Il tesoro dei Malandrini di pepero (/viewuser.php?uid=1041)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo arcano ***
Capitolo 2: *** Secondo Arcano ***
Capitolo 3: *** Terzo Arcano ***
Capitolo 4: *** Quarto Arcano ***
Capitolo 5: *** Quinto Arcano ***
Capitolo 6: *** Sesto Arcano ***
Capitolo 7: *** Settimo Arcano ***
Capitolo 1 *** Primo arcano ***
Ho deciso che adotterò un cane
Il tesoro dei
Malandrini
Primo arcano
********************
Ho deciso che adotterò un cane.
Sono carini, coccolosi, fedeli, non chiedono niente in cambio e soprattutto non
si comportano da perfetti idioti andando a crearsi stupidi problemi dove neanche
ci sono.
Quando ho maturato questa importante decisione? Non saprei dirvelo di preciso,
ma penso sia stato nel lasso di tempo tra quando un certo moro di mia conoscenza
è arrivato alla Tana ieri sera e cinque minuti fa, quando mi ha lanciato
l'ultima occhiata da amante non corrisposto.
Meglio i cani, dicevo. Almeno loro, i cani per l'appunto, non ti lasciano sola
per andare a combattere stupidi Signori Oscuri col pallino dell'immortalità.
Uhm, ora che ci penso, forse non lo fanno semplicemente perchè nessun cane ha
mai provato a diventare immortale.
Ok, sto divagando.
L'importante, in questa faccenda, é che al momento vorrei strangolare Harry
Potter e che al momento me ne sto chiusa in camera mia semplicemente perchè così
evito di fare un piacere a Voldie-Mortie.
Dico io, ma perchè devo essere
innamorata di di u impiastro del genere?! Persino Hermione é messa meglio di me,
ed è tutto dire.
In tutto ciò, poi, ho come il sospetto che il magico trio ne sta combinando una
delle sue. Il corso da perfetto cospiratore non deve essere andato molto bene,
visto che quei tre sono talmente impegnati a non dare nell'occhio che persino
Fleur, che non pensa ad altro che al matrimonio, ha notato che c'è qualcosa di
strano.
Ribadisco: meglio i cani. L'unica cosa
che chiedono loro è qualcuno che li sazi, che giochi con loro e che
occasionalmente gli faccia qualche coccola. A pensarci sono come i ragazzi, solo
che i primi, ringraziando Merlino, non parlano.
Però nessun cane potrebbe mai avere
gli splendidi occhi verdi di... Oh no. Ecco che ci risiamo. Se non possedessi
ancora quel barlume di dignità che mi rimane, giuro che mi prenderei a calci da
sola. O lo prenderei a calci. O lo trascinerei a forza nel ripostiglio delle
scope. Fortunatamente ho superato quella fase.
Se solo non fosse così dannatamente
idiota...
... E se solo Bill e Fleur non facessero così tanto baccano, io potrei starmene
qui in santa pace a comportarmi da eroina melodrammatica. E invece no, i due
piccioncini sono troppo presi anche solo per ricordarsi di fare un cavolo di
incantesimo insonorizzante alla stanza.
Eh, vabbè, vorrà dire che me ne andrò a rimuginare un pò sotto le stelle con un
bel bicchiere di succo di zucca. Esco dalla mia camera e scendo le scale,
diretta in cucina. Dove, manco a dirlo, c'è il trio delle meraviglie intento a
parlare sottovoce di qualcosa che non mi interessa.
- E dai, non farla così difficile! -
- Ma... -
- Ron ha ragione, Harry. E poi, io penso che sia un'idea magnifica .-
- Ma non lo so... Insomma, io pensavo a qualcosa di più... come dire... -
- Amico, smettila di farti tutti questi problemi, seriamente. -
- Buonasera a tutti. Niente paura, non sono qui per spiare i vostri piani
supersegretissimi, prendo un bicchiere di succo di zucca e sparisco. - faccio io,
entrando in cucina e avviandomi dritta al frigo.
- Io... Ehm... vado un attimo in bagno! - esclama Harry appena mi vede,
scomparendo un attimo dopo.
Ok Gin.
Respira.
Ricorda che se lo ammazzi fai solo un favore a Voldemort...
... E chi se ne frega! Io lo strangolo con le mie stesse mani, quella
sottospecie di ameboide sopravvissuto!
Faccio un profondo respiro per calmarmi, e mi volto verso Ron e Hermione, che mi
guardano con uno sguardo a metà tra il preoccupato e il divertito.
- Guardate che può anche smetterla di evitarmi, posso stare nella stessa stanza
con lui. Non soffro mica di chissà quale malattia contagiosa. - dico loro,
prendendo il mio bicchiere e andandomene fuori, senza aspettare nemmeno la loro
risposta.
Dannazione.
Ma perchè, mi chiedo, perchè dovevo andarmi ad innamorare proprio di
Harry Demente Potter?!
Mah. Dubito lo scoprirò mai. Mi sa che questo è uno dei grandi misteri
dell'universo di cui non arriveremo mai a una soluzione, come l'esistenza degli
alieni. O il perchè Plutone sia un pianeta a giorni alterni.
Sospiro, appoggiando il bicchiere sulla scala. Così non si può andare
avanti. Da quando sono diventata così melodrammatica? Cavoli, sembro un'eroina
di quegli squallidi romanzetti rosa che piacciono tanto a mia madre, standomene
qui a dannarmi l'anima per il dannato Potter. Ah, ma adesso basta! Se lui vuole
evitarmi, ben venga. Non esiste mica solo lui, sulla faccia della terra! E poi,
nel peggiore dei casi posso sempre adottare un cane.
Mi rialzo e con passo deciso rientro in casa; poso il bicchiere vuoto nel
lavabo della cucina e bofonchiando un veloce "buonanotte" a Ron e Hermione, esco
diretta in camera mia, senza accorgermi di Harry che proveniva dalla direzione
opposta e scontrandomi in pieno con lui.
Ecco, devo ammettere che certe volte me le vado proprio a cercare.
- Scusami. - gli faccio cercando di non guardarlo negli occhi.
- Sto bene. - mi risponde lui, toccandosi la spalla. - 'Notte. - continua poi,
in tono sbrigativo, andando dagli altri senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Avrei dovuto fargli più male. Basta così, dimentichiamoci Harry
Schizofrenico Potter prima che sia troppo tardi e che la mia salute mentale vada
a farsi benedire.
Salgo velocemente in camera mia e mi butto sul letto, notando però che ho
qualcosa sotto la schiena.
Mi rialzo e cerco il corpo estraneo, l'unica cosa che trovo, però, è una
vecchia pergamena piegata più volte su se stessa. Incuriosita, la prendo in mano, esaminandola attentamente.
Mentre mi chiedo di chi possa essere e a cosa possa mai servire, la
risposta arriva sottoforma di un biglietto scarabocchiato infilato nella
pergamena.
Ho pensato che questa fosse più utile a te che a me, in questo momento.
E' una mappa di Hogwarts fatta dai Malandrini, per vederla basta toccarla con la
bacchetta e dire "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.". Mi
raccomando, se noti qualcosa di strano avverti subito la Professoressa McGranitt.
Ah, e non tentare di usare i passaggi segreti, la maggior parte è inservibile,
ormai. Avrei voluto regalarti qualcos'altro per il tuo compleanno, ma non c'è
stato molto tempo, quindi... Beh, ci vediamo.
Harry
Questa si che è bella. Prima mi evita come la peste, e poi mi regala la
famosissima Mappa del Malandrino per il mio compleanno. Chi lo capisce è bravo.
Devo decisamente adottare un cane. Sono molto meno complicati da capire
dei ragazzi.
**********
- Ginny, lo stai facendo di nuovo. -
- Cosa? -
- Fissare quella mappa invece di finire il tuo tema di Pozioni. -
Sono passati tre mesi da quando ho ricevuto la Mappa del Malandrino; di Harry,
Ron ed Hermione nessuna notizia.
Come previsto, quei tre disgraziati stavano effettivamente architettando
qualcosa: il mattino dopo il matrimonio di Bill e Fleur sono scomparsi,
lasciando mamma in lacrime e una lettera per Remus, di cui io ignoro il
contenuto. Conoscendoli, gli avranno chiesto scusa per non poter partecipare al
suo matrimonio con Tonks.
In ogni caso, la Mappa è una continua fonte di sorprendenti informazioni: tre
mesi che la consulto e ho scoperto le tresche di almeno l'ottantacinque per
cento della popolazione di Hogwarts.
Che Madama Pince se la intendesse con Gazza è ormai cosa nota, ma mai e poi mai
avrei sospettato che Terry Boot si incontrasse clandestinamente con Pansy
Parkinson. O degli incontri serali del Professor Lumacorno con la Professoressa
Cooman.
Invece non mi stupisce affatto che Cho Innaffiatoio Umano Chang ami prendere il
tè delle cinque con Mirtilla Malcontenta.
Mi domando cosa stia andando a fare McLaggen nella Stanza delle Necessità,
però...
- Ginny... -
La voce di Neville mi riporta alla realtà, facendomi finalmente alzare gli occhi
dalla pergamena. - Scusa. E' più forte di me. - gli dico, mentre rimetto mano al
mio tema.
- Lo so, vigilanza costante e tutto il resto. - mi risponde lui, senza neanche
alzare gli occhi dal suo libro di incantesimi. - Ma stai cominciando ad
esagerare un pochino. Secondo me, la verità è che speri che da un momento
all'altro spuntino i nomi di certe tre persone di nostra conoscenza. -
- Nev! Non è vero! -
- Se lo dici tu... -
Si che lo dico! Come al solito quei tre vanno in giro a fare Merlino solo sa
cosa e non fanno avere neanche uno straccio di notizia su come stiano. Per colpa
loro mamma è sull'orlo dell'esaurimento nervoso e mi manda gufi tre volte al
giorno per assicurarsi che io stia bene.
Giuro che se mai torneranno vivi, moriranno per mano mia.
Però... Uffa, Neville ha ragione. Mi mancano.
Sento la mancanza perfino di Ron: nonostante mi lamentassi continuamente dei
suoi modi da cavernicolo, devo ammettere che vivevo una vita relativamente
tranquilla. Adesso, invece, mi servirebbe una scorta armata di elfi domestici
per difendermi da tutti i miei spasimanti che chiedono insistentemente un
appuntamento.
Dovrei mettermi un cartello al collo con scritto "Momentaneamente non
interessata"; forse la smetterebbero.
- Cambiando discorso, dov'è Luna? Avevamo appuntamento mezz'ora fa. - dico,
guardandomi intorno alla ricerca della mia amica.
- Sai com'è Luna. - mi risponde Neville, appuntandosi qualcosa su una pergamena.
- Probabilmente avrà scovato degli strani animali invisibili o si sarà fermata a
parlare con Sir Cadogan. Pare che sia l'unica persona che riesce a fare
conversazioni di senso compiuto con quel vecchio matto. -
- Mah, forse hai ragione. Sai, a volte invidio Luna. - replico, cominciando a
giocherellare con la bacchetta. - Vorrei avere la sua stessa visione del mondo,
sarebbe divertente. -
- Su questo non ci piove. -mi risponde Neville, poggiando la sua piuma sul
tavolo e stiracchiandosi. - Ginny, seriamente, dovresti finire quel tema. Non
puoi ridurti sempre all'ultimo momento. - continua, fissandomi con aria di
rimprovero.
- Ricordami di proporre a mia madre di farti diventare membro onorario del clan
Weasley, Nev. Come fratello maggiore fai un figurone. - sbuffo io, aprendo a
malavoglia il libro di Pozioni. - Uffa. Vorrei tanto sapere a cosa serva fare un
tema sulle principali controindicazioni dei filtri d'amore somministrati a lungo
termine. Lumacorno sta frequentando un po' troppo la Cooman, ultimamente. -
- Siamo un po' acide oggi pomeriggio, a quanto vedo. E' successo qualcosa che
non so, per caso? - mi chiede Neville, alzando gli occhi dai suoi compiti. -
Avanti, sputa il rospo. Tanto ho capito che per oggi non si conclude niente. -
- Più che altro cosa non è successo. - dico io, rigirandomi la bacchetta tra le
dita. - Quei tre idioti potrebbero almeno far sapere se stanno bene. Per colpa
loro mia mamma è in pieno esaurimento nervoso. -
- Uhm, capisco. -annuisce lui. - Ma non si sono fatti vivi con nessun altro? -
- Con nessuno. Odio essere tagliata fuori in questo modo. Mi sembra di vivere
tagliata fuori dal mondo, rinchiusa in questo cavolo di castello a far finta che
fuori non stia succedendo niente. Ma riconosco che qualcuno debba evitare il
completo impazzimento di mia madre, e quindi faccio la brava. -
- Ecco, rimanendo in tema, - ribatte Neville, - che ne diresti di studiare
almeno cinque minuti? La libreria chiude tra poco, sai. -
Guardo sorpresa l'orologio, che indica le cinque e quarantacinque.
Cavolo. Dannato Potter, per colpa tua sarò costretta a rimanere di nuovo alzata
fino all'alba. Sbuffando apro il libro di Pozioni e comincio a leggere di
malavoglia il capitolo sui filtri d'amore.
"Il filtro d'amore conoscito più potente è sicuramente l'Amorentia,
riconoscibile dalla tipica luminosità madreperlacea e dalle caratteristiche
spirali formate dal fumo..."
Tap tap.
"... Gli effetti dell'Amorentia sono potentissimi, facendo sentire chi la assume
come colpito da un improvviso colpo di fulmine... "
Tap tap.
"... Frequenti effetti collaterali di questo filtro sono allucinazioni, senso di
torpore misto a stordimento e contentezza immotivata; nei soggetti più sensibili o che hanno
assunto il filtro da maggior tempo si riscontrano inoltre comportamenti
ossessivo-compulsivi... "
Tap tap.
All'improvviso la Mappa del Malandrino, sulla quale avevo cominciato
incosciamente a battere la bacchetta, si illumina e scompare, lasciando il
foglio vuoto.
- Nev... - chiamo il mio amico, leggermente sconcertata.
- Che è successo? - mi risponde lui, chiudendo il suo libro con un sospiro.
- Ehm... la Mappa è sparita. - gli dico, mostrandogli la pergamena, che però si
illumina nuovamente facendo comparire poco a poco dei versi.
"Un gran benvenuto i Malandrini
danno
a chi della noia non regge l'affanno!
Insieme partiamo per un piccolo viaggio
a scoprire i segreti del castello saggio:
sette son gli arcan celati
sette luoghi van palesati.
Coraggio è la dote di cui andare fieri
leoni voi siete, svelate i misteri!
Arguzia è seconda, ma non lo è di fatto
la chiave non sempre è a portata di tatto;
ultima infine giunge l'audacia
dote felice che la fortuna bacia.
Ricordati poi che per proseguire
il nostro motto dovrai proferire!
Per ora le rime son terminate,
voltate la carta e l'enigma svelate!"
... EH?!
Io e Neville ci guardiamo negli occhi e dopo un attimo di sconcerto lui comincia
a ridere a crepapelle.
- Sembrerebbe una specie di caccia al tesoro... - faccio io, titubante.
- Beh, non era questo che volevi? Una bella avventura per ravvivare la monotona
vita scolastica? - mi dice lui sorridendo.
Effettivamente potrebbe essere diverte andare in giro per Hogwarts a ficcanasare
in lungo e in largo...
Aspetta un momento. Ma non è quello che faccio di solito?
- Uhm, ci sto. - dico a Neville, sorridendo a mia volta. - Allora, che
aspettiamo? Vediamo questo indovinello! - continuo, afferrando la pergamena e
voltandola.
"Il primo indizio sarà trovato
se alla sirena uno sguardo è dato;
salta il fiume se incontrarla vuoi,
salta indietro per dirlo ai tuoi.
QAURATRSTEODRAUOBDINNAEDTNTAO"
********************
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Capitolo 2 *** Secondo Arcano ***
Secondo arcano
Il tesoro dei
Malandrini
Secondo arcano
********************
"Il primo indizio sarà trovato
se alla Sirena uno sguardo è dato,
salta il fiume se incontrarla vuoi
salta indietro per dirlo ai tuoi.
QAURATRSTEODRAUOBDINNAEDTNTAO"
- Uhm. -
- Uhm. -
Dopo le lezioni di stamattina, ho passato l'ultima mezza giornata a fissare la
pergamena dove ho trascritto l'indovinello, senza cavarci niente se non un
grandioso mal di testa. Se a tutto ciò aggiungiamo che avrei ancora una montagna
di compiti da fare, ne viene fuori una gran bella situazione del cavolo.
Ecco cosa succede ad avere la malsana abitudine di giocherellare con le
bacchette. Fortuna che non mi è accidentalmente partita una Fattura
Orcovolante quando ho incontrato Romilda Vane in bagno.
- Allora, - fa Neville, esaminando la pergamena interessato. - Il primo è
semplice. Praticamente ci dice che gli indovinelli sono sette e che sono
nascosti in giro per il castello. Per continuare dobbiamo dire una parola
d'ordine, solo che non ho capito quale... -
- Probabilmente è la stessa che bisogna usare per far scomparire la Mappa. - gli
rispondo, massaggiandomi le tempie. - Bene, sulle nozioni basilari ci siamo. Per
il primo indizio, invece? -
La fronte di Neville si corruga. - Uhm... Nel lago ci sono delle sirene, no? -
- Si, ma non penso proprio che i Malandrini abbiano anche solo potuto pensare di
nasconderlo lì. Piuttosto, non ti viene in mente nient'altro che abbia qualcosa
a che fare con una Sirena? - replico, socchiudendo gli occhi.
- Vediamo... Ci sarebbe un arazzo al primo piano e un quadro di fronte all'aula
di Trasfigurazione... Oppure la vetrata nel bagno dei Prefetti... -
- Ma certo! Il bagno dei Prefetti... Nev, sei un genio! - esclamo io, colta da
un'improvvisa illuminazione.
Neville arrossisce, ma continua a parlare come se niente fosse. - Ok, i primi
due versi sono andati. Ora c'è da capire la faccenda del fiume.-
- Eh. - faccio io, ripiombando nella depressione. - Qui ci vorrebbe il cervello
di Hermione. -
- Che sia la chiave per leggere quell'ammasso incomprensibile di lettere alla
fine? - riprende Neville dopo un po' di silenzio.
- Probabile. Ma che c'entra il fiume da saltare con le lettere? -
- Uhm... -
- Uhm. Salta il fiume, salta il fiume... - ragiono io, fissando l'ultimo verso.
- E se provassimo a leggere una lettera sì e una no? -
- Potrebbe anche andare. Vediamo un po'... - mi fa Neville, prendendo il foglio
e cominciando a trascrivere le lettere. - Ma come la mettiamo col "Salta
indietro per dirlo ai tuoi"? -
- Semplice, arrivati all'ultima lettera facciamo la stessa cosa, prendendo però
le lettere che abbiamo saltato prima. -
- Ok. - mi risponde il mio amico, prima di rimanere per due minuti in silenzio.
- Allora, facendo così viene fuori "Quarto rubinetto andando a destra". Ti
sembra una frase sensata? -
- Meglio di niente. - replico io. - Bene, ora che l'indovinello è risolto non ci
resta che andare a recuperare il secondo. -
- Ehi, frena. A parte il fatto che non è saggio andare in giro dopo il
coprifuoco, ti ricordo che ogni tanto non ti farebbe male aprire un libro. Dai,
ci andremo domani. Oltretutto è sabato, quindi avremo più possibilità di
movimento, no? - mi dice lui, recuperando dalla sua borsa il libro di erbologia
e cominciando a sfogliarlo.
- Sai, Nev, - faccio io, ammirata, - non ti facevo così furbo. -
- Ah ah. Quanto sei divertente. - mi fa lui con una linguaccia.
- E comunque, visto che domani è sabato, lo studio si può anche rimandare, no? -
continuo io, sbadigliando. - Sai, tutta questa attività di decifrazione mi ha
fatto venire sonno. -
- Fa' quello che vuoi, Gin. Basta che dopo tu non venga a lamentarti da me
perché hai troppi compiti e troppo poco tempo per farli. - ribatte, sorridendo.
- D'accordo, fratellone. 'Notte. -
- 'Notte, Gin. -
**********
Accidenti a Neville e a quando parla.
Di norma, il sabato mattina in giro per Hogwarts ci sono solo Pix e Mrs Purr;
oggi, invece, sembra che tutti siano caduti dal letto, vista la preoccupante
percentuale di persone in giro per i corridoi alle otto del mattino.
- Dannazione, Nev. Come facciamo a passare inosservati con tutta questa gente in
giro? - domando, mentre ci nascondiamo dall'ennesima coppia di studenti dentro
la nicchia di un'armatura.
- Oh beh, - mi risponde lui, - potresti entrare nel bagno da sola. Dopotutto non
sarebbe così strano, visto che sei il Capitano della squadra di Quidditch. -
- Ma non voglio andarci da sola! E se per caso quei quattro pazzi abbiano
pensato di aggiungere qualche simpatico scherzetto come prova da superare? -
replico a mia volta, guardandomi in giro.
- Mah, io più di quello mi preoccupo di cosa potrebbero pensare vedendoci
entrare insieme. - mi fa lui, nascondendo un ghigno. - Già circolano strane voci
sulla strana relazione tra me, te e Luna, non vorrei si aggiungessero altre
chiacchiere. -
- Si, come no. -
- Soprattutto, - continua Neville, facendo finta di non avermi sentito, - mi
preoccupano le reazioni di certi due individui di nostra comune conoscenza se le
voci arrivassero alle loro orecchie. Sai, alla fine mi dispiacerebbe morire in
un modo così stupido. -
- Smettila. - dico io, sbuffando. - E poi, le due persone di nostra comune
conoscenza dovrebbero preoccuparsi della loro incolumità, prima anche solo di
pensare di torcerti anche un solo capello. Soprattutto uno dei due dovrebbe
sapere bene che le voci non sempre corrispondono a realtà. -
- Ti riferisci per caso a quello con i capelli neri come corvo in volo? -
- Mi hai fatto davvero ridere, sai. - replico, guardandolo male. - Andiamo, è
ora di muoverci. Il corridoio si è appena svuotato. -
Ci spostiamo e cominciamo a camminare per il corridoio, quando all'improvviso ci
viene incontro l'ennesima persona.
- Niente paura, è Luna. - mi fa Neville, quando io sto per nascondermi di nuovo.
- Ciao ragazzi! Che ci fate in giro a quest'ora del mattino? - ci saluta lei,
sorridendoci.
- Una caccia al tesoro. Tu, invece? - le rispondo io, salutandola con un bacio
sulla guancia.
- Oh, niente di che. Sir Cadogan aveva di nuovo voglia di fare una battaglia di
haiku. - replica, col suo solito sguardo trasognato. - Avete detto una caccia al
tesoro? Sembra divertente! -
- Oh beh, dovrebbe esserlo. - si intromette Neville. - Se non fossimo bloccati
qui da mezz'ora. Ci muoviamo o no? - continua, indicando il corridoio deserto.
- Ok, ok. A proposito, Luna, chi ha vinto tra te e Sir Cadogan? - dico io,
prendendo a braccetto Luna mentre ci incamminiamo verso il bagno dei Prefetti.
- Io, come al solito. Il poveretto continua a sbagliare il conto delle sillabe
del secondo verso. - mi fa lei, come se niente fosse.
Continuiamo a camminare tranquilli per un altro po', quando da dietro l'angolo
spuntano Romilda Vane e la sua cricca.
- Toh, guarda un po' chi si vede, la banda degli sfigati. - fa lei acida, non
appena ci vede. - In giro come al solito a giocare ai piccoli lunatici? -
- Romilda. - la saluto io, facendo una smorfia. - Nessun ragazzo da avvelenare
con qualche filtro d'amore andato a male, oggi? -
Lei arriccia il naso. - Tzè, come se potessi mai avere bisogno di certi
trucchetti. - tenta di glissare. - Piuttosto, hai ricevuto notizie dal tuo caro
Potter? -
- Come mai questo improvviso interesse per i fatti miei? -
- Oh, non per i fatti tuoi, mia cara. - mi risponde, con una risatina malefica.
- Volevo solo farti sapere che Harry mi ha scritto giusto ieri sera, dicendomi
che al momento è nascosto in un atollo del Pacifico ad imparare nuove tecniche
per sconfiggere Tu-sai-chi. -
- Ma davvero? - faccio io, sarcastica. - E quali sarebbero, la Tecnica delle
Nove Noci di Cocco o la danza Kira Kira? -
- Questa, Weasley, si chiama gelosia. - replica, sillabando l'ultima parola.
Gelosa IO? Di quella stupida gallina tinta?
- No, Vane. Questo si chiama semplicemente buonsenso. - le faccio, imitandola. -
Casomai non lo sapessi, se uno si è dato alla macchia la prima cosa che fa è non
rivelare a nessuno la propria posizione. Comunque, di una cosa almeno bisogna
darti atto. Se la tua colossale frottola è giunta alle orecchie giuste, hai dato
a Harry perlomeno una settimana o due di tranquillità. - continuo, prima di
girare i tacchi e andarmene via, seguita da Neville e Luna.
- E' proprio odiosa, quella Romilda. - esclama dopo un po' Luna, giocherellando
con la sua collana di tappi di burrobirra. - Non posso credere che Harry le
abbia scritto. -
- Infatti è una baggianata, Luna. - le risponde Neville. - Lo fa solo per darsi
delle arie, quella stupida vacca. -
- Neville! -
- Che c'è? - fa lui, sulla difensiva. - Non la sto mica insultando! Casomai ho
insultato le povere vacche, paragonandole a Romilda. -
- Sai, Neville, - replico, guardandolo, - quasi non ti riconosco più. Se non ti
conoscessi bene, penserei che lo spirito di Felpato si sia improvvisamente
impossessato di te. -
- E chi sarebbe Felpato? -
- Uno dei quattro geni che hanno ideato la Mappa. Solitamente è quello che ogni
tanto si diverte a fare simpatici commenti sui nomi che ritiene più stupidi. Oh, siamo arrivati. - dico,
fermandomi improvvisamente davanti alla nostra meta.
Faccio un profondo respiro ed esclamo: - Lavanda selvatica. -
La porta si apre, permettendoci di sgattaiolare all'interno. Tutti e tre ci
avviciniamo alla grande vasca al centro della stanza, verso il lato dei
rubinetti.
- Allora, che si deve fare di preciso? - domanda Luna, guardando interessata la
grande vetrata con la sirena.
- Allora, dobbiamo toccare con la bacchetta il quarto rubinetto cominciando a
contare da destra. Quello che succederà dopo è un mistero. - le rispondo,
cominciando a contare. - Uno, due, tre, quattro. Ecco, dovrebbe essere questo.
Fatto il misfatto!-
Dal nulla sentiamo una voce che potrebbe benissimo essere quella di Sirius da
giovane, che esclama:
Un'altra cosa non vi abbiamo detto
E proprio da ciò trarremo diletto
Saltando su un piede col naso all'insù
Rispondete al nostro quesito,orsù:
Cosa c'è nella testa di un Serpeverde?
Comincio a dubitare della
salute mentale di quei quattro. Sbuffando, comincio a saltellare su un piede e
guardo verso il soffitto. - La stessa cosa che c'è nella testa di chiunque, -
rispondo - solo che ai Serpeverde non hanno dato le istruzioni per l'uso. -
- Parole da vera Grifondoro. - fa la voce, per poi sparire. Dal rubinetto,
invece, spunta una pergamena.
- Il secondo indizio! - fa Neville, andandola a recuperare e porgendomela. -
Allora, lo leggiamo? -
- Suggerirei prima di uscire di qua. - fa Luna, che ha passato gli ultimi cinque
minuti in contemplazione. - Ho l'impressione che la Sirena voglia dirci
che c'è qualcuno che sta venendo qui. -
Io e Neville ci guardiamo scioccati per un secondo, ma poi prendiamo Luna, che
saluta la vetrata, e dopo aver controllato sulla Mappa che non ci sia nessuno
nelle immediate vicinanze, usciamo.
- Sai, Luna, - le dico, mentre ci incamminiamo per il corridoio, - un giorno
mi spiegherai come fai. -
- Oh, è semplice. - mi risponde lei, con semplicità. - E' tutta una questione di
sguardi. -
- Ok - faccio, quando raggiungiamo un posto al riparo da orecchie indiscrete. -
Vediamo un po' cosa ci aspetta dopo. - Apro la pergamena e comincio a leggere ad
alta voce quello che c'è scritto.
"Là dove solerti ti fanno le feste
anche se vengon trattati come peste,
dei lor sentimenti non ti crucciare
la chiave di tutto è saper volare."
********************
Salve a tutti ;) come va?
Grazie a tutti quelli che hanno perso un po' di tempo a leggere questa storia; e grazie in particolare alle tre che ne hanno perso di più lasciando una recensione :D Le recensioni fanno felice Pepero, sapete?
LulaPotter, grazie per i complimenti! Spero che anche questo secondo capitolo ti piaccia ^^
Sklupin, ciao! Che bello ritrovare vecchi recensori, è un po' come sentire vecchi amici con cui hai perso i contatti xD. Spero che anche il secondo arcano sia di tuo gradimento :D
bethpotter, certo che mi ricordo di te! Hai ragione, avevo già pubblicato questa storia, se non erro due-tre anni fa, ma ho preferito cancellarla e chiedere l'aiuto di una beta per migliorarla.
Alla prossima!
Pepero
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Capitolo 3 *** Terzo Arcano ***
Il tesoro dei Malandini
Terzo arcano
********************
"Là dove solerti ti fanno le feste anche se vengon trattati come peste, dei lor sentimenti non ti crucciare la chiave di tutto è saper volare."
Sono patetica.
Diciamoci la verità, stare a fissare la tenda del mio letto a baldacchino cercando di convincere il mio stupido neurone che Harry mai e poi mai manderebbe una lettera a Romilda Vane è del tutto senza senso. Ma lui si rifiuta di collaborare, e continua cocciuto a voler considerare l'ipotesi.
Dannati ex-fidanzati col complesso dell'eroe. E dannati neuroni poco collaborativi: ci sarebbe un indovinello da risolvere, invece che dissertare sul vuoto cosmico che alberga nel cranio di quell'oca giuliva.
Mi alzo e mi avvicino al mio baule per prendere la pergamena, sperando che il detto "chiodo schiaccia chiodo" per una volta funzioni. E mentre mi concentro per bene, rileggendola per la milionesima volta, ecco che un sonoro crack! mi fa quasi venire un accidente. Fortuna che al momento non c'è nessuno nel dormitorio, a parte me.
- Oh, ciao Dobby. Come mai da queste parti? - chiedo gentilmente all'elfo domestico ai piedi del mio letto con indosso un cappello da cow-boy e un paio di scarpette da ballerina, mentre rimetto a posto la bacchetta sotto il cuscino. - Salve signorina Weasley! - mi risponde Dobby allegro, togliendosi il cappello e facendomi un inchino. - Dobby è qui per fare un favore alla signorina Granger! -
Hermione?!
- E' successo qualcosa di grave, Dobby? - replico allarmata, scendendo dal letto e avvicinandomi a lui. - Stanno tutti bene? Hanno bisogno d’aiuto? - - No, no, signorina Weasley! - fa lui scuotendo la piccola testa. - Stanno tutti bene, non si preoccupi! La signorina Granger ha chiesto a Dobby di portarle questa lettera, signorina! - continua, estraendo dal cappello un foglio piegato alla buona.
- Gra… grazie, Dobby. - gli dico, perplessa. - Giusto per curiosità, come hai fatto a trovarli? - gli domando mentre prendo la lettera che l’elfo mi porge. - Semplice! La signorina Granger ha chiamato Dobby, e Dobby ha risposto! - - Capisco. E c'erano anche Harry e Ron, quando te l'ha data? - continuo, indicandogli la lettera. - Oh si, c'erano anche loro, signorina! Ma credo che dormissero, Dobby li ha visti nei loro letti, e ha sentito il signor Weasley russare forte!-
Sbuffo, immaginandomi la scena, ma sorrido. Almeno so che sono vivi e stanno bene.
La voce di Dobby mi riporta alla realtà. - Allora Dobby va. Arrivederci signorina! - mi dice, facendo un altro inchino. - Grazie di nuovo, Dobby. Bel cappello, tra l'altro. - lo saluto io con un sorriso. L'elfo sorride a sua volta, e con un altro crack! scompare.
Impaziente, apro la lettera, e quasi mi viene un colpo quando vedo la familiare calligrafia di Hermione. Mi sistemo a gambe incrociate sul letto e comincio a leggere.
Ciao Gin, spero tu stia bene. Scusaci se non ci siamo fatti sentire per tutto questo tempo, scommetto che a tua mamma sia venuto un accidenti quando non ci ha trovato. Il fatto è che non riuscivamo ad escogitare un modo abbastanza sicuro: di certo non potevamo mandare in giro gufi! In effetti, non capisco come abbia fatto a non pensare prima a Dobby. Ti rendi conto che non ci parliamo da tre mesi? E' la prima volta che succede, da quando ci conosciamo! Ti assicuro che qui un'altra presenza femminile sarebbe molto gradita: comincio a non sopportare più quei due cavernicoli. Scherzo, ovviamente, quindi se già stavi pensando di fare i bagagli scordatelo, anche perché non ti dirò dove ci troviamo al momento.
- Accidenti, e io che ci speravo. - sbuffo io.
Comunque, per ora le cose stanno andando abbastanza bene. Siamo vicini alla chiave per sconfiggere il nostro simpatico amico schizoide una volta per tutte, sai? Peccato non poterti dire di più, ma non sarebbe sicuro. (Anche perché al momento Harry mi sta fissando col suo famoso sguardo "siamo-agenti-segreti-non-svelare-niente-di-niente".) Ron ti saluta, e ti manda a dire che... no, ripensandoci, non ti manda a dire proprio niente. I suoi soliti deliri da fratello maggiore iper-protettivo, sai com'è. Credo che il troppo silenzio di questi giorni stia nuocendo un po' alla sua zucca vuota, detto tra me e te. Mi correggo, tra me, te e tuo fratello, che mi ha appena strappato di mano il foglio e ora sta blaterando come suo solito riguardo (testuali parole) "stupidi geni che non sanno nemmeno trascrivere due parole dettate senza interferire col loro dannato cervello". Oh beh. Visto che ci riesco, Ron?
Non posso fare a meno di ridacchiare mentre mi immagino la scenetta. Ma le risatine muoiono subito quando leggo il paragrafo successivo.
Harry non dice nulla, ma io so che gli manchi, Gin. Da quando gli ho detto della mia intenzione di scriverti una lettera si è trasformato nella gemella di Mirtilla Malcontenta, sempre lì in un angolo a giocare al piccolo essere miserevole. Giuro, a volte vorrei solo prenderlo a calci nel sedere per farlo ritornare in sé, ma so che sarebbe un gesto poco delicato da parte mia. E poi vedo tuo fratello e mi dico che li devo prendere a calci, tutti e due, e chissenefrega se non è un gesto femminile. Comincio a sospettare che sia l'unico antidoto alla loro Broccopatia, che temo abbia raggiunto lo stadio terminale. Se lo conosco bene - e, credimi, so che è così - si comporta come un cretino perché è un caprone geloso e cocciuto. Ormai mi sono stancata di ripetere come un disco rotto sempre le stesse frasi, che faccia come gli pare, io ci rinuncio. Oh, e anche Ron tiene a farti sapere che ci rinuncia. Ad ogni modo mi è appena venuta in mente una cosa: hai ancora le monete che usavamo per l'ES? Potremmo usarle per avvertirci l'un l'altro in caso di necessità... A proposito di necessità, visto che sono quasi certa di aver visto apparire delle fiammelle azzurre attorno ad Harry, saresti così gentile da dirgli qualcosa tu? Qualsiasi cosa. Usa pure le monete dell'ES; ti spiego come fare: prendila in mano e pensa alla persona a cui vuoi parlare; poi pensa al messaggio che vuoi farle avere e toccala con la bacchetta. E' semplice, no? Ora ti saluto, anche perché Ron comincia a lamentarsi perché ha fame. Non combinare guai, non uscire dal castello, studia e soprattutto... LUNGA VITA AL C.R.E.P.A.! Ci manchi tanto, Hermione (e Ron) P.S.: Salutaci Luna e Neville!
Non so perché, ma ho la vaga sensazione che non fossero del tutto lucidi. Comincio a ripiegare la lettera, quando noto qualcosa scritto a margine nella calligrafia di Harry.
Spero che la Mappa si stia rendendo utile.
Non so se ridere o mettermi a piangere. Propendo per la prima, mentre mi alzo e vado a recuperare nel baule il falso galeone che usavamo per gli incontri dell'ES. Faccio come mi ha spiegato Hermione nella lettera, e mando il mio messaggio ad Harry.
Tu non immagini nemmeno quanto. Mi raccomando, fai il bravo Prescelto, non far arrabbiare 'Mione e non farmi venire dovunque vi trovate a prenderti a calci! Mi mancate tanto.
Dopo nemmeno due minuti la moneta si fa calda e appare la risposta.
Vedrò quello che posso fare. Mi manchi anche tu, non vedo l'ora che tutto questo finisca. Sogni d'oro, Gin.
Sorrido, mentre mi infilo sotto le coperte, con la moneta sotto il cuscino. Al diavolo Romilda Vane.
**********
- Noto che oggi siamo di buonumore. Che c'è, Babbo Natale è passato in anticipo? - mi fa Neville sogghignando, quando ci incontriamo la mattina dopo per andare a colazione. Probabilmente avrò un sorriso ebete stampato in faccia, ma non me ne importa. Io mi limito a fargli una linguaccia. - Buone notizie dai tre moschettieri. - - Dai tre cosa? - mi fa lui, non capendo l'allusione. - Ah già, i tre moschettieri. - continua poi, riflettendo, mentre ci avviamo verso il buco del ritratto per andare in Sala Grande. A metà del piccolo tunnel, però, si blocca all'improvviso, provocando dietro di sé un tamponamento a catena. - Buone notizie da chi?! -
- Oh, spostiamoci da qua. - sbuffo io, mentre lo prendo per la manica della divisa e lo trascino fuori. Camminiamo per un po', fino a che non sono sicura che non siamo al riparo da orecchie indiscrete. - I tre moschettieri, Nev. I. TRE. MOSCHETTIERI. - gli ripeto, sillabandogli le parole una ad una. - I tre... Ah! Vuoi dire Harr.. - - Shh! Mi hai mica preso per Romilda Vane?! Comunque si, proprio loro. - Neville sorride, prima di cominciare a farmi il terzo grado. - Allora? Come stanno? Che fanno? Ti hanno detto dove sono? Come hanno fatto a farti avere la lettera? -
- Ehi, calma, una domanda alla volta! - gli rispondo, fermandomi e voltandomi verso di lui. - Stanno bene, si stanno dando da fare, non mi hanno detto dove sono e la lettera me l'ha portata Dobby ieri sera. Ah, ti salutano. - - Wow. Non avrei mai detto che Hermione avesse bisogno di tre mesi interi per avere un'idea così geniale. - - Si, in effetti se ne è stupita anche lei. - replico ridendo. - Se vuoi dopo le lezioni te la faccio leggere. - continuo, mentre ci sediamo a fare colazione. - Sicura? Non ci sono parti smielate per la cui lettura sarei tremendamente imbarazzato, vero? - - Tranquillo. - - Oh bene. In questo caso accetto molto più che volentieri. - mi fa lui, addentando un toast e passandomi la marmellata. - Cambiando argomento, ci sarebbe anche una certa caccia al tesoro... - - Non credere che me la sia dimenticata, sai. Ci penseremo dopo, purtroppo le due ore buche che ho oggi mi serviranno tutte per finire quella maledetta traduzione di Antiche Rune che devo consegnare per domani. Ma perché... - - ... Sto a sentire Hermione quando parla di scuola? - finisce la frase per me Neville, recuperando la borsa da terra e alzandosi. - Ci vediamo dopo, allora. Ciao. - conclude, scompigliandomi i capelli. - A dopo. - replico, prima di avvistare Luna e alzarmi per andare con lei a lezione.
**********
- La gemella di Mirtilla Malcontenta. Questa me la segno. - - Se sento un'altra volta anche il vago accenno a questa cosa, Nev, giuro che Madama Chips ti dovrà portare in infermeria con l'ausilio di un cucchiaino da zucchero. - - Ora che ci penso c'è anche una vaga somiglianza tra i due... Chissà se anche lui si diverte a scorrazzare per le tubature, dovrò chiederglielo. - - Neeviille... -
Sapevo che non era saggio far leggere la lettera a Neville, visto che ha appena finito di farlo e sta per diventare cianotico per via delle troppe risate. Se lo meriterebbe, uffa.
- Ok, la smetto. - mi dice, dopo l'ennesimo sguardo assassino da parte mia. - Però ammettilo, è alquanto divertente. - - Beh, non ho avuto la tua stessa impressione. - rispondo, arrossendo un po'. - Ho pensato che era proprio da Harry comportarsi così. Alquanto idiota da parte sua, ma anche estremamente dolce. - continuo, guardando verso la finestra sovrappensiero.
Devo aver ricominciato a sorridere come una scema, perché Nev mi squadra pensieroso, poi decreta: - E' ufficiale. Ne abbiamo persa un'altra. - - Grazie mille dottor Paciock, per la diagnosi completamente non richiesta. - gli rispondo io con uno sbuffo. - E, di grazia, per cosa? - - Broccopatia, mi sembra ovvio. - replica lui, cominciando a ridere quando vede la mia espressione.
- Chi ha la broccopatia? - chiede Luna, appena arrivata, sedendosi vicino al nostro tavolo in biblioteca. - Harry e Ron, a quanto pare. - le risponde Neville, passandole la lettera. - E ho il sospetto che anche Ginny stia cominciando a manifestarne i sintomi. - - Nev, vedi di piantarla una buona volta. - - Non c'è niente di cui preoccuparsi, Gin. Basta solo un infuso di penne di Gufovolo Bicornuto, sai? - mi dice sorridendo, alzando gli occhi dal foglio. Mentre io sto per chiederle cosa diavolo sia un gufovolo bicornuto, lei apre di nuovo la bocca. - Oh, che carini, si sono ricordati di salutarmi! -
- Passando a cose più serie, - cambio discorso, prendendo la lettera che Luna mi ha restituito e ficcandola nella borsa, - caccia al tesoro. Vorrei risolvere questo indovinello prima di cominciare anche solo a pensare al tema di Trasfigurazione. - concludo con una smorfia, indicando la pergamena che abbiamo recuperato nel bagno dei Prefetti. Neville si gratta la testa pensieroso. - Uhm, chi o cosa fa le feste anche se lo tratti come peste? - - Il pollo maculato della Siberia Minore? - fa Luna. - Sono animali molto gentili, peccato che nessuno li capisca. - - Già, ma non penso ci sia una colonia di nonsocosasiano qui ad Hogwarts. - replico, cominciando a mordermi il labbro. - Un momento... -
- Che c'è? - fanno loro in coro. - Mi è appena venuta in mente una cosa... - rispondo, mentre la lettera di Hermione mi ritorna in mente non capisco per quale motivo.
LUNGA VITA AL C.R.E.P.A.!
- Ma certo! - - Scusa, potresti condividere con noi questo tuo momento di epifania? - esclama Neville confuso. - Gli elfi domestici! Dobbiamo andare nelle cucine! - gli dico, cominciando a radunare le mie cose e buttando tutto alla rinfusa nella borsa. - Si, ma dove cerchiamo di preciso? Che mi dici di "la chiave di tutto è saper volare"? - - Oh, andiamo... Una volta lì vedremo! - replico impaziente, già con la borsa sulle spalle. - Allora, andiamo o no? - chiedo loro, incrociando le braccia.
Neville e Luna si guardano, poi prendono le loro cose e si alzano. - Alle cucine, allora! -
**********
- E adesso? - mi chiede Neville dieci minuti dopo, quando ci troviamo davanti al quadro che porta alle cucine. - Semplice, facciamo il solletico alla pera. - - Fin lì ci ero arrivato anche da solo, grazie tante. -
Entriamo nelle cucine, dove un'orda di elfi domestici ci assale offrendoci di tutto e di più; dopo aver gentilmente rifiutato le offerte, io e Neville cominciamo a guardarci intorno alla ricerca di qualche suggerimento, mentre Luna si è fermata a chiacchierare con un elfo talmente vecchio che con tutta probabilità si trova qui fin dalla fondazione della scuola.
- Trovato nulla? - chiedo a Neville dopo un quarto d'ora di ricerche. - No. Tu? - - Niente. Che cavolo avranno voluto dire con "la chiave di tutto è saper volare"?! - dico, mentre ci sediamo a terra in un angolo. - Forse dobbiamo guardare in alto? - tenta lui, alzando gli occhi verso il soffitto, imitato subito da me.
-Nev? - - Si? - - Non so te, ma io mi sento alquanto stupida a fissare un grosso lampadario impolverato. - gli dico, abbassando gli occhi e girandomi verso di lui. - In effetti, ora che me lo fai notare l'idea era alquanto stupida. - replica lui, facendo lo stesso.
- Ragazzi? Quel simpatico elfo mi ha raccontato una storia davvero buffa. - dice Luna, sedendosi vicino a noi. - Dice che molto tempo fa dei ragazzi sono scesi nelle cucine con un manico di scopa e hanno nascosto qualcosa nel vecchio lampadario che non funziona. - continua, indicando il soffitto. - Chissà chi erano... - - I Malandrini, con tutta probabilità! - le rispondo, battendomi la testa con il palmo della mano. - Dov'è Dobby? Ci serve un manico di scopa. -
Come se si fosse sentito chiamare, improvvisamente appare davanti a noi l'elfo. - Salve! Dobby può fare qualcosa per la signorina Weasley? - mi chiede, con un sorrisone da un orecchio all'altro. - In effetti, Dobby, ci servirebbe un manico di scopa. Non è che potresti procurarcene uno? - gli chiedo, alzandomi da terra. - Certo che Dobby può! - squittisce lui. - Un attimo! - continua, scomparendo e riapparendo subito dopo con la mia Tornado tra le mani. - Dobby spera che questa vada bene! - - Va benissimo, grazie. - replico sorridendo e passando la borsa dei libri a Luna. Monto sulla scopa e facendo attenzione a non urtare niente di anche solo vagamente infiammabile mi avvicino al lampadario, che ora noto essere acceso solo per metà. Mi avvicino alla parte spenta, e toccandola con la bacchetta, esclamo: - Fatto il misfatto! -
Il lampadario si illumina e sento la solita voce che dice:
Sei arrivata alla vetta ma non andare di fretta! Se il terzo arcano avere vorrai canticchiando risponder dovrai:
Se mi annusi odori una rosa; se mi guardi son tutta rosa. Ma rosa non sono, sai dirmi cosa sono?
- E' facilissimo, sei una saponetta. - rispondo io sbadigliando. Me lo immaginavo più difficile, a dir la verità. - Esatto. - fa la voce, prima di tornarsene da dove era venuta. Dal candelabro centrale, però, spunta una nuova pergamena. La afferro e scendo giù dal resto del gruppo.
- Fatto! - esclamo, mostrando loro la pergamena e dandola in mano a Neville. Riprendo la borsa da Luna e rimpicciolisco la scopa così da farcela entrare comodamente. - Allora, lo leggiamo o no quest'indovinello? - - Certo. - fa lui, srotolandola e cominciando a leggere ad alta voce.
"Il terzo si trova vicino al Dragone prestando agli Eguali dovuta attenzione; svelare l'arcano è semplice, sai un balzo in avanti, prova e vedrai ATRSNCHBZRSNQDDONKKTBF"
********************
Ciao a tutti ;) Come al solito, grazie a tutti quelli che hanno letto; grazie in particolare a LulaPotter e a bethpotter perr aver recensito :D
Le recensioni sono sempre gradite, vorrei tanto sapere cosa ne pensate!
Alla prossima ;)
Pepero
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Capitolo 4 *** Quarto Arcano ***
Quarto arcano
Il tesoro dei Malandrini
Quarto arcano
********************
"Il terzo si trova vicino
al Dragone
prestando agli Eguali dovuta attenzione;
svelare l'arcano è semplice, sai
un balzo in avanti, prova e vedrai
ATRSNCHBZRSNQDDONKKTBF"
Ho come l'impressione che a Hogwarts
San Valentino sia arrivato in anticipo. E' da quando sono scesa nella Sala Comune
stamattina che non faccio altro che vedere coppiette felici che si sbaciucchiano
a destra e a manca; e sebbene all'inizio abbia trovato la cosa abbastanza simpatica,
dopo aver appena visto Romilda Vane attaccata come una cozza al povero Dean sono
decisamente nauseata dalla situazione.
Chiariamoci, non è che mi diano fastidio quei due insieme. Cioè sì, mi danno fastidio,
ma è perché tutte queste dimostrazioni di affetto rischiano di mandarmi in coma
glicemico per la troppa zuccherosità. Uhm, ultimamente sto diventando pericolosamente
simile alla prozia Muriel... La verità è che avrei bisogno di un po' di sfogo, ma
ovviamente Potter non è mai a disposizione quando serve. Dannato.
- E io che pensavo che almeno in biblioteca sarei stata al sicuro da certe visioni...
- sospiro a Luna, seduta all'altro capo del tavolo, mentre di fronte Cormac McLaggen
e Susan Bones si danno alla pazza gioia. - Dove diavolo è Madama Pince quando serve?!
-
- Non trovi anche tu che siano molto carini? - mi risponde Luna, svegliandosi dalle
sue fantasticherie.
- Più o meno come una covata di Dorsorugosi di Norvegia. - le rispondo con una smorfia.
Luna mi guarda stranita, poi segue il mio sguardo e sospira. - Ma io non parlavo
di loro! - esclama, quando capisce a chi mi riferivo. - Stavo pensando agli
elfi domestici delle cucine. Dovranno sentirsi molto soli laggiù, senza mai parlare
con qualcuno. Qualche volta vorrei andarli a trovare di nuovo, magari a dire loro
grazie per quello che fanno per noi. -
Evviva, Hermione sarà felice. Ha un'altra adepta per il C.R.E.P.A. .
- Potresti andarci con Hermione, se mai le tre pecorelle ritorneranno all'ovile.
- replico, tentando senza successo di spostare la mia attenzione a qualcos'altro.
- Dannazione, ma hanno intenzione di respirare o vogliono stabilire il record mondiale
di apnea? -
- Perché continui a fissarli? - mi domanda Luna, curiosa.
- Sindrome del gattino spiaccicato. E' una visione che urta i miei sentimenti e
il mio senso estetico, ma non posso fare a meno di fissarli. - rispondo, poggiando
la testa sul tavolo. - A proposito, dov'è Neville? -
Luna sembra rifletterci un po' su. - Non saprei. Mi è sembrato di vederlo dopo pranzo,
fuori la Sala Grande, ora che ci penso. Stava parlando da solo. - conclude, con
una risatina.
Non posso fare a meno di sorridere anche io, immaginandomi Neville che conversa
amabilmente con sé stesso nel bel mezzo della Sala Grande. - Oh, parlando del diavolo...
- faccio a Luna, indicando il nostro amico che si avvicina.
- Ciao. - ci saluta Neville, un po' pallido. - Per Merlino, ma sono arrivati anche
qui? - esclama, non appena nota la coppietta al tavolo di fronte.
- Già. -
- Ma per quell'attività non esistevano i ripostigli delle scope, una volta? -
- Ai miei tempi si. - gli rispondo, suonando stranamente come la prozia Muriel.
- Ma le cose potrebbero anche essere cambiate, è un po' che non sono nel giro. Nev,
che hai? - gli chiedo, quando noto la sua espressione improvvisamente imbambolata.
- E'... -
- Neville? - chiedo di nuovo, un po' allarmata.
- Forse l'ha colpito un Golgosprizzo? - fa Luna, guardandolo con aria clinica.
Neville deglutisce e indica un punto imprecisato vicino all'entrata. - E'... -
Guardo nella direzione indicata dal mio amico e improvvisamente il perché della
sua stranezza mi appare chiaro come il sole. L'amore della vita di Neville, Hannah
Abbott, è appena entrata mano nella mano con Ernie Macmillian.
- Oh, Nev. - gli faccio, comprensiva. Neville per tutta risposta si affloscia sul
tavolo.
- Non è vero, non è vero, non è vero, non è vero... - comincia a ripetere come un
mantra, con la testa seppellita dalle braccia.
- Su, non è poi così grave... - gli dico, tentando di consolarlo.
- Ah no? -
- Beh, potrebbe sempre non essere una cosa seria... -
Neville si limita a grugnire, non degnandosi nemmeno di alzare la testa.
- Dai Neville, è possibile che sia stata morsa anche lei da un Armaleonte Ricciospinato,
come quasi tutti nella scuola. - interviene Luna, giocherellando con la piuma. -
Sono esseri capaci di mimetizzarsi dappertutto, e se ti mordono ti innamori all'istante
della prima persona che vedi. -
- Questo spiegherebbe molte cose. - replico sorridendo. - Dai, Nev. Che ne dici
se tentassimo di andare avanti nella caccia al tesoro? Ti distrarresti un po'. -
Lui alza il mento e mi fissa, sconsolato. - Tanto prima o poi doveva succedere.
Sono secoli che Ernie le fa il filo. - mi dice, voltandosi di nuovo ad osservarli.
Se ne sta un po' in silenzio, pensando; poi con un sospiro prende la pergamena dalle
mie mani e comincia a rileggerla in silenzio.
**********
- Uhm... Mi sa che questa volta
ci conviene cominciare dalla fine. - riflette Neville, dopo aver letto cinquanta
volte l'indovinello. - Cosa diavolo si trova "vicino al Dragone"? -
- Oh beh, sapessimo almeno dove cercare il Dragone... - gli rispondo, sconsolata.
- Anche se sono certa che a Hagrid piacerebbe tanto avere un drago o un dragone,
dubito che qui a scuola ce ne sia uno. E anche se ci fosse, non vorrei per nulla
incontrarlo. - continuo, facendo una smorfia. - Beh, partiamo dalla fine. Chissà
che non capiamo qualcosa di utile. -
- Bene. - mi risponde, rileggendo gli ultimi due versi. - "Un passo in avanti"...
- pensa ad alta voce, mentre prende dalla sua borsa un foglio e comincia a trascrivere
l'ammasso di lettere.
- Nev, se provassimo a sostituire le lettere che abbiamo con quelle che vengono
dopo di loro nell'alfabeto? - gli chiedo, con il mio neurone improvvisamente colto
da un'epifania.
- Potrebbe andare. - replica lui, cominciando a fare quello che gli ho detto. -
Effettivamente ha senso... Solo che non mi viene in mente nessun posto con un "busto
di Castore e Polluce". -
Al momento vorrei semplicemente sbattere la testa sul tavolo della biblioteca. Maledetti
Malandrini con i loro maledetti indovinelli.
- Innanzitutto, chi cavolo sono Castore e Polluce? - chiedo, grattandomi la testa.
- Mitologia greca. - mi risponde lui, accarezzandosi il mento. - Erano due gemelli
nati da Zeus e da Leda; venivano chiamati i Dioscuri. Erano i fratelli di Elena
e Clitemnestra: Castore e Clitemnestra erano mortali, mentre Polluce ed Elena erano
immortali. Quando Castore morì in una rissa per delle donne, Polluce chiese a Zeus
di dargli la vita eterna e il dio li sistemò in cielo. -
- E, giusto per curiosità, perché conosci questa storia? - replico perplessa.
Lui arrossisce un po'. - La nonna mi leggeva i miti classici per farmi addormentare.
- risponde, accennando un sorriso.
Io mi limito a sorridergli. - E' una cosa molto dolce, Nev. E se non l'avesse fatto,
adesso staremmo ancora qui a scervellarci... Anche se non capisco ancora dove si
trovi questo busto. -
- Ora che ci penso, - si aggiunge Luna alla conversazione, - non c'era una statua
di due gemelli su nella Torre di Astronomia? -
Io e Neville ci guardiamo per un secondo, per poi scoppiare a ridere. - Luna, sei
un genio! - le dico, mentre posiamo in fretta e furia la nostra roba nelle borse.
- Andiamo, su! - continua Neville, mentre tutti e tre ci avviamo verso la Torre,
correndo.
**********
- E adesso? - fa Neville, quando ci troviamo
davanti alla porta chiusa dell'aula di Astronomia.
- Che domande, Alohomora! - esclamo, puntando la bacchetta verso il pomello che
subito scatta. Con cautela controlliamo che non ci sia nessuno, ed entriamo.
- Lumos - diciamo tutti e tre contemporaneamente, visto il buio pesto che c'è qui
dentro. E' incredibile che a nessuno sia mai venuto in mente di aprire le finestre
di quest'aula al di fuori dell'orario di lezione.
- Ancora non mi spiego come mai non abbia mai notato il busto. - mi fa Neville,
dall'altro capo della stanza.
- Beh, considerando che con tutta probabilità ogni volta che siamo venuti qui a
fare lezione eravamo morti di sonno la cosa si spiega. - gli rispondo io, ammirando
alla luce della mia bacchetta un arazzo raffigurante la volta celeste. - Qui niente.
Nev, tu hai trovato qualcosa? -
- C'è un quadro di Orione, un modellino del sistema solare e una statua di Ercole,
ma dei gemelli nessuna traccia. Luna? -
- Uhm... Un secondo, eccoli! Ragazzi, li ho trovati! - esclama Luna, muovendo in
aria la sua bacchetta.
Io e Nev ci avviciniamo alla luce della sua bacchetta, e una volta lì rimaniamo
per qualche secondo ad ammirare la statua.
- Allora, ci muoviamo o no? - mi chiede Neville, allontanandosi di nuovo e fermandosi
vicino alla porta a fare la guardia.
- Ok, abbiamo capito che muori dalla voglia di tornare fuori. Nox. - gli rispondo
io, spegnendo la mia bacchetta. Mi volto verso il busto ed esclamo - Fatto il misfatto!
- toccando con la mia bacchetta la base.
Dagli occhi dei due gemelli sprizzano delle scintille di vari colori, e dalla bocca
di uno dei due esce la solita voce che ci dice:
La tua arguzia ci è gradita
assai
tre di sette svelato hai!
Toccandoti il naso e gli occhi incrociando
rispondi al quesito, la hula ballando:
chi furono letteralmente i più grandi fra noi?
Comincio a dubitare seriamente
della salute mentale di questi quattro. Stando alle risate provenienti da Luna,
però, lei sembra trovarlo spassoso. Certo, perché non è lei che si deve mettere
a ballare la hula per rispondere a questi deficienti.
- Cosa cavolo vogliono dire? - dico a nessuno in particolare, mentre comincio a
fare come mi ha detto. - Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso... Ma certo! I
più grandi per numero di lettere sono Lunastorta e Codaliscia! - esclamo trionfante.
- Molto bene. - mi risponde la voce, per poi sparire con un altro guizzo di luci
multicolori. Quando l'ultima scintilla scompare, al suo posto appare la pergamena
con il quarto indovinello. La prendo e la ficco nella borsa, mentre insieme a Luna
raggiungiamo Neville e usciamo fuori.
- O-oh. - fa Neville appena siamo nel corridoio, indicando la gatta di Gazza, Mrs
Purr, che si avvicina verso di noi. Di sicuro tra una decina di secondi anche il
custode farà vedere la sua brutta faccia. - Ragazze, c'è una sola cosa da fare...
-
- Si... SCAPPARE! - concludo, mentre tutti e tre ci voltiamo e cominciamo a correre
a gambe levate.
**********
- Uff... Per un pelo. - dico
ai miei amici, una volta al sicuro nella biblioteca.
- Già. Questa volta non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di un pretesto, per metterci
in punizione. - replica Neville, guardandosi intorno. - Allora, l'hai presa? - mi
chiede poi, mentre tutti e tre ci sediamo intorno ad un tavolo vicino l'entrata.
- Certo. Eccola. - gli rispondo, tirando fuori l'indovinello e porgendoglielo. -
Leggilo tu, io non ho abbastanza fiato. -
- Nemmeno io. - mi dice lui, ancora ansimando.
- Oh, la leggerò io se voi non ce la fate. - ci dice Luna gentilmente, l'unica di
noi che nonostante la folle corsa per i corridoi è fresca come una rosa. Prende
la pergamena dalle mani di Neville e comincia a leggerci l'indovinello.
"Ora raggiungi quel luogo
gioioso
che per lo studente vuol dire riposo!
Dove l'albero triste l'amore ha trovato
attento alla base, o rimani fregato!"
********************
Oh beh, questo era il quarto.
Spero vi sia piaciuto più del terzo :P
La lascereste una recensione piccola piccola? Anche per farmi sapere che fa schifo,
perché è quello che sospetto...
Au revoir,
Pepero
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Capitolo 5 *** Quinto Arcano ***
Quinto arcano
Il tesoro dei Malandrini
Quinto arcano
********************
"Ora raggiungi quel luogo gioioso
che per lo studente vuol dire riposo!
Dove l'albero triste l'amore ha trovato
attento alla base, o rimani fregato!"
- Ripetimi di nuovo perché non
ci possiamo dare per malate. - domando a Luna mentre siamo in fila fuori la classe
di Pozioni. L'improvvisa epidemia di colpi di fulmine di ieri non sembra esaurita,
anzi. Penso che darò di stomaco se vedo di nuovo la lingua di Colin lavare la faccia
a Demelza.
Luna mi guarda come se le avessi domandato perché il Sole brilla in cielo. - Perché
gli Armaleonti Ricciospinati sono ancora in giro, Ginny. Se stiamo in compagnia
di gente già colpita, saremo al sicuro. - mi dice, con un sorriso.
- Sarà... - replico, con una smorfia.
- E poi, - continua, come se io non avessi parlato, - le lezioni di Lumacorno sono
sempre divertenti, succede sempre qualcosa di buffo. -
Oddio, io non definirei buffo avere il proprio braccio improvvisamente invaso
da escrescenze semoventi, perché distratti dall'ipnotico pancione del professore
si è esagerato con la radice di mandragola. Ma si sa, Luna è... Luna.
Le sorrido e faccio per risponderle, quando la porta dell'aula si apre e il Professor
Lumacorno appare sulla soglia, preceduto dalla sua pancia. - Buongiorno a tutti!
- ci saluta, notando tutte le varie e amene coppiette che se ne infischiano bellamente
di lui e se ne stanno per i fatti propri. - Bene, chiunque abbia improvvisamente
trovato l'amore della sua vita nel lasso di tempo tra ieri e stamattina, è pregato
di prendere questo antidoto. - continua un po' seccato, distribuendo delle fiale
con del liquido fucsia all'interno tra gli studenti, che lo guardano sospettosi.
- Purtroppo ieri mattina Pix ha scoperto la mia scorta di Amorentia - la tengo solo
per scopi didattici, non cominciate a pensare male... Comunque, il fatto è quel
poltergeist da strapazzo ha pensato bene di andare in giro a sperimentare quali
effetti potesse mai avere quella pozione, ed eccoci qui. - conclude, ritornando
al suo solito tono gioviale.
- Andiamo bene. - dico a Luna sottovoce, mentre lei soffoca una risatina. - Che
bisogno abbiamo di preoccuparci di una guerra contro uno stupido Signore Oscuro
quando abbiamo Pix che si diverte a gettare pozioni in testa alla gente? -
Tra gli studenti, però, nessuno sembra avere anche solo la minima intenzione di
assaggiare il liquido nella fiala. Lumacorno allora sbuffa e aggiunge: - Oh, suvvia...
Vi assicuro che se siete veramente innamorati questo antidoto non avrà alcun effetto
né conseguenze negative. E ora tutti in classe, siamo in ritardo! -
Uno dopo l'altro, tutte le coppiette cominciano a bere l'antidoto, mentre si affrettano
ad entrare in classe; e a giudicare dalle facce di Colin e Demelza, a pochi passi
da me, sospetto che questa sarà una delle giornate più imbarazzanti che Hogwarts
abbia mai visto.
**********
- Nev, ti rendi conto che frequentiamo
una scuola di pazzi? Ancora non posso crederci. - faccio a Neville, mentre dopo
le lezioni siamo come al solito in biblioteca a far finta di studiare.
- Ti dirò, io un po' me lo aspettavo. Solo un cretino non avrebbe capito che un
calderone incustodito pieno di pozione sarebbe stato un invito a nozze per Pix.
- mi risponde lui, con un odioso sorrisetto stampato in faccia.
- Come no. - ribatto, alzando gli occhi dal libro che stavo leggendo. - Più che
altro lo speravi, secondo me. - continuo, sogghignando. - E questo sorrisetto? La
Sprite ti ha nominato suo erede universale o devo supporre che c'entrino due Tassorosso
di nostra conoscenza colpiti dall'Amorentia? -
Lui si limita a far spallucce e a mormorare: - E' semplicemente una bella giornata.
- mentre torna ad occuparsi del suo tema di Erbologia. Dopo un po', però, si stiracchia
e ci dice: - Visto che manca un po' al tramonto, che ne dite di una passeggiata
nel parco? Per essere novembre è una bella giornata. -
- Per me va bene. - gli risponde Luna, chiudendo il libro che stava sfogliando distrattamente.
- Anch'io ci sto. - mi aggiungo, mentre scrivo l'ultima parola della traduzione
di Antiche Rune che stavo facendo. - Stiamo passando decisamente troppo tempo in
biblioteca... Ah, se lo sapesse Hermione! - concludo, sospirando esageratamente.
Gli altri due ridono alla mia battuta; insieme prendiamo le nostre cose e ci avviamo
fuori dalla biblioteca.
**********
Fuori è una bella giornata autunnale,
col cielo sereno, libero da nuvole e un leggero freschetto. Non appena siamo fuori
il grande portone ci sistemiamo le nostre sciarpe e ci incamminiamo per il parco,
senza una meta precisa.
- Quanto mi piacerebbe andare a trovare Hagrid... Mi manca. - dico con un sospiro,
guardando verso casa sua. La capanna del nostro amico sembra vuota, e lui non si
vede in giro da due settimane.
- Già, manca anche a me. - mi fa eco Neville, guardando nella mia stessa direzione.
- Ma i miei denti sono felici di non dover incontrare i suoi biscotti. -
- Mi ricordi ogni giorno di più Ron, Neville. Adesso pensi solo al cibo. - lo prendo
in giro, mentre cominciamo a costeggiare la cinta di alberi più esterna della Foresta
Proibita in direzione del lago.
- Argh. Ci manca solo che mi spuntino i capelli rossi e le lentiggini. - sta al
gioco lui, facendo una smorfia di finto disgusto. - Senza offesa, Gin, ma non penso
che il rosso si adatti alla mia carnagione. E poi stonerebbe col colore dei miei
occhi- continua, scimmiottando Romilda Vane.
- Nessuna offesa, - replico, fermandomi a raccogliere una foglia. - Il rosso non
è un colore da tutti. -
- Ragazzi! - ci chiama Luna, qualche passo indietro da noi. - Venite qui, ci sono
delle impronte di Fortuniglio! -
- Luna, - le faccio, mentre ci avviciniamo a lei. - Cosa sarebbe un Fortuniglio?
-
- Un animale molto piccolo con delle lunghe orecchie e la coda a forma di batuffolo
che si dice porti fortuna. E' raro trovare delle impronte, specialmente da queste
parti! Di solito si incontrano in zone più calde della nostra. - esclama felice,
indicandoci due piccoli buchi nel terreno del diametro di uno zellino. - Dai, che
aspettiamo? Seguiamole! -
Io e Neville ci guardiamo, e con un'alzata di spalle cominciamo a seguire la nostra
amica che cammina a passo spedito, in cerca di altre impronte.
- Ehm... Luna? - la chiama Neville dopo un po', mentre ci stiamo avvicinando sempre
di più alla Foresta. - Forse sarebbe meglio lasciarlo stare per oggi? -
- Oh no. - risponde lei. - Credo che siamo abbastanza vicini alla sua tana! Adesso
facciamo silenzio, mi raccomando. - continua, quando avvista un gigantesco salice
piangente in lontananza. Quando ci avviciniamo, però, notiamo che in realtà gli
alberi sono due, i cui tronchi sono talmente vicini da sembrare uniti e i cui rami
formano fitti intrecci tra di loro. Tutti e tre ci fermiamo per un attimo ad ammirarlo,
stupefatti.
- Certo che Hogwarts non finisce mai di stupirmi. - mormoro, avvicinandomi di più
e accarezzando il tronco. Anche Neville e Luna si avvicinano, e il primo comincia
a camminarci attorno, sovrappensiero.
- Neville? Tutto a posto? - gli chiedo, mentre Luna è inginocchiata a terra, molto
interessata alle radici dei due alberi.
- Ragazze, credo di aver appena avuto un'epifania. - ci dice lui sorridendo, finendo
di fare il giro. - Ginny, hai a portata di mano l'indovinello? -
- L'indovinello? - replico confusa. - Ah, già! Mi era del tutto passato di mente,
con la storia di Lumacorno. - continuo, prendendo la pergamena dalla borsa dei libri
e porgendogliela. - A cosa ti serve? -
- Credo che questo sia il posto giusto. Mi sembra ovvio che il "luogo gioioso che
per lo studente vuol dire riposo" sia il parco, no? E "l'albero triste" è per antonomasia
il salice piangente. -
- Il ragionamento non fa una piega. - rispondo, avvicinandomi a lui per leggere
anche io. - "Attento alla base, o rimani fregato"? Non dirmi che dobbiamo colpire
a caso le radici finché non troviamo quella giusta! - concludo, sbuffando. Proprio
mentre sto per puntare la bacchetta verso le radici, una voce ahimè familiare arriva
alle nostre spalle.
- Oh, ma naturalmente sospettavo che ci fosse qualcosa sotto. E' fuori da
ogni logica che io possa mai interessarmi a Dean Thomas! - fa l'odiosa vocetta
di Romilda Vane, seguita dalle risatine delle sue amiche. - Ovviamente Harry si
è preoccupato moltissimo, non ricevendo mie notizie per un giorno intero, ma non
appena mi sono liberata dagli effetti di quello stupido filtro ho subito spedito
un gufo per tranquillizzarlo. -
Giuro che prima o poi la strangolo. Fosse anche l'ultima cosa che faccio.
Alla mia destra, Neville sta diventando cianotico a furia di trattenere il fiato
per reprimere le risate, mentre Luna è ancora seduta a terra in contemplazione.
- Oh! Ma guarda un po' chi c'è. Lo Sfigateam al gran completo. - ci dice, sbucando
dagli alberi e venendo verso di noi.
- Oh, Romilda. - le rispondo, incrociando le braccia. - Ci pensi la notte a queste
battute simpatiche o te le suggeriscono? Nel secondo caso ti consiglierei di licenziare
il caprone che te scrive, però. Senza offesa, ma fanno veramente pena. -
Le sue due amiche si mettono a ridere, per poi zittirsi immediatamente con una sua
occhiataccia. - Scherza pure, Weasley. Dubito che avrai tanta voglia di farlo quando
io e Harry ufficializzeremo il nostro fidanzamento. -
Neville ormai è scosso da fremiti per via di tutte le risate che sta trattenendo.
Spero proprio che si ricordi di respirare, povera stella.
- Voi, piuttosto. Che ci fate da queste parti? - continua col suo solito tono odioso,
facendosi avanti. - Sempre in cerca di strani animali che solo Lunatica Lovegood
può vedere? -
- Tu, invece? Sei venuta a cercare un posto abbastanza ampio per vedere se le balle
che spari sono talmente grosse da poter volare? - le rispondo per le rime, provocando
a Neville una nuova crisi di risa.
La faccia di Romilda diventa talmente rossa da far invidia ad un'aragosta. - Ma
che ne vuoi capire, tu, pel di carota! -
- Complimenti per il fantasiosissimo insulto. Era più o meno da quando avevo tre
anni che nessuno mi chiamava così, Vane. -
Lei non sa più che dire. Guarda prima me, poi Luna e infine Neville, cercando inutilmente
qualcosa di abbastanza offensivo da dirci.
- Tzè, non so neanche perché sto qui a perdere tempo con voi. - è l'unica frase
che è capace di emettere.
Questa volta è Neville a risponderle. - Strano, non lo sappiamo nemmeno noi. Ma
non preoccuparti, se vuoi andartene fallo pure, non ti fermeremo. Sentiremo la tua
mancanza, ma ce ne faremo una ragione. - le dice, facendo finta di essere triste.
- Basta, mi avete scocciato! Statevene pure qui a cercare Ricciocorni Schiattosi
o Merlino sa cos'altro! - Fa furiosa lei, girando i tacchi e andandosene, seguita
dalle sue amiche.
- Oh, e salutaci tanto Harry! - le grida dietro Neville, per poi scrollare a terra
e scoppiare in una fragorosa risata. - Giuro, il giorno in cui hanno distribuito
i cervelli Romilda Vane era in bagno a truccarsi. - fa, asciugandosi le lacrime.
Io mi lascio cadere accanto a lui e comincio a ridere. Istintivamente la mia mano
prende il Galeone a contatto che mi porto sempre dietro e lo estrae dalla tasca.
Lo fisso per un po', decidendo se mandare o meno un messaggio a Harry. So che è
solo per i casi di estrema necessità, però...
Ti prego, dimmi che non hai intenzione di fidanzarti ufficialmente con Romilda
Vane. La poverina ne è talmente convinta che a momenti ci credo anche io.
Dopo un po' il Galeone diventa incandescente tra le mie mani, e appare la risposta
di Harry.
Merlino, no di certo. Non è decisamente il mio tipo. Preferisco le rosse con
gli occhi castani e le lentiggini di nome Ginevra, io.
- Ginny? Tutto bene? - mi fa la voce di Neville. - Sei improvvisamente arrossita...
-
- Eh? Ah, si. Tutto bene, Nev. Non preoccuparti. - gli rispondo, continuando a fissare
il galeone, sul quale le parole stanno scomparendo lentamente.
Neville nota il Galeone, e fa una risatina. Sta per dire qualcosa, quando Luna si
volta verso di noi e ci fa segno di raggiungerla. Quando siamo vicini a lei, ci
indica una macchia bianca nascosta tra le radici. - Poverino, si è spaventato tantissimo
per via delle urla di Romilda. -
- Luna, ma... ? - le domando, guardando incuriosita la piccola palla di pelo. Appena
sente la mia voce, quella che fino ad ora poteva essere scambiata benissimo per
una Puffola Pigmea si trasforma in un curioso esserino dalle orecchie lunghissime
e dalla coda a batuffolo, che con un balzo salta sulla mia spalla.
- Oh! Gli piaci! - esclama felice lei, mentre Neville guarda interessato il Fortuniglio,
ricambiato allo stesso modo dall'animale. Io lo accarezzo un po', poi lui decide
di provare anche la spalla di Nev. - Gli piaci anche tu! - continua Luna, sorridendo.
- Che ne dite di dargli un nome? - propongo agli altri due, mentre il cosino morbido
è saltato di nuovo in braccio a me.
- Ci sto. Che ne dite di Bertie? - fa Neville, aiutando Luna ad alzarsi e porgendole
la sua borsa dei libri.
- Uhm. Ti piace Bertie? - chiedo all'animaletto, che emette un allegro gridolino
in risposta. - Lo prenderò per un si. Ora scusami un attimo, ho un indizio da recuperare.
- faccio colpita da improvvisa ispirazione, passandolo a Luna. Mi avvicino di nuovo
alle radici degli alberi, stando bene attenta a puntare la bacchetta a quella che
si trova esattamente al centro tra i due salici, ed esclamo: - Fatto il misfatto!
-
Intorno al nodo della radice si forma un alone di luce dorata, e l'ormai familiare
voce spunta dal nulla e comincia a recitare:
Brava! Hai colpito il nodo
giusto
tra i tanti di questo arbusto!
Per proseguire, ma ormai lo sai,
tappandoti il naso risponder dovrai:
Faccio luce, ma non son Sole, son calda ma non son Fuoco; se ci son io non v'è Magia,
ma è possibile che se c'è Magia io ci sia. Cosa sono?
Qui due sono i casi; o i Malandrini
erano una banda di asini, o di geni. In entrambi i casi, però, sono sicura che siano
stati quattro malati di mente.
- Neville, cosa cavolo può mai essere? - chiedo aiuto al mio amico, mentre saltello
da un piede all'altro col naso tappato.
- E che ne so! - replica lui. - Può essere la malpalina, o qualcosa del genere?
-
- Non esiste una cosa chiamata malpalina! -
- Malpadina, lanpadima, nampalida, che ne so! -
- LAMPADINA! - esclamo finalmente io, tornando a respirare.
- Ce ne hai messo di tempo, eh? - replica la voce, prima di scomparire nel nulla.
Dalla radice spunta fuori una pergamena, che prontamente Bertie prende tra le zampine
e mi porta saltellando. - Grazie. - gli dico, accarezzandogli la testolina.
- Allora, che dice? - chiede Neville, mentre ci stiamo incamminando di nuovo verso
il castello, dopo aver salutato Bertie.
Io apro la pergamena e comincio a leggere ad alta voce.
"Il quinto stavolta è un
po' complicato
nel posto noioso l'abbiam collocato.
Col naso all'insù ora svela l'arcano
il cammino dell'astro ti darà una mano.
FURIDALUALLEDARDETTAC"
********************
E questo era il quinto ;)
Spero vi sia piaciuto! Me la lasciate una recensioncina ina ina per dirmi cosa ne pensate? :P
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Capitolo 6 *** Sesto Arcano ***
Sesto arcano
Il tesoro dei
Malandrini
Sesto arcano
********************
"Il quinto stavolta è un po' complicato
nel posto noioso l'abbiam collocato.
Col naso all'insù ora svela l'arcano
il cammino dell'astro ti darà una mano.
FURIDALUALLEDARDETTAC"
- Forza Nev, so che puoi farcela. -
- Si Neville, Luna ha ragione. Vai e colpisci! -
Salve a tutti e benvenuti alla trecentoventiseiseima puntata di "Provaci ancora,
Neville!". Riuscirà oggi il nostro eroe a chiedere un appuntamento alla sua
adorata Hannah Abbott?
Chi vi parla è la stupenda Ginny Weasley, che al momento è seduta con l'altra
meraviglia del trio - alias Luna Lovegood - sulle scale fuori il portone del
castello, aspettando che il suddetto si dia una mossa e vada a parlare con
Hannah, seduta in riva al lago da sola a studiare. Giuro che se non la smette di
andare avanti e indietro come un cretino, ce lo mando io direttamente. Un calcio
nel sedere ben piazzato dovrebbe funzionare.
- Allora?! Datti una mossa, Nev. Guarda che le lezioni ricominciano tra venti
minuti... - gli dico, mostrandogli l'orologio. - Visto che stamattina ti
sei svegliato convinto di doverle chiedere un appuntamento, non vedo
perché tu ora debba essere così titubante. -
Neville sospira e si siede tra me e Luna. - Appunto, stamattina. Poi mi sono
svegliato del tutto. -
- Ha guardato di nuovo nella nostra direzione! - esclama Luna, voltandosi verso
di noi. - Dai, Neville... E' da quando siamo usciti che non fa altro che
lanciarti occhiate! -
- Secondo me hai preso un granchio. - le risponde lui, guardandosi le punte dei
piedi.
- Oh, l'ha fatto di nuovo. - replica l'altra, facendo finta di non averlo
sentito.
- Non è vero. -
- Neville, ora basta! Se non muovi immediatamente quelle chiappe, giuro che vado
io da lei e glielo chiedo io. - li interrompo, spazientita.
Lo sguardo di Nev si illumina. - Davvero lo faresti? Che amica stupenda che mi
ritrovo! -
- Nev, non dicevo sul serio... - gli rispondo, scuotendo la testa sconsolata. -
Vabbè, se proprio hai deciso di rinunciare, fa' pure. Non ti costringerò certo
ad essere felice. - continuo, andando un po' sul melodrammatico.
Lui se ne sta zitto per cinque minuti buoni, poi si alza di nuovo in piedi. -
Ok, mi hai convinto. - mi dice, scendendo di nuovo verso il giardino, proprio
mentre Hannah, dall'altro lato, si è alzata e sta venendo verso di noi.
Come volevasi dimostrare, Neville si blocca a metà strada, imbambolato, e
l'unica cosa che riesce a fare è ricambiare il saluto che lei gli fa con la mano
quando gli passa vicino. Quando è quasi arrivata al portone, però, Nev si
ricorda finalmente di essere stato smistato a Grifondoro. - Ehi, Hannah! - la
chiama, quasi urlando.
- Si, Neville? - gli risponde lei, sorridendogli.
Dai Nev, un ultimo piccolissimo sforzo...
- Io... Ehm... Cioè... Ciao, Hannah. - le dice, balbettando. L'altra lo guarda
incuriosita, poi sorride di nuovo. - Ciao anche a te, Neville. Ci vediamo a
Incantesimi. - lo saluta, arrossendo leggermente ed entrando nel castello.
- Sono andato uno schifo. - esclama lui, quando rimaniamo da soli.
- Neville, - gli faccio, avvicinandomi a lui e passandogli un braccio intorno
alla schiena, - cerca di vedere il lato buono della faccenda. Almeno hai fatto
un passo in avanti. La prossima volta che la vedi, prova ad aggiungere un "come
stai?" o un "come va la vita?" e vedrai che piano piano ne uscirà fuori una
conversazione quasi decente. -
- Grazie per il tentativo consolatorio, Gin, ma la verità è che mi devo dare una
mossa. Se continuo di questo passo mi sa che mi
dichiarerò direttamente dalla tomba. - mi risponde, mentre con Luna entriamo
dentro anche noi per andare a seguire le lezioni.
Beh... Sarà per la prossima puntata.
**********
- La McGranitt è decisamente sadica. - esclamo sbuffando quando,
dopo le lezioni, raggiungo Luna e Neville in Biblioteca, poggiando con un po'
troppa irruenza il gigantesco libro che ci ha dato da leggere. - Cinque capitoli
per lunedì! Cinque! -
- Su, non farla così tragica... - comincia Neville, da dietro il suo libro di
Difesa Contro le Arti Oscure. - In fondo, domani è sabato, no? -
- Si, domani è sabato. Ma io ho anche un'altra traduzione di Antiche Rune da
finire, due rotoli di pergamena di tema sulle Leggi di Golpalott per Lumacorno,
una decina di esercizi di Aritmanzia e un saggio di cinquanta centimetri sui
Dissennatori per Difesa contro le Arti Oscure. Ah, morirò giovane... - elenco
melodrammatica, mentre di malavoglia prendo dalla borsa piuma e pergamena e comincio a
leggere il primo capitolo del libro. - "Principi e metodi della trasfigurazione
umana. Nozioni base e limiti applicativi." Ecco, già dal titolo del capitolo sa
di mortalmente noioso. -
- Invece di lamentarti, potresti sempre prendere esempio da Hermione e fare i
compiti in tempo e non ridurti all'ultimo minuto come tuo fratello. - mi
rimprovera lui senza neanche prendersi la briga di guardarmi. - Te l'ho detto
talmente tante volte che ormai sto pensando di registrare la frase per evitarmi
la fatica di ripetertelo. -
Io mi limito a fargli una linguaccia, prima di immergermi di nuovo nella lettura. Intanto
Luna, come al solito, sembra persa nel suo personalissimo universo: il bello è,
che nonostante sia sempre con la testa tra le nuvole, è una tra le migliori del
nostro anno, attirandosi per questo le antipatie di quasi tutte le galline.
Dopo circa tre quarti d'ora di intenso studio durante i quali non vola una
mosca, comunque, la nostra amica rompe il silenzio ed esclama: -
Ragazzi, mi è appena venuto in mente un posto noiosissimo. -
- Eh? - rispondiamo in coro io e Neville, non cogliendo subito a cosa si
riferisce.
- La caccia al tesoro, no? - replica lei, come se fosse la cosa più ovvia del
mondo. - Un posto noiosissimo è di sicuro l'aula di Storia della Magia. -
- Ah, il caro vecchio Rüf... - esclamo io, con aria sognante. - Quante belle
dormite che mi sono fatta in quell'aula... Vedi, il solo nominarlo porta
sonnolenza. - continuo, con uno sbadiglio, prendendo la pergamena con
l'indovinello dalla mia borsa.
- Riflettendoci, mi sa che Luna ha ragione. - dichiara Neville, dopo aver
riletto l'indovinello. - Ma dovremmo decifrare l'ultima parte per andare sul
sicuro. - continua, passando in modalità fanatico degli enigmi e dimenticandosi
all'istante dei compiti. Cosa che io non mi prendo certo la briga di
ricordargli.
- Allora... "Il cammino dell'astro ti darà una mano"? - recito agli altri due,
fissando le lettere dell'ultimo verso. - Secondo voi che può significare? -
- Beh, l'astro potrebbe voler dire il Sole. - mi risponde Neville. - Ma ancora
non vedo il nesso tra le due cose. -
- Forse bisogna leggerlo da destra a sinistra, come il Sole che va da est verso
ovest dall'alba al tramonto. - ipotizza Luna, prendendo il foglio dalle mie mani. - Se
facciamo così viene fuori "Cattedra dell'aula di Rüf". -
- Luna, te l'ho mai detto che sei un genio? - le dico, facendole l'occhiolino. -
Allora, presumo che sia venuto il momento di andare a prenderci il prossimo indizio.
- continuo, raccogliendo le mie cose e aspettando che anche gli altri due
facciano lo stesso.
**********
Più andiamo avanti, più penso che questa faccenda sarebbe
piaciuta molto a Fred e George. Gli ingredienti per uno dei loro famosissimi
scherzi ci sono tutti: stupidi giochetti, ridicole e umilianti prove, costante pericolo di essere scoperti a
far cose che non si dovrebbe star facendo... Se solo i Malandrini non fossero in
quattro, avrei il dubbio che siano proprio i miei cari fratelli ad aver
architettato tutto ciò.
- Altro che Malandrini... - fa Neville guardandosi intorno, mentre siamo davanti
la porta dell'aula di Storia della Magia. - Abbiamo infranto più regole da
quando abbiamo cominciato questa caccia che in tutta la nostra carriera
scolastica. -
- Tzè, parla per te, amico mio. Per quanto mi riguarda anche io ho la mia bella
lista di peccatucci. - replico, guardando sulla Mappa che non ci sia nessuno nei
paraggi. - Ok, via libera. Nev, tienimi la Mappa... Alohomora! - esclamo,
puntando la bacchetta verso la serratura, che con uno scatto si apre. La stanza
che ci accoglie è la solita polverosa aula con i banchi pieni di scritte di
studenti annoiati.
Uno dopo l'altro entriamo tutti e tre; io e Luna ci dirigiamo verso la cattedra,
mentre Neville rimane vicino la porta con la Mappa a fare il palo.
- Sai, mi sono sempre chiesta come sia morto il Professor Rüf... - fa Luna,
girovagando per i banchi.
- Uhm... Probabilmente di noia, ascoltando la registrazione di una delle sue
lezioni. - le rispondo, osservando criticamente la cattedra. - Ok, proviamo col
cassetto. - continuo, rivolta a me stessa, mentre punto la bacchetta verso la
cassettiera nella parte inferiore della cattedra. - Fatto il misfatto! -
Non appena pronuncio la frase, il cassetto più in basso si apre improvvisamente,
illuminando tutta la stanza, mentre la voce che ormai associo automaticamente
agli enigmi comincia a parlare:
Complimenti, siam proprio fieri
siete ad un passo dall'esser bucanieri!
Il piccolo dazio per poter continuare
è, saltando la corda, la risposta trovare:
Senza lucchetto, serratura o cerniera uno scrigno contiene una dorata sfera.
Cos'è?
- Qualcuno ha qualche idea? - faccio agli altri, mentre faccio
apparire dal nulla una corda e comincio a saltarla.
Dal suo angolo Luna sembra più interessata alla lettura dei graffiti degli
studenti sui banchi, mentre Neville, da vicino la porta, ci sta pensando su.
- Vediamo... - continuo, sbuffando. - Il cofanetto di un anello? Una scatola per
boccini? Un modellino del sistema solare? - ipotizzo, continuando a saltare la
corda.
- Gin, ce l'ho! - mi fa Neville, mentre io ancora mi scervello sulla soluzione.
- E' l'uovo! -
- Cosa? -
- L'uovo! E' la soluzione! -
- Sicuro? -
- Certo, pensaci! Il guscio è lo scrigno, mentre la sfera dorata è il tuorlo! -
- E sia... - faccio io, voltandomi verso la luce. - Ehm... E' l'uovo? -
- Oh, finalmente. Cominciavo ad annoiarmi. - risponde la voce con un filo di
sarcasmo, prima di
scomparire con un pop!. La luce che proveniva dal cassetto si spegne poco a
poco, rivelando la pergamena con il prossimo indizio. L'ho appena presa, quando
sento la mano di Neville che mi spinge sotto la cattedra, portando con sé anche
Luna.
- Piccolo cambio di programma. - ci spiega sottovoce, mentre sentiamo la porta
scricchiolare e aprirsi.
Merlino, fa' che non sia Gazza con quel suo gattaccio malefico, fa' che non sia
Gazza, fa' che non sia Gazza... E soprattutto, se proprio deve essere lui, fa'
che non ci scopra...
- Dannato Pix! Dove si sarà mai andato a nascondere, quel poltergeist? L'ho sempre detto
io, che bisogna cacciarlo, ma loro niente! Prima lancia pozioni in testa a
poveri malcapitati, e adesso questo! - fa ahimè la voce del custode della
scuola, affacciandosi nell'aula per vedere se c'è qualcuno. - Ah, ma se me la
pagherà, stavolta! Andiamo, tesoro, qui non c'è nessuno. - conclude,
probabilmente rivolto alla sua gatta, prima di sbattere la porta e lasciarci
tirare un sospiro di sollievo.
- Chissà cosa avrà combinato stavolta Pix... - mi chiedo, mentre mi alzo e aiuto
Luna a fare lo stesso. - Probabilmente gli avrà rubato una delle lettere d'amore
che scrive a Madama Pince, boh. -
- Qualunque cosa sia successa, sono sicuro che lo scopriremo piuttosto presto.
Tra l'altro, si è fatta ora di cena, e non so voi, ma io ho leggermente fame. - replica
Neville, alzandosi anche lui e restituendomi la Mappa.
- Parole sante, amico. Tra il salto con la corda e lo spavento per Gazza, mi è
venuta talmente tanta fame che mangerei un ippogrifo intero. - gli dico, massaggiandomi lo stomaco. - Muoviamoci,
prima che sia troppo tardi e Gazza decida che non ha controllato bene. - continuo, osservando la Mappa per vedere se fuori
dall'aula è abbastanza tranquillo per passare inosservati. Dopo aver controllato
che il corridoio sia vuoto, tutti e tre usciamo fuori, diretti alla Sala Grande.
- Allora, cosa ci aspetta? - mi chiede Neville, quando siamo quasi arrivati a
destinazione. - Leggi l'indovinello, forza! -
- D'accordo. - rispondo, mentre ci fermiamo dietro un'armatura e io apro la
pergamena. - Pronti? -
"Un ultimo sforzo, siam quasi arrivati
al grande tesoro di noi quattro pirati!
La prova finale del grande leone
è da cercarsi dietro il Babbione."
********************
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Capitolo 7 *** Settimo Arcano ***
Settimo arcano
A/N: eeeehm, mi scuso per l'enorme ritardo... mi perdonate? ^^
Il tesoro dei
Malandrini
Settimo arcano
********************
"Un ultimo sforzo, siam quasi arrivati
al grande tesoro di noi quattro pirati!
La prova finale del grande leone
è da cercarsi dietro il Babbione."
Se il
buongiorno si vede dal mattino, questa sarà decisamente una giornata del cavolo.
Non bastava la notte insonne, la quasi caduta nella doccia e il libro di
Aritmanzia misteriosamente nascosto sotto il letto, no, ci voleva anche questa.
Arrivo in Sala Grande per la colazione, e scopro che i miei adorati compagni di
Casa hanno fatto fuori tutto lasciando solo il... porridge?! Ma insomma, siamo
in una scuola, non in un campo profughi!
Comunque, bisogna ammettere che la velocità con cui hanno ripulito tutto è a dir
poco sbalorditiva: e dire che sono in ritardo di soli cinque minuti!
Mi siedo mestamente al mio posto, mescolando il mio misero pasto senza la minima
voglia di assaggiarlo, quando si
avvicina a me Susan.
- Hey, ciao! - la saluto io, allegra. - Come va? -
- Bene, tu? Tieni, ti ho portato questo dalla nostra tavola. - mi risponde,
offrendomi un paio di toast. - Dovevano essere alquanto affamati, stamattina. -
continua, osservando la tavola, che sembra un campo di battaglia.
- Grazie, sei un angelo. - la ringrazio. - Perché non ti siedi un po' con me a
farmi compagnia? Manca ancora un po' all'inizio delle lezioni. -
Lei ci pensa per un po', guardandosi in giro, e alla fine si siede sulla panca
di fianco a me. - Allora, come vanno le cose? -
- Al solito... Studio, quidditch, qualche occasionale vagabondaggio per il
castello e ancora studio. Tu, piuttosto! Neville mi ha detto che sei la migliore
del vostro anno. -
- Oh beh, - fa lei, arrossendo leggermente, - è solo perché Hermione Granger non
c'è... E poi non è del tutto vero, anche lui è molto bravo. A proposito di
Neville, io volevo chiederti una cosa... -
- Dimmi pure, sono tutta orecchie... Ahia! - faccio io, voltandomi dall'altro
lato per vedere chi è l'animale che mi ha appena rifilato una spallata.
Sorpresa delle sorprese, chi mi ritrovo davanti se non Romilda Vane?
- Vane, vedi di fare attenzione la prossima volta. - sbotto, mentre lei
come al solito mi guarda acida.
- Scusami. - replica lei, con un tono che dice piuttosto "La prossima volta vedo
di farti più male".
Io la ignoro semplicemente e mi volto di nuovo verso Susan. - Allora, cosa volevi
chiedermi? -
- Ehm... Ti dispiacerebbe se ne parlassimo fuori? - mi risponde, guardando
Romilda. - Qui ci sono un po' troppe galline chiacchierone per i miei gusti. -
- Si, anche per i miei. - le dico alzando un po' la voce e prendendo la mia
borsa da sotto il tavolo, per poi alzarmi e uscire con la Tassorosso dalla Sala
Grande.
- Allora? - le dico, non appena siamo al riparo da orecchie indiscrete.
- Beh, io volevo chiederti se... Sai, girano delle voci a scuola, e io volevo
chiederti, si, insomma... Volevo sapere se... -
- Tranquilla, né io né Luna stiamo con Neville. - la interrompo, sorridendo. -
Ma non dirlo in giro, non farebbe bene alla sua reputazione. A proposito, posso anche
assicurarti che gli piacciono le ragazze; ma credo che questo tu possa dirlo in
giro senza pericolo. -
- Be... bene. - mi risponde lei, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo a
sua volta. - Beh, si è fatto tardi, io scappo! Buona giornata, Ginny, e
grazie per la chiacchierata. - continua, cominciando ad avviarsi verso le scale.
- Buona giornata anche a te, e grazie per i toast! - replico, cominciando ad
avviarmi anche io verso le scale, affrettandomi non appena sento il suono della
prima campanella.
Ed ecco che un altro glorioso giorno comincia ad Hogwarts. Beh, glorioso almeno
per Neville.
**********
- Non mi sembra il caso di farla così tragica. -
- Tu non capisci, Neville. -
Sono ufficialmente nei guai. In guai molto grossi, anche se Neville pensa il
contrario. Qualcuno, che di nome fa Romilda e di cognome Vane, stamattina
ha messo le mani nella mia borsa e mi ha rubato la Mappa del Malandrino. Certo
che Hogwarts non è mai stato il fatato regno della privacy, ma frugare a
casaccio nella borsa del prossimo è davvero troppo: non vorrei proprio essere
costretta ad andare in giro incatenata alla mia roba!
- Vedrai che l'avrai lasciata in dormitorio... -
- No, stamattina l'ho messa nella borsa, come al solito! - replico al mio amico
sbuffando, mentre svuoto per l'ennesima volta la mia borsa sul tavolo della
biblioteca, attirandomi un'occhiataccia da Madama Pince quando uno dei miei
libri cade rumorosamente a terra. - Ecco! Niente! Ma se la acchiappo, giuro che
questa me la paga. -
- E, di grazia, potrei sapere perché sei così convinta che sia stata proprio lei
a prenderla? - mi fa Neville dall'altro lato del tavolo, con una smorfia.
- Semplice, era seduta di fianco a me! Quando mai hai visto tu Romilda Vane che
viene a sedersi proprio vicino a me quando quasi tutta la tavola era vuota? Deve
aver pensato che avessi qualcosa di Harry. -
- Si, ma... -
- E sai qual è il colmo?! - continuo, riscaldandomi. - Che non posso nemmeno
andarla a denunciare alla McGranitt, perché quel maledetto pezzo di carta
dovrebbe trovarsi in uno degli schedari degli oggetti confiscati di Gazza! Uffa.
-
- E tu come fai a saperlo?! - mi chiede lui, sorpreso.
- Fred e George. L'hanno rubata loro, me l'hanno raccontato. - gli rispondo
semplicemente, posando di nuovo tutta la mia roba. - Cambiando discorso, dov'è
Luna? -
- In punizione. - mi risponde Nev, cambiando improvvisamente tono. - Si è
trovata in mezzo alla solita battaglia di cibo dell'una meno un quarto, e quando
la McGranitt ha chiesto spiegazioni i Corvonero che erano con lei le hanno
addossato la colpa. Ma quando la finiranno?!-
- E Luna non ha fatto niente?! - replico, allibita.
- No. Lo sai com'è, ormai si è rassegnata. Fatto sta che adesso le tocca
spolverare tutte le targhe nella sala dei Trofei per il resto della settimana. -
Ci mancava giusto questo. Ma che bella giornata del cavolo. Faccio per chiedere
a Neville una piuma in prestito per finire i miei compiti, quando in biblioteca
entra Romilda e la sua cricca e si ferma giusto vicino a noi.
Mi correggo. Adesso sì che è una bella giornata del cavolo.
Fortunatamente non ci
fila neanche di striscio, ma quando io sto per ringraziare Merlino per la grazia
accordatami, lei si siede con le sue amiche al tavolo di fronte al nostro,
cominciando a fissarci con le braccia incrociate.
- Qualche problema? - le chiedo gentilmente, dopo che lei ha passato l'ultimo
quarto d'ora a guardarmi in cagnesco. Romilda non mi risponde, continuando
imperterrita a fissarmi. - Si può sapere che ti ho fatto,
stavolta? - riprovo, ma lei si limita a continuare a fare la statua di sale.
- Ignorala semplicemente. - mi fa Neville, tranquillo.
- Non posso, mi deconcentra! - gli rispondo, mentre chiudo il mio libro un po'
troppo rumorosamente. - Vane, stai per caso esercitandoti nella tecnica dello
sguardo che uccide? No, perché se è così ti avverto che non ti sta venendo molto
bene. -
- Vuoi proprio sapere cosa c'è, Weasley? - sbotta arrabbiata lei, prendendo la
Mappa dalla sua borsa e sventolandomela davanti. - Sai questa cos'è? -
- Mi sembra semplicemente una delle mie pergamene, e anche abbastanza vecchia. -
le rispondo, il più tranquillamente possibile. - Perché, cosa mai dovrebbe
essere? -
- Non prendermi in giro! L'hai rubata ad Harry, vero? So per certo che questa
era sua! -
- Ah si? E come fai a saperlo? Hai frugato tra la sua roba? -
La faccia di Romilda si fa più rossa dei miei capelli, il che è tutto dire. -
Non... Non sono fatti tuoi, Weasley! - balbetta, sull'orlo di una crisi
isterica. - E comunque, perché ce l'hai? Scommetto che con questa si può parlare
con Harry! -
Solo io sono allibita dalla stupidità di questa gallina?
- Per rispondere alle tue domande, non credo siano affari tuoi; e comunque sei
totalmente fuori strada. - replico, incrociando le braccia.
- Ah si? Lo vedremo! Specialis revelio! - fa lei, puntando la sua
bacchetta verso la pergamena. - Eh? "Il signor Felpato si chiede perché mai
questa signorina non si faccia una po' di cavoli suoi." Che vuol dire? -
quasi mi urla, venendo verso di me e sbattendomi la pergamena in
faccia.
- Oh, guarda... Continua! - dico, soffocando una risata. - " Ramoso è d'accordo,
e ricorda alla signorina che il mondo non gira intorno a lei, altrimenti sarebbe
molto più grassa." Aspetta, ce ne è un'altra... "Lunastorta inoltre vorrebbe
consigliarle di farsi un bagno d'umiltà, che in caso non lo sapesse, non è un
nuovo bagnoschiuma." - finisco di leggere, ridacchiando. Romilda gira di nuovo
la pergamena verso di lei, e se possibile, diventa ancora più rossa.
- Avanti, leggi! Sono curiosa! - le dico, con tono angelico.
- "Co... Codaliscia fa notare che la signorina è talmente tanto
piena di sé che teme che il suo cervello abbia dovuto soppalcare per trovare posto".
Cos'è, un altro dei tuoi stupidi scherzi?! Digli di smettere! - strepita,
sull'orlo delle lacrime.
Poverina... Quasi quasi mi fa anche un po' pena.
- Su, restituiscimela... Neanche io so come farli smettere. - le faccio
dolcemente, sentendomi molto magnanima.
- No! - replica, tenendo la pergamena stretta a sé.
Ho cambiato idea. Romilda Vane si merita questo ed altro.
- Va bene, l'hai voluto tu. - le faccio, tirando fuori la mia bacchetta. - Accio
pergamena. - esclamo pigramente rivolgendo la bacchetta verso la mappa, che
ritorna tra le mie mani. - Ora, se non ti dispiace, dovrei studiare. Vai a fare
la piccola detective da qualche altra parte. -
- Non finisce qui, Weasley! Faremo i conti quando Harry tornerà, vedrai! -
replica lei acida, prima di alzare i tacchi e andarsene dalla biblioteca con le
sue amiche al seguito.
- Quella lì è completamente pazza. - è l'ultimo commento di Neville, prima di
metterci per una volta a studiare seriamente.
**********
E' da circa mezz'ora che fisso l'arazzo di Barnaba il Babbeo,
cercando di capire come abbia fatto ad arrivare qui. Dopo cena ho salutato
Neville e Luna e ho cominciato a vagabondare come mio solito in giro per la
scuola, cercando di schiarirmi le idee e contemporaneamente trattenermi dal
lanciare fatture all'impazzata contro Romilda Vane.
Tra l'altro, vorrei tanto sapere quando si è fatta l'idea di essere la ragazza
di Harry Potter, dal momento che sembra crederci seriamente. Meno male che le
credono solo le sue amiche, altrimenti a questo punto sarebbe già stata nelle
mani di Voldie Moldie e dei suoi simpatici amichetti.
Sospirando, mi lascio scivolare sul muro di fronte all'arazzo, sedendomi a
terra. La cosa più divertente- o patetica, a seconda dei punti di vista - è che
non la odio nemmeno. Mi fa imbestialire, ma non riesco ad odiarla. Sono troppo
buona per questo mondo, lo so.
- Sai Barnaba, ora che ci faccio caso sei proprio brutto. - esclamo, rivolta
verso l'arazzo, mentre dalla mia borsa recupero bacchetta e Mappa. - Giuro
solennemente di non avere buone intenzioni. -
Mi sa proprio che ha ragione Neville, rifletto mentre fisso i piccoli nomi
andare in giro per la versione cartacea di Hogwarts. Perché starei a fissare ore
ed ore questa stupida mappa, allora?
La verità è che sono arrabbiata a morte con quei tre. Non dico che avrebbero
potuto portarmi con loro, non sono così stupida; ma almeno
potevano dimostrarmi di avere abbastanza fiducia in me da confidarmi
quello che stavano architettando.
Oh, uffa. Di questo passo diventerò la fotocopia di Cho Innaffiatoio Chang.
Cerco nella borsa una gomma da masticare, e mi capita tra le mani la pergamena
con l'indovinello. - Uhm... il babbione... - ripeto a me stessa, concentrandomi
su questo piuttosto che continuare a pensare all'illogicità della mia vita al
momento. Alzo gli occhi verso l'arazzo di fronte a me e lo fisso per un po',
proprio mentre Barnaba tenta di fare un plié. - E se fosse... - continuo tra me
e me, alzandomi da terra e avvicinandomi all'altra parete.
- Fatto il misfatto! - esclamo, puntando la bacchetta su Barnaba, che
improvvisamente si illumina e fa una piroetta. La solita voce esce dal nulla e
comincia a recitare:
Forza e coraggio, il tesoro è vicino
basta soltanto saltare un gradino!
Com'è consuetudine, da quand'è iniziata,
parlandoci in rima la risposta va data:
Mi rompo al minimo suono e se mi chiami più non ci sono!
- Fantastico, ci mancava giusto questa. - dico tra me e me. -
Allora, vediamo... Con le rime non ci so molto fare, ma sono sicura che
"silenzio" è la risposta da dare. - continuo rivolta all'arazzo.
- Si poteva fare di meglio, ma ci acconteremo. - replica la voce con tono di
sufficienza, prima di scomparire come al solito. Barnaba, invece, si esibisce in
una serie perfetta di piroette, alla fine della quale, tra l'applauso generale
dei Troll, appare una pergamena a mezz'aria.
Io subito allungo la mano e la afferro, per poi dirigermi in tutta fretta alla
Sala Comune.
**********
- Neville! Guarda un po' cosa ho trovato! - faccio felice al mio
amico, quando poco dopo attraverso il ritratto della Signora Grassa e trovo il
mio amico seduto su una poltrona davanti al fuoco, intento a leggere il Profeta
della Sera.
Lui alza gli occhi dal giornale e guarda la pergamena. - Oh, fantastico! Dove
era nascosto, stavolta? -
- Dietro l'arazzo di Barnaba il Babbeo, vicino alla Stanza delle Necessità. -
replico, sedendomi nella poltrona vicina. - Si inventano cose sempre più
assurde, tra l'altro. Ora ho dovuto dare la soluzione parlando in rima. -
- Potevi sempre chiamarmi, quando l'hai scoperto, però. - mi dice lui,
fingendosi offeso.
- Ehi, sono corsa qui non appena ho preso la pergamena! Non ti basta questo? -
gli rispondo, facendogli la linguaccia. - Oh, quasi dimenticavo... Non c'entra
niente con la caccia al tesoro, ma stamattina Susan mi ha chiesto chiarimenti su
certe voci che girano per la scuola, sai... - continuo, risvegliando subito la
sua attenzione.
- Oh! E cosa aspettavi a dirmelo?! E soprattutto, tu cosa le hai risposto? - mi
fa, rizzandosi a sedere e fissandomi, in attesa della risposta.
- Non preoccuparti, niente di compromettente. Mi sono semplicemente limitata a
smentire le voci. Si, tutte le voci. - gli dico, quando lui inarca un
sopracciglio. - Comunque sembrava che fosse alquanto sollevata dalla notizia. -
- Ed è un segnale positivo o negativo? -
- Più che positivo, direi. - gli faccio sorridendo. - Ora, che ne diresti di
vedere qual'è l'ultimo indizio? -
- Prego, a te l'onore. - mi dice, mentre io apro il rotolo e leggo cosa c'è
scritto.
"Siamo alla fine, questo va detto
speriamo che in ciò tu abbia tratto diletto.
Partendo da est ora guardati in su,
dove la Pluffa riposa va' tu.
3 - 1 - 6 - 4 - 2 - 5"
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