Where does the love go? {I don't know}

di ciervu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- Tutto come tre anni prima ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- Io ti voglio- ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- Tutto come tre anni prima ***


 

 

Salve gente! Sono di nuovo io, Dacey. 

Mi è venuta una nuova idea, quindi ho deciso di  farvela vedere (ovviamente questo non significa che non continuerò Appaerances) ! :)

Comuuuuuumque^^

E' una storia forse un po' diversa dal solito, spero vi  piaccia:)

Vi voglio bene

D.

 

 

 

 

 

Where does the love go? {I don't know}

 

 

 

 

Mi piace sognare.

Mi piace fantasticare su come potrebbe essere il mondo senza tutta questa falsità,  ipocrisia e odio.

Purtroppo però i sogni la maggior parte delle volte non si avverano.

Non criticarmi, ti assicuro che io sono una di quelle persone fermamente convinte che i sogni sono cose buone e soprattutto utili.

I sogni esistono. Assolutamente sì.

Solo che bisogna avere il coraggio di renderli realtà.

Un'altra cosa, bisogna stare attenti a non confonderli con le illusioni.

I sogni sono quel qualcosa che ti fa svegliare la mattina con la voglia di andare avanti, che ti fanno sorridere e che ti danno la forza di andare avanti, mentre lei illusioni, beh da come dice il nome illudono, semplice.

 

 

 

 

 

 

 

Statford {Ontario} - Canada

28 Marzo

 

 

 

 

-Ehi Dacey!- Una ragazza bionda, occhi azzurri, sorriso smagliante, avvolta in un grazioso vestito rosa confetto, mi abbracciò entusiasta.

-Ashley!- Esclamai sinceramente felice di vederla.

Ci staccammo per poi prenderci per mano e incamminarci verso il Paris High School.

-Dov'è Hilary?- Le chiesi preoccupata, di solito lei e sua sorella erano inseparabili.

-A casa con la febbre-. Fece una smorfia per poi ridere.

Entrammo nel grande edificio.

C'era una strana fermentazione nel corridioi, ragazze che si specchiavano, aprivano armadietti e si truccavano, ragazzi che borbottavano tra loro...

Io e Ash ci guardammo a vicenda, sospettose.

Che cosa stava succedendo?

Entrammo in classe e ci sedemmo sui banchi come al solito.

-Che sta succedendo secondo te?- Mi chiese guardandosi intorno.

-Bella domanda, non ne ho la più pallida idea- Ero confusa quanto lei in quel momento.

-Ehi ragazze!-

-Ciao Tay!- Esclamai sorridendole, Ash si limitò a salutarla con la sua mano pallida.

-Non siete emozionate?-

Stupita le chiesi: -perchè dovremmo?-

Taylor mi guardò come se provenissi da un altro pianeta.

-Pronto? Justin Bieber verrà a farci una visita!-. Esclamò entusiasta.

Cazzo. Cazzo. Cazzo.

-E' una cosa fantastica vero? Magari tornerà qui a scuola come tre anni fa, sarebbe fanstastico no?...-

Mimai un "stai zita" a Taylor e guardai preoccupata Ash.

Come immaginavo: Sguardo perso e assente, espressione vaqua e spenta, volto ancora più pallido del solito.

Dato che Tay non capiva la interruppi, -Ehi Taylor! Mi faresti un favore? Potresti andarmi a chiamare Lucy Hale?-. Le chiesi speranzosa.

-Ma non ti interessa sapere che Justin è tornato a vivere nella casa dei suoi nonni? Proprio di fianco alla tua casa?- Grido l'ultima frase entusiasta.

La fulminai con lo sguardo, liquidandola con un "Fuori".

Quando se ne fu andata, Ashley incominciò a piangere.

L'abbracciai e le porsi un fazzoletto.

-Ash, ne abbiamo  già parlato un sacco di volte, è stato uno stronzo, tu ti meriti decisamente di meglio-.

Tirò su col naso -Lo so, ma con tutto quello che abbiamo passato, dopo quello che abbiamo fatto!- Urlò l'ultima parola, isterica.

-Ashley lo so-. Le asciugai una lacrima con un dito e le sorrisi, incoraggiante. -So che lo amavi, ma è andata così, non puoi più tornare indietro, adesso non ti resta che guardare avanti-.

Sospirò. -E' così difficile, lo amavo, lo amo-. Digrignò i denti -Merda! Io...io...non lo voglio vedere, rischierei di soffrire ancora!-.

Incominciò di nuovo a piangere.

-Dai Ash! Sii forte!-.

-Facile a dirlo! Non sei stata tu quella ad avere spreacato la sua prima volta con uno stronzo! Non sei tu quella che ha buttato giù nel cesso un anno della sua vita ! Non sei stata dicerto tu quella a piangere ogni notte per una persona che ormai si era dimenticata di te!-.

-Lo so! Ma devi essere forte! Te lo dico sempre! Devi essere forte! Vai avanti!...- Nei miei occhi ardeva tutta la sincerità che avevo in corpo.

-Sai Dacey,- Mi guardò sprezzante, -Non tutte sono come te! Non tutte sono positive o- Fece le virgolette con le mani- Forti e piene di bontà-.

Inarcai un sopracciglio.

-Ashley! Non dire stronzate! Ti dico queste cose perchè ti voglio bene! Non per,- Arricciai il naso, -Vantarmi o cose del genere!- La guardai inorridita.

Sospirò e con le mani si strofinò gli occhi, rovinandosi tutto il trucco.

-Si scusa D. Sai come sono...- Le porsi la mano, sorridendole, -Andiamo in bagno che ti sistemo il trucco, non vorrai che Dylan ti veda conciata così!-

Rise stringendomi la mano e scendendo dal banco, -Muoviamoci dai!-

 

 

 

°°°

 

 

 

-Beh ragazzi, come sapete, oggi Justin, uno dei nostri allievi preferiti verrà a trovarci, sono passati ben tre anni dalla sua partenza, ed ora si è preso un trimestre di riposo, dove lo passerà a casa dei suoi nonni-.

Tutti si girarono verso di me. Li guardai malissimo, come a dire "Non verrete mai a casa mia".

Ero all'ultimo banco, in fondo all'aula, vicino a me c'era Ash e un banco vuoto, quello di Hilary, la gemella di Ashley.

La bionda era tesa come la corda di un violino, oltre ad essere pallida ed avere gli occhi rossi, certo.

-Cosa ne pensate se ognuno di voi, quando lui arriverà, si alzasse in piedi e lo salutasse a modo suo, per farlo sentire a casa, dato che prima del successo, eravate voi...- Indicò tutti noi con un gesto ampio delle braccia, -la sua seconda famiglia?-.

In cuor mio sapevo che l'idea della professoressa Gilbert sarebbe stata un disastro. Con la coda dell'occhio guardai Ash, ammirava le sue unghie leccate di rosso, come se fosse stata indifferente, ma me non mi fregava, sapevo che stava lottando con se stessa per non scoppiare a piangere davanti a tutti.

-Magari potrebbe incominciare lei, Ashley- Ash sussultò ed io mi coprii con una mano gli occhi, pronta al peggio.

-Certo Prof.- Esclamò lei entusiasta.

Spalancai gli occhi chiedendomi cosa avesse in mente e la guardai confusa. Lei mi sorrise sistemandosi i lunghi capelli biondi che le scendeva delicati sulle spalle. Quando faceva così significava solo una cosa, vendetta.

-Ashely, ti prego, non fare stupidaggini-. Le sussurrai. Lei rise.

-Del genere?-

-Qualunque cosa tu voglia fare, non farla-.  Mi guardò scettica.

-Oh andiamo D.! Lo sai che è acqua passata Justin-.

Spalancai la bocca. Ti prego Signore, fa che non combini qualche cazzata delle sue.

-Signorina Loxx, anche lei potrebbe dare un benvenuto a Justin-. Fulminai con gli occhi la Gilbert per poi sorriderle dolcemente, -Certo Prof.

-Ditemi ragazzi, oltre a O'Connel, Loxx, Flow e Hale, chi si offre per dare il benvenuto a Bieber?-

Nessun alzò la mano.

-Suvvia ragazzi! Non fate i timidi!-  Alzai un sopracciglio scettica. Povera donna...

-Ho capito, dovrò scegliere io...-

Proprio quando stava per chiamare qualche altro povero capitato bussarono alla porta.

-Avanti- Esclamò la Gilbert entusiasta.

Una faccia a me conosciuta sbucò dalla porta.

-Salve Prof!-

Era arrivato, subito controllai la reazione di Ashley. Lo guardava truce, sospirai e mentalmente mi preparai alla guerra.

-Justin! Caro! Entra, entra!- La Gilbert lo abbracciò e gli sorrise.

Sorrisi triste.

Era cambiato il mio amico. Era diventato alto, molto alto e poi la sua voce era diventata più grave e possente.

-Come stai? Andato bene il viaggio?- Gli chiese la professoressa.

Lui annui, sorridendole e guardanosi in torno, dubito che mi vedesse, avevo davanti Jason Bylor, uno stangone di due metri, ma Ash, eccome se la vide.

Lo capii perchè si paralizzò guardando verso la nostra parte.

Ashley era silenziosa, c'era tensione, la sentivo.

-Beh Justin, abbiamo una sorpresa per te- Chiusi gli occhi e istintivamente pregai Dio. Nessun spargimento di sangue, ti prego!

-Grazie!- Esclamò lui ridendo, guardando la prof. -A dire il vero anche io ne avrei una per voi!- Sorrise alla classe.

-Fantastico! Avete sentito ragazzi?-

Scossi la testa, stremata. Ero circondata da idioti.

Ashley lo guardava silenziosa.

-Ash?- La chiamai sussurrando.

Non ottenni nessuna risposta.

Le diedi un piccolo scossone.

Niente.

-Dai cazzo!- Urlai.

Tutti si girarono verso di me, compreso Jason, lasciando a Justin l'opportunità di vedermi.

-Scusate- Sussurrai sorridendo a trentadue denti verso la Gilbert.

Tutti scoppiarono a ridere. Tranne Justin.

-Sti ragazzi- Borbotto la professoressa, per poi rivolgersi a un Justin turbato, -Vuoi iniziare tu, o iniziamo noi, per la sorpresa?-.

-A dire il vero, per me sarebbe lo stesso- Disse imbarazzato.

-Iniziamo noi, allora-

Justin sorrise e la professoressa indicò Lucy Hale.

-Cara Lucy, inizi tu?- La incalzò, la rossa annuì, si alzò e iniziò a parlare.

Intanto io iniziai a fare degli scarabocchi e smisi solo quando sentii il nome di Ashley.

Alzai di colpo gli occhi dal foglio e osservai Ash che si era alzata elegantemente dalla sedia, ed ora sorrideva ingenua a un Justin diffidente.

-Ciao Justin, da quanto!- Sorrise inclinando la testa verso sinistra, -Volevo farti semplicemente sapere che questi anni senza di te sono stati una meraviglia, e che sei stato davvero una testa di ca...- La Gilbert la fermò.

-Signorina O' Connel! Contegno!-

Ashley guardò ingenuamente la prof. -Scusi professoressa, mi sono lasciata prendere-. La quale la fulminò con gli occhi e le ordinò di sedersi.

Dopo Ash fu il turno di Witheny Flow.

Non prestai attenzione al discorso che fecero perchè fui distratta da Ash, disegnava su un foglio tanti piccoli cuori rotti, mi dispiacque così tanto che quasi mi venne voglia di dirle di prendere posizione, di fare qualcosa per cambiare la situazione o semplicemente di voltar pagina, ma giusto, io non potevo capire, mica c'avevo fatto sesso io con lui, l'aveva fatto lei!

-Dacey e' il tuo turno!- La prof. richiamò la mia attenzione, ed io confusa mi alzai in piedi.

-Ehilà Justin...- Dissi salutandolo incerta con la mano, -Ben ritornato a Stratford, spero ti troverai bene qui-. E detto questo mi sedetti, nonostante le proteste della Gilbert per "la mia poca ospitalità".

Ma d'altronde di Justin cosa mi importava?

Una volta sarebbe stato tutto diverso, certo, una volta eravamo grandi amici, forse i migliori, ma dopo che lui e Ash dopo essersi messi insieme si erano lasciati così bruscamente io dovetti scegliere.

L'amica che per me ci sarebbe sempre stata o l'amico di cui mi ero follemente innamorata e che presto sarebbe partito?

Si, anni fa, ero innamorata di lui, ma mi ero fatta da parte, l'avevo lasciato a Ashley, d'altronde io per Justin ero solo un'amica, niente di più...Così ora eccomi, felice della mia scelta di pochi anni prima.

-A quanto pare caro Justin hai dei compagni piuttosto inospitali- Disse la Gilbert riluttante. Bieber rise. -Non si preoccupi, a me va bene così, ora però vorrei darvi la mia sorpresa per poi andare a casa, sono appena tornato da Parigi e devo disfare i bagagli...- Sorrise alla professoressa, la quale annuii vigorosamente.

Justin uscii dalla stanza e dopo pochi minuti rientrò con uno piccolo scatolone, lo appoggiò sopra il banco della Collins, in primo banco e lo aprii.

Tirò fuori un sacchettino, e spiegò -Ho scelto personalmente il regalo per ognuno di voi, spero vi piaccia-. Ci fu un brusio generale e poi la Gilbert richiamò l'attenzione battendo le mani, Justin le sorrise riconoscente.

-Bene allora questo è di...Diana-. La ragazza si alzò e andò a prendere il sacchetto di velluto rosso.

Bieber iniziò a chiamare dei ragazzi, che a loro volta si alzarono e andarono a prendere il regalo.

-Ashley- Ash  si alzò dalla sedia, andò da Justin, prese il sacchetto, questa volta però era blu, diverso da tutti gli altri che l'avevano ricevuto rosso, e ritornò al posto, appoggiando il sacchettino sul banco e guardandolo truce.

-Non lo apri?- Le chiesi.

Scosse la testa, -Non ora, non voglio avere reazioni esagerate davanti a tutti-.

-Scelta saggia-. Le sorrisi.

-...E per finire Dacey-.

Mi alzai titubante dalla sedia e mi diressi verso Justin, lo guardai meglio, era veramente cambiato, mi porse il sacchetto, che al momento non guardai, e mi sorrise confuso.

Tornai al posto, e appoggiai a mia volta il regalo sul banco, Ashley lo guardava a bocca aperta, cosa c'era adesso?

-Che c'è?- Le chiesi sulla difensiva.

-Il colore...- Sussurrò.

Osservai il sacchetto, aveva ragione, non era rosso, tantomeno blu, era bianco. E questo cosa significava?

Scossi le spalle, -Siamo amici-

Ash guardò prima il pacchetto, poi Justin, poi me.

-Tu non me la racconti giusta- Sibilò.

-Andiamo Ash! Siamo amici, tutto qui!- Mi difesi.

Sospirò, scuotendo la testa -Si scusa, è che sono agitata.-

-...Bene io qui avrei finito, ragazzi volevo invitarvi, prima di andare, a casa mia domani sera, faccio una piccola festa in memoria dei vecchi tempi.-

-Tu ci andrai?- Mi chiese Ash.

-Non saprei, penso di sì, sai come la pensa mia madre, ci tiene a Justin e a soprattutto a Pattie-. Scossi le spalle.

Lei annui, -Io forse-. Le sorrisi

-Ciao Guys!- Justin uscii dall'aula.

E poi ci fu il finimondo, ragazze in fase premestruale che urlavano disperate, ragazzi che pensavano già chi invitare alla festa di Bieber, ragazzine che fantasticavano e alludevano su Justin...

Approfittai del caos per aprire il pacchettino, dento c'era un foglio e un braccialetto, era piccolo e luccicante, in poche parole splendido.

Lentamente aprii i biglietto:

"Si è sentita la tua mancanza questi anni, spero di rimediare il tempo perduto. Ti voglio bene, Biebz."

Sorrisi dolcemente al ricordo dei bei momenti passati assieme.

-Perchè sorridi?-

-No, niente- Cercai una scusa credibile -E' che pensavo che Andrew è proprio carino-.

-Mhh...già, forse dovresti invitarlo alla festa di Bieber-.

-No dai, lui no...- Cercai di deviare il discorso, -A proposito che vestito ci metteremo alla festa?-

-Non cercare di cambiare argomento, tu ci andrai con lui!-

-No. Ash. Non fare casini!- Esclamai agitata.

-Dai D. Non fare la timidona!- Mi strizzò l'occhio. -Ehi Andrew! Vieni qui!-

Un ragazzo dai capelli castani, abbastanza carino si avvicinò a noi.

-Dimmi Ashley-

Lei sorrise civettuola. -Sei libero domani sera?-

Annuì serio, -Bene- continuò Ash, -potresti accompagnare Dacey alla festa di Justin-.

Andrew si girò verso di me -Certo!- Mi sorrise.

-Grazie- Arrossii.

-Figurati D. e poi Justin sarebbe felice di sapere che uno dei suoi migliori amici esce con la sua migliore amica-.

Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.

Aveva detto uscire?

Aveva detto migliore amica?
-Ehm...Già- Sorrisi timida.

-Allora ti passo a prendere alle nove- Mi strizzò l'occhio e mi diede un lieve buffetto sulla guancia.

Quando si fu allontanato sospirai.

-La prossima volta ti uccido se fa un'altra cosa del gere-. La minacciai.

-Uhuh scusa, ecco cosa succede quando si vuole aiutare un'amica-. Fece la finta offesa, ed io scoppiai a ridere per poi trascinare anche lei.

Stettimo in silenzio tutte e due, ed osservammo il pacchettino sopra il suo banco.

-Lo apro?-

Annuii seria.

Prese il sacchetto con mani tremanti e lo aprii, rovesciò con cura il contenuto sul banco, c'era una collana con un cuore d'oro e un biglietto, Ash lesse il biglietto: -Mi dispiace-.

Fece silenzio.

-Tutto okay?- Le chiesi, lei annuì seria.

Poi suonò la campanella e se ne andò senza salutarmi.

 

 

 

 

***

 

 

 

 

-Sono a casa!- Urlai aprendo la porta.

Nessuno mi rispose, così andai in cucina. 

Attaccato al frigo c'era un biglietto, lo lessi: "Sono andata a fare la spesa, sta sera abbiamo ospiti".

Fantastico, pensai sarcastica.

Salii le scale ed andai in camera mia, tirai le tende, la mia stanza aveva una grandissima vetrata e, se non volevo brutte sorprese, era meglio stare attenta quando mi cambiavo, infatti la mia camera era parallela alla camera di Justin, anche lui, come me, aveva una vetrata e quindi, vedevo tutta la sua stanza, come lui vedeva la mia.

Mi infilai una magliettina senza maniche, corallo e un paio di shorts in Jeans  e mi guardai allo specchio, i miei capelli castani erano abbastanza lisci e lunghi, la mia carnagione era dorata e la mia bocca, da me detestata tantissimo perchè piccola e a forma di cuore, questa volta sembrava quasi normale.

Scesi le scale e andai in cucina, di nuovo.

Avevo bisogno di zuccheri e grassi.

Aprii il freezer e presi il mio gelato preferito, quello al biscotto, in casa mia non mancava mai.

Presi un cucchiaino e inizia a mangiarlo voracemente.

Pochi minuti dopo suonarono il campanello, maledissi chiunque fosse e, con ancora il cucchiaio in bocca e la scatola di gelato in mano andai ad aprire.

Il cucchiaio mi cadde dalla bocca quando vidi Justin appoggiato allo stitipe della porta, con fare noncurante.

Lo raccolsi imbarazzata e lo salutai.

-Ciao Justin- Gli sorrisi.

-Ciao Dacey-

Mi spostai per farlo entrare e per poi chiudere la porta.

-Farsi sentire ogni tanto no eh?- Lo accusai scettica guardandolo negli occhi.

-Guarda che anche tu potevi fare lo stesso-.

-Ci ho provato, ma mi dicevano che eri sempre impegnato, cose del genere- Gesticolai con la mano.

-Mh, beh sì, ero impegnato-.

 Lo fulminai. -Non avevi nemmeno cinque minuti da dedicare alla tua migliore amica?-

-Scusa D. Le cose sono cambiate, e poi c'era il fuso orario...-

-Meno stronzate mi racconti meglio è Justin, e poi hai ragione-. Lo guardai negli occhi - Le cose sono cambiate-.

-In che senso?- Questa volta fui io a distogliere lo sguardo da lui.

-Io non sono più sicura di volere essere tua amica...-

-Cosa?- Escalmò spalancando gli occhi.

-Hai capito bene, Justin. Dopo quello che hai fatto a Ashley, ho perso tutta la stima per te-.

-Non credi che siano affari miei e di Ashely quello che è successo fra di noi?-

-Se permetti io sono la migliore amica di Ash e faccio quello che ritengo giusto, sei stato proprio un coglione bastardo a dirle che l'amavi e farlo con lei solo perchè non sapevi come sprecare il tuo tempo-.  Dissi infuriata.

-Dacey, ascolta. Uno, io l'amavo. Due, è stata lei a voler avere la sua prima volta con me!-

-Allora perchè l'hai tradita con sua sorella??- Esclamai indignata.

-Ero ubriaco-

-Fai schifo Justin-.

-Come se non lo sapessi, ho chiesto scusa ad Ashley non ti basta?-

-Non è a me che deve bastare! Mio Dio! E' Ashely quella che ha sofferto! E' Hilary quella che si è allontanata da sua sorella! Io provo semplicemente disgusto nei tuoi confronti! Non capisco perchè una volta eravamo tanto amici, sei una persona orrenda!- Esclami.

-Dacey, ti prego. Ho tutti contro, non abbandonarmi anche tu...- Sussurrò.

-Fatti un esame di coscienza Justin! E chiediti il motivo per cui tutti ti sono contro! Scoprirai che la colpa è semplicemente tua-.

-Mi dispiace...-

-Anche a me Justin, non sai quanto...-.

-Ci vediamo sta sera a cena, mia mamma ha detto che farà il dolce che preparava sempre quando eravamo piccoli...- Sorrise triste e  uscì a testa bassa di casa.

 Dopo che la porta si chiuse mi accasciai ai piedi della porta e portandomi le mani tra i capelli, iniziai a piangere.

 

 

 

 

 

***

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- Io ti voglio- ***


 

 

 

Capitolo 2

-Io ti voglio-

 

 

L'acqua scendeva veloce addosso di me, fredda e senza pietà.

Mi insaponai i capelli con il mio shampoo alla pesca, ormai lo usavo da più di sette anni e non mi ero ancora stufata di quel fresco profumo che mi lasciava sui capelli.

La voce di Taylor Swift rimbombava sul piccolo bagno, sospirai, eh già Tay, "non mi lasciare così, ho pensato di averti compreso, non riesco a respirare ogni volta che te ne vai".

Chiusi l'acqua, e mi avvolsi un asciugamano addosso, strizzandomi i capelli.

Uscii dal box della doccia e mi guardai allo specchio.

Ero distrutta, completamente distrutta.

-Dacey ti muovi? Ti stiamo tutti aspettando!- Urlò una voce al di fuori della porta, sbuffai. -Sì mamma, cinque minuti e scendo!-.

-Ecco, muoviti!- Sentii i suoi passi pesanti allontanarsi.

Andai in camera e mi infilai una vestito di seta, bianco, e scesi le scale.

Quando entrai in cucina tutti si zittirono, mia madre sorrideva, Pattie, la mamma di Justin, aveva gli occhi che brillavano e Bieber, beh lui non mi stava guardando, fissava il suo cellulare come se li ci fosse la chiave per l'universo.

-Dacey!- Esclamò Pattie, alzandosi e venendomi ad abbracciare, per poi subito dopo staccarsi e squadrarmi: -Tesoro sei cresciuta tantissimo!-.

Le sorrisi, mi era mancata.

-Grazie Pattie, è davvero bello rivederti dopo così tanto tempo-. Mi sorrise e le feci segno di sedersi.

-Allora tesoro, raccontami un po' come hai passato questi anni-.

-Bene grazie, anche se li ho passati come tutti gli altri anni normali-. Le sorrisi. -Però ti assicuro che si è sentita la mancanza del tuo dolce-. Rise ed io con lei.

Mia mamma entrò in cucina con una grande teglia. -Bene ragazzi, vi ho preparato una specialità italiana, il pasticcio, so che Justin ne va pazzo-. Sorrise a Justin.

-Grazie Alicia- La ringraziò lui, sorridendole a sua volta.

Iniziammo  a mangiare, sarebbe regnato il silenzio nella stanza, se mamma e Pattie avessero smesso di fare conversazione, ne io ne Bieber parlavamo, eravamo troppo impegnati a mangiare o, come nel caso mio, non volevamo parlarci...

-Allora Justin, come va con le tue fan? Le Belieber, si dice così vero?- Chiese mia mamma al ragazzo seduto di fronte a me.

-Sì, si chiamano Belieber, diciamo che la cosa va abbastanza bene...- Iniziò lui, guardando il piatto e punzecchiando le carote sopra di esso.

Sospirai rumorosamente, attirando l'attenzione di tutti.

-Allora Dacey, ragazzi?- Divenni rossa e guardai imbarazzata Justin, stava bevendo ma mi osservava serio ed interessato. -Mah, bene, credo. Quando ve ne siete andati ho avuto una piccola relazione, ma nulla di importante-. Sorrisi imbarazzata a Pattie.

-E chi sarebbe questo fortunato?- Chiese mamma, intromettendosi nel discorso. -Marcus-. Sussurrai.

-Marcus Mc Flower?- Chiese Pattie, sorpresa. Annuii. -Si lui-.

-Non pensavo ti piacesse!- Mi sorrise dolce.

-Già, nemmeno io-. Questa volta a parlare fu Justin, era serio. Scrollai le spalle con finto interesse, -Come ti ho detto, sono successe diverse cose quando te ne sei andato-. Gli sorrisi falsamente.

L'atmosfera era molto tesa, non volava una mosca.

-Beh Alicia, che ne dici di mangiare il dolce che ho portato?-

-Mi sembra un'ottim...- Mi alzai in piedi, interrompendo mia madre, -Scusate ma non mi sento molto bene, posso andare un attimo in giardino, mi manca l'aria?- Chiesi devastata.

-Certo amore, dimmi se hai bisogno-. Mi rispose mia mamma premurosa, annuii distrattamente e mi alzai strascicando la sedia sul pavimento.

Prima di uscire fissai Justin, mi guardava, ma non riuscivo a capire cosa stesse pensando.

"Hai voltato pagina Dacey, ricordatelo" e con quelle parole uscii nel freddo giardino.

Mi sedetti su uno sdraio a dondolo e guadai le stelle. La notte era buoia, ma mille luci sparse nel cielo brillavano...

-Che bella notte...- Sussurrai.

-Splendida...- Mi girai di scatto e mi trovai un ragazzo che mi fissava insistentemente.

-Cosa non hai capito nella frase "Non voglio più essere tua amica?-

-Questo non significa che non possa parlarti!- Obbiettò lui.

-Sì invece! Mi dai fastidio!-.

-Ah beh allora mi scusi Miss. principessa-nessuno-mi-deve-parlare- Si sedette vicino a me.

Lo guardai truce.

-Insomma Justin, perchè mi fai questo?-

-Questo cosa?- Era perplesso.

-Fai tutto il carino, quando ti ho espressamente detto che non voglio più avere niente a che fare con te-. Gesticolai guardandolo male.

-Non lo faccio apposta...- Ci fu un momento di silenzio, dove tutti e due guardammo il cielo, -Semplicemente mi sei mancata, e mi machi tutt'ora- Sorrise triste.

Avevo voglia di abbracciarlo, ma la ragione prevalse sull'istinto, così stetti in silenzio.

-Sai una cosa D.?- Lo guardai incuriosita. -Quando ti ho vista oggi in classe, non ti ho riconosciuta! Pensavo fossi una nuova.-

-Wow- Sussurrai ironicamente.

Scosse la testa e si alzò.

-Così non funziona...- Borbottò per poi continuare, -Dacey-. Mi prese le mani e mi alzò, nonostante le mie proteste.

-Lasciami in pace, Bieber!- Sciolse la stretta di mano, velocemente.

-Adesso mi chiami anche Bieber?- Mi chiese inorridito.

-Si...- Ammisi abbassando gli occhi.

-Dacey senti, io ormai ho deciso, credo tu abbia capito ormai come sono diventato, adesso non sono più il Justin ingenuo di una volta, adesso sono Justin Bieber, quello che voglio lo ottengo-.

Alzai un sopracciglio, scettica. -Non vedo cosa mi possa interessare la cosa...-

-Oh andiamo Dacey! Ti facevo più sveglia!... Io voglio te-

Spalancai la bocca e gli occhi.

Avevo capito bene?

-C...cosa?- Sussurrai.

-Hai capito bene. Io ti voglio-.

Scoppiai a ridergli in faccia. -Ahah spiritoso.-

Sfortunatamente era serio.

-Non sto scherzando. Ho deciso che tu sarai mia-.

Lo guardai male. - Ma non ti sono bastate Hilary e Ashley? Adesso vuoi completare il quadretto con me? Sogna bello!- E così lo superai ed entrai in casa, lasciandolo li, in balia della notte stellata...

 

 

***

 

-Che giornata di merda-. Borbottai sistemandomi la felpa.

Ero quasi arrivata a scuola, quando lo vidi scendere dalla sua macchina.

Una Ranger Rover nera. Patetico.

Mi fermai ad osservare i suoi movimenti, scosse la testa, si sistemò i pantaloni e si tolse gli occhiali per dirigersi verso l'entrata della scuola, logicamente venne fermato da un gruppetto di ragazzine del primo anno, e lui era lì, a sorridere beato, che idiota.

-Sei pronta per l'inferno?- Mi girai velocemente, Ashley.

-Ehi Ash.- La salutai, poi mi girai verso Justin e quelle ragazzine.

-Speriamo non succedano casini-. Sussurrai.

-Già...Anche io...- Disse lei fredda.

Camminammo in silenzio, superando Bieber ed entrando nell'edificio.

-Ti vedo strana Dacey- Ashley mi guardò preoccupata negli occhi. -Sei pallida ed hai gli occhi gonfi-.

Sospirai passandomi una mano fra i capelli.

-Non ho dormito molto sta notte, a dire il vero, non ho dormito affatto-.

-Perchè?-

-Non ne ho idea- Mi scrutò profondamente quasi diffidente, ma fortunatamente la campanella suonò, facendo entrare la Prof. Rosoff.

-Seduti ragazzi, e aprite il libro a pagina 87, oggi discuteremo di un problema molto diffuso...- Bussarono alla porta, interrompendola.

-Avanti- Disse lei, seccata.

-Buon giorno professoressa-

Justin.

-Signor. Bieber, evidentemente non ha capito che qui non facciamo favoritismi, quindi, si dia una regolata-. Lo riprese la Prof.

-Sì mi scusi-. Disse lui, entrando in classe e sedendosi in prima fila.

Poi la Rosoff continuò.- Stavamo dicendo, oggi parleremo dell'inquinamento, prendiamo ad esempio Mumbai, sapete...-

Iniziai ad osservare fuori dalla finestra, mi sentivo male.

La mia testa sembrava esplodere, chiusi gli occhi.

-Signorina Loxx? Signorina Loxx!- Aprii gli occhi scatto, rendendomi conto di essermi acasciata sul banco.

-Mi scusi Prof. ma non mi sento molto bene-. Ammisi.

La Rosoff fece una smorfia, -Vada in infermeria allora-. Annuii alzandomi lentamente dalla sedia.

Feci un passo e quasi caddi.

La Prof. sbuffò, -Qualcuno l'accompagni-.

-Ci penso io professoressa!- Urlò David Dean.

apprezzo Dean, ma preferisco una ragazza-.

A questo punto, guardai Ash, come se le stessi chiedendo aiuto, ma lei si stava ammirando le unghie, come se niente fosse...

-Vieni D. Ti accompagno io-. Rachel Connor mi si avvicinò sorridente, prendendomi per il fianco.

-Grazie- Sussurrai e insieme uscimmo dall'aula.

In corridoio si gelava, -Da che parte è l'infermeria?- Le chiesi spaesata.

-Di qua-. Mi sorrise, dolce.

Era una ragazza molto cara, disponibile,gentile e buona. Non capivo perchè nessuno volesse stare con lei...

-Grazie Rachel, sei stata molto genitle- Le sorrisi riconoscente.

-Di niente D.-

Camminammo un altro po' per poi fermarci davanti ad una grande porta, c'era un cartello con scritto "Infermeria", quindi presumettimo che probabilmente fosse quello che stavamo cercando.

-Faccio io adesso, grazie, torna pure in classe- Le sorrisi.

-Sicura D.?-

-Si grazie- Annuii.

-Okay allora riposati bene, che sta sera c'è la festa di Justin.- A quelle parole il mio volto si indurì.

-Sì certo-. E detto questo entrai nella grande stanza, in silenzio.

La prima cosa che feci quando entrai, fu distendermi su un lettino, che a prima vista sembrava molto comodo.

Dopo un po', sospirai.

Ero stanca, tutta colpa di Justin, non mi aveva fatto dormire.

Non riuscivo a capire cosa intendesse con la frase "Ti voglio".

Poi, perchè proprio io?

Non gli era bastato Hilary? O Ashley?

Mi passai una mano sulla fronte. Ero calda.

Probabilmente non sarei andata alla festa di Justin, stavo male.

Così chiusi gli occhi e mi addormentai, sognandolo.

 

 

Dacey's page:

 

Salve ragazze! Siete state gentilissime con me *-*

Risponderò alle recensioni via messaggio (non appena avrò imparato ad usare la casella postale ù.ù)

Comunqueeeeee spero vi sia piaciuto questo capitolo :D
Spero in altri commenti <3

Ormai scrivo solo per voi :)

Vi voglio bene, alla prossima.

 

DACEY

 

P.S.

Appearances verrà aggiornata sabato prossimo, non vi preoccupate, non me ne sono dimenticata! :D

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


 

 

Where goes the love? {I don't know}

-Stay {Rimani

 

 

 

Aprii gli occhi dopo qualche secondo, e la mia prima impressione e sensazione, fu che ero sola.

Non sentivo neanche i miei compagni, o le spiegazioni lontane dei professori nelle altre classi, che prima erano un sottofondo normale.

Mi alzai disorientata, e mi sedetti sulla carte ruvida del lettino.

La testa mi faceva male e i miei occhi pizzicavano.

Poi avanzai, aprii la porta, e l'immagine che mi si pose davanti fu Justin.

E prima che potessi avere una qualsiasi reazione, il mio cuore si sciolse in una sorta di sollievo, a vedere che effettivamente sorrideva allegro.

Ma non era un sorriso comune.

Era un sorriso vivace e anche un po' sarcastico, i capelli color miele arruffati e il ciuffo che gli cadeva su un occhio, che gli aveva preocurato quel tic che tanto adoravo e che...

No.

I miei pensieri erano lenti, l'aria surreale, ma i miei ricordi erano ancora vividi, intatti.

Justin non aveva più quel taglio di capelli, ne quel ciuffo adorato che gli ricadeva sugli occhi, ora erano corti, e il suo sorriso era fatto, figo, ovviamente bellissimo ma...

Vedevo il Justin di tre anni prima. Quel ragazzo semplice, tenero e quasi docile.

E mentre capivo, e mentre la mia mente si offuscava, da una parte, nel mio cuore si risvegliava una gioia inaspettata, dopo concerti, telefilm, show, le tresche con cantanti famose, dopo essersi montato la testa... il ricordo del mio Justin rimaneva vivo.

Il Justin che conoscevo io, lo stesso che amava le piccole cose, che voleva aiutare la gente, cercava di fare felice le persone e di regalare loro sempre qualche speranza, che sognava di diventare una pop star, e di portare con sé la sua ragazza, la ragazza che amava, la sua Ashley...

- Mi hai spezzato il cuore - sussurrai, e mi sentii morire, non so con quale forza trattenendo le lacrime, mentre dal volto di Justin spariva il sorriso, e mi veniva in contro, sorreggendomi, sussurrandomi parole come: -No Dacey, non volevo, non capivo...-.

Ma non le sentivo davvero, era tutto irreale, non contava niente...

-Ashley!- gridai, fuori di me. Non riuscivo a piangere, così un'ira s'impossessò di me stessa.

-Prima Ashley! Poi, come se non bastasse, Hilary!- Avanzai, allontanandolo, spingendolo dall'altra parte del corridoio, nella scuola deserta.

-Come hai potuto Justin, dopo quello che avevamo passato, dopo quello che avevamo fatto...-

-E' diverso!- quest'affermazione, forte e in qualche modo più sicura e determinata, interruppe il mio grido di protesta.

Era Justin a parlarmi, al mio fianco, ma ora era alto, più di me, e la sua voce era sicura, i suoi capelli più corti, i suoi occhi più duri, mentre io spostavo lo sguardo incredula da lui alla sua copia che stavo spingendo al muro.

Il nuovo Justin e quello di una volta.

Erano uno di fronte all'altro. Così simili, ma così diversi.

-Devi accettarlo Dacey! Sono cresciuto e... e...-

Sorrise radioso, e quasi rimasi a bocca spalancata, mi mancava il vecchio Justin, ma non mi ero accorta della differenza colossale del loro sorriso.

-Sono cresciuto e ho capito molte cose Dacey. Dacey... devi ascoltarmi... quando mi amavi io non ti corrispondevo... e adesso... e adesso...-

Mi aveva preso le mani.

Il vecchio Justin si era vaporizzato. Sparito nel nulla.

-Dacey... io devo dirtelo. Dacey...- mi guardò negli occhi.

Il tempo sembrava essersi congelato.

-Dacey... Dacey...-

Un attimo di silenzio totale.

Il suo sguardo divenne appena più vuoto, assente.

-Dacey... Dacey!- gridò, come in preda ad una rivelazione.

-Dacey! Dacey! Dacey mi senti?-

 

Un alone bianco.

Un attimo, giusto quel frammento di secondo per sentire la nostalgia al suo stato puro.

Le mie mani non erano più riscaldate dalle sue.

Le avevo perse.

Di nuovo.

Mossi le dita, non le sentii...

Non lasciarmi ora, ti prego, non ancora.

-Dacey! Oh cazzo Dacey!-

 

 

Freddo.

Poi, un battito di ciglia, forse di ali.

E aprii gli occhi, fine dei sogni.

 

 

Ed ecco il suo volto, l'unica cosa che volevo vedere in quel momento.

-Da...-

-Justin!- gridai, finalmente interrompendo il mio nome, e mi alzai, abbracciandolo.

Ora avevo gli incubi... la testa doleva, stavo scomoda su quella carta ruvida.

-Hey...- fu in grado di dire solo, prima che mi staccassi.

-Sono le quattro del pomeriggio... la scuola è vuota... ti sono venuto a cercare, non riuscivo a svegliarti, io...-

Ma non finì la frase.

Rivolta con lo sguardo verso il basso, lontano da lui, ora piangevo silenziosa.

Mi toccò la fronte, e questo gesto d'intimità, forse la febbre, forse il fatto che mi ero appena svegliata, mi provocò un brivido per la schiena.

-Hai la febbre. Tutto... bene?- aggiunse, cauto.

Ma quando fece per staccare la sua mano fresca dalla mia fronte la bloccai, appoggiando la mia, chiudendo gli occhi.

-Justin- fu quasi un sospiro. -Ti prego non te ne andare ora-.

Tenni gli occhi chiusi, quasi per paura della risposta.

Silenzio.

Un interminabile, doloroso silenzio.

Poi il suo peso che si appoggiava sul lettino, che mi diede il coraggio di aprire gli occhi.

-Dacey, io per te ci sarò sempre- mi prese il mento tra l'indice il pollice, guardandomi negli occhi, ero debole, la testa mi faceva fare confusione, tutte le emozioni schizzavano alle stesse quasi amplificate... -...capito?-.

 

 

Calore.

Poi, un battito di ali, improbabile fossero solo ciglia.

E chiusi gli occhi, e mentre le sue labbra si posavano sulle mie, iniziai a sognare.

 

Era una sensazione così bella, così pura, così...perfetta.

Sentivo qualcosa di caldo muoversi dentro di me, come un fuoco, mi scaldava, scaldava il mio cuore, rimasto al freddo e alla solitudine per troppo tempo.

 

Feci scivolare la mia mano tra i suoi capelli, ormai corti, e lui mi mise una mano su un fianco, tenendomi stretta a se, come se fossi il suo più grande tesoro.

Sospirai tra le sue labbra, felice.

E lui prese a mordicchiare le mie, facendomi venire i brividi.

L'aria era così densa tra di noi, che appoggia una mano delicatamente sul suo petto, e mi staccai da lui, lentamente.

Mi guardava con insistenza ed io chiusi gli occhi, scuotendo la testa.

Cosa avevo fatto?

 

 

 

 

 

Dacey'S Notes:

 

Salve, Salvino :'D

 

Come state ragazze?

Spero bene v.v

 

Perchè io :DDD

STO DI MERDA.

MA SERIO.

Vi spiegherò la prossima volta. Riguarda Jelena e il loro bacio. Ma anche solo Justin e il suo cambiamento.
Le risposte ve le manderò sui messaggi.

Vi voglio bene <3

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


 

 

 

 

Where does the love go? {I don't know}

 

 

 

 

 

Uh, Look at me im being a cheeky bastard, Man im,
Look at all the drama we started, Now im
In here layin on my back, sayin DJ wont ya gimmie one more track

I’ll Apologise For Tonight, Tomorrow Morning

Uh, Guardatemi, sto diventando un bastardo impertinente, si lo sono
Guardate tutti i drammi che abbiamo iniziato, ora sono
Sono quì sdraiato, dicendo al dj di metter su ancora un pezzo

Mi scuserò per stanotte domani mattina

Pass Out -  Tinie Tempah

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

-Justin... E' tutto sbagliato-. Sussurrai prendendomi la testa fra le mani.

-E allora? Io voglio stare con te, e tu con me. Perchè non possiamo essere felici?- Mi chiese lui esasperato.

-E' qui che sbagli... Io non voglio stare con te-. Dissi flebilmente, guardando oltre le sue spalle.

-Dacey, smettila di mentire a te stessa, se come dici è vero, allora ripetimelo guardandomi negli occhi-. Disse prendendomi per le spalle.

Sospirai, triste.

Perchè mi complicavo così la vita?

Lo guardai negli occhi, nei suoi splendidi occhi.

-Justin, tu non mi interessi-. Dissi con voce ferma.

Tolse le mani dalle mie spalle, intrecciandole tra di loro.

-Allora perchè mi hai baciato?-

- Non lo so, okay?- Domandai esasperata.

-Dovresti... Sai, così ferisci le persone.-

Premetti una mano sul braccio di Justin, facendo pressione su di esso.

-Mi dispiace. Non voglio che tu soffra.- Sussurrai, e una lacrima mi scese sul volto.

La lasciai scivolare, lenta.

-Grazie, ma ormai è troppo tardi.- Era frustrato.

Con il pollice asciugò la mia lacrima, che ormai era arrivata vicino al mio labbro inferiore.

-Dacey, posso baciarti?-

-No-. Dissi con fermezza.

-Perchè?-

-Te l'ho detto, Justin. Io non voglio avere più niente a che fare con te.-

-Come mai?-

- Te l'ho già detto, le cose sono cambiate, non voglio soffrire più a causa tua-.

-Bene allora-. Sussurrò serrando la bocca.

-Già-.

-Ciao Dacey, ci vediamo sta sera-. Disse secco prima di uscire dalla porta dell'infermeria, sbattendola.

 

 

 

 

 

Perchè Justin? Perchè mi fai soffrire così tanto?

Immersi la testa nel cuscino, cercando di soffocare tutte quelle stupide domande che mi affollavono la testa.

Perchè cazzo l'avevo baciato?

Perchè ne ero innamorata?
Perchè mi era mancato e sentivo la sua mancanza?

Perchè pensavo di star ancora sognando?

Perchè stavo male e la mia testa era partita in tangenziale?

 

Optai per l'ultima ipotesi, ovvero: Non ero cosciente di quello che avevo fatto, infatti era stata la stanchezza a non far ragionare il mio cervello.

 

Chiusi gli occhi, maledicendo quel testone, Justin.

Ero insomma sempre io la sfigata che aveva complicazioni del genere...

Un'amica con problemi di personalità multipla, la sua gemella che soffrendo di memoria a breve termine si era dimenticata della mia esistenza e non si era ancora fatta viva, e un ragazzo, uno splendido ragazzo,  che non avevo ancora realizzato fosse rientrato nella mia vita.

 

Bella merda.

 

 

<< You make me...>>.

Mi alzai di scatto dal letto e presi il telefono, schiacciando con troppa enfasi il tasto verde.

-Ciao-.

-Hey Dacey, tutto okay?-

-Sì, te Hilary?-

-Non mi lamento. Ho saputo quello che è successo..-.

Spalancai gli occhi.

-Cosa di preciso?- Domandai.

-Del ritorno di Justin?- Chiese ridendo.

-Oh- Dissi imbarazzata. -Certo, che stupida. Scusa ma mi sono appena svegliata, sai com'è...- Scherzai.

-Non ti preoccupare- Sentii la sua risata risuonare come se fosse davvero vicino a me.

-Perchè mi hai chiamata?- Chiesi.

-Ah, si che scema, scusa. Ashley è fuori di testa. Sta urlando da mezz'ora che non ha niente da mettersi sta sera, quindi mi chiedevo, anzi, ci chiedevamo, se ti andava di venire a fare un po' di shopping con noi-.

-Allettante l'idea-. Risi.

-Quindi?- Chiese speranzosa.

-Ci sto, ma a patto che andiamo con la macchina di Ashley, e si ascolta la mia musica.- Calcai bene sulle parole "mia" e "musica".

-Ahah. Okay. Hai vinto D. Ti passiamo a prendere tra dieci minuti.-

-Okay, ci vediamo dopo Lady Gaga-. La presi in giro.

-Bastarda!- Rise. -A dopo Selena Gomez-.

Sorrisi. -Stronza. Quel nome ci ha portato solo disgrazie!- Aggiunsi.

-Okay, basta. Mi scappa la pipì. Vado scema, a dopo.-

-Ahah. Psss.-.

-DACEY!- Urlò lei.

-Scusa!- Risi.

-Basta, se continui così la musica la scelgo io, e metto davvero Selena Gomez-. Disse l'ultima parte minacciosamente, quindi mi preoccupai.

-Okay! Scusa, a dopo Signor Sergente.-.

-A dopo D.- E mise giù.

Guardai fuori dalla finestra, la camera di Justin era deserta, come al solito d'altronde.

Massì... Mi sarei divertita quella sera, al diavolo Bieber.

 

 

 

 

 

 

-Bionda! Scendi!- Mi urlò Hilary dalla decappottabile della sua gemella, Ashley.

-Daltonica!- Urlai mentre scendevo gli ultimi gradini che mi portavano al giardino.

-Monta su, rossa-. Rise.

-Pelata, non scassare, mi sono appena messa lo smalto, non voglio si rovini!- Risposi saccentemente.

-Ma come siamo simpatiche oggi, eh?- Mi chiese mentre montavo al posto del passeggero.

-Ciao Ash-. Salutai la bionda, sorridendole.

-Ciao Dacey-. Disse seria.

E adesso che aveva? Pensai turbata.

A distrarmi da queste strane riflessioni fu Hilary, che mi chiese: .-Che ci fai ascoltare?-

Risi. - Mishtero-.

Rise anche lei. -Dacey, sei una scema-.

-Oddio rincominciai- Dissi prendendola in giro, e roteando gli occhi.

Collegai l'I-Pod allo stereo, e schiacciai Play.

<< I beg to dream and differ from the hollow lies.  This is the dawning of the rest of our lives.
On holiday >>.

 

Green Day.


- Ehm Dacey, allora che si fa sta sera? -. Mi chiese Hilary.

-Non saprei.. In teoria dovrei stare con Andrew-.

-Bello, te, Ashley?-

-Io e Bieber dobbiamo parlare..-

La guardai, teneva saldo il manubrio e guardava davanti a se con aria sicura e diligente.

Gettai la testa all'indietro, sbattendola contro il poggiatesta.

Guai in vista.

 

 

 

 

 

-Oddio Ashley! Questo vestito ti sta da Dio!- Esclamò Hilary spalancando gli occhi.

-Dici?- Le chiese la sua gemella, facendo giravolte su giravolte, rimirandosi di fronte ad uno specchio.

-Puoi contarci! Sei uno schianto!-

-Concordo-. Aggiunsi io, sorridendole.

Un delizioso vestito rosa confetto evidenziava il suo fisico asciutto e scolpito, le stava veramente d'incanto.

- Te Dacey? Trovato qualcosa?-
Annuii con enfasi. -Sì, adesso me lo provo, cercatemene pure uno voi-. Disse mordendomi il labbro, felice.

Tutte le pressioni del pomeriggio erano svanite. Ora mi stavo divertendo con le mie migliori amiche, mi sentivo davvero felice...

 

-Dacey! Che bella che sei!- Urlò Hilary, sorpresa.

-Grazie- Dissi arrossendo.

Mi guardai allo specchio, timida. Un leggero vestito bianco fasciava il mio corpo, rendendolo esile e longilineo.

-Secondo me stai male conciata così-. Aggiunse Ashley.

Hilary la guardò interrogativa.

-Prova questo, D! Ti starà una meraviglia.- Mi sorrise.

Accettai volentieri il vestito, di un azzurro tenue.

-Grazie Ash!- Aggiunsi prima di rituffarmi nel camerino, pronto a cambiarmi.

Quando uscii Ashley mi sorrise, felice.

-Sei splendida!-

-Mh.. Sicura?- Chiesi specchiandomi, perplessa.

-Certo! Sei uno schianto! Vero Hilary?- Diede una gomitata alle costole.

-A dire la verità, Dacey, conciata così sembri un sacco di patate.- Aggiunse seria.

-Oh. Okay.- E detto questo andai a cambiarmi.

Così non andava...

 

 

 

 

 

 





***

 

Ormai mancavano pochissime ore all'inizio della festa, fortunatamente ero riuscita a trovare un vestito, ed ora mi stavo rilassando sotto una cascata d'acqua fresca.

Sospirai ed incominciai a cantare.

- Who says you’re not perfect.  Who says you’re not worth it.  Who says you’re the only one that’s hurting? Trust me…-

Mi piaceva come canzone, era come uno schieramento alla bellezza interiore.

Come un cartello che diceva "Non guardare le apparenze".

Parole sagge...

 

Chiusi l'acqua e avvolsi i miei capelli in un grandissimo asciugamano.

Indossai l'intimo, e corsi in camera mia, a prendere il vestito.

L'avevo notato in un negozietto, quando l'avevo visto avevo capito che era perfetto per me.

Infatti...

Lo indossai, cauta, non volevo si rovinasse.

Era di una seta sottile, quasi fosse zucchero filato al tatto.

Accarezzai le leggere pieghe che si formavano dalla vita in giù.

Come vestito era abbastanza corto, arrivava quasi a metà coscia, era di un colore indefinito, un verde acqua che sfumava dal blu, al viola; come una farfalla che da piccola era riuscita ad acchiapare...

Mi asciugai i capelli e feci dei leggeri boccoli sulle punte.

Sorrisi soddisfatta, per dopo mettermi un leggero gloss color carne e un filo di matita sugli occhi.

Erano quasi le nove, e presto Andrew sarebbe arrivato.

Scesi giù dalle scale, e presi le scarpe che avevo deciso di indossare quella sera.

Argentate, delicate, quasi trasparenti... Come quelle di Cenerentola al ballo.

Le infilai con una calma infinita, infatti appena finii, suonarono al campanello.

Corsi ad aprire, almeno cercai, visto l'impossibilità di camminare con un paio di scarpe con un tacco dodici.

-Hey.- Salutai.

-D..Dacey, hey!- Sussurrò lui, meravigliato.

Arrossii.

-Aspetta...- Sussurrai.

Camminai velocemente in cucina, -Mamma io vado, non aspettarmi troppo presto-.

-Oh, sì, ma sta attenta. Ah, e saluta Justin!-

-Sì, ciao!-. Le scoccai un leggero bacio sulla guancia, e corsi in giardino.

-Scusa Andrew! Adesso possiamo andare.- Lo raggiunsi, prendendolo sotto il braccio e sorridendogli.

-Sei molto bella-. Aggiunse lui.

-Grazie, anche tu.- In effetti era davvero carino quella sera.

Indossava una camicia a quadri bianca e rossa, sopra ad una T-Shirt bianca, e un paio di Jeans chiari gli fasciavano le lunghe e magre gambe.

-Ahah. Grazie.-

 

Stettimo un po' in silenzio e finalmente arrivammo davanti alla casa di Justin.

La porta era aperta così entrammo.

-Andiamo a salutare Justin?- Mi chiese sorridendo.

-Ehm..Okay-. Risposi, incerta.

Mi prese per mano e mi trascinò su per le scale.

Andrew fermò un ragazzo basso e tozzo, e gli chiese se aveva visto Justin.

-Sì, era con una ragazza, l'ho visto entrare in una stanza, forse quella.- Indicò una porta vicino a noi.

-Grazie James-.

-Nulla An-.

Si scambiarono un cinque e Andrew si diresse di fronte alla stanza a lui indicata dal suo amico.

-Ehm, Andrew, forse non dovremmo...-

Non feci tempo a continuare che lui spalancò la porta con un: -Ehi JUST...-.

Quello che vidimo ci lasciò a bocca aperta.

 

Justin.

Ashley.

Un letto.

Vestiti sparsi d'ovunque.

 

Mi portai la mano alla bocca.

E una lacrima, involontariamente, mi scese.

 

-Perchè Justin? Perchè?- Chiesi flebile, prima di correre via, lontano da lui, da lei, da tutto quello che rendeva in schiavitù la mia felicità.

 

 

 

 

DACEY'S NOTES:

 

 

Non uccidetemi! ç.ç

SCUSATE.

 

 

 

D:

Ora mi metto d'impegno scusate ancora.

 

Questo capitolo so che non è nulla di speciale ma sono in un ansia "post discoteca" (Esiste questo termine? D: Mishtero. ._.).

 

L'ultima volta che ci sono andata sono rimasta traumatizzata. Ma serio. ._.

So che non vi interesse quindi...

 

Risponderò alle recensioni vecchie via messaggio.

Ho imparato ad usare la posta! Un applauso per me! :DD

 

 

No okay. ._.

Mi sto montando la testa.

 

 

 

Beh.

 

Ci vediamo al prossimo capitolo.

 

 

Ho notato che state diventando tirchie con le recensioni.

E avere poche recensioni sono le sconfitte di ogni scrittore.

D:


Okay.

La smetto. ._.

Scusate. :')

Mi sta scoppiando il pancreas dall'impazienza. :'D

 

AHHHHH.

Okay.

Basta. Basta. Basta.

 

 

 

Vi voglio bene. <3

 

 

Dacey :)

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