Settimo anno di Jules_Black (/viewuser.php?uid=109355)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sbuffi di fumo nella stazione di Hogsmeade ***
Capitolo 2: *** Halloween ***
Capitolo 3: *** Fiocchi di neve sotto stelle cadenti ***
Capitolo 4: *** Illusioni ***
Capitolo 5: *** Vento ***
Capitolo 6: *** E mormorò... ***
Capitolo 7: *** L'ultimo M.A.G.O. ***
Capitolo 1 *** Sbuffi di fumo nella stazione di Hogsmeade ***
Sbuffi di fumo nella stazione di
Hogsmeade
Summer
has come
and passed,
the innocent can never last…
Wake me up when September ends…
Like my fathers come to pass,
seven years has gone so fast…
Wake me up when September ends.
(Green
Day, Wake me up when September ends)
Lo
sapevano entrambi. Il nuovo anno si sarebbe
accartocciato come una foglia secca e poi sarebbe stato spazzato via da
quel
vento autunnale che già soffiava maligno su Hogwarts. Il
treno stava arrivando,
sferragliando tra sbuffi di fumo e speranze ridotte a brandelli.
Perché quello
era l’ultimo anno. L’ultimo di sette, incredibili,
anni. Sembrava passata una
vita, o forse era passata davvero, da quando una pallida luna aveva
incontrato
una stella prigioniera. Remus e Sirius erano diventati amici. E forse
qualcosa
di più. Era una relazione ingestibile, la loro. Mentre dalla
stazione di
Hogsmeade di libravano verso Hogwarts speranze di bambini appena
arrivati,
sbuffi di ragazzi ancora intorpiditi dal calore degli ultimi raggi del
sole di
Agosto, emozioni di chi tra quelle aule aveva lasciato il cuore, Sirius
e
Remus, ignorando i bisbigli eccitati di James che guardava la Evans e
il
blaterare insensato di Peter, si posero la stessa domanda.
-
Che ne sarà di noi?
Per
voi
Questa
è la prima di sette one-shot dedicate alla
coppia Sirius/Remus che, personalmente, amo. Possiamo considerarla
“introduttiva”, ecco. Le one-shot saranno
ambientate tutte durante il settimo
anno e rappresenteranno i “gradini”
dell’evoluzione del loro rapporto. Spero vi
piaccia.
Jules
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Capitolo 2 *** Halloween ***
Halloween
Promise to hold
you close and pray,
watching the fantasies decay,
nothing will ever stay the same…
All of the love we threw away,
all of the hopes we cherished fade,
making the same mistakes again…
Making the same mistakes again.
(Muse, Falling away with you)
Un
bicchiere di Wiskhy Incendiario era posato sul vecchio mobile tarlato
della Sala Comune. Peter cantava a squarciagola canzoni di cui non si
capiva
nulla. James stava battibeccando con la Evans. Erano brilli entrambi.
Il vento
soffiava nel parco, lasciando dietro di sé una scia gelida.
Faceva freddo e non
solo fuori. Faceva freddo dentro quella stanza, illuminata a malapena
da un
fuoco morente. Faceva freddo, anche se le canzoni di Codaliscia
avrebbero
dovuto scaldare l’aria. Faceva freddo, anche se James e Lily
erano teneramente
abbracciati. Era la notte di Halloween. Regnava una nostalgia
innaturale. La
guerra stava portando via tutto. Perfino la loro innocenza di ragazzi.
-
Lunastorta, tutto bene?
La
voce di Sirius lo riportò alla realtà. Niente
enigmi, niente
bugie con lui. Solo in quel momento si accorse che erano rimasti soli.
Annuì impercettibilmente.
-
Remus,
hai paura?
Una
maledetta voce interiore lo bloccò. Sì, aveva
paura. Paura di
perdere tutto una volta uscito da quelle quattro mura. Paura di essere
travolto
nuovamente dalla vergogna. Altro che “piccolo problema
peloso”.
-
Remus, io sono qua.
-
Non è uno
sbaglio questo?
-
Grazie, Sirius.
Lo
abbracciò. Poco importava se dopo la notte di Halloween non sarebbe
stata
più la stessa. Poco importava.
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Capitolo 3 *** Fiocchi di neve sotto stelle cadenti ***
Fiocchi
di neve sotto stelle cadenti
Did
you finally
get the chance to dance along the light of day
and head back to the Milky Way?
And tell me, did Venus blow your mind?
Was it everything you wanted to find?
And did you miss me while you were looking for yourself out there?
(Train,
Drops of
Jupiter)
Nevicava ad Hogwarts. I
fiocchi di neve gocciolavano lenti da quel fazzoletto di cielo che si
vedeva
oltre le cime degli alberi della Foresta Proibita. La luna era
scomparsa.
Finalmente Remus era libero da suo incantesimo, dalla sua maledizione.
-
Ed anche questo mese
è passato…
La
voce calda di Sirius
era intrisa di amore. Era la voce di chi sembrava aver passato una
notte come
le altre, assaporando il gusto di baci proibiti e silenzi laceranti
carichi di tacito
affetto. Era la voce di chi, dell’altro, amava tutto. Anche
quel lato bestiale.
Remus, in quelle notti, perdeva di vista se stesso. E Sirius lo aiutava
a
ritrovare quella parte di lui che adorava tanto. La via Lattea non
brillava
quella notte. Remus sapeva che la luce delle stelle era altrove.
E’
vicina a te, Remus.
Tanto
vicina da poterla sfiorare
e
cercare consolazione nel suo calore effimero.
-
Almeno passerò un
Natale tranquillo.
La
sua voce era carica
di muta riconoscenza. Tremava di affetto incondizionato.
E
se lui un giorno ti abbandonasse?
Cosa
farai allora?
Cercherai
consolazione esprimendo desideri
grazie
a stelle incandescenti e lontane?
Remus non lo sapeva
cosa avrebbe fatto un giorno. Sapeva cosa stava per fare adesso. Si
avvicinò,
sotto quei pallidi fiocchi. Mai lo baciò come quella notte.
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Capitolo 4 *** Illusioni ***
Illusioni
This
is the way you left me, I’m
not pretending,
no hope, no love, no glory, no
happy ending.
This is the way that we loved,
like it’s forever,
then live the rest of our
lives, but not together.
(Mika,
Happy Ending)
Fottutissime illusioni.
Illusioni di
un mondo migliore, di una vita migliore, di un amore migliore.
Illusioni,
perché quando la speranza muore non rimane che rifugiarsi in
stupidi sogni.
Lo sapevi anche tu, ammettilo.
Si, sapeva
che non sarebbe potuto durare in eterno. Sapeva che il loro amore si
sarebbe
dissolto come fumo nel vento. Forse il domani non sarebbe stato poi
tanto
tragico.
-
Lunastorta, l’amore è questo.
Facile
parlare, per James. Lily lo amava.
Perché, tu lo amavi
davvero?
Nient’altro
che una risposta: si. Lo amava per come sapeva emozionarlo con uno
sguardo. Lo
amava per i suoi sorrisi sbilenchi e per la sua risata così
simile ad un
latrato. Lo amava perché non poteva fare a meno del loro
continuo prendersi in
giro. Lo amava per come lo abbracciava dopo aver fatto
l’amore. Lo amava anche
quanto fingeva di essere arrabbiato. Lo amava e basta.
Ora è finita. Non sei
sollevato?
Per quanto
potesse fingere di stare bene, avrebbe continuato ad amarlo. Sirius non
aveva
solamente graffiato il muro in cui aveva rinchiuso il suo cuore.
L’aveva
distrutto, dilaniato. L’aveva riempito di sorrisi al
sapore di luna piena.
Si era preso un pezzo del suo cuore. E lui, indietro proprio non lo
voleva.
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Capitolo 5 *** Vento ***
Vento
Let's
live in this moment just this time, could we?
Just take one moment of our time maybe.
Let's forget we running out of time.
I'm off like an airplane,
I'm catching my second wind again.
I'm using my left brain
And I'm righting all my wrongs.
I'm learning to turn you on.
(Jason
Mraz, Clockwatching)
L’aveva
sperato. Quei
sorrisi sempre più fitti, quelle parole dolci come un tempo,
l’avevano di nuovo
catturato. Aveva immaginato che Sirius, in qualche modo, in qualche
universo
lontano, lo volesse ancora, lo amasse ancora. Le loro mani che si
sfioravano
grazie alla ciotola di porridge della colazione gli davano un brivido
implacabile. Un brivido di assuefazione.
Non
ti ama. E’
finita.
Fattene una
ragione, illuso.
Avrebbe
cercato il sapore dei suoi baci sulla bocca di qualcun altro, senza
trovarlo
mai. Avrebbe sentito il suo profumo anche in mezzo alla tempesta.
C’era
qualcosa di indefinibile tra loro: era tornato tutto come prima. La
differenza
era nel letto freddo e vuoto.
Ora siete amici.
Come sempre.
Come
prima.
E
per quanto si sforzasse di non pensare a lui, non ce la faceva.
Popolava i suoi
sogni, con il suo sorriso labile ed i suoi occhi grigi.
Sospirò, appoggiando la
mano pallida sul davanzale di una finestra del quinto piano. Il Lago
Nero era
increspato. Forse c’era vento.
-
Lunastorta, scusa.
Chiuse
gli occhi. Stava delirando lo sapeva.
-
Questo mondo non è fatto per noi. Non è fatto per
me, rinnegato. Non è fatto
per te, scarto.
Strinse
i pungi, sperando che quella voce sbiadisse presto.
-
E’ fatto per quelli che non hanno più voglia di
sperare. Noi apparteniamo ad un
altrove senza tempo e senza regole, Remus. Noi due.
Quando
le mani di Sirius lo strinsero delicatamente intorno alla vita, Remus
capì che
quella stretta non era frutto della sua immaginazione. Posò
le mani su quelle
dell’altro. Ora lo sapeva: il vento che increspava le acque
del lago era un vento
di felicità.
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Capitolo 6 *** E mormorò... ***
E mormorò
“ti amo”
È
incontrollabile,
imprevedibile,
troppo indelebile nelle mie molecole…
E’ così stabile,
irriducibile,
ma così labile, leggero come nuvole.
(Lasciala
andare, Irene
Grandi)
Sirius
stava dormendo, i capelli che ricadevano in ciocche imprecise sugli
occhi.
Aveva un’espressione buffa. Forse stava sognando. Forse stava
sognando proprio
lui. Lupin si rilassò, allungandosi sul letto. Probabilmente
la loro alchimia
non sarebbe mai finita: la natura per loro aveva stabilito un legame
che sapeva
di infinito.
Ti ha marchiato il
cuore.
Sappi che le
cicatrici non vanno via.
Sono indelebili.
E
quel dolore, Lupin l’aveva già sperimentato una
volta. Ora, in quel letto
caldo, la fine della loro storia sembrava lontana, tanto, troppo.
Eppure fino a
pochi giorni prima nemmeno sapeva se avrebbe potuto baciare ancora le
sue
labbra.
Capiterà ancora.
Forse domani, forse
tra dieci anni.
E’ incontrollabile,
imprevedibile, labile.
E
Lupin lo sapeva bene: Sirius non era un tipo da relazioni stabili.
Aveva
innegabilmente paura anche lui.
Anche l’ultima
volta è andata così.
Non hai paura?
Dannatamente
paura. Ma quando Sirius poco dopo si svegliò, lo
attirò a sé, lo bacio e
mormorò “ti amo” Lupin non ebbe
più tempo nemmeno per pensare. In quel momento
si pose solo una domanda: che cos’è
l’amore se non la perdita di ogni
razionalità?
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Capitolo 7 *** L'ultimo M.A.G.O. ***
L’ultimo
M.A.G.O.
Gli esami sono vicini
e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
…
Stasera al solito
posto, la luna sembra strana.
Sarà che
non ti vedo da una settimana.
…
E’ fitto il
tuo mistero;
e il tuo peccato
è originale come i tuoi calzoni americani.
Non fermare ti prego
le mie mani.
(Notte prima degli
esami, Antonello Venditti)
Si
strinse alla sua schiena, come se, naturalmente, andasse tutto bene.
Peccato che nell’aria aleggiava odore di malinconia.
Aleggiava odore di futuro. Odore di vite spezzate, di battaglie, di
urla frenetiche. Non erano più ragazzi innocenti. Il domani
sarebbe arrivato ed avrebbe portano con sé
l’ultima ventata di adolescenza. L’ultimo esame e
poi… Il treno scarlatto sarebbe partito a ritroso, con loro
a bordo, per l’ultima volta.
-
Remus, per favore, la smetti di agitarti?
Lunastorta
ridacchiò, preso da un’improvvisa
ilarità che era ben lungi dal possedere.
-
Felpato, smettila. E’ l’ultima notte. Voglio
godermela in pieno.
-
Dillo che mi vuoi!
Sirius
scoppiò nella sua solita risata simile ad un latrato e poi
si accasciò nuovamente sul letto.
Ti
mancheranno le sue mani?
Il
suo respiro sulla pelle?
-
Lunastorta, dormi. Così domani mattina non ti lamenterai.
Remus
però si scansò e, sceso dal letto, si
avviò a grandi passi verso l’ampia finestra del
dormitorio. Una mezza luna iridescente brillava nel cielo.
La
stessa luna che vi ha fatti incontrare.
La
stessa luna che per notti intere vi ha divisi.
La
stessa luna che ora non sembra più nemmeno lei.
-
Sirius, ci pensi? E’ finita. Sono passati sette anni.
-
Sette meravigliosi anni.
-
E non torneranno più.
-
Solo se noi saremo così sciocchi da dimenticare. Io non ti
dimenticherò mai, Remus.
Lupin
sorrise, il volto alzato al soffitto per impedire alle lacrime di
scendere.
-
Vieni qui.
La
voce di Sirius era un sospiro caldo e roco.
Quando
si accoccolò accanto a lui, le mani già
desiderose di gesti proibiti, Remus capì che quella notte
sarebbe stata indimenticabile. E tanti saluti al futuro.
Che
ne sarà di voi?
Per
voi
Finita.
<3
Grazie
mille a chi ha commentato, ricordato, preferito, seguito, o anche
semplicemente letto questa raccolta. Ci tengo particolarmente. Spero vi
sia piaciuta almeno quanto è piaciuta a me scriverla.
A
presto. :)
Jules
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