Settimo anno

di Jules_Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sbuffi di fumo nella stazione di Hogsmeade ***
Capitolo 2: *** Halloween ***
Capitolo 3: *** Fiocchi di neve sotto stelle cadenti ***
Capitolo 4: *** Illusioni ***
Capitolo 5: *** Vento ***
Capitolo 6: *** E mormorò... ***
Capitolo 7: *** L'ultimo M.A.G.O. ***



Capitolo 1
*** Sbuffi di fumo nella stazione di Hogsmeade ***


Sbuffi di fumo nella stazione di Hogsmeade

Summer has come and passed,
the innocent can never last…
Wake me up when September ends…
Like my fathers come to pass,
seven years has gone so fast…
Wake me up when September ends.

(Green Day, Wake me up when September ends)


Lo sapevano entrambi. Il nuovo anno si sarebbe accartocciato come una foglia secca e poi sarebbe stato spazzato via da quel vento autunnale che già soffiava maligno su Hogwarts. Il treno stava arrivando, sferragliando tra sbuffi di fumo e speranze ridotte a brandelli. Perché quello era l’ultimo anno. L’ultimo di sette, incredibili, anni. Sembrava passata una vita, o forse era passata davvero, da quando una pallida luna aveva incontrato una stella prigioniera. Remus e Sirius erano diventati amici. E forse qualcosa di più. Era una relazione ingestibile, la loro. Mentre dalla stazione di Hogsmeade di libravano verso Hogwarts speranze di bambini appena arrivati, sbuffi di ragazzi ancora intorpiditi dal calore degli ultimi raggi del sole di Agosto, emozioni di chi tra quelle aule aveva lasciato il cuore, Sirius e Remus, ignorando i bisbigli eccitati di James che guardava la Evans e il blaterare insensato di Peter, si posero la stessa domanda.

- Che ne sarà di noi?

Per voi

Questa è la prima di sette one-shot dedicate alla coppia Sirius/Remus che, personalmente, amo. Possiamo considerarla “introduttiva”, ecco. Le one-shot saranno ambientate tutte durante il settimo anno e rappresenteranno i “gradini” dell’evoluzione del loro rapporto. Spero vi piaccia.

Jules

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Capitolo 2
*** Halloween ***


Halloween

Promise to hold you close and pray,
watching the fantasies decay,
nothing will ever stay the same…
All of the love we threw away,
all of the hopes we cherished fade,
making the same mistakes again…
Making the same mistakes again.

(Muse, Falling away with you)

Un bicchiere di Wiskhy Incendiario era posato sul vecchio mobile tarlato della Sala Comune. Peter cantava a squarciagola canzoni di cui non si capiva nulla. James stava battibeccando con la Evans. Erano brilli entrambi. Il vento soffiava nel parco, lasciando dietro di sé una scia gelida. Faceva freddo e non solo fuori. Faceva freddo dentro quella stanza, illuminata a malapena da un fuoco morente. Faceva freddo, anche se le canzoni di Codaliscia avrebbero dovuto scaldare l’aria. Faceva freddo, anche se James e Lily erano teneramente abbracciati. Era la notte di Halloween. Regnava una nostalgia innaturale. La guerra stava portando via tutto. Perfino la loro innocenza di ragazzi.

- Lunastorta, tutto bene?

La voce di Sirius lo riportò alla realtà. Niente enigmi, niente bugie con lui. Solo in quel momento si accorse che erano rimasti soli. Annuì impercettibilmente.

- Remus, hai paura?

Una maledetta voce interiore lo bloccò. Sì, aveva paura. Paura di perdere tutto una volta uscito da quelle quattro mura. Paura di essere travolto nuovamente dalla vergogna. Altro che “piccolo problema peloso”.

- Remus, io sono qua.

- Non è uno sbaglio questo?

- Grazie, Sirius.

Lo abbracciò. Poco importava se dopo la notte di Halloween non sarebbe stata più la stessa. Poco importava.

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Capitolo 3
*** Fiocchi di neve sotto stelle cadenti ***


Fiocchi di neve sotto stelle cadenti

Did you finally get the chance to dance along the light of day
and head back to the Milky Way?
And tell me, did Venus blow your mind?
Was it everything you wanted to find?
And did you miss me while you were looking for yourself out there?

(Train, Drops of Jupiter)

Nevicava ad Hogwarts. I fiocchi di neve gocciolavano lenti da quel fazzoletto di cielo che si vedeva oltre le cime degli alberi della Foresta Proibita. La luna era scomparsa. Finalmente Remus era libero da suo incantesimo, dalla sua maledizione.

- Ed anche questo mese è passato…

La voce calda di Sirius era intrisa di amore. Era la voce di chi sembrava aver passato una notte come le altre, assaporando il gusto di baci proibiti e silenzi laceranti carichi di tacito affetto. Era la voce di chi, dell’altro, amava tutto. Anche quel lato bestiale. Remus, in quelle notti, perdeva di vista se stesso. E Sirius lo aiutava a ritrovare quella parte di lui che adorava tanto. La via Lattea non brillava quella notte. Remus sapeva che la luce delle stelle era altrove.

E’ vicina a te, Remus.

Tanto vicina da poterla sfiorare

e cercare consolazione nel suo calore effimero.

 - Almeno passerò un Natale tranquillo.

La sua voce era carica di muta riconoscenza. Tremava di affetto incondizionato.

E se lui un giorno ti abbandonasse?

Cosa farai allora?

Cercherai consolazione esprimendo desideri

grazie a stelle incandescenti e lontane?

 Remus non lo sapeva cosa avrebbe fatto un giorno. Sapeva cosa stava per fare adesso. Si avvicinò, sotto quei pallidi fiocchi. Mai lo baciò come quella notte.

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Capitolo 4
*** Illusioni ***


Illusioni

This is the way you left me, I’m not pretending,
no hope, no love, no glory, no happy ending.
This is the way that we loved, like it’s forever,
then live the rest of our lives, but not together.

(Mika, Happy Ending)

Fottutissime illusioni.
Illusioni di un mondo migliore, di una vita migliore, di un amore migliore. Illusioni, perché quando la speranza muore non rimane che rifugiarsi in stupidi sogni.

Lo sapevi anche tu, ammettilo.

Si, sapeva che non sarebbe potuto durare in eterno. Sapeva che il loro amore si sarebbe dissolto come fumo nel vento. Forse il domani non sarebbe stato poi tanto tragico.

- Lunastorta, l’amore è questo.

Facile parlare, per James. Lily lo amava.

Perché, tu lo amavi davvero?

Nient’altro che una risposta: si. Lo amava per come sapeva emozionarlo con uno sguardo. Lo amava per i suoi sorrisi sbilenchi e per la sua risata così simile ad un latrato. Lo amava perché non poteva fare a meno del loro continuo prendersi in giro. Lo amava per come lo abbracciava dopo aver fatto l’amore. Lo amava anche quanto fingeva di essere arrabbiato. Lo amava e basta.

Ora è finita. Non sei sollevato?

Per quanto potesse fingere di stare bene, avrebbe continuato ad amarlo. Sirius non aveva solamente graffiato il muro in cui aveva rinchiuso il suo cuore. L’aveva distrutto, dilaniato. L’aveva riempito di sorrisi al sapore di luna piena. Si era preso un pezzo del suo cuore. E lui, indietro proprio non lo voleva.

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Capitolo 5
*** Vento ***


Vento

Let's live in this moment just this time, could we?
Just take one moment of our time maybe.
Let's forget we running out of time.
I'm off like an airplane,
I'm catching my second wind again.
I'm using my left brain
And I'm righting all my wrongs.
I'm learning to turn you on.

(Jason Mraz, Clockwatching)


L’aveva sperato. Quei sorrisi sempre più fitti, quelle parole dolci come un tempo, l’avevano di nuovo catturato. Aveva immaginato che Sirius, in qualche modo, in qualche universo lontano, lo volesse ancora, lo amasse ancora. Le loro mani che si sfioravano grazie alla ciotola di porridge della colazione gli davano un brivido implacabile. Un brivido di assuefazione.
Non ti ama. E’ finita.
Fattene una ragione, illuso.

Avrebbe cercato il sapore dei suoi baci sulla bocca di qualcun altro, senza trovarlo mai. Avrebbe sentito il suo profumo anche in mezzo alla tempesta. C’era qualcosa di indefinibile tra loro: era tornato tutto come prima. La differenza era nel letto freddo e vuoto.

Ora siete amici.
Come sempre.

Come prima.
E per quanto si sforzasse di non pensare a lui, non ce la faceva. Popolava i suoi sogni, con il suo sorriso labile ed i suoi occhi grigi. Sospirò, appoggiando la mano pallida sul davanzale di una finestra del quinto piano. Il Lago Nero era increspato. Forse c’era vento.
- Lunastorta, scusa.
Chiuse gli occhi. Stava delirando lo sapeva.
- Questo mondo non è fatto per noi. Non è fatto per me, rinnegato. Non è fatto per te, scarto.
Strinse i pungi, sperando che quella voce sbiadisse presto.
- E’ fatto per quelli che non hanno più voglia di sperare. Noi apparteniamo ad un altrove senza tempo e senza regole, Remus. Noi due.
Quando le mani di Sirius lo strinsero delicatamente intorno alla vita, Remus capì che quella stretta non era frutto della sua immaginazione. Posò le mani su quelle dell’altro. Ora lo sapeva: il vento che increspava le acque del lago era un vento di felicità.

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Capitolo 6
*** E mormorò... ***


E mormorò “ti amo”

 

È incontrollabile, imprevedibile,
troppo indelebile nelle mie molecole…
E’ così stabile, irriducibile,
ma così labile, leggero come nuvole.

 (Lasciala andare, Irene Grandi)

Sirius stava dormendo, i capelli che ricadevano in ciocche imprecise sugli occhi. Aveva un’espressione buffa. Forse stava sognando. Forse stava sognando proprio lui. Lupin si rilassò, allungandosi sul letto. Probabilmente la loro alchimia non sarebbe mai finita: la natura per loro aveva stabilito un legame che sapeva di infinito.

Ti ha marchiato il cuore.
Sappi che le cicatrici non vanno via.
Sono indelebili.

E quel dolore, Lupin l’aveva già sperimentato una volta. Ora, in quel letto caldo, la fine della loro storia sembrava lontana, tanto, troppo. Eppure fino a pochi giorni prima nemmeno sapeva se avrebbe potuto baciare ancora le sue labbra.

Capiterà ancora.
Forse domani, forse tra dieci anni.
E’ incontrollabile, imprevedibile, labile.

E Lupin lo sapeva bene: Sirius non era un tipo da relazioni stabili. Aveva innegabilmente paura anche lui.

Anche l’ultima volta è andata così.
Non hai paura?

Dannatamente paura. Ma quando Sirius poco dopo si svegliò, lo attirò a sé, lo bacio e mormorò “ti amo” Lupin non ebbe più tempo nemmeno per pensare. In quel momento si pose solo una domanda: che cos’è l’amore se non la perdita di ogni razionalità?

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Capitolo 7
*** L'ultimo M.A.G.O. ***


L’ultimo M.A.G.O.

Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.

Stasera al solito posto, la luna sembra strana.
Sarà che non ti vedo da una settimana.

E’ fitto il tuo mistero;
e il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani.
Non fermare ti prego le mie mani.

(Notte prima degli esami, Antonello Venditti)



Si strinse alla sua schiena, come se, naturalmente, andasse tutto bene. Peccato che nell’aria aleggiava odore di malinconia. Aleggiava odore di futuro. Odore di vite spezzate, di battaglie, di urla frenetiche. Non erano più ragazzi innocenti. Il domani sarebbe arrivato ed avrebbe portano con sé l’ultima ventata di adolescenza. L’ultimo esame e poi… Il treno scarlatto sarebbe partito a ritroso, con loro a bordo, per l’ultima volta.
- Remus, per favore, la smetti di agitarti?
Lunastorta ridacchiò, preso da un’improvvisa ilarità che era ben lungi dal possedere.
- Felpato, smettila. E’ l’ultima notte. Voglio godermela in pieno.
- Dillo che mi vuoi!
Sirius scoppiò nella sua solita risata simile ad un latrato e poi si accasciò nuovamente sul letto.

Ti mancheranno le sue mani?
Il suo respiro sulla pelle?

- Lunastorta, dormi. Così domani mattina non ti lamenterai.
Remus però si scansò e, sceso dal letto, si avviò a grandi passi verso l’ampia finestra del dormitorio. Una mezza luna iridescente brillava nel cielo.

La stessa luna che vi ha fatti incontrare.
La stessa luna che per notti intere vi ha divisi.
La stessa luna che ora non sembra più nemmeno lei.

- Sirius, ci pensi? E’ finita. Sono passati sette anni.
- Sette meravigliosi anni.
- E non torneranno più.
- Solo se noi saremo così sciocchi da dimenticare. Io non ti dimenticherò mai, Remus.
Lupin sorrise, il volto alzato al soffitto per impedire alle lacrime di scendere.
- Vieni qui.
La voce di Sirius era un sospiro caldo e roco.
Quando si accoccolò accanto a lui, le mani già desiderose di gesti proibiti, Remus capì che quella notte sarebbe stata indimenticabile. E tanti saluti al futuro.

Che ne sarà di voi?







Per voi
Finita. <3
Grazie mille a chi ha commentato, ricordato, preferito, seguito, o anche semplicemente letto questa raccolta. Ci tengo particolarmente. Spero vi sia piaciuta almeno quanto è piaciuta a me scriverla.
A presto. :)
Jules

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