti bene a parte degli incidenti di percorso, ma Jeremy ha deciso di non restare con noi, vuole rimanere a casa tua assieme a Katherine. Tuo nonno, Isobel e John staranno nella casa di tua nonna Marion, anche quello sarà un posto sicuro per loro’’ le rispose Bonnie.
“Ma io credevo che saremmo stati tutti insieme’’ le disse Elena ancora confusa dalla raffica di notizie che le erano arrivate dall’amica.
“Se i tre membri del sacrificio stanno in tre luoghi differenti sarà più difficile per Klaus prendervi tutti insieme, è necessario non semplificargli le cose; quel vampiro è capace di atti che nemmeno possiamo immaginare’’ concluse la strega ormai alle porte di Mystic Falls.
“Anche noi abbiamo avuto dei contrattempi’’ le rispose Elena raccontandole del rapimento di Tanis e del ritrovamento dell’antico cofanetto destinato a Katherine.


“Elena!’’ gridarono in coro Stefan e Caroline fiondandosi ad abbracciarla mentre era ancora sul ciglio della porta. “Grazie per tutto questo entusiasmo’’ urlò in tono ironico Damon che era rimasto fuori dall’ingresso sbattendo contro una barriera invisibile.
“Entra’’ lo freddò Bonnie guardandolo in cagnesco.
“Cia Damon’’ gli disse Stefan dandogli una pacca sulla spalla; gesto che esprimeva con la sua semplicità tutto l’affetto che avevano i due fratelli l’uno per l’altro adesso che si erano ritrovati.
Damon guardò Elena interrogativo, si era rifiutata di parlare durante tutto il viaggio del modo in cui avrebbe detto a Stefan ciò che era successo tra loro; adesso il vampiro voleva chiarezza e mise in chiaro la cosa trascinandola nella stanza adiacente sotto gli occhi interrogativi di Caroline, Stefan e Bonnie.
“Elena dobbiamo dirglielo, hai intenzione di girarci intorno per molto?’’ le chiese Damon senza lasciare il braccio della ragazza.
“Sono successe milioni di cose, Klaus è qui adesso, non credi che sia giusto rimandare altre spiegazioni quando sarà finito tutto questo?’’ gli rispose Elena senza guardarlo negli occhi.
“Pensi che io non mi senta in colpa nei confronti di mio fratello?Pensi che sia felice di essermi innamorato della sua ex-fidanzata che forse lui ama ancora?’’ le rispose Damon prendendole la testa tra le mani.
“Devono ancora metabolizzare l’arrivo di Klaus, diamogli anche questa notizia, perché no?’’ gli rispose Elena in tono ironico.
“Avevi detto che gliel’avremmo detto insieme, io sono stanco di mentire e nascondermi nell’ombra come una biscia’’ le rispose Damon infuriato.
“Lo faremo insieme infatti’’ gli rispose Elena con le lacrime agli occhi per poi avvicinarsi a lui e provare ad abbracciarlo.
“Non voglio continuare a nascondermi, non ti voglio così’’ le rispose Damon con lo sguardo provato, “è evidente che tu non mi ami abbastanza, non quanto hai amato lui almeno’’. “Io non lo amo più adesso Damon’’ gli rispose Elena ormai piangente, “sei tu quello che voglio’’.
“Balle’’ le rispose Damon liberandosi dalla presa della ragazza.
“Vado fuori a prendere una boccata d’aria’’ annunciò Damon ai presenti avviandosi verso la porta.
“Ti prego non andare’’ gli rispose Elena con gli occhi provati dal pianto e la bocca tremante allungando una mano verso di lui, “E’ pericoloso, non andare’’ continuò Elena incastrando i suoi occhi nocciola in quelli azzurri del vampiro.
“Cosa potrà mai succedermi in pieno giorno?’’ le rispose Damon interrompendo il loro gioco di sguardi e scomparendo al di là della soglia.
Elena rimase a fissare la porta con gli occhi gonfi e il braccio sollevato a mezz’aria. Forse non aveva detto a nessuno ciò che provasse per Damon, forse non aveva dato notizia di ciò che fosse successo tra loro, forse aveva paura di ferire i suoi amici con le proprie parole; ma i suoi gesti, le sue lacrime e la sua voce tremante l’avevano tradita. Rimasero tutti a guardarla mentre fissava un punto indefinito. Chiunque in quella stanza aveva avvertito la tensione e la scarica elettrica che si era creata nello stesso momento in cui i loro sguardi si erano incrociati. Tutto in quel momento era stato più chiaro di mille parole.


Blurring and stirring the truth and the lies
so I don't know what's real and what's not
always confusing the thoughts in my head
so I can't trust myself anymore
I'm dying again


“Fanculo’’ esclamò Damon prendendo a calci i sassolini del cimitero. Damon era adirato e amareggiato allo stesso tempo; non poteva pensare di essere stato usato, non voleva crederlo.
Damon non avrebbe mai accettato che ciò che si era creato tra lui ed Elena potesse svanire così come si erano spente le sgargianti luci parigine; Damon non avrebbe mai ammesso con se stesso di essersi sbagliato ancora una volta. “Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?’’ si disse continuando a sfogare la sua rabbia in quel posto pacifico.
Eppure Damon era sicuro che Elena l’amasse, ma c’era qualcosa dentro di lui che lo metteva in guardia, c’era una parte del suo essere che provava irrimediabilmente a tenerlo al riparo da qualunque sentimento potesse ferirlo ancora una volta.

Dei passi alle sue spalle lo distolsero dai suoi pensieri, Damon si voltò sulla difensiva ma l’uomo alle sue spalle gli sparò una pallottola di legno direttamente nella gamba, facendolo accasciare a terra.
“Chi sei?’’ gli chiese Damon digrignando i denti.
“Sono un licantropo molto antico’’ gli rispose l’uomo sorridendo sarcasticamente, “puoi chiamarmi Erones se vuoi’’ continuò sparando un’altra pallottola in direzione dell’altra gamba.
“Cosa vuoi da me?’’ gli urlò contro Damon rotolandosi a terra dal dolore.
“Il cofanetto’’ gli rispose Erones senza distogliere lo sguardo.
“Non so di cosa tu stia parlando’’ mentì Damon sforzandosi di resistere a quel dolore allucinante.
“Voglio anche il braccialetto della tua fidanzata’’ lo canzonò Erones avvicinandosi a lui e inginocchiandosi a terra per essere alla sua altezza.
“Non se ne parla proprio!’’ gli rispose Damon guardandolo dritto negli occi.
“Non sono abituato a ripetere le stesse domande due volte’’ gli disse l’antico fissandolo in cagnesco; questo sarà un avvertimento per i tuoi amici, sempre se sarai in grado di portargli mie notizie’’ concluse mentre con velocità estrema gli sfilava l’anello di lapislazzuli scaraventandolo in un punto indefinito al di là del cimitero.
Il licantropo rise di gusto per poi sparire a corsa dalla visuale del vampiro. Damon sentì la sua pelle fumare, e gli occhi incendiarsi dal dolore che le ferite infertagli dal sole gli stavano provocando. Non sarebbe mai riuscito a trovare il suo anello prima di diventare un mucchio di cenere.
Iniziò a urlare sfogando il suo dolore nel tentativo di trascinarsi sulle braccia verso un posto al riparo dalla luce del sole. Intravide una fossa scavata per un imminente funerale e si trascinò al suo interno nel tentativo di trovarvi un po’ d’ombra. Damon si adagiò di profilo accanto alla bara di legno, la buca era molto profonda e il sole penetrava leggermente al suo interno rendendo la sua pena più lunga da sopportare ma meno acuta.
Il becchino si avvicinò alla fossa senza accorgersi che accanto alla bara vi era una persona; con la gru iniziò a coprire la buca con la terra finché Damon non fu completamente sepolto.
La terra umida gli raffreddò le ferite impedendo al sole di lacerare ulteriormente il suo corpo. Damon si addormentò nella speranza che il sonno potesse sopire il dolore che si stava espandendo in ogni cellula del suo corpo. Il vampiro chiuse gli occhi assaporando il buio, non aveva bisogno di respirare per sopravvivere; soltanto le tenebre della notte l’avrebbero potuto preservare da una morte così dolorosa, adesso Damon doveva soltanto aspettare il tramonto prima di uscire di nuovo allo scoperto.

I'm going under
Drowning in you
I'm falling forever
I've got to break through

So go on and scream
Scream at me I"m so far away
I won't be broken again
I've got to breathe I can't keep going under.


**CREDITS SONG: 'Evanescence'




SPAZIO AUTORE:
Eccoci con un nuovo capitolo.
Innanzitutto avete apprezzato i flashback su Elijah e Klaus?So che in molte parti possano sembrare simili a quelli della puntata 19 ma avevo già scritto questa parte quando è uscita la puntata, inoltre sono molto felice che la Plecca in dei punti si sia avvicinata alla mia ff. Nei prossimi capitoli scopriremo ancora più cose sulla maledizione e sulle vere motivazioni di Klaus, ho già tutta la storia in mente e non vedo l'ora di condividere con voi tutto.
Come avete visto i nostri Delena hanno avuto una discussione, ma nel prossimo capitolo capirete che non l'ho messa perchè sono sadica ma perché il tutto avrà un senso e contribuirà a renderli ancora più uniti...come vedete anche Stefan ha capito qualcosa e nel prossimo capitolo Elena lo affronterà da sola....nel frattempo pregate per il povero Damon sepolto vivo sotto la terra; sappiate che una persona in particolare si dispererà molto per lui e capirà quanto effettivamente lui sia importante nella sua vita (ogni frecciatina ad Elena è puramente casuale) XD.
Adesso vorrei chiedervi di battere un colpo se ci siete e farmi sapere attraverso le vostre recensioni cosa ne pensate della storia, quindi RECENSITE E DATEMI UN PARERE XD.
Ora vorrei segnalarvi una bellissima storia di una ragazza, si chiama 'In nome del Re' e tratta della storia di Katerina Petrova da umana, dell'incontro con Klaus, Elijah e tutto il resto, se avete apprezzato i flashback della puntata 2x19 allora non potrete resistere a questa storia bellissima che potete trovare qui!
Da brava stalker vi ricordo anche le mie OS 'Missing' e 'I don't deserve you; benvenuto nel team badass' e la mia long fic comica sul cast di vampire diaries 'Alla ricerca di Klaus' che potete trovare tutte cliccando nel link della mia pagina autore.
Adesso vi saluto augurando a tutti una buona Pasqua e invitandovi a recensire così che io possa scrivere più contenta, non so ancora quanti capitoli manchino alla fine, ma non molti quindi io direi che è il momento di farsi sentire.
Colgo il momento per ringraziare tutte le mie lettrici più convinte che ogni volta mi appoggiano con le loro recensioni e il loro entusiasmo, non so come farei senza di voi...grazie di cuore a tutte. Adesso come ogni volta vado a rispondere alle vostre bellissime recensioni. Grazie davvero perchè senza di voi questa ff non esisterebbe. XD

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Capitolo 27
*** BROKEN ***


27- BROKEN


The broken clock is a comfort,
it helps me sleep tonight
Maybe it can stop tomorrow
from stealing all my time

And I am here still waiting
though i still have my doubts
I am damaged at best,
like you've already figured out


L’aria aveva iniziato a farsi irrespirabile, quasi come se fosse stata velenosa. Elena respirò affannosamente, era come se tutto intorno a lei ci fosse stata una nube di gas altamente tossici che le impedissero anche di parlare.
Damon se ne era andato da quella casa troppo arrabbiato e in modo troppo irruente perché potesse passare inosservato.
Elena si rinchiuse nella camera degli ospiti senza parlare con nessuno, era stata via pochi giorni ma le cose che avrebbe dovuto raccontare ai propri amici erano moltissime. Tuttavia ella aveva un unico chiodo fisso che le martellava nella mente; Damon doveva tornare al più presto perché senza di lui era come se le mancasse l’aria, non poteva credere che fosse arrabbiato con lei, non poteva pensare di essersi comportata da egoista per l’ennesima volta.
I fatti erano stati chiari, non confidare a nessuno i propri sentimenti non poteva cambiarli; essi sarebbero rimasti tali e quali sia che li avrebbe tirati fuori o meno; quello che Elena aveva dentro non sarebbe mutato ma avrebbe contribuito soltanto ad aumentare il rimorso e il senso di colpa che aveva nei confronti di entrambi i fratelli Salvatore.
Damon aveva ragione, ancora una volta aveva dimostrato di essere mille volte più saggio e altruista di lei. Damon, che fino ad appena un anno prima non era nient’ altro che un mostro agli occhi di tutti adesso era una delle persone di cui Elena si fidasse di più al mondo; una delle persone a cui non avrebbe mai rinunciato.

Elena avvertì un brivido correrle lungo la spina dorsale, provò un senso di freddo invaderla dalla testa ai piedi, rabbrividì e si affacciò alla finestra nella speranza di vedere Damon avvicinarsi nuovamente a quella soglia; ma il sole accecante di mezzogiorno le bruciò gli occhi senza però mostrarle traccia del vampiro.
Provò a chiamarlo ma non ottenne alcuna risposta. Girò su se stessa almeno dieci volte nell’attesa di avere una illuminazione sul da farsi ma soltanto una cosa le frullava nella mente; doveva trovare Damon, doveva vederlo perché sentiva che potesse essere in pericolo.

“Cosa è successo?’’ le chiese Stefan apparendo di fronte a lei mentre si precipitava di corsa verso le scale di legno massello.
“Sono preoccupata per Damon, non sarebbe dovuto andare via in quel modo’’ gli rispose senza riuscire a guardarlo in faccia.
“Stai tranquilla’’ le disse il vampiro mettendole una mano nella spalla, “sai com’è fatto Damon, ha bisogno di uscire e prendersi una boccata d’aria ogni tanto’’ continuò sorridendo leggermente.
“No Stefan’’ lo freddò Elena, “questa volta è diverso, sento qualcosa che non va, è come se lui mi avesse chiamato per dirmi che è in pericolo, non so spiegarti questa sensazione ma sono sicura di aver avvertito qualcosa del genere’’.
“Ha bevuto il tuo sangue?’’ le chiese Stefan con un misto di curiosità e paura.
“No Stefan, ho solo bisogno di trovarlo per assicurarmi che stia bene e poi cosa c’entra il sangue adesso?’’ le rispose Elena cercando di andare oltre lo scudo di freddezza che si era frapposto tra lei e Stefan.
“Elena è andato via da appena un’ora, perché sei così apprensiva?Cerca di stare tranquilla’’ continuò a ripeterle Stefan.
“Stefan io sento che non sta bene, lo avverto con ogni briciolo della mia pelle, è soltanto colpa mia se è andato via in quel modo; se io mi fossi comportata diversamente forse adesso sarebbe ancora qui con noi, adesso sarebbe al sicuro’’ gli rispose Elena sbattendo un pugno contro un pezzo di legno.
“C’è qualcosa tra voi, l’ho capito Elena’’ le disse Stefan guardandola negli occhi, “non pensi che dopo tutto questo tempo io meriti un minimo di sincerità da parte tua?’’
“Stefan mi dispiace ma non posso perdere tempo a parlare di questo adesso’’ le rispose Elena avviandosi di corsa verso la porta.
“Dimmi cosa è successo!’’ le disse Stefan quasi urlando tenendola per un braccio.
Elena lo guardò negli occhi e non riuscì a restare impassibile. No, non sarebbe riuscita a mentirgli un’altra volta, avrebbe dovuto dare una spiegazione alle lacrime che ormai scendevano copiose dalle sue iridi nocciola: “Mi dispiace Stefan, avrei dovuto dirlo prima, avrei dovuto dirtelo con Damon, mi dispiace tanto’’ fu l’unica cosa che Elena riuscì a rispondergli.
“Ti dispiace di cosa?’’ le chiese Stefan urlando mentre scaraventava una sedia contro il camino.
“Io mi sono innamorata di lui e non posso più nasconderlo ’’ le rispose lei con le mani davanti agli occhi.
Stefan rimase senza parole, continuò a fissare il viso sconvolto di Elena mentre dentro di sé una miriade di emozioni contrastanti lo stavano invadendo; barcollò su se stesso e si gettò nel divano senza smettere di fissare il vuoto.
“Stefan perdonami, tra noi era finita; io non ti ho mai tradito, è successo tutto dopo, ma è inutile che io continui a fingere di non amarlo’’ continuò a ripetere Elena affinché lui potesse riprendersi dallo stato di trance in cui era entrato.
“Io avrei dovuto capirlo prima, ho visto la tensione che c’era tra voi quando lui se n’è andato’’ le rispose Stefan mettendosi le mani davanti agli occhi.
Elena si sedette accanto a lui e gli prese le mani nel tentativo di scoprirgli il volto: “Ti prego’’ gli disse, “è soltanto colpa mia, io capirò se vorrai odiarmi, ma per favore non odiare Damon’’ gli disse iniziando a piangere, “lui è tuo fratello e voi siete molto più legati di due fratelli qualunque; io non voglio essere ciò che vi dividerà, se così dovesse essere metterò da parte i miei sentimenti e vi lascerò in pace, io non voglio dividervi come ha fatto lei…’’ continuò senza poter arrestare le lacrime che ormai sgorgavano liberamente dai sui occhi impregnando di sale le proprie mani e quelle di Stefan.
“No Elena’’ le rispose Stefan, “io non potrei mai odiarvi’’ continuò pensando alle infinite volte in cui nonostante tutto avesse sentito di tenere a suo fratello più che a qualunque altra persona al mondo.
“Stefan adesso devo andare a cercarlo’’ gli disse Elena stringendo le mani del vampiro tra le sue.
Elena si avviò di corsa alla porta ma una barriera invisibile la bloccò facendola sbattere più volte contro la soglia.
“Che succede?’’ chiese Elena non riuscendo ad uscire di casa.
“Mi dispiace Elena’’ disse Bonnie, “Klaus è qui da qualche parte e io non posso permettere che tu ti metta in pericolo!’’
“Ma Damon allora?Perchè l’hai lasciato andare?Io devo trovarlo’’ disse Elena agitandosi.
“Non posso impedire a un vampiro di uscire, ma posso farlo con te’’ le rispose Bonnie con sguardo fermo.
“Bonnie io non posso essere prigioniera di questa casa!’’ iniziò a urlare Elena.
“Mi fido di ciò che ha detto Elena’’ intervenne Stefan mascherando la sua espressione sconvolta, “devi dirmi cosa hai sentito, c’è un legame forte tra voi, devi dirmi se hai avvertito la sua presenza’’.
“Legame?’’ gli chiese Elena, “ma di cosa stai parlando?’’ “Ci sono dei casi in cui umani e vampiri possono essere legati tra loro, è una cosa rara che non avviene facilmente ma solo per alcuni tipi di persone. Può essere completata soltanto con un reciproco scambio di sangue’’ le rispose Stefan sorpreso anch’esso dalle proprie parole.
“Ma cosa stai dicendo?’’ gli chiese Bonnie.
“Elena ha bevuto il suo sangue in passato; cioè Damon ha fatto in modo che lei lo bevesse quando minacciò di trasformarla; ciò può aver scaturito un legame tra loro’’ le rispose Stefan.
“Ma lui non ha mai bevuto il mio sangue Stefan’’ le rispose Elena, “tu al contrario si eppure non ho mai avvertito una cosa simile prima d’ora’’.
“E’ una cosa molto rara Elena; molto tempo fa Lexie mi ha spiegato che lo scambio di sangue può legare un vampiro e un umano, che possono chiamarsi l’un l’altro quando sono in pericolo’’ continuò Stefan, “tu non puoi chiamarlo perché lui non ha bevuto il tuo sangue, ma lui può chiamare te se tu hai bevuto il suo; adesso devi dirmi chiaramente cosa intendevi quando hai avvertito la sensazione che lui fosse in pericolo’’.
“Non so come spiegarlo’’ rispose Elena ancora confusa dalle parole di Stefan che si susseguivano a raffica senza un apparente senso logico, “E’ stata come una scossa alla spina dorsale ed è come se avessi sentito che lui fosse in pericolo dopo quella vibrazione’’.
“Dobbiamo trovarlo’’ esclamò Stefan.
“Non potete mettervi in pericolo, sapeva cosa ci fosse fuori quando è uscito da questa casa’’ intervenne la strega.
“Bonnie è mio fratello!’’ le rispose Stefan impulsivamente.
“Stefan non posso credere che tu voglia mettere in pericolo Elena, io non le permetterò di varcare questa soglia’’ continuò la strega perentoria.
“Infatti andrò io soltanto a cercarlo’’ rispose Stefan avviandosi verso l’uscita.
“Voglio venire con te’’ gli rispose Elena, “non sappiamo nemmeno dove sia adesso’’.
“No Elena tu devi rimanere al sicuro, Klaus non vuole me, è te che vuole’’ le rispose Stefan stringendole le spalle come a volerla rassicurare.
“Posso provare a rintracciarlo’’ disse Bonnie arrendendosi alla determinazione di Stefan ed Elena, “ci vorrebbe qualcosa che ci leghi a lui’’ continuò la strega guardandosi intorno nel tentativo di avere una illuminazione.
“Ci sono!’’ esclamò Bonnie avvicinandosi a Stefan; “dammi il tuo anello’’ gli disse, “posso rintracciare il suo attraverso questo, così potrai capire dove si trovi Damon’’ continuò stringendo l’anello di lapislazzuli tra le mani e chiudendo gli occhi in attesa di mettersi in contatto con Damon.
“Nel bosco!’’ eclamò la strega, “vicino al cimitero’’ concluse sicura di sé mentre porgeva a Stefan il suo anello magico.
“Vado a cercarlo’’ esclamò il vampiro uscendo dalla casa.


“Bonnie io voglio uscire’’ continuò Elena nel disperato tentativo di convincerla mentre chiamava insistentemente Damon senza che il suo telefono desse il minimo segno di vita.
“Elena dovrai passare nel mio cadavere’’ le rispose la strega impassibile, “magari è soltanto arrabbiato e vuole farti stare male, vuole che tu stia in ansia per lui, sai di cosa sia capace’’ .
“Ma come puoi dire questo di Damon?’’ le urlò in faccia Elena sconvolta, “come puoi pensare che lui voglia farmi del male? Come puoi credere che lui si diverta a vedermi soffrire? Io non posso credere che tu l’abbia davvero detto ’’ .
“Elena ha ragione’’ intervenne Caroline, “lui non le vuole meno bene di noi, non so come tu possa pensarlo’’
“Io sto solo cercando di tenervi tutti al sicuro’’ rispose Bonnie quasi piangendo perché nessuno aveva capito che lei avesse deciso tutto ciò soltanto per il bene di Elena, “lei non uscirà da questa casa’’ continuò Bonnie con le lacrime agli occhi mentre si avviava verso la stanza che le era stata assegnata, “potrai anche odiarmi per questo ma io lo sto facendo per il tuo bene’’ concluse dando le spalle alle proprie amiche.
“Vedrai che Stefan tornerà con lui’’ le disse Caroline abbracciandola, “Stefan deve tornare’’ continuò provando a nascondere tutta la preoccupazione per lui che la stava invadendo.


“Damon non è nel bosco, è scomparso’’ esclamò Stefan entrando in casa con il viso stravolto dal dolore, “Damon non può essere davvero morto’’ continuò urlando.
“Stefan calmati’’ intervenne Caroline abbracciandolo mentre cercava di capire cosa potesse aver visto per pensare che Damon fosse morto, “sarà da qualche parte, non può essere morto’’ continuava a ripetere la bionda come una macchinetta impazzita.
“Vattene via!’’ esclamò Stefan scrollandosi di dosso la presa di Caroline mentre urlava e sbatteva i pugni contro il tavolo mostrando a tutti il suo lato furioso che per più di cento anni aveva tentato di tenere nascosto al mondo.
“Mi-mi dispiace’’ balbettò Caroline staccandosi da lui mentre indietreggiava senza smettere di fissarlo confusa, “volevo solo…’’
“Cosa volevi?’’ le chiese Stefan irruento con le lacrime agli occhi e la bocca impastata di saliva, “è pieno giorno e il suo anello non è con lui, l’ho cercato ovunque e non l’ho trovato, cosa pensi che sia lui adesso?Cosa pensi che succeda a un vampiro sotto il sole in pieno giorno?’’
“Io non lo so’’ balbettò Caroline, “deve esserci un’altra spiegazione’’.
“E’ cenere adesso, mio fratello è un fottuto mucchio di cenere ed è soltanto colpa mia’’ urlò Stefan in preda al delirio e al dolore.
Caroline indietreggiò sempre più velocemente fino a rifugiarsi al piano superiore.

Elena non aveva fatto caso alle parole degli altri, era rimasta immobile; persa a fissare le fiamme del fuoco espandersi e poi soffiare nel camino come rami di alberi in preda alla tempesta, numerose lacrime le avevano rigato il viso da entrambi i lati prima di ricadere copiose e incontrollate nelle proprie gambe, accovacciate e immobili perché non sarebbero state in grado di sostenerla; non in quel momento.
“E’ tutta colpa mia’’ continuava a urlare Stefan rigirandosi l’anello di Damon tra le mani, “avrei dovuto dire qualcosa prima che lui uscisse da questa casa’’.
“No Stefan’’ intervenne Elena tra le lacrime, “è soltanto colpa mia; lui voleva dirti tutto, lui voleva che te lo dicessimo insieme’’ continuò a singhiozzare Elena.
“Sono impazzito quando ho capito che tra voi fosse successo qualcosa, ma adesso di fronte alla sua morte tutto ha perso importanza’’ le rispose Stefan continuando a sentire un dolore lancinante al petto, come se una parte di se stesso si fosse staccata per sempre dal suo corpo.
“Io non posso averlo perso, non così’’ disse Elena, “la mia vita non ha più senso adesso, preferirei morire anch’io per non vivere con addosso il dolore di averlo perso per sempre’’.
“No Elena, lui non avrebbe mai voluto questo ed io non posso perdere anche te’’ le rispose Stefan avvicinandosi per abbracciarla.
Elena lasciò che le braccia grandi di Stefan l’ avvolgessero. Per la prima volta sentì in un suo abbraccio qualcosa di diverso rispetto a ciò che aveva sempre provato; sentì un gesto d’affetto disinteressato, un amore quasi fraterno. Era come se l’amore per Damon che avevano temuto avesse potuto dividerli per sempre adesso fosse lì ad unirli per condividere attraverso il suo ricordo il dolore di averlo perso.
“Tienilo tu’’ le disse Stefan sciogliendo quell’abbraccio, “Damon avrebbe voluto così’’.
Elena lo guardò senza emettere parola e strinse l’anello di Damon tra le mani quasi come se avesse voluto che al posto dell’oggetto di lapislazzuli ci fosse stato Damon stesso. “Non avrei dovuto prendermela con lei’’ farfugliò Stefan mentre si dirigeva verso la propria stanza.
“Di cosa stai parlando?’’ lo interruppe Elena asciugandosi le lacrime con il torso della mano.
“Caroline’’ disse Stefan per poi riprendere fiato, “è una delle poche persone con cui sto bene e con cui riesco a sentirmi me stesso; lei voleva soltanto starmi vicino ed io l’ho trattata malissimo’’.
“Dovresti dirle quanto tieni a lei’’ gli disse Elena, “dovresti dirle che ti dispiace prima che sia troppo tardi’’.


I'm falling apart, I'm barely breathing
With a broken heart that's still beating
In the pain there is healing
In your name I find meaning


Elena rimase immobile a piangere ore e ore con l’anello in mano, a riflettere su tutte le cose che avrebbe dovuto dirgli e a quanto lui fosse importante per lei; tutte cose che Damon tuttavia non avrebbe mai saputo. Era come intorno a lei ci fosse un vortice di dolore che continuava a girarle intorno, era stato come vedere sfumare la propria felicità e tutte le certezze che aveva. Elena si sentiva sola al mondo e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di vedere Damon ancora una volta.
“Ehi’’ Caroline le si affacciò davanti e la abbracciò forte.
“Non può essere andata così Caroline’’ le rispose, “non posso stare qui immobile senza fare niente, io voglio uscire da qui’’ continuò a singhiozzare senza sosta.
“L’incantesimo di Bonnie non è perfetto’’ le svelò Caroline sottovoce, “C’è una porta nel sotterraneo di cui Bonnie non è a conoscenza; non credo che anch’essa sia coperta dall’incantesimo’’.
“Dici davvero?’’ le rispose Elena guardandola insistentemente.
“Si’’ le rispose Caroline, “non posso credere che sia davvero morto’’.
“Temo di si invece’’ continuò a piangere Elena, “non ho più avuto segnali da lui dalla prima volta, se fosse stato ancora in pericolo mi avrebbe richiamato, è quasi il tramonto e non ho avuto più nessuna notizia da lui’’ concluse Elena infilando l’anello di Damon nel pollice della mano destra.
“Mi dispiace Elena’’ fu l’unica cosa che Caroline riuscì a risponderle stringendola tra le braccia, “vado a casa mia, non ha senso che rimanga qui questa sera, non sarei d’aiuto a nessuno’’ disse con un velo di malinconia mentre usciva dalla villa.
“Stefan ti vuole bene davvero’’ le disse Elena provando a fare in modo che l’amica non se ne andasse.
“No, non credo’’ le rispose Caroline con gli occhi lucidi, “io sono soltanto l’amica stupida con cui ridere e andare ad uccidere poveri coniglietti’’ le rispose chiudendosi la porta alla spalle e scomparendo.


And I still see your reflection
inside of my eyes
That are looking for a purpose,
they're still looking for life

I'm falling apart, I'm barely breathing
With a broken heart that's still beating
In the pain is there healing?
In your name I find meaning


Elena si assicurò che nessuno potesse vederla; senza perdere ulteriore tempo si infilò le scarpe da ginnastica, non si curò del fatto che indossasse ancora il vestito giallo canarino che teneva per stare comoda in casa; accese una candela per avventurarsi nei sotterranei della villa e tra le ragnatele fittissime intravide una finestrella che l’avrebbe condotta direttamente all’esterno. Strappò le ragnatele con le mani e uscì dalla casa senza preoccuparsi dei capelli e delle gambe impregnati di polvere.
Elena si ritrovò a correre senza una meta tra il bosco, con le lacrime che continuavano a bagnarle il volto e il vestito canarino che aleggiava con il vendo fondendosi con il colore arancio del tramonto. La sua corsa sfrenata la portò al luogo dove era solita sfogare il proprio dolore quando era ancora una bambina; si ritrovò al cimitero di fronte alla tomba dei propri genitori e non poté far a meno di continuare a piangere in modo più insistente di prima.
Elena aveva perso tutte le persone che amava, aveva perso i propri genitori e Damon, ma se suo padre e sua madre avevano sempre saputo che lei li avesse amati, Damon sarebbe morto con il dubbio di non essere ricordato da nessuno, con il dolore che nessuno mai avrebbe portato un fiore nella sua tomba.
Era necessario affrontare la sua morte per capire che in sua assenza le mancava il respiro?Era necessario arrivare a tanto per comprendere che avrebbe gridato al mondo intero che lo amava e che non poteva vivere senza lui accanto?Era necessario farlo morire per capire di non poter respirare sapendo che lui stesse male o peggio, che potesse essere morto?
La sua attenzione venne attratta verso un angolo del cimitero ricoperto dall’edera e da diversi tipi di piante rampicanti; intravide delle lapidi antiche, ‘Giuseppe Salvatore’ c’era scritto su una. Elena si inginocchiò nella terra umida e continuò a muovere lo sguardo tra quelle antiche pietre.
In fondo alla fila né intravide una completamente coperta di edera, strappò le foglie con foga; foglie che ormai erano un tutt’uno con la pietra fredda, un temporale iniziò improvvisamente a bagnare la terra, ma lei rimase lì con le ginocchia affondate nel terreno a cercare qualcosa come mossa da una forza invisibile. Delle scritte in bassorilievo scavate nella pietra serena ed annerite dagli anni e dall’usura le apparvero con violenza di fronte agli occhi: ‘Damon Salvatore’ lesse come una scritta marchiata a sangue, ‘morto per amore’ c’era scritto un po’ più in basso con un carattere minuscolo.
Elena si accasciò sopra la lapide fredda ormai bagnata dalla pioggia, i suoi capelli umidi si confusero con l’erba che aveva strappato via, quasi a voler creare un nuovo riparo per colui a cui quel piccolo posto era stato dedicato.
“Damon’’ urlò al cielo, ma la sua voce fu coperta da un tuono, “perché mi stai facendo questo?’’ continuò mentre le sue lacrime cadevano come fiumi in piena confondendosi con la pioggia acida e cadendo nel fango che aveva ormai impregnato ogni parte della sua pelle.

Damon udì le urla di Elena e sentì il sole tramontare del tutto avvertendo la terra diventare sempre più fredda, le ferite continuavano a bruciargli la pelle; egli sentiva ancora il dolore delle piaghe e i proiettili di legno perforargli entrambi gli arti inferiori, ma quella voce disperata gli dette la forza di uscire allo scoperto; quel grido di dolore lo aiutò a scavare con le proprie mani il metro di terra umida e pesante che lo stava seppellendo vivo.
Continuò a tirare via la terra a manciate non curante delle unghie che si stavano sfaldando sotto le sue stesse dita, una mano uscì finalmente dalla terra, ma il fango molle in cui si era tramutato il terreno del cimitero gli impediva di aggrapparsi e di poter uscire fuori, provò di nuovo a liberarsi da quell’imponente manto di fango che lo tirava in basso come una sabbia mobile, ma le ferite lo rendevano troppo debole per poter risalire.
La sua mano continuò a vagare tra il fango, in attesa di un appiglio, di un’ancora di salvataggio, afferrò qualcosa che finalmente poté aiutarlo a risalire e a salvarsi da quel metro di terra che lo stava opprimendo.
Elena sentì qualcosa di gelido afferrare la sua caviglia, si sentì scivolare nel fango e si aggrappò alla lapide di Damon per non essere trascinata via e inghiottita in quello che le parve un vortice di morte. Mille pensieri le passarono per la mente mentre gridava “No!’’ con tutto il fiato che aveva in gola.
Elena pensò che chiunque avesse ucciso Damon portandole via il suo cuore adesso fosse tornato a prendere ciò che restava di lei, pensò che forse avrebbe trovato pace nella morte e lasciò andare la lapide di Damon come a volersi far trascinare in quel vortice di oblio che la stava travolgendo.

“Elena stai bene?’’ una voce familiare la fece trasalire.
Elena chiuse gli occhi confusa assaporando il suono soave di quelle parole; pensò di essere già morta, di trovarsi in paradiso o all’inferno, ma non avrebbe fatto differenza se ci fosse stato Damon accanto a lei a condividere con essa l’eterna miseria dell’inferno o la perpetua misericordia del cielo.
“Elena!’’ urlò Damon completamente nudo poiché il fango e la pioggia lo avevano liberato da quel poco che restasse dei suoi vestiti. Damon si portò sopra di lei afferrando il suo viso tra le mani, la ragazza aveva ancora gli occhi chiusi e un senso di pace stampato nel volto, “Elena!’’ urlò nuovamente scuotendola come per volersi assicurare che fosse ancora viva dopo averla sentita gridare.
“Damon!’’ sussurrò Elena stupita ma felice allo stesso tempo nel vederlo sopra di lei e nel poter ancora sentire la sua pelle fredda a contatto con le proprie mani.
“Siamo morti?’’ gli chiese facendosi quasi cullare dal fango sotto cui stava sprofondando per il peso del vampiro che giaceva sopra di lei.
“Siamo vivi’’ le rispose lui avventandosi su di lei e baciandola avidamente sulle labbra dopo aver temuto di perderla ancora una volta.
“Ti amo’’ le disse lei piangendo e toccandolo nuovamente per assicurarsi che fosse tutto vero e non soltanto frutto della sua immaginazione e del suo delirio.
“Ti amo troppo’’ le rispose Damon afferrando la sua testa per potersi perdere ancora una volta negli occhi profondi dell’unica donna che avesse mai veramente amato per tutta la sua centenaria esistenza.
“Ho sentito il tuo richiamo di aiuto oggi’’ gli disse Elena accarezzandogli il viso senza riuscire a smettere di piangere.
“Lo so’’ le rispose Damon facendosi cullare dalla sua voce cristallina che per un attimo gli fece dimenticare il dolore lancinante che continuava a espandersi in tutto il suo corpo.
Damon si fiondò su di lei come una furia e la baciò nuovamente ma questa volta con più trasporto, con più passione e con una stretta quasi violenta.
Le paure di poterle fare male e di poterla ferire erano svanite nello stesso istante in cui lui aveva creduto di perderla per sempre. Elena poteva accettare ciò che fosse veramente, adesso era pronta per amarlo con tutta se stessa, per amare ogni parte di lui e fondersi con il suo essere completamente. Adesso Elena era pronta a farsi amare con ogni brandello della sua pelle.
Damon continuò a baciarla e le labbra di Elena iniziarono a sanguinare sotto l’impeto della passione sfrenata del vampiro. Damon assaporò il sapore del suo sangue; il sangue più dolce e puro che avesse mai potuto assaggiare. Scese lievemente indugiando più del normale nel suo collo e da come lei inclinò il capo inconsciamente, Damon capì che adesso era davvero pronta per fondersi del tutto con lui e completare il forte legame che si era istaurato tra loro nel più profondo dei modi.
Damon affondò i canini nella sua pelle rosea e profumata, sentì il sangue caldo irrorargli il corpo quasi completamente disidratato dalle ferite che il sole gli aveva inferto, sentì i suoi organi vitali rinvigorirsi e una voglia sfrenata di lei, più forte di qualunque altra volta, lo invase portandolo a prenderla lì in mezzo al fango e alla pioggia che avevano contribuito a cementarli come una cosa sola.
Elena sentì dapprima un po’ di dolore ma subito il tutto si tramutò in piacere; sentì il calore uscire lentamente dal suo corpo e la testa farsi più leggera mentre il sangue fluiva fuori dalla sua pelle. Era come se una parte di lei adesso potesse vivere all’interno del corpo di Damon e unirla a lui per sempre oltre ogni limite di spazio e di tempo.
Il vampiro smise di bere il suo sangue al momento giusto continuando ad affondare il proprio corpo in quello di lei in un modo talmente profondo che per un attimo non avvertì nulla di ciò che lo circondasse, soltanto loro due.
Erano soltanto Damon ed Elena; l’uno sopra l’altra. Da quel momento in poi niente e nessuno avrebbe avuto il potere di dividere ciò che quella notte aveva unito con il sangue, il fango e le lacrime.


So I'm holdin' on,
I'm holdin' on,
I'm holdin' on
I'm barely holdin' on to you

I'm hangin' on another day
Just to see what you will throw my way
And I'm hangin' on to the words you say
You said that I will be ok



Katherine iniziò a gettare alla rinfusa le cose di prima necessità all’interno di un borsone; rivedere Klaus dopo cinquecento anni l’aveva scossa tantissimo e la cosa più saggia che potesse fare era continuare a scappare da lui, scappare finché non l’avesse uccisa, Katherine non conosceva altri mezzi di sopravvivenza oltre la fuga; lei sapeva che contro Klaus nessuno avrebbe mai potuto vincere.
‘Ho bisogno di parlarti prima che tu te ne vada, ti aspetto dietro al Grill’ un messaggio da Matt le apparve nel cellulare.
“Maledizione’’ affermò chiudendo il borsone e salendo nella moto in direzione del locale per sapere cosa volesse Matt prima di scappare definitivamente da quel posto.
“Matt?’’ gridò Katherine sopra la Ducati ancora con il motore acceso.
La vampira avvertì immediatamente un frusciare alle sue spalle, si voltò d’istinto prima di sentire un colpo grave che la fece cadere a terra emettendo un tonfo sordo mentre cadeva nell’asfalto.
Una risata macabra echeggiò alle sue spalle, “E’ incredibile quanto un cellulare rubato possa incastrare due ostaggi’’ esclamò Klaus rinchiudendo Caroline con una museruola e Katherine priva di sensi all’interno del bagagliaio della sua auto prima di scomparire del tutto nella notte.




SPAZIO AUTORE:
Eccomi di ritorno puntuale come un orologio svizzero.XD
Allora innanzitutto devo fare gli applausi a coto perchè già dalla precedente recensione aveva capito che il fatto che Damon fosse sotto terra al cimitero richiamasse una scena di True Blood, sei davvero una telepata.
Un applauso anche a Giuls che si è fatta spoilerare e ha capito subito a quale scena mi stessi riferendo XD
Allur invito tutti a guardare questo video (http://www.youtube.com/watch?v=1ARWlTomLgs) davvero non so in che lingua sia ma è essenzialmente muto perchè le scene passionali parlano da sole, quindi guardate e immaginatevi un delena. Io non amo molto il protagonista di true blood coinvolto in questa scena (alias il Billo) sono molto più per Eric <3 ma qui potremmo aprire un'altra questione che esula dai delena quindi mi blocco prima di andare off topic.XD
Terzo applauso va Dark Nemesis perchè è praticamente una sostenitrice di Underworld sfegatata e riesce a condividere il mio amore per quel film e i numerosi riferimenti che ho messo in questa ff, quindi non posso fare a meno di amarla per il fatto che ami underworld.
Ecco adesso le sdolcinatezze estreme sono finite e io RINGRAZIO DI CUORE tutte le anime pie che hanno commentato lo scorso cap e specialmente i miei sostenitori più accaniti che non mi hanno abbandonato mai, nemmeno per un capitolo e vi dico che senza di voi questa ff non esisterebbe. Adesso finito il monologo come sempre vado a rispondere personalmente ad ognuna delle vostre stupende recensioni.
La canzone che fa da sottofondo al cap è BROKEN dei 'Lifehouse' penso che molte di voi la conoscano; io la amo e la vedo molto adatta al cap...comunque ascoltatevela se avete tempo o mentre leggete la parte finale delena perchè è molto bella.
Adesso INVITO I LETTORI A FARSI SENTIRE, LE RECENSIONI SONO UN PO' DIMINUITE E LA FF NON E' PER NIENTE LONTANA DAL FINALE QUINDI QUESTO E' IL MOMENTO DI BATTERE UN COLPO...Se dopo una scena delena così non recensisce nessuno potrei rimanerci anche male quindi fatemi felice.
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: nella prossima settimana sarò piuttosto incasinata quindi aggiornerò non tra una settimana esatta ma tra una decina di giorni circa, quindi non impauritevi; nel frattempo forse lancerò una OS delena che ho già scritto quindi se vi va date un occhio alla mia pagina.
Grazie a tutti come sempre e a presto <3

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Capitolo 28
*** BECAUSE OF YOU ***


28- Because of you


“Katherine!’’ esclamò Caroline scuotendo la mora che giaceva a terra ancora priva di sensi. “Caroline?’’ le rispose Katherine tossendo mentre guardava la bionda con un misto di serietà e disprezzo.
“Per quale scherzo della natura io e te siamo insieme in uno scantinato puzzolente?’’ le chiese Katherine scandendo ogni singola parola.
“Veramente stavo per chiedertelo io dal momento che siamo qui per merito del tuo amico Klaus’’ le rispose la bionda leggermente scocciata.
“Klaus?’’ esclamo Katherine con gli occhi sbarrati e incapace di credere alle sue stesse parole, “non è possibile, io me ne stavo andando da questa città’’ iniziò ad agitarsi la vampira per poi rendersi conto che le proprie mani erano legate a quelle di Caroline.
“Magnifico’’ continuò toccando il cappio che le teneva insieme, mentre continuava a guardare l’altra vampira con disappunto.
“Se vogliamo uscire di qui dobbiamo collaborare’’ le disse Caroline mettendo da parte ogni tipo di astio e rancore nei confronti dell’altra, “dobbiamo capire cosa vuole Klaus da noi’’.
“La nostra morte’’ le rispose Katherine sprezzante, “ed è un’ opzione alquanto migliore che stare qui legata a te’’ continuò sputandole in faccia tutto il suo risentimento.
“Come ha fatto a prenderti?Con cosa ti ha attirato al Grill?’’ le chiese Caroline cercando di non cedere alla voglia di urlarle in faccia quanto la odiasse.
“Mi ha mandato un messaggio dal cellulare di Matt!’’ le rispose Katherine provando inutilmente a liberarsi da quella stretta.
“Stai scherzando?Allora è una cosa seria!’’ le rispose la bionda aggrottando la fronte.
“Non dire cavolate’’ la freddò Katherine, “Matt è stato da me l’altro giorno e per sbaglio si è portato via la mia giacca con all’interno la pietra di luna’’.
“Ma non era a casa di Stefan la pietra?Come hai potuto rubargliela?’’ le chiese Caroline incredula, “dovevo capire che di Matt in realtà non ti importasse niente, lo farai soffrire adesso!’’
“Non mi importa nulla di Matt!’’ le sputò in faccia Katherine, “se non fossi stata così stupida da farlo entrare nella mia camera adesso sarei miglia lontana da qui e avrei con me anche la pietra di luna’’.



“Damon dove siamo?’’ gli chiese Elena svegliandosi tra le sue braccia dopo quella folle notte.
“In una grotta!’’ le rispose lui stirandosi i muscoli.
“Stai scherzando?’’ gli chiese Elena sbarrando gli occhi.
“Devo averti distrutto ieri notte se non ricordi nemmeno come sei finita qui. Se non riesci a sostenere il ritmo posso limitarmi per le prossime volte!’’ le rispose lui alzando un sopracciglio con tono ironico.
“Stupido!’’ gli rispose Elena dandogli un pugno nella spalla, “credevo che tu fossi morto, hai idea di quanto fossi sconvolta?’’ continuò lei facendosi immediatamente seria.
“Mi dispiace’’ rispose lui cambiando espressione, “quella buca è stata la mia salvezza, avrei potuto bruciare vivo davvero’’.
“Devo trovare qualcosa per coprirti’’ gli rispose Elena imbarazzata constatando che Damon fosse del tutto nudo.
“E’ per questo che sono nella grotta’’ le rispose Damon con fare ovvio, “inoltre è pieno giorno e non uscirò fuori a prendere il sole’’ continuò lui con tono canzonatorio.
“Ho il tuo anello’’ gli rispose Elena lanciandogli l’oggetto addosso, “l’ho avuto al dito per tutta la notte, possibile che non te ne sia accorto?’’ gli rispose lei mettendosi le mani nei fianchi.
“Potrò sembrare il classico maschio arrapato ma avevo altro da guardare; mi spiace di non essermi soffermato sulle tue mani’’ le disse infilandosi l’anello magico al dito.
“Damon puoi fare il serio adesso?Dove siamo?Dobbiamo tornare a casa! Stefan e Bonnie ci staranno cercando ovunque!’’ le disse Elena guardandolo seria.
“Questa grotta l’abbiamo scoperta io e mio fratello’’ le rispose Damon con voce leggermente malinconica, “venivamo sempre qua da piccoli quando non volevamo farci trovare dai nostri genitori per aver combinato qualche disastro’’ concluse il vampiro guardandola negli occhi.
“Ho detto tutto a Stefan!’’ le disse Elena sedendosi di fronte a lui e prendendo le mani di Damon tra le proprie.
“Come l’ha presa?’’ gli chiese Damon cercando di non ammettere che in realtà il parere del fratello gli stesse davvero a cuore.
“Non male quanto credere che tu fossi morto. Quando ha trovato il tuo anello era distrutto, credevo che volesse morire anche lui per il dolore di averti perso’’ gli rispose Elena sentendo un dolore lancinante al petto al solo ricordo delle ore in cui entrambi erano stati in pena nel pensare che Damon fosse effettivamente morto.
“Ieri non è stato Klaus ad attaccarmi; era un licantropo, l’ho riconosciuto dal suo puzzo di cane!’’ le rivelò Damon come se sentisse ancora la presenza del lupo, “voleva il tuo bracciale; quello che ti ho regalato a Parigi, come sapeva che ti avessi regalato un bracciale?’’ concluse Damon confuso.
“Perché non me l’hai detto subito?Non bastava Klaus?Adesso anche i licantropi devono torturarci?’’ gli rispose Elena sconvolta, “tutto questo sta accadendo soltanto per colpa mia, non posso continuare a mettervi in pericolo!’’
“Non devi preoccuparti per me, io farò qualsiasi cosa per proteggerti ’’ gli disse Damon abbracciandola mentre tentava nuovamente di sedurla con ogni tipo di arma in suo possesso, “scopriremo di più su questo gentil’uomo quando troveremo il modo di uscire inosservati da questa grotta, ma nel frattempo godiamoci la solitudine’’ concluse il vampiro in tono malizioso mentre le sue mani esploravano il corpo della ragazza.
“Basta Damon smettila ’’ gli rispose Elena non troppo convinta, “dobbiamo chiamare Stefan e Bonnie e dire loro che stiamo bene’’ continuò cercando di resistere alla tentazione di restare ancora sola con Damon.
“Non parlarmi di Bonnie in questo momento, potrebbe creare degli effetti collaterali non desiderati!’’ le rispose Damon sfiorando le labbra della ragazza con le sue mentre le sue mani si addentravano sotto la gonna di Elena.
“Devi smettere di usare questo linguaggio impudico in mia presenza’’ gli rispose Elena sorridendo mentre si lasciava andare a quel bacio pieno di passione.


I will not make the same mistakes that you did
I will not let myself cause my heart so much misery
I will not break the way you did
You fell so hard
I learned the hard way, to never let it get that far


“Stefan!’’ esclamò insistentemente Bonnie con le lacrime agli occhi, “Elena non è in casa e nemmeno Caroline’’ concluse facendo irruzione in camera del vampiro.
“Cosa stai dicendo?’’ le rispose Stefan esausto dalla notte insonne trascorsa a riflettere sulla perdita del fratello.
“C’è qualche uscita di cui ti cui ti sei dimenticato di parlarmi quando ho fatto l’incantesimo?’’ gli chiese la strega fuori di sé per il terrore che fosse successo qualcosa alle sue amiche.
“Cazzo!’’ esclamò il vampiro colpendosi la fronte con un pugno, “i sotterranei’’ esclamò balzando fuori dal letto in attesa di comprendere cosa potesse essere accaduto.
“Elena era sconvolta per la perdita di Damon, hai idea di cosa può esserle successo?’’ gli rispose la strega alzando estremamente la voce.
“Manteniamo la calma’’ le rispose Stefan stringendole le spalle, “magari è andata a dormire da Caroline e stanno entrambe bene’’ continuò a farfugliare Stefan cercando di convincere se stesso di ciò che aveva appena detto.

“Caroline?’’ esclamò telefonando alla vampira.
“Non proprio’’ gli rispose in tono ironico una voce maschile dall’altra parte del filo.
“Chi sei?Dov’è Caroline?’’ gli rispose Stefan quasi ringhiando.
“Ci siamo intravisti qualche sera fa, sono Klaus’’ gli rispose il vampiro originario ridendo a squarciagola.
“Klaus?’’ fu l’unica cosa che Stefan riuscì a controbattere dal momento che stava tremando più della sua stessa voce.
“Voglio la pietra di luna e la polvere di sole immediatamente altrimenti ucciderò Caroline e Katherine!’’ disse Klaus in tono duro ponendo fine alla loro comunicazione.
“Cosa succede?’’ esclamò Bonnie visibilmente sconvolta. “Klaus ha Caroline’’ le rispose Stefan con voce tremante mentre girava su se stesso nel tentativo di comprendere cosa fare.
“E’ una trappola, non puoi andare!’’ gli disse Bonnie cercando di calmarlo.
“Si tratta di Caroline’’ le rispose Stefan con la voce piegata dal dolore, mentre i rimorsi per ciò che le aveva detto la sera precedente lo stavano divorando, “lei sarebbe al sicuro se io le avessi detto quanto fosse importante’’ concluse il vampiro cercando di arrestare una lacrima che aveva fatto capolino tra i suoi occhi verde muschio.
“Non sai nemmeno dove sia’’ gli rispose Bonnie comprendendo il suo dolore.
“Troverò un segnale, io devo salvare Caroline’’ le disse Stefan con voce ferma, “tu cerca di trovare Elena’’.
“Farò un incantesimo di localizzazione per Elena’’ disse la strega cercando di fare mente locale.
“La pietra di luna è scomparsa’’ urlò Stefan dall’altra stanza, “devo trovarla per salvare Caroline’’ continuava a ripetere lanciando in aria ogni oggetto nella speranza che la pietra saltasse fuori da qualche parte.
“Hai la polvere di Sole’’ gli disse Bonnie portandogli il misterioso cofanetto che aveva trovato sopra il comodino dell’amica, “Elena mi ha detto che sua nonna gliel’ha regalato, prendilo!’’ concluse la strega porgendogli lo scrigno.
“Trova Elena’’ le rispose Stefan uscendo di casa con lo scrigno in mano nel disperato tentativo di trovare Caroline.


Because of you
I never stray too far from the sidewalk
Because of you
I learned to play on the safe side
So I don't get hurt
Because of you
I find it hard to trust
Not only me, but everyone around me
Because of you
I am afraid


“Ci sono visite’’ esclamò Klaus vedendo Stefan avvicinarsi al suo rifugio con una scatola tra le mani.
“Dammi ciò che ti ho chiesto’’ gli disse Klaus apparendo di fronte a lui con un affilato paletto di legno tra le mani.
“Prima voglio vedere gli ostaggi’’ gli rispose Stefan con una sicurezza che non aveva.
“Non sei in grado di dettare condizioni’’ esclamò il vampiro originario premendo leggermente la punta di legno contro il petto del vampiro più giovane: “odio uccidere esseri della mia stessa razza’’ concluse l’originario fissando Stefan insistentemente.
“Ho trovato soltanto questo’’ disse Stefan porgendogli lo scrigno.
“Un elemento significa un solo ostaggio’’ esclamò Klaus soddisfatto stringendo tra le proprie mani il cofanetto contente la polvere di Sole che stava cercando da secoli, “prego’’ disse a Stefan invitandolo ad entrare nella stanza dove si trovavano le due vampire.
“Caroline!’’ urlò Stefan correndo verso di lei con il viso pieno di paura.
“Non dovevi venire’’ farfugliò Caroline con un fazzoletto nella bocca.
“A te la scelta’’ disse Klaus indicando Katherine e Caroline legate assieme.
“Caroline’’ esclamò Stefan avviandosi verso di lei.
“Hai fatto la scelta esatta, Katerina non sarebbe stata comunque liberata’’ disse Klaus ridendo a squarciagola mentre strattonava la bionda gettandola tra le braccia del suo Salvatore.
“Stefan’’ disse Katherine guardandolo negli occhi nel disperato tentativo che lui potesse impietosirsi.
“Mi dispiace’’ le rispose Stefan guardandola solo un istante per poi darle le spalle e correre fuori con Caroline in braccio.
Stefan corse fuori con estrema velocità tenendo stretta Caroline tra le braccia, non appena ebbe raggiunto la sua auto la adagiò nel sedile anteriore e togliendole il bavaglio le disse: “Non farlo mai più Caroline, non scappare mai più’’ farfugliò senza riuscire a finire la frase dal momento che Caroline aveva preso il suo viso tra le mani e lo stava baciando mentre piangeva, “io non pensavo le cose che ho detto ieri’’ le disse Stefan assaporando il sapore delle lacrime salate della vampira che era ancora pericolosamente vicina a lui.
“Lo so’’ rispose Caroline senza lasciare il suo viso, “non me ne andrò più, è una promessa’’ affermò prima di baciarlo nuovamente.


I lose my way
And it's not too long before you point it out
I cannot cry
Because I know that's weakness in your eyes
I'm forced to fake a smile, a laugh
Every day of my life
My heart can't possibly break
When it wasn't even whole to start with


“Dove diavolo è finito il mio telefono?’’ farfugliò Matt mentre guidava in estremo ritardo verso il Grill per mettere a posto i tavoli prima di andare a scuola. Era il primo ogni mattina ad alzarsi dal letto, il primo ad aprire il locale ed assicurarsi che tutto fosse a posto. La sua vita senza una madre e con poche risorse per andare avanti lo aveva reso un ragazzo responsabile, molto più maturo dei ragazzi della sua stessa età.
Nel retro del locale Matt intravide la moto di Katherine abbandonata a terra con un borsone appoggiato nel sedile posteriore; al suo interno vi erano tutte cose di prima necessità e delle sacche di sangue in una borsa frigo. Matt comprese che ella sarebbe dovuta partire, ma non riusciva a chiedersi perché avesse abbandonato la sua moto a terra.
Mentre questi pensieri gli invadevano la mente intravide dall’altra parte del parcheggio l’automobile di Caroline, si avvicinò sempre più confuso e notò che il finestrino era rotto e nel sedile vi erano dei proiettili di legno. Il ragazzo iniziò a preoccuparsi e dal telefono del locale provò a chiamare entrambe le ragazze, anche Stefan fu nella sua lista di chiamate, ma nessuno dei tre gli rispose.
Matt fece un breve giro dell’isolato per vedere se entrambe fossero lì da qualche parte ma Katherine e Caroline sembravano scomparse, un forte sospetto lo invase e così saltò nella moto di Katherine e si diresse a cercare aiuto.

“Tyler sono Matt apri!’’ disse il biondo bussando con tutta la forza che avesse contro la porta di ingresso.
“Matt?’’ esclamò sorpreso il ragazzo ancora assonnato, “ti avevo detto di stare lontano da me’’ gli ringhiò contro aprendogli la porta.
“Amico io non so perché continuiamo questa guerra fredda, non capisco perché tu ti sia isolato da tutti noi, ma io so cosa sei veramente’’ gli sputò in faccia Matt senza prendere respiro.
Il ragazzo sbarrò gli occhi per poi guardarlo in modo interrogativo, come faceva Matt a sapere che lui fosse un licantropo dopo tutti gli sforzi che aveva fatto suo malgrado per tenerlo al sicuro?Si era allontanato da tutti i suoi amici, era solo e infelice ma questo l’aveva fatto soltanto per tenere al sicuro le persone che amava.
“Caroline e Katherine mi hanno detto tutto!’’ esclamò Matt constatando che l’amico non gli stesse rispondendo.
“Katherine?’’ urlò Tyler infuriato, “dovevi stare lontano da lei; non è Elena lo capisci questo?E’ pericolosa’’ continuò Tyler guardando l’amico con occhi sempre più interrogativi.
“So cosa avete passato tu e Caroline insieme, so che ti ha aiutato moltissimo’’ gli disse Matt tutto in un fiato, “perché l’hai abbandonata?Lei c’è stata male, lei aveva bisogno anche di te’’ concluse il biondo senza smettere di fissarlo.
Tyler si prese la testa tra le mani e si sedette nel gradino di fronte alla porta confuso e con mille pensieri che gli vorticavano nella mente.
“Io l’ho fatto per proteggerla, io sono pericoloso per lei’’ disse Tyler senza prendere respiro tra una parola e l’altra, “lei merita una persona normale al suo fianco; un bravo ragazzo come te o uno della sua specie come Stefan’’ continuò a dire Tyler sentendo un lancinante dolore provenire dal suo stesso petto.
“Io e Caroline siamo come l’acqua e il fuoco; due elementi opposti che non possono sussistere, finiremmo per distruggerci a vicenda e io non posso permettere che lei stia male a causa mia’’ concluse Tyler confidandosi finalmente con l’amico che per tanto tempo aveva tenuto lontano.
“Caroline adesso ha bisogno di te’’ gli disse Matt “ho il presentimento che qualcuno l’abbia rapita, non posso farcela da solo, devi aiutarmi’’.
Tyler si issò nelle gambe anteriori come in un balzo ed uscì fuori di casa; aveva provato in ogni modo a proteggere se stesso e gli altri da ciò che fosse, a isolarsi dal mondo nella speranza che nessuno si accorgesse di quanto fosse diverso, ma se Caroline era in pericolo tutto ciò poteva venire meno.
“Temo che la causa di tutto sia questa’’ gli disse Matt estraendo la pietra di luna dalla tasca della giacca.
“Come fai ad averla tu?’’ gli chiese Tyler confuso ricordandosi di quella pietra che tanto insistentemente gli aveva chiesto suo zio Mason.
“L’altro giorno a casa di Elena l’ho presa’’ gli rispose Matt, “non sapevo cosa fosse ma volevo scoprire qualcosa su questa pietra; sapevo che Katherine non se ne sarebbe mai andata senza questa e io non volevo che lei partisse’’.
“Caroline ha il telefono spento ma posso rilevarne il satellite’’ esclamò il licantropo tirando fuori un modello di cellulare ultra-tecnologico.
Matt mise in moto la Ducati di Katherine e Tyler quella che gli aveva lasciato suo zio prima di morire; insieme si avviarono a cercare le ragazze, nessuno dei due però era a conoscenza del fatto che una dei due ostaggi fosse già in salvo.



“E’ passato molto tempo dall’ultima volta che noi due siamo stati soli’’ disse Klaus accarezzando lievemente il viso impallidito di Katherine.
“Cosa vuoi da me?’’ gli chiese la vampira, ma le parole le si spezzarono in gola.
“Ricordi Tanis, Elijah e tutti gli altri al mio palazzo come ti scodinzolassero dietro?’’ gli chiese Klaus spostandole una ciocca di capelli dal volto, “l’eclissi epica si sta avvicinando, quando luna e sole saranno una cosa sola, e si uniranno come due cerchi concentrici finalmente potrò spezzare la maledizione’’.
“Lasciami andare, ti prego’’ farfugliò la vampira con la voce tremante.
“Tu sarai parte importante di tutto questo’’ le disse il vampiro con un barlume di follia negli occhi, “entrerai nella storia come la doppelganger vampira che ha permesso che la gloria dei suoi predecessori tornasse al suo antico splendore; dovresti essere fiera dei progetti che ho per te!’’ concluse l’uomo senza smettere di fissarla negli occhi; così simili, troppo simili a quelli della figlia che aveva crudelmente ucciso.
Katherine deglutì senza smettere di fissarlo, senza lasciargli intendere che avesse paura.
“Non vuoi conoscere i ricordi della tua vita umana che ti sono stati celati?’’ gli chiese Klaus senza distogliere lo sguardo da quello di Katherine.
“Io ho ricordato tutto appena sono diventata un vampiro’’ gli rispose con tono superbo.
“Oh no’’ esclamò Klaus avvicinandosi ancora più a lei, “i ricordi cancellati da un Originario non si ripristinano, rimangono per sempre nascosti nel suo sangue’’.
“Cosa stai dicendo?’’ farfugliò Katherine accostandosi ancora di più al muro per allungare le distanze tra lei e il vampiro millenario.
“Pensi davvero di sapere chi fosse il padre di tua figlia? Pensi che il tuo fidanzato bulgaro sia morto in una battuta di caccia come ti hanno detto? Pensi davvero che non ci sia stato io dietro a tutto questo?’’ gli chiese Klaus strascicando le parole nel modo affascinante che soltanto lui era solito usare.
“Non è possibile’’ balbettò Katherine mentre ricordi sfocati della sua vita umana le tornavano nella mente come delle immagini in bianco e nero prive di profondità.
“Il sangue di un originario è prezioso e pieno di ricordi’’ le rivelò Klaus baciandole la fronte, “voglio farti questo regalo prima del tuo imminente sacrificio; voglio unirti a me con il mio sangue, voglio che tu sappia tutto ciò che ti ho fatto dimenticare quando eri umana’’ concluse il vampiro mordendosi il polso per poi costringere Katherine a bere il suo sangue.
“No!’’ esclamò la vampira cercando di non bere il liquido scarlatto, ma la presa di Klaus era troppo forte e violenta per potersene divincolare.
Il sangue di Klaus le invase la bocca e svenne intorpidita da migliaia di ricordi confusi che le avevano invaso la mente; poche gocce del suo sangue e Klaus l’aveva unita a lui; per sempre. In qualunque luogo lei fosse scappata o si fosse nascosta lui l’avrebbe trovata.

“Caroline’’ esclamò Tyler fuori dal rifugio nel punto in cui il segnale che emanava il suo telefono si era fermato.
“Katherine’’ continuò Matt in coro con l’amico.
“E’ la seconda visita oggi’’ disse Klaus tra sé uscendo dal rifugio.
“Chi si rivede!’’ disse fissando Matt, “sei venuto a prendere la tua vampira?’’ continuò avvicinandosi pericolosamente a lui.
“A proposito’’ continuò Klaus sbattendo il ragazzo biondo al muro, “ha detto che tu le hai preso qualcosa che lei aveva messo da parte per me’’ le sibilò in faccia l’originario come un sospiro di morte.
“Vu-vuoi questa?’’ balbettò Matt mostrandogli la pietra di luna.
“Sono un uomo di parola’’ esclamò Klaus stringendo la pietra tra le sue mani, “puoi portarla dove vuoi, ma quando sarà il momento io la troverò’’ concluse l’originario con voce minacciosa.

“Caroline!Caroline!’’ gridava disperato Tyler che nel frattempo si era intrufolato nel rifugio dell’Originario nella speranza di trovare l’amica.
“E’ già passato qualcuno a prenderla’’ gli disse Klaus afferrandolo per le spalle e sbattendolo con prepotenza contro il muro.
“Sta bene?’’ disse Tyler cercando di mantenere un tono di voce fiero ed impassibile.
“Molto meglio di te adesso’’gli rispose il vampiro lasciandolo stramazzare a terra con un tonfo sordo. “Vattene di qui prima che cambi idea’’ disse perentorio Klaus a Matt che aveva preso in braccio Katherine priva di sensi.
Matt uscì fuori dal rifugiò e adagiò Katherine sopra la sua moto.
“Tyler’’ gridò tornando in direzione dell’ingresso per tentare di trarre in salvo anche l’amico.
“Il lupo rimane con me’’ gli rispose Klaus senza aprire la porta con un tono che trasudava follia da ogni sillaba.
Matt continuò a picchiare insistentemente sulla porta vetro mentre vedeva Klaus affondare i denti nel collo dell’amico, “Tyler’’ gridò un’ultima volta mentre una lacrima gli solcava il lato destro del viso.
“Caroline sta bene, è questa la cosa importante’’ gli rispose Tyler con voce soffusa.
“Promettiti che ti prenderai cura di lei’’ gli disse attaccando le mani insanguinate al vetro dell’ingresso.
“Te lo prometto’’ gli rispose Matt piangendo mentre il dolore stava invadendo ogni briciolo della sua pelle.
“Scappa amico, adesso scappa’’ gli disse Tyler prima che Klaus potesse di nuovo alzarlo da terra e morderlo.
Matt scappò senza voltarsi indietro, altre lacrime fecero capolino tra i suoi occhi blu leggermente arrossati dal dispiacere e dalla stanchezza. Fece in modo che Katherine potesse aggrapparsi a lui e si diresse velocemente verso la Villa dei Salvatore; gli unici che avrebbero potuto spiegargli cosa stesse succedendo, gli unici che avrebbero potuto aiutarlo a portare in salvo l’amico che aveva appena ritrovato; amico che si era sacrificato per lui e per la donna che amava.
Se solo Caroline avesse potuto saperlo, se solo lei avesse visto il barlume di angoscia che aveva invaso gli occhi neri del licantropo nello stesso istante in cui credeva di averla persa… ma Tyler era arrivato troppo tardi.



“Elijah non riesco a decifrare le ultime scritture che parlano di come si possa uccidere Klaus!’’ esclamò Rose lanciando a terra l’antico volume presa da una crisi di nervi, “il libro parla di una eclissi epica ma non sono riuscita a comprendere altro’’.
“C’è qualcuno qui fuori’’ la interruppe Elijah avviandosi a vedere chi fosse accanto al suo ingresso.
Un uomo incappucciato che si trascinava le gambe si appoggiò alla sua porta gridando il nome di Elijah.
“Tanis?’’ esclamò l’antico alzando con l’indice il viso di Tanis straziato dal dolore e con il solito lampo di follia negli occhi.
“Cosa ti è successo?’’ gli chiese Elijah adagiandolo nel divano, “tu non puoi stare qui, sei stato esiliato’’ continuò l’antico portandogli del sangue da bere poiché il suo colorito stava diventando sempre più pallido e gli occhi rossi come il fuoco.
“Il tuo licans Petrov mi ha morso’’ farfugliò Tanis bevendo dalla sacca di sangue che il suo vecchio amico gli aveva portato.
“Non avresti dovuto fare un tale viaggio in queste condizioni!’’ gli disse Elijah facendo cenno a Rose di portare altro sangue.
“Si invece!’’ gli rispose Tanis abbassando la testa, “sono l’unico che sa esattamente come uccidere Klaus!’’




SPAZIO AUTORE: Allora eccomi puntuale dopo dieci giorni come promesso.
Ci stiamo avvicinando alla fine della seconda stagione e per questo vi propongo una nuova One-shot scritta con la mia cara Marci per un contest che tratta di un ipotetico finale di stagione, nel caso in cui Elena avesse ricordato il ‘Ti amo’ di Damon, dopo l’ultimo episodio in cui Elena è morta, anche se per poco tempo, forse ha davvero ricordato, voi che ne pensate? Se volete leggerla e commentare io ne sarei davvero felice.
La OS si intitola Beyond Here Lies Nothin' e la potete leggere cliccando QUI!!
Tornando alla storia, manca pochissimo alla fine e quindi se avete letto tutto fin ora questo è il momento di recensire!Via tra meno di una settimana è anche il mio compleanno quindi COMMENTATE NUMEROSI IL CAPITOLO.
So che molti di voi avevano ormai dato per scontata la ship Caroline/Stefan, visto anche il bacio appassionato, ma del ritorno di Tyler che ne pensate?L’avevamo lasciato infuriato con il mondo per ciò che gli era successo, l’avevamo visto arrabbiato con Caroline per avergli tenuta nascosta la morte dello zio dopo che lei l’aveva aiutato con la sua trasformazione…fatemi sapere cosa ne pensate in riguardo.
Stavo pensando visto i tristi avvenimenti del telefilm di creare un piccolo tributo per Jenna e Alaric verso la fine della FF, un happy end per loro, voi cosa ne pensate?Io credo che la povera Jenna si meriti un attimo di felicità almeno nelle ff dopo il triste destino che le ha riservato il telefilm.
A proposito della piccola parte Delena vorrei sapere cosa ne pensate al riguardo...io un ipotetico Damon in una relazione con Elena non riesco a vederelo comunque troppo serio o 'alla stefan' anzi, mi rifiuto, per questo ho inserito delle battute provocatorie a riguardo; Damon ha sempre scherzato con Elena e sul suo fascino e le battutine con doppi sensi e cose del genere fanno parte di lui e quindi io non voglio renderlo troppo serioso, cioè mi piace quella parte di lui che nonostante tutto riesce sempre un po' a lasciare perlessa elena, a farla un po' arrabbiare e a prenderla in giro...fatemi sapere se anche voi siete della mi opinione.
Nel prossimo cap torneranno anche i genitori/nonni di Elena poiché il sacrificio si sta avvicinando.
La cara lettrice Dark Nemesis appassionata di Underworld sarà felicissima per il ritorno dell’amato Tanis, adesso si lanciano scommesse sul possibile modo di uccidere Klaus e quale sia la misteriosa arma celata nella scatola che può essere aperta dalle tre chiavi.
Un saluto particolare per Fabi che ha letto tutti i capitoli della ff, grazie davvero cara, adesso potrai leggere con più calma!XD
Altro smack alla cara Giuls, spero che le cose che avevi da fare oggi siano andate tutte bene e ad Alis sperando che il suo pc si riprenda presto <3
Adesso continuo con i miei sentimentalismi RINGRAZIANDO DI CUORE tutte le persone che stanno leggendo la ff e in particolare quelle che ogni volta sono qui pronte a leggere e commentare. Vado a rispondere a tutte le vostre bellissime recensioni, sappiate che senza di voi la ff non sarebbe mai arrivata al 28esimo capitolo.
Un bacione grande, cercherò d aggiornare prima possibile!
Ho anche cambiato la copertina della ff nel primo cap. della storia, comunque l'ho messa anche qui sotto...spero che vi piaccia! <3

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Capitolo 29
*** I LOVE YOU IN THE SAME OLD WAY ***


29- I Love You In The Same Old Way


“Marion non si è ancora ripresa dalla notizia che tu sia viva sottoforma di vampiro’’ sussurrò John ad Andrew e Isobel che si trovavano in salotto, “non so perché l’abbia presa così male ma a quanto pare è stata l’ultima a sapere tutto!’’
“Ma perché vuole vedere solo te?’’ gli rispose Andrew alzando le braccia al cielo.
“Forse perché sono l’unico in questa casa che non le ha mai mentito, al contrario di voi due’’ li freddò John tornando al piano sovrastante dall’anziana signora.
“Convinci Marion a uscire da quella stanza, dobbiamo andare tutti dai Salvatore, qui non è più sicuro’’ gli urlò Isobel dal sottoscala.

“Bonnie’’ disse Rose seguita da Elijah entrando nella villa Salvatore, “devi far entrare anche Tanis; è un vampiro originario che si è offerto di aiutarci!’’
“Non entreranno altri vampiri qui dentro’’ la piccò la strega rimanendo irremovibile nella sua posizione.
“Abbiamo bisogno di lui’’ le urlò in faccia Elijah in tono perentorio, “vuoi o non vuoi uccidere Klaus?’’
“E va bene, entra!’’ esclamò Bonnie facendo cenno di entrare all’Originario, “ma mi tengo libera di revocare l’invito nel caso dovesse farmene pentire’’.
“Stefan!’’ esclamò Bonnie subito dopo, “finalmente sei tornato!’’ gli corse in contro con il viso preoccupato.
“Elena?L’hai trovata?’’ iniziò a scuoterla Stefan facendola trasalire, “sta bene!’’ le rispose Bonnie cercando di calmarlo, “è tornata poco fa con Damon’’.
“Damon?’’ le chiese Stefan con espressione confusa.
“Damon sta bene’’ le annunciò Bonnie, “vai da loro, avrete molte cose di cui parlare’’ gli disse la strega gettando finalmente l’ascia di guerra.

“Matt!’’ urlò Caroline andandogli in contro, “temevo che tu fossi in pericolo, Klaus ha rubato il tuo cellulare!’’ iniziò a farfugliare Caroline.
“Non c’è tempo Caroline, la situazione è più critica del previsto’’ iniziò a dire Matt in preda al panico mentre adagiava Katherine nel divano, “da quando l’ho salvata da quel pazzo non parla!E’ rimasta immobile, non so cosa le sia successo!’’
“Elijah!’’ esclamò Katherine alzandosi dal divano, “tu lo sapevi vero?’’ gli chiese con la voce rotta prima di sedersi di nuovo sopraffatta dai numerosi ricordi che le stavano invadendo la mente.

I remember when we used to be in our teens
I wear bobby socks and old blue jeans
That was long so I? like to say
I love you in the same old way, a-ha-ha
I love you in the same old way


*****Inizio Flashback*****

Circa 500 anni prima:

“Ivan dove state andando?’’ sorrise Katerina tenendolo per mano con una benda negli occhi.
“Voglio che diventiate mia moglie’’ le disse il giovane inginocchiandosi di fronte a lei all’interno del fienile dove lavorava con i genitori.
“Dovrete parlarne con mio padre, funziona così per le signorine a modo!’’ gli rispose Katerina sorridendo mentre si toglieva la benda bianca che le copriva la visuale.
“Prima voglio essere sicuro che lo vogliate voi!’’ esclamò il giovane alzando un sopracciglio e sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.
“Come potrei non volerlo dal momento che vi amo più di me stessa?’’ gli rispose la ragazza giocando con i propri ricci.

“Padre, Ivan vi ha chiesto la mia mano?Cosa gli avete detto?’’ chiese euforica Katerina aggrappandosi alla spalla del padre.
“Non gli ho dato ancora una risposta!’’ le rispose l’uomo, “avevo in mente un marito più abbiente per te cara Katerina!’’
“Padre, io vorrei sposarmi solo per amore!’’ gli rispose Katerina quasi supplicandolo.
“Non si vive di solo amore mia cara figliola!’’ le rispose il padre prendendola a braccetto, “le nostre finanze non sono più quelle di una volta e la tua bellezza sarà d’aiuto per risollevare la situazione della famiglia!’’
“Ma solo un essere meschino può accettare un matrimonio combinato’’ ribatté Katerina alzando leggermente la voce, “io non venderò me stessa per gli affari di famiglia’’.
“Katerina sei troppo giovane e sfrontata per capire simili cose della vita; prima di accettare la proposta di Ivan devi promettermi che approfondirai la conoscenza dell’uomo che ho in mente di presentarvi’’ le rispose il padre con voce ferma.
“E se non mi aggradasse come persona?’’ gli chiese Katerina senza scomporsi.
“Quando sarai più grande mi ringrazierai per tutto ciò che sto facendo per te’’ le disse il padre prendendole una mano, “siamo gli abitanti di un paesino della Bulgaria; io voglio solo che tu abbia di più di tutto questo!’’ concluse l’uomo lasciando la sua stanza.
“Da dove viene questo gentil uomo?’’ chiese Katerina prima che il padre potesse scomparire al di là della soglia.
“Parigi, figlia mia’’.


****Fine Flashback****


“Cosa sta succedendo?’’ chiese Matt in preda al panico, “cosa le prende?E’ come in una fase trans e parla in un’altra lingua, cosa sta succedendo?’’ continuò a chiedere insistentemente il biondo con espressione impaurita.
“Tu lo sapevi Elijah vero?Sapevi cosa avevano in mente tutti quanti!’’ disse Katherine alzandosi dal divano prima che la tessa le esplodesse nuovamente.
“Klaus le ha dato il suo sangue, posso scommetterci!’’ esclamò Tanis intromettendosi nel discorso, “ricorda dettagli della sua vita che le erano stati cancellati e custoditi nella memoria degli Originari; deve ancora assimilare tutte le informazioni’’ concluse prima che Katherine potesse nuovamente chiudere gli occhi poiché altri particolari della sua esistenza umana le stavano affiorando nella mente.


****Inizio Flashback****

Circa 500 anni prima

“Madre questo vestito di pizzo pizzica ovunque!’’ esclamò Katerina nella propria stanza.
“E’ un regalo del vostro futuro sposo; viene direttamente dalla capitale della Francia!’’ le disse la madre sistemandole i capelli in una morbida acconciatura, “qui in Bulgaria non esistono tessuti così pregiati’’.
Katerina si guardò allo specchio e vide i propri occhi neri spenti; non si sentiva più se stessa, era come se quelle stoffe e quei gioielli le avessero portato via l’anima e la felicità. Con Ivan non si sarebbero dovuti preoccupare di tutto questo, con lui sarebbe vissuta vicino alla propria famiglia, nel modo semplice e genuino in cui aveva sempre vissuto.

“Sono incantato da cotanta bellezza!’’ sentì un uomo di bell’aspetto, né troppo giovane, né troppo vecchio sussurrarle come una brezza mentre le baciava la mano in modo elegante.
“Katerina’’ disse la ragazza facendo un lieve inchino su se stessa mentre provava a nascondere il suo colorito violaceo. “Erones!Il piacere è tutto mio!’’ esclamò lui accarezzandole la mano nuovamente.
“Se non vi dispiace vorrei fare una passeggiata con la signorina Katerina’’ disse l’uomo in modo elegante rivolgendosi al padre, “un vecchio amico, nobile uomo di Londra ci aspetta qua fuori e vorrei che conoscesse vostra figlia’’ continuò Erones.
“Spero che la compagnia di Katerina possa essere di vostro gradimento’’ gli rispose il padre facendo cenno con la mano di uscire.
“Tanis molto piacere!’’ esclamò il giovane signore baciando la mano di Katerina, “vengo direttamente da Londra per salutare il mio vecchio amico Erones’’.
“Ho sentito molto parlare dell’Inghilterra’’ disse Katerina prendendo Tanis sottobraccio, “ma ditemi come si vive a Londra?’’
“Lo scoprirete cara Katerina! Se vorrete venire a fare una visita in città il castello del nobile Niklaus sarà sempre aperto per voi nel caso aveste bisogno di asilo!’’ le sibilò all’orecchio come un ghigno.
“Me ne ricorderò signore’’ rispose Katerina abbassando lo sguardo.

“Perché mi avete portato in questo posto isolato?’’ chiese Katerina leggermente perplessa ai suoi nobili accompagnatori, “credevo che saremmo andati al mercato in paese’’ continuò la ragazza leggermente impaurita.
“E’ giunto il momento!’’ esclamò Erones cambiando improvvisamente l’espressione del volto e il timbro della voce, “la stirpe Petrova deve continuare; una nuova discendenza dovrà iniziare prima della grande eclissi!’’ continuò avvicinandosi alla ragazza.
“E’ tutta tua’’ sussurrò Tanis all’orecchio di Erones, “noi vampiri non abbiamo più la capacità di far nascere nuova vita, ma un licantropo come voi non potrà far altro che rafforzare il gene licans celato nel sangue dei Petrov’’.
“Cosa state dicendo?’’ esclamò Katerina spalancando gli occhi e indietreggiando su se stessa impaurita.
“Non dovremmo fare in modo che sia accondiscendente?’’ chiese Tanis pronto ad ammaliarla.
“No, mi toglieresti tutto il divertimento!’’ esclamò Erones gettandosi su di lei come un animale.
“Vi prego lasciatemi!’’urlò Katerina mentre lacrime amare le solcavano il viso e il dolore per ciò che le stava succedendo la stava massacrando.
“Aiutatemi vi prego!’’ disse rivolgendosi a Tanis che era rimasto immobile, suo malgrado, a godersi quella squallida scena.
“Katerina!’’ urlò un giovane dall’esterno del fienile riconoscendo la voce della propria amata.
“Ivan aiuto!’’ disse piangendo la ragazza avendo riconosciuto la voce del fidanzato.
“Lasciala subito’’ disse il giovane ragazzo avventandosi su Erones steso a terra sopra la donna che amava, “Ti porto a casa’’ continuò afferrando la mano della giovane e provando invano a trascinarla fuori dal quel posto.
“E’ un peccato che un ragazzo così giovane debba morire in una battuta di caccia!’’ esclamò Erones ridendo a squarciagola, “magari divorato da un lupo!’’ concluse avventandosi su Ivan per poi dilaniare il suo cadavere come se fosse stato aggredito da un branco di lupi famelici.
“No!’’ gridò Katerina gettandosi su Ivan mentre le lacrime avevano ormai bagnato ogni parte del suo viso, “lasciatelo stare’’ continuò toccando il corpo dell’amato nella speranza che potesse darle ancora dei segni di vita; Ivan rispondi ti prego’’ continuò schiaffeggiandolo e singhiozzando.
“Perché?’’ chiese fissando i due uomini con lo sguardo pieno di odio, “perché?’’ chiese un’ultima volta sopraffatta dal dolore e dalle sue stesse lacrime.
“E’ il tuo destino Katerina!’’ le disse Tanis piegandosi di fronte a lei, “ma tu non ricorderai nulla di ciò che è appena accaduto’’ le disse il vampiro fissandola negli occhi.
“Quando tra qualche mese ti accorgerai della discendenza che porti in grembo, crederai che il padre di tuo figlio sia Ivan; morto in una battuta di caccia. Quando tuo padre ti caccerà di casa per la vergogna di un figlio illegittimo troverai a Londra asilo e conforto nella reggia di Niklaus!’’ le disse prima che Katerina potesse chiudere gli occhi e dimenticare ogni cosa.

****Fine Flashback****

Now, heaven
I? in heaven again
And I still remember where and when
And I love you
You still love me, hah
And that? the way its gonna be


“Cosa le è stato fatto?’’ continuò a dire Matt in preda al panico mentre teneva la mano di Katherine. “Non c’è tempo da perdere!’’ esclamò Tanis estraendo da una borsa degli arnesi di legno.
“Cosa intendi fare con quelli?’’ chiese Matt quasi avventandosi su di lui, “non avvicinarti a lei’’ disse al vampiro in tono minaccioso.
“Vattene o ti farò pentire di essere entrato in questa casa’’ gli rispose Tanis furente.
“Elijah devi aiutarmi’’ disse all’amico invitandolo a tenere ferma la vampira, mentre con un paletto incideva la sua pelle e bagnava la ferita di verbena affinché non si richiudesse all’istante.
“No!!’’ gridò Katherine con lo stesso tono con cui aveva pronunciato quelle parole quando Ivan era stato ucciso. Tanis continuò a inciderle la pelle mentre un dolore lancinante invase ogni cellula del corpo di Katherine.
“Eccolo’’ gridò estraendo un esagono d’oro coperto di sangue dal ventre di Katherine.
“Cosa mi hai fatto?’’ chiese la vampira osservando Tanis negli occhi, “cosa hai fatto?’’ continuò a dire mentre il dolore la stava invadendo.
“Con quale faccia hai potuto fingerti mio amico quando ero a Londra?’’ urlò Katherine come una furia.
“Le tue ferite si stanno richiudendo, tra poco sarai come nuova’’ le rispose Tanis ignorando le imprecazioni di Katherine e lasciando la stanza con l’antica chiave tra le mani.

Mmm, heaven
I? in heaven again
And I still remember where and when
I still love you
You know you love me
And that? the way it’s gonna be


“Questa situazione non mi piace!’’ esclamò Damon girando su se stesso nella propria stanza.
“Stanno cercando una soluzione, da ciò che ho capito abbiamo soltanto due giorni prima che la grande eclissi si manifesti e quindi avvenga il sacrificio’’ gli rispose Elena avvicinandosi a lui.
“Non pronunciare quella parola, non ci sarà nessun sacrificio’’ la freddò Damon inorridendo di fronte a ciò che aveva appena detto.
“Elijah, Bonnie e Stefan stanno cercando una soluzione!’’ gli rispose Elena prendendogli le mani affinché si calmasse.
“Non mi fido di Elijah e del pazzo che si è portato dietro!’’ le rispose Damon con voce dura, “ricordi quello che ci ha fatto a Parigi?Io non mi fido di nessun altro vampiro che non sia mio fratello!’’ esclamò Damon in preda alla rabbia mentre scaraventava un vaso a terra.
“E del licantropo che ha tentato di farmi friggere?Nessuno ha intenzione di capire chi sia e per quale motivo è qui a Mystic Falls?Non c’è nessuna coincidenza Elena!’’ concluse sedendosi nel letto per mantenere la calma.
“Andrà tutto bene’’ gli rispose Elena stringendo le mani di Damon tra le sue, “Elijah ha un piano per uccidere Klaus e funzionerà tutto quanto’’ continuò la ragazza cercando di convincere Damon.
“Elijah non mi dirà come proteggerti, non sono il suo fantoccio, farò a modo mio!’’ continuò il vampiro alzando la voce.
“Stefan ha detto che possiamo fidarci di lui’’ gli rispose Elena stringendo le sue mani ancora più forte.
“Io non mi piegherò come Stefan al volere di Elijah, faremo a modo nostro Elena; io non voglio perderti!’’ le rispose Damon sperando che almeno lei comprendesse la sua diffidenza nei confronti degli Originari.
“Non succederà’’ gli rispose Elena abbracciandolo, “non succederà’’.
“C’è un altro modo!’’ le disse Damon impulsivamente tirando fuori un’ idea che aveva in mente da tantissimo tempo.
“Damon cos’hai in mente?Conosco quella espressione e non promette nulla di buono’’ esclamò Elena allontanandosi leggermente da lui.
“Il mio sangue!’’ esclamò il vampiro mordendosi il polso, “ti riporterà da me se dovesse succederti qualcosa!’’ urlò avvicinandosi a lei.
“No!’’ esclamò Elena, “non voglio!’’
“Non fare sciocchezze!’’ urlò Elijah facendo irruzione nella stanza e scaraventando Damon a terra per poi trascinarlo fuori dalla stanza di Elena, “il piano non può funzionare se lei ha in circolo sangue di vampiro; il sangue della doppelganger deve essere puro!’’ urlò Elijah frapponendosi tra Elena e Damon.
“Non mi importa del piano!’’ urlò Damon ringhiando contro l’Originario, “voglio solo che Elena non muoia!’’ “Non morirò!’’ disse Elena piangendo poiché aveva capito il gesto disperato da Damon.
“Io ti amerei allo stesso modo’’ farfugliò Damon prima che Elijah lo trascinasse fuori dalla sua stanza, “Non mi importa se sarai un vampiro o un’umana; per me sarai sempre Elena!’’

I love you in the same old way, a-ha-ha
I love you in the same old way, a-ha-ha
I love you in the same old way, a-ha-ha



SPAZIO AUTORE:
Buongiorno a tutti ed eccomi con il nuovo aggiornamento; spero che il capitolo vi sia piaicuto e che vogliate dirmi cosa ne pensate attraverso i vostri commenti.
Nello scorso capitolo le recensioni sono abbastanza calate ed è un peccato proprio adesso che la storia sta volgendo al termine, l'altro giorno era il mio compleanno, fatemi dei regali con delle belle recensioni; mi interessa molto sapere cosa pensiate della mia storia.
Quindi se avete letto fin ora questo è il momento di farsi avanti e lasciare qualche RECENSIONE.
I prossimo due capitoli della ff saranno incentrati sul sacrificio e su come Damon cercherà suo malgrado contro il parere di tutti di salvare Elena a modo suo...pur cercando di rispettare la volontà di lei con non vuole essere vampiro.
Insomma cari lettori RECENSITE!
Ringrazio di cuore le fedeli anime che mi fanno sapere ogni volta i loro pareri sulla storia, senza di voi questa ff non sarebbe mai arrivata così lontano, non smetterò mai di ringraziarvi!
Adesso come ogni volta vado a rispondere a tutte le vostre meravigliose recensioni!

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Capitolo 30
*** IN MY VEINS ***


30-In my Veins


Nothin’ goes as planned.
Everything will break.
People say goodbye.
In their own special way.
All that you rely on
And all that you can fake
Will leave you in the morning
But find you in the day


“Che noia!Mancano ancora troppe ore alla grande eclissi epica’’ esclamò Klaus rivolgendosi al suo prigioniero licantropo.
“Lasciami andare’’ gli ringhiò contro Tyler legato ad una sedia allo stremo delle forze.
“Non essere sciocco, ho ancora bisogno di te!’’ lo canzonò per poi avventarsi su una giovane ragazza e dissanguarla in pochi attimi.
“Guarda chi si vede!’’ esclamò Erones alle sue spalle per poi apparire di fronte a Klaus.
“Cosa ci fai qui?’’ gli sibilò in faccia Klaus mentre lo fissava con aria di sfida, “avevamo un accordo; devono passare cinquecento anni prima di scambiarci il dominio tra nuovo e vecchio continente, credevo che avessi ancora cento anni da passare in Europa fratello’’.
“Rilassati fratellino!’’ gli rispose Erones sorridendo vagamente, “pensavi che mi fossi perso la grande Eclissi epica rimanendo a Parigi?’’
“Penso che ciò che avviene qui non dovrebbe riguardarti ’’ lo freddò il vampiro.
“Credevi che sarei rimasto a guardare mentre una congrega di vampiri organizzava di uccidere mio fratello?Sai che Tanis è qui?’’ gli chiese Erones non curandosi delle sue minacce.
“Tanis ed Elijah che meditano di uccidermi… credi che non lo sappia?’’ gli rispose Klaus armeggiando con un paletto di legno.
“Credo che avrai bisogno del mio aiuto; come sempre d’altronde’’ gli rispose il lupo, “ho intenzione di infiltrarmi tra la combriccola di modo da assicurarmi che il sacrificio vada a buon fine, d’altronde ho anch’ io un certo interesse affinché le maledizioni vengano entrambe spezzate’’.
“Già!Manderò te a fare il lavoro sporco; come ogni volta del resto!’’ gli sorrise Klaus fissandolo negli occhi.
“Vedo che ancora ti diverti con i giovani lupi!’’ lo canzonò Erones fissando Tyler.
“Già! Sono secoli che mi nutro prevalentemente del sangue dei giovani licantropi, è così speziato, con retrogusto di bosco; il mio preferito’’ gli rispose Klaus avvicinandosi pericolosamente a Tyler e inspirando il profumo che la giugulare del giovane lupo stava emanando.
“Stai continuando a spacciarlo non è vero?Girano voci a Parigi che tu ti sia arricchito con il commercio di sangue di giovani licantropi; dicono che voi Originari vi nutriate in gran parte soltanto di quello’’ gli rispose Erones facendogli capire che sapeva ogni cosa di ciò che il fratello aveva fatto dall’ultima volta che si erano visti fino a quello stesso giorno.
“Anche io so delle tue vendite di sangue di Vampiro a dei gruppi ospedalieri francesi che stanno sperimentando cure miracolose con il nostro sangue; come vedi non sono il meno aggiornato tra i due’’ gli rispose Klaus facendogli un cenno con la testa.
“Come hai già detto caro fratello a me il vecchio continente e a te il nuovo; tra un centinaio di anni potremmo invertire le tendenze’’ lo canzonò leggermente Erones.
“L’unica cosa di cui non possiamo fare a meno sono le infinite ricchezze che gli umani hanno e sai che ho un certo rispetto per l’equilibrio naturale delle cose!’’ esclamò il vampiro originario in tono quasi canzonatorio.
“Selene vieni qui!’’ esclamò Klaus fissando una delle tante vampire imprigionate nel suo harem.
“Tyler mordila!’’ continuò guardando il ragazzo legato ad una sedia con due tubicini che raccoglievano il suo sangue senza sprecarne neppure una goccia.
“No, non lo farò’’ gli rispose il licantropo indebolito dai continui salassi.
“Fallo ho detto, ho bisogno che tu rimanga vivo e in forma se voglio continuare a prelevare il tuo sangue!’’ gli ordinò Klaus con tono cupo.
“Morirà se la mordo’’ gli rispose Tyler guardandolo con sguardo supplichevole.
“Bevi il suo sangue!’’ gli urlò Klaus un’ultima volta, “O ti strapperò il cuore e lo darò in pasto ai tuoi amici lupi!’’
“Se tu fossi quello che dici di essere dovresti proteggere gli individui della tua specie; dovresti combattere per proteggere il branco’’ disse Tyler con gli occhi lucidi rivolgendosi ad Erones.
“Così giovani e così pieni di ideali’’ lo canzonò l’antico licantropo senza che il suo sguardo potesse minimamente impietosirlo, “mordila subito, cerca di ubbidire al mio fratellino’’.
Tyler rimase un attimo a fissare i due fratelli originari allibito da quanto la cattiveria non potesse avere specie; sconvolto da quanto il rappresentante della sua stessa razza potesse essere così gelido di fronte ai problemi di un giovane licantropo costretto suo malgrado a fare del male anche contro la propria volontà.
Tyler si avventò con violenza sulla giovane vampira che urlò di dolore in seguito al suo morso.
“Bevi il suo sangue!’’ gli ordinò Klaus godendosi la scena.
“Non posso!’’ balbettò Tyler fissando la giovane vampira stesa a terra di fronte a lui.
“E’ già morta!’’ gli urlò in faccia Erones, “il tuo morso le sta già dilaniando la pelle!Bevi il suo sangue!’’ gli ordinò avvicinandosi alla giovane con un paletto tra le mani.
Tyler si avventò su di lei una seconda volta finché i suoi occhi divennero arancioni e la sua bocca si riempì del suo sangue, subito dopo urlò disprezzando se stesso per ciò che aveva appena fatto mentre fissava il cadavere inerme del vampiro a terra già visibilmente disidratato.
“E’ bello vedere come i giovani licantropi possano diventare così dipendenti dal sangue di vampiro’’ sussurrò Klaus all’orecchio del fratello.
“Sei sempre così sadico, credo sia una delle poche cose che abbiamo sempre avuto in comune’’ lo punzecchiò Erones fissando eccitato la scena.
“Ho fatto molti studi a riguardo; il sangue di vampiro aumenta le loro capacità sensoriali e la resistenza, nonché il controllo sulla trasformazione al sopraggiungere della luna piena’’ gli rispose il vampiro.
“Conosco dei licantropi che si nutrono soltanto di quello e ne sono pienamente dipendenti; pagherebbero qualunque cifra pur di averlo’’ gli rispose Erones fissando la cavia di Klaus.
“Quando vivi in eterno rischi di cadere nella noia se non ti concedi questo genere di svaghi’’ gli rispose impalando definitivamente la neovampira e abbandonando Tyler nella stanza insieme ai suoi sensi di colpa.

“Ho saputo che hanno una strega che lavora per loro!’’ disse Klaus al fratello cambiando del tutto argomento.
“Io ne ho una che lavora per me’’ gli rispose Erones come se avesse avuto già la risposta pronta, “il lavoro sporco mi chiama e la grande eclissi è sempre più vicina’’ concluse congedandosi dal fratello.



“Abbiamo un problema!’’ confessò Tanis ad Elijah, “per aprire la scatola abbiamo bisogno della terza chiave mancante!’’
“Non c’è un altro modo per uccidere Klaus?’’ gli chiese Elijah cercando di trovare una soluzione.
“Certo, ma implica comunque il sacrificio dei tre prescelti!’’ gli rispose Tanis, “la strega è dalla loro parte e non possiamo rischiare che si rivoltino contro di noi; inoltre io sono estremamente debole dopo il morso e non potrei essere d’aiuto, anche Rose ti volterebbe le spalle nel caso tu dovessi sacrificare Elena e rimarresti solo; contro tutti loro!’’
“Dimentichi quanto io sia più forte’’ gli rispose Elijah pieno di sé.
“La strega non può essere sottovalutata!’’ gli bisbigliò all’orecchio Tanis.
“C’è un uomo che dice di essere venuto per voi!’’ annunciò Rose apparendo improvvisamente nella stanza.
“Erones?’’ affermò Tanis esterrefatto, “non possiamo fidarci di lui, allontanatelo subito!’’ ordinò il vampiro agli altri.
“Certo che potete fidarvi di me, voglio la vostra stessa cosa; la morte di Klaus!’’ gli rispose il licantropo sicuro di sé.
“E’ quello che ha cercato di cuocermi sotto il sole di mezzogiorno!’’ intervenne Damon cercando di convincere i suoi ‘collaboratori’ a non fidarsi di lui.
“Non essere esagerato!’’ lo canzonò Erones, “non sapevo ancora che tu fossi dalla parte giusta!’’
“Tu?’’ gli ringhiò addosso Katherine, “vattene immediatamente’’.
“Devo dedurre che la carissima Katerina ha ricordato molte cose se mi sta dicendo questo!’’ disse fissando Tanis.
“Bonnie spediscilo fuori!’’ ordinò Damon fissandolo in cagnesco.
“Potete fidarvi di me!’’ disse Erones appoggiando la terza chiave nel tavolo di fronte Elijah, “questa né è la prova; vi ho dato l’ultima chiave per ricongiungere l’unica arma che possa uccidere Klaus!’’
Elijah si limitò a fissarlo incredulo afferrando tra le mani il gioiello dorato pentagonale.
“Tra non molte ore ci sarà la grande eclissi epica; quel giorno ci rivedremo’’ annunciò Erones con voce sicura, “ho un piccolo messaggio per una certa Caroline; Tyler è ancora vivo!’’ concluse prima di uscire definitivamente dalla Villa dei Salvatore e scomparire tra gli alberi della foresta.



Oh you’re in my veins
And I cannot get you out
Oh you’re all I taste
At night inside of my mouth
Oh you run away
Cause I am not what you found
Oh you’re in my veins
And I cannot get you out.


“Stefan ti stai davvero fidando di loro?’’ gli chiese Damon isolandosi dagli altri.
“Elena ha scelto di farlo e io non posso andare contro la sua volontà’’ gli rispose il fratello.
“Elena non dovrebbe fidarsi di loro; è solo una bambina e noi dovremmo essere più saggi di lei e saperla proteggere’’ gli rispose Damon sperando che potesse capirlo.
“Tu che parli di saggezza…il mondo è strano a volte’’ lo canzonò Stefan allontanandosi da lui.
“Cosa c’entra questo adesso?Capisco che tu possa essere ancora arrabbiato per ciò che è successo con Elena, ma tutto questo non dovrebbe compromettere la necessità di proteggerla!’’ gli rispose Damon senza smettere di guardarlo negli occhi.
“Elena non c’entra niente, io ho deciso di rispettarla al contrario di quello che stai facendo tu!Come puoi sostenere di amarla se non rispetti le sue idee?’’ gli rispose Stefan tirando finalmente fuori tutto il suo risentimento.
“Non posso credere che proprio tu mi stia dicendo questo!’’ gli disse Damon guardandolo dall’alto verso il basso, “farò tutto da solo allora, non c’è nessun altro di cui io possa davvero fidarmi qui dentro.’’
“Sentiamo, cosa vorresti fare Damon?’’ lo interrogò Stefan scrollando le spalle.
“Voglio che beva sangue di vampiro in quantità sufficiente da poterla riportare in vita se il piano di quei buffoni dovesse andare storto’’ gli rispose Damon nella speranza che Stefan potesse finalmente capirlo.
“Non puoi costringerla!’’ gli disse Stefan “tu più di chiunque altro dovresti saperlo!’’ lo freddò Stefan lasciandolo solo con i propri pensieri.
Damon strinse i pugni e con forza li sbatté contro il muro, come poteva proteggere la persona che amava senza rischiare che lei potesse odiarlo per il resto della sua vita per ciò che l’aveva costretta a fare?
Come avrebbe potuto Elena fidarsi di lui e perdonarlo se lui l’avesse costretta a vivere una vita che forse non voleva?
La paura di perderla era troppo alta, troppo alto il rischio di non poterla vedere mai più. Ciò che Damon provava per Elena non era semplicemente amore, era un attaccamento quasi morboso, un desiderio di averla per sé ad ogni costo. Damon l’avrebbe amata comunque; qualunque cosa essa sarebbe potuta diventare.
No, non avrebbe accettato di perdere l’ umanità che aveva appena ritrovato con l’amore di Elena; Damon l’avrebbe tenuta in vita, in qualunque modo, anche a costo di essere odiato da colei che amava per il resto della sua eterna vita. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarla, perfino mentirle e ingannarla perché ciò che lei suscitava in lui andava oltre ogni tipo di rapporto d’amore tra gli umani.
Damon la voleva per sé e la voleva viva, era troppo attaccato alla sua felicità, troppo sorpreso dal modo in cui aveva cominciato ad amare di nuovo per poter permettere che qualcosa andasse storto; avrebbe preferito essere preso a pugni, avrebbe preferito sentirla mentre gli sputava in faccia il suo odio per lui ancora una volta, ma non avrebbe mai permesso di lasciarla andare, non avrebbe mai sopportato che Elena potesse morire.

“Rick sei l’unico di cui io mi fidi’’ disse Damon comparendo nella sua stanza dal momento che anch’egli si era trasferito nella villa dei Salvatore.
“Porta questo ad Elena, io mi sono compromesso ma lei non sospetterà di te!’’ gli disse Damon porgendogli un bicchiere stracolmo di un liquido scuro e dall’aroma fruttato.
“Cos’è?’’ gli chiese Alaric prendendo tra le mani il bicchiere.
“Succo di frutta ai mirtilli; il preferito di Elena’’ gli rispose Damon sottovoce.
“Non puoi portarglielo tu?’’ gli rispose Alaric allibito, “io non sono il tipico cameriere, di sicuro le verrebbe in mente qualcosa!’’
“Io sono il sospettato numero uno qui dentro’’ gli rispose Damon, “vuoi o non vuoi salvare Elena a qualunque costo?’’
“Certo’’ gli rispose Alaric, “devo dedurre che il succo sia leggermente corretto..’’ continuò guardandolo con sguardo acuto, “dirò a Jenna di portarlo ad Elena, non avrà alcun dubbio riguardo sua zia’’ concluse Alaric fissando Damon in segno di assenso.
“Bene’’ gli rispose Damon afferrando un coltello e tagliandosi la mano affinché il suo sangue scarlatto potesse fondersi perfettamente tra il liquido scuro della bevanda.

“Elena ti ho portato il succo’’ le disse Jenna entrando nella sua camera.
“Grazie zia’’ le rispose Elena dal bagno adiacente, “lascialo nel comodino, sono appena uscita dalla doccia’’.
Elena si buttò nel letto stanca dagli avvenimenti del giorno ed impaurita da ciò che da lì a poco le sarebbe successo. Aveva paura della morte, paura del sacrificio, paura di perdere tutto da un giorno all’altro. Lacrime amare le si affacciarono agli occhi mentre con una mano afferrava il bicchiere assetata.
“Come stai?’’ la interruppe Marion facendo irruzione nella sua stanza.
“Tutto bene’’ le rispose Elena accennando un finto sorriso mentre portava finalmente alla bocca il bicchiere.
“Non farlo!’’ la fermò la nonna guardandola negli occhi.
“Perché?’’ la fissò Elena allibita appoggiando il bicchiere nel comodino.
“Ci sono delle persone che sarebbero disposte a fare qualsiasi cosa pur di saperci al sicuro, l’amore a volte è talmente forte da indurci a fare delle cose soltanto per assicurarsi che l’altra persona stia bene!’’ le disse la nonna con parole criptiche.
“Stai parlando di Damon?’’ le rispose Elena fissandola in modo curioso.
“Dimentichi che sono una sensitiva e Damon ti ama davvero tanto; è l’unico di cui tu possa davvero fidarti qui dentro, l’unico che farebbe qualsiasi cosa pur di saperti sana e salva!’’ concluse uscendo dalla stanza della ragazza.
Elena rimase un attimo immobile a riflettere riguardo le strane parole di Marion.
“Damon!’’ disse improvvisamente tra sé e sé fissando il bicchiere. Afferrò il contenitore di vetro e né versò il contenuto nello scarico del lavandino; Damon, soltanto Damon avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di sapere che lei non fosse stata in pericolo di vita, perfino farle bere il suo sangue senza che lei potesse saperlo.
Elena scese le scale con il bicchiere di vetro vuoto tra le mani e intravide Damon, “non c’è niente di più bello di un bel bicchiere di succo di frutta ghiacciato dopo una doccia bollente’’ disse al vampiro fissandolo negli occhi. Damon si limitò a sorriderle mentre milioni di pensieri invasero la mente di Elena; ciò che Damon aveva fatto era stato soltanto per amore, Elena aveva capito il suo gesto e non lo avrebbe biasimato per questo.
Damon l’amava a tale estremo punto che avrebbe persino compromesso la fiducia che li legava pur di averla accanto a lui ed Elena amava troppo Damon per poter permettere che Klaus potesse fare del male a lui ed alle altre persone che amava.
Come Damon avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare la sua vita Elena avrebbe dato tutto per tenerlo al sicuro; per assicurarsi che Klaus non potesse fargli del male. La sua vita, la sua felicità e ogni altra cosa sarebbe stata sacrificabile pur di garantire che quel vampiro malvagio potesse smettere di fare del male ad altre persone. Elena sapeva che il sangue puro della doppelganger umana era l’unica cosa in grado di poter fermare tutto questo e di uccidere Klaus.Elena non si sarebbe tirata indietro, nemmeno a costo di morire.


Everything will change.
Nothin’ stays the same.
And nobody here’s perfect.
Oh but everyones to blame.
All that you rely on
And all that you can save
Will leave you in the morning
And find you in the day


“Tyler Tyler’’ iniziò a gridare Caroline nel bosco con le lacrime agli occhi.
“Caroline dove stai andando?’’ la fermò Stefan braccandola alle spalle.
“Perché mi hai seguito?’’ gli chiese lei, asciugandosi le lacrime con il torso della mano.
“Perché temo che tu passa metterti in pericolo e se dovesse succederti qualcosa io non me ne darei una ragione’’ le disse Stefan quasi sputandoglielo in faccia.
“Tyler è da Klaus, è suo prigioniero per colpa mia!’’ gli rispose la vampira, “cosa dovrei fare?Stare qui a far finta che non sia successo niente?A fingere che non mi importi?’’
“Caroline non puoi andare da lui adesso, morirai, lo vuoi capire?’’ gli disse Stefan cercando di convincerla.
“Io non lascio un amico da solo, non mi importa se Klaus mi ucciderà, tu lo sapevi vero?Non posso credere di essere venuta a sapere tutto da quel pazzo di Erones invece che da te o da Matt’’ gli rispose Caroline infuriata.
“Non te l’abbiamo detto per proteggerti, perché temevamo questa reazione!’’ le disse Stefan quasi implorandola, “pensi che non sappia come ti senti?Pensi che non sappia che sei stata legata a lui come a poche altre persone prima?’’
“Lui ha bisogno di aiuto!’’ gli rispose Caroline scandendo ogni singola lettera di quella parola.
“Io non mi perdonerei mai se potesse succederti qualcosa!’’ le rispose Stefan prendendola per un braccio.
“Lasciami andare!’’ gli urlò in faccia la vampira tirando fuori le zanne.
“Non lo farò Caroline’’ le rispose Stefan, “ti prometto che Tyler starà bene, mi occuperò io di tutto, te lo prometto’’ continuò lui, “ti fidi di me?’’
“Preferisco fidarmi di me stessa, tu mi hai tenuto nascosto che Tyler fosse venuto a salvarmi, io credevo che mi odiasse!’’ gli rispose lei urlandogli contro tutta la rabbia che aveva dentro.
“Nessuno potrebbe mai odiarti, sei troppo buona, troppo bella e troppo importante perché una sola persona di questo mondo possa odiarti’’ le rispose Stefan con voce rotta.
“Non è vero!’’ gli urlò Caroline in faccia, “sei un bugiardo!’’
“Tu mi hai baciato Caroline ed adesso mi stai evitando’’ le rispose Stefan con rabbia, “non conta niente per te quel bacio?’’
“Non lo so più’’ mentì Caroline guardando per terra, “non so più niente!’’ gli rispose cercando di divincolarsi con violenza dalla sua presa.
“Mi dispiace Caroline’’ le disse Stefan infilandole una siringa piena di verbena nella schiena, “a me importa eccome; non lascerò che tu ti faccia uccidere’’ le disse prendendola in braccio priva di sensi per riportarla al sicuro nella villa.


Oh you’re in my veins
And I cannot get you out
Oh you’re all I taste
At night inside of my mouth
Oh you run away
Cause I am not what you found
Oh you’re in my veins
And I cannot get you out.
No I cannot get you out.
No I cannot get you.


“Matt!Elijah mi sta marcando a vista’’ disse Katherine rivolgendosi al ragazzo biondo, “devi aiutarmi a farmi scappare da questa casa!’’
“E’ l’unico posto dove tu sia al sicuro’’ le disse Matt.
“Non sono al sicuro qui!Tenderanno una trappola a Klaus fornendogli me, Elena e Andrew come ostaggi, e se il loro piano dovesse andare storto? Se Elena vuole morire a me non interessa, io ci tengo alla mia pelle’’ gli disse la vampira.
“Anche io ci tengo’’ le disse Matt guardandola negli occhi, “capisco che sei sconvolta per ciò che hai ricordato della tua vita umana ma Klaus ti cercherà ovunque e se vuoi finalmente essere libera l’unica speranza che hai è che lui muoia!’’
“Preferisco scappare tutta la vita che fidarmi di Erones e Tanis, prima o poi arriverà il giorno in cui li ucciderò entrambi a sangue freddo!’’ esclamò Katherine.
“Non puoi nulla contro di loro e io sono semplicemente un umano, non posso fare nulla per proteggerti ’’ disse lui suo malgrado.
“Non devi affezionarti a me, non sono una persona di cui ci si possa fidare’’ gli rispose Katherine con voce ferma.
“E quello che c’è stato tra noi?’’ le rispose Matt quasi implorandola.
“Non conta niente!Io non rimarrò qui a Mystic Falls a fare la brava mogliettina, non fa per me, quella persona non sono io. Non potrò mai amare né volere bene, né a te né a nessun altro’’ gli rispose Katherine in modo estremamente freddo.
“Non è vero’’ le urlò Matt con gli occhi appena lucidi, “non è mai tardi per amare di nuovo, tu puoi cambiare e io voglio aiutarti’’.
“Io non voglio cambiare’’ le rispose Katherine, “io sto bene così come sono, se vuoi aiutarmi per un’ultima volta allora fammi uscire da questa casa. Jeremy mi ha messo apposto la moto e tra poche ore sarò lontana da qua e da Klaus; fuggire dal mio destino è l’unica cosa che voglio veramente’’.
“Ok’’ le rispose Matt suo malgrado, “se è questo il tuo ultimo desiderio io ti aiuterò’’.

“Jeremy’’ bisbigliò Katherine sotto casa sua, “dammi le chiavi della moto, me ne vado da questo posto maledetto’’.
“Non vai da nessuna parte’’ la bloccò Bonnie alle sue spalle recitando delle strane parole in una lingua sconosciuta, “grazie per avermi avvertito a proposito della sua fuga’’ disse nuovamente la strega ma questa volta rivolgendosi a Jeremy.
“Di niente, l’ho fatto soltanto per mia sorella’’ le rispose Jeremy alludendo ad Elena.
“Sapevo che presto saresti passato dalla giusta parte’’ le disse la strega riportando la vampira inerme verso la villa dei Salvatore.
“Perché non l’hai lasciata andare?’’ disse Matt a Bonnie urlando come una furia.
“Mi meraviglio di te Matt, se Jeremy non mi avesse chiamato il nostro piano sarebbe andato in fumo e tutti noi avremmo subito l’ira di Klaus per colpa di questa stronza egoista!’’ gli rispose la strega ammonendolo.
“Non posso credere che Jeremy l’abbia tradita’’ disse Matt senza riuscire più a capire di chi potesse fidarsi o meno.
“Jeremy è sempre stato un bravo ragazzo’’ gli rispose Bonnie, “prima o poi sarebbe tornato dalla nostra parte’’.
“La tua parte non è la mia parte’’ le sputò in faccia Matt, “ognuno dovrebbe essere libero di cercare di salvarsi come meglio creda’’.
“Bonnie non illuderti su Jeremy’’ le disse Katherine che lentamente si era ripresa dall’incantesimo, “conosco soltanto una persona che avrebbe tradito la fiducia di qualcuno che si fidasse di lei; quella cattiva persona sono io e Jeremy ha appreso benissimo i miei insegnamenti’’ le disse la vampira quasi ridendole in faccia, “potrebbe sembrare una contraddizione, ma sono fiera di lui’’ continuò Katherine, “mi dispiace ma Jeremy non sarà mai più il bravo ragazzo che conoscevi, ha un suo carattere e una sua personalità, non sarà mai un fantoccio nelle tue mani’’ concluse fissandola con un ghigno crudele, sapendo che con quelle parole l’avrebbe colpita nel profondo.
Katherine conosceva i punti deboli di ognuno di loro e dove non avrebbe potuto ferire con i denti l’avrebbe fatto con le parole.


Everything is dark.
It’s more than you can take.
But you catch a glimpse of sun light.
Shinin’, Shinin’ down on your face.


“Elena dobbiamo parlare’’ le disse Damon entrando nella sua stanza, “tu sai che non mi fido di nessuno di loro e che farò qualsiasi cosa per salvarti’’ le disse Damon quasi a volersi giustificare di se stesso; sicuro che Elena avesse bevuto il proprio sangue.
“Lo so’’ gli rispose lei prendendogli le mani, “anche io farei lo stesso per te’’.
“Vado a dormire’’ le disse Damon voltandosi.
“Rimani’’ gli disse lei bloccandolo per un braccio, “non so cosa potrà succedere domani; potrebbe essere l’ultima notte che passeremo insieme’’.
“Non lo sarà, ti prometto che andrà tutto bene’’ gli rispose lui, convinto che come umana o come vampira lui avrebbe comunque continuato ad amarla e ad averla viva al suo fianco.
“Non ne sono sicura’’ gli rispose Elena perdendosi tra le sue braccia e socchiudendo gli occhi mentre una lacrima solitaria e densa di sale le scendeva dall’occhio per infrangersi tra le candide lenzuola; non poteva credere di aver appena mentito all’uomo che amava, non poteva perdonarsi di averlo illuso.
Elena era consapevole che le probabilità che lei non sarebbe sopravvissuta fossero altissime; non poteva dormire sapendo di avergli mentito su una cosa così importante.
Elena si asciugò la lacrima con la mano, sicura che Damon non l’avesse vista, lo guardò addormentarsi al suo fianco e si strinse a lui come mai aveva fatto prima, come forse non avrebbe più potuto fare.


Oh you’re in my veins
And I cannot get you out
Oh you’re all I taste
At night inside of my mouth.
Oh you run away
Cause I am not what you found
Oh you’re in my veins
And I cannot get you out.
No, I cannot get you out.
No, I cannot get you out.
Oh no, I cannot get you.


***Credits Song: Andrew Belle




SPAZIO AUTORE:
Eccomi con il nuovo capitolo, spero che non sia stato troppo lungo e che non vi abbia annoiato.
Ci sono molti risvolti della ff, ho preso spunto da true blood per delle questioni sanguigne che mi piacciono molto, spero che la cosa vi sia piaciuta! XD
Allora devo dirvi che alla fine mancano due o tre capitoli; credo due bastino, però devo vedere un paio di questioni, ormai ho in mente tutte le vicende ma vi chiedo di avere pazienza perchè mi prenderò un po' più di una settimana per aggiornare perchè voglio davvero che in questi ultimissimi capitoli sia tutto perfetto!Quindi abbiate pazienza...se mi avete seguito fino ad adesso non potete abbandonarmi proprio alla fine!XD
Allora per quanto riguarda il prossimo cap sarà incentrato sul sacrificio e preparatevi perchè potranno succedere cose molto dolorose, e il malinteso che si è creato tra Damon ed Elena potrebbe avere conclusioni tragiche poichè lui appunto non sa che lei in realtà non ha bevuto il suo sangue quindi potrebbe non essere sicuro di come proteggerla.
Riguardo Erones secondo voi alla fine da che parte starà?E' un personaggio molto ambiguo e dai flashback dello scorso cap abbiamo potuto vedere che non ci si può mai fidare di lui.
Vi lascio adesso spronandovi a recensire e dirmi cosa ne pensate del cap, siamo quasi alla conclusione di questo percorso lunghissimo e sono davvero felice di essere arrivata a questo punto perchè senza il vostro sostegno e il vostro appoggio non ce l'avrei mai fatta! Grazie mille davvero di cuore...vado a rispondere alle vostre stupende recensioni!

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Capitolo 31
*** IRIS; YOU WIN OR YOU DIE ***


31- Iris; You Win or You Die.


“Stefan apri questa maledetta porta!’’ Caroline urlò con il poco fiato che le era rimasto in gola dopo essere stata sei ore priva di sensi per via della abbondante quantità di verbena che le era stata iniettata nelle vene.
Stefan si era dimenticato quanto potesse essere difficile per un vampiro neonato quale fosse Caroline resistere a tale quantità di quel veleno.
“Ti prego Stefan’’ continuò la bionda, “mi sento soffocare, ho bisogno di sangue’’ continuò ma questa volta quasi implorandolo.
“Caroline mi dispiace’’ le ripose Stefan portandole una sacca di sangue che divorò in un millesimo di secondo, “l’ho fatto per proteggerti’’ continuò lui con tono pacato.
“Non avevi il diritto di avvelenarmi, non avresti dovuto trattarmi come una bambina!’’ gli urlò in faccia Caroline sentendo il sangue irrorare nuovamente il suo corpo.
“Tu sei una bambina in questo mondo’’ la piccò Stefan, “se hai intenzione di vivere per l’eternità dovrai imparare a farlo e io non lascerò che tu ti autodistrugga’’ continuò il ragazzo cercando di calmarla, “anche i vampiri muoiono a volte, e al contrario degli umani non hanno una seconda chance!’’
“Non mi importa, io devo salvare Tyler da quel mostro’’ gli rispose Caroline, “Non lo farai, preferisco ucciderti con le mie stesse mani che vederti buttare via la tua vita’’ concluse Stefan.
“Tu non hai il diritto..’’ disse la vampira senza riuscire a finire la frase perché Stefan la interruppe dicendo: “io ho il diritto di proteggere le persone che amo e il mio fine giustifica i mezzi con cui lo farò’’ concluse mettendo la vampira sottochiave mentre il suo viso angelico si tramutava in uno mostruoso e rabbioso.


And I'd give up forever to touch you
Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now


“Cosa è successo al vampiro senza macchia e senza paura?’’ la voce di Damon fece trasalire Stefan dal suo stato di rabbia incontrollabile che talvolta lo percuoteva.
“Come puoi scherzare con tutto quello che sta succendo?’’ il biondo lo prese attaccandolo al muro e minacciandolo con un pezzo di legno.
“Che cazzo ti succede?’’ gli urlò in faccia Damon comprendendo che sicuramente il fratello fosse fuori di sé per qualche motivo.
“Odio tutta questa vita del cazzo!’’ esclamò Stefan afferrando un paletto e infilandoselo da solo nel braccio nella speranza che il dolore potesse calmarlo.
“Stefan adesso basta!’’ Damon si fiondò su di lui con il viso ancora più nero e cupo di quello del fratello, “se vuoi ucciderti lo farò io stesso, non starò qui ad assistere a questa pagliacciata’’ gli disse nella speranza di scuoterlo e farlo tornare lucido.
“Io non volevo aggredirti’’ disse Stefan tornando normale per un attimo mentre i suoi occhi si inumidivano per il dolore che lui stesso si era provocato.
“Lo so!’’ fu l’unica cosa che Damon riuscì a rispondergli perché troppo preoccupato di ciò che stava per succedere per litigare con suo fratello.
“Avevi ragione su Elena’’ gli disse Stefan guardandolo negli occhi, “è solo una ragazza e dobbiamo aiutarla’’ gli disse Stefan, “dobbiamo aiutare tutti quanti’’.
“Ho l’impressione che tu non stia parlando soltanto di Elena’’ gli rispose Damon con fare indagatore.
“Infatti’’ rispose Stefan lasciando in sospeso il fratello.
“Non dirmi che ti sei innamorato di Barbie..’’ esclamò Damon con un misto di scetticismo e sorpresa.
“Non so cosa io provi per Caroline ma se dovesse morire a causa della sua testardaggine io non potrei sopportarlo!’’ rispose Stefan confidandosi con il fratello.
“Stai tranquillo almeno per Elena’’ gli disse Damon parlando sottovoce.
“Vuoi dire che lei ha bevuto…’’ Stefan non fece in tempo a finire che Damon continuò la sua frase per lui, “il mio sangue; certo ne sono sicuro, anche se lei non sa di averlo fatto’’ concluse il vampiro.
“Sai che potrà odiarti per il resto della sua vita?’’ gli chiese Stefan comprendendo il gesto del fratello.
“Lo so, ma la sua sopravvivenza è più importante di tutto il resto’’ concluse Damon buttando nello stomaco un bicchiere di liquore.
“Vorrei avere avuto anche io questo coraggio con Elena’’ gli rispose Stefan dandogli una pacca nella spalla, “ma un’altra persona ha risvegliato questa parte di me grazie alla quale adesso io riesco a comprendere il tuo comportamento’’.
“Non puoi guardarti meglio intorno?’’ gli rispose Damon con tono ironico, “non credo di poter sopportare quella barbie maniaca dell’ordine che parla a ripetizione per l’eternità intera’’.
“Damon per favore, promettiti che se dovesse succedermi qualcosa tu non l’abbandonerai a se stessa’’ gli disse Stefan con sguardo serio, “promettiti che ti prenderai cura di lei come se fosse Elena, promettimi che non lascerai che si autodistrugga e che le insegnerai tutto quello che sai’’.
“Andiamo Stefan…’’ disse Damon guardandolo interrogativo.
“Promettilo Damon’’ gli disse Stefan prendendo il suo viso tra le sue mani affinché non potesse sviare il suo sguardo, “lei ha il tuo sangue dentro di sé, lei è come te Damon, lo sento nella sua forza, nella sua voglia di lottare, nella sua testardaggine e nel tentativo continuo di cercare amore’’ concluse Stefan con gli occhi lucidi perché provati da tutta la serie di eventi che li stava travolgendo come dei ramoscelli in mezzo alla tempesta.
“Te lo prometto’’ rispose Damon sentendo un sussulto al cuore, sentendo che suo fratello nonostante tutto aveva sempre saputo chi fosse, rendendosi finalmente conto che lo aveva sempre amato per ciò che fosse in realtà, accettando ogni cosa di lui.


“C’è nessuno?’’ una voce roca di fronte alla porta di ingresso fece trasalire tutti coloro che si trovavano nella villa dei Salvatore.
“La grande Eclissi Epica è arrivata’’ annunciò Erones rimanendo sulla soglia della porta di fronte agli occhi terrorizzati dei presenti.
“La luna oscurerà il sole fino al tramonto e oltre; ci sarà un intero giorno di buio e tenebre senza che la luce solare possa penetrare il viso perlaceo della luna’’.
“Sappiamo come funziona’’ lo interruppe Elijah materializzandosi di fronte a lui, “Ogni vampiro potrà uscire senza essere bruciato, ogni licantropo potrà trasformarsi e interrompere la propria trasformazione secondo ogni suo desiderio, il mondo sarà nelle tenebre per ventiquattro ore. Tenebre che diventeranno perpetue se la maledizione sarà spezzata!’’
“Vedo che sei preparato’’ lo piccò Erones ridendo tra sé e sé, “spero che abbiate un buon piano per distruggere Klaus perché lui non sarà intenzionato ad aspettare la prossima eclissi epica’’.
“Non preoccuparti per noi, piuttosto per te stesso’’ lo minacciò Tanis ancora provato dal morso di licantropo che lo stava indebolendo giorno dopo giorno.
“Mi spiace interrompere questo quadro idilliaco ma abbiamo una maledizione da spezzare’’ la voce di Sabrina alle spalle di Erones spezzò l’aria come un grido di morte.
“Credevo fossi dalla nostra parte’’ farfugliò Andrew Pierce verso l’Originario licantropo non riuscendo a capire se quella donna crudele fosse effettivamente intenzionata ad uccidere Klaus.
“Mi dispiace aver deluso le vostre aspettative’’ disse loro Erones ridendo a squarciagola mentre la sua strega si affrettava a recitare delle formule magiche in una lingua sconosciuta persino a Bonnie.
“Che sta succedendo?’’ urlarono in coro Damon e i vampiri Originari presenti nella casa mentre le loro teste scoppiavano come in preda a degli ultrasuoni che li stavano distruggendo.
“Non lo so’’ esclamò Bonnie stesa a terra in preda alle convulsioni, “non conosco questo genere di magia, è troppo potente’’ disse prima che un’ondata di sangue uscisse dal suo naso e le facesse perdere del tutto i sensi.
“Prendi i prescelti e la vecchia umana’’ disse Erones rivolgendosi a Sabrina mentre Elena, Katherine, Andrew e Marion lasciavano la casa Salvatore lasciando il resto dei suoi occupanti a terra privi di sensi e forze e andando in contro ad una morte certa ed un sacrificio brutale.



“Cosa fa il bel licantropo?’’ disse ridendo una vampira a un’altra di loro, “perché non lo succhiamo un po’?’’ continuò urlandò a squarciagola per poi addentare alla giugulare Tyler che stava legato ad una sedia e ridotto allo stremo per via dello strozzalupo e dei continui salassi.
“Lasciatemi in pace’’ farfugliò il ragazzo mentre sentiva il suo sangue abbandonargli le membra.
Ad un tratto Tyler sentì il suo cuore pompare più velocemente e le sue ossa scricchiolare come se si rompessero; una forza improvvisa lo pervase finché non vide la sua stessa mano tramutarsi in un artiglio.
“Come è possibile?’’ farfugliò la vampira ancora sporca del sangue caldo di Tyler, “fuori è ancora giorno’’ continuò senza riuscire a finire la frase poiché il licantropo si era avventato su di loro uccidendole all’istante e bevendo ogni singola goccia del loro sangue come in preda ad una voglia insaziabile che non era più sicuro di poter riuscire a controllare.
Il lupo abbandonò il rifugio di Klaus sentendosi stranamente lucido nonostante si fosse trasformato in un animale, sentì il sangue di vampiro invadergli il cervello e aumentare le sue capacità sensoriali in modo inaudito, i rumori attorno a lui diventavano sempre più forti e riusciva ad udire cose anche a chilometri di distanza. Per un attimo avvertì la voce di Caroline implorare il suo aiuto e si stupì che sottoforma di lupo potesse ancora avere dei pensieri così umani e così nitidamente controllabili.
Alzò gli occhi al cielo e intravide una luna enorme accerchiata da una lieve massa di fuoco, fuori era buio, ma la luce emanata dalla luna era superiore a quella che avesse mai visto nelle sere di luna piena precedenti.
La luna era rossa color del sangue e Tyler si impaurì quando desiderando di non trasformarsi mai più in un tale mostro vide le sue stesse membra riprendere la forma umana senza il minimo problema, senza che potesse sentire il più piccolo dolore.


And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight


“Eccovi finalmente’’ Klaus alzò le mani al cielo come segno di ringraziamento verso gli astri che gli stavano finalmente permettendo di spezzare la maledizione.
“Cosa vuoi da lei?’’ disse Andrew alludendo alla moglie, “lei non ha colpe, non è una prescelta, lasciala andare’’.
“Sangue umano in abbondanza contribuirà a rendere il sacrificio più intenso e veloce’’ affermò Klaus con una insolita calma mentre pugnalava l’anziana signora che spirò mentre una macchia cremisi si allargava velocemente tra le sue vesti candide portandole via la vita.
Il sangue di Marion fu sparso a terra a formare tre pentagoni che si incastravano l’un l’altro formando degli strani disegni nella terra arida; ogni pentagono fu destinato a un prescelto.
“Marion no!’’ urlò Andrew piangendo vedendo il corpo morto di colei con la quale aveva passato tutta la vita, le sue lacrime caddero a terra copiose come ormai non succedeva da decenni, come non succedeva da quando aveva creduto che sua figlia Isobel fosse morta.
“Andrew mi dispiace’’ disse Elena, anche lei piangeva per aver perso l’unica nonna che avesse ancora in vita, l’unica persona che le avesse dimostrato un po’ di affetto in quella che aveva da poco scoperto essere la sua famiglia biologica.
Andrew iniziò a trasformarsi ma Klaus si gettò su di lui e lo pugnalò al cuore mentre il suo sangue veniva versato sopra la pietra di luna che si tinse di rosso intenso; dello stesso colore della luna rosso sangue che in quel momento li stava sovrastando.
Elena fece uno scatto al di fuori della sua posizione, sapeva di essere l’ultima a dover morire, sapeva che il suo sacrificio sarebbe servito a coronare la morte di coloro che stavano condividendo con lei quel triste destino, ma in quel momento nulla le parve più doloroso che la perdita di quelle due persone che in così poco tempo le avevano dimostrato tantissimo amore ed affetto.
Il tentativo di Elena di uscire dal pentagono venne impedito da una barriera invisibile che si levò di fronte a lei mentre le sue stesse scarpe erano imbrattate del sangue della nonna che aveva contribuito a rafforzare tale incantesimo. “Nonno no!’’ disse Elena piangente, “Basta ti prego’’ continuò in preda al panico mentre un dolore lancinante la stava colpendo in pieno petto; sapeva che quei due anziani signori fossero suoi parenti, sapeva che fossero i genitori della madre biologica che rifiutava ancor più del suo stesso destino, ma non li aveva mai chiamati con quel nome, non aveva mai dato loro la gioia di sentirsi chiamare ‘nonno’ o ‘nonna’ ma in quel momento era troppo tardi persino per quello, né l’uno né l’altra ormai avrebbero più potuto sentirla.


And I don't want the world to see me
Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am


“Caroline mi senti?’’ Tyler raggiunse in breve tempo la villa dei Salvatore che pareva deserta e disabitata poiché non si riusciva ad avvertire nessun rumore provenire dal suo interno.
“Tyler?’’ Bonnie fu la prima a risvegliarsi dal tepore in cui Sabrina aveva lanciato tutti coloro che si trovassero in quella casa, “entra ti prego, aiutaci’’ disse prima di ricadere nuovamente a terra accanto ad un’altra macchia di sangue enorme che le stava uscendo dallo stomaco senza che potesse controllarne il flusso.
“C’è qualcuno?’’ Tyler buttò giù la porta in un solo istante e una miriade di vampiri e umani stesi a terra si affacciò davanti ai suoi occhi, riconobbe ognuno di loro, ma di Caroline non vide neppure l’ombra.
“Caroline!’’ continuò salendo le scale come in preda al panico, seguendo la scia d’odore che aveva impregnato la stanza in cui adesso ella si trovava.
Caroline era stesa a terra bianca come la morte, Tyler si impaurì nel vederla prima di ricordare a se stesso che ella fosse un vampiro e quindi non respirasse. Con un veloce scatto istintivo si tagliò il polso e costrinse la ragazza a bere il suo sangue per riprendersi dall’incantesimo di Sabrina che aveva indebolito ognuno di loro, peggiorando ulteriormente la condizione di Caroline che era stata già logorata dalla verbena.
“Tyler’’ disse la ragazza rotolandosi a terra quando sentì nuovamente una scintilla vitale percuoterle le membra.
“I tuoi amici sono a terra’’ disse lui in preda al panico, “sembrano morti; ci sono tutti, Matt, Stefan, Damon Salvatore, sembrano tutti morti!’’ continuò il licantropo sentendo l’influsso della luna scarlatta farsi sempre più potente su di lui.
“Dobbiamo svegliarli!’’ gli rispose Caroline rendendosi conto di ciò che potesse essere successo, “Elena dov’è?’’ Disse scuotendo il ragazzo e tagliandosi involontariamente con il coltello che Tyler aveva usato per darle il suo sangue.
“Elena non è con loro’’ le rispose Tyler confuso, “ti sei ferita?’’ continuò sentendo l’odore del sangue di Caroline invadergli i sensi come una potente droga dalla quale non fosse più in grado di resistere.
“E’ solo un graffietto, si sta già chiudendo’’ rispose Caroline senza fare nemmeno caso alla ferita che si era procurata.
“Devo andare’’ le rispose Tyler voltandosi su stesso per non farle vedere i propri occhi che stavano diventando gialli come quella di un lupo, “stammi lontana o ti farò del mare’’ disse tramutandosi in bestia e lasciando definitivamente la casa prima che il suo istinto potesse sopraffarlo e portarlo ad uccidere la donna che amava.
Caroline si precipitò per le scale con delle sacche di sangue e aiutò i presenti a riprendere i sensi; il piano di Elijah e Tanis era andato inesorabilmente in fumo e poteva essere già troppo tardi per riuscire a salvare Elena.
“Prendiamo l’arma’’ annunciò Elijah ai fratelli Salvatore, “forse non è ancora troppo tardi per poterlo uccidere’’.


“Sono io la prossima?’’ sibilò Katherine di fronte a Klaus che inneggiava al potere del Sole e della Luna uniti brandendo la pietra magica intrisa di sangue verso il cielo in segno di ringraziamento per quel misterioso Dio o essere che adesso gli stava fornendo tutte le condizioni ideali per portare a termine quel sacrificio che tanto aveva bramato.
“Preferirei lasciare Katerina per il finale’’ disse Klaus rivolgendosi alla strega mentre continuava ad osservare il viso pallido e impaurito dell’algida vampira.
“Non c’è problema’’ disse Sabrina liberando Elena dal pentagono che la rendeva prigioniera e porgendola a Klaus affinché potesse bere ogni goccia del suo sangue.
Katherine assistette alla scena terrorizzata, provò a scappare ma era come se fosse stata fossilizzata in una sabbia mobile e le sue gambe non potessero rispondere agli stimoli. Non aveva idea di come Klaus avesse progettato di ucciderla, ma stranamente vedere morire la sua copia sbiadita che aveva da sempre odiato più di ogni altra cosa non la fece sentire meglio.
Klaus afferrò Elena per il collo e affondò i suoi canini fino a sentire il sangue caldo della doppelganger invaderlo come se in esso fossero racchiuse tutte le forze della natura unite in un’unica essenza dal potere sfrenato.
“Lasciala andare’’ la voce di Damon lo interruppe dal sacrificio, ma Sabrina era troppo impegnata a tenere attive le essenze cosmiche per prestare attenzione a quel vampiro che avrebbe potuto uccidere soltanto con la forza dello sguardo.
Elijah si avvicinò a Klaus, in piena estasi e pregno del sangue di Elena e lo pugnalò alle spalle con l’arma che aveva estratto dallo scrigno.
Klaus non parve morire, forse era già troppo potente per poter essere ucciso. Elijah estrasse il pugnale dalla carne del padre finché Bonnie recitando delle formule insolite lo invitò a riprovare infondendo al vampiro originario tutta la forza delle streghe morte; Elijah affondò nuovamente il pugnale nel cuore freddo del padre che cadde a terra privo di vita con un’espressione ancora inebriata del potere che il sangue della doppelganger gli aveva infuso.
“Cosa avete fatto?’’ Sabrina si avventò sui presenti scatenando un forte vento che scosse tutti loro, la sua furia venne concentrata verso Caroline contro la quale scatenò una serie di incantesimi che le mossero il cuore all’interno della carne affinché potesse esplodere nel suo petto ed ucciderla; avrebbe privato di vita ogni persona che si fosse messa di fronte a lei e la immortalità che Klaus le aveva promesso e che da morto non avrebbe potuto più darle.
“No Caroline no!’’ Stefan aggredì la strega alle spalle buttandola a terra ancora in stato di trance e uccidendola spezzandole brutalmente l’osso del collo.
Una strana luce simile a un fascio luminoso si levò dal corpo morente della potente strega concentrandosi ed espandendosi su Stefan come un uragano, “Sarai maledetto per aver ucciso una tale strega’’ disse prima di dissolversi assieme alla luce che aveva emanato. Il campo luminoso che aveva invaso il vampiro si ristrinse formando un cerchio bianco nell’avambraccio di Stefan. Caroline si gettò su di lui preoccupata, non aveva mai visto un’onda e una potenza simile in vita sua, e per un attimo aveva pensato di morire sentendo il suo cuore esploderle all’interno del petto.


And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything seems like the movies
Yeah you bleed just to know your alive


“Elena, rispondi Elena!’’ Damon iniziò a scuoterla impulsivamente e a schiaffeggiarla nella speranza che potesse riprendersi, nella speranza che Klaus non l’avesse uccisa del tutto.
“Non potrei mai perdonarmi di averti costretto a diventare un vampiro, di non averti dato la possibilità di scegliere’’ disse accarezzando il suo viso ormai freddo come la morte.
“Mi dispiace Damon’’ balbettò Elena come se avesse dovuto pronunciare le sue ultime parole, “solo adesso mi rendo conto di quanto mi mancherà l’eternità insieme a te, di quanto sono stata stupida a non fidarmi e non bere il tuo sangue, ti amo’’ riuscì a dire prima che la sua testa potesse cadere all’indietro perché incapace di reggere ulteriori sforzi.
“Non è possibile’’ disse Damon confuso farfugliando strane parole, “non può morire’’ continuò afferrando un paletto di legno e tagliandosi per farle bere il suo sangue nella speranza che potesse guarire.
“Bevi bevi’’ continuò a dire Damon versando il suo sangue nella bocca della ragazza nella speranza che lei potesse riprendersi, “no, non può essere’’ continuò a urlare squarciando ogni singola parte della sua carne come se auto fustigarsi potesse riportargli indietro la donna che amava.
“Damon è troppo tardi, non funziona’’ Bonnie apparve alle sue spalle impedendogli di dilaniarsi ulteriormente.
“Non è morta, non può essere morta’’ continuò Damon toccandole impulsivamente il viso e continuando a scuoterla come se avesse dovuto svegliarla.
“Prova a tenerla in vita, fai qualcosa!’’ disse urlando in faccia a Bonnie che provò a infondere le sue forze all’amica.
“Sta arrivando un’ambulanza’’ annunciò loro Matt dopo aver aiutato Katherine a liberarsi della figura mistica che la imprigionava.
“Cercherò di rallentare la sua morte finché non sarà arrivata in ospedale’’ disse Bonnie congiungendo le proprie mani come in una preghiera mentre il suo naso e il suo addome continuavano a sanguinare per via del troppo potere di cui aveva abusato in quel giorno funesto.
“Faremo il possibile’’ dissero i medici spaventati da tutto il sangue che avevano visto spargersi in quell’antro del bosco, “ha perso troppo sangue’’ continuò uno di loro, “non credo che ce la farà’’ concluse prima di dirigersi a sirene spiegate verso l’ospedale.
“Sarà meglio che sopravviva o raderò al suolo l’intera città e vi strapperò il cuore a morsi dal petto’’ annunciò loro Damon ormai privo di ogni razionalità umana e incrudito dal dolore e dallo strazio di poter perdere per sempre Elena; l’unica che potesse tenere a bada il suo lato oscuro e la sua sete di morte. Si alzò da terra con gli occhi grigi e la rabbia nel cuore, talmente accecato dall’odio e dal dolore da non accorgersi che Bonnie era stesa a terra anch’essa e che stava chiedendo il suo aiuto, ma ben presto anche lei si ammutolì e cadde a terra priva di sensi. Nessuno tuttavia si accorse del suo mancamento, erano tutti troppo provati dagli avvenimenti e troppo presi a piangere le loro perdite per rendersi conto che anche una strega potesse morire.


I don't want the world to see me
Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

I just want you to know who I am




SPAZIO AUTORE:
Salve a tutti e scusate per l'estremo ritardo con cui aggiorno ma ho avuto dei giorni da panico tra università e lavoro e quindi ho avuto il tempo soltanto adesso, in ogni modo spero che ne sia valsa la pena di aspettare.
Dedico questo cap. alla mia carissima Giuls che domani compie gli anni e che mi ha seguito e incoraggiato fin dall'inizio in questa avventura che ormai sta giungendo al termine. Infatto dopo questo capitolo ce ne sarà un altro e poi un brevissimo epilogo che spiegherà un po' tutte le cose catapultandosi un bel po' più avanti nel tempo rispetto a questi episodi. Come vedete stanno morendo un po' tutti ma vedremo come si metterà per i nostri protagonisti nel prossimo capitolo che vi prometto uscirà a brevissimo, perchè non ho intenzione di farvi aspettare più così tanto.
Colgo occasione per ringraziare tutti coloro che hanno messo la mia ff tra le preferite contribuendo a farla crescere ma anche per tutti coloro che leggono solamente, anche se il mio principale affetto va per i miei recensori fidati che non mi abbandonano mai capitolo dopo capitolo riempiendomi sempre di mille soddisfazioni. Faccio un ultimo appello sperando di non sembrare un stalker per invitare chi legge a commentare, per lo meno adesso che siamo alla fine mi piacerebbe sapere cosa avete pensato della mia storia leggendola fin ora.
Detto questo vi saluto augurandovi un buon finesettimana e vado a rispondere a tutte le bellissime recensioni dello scorso capitolo.

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Capitolo 32
*** WITH OR WITHOUT YOU ***


32-With Or Without You


See the stone set in your eyes
See the thorn twist in your side
I wait for you

Sleight of hand and twist of fate
On a bed of nails she makes me wait
And I wait without you



“Isobel i dottori dicono che forse nostra figlia si possa riprendere’’ le parole di John le giunsero all’orecchio quasi come uno schiaffo.
“Bene..’’ si limitò a dire la donna sospirando senza voltarsi per guardare in faccia il proprio interlocutore. “Io non capisco, potresti entrare e..’’ John fu bloccato dalla voce della vampira.
“Me ne sto andando’’ gli rispose bruscamente.
“E dove andrai?’’ le chiese l’uomo alzando le braccia al cielo.
“La cosa non ti riguarda’’ lo freddò Isobel, “non rimarrò qui, non con te ed Elena!’’
“Nessuno ti ha chiesto di rimanere insieme a noi, forse dovresti chiederle come sta, forse dovresti fare quello che non hai mai fatto e che mi hai impedito di fare’’ le sputò in faccia John insieme a tutto il suo risentimento.
“I miei genitori sono morti, le uniche persone che potevano ancora tenermi attaccata a un briciolo di umanità sono morte senza che io potessi dirgli niente, senza che potessi vederli…’’ sospirò Isobel continuando a guardare altrove.
“Io ed Elena siamo ancora qui’’ le disse il biondo un’ultima volta nella speranza che potesse ascoltarlo.
“Tu ed Elena siete sempre stati il mio grande sbaglio’’ le rispose la donna ma questa volta quasi ringhiandogli contro.
“Il tuo unico grande sbaglio è stato lasciarla, sposare Alaric, rinnegare il tuo passato e diventare quello che sei’’ le urlò in faccia l’uomo visibilmente provato.
“Io sono fiera di quello che sono!’’ le rispose la vampira afferrandolo per la maglia e scaraventandolo a terra, “sei soltanto un uomo stupido e pieno di pregiudizi, pensi che tua figlia si meriti un padre come te?Pensi che possa essere felice di averti al suo fianco?’’ lo provocò la vampira alzando sempre più il tono della voce.
“Io credo che lei mi darà una possibilità’’ le rispose l’uomo ormai provato dalle parole offensive di Isobel, “io credo che si meriti un padre’’.
“Ha già delle persone che si prenderanno cura di lei’’ gli rispose Isobel abbassando il tono di voce, “ho sentito dire che Alaric e Jenna si sposeranno a breve’’ disse buttando le parole fuori come se fossero state del veleno.
John non le rispose, si limitò soltanto a guardarla, capendo che evidentemente lei non lo avesse mai amato, che i suoi sentimenti non fossero mai stati ricambiati, che l’unico uomo a cui avesse effettivamente tenuto nella sua vita fosse stato soltanto Alaric.
“Puoi venire via con me se vuoi’’ gli disse Isobel rompendo quel silenzio che si era frapposto tra loro.
“Non fuggirò un’altra volta da me stesso e dalla mia famiglia’’ le rispose John avvicinandosi impercettibilmente a lei, quasi come se avesse voluto darle un ultimo saluto.
“Mi dispiace, addio John’’ disse Isobel prima di sparire nel nulla da cui era venuta.


With or without you
With or without you



La Hall dell’ospedale era piena di gente piangente e disperata, ognuno di loro aveva subito una grande perdita od era in procinto di farlo. Jeremy si guardò intorno come se gli mancasse l’aria, i rumori si fecero più soffusi e un forte caldo secco gli invase la gola come a volerlo far soffocare.
“Dove è Bonnie?’’ chiese guardandosi intorno, c’erano troppe persone preoccupate per sua sorella perché qualcuno avesse avuto il tempo di chiedersi dove fosse lei.
Un’altra persona iniziò a guardarsi intorno con il viso spaurito e temendo il peggio; Rose.
Neppure di Damon vi era traccia nel grande ingresso dell’ospedale, neppure una sua ombra tra le pareti anonime e bianche, soltanto un vociare di persone misto a pianto.
“Elena è uscita dal coma, dovrà riposare molto ma è fuori pericolo’’ la voce dei medici le giunse all’orecchio da molte stanze di distanza come una ventata di speranza; adesso aveva un’altra persona da salvare dalla propria autodistruzione.


“Bonnie, Bonnie’’ la voce di Jeremy urlava il nome della strega nel mezzo del bosco come in preda ad un attacco di panico. Jeremy sapeva che Bonnie avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di salvare sua sorella, sapeva che nonostante tutto aveva agito secondo il bene di tutti loro senza nemmeno curarsi del fatto che le sue stesse scelte avrebbero potuto metterla in cattiva luce. Bonnie aveva fatto tutto soltanto per salvare le persone che amava.
Ad un tratto scorse tra le foglie una manciata di capelli neri sparsi a terra, in un punto nascosto, ma non troppo lontano dal luogo in cui il giorno precedente era avvenuto il sacrificio.
Il suo viso era pallido e la bocca impastata di saliva era aperta come se avesse tirato l’ultimo respiro parlando ad alta voce, come se fosse morta recitando delle strane formule. Tra le mani stringeva il ciondolo alla verbena di Elena, le sue dita non si erano ancora schiuse o rilassate, ma sembrava che stessero ancora stringendo quel ciondolo e che combattessero esse stesse contro qualcosa di invisibile.
“Bon!Bon!’’ Jeremy iniziò a scuoterla come se avesse voluto svegliarla, “Bon riprenditi’’ gridò nuovamente ma nessuna parola tornò indietro a rassicurarlo.
“Ti prego non puoi morire’’ il ragazzo si inginocchiò di fronte a lei e gettò il viso tra il suo petto inerme quasi a voler sentire il rumore di un cuore che ancora poteva battere.
Nessuna cellula del corpo della strega sembrava che potesse avere ancora vita, Jeremy aveva perso la speranza e non poté fare a meno di piangere di fronte all’ennesima persona cara che lo aveva lasciato solo ed inerme in un mondo che non era mai riuscito ad accettare; questo pensava il ragazzo mentre intravedeva una lacrima solitaria solcare il viso della strega come a volerle chiedere aiuto. Jeremy fu scosso da quella visione e come d’istinto la prese tra le braccia per portarla al sicuro; il corpo della ragazza era più caldo adesso, forse anche per Bonnie non era ancora finita la speranza.


Through the storm we reach the shore
You give it all but I want more
And I'm waiting for you
With or without you
With or without you
I can't live
With or without you



“Damon dove sei?’’ Rose gridava in mezzo alla strada, ma i suoi cinquecento anni le facevano avvertire l’odore di un altro vampiro da molta distanza, sapeva come essi si comportassero e si sentì in grado di ritrovare Damon in qualunque luogo esso fosse andato.
Il suo istinto la portò nel posto in cui le streghe erano state uccise; un luogo pieno di potere e di forza che le antiche donne magiche erano in grado di trasmettere anche da morte a chi vi si trovasse.
Rose si avvicinò a quella casa, aveva da poco cominciato a camminare alla luce del sole e ne rimaneva talvolta ancora abbagliata, non aveva paura di niente, ma quella casa abbandonata le sembrò una prigione; un luogo maledetto in cui lei non potesse entrare e dal quale se l’avesse fatto non ne sarebbe uscita molto facilmente.
Delle grida selvagge la fecero trasalire seguite da un forte urlo e da una raffica di vento; Damon era là dentro e dopo tutto quello che aveva fatto per lei Rose doveva semplicemente aiutarlo.
Il pavimento di legno le sembrò rompersi sotto i suoi stessi piedi e la vista era offuscata come se il sole le stesse bruciando gli occhi, avvertì un forte senso di calore al braccio destro e osservò che la sua pelle stava fumando e sanguinando lentamente come se in quel luogo nemmeno il suo anello solare potesse più proteggerla.
“Perché me l’avete portata via?Maledette streghe!’’ l’urlò di Damon la condusse nella giusta direzione.
“Non mi importa niente del genere umano e dell’equilibrio del mondo, adesso non c’è più nessuno che possa farmi allontanare da ciò che sono veramente!’’ affermò il vampiro alzando le mani verso il cielo quasi come a voler sfidare delle forze che non sarebbe stato in grado di sopportare.
Damon levò un ultimo grido di rabbia prima di affondare i propri canini nella pelle candida e vellutata di una innocente nel tentativo di affogare nel sangue e nelle urla di disperazione tutto il dolore che lo stava massacrando.
“Damon la tua pelle sta andando a fuoco!I nostri anelli non funzionano qui dentro!’’ Rose si gettò su di lui quasi a volerlo proteggere dai raggi luminosi.
“Finché berrò sangue rimarrò in vita’’ urlò mentre degli spruzzi cremisi si confondevano alle sue stesse ferite.
“Damon non puoi farlo, hai lottato troppo tempo per ritrovare te stesso, non puoi buttarti via così’’ lo scosse la vampira non curandosi che anch’essa stava sanguinando ma che le proprie ferite si stavano allargando più velocemente di quelle del vampiro che stava tentando di salvare dall’autodistruzione.
“Non mi interessa!E’ questo quello che sono!’’ mentì Damon mentre i suoi occhi diventavano lucidi e la sua voce rabbiosa echeggiava all’interno della baracca come un grido di morte.
“Conta lentamente fino a tre e poi ti lascerò in pace!’’ Gli disse Rose gettandosi su di lui e schermando il suo corpo con il proprio come a volerlo proteggere.
“Uno..due.. tre!’’ disse la vampira prendendogli la mano e trascinandolo fuori dall’edificio, per poi portarlo super velocemente di fronte all’ospedale.
“Dove siamo?’’ le chiese Damon guardando le proprie mani e vedendo che le ferite si erano dissolte.
“Elena sta bene’’ gli rispose Rose visibilmente indebolita dallo sforzo che aveva fatto per poi sparire al di là di un cespuglio e cadere a terra stremata.


And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away

My hands are tied
My body bruised, she's got me with
Nothing to win and
Nothing left to lose



“Elena?’’ Damon entrò nella stanza candida dell’ ospedale ancora sporco di sangue e si gettò su di lei come in preda al delirio più grande.
“Io credevo che tu fossi morta!I medici hanno detto che eri in coma e che avevi perso sangue e che non ce l’avresti fatta a risvegliarti!’’iniziò a farfugliare massaggiandole la fronte per sentire ancora il calore della sua pelle.
“Mi rimetterò dicono..’’ gli sorrise allo stremo delle forze accarezzandogli il viso come se avesse capito in un solo istante tutta la sofferenza di Damon.
“Sono stata così stupida a non fidarmi di te’’ affermò nuovamente con la voce flebile e ancora indebolita dai numerosi farmaci, “rimani qui con me se vuoi’’ gli disse provando a sfiorargli la mano.
Damon prese una sedia e si ripiegò su di lei con il viso e chiuse gli occhi assaporando quel momento e contando ogni singolo battito del cuore della persona che amava e che nonostante tutto era ancora viva e ancora così incredibilmente umana.
Quel rumore rassicurante e il profumo semplice della sua pelle gli dettero un senso di serenità e pace che non ricordava più da troppo tempo. In quell’istante entrambi capirono che non aveva importanza cosa avessero fatto e che cosa avrebbero dovuto affrontare, l’unica cosa che poteva dare loro forza era andare in contro a tutto quanto insieme.


And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away


“Caroline cosa sta succendo?’’ lo sceriffo si avvicinò alla figlia visibilmente preoccupata, “Elena in coma che adesso si risveglia senza quasi una goccia di sangue, Bonnie in una stanza in preda alle convulsioni e guarita in un modo misterioso, sento che tu ne sai qualcosa e devi dirmelo!’’ affermò la donna risoluta afferrando la figlia per un braccio.
“Non so di che cosa tu stia parlando!’’ mentì la bionda eludendo con forza la presa della madre sul proprio braccio. “Caroline io so cosa sei’’ le disse la donna senza smettere di fissarla negli occhi.
“Se pensi che io possa aver fatto del male a qualcuna delle mie amiche tu non sai chi sono!’’ le disse Caroline intuendo dove la madre volesse andare a parare, “sono sempre io mamma’’ continuò la vampira ma questa volta provando ad abbracciarla.
La donna si fece cullare per un attimo dal profumo dei capelli soffici della figlia e dalla sua pelle morbida ma il pensiero di ciò che potesse essere davvero continuava a tormentarla.
“I professori hanno detto che non hai passato i test di fine anno, Alaric dice che la scrittura non è la tua, che sembra che la prova sia stata manomessa e che potrai ridare l’esame in via straordinaria domani’’ disse lo sceriffo cambiando totalmente discorso e continuando a illudersi che sua figlia fosse ancora così attaccata alle sue esigenze umane.
“Non posso mamma, l’esame può aspettare’’ le disse Caroline prendendole la mano, “un amico ha bisogno di me e io non posso abbandonarlo proprio adesso!’’
“Ma come puoi dirmi che sei sempre la stessa se fai questi ragionamenti?’’ Liz visibilmente scossa si sedette in una sedia e provò a implorare la figlia di farle dimenticare chi fosse davvero perché lei non avrebbe più potuto vivere con quel peso.
“Mi dispiace mamma, ma Stefan per me è stato un padre, una madre, un amico e molto di più. Mi ha protetto dal mondo e da me stessa, mi ha insegnato ad essere la persona che sono adesso e io non lo lascerò solo per uno stupido esame’’ disse per poi voltare le spalle alla madre e non mostrarle le lacrime che stavano uscendo dai suoi occhi constatando che sua madre forse non avrebbe mai potuto accettarla.

“Come stai?’’ la vampira bionda si avvicinò a Stefan e gli mise una mano nella spalla per poi scoprirgli il braccio con dolcezza e apprendere che quel simbolo bianco era ancora lì e non se ne sarebbe più andato.
“Elena sta bene, questa è la cosa più importante’’ gli rispose Stefan con una finta freddezza pensando che Caroline non avrebbe mai potuto amarlo e che era arrivato il momento di lasciarla andare e permetterle di vivere la sua nuova vita dal momento che ormai non aveva più nulla da imparare da lui.
“Anche tu sei importante’’ gli rispose la ragazza gettandosi tra le sue braccia e stringendolo con una forza che talvolta si dimenticava di avere.
“Sei una vampira stupenda, hai imparato a controllare te stessa e ad amarti per ciò che sei in così poco tempo! Hai imparato da sola a controllare tutto quello contro cui io sto lottando da una vita’’ le disse Stefan con la voce rotta, “non hai più niente da apprendere da me’’ continuò prima di poter essere interrotto dalle labbra di Caroline che si erano posate lievemente sulle sue.
Stefan sentì la pelle accendersi e le sue pene diventare più soffici, una lacrima liberatoria e solitaria gli rigò il volto senza che potesse fermarla.
“Cosa ti è successo?’’ disse Caroline accarezzandogli il viso per pulirlo dalla lacrima; una lacrima di sangue.
“Oh cielo!’’ Elijah comparve alle loro spalle constatando con i suoi stessi occhi ciò che Caroline aveva appena visto e di cui Stefan era ancora ignaro.
“La maledizione delle streghe bianche di Salem!’’ continuò l’Originario notando il simbolo bianco impresso a fuoco nel braccio di Stefan e la lacrima sanguigna.
“Cosa gli succederà?’’ Caroline si rivolse a lui quasi urlandogli contro.
“Sabrina gli ha lanciato un incantesimo: chi porta il simbolo morirà dopo due lune, piangendo il sangue di colei che ha ucciso e cedendole la sua vita cosicché possa risorgere dal mondo dei morti’’ disse Elijah recitando una antica profezia.
“Deve esserci qualcosa da fare!’’ urlò Caroline muovendo le mani impulsivamente.
“Solo le streghe bianche di Salem possono rimuovere la maledizione’’ le rispose Elijah, “soltanto dimostrando che Sabrina aveva abusato del proprio potere usandolo a fin di male potrete convincerle a scogliere questa potente maledizione!’’
“Lei era dalla parte di Klaus, lei ha cercato di spezzare la maledizione’’ continuò a farneticare Caroline, “le streghe non potranno mai perdonarglielo!’’
“Non sarà facile per due vampiri avvicinarvi a loro, vi resta poco tempo ed entrambi rischierete la vita in questo viaggio’’ disse Elijah andandosene e mostrando Damon che alle proprie spalle aveva udito l’intera conversazione.
“E’ giusto che vada io con lui’’ disse Damon trascinando Caroline da una parte.
“No Damon devo farlo io’’ gli rispose la vampira senza distogliere lo sguardo.
“Ho promesso a mio fratello che non ti sarebbe successo niente’’ le disse Damon strattonandola al muro, “e credimi che l’ho fatto con molta fatica’’ concluse alzando un sopracciglio.
“Io credo che tu mi voglia bene più di quanto credi’’ lo piccò la bionda con tono ironico, “Elena ha bisogno di te e io posso aiutare Stefan a salvarsi’’ concluse Caroline facendosi seria.
“E’ un viaggio pericoloso, lo farai ammazzare’’ continuò Damon diffidente.
“Sarò molto più ben accetta tra le streghe visto i pochi morti che ho disseminato rispetto a te’’ gli disse Caroline guardandolo negli occhi, “voglio troppo bene a tuo fratello per lasciarlo solo proprio adesso e Mystic Falls ha ancora bisogno di te’’ concluse dandogli un pugno nel petto e divincolandosi dalla sua presa.
“Dobbiamo andare’’ disse Caroline voltandogli le spalle e dirigendosi verso Stefan che la stava aspettando.


“E così alla fine la strega e il bravo ragazzo vissero per sempre felici e contenti?’’ la voce di Katherine fece voltare Jeremy su stesso facendolo quasi impaurire.
“Non credo di amarla’’ le rispose Jeremy, “ma le voglio bene’’ concluse guardando la vampira in segno di comprensione.
“Me ne sto andando Jeremy, devo ammettere che nel periodo in cui eri più cattivo non è stato male essere tua sorella’’ scherzò Katherine avvicinandosi a lui per poi voltarsi su se stessa.
“Ti rivedrò mai più?’’ disse Jeremy correndo verso di lei come per volerle strappare un saluto strappalacrime che Katherine non gli avrebbe mai concesso.
“Chi non muore si rivede’’ gli rispose la vampira vagamente prima di scomparire al di là della soglia.


My hands are tied
My body bruised, she's got me with
Nothing to win and
Nothing left to lose

And you give yourself away
And you give yourself away
And you give
And you give
And you give yourself away



“Così te ne vai senza salutare?’’ la voce di Matt stremata da una corsa la fece voltare mentre si allacciava il casco per la sua partenza in moto.
La vampira si limitò a guardarlo ma non proferì parola.
“Dopo tutto quello che c’è stato tra noi non puoi lasciarmi così, senza nemmeno un saluto’’ le disse Matt con la voce sempre più insistente.
“Addio Matt!’’ le rispose Katherine eludendo il suo sguardo.
“Smettila di fare l’algida vampira senza cuore’’ le urlò in faccia Matt, “io so che dentro di te c’è ancora qualcosa di buono, io so che nonostante tutto puoi provare qualcosa per me’’.
“Matt sei un bravo ragazzo’’ gli disse Katherine togliendo il casco e avvicinandosi a lui, “non potrai mai cambiare quello che sono, non potrò mai darti niente, sei stato fortunato che non ti abbia usato e poi ucciso come faccio con la maggior parte delle persone che si mettono nella mia strada’’ concluse la vampira continuando a fissarlo.
“No, tu non lo avresti fatto, almeno non con me’’ le rispose Matt con la voce incrinata dallo sforzo che stava impiegando per mantenere il suo tono di voce più risoluto possibile.
“E’ vero’’ gli rispose Katherine avvicinandosi a lui e accarezzandogli il viso, “hai riacceso delle cose in me che credevo essere sepolte da tempo, mi hai aiutato in un momento difficile’’ continuò la vampira senza smettere di fissare gli occhi di Matt che stavano diventando sempre più lucidi man mano che lei continuava a parlare.
“Ma io non voglio provare dei sentimenti, io non voglio avere legami e non voglio essere amata’’ concluse Katherine senza rimuovere i suoi occhi da quelli di Matt.
“Non dovrai mai scordarti di me, promettimi che tornerai’’ le disse il ragazzo biondo ormai rassegnatosi al fatto che probabilmente non l’avrebbe mai più rivista.
“Non lo farò’’ rispose Katherine soffermandosi un attimo nelle sue labbra e mordendole lievemente per sentire ancora una volta il sapore e il profumo del suo sangue, “ma tu ti dimenticherai di me, delle mie parole, della mia presenza qui e di tutto ciò che mi riguarda. Vorrei tanto che tu possa ricordare ma non puoi farlo’’ concluse fissandolo intensamente negli occhi prima di partire ad estrema velocità e dissolversi tra le curve assieme alla sua moto.
“Non potrò mai dimenticarti’’ disse Matt sottovoce stringendo tra le mani un fiore di verbena che Caroline gli aveva dato la mattina stessa. Lo buttò a terra e lo prese a calci finché non vide ogni singolo polline frantumarsi al sole e svolazzare oltre l’orizzonte verso il quale Katherine era sparita. Una lacrima amara scese dai suoi occhi azzurri ancora socchiusi per mischiarsi assieme ai pollini e alla polvere che la vampira aveva sollevato con la sua partenza. “No’’ disse nuovamente spalancando finalmente le iridi cristalline, “non riuscirò mai a dimenticarti’’.


With or without you
With or without you
I can't live
With or without you





SPAZIO AUTORE:
Ecco finalmente ho aggiornato!Ragazzi siamo quasi alla fine manca soltanto l'epilogo. A proposito dell'epilogo prometto che lo pubblicherò più velocemente ed inizio con darvi delle spiegazioni: allora nell'epilogo cosa succederà?Vedremo i nostri personaggi catapultati leggermente più avanti temporalmente, non si parla di anni, né di decenni caso mai di un paio di mesi, quindi niente di stravolgente. Nell'epilogo appunto tutte le storyline troveranno un loro senso e riprenderò tutti i personaggi della storia, compreso Tyler e gli antichi che in questo capitolo non sono comparsi...insomma abbiate fiducia e scoprirete il perchè del tutto.
Ho notato che le recensioni sono un po' calate in questi due ultimi capitoli ed è un peccato perchè siamo quasi alla fine e mi piacerebbe sapere cosa pensano i lettori di questo cap e di tutta la storia in generale, quindi se avete apprezzato tutto fin ora o anche solo per un breve saluto se vi va fatevi avanti e recensite!XD
In questi giorni ho pubblicato un'altra ff in questo sito: si tratta di un folle crossover tra gossip girl e vampire diaries che ho scritto insieme a delle altre ragazze che continuo a ringraziare anche qui. Il crossover si ricollega alla fine della seconda stagione di tvd e non tiene conto della quarta stagione di gossip girl (per fortuna direi)!La storia è molto breve, sono quattro capitoletti da due pagine quindi se vi va di dare un'occhiata il titolo è: Night on the Sun e lo potete trovare a questo link http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=746098&i=1.
Continuo con il ringraziare tutte le persone che hanno letto e commentato con pazienza ed amore fino a questo punto...tornerò presto con l'epilogo e nel frattempo vado a rispondere a tutte le vostre meravigliose recensioni.

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Capitolo 33
*** Epilogo; Everything ends. ***


33- Epilogo; Everything ends.


“Se mi succedesse qualcosa dovrai dire a mio nipote che sono tornato anche per prendermi cura di lui’’ la voce di Mason le risuonò nelle orecchie come un flashback dopo la prima curva; era come se non fosse del tutto morto e se i suoi occhi ambrati fossero lì a guardarla e a vegliare su di lei.
“Non farò queste sdolcinatezze’’ disse ad alta voce alzando la visiera del casco, “sono libera da Mystic Falls e da tutti i suoi stupidi abitanti’’. Tuttavia la voce di Mason tornò ancora una volta a scuoterla. Solo allora Katherine girò su stessa curvando seccamente, aveva da poco oltrepassato Mystic Falls e raggiungere la tenuta dei Lockwood non sarebbe stato così faticoso.

“Cosa ci fai tu qui?’’ l’odore del sangue emanato da Katherine fece trasalire Tyler non appena si ritrovò la vampira sotto casa; quella roba gli stava dando una forte dipendenza e non sapeva quanto tempo sarebbe potuto resistere in una città dove i vampiri erano almeno la metà degli umani; voleva semplicemente stare tra i suoi simili o in mezzo alla gente normale e illudersi che la sua vita non fosse cambiata in seguito alla sua prima trasformazione.
“Conoscevo tuo zio’’ gli rispose piatta Katherine avvicinandosi al lupo sicura di sé.
“Mio zio è morto ucciso dai tuoi amici, questa città piena di vampiri non fa per me’’ le ringhiò contro Tyler deciso ad assalirla se solo avesse provato lei a fare la prima mossa.
“E’ colpa mia se tuo zio è morto, io l’ho usato, ho usato tutti voi per arrivare a ciò che volevo, ma Mason era tornato a casa per prendersi cura di te’’ gli rispose Katherine soddisfatta di se stessa per il fatto che sarebbe riuscita ancora una volta a farsi odiare da tutti coloro la quale l’avessero mai conosciuta.
Tyler rimase in silenzio ad osservare quella donna così simile a Elena ma così diversa allo stesso tempo, non si fidava delle sue parole, non era niente per lui, ma l’idea che Mason gli avesse voluto veramente bene per un attimo lo fece stare meglio e lo sollevò dal pensiero di tutto ciò che gli sembrava andasse storto.
“Questa è per te’’ disse tirando fuori dalla tasca un pezzo di carta straccia che aveva rubato tempo addietro per il semplice gusto di poter umiliare qualcuno come aveva sempre fatto.
“E’ di Mason?’’ le chiese Tyler afferrando il pezzo di carta accartocciata scritta a mano.
“No, non è sua’’ gli rispose Katherine con voce piatta, “me ne sto andando, questa città avrà un vampiro in meno da oggi’’.
“Spero che non tornerai mai più allora’’ le rispose Tyler con tono duro.
“Stai vicino a Matt, lui ha bisogno di te. Quando ti ha aggredito è stato per colpa mia, l’avevo ammaliato’’ concluse la vampira avvicinandosi al lupo con uno scatto felino per poi scaraventarlo a terra nei gradini dell’ingresso, lasciandolo solo con il suo pezzo di carta e le sue domande.
Katherine non si voltò, mise in moto e se ne andò da dove era venuta, sola con se stessa e con il vuoto che si era costruita attorno; adesso anche i fantasmi del passato avrebbero smesso di perseguitarla.


3 mesi dopo….


Meet me on the Equinox
Meet me half way
When the sun is perched at it’s highest peek
In the middle of the day


“Sapevo di trovarti qui’’ la voce di Damon alle sue spalle echeggiò come un canto nel silenzio del cimitero in quella mattina calda d’estate.
“Metto un ultimo fiore anche per Andrew e Marion’’ disse lasciando la tomba dei propri genitori per avvicinarsi a quella dei nonni, “dovresti farlo anche tu’’ annuì indicando un antro nascosto del cimitero le cui lapidi erano state mangiate dall’edera a dalle piante rampicanti tanto che il legno era ormai un tutt’uno con la pietra stessa che aveva inghiottito in quel lungo secolo.
“No’’ disse Damon sbuffando, “tutto questo non fa per me’’.
“Mio padre mi detestava, mio padre mi ha ucciso, non porterò dei fiori nella sua tomba’’ continuò Damon dopo un attimo di silenzio.
“E tua madre?’’ gli chiese Elena istintivamente senza pensare a ciò che quel ricordo avrebbe potuto provocare nella mente di Damon.
“Lei era diversa’’ le rispose Damon sedendosi sotto l’ombra di un albero, “lei mi avrebbe amato comunque; anche adesso, anche nonostante ciò che sono diventato’’.
“Come era lei?’’ gli chiese Elena cercando di non rompere quel momento magico di reciproca fiducia che si era lentamente creato tra loro.
“Ti somigliava molto per tantissimi aspetti’’ si soffermò Damon guardando verso l’orizzonte, “ha sempre visto solo del buono in me’’.
“Ti fa caldo?’’ gli chiese Elena constatando che l’afa di agosto la stava facendo sciogliere anche all’ombra. “Non è caldo’’ le rispose Damon rendendosi conto che non riusciva più a distinguere l’atmosfera estiva da quella invernale.
“Dovresti togliere il giubbotto di pelle in questa stagione o qualcuno potrebbe pensare che vuoi fare il cattivo ragazzo anche con quaranta gradi’’ gli rispose Elena sorridendo e afferrandogli il giubbotto nero per toglierlo, o semplicemente per sentire sulla sua pelle il corpo scolpito di Damon ancora una volta.
“Non lo sento il calore del sole’’ gli rispose Damon arrendevole mentre si faceva spogliare.
“Posso camminare sotto la sua luce o esserne abbagliato, può illuminare la mia pelle ma finché indosso questo anello non potrò sentire il suo calore. La sua luce non potrà mai più penetrarmi la pelle senza che io ne possa morire bruciato’’ concluse stendendosi all’ombra del grande salice accanto ad Elena.
“Ma il calore delle mie mani puoi sentirlo?’’ gli chiese Elena infilando le sue dita sotto la T-shirt del vampiro e toccandogli la pelle diafana.
“Certo, sono bollenti, e non solo loro adesso!’’ il vampiro sorrise annuendo maliziosamente.
“Allora da oggi sarò io il tuo Sole’’ gli rispose Elena arrossendo mentre appoggiava la sua testa sopra il ventre di Damon.
“Quanto tempo durerà tutto questo?’’ nella voce di Damon c’era un misto di malinconia e paura stessa.
“Non sei destinato ad essere infelice per sempre Damon’’ la voce di Elena lo distolse un attimo dai suoi pensieri, “forse è arrivato davvero anche per te il momento di essere felice ed io voglio condividere tutto questo insieme ’’.
Damon non rispose, si limitò ad accarezzarle la pelle del viso e chiuse gli occhi assaporando quell’attimo di serenità che non ricordava più da tanto tempo. Damon non era destinato alla felicità, aveva smesso di cercarla ormai da troppo tempo; così tanto che gli sembrò di non averla mai conosciuta.
Damon non sapeva se la sua gioia sarebbe durata in eterno o se avesse avuto una data di scadenza, era troppo abituato ad invidiare e desiderare la serenità degli altri per godersi la sua. Adesso quelle emozioni che aveva solo immaginato osservando i sorrisi e le grida gioiose degli altri stavano appartenendo a lui, erano un tutt’uno con lui stesso e non avrebbe più voluto abbandonarle.
“Non sarà sempre tutto rose e fiori, ma se lo vogliamo potremo superare i nostri problemi’’ gli disse Elena distogliendolo un attimo dai propri pensieri.
“Questa routine e serenità mi sta preoccupando’’ le rispose Damon ma questa volta scherzando, “se dovesse tornare qualcuno per ucciderti o portarti via da me io dovrò essere pronto a strappargli il cuore dal petto e darlo in pasto ai lupi; non possiamo stare qui a contare margherite o guardare farfalle’’ gli disse alzandosi da terra e porgendole la mano come per invitarla ad alzarsi.
“Uffa’’ sbuffò Elena alzandosi da terra, “e cosa faremo?’’ “Devo mantenere un certo allenamento fisico se vorrò proteggerti anche in futuro e non mandare tutta questa felicità a puttane’’ le rispose malizioso alzando un sopracciglio e sfiorandole la pelle in modo ambiguo.
“Non possiamo andare a casa mia, c’è Jenna che sta facendo tutti i preparativi per il matrimonio imminente’’ gli rispose Elena acconsentendo alla proposta di Damon.
“Villa Salvatore esiste anche per questo, potresti trasferirti da me e lasciare Jenna in pace con Rick per un po’ ’’ le propose Damon sicuro di sé, “di spazio ce ne è a sufficienza e potrai accogliere il ritrovato paparino John nella stanza delle torture nei sotterranei!’’
“Il fatto che tu e John non vi stiate simpatici non dovrebbe impedirmi di dedicarmi ad entrambi’’ gli rispose Elena avviandosi fuori dal cimitero, “e comunque puoi anche ammettere che vorresti passare con me più tempo e abusare della mia persona quando ti pare e piace senza far finta di fare l’altruista con Rick o Jenna’’ lo piccò Elena correndo verso la sua automobile.
“Stai sopravvalutando le tue abilità’’ le rispose Damon alzando un sopracciglio per poi caricarla nella sua automobile a forza e baciarle il collo con avidità.
“Damon ci arresteranno’’ gli rispose Elena cercando di resistere alla passione che la stava ormai travolgendo totalmente, “andiamo a casa tua, staremo più tranquilli’’.
“Lo sceriffo è mia amica’’ le rispose Damon addentrandosi con le sue mani nel corpo seminudo della ragazza, “io non voglio tranquillità, io voglio te, qui e ora. La vita è troppo ingiusta ed incerta per permetterci di rimandare qualsiasi cosa al futuro’’ le disse salendo sopra di lei e prendendola in quell’istante. Non avevano idea di cosa avesse riservato loro il futuro, ma si sarebbero goduti ogni singolo istante del presente; questa era l’unica certezza che avevano e che avrebbe contribuito a renderli giorno dopo giorno una cosa soltanto.


Let me lay beside you, Darling
Let me be your man
And let our bodies intertwine
But always understand
That everything, everything ends
That everything, everything ends
That everything, everything, everything ends



“Avete superato la prova’’ una strega si avvicinò loro brandendo un antico amuleto.
“Vi ringrazio molto per averci dato fiducia’’ le rispose Stefan abbassando la testa di fronte all’anziana e potente signora.
“Non tutti i vampiri sono uguali, così come tutte le streghe’’ rispose loro la vecchia signora.
“Adesso che Klaus è morto spero che non succedano più delle cose così atroci’’ disse Caroline intromettendosi nel discorso.
“Il peggio deve ancora venire’’ rispose loro la strega, “le forze in gioco non sono mutate da qualche secolo fa; Klaus tornerà, l’incubo non è ancora finito.’’
“Ma come è possibile?’’ intervenne Stefan esterrefatto, “io stesso l’ho visto morire colpito dall’arma racchiusa nello scrigno, deve essere finita!’’ continuò il vampiro quasi implorando l’antica saggia di non dargli ulteriori brutte notizie.
“La maledizione su di te è stata sciolta e Sabrina è morta per sempre’’ gli rispose l’anziana donna, “tuttavia la persona che state proteggendo non è ancora al sicuro’’.
“Faremo qualunque cosa per garantire che nessun altro faccia del male ad Elena’’ intervenne Caroline precedendo Stefan stesso.
“Bene, un viaggio nell’antica Roma vi porterà ai resti della prima moglie di Klaus; lei è l’unica a sapere il modo con cui lui possa morire definitivamente ed è per questo che Klaus l’ha uccisa e nessuno sa dove si trovi; come sapete un Originario non è detto che muoia per sempre e in un modo o nell’altro, anche dopo millenni può ancora tornare’’ disse loro la strega porgendogli una mappa.
“Caroline io non voglio che tu corra questo pericolo, è un viaggio lungo e pericoloso e tu hai la tua vita a Mystic Falls ’’ disse Stefan prima di venire interrotto.
“La mia vita è con te adesso’’ gli disse la giovane vampira facendogli forza, “non sarà un nuovo viaggio a spaventarmi ’’.
“Che la buona sorte sia con voi’’ disse loro la strega recitando delle antiche parole prima di congedarsi definitivamente, “forse questa storia potrà davvero avere una fine prima o poi; troverete lungo il vostro viaggio delle persone pronte ad aiutarvi ed altre pronte a distruggervi, ma il buon senso vi condurrà sempre nella direzione giusta’’.
“Dovremmo dire a Damon ed Elena e agli altri che non torneremo per un po’ di tempo’’ disse Caroline rivolgendosi a Stefan.
“Io non voglio che tutto questo possa pesarti in qualche modo…’’ le rispose Stefan prima di venire interrotto dalle labbra di Caroline che si posavano sulle sue, “non sei abbastanza forte Caroline, io non voglio metterti in pericolo’’ continuò staccandosi suo malgrado dalla bocca della bionda.
“Lo sono eccome invece’’ gli rispose Caroline sicura di sé, “Katherine mi ha detto che quando diventi un vampiro il sangue del vampiro che ti ha creato influenza la tua forza’’ “Vorresti dire che Damon può avere una influenza su di te in qualche modo?’’ le rispose Stefan confuso.
“Quando sei stato solo con le streghe per guarire mi sono ritrovata in pericolo e mi sono tramutata in nebbia per far perdere le mie tracce!’’ gli confessò Caroline emozionatissima.
“Puoi controllare anche i corvi?’’ le chiese Stefan sgranando gli occhi.
“Posso controllare molti animali, direi un po’ tutti tranne i lupi; i nostri nemici per eccellenza!’’ gli rispose Caroline emozionatissima per i suoi nuovi poteri.
Stefan si limito a sorriderle e a constatare quanto quella ragazza potesse tirare fuori il meglio da lui. Caroline riusciva a farlo sentire spensierato e felice anche quando le cose non andavano per niente bene. Non aveva idea del perché Caroline stimolasse in lui tutte queste emozioni, ma era sicuro che in quel momento non avrebbe voluto di meglio che la sua compagnia.


Meet me on your best behavior
Meet me at your worst
For there will be no stone unturned
Or bubble left to burst


“Finalmente Klaus riposerà in pace’’ disse Elijah rivolgendosi a Rose, “Tanis terrà le chiavi della sua prigione’’.
“Possiamo fidarci di lui?’’ gli chiese Rose.
“E’ l’unico che secondo la leggenda sia in grado di custodire le chiavi’’ concluse Elijah assaporando finalmente la propria vendetta nei confronti del crudele padre.


“Erones vattene non sei il benvenuto’’ disse Tanis al licantropo avvertendo il suo odore al di là della porta della stanza in cui si trovava, finalmente libero dall’esilio e dal disonore in cui Klaus lo aveva gettato anche se le sue condizioni fisiche erano ancora estremamente provate.
“Non puoi morire per il morso di un licantropo qualsiasi’’ lo canzonò il lupo al di là della soglia, “la tua pena durerà in eterno, solo io sono la soluzione per la tua malattia’’.
“Non cadrò nella tua trappola’’ gli disse Tanis convinto a rispettare l’incarico che gli era stato dato.
“Qui c’è la tua guarigione’’ gli urlò Erones buttando giù la porta insistentemente e tagliandosi il braccio con un coltello per mostrare al vampiro il liquido vermiglio che sarebbe potuto essere la soluzione a tutte le sue pene.
“Cosa vuoi in cambio?’’ gli ringhiò contro l’Originario comprendendo che Erones non era di certo andato a cercarlo per compiere un’opera di bene.
“Le chiavi della prigione di Klaus, voglio riportare in vita mio fratello’’ gli rispose il lupo sicuro di sé. “Non posso farlo’’ disse Tanis indietreggiando e mettendosi sulla difensiva.
“Preferisci stare in questo stato per l’eternità?Pensi che gli antichi vampiri cambieranno l’opinione che hanno su di te in seguito a questo gesto onorevole?’’ disse Erones provocando il vampiro, “tu sei Tanis il traditore, tu vivrai nel disonore in eterno, niente può cambiare questo di te. Dimmi dove è la chiave e io ti darò la guarigione’’ concluse Erones fissando Tanis in segno di sfida.
“Nel bosco’’ gli rispose Tanis, “nel luogo del massacro delle streghe ma non sarà facile riportarlo in vita’’.
“Bene Tanis’’ affermò Erones ridendo a squarciagola, “Avvicinati in modo tale che possa guarirti’’.
Il vampiro si avvicinò al licantropo tirando fuori le zanne nel tentativo di bere a quella che pareva essere la fonte della sua salvezza, ma nell’istante stesso in cui piegò il capo per mordergli il braccio Erones si avventò su di lui staccandogli la testa di netto. Un licantropo qualunque non avrebbe potuto uccidere un Originario, ma l’unico licans immortale aveva appena posto fine alla sua vita e ormai niente e nessuno avrebbe più potuto riportarlo indietro.


Una notte senza stelle scese nella città quel giorno stesso. Erones si addentrò nel bosco fitto alla ricerca del posto esatto in cui suo fratello era stato sepolto. Scavò dieci metri sottoterra prima di trovare la bara di Klaus chiusa da un sigillo magico che soltanto la chiave che adesso si trovava tra le sue mani avrebbe potuto aprire.
Un manipolo di pipistrelli giunse nella radura non appena sentirono il richiamo del loro padrone eterno che si stava risvegliando. Erones estrasse il pugnale magico infilzato nel cuore del crudele fratello e lo liberò da quella morsa provocandogli un urlo animalesco. Sangue di lupo in abbondanza sarebbe servito a riportarlo in vita come vampiro e il morso di cento pipistrelli gli avrebbe ridato il potere immenso che con la morte temporanea aveva perso.
“Fratello!’’ fu la prima cosa che disse Klaus dopo essersi risvegliato dalla sua temporanea morte, “perché l’hai fatto?’’ continuò fissando il licantropo e non comprendendo fino in fondo il suo gesto.
“Possiamo dominare il mondo insieme’’ si soffermò Erones porgendogli la mano e tirandolo definitivamente fuori dalla bara nella quale stava giacendo, “ma potremmo farlo soltanto insieme’’ continuò nella speranza che il fratello avesse finalmente capito il proprio messaggio.
“Dove siamo diretti?’’ chiese Klaus stringendo le mani del fratello in segno di accordo e riconoscenza.
“A Roma’’ gli rispose il licantropo sicuro di sé, “dobbiamo distruggere definitivamente i resti della tua prima moglie se vorremo che nessun altro provi mai più ad ucciderci’’.
“La maledizione non è stata spezzata’’ disse Klaus alzando la testa verso il cielo e assaporando la pioggia acida e funesta che li stava sovrastando.
“La doppelganger umana è ancora viva, ce la faremo’’ disse Erones ridendo a squarciagola e facendo echeggiare il proprio grido tra i tuoni.
I due originari si allontanarono dal posto del sacrificio portando dietro di loro le ombre dei pipistrelli e dei lupi che li rappresentavano; un nuovo sacrificio sarebbe avvenuto di lì a breve e questa volta nessuno sarebbe riuscito a fermarli.


A window
An opened tomb
The sun crawls
Across your bedroom
A halo
A waiting room
Your last breaths
Moving through you


“Caro diario, devo partire, non so quando tornerò, né se il mio cuore sia convinto della mia scelta. Sono stata a lungo divisa tra l’amore per Tyler e Stefan, a tal punto che pensavo di perdere me stessa e i miei sentimenti.
Quello che provo per Tyler non può in alcun modo essere rinnegato; siamo come l’acqua e il fuoco, come il ghiaccio e i carboni ardenti, come due persone opposte che si completano a vicenda e che si amerebbero al punto di autodistruggersi l’uno per l’altra.
Ma io devo pensare anche a me stessa, ai miei amici, ai miei simili; è per questo che non posso abbandonare Stefan, è per questo che ho deciso di andarmene con lui, è per tutti questi motivi che ho scelto di vivere per quello che sono; un vampiro.
Forse un giorno tornerò, forse ci sarà ancora tempo per Tyler, forse se il destino ce lo concederà potremo rivederci di nuovo. Per adesso è Stefan che voglio, ora è lui che ha bisogno di me.
Tyler non saprà mai che anch’io l’ho amato come lui ha amato me. Tyler non verrà mai a conoscenza del fatto che l’unico motivo per cui non è stata messa la parola ‘futuro’ accanto ai nostri nomi è la nostra diversità troppo grande. Forse per lui sarà più semplice non sapere niente di tutto questo; forse almeno per Tyler sarà più facile che per me essere di nuovo soltanto amici.’’


Tyler lesse quel foglio accartocciato per l’ennesima volta, lo strappò in preda ad un attaccò di rabbia e lo scaraventò nella spazzatura, come se buttandolo avesse potuto cancellare dalla propria mente quelle parole impresse nel suo cervello ormai da mesi.
“Ehy!’’ disse entrando al Grill e salutando Matt che stava pulendo i tavolini in attesa dell’ora di punta imminente.
“Ciao’’ gli rispose Matt ma con minore entusiasmo.
“Mi dispiace per non essermi più fatto vivo, mi dispiace molto’’ disse Tyler dando una pacca nella spalla all’amico.
“Credevo fossi morto’’ gli rispose il biondo alzando un sopracciglio come a voler sottolineare le mancanze che l’amico aveva avuto nei propri confronti, “tuttavia sono contento che tu non lo sia’’ continuò ma questa volta con tono gioioso ed affrettandosi ad abbracciarlo.
“Ci sediamo un attimo?’’ gli propose Tyler sorridendo anch’esso all’amico.
“Come stai?’’ gli chiese Matt facendosi incredibilmente serio; conosceva da troppo tempo Tyler per non leggergli in faccia ciò che stesse pensando.
“Lei se né è andata’’ disse Tyler sospirando e guardando l’amico negli occhi.
“Anche lei..’’ rispose vagamente Matt versando del liquore nel suo bicchiere e in quello dell’amico.
“L’estate non è ancora finita, potremmo andare una settimana in California e dimenticare tutto’’ propose il licantropo buttando nello stomaco il liquido ambrato.
“Ci sto!’’ rispose Matt seguendo l’amico e capovolgendo il bicchiere ormai vuoto nel tavolo.
“Guarda chi si vede!Buonasera Gilbert!’’ esclamò Tyler ridendo appena vide Jeremy entrare nel locale.
“Salve ragazzi!’’ disse Jeremy sorridendo e andando in contro ai due per salutarli.
“Girano voci che tu e Bonnie…’’ Tyler ridacchiò e Jeremy lo interruppe prima che potesse finire la frase.
“False voci!’’ esclamò Jeremy sicuro di sé, “siamo soltanto amici!’’
“Vuoi venire con noi a folleggiare in California?’’ gli propose Tyler versando al ragazzo più giovane quel poco che restava della bottiglia.
“Alla California!’’ urlò Jeremy alzando il bicchiere in aria.
“E agli scapoli d’oro!’’ continuò Matt seguendolo a rotazione.
Matt e Tyler si guardarono negli occhi per un solo secondo, quel poco che bastava perché si capissero all’istante.
Quella storia insegnò loro che mai più una donna o un pregiudizio avrebbe distrutto quel solido muro di amicizia che avevano costruito in un’intera vita mattone dopo mattone.
Tyler e Matt avevano entrambi perso le donne che amavano ma avevano ambedue ritrovato un amico e presto ne avrebbero avuto anche uno nuovo; Jeremy Gilbert nonostante tutto sembrò loro una piacevole compagnia per quell’estate e per il tempo a venire.


As everything, everything ends
As everything, everything ends
As everything, everything, everything
Everything, everything, everything ends


Katherine percorse l’intero stato curva dopo curva, la velocità e l’aria fredda che si infrangeva nella sua pelle le davano uno strano senso di libertà ed onnipotenza.
Si fermò un attimo vicino a una scogliera e si godette il panorama assaporando l’aria marina a pieni polmoni; nella sua lunga vita aveva visitato più volte moltissimi luoghi, aveva osservato i paesaggi cambiare e le persone che li abitavano susseguirsi come un ciclo continuo di vita e di morte, soltanto lei non era cambiata.
Molti dissero che Katherine Pierce avesse un cuore, che ella si fosse solo incrudita in seguito ad una vita dolorosa e piena di amarezze, ma la realtà fu che Katherine si amava; amava se stessa per quello che era, amava se stessa più di ogni altra cosa al mondo.
Non voleva compagnia, non voleva amici, non voleva essere amata, voleva semplicemente vivere e godersi ogni attimo assaporando con tutti i sensi ciò che le fosse passato dinanzi, senza cambiare niente, senza cambiarsi, perché lei non voleva fingere di essere ciò che non fosse.
In lontananza sentì delle grida di giovani ragazzi giocare lungo la spiaggia; schizzandosi e rincorrendosi tra la sabbia del mare.
Si avvicinò a loro lentamente; uno, il più sveglio degli altri si isolò con la giovane vampira nella speranza di poter aggiungere una nuova tacca alla sua cintura da latin lover, ma Katherine gli portò via la vita con un solo morso; sentì il sangue caldo invadergli la pelle e donarle forza per poi gettare il corpo privo di vita nel mare e osservarlo impassibile infrangersi contro gli scogli.
Si era nutrita senza chiedergli niente, l’aveva ucciso senza provare il minimo rimorso.
Quella era la vita di Katherine Pierce, l’unica vita che voleva e che non avrebbe mai cambiato.


That everything, everything ends



##The end.




SPAZIO AUTORE E RINGRAZIAMENTI FINALI:
Salve a tutti, finalmente o meno sono arrivata all fine di questa avventura...devo dire che sono molto emozionata del fatto di aver scritto tutti questi capitoli e di essere nel bene o nel male riuscita a portare a termine questa storia così lunga in cui però ho messo tutto il mio cuore, l'inventiva e l'impegno.
Spero che il tutto vi sia sembrato sensato, che il finale volutamente aperto e a tratti malinconico vi sia piaciuto e spero ancor di più di essere risucita a richiudere un po' il cerchio di tutte le storyline e di aver dato un senso sia ai personaggi del telefilm sia a quelli nuovi che ho creato.
Mi sento in dovere di ringrtaziare tutte le bravissime persone che mi hanno sempre sostenuto con il loro appoggio e le loro recensioni in questa lunga avventura, sappiate che siete stati fondamentali per arrivare a questo punto.
Sono un po' dispiaciuta del fatto che le recensioni si siano praticamente dimezzate proprio adesso che siamo giunti alla fine di questa storia, spero che comunque molte più persone mi diranno cosa hanno pensato della storia in generale ora che anche questo ultimissimo capitolo è stato pubblicato, quindi ricordandovi che dietro questo pc c'è una persona che si è dedicata a questa storia spero che mi farete sapere qualcosa con le vostre recensioni....quindi AVANTI COMMENTATE!!!!
Adesso finisco con il dirvi che andrò come sempre a ripondere a tutte le vostre bellissime recensioni e che riponderò subito anche alle nuove che mi lascerete perchè senza di voi questa ff non sarebbe mai giunta al termine...
Vi comunico che magari presto tornerò a scrivere qualcosa di tvd ma per un po' sarò in pausa anche per impegni univeristari...per chi segue anche 'Alla ricerca di Klaus' sappiate che non mi sono dimenticata della ff ma che la aggiornerò la prossima settimana dopo il 20 di luglio che avrò un po' più di tempo per scrivere.
So già che non riuscirò a stare molto senza scrivere di nuovo qualcosa su TVD e quindi tremate perchè presto tornerò LOL.
Ancora tantissimi ringraziamenti e grazie di cuore a tutte le persone che hanno messo la ff tra le preferite e/o ricordate e che la stanno seguendo con amore...ma anche a chi ha sempre soltanto letto, nella speranza che abbiate apprezzato non tutto ma almeno la maggior parte del mio lavoro.
Un bacione grande,
Glo.

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