Vampire Killer

di masterteo89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dominus ***
Capitolo 2: *** Introduzione ***
Capitolo 3: *** Il primo obbiettivo ***
Capitolo 4: *** Allenamento e imboscata ***
Capitolo 5: *** Bestiario ***



Capitolo 1
*** Dominus ***


Dominus

I 3 Cacciatori si erano riuniti senza tergiversare oltre in una stanzetta di modeste dimensioni, spesso usata come sala di ricevimento per gli ospiti importanti.
Un lungo tappeto purpureo accoglieva in grembo a sè una lunga tavolata lignea e numerosi seggi finemente decorati vi erano disposti intorno in maniera impeccabile.
Era curioso il fatto che in ogni scranno vi era intarsiato un crocifisso avente uno scheletro dorato appeso al posto del Cristo; icona alquanto insolita e...equivoca.
Una volta Lerian aveva domandato al maestro Barlowe il senso di quella "blasfemia"; ma questi si era limitato a sorridere enigmaticamente e borbottare qualcosa sulla linea di "quando sarai più grande...".
Shanoa e Albus erano entrambi ignari del significato del famoso mistero delle sedie, ma francamente poco gliene importava; questi non erano altro che dubbi puerili del cacciatore alle prime armi.
Adulti e adolescenti...per Lerian rimarranno sempre un mistero; e questi erano i pensieri del giovane mentre attendeva tranquillamente che Albus si calmasse abbastanza da permettergli di intrattenere una conversazione civile e coerente.
Ovvero, Lerian aspettava che il compagno la smettesse di farfugliare, digrignare i denti e gettare a tempi alterni in alto le braccia. Troppo caffè forse?
Al centro del tavolo un candelabro solitario era posto sopra ad un centrotavola di pizzo e, a giudicare dalle candele mezze consumate dall'arsura delle fiamme, doveva essere stato utilizzato parecchio.
Lerian non stentava a crederci dal momento che, quando spesso di sera sgattaiolava in cucina alla ricerca di spuntini, notava che le luci nel locale erano sempre accese.
Ma il maestro Barlowe con chi si intratteneva tutte le sere in quella stanza?
E soprattutto perchè non abbracciava la modernità iniziando ad adoperare l'energia elettrica come tutti i comuni mortali?
"L'umanità è vissuta da sempre con le candele e in un luogo religioso sono la fonte di luce più consona" Tale era la sua risposta, ma intanto toccava sempre a Lerian o Shanoa pulire ogni volta quei maledetti candelabri.
Alcuni dipinti di sfondo religioso erano appesi alle pareti, seguendo probabilmente i gusti del maestro Barlowe.
Il maestro...aveva numerosi difetti che affettuosamente non mancava mai di rimproverare (tra sè e sè), ma nonostante ciò era una figura quasi paterna per Lerian poichè non aveva mai avuto l'onore di conoscere il suo vero padre...o madre se per questo.
Quando il suo pensiero si soffermava su questi particolari una leggera vena di tristezza lo coglieva e ogni volta Shanoa se ne accorgeva immancabilmente. Forse lo tradivano le labbra sottili e tirate? O lo sguardo sofferente?
Si sa che i bambini a fatica riescono a celare le loro emozioni, sono un libro aperto per tutti; ma al ragazzo mancava naturalmente la maturità e l'esperiena necessaria per accorgersi di ciò.
Fattostà che Shanoa in tali occasioni poneva casualmente la mano sulla sua spalla, quasi a rassicurarlo di non essere solo.
Aveva una famiglia ora; certo non erano legami di sangue i loro, ma questi sono solo dettagli minori, frivolezze.
Quello sguardo azzurro carico di compassione...forse anche lei non aveva mai avuto l'opportunità di incontrare i suoi genitori?
Oppure era semplicemente il suo carattere, dolce e compassionevole Shanoa...sempre pronta a confortare le persone a lei care.
Perso in tali riflessioni si accorse solo in un secondo momento che Albus aveva incominciato a camminare nervosamente avanti e indietro, descrivendo una curiosa iperbole.
Avrebbe scavato un solco a lungo andare?
Lerian soffocò una risatina, portando lo sguardo verso il candelabro ad osservare una solitaria goccia di cera cristallizzata. Che ironia, quella goccia raccoglieva in sè uno dei principi della magia: nulla rimane immutato, ma tutto cambia e si trasforma.
Ora era solida e immobile, ma sarebbe bastato un poco di calore e inesorabilmente sarebbe diventata un liquido e avrebbe iniziato a discendere la superficie della candela fino a solidificarsi alla base. Affascinante.
Se non fosse per il fatto che poi sarebbe toccato a lui grattare via quella "affascinante" goccia di cera.
Ma da dove gli venivano queste insensate considerazioni?
Quante trasformazioni il fuoco poteva causare...o altri elementi, compresi quelli nobili: luce e oscurità.
Le ultime però avevano la tendenza a nuocere gravemente alla salute, quindi Lerian si augurava di non dover mai assistere a quel tipo di trasformazioni.
Ricordava ancora una storia del maestro Barlowe riguardo ad una creatura oscura in grado di manipolare le tenebre plasmandole a forma di esseri immondi e decisamente pericolosi...roba da non prendere sonno alla notte.
Le sue riflessioni vennero però interrotte dalla voce grave del cacciatore esperto, il quale finalmente uscì da quel momentaneo delirio di agitazione.
--Shanoa e...Lerian, giovane cacciatore alle prime armi, ascoltatemi bene. Come sapete, il potere dei glifi è ciò che ci permette di combattere le creature della notte; è ciò che principalmente Ecclesia studia e ricerca entro queste mura. I glifi naturalmente non sono altro che una traccia terrena dell'anima di una creatura appena deceduta, e per tanto potenzialmente sono di innumerevoli tipi e generi.
Io ad esempio ne possiedo già diversi infusi nella mia arma mentre tu, Lerian, a quanto pare non ne hai bisogno.
Reclamando l'energia magica dei glifi e facendola nostra possiamo piegare le leggi della fisica al nostro volere, possiamo impossessarci del potere della creatura deceduta e modificarlo a nostro volere, ma!--
La sala cadde in un breve silenzio teatrale. Shanoa sbuffò e Lerian si limitò a roteare gli occhi. --Solo tu, Shanoa, puoi assorbire direttamente i glifi. Noi al massimo possiamo utilizzare glifi infusi in oggetti o armi, e ciò ne limita largamente il loro potere. Legando i glifi alla tua stessa essenza, Shanoa, sei in grado di compiere abilità superiori rispetto alle mie. Giorni fa il maestro Barlowe aveva trovato il glifo definitivo, Dominus, e lo aveva rinchiuso in un libro poichè come ho già spiegato non lo può assorbire.
Dominus era lo scopo principale di Ecclesia, poichè si pensava che potesse essere in grado di spazzare via per sempre Dracula dalla nostra terra.
Purtroppo però il tomo gli fu sottratto da ignoti, probabilmente seguaci dell'oscurità che ancora non abbiamo identificato chiaramente.
Ma a quanto pare, se le recenti informazioni di Barlowe sono attendibili, siamo riusciti ad individuare le 3 locazioni in cui si trova.--
Shanoa lo squadrò dubbiosa a lungo, giocherellando distrattamente con una ciocca corvina. --Ma non era un glifo?-- Domandò infine, incrociando le braccia e guardandolo torva --Come può trovarsi in 3 locazioni?--
Albus scosse lentamente il capo, concedendosi un sorrisetto. Stava quasi per spiegare alla sorellina l'ovvio quando Lerian lo precedette, parlando in tono pacato e pensieroso.
--Non sarà mica stato separato in 3 parti??! Ma come è possibile? Come si può separare un qualcosa derivante da un'anima in più pezzi? L'anima non è una e indissolubile?--
--Bravo-- Concordò Albus con un cenno del capo. --Non si sà come sia stato possibile, però ciononostante è accaduto. Dobbiamo andare a riprendercelo ad ogni costo e...-- Portò una mano sulla fondina della sua pistola in modo eloquente --Convincere i ladri a ridarcelo.--
Sia Shanoa che Albus sorriserò maliziosamente, scambiandosi uno sguardo complice l'un con l'altro. "Si va a caccia!" Probabilmente stavano pensando. Poverini...i malcapitati che li avrebbero affrontati.
Lerian si limitò ad osservarli perplesso, non capendo bene a cosa si stessero riferendo. Quale ingenuità e innocenza.
--Lerian-- Mormorò poi il biondino --Comprendi il rischio della missione, nevvero? Mi spiace..--
--Cosa intendi dire?--
Rispose, facendosi guardingo e osservando cautamente l'esperto. Fu Shanoa a rispondere, sfiorandogli la guancia con la mano --Non possiamo portarti con noi, è troppo rischioso.--
--Ma io voglio vedere le creature oscure!-- Protestò il bambino, portandosi il capo fra le mani.
--Non stavolta. Giovane cacciatore, so che sei comprensivo e non insisterai oltre. Ma ti prometto che quando sarai diventato più abile potrai seguirci. Ora ti faresti solo ammazzare.--
--Ma voi mi proteggereste...-- Tentò un'ultima volta il giovane, senza troppo entusiasmo.
--Noi siamo solo umani, Lerian.-- Replicò dolcemente Shanoa --Non possiamo garantirti nulla e se dovesse succederti qualcosa...-- Troncò la frase a metà, non avendo la forza di proseguire.
--Comprendo...ma non per questo lo accetto. Non fatevi ammazzare-- E detto ciò Lerian se ne uscì rabbuiato dalla sala. Più tardi nel corso della mattinata i due cacciatori si recarono alla scalinata d'ingresso della cattedrale, dove li aspettava pazientemente il maestro Barlowe.
Questi era un vecchio sulla sessantina d'anni, con occhi neri e profondi colmi di saggezza. Fisico esile e relativamente in forma, solo i capelli candidi come la neve mettevano in risalto la sua età.
Aveva tuttavia un portamento nobile e austero che reclamava la più completa attenzione. Al momento egli era a capo dell'intera Ecclesia, poichè uomo di grande saggezza e sovrumana potenza. Si diceva che persino i figli della notte avessero timore ad affrontarlo.
Non appena i due arrivarono questi incominciò a parlare; una parlantina profonda e fluente.
--Shanoa, Albus...miei discepoli. Il futuro dell'umanità dipende dalla vostra missione. Dominus è il glifo supremo, l'unica arma in grado di sconfiggere Dracula, il signore oscuro. Senza di esso l'umanità è perduta, poichè semmai Dracula dovesse risvegliarsi noi non avremmo nulla per combatterlo. Tenete-- Disse, passando in mano ai due 3 libri vuoti ed una mappa.
--Shanoa, rinchiudi Dominus nei 3 libri e riportamelo. Albus, aiuta Shanoa anche a costo della tua vita, poichè lei è l'unica che può assorbire il glifo. La mappa vi guiderà, andate ora e che Dio vi protegga.--
--Sarà fatto-- Esclamarono in coro i due, poi dopo un rispettoso inchino corsero in direzione del bosco sparendo repentinamente alla vista.
--E ora-- Mormorò pensoso Barlowe --Ho un cacciatore il cui addestramento vero e proprio deve iniziare. Dove sarà finito Lerian?--


Nel frattempo, in un luogo molto distante...

Un castello si ergeva sulla cima di una collina, alto e maestoso come pochi al mondo. A giudicare dalle dimensioni, doveva appartenere ad una casata molto facoltosa. Dall'alto delle nere guglie un uomo osservava il paesaggio con sguardo perso in lontananza. Indossava abiti nobili ed eleganti, il cui sfarzo lo etichettava facilmente come il signore di quel castello. Le braccia incrociate, l'uomo dallo sguardo severo sarebbe parso umano se non fosse per 3 evidenti particolari: capelli corti e argentei come la luna, canini lunghi e affilati celati dalle labbra ed infine occhi rosso cupi profondi e minacciosi. L'iride era verticale, come quella delle fiere. Il vampiro, poichè tale era la sua natura, era conosciuto come Issa Shouzen. Un breve rumore alle sue spalle lo fece voltare momentaneamente, per poi ritornare a fissare impassibile l'orizzonte.
Tale freddo atteggiamento avrebbe dissuaso chiunque dall'avvicinarsi al conte, ma evidentemente quella non era una persona qualsiasi.
Una giovane donna dallo sguardo dolce ma fiero era lentamente risalita dagli scalini interni e ferma a pochi passi di distanza osservava con quei suoi occhi smeraldini il marito, domandandosi quale fosse la ragione della sua preoccupazione. Issa era così rigido solamente quando qualcosa lo attanagliava. A tratti, il vento scompigliava i lunghi capelli rosa della dama, librandoli dolcemente nell'aria. Ella era la signora del castello, la vampira Akasha Bloodriver, e fu la prima a parlare.
--Noto che è iniziato, marito mio. Le nubi all'orizzonte sono grigie...Ecclesia ha fatto la sua mossa, ma riusciranno da soli nell'impresa i cacciatori?-- Domandò vagamente preoccupata.
--Non preoccuparti, è tutto sotto controllo. Ho mandato le nostre figlie ad aiutrarli.--
--Chi? Non ne ero a conoscenza.--
--Le due maggiori; Akua e Kalua-- Il suo tono era calmo e controllato, chiaramente imperturbato dal fatto di aver mandato le proprie figlie in una missione così rischiosa.
--Ma non sarà troppo pericoloso??!-- Chiese con apprensione la dama, ma ottenne solo una gelida risposta.
--Se falliranno, vorrà dire che non sono degne di appartenere alla nobile razza vampirica. Provvederò in quel caso io stesso a rimuovere le due disgrazie da questo piano d'esistenza. Ma onestamente, sono le migliori assassine in circolazione; il sangue dei nemici non tarderà a scorrere.--
Per la prima volta sorrise, snudando minaccioso i canini quasi in eccitazione per la futura carneficina.

Allora, come vi sembra fino ad ora? Se avete dubbi o consigli non esitate a chiedere! Spero sia di vostro gradimento, a me sicuramente piace da scrivere! Alla prossima! RIFATTO ANCHE QUESTO CAPITOLO















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Capitolo 2
*** Introduzione ***


INTRODUZIONE INTRODUZIONE

Riesci a percepire gli sguardi malevoli che nel cuore della notte seguono ogni tuo passo?

Tu, che ignaro del pericolo in cui ti trovi, torni a casa felice e spensierato dopo una notte passata in giro con gli amici?

I sussurri nelle ombre, le fievoli voci suadenti che lontano dalle luci dei lampioni ti attraggono; riesci a sentirli?

L'alito caldo e umidiccio sul tuo collo, lo scintillare pallido di bianchi canini prima dell'affondo, riesci a notarlo?

Ormai è troppo tardi.

La società come la conosciamo noi è solo una grande finzione, un circo dei dannati in cui noi umani non siamo altro che i poveri malcapitati.

Di notte e di giorno sotto i nostri stessi occhi innumerevoli creature che nulla hanno di umano se non che l'aspetto si aggirano tra di noi, mischiandosi abilmente con il gregge degli innocienti.

Alcune mosse da buone intenzioni vegliano sui semplici mortali; altre sentendosi superiori vivono la loro vita ignorando gli inferiori umani; altri ancora invece trascorrono le loro esistenze predando degli innocienti e tessendo oscure trame nell'ombra.

Puoi fidarti del tuo prossimo?

I mostri esistono; potranno anche assumere sembianze umane, ma il cuore e l'indole rimane sempre uguale.Potrebbero persino essere i vostri migliori amici; guardatevi sempre le spalle.

L'umanità ignara di ciò che si cela sotto i propri occhi continua a vivere nella sua triste illusione di pace e prosperità.

I mostri che assumono sembianze umane tuttavia non sono nulla in confronto ai demoni che popolano la notte, alle creature che fanno dell'ombra il proprio regno: i vampiri. Di tutte le creature sovrannaturali questi sono i più potenti, poichè incarnazione stessa della tenebra e della corruzione.

Ma dove c'è oscurità risiede pure un barlume di luce e di speranza; ed è così che ai vampiri oscuri si contrappongono i vampiri purosangue, creature positive in perenne lotta con la loro controparte negativa.

Vampiri è il termine generico per classificare quei mostri che fanno del sangue umano il loro nutrimento, ma possono essere divisi in due grandi categorie: i figli della notte e i figli della luce.

Un tempo i vampiri erano esseri viventi mossi da buone intenzioni, mentori di vita senza timore di mostrarsi alla luce del sole.

Col passare dei secoli però naque in loro l'arroganza e la scelleratezza, poichè iniziarono a vedere le altre creature come esseri inferiori e gli umani come semplice bestiame.

Fu allora che loro, una delle più alte creature del creato, mostrarono che pure la perfezione poteva essere corrotta e insozzata.

Quelli che non caddero in tentazione e mantennero integro il loro animo divennero quelli che oggi sono chiamati i figli della luce, vampiri viventi dotati di grande agilità e riflessi, nonchè di una straordinaria forza fisica.

Gli altri invece, coloro i quali cedettero alle lusinghe del loro potere, vennero maledetti da Dio a vagare per la Terra come creature e non-morte, lontane dalla luce del sole e per sempre dannate.

Loro, che tra le creature viventi aspiravano al dominio su tutte le genti ottennero una duplice maledizione: il sangue di cui tanto si vantavano avrebbero dovuto prenderlo costantemente dalle altre creature, quasi fossero dei mendicanti; il sole, sotto i raggi del quale essi volevano estendere il loro dominio, gli fu negato in eterno.

Questi vampiri divennero quelli che ai nostri tempi sono conosciuti come figli della notte, esseri dotati di grande forza fisica e grandi abilità magiche legate al potere corrotto del loro stesso sangue.

Da sempre figli della luce e della notte si combattono, i primi per difendere gli umani (che vedono come creature inferiori ma nonostante ciò degne di vivere) i secondi per divorarli in eterno.

I Purosangue, la nobiltà dei figli della luce, per contrastare il maggiore potere degli Oscuri (i signori dei figli della notte) decisero di cercare aiuto più o meno apertamente tra una cerchia ristretta di umani dotati di poteri magici : i "vampire killers" (umani votati alla distruzione dei vampiri).

La storia tratta proprio delle gesta di uno di questi umani, un "vampire killer" che dopo numerose avversità riusci a dare un decisivo contributo alla causa dei figli della luce.

Anno 2001, Ventitreesimo giorno d'Ottobre, freddo intenso.

Un ragazzo di dodici anni era sdraiato sul letto della sua stanza, osservando pensoso le travi legnose del soffitto della cattedrale.

Mai avrebbe pensato che le venature del legno potessero essere così affascinanti...ma a volte simili cose accadono quando si è particolarmente annoiati.

Scostandosi un ciuffo ribelle di capelli castani dal viso, portò distrattamente le iridi verdebrune verso la vicina finestra.

Il sole splendeva in quella regione della Transilvania, avvenimento raro e gradito ma per nulla furiero di conforto per il giovanotto.

Sole ingannatore di sovente lo nomava, poichè traendoti in inganno ti induceva a sperare in una calda e serena giornata che poi immancabilmente si rivelava gelida e cupa.

No, se il ragazzo avesse avuto la possibilità di sciegliere, ora sarebbe ben lontano da questo luogo infelice.

Boschi e monti attorniavano la cattedrale conosciuta come "Ecclesia", il fulcro di un'organizzazione di Vampire Killers votata alla distruzione degli Oscuri e a prevenire la rinascita del loro signore Dracula.

Dracula, il vampiro oscuro così malvagio e crudele da esser ricordato persino nelle leggende degli umani, nonostante l'immane fatica dei figli della luce per coprirne la reale esistenza.

Certo, numerose volte era risorto dalla morte ultima, e nessuno riusciva a capire come facesse.

Secondo alcuni quella creatura era in qualche modo legata alla malvagità e crudeltà degli umani, e nutrendosi di tali emozioni negative immancabilmente risorgeva dalla tomba.

Ancora non si conosceva il modo per ucciderlo e farlo rimanere morto, poichè immancabilmente ogni 100 anni risorgeva.
Il solo motivo per cui l'oscuro veniva continuamente battuto erano i Belmont, una casata di vampire killers che apparentemente aveva Dracula come nemico giurato.

I purosangue mai lo avrebbero ammesso, ma senza i Belmont Dracula difficilmente sarebbe stato sconfitto.

E in tutto ciò ecco che dopo l'ultima sconfitta di Dracula numerose organizzazioni nacquero per cercare un modo definitivo per abbatterlo, ed Ecclesia era tra queste.

Lo stile dell'edificio era senza dubbio gotico, con guglie e gargoyles come elemento distintivo del complesso.

Grandi colonne sostenevano i corridoi laterali dell'edificio, aperti verso i boschi intorno.

Il ragazzino spesso ad una di queste colonne si appoggiava, e soleva mirare i boschi nei dintorni al sicuro entro i limiti dell'edificio.

Un organo squarciò all'improvviso il silenzio della mattinata, imponendosi prepotentemente nella relativa quiete dei locali.

--Ecco che il maestro Barlowe chiama a raccolta i cacciatori-- Mormorò con un sorrisetto Lerian, tale era il nome del ragazzino. --Adotterebbe qualsiasi scusa pur di suonare quello strumento...ma almeno è bravo--

Rimanere a letto o curiosare? Tale era il dilemma che opprimeva il ragazzo; pigrizia contrapposta a curiosità.

E a tale giovane età una pigrizia cronica non era un buon segno.

Dopo qualche istante si decise ad alzarsi e uscì dalla sua stanza, imboccando un lungo corridoio illuminato fiocamente da una manciata di candelabri argentati.

Si sentiva in vena di compiere una piccola spedizione esplorativa nei corridoi non ancora esplorati della cattedrale.

Lerian era stato trovato pochi anni prima dal maestro in mezzo ad un bosco; solo e senza alcun ricordo dei suoi genitori o delle sue origini.

A 8 anni aveva iniziato l'addestramento come Vampire Killer e finalmente, dopo quattro anni di sudore e fatica, iniziava a vedere i frutti del suo lavoro.

Certo, erano solo normali allenamenti per temprare il fisico che nulla avevano in comune con i "veri" allenamenti da cacciatore, ma per il momento gli bastano.

Il maestro Barlowe era deliziato dai suoi progressi e non mancava mai di encomiarlo per la sua bravura e prontezza di spirito. (Complimenti che il giovanotto accettava con estrema umiltà, senza mai montarsi la testa).

Giunto nel salone pricipale, Lerian contemplò affascinato la stanza. Gli alti soffitti, i candelabri argentati e le lunghe candele d'avorio, la maestosa statua del cristo in croce (non era credente, ma ciò non significa che non apprezzasse la maestria dell'artista di quella statua)...tutto di quella sala continuava sempre a stupirlo.

Avanzò cautamente fino all'estremità opposta, dirigendosi verso una statua informe che spesso aveva attirato la sua attenzione: era una statua marmorea leggermente grigia, ma una palpabile malvagità traspariva da quella roccia. Era tanto minacciosa quanto affascinante.

Da dove proveniva? Perchè il maestro Barlowe gli dava tanta importanza?

Il giovane fece scivolare le dita sulla superficie liscia dell'opera d'arte, rabbrividendo leggermente. Era fredda al tatto.

D'un tratto un braccio lungo e flessuoso lo cinse al ventre, spingendolo all'indietro contro una superficie morbida e ben definita.

--Shanoa!--

Esclamò felice il bambino stretto contro il petto della sua amica, mentre una mano delicata gli arruffava gentilmente i capelli.

--Non accorgersi così della mia presenza...Lerian hai ancora molta strada da fare--

Replicò dolcemente la quindicenne. Shanoa era una ragazza ottimista ma leggermente riservata e diffidente, alta e con un fisico atletico e scattante.

All'inizio poteva sembrare fredda e guardinga con gli sconosciuti, ma quando si apriva sapeva essere molto dolce e comprensiva.

Troppo candida e innociente per essere una vampire killer, a parere di Lerian.

Era molto carina con quei suoi occhi blu come il mare ed i lunghi capelli corvini e Lerian ne era segretamente invaghito.

Non che l'avrebbe mai detto naturalmente, era troppo timido e non voleva incrinare la loro amicizia.

--Non dire così sorellina, alla sua età pure te eri come lui.--

Dichiarò bonariamente un biondino intorno al diciottesimo anno di età, comparso quasi dal nulla alle spalle di Lerian.
--Vedrai che quell'innocenza e spensieratezza sparirà presto quando si troverà ad affrontare gli orrori di questo mondo...e già che siamo sull'argomento, ci sarebbe un lupo mannaro da sistemare giù al lago prima o poi...-- Terminò, osservando vagamente il soffitto.

--Buongiorno maestro Albus-- Affermò rispettosamente Lerian, il volto parzialmente celato dai capelli di Shanoa che ricadendo lo nascondevano alla vista.
zbr> Il giovanotto era sempre leggermente intimidito dall'esperto cacciatore, anche se quest'ultimo era una persona molto allegra e gioviale.

Trovava sempre che quei sorrisi più o meno forzati nascondessero le avversità che aveva dovuto sopportare nel suo passato.

Albus era intorno al metro e novanta, fisico esile e all'apparenza innocuo se non fosse per la pistola che portava sempre con sè al suo fianco.

Magari non era molto forte, ma la sua grande agilità lo rendeva un avversario temibile.

E a dimostrarlo c'erano le innumerevoli creature della notte che avevano trovato negli anni una morte dolorosa per mano del cacciatore esperto.

--Fratellone!-- Esclamò Shanoa staccandosi da Lerian per abbracciare il giovane. --Sei sempre rincuorante...-- Continuò, roteando gli occhi con sarcasmo --Che cosa voleva il maestro Barlowe?--

Domandò poi incuriosità alzando lo sguardo per osservarlo in viso. Albus si fece serio, serrando leggermente la mascella e alternando grave lo sguardo tra i due.

--Dominus...è stato trovato, diviso in 3 pezzi. Shanoa, dobbiamo andare a recuperarlo immediatamente. Non sarà facile temo.--

Il silenzio calò nella sala dopo quell'affermazione.

CAPITOLO MODIFICATO LARGAMENTE Cos'è Dominus? Chi è il maestro Barlowe? Quali sono i poteri dei 3 personaggi? Tutto questo nel prossimo capitolo...RECENSITE E COMMENTATE MI RACCOMANDO! (un commento fa sempre piacere e stimola lo scrittore a scrivere)

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Capitolo 3
*** Il primo obbiettivo ***


Il primo obbiettivo Ecclesia, camera di Lerian

Era calata da poco la sera e l'intera cattedrale era immersa nella penombra più totale, illuminata a tratti dai lattiginosi raggi della luna.
Silenziosa, l'argentea sfera celeste osservava imperturbata le vicende terrene; le stelle sue mute e luminose compagne.
Potenti incantesimi proteggevano la cattedrale rendendo impossibile alle creature della notte l'ingresso nel suolo sacro; lo stesso Barlowe li aveva ideati e questo bastava a garantire la loro efficacia.
Certo, nulla avrebbero potuto contro i vampiri oscuri, ma solitamente solo le creature minori sfidavano futilmente la solidità delle barriere magiche.
Per chi sapeva dove e soprattutto cosa guardare, ovvero le vibrazioni nell'aria dovute alla perturbazione magica, avrebbe notato una circonferenza luminosa intorno alla cattedrale.
Semplici ma efficaci, questi incantesimi creavano un cerchio esteso di energia sacra che inceneriva letteralmente chiunque oltrepassasse i suoi confini.
Naturalmente solo le creature oscure risentivano gli effetti di questa magia, poichè non era stata ideata per nuocere ad umani o in generale creature dall'animo probo e retto.
Lerian una volta aveva provato ad entrare e uscire dalla barriera, ma a parte un breve formicolio nulla di strano era accaduto.
Tenendo conto delle numerose nottate tranquille, era evidente che le barriere servivano al loro scopo.
Le creature...le aveva viste, talvolta. Ombre vagamente delineate dietro agli alberi, risate rauche e minacciose...inutile dire che raramente si spingeva oltre i confini della cattedrale.
Quella regione della Transilvania era scarsamente popolata e apparentemente le creature oscure avevano preso l'invito a nozze, proliferando indisturbate e dominando di fatto il territorio.
Nonostante ciò, era incredibile come la popolazione mondiale fosse ignara di queste situazioni; ma Lerian sospettava che in parte i mostri sapevano quando conveniva nascondersi e in parte i vampiri avevano i mezzi necessari per coprire le situazioni...scomode.
Il maggiore rischio che questa situazione comportava gravava naturalmente su Ecclesia, poichè per quanto ben difesa non avrebbe resistito contro un'attacco su grande scala.
Barlowe tuttavia teneva sempre un basso profilo sia di sè che di Ecclesia, poichè questa era la chiave della sopravvivenza di una simile piccola organizzazione.
Grazie ad operazioni pulite e discrete pochi erano a conoscenza della loro esistenza; inoltre gli allenamenti della "milizia" (ovvero i tre cacciatori) erano costantemente tenuti in segreto e per lo più dentro alle quattro mura della cattedrale. Con queste misure cautelari solamente la Chiesa e alcune famiglie nobili di Vampiri Purosangue erano al corrente dell'operato dei quattro; qualsiasi viandante se mai si fosse trovato dinanzi alla cattedrale non avrebbe mai sospettato nulla di ciò che veramente si svolgeva al suo ingresso.
Ufficialmente Ecclesia non esisteva e per chi ne fosse a conoscenza era solo una cellula dormiente, solo il Papa in persona e alcuni Purosangue selezionati oltre a conoscere l'esistenza di Ecclesia sapevano pure i suoi scopi ultimi.
La ragione di tanta precauzione era ovvia: solo sapere dell'esistenza di Dominus poteva rendere il malcapitato un individuo scomodo e pericoloso agli occhi degli Oscuri; ci si immagini se il "malcapitato" era un'organizzazione di vampire killers.
Gli Oscuri avrebbero fatto in modo che i cacciatori non sarebbero sopravvissuti fino all'alba seguente.

Barlowe in tutto ciò svolgeva un ruolo fondamentale; lui era Ecclesia, lui era la colla che teneva unito il tutto. Senza di lui l'organizzazione sarebbe crollata ed i suoi pochi e sporadici membri...sarebbero rimasti vivi per poco. Daltronde un vampire killer aveva una vita estremamente breve se non aveva compagni a guardargli le spalle, e a volte poteva anche andargli peggio. Si dice infatti che il sangue dei cacciatori sia estremamente delizioso.

Lerian era seduto dinanzi alla scrivania del suo modesto locale e al momento stava osservando con aria assorta il lieve tremolio delle lingue di fiamma nel camino, sorridendo leggermente alla danza selvaggia dell'indomito elemento.
Stringeva a sè un rosario, un'icona sacra vagamente...intrigante. Delle dimensioni delle sue mani, era composto interamente d'argento; un singolo rubino era incastonato nel punto in cui le quattro braccia della croce si incontravano e la gemma emanava bagliori vagamente sinistri.
Incisa sulla superficie della croce, esattamente sotto il rubino e lungo tutta la lunghezza del braccio principale vi era una scritta: Bloodbearers.
Questo strano monile glielo aveva consegnato durante il pomeriggio il maestro Barlowe, poco prima che iniziasse il loro allenamento.
Ricordava ancora l'avvenimento come se fosse accaduto solo pochi istanti prima; a quanto pare quel rosario era stato abbandonato a poca distanza dal luogo in cui Barlowe aveva trovato Lerian per la prima volta, solo e apparentemente abbandonato.
Gettato sul manto erboso a pochi passi dal neonato, Barlowe rammentava ancora l'intenso bagliore rossastro che il rosario aveva sprigionato nel momento in cui era entrato in contatto con il corpicino di Lerian.
L'oggetto, che racchiudeva al suo interno un grande ma tristemente ignoto potere magico, emanava un'energia molto simile a quella del bambino ma stranamente non reagiva più alla sua presenza. Anche poche ore prima, quando glielo aveva consegnato definitivamente, Barlowe aveva potuto constatare con vago disappunto che non era accaduto nulla. Le due energie, quella del ragazzo e quella del rosario, vibravano placidamente in fase tra loro, quasi fossero l'uno l'estensione dell'altro. Una cosa però era certa: il nome inciso sulla superficie era chiaramente la chiave per risolvere quel mistero. Forse che "Bloodbearers" era il nome della casata di Lerian? Solo supposizioni, per il momento.
Lerian comunque era soddisfatto dei suoi allenamenti, anche perchè finalmente il suo futuro iniziava a farsi decisamente più nitido e dettagliato. A quanto pare il suo essere era naturalmente legato all'elemento sacro, il che lo portava ad essere naturalmente avvantaggiato nell'uso delle armi benedette dei comuni cacciatori. Croci, acqua santa e fruste consacrate apparentemente in mano sua sarebbero diventate armi devastanti contro le creature della notte. Naturalmente, questa era solo una magra consolazione poichè faceva di lui un combattente a distanza medio-ravvicinata e Lerian ben comprendeva i rischi del combattimento ravvicinato: mentre il suo corpo era umano, quello dei suoi nemici era sovrannaturale e naturalmente avvantaggiato.
Sbuffando, strinse a sè il rosario, girandoselo distrattamente sulla mano.
Era freddo al tatto, ma contemporaneamente...gli scaldava il cuore, quasi fosse una parte di sè. Chissà qual'era il suo legame con tale oggetto? Ma se Barlowe non era ancora riuscito a scoprirlo, voleva dire che il segreto era destinato a rimanere come tale.
Smorfia in viso, si limitò a mormorare --Shanoa e Albus hanno delle buone doti naturali che gli rendono la vita facile. Perchè io devo essere così sfortunato? Cosa dovrò fare in futuro, avvicinarmi al mio avversario con in mano una bottiglia da 1,5 litri d'acqua frizzante e dirgli "stà fermo che adesso ti spruzzo con l'acqua santa"? Sarà meglio che mi procuri un super liquidator, magari è più efficace...e perchè non usare gazzosa al posto d'acqua? Tanto entrambi sono trasparenti...-- Rise tra sè e sè --No, e se poi al posto di usarla me la bevessi?--
Un lungo silenzio scese nella sala fiocamente illuminata mentre il giovane si rizzò stancamente in piedi; era pronto ad andare in cucina ad incontrare il maestro per la cena.
Ripromettendosi di appiccare fuoco all'orto in caso ci fossero per l'ennesima volta broccoli per contorno, Lerian spense il camino e si incamminò verso il lungo corridoio mentre un ultimo pensiero aleggiava nella sua giovane mente: ma esisterà la gassosa benedetta?

Passo montano, a discreta distanza da Ecclesia

Avevano seguito le indicazioni della mappa per l'intera durata del pomeriggio senza concedersi una singola pausa; ora finalmente era giunto il momento di preparare il campo e sistemarsi per la notte. La fitta oscurità circondava in un gelido abbraccio Shanoa e Albus, entrambi esausti per le fatiche della giornata. Erano posizionati all'interno di una piccola ma accogliente caverna; unico riparo efficace nel raggio di parecchie centinaia di metri. Nulla da dire al riguardo, era infatti confortante sapere di avere almeno per quella serata le spalle al sicuro. Lo stesso non si poteva dire per il lato frontale, motivo per cui al momento Shanoa stava fissando con evidente fastidio la nera oscurità dinanzi a sè. Poteva dormire, poteva riposarsi...e allora perchè non aveva chiuso quella boccaccia sua al posto di offrirsi volontaria per il primo turno di guardia?
Una risata matura alle sue spalle non contribuì a migliorare il suo umore. --Stai mettendo il broncio, sorellina?-- Domandò divertito Albus mentre procedeva a disporre alcune pietre in cerchio per contenere il fuoco del campo.
--Hn-- Fu la risposta asciutta che ricevette, ma egli era ben lungi dall'essere scoraggiato dagli improvvisi cambi di umore della sua compagna. --Per quanto tediose, non ho nulla in contrario alle conversazioni in monosillabi; però perchè non mi spieghi il motivo di tanta rabbia davanti a un bel barattolo di carne essicata?--
--Wow-- Esclamò con evidente sarcasmo la ragazza mentre si girava verso il biondo compagno alzando gli occhi al cielo. Un sorrisetto le si dipinse in volto --Un desinare degno di un re...--
Effettivamente aveva ragione, come dargli torto?
Era forse colpa di Albus se tutto ciò che aveva trovato di commestibile in dispensa era quello?
Le barrette energetiche erano un lusso che non potevano permettersi e francamente non riempivano lo stomaco a lungo andare.
--Voglio i Lembas...-- Mormorò Shanoa con un sospiro, ricordandosi il pan di via del Signore degli Anelli.
Un bel libro quello...
--Siamo accampati in una caverna come dei trogloditi, che altro ti aspettavi?-- La apostrofò il suddetto biondino con la sua solita smorfietta arrogante sulle labbra.
--E il nesso tra il cibo e la nostra..."comoda sistemazione" dove lo vedi?--
--Se avessimo avuto soldi, avremmo potuto pernottare in un albergo invece di accamparci tra la roccia e la muffa.-- Replicò Albus come se fosse ovvio.
Shanoa alzò brevemente un sopracciglio a quelle parole, ma per alcuni istanti non disse nulla. Infine, mantenendo un tono volutamente neutrale di voce proferì --Posso ricordarti che siamo in mezzo al nulla, circondati da boschi rocce dirupi e eventuali creature oscure? Dove pensi di trovarlo il tuo hotel?--
--......Mi sa che hai ragione.--
Ammise il giovane, passandosi distrattamente una mano tra i capelli.
--Album-- Affermò semplicemente la donna, calcando il tono sul nomignolo infantile che spesso utilizzava per prenderlo in giro --Sei un idiota--
--Ritengo che tu non mi abbia rivelato nulla che già non sapessi di mio, sorellina-- Ridacchiò, e notò con estremo compiacimento che anche le labbra della ragazza erano leggermente piegate in un dolce sorriso affettuoso.
Anche se tentava ardentemente di nasconderlo.
Soddisfatto di esser riuscito a riportare la felicità nell'animo della sorella, anche se a costo di una piccola fetta del suo orgoglio personale, Albus passò a Shanoa una scatola di carne e si accinse a sua volta ad aprire la sua.
Tra un boccone e l'altro, discussero a lungo sui piani futuri e sull'itinerario da percorrere per raggiungere il loro primo obbiettivo. A quanto pare il primo pezzo di Dominus era nei recessi di una chiesa sconsacrata a qualche kilometro dalla loro attuale posizione. Prima di coricarsi, Albus osservò la sagoma vagamente delineata nella penombra della sorella e un singolo pensiero entrò a lungo nella sua mente: Shanoa, sorella mia, anche a costo della mia stessa vita non permetterò a nessuno di farti del male.
Le sue non erano parole vuote, ma una reale promessa.

Nel cuore della notte, bosco a buona distanza dalla chiesa sconsacrata

Due sagome procedevano a passo svelto lungo un sentiero che dove aver avuto un felice passato; ora invece invaso da erba e piante rampicanti era l'immagine evidente dell'incuria e dell'abbandono.
La figura più alta era una donna, fin qui nulla di strano. Però indossava sopra alla pelle leggermente abbronzata un lungo vestito di seta bianco e candido come la neve, simile a quello delle principesse delle fiabe. L'abito a livello delle spalle si interrompeva, lasciando entrambe le braccia nude; ma, a riparare quel fastidioso inconveniente, due lunghi guanti anch'essi di seta bianca coprivano gli arti dalle mani al gomito. Anche le gambe erano coperte solo da lunghi stivali di seta bianca poichè l'abito per conferire praticità e mobilità sotto i fianchi aveva un lungo strappo. Il viso al momento era piegato verso il basso, come se il suo proprietario stesse scrutando attentamente il terreno. Un paio di candidi canini affilati facevano capolino dalle labbra della donna che all'apparenza non avrà avuto più di 25-26 anni di vita. Gli occhi, di un intenso rosso con iridi nere e verticali simili a quelle dei felini scrutavano con curiosità il terricio, quasi a volerne scoprire i suoi segreti. I capelli argentei arrivavano alla base del collo e al momento erano spettinati dal continuo venticiello birichino che caratterizzava la serata. La sua compagna, che dimostrava circa 27 anni, le arrivava alle spalle. Dei due era certamente la più strana e...pericolosa. Completamente vestita di nero, gonna e parte superiore dell'abito, emanava una certa...malignità dalla sua figura, una calma ira pronta a sfogarsi spietatamente contro i folli che avrebbero osato intralciare il suo cammino. Capelli corti e corvini, quasi a farlo apposta possedeva pure occhi neri e profondi. Se uno si fosse trovato di notte quella donna, che dai canini si rivelava esser anch'essa un vampiro, probabilmente avrebbe pensato di essere al cospetto del nero angelo della morte. Senza rumore, le due vampire proseguirono nel loro cammino, sparendo nella notte in direzione della chiesa sconsacrata.


Allora, come vi pare fino ad ora? Gli eventi stanno prendendo una piega soddisfacente? Chi sono i due nuovi vampiri comparsi sulla scena? Qual'è il segreto del rosario? Qual'è il retroscena della vita di Lerian? Questo e altro nei prossimi capitoli!!! MODIFICATO PURE QUESTO CAPITOLO


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Capitolo 4
*** Allenamento e imboscata ***


Allenamento Ecclesia, il giorno seguente

Il sole era sorto da poche manciate di minuti, illuminando debolmente la distesa di prati e boschi stretti nella gelida morsa della brina mattutina. Il mane, con sommo disappunto da parte di un certo dodicenne, si preannunciava particolarmente freddo e inclemente. Un leggero venticello soffiava giocoso sulla cima degli abeti, muovendone le punte in una danza tanto casuale quanto intrigante. Folate gelide entravano prepotentemente entro gli spiragli del marmo sbiancato, producendo bassi sibili inquietanti. In mezzo a tale accompagnamento musicale di sottofondo, Lerian si trovava al momento nella grande biblioteca della cattedrale, intento a sopravvivere all'ennesima lezione del maestro Barlowe. Non che non fossero interessanti, ma la parlantina del suo magister era troppo...soporifera per i suoi gusti. Aveva l'abitudine di scandire bene le parole, interponendo talvolta alcune brevi pause per stuzzicare l'attenzione del suo discepolo; anche se Lerian riteneva che il vecchio amava semplicemente ascoltare il suono della sua stessa voce. Accarezzando distrattamente con il police il rubino del rosario, monile che ormai portava constantemente con sè,  si ripromise di prestare attenzione alle parole del suo insegnante. Ormai era sveglio, attivo e sfortunatamente costretto in quella stanza polverosa piena di tomi antichi e scartoffie varie, dunque...tanto valeva darsi da fare. A un cenno di Barlowe si avvicinò ad una scrivania, sulla cui superficie erano stati riposti alcuni crocefissi di legno e una grossa bacinella accompagnata da una bisaccia piena d'acqua.
--Fiat lux! Stamane tratteremo di un argomento fondamentale per la tua formazione, ragazzo mio.-- Proferì con un sorriso paterno e bonario il maestro, esortando Lerian ad avvicinarsi con un gesto.
--Oggi imparerai a creare l'acqua benedetta. Nozione basilare di un cacciatore, ergo non ti dovrebbe creare troppe difficoltà. Dimmi, secondo te da cosa si parte?--
--Acqua?-- Abbozzò Lerian sentendosi vagamente uno sciocco per aver menzionato l'ovvio.
--Mmm...sterile come risposta.-- Replicò Barlowe massaggiandosi lentamente il mento canuto --Ma come inizio non c'è male. A che servono queste croci che ho posizionato sul tavolo?--
Il ragazzo non sprecò fiato a rispondere, abituato ai monologhi del suo mentore. Per qualche strana ragione amava porre domande e rispondersi da solo. Gli anziani...strana gente. O era solo Barlowe?
--Le croci servono a catalizzare la reazione in cui l'acqua pura viene trasformata in acqua benedetta. La chiave è l'energia sacra, e tu forse ti domanderai perchè semplicemente non gettiamo via la croce per infondere di energia il liquido con le nostre stesse mani. Dico bene?--
--In effetti maestro, ora che me lo fai notare...--
Barlowe alzò repentinamente l'indice della mano destra verso l'alto, reclamando inequivocabilmente l'attenzione del giovane.
--La differenza è fondamentale! Tramite le nostre falangi noi possiamo infondere l'acqua dell'energia sacra necessaria, a patto che le punte delle dita tocchino la superficie del liquido. Il processo però è lento e in battaglia oserei dire molto sconveniente. Se ti servisse acqua benedetta in fretta durante un combattimento necessiti di un modo per reperirla che sia tanto rapido quanto efficace.--
--Ma maestro-- Lo interruppe Lerian guardandolo con malcelata perplessità --Durante una battaglia si suppone che il guerriero abbia già acqua benedetta a sufficenza.--
--Non puoi mai saperlo. Metti in conto l'imprevedibile o improbabile e vivrai più a lungo, ragazzo. Stavo dicendo...si...la croce!-- Esclamò illuminandosi in volto.
--Essa è naturalmente uno strumento benedetto, se nelle mani di una creatura positiva, e dunque se intinta nell'acqua ne aumenta vertiginosamente la velocità di reazione. Infatti l'energia fluisce dalla mano dell'individuo fino alla croce, in cui viene rafforzata e amplificata prima di giungere al liquido. In questo modo si risparmia parecchio tempo. Tutto chiaro?--
--Si maestro-- Annuì Lerian con un gesto del capo.
--Le proprietà allora, parliamo di queste. Cosa fa l'acqua santa?--
--Scaccia le creature non-morte?--
Barlowe scosse il capo debolmente --No. Questo liquido è energia sacra in forma liquida e come tale ifluisce su tutte le creature di indole negativa. Pure umani mossi da animi malvagi. L'energia sacra "corrode" l'oscurità, la estingue in quanto sua contrapposta. Le creature oscure presentano questa malsana energia legata ad ogni singola particella che compone il loro corpo, esattamente come l'energia sacra è legata a noi in maniera più o meno salda. E che accade quando la luce spazza via l'oscurità se essa è legata a cellule viventi? Disgregazione a livello cellulare, ovvero in parole povere si assiste ad una degenerazione dei tessuti.--
--Degenerazione...dei tessuti?-- Domandò Lerian aggrottando le sopracciglia in contemplazione. --Non capisco...--
--Sicuro, perdonami. Termini troppo complicati per un bambino. In parole povere l'acqua santa agisce come un acido, scioglie a contatto la pelle delle creature negative.--
--Forte!-- Esclamò energicamente Lerian, ansioso di imparare ad utilizzarla. --E quando potrò crearla? Quando potrò usarla?--
--Ahahah, tanto entusiasmo in quelle giovani membra! Presto la userai, per oggi ci limiteremo a crearla soltanto. Un ultima nozione; l'acqua santa funge da contenitore di energia sacra e all'impatto la rilascia con violenza. Il risultato varia da persona a persona, a seconda della forza della sua energia. Vedi, io ad esempio pur avendo energia sacra sono per lo più legato al fuoco, e difatti tale elemento è il mio cavallo vincente. Ogni creatura è legata ad un particolare elemento; Shanoa ad esempio l'acqua e Albus...stranamente è un misto di luce e ombra. Ogni tanto persone come lui compaiono...un esemplare interessante.-- Terminò osservando distrattamente i libri sugli scaffali, quasi stesse parlando con sè stesso. Infine riprese --Te, Lerian, possiedi come elemento legato al tuo essere il sacro, quello che noi vampire killers definiamo il principe degli elementi. Potenzialmente, hai la dote naturale di diventare una minaccia temibile per gli Ocuri...ma questo starà a te. Ora, per terminare il discorso, ti dicevo che all'impatto dell'acqua santa con un oggetto l'energia sacra viene rilasciata con violenza. Osserva--
Detto ciò estrasse da una tasca del suo abito una fialetta contenente un liquido incolore e la gettò a terra. A contatto con il terreno la fialetta esplose, creando per pochi secondi un globo di fiamme color dell'argento che fece rimanere Lerian a bocca aperta. --Fantastico!--
Barlowe sorrise compiaciuto. --Era solo una piccola dimostrazione. Come ho detto, l'elemento sacro non è il mio forte. Te invece non hai idea delle fiamme che potrai sprigionare con il giusto allenamento. Il sacro è potente in te.--

Da qualche parte sui monti...

--
Fa freddo-- Constatò asciutto Albus, strofinandosi le mani vigorosamente. La sua compagna non disse nulla, ma sorrise tra sè e sè, lanciandogli uno sguardo di compatimento. Non aveva troppo freddo, anche se il suo lungo abito di seta blu le lasciava la schiena e le braccia completamente scoperti; attribuiva al suo naturale elemento la strana resistenza che possedeva nei confronti dei climi rigidi. Quella mattina era di buon umore, anche se di tanto in tanto si domandava perplessa che cosa avesse Albus da ridacchiare quando il suo sguardo cadeva sulla sua persona. Realtà era che il vento le scompigliava i lunghi capelli corvini rendendola agli occhi di Albus simile ad una banshee. Naturalmente se Shanoa fosse venuta a conoscenza di queste considerazioni il suo compagno si sarebbe ritrovato in pochi attimi sul fondo di un crepaccio...o con un occhio nero se si fosse sentita caritatevole. Suo fratello era forte, serio e affidabile; ma con le troppo spesso faceva il bambinone. E Albus pensava le stesse cose di lei, la sua sorellina preferita. Nonchè unica. --Questo paesaggio è tedioso come pochi. Non scenderemo mai da questo spoglio passo montano mi sa...--
--Smettila di fare il bambino!-- Lo rimproverò scherzosa Shanoa, ma poi notando il repentino irrigidimento del compagno si mise sull'attenti.
--Attenta sorella, non siamo più soli.--  Disse Albus estraendo Agartha dalla fondina e portandola ad altezza del suo petto.
Agartha era la sua pistola, nonchè arma principale su cui fondava le sue abilità di cacciatore. All'apparenza poteva apparire come un'arma qualunque; in realtà era stata infusa con uno speciale glifo che reagiva con l'energia del suo attuale proprietario.
Tutto si svolse in un attimo; un secondo prima l'ambiente circostante all'apparenza era calmo e immoto mentre l'istante successivo una lunga lancia di legno sibilò nell'aria andando a collidere con il terreno roccioso, rimbalzando e cadendo giù dal dirupo a lato del sentiero. --Dannazione!-- Esclamò Shanoa mentre una seconda lancia volava verso di lei. Uno sparo riecheggiò nel silenzio, mentre la giovane rololava sul sentiero per evitare l'arma letale lanciata nella sua direzione. Sentendo un tonfo a pochi passi di distanza dalla sua posizione si rese conto che chiunque avesse lanciato quell'arma le era ormai addosso e non aveva tempo per pronunciare un incantesimo. Dunque afferrò repentinamente la lancia a terra e si rialzò, pronta a parare l'inevitabile colpo del suo assalitare.
Albus era soddisfatto; dopo il primo attacco era riuscito ad individuare subito l'assalitore arroccato dietro una roccia a diversi metri sopra alla loro testa, sul fianco della montagna. Un colpo preciso in fronte era tutto ciò che gli era bastato per sbarazzarsi in fretta del fastidioso contrattempo; dopotutto un proiettile d'argento in mezzo agli occhi era letale anche per una creatura soprannarurale. E che creatura! Sembrava che le lucertole avessero imparato a rizzarsi in piedi e maneggiare armi primitive, poichè quelle creature parevano rettili dalla forma vagamente umana. Per fortuna erano deboli e neppure dotati di una buona mira. Altri due si lanciarono dal fianco della montagna sul sentiero, a poca distanza dalla sua posizione. Quale ingenuità! Gettarsi davanti a me, quando per ucciderli non ho bisogno di entrare fisicamente in contatto con loro! Inutile dire che liquidò rapidamente il primo lucertolone con un colpo dritto al cuore del suo "revolver". Appassionato dei film di Sergio Leone, anche se lontanamente paragonabile a Clint era comunque dotato di una buona mira e di sovente amava esercitarsi a sparare a ripetizione come i pistoleri di quei film. Inutile dire che fino ad ora la maggiorparte delle volte finiva con inceppare l'arma. Fece un salto indietro per evitare un colpo in diagonale del secondo lucertolone, notando con vago interesse che almeno quelle creature sapevano pure roteare e maneggiare le lancie, oltre che lanciarle. Le usavano per lo più come dei bastoni, notò mentre si abbassava per evitare un secondo colpo ad altezza testa. Basta così. Un proiettile alla mano fece cdere la lancia al lucertolone e un seguente calcio ad altezza volto lo fece sbilanciare di lato, finendo col cadere a lato del sentiero giù nel dirupo.
--Shanoa!-- Urlò preoccupato, correndo verso di lei. Intanto Shanoa stava impugnando la lancia alle estremità e la maneggiava come un bastone, in una scena che le ricordava molto il film di Robin Hood. Il suo avversario era leggermente più ostico, probabilmente perchè anche se maneggiava una lancia non era uno stupido lucertolone ma uno scaltro e malizioso scheletro rinato. Suddetto scheletro rideva malignamente in direzione dell'umana, mentre senza posa continuava a menare colpi su colpi schernendola con quelle orbite vuote luccicanti di un minaccioso bagliore viola. Shanoa dopo diversi scambi di colpi approfittò di un mancato affondo dello scheletro per saltare di lato e, approfittando dello slancio, appena mise i piedi per terra roteò su se stessa descrivendo con la lancia un mulinello che terminò la sua avanzata sul cranio della creatura, spezzandolo in mille pezzi. Mentre lo scheletro cadeva a terra senza vita, la ragazza si appoggiò stancamente alla lancia ansimando debolmente. Non si aspettava un attacco cos improvviso.
--Bel colpo-- Affermò Albus con il suo solito sorrisetto arrogante
--Grazie--
--Di nulla. Sembra che qualcuno non sia felice della nostra presenza.--

Allora, come vi è parso questo capitolo? Commentate mi raccomando, i commenti aiutano e incoraggiano lo scrittore ad andare avanti. Alla prossima!
  

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Capitolo 5
*** Bestiario ***


Bestiario e info
IL BESTIARIO (ovvero piccolo riassunto di informazioni utili da ricordare)

Lerian =  Giovane ragazzo di 12 anni, capelli castani e occhi verde-bruni. Vampire Killer agli albori, è molto curioso nei confronti di ciò che lo circonda. Riflessivo e un pò timido, tira fuori il coraggio e la determinazione solo quando deve difendere i suoi cari. Altruista e idealista, farebbe di tutto per difendere ciò in cui crede. Legato all'elemento sacro, è portato naturalmente per le armi normali dei cacciatori: acqua santa, crocifissi e fruste benedette. Adatto ai combattimenti medio-ravvicinati. Note particolari: possiede un rosario d'argento con rubino incastonato al centro. Sul braccio più lungo dell'oggetto è incisa la parola Bloodbearers; si pensa sia il nome della casata. Origine e utilizzo dell'oggetto ignota, però emana un'energia inquietante.

Shanoa = Alta e atletica, è una cacciatrice di 15 anni ottimista e molto determinata. Fredda e impassibile con gli sconosciuti, è dolce e comprensiva con i suoi amici e parenti; Lerian e Albus in primis. Indossa spesso un lungo abito blu che gli lascia scoperta la schiena e le braccia. I lunghi capelli corvini le ricadono sulla schiena fin sotto alle spalle, coprendo in parte il colorito pallido della sua pelle dovuto all'elemento al quale ella è legata: l'acqua. Sempre per tale motivo pare che abbia una sopportazione maggiore ai climi freddi. Occhi azzurri e freddi, capaci tanto di essere intimidanti quanto dolci e passionevoli. Ella è l'unica in grado di assorbire i glifi e combatte esclusivamente con essi in battaglia. Imprevedibile.

Albus =  Intorno al metro e novanta, esile e scattante conta più sulla sua grande agilità e prontezza di riflessi che sulla forza fisica. Capelli biondi e occhi scuri, è un 18enne allegro e socievole ma all'occorrenza sa come gestire la grande responsabilità del suo titolo. Esperto cacciatore, è una guida verso i novizi e un pilastro di appoggio nei momenti di difficoltà. Molto affidabile, combatte con Agartha a distanze medio-lunghe poichè non è molto portato per lo scontro ravvicinato. Agartha è il suo revolver, infusa di glifi speciali che reagiscono con l'elemento del giovane:  un'insolito miscuglio di luce e oscurità che lo rendono unico nel suo genere. Note particolari: amante dei film di Sergio Leone, a volte tenta di emulare i pistoleri di suddette pellicole...con scarsi risultati. Infine, lui e Shanoa sono fratello e sorella.

Barlowe =  un vecchio sulla sessantina d'anni, con occhi neri e profondi colmi di saggezza. Fisico esile e relativamente in forma, solo i capelli candidi come la neve mettevano in risalto la sua età.
Ha un portamento nobile e austero che reclamava la più completa attenzione e saggezza traspare dalle sue membra. Al momento egli è a capo dell'intera Ecclesia, poichè uomo di grande sapienza e sovrumana potenza magica. Si dice che persino i figli della notte abbiano timore ad affrontarlo. Bonario e paterno nei suoi atteggiamenti, raramente perde la calma preferendo il dialogo alla violenza. Attualmente si prende carico dell'allenamento di Lerian. Note particolari: ha un debole per i monologhi e l'organo, che immancabilmente suona non appena gli si presenta l'occasione.

I VAMPIRI (oscuri o purosangue non ancora specificato)

Issa Shouzen = Vampiro nobile dal portamento fiero e autoritario, signore di un maestoso castello che accoglie entro le sue mura numerose famiglie di vampiri. Capelli corti e argentei come la luna, canini lunghi e affilati celati dalle labbra ed infine occhi rosso cupi profondi e minacciosi sono i suoi tratti fondamentali. Come per la maggior parte dei vampiri ha le iridi strette e verticali come quelle dei felini.  Freddo e arrogante, governa le sue terre in modo giusto ma severo e prova profondo disgusto per gli umani, considerandoli creature inferiori. Aiuta Ecclesia in maniera indiretta solo perchè lo scopo è comune: prevenire il ritorno di Dracula. Ha mandato le sue due figlie ad aiutare Albus e Shanoa, ma di loro nulla si sa salvo il loro nome:  Akua e Kalua.

Akasha Bloodriver =  Vampira dallo sguardo smeraldino dolce ma fiero, moglie di Issa e signora del castello. Capelli lunghi e rosati adornano un volto giovane e apparentemente inoffensivo; in realtà è molto più forte di quanto non mostri il suo atteggiamento costantemente rilassato e innocuo. A differenza del marito compatisce gli umani e non esita ad aiutarli quando la possibilità si presenta. Note particolari: estremamente agile, silenziosa e aggraziata, ha trascorsi di eccellente assassina anche se da secoli si è ritirata dalla professione.

????? =  Vampira alta e snella, dagli atteggiamenti a volte infantili ma capace di badare a se stessa. A coprire la pelle leggermente abbronzata porta un lungo vestito di seta bianco e candido come la neve, simile a quello delle principesse delle fiabe. L'abito a livello delle spalle si interrompe, lasciando entrambe le braccia nude; ma, a riparare quel fastidioso inconveniente, due lunghi guanti anch'essi di seta bianca coprono gli arti dalle mani al gomito. Anche le gambe sono coperte solo da lunghi stivali di seta bianca poichè l'abito per conferire praticità e mobilità sotto i fianchi ha un lungo strappo. All'apparenza non avrà avuto più di 25-26 anni di vita.  Occhi di un intenso rosso con iridi nere e verticali simili a quelle dei felini guardano spesso il mondo con curiosità e innocenza, dandole un'aria apparentemente tenera e innocua. I capelli argentei arrivano fino alla base del collo, lasciando spazio poi all'abito. Note particolari: nome per ora sconosciuto, intenzioni sconosciute.

????? = Vampira che dimostra circa 27 anni,  arrivava alle spalle della vampira vestita di bianco. Dei due vampiri è la più strana e...pericolosa; apparentemente sono compagne di viaggio. Completamente vestita di nero, gonna e parte superiore dell'abito, emana sempre una certa...malignità dalla sua figura, una calma ira pronta a sfogarsi spietatamente contro i folli che osano intralciare il suo cammino.  Capelli corti e corvini, quasi a farlo apposta possiede pure occhi neri e profondi. Chiunque si trovi di notte davanti a quella donna probabilmente avrebbe pensato di essere al cospetto del nero angelo della morte. Note particolari: pericolosa.

LE CREATURE OSCURE (incontrate fino ad ora)

Uomo lucertola = Bipede dai tratti antropomorfi con la pelle squamosa e di un verde pallido. Il volto possiede i tratti di una lucertola: lingua biforcuta e saettante, due piccole fessure al posto del naso, occhi dai tratti animaleschi. Poco intelligente e goffo, ama tendere imboscate e impalare i malcapitati con la lancia che porta sempre con sè. Note particolari: abbastanza debole, è però pericoloso in gruppo. A causa della sua scarsa intelligenza spesso è manipolato da altre creature.

Scheletro lanciere = Ossa rianimate di un soldato, tornate in vita grazie alla necromanzia per portare la rovina tra i viventi. Intelligente e discretamente agile, ha mantenuto la maestria che aveva in vita con la lancia, dunque le creature di questo genere variano di potenza essenzialmente in base alla loro abilità di quando erano ancora vivi.  Completamente privi di armatura, combattono senza tregua fino alla morte e non abbandonano per alcuna ragione la loro preda. Note particolari: estremamente ghiotti di carne umana, si dice che la loro potenza aumenti per ogni umano finito sotto le loro fauci. Da non sottovalutare; se in gruppo attaccarlo a distanza o fuggire



Spero vi sia stato di aiuto per memorizzare nuovamente i personaggi e i loro tratti. Spero la storia vi piaccia...alla prossima! DAL MOMENTO CHE NEANCHE 1 PERSONA RECENSISCE, Per IL MOMENTO RITENGO INUTILE CONTINUARE A PUBBLICARE UNA STORIA CHE A QUANTO PARE NON INTERESSA. Siamo schietti, sono in ballo con l'università tutti i giorni fino alle 19:30-20; scrivere mi piace ma se non ricevo neppure un minimo di apprezzamento per ciò che scrivo non mi pare utile continuare.

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