I Non-Luoghi

di Gale_Eidos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un solo misero minuto ***
Capitolo 2: *** Panta Rhei ***
Capitolo 3: *** Intervento ***



Capitolo 1
*** Un solo misero minuto ***


UN SOLO MISERO MINUTO


Entro nel Non-Luogo affollato, trafelato.

Coloro che mi circondano sono sereni tranquilli annoiati, stanchi entusiasti indifferenti.

Seguono la loro routine, come se niente fosse.


Avanti e indietro; indietro e avanti.

Andata e ritorno; ritorno e andata.


Come se ci fosse tutto il tempo del mondo.

Eppure manca solo un misero minuto: devo sbrigarmi.

Le lancette dell'orologio continuano a scorrere e il tempo continua a ticchettare.

Sullo schermo nero le parole continuano a scivolare, arancioni e digitali.

In alto una pallina irriverente continua a ticchettare.

Tic tac, tac tic.


E' la mia destinazione: io sono qui, e manca solo un misero minuto.

E' al “5” la mia partenza. Al “5” devo andare, in tutta fretta.


Di fronte a me le larghe scale scendono veloci ed io veloce scendo le larghe scale. E' tardi!


Corro, corro, corro. Mi manca il fiato.

E' tardi, è tardi. Solo un minuto.


Di nuovo le larghe scale salgono ripide ed io impaziente salgo le larghe scale. Mi manca il fiato.


E' qui, grande e moderno. Sembra stia pazientemente aspettando me.

Mi avvicino al colosso metallico, sollevato.



E parte, davanti ai miei occhi.

E mi lascia, con il mio dito appena alzato. Pronto finalmente a partire.


Sono qui, abbandonato. Sono perduto, come faccio adesso?

Non arriverò mai in tempo: PERDERO' TUTTO!

E' tutta colpa tua! Tua e solo tua!


Ah, se non mi avessi fermato!

Ah, se mi avessi concesso un solo misero minuto di ritardo!

Tu,tu!

Maledetta Trenitalia...

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Buonsalve a tutti! Questa "cosa" è nata stamattina in stazione guardando un signore perdere il suo treno per Padova... A chi non è mai successo di perdere il treno? Magari perchè rimasto bloccato ad un passaggio a livello e quindi per aspettare che un altro treni passi... per poi insultare a gran voce Trenitalia e tutte le persone che ci lavorano e non hanno colpa se noi siamo in ritardo!


Detto questo... Codesta storia è la mia prima NonSense e anche la prima One-Shot della raccolta "Non Luoghi".

Che cosa sono i Non Luoghi?
 Sono quei luoghi, appunto, che non appartengono a nessuna città, a nessun paese e nessuno Stato. Sono semplicemente luoghi o posti, o cose anche, situati fuori dal tempo e dallo spazio. 

Per me si tratta di stazioni, treni, aereoporti, aerei, strade, macchine, autobus, ma anche ospedali, scuole, un campo (sia quello da coltivare, sia uno da calcio, per esempio) o una palestre. Luoghi o cose che ci sono dappertutto e, pur avendo caratteristiche diverse, come forma colore etc, ma in realtà sono tutti irrimediabilmente uguali!

Bene, ho finito di annoiarvi... Grazie a tutti che hanno letto questa storielle e che sono arrivati fino a qui e mille grazie a chi vorrà lasciare un commento! xD
                                                                                                                                                                                                               Vale                                                                                                    



 Ps. Dimenticavo... Questa NonSense partecipa alla Challenge "Il Festival del NonSenso" di NonnaPapera!
     

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Capitolo 2
*** Panta Rhei ***


Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può

toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma

a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e 

si raccoglie, viene e va.

Eraclito

PANTA RHEI

Tutto scorre.

Attorno a me tutto scorre.

Come un fiume in piena.

 

PANTA RHEI

 

Tutto scorre.

Alberi    case   campi

 

Tutto si muove, veloce.

Alberi- case- campi

Aldilà del vetro niente si ferma.

 

“Dove sei?” una voce al telefono.

Sono qui, sono là. In una città, in un’altra.

In nessun posto e ovunque.

Sono seduta su due binari di ferro.

E tutto scorre.

Eppure il mondo è qui. Fermo, seduto.

Alberi, case, campi.

Il tempo è fermo, congelato da una creatura di vetro e metallo, e tutto scorre.

 

PANTA RHEI

Tutto scorre. Fino alla prossima stazione.

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Capitolo 3
*** Intervento ***


INTERVENTO

Il tempo è misura del mutamento secondo il Prima e il Poi.

Aristotele

Si guarda allo specchio. Non va, non va proprio.

E’ ora di sistemare tutti questi errori naturali.

 

La porta si apre. Un uomo e una donna entrano: è ora.

Si stende. E’ seminuda, ma sotto le coperte non ha freddo.

 

Il letto comincia a muoversi. Le piastrelle del soffitto cominciano a muoversi, un susseguirsi di colori smorti, verde giallo rosa blu.

Gli occhi come steady-cams seguono l’intricato labirinto all’interno dell’edificio.

Arriva l’ascensore. Vuoto d’aria improvviso.

Il corpo passa sul rullo metallico. Adesso sente freddo.

Un dolore al braccio. “Buon viaggio”, una voce all’orecchio. “Grazie.”

Poi il sonno.

Apre gli occhi. “Respira.”

Respira.

 

Di nuovo il labirinto al contrario. Scorre indifferente tra pianto dolore gioia panico.

Vuole dormire ancora , finché non si trova di nuovo davanti ad una superficie riflettente.

 

Si guarda allo specchio. Oh, adesso sì che va bene! Quanto tempo sembra esser passato…

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