The Destroyer

di Macross
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione - Cronologia ***
Capitolo 2: *** Reloaded ***
Capitolo 3: *** Recover Intitiated ***
Capitolo 4: *** Fly-By-Wire ***



Capitolo 1
*** Introduzione - Cronologia ***


Introduzione

Salve a tutti. Dopo molto tempo mi è tornata nuovamente l'ispirazione e mi sono deciso a completare la Trilogia iniziata con lo Sconosciuto, e proseguita con Armageddon. Noterete delle discrepanze tra quest'ultima FF e l'attuale, dovute al fatto che ai tempi non avevo la benchè minima idea di come terminare la saga che avevo iniziato. Adesso ce l'ho e spero proprio che il risultato vi piaccia. Rimango aperto ad ogni suggerimento e ad ogni comemnto a riguardo.
Questa storia è principalmente una storia d'azione e di guerra, anche se la tematica sentimentale occupa un ruolo rilevante all'interno della stessa, non solo a livello di amore, ma anche (soprattutto) di amicizia e di lealtà tra esseri viventi.  Ho voluto in qualche modo radunare i miei sentimenti e quello che chiamo "il mio senso per l'Epico" e metterlo sotto forma di parole. Ma ho scritto anche troppo riguardo alle mie aspettative, adesso tacerò e vi introdurrò agli eventi di The Destroyer!

Macross


Cronologia


Primavera 2004: Si apre una breccia nel tessuto spazio-temporale del nostro universo, nei pressi di Giove, esattamente tra Giove e il primo gruppo di asteroidi denominati Troiani.
La breccia è lunga circa 25km e larga 15km, completamente invisibile ad occhio nudo ma con una forte emissione di particelle pesanti di vario genere, raggi-x e raggi gamma.
La breccia viene denominata Rift dagli astronomi, e collega il nostro universo con un altro, in cui le regole fondamentali sono diverse. C'è chi ipotizza che l'altro universo sia il famoso Warp, un universo parallelo al nostro dove i corpi celesti sono molto più vicini tra loro. Analisi successive più approfondite lo identificano invece come il Repli-jinVerse, un continuum cosmico che si credeva collassato precedentemente.

Estate 2004. Due mesi dopo l'apertura del Rift, la GGG ritorna nel nostro Sistema Solare insieme alla J-Ark. Non ci sono perdite dall'equipaggio, che non è invecchiato nemmeno di un minuto ma ha vissuto una sorta di esperienza onirica.
La cosa viene messa a tacere dalle Nazioni Unite spacciando il ritorno della GGG come un viaggio esplorativo dalla Nube di Oort verso la Terra.
La J-Ark si tiene lontana dal pianeta pattugliando i confini del Sistema Solare.
La GGG riprende il suo posto nella GGG Island e tutto sembra tornare alla normalità.

Inverno 2004: Il dottore Igor Hilmeninskj, ex-nazista, prende contatti con alcuni dei maggiori criminali internazionali e fonda una società segreta in Argentina, nella Valles Calchaquíes. La società non ha un nome ufficiale, ma viene chiamata con il nome in codice Hydra dalla CIA e da altre organizzazioni di controspionaggio.

Primavera 2005: Due nuovi studenti, in realtà membri della GGG, si iscrivono alla scuola superiore Kisshō. Nello stesso periodo, la terra viene invasa da degli organismi cibernetici autonomi provenienti dal pianeta Cybertron ed accadono gli eventi narrati nel primo episodio dei Transformers e nella FF "Lo Sconosciuto".
L'Hydra rimane dormiente, in seguito ad un attacco interforze si pensa di aver decapitato l'organizzazione criminale e non se ne sa più nulla.

Estate 2005: Il Rift si anima di nuovo e stavolta a passare è una flotta aliena di dimensioni ragguardevoli. Dopo questo il Rift pare implodere e chiudersi, senza lasciare traccia discernibile della propria presenza.
La flotta giunge sulla terra il 7 Luglio 2005. Agli alieni viene assegnata la denominazione Yithiani. Nella prima settimana del confitto cadono la metà delle Nazioni coinvolte, mentre la metà delle forze terrestri subisce pesanti perdite in tutto il mondo.
Sembra che gli Yithiani stiano cercando di risvegliare la Grande Madre, una sorta di essere transdimensionale equiparabile solo agli orrori rappresentati nei libri di H.P. Lovecraft. Per farlo, devono combinare la loro astronave madre con un grosso monolito emerso dalle sabbie del Deserto Vittoria Australiano. Fatto questo, devono sacrificare l'intera Umanità in un bagno di sangue. Solo così riusciranno a raccogliere le energie sufficienti per riaprire il Rift ed a ritornarsene sul loro pianeta natale, Yith.

I combattimenti proseguono con perdite superiori al 90% da ambo le parti fino al 3 Settembre 2005, quando le rimanenti potenze decidono di lanciare tutti i propri missili nucleari sul pianeta, annichilendo di fatto ogni forma di vita. Il piano riesce grazie all'irradiamento dei missili con il Mirror Coating, prevenendo di fatto l'individuazione, e la detonazione suicida di testate in alta quota, fornendo un impulso elettromagnetico globale, congiuntamente all'incremento artificiale dell'attività solare in quel periodo di tempo.
Al termine del conflitto e dopo l'olocausto nucleare rimangono vive solo una ventina di persone e due mechanoidi, Whitesaber e Volfogg.
La Terra è completamente inospitale: quello che veniva chiamato Pianeta Azzurro adesso è solo una palla color cenere che rotola nello spazio.

Il 4 Settembre 2005 i sopravvissuti vengono contattati da Mikoto Utsugi, uccisa nei primi momenti del conflitto ed adesso nella dimensione del Limpid Channel, l'Eterium, la quale dichiara che la vita sulla Terra può essere ripristinata ad un prezzo, ovvero la chiusura completa dell'universo spirituale per un lungo periodo di tempo, forse per sempre. Tutti si dichiarono d'accordo, citando l'articolo 5 dello Statuto della GGG: "A GGG member must, no matter how dangerous the situation, always keep humanity's future at heart.". Quindi, con una grossa ondata di luce, la Terra viene ripristinata alle condizioni precedenti il 7 Luglio 2005.

I sopravvissuti stringono un patto fra loro di non parlarne mai con nessuno. Tuttavia la ricostruzione non è perfetta al 100%. In questo nuovo continuum, perchè si tratta appunto di sovrapposizione tra universi paralleli, i Transformers non sono mai arrivati sulla Terra e Whitesaber ne è l'unico esponente presente.

Scosso dagli eventi e profondamente mutato dagli atti di eroismo disinteressato a cui ha assistito, il transformer decide di ritornare a Cybertron per fermare la guerra fratricida che da moltissimo tempo attanaglia il pianeta. Promette tuttavia che, quando la situazione sarà nuovamente pacifica, ritornerà.

Autunno 2005: Guy Shishioh continua ad essere profondamente turbato dagli eventi passati, anche se esternamente sembra che non se ne dia peso. Inoltre la GGG viene fatta oggetto da parte di un'inchiesta delle Nazioni Unite sul proprio operato. Il presidente della GGG, Koutarou Taiga, teme che sia tutta una manovra politica occulta da parte delle forza anti-governative per rimuovere l'influenza dealla GGG dalla situazione geopolitica mondiale. Tuttavia decide di ritirare la base operativa dall'isola e di stabilire una base temporane in Antartide, all'insaputa di tutti.

Inverno 2006: Il trasferimento in Antartide della GGG viene completato, nel mentre i servizi segreti di tutto il mondosi muovono per scoprire la corruzione all'interno del Palazzo di Vetro. John Kilmister, agente dell'MI9, viene a contatto con i membri della GGG.

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Capitolo 2
*** Reloaded ***


Capitolo 1 – Reload




Purtroppo non si può tornare nel passato,

devi fartene una ragione.

Anche se è stato il periodo più bello della nostra vita...

il passato è passato. “


G.T.O.




Doveva essere passata la mezzanotte da un pezzo. Un bel pezzo.

L'orologio a muro confermava, segnando le due e trentacinque.

Una nottata ignobile per uno straordinario, tanto più che il Festival di Primavera si avvicinava e le giornate si stavano facendo lunghe e calde.
Come tutti gli anni, il periodo coincideva con un aumento del lavoro, in quanto tutti i possessori di ciclomotori volevano una revisione completa.

Non che gli dispiacesse, ma questo significava tornare a casa stanco morto, perciò evitava sempre di prolungare l'orario lavorativo più del necessario.


L'eccezione in questo caso era rappresentata da un amico di vecchia data, un compagno di classe.
Dette uno sguardo all'entrata; ovviamente la saracinesca era chiusa a chiave, ma non riusciva ad essere totalmente tranquillo quando c'era di mezzo lui.


- Allora?
- Calmati. Ti ho già detto (e ripetuto) che la messa a punto di questo coso non è tra le più semplici.

Stava mettendo mano al carburatore. Non era certo facile (per un profano) ma lui sapeva il fatto suo. Altrimenti, come avrebbero potuto affidargli la direzione dell'officina?


- Doveva essere pronta ieri.

La figura accucciata non si degnò nemmeno di sollevare lo sguardo. Non ce n'era bisogno.

- Passami la chiave inglese.
- Quale?
- Quella del trenta. Dovrebbe essere qua intorno.
- Oh eccola. Tieni.

Occasionalmente, i lavori in corso riuscivano ancora a destare l'attenzione del proprietario. Tuttavia, dopo pochi attimi lo sguardo si perdeva sui montacarichi, sulle moto, sui blocchi motore, sugli strumenti e sui calendari alle pareti. Ad essere sinceri, più sui calendari alle pareti che sul resto.

-Ma perché non usi l'altra?
- Eh?
- Ti ho chiesto perché non usi l'altra moto...
- Puoi sempre far finta che sia un prototipo, no? Potresti, alla peggio, volare via...nel senso letterale del termine!
- Potrei, ma sono sempre troppo affezionato alla mia ZII. Non potrei mai abbandonarla.
- Sei scemo? Ma lo sai che se vado in giro con quella attirerei troppo l'attenzione? Mi fermerebbero ad ogni incrocio! Non farei vita.

Sul volto del meccanico apparve un tiepido sorriso, nostalgico; quel genere di sorriso che compare quando due persone hanno passato molte avventure insieme.

- Uff...yawn. Qui ho finito. La tua moto è pronta, Eikichi.

Fuori, i grilli frinivano e la luna tramontava.


***


Ormai le capitava raramente di svegliarsi dopo mezzanotte.

La luce argentea dell'astro illuminava il letto, il computer e il pavimento della camera. Era talmente scontato che fosse solamente la luce riflessa del sole, un fenomeno fisico assolutamente banale, che non doveva certo causarle commozione o turbamento.

Tuttavia, solo da pochi anni aveva imparato ad apprezzare la luce della luna per il suo valore poetico.

"Mh mh, stanotte la luna è particolarmente bella, certo."

Il quartiere era silenzioso. La notte totalmente limpida, solo qualche banco nuvoloso all'orizzonte, probabilmente Strati o Nembostrati. Nonostante la luce, riusciva a distinguere bene l'Orsa Maggiore, Mizar, Alcor, la linea tra Dubhe e Merak, che prolungata per cinque volte portava alla Stella Polare, a 433 anni-luce di distanza dalla Terra. Un sistema triplo, come le terzine in musica e i legami tripli tra gli atomi.

Si accese una sigaretta. Un gesto automatico, mentre divagava tra nozioni e pensieri, senza seguire una linea precisa ma facendosi trasportare dalla casualità.

Apri la finestra che dava sul piccolo terrazzo, e notò che non faceva freddo, mentre il fumo saliva verticalmente e si disperdeva nell'aria tersa.

Tese l'orecchio. Vicino, il frinire dei grilli. Lontano, il rumore sordo delle auto e degli aerei da trasporto. Ancora più lontano, il rumore dei treni. Ogni tanto, il canto di un uccello notturno o lo stridio dei pipistrello rimbombava tra i muri quieti e i tetti silenti.

Senza rendersene conto, erano già arrivati alla Festa di Primavera. Mancava circa una settimana, ma i lavori erano a buon punto.

Prese in mano il volantino promozionale, una realizzazione di Kikuchi. Era migliorato molto; d'altro canto, se voleva lavorare come Web Designer aveva sempre molto da imparare, pensò la ragazza.

Gli occhi caddero su “La Grande Novità di quest'anno, la Serata Danzante.”. Ricordava la sua perplessità.

Che aveva detto il professore, a tal riguardo? Ah sì: “....sicuramente si farà vivo, così almeno potrai ballare con lui, stargli vicino vicino, prendergli la mano...”.

Lei non amava sentirsi a disagio. Tanto meno, sentirsi in imbarazzo a causa dei suoi sentimenti. Quindi, aveva deciso di colpirlo con il taser che portava sempre con se. Ai testicoli.

“Non ti pare di avere esagerato un tantino?”. Beh certo, sbavava e schiumava, ma poteva essere tutta una recita, no?

“Non ci sono problemi, tanto quello non muore, figurarsi se rimane sterile o impotente”.

Le venne spontaneo un sorriso. Avevano fatto tante stupidaggini insieme, in questi anni di scuola.

Dopo tutto questo tempo si era formata una specie di famiglia. Correzione, una famiglia vera e propria, oltre a quella vera che adesso (grazie a quel pervertito maniaco di Onizuka) si poteva dire completamente rinata.


Senza contare il gran casino dell'anno scorso.


Tutto era cominciato due anni fa, nella primavera del 2004, con l'apertura del Rift, una faglia che metteva in comunicazione due universi, localizzata tra Giove e il primo gruppo dei Troiani (asteroidi sull'orbita del pianeta).
Poi il ritorno della GGG, nell'autunno del solito anno, fatto passare sotto silenzio dall'Onu.

All'inizio dell'anno scolastico 2005, si erano iscritti nella loro scuola due “studenti dello scambio culturale”. Questo era coinciso con l'arrivo di “organismi autonomi cybernerici”, due fazioni di robot senzienti in lotta tra loro.
Dopo quattro mesi, l'invasione aliena. Gli Yithiani erano tornati sulla terra allo scopo di impadronirsi di un grosso monolito carico di energia mistica, in grado di resuscitare la loro Divinità Madre tramite il sacrificio di esseri umani.

Il Rift si era chiuso alle loro spalle, intrappolandoli in questo universo. Non avevano altra scelta che conquistare la Terra.

Ovviamente, i terrestri si erano opposti. Era scoppiato un conflitto su scala mondiale. Nessuno escluso.

Banalmente, era finita con il lancio di armi di distruzione di massa, la morte di circa 9/10 degli esseri viventi del pianeta e la completa distruzione dell'ecosistema.

Gli Yithiani erano stati sconfitti da un attacco suicida contro la loro nave madre, che aveva inglobato il monolite ed era prossima a resuscitare la Divinità madre.

Tuttavia, nonostante la vittoria, la fine della vita sulla Terra sarebbe risultata inevitabile, se non fosse stato per l'atto eroico di una ragazza deceduta nelle prime fasi del conflitto e adesso residente nel Limpid Channel, una sorta di dimensione ultraterrena naturale dove gli spiriti potevano comunicare con i vivi.


Un'alterazione nel continuum spazio-tempo indotto da un essere parzialmente asceso aveva riportato il mondo allo stadio originario.

Contemporaneamente, i ricordi di quello che era successo (invasione aliena, super robot giganti, zombi mutanti, rapimenti di massa) erano stati rimossi in tutte le persone. Tranne lei, lui, il professore, alcuni tecnici e non si sa bene chi altro.

Infine, aveva bloccato per sempre l'accesso al Limpid Channel, visto che l'energia mistica della dimensione era stata completamente prosciugata nel ripristino delle condizioni originarie.

Da allora non era successo altro. Tutti avevano ripreso a comportarsi come sempre, quindi anche a lei doveva per forza andare bene così.

In realtà, non le andava bene per niente.

Non lo aveva più rivisto, da quel giorno di Ottobre, da quando lei e Onizuka gli avevano detto addio.

Lei piangeva, lui aveva blaterato delle scuse, il professore si era incazzato e lo aveva minacciato di cambiargli i connotanti. Lui aveva fatto presente che non poteva rimanere lì per motivi di sicurezza inerenti...boh, non aveva capito, qualcosa riguardante gli studenti della scuola e la sua particolare struttura cellulare...forse.

Aveva provato a chiamarlo più di una volta, ma lui non aveva mai risposto. Solo gli gli auguri di Natale e di Capodanno. Ma via SMS, mai a voce, né tanto meno di persona.

Come mai si comportasse così lo sapevano solo i Kami. Sapeva, in cuor suo, che andava tutto bene, visto che “nessuna nuova, buona nuova”, sperava di rivederlo alla Festa di Primavera (così aveva fatto intendere nel messaggio di Capodanno) ma...

...non le andava giù.

Non era quello il modo di trattare una ragazza, tanto meno una compagna d'armi, tanto meno Lei. Ma chi diavolo si credeva di essere eh? Eroico sacrificio un paio di palle! Non si faceva così. Idiota e insensibile come tutti gli uomini, ecco! Se l'avesse visto alla Festa di Primavera, gli avrebbe ficcato una vipera nelle mutande prendendolo a schiaffi, così avrebbe imparato a far soffrire una povera fanciulla indifesa.

Fortunatamente, il suo PDA suonò una volta, distogliendola dai suoi propositi omicidi.

“Ah, un SMS? A quest'ora?”.

Com'era diversa, la luce dello schermo a cristalli liquidi rispetto a quella naturale della luna! Le dava quasi fastidio. Stinse gli occhi per leggere meglio.

Da: Numero Sconosciuto
Allegato: zone.jpg
Testo: Sig.na Kanzaki, la prego di incontrarmi domani sera alle 19.35 nella zona di Shōnan a queste coordinate [attach. “zone.jpg”]. Ho da comunicarle importanti informazioni sul Capitano.

Cordiali Saluti,

V.

Venne scossa dalla malia in cui era precipitata dal forte rumore delle gomme che slittavano sull'asfalto umido, giù in strada.

Il cuore le batteva forte mentre il suono di un motore che accelerava si stava assottigliando sempre di più.

Con uno sforzo, si impose la calma.

“Dunque, ragioniamo. Non può essere uno scherzo, perché sanno che farmi uno scherzo del genere può essere molto pericoloso per la loro incolumità fisica. Inoltre, perché inviarlo proprio ora...? A meno che non sapesse che ero sveglia....e quella sgommata.”

Si alzò e si mise a passeggiare in cerchio.

“Si è firmato con V. E' tipico del personaggio, certo, ma fa anche molto film di spionaggio anni 50...la zona del rendez-vous, mh, vediamo...è vicina ad una zona balneare e visto che lì c'è pieno di locali e polizia, sarà difficile per un eventuale malintenzionato rapirmi e...va bene, lasciamo perdere. Sarà meglio portare qualche gadget e avvertire gli altri...mh no, meglio di no. Dunque, che altro? Niente, quindi sarà bene che mi addormenti.”

Ma nonostante il buon proponimento, non riuscì a prendere subito sonno lo stesso.


***


Era passato appena un minuto da quando era entrato dentro la sala briefing, che già si sentiva a casa!


- Questa è la registrazione...è di qualità scarsa, purtroppo, ma si riesce a capire tutte le parole abbastanza bene.
- Credevo che lo stato finanziasse i nostri gingilli, signore.
- Appunto per quello fanno pena. Con i soldi che ci arrivano riusciamo a malapena a mandare avanti la maledetta baracca.

- Non sapevo che versassimo in condizioni così spiacevoli...


L'uomo si guardò intorno. Era tutto così rigorosamente anonimo che si sentiva a casa. Un piacevole cambio rispetto alla base Antartica dove aveva passato l'ultimo periodo di tempo. Osservò il suo superiore, ingrigito e ingobbito dagli anni ma sempre lucido (non poteva essere altrimenti) che premeva dei pulsanti su una consolle.


- Quel laburista dal naso adunco sta facendo di tutto per tagliare questo genere di spese, comunque...questa è la registrazione.


Poi, rivolto allo schermo:


- Play.


“Idioti, credono veramente che con quell'operazione da quattro soldi, giocata da un gruppo di adulti vestiti da cretini che hanno un sacco di soldi da spendere in giocattoli pericolosi...credono, loro! Credono, anzi, sono fermamente convinti di averci eliminato [risata grassa] che imbecilli, davvero! Non conoscono forse la mitologia? Presto ci sarà una sola Razza [rumore statico]. Non sanno che ci sono animali, animali! Il dottore è un genio! Animali che sono in grado di rigenerarsi come la fantomatica Idra? Ed adesso torniamo a te, dimmi un po', caro [rumore di schiaffo]...qual'è il tuo segreto? Eh? Dimmelo! Non vuoi dirmelo eh? Allora te lo STRAPPERÓ dalle viscere senza PIETÁ [urlo]...ma...cosa...Bip.


- La registrazione finisce qui. Abbiamo perso contatti con l'agente, supponiamo sia morto.
- Capisco, signore. A quando risale?
- Quarantotto ore fa. Sapevamo che l'operazione per la distruzione della base operativa aveva ottenuto un certo successo, ma non ci aspettavamo che le attività riprendessero così velocemente.
- Quali attività?

- Sembra che il professor Hilmeninskj abbia sequestrato il soggetto A1 per scopi scientifici. In particolare, sembra sia interessato alle proprietà Evoulder del soggetto.


L'uomo che aveva posto le domande si alzò in piedi, digitò qualcosa alla tastiera richiamando la scheda del capo dell'organizzazione criminale.


- Un tipo interessante, questo Hilmeninskj. Laureato in Medicina prima della Seconda Guerra Mondiale, ex-Nazista, scappato in Uruguay dopo la guerra, vissuto nell'ombra da allora. Dovrebbe avere una bella età. Che cosa sa riguardo al profilo psicologico di questo delinquente?
- Intelligenza emotiva sottosviluppata, grande capacità di concentrazione sull'obiettivo prefissato, fino al punto di dimenticarsi di mangiare o dormire. La sua empatia è estremamente limitata, vede le persone come cavie da laboratorio o strumenti: se inutili, devono essere gettate via.

- Comprendo. Il classico killer gelido.


L'uomo seduto dietro la scrivania sbuffò, passandosi una mano tra i radi capelli grigi. Poi tornò a guardare l'altro.


- Fondamentalmente sì, se non fosse che questo bastardo è supportato da alcune organizzazioni criminali.
- E' quello che abbiamo ascoltato nella registrazione?
- Quello? Dai dati in nostro possesso non risulta niente.
-Si è accorto della microspia dopo pochi minuti che era entrata in funzione. O c'è un sistema di allarme anti intrusione o non saprei...
- Thomas ha riferito nulla a riguardo?
- Sembra che la base sia sorvegliata 24/7. Nel rapporto si fa menzione di sentinelle umane ed animali. Probabilmente cani.

Quando parto?

John ascoltami...forse dovrei affidare questa missione a qualcun altro.

Il suo volto si scurì, fece un vigoroso cenno di diniego con gli occhi completamente gelidi.

- Ho un debito con quel ragazzo, signore.
- Lo so, è per questo che lo dico. Sei coinvolto emotivamente. Ho paura che il tuo giudizio possa risentirne e quindi mettere in pericolo il recupero.
- Beh, se avete questa paura chiedete all'America che mandino i...
- Ascolta, ci vuoi pensare?

- Ci ho già pensato. Io conosco la zona dell'operazione come le mie tasche. Ho portato a termine ventidue missioni di spionaggio, recupero ostaggi e sabotaggio. Con successo.

L'uomo seduto chiuse gli occhi e si passò le mani sul viso. Percepiva ogni ruga e ogni dolore reumatico, in momenti come quello. Rimase immobile per una decina di secondo, un tempo che sembrò un'eternità all'agente in piedi.

- Va bene. Sai quello che devi fare e cosa ti serve. Parti tra un'ora con un volto speciale. Hai 24 ore di tempo, una volta giunto a destinazione, per tirarlo fuori. Dopo il termine il comando dell'operazione passa alle forze speciali. Puoi andare.

- Grazie, signore.

Salutò e uscì.

Adesso, nella stanza c'era una sola persona, immersa in una oscurità a tratti rotta dalla luce dei monitor. Si accese una sigaretta, a che se era contro ai regolamenti, ma che diavolo, il direttore dell'MI6 poteva anche permettersi qualche lusso, no? Tuttavia non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che qualcosa sarebbe andato male.

“Beh, John sa quello che fa. Devo fidarmi di lui. Dove ho messo la mia bottiglia di Bunnahabhain?”

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Capitolo 3
*** Recover Intitiated ***


Capitolo 2 -  Recover Intitiated





"Dovunque fossi, sapevo che stavi pensando a me,
e che se mi fossi trovato alle strette saresti arrivato...
sempre se eri vivo..."
William Tecunceh Sherman in una lettera a Ulysses S. Grant


La metropolitana era affollata come al solito. Il solito coktail di lavoratori, studenti, semplici viaggiatori e vecchi maniaci. Ormai aveva una certa dimestichezza nell'evitarli, non era più una ragazzina e le pene per le molestie si erano fatte più severe. Certo, le donne si vergognavano sempre a denunciarli, ma la rete interna di telecamere all'interno dei vagoni dava una grossa mano nell'arginamento del fenomeno.

Scese due fermate dopo quella prevista per poi tornare indietro a piedi, una scelta motivata dalla necessità di depistare eventuali inseguitori.. La serata sembrava tranquilla, il marciapiede bene illuminato e non troppo affollato. Era stata una giornata particolarmente calda, anche se per ora non si avvertiva quell'umidità pressante che attanagliava l'arcipelago durante l'estate. Ormai prossima al luogo dell'appuntamento camminava con sicurezza, quando vide un signore di mezza età seduto su una panchina davanti ad un auto sportiva di colore nero, una Ferrari.

Vestito in maniera assolutamente anonima , non prestava attenzione a quello che lo circondava. Urumi si mise a sedere accanto a lui senza salutare. Attimi di silenzio, e poi:

- Buonasera.
- Salve.

L'uomo si girò e solamente lei notò un piccolo sfarfallio riflesso sul volto dell'uomo, mentre si alzava in piedi.

- Sali, dobbiamo parlare.

Con un movimento misurato i due salirono in auto, che lentamente si  immise nel flusso stradale. L'uomo guidava con prudenza, guardando la strada e apparentemente senza prestare attenzione alla passeggera.

- Che novità è? Voglio dire...questo.

Urumi allungò una mano verso il braccio del guidatore, penetrandolo senza sforzo, come se fosse fatto d'aria.

- Uno dei regali di addio di Whitesaber. Lo abbiamo chiamato Sistema Olografico di Mimetizzazione. Crea un immagine olografica del guidatore, utile per mantenere la copertura in questi casi. 

-  Ah. Utile, senza dubbio. Mi vuoi dire perchè mi hai convocato qui? Non sarebbe bastata una telefonata? 

- No. Troppo rischioso. 

- E' successo qualcosa?

- Affermativo.Il capitano è assente dalla base da due giorni. Non siamo stati in grado di ritracciarlo.

Il volto di Urumi perse ogni traccia di colore. Volfogg riprese a parlare.

- Sembra che si sia volatilizzato. Sparito. Non ci sono tracce di scasso nè di violenza. Abbiamo iniziato subito le ricerche ma non si trova da nessuna parte. Il suo transponder è fuori uso.

- Ma...ma...chi? Perchè?!

La ragazza era chiaramente sotto shock, ma nonostante questo Volfogg continuò a snocciolare tutte le informazioni in suo possesso.

- Fino ad ieri non avevamo la minima idea. Poi, oggi pomeriggio, ci è arrivato questo messaggio, la cui autenticità è fuori da ogni ragionevole dubbio.

Sul cruscotto si aprì un piccolo pannello, mostrando uno schermo di 12 pollici. Il video partì, caturando completamente l'attenzione di Urumi.

"Sono John Kilmister. Sapete chi sono e per chi lavoro."

L'uomo nel video aveva capelli neri tagliati corti, occhi scuri e la barba perfettamente rasata, sulla quarantina. Parlava un buon giapponese, anche se fortemente accentato.

"So dove si trova Guy Shishioh. Viene tenuto prigioniero nella  Valles Calchaquíes, in Argentina, dal gruppo terroristico internazionale chiamato Hydra. Le motivazioni del rapimento sono ignote. Le coordinate sono indicate nella mappa al termine della cassetta".

Pausa. L'uomo guardò alla sua sinistra, in basso, tradendo per un attimo una profonda preoccupazione.

"Lo tirerò fuori da lì, fosse l'ultima cosa che faccio. Ogni forma di assistenza, non ufficiale, sarà molto apprezzata. Sto rischiando molto ad inviarvi questo messaggio, ma confido nella vostra discrezione.  Quando riceverete questo messaggio, sarò già in volo. Raggiungerò l'obiettivo domani alle 2.30am ora locale. L'operazione avrà inizio alle 2.45. Chiudo"

La trasmissione sii interruppe e il monitor sparì all'interno del cruscotto

Urumi si mise le mani tra i capelli, lottando disperatamente contro il turbinio di emozioni che minacciavano di uscire fragorosamente da un momento all'altro. Volfogg sembrava impassibile, l'ologramma continuava a far finta di guidare senza un cenno di preoccupazione sul volto
Di punto in bianco la ragazza alzò la testa. Nonostante gli occhi lucidi, al voce esprimeva una determinazione incrollabile.

- Dobbiamo tirarlo fuori di lì.
- Affermativo. 

I sedili posteriori si aprirono, con uno scatto, rivelando alcuni indumenti ed apparecchiature dall'aspetto fantascientifico.

- Vedo che hai pensato a tutto...ma domani come farò con la scuola?
- Prego?
- Domani ho lezione, non posso sparire da un momento all'altro! Mia madre, i compagni di classe, si farebbero troppe domande...
- Non devi preoccuparti di questo. Un Dummy ha già preso il tuo posto mentre stiamo parlando.
- Un che?
- Un umanoide meccanico che riprende le fattezze dell'individuo scelto. Un'invenzione recente di Entouji.
- Ah, bene...senti, ma...come ci regoliamo con Onizuka?
- Ho avvertito anche lui. Ci sta aspettando all'aereoporto.

"Come ai vecchi tempi", pensò Urumi. Durante  l'invasione degli Yithiani, i tre avevano fatto gruppo fisso,  compiendo un sacco di missioni di quel genere, anche se spesso e volentieri si trattava di azioni di guerriglia urbana. Nonostante l'evento fosse stato rimosso dalla mente di tutti, lei ancora ricordava l'addestramento alla perfezione. Fece un sorriso tirato, prima di rilassarsi sul sedile del apsseggero.

- Volfogg? Chi è questo John Kilmister? E come mai conosce così bene Guy-kun? E come mai siete spariti dalla circolazione, senza nemmeno farvi sentire?

Stavolta, l'ologramma fece una faccia disgustata.

- Il presidente Taiga ha deciso di trasferire la basa in Antartide a seguito di una richiesta formale di investigazione da parte delle Nazioni Unite, o meglio, da parte di una parte considerevole dell'organizzazione. Temiamo che l'Hydra abbbia infiltrato i suoi tentacoli nel centro del potere governativo mondiale. Per evitare ripercussioni sui civili, abbiamo optato per una soluzione temporanea di trasferimento. L'inchiesta è stata motivata con "studio approfondito delle potenzialità inumane dell'Evoluder Shishioh e delle capacità  di intervento della GGG".

"Allora era vero, non era una scusa!". Volfogg riprese a parlare. Urumi notò che l'ologramma rifletteva la luce dei fari delle auto che incrociavano in maniera anomala. Sembrava quasi un personaggio di un film in bianco e nero. "Devono lavorarci ancora molto".

- Tuttavia, scoprimmo che avevamo questi sospetti  non solamente noi. In particolar modo, le agenzie investigative di una quindicina di governi esprimevano perplessità sull'operato dell'ONU. Così, un giorno qualcuno ha bussato alla nostra porta con un'interessante proposta di collaborazione.

- Siete diventati un'agenzia di spionaggio anche voi?

- Il compito della nostra agenzia rimane il solito: Difesa, Sviluppo, Miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, in cambio di tecnologia, abbiamo infiltrato qualcuno dei nostri in punti chiave del Palazzo di Vetro.

Urumi rimase in silenzio per un po', rimuginando quello che le era stato riferito piuttosto attentamente. Nel mentre, avevano preso una deviazione verso l'areoporto.

- Arrivo previsto entro 12 min.
- Ah. Sai, non capisco perchè il vostro presidente non si è ribellato a questa decisione del trasferimento. Mi sarei aspettato una reazione molto più incazzosa da parte sua.
- Di questo ne potrai parlare direttamente con lui: sarà presente all'aereoporto.
- Comunque, non mi hai ancora detto in che rapporti è Guychan con questo John Kilmister...
-  Nel tempo che il sig. Kilminster è stato nostro ospite, ha avuto modo di passare molto tempo con il capitano. Il sig Kilmister oltre ad essere un agente segreto, è diplomato in psicologia ed ha seguito un corso in Psicoterapia Ericksoniana, a quanto ne so quando non lavora alle cosidette estrazioni compila le schede  dei profili criminali nella Sezione Archivio.
- Non è che gli ha fatto un "lavaggio del cervello"?
- Al contrario, sembra che la sua presenza lo abbia aiutato a fuoriuscire dal disturbo da stress post-traumatico in cui era incappato dopo...dopo i fatti che sai anche tu.

"Evidentemente, essendo un AI estremamente avanzata, anche Volfogg soffre di certe cose, come noi", pensò Urumi, notando l'incertezza nella voce del mecha, per la prima volta da quando si eranoincontrati nuovamente.

Anche lei era stata male, ma aveva reagito meglio, inaspettatamente secondo la logica comune. D'altra parte il DPTS non colpiva le persone deboli più di quelle forti, anche se in questo caso si poteva parlare di personalità forti, "almeno per quanto riguarda il nostro gruppo di venti sopravvissuti", pensò la ragazza..
Se ciò dipendesse dalla sua particolare origine o da altri fattori, lei non poteva dirlo.

- In che modo?
- Prego?
- In che modo l'ha aiutato?
- Non ho avuto modo di assistere, ma mi hanno riferito che ci sono state delle sedute.

Pausa, pregna di significato, come se Volfogg stesse tentando di trovare le parole giuste.

- Lunghe chiaccherate tra i due, fatte davanti ad un tavolo in una stanza chiusa. Non abbiamo registrazione di queste, forse lui le ha. Cosa ti turba?

Vofogg era stranamente percettivo per essere un automa. Pensandoci meglio, questo dipendeva sicuramente dalla sua funzione primaria di Spionaggio: un "ninja" non poteva durare molto in combattimento se non si rendeva conto di quello che accadeva intorno a lui.

- Se vale l'etica professionale in questi casi non ne sono certa, la mia paura è che lui possa aver passato le registrazioni all'MI6.
- Improbabile, avremmo avuto modo di tracciare un eventuale trasmissione di dati in uscita.

La  Ferrari entrò in aereoporto, in silenzio. Non c'era molto traffico sulla pista, anche se tre figure stavano aspettando davanti ad un grosso jet di colore nero, la cui sagoma si stagliava come un ombra nera sullo sfondo.

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Capitolo 4
*** Fly-By-Wire ***


capitolo 3

Capitolo 3 - Fly-By-Wire



"Non esistono buoni piloti, esistono  vecchi piloti"





- Bene, passiamo alle fasi dello svolgimento. Arrivo nella zona delle operazioni  alle 2.30. ora corrente. 2.35 rendez-vous con l'agente Kilmister, nome in codice Gringo.
- Che soprannome idiota.
-  Hyuma, per favore! Alle 2.45 inizio dell'operazione. La base dell'Hydra è a circa 15 Km a nord dalla zona di partenza, ma non avrete bisogno di spostarsi tanto lontano. Esiste un condotto per lo scarico a circa 5 km prima dell'entrata principale. Entrerete da lì e poi vi farete guidare da Kilminster.
- Come ci spostiamo?
- Nella fase iniziale dell'operazione, a piedi. La zona è irta di sensori e sistemi anti/intrusione. Una volta recuperato Guy, lanceremo un missile con testata EMP (impulsi elettro-magnetici) per neutralizzare i sistemi difensivi e vi verrà a prendere Volfogg. Dovrete raggiungere la zona di uscita entro cinque minuti, altrimenti vi saranno tutti addosso.
- Altra domanda: come faremo a trasportarlo fuori?
- Usando questi.

Taiga aprì una piccola vallligetta di alluminio, rivelandone il contenuto, ovvero sei piccoli ovetti di alluminio con un sensore rosso all'interno, simile alla farcitura di un pasticcino. Fu Entouji a parlare per primo.

- Sono "sospensori", piccoli dispositivi anti-gravità con la possibilità di creare un campo di stasi limitato alla massa corporea dell'individuo trasportato, in caso di bisogno.

Non occorreva entrare maggiormente nei particolari, nessuno poteva sapere in che condizioni avrebbero trovato Guy. Dovevano per forza di cose essere preparati ad un trasporto in condizioni critiche. Tuttavia tutti erano certi che l'avrebbero trovato vivo. Non sapevano però in che condizioni.

- Hanno una durata massima di tre ore e sono resistenti agli urti. Per voi invece abbiamo preparato delle tute speciali, su modello della VR-052.

Sulla pista, intanto, una grossa sagoma molto scura compiva gli ultimi controlli di rito prima del decollo. Quello era chiaramente un mezzo speciale, il primo di una nuova generazione di bombardieri strategici e aerei da trasporto per operazioni speciali, progettato grazie agli sforzi congiunti della Stonewell Bellcom e dellaShinnakasu Industries, con importanti conpartecipazioni di aziende minori specializzate in avionica (i dispositivi elettronici per aviogetti).

- Qui volo Thunder 077. Torre, mi ricevete? Passo.
- White Tiger a volo Thunder, vi riceviamo forte e chiaro. Decollo tra tre minuti.
- Roger White Tiger, incomincio il rullaggio sull'anello nord.

"Tre minuti ancora, e quell'idiota non si vede..."

II KC-200  prese a rullare ull'anello nord dell'areoporto, largo quanto una'autostrada a due corsie, prima di immettersi sulla pista principale, fino a fermarsi al termine della stessa. Il cielo era perfettamente limpido e nonostante l'inquinamento luminoso si riuscivano a scorgere le stelle.

A differenza delle controparti civili, il KC-200 era un aereo da trasporto di nuova generazione. Grosso quanto un'aerocisterna, le somiglianze finivano lì in quanto l'aereo era totalmente dipinto di un grigio antracite molto scuro ed aveva ali larghe e lunghe, a geometria variabile. Poteva essere scambiato per un B1-B Lancer, ma solo da lontano; ad un'occhiata approfondita svelava tutte le differenze con il bombardiere, con la capacità di superare la velocità del suono senza usare i postbruciatori (supercruise) e dotato di un sistema stealth attivo di prima generazione. 

-White Tiger, ok per il decollo. Vento 3 nodi Nord Nord Est, Visibilità eccellente.

"Proprio una bella notta per farsi un giretto"

L'attenzione del pilota venne catturata da una luce sulla pista che si muoveva velocemente verso l'aereo.

"Stai a vedere che..."

- FERMATEVIIII! MALEDETTI! Volevate partire senza di me?!? Fermatevi, bastardi! Ma guarda tu, per soli dieci minuti di ritardo! Non c è più cortesia in questo schifo di mondo! Fermaaaaaaa....
 
"E' il solito idiota".

- Tokai, apri il portellone di carico posteriore, ce lo tiriamo su, quel cretino.
- Roger, colonnello.

La moto salì la rampa a velocità improponibile, andando a sbandare e quasi a colpire il fondo della baia di lancio. Urumi e Hyuuma si alzarono di scatto per vedere se stava bene.

- Professore!
- Argh...sto invecchiando.
- Signor Onizuka! Sapevo che sarebbe arrivato in tempo!
- Già, adesso però...
SBONK!
- Ahia che male! Kanzaki, ma perché?
- Perchè sei un deficente! Mi hai fatto perdere dieci anni di vita con questa acrobazia! Ma cosa cazzo credevi di fare!?

L'altoparlante si animò:

- Ce l'ha fatta l'idiota a salire a bordo?
- Sì colonnello, può decollare subito.
- Bene. Ladies and gentlement, qui è il comandante del volo 077 che vi parla. Allacciatevi le cinture e preparatevi al decollo. Partiamo tra un minuto e mezzo.

Dopo essere rimasto per un momento imbambolato, come se avesse sentito una voce dall'oltretomba, Eikichi realizzò il vero significato delle parole pronunciate dal comandante.

- Ma la moto! Presto aiutatemi a legarla in qualche maniera!

La rampa si richiuse su se stessa, facendo un suono stranamente ovattato. I passeggeri ebbero appena il tempo di assicurare la moto agli ormeggi e mettersi seduto prima che l'accellerazione lo schiacciasse al seggiolino. L'aereo si staccò dalla pista con i postbruciatori inseriti. Urumi aveva già volato, qualche volta, tuttavia quella esperienza era totalmente nuova. Sembrava di essere sull'ottovolante! A confronto i decolli con i grandi aerei da trasporto passeggeri sembravano una passeggiata a piedi. Si sentì lo stomaco in gola, ma lo attribuì alla tensione.

In realtà, il pilota aveva effettuato un decollo estremamente gentile: i motori del KC-200 erano in grado di farlo staccare dalla pista in una distanza ridotta del 40% rispetto ad un mezzo delle stesse dimensioni.

Eikici sembrava divertirsi e rimase un po' deluso quando l'aereo si stabilizzò in volo orizzontale, dirigendosi verso ovest.

La voce del colonnello risuonò di nuovo:

- Potete sganciare la cintura, adesso. L'arrivo sulla zona di lancio è previsto tra 3 ore e 22 minuti. 

Eikichi si sganciò la cintura e si diresse verso la cabina di pilotaggio, sbagliando strada due volte e  rischiando di aprire il portellone di sgancio.
Alla fine, ce la fece ad trovare la cabina di pilotaggio.
Aperta la porta, necessitò di alcuni attimi per abituarsi alla luce rossa che inondava tutta la zona.
Ovviamente, non aveva dimestichezza con le strumentazioni di bordo, ma il tutto gli sembrava stranamente simile ad un grosso cabinato da sala giochi che a dei quadri comandi di un aereo di ultima tecnologia.

Eikichi si lasciò sfuggire una lunga esclamazione di stupore, seppur a bassa voce. Rivolse l'attenzione alle due figure sedute di fronte a lui.
Il pilota e il suo copilota indossavano un casco stranamente somigliante ad un misto tra la maschera di Kamen Raider e un paio di occhiali  per la visione notturna. Il tutto era completato da una tuta color verde mimetico, con un distintivo all'altezza della spalla destra e uno sulla sinistra.
Il pilota si girò verso di lui e sorrise.

- Ben ritrovato Eikichi. Come te la passi?
- Ripper, ma sei tu?
- Chi altri sarebbe stato così pazzo da accompagnarvi in questa missione?
- Non ti riconoscevo con quello scolapasta in testa. Cazzo, ma qui è pazzesco, pare di star dentro la Fortezza delle Scienze!
- Ti piace questo gioiellino? E dovresti vedere la versione da attacco! E' pure meglio.

Il pilota si girò verso Eikichi.

- Questo è il mio secondo pilota, il tenente Hibiki Tokai.
- Salve.

Hibiki si girò e si trovò faccia a faccia con il viso ghignante di Eikichi.

- Io sono Eikichi Onizuka, 23 anni, MOLTO PIACERE.
- Urgh.

Il copilota si ritirò spaventato. Non era certo abituato ai modi molto informali dell'insegnante! Si aspettava, come dire, una persona più composta? Di certo non un tipo con i capelli biondi (tinti?), orecchino e una t-shirt rossa con scritto SIEG ZION.

- Beh Eikichi, che mi racconti di nuovo? E' un po' che non ci si vede...
- Le solite cose. Negli ultimi tempi è stato anche troppo tranquillo da queste parti. Da quando è successo quel casino che-sai-tu, si è tranquillizzato tutto. Lo sapevi che sono stato promosso ad insegnante di ruolo?
-  Congratulazioni! Ora ti manca solo una moglie e un moccioso urlante e sei proprio diventato il classico ometto di casa!
- Non contarci troppo, anche se sono fidanzato un uomo rimane sempre un uomo! A cambiare pannolini epr ora non mi ci vedo proprio. Tu invece? Cosa mi dici di nuovo?
- Le solite cose, a casa stanno tutti bene e questo è l'importante.
- Eh sì. Beh, torno di là. Stammi bene, Ripper. Ti lascio alla tua sala giochi personale. Andrà tutto bene.

Il tono della voce indusse il comandante a girarsi e a guardarlo dritto negli occhi: c'era una sfumatura di determinazione negli occhi dell'insegnante e lui, nonostante fosse un militare con esperienza e dovesse mostrarsi freddo e professionale, era pur sempre un suo amico.
Conosceva personalmente Guy Shishioh, più volte durante il periodo di invasione deigli alieni avevano combattuto insieme e si era affezionato in qualche modo al ragazzo, anche se non come si era affezionato a Eikichi.

- Anche te, caro e non dubitare: lo porteremo fuori.
- Lascia fare a me, questa è un impresa per il Great Saver Onizuka!

A queste parole Eikichi fece il classico gesto giapponese per mostrare forza. Fortunatamente, Ripper aveva un infarinatura delle usanze giapponesi e lo interpretò correttamente, evitando di scambiarlo per il classico gesto di "vattene a quel paese" come ogni occidentale ignorante dei costumi nipponici avrebbe (erroneamente) interpretato.

Dopo di questo, girò i tacchi e se ne andò. Ripper poteva adesso tornare a concentrarsi completamente sulla missione.

***

Il cielo notturno era eccezionalmente sgombro da nuvole, ed era possibile ammirare un bellisismo cielo stellato, anche se faceva decisamente freddo. Ogni tanto il richiamo notturno di qualche piccolo mammifero rompeva la quiete perfetta del posto.
Spirava una gelida brezza da nord-est, che spronò l'uomo a coprirsi ancora di più con un indumento che somigliava ad un poncho. Lo avevano avvertito per tempo (anzi, si era informato lui, approfonditamente) e si era preparato. Un po' diverso dallo spirito che aveva armato David Livingstone, tuttavia la sua gente aveva dato alla storia un bel mucchio di esploratori e di avventurieri.

"Bah, niente avventura qua, spero risulti tutto banalmente noioso e senza incidenti".

Era la settima missione operativa che compiva, sapendo bene che un operativo è sempre, sempre in territorio nemico, dal momento in cui comincia fino a quando termina la missione. Con successo o meno.

Il piccolo orologio al polso riportava l'ora precisamente. Che contrasto con quel luogo emerso dalla preistoria! Perfino le sterpaglie sembravano antiche.
"-01:30:56...55..54..."

Amava questi attimi prima dell'azione, il silenzio lo aiutava sempre nella concentrazione.
"Prima qui vivevano gli Indios, adesso invece ci vivono i topi di fogna".
Più in là, nel centro della valle, si nascondeva il nemico.Uno della peggiore razza, una massa di fanatici indottrinati con a disposizione gli ultimi ritrovati tecnologici per fare cosa?

Per riportare in vita un incubo contro il quale aveva combattuto il suo nonno.
Ci voleva un bel cafè per tenersi in forma, ma non poteva accendere un fuoco, quindi usò una razione speciale con riscaldamento chimico, non dissimile dalle piccole lattine di Noodles.

Lo sguardo corse alla radio portatile, con la quale avrebbe trasmesso le fasi cruciali della missione.
PENALTY TRY designava l'inizio dell'operazione di recupero.
PENALTY GOAL  stava per: "uscita dalla zona nemica con il'ostaggio, iniziare il recupero".
DROP GOAL significava "Missione compiuta", da trasmettere a fuga avvenuta.
OFFSIDE invece comunicava il fallimento della missione, dovuto alla morte del soggetto A1, all'inabilità del team di recupero di ritrovarlo oppure alla cattura dello stessi team.

John rabbrividì pensando a questa ipotesi, anche perchè sapeva che in tal caso un B-200 avrebbe sganciato una NREP (bomba nucleare anti bunker) proprio sopra la base sotterranea nemica. Visto che sicuramente si trattava di una struttura pesantemente rinforzata con materiali speciali a base plstica, la bomba sarebbe stata dotata di una testata nell'ordine dei megatoni, anzichè quelle più convenzionali per bunker normali.
Al che sarebbe seguito un grosso dibattito internazionale, scambi di accuse, manifestazioni di protesta, scioperi e tutto l'inevitabile carosello dovuto all'impiego di armi nucleari. Ma a quel punto non gli sarebbe importato più nulla.

Abbandonando questi cupi pensieri, John riprese la paziente attesa dei suoi alleati, lanciando occhiate furtive in direzione della valle.








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