Il tesoro dei Malandrini

di pepero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo arcano ***
Capitolo 2: *** Secondo Arcano ***
Capitolo 3: *** Terzo Arcano ***
Capitolo 4: *** Quarto Arcano ***
Capitolo 5: *** Quinto Arcano ***
Capitolo 6: *** Sesto Arcano ***
Capitolo 7: *** Settimo Arcano ***



Capitolo 1
*** Primo arcano ***


Ho deciso che adotterò un cane

Il tesoro dei Malandrini

Primo arcano

********************


Ho deciso che adotterò un cane.
Sono carini, coccolosi, fedeli, non chiedono niente in cambio e soprattutto non si comportano da perfetti idioti andando a crearsi stupidi problemi dove neanche ci sono.

Quando ho maturato questa importante decisione? Non saprei dirvelo di preciso, ma penso sia stato nel lasso di tempo tra quando un certo moro di mia conoscenza è arrivato alla Tana ieri sera e cinque minuti fa, quando mi ha lanciato l'ultima occhiata da amante non corrisposto.

Meglio i cani, dicevo. Almeno loro, i cani per l'appunto, non ti lasciano sola per andare a combattere stupidi Signori Oscuri col pallino dell'immortalità.
Uhm, ora che ci penso, forse non lo fanno semplicemente perchè nessun cane ha mai provato a diventare immortale.
Ok, sto divagando.

L'importante, in questa faccenda, é che al momento vorrei strangolare Harry Potter e che al momento me ne sto chiusa in camera mia semplicemente perchè così evito di fare un piacere a Voldie-Mortie.

Dico io, ma perchè devo essere innamorata di di u impiastro del genere?! Persino Hermione é messa meglio di me, ed è tutto dire.
In tutto ciò, poi, ho come il sospetto che il magico trio ne sta combinando una delle sue. Il corso da perfetto cospiratore non deve essere andato molto bene, visto che quei tre sono talmente impegnati a non dare nell'occhio che persino Fleur, che non pensa ad altro che al matrimonio, ha notato che c'è qualcosa di strano.

Ribadisco: meglio i cani. L'unica cosa che chiedono loro è qualcuno che li sazi, che giochi con loro e che occasionalmente gli faccia qualche coccola. A pensarci sono come i ragazzi, solo che i primi, ringraziando Merlino, non parlano.

Però nessun cane potrebbe mai avere gli splendidi occhi verdi di... Oh no. Ecco che ci risiamo. Se non possedessi ancora quel barlume di dignità che mi rimane, giuro che mi prenderei a calci da sola. O lo prenderei a calci. O lo trascinerei a forza nel ripostiglio delle scope. Fortunatamente ho superato quella fase.

Se solo non fosse così dannatamente idiota...

... E se solo Bill e Fleur non facessero così tanto baccano, io potrei starmene qui in santa pace a comportarmi da eroina melodrammatica. E invece no, i due piccioncini sono troppo presi anche solo per ricordarsi di fare un cavolo di incantesimo insonorizzante alla stanza.
Eh, vabbè, vorrà dire che me ne andrò a rimuginare un pò sotto le stelle con un bel bicchiere di succo di zucca. Esco dalla mia camera e scendo le scale, diretta in cucina. Dove, manco a dirlo, c'è il trio delle meraviglie intento a parlare sottovoce di qualcosa che non mi interessa.

- E dai, non farla così difficile! -
- Ma... -
- Ron ha ragione, Harry. E poi, io penso che sia un'idea magnifica .-
- Ma non lo so... Insomma, io pensavo a qualcosa di più... come dire... -
- Amico, smettila di farti tutti questi problemi, seriamente. -
- Buonasera a tutti. Niente paura, non sono qui per spiare i vostri piani supersegretissimi, prendo un bicchiere di succo di zucca e sparisco. - faccio io, entrando in cucina e avviandomi dritta al frigo.

- Io... Ehm... vado un attimo in bagno! - esclama Harry appena mi vede, scomparendo un attimo dopo.

Ok Gin.
Respira.
Ricorda che se lo ammazzi fai solo un favore a Voldemort...

... E chi se ne frega! Io lo strangolo con le mie stesse mani, quella sottospecie di ameboide sopravvissuto!

Faccio un profondo respiro per calmarmi, e mi volto verso Ron e Hermione, che mi guardano con uno sguardo a metà tra il preoccupato e il divertito.

- Guardate che può anche smetterla di evitarmi, posso stare nella stessa stanza con lui. Non soffro mica di chissà quale malattia contagiosa. - dico loro, prendendo il mio bicchiere e andandomene fuori, senza aspettare nemmeno la loro risposta.

Dannazione.
Ma perchè, mi chiedo, perchè dovevo andarmi ad innamorare proprio di Harry Demente Potter?!
Mah. Dubito lo scoprirò mai. Mi sa che questo è uno dei grandi misteri dell'universo di cui non arriveremo mai a una soluzione, come l'esistenza degli alieni. O il perchè Plutone sia un pianeta a giorni alterni.

Sospiro, appoggiando il bicchiere sulla scala. Così non si può andare avanti. Da quando sono diventata così melodrammatica? Cavoli, sembro un'eroina di quegli squallidi romanzetti rosa che piacciono tanto a mia madre, standomene qui a dannarmi l'anima per il dannato Potter. Ah, ma adesso basta! Se lui vuole evitarmi, ben venga. Non esiste mica solo lui, sulla faccia della terra! E poi, nel peggiore dei casi posso sempre adottare un cane.

Mi rialzo e con passo deciso rientro in casa; poso il bicchiere vuoto nel lavabo della cucina e bofonchiando un veloce "buonanotte" a Ron e Hermione, esco diretta in camera mia, senza accorgermi di Harry che proveniva dalla direzione opposta e scontrandomi in pieno con lui.
Ecco, devo ammettere che certe volte me le vado proprio a cercare.

- Scusami. - gli faccio cercando di non guardarlo negli occhi.
- Sto bene. - mi risponde lui, toccandosi la spalla. - 'Notte. - continua poi, in tono sbrigativo, andando dagli altri senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

Avrei dovuto fargli più male. Basta così, dimentichiamoci Harry Schizofrenico Potter prima che sia troppo tardi e che la mia salute mentale vada a farsi benedire.

Salgo velocemente in camera mia e mi butto sul letto, notando però che ho qualcosa sotto la schiena.

Mi rialzo e cerco il corpo estraneo, l'unica cosa che trovo, però, è una vecchia pergamena piegata più volte su se stessa. Incuriosita, la prendo in mano, esaminandola attentamente.
Mentre mi chiedo di chi possa essere e a cosa possa mai servire, la risposta arriva sottoforma di un biglietto scarabocchiato infilato nella pergamena.

Ho pensato che questa fosse più utile a te che a me, in questo momento. E' una mappa di Hogwarts fatta dai Malandrini, per vederla basta toccarla con la bacchetta e dire "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.". Mi raccomando, se noti qualcosa di strano avverti subito la Professoressa McGranitt. Ah, e non tentare di usare i passaggi segreti, la maggior parte è inservibile, ormai. Avrei voluto regalarti qualcos'altro per il tuo compleanno, ma non c'è stato molto tempo, quindi... Beh, ci vediamo.
Harry

Questa si che è bella. Prima mi evita come la peste, e poi mi regala la famosissima Mappa del Malandrino per il mio compleanno. Chi lo capisce è bravo.

Devo decisamente adottare un cane. Sono molto meno complicati da capire dei ragazzi.

**********


- Ginny, lo stai facendo di nuovo. -
- Cosa? -
- Fissare quella mappa invece di finire il tuo tema di Pozioni. -

Sono passati tre mesi da quando ho ricevuto la Mappa del Malandrino; di Harry, Ron ed Hermione nessuna notizia.

Come previsto, quei tre disgraziati stavano effettivamente architettando qualcosa: il mattino dopo il matrimonio di Bill e Fleur sono scomparsi, lasciando mamma in lacrime e una lettera per Remus, di cui io ignoro il contenuto. Conoscendoli, gli avranno chiesto scusa per non poter partecipare al suo matrimonio con Tonks.

In ogni caso, la Mappa è una continua fonte di sorprendenti informazioni: tre mesi che la consulto e ho scoperto le tresche di almeno l'ottantacinque per cento della popolazione di Hogwarts.
Che Madama Pince se la intendesse con Gazza è ormai cosa nota, ma mai e poi mai avrei sospettato che Terry Boot si incontrasse clandestinamente con Pansy Parkinson. O degli incontri serali del Professor Lumacorno con la Professoressa Cooman.

Invece non mi stupisce affatto che Cho Innaffiatoio Umano Chang ami prendere il tè delle cinque con Mirtilla Malcontenta.

Mi domando cosa stia andando a fare McLaggen nella Stanza delle Necessità, però...

- Ginny... -

La voce di Neville mi riporta alla realtà, facendomi finalmente alzare gli occhi dalla pergamena. - Scusa. E' più forte di me. - gli dico, mentre rimetto mano al mio tema.
- Lo so, vigilanza costante e tutto il resto. - mi risponde lui, senza neanche alzare gli occhi dal suo libro di incantesimi. - Ma stai cominciando ad esagerare un pochino. Secondo me, la verità è che speri che da un momento all'altro spuntino i nomi di certe tre persone di nostra conoscenza. -
- Nev! Non è vero! -
- Se lo dici tu... -

Si che lo dico! Come al solito quei tre vanno in giro a fare Merlino solo sa cosa e non fanno avere neanche uno straccio di notizia su come stiano. Per colpa loro mamma è sull'orlo dell'esaurimento nervoso e mi manda gufi tre volte al giorno per assicurarsi che io stia bene.
Giuro che se mai torneranno vivi, moriranno per mano mia.

Però... Uffa, Neville ha ragione. Mi mancano.
Sento la mancanza perfino di Ron: nonostante mi lamentassi continuamente dei suoi modi da cavernicolo, devo ammettere che vivevo una vita relativamente tranquilla. Adesso, invece, mi servirebbe una scorta armata di elfi domestici per difendermi da tutti i miei spasimanti che chiedono insistentemente un appuntamento.
Dovrei mettermi un cartello al collo con scritto "Momentaneamente non interessata"; forse la smetterebbero.

- Cambiando discorso, dov'è Luna? Avevamo appuntamento mezz'ora fa. - dico, guardandomi intorno alla ricerca della mia amica.
- Sai com'è Luna. - mi risponde Neville, appuntandosi qualcosa su una pergamena. - Probabilmente avrà scovato degli strani animali invisibili o si sarà fermata a parlare con Sir Cadogan. Pare che sia l'unica persona che riesce a fare conversazioni di senso compiuto con quel vecchio matto. -
- Mah, forse hai ragione. Sai, a volte invidio Luna. - replico, cominciando a giocherellare con la bacchetta. - Vorrei avere la sua stessa visione del mondo, sarebbe divertente. -

- Su questo non ci piove. -mi risponde Neville, poggiando la sua piuma sul tavolo e stiracchiandosi. - Ginny, seriamente, dovresti finire quel tema. Non puoi ridurti sempre all'ultimo momento. - continua, fissandomi con aria di rimprovero.
- Ricordami di proporre a mia madre di farti diventare membro onorario del clan Weasley, Nev. Come fratello maggiore fai un figurone. - sbuffo io, aprendo a malavoglia il libro di Pozioni. - Uffa. Vorrei tanto sapere a cosa serva fare un tema sulle principali controindicazioni dei filtri d'amore somministrati a lungo termine. Lumacorno sta frequentando un po' troppo la Cooman, ultimamente. -
- Siamo un po' acide oggi pomeriggio, a quanto vedo. E' successo qualcosa che non so, per caso? - mi chiede Neville, alzando gli occhi dai suoi compiti. - Avanti, sputa il rospo. Tanto ho capito che per oggi non si conclude niente. -

- Più che altro cosa non è successo. - dico io, rigirandomi la bacchetta tra le dita. - Quei tre idioti potrebbero almeno far sapere se stanno bene. Per colpa loro mia mamma è in pieno esaurimento nervoso. -
- Uhm, capisco. -annuisce lui. - Ma non si sono fatti vivi con nessun altro? -
- Con nessuno. Odio essere tagliata fuori in questo modo. Mi sembra di vivere tagliata fuori dal mondo, rinchiusa in questo cavolo di castello a far finta che fuori non stia succedendo niente. Ma riconosco che qualcuno debba evitare il completo impazzimento di mia madre, e quindi faccio la brava. -
- Ecco, rimanendo in tema, - ribatte Neville, - che ne diresti di studiare almeno cinque minuti? La libreria chiude tra poco, sai. -

Guardo sorpresa l'orologio, che indica le cinque e quarantacinque.
Cavolo. Dannato Potter, per colpa tua sarò costretta a rimanere di nuovo alzata fino all'alba. Sbuffando apro il libro di Pozioni e comincio a leggere di malavoglia il capitolo sui filtri d'amore.

"Il filtro d'amore conoscito più potente è sicuramente l'Amorentia, riconoscibile dalla tipica luminosità madreperlacea e dalle caratteristiche spirali formate dal fumo..."

Tap tap.

"... Gli effetti dell'Amorentia sono potentissimi, facendo sentire chi la assume come colpito da un improvviso colpo di fulmine... "

Tap tap.

"... Frequenti effetti collaterali di questo filtro sono allucinazioni, senso di torpore misto a stordimento e contentezza immotivata; nei soggetti più sensibili o che hanno assunto il filtro da maggior tempo si riscontrano inoltre comportamenti ossessivo-compulsivi... "

Tap tap.

All'improvviso la Mappa del Malandrino, sulla quale avevo cominciato incosciamente a battere la bacchetta, si illumina e scompare, lasciando il foglio vuoto.
- Nev... - chiamo il mio amico, leggermente sconcertata.
- Che è successo? - mi risponde lui, chiudendo il suo libro con un sospiro.
- Ehm... la Mappa è sparita. - gli dico, mostrandogli la pergamena, che però si illumina nuovamente facendo comparire poco a poco dei versi.

"Un gran benvenuto i Malandrini danno
a chi della noia non regge l'affanno!
Insieme partiamo per un piccolo viaggio
a scoprire i segreti del castello saggio:
sette son gli arcan celati
sette luoghi van palesati.
Coraggio è la dote di cui andare fieri
leoni voi siete, svelate i misteri!
Arguzia è seconda, ma non lo è di fatto
la chiave non sempre è a portata di tatto;
ultima infine giunge l'audacia
dote felice che la fortuna bacia.
Ricordati poi che per proseguire
il nostro motto dovrai proferire!
Per ora le rime son terminate,
voltate la carta e l'enigma svelate!"

... EH?!

Io e Neville ci guardiamo negli occhi e dopo un attimo di sconcerto lui comincia a ridere a crepapelle.
- Sembrerebbe una specie di caccia al tesoro... - faccio io, titubante.
- Beh, non era questo che volevi? Una bella avventura per ravvivare la monotona vita scolastica? - mi dice lui sorridendo.

Effettivamente potrebbe essere diverte andare in giro per Hogwarts a ficcanasare in lungo e in largo...
Aspetta un momento. Ma non è quello che faccio di solito?

- Uhm, ci sto. - dico a Neville, sorridendo a mia volta. - Allora, che aspettiamo? Vediamo questo indovinello! - continuo, afferrando la pergamena e voltandola.

"Il primo indizio sarà trovato
se alla sirena uno sguardo è dato;
salta il fiume se incontrarla vuoi,
salta indietro per dirlo ai tuoi.
QAURATRSTEODRAUOBDINNAEDTNTAO"

********************

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Capitolo 2
*** Secondo Arcano ***


Secondo arcano

Il tesoro dei Malandrini

Secondo arcano

********************

"Il primo indizio sarà trovato
se alla Sirena uno sguardo è dato,
salta il fiume se incontrarla vuoi
salta indietro per dirlo ai tuoi.
QAURATRSTEODRAUOBDINNAEDTNTAO"


- Uhm. -
- Uhm. -

Dopo le lezioni di stamattina, ho passato l'ultima mezza giornata a fissare la pergamena dove ho trascritto l'indovinello, senza cavarci niente se non un grandioso mal di testa. Se a tutto ciò aggiungiamo che avrei ancora una montagna di compiti da fare, ne viene fuori una gran bella situazione del cavolo.

Ecco cosa succede ad avere la malsana abitudine di giocherellare con le bacchette. Fortuna che non mi è accidentalmente partita una Fattura Orcovolante quando ho incontrato Romilda Vane in bagno.

- Allora, - fa Neville, esaminando la pergamena interessato. - Il primo è semplice. Praticamente ci dice che gli indovinelli sono sette e che sono nascosti in giro per il castello. Per continuare dobbiamo dire una parola d'ordine, solo che non ho capito quale... -

- Probabilmente è la stessa che bisogna usare per far scomparire la Mappa. - gli rispondo, massaggiandomi le tempie. - Bene, sulle nozioni basilari ci siamo. Per il primo indizio, invece? -

La fronte di Neville si corruga. - Uhm... Nel lago ci sono delle sirene, no? -
- Si, ma non penso proprio che i Malandrini abbiano anche solo potuto pensare di nasconderlo lì. Piuttosto, non ti viene in mente nient'altro che abbia qualcosa a che fare con una Sirena? - replico, socchiudendo gli occhi.

- Vediamo... Ci sarebbe un arazzo al primo piano e un quadro di fronte all'aula di Trasfigurazione... Oppure la vetrata nel bagno dei Prefetti... -
- Ma certo! Il bagno dei Prefetti... Nev, sei un genio! - esclamo io, colta da un'improvvisa illuminazione.

Neville arrossisce, ma continua a parlare come se niente fosse. - Ok, i primi due versi sono andati. Ora c'è da capire la faccenda del fiume.-
- Eh. - faccio io, ripiombando nella depressione. - Qui ci vorrebbe il cervello di Hermione. -

- Che sia la chiave per leggere quell'ammasso incomprensibile di lettere alla fine? - riprende Neville dopo un po' di silenzio.
- Probabile. Ma che c'entra il fiume da saltare con le lettere? -
- Uhm... -
- Uhm. Salta il fiume, salta il fiume... - ragiono io, fissando l'ultimo verso. - E se provassimo a leggere una lettera sì e una no? -

- Potrebbe anche andare. Vediamo un po'... - mi fa Neville, prendendo il foglio e cominciando a trascrivere le lettere. - Ma come la mettiamo col "Salta indietro per dirlo ai tuoi"? -
- Semplice, arrivati all'ultima lettera facciamo la stessa cosa, prendendo però le lettere che abbiamo saltato prima. -

- Ok. - mi risponde il mio amico, prima di rimanere per due minuti in silenzio. - Allora, facendo così viene fuori "Quarto rubinetto andando a destra". Ti sembra una frase sensata? -
- Meglio di niente. - replico io. - Bene, ora che l'indovinello è risolto non ci resta che andare a recuperare il secondo. -

- Ehi, frena. A parte il fatto che non è saggio andare in giro dopo il coprifuoco, ti ricordo che ogni tanto non ti farebbe male aprire un libro. Dai, ci andremo domani. Oltretutto è sabato, quindi avremo più possibilità di movimento, no? - mi dice lui, recuperando dalla sua borsa il libro di erbologia e cominciando a sfogliarlo.
- Sai, Nev, - faccio io, ammirata, - non ti facevo così furbo. -

- Ah ah. Quanto sei divertente. - mi fa lui con una linguaccia.

- E comunque, visto che domani è sabato, lo studio si può anche rimandare, no? - continuo io, sbadigliando. - Sai, tutta questa attività di decifrazione mi ha fatto venire sonno. -

- Fa' quello che vuoi, Gin. Basta che dopo tu non venga a lamentarti da me perché hai troppi compiti e troppo poco tempo per farli. - ribatte, sorridendo.
- D'accordo, fratellone. 'Notte. -
- 'Notte, Gin. -

**********


Accidenti a Neville e a quando parla. Di norma, il sabato mattina in giro per Hogwarts ci sono solo Pix e Mrs Purr; oggi, invece, sembra che tutti siano caduti dal letto, vista la preoccupante percentuale di persone in giro per i corridoi alle otto del mattino.

- Dannazione, Nev. Come facciamo a passare inosservati con tutta questa gente in giro? - domando, mentre ci nascondiamo dall'ennesima coppia di studenti dentro la nicchia di un'armatura.
- Oh beh, - mi risponde lui, - potresti entrare nel bagno da sola. Dopotutto non sarebbe così strano, visto che sei il Capitano della squadra di Quidditch. -
- Ma non voglio andarci da sola! E se per caso quei quattro pazzi abbiano pensato di aggiungere qualche simpatico scherzetto come prova da superare? - replico a mia volta, guardandomi in giro.
- Mah, io più di quello mi preoccupo di cosa potrebbero pensare vedendoci entrare insieme. - mi fa lui, nascondendo un ghigno. - Già circolano strane voci sulla strana relazione tra me, te e Luna, non vorrei si aggiungessero altre chiacchiere. -
- Si, come no. -
- Soprattutto, - continua Neville, facendo finta di non avermi sentito, - mi preoccupano le reazioni di certi due individui di nostra comune conoscenza se le voci arrivassero alle loro orecchie. Sai, alla fine mi dispiacerebbe morire in un modo così stupido. -
- Smettila. - dico io, sbuffando. - E poi, le due persone di nostra comune conoscenza dovrebbero preoccuparsi della loro incolumità, prima anche solo di pensare di torcerti anche un solo capello. Soprattutto uno dei due dovrebbe sapere bene che le voci non sempre corrispondono a realtà. -

- Ti riferisci per caso a quello con i capelli neri come corvo in volo? -
- Mi hai fatto davvero ridere, sai. - replico, guardandolo male. - Andiamo, è ora di muoverci. Il corridoio si è appena svuotato. -

Ci spostiamo e cominciamo a camminare per il corridoio, quando all'improvviso ci viene incontro l'ennesima persona.
- Niente paura, è Luna. - mi fa Neville, quando io sto per nascondermi di nuovo.

- Ciao ragazzi! Che ci fate in giro a quest'ora del mattino? - ci saluta lei, sorridendoci.
- Una caccia al tesoro. Tu, invece? - le rispondo io, salutandola con un bacio sulla guancia.
- Oh, niente di che. Sir Cadogan aveva di nuovo voglia di fare una battaglia di haiku. - replica, col suo solito sguardo trasognato. - Avete detto una caccia al tesoro? Sembra divertente! -

- Oh beh, dovrebbe esserlo. - si intromette Neville. - Se non fossimo bloccati qui da mezz'ora. Ci muoviamo o no? - continua, indicando il corridoio deserto.
- Ok, ok. A proposito, Luna, chi ha vinto tra te e Sir Cadogan? - dico io, prendendo a braccetto Luna mentre ci incamminiamo verso il bagno dei Prefetti.
- Io, come al solito. Il poveretto continua a sbagliare il conto delle sillabe del secondo verso. - mi fa lei, come se niente fosse.

Continuiamo a camminare tranquilli per un altro po', quando da dietro l'angolo spuntano Romilda Vane e la sua cricca.

- Toh, guarda un po' chi si vede, la banda degli sfigati. - fa lei acida, non appena ci vede. - In giro come al solito a giocare ai piccoli lunatici? -
- Romilda. - la saluto io, facendo una smorfia. - Nessun ragazzo da avvelenare con qualche filtro d'amore andato a male, oggi? -

Lei arriccia il naso. - Tzè, come se potessi mai avere bisogno di certi trucchetti. - tenta di glissare. - Piuttosto, hai ricevuto notizie dal tuo caro Potter? -
- Come mai questo improvviso interesse per i fatti miei? -
- Oh, non per i fatti tuoi, mia cara. - mi risponde, con una risatina malefica. - Volevo solo farti sapere che Harry mi ha scritto giusto ieri sera, dicendomi che al momento è nascosto in un atollo del Pacifico ad imparare nuove tecniche per sconfiggere Tu-sai-chi. -
- Ma davvero? - faccio io, sarcastica. - E quali sarebbero, la Tecnica delle Nove Noci di Cocco o la danza Kira Kira? -
- Questa, Weasley, si chiama gelosia. - replica, sillabando l'ultima parola.

Gelosa IO? Di quella stupida gallina tinta?

- No, Vane. Questo si chiama semplicemente buonsenso. - le faccio, imitandola. - Casomai non lo sapessi, se uno si è dato alla macchia la prima cosa che fa è non rivelare a nessuno la propria posizione. Comunque, di una cosa almeno bisogna darti atto. Se la tua colossale frottola è giunta alle orecchie giuste, hai dato a Harry perlomeno una settimana o due di tranquillità. - continuo, prima di girare i tacchi e andarmene via, seguita da Neville e Luna.


- E' proprio odiosa, quella Romilda. - esclama dopo un po' Luna, giocherellando con la sua collana di tappi di burrobirra. - Non posso credere che Harry le abbia scritto. -
- Infatti è una baggianata, Luna. - le risponde Neville. - Lo fa solo per darsi delle arie, quella stupida vacca. -
- Neville! -
- Che c'è? - fa lui, sulla difensiva. - Non la sto mica insultando! Casomai ho insultato le povere vacche, paragonandole a Romilda. -
- Sai, Neville, - replico, guardandolo, - quasi non ti riconosco più. Se non ti conoscessi bene, penserei che lo spirito di Felpato si sia improvvisamente impossessato di te. -
- E chi sarebbe Felpato? -
- Uno dei quattro geni che hanno ideato la Mappa. Solitamente è quello che ogni tanto si diverte a fare simpatici commenti sui nomi che ritiene più stupidi. Oh, siamo arrivati. - dico, fermandomi improvvisamente davanti alla nostra meta.

Faccio un profondo respiro ed esclamo: - Lavanda selvatica. -

La porta si apre, permettendoci di sgattaiolare all'interno. Tutti e tre ci avviciniamo alla grande vasca al centro della stanza, verso il lato dei rubinetti.

- Allora, che si deve fare di preciso? - domanda Luna, guardando interessata la grande vetrata con la sirena.
- Allora, dobbiamo toccare con la bacchetta il quarto rubinetto cominciando a contare da destra. Quello che succederà dopo è un mistero. - le rispondo, cominciando a contare. - Uno, due, tre, quattro. Ecco, dovrebbe essere questo. Fatto il misfatto!-

Dal nulla sentiamo una voce che potrebbe benissimo essere quella di Sirius da giovane, che esclama:

Un'altra cosa non vi abbiamo detto
E proprio da ciò trarremo diletto
Saltando su un piede col naso all'insù
Rispondete al nostro quesito,orsù:

Cosa c'è nella testa di un Serpeverde?

Comincio a dubitare della salute mentale di quei quattro. Sbuffando, comincio a saltellare su un piede e guardo verso il soffitto. - La stessa cosa che c'è nella testa di chiunque, - rispondo - solo che ai Serpeverde non hanno dato le istruzioni per l'uso. -

- Parole da vera Grifondoro. - fa la voce, per poi sparire. Dal rubinetto, invece, spunta una pergamena.

- Il secondo indizio! - fa Neville, andandola a recuperare e porgendomela. - Allora, lo leggiamo? -

- Suggerirei prima di uscire di qua. - fa Luna, che ha passato gli ultimi cinque minuti in contemplazione. - Ho l'impressione che la Sirena voglia dirci che c'è qualcuno che sta venendo qui. -

Io e Neville ci guardiamo scioccati per un secondo, ma poi prendiamo Luna, che saluta la vetrata, e dopo aver controllato sulla Mappa che non ci sia nessuno nelle immediate vicinanze, usciamo.

- Sai, Luna, - le dico, mentre ci incamminiamo per il corridoio, - un giorno mi spiegherai come fai. -
- Oh, è semplice. - mi risponde lei, con semplicità. - E' tutta una questione di sguardi. -

- Ok - faccio, quando raggiungiamo un posto al riparo da orecchie indiscrete. - Vediamo un po' cosa ci aspetta dopo. - Apro la pergamena e comincio a leggere ad alta voce quello che c'è scritto.

"Là dove solerti ti fanno le feste
anche se vengon trattati come peste,
dei lor sentimenti non ti crucciare
la chiave di tutto è saper volare."

********************

Salve a tutti ;) come va?
Grazie a tutti quelli che hanno perso un po' di tempo a leggere questa storia; e grazie in particolare alle tre che ne hanno perso di più lasciando una recensione :D Le recensioni fanno felice Pepero, sapete?
LulaPotter, grazie per i complimenti! Spero che anche questo secondo capitolo ti piaccia ^^
Sklupin, ciao! Che bello ritrovare vecchi recensori, è un po' come sentire vecchi amici con cui hai perso i contatti xD. Spero che anche il secondo arcano sia di tuo gradimento :D
bethpotter, certo che mi ricordo di te! Hai ragione, avevo già pubblicato questa storia, se non erro due-tre anni fa, ma ho preferito cancellarla e chiedere l'aiuto di una beta per migliorarla.

Alla prossima!
Pepero

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Capitolo 3
*** Terzo Arcano ***


Il tesoro dei Malandini

Terzo arcano

********************

 

"Là dove solerti ti fanno le feste
anche se vengon trattati come peste,
dei lor sentimenti non ti crucciare
la chiave di tutto è saper volare."

 

Sono patetica.

Diciamoci la verità, stare a fissare la tenda del mio letto a baldacchino cercando di convincere il mio stupido neurone che Harry mai e poi mai manderebbe una lettera a Romilda Vane è del tutto senza senso. Ma lui si rifiuta di collaborare, e continua cocciuto a voler considerare l'ipotesi.


Dannati ex-fidanzati col complesso dell'eroe. E dannati neuroni poco collaborativi: ci sarebbe un indovinello da risolvere, invece che dissertare sul vuoto cosmico che alberga nel cranio di quell'oca giuliva.


Mi alzo e mi avvicino al mio baule per prendere la pergamena, sperando che il detto "chiodo schiaccia chiodo" per una volta funzioni. E mentre mi concentro per bene, rileggendola per la milionesima volta, ecco che un sonoro
crack! mi fa quasi venire un accidente. Fortuna che al momento non c'è nessuno nel dormitorio, a parte me.

- Oh, ciao Dobby. Come mai da queste parti? - chiedo gentilmente all'elfo domestico ai piedi del mio letto con indosso un cappello da cow-boy e un paio di scarpette da ballerina, mentre rimetto a posto la bacchetta sotto il cuscino.

- Salve signorina Weasley! - mi risponde Dobby allegro, togliendosi il cappello e facendomi un inchino. - Dobby è qui per fare un favore alla signorina Granger! -

Hermione?!


- E' successo qualcosa di grave, Dobby? - replico allarmata, scendendo dal letto e avvicinandomi a lui. - Stanno tutti bene? Hanno bisogno d’aiuto? -

- No, no, signorina Weasley! - fa lui scuotendo la piccola testa. - Stanno tutti bene, non si preoccupi! La signorina Granger ha chiesto a Dobby di portarle questa lettera, signorina! - continua, estraendo dal cappello un foglio piegato alla buona.

- Gra… grazie, Dobby. - gli dico, perplessa. - Giusto per curiosità, come hai fatto a trovarli? - gli domando mentre prendo la lettera che l’elfo mi porge.

- Semplice! La signorina Granger ha chiamato Dobby, e Dobby ha risposto! -
- Capisco. E c'erano anche Harry e Ron, quando te l'ha data? - continuo, indicandogli la lettera.
- Oh si, c'erano anche loro, signorina! Ma credo che dormissero, Dobby li ha visti nei loro letti, e ha sentito il signor Weasley russare forte!-

Sbuffo, immaginandomi la scena, ma sorrido. Almeno so che sono vivi e stanno bene.


La voce di Dobby mi riporta alla realtà. - Allora Dobby va. Arrivederci signorina! - mi dice, facendo un altro inchino.

- Grazie di nuovo, Dobby. Bel cappello, tra l'altro. - lo saluto io con un sorriso. L'elfo sorride a sua volta, e con un altro crack! scompare.

Impaziente, apro la lettera, e quasi mi viene un colpo quando vedo la familiare calligrafia di Hermione. Mi sistemo a gambe incrociate sul letto e comincio a leggere.


Ciao Gin,
spero tu stia bene. Scusaci se non ci siamo fatti sentire per tutto questo tempo, scommetto che a tua mamma sia venuto un accidenti quando non ci ha trovato. Il fatto è che non riuscivamo ad escogitare un modo abbastanza sicuro: di certo non potevamo mandare in giro gufi! In effetti, non capisco come abbia fatto a non pensare prima a Dobby.
Ti rendi conto che non ci parliamo da tre mesi? E' la prima volta che succede, da quando ci conosciamo! Ti assicuro che qui un'altra presenza femminile sarebbe molto gradita: comincio a non sopportare più quei due cavernicoli. Scherzo, ovviamente, quindi se già stavi pensando di fare i bagagli scordatelo, anche perché non ti dirò dove ci troviamo al momento.


- Accidenti, e io che ci speravo. - sbuffo io.


Comunque, per ora le cose stanno andando abbastanza bene. Siamo vicini alla chiave per sconfiggere il nostro simpatico amico schizoide una volta per tutte, sai? Peccato non poterti dire di più, ma non sarebbe sicuro. (Anche perché al momento Harry mi sta fissando col suo famoso sguardo "siamo-agenti-segreti-non-svelare-niente-di-niente".) Ron ti saluta, e ti manda a dire che... no, ripensandoci, non ti manda a dire proprio niente. I suoi soliti deliri da fratello maggiore iper-protettivo, sai com'è. Credo che il troppo silenzio di questi giorni stia nuocendo un po' alla sua zucca vuota, detto tra me e te. Mi correggo, tra me, te e tuo fratello, che mi ha appena strappato di mano il foglio e ora sta blaterando come suo solito riguardo (testuali parole) "stupidi geni che non sanno nemmeno trascrivere due parole dettate senza interferire col loro dannato cervello". Oh beh. Visto che ci riesco, Ron?


Non posso fare a meno di ridacchiare mentre mi immagino la scenetta. Ma le risatine muoiono subito quando leggo il paragrafo successivo.


Harry non dice nulla, ma io so che gli manchi, Gin. Da quando gli ho detto della mia intenzione di scriverti una lettera si è trasformato nella gemella di Mirtilla Malcontenta, sempre lì in un angolo a giocare al piccolo essere miserevole. Giuro, a volte vorrei solo prenderlo a calci nel sedere per farlo ritornare in sé, ma so che sarebbe un gesto poco delicato da parte mia. E poi vedo tuo fratello e mi dico che li devo prendere a calci, tutti e due, e chissenefrega se non è un gesto femminile. Comincio a sospettare che sia l'unico antidoto alla loro Broccopatia, che temo abbia raggiunto lo stadio terminale. Se lo conosco bene - e, credimi, so che è così - si comporta come un cretino perché è un caprone geloso e cocciuto. Ormai mi sono stancata di ripetere come un disco rotto sempre le stesse frasi, che faccia come gli pare, io ci rinuncio. Oh, e anche Ron tiene a farti sapere che ci rinuncia.
Ad ogni modo mi è appena venuta in mente una cosa: hai ancora le monete che usavamo per l'ES? Potremmo usarle per avvertirci l'un l'altro in caso di necessità... A proposito di necessità, visto che sono quasi certa di aver visto apparire delle fiammelle azzurre attorno ad Harry, saresti così gentile da dirgli qualcosa tu? Qualsiasi cosa. Usa pure le monete dell'ES; ti spiego come fare: prendila in mano e pensa alla persona a cui vuoi parlare; poi pensa al messaggio che vuoi farle avere e toccala con la bacchetta. E' semplice, no?
Ora ti saluto, anche perché Ron comincia a lamentarsi perché ha fame. Non combinare guai, non uscire dal castello, studia e soprattutto... LUNGA VITA AL C.R.E.P.A.!
Ci manchi tanto,
Hermione (e Ron)

P.S.: Salutaci Luna e Neville!


Non so perché, ma ho la vaga sensazione che non fossero del tutto lucidi. Comincio a ripiegare la lettera, quando noto qualcosa scritto a margine nella calligrafia di Harry.


Spero che la Mappa si stia rendendo utile.


Non so se ridere o mettermi a piangere. Propendo per la prima, mentre mi alzo e vado a recuperare nel baule il falso galeone che usavamo per gli incontri dell'ES. Faccio come mi ha spiegato Hermione nella lettera, e mando il mio messaggio ad Harry.


Tu non immagini nemmeno quanto. Mi raccomando, fai il bravo Prescelto, non far arrabbiare 'Mione e non farmi venire dovunque vi trovate a prenderti a calci! Mi mancate tanto.


Dopo nemmeno due minuti la moneta si fa calda e appare la risposta.


Vedrò quello che posso fare. Mi manchi anche tu, non vedo l'ora che tutto questo finisca. Sogni d'oro, Gin.


Sorrido, mentre mi infilo sotto le coperte, con la moneta sotto il cuscino. Al diavolo Romilda Vane.

**********

 

- Noto che oggi siamo di buonumore. Che c'è, Babbo Natale è passato in anticipo? - mi fa Neville sogghignando, quando ci incontriamo la mattina dopo per andare a colazione. Probabilmente avrò un sorriso ebete stampato in faccia, ma non me ne importa.
Io mi limito a fargli una linguaccia. - Buone notizie dai tre moschettieri. -
- Dai tre cosa? - mi fa lui, non capendo l'allusione. - Ah già, i tre moschettieri. - continua poi, riflettendo, mentre ci avviamo verso il buco del ritratto per andare in Sala Grande. A metà del piccolo tunnel, però, si blocca all'improvviso, provocando dietro di sé un tamponamento a catena. - Buone notizie da chi?! -

- Oh, spostiamoci da qua. - sbuffo io, mentre lo prendo per la manica della divisa e lo trascino fuori. Camminiamo per un po', fino a che non sono sicura che non siamo al riparo da orecchie indiscrete. - I tre moschettieri, Nev. I. TRE. MOSCHETTIERI. - gli ripeto, sillabandogli le parole una ad una.

- I tre... Ah! Vuoi dire Harr.. -
- Shh! Mi hai mica preso per Romilda Vane?! Comunque si, proprio loro. -
Neville sorride, prima di cominciare a farmi il terzo grado. - Allora? Come stanno? Che fanno? Ti hanno detto dove sono? Come hanno fatto a farti avere la lettera? -

- Ehi, calma, una domanda alla volta! - gli rispondo, fermandomi e voltandomi verso di lui. - Stanno bene, si stanno dando da fare, non mi hanno detto dove sono e la lettera me l'ha portata Dobby ieri sera. Ah, ti salutano. -

- Wow. Non avrei mai detto che Hermione avesse bisogno di tre mesi interi per avere un'idea così geniale. -
- Si, in effetti se ne è stupita anche lei. - replico ridendo. - Se vuoi dopo le lezioni te la faccio leggere. - continuo, mentre ci sediamo a fare colazione.
- Sicura? Non ci sono parti smielate per la cui lettura sarei tremendamente imbarazzato, vero? -
- Tranquillo. -
- Oh bene. In questo caso accetto molto più che volentieri. - mi fa lui, addentando un toast e passandomi la marmellata. - Cambiando argomento, ci sarebbe anche una certa caccia al tesoro... -
- Non credere che me la sia dimenticata, sai. Ci penseremo dopo, purtroppo le due ore buche che ho oggi mi serviranno tutte per finire quella maledetta traduzione di Antiche Rune che devo consegnare per domani. Ma perché... -
- ... Sto a sentire Hermione quando parla di scuola? - finisce la frase per me Neville, recuperando la borsa da terra e alzandosi. - Ci vediamo dopo, allora. Ciao. - conclude, scompigliandomi i capelli.
- A dopo. - replico, prima di avvistare Luna e alzarmi per andare con lei a lezione.

**********

 

- La gemella di Mirtilla Malcontenta. Questa me la segno. -
- Se sento un'altra volta anche il vago accenno a questa cosa, Nev, giuro che Madama Chips ti dovrà portare in infermeria con l'ausilio di un cucchiaino da zucchero. -
- Ora che ci penso c'è anche una vaga somiglianza tra i due... Chissà se anche lui si diverte a scorrazzare per le tubature, dovrò chiederglielo. -
- Neeviille... -

Sapevo che non era saggio far leggere la lettera a Neville, visto che ha appena finito di farlo e sta per diventare cianotico per via delle troppe risate. Se lo meriterebbe, uffa.


- Ok, la smetto. - mi dice, dopo l'ennesimo sguardo assassino da parte mia. - Però ammettilo, è alquanto divertente. -

- Beh, non ho avuto la tua stessa impressione. - rispondo, arrossendo un po'. - Ho pensato che era proprio da Harry comportarsi così. Alquanto idiota da parte sua, ma anche estremamente dolce. - continuo, guardando verso la finestra sovrappensiero.

Devo aver ricominciato a sorridere come una scema, perché Nev mi squadra pensieroso, poi decreta: - E' ufficiale. Ne abbiamo persa un'altra. -

- Grazie mille dottor Paciock, per la diagnosi completamente non richiesta. - gli rispondo io con uno sbuffo. - E, di grazia, per cosa? -
- Broccopatia, mi sembra ovvio. - replica lui, cominciando a ridere quando vede la mia espressione.

- Chi ha la broccopatia? - chiede Luna, appena arrivata, sedendosi vicino al nostro tavolo in biblioteca.

- Harry e Ron, a quanto pare. - le risponde Neville, passandole la lettera. - E ho il sospetto che anche Ginny stia cominciando a manifestarne i sintomi. -
- Nev, vedi di piantarla una buona volta. -
- Non c'è niente di cui preoccuparsi, Gin. Basta solo un infuso di penne di Gufovolo Bicornuto, sai? - mi dice sorridendo, alzando gli occhi dal foglio. Mentre io sto per chiederle cosa diavolo sia un gufovolo bicornuto, lei apre di nuovo la bocca. - Oh, che carini, si sono ricordati di salutarmi! -

- Passando a cose più serie, - cambio discorso, prendendo la lettera che Luna mi ha restituito e ficcandola nella borsa, - caccia al tesoro. Vorrei risolvere questo indovinello prima di cominciare anche solo a
pensare al tema di Trasfigurazione. - concludo con una smorfia, indicando la pergamena che abbiamo recuperato nel bagno dei Prefetti.
Neville si gratta la testa pensieroso. - Uhm, chi o cosa fa le feste anche se lo tratti come peste? -
- Il pollo maculato della Siberia Minore? - fa Luna. - Sono animali molto gentili, peccato che nessuno li capisca. -
- Già, ma non penso ci sia una colonia di nonsocosasiano qui ad Hogwarts. - replico, cominciando a mordermi il labbro. - Un momento... -

- Che c'è? - fanno loro in coro.

- Mi è appena venuta in mente una cosa... - rispondo, mentre la lettera di Hermione mi ritorna in mente non capisco per quale motivo.

LUNGA VITA AL C.R.E.P.A.!


- Ma certo! -

- Scusa, potresti condividere con noi questo tuo momento di epifania? - esclama Neville confuso.
- Gli elfi domestici! Dobbiamo andare nelle cucine! - gli dico, cominciando a radunare le mie cose e buttando tutto alla rinfusa nella borsa.
- Si, ma dove cerchiamo di preciso? Che mi dici di "la chiave di tutto è saper volare"? -
- Oh, andiamo... Una volta lì vedremo! - replico impaziente, già con la borsa sulle spalle. - Allora, andiamo o no? - chiedo loro, incrociando le braccia.

Neville e Luna si guardano, poi prendono le loro cose e si alzano. - Alle cucine, allora! -

**********

 

- E adesso? - mi chiede Neville dieci minuti dopo, quando ci troviamo davanti al quadro che porta alle cucine.
- Semplice, facciamo il solletico alla pera. -
- Fin lì ci ero arrivato anche da solo, grazie tante. -

Entriamo nelle cucine, dove un'orda di elfi domestici ci assale offrendoci di tutto e di più; dopo aver gentilmente rifiutato le offerte, io e Neville cominciamo a guardarci intorno alla ricerca di qualche suggerimento, mentre Luna si è fermata a chiacchierare con un elfo talmente vecchio che con tutta probabilità si trova qui fin dalla fondazione della scuola.


- Trovato nulla? - chiedo a Neville dopo un quarto d'ora di ricerche.

- No. Tu? -
- Niente. Che cavolo avranno voluto dire con "la chiave di tutto è saper volare"?! - dico, mentre ci sediamo a terra in un angolo.
- Forse dobbiamo guardare in alto? - tenta lui, alzando gli occhi verso il soffitto, imitato subito da me.

-Nev? -

- Si? -
- Non so te, ma io mi sento alquanto stupida a fissare un grosso lampadario impolverato. - gli dico, abbassando gli occhi e girandomi verso di lui.
- In effetti, ora che me lo fai notare l'idea era alquanto stupida. - replica lui, facendo lo stesso.

- Ragazzi? Quel simpatico elfo mi ha raccontato una storia davvero buffa. - dice Luna, sedendosi vicino a noi. - Dice che molto tempo fa dei ragazzi sono scesi nelle cucine con un manico di scopa e hanno nascosto qualcosa nel vecchio lampadario che non funziona. - continua, indicando il soffitto. - Chissà chi erano... -

- I Malandrini, con tutta probabilità! - le rispondo, battendomi la testa con il palmo della mano. - Dov'è Dobby? Ci serve un manico di scopa. -

Come se si fosse sentito chiamare, improvvisamente appare davanti a noi l'elfo. - Salve! Dobby può fare qualcosa per la signorina Weasley? - mi chiede, con un sorrisone da un orecchio all'altro.

- In effetti, Dobby, ci servirebbe un manico di scopa. Non è che potresti procurarcene uno? - gli chiedo, alzandomi da terra.
- Certo che Dobby può! - squittisce lui. - Un attimo! - continua, scomparendo e riapparendo subito dopo con la mia Tornado tra le mani. - Dobby spera che questa vada bene! -
- Va benissimo, grazie. - replico sorridendo e passando la borsa dei libri a Luna. Monto sulla scopa e facendo attenzione a non urtare niente di anche solo vagamente infiammabile mi avvicino al lampadario, che ora noto essere acceso solo per metà. Mi avvicino alla parte spenta, e toccandola con la bacchetta, esclamo: - Fatto il misfatto! -

Il lampadario si illumina e sento la solita voce che dice:

Sei arrivata alla vetta
ma non andare di fretta!
Se il terzo arcano avere vorrai
canticchiando risponder dovrai:

Se mi annusi odori una rosa; se mi guardi son tutta rosa. Ma rosa non sono, sai dirmi cosa sono?

- E' facilissimo, sei una saponetta. - rispondo io sbadigliando. Me lo immaginavo più difficile, a dir la verità.
- Esatto. - fa la voce, prima di tornarsene da dove era venuta. Dal candelabro centrale, però, spunta una nuova pergamena. La afferro e scendo giù dal resto del gruppo.

- Fatto! - esclamo, mostrando loro la pergamena e dandola in mano a Neville. Riprendo la borsa da Luna e rimpicciolisco la scopa così da farcela entrare comodamente. - Allora, lo leggiamo o no quest'indovinello? -

- Certo. - fa lui, srotolandola e cominciando a leggere ad alta voce.

"Il terzo si trova vicino al Dragone
prestando agli Eguali dovuta attenzione;
svelare l'arcano è semplice, sai
un balzo in avanti, prova e vedrai
ATRSNCHBZRSNQDDONKKTBF"

********************


Ciao a tutti ;)
Come al solito, grazie a tutti quelli che hanno letto; grazie in particolare a LulaPotter e a bethpotter perr aver recensito :D
Le recensioni sono sempre gradite, vorrei tanto sapere cosa ne pensate!
Alla prossima ;)

Pepero



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Capitolo 4
*** Quarto Arcano ***


Quarto arcano

Il tesoro dei Malandrini

Quarto arcano

********************


"Il terzo si trova vicino al Dragone
prestando agli Eguali dovuta attenzione;
svelare l'arcano è semplice, sai
un balzo in avanti, prova e vedrai
ATRSNCHBZRSNQDDONKKTBF"


Ho come l'impressione che a Hogwarts San Valentino sia arrivato in anticipo. E' da quando sono scesa nella Sala Comune stamattina che non faccio altro che vedere coppiette felici che si sbaciucchiano a destra e a manca; e sebbene all'inizio abbia trovato la cosa abbastanza simpatica, dopo aver appena visto Romilda Vane attaccata come una cozza al povero Dean sono decisamente nauseata dalla situazione.

Chiariamoci, non è che mi diano fastidio quei due insieme. Cioè sì, mi danno fastidio, ma è perché tutte queste dimostrazioni di affetto rischiano di mandarmi in coma glicemico per la troppa zuccherosità. Uhm, ultimamente sto diventando pericolosamente simile alla prozia Muriel... La verità è che avrei bisogno di un po' di sfogo, ma ovviamente Potter non è mai a disposizione quando serve. Dannato.

- E io che pensavo che almeno in biblioteca sarei stata al sicuro da certe visioni... - sospiro a Luna, seduta all'altro capo del tavolo, mentre di fronte Cormac McLaggen e Susan Bones si danno alla pazza gioia. - Dove diavolo è Madama Pince quando serve?! -
- Non trovi anche tu che siano molto carini? - mi risponde Luna, svegliandosi dalle sue fantasticherie.
- Più o meno come una covata di Dorsorugosi di Norvegia. - le rispondo con una smorfia.

Luna mi guarda stranita, poi segue il mio sguardo e sospira. - Ma io non parlavo di loro! - esclama, quando capisce a chi mi riferivo. - Stavo pensando agli elfi domestici delle cucine. Dovranno sentirsi molto soli laggiù, senza mai parlare con qualcuno. Qualche volta vorrei andarli a trovare di nuovo, magari a dire loro grazie per quello che fanno per noi. -

Evviva, Hermione sarà felice. Ha un'altra adepta per il C.R.E.P.A. .

- Potresti andarci con Hermione, se mai le tre pecorelle ritorneranno all'ovile. - replico, tentando senza successo di spostare la mia attenzione a qualcos'altro. - Dannazione, ma hanno intenzione di respirare o vogliono stabilire il record mondiale di apnea? -
- Perché continui a fissarli? - mi domanda Luna, curiosa.
- Sindrome del gattino spiaccicato. E' una visione che urta i miei sentimenti e il mio senso estetico, ma non posso fare a meno di fissarli. - rispondo, poggiando la testa sul tavolo. - A proposito, dov'è Neville? -

Luna sembra rifletterci un po' su. - Non saprei. Mi è sembrato di vederlo dopo pranzo, fuori la Sala Grande, ora che ci penso. Stava parlando da solo. - conclude, con una risatina.
Non posso fare a meno di sorridere anche io, immaginandomi Neville che conversa amabilmente con sé stesso nel bel mezzo della Sala Grande. - Oh, parlando del diavolo... - faccio a Luna, indicando il nostro amico che si avvicina.

- Ciao. - ci saluta Neville, un po' pallido. - Per Merlino, ma sono arrivati anche qui? - esclama, non appena nota la coppietta al tavolo di fronte.
- Già. -
- Ma per quell'attività non esistevano i ripostigli delle scope, una volta? -
- Ai miei tempi si. - gli rispondo, suonando stranamente come la prozia Muriel. - Ma le cose potrebbero anche essere cambiate, è un po' che non sono nel giro. Nev, che hai? - gli chiedo, quando noto la sua espressione improvvisamente imbambolata.
- E'... -
- Neville? - chiedo di nuovo, un po' allarmata.
- Forse l'ha colpito un Golgosprizzo? - fa Luna, guardandolo con aria clinica.

Neville deglutisce e indica un punto imprecisato vicino all'entrata. - E'... -

Guardo nella direzione indicata dal mio amico e improvvisamente il perché della sua stranezza mi appare chiaro come il sole. L'amore della vita di Neville, Hannah Abbott, è appena entrata mano nella mano con Ernie Macmillian.
- Oh, Nev. - gli faccio, comprensiva. Neville per tutta risposta si affloscia sul tavolo.

- Non è vero, non è vero, non è vero, non è vero... - comincia a ripetere come un mantra, con la testa seppellita dalle braccia.
- Su, non è poi così grave... - gli dico, tentando di consolarlo.
- Ah no? -
- Beh, potrebbe sempre non essere una cosa seria... -

Neville si limita a grugnire, non degnandosi nemmeno di alzare la testa.
- Dai Neville, è possibile che sia stata morsa anche lei da un Armaleonte Ricciospinato, come quasi tutti nella scuola. - interviene Luna, giocherellando con la piuma. - Sono esseri capaci di mimetizzarsi dappertutto, e se ti mordono ti innamori all'istante della prima persona che vedi. -
- Questo spiegherebbe molte cose. - replico sorridendo. - Dai, Nev. Che ne dici se tentassimo di andare avanti nella caccia al tesoro? Ti distrarresti un po'. -
Lui alza il mento e mi fissa, sconsolato. - Tanto prima o poi doveva succedere. Sono secoli che Ernie le fa il filo. - mi dice, voltandosi di nuovo ad osservarli. Se ne sta un po' in silenzio, pensando; poi con un sospiro prende la pergamena dalle mie mani e comincia a rileggerla in silenzio.

**********


- Uhm... Mi sa che questa volta ci conviene cominciare dalla fine. - riflette Neville, dopo aver letto cinquanta volte l'indovinello. - Cosa diavolo si trova "vicino al Dragone"? -
- Oh beh, sapessimo almeno dove cercare il Dragone... - gli rispondo, sconsolata. - Anche se sono certa che a Hagrid piacerebbe tanto avere un drago o un dragone, dubito che qui a scuola ce ne sia uno. E anche se ci fosse, non vorrei per nulla incontrarlo. - continuo, facendo una smorfia. - Beh, partiamo dalla fine. Chissà che non capiamo qualcosa di utile. -
- Bene. - mi risponde, rileggendo gli ultimi due versi. - "Un passo in avanti"... - pensa ad alta voce, mentre prende dalla sua borsa un foglio e comincia a trascrivere l'ammasso di lettere.
- Nev, se provassimo a sostituire le lettere che abbiamo con quelle che vengono dopo di loro nell'alfabeto? - gli chiedo, con il mio neurone improvvisamente colto da un'epifania.
- Potrebbe andare. - replica lui, cominciando a fare quello che gli ho detto. - Effettivamente ha senso... Solo che non mi viene in mente nessun posto con un "busto di Castore e Polluce". -

Al momento vorrei semplicemente sbattere la testa sul tavolo della biblioteca. Maledetti Malandrini con i loro maledetti indovinelli.

- Innanzitutto, chi cavolo sono Castore e Polluce? - chiedo, grattandomi la testa.
- Mitologia greca. - mi risponde lui, accarezzandosi il mento. - Erano due gemelli nati da Zeus e da Leda; venivano chiamati i Dioscuri. Erano i fratelli di Elena e Clitemnestra: Castore e Clitemnestra erano mortali, mentre Polluce ed Elena erano immortali. Quando Castore morì in una rissa per delle donne, Polluce chiese a Zeus di dargli la vita eterna e il dio li sistemò in cielo. -
- E, giusto per curiosità, perché conosci questa storia? - replico perplessa.
Lui arrossisce un po'. - La nonna mi leggeva i miti classici per farmi addormentare. - risponde, accennando un sorriso.
Io mi limito a sorridergli. - E' una cosa molto dolce, Nev. E se non l'avesse fatto, adesso staremmo ancora qui a scervellarci... Anche se non capisco ancora dove si trovi questo busto. -

- Ora che ci penso, - si aggiunge Luna alla conversazione, - non c'era una statua di due gemelli su nella Torre di Astronomia? -

Io e Neville ci guardiamo per un secondo, per poi scoppiare a ridere. - Luna, sei un genio! - le dico, mentre posiamo in fretta e furia la nostra roba nelle borse.
- Andiamo, su! - continua Neville, mentre tutti e tre ci avviamo verso la Torre, correndo.

**********



- E adesso? - fa Neville, quando ci troviamo davanti alla porta chiusa dell'aula di Astronomia.
- Che domande, Alohomora! - esclamo, puntando la bacchetta verso il pomello che subito scatta. Con cautela controlliamo che non ci sia nessuno, ed entriamo.

- Lumos - diciamo tutti e tre contemporaneamente, visto il buio pesto che c'è qui dentro. E' incredibile che a nessuno sia mai venuto in mente di aprire le finestre di quest'aula al di fuori dell'orario di lezione.

- Ancora non mi spiego come mai non abbia mai notato il busto. - mi fa Neville, dall'altro capo della stanza.
- Beh, considerando che con tutta probabilità ogni volta che siamo venuti qui a fare lezione eravamo morti di sonno la cosa si spiega. - gli rispondo io, ammirando alla luce della mia bacchetta un arazzo raffigurante la volta celeste. - Qui niente. Nev, tu hai trovato qualcosa? -
- C'è un quadro di Orione, un modellino del sistema solare e una statua di Ercole, ma dei gemelli nessuna traccia. Luna? -

- Uhm... Un secondo, eccoli! Ragazzi, li ho trovati! - esclama Luna, muovendo in aria la sua bacchetta.

Io e Nev ci avviciniamo alla luce della sua bacchetta, e una volta lì rimaniamo per qualche secondo ad ammirare la statua.
- Allora, ci muoviamo o no? - mi chiede Neville, allontanandosi di nuovo e fermandosi vicino alla porta a fare la guardia.
- Ok, abbiamo capito che muori dalla voglia di tornare fuori. Nox. - gli rispondo io, spegnendo la mia bacchetta. Mi volto verso il busto ed esclamo - Fatto il misfatto! - toccando con la mia bacchetta la base.

Dagli occhi dei due gemelli sprizzano delle scintille di vari colori, e dalla bocca di uno dei due esce la solita voce che ci dice:

La tua arguzia ci è gradita assai
tre di sette svelato hai!
Toccandoti il naso e gli occhi incrociando
rispondi al quesito, la hula ballando:

chi furono letteralmente i più grandi fra noi?

Comincio a dubitare seriamente della salute mentale di questi quattro. Stando alle risate provenienti da Luna, però, lei sembra trovarlo spassoso. Certo, perché non è lei che si deve mettere a ballare la hula per rispondere a questi deficienti.

- Cosa cavolo vogliono dire? - dico a nessuno in particolare, mentre comincio a fare come mi ha detto. - Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso... Ma certo! I più grandi per numero di lettere sono Lunastorta e Codaliscia! - esclamo trionfante.

- Molto bene. - mi risponde la voce, per poi sparire con un altro guizzo di luci multicolori. Quando l'ultima scintilla scompare, al suo posto appare la pergamena con il quarto indovinello. La prendo e la ficco nella borsa, mentre insieme a Luna raggiungiamo Neville e usciamo fuori.

- O-oh. - fa Neville appena siamo nel corridoio, indicando la gatta di Gazza, Mrs Purr, che si avvicina verso di noi. Di sicuro tra una decina di secondi anche il custode farà vedere la sua brutta faccia. - Ragazze, c'è una sola cosa da fare... -
- Si... SCAPPARE! - concludo, mentre tutti e tre ci voltiamo e cominciamo a correre a gambe levate.

**********


- Uff... Per un pelo. - dico ai miei amici, una volta al sicuro nella biblioteca.
- Già. Questa volta non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di un pretesto, per metterci in punizione. - replica Neville, guardandosi intorno. - Allora, l'hai presa? - mi chiede poi, mentre tutti e tre ci sediamo intorno ad un tavolo vicino l'entrata.

- Certo. Eccola. - gli rispondo, tirando fuori l'indovinello e porgendoglielo. - Leggilo tu, io non ho abbastanza fiato. -
- Nemmeno io. - mi dice lui, ancora ansimando.
- Oh, la leggerò io se voi non ce la fate. - ci dice Luna gentilmente, l'unica di noi che nonostante la folle corsa per i corridoi è fresca come una rosa. Prende la pergamena dalle mani di Neville e comincia a leggerci l'indovinello.


"Ora raggiungi quel luogo gioioso
che per lo studente vuol dire riposo!
Dove l'albero triste l'amore ha trovato
attento alla base, o rimani fregato!"

********************

Oh beh, questo era il quarto. Spero vi sia piaciuto più del terzo :P
La lascereste una recensione piccola piccola? Anche per farmi sapere che fa schifo, perché è quello che sospetto...
Au revoir,
Pepero

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Capitolo 5
*** Quinto Arcano ***


Quinto arcano

Il tesoro dei Malandrini

Quinto arcano

********************

"Ora raggiungi quel luogo gioioso
che per lo studente vuol dire riposo!
Dove l'albero triste l'amore ha trovato
attento alla base, o rimani fregato!"


- Ripetimi di nuovo perché non ci possiamo dare per malate. - domando a Luna mentre siamo in fila fuori la classe di Pozioni. L'improvvisa epidemia di colpi di fulmine di ieri non sembra esaurita, anzi. Penso che darò di stomaco se vedo di nuovo la lingua di Colin lavare la faccia a Demelza.
Luna mi guarda come se le avessi domandato perché il Sole brilla in cielo. - Perché gli Armaleonti Ricciospinati sono ancora in giro, Ginny. Se stiamo in compagnia di gente già colpita, saremo al sicuro. - mi dice, con un sorriso.
- Sarà... - replico, con una smorfia.
- E poi, - continua, come se io non avessi parlato, - le lezioni di Lumacorno sono sempre divertenti, succede sempre qualcosa di buffo. -

Oddio, io non definirei buffo avere il proprio braccio improvvisamente invaso da escrescenze semoventi, perché distratti dall'ipnotico pancione del professore si è esagerato con la radice di mandragola. Ma si sa, Luna è... Luna.

Le sorrido e faccio per risponderle, quando la porta dell'aula si apre e il Professor Lumacorno appare sulla soglia, preceduto dalla sua pancia. - Buongiorno a tutti! - ci saluta, notando tutte le varie e amene coppiette che se ne infischiano bellamente di lui e se ne stanno per i fatti propri. - Bene, chiunque abbia improvvisamente trovato l'amore della sua vita nel lasso di tempo tra ieri e stamattina, è pregato di prendere questo antidoto. - continua un po' seccato, distribuendo delle fiale con del liquido fucsia all'interno tra gli studenti, che lo guardano sospettosi. - Purtroppo ieri mattina Pix ha scoperto la mia scorta di Amorentia - la tengo solo per scopi didattici, non cominciate a pensare male... Comunque, il fatto è quel poltergeist da strapazzo ha pensato bene di andare in giro a sperimentare quali effetti potesse mai avere quella pozione, ed eccoci qui. - conclude, ritornando al suo solito tono gioviale.

- Andiamo bene. - dico a Luna sottovoce, mentre lei soffoca una risatina. - Che bisogno abbiamo di preoccuparci di una guerra contro uno stupido Signore Oscuro quando abbiamo Pix che si diverte a gettare pozioni in testa alla gente? -

Tra gli studenti, però, nessuno sembra avere anche solo la minima intenzione di assaggiare il liquido nella fiala. Lumacorno allora sbuffa e aggiunge: - Oh, suvvia... Vi assicuro che se siete veramente innamorati questo antidoto non avrà alcun effetto né conseguenze negative. E ora tutti in classe, siamo in ritardo! -

Uno dopo l'altro, tutte le coppiette cominciano a bere l'antidoto, mentre si affrettano ad entrare in classe; e a giudicare dalle facce di Colin e Demelza, a pochi passi da me, sospetto che questa sarà una delle giornate più imbarazzanti che Hogwarts abbia mai visto.

**********


- Nev, ti rendi conto che frequentiamo una scuola di pazzi? Ancora non posso crederci. - faccio a Neville, mentre dopo le lezioni siamo come al solito in biblioteca a far finta di studiare.
- Ti dirò, io un po' me lo aspettavo. Solo un cretino non avrebbe capito che un calderone incustodito pieno di pozione sarebbe stato un invito a nozze per Pix. - mi risponde lui, con un odioso sorrisetto stampato in faccia.
- Come no. - ribatto, alzando gli occhi dal libro che stavo leggendo. - Più che altro lo speravi, secondo me. - continuo, sogghignando. - E questo sorrisetto? La Sprite ti ha nominato suo erede universale o devo supporre che c'entrino due Tassorosso di nostra conoscenza colpiti dall'Amorentia? -

Lui si limita a far spallucce e a mormorare: - E' semplicemente una bella giornata. - mentre torna ad occuparsi del suo tema di Erbologia. Dopo un po', però, si stiracchia e ci dice: - Visto che manca un po' al tramonto, che ne dite di una passeggiata nel parco? Per essere novembre è una bella giornata. -
- Per me va bene. - gli risponde Luna, chiudendo il libro che stava sfogliando distrattamente.
- Anch'io ci sto. - mi aggiungo, mentre scrivo l'ultima parola della traduzione di Antiche Rune che stavo facendo. - Stiamo passando decisamente troppo tempo in biblioteca... Ah, se lo sapesse Hermione! - concludo, sospirando esageratamente.
Gli altri due ridono alla mia battuta; insieme prendiamo le nostre cose e ci avviamo fuori dalla biblioteca.

**********


Fuori è una bella giornata autunnale, col cielo sereno, libero da nuvole e un leggero freschetto. Non appena siamo fuori il grande portone ci sistemiamo le nostre sciarpe e ci incamminiamo per il parco, senza una meta precisa.

- Quanto mi piacerebbe andare a trovare Hagrid... Mi manca. - dico con un sospiro, guardando verso casa sua. La capanna del nostro amico sembra vuota, e lui non si vede in giro da due settimane.
- Già, manca anche a me. - mi fa eco Neville, guardando nella mia stessa direzione. - Ma i miei denti sono felici di non dover incontrare i suoi biscotti. -
- Mi ricordi ogni giorno di più Ron, Neville. Adesso pensi solo al cibo. - lo prendo in giro, mentre cominciamo a costeggiare la cinta di alberi più esterna della Foresta Proibita in direzione del lago.
- Argh. Ci manca solo che mi spuntino i capelli rossi e le lentiggini. - sta al gioco lui, facendo una smorfia di finto disgusto. - Senza offesa, Gin, ma non penso che il rosso si adatti alla mia carnagione. E poi stonerebbe col colore dei miei occhi- continua, scimmiottando Romilda Vane.
- Nessuna offesa, - replico, fermandomi a raccogliere una foglia. - Il rosso non è un colore da tutti. -

- Ragazzi! - ci chiama Luna, qualche passo indietro da noi. - Venite qui, ci sono delle impronte di Fortuniglio! -
- Luna, - le faccio, mentre ci avviciniamo a lei. - Cosa sarebbe un Fortuniglio? -
- Un animale molto piccolo con delle lunghe orecchie e la coda a forma di batuffolo che si dice porti fortuna. E' raro trovare delle impronte, specialmente da queste parti! Di solito si incontrano in zone più calde della nostra. - esclama felice, indicandoci due piccoli buchi nel terreno del diametro di uno zellino. - Dai, che aspettiamo? Seguiamole! -
Io e Neville ci guardiamo, e con un'alzata di spalle cominciamo a seguire la nostra amica che cammina a passo spedito, in cerca di altre impronte.

- Ehm... Luna? - la chiama Neville dopo un po', mentre ci stiamo avvicinando sempre di più alla Foresta. - Forse sarebbe meglio lasciarlo stare per oggi? -
- Oh no. - risponde lei. - Credo che siamo abbastanza vicini alla sua tana! Adesso facciamo silenzio, mi raccomando. - continua, quando avvista un gigantesco salice piangente in lontananza. Quando ci avviciniamo, però, notiamo che in realtà gli alberi sono due, i cui tronchi sono talmente vicini da sembrare uniti e i cui rami formano fitti intrecci tra di loro. Tutti e tre ci fermiamo per un attimo ad ammirarlo, stupefatti.

- Certo che Hogwarts non finisce mai di stupirmi. - mormoro, avvicinandomi di più e accarezzando il tronco. Anche Neville e Luna si avvicinano, e il primo comincia a camminarci attorno, sovrappensiero.

- Neville? Tutto a posto? - gli chiedo, mentre Luna è inginocchiata a terra, molto interessata alle radici dei due alberi.
- Ragazze, credo di aver appena avuto un'epifania. - ci dice lui sorridendo, finendo di fare il giro. - Ginny, hai a portata di mano l'indovinello? -
- L'indovinello? - replico confusa. - Ah, già! Mi era del tutto passato di mente, con la storia di Lumacorno. - continuo, prendendo la pergamena dalla borsa dei libri e porgendogliela. - A cosa ti serve? -
- Credo che questo sia il posto giusto. Mi sembra ovvio che il "luogo gioioso che per lo studente vuol dire riposo" sia il parco, no? E "l'albero triste" è per antonomasia il salice piangente. -
- Il ragionamento non fa una piega. - rispondo, avvicinandomi a lui per leggere anche io. - "Attento alla base, o rimani fregato"? Non dirmi che dobbiamo colpire a caso le radici finché non troviamo quella giusta! - concludo, sbuffando. Proprio mentre sto per puntare la bacchetta verso le radici, una voce ahimè familiare arriva alle nostre spalle.

- Oh, ma naturalmente sospettavo che ci fosse qualcosa sotto. E' fuori da ogni logica che io possa mai interessarmi a Dean Thomas! - fa l'odiosa vocetta di Romilda Vane, seguita dalle risatine delle sue amiche. - Ovviamente Harry si è preoccupato moltissimo, non ricevendo mie notizie per un giorno intero, ma non appena mi sono liberata dagli effetti di quello stupido filtro ho subito spedito un gufo per tranquillizzarlo. -

Giuro che prima o poi la strangolo. Fosse anche l'ultima cosa che faccio.

Alla mia destra, Neville sta diventando cianotico a furia di trattenere il fiato per reprimere le risate, mentre Luna è ancora seduta a terra in contemplazione.

- Oh! Ma guarda un po' chi c'è. Lo Sfigateam al gran completo. - ci dice, sbucando dagli alberi e venendo verso di noi.
- Oh, Romilda. - le rispondo, incrociando le braccia. - Ci pensi la notte a queste battute simpatiche o te le suggeriscono? Nel secondo caso ti consiglierei di licenziare il caprone che te scrive, però. Senza offesa, ma fanno veramente pena. -
Le sue due amiche si mettono a ridere, per poi zittirsi immediatamente con una sua occhiataccia. - Scherza pure, Weasley. Dubito che avrai tanta voglia di farlo quando io e Harry ufficializzeremo il nostro fidanzamento. -

Neville ormai è scosso da fremiti per via di tutte le risate che sta trattenendo. Spero proprio che si ricordi di respirare, povera stella.

- Voi, piuttosto. Che ci fate da queste parti? - continua col suo solito tono odioso, facendosi avanti. - Sempre in cerca di strani animali che solo Lunatica Lovegood può vedere? -
- Tu, invece? Sei venuta a cercare un posto abbastanza ampio per vedere se le balle che spari sono talmente grosse da poter volare? - le rispondo per le rime, provocando a Neville una nuova crisi di risa.
La faccia di Romilda diventa talmente rossa da far invidia ad un'aragosta. - Ma che ne vuoi capire, tu, pel di carota! -
- Complimenti per il fantasiosissimo insulto. Era più o meno da quando avevo tre anni che nessuno mi chiamava così, Vane. -

Lei non sa più che dire. Guarda prima me, poi Luna e infine Neville, cercando inutilmente qualcosa di abbastanza offensivo da dirci.
- Tzè, non so neanche perché sto qui a perdere tempo con voi. - è l'unica frase che è capace di emettere.
Questa volta è Neville a risponderle. - Strano, non lo sappiamo nemmeno noi. Ma non preoccuparti, se vuoi andartene fallo pure, non ti fermeremo. Sentiremo la tua mancanza, ma ce ne faremo una ragione. - le dice, facendo finta di essere triste.
- Basta, mi avete scocciato! Statevene pure qui a cercare Ricciocorni Schiattosi o Merlino sa cos'altro! - Fa furiosa lei, girando i tacchi e andandosene, seguita dalle sue amiche.
- Oh, e salutaci tanto Harry! - le grida dietro Neville, per poi scrollare a terra e scoppiare in una fragorosa risata. - Giuro, il giorno in cui hanno distribuito i cervelli Romilda Vane era in bagno a truccarsi. - fa, asciugandosi le lacrime.
Io mi lascio cadere accanto a lui e comincio a ridere. Istintivamente la mia mano prende il Galeone a contatto che mi porto sempre dietro e lo estrae dalla tasca. Lo fisso per un po', decidendo se mandare o meno un messaggio a Harry. So che è solo per i casi di estrema necessità, però...

Ti prego, dimmi che non hai intenzione di fidanzarti ufficialmente con Romilda Vane. La poverina ne è talmente convinta che a momenti ci credo anche io.

Dopo un po' il Galeone diventa incandescente tra le mie mani, e appare la risposta di Harry.

Merlino, no di certo. Non è decisamente il mio tipo. Preferisco le rosse con gli occhi castani e le lentiggini di nome Ginevra, io.

- Ginny? Tutto bene? - mi fa la voce di Neville. - Sei improvvisamente arrossita... -
- Eh? Ah, si. Tutto bene, Nev. Non preoccuparti. - gli rispondo, continuando a fissare il galeone, sul quale le parole stanno scomparendo lentamente.
Neville nota il Galeone, e fa una risatina. Sta per dire qualcosa, quando Luna si volta verso di noi e ci fa segno di raggiungerla. Quando siamo vicini a lei, ci indica una macchia bianca nascosta tra le radici. - Poverino, si è spaventato tantissimo per via delle urla di Romilda. -
- Luna, ma... ? - le domando, guardando incuriosita la piccola palla di pelo. Appena sente la mia voce, quella che fino ad ora poteva essere scambiata benissimo per una Puffola Pigmea si trasforma in un curioso esserino dalle orecchie lunghissime e dalla coda a batuffolo, che con un balzo salta sulla mia spalla.

- Oh! Gli piaci! - esclama felice lei, mentre Neville guarda interessato il Fortuniglio, ricambiato allo stesso modo dall'animale. Io lo accarezzo un po', poi lui decide di provare anche la spalla di Nev. - Gli piaci anche tu! - continua Luna, sorridendo.
- Che ne dite di dargli un nome? - propongo agli altri due, mentre il cosino morbido è saltato di nuovo in braccio a me.
- Ci sto. Che ne dite di Bertie? - fa Neville, aiutando Luna ad alzarsi e porgendole la sua borsa dei libri.
- Uhm. Ti piace Bertie? - chiedo all'animaletto, che emette un allegro gridolino in risposta. - Lo prenderò per un si. Ora scusami un attimo, ho un indizio da recuperare. - faccio colpita da improvvisa ispirazione, passandolo a Luna. Mi avvicino di nuovo alle radici degli alberi, stando bene attenta a puntare la bacchetta a quella che si trova esattamente al centro tra i due salici, ed esclamo: - Fatto il misfatto! -

Intorno al nodo della radice si forma un alone di luce dorata, e l'ormai familiare voce spunta dal nulla e comincia a recitare:

Brava! Hai colpito il nodo giusto
tra i tanti di questo arbusto!
Per proseguire, ma ormai lo sai,
tappandoti il naso risponder dovrai:

Faccio luce, ma non son Sole, son calda ma non son Fuoco; se ci son io non v'è Magia, ma è possibile che se c'è Magia io ci sia. Cosa sono?

Qui due sono i casi; o i Malandrini erano una banda di asini, o di geni. In entrambi i casi, però, sono sicura che siano stati quattro malati di mente.

- Neville, cosa cavolo può mai essere? - chiedo aiuto al mio amico, mentre saltello da un piede all'altro col naso tappato.
- E che ne so! - replica lui. - Può essere la malpalina, o qualcosa del genere? -
- Non esiste una cosa chiamata malpalina! -
- Malpadina, lanpadima, nampalida, che ne so! -
- LAMPADINA! - esclamo finalmente io, tornando a respirare.

- Ce ne hai messo di tempo, eh? - replica la voce, prima di scomparire nel nulla. Dalla radice spunta fuori una pergamena, che prontamente Bertie prende tra le zampine e mi porta saltellando. - Grazie. - gli dico, accarezzandogli la testolina.

- Allora, che dice? - chiede Neville, mentre ci stiamo incamminando di nuovo verso il castello, dopo aver salutato Bertie.
Io apro la pergamena e comincio a leggere ad alta voce.

"Il quinto stavolta è un po' complicato
nel posto noioso l'abbiam collocato.
Col naso all'insù ora svela l'arcano
il cammino dell'astro ti darà una mano.
FURIDALUALLEDARDETTAC"

********************

E questo era il quinto ;)
Spero vi sia piaciuto! Me la lasciate una recensioncina ina ina per dirmi cosa ne pensate? :P

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Capitolo 6
*** Sesto Arcano ***


Sesto arcano

Il tesoro dei Malandrini

Sesto arcano

********************

"Il quinto stavolta è un po' complicato
nel posto noioso l'abbiam collocato.
Col naso all'insù ora svela l'arcano
il cammino dell'astro ti darà una mano.
FURIDALUALLEDARDETTAC"



- Forza Nev, so che puoi farcela. -
- Si Neville, Luna ha ragione. Vai e colpisci! -

Salve a tutti e benvenuti alla trecentoventiseiseima puntata di "Provaci ancora, Neville!". Riuscirà oggi il nostro eroe a chiedere un appuntamento alla sua adorata Hannah Abbott?
Chi vi parla è la stupenda Ginny Weasley, che al momento è seduta con l'altra meraviglia del trio - alias Luna Lovegood - sulle scale fuori il portone del castello, aspettando che il suddetto si dia una mossa e vada a parlare con Hannah, seduta in riva al lago da sola a studiare. Giuro che se non la smette di andare avanti e indietro come un cretino, ce lo mando io direttamente. Un calcio nel sedere ben piazzato dovrebbe funzionare.

- Allora?! Datti una mossa, Nev. Guarda che le lezioni ricominciano tra venti minuti... - gli dico, mostrandogli l'orologio. - Visto che stamattina ti sei svegliato convinto di doverle chiedere un appuntamento, non vedo perché tu ora debba essere così titubante. -
Neville sospira e si siede tra me e Luna. - Appunto, stamattina. Poi mi sono svegliato del tutto. -
- Ha guardato di nuovo nella nostra direzione! - esclama Luna, voltandosi verso di noi. - Dai, Neville... E' da quando siamo usciti che non fa altro che lanciarti occhiate! -
- Secondo me hai preso un granchio. - le risponde lui, guardandosi le punte dei piedi.
- Oh, l'ha fatto di nuovo. - replica l'altra, facendo finta di non averlo sentito.
- Non è vero. -

- Neville, ora basta! Se non muovi immediatamente quelle chiappe, giuro che vado io da lei e glielo chiedo io. - li interrompo, spazientita.
Lo sguardo di Nev si illumina. - Davvero lo faresti? Che amica stupenda che mi ritrovo! -
- Nev, non dicevo sul serio... - gli rispondo, scuotendo la testa sconsolata. - Vabbè, se proprio hai deciso di rinunciare, fa' pure. Non ti costringerò certo ad essere felice. - continuo, andando un po' sul melodrammatico.
Lui se ne sta zitto per cinque minuti buoni, poi si alza di nuovo in piedi. - Ok, mi hai convinto. - mi dice, scendendo di nuovo verso il giardino, proprio mentre Hannah, dall'altro lato, si è alzata e sta venendo verso di noi.

Come volevasi dimostrare, Neville si blocca a metà strada, imbambolato, e l'unica cosa che riesce a fare è ricambiare il saluto che lei gli fa con la mano quando gli passa vicino. Quando è quasi arrivata al portone, però, Nev si ricorda finalmente di essere stato smistato a Grifondoro. - Ehi, Hannah! - la chiama, quasi urlando.
- Si, Neville? - gli risponde lei, sorridendogli.

Dai Nev, un ultimo piccolissimo sforzo...

- Io... Ehm... Cioè... Ciao, Hannah. - le dice, balbettando. L'altra lo guarda incuriosita, poi sorride di nuovo. - Ciao anche a te, Neville. Ci vediamo a Incantesimi. - lo saluta, arrossendo leggermente ed entrando nel castello.

- Sono andato uno schifo. - esclama lui, quando rimaniamo da soli.
- Neville, - gli faccio, avvicinandomi a lui e passandogli un braccio intorno alla schiena, - cerca di vedere il lato buono della faccenda. Almeno hai fatto un passo in avanti. La prossima volta che la vedi, prova ad aggiungere un "come stai?" o un "come va la vita?" e vedrai che piano piano ne uscirà fuori una conversazione quasi decente. -
- Grazie per il tentativo consolatorio, Gin, ma la verità è che mi devo dare una mossa. Se continuo di questo passo mi sa che mi dichiarerò direttamente dalla tomba. - mi risponde, mentre con Luna entriamo dentro anche noi per andare a seguire le lezioni.

Beh... Sarà per la prossima puntata.

**********


- La McGranitt è decisamente sadica. - esclamo sbuffando quando, dopo le lezioni, raggiungo Luna e Neville in Biblioteca, poggiando con un po' troppa irruenza il gigantesco libro che ci ha dato da leggere. - Cinque capitoli per lunedì! Cinque! -
- Su, non farla così tragica... - comincia Neville, da dietro il suo libro di Difesa Contro le Arti Oscure. - In fondo, domani è sabato, no? -
- Si, domani è sabato. Ma io ho anche un'altra traduzione di Antiche Rune da finire, due rotoli di pergamena di tema sulle Leggi di Golpalott per Lumacorno, una decina di esercizi di Aritmanzia e un saggio di cinquanta centimetri sui Dissennatori per Difesa contro le Arti Oscure. Ah, morirò giovane... - elenco melodrammatica, mentre di malavoglia prendo dalla borsa piuma e pergamena e comincio a leggere il primo capitolo del libro. - "Principi e metodi della trasfigurazione umana. Nozioni base e limiti applicativi." Ecco, già dal titolo del capitolo sa di mortalmente noioso. -

- Invece di lamentarti, potresti sempre prendere esempio da Hermione e fare i compiti in tempo e non ridurti all'ultimo minuto come tuo fratello. - mi rimprovera lui senza neanche prendersi la briga di guardarmi. - Te l'ho detto talmente tante volte che ormai sto pensando di registrare la frase per evitarmi la fatica di ripetertelo. -

Io mi limito a fargli una linguaccia, prima di immergermi di nuovo nella lettura. Intanto Luna, come al solito, sembra persa nel suo personalissimo universo: il bello è, che nonostante sia sempre con la testa tra le nuvole, è una tra le migliori del nostro anno, attirandosi per questo le antipatie di quasi tutte le galline.
Dopo circa tre quarti d'ora di intenso studio durante i quali non vola una mosca, comunque, la nostra amica rompe il silenzio ed esclama: - Ragazzi, mi è appena venuto in mente un posto noiosissimo. -
- Eh? - rispondiamo in coro io e Neville, non cogliendo subito a cosa si riferisce.

- La caccia al tesoro, no? - replica lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. - Un posto noiosissimo è di sicuro l'aula di Storia della Magia. -
- Ah, il caro vecchio Rüf... - esclamo io, con aria sognante. - Quante belle dormite che mi sono fatta in quell'aula... Vedi, il solo nominarlo porta sonnolenza. - continuo, con uno sbadiglio, prendendo la pergamena con l'indovinello dalla mia borsa.
- Riflettendoci, mi sa che Luna ha ragione. - dichiara Neville, dopo aver riletto l'indovinello. - Ma dovremmo decifrare l'ultima parte per andare sul sicuro. - continua, passando in modalità fanatico degli enigmi e dimenticandosi all'istante dei compiti. Cosa che io non mi prendo certo la briga di ricordargli.

- Allora... "Il cammino dell'astro ti darà una mano"? - recito agli altri due, fissando le lettere dell'ultimo verso. - Secondo voi che può significare? -
- Beh, l'astro potrebbe voler dire il Sole. - mi risponde Neville. - Ma ancora non vedo il nesso tra le due cose. -
- Forse bisogna leggerlo da destra a sinistra, come il Sole che va da est verso ovest dall'alba al tramonto. - ipotizza Luna, prendendo il foglio dalle mie mani. - Se facciamo così viene fuori "Cattedra dell'aula di Rüf". -
- Luna, te l'ho mai detto che sei un genio? - le dico, facendole l'occhiolino. - Allora, presumo che sia venuto il momento di andare a prenderci il prossimo indizio. - continuo, raccogliendo le mie cose e aspettando che anche gli altri due facciano lo stesso.

**********


Più andiamo avanti, più penso che questa faccenda sarebbe piaciuta molto a Fred e George. Gli ingredienti per uno dei loro famosissimi scherzi ci sono tutti: stupidi giochetti, ridicole e umilianti prove, costante pericolo di essere scoperti a far cose che non si dovrebbe star facendo... Se solo i Malandrini non fossero in quattro, avrei il dubbio che siano proprio i miei cari fratelli ad aver architettato tutto ciò.

- Altro che Malandrini... - fa Neville guardandosi intorno, mentre siamo davanti la porta dell'aula di Storia della Magia. - Abbiamo infranto più regole da quando abbiamo cominciato questa caccia che in tutta la nostra carriera scolastica. -
- Tzè, parla per te, amico mio. Per quanto mi riguarda anche io ho la mia bella lista di peccatucci. - replico, guardando sulla Mappa che non ci sia nessuno nei paraggi. - Ok, via libera. Nev, tienimi la Mappa... Alohomora! - esclamo, puntando la bacchetta verso la serratura, che con uno scatto si apre. La stanza che ci accoglie è la solita polverosa aula con i banchi pieni di scritte di studenti annoiati.

Uno dopo l'altro entriamo tutti e tre; io e Luna ci dirigiamo verso la cattedra, mentre Neville rimane vicino la porta con la Mappa a fare il palo.

- Sai, mi sono sempre chiesta come sia morto il Professor Rüf... - fa Luna, girovagando per i banchi.
- Uhm... Probabilmente di noia, ascoltando la registrazione di una delle sue lezioni. - le rispondo, osservando criticamente la cattedra. - Ok, proviamo col cassetto. - continuo, rivolta a me stessa, mentre punto la bacchetta verso la cassettiera nella parte inferiore della cattedra. - Fatto il misfatto! -

Non appena pronuncio la frase, il cassetto più in basso si apre improvvisamente, illuminando tutta la stanza, mentre la voce che ormai associo automaticamente agli enigmi comincia a parlare:

Complimenti, siam proprio fieri
siete ad un passo dall'esser bucanieri!
Il piccolo dazio per poter continuare
è, saltando la corda, la risposta trovare:

Senza lucchetto, serratura o cerniera uno scrigno contiene una dorata sfera. Cos'è?

- Qualcuno ha qualche idea? - faccio agli altri, mentre faccio apparire dal nulla una corda e comincio a saltarla.
Dal suo angolo Luna sembra più interessata alla lettura dei graffiti degli studenti sui banchi, mentre Neville, da vicino la porta, ci sta pensando su.
- Vediamo... - continuo, sbuffando. - Il cofanetto di un anello? Una scatola per boccini? Un modellino del sistema solare? - ipotizzo, continuando a saltare la corda.

- Gin, ce l'ho! - mi fa Neville, mentre io ancora mi scervello sulla soluzione. - E' l'uovo! -
- Cosa? -
- L'uovo! E' la soluzione! -
- Sicuro? -
- Certo, pensaci! Il guscio è lo scrigno, mentre la sfera dorata è il tuorlo! -
- E sia... - faccio io, voltandomi verso la luce. - Ehm... E' l'uovo? -

- Oh, finalmente. Cominciavo ad annoiarmi. - risponde la voce con un filo di sarcasmo, prima di scomparire con un pop!. La luce che proveniva dal cassetto si spegne poco a poco, rivelando la pergamena con il prossimo indizio. L'ho appena presa, quando sento la mano di Neville che mi spinge sotto la cattedra, portando con sé anche Luna.

- Piccolo cambio di programma. - ci spiega sottovoce, mentre sentiamo la porta scricchiolare e aprirsi.

Merlino, fa' che non sia Gazza con quel suo gattaccio malefico, fa' che non sia Gazza, fa' che non sia Gazza... E soprattutto, se proprio deve essere lui, fa' che non ci scopra...

- Dannato Pix! Dove si sarà mai andato a nascondere, quel poltergeist? L'ho sempre detto io, che bisogna cacciarlo, ma loro niente! Prima lancia pozioni in testa a poveri malcapitati, e adesso questo! - fa ahimè la voce del custode della scuola, affacciandosi nell'aula per vedere se c'è qualcuno. - Ah, ma se me la pagherà, stavolta! Andiamo, tesoro, qui non c'è nessuno. - conclude, probabilmente rivolto alla sua gatta, prima di sbattere la porta e lasciarci tirare un sospiro di sollievo.

- Chissà cosa avrà combinato stavolta Pix... - mi chiedo, mentre mi alzo e aiuto Luna a fare lo stesso. - Probabilmente gli avrà rubato una delle lettere d'amore che scrive a Madama Pince, boh. -
- Qualunque cosa sia successa, sono sicuro che lo scopriremo piuttosto presto. Tra l'altro, si è fatta ora di cena, e non so voi, ma io ho leggermente fame. - replica Neville, alzandosi anche lui e restituendomi la Mappa.
- Parole sante, amico. Tra il salto con la corda e lo spavento per Gazza, mi è venuta talmente tanta fame che mangerei un ippogrifo intero. - gli dico, massaggiandomi lo stomaco. - Muoviamoci, prima che sia troppo tardi e Gazza decida che non ha controllato bene. - continuo, osservando la Mappa per vedere se fuori dall'aula è abbastanza tranquillo per passare inosservati. Dopo aver controllato che il corridoio sia vuoto, tutti e tre usciamo fuori, diretti alla Sala Grande.

- Allora, cosa ci aspetta? - mi chiede Neville, quando siamo quasi arrivati a destinazione. - Leggi l'indovinello, forza! -
- D'accordo. - rispondo, mentre ci fermiamo dietro un'armatura e io apro la pergamena. - Pronti? -

"Un ultimo sforzo, siam quasi arrivati
al grande tesoro di noi quattro pirati!
La prova finale del grande leone
è da cercarsi dietro il Babbione."

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Capitolo 7
*** Settimo Arcano ***


Settimo arcano

A/N: eeeehm, mi scuso per l'enorme ritardo... mi perdonate? ^^


Il tesoro dei Malandrini

Settimo arcano

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"Un ultimo sforzo, siam quasi arrivati
al grande tesoro di noi quattro pirati!
La prova finale del grande leone
è da cercarsi dietro il Babbione."


Se il buongiorno si vede dal mattino, questa sarà decisamente una giornata del cavolo. Non bastava la notte insonne, la quasi caduta nella doccia e il libro di Aritmanzia misteriosamente nascosto sotto il letto, no, ci voleva anche questa.
Arrivo in Sala Grande per la colazione, e scopro che i miei adorati compagni di Casa hanno fatto fuori tutto lasciando solo il... porridge?! Ma insomma, siamo in una scuola, non in un campo profughi!
Comunque, bisogna ammettere che la velocità con cui hanno ripulito tutto è a dir poco sbalorditiva: e dire che sono in ritardo di soli cinque minuti!
Mi siedo mestamente al mio posto, mescolando il mio misero pasto senza la minima voglia di assaggiarlo, quando si avvicina a me Susan.

- Hey, ciao! - la saluto io, allegra. - Come va? -
- Bene, tu? Tieni, ti ho portato questo dalla nostra tavola. - mi risponde, offrendomi un paio di toast. - Dovevano essere alquanto affamati, stamattina. - continua, osservando la tavola, che sembra un campo di battaglia.
- Grazie, sei un angelo. - la ringrazio. - Perché non ti siedi un po' con me a farmi compagnia? Manca ancora un po' all'inizio delle lezioni. -

Lei ci pensa per un po', guardandosi in giro, e alla fine si siede sulla panca di fianco a me. - Allora, come vanno le cose? -
- Al solito... Studio, quidditch, qualche occasionale vagabondaggio per il castello e ancora studio. Tu, piuttosto! Neville mi ha detto che sei la migliore del vostro anno. -
- Oh beh, - fa lei, arrossendo leggermente, - è solo perché Hermione Granger non c'è... E poi non è del tutto vero, anche lui è molto bravo. A proposito di Neville, io volevo chiederti una cosa... -
- Dimmi pure, sono tutta orecchie... Ahia! - faccio io, voltandomi dall'altro lato per vedere chi è l'animale che mi ha appena rifilato una spallata.

Sorpresa delle sorprese, chi mi ritrovo davanti se non Romilda Vane?
- Vane, vedi di fare attenzione la prossima volta. - sbotto, mentre lei come al solito mi guarda acida.
- Scusami. - replica lei, con un tono che dice piuttosto "La prossima volta vedo di farti più male".
Io la ignoro semplicemente e mi volto di nuovo verso Susan. - Allora, cosa volevi chiedermi? -
- Ehm... Ti dispiacerebbe se ne parlassimo fuori? - mi risponde, guardando Romilda. - Qui ci sono un po' troppe galline chiacchierone per i miei gusti. -
- Si, anche per i miei. - le dico alzando un po' la voce e prendendo la mia borsa da sotto il tavolo, per poi alzarmi e uscire con la Tassorosso dalla Sala Grande.

- Allora? - le dico, non appena siamo al riparo da orecchie indiscrete.
- Beh, io volevo chiederti se... Sai, girano delle voci a scuola, e io volevo chiederti, si, insomma... Volevo sapere se... -
- Tranquilla, né io né Luna stiamo con Neville. - la interrompo, sorridendo. - Ma non dirlo in giro, non farebbe bene alla sua reputazione. A proposito, posso anche assicurarti che gli piacciono le ragazze; ma credo che questo tu possa dirlo in giro senza pericolo. -
- Be... bene. - mi risponde lei, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo a sua volta. - Beh, si è fatto tardi, io scappo! Buona giornata, Ginny, e grazie per la chiacchierata. - continua, cominciando ad avviarsi verso le scale.
- Buona giornata anche a te, e grazie per i toast! - replico, cominciando ad avviarmi anche io verso le scale, affrettandomi non appena sento il suono della prima campanella.

Ed ecco che un altro glorioso giorno comincia ad Hogwarts. Beh, glorioso almeno per Neville.

**********


- Non mi sembra il caso di farla così tragica. -
- Tu non capisci, Neville. -

Sono ufficialmente nei guai. In guai molto grossi, anche se Neville pensa il contrario. Qualcuno, che di nome fa Romilda e di cognome Vane, stamattina ha messo le mani nella mia borsa e mi ha rubato la Mappa del Malandrino. Certo che Hogwarts non è mai stato il fatato regno della privacy, ma frugare a casaccio nella borsa del prossimo è davvero troppo: non vorrei proprio essere costretta ad andare in giro incatenata alla mia roba!

- Vedrai che l'avrai lasciata in dormitorio... -
- No, stamattina l'ho messa nella borsa, come al solito! - replico al mio amico sbuffando, mentre svuoto per l'ennesima volta la mia borsa sul tavolo della biblioteca, attirandomi un'occhiataccia da Madama Pince quando uno dei miei libri cade rumorosamente a terra. - Ecco! Niente! Ma se la acchiappo, giuro che questa me la paga. -

- E, di grazia, potrei sapere perché sei così convinta che sia stata proprio lei a prenderla? - mi fa Neville dall'altro lato del tavolo, con una smorfia.
- Semplice, era seduta di fianco a me! Quando mai hai visto tu Romilda Vane che viene a sedersi proprio vicino a me quando quasi tutta la tavola era vuota? Deve aver pensato che avessi qualcosa di Harry. -
- Si, ma... -
- E sai qual è il colmo?! - continuo, riscaldandomi. - Che non posso nemmeno andarla a denunciare alla McGranitt, perché quel maledetto pezzo di carta dovrebbe trovarsi in uno degli schedari degli oggetti confiscati di Gazza! Uffa. -
- E tu come fai a saperlo?! - mi chiede lui, sorpreso.
- Fred e George. L'hanno rubata loro, me l'hanno raccontato. - gli rispondo semplicemente, posando di nuovo tutta la mia roba. - Cambiando discorso, dov'è Luna? -
- In punizione. - mi risponde Nev, cambiando improvvisamente tono. - Si è trovata in mezzo alla solita battaglia di cibo dell'una meno un quarto, e quando la McGranitt ha chiesto spiegazioni i Corvonero che erano con lei le hanno addossato la colpa. Ma quando la finiranno?!-

- E Luna non ha fatto niente?! - replico, allibita.
- No. Lo sai com'è, ormai si è rassegnata. Fatto sta che adesso le tocca spolverare tutte le targhe nella sala dei Trofei per il resto della settimana. -

Ci mancava giusto questo. Ma che bella giornata del cavolo. Faccio per chiedere a Neville una piuma in prestito per finire i miei compiti, quando in biblioteca entra Romilda e la sua cricca e si ferma giusto vicino a noi.
Mi correggo. Adesso sì che è una bella giornata del cavolo.

Fortunatamente non ci fila neanche di striscio, ma quando io sto per ringraziare Merlino per la grazia accordatami, lei si siede con le sue amiche al tavolo di fronte al nostro, cominciando a fissarci con le braccia incrociate.

- Qualche problema? - le chiedo gentilmente, dopo che lei ha passato l'ultimo quarto d'ora a guardarmi in cagnesco. Romilda non mi risponde, continuando imperterrita a fissarmi. - Si può sapere che ti ho fatto, stavolta? - riprovo, ma lei si limita a continuare a fare la statua di sale.

- Ignorala semplicemente. - mi fa Neville, tranquillo.
- Non posso, mi deconcentra! - gli rispondo, mentre chiudo il mio libro un po' troppo rumorosamente. - Vane, stai per caso esercitandoti nella tecnica dello sguardo che uccide? No, perché se è così ti avverto che non ti sta venendo molto bene. -

- Vuoi proprio sapere cosa c'è, Weasley? - sbotta arrabbiata lei, prendendo la Mappa dalla sua borsa e sventolandomela davanti. - Sai questa cos'è? -
- Mi sembra semplicemente una delle mie pergamene, e anche abbastanza vecchia. - le rispondo, il più tranquillamente possibile. - Perché, cosa mai dovrebbe essere? -
- Non prendermi in giro! L'hai rubata ad Harry, vero? So per certo che questa era sua! -
- Ah si? E come fai a saperlo? Hai frugato tra la sua roba? -

La faccia di Romilda si fa più rossa dei miei capelli, il che è tutto dire. - Non... Non sono fatti tuoi, Weasley! - balbetta, sull'orlo di una crisi isterica. - E comunque, perché ce l'hai? Scommetto che con questa si può parlare con Harry! -

Solo io sono allibita dalla stupidità di questa gallina?

- Per rispondere alle tue domande, non credo siano affari tuoi; e comunque sei totalmente fuori strada. - replico, incrociando le braccia.
- Ah si? Lo vedremo! Specialis revelio! - fa lei, puntando la sua bacchetta verso la pergamena. - Eh? "Il signor Felpato si chiede perché mai questa signorina non si faccia una po' di cavoli suoi." Che vuol dire? - quasi mi urla, venendo verso di me e sbattendomi la pergamena in faccia.
- Oh, guarda... Continua! - dico, soffocando una risata. - " Ramoso è d'accordo, e ricorda alla signorina che il mondo non gira intorno a lei, altrimenti sarebbe molto più grassa." Aspetta, ce ne è un'altra... "Lunastorta inoltre vorrebbe consigliarle di farsi un bagno d'umiltà, che in caso non lo sapesse, non è un nuovo bagnoschiuma." - finisco di leggere, ridacchiando. Romilda gira di nuovo la pergamena verso di lei, e se possibile, diventa ancora più rossa.
- Avanti, leggi! Sono curiosa! - le dico, con tono angelico.
- "Co... Codaliscia fa notare che la signorina è talmente tanto piena di sé che teme che il suo cervello abbia dovuto soppalcare per trovare posto". Cos'è, un altro dei tuoi stupidi scherzi?! Digli di smettere! - strepita, sull'orlo delle lacrime.

Poverina... Quasi quasi mi fa anche un po' pena.

- Su, restituiscimela... Neanche io so come farli smettere. - le faccio dolcemente, sentendomi molto magnanima.
- No! - replica, tenendo la pergamena stretta a sé.

Ho cambiato idea. Romilda Vane si merita questo ed altro.

- Va bene, l'hai voluto tu. - le faccio, tirando fuori la mia bacchetta. - Accio pergamena. - esclamo pigramente rivolgendo la bacchetta verso la mappa, che ritorna tra le mie mani. - Ora, se non ti dispiace, dovrei studiare. Vai a fare la piccola detective da qualche altra parte. -

- Non finisce qui, Weasley! Faremo i conti quando Harry tornerà, vedrai! - replica lei acida, prima di alzare i tacchi e andarsene dalla biblioteca con le sue amiche al seguito.

- Quella lì è completamente pazza. - è l'ultimo commento di Neville, prima di metterci per una volta a studiare seriamente.

**********


E' da circa mezz'ora che fisso l'arazzo di Barnaba il Babbeo, cercando di capire come abbia fatto ad arrivare qui. Dopo cena ho salutato Neville e Luna e ho cominciato a vagabondare come mio solito in giro per la scuola, cercando di schiarirmi le idee e contemporaneamente trattenermi dal lanciare fatture all'impazzata contro Romilda Vane.
Tra l'altro, vorrei tanto sapere quando si è fatta l'idea di essere la ragazza di Harry Potter, dal momento che sembra crederci seriamente. Meno male che le credono solo le sue amiche, altrimenti a questo punto sarebbe già stata nelle mani di Voldie Moldie e dei suoi simpatici amichetti.

Sospirando, mi lascio scivolare sul muro di fronte all'arazzo, sedendomi a terra. La cosa più divertente- o patetica, a seconda dei punti di vista - è che non la odio nemmeno. Mi fa imbestialire, ma non riesco ad odiarla. Sono troppo buona per questo mondo, lo so.

- Sai Barnaba, ora che ci faccio caso sei proprio brutto. - esclamo, rivolta verso l'arazzo, mentre dalla mia borsa recupero bacchetta e Mappa. - Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. -

Mi sa proprio che ha ragione Neville, rifletto mentre fisso i piccoli nomi andare in giro per la versione cartacea di Hogwarts. Perché starei a fissare ore ed ore questa stupida mappa, allora?
La verità è che sono arrabbiata a morte con quei tre. Non dico che avrebbero potuto portarmi con loro, non sono così stupida; ma almeno potevano dimostrarmi di avere abbastanza fiducia in me da confidarmi quello che stavano architettando.
Oh, uffa. Di questo passo diventerò la fotocopia di Cho Innaffiatoio Chang.

Cerco nella borsa una gomma da masticare, e mi capita tra le mani la pergamena con l'indovinello. - Uhm... il babbione... - ripeto a me stessa, concentrandomi su questo piuttosto che continuare a pensare all'illogicità della mia vita al momento. Alzo gli occhi verso l'arazzo di fronte a me e lo fisso per un po', proprio mentre Barnaba tenta di fare un plié. - E se fosse... - continuo tra me e me, alzandomi da terra e avvicinandomi all'altra parete.

- Fatto il misfatto! - esclamo, puntando la bacchetta su Barnaba, che improvvisamente si illumina e fa una piroetta. La solita voce esce dal nulla e comincia a recitare:

Forza e coraggio, il tesoro è vicino
basta soltanto saltare un gradino!
Com'è consuetudine, da quand'è iniziata,
parlandoci in rima la risposta va data:

Mi rompo al minimo suono e se mi chiami più non ci sono!

- Fantastico, ci mancava giusto questa. - dico tra me e me. - Allora, vediamo... Con le rime non ci so molto fare, ma sono sicura che "silenzio" è la risposta da dare. - continuo rivolta all'arazzo.

- Si poteva fare di meglio, ma ci acconteremo. - replica la voce con tono di sufficienza, prima di scomparire come al solito. Barnaba, invece, si esibisce in una serie perfetta di piroette, alla fine della quale, tra l'applauso generale dei Troll, appare una pergamena a mezz'aria.
Io subito allungo la mano e la afferro, per poi dirigermi in tutta fretta alla Sala Comune.

**********


- Neville! Guarda un po' cosa ho trovato! - faccio felice al mio amico, quando poco dopo attraverso il ritratto della Signora Grassa e trovo il mio amico seduto su una poltrona davanti al fuoco, intento a leggere il Profeta della Sera.
Lui alza gli occhi dal giornale e guarda la pergamena. - Oh, fantastico! Dove era nascosto, stavolta? -
- Dietro l'arazzo di Barnaba il Babbeo, vicino alla Stanza delle Necessità. - replico, sedendomi nella poltrona vicina. - Si inventano cose sempre più assurde, tra l'altro. Ora ho dovuto dare la soluzione parlando in rima. -
- Potevi sempre chiamarmi, quando l'hai scoperto, però. - mi dice lui, fingendosi offeso.
- Ehi, sono corsa qui non appena ho preso la pergamena! Non ti basta questo? - gli rispondo, facendogli la linguaccia. - Oh, quasi dimenticavo... Non c'entra niente con la caccia al tesoro, ma stamattina Susan mi ha chiesto chiarimenti su certe voci che girano per la scuola, sai... - continuo, risvegliando subito la sua attenzione.

- Oh! E cosa aspettavi a dirmelo?! E soprattutto, tu cosa le hai risposto? - mi fa, rizzandosi a sedere e fissandomi, in attesa della risposta.
- Non preoccuparti, niente di compromettente. Mi sono semplicemente limitata a smentire le voci. Si, tutte le voci. - gli dico, quando lui inarca un sopracciglio. - Comunque sembrava che fosse alquanto sollevata dalla notizia. -
- Ed è un segnale positivo o negativo? -
- Più che positivo, direi. - gli faccio sorridendo. - Ora, che ne diresti di vedere qual'è l'ultimo indizio? -
- Prego, a te l'onore. - mi dice, mentre io apro il rotolo e leggo cosa c'è scritto.

"Siamo alla fine, questo va detto
speriamo che in ciò tu abbia tratto diletto.
Partendo da est ora guardati in su,
dove la Pluffa riposa va' tu.
3 - 1 - 6 - 4 - 2 - 5"

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